Dark Pucca

di Love Anime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


La pioggia bagnava il suo piccolo e dolce viso, lacrime silenziose che si mischiavano alla pioggia fredda e tagliente. Il suo cuore non reggeva il peso di tali parole, troppo brutte, troppo tristi e soffocanti. La voce grave le parlava ancora mentre lei ormai guardava un punto imprecisato, senza vita. Il desiderio di essersi appena svegliata da un terribile incubo le balenò nella testa, mentre era scossa da tremiti in tutto il corpo. Le persone che le avevano dato la vita erano appena morte e lei era lì, immobile, lontana chissà quanti km dalla sua terra natale. Non aveva il coraggio di parlare, la sua voce non voleva uscire, si rifiutava di farsi sentire da quella persona sconosciuta che le aveva appena rivelato la più atroce delle verità. Voleva solo scomparire ed essere dimenticata in quel momento. Correva, voleva dimenticare tutto, ogni singola cosa, a partire dal suo primo grande amore, Garu. Le lacrime avevano lasciato spazio alla rabbia, all'odio e a tutti i sentimenti più negativi di tutto l'universo. Perché a loro, perché le fiamme avevano toccato loro? Poteva capitare a chiunque ma allora perché la loro casa era andata a fuoco? La sua adorata mamma era morta bruciata tra le fiamme, i suoi genitori, i suoi bellissimi genitori, erano morti carbonizzati. Perché lei non era lì con loro, perché lei era viva e loro no? Semplice, lei viveva in un villaggio isolato dal mondo, loro l'avevano mandata lì, ma lei non aveva mai saputo il vero motivo del suo trasferimento. I suoi genitori si erano limitati a dire che così sarebbe rimasta più vicina ai suoi 'zii'. Ma lei seppur avesse 4 anni, aveva capito che non era la pura verità, i bambini le percepiscono certe cose. E lei, purtroppo, l'aveva capito lo stesso giorno del suo arrivo al villaggio. Ma ora BASTA, non sarebbe più rimasta in quello stupido villaggio isolato dal mondo, sarebbe partita, avrebbe ritrovato sua sorella maggiore e infine avrebbe ucciso gli assassini dei suoi genitori. La corsa era finita, il cuore le batteva forte, il suo viso, che aveva conosciuto fino ad ora espressioni infantili e felici, ora era dipinto da tratti seri e rigidi, inusuali per una ragazzina di 12 anni. Il suo volto era inespressivo; le labbra, fino a poche ore fa sorridenti, ora erano una linea dritta; gli occhi, prima felici e giocosi, ora erano freddi e taglienti. Non si sarebbe più comportata da stupida ragazzina innamorata, sarebbe ritornata la vera Pucca. Dopo ore di corsa era tornata al ristorante, la casa che l'aveva ospitata per la sua infanzia adolescenza. Era completamente bagnata, aveva spalancato la porta con un calcio. Tutti all'interno del ristorante puntarono la loro attenzione a quella minuta figura, all'interno vi era l'intero villaggio Sooga, incluso il Master e i suoi 'amici'. Alzò il volto, guardò ogni singola persona con sguardo tagliente, incluso Garu, che rimase sorpreso. Pucca alzò completamente il capo, guardando dritto davanti a se, vedendo i suoi zii squadrarla straniti dal suo comportamento. Lei gli si avvicinò con passo pesante trafiggendoli con mille lame tramite i suoi occhi freddi come il ghiaccio. -Ho sempre odiato questo villaggio, persone finte e cattive, siete tutti così- fece una pausa riportando lo sguardo sui suoi 'concittadini' - Se io non fossi qui, a quest'ora sarei con i miei genitori, vi odio- tutti la guardarono sorpresi, come poteva Pucca dire quelle cose? Lei era sempre stata una dolce bambina che aveva dato il voto del silenzio per avvicinarsi al suo Garu. I tre cuochi provarono ad avvicinarsi a lei ma subito la ragazzina gridò -Non osate avvicinarvi- parole sibilate, sputate con tutte l'odio che riusciva a nutrire in quel momento. - Sono venuta qui per dirvi che io me ne vado per sempre, volevo solo sputarvi il mio odio in faccia, Addio- Si girò verso il portone iniziando ad incamminarsi ma poi si fermò di colpo, si rigirò verso i suoi ex-amici puntando il suoi sguardo freddo in quelle pozze nere del suo primo amore - Ti odio, stronzo- si tolse i nastrini rossi che legavano i suoi lunghi capelli neri, nastrini che le avevano regalato i suoi zii al suo arrivo. Li buttò per terra, guardandoli fredda. Si rigirò e camminò con decisione verso una nuova vita, verso il suo destino.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Le stelle illuminavano il suo candido viso, la notte accompagnava la sua corsa verso la persona che si era sempre preso cura di lei, durante i suoi primi 4 anni di vita. Correva e saltava tra i tetti e i grandi palazzi nella città di Chicago. La sua velocità andava via via scemando, si infilò all'interno di un palazzo dall'aspetto malandato, dove vi erano all'esterno tegole e mattoni mancanti. Appena entrata dalla finestra un uomo girato di spalle stava picchiettando velocemente tasti su un computer - Sono tornata Alvaro- l'uomo anziano si girò verso la voce - Bentornata a casa Signorina, sono felice di rivederla dopo tutti questi anni- -Alvaro io…- - Lo so signorina, sapevo che sarebbe tornata dopo la loro morte- - Era tutto programmato vero?- voce fredda e tagliente - Si signorina, sapevano che prima o poi sarebbero morti, volevano solo che lei e sua sorella foste al sicuro, lontano da occhi indiscreti- - e lei sa già chi sono gli assassini vero?- - Purtroppo si Signorina- - Dimmelo subito Alvaro, è un ordine- - i suoi genitori avevano previsto tutto questo. Deve sapere che i Signori lavoravano per lavoravano all'Argonne National Laboratory, istituto dove scoprirono cose che dovevano rimanere segrete. Cose pericolose che avrebbero potuto mettere fine alla sua stirpe signorina- - Cos'hanno scoperto Alvaro- disse apparentemente calma ma dentro ribolliva dalla rabbia - Il potere dell'equilibrio, lo stesso potere che avete voi e vostra sorella Daphne- fece un sospiro e poi continuò -Voi due rappresentate lo Yin e lo Yang nonostante la differenza d'età. Lei è lo Yang mentre sua sorella rappresenta lo Yin, lo si può notare anche dal vostro aspetto signorina, lei ha i capelli neri e gli occhi dall'iride bianca mentre sua sorella è l'esatto opposto. Inoltre lei sin da piccola ha dimostrato di essere Yang a tutti gli effetti, ribelle e indomabile, mentre sua sorella maggiore era tranquilla e ubidiente ciò la rendeva lo Yin.- - Quindi io e Daphne rappresentiamo l'equilibrio degli elementi e io sarei la più 'cattiva'- disse facendo le virgolette per l'ultima parola - si signorina, vi hanno allontanate mandandovi da stretti amici di famiglia, lei è stata fortunata perché suo nonno ha sempre vegliato sulla sua incolumità- - non mi dica che era…- - Master Soo è suo nonno signorina, suo e di vostra sorella- - mi dica dove cazzo è mia sorella e dove sono quei bastardi degli assassini!!- gridò senza ritegno - Prima la devo allenare signorina, tra un anno riporteremo qui sua sorella, al momento mi sono premurato di non farla avvertire della loro morte, prima devo allenare lei- -E' stata un'altra loro richiesta vero?- - si signorina- - allora iniziamo l'allenamento Alvaro- -certo signorina, se la può rincuorare presto li ucciderà- - Basta parlare iniziamo- Presto nell'appartamento non vi fu più nessuno, anche il portatile era scomparso. La notte li aveva ormai inghiottiti nelle tenebre.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


La tempesta nel suo cuore si era fatta viva in lei da quel terribile giorno, non si era mai lamentata per i pesanti allenamenti imposti da Alvaro, ogni minuto di quegli anni aveva sempre pensato a vendicarsi, i piani erano cambiati e questa volta sarebbe stata lei il Joker. Aveva imparato a dominare i suoi poteri, aveva scoperto cose che non andavano sapute, aveva giurato un'altra volta vendetta contro i veri strozzini dei suoi genitori. Aveva rivisto sua sorella più grande di quel che ricordava, lei era stata mandata in una piccola isola del Pacifico, da un vecchio zio morto mesi prima. Si erano allenate insieme, avevano riscoperto i loro veri esseri, la loro natura e se stesse. Pucca rappresentava la notte, il freddo, la cattiveria e la determinazione, nutriva vendetta, la sua anima aveva la forma di un poderoso drago nero, dalle sembianze più antiche. Daphne era una ragazza combattiva ma molto più femminile ed elegante, la sua anima aveva la forma di un maestosa tigre bianca a strisce nere. Dopo sei lunghi anni di allenamento e scoperte, capirono che era arrivato il loro momento, la loro stirpe doveva continuare, le principesse erano pronte ad adempire ai loro doveri. Ma sapevano anche che non sarebbe stato facile combattere il nemico e per Pucca era particolarmente difficile perdonare suo 'nonno' per aver abbandonato la famiglia. L'avrebbe voluto uccidere come ogni abitante di quel villaggio ma sapeva che non poteva uccidere degli innocenti e sporcarsi le mani con il loro sangue. L'aveva già fatto per quelli che credeva gli assassini dei suoi genitori ma poi aveva capito che c'era qualcun altro celato nell'ombra che muoveva le sue marionette con estrema maestria, persino Alvaro era cascato nella sua trappola. Ma ora che avevano scoperto il volto del mostro e i suoi obbiettive dovevano correre a salvare quello stupido villaggio e con esso Master Soo. Speravano di fare in tempo, d'altra parte erano dall'altra parte del mondo e persino con la super velocità non sarebbero arrivate prima di una settimana. Quegli anni al villaggio si respirava un'aria malinconica, 6 anni senza quella testolina di capelli neri che con la sua felicità faceva sorridere chiunque, 6 anni in cui Garu aveva ricominciato a parlare ma non si allenava più con la stessa grinta di una volta, gli mancavano i baci e le attenzioni di Pucca più di qualsiasi cosa al mondo e col tempo aveva capito tante cose, troppe secondo lui. 6 anni in cui gli zii avevano deciso di chiudere il ristorante GOORONG per i ricordi al suo interno, 6 anni in cui Master Soo si era fatto vedere si e no 3 volte al villaggio, sempre con espressione frustata e triste, persino le sue serve avevano smesso di stare con lui per il suo carattere spento.

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


~Urla e disperazione si udivano all'interno del villaggio Sooga. Uomini vestiti di nero attaccavano urlando di consegnargli le principesse e master Soo. I guerrieri combattevano senza sosta mentre gli abitanti si rifugiavano all'interno del vecchio edificio rosso che un tempo fungeva come celeberrimo ristorante. Da diverse ore Garu combatteva affiancato dai suoi migliori amici, lui che aveva rinunciato alla nomina di Ninja, lui che aveva rinunciato a tutti i suoi principi da circa 3 anni. Era pieno di graffi dovunque ma non si pentiva della sua scelta, aveva visto i suoi amici in difficoltà, in quel momento si era risvegliata una fiamma in lui, qualcosa che era scomparso dalla partenza di Pucca, della sua amata, dolce, tenera e piccola Pucca. Master Soo e Tobe combattevano fianco a fianco, volevano impedire la distruzione del villaggio, inoltre Master Soo non voleva che i suoi poteri cadessero in mani sbagliate, solo le sue amate nipoti avevano accesso ad essi.
A milioni di km di distanza
-Sorella dobbiamo sbrigarci, avverto la morte, il villaggio è sotto attacco- - Sorellina usiamo il chakra- - D'accordo, ma sai perfettamente che…- -si ma non lo possiamo permettere-
Yin e Yang si unirono, formarono un tutt'uno, tigre e drago, uniti ancora una volta, per fermare una guerra invisibile agli occhi dei non credenti. Il potere prese a scorrere nelle loro vene, la loro velocità aumento a dismisura, presto si sarebbero vendicate, una volta per tutte.
CONTINUO A 2 COMMENTI  

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


~-La morte è quello che ti spetta, sorridi ad essa e vendimi la tua anima-
Due figure precipitavano a velocità inspiegabile verso il villaggio Sooga, il comandante delle truppe, Seengan osservava ghignando l'ascesa che le due figure compivano dal cielo. -Le principesse sono qui, preparatevi a catturarle, se prendiamo loro, possiamo abbandonare qui il vecchio bislacco con i suoi inutili poteri. -IO non direi proprio- una figura completamente bianca uccise con un colpo secco Seengan. Sangue, tanto sangue, così tanto che Yang decise di aggiungersi alla festa ignorando le direttive della sorella che le aveva espressamente vietato di intromettersi.
Tutte le urla dei cittadini e degli innocenti si mescolarono a quelle dei nemici, morivano come tante formiche schiacciate, alla fine era vero che il più potente aveva la meglio sul più debole.
-Vendetemi le vostre anime, così che io sia la più forte- sorrideva sadicamente pregustando la vittoria su tutti i fronti. -Ti avevo detto di non intervenire Yang- -Lo so Yin ma io non seguo gli ordini di nessuno-
-Sei una causa persa- sorrideva Yin sapendo che la sorella non avrebbe mai seguito gli ordini di nessuno, nemmeno i suoi.
Master Soo sapeva che prima o poi le sue predilette sarebbero arrivate, se lo sentiva, sperava solo che Pucca (Yang)  non lo volesse uccidere per tutte le cazzate che aveva fatto.
IN poco tempo tutti i soldati morirono, ne rimase solo uno, colui che aveva rovinato la vita alle due sorelle, colui che aveva iniziato questo circolo di sangue, colui che aveva iniziato una guerra senza sapere che alla fine sarebbe morto con disonore.
-E' lui- -Hai ragione Yin, lo voglio uccidere io se permetti- -fa pure Yang-
Sul volto di Yang iniziò a formarsi un tenebroso ghigno, la vendetta stava per essere compiuta, anni e anni di sopportazioni sarebbero finalmente valsi a qualcosa. Sudore, rabbia, sofferenza e odio avrebbero significato qualcosa.
L'uomo teneva la testa alta, ghignava maligno in attesa di una mossa da parte di quella donna vestita completamente di nero, non si era pentito di quel gesto, quei luridi esseri andavano uccisi, lui aveva solo eseguito gli ordini e non si sarebbe fermato certo ora.

ANGOLO AUTRICE PAZZA
Cari lettori, è un piacere essere qui, questa è la mia prima storia su questo sito, spero vi piaccia, Vorrei solo dirvi che vi ringrazio per l'attenzione che date alla mia storiella, spero vi piaccia anche questo capitolo. Sappiate che continuo a 3-4 commenti, purtroppo se non aggiorno subito nonostante il traguardo nei commenti è per via della scuola che mi tiene impegnata.
ALLA PROSSIMA *-*
Love Anime
 

 

 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


-La morte ti aspetta, sbrigati altrimenti vagherai senza meta per l'eternità- Silenzio, il villaggio ormai distrutto era silenzioso, nessuno osava fiatare, nemmeno una persona toglieva gli occhi dalle due figure femminili che avevano ucciso e massacrato ogni nemico, tutti tranne uno. Era lì, in piedi, davanti a lei, la guardava ghignando, forse già pregustando la vittoria, che non sarebbe mai giunta, sarebbe morto massacrato, la morte lo attendeva da tempo e lei, lei era la morte. -Oliver Dreiel oggi lei perirà per mano mia, la torturerò e poi la renderò irriconoscibile, perché sa io, io sono la morte e la sua vita mi appartiene, lei è il mio piccolo burattino Oliver, oggi lei smetterà di esistere e io sarò l'artefice della sua fine- Yang ghignava, ogni singola parola l'aveva detta sibilando, ma sorridendo sadicamente, la testa era leggermente chinata in avanti e gli occhi non si potevano vedere ma la sua aura stava mutando, si stava ingrandendo, i suoi poteri stavano aumentando a dismisura e presto lei avrebbe avuto la sua vendetta. -ahahahahahahah mi piace così tanto, io amo la disperazione, disperati mio piccolo burattino, voglio vederti piangere ahahahahahahah- rideva istericamente, pregustando il suo sangue, sangue che avrebbe bagnato i suoi vestiti, le sue mani, la sua faccia. Sangue che apparteneva alla persona che gli aveva rovinato la vita, rendendola l'inferno. L'aura di Yang era enorme, si avvertiva nell'aria, si sentiva a km e km di distanza ed era così cupa e tetra che nessuno sarebbe potuto sopravvivere se avesse perso il controllo. -Yang stai esagerando! Riprenditi sorella! Non riuscirai a controllare tutto questo- -Taci Yin! Questa è la mia vendetta e tu devi starne fuori!- Yin si zittì immediatamente, Yang aveva ragione, anni e anni ad allenarsi, questo era il momento di mettere in pratica gli insegnamenti di Alvaro. Yang iniziò a ridere istericamente, iniziò ad avvicinarsi a quell'essere macchiato nell'anima, era ora, LA SUA VENDETTA SAREBBE INIZIATA FINALMENTE. -Tu sei solo il primo, la prima delle tante anime che preleverò da questo mondo- Alzò il volto, finora proteso in avanti, lì, vi era un tatuaggio a forma di Yin e Yang completamente nero intersecato con un drago anch'esso del medesimo colore. Gli occhi invece erano rossi, reclamavano il suo sangue. Dalle sue mani, protese in avanti, iniziò a scendere una melma nera che formò una falce, piena di particolari minuziosamente lavorati. La fece roteare per poi fare uno scatto verso il nemico e inserendogliela nello stomaco. La sua lingue iniziò a leccare il collo dell'uomo, poteva sentire la sua disperazione, ed essa la eccitava così tanto, desiderava di più. Tolse la falce dal suo stomaco ed iniziò ad utilizzarlo come sacco da box, dandogli un sacco di pugni e calcio, ad una velocità sovraumana. Fece riapparire la falce e gli tagliò a metà un braccio e così fece per il resto dei suoi arti. Le sue urla di disperazione la mandarono in estasi, decise di donargli un'ultima punizione prima di farlo entrare nel suo inferno. Si allontanò di poco e disse - Brucia con le fiamme dell'inferno, Yakedo*- E il restante corpo venne avvolto da delle fiamme nere come la pece.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ANGOLO AUTRICE PAZZA Ciaooooo ragazzi, innanzitutto SCUSATEMIIIII, mi sono assentata per tanto tempo ma ora sono tornata e se riesco aggiornerò più spesso, scuola permettendo. Se avete notato il capitolo è più lungo dei precedenti, un piccolo regalo di natale-capodanno in ritardo…sono pessima lo so. COMUNQUE AGGIORNO A 3-4 COMMENTI, COME SEMPRE :* Purtroppo la scuola mi tiene costantemente impegnata e non ho molto tempo, inoltre sono estremamente pigra! Anyway, spero che il capitolo vi piaccia e che le parti 'crude' non vi traumatizzino a vita hihihihihi. Alla prossima Love Anime

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