The city lights in my eyes, the tears on the windows

di crowning the skulls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-Introduction ***
Capitolo 2: *** 2-Love ***
Capitolo 3: *** 3-Light ***
Capitolo 4: *** 4-Dark ***
Capitolo 5: *** 5-Seeking Solace ***
Capitolo 6: *** 6-Break Away ***
Capitolo 7: *** 7-Dream ***
Capitolo 8: *** 8-Innocence ***
Capitolo 9: *** 9-Drive ***



Capitolo 1
*** 1-Introduction ***




1.Introduction—

 

«Non dire che faremo sul serio questa cosa».

Theon si siede sul letto, incurante dello sguardo
irritato del suo migliore amico/fidanzato.

Deve ancora chiarire quel punto.

«Andiamo, Theon, sarà divertente!»

«Se per te andare a fare volontariato nell'ospizio
per fare la serata Scarabeo è divertente, io ti lascio
a piedi».

Robb lo fissa divertito, rivolgendosi a lui come ad
un bambino molto, ma molto stupido.

«La macchina è mia».

«Appunto» ridacchia Theon, sventolandogli le chiavi
dell'auto sotto il naso, prima di fuggire da casa Stark
inseguito da un Robb in boxer.

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Capitolo 2
*** 2-Love ***


    —2.Love—


​«Ti ricordi Robb? Eri proprio un bambinetto»

Theon e Robb sono stesi nell'erba, le teste vicine,
le mani unite. 
Per loro sembra quasi un film.
E invece sono insieme.

«Mi ricorderei... Se tu mi dicessi cosa devo ricordare»

Theon sbuffa. «Ti devo dire sempre tutto io. Tu avevi
6 anni e io ne avevo 8. Tu sei venuto e mi hai chiesto
per qualche tema deficiente il significato dell'amore. Io
ti ho detto che non ne avevo la minima idea e tu sei andato
a scrivere mille cazzate sull'amore tra me e te».

«Avevo sei anni» risponde Robb ridendo.

«Robb, tu semplicemente non puoi scrivere in un tema di
un bambino di sei anni che vorresti sposare il ragazzo affidato
alla tua famiglia!”Mamma ha detto che il matrimonio è per chi
si vuole bene”... Cazzo di giustificazione è? Meno male che tua
madre è una psicologa. Vorrei proprio vederti dal terapista
perché a sei anni volevi fare il pigiama party con il ragazzo
che ti rubava i videogiochi. E il bello è che tu non
mi sposeresti mai, vero? Sei troppo onesto e
tutte quelle cavolate lì»

Robb si alza in piedi, irritato. Theon improvvisamente
ha paura di aver detto qualcosa di sbagliato.

«Vorrà dire che questo pic nic era la cosa più inutile
del mondo e che questo lo riporto al negozio» si finge
deluso Robb, prendendo dalla tasca una scatola di velluto blu.

 

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Capitolo 3
*** 3-Light ***


    —3.Light—


Arya e Jon hanno una tradizione da sempre.

Con il pickup di Jon, vanno al centro di King's
Landing. Si fermano poco prima del tunnel, Arya
sale sul retro del pickup e si gode il vento.

Theon e Robb hanno deciso di provare.
O meglio, Robb no.

Secondo Theon, è una cosa da provare,
prima o poi. Meglio poi, decide Robb,
ma ora non può sfuggire agli occhi azzurri
del suo fidanzato.

«Dai, una volta sola e basta. Non ti
preoccupare. Non ti farò cadere»
sussurra Theon, stringendogli la mano.

Quando si fermano prima del tunnel -Jon guida,
Arya è sul sedile del passeggero che un po' li
guarda divertita, un po' chatta. Robb sa perfettamente
con chi- è un fratello troppo geloso per non
controllarle ogni tanto il telefono e notare i
messaggi che lei e il suo “professore della
scuola di cinema” Jaqen si mandano.
“Crescono troppo in fretta, dannazione” pensa.

«Forza, che aspetti a scendere? Il tappeto
rosso?» dice Jon, appoggiandosi al sedile
con nonchalance.

«Va bene, va bene!» ribatte fintamente stizzito.

Sale -con molta difficoltà, poiché Theon lo ha
convinto a mettersi le scarpe nuove di Ned
“Perchè ci vogliono le Oxford nere in pelle per
una cosa del genere, anche se fanno schifo al
cubo- sul retro del pickup.

Theon gli tiene il fianco, sorridendogli.

Il pickup parte, e in un attimo Robb e Theon
sono investiti dalle luci dei grattacieli di
Approdo del Re.

«È bellissimo, Theon. Mi sento un re!
Il re del Nord!» urla Robb, incominciando
a urlare divertito.

Accanto a lui, Theon piange e ride allo
stesso tempo -sarà il vento, sarà che è
dannatamente innamorato del Re del Nord.
Sarà che la città è così bella di notte, con la
sua luce.

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Capitolo 4
*** 4-Dark ***


    —4.Dark—


A Robb piaceva molto studiare le stelle.
Theon veniva da una famiglia di marinai,
anche se lui preferiva il termine pirati, e lì
si imparavano spesso cose di questo tipo.

Forse è per questo che a Robb piace tanto 

il buio. Theon gli ricordava che da piccolo
ne aveva molta paura, e indovinate chi apriva
le braccia per confortarlo?

Ma Theon se n'era andato. Valigie riempite

nella loro casa,la casa dove lui, Theon, Jon,
Arya, Sansa, Bran e Rickon erano cresciuti.
Valigie svuotate da qualche parte. Gli
aveva detto di andare a contrattare con
la sua famiglia.
Non è più tornato.

Ora si sentiva di nuovo un bambino
sperduto e aveva paura del buio, e
delle stelle che sapevano
di Theon Greyjoy.



 

 

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Capitolo 5
*** 5-Seeking Solace ***


   —5.Seeking Solace—

«Non riesco a credere che Talisa mi abbia
lasciato» mugugna Robb da dietro il cuscino
verde prato.

«Oh, andiamo. Sai benissimo che è stato
Walder Frey, quel boss con cui dovevi
contrattare...»

«L'ha minacciata!»

Theon alza gli occhi al cielo.

«Si, okay. È vero. Ma ora siete ancora
amici, no?»

«Se n'è tornata a Volantis perché aveva
paura!»

A Theon non resta che sbuffare davanti
al mal d'amore di Robb.

«Devo confortarti?»

Robb incrocia le gambe sul letto,
raddrizzandosi. I suoi occhi blu sono
rossi e pieni di lacrime.

«Tu fai schifo a consolare».

“Oh, saprei benissimo come
consolarti, ma non è il caso ora,
caro Robb”.

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Capitolo 6
*** 6-Break Away ***


   —6.Break Away—

«Te ne stai andando».

Theon si girò verso una Sansa dagli occhi
limpidi come laghi immensi, come quelli
di suo fratello Robb. Come quelli del
suo, ormai, ex fidanzato.

I suoi capelli erano una treccia scomposta,
legati con un nastro azzurro.

«Robb è in coma per colpa mia»

«Lo hai lasciato solo. Lo hai tradito.
Ci hai traditi. E poi siamo finiti
entrambi nelle mani di Ramsey.
Siamo scappati e siamo qui.
Ti ho perdonato, purché tu non
tentassi di tornare da Robb.
Non ce la farebbe.
Non una seconda volta».

Theon la guardò con paura,
per poi abbassare lo sguardo.

 

Te ne stai andando”.

È quello che Theon stava pensando.

Svuota tutto, velocemente. Nuova vita,
nuova famiglia. Solo te, i Greyjoy a cui
appartieni e il tuo mare. Non ti serve
più la neve ormai, non è vero?»

No che non gli serviva.

C'era la sua Wolkswagen ad aspettarlo
fuori.

Theon guardò, pieno di sfida, la casa
che racchiudeva tutta la sua vita.

Si era sentito così prigioniero, cazzo...

E ora stava andando via.

Lui e Robb si stavano separando per sempre.

E dire che mancavano due settimane al
matrimonio.

 

«Devo chiedergli scusa, Sansa».

«Pensi che gli cambierebbe qualcosa?»
gridò lei, guardandolo con le lacrime
agli occhi «Ancora non capisco perché
ho provato a perdonarti».

Theon alzò di nuovo lo sguardo,
come quello di un cane bastonato.

«Io ho sbagliato».

«Ce ne siamo accorti tutti. Ma non
voglio rischiare di nuovo la vita di
mio fratello. Va' a letto, Theon»
mormorò Sansa. Nonostante fosse
parecchio più piccola di Theon
-lei quasi ventuno, lui ventisei-, era lei
a comandare nel piccolo appartamento
che si erano comprati per sfuggire a
Ramsay, con l'aiuto dell'amica di
Sansa, Brienne.

Eppure Theon sentiva di non meritare
il perdono di Sansa.

Nè di Robb.

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Capitolo 7
*** 7-Dream ***




7.Dream—


 

«Ho paura, Theon».

Un bambino dai capelli rossi si nasconde sotto
il caldo piumone del lettino singolo, alla vista
del ragazzo che cresce con loro, del suo migliore
amico.

Theon si muove nel sonno, ricordando la voce di
un bambino troppo lontano.

Un bambino che è cresciuto. Che lo ha amato,
ricambiato. Che lui ha lasciato sa solo e tradito
per tornare da una famiglia che non lo vuole.

Non è mai stato facile dire addio.

«Non devi avere paura. Ci sono io con te, qui.
Ti posso leggere la fiaba dei sei Metalupi!»

«Quella mi piace» ribatte un Robb sdentato,
con i suoi nove anni d'innocenza, contro i suoi
undici di solitudine e dolorosi, con una sorella
troppo lontana e un padre troppo freddo.

“Dovrei essere accanto a te. Stavamo per
sposarci e io ti ho abbandonato per andarmene
dall'altro lato del mondo per essere poi costretto
a rinnegare te. Il mio passato. Il mio tutto”.

Era tornato indietro, alle Isole di Ferro, perché
Robb aveva bisogno di lui per negoziare con il
suo avversario politico, del partito degli IronBorn.
Suo padre. 
Non riusciva a credere che il bambino che aveva
paura del mostro sotto il letto era diventato il
ragazzo che amava e poi il grande e fiero Re.

E dire che lui stesso si era chiamato Re del Nord
per gioco.

E ora questo gioco li aveva separati, per sempre.

«Non te ne andare mai, Theon. Me lo prometti?»

Theon singhiozza quando sente il campanello suonare,
con le sue stesse parole nell'orecchio.

Mentre va ad aprire, chiedendosi chi, in nome del Dio
Abissale, possa venire da lui alle due di notte, si lascia
dentro una voce che risponde al bambino.

«E me lo chiedi pure? Te lo prometto!»

 

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Capitolo 8
*** 8-Innocence ***




8.Innocence—

«Come ci si sente ad essere innocenti, Sansa?
A non avere commesso tutto... Tutto quello che
ho fatto io» mormorò Theon, chiudendo gli occhi.
Un orecchio era occupato dalla cuffia prestatagli
dalla sua amica, che riproduceva gli Artic Monkeys...
Il gruppo preferito di Robb.

«Come ci si sente a non aver picchiato due bambini,
a non aver distrutto la casa nella quale sei cresciuto,
a non tradire la propria famiglia e il proprio fidanzato
ad un mese dalle nozze? Suppongo bene, Greyjoy».

«Ma bene come?»

«Bene come qualcuno che è... Che...» provò a dire
Sansa.

Si sentirono entrambi soli -lei aveva perso il suo
Mastino, lui il suo Re del Nord-, di nuovo bambini
sperduti, con troppe ferite da rimarginare e un mondo
troppo crudele da affrontare.

«Vorrei essere ancora il bambino innocente che venne
a Grande Inverno, sai? Quella villetta piena di neve in
mezzo al nulla».

Come poteva non ricordare, Sansa. Era casa sua. Lei
era nata lì, aveva mosso lì i suoi primi passi, detto le
sue prime parole. Aveva rimproverato Arya e chiacchierato
al telefono fino a tardi con Jeyne Poole. Aveva sposato lì
Ramsay Bolton e non per sua scelta.

Theon era già lì. Non dormiva la notte ai ricordi delle
torture che Ramsay gli inflisse. Il trapano tra le dita, il
coltello che gli tagliava le gambe pallide. Ancora ora
Theon non dormiva, come quando era nei canili per i
cani da caccia, perché nelle sue orecchie sentiva ancora
l'abbaiare dei cani che si avvicinava, sussurrandogli canzoni
di morte, con le percussioni dei soldati che cresceva nel suo
cervello, mentre lui nel dormiveglia si girava, cadeva, urlava,
piangeva. Le mani tiravano il cuscino come se stesse per
cadere. Ma Theon era caduto, in quel limbo che solo la perdita
di innocenza poteva causare.

Sansa subì la stessa sorte. Jeyne era scappata, l'hanno data
per morta. Tifo, dissero. Nessuno fece domande quando
dissero che “Arya Stark” era morta.

Sansa voleva piangere di dolore quando lo seppe, pensando
alla sorellina ribelle, che aveva amato e odiato, di cui si
vergognava ma a cui teneva. E pianse di gioia quando seppe
che non era vero, e che Jeyne era scappata -era nel
programma protezione testimoni ora, assieme a Sansa
e Theon, istituito da Stannis Baratheon, capo dell'esercito
e candidato presidente.

Così Theon e Sansa provarono a rimettere insieme i pezzi,
una volta fuggiti.

A Theon i capelli erano sbiancati per lo shock.
Sansa era pallida, le guancia un tempo rosa ora erano
smagrite, i capelli ben acconciati ora erano un pallido
spettro aranciastro.

Stannis li trovò. Sotto le suppliche di Sansa, Theon
non fu ucciso. Semplicemente prigioniero e sotto
protezione testimoni.

Due settimane dopo Ramsay morì crivellato dagli
uomini di Stannis.

E il suo sangue sporco aveva macchiato il bianco
candore di Grande Inverno.

«Era casa nostra, Theon, e tu lei hai dato fuoco».

«Non volevo farlo!» gridò Theon, quasi gettandosi
sulla spaventata Sansa.

«Hai tradito me, papà, Robb. Mio fratello. Il tuo
fidanzato...E tu dicevi di amarlo. Ecco, è questo
che non ti perdono».

«Ma io lo amo, Sansa. Ma come potevo? Volevo
tornare a casa...»

«Questa è casa tua. E l'hai bruciata».

«Dovevo bruciare io, Sansa Stark» borbottò
amareggiato Theon, prima di scoppiare a piangere.

 

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Capitolo 9
*** 9-Drive ***




—9
.Drive—

 

«Non dirmi che ci siamo persi!» borbottò Robb,
appoggiando la schiena al sedile.

Odiava così tanto essere al posto del passeggero.

Si trovavano nel mezzo di una qualche Route deserta.

Era da due ore che non vedevano stazioni di servizio...
O esseri umani.

E faceva un caldo incredibile.

«Oh, andiamo. Sei tu che hai voluto questo viaggio on
the road» disse Theon, strafottentemente, con la solita
sigaretta tra gli incisivi.

«In realtà, Theon, era una tua idea. Io ho proposto il
weekend in hotel»

«E io ho proposto un navigatore decente. Di certo non
quello sponsorizzato dall'Arryn Airlines».

Proprio mentre parlavano, una voce gracchiante e
femminile -probabilmente quella della signora Lysa Tully,
presentatrice tv di ben poco successo e moglie del
magnate Jon Arryn- disse a Theon “di girare ad Est come
il sole che si leva al mattino”.

“Roba da dar di matto” pensò Theon.

«In alto come l'onore, Theon! Mi sembrava affidabile»
protestò il rosso.

«Non posso crederci... Scommetto che lo hai preso solo
perchè il manager della Airlines è come un padre per
Nedduccio».

«E quel Nedduccio sarebbe mio padre, carissimo.
E anche il tuo affidatario».

Robb si girò verso di Theon, che alzò le spalle.

«Come dici tu».

I due rimasero in silenzio per un po', fino a quando
sul cd all'interno della Wolkswagen non si sentì una
canzone in particolare. Blink 182, I Miss You. La loro
canzone.

«Theon...» balbettò Robb, arrossendo come i capelli
che aveva in testa.

«Speravo ti sarebbe piaciuta» sorrise malizioso il
Greyjoy, guardando con dolcezza Robb.

 

 

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