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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Armando sente dentro un'ansia
che non sa spiegarsi. E' in ufficio praticamente dall'alba e non vede
l'ora che arrivi Betty.
Driiiin
driin. Dal momento che è solo, non può fare altro
che rispondere.
"Si, parla
Armando Mendoza!"
"Dottore,
sono Betty"
"Betty,
stavo proprio pensando a te! Quando arrivi?"
"Veramente
io...." dice con voce turbata.
"Betty va
tutto bene?" chiede lui preoccupato.
Un lungo
sospiro dall'altra parte del telefono gli fa capire che qualcosa
non va.
"Ecco
veramente dottore, io avrei bisogno di restare a casa questa mattina.
Se per lei non è un problema, vorrei venire al lavoro nel
pomeriggio."
"Stai male
Betty? E' successo qualcosa?" le chiede in ansia.
"No
dottore, è solo che non ho passato una notte serena,
avrò l'influenza..." mente Betty.
"Va bene
Betty, ci vediamo nel pomeriggio. Riposati!"
"Grazie
dottore" risponde lei.
"Betty, non
credi che dovresti smettere di darmi del lei e iniziare a darmi del
tu?"
"Si
dottore, ha ragione, ma al momento non ci riesco. Ci vediamo
pomeriggio."
Armando era
inquieto. Era completamente solo. Marcela e Mario erano a Palm Beach,
Betty non sarebbe arrivata prima del pomeriggio.
Non poteva
fare altro che rassenerarsi e lavorare.
*****
Betty era
per strada con Nicolas.
"Betty, sei
sicura di volerlo fare?" le chiede lui.
"Si
Nicolas... devo farlo... non posso più aspettare. Ho
già perso troppo tempo. Catalina mi sta aspettando. Vedrai
che saprà darmi dei buoni consigli!"
*****
Sono le
quattordici e trenta quando Betty arriva all'Ecomoda e
poichè erano ancora tutti a pranzo entra nel suo ufficio e
si mette al lavoro, cercando di recuperare gli arretrati.
Dopo dieci
minuti circa, Armado entra in presidenza e chiedendosi se Betty sia
arrivata apre senza chiedere permesso la porta del suo ufficio. Quello
che vede lo lascia stupefatto.
Betty alza
gli occhi dalla scrivania e lo guarda negli occhi.
"Beatriz
... sei tu?" le chiede balbettando.
"Si
dottore" gli risponde lei.
"Ma....
cosa ti è successo... sei irriconoscibile."
Armando
è pietrificato. Ha davanti ai suoi occhi un magnifico
esemplare di donna. Della sua Betty non rimane più niente.
La nuova Betty, non ha l'apparecchio ai denti, non ha più
quella terribile frangia, non usa più gli occhiali, porta i
capelli sciolti e ondulati e indossa dei vestiti molto più
moderni e adatti alla sua età.
Sente che
sta per svenire.
"Dottore,
non avrei mai creduto che un semplice cambio di look, avrebbe avuto
queste conseguenze su di lei."
"Betty..."
Armando si siede su una sedia perchè sente le gambe venirgli
meno. "Perchè.... cioè ... voglio dire come....
quando...."
In quel
momento suona il telefono.
Betty
prontamente risponde. E' il dottor Calderon che vuole parlare con
Armando.
Cercando di
riprendersi dallo shock, Armando risponde al telefono e fa quello che
Mario gli chiede. Prendere la busta verde con tutto il suo contenuto.
Betty spia
da dietro la porta del suo ufficio e qualche lacrima le scende sul viso
notando il comportamento di lui. E' tutto vero. Lui l'ha sedotta solo
per tenersi la sua impresa.
Si asciuga
rapidamente gli occhi e decide che da quel momento in avanti lui non
avrà mai più il potere di ferirla. E adesso
c'è spazio solo per la sua vendetta.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
cap1
Sono passati
quindici giorni. E' arrivato il giorno della
terribile giunta.
Betty resiste stoicamente agli attacchi di Marcela, che sconvolta dal
suo cambio inizia ad essere gelosa di lei, al punto di chiedere ad
Armando di trasferirla nell'ufficio di Olarte. Patrizia non
fa altro che accusarla di non essere questo granchè. Hugo,
stupito dal suo cambio non la prende più in giro come prima,
ma è lì pronto a farle notare il primo passo
falso. Mario Calderon ha iniziato ad interessarsi a lei, guardandola
con occhi dolci che solleva subito perchè Armando non gli da
alcuna possibilità di avvicinarsi a lei da quando
è tornato da Palm Beach.
E poi lui, gli "attacchi " di Armando.
Betty combatte ogni giorno contro di lui, che tra l'altro la chiama
ogni momento e ogni scusa è buona per vederla. Nonostante
lei sia stata fredda, glaciale con lui, adducendo come motivo il suo
fidanzamento con Marcela, riconoscendo di aver sbagliato a cedere con
lui, perchè è un uomo promesso ad un'altra, lui
non vuole assolutamente lasciarla andare. Non sa cosa sia, ma
non può lasciarla andare e non riesce a odiarla. E' geloso,
terribilmente geloso di qualsiasi uomo le si avvicini. La segue, non
vuole che giri sola in strada, anche se molto spesso è
Nicolas Mora che la accompagna. Non riesce ad accettare che
la loro relazione sia finita. Non ne capisce il motivo. Non ha ancora
capito il perchè. Lei ha ridotto a zero i contatti con lui,
non è andata all'evento organizzato da Adriana Arboleda,
né lo ha accompagnato in pranzi di lavoro.
Armando sta impazzendo di gelosia e di paura. Betty lo tratta con
freddezza e Marcela lo tormenta. L'unica cosa che sa
è che Betty è stata eccezionale col suo lavoro.
Ha truccato i bilanci.
*****
La giunta è un disastro. Armando, Betty e Calderon
l'avrebbero fatta franca se Daniel Valencia non avesse tirato fuori i
documenti che testimoniano l'imbroglio.
Sono stati scoperti. Le urla di Marcela si sentono in tutta Ecomoda, il
dispiacere di Don Roberto, rischia di mandarlo all'ospedale, Armando
attonito davanti le dimissioni di Betty. Il disgusto di Margarita fa
presagire il peggio per la libertà di Armando.
L'unica cosa positiva di questo grande disgusto è la
cancellazione del matrimonio tra Marcela e Armando, anche se a pochi
giorni dalle nozze.
Betty non sa come spiegare a suo padre quello che è accaduto
all'Ecomoda. Tuttavia l'intervento degli avvocati salva in parte la
situazione.
Le banche si fidano solo di Betty, nessun altro può prendere
il suo posto se prima l'azienda non recupera.
Betty parla a cuore aperto con Don Roberto. Lui le chiede di non
lasciare che il lavoro di quarant'anni di vita vada in malora e lei
accetta.
Finalmente si svolge la giunta durante la quale Betty sarà
nominata presidente. Lei è presente con i suoi avvocati e
l'avvocato dei Mendoza, si è portato dietro un nuovo
acquisto, che ha subito fatto drizzare le antenne della bionda finta.
Ma lui ambisce a ben altro.
"Piacere dottoressa Pinzon, sono Jorge Santamaria e lavoro con mio
padre" presentandosi a Betty. Gli altri lo conoscono tutti.
*****
"Jorge Santamaria, trentacinque anni, è un membro del jet
set della città. Ottimo erede dell'attività
paterna, coadiuva suo padre in tutte le cause più
importanti. Di certo non passa inosservato, alto con capelli e occhi
castani, simpatico, è quello che si dice un classico bravo
ragazzo. Ha fatto la bella vita fino ai trent'anni, adesso è
in cerca del grande amore" dice Annamaria a Betty.
"Ragazze ma come fate a sapere tutte queste cose su di lui?"
chiede Betty.
"Il nostro è un servizio informazioni in piena regola" le
spiega Berta. "Ormai dovresti saperlo!".
"Quando erano più giovani, lui Mario e Armando erano molto
amici, anche se Jorge è più grande di qualche
anno. Suo padre l'ha avuto praticamente ventenne!" aggiunge Inesita.
"Stavano sempre insieme, poi sai com'è si prendono strade
diverse...."
*****
Betty è in sala riunioni, sta aspettando che le sistemino la
presidenza. Aspetta che arrivi Nicolas, con cui ha chiesto di lavorare.
Armando è nell'ufficio di Calderon. Da quel momento lo
dividerà con lui.
Bussano alla porta e lei automaticamente risponde "Avanti".
"Signor Presidente, posso disturbarla un attimo?" chiede con un sorriso
Jorge.
"Avvocato Santamaria, prego, si accomodi. In cosa posso esserle utile?"
gli chiede.
Armando li sta spiando dalla porta socchiusa del suo ufficio e fa segno
a Calderon di stare zitto.
"Niente avvocato Santamria. Sarei più felice se mi chiamassi
per nome. Sono Jorge!" le dice porgendole la mano. "Sono qui per
invitarti a pranzo."
"Dobbiamo discutere di qualcosa riguardo l'accordo? Io non ho nessuna
intenzione di rubare l'azienda ai Mendoza. Anzi non vedo l'ora di
restituirla ai legittimi proprietari!"
"No Betty" la interrompe lui. "Posso chiamarti così, vero?"
"Si certo."
"Non sono qui per lavoro. Vorrei che diventassimo amici. Sai mi hai
colpito non appena ti ho vista!" le dice.
Armando sta per aprire la porta e prenderlo a pugni ma sa che deve
trattenersi.
"Ok, un attimo" dice Betty " mi stai propondendo di uscire assieme? Non
credi che non sia etico? Che ci sia un conflitto di interessi?"
"Assolutamente no!" risponde lui. "I nostri rapporti personali non
intaccherebbero quelli lavorativi"
"Non lo so Jorge" dice lei "Fammici pensare e ti farò
sapere."
Jorge le lascia il suo bigliettino da visita e uscendo le dice " Non
pensarci troppo ok? Aspetto la tua chiamata!"e va via.
Betty sorridendo ripone l'attenzione sui documenti che stava leggendo.
Il rumore di una porta che si apre velocemente la fa sobbalzare. "Non
avrai intenzione di uscire con quel bellimbusto vero Betty?" le urla
Armando.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
Betty era furiosa.
"Davvero
Armando non dovrei uscire con Jorge?" chiede fissandolo negli occhi.
"Chi me lo impedisce? Tu?"
Armando non
l'aveva mai vista così arrabbiata.
"Betty....."
le dice lui.
"Sentiamo,
cosa ha fatto Jorge che possa convincermi che sia un bellimbusto? Ha
rubato i gioioelli della corona forse? Ha ucciso qualcuno? Ha ideato un
piano con il suo migliore amico per sedurre la sua stupida segretaria
ed evitare che lei fuggisse con la sua azienda della quale si trovava
proprietaria sempre a causa di uno stupido gioco col suo amico?" 'Ops'
pensa Betty 'mi sono tradita. Gli ho rivelato che so tutto!'
"Cosa?" le
risponde sbalordito Armando.
"So tutto
Armando, del tuo piano con Calderon per tenerti l'impresa!" gli dice
alterata Betty. Poi abbassa il tono della voce perchè non
vuole che gli altri sentano la loro discussione.
Armando
è interdetto. In tutto questo tempo ha cercato di capire se
Betty avesse letto quella maledetta lettera. Con Calderon ne avevano
parlato fino allo sfinimento senza arrivare a niente.
"Betty
io..." comincia a dire.
"Non dire
niente Armando. Non voglio sentire le tue giustificazioni,
sono ovvie. Non è nemmeno la prima volta che un uomo mi
prende in giro."
"Betty....
fammi spiegare, non è com pensi."
"Questo lo
dicono tutti!" lo interrompe di nuovo lei. "Dimmi solo com'è
stato possibile che un uomo del tuo livello, del tuo status, con la tua
educazione possa aver accettato di mettere in piedi un gioco del
genere! Non dovrei stupirmi, dal momento che spinto dal tuo orgoglio e
dalla tua ansia di dimostrare di essere migliore di Daniel Valencia hai
portato la tua azienda al bordo della rovina!"
"Hai ragione" le dice lui, togliendosi gli occhiali e iniziando a
strofinarsi gli occhi. Sa che non può ribattere niente ad
ogni sua accusa.
"Il fatto che fossi brutta ti ha fatto sentire autorizzato a giocare
con la mia vita? Lo sai come mi sento io? Peggio di una
volgare prostituta. Sapere che mi stavi solo usando come
fossi un oggetto e non un essere umano mi ha distrutta. Mi sento
violentata nell'anima, con la differenza che io ero consenziente. Le
tue intenzioni erano quelle di farmi male e anche se non lo hai fatto
fisicamente, lo hai fatto psicologicamente e io non ti
perdonerò mai! Hai capito?" gli urla "Maiiiii"
Armando la abbraccia e cerca di bloccarla.
"Non dire così Betty, ti prego ascoltami."
"No" risponde lei.
"Ti prego, devi farlo. Tu conosci solo una parte della
verità. Non tutta la verità e non potrai mai
giudicare se non mi ascolti!" gli dice lui.
"Sappi che non cambierò mai idea!" ribatte lei.
"Ok." Armando si siede ad una estremità del tavolo
della sala riunioni. "E' vero che al principio ho iniziato a
corteggiarti per evitare che fuggissi con la mia azienda, ma poi le
cose sono cambiate. Io... dalla prima volta che siamo stati assieme..."
"E ti ho costretto io... sono stata una stupida!" lo interrompe Betty.
Armando come se non avesse sentito il suo commento continua "Io... non
so. Ho iniziato a provare delle emozioni che non avevo mia provato
prima per nessuna donna. Nemmeno per Marcela. Betty, solo quando hai
iniziato ad essere fredda con me ho capito che mi sono innamorato di
te. Per la prima volta nella mia vita mi sono innamorato di una donna.
Sono stato stupido, perchè non ho voluto o saputo
riconoscere che la stima, la confidenza, la fiducia che ho sempre
riposto in te, erano qualcosa di più di un semplice rapporto
di lavoro tra presidente e assistente. Tu mi sei diventata
indispensabile come l'aria e io non l'ho capito subito. Lo sospettavo
però. E non ho avuto il coraggio di dirlo a Mario. Lui si
sarebbe burlato dei miei sentimenti verso di te e io non volevo che
questo accadesse. E' vero, quello che c'è scritto in quella
lettera è terribile, ma non rappresenta in alcun modo i miei
sentimenti" dice e si alza dalla sedia.
Betty si avvicina a lui e gli molla uno schiaffo!
"Questo è perchè quello che ho appena sentito mi
dimostra che tu non sei un vero uomo. Hai appena finito di dirmi che
non hai avuto il coraggio di dire a Mario che mi amavi solo
perchè non sono una 90-60-90!"
"No Betty, non voglio dire questo!" ritorce lui. "Non sapevo nemmeno io
bene cosa provavo! Poi mi sono dovuto arrendere al fatto che io ti amo!"
le dice cercando di abbracciarla.
"A me questo non importa!" gli risponde lei. "Non sai il male che mi
hai fatto . Non ti rendi nemmeno conto di quanto tu mi abbia ferito in
profondità. Io non sono una delle tue amichette che lasci e
prendi quando vuoi. "
"Lo so Betty, ma ti prego dammi una possibilità, ti giuro
che non ti deluderò mai più!"
"Armando come fai a non capire che non voglio avere più
niente a che fare con te?"
"No, ti prego Betty...dammi una possibilità!"
"Addio Armando. Se c'era qualcosa tra di noi è finito" gli
dice Betty raccogliendo le sue carpette e uscendo da lì.
Dopo che lei è uscita dalla stanza, Armando furioso butta
giù tutto quello che si trova su quel tavolo e inizia a
piangere.
*****
La canzone di Armando - Ho capito che ti amo di Luigi Tenco
https://www.youtube.com/watch?v=39lEYli37-8
La canzone di Betty - La bambol di Patty Pravo
https://www.youtube.com/watch?v=mwJxi0LfS48
*****
Questo
capitolo è molto breve, perchè è un
pò di svolta. Ho deciso di aggiungere delle canzoni che
possano azzeccarci con la storia. La canzone di Armando
è praticamente Armando! Io, anche se sono trentenne, credo
che il migliore tra i cantanti italiani, un vero poeta, era Luigi
Tenco. A molti sembrerà vecchio, ma a parte che è
morto giovanissimo, per me non ha rivali!
A
presto
Butterfly
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Betty è nel suo
ufficio quando Ana Maria le annuncia l'arrivo di Don Roberto.
"Fallo passare" le dice.
Don Roberto entra e dopo i
soliti convenevoli si accomoda con Betty sul sofà del suo
ufficio.
Deve ammettere che ha sempre
provato una grande ammirazione nei confornti di Betty. Ammirazione
professionale, anche se è stato molto deluso dallo scoprire
dell' inganno di Armando.
Da quel momento si
è chiesto molto spesso che ti tipo di padre fosse e non si
è affatto piaciuto.
Ha quasi costretto suo figlio
a sposare una donna che non ama, per la sua testardaggine e quella di
Margherita. Insomma non proprio un padre modello.
"Betty" le dice "vengo qui a
parlare d'affari. Mi ha chiamato uno degli uomini d'affari
più ricchi dell'Arabia Saudita. L'ho conosciuto anni fa. Si
chiama Mohamed Yousef Al Zayad. A quanto pare sua figlia Amina
è una fan di Hugo Lombardi e vuole conoscerlo. Si trovano in
questi giorni con il loro yacht a Cartagena e ci hanno invitato in una
mini crociera di tre giorni con loro, nei Caraibi. Lei
dovrebbe venire con noi"
"Cosa significa con noi?" chiede Betty.
"Con me, Margherita e Armando" le risponde. "Ci sarà anche
Hugo a Cartagena e sa già di dover organizzare un piccolo
defilè privato!"
"Don Roberto... ma è proprio necessario che io sia presente?
Non può andare lei con sua moglie e suo figlio?" chiede.
"No Betty" le dice. "Non è possibile. Primo
perchè il Presedente dell'Ecomoda è lei e non
faremmo una bella figura e secondo perchè
è una questione d'affari e lei è una grande
economista Betty. Io non escludo che Al Zayad possa in futuro investire
nell'Ecomoda. Inoltre, dobbiamo fare una buona impressione sulla
famiglia. L'ordinativo della figlia potrebbe essere importante per
veicolare la nostra immagine internazionale."
"Mi scusi, ma le donne arabe non devono essere vestite sempre dalla
testa ai piedi? Come possono essere interessate ai modelli di
Hugo?" chiede.
"Non si faccia ingannare dall'apparenza Betty. Molte di queste donne
ricche vivono a Londra e secondo i costumi occidentali, e comunque
durante la giornata, nell'ala della casa a loro riservata amano fare
sfoggio degli ultimi modelli di alta moda tra loro donne. E' una buona
opportunità per noi!"
"Va bene, ho capito. Non sarò di certo io a far perdere
all'Ecomoda una possibilità del genere!" gli dice.
"Quando dobbiamo partire?"
"La prossima settimana Betty" risponde don Roberto. "Ha tutto il tempo
di organizzarsi".
E così Betty si ritrova a dover prepararsi per questa
crociera del tutto inaspettata. Anche se solo di tre giorni e purtroppo
con Armando. Si è consultata con Catalina, sa che alla
presenza di un ospite tanto importante come questo Al Zayad non
può essere scortese, quindi ha preparato un vestiario
adeguato. Sa bene che è molto difficile che accettino e che
la rispettino come presidente dell'Ecomoda primo perchè
è una donna e secondo perchè è
giovane. Deve giocarsi bene le sue carte.
Così si ritrova in partenza per Cartagena con Armando, don
Roberto e Margherita. L'ostilità della donna nei suoi
confronti è palese, mentre Armando è radioso. Per
quasi una settimana l'avrà tutta per se e lontana da Jorge
Santamaria. Ancora non ha bene elaborato quello che lei gli ha detto
durante la loro ultima litigata. La ama così tanto, che non
crede di poter resistere alla sua indifferenza.
Quando raggiungono Cartagena, vengono immeditamente accolti da Al Zayad
sul suo yacht. Non gli ha permesso di prenotare un albergo. Andranno in
serata in un'atelier dove si svolgerà il piccolo
defilè e poi partiranno per la loro crociera d'affari.
Al Zayad li riceve con tutti gli onori. E' un uomo cordiale e sa che in
questa parte del mondo le cose funzionano diversamente che in Arabia.
"Benevenuti, benvenuti sul mio yacht" li accoglie. "Sono molto felice
di avervi qui. Roberto Mendoza, come stai? E tu Margherita? Come va?
Armando... da quanto tempo non ci vediamo? Ho una sorpresa per te
figliolo!"
Figliolo?
pensa Betty.
"Mohamed" interviene Don Roberto "lascia che ti presenti la dottoressa
Beatriz Pinzon Solano, attuale presidente dell'Ecomoda, una giovane e
brillante economista che ha salvato la mia azienda dopo un breve periodo
di crisi profonda."
Betty educatamente stringe la mano dell'uomo.
"Ho sentito parlare di lei signorina Pinzon, se posso chiamarla
così. Lei può chiamarmi Mohamed" le dice.
"E lei può chiamarmi Betty" gli risponde. "Se dobbiamo fare
affari insieme, se lei è d'accordo possiamo evitare inutili
formalismi."
In quel momento giunge la sorpresa di Armando.
"Ritorno ad ospitare su un mio Yacht la tigre di Bogotà"
dice una voce maschile.
Armando si gira e guarda l'uomo. "Ed ecco a voi il Leone di Riyad" gli
risponde abbracciandolo calorosamente.
"Yousef, come stai?" gli chiede. "Non ci vediamo dai tempi
dell'università!"
"Eh si, non ci siamo più sentiti in effetti, ma in questi
giorni avremo tempo per raccontarci delle nostre vite di questi anni.
Tu continui ad essere la tigre di Bogotà?" gli chiede
scherzando.
"E tu il Leone di Riyad?" risponde a tono Armando.
"Non mi hai ancora presentato questa bellezza" gli dice indicando
Betty.
Nel giro di pochi minuti Betty viene di nuovo presentata, questa volta
al figlio dell'uomo d'affari, che lavora con il padre e a sua sorella,
Amina, che lancia uno sguardo seduttivo ad Armando. Insomma, questa donna vuole
i nostri abiti o Armando? si chiede Betty.
Dopo essersi sistemati nelle loro cabine, si ritrovano a bere qualcosa sul ponte del primo piano dell'immensa barca. Così Betty scopre che don
Roberto e Mohamed Yousef Al Zayad si conoscono da tanti anni e che
Armando e Yousef hanno frequentato insieme un master a Parigi dopo
essersi laureati. I due ragazzi hanno fatto amicizia e così
successivamente hanno presentato i loro genitori, anche se poi si sono
persi di vista. Armando è tornato a
Bogotà e ha inziato a lavorare all'Ecomoda, mentre Yusef si
divide tra Londra e Riyad.
Il piccolo defilè di Hugo è stato un sucesso.
Amina, ha deciso di comprare non solo vari modelli ma anche il
franchising di Ecomoda, ma solo dell'alta moda, visto che in Arabia le
cose sono diverse. Betty sa che fare questo affare è molto
importante e quindi cerca di concluderlo nel migliore dei modi. Ci sono
molti dettagli da definire, ma grazie alla sua preparazione in termini
econimici si raggiunge una buona intesa tra le parti.
La mattina successiva, quando sono già in alto mare viene
raggiunta da Yousef.
Betty indossa un caftano nero lungo fino ai piedi, sotto il quale
indossa un costume da bagno intero e molto castigato. Su consiglio di
Catalina non ha voluto esagerare nell'abbigliamento.
" Sembri una principessa berbera" le dice Yousef alzandole fin sotto
gli occhi il braccio sinistro. " I tuoi occhi e i tuoi capelli sono
così belli, così espressivi, che potresti essere
scambiata per una regina del deserto. "
" Grazie Yousef. Ma non serve adularmi. Non mi faccio
convincere facilmente dai complimenti degli uomini, ormai ho imparato!"
gli risponde.
"Uuhhhh. Siamo in presenza di una splendida donna ferita da
un uomo. C'entra per caso la Tigre di Bogotà?" le
chiede. ripensando alla discussione che ha avuto la sera prima con Armando.
"Cosa c'è tra
te e la dottoressa Pinzon?" ha chiesto al suo amico.
"Perchè pensi che ci sia qualcosa?" ha ribattuto Armando.
"Perchè non sono nato ieri, è sufficiente come
risposta?"
"E' l'amore della mia vita, ma le ho fatto cos'ì male che
non so se mi perdonerà mai!" gli ha detto Armando.
"Non credevo che ti avrei mai sentito dire di una donna che era l'amore
della tua vita. Non sei più la tigre di
Bogotà allora!"
"Non vado fiero di me stesso Yousef" gli ha risposto "Nè di
quello che ero, sto cercando di essere diverso, migliore e tutto questo
lo devo a Betty anche se non so se mi perdonerà mai. Le ho
fatto troppo male. L'ho sbranata in un sol boccone e lei non lo
meritava"
"Quindi se Armando è la tigre di
Bogotà e tu il leone di Riyad significa, che sei
ancor più donnaiolo di quanto lo è lui?" ribatte
Betty.
Yousef le sorride e Betty non può fare a meno di pensare che
è davvero un bell'uomo. Con i suoi occhi scuri e i capelli e
barba leggermente brizzolati.
"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda!" le dice lui.
"Vedrai che in questi giorni riuscirò a farti ridere e non
ti dimenticherai mai più di me!"
Yousef vede Armando avvicinarsi e si allontana.
"Voi due avete bisogno di parlare. A dopo Tigre!" dice rivolgendosi ad
entrambi.
"Buongiorno Betty," le dice Armando.
"Buongiorno" risponde lei.
" E così sembri una principessa berbera eh?" le dice.
"Non posso crederci! Ci stavi spiando Armando? Non cambi mai vero?"
"Non l'ho fatto apposta. Vi ho sentiti e non ho resistito!"
"Posso farti un domanda?"
"Certo!"
"Cosa ci faccio io qui?.... Voglio dire, la mia presenza non
è davvero necessaria. Avresti potuto sbrigartela da solo,
per quanto riguarda il franchising e anche per il resto."
"Ti giuro che io non c'entro niente. Ha organizzato tutto mio padre. Io
sono qui perchè c'è Yousef e non ci vedevamo da
tempo!"
"E Amina..."non si trattiene Betty.
"Amina?... cosa c'entra Amina!" La guarda con interesse. "Non sarai
gelosa di Amina?"
"Io? Neanche per sogno! Solo che mi sembra di essere di troppo tra di
voi. Io sono venuta pensando che si dovessero fare affari. Spero sia
così!"
"Betty, tu non sarai mai di troppo e lo sai. E comunque io non sono
interessato ad Amina e lo sai bene anche tu!"
"Quindi è un'occasione creata d atuo padre per farci stare
assieme? vuoi dire questo?"
"No. O almeno non ne ho idea. Tu ti rifiuti di parlarmi da giorni. Non
so come fare a scusarmi. A farti capire che ti amo! Ma tu non mi credi e
continui ad uscire con Jorge!"
"Questo non è il luogo nè il momento adatto per
parlarne!"
"La tua indifferenza mi uccide. Anche qui sulla barca, mi tratti come
se non ci fossi!"
"Armando... cerca di capirmi, mi sento circondata da nemici. Tua madre
ogni volta che mi guarda, mi uccide con lo sguardo. Amina altrettanto.
Non so cosa pensare!"
"Non c'è niente tra me e Amina. Non la vedo da anni e sai
benissimo che io sono follemente innamorato di te. Ti
porterei in crociera con un'altra?"
"Non lo so Armando. Da te c'è da aspettarsi qualsiasi cosa.
Anche questa crociera potrebbe avere a che fare con la ripresa
dell'Ecomoda!"
"Pensavo che mi avessi offeso in tutti i modi possibili e invece vedo
che continui a vedere il marcio dove non c'è! Tu non
crederai mai in me, vero?"
"Non riesco a farlo. E' difficile per me. Cerca di capirmi!"
"Ti prego Betty! Ricominciamo da zero! Ti prego! Ricominciamo dal fatto
che mi piaci da morire e che vorrei avere una possibilità
con te. Una sola."
Betty sospira. In fondo sa che lei lo ama. Non è riuscita a
dimenticarlo, nonostante tutti i suoi sforzi e nonostante Jorge.
"Va bene Armando. Ma che sia una sola. E sarai solo mio amico. Devi
conquistarti la mia fiducia, Se fallisci le nostre strade si
divideranno per sempre. Sappi che ti farò penare e che non
sarà per niente facile!"
L'arrivo di Mohamed impedisce che Armando possa darle qualsiasi tipo di
risposta.
"Buongiorno ragazzi" dice.
Vengono raggiunti da don Roberto.
"Betty se per lei non è un problema, io e Mohamed vorremmo
parlare con lei di un affare che potrebbe riguardare anche l'Ecomoda.
Armando naturalmente puoi assistere anche tu se ti va!"
Continua ...
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
I giorni della crociera erano
stati realmente di intenso lavoro per Betty.
Era vero
che don Roberto l'aveva portata su quello yacht per farle conoscere un
uomo d'affari e che sapeva quello che faceva!
Insomma tra
possibili futuri investimenti per l'Ecomoda e tra vari investimenti
personali del signor Mendoza non aveva avuto molto tempo per
rilassarsi. Mentre Margherita, Amina, Armando e Yousef se l'erano presa
comoda.
Doveva
ammettere che soprattutto la sera però aveva avuto modo di
apprezzare la compagnia.
Armando
sembrava rilassatissimo. Forse non l'aveva mai visto così.
E non le erano sfuggite le occhiate che gli lanciava Amina.
Lui
però sembrava non farci caso e aveva occhi solo per lei.
Yousef
guardava con divertimento cosa stesse combinando il suo amico, vedendo
riflesso se stesso in lui.
Lo
conosceva bene e per la prima volta lo vedeva sufficientemente posato e
davvero innamorato di qualcuno. A lui Betty piaceva molto. Gli
suscitava una tenerezza e una voglia di protezione che provava negli
stessi riguardi di sua sorella gemella Aisha.
Avevano
passato bei momenti assieme in quei tre giorni, durante i quali Armando
e Betty avevano sotterrato l'ascia di guerra. Armando si era comportato
da perfetto gentiluomo. Betty pensava che la presenza dei suoi genitori
e di Mohamed lo aiutasse in questo.
Affrontare
un qualsiasi tipo di discorso sulla loro relazione era impensabile
sullo yacht. Non c'era sufficiente privacy e quindi con un
accordo silenzioso avevano deciso di rimandare a dopo qualsiasi
discussione.
Quel dopo
era arrivato, quando finita la crociera, partiti per Londra Roberto,
Margherita e Mohamed, Armando, Betty, Yousef e Amina erano rimasti a
Cartagena per assistere all'elezione di Miss Colombia.
Catalina
Angel aveva ovviamente invitato Betty e Armando in qualità
di proprietari e rappresentanti dell'Ecomoda e su richiesta
di Betty aveva esteso l'invito ai due giovani ragazzi arabi.
Non appena
erano giunti nell'albergo in cui Catalina aveva fatto le prenotazioni,
Armando aveva chiesto a Betty se quella sera stessa potevano parlare.
E
così è arrivato il momento tanto atteso del
chiarimento. Catalina da perfetto anfitrione aveva organizzato una cena
per i suoi ospiti nel ristorante del suo amico Michel Doinel.
" Amici, vi
presento Michel Doinel, mio amico da un sacco di anni. Lui è
francese ma si è innamorato di una colombiana che poi l'ha
lasciato. Però è rimasto qui e ha aperto un
ristorante!" dice a tutti quanti loro mentre stanno prendendo posto.
Michel
rimane molto colpito da Betty.
"Lei
è Betty vero?" le chiede. "L'ho riconosciuta subito. Cata
non fa che parlare di lei da giorni... non vedeva l'ora di
presentarci!" le sorride.
Armando nel
sentire questa discussione rotea gli occhi e volta il viso verso Yousef
che gli sorride e gli sussurra "Calma Tigre, calma!"
"Buonasera Signor Doinel, anche per me è un piacere
conoscerla" gli risponde lei.
"Puoi chiamarmi Michel se vuoi, e io posso chiamarti Betty?" le chiede.
Armando sta pensando che questo uomo vuole essere preso a pugni, ma ha
una sola possibilità con Betty e non intende sciuparla per
colpa della gelosia, quindi cerca di stare calmo, come gli suggerisce
Yousef.
"Certamente Michel!" risponde Betty.
Un innocente commento di Amina distoglie l'attenzione dai due. "Ehi, io
avrei fame! Mangiamo? Magari Monsieur Doinel avrà tempo dopo
di corteggiare Betty no?"
Così tutti si rilassano e portano la loro attenzione sul
cibo.
Dopocena bevono qualcosa in spiaggia e a questo punto Armando si arma
di coraggio e decide di parlare con Betty. Anche lei è
consapevole che questi chiarimenti non possono essere più
rimandati.
*****
"Sei bellissima" è la prima cosa che le dice, mentre
camminano sulla spiaggia.
"Armando non hai bisogno di adularmi!" gli risponde lei.
"Non ti sto adulando. Sei davvero bellissima. Lo penso sul serio" le
dice sedendosi sulla sabbia. "Questa leggera abbronzatura ti dona
moltissimo e i tuoi capelli sono meravigliosi. Quanod sorridi, sento un
senso di vertigine nello stomaco perchè penso che non
c'è nessuno al mondo più bello di te!"
"Non credi di esagerare?" gli chiede lei, sedendosi accanto a lui.
"Cosa volevi dirmi?"
"Volevo chiederti scusa. Sono giorni, mesi oramai che mi tormento per
il modo in cui mi sono comportato con te, per la carta di Mario
intendo, ma negli utlimi giorni non faccio altro che pensare alle
parole che mi hai urlato in presidenza. Non avevo davvero capito quanto
male ti avessi fatto e lasciami dirti che mi vergogno profondamente
della persona che ero e che è stata capace di comportarsi in
quel modo"
"E pensi che le tue scuse possano cancellare tutto il male che mi hai
fatto?" gli chiede cinicamente Betty.
"No. So che non è così. So che hai bisogno di
tempo per cercare di perdonarmi.... ma voglio che tu abbia chiaro una
cosa. Io ti amo. Mi sono innamorato di te, sul serio. E prima di te, io
non mi sono mai innamorato di nessuno. Puoi chiedere a Mario o a
Yousef. A chi vuoi. Finora non ho mai saputo cosa
fosse davvero l'amore. Ti prego di credermi. La
nostra storia può essere iniziata come un gioco ma
è diventata subito altro. Un sentimento all'inizio
sconosciuto per me."
"Vuoi che io creda che tu non stia faceno tutto questo per recuperare
l'Ecomoda?"
"Betty... non mi importa niente dell'Ecomoda. Io non voglio perdere te.
Ti prego di credermi" le dice, asciugandosi una lacrima.
Armando sapeva che sarebbe stato difficile parlare con Betty, ma si sta
rivelando più complicato del previsto perchè lei
non molla.
"Armando, tu sai che non è per niente facile per me
perdonarti così come se niente fosse accaduto. Sai
già che le cose successe nella mia vita mi hanno portato a
non avere fiducia negli uomini e tu hai contribuito in questo senso.
Non so dirti quanto mi hai fatto male. Molto... davvero molto. Io.....
ho bisogno di tempo e di spazio, per imparare a fidarmi di nuovo di te.
Ho bisogno di imparare a conoscerti...."
"Betty, tu sei la persona che mi conosce meglio di tutti" la interrompe
lui.
"Si però, tu sei stato capace di pugnalarmi alle spalle.
Questo io non riesco a perdonartelo ancora. Devi darmi tempo!"
"Ok" le dice. "E Jorge?" le chiede. "Cosa c'è tra te e
Jorge?"
"Non penso ti riguardi Armando. Il fatto che io ti dia una
possibilità non significa che siamo fidanzati o che tra di
noi ci sia qualcosa. Tu non hai diritti su di me, sulla mia vita, su
chi frequento."
"Vuoi farmela pagare vero?" le domanda. "Vuoi che io stia male per te!
Ma io già sto male per te! Solo all'idea che tu possa uscire
con lui o con quel maledetto Michel Doinel mi ribolle il sangue nelle
vene. Non puoi chiedermi di non essere geloso perchè lo
sarò sempre!!"
"E quindi io cosa dovrei fare? Smettere di vivere? Non mi fido di te.
Te l'ho detto!"
"Ok, Betty. Ok. Facciamo una tregua. Proviamo ad essere amici" le dice.
"Tanto lo so che tu mi ami, proprio come io amo te" aggiunge sorridendo
e marcando le sue fossette come un bimbo colto in flagrante nel pieno
di una monelleria.
Il cuore di Betty batte a mille nel vederlo sorridere in quel modo. Dannazione, perchè
deve farmi quest'effetto, pensa, lo riempirei di baci!
"E poi, anche tu sei gelosa di me!" le dice lui. "Ammettilo, in questi
giorni non hai fatto che guaradare Amina con gli occhi di traverso?"
"Io???? Non è vero!"
"Certo certo. Come no!" le sorride. "Torniamo indietro? Raggiungiamo
gli altri?" propone prendendola per mano e baciandogliela delicatamente.
*****
La mattina dopo, Betty, Armando, Yousef e Amina si trovavano al tavolo
della colazione. I due fratelli, sarebbero partiti la sera dopo
l'elezione di Miss Colombia perchè gli affari li aspettavano
a Londra, e poi a Riyad.
"Yousef" chiede Armando "non mi hai ancora raccontato della tua vita
sentimentale!!"
"Perchè non c'è niente da dire!" ribatte lui.
"Non è vero!" si intromette Amina.
"Perchè?" chiede Betty.
"E' molto semplice. Lui è promesso ad una ragazza da quando
aveva tredici anni. La figlia di un amico di nostro padre. Si chiama
Naila. Lui però si è innamorato di una
ragazza egiziana di nome Basma..."
"Scusa Yousef, non sono molto ferrata sull'argomento, ma nella tua
religione non puoi avere fino a quattro mogli?" chiede innocenemente
Betty.
"Grazie Amina per aver spiegato i miei fatti privati!" dice
rivolgendosi alla sorella e poi a Betty "Si. In effetti si. Ma io non
voglio avere quatrro mogli. Voglio averne una sola. E vorrei che fosse
Basma, ma mio padre vuole costringermi a sposare Naila,
perchè appunto siamo promessi da quando eravamo ragazzini.
Questa sarebbe la cosa migliore per i suoi affari! Se non posso sposare
solo Bsma, allora resterò scapolo a vita!!" esplode lui.
"Sai bene che papà non te lo permeterà mai!" gli
risponde Amina.
"Non sai come ti capisco" aggiunge Armando, stringendo il polso del suo
amico tra le mani e guardando Betty.
Armando ha raccontato a Yousef tutta la sua storia con Betty. Yousef
per un breve periodo ha sostituito Mario Calderon nella sua vita
londinese. Per un anno intero hanno condiviso studi, problemi e pene
d'amore, se così si possono chiamare.
"Questa Naila" chiede Betty "è brutta? Perchè non
puoi provare a sposarti con lei?"
"Naila è bellissima Betty" le risponde Yousef. "Molto. E'
una ragazza intelligente ed è anche lei sottomessa alle
pressioni della famiglia. Non credo che sposerebbe me se potesse
scegliere... ma sottrarsi al volere del padre per lei è
molto difficile e io non voglio farle vivere una vita di inferno
perchè non la amo. saremmo come fratello e sorella!"
"Capisco" ribatte Betty.
Yousef si rivolge verso sua sorella "Anche Amina è promessa
da quando aveva dodici anni e se non si è ancora sposata
è perchè nostro padre ha un debole per lei e le
ha fatto trascorrere molto tempo a Londra. La mia sorella gemella Aisha
è già sposata. Il suo è stato un caso
fortunato. Lei e suo marito erano promessi ma si sono innamorati per
davvero l'uno dell'altra. Lo so che molti pensano che noi musulmani
trattiamo male le donne e che nel nostro paese le donne sono limitate
in molte cose, ma noi siamo fortunati perchè passiamo la
gran parte dell'anno a Londra. Mia sorella Aisha è medico. E
suo marito è felice che lo sia. Hanno pure due figli!"
"Quindi " interviene Betty verso Amina "anche tu dovrai
sposarti con l'uomo che ha scelto tuo padre?"
"Ahmed non è così male, ma io come Yousef, sto
cercando di evitare che questo succeda. Anche se è molto
difficile!" risponde lei.
Betty cerca di non farsi notare, mentre sorride sottecchi e lancia
un'occhiata ad Armando.
"Cosa ne dite se io e Yousef andiamo a chiedere un'auto alla reception
così facciamo un giro turistico della città?"
propone Armando.
*****
I quattro escono e rientrano per l'ora di pranzo.
Quando Betty si avvicina nella hall per prendere la sua chiave, le
consegnano un messaggio.
Cosa ne dici se domani
pranzassimo insieme? Mi farebbe piacere conoscerti meglio.
Michel Doinel.
Mentre sorride e arrossisce, due mani le chiudono gli
occhi a mo' di sorpresa.
"Indovina chi sono?" le chiede una voce.
Lei si gira perchè ha riconosciuto immediatamente chi le sta
parlando.
"Yorge, cosa ci fai tu qui?" gli chiede, mentre con la coda dell'occhio
vede un Armando infuriato che molla un pugno contro la colonna della
hall.
Continua.....
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Armando non riusciva a credere
che Jorge avesse raggiunto Betty a Cartagena. La sua audacia era
inaudita.
E lui
soffriva maledettamente il fatto che Betty non volesse dirgli cosa
c'era tra di loro. Anche se faceva finta di niente con tutti,
erano già tre mesi che era stremato. Tutto quanto, era
successo per colpa sua e sapeva che non si sarebbe mai perdonato per
aver assecondato Mario nel suo piano assurdo. Non sapeva come fare a
spiegare a tutti che, prima di incontrare Betty, per
lui Ecomoda era la cosa che amava di più nella vita
e voleva riuscire. Voleva essere un buon presidente, voleva assaporare
la gioia di un lavoro ben fatto. Voleva che suo padre fosse orgoglioso
di lui. Ma questo non era stato possibile. E lui aveva
imparato la lezione. Solo che imparare la lezione aveva significato
perdere Betty e questo era troppo.
Poi era
apparso Jorge. Non sapeva nemmeno che fosse tornato in Colombia, ma
aveva capito subito che non era cambito niente nella loro amicizia. L'
incolpava ancora per il tradimento di Rachel, anche se lui non
c'entrava per niente. Non era colpa sua se aveva presentato a lei un
suo conoscente, tale Aaron Butler, con il quale aveva instaurato una
storia parallela per poi finire scoperti da Jorge in un
letto! Insomma lui non si sentiva colpevole. Come avrebbe mai
potuto pensare che Rachel, che sembrava così tanto
innamorata di Jorge, dopo aver fatto progetti matrimoniali con lui,
andasse a tradirlo?
Jorge però non era affatto d'accordo con questa sua
interpretazione. Cercava qualcuno su cui scatenare la sua rabbia e quel
qualcuno era Armando. Aveva messo fine alla loro amicizia, anche se
mantenevano rapporti formali, per la buona società bogotana
e ovviamente i Santamaria erano ancora gli avvocati ai quali
si appoggiava l'Ecomoda.
Adesso lui soffriva per Betty e soffriva perchè sebbene
Jorge si fosse dimostrato insensato nel non voler accettare che lui non
c'entrava niente con il tradimento di Rachel, sapeva che non sarebbe
stato capace di vendicarsi portandogli via Betty. Non lo credeva capace
di tale nefandezza e si cullava nell'idea che lui fosse interessato a
lei, perchè nessun uomo che aveva la fortuna di conoscerla
poteva dimenticarla facilmente! Era palese che lui uscisse perdente dal
confronto. Aveva fatto troppo male a Betty. E se rischiava di perderla
era solo colpa sua. Non poteva nemmeno prendersela con Jorge. Questo
non significava che non fosse geloso con tutte le sue forze,
nè che tantomeno gli avrebbe lascito campo libero.
Betty dal canto suo era molto sorpresa della presenza di Jorge. Appunto
lui le aveva fatto una sorpresa. Catalina gli aveva detto che avrebbero
partecipato all'elezione di Miss Colombia e lui non aveva resistito a
venire per trascorrere dei giorni con lei sulle favolose spiagge della
città.
Lei sapeva benissimo che Armando stava soffrendo per la sua presenza
lì, ma al tempo stesso era felice. Felice perchè
le piaceva Jorge e passare del tempo con lui e perchè allo
stesso tempo voleva vedere come si sarebbe comportato Armando.
Le era chiaro che non c'era paragone tra i sentimenti che provava per
ognuno di loro. Armando probabilmente era e sarebbe sempre stato il
grande amore della sua vita, anche se non ci si poteva aspettare nulla
di buono da lui, mentre Jorge, le piaceva! Non era suo amico come
Nicolas. No. La loro era una relazione diversa. Erano due anime ferite
che si erano trovate. Non sapeva nulla di cosa fosse successo a Jorge,
come lui non sapeva niente di lei, ma in qualche modo sentiva che lui
la capiva. Che era più simile a lei di quanto pensasse. E la
faceva ridere. Erano usciti assieme un paio di volte e si erano solo
dati dei veloci baci a stampo sulle labbra per salutarsi. Non erano mai
andati oltre e a lei questo piaceva.
Quella sera, avrebbero dovuto andare ad una sfilata, con annesso
cocktail e fuochi artificiali finali. Betty, non era molto sicura che
quella fosse la scelta giusta ma Cata l'aveva pregata di partecipare.
Yousef e Amina, che dopotutto erano amici di Amando non si erano
separati da lui un momento da quando Jorge era arrivato. Yousef
conosceva troppo bene Armando, quindi se Betty e Jorge avevano deciso
di trascorrere il pomeriggio in piscina, lui aveva cercato in ogni modo
di non andare in piscina e aveva convinto Armando a fare un giro in
moto acqautica. Cosa che aveva entusiasmato Amina.
Armando non avrebbe voluto lasciare Betty con Jorge, ma sapeva
benissimo che se fosse rimasto lì avrebbe combinato un
casino. Perchè va bene essere amici ma quello era troppo.
Quella sera, durante il cocktail, Armando aveva salutato un sacco di
gente, tra cui varie modelle conosciute che lavoravano con loro a cui
educatamente aveva presentato sia Yousef che Amina come suoi grandi
amici nonchè possibili soci in affari.
Betty non si era separata un momento da Jorge e allo stesso tempo per
tutta la serata non aveva smesso di controllare dove fosse e cosa stesse
facendo Armando.
"Non ti sembra di essere completamente fuoriluogo?" le dice Amina.
"Come scusa?" chiede Betty sorpresa.
"Si Betty, insomma non ti sei staccata un attimo da quell'uomo che
è venuto a farti una sorpresa, Jorge se non sbaglio e poi
passi la serata a controllare con chi è e cosa fa Armando?
Tu sei la presidente dell'Ecomoda, ma io finora ho visto solo lui fare
pubbliche relazioni per la sua impresa, salutando a destra e a manca,
invitando gente alla prossima sfilata, mentre tu vivi il tuo romanzetto
rosa con quella specie di Romeo. E tu saresti una delle manager
più in gamba del paese? A me non sembra proprio."
Betty è attonita. Ha una voglia matta di piangere.
Si domanda cosa ci faccia lì, mentre Jorge la
raggiunge e vedendo che qualcosa non va la trascina fuori.
Armando che non aveva smesso un attimo di controllare Betty, vede che i
due stanno uscendo. Vederli uscire abbracciati lo distrugge, ma
continua a fare finta di niente. Sa che la sta perdendo. Sa che la loro
relazione corre sul filo del rasoio. Non sa come comportarsi.
"Amina" chiede Yousef "cosa hai detto a Betty?"
"Che avrebbe dovuto fare più relazioni sociali stasera!" gli
risponde.
"Cosa?" interviene Armando. "E perchè avresti fatto una cosa
simile?"
"Volevo solo farle notare che lei è qui per lavoro e che
dovrebbe stare con noi, non con Jorge. Non è in luna di
miele, no?"
Armando si arrabbia, ma non si arrabbia. In fondo anche lui ha pensato
le stese cose di Amina. Betty sembra un'altra quando c'è
Jorge. Non esiste nessun'altro per lei e sebbene questo lo ferisca in
profondità, come non aveva mai creduto possibile,
è anche vero che quelle occasioni sono molto importanti per
Ecomoda, per ampliare contatti e contratti.
Sente che deve fare qualcosa ma non sa che.
Yousef che era un ottimo osservatore, aveva subito capito che quello in
cui si era cacciato Armando era un gran casino. E che Betty era debole.
Debole non perchè non fosse forte, ma perchè si
ostinava a negare di essere completamente innamorata di Armando. Il
dolore era più forte dell'amore e lei cercava di sfuggirgli
in tutti i modi.
Si avvicina a lei, vedendola sola, perchè Jorge aveva dovuto
rispondere ad una telefonata urgente di suo padre. "Betty, non fare caso
a mia sorella. Ha voluto provocarti e ci è riuscita" le
dice.
"Si Yousef. Ci è riuscita alla grande. Mi ha fatto sentire
un'incapace. E in parte ha ragione. Io sono un'economista non una pr.
Non dovrei nemmeno essere qui! Armano se la cava bene anche da solo"
gli dice indicandolo con lo sguardo e notando che sta parlando con
Amina e Claudia Elena.
"Le PR non servono a niente se dietro ogni affare non c'è un
progetto economico serio!" afferma Yousef. "So quel che dico, non
credi?"
"Grazie Yousef."
"Betty, io ti conosco davvero poco, ma a detta del mio amico sei un
angelo. Lui sta soffrendo. Ti prego di credere che sta soffrendo. Non
l'avevo mai visto così! Tienilo a mente mentre rifletti, ok?"
Mentre i due parlavano tra di loro non si erano accorti che Armando si
era avvicinato e aveva preso la mano sinistra di Betty per portarsela
alle labbra e darle un soave bacio.
"Beatriz, possiamo parlare per favore?" le chiede gentilmente.
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Cap 7
Dal
capitolo 6
Mentre i due parlavano tra di
loro non si erano accorti che Armando si
era avvicinato e aveva preso la mano sinistra di Betty per portarsela
alle labbra e darle un soave bacio.
"Beatriz,
possiamo parlare per favore?" le chiede gentilmente.
Proprio in
quel momento vengono raggiunti da Jorge che aveva chiuso la sua
telefonata.
"Interrompo
qualcosa?" chiede.
"Veramente
si!" dice Armando non lasciando la mano di Betty.
Il primo
sparo del fuoco d'artificio fa si che l'attenzione di tutti venga
rivolta alla terrazza. Senza che lei se ne renda conto Jorge
allontana Betty da Armando e la stringe a sè. Ormai sono
circondati dalla gente. Armando nel notare come Jorge abbraccia Betty
si altera, ma a quel punto non può fare niente se non
andarsene. Non riesce più a sopportare ciò che vede. Deve
calmarsi, rasserenarsi. Perchè altrimenti farà
una scenata.
Betty è davvero confusa, non sa cosa pensare nè
quale sia il miglior modo di comportarsi. Cerca Armando con gli occhi
ma non lo trova, poi fa attenzione e lo nota parlottare con una donna
mentre sembra andare via.
Ecco pensa,
gli è bastato
che non parlassimo per andarsene con una modella! Ah Armando Mendoza...
non cambierai mai! Sei e resterai un bambino capriccioso!
Armando è in
macchina e sta raggiungendo l'albergo. Ha mandato un messaggio a Yousef
con Carola,scusandosi e dicendo che si sarebbero visti il giorno dopo.
Carola era una delle modelle che lavorava con loro e Yousef
non passava di certo inosservato. Sapeva che l'unica cosa giusta da
fare era andare via e stare solo. Per lui era stata una serata molto
stressante. Vedere Betty sempre attaccata a Jorge e non riuscire
nemmeno a parlarle era troppo. Sono
un codardo si dice. Sto
lasciando il campo libero a Jorge. Ma lei deve venire da me... io non
posso stressarla! Ho bisogno di un whisky.
******
Sta dormendo da un paio d'ore quando sente bussare alla sua porta. Non
capisce subito di essere in albergo ma finalmente riesce ad arrivare più o meno
alla porta. Indossa soltanto i pantaloni del pigiama, vorrebbe
prendere una maglietta ma ....
"Arrivo, arrivo" dice con un tono di voce molto forte. Apre ancora
sufficientemente insonnolito e stordito dal whisky.
"Betty!!!! Cosa ci fai qui?" le chiede stupito, trovandosela davanti in
vestaglia.
"Non riuscivo a dormire.... Io" gli risponde abbassando gli occhi.
"Tu cosa" la incalza lui.
"Posso entrare?" chiede lei, entrando senza attendere il suo permesso.
Armando chiude la porta e nota che lei sta guardando per la stanza in
maniera sospetta.
"Betty, non c'è nessuna donna con me, se è questo
che stai cercando" le dice piuttosto arrabbiato dirigendosi verso il
bagno. Apre la porta e le dice sarcastico "controlla anche qui, come
puoi vedere sono solo. E lo sono da tutto il pomeriggio" aggiunge con
l'intento di ferirla.
Betty torna indietro verso la porta della camera " Perdonami non sarei
dovuta venire qui. E' che non riuscivo a prendere sonno e.... " decide
di essere sincera " va bene lo confesso, ho pensato che volessi farmela
pagare per il fatto che non abbiamo parlato al cocktail, ti ho visto
andar via con quella modella..."
"Quale modella?" le chiede.
"Quella che lavora per Ecomoda... non ricordo il nome!" ribatte lei.
"Carola? Pensi che sono andato via con lei? Le ho solo lasciato un
messaggio per Yousef e Amina!"
"Però poi io non l'ho più vista alla festa"
incalza Betty.
"Ti garantisco che non è stata con me!" risponde lui
iniziando ad arrabbiarsi. "Ed è piuttosto strano che tu venga
qui nel cuore della notte, quando io ti ho lasciato con il tuo
bell'amichetto, e non vuoi nemmeno dirmi cosa c'è tra di
voi!"
"Siamo amici..." inizia lei.
"Woow! Un passo in avanti!" la interrompe lui. "Finora non hai voluto
dirmi niente della vostra .... amicizia!"
"Si è così. E tuttora credo che non ti
riguardi!" risponde Betty.
"Non lo capisci vero? Proprio non lo capisci. Io sono geloso di lui...
sono geloso di tutti gli uomini che ti si avvicinano, che ti ronzano
intorno, che possono portarti via da me. È così
difficile da capire?" dice Armando ammettendo la sua debolezza.
"Cosa volevi dirmi prima?" chiede Betty, "quando mi hai chiesto di
parlare!"
"Volevo dirti che eri bellissima e che io non c'entro niente con quello
che ti ha detto Amina. E' venuta a parlarti di sua spontanea
volontà" dice lui.
"Amina...." ripete lei girando nella stanza. " Amina che non
è per nulla interessata a te vero?"
"Tra me e lei non c'è niente. Quante volte devo dirtelo!"
Armando la guarda passeggiare per la sua stanza. E' bellissima. Ha i
capelli sciolti e gli occhiali di sempre. E' la sua Betty.
"Betty" inizia incerto " quel è il vero motivo per
cui tu sei qui? La modella, Amina... mi hai già detto che
siamo amici e non ti fidi di me. Che mi costerà fatica
guadagnarmi la tua fiducia e poi vieni da me nel cuore della notte?"
Lei si dirige nuovamente verso la porta. "Vado via, stai
tranquillo!" gli dice aprendola per uscire.
Betty sa che non può resistere con Armando davanti mezzo
nudo. Ammette con se stessa che era stata la gelosia a portarla nella
sua stanza. Era convinta che l'avrebbe trovato con una donna e invece
era solo e tutto era in ordine. Adesso vuole scappare mentre continua a
darsi della stupida.
"No" le dice Armando chiudendo la porta. "Adesso tu rimani qui" afferma
sicuro. La appoggia contro l'ingresso e la bacia. Non le da il tempo di
reagire.
"Io....." farfuglia Betty tra un bacio e l'altro "non sono venuta per
questo".
"Rimani qui stanotte" le propone lui. "Non faremo niente che tu non
voglia. Dormiremo abbracciati magari. Così ti passa
l'insonnia!" scherza lui.
*****
La mattina inoltrata li trova abbracciati l' una all'altro, quando il
telefono comincia a suonare.
Armando risponde ancora completamente addormentato.
"Si Yousef . Ok. Ci vediamo dopo in spiaggia. Si ho fatto le ore
piccole" e chiude il telefono tornando ad abbracciare Betty.
Quella appena trascorsa è stata la notte più
bella della sua vita. Non è stato facile dominarsi,
perchè lui desidera Betty con tutte le sue forze, ma per
nulla al mondo avrebbe voluto rovinare il momento. Tenerla tra le
braccia è stato bellissimo. Non l'ha lasciata un attimo. Si
chiede come abbia potuto non rendersi conto prima di quanto lei sia
bella. La guarda sonnecchiare e si rende conto di quanto sia
grande il suo amore per lei.
"Armando, smetti di guardarmi" bofonchia Betty. "Avrò un
aspetto orribile!"
"Sei bellissima" le dice lui depositandole un soave bacio sulla fronte.
"Che ore sono?" chiede Betty.
"Le undici" risponde lui.
"Le undici? Le undici?" Betty si alza di scatto e indossa velocemente
la sua vestaglia. "Dovevo incontrarmi con Jorge mezz'ora fa! Mi
starà cercando come un pazzo!"
Armando sente una grande rabbia salirgli dentro. Non era proprio di
Jorge che voleva parlare in quel momento. Ma evidentemente per Betty,
la notte trascorsa insieme non ha lo stesso valore che ha per lui.
É contrito. Sente
la terra mancargli sotto i piedi. Tutta la rabbia, tutto il dolore che
ha cercato di contenere in questo periodo emerge quasi selvaggiamente.
Se c'è una cosa che non può tollerare
è che dopo aver passato la notte insieme a lui, adesso lei
sia preoccupata per Jorge. Infischiandosene dei suoi sentimenti.
"Betty" le dice con una voce terribilmente calma "adesso abbiamo
davanti due opzioni, la prima è che tu ti calmi, rimani qui
con me, facciamo colazione e insieme con calma parliamo di quello che
significa Jorge per te; la seconda è invece che tu esca da
qui e velocemente vai a cercare il tuo dannato Jorge, probabilmente
scusandoti fino all'infinito per non essere stata presente al vostro
appuntamento perchè hai passato la notte qui con me! Ma se
esci da questa stanza, la nostra storia è finita per sempre!"
"Cooosaaaaa?" chiede incredula.
"Hai capito benissimo. Sta a te scegliere cosa fare!"
"Questo è un ricatto... Tu..." gli dice puntandogli il dito
contro "tu hai giocato con me come e quanto hai voluto e adesso
vorresti impedirmi di avere degli amici???"
"Io so bene cosa ho fatto Betty. E sono disposto a scusarmi
in eterno per questo. Ma ciò non significa che io sia
disposto a dividerti con un altro! Che l'unica possibilità
che mi hai dato di ricostruire un rapporto significhi che devo ingoiare
i miei sentimenti e fare finta di niente. Perchè io ti amo
dannazione! E anche se sono la peggiore persona del mondo ti amo per
davvero!"
"E allora, perchè non mi concedi i miei spazi? Sei il solito
egoista!"
"Si" ammette Armando. "Io sono il solito egoista. Ti voglio per me. Io
impazzisco all'idea che un altro uomo possa farti innamorare e portarti
via da me. Mentre io sto espiando i miei peccati. Quindi decidi. O li
affrontiamo assieme, oppure ognuno per la sua strada! Non riesco ad
accettare che tu mi tratti come spazzatura mentre io vorrei darti tutto
il bello del mondo!"
"Io però l'ho fatto. L'ho accettato. Tu mi hai trattato come
spazzatura e non ti sei curato dei miei sentimenti!" rincara la dose
lei in lacrime.
"Si lo so! E allora cosa vuoi fare?" urla lui. "Vendicarti? Trattarmi
come io ho trattatato te? Non lo vedi quanto sto soffrendo? Non mi
parli, sei indifferente con me però poi piombi qui nel cuore
della notte gelosa! Betty, decidi adesso. O stai con me oppure no. Io
sono disposto a subire qualsiasi cosa, ma devo sapere che stai con me.
Che è me che vuoi. non Jorge o qualcun altro!"
"Non puoi dire sul serio.... e allora tutto quello che mi hai detto in
questi giorni erano solo bugie?" chiede.
"No, non lo erano. Ho pensato che avrei potuto sopportare questa
situazione. Che avrei dovuto sopportarla. Ma tu poco fa, non mi hai
detto nemmeno buongiorno! Non ti sei preoccupata per me! Hai
subito pensato a Jorge. Mi hai fatto sentire uno schifo d'uomo. E sono
sicuro che tu provi vergogna di quello che hai fatto stanotte,
cioè venire nella mia stanza. Forse adesso vorresti
sprofondare al centro della terra per averlo fatto. Io non sono
disposto ad accettare tutto questo. Quindi a te la scelta!!"
Betty è infuriata con Armando e con se stessa.
Perchè lui ha dannatamente ragione. Lei si
vergogna di essere andata da lui. Si vergogna di essere gelosa e di
amarlo così tanto. La sua dignità non esiste
più. Come può amarlo e allo stesso tempo odiarlo?
Impazzisce di gelosia all'idea che qualsiasi donna gli si avvicini e
allo stesso tempo vuole fargli del male.
Perchè non riesce a dargli una vera seconda
possibilità?
E' stata stupida, molto stupida. Si è svegliata
così felice tra le sua braccia. Provando un senso di
sicurezza e protezione come mai nella sua vita. Eppure non ha potuto
fare a meno di pensare che avrebbe dovuto giustificarsi con Jorge e che
dirgli di aver passato la notte con Armando l'avrebbe deluso molto. Non
sapeva perchè ma sentiva una certa tensione tra i due che
non dipendeva esclusivamente da lei.
Ma adesso sentiva che Armando stava esagerando! Se pensava di poter
giocare con lei a quel modo si sbagliava di grosso! Aveva promesso a se
stessa che non gli avrebbe più consentito di farsi
condizionare la vita. Avrebbe dovuto imparare a rispettarla. A
rispettare lei e i suoi desideri.
"É questo quello che vuoi Armando?" gli chiede. "Sei sicuro?"
"Quello che voglio è che tu rimanga con me. Vorrei che
potessimo affrontare questa cosa assieme. Perchè
io ti amo. E se vai via, butti alle ortiche un amore vero.
Perchè io non accetterò mai di condividerti con
nessuno. Non ho mai amato nessuno prima di te.... non sapevo cosa fosse
l'amore. Ti darò tutto di me, ma voglio tutto di te. Anche
la tua ira contro di me, ma che sia mia. Non mia e di Jorge!"
"Bene" risponde lei. "Questo è quello che avrai!" gli dice
prendendo la sua vestaglia e dirigendosi verso la porta come una furia.
Quando esce il rumore della porta che sbatte si sente in tutto il piano
dell'albergo.
*****
Armando è distrutto, sconvolto. L'ha persa. Lei ha scelto di
andare via. Ma non avrebbe potuto sopportare di condividerla con
qualcun altro.
Dopo cinque minuti sente nuovamente bussare alla sua porta. É
paralizzato
e ansioso. Spera tanto sia Betty. In realtà vorrebbe
rimangiarsi le parole dette. La vuole accanto a sé.
Non appena apre, non si rende nemmeno conto di chi sia che lo cerca
perchè un terribile pugno si abbatte contro il suo mento.
"Avrei dovuto farlo quando ho scoperto il tradimento di Rachel e non
l'ho fatto, ma adesso te lo meriti proprio" dice Jorge continuando a
colpirlo, mentre Armando si riprende e inizia a rispondere ai suoi
pugni. In pochissimo tempo i due si stanno azzuffando e soltanto
l'intervento di Yousef e di uno dei camerieri scongiura il peggio.
Quando Yousef riesce a trattenerlo, sono tutti in pieno corridoio,
Armando vede che Betty sorregge Jorge. La guarda fissa negli occhi e le
dice "Betty, ti prego, scegli me, resta con me."
"Non dargli retta Betty!" controbatte Jorge. "É un mascalzone che
distrugge le vite di tutti quelli che gli vogliono bene".
A queste parole Armando sta per tornare alla carica.
Ma Yousef lo costringe ad entrare nella sua camera e lui non
può fare altro che notare che Betty, non è andata
da lui. Sta consolando Jorge. Adesso tra di loro, è proprio
finita.
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
Erano passati più
di tre anni da quando Betty e Armando avevano diviso le loro vite a
Cartagena.
I primi tempi non erano
stati
affatto facili. Il primo mese, Armando, non aveva fatto altro che
ubriacarsi e causare risse cercando di dimenticare Betty; poi si era
presentata l'opportunità di viaggiare per il Sud America per
via
degli accordi di franchising e lui l'aveva colta al volo.
Anche i
suoi genitori erano convinti che cambiare aria gli avrebbe fatto bene.
Così alla fine dei suoi giri, aveva deciso di installarsi a
Caracas e muoversi da lì per seguire il suo lavoro. Era
tornato
tre mesi dopo all'Ecomoda, per seguire la sfilata dell'ultima
collezione, quella che avrebbe dovuto sancire la rinascita
dell'azienda, al braccio di Alejandra Zing. Una nota modella
nonchè imprenditrice venezuelana che aveva comprato il
franchising e con il quale lui aveva instaurato un solido rapporto di
amicizia. All'epoca non si sentiva in grado di avere una relazione con
nessuno, però poi era successo. Si erano messi insieme.
Aveva cercato con tutte le sue forze di dimenticare Betty e ci era
quasi riuscito. Adesso, dopo più di tre, non la amava
più. Quando pensava a lei la odiava un pò meno.
Pensava
solo al suo rifiuto. Al fatto che se lei aveva scelto Jorge e non lui,
probabilmente non lo amava abbastanza come invece sosteneva. In fin dei
conti lui l'aveva amata fino a letteralmente distruggersi, ma lei no.
Aveva dovuto accettare che lei non lo amasse almeno non tanto quanto
lui aveva amato lei.
Di certo quegli anni non erano stati tutti rose e fiori. Alejandra era
una donna bellissima, ma un pochino capricciosa.
Era successo per esempio che durante il sessantesimo compleanno di
Margherita, festeggiato al club, con tutti i suoi amici, lei avesse
avuto da ridire sul menu scelto per l'occasione, mettendo in
grave imbarazzo i Mendoza. Allo stesso tempo lui in quell'occasione non
aveva potuto fare a meno di notare che Betty era presente alla festa
con Jorge. Aveva chiesto a sua madre di non invitarla,
ma Margherita non aveva potuto fare a meno di includerla nella
lista degli ospiti. Senza considerare il fatto che l'aveva fatto
rientrare velocemente da Caracas, perchè una volta che
Ecomoda
era tornata ai suoi legittimi proprietari, non ne aveva voluto sapere
di rimanere in carica come presidente, come voleva don Roberto! No! Lei
era andata via. Aveva solo chiesto di poter restare titolare della
Terramoda. E così era stato. Mentre Nicolas aveva continuato
a
lavorare al fianco di Armando solo un altro anno per poi ritornare
a lavorare con Betty. Sapeva che avevano iniziato a fare
affari
con Yousef e suo padre e che aveva stabilmente una relazione con
Jorge. Questo aveva fatto si che a parte le occasioni
ufficiali,
non avevano motivo per vedersi o frequentarsi. Inoltre se lui aveva
bisogno di consigli economico - finanziari si rivolgeva a Nicolas.
Questa era la versione ufficiale. Come erano andate le cose. Solo lui
sapeva però quanto gli era costato raggiungere quel punto di
equilibrio. Quando era tornato da Cartagena, Calderon era
stato
la sua fedele ombra. Gli aveva proposto decine e decine di ragazze con
cui uscire, ma a lui nessuna andava bene. Il fatto di essere stato
rifiutato o comunque di sentirsi rifiutato l'aveva distrutto.
Soprattutto perchè non poteva che incolpare se stesso. Se
non
avessero messo in piedi quel piano maldestro probabilmente nulla
di tutto ciò era successo sarebbe successo. Aveva iniziato a
domandarsi che tipo di uomo fosse. Aveva proprio sentito la
necessità di andare via. Non riusciva a stare
nello
stesso edificio con Betty. La odiava troppo. La odiava soprattutto
perchè lei lo aveva reso debole. Prima di lei tutto era
facile.
I suoi sentimenti erano chiari e semplici. Ricordava spesso quando
raccontava a Calderon che avrebbe voluto innamorarsi... che sapeva di
non amare Marcela e si chiedeva se sarebbe mai esistita una donna per
la quale provare quello che suo padre provava per sua madre. In quei
momenti di grande sconforto, invece, si diceva che sarebbe stato meglio
se non si fosse mai innamorato. Se l'amore era quello, ne avrebbe fatto
volentieri a meno. Gli tornava sempre in mente la gioia e la
serenità che aveva provato quando si era svegliato con Betty
tra
le braccia!! Per non impazzire, in quei giorni, si era detto che non si
sarebbe mai più innamoratoo di nessuna donna. Avrebbe messo
il
suo cuore in una cassaforte e così aveva fatto. Alejandra
era la
donna giusta per lui. Era bellissima e non faceva domande. Quello che
provava per lei era un gradissimo desiderio e affetto. La stimava come
imprenditrice. Ma ormai aveva deciso che non avrebbe amato mai
più nessuno.
*****
Nemmeno per Betty quegli anni non erano stati facili. Aveva
sofferto
terribilmente per come erano andate le cose, ma non aveva mai avuto il
coraggio di andare da Armando e dirgli che lo amava. Aveva sbagliato
lui, non lei. Non si sarebbe abbassata andando a chiedergli un'altra
opportunità. Lui aveva deciso che tra loro era finita? Bene,
era
finita. Ognuno per la sua strada!
Questo era più facile a dirsi che a farsi! Aveva passato dei
mesi terribili. Prima l'aveva visto litigare con tutto e tutti, poi
andare via e tornare con questa venezuelana. Avrebbe voluto ucciderlo.
Non capiva che necessità aveva avuto di farla scegliere a
qualunque costo. Dopodichè, anche se si vedevano con meno
frequenza, era stata lei a voler prendere le distanze. Aveva lasciato
Ecomoda e aveva iniziato a lavorare con Terramoda. Grazie all'aiuto di
Yousef e di su padre, era riuscita ad inserirsi senza
difficoltà
tra le agenzie di investimenti che avevano un buon rating. Dopotutto
lei e Nicolas, lavoravano benissimo assieme.
In tutto quel tempo aveva continuato ad uscire con Jorge. Come amici
all'inizio. Lei era stata chiara, gli aveva detto che non era ancora
innamorata di lui, che forse i sentimenti di lui erano più
profondi...ma lui non demordeva. Alla fine si erano messi assieme. Tra
l'altro Jorge era il ragazzo perfetto. Perfetto con lei, aperto,
disponibile, affettuoso, carino... non ne sbagliava una. I suoi
genitori lo adoravano. Agli occhi di Hermes aveva tutte le
qualtà e trattava benissimo Betty.
Anche lei aveva fatto una ottima impressione ai genitori di lui.
L'avvocato Santamaria, già lo conosceva e lui la stimava. La
madre di Jorge, aveva storto un pò il naso ma poi aveva
finito
con l'accettarla.
"Betty posso parlarti?" le chiede Nicolas entrando nel suo ufficio alla
Terramoda.
"Certo!" gli risponde lei.
"Vuoi davvero commettere questa sciocchezza?" domanda.
"Quale sciocchezza?" ribatte.
"Il tuo matrimonio con Jorge, ovviamente. Tu non lo ami per davvero. Ti
stai solo accontentando perchè non hai avuto il coraggio di
sfidare Armando!" le dice.
"Nicolas, cosa stai dicendo? Cosa ne sai tu? Io non amo Jorge?? Certo
che lo amo!"
"Betty, per favore, non mentire a te stessa. Di sicuro non mi prendi in
giro. Posso pure credere che dopo tutto questo tempo tu abbia imparato
ad amarlo, ma ti batte forsennatamente il cuore quando lo vedi? E se lo
ami, perchè, dopo anni, ad ogni minimo cambiamento della
vita sentimentale di Armando drizzi le orecchie? Non sarebbe il caso di
affrontare questi fantasmi? Devi scoprire se ami Jorge per davvero e
dovresti dirgli cosa c'è stato tra te e il dottor Mendoza,
non la favoletta che gli hai raccontato in questi anni e
cioè che lui ci ha provato con te, all'epoca della tua
presidenza per evitare che scappassi con la sua azienda! Devi dirgli
come sono andate le cose per filo e per segno!"
"Nicolas, smettila di confondermi. Jorge è l'uomo giusto per
me. Abbiamo anche preparato la sua casa per viverci assieme. Ormai
è troppo tardi perchè io gli racconti la
verità. E poi lui odia Armando, a che scopo dovrei dirgli
che l'illustrissimo dottor Mendoza, mi ha sedotto mentre ero brutta
seguendo un piano orchestrato col suo amico Calderon. Che mi ha
spezzato il cuore e che mentre cercavo di perdonarlo mi ha messo
davanti ad una scelta... e io alla fine ho scelto lui" afferma.
"Betty, non prendermi in giro... tu hai agito seguendo il tuo orgoglio
in quella circostanza! Non hai voluto dargliela vinta. Ma tu sei ancora
innamorata di Armando e se ti sposi con Jorge, dirai una bugia a tutti
e prima di tutto a te stessa. Lo capisci che ti rovinerai la vita,
anche se Jorge sembra l'uomo perfetto?"
"Io non mi rovinerò niente, perchè Jorge
è l'uomo perfetto per me. E non se ne discuta
più. Armando Mendoza è fuori della mia vita" gli
dice.
"Quindi non ti interessa sapere che secondo il gossip del jet set, pare
che Armando dopo aver lasciato Alejandra Zing, abbia ripreso a
frequentare Marcela Valencia?" chiede dubbioso Nicolas.
"Per quanto mi riguarda Armando Mendoza, può fare quello che
vuole con la sua vita. Tu dimentichi, Nicolas, che io, a causa sua, ho
sofferto le pene dell'inferno. Non mi sono dimenticata tutto il dolore
che ho patito per causa sua."
"Hai
ragione. So che hai sofferto, ma questo non ti ha fatto smettere di
amarlo!"
"Se solo non mi avesse costretto a scegliere, le cose sarebbero andate
diversamente e forse oggi saremmo felici insieme, ma
purtroppo non è andata così. Ha deciso
lui per entrambi! E Jorge è perfetto per me. Con lui sto
bene e sono felice, se vuoi essere mio amico ti prego di accettare la
mia decisione."
"Va bene. se tu hai deciso così, non mi rimane che
accettarlo. Ma parla con Jorge e digli la verità su quello
che è successo tra te e Armando. Probabilmente lui la
prenderà bene. Comunque io resto convinto che tu ami ancora
lui e non Jorge. Ti stai intestardendo nel volerlo negare e alla fine
soffrirai!"
Nè Betty, nè Nicolas si erano accorti che Jorge
era dietro la porta dell'ufficio di Betty. Era passato per farle vedere
le bozze degli inviti del loro matrimonio e non aveva potuto fare a
meno di sentire tutta la loro discussione. Ancora completamente sotto
shock per quelle rivelazioni, era andato via.
*****
Armando era in Ecomoda, era appena rientrato dal pranzo con Calderon,
dove Monica Agudelo lo aveva avvicnitao chiedendogli se fosse vero che
aveva ripreso a frequentare Marcela e comunicandogli che il jet set era
in fibrillaione per le imminenti nozze di Jorge Santamaria e Beatriz
Pinzon Solano. Aveva allontanato maldestramente Monica,
dicendole che uesti non erano fatti che lo riguardavano, nè
tanto meno riguardava lei, se avesse ripreso o meno a frequentarsi con
Marcela.
C'era da dire che in tutti quegli anni Marcela si era fatta la sua
vita ma non aveva mai smesso di pensare ad Armando. Avevano ripreso a
vedersi come amici. Erano cresciuti assieme e i fratelli Valencia erano
come figli per i suoi genitori. Naturalmenteil fatto cheli avessero
avvistati a qualche evento insieme aveva fatto credere a tutti che
avesso ripreso la loro relazione. Armando in effetti ci aveva pensato.
In fondo lui non era più il donnaiolo di prima e quando
Marcela non era in preda ad una furibonda gelosia, era una donna
amabile, cordiale e a volte persino simpatica. Deciso com'era a non
innamorarsi più.... lei era la candidata giusta come
eventuale Signora Mendoza. Ormai Betty non faceva più parte
della sua vita, se ne era fatto una ragione. Non ci pensava quasi
più. Immaginava che prima o poi si sarebbe sposata con
Jorge. Ormai ognuno di loro aveva la propria vita, anche se a volte
quando al club, li vedeva nuotare, giocare a tennis, parlottare tra di
loro, pensava che avrebbe dovuto esserci lui al posto di Jorge. Ma lei
aveva deciso così. Era inutile tormentarsi.
"Don Armando posso?" chiede Ana Maria bussando e socchiudendo la porta
di presidenza.
"Certo" le risponde. "Entra, cosa succede."
"Wilson mi ha informato che in reception c'è Rachel Collins
che desidera parlare con lei. Dice che è urgente e
confidenziale. Per questo motivo non ho voluto avvisarla tramite
telefono" gli dice la segretaria.
"Ok, falla passare.... la riceverò!"
Continua.... ...
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Capitolo 9
Armando aveva quasi discusso
con Marcela a causa di Rachel Collins.
Quando lei
era andato a trovarlo in Ecomoda, la prima persona che li aveva visti
insieme era stata Marcela.
Lui era
pronto per una delle sue scenate di gelosia, ma nel mezzo del litigio,
la stessa Marcela si era interrotta e aveva detto "Armando..... mi succede una
cosa strana....!"
"Cosa?"
aveva chiesto lui.
"Davvero
strana. In realtà non so nemmeno perchè stiamo
litigando! Io non sono gelosa di questa donna!"
"Davvero?"
"Si. Non sono gelosa di questa
donna!"
Armando
l'aveva guardata stranito. "E questo cosa significa?" aveva chiesto.
"Non lo so
con certezza, ma credo che significhi che io non sono più
innamorata di te! Se fosse stata in un altro periodo della mia vita...
penso che sarei impazzita! Invece adesso io sono serena... molto serena
al riguardo!"
"Io... non
so che dirti Marce.... !"
"Non devi
dire niente Armando.... non ne sono sicura, ma credo di amarti in una
maniera diversa adesso.... come un amico? Un fratello? Di certo non
penso di poter fare a meno di te nella mia vita!"
"Dici
davvero Marce?" chiede sollevato Armando.
"Si... "
"Devo
chiederti scusa allora. Ti confesso che avevo pensato che avremmo
potuto riprendere la nostra storia da dove l'avevamo interrotta....
perchè... i miei genitori mi pressano affinchè io
mi sposi... e faccia finalmente qualcosa di buono nella mia vita. Dopo
il disastro con Alejandra...."
"Armando...
anche io ho pensato che avremmo ripreso la nostra storia da dove
l'avevamo interrotta. Tu mi hai ferito molte volte e io sono stata
convinta di amarti per tanto tempo.... ma non è
più come prima. Io... non voglio accontentarmi di un uomo
che si sposerebbe con me, volendomi bene.... forse la mia era davvero
una ossessione nei tuoi riguardi... "
"Marce"
chiese lui "tu sei mia amica giusto? Lo sarai per sempre no?"
"Certo che
si. Non potrà mai dimenticare che siamo cresciuti insieme e
che i tuoi genitori siano diventati come i miei dopo l'inciente aereo
in cui sono morti i miei..."
"Ho bisogno
di un consiglio. E non posso chiederlo a Mario.... prò
questa storia potrebbe ferirti....!"
"Non
importa, dimmi" gli aveva risposto sedendosi accanto a lui sul
sofà.
"Riguarda
la donna che hai visto qui prima. Si chiama Rachel Collins. Un tempo
era fidanzata con Jorge Santamaria"
"Non
è quella che l'ha tradito prima del matrimonio?"
lo aveva interrotto lei.
"Si proprio
lei" aveva affermato Armando. " Qui in Colombia nessuno sa chi sia
tranne io e Mario perchè la storia tra lei e Jorge si
è svolta negli Stati Uniti. E si sarebbero dovuti sposare
lì.... insomma il matrimonio è fallito
perchè lei ha tradito lui con un altro uomo, e Jorge ha
incolpato me di questo, perchè io avevo presentato Rachel e
Aaron."
"E allora,
qual è il problema?" gli chiese.
"Rachel
è ritornata qui in Colombia perchè vuole
riprendersi Jorge. Tu sai che Jorge e Betty si sposeranno a breve. Lui
ha detto del matrimonio ad alcuni loro amici che lo hanno riferito a
lei. Vuole impedire questo matrimonio. Dice che si è pentita
di aver lasciato Jorge. Mi ha detto 'Armando hai presente quando fai
un errore madornale nella tua vita e non sai come riparare? Ma io devo
farlo! Lui è l'uomo della mia vita!'Pensavo di avere tempo e
invece non ne ho. Gli ho fatto del male e adesso, devo fare di tutto
per riprendermelo!' "
"Perdonami Armando, ma quanti anni fa si sono lasciati lui e questa
Rachel?" aveva chiesto Marcela.
"Quasi sette anni fa"
"E tu credi che dopo sette anni in cui non si è fatta
sentire, lui possa lasciare Betty per rimettersi con lei?E tu? Non ti
infastidisce che Betty sposi Jorge?"
"No, Marce. Lei ha fatto la sua scelta quattro anni fa. Io sono andato
avanti con la mia vita e lei con la sua. Mi dispiace tanto per te,
avrei voluto essere un fidanzato migliore. Probabilmente sarebbe stato
tutti diverso!"
"Ti ringrazio per le tue parole, mi solleva che tu capisca che era
impossibile non controllarti o essere gelosa con lo stile di vita che
avevi! Ma ognuno di noi ha un percorso da fare.... e il nostro
probabilmente era questo!"
"Non ti ho raccontato il peggio....!"
"Perché c'è un peggio a questa storia?" chiese
lei.
"Si. Ho scoperto perchè Jorge è infuriato con me.
Rachel mi ha confessato di avergli mentito. Gli ha detto che io e lei
eravamo stati a letto insieme! E non è vero. Io non avrei
mai e poi mai tradire Jorge che era mio amico all'epoca! E poi noi due
ci eravamo appena messi insieme!"
"Insomma mi stai dicendo che quando tu e Mario facevate
avanti e indietro dagli Stati Uniti e tu hai iniziato a lavorare per
l'Ecomoda e noi ci siamo messi insieme, frequentavate Jorge, che si
trovava in America, fidanzato con questa Rachel, poi lei l'ha tradito
con una persona che lei hai presentato tu e gli ha detto di aver avuto
una notte di passione con te. E.... non ti è mai passato per
la testa che lui stia con Betty per fartela pagare? Betty cosa sa di
questo?".
"Non so... ma penso che sappia tutto. Betty ci mette meno di tre
secondi a credere il peggio di me. Quindi anche se non è
vero sono certa che non si sia stupita di ciò che Jorge le
ha raccontato. E poi non mi importa, di cosa crede. Tra me e lei
è finita. Definitavemente finita. Lei ha scelto lui" aveva
affermato con un gesto di stizza. "L'unico problema che ho adesso
è che la presenza di Rachel qui, gli farà credere
che io voglio separarli. Ma io non voglio. Sono indifferente a questa
storia. Io non sono colpevole di niente. Rachel ha commesso un errore e
vuole recuparare. Però... come faccio a non essere messo in
mezzo, Marce?" gli aveva chiesto quasi timoroso.
"Faremo così" affermò lei. "Il gossip sostiene
che forse ci siamo rimessi insieme? Bene allora ci faremo vedere
insieme dovunque dovrai andare. Magari possiamo portarci dietro anche
Mario...se ci deve essere questa Rachel! Purtroppo non puoi lasciarla
sola, se non conosce nessuno in città! Ma io ti
coprirò le spalle!"
"Marce.... ma non posso chiederti questo! Io...."
"Armando.... non mi stai chiedendo niente. E tra amici ci si aiuta.
Ammetto che ho faticato molto per arrivare a questo, ma non posso
abbandonarti in questo disastro...." gli aveva detto.
"Marce io non merito la tua amicizia!" le disse e poi l'aveva
abbracciata. "Ti auguro il meglio che la vita possa offrirti!"
"Armando... sei sicuro di non essere più innamorato di
Betty? Perchè potresti approfittare di questa occasione che
ti si presenta e se ci sono io di mezzo magari lei potrebbe credere che
ci sia qualcosa tra di noi.... "
"Marce... non è necessario preoccuparci di questo. Betty non
ha mai voluto darmi una vera possibilità quando poteva. Ha
preferito lasciarmi nel dubbio. Io da te ho imparato una cosa
importantissima, un amore a condizioni non è amore. Lei non
mi ama senza se e senza ma... non so se dipenda dal fatto che io
l'abbia ferita o se probabilmente non mi abbia mai amato davvero."
"Non posso credere che parole del genere escano dalla tua bocca! E
allora perchè ti avrebbe assecondato con la storia
dell'embargo se non per amore? Quante volte ti ha coperto dalla mia
furia... no Armando, io credo che lei ti amasse sinceramente.
Probabilmente l'hai ferita e avresti dovuto darle più tempo!"
"Io le avrei dato tutto il tempo del mondo, volevo solo essere
rassicurato che sarebbe tornata da me, che avremmo trovato insieme un
modo per superare la questione, invece lei ha voluto fare a modo suo e
ha scelto la libertà di frequentare chi voleva
perchè io ero in prova. E questo qualcuno è
Jorge."
"E non puoi provare a capirla?" gli chiese.
"Marce, se fossi stata tu al suo posto e io avessi detto, perdonami ma
ricominciamo assieme, tu non ti saresti mossa dal mio fianco!"
"Si. Hai ragione. Io sono fatta così.... avrei fatto di
tutto per riconquistarti. Ma ti avrei fatto penare!"
Armando aveva sorriso. "Come vedi non c'è motivo di pensare
a me e Betty adesso. Spero solo che Jorge sia così forte da
non lasciarla per Rachel, perchè nonostante tutto
ha già sofferto abbastanza nella sua vita."
Armando aveva ripensato alla sua discussione con Marcela,
perchè quella sera, cinque giorni dopo la visita di Rachel,
per la prima volta sarebbero usciti tutti e quattro assieme e
sicuramente avrebbero incontrato Betty e Jorge, perchè non
potevano non partecipare alla festa organizzata nell'ambasciata
americana per il 4 luglio.
Rachel non aveva ancora incontrato Jorge, perchè lui era
stato fuori città. Quindi si sarebbero visti in questa
festa, dopo sette anni.
Armando Mendoza smetti
di pensare a Betty e alla faccia che farà nel vederti. Non
sai nemmeno come, ma ti sei cacciato in questa situazione e adesso devi
uscirne....pensa Armando quando finalmente
arrivano tutti assieme alla festa. Sono tutti elegantissimi,
in particolare Marcela e Rachel sono bellissime. Marcela ha chiesto che
Hugo le vestisse e il noto stilista era stato molto felice di farlo,
tappandosi le orecchie per non sentire le lamentele di Patrizia che non
era stata invitata all'evento.
Rachel, con i suoi capelli castani e gli occhi verdi era bellissima, ma
era Marcela che aveva colpito Armando per il suo abbigliamento
così elegante e informale. Indossa una fiammante tuta di
seta color melograno che era allacciata al collo con una chiusura
gioiello sul davanti e poi indossava una serie di accessori in tinta
che non facevano che accentuare la sua bellezza. Ma ciò che
la rende davvero bella era la sua serenità. E questo rende
anche Armando molto più rilassato.
Armando, Marcela e Mario stanno presentando Rachel a varie persone che
conoscono quando Betty e Jorge fanno il loro ingresso nel salone delle
feste dell'ambasciata.
Quando Jorge vede Rachel per un attimo si pietrifica. Betty si rende
conto che c'è qualcosa che non va.
"Tutto bene?" chiede.
"Si e no, c'è qualcuno che non dovrebbe esserci!" afferma
lui rivolgendo lo sguardo verso Armando.
Betty, guarda nella direzione indicata e rimane senza fiato. Armando
è bellissimo in smoking. Poi vede accanto a lui Marcela che
gli parla e nota il modo in cui lei gli sorride. Sente il terreno
mancarle sotto i piedi ma cerca di riprendere il controllo della
situazione.
"Beh era quasi impossibile che Armando Mendoza non fosse invitato a
questa festa, no?" dice. "I Mendoza sono ancora una delle famiglie
più importanti della Colombia."
"No, Betty, non mi riferisco ad Armando, ma alla donna che
c'è con lui. Non Marcela, ma l'altra. Rachel. Rachel
Collins. Non so cosa ci faccia qui, ma non mi stupisco di vederla con
lui" asserisce.
Rachel dal canto suo ha appena visto Jorge. Prova una gioia immensa nel
rivederlo e quasi sviene dalla commozione. Per fortuna Armando la
sostiene, ma poi è Mario che da perfetto cavaliere si occupa
di portarle qualcosa da bere. Non le rimane che cercare l'occasione per
parlare con lui.
"Jorge... chi è Rachel Collins?" chiede Betty.
"Perchè non dovrebbe essere qui?"
"Ti ricordi che ti ho detto che una donna mi aveva spezzato il cuore?
Bene è lei."
"Lei è la donna che ti ha tradito con quell'uomo che le
aveva presentato Armando?" chiede stupita.
"Betty, è una fase della mia vita chiusa, finita. Voglio
solo andare avanti, voglio sposarmi con te e vivere per sempre felici e
contenti!"
"Ma perchè è qui?" si domanda.
"Sicuramente avrà una relazione con Armando Mendoza!"
afferma sicuro lui. "Il vero motivo per cui io sono incazzato nero con
lui è che è andato a letto con lei, mentre era
fidanzata con me. Lei me l'ha confessato. E lui ha continuato a fare il
mio amico per tutto quel tempo! Betty.... sicuramente noi dobbiamo
parlare, ma non possiamo farlo adesso. Se non facciamo un pò
di public relations mio padre mi ammazza! Rimandiamo ad un altro
momento, vuoi?" le chiede, baciandole una tempia.
La serata si svolge più o meno tranquillamente, ma poi tutto
crolla.
Betty non aveva fatto che guardare Armando di sottecchi,
perchè era profondamente infastidita dal suo comportamento
con .... Marcela. Tra lui e Rachel sembrava non esserci niente, mentre
Marcela non si era allontanata un attimo da lui. E loro insieme
sorridevano e sorridevano e sorridevano e lei si chiedeva cosa ci fosse
da sorridere! Avevano ballato insieme tutta la serata e si erano pure
divertiti. Si vedeva dai loro volti. Lei e Jorge avevano iniziato una
discussione politica con l'ambasciatore americano e non erano riusciti
a liberarsi. Avevano fatto un solo ballo, durante il quale lei aveva
guardato Armando e lui, Rachel.
Lo speaker annuncia i tradizionali fuochi di artificio che concludono i
festeggiamenti del 4 luglio.
Armando prende Marcela da parte e le dice "Marce, i fuochi non mi
interessano più di tanto, ne approfitto per andare in
bagno!"
"Ok, ma va tutto bene?" gli chiede lei.
"Si certo. Mi rinfresco un attimo e torno!" Non poteva certo dirle che
Betty e fuochi d'artificio erano due accostamenti che lo facevano
andare indietro nel tempo ad una serata che aveva dato inizio ad una
notte magica finita in modo disastroso.
Senza che se ne renda conto si ritrova nell'antingresso del
bagno con Rachel, Betty e Jorge.
"Scusate" dice "torno dopo, non mi serve il bagno in
realtà... volevo solo riposare!"
"Sei il solito miserabile" lo aggredisce Betty. Sente esplodere tutta
la rabbia e tutta la gelosia che ha provato nella serata.
"Come scusa?" chiede Armando.
"Hai sentito benissimo!" ribatte. "Hai portato qui la tua fidanzata e
la tua amante senza farti il minimo scrupolo, come sempre, no?"
"Io non sono l'amante di Armando!" afferma Rachel indignata. "Non lo
sono mai stata!"
"Certo, come no!" afferma Betty.
"Hai dimenticato quello che mi hai confessato tanti anni fa?" le chiede
Jorge.
Rachel ha il volto afflitto. "Ti ho mentito.... non è vero
che Armando è stato il mio amante. Tra me e lui non
c'è mai stato altro che un'amicizia!"
"E perchè lo hai fatto?" continua Jorge.
"Perchè volevo ferirti. Io non ero pronta al matrimonio e mi
sentivo forzata da te. Avevi programmato la nostra vita nei minimi
dettagli. Ero molto giovane e immatura. Volevo degli spazi!"
"Se non sei l'amante di Armando cosa ti porta qui?" le chiede alterata
Betty.
"Io" inizia Rachel titubante, ma poi prende coraggio "Io sono qui
perchè non voglio che Jorge si sposi con te, ok? Voglio
chiedergli un' altra possibilità!"
"Tu sei pazza!" afferma Jorge. "Io e te non abbiamo più
niente che spartire. Non sarai andata a letto con Armando ma lo hai
fatto con quel tale che nemmeno conoscevi e il fatto che su Armando tu
abbia mentito non fa altro che confermare che sei una donnaccia!"
"Ti prego Jorge.... io ho sbagliato, ma possiamo ancora essere felici
assieme!"
"Quindi è questo quello che vuoi?" chiede Betty ad Armando.
"Rovinare il mio matrimonio?"
"Io?" chiede lui. "Io non voglio niente di niente Betty. Non so cosa
voglia tu, ma la tua vita ha smesso di interessarmi da molto tempo!" le
dice con più foga di quella che vorrebbe. Vuole ferirla.
Come sempre lei ha deciso che lui era colpevole di qualsiasi nefandezza
lo si accusasse.
Per fortuna in quel momento Marcela entra nell'antingresso del bagno.
"Scusate" dice "stavo cercando Armando!" Capisce immediatamente che la
situazione è degenerata.
"Marce ti dispiace se andiamo via?" le chiede. "Non abbiamo
più niente da fare qui, il nostro dovere l'abbiamo fatto!"
Poi si rivolge a Rachel. "Vieni via con noi?" le chiede.
"Si Armando" afferma.
"Rachel, non farti mai più rivedere da me, hai capito?" le
intima Jorge.
Rachel, muovendosi come se Betty non fosse presente, si avvicina a
Jorge, gli da un bacio sulle labbra e gli dice "Sai anche tu che
possiamo ancora essere felici insieme!" Poi fa per andare.
Betty è sconvolta da quello che ha appena visto. Ma
ciò che la sconvolge di più è che lei
vuole prendere a schiaffi Armando! Non fa altro che
pensare... Armando si
è rimesso con Marcela, si è rimesso con Marcela.
Stavolta sarà per sempre.
"Armando" lo richiama Jorge "anche se non sei andato a
letto con Rachel e io ti ho odiato per questo, non ti
permetterò di portarmi via Betty. So già che
tutta questa messa in scena l'hai creata tu per impedire il nostro
matrimonio, ma non ci riuscirai!" gli dice irato.
Incredibilmente, invece di Armando, gli risponde Marcela. "Jorge, se
fossi in te starei con i piedi per terra. Armando ha di meglio da fare
che cercare di impedire il tuo matrimonio. La gente cambia, le persone
vanno avanti. Tu pensi che lui sia ancora innamorato di Betty? Dopo che
lei ha scelto te e non lui?"
A questo punto è Betty che interviene. "Non parlate come se
io non ci fossi per favore! Sono certa che non riuscirà a
dividerci" dice rivolgendosi a Jorge.
"E tu Marcela?" le chiede Jorge "come puoi dire una cosa del genere se
continui a perdonargli di tutto e di più, visto che state
ancora assieme!"
"Jorge, cosa faccio io non ti riguarda. E comunque, le persone cambiano
e se io e Armando siamo qui insieme ci sarà un motivo e
questo non devo di certo discuterlo con te, non credi?!" afferma lei.
"Basta, smettetela tutti e due. Immediatamente. Io non voglio rovinare
niente a nessuno" interviene Armando. "Spero tanto che riusciate a
sposarvi. Rachel è con me, solo perchè qui a
Bogotà non conosceva nessuno. Ma potete star certi che io
non interferirò col vostro matrimonio. Potete fare quello
che volete." Mentre dice queste cose sta guardando Betty negli occhi.
Mentalmente si dice che è un giuramento che sta facendo a se
stesso. "Anzi" aggiunge "ditemi quando sarà... io
provvederò ad essere lontano... Marce, cosa ne dici se
quando loro si sposano ci facciamo un bel viaggio?? Così
sono certi che non rapirò la sposa, nè
saboterò qualcosa.... potremo andare in Giappone, che te ne
pare?" le chiede.
"Mi sembra un'ottima idea... ma credo che non sia tu che devi
allontanarti, perchè se Jorge ha paura di perdere la sposa,
evidentemente, dovrebbe accertarsi che lei non si faccia portare via!"
dice guardando Betty.
"Può contarci Marcela, io non mi faccio portare via!"
replica acidamente Betty "e se ci scusate, noi ora ce ne andiamo!"
Continua.....
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Capitolo 10
Dal
capitolo 9
"Può contarci
Marcela, io non mi faccio portare via!" replica acidamente Betty "e se
ci scusate, noi ora ce ne andiamo!"
Proprio
mentre stava per uscire mano nella mano con Jorge, Betty
sente un dolore improvviso al petto che la lascia senza respiro.
"Jorge
"dice appena, portandosi la mano al cuore prima di svenire.
Davanti
alla scena, Jorge paralizzato non sa come reagire, mentre prontamente
Armando si china su Betty e cerca di svegliarla. "Marce, chiama
un'ambulanza, prestoo! Marceeeee" urla, mentre cerca di capire
perchè Betty non si riprende e se ci sia polso.
"Non puoi
farmi questo? Hai capito Betty?" le dice "Non puoi farmi questo!!"
Fortunatamente
in ambasciata c'era un medico e un'ambulanza, quindi erano riusiciti a
soccorrere Betty immediatamente, dopo che Marcela aveva dato l'allarme.
Armando non
avrebbe voluto separarsi da lei, ma non era stato possibile non farlo,
quindi tutti insieme si erano diretti in ospedale per avere notizie di
Betty.
Una volta
arrivati, erano stati raggiunti dai genitori di Betty, preoccupatissimi
per le sorti della loro unica figlia.
"State
tranquilli" gli dice il medico dopo circa un'ora e mezza. Era stato
circondato da tutti loro, anche se Jorge aveva guardato in cagnesco
Armando, non avrebbe voluto che lui avesse notizie di Betty, ma Armando
non aveva voluto andare via.
"Abbiamo
potuto escludere le cause più pericolose o mortali per
vostra figlia. Non si è trattato nè di una crisi
cardiaca o neurologica. Cuore e cervello stanno benissimo. Tutti gli
esami ci dicono che i parametri sono nella norma. Tuttavia cadendo ha
sbattuto la testa ed ha un leggero trauma cranico e una caviglia
slogata" continua il medico.
"Quindi
possiamo portarla a casa?" aveva chiesto la signora Giulia. Per niente
al mondo avrebbe permesso che sua figlia stesse da Jorge o da qualche
altra parte.
"No signora
Pinzon" le riponde il medico. "Terremo sua figlia in osservazione per
altri due o tre giorni, cercando di capire quali siano state le cause
del suo svenimento."
"Non
sarà...." chiede timidamente Jorge " ma .... non
può essere, abbiamo sempre usato precauzioni" aggiunge
cercando di non guardare don Hermes, immaginandolo arrabbiatissimo per
quello che stava dicendo.
Anche
Armando era piuttosto arrabbiato per questa domanda, ma soprattutto
terrorizzato per la vita di Betty. Se lei era svenuta
perchè aspettava un bambino, sebbene questo lo distuggesse
nel più profondo della sua anima e non voleva ammetterlo
nemmeno con sé stesso, sarebbe stato felice, perchè questo
significava che lei stava bene.
"No"
risponde il medico. "Lei è il suo fidanzato? Abbiamo fatto
anche un test per una possibile gravidanza, ma è
risultato negativo. La sua fidanzata non è incinta."
Don Hermes
tira un sospiro di sollievo e anche Armando.
Alla fine,
il medico permette solo alla signora Giulia di vedere Betty che ha
ripreso conoscenza, ma non permette a nessuno di restare in ospedale
con lei.
Jorge,
sarebbe voluto rimanere, e anche Armando. Ma il medico fa andare via
tutti stemperando gli animi.
*****
Nei tre
giorni seguenti Betty rimane in ospedale e viene sottosposta a tutti
gli esami necessari. Al momento di essere dimessa viene
chiamata nello studio del suo dottore.
"Dottor
Martinez" bussa " sono Beatriz Pinzon"
"Venga
signoria Pinzon" le dice "si accomodi, oggi la dimettiamo. E meno male,
altrimenti quei due giovani finiscono al pronto soccorso!"
"Eh?"
chiede Betty, ignara di cosa voglia dire il medico.
"Si
accomodi Betty" dice il medico "posso chiamarla così vero?
Ha la stessa età di mia figlia. Dunque Betty, lei non ha
nulla di patologico. Tutti gli esami sono a posto. Il suo svenimento
è stato causato da un attacco di panico."
"Cosa?"
chiede stupita Betty.
"Si Betty.
Non ha nulla che non vada. Mi ha raccontato che ha sentito un
forte dolore al petto e senso di oppressione, tanto da svenire, ma il
suo cuore è sanissimo. L'abbiamo sottoposto a tutti gli
esami possibili. Non ha nulla che non vada, così come tutti
i suoi organi. Sono sicuro che i suoi problemi di cuore siano relativi
ai due giovani che da tre giorni litigano per lei davanti
l'ospedale, o mi sbaglio?"
"Non si
sbaglia dottore... il fatto è che.... è una
situazione complicata!"
*****
Armando
sapendo che Betty è stata dimessa e che si trova a casa dei
suoi genitori ha pensato di andare a trovarla. Anche se immagina che
Jorge glielo potrebbe impedire. Tuttavia lui vuole solo assicurarsi che
Betty stia bene.
Quindi si
presenta a casa sua con un magnifico mazzo di tulipani e una scatola di
cioccolattini. La signora Giulia lo riceve amabilmente e lo fa
accomodare in salotto dove già c'è Betty.
Betty
è imbarazzatissima. Improvvisamente non sa cosa dirgli
nè come chiamarlo...
"Ciao
Betty" gli dice lui.
"Salve
Armando... grazie di essere venuto a trovarmi. Vuoi qualcosa da bere?"
propone.
Armando
pensa che sarebbe ora di ammettere con se stesso che nonostante tutto
il tempo passato, l'unica cosa che vuole è abbracciarla e
baciarla fino allo sfinimento.
"Un
whisky?" chiede Betty.
"No,
grazie. Sono solo passato a vedere come stai. Spero che tu stia meglio"
le dice invece.
"Si grazie.
Il medico mi ha detto che si è trattato di un attacco di
panico. Grazie di avermi soccorsa" gli dice Betty.
"Figurati...
sono felice che tu stia bene e che si sia trattato solo di questo!"
Betty sta
per piangere. Non sa chi ha di fronte.
Armando
è teso. Tesissimo.
"Betty"
inizia " io.... immagino che la situazione che stavi affrontando
quando ti sei sentita male non sia delle più
facili, ma ti giuro su ciò che ho di più caro al
mondo che non ho nessuna intenzione di rovinare il tuo matrimonio con
Jorge. Io non ho chiamato Rachel, si è presentata da sola.
Era con me solo perchè non conosce nessun altro a
Bogotà. Io non potrei mai volere la tua
infelicità, quindi se è questo che ti tormenta,
stai tranquilla. Adesso penso che .... posso andare. Non voglio
incontrare Jorge. In ospedale non mi ha mai fatto entrare per avere tue
notizie."
Certo che sei proprio stupido
Mendoza, sta pensando Betty mentre lo ascolta parlare. Perchè non mi baci e
mi abbracci e mi dici che ti sei spaventato a morte? Betty, ma cosa
stai pensando?? Tu ami Jorge! Devi sposarti con Jorge. Sei tornato con
Marcela, Armando? Basta Betty! Non sono affari tuoi. Vuoi ancora
vendicarti di lui, ricordi? Vendicarsi? Chi vuole vendicarsi? Voglio
solo che mi baci. No Betty! Lui è un insensibile e basta. Ti
ha messo davanti ad una scelta quando non doveva... si è
messo con te solo per salvare la sua azienda. Lui non ti ama. Se ti
avesse amata non ti avrebbe fatto scegliere. Si, ma io
perchè ho scelto di andare via se tutto qullo che volevo
era restare? Volevo vendicarmi. Cielo devo smetterla immediatamente.
"Armando io...
grazie" gli dice Betty.
"Bene... io
vado via, immagino che tu abbia bisogno di riposare e io devo andare a
lavorare. Ciao Betty" le dice sfiornadole la guancia con un bacio.
*****
Quando
arriva Jorge e Betty gli racconta che Armando è venuto a
visitarla, si infuria. Purtroppo non aveva potuto fare a meno di andare
a lavorare e lasciarla sola, altrimenti se lui fosse stato presente,
non avrebbe mai permesso che Armando si avvicinasse a Betty.
"Amore" le
dice "quando ti sei sentita male, stavamo per avere un chiarimento. Ti
va di fare una passeggiata e ne parliamo?" gli chiede. Immediatamente
Betty, corre verso il bagno e vomita tutto quello che ha mangiato.
Jorge sa
che Betty non è incinta. Non potrebbe esserlo nemmeno a
sperarlo perchè nell'ultimo periodo non avevano avuti
rapporti sessuali. Solo qualche bacio e qualche carezza e niente di
più. La casa nuova, il loro lavoro molto stressante li aveva
distrutti. Si dicevano sempre che non vedevano l'ora di sposarsi
per recuperare il tempo perso.
"Betty stai
bene?" le chiede lui vedendola di ritorno.
"Si, ma non
voglio uscire. Penso piuttosto che mi stenderò un
pò, ti dispiace?"
*****
Ogni
volta che nei giorni seguenti Jorge aveva tentato un
chiarimento con lei, Betty si sentiva male. Vomitava, aveva attacchi di
tachicardia ed era arrivata quasi a perdere i sensi. Dopo oltre dieci
giorni, a due mesi dalle nozze, Betty aveva trovato un medico
omeopata che con delle sedute di agopuntura e una serie di medicinali
naturali era riuscito a bloccarle queste crisi, anche se di fondo il
problema non era risolto. Lo sapeva anche lei di avere un problema
bello grosso. Ma, visto che ormai indietro non si poteva tornare, aveva
deciso di andare avanti con i prearativi del matrimonio.
Sapeva tramite le sue amiche che Armando aveva lasciato Mario a capo
dell'azienda ed era partito per l'Europa. Ci sarebbe stato tre mesi, di
cui uno con sua sorella in Svizzera. Avrebbe cercato nuovi mercati e
investimenti.
Ma Ana Maria era stata chiara nel dirle che il vero motivo della
partenza di lui era perchè non voleva esserci quando lei si
sarebbe sposata con un altro.
"Sei una codarda" le urla
Nicolas "Ecco quello che sei, una codarda!"
"Nicolas,
ma cosa stai dicendo?"
"Tu ami
Armando Mendoza e stai andando avanti con questa farsa del
matrimonio con Jorge! Sei ancora in tempo per tornare indietro!"
"Nicolas,
non nego di provare qualcosa per Armando... ma lui non mi vuole! Non mi
ha mai voluto! Altrimenti non mi avrebbe fatto scegliere tra lui e
Jorge...."
"Betty ma
tu per davvero pensi che un uomo, qualsiasi cosa abbia fatto, possa
condividere la sua donna con un altro?"
"Ma se
all'epoca Jorge era solo mio amico!"
"Evidentemente
aveva bisogno di conferme. Dovevi scegliere lui, primo
perchè lo ami, secondo perchè lo ami e terzo
perchè avresti potuto fargliela pagare lo stesso. Invece tu
... no hai scelto Jorge!"
"Io non ho
scelto Jorge! Ho scelto la mia indipendenza! Tu hai idea di chi sia
Armando Mendoza o che carattere abbia?"
"Io ho solo
idea che tu non gli hai nemmeno dato la possibilità di
dimostrarti che era diverso da quello che sembrava. Tu lo hai giudicato
SOLO PER I SUOI ERRORI! E poi ti sei convinta di aver fatto bene!
"Nicolas....
perchè mi fai questo? Perchè?"
"Perchè
non puoi fuggire dai tuoi sentimenti per sempre!"
"Io non lo
so cosa provo. A volte lo odio, altre lo amo. Mi fa sentire inadeguata.
Jorge è così perfetto. L'uomo che tutte le donne
vorrebbero. La mia vita è con Jorge adesso. Non posso farle
fare un giro di trecentosessanta gradi per uno che se n'è
andato in Svizzera per tre mesi!"
"Ma ti ha
regalato i tulipani... lo sai cosa significano i tulipani nel
linguaggio segreto dei fiori?" le chiede Nicolas.
"No!" gli
risponde.
"Amore
puro, sincero, incondizionato"
"E tu credi
che l'abbia fatto apposta? Cioè che non sia il primo mazzo
che gli è capitato a tiro? In fondo anche lui si
è rifatto una vita con Alejandra e adesso con Marcela. Di
nuovo!"
"Betty! Non
c'è peggior sordo di chi non vuol sentire! Sei una codarda e
hai paura. Forse davvero tu non ami Armando Mendoza. Sei solo bloccata
sul suo ricordo e su quello che non è stato e poteva essere.
Ma se davvero vuoi sposare Jorge, devi dirgli cosa c'è stato
tra di voi. Lui merita di saperlo!"
"Lo so
Nicolas. E' che ogni volta che proviamo a parlarne.... io mi sento
male....ma hai ragione devo dirglielo!"
*****
Così
finalmente, in una assolata sera di primavera, Betty aveva raccontato
tutto a Jorge e lui aveva raccontato tutto a lei su Rachel. Insieme,
dopo tanto piangere avevano deciso di andare avanti con i preparativi
del loro matrimonio perchè pensavano di avere qualcosa di
bello per cui combattere e da custodire. La prima reazione di
Jorge era stata quella di andare a riempire di pugni Armando Mendoza,
ma Betty lo aveva calmato. Tra lui e Rachel non sapeva chi
fosse peggio.
Rachel si
era trasferita a Bogotà e aveva trovato lavoro presso uno
studio legale che aveva spesso come controparte i Santamaria e
assediava Jorge, ma lui riusciva a sfuggirle ed in ogni occasione
possibile si presentava con Betty.
Betty era felice, magari non toccava il cielo con un dito, ma sapeva di
aver preso la decisione giusta.
Armando continuava a stare in Europa.
Nicolas era l'unico a non essere d'accordo con quello che Betty stava
facendo e glielo ricordava sempre, ma lui era suo amico e non l'avrebbe
mai abbandonata. Anche se stava per fare la più grande
stupidaggine della sua vita. Di nuovo.
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Capitolo 11
Circa un mese e mezzo dopo....
Betty si sveglia in
una stanza da letto e si accorge che c'è qualcuno con lei.
"Ma dove sono?" si
chiede a voce alta, cercando di prendere gli occhiali dal comodino.
Accende la luce e si spaventa.
Quello che dorme nel
suo letto è Armando Mendoza!
Cosa ci fai lui qui? E dove
sono? Cielo mi scoppia la testa!
Una ragazza si
trascina verso di lei, stropicciandosi gli occhi. "Betty.... ma dove
siamo. E lui chi è? Perchè è qui?"
"Charlotte, ma tu cosa
ci fai qui? E soprattutto cosa ci fa lui nel mio letto?" le chiede.
"Non ricordo nulla,
Betty. Ricordo solo che siamo andate in quel club e poi il buio!
Sarà il caso di svegliarlo e chiedergli!"
Betty decide di
svegliare Armando e lo scuote abbastanza forte. Mai, avrebbe pensato
che avrebbero trascorso così la prima notte insieme.
"Armandooo, svegliati!"
Lui di soprassalto
apre gli occhi! "Dove sono?" chiede. Si guarda intorno e vede
Betty accanto a sé nel letto e quella ragazza, Charlotte, se
non ricorda male e gli torna tutto in mente.
"Cosa ci fai tu qui?"
lo assale Betty. "Cosa ci fai nel mio letto? Perchè siamo
solo in intimo? Cosa ci hai fatto?" chiede.
"Calmati Betty!" le
risponde con un tono annoiato. " Capisco che per te dubitare di me
sia la cosa più facile, ma io non c'entro nulla in
tutto questo! Vi ho solo aiutate in un bar dove voi due eravate
completamente ubriache, alla mercé di due sconosciuti. Io
sono stato lì con Yousef e poi vi abbiamo portato qui. Tu
non hai voluto che andassi via...."
"Cooooooooosa?"
chiede.
"Si, ti sei
letteralmente abbarbicata a me e non mi hai fatto andare via, a stento
sono riuscito a togliermi la camicia!"
"Non ricordo niente!"
"Sentite" interviene
Charlotte "mi pare ovvio che io e te Betty ieri sera abbiamo esagerato
con l'alcol... ma io adesso oltre ad avere mal di testa ho anche
fame... cosa ne dite se ordiniamo la colazione?"
Armando si alza dal
letto. "Per me va bene. Io vado in bagno e mi faccio una doccia!"
Betty si alza dal
letto e prende una vestaglia per copririsi. "Charlotte" dice alla sua
amica "mettiti qualcosa addosso!"
"Dio mio Betty,
quest'uomo è Armando Mendoza, il tuo ex capo? Quello di cui
mi hai raccontato anni fa? Dio mio è fighissimo! Un bel
bocconcino! Come hai fatto a lasciartelo scappare!"
Betty sente che le
esplode la testa, l'unica cosa che manca è che Charlotte ci
provi con Armando. Sente che deve immediatamente andare a vomitare e
corre verso il bagno, incurante del fatto che nella doccia ci sia
qualcuno.
Armando davanti a
questa confusione, finisce velocemente di lavarsi, si copre con una
tovaglia e cerca di capire cosa stia succedendo.
Betty sta vomitando
tutto quello che ha nello stomaco, mentre Charlotte la sostiene per le
spalle.
"Andate via" riesce a
dire. Non vuole che nessuno la veda in quelle condizioni.
"Non esiste" le dice
Armando. "Vi ho già visto vomitare l'indicibile ieri sera,
cosa vuoi che sia una volta in più o in meno!?"
Dopo pochi istanti
arriva la colazione per tutti e tre. Charlotte la
porta dentro la suite, perchè è escluso che loro
possano parlare con il cameriere.
Betty sembra
riprendersi un pò ed esce dal bagno dirigendosi verso il
sofà dove la sua amica ha passato la notte. Armando guarda
negli armadietti fino a quando trova il rasoio elettrico e inizia a
farsi la barba, sotto gli occhi increduli di Charlotte che lo guarda
dal salotto della suite.
"Guarda che si fredda
la colazione" gli dice.
"Non preoccuparti,
preferisco prendere il caffè tiepido che avere la
camicia piena di peletti!" le risponde lui.
"Betty" le dice in un
sussurro "come hai fatto a farti scappare questo esemplare d'uomo! Ma lo
hai visto? Mi viene voglia di andare lì e.... "
Betty, ormai ripresasi
dal malessere di poco prima, si alza di scatto e si dirige verso la
porta del bagno. Senza tante cerimonie la chiude e rivolge un
finto sorriso ad Armando.
"Charlotte" le dice
"asciugati la bava, ok? E smettila di mangiartelo con gli
occhi, hai capito??"
"Sei gelosa?" le
chiede di rimando.
"Assolutamente no! Ma
non devi guardarlo in quel modo!" le ribatte Betty.
Qui c'è qualcosa che
non va, pensa Charlotte. Dopo anni e dopo quello che
è successo tra loro, perchè reagisce
così se non c'è niente tra i due?
Armando,
perfettamente sbarbato e completamente vestito, esce dal bagno e le
raggiunge al tavolo della colazione.
"Ma non hai detto che
avevi una camicia? Come mai indossi una maglia adesso?" gli chiede
Charlotte.
"Sei davvero una buona
osservatrice!" gli risponde lui. "Volete che vi dica come
avete ridotto ieri sera la mia camicia?? Questi vestiti sono di Yousef,
me li ha prestati lui, per fortuna porta sempre degli abiti di ricambio
nel cofano... a volte capita di dover partire all'improvviso!"
"Mamma mia che
vergogna con il mio capo... probabilmente mi licenzierà!"
dice sommessamente Charlotte.
"Ma no, vedrai che non
lo farà... parlerò io con lui....gli
spiegherò l'eccezionalità delle circostanze!" le
dice Betty. "Allora vuoi raccontarci cosa è successo ieri
sera?" chiede ad Armando.
Lui brevemente
racconta alle due ragazze di essere andato in quel locale con Yousef e
di averle trovate ubriache al bar avvinghiate a dei
ragazzi che volevano portarle via. Solo che Yousef le ha fermate,
dicendo che lavoravano per lui, ne è scaturita quasi una
rissa e per fortuna sono riusciti a portarle fuori da lì.
Dopo, hanno entrambe vomitato e una volta arrivate in
albergo, Betty non ha lasciato in pace Armando fino a quando non ha
accettato di restare a dormire lì. A quel punto Yousef
è andato via e ha lasciato un cambio per Armando
perchè i suoi vestiti erano inservibili.
"Quindi sei qui a
Londra per il matrimonio di Yousef?" chiede Charlotte.
"Precisamente.
Subito dopo il matrimonio andrò in Svizzera da mia
sorella Camila e ci resto per un mese, non la vedo da tempo e non vedo
l'ora di stare con lei e con la sua famiglia!" le dice.
"E la tua azienda?"
chiede Charlotte
"E tu come fai a
sapere che ho un'azienda?"
"Gliel'ho detto io"
interviene Betty. "Lei è mia amica. Charlotte lavora per
Yousef e Terramoda collabora con loro ormai da quasi quattro anni,
cioè da quando...." Betty si blocca. Avrebbe voluto dire da quando sono scappata a Londra
dopo che mi hai messo davanti alla scelta ,tu o Jorge! Ma
non lo dice! Per come stanno le cose, dirlo non servirebbe a niente!
I tre hanno finito di
fare colazione.
"Betty, io andrei"
dice Charlotte. "Ci vediamo alla YouCorporation domani se per te va
bene. Vado nel mio appartamento a Sout Kensington. Se hai bisogno
chiamami! Prima se non ti dispiace passo un attimo dal bagno a
vestirmi!"
Quando Betty
e Armando rimangono soli, Betty stremata da tutta la
situazione, si siede sul sofà, si porta le gambe al petto e
inizia a piangere singhiozzando sempre più forte.
Armando la lascia
sfogare, capisce che ne ha di bisogno. Ieri sera, completamente ubriaca
gli ha raccontato tutto. Forse lei non ricorda nulla, ma lui
difficilmente potrà dimenticare le sue parole. "Jorge ha confessato di avermi
tradito, ha fatto sesso con Rachel due volte, nella pausa
pranzo ed è venuto a raccontarmelo. Ci dobbiamo sposare tra
un mese! Hai capito Armando? Mi ha tradito! Mi ha tradito!
É colpa tua
Armando, colpa tua. Perchè non hai potuto avere fiducia in
me? Io sarei tornata da te, invece tu mi hai dovuto mettere davanti ad
una scelta! E io ho fatto quella sbagliata! Ti odio, ti odio. Io ti
odio hai capito?"
Solo che
una volta nel letto, quando lei si era appiccicata a lui per non farlo
andare via, gli aveva detto. "Io
ti amo Armando, ti ho sempre amato e ti amerò sempre".
Lui non sapeva cosa pensare. Erano anni che cercava con tutte le sue
forze di togliersi Betty dalla testa e non c'era riuscito. Alejandra
non era servita a niente, Marcela.... era sua amica e non aveva mai
provato per lei quello che provava per Betty.. In tutti questi anni
aveva provato ad andare avanti con la sua vita e dal punto di vista
lavorativo c'era riuscito. Doveva dimenticarla. Era andato via da
Bogotà proprio come le aveva detto, per non assistere al suo
matrimonio con Jorge. E adesso quello stupido la tradiva.
Lui non poteva più vivere così. Dentro si sentiva
straziato, per non parlare del fatto che si malediceva già
da tempo per averla costretta a scegliere tra lui e Jorge quattro anni
addietro, ma in quel momento gli era sembrata la cosa più
giusta da fare. Voleva che lei gli restasse a fianco. Sembrava che tutto ciò
che faceva fosse sbagliato. La sua era ormai una vita senza nè
capo nè coda. Trascorreva le sue serate da solo, o con
Marce, a volte andava dai suoi genitori, ma non aveva nessuna
relazione, nemmeno occasionale. Nemmeno lui sapeva cosa stesse
aspettando per decidere cosa fare con la sua vita, sebbene ci fossero
una quantità di donne del jet set che gli andassero
dietro.
"Scusami
Armando" gli dice Betty " Non so cosa mi prende!"
"Io lo so Betty" gli risponde lui. "Ieri sera mi hai raccontato tutto,
del fatto che Jorge ti ha tradito con Rachel ad un mese dalle nozze. Mi
hai pure detto che questa situazione è colpa mia,
perchè quattro anni fa avrei dovuto fidarmi di te e non
farti scegliere tra me e lui. Mi hai detto che mi odi per questo e poi
prima di dormire mi hai detto che mi ami!"
"Armando io.... "
"Betty, ascoltami. Forse farò di nuovo uno sbaglio, ma
vorrei dirti questo... io ti amo! Non ho mai smesso di amarti, non ci
sono riuscito. Ho provato ad odiarti con tutte le mie forze e non ci
sono riuscito, ho avuto altre donne e anche questo non è
servito a niente. Non mi vergogno di dire che il mio amore per te,
è lì intatto. Non riesco a farlo andare via!
Adesso ti chiedo solo di fare quello che senti, di seguire il tuo
cuore, non il tuo orgoglio. Io accetterò qualunque tua
decisione!"
"Cosa vuoi che ti dica Armando?"
"Niente Betty, non voglio che tu dica niente. Mi auguro che tu sappia
essere onesta con te stessa e basta. Solo questo. Vorrei vederti
felice!"
Betty lo zittisce con un bacio. Non si ricorda nemmeno da quanto tempo
non lo bacia. Forse da troppo. Immediatamente Armando la
stringe a sé e incomincia ad accarezzarla sempre più in
maniera intrepida.
"Betty" la interrompe " pensaci bene... se continuiamo così
finiremo per fare l'amore e io non voglio che tu possa pentirtene, non
voglio forzarti a fare nulla che non vuoi!"
"Stai zitto Armando Mendoza, e riprendi a baciarmi! Per una volta nella
vita voglio assecondare i miei veri sentimenti, non mi importano le
conseguenze e in questo momento io ti desidero. Voglio te, solo te, non
sono così sciocca da negarlo!"
*****
Yousef stava per sposarsi. Il fatidico giorno era arrivato.
In realtà lui si era già sposato con Naila a
Riyad. Alla fine aveva dovuto cedere davanti ai desideri di suo padre.
Solo che per espresso desiderio del suocero, il matrimonio avrebbe
dovuto essere ripetuto in Inghilterra secondo le leggi inglesi. Sapeva
bene che così facendo, il suocero, assicurava a sua figlia
una posizione sociale non indifferente, perchè il divorzio
secondo la legge inglese sarebbe stato diverso da quello arabo.
Il padre di Niala aveva voluto grantirle una sorta di primato
tra le eventuali e possibili altre mogli che Yousef avrebbe potuto
avere nel suo paese.
Armando e Betty avevano conosciuto Niala. Soprattutto Betty. Si
rivedeva un pò in lei. Non certo per l'aspetto fisico,
perchè Niala era bellissima. Quanto perchè, forse
anche dovuto alle differenze culturali tra di loro, Niala era molto
protetta da tutti. La ragazza era molto timida, ma ben
educata ed istruita. Per tutta la vita non aveva fatto altro che
prepararsi per essere la moglie di Yousef.
Yousef passava la maggior parte del tempo a Londra, dove aveva sede la
sua azienda YouCorporation. Questa azienda l'aveva tirata su,
solo con le sue forze, e si occupava di investire il denaro in vari
settori. Betty collaborava con loro da anni. Lei e Nicolas si
erano specializzati nel risanamento di aziende in
difficioltà, a volte le acquistavano, le risanavano e le
rivendevano a pezzi, guadagnandoci moltissimi soldi, che spesso essi
stessi o con il supporto di Yousef reinvestivano nel mercato
guadanandoci ancora di più, grazie ai molteplici settori in
cui si muoveva la YouCorp come tutti la chiamavano.
Betty, conosceva Niala da
quattro anni, e sapeva che lei era innamorata sinceramente di Yousef,
mentre lui no. Yousef aveva uno stile di vita a metà tra
quello occidentale e quello arabo. Lui permetteva alla giovane moglie
di vestirsi secondo la moda di Londra, ma lei continuava ad indossare
il velo, usava spesso l'hijab o il shayla quando usciva, per lo
più con Betty, mentre non indossava nulla quando si trovava
in casa e non c'erano che lei e Yousef, perchè suo padre e
suo suocero non le avrebbero permesso di accogliere amici del marito
senza coprirsi. Betty, consapevole dei sentimenti di Niala
verso Yousef aveva deciso che avrebbe parlato con lui al riguardo,
senza dire niente a Niala, prima del matrimonio, ma non ne
aveva avuto il tempo, a causa di tutto quello che era successo
nell'ultima settimana e cioè, nella sua vita era rientrato
Armando Mendoza e lui non le aveva lasciato nemmeno un momento libero.
Così, proprio mezz'ora prima che inizi il matrimonio, nel
giardino della splendida villa di Yousef, Betty chiede di parlare con
lui.
"Betty" le dice Yousef "cosa devi dirmi? Manca solo mezz'ora alla
cerimonia!"
"Yousef, in tutto questo tempo io ho imparato ad apprezzarti. Ti voglio
bene, sei mio amico. So che ti costa fare questa cerimonia. Io voglio
dirti solo questo, Niala ti ama e se si accorge che ti ho detto queste
parole non mi parlerà mai più. So che vi siete
sposati sei mesi fa a casa vostra, e che il vostro
è un accordo d'affari. Ciò non toglie che lei ti ami sinceramente, da sempre e che non vuole dirtelo perchè
è stata educata a credere che i suoi sentimenti non contino
nulla. Voglio che tu la guardi, non come la tua amica di una vita, ma
come una donna.... vorrei chiederti di darle un'opportunità.
Tu la conosci da molto più tempo di me e sai che
è una splendida donna! Perchè non puoi amarla?
Siete sposati, devi darle una opportunità. Io penso che tu
ti sia intestardito nell'essere infelice con lei, solo
perchè sei stato obbligato a sposarla!"
"Betty...." interviene lui.
"No, aspetta fammi concludere" gli dice lei. "Se non ti avessero
costretto, ti saresti accorto che è la donna che ogni uomo
vorrebbe come moglie e non ti saresti fatto pregare. Lo so
che al cuore non si comanda, ma tu non hai amato nessuna delle donne
con cui hai avuto delle avventure, perchè se così
fosse stato, avresti fatto fuoco e fiamme per non sposarti con Niala.
Invece, stai per farlo e per la seconda volta. Ti prego, dalle una
possibilità ok?"
Yousef sorride. Adesso capisce perchè Armando abbia perso la
testa per lei e non riesce a dimenticarla!
"Va bene Betty!" le dice. "Le darò una
possibilità... ma tu devi promettermi una cosa?"
"Cosa?" chiede.
"Devi fare lo stesso con Armando!"
"E cosa credi che stia facendo? Praticamente viviamo in simbiosi da una
settimana! E non sono mai stata così felice!"
Si devi ammetterlo
Betty! Non sei mai stata così felice!
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
Cap 12
"Betty,
cosa significa che sei incinta?" chiede Armando.
"Significa che avrò
un bambino, ed è figlio di Jorge. Vedi, il test indica
cinque-
sei settimane di gravidanza." gli risponde Betty afflitta.
"Ma... com'è
possibile" si agita Armando guardandola di traverso "Non dire una
parola! So benissimo com' è possibile!" ruggisce.
"All'inizio mi sembrava
improbabile, per questo ho comprato tre test di gravidanza e danno
tutti risultato positivo". Betty si volta verso Armando con voce
distrutta. "Mi dispiace tanto Armando, non avrei mai e poi mai voluto
farti questo e metterti in una situazione del genere... io... non ho
scusanti. Come al solito ho combinato un pasticcio!"
"Devo uscire da quì, mi
dispiace Betty, in questo momento potrei dire qualcosa di cui potrei
pentirmi e non voglio farlo. Ho bisogno di riflettere" le
dice
Armando dirigendosi verso la porta della stanza d'albergo e andando
via.
*****
Betty era distrutta.
Aveva passato i dieci giorni più belli della sua vita con
Armando a Londra. Aveva voluto dimenticarsi di tutto e di tutti e aveva
voluto abbandonarsi a quello che provava. Non serviva più a
nessuno che mentisse a se stessa. Lei era ancora innamorata di Armando
Mendoza. Aveva vissuto quegli anni con Jorge, conservando questa grande
verità in fondo al suo cuore. Si era convinta che
lì
dovesse stare. Chiusa in una grande stanza della sua anima, come una
verità indicibile, un segreto da conservare Aveva preferito
dare
libero sfogo alla sua rabbia piuttosto che perdonare il male ricevuto.
Quando Armando l'aveva costretta a scegliere non aveva avuto fiducia in
lui. All'inizio pensava che quello non fosse che un altro modo per
controllarle la vita, ma adesso si rendeva conto che Armando le stava
chiedendo di costruire
un
nuovo rapporto basato sulla sincerità e sulla
verità dei
loro sentimenti. E la verità era che lei non aveva mai
creduto
nei sentimenti di lui.
Invece, in quei dieci giorni aveva ritrovato e scoperto l'Armando
Mendoza che amava tanto. Il capo nevrotico e urlante che aveva
conosciuto ma anche la persona sensibile che cercava di essere il
più giusto possibile. Perchè aveva voluto usarla
in
quella maniera, quando avevano organizzato il piano con Mario Calderon?
Se lo era chiesta tantissime volte in quegli anni.
Adesso, non era più necessario rispondere a questa domanda,
perchè per colpa sua e solo per colpa sua, della sua paura e
della sua testardaggine non poteva avere un futuro con Armando Mendoza.
Le era chiaro che il suo bambino doveva vivere con i suoi genitori.
Quindi per prima cosa, sarebbe tornata a Bogotà per dire a
Jorge
che aspettavano un bambino e poi avrebbe cercato di vedere se poteva
recuperare un rapporto con lui perchè voleva dare una solida
famiglia a suo figlio.
*****
Armando cavalcava nell'immensa tenuta di Yousef. Aveva bisono di
schiarirsi le idee. Era così ingiusto, così
ingiusto che
Betty fosse incinta di Jorge! Non poteva crederci. Quello che gli
faceva più male era l'ambiguità di Betty.
Non la riconosceva più. Lui l'amava, oddio se l'amava. Ma
quella
era una doccia fredda. Iniziava a chiedersi se la Betty della quale si
era innamorato lui esistesse ancora. Si chiedeva se non si stesse
ostinando ad amare il ricordo di una persona. Eppure non poteva negare
che i dieci giorni trascorso con lei erano stati speciali. Tranne che
per i disturbi che aveva avuto ogni giorno a partire dalla mattina dopo
la sbornia.
Yousef gli aveva raccontato quello che gli aveva detto e cosa gli aveva
chiesto il giorno del suo mtrimonio con Niala. E Armando ancora una
volta aveva capito quanto fosse speciale. Ma adesso, un bambino.... un
bambino di Jorge! Era troppo, li avrebbe uniti per sempre e lui
l'avrebbe persa per sempre.
Armando Mendoza sei
pronto a crescere
il figlio di un altro uomo come se fosse tuo figlio? Si, lo sono se
posso stare accanto a Betty. Io la amo. La amo. Dannazione.
Non
poteva farci niente. Voleva smettere di non vivere come aveva fatto
fino a quel momento. Doveva correre da lei e dirglielo.
*****
Armando aveva raggiunto l'hotel nel quale si ospitava Betty e aveva
chiesto di lei nella hall.
"Mi dispiace ma la dottoressa Pinzon ha lasciato l'albergo
più o meno quattro ore fa"
"Cosaaaa?" esclama Armando. "E sa dov'è andata?"
"Era diretta in aeroporto. Ci ha chiesto di trovarle il primo volo per
Bogotà e credo sia già partito da un'ora" gli
risponde il
receptionist. Vede Armando disperarsi e passarsi una mano tra i
capelli.
"Mi scusi" gli chiede "lei è il signor Armando Mendoza?"
"Si, sono io."
"La signora Pinzon ha lasciato questa lettera per lei" gli dice
porgendogliela.
Armando la prende e si dirige verso una delle poltroncine della hall.
La apre.
Amore mio,
non posso che chiamarti così, perchè questo sei
tu. L'amore della mia vita.
Per prima cosa ti chiedo scusa per tutto il male che ti ho fatto in
questi anni. Per non aver voluto accettare che i tuoi sentimenti
fossero sinceri. Adesso che ti sto facendo tanto male come tu e hai
fatto a me, ho capito finalmente che nella vita si sbaglia. Si compiono
errori. E il mio errore più grande è stato non
aver avuto
fiducia in te quattro anni fa.
Ho voluto mentire a me stessa, nel credere che avrei potuto smettere di
amarti ma non è stato così. La rabbia che provavo
era
più forte di tutto, anche della verità. Ho
provato sulla
mia pelle cosa significa essere derisi, usati e rifiutati e
questa esperienza mi ha condizionato la vita.
Io ti ho amato dal primo momento in cui ti ho visto. Credimi quando ti
dico che ti amo. Nei miei sogni più segreti, siamo io e tu
contro tutto e tutti. Ma quando mi sveglio la realtà
è
diversa. Soprattutto per colpa mia, che ho continuato ad allontanarti,
a ferirti. Adesso, proprio quando avremmo potuto avere la
possibilità di essere felici, pago la mia codardia.
Però la pago io. Sono incinta e non sai cosa darei
perchè
questo figlio fosse tuo! Ci costringerebbe alla felicità, ma
non
lo è Armando. Purtroppo non lo è.
So che ti proporrai di crescere questo figlio con me, come se
fossi tu suo padre, e so che saresti in grado di amarlo come se fosse
tuo. Ma io non mi perdonerei di leggere nei tuoi occhi la delusione che
provi nel sapere che questo bambino non è tuo figlio
perchè io non ho scelto te, quando dovevo. Anche se tu non
hai
mai espresso queste parole io le ho viste nei tuoi occhi quando ti ho
detto del bambino. Non posso farti questo. Non posso lasciarti fare
questo. Per quanto tu possa sforzarti per amore mio, non è
giusto nei tuoi riguardi. Meriti di trovare una donna che ti ami senza
se e senza ma. Volevo essere io, ma non posso esserlo.
Mio figlio allo stesso tempo ha diritto a conoscere suo padre.
Perciò torno da Jorge. Voglio cercare di rimettere a posto
le
cose, perchè il mio bambino si merita di avere una famiglia
che
lo ami.
Non cercarmi. Ti prego non cercarmi. Dimenticami. Fai di tutto per
riuscirci.
Con tutto il mio amore
Betty
"Hai
ragione Betty" sillaba lui mentre si asciuga le lacrime. "Sei una
dannata codarda."
Oh
dio mio, cosa devo fare? Cosa devo fare? Devo continuare con questa
ossessione o devo lasciarla andare via? Perchè
è
tutto così dannatamente difficile??
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
Cap 13
Betty aveva lasciato l'albergo in lacrime e non aveva fatto che piangere
per un'intera giornata. Anche le hostess le avevano chiesto se ci fosse
qualcosa che non andava.
Lei scuoteva la testa e continuava a piangere. In cuor suo sapeva di
non poter fare diversamente. Non avrebbe mai lasciato che Armando
crescesse il figlio di Jorge. Lei sapeva benissimo quanto geloso e
possessivo poteva diventare nei suoi riguardi. L'aveva perso. Doveva
accettare che definitivamente della loro storia non restavano che i
pochi mesi vissuti prima che lei scoprisse l'inganno e quei
meravigliosi dieci giorni trascorsi in giro per Londra. Si era
accarezzata il ventre per buona parte del viaggio, dicendosi che
avrebbe dato qualsiasi cosa perchè quel bambino fosse figlio
di Armando, ma un minuto dopo si vergognava dei suoi pensieri,
perchè il suo bambino, inidpendentemente da chi fosse il
padre che lei gli aveva procurato si meritava di essere amato e di
avere una famiglia che gli stesse accanto, così come l'aveva
avuta lei.
Adesso era a casa di Jorge e gli aveva appena rivelato che aveva
scoperto di essere incinta.
"Sei
incinta? E da quando lo sai?"
"L'ho
scoperto giusto ieri ero a Londra e... non mi sentivo bene. Ho fatto
dei test e sono risultati positivi!"
Jorge si
alza e la abbraccia. "Sono felice Bettyyyy! Sono felice! Avremo un
bambino! Tu ed io!"
Subito le
rivolge uno sguardo pentito. "Io" comincia "so di non
essermi comportato bene con te, ma... ci sono tante cose su cui dovevo
fare chiarezza e finalmente ci sono riuscito!"
Betty gli
mette l'inidice sulla bocca per zittirlo. "Devo dirti anche
un'altra cosa.... questi dieci giorni in cui sono stata a Londra, li ho
trascorsi con Armando Mendoza!"
"Cosa?"
chiede Jorge interdetto.
"Lui era
lì per il matrimonio di Yousef e Niala, era ovvio era
il suo testimone. Noi siamo stati assieme e ... io ero sconvolta per il
tuo tradimento. Non voglio dirti bugie... io.... mi sono lasciata
andare."
"Mi tai
dicendo che hai fatto sesso con lui?" chiede direttamente Jorge.
"Si,
abbiamo fatto l'amore, siamo stati insieme questi giorni fino a quando
ho scoperto di essere incinta."
"E come fai
a sapere che il bambino che aspetti sia mio?"
"Pensi che
ti abbai tradito? Sono incinta di cinque o sei settimane e sei
settimane fa, io,
non avevo relazioni con altri uomini!"
"Hai
ragione Betty, perdonami. É che mi fa molta rabbia sapere
che siete stati di nuovo insieme. Io" china la testa "mi sento tradito."
"Tu,
proprio tu, ti senti tradito? E io cosa dovrei dire?"
"Lo so
Betty, sono stato un vero cretino. Uno stupido. Non so cosa mi
sia preso. Io, me la sono ritrovata di davanti e volevo punirla. Volevo
farle sapere cosa aveva perso. Il mio è stato un
atteggiamento
stupido e superficiale. Non ho avuto il minimo rispetto per te, ma la
mia vita è con te. Se non sono venuto a Londra è
stato
perchè avevo bisogno di chiarire le mie idee e adesso tu
arrivi
con questa bellissima notizia!"
Abbastanza
freddamente. "Domani ho l'appuntamento col ginecologo per fare la prima
ecografia. Vuoi venire?"
"Certo che
voglio! Anzi penso che dovremmo riprendere a sbrigare tutte
le faccende per il matrimonio come abbiamo programmato. Sei d'accordo?"
le chiede.
"Certo.
Quello che voglio adesso è dare una famiglia stabile al
mio bambino". Va di corsa verso il bagno e vomita tutto quello che ha
mangiato. "Scusami Jorge. Queste nausee non mi danno tregua!"
"Vedrai che
domani il medico ti darà qualcosa per fartele passare!"
*****
"Armando,
esci da questa stanza, per favore!" gli dice Camila entrando nella
camera per gli ospiti della sua casa a Ginevra.
"Camiii,
lasciami stare. Ho sonno. Voglio dormire!" le dice lui.
"Sei stato
tutta la notte a bere vero? Non capisci che così rovini la
tua vita?"
"Non mi
importa. Devo dimenticare che Betty è incinta di quel
maledetto Jorge" le dice abbracciandola. "É colpa mia,
è
colpa mia." scandisce in tono di lamentela. "Non avrei dovuto chieerle
di scegliere quattro anni fa. Non
pensavo che fosse così cambiata. Pensavo che mi adorasse
come
sempre e che avrebbe fatto di tutto per stare al mio fianco e
invece...."
"Armando
adesso vai a farti una doccia e dopo io ti preparo un
caffè. Non mi va che mio figlio ti veda in queste
condizioni!"
"Perdonami Cami, è che non conosco un altro modo per uscire
da questa situazione" le dice disperato.
"Fratellino, il mondo è pieno di belle donne, se tu
smettessi di cercare Betty in ognuna di loro e iniziassi a vederle per
quello che possono darti, potresti arrivare ad essere felice" le
risponde lei.
"No, Cami" afferma sicuro lui "io non mi innamorerò mai
più. Non avrei mai detto che avrei sofferto così
tanto. Io ero quello che diceva a Mario che cercava una donna da amare.
Una donna che mi riempisse l'anima e invece mi sono innamorato
dell'unica che me l'ha distrutta."
"Tutti soffriamo per amore Armando. Ma questo serve a crescere.
Però poi passa e quattro anni di sofferenza più
una finta relazione con Alejandra sono più che sufficenti
per te" aveva ribattuto lei. "Adesso vai a farti una doccia che puzzi
di alcol e sigarette!" gli aveva intimato infine.
Armando aveva obbedito. Era certo che non si sarebbe innamorato
più di nessuna donna. In fondo aveva già
dimostrato di non riuscire a dimenticare Betty. Adesso voleva vivere il
suo dolore in pace.
*****
Betty e
Jorge sono nel centro medico in cui lavora la sua ginecologa.
"Molto bene
Betty, le analisi del sangue confermano che sei incinta. Sdraiati che
faccio un controllo"
Betty si
prepara e la dottoressa Willis comincia la sua visita. La sua
espressione è piuttosto seria.
"C'è
qualcosa che non va dottoressa?" chiede Betty.
"Procediamo
a fare una ecografia ok?"
Sia Betty
che Jorge erano agitati. Sapevano che c'era qualcosa che non andava e
non sapevano cosa.
Dopo dieci
minuti abbandondanti, dopo che la dottoressa aveva fatto tutti gli
esami necessari a Betty, si rivolge a entrambi e dice "Ragazzi, mi
dispiace informarvi che non c'è nessuna gravidanza in atto.
Betty ha una cisti nell'ovaio destro."
"Cosa? Ma
ne è sicura dottoressa?" chiede lei sconvolta in viso.
"Si." La
dottoressa punta l'ecografo sull'ovaio di Betty e le fa vedere la
cisti.
"É
grave?" chiede Jorge.
"Betty puoi
rivestirti" le dice la dottoressa. "No, non è grave. Tutti i
sintomi della gravidanza sono riconducibili alla cisti. Nausea e vomito
e i valori sballati. Certo dobbiamo decidere cosa fare. La cisti
è piuttosto grande, ma potrebbe ridursi e sparire attraerso
un trattamento medico. Io tuttavia Betty ti consiglio di operarti,
perchè se si rompe potrebbe seriamente danneggiare l'ovaio e
la tuba, compromettendo del cinquanta percento la tua
possibilità di procreare. Questo è lo scenario
peggiore, potremmo sempre provare con le medicine e sperare che si
riassorba. In tutti i casi Betty, stai tranquilla perchè non
è nulla di grave e lo dico sul serio. É piuttosto
comune che accada di avere una cisti. la tua è una cisti
disfunzionale, la maggior parte delle volte si risolve da sola e molte
donne non sanno neanche di averle. Stai vivendo un momento molto
stressante vero? Non voglio dire che il motivo per cui si è
formata sia questo, ma influisce. Devi stare molto serena e rilassata.
State per sposarvi vero?"
Jorge aveva assentito sorridendo. Improvvisamente il suo mondo era
cambiato nuovamente. Nel giro di quarantott'ore.
Betty
ascoltava quello che le diceva la dottoressa con un orecchio solo. Non
poteva fare a meno di pensare che non era incinta. Non aspettava nessun
figlio da Jorge. Anche lui le sembrava ... sollevato. Non poteva fare a
meno di pensare ad Armando. Oddio che stupida era stata. Avrebbe voluto
dire alla dottoressa che lei sarebbe stata serena e rilassata solo tra
le braccia di Armando. Non gli aveva dato nessuna
possibilità di scegliere. Aveva di nuovo deciso tutto lei
per entrambi. Quando
impari Betty? Quando?
"Dottoressa Willis,
vorrei provare il trattamento medicinale prima. Se per lei va bene"
aveva chiesto Betty.
"Va bene.
Però devi inziarlo subito perchè la tua cisti
è piuttosto grande. Quasi sei centimetri" avev risposto la
dottoressa.
"Va bene
dottoressa. Seguirò scrupolosamente tutti i suoi consigli."
*****
Un mese dopo....
Armando era
completamente ubriaco in un bar di Ginevra. Era irriconoscibile. Molto
magro e con la barba incolta. Si era ubriacato ogni sera. Doveva
dimenticare Betty. Doveva scacciarla dalla sua vita. Definitivamente.
Lei era felice e sicuramente si era sposata con quell'idiota di Jorge
la settimana prima. Lui aveva costretto sua sorella Camila a non
rivelare a nessuno dei suoi amici e parenti che fosse lì con
lei. Solo Margherita e Roberto lo sapevano.
Adesso era
in quel bar che stava per chiudere. Era completamente ubriaco e si
stava mettendo al volante. Era stato inutile, era scappato prima che i
proprietari del bar potessero metterlo su un taxi o che gli prendessero
le chiavi della sua macchina. Si trovava in un vialone per tornare a
casa, va abbastanza veloce. Ma è ubriaco fradicio. Non vede
il rosso, ma si accorge che qualcuno sta attraversando le strisce
pedonali. Cerca di scansarlo e da una sterzata, ma a causa della
velocità la macchina sbatte contro un albero accartoccindosi
tutta. La signora che stava attraversando la strada sulle strisce
pedonali è caduta a terra illesa con tra le braccia una
bambina di circa sette anni. Dal lato opposto della strada, un'altra
donna ha visto la scena. Immediatamente entrambe dopo essersi rialzata
la prima e avvicinata urlando il suo nome la seconda si avvicinano alla
macchina e chiamano i soccorsi. Armando con la testa insanguinata non
fa che ripetere "Betty, Betty, perchè te ne sei andata."
*****
Betty è a casa sua, piuttosto inquieta. Lei e Jorge hanno
definitivamente cancellato il matrimonio. Hanno parlato a cuore aperto
e hanno deciso di dirsi la verità. Basta bugie. Non si amano
abbastanza per poter essere una coppia. Ripensa alla loro discussione.
"Ami Mendoza, vero?" le aveva chiesto Jorge
"Io....."
"Lo so Betty, non puoi farci niente. Ti sei innamorata di lui e non
riesci a dimenticarlo nonostante quello che ti ha fatto."
"Stai parlando di me o di te? Anche tu sei ancora innamorato di
lei?"aveva chiesto.
"Non lo so. Ma tu, tu corri da Armando. Io l'ho giudicato male in tutti
questi anni. L'ho incolpato per responsabilità che erano
mie. Betty, smetti di avere pausra, vai da lui."
"Cosa ti da la certezza che io lo ami e che lui mi vogli ancora?"
"Quando sei tornata da Londra, mi hai detto che avevate fatto l'amore,
non sesso. Tu sei innamorata di lui, smetti di negarlo. Non farti
più del male."
"E se lui non mi volesse?" gli aveva chiesto.
"Non è stupido. Vedrai che ti accoglierà a
braccia aperte."
Betty aveva cercato di rintracciarlo in tutti i modi. Sapeva che non
era a Bogotà. Aveva chiamato Roberto e Margherita che le
avevano riposto di non sapere dove fosse il loro figlio. Lei non gli
aveva creduto ma sapeva che era molto difficile che loro potessero
darle l'informazione che voleva. Mario Calderon non sapeva dove fosse
Armando e lo stava maledicendo perchè l'aveva lasciato a
dirigere un'azienda, da solo, già da quaranta giorni.
Marcela Valencia non sapeva dove fosse Armando. Yousef nemmeno. Nessuno
voleva dirle dove si fosse rintanato.
Adesso, aveva deciso di contattare Camila Mendoza. Forse lei tra tutti
le avrebbe detto dove si trovava Armando, dopo che le avrebbe
raccontato la verità. E cioè che lei lo amava,
che voleva stargli accanto e non le importava se lui avesse voluto
fargliela pagare in qualche modo, lei non si sarebbe smossa dal suo
fianco.
"Armando, Armando dove sei, maledizione!" si chiedeva tra sè
e sè.
All'improvviso un acutissimo dolore nel fianco destro la fa piegare in
due. Una gigantesca macchia di sangue le appare tra le gambe. Lei
riesce solo ad uscire dalla sua stanza e chiamare sua madre, prima di
svenire e cadere a terra.
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
Capitolo 14
Betty
si era svegliata in ospedale piuttosto confusa. Non sapeva bene cosa le
fosse successo. Era stata sua madre a dirle che era svenuta in casa e
che avevano duvuto ricoverarla d'urgenza e operarla, perchè
la sua cisti era scoppiata e aveva avuto una emorragia interna.
Soltanto dopo aver parlato con la sua dottoressa si era rassicurata sul
fatto che non ci fossero state serie conseguenze al suo problema. La
dottoressa le aveva detto che se l'era cavata con una piccola resezione
ovarica, ma doveva stare sotto controllo per evitare conseguenze in
seguito.
Naturalmente, il pensiero di Betty era rivolto a trovare Armando.
Doveva dirgli che era stata una stupida e che non era incinta. Che
adesso niente avrebbe potuto separarli.
*****
"Signor Mendoza" aveva detto il medico "suo figlio è in
condizioni critiche, però è stabile. Ha
un grave trauma cranico e una gamba rotta. Ha un grosso ematoma nella
zona frontale, se non avesse avuto la cintura di sicurezza sarebbe
morto sul colpo. Se l'ematoma non si riduce dovremo operarlo. Quindi le
prossime ore sono cruciali. Dovrà comunque essere sottoposto
ad un intervento per ridurre la frattura della gamba e dovrà
stare in trazione per venti giorni circa, ma al momento ciò
che mi preoccupa di più è quell'ematoma" aveva
concluso.
Le parole del medico avevano terrorizzato Roberto e
Margherita. Camila era annichilita dal momento che aveva saputo
dell'incidente stradale. Aveva avuto la forza di chiamare i suoi
genitori ma adesso le sembrava che il mondo le stesse crollando
addosso.
"Dottore" aveva chiesto Margherita "possiamo vederlo?"
"Si, ma solo da dietro un vetro. E' sedato, l'abbiamo messo in coma
farmacologico. Così le sue possibilità di
guarigione sono maggiori".
Margherita guardava suo figlio da dietro quel vetro in preda all'ansia
e al terrore di perderlo. Aveva iniziato a pregare dal momento che
Camila l'aveva avvisata dell'incidente. Armando era suo figlio e lei
viveva nell'angoscia di perderlo. Non aveva più lacrime,
nè rabbia. Voleva solo che suo figlio si riprendesse,
dopodichè avrebbero risolto tutti gli altri problemi.
*****
Mario Calderon aveva combinato un pasticcio. Roberto Mendoza l'aveva
mandato in ospedale a cercare il dottor Botero, un neurochirurgo di
fama mondiale e suo intimo amico. Roberto aveva voluto che Mario lo
cercasse di persona perché era inopportuno presentargli il
caso al telefono. In Colombia, nessuno sapeva dell'incidente di
Armando. A parte Mario e Marcela.
"Dottore" stava dicendo Mario "capisce che la situazione è
grave, Armando è da tre giorni in coma farmacologico.
L'ematoma si è ridotto, ma i medici continuano a tenerlo
sedato perchè non è ancora scomparso."
"Stanno seguendo la giusta prassi" aveva risposto il medico. "Venga con
me dottor Calderon, andiamo a prenderci qualcosa da bere,
così mi spiega bene cosa è successo". Era stato
in quel modo che erano andati nella caffetteria dell'ospedale, dove
seduti a un tavolo avevano parlato delle cause che avevano portato
all'incidente di Armando Mendoza, senza accorgersi di una giovane in
vestaglia che seduta al tavolo accanto al loro, non si era mai voltata
e aveva seguito tutta la loro conversazione dal momento che aveva visto
Mario e sentito le parole Armando e incidente.
Ma non aveva potuto fare a meno di voltarsi, facendo impallidire Mario,
quando stavano per andare via.
Betty aveva preteso che le dicessero dove si trovava Armando. Non
faceva che dire che doveva andare da lui. Che doveva raggiungerlo. Che
se adesso si trovava in quelle condizioni era solo colpa sua che non
sapeva fare altro che abbandonarlo.
Nonostante lei stessa non fosse in grado di viaggiare
perchè aveva subito da poco un intervento, non era stato
possibile fermarla. Davanti gli occhi attoniti di Nicolas aveva
prenotato un biglietto per la Svizzera senza sapere dove si trovasse
Armando. Se non glielo dicevano lei avrebbe chiamato tutti gli ospedali
fino a quando non l'avesse trovato.
Hermes e Giulia erano sconvolti dal comportamento della figlia. Fino a
quel momento erano stati convinti che lei amasse Jorge e che lo avrebbe
sposato. Ma questa Betty completamente impazzita dall'ansia e dal
dolore che provava temendo per la vita di Armando, non l'avevano mai
vista. Le sue spiegazioni tra l'altro erano state abbastanza deboli.
Aveva solo detto a sua madre "Non starò lontana dall'uomo
della mia vita un minuto di più, costi quello che costi.
Spero che tu possa capirmi mamma".
Mario non aveva potuto fare a meno di dirle dove fosse ricoverato
Armando e lei col primo volo disponibile l'aveva raggiunto. Non stava
bene, lei stessa aveva bisogno di riposo, ma non aveva voluto sentire
ragioni. Doveva andare da Armando.
*****
Quando finalmente aveva raggiunto l'ospedale e il reparto nel quale si
trovava Armando e si era avvicinata ai Mendoza per avere notizie,
Camila l'aveva letteralmente aggredita, accusandola di essere la
responsabile delle condizioni in cui si trovava suo fratello.
"Cosa sei venuta a fare adesso?" le aveva urlato. "Cosa vuoi da lui,
l'hai rifiutato per tutto questo tempo, adesso è tardi!
Armando è in coma!"
In quel momento era giunto anche Yousef . Nicolas l'aveva chiamato e
gli aveva chiesto di andare in soccorso di Betty. Sapeva che lei da
sola non era in grado di affrontare quella situazione e che i Mendoza
non sarebbero stati teneri con lei.
"Coma?" aveva chiesto Yousef. "In coma farmacologico giusto?"
"No" aveva risposto Roberto con le lacrime agli occhi. "Il medico
è venuto ad informarci che l'ematoma si è
assorbito e che hanno tolto la sedazione ad Armando, tuttavia lui non
si sveglia. É entrato in coma e i medici non sanno
dirci se si sveglierà."
"Cosa significa che non sanno se si sveglierà?" aveva
chiesto timidamente Betty.
"Significa che potrebbe non svegliarsi mai più" le aveva
urlato Camila. " É in coma Betty ed colpa tua. Non so
nemmeno cosa tu ci faccia qui! Perchè sei venuta? Cosa vuoi?
Hai distrutto mio fratello non una ma ben due volte e lui come un
imbecille che continua ad amarti. Vai via! Vai viaaaaaaa! Gli hai
distrutto la vita! Magari non fossi diventata mai la sua segretaria! A
quest'ora sarebbe sposato con Marce. Passerebbe da una donna all'altra
ma sarebbe vivo e vegeto!"
Camila era un fiume in piena. Urlava contro Betty e piangeva.
Solo Margherita era riuscita a calmare un pò sua figlia.
Betty era rimasta allibita davanti quel fiume di parole e si era
appoggiata a Yousef. Sapeva di meritare il disprezzo dei Mendoza e di
meritare quelle parole, perchè lei fuggendo prima per
orgoglio e poi per codardia avevo fatto si che Armando in quel momento
fosse in coma. Non se lo sarebbe mai perdonato. Anche lei non faceva
altro che piangere.
"Betty andiamo via da qui!" le aveva detto Yousef. "Vieni a casa mia.
Lì c'è Niala che ci aspetta!"
"No" aveva risposto Betty. " Io non voglio lasciare Armando, rimango
qui."
"Betty, anche tu sei stata appena dimessa. Ho promesso a Nicolas che mi
sarei preso cura di te. Altrimnti vengono lui e tua madre e ti
riportano a forza in Colombia!" aveva risposto Yousef.
Così era iniziato il calvario di Betty. Ogni giorno andava a
trovare Armando che già da un mese era in coma. Avevano
preisposto il suo trasferimento in una struttura specializzata e
sarebbe stato trasferito tra due giorni. In quel mese lei, non lo aveva
abbandonato un attimo. Era stato difficile farsi accettare dai Mendoza
e da Camila in particolare, ma lei non era arretrata. Ogni giorno
andava a trovarlo e gli parlava, lo massaggiava, lo accarezzava. La
trazione della gamba era sparita, ma lui non dava segni di volersi
svegliare. Nonostante questo lei non demordeva. Sapeva che era troppo
importante dargli degli stimoli. Quando arrivava gli dava un bacio
sulle labbra e così quando andava via. Gli faceva ascoltare
la sua musica preferita, gli aveva letto un sacco di libri. Gli parlava
di moda e di economia. Di Ecomoda e di Terramoda. Di Yousef, di
YouCorp. Gli aveva chiesto perdono, gli aveva raccontato dei suoi
sentimenti, nella speranza che lui potesse sentirla e svegliarsi. Gli
aveva detto che le mancavano le sue urla, che era l'uomo della sua
vita, ma niente sembrava servire.
Solo una cosa era cambiata. Vedendo la sua testardaggine, Camila si era
un pò ammorbidita nei suoi confronti. Così come
Margherita. Camila, sapeva che il fratello era follemente innamorato di
Betty, al punto di lasciarsi morire, di non volere vivere e quando
Yousef le aveva raccontato che Betty aveva lasciato l'ospedale di
Bogotà ed era corsa in Svizzera, quando lei stessa aveva
bisogno di una convalescenza, mettendo a rischio la sua stessa vita,
aveva capito che lei era davvero pentita di aver fatto del male a suo
fratello. Non era pronta a perdonarla. Questo sarebbe accaduto quando e
se Armando si fosse svegliato.
****
Un giorno, dopo una settimana dal suo arrivo in quel centro
specializzato, lei aveva dovuto fare un controllo in ospedale e poi era
corsa da lui. Quel giorno, finalmente Armando si era svegliato. Ancora
piuttosto frastornato non aveva subito capito cosa gli fosse successo.
I medici l'avevano sottoposto agli esami del caso e avevano stabilito
che stesse abbastanza bene. Non aveva riportato danni neurologici,
nè di memoria. L'unica cosa che avrebbe dovuto fare era
fisioterapia per recuperare il tono muscolare e per la gamba
fratturata.
Gli avevano detto che sarebbe dovuto restare ancora un mese e poi
poteva tornare a casa.
Armando ricodava tutto. Non aveva perso la memoria. Quando era in coma
aveva fatto dei sogni incredibili che ricordava confusamente. La
presenza di Betty accanto a sè non l'aveva stupito, in
qualche modo l'aveva sentita. Ma non era pronto ad accettarla come se
nulla fosse successo. Al contrario, provava molta rabbia nei suoi
confronti. Solo che non era ancora arrivato il momento di affrontarla.
Una settimana dopo il suo risveglio, quando tutti facevano finta di
essere felici, Armando aveva ricevuto la visita delle due signore che
aveva investito e della loro figlia.
La bambina aveva sette anni e si chiamava Rose. Quando Armando aveva
realizzato che a causa dell'alcol avrebbe potuto ucciderla e
distruggere la sua vita, si era giurato di non alzare mai
più il gomito sapendo di dover guidare e il suo odio nei
confronti di Betty era aumentato.
Per colpa sua, avrebbe potuto ammazzare quella bambina.
Il giorno dopo in reception.
"Buongiorno Gunter, sono venuta a trovare il dottor Mendoza! Sai dirmi
se sta facendo riabilitazione?" aveva chiesto allegra.
"Buongiorno Dottoressa Pinzon" risponde il receptionist. "Mi dispiace
ma non posso darle informazioni sul dottor Medoza. Lui stesso ci ha
detto di non farla passare, nè di farle sapere nulla sul suo
stato di salute. Mi dispiace!"
"É uno scherzo vero?" chiede Betty.
"Temo di no" risponde Gunter.
Betty, indomita prende l'ascensore e si dirige nella stanza di Armando,
prima che possano fermarla. Quel centro è all'avanguardia,
le stanze dei degenti sono più dei bilocali con camera da
letto e soggiorno che delle stanze di centri di recupero. Quado
raggiunge la camera di Armando inizia a bussare e a chiamarlo.
"Armando apri, non andrò via fino a che non apri! Hai
capito?" urla quasi.
Armando stanco di tutto, di sentirla dietro la porta e di sentire quel
dolore apre, la guarda negli occhi, anche lei lo guarda, non sembra
nemmeno lui, con i capelli spettinati e la barba lunga,
perchè non ha voluto tagliarla, cerca di capire cosa stia
succedendo, ma lui la gela.
"Per una volta Betty" le dice "fai quello che ti chiedo. Esci dalla mia
vita, non voglio averti intorno, vai via, lasciami in pace! Hai capito?
Lasciami in pace. Lasciami in pace" e le chiude la porta in faccia
senza darle la benchè minima possibilità di dire
alcunché.
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
Capitolo 15
A:
armandomendoza@ecomoda.com
Da:
beatrizpinzon@terramoda.com
Oggetto: Quello
che ho perso
Amore mio,
è
passata una settimana da quando mi hai detto che non vuoi
più vedermi. Che vuoi che esca dalla tua vita.
Ho visto come
tutti hanno fatto quadrato attorno a te e mi hanno impedito di
contattarti e di parlarti.
La certezza che
tu stia bene
mi ha permesso di allontanarmi con maggiore serenità.
Adesso
sono a Londra. Sono venuta qui con Yousef e se in un primo momento non
volevo farlo, perchè non volevo allontanarmi da te, farlo mi
ha
aiutato a vedere le cose con maggiore distacco e lucidità.
Adesso posso
dirti con
assoluta certezza che non intendo rinunciare a te. Non lo
farò
mai Armando. Non so quanto mi costerà e quanto tempo ci
metterò ma non ti lascerò uscire dalla mia vita.
So di averti
deluso, credo come nessuno abbia mai fatto, ma anche tu hai deluso me e
.... in un certo qual modo siamo pari.
Forse io non sono stata
in
grado di farti capire quanto tu mi avessi ferito con quel piano ideato
con Calderon, ma voglio andare avanti. Ammetto di aver sbagliato e di
averti ferito a mia volta, ma ero troppo stupida per accettare che sono
sempre stata innamorata di te. So che adesso dovrei dire che a me basta
che tu sia felice e anch'io lo sarò. Ma no! Ciò
che
desidero maggiormente è che possiamo essere felici insieme.
Ho perso tanti anni, che
se fossi stata meno testarda avrei potuto
vivere con te, ma se questo è successo, è stato
perchè dovevo crescere. Dovevo capire e so che non
sarei
stata in grado di amarti come ti amo adesso, se non fossi andata via.
Forse ho sbagliato
strada, ma ora sono su quella giusta. Non importa
quanto tempo ci metterò e cosa dovrò fare, sono
disposta
a tutto per stare con te, Adesso non mi tiro più indietro,
perchè io ti
amo!
So che anche tu mi ami.
So che in fondo al tuo cuore ci sono io e nessun'altra.
Ti chiedo scusa per tutto
quello che ti ho fatto soffrire. Non avrei
mai voluto che tu soffrissi.
Non so perchè
non sono mai riuscita
a dirti queste parole quando eri davanti a me.
Voglio dirti che ti
capisco. Ti capisco per davvero. So che in qualche
parte di te pensi di non meritare l'amore di nessuno, nemmeno dei tuoi
genitori per aver messo Ecomoda in quel casino. So che senti di
non essere accettato per quello che sei. Forse l'arrivo nella tua
famiglia di Daniel Valencia ha fatto crescere in te quell'insicurezza
che ogni figlio ha nei confornti dei genitori, di non essere
abbastanza. E io, pur non volendo, scegliendo di non stare con te
quella mattina in albergo, non ho fatto altro che aumentare questa tua
paura. Mi dispiace. Mi dispiace se ti sei sentito abbandonato o se non
ti sei sentito abbastanza per me. Ma non è così.
Tu sei tutto per me.
Anch'io so cosa si prova
a non essere abbastanza per qualcuno. So cosa
si prova a non sentirsi amati. E se tu l'hai provato con il non voto di
tuo padre, in quel consiglio maledetto, io l'ho provato per tutta la
mia vita, perchè sono brutta e non sono bella e tutte le
persone
si sono sempre sentite autorizzate a maltrattarmi e umiliarmi
e
usarmi per il mio aspetto fisico.
Scoprire che tu sei stato
uno di quelli mi ha distrutto.
Io ho sempre saputo di
non essere abbastanza per te, ma sapevo anche
che tu avevi bisogno di me e non ti avrei abbandonato per niente al
mondo. Non ho potuto accettare la tua mancanza di fiducia
perchè sebbene in molti mi abbiano denigrato per la mia
esteriorità, tu hai messo in dubbio la mia
integrità. E
questo è stato troppo. Anche e soprattutto perchè
io ti
amavo e ti amo.
A questo punto della
nostra vita, quando entrambi abbiamo commesso tanti errori, vorrei che
potessimo voltare pagina insieme.
Tu sei arrabbiato e lo
capisco, ma non lascerò che la tua rabbia o la mia
stupidità ci separino.
Quindi ti ripeto che non
rinuncio a te. Anzi, farò tutto quello
che è in mio potere affinchè possiamo essere
felici
assieme.
Ti avranno già
raccontato che non sono mai stata incinta. Non aspetto nessun bambino.
Tutti i miei malesseri non erano altro che una cisti ovarica. Anch'io
ho passato dei momenti difficili, ma non mi vergogno di dirti che sono
stata immensamente sollevata nello scoprire che non ero incinta, anche
se questo forse fà di me una cattiva persona.
L'unica persona che
vorrei come padre dei miei figli sei tu e allo stesso tempo ho tanta
paura che questo mio problema abbia delle conseguenze, anche se la
dottoressa dice di no.
Non so se leggerai questa
e-mail, mi auguro di si.
Ho tanto bisogno di te.
Per il momento mi accontenterò col sapere che stai guarendo.
Ti amo
Betty
***
Armando riceve questa e-mail
sul portatile che ha con sè nel centro di riabilitazione.
Rimane a guardare il pc per circa quindici minuti prima di scegliere di
aprirla. Nell'ultima settimana ha ripreso a lavorare a distanza. Da
troppo tempo aveva lasciato Ecomoda abbandonata anche se Mario Calderon
aveva fatto un ottimo lavoro.
Clicca sul link e lo apre.
É completamente solo davanti al pc. Sa bene che dal leggere
o non leggere quello scritto dipende la sua vita futura.
Perchè non riesce ad alzare la testa allora?
Fa un respiro profondo e
decide di leggere quello che Betty gli ha scritto.
Mentre legge, i suoi
occhi si riempiono di lacrime. Quando finisce si alza e si
dirige al balcone. Ha bisogno si rasserenarsi. Quando Betty ha imparato
a leggere dentro di lui così bene??
Quanto ha ragione! Su tutto,
sulla sua insicurezza, sul voler essere apprezzato, sul suo abbandono.
Quello che Betty non sa è che in quegli anni lui ha imparato
a convivere con i suoi fantasmi, perchè il suo desiderio
più grande era cambiato. Perchè lui era cambiato.
Per un lunghissimo periodo non aveva voluto altro che poter stare con
lei. Dimostarle che era pentito e che la amava. Ma adesso lei gli sta
chiedendo troppo. Non può far finta che niente sia successo
tra loro come lei gli chiede.
Guardare quel cielo stellato
gli da serenità. Armando apre il balcone, prende una coperta
e si siede sulla sdraio. Ha bisogno di riflettere. Di decidere cosa
fare della sua vita.
Quello che gli fa
più male è che Betty non riesca a capire quanto
lui sia ferito dal fatto che per due volte lei sia stata incapace di
credere nel suo amore per lei. E' forse fatto di pietra?
Perchè non accetta che è un uomo con dei veri
sentimenti? Deve risponderle? E cosa dirle?
Armando sorride all'idea che lei non lo lasci andare. In fondo sa che
Betty è testarda e adesso ha deciso che vuole lui.
Ma cosa è rimasto della Betty di cui lui si è
innamorato?
Chi è davvero la donna che gli scrive quella e-mail?
E' stata capace di fargli così tanto male che non sa
distinguere più cosa siano bene e male. Non ha mai creduto
che lei potesse arrivare a fargli così tanto male. A
distruggerlo. E' molto difficile per un uomo come lui sentirsi
così debole ed esposto. In tutti quegli anni senza di lei,
ha cercato di andare avanti e pensa di avercela fatta ma allora
perchè sente che gli manca qualcosa?
*****
Un mese
dopo ...
A:
armandomendoza@ecomoda.com
Da:
beatrizpinzon@terramoda.com
Oggetto: Davvero
Armando?
Amore mio,
posso accettare che tu non risponda alle e-mail che ti mando ormai da
un mese. Va bene, lo accetto, fa parte della mia penitenza, ma davvero
Armando?
Davvero pensi che io possa accettare queste continue copertine di te
con Alejandra Zing senza reagire? Qando ho visto la prima ho fatto
finta di niente perchè ho pensato che semplicemente lei
fosse venuta a vedere come stavi, ma perché tutti i giornali
non fanno altro che parlare del vostro riavvicinamento?
Armando non
la smette di sorridere. Lui adora che Betty sia gelosa di lui.
Continua a leggere.
Ho
visto la tua foto con tutte quelle modelle il giorno della
presentazione della collezione. Non erano un pò troppo
appiccicose?
Credo che Mario abbia fatto un ottimo lavoro in tua assenza. Per quanto
io lo detesti dopo tutti questi anni, devo ammettere che è
un ottimo manager! Non potresti far nascere una storia tra lui e
Alejandra?
Che poi cosa ci trovi in lei? Oddio, cosa ci trovi lo so, è
una bellissima donna, ma non credi che alla lunga ti stancherai di
tanta perfezione??? Anzi, non ti eri già stancato?
Va bene vuoi farmela pagare, ma perchè non mi rispondi? Sono
stanca di avere tue notizie tramite riviste di gossip! Nessuno mi dice
niente. Non provare nemmeno a pensare di tornare con Alejandra o con
chicchessia. Tu sei mio e basta! Hai capito?
Oggi ti amo un pò meno, ma poco. Ti amo di più
quando non ci sono tue foto sul giornale con altre donne!
Betty
Non sta più nella
pelle. Deve alzarsi e ridere ancora più forte, mentre viene
raggiunto da Mario nel suo ufficio.
"Sono felice di trovarti di così buon umore! Cosa succede?
Ottimi rapporti sulle vendite?" chiede.
"Eccezionalmente, avvicinati al mio pc e leggi cosa c'è
scritto?" risponde al suo amico.
Mario lo fa e si rivolge verso a lui. "Vuoi dirmi che Betty ti scrive
delle e-mail da più di un mese e che tu non le rispondi?"
"Esatto!"
"E perchè lo fai?"
"Tutto è iniziato una settimana dopo che l'ho allontanata in
Svizzera. Mi scrive praticamente ogni giorno. Mi ha chiesto scusa per
tutto e dice che dobbiamo stare assieme. Dimenticare il passato e stare
assieme. O meglio, ha scritto che il passato non può
cambiarlo, ma vuole cambiare il mio futuro!" replica Armando.
"Mi sembra un buon proprosito fratello! e tu perchè non le
rispondi?" Mario indica il computer. "Questa mi sembra una scenata di
gelosia in piena regola! Ti suggerisce anche di fidanzarmi con
Alejandra! Come vorrei!"
"Si, hai letto?" ride Armando. "Avrà visto i giornali dopo
la sfilata. É convinta che tra me e Ale ci sia un ritorno di
fiamma!"
"E tu glielo lasci credere ovviamente!"
"Ovviamente! Non sono ancora pronto a riappacificarmi con lei. L'ultima
volta, mi è quasi costata la vita!"
"Non ti fidi? Questo vuoi dire?"
Armando non risponde.
"Ma fratello, che vita è comunque la tua?" chiede Mario. "Va
bene che sei tornato solo da due settimane e che l'Ecomoda ha bisogno
di te, ma non è fallita nelle mie mani. Lo riconosce anche
Betty. Secondo le informazioni in mio possesso, anche durante la
riabilitazione non ti sono mancate donne che avrebbero fatto follie con
te e tu le hai rifiutate sistematicamente. Quante modelle sono venute a
cercarti per vedere come stavi? E tu niente. C'è proprio
qualcosa che non va mia cara Tigre!"
"Non c'è nulla che non va Mario! É solo che non
sono ancora pronto per tornare in sella. Devo chiarire i miei
sentimenti e non so ancora come!"
"Con una 90-60-90???"
"Non credo proprio!"
"Illustrissimo Presidente, non ti riconosco più! Vuoi che ti
mandi Hugo Lombardi??"
"Vai all'inferno Mario!" gli risponde mentre prende la sua giacca ed
esce.
"Dove vai?"
"Ho bisogno di uscire, devo riflettere!"
*****
A:
armandomendoza@ecomoda.com
Da:
beatrizpinzon@terramoda.com
Oggetto: Incubi
Amore mio,
tra pochi giorni torno a Bogotà e ci resto per sempre.
Ho fatto un investimento che mi terrà in
città per un tempo molto lungo.
Ho firmato questa mattina e mi sono compromessa con questa
società per un lungo periodo.
La notte appena trascorsa è stata piena di incubi. Non
facevo che rivederti nella sala di terapia intensiva, con la testa
bendata e la trazione alla gamba. Ho avuto la sensazione che questi
incubi siano di cattivo presagio. Ma ho deciso di essere positiva
questa mattina e ho fatto questo accordo d'affari perchè
voglio stare vicino a te. Non voglio dover viaggiare in giro per il
mondo.
Non so espremerti con le parole quello che ha significato per me
vederti in coma, sapendo di esserne stata la causa. Mai e poi mai avrei
voluto che ti succedesse una cosa del genere. Quando ho scoperto che
non ero incinta, ti ho cercato per tanto tempo, ma nessuno voleva darmi
tue notizie. Erano tutti convinti che ti avrei fatto del male. Forse
facevano bene a proteggerti, perchè anche tu alla fine hai
deciso di allontarti da me.
Questa è la mia ultima serata londinese e lo sarà
per molto tempo spero.
Ho paura della tua reazione. Fuggirai da me sapendo che sono in
città? Spero di no.
Ho tanta voglia di vederti e di abbracciarti. Non riesco a fare a meno
di amarti.
Nonostante tutti i mei cambiamenti fisici, a proposito, ho
tagliato i capelli!!, sento di essere ancora la stessa Betty di sempre.
Quella che dal primo giorno che è entrata nella tua azienda
si è innamorata follemente di te e che non chiede altro di
stare al tuo fianco.
Ci vediamo presto
Ti amo
Betty
|
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
Capitolo 16
"Cosaaaaa?" chiede Armando
piuttosto alterato. "Cosa hai fatto? Daniele sei un irresponsabile! Ma
da te Marce, proprio non me lo aspettavo!"
"Armando, lascia che ti
spieghi" prova a dire Marcela.
"Non c'è nulla da
spiegare!" urla Armando. "Siete due irresponsabili. Avete messo
l'Ecomoda in pericolo. Non riesco a capire come mio padre possa aver
dato il suo ok alla vendita delle vostre azioni! E tutto alle mie
spalle!"
Roberto Mendoza entra nella
sala riunioni.
"Armando, io non sono nessun
irresponsabile! Daniele e Marcela vogliono seguire la loro strada ed io
ho capito che non posso frenarli per un accordo che ho fatto ocn il
loro padre. Loro non amano Ecomoda come te. Non è il loro
futuro, non fa parte delle loro ambizioni lavorare in questa azienda e
inoltre non avrei mai e poi mai potuto tagliargli le gambe, adesso che
hanno trovato la loro strada!"
"Ma papà" lo
interrompe Armando "proprio adesso che tu e Mario avete fatto un ottimo
lavoro col Fashion Group e vogliono collaborare con noi, cambiano i
proprietari dell'azienda? E se questo mandasse all'aria il nostro
progetto?"
"No Armando. Io conosco
personalmente l'acquirente delle azioni dei Valencia e devo dirti che
ha la mia massima stima. E so che farà un ottimo lavoro!"
"Ah si?" esclama un Armando
davvero furioso. "E si può sapere chi è questo
acquirente misterioso?" aggiunge quasi urlando.
"Sono io" esclama una voce
femminile, entrando con Margherita nella sala riunioni. "Io ho comprato
l'intero pacchetto delle azioni dei Valencia!"
"Non posso crederci" balbetta Armando. "Betty, cosa ci fai tu qui?"
*****
Betty è felice. Finalmente oggi rientrerà in via
definitiva nella vita di Armando. Spera solo che lui reagisca bene.
Oddio, essere presi per un braccio e trascinati in Presidenza non
è davvero un modo di reagire bene. Però... almeno
non è indifferenza.
"Mi vuoi spiegare cosa diavolo stai combinando?" le chiede
Armando. Dio
mio è bellissima! Non posso credere di averla qui davanti e
con questo vestito così provocante! sta
pensando.
"Beh... ormai il dado è tratto!" risponde sicura lei. "Non
hai letto le e-mail che ti ho inviato? Ti ho detto che stavo siglando
un accordo che mi avrebbe portato di nuovo qui per tanto tempo. Ecco,
era questo!"
"E come avresti fatto a trovare tutto il denaro necessario?"
chiede lui.
"Ho investito in Ecomoda tutto quello che avevo e ho chiesto un piccolo
prestito ad un amico!"
"Cioè?"
"Ho venduto la mia parte di Terramoda a Yousef, che è il
nuovo socio di Nicolas, e ho guadagnato un bel pò di denaro,
Terramoda è un'azienda in espansione e poi ho investito
tutti i soldi che avevo guadagnato tramite vari investimenti fortunati
fatti in questi anni e infine Yousef mi ha fatto un prestito per la
parte mancante, che comunque non è molta! Contento?"
"Dannazione! Yousef dovrebbe essere mio amico? Quando ha iniziato ad
avere preferenze per te??" chiede caustico Armando.
Betty alza le spalle. "Da quando sa che ti amo!" ribatte. "E comunque,
dal momento che i Valencia dovevano rivolgersi agli altri membri del
consiglio di amministrazione come eventuali primi acquirenti, le mie
azioni sono vincolate. Io ho potuto comprarle ma con il vincolo che se
un giorno, per un qualsiasi motivo dovessi venderle, dovrò
accettare a prescindere dalle circostanze, che l'11% lo comprino i Mendoza,
cioè tuo padre. Questa è stata la sua unica
condizione, affinchè io potessi diventare proprietaria.
Assicurarsi il futuro. Ma che ti sia chiaro... io non
accetterò mai di vendere queste azioni. Qualsiasi cosa
succeda!!"
"E mi spieghi come diamine hai fatto a sapere che i Valencia volevano
vendere le loro azioni?"
"Semplice Armando!" risponde lei. "Nel mondo della finanza girano molti
pettegolezzi. Ho fatto contattare Mario Calderon, da una
società che collabora con la YouCorp, e quando ha scoperto
che c'ero dietro io, lui ha provato a tirarsi indietro.
Ma io gli ho detto che me lo doveva, perchè lui era stato
l'ideatore di quel maledetto piano e se voleva rimettere le cose a
posto, doveva stare dalla mia parte adesso!"
"Betty, da quando tutti i miei più cari amici mi tradiscono
per venire in tuo soccorso??"
"Ognuno usa le armi che ha!" gli dice lei. "Ti ho detto che non avrei
mai e poi mai rinunciato a te, mi è sembrato ragionevole
dimostrati che dicevo sul serio!"
*****
Da quando, un mese addietro, Betty aveva ripreso a lavorare in Ecomoda,
da quel consiglio di amministrazione, Armando non viveva
più. Doveva avere a che fare con lei tutti i
giorni e molto spesso dovevano lavorare insieme. Lei si occupava del
settore finanziario e del franchising e voleva creare anche un settore
di comunicazione, perchè credeva fosse meglio avere un pr a
completa disposizione. PR proposto da Catalina Angel naturalemente.
Era ovvio che ciò che ad Armando doleva di più
era il fatto di averla lì a pochi passi. Era stato un
calvario abituarsi alla sua presenza costante. E non era servito a
niente fare quasi a pugni con Mario Calderon per il tiro mancino che
gli aveva giocato. Per non parlare di Yousef!
Mario lo aveva fatto sfogare e poi gli aveva detto "Se non la ami
più, non vedo dove sia il problema! Anzi, al contrario
è Betty che sta nutrendo false speranze sulla vostra storia!"
Yousef aveva aggiunto per telefono "Come potevo negarle il prestito, se
grazie a lei adesso sono molto felice con Niala? Armando, arrenditi.
Ammetti che la ami e dimentica quello che è
successo in passato. Tanto non lo puoi cambiare!"
Certo! Per i suoi amici era facile parlare! Non erano stati loro ad
essere riftati per due volte! A rischiare la vita per colpa sua. In
fondo, molto in fondo, era felice che lei avesse preso questa decisione
così drastica e si era giocata tutto per stargli accanto, ma
lui non era ancora pronto a fidarsi di lei.
Questo non voleva dire che lei non gli interessasse. Anzi! Al
contrario! Era stato quasi sul punto di prendere a pugni un manager di
Color In che l'aveva guardata un pò troppo spudoratamente
durante una riunione, sebbene lei fosse vestita in maniera molto
sobria. Per non parlare del fatto che erano andati insieme ad un
cocktail e lei aveva ballato con tutti gli uomini che l'avevano
invitata. Praticamente quasi tutti!
É questo il
modo con cui vuoi riconquistarmi Betty?
Betty dal canto suo, non stava più nella pelle
dall'emozione di essere di nuovo accanto ad Armando, anche se lui non
sembrava molto felice della sua presenza. Inizialmente aveva provato a
protestare, ma amava troppo la sua azienda per accettare di andare via.
Non gli era rimasto che collaborare con lei. Effettivamente erano
un'ottima equipe. Aveva capito che la gelosia funzionava
molto bene con Armando ma aveva cercato di non esagerare ed ottenere
così l'effetto contrario a quelo sperato, ossia che lui si
allontanasse da lei. C'erano state un paio di occasioni nelle quali
l'aveva visto al limite della sopportazione, ma aveva saputo dominarsi,
al punto che si era chiesta che fine avesse fatto il furente, isterico
e nevrotico Armando Mendoza. Per non parlare del fatto che si era
accorta della sua strategia quando lei era nei pressi. Iniziava a
flirtare con qualsiasi modella avesse a fianco per farla ingelosire.
Lei però non si ingelosiva, provava solo una grande
tristezza, perchè avrebbe voluto stare tra le sue braccia.
"Il fatto che tu lavori qui, adesso, non significa che abbiamo una
relazione" gli aveva detto il giorno che lei aveva ripreso il lavoro in
Ecomoda.
"Lo so bene Armando" aveva ribattutto. "Non significa che non potremmo
averla in futuro!" aveva aggiunto sorridendo.
L'attitudine di Armando era stata stranissima, perchè
l'aveva guardata furibondo e poi aveva raggiunto il suo ufficio
sbattendo la porta.
Betty stava pensando a questo quando si apre la porta del suo ufficio e
la testa di Catalina Angel fa capolino.
"Ciao Betty, possiamo entrare?"
"Certo Cata!" esclama Betty andandole incontro.
Catalina apre la porta e fa spazio all'uomo che la sta accompagnando.
"Betty, ti presento il mio amico e nuovo socio Michel Doinel!"
"Molto lieta di conoscerla signor Doinel!"
"Betty, posso chiamarti così?" chiede l'uomo. "Chiamami
Michel, così non sembrerò molto vecchio. Signor
Doinel è mio padre!"
Armando stava andando nel suo uffico quando vede le segretarie che
corrono in bagno e le segue per rimproverarle! Ma improvvisamente
qualcosa lo blocca e lui si ferma ad ascoltarle.
"Hai visto che figo!" Esclama Ana Maria.
"E che occhi azzurri" aggiunge Mariana.
"E andava da Betty! Speriamo che la nostra amica abbia fortuna stavolta
e si innamori perdutamente di lui!" sospira Sandra.
Un'ansia imprrovisa si appropria del suo corpo e si dirige nel suo
ufficio. Cosa gli succede? Respira profondamente, si calma e decide di
andare nell'ufficio di Betty per capire cosa stia succedendo.
Quando arriva proprio dietro la porta, la sente ridere. Bussa e quando
lei gli da il permesso entra.
"Scusa Betty, volevo chiederti se potevi controllare questo documento
che mi è appena arrivato" dice entrando e cercando di
sembrare il più disinteressato possibile.
"Armando!" lo saluto felice Catalina! "Da quanto tempo non ci vediamo!
Come stai? Ti sei ripreso?"
"Cata" risponde calorosamente lui. Il suo sguardo si perde un attimo in
quello dell'uomo che ha di fronte ed in maniera impercettibile serra la
mascella. Betty che si accorge immediatamente del suo cambiamento di
umore gli dice.
"Armando ti presento Michel Doinel. Cata ce lo propone come PR per la
nostra azienda!" sorride felice.
La mente di Armando si confonde. Quell'uomo
alto, biondo e con gli occhi azzurri a stretto contatto con Betty??
Neanche a parlarne! pensa.
Armando si avvicina e gli stringe la mano presentandosi. Poi
si rivolge verso Betty e le chiede gentilmente di andare in Presidenza
con lui perchè deve parlarle urgentemente. Betty capisce che
non è aria e lo segue, non prima di essersi scusata con i
suoi ospiti.
"Cosa c'è Armando?" chiede.
"Non vorrai assumere quell'uomo vero?" le chiede furibondo.
"Perchè, cosa ci sarebbe di male?" ribatte lei. "Secondo
Cata è molto bravo nel suo lavoro e Ecomoda ne ha
bisogno. Ci serve qualcuno che sia in grado di progettare una
pubblicità comune per tutti i negozi e franchising, e anche
un impiegato che posso mantenere le relazioni pubbliche con l'esterno e
soprattutto se collaboreremo col Fashion."
"Sono d'accordo, ma non quell'uomo!" ribadisce.
"E perchè no? Cata assicura che è in grado di
svolgere al meglio il suo lavoro. Che è un ottimo
pubblicitario. Prima aveva una catena di ristoranti a Cartagena ma ora
si è trasferito in città. I suoi ristoranti erano
i più famosi della costa. Cosa ti dice questo?"
"Che non lo voglio a lavorare qui! E questa è la mia ultima
parola!" esclama furioso.
"Io invece voglio che lavori con noi ed è la mia ultima
parola!" ritorce lei.
"Betty, non capisce che sarà impossibile lavorare con
quest'uomo? Tutte le segretarie, solo a vederlo passare sono impazzite
e nessuna di loro è al posto di lavoro, per non parlare...".
Armando si frena appena in tempo.
"Per non parlare di cosa?" domanda lei. "Finisci di dire quello che
stavi dicendo!"
"Non..... non ha importanza".
Betty che lo conosce sufficientemente e sa cosa significhino le
espressioni del suo viso, gli dice "Armando Mendoza! Non dirmi che sei
geloso e che non vuoi che Michel lavori qui per questo motivo!"
"Io geloso?" ribatte lui, rivolgendole uno sguardo saccente.
"Bene, allora non ci sono problemi perchè lui lavori qui!"
dice felice lei. "Adesso vado di là e gli dico che possiamo
firmare il contratto di collaborazione!" aggiunge.
"Ho detto di no Betty!" ruggisce Armando.
"Non vorrai che per decidere una cosa simile, dobbiamo chiamare Mario
Calderon per decidere a maggioranza vero?" Lo guarda con intenzione.
Immagina che il vero motivo di quella discussione sia il fatto che lui
è geloso, ma non lo ammetterebbe mai. Soprattutto
davanti a lei. Sa chè è ferito, nella fattispecie
lei l'ha ferito.
"Senti Armando" gli dice guardandolo dritto negli occhi, "quando ho
detto che ti volevo e che non ti avrei lasciato andare, dicevo sul
serio. Forse pensi che il primo uomo che mi passa di davanti mi faccia
dimenticare che io amo te, ma non è così. Quando
ho scelto Jorge al posto tuo ero una persona diversa da adesso e ho
imparato dai miei errori. Se in queste sei settimane, in cui abbiamo
lavorato assieme, non ho detto niente rispetto alla nostra storia
è stato perchè volevo che tu avessi il tempo di
abituarti di nuovo alla mia presenza, ma non crederai che io possa aver
speso quindicimilioni di dollari per innamorarmi del primo che passa!?!
Ho messo tutto quello che sono e tutto quello che ho in questo progetto
e ti amo. Ti amo da impazzire e non so cosa fare per essere perdonata
da te, non so quanto altro tempo darti perchè tu capisca che
solo insieme siamo felici, ma so per certo cosa farò. Non
riuncerò ad un ottimo affare perchè tu sei
geloso! Non lo farò. Ecco perchè andrò
di là e siglerò l'accordo con Michel Doinel, e a
te conviene venire con me ed essere felice di avere un nuovo PR che ti
solleverà da un bel pò di lavoro!"
"Betty io..." ribatte lui, improvvisamente senza più
cartucce da sparare. Dannazione
ha ragione! Sono geloso. Geloso marcio, ma non iresco a perdonarla!
Perchè ho l'impressione di essere un burattino nelle sue
mani? Perchè? E se le dicessi che se mi ama non deve siglare
questo accordo? Pessima idea amico! faresti un danno ad Ecomoda. Sai
bene quanto lei che vi sere un PR e pubblicitario. Maledizione,
maledizione, maledizione!
Vengono interrotti da Sandra che annuncia l'arrivo di
Mario Calderon e della Dottoressa Garza.
"Falli entrare Sandra!" dice Armando. "Mi dispiace Betty, come vedi
devo attendere Mario, puoi firmarlo tu l'accordo con il signor Doinel!"
Proprio in quel momento si apre la porta e Betty rimane senza parole.
Vede entrare una donna bellissima, alta, bruna, con gli occhi azzurri
che non appena vede Armando aguzza la vista. Lei rimane impietrita
davanti alla scena.
"Dottor Mendoza devo parlarle immeditamente" gli dice Betty, rossa in
viso.
"Betty, non posso adesso, ne parliamo dopo ok?" ribatte lui,
imabambolato davanti a quella splendida donna e poi rivolgendosi con
uno sguardo di soddisfazione verso Betty a voler dire Chi è geloso adesso???
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
Betty aveva la necessità di andare avanti con la sua vita.
Aveva dimostrato ad Armando che lo amava, in sostanza aveva comprato
metà della sua azienda e sembrava che per lui questo non
avesse nessuna importanza. L'arrivo dei manager del Fashion Group aveva
rimescolato le carte. Gabriela non si scollava da Armando per
più di quindici minuti al giorno, a parte quando era
indispensabile farlo per motivi di lavoro. Lei si sentiva molto confusa
e più di una volta Michel era andato a riprenderla nel bagno
delle signore, alimentando i pettegolezzi su una loro possibile
relazione, ma alla fine lui aveva ammesso con la banda delle racchie
che era innamorato perso di Catalina e che stava cercando di
conquistarla. "Questo non significa che io non sia un grande amico di
Betty e che voglia il meglio per lei!" aveva aggiunto. Poteva contare
sull'amicizia sincera di un sacco di persone, tutte le ragazze, Cata,
Michel, Nicolas, però questo non la rendeva completamente
felice. Perchè erano passati tre mesi dall'arrivo di
Gabriela e lei aveva smesso di esistere per Armando. Le era anche
capitato di incontrarli in vari locali durante gli eventi cui erano
invitati come proprietari di Ecomoda. Non sapeva se avessero una
relazione, ufficialmente, ma non era un segreto per nessuno che fossero
amanti e che stessero vivendo una relazione molto appassionata. Betty,
tra le lacrime, molto spesso si era chiesta se tornare e comprare
l'azienda era valsa la pena. Una parte di lei sapeva che avrebbe amato
Armando per sempre e che avrebbe fatto per lui qualsiasi cosa, ma
adesso ce n'era un'altra, che a volte odiava, che le diceva che non
poteva accettare qualsiasi cosa da lui. Per non parlare del fatto che
gli aveva dimostrato in tutti i modi di non essere interessato a lei.
Non sapeva quale fosse la cosa giusta da fare e non riusciva a uscire
da quell'imbroglio nel quale si era messa da sola. Sentiva che doveva
dare un senso alla sua vita e per il momento il lavoro era l'ambito nel
quale riusciva meglio. La sua segretaria era Sofia, ma il fatto che Ana
Maria fosse al piano degli uffici di presidenza faceva sì
che fosse prontamente informata degli appuntamenti di Betty.
*****
Come sempre Ana Maria è la più curiosa del suo
gruppo di amiche. Sono davanti all’ascensore e sono appena
tornate dalla pausa pranzo. In quel momento anche Armando, Gabriela e
Kenneth sono nei pressi dell'ascensore. "Allora Betty" esclama Ana
Maria "a che ora arriva Daniel Valencia per il vostro appuntamento?"
"Ana Maria" la redarguisce Betty proprio mentre Armando a sentire quel
nome stringe la mascella e digrigna i denti.
"Mi state dicendo che Daniel Valencia deve venire in Ecomoda?"
interviene nella discussione. "E per quale dannato motivo si
può sapere? Credevo che dopo aver venduto le sue azioni non
avesse più alcun motivo per rimettere piede in
quest'azienda!" tuona. "Infatti Armando" afferma Betty. "Non viene di
certo per qualcosa che riguarda Ecomoda! Viene per motivi personali, ha
bisogno di parlare con me" aggiunge. Il suo tono di voce è
quello di una persona piuttosto infastidita. Armando spalanca gli occhi
al sentire la sua risposta. "E non pensi che sia fuori luogo che al
lavoro tu riceva delle persone che non hanno a che fare con l'azienda?"
le urla. "Assolutamente no! Non vorrai dirmi che tu non fai lo stesso?
E se proprio vuoi saperlo, gli ho dato appuntamento verso la fine della
giornata in modo tale che possa lavorare tranquillamente!" "Bene Betty"
dice Armando in tono arrabbiato "sappi che non gradisco che quest'uomo
torni nella mia azienda e....!"
"É anche la mia azienda Armando e sono libera di ricevere
chi voglio! Non metterò in pericolo Ecomoda, stanne certo!"
ribatte in tono arrabbiato e dirigendosi verso il suo ufficio,
lasciando tutti e in particolare Inesita che rimprovera Ana Maria per
la sua curiosità che come sempre le ha messe nei guai!"
*****
"Non posso credere che stiamo facendo questo fratello! Ci
beccheranno!!" esclama Mario. "Zitto Mario!" gli risponde Armando.
"Vuoi forse che ci scoprano? Meno male che si incontrano nella sala
riunioni, così possiamo sentire!" "Mi sembra di essere
Berta!" dice Mario mentre appoggia l'orecchio sulla porta cercando di
capire cosa si stiano dicendo. "Non posso credere che Betty frequenti
Daniel Valencia!" esclama Armando. Quell'idea lo fa infuriare e gli fa
venire voglia di prendere a pugni qualcuno! Intanto in sala riunioni...
"Dottoressa Pinzon" sta dicendo Daniel "la ringrazio di avermi
ricevuto. Non era poi così scontato!"
"Non si preoccupi dottor Valencia, siamo qui per parlare di affari o mi
sbaglio?"
Daniel non era arrivato solo, con lui c'era un giovane che aveva
all'incirca ventitré anni. Si chiamava Tomas
Garçia Perez.
"No, non si sbaglia Betty" tentenna lui "se mi permette di chiamarla
così! Vede Betty, sono qui a chiederle un favore molto
particolare. Ecco, Tomas ....le chiedo riservatezza su questo punto....
Ebbene Tomas è mio figlio. Io non ho mai saputo della sua
esistenza fino a pochi mesi fa, quando lui è venuto a
cercarmi!"
"Cosa?" esclama Betty guardando il giovane. Lo osserva attentamente e
le piace quello che vede. Un giovane alto con gli occhi un
po’ verdi e un po’ azzurri, molto simile a Daniel
ora che ci pensa. "Si Betty" conferma Daniel mentre il giovane le
rivolge un sorriso. "Tomas ha ventitre anni, io ne ho quasi quaranta e
lui.... beh, sua madre è stata la mia prima fidanzatina,
quando andavamo al liceo. Lei era figlia di un ambasciatore,
perciò ha dovuto lasciare la Colombia e la nostra storia
è finita. Io non ho mai saputo che era incinta
perché i suoi genitori... hanno nascosto che Tomas fosse
loro nipote, l’hanno sempre fatto passare come loro figlio.."
"É una storia assurda" farfuglia Betty.
"Lo so, dottoressa Pinzon" interviene per la prima volta il giovane.
"É stato assurdo anche per me scoprire che i miei genitori
erano i miei nonni. É stata una cosa casuale, non trovavo
delle foto di mia nonna incinta di me e allo stesso tempo capivo che
mia "sorella" aveva un attaccamento morboso verso di me. Poi lei si
è sposata e finalmente quando è nato mio fratello
ha avuto il coraggio di rivelarmi la verità. Cioè
che era mia madre e che per salvare il buon nome della famiglia si era
fatta passare per mia sorella. Lei e Daniel non si sono mai
più rivisti e lei non ha pensato di cercarlo, anche
perché ormai vive dall'altra parte del mondo. In Armenia. Io
invece ho voluto sapere chi fosse il mio vero padre e l'ho cercato ed
eccoci qui...."
"Beh... sono felice per voi, che vi siate ritrovato intendo!" ammette
Betty. "Ma io cosa c'entroo in tutto questo?"
"Ecco, vede Betty" inizia Daniel "a quanto pare, mio figlio,
cioè Tomas, si è appena laureato in Economia e
Finanza, ha fatto alcuni corsi di specializzazione quest'estate. Ora
cerca un lavoro, uno stage, qualcosa di simile. Ed io ho pensato a
lei!"
"A me?" farfuglia Betty.
"Si Betty, lei è la migliore nel settore, sono certo che mio
figlio possa imparare tanto da lei. Come sa, io lavoro nel ministero e
potrei facilmente trovargli un altro posto, ma vorrei che imparasse da
lei. Anche se io non sono più azionista, l'ho sempre stimata
e anche se i nostri trascorsi non sono dei migliori, ho sempre avuto
una buona opinione di lei come manager."
"Dottor Valencia, parliamo chiaramente. E se lei mi stesse mettendo in
azienda questo ragazzo per spiarmi? Per spiarci?"
"Non lo farei mai" interviene Tomas. "Lei non mi conosce, lo ammetto e
non so quali siano i rapporti tra lei e mio padre, ma io voglio solo
imparare. Ho fatto delle ricerche su internet su di lei e devo dire che
quello che dice mio padre è vero. É la numero
uno! Potrebbe presentarmi anche Nicolas Mora? Muoio dalla voglia di
incontrarlo!"
"Calma, calma Tomas... vedremo quello che posso fare!"
*****
Il giorno dopo Betty convoca Armando e Mario in sala riunioni. I due
sono molto arrabbiati perché il giorno prima non sono
riusciti a sentire niente di quello che dicevano, perché
Betty prima di iniziare la discussione con Daniel aveva serrato la
porta di collegamento con la presidenza. "Bene" esordisce. "Ci siete
entrambi" dice entrando dalla porta con Tomas. "Vi presento Tomas
Garçia Perez. Lui sarà il mio assistente per sei
mesi. Viene dall'Armenia e nel suo programma di studi è
richiesto un tirocinio retribuito. Ha deciso di venire in Colombia
perché ha alcuni parenti qui e può approfittarne
per vedere come funziona il capitalismo da questa parte del mondo! Me
l'ha presentato Daniel Valencia e... non credo che questo sia un
problema. La famiglia del ragazzo è amica di vecchia data di
Daniel, penso che anche voi avreste dovuto conoscerli anche se eravate
più piccoli" conclude Betty.
"Aspetta un attimo..." interviene Mario. " Garçia Perez...
sei il figlio dell'ambasciatore?" chiede. "Si" gli risponde Tomas.
Avevano deciso di non rivelare ancora che fosse il figlio di Daniel e
dal punto di vista legale, lui risultava ancora il figlio di Tomas
Garçia Perez e non il nipote. "Scusami Tomas, non ho nulla
contro di te" aggiunge Armando rivolgendosi a Betty "non pensi che
prima di assumerlo avresti dovuto parlarne con me?" "Armando" comincia
Betty "la decisione riguarda il settore finanziario che è a
carico mio, tra l'altro ne riceveremo dei benefici perché
è il suo primo lavoro e lo Stato ci finanzia parte del suo
stipendio... quindi... te lo sto dicendo adesso...!"
"Io sono il presidente" grugnisce Armando. "Queste decisioni devo
prenderle io! Non puoi agire alle mie spalle!" "Io non l'ho fatto.
Nemmeno sapevo cosa volesse Daniel ieri. Visto che la metti
così, chiedo di metterla ai voti. Io sono favorevole. Mario
tu?" gli chiede Betty con quegli occhi che vogliono dirgli: Attento a
quello che fai, non ti ho ancora perdonato.
"Va bene!" interviene Armando "lui può restare, ma tu vieni
con me in presidenza" esclama prendendo Betty per un braccio e
spingendola in Presidenza. "Devo parlare con te!" conclude.
******
Betty ha seguito Armando con una espressione di fastidio. Non appena
entrano in Presidenza, Armando si volta verso di lei e incrociando le
braccia sotto le ascelle nella sua tipica posizione quando è
arrabbiato le dice "Non hai pensato che questo Tomas potrebbe essere
una spia di Daniel Valencia, anche se non hanno più nemmeno
un'azione dell'azienda, non mi stupirei se volesse spiarmi solo per
rovinarmi!"
"Questa è stata la prima cosa che ho chiesto e Daniel mi ha
assicurato sul fatto che non è sua intenzione danneggiare
Ecomoda. Vuole solo che il ragazzo collabori con me. Lui ha molta stima
di me come economista e vorrebbe che Tomas lavorasse con me!
Perchè lui conosce la famiglia del ragazzo e si è
impegnato affinché facesse esperienza nel mondo economico
sud-americano!"
"Daniel? Adesso è Daniel?" chiede Armando. "É il
suo turno adesso?"
"Eh?" Betty non capisce immediatamente quale sia il significato della
domanda di Armando e di quanto sia offensiva nei suoi riguardi.
"Ti ho chiesto" riprende Armando "se è arrivato il momento
di Daniel nella tua vita. Ogni volta, anche se dici di essere disposta
a fare di tutto per me, c'è sempre qualcuno cui permetti di
prendere il mio posto! Quindi te lo chiedo direttamente io. Hai una
relazione con Daniel?"
Betty, ferita dalle sue parole e con gli occhi lucidi gli risponde.
"Sei molto ingiusto con me Armando. Io non ho nessuna relazione con
Daniel Valencia, a malapena lo conosco, né
m’interessa conoscerlo. Mi fa piacere sapere finalmente
l'opinione che hai di me! Sei un sadico, un miserabile. Se non vuoi
più avere a che fare con me, dimmelo chiaramente ed io
farò di tutto per cancellarti dalla mia vita. Ma non ti
permetto di insinuare che io non sia in grado di aspettarti, quando
negli ultimi tre mesi non hai fatto altro che sbattermi in faccia la
tua relazione con Gabriela. Se tu mi amassi davvero, non avresti mai
avuto una storia con lei. Perchè amare significa volere
prima di tutto il bene dell'altro ed io sì, ti amo. Ti amo
così tanto che non ho detto nulla in tutto questo tempo
anche se muoio dentro e adesso tu, mi dici che non sono in grado di
aspettarti? Che non è vero che posso sopportare ogni cosa?
Tu lo sai cosa significa vedere l'uomo che amo avere un'altra? Lo
sai?'" conclude con le lacrime sul viso. "Si che lo so" ritorce lui.
"Lo so benissimo! Cosa credi che abbia provato io, quando tu hai scelto
Jorge e quando sono stato costretto a vedervi in ogni angolo della
città?"
"E vuoi farmela pagare giusto? Ogni cosa si riduce a questo! Io che
scelgo Jorge e tu non mi hai mai perdonato! Quindi di conseguenza devi
vendicarti? É questo Armando il punto? La tua vendetta
contro di me?"
Armando si muove come una tigre in gabbia. Non avrebbe dovuto tirare
fuori la discussione. "Perdonami Betty, non avrei dovuto tirare fuori
questi argomenti.... Io... non so cosa mi è preso! Puoi fare
della tua vita ciò che vuoi, puoi frequentare chi vuoi....
io non interferirò."
"Non capisci che io ti amo?" gli chiede Betty quasi urlando. Notando la
sua espressione fredda decide di giocarsi tutto. "Va bene Armando. Non
posso forzarti a stare con me, o ad amarmi. Non a questi punto. Adesso
hai due opzioni. Puoi dirmi la verità e cercare di riparare
tutto quello che siamo stati in grado di distruggere tra di noi, oppure
puoi lasciarmi andare via, ma se vado via.... è finita per
sempre. Per sempre. Io avrei fatto di tutto per te. Se solo tu mi
amassi. Ma non posso restare ad aspettare un uomo che non mi ama e che
vuole solo distruggermi e vendicarsi per aver preso la decisione
sbagliata. Tutti commettono errori. Tutti, anche tu. Dimmi... cosa vuoi
che faccia?"
"Io...." mormora Armando mentre arrossisce dalla rabbia "io non riesco
a perdonarti Betty, mi dispiace!" ammette. "Non ci riesco. Non riesco a
dimenticare che tu non ti sia fidata di me, che prima tu abbia scelto
Jorge e poi che lo abbia scelto di nuovo, quando pensavi di essere
incinta. Io ti ammiro, perché tu vuoi fare sempre la cosa
giusta ma odio anche questo lato del tuo carattere. Non riesci a
seguire il tuo cuore. Anche adesso."
"Io non riesco a seguire il mio cuore?" controbatte lei. Avrebbe voglia
di dirgli che per lui ha cambiato la sua vita e ha venduto tutto quello
che aveva per stargli accanto, ma non lo fa perché sa che
rinfacciarglielo non sarebbe il modo più giusto per
sistemare le cose. " Sei tu che hai paura di seguire il tuo cuore!
Pensi che io possa ancora farti del male. Ma non è
così. Io voglio renderti felice! Se non lo capisci, non
posso farci nulla! Mi ami Armando? Mi rispondi?" gli chiede
afferrandolo per il mento e portando il suo sguardo alla sua altezza.
Lui abbassa gli occhi incapace di sostenere il suo sguardo. Lei si
asciuga le lacrime e gli dice "Va bene, non c'è bisogno di
aggiungere altro. Ho capito tutto". Continua ad asciugarsi le lacrime e
cerca di fare dei respiri profondi per riprendere il controllo di se
stessa. "Bene" afferma "Non ho nessuna intenzione di disfarmi delle
azioni di Ecomoda, quindi spererei che possiamo essere in grado di
trovare un accordo tra di noi per il bene dell'azienda. Sono convinta
che dobbiamo reinvestire parte dei profitti per provare ad ampliare la
produzione, lanciando nuove linee. Dobbiamo approfittare del fatto che
abbiamo un socio come il Fashion Group. Ti farò sapere,
quando avrò elaborato qualche strategia al riguardo."
Si dirige verso la porta e la apre. Si rivolge verso di lui e gli dice
"Armando, cerca di essere felice!" ed esce.
*****
Mario vede Betty correre verso il bagno delle signore con la mano
davanti alla bocca e le lacrime agli occhi. Decide di dirigersi
nell'ufficio di Armando. Lì lo trova seduto impietrito sulla
sua poltrona. "Tigre" domanda "Cosa è successo?"
"É finita, stavolta è finita davvero?"
"Tra te e Betty dici?" "Si"
"Non vuoi dirmi cosa è successo?" chiede Mario. "No, voglio
un whisky adesso. Come sempre, sono riuscito a rovinare tutto. Non mi
perdonerà mai! Io volevo solo farla soffrire un
po’, come lei ha fatto soffrire me, mi ha distrutto, mi ha
lasciato un morto in vita ma ora io... non riesco a fare a meno di
odiarla. Non l'ho mai odiata in tutto questo tempo. Mai, ma da quando
mi sono svegliato dal coma, non riesco a farne a meno. La odio con
tutto me stesso. Non voglio farle del male, ma la odio e le faccio del
male."
"Ah.... ecco, come diceva quel poeta latino... Odio e amo,
perché succede? Non lo so e mi tormento "
"Calderon" gli dice Armando "non sono in vena di scherzi! Voglio stare
solo!"
"Tigre, sei sicuro che vuoi lasciarla andare? Sai bene che è
pieno di uomini che non vedono l'ora di poter avere una relazione con
lei! In questi mesi è stata assediata da pretendenti!"
"Cosa?" chiede Armando. "Fratello, ma dove vivi? Non vedi come la
guardano gli altri manager mentre siamo in riunione? Non ti sei accorto
di come la guardano ai cocktail? Non sai che per tre settimane, ogni
mattina le sono arrivati dei fiori?" "No, come mai io non mi sono
accorto di niente? E chi glieli mandava? Daniel Valencia?"
"Daniel Valencia è interessato alla nostra Betty????"
domanda curioso Mario. "E non siamo riusciti a sapere nulla su quello
che si sono detti?"
"No, solo di Tomas, hanno parlato di questo! Mi vuoi dire chi
dannazione le mandava questi fiori? Jorge?"
"Noooo Mendoza. Da quello che so Jorge si è rimesso con
Rachel, hanno deciso di darsi una seconda possibilità e si
sono trasferiti in Argentina!" "E allora chi le ha mandato questi fiori
Mario? Michel? Ma Michel è sempre stato innamorato di Cata!"
"Perchè ti interessa saperlo Tigre? Non hai detto che la odi
con tutto il tuo cuore?" chiede Mario. "Dannazione, dannazione! Non lo
so cosa provo davvero! Non lo so!!"
https://www.youtube.com/watch?v=ksGPgDtkMY4
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
"Cosa ci
fai tu
qui?"
"Mi
fai entrare o disturbo?"
"Cosa
ci fai qui?" chiede Betty ad Armando. "Non mi sembra
di averti invitato! Cosa ti porta da queste parti? E come hai fatto a
scoprire
dove vivo?"
Armando
la guarda con la faccia contrita di chi è stato colto in
flagrante.
"Fammi
indovinare" lo incalza Betty. "Mi hai seguito?...
Vuoi dirmi qualcosa?"
"Cosa
c'è tra te e Daniel Valencia? Mi fai entrare?"
Betty
si fa da parte e Armando entra nel suo appartamento.
"Perché
dovrebbe interessarti cosa c'è tra me e Daniel Valencia, e
NON
ricominciare con il fatto che ti ho detto che ti avrei aspettato a
vita. Mi hai
fatto ben capire che non sei interessato a me. Mi odi, no?" chiede
Betty.
Armando
non sa cosa fare o dire. Deve ammettere che non è stata
proprio un’idea
intelligente quella di andare da Betty, dopo aver visto andar via
Daniel da
casa sua. Ma da ormai quasi due mesi non fa che seguirli per scoprire
se hanno
una relazione.
Da
quando li ha visti tempo prima in Ecomoda, e poi insieme ad un
cocktail,
non può fare a meno di pensare che le parole di Betty erano
tutte bugie e che
lei ancora una volta l'ha dimenticato con facilità. Di
nuovo. Nonostante tutto
quello che gli ha sempre detto e cioè che lo avrebbe
aspettato e amato per
sempre!
"Cosa
c'è tra te Daniel?" domanda nuovamente Armando.
"Perché
mi fai questa domanda? Cosa te ne importa?"
Armando
per tutta risposta la avvicina bruscamente a sé e la bacia.
Betty
cerca di opporsi ma non ci riesce. Armando le prende il viso tra le
mani e la
bacia dappertutto con riverenza, per poi riappropriarsi delle sue
labbra.
Betty
non capisce più niente. Sente solo che ama quest'uomo e non
riesce a
dimenticarlo in nessun modo. Non riesce ad andare avanti o indietro. Da
nessuna
parte. Sente solo che non sarà mai felice senza di lui. Per
questo cede e lo
stringe a sé e partecipa ai suoi baci. Armando in preda ad
un folle desiderio
di lei, inizia a spogliarla e le chiede dove sia la sua camera.
Entrambi
non smettono di accarezzarsi e baciarsi mentre disseminano
l'appartamento di Betty con i loro vestiti. Raggiungono la camera da
letto e
Armando, famelico sdraia Betty sul materasso guardandola intensamente
negli
occhi.
Quegli
occhi che non lo fanno dormire la notte. Non gli danno tregua.
Affollano i suoi pensieri e i suoi desideri. Incapace di stare zitto,
con un
enorme peso sul cuore le chiede "Non sto sostituendo Daniel Valencia,
Betty? Non lo stai tradendo con me, vero?".
Betty
spalanca gli occhi, sbatte più volte le sopracciglia e non
appena
realizza quello che lui le ha chiesto, lo spinge da sopra di
sé e con la
maggiore dignità possibile dal momento che è
quasi nuda gli dice "Vai via
Armando. Vai via!" e scoppiando a piangere si chiude in bagno.
Mendoza
sei davvero un idiota!
Pensa Armando. Cosa ti passa per la testa? Come puoi
chiederle una
cosa del genere? Ma d'altronde perché non dovresti pensarlo
se escono assieme
quasi tutte le sere? E quel Tomas? Proprio l'altro giorno li hai
incontrati
tutti e tre insieme in quel locale. Devi ammettere che però
in azienda si
comportano benissimo.
"Betty"
dice mettendosi dietro la porta chiusa del bagno. "Esci, ti prego.
Dobbiamo parlare!"
"va
via" urla lei con la voce rotta dai singhiozzi.
"Se
non apri, rompo la porta a calci!" ribatte lui.
Una
distrutta Betty, in lacrime e con gli occhi gonfi apre la porta del
bagno e poi va a rannicchiarsi vicino il muro della doccia, dove
riprende a
piangere convulsamente.
Armando
sente il suo cuore spezzarsi nel vederla in quel modo. Sente di essere
lui il responsabile delle sue condizioni.
Sconfitto,
si avvicina a lei e la stringe tra le braccia cullandola e
cercando di farla calmare.
Entrambi
sono dei vasi vuoti. Non hanno nemmeno la forza di litigare.
Cercano solo il modo di sbrogliare la matassa delle loro vite.
Betty,
con gli occhi gonfi di pianto gli chiede "Cosa sei venuto a
fare, qui? Quando mi lascerai in pace?"
"Temo
che mai Betty!" le risponde Armando. "Quando ti ho
visto con Daniel Valencia ho deciso di seguirvi e vi ho visto
salire in
questo appartamento e ho aspettato che lui andasse via per poter
bussare e
farti una scenata!" ammette.
"E
con quale diritto pensi di poter fare questo?" urla furibonda
Betty mentre torna nella stanza e indossa i suoi abiti.
"Io"
farfuglia Armando. "Vi seguo da quasi due mesi!"
"Che
cosaaaa? E perché faresti una cosa del genere?" chiede
Betty. "Già lo so, temi che io possa accordarmi con Daniel
per portarti
via Ecomoda, no?"
Armando
la guarda sempre più infuriato. Sente che sta per esplodere.
La ama,
la ama da morire, dannazione. La ama ma ha una paura terribile che sia
troppo
tardi. Che lei non lo voglia più. E poi allo stesso tempo
lui non vuole amarla,
non vuole dipendere così tanto d lei, non vuole soffrire
più. Ma non riesce a
lasciarla andare via. Non immagina la sua vita senza di lei, ma la
odia, perché
l'ha ferito così profondamente che non riesce a fidarsi.
"Tu
mi hai sostituto!" sussurra.
Betty
si volta sconvolta. "Mi metti sempre da parte. Non sono mai la
tua prima scelta ed io non lo sopporto. Non sopporto di non essere il
più
importante dei tuoi pensieri. E ti amo. Non posso fare a meno di
amarti. Mentre
tu vai avanti con la tua vita."
"Tu
non hai capito nulla di me! Proprio nulla Armando! Ancora con
questa storia che io preferisco altri a te? Cosa devo fare per
convincerti che
non è così?"
"Hai
una relazione con Daniel Valencia?" chiede lui.
"Noooooo,
dannazione no! Magari potessi avere una relazione con
chiunque! Ma non ci riesco" urla Betty. "Mi sembra di tradirti e tu
nemmeno mi vuoi. Vuoi solo tenerti la tua dannata impresa!"
"Non
è vero!" protesta Armando.
"Vieni
a casa mia e mi accusi di essere l'amante di Daniel Valencia,
praticamente una sgualdrina. Una che non si fa il minimo problema a
passare da
un uomo all'altro mentre io sono così innamorata di te che
non riesco neanche a
respirare sapendo che tu non mi vuoi. Cerco di galleggiare come posso e
tu hai
l'ardire di venire qui con la tua sfiducia come sei io ti appartenessi!
Tu non
mi vuoi, te lo ricordi?"
Armando
si sente come una tigre in gabbia. Vorrebbe
prendere a pugni qualcuno. E invece, da solo, in preda alla sua
furibonda
gelosia, ha deciso di andare da Betty. Ma perché? Cosa vuole
da lei?
"Chi
ti ha mandato dei fiori in ufficio due mesi fa?" chiede.
"EH?"
risponde Betty.
"Tempo
fa in ufficio ti sono arrivati dei fiori, da parte di
chi?"
"E
cosa te ne importa? Cosa vuoi da me Armando? Cosa?" continua a
chiedere lei.
Improvvisamente
Armando scoppia in lacrime.
Betty è allucinata. Le sembra di stare vivendo in una
realtà parallela. Armando
che arriva, la accusa di essere l'amante di Daniel, le dice di amarla e
poi si
mette a piangere. Forse si sveglierà e scoprirà
che è tutto un incubo.
"Armando" dice Betty.
Lui si asciuga le lacrime e le dice "Sai cosa sono venuto a fare? Sono
venuto a chiederti come fare per andare avanti Non ce la faccio.
Aiutami. Non
riesco a smettere di amarti e di odiarti e di essere geloso. Aiutami
Betty.
Solo tu puoi farlo!"
Betty ammutolisce davanti a quelle parole, perché
è quello che prova lei.
Nonostante tutto quello che è successo tra di loro, gli
errori, i
fraintendimenti sono lì, sconfitti a provare gli stessi
sentimenti.
Betty sente che deve fare qualcosa, perché così
non può più andare avanti. Lei
lo ama. Con tutto il suo cuore. Non ha mai smesso di amarlo. Sa bene di
averlo
ferito come mai nessuno aveva mai fatto.
"Armando" lo chiama. "Andiamo in salotto. Ho bisogno di bere
qualcosa. Una valeriana per la precisione! Ne vuoi una?"
"Si grazie."
Una volta in salotto con le loro tazze fumanti, si siedono entrambi sul
divano.
"Betty, io ti amo" ammette Armando. "Così non posso andare
avanti. Non riesco a immaginare la mia vita senza di te. Non mi passa
per la
testa che tu non ci sia nella mia vita!"
"Però se il tuo odio nei miei riguardi è
più forte del tuo amore"
ribatte lei "come possiamo stare assieme? Io non sono in grado di
ricevere
altro male da te."
"Per me è molto difficile riuscire a fidarmi di te" confessa
lui.
"È come se non riuscissi a credere che sei pentita dei tuoi
errori. Di non
avere scelto me..."
"Non sai quanto me ne sia pentita invece!" lo interrompe Betty.
"Mi stai facendo soffrire in modo terribile. Sento un nodo che mi
stringe
lo stomaco ogni volta che penso al fatto che ti ho perso per la mia
stupidità e
questa sofferenza, mi assale nei momenti più impensati. Non
faccio che dirmi
che sono stata una stupida, che per il mio orgoglio ho perso tutto e
che sono
stata la causa del tuo incidente. Se tu fossi morto, io sarei morta con
te.
Però allo stesso tempo" continua lei, rannicchiandosi su se
stessa "
non riesco a fare a meno di cercare delle forme di protezione da te.
Perché sei
ancora in grado di farmi del male, ne sarai capace sempre e ... il mio
orgoglio
è l'unica cosa che mi resta!"
"Iooo" farfuglia Armando "sono stato consapevole fin da subito
che tu eri e sei un tesoro, una persona speciale. Che qualsiasi uomo
con un po’
di sale in zucca si sarebbe innamorato perdutamente di te nonostante
tutto.
E l'ho sempre temuto. Credo che quello che non riesco a
perdonarti è che
tu abbia confermato quello che penso di me. Cioè che sono un
miserabile, un
uomo pieno di difetti e che non ti merita. Perchè tu meriti
qualcuno migliore
di me al tuo fianco, e quando tu hai scelto Jorge, è stato
come se confermassi
quello che io penso..."
"Armando, io non ho scelto Jorge. Io non ho accettato di restare con te
in
quel momento perché tu me lo stavi imponendo! Stavi
decidendo per me e mi avevi
appena distrutto la vita!"
"Lo so. Però io avrei fatto di tutto per farmi perdonare.
Perchè io sono
davvero innamorato di te. Probabilmente tu sei l'unica persona che mi
abbia
dimostrato affetto, amore disinteressato senza volere nulla in cambio
ed io non
ero pronto a rinunciare a questo. È bello sentirsi amati."
"Perchè dici questo? Tante persone ti amano!"
"Si probabilmente si. Però la tua fiducia cieca nei miei
riguardi non l'ha
mai provata nessuno e io... per me è difficile vivere con la
consapevolezza che
quella fiducia era rivolta a qualcun altro e non a me."
"Io mi sono innamorata di te non appena sono entrata in Ecomoda e non
ho
smesso di amarti per un attimo. Per molto tempo il mio è
stato un amore
silenzioso, perché tu non eri quello che io volevo che
fossi, o almeno come
avevo immaginato che fossi. Mi hai distrutto la vita e fatto soffrire
molto più
di Miguel, però abbiamo vissuto tanti momenti bellissimi
assieme. E per tanto
tempo ho pensato che custodire quei ricordi poteva bastarmi per essere
felice.
Per andare avanti. Poi è arrivato Jorge. Io non l'ho mai
amato come amo te. Non
ci sono riuscita e non so il perché. Quando pensavo di
essere incinta ho
realizzato che avrei voluto che fossi tu il padre dei miei figli.
Nonostante
tutti i tuoi difetti, ma non potevo lasciare che tu rinunciassi alla
possibilità di avere dei figli tuoi che fossero solo tuoi.
Cioè Armando, io non
volevo essere la causa del riproporsi della situazione che tu stesso
hai
vissuto di essere detronizzato da figli di altri. Non potevo farti
questo. Non
volevo toglierti l'esclusività di essere il padre dei tuoi
figli."
"Perchè Betty? Non ti ho forse detto che avrei amato il tuo
bambino come
se fosse il mio? Tu non ti fidi di me. I nostri figli sarebbero stati
fratelli
di tuo figlio, non estranei e io non avrei fatto preferenze, proprio
perché so
cosa significa!"
"Vuoi dire che non hai pensato nemmeno per un momento che fosse
ingiusto
quello che stava succedendo? E stava succedendo per la mia
testardaggine. Io
non avrei mai e poi mai potuto accettare di farti questo!"
"Perchè non capisci che io avrei voluto stare con te a
prescindere? Non
respiro senza di te, non sono felice. Sopravvivo."
"Non è quello che mi hai detto in azienda!"lo accusa lei.
"Mi hai fatto molto male, ma io da sempre so che sono più
felice quando
sono infelice con te che quando sono felice da solo. Hai una
storia con
Daniel Valencia?" le chiede a bruciapelo.
"No, Armando, no! Come devo dirtelo!??"
"E allora cosa c'è tra di voi?"
"Diciamo che un rapporto di amicizia.... sta nascendo e poi
c'è
Tomas!"
"Chi è Tomas?"
"Mi stai facendo il terzo grado!" lo accusa lei. "Ti vedi ancora
con Gabriela?"
"No. Ammetto che ho iniziato questa storia per ferirti. Ero arrabbiato
e..."
"Non continuare. Chiodo schiaccia chiodo no?" infierisce.
"Chi è Tomas?" chiede lui.
"Non posso dirtelo! È un'informazione riservata. Ma fidati
di me, non farà
nessun danno all'azienda!"
"Non ti fidi di me al punto di dirmelo?" afferma Armando con tono
deluso.
"Ho promesso a Daniel che non avrei detto nulla su Tomas di quello che
mi
ha rivelato!"
"Ok, ok. Capisco che per chiudere questo circolo vizioso qualcuno debba
cedere e per questa volta sarò io, però non mi
piace che tu mi ometta
informazioni."
"Io non ti ometto informazioni Armando!" sorridendogli dolcemente e
sentendo rinascere dentro di sé un sentimento di speranza
che credeva perso per
sempre. "Armandoooo" chiede titubante "cosa ti ha portato qui
davvero? Cosa vuoi da me? Non l'ho ancora capito". Betty sa bene che il
tempo dei giochetti è finito. Definitivamente finito.
Armando che si era alzato e aveva iniziato a passeggiare per il
salotto, si
avvicina a lei e prendendole il viso tra le mani le chiede "Vuoi
sposarmi?"
"EH?" sobbalza Betty. "Non ho capito!"
"Hai capito benissimo invece? Vuoi sposarmi?"
"Ma...non ho ancora capito se ti fidi di me, se mi ami, se mi odi. come
faccio a risponderti?"
"Forse sei tu che non ti fidi di me o non mi ami abbastanza!"
"Non è questo è che...."
"Ascoltami Betty, chiedendoti di sposarmi sto facendo un salto nel
buio,
spero l'ultimo della mia vita, ma il più alto. Non sono
felice senza di te. Io
ti amo, non riesco a non amarti. Ti giuro che sono qui solo per amore,
e va
bene anche un po’ per gelosia, ma di più per
amore, quindi te lo dico
nuovamente. Quello che voglio è che tu rimanga con
me. Vorrei che potessimo
affrontare questa cosa assieme. Perchè io ti amo. E se vai
via, butti alle
ortiche un amore vero. Perchè io non accetterò
mai di condividerti con nessuno.
Non ho mai amato nessuno prima di te.... non sapevo cosa fosse l'amore.
Ti darò
tutto di me, ma voglio tutto di te. Anche la tua ira contro di me, ma
che sia
mia. Vuoi sposarmi?"
Le parole di Armando riportano Betty indietro nel tempo! Quanta vita
insieme
hanno perso! Pensa a quanto abbia rimpianto la decisione sbagliata che
ha preso
in quella stanza di albergo. Lo guarda negli occhi vede il suo amore,
sa che
lui è lì perché la ama!
"Allora Betty?" incalza lui.
Con gli occhi che brillano di felicità, lei decide che
è arrivato il momento di
correre questo rischio. Di superare il passato e tutto il dolore
vissuto.
"Si" sussurra. "Voglio sposarti" esclama con le lacrime
agli occhi, stringendolo contro di se. "Ti amo, ti amo, ti amo" gli
ripete incessantemente, con il viso bagnato di lacrime, finalmente
libera da
quella tensione che le attanagliava l'anima convinta com'era che non
sarebbe
mai più stata felice.
Ridendo si stacca da Armando e gli da un bacio. "Possiamo sposarci
domani?
Oppure dopodomani? I miei documenti sono pronti da tempo, tu puoi avere
i
tuoi?"
"Ma Betty, io ho sempre pensato che tu volessi sposarti in chiesa!"
"Si è il mi desiderio. ma per questo ci vorrà
tempo. Io vorrei che il
matrimonio civile venga celebrato subito. Senza nessuno. Solo noi e i
testimoni. Rimandiamo la festa a dopo. Ma voglio essere tua moglie da
un sacco
di tempo e non voglio perderne altro!" gli dice depositandogli lievi
baci
su tutto il volto.
E così Armando e Betty, davanti ad un giudice, con la sola
presenza di Mario,
Cata e Nicolas diventano marito e moglie.
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
“Siamo
qui riuniti per celebrare il matrimonio di Armando e
Beatriz che finalmente dopo quasi cinque anni di tira e molla, tra alti
e
bassi, hanno finalmente deciso di regolarizzare la loro situazione! La
sciatemi
dire che non ho mai conosciuto sposi più testardi di questi
due!” dice don
Carlos.
Tutta l’assemblea sorride, ma gli sposi sono persi ognuno
negli
occhi dell’altro. Si tengono per mano e non fanno altro che
guardare il brillio
dei propri occhi riflessi in quelli dell’altro. Leggono
felicità, gioia e tanta
tenerezza. Stanno finalmente facendo realtà il loro sogno di
sposarsi davanti a
Dio, davanti a tutti i loro amici, come non hanno voluto fare due mesi
prima
quando si sono sposati con il rito civile. E da quel momento tutto
è stato
gioia, tutto è stato facile anche parlare con i rispettivi
genitori.
Don Hermes che era lo scoglio più duro, li aveva sorpresi.
“Era ora che entrambi metteste la
testa a
posto! Finalmente questa figlia mia ha avuto il coraggio di seguire il
suo
cuore! Ma tu Armando, che fai già parte della mia famiglia,
cerca di non farla
soffrire mai più… altrimenti…”
“Non
ci sarà un altrimenti don
Hermes, voglio essere felice e voglio far felice Betty, solo questo
è il mio
desiderio”.
Don Hermes
li aveva abbracciati e poi li aveva invitati a cena.
Avevano
passato sessanta giorni di assoluta felicità. Stavano
cercando di ricostruire il loro rapporti su basi di fiducia e
lealtà che sembravano
essere andate perdute nel tempo, con tutte le cose che erano successe
tra di
loro. Si amavano e si desideravano, sentivano di non poter stare
separati e che
dovevano costruire qualcosa che fosse loro, solo loro. Non erano
mancati i
momenti negativi, soprattutto a causa della gelosia di Armando nei
confronti di
Daniel. Betty non aveva voluto dirgli che rapporti ci fossero tra di
loro e
Tomas. “Se non me lo dici
è perché evidentemente
non ti fidi di me” diceva Armando. “Sai
bene che ho promesso a Daniel che non avrei rivelato a nessuno
ciò che riguarda
Tomas, e poi TU potresti fidarti di me e stare tranquillo se ti dico
che non
hai niente da temere” ribatteva lei. “Quindi
io sono nessuno per te? Ti ricordo che stai parlando con tuo
marito!”
“Si,
con mio marito, non con il
mio padrone, io non sono di tua proprietà e posso avere dei
segreti che dei
miei amici mi chiedono di custodire, anche con te!”
“Non puoi essere seria Betty!
Quindi se io avessi dei segreti con te tu saresti tranquilla?”
“Se non danneggiano in alcun modo
la nostra relazione non ci sono problemi. Significa che ognuno di noi
ha i suoi
spazi!”
“Tu vuoi avere i tuoi spazi? Mi
stai dicendo che io ingombro tutto il tuo spazio!”
“Armando”
cercava di farlo ragionare Betty
“tu ingombri tutto il mio cuore. E
questo
mi fa felice. Non sono mai stata così felice in vita mia, ma
ho diritto ad
avere degli spazi di privacy da te, soprattutto se riguardano i miei
amici. Non
devi sentirti sminuito per questo!”
“Io
non la vedo affatto così”
continuava lui “voglio sapere tutto
di te e dei tuoi ‘amici’.
E poi da quando in qua Daniel è tuo amico?”
E continuavano a discutere all’infinito, fino a quando Betty
decideva che era il caso di dedicarsi ad altro e lo distraeva
baciandolo. A
quel punto Armando perdeva la nozione del tempo e dello spazio e si
ritrovavano
a letto e solo la mattina seguente oppure molto dopo lui si rendeva
conto che
Betty aveva trovato il modo di ridurlo alla sua mercé e che
non aveva le
informazioni che voleva e ricominciava con l’ interrogatorio,
Betty sbuffava e
non lo ascoltava e nel frattempo la via continuava.
Quei
due mesi erano
trascorsi volando e avevano avuto appena il tempo di organizzare il
loro
matrimonio religioso. Margherita e Cata si erano date molto da fare
affinché
tutto fosse perfetto. Margherita aveva capito da un pezzo che la
felicità di
suo figlio era Betty e quando le avevano comunicato la pazzia del
matrimonio
civile, aveva solo sospirato e rivolto una preghiera al cielo
affinché tutto
andasse bene tra di loro.
La funzione religiosa si
sta svolgendo normalmente, Armando non fa che ripetere a Betty
“Sei bellissima
amore mio” e Betty gli risponde “anche
tu!” con tutto l’amore che sente verso
il suo sposo.
La funzione è giunta al
punto in cui gli sposi devono scambiarsi i voti matrimoniali, quando
qualcuno
interrompe tutto. "Mi dispiace interrompere" esclama un uomo in divisa
avvicinandosi verso l'altare.
Mario Calderon e Camila
Mendoza in qualità di testimoni dello sposo si rivolgono
alla persona che è
appena entrata in chiesa.
“Come si permette di interrompere
questa funzione” aggredisce Camila il nuovo entrato. Mentre
nel frattempo anche
altre persone entrano in chiesa e sono tutti poliziotti, alcuni hanno
la
scritta FBI sui loro giubbotti.
“Signora, non so chi sia
lei, ma io sono il Tenente Ramirez della polizia colombiana e sto
cercando Armando Mendoza, mi hanno
detto che lo avrei trovato qui!”
Armando che stringe Betty
con una mano si avvicina al poliziotto e gli dice “Sono io
Tenente.” Don Roberto
e don Hermes si avvicinano ad Armando per capire cosa stia succedendo.
Yousef
che è presente al matrimonio del suo amico incrocia le
braccia e cerca di
capire cosa accade.
“Signor Mendoza, mi
dispiace interrompere il suo matrimonio, ma la dichiaro in arresto per
appropriazione
indebita, riciclaggio di denaro sporco e traffico internazionale di
droga.”
“Cooosaaaaa?” urla Betty.
“Armando….”
“Agente non può dire sul
serio” interviene don Roberto. “Deve esserci un
errore! Lei sa chi sono io?Uno
dei più grandi industriali di questo paese, pensa forse che
mio figlio possa
aver così tanto bisogno di denaro rispetto a quello che
già ha, da dover
rubarlo?”
Armando è attonito davanti
a quello che sta succedendo.
“Che prove avete per
lanciare una accusa di questo tipo?” chiede Yousef.
“Lei chi è? Mi scusi, per
arrestarlo abbiamo le prove di ciò per cui lo accusiamo. Lei
signor Armando
Mendoza è accusato di aver sottratto denaro al Fashion Group
e di aver messo su
un traffico di droga, per poi re-immettere nel mercato il denaro sporco
attraverso la sua azienda.”
“Tutto questo è assurdo. Io
non ho mai fatto uso di droga in vita mia, figuriamoci organizzare un
tarffico!”
“Vi state sbagliando”interviene Betty.
“Siete completamente in errore. Dovreste
arrestare me. Sono io che mi occupo delle finanze
dell’Ecomoda e vi posso garantire
che non c’è nessun movimento illegale nei nostri
conti!”
“Signora, credo che anche
lei dovrà essere sentita dal giudice ma per il momento il
dottor Mendoza deve
seguirci in centrale. Se lo fa spontaneamente potremo evitare di
ammanettarlo.”
Betty che per tutto il
tempo ha tenuto saldamente per mano Armando si rifiuta di lasciarlo.
Lui la
guarda intensamente negli occhi e la abbraccia mentre lei si scioglie
in
lacrime tra le sue braccia. Dopo un momento,si rivolge a Yousef e gli
dice “Amico,
abbi cura di lei, mentre sono via”.
Margherita piangendo si
stringe a Roberto, Camila si avvicina ai suo genitori. “Non
preoccuparti
figliolo” dice Roberto ad Armando “chiamo
immediatamente il nostro avvocato. La
cosa non finisce qui.” E seguono Armando che viene portato
via dalla polizia.
Betty,
sconvolta, in
lacrime, piegata in due dal dolore viene consolata da Yousef, la cui
mano ha
sostituito quella di Armando. Nicolas, Cata, donna Giulia e Hermes la
circondano.
“Non può essere vero, non
può star succedendo a me! Non è possibile. Tutto
questo non è possibile! Oggi
doveva essere il giorno più bello della mia vita, avrei
dovuto annunciare a
tutti voi, compreso ad Armando che sono incinta, non doveva finire
così!”
“L’ho sempre detto io
Betty, che il diavolo è in agguato! E voi non volete darmi
retta!” esclama
Hermes.
“Aiutatemi” dice Betty “voglio
cambiarmi e voglio andare in centrale, non potranno negarmi di vederlo,
dopotutto io sono sua moglie. Sono la signora Mendoza e mio marito
è innocente.”
Si rivolge agli invitati ancora in chiesa, quasi urlando
“ditelo a tutti, mio
marito è innocente. Avete capito? Non dimenticatelo mai!
Armando è innocente!”
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Capitolo 20 *** Capitolo 20 ***
Non
era stato facile convincere Betty a non
andare al commissariato nelle sue condizioni, ma ci erano riusciti.
Adesso si
trovavano tutti a casa sua, tranne Yousef, che aveva accompagnato don
Roberto e
Armando. Lei era certa che Armando non avrebbe capito il
perché non fosse
andata e si era disperata per ore e ore.
“Allora
don Roberto” chiede al suocero che è di
ritorno dal commissariato “come sta Armando? Di cosa lo
accusano?”
“Betty,
figliola” le
dice lui abbracciandola “la situazione è
più grave del previsto. Credono che lui abbia sottratto dei
fondi al Fashion
Group per mettere su un traffico di droga.”
In
quel momento suonano alla porta. Julia va ad
aprire ed entrano Yousef e un signore che nessuno conosce.
“Betty”
la chiama Yousef “ti presento Alexandre
Delacroix, è di origini canadesi, ma viv in Colombia da
più di vent’anni. E’ un
ottimo penalista.”
“Grazie
Yousef” risponde Betty.
“Benvenuto
Alexandre” interviene don Roberto
“credo che anni fa io abbia conosciuto tu padre, tu eri molto
piccolo”.
“Si,
signor Mendoza, è così, solo che poi noi ci
siamo trasferiti a Medellin.”
“Mi
scusi Alexandre” interviene Betty “come sta
Armando? E’ riuscito a parlare con lui e a capirci
qualcosa?”
“Stia
tranquilla Betty, posso chiamarla così no?
Armando sta bene. Sono riuscito a vederlo con Yousef, ma solo per
pochissimi
minuti. Lui si dichiara innocente. La situazione non è delle
più semplici…”
“Si
Betty” interviene Yousef. “Le accuse che gli
rivolgono sono piuttosto pesanti. A quanto pare, da quello che abbiamo
potuto
capire, lo accusano di essere coinvolto in una associazione a
delinquere
formata da lui, un dipendente del Banco Atlantico e un dipendente del
Fashion
Group. Il signor Stevenson a New York ha dato il via alle indagini
perché non
riceveva i profitti derivanti dal vostro accordo. Ha fatto una denuncia
all’FBI
e questa è la cosa più grave! Dobbiamo sbrigarci
a dimostrare la sua innocenza
perché potrebbero estradarlo.”
“Ma
tutto ciò è assurdo!” esclama Betty.
“Sono
io che gestisco i conti correnti dell’Ecomoda. Non Armando!
Allora avrebbero
dovuto arrestare me! E non c’ nulla che non vada! I
versamenti sono stati
sempre regolari!”
“Bene
Betty” interviene l’avvocato “questo
è un
ottimo punto di partenza. Dobbiamo metterci a studiare una strategia
che possa
liberare Armando il prima possibile!”
“Avvocato,
scusi” interviene Margherita “non
c’è
la possibilità di liberare Armando su cauzione? Io e Roberto
saremmo disposti a
pagare qualsiasi cifra!”
“No
signora”. Alexandre scuote la testa. Il
giudice ha deciso che stando così le cose non
accetterà nessuna cauzione,
perché teme che l’imputato possa fuggire, lasciare
il paese, e a lui non
interessa se Armando è un Mendoza. Per lui,
l’unica cosa da fare è chiarezza.
La
casa di Betty e Armando era piena di gente.
Si erano ritrovati lì, Roberto e Margherita, Hermes e Julia,
Nicolas, Mario,
Yousef e sua moglie, Cata e Michel. E un manipolo di giornalisti
davanti la
hall dell’edificio, perché chi si avrebbe perso
l’occasione di speculare su una
così succulenta notizia??
“Betty”
interviene timidamente Niala “non pensi
che dovresti riposare un po’ nelle tue condizioni? A stento
siamo riusciti a
farti cambiare…”
“Ha
ragione la tua amica figlia mia” interviene
Hermes.
Nessuno
di loro riusciva a darsi pace, per quanto
stava accadendo.
“Voglio
vedere Armando” chiede Betty. “Avvocato,
quando potrò vederlo?”
“Spero
domani Betty. Intanto dovete indicarmi
qualcuno di vostra assoluta fiducia che possa accompagnarmi in Ecomoda,
perché
le autorità sequestreranno i vostri computer e
paralizzeranno l’attività
amministrativa del’impresa. La cosa positiva è che
anche noi avremo accesso a
quegli atti.”
“Don Roberto, se per lei non è un
problema” interviene Betty “ vorrei che ci
andassero Nicolas e Mario. Sono le persone che meglio conoscono
l’impresa e
sono di mia assoluta fiducia.”
“Si
certo Betty. Andrò anche io con loro.
Sebbene non seguo più l’azienda come prima,
Ecomoda è ancora la MIA azienda. E
chiunque voglia provare a danneggiarla, a danneggiarci è mio
nemico!”
“Don
Roberto, glielo giuro” gli dice Betty “ a
meno che non ci sia una talpa, glielo giuro, nessun traffico illecito
sta
passando per i conti di Ecomoda. è tutto in ordine. Io,
Armando e Mario non
abbiamo fatto assolutamente niente di illegale. E nemmeno gli altri. Sa
benissimo che ogni decisione che viene presa deve avere il mio
benestare
economico e non c’è assolutamente niente che non
va nei nostri conti a parte
l’ordinaria amministrazione. Glielo giuro sul mio
bambino.”
“Ci
credo Betty” le dice Roberto baciandola
sulla fronte. Lei lo abbraccia forte e inizia nuovamente a piangere.
“Mi
dispiace interrompervi” dice l’avvocato
“ma
sono certo che la polizia sia in Ecomoda. Meglio andare!”
“Si
andiamo” interviene Mario, dirigendosi verso
la porta di uscita.
*****
Betty
aveva ascoltato il consiglio di Niala e
aveva deciso di sdraiarsi e riposare per un po’. Riposare
però era una parola
grossa e non riusciva a fare a meno di pensare ad Armando e piangere.
Amore
mio,
non dubitare di me, ti prego. Non ci sono io dietro questa storia. Lo
so che
tutto lascia intendere che sia io che voglia farti male
perché il settore
finanziario è il mio, ma ti giuro che io non ho fatto mai
nulla contro di te.
Lo so che pensi che io possa averlo fatto perché non ho
voluto dirti che rapporti
ci sono tra Daniel e Tomas, cielo, dovranno indagare anche su questo,
ma io non
ho nulla a che fare con loro .
Spero
che
tu sia in grado di credermi. Di credere nel fatto che ti amo
più della mia
vita. Non sono riuscita a dirti che aspettiamo un bambino, il nostro
bambino e
non so nemmeno se tu mi
crederai di
nuovo. Se ti fiderai di me. Sono stata una stupida. Ho sbagliato tutto.
Non mi
sarei mai e poi mai dovuta allontanare da te…
*****
Armando
era stato trasferito in cella. Durante
la sua sosta al commissariato aveva avuto la possibilità di
parlare con il suo
avvocato, che gli era stato procurato da Yousef, ma sapeva benissimo
che non
poteva evitare ciò che sarebbe successo. Cioè la
sua carcerazione e
probabilmente un processo. Voleva vedere Betty, ma sapeva che non
sarebbe stato
possibile quel giorno. Non avrebbero potuto farla andare in
commissariato con
l’abito da sposa.
Adesso
era nella sua cella, in carcere, solo.
L’avevano messo in una cella singola perché
temevano ritorsioni da parte degli altri
detenuti.
Perché
mi
sta succedendo tutto questo? Per quanto dovrò ancora pagare
tutto il male che
ho fatto?
Betty,
tu
cosa c’entri con questo stramaledetto imbroglio? Non posso
credere che tu
c’entri qualcosa! Ho visto l’amore per me nei tuoi
occhi innumerevoli volte.
L’ultima oggi. Allora perché non ti fidi di me?
Perché non mi hai voluto dire
che rapporti ci sono tra Daniel, te e Tomas? E’ opera del mio
acerrimo nemico
Daniel tutto questo? tu sei d’accordo con loro? Non posso e
non voglio crederci!
Perché, perché sta succedendo tutto questo? E chi
c’è dietro dannazione!
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