star trek assemble :ep 40 : Il cavaliere di Gothos

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un invito che non si può rifiutare ***
Capitolo 2: *** il genio della lampada ***
Capitolo 3: *** Il bivio di McCoy ***
Capitolo 4: *** la vita ideale di mccoy ***
Capitolo 5: *** il bivio di spock ***
Capitolo 6: *** il bivio di kirk ***
Capitolo 7: *** il bivio di Loki ***
Capitolo 8: *** la vita ideale di Loki ***
Capitolo 9: *** L'amore e l'amicizia trionfano sempre (almeno nelle favole!) ***



Capitolo 1
*** un invito che non si può rifiutare ***


"Diario  del  capitano, un curioso fenomeno, non sappiamo  quanto  naturale,  sta facendo impazzire  il  mio  primo  ufficiale. E' sempre  interessante vedere Spock  alle prese con eventi che sfidano la logica e lo  fanno uscire di  testa."
"Questo pianeta è  del  tutto  simile a Marte, composizione dell'atmosfera anidride carbonica e gas rari, pressione superficiale 0,6 kilopascal, escursione termica dai meno  140  ai più 40 gradi. Praticamente inabitabile, da qualsiasi forma di  vita."
"Qual'è il problema, la maggior parte dei pianeti  è  così." Replicò Kirk , tranquillamente, alle spalle del  suo primo ufficiale che   fissava il  suo monitor con aria indispettita."Un piccolo spiazzo, un perfetto  quadrato di un km per lato. E' comparso  dal  nulla, senza nessun preavviso .Temperatura 25 gradi  centigradi, atmosfera di  ossigeno e azoto,  nelle giuste proporzione, umidità, pressione superficiale .Tutto  compatibile con la vita."
Spock  era così sconvolto  che le sopracciglia erano  scomparse sotto la frangetta. L'accademia delle scienze di  vulcano  aveva chiaramente stabilito  ciò che era plausibile e ciò  che non lo  era. E ogni  volta che  un vulcaniano  si  trovava di fronte a un fenomeno,  di  cui, non era ammessa l'esistenza, perdeva il  lume della logica.
" Io  credo  sia  un invito, e sarebbe scortese da parte nostra  non accettarlo." Le parole del  capitano  procurarono  quasi una sincope a Spock.
"Un'invito di  chi?"
Kirk  si  strinse nelle spalle."Chi  lo  sa! Un fenomeno  del  genere non compare dal  nulla per caso. Qualcuno  l'ha creato, non chiedermi come e perchè, ma credo  valga  un salto  sul pianeta, a scopo di  indagine!"
"E se quell'area scomparisse all'improvviso  mentre siamo  lì. Moriremo  all'istante."Puntualizzò  Spock .
"Infatti , visto il pericolo accetto  solo volontari per questa missione.Decidi  tu  Spock." E Kirk  conosceva già  due tipi a cui  ordinare di  offrirsi  volontari.

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Il posto  era veramente  inquietante. Kirk , Spock  ,McCoy  e Loki  si  era materializzati in un prato lussureggiante. La temperatura era gradevolmente estiva e l'aria profumava di erba e fiori  di  campo. C'erano persino  degli insetti ronzanti ,posati  sulle corolle, intenti  a succhiare  il polline. L'illusione, se di  illusione si  trattava, era perfetta. Un metro più in la i quattro  federali ,potevano  vedere  il  resto  del pianeta: una palla di  sabbia desolata , arroventata dal  sole e priva di  vita. Loki  fu  quasi  tentato  di  allungare  una mano  per vedere se passava dall'altra parte, ma ovviamente non era un idea geniale. Davanti  a loro c'era  un castello medioevale, dalle mura di pietra grezza, sormontato da torri  merlate. Il pesante portone di legno  si  aprì lentamente, come animato  da volontà propria, scricchiolando in modo  sinistro. Era chiaramente un 'invito  ad entrare. Kirk  non si  fece pregare ed entrò   seguito  dai  suoi  uomini. Lasciò il  suo phaser riposto  nel  fodero . Aveva la certezza che chiunque avesse creato tutto  ciò,  dal  nulla,  non potesse essere  impensierito  da  una comune pistola a raggi. All'interno  del  castello  c'era  un enorme salone illuminato  da lampade a  olio  e scaldato  da  un allegro caminetto. I  pavimenti  di pietra erano  coperti di preziosi  tappeti .Anche  il  resto  dell'arredamento faceva supporre  che  il  signore del  maniero  fosse una persona di  enormi  ricchezze   con la passione  per le cose preziose e rare.

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Capitolo 2
*** il genio della lampada ***



"Benvenuti ." Una voce risuonò  dal  fondo  del  salone.
Apparteneva a un ometto vestito  da  nobiluomo: pantaloni  da cavallerizzo, scarpini  con le fibbie  e  giacca finemente  ricamata con  fili  d'oro. L'esatta caricatura  di un nobile alla corte del  re sole.
"Vi  aspettavo. "Proclamò esibendosi in un profondo inchino.
"Aspettava proprio  noi ?"Chiese sorpreso il  capitano  Kirk  andandogli incontro.
Spock  afferrò una statuetta  di  marmo che adornava un tavolino  e se la rigirò  tra le mani  per sincerarsi  che fosse reale. Era solida e fredda ,proprio,come il  marmo  avrebbe dovuto  essere.Ma questo  non bastava certo  a convincerlo  che quella che stavano  vivendo non  fosse  un 'elaborata illusione.
"Oh  si , pure lei  mio  caro,  ma scettico , Signor Spock ."
Il  vulcaniano  ebbe un impercettibile sussulto. Come faceva quella bizzarra creatura a sapere ciò  che stava pensando?
"Semplice, vi leggo  nel pensiero ." Rispose  l'ometto con  un sorriso di  soddisfazione ."Ma non voglio  essere scortese, permettete che mi  presenti .Trelane , cavaliere di  Gothos. " E si  esibì nuovamente  in  un elegante inchino.
"Noi  siamo..." Kirk  fu  interrotto immediatamente .
"So  chi  siete , capitano .Ma vi  prego  accomodatevi ."
Su  un tavolino  posto  davanti  al  divano  comparve dal  nulla  un vassoio  con  sopra  una bottiglia di  cristallo, piena di un liquore ambrato,  e quattro  bicchieri. McCoy  non si  fece pregare. La sua passione per  i liquori  alieni  era ben  nota e non aveva intenzione di  lasciarsi  sfuggire l'occasione di  fare  un nuovo  assaggio. Se  l'alieno  avesse avuto intenzione di  ucciderli  avrebbe avuto  ben  altri  mezzi  che non un banale avvelenamento.
"Non male!" Commentò mentre sorseggiava il  liquore.
"Beh io vi  conosco  a fondo."Replicò il loro  grazioso ospite.
"E' giunto il momento di  darci una spiegazione. Che cosa ci  facciamo qui  esattamente?" Spock  era seccato , come tutti  i  vulcaniani  non sapeva stare al  gioco.
Trelane lo fissò con una smorfia delusa, ma poi riguadagnò subito il  suo  sfavillante sorriso.
"In verità mi  annoiavo  a morte. L'eternità è così ..lunga...e noiosa...alle volte non capita  nulla di  eccitante  per secoli! Ma ora voi  siete qui  , a tenermi un pò di compagnia ,i miei  fratelli mi  hanno  detto che siete spassosi "
Loki cominciava ad avere  un'idea precisa sull'identità  del loro ospite e lui ovviamente lesse  i suoi sospetti  nella sua mente.
"Proprio  così signor Loki ,io  sono un Q."
"Avete  creato questo  ambiente,al solo scopo   di  farci  sentire a nostro  agio." Commentò Loki .
"E' nella nostra natura essere gentili con gli inferiori. Magari  alle volte siamo un pò  ...come dire...  dispettosi ....ma solo  se ci  annoiamo tanto!" Confessò Trelane con un sorriso furbo.
"E cosa possiamo fare per renderti l'eternità meno uggiosa? "Chiese Loki che ora si era calato  nella parte.
"Ho  deciso  che farò io qualcosa per voi. Ho deciso  di esaudire  un desiderio di ognuno di  voi . Un desiderio , che vi  cambierà la vita per sempre." E ciò detto schioccò le dita , come  ogni genio  della lampada che si  rispetti.

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Capitolo 3
*** Il bivio di McCoy ***


Leonard McCoy  si fissò con rammarico  e disappunto  la mano  che ora era vuota. Cosa era successo ? Un attimo prima era  seduto  su  quel  comodo  divano  a sorseggiare  uno  dei  liquori più  pregiati  che avesse  mai  assaggiato  e ora  era ....già  dove era? Un attimo, il  posto  non gli  era per niente nuovo. Ma erano  passati  così  tanti  anni  dall'ultima volta che ci  aveva messo piede. L'universita del  Mississippi. Ricordi  di  gioventù. E a proposito  di  gioventù, quello  che camminava verso  di  lui, era il  giovane Leonard McCoy. Il  dottore fu  colto  dal panico. Com'era ? Se durante un viaggio  nel  tempo  incontri  te  stesso l'universo  si  annichilisce? No  forse quello succedeva con l'antimateria...
"Tranquillo nessuno  ci può  vedere."Gli  assicurò  Trelane.
McCoy  sussultò , perso  nel  suo passato  non si era accorto  della presenza del  Q al  suo  fianco.
"Che cosa ci  facciamo  qui?"
"Te lo  detto , voglio  esaudire il  più  grande desiderio  che tutte le persone hanno. E  non sto  parlando  della pace  nel  mondo."
McCoy  lo  fissò  scettico."Cioè ?"
"Cambiare la propria vita prendendo  il  bivio  giusto  , al  momento  giusto. Sai  la vita è il  risultato di  tutte le scelte che si  compiono , dalle più  banali  alle più  complesse. Ma ce n' è sempre  una,quella fondamentale che cambia  per sempre  il  corso  della vita. Se  tu  sapessi  quale è  stata questa scelta, non vorresti  prendere  il  bivio  che ti  porterà  a essere  felice, realizzato , ricco e famoso? "
McCoy  si  strinse nelle spalle. Che sciocche domande  faceva questo  alieno . Chi  non avrebbe voluto!
"Appunto.Oggi  a  te sto  offrendo  questa possibilità  più unica che rara." Rispose Trelane dopo  avergli  letto  nel pensiero.
"E che vorresti in cambio .Perchè lo  so  come vanno  queste cose. Devo per caso  cederti  la mia anima?"
Il  Q scoppiò in una risata divertita.
"Me lo  avevano detto  che voi umani  eravate ameni , ma non credevo di  divertirmi  così tanto.Tranquillo , è ovvio  che  ci  sarà un pegno  da pagare, ma  non a me bensì a coloro  che saranno influenzati  dalla tua scelta."
Ora McCoy  era confuso .
"Ora  non puoi  capire , è  troppo  presto. Ma cominciamo  dal  bivio .Ecco il  tuo  bivio." Trelane gli indicò una ragazza con  una buffa faccia coperta da lentiggini e i  capelli raccolti  in una coda.
McCoy  sentì una fitta al  cuore.
"Pamela"
"La tua ex moglie. Lei è il  tuo  bivio."Gli confermò il  Q.
"Non  ti  capisco"
"E'  semplice quando impulsivamente ti sei innamorato di lei e l'hai  sposata hai  rovinato  la  tua vita.Il  divorzio ! Lei  ti  ha portato  via tutto . Ti  sei dovuto  arruolare  per disperazione ,che altro  ti  restava"
McCoy  si  sentì  ribollire di  rabbia , ma  non replicò: l'analisi  del  Q era  lucida e veritiera.
"Se tu oggi l'avessi ignorata e avessi continuato con la tua vita ,cosa sarebbe cambiato ?Io ora te lo farò  vedere,poi tu  valuterai se  il  bivio alternativo ti  ha portato in un futuro migliore.A quel punto  ,solo con  uno  schiocco  delle dita ,quella diventerà la tua nuova vita ."
McCoy era incredulo ,ma non aveva neppure avuto il tempo di  esternare  i  suoi  dubbi  che lo  scenario  era cambiato.

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Capitolo 4
*** la vita ideale di mccoy ***


Si trovavano in un elegante ufficio. Con una bella scrivania di mogano  e una soffice moquette. Roba di  gran classe. C'era anche una vetrinetta in cui  facevano  bella mostra di  se premi  assai prestigiosi ,di  quelli  che venivano  conferiti solo ai medici più talentuosi , quelli  che McCoy aveva sempre desiderato vincere.
"Ma sono tuoi! "Gli rivelò Trelane che come al solito gli  aveva letto nel pensiero."Guarda a chi appartiene questo ufficio.".
E gli indicò la targhetta sulla scrivania. C'era proprio  scritto Leonard McCoy ."Primario  di  chirurgia del New York-Presbyterian Hospital, l'ospedale più prestigioso di  New York."
McCoy  boccheggiò senza parole. Era  indubbiamente il  sogno  di ogni  giovane studente di  medicina. Era lì  che l'avrebbe portato il  suo  talento se  la vita non gli  avesse negato  le giuste opportunità?
"Si , è  così. Qui è  dove dovevi  essere  e dove sarai se  lo  vorrai .Ti basta desiderarlo e  io farò in modo  che questa realtà non sia più ipotetica ma concreta."
"Così perderei i miei  amici  sull'enterprise."Il  pensiero lo  colse  all'improvviso.
"Ovviamente  in questa realtà  non li  hai  mai  conosciuti. Hai  ragione non puoi  decidere così su  due piedi , andiamo sull'enterprise."
Lo scenario mutò all'improvviso. Non  erano più nel  lussuoso ufficio, ma  nella sua infermeria. McCoy  si  sentì rassicurato dall'ambiente familiare. C'era solo una nota stonata. Il medico non era lui , ma un suo  ex professore dell'accademia i  dottor Boyce. McCoy  sospirò sentendosi già più tranquillo.
"E' un gran medico,  l'enterprise  è in buone mani."
"Indubbiamente è un gran chirurgo. Ma è un uomo anziano poco portato  all'avventura."Commentò Trelane.
"Che vuoi dire?"
"Che  in alcune circostanze lui potrebbe decidere di  evitare fastidi e  scegliere  il  quieto vivere."
"Quali circostanze?" McCoy   era certo  che stesse per arrivare la fregatura che aspettava da  un pò.
" Ad esempio, in questa."
Lo scenario  cambio. Erano in una specie di mercato molto  affollato. C'erano  espositori con la merce più strana ed esotica e compratori  che  girellavano alla ricerca di  chissà quale curiosità aliena. A McCoy, anche questo posto non era nuovo. Si  guardò intorno per  un pò. Poi gli tornò in mente. Loki! Era la missione in cui l'avevano trovato. Harold Finch  aveva chiesto loro  di  recuperare due scienziati federali , che i pirati orioniani  avevano  rapito  e stavano per vendere all'asta al  mercato candestino, ma casualmente, prigioniero  dei  pirati  c'era  un ragazzo  che avevano  ritrovato, letteralmente, in fin  di  vita su  un pianeta desertico. Se  non fosse stato  per l'intuizione e la testardaggine di  McCoy  il  ragazzo  sarebbe morto pochi  minuti più tardi. Il  dottore vide il  gruppetto che si  era  incaricato  del  recupero : kirk  , Spock  ,il  piccolo  ferengi  Jon e al  suo  posto  il  dottor Boyce. Si  aggregò  al  gruppo , tanto  aveva capito  di  essere  incorporeo  come  un fantasma. Vide il  dottor Boyce che su  ordine del  capitano usava il  tricorder per cercare  i  segni  vitali  di una coppia di umani .
"Trovati !"Annunciò il  dottore mostrando loro  la direzione.
"Ma il  terzo  segnale , perchè  non ha detto  nulla a Jim?".
Sul  tricorder  era  comparso un terzo , debole ,segnale vitale.Quello  di Loki .
"Perchè non  l'ha segnalato , lo  sta  ignorando"
"Ne abbiamo  già  parlato, il  dottor Boyce è  un bravo  medico, ma  non vede  perchè  dovrebbe fare più  del  necessario  facendosi  coinvolgere  in cose che non lo  riguardano."Gli  spiegò  Trelane.
"Ma così il  ragazzo  morirà ."
Il  Q si  strinse nelle spalle."Come ti  ho  detto, qualcuno  pagherà  le conseguenze delle tue decisioni:"
Ora si  trovavano  di fronte al banchetto  dei pirati orioniani  che avevano  rapito  Loki. Mccoy  non  lo  ricordava di  certo  così.O  aveva preferito  rimuovere l'immagine dolorosa. Non aveva  niente  in comune col  ragazzo bello , elegante e vivace  che conosceva. Era  un mucchietto  d'ossa , con la pelle quasi  trasparente  coperto  solo  da  un paio  di  calzoni  laceri .Era denutrito  e gravemente disidratato .Respirava a fatica . Non  sarebbe sopravvissuto  molto  a lungo. McCoy  Si  chinò  istintivamente per aiutarlo, ma  in quell'istante si  ritrovò  nuovamente nel  suo  lussuoso  ufficio  nel  cuore  della grande mela.
"Aspetta, riportami indietro."
"Non subito, ora tu  starai qua a riflettere poi  deciderai. Non farlo  sull'onda dell'emozione. Mettiti  tranquillo  e  pensa. Pensa a ciò  che  vuoi  veramente, a ciò  che ti  sarebbe dovuto  e  ora non hai. Pensa che  il  ragazzo  non è  tuo  figlio  non sei  responsabile per  lui . Quando  avrai  finito  di  pensare  mi  comunicherai  la tua decisione. Se deciderai di  tornare  indietro  ti  ci porterò  e  nulla sarà  cambiato.Ma se deciderai  di  restare qui , il  tuo  ricordo  sarà  cancellato  dalla mente dei  tuoi  amici  e  ognuno  continuerà la sua vita. Loro  di là  , tu  di  qua."
Ciò  detto  il  genio  della lampada scomparve.

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Capitolo 5
*** il bivio di spock ***


SPOCK

Era  tornato  sull'enterprise.Qualunque cosa avesse avuto in mente quella bizzarra creatura non gli  era  riuscita.
" Mamma mia come sei  scettico , questa è  l'enterprise , ma  non di  oggi . Guarda meglio"
Trelane era comparso  al  suo  fianco  e  ora gli  indicava  un giovane James Tiberius Kirk  in divisa da cadetto, che  ,come suo  solito , faceva una gran confusione per  i  corridoi  dell'enterprise. Spock  rammentava la spiacevole situazione. Era quando il  fastidioso umano  aveva attirato  l'attenzione del  capitano  Pike avvertendolo  dell'attacco  della Narada.
"E  sai  come ha fatto?" L'impertinente Q gli  leggeva nel pensiero. "Con  le  informazioni  che gli  ha passato  la tua graziosa  , quanto traditrice mogliettina. Ahhhhhh le donne ! Croce e delizia! La loro  mente è  così contorta, poi  anche umana te  la sei  scelta. Come speri  di poter capire  i  suoi  pensieri,i  suoi  sentimenti ? Ma non siamo  qui per parlare di lei . Ma del  tuo  bivio"
"Bivio. "Ripetè  Spock  meccanicamente , stordito  dalla dialettica del  Q.
"Si  esatto! Ora  ti  mostro  come le cose sarebbero  dovute andare se , fossì  stato  tu  a  dare  le preziose  informazioni  al  capitano  Pike e  a compiere  un gesto  eroico salvando  la federazione  dai  romulani." 
Ora lo  scenario  era cambiato. Si  trovavano  all'accademia di  starfleet . Era il  giorno  della premiazione di  coloro  che si  erano  distinti  durante  l'emergenza della Narada. Il  giorno  in cui   Kirk , contro ogni logica ma anche contro   ogni  buon senso, era stato promosso  da cadetto  a capitano  e gli  era stata affidata l'enterprise. Chi  se  non un povero  mentecatto  avrebbe potuto  compiere  un simile gesto : affidare l'ammiraglia della flotta  a  un ragazzo privo  di ogni  esperienza , dotato  solo  di presunzione  e egocentrismo. Spock  si poneva quella domanda  ogni  sera prima di  addormentarsi  e  ogni mattina appena si  svegliava. Ma quella volta c'era qualcosa di  diverso .Qualcosa di  giusto , finalmente.
"Ma si  ,caro il mio   spokkioso  vulcaniano.Ops scusa la battuttaccia . Ora ti  mostro  come le cose andranno  se sceglierai il  bivio alternativo. Su  quel  palco  a prendere la medaglia ci  sarai tu . Guardati mentre  il  preside dell'accademia ti appunta  i  gradi  di  capitano  e ti  affida  simbolicamente  le chiavi  del  tuo  comando . Guarda l'aria  fiera  della tua donna...guarda... oh  no  aspetta... non puoi  guardare  il  volto  ferito  e deluso  del  giovane Kirk, perchè  lui  non è  stato  neppure  invitato  alla cerimonia.D'altro  canto  è  solo un cadetto, un semplice  , comune cadetto come ce ne sono  tanti .Un goccia nell'oceano , una pagliuzza nel  covone, un granello su una spiaggia.Tu  sei il  numero  uno, lo squalo in  cima alla catena alimentare.Sei  dove saresti  dovuto  essere."
Spock  si  sorprese ad annuire .In fondo  questo  bizzarro  ometto ,pur nella sua evidente  follia, aveva detto  solo  cose sacrosante.
"E  tu potresti  far si  che  questo  accada veramente?"
Chiese, ancora scettico .
Trelane annuì con una certa solennità .
"Se ben  ricordo  le fiabe che mia madre  mi  raccontava ,da bambino, quando un genio  esaudisce  un desiderio,  pretende sempre qualcosa in cambio. "
"Ma io  no! Te lo  assicuro. L'unica conseguenza della tua scelta la pagheranno i  tuoi  compagni . Il  simpatico,ma brontolone,dottor McCoy  non avrà  più  un amico  con  cui  litigare, pazienza  se ne farà  un 'altro. Il presuntuoso  Kirk farà  quello  che avrebbe dovuto  fare  fin dall'inizio : guadagnarsi  i  gradi  studiando  e sgobbando, salendo  tutti  gli  scalini , uno  ad  uno , svolgendo  tutti  gli  incarichi  anche i  più umili  noiosi. Come fanno  tutti  del  resto .Come hai  fatto  tu ! E poi  c'è  Loki...."
Trelane non finì  il  discorso nonostante Spock  attendesse.
"Loki  è  anche più  intelligente di  me  farà  la sua strada anche senza il  mio  aiuto ."
"Si ....se  fosse vivo  per farlo "Concluse Trelane con  aria mesta.
Spock  sollevò un sopracciglio ma non fece tempo  a chiedere lumi. Lo  scenario  era cambiato. Erano  al  mercato  dove avevano  trovato  i  Lomax. Spock  , grazie alla sua prodigiosa memoria aveva subito  riconosciuto il  luogo .
"Vedi ,ora tu  sei  capitano  dell'enterprise e come tale prenderai  decisioni  diverse da quelle di  Kirk, per cui  molte cose andranno  diversamente da come sono  andate quando  lui  era al  comando." Questo  era logico, e Spock  l'aveva già messo  in conto."Ad esempio, guarda." Il  Q indicò  la squadra di  sbarco .C'erano lui, McCoy e  il  ferengi .Non c'era Kirk , ma era logico .Un cadetto  non sbarca per compiere missioni importanti . Spock  si  avvicinò. McCoy stava bisticciando  con  lui ."...ti  dico  che rilevo un terzo  segno  vitale umano!"
"E io ti  ripeto,  dottore ,che la nostra missione è recuperare  i Lomax .Il  resto non ci  riguarda."
"Forse non hai  capito. E' un segno  vitale debole , di una persona in difficoltà"
"E tu  dottore non hai capito  che quando il  tuo  capitano ti  da  un ordine lo  devi  eseguire. In caso  contrario ti solleverò dalla tua posizione per  insubordinazione e chiederò il  tuo  trasferimento."
McCoy abbassò lo sguardo sconfitto e il  gruppetto si  diresse dove avevano  rilevato il  segnale dei Lomax.
"Ho semplicemente fatto l'unica cosa logica da fare." Si  giustificò Spock  ma la sua voce era leggermente  incerta.
Trelane annuì ."Vero, ma  come ti  ho  detto ogni  scelta porta con se delle conseguenze."
Ora si  trovavano davanti  al  banchetto  dei pirati  di orione e gettato sul  pavimento c'era il corpo  ossuto  del  ragazzo  che  esalava i  suoi ultimi tormentati respiri. Spock lo osservò rimanendo per  un attimo impassibile poi la sua corazza cominciò a sgretolarsi .
"Mi  stai  forse accusando  della sua morte?"
"Io accusarti? Perchè dovrei non sono  ne giudice ne giuria. Io semplicemente ti  pongo  innanzi al  fatto  che essendo  diventato  capitano, sei  tu  che devi  prendere le decisioni e sei tu  che devi  sopportare il peso  delle conseguenze di  queste decisioni. Fino  ad ora ti  sei  fatto  scudo di  Kirk. Era lui il  capitano. Era lui  a decidere ed eventualmente a sbagliare. Ma ora , prendendo il  suo posto  ti  assumerai  anche le sue responsabilità . Questa è la prima di una lunga serie. Hai ucciso tu  il  ragazzo? Si obbiettivamente l'hai ucciso tu. L'hai ucciso con la tua logica stolida e monotona. Non possiedi l'intuitività  di Kirk , la spavalderia che lo porta a rischiare  il  tutto per tutto in situazioni  estreme. No , tu possiedi  solo la tua noiosa logica. Accetta quindi le conseguenze delle tue logiche decisioni. Saluta Loki per l'utima volta."
Spock non fece in tempo  perchè lo scenario  era cambiato.Ora erano di nuovo  sull'enterprise. Il  suo  alter ego era seduto  sulla poltrona del  capitano . Spock  taceva,in realtà non sapeva che dire  ma il  Q gli  venne in soccorso.
"Non è necessario  che decidi  subito, ti  lascio qui a scegliere.Se decidi  di  agire secondo logica sceglierai  di  essere su quella poltrona, se decidi  di  assecondare l'emotività  della tua metà umana tornerai indietro.A presto amico  mio." E scomparve.

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Capitolo 6
*** il bivio di kirk ***


 

KIRK

Quel rumore assordante e   monotono,Quell'odore  pungente .Quelle grida concitate.Kirk non poteva crederci.Si  trovavano  su un circuito di  formula uno. Il  giovane   Kirk  aveva sempre avuto la passione per le auto  d'epoca. Suo zio le restaurava e lui puntualmente le rubava per andare a sgommare in giro per  il  deserto .Era veramente  un ragazzino terribile.Come fosse sopravvissuto  a un 'infanzia così avventurosa per  lui era un mistero .La gara era terminata e  il pilota vincitore  stava  per essere premiato.
"Ok  mi piace . Ma che ci  facciamo  qui?" Chiese al  Q.
Lui  non rispose si limitò a fargli un cenno  con la testa. Kirk  guardò  meglio  chi  era il pilota vincitore .Era lui  e  qualcuno  gli  correva incontro per abbracciarlo. Kirk  non poteva sbagliarsi , aveva visto  solo  le sue foto, perchè  lui era morto  prima che lui  nascesse. Ma era sicuramente lui.
"Molto astuto. Mi  vuoi  far credere che saresti in grado  di  far tornare  in vita mio  padre?"
"No, non hai  capito, in questa realtà  non è  mai  morto . In fondo  basta poco.Se quel  pilota automatico  non si  fosse guastato  lui  sarebbe venuto  via con  voi. Cosa  vuoi  che sia per me. Posso  far si  che  lui torni  a casa .Ti  crescerà  e asseconderà  la tua passione.Vedi  ora si  è  congedato  da starfleet e  ti  segue come meccanico . Che emozione fare ciò  che ti piace  in compagnia di  tuo  padre. Ci pensi?"
"Ci penso, e  più  ci penso  più credo  che ci sia sotto  qualcosa. Perchè  saresti  così  generoso  con  me?"
"Perchè no? Che mi costa? Non  tutti  gli  dei  sono  gelosi  e vendicativi . Ci  sono  quelli  altruisti che fanno  del  bene agli inferiori  ricavando  in cambio  solo un pò  di  svago .L'eternità  è  così..........eterna!" Sospirò il  Q afflitto.
"Solo un pò  di  gratitudine non vuoi  altro  vero ? Neanche che eriga  un tempio  a tuo nome ?" Kirk  ora era più  scettico  che mai .
"Giuro  sul  mio  onore.Io  non ti chiederò  altro. Se  lo  desideri  ti  lascio  qui ora . Farò  sapere a Spock e McCoy  che  sei  rimasto , loro  capiranno."
"Potrei anche prendere  in considerazione la tua offerta se Loki venisse con me." Kirk  ci pensò seriamente.
Chissà se  Loki  avrebbe accettato ?Lui  aveva già abbandonato  il  suo  mondo, forse per  lui  non avrebbe fatto  alcuna differenza una realtà  o  un 'altra.L'aria  di Trelane si  fece improvvisamente mesta.
"Questo io  non posso  concedertelo. Mi  sono  offerto  di  esaudire  un desiderio. Così diventerebbero  due, e  non sarebbe giusto "
"Quindi  io  vivrei  qui  da solo  e lui , dove , sull'enterprise senza di  me?"
"Uhm non esattamente. Vedi  se  tu scegli  di  vivere qui non ti  sarai  mai  arruolato  e non sarai  mai  diventato capitano  dell'enterprise."
"E chi lo  sarà...oh aspetta Spock. Che diamine avrà il  suo  desiderio  esaudito  anche lui! Ma Loki  che centra con questo."
"Non capisci,ahimè , sei più muscoli che cervello!"
E lo scenario  era cambiato. Ora erano  all'asta dove avevano  salvato i Lomax. Una missione come un 'altra che Kirk  non avrebbe avuto  motivo  di  ricordare se non fosse stato per Loki. L'aveva conosciuto quel  giorno. Kirk vide arrivare la squadra di  sbarco. McCoy stava ovviamente litigando  con Spock .Si  avviccinò e ascoltò.
"Aspetta ! Spock  se va non intende soccorrere Loki" Si lamentò con Trelane.
"E' un vulcaniano, fa ciò  che  è più logico. Impicciarsi  di  ciò che  non lo riguarda non è logico ."
"Ma che ne sarà  di Loki ?" E mentre lo  chiedeva era già  davanti  al  luogo  dove  il  corpo  del  suo  innamorato  giaceva  in fin di  vita. Si inginocchiò  vicino  a lui per afferrare una mano  ossuta ma la sua mano gli passò attraverso. Era solo un fantasma  .
"Loki, per l'amor  di  dio, aprì gli  occhi ." lo  supplicò.
Ma il  ragazzo  non lo  sentiva era già in uno  stato comatoso .Rivolse uno  sguardo  supplichevole a Trelane , ma lo  scenario  era già  cambiato. Erano  di  nuovo  a Daytona. Kirk in preda  ad  una furia incontenibile si  scagliò  contro  l'ometto ,lo  afferrò  per  il  bavero  fino  a sollevarlo  da terra
"Riportami là!"Gridò inferocito.
"Calma ti  ci porto "Gli  assicurò  Trelane.
Kirk  lo posò  a terra.
"Ma non subito ."Aggiunse lui  e scomparve.

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Capitolo 7
*** il bivio di Loki ***


LOKI

Erano  ad Asgard. Quanto  tempo  era passato. Per la verità  solo  due anni  , ma a Loki  parevano  due secoli. Questo mondo,adesso, era così lontano  da lui. Loki avvertì un leggero pizzicore sulla punta delle dita .Era la sua magia , era tornata  nel momento  stesso  in cui  avevano messo piede nel  suo mondo.
"Bella sensazione!" Il  Q era accanto  a lui  e  gli  sorrideva.
Loki  annuì ,era  sorprendente ,la stessa sensazione che si prova a stare accanto  a un caminetto  dopo  dieci minuti  passati  a giocare nella neve senza guanti.
"Ma quanto  è  ameno il  tuo  mondo ! Un mondo  in cui  esistono  tizi che svolazzano  nel  cielo  travestiti  da ferro da stiro.Mostri  verdognoli  con la forza di un elefante  e il  cervello  da topo. Poi ci  siete voi presuntuose creature che vi  autodefinite dei e non avete neppure idea cosa significhi  essere  un dio!"
Loki non poteva che convenirne. Sapeva chi  aveva di fronte  :una creatura in grado  di  cancellare  un intero universo  con un battito  di  ciglia. Quanto dovevano  sembrargli patetici gli  abitanti  di  asgard che si  credevano onnipotenti ? Eppure  nonostante l'immenso potere di  cui  i  Q erano  dotati non  erano  mai  stati  malvagi nei  confronti  degli esseri inferiori .Forse era così che doveva comportarsi un vero  dio. Questo pensiero  aumentò  la sensazione di  fastidio che l'aveva colto  da  quando  si  trovava ad asgard.
 "Non  lo  voglio  rivedere! " Disse a Trelane.
Che si  riferisse a Odino, il  Q l'avrebbe capito  leggendogli  nella mente.
"Tranquillo , se imboccherai il  bivio  che ora ti  mostro , anche  i tuoi  rapporti  con  colui  che non si può nominare si  aggiusteranno!"
Loki  non voleva aggiustare  un bel niente ma  era curioso e decise di  stare a sentire. Ora  erano  in sala da pranzo e Loki  ricordava quel  fatidico momento .
"E' il  tuo  bivio, il  momento  in cui il  tuo  fratellone più muscoli-che -cervello organizza   una spedizione punitiva contro i giganti  di  ghiaccio. E' stato in quella circostanza che hai  scoperto la tua vera natura. E' stato il primo  anello , di una catena di  eventi,  che hanno portato  alla tua rovina."
Loki non poteva negarlo.
"Se solo  tu  fossi  riuscito  a farlo  ragionare, impresa titanica d'accordo, ma se ci  fossi  riuscito ,come sarebbero  andate le  cose?Andiamo  a controllare."
Lo  scenario  era cambiato .Erano  nella sala del  trono .
"Come ti  avevo  promesso non vedrai  colui che  non vuoi  nominare! E' morto e naturalmente prima di  morire  ha dato  disposizione per  il suo  trono .Indovina chi l'ha ereditato?"
Loki  non si  degnò  di  rispondere a  una domanda così  sciocca.
"Guarda meglio  prima di giungere a una conclusione errata!" Loki guardò il  trono  che Q gli indicava. Erano  due. Thor  vestito in pompa magna si  assise su  uno  dei  due.Poi  vide se stesso .Si  stava sedendo  al  fianco  del  fratello. Si  volto  verso  Trelane in attesa di una spiegazione.
"Colui che non vuoi  nominare, aveva capito  che il frutto  della fatica dei  suoi  lombi  era troppo  babbeo  per regnare da solo , così  vi  ha proclamato  entrambi  sovrani ."
Era una notizia pesante da digerire.Però  era reale  , perlomeno  nell'universo  creato  dal  Q. E non era  un tranello .Loki  sapeva che non era nella natura del  Q beffarsi  di lui.

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Capitolo 8
*** la vita ideale di Loki ***


"E' una realtà  da favola , quella dove io  e mio  fratello governiamo   e viviamo in armonia." Si lamentò Loki.
"Leggo  i   dubbi ,che si insinuano  come tarli  nella tua mente. Come potresti vivere accanto  a Thor  con tutto  quello  che hai  passato? Lo  farai  perchè io cancellerò i  tuoi  ricordi .Tutto il  dolore, le umiliazioni , l'esilio, tutto  sparito in un battito  di  ciglia ."
"Ma ...i  miei  amici  , dimenticherei  anche loro?"
"Questo  mi pare ovvio, ma credimi sarà  meglio  così"
"E loro ?"
"La loro  vita continuerà  senza di  te. Come avrebbe dovuto  essere se  non ti  avessero mai  incontrato, quel  giorno a quell'asta, rammenti?"
Come avrebbe potuto  dimenticare. L'ultima cosa che ricordava era che colui , che  non voleva nominare, l'aveva esiliato su una palla di  sabbia infuocata a morire riarso  dal  sole. Quale modo più crudele di uccidere  un abitante del mondo  dei  ghiacci. Il  ricordo successivo era l'atmosfera fresca e l'odore di  disinfettante dell'infermeria dell'enterprise . Quando era stato in grado di connettere aveva saputo  che, la testardaggine del  dottore e la generosità del capitano,  lo avevano  salvato  da morte certa. All'inizio Loki aveva perseverato nei  suoi propositi  bellicosi. Il  suo  tarlo  fisso  era trovare un  modo di tornare ad asgard,magari portandosi dietro l'enorme potenza di fuoco  dell'enterprise e  cancellare quel luogo e  i suoi  abitanti  dall'universo. Non si  può  dire che non ci  avesse riflettuto  sopra, durante le prime notti  solitarie  in infermeria. Che non avesse escogitato i  piani  più fantasiosi e cruenti per  impadronirsi  della nave. Ma poi  qualche cosa era cambiato. A poco  a poco  la generosità di  quegli umani che lo  accudivano  senza pretendere  nulla in cambio  gli  era penetrata nel  cuore scardinando la corazza di ghiaccio  e dolore che lo  avvolgevano. E a poco  a poco si  era lasciato contagiare . Poi aveva deciso che poteva comunque dominarli. La violenza con quelle persone era inutile,poteva facilmente soggiogarli con la sua intelligenza, col  suo  fascino  e con la sua sensibilità  d'animo. Non c'era limite al potere  che avrebbe potuto conquistare usando  queste armi.Ora però era  ad asgard . L'origine di  tutti i mali . Ora doveva scegliere. Il  Q gli  aveva prospettato  di  dimenticare tutto quello  che aveva passato, ma questo non  l'avrebbe portato  di  nuovo al  punto  di  partenza ? Le esperienze piacevoli  o dolorose  che aveva vissuto, l'avevano maturato e  ora  per  come era diventato , sarebbe stato  facile per  lui  agire  in modo  saggio nei  confronti  del  fratello  e del  suo popolo. Ma  cancellando il passato   sarebbe stato in grado  di  regnare  in armonia col  fratello?La risposta era  già implicita nella domanda. In fondo  se aveva dei  dubbi  era perchè  in cuor suo  sapeva che non sarebbe mai  potuto  accadere. Inevitabilmente sarebbero  riemerse le antiche gelosie, l'invidia, il  sospetto .
"Ho  deciso !" Esclamò  ad  un certo punto .
"Mi  sembra prematuro. Prenditi il  tuo  tempo e  sappi  che c'è una cosa che non ti  ho  ancora detto.Con  te voglio  essere onesto  fino in fondo . Dopotutto  siamo  quasi  colleghi , figlio  di  un dio  minore."
Il Q scoppiò in una risata divertita.
Loki  fece  una smorfia. "Ero  certo  ci  fosse qualcosa sotto."
"Oh  no , non c' è  nulla  sotto,devi  solo  sapere che ho  fatto la stessa alettante proposta  ai  tuoi  compagni.Come a te , ho  dato  anche a loro la possibilità  di  cambiare le loro  vite. E in modo  decisamente eclatante .Tutti  loro  hanno visto  vite   che forse hanno  sognato  ,ma certo,mai  sperato di  vivere, concretamente. Se  qualcuno  di loro, o  tutti  loro  accetteranno  di  imboccare  il  bivio  alternativo , quando  tu  tornerai  non li  troverai più ."
Loki sentì il  suo cuore perdere almeno un paio  di  battiti .Non  aveva considerato  quella possibilità .
"Ti  sei intristito,ma forse hanno  rinunciato .E' una possibilità , anche se  puoi  credermi  quando  ti dico  che  i loro futuri  alternativi  erano  tutti  spettacolari , forse molto  più  del  tuo!"
Loki  sospirò .Rinunciare? Perchè  qualcuno avrebbe  dovrebbe rinunciare all'unica opportunità  di migliorare la sua vita. Lui pensava di  farlo perchè  non credeva che questa fosse la scelta migliore per lui. Ma gli  altri ? Non c'era nulla nel loro passato per cui dovessero redimersi  quindi perchè non cogliere al volo quell'unica opportunità. Ora Loki  doveva scavare nel  profondo  del  suo  animo  e capire se sarebbe stato  abbastanza forte da andare avanti  da solo.
"E  una domanda la tua che richiede  una profonda riflessione. Ti  lascio  solo  con te stesso .Tornerò "Gli  assicurò  il  Q che gli  aveva letto  nella mente.

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Capitolo 9
*** L'amore e l'amicizia trionfano sempre (almeno nelle favole!) ***


KIRK

Kirk  era rimasto immobile ad aspettare Trelane .Voleva avere qualcuno  su  cui  sfogare la sua rabbia. Non  gli  era chiaro  se era  arrabbiato per aver dovuto  vedere la morte di Loki   o per essere stato messo  di fronte a una scelta impossibile. Suo padre o il  suo ragazzo?
"Prima che decidi  devo  dirti una cosa. " Il  Q era comparso all'improvviso alle sue spalle. Kirk trattenne la rabbia. Che avrebbe concluso  a scagliarsi contro un essere onnipotente.
"Che cosa?"Chiese rassegnato.
"Loki è un maestro  degli inganni .E anche  il tuo amore per lui lo è!"
Kirk lo  fissò con sguardo vacuo.
"Lui ti ha ammaliato con un incantesimo ...o  quasi. Ferormoni ,è quello che ha usato per attirarti come una pianta carnivora con una mosca."
Kirk  non potè resistere al  curioso paragone  del Q e nonostante la sua rabbia  scoppio  a ridere.

"Avanti ,Trelane , non sarò intelligente come Spock , ma dammi un pò  di  credito. So che lui  è  diverso, so che all'inizio  avrà usato qualche  suo trucco per conquistare la mia fiduci, ma  so  come si  è  evoluto il  nostro  rapporto e  non  ha nulla a che fare con   i ferormoni."
Trelane sorrise sornione."Allora  , se hai  preso la tua decisione , tieniti pronto.Perchè la tua nuova vita e quella dei  tuoi  compagni  sta per cominciare."
E scomparve.

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Era buio.Totalmente buio. Loki  non sapeva dove si  trovava. Un attimo  prima era su  asgard a fissare suo  fratello.Tentato  dall'idea  di parlargli per  l'ultima volta, l'attimo  dopo  era chissà  dove. Si mosse alla ricerca di un punto  di  riferimento. Poi  andò  a sbattere contro  qualcuno. Non aveva bisogno di chiedere chi  fosse,l'aveva riconosciuto all'istante anche al  buio . Gli prese la mano.Era al colmo  della felicità  .
"Sapevo  che saresti tornato"Gli sussurrò in un orecchio .
"Non  ho mai pensato di  fare  il  contrario"Gli confesso Kirk .
"Ehilà c'è qualcuno?"Gridò la voce di McCoy."Che stupidi scherzi  da prete "Gridò furibondo.
"Non  ho mai capito il  significato  di  questa bizzarra espressione!".Commentò Spock poco distante da loro .
McCoy sbuffò. "Vuol  semplicemente dire che almeno i preti  dovrebbero  essere persone serie ...invece!"
"Affascinante "Rispose il  vulcaniano.
Loki allungò le braccia fino a toccare  i  suoi compagni. "Siete tutti qui ..."si limitò a sussurrare.

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Lo  scenario  era cambiato. Ora erano  sul ponte dell'enterprise sotto  lo  sguardo  allibito  di  Sulu  e Uhura . Trelane comparve sullo  schermo .
"Grazie per  la splendida giornata che mi  avete fatto passare,sarà  argomento  di  conversazione nei lunghi  e noiosi  eoni  di  cui  è  composta l'eternità . Questo non è un'addio.La noia è  sempre  in agguato.Quindi  tornerò  , quando  meno  ve lo  aspettate , così senza preavviso !"
E  conclusa la sua minaccia il Q scomparve dallo schermo. La sua immagine fu rimpiazzata da  quello  del  pianeta. Con la scomparsa del Q l'area abitabile era svanita e il pianeta era tornato  a essere una comune palla di  sabbia  inadatta ad ospitare  ogni  forma di  vita.
"Perchè non hai accettato la proposta di  Trelane,non era abbastanza interessante ?"Chiese McCoy  incombendo come  un ‘ avvoltoio sulla spalla di  Spock .
Era chiaro che  la curiosità lo  divorava.
"E tu perchè non l'hai  fatto?" Rispose il  vulcaniano.
MCCoy  si  gonfiò come  un pallone sul punto  di  scoppiare.
"Smettila di  rispondere a una domanda con una domanda."Sbottò.
"Ho rinunciato perchè era la cosa più logica da fare "Replicò Spock  lanciando un'occhiata sfuggente a Loki.
"Uh  si ..anche io  ovviamente!" Borbottò  McCoy  e con un certo  imbarazzo abbandonò il ponte.Loki si stava fissando la punta delle dita. Niente. La sua magia era svanita. Un 'altra volta. Pazienza :Era cosciente del  fatto  che sarebbe successo. Lanciò un 'occhiata al  suo  ragazzo .Lui  ricambiò lo  sguardo.Pareva malinconico. Chissà com'era la realtà alternativa a cui  aveva rinunciato. Un giorno glielo avrebbe chiesto.Forse. Ma per  il momento era meglio vivere  la vita che avevano .Senza rimpianti.

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