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di elle490
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** And after all ... ***
Capitolo 2: *** ... you're my wonderwall. ***



Capitolo 1
*** And after all ... ***


“Will Rush”

“Ciao dottore !”

“Manny … è successo qualcosa ?”

“No amico, tranquillo … dovrei chiederti una cosa”

“Chi hai ucciso o ferito gravemente Manny ?”

“Cavolo ma che opinione di merda hai della mia professionalità ?! Niente di tutto ciò amico, volevo solo chiederti .. si insomma …”

“Ci sono 8000 dollari facili per una lite con un paparazzo che mi aspettano a Venice per cui non ho tutto il giorno per ascoltare la tua balbuzie”

“Divertente .. comunque, volevo chiederti … hai mica visto Eve stamani ?”

“E' proprio qui davanti a me come è ovvio che sia, perché ?”

 

La ragazza sollevò la testa dal suo portatile e guardò il dottore con aria interrogativa.

“E' Manny che chiede dove sei”

Contemporaneamente il ragazzo sbraitò al telefono di non dire che si trattava di lui e la ragazza iniziò a scuotere la testa ed a fare segno a Rush di non dire altro.

“Ok, tu non vuoi che io dica ad Eve che al telefono ci sei te che chiedi di lei e lei non vuole che io dica a te che è qui davanti a me con la chiara intenzione di ignorarti. Sono appena le 10 di mattina e la cosa è troppo strana perché io possa affrontarla quindi adesso attacco il telefono e faccio finta di non aver mai intrattenuto questa conversazione, che ne pensi ?”

“Grazie comunque amico” e la chiamata finì in tono mesto senza dare nemmeno la possibilità a Rush di rispondere.

 

Il dottore fece per aprire bocca ma Eve lo batté sul tempo anticipandolo

“Non dire nulla, ti prego”

“Certo … adesso vado a lavoro ma quando torno dovrai spiegarmi per quale motivo tu e Manny siete stranamente coinvolti in un affaire”

“Non abbiamo un affaire Rush”

Il dottore annuì, prese la sua borsa e si diresse verso la porta, la aprì e salutò la ragazza; proprio prima di chiudersela alle spalle tornò indietro e disse

“Comunque Manny sembrava veramente ferito dal tuo comportamento”

“Vai a lavoro Rush !” gli urlò Eve lanciandogli dietro la penna che aveva in mano.

 

La ragazza si rimise a lavorare e cercò di non pensare a niente tranne che agli infiniti documenti fiscali che il commercialista di Rush le aveva letteralmente sbattuto sulla scrivania il giorno prima; si concentrò talmente tanto che impiegò almeno un minuto a rendersi conto che il suo cellulare stava squillando, il nome sul display la lasciò perplessa al punto che quasi perse la chiamata.

“Sarah ...”

“Ciao Eve, sei sola ?”

“Se per sola intendi se non sono con Rush, si, sono sola”

“Gran sollievo, ti ho chiamata per chiederti quando posso venire a prendere le cose che ho lasciato lì, per così dire in sicurezza .. “

“Posso spedirti tutto se mi dai il tuo nuovo indirizzo”

“Preferirei passare personalmente se per te non è un problema, sto per trasferirmi in Europa per una terapia sperimentale e vorrei salutarti se ti va … sai sei la persona più amica che ho avuto modo di conoscere negli ultimi 5 anni perciò ...”

“Certo ! Sono felice che tu non ti sia arresa Sarah, puoi venire quando vuoi, anche adesso”

“Sicura che non rientrerà a breve ?”

“Si, è a Venice e dopo l'ho spedito in un locale di Pasadena. Ordino il pranzo ?”

“Non posso rifiutare, prendo un taxi ed arrivo !”

 

Una mezz'ora più tardi Sarah stava bussando alla porta e quando Eve aprì, nonostante i suoi sforzi, non poté fare a meno di rimanere un attimo interdetta; di fronte a se vide la sua più o meno amica visibilmente dimagrita, molto pallida e con una parrucca color mogano.

“Il rosso ti dona !” esordì la ragazza abbracciando l'amica

“Già … avevo sempre sognato di farmi i capelli così ma non ne avevo mai avuto il coraggio, la parrucca mi è sembrata una buona occasione per osare”

“Non so se si possa fare i complimenti per questo ma quello che è certo è che ti invidio tanto per la grande forza che stai dimostrando di avere ...”

“Ci provo, ma non sarei onesta se non ti confessassi che ogni tanto crollo … Il cancro non regredisce e l'Europa è la mia ultima chance, se non andrà a buon fine mollerò le cure Eve, non continuerò a trascorrere il poco tempo che mi resta a vomitare ed a fumare erba per cercare di stare in piedi. Me ne andrò in Nicaragua e trascorrerò il tempo che mi resta in un orfanotrofio, sempre che in Europa non abbiamo buone notizie ovviamente”

Eve si morse il labbro inferiore come era solita fare quando qualcosa la travolgeva al punto di farla scoppiare a piangere e Sarah la abbracciò nuovamente.

“Scusa se te lo dico così ma non sapevo come fare ed ho pensato che girarci intorno fosse anche peggio –, disse la ragazza asciugando una lacrima furtiva dell'amica – allora ?! La mangiamo o no questa insalata nicoise ?”

“Certo ! -, rispose Eve strofinandosi gli occhi – ho fatto apparecchiare in terrazza se per te va bene”

Le due amiche si sedettero e parlarono ancora un po' della destinazione di Sarah e del programma sperimentale che avrebbe seguito.

“Basta parlare di me ! Tu come stai Eve ?”

“Bene, il lavoro va bene ed ho ricominciato ad andare in palestra !” rispose sorridendo

“Mi fa piacere ma sai benissimo che non è quello che intendevo, come stai dopo quello che è successo … sono passati dieci mesi, troppo poco perché il tempo possa aver fatto il suo lavoro”

“Mi tormentano gli incubi, dormo al massimo 4 ore per notte, ci sono giorni in cui ho lo stomaco così chiuso che non riesco nemmeno a bere l'acqua e ho dovuto cambiare casa perché nella mia non riuscivo più a mettere piede” ammise Eve con gli occhi gonfi di lacrime

“Mi dispiace tesoro ma credo che sia normale, hai vissuto un evento estremamente traumatico, ci sono persone che ci mettono anni a riprendersi dopo aver fatto quello che hai dovuto fare e subire”

“Ma io non sto male perché ho sparato a J.P o perché lui è morto Sarah ! Io sono estremamente felice e grata per la morte di quel bastardo e se potessi gli sparerei altre 100 volte, io sto male perché non sono nemmeno riuscita ad ucciderlo ed ho incasinato la vita anche alle persone che amo per questo”

“Eve non puoi assumerti la colpa di questo !”

“Certo che posso Sarah ! A Rush hanno sospeso la licenza per 6 mesi per non aver chiamato l'ambulanza tempestivamente e Manny … è rimasto in carcere 8 mesi prima che riuscissimo a dimostrare che non era stato lui ad uccidere J.P ma io per autodifesa e che lui aveva solo portato via la pistola per proteggermi”

“Lo so Eve ma non è successo niente di irreparabile. Will è tornato ad esercitare, fortunatamente la sua posizione lavorativa non viene pregiudicata da questo tipo di accadimenti, e Manny è di nuovo libero e a suo carico rimane solo l'imputazione per aver sottratto la pistola”

“Si e per questo è in libertà vigilata e costretto ai lavori socialmente utili. E Rush non ha lavorato per 6 mesi, credevo che impazzisse Sarah”

“Uno dei due ti ha per caso rinfacciato l'accaduto ?! No Eve perché ti sei meritata il loro aiuto, sei una ragazza meravigliosa e non è certo stata colpa tua se quell'alcolizzato psicopatico aveva deciso di farti del male. Per Rush sei come una sorella minore, ti prendi cura di lui e lo tieni a galla e lui farebbe qualunque cosa per ringraziarti di questo, al di là del vostro rapporto professionale. E Manny, beh lui lo conosco appena e non so quanto siate intimi ma se ha deciso di mettersi così in gioco significa che deve aver pensato che tu valessi decisamente il rischio”

Eve annuì asciugandosi le lacrime.

“Non siamo intimi”

“Ok … allora perché avrebbe corso il rischio che ha corso?”

Eve fece spallucce

“Pochi giorni prima che succedesse tutto Manny era passato di qua per lasciare delle cose per Rush e vedendo che ero provata mi ha convinta ad uscire … siamo stati a pranzo fuori ed io per la prima volta ho raccontato a qualcuno che non fosse Rush la mia storia con J.P. Così, stavo mangiando e parlando e ad un certo punto mi sono ascoltata e mi sono resa conto che stavo raccontando ad uno spacciatore semisconosciuto di come il mio ex fidanzato mi avesse fatta abortire gonfiandomi di botte. E lui è stato li ed ha ascoltato, mi ha detto che non ero pazza e che avevo tutto il diritto di essere bloccata; dopo mi ha portata al poligono, mi ha insegnato a sparare e riaccompagnandomi a casa mi ha dato la sua pistola per proteggermi. Quella mattina gli ho detto il mio nome dopo mesi che lo vedevo e che mi chiamava la ragazza di Rush perché lo ignoravo … l'ho ignorato per mesi per degli stupidi pregiudizi e quel giorno l'ho degnato della mia attenzione ed ho scoperto che è una persona intelligente e sensibile, capace di ascoltare e di capire. E pochi giorni dopo è finito in prigione per colpa mia …”

“Tutto questo è meraviglioso … ed adesso come va fra voi ?”

“Cosa ? Fra me e Manny intendi ?! O santo cielo, non c'è niente fra noi … non stiamo di certo insieme se è questo che intendi … lo conosco a mala pena e ci siamo parlati si e no 3 volte”

“E allora ?! È evidente che quelle tre volte sono state sufficienti a farti innamorare di lui ed è altrettanto evidente che sono state sufficienti anche a lui”

“Non sono innamorata di lui Sarah”

“O si che lo sei, magari è un sentimento acerbo ma ti posso assicurare che ne sei innamorata e che lui lo è di te”

“Da quando è uscito mi chiama ogni giorno ma non ho mai risposto, stamani ha telefonato a Rush per chiedere di me ed io gli ho detto di dirgli che non c'ero anche se sapevo benissimo che Manny sapeva che ero lì”

Eve scoppiò a piangere e si prese il volto fra le mani.

“L'ho ferito e lo sto ferendo intenzionalmente, lui è stato 8 mesi in carcere per salvarmi ed io lo sto ignorando di nuovo, capisci ? Ho paura Sarah, ho così tanta paura di tutto che non mi sembra più nemmeno di vivere ma solo di sopravvivere; non dormo, ho paura anche della mia ombra, mi sembra di vedere J.P ad ogni angolo, i sensi di colpa mi tormentano e non so come andare avanti. Sono di nuovo bloccata in un modo che questa volta non riesco a gestire, sono bloccata e sono morta dentro Sarah”

La ragazza si alzò in piedi, girò intorno al tavolo ed andò ad inginocchiarsi di fronte ad Eve prendendole a sua volta il volto fra le mani.

“Eve, quando mesi fa mi hanno detto che avevo il cancro, che non potevo più avere figli e che esisteva la possibilità che io morissi prima della fine dell'anno mi è crollato il mondo addosso. Non mi alzavo dal letto e non volevo più fare niente, stavo morendo per la paura di morire e prima ancora di decidere di curarmi e di lottare ho capito che l'unico modo per andare avanti era smettere di avere paura e portare al sicuro la mia mente ed il mio cuore per trovare il coraggio di lottare e sono venuta da Rush perché lo amavo. Non puoi sbloccarti da sola Eve, non con tutta questa paura di cadere e di non rialzarti più … devi affidarti a chi metterà al sicuro il tuo cuore e la tua mente. Me lo prometti Eve ? Mi prometti che andrai da Manny e proverai a vivere la vita piena di amore che ti meriti ? Lui ti proteggerà mentre affronterai la tua battaglia Eve, lo ha già fatto rischiando tutto, e tu potrai andare avanti senza doverti guardare le spalle. Promettimelo !”

“Lo prometto”

“Brava ragazza, ti voglio bene compagna di insalate nicoise !”

Le ragazze risero e Sarah asciugò, di nuovo, le lacrime dell'amica.

“Adesso devo proprio andare Eve, devo sistemare le ultime faccende prima di partire … Se vuoi dillo pure a Rush, fra due giorni me ne vado e se vorrà ci sentiremo quando avrò l'esito delle visite ma non prima, per favore digli di non chiamarmi prima … è già abbastanza difficile così”

“Lo farò”

Le due ragazze si salutarono ed Eve accompagnò Sarah nella hall abbracciandola un'ultima volta con tutto il timore di non poterla più rivedere. 

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Capitolo 2
*** ... you're my wonderwall. ***


 

Dopo quell'intenso pranzo Eve non riuscì più in nessun modo a lavorare, la testa le scoppiava sovraccarica come era di informazioni e di sensazioni … preda del bisogno di staccare la spina si cambiò ed andò in piscina.

Quando Rush rientrò la trovò in accappatoio sdraiata sul divano.

“Non sapevo di pagarti per oziare !” disse ridendo

“O santo cielo – disse alzandosi in fretta e furia – scusami, io … io avevo mal di testa e non riuscivo più a stare al pc e … io, allora …”

“Eve calma ! Stavo solo scherzando … mi fa piacere che tu ti sia presa un po' di tempo per te una volta tanto”

“Si, io … si, grazie. Rush, quando hai posato le tue cose potresti venire a sederti qui con me ?”

La ragazza affondò il viso nelle ginocchia rannicchiandosi cercando il coraggio di dire a Will di Sarah.

“Allora – esordì il dottore sedendosi – che succede ?”

“Will …”

“Ahi ahi, se mi chiami per nome deve essere una cosa seria” la interruppe ridacchiando

“Will per favore, non è facile per me e non lo sarà nemmeno per te”

“Ok – rispose lui tornando serio – dimmi che succede Eve”

“Oggi è venuta Sarah a riprendersi le sue cose …”

“Wow, ok”

“E si è fermata a pranzo per salutarmi. Ti prego di non interrompermi perché nel caso non so se avrei la forza di ricominciare a parlare. Le cure non stanno funzionando, il cancro non regredisce e fra due giorni partirà per l'Europa per seguire un programma sperimentale, mi ha detto di dirti di non chiamarla perché per lei è già abbastanza difficile. Ti contatterà lei quando avrà l'esito delle visite e deciderai te se parlarle o meno”

“Hai finito ?”

Eve annuì in silenzio.

Will si portò una mano alla bocca ed iniziò a piangere, a piangere in un modo che spezzò il cuore già malandato di Eve che crollò insieme a lui. Rompendo ogni indugio o formalità fra loro lo prese fra le braccia e lo strinse forte a se.

“Mi dispiace Will, non te lo meriti …”

Il dottore si allontanò e sorridendo le accarezzò il volto.

“Ti sbagli Eve, me lo merito e come; questo è solo il prezzo che devo pagare per aver avuto la fortuna di conoscere e vivere un amore come quello che ha unito me e Sarah. Lei mi ha salvato Eve, mi ha guardato le spalle mentre affrontavo i miei demoni e mi ha riportato a galla … non tutti hanno la fortuna di incontrare una persona così nella vita. Ne vale sempre la pena Eve, nonostante i pianti, le paure e le sofferenze ne vale sempre la pena … “

“Sicuro ti stare parlando ancora di te ?”

“Certo, ma quello che vale per me in termini un po' diversi vale anche per te. Mi ha telefonato di nuovo Manny oggi pomeriggio, si sposta a Miami …”

Eve sussultò.

“Adesso tocca a te Eve, è il tuo turno di rischiare tutto … devi dargli una ragione per rimanere e devi offrirgli un'alternativa alla sua vita. Non perdere l'occasione di vivere !”

La ragazza abbracciò quello che, come aveva detto Sarah, oltre ad essere il suo capo era a tutti gli effetti ormai un fratello.

“Forza, muoviti che è già tardi … altrimenti domani mattina arriverai a lavoro in ritardo e non riuscirai a finire di compilare tutte quelle incomprensibili tabelle e rendicontazioni” concluse Rush indicando la scrivania della ragazza.

 

Eve guidò come se stesse scappando dalla fine del mondo, aveva cercato di risistemarsi alla bene e meglio ma adesso, mentre macinava ad 80 Km/h la strada che la separava dall'officina di Manny, le lacrime scendevano nuovamente sul suo volto accompagnate questa volta da un sorriso carico finalmente di voglia di lottare.

La ragazza seguì le indicazione che le aveva dato Rush, parcheggiò di fronte all'officina e vide Manny chinato a terra di spalle intento a fare chi sa cosa alla sua moto; la ragazza si asciugò le lacrime e stringendosi nel cardigan scese dalla macchina, ogni passo lungo la carreggiata che la avvicinava a Manny aveva il sapore di una rinascita.

Giunta a metà del vialetto la ragazza si fermo, sorrise e lo chiamò.

“Manny ?”

Il ragazzo sussultò e voltandosi sgranò gli occhi.

“Eve ?!” disse incredulo

“Già … Eve” rispose lei

“Oh, non c'era bisogno di disturbarsi a venire fino qua, sei stata chiara stamani … non ci sei, non ti disturberò più, non so se te lo ha detto Rush ma mi trasferisco quindi non devi più preoccuparti … ”

“Vorrei farlo invece” lo interruppe lei

“Scusa?”

“Hai capito, vorrei preoccuparmi per te. E non finisce qui, vorrei che tu restassi a Los Angeles; vorrei che tu non mi odiassi; vorrei che tu mi portassi di nuovo a pranzo fuori ed al poligono; vorrei andare di nuovo in giro in moto abbracciandoti perché mi sento al sicuro; vorrei essere la tua valida alternativa a questa vita; vorrei che tu mi guardassi le spalle mentre combatto le mie battaglie ed io vorrei farlo per te e se pensi di poter soprassedere sul fatto che negli ultimi mesi sono stata una stronza senza cuore io vorrei stare con te. Oh ! Ovviamente se anche te lo vuoi … cioè, se ti piaccio e vuoi provare … ok, sto straparlando”

“Giusto un pochino” rispose lui

Eve si portò una mano alla fronte deglutendo a fatica.

“Giusto un pochino – ripeté indietreggiando – ok, fai conto di non avermi mai vista” concluse girando sui tacchi e cercando di spingere giù il groppo che le stava chiudendo la gola.

“Ehi, ragazza di Rush ?”

Eve si fermò e si voltò verso Manny cercando di nascondere le lacrime.

“Direi che è un po' tardi per pasta e proiettili ma se ti accontenti di un piatto di zuppa a casa mia direi che si può fare”

Eve scoppiò a ridere e corse ad abbracciare il ragazzo.

“Pendejo cabron ! Credevo che tu non volessi più saperne di me … “

“Ehi ! Sono latino, abbiamo il sangue caldo e questo ci rende passionali e vendicativi … ma non mi interessa quello che è successo in questi mesi, quello che conta è che alla fine sono riuscito a conquistarti”

“E' abbastanza difficile ignorare il fatto che sei stato 8 mesi in carcere per colpa mia …”

“Non è stata colpa tua, non era colpa tua ma di quel pezzo di merda fortunatamente tornato al Creatore … comunque ora che ci penso hai ragione, direi che sono esonerato almeno per due San Valentino ed un compleanno ragazza di Rush”

“Non sono la ragazza di Rush !” disse lei sorridendo

“Hai ragione, se per te va bene sei la ragazza di Manny” concluse lui baciandola.

 

 

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