No ordinary fayritale

di elvira15
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My life ***
Capitolo 2: *** L'arrivo ***
Capitolo 3: *** E ora? ***
Capitolo 4: *** Le cose non sono sempre come appaiono ***



Capitolo 1
*** My life ***


                                                                     No ordinary fayritale-my life

C'era una volta, una giovane fanciulla in un castello..
-Ehm, scusa
-Dici a me?
-Sisi. Non mi va che terze persone mettano il naso nella mia storia, preferirei raccontarla io.
-Come vuoi tu Cenerentola, prego.

Venerdì 4 Settembre, ore 7:00.

La sveglia non smette di suonare, anche se ormai sono 17 anni che faccio questa vita a certe cose non ci si abitua mai. Vorrei restare a letto altri 5 minuti, ma Dio solo sa che fine faccio se entro le 9 non ho pulito da capo a fondo la sala delle riunioni. Dopo tre mesi torna finalmente papà. Come al solito resterà qualche giorno, il tempo di rilassarsi con la sua' famiglia perfetta' e poi ripartirà per chissà quanto. Beh, sinceramente sulla 'famiglia perfetta' ho qualcosa da ridire. Ma a lui non importa, ed è sempre stato così.

Scusate, ho dimenticato di presentarmi.
 Io sono Cenerentola e ho 17 anni. Mia madre è morta quando avevo appena 7 anni. Dopo la morte di mamma ricordo che papà ha attraversato un periodo difficile. Gli affari gli andavano male, ha fatto qualche investimento su band che non hanno avuto il successo da lui desiderato e abbiamo rischiato di perdere le nostre proprietà.
Quattro anni dopo, come per miracolo le cose sono cambiate. Eravamo in un ristorante dove si svolgeva una battaglia di giovani band e lui ha visto un certo potenziale negli H24. Con la giusta pubblicità e il giusto mentore nel giro di sei mesi sono diventati il gruppo più famoso di Miami e hanno conquistato il cuore di tutte le ragazzine. Io inizialmente non ero molto interessata a loro, se non dal punto di vista musicale. In fondo, cosa ci si può aspettare da una bambina di 11 anni? Poi, crescendo, devo ammettere che hanno rapito anche me. Beh, in particolare, sono rimasta colpita da Nicolas, il chitarrista. Con il crescere della loro carriera crescevano anche il numero di km tra me e mio padre, e il numero di giorni che passavamo senza vederci. Era sempre un susseguirsi di tournèe e concerti. Ricordo che durante la loro tournèe negli Stati Uniti ci sentivamo una volta al mese e  tutto quello che avevo era John, il finanziere di papà e mio babysitter. Ma in fondo, mi andava bene così. Sapevo quello che papà aveva passato, e se far crescere la sua carriera lo rendeva felice, meglio così. Ma a quanto pare, lui non era d'accordo. Pensava che nella mia vita servisse una presenza femminile. Così, senza neanche consultarmi, si mise alla ricerca dell'anima gemella. Beh, sapete una cosa? Credo davvero che stanco di cercarla si sia accontentato dell'anima del diavolo con tanto di corna e seguaci. Vi risparmio i penosi particolari della loro storia d'amore. Fatto sta che adesso, dopo 4 anni dal suo matrimonio, io mi ritrovo con un padre sempre in viaggio per lavoro,due sorellastre (Anastasia e Genoveffa) e una matrigna (Lady Tremaine) tutt'altro che amorevoli.
Prima di conoscere loro, non avrei mai pensato che esistessero persone tanto cattive.
lady Tremaine è la crudeltà fatta persona. Ha i capelli color castano acceso e un'acconciatura che ricorda molto quella della regina di cuori. La sua carnagione è molto chiara. Ha le unghie sempre ben curate, e ogni settimana ne cambia sempre il colore.
Anastasia è la sorella minore, non è chissà che, ma è abbastanza carina. Ha i capelli rossi, ondulati e lunghi fin sotto le spalle. La carnagione è molto chiara, come quella della madre, e in estate spendono migliaia di euro in prodotti per la pelle. Molte volte quando le parlo mi accorgo che ha un'espressione assente, e non ho ancora capito a cosa pensa.
Genoveffa è la sorella maggiore, e lei è proprio inguardabile. Ha i capelli neri, ondulati e corti, che spesso tiene fermi con un cerchietto. Genoveffa, a differenza della sorella, ha una carnagione abbastanza scura. E' molto gelosa di Anastasia, perchè spes
so i ragazzi alle feste guardano più lei.


Ragazzi, volevo dirvi che è da un po' che non scrivo, quindi prima di postare il continuo vorrei sapere cosa ne pensate. Vi chiedo se potete perdere qualche minuto per lasciarmi una recensione, positiva o negativa che sia. Grazie mille in anticipo <3

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Capitolo 2
*** L'arrivo ***


                                                  No ordinary fayritale- l'arrivo


Sono già le nove, e per fortuna sono riuscita a pulire tutto in tempo. Sto per uscire dalla sala delle riunioni quando entra Anastasia
-Cenerentola, come mai sei qui?
-Niente, pensavo di organizzare una festa e stavo stimando quante persone ci entrano.
Vista la sua intelligenza, dubito capisca che è una battuta.
-Sai che non hai il permesso, adesso vado ad avvisare subito la mamma.
Ecco, infatti.
-Anastasia calmati, sei proprio un'arpia. Lady Tremaine mi ha ordinato di pulire la sala per accogliere papà.
-Allora per questa volta sei salva. Comunque posso chiederti una cosa?
Santo cielo, ma è possibile che non mi lasciano mai un attimo in pace?
-Dimmi.
-Cosa significa arpia?
Questa ragazza non smette mai di stupirmi. Menomale che almeno lei è carina, se fosse brutta come la sorella, tra intelligenza e aspetto sarebbe messa proprio male.
-Dio mio, non ci credo. Si vede che sei figlia di tua madre. Cercalo su un vocabolario. E in caso te lo stessi chiedendo, il vocabolario è quel libro pieno di pagine che tieni in camera tua come ferma porta.
-Passo, troppo lavoro. Spero per te che sia una cosa carina, altrimenti te la farò pagare.
Difficile prenderla sul serio quando parla con quel tono da ochetta. Ma comunque cercai di non fare troppe polemiche e mi limitai a fare un cenno con il capo.
Finalmente uscì dalla stanza, così riuscii a sedermi. Ma la tranquillità in questa casa non è mai troppa. Quando pensavo di  potermi finalmente riposare, ecco che arriva Lady Tremaine.
-Sfaticata, che ci fai seduta?
-Mi scusi signora, mi stavo solo riposando. E' dura alzarsi presto e pulire questa stanza, è veramente enorme.
-Oh, povera piccola. Quasi quasi mi sento in colpa perchè il tuo sforzo non sarà ricompensato.
Dubito sia possibile che a una persona tanto crudele possano venire i sensi di colpa.
-In che senso?
-Oh, già, avrei dovuto parlartene ieri sera. Appena tuo padre arriva andiamo a pranzare fuori.
Perfetto, tanto sforzo per nulla. Dovevo aspettarmelo. L'unica cosa positiva è che finalmente posso godermi un pranzo non cucinato da me.
-In questo caso vado a prepararmi.
-Nono cara. Nessuno ha detto che sei invitata.
-Ma è mio padre, ho il diritto di vederlo!
-Beh, è anche mio marito.Se tu gli fossi bastata non si sarebbe risposato. Ma a quanto pare la piccola Cenerentola non è abbastanza neanche per suo padre.
-Non ha il diritto di parlarmi così.
-Può darsi, ma tu non sei nessuno per impedirmelo. Sei dimenticata da tutti. Non hai amici.Tuo padre ti lascia sempre qua perchè preferisce divertirsi con quei ragazzini. L'unica persona che ti sta accanto per pietà è John. Ma credimi, presto se ne andrà anche lui.
-Se  mi lasciasse frequentare una scuola, magari gli amici li avrei. Ma in ogni caso meglio essere sola, che circondata da persone false, come quelle ochette rifatte che stanno con le sue figlie solo per i loro, anzi, i soldi di mio padre.
-Sai tesoro, false o meno, loro si trovano bene. E non tocca a te giudicare.
-Forse ha ragione. Ma in ogni caso, cosa le fa pensare che papà non mi vorrà con voi?
-Lui magari ti vorrà. Ma sarai tu a decidere di non venire.
-Non ci penso affatto.
-Dovresti invece. Sempre se non vuoi che ti tolga anche il computer. In quel caso, come farai a seguire i tuoi tanto amati corsi di canto?
-Mi disgusta il pensiero di lei e mio padre insieme. Non so come abbia fatto a sposarla. Non verrò.
-Sai tesoro, ho le mie doti. Comunque hai fatto una scelta responsabile.
Stavo per ribattere quando sentii aprirsi il portone e delle voci farsi sempre più forti.


Ciao! Vorrei ringraziare le ragazze che mi hanno mandato dei messaggi per mandare avanti la storia, quindi eccovi accontentate! Sono davvero felice di aver ricevuto così tante visite in un solo giorno. Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo tramite messaggio o recensione. Ci sentiamo presto <3

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Capitolo 3
*** E ora? ***


                                                                                          No ordinary Fayritale - E ora?

Stavo per ribattere quando sentii aprirsi il portone e delle voci farsi sempre più forti. D'istinto corsi verso la porta, come quando ero piccola e non aspettavo altro solo per saltargli addosso, ma poi mi bloccai. Non sono più una bambina, e poi a quanto pare si era portato dietro la band,e potrei metterlo in imbarazzo di fronte ai suoi amichetti.
-Piccola mia, ciao. Come stai?
"Piccola mia" ok, adesso non posso più trattenermi. Mi avvicinai a lui, e con la stessa dolcezza e timidezza di una bimba di 5 anni lo abbracciai. Non so se fu più imbarazzante il fatto che mi uscirono le lacrime, o che ero in pigiama davanti a Nicolas.
-Adesso sto bene papà.
Ma i bei momenti sono destinati a finire. Anche se sarei voluta restare così per sempre, lui non era d'accordo. Non appena Lady Tremaine si avvicinò a noi, lui mi lasciò andare, e corse a baciarla. Bleah. Penso che lo spettacolo abbia disgustato anche i ragazzi, viste le loro facce. Poi Marcus aprì finalmente bocca, mettendo fine a quello spettacolino.
-Mi dispiace interrompere questo momento di.. ehm.. tenerezza. Ma qualcuno sa dove posso trovare un bagno?
Stavo per offrirmi d'accompagnarlo, ma come al solito, gli ordini non persero tempo ad arrivare.
-Cara, perchè non accompagni tu il nostro ospite?
-Certo Signora.
-Cenerentola ancora queste brutte abitudini? Perchè non la chiami mamma? Alla fine, dopo quattro anni avrete pur costruito un qualche legame, no?
Mio padre non sa un bel niente. Mica c'era quando mi ha costretta a ritirarmi da scuola, quando ha fatto allontanare le mie amiche d'infanzia, quando ha fatto sparire tutta la roba di mamma dalla mia stanza. Dio, vorrei solo che aprisse gli occhi.
-Papà, legame o meno, lei non è mia madre. Per me resterà sempre un'estranea.
A quelle parole Lady Tremaine fece la faccia da cucciolo bastonato, come se le importasse qualcosa di quello che penso.
-Cenerentola basta. Ma ti rendi conto di quello che dici?
-Oh caro, non preoccuparti. La capisco. E' sempre stata una ragazza abbastanza problematica, le viene difficile accettare questa situazione. Mi dispiace che ancora non mi consideri parte della famiglia, ma io continuerò ad insistere, donandole tutto il mio amore.
Ma questi discorsi se li prepara prima di andare a letto, o la falsità fa parte della sua indole? A questo punto penso la seconda, perchè a quanto pare deve aver fatto anche questi discorsetti per riuscire a sposare papà.
-Sei così buona Tremaine, so che non lo meriti. Spero che Cenerentola se ne renda presto conto.
Non ne potevo più di ascoltarli. E Marcus deve essersene reso conto, infatti non tardò ad aiutarmi.
-Scusate, non voglio rompere questa riunione di famiglia, ma io devo sempre andare in bagno!
-Seguimi, il bagno è al piano superiore.
Non appena voltai le spalle a Lady Tremaine e feci per allontanarmi, eccola che, non soddisfatta, mi diede altri ordini.
-Cenerentola, che ne dici di sistemare le valige dei ragazzi nelle camere per gli ospiti appena torni?
Ecco, come al solito.
-Ma non c'è bisogno, possiamo anche pensare dopo a quelle, in fondo, Cenerentola deve cambiarsi per venire a pranzo con noi.
A quelle parole Lady Tremaine mi fulminò con lo sguardo, non aspettava che questo momento. Adesso toccava a me trovare una scusa.
-Papà, io non posso venire con voi. Sto seguendo dei corsi per finire l'ultimo anno online, e entro questa sera devo dare gli scritti di Matematica, e visto il nostro rapporto complicato, devo studiare per cercare di capirci qualcosa.
-Mi dispiace piccola. Ma non penserai che io ti lasci qui da sola mentre noi usciamo.
Oh nononono non dirlo. Se non ci andate per colpa mia, quell'arpia mi renderà la vita un inferno. Dammi solo ragione per una volta, ti prego.
-Non si preoccupi di questo signore, potrei farle compagnia io. In fondo, sa bene che sono un asso in matematica.
Non so se Nicolas si sia offerto per gentilezza, o perchè pensa di provarci con me. Ma in ogni caso, gli devo un enorme favore.
-Visto papà? Mi aiuterà lui. Adesso accompagno Marcus in bagno, perchè poveretto, credo non ce la faccia più.
-Te ne sei accorta finalmente. Muoviti, susu.
-Adesso che ci penso, dovrei andare anche io in bagno. Vi dispiace se vengo con voi?
-Oh, nessun problema Nicolas. Magari mentre vado in bagno mi tieni la borsetta.
Tipico di Marcus. Da quando due anni fa mi ha vista andare in bagno con una mia amica, è rimasto sconvolto. Non riesce a capire perchè le ragazze vanno in bagno in coppia. E non perde occasione per farmelo notare.
-Basta con queste sciocchezze, andiamo.
Una volta arrivati davanti al bagno, Marcus enrtò per primo, e io riuscì a trovare 5 minuti per parlare con Nicolas.
-Ascolta, non voglio rovinarti la giornata. Non sei tenuto a restare qui con me.
Anche se mi dispiace tenerti segregato qui con me, ti prego, non cambiare idea, o io sono morta.
-Non preoccuparti Cenerella. E' un piacere per me aiutarti. E poi, quando mi ricapiterà l'occasione di stare da solo con una ragazza bella come te?
Aspetta aspetta. Calmati. "bella ragazza"?! Vi prego, ditemi che a forza di fare pulizie sto impazzendo. Per un istante sentì il cuore bloccarsi, e le gambe diventare spaghetti. Ma non so come, riuscì a non farlo notare e rispondere con una certa indifferenza.
-In questo caso, grazie mille, per tutto
- Ma posso sapere perchè ti sei ridotta all'ultimo minuto per quel compito, pur sapendo da un mese che oggi sarebbe tornato tuo padre? Non ci tenevi a stare con lui?
Oh cazzo. E adesso? Se gli dicessi la verità, magari mi fraintenderebbe, mi prenderebbe per una smidollata e si tirerebbe indietro andando a pranzo con gli altri e dicendo la verità a mio padre. Se gli mentissi, possibilmente me la caverei con un pomeriggio di studio, ma dovrei convivere con il rimorso di aver mentito al ragazzo che mi piace da anni. Posso fidarmi di lui? Dio, aiutami. Che devo fare?
-Vedi, Nicolas..
 

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Capitolo 4
*** Le cose non sono sempre come appaiono ***


                                                            No ordinary fayritale- le cose non sono sempre come appaiono

-Vedi, Nicolas.. non è vero che devo studiare matematica. Anzi, ti dirò di più, io la matematica non la reggo affatto e neanche la studio. Non so se mi faccia più rabbia il fatto che mio padre non sappia che scuola frequento, o il fatto che senza esitazione mi lascia a casa da sola con un ragazzo più grande.
-Dai cenerella, non tutto il male viene per nuocere. Il "ragazzo più grande" è uno dei migliori amici di tuo padre, si fida di me a occhi chiusi. E poi  sai che è un disastro come padre, ma fa del suo meglio, non arrabbiarti.
Dovevo aspettarmi che lo avrebbe difeso. Inutile parlare con lui. Non capisce, non sa niente di me, nessuno può aiutarmi. Ma beh, ormai ho iniziato a sfogarmi, non posso andarmene via così.
-Non posso non arrabbiarmi Nicolas, andiamo. Quale padre non conosce la scuola della figlia, la sua pizza preferita. Quale padre non capisce quando sua figlia è triste?
-Beh, so che adesso magari ti senti incompresa, ma se può farti sentire meglio, io capisco quando sei triste, e anche quando sei arrabbiata. Beh, quando sei  arrabbiata diventi dannatamente bella, quindi è impossibile non accorgersene. Comunque mi dici perchè hai mentito?
Non arrossire non arrossire non arrossire. Ma andiamo, come faccio a non arrossire? Nicolas mi sta dando più attenzioni in 5 minuti di tutte quelle che mi hammp dato in questa casa negli ultimi anni.
-Credimi, non l'ho fatto per male. L'arpia mi ha ordinato di dire che non sarei venuta con voi, e se non lo avessi fatto , beh.. mi avrebbe tolto il pc.
-E tu preferisci il computer, a cenare con tuo padre? Non credevo che tu potessi essere così superficiale. 
Calma, calma. Cenerentola, mantieni la calma e non bestemmiargli in faccia. Sei pur sempre una ragazza. Una ragazza incompresa e NON superficiale.
-Mi credi davvero una ragazza del genere? Non posso crederci. E io che mi fidavo di te. Sparisci Nicolas.
Dopo aver detto quelle parole sono scappata in camera mia, ignorando complemente Marcus che era appena uscito dal bagno e chiedeva spiegazioni, e Nicolas che cercava di capire cosa fosse successo. Ma ormai non mi importa più niente di lui. E' proprio come mio padre. Pensa davvero che io possa scambiare uno stupido computer con mio padre? Non capisce niente, anzi, nessuno capisce niente di me. Certe volte vorrei solo che mia madre fosse ancora viva, lei si che mi capirebbe. Ricordo che quando ero piccola e scoppiavo a piangere, lei per farmi calmare mi stringeva forte al suo petto e iniziava a cantare. Mia madre aveva dedicato la vita alla musica, se non fossi nata io, magari lei sarebbe diventata famosa. Ma le persone durante la vita prendono delle scelte..e lei ha scelto me. Rovinare le cose è proprio un mio talento naturale. Se già da semplice feto ho rovinato la carriera di mia madre, figuratevi cosa riesco a combinare adesso. 
-Cenerentola apri, sono Marcus.
-Vattene, non voglio vedere nessuno.
-Dai andiamo, sono con Nicolas. So che si è comportato male, ma dagli una seconda opportunità.
Non mi va di parlare con lui, ma effettivamente non posso passare la giornata a piangermi addosso. Prima o poi dovrei uscire, anche solo per sistemare i bagagli di quell'idiota. Beh, sistemare... che parola grossa. Potrei anche dare i suoi a Holly, il cavallo di John. Credo che si ci divertirebbe. Ma non sarebbe da persona matura, quindi adesso mi alzo e gli apro.
-Ok, entrate.
Certe volte vorrei solo non essere così fottutamente razionale. Nicolas e Marcus entrarono e si sedettero sul divanetto, e io mi sistemai di fronte a loro, sul davanzale della finestra. Stare li mi aiuta sempre a pensare.
-Mi dispiace essermi comportato così male. Hai tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata con me. Non avrei dovuto correre subito alle conclusioni. Ti va di spiegarci che sta succedendo?
-Vedete ragazzi, siete i primi a cui racconto questa storia. L'unica persona che ha dei sospetti è Lady Tremaine, e usa questa scusa per ricattarmi, in ogni momento. Il computer è l'unica cosa che potrebbe salvarmi dal fare per sempre questa vita.
-Ehm..potresti spiegarti meglio?
-Si, scusami. So che detto così sembra strano. Vedi, quando ero piccola...

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