La sorella del Libano di like (/viewuser.php?uid=104428)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Sorella del Libano ***
Capitolo 2: *** Non accettare passaggi dagli sconosciuti... O forse si? ***
Capitolo 3: *** Bar loschi e gente troppo per bene ***
Capitolo 1 *** La Sorella del Libano ***
Essere la sorella del
Libanese era
noioso, estremamente noioso considerando che suo fratello era in
grado di avere più sbalzi d'umore di lei e che era
iperprotettivo a
livelli che nemmeno si poteva immaginare, lei era solo di un paio
d'anni più piccola, nulla di esagerato, cresciuta in fretta
nonostante il fratello avesse tentato di farle avere una vita il
più
possibile normale e, a tratti, anche agiata. A differenza di Pietro
la scuola non gli era dispiaciuta poi tanto, i bulletti di quartiere
già le piacevano meno, ma con quelli aveva imparato a
combatterci in
fretta, e quando non poteva combatterci lei sapeva che bastava si
lasciasse sfuggire l'argomento a tavola e ci avrebbe pensato suo
fratello a sistemare i conti, i pregi di avere un fratello maggiore
che conduce una vita tutt'altro che normale, a parte quello, lei
tentava di tenersi il più possibile distante dalla doppia
vita di
suo fratello e dei suoi amici, certo, non che avesse nessuna
intenzione di finire a fare la casalinga e la sarta come loro madre,
ogni tanto un paio di furtarelli per pagarsi gli studi li aveva fatti
pure lei ed era incredibilmente facile sfuggire alla polizia quando
madre natura ti forniva di un bel faccino e dell'abilità di
mentire
senza pensarci due volte.
Per fortuna le aveva fornito
quell'abilità, altrimenti suo fratello avrebbe avuto molto
più che
da ridire sulla sua di doppia vita, esattamente come aveva avuto da
ridire sul suo voler finire gli studi, almeno il liceo dato che
l'università, per ora, era decisamente una spesa fuori
portata e
esattamente come avrebbe avuto da ridire sul suo vizio di fumare o
sulle sue compagnie, soprattutto formate da ragazzi, non che ci
andasse a letto, solo pensarci le dava il voltastomaco, la maggior
parte di loro li conosceva dalle elementari, ed erano praticamente
fratelli adottivi, soprattutto erano quelli che gli avevano insegnato
a fare a botte e a maneggiare le armi, suo fratello li avrebbe uccisi
uno a uno se lo avesse saputo, ma lei era troppo furba per farsi
scoprire, e suo fratello troppo impegnato a entrare ed uscire di
galera per prendere nota di tutte le volte che lei spariva a degli
orari improponibili per poi tornare all'alba.
Forse lei aveva troppo cervello per
drogarsi, ma non alcuni suoi amici, e quel genere di vizi costano, e
di solito costano troppo perchè qualcuno con i loro
introiti, che
più o meno erano pari a zero, potesse permettersi la dose
settimanale, e allora giù con i furti, e lo strozzinaggio o
la
rapina, lei aveva sempre avuto abbastanza sangue freddo da poterselo
permettere, un paio di pantaloni scuri prestati da un suo amico, una
felpa troppo larga e diventava un ragazzo di strada come tanti altri,
per poi nascondere tutto e intascarsi la sua stecca una volta che
tornava a casa, lasciava sempre qualche soldo alla madre,
ricordandole di non menzionare a Pietro che lei lavorava
perchè
altrimenti sarebbe schizzato su tutte le furie, come al solito. Lo
conosceva bene suo fratello, sapeva che era meglio non litigarci, non
che pensava avrebbe alzato le mani su una di loro, se c'era un punto
debole del Libanese era la sua famiglia, ma sapeva che tutta la sua
facciata si sarebbe distrutta se suo fratello avesse scoperto che lei
portava soldi a casa, lui lo sapeva che lei non lavorava,
perchè
Franco le aveva offerto più di una volta un posto come
cameriera e
lei lo aveva rifiutato, troppo occupata con i corsi pomeridiani che
stava seguendo di inglese, soprattutto, ma anche di spagnolo, troppo
appassionata all'idea di viaggiare per lasciarsi sfuggire
l'opportunità di studiare lingue straniere a basso costo.
Certo, era una persona impegnata, anche
parzialmente distratta anche se non per gli stessi motivi delle
ragazze della sua scuola, i ragazzi non le interessavano
particolarmente e sapeva che suo fratello avrebbe gambizzato chiunque
le si fosse avvicinato troppo, ma questo non voleva dire che non
avesse notato il fatto che il Dandi ultimamente era a casa loro fin
troppo spesso e che suo fratello sembrava sempre più
agitato, non
era solito per lei bazzicare al bar di Franco, ci passava le serate a
fargli compagnia ogni tanto, quando suo fratello e il resto della
batteria erano in carcere, ma raramente ci entrava se sapeva che suo
fratello era lì dentro coi suoi amichetti, aveva sospirato,
lisciandosi la giacca di pelle con le mani prima di entrare nel retro
del locale, l'odore di sigaretta l'aveva investita all'istante,
seguita da un insieme di voci, non tutte familiari, che si erano
fermata nel momento in cui aveva fatto il suo ingresso, uh... Una
donna in una sala piena di uomini lo scandalo... Aveva alzato gli
occhi al cielo, raddrizzando la schiena prima di fissare gli occhi su
suo fratello
<< Libano, ti devo parlare. >>
Aveva detto, la voce priva di inflessioni, quasi annoiata, sapeva di
non poterlo chiamare Pietro in un ambiente simile e sapeva di dover
trattare con lui come avrebbe fatto con qualsiasi capo banda, almeno
finchè attorno a loro c'erano ancora tutte quelle persone.
L'occhiata stranita che suo fratello le
aveva rivolto prima di seguirla era stata comica, un espressione da
pesce fuor d'acqua che non aveva mai visto prima sul suo volto, una
volta fuori dal locale si era voltato verso di lei, inchiodandola sul
posto con quegli occhi così simili ai suoi, si erano sempre
assomigliati dopotutto e non solo nell'aspetto, a loro madre sarebbe
venuto un colpo se avesse saputo che entrambi i suoi ragazzi
frequentavano gli ambienti sbagliati
<< Che succede? Qualcuno t'ha
infastidita? Mamma sta male? >> La nota di panico nella
voce
del Libano era così lieve che probabilmente non se ne
sarebbe
accorta se non fosse stata sua sorella.
<< Nessuno m'ha infastidita,
c'hanno tutti paura di te. Mamma sta bene, se proccupa solo pe' te,
come assolito. >> Aveva sbuffato, scuotendo il capo
<<
Che stai a fa' Pietro? Sai che mamma nun sopravviverebbe se te
capitasse qualcosa di male. Nun te sta a mette' nei casini, vero?
>>
Gli aveva chiesto, alzando un sopracciglio nella sua direzione,
studiandolo attentamente, se non le avesse voluto dire la
verità
sarebbe finita a pedinarlo e non le sembrava una gran idea.
<< Ah Chia', lo sai che io nei
casini nun me ce metto, ma se riesco a fa' questa cosa poi nun
c'avremo più un problema de soldi a mondo. >>
Sogni di
grandezza per poi ridursi a rubare Olivetti, suo fratello era sempre
stato così, gli piaceva fare il grosso, ma alla fin fine
funzionava
solo con i ragazzini che andavano alla sua scuola ed erano
terrorizzati da quel fratello sempre imbronciato e armato che
l'aspettava con la Mini fuori da scuola. Aveva sospirato, sperava
solo non ci finisse ammazzato per colpa dei suoi sogni di grandezza
<< Vabbuò, tanto parla' con te o
con un muro e la stessa cosa. Mo' vado che ho da studiare, di agli
amichetti tua che li saluto, e che non mi guardino come se avessi due
teste la prossima volta. >> Aveva detto, passandosi una
mano
tra i capelli tagliati decisamente troppo corti per una ragazza e
anche per i gusti del Libano, ma erano decisamente più
comodi per
quando doveva sembrare un ragazzo; si era voltata sui tacchi,
incamminandosi verso casa quando si era schiantata contro il petto di
qualcuno facendosi anche considerevolmente male, ma che era questo,
uno scheletro ambulante? Aveva fatto un passo indietro di riflesso,
studiando il nuovo arrivato da capo a piedi, non lo aveva mai visto
con suo fratello prima, ma lo aveva visto con Soleri, il ragazzo che
una sua amica aiutava a studiare, aveva sospirato prima di borbottare
a mezza voce un "Scusami." prima di riprendere a camminare
per la sua strada, ci mancava pure lo scontro con bello e tenebroso,
già la giornata non era delle migliori, la notte sarebbe
passata in
bianco per il furto che lei e i suoi amici avevano architettato e ora
suo fratello ci si metteva con i suoi traffici strani, tipico, quando
hai già casini a cui pensare sembra che la lista di cose che
si
mettono contro di te non finisca mai.
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Capitolo 2 *** Non accettare passaggi dagli sconosciuti... O forse si? ***
2
La seconda volta che Chiara aveva visto
il tizio che lei stessa aveva soprannominato bello e tenebroso,
perchè a lei i ragazzi non interessavano ma gli occhi ce li
aveva e
funzionavano pure bene, era stata l'alba del giorno dopo.
Dopo il furto lei e i suoi amici
avevano passato le ultime ore della notte a festeggiarne la riuscita,
ma tornare a casa a quell'ora era troppo rischioso, sapeva suo
fratello sarebbe stato da quelle parti, quindi aveva bisogno di una
scusa e attendibile, per la nottata già ne aveva trovata
una, per la
mattinata, lei e le sue amiche erano andate a scuola insieme, si, le
sembrava plausibile e se suo fratello avesse avuto da ridire, sarebbe
solo stata l'ennesima litigata, nulla di nuovo, due teste calde come
loro raramente respiravano la stessa aria senza trovare motivi per
darsi contro, il suo calcolo mentale era stato interrotto da una voce
sconosciuta proveniente da un auto che le si era affiancata
<<
Signorina, posso darle un passaggio? >> Non si era
nemmeno
voltata, aveva solo alzato il mento, tipico da uomini pensare che
qualunque ragazza camminasse per strada all'alba fosse una che
"dell'amore faceva professione" per metterla in modo
gentile
<< Credo abbia sbagliato persona,
non sono solita farmi dare passaggi dagli sconosciuti. >>
Aveva
detto, voltandosi verso l'auto solo per trovarsi faccia a faccia con
il nuovo amichetto di Pietro << Ah, sei il nuovo compagno
di
scorribande di mio fratello. >> Aveva alzato gli occhi al
cielo, scuotendo lievemente la testa, quella le mancava, di solito
quello che le offriva passaggi era il Dandi, e già lui si
scampava
per poco la furia di suo fratello, dubitava che con questo fosse
diverso
<< Sono il Freddo. >> Aveva
detto il riccioluto dalla macchina e Chiara si era lasciata sfuggire
una mezza risata, il Freddo, il Libano, il Dandi... Certo che sta
roba la prendevano seriamente, pensare che a sentirlo da fuori era
ridicolo
<< Mi raccomando convinto... E
hai un nome vero oltre quello da agente segreto o sei semplicemente
"il Freddo" >> Aveva chiesto, sedendosi sui talloni
per essere all'altezza del finestrino dell'auto quando il moro aveva
accostato << No perchè io di nome ho solo
quello vero, ancora
il soprannome da bandito non me l'hanno dato. >> Aveva
continuato, inclinando lievemente la testa di lato come per studiarlo
<< Fabrizio, mi chiamo Fabrizio
Soleri, e tu devi essere la sorella del Libano, Chiara.
>>
Chiara aveva annuito, offrendogli un mezzo sorriso, giusto
perchè
almeno aveva avuto l'onestà di dirle il nome vero e poi
anche perchè
era il fratello di Gigio Soleri e Gigio era un bravo ragazzo anche se
a scuola non era una cima
<< Bene, ora, dato che non sei
uno sconosciuto, devo comunque rifiutare il tuo passaggio, sto
cercando di non farmi beccare da mio fratello perchè se mi
beccasse
la madama in confronto sarebbe più carina, e bazzicare con
uno dei
suoi amici non mi sembra la cosa migliore per non farmi vedere dal
Libanese. >> Aveva detto, rialzandosi, se non fosse stata
in
quella condizione forse un passaggio lo avrebbe perfino accettato, ma
di beghe con suo fratello non ne voleva, e non voleva far finire nei
casini pure lui, che, nonostante probabilmente facesse lo stesso
stile di vita di suo fratello sembrava decisamente uno per bene
<< Te lo trovo io un posto dove
nasconderti, che tanto c'avevo la mattinata libera in ogni caso.
>>
Aveva alzato un sopracciglio, valutando la proposta del moro, tanto
il peggio che le poteva capitare era essere beccata da suo fratello,
ma quello sarebbe potuto succedere comunque, e poi Soleri sembrava
simpatico
<< Sappi che se ce becca mio
fratello tu sei morto e io pure. >> Aveva detto, come a
lavarsene le mani prima di rimettersi in piedi e fare il giro della
macchina per salire al posto del passeggero << Forse
più tu di
me visto che io sono una ragazza e a lui malmenare le ragazze non
piace. >> Aveva detto, tirando fuori una sigaretta dal
pacchetto quasi nuovo e accendendosela velocemente, l'abitacolo tanto
già puzzava di fumo
<< Come mai te stai a nasconde da
tuo fratello? >> Le aveva chiesto il Freddo con un
pizzico di
curiosità nella voce, il Freddo era un personaggio strano,
già
poteva dirlo e ci aveva scambiato quattro parole, ma per lo meno non
aveva l'aria da burino che avevano suo fratello e il Dandi
<< Perchè se mio fratello
scoprisse che per pagarmi gli studi passo il tempo a fare rapine non
sarebbe contento, quindi per il quieto vivere di tutti ed il
benessere fisico e mentale dei miei amici, il Libanese non deve
sapere che io faccio parte dello stesso ambiente di cui fa parte
lui.. Altrimenti sentono gli strilli da Milano. >> Il
moro si
era limitato ad annuire leggermente alle sue parole, lo sguardo fisso
sulla strada, se non altro sembrava che il soprannome Freddo gli
stesse più che bene, lo aveva studiato con la coda
dell'occhio
mentre si accendeva una sigaretta
<< Farei lo stesso se Gigio
finisse in brutti giri, ce siamo già noi fratelli maggiori a
far
preoccupare le nostre madri, non c'è bisogno che vi ci
mettiate pure
voi. >> Utile, un altro fratello maggiore con la smania
di
essere l'uomo di casa, le mancava in effetti
<< Be', qualcuno doveva pagare
per il liceo e in casa nostra i soldi non ci sono, quindi o iniziavo
a fare la passeggiatrice o iniziavo a fare le rapine, ho preferito
mantenere la mia dignità. E poi tuo fratello e un bravo
ragazzo, una
mia amica gli da ripetizioni. >> Aveva detto, monotona,
non
aveva bisogno di sentire di nuovo la stessa discussione che avrebbe
potuto avere con suo fratello, ne faceva a meno molto più
che
volentieri sopratutto dato che al momento preoccuparsi di
quell'idiota di suo fratello era l'ultimo dei suoi problemi
<<
Senti un po' a Fre' ma te che ci bazzichi con mio fratello, che
cos'ha in mente? Non vorrei finisse nei casini, mia madre
già è
preoccupata per lui. >> Aveva detto con un mezzo sospiro,
dopotutto a suo fratello ci teneva, e se riusciva a tenerlo in vita
magari era meglio, il Freddo l'aveva squadrata per un paio di
secondi, decidendo se dirglielo o meno probabilmente
<< Sequestro di persona, ha in
mente un sequestro, ci si guadagnerebbero bei soldi. >>
<< Ci si guadagnerebbero bei
soldi se la madama non vi becca prima e se i Cannizzaro non ve lo
ammazzano prima che voi abbiate avuto il riscatto. >>
Aveva
detto,senza nemmeno pensarci troppo, il sequestro di persona era una
cosa completamente diversa dai furti e dallo spaccio e quello lei lo
sapeva fin troppo bene, dei suoi conoscenti ci avevano provato ed
erano finiti al gabbio per una ventina d'anni, i Cannizzaro erano i
tipi a cui affidare il sequestrato, abbastanza affidabili, ma con il
grilletto fin troppo facile, non sarebbe stata la prima volta che
ammazzavano qualcuno per sbaglio.
<< Tuo fratello c'ha un buon
piano. >> Le aveva fatto notare il Freddo, la voce calma
e
sicura, immaginava che quello fosse il suo unico tono di voce, lo
aveva sentito parlare solo in quel modo fino a quel momento, non che
il moro fosse un chiacchierone, affatto. Aveva alzato le spalle, come
a dire, se vi fidate voi, che vi devo, fermare io? Siete voi che
rischiate di finire al gabbio se seguite mio fratello, massimo
massimo a me arriva la madama in casa... Ma ho avuto problemi
peggiori; non era sicura di riuscire a far arrivare tutto quel
messaggio con un alzata di spalle, ma era il modo più veloce
per
dire che se ne lavava le mani, lei stava benissimo a fare furtarelli
per sopravvivere, il resto erano rischi inutili che preferiva non
prendersi.
<< Fatti vostri, se volete
seguire mio fratello che fa il grosso. >> Aveva detto,
semplicemente, lo sguardo puntato verso il finestrino, suo fratello
sarebbe finito nei casini, in casini decisamente troppo grandi, anche
per il Libanese.
<< T'o tengo d'occhio io tuo
fratello sta tranquilla. >> Gli aveva scoccato
un'occhiata
corrucciata, inclinando lievemente la testa di lato
<< A Fre' lascia fare, mio
fratello fa quello che gli pare, lo ha sempre fatto, se avessi
abbastanza testa ti tireresti fuori prima di finire in casini veri,
perchè lui non ha mai saputo quando tirare il freno... Se
vuole
prennere Roma, vuole farci fare a vita da signore a me e mia madre...
Finirà ammazzato, magari Roma se la prende pure, magari
diventate
tutti ricchi sfondati, ma lui finirà ammazzato,
perchè prima o poi
l'ottavo re di Roma sarà scomodo... E parecchia gente ha la
pistola
pronta per tirarlo giù dal trono. >> Aveva
detto, alzando le
spalle, i sogni di grandezza di suo fratello, come se aver
già
pestato i piedi al Terribile da ragazzino non fosse bastato, quel
genere di persona era quella da cui lei si teneva bene lontana, ma
soprattutto evitava di fargli problemi, perchè era
abbastanza furba
da evitare sia la galera che l'essere ammazzata da uno dei Gemito.
<< Nella banda nostra le
decisioni si prendono insieme, non c'è un capo... Ci pariamo
e
spalle a vicenda. >> Se lui ne era così
convinto non vedeva il
perchè del distruggergli i sogni, dopotutto, magari c'aveva
pure
ragione, magari suo fratello avrebbe fatto le cose per bene per una
volta, magari sarebbero diventati i padroni di Roma, ma lei sapeva
che poi la pressione li avrebbe distrutti, se non tutti per lo meno
suo fratello, non era mai stato bravo ad accontentarsi e sarebbe
finito in casini più grandi di lui, lo sapeva e non poteva
evitare
di preoccuparsi
<< Tiemme d'occhio mio fratello,
va... Che con grande potere arrivano anche grandi casini, e il
Libanese i casini li combatte solo con le armi. >> Si era
limitata a dirgli, gettando la sigaretta ormai consumata fuori dal
finestrino, alla fin fine sperava suo fratello fosse abbastanza
intelligente da farsi aiutare nelle decisioni, piuttosto di mettersi
contro anche la sua stessa banda, e fortuna che essendo la sorella
minore sarebbe dovuto essere Pietro a preoccuparsi per lei, certo,
magari quando ancora aveva 5 anni e non poteva cavarsela da sola,
dopodiché non si ricordava di una singola volta in cui suo
fratello
maggiore si era comportato come tale; forse però era un
bene, se il
Libano fosse stato un bravo fratello maggiore si sarebbe accorto fin
troppo facilmente dei suoi traffici e delle sue scomparse notturne,
il che sarebbe stato decisamente un male, ma non poteva evitare di
sentire un po' la mancanza di tutte le attenzioni che suo fratello le
rivolgeva quando era ancora solo una bambina, quando facevano la
lotta per finta o quando si sedevano assieme ad ascoltare la radio
per ore, ma non si poteva avere tutto dalla vita e sia lei che suo
fratello avevano fatto le loro scelte ed era troppo tardi per tornare
indietro. Si era persa nei suoi pensieri che a malapena si era
accorta della macchina che si fermava davanti a un piccolo bar di
periferia, in un certo senso quasi simile a quello di Franco ma
dubitava qui ci bazzicasse lo stesso giro di criminali, si era
lasciata sfuggire un mezzo sbuffo prima di passarsi una mano tra i
capelli e scendere dall'auto, in effetti aveva una certa voglia di
fare colazione.
Nota dell'autrice
che si era
scordata di metterla nel primo capitolo perchè è
stupida ù.ù
Allora.... Credo che delle
spiegazioni
siano d'obbligo, in primo luogo, come è nato il personaggio
di
Chiara... Sostanzialmente io shippo il Libano e il Freddo come se non
ci fosse un domani, il problema è che approcciare
l'omosessualità
ed inserirla in una long ambientata negli anni '70 a Roma mi sembrava
in possibile, quindi ho rimescolato un po' le carte in tavola, ho
pensato a un personaggio femminile che non fosse Roberta
perchè
sinceramente, Roberta nun me piace... Ed è venuta fuori la
sorella
del Libano.
Also, io non sono per nulla sicura di
essere in grado di scrivere il Freddo come viene mostrato nel
telefilm, nel libro già la mia opinione si rispecchia di
più ma con
la serie temo avrà poco o niente a che fare, ergo, ho
aggiunto
l'avvertimento OOC perchè non si sa mai.
Ovviamente consigli e apprezzamenti
sono sempre ben accetti,
peace, love, empathy,
Like
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Capitolo 3 *** Bar loschi e gente troppo per bene ***
3.
Il bar davanti a cui si era
fermato Fabrizio non era poi così male, se non si contava la
squallida apparenza della facciata, non dissimile da quella di molti
altri bar di quella zona per altro, l'interno era abbastanza
confortevole, un po' più piccolo del bar di Franco con
tavolini
posti sia all'esterno che all'interno della saletta principale del
locale che coincideva con il solito locale mal illuminato e
secondario arredato con qualche poltrona, ben più di un
posacenere e
un tavolo da biliardo; insomma, era il tipico bar in cui gente come
suo fratello e i suoi amici bazzicavano, con tanto di postazione
losca dove parlare e mettere in atto i loro traffici poco leciti, che
poi proprio lei parlava, che era in giro all'alba solo
perchè aveva
passato la nottata a festeggiare un rapina ben riuscita con i suoi di
amici, non era sicura di poter far commenti sullo stile di vita che
conduceva suo fratello, non quando era così simile al suo.
Dietro al
bancone era facile scorgere due persone, due donne o, per essere
più
precisi una donna abbastanza in carne e una ragazzina, che
probabilmente era la figlia del proprietario, che non sembrava essere
troppo più grande di lei. Si era guardata velocemente
intorno, il
bar sembrava abbastanza vuoto, non che la stupisse, considerando che
erano poco più delle sei del mattino, un paio di persone che
dovevano aver staccato da quell'ora, qualche studente un po' troppo
mattutino e... Aveva dovuto sbattere un paio di volte le palpebre
quando aveva riconosciuto un paio di poliziotti, probabilmente appena
usciti dal turno di notte seduti a uno dei tavolini, aveva tirato una
gomitata nelle costole al Freddo, perchè non si dicesse mai
che lei
non aveva modi signorili di attirare l'attenzione delle persone
<< A' Fre, ma ce
bazzica la Madama da ste parti? >> Aveva detto,
accennando con
il capo al poliziotto ancora in divisa seduto al tavolo, le mancava
solo la colazione nei bar frequentati da quella gente, poi le aveva
provate tutte, anche se in effetti un poliziotto in un bar simile le
faceva strano, soprattutto considerando che data la divisa
probabilmente non avrebbe avuto vita facile, lo sguardo che aveva
lanciato l'altro in quella direzione era stata una risposta
abbastanza chiara, no, la Madama non bazzicava da quelle parti e il
fatto che ci fosse non preannunciava nulla di buono, voleva dire che
avevano avvertito qualcosa, il che la preoccupava più di
quanto non
fosse necessario probabilmente.
<< No, nun ce bazzica
la Madama, di solito per lo meno, in questa parte della
città,
quelli in divisa si guardano bene dal far sapere chi sono.
>> Chiara si era morsa la lingua per evitare di
imprecare, sbrigandosi
ad ordinare un cappuccino e una brioche prima di adocchiare il tavolo
più distante dai due uomini un divisa, ci mancava solo che
la
riconoscessero o peggio, che riconoscessero Soleri. Magari ancora
né
lui né il Libano erano criminali affermati, ma erano finiti
al
gabbio più di una volta e nemmeno i poliziotti avevano una
memoria
così corta.
<< Giuro che se tu e
mio fratello vi siete fatti sgamare ancora prima di farlo sto colpo
sarete 'a banda meno abile de'a storia. >> Aveva detto
sottovoce, afferrando il suo cappuccino e andandosi a sedere al
tavolo non potendo evitare di lanciare un paio d'occhiate al tavolo a
cui erano seduti i due infami in divisa, per ora sembravano troppo
occupati a discutere fra loro per poter far caso a lei o a Fabrizio,
ma non poteva permettersi di mandare a puttane la rapina della notte
prima facendosi beccare adesso, non era abbastanza stupida per farlo.
Il compare di suo fratello si era seduto di fronte a lei qualche
secondo dopo, se era preoccupato non lo stava dando a vedere ma,
dopotutto, con un soprannome come il Freddo, non ci si poteva
aspettare molto altro da lui, sembrava completamente convinto di
essere intoccabile, evidentemente era un modo di fare comune a tutte
le persone che giravano attorno a suo fratello, magari a tutte le
persone che facevano la loro stessa vita addirittura, forse era
l'unica a preoccuparsi delle conseguenze in quell'ambito lavorativo,
non l'avrebbe stupita poi così tanto quella scoperta.
<< Se continui a
fissarli inizieranno a chiederse' se c'è qualcosa che non
va. >>
Le aveva fatto notare Soleri, scuotendo lievemente a testa, aveva
anche ragione, ma non poteva esattamente farne a meno, lei aveva la
fedina pulita, normalmente i poliziotti manco la consideravano, ma
non si poteva dire altrettanto di lui, ed essere presa mentre faceva
colazione con qualcuno con dei precedenti non era esattamente nei
suoi piani al momento.
<< Che te credi che no
'o so? Me sto solo a chiede che ce fanno qua due sbirri.
>> Gli
aveva risposto, optando per una mezza verità, era veramente
incuriosita dalla presenza di sbirri in un quartiere come quello
della Magliana, soprattutto a quell'ora del mattino e già
vestiti
per il lavoro, trovarne in giro era più raro di quanto la
gente
pensasse, sopratutto in locali come quello.
<< Stanno a fa'
colazione come noi altri. Statte tranquilla che non cercano rogne in
quartiere come questo. >> Chiara si era trattenuta
dall'alzare
gli occhi al cielo, evidentemente suo fratello e tutti i suoi compari
pensavano di avere già la città in pugno, o forse
no, ma gli
piaceva comportarsi come se già fosse così. Aveva
sospirato
scuotendo la testa, si comportavano come bambini viziati, pensavano
di potersi prendere tutto quello che volevano solo facendo la voce
grossa, magari ce l'avrebbero pure fatta, ma ci sarebbero sicuramente
state conseguenze e lei non voleva finirci in mezzo, se per evitarlo
avesse dovuto scappare di casa allora avrebbe fatto pure quello senza
pensarci due volte. Non poteva permettersi che le manie di grandezza
di suo fratello rovinassero i suoi piani, non era importante quanto
probabilmente ci avrebbe guadagnato anche lei della riuscita del
piano di Pietro.
<< Credo che il
pensare di essere intoccabili sia un prerequisito per andare in giro
con mio fratello. Altrimenti non mi spiego come sia possibile che
tutti voi non siate preoccupati del fatto che ci siano degli sbirri
in giro per il quartiere a quest'ora della mattina. >> Si
era
limitata a fargli notare prima di prendere un sorso di cappuccino,
non il migliore che avesse mai bevuto, ma dopo aver passato la
nottata in bianco qualsiasi cosa che contenesse caffeina era una
manna dal cielo, dopotutto era sempre stata una caffeinomane e di
prima mattina quella sua pessima abitudine tendeva solamente a
peggiorare.
<< Meglio far finta di
niente che preoccuparsi per nulla. Non è la prima e non
sarà
l'ultima volta che vedrai degli sbirri in giro per il quartiere, non
vedo perchè crearsi troppi problemi. >> E
magari aveva ragione
pure lui, era inutile andare in ansia per un paio di sbirri nel
quartiere sbagliato, un paio di sbirri che sembravano pure troppo
impegnati a parlottare fra loro e a indicare la cameriera
più
giovane per fare caso a loro due seduti a un altro tavolo. Chiara
aveva annuito, dando silenziosamente ragione al moro seduto di fronte
a lei, non era facile che ammettesse di avere torto, ma sicuramente
non lo avrebbe mai ammesso a parole.
<< Allora dimmi
Soleri, io avevo dei boni motivi per essere in giro all'alba, te
invece? Appena uscito dalla riunione di condominio con mi fratello?
>> Aveva chiesto, inclinando la testa di lato con un
lieve
sorrisetto sulle labbra, si, era abbastanza curiosa di cosa stesse
pianificando quello psicopatico di Pietro e, soprattutto se avevano
in mente un rapimento, voleva assolutamente saperne di più
anche
perchè se fossero stati beccati probabilmente la Madama
avrebbe
interrogato pure lei, quindi le sarebbe servito almeno un alibi, due
se avesse trovato il modo di scagionare anche suo fratello.
<< Nun è stato facile
mettere d'accordo tutte quelle teste calde, ma alla fine gli abbiamo
fatto capire che era il momento giusto per iniziare a pensare in
grande, Rosellini dovrebbe essere abbastanza facile da beccare da
solo. >> La ragazza aveva scosso la testa, passandosi una
mano
tra i capelli, non esisteva una rapina facile, figurarsi se un
rapimento, anche quello di un vecchio come il Barone Rosellini,
poteva essere semplice. Certo, i rapimenti non erano nulla di nuovo,
e solitamente la polizia puntava il dito a prescindere contro i
sardi, ma purtroppo non era così scontato, bastava un solo
poliziotto che pensasse fuori dagli scemi per far crollare tutto il
castello di carte.
<< A Fre' non esistono
colpi facili nel nostro lavoro. L'unica cosa che vi renderà
la vita
più semplice è che la polizia ha problemi
più grossi a cui
pensare, vedranno un rapimento e daranno la colpa ai sardi solo per
non avere un caso in più in giro per l'ufficio; ovviamente
se
riuscite a tenere in vita il barone fino al pagamento del riscatto.
>> Aveva detto, la voce a malapena sopra un sussurro per
evitare di attirare l'attenzione degli sbirri, ma non meno seria; suo
fratello non era l'unico a pianificare quel genere di colpi per
tirare su qualche soldo, la differenza era che lei ci avrebbe pensato
all'incirca settanta volte prima di farlo, suo fratello invece si
buttava nelle situazioni e sperava andasse tutto bene, se non altro
Fabrizio sembrava controbilanciare la tendenza di suo fratello al
fare minchiate, le faceva piacere fosse così, almeno
qualcuno
avrebbe fatto da voce della ragione in quel gruppo.
<< Si vede che siete
fratelli. >> Si era limitato a farle notare, scuotendo
lievemente la testa, anche lei sapeva quanto potessero essere simili
lei e suo fratello, lo sguardo truce quando parlavano di affari e il
tono basso, quasi un ringhio, che gli usciva dalle labbra quando si
arrabbiavano... Si, lei e Pietro erano sempre stati simili, poteva
essere una cosa buona o cattiva, a seconda dei punti di vista, ma per
lei era solo ovvia e utile quando si trattava di tenere in riga i
suoi amici durante l'organizzazione dei colpi.
<< Lo siamo sempre
stati. >> Aveva alzato le spalle, finendo il cappuccino
in un
paio di sorsi << Non sempre è un bene, ma
nell'ambiente in cui
giriamo siamo bravi ad adattarci. >> Aveva concluso,
alzandosi
e prendendo la brioche che aveva lasciato intatta sul tavolino, era
ancora presto, tanto valeva andare a scuola, tanto addormentarsi sui
banchi non era nulla di nuovo, non per lei.
<< È
stato un piacere chiacchierare con te Fabrizio, ma tristemente, io
devo andare a scuola, altrimenti posso scordarmi di non essere
beccata da mio fratello. >>
<<
Guarda che se vuoi te do un passaggio. >> Chiara si era
limitata a scuotere la testa con un mezzo sorriso sulle labbra.
<<
Apprezzo l'offerta, ma è meglio di no. Mio fratello
probabilmente ha
qualcuno che gli riferisce con chi arrivo a scuola e non voglio che
Pietro crei problemi. Ci vediamo la prossima "Freddo". >>
Gli aveva sorriso, calcando il tono sul nome che la gente in strada
usava per lui prima di girarsi sui tacchi e incamminarsi verso
l'uscita, pagando per la sua colazione mentre lasciava il bar.
Angolo
dell'autrice
Si
lo so, sono scomparsa per mesi, ma questo capitolo non ne voleva
sapere di essere scritto e sono riuscita a riaprire questo documento
Word soltanto perchè mi sono rivista il telefilm per
l'ennesima
volta. Detto questo, ho trovato la prestavolto ideale per Chiara,
ovvero Lily Collins
(https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/b4/ca/50/b4ca50a381c82b83300ce346b0f02c5b.jpg
)
E...
Niente, spero il capitolo vi piaccia, fatemi sapere,
Peace,
love, empathy.
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