Lune Nere

di Marguerite_70s
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** "Routine londinese" ***
Capitolo 2: *** "Crepuscolo" ***
Capitolo 3: *** "Una pioggia dormiente" ***
Capitolo 4: *** "il Polk" ***
Capitolo 5: *** "Neve gelida" ***



Capitolo 1
*** "Routine londinese" ***


~~Camden Town era davvero un posto particolare.Viveva la sua epoca d'oro,era il tempo del punk,era il tempo di quando "giovani sbandati e cocainomani" (così additati dai conservatori inglesi)vi si riversavano ,come fosse un ritrovo.Le due ragazze si facevano largo in quell cozzaglia di jeans strappati,borchie e creste multicolori.Nancy,che era forse la più sensibile fra le due,quando camminava per Camden Town,si faceva letteralmente rapire dalla sua magia..quello non era un posto per tutti,pochi avevano la chiave per entrarvi,ed erano tutte persone un po' particolari.


Negli anni in cui a Londra si stava espandendo il puk,e Camden diventava piano piano il quartiere che lo rappresentava,diventó,purtroppo,anche famoso per numerosi articoli oppure servizi del telegiornale,che lo screditavano assieme al suo popolo anarchico,si parlava di 'pattumiera a cielo aperto' oppure di 'ritrovo per tossico-dipendenti'.Così nel giro di qualche anno gli altri abitanti di Londra ne stettero ben alla larga.

In mezzo a quel dedalo di stradine,si trovava il Polk,ed era lì che erano dirette le due. Christie tirò la grossa maniglia di ferro della porta verde scuro del bar. Percorsero le scalette che si trovavano dopo la porticina di legno e Chris ne aprì una seconda,a quel punto Nancy la scostò bruscamente correndo verso il bancone.

"Jimiiiiiiiii quanto mi sei mancato!!!"

Disse urlando mentre lo baciava e abbracciava afettuosamente.

"Tesori miei,da quanto tempo che mancate,era ora che veniste a trovarci"

Ora Jimi parlava anche con Chris,che era rimasta in disparte appoggiata ad una trave,aspettando che le infantili effusioni di affetto di Nancy finissero.

Si avvicinò al bancone con la testa abbassata e le braccia incrociate,che poi appoggiò.

"Hei vecchio,come va ..?"

Ora aveva lo sguardo rivolto verso di lui.

"Piccola mia,qui è sempre il solito..ma ultimamente stiamo avendo qualche problemino.."

Mentre parlava con Chris aveva preso un bicchiere di vetro e ci verso un po' si scotch.

"No no,fammelo doppio stamattina sto nervosa"

"Come vuole lei,maestà"

"Insomma,di cosa si tratta questo'problemino'..?"

Chris si accese una sigaretta,mentre Nancy era seduta più in là che sfogliava una rivista.

"Sai cosa sta succedendo in questo periodo.."

Jimi parlava con un tono di voce cosi basso come se avesse paura che qualcuno li stesse sentendo,Chris faceva quasi fatica ad ascoltarlo.

"Ultimamente qui a Camden,in particolare in questa sezione,stanno facendo un po' di casino..un po' troppo per i gusti degli sbirri.."

"Che intendi per casini..?"

"Abbiamo avuto qualche visita da quei polizziotti simpatici..anche prima venivano..ma ora queste 'deliziose' visite si stanno facendo sempre più frequenti..le risse si stanno raddoppiando,concerti clandestini..e con tutto ciò anche il 'giro'si è allargato,dando sempre più nell occhio... la cosa mi preoccupa soprattutto per voi due.."

Chris,perplessa,avvicinò la testa a quella di Jimi,ora sussurravano entrambi.Jimi corrugò la fronte,e le rughe già presenti erano ancora più marcate.Si passò la mano fra la barbona lunga e grigia e poi riprese il discorso.

"Insomma Chris,tu e Nancy dovete stare attente..! ..ecco..io mi peoccupo per voi..ve ne andate in giro spacciando eroina come se fosse legale..se vi beccano..ecco io non sapr-..."

Chris gli tappò la bocca appoggiandogli due dita sulle labbra.

"Non preoccuparti Jimi..staremo attente,lo sai no? Siamo sveglie.."

Gli diede un bacio forte sulla fronte e gli sussurrò nell orecchio un sincero 'ti voglio bene'.Jimi l abbracciò forte e la lasciò andare.
"Pigrona muoviti si va a sgobbare."

Nancy alzò lo sguardo dalla rivista sbuffando.

"Cazzo,di già..!?"
"È stato un piacere Jimi,ci vediamo stasera insieme agli altri"
Lui salutó con un cenno.
Chris fece segno a Nancy di alzarsi, e scomparirono di nuovo nel grande circo di Camden Town.

Nancy e Chris volevano davvero bene a Jimi,già quell omone tatuato e barbuto,in realtà era quasi come un padre per loro.Le aveva ospitate quando erano due americane .inesperte,quando non erano ancora capaci di muoversi in quel mondo troppo articolato.Ora invece,se la sapevano cavare alla grande,soprattutto grazie a lui..

Nancy ricorda come fosse ieri la prima volta che arrivò al Polk.

Era notte fonda e Nancy era completamente andata.Si era fatta convincere da uno spacciatore da quattro soldi a comprare una dose altrettanto scadente.Che ingenua..!!

Ma ovviamente non era andata come lui le aveva assicurato:'uno sballo',bensì finì con Nancy,svenuta a terra con occhi bianchi e Chris che urlava come una bambina isterica.

Chris bussò alla prima porta che aveva sott'occhio,quella del Polk.Jimi le fece subito entrare e con metodi 'tradizionali',come li definiva lui,riuscì a riportare Nancy nel mondo dei vivi.

A distanza di un anno,ora,erano in grado di individuare l'eroina più sopraffina solamente guardandola.Infatti lavoravano nel complesso sistema del Bulding.

Il Bulding,non era altro che un grattacielo fatiscente,un altro di quei progetti dello stato andato a puttane,diventato uno dei principali blocchi di spaccio della città,chiamato così per sbeffeggiare l omonimo grattacielo americano.
Lo scenario che Chris e Nancy dovevano affrontare quando venivano al Bulding,cioè quasi tutti i giorni,era davvero raccapricciante: quà e là erano appostati strategicamente spacciatori e prostitute,poi c'era sempre qualche tossico-dipendente in overdose che giaceva moribondo su un marciapiede,altri invece,completamente fatti,sbraitavano urlando cose senza senso.Qui c'era gente che ormai non aveva più niente da perdere,lo scarto della società.Una sorta di girone dell'inferno da dove non si usciva più.

"Ma dove cazzo stavate? Dovevate essere qui mezz ora fa..!!"


Era Bobby,diciamo che era quello che gestiva gli affari al Bulding.Un uomo davvero odioso,e soprattutto di basso valore morale,un sempliciotto,e l aspetto rendeva benissimo l idea: non era molto vecchio,ma terribilmente brutto,grasso e 'unticcio',portava i capelli tirati all indietro,aveva un naso grosso e storto,le sopracciglia erano folte e gli occhi piccolini,inoltre quando ti fissava con quel sorriso ebete e sghignazzava fra se e se era davvero irritante.
"Bobby non ti scaldare abbiamo solo fatto qualche minuto di ritardo..che sarà mai.."
Nancy cercava di giustificarsi ma la reazione di Bobby non fu accomodante.


"Lo decido io se è grave capito..? Ora andate a lavorare,tu nel settore 3 e Chris nel settore 6,avete capito..?"


Innumerevoli volte Chris avrebbe voluto rispondergli a tono e assestargli un bel calcio nei coglioni,ma non poteva farlo..poiché Bobby era la loro unica fonte di guadagno,e perdere la sua protezione voleva dire ritrovarsi di nuovo nella merda,e Chris non poteva permetterlo.
Si allontanarono insieme dalla postazione dell 'Orco',così lo si chiamava.


"Cazzo Chris,oggi mi tocca di nuovo..vorrei lavorare di meno nel settore 3.."


Il settore 3 era quello dove lavoravano principalmente le prostitute.
Chris non sapeva che risponderle,non l aveva mai fatto,perciò non sapeva cosa voleva dire.La guardava con i suoi occhi allungati e pesantemente truccati,molto espressivi e carichi,erano i più gelidi ma amorevoli allo stesso tempo.
La strinse forte a se.Sentì una lacrima calda cadere sulla spalla,la strinse ancora più forte.


"Dai piccola,ce la farai anche questa volta,sei forte,la più forte per me.."


"Si ce la faccio anche oggi.."


L abbraccio fraterno si dissolse e ognuno andò per la sua strada.
Tuttavia,quello che faceva Chris era molto meno complesso di quello che faceva Nancy.La prima si limitava a vendere qualche bustina,era una semplice questione di affari,ci metteva la faccia certo,ma non la sua intimità.Nancy invece metteva tutto in gioco,per prima cosa la sua dignità,si concedeva a uomini rozzi e brutti per denaro sporco,la pagavano bene certo,ma a volte quando usava quei soldi per comprare qualcosa,le faceva quasi schifo,si sentiva in colpa,a volte aveva delle crisi,si sentiva anche lei sporca,si faceva schifo da sola.A volte si drogava quando lavorava per non ricordarsi più niente.Altre volte ,invece,sopportava in silenzio,o meglio,simulando orgasmi per qualche lurido vecchio.Era un lavoro da schifo.Ma Chris la faceva sentire la principessa che aveva sempre sognato di essere,anche se al posto di un abito rosa,lungo,e pieno di tulle,e di abitare in un castello medievale..indossava un mini-abito rosso scollatissimo e bazzicava i quartieri malafamati di Londra.Ma col tempo aveva imparato a resistere alle offese della gente.Altre volte invece capitava che si offendesse e ci rimanesse male per giorn.Poi ci pensavo un po' e capiva che lei non doveva piacere a nessuno,non era importante che tutti l amassero,l unica persona che doveva amarla era Chris.Era l unica cosa che le importava davvero in quel mondo sporco.

 

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Capitolo 2
*** "Crepuscolo" ***


~~Dopo un'intensa giornata di lavoro,Chris aspettava Nancy allo stazionamento pullman di Brixton.Erano più o meno le sette di sera.Il crepuscolo era il suo momento preferito della giornata,sua nonna diceva che era l'unico momento in cui le anime venivano a fare visita al mondo dei vivi.Spesso guardavano il tramonto insieme,per ingannare i lunghi pomeriggi estivi.

Quando Chris era piccola trascorreva l'estate nella casa in campagna del West Virgina dei suoi nonni,ricorda ancora il caldo afoso sulla pelle e l'aria che profumava di erba appena tagliata.In realtà c'era poco da fare in quella desolata campagna,ma Chris riusciva a divertirsi lo stesso.Aveva un solo amico,Isaac,con il quale passava ogni pomeriggio estivo,annoiandosi per il troppo caldo oppure esplorando le vaste terre che si estendevano per così tanti chilometi quasi da non riuscire a vedere dove finissero,e puntualmente si beccavano la partaccia di nonna Ophelia che si preoccupava non vedendoli più.Nonna Ophelia era stata la persona più importante nell'infanzia di Chris,così autoritaria e schietta,ma così amorevole da essere amata da tutti i vicini che abitavano quel complesso di villette dove si trovava anche la loro casa.Secondo Chris era così che doveva essere una nonna: schietta e autoritaria ma anche amorevole,doveva compensare i vuoti che lasciavano i genitori,ma anche essere più dura dove i genitori erano stati troppo indulgenti.Insomma era una seconda chance,affinché alcuni errori potessero essere riparati.
Ma ora che ci pensava..che fine aveva fatto nonna Ophelia..? E Isaac..? Cosa ne era stato dei loro pomeriggi passati insieme ad annoiarsi oppure a decidere a cosa giocare..? Quand'è che aveva smesso di passare le estati a casa di sua nonna..?
Forse preferiva non pensarci.Aveva congelato quei ricordi,voleva rimanessero dolci ricordi della sua infanzia,non voleva mischiarli alla realtà,e forse si vergognava anche un po',provava una schifosa vergogna per quello che era stata la sua vita e quello che era diventata.Ma ora era libera,e non aveva rimpianti.

Dopo questo breve flash nel passato,Chris inizió a frugare nella borsa freneticamente.Trovó il suo portafoglio,rigorosamente nero e borchiato,e inizió a tirare fuori tutto quello che c'era all interno.Si fermò con una vecchia foto in mano,era una foto di nonna Ophelia,la giró e dietro,come sperava,c'era il numero di casa della nonna.Si ficcò in tasca la foto sbiadita,ripromettendosi che avrebbe chiamato al più presto.
Intanto Nancy faceva capolino dall altra parte della strada,salutando con la mano per attirare l attenzione di Chris.
"Ciao principessina"
Salutó con ironia Nancy.
"Ciao strega"
Nancy rispose all ironia,ma non sembrava di essere in vena per queste frecciatine,e Christie lo capì.
Aveva un aspetto trasandato,il rossetto completamente sbavato,come la pesante matita nera che aveva messo sugli occhi,inoltre il vestito rosso pieno di strass era in pessime condizioni. Chris senza aggiungere altro prese una bottiglietta d'acqua dalla borsa e ne imbevve un fazzoletto.
Glielo incominció a passare delicatamente sul viso.Nancy intanto la guardava,sempre più stupita di quanto nel loro rapporto le parole non servivano praticamente niente.
Dopo varie passate i chili di trucco sparirono.Allora,Chris estrasse un rossetto dalla borsa,di una tonalità di rosso leggermente più scura rispetto a quella che di solito usava Nancy,inizió a metterglielo delicatamente sulla bocca carnosa,era proprio bella.Chissà quante persone aveva baciato quella bocca in poche ore,o cosa altro aveva fatto,il solo pensiero nauseó Chris,che ora era intenta a mettergli il mascara.Gli occhi neri e intensi di Nancy la scrutavano,erano occhi languidi quelli che stava facendo,voleva far sapere a Chris quanto fosse grata di ogni cosa che faceva per lei.
"Ecco fatto.."
Esclamò Chris.
"Grazie Chris,davvero.."
Le diede un forte bacio sulla guancia.
"Ma che cazzo fai scema mi lasci il rossetto addosso!!"
Nancy incominció a ridere di gusto mentre Chris continuava a imprecare,era troppo buffa.
Si allontanarono ridendo verso il pullman,che intanto era arrivato da un pezzo.Erano diretta al Polk,quella sera volevano divertirsi e ubriacarsi così tanto da non ricordare più niente il giorno dopo,insomma gli serviva una colossale sbronza.

Arrivate alla fermata di Camden Town era ormai sera. La strada era affollatissima,stracolma di giovani.Era illuminata da qualche lampione,ma soprattutto dalla luce dei baretti che si trovavano lungo la strada,anch'essi stracolmi di ragazzi.La luce era soffusa,di varie tonalità e colori,a seconda del bar da cui proveniva.Sembrava quasi di trovarsi un sogno,la luce era affievolita e "morbida".Centinaia di ragazzi erano riversati in quella straducola,c'era chi tra un sorso di birra e un tiro di spino chiacchierava del più e del meno con i propri amici,chi invece camminava semplicemente a zonzo divertendosi a provare tutti i bar che affollavano Camden.C'era un atmosfera di completo relax.Tutto scorreva per il meglio,sembrava quasi tutto perfetto.

Si strinsero la mano e continuarono a camminare.

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Capitolo 3
*** "Una pioggia dormiente" ***


Faceva molto freddo,un leggera pioggia picchiettava sul tetto di latta dell enorme caseggiato abbandonato dove si erano stabilite.Il cielo era grigio,coperto da una sottile patina di nuvole,un freddo pungente sembrava quasi bloccare Londra,che invece si stava lentamente svegliando: le luci erano ancora accese,il sole non era ancora completamente sorto,e questo fece si che il cielo si tingesse di blu cobalto.Gli operai e i muratori erano i primi a uscire di casa,i bar iniziavano ad alzare le serrande e a preparare i primi caffè,la città si stava svegliando e si preparava ad un altra frenetica e intensa giornata.
Erano,dunque,le sei di mattina e mentre la città si stava svegliando,la vecchia sveglia di Christie,con la lancetta dei secondi rotta,squillava fastidiosamente.Christie si svegliò: era appoggiata al cuscino ,che in realtà era semplicemente una felpa arrotolata.Si stiracchiò teneramente,si stropicciò gli occhi,sembrava un innocente bambina senza quel pesante trucco sul viso,si mise una mano fra i capelli,e con un espressione accigliata e innervosita si tirò su,ora era seduta con le gambe incrociate,accarezzó dolcemente Nancy tentando di svegliarla,ma mostró chiaramente di non volersi alzare mandandola a quel paese.Christie si alzò,e dopo un sano stiracchiamento,prese il pentolino per scaldare un po' di latte,l avevano preso la scorsa sera al Polk,il bar dove c' era la loro combriccola,di solito il proprietario,Jimi,regalava alle ragazze qualcosa che avanzava dopo una giornata di lavoro.Jimi era uno strambo,un cucciolone con la scorza dura come si suol dire,era massiccio,pieno di tatuaggi di donne seminude e pistole,baffoni grigi,e capelli radi,un pessimo elemento si potrebbe pensare,invece aveva l animo di un cavaliere.
Il latte era quasi pronto,intanto Christie cercava la sua borsa borchiata dove aveva lasciato il the,le piaceva tanto mischiare il the alla vaniglia con il latte,era una cosa che faceva fin bambina.
Nancy,intanto,dormiva beatamente alle spalle di  Chris.
Chris corrugò la fronte e porto l indice e il pollice all inarcatura delle sopracciglia,un segno tipico di nervosismo.Ogni tanto aveva quei momenti durante la giornata in cui si sentiva scoppiare la testa,come se tutti i pensieri negativi,i servizi da sbrigare,il lavoro e altri problemi confluissero tutti nello stesso punto facendola andare in tilt,come se il cervello diventasse pappetta.Ogni tanto le capitava anche di ricordare,di ricordare l'America,quella piccola cittadina del nord Dakota,la sua città natale,dove non c'era niente altro che neve,e ricordava bene la sensazione di quei fiocchi di neve che cadevano sulla pelle come fossero aghi.Forse era l unica cosa che piaceva a Chris di quella città,era l unica cosa che non si sforzava di farsi vedere migliore agli occhi degli altri,la neve era neve punto,e nessuno poteva cambiarla giusto!? Bella o brutta era pur sempre neve! Invece non riusciva a capire perché quei cittadini testardi non capissero che per quanto avessero potuto abbellire quella città del north Dakota,rimaneva sempre una squallida cittadina di montagna sconosciuta al mondo e nessuno si sarebbe mai accorto della sua presenza,come se fosse avvolta dalla neve.Forse,oltre alla neve,l unica cosa buona,per Christie,era Nancy,già quella piccola bambina con i capelli ricci ossigenati,era stata forse la sola amica dai tempi delle medie,l aveva incontrata sull pullman il primo giorno di scuola e da allora non si erano più separate.Nancy era sempre stata la più ottimista fra le due,lei pensava che in tutti c'era almeno un pochino di buono,si possiamo dire che era un pò ingenua,ma per questo c'era Chris,diffidente e scontrosa.


Ma quella era solo acqua passata, ora doveva affrontare una giornata intensa,e non era il caso di perdersi in lontani ricordi.
Si alzò di scatto,fece un sospiro malinconico e porto le mani sui fianchi.
"Su Nancy svegliati ci aspetta un altra giornata li fuori!"
È così,lentamente,la città era sveglia,e Chris e Nancy si preparavano ad un altra giornata nel infernale mondo di Londra.

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Capitolo 4
*** "il Polk" ***


~~Da fuori la porta si sentiva già una musica isterica,mischiata al vociare di almeno una trentina di persone.Chris passò velocemente una mano fra i folti capelli neri,le arrivavano più o meno sulle spalle,lisci come la seta.Nancy era già intenta ad aprire la massiccia porta verde e in un attimo le raggiunse una fitta nebbia di fumo.Il rumore della musica e del vociare si fece più nitido.Schizzò via per le scale per poi scomparire dal campo visivo di Christie.Probabilmente era andata sul retro a cambiarsi,ci teneva ad avere un aspetto decoroso quando usciva.Chris si avvicinava al bancone con fatica facendo zig-zag fra la folla.Scorse un viso amico,Camilla,subito si precpitò per salutarla.Camilla era una ragazza più piccola di loro,aveva più o meno 16 anni,londinese e molto molto ingenua.Nancy in particolare vi si era affezionata subito,diceva che sembrava fatta di zucchero filato,e in effetti i vaporosi capelli rosa pastello rendevano l'idea,inoltre contribuiva anche l'innata dolcezza della ragazza a rendere il personaggio.

"Ciao Chris.."

Camilla era visibilmente imbarazzata,come sempre d'altronde,non guardava mai nessuno negli occhi.

"HEILAAA'"

Chirs le mollò un'amichevole pacca sulla spalla così forte che Camilla si stava quasi strozzando con il rum che aveva nel bicchiere.

"Beh dove sono gli altri?"

"oh non saprei sono arrivata qui da poco anche io"

A questo punto anche Chris si sedette su uno degli sgabelli usurati del Polk,ora guardava Camilla dritta negli occhi.La sua mano correva sul bancone di legno,pieno di incisioni,probabilmente fatte da ragazzi un po' ubriachi che non sapevano bene cosa fare mentre aspettavano l'ennesimo bicchiere di rum.

Chris fece segno a Jimi che la salutò velocemente mentre era intento a preparare un paio di drink.Magicamente davanti a lei si materializzò un bicchiere di bayles.

"Ciao dolcezza"

Era queen Vee,la moglie di Jimi,o meglio detta 'la sciamana'.

"Veeee,come stai?"

Esordì calorosamente Chris.

"Ciao Vee.."

Due chiazze rosse si formarono sulle guance di Camilla,beh questa volta era giustificata,Vee era il capo ed effettivamente incuteva un po' di timore.I seni prosperosi della donna saltavano subito all occhio,senza tralasciare il vistoso abbigliamento,rigorosamente rosso carmineo.Gli occhi neri e intensi controllavano puntigliosamente i soldi che entravano in cassa e che nessuno provasse a fare il furbo.Mentre gesticolava parlando con le due ragazze,i numerosi bracciali d'oro tintinnavano fastidiosamente,le unghie rosse e affilate stringevano una marlboro rossa quasi a voler disintegrare il filtro.La bocca volgarmente deliniata con una matita marrone cozzava con la sua carnagione scurissima.I capelli folti e neri erano coperti da un turbante accuratamente arrotolato,ovviamente anch'esso rigorosamente rosso,come l'abito lungo merlettato che calzava alla perfezione un fisico abbondante e anziano.

Nessuno conosceva il suo vero nome,si sapeva solo il fatto che fosse egiziana e che di punto in bianco aveva deciso di partire per Londra.Incontrò Jimi e bum l'Egitto era già un ricordo lontano.Aprirono insieme il Polk per poi trasferirvi,e questo era stato il loro lieto fine,dolce come un bicchiere di bayles.

Cacciò da un pacchetto di sigarette usurato una paglia* per poi offrirla a Chris la quale accettò senza esitare,successivamente ne prese un'altra per offrirla a Camilla,che come da copione rifiutò l'offerta,quasi sussurando per la troppa vergogna.Il chiasso non era mai fastidioso per chi bazzicava il Polk,anzi teneva compagnia,e fermentava l'aspetto rustico del bar,completamente in legno.

Le tre spettegolavano come tutte le normalissime donne di questo pianeta e anche Camilla,finalmente aveva deciso di prendere parte alle discussione,abbandonando il precedente imbarazzo.

"Streghe di chi state spettegolando ora?"

George (amorevolmente Jò) irruppe giocosamente nella discussione.

"Ingrato,non permetterti di chiamarmi strega!!"

Vee gli mollò uno schiaffo dietro al collo,giocosamente si intende,ma il dolore c'era uguale.

Tutti scoppiarono in un fragorosa risata,era sempre divertente assistere agli screzi di due personaggi così diversi,uno che imponeva riverenza e l'altro che ti faceva ridere anche non muovendo un muscolo.

George si era subito ripreso dal ceffone di Vee, già si stava aggiustando il ciuffo verde vedendosi nello specchio posteriore al bancone.Si tirò un po' le maniche della giacca di pelle e poi si auto-lanciò uno sguardo adulatore .Era un narcisista nato,non che un giullare.A volte poteva essere fastidiosamente allegro,troppo burlone,e anche inopportuno,ma sicuramente un'ora che passavi con lui e ti scordavi cos'era la tristezza.

Nancy fece capolino dalla porta anteriore del bancone.Indossava una mini-gonna plissettata,fantasia scozzese,i suoi soliti anfibi neri,che stavano bene davvero con tutto,calze a rete,molto gotich-punk,che contrastavano con quelle a righe rosa e nere di Camilla,molto più dolci.La giacca di jeans usurata è piena di spille le andava leggermente larga,dandole un aria più trasandata di quello che volesse far vedere.

La serata trascorreva tranquilla,ora erano tutti seduti attorno ad un tavolo di legno vicino la finestra.Il vociare aveva preso un ritmo costante,non si fermava mai,sempre della stessa intensità,era parte integrante della voce del Polk.Al gruppo si erano aggiunti anche Big-T e Little-T,o almeno così tutti li chiamavano.Due fratelli del Tennesse,a Londra da qualche anno.'Due tipi ok' così li definiva Chris.

La folla nel bar era pian piano diminuita.Nancy ascoltava della musica da un mangia-dischi,uno dei primi.Probabilmente l aveva rubato in un qualche negozio al centro.Muoveva la testa e i piedi a ritmo di musica e canticchiava ad occhi chiusi.
I bicchieri vuoti sul tavolo erano aumentati e con questo anche l'allegria della combriccola.Urlavano battute volgari e ridevano a squarciagola,come degli scolari all intervallo.

Big-T mentre era intento ad ascoltare una delle stupide battute di Jó,distolse lo sguardo,il suo viso era rivolto verso le scale.Era Sette.

Sette era uno di quei ragazzi che la mamma diceva di non frequentare,dannatamente bello,ma deviato.Nessuno conosceva bene la sua storia,sta di fatto che lui c'era prima di tutti,prima di Camilla,di Jó,di Big e Little T,prima di Chris e Nancy,lui era lì e basta e nessuno si chiedeva il motivo di ció.La sua presenza si imponeva su tutti con prepotenza,come una nuvola che oscurava il sole.

Prima che potesse parlare,Vee era già arrivata con un bicchiere di latte caldo.Sette amava il latte caldo.

"Tesoro cos'hai fatto qui..!?"

Vee,come una vera mamma,non poteva non notare un grosso livido appena,sotto l occhio,nascosto premurosamente sotto a folti capelli neri.Probabilmente aveva fatto a botte con qualcuno.

Sette non rispose.Odiava quando Vee si comportava da 'mamma',ma infondo non sarebbe potuto sopravvivere se fosse stato diversamente.

Vee ritornó dietro al bancone.Inizió con precisione a contare i soldi che erano in cassa.

Era quasi comico di come Vee potesse essere così dolce con Sette,certo erano tutti i suoi bambini,ma lui era inevitabilmente 'il cocco di mamma'.

Tutti avevano gli occhi puntati su Sette.

"Beh che avete da guardare..!?"

Scoppiarono in una fragorosa risata.Vedere Sette che beveva latte caldo era sempre uno spettacolo,di certo un bicchiere di rum sarebbe stato più azzeccato,ma a lui non importava.

Due ore passarono in fretta,fra risate e sorsi di liquore,ormai erano le 5:30.Il vociare era diminuito lentamente fino a scomparire del tutto.Ora si sentiva solo lo straziante canticchiare di Jimi e i piedi di Nancy che battevano sulla panca di legno.

Camilla e Chris spazzavano per terra fra uno sbadiglio e una chiacchiera.I fratelli erano ormai nelle braccia di Morfeo,consolando tutti  russando soavemente.Sette invece era già uscito per lavorare.Era stato assunto da un bar  della stazione,non era granché,ma la paga era buona.

Chris smise di spazzare e appoggió il gomito sulla scopa.

"Nancy ma si può sapere che cazzo stai ascoltando da quattro ore..!?"

Lei scostò leggermente la cuffia sinistra,mentre continuava a muovere il resto del corpo a ritmo di musica.

"Un nuovo gruppo,sono abbastanza ok,si chiamano Sex Pistols.."

Successivamente mostró a Chris una loro foto apparsa su una rivista.

"Mah..sembrano così anonimi"

"Come al solito non capisci niente.."

"Sarà...."

Chris tornó a spazzare,come se quello fosse più interessante,e non ci penso più.

La prima luce mattutina iniziava a coprire Londra di una patina grigiastra.Il cielo era bigio.Le goccioline di pioggia producevano un rumore costante e monotono,la gente non ci faceva neanche più caso che stesse piovendo.Chris invece amava la pioggia e per lei una giornata piovosa aveva sempre un rumore diverso.E in particolar modo il rumore di quella giornata le piaceva.Continuó a spazzare,mentre il giorno dava il cambio alla notte.

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Capitolo 5
*** "Neve gelida" ***


(Bob Acri-sleep away)

19 dicembre 1975.

L'autunno volse al termine.

Fiocchi di neve cadevano regolari,per poi depositarsi sul gelido asfalto.Il vento freddo aveva congelato Londra in un perenne inverno.Luci calde si scagliavano per chilometri,inondando tutte le strade.

Due mesi erano passati velocemente.Tutto era trascorso seguendo un regolare flusso di tempo.Ai lunedì si erano succeduti i martedì,ai martedì i mercoledì,e così via.Per poi essere ricordati  come due semplici 'mesi' e niente di più .

Nella vita di tutti i londinesi e non,il Natale,ha sempre rappresentato una minima svolta.Era una sorta di scusa per pensare a qualcos'altro che non fossero le stesse di sempre: c'era il cenone del 24,i regali da comperare,tanti negozi da vedere..e così si aveva l'impressione che qualcosa fosse cambiato,ma in realtà anche quella era una routine che si ripresentava ogni anno,allo stesso modo.

A Nancy invece il Natale piaceva eccome.Le piaceva incantarsi ad ogni vetrina di un giocattolaio ed osservare a bocca aperta i giocattoli nuovi di zecca,circondati da tante lucine colorate.Le piaceva bere la cioccolata calda davanti a un buon libro.Amava i libri.E amava anche le sciarpone enormi di lana,che tenvano così tanto caldo in quelle giornate in cui il freddo ti paralizzava anche le ossa.A Nancy non importava cosa fosse davvero il Natale,ma le piaceva viverlo così.

George e Nancy percorrevano il lungo viale di Carnaby street.Erano andati a comperare dei regali di Natale per gli altri.La neve cadeva interrottamente.I bambini trascinavano le loro mamme in ogni negozio di giocattoli.Coppiette si scambiavano effusioni di amore sotto la gelida neve,non curandosi della folla che inondava la strada.Tutto sommato c'era una bella atmosera.

"Allora...per concludere dobbiamo passare da Candies&Candies giusto..?"

"Si JòJò,voglio comprare tantissime caramelle alla vaniglia per Chris..di certo così sarà più felice,quando gliele darò stasera"

"Non chiamarmi JòJò,non lo sopporto..!!" 

Nancy si avvicinò a George.Era più o meno all'altezza del suo mento.Si scostò la pesante sciarpa verde che le copriva la bocca e gli diede un bacio sulla guancia,per farsi perdonare.

George rispose con una buffa smorfia,tipico.

Il tragitto fino al negozio di caramelle fu molto più lungo del previsto,nonostante distasse pochi isolati da dove si trovavano in quel momento dato che Nancy si fermava a guardare ogni vetrina che le si presentava davanti.Appoggiava il naso sul vetro freddo per poi spalancare gli occhioni neri,che in quel momento brillavano di meraviglia.Ogni tanto la sua concentrazione era disturbata dallo sbraitare di Jò,che non ne poteva più di stare fermo sotto la neve,come un palo,mentre aspettava che Nancy ritornasse nel mondo degli adulti.Però gli faceva anche tenerezza,era così carina. 

Il negozio di caramelle era stracolmo di bambini,euforici,che correvano energicamente avanti e indietro,con in mano i tipici sacchetti bianchi per mettere dentro le caramelle.

E come si può immaginare,anche Nancy si unì a loro,con il risultato di aver comprato il doppio delle caramelle che si era preposta di acquistare.

La giornata si concluse davanti a una cioccolata calda,in un pub del centro.

"Cavolo Nancy,ma tu quanta cioccolata calda bevi!?"

Nancy tentò di nascondere un innocente sorriso.George era sempre così schietto,un grande pregio,a volte era inopportuno,ma altre volte ti faceva anche sorridere per la sua spontaneità,ed era questo il caso.

"Quanto basta per essere dolci JòJò!!"

"Ma così diventerai una vacca!!"

"Cafone!!"

Gli mollò uno schiaffo sulla fronte.Le prendeva sempre.Del resto cosa si poteva aspettare? Aveva appena detto ad un ragazza che era grassa...!!?

Intanto per Chris si era conclusa una brutta giornata.Aveva avuto problemi con Bobby.Come al solito faceva lo stronzo,e lei non sempre riusciva a trattenere le lamentele e così sfociavano in una lite,dove chiaramente,l'esito era ovvio: Bobby era il capo e il capo aveva sempre ragione,a prescindere.Stringeva le mani nelle tasche sia per il gelo,sia per la rabbia.Alzò il capo verso il cielo,ormai scuro.Nevicava.Nonna Ophelia diceva che i fiocchi di neve erano le piume degli angeli.Si ricordó anche che tempo fa si era ripromessa di chiamare,ma non ne aveva mai avuto il coraggio e non ricordava più il numero.Improvvisamente si ricordò della foto,e del numero di telefono scritto sul retro.Iniziò freneticamente a frugare nella borsa,per poi svuotarla direttamente per terra.Quel dannato portafoglio,che prima sembrava essersi smaterializzato,ora giaceva per terra accanto a un pacchetto di sigarette.Chris lo afferrò,e successivamente rimise frettolosamente tutto nella borsa.Tirò fuori la foto e si diresse verso la prima cabina telefonica lungo la strada.Inserì quattro gettoni.Prese la cornetta,com'era fredda,e poi compose il numero.Mentre il telefono squillava,stritolava fra le mani la foto,più per l'ansia che per il freddo.Provava un immane vergogna nel farsi sentire dopo così tanto tempo.

"Pronto chi parla..!?"

Una voce profonda e calma rispose a telefono.Chris deglutì e poi parlò anche lei.

"Nonna.."

Per qualche secondo dall'altra parte non proferì suono.

"Chris..sei..sei..tu?"

"Si nonna..."

Il tono della donna si fece più autorevole.

"...perché hai chiamato solo ora..dopo due anni.."

"Sono stati due anni complicati..."

"Non è una scusa.."

"...lo so benissimo...ma pensavo che tu e nonno non volesse più sentirmi dopo che avevo deciso di partire..." A questo punto il discorso di Chris si interruppe per qualche secondo.Le sue guance erano rigate dalle lacrime,ma non lo diede a vedere. "nonna..credo sia inutile dirti che mi manchi,ma non lo è chiederti scusa,lo so benissimo che sono un casino,e che probabilmente non merito questa telefonata,ma io ho bisogno di farlo, forse era meglio che le estati le avessi continuate a passare a casa vostra,non crescendo mai..qui è tutto un casino..non era come avevamo immaginato io e Nancy,sto diventando marcia anche io come tutti gli altri.."

Quelle parole scollegate e impulsive,accompagnate da una buona dose di lacrime,attesero risposta per più di un minuto.

"Senti per quanto mi riguarda,fai bene a dire di non meritare questa telefonata,ci hai fatto disperare,per non parlare di tua madre.."

"Scusami.."

Riuscì a dire solo questo.

"Chris lo sai che io e tuo nonno ti vorremo sempre bene,ma questo non ti autorizza a trattare così le persone che ti sono sempre state vicine..ma per chiarire queste cose c'è tempo,come stai..?"

"Scusami non-"

"Ti ho detto che meglio rimandare queste cose..ora dimmi,come stai..?"

Chris si asciugò le lacrime con il bordo della manica.Si schiarì la voce e continuò a parlare:

"Ormai mi sono abituata ai ritmi di Londra,ma all inizio è stata dura..trovare dei soldi,un posto dove stare,ma per fortuna ho incontrato le persone giuste.."

"È questo quello che conta,però tu mi raccomando..non ti far mai condizionare da nessuno,prendi sempre decisioni con la tua testa"

"Si nonna.."

Chris sorrideva malinconicamente.Le nonne dicono sempre le stesse cose fino alla noia,ma poi è quando  non ce le si sente più dire che mancano.

"Beh allora direi che posso stare tranquilla..ah e mi raccomando..non fumare troppe sigarette!!"

Ovviamente Chris era andata ben oltre le sigarette,ma preferì fare finta di niente per preservare il candido ricordo che nonna Ophelia  aveva di lei.

"Si nonna,a te invece come va?"

"Mah come al solito,tuo nonno brontola tutto il giorno da quando si è rotta l'antenna,ma per il resto tutto bene"

Insieme scoppiarono in una calda risata.

"Nonna,adesso devo andare,ti prometto che chiamerò,giuro"

"Ciao piccola"

Chris attaccò il telefono.Rimase per qualche istante con la mano incollata alla cornetta sorridendo come un ebete.
Finalmente era riuscita ad affrontare i suoi sensi di colpa,si sentiva più leggera.
Alzò la testa verso il cielo.Si vedevano anche le stelle.Qualche fiocco di neve le si posava sulla pelle pallida.Il vento gelido continuava a soffiare costantemente,in realtà non si era mai fermato.Le sue mani si erano screpolate e congelate,era ora di tornare a casa.

"Buonasera a tutti"

Chris era arrivata al Polk,il tempo di scrollarsi la neve di dosso che già l'odore di legno e del camino le avevano  scaldato il cuore.

"Ciao Chris"

"Ciao Jimi,ciao Vee"

Le porse davanti un piatto di zuppa.Emanava un odore delizioso.
Dalla porta anteriore al bancone uscirono allegramente,Camilla,Nancy,Jó e per ultimo Sette,ovviamente,sempre con una faccia imbronciata.

"Tesoroo stavamo facendo una partita a  poker eccoci qua,Veeeeeee metti la zuppa nei piattiii!!!"

"George potresti chiedere con un pó più  di gentilezza,che bambino viziato!!"

"Vee ma George non è più un bambino"

"Nancy siete tutti i miei bambini finché avrete bisogno di me e Jimi"

"Vecchia,la zuppa"

"Sette,sei un rompipalle eccoti la tua zuppa"

Erano tutti seduti uno fianco all altro mentre chiacchieravano e mangiavano.La zuppa sapeva di 'cose buone' secondo Sette.Nessuno fra loro era perfetto,ma in quel luogo non importava,perché quella era la loro casa,e a casa ci si sente sempre bene.

Improvvisamente la porta si spalancò,producendo un forte boato.Si voltarono tutti sconvolti.
C'erano quattro ragazzi,o meglio erano tre che reggevano uno praticamente andato.Chissà che cosa aveva fatto.Quello con i capelli rossi sparati fu il primo a parlare.

"Perfavore..ecco possiamo stare qui nel frattempo che lui si riprenda..lo so che è il locale è chiuso ma..ecco vi prego..."

"Ciccio non vedi siamo chiusi..? Andate al diavolo"

Ad avere il coraggio di contraddire Vee,fu il più giovane fra i quattro,o così sembrava.Anche lui portava i capelli rizzati,ma,a differenza dell altro,erano castano chiaro.

"Per favore,solo pochi minuti,poi ce ne andiamo subito 'al diavolo',la prego"

"Met-te-vvi quì.."

"Nancy ma che fai?"

"Ragazzi ma possibile che non li avete riconosciuti..!? Sono i Sex Pistols"

Rimasero tutti in silenzio,cercando di realizzare la cosa.Chris,invece,non sapeva minimante chi fossero,ma non proferì parola lo stesso.

"Aspetta che ti aiuto a portarlo,da questa parte"

Adagiarono il corpo inerme su una panca di legno.

"Grazie mille,mi chiamo Sid"

Porse la mano a Nancy.La sua mano era gelida e screpolata

"E tu come ti chiami..?"

"Eh io..? Mi chiamo Nancy,Nancy Spungen"

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