Sorry, goodbye

di dr3amerthings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
“Non ce la posso fare” continuo a ripetere a me stessa “Non più ormai”.
Prendo carta e penna e mi siedo al tavolo del soggiorno.
Raccolgo i miei lunghi capelli biondi in uno chignon provvisorio.
La mia mano trema e riesce a tenere a malapena la stilografica tra le dita ma cerco di non pensarci e inizio a scrivere.
 
Il cellulare appoggiato sul tavolo inizia a squillare. Distolgo lo sguardo dal foglio e guardo lo schermo del telefono.
È mio padre. Dio quanto voglio bene a quell’uomo.
Un piccolo sorriso compare sulle mie labbra.
Era da molto tempo che non mi capitava, che non sorridevo spontaneamente.
Avevo quasi dimenticato questa sensazione.
Ormai i miei sorrisi erano tutti falsi.
Falsi per celare il mio dolore. La mia sofferenza.
Non rispondo e allontano il cellulare dal pezzo di carta, lasciandolo suonare a vuoto.
 
Piego i fogli in tre parti e li metto in buste diverse, una per una persona diversa.
Con una mano slego lo chignon mentre nell’altra tengo stretti i pezzi di carta e salgo in camera.
Li appoggio momentaneamente sul copripiumone color panna e apro le ante dell’armadio per cambiarmi, almeno i miei genitori non avranno il peso di dover scegliere che vestito farmi indossare.
Infilo un vestito blu scuro, quasi nero, semplice ed elegante che mi arriva appena sopra le ginocchia con uno scollo a v.
Mi guardo allo specchio e non riesco a vedere altro che una ragazza consumata dal dolore, con gli occhi rossi di chi vorrebbe piangere ma non lo fa e il sorriso di chi è felice ma non lo è.
Distolgo lo sguardo da quell’immagine e indosso un medaglione, il medaglione che mi hanno regalato i miei per i diciotto anni.
Dentro c’è una nostra vecchia foto.
 
Mi avvicino alla finestra e scosto leggermente le tende.
Sono lì con le loro macchine fotografiche, sono sempre lì.
Ormai non riesco più ad odiarli, non ne ho la forza.
 
Sento il telefono squillare di nuovo ma non ho intenzione di rispondere.
Mi torturo le dita prima di prendere le buste dal letto e mi guardo attorno.
Osservo le foto incorniciate sul mobile per l’ultima volta prima di lasciare la stanza.
 
Prima di lasciare questo mondo.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
 
Cari mamma e papà,
 
Non ce l’ho fatta.
Ho messo un punto alla mia vita prima del previsto.
 
Fare l’attrice era quello che volevo fin quando ero una ragazzina e grazie a voi lo sono diventata.
Certo, ho dovuto insistere un pochino ma alla fine mi avete dato la possibilità di seguire il mio sogno, grazie ancora.
 
Non avrei mai pensato che sarei arrivata a questo punto, che sarei diventata così famosa, ma è successo.
 
La fama non mi ha cambiata ma ha sicuramente cambiato la mia vita.
 
L’essere costantemente seguita dai paparazzi, giudicata dagli haters, i pettegolezzi e i miei problemi d’ansia mi hanno spenta giorno dopo giorno, sempre più.
La pressione di tutto ciò è diventata insostenibile, è diventata praticamente la mia ombra.
 
Non mi lasciava mai.
Forse ora potrò avere un po’ di pace.
 
Immagino che non avreste mai pensato di dover organizzare il funerale della vostra bambina ma credetemi, non ho avuto scelta.
 
Vorrei un funerale semplice, niente fiori ma offerte che andranno alla Lawrence Foundation.
 
Non abbattetevi.
Da ora in poi starò meglio.
 
Grazie per essere stati i migliori genitori del mondo.
 
Vi ho voluto bene, tanto.
Scusate, addio.
 
 


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
 
 
Cara Laura,
 
Essendo un’attrice i paparazzi mi stavano sempre addosso.
Tu stessa ne hai provato la sensazione quando uscivamo insieme.
 
Vivevo in un costante stato d’ansia.
Ora, finalmente, non più.
 
Ricorda i bei momenti che abbiamo passato.
Le risate, le cazzate, le lacrime di gioia.
Non pensare a questa stupidaggine che ho fatto.
Non pensare al modo in cui ho deciso di porre fine alla mia vita.
 
Affronta la vita a testa alta, ora non ci sarò più io a sostenerti.
 
Apprezzati per la meravigliosa persona che sei.
Tutti abbiamo dei difetti, nessuno escluso. I tuoi non sono niente.
 
Grazie per tutto quello che hai fatto per me.
 
Grazie perché anche se era notte fonda e ti chiedevo di ascoltarmi tu lo facevi anche se stavi morendo dal sonno, perché mi tiravi su il morale quando la giornata non era delle migliori.
 
Grazie semplicemente perché ci sei stata.
 
Scusa, addio.
 
 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Cari fan,

Vi ho deluso, mi dispiace.

Mi avete sempre sostenuta e supportata durante questi anni e non potrei esserne più felice.
Non avrei avuto un lavoro se non fosse stato per voi, siete i migliori fan del mondo intero.

Ho girato tanti film e questa è l’ultima ‘sfida’ che ho compiuto.
Ho spento i riflettori su di me, definitivamente, creandomi un buio di pace.
Ne avevo bisogno, continuare a vivere di bugie non sarebbe stato corretto.
Né per me né per voi.

Cercate di capirmi, sono arrivata in uno stato di tregua con me stessa attraverso un modo non prestabilito.
Ma non vi ho abbandonato.

Ora potrete pensare a me come il vostro angelo custode perché io tenevo a voi.
Ad ognuno di voi.

Ho smesso di essere infelice e di soffrire semplicemente smettendo di essere.
Ed è meglio così.

Ricordatemi per quella che sono stata e non per questa mia ultima azione.

Ricordatemi come la ragazza del Kentucky.
Quella che adorava la pizza.
Quella che non riusciva a dire nulla di normale.
Quella che è caduta più volte perché l'equilibrio non era il suo forte.
Quella ragazza che qualunque cosa facesse era sempre accompagnata dalle sue immancabili gaffes.

Abbiate cura di voi, io sto meglio.
Grazie per avermi fatta sentire apprezzata e amata per quella che sono, beh, per quella che ero.

Scusate, addio.

 


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
 
Caro Josh,
 
A volte vorrei fosse andata diversamente.
 
Per quanto ci fossimo amati l’amore ci distruggeva a vicenda.
 
Vorrei avessimo trovato l’equilibrio giusto tra noi.
 
L’equilibrio per continuare a condividere parte della nostra vita insieme e magari chissà, avere dei bambini.
 
Ho continuato a volerti bene anche quando avevamo smesso di essere una persona sola.
 
Tu potrai anche avermi dimenticata ma una parte del mio cuore è sempre stata tua.
 
Non ho mai smesso di pensare a te.
Di pensare a noi.
 
Nella mia quotidianità mi aggrappavo ai ricordi quando il presente non era come volevo.
 
Succedeva spesso ultimamente.
 
Avevamo provato a restare amici ma poi tu te ne sei andato.
Giorno dopo giorno ci sentivamo sempre meno.
 
Oggi sono quasi due anni senza una parola.
 
Non ti sto incolpando.
 
È il mio sogno nel cassetto che è esploso e mi ha uccisa.
 
L’unico posto in cui mi sentivo sicura era tra le tue braccia.
 
Se solo io avessi messo da parte il mio orgoglio e avessimo trovato quel equilibrio forse saresti stato la mia ancora di salvezza da tutta quella merda.
 
Ti ho voluto bene, tanto.
Scusa, addio.
 
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Caro Nicholas,
 
hai fatto parte della mia vita per tre anni.
 
A te possono sembrare pochi ma per me sono stati intensi.
Pieni di spensieratezza.
Pieni di gioia.
Pieni di dolore.
 
Continuavi a ripetermi che ero una persona estroversa, sorridente, creativa e tutto il resto.
Te ne ero grata, in un certo senso mi sentivo capita ma non ti ho mai ringraziato e me ne pento.
 
Ora quella persona non c’è più.
 
È ‘sfumata’ lentamente fino a scomparire nel nulla ed è arrivato il momento di porre fine alla realtà che sono costretta a vivere ogni giorno, costantemente.
 
Scrivere una lettera anche a te mi sembrava il minimo dopo tutto quello che abbiamo passato insieme.
 
Ti ho voluto bene.
Scusa, addio.
 
 
 

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