Tra candele...ci si intende

di douce hope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


cdmma
Tra candele...ci si intende.



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-Devi aiutarmi.-
Sono le prime parole con cui mi ospita Lorenzo in casa sua.
Nessun "ciao Bià!" o un "hey!", nada de nada. Lorenzo è diretto.
Non si fa pregare per farsi dire qualcosa, non te lo fa intendere, te lo dice e basta.
Se ha bisogno di una mano, di un consiglio, se non gli piace qualcosa o se vuole dirti che ti vuole bene, lui lo dice.
E' una delle cose che mi piacciono più di lui.
Esatto, ho una cotta per il mio migliore amico.  Che clichè di merda, vero?
Fortunatamente, non è come in tutti i clichè, dove i due migliori amici si conoscono da quando hanno fatto le loro prime feci.
Ho conosciuto Lorenzo il primo anno di superiori, due anni fa.
Non siamo diventati subito amici, anzi credo che nei primi mesi non gli stessi molto a genio, ma un giorno da altruista che sono (no, non è vero, mi stava rompendo le palle)  l'ho aiutato in una verifica di matematica, così  ci siamo ritrovati a parlare e il risultato è stato questo.
Purtroppo per me l'anno scorso mi sono resa conto che Lorenzo non era solo un amico e ho dovuto affrontare la consapevolezza di essere entrata in un clichè del cazzo.
-Cos'è successo questa volta?-
-Ho litigato con Giulia.-
Chi è Giulia? Vi chiederete.
La sua fidanzata.
Moto di compassione per me, lo so che lo state provando.
Ebbene anche io provo un moto di compassione per me stessa, perché sono un'illusa, e non perchè il mio migliore amico abbia dato segnali di interesse verso la sottoscritta, ma perché da romanticona che sono, ho pensato che come nei film il migliore amico si innamora della migliore amica, ma mi sono sbagliata.
Sì, perché nella vita vera i clichè stronzate sono e stronzate resteranno.
Il tuo migliore amico non si accorgerà all'improvviso di amarti, non capirà che tu sei l'unica che c'è sempre stata, non ti farà una dichiarazione e non diventerà il tuo ragazzo.
Il migliore amico resta il migliore amico e basta.
Tu resti la sua migliore amica e basta.
Niente di più, niente di meno.
Se sei la  migliore amica non puoi essere la fidanzata. C'est la vie.
-Cos'hai combinato?-
-Perchè devo per essere per forza io ad aver fatto qualcosa?-
-Perché sei un ragazzo- rispondo con ovvietà.
-E questo che c'entra?-
-C'entra credimi.-
-Tu dovresti stare dalla mia parte!-
-E perché mai?-
-Perché sei la mia migliore amica!-
-Ma sono anche una ragazza, mai sentito parlare di alleanza femminile?-
Sbuffa contrariato.
-Vuoi aiutarmi o no?-
Sospiro amareggiata, già sapendo che dovrò rimboccarmi le maniche per risolvere la situazione.
-Ok, dimmi che devo fare.-


****

Sono una stupida.
No, non ho problemi di bassa autostima è solo una costatazione ovvia. Insomma se il vostro migliore amico, per cui avete una cotta (dettaglio importante), vi chiede di fare la candela ad un suo appuntamento, la vostra risposta dovrebbe essere un NO secco.
Invece io, da stupida che sono, ho detto un SI amareggiato.
Ma cosa potevo fare? Gli avevo promesso il mio aiuto, non potevo di certo abbandonarlo, anche se non capisco a cosa serva la mia presenza questa sera.
L'idiota del mio amico aveva litigato con la fidanzata per un motivo così stupido che stento ancora a crederci, o forse lo trovo io stupido perché non ho mai avuto una relazione stabile.
Ovviamente la colpa era sua. Giulia, come ogni ragazza che si rispetti, stava aspettando l'invito di Lore per un appuntamento che però non arrivava. Non arrivava semplicemente perché quel deficiente non sapeva come comportarsi ad un appuntamento, essendo a detta sua "la prima ragazza con cui faceva sul serio".
Parole che mi avevano ferita, a dirla tutta.
Comunque da brava consigliera che sono, gli avevo suggerito di parlarle e spiegarle i suoi motivi, e dopo una bella chiacchierata avevano deciso di comune accordo di andare al loro primo appuntamento con un "supporto" nel caso le cose andassero male.
Ed è per questo che sono all'entrata del cinema insieme a Lore ad espettare Giulia e la sua candela.
Non è affatto bello essere una candela, insomma stare tre ore insieme ad una coppietta tutta pucci-pucci dove di ritrovi in  modalità  forever alone, e dove d'altronde il ragazzo è il ragazzo che ti piace. No, per niente piacevole.
L'unico lato positivo era che anche Giulia aveva portato la sua di candela, e quindi non sarei stata completamente sola.
Ma poi, a cosa serve una candela? E' solo un peso!
Voglio dire, se io avessi un appuntamento con il mio ragazzo, vorrei restare da sola con lui, non vorrei di certo un'altra persona a togliere la nostra intimità. E invece, con mia grande sorpresa ho scoperto che tutte le mie amiche lo fanno. Ad ogni primo appuntamento/uscita si portano una candela come supporto. Ma insomma se le cose vanno male pazienza, si vede che non era destino e amen! E invece no!
-Che ore sono?- chiedo stringendomi nel mio cappotto. Giulia è in ritardo e non è che faccia proprio caldino qui fuori.
-Le nove e un quarto.-
Sbuffo scocciata. E' in ritardo di un quarto d'ora per la miseria! Ok che la donna deve sempre farsi attendere ma, ad essere sinceri non mi sento più le chiappe. Adesso capisco cosa provano i ragazzi.
-Non fare quella faccia.- mi rimprovera Lorenzo.
-Faccio eccome questa faccia! Per colpa tua domani avrò un raffreddore!-
-Non sono mica io quello in ritardo!- si difende.
-No, certo, ma sei tu quello che mi ha chiesto di fare questa cosa.-
-Avresti anche potuto dire di no.-
-Mi avresti rotto le palle in eterno. Ricordi il compito di matematica?-
Ride fiero di sé
-In effetti posso essere molto convincente quando mi ci metto.-
-In effetti puoi essere molto rompicoglioni quando ti ci metti.- ribatto divertita.
Mi guarda sorridendo beffardo.
-Ma tu ami questo lato di me.-
-Ma anche no!-
-Vero, tu ami tutto di me.-
Il suo tono è sarcastico, ma non posso evitare di arrossire.
-
Nei tuoi sogni caro.-
Sta per ribattere ma viene interrotto da un "Ciao Bianca! Ciao amore!" di Giulia, e un bacio non proprio casto con tanto di schiocco.
Mi volto per non guardare la scena e solo allora noto una figura alle spalle di Giulia.
E' un ragazzo abbastanza alto, con i capelli biondi e gli occhi tra il castano e il verde proprio come Giulia.
Chissà perché ma ero convinta al 99% che la candela di Giulia sarebbe stata una ragazza.  
Il biondino mi guarda sorpreso, forse anche lui sta pensando che sarebbe stato più logico se Lore avesse portato un ragazzo.
Perfetto, avevo già in mente di farmi un'amica e invece mi trovo un ragazzo che non degna nemmeno di presentarsi.
Ok, devo essere oggettiva, nemmeno io mi sono presentata, però il ragazzo deve fare la prima mossa, no? Sto diventando pazza decisamente.
Giulia si stacca dalla sua "dolce" metà e si rivolge a noi.
-Bianca questo è mio cugino Leonardo. Leo questa è Bianca.-

-Ciao.- dico abbastanza imbarazzata. Riprenditi Bianca! Ci manca solo la figura di merda col cugino!
-Ciao.- risponde annoiato.
In un'altra circostanza mi sarei offesa, ma lo capisco benissimo quindi non dico niente.
-Entriamo?- propone Lorenzo.
Dopo un accenno di consenso da parte di tutti, entriamo nel cinema, già sapendo, io e il biondino, a cosa andremo incontro.


****

Come previsto Giulia e Lorenzo stanno stretti l'uno all'altra manco fossero due anguille.
Ovviamente quell'idiota del mio amico doveva scegliere un horror solo per farci sentire ancora più soli dato che, ne io ne Leonardo abbiamo braccia a cui aggrapparci.
Lorenzo e Giulia parlano tra di loro, Leonardo sta seguendo il film visibilmente interessato, ed io sto facendo di tutto per non guardare la coppietta felice, cosa non facile.
Il film non riesce a distrarmi, anche perché persa nei miei pensieri non ho seguito la prima parte del film e ora non sto capendo niente.
Mi guardo intorno cercando un soggetto su cui distrarmi.
In qualche sedile dietro di me c'è una coppia con due figli che si sta lamentando perchè hanno sbagliato sala, e ora i due coniugi si stanno dando la colpa a vicenda, dall'altro lato noto una ragazza col cellulare fra le mani decisamente disinteressata al film, e più in là invece intravedo un'altra coppia abbracciata.
Perfetto, niente di interessante.
-Ti diverti?-
Salto per la sorpresa e mi porto le mani al petto. Mi volto e vedo Leonardo seduto sul sedile accanto al mio. Ma quando si è spostato?!
-Non molto in realtà.- confesso. Che senso aveva mentire tanto?
-Nemmeno io.-
-Pensavo ti piacesse il film.-
-E' osceno, non fa nemmeno un pò paura.-
Sorrido divertita perché non capisco se sia sincero, oppure se voglia fare l'uomo che non ha paura di niente.
-Ti va di uscire di qui?- mi propone sorprendendomi.
-Cosa?!-
-Hai detto tu stessa che non ti stai divertendo.-
-Sì ,ma non ho mai detto di voler dare buca a quei due.-
Indico i piccioncini alle mie spalle. Li gaurda anche lui per qualche secondo e poi risposta lo sguardo su di me.
-Non si accorgeranno nemmeno che ce ne siamo andati, insomma guardali sono immersi in un mondo tutto loro.- In effetti. -Non preferirai davvero restare qui seduta a guardarli, vero?-
Non so se siano i suoi occhi che da così vicino sono molto più verdi di quanto avessi immaginato nonostante la poca luce, o la consapevolezza che ha ragione, ma mi ha convinto.
-Andiamo.-
Mi alzo dal sedile seguita da Leonardo che sorride vittorioso. Salgo gli scalini cercando di fare meno rumore possibile.
Mi volto un'ultima volta per guardare Lorenzo e Giulia e malgrado tutto sorrido, perché sono davvero innamorati.
Sì, meglio uscire da qui. 

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-Come hai conosciuto Lorenzo?- mi chiede Leo.
Siamo seduti al tavolino di un bar vicino al cinema. Per tutto il tragitto ci siamo scambiati poche parole, ma evidentemente a Leonardo non piace il silenzio.
-A scuola.-
-E quindi siente molto amici?-
-Migliori amici.- confermo.
Prendo un sorso dalla mia lattina di coca cola.
-Quindi in teoria non provi niente per lui, vero?-
Sgrano gli occhi e quasi mi strozzo per la sorpresa. Come ha fatto a..?
-Certo che non provo niente per lui!- Forse ho risposto con troppa enfasi perchè mi guarda come se avesse capito tutto. Ops..
-Ne sei sicura?-
-Perché ti interessa tanto?- gli chiedo irritata. Ci mancava solo lui a girare il coltello nella ferita.
-Perché tengo a Giulia.-
-Ed io tengo a Lorenzo.-
-Tanto da farti da parte?-
Ok, mi sta facendo incazzare.
-Ti ho già detto che non provo niente per lui, e se anche fosse ti pare che mi sia messa in mezzo tra loro?- Non doveva assolutamente insinuare che stessi cercando di rovinare il rapporto di Giulia e Lorenzo, perché tutto stavo facendo tranne quello.
-Io ci credo che non ti piace, sei tu che non ne sei convinta.-
-Che vuoi dire?- gli chiedo confusa.
-Che dovresti rivedere i tuoi sentimenti.- mi risponde serio.
-Spiegati meglio.- mi sta irritando con questo giochetto di parole.
-Tu credi che ti piaccia Lorenzo ma in realtà non è così.-
-Scusami?-
Adesso crede anche di sapere cosa provo?
-Ho visto come lo guardi. All'inizio ho pensato che fossi completamente cotta, ma poi ti ho osservata meglio e mi sono reso conto che lo guardi con affetto, solo con affetto.-
-Non ti seguo.- mi stava confondendo con questo discorso. Ero sicurissima che mi piacesse Lorenzo, chi poteva saperlo meglio di me?
-Sei gelosa di Giulia?-
-Cosa?!-
-Sei gelosa o no?-
-Sì, sono gelosa.- ammetto.
Arrossisco, un pò perchè l'ho ammesso ad alta voce e un pò perchè l'ho ammesso davanti a lui. Gli ho dato la conferma dei miei sentimenti.
-Cosa provi quando si baciano?-
-Io...- Sto per dirgli che mi fa soffrire ma in un secondo mi rendo conto che non lo so. Non lo so perché effettivamente non li avevo mai visti baciarsi, mi ero sempre voltata dall'altra parte sapendo che mi avrebbe fatto soffrire troppo. -Io...soffro.- mento.
-Ma se ti volti sempre dall'altra parte!-
Lo guardo sorpresa, come faceva a saperlo? E' uno stalker percaso?!
-Mi volto perché so che mi farebbe soffrire guardarli!-
-E' qui che sbagli! Tu credi che ti farà soffrire, ma non lo sai con certezza, perché non li hai mai guardati.-
Lo guardo sconvolta. Non ci avevo mai pensato in realtà. E se...avesse ragione?
-Ma...-  Provo a ribattere ma mi ferma.
-Non cerchi mai il suo sguardo, non cerchi mai un contatto, e hai accettato di fare la candela. Io non l'avrei mai fatto.-
-L'ho fatto perchè gliel'ho promesso.-
-Allora sei una masochista.-
-Tu non capisci niente.- gli dico offesa, perché mi sta confondendo e mi sta anche sfottendo.
-Sei tu quella che non capisce. Tu credi che ti piaccia perché è il ragazzo a cui tieni di più fra tutti i tuoi amici e credi che questi sentimenti così forti siano sintomi di piacere. Stai confondendo il bene con l'amore.-
-Io...- mi ha lasciata senza parole sul serio.
-Pensaci.-
Squilla il suo cellulare, sono Giulia e Lorenzo che vogliono sapere dove diavolo siamo.
Dove diavolo siamo? Non lo so nemmeno io in questo momento, sono troppo confusa.

****

Il lunedì seguente ero parecchio assonnata,  nel week-end non avevo dormito molto, un pò per lo stress dovuto ai compiti e alla scuola e  un pò per le parole di Leo. Ci avevo pensato tutto il fine settimana ed ero giunta alla conclusione che l'ipotesi di Leonardo non era del tutto da escludere. L'unico modo per capire se avesse ragione era osservare bene la coppietta felice e capire cosa provavo.
Stavo vicino alle macchinette gustandomi il mio Kinder Bueno (le macchinette saranno la rovina delle pancie dei ragazzi, anzi già lo sono) quando li vidi.
Stavano davanti alle finestre del corridoio e si stavano guardando con così tanto amore che rimasi interdetta per un secondo. Non avevo mai notato come si guardassero, cercavo sempre e a tutti i costi di non guardare, ma così facendo mi ero rovinata da sola.
Leonardo aveva ragione, non ero affatto ferita, non mi dava alcun fastidio anzi, li trovavo teneri. Non avevo mai guardato Lorenzo come lo guarda adesso Giulia, e sono stata così stupida a non capirlo prima. L'ha capito un ragazzo che ho conosciuto da pochi giorni, e non io.
Dovevo ringraziare Leo. Mi aveva fatto un enorme favore, probabilemente ci avrei messo secoli a capirlo da sola.
Ero tentata di andare a parlare con quei due, ma poi decisi di lasciarli in pace.
Tornai in classe molto più leggera, e con l'idea che mi sarebbe piaciuto provare un'amore come il loro.


****

-Ciao migliore amica!- mi salutò Lorenzo entrando in camera mia.
-Ciao migliore amico!- risposi stranita. Perchè tanto entusiasmo?
-Come te la passi?-
-Come due ore fa, quando ci siamo visti a scuola.-
-Già, che stupido!- si sbatte la mano sulla fronte molto teatralmente.
-Ok, che cosa ti serve?-
Fece un sospiro rassegnato. Lo avevo preso in pieno.
-Devi fare di nuovo la candela per me.-
-Cosa?!- sbottai.
Mi alzai dal letto in modalità che-cazzo-dici-sto-per-ucciderti. Evidentemente lo nota perché si alza dalla sedia e mi poggia le mani sulle spalle.
-Ascoltami....e siediti.- mi spinse con le mani sul letto. -Conosci Manuele giusto?-
-Sì, il tuo amico.- che c'entrava Manuele adesso?
-Beh io e Giulia avevamo organizzato un'uscita con lui e la sua ragazza.-
-E...- lo spronai a continuare.
-E si è ammalato, e quindi abbiamo dovuto disdire.-
-Che c'entra questo con me?- gli chiesi spazientita.
-Tu non mi lasci finire! Dicevo che abbiamo dovuto disdire e adesso ci serve un'altra compagnia.-
-Continuo a non capire cosa c'entro io.-
-Tu e Leonardo dovete uscire insieme a noi!-
-Sei pazzo?!- altra alzata dal letto.
-Non dovete uscire insieme ma solo farci compagnia!-
-Ma non potete semplicemente uscire da soli? Che razza di coppia siete?!-
-Io non mi sento ancora pronto.-
-Ad uscire da solo con la tua ragazza? L'altra sera vi abbiamo lasciato soli.-
-Infatti! E appena l'ho notato sono subito entrato nel panico. Lo so che non lo capisci però è difficile per me.-
-Perché?- gli chiedo più calma. Era sincero.
-Perché la amo.-
Ho sempre pensato che queste parole avrebbero spezzato il mio cuore in mille pezzettini, e mi sento così sollevata a contestare che non è affatto così.
-Dici che non capisco, spiegamelo.- mi risiedo sul letto pronta asd ascoltarlo.
Potrà anche non piacermi ma questo non significa niente. Lorenzo fa parte di me, è nel mio cuore, chiuso a chiave e nessuno potrà cacciarlo. Ha fatto tanto per me, ha sopportato i miei pianti quando venivo lasciata, o quando stavo triste perchè pensavo di aver deluso i miei genitori. Mi aveva sempre fatto scappare un sorriso quando ne avevo bisogno.
A volte è difficile spiegare quanto sia importante una persona per noi, anzi oserei dire che non ci sono parole. E' una frase fatta e rifatta ma è la verità. Ci sono persone che sin dal primo istante diventato importanti, indispensabili e Lorenzo era una di quelle persone. Ci sarei stata sempre per lui e volevo che lo capisse.
-Ho paura di rovinare tutto.- incominciò - Ho paura di fare una cazzata. Lo sai che prima non ero un ragazzo molto serio, ma adesso sono disposto a impegnarmi. Io non te lo spiegare. Non ho mai avuto una relazione seria, non so come funziona.- mi disse rosso in volto.
Era imbarazzato da morire e mi sentii così felice perché anche io alla fine ero importante per lui, aveva deciso di condividerlo con me e questo era molto meglio di mille "ti voglio bene".
-Lore...guarda che non c'è un manuale, non ci sono regole su come funziona una relazione. Le cose vengono a se con il tempo, devi solo avere il coraggio di rischiare. Hai paura è normale, ma lo devi affrontare prima o poi. Nel frattempo sarei onorata di farti da candela ogni volta che vuoi.-
Sorrisi e lui ricambiò sinceramente. Si alzò e mi abbracciò -Ti voglio bene Bianca, anche se non te lo dico spesso.-
-Anche io idiota.-
-Non ti abituare però.-
-Scemo.-
Ridemmo insieme.
Per tutto il pomeriggio Lore mi spiegò cosa aveva in mente di fare il prossimo sabato. Io lo ascoltavo attenta ed interessata. Ad essere sincera anche io ero piuttosto emozionata. Volevo vedere Leo e ringraziarlo.
Aveva capito capito tutto fin da subito.
Magari c'era intesa tra di noi chi lo sa.
Magari tra candele...ci si intende.







Salve a tutti!!
Ok, sono un pò emozionata perchè questo è il mio primo one-shot in assoluto.
Prima che mi ammazziate volevo specificare che ci sarà un altro capitolo.
Infatti questa storia sarà un two-shot.
Comunque sarei molto felice se lasciasse qualche recensione giusto per sapere cosa ne pensate.
Nel prossimo capitolo ci sarà l'uscita di sabato con qualche piccola sorpresina. Cosa vi aspettate?
E cosa ne pensate dell'amicizia di Lorenzo e Bianca?
Qualcuna di voi si è mai innamorata del proprio migliore amico? Oppure qualcuna di voi si è mai accorta di star confondendo i propri sentimenti?
Ad essere sinceri a me sì, infatti questa storia è un pò autobiografica.
Specifico il pò perchè c'è veramente poco di me in questa storia, a partire dal nome della protagonista (peccato trovo fighissimo il nome Bianca) ma ci sono anche parti molto vere. Vi lascio immaginare quali!
Per concludere cosa ne pensate invece di Leonardo e Bianca? Vedete un futuro per loro? Fatemelo sapere!
Alla prossima..spero!
Un bacio.

-Hope




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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


lol
Tra candele...ci si intende
Parte 2
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Nella vita le ragazze hanno mille dubbi.
Ci sono quelle che le hanno sui loro ragazzi, quelle che le hanno sul proprio corpo, quelle che le hanno su cosa ordinare al ristorante e via dicendo, ma tutte noi abbiamo sempre lo stesso dubbio ogni sabato sera. Tutte noi ci facciamo una fatidica domanda.
Che cosa mi metto?
Mi sento molto ridicola in questo momento. Sto pensando da più di venti minuti cosa mettermi manco dovessi andare ad un appuntamento. Almeno non al mio.
Prendo il telefono e compongo un numero che ormai conosco a memoria.
-Pronto?- Lore risponde assonato.
-Ma stavi dormendo?- chiedo scandalizzata.
-No, la mia voce è così al naturale, non te ne eri mai accorta?- mi risponde sarcastico.
-Ma sono le sette! E tra un'ora usciamo!-
Ebbene sì, il famoso sabato era arrivato ed io stavo morendo d'ansia.
Perché? Per una persona il cui nome inizia con la lettera L.
Sì, per Lorenzo.
Mi aveva esposto tutti i suoi dubbi, tutte le sue preoccupazioni ed io cercavo in tutti i modi di calmarlo. Guarda caso ora ero io quella agitata mentre lui era tutto bello rilassato a farsi un sonnellino.
Non ero messa peggio di lui però, credetemi un uomo innamorato è peggio di una donna col ciclo.
-Ma hai chiamato per rompermi?-
-Guarda che se non fosse per me a quest'ora staresti ancora dormendo.-
-Appunto.-
-E avresti fatto tardi.-
-Le donne sono sempre in ritardo. Sarei arrivato prima di Giulia lo stesso.-
Perché non si può prendere a calci una persona dal telefono, perchè?
-Ho bisogno di aiuto.-
Sbuffo da parte sua.
-Dimmi.-
-Non so cosa mettermi.- 
-Cioè tu mi hai svegliato per questo? Brutta stronza!-
-Ehi! Stronza sarà tua ma...- no, non nominiamo quella dolce signora. Me ne pentirei troppo. -Stronza sarà....la tua tartaruga!- mi correggo.
Sento la sua risata divertita.
-La mia tartaruga?-
-Sì, ogni volta che le faccio le coccole rimette la testa nel guscio. Lo sai che è cattiva educazione?-
-Ma davvero?-
-Già, ma non mi sorprendo conoscendo il propretario.-
-Ma vaffanculo.-
Questa volta è il mio turno di ridere.
-Comunque ero seria prima, non so cosa mettermi.-
-Ma ti pare che sia gay?-
-Non offendere i gay! O vengo lì e ti castro brutto omofobo!-
-Non stavo offendendo nessun gay, ma loro sanno come vestirsi, io no, è un dato di fatto.-
-In effetti ti vesti una merda.-
-Non è affatto vero!-
-Ma se l'hai appena detto.-
-Parlavo di abbigliamento femminile, non maschile.-
-Sì sì certo.- risposi con poca convinzione.
In realtà Lore non si veste affatto male, ma è una soddisfazione farlo innervosire.
-Comunque..me la dai una mano o no?-
-No.-
-Sei un pessimo amico, dopo tutto quello che ho fatto per te!-
-Sì perché io non ho mai fatto niente per te giustamente.-
-Non rigirare la frittata.-
-Tu mi stai solo rigirando le palle.-
-Quanto sei volgare!-
-Molte trovano la mia volgarità molto sexy.-
-L'unica che la trova sexy è quella santa della tua ragazza. Ora dammi una mano o quelle palle non solo te le rigiro ma te le stacco e le do in pasto ai..-
-Jeans stretto, maglietta velata che ti sei messa al mio compleanno e stivali.- Riattacca.
Sorrido, è sempre il migliore.

****

Lorenzo è agitato.
Lo capisco dal suo tener le mani in tasca e dal suo star immobile. Di solito non riesce mai a stare fermo, deve sempre esprimere la sua allegria, quindi se sta muto come un pesce (davvero rari casi) vuol dire che è agitato.
-Stai tranquillo, andrà tutto benone.- cerco di rassicurarlo.
-Non lo so Bià..sento che ci sarà un imprevisto.-
-Questo perchè sei un pessimista.-
-Non è vero io sono realista.-
-Questa è la prima scusa dei pessimisti.-
-Sono solo preoccupato, e....se avesse voluto una cosa solo noi due? E se l'ho delusa?- mi chiede ansioso.
-E poi dici che non sei pessimista.-
-Sono serio Bianca.-
-Ma scusa, fino a un'ora fa stavi facendo un sonnellino! Ti ho svegliato io e menomale!-
-Mi sono messo a dormire per non pensarci.-
Oh.
-Lorenzo l'appuntamento perfetto non esiste.- gli dico sicura perchè è vero, quello esiste solo nei film e nei libri.
-Invece esiste, e non sarà questo.- risponde convinto.
Dio mio quant'è paranoico.
-Ma davvero? Descrivimelo.-
-Beh andare a mangiare in un ristorante di lusso..-
-Con la paghetta di venti euro.-
-...prendere un gelato...-
-In inverno.-
-...fare una passeggiata al parco...-
-Giusto per gelarsi le ossa..-
-...accompagnara sotto casa...-
-Che si trova a tre kilometri da qui.-
-...e poi baciarla sotto il portone di casa sua.-
-Con suo padre che vi spia dalla finestra.-
-Poi dici che io sono pessimista.-
-No io sono realista, e non è una scusa.-
-Questo appuntamento è l'appuntamento che sognano tutte le ragazze.- mi risponde convinto.
Certo e io desidero sposare Ken. Ma che discorso è? E se volessi sposare il gobbo di Notre Dame? E' vietato?
-Quanto sei banale. Io odierei un appuntamento così.-
-Allora sei l'unica al mondo sappilo.-
-Beh scusa tanto se sono diversa.-
-Se non fossi diversa non saresti la mia migliore amica.-
Quando fa il ruffiano proprio non lo sopporto.
-Magari anche Giulia è diversa, magari metà della popolazione femminile lo è.- rispondo sicura di me
-Che vuoi dire?-
-Voglio dire che il problema di voi ragazzi è che credete che a tutte noi piacciano le stesse cose, le stesse cose da film poi. Magari per Giulia l'idea di appuntamento ideale è andare a mangiare 5 panini al McDonald, andare al golf, giocare ai videogiochi e sgozzarsi di nutella alla fine della serata davanti a un film. Che ne sai scusa?-
Mi guarda come se gli avessi detto che siamo fratelli separati dalla nascita.
-Sono uscito con un sacco di ragazze, so cosa vogliono.-
-Allora sei uscito con ragazze tutte uguali.-
-Se lo dici tu.-
-Giulia è così, è diversa, fidati.-
-Ne sei sicura?-
Ah adesso gli interessa la mia opinione. Guarda un pò.
-Sì.-
Delle risate di un gruppo vicino a noi mi fanno voltare e quindi vedere Giulia e Leonardo venire verso di noi.
Perchè mi sento agitata di punto in bianco?
Mi volto verso Lorenzo e lo vedo con la stessa faccia che molto probabilmente ho anche io. Lui è giustificato, ma io?
-Ciao ragazzi.- ci saluta Giulia e ci sorride, ma poi vede le nostre facce -che succede?- chiede preoccupata.
Io e Lorenzo ci guardiamo per tre secondi e poi è lui a riprendersi per primo.
-Niente!- risponde con troppa enfasi.
Calmati Lore.
Come se mi avesse letto nel pensiero fa un respiro profondo.
-Niente.- ripete questa volta più calmo e poi la bacia.
Avete presente quando vedete il vostro film romantico preferito e vi si formano gli occhi a cuoricino perchè la coppia di innamorati si sta baciando e voi vedete solo loro due e nessun'altro intorno a loro?
Bene, se fossimo in un film io sarei l'amica della protagonista che l'aiuta sempre in tutto, e che non si nota mai sullo schermo. E' lì, in un  angolino a guardare, ma nessuno si ferma a guardarla e a pensare alla sua di storia, perchè evidentemente non c'è niente da dire su di lei.
Quella ero proprio io.
-Gelosa?-
Una figura alta si avvicina a me.
-No.-
Mi volto sorridente verso Leo.
-Grazie, a proposito.-
-Di cosa?-
-Di avermelo fatto capire, no?-
-Lo sapevi gà da sola, ti serviva solo una mano.-
-E allora grazie per avermi dato la tua.-
-E' stato un piacere.-
Ci guardiamo per qualche secondo e ne approfitto per studiarlo meglio.
Non è brutto, ma non è neanche bello, insomma è normale. E' un pò più alto di me, è abbastanza magro ma non scheletrico. Anche se ha i capelli biondi mossi non vuol dire che sia un Dio greco. Le labbra sono sottili, il naso è dritto e gli occhi verdi-marroni sono grandi, fatti apposta per guardarti e studiarti.
E' un tipo strano, quando lo guardi sembra che abbia un'aria perennemente triste e non l'ho mai visto ridere (anche se è solo la seconda volta che ci incontriamo). Leo però studia le persone e le comprende, non importa quanto tu possa essere riservato, per lui sei un libro aperto. Leo legge nella gente proprio come Jack Dawson. Lui ha letto me quando ero troppo impegnata ad etichettarlo come il cugino noioso ce si crede chissà chi. L'apparenza inganna davvero, perchè lui non si crede nessuno, si fa solo i fatti suoi, ed è una grande qualità.
Il mio studio viene interotto dalle parole di Lorenzo me mi fanno gelare il sangue nelle vene.
-Vi dispiace se stasera ci dividiamo?-
Quando avevo detto a Lorenzo di uscire da solo con Giulia non intendevo adesso,  ma lui evidentemente non ha capito quello che volevo dire.
Insomma, si decide di tirare fuori le palle, quando già siamo scesi tutti e quattro?
Non poteva cacciarle dopo o meglio prima?
-Cosa?- è la mia risposta alla dimmi-che-stai-scherzando-o-non-la-passi-liscia.
-Mmh- è il commento poco interessato di Leo.
-Davvero?!- è la domanda felice di Giulia.
-Sì.- è la risposta sorridente di Lorenzo.
Ma sono davvero l'unica che si sta facendo il problema?
Certo, una è contenta di restare sola col fidanzato, l'altro ha finalmente sconfitto la sua paura, e il terzo se ne infischia. Bene, assolutamente perfetto.
-Lorenzo possiamo parlare un attimo?-
Non lo lascio nemmeno rispondere che lo prendo per il braccio e lo porto lontano dai due bei cugini.
-Che ti salta in testa?!- lo aggredisco accertandomi che non sentano.
-Che vuoi dire?-
-Che voglio dire? Come ti è venuto in mente di farci dividere?!-
-Mi hai detto tu di farlo!-
-Non intendevo oggi! Mi spieghi ora dove me ne vado?-
-A casa?-
-Di sabato?-
-Con Leo?-
-A casa con Leo? Pervertito!-
-Ma no! Perchè non ti fai un giro con Leo?-
-Un giro...con Leo? Da soli?-
-Sì, perchè la cosa ti rende nervosa?-
Fa un sorrissetto furbo.
-Certo che no, e levati quel sorriso dalla faccia!-
-D'accordo, comunque me lo fai questo favore, per me?-
Faccia da cucciolo da bastonato mode on.
-Sei in debito con me a vita.- cedo.
Sorride -Lo so.- e mi abbraccia.

****

-Allora dove vuoi andare?-
Domanda da un millione di dollari.
Al parco no, fa troppo freddo, al cinema siamo già andati, in pizzeria sembrerebbe troppo un appuntamento e quindi dove?
-Ti piace il bowling?- mi chiede.
-Sì!- Ecco questa si che è una buona idea. -Andiamo.-

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-Allora li vedi quei birilli? E vedi quelle palle? Bene prendi una palla, la lanci, ma non in aria e devi cercare di colpire tutti i birilli. Ovviamente ogni palla ha un peso, io ti consiglierei la più legg-
-Lo so come si gioca a bowling!- lo interrompo. -dove pensi che viva?-
-Scusa.- alza le mani in difesa.
-Adesso ti faccio vedere io come si fa.-
Prendo una palla a caso, non importa il peso, giorco ormai da una vita a bowling, e mi metto in posizione.
Mi chino leggermente e faccio un respiro profondo. Tiro la palla indietro, due-tre volte, e poi la lascio cadere sulla corsia.
Mi sembra che tutto sia finito a rallentatore, come nei film, dove si sente il cuore della persona battere per il nervoso. Guardo la palla avvicinarsi lentamente ai birilli e poi fare uno strike. Lo sapevo!
-Però.- sento l'applauso di Leo alle mie spalle. -Chi lo avrebbe mai detto?-
-Io.- rispondo fiera di me, e per la prima volta lo vedo ridere.
No, aspettate sto davvero guardando Leonardo Non So Il Cognome ridere? E mi sta davvero piacendo la vista?
Io, che avevo già perso le speranze nel vederlo ridere lo stavo ossevando mentre lo faceva?
Non che pensassi che non ridesse mai, però mi era venuto il pensiero che non lo avrebbe mai fatto con me, che riservasse l'onore a persone più care. Non che la vista della sua
risata sia un onore ma è sempre bello far sorridere una persona, ti senti fiera, contenta e quasi potente oserei dire.
-Perchè mi fissi?-  mi chiede curioso e in quel esatto momento sento il mio viso in fiamme. Questa figura solo io potevo farla davvero.
-Non ti sto fissando.- è la mia stupida risposta.
-Ah no?-
-No.-
-Sai quando posi gli occhi su una cosa/persona la stai fissando, hai presente?-
-Stavo solo pensando.-
-Guardandomi?-
-Non ti stavo guardando! Mi ero incantata.-
-Quindi sei rimasta incantata da me?-
Sì.
-No! Stavo pensando e mi sono incantata.-
-Basta che ci credi tu.-
-Anche tu devi crederci, è la verità.- mento.
-Sì, come ti pare.-
- Mangiamo qualcosa?- chiedo per cambiare argomento.
-Certo, vicino alla pista c'è una piccola pizzeria vieni.-
Mi fa cenno col capo per dirmi di seguirlo e lo faccio.
-Cosa preferisci?- mi chiede davanti alla cassa.
-Uhm..una mimosa.-
Se non l'avete mai assaggiata vi consiglio di farlo all'istante.
-Una margherita e una mimosa.-
-Sono 8,50 grazie.- ci risponde la cassiera con un sorriso di circostanza.
Leo prende il portafoglio dalla tasca dei pantaloni pronto a pagare e così copio i suoi movimenti.
-Che fai?- mi chiede guardandomi con un sopracciglio alzato.
-Pago la mia pizza.- rispondo con ovvietà.
-Lascia pago io.- il suo tono non ammette repliche.
-No pago io la mia e tu la tua.- insisto.
-Perchè non vuoi farmi pagare?- chiede sorpreso.
-Perchè questo non è un appuntamento ma un'uscita tra..- amici? Siamo davvero amici? -..conoscenti, e nelle uscite con i conoscenti ognuno paga quello che mangia.-
Mi guarda come se fosse...offeso? Dovrebbe essere contento che non lo faccio pagare! Valli a capire i ragazzi, poi si lamentano di noi ragazze come se loro fossero facili da comprendere.
-Come vuoi.- risponde come se la faccenda non lo interessasse più di tanto.
Mah, prima mi era sembrato offeso e adesso sembra indifferente, ma un traduttore boy-girl/ girl-boy non l'hanno ancora inventato?
Aspettiamo che le pizze siano pronte e quando arriva il nostro turno ci sediamo ad un tavolo lì vicino.
Da quando ho detto di voler pagare io ,non abbiamo più parlato e c'è stato solo silenzio tra noi, e non un silenzio piacevole.
Dai, Bianca pensa pensa. Di cosa potete parlare dopo esservi visti solo due volte?
-Allora...Giulia ti parla spesso di Lore?-
Ma che bell'argomento complimenti a me. Ma quanto sono stupida?
Mi guarda un pò stupito forse sorpreso dal mio tentativo di conversazione.
Che posso farci? Odio quando si forma quel silenzio imbarazzante e odio sentirmi a disagio.
-Abbastanza.- mi risponde. -Invece lui?-
-Molto più di abbastanza.-
-La ama?- mi chiede. Dalla sua faccia però capisco che sa già la risposta.
-Sì.-
-Si vede.-
-Già..e lei ama lui?-
-Sì.-
-Te l'ha detto lei?-
Magari sono molto legati e lei gliel'ha confessato. E' una cosa che non posso capire in realtà visto la mia famiglia, apparte mamma papà e quella pazza di mia sorella ovviamente.
-Sì e no.-
Che risposta è? O è sì o è no!
-In che senso?-
-Non mi ha detto esplicitamente "lo amo".-
-E allora che ti ha detto?-
-Mi ha detto "lo penso sempre".-
-Non è la stessa cosa.-
-Invece sì.-
-Invece no! Una persona pensa sempre ad un'altra anche quando gli piace e basta. Non vuol dire che ne è innamorata.-
-Quando gli piace e basta dice "lo penso spesso" no "lo penso sempre".-
-Prendi tutto troppo alla lettera, per noi è la stessa cosa!-
-Ti dico di no. Conosco Giulia e so che con quella frase voleva dire che lo ama.-
-Fai troppa attenzione ai piccoli dettagli.-
-Perchè quelli sono importanti.-
Ok, è vero lo ammetto ma non lo dirò ad alta voce.
-E' troppo facile dire "se ne è innamorata allora deve dire ti amo" perchè è una cosa comune che fanno tutti.- continua.
Aspetta mi sta..
-Mi stai facendo il verso?-
-No imito le persone in generale.-
-Quindi io sarei una persona in generale?-
-Sì e no.-
Di nuovo con questa storia? Ma un decisione definitiva no?
-Smettila di dare queste risposte da film.-
-In verità sei tu che hai la mentalità da film.-
-Cosa?-
-Sì, insomma nel film il ragazzo può anche andare sotto un tram per lei, ma non è sicuro che la ama finchè non lo dice schiettamente. Che cosa stupida.-
-Non è stupido.-
-Invece sì, una persona capisce di essere innamorata dai gesti non dalle parole. Sai quante persone dicono ti amo senza davvero amare? Sai quante lo dicono ma in quanto a fatti non dimostrano niente? Ma no ovviamente perchè se dicono ti amo allora è così per forza giusto? Come se fossimo tutti uguali, come se dovessimo dirlo sempre per farlo capire.-
Sono un tantino sorpresa, e con tantino intendo dire molto ma molto sorpesa. La mia mascella sta spazzando il pavimento praticamento, gli addetti delle pulizie devono solo ringraziarmi.
Il punto è che non sono solo sorpresa dal fatto che un ragazzo abbia sparato queste parole ma più che altro sembra il discorso che ho fatto io a Lorenzo sugli stereotipi femminili, solo che lui me li sta facendo su quelli maschili.
-Il prolema di voi ragazze è che volete sempre conferme, dubitate sempre di noi, dovete sentire perforza quelle due paroline altrimenti non ci credete, e le volete subito quando per amare una persona ci vuole tempo. Non si può essere diversi.- conclude.
Che mi venga un colpo! Questa è già la seconda volta che nomino Titanic, non è che questa serata farà la sua stessa fine?
Meglio chiamare Di Caprio e farmi prenotare una scialuppa di salvataggio. Coincidenza delle coincidenze Di Caprio di nome fa Leonardo. Ok, sto incominciando a preoccuparmi.
-Hai ragione.-
-Cosa?- mi guarda sorpreso, che c'è non posso trovarmi d'accordo con lui su qualcosa?
-Hai ragione.- ripeto.
-Tu pensi che abbia ragione?-
-A quanto pare.-
-Di solito le ragazze si offendono quando si sentono tirate in causa.- mi guarda come se non fosse normale il mio comportamento.
Ecco cosa intendevo con stereotipi femminili.
-Come hai detto tu, si può essere diversi, giusto?-
-Giusto.-
Mi sorride, un sorriso sincero, spontaneo e non potei che ricambiare.
Questa serata non sembra così male come immaginavo, affatto.
-Ti va di fare una cosa divertente?-

*****

-E ancora una volta..ti ho battuto!- mi fa il verso Leo.
Dopo due partite al bowling vinte dalla sottoscritta, avevo chiesto a Leo di andare in sala giochi. Ci stavamo sfidando a Just Dance da un'ora ormai e il vincitore era sempre stato lui. Lo ammetto, sono sempre stata una frana nel ballo ma è anche vero che lui si stava impegnando il doppio solo per prendersi una rivincita.
Non mi importava molto del vincitore in verità, mi stavo divertendo da morire.
Leo quando era concentrato a seguire i passi faceva una faccia buffissima, e non potevi rimanere serio.
-Oh amo questa canzone!- esclamo contenta.
Le note di "Perdoname" di Deorro riempirono la stanza, e incomincio a cantare a tempo

Son las tres de la mañana
Y estoy en tu ventana
Buscándote, amor
Escucha por favor


-Te la cavi.- mi dice Leo.
-A cantare?-
-Sì.-
Arrossii.
-Grazie.-

Y tú qué estás pensando
Llegando aquí tomando
Vete ya de aquí
Déjame dormir

 
Con mia grande sorpresa Leo si avvicina e comicia a cantare con me.
Lo guardo con gli occhi sgranati.

Pero yo no puedo irme sin un beso

Pero ya es muy tarde y no te quiero ver


Sorrisi e ricominciai a cantare insieme a lui . Anche lui se la cavava piuttosto bene sinceramente.
Quando venne la parte musicale incominciò a ballare male di proposito.
Fece l'onda e il robot facendomi ridere come una pazza.
Incomiciai a cantare e a ballare insieme a lui.

Estoy cantando, uno dos tres
.
Oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh
Perdóname
Oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh
Perdóname

Hago lo que quieras
Perdóname mi nena
Yo no te lo creo
¿Que no tienes pena?
Estoy cantando
Perdóname. Perdónam
e

Ci guardammo negli occhi per qualche secondo e poi incominciammo a ridere come dei pazzi.
Il miglior sabato sera di sempre.



Image and video hosting by TinyPic-Grazie di avermi accompagnato a casa.- dissi a Leo davanti al mio palazzo.
La serata, con mio grande dispiacere, era giunta al termine. Era passata la mezzanotte ormai e se non fossi tornata a casa tra pochi minuti i miei avrebbero anche potuto chiamare "Chi l'ha visto."
-Figurati.-
Ecco, eravamo giunti alla parte imbarazzante di ogni appuntamento, il saluto.
Solo che questo non era un appuntamento, era un'uscita, giusto?
Ma a chi volevo darla a bere? Mi ero divertita da morire e Leo mi piaceva. Certo non ne ero innamorata e non lo conoscevo ancora benissimo ma ero sicura che una cotta ci stava. Avrei capito se poi questo sentimento fosse aumentato o diminuito solo conoscendolo meglio e vedendolo più spesso, ma come? Ma soprattutto, adesso come lo salutavo?
Mi stavo facendo troppi viaggi mentali, insomma lo conoscevo troppo poco, e se avesse avuto una fidanzata? Che bel palo che avrei preso. 
-Allora ciao.- decretai alla fine. Banalità fatta persona.
Leo sembrava indeciso sul da farsi.
-Ciao.- disse alla fine e sospirò.
Si voltò e incominciò ad andarsene.
Sospirai anche io e presi le chiavi dalla tasca. Le misi nella toppa e girai. Aprii il portone con l'intenzione di entrare ma mi bloccò una voce.

Pero yo no puede irme sin un beso.
Ma non posso andarmene senza un bacio.


Era la voce di Leo. Mi girai e vidi che si stava avvicinando a me. Ad ogni suo passo il mio cuore perdeva un battito e in un momento di stupidità pensai di morire prima che riuscisse a raggiungermi.
Camminò veloce e si fermò proprio davanti a me.
-Posso baciarti?- mi chiese serio.
Silenzio, cuore impazzito e ancora silenzio.
Ma cosa cazzo si risponde a queste domande? Nessuno me l'aveva mai chiesto, passavano ai fatti direttamente!
La mia gola di un tratto si è fatta secca e non riesco a parlare.
La verità è che si, lo voglio quel bacio, ma sono troppo spaventata a dirlo ad alta voce.
Mi guarda negli occhi e senza una mia risposta mi bacia.
Mi bacia lì davanti al portone del mio palazzo verde scambiato con le crepe sui muri, di certo non un luogo romantico ma andava decisamente bene così.
Misi le braccia intorno al suo collo e ricambiai il bacio.
Non aveva avuto bisogno di un mio sì, me lo aveva letto negli occhi. Ci eravamo intesi.

****

-Bià, oggi viene Leo a prendere Giulia.-
Mi dice Lorenzo davanti alle finestre della scuola la mattina seguente.
Gli avevo raccontato tutto quello che era successo, dal bowling al bacio, ed era rimasto sorpreso,contento e ancora sorpeso.
Ovviamente anche lui mi aveva raccontato la sua di serata, che tra parentesi era andata benissimo, e anche io ero rimasta molto contenta.
Non sapevo cosa fare. Il bacio mi era piaciuto inutile negarlo, e anche lui mi piaceva, ma avevo paura che non ricambiasse. E se fossi stata solo un'altra conquista per lui? Non sapevo che tipo di ragazzo fosse alla fine, chi me le dava queste certezze?
-Ho parlato con Giulia.- continuò Lore.
-E?-
-E gli ho chiesto di Leo. Mi ha detto che è un bravo ragazzo.-
-Certo, è il cugino.-
-No, davvero. Le ho fatto promettere di essere sincera. Sa che ci tengo a te, e avevo già intuito qualcosa. Non voglio che tu soffra e così ho tolto la testa al toro. Leo è un bravo ragazzo, provateci.-
-Tu dici?-
-Dico eccome.- mi sorride -Adesso andiamo.-
Scendiamo insieme le scale, e incontriamo Giulia. Lore le prende la mano ed escono insieme, mentre io resto dietro a guardare il marciapiede di fronte.
Leo è appoggiato al suo motorino e con mia sorpresa non guarda Giulia, ma guarda me.
Mi sorride e in quel momento tutti i miei dubbi svaniscono.
Avevo capito, anche lui voleva provare.
Lo guardai a mia volta e sorrisi.
Sì, ci intendevamo alla perfezione.











Beh, la two- shot è finalemente completa!
Ho provato a fare del mio meglio e mi dispiace se ho distrutto molte aspettattive.
Non mi aspetto molto in realtà, questa storia è nata così, e anche se non piacerà a molti sono contenta di averla portata a termine.
Che altro dire, se vi è piaciuto fatemelo sapere!
Se shippate la coppia Lore/Giulia vi do una buona notizia.
Stavo pensando di scrivere una storiella anche su di loro, con pochi capitoli, dove racconto il loro incontro, il loro primo appuntamento senza Bianca e Leo e altri piccoli dettagli della loro storia.
Ditemi cosa ne pensate allora!
In ogni caso grazie mille a tutti coloro che hanno speso un pò del loro tempo per leggere questa shot.
Un bacione.
-Hope

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