The change

di Butterfly8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Armando sente dentro un'ansia che non sa spiegarsi. E' in ufficio praticamente dall'alba e non vede l'ora che arrivi Betty.
Driiiin driin. Dal momento che è solo, non può fare altro che rispondere.
"Si, parla Armando Mendoza!"
"Dottore, sono Betty"
"Betty, stavo proprio pensando a te! Quando arrivi?"
"Veramente io...." dice con voce turbata.
"Betty va tutto bene?" chiede lui preoccupato.
Un lungo sospiro dall'altra parte del telefono gli fa capire che qualcosa non va.
"Ecco veramente dottore, io avrei bisogno di restare a casa questa mattina. Se per lei non è un problema, vorrei venire al lavoro nel pomeriggio."
"Stai male Betty? E' successo qualcosa?" le chiede in ansia.
"No dottore, è solo che non ho passato una notte serena, avrò l'influenza..." mente Betty.
"Va bene Betty, ci vediamo nel pomeriggio. Riposati!"
"Grazie dottore" risponde lei.
"Betty, non credi che dovresti smettere di darmi del lei e iniziare a darmi del tu?"
"Si dottore, ha ragione, ma al momento non ci riesco. Ci vediamo pomeriggio."

Armando era inquieto. Era completamente solo. Marcela e Mario erano a Palm Beach, Betty non sarebbe arrivata prima del pomeriggio.
Non poteva fare altro che rassenerarsi e lavorare.

*****
Betty era per strada con Nicolas.
"Betty, sei sicura di volerlo fare?" le chiede lui.
"Si Nicolas... devo farlo... non posso più aspettare. Ho già perso troppo tempo. Catalina mi sta aspettando. Vedrai che saprà darmi dei buoni consigli!"

*****
Sono le quattordici e trenta quando Betty arriva all'Ecomoda e poichè erano ancora tutti a pranzo entra nel suo ufficio e si mette al lavoro, cercando di recuperare gli arretrati.
Dopo dieci minuti circa, Armado entra in presidenza e chiedendosi se Betty sia arrivata apre senza chiedere permesso la porta del suo ufficio. Quello che vede lo lascia stupefatto.
Betty alza gli occhi dalla scrivania e lo guarda negli occhi.
"Beatriz ... sei tu?" le chiede balbettando.
"Si dottore" gli risponde lei.
"Ma.... cosa ti è successo... sei irriconoscibile."
Armando è pietrificato. Ha davanti ai suoi occhi un magnifico esemplare di donna. Della sua Betty non rimane più niente. La nuova Betty, non ha l'apparecchio ai denti, non ha più quella terribile frangia, non usa più gli occhiali, porta i capelli sciolti e ondulati e indossa dei vestiti molto più moderni e adatti alla sua età.
Sente che sta per svenire.
"Dottore, non avrei mai creduto che un semplice cambio di look, avrebbe avuto queste conseguenze su di lei."
"Betty..." Armando si siede su una sedia perchè sente le gambe venirgli meno. "Perchè.... cioè ... voglio dire come.... quando...."
In quel momento suona il telefono.
Betty prontamente risponde. E' il dottor Calderon che vuole parlare con Armando.
Cercando di riprendersi dallo shock, Armando risponde al telefono e fa quello che Mario gli chiede. Prendere la busta verde con tutto il suo contenuto.
Betty spia da dietro la porta del suo ufficio e qualche lacrima le scende sul viso notando il comportamento di lui. E' tutto vero. Lui l'ha sedotta solo per tenersi la sua impresa.
Si asciuga rapidamente gli occhi e decide che da quel momento in avanti lui non avrà mai più il potere di ferirla. E adesso c'è spazio solo per la sua vendetta.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


cap1


Sono passati  quindici giorni.  E' arrivato il giorno della terribile giunta.
Betty resiste stoicamente agli attacchi di Marcela, che sconvolta dal suo cambio inizia ad essere gelosa di lei, al punto di chiedere ad Armando di trasferirla nell'ufficio di Olarte.  Patrizia non fa altro che accusarla di non essere questo granchè. Hugo, stupito dal suo cambio non la prende più in giro come prima, ma è lì pronto a farle notare il primo passo falso. Mario Calderon ha iniziato ad interessarsi a lei, guardandola con occhi dolci che solleva subito perchè Armando non gli da alcuna possibilità di avvicinarsi a lei da quando è tornato da Palm Beach.
E poi lui, gli "attacchi " di Armando.  
Betty combatte ogni giorno contro di lui, che tra l'altro la chiama ogni momento e ogni scusa è buona per vederla. Nonostante lei sia stata fredda, glaciale con lui, adducendo come motivo il suo fidanzamento con Marcela, riconoscendo di aver sbagliato a cedere con lui, perchè è un uomo promesso ad un'altra, lui  non vuole assolutamente lasciarla andare. Non sa cosa sia, ma non può lasciarla andare e non riesce a odiarla. E' geloso, terribilmente geloso di qualsiasi uomo le si avvicini. La segue, non vuole che giri sola in strada, anche se molto spesso è Nicolas Mora che la accompagna.  Non riesce ad accettare che la loro relazione sia finita. Non ne capisce il motivo. Non ha ancora capito il perchè. Lei ha ridotto a zero i contatti con lui, non è andata all'evento organizzato da Adriana Arboleda, né lo ha accompagnato in pranzi di lavoro.
Armando sta impazzendo di gelosia e di paura. Betty lo tratta con freddezza e Marcela lo tormenta.  L'unica cosa che sa è che Betty è stata eccezionale col suo lavoro. Ha truccato i bilanci.

*****

La giunta è un disastro. Armando, Betty e Calderon l'avrebbero fatta franca se Daniel Valencia non avesse tirato fuori i documenti che testimoniano l'imbroglio.
Sono stati scoperti. Le urla di Marcela si sentono in tutta Ecomoda, il dispiacere di Don Roberto, rischia di mandarlo all'ospedale, Armando attonito davanti le dimissioni di Betty. Il disgusto di Margarita fa presagire il peggio per la libertà di Armando.
L'unica cosa positiva di questo grande disgusto è la cancellazione del matrimonio tra Marcela e Armando, anche se a pochi giorni dalle nozze.

Betty non sa come spiegare a suo padre quello che è accaduto all'Ecomoda. Tuttavia l'intervento degli avvocati salva in parte la situazione.
Le banche si fidano solo di Betty, nessun altro può prendere il suo  posto se prima l'azienda non recupera.
Betty parla a cuore aperto con Don Roberto. Lui le chiede di non lasciare che il lavoro di quarant'anni di vita vada in malora e lei accetta.
Finalmente si svolge la giunta durante la quale Betty sarà nominata presidente. Lei è presente con i suoi avvocati e l'avvocato dei Mendoza, si è portato dietro un nuovo acquisto, che ha subito fatto drizzare le antenne della bionda finta. Ma lui ambisce a ben altro.
"Piacere dottoressa Pinzon, sono Jorge Santamaria e lavoro con mio padre" presentandosi a Betty. Gli altri lo conoscono tutti.

*****
"Jorge Santamaria, trentacinque anni, è un membro del jet set della città. Ottimo erede dell'attività paterna, coadiuva suo padre in tutte le cause più importanti. Di certo non passa inosservato, alto con capelli e occhi castani, simpatico, è quello che si dice un classico bravo ragazzo. Ha fatto la bella vita fino ai trent'anni, adesso è in cerca del grande amore" dice Annamaria a Betty.
"Ragazze ma come fate a  sapere tutte queste cose su di lui?" chiede Betty.
"Il nostro è un servizio informazioni in piena regola" le spiega Berta. "Ormai dovresti saperlo!".
"Quando erano più giovani, lui Mario e Armando erano molto amici, anche se Jorge è più grande di qualche anno. Suo padre l'ha avuto praticamente ventenne!" aggiunge Inesita. "Stavano sempre insieme, poi sai com'è si prendono strade diverse...."

*****
Betty è in sala riunioni, sta aspettando che le sistemino la presidenza. Aspetta che arrivi Nicolas, con cui ha chiesto di lavorare. Armando è nell'ufficio di Calderon. Da quel momento lo dividerà con lui.
Bussano alla porta e lei automaticamente risponde "Avanti".
"Signor Presidente, posso disturbarla un attimo?" chiede con un sorriso Jorge.
"Avvocato Santamaria, prego, si accomodi. In cosa posso esserle utile?" gli chiede.
Armando li sta spiando dalla porta socchiusa del suo ufficio e fa segno a Calderon di stare zitto.
"Niente avvocato Santamria. Sarei più felice se mi chiamassi per nome. Sono Jorge!" le dice porgendole la mano. "Sono qui per invitarti a pranzo."
"Dobbiamo discutere di qualcosa riguardo l'accordo? Io non ho nessuna intenzione di rubare l'azienda ai Mendoza. Anzi non vedo l'ora di restituirla ai legittimi proprietari!"
"No Betty" la interrompe lui. "Posso chiamarti così, vero?"
"Si certo."
"Non sono qui per lavoro. Vorrei che diventassimo amici. Sai mi hai colpito non appena ti ho vista!" le dice.
Armando sta per aprire la porta e prenderlo a pugni ma sa che deve trattenersi.
"Ok, un attimo" dice Betty " mi stai propondendo di uscire assieme? Non credi che non sia etico? Che ci sia un conflitto di interessi?"
"Assolutamente no!" risponde lui. "I nostri rapporti personali non intaccherebbero quelli lavorativi"
"Non lo so Jorge" dice lei "Fammici pensare e ti farò sapere."

Jorge le lascia il suo bigliettino da visita e uscendo le dice " Non pensarci troppo ok? Aspetto la tua chiamata!"e va via.
Betty sorridendo ripone l'attenzione sui documenti che stava leggendo.
Il rumore di una porta che si apre velocemente la fa sobbalzare. "Non avrai intenzione di uscire con quel bellimbusto vero Betty?" le urla Armando.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Betty era furiosa.
"Davvero Armando non dovrei uscire con Jorge?" chiede fissandolo negli occhi. "Chi me lo impedisce? Tu?"
Armando non l'aveva mai vista così arrabbiata.
"Betty....." le dice lui.
"Sentiamo, cosa ha fatto Jorge che possa convincermi che sia un bellimbusto? Ha rubato i gioioelli della corona forse? Ha ucciso qualcuno? Ha ideato un piano con il suo migliore amico per sedurre la sua stupida segretaria ed evitare che lei fuggisse con la sua azienda della quale si trovava proprietaria sempre a causa di uno stupido gioco col suo amico?" 'Ops' pensa Betty 'mi sono tradita. Gli ho rivelato che so tutto!'
"Cosa?" le risponde sbalordito Armando.
"So tutto Armando, del tuo piano con Calderon per tenerti l'impresa!" gli dice alterata Betty. Poi abbassa il tono della voce perchè non vuole che gli altri sentano la loro discussione.
 
Armando è interdetto. In tutto questo tempo ha cercato di capire se Betty avesse letto quella maledetta lettera. Con Calderon ne avevano parlato fino allo sfinimento senza arrivare a niente.
"Betty io..." comincia a dire.
"Non dire niente Armando. Non voglio sentire le tue giustificazioni, sono ovvie. Non è nemmeno la prima volta che un uomo mi prende in giro."
"Betty.... fammi spiegare, non è com pensi."
"Questo lo dicono tutti!" lo interrompe di nuovo lei. "Dimmi solo com'è stato possibile che un uomo del tuo livello, del tuo status, con la tua educazione possa aver accettato di mettere in piedi un gioco del genere! Non dovrei stupirmi, dal momento che spinto dal tuo orgoglio e dalla tua ansia di dimostrare di essere migliore di Daniel Valencia hai portato la tua azienda al bordo della rovina!"
"Hai ragione" le dice lui, togliendosi gli occhiali e iniziando a strofinarsi gli occhi. Sa che non può ribattere niente ad ogni sua accusa.
"Il fatto che fossi brutta ti ha fatto sentire autorizzato a giocare con la mia vita? Lo sai come mi sento io? Peggio di una  volgare prostituta. Sapere che mi stavi solo usando come fossi un oggetto e non un essere umano mi ha distrutta. Mi sento violentata nell'anima, con la differenza che io ero consenziente. Le tue intenzioni erano quelle di farmi male e anche se non lo hai fatto fisicamente, lo hai fatto psicologicamente e io non ti perdonerò mai! Hai capito?" gli urla "Maiiiii"

Armando la abbraccia e cerca di bloccarla.
"Non dire così Betty, ti prego ascoltami."
"No" risponde lei.
"Ti prego, devi farlo. Tu conosci solo una parte della verità. Non tutta la verità e non potrai mai giudicare se non mi ascolti!" gli dice lui.
"Sappi che non cambierò mai idea!" ribatte lei.
"Ok."  Armando si siede ad una estremità del tavolo della sala riunioni. "E' vero che al principio ho iniziato a corteggiarti per evitare che fuggissi con la mia azienda, ma poi le cose sono cambiate. Io... dalla prima volta che siamo stati assieme..."
"E ti ho costretto io... sono stata una stupida!" lo interrompe Betty.
Armando come se non avesse sentito il suo commento continua "Io... non so. Ho iniziato a provare delle emozioni che non avevo mia provato prima per nessuna donna. Nemmeno per Marcela. Betty, solo quando hai iniziato ad essere fredda con me ho capito che mi sono innamorato di te. Per la prima volta nella mia vita mi sono innamorato di una donna. Sono stato stupido, perchè non ho voluto o saputo riconoscere che la stima, la confidenza, la fiducia che ho sempre riposto in te, erano qualcosa di più di un semplice rapporto di lavoro tra presidente e assistente. Tu mi sei diventata indispensabile come l'aria e io non l'ho capito subito. Lo sospettavo però. E non ho avuto il coraggio di dirlo a Mario. Lui si sarebbe burlato dei miei sentimenti verso di te e io non volevo che questo accadesse. E' vero, quello che c'è scritto in quella lettera è terribile, ma non rappresenta in alcun modo i miei sentimenti" dice e si alza dalla sedia.
Betty si avvicina a lui e gli molla uno schiaffo!
"Questo è perchè quello che ho appena sentito mi dimostra che tu non sei un vero uomo. Hai appena finito di dirmi che non hai avuto il coraggio di dire a Mario che mi amavi solo perchè non sono una 90-60-90!"
"No Betty, non voglio dire questo!" ritorce lui. "Non sapevo nemmeno io bene cosa provavo! Poi mi sono dovuto arrendere al fatto che io ti amo!" le dice cercando di abbracciarla.
"A me questo non importa!" gli risponde lei. "Non sai il male che mi hai fatto . Non ti rendi nemmeno conto di quanto tu mi abbia ferito in profondità. Io non sono una delle tue amichette che lasci e prendi quando vuoi. "
"Lo so Betty, ma ti prego dammi una possibilità, ti giuro che non ti deluderò mai più!"
"Armando come fai a non capire che non voglio avere più niente a che fare con te?"
"No, ti prego Betty...dammi una possibilità!"
"Addio Armando. Se c'era qualcosa tra di noi è finito" gli dice Betty raccogliendo le sue carpette e uscendo da lì.
Dopo che lei è uscita dalla stanza, Armando furioso butta giù tutto quello che si trova su quel tavolo e inizia a piangere.

*****
La canzone di Armando - Ho capito che ti amo di Luigi Tenco

https://www.youtube.com/watch?v=39lEYli37-8

La canzone di Betty - La bambol di Patty Pravo

https://www.youtube.com/watch?v=mwJxi0LfS48

*****



Questo capitolo è molto breve, perchè è un pò di svolta. Ho deciso di aggiungere delle canzoni che possano azzeccarci con la storia.  La canzone di Armando è praticamente Armando! Io, anche se sono trentenne, credo che il migliore tra i cantanti italiani, un vero poeta, era Luigi Tenco. A molti sembrerà vecchio, ma a parte che è morto giovanissimo, per me non ha rivali! 

A presto
Butterfly

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Betty è nel suo ufficio quando Ana Maria le annuncia l'arrivo di Don Roberto.
"Fallo passare" le dice.
Don Roberto entra e dopo i soliti convenevoli si accomoda con Betty sul sofà del suo ufficio.
Deve ammettere che ha sempre provato una grande ammirazione nei confornti di Betty. Ammirazione professionale, anche se è stato molto deluso dallo scoprire dell' inganno di Armando.
Da quel momento si è chiesto molto spesso che ti tipo di padre fosse e non si è affatto piaciuto.
Ha quasi costretto suo figlio a sposare una donna che non ama, per la sua testardaggine e quella di Margherita. Insomma non proprio un padre modello.

"Betty" le dice "vengo qui a parlare d'affari. Mi ha chiamato uno degli uomini d'affari più ricchi dell'Arabia Saudita. L'ho conosciuto anni fa. Si chiama Mohamed Yousef Al Zayad. A quanto pare sua figlia Amina è una fan di Hugo Lombardi e vuole conoscerlo. Si trovano in questi giorni con il loro yacht a Cartagena e ci hanno invitato in una mini crociera di tre giorni con loro, nei Caraibi.  Lei dovrebbe venire con noi"
"Cosa significa con noi?" chiede Betty.
"Con me, Margherita e Armando" le risponde. "Ci sarà anche Hugo a Cartagena e sa già di dover organizzare un piccolo defilè privato!"
"Don Roberto... ma è proprio necessario che io sia presente? Non può andare lei con sua moglie e suo figlio?" chiede.
"No Betty" le dice. "Non è possibile. Primo perchè il Presedente dell'Ecomoda è lei e non faremmo una bella figura  e secondo perchè è una questione d'affari e lei è una grande economista Betty. Io non escludo che Al Zayad possa in futuro investire nell'Ecomoda. Inoltre, dobbiamo fare una buona impressione sulla famiglia. L'ordinativo della figlia potrebbe essere importante per veicolare la nostra immagine internazionale."
"Mi scusi, ma le donne arabe non devono essere vestite sempre dalla testa ai piedi? Come possono essere interessate ai  modelli di Hugo?" chiede.
"Non si faccia ingannare dall'apparenza Betty. Molte di queste donne ricche vivono a Londra e secondo i costumi occidentali, e comunque durante la giornata, nell'ala della casa a loro riservata amano fare sfoggio degli ultimi modelli di alta moda tra loro donne. E' una buona opportunità per noi!"
"Va bene, ho capito. Non sarò di certo io a far perdere all'Ecomoda una possibilità del genere!" gli dice.  "Quando dobbiamo partire?"
"La prossima settimana Betty" risponde don Roberto. "Ha tutto il tempo di organizzarsi".

E così Betty si ritrova a dover prepararsi per questa crociera del tutto inaspettata. Anche se solo di tre giorni e purtroppo con Armando. Si è consultata con Catalina, sa che alla presenza di un ospite tanto importante come questo Al Zayad non può essere scortese, quindi ha preparato un vestiario adeguato. Sa bene che è molto difficile che accettino e che la rispettino come presidente dell'Ecomoda primo perchè è una donna e secondo perchè è giovane. Deve giocarsi bene le sue carte.
Così si ritrova in partenza per Cartagena con Armando, don Roberto e Margherita. L'ostilità della donna nei suoi confronti è palese, mentre Armando è radioso. Per quasi una settimana l'avrà tutta per se e lontana da Jorge Santamaria. Ancora non ha bene elaborato quello che lei gli ha detto durante la loro ultima litigata. La ama così tanto, che non crede di poter resistere alla sua indifferenza.
Quando raggiungono Cartagena, vengono immeditamente accolti da Al Zayad sul suo yacht. Non gli ha permesso di prenotare un albergo. Andranno in serata in un'atelier dove si svolgerà il piccolo defilè e poi partiranno per la loro crociera d'affari.
Al Zayad li riceve con tutti gli onori. E' un uomo cordiale e sa che in questa parte del mondo le cose funzionano diversamente che in Arabia.
"Benevenuti, benvenuti sul mio yacht" li accoglie. "Sono molto felice di avervi qui. Roberto Mendoza, come stai? E tu Margherita? Come va? Armando... da quanto tempo non ci vediamo? Ho una sorpresa per te figliolo!"

Figliolo? pensa Betty.
"Mohamed" interviene Don Roberto "lascia che ti presenti la dottoressa Beatriz Pinzon Solano, attuale presidente dell'Ecomoda, una giovane e brillante economista che ha salvato la mia azienda dopo un breve periodo di crisi profonda."
Betty educatamente stringe la mano dell'uomo.
"Ho sentito parlare di lei signorina Pinzon, se posso chiamarla così. Lei può chiamarmi Mohamed" le dice.
"E lei può chiamarmi Betty" gli risponde. "Se dobbiamo fare affari insieme, se lei è d'accordo possiamo evitare inutili formalismi."
In quel momento giunge la sorpresa di Armando.
"Ritorno ad ospitare su un mio Yacht la tigre di Bogotà" dice una voce maschile.
Armando si gira e guarda l'uomo. "Ed ecco a voi il Leone di Riyad" gli risponde abbracciandolo calorosamente.
"Yousef, come stai?" gli chiede. "Non ci vediamo dai tempi dell'università!"
"Eh si, non ci siamo più sentiti in effetti, ma in questi giorni avremo tempo per raccontarci delle nostre vite di questi anni. Tu continui ad essere la tigre di Bogotà?" gli chiede scherzando.
"E tu il Leone di Riyad?" risponde a tono Armando.
"Non mi hai ancora presentato questa bellezza" gli dice indicando Betty.
Nel giro di pochi minuti Betty viene di nuovo presentata, questa volta al figlio dell'uomo d'affari, che lavora con il padre e a sua sorella, Amina, che lancia uno sguardo seduttivo ad Armando. Insomma, questa donna vuole  i nostri abiti o Armando? si chiede Betty.
Dopo essersi sistemati nelle loro cabine, si ritrovano a bere qualcosa sul ponte del primo piano dell'immensa barca. Così Betty scopre che don Roberto e Mohamed Yousef Al Zayad si conoscono da tanti anni e che Armando e Yousef hanno frequentato insieme un master a Parigi dopo essersi laureati. I due ragazzi hanno fatto amicizia e così successivamente hanno presentato i loro genitori, anche se poi si sono persi di vista. Armando è tornato a Bogotà e ha inziato a lavorare all'Ecomoda, mentre Yusef si divide tra Londra e Riyad.

Il piccolo defilè di Hugo è stato un sucesso. Amina, ha deciso di comprare non solo vari modelli ma anche il franchising di Ecomoda, ma solo dell'alta moda, visto che in Arabia le cose sono diverse. Betty sa che fare questo affare è molto importante e quindi cerca di concluderlo nel migliore dei modi. Ci sono molti dettagli da definire, ma grazie alla sua preparazione in termini econimici si raggiunge una buona intesa tra le parti.

La mattina successiva, quando sono già in alto mare viene raggiunta da Yousef.
Betty indossa un caftano nero lungo fino ai piedi, sotto il quale indossa un costume da bagno intero e molto castigato. Su consiglio di Catalina non ha voluto esagerare nell'abbigliamento.
" Sembri una principessa berbera" le dice Yousef alzandole fin sotto gli occhi il braccio sinistro. " I tuoi occhi e i tuoi capelli sono così belli, così espressivi, che potresti essere scambiata per una regina del deserto. "
" Grazie Yousef.  Ma non serve adularmi. Non mi faccio convincere facilmente dai complimenti degli uomini, ormai ho imparato!"  gli risponde.
"Uuhhhh. Siamo in presenza di una splendida  donna ferita da un uomo. C'entra per caso  la Tigre di Bogotà?" le chiede. ripensando alla discussione che ha avuto la sera prima con Armando.
"Cosa c'è tra te e la dottoressa Pinzon?" ha chiesto al suo amico.
"Perchè pensi che ci sia qualcosa?" ha ribattuto Armando.
"Perchè non sono nato ieri, è sufficiente come risposta?"
"E' l'amore della mia vita, ma le ho fatto cos'ì male che non so se mi perdonerà mai!" gli ha detto Armando.
"Non credevo che ti avrei mai sentito dire di una donna che era l'amore della tua vita.  Non sei più la tigre di Bogotà allora!"
"Non vado fiero di me stesso Yousef" gli ha risposto "Nè di quello che ero, sto cercando di essere diverso, migliore e tutto questo lo devo a Betty anche se non so se mi perdonerà mai. Le ho fatto troppo male. L'ho sbranata in un sol boccone e lei non lo meritava"
 
"Quindi se Armando è la tigre di Bogotà  e tu il leone di Riyad significa, che sei ancor più donnaiolo di quanto lo è lui?" ribatte Betty.
Yousef le sorride e Betty non può fare a meno di pensare che è davvero un bell'uomo. Con i suoi occhi scuri e i capelli e barba leggermente brizzolati.
"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda!" le dice lui. "Vedrai che in questi giorni riuscirò a farti ridere e non ti dimenticherai mai più di me!"
Yousef vede Armando avvicinarsi e si allontana.
"Voi due avete bisogno di parlare. A dopo Tigre!" dice rivolgendosi ad entrambi.

"Buongiorno Betty," le dice Armando.
"Buongiorno" risponde lei.
" E così sembri una principessa berbera eh?" le dice.
"Non posso crederci! Ci stavi spiando Armando? Non cambi mai vero?"
"Non l'ho fatto apposta. Vi ho sentiti e non ho resistito!"
"Posso farti un domanda?"
"Certo!"
"Cosa ci faccio io qui?.... Voglio dire, la mia presenza non è davvero necessaria. Avresti potuto sbrigartela da solo, per quanto riguarda il franchising e anche per il resto."
"Ti giuro che io non c'entro niente. Ha organizzato tutto mio padre. Io sono qui perchè c'è Yousef e non ci vedevamo da tempo!"
"E Amina..."non si trattiene Betty.
"Amina?... cosa c'entra Amina!" La guarda con interesse. "Non sarai gelosa di Amina?"
"Io? Neanche per sogno! Solo che mi sembra di essere di troppo tra di voi. Io sono venuta pensando che si dovessero fare affari. Spero sia così!"
"Betty, tu non sarai mai di troppo e lo sai. E comunque io non sono interessato ad Amina e lo sai bene anche tu!"
"Quindi è un'occasione creata d atuo padre per farci stare assieme? vuoi dire questo?"
"No. O almeno non ne ho idea. Tu ti rifiuti di parlarmi da giorni. Non so come fare a scusarmi. A farti capire che ti amo! Ma tu non mi credi e  continui ad uscire con Jorge!"
"Questo non è il luogo nè il momento adatto per parlarne!"
"La tua indifferenza mi uccide. Anche qui sulla barca, mi tratti come se non ci fossi!"
"Armando... cerca di capirmi, mi sento circondata da nemici. Tua madre ogni volta che mi guarda, mi uccide con lo sguardo. Amina altrettanto. Non so cosa pensare!"
"Non c'è niente tra me e Amina. Non la vedo da anni e sai benissimo che io sono  follemente innamorato di te. Ti porterei in crociera con un'altra?"
"Non lo so Armando. Da te c'è da aspettarsi qualsiasi cosa. Anche questa crociera potrebbe avere a che fare con la ripresa dell'Ecomoda!"
"Pensavo che mi avessi offeso in tutti i modi possibili e invece vedo che continui a vedere il marcio dove non c'è! Tu non crederai mai in me, vero?"
"Non riesco a farlo. E' difficile per me. Cerca di capirmi!"
"Ti prego Betty! Ricominciamo da zero! Ti prego! Ricominciamo dal fatto che mi piaci da morire e che vorrei avere una possibilità con te. Una sola."
Betty sospira. In fondo sa che lei lo ama. Non è riuscita a dimenticarlo, nonostante tutti i suoi sforzi e nonostante Jorge.
"Va bene Armando. Ma che sia una sola. E sarai solo mio amico. Devi conquistarti la mia fiducia, Se fallisci le nostre strade si divideranno per sempre. Sappi che ti farò penare e che non sarà per niente facile!"

L'arrivo di Mohamed impedisce che Armando possa darle qualsiasi tipo di risposta.
"Buongiorno ragazzi" dice.
Vengono raggiunti da don Roberto.
"Betty se per lei non è un problema, io e Mohamed vorremmo parlare con lei di un affare che potrebbe riguardare anche l'Ecomoda. Armando naturalmente puoi assistere anche tu se ti va!"

Continua ...




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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


I giorni della crociera erano stati realmente di intenso lavoro per Betty.
Era vero che don Roberto l'aveva portata su quello yacht per farle conoscere un uomo d'affari e che sapeva quello che faceva!
Insomma tra possibili futuri investimenti per l'Ecomoda e tra vari investimenti personali del signor Mendoza non aveva avuto molto tempo per rilassarsi. Mentre Margherita, Amina, Armando e Yousef se l'erano presa comoda.

Doveva ammettere che soprattutto la sera però aveva avuto modo di apprezzare la compagnia.
Armando sembrava rilassatissimo. Forse non l'aveva mai visto così.  E non le erano sfuggite le occhiate che gli lanciava Amina.
Lui però sembrava non farci caso e aveva occhi solo per lei.
Yousef guardava con divertimento cosa stesse combinando il suo amico, vedendo riflesso se stesso in lui.
Lo conosceva bene e per la prima volta lo vedeva sufficientemente posato e davvero innamorato di qualcuno. A lui Betty piaceva molto. Gli suscitava una tenerezza e una voglia di protezione che provava negli stessi riguardi di sua sorella gemella Aisha.
Avevano passato bei momenti assieme in quei tre giorni, durante i quali Armando e Betty avevano sotterrato l'ascia di guerra. Armando si era comportato da perfetto gentiluomo. Betty pensava che la presenza dei suoi genitori e di Mohamed lo aiutasse in questo.
Affrontare un qualsiasi tipo di discorso sulla loro relazione era impensabile sullo yacht. Non c'era sufficiente privacy e quindi  con un accordo silenzioso avevano deciso di rimandare a dopo qualsiasi discussione.
Quel dopo era arrivato, quando finita la crociera, partiti per Londra Roberto, Margherita e Mohamed, Armando, Betty, Yousef e Amina erano rimasti a Cartagena per assistere all'elezione di Miss Colombia.
Catalina Angel aveva ovviamente invitato Betty e Armando in qualità di  proprietari e rappresentanti dell'Ecomoda e su richiesta di Betty aveva esteso l'invito ai due giovani ragazzi arabi.
Non appena erano giunti nell'albergo in cui Catalina aveva fatto le prenotazioni, Armando aveva chiesto a Betty se quella sera stessa potevano parlare.
E così è arrivato il momento tanto atteso del chiarimento. Catalina da perfetto anfitrione aveva organizzato una cena per i suoi ospiti nel ristorante del suo amico Michel Doinel.
" Amici, vi presento Michel Doinel, mio amico da un sacco di anni. Lui è francese ma si è innamorato di una colombiana che poi l'ha lasciato. Però è rimasto qui e ha aperto un ristorante!" dice a tutti quanti loro mentre stanno prendendo posto.
Michel rimane molto colpito da Betty.
"Lei è Betty vero?" le chiede. "L'ho riconosciuta subito. Cata non fa che parlare di lei da giorni... non vedeva l'ora di presentarci!" le sorride.
Armando nel sentire questa discussione rotea gli occhi e volta il viso verso Yousef che gli sorride e gli sussurra "Calma Tigre, calma!"
"Buonasera Signor Doinel, anche per me è un piacere conoscerla" gli risponde lei.
"Puoi chiamarmi Michel se vuoi, e io posso chiamarti Betty?" le chiede.
Armando sta pensando che questo uomo vuole essere preso a pugni, ma ha una sola possibilità con Betty e non intende sciuparla per colpa della gelosia, quindi cerca di stare calmo, come gli suggerisce Yousef.
"Certamente Michel!" risponde Betty.
Un innocente commento di Amina distoglie l'attenzione dai due. "Ehi, io avrei fame! Mangiamo? Magari Monsieur Doinel avrà tempo dopo di corteggiare Betty no?"
Così tutti si rilassano e portano la loro attenzione sul cibo.
Dopocena bevono qualcosa in spiaggia e a questo punto Armando si arma di coraggio e decide di parlare con Betty. Anche lei è consapevole che questi chiarimenti non possono essere più rimandati.

*****

"Sei bellissima" è la prima cosa che le dice, mentre camminano sulla spiaggia.
"Armando non hai bisogno di adularmi!" gli risponde lei.
"Non ti sto adulando. Sei davvero bellissima. Lo penso sul serio" le dice sedendosi sulla sabbia. "Questa leggera abbronzatura ti dona moltissimo e i tuoi capelli sono meravigliosi. Quanod sorridi, sento un senso di vertigine nello stomaco perchè penso che non c'è nessuno al mondo più bello di te!"
"Non credi di esagerare?" gli chiede lei, sedendosi accanto a lui. "Cosa volevi dirmi?"
"Volevo chiederti scusa. Sono giorni, mesi oramai che mi tormento per il modo in cui mi sono comportato con te, per la carta di Mario intendo, ma negli utlimi giorni non faccio altro che pensare alle parole che mi hai urlato in presidenza. Non avevo davvero capito quanto male ti avessi fatto e lasciami dirti che mi vergogno profondamente della persona che ero e che è stata capace di comportarsi in quel modo"
"E pensi che le tue scuse possano cancellare tutto il male che mi hai fatto?" gli chiede cinicamente Betty.
"No. So che non è così. So che hai bisogno di tempo per cercare di perdonarmi.... ma voglio che tu abbia chiaro una cosa. Io ti amo. Mi sono innamorato di te, sul serio. E prima di te, io non mi sono mai innamorato di nessuno. Puoi chiedere a Mario o a Yousef.  A chi vuoi.  Finora non ho mai saputo cosa fosse davvero l'amore. Ti prego di credermi.  La nostra storia può essere iniziata come un gioco ma è diventata subito altro. Un sentimento all'inizio sconosciuto per me."
"Vuoi che io creda che tu non stia faceno tutto questo per recuperare l'Ecomoda?"
"Betty... non mi importa niente dell'Ecomoda. Io non voglio perdere te. Ti prego di credermi" le dice, asciugandosi una lacrima.
Armando sapeva che sarebbe stato difficile parlare con Betty, ma si sta rivelando più complicato del previsto perchè lei non molla.
"Armando, tu sai che non è per niente facile per me perdonarti così come se niente fosse accaduto. Sai già che le cose successe nella mia vita mi hanno portato a non avere fiducia negli uomini e tu hai contribuito in questo senso. Non so dirti quanto mi hai fatto male. Molto... davvero molto. Io..... ho bisogno di tempo e di spazio, per imparare a fidarmi di nuovo di te. Ho bisogno di imparare a conoscerti...."
"Betty, tu sei la persona che mi conosce meglio di tutti" la interrompe lui.
"Si però, tu sei stato capace di pugnalarmi alle spalle. Questo io non riesco a perdonartelo ancora. Devi darmi tempo!"
"Ok" le dice. "E Jorge?" le chiede. "Cosa c'è tra te e Jorge?"
"Non penso ti riguardi Armando. Il fatto che io ti dia una possibilità non significa che siamo fidanzati o che tra di noi ci sia qualcosa. Tu non hai diritti su di me, sulla mia vita, su chi frequento."
"Vuoi farmela pagare vero?" le domanda. "Vuoi che io stia male per te! Ma io già sto male per te! Solo all'idea che tu possa uscire con lui o con quel maledetto Michel Doinel mi ribolle il sangue nelle vene. Non puoi chiedermi di non essere geloso perchè lo sarò sempre!!"
"E quindi io cosa dovrei fare? Smettere di vivere? Non mi fido di te. Te l'ho detto!"
"Ok, Betty. Ok. Facciamo una tregua. Proviamo ad essere amici" le dice. "Tanto lo so che tu mi ami, proprio come io amo te" aggiunge sorridendo e marcando le sue fossette come un bimbo colto in flagrante nel pieno di una monelleria.
Il cuore di Betty batte a mille nel vederlo sorridere in quel modo. Dannazione, perchè deve farmi quest'effetto, pensa, lo riempirei di baci!
"E poi, anche tu sei gelosa di me!" le dice lui. "Ammettilo, in questi giorni non hai fatto che guaradare Amina con gli occhi di traverso?"
"Io???? Non è vero!"
"Certo certo. Come no!" le sorride. "Torniamo indietro? Raggiungiamo gli altri?" propone prendendola per mano e baciandogliela delicatamente.


*****

La mattina dopo, Betty, Armando, Yousef e Amina si trovavano al tavolo della colazione. I due fratelli, sarebbero partiti la sera dopo l'elezione di Miss Colombia perchè gli affari li aspettavano a Londra, e poi a Riyad.
"Yousef" chiede Armando "non mi hai ancora raccontato della tua vita sentimentale!!"
"Perchè non c'è niente da dire!" ribatte lui.
"Non è vero!" si intromette Amina.
"Perchè?" chiede Betty.
"E' molto semplice. Lui è promesso ad una ragazza da quando aveva tredici anni. La figlia di un amico di nostro padre. Si chiama  Naila. Lui però si è innamorato di una ragazza egiziana di nome Basma..."
"Scusa Yousef, non sono molto ferrata sull'argomento, ma nella tua religione non puoi avere fino a quattro mogli?" chiede innocenemente Betty.
"Grazie Amina per aver spiegato i miei fatti privati!" dice rivolgendosi alla sorella e poi a Betty "Si. In effetti si. Ma io non voglio avere quatrro mogli. Voglio averne una sola. E vorrei che fosse Basma, ma mio padre vuole costringermi a sposare Naila, perchè appunto siamo promessi da quando eravamo ragazzini. Questa sarebbe la cosa migliore per i suoi affari! Se non posso sposare solo Bsma, allora resterò scapolo a vita!!" esplode lui.
"Sai bene che papà non te lo permeterà mai!" gli risponde Amina.
"Non sai come ti capisco" aggiunge Armando, stringendo il polso del suo amico tra le mani e guardando Betty.
Armando ha raccontato a Yousef tutta la sua storia con Betty. Yousef per un breve periodo ha sostituito Mario Calderon nella sua vita londinese. Per un anno intero hanno condiviso studi, problemi e pene d'amore, se così si possono chiamare.
"Questa Naila" chiede Betty "è brutta? Perchè non puoi provare a sposarti con lei?"
"Naila è bellissima Betty" le risponde Yousef. "Molto. E' una ragazza intelligente ed è anche lei sottomessa alle pressioni della famiglia. Non credo che sposerebbe me se potesse scegliere... ma sottrarsi al volere del padre per lei è molto difficile e io non voglio farle vivere una vita di inferno perchè non la amo. saremmo come fratello e sorella!"
"Capisco" ribatte Betty.
Yousef si rivolge verso sua sorella "Anche Amina è promessa da quando aveva dodici anni e se non si è ancora sposata è perchè nostro padre ha un debole per lei e le ha fatto trascorrere molto tempo a Londra. La mia sorella gemella Aisha è già sposata. Il suo è stato un caso fortunato. Lei e suo marito erano promessi ma si sono innamorati per davvero l'uno dell'altra. Lo so che molti pensano che noi musulmani trattiamo male le donne e che nel nostro paese le donne sono limitate in molte cose, ma noi siamo fortunati perchè passiamo la gran parte dell'anno a Londra. Mia sorella Aisha è medico. E suo marito è felice che lo sia. Hanno pure due figli!"
"Quindi " interviene Betty  verso Amina "anche tu dovrai sposarti con l'uomo che ha scelto tuo padre?"
"Ahmed non è così male, ma io come Yousef, sto cercando di evitare che questo succeda. Anche se è molto difficile!" risponde lei.
Betty cerca di non farsi notare, mentre sorride sottecchi e lancia un'occhiata ad Armando.
"Cosa ne dite se io e Yousef andiamo a chiedere un'auto alla reception così facciamo un giro turistico della città?" propone Armando.

*****
I quattro escono e rientrano per l'ora di pranzo.
Quando Betty si avvicina nella hall per prendere la sua chiave, le consegnano un messaggio.
Cosa ne dici se domani pranzassimo insieme?  Mi farebbe piacere conoscerti meglio. Michel Doinel.

Mentre sorride e arrossisce, due mani le chiudono gli occhi a mo' di sorpresa.
"Indovina chi sono?" le chiede una voce.
Lei si gira perchè ha riconosciuto immediatamente chi le sta parlando.
"Yorge, cosa ci fai tu qui?" gli chiede, mentre con la coda dell'occhio vede un Armando infuriato che molla un pugno contro la colonna della hall.

Continua.....


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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Armando non riusciva a credere che Jorge avesse raggiunto Betty a Cartagena. La sua audacia era inaudita.
E lui soffriva maledettamente il fatto che Betty non volesse dirgli cosa c'era tra di loro.  Anche se faceva finta di niente con tutti, erano già tre mesi che era stremato. Tutto quanto, era successo per colpa sua e sapeva che non si sarebbe mai perdonato per aver assecondato Mario nel suo piano assurdo. Non sapeva come fare a spiegare a tutti che, prima di incontrare Betty, per lui Ecomoda era la cosa che amava di più nella vita e voleva riuscire. Voleva essere un buon presidente, voleva assaporare la gioia di un lavoro ben fatto. Voleva che suo padre fosse orgoglioso di lui. Ma questo non era stato possibile.  E lui aveva imparato la lezione. Solo che imparare la lezione aveva significato perdere Betty e questo era troppo.

Poi era apparso Jorge. Non sapeva nemmeno che fosse tornato in Colombia, ma aveva capito subito che non era cambito niente nella loro amicizia. L' incolpava ancora per il tradimento di Rachel, anche se lui non c'entrava per niente. Non era colpa sua se aveva presentato a lei un suo conoscente, tale Aaron Butler, con il quale aveva instaurato una storia parallela per poi finire scoperti da Jorge in un letto!  Insomma lui non si sentiva colpevole. Come avrebbe mai potuto pensare che Rachel, che sembrava così tanto innamorata di Jorge, dopo aver fatto progetti matrimoniali con lui, andasse a tradirlo?
Jorge però non era affatto d'accordo con questa sua interpretazione. Cercava qualcuno su cui scatenare la sua rabbia e quel qualcuno era Armando. Aveva messo fine alla loro amicizia, anche se mantenevano rapporti formali, per la buona società bogotana e ovviamente i Santamaria erano ancora gli avvocati  ai quali si appoggiava l'Ecomoda.

Adesso lui soffriva per Betty e soffriva perchè sebbene Jorge si fosse dimostrato insensato nel non voler accettare che lui non c'entrava niente con il tradimento di Rachel, sapeva che non sarebbe stato capace di vendicarsi portandogli via Betty. Non lo credeva capace di tale nefandezza e si cullava nell'idea che lui fosse interessato a lei, perchè nessun uomo che aveva la fortuna di conoscerla poteva dimenticarla facilmente! Era palese che lui uscisse perdente dal confronto. Aveva fatto troppo male a Betty. E se rischiava di perderla era solo colpa sua. Non poteva nemmeno prendersela con Jorge. Questo non significava che non fosse geloso con tutte le sue forze, nè che tantomeno gli avrebbe lascito campo libero.

Betty dal canto suo era molto sorpresa della presenza di Jorge. Appunto lui le aveva fatto una sorpresa. Catalina gli aveva detto che avrebbero partecipato all'elezione di Miss Colombia e lui non aveva resistito a venire per trascorrere dei giorni con lei sulle favolose spiagge della città.
Lei sapeva benissimo che Armando stava soffrendo per la sua presenza lì, ma al tempo stesso era felice. Felice perchè le piaceva Jorge e passare del tempo con lui e perchè allo stesso tempo voleva vedere come si sarebbe comportato Armando.
Le era chiaro che non c'era paragone tra i sentimenti che provava per ognuno di loro. Armando probabilmente era e sarebbe sempre stato il grande amore della sua vita, anche se non ci si poteva aspettare nulla di buono da lui, mentre Jorge, le piaceva! Non era suo amico come Nicolas. No. La loro era una relazione diversa. Erano due anime ferite che si erano trovate. Non sapeva nulla di cosa fosse successo a Jorge, come lui non sapeva niente di lei, ma in qualche modo sentiva che lui la capiva. Che era più simile a lei di quanto pensasse. E la faceva ridere. Erano usciti assieme un paio di volte e si erano solo dati dei veloci baci a stampo sulle labbra per salutarsi. Non erano mai andati oltre e a lei questo piaceva.

Quella sera, avrebbero dovuto andare ad una sfilata, con annesso cocktail e fuochi artificiali finali. Betty, non era molto sicura che quella fosse la scelta giusta ma Cata l'aveva pregata di partecipare.
Yousef e Amina, che dopotutto erano amici di Amando non si erano separati da lui un momento da quando Jorge era arrivato. Yousef conosceva troppo bene Armando, quindi se Betty e Jorge avevano deciso di trascorrere il pomeriggio in piscina, lui aveva cercato in ogni modo di non andare in piscina e aveva convinto Armando a fare un giro in moto acqautica. Cosa che aveva entusiasmato Amina.
Armando non avrebbe voluto lasciare Betty con Jorge, ma sapeva benissimo che se fosse rimasto lì avrebbe combinato un casino. Perchè va bene essere amici ma quello era troppo.

Quella sera, durante il cocktail, Armando aveva salutato un sacco di gente, tra cui varie modelle conosciute che lavoravano con loro a cui educatamente aveva presentato sia Yousef che Amina come suoi grandi amici nonchè possibili soci in affari.
Betty non si era separata un momento da Jorge e allo stesso tempo per tutta la serata non aveva smesso di controllare dove fosse e cosa stesse facendo Armando.
"Non ti sembra di essere completamente fuoriluogo?" le dice Amina.
"Come scusa?" chiede Betty sorpresa.
"Si Betty, insomma non ti sei staccata un attimo da quell'uomo che è venuto a farti una sorpresa, Jorge se non sbaglio e poi passi la serata a controllare con chi è e cosa fa Armando? Tu sei la presidente dell'Ecomoda, ma io finora ho visto solo lui fare pubbliche relazioni per la sua impresa, salutando a destra e a manca, invitando gente alla prossima sfilata, mentre tu vivi il tuo romanzetto rosa con quella specie di Romeo. E tu saresti una delle manager più in gamba del paese? A me non sembra proprio."
Betty è attonita. Ha una voglia matta di piangere. Si domanda cosa ci faccia lì, mentre Jorge la raggiunge e vedendo che qualcosa non va la trascina fuori.

Armando che non aveva smesso un attimo di controllare Betty, vede che i due stanno uscendo. Vederli uscire abbracciati lo distrugge, ma continua a fare finta di niente. Sa che la sta perdendo. Sa che la loro relazione corre sul filo del rasoio. Non sa come comportarsi.
"Amina" chiede Yousef "cosa hai detto a Betty?"
"Che avrebbe dovuto fare più relazioni sociali stasera!" gli risponde.
"Cosa?" interviene Armando. "E perchè avresti fatto una cosa simile?"
"Volevo solo farle notare che lei è qui per lavoro e che dovrebbe stare con noi, non con Jorge. Non è in luna di miele, no?"
Armando si arrabbia, ma non si arrabbia. In fondo anche lui ha pensato le stese cose di Amina. Betty sembra un'altra quando c'è Jorge. Non esiste nessun'altro per lei e sebbene questo lo ferisca in profondità, come non aveva mai creduto possibile, è anche vero che quelle occasioni sono molto importanti per Ecomoda, per ampliare contatti e contratti.
Sente che deve fare qualcosa ma non sa che.

Yousef che era un ottimo osservatore, aveva subito capito che quello in cui si era cacciato Armando era un gran casino. E che Betty era debole. Debole non perchè non fosse forte, ma perchè si ostinava a negare di essere completamente innamorata di Armando. Il dolore era più forte dell'amore e lei cercava di sfuggirgli in tutti i modi.
Si avvicina a lei, vedendola sola, perchè Jorge aveva dovuto rispondere ad una telefonata urgente di suo padre. "Betty, non fare caso a mia sorella. Ha voluto provocarti e ci è riuscita" le dice.
"Si Yousef. Ci è riuscita alla grande. Mi ha fatto sentire un'incapace. E in parte ha ragione. Io sono un'economista non una pr. Non dovrei nemmeno essere qui! Armano se la cava bene anche da solo" gli dice indicandolo con lo sguardo e notando che sta parlando con Amina e Claudia Elena.
"Le PR non servono a niente se dietro ogni affare non c'è un progetto economico serio!" afferma Yousef. "So quel che dico, non credi?"
"Grazie Yousef."
"Betty, io ti conosco davvero poco, ma a detta del mio amico sei un angelo. Lui sta soffrendo. Ti prego di credere che sta soffrendo. Non l'avevo mai visto così! Tienilo a mente mentre rifletti, ok?"
Mentre i due parlavano tra di loro non si erano accorti che Armando si era avvicinato e aveva preso la mano sinistra di Betty per portarsela alle labbra e darle un soave bacio.
"Beatriz, possiamo parlare per favore?" le chiede gentilmente.





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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Cap 7 Dal capitolo 6

Mentre i due parlavano tra di loro non si erano accorti che Armando si era avvicinato e aveva preso la mano sinistra di Betty per portarsela alle labbra e darle un soave bacio.
"Beatriz, possiamo parlare per favore?" le chiede gentilmente.

Proprio in quel momento vengono raggiunti da Jorge che aveva chiuso la sua telefonata.
"Interrompo qualcosa?" chiede.
"Veramente si!" dice Armando non lasciando la mano di Betty.
Il primo sparo del fuoco d'artificio fa si che l'attenzione di tutti venga rivolta alla terrazza. Senza che lei se ne renda  conto Jorge allontana Betty da Armando e la stringe a sè. Ormai sono circondati dalla gente. Armando nel notare come Jorge abbraccia Betty si altera, ma a quel punto non può fare niente se non andarsene. Non riesce più a sopportare ciò che vede. Deve calmarsi, rasserenarsi. Perchè altrimenti farà una scenata.

Betty è davvero confusa, non sa cosa pensare nè quale sia il miglior modo di comportarsi. Cerca Armando con gli occhi ma non lo trova, poi fa attenzione e lo nota parlottare con una donna mentre sembra andare via.
Ecco pensa, gli è bastato che non parlassimo per andarsene con una modella! Ah Armando Mendoza... non cambierai mai! Sei e resterai un bambino capriccioso!

Armando è in macchina e sta raggiungendo l'albergo. Ha mandato un messaggio a Yousef con Carola,scusandosi e dicendo che si sarebbero visti il giorno dopo. Carola era una delle modelle che lavorava con loro e Yousef non passava di certo inosservato. Sapeva che l'unica cosa giusta da fare era andare via e stare solo. Per lui era stata una serata molto stressante. Vedere Betty sempre attaccata a Jorge e non riuscire nemmeno a parlarle era troppo. Sono un codardo si dice. Sto lasciando il campo libero a Jorge. Ma lei deve venire da me... io non posso stressarla! Ho bisogno di un whisky.

******

Sta dormendo da un paio d'ore quando sente bussare alla sua porta. Non capisce subito di essere in albergo ma finalmente riesce ad arrivare più o meno alla porta. Indossa soltanto i pantaloni del pigiama, vorrebbe prendere una maglietta ma ....
"Arrivo, arrivo" dice con un tono di voce molto forte. Apre ancora sufficientemente insonnolito e stordito dal whisky.
"Betty!!!! Cosa ci fai qui?" le chiede stupito, trovandosela davanti in vestaglia.
"Non riuscivo a dormire.... Io" gli risponde abbassando gli occhi.
"Tu cosa" la incalza lui.
"Posso entrare?" chiede lei, entrando senza attendere il suo permesso.
Armando chiude la porta e nota che lei sta guardando per la stanza in maniera sospetta.
"Betty, non c'è nessuna donna con me, se è questo che stai cercando" le dice piuttosto arrabbiato dirigendosi verso il bagno. Apre la porta e le dice sarcastico "controlla anche qui, come puoi vedere sono solo. E lo sono da tutto il pomeriggio" aggiunge con l'intento di ferirla.
Betty torna indietro verso la porta della camera " Perdonami non sarei dovuta venire qui. E' che non riuscivo a prendere sonno e.... " decide di essere sincera " va bene lo confesso, ho pensato che volessi farmela pagare per il fatto che non abbiamo parlato al cocktail, ti ho visto andar via con quella modella..."
"Quale modella?" le chiede.
"Quella che lavora per Ecomoda... non ricordo il nome!" ribatte lei.
"Carola? Pensi che sono andato via con lei? Le ho solo lasciato un messaggio per Yousef e Amina!"
"Però poi io non l'ho più vista alla festa" incalza Betty.
"Ti garantisco che non è stata con me!" risponde lui iniziando ad arrabbiarsi. "Ed è piuttosto strano che tu venga qui nel cuore della notte, quando io ti ho lasciato con il tuo bell'amichetto, e non vuoi nemmeno dirmi cosa c'è tra di voi!"
"Siamo amici..." inizia lei.
"Woow! Un passo in avanti!" la interrompe lui. "Finora non hai voluto dirmi niente della vostra .... amicizia!"
"Si è così. E tuttora credo che non ti riguardi!" risponde Betty.
"Non lo capisci vero? Proprio non lo capisci. Io sono geloso di lui... sono geloso di tutti gli uomini che ti si avvicinano, che ti ronzano intorno, che possono portarti via da me. È così difficile da capire?" dice Armando ammettendo la sua debolezza.
"Cosa volevi dirmi prima?" chiede Betty, "quando mi hai chiesto di parlare!"
"Volevo dirti che eri bellissima e che io non c'entro niente con quello che ti ha detto Amina. E' venuta a parlarti di sua spontanea volontà" dice lui.
"Amina...." ripete lei girando nella stanza. " Amina che non è per nulla interessata a te vero?"
"Tra me e lei non c'è niente. Quante volte devo dirtelo!" Armando la guarda passeggiare per la sua stanza. E' bellissima. Ha i capelli sciolti e gli occhiali di sempre. E' la sua Betty.
"Betty" inizia incerto  " quel è il vero motivo per cui tu sei qui? La modella, Amina... mi hai già detto che siamo amici e non ti fidi di me. Che mi costerà fatica guadagnarmi la tua fiducia e poi vieni da me nel cuore della notte?"
Lei si dirige nuovamente verso la porta.  "Vado via, stai tranquillo!" gli dice aprendola per uscire.
Betty sa che non può resistere con Armando davanti mezzo nudo. Ammette con se stessa che era stata la gelosia a portarla nella sua stanza. Era convinta che l'avrebbe trovato con una donna e invece era solo e tutto era in ordine. Adesso vuole scappare mentre continua a darsi della stupida.
"No" le dice Armando chiudendo la porta. "Adesso tu rimani qui" afferma sicuro. La appoggia contro l'ingresso e la bacia. Non le da il tempo di reagire.
"Io....." farfuglia Betty tra un bacio e l'altro "non sono venuta per questo".
"Rimani qui stanotte" le propone lui. "Non faremo niente che tu non voglia. Dormiremo abbracciati magari. Così ti passa l'insonnia!" scherza lui.


*****

La mattina inoltrata li trova abbracciati l' una all'altro, quando il telefono comincia a suonare.
Armando risponde ancora completamente addormentato.
"Si Yousef . Ok. Ci vediamo dopo in spiaggia. Si ho fatto le ore piccole" e chiude il telefono tornando ad abbracciare Betty.
Quella appena trascorsa è stata la notte più bella della sua vita. Non è stato facile dominarsi, perchè lui desidera Betty con tutte le sue forze, ma per nulla al mondo avrebbe voluto rovinare il momento. Tenerla tra le braccia è stato bellissimo. Non l'ha lasciata un attimo. Si chiede come abbia potuto non rendersi conto prima di quanto lei sia bella.  La guarda sonnecchiare e si rende conto di quanto sia grande il suo amore per lei.  
"Armando, smetti di guardarmi" bofonchia Betty. "Avrò un aspetto orribile!"
"Sei bellissima" le dice lui depositandole un soave bacio sulla fronte.
"Che ore sono?" chiede Betty.
"Le undici" risponde lui.
"Le undici? Le undici?" Betty si alza di scatto e indossa velocemente la sua vestaglia. "Dovevo incontrarmi con Jorge mezz'ora fa! Mi starà cercando come un pazzo!"

Armando sente una grande rabbia salirgli dentro. Non era proprio di Jorge che voleva parlare in quel momento. Ma evidentemente per Betty, la notte trascorsa insieme non ha lo stesso valore che ha per lui.
É contrito. Sente la terra mancargli sotto i piedi. Tutta la rabbia, tutto il dolore che ha cercato di contenere in questo periodo emerge quasi selvaggiamente. Se c'è una cosa che non può tollerare è che dopo aver passato la notte insieme a lui, adesso lei sia preoccupata per Jorge. Infischiandosene dei suoi sentimenti.
"Betty" le dice con una voce terribilmente calma "adesso abbiamo davanti due opzioni, la prima è che tu ti calmi, rimani qui con me, facciamo colazione e insieme con calma parliamo di quello che significa Jorge per te; la seconda è invece che tu esca da qui e velocemente vai a cercare il tuo dannato Jorge, probabilmente scusandoti fino all'infinito per non essere stata presente al vostro appuntamento perchè hai passato la notte qui con me! Ma se esci da questa stanza, la nostra storia è finita per sempre!"
"Cooosaaaaa?" chiede incredula.
"Hai capito benissimo. Sta a te scegliere cosa fare!"
"Questo è un ricatto... Tu..." gli dice puntandogli il dito contro "tu hai giocato con me come e quanto hai voluto e adesso vorresti impedirmi di avere degli amici???"
"Io so bene cosa ho fatto Betty.  E sono disposto a scusarmi in eterno per questo. Ma ciò non significa che io sia disposto a dividerti con un altro! Che l'unica possibilità che mi hai dato di ricostruire un rapporto significhi che devo ingoiare i miei sentimenti e fare finta di niente. Perchè io ti amo dannazione! E anche se sono la peggiore persona del mondo ti amo per davvero!"
"E allora, perchè non mi concedi i miei spazi? Sei il solito egoista!"
"Si" ammette Armando. "Io sono il solito egoista. Ti voglio per me. Io impazzisco all'idea che un altro uomo possa farti innamorare e portarti via da me. Mentre io sto espiando i miei peccati. Quindi decidi. O li affrontiamo assieme, oppure ognuno per la sua strada! Non riesco ad accettare che tu mi tratti come spazzatura mentre io vorrei darti tutto il bello del mondo!"
"Io però l'ho fatto. L'ho accettato. Tu mi hai trattato come spazzatura e non ti sei curato dei miei sentimenti!" rincara la dose lei in lacrime.
"Si lo so! E allora cosa vuoi fare?" urla lui. "Vendicarti? Trattarmi come io ho trattatato te? Non lo vedi quanto sto soffrendo? Non mi parli, sei indifferente con me però poi piombi qui nel cuore della notte gelosa! Betty, decidi adesso. O stai con me oppure no. Io sono disposto a subire qualsiasi cosa, ma devo sapere che stai con me. Che è me che vuoi. non Jorge o qualcun altro!"
"Non puoi dire sul serio.... e allora tutto quello che mi hai detto in questi giorni erano solo bugie?" chiede.
"No, non lo erano. Ho pensato che avrei potuto sopportare questa situazione. Che avrei dovuto sopportarla. Ma tu poco fa, non mi hai detto nemmeno buongiorno! Non ti sei preoccupata per me!  Hai subito pensato a Jorge. Mi hai fatto sentire uno schifo d'uomo. E sono sicuro che tu provi vergogna di quello che hai fatto stanotte, cioè venire nella mia stanza. Forse adesso vorresti sprofondare al centro della terra per averlo fatto. Io non sono disposto ad accettare tutto questo. Quindi a te la scelta!!"

Betty è infuriata con Armando e con se stessa. Perchè lui ha dannatamente ragione.  Lei si vergogna di essere andata da lui. Si vergogna di essere gelosa e di amarlo così tanto. La sua dignità non esiste più. Come può amarlo e allo stesso tempo odiarlo? Impazzisce di gelosia all'idea che qualsiasi donna gli si avvicini e allo stesso tempo vuole fargli del male.
Perchè non riesce a dargli una vera seconda possibilità?
E' stata stupida, molto stupida. Si è svegliata così felice tra le sua braccia. Provando un senso di sicurezza e protezione come mai nella sua vita. Eppure non ha potuto fare a meno di pensare che avrebbe dovuto giustificarsi con Jorge e che dirgli di aver passato la notte con Armando l'avrebbe deluso molto. Non sapeva perchè ma sentiva una certa tensione tra i due che non dipendeva esclusivamente da lei.
Ma adesso sentiva che Armando stava esagerando! Se pensava di poter giocare con lei a quel modo si sbagliava di grosso! Aveva promesso a se stessa che non gli avrebbe più consentito di farsi condizionare la vita. Avrebbe dovuto imparare a rispettarla. A rispettare lei e i suoi desideri.
"É questo quello che vuoi Armando?" gli chiede. "Sei sicuro?"
"Quello che voglio è che tu rimanga con me. Vorrei che potessimo affrontare questa cosa assieme.  Perchè io ti amo. E se vai via, butti alle ortiche un amore vero. Perchè io non accetterò mai di condividerti con nessuno. Non ho mai amato nessuno prima di te.... non sapevo cosa fosse l'amore. Ti darò tutto di me, ma voglio tutto di te. Anche la tua ira contro di me, ma che sia mia. Non mia e di Jorge!"
"Bene" risponde lei. "Questo è quello che avrai!" gli dice prendendo la sua vestaglia e dirigendosi verso la porta come una furia. Quando esce il rumore della porta che sbatte si sente in tutto il piano dell'albergo.


*****
Armando è distrutto, sconvolto. L'ha persa. Lei ha scelto di andare via. Ma non avrebbe potuto sopportare di condividerla con qualcun altro.
Dopo cinque minuti sente nuovamente bussare alla sua porta. 
É paralizzato e ansioso. Spera tanto sia Betty. In realtà vorrebbe rimangiarsi le parole dette. La vuole accanto a sé.
Non appena apre, non si rende nemmeno conto di chi sia che lo cerca perchè un terribile pugno si abbatte contro il suo mento.
"Avrei dovuto farlo quando ho scoperto il tradimento di Rachel e non l'ho fatto, ma adesso te lo meriti proprio" dice Jorge continuando a colpirlo, mentre Armando si riprende e inizia a rispondere ai suoi pugni. In pochissimo tempo i due si stanno azzuffando e soltanto l'intervento di Yousef e di uno dei camerieri scongiura il peggio.
Quando Yousef riesce a trattenerlo, sono tutti in pieno corridoio, Armando vede che Betty sorregge Jorge. La guarda fissa negli occhi e le dice "Betty, ti prego, scegli me, resta con me."
"Non dargli retta Betty!" controbatte Jorge. "
É un mascalzone che distrugge le vite di tutti quelli che gli vogliono bene".
A queste parole Armando sta per tornare alla carica.
Ma Yousef lo costringe ad entrare nella sua camera e lui non può fare altro che notare che Betty, non è andata da lui. Sta consolando Jorge. Adesso tra di loro, è proprio finita.








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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8
Erano passati più di tre anni da quando Betty e Armando avevano diviso le loro vite a Cartagena.
I primi tempi non erano stati affatto facili. Il primo mese, Armando, non aveva fatto altro che ubriacarsi e causare risse cercando di dimenticare Betty; poi si era presentata l'opportunità di viaggiare per il Sud America per via degli accordi di franchising  e lui l'aveva colta al volo. Anche i suoi genitori erano convinti che cambiare aria gli avrebbe fatto bene. Così alla fine dei suoi giri, aveva deciso di installarsi a Caracas e muoversi da lì per seguire il suo lavoro. Era tornato tre mesi dopo all'Ecomoda, per seguire la sfilata dell'ultima collezione, quella che avrebbe dovuto sancire la rinascita dell'azienda, al braccio di Alejandra Zing. Una nota modella nonchè imprenditrice venezuelana che aveva comprato il franchising e con il quale lui aveva instaurato un solido rapporto di amicizia. All'epoca non si sentiva in grado di avere una relazione con nessuno, però poi era successo. Si erano messi insieme.
Aveva cercato con tutte le sue forze di dimenticare Betty e ci era quasi riuscito. Adesso, dopo più di tre, non la amava più. Quando pensava a lei la odiava un pò meno. Pensava solo al suo rifiuto. Al fatto che se lei aveva scelto Jorge e non lui, probabilmente non lo amava abbastanza come invece sosteneva. In fin dei conti lui l'aveva amata fino a letteralmente distruggersi, ma lei no. Aveva dovuto accettare che lei non lo amasse almeno non tanto quanto lui aveva amato lei.
Di certo quegli anni non erano stati tutti rose e fiori. Alejandra era una donna bellissima, ma un pochino capricciosa.
Era successo per esempio che durante il sessantesimo compleanno di Margherita, festeggiato al club, con tutti i suoi amici, lei avesse avuto da ridire sul menu scelto per l'occasione, mettendo in grave imbarazzo i Mendoza. Allo stesso tempo lui in quell'occasione non aveva potuto fare a meno di notare che Betty era presente alla festa con Jorge. Aveva chiesto a sua madre di non invitarla, ma Margherita non aveva potuto fare a meno di includerla nella lista degli ospiti. Senza considerare il fatto che l'aveva fatto rientrare velocemente da Caracas, perchè una volta che Ecomoda era tornata ai suoi legittimi proprietari, non ne aveva voluto sapere di rimanere in carica come presidente, come voleva don Roberto! No! Lei era andata via. Aveva solo chiesto di poter restare titolare della Terramoda. E così era stato. Mentre Nicolas aveva continuato a lavorare al fianco di Armando solo un altro anno per poi ritornare a lavorare con Betty.  Sapeva che avevano iniziato a fare affari con Yousef e suo padre e che aveva stabilmente una relazione con Jorge.  Questo aveva fatto si che a parte le occasioni ufficiali, non avevano motivo per vedersi o frequentarsi. Inoltre se lui aveva bisogno di consigli economico - finanziari si rivolgeva a Nicolas.
Questa era la versione ufficiale. Come erano andate le cose. Solo lui sapeva però quanto gli era costato raggiungere quel punto di equilibrio.  Quando era tornato da Cartagena, Calderon era stato la sua fedele ombra. Gli aveva proposto decine e decine di ragazze con cui uscire, ma a lui nessuna andava bene. Il fatto di essere stato rifiutato o comunque di sentirsi rifiutato l'aveva distrutto. Soprattutto perchè non poteva che incolpare se stesso. Se non avessero messo in piedi quel piano maldestro probabilmente nulla di tutto ciò era successo sarebbe successo. Aveva iniziato a domandarsi che tipo di uomo fosse. Aveva proprio sentito la necessità di andare via. Non riusciva  a stare nello stesso edificio con Betty. La odiava troppo. La odiava soprattutto perchè lei lo aveva reso debole. Prima di lei tutto era facile. I suoi sentimenti erano chiari e semplici. Ricordava spesso quando raccontava a Calderon che avrebbe voluto innamorarsi... che sapeva di non amare Marcela e si chiedeva se sarebbe mai esistita una donna per la quale provare quello che suo padre provava per sua madre. In quei momenti di grande sconforto, invece, si diceva che sarebbe stato meglio se non si fosse mai innamorato. Se l'amore era quello, ne avrebbe fatto volentieri a meno. Gli tornava sempre in mente la gioia e la serenità che aveva provato quando si era svegliato con Betty tra le braccia!! Per non impazzire, in quei giorni, si era detto che non si sarebbe mai più innamoratoo di nessuna donna. Avrebbe messo il suo cuore in una cassaforte e così aveva fatto. Alejandra era la donna giusta per lui. Era bellissima e non faceva domande. Quello che provava per lei era un gradissimo desiderio e affetto. La stimava come imprenditrice. Ma ormai aveva deciso che non avrebbe amato mai più nessuno.

*****

Nemmeno per Betty quegli anni non erano stati facili. Aveva  sofferto terribilmente per come erano andate le cose, ma non aveva mai avuto il coraggio di andare da Armando e dirgli che lo amava. Aveva sbagliato lui, non lei. Non si sarebbe abbassata andando a chiedergli un'altra opportunità. Lui aveva deciso che tra loro era finita? Bene, era finita. Ognuno per la sua strada!
Questo era più facile a dirsi che a farsi! Aveva passato dei mesi terribili. Prima l'aveva visto litigare con tutto e tutti, poi andare via e tornare con questa venezuelana. Avrebbe voluto ucciderlo. Non capiva che necessità aveva avuto di farla scegliere a qualunque costo. Dopodichè, anche se si vedevano con meno frequenza, era stata lei a voler prendere le distanze. Aveva lasciato Ecomoda e aveva iniziato a lavorare con Terramoda. Grazie all'aiuto di Yousef e di su padre, era riuscita ad inserirsi senza difficoltà tra le agenzie di investimenti che avevano un buon rating. Dopotutto lei e Nicolas, lavoravano benissimo assieme.

In tutto quel tempo aveva continuato ad uscire con Jorge. Come amici all'inizio. Lei era stata chiara, gli aveva detto che non era ancora innamorata di lui, che forse i sentimenti di lui erano più profondi...ma lui non demordeva. Alla fine si erano messi assieme. Tra l'altro Jorge era il ragazzo perfetto. Perfetto con lei, aperto, disponibile, affettuoso, carino... non ne sbagliava una. I suoi genitori lo adoravano. Agli occhi di Hermes aveva tutte le qualtà e trattava benissimo Betty.
Anche lei aveva fatto una ottima impressione ai genitori di lui. L'avvocato Santamaria, già lo conosceva e lui la stimava. La madre di Jorge, aveva storto un pò il naso ma poi aveva finito con l'accettarla.
"Betty posso parlarti?" le chiede Nicolas entrando nel suo ufficio alla Terramoda.
"Certo!" gli risponde lei.
"Vuoi davvero commettere questa sciocchezza?" domanda.
"Quale sciocchezza?" ribatte.
"Il tuo matrimonio con Jorge, ovviamente. Tu non lo ami per davvero. Ti stai solo accontentando perchè non hai avuto il coraggio di sfidare Armando!" le dice.
"Nicolas, cosa stai dicendo? Cosa ne sai tu? Io non amo Jorge?? Certo che lo amo!"
"Betty, per favore, non mentire a te stessa. Di sicuro non mi prendi in giro. Posso pure credere che dopo tutto questo tempo tu abbia imparato ad amarlo, ma ti batte forsennatamente il cuore quando lo vedi? E se lo ami, perchè, dopo anni, ad ogni minimo cambiamento della vita sentimentale di Armando drizzi le orecchie? Non sarebbe il caso di affrontare questi fantasmi? Devi scoprire se ami Jorge per davvero e dovresti dirgli cosa c'è stato tra te e il dottor Mendoza, non la favoletta che gli hai raccontato in questi anni  e cioè che lui ci ha provato con te, all'epoca della tua presidenza per evitare che scappassi con la sua azienda! Devi dirgli come sono andate le cose per filo e per segno!"
"Nicolas, smettila di confondermi. Jorge è l'uomo giusto per me. Abbiamo anche preparato la sua casa per viverci assieme. Ormai è troppo tardi perchè io gli racconti la verità. E poi lui odia Armando, a che scopo dovrei dirgli che l'illustrissimo dottor Mendoza, mi ha sedotto mentre ero brutta seguendo un piano orchestrato col suo amico Calderon. Che mi ha spezzato il cuore e che mentre cercavo di perdonarlo mi ha messo davanti ad una scelta... e io alla fine ho scelto lui" afferma.
"Betty, non prendermi in giro... tu hai agito seguendo il tuo orgoglio in quella circostanza! Non hai voluto dargliela vinta. Ma tu sei ancora innamorata di Armando e se ti sposi con Jorge, dirai una bugia a tutti e prima di tutto a te stessa. Lo capisci che ti rovinerai la vita, anche se Jorge sembra l'uomo perfetto?"
"Io non mi rovinerò niente, perchè Jorge è l'uomo perfetto per me. E non se ne discuta più. Armando Mendoza è fuori della mia vita" gli dice.
"Quindi non ti interessa sapere che secondo il gossip del jet set, pare che Armando dopo aver lasciato Alejandra Zing, abbia ripreso a frequentare Marcela Valencia?" chiede dubbioso Nicolas.
"Per quanto mi riguarda Armando Mendoza, può fare quello che vuole con la sua vita. Tu dimentichi, Nicolas, che io, a causa sua, ho sofferto le pene dell'inferno. Non mi sono dimenticata tutto il dolore che ho patito per causa sua
."
"Hai ragione. So che hai sofferto, ma questo non ti ha fatto smettere di amarlo!"
"Se solo non mi avesse costretto a scegliere, le cose sarebbero andate diversamente e forse oggi saremmo felici insieme, ma purtroppo  non è andata così. Ha deciso lui per entrambi! E Jorge è perfetto per me. Con lui sto bene e sono felice, se vuoi essere mio amico ti prego di accettare la mia decisione."
"Va bene. se tu hai deciso così, non mi rimane che accettarlo. Ma parla con Jorge e digli la verità su quello che è successo tra te e Armando. Probabilmente lui la prenderà bene. Comunque io resto convinto che tu ami ancora lui e non Jorge. Ti stai intestardendo nel volerlo negare e alla fine soffrirai!"
Nè Betty, nè Nicolas si erano accorti che Jorge era dietro la porta dell'ufficio di Betty. Era passato per farle vedere le bozze degli inviti del loro matrimonio e non aveva potuto fare a meno di sentire tutta la loro discussione. Ancora completamente sotto shock per quelle rivelazioni, era andato via.

*****

Armando era in Ecomoda, era appena rientrato dal pranzo con Calderon, dove Monica Agudelo lo aveva avvicnitao chiedendogli se fosse vero che aveva ripreso a frequentare Marcela e comunicandogli che il jet set era in fibrillaione per le imminenti nozze di Jorge Santamaria e Beatriz Pinzon Solano.  Aveva allontanato maldestramente Monica, dicendole che uesti non erano fatti che lo riguardavano, nè tanto meno riguardava lei, se avesse ripreso o meno a frequentarsi con Marcela.
C'era da dire che in tutti quegli anni Marcela si era fatta la sua vita ma non aveva mai smesso di pensare ad Armando. Avevano ripreso a vedersi come amici. Erano cresciuti assieme e i fratelli Valencia erano come figli per i suoi genitori. Naturalmenteil fatto cheli avessero avvistati a qualche evento insieme aveva fatto credere a tutti che avesso ripreso la loro relazione. Armando in effetti ci aveva pensato. In fondo lui non era più il donnaiolo di prima e quando Marcela non era in preda ad una furibonda gelosia, era una donna amabile, cordiale e a volte persino simpatica. Deciso com'era a non innamorarsi più.... lei era la candidata giusta come eventuale Signora Mendoza. Ormai Betty non faceva più parte della sua vita, se ne era fatto una ragione. Non ci pensava quasi più. Immaginava che prima o poi si sarebbe sposata con Jorge. Ormai ognuno di loro aveva la propria vita, anche se a volte quando al club, li vedeva nuotare, giocare a tennis, parlottare tra di loro, pensava che avrebbe dovuto esserci lui al posto di Jorge. Ma lei aveva deciso così. Era inutile tormentarsi.
"Don Armando posso?" chiede Ana Maria bussando e socchiudendo la porta di presidenza.
"Certo" le risponde. "Entra, cosa succede."
"Wilson mi ha informato che in reception c'è Rachel Collins che desidera parlare con lei. Dice che è urgente e confidenziale. Per questo motivo non ho voluto avvisarla tramite telefono" gli dice la segretaria.
"Ok, falla passare.... la riceverò!"

Continua.... ...

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
Armando aveva quasi discusso con Marcela a causa di Rachel Collins.
Quando lei era andato a trovarlo in Ecomoda, la prima persona che li aveva visti insieme era stata Marcela.
Lui era pronto per una delle sue scenate di gelosia, ma nel mezzo del litigio, la stessa Marcela si era interrotta e aveva detto "Armando..... mi succede una cosa strana....!"
"Cosa?" aveva chiesto lui.
"Davvero strana. In realtà non so nemmeno perchè stiamo litigando! Io non sono gelosa di questa donna!"
"Davvero?"
"Si. Non sono gelosa di questa donna!"
Armando l'aveva guardata stranito. "E questo cosa significa?" aveva chiesto.
"Non lo so con certezza, ma credo che significhi che io non sono più innamorata di te! Se fosse stata in un altro periodo della mia vita... penso che sarei impazzita! Invece adesso io sono serena... molto serena al riguardo!"
"Io... non so che dirti Marce.... !"
"Non devi dire niente Armando.... non ne sono sicura, ma credo di amarti in una maniera diversa adesso.... come un amico? Un fratello? Di certo non penso di poter fare a meno di te nella mia vita!"
"Dici davvero Marce?" chiede sollevato Armando.
"Si... "
"Devo chiederti scusa allora. Ti confesso che avevo pensato che avremmo potuto riprendere la nostra storia da dove l'avevamo interrotta.... perchè... i miei genitori mi pressano affinchè io mi sposi... e faccia finalmente qualcosa di buono nella mia vita. Dopo il disastro con Alejandra...."
"Armando... anche io ho pensato che avremmo ripreso la nostra storia da dove l'avevamo interrotta. Tu mi hai ferito molte volte e io sono stata convinta di amarti per tanto tempo.... ma non è più come prima. Io... non voglio accontentarmi di un uomo che si sposerebbe con me, volendomi bene.... forse la mia era davvero una ossessione nei tuoi riguardi... "
"Marce" chiese lui "tu sei mia amica giusto? Lo sarai per sempre no?"
"Certo che si. Non potrà mai dimenticare che siamo cresciuti insieme e che i tuoi genitori siano diventati come i miei dopo l'inciente aereo in cui sono morti i miei..."
"Ho bisogno di un consiglio. E non posso chiederlo a Mario.... prò questa storia potrebbe ferirti....!"
"Non importa, dimmi" gli aveva risposto sedendosi accanto a lui sul sofà.
"Riguarda la donna che hai visto qui prima. Si chiama Rachel Collins. Un tempo era fidanzata con Jorge Santamaria"
"Non è quella che l'ha tradito prima del matrimonio?"  lo aveva interrotto lei.
"Si proprio lei" aveva affermato Armando. " Qui in Colombia nessuno sa chi sia tranne io e Mario perchè la storia tra lei e Jorge si è svolta negli Stati Uniti. E si sarebbero dovuti sposare lì.... insomma il matrimonio è fallito perchè lei ha tradito lui con un altro uomo, e Jorge ha incolpato me di questo, perchè io avevo presentato Rachel e Aaron."
"E allora, qual è il problema?" gli chiese.
"Rachel è ritornata qui in Colombia perchè vuole riprendersi Jorge. Tu sai che Jorge e Betty si sposeranno a breve. Lui ha detto del matrimonio ad alcuni loro amici che lo hanno riferito a lei. Vuole impedire questo matrimonio. Dice che si è pentita di aver lasciato Jorge. Mi ha detto 'Armando hai presente quando fai un errore madornale nella tua vita e non sai come riparare? Ma io devo farlo! Lui è l'uomo della mia vita!'Pensavo di avere tempo e invece non ne ho. Gli ho fatto del male e adesso, devo fare di tutto per riprendermelo!' "
"Perdonami Armando, ma quanti anni fa si sono lasciati lui e questa Rachel?" aveva chiesto Marcela.
"Quasi sette anni fa"
"E tu credi che dopo sette anni in cui non si è fatta sentire, lui possa lasciare Betty per rimettersi con lei?E tu? Non ti infastidisce che Betty sposi Jorge?"
"No, Marce. Lei ha fatto la sua scelta quattro anni fa. Io sono andato avanti con la mia vita e lei con la sua. Mi dispiace tanto per te, avrei voluto essere un fidanzato migliore. Probabilmente sarebbe stato tutti diverso!"
"Ti ringrazio per le tue parole, mi solleva che tu capisca che era impossibile non controllarti o essere gelosa con lo stile di vita che avevi! Ma ognuno di noi ha un percorso da fare.... e il nostro probabilmente era questo!"
"Non ti ho raccontato il peggio....!"
"Perché c'è un peggio a questa storia?" chiese lei.
"Si. Ho scoperto perchè Jorge è infuriato con me. Rachel mi ha confessato di avergli mentito. Gli ha detto che io e lei eravamo stati a letto insieme! E non è vero. Io non avrei mai e poi mai tradire Jorge che era mio amico all'epoca! E poi noi due ci eravamo appena messi insieme!"
"Insomma mi stai dicendo che quando tu  e Mario facevate avanti e indietro dagli Stati Uniti e tu hai iniziato a lavorare per l'Ecomoda e noi ci siamo messi insieme, frequentavate Jorge, che si trovava in America, fidanzato con questa Rachel, poi lei l'ha tradito con una persona che lei hai presentato tu e gli ha detto di aver avuto una notte di passione con te. E.... non ti è mai passato per la testa che lui stia con Betty per fartela pagare? Betty cosa sa di questo?".
"Non so... ma penso che sappia tutto. Betty ci mette meno di tre secondi a credere il peggio di me. Quindi anche se non è vero sono certa che non si sia stupita di ciò che Jorge le ha raccontato. E poi non mi importa, di cosa crede. Tra me e lei è finita. Definitavemente finita. Lei ha scelto lui" aveva affermato con un gesto di stizza. "L'unico problema che ho adesso è che la presenza di Rachel qui, gli farà credere che io voglio separarli. Ma io non voglio. Sono indifferente a questa storia. Io non sono colpevole di niente. Rachel ha commesso un errore e vuole recuparare. Però... come faccio a non essere messo in mezzo, Marce?" gli aveva chiesto quasi timoroso.
"Faremo così" affermò lei. "Il gossip sostiene che forse ci siamo rimessi insieme? Bene allora ci faremo vedere insieme dovunque dovrai andare. Magari possiamo portarci dietro anche Mario...se ci deve essere questa Rachel! Purtroppo non puoi lasciarla sola, se non conosce nessuno in città! Ma io ti coprirò le spalle!"
"Marce.... ma non posso chiederti questo! Io...."
"Armando.... non mi stai chiedendo niente. E tra amici ci si aiuta. Ammetto che ho faticato molto per arrivare a questo, ma non posso abbandonarti in questo disastro...." gli aveva detto.
"Marce io non merito la tua amicizia!" le disse e poi l'aveva abbracciata. "Ti auguro il meglio che la vita possa offrirti!"
"Armando... sei sicuro di non essere più innamorato di Betty? Perchè potresti approfittare di questa occasione che ti si presenta e se ci sono io di mezzo magari lei potrebbe credere che ci sia qualcosa tra di noi.... "
"Marce... non è necessario preoccuparci di questo. Betty non ha mai voluto darmi una vera possibilità quando poteva. Ha preferito lasciarmi nel dubbio. Io da te ho imparato una cosa importantissima, un amore a condizioni non è amore. Lei non mi ama senza se e senza ma... non so se dipenda dal fatto che io l'abbia ferita o se probabilmente non mi abbia mai amato davvero."
"Non posso credere che parole del genere escano dalla tua bocca! E allora perchè ti avrebbe assecondato con la storia dell'embargo se non per amore? Quante volte ti ha coperto dalla mia furia... no Armando, io credo che lei ti amasse sinceramente. Probabilmente l'hai ferita e avresti dovuto darle più tempo!"
"Io le avrei dato tutto il tempo del mondo, volevo solo essere rassicurato che sarebbe tornata da me, che avremmo trovato insieme un modo per superare la questione, invece lei ha voluto fare a modo suo e ha scelto la libertà di frequentare chi voleva perchè io ero in prova. E questo qualcuno è Jorge."
"E non puoi provare a capirla?" gli chiese.
"Marce, se fossi stata tu al suo posto e io avessi detto, perdonami ma ricominciamo assieme, tu non ti saresti mossa dal mio fianco!"
"Si. Hai ragione. Io sono fatta così.... avrei fatto di tutto per riconquistarti. Ma ti avrei fatto penare!"
Armando aveva sorriso. "Come vedi non c'è motivo di pensare a me e Betty adesso. Spero solo che Jorge sia così forte da non lasciarla per Rachel,  perchè nonostante tutto ha già sofferto abbastanza nella sua vita."

Armando aveva ripensato alla sua discussione con Marcela, perchè quella sera, cinque giorni dopo la visita di Rachel, per la prima volta sarebbero usciti tutti e quattro assieme e sicuramente avrebbero incontrato Betty e Jorge, perchè non potevano non partecipare alla festa organizzata nell'ambasciata americana per il 4 luglio.
Rachel non aveva ancora incontrato Jorge, perchè lui era stato fuori città. Quindi si sarebbero visti in questa festa, dopo sette anni.
Armando Mendoza smetti di pensare a Betty e alla faccia che farà nel vederti. Non sai nemmeno come, ma ti sei cacciato in questa situazione e adesso devi uscirne....pensa Armando quando finalmente  arrivano tutti assieme alla festa. Sono tutti elegantissimi, in particolare Marcela e Rachel sono bellissime. Marcela ha chiesto che Hugo le vestisse e il noto stilista era stato molto felice di farlo, tappandosi le orecchie per non sentire le lamentele di Patrizia che non era stata invitata all'evento.
Rachel, con i suoi capelli castani e gli occhi verdi era bellissima, ma era Marcela che aveva colpito Armando per il suo abbigliamento così elegante e informale. Indossa una fiammante tuta di seta color melograno che era allacciata al collo con una chiusura gioiello sul davanti e poi indossava una serie di accessori in tinta che non facevano che accentuare la sua bellezza. Ma ciò che la rende davvero bella era la sua serenità. E questo rende anche Armando molto più rilassato.
Armando, Marcela e Mario stanno presentando Rachel a varie persone che conoscono quando Betty e Jorge fanno il loro ingresso nel salone delle feste dell'ambasciata.
Quando Jorge vede Rachel per un attimo si pietrifica. Betty si rende conto che c'è qualcosa che non va.
"Tutto bene?" chiede.
"Si e no, c'è qualcuno che non dovrebbe esserci!" afferma lui rivolgendo lo sguardo verso Armando.
Betty, guarda nella direzione indicata e rimane senza fiato. Armando è bellissimo in smoking. Poi vede accanto a lui Marcela che gli parla e nota il modo in cui lei gli sorride. Sente il terreno mancarle sotto i piedi ma cerca di riprendere il controllo della situazione.
"Beh era quasi impossibile che Armando Mendoza non fosse invitato a questa festa, no?" dice. "I Mendoza sono ancora una delle famiglie più importanti della Colombia."
"No, Betty, non mi riferisco ad Armando, ma alla donna che c'è con lui. Non Marcela, ma l'altra. Rachel. Rachel Collins. Non so cosa ci faccia qui, ma non mi stupisco di vederla con lui" asserisce.
Rachel dal canto suo ha appena visto Jorge. Prova una gioia immensa nel rivederlo e quasi sviene dalla commozione. Per fortuna Armando la sostiene, ma poi è Mario che da perfetto cavaliere si occupa di portarle qualcosa da bere. Non le rimane che cercare l'occasione per parlare con lui.
"Jorge... chi è Rachel Collins?" chiede Betty. "Perchè non dovrebbe essere qui?"
"Ti ricordi che ti ho detto che una donna mi aveva spezzato il cuore? Bene è lei."
"Lei è la donna che ti ha tradito con quell'uomo che le aveva presentato Armando?" chiede stupita.
"Betty, è una fase della mia vita chiusa, finita. Voglio solo andare avanti, voglio sposarmi con te e vivere per sempre felici e contenti!"
"Ma perchè è qui?" si domanda.
"Sicuramente avrà una relazione con Armando Mendoza!" afferma sicuro lui. "Il vero motivo per cui io sono incazzato nero con lui è che è andato a letto con lei, mentre era fidanzata con me. Lei me l'ha confessato. E lui ha continuato a fare il mio amico per tutto quel tempo! Betty.... sicuramente noi dobbiamo parlare, ma non possiamo farlo adesso. Se non facciamo un pò di public relations mio padre mi ammazza! Rimandiamo ad un altro momento, vuoi?" le chiede, baciandole una tempia.

La serata si svolge più o meno tranquillamente, ma poi tutto crolla.
Betty non aveva fatto che guardare Armando di sottecchi, perchè era profondamente infastidita dal suo comportamento con .... Marcela. Tra lui e Rachel sembrava non esserci niente, mentre Marcela non si era allontanata un attimo da lui. E loro insieme sorridevano e sorridevano e sorridevano e lei si chiedeva cosa ci fosse da sorridere! Avevano ballato insieme tutta la serata e si erano pure divertiti. Si vedeva dai loro volti. Lei e Jorge avevano iniziato una discussione politica con l'ambasciatore americano e non erano riusciti a liberarsi. Avevano fatto un solo ballo, durante il quale lei aveva guardato Armando e lui, Rachel.
Lo speaker annuncia i tradizionali fuochi di artificio che concludono i festeggiamenti del 4 luglio.
Armando prende Marcela da parte e le dice "Marce, i fuochi non mi interessano più di tanto, ne approfitto per andare in bagno!"
"Ok, ma va tutto bene?" gli chiede lei.
"Si certo. Mi rinfresco un attimo e torno!" Non poteva certo dirle che Betty e fuochi d'artificio erano due accostamenti che lo facevano andare indietro nel tempo ad una serata che aveva dato inizio ad una notte magica finita in modo disastroso.
Senza che se ne renda conto si ritrova nell'antingresso  del bagno con Rachel, Betty e Jorge.
"Scusate" dice "torno dopo, non mi serve il bagno in realtà... volevo solo riposare!"
"Sei il solito miserabile" lo aggredisce Betty. Sente esplodere tutta la rabbia e tutta la gelosia che ha provato nella serata.
"Come scusa?" chiede Armando.
"Hai sentito benissimo!" ribatte. "Hai portato qui la tua fidanzata e la tua amante senza farti il minimo scrupolo, come sempre, no?"
"Io non sono l'amante di Armando!" afferma Rachel indignata. "Non lo sono mai stata!"
"Certo, come no!" afferma Betty.
"Hai dimenticato quello che mi hai confessato tanti anni fa?" le chiede Jorge.
Rachel ha il volto afflitto. "Ti ho mentito.... non è vero che Armando è stato il mio amante. Tra me e lui non c'è mai stato altro che un'amicizia!"
"E perchè lo hai fatto?" continua Jorge.
"Perchè volevo ferirti. Io non ero pronta al matrimonio e mi sentivo forzata da te. Avevi programmato la nostra vita nei minimi dettagli. Ero molto giovane e immatura. Volevo degli spazi!"
"Se non sei l'amante di Armando cosa ti porta qui?" le chiede alterata Betty.
"Io" inizia Rachel titubante, ma poi prende coraggio "Io sono qui perchè non voglio che Jorge si sposi con te, ok? Voglio chiedergli un' altra possibilità!"
"Tu sei pazza!" afferma Jorge. "Io e te non abbiamo più niente che spartire. Non sarai andata a letto con Armando ma lo hai fatto con quel tale che nemmeno conoscevi e il fatto che su Armando tu abbia mentito non fa altro che confermare che sei una donnaccia!"
"Ti prego Jorge.... io ho sbagliato, ma possiamo ancora essere felici assieme!"
"Quindi è questo quello che vuoi?" chiede Betty ad Armando. "Rovinare il mio matrimonio?"
"Io?" chiede lui. "Io non voglio niente di niente Betty. Non so cosa voglia tu, ma la tua vita ha smesso di interessarmi da molto tempo!" le dice con più foga di quella che vorrebbe. Vuole ferirla. Come sempre lei ha deciso che lui era colpevole di qualsiasi nefandezza lo si accusasse.
Per fortuna in quel momento Marcela entra nell'antingresso del bagno.
"Scusate" dice "stavo cercando Armando!" Capisce immediatamente che la situazione è degenerata.
"Marce ti dispiace se andiamo via?" le chiede. "Non abbiamo più niente da fare qui, il nostro dovere l'abbiamo fatto!" Poi si rivolge a Rachel. "Vieni via con noi?" le chiede.
"Si Armando" afferma.
"Rachel, non farti mai più rivedere da me, hai capito?" le intima Jorge.
Rachel, muovendosi come se Betty non fosse presente, si avvicina a Jorge, gli da un bacio sulle labbra e gli dice "Sai anche tu che possiamo ancora essere felici insieme!" Poi fa per andare.
Betty è sconvolta da quello che ha appena visto. Ma ciò che la sconvolge di più è che lei vuole prendere a schiaffi Armando! Non  fa altro che pensare... Armando si è rimesso con Marcela, si è rimesso con Marcela. Stavolta sarà per sempre.
"Armando" lo richiama Jorge "anche se non sei andato a letto con Rachel e io ti ho odiato per questo, non ti permetterò di portarmi via Betty. So già che tutta questa messa in scena l'hai creata tu per impedire il nostro matrimonio, ma non ci riuscirai!" gli dice irato.
Incredibilmente, invece di Armando, gli risponde Marcela. "Jorge, se fossi in te starei con i piedi per terra. Armando ha di meglio da fare che cercare di impedire il tuo matrimonio. La gente cambia, le persone vanno avanti. Tu pensi che lui sia ancora innamorato di Betty? Dopo che lei ha scelto te e non lui?"
A questo punto è Betty che interviene. "Non parlate come se io non ci fossi per favore! Sono certa che non riuscirà a dividerci" dice rivolgendosi a Jorge.
"E tu Marcela?" le chiede Jorge "come puoi dire una cosa del genere se continui a perdonargli di tutto e di più, visto che state ancora assieme!"
"Jorge, cosa faccio io non ti riguarda. E comunque, le persone cambiano e se io e Armando siamo qui insieme ci sarà un motivo e questo non devo di certo discuterlo con te, non credi?!" afferma lei.
"Basta, smettetela tutti e due. Immediatamente. Io non voglio rovinare niente a nessuno" interviene Armando. "Spero tanto che riusciate a sposarvi. Rachel è con me, solo perchè qui a Bogotà non conosceva nessuno. Ma potete star certi che io non interferirò col vostro matrimonio. Potete fare quello che volete." Mentre dice queste cose sta guardando Betty negli occhi. Mentalmente si dice che è un giuramento che sta facendo a se stesso. "Anzi" aggiunge "ditemi quando sarà... io provvederò ad essere lontano... Marce, cosa ne dici se quando loro si sposano ci facciamo un bel viaggio?? Così sono certi che non rapirò la sposa, nè saboterò qualcosa.... potremo andare in Giappone, che te ne pare?" le chiede.
"Mi sembra un'ottima idea... ma credo che non sia tu che devi allontanarti, perchè se Jorge ha paura di perdere la sposa, evidentemente, dovrebbe accertarsi che lei non si faccia portare via!" dice guardando Betty.
"Può contarci Marcela, io non mi faccio portare via!" replica acidamente Betty "e se ci scusate, noi ora ce ne andiamo!"

Continua.....
 


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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10 Dal capitolo 9
"Può contarci Marcela, io non mi faccio portare via!" replica acidamente Betty "e se ci scusate, noi ora ce ne andiamo!"

Proprio mentre stava per uscire mano nella mano con Jorge,  Betty sente un dolore improvviso al petto che la lascia senza respiro.
"Jorge "dice appena, portandosi la mano al cuore prima di svenire.
Davanti alla scena, Jorge paralizzato non sa come reagire, mentre prontamente Armando si china su Betty e cerca di svegliarla. "Marce, chiama un'ambulanza, prestoo! Marceeeee" urla, mentre cerca di capire perchè Betty non si riprende e se ci sia polso.
"Non puoi farmi questo? Hai capito Betty?" le dice "Non puoi farmi questo!!"
Fortunatamente in ambasciata c'era un medico e un'ambulanza, quindi erano riusiciti a soccorrere Betty immediatamente, dopo che Marcela aveva dato l'allarme.

Armando non avrebbe voluto separarsi da lei, ma non era stato possibile non farlo, quindi tutti insieme si erano diretti in ospedale per avere notizie di Betty.
Una volta arrivati, erano stati raggiunti dai genitori di Betty, preoccupatissimi per le sorti della loro unica figlia.
"State tranquilli" gli dice il medico dopo circa un'ora e mezza. Era stato circondato da tutti loro, anche se Jorge aveva guardato in cagnesco Armando, non avrebbe voluto che lui avesse notizie di Betty, ma Armando non aveva voluto andare via.
"Abbiamo potuto escludere le cause più pericolose o mortali per vostra figlia. Non si è trattato nè di una crisi cardiaca o neurologica. Cuore e cervello stanno benissimo. Tutti gli esami ci dicono che i parametri sono nella norma. Tuttavia cadendo ha sbattuto la testa ed ha un leggero trauma cranico e una caviglia slogata"  continua il medico.
"Quindi possiamo portarla a casa?" aveva chiesto la signora Giulia. Per niente al mondo avrebbe permesso che sua figlia stesse da Jorge o da qualche altra parte.
"No signora Pinzon" le riponde il medico. "Terremo sua figlia in osservazione per altri due o tre giorni, cercando di capire quali siano state le cause del suo svenimento."
"Non sarà...." chiede timidamente Jorge " ma .... non può essere, abbiamo sempre usato precauzioni" aggiunge cercando di non guardare don Hermes, immaginandolo arrabbiatissimo per quello che stava dicendo.
Anche Armando era piuttosto arrabbiato per questa domanda, ma soprattutto terrorizzato per la vita di Betty.  Se lei era svenuta perchè aspettava un bambino, sebbene questo lo distuggesse nel più profondo della sua anima e non voleva ammetterlo nemmeno con sé stesso, sarebbe stato felice, perchè questo significava che lei stava bene.
"No" risponde il medico. "Lei è il suo fidanzato? Abbiamo fatto  anche un test per una possibile gravidanza, ma è risultato negativo. La sua fidanzata non è incinta."
Don Hermes tira un sospiro di sollievo e anche Armando.
Alla fine, il medico permette solo alla signora Giulia di vedere Betty che ha ripreso conoscenza, ma non permette a nessuno di restare in ospedale con lei.
Jorge, sarebbe voluto rimanere, e anche Armando. Ma il medico fa andare via tutti stemperando gli animi.

*****

Nei tre giorni seguenti Betty rimane in ospedale e viene sottosposta a tutti gli esami necessari.  Al momento di essere dimessa viene chiamata nello studio del suo dottore.
"Dottor Martinez" bussa " sono Beatriz Pinzon"
"Venga signoria Pinzon" le dice "si accomodi, oggi la dimettiamo. E meno male, altrimenti quei due giovani finiscono al pronto soccorso!"
"Eh?" chiede Betty, ignara di cosa voglia dire il medico.
"Si accomodi Betty" dice il medico "posso chiamarla così vero? Ha la stessa età di mia figlia. Dunque Betty, lei non ha nulla di patologico. Tutti gli esami sono a posto. Il suo svenimento è stato causato da un attacco di panico."
"Cosa?" chiede stupita Betty.
"Si Betty. Non ha nulla che non vada.  Mi ha raccontato che ha sentito un forte dolore al petto e senso di oppressione, tanto da svenire, ma il suo cuore è sanissimo. L'abbiamo sottoposto a tutti gli esami possibili. Non ha nulla che non vada, così come tutti i suoi organi. Sono sicuro che i suoi problemi di cuore siano relativi ai due giovani che da tre giorni litigano per lei davanti  l'ospedale, o mi sbaglio?"
"Non si sbaglia dottore... il fatto è che.... è una situazione complicata!"

 *****

Armando sapendo che Betty è stata dimessa e che si trova a casa dei suoi genitori ha pensato di andare a trovarla. Anche se immagina che Jorge glielo potrebbe impedire. Tuttavia lui vuole solo assicurarsi che Betty stia bene.
Quindi si presenta a casa sua con un magnifico mazzo di tulipani e una scatola di cioccolattini. La signora Giulia lo riceve amabilmente e lo fa accomodare in salotto dove già c'è Betty.
Betty è imbarazzatissima. Improvvisamente non sa cosa dirgli nè come chiamarlo...
"Ciao Betty" gli dice lui.
"Salve Armando... grazie di essere venuto a trovarmi. Vuoi qualcosa da bere?" propone.
Armando pensa che sarebbe ora di ammettere con se stesso che nonostante tutto il tempo passato, l'unica cosa che vuole è abbracciarla e baciarla fino allo sfinimento.
"Un whisky?" chiede Betty.
"No, grazie. Sono solo passato a vedere come stai. Spero che tu stia meglio" le dice invece.
"Si grazie. Il medico mi ha detto che si è trattato di un attacco di panico. Grazie di avermi soccorsa" gli dice Betty.
"Figurati... sono felice che tu stia bene e che si sia trattato solo di questo!"
Betty sta per piangere. Non sa chi ha di fronte.
Armando è teso. Tesissimo.
"Betty" inizia " io.... immagino che la situazione che stavi affrontando  quando ti sei sentita male non sia delle più facili, ma ti giuro su ciò che ho di più caro al mondo che non ho nessuna intenzione di rovinare il tuo matrimonio con Jorge. Io non ho chiamato Rachel, si è presentata da sola. Era con me solo perchè non conosce nessun altro a Bogotà. Io non potrei mai volere la tua infelicità, quindi se è questo che ti tormenta, stai tranquilla. Adesso penso che .... posso andare. Non voglio incontrare Jorge. In ospedale non mi ha mai fatto entrare per avere tue notizie."
Certo che sei proprio stupido Mendoza, sta pensando Betty mentre lo ascolta parlare. Perchè non mi baci e mi abbracci e mi dici che ti sei spaventato a morte? Betty, ma cosa stai pensando?? Tu ami Jorge! Devi sposarti con Jorge. Sei tornato con Marcela, Armando? Basta Betty! Non sono affari tuoi. Vuoi ancora vendicarti di lui, ricordi? Vendicarsi? Chi vuole vendicarsi? Voglio solo che mi baci. No Betty! Lui è un insensibile e basta. Ti ha messo davanti ad una scelta quando non doveva... si è messo con te solo per salvare la sua azienda. Lui non ti ama. Se ti avesse amata non ti avrebbe fatto scegliere. Si, ma io perchè ho scelto di andare via se tutto qullo che volevo era restare? Volevo vendicarmi. Cielo devo smetterla immediatamente.
"Armando io... grazie" gli dice Betty.
"Bene... io vado via, immagino che tu abbia bisogno di riposare e io devo andare a lavorare. Ciao Betty" le dice sfiornadole la guancia con un bacio.

*****

Quando arriva Jorge e Betty gli racconta che Armando è venuto a visitarla, si infuria. Purtroppo non aveva potuto fare a meno di andare a lavorare e lasciarla sola, altrimenti se lui fosse stato presente, non avrebbe mai permesso che Armando si avvicinasse a Betty.
"Amore" le dice "quando ti sei sentita male, stavamo per avere un chiarimento. Ti va di fare una passeggiata e ne parliamo?" gli chiede. Immediatamente Betty, corre verso il bagno e vomita tutto quello che ha mangiato.
Jorge sa che Betty non è incinta. Non potrebbe esserlo nemmeno a sperarlo perchè nell'ultimo periodo non avevano avuti rapporti sessuali. Solo qualche bacio e qualche carezza e niente di più. La casa nuova, il loro lavoro molto stressante li aveva distrutti. Si dicevano sempre che non vedevano l'ora di sposarsi  per recuperare il tempo perso.
"Betty stai bene?" le chiede lui vedendola di ritorno.
"Si, ma non voglio uscire. Penso piuttosto che mi stenderò un pò, ti dispiace?"

*****

Ogni  volta che nei giorni seguenti Jorge aveva tentato un chiarimento con lei, Betty si sentiva male. Vomitava, aveva attacchi di tachicardia ed era arrivata quasi a perdere i sensi. Dopo oltre dieci giorni,  a due mesi dalle nozze, Betty aveva trovato un medico omeopata che con delle sedute di agopuntura e una serie di medicinali naturali era riuscito a bloccarle queste crisi, anche se di fondo il problema non era risolto. Lo sapeva anche lei di avere un problema bello grosso. Ma, visto che ormai indietro non si poteva tornare, aveva deciso di andare avanti con i prearativi del matrimonio.
Sapeva tramite le sue amiche che Armando aveva lasciato Mario a capo dell'azienda ed era partito per l'Europa. Ci sarebbe stato tre mesi, di cui uno con sua sorella in Svizzera. Avrebbe cercato nuovi mercati e investimenti.
Ma Ana Maria era stata chiara nel dirle che il vero motivo della partenza di lui era perchè non voleva esserci quando lei si sarebbe sposata con un altro.

"Sei una codarda" le urla Nicolas "Ecco quello che sei, una codarda!"
"Nicolas, ma cosa stai dicendo?"
"Tu ami Armando Mendoza e stai andando avanti con questa farsa  del matrimonio con Jorge! Sei ancora in tempo per tornare indietro!"
"Nicolas, non nego di provare qualcosa per Armando... ma lui non mi vuole! Non mi ha mai voluto! Altrimenti non mi avrebbe fatto scegliere tra lui e Jorge...."
"Betty ma tu per davvero pensi che un uomo, qualsiasi cosa abbia fatto, possa condividere la sua donna con un altro?"
"Ma se all'epoca Jorge era solo mio amico!"
"Evidentemente aveva bisogno di conferme. Dovevi scegliere lui, primo perchè lo ami, secondo perchè lo ami e terzo perchè avresti potuto fargliela pagare lo stesso. Invece tu ... no hai scelto Jorge!"
"Io non ho scelto Jorge! Ho scelto la mia indipendenza! Tu hai idea di chi sia Armando Mendoza o che carattere abbia?"
"Io ho solo idea che tu non gli hai nemmeno dato la possibilità di dimostrarti che era diverso da quello che sembrava. Tu lo hai giudicato SOLO PER I SUOI ERRORI! E poi ti sei convinta di aver fatto bene!
"Nicolas.... perchè mi fai questo? Perchè?"
"Perchè non puoi fuggire dai tuoi sentimenti per sempre!"
"Io non lo so cosa provo. A volte lo odio, altre lo amo. Mi fa sentire inadeguata. Jorge è così perfetto. L'uomo che tutte le donne vorrebbero. La mia vita è con Jorge adesso. Non posso farle fare un giro di trecentosessanta gradi per uno che se n'è andato in Svizzera per tre mesi!"
"Ma ti ha regalato i tulipani... lo sai cosa significano i tulipani nel linguaggio segreto dei fiori?" le chiede Nicolas.
"No!" gli risponde.
"Amore puro, sincero, incondizionato"
"E tu credi che l'abbia fatto apposta? Cioè che non sia il primo mazzo che gli è capitato a tiro? In fondo anche lui si è rifatto una vita con Alejandra e adesso con Marcela. Di nuovo!"
"Betty! Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire! Sei una codarda e hai paura. Forse davvero tu non ami Armando Mendoza. Sei solo bloccata sul suo ricordo e su quello che non è stato e poteva essere. Ma se davvero vuoi sposare Jorge, devi dirgli cosa c'è stato tra di voi. Lui merita di saperlo!"
"Lo so Nicolas. E' che ogni volta che proviamo a parlarne.... io mi sento male....ma hai ragione devo dirglielo!"

*****

Così finalmente, in una assolata sera di primavera, Betty aveva raccontato tutto a Jorge e lui aveva raccontato tutto a lei su Rachel. Insieme, dopo tanto piangere avevano deciso di andare avanti con i preparativi del loro matrimonio perchè pensavano di avere qualcosa di bello per cui combattere e da custodire.  La prima reazione di Jorge era stata quella di andare a riempire di pugni Armando Mendoza, ma Betty lo aveva calmato.  Tra lui e Rachel non sapeva chi fosse peggio.
Rachel si era trasferita a Bogotà e aveva trovato lavoro presso uno studio legale che aveva spesso come controparte i Santamaria e assediava Jorge, ma lui riusciva a sfuggirle ed in ogni occasione possibile si presentava con Betty.
Betty era felice, magari non toccava il cielo con un dito, ma sapeva di aver preso la decisione giusta.
Armando continuava a stare in Europa.
Nicolas era l'unico a non essere d'accordo con quello che Betty stava facendo e glielo ricordava sempre, ma lui era suo amico e non l'avrebbe mai abbandonata. Anche se stava per fare la più grande stupidaggine della sua vita. Di nuovo.




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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11
Circa un mese e mezzo dopo....

Betty si sveglia in una stanza da letto e si accorge che c'è qualcuno con lei.
"Ma dove sono?" si chiede a voce alta, cercando di prendere gli occhiali dal comodino.  Accende la luce e si spaventa.
Quello che dorme nel suo letto è Armando Mendoza!
Cosa ci fai lui qui? E dove sono? Cielo mi scoppia la testa!
Una ragazza si trascina verso di lei, stropicciandosi gli occhi. "Betty.... ma dove siamo. E lui chi è? Perchè è qui?"
"Charlotte, ma tu cosa ci fai qui? E soprattutto cosa ci fa lui nel mio letto?" le chiede.
"Non ricordo nulla, Betty. Ricordo solo che siamo andate in quel club e poi il buio! Sarà il caso di svegliarlo e chiedergli!"
Betty decide di svegliare Armando e lo scuote abbastanza forte. Mai, avrebbe pensato che avrebbero trascorso così la prima notte insieme.
"Armandooo, svegliati!"
Lui di soprassalto apre gli occhi! "Dove sono?" chiede.  Si guarda intorno e vede Betty accanto a sé nel letto e quella ragazza, Charlotte, se non ricorda male e gli torna tutto in mente.
"Cosa ci fai tu qui?" lo assale Betty. "Cosa ci fai nel mio letto? Perchè siamo solo in intimo? Cosa ci hai fatto?" chiede.
"Calmati Betty!" le risponde con un tono annoiato. " Capisco che per te dubitare di me sia la cosa più facile, ma io non c'entro nulla in tutto questo! Vi ho solo aiutate in un bar dove voi due eravate completamente ubriache, alla mercé di due sconosciuti. Io sono stato lì con Yousef e poi vi abbiamo portato qui. Tu non hai voluto che andassi via...."
"Cooooooooosa?" chiede.
"Si, ti sei letteralmente abbarbicata a me e non mi hai fatto andare via, a stento sono riuscito a togliermi la camicia!"
"Non ricordo niente!"
"Sentite" interviene Charlotte "mi pare ovvio che io e te Betty ieri sera abbiamo esagerato con l'alcol... ma io adesso oltre ad avere mal di testa ho anche fame... cosa ne dite se ordiniamo la colazione?"
Armando si alza dal letto. "Per me va bene. Io vado in bagno e mi faccio una doccia!"
Betty si alza dal letto e prende una vestaglia per copririsi. "Charlotte" dice alla sua amica "mettiti qualcosa addosso!"
"Dio mio Betty, quest'uomo è Armando Mendoza, il tuo ex capo? Quello di cui mi hai raccontato anni fa? Dio mio è fighissimo! Un bel bocconcino! Come hai fatto a lasciartelo scappare!"
Betty sente che le esplode la testa, l'unica cosa che manca è che Charlotte ci provi con Armando. Sente che deve immediatamente andare a vomitare e corre verso il bagno, incurante del fatto che nella doccia ci sia qualcuno.  
Armando davanti a questa confusione, finisce velocemente di lavarsi, si copre con una tovaglia e cerca di capire cosa stia succedendo.
Betty sta vomitando tutto quello che ha nello stomaco, mentre Charlotte la sostiene per le spalle.
"Andate via" riesce a dire. Non vuole che nessuno la veda in quelle condizioni.
"Non esiste" le dice Armando. "Vi ho già visto vomitare l'indicibile ieri sera, cosa vuoi che sia una volta in più o in meno!?"
Dopo pochi istanti  arriva la colazione per tutti e tre.  Charlotte la porta dentro la suite, perchè è escluso che loro possano parlare con il cameriere.
Betty sembra riprendersi un pò ed esce dal bagno dirigendosi verso il sofà dove la sua amica ha passato la notte. Armando guarda negli armadietti fino a quando trova il rasoio elettrico e inizia a farsi la barba, sotto gli occhi increduli di Charlotte che lo guarda dal salotto della suite.
"Guarda che si fredda la colazione" gli dice.
"Non preoccuparti,  preferisco prendere il caffè tiepido che avere la camicia piena di peletti!" le risponde lui.
"Betty" le dice in un sussurro "come hai fatto a farti scappare questo esemplare d'uomo! Ma lo hai visto? Mi viene voglia di andare lì e.... "
Betty, ormai ripresasi dal malessere di poco prima, si alza di scatto e si dirige verso la porta del bagno. Senza tante cerimonie la chiude e  rivolge un finto sorriso ad Armando.
"Charlotte" le dice "asciugati la bava, ok? E smettila di  mangiartelo con gli occhi, hai capito??"
"Sei gelosa?" le chiede di rimando.
"Assolutamente no! Ma non devi guardarlo in quel modo!" le ribatte Betty.
Qui c'è qualcosa che non va, pensa Charlotte. Dopo anni e dopo quello che è successo tra loro, perchè reagisce così se non c'è niente tra i due?
Armando, perfettamente sbarbato e completamente vestito, esce dal bagno e le raggiunge al tavolo della colazione.
"Ma non hai detto che avevi una camicia? Come mai indossi una maglia adesso?" gli chiede Charlotte.
"Sei davvero una buona osservatrice!" gli risponde lui.  "Volete che vi dica come avete ridotto ieri sera la mia camicia?? Questi vestiti sono di Yousef, me li ha prestati lui, per fortuna porta sempre degli abiti di ricambio nel cofano... a volte capita di dover partire all'improvviso!"
"Mamma mia che vergogna con il mio capo... probabilmente mi licenzierà!" dice sommessamente Charlotte.
"Ma no, vedrai che non lo farà... parlerò io con lui....gli spiegherò l'eccezionalità delle circostanze!" le dice Betty. "Allora vuoi raccontarci cosa è successo ieri sera?" chiede ad Armando.
Lui brevemente racconta alle due ragazze di essere andato in quel locale con Yousef e di averle trovate ubriache al bar avvinghiate a dei ragazzi che volevano portarle via. Solo che Yousef le ha fermate, dicendo che lavoravano per lui, ne è scaturita quasi una rissa e per fortuna sono riusciti a portarle fuori da lì.  Dopo, hanno entrambe vomitato e una volta arrivate in albergo, Betty non ha lasciato in pace Armando fino a quando non ha accettato di restare a dormire lì. A quel punto Yousef è andato via e ha lasciato un cambio per Armando perchè i suoi vestiti erano inservibili.
"Quindi sei qui a Londra per il matrimonio di Yousef?" chiede Charlotte.
"Precisamente.  Subito dopo il matrimonio andrò in Svizzera da mia sorella Camila e ci resto per un mese, non la vedo da tempo e non vedo l'ora di stare con lei e con la sua famiglia!" le dice.
"E la tua azienda?" chiede Charlotte
"E tu come fai a sapere che ho un'azienda?"
"Gliel'ho detto io" interviene Betty. "Lei è mia amica. Charlotte lavora per Yousef e Terramoda collabora con loro ormai da quasi quattro anni, cioè da quando...." Betty si blocca. Avrebbe voluto dire da quando sono scappata a Londra dopo che mi hai messo davanti alla scelta ,tu o Jorge!  Ma non lo dice! Per come stanno le cose, dirlo non servirebbe a niente!
I tre hanno finito di fare colazione.  
"Betty, io andrei" dice Charlotte. "Ci vediamo alla YouCorporation domani se per te va bene. Vado nel mio appartamento a Sout Kensington. Se hai bisogno chiamami! Prima se non ti dispiace passo un attimo dal bagno a vestirmi!"
Quando Betty  e Armando rimangono soli, Betty stremata da tutta la situazione, si siede sul sofà, si porta le gambe al petto e inizia a piangere singhiozzando sempre più forte.
Armando la lascia sfogare, capisce che ne ha di bisogno. Ieri sera, completamente ubriaca gli ha raccontato tutto. Forse lei non ricorda nulla, ma lui difficilmente potrà dimenticare le sue parole. "Jorge ha confessato di avermi tradito, ha fatto sesso con Rachel due volte, nella pausa pranzo ed è venuto a raccontarmelo. Ci dobbiamo sposare tra un mese! Hai capito Armando? Mi ha tradito! Mi ha tradito! 
É colpa tua Armando, colpa tua. Perchè non hai potuto avere fiducia in me? Io sarei tornata da te, invece tu mi hai dovuto mettere davanti ad una scelta! E io ho fatto quella sbagliata! Ti odio, ti odio. Io ti odio hai capito?"
Solo che una volta nel letto, quando lei si era appiccicata a lui per non farlo andare via, gli aveva detto. "Io ti amo Armando, ti ho sempre amato e ti amerò sempre".
Lui non sapeva cosa pensare. Erano anni che cercava con tutte le sue forze di togliersi Betty dalla testa e non c'era riuscito. Alejandra non era servita a niente, Marcela.... era sua amica e non aveva mai provato per lei quello che provava per Betty.. In tutti questi anni aveva provato ad andare avanti con la sua vita e dal punto di vista lavorativo c'era riuscito. Doveva dimenticarla. Era andato via da Bogotà proprio come le aveva detto, per non assistere al suo matrimonio con Jorge. E adesso quello stupido la tradiva.
Lui non poteva più vivere così. Dentro si sentiva straziato, per non parlare del fatto che si malediceva già da tempo per averla costretta a scegliere tra lui e Jorge quattro anni addietro, ma in quel momento gli era sembrata la cosa più giusta da fare. Voleva che lei gli restasse a fianco. Sembrava che tutto ciò che faceva fosse sbagliato. La sua era ormai una vita senza nè capo nè coda. Trascorreva le sue serate da solo, o con Marce, a volte andava dai suoi genitori, ma non aveva nessuna relazione, nemmeno occasionale. Nemmeno lui sapeva cosa stesse aspettando per decidere cosa fare con la sua vita, sebbene ci fossero una quantità di donne del jet set che gli andassero dietro.   
"Scusami Armando" gli dice Betty " Non so cosa mi prende!"
"Io lo so Betty" gli risponde lui. "Ieri sera mi hai raccontato tutto, del fatto che Jorge ti ha tradito con Rachel ad un mese dalle nozze. Mi hai pure detto che questa situazione è colpa mia, perchè quattro anni fa avrei dovuto fidarmi di te e non farti scegliere tra me e lui. Mi hai detto che mi odi per questo e poi prima di dormire mi hai detto che mi ami!"
"Armando io.... "
"Betty, ascoltami. Forse farò di nuovo uno sbaglio, ma vorrei dirti questo... io ti amo! Non ho mai smesso di amarti, non ci sono riuscito. Ho provato ad odiarti con tutte le mie forze e non ci sono riuscito, ho avuto altre donne e anche questo non è servito a niente. Non mi vergogno di dire che il mio amore per te, è lì intatto. Non riesco a farlo andare via! Adesso ti chiedo solo di fare quello che senti, di seguire il tuo cuore, non il tuo orgoglio. Io accetterò qualunque tua decisione!"
"Cosa vuoi che ti dica Armando?"
"Niente Betty, non voglio che tu dica niente. Mi auguro che tu sappia essere onesta con te stessa e basta. Solo questo. Vorrei vederti felice!"
Betty lo zittisce con un bacio. Non si ricorda nemmeno da quanto tempo non lo bacia. Forse da troppo.  Immediatamente Armando la stringe a sé e incomincia ad accarezzarla sempre più in maniera intrepida.
"Betty" la interrompe " pensaci bene... se continuiamo così finiremo per fare l'amore e io non voglio che tu possa pentirtene, non voglio forzarti a fare nulla che non vuoi!"
"Stai zitto Armando Mendoza, e riprendi a baciarmi! Per una volta nella vita voglio assecondare i miei veri sentimenti, non mi importano le conseguenze e in questo momento io ti desidero. Voglio te, solo te, non sono così sciocca da negarlo!"


*****

Yousef stava per sposarsi.  Il fatidico giorno era arrivato. In realtà lui si era già sposato con Naila a Riyad. Alla fine aveva dovuto cedere davanti ai desideri di suo padre. Solo che per espresso desiderio del suocero, il matrimonio avrebbe dovuto essere ripetuto in Inghilterra secondo le leggi inglesi. Sapeva bene che così facendo, il suocero, assicurava a sua figlia una posizione sociale non indifferente, perchè il divorzio secondo la legge inglese sarebbe stato diverso da quello arabo.  Il padre di Niala aveva voluto grantirle una sorta di primato tra le eventuali e possibili altre mogli che Yousef avrebbe potuto avere nel suo paese.
Armando e Betty avevano conosciuto Niala. Soprattutto Betty. Si rivedeva un pò in lei. Non certo per l'aspetto fisico, perchè Niala era bellissima. Quanto perchè, forse anche dovuto alle differenze culturali tra di loro, Niala era molto protetta da tutti.  La ragazza era molto timida, ma ben educata ed istruita. Per tutta la vita non aveva fatto altro che prepararsi per essere la moglie di Yousef.
Yousef passava la maggior parte del tempo a Londra, dove aveva sede la sua azienda YouCorporation.  Questa azienda l'aveva tirata su, solo con le sue forze, e si occupava di investire il denaro in vari settori. Betty collaborava con loro da anni. Lei e Nicolas  si erano specializzati nel risanamento di aziende in difficioltà, a volte le acquistavano, le risanavano e le rivendevano a pezzi, guadagnandoci moltissimi soldi, che spesso essi stessi o con il supporto di Yousef reinvestivano nel mercato guadanandoci ancora di più, grazie ai molteplici settori in cui si muoveva la YouCorp come tutti la chiamavano.
Betty, conosceva Niala da quattro anni, e sapeva che lei era innamorata sinceramente di Yousef, mentre lui no. Yousef aveva uno stile di vita a metà tra quello occidentale e quello arabo. Lui permetteva alla giovane moglie di vestirsi secondo la moda di Londra, ma lei continuava ad indossare il velo, usava spesso l'hijab o il shayla quando usciva, per lo più con Betty, mentre non indossava nulla quando si trovava in casa e non c'erano che lei e Yousef, perchè suo padre e suo suocero non le avrebbero permesso di accogliere amici del marito senza coprirsi.  Betty, consapevole dei sentimenti di Niala verso Yousef aveva deciso che avrebbe parlato con lui al riguardo, senza dire niente a Niala,  prima del matrimonio, ma non ne aveva avuto il tempo, a causa di tutto quello che era successo nell'ultima settimana e cioè, nella sua vita era rientrato Armando Mendoza e lui non le aveva lasciato nemmeno un momento libero.
Così, proprio mezz'ora prima che inizi il matrimonio, nel giardino della splendida villa di Yousef, Betty chiede di parlare con lui.
"Betty" le dice Yousef "cosa devi dirmi? Manca solo mezz'ora alla cerimonia!"
"Yousef, in tutto questo tempo io ho imparato ad apprezzarti. Ti voglio bene, sei mio amico. So che ti costa fare questa cerimonia. Io voglio dirti solo questo, Niala ti ama e se si accorge che ti ho detto queste parole non mi parlerà mai più. So che vi siete sposati sei mesi fa a casa vostra,  e che il vostro è un accordo d'affari. Ciò non toglie che lei ti ami sinceramente, da sempre e che non vuole dirtelo perchè è stata educata a credere che i suoi sentimenti non contino nulla. Voglio che tu la guardi, non come la tua amica di una vita, ma come una donna.... vorrei chiederti di darle un'opportunità. Tu la conosci da molto più tempo di me e sai che è una splendida donna! Perchè non puoi amarla? Siete sposati, devi darle una opportunità. Io penso che tu ti sia intestardito nell'essere infelice con lei, solo perchè sei stato obbligato a sposarla!"
"Betty...." interviene lui.
"No, aspetta fammi concludere" gli dice lei. "Se non ti avessero costretto, ti saresti accorto che è la donna che ogni uomo vorrebbe come moglie e non ti saresti fatto pregare.  Lo so che al cuore non si comanda, ma tu non hai amato nessuna delle donne con cui hai avuto delle avventure, perchè se così fosse stato, avresti fatto fuoco e fiamme per non sposarti con Niala. Invece, stai per farlo e per la seconda volta. Ti prego, dalle una possibilità ok?"
Yousef sorride. Adesso capisce perchè Armando abbia perso la testa per lei e non riesce a dimenticarla!
"Va bene Betty!" le dice. "Le darò una possibilità... ma tu devi promettermi una cosa?"
"Cosa?" chiede.
"Devi fare lo stesso con Armando!"
"E cosa credi che stia facendo? Praticamente viviamo in simbiosi da una settimana! E non sono mai stata così felice!"
Si devi ammetterlo Betty! Non sei mai stata così felice!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Cap 12
"Betty, cosa significa che sei incinta?" chiede Armando.
"Significa che avrò un bambino, ed è figlio di Jorge. Vedi, il test indica cinque- sei settimane di gravidanza." gli risponde Betty afflitta.
"Ma... com'è possibile" si agita Armando guardandola di traverso "Non dire una parola! So benissimo com' è possibile!" ruggisce.
"All'inizio mi sembrava improbabile, per questo ho comprato tre test di gravidanza e danno tutti risultato positivo". Betty si volta verso Armando con voce distrutta. "Mi dispiace tanto Armando, non avrei mai e poi mai voluto farti questo e metterti in una situazione del genere... io... non ho scusanti.  Come al solito ho combinato un pasticcio!"
"Devo uscire da quì, mi dispiace Betty, in questo momento potrei dire qualcosa di cui potrei pentirmi  e non voglio farlo. Ho bisogno di riflettere" le dice Armando dirigendosi verso la porta della stanza d'albergo e andando via.

*****

Betty era distrutta.
Aveva passato i dieci giorni più belli della sua vita con Armando a Londra. Aveva voluto dimenticarsi di tutto e di tutti e aveva voluto abbandonarsi a quello che provava. Non serviva più a nessuno che mentisse a se stessa. Lei era ancora innamorata di Armando Mendoza. Aveva vissuto quegli anni con Jorge, conservando questa grande verità in fondo al suo cuore. Si era convinta che lì dovesse stare. Chiusa in una grande stanza della sua anima, come una verità indicibile, un segreto da conservare Aveva preferito dare libero sfogo alla sua rabbia piuttosto che perdonare il male ricevuto. Quando Armando l'aveva costretta a scegliere non aveva avuto fiducia in lui. All'inizio pensava che quello non fosse che un altro modo per controllarle la vita, ma adesso si rendeva conto che Armando le stava chiedendo di costruire un nuovo rapporto basato sulla sincerità e sulla verità dei loro sentimenti. E la verità era che lei non aveva mai creduto nei sentimenti di lui.
Invece, in quei dieci giorni aveva ritrovato e scoperto l'Armando Mendoza che amava tanto. Il capo nevrotico e urlante che aveva conosciuto ma anche la persona sensibile che cercava di essere il più giusto possibile. Perchè aveva voluto usarla in quella maniera, quando avevano organizzato il piano con Mario Calderon? Se lo era chiesta tantissime volte in quegli anni.
Adesso, non era più necessario rispondere a questa domanda, perchè per colpa sua e solo per colpa sua, della sua paura e della sua testardaggine non poteva avere un futuro con Armando Mendoza. Le era chiaro che il suo bambino doveva vivere con i suoi genitori. Quindi per prima cosa, sarebbe tornata a Bogotà per dire a Jorge che aspettavano un bambino e poi avrebbe cercato di vedere se poteva recuperare un rapporto con lui perchè voleva dare una solida famiglia a suo figlio.

*****
Armando cavalcava nell'immensa tenuta di Yousef. Aveva bisono di schiarirsi le idee. Era così ingiusto, così ingiusto che Betty fosse incinta di Jorge! Non poteva crederci. Quello che gli faceva più male era l'ambiguità di Betty.
Non la riconosceva più. Lui l'amava, oddio se l'amava. Ma quella era una doccia fredda. Iniziava a chiedersi se la Betty della quale si era innamorato lui esistesse ancora. Si chiedeva se non si stesse ostinando ad amare il ricordo di una persona. Eppure non poteva negare che i dieci giorni trascorso con lei erano stati speciali. Tranne che per i disturbi che aveva avuto ogni giorno a partire dalla mattina dopo la sbornia.
Yousef gli aveva raccontato quello che gli aveva detto e cosa gli aveva chiesto il giorno del suo mtrimonio con Niala. E Armando ancora una volta aveva capito quanto fosse speciale. Ma adesso, un bambino.... un bambino di Jorge! Era troppo, li avrebbe uniti per sempre e lui l'avrebbe persa per sempre.
Armando Mendoza sei pronto a crescere il figlio di un altro uomo come se fosse tuo figlio? Si, lo sono se posso stare accanto a Betty. Io la amo. La amo. Dannazione. Non poteva farci niente. Voleva smettere di non vivere come aveva fatto fino a quel momento. Doveva correre da lei e dirglielo.

*****

Armando aveva raggiunto l'hotel nel quale si ospitava Betty e aveva chiesto di lei nella hall.
"Mi dispiace ma la dottoressa Pinzon ha lasciato l'albergo più o meno quattro ore fa"
"Cosaaaa?" esclama Armando. "E sa dov'è andata?"
"Era diretta in aeroporto. Ci ha chiesto di trovarle il primo volo per Bogotà e credo sia già partito da un'ora" gli risponde il receptionist. Vede Armando disperarsi e passarsi una mano tra i capelli.
"Mi scusi" gli chiede "lei è il signor Armando Mendoza?"
"Si, sono io."
"La signora Pinzon ha lasciato questa lettera per lei" gli dice porgendogliela.
Armando la prende e si dirige verso una delle poltroncine della hall.

La apre.

Amore mio,
non posso che chiamarti così, perchè questo sei tu. L'amore della mia vita.
Per prima cosa ti chiedo scusa per tutto il male che ti ho fatto in questi anni. Per non aver voluto accettare che i tuoi sentimenti fossero sinceri. Adesso che ti sto facendo tanto male come tu e hai fatto a me, ho capito finalmente che nella vita si sbaglia. Si compiono errori. E il mio errore più grande è stato non aver avuto fiducia in te quattro anni fa.
Ho voluto mentire a me stessa, nel credere che avrei potuto smettere di amarti ma non è stato così. La rabbia che provavo era più forte di tutto, anche della verità. Ho provato sulla mia pelle cosa significa essere derisi, usati e rifiutati e  questa esperienza mi ha condizionato la vita.
Io ti ho amato dal primo momento in cui ti ho visto. Credimi quando ti dico che ti amo. Nei miei sogni più segreti, siamo io e tu contro tutto e tutti. Ma quando mi sveglio la realtà è diversa. Soprattutto per colpa mia, che ho continuato ad allontanarti, a ferirti. Adesso, proprio quando avremmo potuto avere la possibilità di essere felici, pago la mia codardia.
Però la pago io. Sono incinta e non sai cosa darei perchè questo figlio fosse tuo! Ci costringerebbe alla felicità, ma non lo è Armando. Purtroppo non lo è.
So che  ti proporrai di crescere questo figlio con me, come se fossi tu suo padre, e so che saresti in grado di amarlo come se fosse tuo. Ma io non mi perdonerei di leggere nei tuoi occhi la delusione che provi nel sapere che questo bambino non è tuo figlio perchè io non ho scelto te, quando dovevo. Anche se tu non hai mai espresso queste parole io le ho viste nei tuoi occhi quando ti ho detto del bambino. Non posso farti questo. Non posso lasciarti fare questo. Per quanto tu possa sforzarti per amore mio, non è giusto nei tuoi riguardi. Meriti di trovare una donna che ti ami senza se e senza ma. Volevo essere io, ma non posso esserlo.
Mio figlio allo stesso tempo ha diritto a conoscere suo padre. Perciò torno da Jorge. Voglio cercare di rimettere a posto le cose, perchè il mio bambino si merita di avere una famiglia che lo ami.

Non cercarmi. Ti prego non cercarmi. Dimenticami. Fai di tutto per riuscirci.

Con tutto il mio amore


Betty


"Hai ragione Betty" sillaba lui mentre si asciuga le lacrime. "Sei una dannata codarda."
Oh dio mio, cosa devo fare? Cosa devo fare? Devo continuare con questa ossessione o devo lasciarla andare via?  Perchè è tutto così dannatamente difficile??


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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Cap 13

Betty aveva lasciato l'albergo in lacrime e non aveva fatto che piangere per un'intera giornata. Anche le hostess le avevano chiesto se ci fosse qualcosa che non andava.
Lei scuoteva la testa e continuava a piangere. In cuor suo sapeva di non poter fare diversamente. Non avrebbe mai lasciato che Armando crescesse il figlio di Jorge. Lei sapeva benissimo quanto geloso e possessivo poteva diventare nei suoi riguardi. L'aveva perso. Doveva accettare che definitivamente della loro storia non restavano che i pochi mesi vissuti prima che lei scoprisse l'inganno e quei meravigliosi dieci giorni trascorsi in giro per Londra. Si era accarezzata il ventre per buona parte del viaggio, dicendosi che avrebbe dato qualsiasi cosa perchè quel bambino fosse figlio di Armando, ma un minuto dopo si vergognava dei suoi pensieri, perchè il suo bambino, inidpendentemente da chi fosse il padre che lei gli aveva procurato si meritava di essere amato e di avere una famiglia che gli stesse accanto, così come l'aveva avuta lei.

Adesso era a casa di Jorge e gli aveva appena rivelato che aveva scoperto di essere incinta.

"Sei incinta? E da quando lo sai?"
"L'ho scoperto giusto ieri ero a Londra e... non mi sentivo bene. Ho fatto dei test e sono risultati positivi!"
Jorge si alza e la abbraccia. "Sono felice Bettyyyy! Sono felice! Avremo un bambino! Tu ed io!"
Subito le rivolge uno sguardo pentito.  "Io" comincia "so di non essermi comportato bene con te, ma... ci sono tante cose su cui dovevo fare chiarezza e finalmente ci sono riuscito!"
Betty gli mette l'inidice sulla bocca per zittirlo. "Devo dirti anche un'altra cosa.... questi dieci giorni in cui sono stata a Londra, li ho trascorsi con Armando Mendoza!"
"Cosa?" chiede Jorge interdetto.
"Lui era lì per il matrimonio di Yousef e Niala, era ovvio era il suo testimone. Noi siamo stati assieme e ... io ero sconvolta per il tuo tradimento. Non voglio dirti bugie... io.... mi sono lasciata andare."
"Mi tai dicendo che hai fatto sesso con lui?" chiede direttamente Jorge.
"Si, abbiamo fatto l'amore, siamo stati insieme questi giorni fino a quando ho scoperto di essere incinta."
"E come fai a sapere che il bambino che aspetti sia mio?"
"Pensi che ti abbai tradito? Sono incinta di cinque o sei settimane e sei settimane fa, io, non avevo relazioni con altri uomini!"
"Hai ragione Betty, perdonami. É che mi fa molta rabbia sapere che siete stati di nuovo insieme. Io" china la testa "mi sento tradito."
"Tu, proprio tu, ti senti tradito? E io cosa dovrei dire?"
"Lo so Betty, sono stato un vero cretino. Uno stupido. Non so cosa mi sia preso. Io, me la sono ritrovata di davanti e volevo punirla. Volevo farle sapere cosa aveva perso. Il mio è stato un atteggiamento stupido e superficiale. Non ho avuto il minimo rispetto per te, ma la mia vita è con te. Se non sono venuto a Londra è stato perchè avevo bisogno di chiarire le mie idee e adesso tu arrivi con questa bellissima notizia!"
Abbastanza freddamente. "Domani ho l'appuntamento col ginecologo per fare la prima ecografia. Vuoi venire?"
"Certo che voglio! Anzi penso che dovremmo riprendere a sbrigare tutte le faccende per il matrimonio come abbiamo programmato. Sei d'accordo?" le chiede.
"Certo. Quello che voglio adesso è dare una famiglia stabile al mio bambino". Va di corsa verso il bagno e vomita tutto quello che ha mangiato. "Scusami Jorge. Queste nausee non mi danno tregua!"
"Vedrai che domani il medico ti darà qualcosa per fartele passare!"

*****

"Armando, esci da questa stanza, per favore!" gli dice Camila entrando nella camera per gli ospiti della sua casa a Ginevra.
"Camiii, lasciami stare. Ho sonno. Voglio dormire!" le dice lui.
"Sei stato tutta la notte a bere vero? Non capisci che così rovini la tua vita?"
"Non mi importa. Devo dimenticare che Betty è incinta di quel maledetto Jorge" le dice abbracciandola. "É colpa mia, è colpa mia." scandisce in tono di lamentela. "Non avrei dovuto chieerle di scegliere quattro anni fa. Non pensavo che fosse così cambiata. Pensavo che mi adorasse come sempre e che avrebbe fatto di tutto per stare al mio fianco e invece...."
"Armando adesso vai a farti una doccia e dopo io ti preparo un caffè. Non mi va che mio figlio ti veda in queste condizioni!"
"Perdonami Cami, è che non conosco un altro modo per uscire da questa situazione" le dice disperato.
"Fratellino, il mondo è pieno di belle donne, se tu smettessi di cercare Betty in ognuna di loro e iniziassi a vederle per quello che possono darti, potresti arrivare ad essere felice" le risponde lei.
"No, Cami" afferma sicuro lui "io non mi innamorerò mai più. Non avrei mai detto che avrei sofferto così tanto. Io ero quello che diceva a Mario che cercava una donna da amare. Una donna che mi riempisse l'anima e invece mi sono innamorato dell'unica che me l'ha distrutta."
"Tutti soffriamo per amore Armando. Ma questo serve a crescere. Però poi passa e quattro anni di sofferenza più una finta relazione con Alejandra sono più che sufficenti per te" aveva ribattuto lei. "Adesso vai a farti una doccia che puzzi di alcol e sigarette!" gli aveva intimato infine.
Armando aveva obbedito. Era certo che non si sarebbe innamorato più di nessuna donna. In fondo aveva già dimostrato di non riuscire a dimenticare Betty. Adesso voleva vivere il suo dolore in pace.



*****

Betty e Jorge sono nel centro medico in cui lavora la sua ginecologa.
"Molto bene Betty, le analisi del sangue confermano che sei incinta. Sdraiati che faccio un controllo"
Betty si prepara e la dottoressa Willis comincia la sua visita. La sua espressione è piuttosto seria.
"C'è qualcosa che non va dottoressa?" chiede Betty.
"Procediamo a fare una ecografia ok?"
Sia Betty che Jorge erano agitati. Sapevano che c'era qualcosa che non andava e non sapevano cosa.
Dopo dieci minuti abbandondanti, dopo che la dottoressa aveva fatto tutti gli esami necessari a Betty, si rivolge a entrambi e dice "Ragazzi, mi dispiace informarvi che non c'è nessuna gravidanza in atto. Betty ha una cisti nell'ovaio destro."
"Cosa? Ma ne è sicura dottoressa?" chiede lei sconvolta in viso.
"Si." La dottoressa punta l'ecografo sull'ovaio di Betty e le fa vedere la cisti.
"É grave?" chiede Jorge.
"Betty puoi rivestirti" le dice la dottoressa. "No, non è grave. Tutti i sintomi della gravidanza sono riconducibili alla cisti. Nausea e vomito e i valori sballati. Certo dobbiamo decidere cosa fare. La cisti è piuttosto grande, ma potrebbe ridursi e sparire attraerso un trattamento medico. Io tuttavia Betty ti consiglio di operarti, perchè se si rompe potrebbe seriamente danneggiare l'ovaio e la tuba, compromettendo del cinquanta percento la tua possibilità di procreare. Questo è lo scenario peggiore, potremmo sempre provare con le medicine e sperare che si riassorba. In tutti i casi Betty, stai tranquilla perchè non è nulla di grave e lo dico sul serio. É piuttosto comune che accada di avere una cisti. la tua è una cisti disfunzionale, la maggior parte delle volte si risolve da sola e molte donne non sanno neanche di averle. Stai vivendo un momento molto stressante vero? Non voglio dire che il motivo per cui si è formata sia questo, ma influisce. Devi stare molto serena e rilassata. State per sposarvi vero?"
Jorge aveva assentito sorridendo. Improvvisamente il suo mondo era cambiato nuovamente. Nel giro di quarantott'ore.

Betty ascoltava quello che le diceva la dottoressa con un orecchio solo. Non poteva fare a meno di pensare che non era incinta. Non aspettava nessun figlio da Jorge. Anche lui le sembrava ... sollevato. Non poteva fare a meno di pensare ad Armando. Oddio che stupida era stata. Avrebbe voluto dire alla dottoressa che lei sarebbe stata serena e rilassata solo tra le braccia di Armando. Non gli aveva dato nessuna possibilità di scegliere. Aveva di nuovo deciso tutto lei per entrambi. Quando impari Betty? Quando?
"Dottoressa Willis, vorrei provare il trattamento medicinale prima. Se per lei va bene" aveva chiesto Betty.
"Va bene. Però devi inziarlo subito perchè la tua cisti è piuttosto grande. Quasi sei centimetri" avev risposto la dottoressa.
"Va bene dottoressa. Seguirò scrupolosamente tutti i suoi consigli."

*****
Un mese dopo....

Armando era completamente ubriaco in un bar di Ginevra. Era irriconoscibile. Molto magro e con la barba incolta. Si era ubriacato ogni sera. Doveva dimenticare Betty. Doveva scacciarla dalla sua vita. Definitivamente. Lei era felice e sicuramente si era sposata con quell'idiota di Jorge la settimana prima. Lui aveva costretto sua sorella Camila a non rivelare a nessuno dei suoi amici e parenti che fosse lì con lei. Solo Margherita e Roberto lo sapevano.
Adesso era in quel bar che stava per chiudere. Era completamente ubriaco e si stava mettendo al volante. Era stato inutile, era scappato prima che i proprietari del bar potessero metterlo su un taxi o che gli prendessero le chiavi della sua macchina. Si trovava in un vialone per tornare a casa, va abbastanza veloce. Ma è ubriaco fradicio. Non vede il rosso, ma si accorge che qualcuno sta attraversando le strisce pedonali. Cerca di scansarlo e da una sterzata, ma a causa della velocità la macchina sbatte contro un albero accartoccindosi tutta. La signora che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali è caduta a terra illesa con tra le braccia una bambina di circa sette anni. Dal lato opposto della strada, un'altra donna ha visto la scena. Immediatamente entrambe dopo essersi rialzata la prima e avvicinata urlando il suo nome la seconda si avvicinano alla macchina e chiamano i soccorsi. Armando con la testa insanguinata non fa che ripetere "Betty, Betty, perchè te ne sei andata."

*****

Betty è a casa sua, piuttosto inquieta. Lei e Jorge hanno definitivamente cancellato il matrimonio. Hanno parlato a cuore aperto e hanno deciso di dirsi la verità. Basta bugie. Non si amano abbastanza per poter essere una coppia. Ripensa alla loro discussione.
"Ami Mendoza, vero?" le aveva chiesto Jorge
"Io....."
"Lo so Betty, non puoi farci niente. Ti sei innamorata di lui e non riesci a dimenticarlo nonostante quello che ti ha fatto."
"Stai parlando di me o di te? Anche tu sei ancora innamorato di lei?"aveva chiesto.
"Non lo so. Ma tu, tu corri da Armando. Io l'ho giudicato male in tutti questi anni. L'ho incolpato per responsabilità che erano mie. Betty, smetti di avere pausra, vai da lui."
"Cosa ti da la certezza che io lo ami e che lui mi vogli ancora?"
"Quando sei tornata da Londra, mi hai detto che avevate fatto l'amore, non sesso. Tu sei innamorata di lui, smetti di negarlo. Non farti più del male."
"E se lui non mi volesse?" gli aveva chiesto.
"Non è stupido. Vedrai che ti accoglierà a braccia aperte."

Betty aveva cercato di rintracciarlo in tutti i modi. Sapeva che non era a Bogotà. Aveva chiamato Roberto e Margherita che le avevano riposto di non sapere dove fosse il loro figlio. Lei non gli aveva creduto ma sapeva che era molto difficile che loro potessero darle l'informazione che voleva. Mario Calderon non sapeva dove fosse Armando e lo stava maledicendo perchè l'aveva lasciato a dirigere un'azienda, da solo, già da quaranta giorni. Marcela Valencia non sapeva dove fosse Armando. Yousef nemmeno. Nessuno voleva dirle dove si fosse rintanato.
Adesso, aveva deciso di contattare Camila Mendoza. Forse lei tra tutti le avrebbe detto dove si trovava Armando, dopo che le avrebbe raccontato la verità. E cioè che lei lo amava, che voleva stargli accanto e non le importava se lui avesse voluto fargliela pagare in qualche modo, lei non si sarebbe smossa dal suo fianco.
"Armando, Armando dove sei, maledizione!" si chiedeva tra sè e sè.
All'improvviso un acutissimo dolore nel fianco destro la fa piegare in due. Una gigantesca macchia di sangue le appare tra le gambe. Lei riesce solo ad uscire dalla sua stanza e chiamare sua madre, prima di svenire e cadere a terra.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14
Betty si era svegliata in ospedale piuttosto confusa. Non sapeva bene cosa le fosse successo. Era stata sua madre a dirle che era svenuta in casa e che avevano duvuto ricoverarla d'urgenza e operarla, perchè la sua cisti era scoppiata e aveva avuto una emorragia interna.
Soltanto dopo aver parlato con la sua dottoressa si era rassicurata sul fatto che non ci fossero state serie conseguenze al suo problema. La dottoressa le aveva detto che se l'era cavata con una piccola resezione ovarica, ma doveva stare sotto controllo per evitare conseguenze in seguito.
Naturalmente, il pensiero di Betty era rivolto a trovare Armando. Doveva dirgli che era stata una stupida e che non era incinta. Che adesso niente avrebbe potuto separarli.


*****


"Signor Mendoza" aveva detto il medico "suo figlio è in condizioni critiche, però è stabile.  Ha un grave trauma cranico e una gamba rotta. Ha un grosso ematoma nella zona frontale, se non avesse avuto la cintura di sicurezza sarebbe morto sul colpo. Se l'ematoma non si riduce dovremo operarlo. Quindi le prossime ore sono cruciali. Dovrà comunque essere sottoposto ad un intervento per ridurre la frattura della gamba e dovrà stare in trazione per venti giorni circa, ma al momento ciò che mi preoccupa di più è quell'ematoma" aveva concluso.

Le parole del medico avevano terrorizzato  Roberto e Margherita. Camila era annichilita dal momento che aveva saputo dell'incidente stradale. Aveva avuto la forza di chiamare i suoi genitori ma adesso le sembrava che il mondo le stesse crollando addosso.
"Dottore" aveva chiesto Margherita "possiamo vederlo?"
"Si, ma solo da dietro un vetro. E' sedato, l'abbiamo messo in coma farmacologico. Così le sue possibilità di guarigione sono maggiori".
Margherita guardava suo figlio da dietro quel vetro in preda all'ansia e al terrore di perderlo. Aveva iniziato a pregare dal momento che Camila l'aveva avvisata dell'incidente. Armando era suo figlio e lei viveva nell'angoscia di perderlo. Non aveva più lacrime, nè rabbia. Voleva solo che suo figlio si riprendesse, dopodichè avrebbero risolto tutti gli altri problemi.


*****

Mario Calderon aveva combinato un pasticcio. Roberto Mendoza l'aveva mandato in ospedale a cercare il dottor Botero, un neurochirurgo di fama mondiale e suo intimo amico. Roberto aveva voluto che Mario lo cercasse di persona perché era inopportuno presentargli il caso al telefono. In Colombia, nessuno sapeva dell'incidente di Armando. A parte Mario e Marcela.
"Dottore" stava dicendo Mario "capisce che la situazione è grave, Armando è da tre giorni in coma farmacologico. L'ematoma si è ridotto, ma i medici continuano a tenerlo sedato perchè non è ancora scomparso."
"Stanno seguendo la giusta prassi" aveva risposto il medico. "Venga con me dottor Calderon, andiamo a prenderci qualcosa da bere, così mi spiega bene cosa è successo". Era stato in quel modo che erano andati nella caffetteria dell'ospedale, dove seduti a un tavolo avevano parlato delle cause che avevano portato all'incidente di Armando Mendoza, senza accorgersi di una giovane in vestaglia che seduta al tavolo accanto al loro, non si era mai voltata e aveva seguito tutta la loro conversazione dal momento che aveva visto Mario e sentito le parole Armando e incidente.
Ma non aveva potuto fare a meno di voltarsi, facendo impallidire Mario, quando stavano per andare via.

Betty aveva preteso che le dicessero dove si trovava Armando. Non faceva che dire che doveva andare da lui. Che doveva raggiungerlo. Che se adesso si trovava in quelle condizioni era solo colpa sua che non sapeva fare altro che abbandonarlo.

Nonostante lei stessa non fosse in grado di  viaggiare perchè aveva subito da poco un intervento, non era stato possibile fermarla. Davanti gli occhi attoniti di Nicolas aveva prenotato un biglietto per la Svizzera senza sapere dove si trovasse Armando. Se non glielo dicevano lei avrebbe chiamato tutti gli ospedali fino a quando non l'avesse trovato.
Hermes e Giulia erano sconvolti dal comportamento della figlia. Fino a quel momento erano stati convinti che lei amasse Jorge e che lo avrebbe sposato. Ma questa Betty completamente impazzita dall'ansia e dal dolore che provava temendo per la vita di Armando, non l'avevano mai vista. Le sue spiegazioni tra l'altro erano state abbastanza deboli. Aveva solo detto a sua madre "Non starò lontana dall'uomo della mia vita un minuto di più, costi quello che costi. Spero che tu possa capirmi mamma".


Mario non aveva potuto fare a meno di dirle dove fosse ricoverato Armando e lei col primo volo disponibile l'aveva raggiunto. Non stava bene, lei stessa aveva bisogno di riposo, ma non aveva voluto sentire ragioni. Doveva andare da Armando.


*****

Quando finalmente aveva raggiunto l'ospedale e il reparto nel quale si trovava Armando e si era avvicinata ai Mendoza per avere notizie, Camila l'aveva letteralmente aggredita, accusandola di essere la responsabile delle condizioni in cui si  trovava suo fratello.
"Cosa sei venuta a fare adesso?" le aveva urlato. "Cosa vuoi da lui, l'hai rifiutato per tutto questo tempo, adesso è tardi! Armando è in coma!"
In quel momento era giunto anche Yousef . Nicolas l'aveva chiamato e gli aveva chiesto di andare in soccorso di Betty. Sapeva che lei da sola non era in grado di affrontare quella situazione e che i Mendoza non sarebbero stati teneri con lei.
"Coma?" aveva chiesto Yousef. "In coma farmacologico giusto?"
"No" aveva risposto Roberto con le lacrime agli occhi. "Il medico è venuto ad informarci che l'ematoma si è assorbito e che hanno tolto la sedazione ad Armando, tuttavia lui non si sveglia. É entrato in coma e i medici non sanno dirci se si sveglierà."
"Cosa significa che non sanno se si sveglierà?" aveva chiesto timidamente Betty.
"Significa che potrebbe non svegliarsi mai più" le aveva urlato Camila. " É in coma Betty ed colpa tua. Non so nemmeno cosa tu ci faccia qui! Perchè sei venuta? Cosa vuoi? Hai distrutto mio fratello non una ma ben due volte e lui come un imbecille che continua ad amarti. Vai via! Vai viaaaaaaa! Gli hai distrutto la vita! Magari non fossi diventata mai la sua segretaria! A quest'ora sarebbe sposato con Marce. Passerebbe da una donna all'altra ma sarebbe vivo e vegeto!"
Camila era un fiume in piena. Urlava contro Betty e piangeva.
Solo Margherita era riuscita a calmare un pò sua figlia.
Betty era rimasta allibita davanti quel fiume di parole e si era appoggiata a Yousef. Sapeva di meritare il disprezzo dei Mendoza e di meritare quelle parole, perchè lei fuggendo prima per orgoglio e poi per codardia avevo fatto si che Armando in quel momento fosse in coma. Non se lo sarebbe mai perdonato. Anche lei non faceva altro che piangere.  
"Betty andiamo via da qui!" le aveva detto Yousef. "Vieni a casa mia. Lì c'è Niala che ci aspetta!"
"No" aveva risposto Betty. " Io non voglio lasciare Armando, rimango qui."
"Betty, anche tu sei stata appena dimessa. Ho promesso a Nicolas che mi sarei preso cura di te. Altrimnti vengono lui e tua madre e ti riportano a forza in Colombia!" aveva risposto Yousef.


Così era iniziato il calvario di Betty. Ogni giorno andava a trovare Armando che già da un mese era in coma. Avevano preisposto il suo trasferimento in una struttura specializzata e sarebbe stato trasferito tra due giorni. In quel mese lei, non lo aveva abbandonato un attimo. Era stato difficile farsi accettare dai Mendoza e da Camila in particolare, ma lei non era arretrata. Ogni giorno andava a trovarlo e gli parlava, lo massaggiava, lo accarezzava. La trazione della gamba era sparita, ma lui non dava segni di volersi svegliare. Nonostante questo lei non demordeva. Sapeva che era troppo importante dargli degli stimoli. Quando arrivava gli dava un bacio sulle labbra e così quando andava via. Gli faceva ascoltare la sua musica preferita, gli aveva letto un sacco di libri. Gli parlava di moda e di economia. Di Ecomoda e di Terramoda. Di Yousef, di YouCorp. Gli aveva chiesto perdono, gli aveva raccontato dei suoi sentimenti, nella speranza che lui potesse sentirla e svegliarsi. Gli aveva detto che le mancavano le sue urla, che era l'uomo della sua vita, ma niente sembrava servire.

Solo una cosa era cambiata. Vedendo la sua testardaggine, Camila si era un pò ammorbidita nei suoi confronti. Così come Margherita. Camila, sapeva che il fratello era follemente innamorato di Betty, al punto di lasciarsi morire, di non volere vivere e quando Yousef le aveva raccontato che Betty aveva lasciato l'ospedale di Bogotà ed era corsa in Svizzera, quando lei stessa aveva bisogno di una convalescenza, mettendo a rischio la sua stessa vita, aveva capito che lei era davvero pentita di aver fatto del male a suo fratello. Non era pronta a perdonarla. Questo sarebbe accaduto quando e se Armando si fosse svegliato.


****

Un giorno, dopo una settimana dal suo arrivo in quel centro specializzato, lei aveva dovuto fare un controllo in ospedale e poi era corsa da lui. Quel giorno, finalmente Armando si era svegliato. Ancora piuttosto frastornato non aveva subito capito cosa gli fosse successo. I medici l'avevano sottoposto agli esami del caso e avevano stabilito che stesse abbastanza bene. Non aveva riportato danni neurologici, nè di memoria. L'unica cosa che avrebbe dovuto fare era fisioterapia per recuperare il tono muscolare e per la gamba fratturata.
Gli avevano detto che sarebbe dovuto restare ancora un mese e poi poteva tornare a casa.
Armando ricodava tutto. Non aveva perso la memoria. Quando era in coma aveva fatto dei sogni incredibili che ricordava confusamente. La presenza di Betty accanto a sè non l'aveva stupito, in qualche modo l'aveva sentita. Ma non era pronto ad accettarla come se nulla fosse successo. Al contrario, provava molta rabbia nei suoi confronti. Solo che non era ancora arrivato il momento di affrontarla.
Una settimana dopo il suo risveglio, quando tutti facevano finta di essere felici, Armando aveva ricevuto la visita delle due signore che aveva investito e della loro figlia.
La bambina aveva sette anni e si chiamava Rose. Quando Armando aveva realizzato che a causa dell'alcol avrebbe potuto ucciderla e distruggere la sua vita, si era giurato di non alzare mai più il gomito sapendo di dover guidare e il suo odio nei confronti di Betty era aumentato.
Per colpa sua, avrebbe potuto ammazzare quella bambina.
Il giorno dopo in reception.
"Buongiorno Gunter, sono venuta a trovare il dottor Mendoza! Sai dirmi se sta facendo riabilitazione?" aveva chiesto allegra.
"Buongiorno Dottoressa Pinzon" risponde il receptionist. "Mi dispiace ma non posso darle informazioni sul dottor Medoza. Lui stesso ci ha detto di non farla passare, nè di farle sapere nulla sul suo stato di salute. Mi dispiace!"
"É uno scherzo vero?" chiede Betty.
"Temo di no" risponde Gunter.
Betty, indomita prende l'ascensore e si dirige nella stanza di Armando, prima che possano fermarla. Quel centro è all'avanguardia, le stanze dei degenti sono più dei bilocali con camera da letto e soggiorno che delle stanze di centri di recupero. Quado raggiunge la camera di Armando inizia a bussare e a chiamarlo.
"Armando apri, non andrò via fino a che non apri! Hai capito?" urla quasi.
Armando stanco di tutto, di sentirla dietro la porta e di sentire quel dolore apre, la guarda negli occhi, anche lei lo guarda, non sembra nemmeno lui, con i capelli spettinati  e la barba lunga, perchè non ha voluto tagliarla, cerca di capire cosa stia succedendo, ma lui la gela.
"Per una volta Betty" le dice "fai quello che ti chiedo. Esci dalla mia vita, non voglio averti intorno, vai via, lasciami in pace! Hai capito? Lasciami in pace. Lasciami in pace" e le chiude la porta in faccia senza darle la benchè minima possibilità di dire alcunché.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15
A: armandomendoza@ecomoda.com
Da: beatrizpinzon@terramoda.com

Oggetto: Quello che ho perso

Amore mio,
è passata una settimana da quando mi hai detto che non vuoi più vedermi. Che vuoi che esca dalla tua vita.
Ho visto come tutti hanno fatto quadrato attorno a te e mi hanno impedito di contattarti e di parlarti.
La certezza che tu stia bene mi ha permesso di allontanarmi con maggiore serenità.
Adesso sono a Londra. Sono venuta qui con Yousef e se in un primo momento non volevo farlo, perchè non volevo allontanarmi da te, farlo mi ha aiutato a vedere le cose con maggiore distacco e lucidità.
Adesso posso dirti con assoluta certezza che non intendo rinunciare a te. Non lo farò mai Armando. Non so quanto mi costerà e quanto tempo ci metterò ma non ti lascerò uscire dalla mia vita.
So di averti deluso, credo come nessuno abbia mai fatto, ma anche tu hai deluso me e .... in un certo qual modo siamo pari.
Forse io non sono stata in grado di farti capire quanto tu mi avessi ferito con quel piano ideato con Calderon, ma voglio andare avanti. Ammetto di aver sbagliato e di averti ferito a mia volta, ma ero troppo stupida per accettare che sono sempre stata innamorata di te. So che adesso dovrei dire che a me basta che tu sia felice e anch'io lo sarò. Ma no! Ciò che desidero maggiormente è che possiamo essere felici insieme.
Ho perso tanti anni, che se fossi stata meno testarda avrei potuto vivere con te, ma se questo è successo, è stato perchè dovevo crescere. Dovevo capire e so che non sarei stata in grado di amarti come ti amo adesso, se non fossi andata via.
Forse ho sbagliato strada, ma ora sono su quella giusta. Non importa quanto tempo ci metterò e cosa dovrò fare, sono disposta a tutto per stare con te, Adesso non mi tiro più indietro, perchè io ti amo!  
So che anche tu mi ami. So che in fondo al tuo cuore ci sono io e nessun'altra.
Ti chiedo scusa per tutto quello che ti ho fatto soffrire. Non avrei mai voluto che tu soffrissi.
Non so perchè non sono mai riuscita a dirti queste parole quando eri davanti a me.
Voglio dirti che ti capisco. Ti capisco per davvero. So che in qualche parte di te pensi di non meritare l'amore di nessuno, nemmeno dei tuoi genitori per aver messo Ecomoda in quel casino. So che senti di non essere accettato per quello che sei. Forse l'arrivo nella tua famiglia di Daniel Valencia ha fatto crescere in te quell'insicurezza che ogni figlio ha nei confornti dei genitori, di non essere abbastanza. E io, pur non volendo, scegliendo di non stare con te quella mattina in albergo, non ho fatto altro che aumentare questa tua paura. Mi dispiace. Mi dispiace se ti sei sentito abbandonato o se non ti sei sentito abbastanza per me. Ma non è così. Tu sei tutto per me.
Anch'io so cosa si prova a non essere abbastanza per qualcuno. So cosa si prova a non sentirsi amati. E se tu l'hai provato con il non voto di tuo padre, in quel consiglio maledetto, io l'ho provato per tutta la mia vita, perchè sono brutta e non sono bella e tutte le persone si sono sempre sentite autorizzate a maltrattarmi e umiliarmi  e usarmi per il mio aspetto fisico.
Scoprire che tu sei stato uno di quelli mi ha distrutto.
Io ho sempre saputo di non essere abbastanza per te, ma sapevo anche che tu avevi bisogno di me e non ti avrei abbandonato per niente al mondo. Non ho potuto accettare la tua mancanza di fiducia perchè sebbene in molti mi abbiano denigrato per la mia esteriorità, tu hai messo in dubbio la mia integrità. E questo è stato troppo. Anche e soprattutto perchè io ti amavo e ti amo.
A questo punto della nostra vita, quando entrambi abbiamo commesso tanti errori, vorrei che potessimo voltare pagina insieme.
Tu sei arrabbiato e lo capisco, ma non lascerò che la tua rabbia o la mia stupidità ci separino.
Quindi ti ripeto che non rinuncio a te. Anzi, farò tutto quello che è in mio potere affinchè possiamo essere felici assieme.
Ti avranno già raccontato che non sono mai stata incinta. Non aspetto nessun bambino. Tutti i miei malesseri non erano altro che una cisti ovarica. Anch'io ho passato dei momenti difficili, ma non mi vergogno di dirti che sono stata immensamente sollevata nello scoprire che non ero incinta, anche se questo forse fà di me una cattiva persona.
L'unica persona che vorrei come padre dei miei figli sei tu e allo stesso tempo ho tanta paura che questo mio problema abbia delle conseguenze, anche se la dottoressa dice di no.

Non so se leggerai questa e-mail, mi auguro di si.
Ho tanto bisogno di te. Per il momento mi accontenterò col sapere che stai guarendo.
Ti amo
Betty

***

Armando riceve questa e-mail sul portatile che ha con sè nel centro di riabilitazione. Rimane a guardare il pc per circa quindici minuti prima di scegliere di aprirla. Nell'ultima settimana ha ripreso a lavorare a distanza. Da troppo tempo aveva lasciato Ecomoda abbandonata anche se Mario Calderon aveva fatto un ottimo lavoro.
Clicca sul link e lo apre. É completamente solo davanti al pc. Sa bene che dal leggere o non leggere quello scritto dipende la sua vita futura. Perchè non riesce ad alzare la testa allora?
Fa un respiro profondo e decide di leggere quello che Betty gli ha scritto.
Mentre legge, i suoi occhi si riempiono di lacrime. Quando finisce si alza e si dirige al balcone. Ha bisogno si rasserenarsi. Quando Betty ha imparato a leggere dentro di lui così bene??
Quanto ha ragione! Su tutto, sulla sua insicurezza, sul voler essere apprezzato, sul suo abbandono. Quello che Betty non sa è che in quegli anni lui ha imparato a convivere con i suoi fantasmi, perchè il suo desiderio più grande era cambiato. Perchè lui era cambiato. Per un lunghissimo periodo non aveva voluto altro che poter stare con lei. Dimostarle che era pentito e che la amava. Ma adesso lei gli sta chiedendo troppo. Non può far finta che niente sia successo tra loro come lei gli chiede.
Guardare quel cielo stellato gli da serenità. Armando apre il balcone, prende una coperta e si siede sulla sdraio. Ha bisogno di riflettere. Di decidere cosa fare della sua vita.
Quello che gli fa più male è che Betty non riesca a capire quanto lui sia ferito dal fatto che per due volte lei sia stata incapace di credere nel suo amore per lei. E' forse fatto di pietra? Perchè non accetta che è un uomo con dei veri sentimenti? Deve risponderle? E cosa dirle?
Armando sorride all'idea che lei non lo lasci andare. In fondo sa che Betty è testarda e adesso ha deciso che vuole lui.
Ma cosa è rimasto della Betty di cui lui si è innamorato?
Chi è davvero la donna che gli scrive quella e-mail?
E' stata capace di fargli così tanto male che non sa distinguere più cosa siano bene e male. Non ha mai creduto che lei potesse arrivare a fargli così tanto male. A distruggerlo. E' molto difficile per un uomo come lui sentirsi così debole ed esposto. In tutti quegli anni senza di lei, ha cercato di andare avanti e pensa di avercela fatta ma allora perchè sente che gli manca qualcosa?


*****  


Un mese dopo ...

A: armandomendoza@ecomoda.com
Da: beatrizpinzon@terramoda.com

Oggetto: Davvero Armando?

Amore mio,
posso accettare che tu non risponda alle e-mail che ti mando ormai da un mese. Va bene, lo accetto, fa parte della mia penitenza, ma davvero Armando?
Davvero pensi che io possa accettare queste continue copertine di te con Alejandra Zing senza reagire? Qando ho visto la prima ho fatto finta di niente perchè ho pensato che semplicemente lei fosse venuta a vedere come stavi, ma perché tutti i giornali non fanno altro che parlare del vostro riavvicinamento?

Armando non la smette di sorridere. Lui adora che Betty sia gelosa di lui.  Continua a leggere.

Ho visto la tua foto con tutte quelle modelle il giorno della presentazione della collezione. Non erano un pò troppo appiccicose?
Credo che Mario abbia fatto un ottimo lavoro in tua assenza. Per quanto io lo detesti dopo tutti questi anni, devo ammettere che è un ottimo manager! Non potresti far nascere una storia tra lui e Alejandra?
Che poi cosa ci trovi in lei? Oddio, cosa ci trovi lo so, è una bellissima donna, ma non credi che alla lunga ti stancherai di tanta perfezione??? Anzi, non ti eri già stancato?
Va bene vuoi farmela pagare, ma perchè non mi rispondi? Sono stanca di avere tue notizie tramite riviste di gossip! Nessuno mi dice niente. Non provare nemmeno a pensare di tornare con Alejandra o con chicchessia. Tu sei mio e basta! Hai capito?

Oggi ti amo un pò meno, ma poco. Ti amo di più quando non ci sono tue foto sul giornale con altre donne!
Betty


Non sta più nella pelle. Deve alzarsi e ridere ancora più forte, mentre viene raggiunto da Mario nel suo ufficio.
"Sono felice di trovarti di così buon umore! Cosa succede? Ottimi rapporti sulle vendite?" chiede.
"Eccezionalmente, avvicinati al mio pc e leggi cosa c'è scritto?" risponde al suo amico.
Mario lo fa e si rivolge verso a lui. "Vuoi dirmi che Betty ti scrive delle e-mail da più di un mese e che tu non le rispondi?"
"Esatto!"
"E perchè lo fai?"
"Tutto è iniziato una settimana dopo che l'ho allontanata in Svizzera. Mi scrive praticamente ogni giorno. Mi ha chiesto scusa per tutto e dice che dobbiamo stare assieme. Dimenticare il passato e stare assieme. O meglio, ha scritto che il passato non può cambiarlo, ma vuole cambiare il mio futuro!" replica Armando.
"Mi sembra un buon proprosito fratello! e tu perchè non le rispondi?" Mario indica il computer. "Questa mi sembra una scenata di gelosia in piena regola! Ti suggerisce anche di fidanzarmi con Alejandra! Come vorrei!"
"Si, hai letto?" ride Armando. "Avrà visto i giornali dopo la sfilata. É convinta che tra me e Ale ci sia un ritorno di fiamma!"
"E tu glielo lasci credere ovviamente!"
"Ovviamente! Non sono ancora pronto a riappacificarmi con lei. L'ultima volta, mi è quasi costata la vita!"
"Non ti fidi? Questo vuoi dire?"
Armando non risponde.
"Ma fratello, che vita è comunque la tua?" chiede Mario. "Va bene che sei tornato solo da due settimane e che l'Ecomoda ha bisogno di te, ma non è fallita nelle mie mani. Lo riconosce anche Betty. Secondo le informazioni in mio possesso, anche durante la riabilitazione non ti sono mancate donne che avrebbero fatto follie con te e tu le hai rifiutate sistematicamente. Quante modelle sono venute a cercarti per vedere come stavi? E tu niente. C'è proprio qualcosa che non va mia cara Tigre!"
"Non c'è nulla che non va Mario! É solo che non sono ancora pronto per tornare in sella. Devo chiarire i miei sentimenti e non so ancora come!"
"Con una 90-60-90???"
"Non credo proprio!"
"Illustrissimo Presidente, non ti riconosco più! Vuoi che ti mandi Hugo Lombardi??"
"Vai all'inferno Mario!" gli risponde mentre prende la sua giacca ed esce.
"Dove vai?"
"Ho bisogno di uscire, devo riflettere!"


*****

A: armandomendoza@ecomoda.com
Da: beatrizpinzon@terramoda.com

Oggetto: Incubi

Amore mio,
tra pochi giorni torno a Bogotà e ci resto per sempre.  Ho fatto un investimento che mi terrà in città per un tempo molto lungo.
Ho firmato questa mattina e mi sono compromessa con questa società per un lungo periodo.
La notte appena trascorsa è stata piena di incubi. Non facevo che rivederti nella sala di terapia intensiva, con la testa bendata e la trazione alla gamba. Ho avuto la sensazione che questi incubi siano di cattivo presagio. Ma ho deciso di essere positiva questa mattina e ho fatto questo accordo d'affari perchè voglio stare vicino a te. Non voglio dover viaggiare in giro per il mondo.
Non so espremerti con le parole quello che ha significato per me vederti in coma, sapendo di esserne stata la causa. Mai e poi mai avrei voluto che ti succedesse una cosa del genere. Quando ho scoperto che non ero incinta, ti ho cercato per tanto tempo, ma nessuno voleva darmi tue notizie. Erano tutti convinti che ti avrei fatto del male. Forse facevano bene a proteggerti, perchè anche tu alla fine hai deciso di allontarti da me.
Questa è la mia ultima serata londinese e lo sarà per molto tempo spero.  
Ho paura della tua reazione. Fuggirai da me sapendo che sono in città? Spero di no.
Ho tanta voglia di vederti e di abbracciarti. Non riesco a fare a meno di amarti.
Nonostante  tutti i mei cambiamenti fisici, a proposito, ho tagliato i capelli!!, sento di essere ancora la stessa Betty di sempre.
Quella che dal primo giorno che è entrata nella tua azienda si è innamorata follemente di te e che non chiede altro di stare al tuo fianco.

Ci vediamo presto
Ti amo
Betty




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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16
"Cosaaaaa?" chiede Armando piuttosto alterato. "Cosa hai fatto? Daniele sei un irresponsabile! Ma da te Marce, proprio non me lo aspettavo!"
"Armando, lascia che ti spieghi" prova a dire Marcela.
"Non c'è nulla da spiegare!" urla Armando. "Siete due irresponsabili. Avete messo l'Ecomoda in pericolo. Non riesco a capire come mio padre possa aver dato il suo ok alla vendita delle vostre azioni! E tutto alle mie spalle!"
Roberto Mendoza entra nella sala riunioni.
"Armando, io non sono nessun irresponsabile! Daniele e Marcela vogliono seguire la loro strada ed io ho capito che non posso frenarli per un accordo che ho fatto ocn il loro padre. Loro non amano Ecomoda come te. Non è il loro futuro, non fa parte delle loro ambizioni lavorare in questa azienda e inoltre non avrei mai e poi mai potuto tagliargli le gambe, adesso che hanno trovato la loro strada!"
"Ma papà" lo interrompe Armando "proprio adesso che tu e Mario avete fatto un ottimo lavoro col Fashion Group e vogliono collaborare con noi, cambiano i proprietari dell'azienda? E se questo mandasse all'aria il nostro progetto?"
"No Armando. Io conosco personalmente l'acquirente delle azioni dei Valencia e devo dirti che ha la mia massima stima. E so che farà un ottimo lavoro!"
"Ah si?" esclama un Armando davvero furioso. "E si può sapere chi è questo acquirente misterioso?" aggiunge quasi urlando.
"Sono io" esclama una voce femminile, entrando con Margherita nella sala riunioni. "Io ho comprato l'intero pacchetto delle azioni dei Valencia!"
"Non posso crederci" balbetta Armando. "Betty, cosa ci fai tu qui?"


*****

Betty è felice. Finalmente oggi rientrerà in via definitiva nella vita di Armando. Spera solo che lui reagisca bene. Oddio, essere presi per un braccio e trascinati in Presidenza non è davvero un modo di reagire bene. Però... almeno non è indifferenza.
"Mi vuoi spiegare cosa diavolo stai combinando?" le chiede Armando. Dio mio è bellissima! Non posso credere di averla qui davanti e con questo vestito così provocante! sta pensando.
"Beh... ormai il dado è tratto!" risponde sicura lei. "Non hai letto le e-mail che ti ho inviato? Ti ho detto che stavo siglando un accordo che mi avrebbe portato di nuovo qui per tanto tempo. Ecco, era questo!"
"E come avresti fatto a trovare tutto il denaro  necessario?" chiede lui.
"Ho investito in Ecomoda tutto quello che avevo e ho chiesto un piccolo prestito ad un amico!"
"Cioè?"
"Ho venduto la mia parte di Terramoda a Yousef, che è il nuovo socio di Nicolas, e ho guadagnato un bel pò di denaro, Terramoda è un'azienda in espansione e poi ho investito tutti i soldi che avevo guadagnato tramite vari investimenti fortunati fatti in questi anni e infine Yousef mi ha fatto un prestito per la parte mancante, che comunque non è molta! Contento?"
"Dannazione! Yousef dovrebbe essere mio amico? Quando ha iniziato ad avere preferenze per te??" chiede caustico Armando.
Betty alza le spalle. "Da quando sa che ti amo!" ribatte. "E comunque, dal momento che i Valencia dovevano rivolgersi agli altri membri del consiglio di amministrazione come eventuali primi acquirenti, le mie azioni sono vincolate. Io ho potuto comprarle ma con il vincolo che se un giorno, per un qualsiasi motivo dovessi venderle, dovrò accettare a prescindere dalle circostanze, che l'11% lo comprino i Mendoza, cioè tuo padre. Questa è stata la sua unica condizione, affinchè io potessi diventare proprietaria. Assicurarsi il futuro. Ma che ti sia chiaro... io non accetterò mai di vendere queste azioni. Qualsiasi cosa succeda!!"
"E mi spieghi come diamine hai fatto a sapere che i Valencia volevano vendere le loro azioni?"
"Semplice Armando!" risponde lei. "Nel mondo della finanza girano molti pettegolezzi. Ho fatto contattare Mario Calderon, da una società che collabora con la YouCorp, e quando ha scoperto che c'ero dietro io, lui ha provato a tirarsi indietro.
Ma io gli ho detto che me lo doveva, perchè lui era stato l'ideatore di quel maledetto piano e se voleva rimettere le cose a posto, doveva stare dalla mia parte adesso!"
"Betty, da quando tutti i miei più cari amici mi tradiscono per venire in tuo soccorso??"
"Ognuno usa le armi che ha!" gli dice lei. "Ti ho detto che non avrei mai e poi mai rinunciato a te, mi è sembrato ragionevole dimostrati che dicevo sul serio!"


*****

Da quando, un mese addietro, Betty aveva ripreso a lavorare in Ecomoda, da quel consiglio di amministrazione, Armando non viveva più.  Doveva avere a che fare con lei tutti i giorni e molto spesso dovevano lavorare insieme. Lei si occupava del settore finanziario e del franchising e voleva creare anche un settore di comunicazione, perchè credeva fosse meglio avere un pr a completa disposizione. PR proposto da Catalina Angel naturalemente.
Era ovvio che ciò che ad Armando doleva di più era il fatto di averla lì a pochi passi. Era stato un calvario abituarsi alla sua presenza costante. E non era servito a niente fare quasi a pugni con Mario Calderon per il tiro mancino che gli aveva giocato. Per non parlare di Yousef!
Mario lo aveva fatto sfogare e poi gli aveva detto "Se non la ami più, non vedo dove sia il problema! Anzi, al contrario è Betty che sta nutrendo false speranze sulla vostra storia!"
Yousef aveva aggiunto per telefono "Come potevo negarle il prestito, se grazie a lei adesso sono molto felice con Niala? Armando, arrenditi. Ammetti che la ami e dimentica  quello che è successo in passato. Tanto non lo puoi cambiare!"
Certo! Per i suoi amici era facile parlare! Non erano stati loro ad essere riftati per due volte! A rischiare la vita per colpa sua. In fondo, molto in fondo, era felice che lei avesse preso questa decisione così drastica e si era giocata tutto per stargli accanto, ma lui non era ancora pronto a fidarsi di lei.
Questo non voleva dire che lei non gli interessasse. Anzi! Al contrario! Era stato quasi sul punto di prendere a pugni un manager di Color In che l'aveva guardata un pò troppo spudoratamente durante una riunione, sebbene lei fosse vestita in maniera molto sobria. Per non parlare del fatto che erano andati insieme ad un cocktail e lei aveva ballato con tutti gli uomini che l'avevano invitata. Praticamente quasi tutti!
É questo il modo con cui vuoi riconquistarmi Betty?

Betty dal canto suo, non stava più nella pelle dall'emozione di essere di nuovo accanto ad Armando, anche se lui non sembrava molto felice della sua presenza. Inizialmente aveva provato a protestare, ma amava troppo la sua azienda per accettare di andare via. Non gli era rimasto che collaborare con lei. Effettivamente erano un'ottima equipe.  Aveva capito che la gelosia funzionava molto bene con Armando ma aveva cercato di non esagerare ed ottenere così l'effetto contrario a quelo sperato, ossia che lui si allontanasse da lei. C'erano state un paio di occasioni nelle quali l'aveva visto al limite della sopportazione, ma aveva saputo dominarsi, al punto che si era chiesta che fine avesse fatto il furente, isterico e nevrotico Armando Mendoza. Per non parlare del fatto che si era accorta della sua strategia quando lei era nei pressi. Iniziava a flirtare con qualsiasi modella avesse a fianco per farla ingelosire. Lei però non si ingelosiva, provava solo una grande tristezza, perchè avrebbe voluto stare tra le sue braccia.
"Il fatto che tu lavori qui, adesso, non significa che abbiamo una relazione" gli aveva detto il giorno che lei aveva ripreso il lavoro in Ecomoda.
"Lo so bene Armando" aveva ribattutto. "Non significa che non potremmo averla in futuro!" aveva aggiunto sorridendo.
L'attitudine di Armando era stata stranissima, perchè l'aveva guardata furibondo e poi aveva raggiunto il suo ufficio sbattendo la porta.
Betty stava pensando a questo quando si apre la porta del suo ufficio e la testa di Catalina Angel fa capolino.
"Ciao Betty, possiamo entrare?"
"Certo Cata!" esclama Betty andandole incontro.
Catalina apre la porta e fa spazio all'uomo che la sta accompagnando.
"Betty, ti presento il mio amico e nuovo socio Michel Doinel!"
"Molto lieta di conoscerla signor Doinel!"
"Betty, posso chiamarti così?" chiede l'uomo. "Chiamami Michel, così non sembrerò molto vecchio. Signor Doinel è mio padre!"

Armando stava andando nel suo uffico quando vede le segretarie che corrono in bagno e le segue per rimproverarle! Ma improvvisamente qualcosa lo blocca e lui si ferma ad ascoltarle.
"Hai visto che figo!" Esclama Ana Maria.
"E che occhi azzurri" aggiunge Mariana.
"E andava da Betty! Speriamo che la nostra amica abbia fortuna stavolta e si innamori perdutamente di lui!" sospira Sandra.
Un'ansia imprrovisa si appropria del suo corpo e si dirige nel suo ufficio. Cosa gli succede? Respira profondamente, si calma e decide di andare nell'ufficio di Betty per capire cosa stia succedendo.
Quando arriva proprio dietro la porta, la sente ridere. Bussa e quando lei gli da il permesso entra.
"Scusa Betty, volevo chiederti se potevi controllare questo documento che mi è appena arrivato" dice entrando e cercando di sembrare il più disinteressato possibile.
"Armando!" lo saluto felice Catalina! "Da quanto tempo non ci vediamo! Come stai? Ti sei ripreso?"
"Cata" risponde calorosamente lui. Il suo sguardo si perde un attimo in quello dell'uomo che ha di fronte ed in maniera impercettibile serra la mascella. Betty che si accorge immediatamente del suo cambiamento di umore gli dice.
"Armando ti presento Michel Doinel. Cata ce lo propone come PR per la nostra azienda!" sorride felice.
La mente di Armando si confonde. Quell'uomo alto, biondo e con gli occhi azzurri a stretto contatto con Betty?? Neanche a parlarne! pensa.
Armando si  avvicina e gli stringe la mano presentandosi. Poi si rivolge verso Betty e le chiede gentilmente di andare in Presidenza con lui perchè deve parlarle urgentemente. Betty capisce che non è aria e lo segue, non prima di essersi scusata con i suoi ospiti.

"Cosa c'è Armando?" chiede.
"Non vorrai assumere quell'uomo vero?" le chiede furibondo.
"Perchè, cosa ci sarebbe di male?" ribatte lei. "Secondo Cata  è molto bravo nel suo lavoro e Ecomoda ne ha bisogno. Ci serve qualcuno che sia in grado di progettare una pubblicità comune per tutti i negozi e franchising, e anche un impiegato che posso mantenere le relazioni pubbliche con l'esterno e soprattutto se collaboreremo col Fashion."
"Sono d'accordo, ma non quell'uomo!" ribadisce.
"E perchè no? Cata assicura che è in grado di svolgere al meglio il suo lavoro. Che è un ottimo pubblicitario. Prima aveva una catena di ristoranti a Cartagena ma ora si è trasferito in città. I suoi ristoranti erano i più famosi della costa. Cosa ti dice questo?"
"Che non lo voglio a lavorare qui! E questa è la mia ultima parola!" esclama furioso.
"Io invece voglio che lavori con noi ed è la mia ultima parola!" ritorce lei.
"Betty, non capisce che sarà impossibile lavorare con quest'uomo? Tutte le segretarie, solo a vederlo passare sono impazzite e nessuna di loro è al posto di lavoro, per non parlare...". Armando si frena appena in tempo.
"Per non parlare di cosa?" domanda lei. "Finisci di dire quello che stavi dicendo!"
"Non..... non ha importanza".
Betty che lo conosce sufficientemente e sa cosa significhino le espressioni del suo viso, gli dice "Armando Mendoza! Non dirmi che sei geloso e che non vuoi che Michel lavori qui per questo motivo!"
"Io geloso?" ribatte lui, rivolgendole uno sguardo saccente.
"Bene, allora non ci sono problemi perchè lui lavori qui!" dice felice lei. "Adesso vado di là e gli dico che possiamo firmare il contratto di collaborazione!" aggiunge.
"Ho detto di no Betty!" ruggisce Armando.
"Non vorrai che per decidere una cosa simile, dobbiamo chiamare Mario Calderon per decidere a maggioranza vero?" Lo guarda con intenzione. Immagina che il vero motivo di quella discussione sia il fatto che lui è geloso, ma non lo ammetterebbe mai.  Soprattutto davanti a lei. Sa chè è ferito, nella fattispecie lei l'ha ferito.
"Senti Armando" gli dice guardandolo dritto negli occhi, "quando ho detto che ti volevo e che non ti avrei lasciato andare, dicevo sul serio. Forse pensi che il primo uomo che mi passa di davanti mi faccia dimenticare che io amo te, ma non è così. Quando ho scelto Jorge al posto tuo ero una persona diversa da adesso e ho imparato dai miei errori. Se in queste sei settimane, in cui abbiamo lavorato assieme, non ho detto niente rispetto alla nostra storia è stato perchè volevo che tu avessi il tempo di abituarti di nuovo alla mia presenza, ma non crederai che io possa aver speso quindicimilioni di dollari per innamorarmi del primo che passa!?! Ho messo tutto quello che sono e tutto quello che ho in questo progetto e ti amo. Ti amo da impazzire e non so cosa fare per essere perdonata da te, non so quanto altro tempo darti perchè tu capisca che solo insieme siamo felici, ma so per certo cosa farò. Non riuncerò ad un ottimo affare perchè tu sei geloso! Non lo farò. Ecco perchè andrò di là e siglerò l'accordo con Michel Doinel, e a te conviene venire con me ed essere felice di avere un nuovo PR che ti solleverà da un bel pò di lavoro!"
"Betty io..." ribatte lui, improvvisamente senza più cartucce da sparare. Dannazione ha ragione! Sono geloso. Geloso marcio, ma non iresco a perdonarla! Perchè ho l'impressione di essere un burattino nelle sue mani? Perchè? E se le dicessi che se mi ama non deve siglare questo accordo? Pessima idea amico! faresti un danno ad Ecomoda. Sai bene quanto lei che vi sere un PR e pubblicitario. Maledizione, maledizione, maledizione!

Vengono interrotti da Sandra che annuncia l'arrivo di Mario Calderon e della Dottoressa Garza.
"Falli entrare Sandra!" dice Armando. "Mi dispiace Betty, come vedi devo attendere Mario, puoi firmarlo tu l'accordo con il signor Doinel!"
Proprio in quel momento si apre la porta e Betty rimane senza parole. Vede entrare una donna bellissima, alta, bruna, con gli occhi azzurri che non appena vede Armando aguzza la vista. Lei rimane impietrita davanti alla scena.
"Dottor Mendoza devo parlarle immeditamente" gli dice Betty, rossa in viso.
"Betty, non posso adesso, ne parliamo dopo ok?" ribatte lui, imabambolato davanti a quella splendida donna e poi rivolgendosi con uno sguardo di soddisfazione verso Betty a voler dire Chi è geloso adesso???

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Betty aveva la necessità di andare avanti con la sua vita. Aveva dimostrato ad Armando che lo amava, in sostanza aveva comprato metà della sua azienda e sembrava che per lui questo non avesse nessuna importanza. L'arrivo dei manager del Fashion Group aveva rimescolato le carte. Gabriela non si scollava da Armando per più di quindici minuti al giorno, a parte quando era indispensabile farlo per motivi di lavoro. Lei si sentiva molto confusa e più di una volta Michel era andato a riprenderla nel bagno delle signore, alimentando i pettegolezzi su una loro possibile relazione, ma alla fine lui aveva ammesso con la banda delle racchie che era innamorato perso di Catalina e che stava cercando di conquistarla. "Questo non significa che io non sia un grande amico di Betty e che voglia il meglio per lei!" aveva aggiunto. Poteva contare sull'amicizia sincera di un sacco di persone, tutte le ragazze, Cata, Michel, Nicolas, però questo non la rendeva completamente felice. Perchè erano passati tre mesi dall'arrivo di Gabriela e lei aveva smesso di esistere per Armando. Le era anche capitato di incontrarli in vari locali durante gli eventi cui erano invitati come proprietari di Ecomoda. Non sapeva se avessero una relazione, ufficialmente, ma non era un segreto per nessuno che fossero amanti e che stessero vivendo una relazione molto appassionata. Betty, tra le lacrime, molto spesso si era chiesta se tornare e comprare l'azienda era valsa la pena. Una parte di lei sapeva che avrebbe amato Armando per sempre e che avrebbe fatto per lui qualsiasi cosa, ma adesso ce n'era un'altra, che a volte odiava, che le diceva che non poteva accettare qualsiasi cosa da lui. Per non parlare del fatto che gli aveva dimostrato in tutti i modi di non essere interessato a lei. Non sapeva quale fosse la cosa giusta da fare e non riusciva a uscire da quell'imbroglio nel quale si era messa da sola. Sentiva che doveva dare un senso alla sua vita e per il momento il lavoro era l'ambito nel quale riusciva meglio. La sua segretaria era Sofia, ma il fatto che Ana Maria fosse al piano degli uffici di presidenza faceva sì che fosse prontamente informata degli appuntamenti di Betty.

 *****

Come sempre Ana Maria è la più curiosa del suo gruppo di amiche. Sono davanti all’ascensore e sono appena tornate dalla pausa pranzo. In quel momento anche Armando, Gabriela e Kenneth sono nei pressi dell'ascensore. "Allora Betty" esclama Ana Maria "a che ora arriva Daniel Valencia per il vostro appuntamento?" "Ana Maria" la redarguisce Betty proprio mentre Armando a sentire quel nome stringe la mascella e digrigna i denti. "Mi state dicendo che Daniel Valencia deve venire in Ecomoda?" interviene nella discussione. "E per quale dannato motivo si può sapere? Credevo che dopo aver venduto le sue azioni non avesse più alcun motivo per rimettere piede in quest'azienda!" tuona. "Infatti Armando" afferma Betty. "Non viene di certo per qualcosa che riguarda Ecomoda! Viene per motivi personali, ha bisogno di parlare con me" aggiunge. Il suo tono di voce è quello di una persona piuttosto infastidita. Armando spalanca gli occhi al sentire la sua risposta. "E non pensi che sia fuori luogo che al lavoro tu riceva delle persone che non hanno a che fare con l'azienda?" le urla. "Assolutamente no! Non vorrai dirmi che tu non fai lo stesso? E se proprio vuoi saperlo, gli ho dato appuntamento verso la fine della giornata in modo tale che possa lavorare tranquillamente!" "Bene Betty" dice Armando in tono arrabbiato "sappi che non gradisco che quest'uomo torni nella mia azienda e....!" "É anche la mia azienda Armando e sono libera di ricevere chi voglio! Non metterò in pericolo Ecomoda, stanne certo!" ribatte in tono arrabbiato e dirigendosi verso il suo ufficio, lasciando tutti e in particolare Inesita che rimprovera Ana Maria per la sua curiosità che come sempre le ha messe nei guai!" ***** "Non posso credere che stiamo facendo questo fratello! Ci beccheranno!!" esclama Mario. "Zitto Mario!" gli risponde Armando. "Vuoi forse che ci scoprano? Meno male che si incontrano nella sala riunioni, così possiamo sentire!" "Mi sembra di essere Berta!" dice Mario mentre appoggia l'orecchio sulla porta cercando di capire cosa si stiano dicendo. "Non posso credere che Betty frequenti Daniel Valencia!" esclama Armando. Quell'idea lo fa infuriare e gli fa venire voglia di prendere a pugni qualcuno! Intanto in sala riunioni... "Dottoressa Pinzon" sta dicendo Daniel "la ringrazio di avermi ricevuto. Non era poi così scontato!" "Non si preoccupi dottor Valencia, siamo qui per parlare di affari o mi sbaglio?" Daniel non era arrivato solo, con lui c'era un giovane che aveva all'incirca ventitré anni. Si chiamava Tomas Garçia Perez. "No, non si sbaglia Betty" tentenna lui "se mi permette di chiamarla così! Vede Betty, sono qui a chiederle un favore molto particolare. Ecco, Tomas ....le chiedo riservatezza su questo punto.... Ebbene Tomas è mio figlio. Io non ho mai saputo della sua esistenza fino a pochi mesi fa, quando lui è venuto a cercarmi!" "Cosa?" esclama Betty guardando il giovane. Lo osserva attentamente e le piace quello che vede. Un giovane alto con gli occhi un po’ verdi e un po’ azzurri, molto simile a Daniel ora che ci pensa. "Si Betty" conferma Daniel mentre il giovane le rivolge un sorriso. "Tomas ha ventitre anni, io ne ho quasi quaranta e lui.... beh, sua madre è stata la mia prima fidanzatina, quando andavamo al liceo. Lei era figlia di un ambasciatore, perciò ha dovuto lasciare la Colombia e la nostra storia è finita. Io non ho mai saputo che era incinta perché i suoi genitori... hanno nascosto che Tomas fosse loro nipote, l’hanno sempre fatto passare come loro figlio.." "É una storia assurda" farfuglia Betty. "Lo so, dottoressa Pinzon" interviene per la prima volta il giovane. "É stato assurdo anche per me scoprire che i miei genitori erano i miei nonni. É stata una cosa casuale, non trovavo delle foto di mia nonna incinta di me e allo stesso tempo capivo che mia "sorella" aveva un attaccamento morboso verso di me. Poi lei si è sposata e finalmente quando è nato mio fratello ha avuto il coraggio di rivelarmi la verità. Cioè che era mia madre e che per salvare il buon nome della famiglia si era fatta passare per mia sorella. Lei e Daniel non si sono mai più rivisti e lei non ha pensato di cercarlo, anche perché ormai vive dall'altra parte del mondo. In Armenia. Io invece ho voluto sapere chi fosse il mio vero padre e l'ho cercato ed eccoci qui...." "Beh... sono felice per voi, che vi siate ritrovato intendo!" ammette Betty. "Ma io cosa c'entroo in tutto questo?" "Ecco, vede Betty" inizia Daniel "a quanto pare, mio figlio, cioè Tomas, si è appena laureato in Economia e Finanza, ha fatto alcuni corsi di specializzazione quest'estate. Ora cerca un lavoro, uno stage, qualcosa di simile. Ed io ho pensato a lei!" "A me?" farfuglia Betty. "Si Betty, lei è la migliore nel settore, sono certo che mio figlio possa imparare tanto da lei. Come sa, io lavoro nel ministero e potrei facilmente trovargli un altro posto, ma vorrei che imparasse da lei. Anche se io non sono più azionista, l'ho sempre stimata e anche se i nostri trascorsi non sono dei migliori, ho sempre avuto una buona opinione di lei come manager." "Dottor Valencia, parliamo chiaramente. E se lei mi stesse mettendo in azienda questo ragazzo per spiarmi? Per spiarci?" "Non lo farei mai" interviene Tomas. "Lei non mi conosce, lo ammetto e non so quali siano i rapporti tra lei e mio padre, ma io voglio solo imparare. Ho fatto delle ricerche su internet su di lei e devo dire che quello che dice mio padre è vero. É la numero uno! Potrebbe presentarmi anche Nicolas Mora? Muoio dalla voglia di incontrarlo!" "Calma, calma Tomas... vedremo quello che posso fare!"

*****

Il giorno dopo Betty convoca Armando e Mario in sala riunioni. I due sono molto arrabbiati perché il giorno prima non sono riusciti a sentire niente di quello che dicevano, perché Betty prima di iniziare la discussione con Daniel aveva serrato la porta di collegamento con la presidenza. "Bene" esordisce. "Ci siete entrambi" dice entrando dalla porta con Tomas. "Vi presento Tomas Garçia Perez. Lui sarà il mio assistente per sei mesi. Viene dall'Armenia e nel suo programma di studi è richiesto un tirocinio retribuito. Ha deciso di venire in Colombia perché ha alcuni parenti qui e può approfittarne per vedere come funziona il capitalismo da questa parte del mondo! Me l'ha presentato Daniel Valencia e... non credo che questo sia un problema. La famiglia del ragazzo è amica di vecchia data di Daniel, penso che anche voi avreste dovuto conoscerli anche se eravate più piccoli" conclude Betty. "Aspetta un attimo..." interviene Mario. " Garçia Perez... sei il figlio dell'ambasciatore?" chiede. "Si" gli risponde Tomas. Avevano deciso di non rivelare ancora che fosse il figlio di Daniel e dal punto di vista legale, lui risultava ancora il figlio di Tomas Garçia Perez e non il nipote. "Scusami Tomas, non ho nulla contro di te" aggiunge Armando rivolgendosi a Betty "non pensi che prima di assumerlo avresti dovuto parlarne con me?" "Armando" comincia Betty "la decisione riguarda il settore finanziario che è a carico mio, tra l'altro ne riceveremo dei benefici perché è il suo primo lavoro e lo Stato ci finanzia parte del suo stipendio... quindi... te lo sto dicendo adesso...!" "Io sono il presidente" grugnisce Armando. "Queste decisioni devo prenderle io! Non puoi agire alle mie spalle!" "Io non l'ho fatto. Nemmeno sapevo cosa volesse Daniel ieri. Visto che la metti così, chiedo di metterla ai voti. Io sono favorevole. Mario tu?" gli chiede Betty con quegli occhi che vogliono dirgli: Attento a quello che fai, non ti ho ancora perdonato. "Va bene!" interviene Armando "lui può restare, ma tu vieni con me in presidenza" esclama prendendo Betty per un braccio e spingendola in Presidenza. "Devo parlare con te!" conclude.

 ******

Betty ha seguito Armando con una espressione di fastidio. Non appena entrano in Presidenza, Armando si volta verso di lei e incrociando le braccia sotto le ascelle nella sua tipica posizione quando è arrabbiato le dice "Non hai pensato che questo Tomas potrebbe essere una spia di Daniel Valencia, anche se non hanno più nemmeno un'azione dell'azienda, non mi stupirei se volesse spiarmi solo per rovinarmi!" "Questa è stata la prima cosa che ho chiesto e Daniel mi ha assicurato sul fatto che non è sua intenzione danneggiare Ecomoda. Vuole solo che il ragazzo collabori con me. Lui ha molta stima di me come economista e vorrebbe che Tomas lavorasse con me! Perchè lui conosce la famiglia del ragazzo e si è impegnato affinché facesse esperienza nel mondo economico sud-americano!" "Daniel? Adesso è Daniel?" chiede Armando. "É il suo turno adesso?" "Eh?" Betty non capisce immediatamente quale sia il significato della domanda di Armando e di quanto sia offensiva nei suoi riguardi. "Ti ho chiesto" riprende Armando "se è arrivato il momento di Daniel nella tua vita. Ogni volta, anche se dici di essere disposta a fare di tutto per me, c'è sempre qualcuno cui permetti di prendere il mio posto! Quindi te lo chiedo direttamente io. Hai una relazione con Daniel?" Betty, ferita dalle sue parole e con gli occhi lucidi gli risponde. "Sei molto ingiusto con me Armando. Io non ho nessuna relazione con Daniel Valencia, a malapena lo conosco, né m’interessa conoscerlo. Mi fa piacere sapere finalmente l'opinione che hai di me! Sei un sadico, un miserabile. Se non vuoi più avere a che fare con me, dimmelo chiaramente ed io farò di tutto per cancellarti dalla mia vita. Ma non ti permetto di insinuare che io non sia in grado di aspettarti, quando negli ultimi tre mesi non hai fatto altro che sbattermi in faccia la tua relazione con Gabriela. Se tu mi amassi davvero, non avresti mai avuto una storia con lei. Perchè amare significa volere prima di tutto il bene dell'altro ed io sì, ti amo. Ti amo così tanto che non ho detto nulla in tutto questo tempo anche se muoio dentro e adesso tu, mi dici che non sono in grado di aspettarti? Che non è vero che posso sopportare ogni cosa? Tu lo sai cosa significa vedere l'uomo che amo avere un'altra? Lo sai?'" conclude con le lacrime sul viso. "Si che lo so" ritorce lui. "Lo so benissimo! Cosa credi che abbia provato io, quando tu hai scelto Jorge e quando sono stato costretto a vedervi in ogni angolo della città?" "E vuoi farmela pagare giusto? Ogni cosa si riduce a questo! Io che scelgo Jorge e tu non mi hai mai perdonato! Quindi di conseguenza devi vendicarti? É questo Armando il punto? La tua vendetta contro di me?" Armando si muove come una tigre in gabbia. Non avrebbe dovuto tirare fuori la discussione. "Perdonami Betty, non avrei dovuto tirare fuori questi argomenti.... Io... non so cosa mi è preso! Puoi fare della tua vita ciò che vuoi, puoi frequentare chi vuoi.... io non interferirò." "Non capisci che io ti amo?" gli chiede Betty quasi urlando. Notando la sua espressione fredda decide di giocarsi tutto. "Va bene Armando. Non posso forzarti a stare con me, o ad amarmi. Non a questi punto. Adesso hai due opzioni. Puoi dirmi la verità e cercare di riparare tutto quello che siamo stati in grado di distruggere tra di noi, oppure puoi lasciarmi andare via, ma se vado via.... è finita per sempre. Per sempre. Io avrei fatto di tutto per te. Se solo tu mi amassi. Ma non posso restare ad aspettare un uomo che non mi ama e che vuole solo distruggermi e vendicarsi per aver preso la decisione sbagliata. Tutti commettono errori. Tutti, anche tu. Dimmi... cosa vuoi che faccia?" "Io...." mormora Armando mentre arrossisce dalla rabbia "io non riesco a perdonarti Betty, mi dispiace!" ammette. "Non ci riesco. Non riesco a dimenticare che tu non ti sia fidata di me, che prima tu abbia scelto Jorge e poi che lo abbia scelto di nuovo, quando pensavi di essere incinta. Io ti ammiro, perché tu vuoi fare sempre la cosa giusta ma odio anche questo lato del tuo carattere. Non riesci a seguire il tuo cuore. Anche adesso." "Io non riesco a seguire il mio cuore?" controbatte lei. Avrebbe voglia di dirgli che per lui ha cambiato la sua vita e ha venduto tutto quello che aveva per stargli accanto, ma non lo fa perché sa che rinfacciarglielo non sarebbe il modo più giusto per sistemare le cose. " Sei tu che hai paura di seguire il tuo cuore! Pensi che io possa ancora farti del male. Ma non è così. Io voglio renderti felice! Se non lo capisci, non posso farci nulla! Mi ami Armando? Mi rispondi?" gli chiede afferrandolo per il mento e portando il suo sguardo alla sua altezza. Lui abbassa gli occhi incapace di sostenere il suo sguardo. Lei si asciuga le lacrime e gli dice "Va bene, non c'è bisogno di aggiungere altro. Ho capito tutto". Continua ad asciugarsi le lacrime e cerca di fare dei respiri profondi per riprendere il controllo di se stessa. "Bene" afferma "Non ho nessuna intenzione di disfarmi delle azioni di Ecomoda, quindi spererei che possiamo essere in grado di trovare un accordo tra di noi per il bene dell'azienda. Sono convinta che dobbiamo reinvestire parte dei profitti per provare ad ampliare la produzione, lanciando nuove linee. Dobbiamo approfittare del fatto che abbiamo un socio come il Fashion Group. Ti farò sapere, quando avrò elaborato qualche strategia al riguardo." Si dirige verso la porta e la apre. Si rivolge verso di lui e gli dice "Armando, cerca di essere felice!" ed esce.

 *****

Mario vede Betty correre verso il bagno delle signore con la mano davanti alla bocca e le lacrime agli occhi. Decide di dirigersi nell'ufficio di Armando. Lì lo trova seduto impietrito sulla sua poltrona. "Tigre" domanda "Cosa è successo?" "É finita, stavolta è finita davvero?" "Tra te e Betty dici?" "Si" "Non vuoi dirmi cosa è successo?" chiede Mario. "No, voglio un whisky adesso. Come sempre, sono riuscito a rovinare tutto. Non mi perdonerà mai! Io volevo solo farla soffrire un po’, come lei ha fatto soffrire me, mi ha distrutto, mi ha lasciato un morto in vita ma ora io... non riesco a fare a meno di odiarla. Non l'ho mai odiata in tutto questo tempo. Mai, ma da quando mi sono svegliato dal coma, non riesco a farne a meno. La odio con tutto me stesso. Non voglio farle del male, ma la odio e le faccio del male." "Ah.... ecco, come diceva quel poeta latino... Odio e amo, perché succede? Non lo so e mi tormento " "Calderon" gli dice Armando "non sono in vena di scherzi! Voglio stare solo!" "Tigre, sei sicuro che vuoi lasciarla andare? Sai bene che è pieno di uomini che non vedono l'ora di poter avere una relazione con lei! In questi mesi è stata assediata da pretendenti!" "Cosa?" chiede Armando. "Fratello, ma dove vivi? Non vedi come la guardano gli altri manager mentre siamo in riunione? Non ti sei accorto di come la guardano ai cocktail? Non sai che per tre settimane, ogni mattina le sono arrivati dei fiori?" "No, come mai io non mi sono accorto di niente? E chi glieli mandava? Daniel Valencia?" "Daniel Valencia è interessato alla nostra Betty????" domanda curioso Mario. "E non siamo riusciti a sapere nulla su quello che si sono detti?" "No, solo di Tomas, hanno parlato di questo! Mi vuoi dire chi dannazione le mandava questi fiori? Jorge?" "Noooo Mendoza. Da quello che so Jorge si è rimesso con Rachel, hanno deciso di darsi una seconda possibilità e si sono trasferiti in Argentina!" "E allora chi le ha mandato questi fiori Mario? Michel? Ma Michel è sempre stato innamorato di Cata!" "Perchè ti interessa saperlo Tigre? Non hai detto che la odi con tutto il tuo cuore?" chiede Mario. "Dannazione, dannazione! Non lo so cosa provo davvero! Non lo so!!"

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


"Cosa ci fai tu qui?"
"Mi fai entrare o disturbo?"
"Cosa ci fai qui?" chiede Betty ad Armando. "Non mi sembra di averti invitato! Cosa ti porta da queste parti? E come hai fatto a scoprire dove vivo?"
Armando la guarda con la faccia contrita di chi è stato colto in flagrante.
"Fammi indovinare" lo incalza Betty. "Mi hai seguito?... Vuoi dirmi qualcosa?"
"Cosa c'è tra te e Daniel Valencia? Mi fai entrare?"
Betty si fa da parte e Armando entra nel suo appartamento.
"Perché dovrebbe interessarti cosa c'è tra me e Daniel Valencia, e NON ricominciare con il fatto che ti ho detto che ti avrei aspettato a vita. Mi hai fatto ben capire che non sei interessato a me. Mi odi, no?" chiede Betty.
Armando non sa cosa fare o dire. Deve ammettere che non è stata proprio un’idea intelligente quella di andare da Betty, dopo aver visto andar via Daniel da casa sua. Ma da ormai quasi due mesi non fa che seguirli per scoprire se hanno una relazione.
Da quando li ha visti tempo prima in Ecomoda, e poi insieme ad un cocktail, non può fare a meno di pensare che le parole di Betty erano tutte bugie e che lei ancora una volta l'ha dimenticato con facilità. Di nuovo. Nonostante tutto quello che gli ha sempre detto e cioè che lo avrebbe aspettato e amato per sempre!
"Cosa c'è tra te Daniel?" domanda nuovamente Armando.
"Perché mi fai questa domanda? Cosa te ne importa?"
Armando per tutta risposta la avvicina bruscamente a sé e la bacia. Betty cerca di opporsi ma non ci riesce. Armando le prende il viso tra le mani e la bacia dappertutto con riverenza, per poi riappropriarsi delle sue labbra.
Betty non capisce più niente. Sente solo che ama quest'uomo e non riesce a dimenticarlo in nessun modo. Non riesce ad andare avanti o indietro. Da nessuna parte. Sente solo che non sarà mai felice senza di lui. Per questo cede e lo stringe a sé e partecipa ai suoi baci. Armando in preda ad un folle desiderio di lei, inizia a spogliarla e le chiede dove sia la sua camera.
Entrambi non smettono di accarezzarsi e baciarsi mentre disseminano l'appartamento di Betty con i loro vestiti. Raggiungono la camera da letto e Armando, famelico sdraia Betty sul materasso guardandola intensamente negli occhi.
Quegli occhi che non lo fanno dormire la notte. Non gli danno tregua. Affollano i suoi pensieri e i suoi desideri. Incapace di stare zitto, con un enorme peso sul cuore le chiede "Non sto sostituendo Daniel Valencia, Betty? Non lo stai tradendo con me, vero?".
Betty spalanca gli occhi, sbatte più volte le sopracciglia e non appena realizza quello che lui le ha chiesto, lo spinge da sopra di sé e con la maggiore dignità possibile dal momento che è quasi nuda gli dice "Vai via Armando. Vai via!" e scoppiando a piangere si chiude in bagno.

Mendoza sei davvero un idiota! Pensa Armando. Cosa ti passa per la testa? Come puoi chiederle una cosa del genere? Ma d'altronde perché non dovresti pensarlo se escono assieme quasi tutte le sere? E quel Tomas? Proprio l'altro giorno li hai incontrati tutti e tre insieme in quel locale. Devi ammettere che però in azienda si comportano benissimo.
"Betty" dice mettendosi dietro la porta chiusa del bagno. "Esci, ti prego. Dobbiamo parlare!"
"va via" urla lei con la voce rotta dai singhiozzi.
"Se non apri, rompo la porta a calci!" ribatte lui.
Una distrutta Betty, in lacrime e con gli occhi gonfi apre la porta del bagno e poi va a rannicchiarsi vicino il muro della doccia, dove riprende a piangere convulsamente.
Armando sente il suo cuore spezzarsi nel vederla in quel modo. Sente di essere lui il responsabile delle sue condizioni.
Sconfitto, si avvicina a lei e la stringe tra le braccia cullandola e cercando di farla calmare.
Entrambi sono dei vasi vuoti. Non hanno nemmeno la forza di litigare. Cercano solo il modo di sbrogliare la matassa delle loro vite.
Betty, con gli occhi gonfi di pianto gli chiede "Cosa sei venuto a fare, qui? Quando mi lascerai in pace?"
"Temo che mai Betty!" le risponde Armando. "Quando ti ho visto con Daniel Valencia ho deciso di seguirvi e  vi ho visto salire in questo appartamento e ho aspettato che lui andasse via per poter bussare e farti una scenata!" ammette.
"E con quale diritto pensi di poter fare questo?" urla furibonda Betty mentre torna nella stanza e indossa i suoi abiti.
"Io" farfuglia Armando. "Vi seguo da quasi due mesi!"
"Che cosaaaa? E perché faresti una cosa del genere?" chiede Betty. "Già lo so, temi che io possa accordarmi con Daniel per portarti via Ecomoda, no?"
Armando la guarda sempre più infuriato. Sente che sta per esplodere. La ama, la ama da morire, dannazione. La ama ma ha una paura terribile che sia troppo tardi. Che lei non lo voglia più. E poi allo stesso tempo lui non vuole amarla, non vuole dipendere così tanto d lei, non vuole soffrire più. Ma non riesce a lasciarla andare via. Non immagina la sua vita senza di lei, ma la odia, perché l'ha ferito così profondamente che non riesce a fidarsi.
"Tu mi hai sostituto!" sussurra.
Betty si volta sconvolta. "Mi metti sempre da parte. Non sono mai la tua prima scelta ed io non lo sopporto. Non sopporto di non essere il più importante dei tuoi pensieri. E ti amo. Non posso fare a meno di amarti. Mentre tu vai avanti con la tua vita."
"Tu non hai capito nulla di me! Proprio nulla Armando! Ancora con questa storia che io preferisco altri a te? Cosa devo fare per convincerti che non è così?"
"Hai una relazione con Daniel Valencia?" chiede lui.
"Noooooo, dannazione no! Magari potessi avere una relazione con chiunque! Ma non ci riesco" urla Betty. "Mi sembra di tradirti e tu nemmeno mi vuoi. Vuoi solo tenerti la tua dannata impresa!"
"Non è vero!" protesta Armando.
"Vieni a casa mia e mi accusi di essere l'amante di Daniel Valencia, praticamente una sgualdrina. Una che non si fa il minimo problema a passare da un uomo all'altro mentre io sono così innamorata di te che non riesco neanche a respirare sapendo che tu non mi vuoi. Cerco di galleggiare come posso e tu hai l'ardire di venire qui con la tua sfiducia come sei io ti appartenessi! Tu non mi vuoi, te lo  ricordi?"

Armando si sente come una tigre in gabbia. Vorrebbe prendere a pugni qualcuno. E invece, da solo, in preda alla sua furibonda gelosia, ha deciso di andare da Betty. Ma perché? Cosa vuole da lei?
"Chi ti ha mandato dei fiori in ufficio due mesi fa?" chiede.
"EH?" risponde Betty.
"Tempo fa in ufficio ti sono arrivati dei fiori, da parte di chi?"
"E cosa te ne importa? Cosa vuoi da me Armando? Cosa?" continua a chiedere lei.
Improvvisamente Armando scoppia in lacrime.  
Betty è allucinata. Le sembra di stare vivendo in una realtà parallela. Armando che arriva, la accusa di essere l'amante di Daniel, le dice di amarla e poi si mette a piangere. Forse si sveglierà e scoprirà che è tutto un incubo.
"Armando" dice Betty.
Lui si asciuga le lacrime e le dice "Sai cosa sono venuto a fare? Sono venuto a chiederti come fare per andare avanti Non ce la faccio. Aiutami. Non riesco a smettere di amarti e di odiarti e di essere geloso. Aiutami Betty. Solo tu puoi farlo!"
Betty ammutolisce davanti a quelle parole, perché è quello che prova lei. Nonostante tutto quello che è successo tra di loro, gli errori, i fraintendimenti sono lì, sconfitti a provare gli stessi sentimenti.
Betty sente che deve fare qualcosa, perché così non può più andare avanti. Lei lo ama. Con tutto il suo cuore. Non ha mai smesso di amarlo. Sa bene di averlo ferito come mai nessuno aveva mai fatto.
"Armando" lo chiama. "Andiamo in salotto. Ho bisogno di bere qualcosa. Una valeriana per la precisione! Ne vuoi una?"
"Si grazie."
Una volta in salotto con le loro tazze fumanti, si siedono entrambi sul divano. 
"Betty, io ti amo" ammette Armando. "Così non posso andare avanti. Non riesco a immaginare la mia vita senza di te. Non mi passa per la testa che tu non ci sia nella mia vita!"
"Però se il tuo odio nei miei riguardi è più forte del tuo amore" ribatte lei "come possiamo stare assieme? Io non sono in grado di ricevere altro male da te."
"Per me è molto difficile riuscire a fidarmi di te" confessa lui. "È come se non riuscissi a credere che sei pentita dei tuoi errori. Di non avere scelto me..."
"Non sai quanto me ne sia pentita invece!" lo interrompe Betty. "Mi stai facendo soffrire in modo terribile. Sento un nodo che mi stringe lo stomaco ogni volta che penso al fatto che ti ho perso per la mia stupidità e questa sofferenza, mi assale nei momenti più impensati. Non faccio che dirmi che sono stata una stupida, che per il mio orgoglio ho perso tutto e che sono stata la causa del tuo incidente. Se tu fossi morto, io sarei morta con te. Però allo stesso tempo" continua lei, rannicchiandosi su se stessa " non riesco a fare a meno di cercare delle forme di protezione da te. Perché sei ancora in grado di farmi del male, ne sarai capace sempre e ... il mio orgoglio è l'unica cosa che mi resta!"
"Iooo" farfuglia Armando "sono stato consapevole fin da subito che tu eri e sei un tesoro, una persona speciale. Che qualsiasi uomo con un po’ di sale in zucca si sarebbe innamorato perdutamente di te nonostante tutto.  E l'ho sempre temuto. Credo che quello che non riesco a perdonarti è che tu abbia confermato quello che penso di me. Cioè che sono un miserabile, un uomo pieno di difetti e che non ti merita. Perchè tu meriti qualcuno migliore di me al tuo fianco, e quando tu hai scelto Jorge, è stato come se confermassi quello che io penso..."
"Armando, io non ho scelto Jorge. Io non ho accettato di restare con te in quel momento perché tu me lo stavi imponendo! Stavi decidendo per me e mi avevi appena distrutto la vita!"
"Lo so. Però io avrei fatto di tutto per farmi perdonare. Perchè io sono davvero innamorato di te. Probabilmente tu sei l'unica persona che mi abbia dimostrato affetto, amore disinteressato senza volere nulla in cambio ed io non ero pronto a rinunciare a questo. È bello sentirsi amati."
"Perchè dici questo? Tante persone ti amano!"
"Si probabilmente si. Però la tua fiducia cieca nei miei riguardi non l'ha mai provata nessuno e io... per me è difficile vivere con la consapevolezza che quella fiducia era rivolta a qualcun altro e non a me."
"Io mi sono innamorata di te non appena sono entrata in Ecomoda e non ho smesso di amarti per un attimo. Per molto tempo il mio è stato un amore silenzioso, perché tu non eri quello che io volevo che fossi, o almeno come avevo immaginato che fossi. Mi hai distrutto la vita e fatto soffrire molto più di Miguel, però abbiamo vissuto tanti momenti bellissimi assieme. E per tanto tempo ho pensato che custodire quei ricordi poteva bastarmi per essere felice. Per andare avanti. Poi è arrivato Jorge. Io non l'ho mai amato come amo te. Non ci sono riuscita e non so il perché. Quando pensavo di essere incinta ho realizzato che avrei voluto che fossi tu il padre dei miei figli. Nonostante tutti i tuoi difetti, ma non potevo lasciare che tu rinunciassi alla possibilità di avere dei figli tuoi che fossero solo tuoi. Cioè Armando, io non volevo essere la causa del riproporsi della situazione che tu stesso hai vissuto di essere detronizzato da figli di altri. Non potevo farti questo. Non volevo toglierti l'esclusività di essere il padre dei tuoi figli."
"Perchè Betty? Non ti ho forse detto che avrei amato il tuo bambino come se fosse il mio? Tu non ti fidi di me. I nostri figli sarebbero stati fratelli di tuo figlio, non estranei e io non avrei fatto preferenze, proprio perché so cosa significa!"
"Vuoi dire che non hai pensato nemmeno per un momento che fosse ingiusto quello che stava succedendo? E stava succedendo per la mia testardaggine. Io non avrei mai e poi mai potuto accettare di farti questo!"
"Perchè non capisci che io avrei voluto stare con te a prescindere? Non respiro senza di te, non sono felice.  Sopravvivo."
"Non è quello che mi hai detto in azienda!"lo accusa lei.
"Mi hai fatto molto male, ma io da sempre so che sono più felice quando sono infelice con te che quando sono felice da solo. Hai una storia con Daniel Valencia?" le chiede a bruciapelo.
"No, Armando, no! Come devo dirtelo!??"
"E allora cosa c'è tra di voi?"
"Diciamo che un rapporto di amicizia.... sta nascendo e poi c'è Tomas!"
"Chi è Tomas?"
"Mi stai facendo il terzo grado!" lo accusa lei. "Ti vedi ancora con Gabriela?"
"No. Ammetto che ho iniziato questa storia per ferirti. Ero arrabbiato e..."
"Non continuare. Chiodo schiaccia chiodo no?" infierisce.
"Chi è Tomas?" chiede lui.
"Non posso dirtelo! È un'informazione riservata. Ma fidati di me, non farà nessun danno all'azienda!"
"Non ti fidi di me al punto di dirmelo?" afferma Armando con tono deluso.
"Ho promesso a Daniel che non avrei detto nulla su Tomas di quello che mi ha rivelato!"
"Ok, ok. Capisco che per chiudere questo circolo vizioso qualcuno debba cedere e per questa volta sarò io, però non mi piace che tu mi ometta informazioni."
"Io non ti ometto informazioni Armando!" sorridendogli dolcemente e sentendo rinascere dentro di sé un sentimento di speranza che credeva perso per sempre. "Armandoooo" chiede titubante "cosa ti ha portato qui davvero? Cosa vuoi da me? Non l'ho ancora capito". Betty sa bene che il tempo dei giochetti è finito. Definitivamente finito.
Armando che si era alzato e aveva iniziato a passeggiare per il salotto, si avvicina a lei e prendendole il viso tra le mani le chiede "Vuoi sposarmi?"
"EH?" sobbalza Betty. "Non ho capito!"
"Hai capito benissimo invece? Vuoi sposarmi?"
"Ma...non ho ancora capito se ti fidi di me, se mi ami, se mi odi. come faccio a risponderti?"
"Forse sei tu che non ti fidi di me o non mi ami abbastanza!"
"Non è questo è che...."
"Ascoltami Betty, chiedendoti di sposarmi sto facendo un salto nel buio, spero l'ultimo della mia vita, ma il più alto. Non sono felice senza di te. Io ti amo, non riesco a non amarti. Ti giuro che sono qui solo per amore, e va bene anche un po’ per gelosia, ma di più per amore, quindi te lo dico nuovamente. Quello che voglio è che tu rimanga con me. Vorrei che potessimo affrontare questa cosa assieme. Perchè io ti amo. E se vai via, butti alle ortiche un amore vero. Perchè io non accetterò mai di condividerti con nessuno. Non ho mai amato nessuno prima di te.... non sapevo cosa fosse l'amore. Ti darò tutto di me, ma voglio tutto di te. Anche la tua ira contro di me, ma che sia mia. Vuoi sposarmi?"
Le parole di Armando riportano Betty indietro nel tempo! Quanta vita insieme hanno perso! Pensa a quanto abbia rimpianto la decisione sbagliata che ha preso in quella stanza di albergo. Lo guarda negli occhi vede il suo amore, sa che lui è lì perché la ama!
"Allora Betty?" incalza lui.
Con gli occhi che brillano di felicità, lei decide che è arrivato il momento di correre questo rischio. Di superare il passato e tutto il dolore vissuto. "Si" sussurra. "Voglio sposarti" esclama con le lacrime agli occhi, stringendolo contro di se. "Ti amo, ti amo, ti amo" gli ripete incessantemente, con il viso bagnato di lacrime, finalmente libera da quella tensione che le attanagliava l'anima convinta com'era che non sarebbe mai più stata felice.
Ridendo si stacca da Armando e gli da un bacio. "Possiamo sposarci domani? Oppure dopodomani? I miei documenti sono pronti da tempo, tu puoi avere i tuoi?"
"Ma Betty, io ho sempre pensato che tu volessi sposarti in chiesa!"
"Si è il mi desiderio. ma per questo ci vorrà tempo. Io vorrei che il matrimonio civile venga celebrato subito. Senza nessuno. Solo noi e i testimoni. Rimandiamo la festa a dopo. Ma voglio essere tua moglie da un sacco di tempo e non voglio perderne altro!" gli dice depositandogli lievi baci su tutto il volto.

E così Armando e Betty, davanti ad un giudice, con la sola presenza di Mario, Cata e Nicolas diventano marito e moglie.

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


“Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Armando e Beatriz che finalmente dopo quasi cinque anni di tira e molla, tra alti e bassi, hanno finalmente deciso di regolarizzare la loro situazione! La sciatemi dire che non ho mai conosciuto sposi più testardi di questi due!” dice don Carlos.
Tutta l’assemblea sorride, ma gli sposi sono persi ognuno negli occhi dell’altro. Si tengono per mano e non fanno altro che guardare il brillio dei propri occhi riflessi in quelli dell’altro. Leggono felicità, gioia e tanta tenerezza. Stanno finalmente facendo realtà il loro sogno di sposarsi davanti a Dio, davanti a tutti i loro amici, come non hanno voluto fare due mesi prima quando si sono sposati con il rito civile. E da quel momento tutto è stato gioia, tutto è stato facile anche parlare con i rispettivi genitori.
Don Hermes che era lo scoglio più duro, li aveva sorpresi. “Era ora che entrambi metteste la testa a posto! Finalmente questa figlia mia ha avuto il coraggio di seguire il suo cuore! Ma tu Armando, che fai già parte della mia famiglia, cerca di non farla soffrire mai più… altrimenti…

“Non ci sarà un altrimenti don Hermes, voglio essere felice e voglio far felice Betty, solo questo è il mio desiderio”. Don Hermes li aveva abbracciati e poi li aveva invitati a cena.

Avevano passato sessanta giorni di assoluta felicità. Stavano cercando di ricostruire il loro rapporti su basi di fiducia e lealtà che sembravano essere andate perdute nel tempo, con tutte le cose che erano successe tra di loro. Si amavano e si desideravano, sentivano di non poter stare separati e che dovevano costruire qualcosa che fosse loro, solo loro. Non erano mancati i momenti negativi, soprattutto a causa della gelosia di Armando nei confronti di Daniel. Betty non aveva voluto dirgli che rapporti ci fossero tra di loro e Tomas. “Se non me lo dici è perché evidentemente non ti fidi di me” diceva Armando. “Sai bene che ho promesso a Daniel che non avrei rivelato a nessuno ciò che riguarda Tomas, e poi TU potresti fidarti di me e stare tranquillo se ti dico che non hai niente da temere” ribatteva lei. “Quindi io sono nessuno per te? Ti ricordo che stai parlando con tuo marito!”
“Si, con mio marito, non con il mio padrone, io non sono di tua proprietà e posso avere dei segreti che dei miei amici mi chiedono di custodire, anche con te!”
“Non puoi essere seria Betty! Quindi se io avessi dei segreti con te tu saresti tranquilla?”
“Se non danneggiano in alcun modo la nostra relazione non ci sono problemi. Significa che ognuno di noi ha i suoi spazi!”
“Tu vuoi avere i tuoi spazi? Mi stai dicendo che io ingombro tutto il tuo
spazio!”
“Armando” cercava di farlo ragionare Betty “tu ingombri tutto il mio cuore. E questo mi fa felice. Non sono mai stata così felice in vita mia, ma ho diritto ad avere degli spazi di privacy da te, soprattutto se riguardano i miei amici. Non devi sentirti sminuito per questo!”
“Io non la vedo affatto così” continuava lui “voglio sapere tutto di te e dei tuoi ‘amici’. E poi da quando in qua Daniel è tuo amico?”
E continuavano a discutere all’infinito, fino a quando Betty decideva che era il caso di dedicarsi ad altro e lo distraeva baciandolo. A quel punto Armando perdeva la nozione del tempo e dello spazio e si ritrovavano a letto e solo la mattina seguente oppure molto dopo lui si rendeva conto che Betty aveva trovato il modo di ridurlo alla sua mercé e che non aveva le informazioni che voleva e ricominciava con l’ interrogatorio, Betty sbuffava e non lo ascoltava e nel frattempo la via continuava.

Quei due mesi erano trascorsi volando e avevano avuto appena il tempo di organizzare il loro matrimonio religioso. Margherita e Cata si erano date molto da fare affinché tutto fosse perfetto. Margherita aveva capito da un pezzo che la felicità di suo figlio era Betty e quando le avevano comunicato la pazzia del matrimonio civile, aveva solo sospirato e rivolto una preghiera al cielo affinché tutto andasse bene tra di loro.
La funzione religiosa si sta svolgendo normalmente, Armando non fa che ripetere a Betty “Sei bellissima amore mio” e Betty gli risponde “anche tu!” con tutto l’amore che sente verso il suo sposo.
La funzione è giunta al punto in cui gli sposi devono scambiarsi i voti matrimoniali, quando qualcuno interrompe tutto. "Mi dispiace interrompere" esclama un uomo in divisa avvicinandosi verso l'altare.
Mario Calderon e Camila Mendoza in qualità di testimoni dello sposo si rivolgono alla persona che è appena entrata in chiesa.
“Come si permette di interrompere questa funzione” aggredisce Camila il nuovo entrato. Mentre nel frattempo anche altre persone entrano in chiesa e sono tutti poliziotti, alcuni hanno la scritta FBI sui loro giubbotti.
“Signora, non so chi sia lei, ma io sono il Tenente Ramirez della polizia colombiana e sto cercando Armando Mendoza, mi hanno detto che lo avrei trovato qui!”
Armando che stringe Betty con una mano si avvicina al poliziotto e gli dice “Sono io Tenente.” Don Roberto e don Hermes si avvicinano ad Armando per capire cosa stia succedendo. Yousef che è presente al matrimonio del suo amico incrocia le braccia e cerca di capire cosa accade.
“Signor Mendoza, mi dispiace interrompere il suo matrimonio, ma la dichiaro in arresto per appropriazione indebita, riciclaggio di denaro sporco e traffico internazionale di droga.”
“Cooosaaaaa?” urla Betty. “Armando….”
“Agente non può dire sul serio” interviene don Roberto. “Deve esserci un errore! Lei sa chi sono io?Uno dei più grandi industriali di questo paese, pensa forse che mio figlio possa aver così tanto bisogno di denaro rispetto a quello che già ha, da dover rubarlo?”
Armando è attonito davanti a quello che sta succedendo.
“Che prove avete per lanciare una accusa di questo tipo?” chiede Yousef.
“Lei chi è? Mi scusi, per arrestarlo abbiamo le prove di ciò per cui lo accusiamo. Lei signor Armando Mendoza è accusato di aver sottratto denaro al Fashion Group e di aver messo su un traffico di droga, per poi re-immettere nel mercato il denaro sporco attraverso la sua azienda.”
“Tutto questo è assurdo. Io non ho mai fatto uso di droga in vita mia, figuriamoci organizzare un tarffico!”
“Vi state sbagliando”interviene Betty. “Siete completamente in errore. Dovreste arrestare me. Sono io che mi occupo delle finanze dell’Ecomoda e vi posso garantire che non c’è nessun movimento illegale nei nostri conti!”
“Signora, credo che anche lei dovrà essere sentita dal giudice ma per il momento il dottor Mendoza deve seguirci in centrale. Se lo fa spontaneamente potremo evitare di ammanettarlo.”
Betty che per tutto il tempo ha tenuto saldamente per mano Armando si rifiuta di lasciarlo. Lui la guarda intensamente negli occhi e la abbraccia mentre lei si scioglie in lacrime tra le sue braccia. Dopo un momento,si rivolge a Yousef e gli dice “Amico, abbi cura di lei, mentre sono via”.
Margherita piangendo si stringe a Roberto, Camila si avvicina ai suo genitori. “Non preoccuparti figliolo” dice Roberto ad Armando “chiamo immediatamente il nostro avvocato. La cosa non finisce qui.” E seguono Armando che viene portato via dalla polizia.

Betty, sconvolta, in lacrime, piegata in due dal dolore viene consolata da Yousef, la cui mano ha sostituito quella di Armando. Nicolas, Cata, donna Giulia e Hermes la circondano.
“Non può essere vero, non può star succedendo a me! Non è possibile. Tutto questo non è possibile! Oggi doveva essere il giorno più bello della mia vita, avrei dovuto annunciare a tutti voi, compreso ad Armando che sono incinta, non doveva finire così!”
“L’ho sempre detto io Betty, che il diavolo è in agguato! E voi non volete darmi retta!” esclama Hermes.
“Aiutatemi” dice Betty “voglio cambiarmi e voglio andare in centrale, non potranno negarmi di vederlo, dopotutto io sono sua moglie. Sono la signora Mendoza e mio marito è innocente.” Si rivolge agli invitati ancora in chiesa, quasi urlando “ditelo a tutti, mio marito è innocente. Avete capito? Non dimenticatelo mai! Armando è innocente!”     

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Non era stato facile convincere Betty a non andare al commissariato nelle sue condizioni, ma ci erano riusciti. Adesso si trovavano tutti a casa sua, tranne Yousef, che aveva accompagnato don Roberto e Armando. Lei era certa che Armando non avrebbe capito il perché non fosse andata e si era disperata per ore e ore.

“Allora don Roberto” chiede al suocero che è di ritorno dal commissariato “come sta Armando? Di cosa lo accusano?”

“Betty, figliola”  le dice lui abbracciandola “la situazione è più grave del previsto. Credono che lui abbia sottratto dei fondi al Fashion Group per mettere su un traffico di droga.”

In quel momento suonano alla porta. Julia va ad aprire ed entrano Yousef e un signore che nessuno conosce.

“Betty” la chiama Yousef “ti presento Alexandre Delacroix, è di origini canadesi, ma viv in Colombia da più di vent’anni. E’ un ottimo penalista.”

“Grazie Yousef” risponde Betty.

“Benvenuto Alexandre” interviene don Roberto “credo che anni fa io abbia conosciuto tu padre, tu eri molto piccolo”.

“Si, signor Mendoza, è così, solo che poi noi ci siamo trasferiti a Medellin.”

“Mi scusi Alexandre” interviene Betty “come sta Armando? E’ riuscito a parlare con lui e a capirci qualcosa?”

“Stia tranquilla Betty, posso chiamarla così no? Armando sta bene. Sono riuscito a vederlo con Yousef, ma solo per pochissimi minuti. Lui si dichiara innocente. La situazione non è delle più semplici…”

“Si Betty” interviene Yousef. “Le accuse che gli rivolgono sono piuttosto pesanti. A quanto pare, da quello che abbiamo potuto capire, lo accusano di essere coinvolto in una associazione a delinquere formata da lui, un dipendente del Banco Atlantico e un dipendente del Fashion Group. Il signor Stevenson a New York ha dato il via alle indagini perché non riceveva i profitti derivanti dal vostro accordo. Ha fatto una denuncia all’FBI e questa è la cosa più grave! Dobbiamo sbrigarci a dimostrare la sua innocenza perché potrebbero estradarlo.”

“Ma tutto ciò è assurdo!” esclama Betty. “Sono io che gestisco i conti correnti dell’Ecomoda. Non Armando! Allora avrebbero dovuto arrestare me! E non c’ nulla che non vada! I versamenti sono stati sempre regolari!”

“Bene Betty” interviene l’avvocato “questo è un ottimo punto di partenza. Dobbiamo metterci a studiare una strategia che possa liberare Armando il prima possibile!”

“Avvocato, scusi” interviene Margherita “non c’è la possibilità di liberare Armando su cauzione? Io e Roberto saremmo disposti a pagare qualsiasi cifra!”

“No signora”. Alexandre scuote la testa. Il giudice ha deciso che stando così le cose non accetterà nessuna cauzione, perché teme che l’imputato possa fuggire, lasciare il paese, e a lui non interessa se Armando è un Mendoza. Per lui, l’unica cosa da fare è chiarezza.

La casa di Betty e Armando era piena di gente. Si erano ritrovati lì, Roberto e Margherita, Hermes e Julia, Nicolas, Mario, Yousef e sua moglie, Cata e Michel. E un manipolo di giornalisti davanti la hall dell’edificio, perché chi si avrebbe perso l’occasione di speculare su una così succulenta notizia??

“Betty” interviene timidamente Niala “non pensi che dovresti riposare un po’ nelle tue condizioni? A stento siamo riusciti a farti cambiare…”

“Ha ragione la tua amica figlia mia” interviene Hermes.

Nessuno di loro riusciva a darsi pace, per quanto stava accadendo.

“Voglio vedere Armando” chiede Betty. “Avvocato, quando potrò vederlo?”

“Spero domani Betty. Intanto dovete indicarmi qualcuno di vostra assoluta fiducia che possa accompagnarmi in Ecomoda, perché le autorità sequestreranno i vostri computer e paralizzeranno l’attività amministrativa del’impresa. La cosa positiva è che anche noi avremo accesso a quegli atti.”
“Don Roberto, se per lei non è un problema” interviene Betty “ vorrei che ci andassero Nicolas e Mario. Sono le persone che meglio conoscono l’impresa e sono di mia assoluta fiducia.”

“Si certo Betty. Andrò anche io con loro. Sebbene non seguo più l’azienda come prima, Ecomoda è ancora la MIA azienda. E chiunque voglia provare a danneggiarla, a danneggiarci è mio nemico!”

“Don Roberto, glielo giuro” gli dice Betty “ a meno che non ci sia una talpa, glielo giuro, nessun traffico illecito sta passando per i conti di Ecomoda. è tutto in ordine. Io, Armando e Mario non abbiamo fatto assolutamente niente di illegale. E nemmeno gli altri. Sa benissimo che ogni decisione che viene presa deve avere il mio benestare economico e non c’è assolutamente niente che non va nei nostri conti a parte l’ordinaria amministrazione. Glielo giuro sul mio bambino.”

“Ci credo Betty” le dice Roberto baciandola sulla fronte. Lei lo abbraccia forte e inizia nuovamente a piangere.

“Mi dispiace interrompervi” dice l’avvocato “ma sono certo che la polizia sia in Ecomoda. Meglio andare!”

“Si andiamo” interviene Mario, dirigendosi verso la porta di uscita.

 

*****

Betty aveva ascoltato il consiglio di Niala e aveva deciso di sdraiarsi e riposare per un po’. Riposare però era una parola grossa e non riusciva a fare a meno di pensare ad Armando e piangere.

Amore mio, non dubitare di me, ti prego. Non ci sono io dietro questa storia. Lo so che tutto lascia intendere che sia io che voglia farti male perché il settore finanziario è il mio, ma ti giuro che io non ho fatto mai nulla contro di te. Lo so che pensi che io possa averlo fatto perché non ho voluto dirti che rapporti ci sono tra Daniel e Tomas, cielo, dovranno indagare anche su questo, ma io non ho nulla a che fare con loro .

Spero che tu sia in grado di credermi. Di credere nel fatto che ti amo più della mia vita. Non sono riuscita a dirti che aspettiamo un bambino, il nostro bambino e non so nemmeno se tu  mi crederai di nuovo. Se ti fiderai di me. Sono stata una stupida. Ho sbagliato tutto. Non mi sarei mai e poi mai dovuta allontanare da te…

 

*****

Armando era stato trasferito in cella. Durante la sua sosta al commissariato aveva avuto la possibilità di parlare con il suo avvocato, che gli era stato procurato da Yousef, ma sapeva benissimo che non poteva evitare ciò che sarebbe successo. Cioè la sua carcerazione e probabilmente un processo. Voleva vedere Betty, ma sapeva che non sarebbe stato possibile quel giorno. Non avrebbero potuto farla andare in commissariato con l’abito da sposa.

Adesso era nella sua cella, in carcere, solo. L’avevano messo in una cella singola perché temevano ritorsioni da parte degli altri detenuti.

Perché mi sta succedendo tutto questo? Per quanto dovrò ancora pagare tutto il male che ho fatto?

Betty, tu cosa c’entri con questo stramaledetto imbroglio? Non posso credere che tu c’entri qualcosa! Ho visto l’amore per me nei tuoi occhi innumerevoli volte. L’ultima oggi. Allora perché non ti fidi di me? Perché non mi hai voluto dire che rapporti ci sono tra Daniel, te e Tomas? E’ opera del mio acerrimo nemico Daniel tutto questo? tu sei d’accordo con loro? Non posso e non voglio crederci! Perché, perché sta succedendo tutto questo? E chi c’è dietro dannazione!

 

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