star trek assemble :ep 40 : Il cavaliere di Gothos di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un invito che non si può rifiutare ***
Capitolo 2: *** il genio della lampada ***
Capitolo 3: *** Il bivio di McCoy ***
Capitolo 4: *** la vita ideale di mccoy ***
Capitolo 5: *** il bivio di spock ***
Capitolo 6: *** il bivio di kirk ***
Capitolo 7: *** il bivio di Loki ***
Capitolo 8: *** la vita ideale di Loki ***
Capitolo 9: *** L'amore e l'amicizia trionfano sempre (almeno nelle favole!) ***
Capitolo 1 *** un invito che non si può rifiutare ***
"Diario del capitano, un curioso fenomeno, non sappiamo quanto naturale, sta facendo impazzire il mio primo ufficiale. E' sempre interessante vedere Spock alle prese con eventi che sfidano la logica e lo fanno uscire di testa."
"Questo pianeta è del tutto simile a Marte, composizione dell'atmosfera anidride carbonica e gas rari, pressione superficiale 0,6 kilopascal, escursione termica dai meno 140 ai più 40 gradi. Praticamente inabitabile, da qualsiasi forma di vita."
"Qual'è il problema, la maggior parte dei pianeti è così." Replicò Kirk , tranquillamente, alle spalle del suo primo ufficiale che fissava il suo monitor con aria indispettita."Un piccolo spiazzo, un perfetto quadrato di un km per lato. E' comparso dal nulla, senza nessun preavviso .Temperatura 25 gradi centigradi, atmosfera di ossigeno e azoto, nelle giuste proporzione, umidità, pressione superficiale .Tutto compatibile con la vita."
Spock era così sconvolto che le sopracciglia erano scomparse sotto la frangetta. L'accademia delle scienze di vulcano aveva chiaramente stabilito ciò che era plausibile e ciò che non lo era. E ogni volta che un vulcaniano si trovava di fronte a un fenomeno, di cui, non era ammessa l'esistenza, perdeva il lume della logica.
" Io credo sia un invito, e sarebbe scortese da parte nostra non accettarlo." Le parole del capitano procurarono quasi una sincope a Spock.
"Un'invito di chi?"
Kirk si strinse nelle spalle."Chi lo sa! Un fenomeno del genere non compare dal nulla per caso. Qualcuno l'ha creato, non chiedermi come e perchè, ma credo valga un salto sul pianeta, a scopo di indagine!"
"E se quell'area scomparisse all'improvviso mentre siamo lì. Moriremo all'istante."Puntualizzò Spock .
"Infatti , visto il pericolo accetto solo volontari per questa missione.Decidi tu Spock." E Kirk conosceva già due tipi a cui ordinare di offrirsi volontari.
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Il posto era veramente inquietante. Kirk , Spock ,McCoy e Loki si era materializzati in un prato lussureggiante. La temperatura era gradevolmente estiva e l'aria profumava di erba e fiori di campo. C'erano persino degli insetti ronzanti ,posati sulle corolle, intenti a succhiare il polline. L'illusione, se di illusione si trattava, era perfetta. Un metro più in la i quattro federali ,potevano vedere il resto del pianeta: una palla di sabbia desolata , arroventata dal sole e priva di vita. Loki fu quasi tentato di allungare una mano per vedere se passava dall'altra parte, ma ovviamente non era un idea geniale. Davanti a loro c'era un castello medioevale, dalle mura di pietra grezza, sormontato da torri merlate. Il pesante portone di legno si aprì lentamente, come animato da volontà propria, scricchiolando in modo sinistro. Era chiaramente un 'invito ad entrare. Kirk non si fece pregare ed entrò seguito dai suoi uomini. Lasciò il suo phaser riposto nel fodero . Aveva la certezza che chiunque avesse creato tutto ciò, dal nulla, non potesse essere impensierito da una comune pistola a raggi. All'interno del castello c'era un enorme salone illuminato da lampade a olio e scaldato da un allegro caminetto. I pavimenti di pietra erano coperti di preziosi tappeti .Anche il resto dell'arredamento faceva supporre che il signore del maniero fosse una persona di enormi ricchezze con la passione per le cose preziose e rare.
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Capitolo 2 *** il genio della lampada ***
"Benvenuti ." Una voce risuonò dal fondo del salone.
Apparteneva a un ometto vestito da nobiluomo: pantaloni da cavallerizzo, scarpini con le fibbie e giacca finemente ricamata con fili d'oro. L'esatta caricatura di un nobile alla corte del re sole.
"Vi aspettavo. "Proclamò esibendosi in un profondo inchino.
"Aspettava proprio noi ?"Chiese sorpreso il capitano Kirk andandogli incontro.
Spock afferrò una statuetta di marmo che adornava un tavolino e se la rigirò tra le mani per sincerarsi che fosse reale. Era solida e fredda ,proprio,come il marmo avrebbe dovuto essere.Ma questo non bastava certo a convincerlo che quella che stavano vivendo non fosse un 'elaborata illusione.
"Oh si , pure lei mio caro, ma scettico , Signor Spock ."
Il vulcaniano ebbe un impercettibile sussulto. Come faceva quella bizzarra creatura a sapere ciò che stava pensando?
"Semplice, vi leggo nel pensiero ." Rispose l'ometto con un sorriso di soddisfazione ."Ma non voglio essere scortese, permettete che mi presenti .Trelane , cavaliere di Gothos. " E si esibì nuovamente in un elegante inchino.
"Noi siamo..." Kirk fu interrotto immediatamente .
"So chi siete , capitano .Ma vi prego accomodatevi ."
Su un tavolino posto davanti al divano comparve dal nulla un vassoio con sopra una bottiglia di cristallo, piena di un liquore ambrato, e quattro bicchieri. McCoy non si fece pregare. La sua passione per i liquori alieni era ben nota e non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire l'occasione di fare un nuovo assaggio. Se l'alieno avesse avuto intenzione di ucciderli avrebbe avuto ben altri mezzi che non un banale avvelenamento.
"Non male!" Commentò mentre sorseggiava il liquore.
"Beh io vi conosco a fondo."Replicò il loro grazioso ospite.
"E' giunto il momento di darci una spiegazione. Che cosa ci facciamo qui esattamente?" Spock era seccato , come tutti i vulcaniani non sapeva stare al gioco.
Trelane lo fissò con una smorfia delusa, ma poi riguadagnò subito il suo sfavillante sorriso.
"In verità mi annoiavo a morte. L'eternità è così ..lunga...e noiosa...alle volte non capita nulla di eccitante per secoli! Ma ora voi siete qui , a tenermi un pò di compagnia ,i miei fratelli mi hanno detto che siete spassosi "
Loki cominciava ad avere un'idea precisa sull'identità del loro ospite e lui ovviamente lesse i suoi sospetti nella sua mente.
"Proprio così signor Loki ,io sono un Q."
"Avete creato questo ambiente,al solo scopo di farci sentire a nostro agio." Commentò Loki .
"E' nella nostra natura essere gentili con gli inferiori. Magari alle volte siamo un pò ...come dire... dispettosi ....ma solo se ci annoiamo tanto!" Confessò Trelane con un sorriso furbo.
"E cosa possiamo fare per renderti l'eternità meno uggiosa? "Chiese Loki che ora si era calato nella parte.
"Ho deciso che farò io qualcosa per voi. Ho deciso di esaudire un desiderio di ognuno di voi . Un desiderio , che vi cambierà la vita per sempre." E ciò detto schioccò le dita , come ogni genio della lampada che si rispetti. |
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Capitolo 3 *** Il bivio di McCoy ***
Leonard McCoy si fissò con rammarico e disappunto la mano che ora era vuota. Cosa era successo ? Un attimo prima era seduto su quel comodo divano a sorseggiare uno dei liquori più pregiati che avesse mai assaggiato e ora era ....già dove era? Un attimo, il posto non gli era per niente nuovo. Ma erano passati così tanti anni dall'ultima volta che ci aveva messo piede. L'universita del Mississippi. Ricordi di gioventù. E a proposito di gioventù, quello che camminava verso di lui, era il giovane Leonard McCoy. Il dottore fu colto dal panico. Com'era ? Se durante un viaggio nel tempo incontri te stesso l'universo si annichilisce? No forse quello succedeva con l'antimateria...
"Tranquillo nessuno ci può vedere."Gli assicurò Trelane.
McCoy sussultò , perso nel suo passato non si era accorto della presenza del Q al suo fianco.
"Che cosa ci facciamo qui?"
"Te lo detto , voglio esaudire il più grande desiderio che tutte le persone hanno. E non sto parlando della pace nel mondo."
McCoy lo fissò scettico."Cioè ?"
"Cambiare la propria vita prendendo il bivio giusto , al momento giusto. Sai la vita è il risultato di tutte le scelte che si compiono , dalle più banali alle più complesse. Ma ce n' è sempre una,quella fondamentale che cambia per sempre il corso della vita. Se tu sapessi quale è stata questa scelta, non vorresti prendere il bivio che ti porterà a essere felice, realizzato , ricco e famoso? "
McCoy si strinse nelle spalle. Che sciocche domande faceva questo alieno . Chi non avrebbe voluto!
"Appunto.Oggi a te sto offrendo questa possibilità più unica che rara." Rispose Trelane dopo avergli letto nel pensiero.
"E che vorresti in cambio .Perchè lo so come vanno queste cose. Devo per caso cederti la mia anima?"
Il Q scoppiò in una risata divertita.
"Me lo avevano detto che voi umani eravate ameni , ma non credevo di divertirmi così tanto.Tranquillo , è ovvio che ci sarà un pegno da pagare, ma non a me bensì a coloro che saranno influenzati dalla tua scelta."
Ora McCoy era confuso .
"Ora non puoi capire , è troppo presto. Ma cominciamo dal bivio .Ecco il tuo bivio." Trelane gli indicò una ragazza con una buffa faccia coperta da lentiggini e i capelli raccolti in una coda.
McCoy sentì una fitta al cuore.
"Pamela"
"La tua ex moglie. Lei è il tuo bivio."Gli confermò il Q.
"Non ti capisco"
"E' semplice quando impulsivamente ti sei innamorato di lei e l'hai sposata hai rovinato la tua vita.Il divorzio ! Lei ti ha portato via tutto . Ti sei dovuto arruolare per disperazione ,che altro ti restava"
McCoy si sentì ribollire di rabbia , ma non replicò: l'analisi del Q era lucida e veritiera.
"Se tu oggi l'avessi ignorata e avessi continuato con la tua vita ,cosa sarebbe cambiato ?Io ora te lo farò vedere,poi tu valuterai se il bivio alternativo ti ha portato in un futuro migliore.A quel punto ,solo con uno schiocco delle dita ,quella diventerà la tua nuova vita ."
McCoy era incredulo ,ma non aveva neppure avuto il tempo di esternare i suoi dubbi che lo scenario era cambiato. |
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Capitolo 4 *** la vita ideale di mccoy ***
Si trovavano in un elegante ufficio. Con una bella scrivania di mogano e una soffice moquette. Roba di gran classe. C'era anche una vetrinetta in cui facevano bella mostra di se premi assai prestigiosi ,di quelli che venivano conferiti solo ai medici più talentuosi , quelli che McCoy aveva sempre desiderato vincere.
"Ma sono tuoi! "Gli rivelò Trelane che come al solito gli aveva letto nel pensiero."Guarda a chi appartiene questo ufficio.".
E gli indicò la targhetta sulla scrivania. C'era proprio scritto Leonard McCoy ."Primario di chirurgia del New York-Presbyterian Hospital, l'ospedale più prestigioso di New York."
McCoy boccheggiò senza parole. Era indubbiamente il sogno di ogni giovane studente di medicina. Era lì che l'avrebbe portato il suo talento se la vita non gli avesse negato le giuste opportunità?
"Si , è così. Qui è dove dovevi essere e dove sarai se lo vorrai .Ti basta desiderarlo e io farò in modo che questa realtà non sia più ipotetica ma concreta."
"Così perderei i miei amici sull'enterprise."Il pensiero lo colse all'improvviso.
"Ovviamente in questa realtà non li hai mai conosciuti. Hai ragione non puoi decidere così su due piedi , andiamo sull'enterprise."
Lo scenario mutò all'improvviso. Non erano più nel lussuoso ufficio, ma nella sua infermeria. McCoy si sentì rassicurato dall'ambiente familiare. C'era solo una nota stonata. Il medico non era lui , ma un suo ex professore dell'accademia i dottor Boyce. McCoy sospirò sentendosi già più tranquillo.
"E' un gran medico, l'enterprise è in buone mani."
"Indubbiamente è un gran chirurgo. Ma è un uomo anziano poco portato all'avventura."Commentò Trelane.
"Che vuoi dire?"
"Che in alcune circostanze lui potrebbe decidere di evitare fastidi e scegliere il quieto vivere."
"Quali circostanze?" McCoy era certo che stesse per arrivare la fregatura che aspettava da un pò.
" Ad esempio, in questa."
Lo scenario cambio. Erano in una specie di mercato molto affollato. C'erano espositori con la merce più strana ed esotica e compratori che girellavano alla ricerca di chissà quale curiosità aliena. A McCoy, anche questo posto non era nuovo. Si guardò intorno per un pò. Poi gli tornò in mente. Loki! Era la missione in cui l'avevano trovato. Harold Finch aveva chiesto loro di recuperare due scienziati federali , che i pirati orioniani avevano rapito e stavano per vendere all'asta al mercato candestino, ma casualmente, prigioniero dei pirati c'era un ragazzo che avevano ritrovato, letteralmente, in fin di vita su un pianeta desertico. Se non fosse stato per l'intuizione e la testardaggine di McCoy il ragazzo sarebbe morto pochi minuti più tardi. Il dottore vide il gruppetto che si era incaricato del recupero : kirk , Spock ,il piccolo ferengi Jon e al suo posto il dottor Boyce. Si aggregò al gruppo , tanto aveva capito di essere incorporeo come un fantasma. Vide il dottor Boyce che su ordine del capitano usava il tricorder per cercare i segni vitali di una coppia di umani .
"Trovati !"Annunciò il dottore mostrando loro la direzione.
"Ma il terzo segnale , perchè non ha detto nulla a Jim?".
Sul tricorder era comparso un terzo , debole ,segnale vitale.Quello di Loki .
"Perchè non l'ha segnalato , lo sta ignorando"
"Ne abbiamo già parlato, il dottor Boyce è un bravo medico, ma non vede perchè dovrebbe fare più del necessario facendosi coinvolgere in cose che non lo riguardano."Gli spiegò Trelane.
"Ma così il ragazzo morirà ."
Il Q si strinse nelle spalle."Come ti ho detto, qualcuno pagherà le conseguenze delle tue decisioni:"
Ora si trovavano di fronte al banchetto dei pirati orioniani che avevano rapito Loki. Mccoy non lo ricordava di certo così.O aveva preferito rimuovere l'immagine dolorosa. Non aveva niente in comune col ragazzo bello , elegante e vivace che conosceva. Era un mucchietto d'ossa , con la pelle quasi trasparente coperto solo da un paio di calzoni laceri .Era denutrito e gravemente disidratato .Respirava a fatica . Non sarebbe sopravvissuto molto a lungo. McCoy Si chinò istintivamente per aiutarlo, ma in quell'istante si ritrovò nuovamente nel suo lussuoso ufficio nel cuore della grande mela.
"Aspetta, riportami indietro."
"Non subito, ora tu starai qua a riflettere poi deciderai. Non farlo sull'onda dell'emozione. Mettiti tranquillo e pensa. Pensa a ciò che vuoi veramente, a ciò che ti sarebbe dovuto e ora non hai. Pensa che il ragazzo non è tuo figlio non sei responsabile per lui . Quando avrai finito di pensare mi comunicherai la tua decisione. Se deciderai di tornare indietro ti ci porterò e nulla sarà cambiato.Ma se deciderai di restare qui , il tuo ricordo sarà cancellato dalla mente dei tuoi amici e ognuno continuerà la sua vita. Loro di là , tu di qua."
Ciò detto il genio della lampada scomparve. |
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Capitolo 5 *** il bivio di spock ***
SPOCK
Era tornato sull'enterprise.Qualunque cosa avesse avuto in mente quella bizzarra creatura non gli era riuscita.
" Mamma mia come sei scettico , questa è l'enterprise , ma non di oggi . Guarda meglio"
Trelane era comparso al suo fianco e ora gli indicava un giovane James Tiberius Kirk in divisa da cadetto, che ,come suo solito , faceva una gran confusione per i corridoi dell'enterprise. Spock rammentava la spiacevole situazione. Era quando il fastidioso umano aveva attirato l'attenzione del capitano Pike avvertendolo dell'attacco della Narada.
"E sai come ha fatto?" L'impertinente Q gli leggeva nel pensiero. "Con le informazioni che gli ha passato la tua graziosa , quanto traditrice mogliettina. Ahhhhhh le donne ! Croce e delizia! La loro mente è così contorta, poi anche umana te la sei scelta. Come speri di poter capire i suoi pensieri,i suoi sentimenti ? Ma non siamo qui per parlare di lei . Ma del tuo bivio"
"Bivio. "Ripetè Spock meccanicamente , stordito dalla dialettica del Q.
"Si esatto! Ora ti mostro come le cose sarebbero dovute andare se , fossì stato tu a dare le preziose informazioni al capitano Pike e a compiere un gesto eroico salvando la federazione dai romulani."
Ora lo scenario era cambiato. Si trovavano all'accademia di starfleet . Era il giorno della premiazione di coloro che si erano distinti durante l'emergenza della Narada. Il giorno in cui Kirk , contro ogni logica ma anche contro ogni buon senso, era stato promosso da cadetto a capitano e gli era stata affidata l'enterprise. Chi se non un povero mentecatto avrebbe potuto compiere un simile gesto : affidare l'ammiraglia della flotta a un ragazzo privo di ogni esperienza , dotato solo di presunzione e egocentrismo. Spock si poneva quella domanda ogni sera prima di addormentarsi e ogni mattina appena si svegliava. Ma quella volta c'era qualcosa di diverso .Qualcosa di giusto , finalmente.
"Ma si ,caro il mio spokkioso vulcaniano.Ops scusa la battuttaccia . Ora ti mostro come le cose andranno se sceglierai il bivio alternativo. Su quel palco a prendere la medaglia ci sarai tu . Guardati mentre il preside dell'accademia ti appunta i gradi di capitano e ti affida simbolicamente le chiavi del tuo comando . Guarda l'aria fiera della tua donna...guarda... oh no aspetta... non puoi guardare il volto ferito e deluso del giovane Kirk, perchè lui non è stato neppure invitato alla cerimonia.D'altro canto è solo un cadetto, un semplice , comune cadetto come ce ne sono tanti .Un goccia nell'oceano , una pagliuzza nel covone, un granello su una spiaggia.Tu sei il numero uno, lo squalo in cima alla catena alimentare.Sei dove saresti dovuto essere."
Spock si sorprese ad annuire .In fondo questo bizzarro ometto ,pur nella sua evidente follia, aveva detto solo cose sacrosante.
"E tu potresti far si che questo accada veramente?"
Chiese, ancora scettico .
Trelane annuì con una certa solennità .
"Se ben ricordo le fiabe che mia madre mi raccontava ,da bambino, quando un genio esaudisce un desiderio, pretende sempre qualcosa in cambio. "
"Ma io no! Te lo assicuro. L'unica conseguenza della tua scelta la pagheranno i tuoi compagni . Il simpatico,ma brontolone,dottor McCoy non avrà più un amico con cui litigare, pazienza se ne farà un 'altro. Il presuntuoso Kirk farà quello che avrebbe dovuto fare fin dall'inizio : guadagnarsi i gradi studiando e sgobbando, salendo tutti gli scalini , uno ad uno , svolgendo tutti gli incarichi anche i più umili noiosi. Come fanno tutti del resto .Come hai fatto tu ! E poi c'è Loki...."
Trelane non finì il discorso nonostante Spock attendesse.
"Loki è anche più intelligente di me farà la sua strada anche senza il mio aiuto ."
"Si ....se fosse vivo per farlo "Concluse Trelane con aria mesta.
Spock sollevò un sopracciglio ma non fece tempo a chiedere lumi. Lo scenario era cambiato. Erano al mercato dove avevano trovato i Lomax. Spock , grazie alla sua prodigiosa memoria aveva subito riconosciuto il luogo .
"Vedi ,ora tu sei capitano dell'enterprise e come tale prenderai decisioni diverse da quelle di Kirk, per cui molte cose andranno diversamente da come sono andate quando lui era al comando." Questo era logico, e Spock l'aveva già messo in conto."Ad esempio, guarda." Il Q indicò la squadra di sbarco .C'erano lui, McCoy e il ferengi .Non c'era Kirk , ma era logico .Un cadetto non sbarca per compiere missioni importanti . Spock si avvicinò. McCoy stava bisticciando con lui ."...ti dico che rilevo un terzo segno vitale umano!"
"E io ti ripeto, dottore ,che la nostra missione è recuperare i Lomax .Il resto non ci riguarda."
"Forse non hai capito. E' un segno vitale debole , di una persona in difficoltà"
"E tu dottore non hai capito che quando il tuo capitano ti da un ordine lo devi eseguire. In caso contrario ti solleverò dalla tua posizione per insubordinazione e chiederò il tuo trasferimento."
McCoy abbassò lo sguardo sconfitto e il gruppetto si diresse dove avevano rilevato il segnale dei Lomax.
"Ho semplicemente fatto l'unica cosa logica da fare." Si giustificò Spock ma la sua voce era leggermente incerta.
Trelane annuì ."Vero, ma come ti ho detto ogni scelta porta con se delle conseguenze."
Ora si trovavano davanti al banchetto dei pirati di orione e gettato sul pavimento c'era il corpo ossuto del ragazzo che esalava i suoi ultimi tormentati respiri. Spock lo osservò rimanendo per un attimo impassibile poi la sua corazza cominciò a sgretolarsi .
"Mi stai forse accusando della sua morte?"
"Io accusarti? Perchè dovrei non sono ne giudice ne giuria. Io semplicemente ti pongo innanzi al fatto che essendo diventato capitano, sei tu che devi prendere le decisioni e sei tu che devi sopportare il peso delle conseguenze di queste decisioni. Fino ad ora ti sei fatto scudo di Kirk. Era lui il capitano. Era lui a decidere ed eventualmente a sbagliare. Ma ora , prendendo il suo posto ti assumerai anche le sue responsabilità . Questa è la prima di una lunga serie. Hai ucciso tu il ragazzo? Si obbiettivamente l'hai ucciso tu. L'hai ucciso con la tua logica stolida e monotona. Non possiedi l'intuitività di Kirk , la spavalderia che lo porta a rischiare il tutto per tutto in situazioni estreme. No , tu possiedi solo la tua noiosa logica. Accetta quindi le conseguenze delle tue logiche decisioni. Saluta Loki per l'utima volta."
Spock non fece in tempo perchè lo scenario era cambiato.Ora erano di nuovo sull'enterprise. Il suo alter ego era seduto sulla poltrona del capitano . Spock taceva,in realtà non sapeva che dire ma il Q gli venne in soccorso.
"Non è necessario che decidi subito, ti lascio qui a scegliere.Se decidi di agire secondo logica sceglierai di essere su quella poltrona, se decidi di assecondare l'emotività della tua metà umana tornerai indietro.A presto amico mio." E scomparve.
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Capitolo 6 *** il bivio di kirk ***
KIRK
Quel rumore assordante e monotono,Quell'odore pungente .Quelle grida concitate.Kirk non poteva crederci.Si trovavano su un circuito di formula uno. Il giovane Kirk aveva sempre avuto la passione per le auto d'epoca. Suo zio le restaurava e lui puntualmente le rubava per andare a sgommare in giro per il deserto .Era veramente un ragazzino terribile.Come fosse sopravvissuto a un 'infanzia così avventurosa per lui era un mistero .La gara era terminata e il pilota vincitore stava per essere premiato.
"Ok mi piace . Ma che ci facciamo qui?" Chiese al Q.
Lui non rispose si limitò a fargli un cenno con la testa. Kirk guardò meglio chi era il pilota vincitore .Era lui e qualcuno gli correva incontro per abbracciarlo. Kirk non poteva sbagliarsi , aveva visto solo le sue foto, perchè lui era morto prima che lui nascesse. Ma era sicuramente lui.
"Molto astuto. Mi vuoi far credere che saresti in grado di far tornare in vita mio padre?"
"No, non hai capito, in questa realtà non è mai morto . In fondo basta poco.Se quel pilota automatico non si fosse guastato lui sarebbe venuto via con voi. Cosa vuoi che sia per me. Posso far si che lui torni a casa .Ti crescerà e asseconderà la tua passione.Vedi ora si è congedato da starfleet e ti segue come meccanico . Che emozione fare ciò che ti piace in compagnia di tuo padre. Ci pensi?"
"Ci penso, e più ci penso più credo che ci sia sotto qualcosa. Perchè saresti così generoso con me?"
"Perchè no? Che mi costa? Non tutti gli dei sono gelosi e vendicativi . Ci sono quelli altruisti che fanno del bene agli inferiori ricavando in cambio solo un pò di svago .L'eternità è così..........eterna!" Sospirò il Q afflitto.
"Solo un pò di gratitudine non vuoi altro vero ? Neanche che eriga un tempio a tuo nome ?" Kirk ora era più scettico che mai .
"Giuro sul mio onore.Io non ti chiederò altro. Se lo desideri ti lascio qui ora . Farò sapere a Spock e McCoy che sei rimasto , loro capiranno."
"Potrei anche prendere in considerazione la tua offerta se Loki venisse con me." Kirk ci pensò seriamente.
Chissà se Loki avrebbe accettato ?Lui aveva già abbandonato il suo mondo, forse per lui non avrebbe fatto alcuna differenza una realtà o un 'altra.L'aria di Trelane si fece improvvisamente mesta.
"Questo io non posso concedertelo. Mi sono offerto di esaudire un desiderio. Così diventerebbero due, e non sarebbe giusto "
"Quindi io vivrei qui da solo e lui , dove , sull'enterprise senza di me?"
"Uhm non esattamente. Vedi se tu scegli di vivere qui non ti sarai mai arruolato e non sarai mai diventato capitano dell'enterprise."
"E chi lo sarà...oh aspetta Spock. Che diamine avrà il suo desiderio esaudito anche lui! Ma Loki che centra con questo."
"Non capisci,ahimè , sei più muscoli che cervello!"
E lo scenario era cambiato. Ora erano all'asta dove avevano salvato i Lomax. Una missione come un 'altra che Kirk non avrebbe avuto motivo di ricordare se non fosse stato per Loki. L'aveva conosciuto quel giorno. Kirk vide arrivare la squadra di sbarco. McCoy stava ovviamente litigando con Spock .Si avviccinò e ascoltò.
"Aspetta ! Spock se va non intende soccorrere Loki" Si lamentò con Trelane.
"E' un vulcaniano, fa ciò che è più logico. Impicciarsi di ciò che non lo riguarda non è logico ."
"Ma che ne sarà di Loki ?" E mentre lo chiedeva era già davanti al luogo dove il corpo del suo innamorato giaceva in fin di vita. Si inginocchiò vicino a lui per afferrare una mano ossuta ma la sua mano gli passò attraverso. Era solo un fantasma .
"Loki, per l'amor di dio, aprì gli occhi ." lo supplicò.
Ma il ragazzo non lo sentiva era già in uno stato comatoso .Rivolse uno sguardo supplichevole a Trelane , ma lo scenario era già cambiato. Erano di nuovo a Daytona. Kirk in preda ad una furia incontenibile si scagliò contro l'ometto ,lo afferrò per il bavero fino a sollevarlo da terra
"Riportami là!"Gridò inferocito.
"Calma ti ci porto "Gli assicurò Trelane.
Kirk lo posò a terra.
"Ma non subito ."Aggiunse lui e scomparve.
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Capitolo 7 *** il bivio di Loki ***
LOKI
Erano ad Asgard. Quanto tempo era passato. Per la verità solo due anni , ma a Loki parevano due secoli. Questo mondo,adesso, era così lontano da lui. Loki avvertì un leggero pizzicore sulla punta delle dita .Era la sua magia , era tornata nel momento stesso in cui avevano messo piede nel suo mondo.
"Bella sensazione!" Il Q era accanto a lui e gli sorrideva.
Loki annuì ,era sorprendente ,la stessa sensazione che si prova a stare accanto a un caminetto dopo dieci minuti passati a giocare nella neve senza guanti.
"Ma quanto è ameno il tuo mondo ! Un mondo in cui esistono tizi che svolazzano nel cielo travestiti da ferro da stiro.Mostri verdognoli con la forza di un elefante e il cervello da topo. Poi ci siete voi presuntuose creature che vi autodefinite dei e non avete neppure idea cosa significhi essere un dio!"
Loki non poteva che convenirne. Sapeva chi aveva di fronte :una creatura in grado di cancellare un intero universo con un battito di ciglia. Quanto dovevano sembrargli patetici gli abitanti di asgard che si credevano onnipotenti ? Eppure nonostante l'immenso potere di cui i Q erano dotati non erano mai stati malvagi nei confronti degli esseri inferiori .Forse era così che doveva comportarsi un vero dio. Questo pensiero aumentò la sensazione di fastidio che l'aveva colto da quando si trovava ad asgard.
"Non lo voglio rivedere! " Disse a Trelane.
Che si riferisse a Odino, il Q l'avrebbe capito leggendogli nella mente.
"Tranquillo , se imboccherai il bivio che ora ti mostro , anche i tuoi rapporti con colui che non si può nominare si aggiusteranno!"
Loki non voleva aggiustare un bel niente ma era curioso e decise di stare a sentire. Ora erano in sala da pranzo e Loki ricordava quel fatidico momento .
"E' il tuo bivio, il momento in cui il tuo fratellone più muscoli-che -cervello organizza una spedizione punitiva contro i giganti di ghiaccio. E' stato in quella circostanza che hai scoperto la tua vera natura. E' stato il primo anello , di una catena di eventi, che hanno portato alla tua rovina."
Loki non poteva negarlo.
"Se solo tu fossi riuscito a farlo ragionare, impresa titanica d'accordo, ma se ci fossi riuscito ,come sarebbero andate le cose?Andiamo a controllare."
Lo scenario era cambiato .Erano nella sala del trono .
"Come ti avevo promesso non vedrai colui che non vuoi nominare! E' morto e naturalmente prima di morire ha dato disposizione per il suo trono .Indovina chi l'ha ereditato?"
Loki non si degnò di rispondere a una domanda così sciocca.
"Guarda meglio prima di giungere a una conclusione errata!" Loki guardò il trono che Q gli indicava. Erano due. Thor vestito in pompa magna si assise su uno dei due.Poi vide se stesso .Si stava sedendo al fianco del fratello. Si volto verso Trelane in attesa di una spiegazione.
"Colui che non vuoi nominare, aveva capito che il frutto della fatica dei suoi lombi era troppo babbeo per regnare da solo , così vi ha proclamato entrambi sovrani ."
Era una notizia pesante da digerire.Però era reale , perlomeno nell'universo creato dal Q. E non era un tranello .Loki sapeva che non era nella natura del Q beffarsi di lui.
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Capitolo 8 *** la vita ideale di Loki ***
"E' una realtà da favola , quella dove io e mio fratello governiamo e viviamo in armonia." Si lamentò Loki.
"Leggo i dubbi ,che si insinuano come tarli nella tua mente. Come potresti vivere accanto a Thor con tutto quello che hai passato? Lo farai perchè io cancellerò i tuoi ricordi .Tutto il dolore, le umiliazioni , l'esilio, tutto sparito in un battito di ciglia ."
"Ma ...i miei amici , dimenticherei anche loro?"
"Questo mi pare ovvio, ma credimi sarà meglio così"
"E loro ?"
"La loro vita continuerà senza di te. Come avrebbe dovuto essere se non ti avessero mai incontrato, quel giorno a quell'asta, rammenti?"
Come avrebbe potuto dimenticare. L'ultima cosa che ricordava era che colui , che non voleva nominare, l'aveva esiliato su una palla di sabbia infuocata a morire riarso dal sole. Quale modo più crudele di uccidere un abitante del mondo dei ghiacci. Il ricordo successivo era l'atmosfera fresca e l'odore di disinfettante dell'infermeria dell'enterprise . Quando era stato in grado di connettere aveva saputo che, la testardaggine del dottore e la generosità del capitano, lo avevano salvato da morte certa. All'inizio Loki aveva perseverato nei suoi propositi bellicosi. Il suo tarlo fisso era trovare un modo di tornare ad asgard,magari portandosi dietro l'enorme potenza di fuoco dell'enterprise e cancellare quel luogo e i suoi abitanti dall'universo. Non si può dire che non ci avesse riflettuto sopra, durante le prime notti solitarie in infermeria. Che non avesse escogitato i piani più fantasiosi e cruenti per impadronirsi della nave. Ma poi qualche cosa era cambiato. A poco a poco la generosità di quegli umani che lo accudivano senza pretendere nulla in cambio gli era penetrata nel cuore scardinando la corazza di ghiaccio e dolore che lo avvolgevano. E a poco a poco si era lasciato contagiare . Poi aveva deciso che poteva comunque dominarli. La violenza con quelle persone era inutile,poteva facilmente soggiogarli con la sua intelligenza, col suo fascino e con la sua sensibilità d'animo. Non c'era limite al potere che avrebbe potuto conquistare usando queste armi.Ora però era ad asgard . L'origine di tutti i mali . Ora doveva scegliere. Il Q gli aveva prospettato di dimenticare tutto quello che aveva passato, ma questo non l'avrebbe portato di nuovo al punto di partenza ? Le esperienze piacevoli o dolorose che aveva vissuto, l'avevano maturato e ora per come era diventato , sarebbe stato facile per lui agire in modo saggio nei confronti del fratello e del suo popolo. Ma cancellando il passato sarebbe stato in grado di regnare in armonia col fratello?La risposta era già implicita nella domanda. In fondo se aveva dei dubbi era perchè in cuor suo sapeva che non sarebbe mai potuto accadere. Inevitabilmente sarebbero riemerse le antiche gelosie, l'invidia, il sospetto .
"Ho deciso !" Esclamò ad un certo punto .
"Mi sembra prematuro. Prenditi il tuo tempo e sappi che c'è una cosa che non ti ho ancora detto.Con te voglio essere onesto fino in fondo . Dopotutto siamo quasi colleghi , figlio di un dio minore."
Il Q scoppiò in una risata divertita.
Loki fece una smorfia. "Ero certo ci fosse qualcosa sotto."
"Oh no , non c' è nulla sotto,devi solo sapere che ho fatto la stessa alettante proposta ai tuoi compagni.Come a te , ho dato anche a loro la possibilità di cambiare le loro vite. E in modo decisamente eclatante .Tutti loro hanno visto vite che forse hanno sognato ,ma certo,mai sperato di vivere, concretamente. Se qualcuno di loro, o tutti loro accetteranno di imboccare il bivio alternativo , quando tu tornerai non li troverai più ."
Loki sentì il suo cuore perdere almeno un paio di battiti .Non aveva considerato quella possibilità .
"Ti sei intristito,ma forse hanno rinunciato .E' una possibilità , anche se puoi credermi quando ti dico che i loro futuri alternativi erano tutti spettacolari , forse molto più del tuo!"
Loki sospirò .Rinunciare? Perchè qualcuno avrebbe dovrebbe rinunciare all'unica opportunità di migliorare la sua vita. Lui pensava di farlo perchè non credeva che questa fosse la scelta migliore per lui. Ma gli altri ? Non c'era nulla nel loro passato per cui dovessero redimersi quindi perchè non cogliere al volo quell'unica opportunità. Ora Loki doveva scavare nel profondo del suo animo e capire se sarebbe stato abbastanza forte da andare avanti da solo.
"E una domanda la tua che richiede una profonda riflessione. Ti lascio solo con te stesso .Tornerò "Gli assicurò il Q che gli aveva letto nella mente. |
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Capitolo 9 *** L'amore e l'amicizia trionfano sempre (almeno nelle favole!) ***
KIRK
Kirk era rimasto immobile ad aspettare Trelane .Voleva avere qualcuno su cui sfogare la sua rabbia. Non gli era chiaro se era arrabbiato per aver dovuto vedere la morte di Loki o per essere stato messo di fronte a una scelta impossibile. Suo padre o il suo ragazzo?
"Prima che decidi devo dirti una cosa. " Il Q era comparso all'improvviso alle sue spalle. Kirk trattenne la rabbia. Che avrebbe concluso a scagliarsi contro un essere onnipotente.
"Che cosa?"Chiese rassegnato.
"Loki è un maestro degli inganni .E anche il tuo amore per lui lo è!"
Kirk lo fissò con sguardo vacuo.
"Lui ti ha ammaliato con un incantesimo ...o quasi. Ferormoni ,è quello che ha usato per attirarti come una pianta carnivora con una mosca."
Kirk non potè resistere al curioso paragone del Q e nonostante la sua rabbia scoppio a ridere.
"Avanti ,Trelane , non sarò intelligente come Spock , ma dammi un pò di credito. So che lui è diverso, so che all'inizio avrà usato qualche suo trucco per conquistare la mia fiduci, ma so come si è evoluto il nostro rapporto e non ha nulla a che fare con i ferormoni."
Trelane sorrise sornione."Allora , se hai preso la tua decisione , tieniti pronto.Perchè la tua nuova vita e quella dei tuoi compagni sta per cominciare."
E scomparve.
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Era buio.Totalmente buio. Loki non sapeva dove si trovava. Un attimo prima era su asgard a fissare suo fratello.Tentato dall'idea di parlargli per l'ultima volta, l'attimo dopo era chissà dove. Si mosse alla ricerca di un punto di riferimento. Poi andò a sbattere contro qualcuno. Non aveva bisogno di chiedere chi fosse,l'aveva riconosciuto all'istante anche al buio . Gli prese la mano.Era al colmo della felicità .
"Sapevo che saresti tornato"Gli sussurrò in un orecchio .
"Non ho mai pensato di fare il contrario"Gli confesso Kirk .
"Ehilà c'è qualcuno?"Gridò la voce di McCoy."Che stupidi scherzi da prete "Gridò furibondo.
"Non ho mai capito il significato di questa bizzarra espressione!".Commentò Spock poco distante da loro .
McCoy sbuffò. "Vuol semplicemente dire che almeno i preti dovrebbero essere persone serie ...invece!"
"Affascinante "Rispose il vulcaniano.
Loki allungò le braccia fino a toccare i suoi compagni. "Siete tutti qui ..."si limitò a sussurrare.
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Lo scenario era cambiato. Ora erano sul ponte dell'enterprise sotto lo sguardo allibito di Sulu e Uhura . Trelane comparve sullo schermo .
"Grazie per la splendida giornata che mi avete fatto passare,sarà argomento di conversazione nei lunghi e noiosi eoni di cui è composta l'eternità . Questo non è un'addio.La noia è sempre in agguato.Quindi tornerò , quando meno ve lo aspettate , così senza preavviso !"
E conclusa la sua minaccia il Q scomparve dallo schermo. La sua immagine fu rimpiazzata da quello del pianeta. Con la scomparsa del Q l'area abitabile era svanita e il pianeta era tornato a essere una comune palla di sabbia inadatta ad ospitare ogni forma di vita.
"Perchè non hai accettato la proposta di Trelane,non era abbastanza interessante ?"Chiese McCoy incombendo come un ‘ avvoltoio sulla spalla di Spock .
Era chiaro che la curiosità lo divorava.
"E tu perchè non l'hai fatto?" Rispose il vulcaniano.
MCCoy si gonfiò come un pallone sul punto di scoppiare.
"Smettila di rispondere a una domanda con una domanda."Sbottò.
"Ho rinunciato perchè era la cosa più logica da fare "Replicò Spock lanciando un'occhiata sfuggente a Loki.
"Uh si ..anche io ovviamente!" Borbottò McCoy e con un certo imbarazzo abbandonò il ponte.Loki si stava fissando la punta delle dita. Niente. La sua magia era svanita. Un 'altra volta. Pazienza :Era cosciente del fatto che sarebbe successo. Lanciò un 'occhiata al suo ragazzo .Lui ricambiò lo sguardo.Pareva malinconico. Chissà com'era la realtà alternativa a cui aveva rinunciato. Un giorno glielo avrebbe chiesto.Forse. Ma per il momento era meglio vivere la vita che avevano .Senza rimpianti.
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