I got you

di Amiira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


Ecco il primo capitolino della mia storia.
non pubblico da una vita, ci voleva una nuova monomania per farmi riprendere in mano carta e penna. La nuova monomania in questione è Damon Salvatore *_* mi mancava l'ispirazione e con lui l'ho ritrovata. le mie storie saranno molto damoncentriche... potrebbero contenere scene un po' forti e violente.


altra cosa, siccome seguo TVD esclusivamente in inglese, non riesco a immaginarli a parlare in italiano... e questa cosa mi crea spesso blocchi nella scrittura. allora ho optato per quella che pensavo fosse la soluzione più semplice: ho lasciato alcune battute in inglese, con accanto rigorosamente la traduzione in italiano, così accontento tutti.

questo è quanto.

Buona lettura.



******************


"Mi sa che stiamo per salutarci."

"…you wanna kill me (intendi uccidermi)?" la voce di Damon era debole, quasi un sussurro.

"Naaah! Non sono così drastico. Tuttavia avevo intenzione di lasciarti un regalo d'addio. Questa ti piacerà" detto questo, Kai puntò l'indice verso il petto di Damon e cominciò a sussurrare una formula.
Damon non ebbe nemmeno il tempo di aprire gli occhi che un dolore acuto gli esplose tra le viscere, a partire dallo stomaco e si diffuse in tutto il corpo. Con sua grande sorpresa aveva ancora la voce per urlare. Tentò di accartocciarsi su se stesso nel tentativo di affievolire il dolore ma le corde non gli permettevano grandi movimenti. Il dolore sembrò durare un'eternità, era come se ogni cellula del suo corpo avesse preso fuoco.

Dopo un po' non riusciva più nemmeno ad urlare, non aveva più aria nei polmoni e non riusciva a respirare. Gli sembrava di essere sul punto di esplodere, ogni volta che pensava di aver raggiunto il limite della sopportazione il dolore aumentava.

"…St… stop! (ba...basta!)" Kai non lo stava a sentire, continuava imperterrito a recitare la maledetta formula.

Damon credette veramente di morire, pochissime volte nella sua vita aveva sperimentato una sofferenza così atroce, lacrime di dolore cominciarono a rigargli il viso.
Finalmente Kai smise di recitare la litania e il dolore, piano piano si affievolì fino a scomparire, lasciando Damon sconvolto e ansimante.

"what the hell did you do to me? (Che diavolo mi hai fatto?)" sussurrò non appena riuscì a riprendere un po' di fiato.
"told you: a little present to say good bay. You're gonna enjoy it (te l'ho detto: un piccolo regalo d'addio. sono certo che ti piacerà)!"

Kai sorrideva a trentadue denti, sembrava un dannato ragazzino compiaciuto.
Damon non rispose, restò ad ansimare con la fronte appoggiata alle braccia, troppo debole per emettere alcun suono.

Era rimasto legato al centro di quella buia e gelida cella da 4 giorni. In ginocchio con le braccia tirate in alto sopra la testa da una corda zuppa di verbena. La corda partiva dal centro del soffitto e arrivava fino al pavimento. Le mani erano legate ad un'altezza tale che l'unica posizione possibile era stare in ginocchio… o al massimo seduto per terrà, anche se in questo modo la corda tirava troppo, scavando sui polsi ormai consumati.

4 giorni senza nutrirsi erano già parecchi, e la fame cominciava ad essere un problema, sebbene il minore tra i suoi problemi al momento.
Quello più grosso era costituito da quello psicopatico di Kai, che l'aveva tenuto prigioniero per usarlo come cavia nel tentativo di capire i limiti della sua magia.
Aveva portato Damon allo stremo più volte, tanto da compromettere le sue capacità di guarigione.

Kai gli si avvicinò, e gli tirò su la testa prendendolo per i capelli, così che Damon fu costretto a guardarlo negli occhi. "Mi mancherà giocare con te… mi sei stato parecchio utile. Un ultima cosa…" Gli puntò l'indice alla guancia, Damon avvertì un dolore lancinante nel momento in cui Kai, utilizzando la magia, senza neanche bisogno di recitare una formula, gli incise la parola "KAI" a sangue nella pelle. Poi si fermò compiaciuto ad ammirare il lavoro.

"ti dona" disse.
"you… Psycho bi…! (sei uno psicopatico bast..)" Kai non gli fece finire la frase, gli tirò violentemente i capelli ancora più in alto.
"ssssh!" disse, accarezzandogli la guancia con finta compassione.

"Non essere volgare, lo so che in fondo ti sto simpatico… anzi ti dirò di più… sono sicuro che sarai tu a venirmi a cercare la prossima volta"

Damon avrebbe voluto maledirlo in tutte le lingue del mondo, avrebbe voluto dire che lo sarebbe andato a cercare sicuramente, ma solo per spezzargli il collo. Ma era troppo debole. La bocca troppo asciutta… desiderava solo scivolare nell'incoscienza.
Finalmente, Kai gli lasciò andare i capelli, lui si accasciò quel poco che le corde permettevano, e con la coda dell'occhio lo vide uscire dalla cella.

Sollevato dal fatto che se ne fosse andato, appoggiò di nuovo la fronte tra le braccia e tentò di rilassare i muscoli per quanto possibile. Dopo un po', sentì la porta aprirsi e qualcuno avvicinarsi a lui.

Possibile che Kai fosse già tornato? Quanto tempo era passato da quando era uscito? Non abbastanza di sicuro… di solito Kai lasciava riposare Damon molto più a lungo. Damon sapeva che non avrebbe retto un altro round, non così presto. Voleva solo essere lasciato in pace.
Qualcuno gli sollevò il mento.

"…mon…Damon!" lo stavano chiamando. Si sforzò di aprire gli occhi, e quando riuscì a mettere a fuoco l'immagine si rese conto che non si trattava di Kai, bensì di Ric. Finalmente l'avevano trovato.

"ehy Buddy! Are you with me? (ehi Amico! sei con me?)"
"Ric…" riuscì a dire, accennando pure un debole sorriso "what took you so long? (perchè ci hai messo tanto?)"

Alaric sorrise ed estrasse un coltello per tagliare le corde.

"Hey… I found him! (Ehi... L'ho trovato!)" gridò intanto, e dopo qualche istante Elena entrò nella cella.

Per un secondo rimase paralizzata sull'uscio della porta, cercando di digerire la scena che le si presentava di fronte. Damon debolissimo, quasi incosciente, legato in maniera brutale al centro della cella. Con una fitta allo stomaco si precipitò accanto a lui.

"Damon, hey… we're here! (Damon... ehi! siamo qui)"
"Elena…"
"yes…"

Elena non si accorse nemmeno che le stavano uscendo lacrime di gioia e sollievo.
Gli accarezzava il volto, scostandogli i capelli dalla fronte sudata. Era gelido. Damon non era mai stato caldo al tocco, ma lei non lo aveva mai sentito così freddo. Doveva aver perso tantissimo sangue, e nella cella la temperatura era molto bassa… 4 giorni là dentro di sicuro dovevano far quest'effetto. Mentre Alaric gli liberava le braccia, Elena continuava ad accarezzarlo sussurrandogli parole di conforto. Notò presto che nella guancia destra, era inciso a sangue il nome "KAI", e gli sfregi tardavano a guarire. Sentì una rabbia incontrollabile nascerle in petto. Avrebbero trovato quel bastardo e gliel'avrebbero fatta pagare. Elena ebbe poco tempo per concentrarsi sui suoi propositi di vendetta, perché Alaric era riuscito a liberare le braccia di Damon. Il vampiro era troppo debole per riuscire a sostenersi da solo, allora Elena lo supportò prontamente, prendendolo prima che cadesse a terra. Lui sembrava per lo più incosciente, respirava pesante e certe volte socchiudeva gli occhi, senza riuscire a mettere a fuoco granché.

"I got you!" Elena lo strinse a sé mentre Alaric gli liberava le caviglie. Il volto di Damon era appoggiato sul collo di Elena, lei poteva sentirlo respirare a fatica. Si accorse anche che stava tremando.

"Ric! We need to take him home! (Ric... dobbiamo portarlo subito a casa!)"
"I know Elena… he needs to feed! (Lo so Elena... ha bisogno di nutrirsi!)"
"Your're going to be okey… you hear me? (Non preoccuparti, andrà tutto bene, starai meglio, capito?)"

Elena lo strinse a sé, e le sembrò anche di sentirlo annuire. Quando finalmente Alaric sciolse tutte le corde che lo tenevano imprigionato, si rivolse a Elena, le mise una mano sulla spalla e disse: "ci penso io, lascia fare a me" lei annuì, un po' riluttante a separarsi da lui.
Non credeva si sarebbe trovata in un tale stato di shock per Damon. Nemmeno quando, tempo prima, avevano salvato Stefan che era stato tenuto tutto un giorno prigioniero e torturato dai vampiri scappati dalla tomba, Elena si era sentita così male. Ora ogni fibra del suo essere voleva restare attaccata a Damon, ma scosse la testa e lasciò che il suo lato razionale prevalesse: l'unica cosa che contava era uscire di lì e portare Damon in un posto sicuro dove avrebbe potuto nutrirsi e riprendersi.

Alaric si mise Damon sulle spalle senza troppe difficoltà. I tre uscirono di corsa dall'edificio e si diressero alla macchina, dove Stefan e Katherine erano rimasti ad aspettarli.

******

ecco qua il primo capitolo ^^ conto di pubblicare il secondo al più presto. intanto spero che questo vi piaccia. fatemi sapere, e se avete qualche consiglio non esitate a scrivere. 

Amiira

 

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


Ciao a Tuttissimi! ecco il secondo capitolo della mia storia. So bene di essere una tartaruga, ma purtroppo sono molto impegnata con l'università e non ho quasi mai il tempo di mettermi bella tranquilla a scrivere. MA, siccome si tratta di DAMON SALVATORE (ho una mania per quest'uomo che non finisce più... povera me), mi costringo a trovare il tempo per buttare giù una storia carina. Spero vi piaccia.

*************

"Damon!" 
Il nome del fratello scappò involontariamente dalle labbra di Stefan, quasi un sussurro. si sarebbe aspettato di vederlo uscire dall'edificio a fianco di Elena e Alaric, e non trascinato da loro.

"What happened to him? (cosa gli è successo?)"

"Gosh…He looks awful. (cielo! Ha un aspetto terribile)" Katherine si avvicinò a lui osservandolo con espressione disgustata. Gli scostò i capelli dalla faccia.

"Hei! Are you alive? (Hei! Sei vivo?)" chiese direttamente a lui che ovviamente non rispose.

"Why he's not healing? (perché non guarisce?)" Elena si rivolse a Stefan sperando che lui avesse risposte che potessero confortarla. Avevano salvato Damon eppure non riusciva a sentirsi sollevata. A giudicare dal suo sguardo, Stefan doveva condividere con lei le stesse ansie.

"He's… too weak, I guess… (credo… che sia troppo debole)" rispose Stefan esaminando il fratello.

Alaric aveva intanto aiutato Damon a sistemarsi nel sedile posteriore della macchina. Non era del tutto privo di conoscenza: certe volte apriva gli occhi, ma non dava segni d'iterazione.
Sapeva di essere stato salvato. Anche se non riusciva a capire cosa dicevano, sentiva Stefan e gli altri parlare. Avrebbe voluto rispondere, parlare con loro. Ma era talmente privo di forze che non riusciva nemmeno a mettere a fuoco ciò che vedeva.

"He needs to feed! (ha bisogno di nutrirsi) do you have any blood bag? (avete qualche sacca di sangue?)"

"Sure!" dopo aver preso la sacca dal portabagagli, Stefan avvicinó il beccuccio alle labbra di Damon.

"Drink this brother, come on! (Su Damon, bevi questo)"

Visto che Damon restava immobile, Stefan gli versò qualche goccia di sangue direttamente in bocca.
Nel suo stato confusionale, tra volti, voci e luci, il sapore del sangue fu l'unica cosa sensata che Damon riuscì a individuare.
Sapeva che doveva concentrare le sue forze e attenzioni su quell'unico elemento: il sangue.

Lentamente strinse le labbra intorno al beccuccio della sacca e piano piano cominciò a succhiare. A ogni sorso la nebbia nel suo cervello sembrava diradarsi.
Riacquistava lentamente lucidità.

"That's it! Good! (Bene, così)"

Stefan poteva dirsi finalmente sollevato, così come gli altri. Non appena Damon cominciò a riprendersi nutrendosi sempre con più vigore, tutti tirarono un sospiro di sollievo. Persino Katherine, Elena notò, sembrava meno in tensione: il volto rilassato e lo sguardo addirittura addolcito erano rivolti a Damon.

Dopo un po' Damon si staccò dal beccuccio e aprí gli occhi.

"oooh, yeah! That Was a meal! (Oooh si! Questo sì che era un pasto!)"

Aveva ancora la voce debole, ma quantomeno aveva recuperato un po' di forze, e il sorrisetto ammiccante  e sarcastico che rivolse a tutti loro:
"You all are here for me? Oooh, I don't deserve you (siete tutti qui per me? Oh... Non vi merito)"

"Io non volevo venire" fece Alaric con un gran sorriso "mi hanno costretto!"

"Thanks Ric!"

"Ehi, how do you feel? (Ehi, come ti senti?)" chiese Elena.

"oh, I'm fabulous! (Magnificamente!)"

Nonostante stesse sicuramente molto meglio di prima, in realtà si sentiva ancora parecchio debole e affamato: sebbene le ferite superficiali, specie le lesioni sui polsi si cominciarono a rimarginare, aveva bisogno di più sangue.

"Cosa voleva Kai da te?" S'intromise Katherine.

"Don't know...My sex appeal I guess (non saprei... mio sex appeal suppongo)"

"Sereausly Damon... He's dangerous... (Damon, sul serio... È pericoloso)"

"Oh don't you say! (Oh, ma non mi dire)!" Rispose sarcastico.

"So tell me! What did He want?  We need to know what He's up to (Allora dimmi che cosa voleva! Dobbiamo sapere che intenzioni ha)"

"Why, Katherine, what do you care? (perché Katherine, perché ci tieni tanto?)"

"Parlavo nell'interesse comune… suppongo che qui tutti vogliano sapere se sia il caso di preoccuparsi di una strega super potente che ha tutti i vampiri della città nel mirino"

"wooow… Katherine che parla *nell'interesse comune*, questa si che mi mancava" disse Stefan.

"Shut up Stefan! Damon, you better tell us everything you know! (Chiudi il becco Stefan! Damon, faresti meglio a dirci tutto quello che sai)!"

"I don't know a Jack, Katherine, it's the truth... He was Just a  Psycho bitch. (non so un cazzo, Katherine, è la veritá...  È stato solo uno stronzo psicopatico)"

Damon era stanco di discutere con lei. Era stanco in generale. Ma Katherine non mollava:

"You spend 4 days With him and you couldn't figure it out what His intentions are?! It's freaking unbelivable! (Hai passato ben 4 giorni con lui e non sei riuscito a scoprire che intenzioni avesse... È incredibile!)"

"Oh, I'm so sorry Princesse, I Was too Busy getting tortured... Sorry if I couldn't fine out his plans! (Oh, scusami tanto principessa, ero troppo impegnato nel farmi torturare! Scusa se non ho avuto tempo per smascherare i suoi piani). I just told you all that I know: He's a Psycho bitch. That's everything you need to know. (Vi ho già detto tutto ciò che so: è uno stronzo psicopatico. Vi occorre sapere solo questo.)"

"ok, ok, calm down! First thing first: Stefan we should drive him home. We'll talk later about the dangers here. (Ok ok, basta calmiamoci. Prima le cose importanti: Stefan, credo che dovremmo portarlo a casa. Parleremo dopo dei pericoli in cui potremmo incorrere)" Alaric tentò di fare da paciere. Si era reso conto che Damon aveva bisogno di riprendersi, non era il casi di restare lì a discutere di aria fritta. Katherine contrariata, acconsentì:

"Fine! What do I care?! (D'accordo,  sapessi quando me ne importa!)"

"Come on! let's go! (Avanti andiamo)" disse Elena prendendo posto nel sedile posteriore accanto a Damon, Stefan e Alaric si sedettero davanti, Katherine non si mosse.

"tu non vieni?" le chiese Stefan.

"I'll pass, Thank you. Apparently I'm the only one who understand how dangerous the situation could be. I'll watch for myself! (Passo, grazie! A quanto pare sono l'unica qui ad aver capito quanto la situazione possa essere pericolosa. Ci tengo a me stessa.)"

"fine! Whatever! (bhe, come vuoi!)" le rispose

"I'll be in touch (Mi terrò in contatto)" e prima di andarsene, Katherine lanciò uno sguardo a Damon. Damon la guardò a sua volta e fu invaso da una strana sensazione, poi, quando lei scomparve nel boschetto, avvertì chiaramente un leggero crampo allo stomaco. 

Lo ignorò e, chiudendo gli occhi, tentò di rilassarsi sul sedile.

Elena lo osservava di sottecchi, non riusciva a liberarsi dell'angoscia che ancora, per qualche motivo la opprimeva. Nonostante le ferite si fossero rimarginate, Damon aveva le braccia ancora tutte incrostate di sangue. Elena notò anche che la scritta "KAI" incisa a sangue nella sua guancia era ancora lì. Istintivamente ci passò la mano sopra per vedere se si trattava soltanto della macchia di sangue rimasta lì, oppure dell'effettivo taglio. Si rese conto che effettivamente, la ferita era ancora lì, ben lontana dall'essersi rimarginata. Damon aprì gli occhi e li piantò nei suoi.

"what? (cosa?)"

Lei ritirò di fretta la mano.

"Nothing… sorry I… how are you? (niente… scusa.. Stavo… come ti senti?)" disse un po' imbarazzata.

"Elena, I'm fine! Stop looking at me like that! (sto bene Elena, smettila di guardarmi in quel modo)"

"I'm sorry… it's just… your wounds…(Scusa… è solo che… la tua ferita…)" 

"What about that? (cosa?)"

"it's not healing (non sta guarendo)"

Damon si passò una mano nella guancia ed Elena notò che stava per emettere un gemito di dolore, ma si trattenne dal farlo serrando la mascella e stringendo le labbra.

"Uhm" disse soltanto.

Appena si accorse che Elena stava continuando a guardarlo aggiunse:

"oh come on Elena. It's just a scratch! It will heal with a little of blood… no need to worry! (Ma dai Elena! È solo un graffio, guarirà con un po' di sangue. Mica c'è bisogno di preoccuparsi così)"

"I know… (lo so…)"

"Good! Now stop starring at me! (Bene! Ora smettila di fissarmi!)"

Appoggiò la testa allo schienale e richiuse gli occhi. Elena sospirò e si mise a guardare fuori dal finestrino con aria assente.

 

***

 

Quando mezz'ora dopo la macchina si fermò nel viale davanti la tenuta dei Salvatore, Elena scosse delicatamente Damon per svegliarlo.

"Damon… come on! We're home (Damon.. Siamo a casa!)"

La sua totale mancanza di reazione la mise un po' in agitazione e una leggera sensazione di panico cominciò a salirle in gola.

"Damon!" chiamò più forte.

"what's wrong? (cosa c'è che non va?)" chiese Stefan girandosi di scatto insieme ad Alaric.

"he's not answering! (non risponde!)"

Alaric aprì lo sportello posteriore e gli fu subito accanto, lo prese per le spalle e cominciò a scuoterlo con più forza, fino a quando, con fatica, Damon aprì gli occhi. La cosa gli costò un enorme sforzo.

"I'm here!" disse, la voce di nuovo debolissima.

"hei what's wrong with you? (Hei! Cos'hai che non va?)" gli chiese Stefan.

Onestamente Damon non sapeva rispondere. Non capiva il motivo di tutta questa debolezza… eppure si era nutrito. Forse era molto più danneggiato di quando pensasse. Una sacca di sangue non poteva bastare a rimetterlo in sesto dopo tutto ciò che aveva passato. Non era neppure stata sufficiente per rimarginare il graffio sulla faccia, che tra l'altro, aveva cominciato a bruciare maledettamente.

"Just need some blood Stef, nothing more! (ho solo bisogno di sangue Stef, niente di più)"

"let's bring him inside" (portiamolo dentro)!" disse Alaric, e aiutò Damon ad alzarsi.

Lo trascinarono in soggiorno, sulla sua poltrona preferita, e Stefan gli portò immediatamente due sacche di sangue.

"Thanks Bro!"

Svuotò la prima sacca in un attimo, avvertì un leggero sollievo e poi… di nuovo quello strano crampo allo stomaco che aveva provato quando Katherine se n'era andata. Questa volta più intenso.

"Better? (va meglio?)" chiese Alaric.

"Yeah… I guess! (si, suppongo!)" rispose Damon portandosi alla bocca la seconda sacca di sangue, non essendo ancora neanche lontanamente soddisfatto.

Mentre beveva, il crampo allo stomaco tornò, crescendo sempre di più d'intensità.

Damon avrebbe voluto finire anche la seconda sacca, avvertiva il bisogno del sangue, il suo corpo lo richiedeva.. La gola gli bruciava per la sete ma… più ne mandava giù, più il crampo allo stomaco si faceva intenso, fino a risultare insopportabile.

Smise immediatamente di bere, e si piegò su sé stesso in preda al dolore.

"…the hell?! (che diavolo?!)"

"Damon! What's wrong? (Damon… cos'hai?)" Alaric lo guardava preoccupato, e gli mise una mano sulla spalla, mentre lui cercava di riprendere il respiro. Le fitte allo stomaco erano atroci.

Elena e Stefan gli furono pure accanto in un attimo. Lui non riusciva a parlare, sentiva le budella come trafitte da mille lame.

"urgh… God!"

Elena non riusciva neanche a ragionare, nessuno capiva cosa stesse accadendo. Un attimo prima stava bevendo il sangue, e un attimo dopo si trovava in questo stato. A un certo punto fu colto da una serie di spasmi… prima leggeri, poi sempre più violenti.

"Stefan! What do we do?! (Stefan! Cosa facciamo?!)"

"I don't know! (non lo so…!)"

"What's happening to him? (cosa gli sta succedendo?)" Elena era prossima alle lacrime.

"Damn it, Elena! I don't know! (Dannazione Elena! Non lo so!)"

Stefan non aveva mai visto o sentito di una cosa simile. Si sentiva del tutto impotente. Furono attimi interminabili… poi finalmente accadde qualcosa: con uno degli ultimi spasmi, Damon vomitò quasi tutto il sangue che aveva ingerito, e si accascio sfinito sulla poltrona.
Era pallido, sudato e scosso da un leggero tremolio, ma per lo meno non sembrava più sul punto di esplodere.
Elena, ancora confusa e scossa gli si avvicinò prendendogli il volto tra le mani. Gli scostò i capelli dalla fronte e gli disse:

"Damon… are you ok?… Damon please… (Damon… Stai bene? … Damon… ti prego)"

Stefan e Alaric trattennero il respiro.

"still here! (ancora qui!)" rispose lui debolmente, senza neanche aprire gli occhi cercando ancora di riprendere fiato.

"Oh… thank God! you scared the hell out of me! (Oh grazie a Dio! Mi hai spaventato a morte!)"

Lui avrebbe voluto rassicurarla ma non appena schiuse le labbra per parlare, riuscì a emettere solo un gemito. allora le sorrise debolmente.

Alaric e Stefan erano rimasti raggelati.

"Dude! What the hell was that? (Amico! Che cavolo è successo?)" chiese Alaric.

"Honestly? I don't have he bloody idea! (sinceramente? Non ne ho proprio idea!)" rispose Stefan.

**************
Nella speranza che questo secondo capitolo sia stato di vostro gradimento, v'informo che tenterò di pubblicare il prossimo capitolo il prima possibile, lo prometto. Si continuerà con un pò di sano e tipico hurt/comfort e Katherine rispunterà presto. un bacione a tutti.

Amiira

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