One week

di Clahp
(/viewuser.php?uid=18476)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** What ever happened to our love? ***
Capitolo 2: *** Now you're plain... boring ***
Capitolo 3: *** And I'm the one who jaded you... ***
Capitolo 4: *** Don't go wasting your emotion... ***
Capitolo 5: *** Why don't you and I...? ***
Capitolo 6: *** E chi se ne frega delle nuvole... ***
Capitolo 7: *** E qui il serpente è arrivato... ***
Capitolo 8: *** It's been one week since... ***
Capitolo 9: *** And then I go and spoil it all by saying something stupid... ***



Capitolo 1
*** What ever happened to our love? ***


Somethin’ stupid

 

 

Capitolo uno, Giovedì

[…what ever happened to our love?]

 

 

Where are those happy days,
they seem so hard to find?
I try to reach for you
but you have closed your mind…
What ever happened to our love?
I wish I understood…
it used to be so nice,
it used to be so good...

 

Dove sono quei giorni felici,

che sembrano così difficili da ritrovare?

Io ho provato ad arrivare a te,

ma tu hai chiuso la tua mente…

Cos’è mai accaduto al nostro amore?

Vorrei capire…

 Era così bello,

era così buono…

 

 

 

 

 

 

 

-…Il solito?-

Sono talmente rincoglionito e inebetito che non mi accorgo neanche che qualcuno mi sta parlando. Ma che cazzo ci faccio qui? Il mio stomaco, a digiuno oramai da ieri –venticinque ore, tredici minuti e qualche secondo-, mi ha guidato automaticamente al posto a me più familiare, ovvero l’Ichiraku (del genere, se al cuor non si comanda, figuriamoci allo stomaco…).

Alzo gli occhi; il sorriso del vecchietto, oramai miliardario grazie ai miei profumati pranzetti, mi sta sorridendo.

Sbuffo. No, non ho proprio voglia della solita ciotolona di ramen, adesso… il che dovrebbe farvi capire almeno in piccola parte quanto io sia follemente disperato.

-Oh… ehm… no…-, dico, con una faccia annoiata, decisamente non adatta a me.

-Ehi, ragazzo, che c’hai?-, mi chiede lui, dandomi una pacca affettuosa sulla spalla. Io lo guardo attentamente, pensando che effettivamente sarebbe più cortese da parte mia iniziare a ricordarmi il suo nome, prima o poi… ma pazienza!

-Oh… niente…-, rispondo, afflitto.

-…Fammi indovinare.-, ribatte, con l’aria di uno che la sa lunga. -C’è di mezzo una donna.-

Bingo.

-La tua donna.-

Eggià.

-Ti ha mollato.-

Ma detto così, fa ancora più male, stronzo!

-…E’ così, non è vero?-

Io annuisco. E’ tutto terribilmente vero, porca miseria.

-…Lascia fare a me, allora! Ah, in questi casi la miglior soluzione è un bel pasto semplice semplice! Te lo preparo io! Tu va’ a sederti!-

Faccio come dice, trascinandomi verso il tavolino fuori dal chiosco, maledicendo tutti, ma maledicendo soprattutto lei.

 

 

*

 

-Ehilà.-

Una voce annoiata e seccata si rivolge a me, mentre sono intento a contemplare il piatto di insalatina stitica e pomodorini anemici (sì, è questo “il piatto semplice semplice” che mi avrebbe rimesso in sesto… mah).

Shikamaru, con il solito viso perennemente annoiato, fumando un mozzicone di sigaretta, si siede all’altro capo del piccolo tavolino.

Lo osservo; ha qualcosa di diverso oggi…

-Ciao.-, gli rispondo a mia volta, con assai scarso entusiasmo.

…La sua espressione è diversa; un’espressione che mi ricorda tremendamente quella di qualcun altro…

Il ragazzo mi rivolge uno sguardo di pura pietà, alla vista della roba che sto mangiando.

-Naruto, hai problemi con la tua donna, vero…?-

-…Come cavolo lo fate a scoprire subito tutti quanti?!-

-…Ehm… il nome del piatto.-

Prende il menù e va alla pagine del ‘piatto speciale del locale’, che raffigura esattamente la fogliolina di insalata depressa dinnanzi a me; ha un nome piuttosto eloquente… “il piatto del cornuto”… ma che diavolo ha capito?! Mando e rimando il vecchietto di-cui-non-ricordo-mai-il-nome-porca-miseria a quel bel paese, mentre Shikamaru, pigramente, cerca di farmi calmare; cala dunque il silenzio, mentre mangio qualche foglia di insalatina.

-…Sakura ti ha mollato?-, chiede lui dopo un po’.

Ma porca puttana, è decisamente troppo chiedere un po’ di tatto a questo mondo…

-…No, no, va tutto bene.-

-Ma se te lo si legge in faccia…-

-…Vabbè, abbiamo avuto un piccolo litigio. Cose da nulla.-

-Naruto, tu e lei litigate costantemente.-

-…Non così tanto. Non come stavolta.-, affermo, sbuffando.

Certo che fa male. Fa male…

-…Quando è successo?-

-Ieri.-

-E tu da ieri stai così?!-

-Così come?!-

-…Così.-

 

Alzo dunque gli occhi per guardarlo… quando mi accordo finalmente di un piccolo, minuscolo ed infimo particolare: Shikamaru ha la mia stessa espressione affranta.

-Shikamaru.-

-Eh.-

-Anche tu non te la passi bene, vero?-

Lui fa una faccia piuttosto seccata e fa spallucce.

-…Abbiamo litigato.-

-…Capisco. E’ grave?-

-…Nah.-

-Ma se tu e Temari litigate costantemente…-, gli rinfaccio.

Lui sbuffa, stravaccandosi sulla sedia, le mani in tasca, allungando le gambe sotto il tavolo e buttando la cenere della sigaretta per terra.

-Già.-

-…Quando è successo?-

-…Ieri.-

-E tu da ieri stai così?!-

Mi guarda –e nel suo viso scorgo una punta di assoluta amarezza.

-Sì. Sto così. Ma non così a pezzi come te.-, risponde, piccato.

-Eh, ma voi due vivevate assieme.-

-E che c’entra?!-

-Be’, è più grave.-

-…Invece Sakura ti ha messo un bel pacco di corna. Chi sta peggio?-, risponde malignamente.

Lo guardo con un’aria di sfida.

-Non è assolutamente così! Ti ho detto, abbiamo litigato per una cazzata. Punto. Stop. Fine. Ora siamo ancora love love-

-…E allora perché ti mangi ‘sta roba?-

-Perché non ho voglia di ramen. E perché mangiare solo ramen fa male. E perché ho…-

-Ok, allora la cosa è seria.-, ribatte lui, con un ghigno in faccia.

-Anche la tua sembra esserlo.-

-Temari non mi ha messo le corna.-

-…Non ancora.-

Ci guardiamo torvi per un po’.

 

-…E comunque, Sakura non mi ha messo le corna, porca miseria.-

-E allora che è successo?-

-…Potrei farti la stessa domanda.-

-…Alla quale non risponderò.-, ribatte.

-Ok.-

-Parliamo d’altro, allora.-

-Perfetto.-

 

Ma rimaniamo sonoramente in silenzio,a riflettere ognuno sui casini propri.

 

 

 

*

 

 

Sono sempre più convinto che Shikamaru abbia perfettamente ragione: le donne, per noi uomini, siano solo una continua fonte di guai, dopo tutto.

Esattamente. Che me ne faccio, io, di una che mi rimbecca in continuazione, che è acida, manesca, maschiaccio, lunatica, precisina, perfettina e testarda -oh, terribilmente testarda? Sto molto meglio senza… Ma proprio tanto.

Per esempio. Posso dire tutte le parolacce che voglio, senza che qualcuno mi riprenda in continuazione per le volgarità o inciviltà che proferisco; posso pulire casa mia una volta ogni tot mesi -con tot maggiore ed/od uguale a cinque; posso mangiare quel che cazzo voglio; posso…

Posso…

Posso…

…Be’, fare tante cose, che ora sfortunatamente non mi vengono in mente.

Mentre penso ciò, torno a casa, quasi trascinandomi; apro la porta, e noto qualcosa che sporge dallo stipite.

Ah-ah, un biglietto di scuse da parte sua! “Scusami, Naruto, tornerò subito da te!” Lo sapevo che sarebbe tornata…

Seee, col cavolo. E’ una convocazione della vecchia zitell- ehm, il sommo Quinto Hokage.

-Che palle…-, ringhio, richiudendo la porta, dirigendomi da Tsunade.

Arrivo davanti il suo studio; busso; una voce mi risponde; entro.

Il Quinto sta sbadigliando sulla sua poltrona, facendomi cenno di avvicinarmi, cosa che faccio, piuttosto riluttante.

-…Che c’è?-, faccio, senza tante cerimonie.

-Una missione fresca fresca per te! Non sei contento?-

Veramente, no.

-Oh, sì.-, mento, abbozzando un sorriso. Che palle, una missione…

Faccio per andarmene; ho la mano sul pomello della porta, quando la vecchia mi dice, guardandomi di sbieco:

-Sai… ho visto Sakura.-

Ed eccolo qua, il vero motivo della visita!

-Oh. Bene.-

-… Stava piangendo.-

Un ghigno mi deforma il viso. Sta piangendo! Ergo, sta peggio di me! Ahahah!

…Ah… ah… ah.

Cazzo, stava piangendo. Per me.

-Come va fra di voi?-

-…Oh… abbiamo avuto una piccola lite. Niente di che.-

-A guardare dalla sua reazione, non credo proprio.-

Ma perché in questo Villaggio nessuno si fa mai i cazzi suoi…

-Be’… oh…-

-Sei sicuro di aver sempre ascoltato ciò che aveva da dirti? Sempre?-

-Io… be’… sì. Sempre.-, dico, con scarso convincimento. Ma il problema non è questo, cavolo, non è assolutamente questo!

Mi giro verso di lei.

-E tu… come stai…?-, mi chiede.

Queste vecchie zitelle ci godono proprio a spettegolare sui problemi dei giovani, penso, malignamente, talmente malignamente che dopo qualche secondo mi vergogno di ciò che ho appena pensato; la solitudine porta ad un odio feroce verso l’umanità, ne convengo.

-…Insomma.-

-Si vede, e pure tanto.-

E il fatto che non so mascherare poi così tanto abilmente il mio umore l’abbiamo capito tutti, grazie, sommo Hokage!

Tsunade mi rivolge un sorriso.

-Si sistemerà tutto, vedrai. Sono cose provvisorie, queste.-

Sorrido, faccio una sottospecie di inchino e me ne vado, con la mente piena di pensieri: Sakura è triste, dunque, e piange, e soffre… e di tutto ciò, la causa indovinate un po’ chi è?!

Ma ovvio! Lui! Naruto Uzumaki!

Ma non l’avrei mai detto, oh…

No, no, non c’è coerenza; non c’è senso in tutto ciò che è successo negli ultimi giorni; d’altronde, è stata lei a lasciarmi, lei a dirmi, con voce spezzata, quelle cose…

 

…Non le interessavo più, dunque? Avrebbe fatto meglio, molto meglio, dirmelo in faccia, diretta, con coraggio… avrebbe fatto più male, forse, ma ne sarei stato certo.

Così, invece, sto solamente a pezzi... “Che cosa ho fatto?” è la frase che oramai mi ripeto ogni minuto, da ventisette ore e dodici -no, tredici- minuti che ne sono passati… Ma non sarebbe stato decisamente meglio dirmi qualcosa come: “Guarda, mio caro idiota, mi stai sulle palle per questo e questo motivo!”?!

…No, mi ha lasciato così, sull’arco della porta, dopo che le ho fatto la proposta, anzi, LA grande proposta: andare a vivere insieme. D’altronde, ci conosciamo, sopportiamo, malediciamo, picchiamo, confortiamo, detestiamo e –, sì, sotto sotto- amiamo da qualcosa come undici anni, cavolo, undici anni!

 …E stiamo –no, stavamo- insieme da quattro… e lei passa –no, cazzo, passava!- da me anche qualche finesettimana, quando il padre non blaterava… insomma.

Dicevo. Le ho fatto questa grande proposta (interrompendola, me ne rendo conto solo adesso, quando lei aveva asserito che doveva dirmi una cosa -ma chissenefrega, d’altronde questa è una cosa seria!) su cui, be’, ci speravo, e anche tanto. Oramai non siamo più ragazzini, no? Le è tremato il labbro inferiore, si è portata le mani alla bocca, come è solita fare, in effetti, e ha iniziato a guardare dappertutto, tranne che verso di me; ha sospirato, e, con voce rotta e spezzata, ha detto:

 Io, in verità, Naruto… vorrei un momento di pausa

Come se non conoscessi il linguaggio femminile dalla rispettabile età di ventitré anni! Un “momento di pausa” uguale “mi spiace ma non ti amo più”. Non è difficile da capire.

Io l’ho guardata male, in effetti, molto male… era probabilmente uno scherzo. Ma sì, la mia Sakura, la mia dolce piccola testarda Sakura non mi avrebbe detto quelle cose. Quindi, intelligente quanto tutti mi dicono essere –leggete: zero-, le ho chiesto ridendo se quello fosse uno scherzo.

Lei ha iniziato a piangere silenziosamente, e ha detto:

No, m-mi spiace… Io… io… ho b-bisogno di capire un po’ meglio… q-quello che mi sta intorno… cosa voglio… cosa s-succede… scusami… Ma, per un po’ di tempo, è meglio s-se non ci vediamo…

E se n’è andata via. Così, d’un tratto, improvvisamente, repentinamente, lasciandomi sull’atrio della mia catapecchia con un mezzo sorriso sul volto, le braccia allargate, la mente sconvolta e il cuore in mille pezzi.

 

Ed è così che da un giorno e mezzo sto assolutamente a pezzi. Sono ventisei ore che mangio pochissimo, dormo ancora di meno, dico ancora meno stronzate del solito –il che, in effetti, potrebbe pure essere un fattore positivo, non so-, e il solito sorriso ebete sul mio volto è stato sostituito da un’espressione perennemente scazzata e triste.

Guardo l’orologio, svogliatamente; e mi rendo conto che sono passati esattamente ventisette ore e ventisette minuti… ma dopo mi deprimo ancora di più, pensando a quanti altre ne dovranno ancora passare, maledizione!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

********

Finalmente ce l’ho fatta *-* Ho scritto questo capitolo qualche mese fa, mentre era in prosecuzione un’altra mia fan fiction - sempre su Naruto-, e oggi finalmente sono riuscita ad upparlo!**

Questa è la mia primissima commedia, dal momento che finora ho scritto solo cose tristi e tragiche xD Ergo, siate clementi.

Devo dire che mi costa molto più fatica scrivere cercando di suscitare ilarità rispetto allo scrivere cercando di commuovere… Per carità, non pretendo che la trama di questa fanfic sia assurdamente originale o profonda, insomma, ma spero almeno che vi faccia divertire e/o vi piaccia.^^’ Non chiedetemi perché, ma non mi aspetto chissà quale grande risultato ><”.

Cooooomunque u_u Ogni capitolo conterrà una canzone, che cercherà di adattarsi al massimo alla situazione… e vi assicuro che questa è una cosa che mi ha fatto veramente penare! Ho tutt’ora qualche capitolo scoperto, ma spero di risolvere quanto prima x). Le canzoni saranno prese dai più vari autori, anche quelli più strani (contate che nell’altra mia fan fiction su Naruto ho usato un carme di Catullo xD); in ogni caso, sarà la canzone ad adattarsi al testo, non viceversa. Quindi, se la canzone non vi piace o non la conoscete alla fin fine non sarà una cosa molto importante. xD Quella di questo capitolo è “S.O.S.” degli Abba x3 Potete trovare qui [ http://www.youtube.com/watch?v=6hITSFgZTr4 ] il video direttamente dal musical “Mamma Mia!” (ma quanto è bello quel film? *__*). A me piace molto come canzone, e comunque si accorda abbastanza con quello che accadrà a Naruto e Sakura durante la fanfic (i due avranno qualche problema di comunicazione ^^)… la traduzione italiana l’ho fatta io, ma letta così è assolutamente orribile. O_O Vi consiglio di ascoltarla…^^

Ultima cosa. Ho dato come titolo “One Week” perché –ma dai? XD- gli avvenimenti dureranno circa una settimana, e anche perché c’è una certa canzone che è perfetta per questa fan fiction… *O*

 

Uhm… Che altro dire? Commentate in tanti, vi prego *_____*!! Davvero, vi scongiuro, ho bisogno di recensioni; sono tuttora molto indecisa se continuare con la fanfic o meno. ^^’

Al prossimo capitolo! (a breve, lo prometto! X3)

 

Clahp

 

 

PS: su EFP ci sono decisamente troppe poche fanfic NaruSaku. E no, così non va bene u_u” Facciamo vedere a tutti quanto può essere meravigliosa questa coppia!**

 

 

 

 

 

 

 

Coming soon:

Ditemi voi: che me ne faccio io di una seccatura maschiaccio rompipalle che mi rimbecca per ogni minima cosa che faccio o che –peggio!- non faccio, che mi stira malissimo ogni qualsivoglia abito abbia la sventura di passare sotto il ferro da stiro, che cucina degli spaghetti per il ramen terribilmente scotti, che impreca come uno scaricatore di porto quando deve pulire casa, e che è intrattabile nove giorni -virgola novantanove periodico- su dieci?! Ma sto molto meglio senza… ma proprio tanto.

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Now you're plain... boring ***


Somethin’ stupid

 

 

 

 

Capitolo due, Giovedì & Venerdì

[Now you’re plain… boring]

 

 

We used to be just like twins,  so in sync
The same energy… now's a dead battery
Used to laugh about nothing
Now you’re plainboring
I should know
That you’re not gonna change
!
Cause you're hot then you're cold
You're yes then you're no
You're in then you're out
You're up then you're down
You're wrong when it's right
It's black and it's white
We fight, we break up
We kiss, we make up…

 

 

Noi eravamo soliti essere proprio come gemelli, così in sintonia

la stessa energia… ora è una batteria morta

Eravamo soliti ridere per nulla

Ora sei semplicemente… una seccatura

Dovrei sapere

Che tu non cambierai!

Perché tu sei calda e sei fredda

Se sì e poi sei no

Sei dentro poi sei fuori

Sei di buon umore poi sei di cattivo

Ti sbagli quando hai ragione

E’ bianco ed è nero

Litighiamo, ci lasciamo

Ci baciamo, ci svegliamo…

 

 

 

 

 

Ventisette ore.

Sono passate esattamente ventisette ore da quando quella stramaledetta seccatura se n’è andata; e io non saprei stare meglio… dico sul serio.

Ditemi voi: che me ne faccio io di una seccatura maschiaccio rompipalle che mi rimbecca per ogni minima cosa che faccio o che –peggio!- non faccio, che mi stira malissimo ogni qualsivoglia abito abbia la sventura di passare sotto il ferro da stiro, che cucina degli spaghetti per il ramen terribilmente scotti, che impreca come uno scaricatore di porto quando deve pulire casa, e che è intrattabile nove giorni -virgola novantanove periodico- su dieci?! Ma sto molto meglio senza… ma proprio tanto.

E poi dicono che sbaglio quando affermo che le donne sono solo seccature o che portano solo guai… ah, mi vedessero adesso! Sto beatamente stravaccato sul divano di casa mia, con i piedi distesi sul tavolo di cristallo –sì, quello che fino a qualche giorno fa era considerato zona proibitisssima! -, mangiando schifezze varie consigliatemi da Choji e fumandomi in santissima pace una meravigliosa sigaretta… Buttando, fra parentesi, la cenere sul pavimento. , quello lucidato la settimana scorsa.

  Bel quadretto, eh? E non ditemi che non siete invidiosi di me… perché non è assolutamente vero. Eddài, quanto paghereste per fare una minima parte di ciò che sto facendo io, in barba alle vostre fidanzate/amiche/compagne/madri/sorelle eccetera eccetera? Quanto, eh?!

Rido, pensando a Naruto, che è stato mollato come me… ma lui, a differenza di me, sta malissimo, gli si legge in faccia; io no, sono la quintessenza della felicità e della libertà, tant’è che decido di fare l’amata pennichella-del-dopo-pranzo (che prima era ovviamente vietata), e mi addormento con un bel ghigno sulla faccia.

 

 

 

 

*

 

 

Driin.

Driiin.

Driin

Il telefono squilla, ma non mi passa neanche per l’anticamera del cervello la più remota idea di alzarmi per andare a rispondere e interrompere il sacrosanto riposo; sono assolutamente rimbambito dal sonno… ma non così tanto rimbambito da non aspettarmi il solito rimprovero e la solita parolaccia venir fuori dalla sua gentil bocca. Sorrido, pensando alla sua solita reazione…

“La tua pigrizia non è normale! Dovresti farti seriamente vedere da un bravo medico, pesaculo che non sei altro!”

“Tieni le tue chiappe ben al caldo, Shikamaru, mi raccomando, sennò poi ti si sciupano, eh!”

…Ma le sue dolci parole tardano ad arrivare, e il telefono seguita a squillare.

 

-Teeem, vai tu?!-, urlo, girandomi dall’altra parte… quando mi accorgo che, in effetti, non c’è più nessuna Tem a dire parolacce e a rispondere –come al solito- al telefono.

…Ok. Questo forse è un lato negativo della vita da scapolo. Un piccolissimo e insignificante lato negativo… che non può sicuramente reggere il confronto con gli altri mille positivi sopracitati.

 

Mi alzo e mi trascino al telefono, che –ma guarda un po’!- smette di squillare nel momento stesso in cui alzo la cornetta. Maledico più e più volte la cornetta medesima e la padrona della stessa e mi trascino nuovamente al magnifico divano… quando il mio stomaco gorgoglia.

Stupefatto, guardo l’orologio: sono le nove di sera passate… Altro che riposino pomeridiano! Mi trascino dunque in cucina, guardando padelle, forchettoni, presine e cibo in scatola in maniera molto diffidente, e aspettando che qualcosa accada.

…Ma quel qualcosa non accade, logicamente. Mi maledico… ieri ho pranzato e cenato dai miei… che adesso si sono decisamente rotti della situazione e mi hanno ordinato di tornare a casa mia e di chiedere immediatamente scusa a Temari.

…Chiedere scusa! Io non ho fatto assolutamente niente… è lei che mi ha lasciato -dopo molte e variopinte parolacce- proprio in quella stessa stanza, prima di farsi le valige e andarsene, sbattendo la porta… io non ho fatto nulla, ergo non chiederò mai scusa; senza contare che ultimamente Temari è sempre più nervosa… e battibecchiamo in continuazione, ancor più di prima. Ma è anche vero che il suo temperamento è sempre stato caratterizzato da repentini cambiamenti d’umore… prima una cosa va bene, poi non va bene, prima è bianca, poi è nera, prima è dentro, poi è fuori; prima non ci possiamo sopportare vicendevolmente, poi non possiamo stare l’uno senza l’altra… Cosa, quest’ultima, che accade spesso.

Ma il mio stupido, stupidissimo orgoglio –che d’altra parte caratterizza in ugual modo anche il suo terribile carattere - non mi permetterà mai di chiederle scusa… e la mia testardaggine mi farà proseguire imperterrito in questa strada, credo.

 E poi, perché mai dovrei farlo…? Sto tanto bene così! Faccio quello che mi pare, dormo quando mi pare, mangio quel che mi pare, e soprattutto fumo quando e dove mi pare! Chi vorrebbe cambiar vita?! Io sto benissimo, sul serio, e lo dimostrerò a tutti, facendo vedere loro quanto realmente sia meglio una vita senza donne!

Con un sorriso soddisfatto in volto, indosso uno strano camice, e inizio a cucinare, canticchiando allegramente.

 

 

 

 

*

 

 

 

-Mio Dio, Shikamaru… stai messo peggio di quanto pensassi… Credo perfino peggio di me. Il che non è decisamente facile.-

Butto la cenere per terra, sbadigliando.

-Tu sai sempre come consolare la gente…-

-Eh, ma è vero...-

Guardo Naruto. Siamo tutti e due allo stesso tavolino di ieri, dinnanzi l’Ichiraku; lui è appena tornato da una missione e ha le guance incavate e un’espressione affranta; è talmente depresso che non ha ancora toccato la ciotolona di ramen, ormai freddo.

No, no… non posso star peggio di questo relitto umano…

-Ma se tu stai messo malissimo!-, sbotto.

-Be’, caro mio, tu stai messo pure peggio.-, afferma lui, sogghignando.

-…Magari non sto al meglio, ok, ma per ridursi in condizioni peggiori delle tue ce ne vuole… e, ehm, scusa la franchezza.-

-Ma ti sei guardato bene allo specchio? Sembra che non mangi niente da una settimana, i tuoi vestiti o puzzano o hanno mille pieghe e bozzi, e fumi in continuazione. Se non stai messo male te, dimmi tu chi… E, ehm, scusa la franchezza. -, conclude, ghignando ancora di più.

Lo squadro… Almeno, la sua maglietta è stirata, in questi due giorni ha mangiato più o meno decentemente e non fuma così tanto come me…

Ma si dà il caso che ieri ho digiunato, che ho provato come un disperato sia a stirare –e ho sparato certe ingiurie che manco uno scaricatore di porto-, sia a pulire i pavimenti di casa mia –e ho dato delle culate allucinanti-, sia a cucinare. Con risultati uno peggiore dell’altro, e non so nemmeno da quale iniziare...

-…Sto solo un po’ a dieta. E fumo… be’, fumo perché ora posso finalmente farlo sempre, senza nessuno che mi rompi le palle. Ti va bene, mammina?-

Lui mi guarda accigliato, riprendendo la sua solita espressione comica.

-Non so, Shikamaru… A me sembra tanto che Temari ti manchi terribilmente, ma tu non lo voglia ammettere… sei troppo orgoglioso per farlo!-

Sobbalzo…. Temari. Mancarmi. Ma per favore!

-Non sapete dire nient’altro, tutti quanti…?! Tu, Choji, Ino, mia madre… Come devo dirlo?! Io sto così bene da solo…-

-Tu forse sì, ma il tuo stomaco non tanto.-

In cuor mio, prego il cielo che Naruto non voglia mai intraprendere una carriera diplomatica –non è molto bravo con le parole, no.

-Be’… devo solo abituarmici. Ho tutto perfettamente sotto controllo. So badare a me stesso, che cavolo credi…?! Pensi che io abbia bisogno della balia?! Che davvero io abbia così tanto bisogno di lei?! Dovrò solo mettermi d’impegno e imparare a stirare, e…-

-Tu… non sai stirare?!-, mi interrompe lui, visivamente divertito e attonito.

Beh, se è per questo, non so neanche lavare i pavimenti, cucinare, rifarmi il letto, alzarmi in tempo per rispondere al telefono e…

-Ehm… no.-

-E chi le fa ‘ste cose a casa tua?!-

-Beh, le fa… faceva Temari.-

…Stupido lapsus involontario!

-E tu… ehm… che cosa fai…?-

-Io…?! Niente. Sono cose da donne, queste.-, sentenzio, intransigente.

Naruto mi guarda sempre più esterrefatto; penso solo adesso che egli, in effetti, ha dovuto sempre badare a se stesso da solo, e che quindi questo tipo di cose siano per lui estremamente facili.

-… Ora capisco perché ti ha mollato!-

-In verità, non mi ha mollato per questo.-, ribatto, per poi pentirmene.

-Non ti ha mollato per questo?! E per cosa, scusa?!-

 

Lo guardo ancora, ma adesso meglio… già, perché Temari mi ha mollato? E’ una cosa stupida, talmente stupida che me ne vergogno…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

****************

Non uccidetemi!! ;__;

Lo so, probabilmentissimamente alla stragrande maggioranza di voi non sarà piaciuta la canzone (“Hot’n’Cold”, di Katy Perry) per il capitolo… Ma per me ci sta bene. E poi, cavolo, stavo andando di matto e non sapevo più che canzone mettere xD

La traduzione al solito l’ho fatta io, ergo l’ho un po’ adattata alla coppia. xD (“boring” vuol dire, in effetti, “noioso”, ma anche “seccante”… e quale occasione migliore per inserire l’amata parola “seccatura”? *_*) E poi, alla fin fine, volevo una canzone in cui si evidenziasse l’alta litigiosità della coppia. Quindi, anche se Katy Perry mi sta lì ed odio il suo genere, per me la canzone va bene u_u”

Comunque! Capitolo molto corto, lo so, ma non sapevo più che altro scrivere, e non mi andava di ripetere lo stesso concetto mille volte. Senza contare che Shika è ancora piuttosto scazzato ed è troppo orgoglioso (al contrario di Naruto) per sentire la mancanza di Temari… Quindi mi pareva piuttosto fuori luogo fargli dire qualcosa di romantico! Ma nei prossimi capitoli starà ancora peggio di Naruto… xD *ride sadicamente*

 

Per concludere… 7 recensioni *__________* GRAZIE!! Pensavo che non ne avrei ricevute, e invece! Grazie di cuore dunque a Jiraiya, trinity87, SAKURACHAN, Fallen Star, gloria7, Shatzy e Antinyska88! GRAZIE! **

@ Shatzy: ti ringrazio moltissimo dei consigli, li terrò a mente! *_* Guarda, io sono una ragazza che non dice mai parolacce, anzi non le sopporto, ma poiché scrivo in prima persona dal punto di vista di Naruto e al presente devo per forza di cose mettercene qualcuna! E comunque lui è ancora piuttosto scazzato, quindi… =)

 

Al prossimo capitolo, che prometto sarà piuttosto lunghetto! xD

Pinkpanthers & black flies rule! *ò*

 

 

Clahp

 

 

 

 

 

 

 

Coming soon:

Il Maestro prende un respiro profondo; io pendo totalmente dalle sue labbra.

-Be’, insomma… sì, l’ho vista ieri, all’ospedale. Sembrava piuttosto giù… le ho chiesto spiegazioni, e mi ha detto che avevate litigato e…-

-…Ma non ti è venuta in mente la sagace idea di chiederle perché avevamo litigato?!-

Kakashi neanche ci ragiona su e mi risponde:

-Naruto, tu e lei bisticciate costantemente… Non mi sembrava una grande notizia.-

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** And I'm the one who jaded you... ***


-…Allora

Capitolo tre, Venerdì

 

 [And I’m the one who jaded you...]

 

You're yesterday's child to me
…so jaded
You  think that's where it's at, but is that where it's supposed to be
you're gettin' it all over me
Exerated

My, my baby blue
yeah, I've been thinking 'bout you
my, my baby blue
yeah, you're so jaded
And I'm the one who jaded you…

 

 

Tu sei la bambina di ieri per me

…così stanca

Tu pensi che esso sia dove è, ma è dove deve essere

stai spargendo tutto intorno a me e agli altri

…Esausta

La mia, la mia piccola triste

Sì, ho pensato a te

La mia, mia piccola triste

Sì, tu sei così stanca

E io sono quello che ti ha stancato…

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi ritrovo a tamburellare nervosamente le dita sul divano in pelle, guardando davanti a me sempre più spesso e aspettando una sua risposta… che ovviamente non arriva.

-…Allora?-, chiedo.

Lo guardo, curioso, per l’ennesima volta.

-Allora che?-, chiede lui.

-Allora, cosa cavolo pensi di tutto ciò?! Io…-

Sasuke mi squadra, grattandosi pigramente il collo e sbuffando vistosamente.

-Penso che tu sei un bel demente.-

Cosa farei senza di lui…

-…Nel senso che… Mio Dio, Naruto, tu stai veramente a pezzi.-

Ma dài! Ma no!

-Già.-, asserisco.

Fa così piacere il fatto che tutti me lo ripetano in continuazione con quell’espressione così pietosa…

-E… sinceramente, non vedo dove sia il problema.-

 

Certo che sono ridotto veramente ma veramente male… Io, il futuro Hokage, che chiedo consigli di cuore a Sasuke Uchiha. Mah.

E tutto per colpa di quella maledetta!

-Se abbiamo litigato, sai com’è, il problema c’è. Ma il punto è… che neanch’io lo vedo. Ha fatto tutto da sola.-

Lui mi squadra ancora.

-Naruto, se lei ti ha mollato, un motivo c’è. Non mi sembra tipo da… fare cose stupide o… Insomma, Sakura è una ragazza seria! E state insieme da tanto! Sei tu quello che deve sapere perché ti ha mollato!-

A questo, in effetti, non ho ancora pensato… Insomma, deve esserci una spiegazione!

…Ma io non ho fatto assolutamente nulla! Cioè, ok, magari non sono l’uomo perfetto, però, insomma…! Io la amo. La amo, la amo con tutto il mio cuore… e non basta forse questo…?

Passa qualche minuto in perfetto silenzio.

-Senti… io devo andare, ho una missione. E poi… che cavolo ne so io dei vostri problemi di cuore!-, conclude, alzandosi.

-Che palle, e io che pensavo che il ragazzo più corteggiato dell’intera Konoha fosse un esperto di questioni sentimentali! E invece mi molli!-

Lui alza gli occhi al cielo e frettolosamente inizia a riempire una piccola sacca rossa –uhn, ma dove l’ho già vista?- di tutto ciò che gli potrà essere utile in missione. Io lo guardo, scocciato, e mi trascino verso la porta, mugugnando qualcosa contro i presunti amici; lui, dopo un po’, interrompe il suo compito e viene vicino a me, sull’uscio della porta.

-…Per quanto starai via?-, gli chiedo, tentando di fare conversazione.

-Due, tre giorni al massimo. E’ una missione piuttosto facile.-

-Ah.-

Cala il silenzio.

-Be’, allora…-, inizio io, ma lui mi interrompe:

-Naruto… Sakura non è pazza, visionaria, e ti vuole… be’, bene, insomma. Magari, credo, tu non sei stato sempre attento in ciò che lei ti dicev…-

Io però inizio a ridacchiare… vedere Sasuke parlare di questioni di questo tipo è come vedere, che ne so, Shino che fa il cubista o robe del genere...

Lui nota il mio divertimento e subito si imbarazza, urlando:

-Che cazzo ti ridi, idiota?! Sto facendo un discorso serio!-

-Per una volta… E va bene Sasuke, hai ragione tu -come al solito. Ora, devo solo capire cosa è successo in lei… perché io non ho fatto niente.-

Lui si porta tragicamente una mano sulla fronte.

-Quella santa ha davvero molta pazienza… Vabbè, ci rivediamo quando torno, eh?-, continua, prendendo in mano la maniglia.

-Mi hai già rotto abbastanza. Ciaociao.-, conclude freddamente, cercando di sbattermi la porta in faccia; ma io la blocco con un piede, a pochi centimetri dallo stipite, e sorrido con la mia solita faccia da demente.

-Idiota, che cavolo vuoi ancora?-

-Be’, insomma, sono stato finora ad affliggerti, come dici tu, con le mie pene amorose… E non mi sembra tanto giusto nei tuoi confronti… Perché dunque ora non mi affliggi tu con le tue?-

Lui, per quel poco che riesco a vedere della sua faccia, alza perplesso un sopracciglio.

-Che vuoi dire?-

Io gli faccio un gesto con la mano molto volgare, ma anche molto… eloquente.

-Eh?-, chiede lui, non capendo.

Sbuffando, sbotto:

-C’è qualcuna che te la dà, Sasuke, o fai ancora tutto da solo?!-

Lui, seccato, dice:

-E quanto cazzo sei volgare!-

-E allora?! Sì o no?! Eh? Eh? Eh?-

-…Comunque, non sono affari tuoi, ergo arrivederci.-

Socchiude di più la porta, ma un minimo spiraglio mi consente di guardarlo ancora negli occhi.

-Non sono affari miei?! Andiamo, siamo o non siamo fratelli?-

Il bastardo sembra vagamente sorridere – per quanto ovviamente il freddo, perfetto, impassibile e impossibile Sasuke Uchiha possa sorridere.

-Allora?!-, lo incalzo di nuovo.

-A quanto pare, lo siamo… be’, qualcuna c’è…-

La rivelazione è talmente sconvolgente da lasciarmi senza fiato; evito persino battutine. Persino quelle a doppio senso.

-…E chi è –ehm- la (s)fortunata? La conosco?-

Lui alza ancora gli occhi al cielo.

-Sì. E anche molto bene. Ciao, cretino.-, asserisce lui, per poi chiudere definitivamente la porta, lasciandomi addosso una curiosità senza precedenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

-E allora?-

Questa scena si sta ripetendo decisamente troppe volte per i miei gusti…

Il Maestro prende un respiro profondo; io pendo totalmente dalle sue labbra.

-Be’, insomma… sì, l’ho vista ieri, all’ospedale. Sembrava piuttosto giù… le ho chiesto spiegazioni, e mi ha detto che avevate litigato e…-

-…Ma non ti è venuta in mente la sagace idea di chiederle perché avevamo litigato?!-

Kakashi neanche ci ragiona su e mi risponde:

-Naruto, tu e lei bisticciate costantemente… Non mi sembrava una grande notizia.-

Gira distrattamente una pagina del suo criptico libro –…a me non del tutto sconosciuto, a dire il vero, per le numerose occhiatine che ogni tanto distrattamente gli davo da ragazzino, quando il Maestro dormiva- e sbadiglia, col suo solito fare annoiato.

-Sì, ma… Vabbè, insomma, come ti è sembrata? Stava bene?-

-…Era piuttosto stanca, sì. Non stava molto bene, a pensarci, era molto pallida e aveva un’aria piuttosto triste.-

Sento qualcosa che si contorce dentro di me… Stringo i pugni, tentando di non darlo a vedere.

-E… non ti ha detto… niente, insomma?-

-Dice che ha moltissimo lavoro da sbrigare, ma che sta bene… sebbene si senta un po’ sola. Ma sembrava piuttosto scostante, dunque non ho insistito tanto e me ne sono andato.-

 

Io sto zitto; mi sento un verme, mi faccio schifo, mi ripugno… Non era da lei questo comportamento… No, Sakura –la mia dolce testarda meravigliosa manesca dispettosa perfettina precisina nervosissima Sakura-chan - è sempre stata piuttosto insicura, è vero, ma al tempo stesso molto forte. E adesso, tutti mi dicono che sta male -la Nonna ha detto che l’ha vista piangere, il Maestro dice che si sente sola, Sai dice che non gli urla più contro quando la chiama ‘racchia’- e io sto schifosamente qui, senza fare niente… E dando stupidamente più e più volte la colpa a lei.

Sasuke ha ragione… Hanno tutti ragione… con la mia solita stupidità, devo averle fatto qualcosa di grave, senza neanche essermene accorto! E io che pensavo di essere l’unico a soffrire, l’unico a stare così di merda, e invece lei sta molto peggio di me! Che idiota…

Kakashi mi dà una pacca comprensiva sulla spalla, e sembra esibire sotto la maschera il suo solito sorriso paterno così… rassicurante.

-Suvvia, Naruto, è solo un litigio… Come se litigaste poco spesso…! Scusami eh, ma perché non provi ad andare da lei e chiederle tranquillamente cosa è successo?-

Insomma, ok ce sono stupido, ma non così tanto… Ci ho già pensato, ma volevo che fosse lei a fare la prima mossa… dal momento che ha fatto tutto lei, insomma. Però adesso, dopo ciò che mi hanno detto tutti quanti, sono piuttosto preoccupato…

-Tu dici, maestro…? Non lo so…-

–Be’, credo sia la cosa giusta da fare. E questo libro lo consiglia! Adesso, va’ da lei e chiedi spiegazioni, ok?-, conclude, dandomi una sonora pacca sulla spalla.

-…E va bene, allora! Vado subito all’ospedale! Grazie, Maestro! Poi, avviserò pure Sasuke…-

-Ci hai parlato? E’ da un sacco che non lo vedo! Digli che la prossima volta può anche evitare di nascondersi, appena mi vede, solo perché sta con…-

-Uuuh, no, Maestro, lascialo perdere… Probabilmente stava con la sua nuova amica immaginar- ehm, la sua ragazza. A quanto pare, sembra ne abbia una. Ma io dubito.-

Lui mi squadra e fa una faccia assolutamente sorpresa.

-No no, io ieri l’ho appunto visto con Sakura, ma si sono nascosti appena mi hanno visto... ma cos’è ‘sta storia di Sasuke?!-

Ma… Sasuke e Sakura si sono visti? Ma perché lui prima non ha per niente accennato alla cosa? Mah, vabbè

-Niente, niente… voci che girano… confermate dall’Uchiha stesso. Ripeto, Maestro, io non darei credito alla cosa… con quel caratteraccio che si ritrova, chi mai se lo filerebbe?! Una martire, minimo…-

Lui sorride, disinvolto, e mi incita ad andare; io dunque lo saluto e me ne vado, molto titubante... non so se sia davvero la cosa giusta da fare… Insomma, noi, come tutti mi hanno fatto gentilmente notare, di solito litighiamo piuttosto spesso, ma più per cavolate che per altro (per una mia battuta zozza, per la sua forza bruta che ogni volta esercita sul mio povero corpo, perché non sto mai attento nelle missioni e mi procuro sempre le peggiori ferite, perché lei dopo le veglie notturne è isterica e così via) e subito l’uno chiede scusa all’altra o viceversa; ma non è mai successo che fossimo separati per così a lungo – quarantanove ore e ventisette minuti, cavolo!- e senza neanche parlarci per niente!

…E non mi è ancora del tutto chiaro cosa cavolo sia successo. La mia solita stupidità l’ha ferita senza neanche che me ne accorgessi…? Ultimamente, in effetti, avevamo problemi di

comunicazione. Era come se si stesse venendo a creare una specie di muro…

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

-…Hai capito, insomma, Eremita Porcello? Sinceramente, non so più che pensare! Ok. Ok. Lo so, lo so che tu mi hai sempre detto di essere tonto con le donne, e questo forse è anche vero. Ma adesso non ho proprio idea di cosa sia potuto accadere… Mah.-, faccio una pausa, sbuffando; mi accovaccio per terra e continuo, adesso a voce un po’ più bassa:

-Comunque! …Questo non dovrei dirtelo, ma tanto, ehm, non credo tu andrai a dirlo in giro, no…? Qualche settimana fa Tsunade mi ha detto che il Consiglio di Konoha stava ponderando su chi eventualmente dovesse prendere il suo posto, dal momento che lei sta iniziando a diventare vecchiotta –tranquillo però, è sempre tettona- e dice sempre più spesso di voler abdicare… si dà il caso che, insomma, in cima alla lista delle persone probabili ci sia proprio io… Hai capito?! Forse, c’è una remota possibilità che divent-

-…Non dovresti dire queste cose in giro, Naruto… Sbaglio, o ti avevo detto di stare zitto?-

Sobbalzando, scatto in piedi e riconosco la figura del Quinto Hokage dinnanzi a me; lei sta sorridendo e stringe al petto un enorme mazzo di fiori bianchi.

Sorrido –è un sorrido triste, però.

-…E’ vero, Nonna, è vero… Ma non credo che lui lo andrà a dire a nessuno, sai…-

Ci giriamo contemporaneamente verso l’enorme pietra su cui è inciso il nome del mio grande Maestro, la cui figura sembra sorriderci anche attraverso la foto sbiadita dal tempo.

-Oh, non lo so, sai. E’ un gran chiacchierone, e non si fa mai i fatti suoi…-, dice lei, piegandosi verso la lapide e poggiandovi in modo stranamente delicato fiori.

Rimaniamo entrambi per parecchi minuti in silenzio, io in piedi e lei rannicchiata a terra, a guardare il monumento ai caduti per la patria.

-…Proprio oggi sono sei anni, se ben ricordi.-, bisbiglia la donna dopo un po’, come se si rivolgesse più a se stessa che a me.

Io prendo un profondo respiro. Sei anni

-Già. E sembra ieri, vero?-

Non ricevo risposta; la conversazione muore lì. Capisco dunque che è il momento di andarmene e mi accingo ad allontanarmi, quando lei mi chiede:

-Con Sakura come va?-

-…Non ci ho ancora parlato. Temo di aver fatto un enorme sbaglio, ma di non essermene accorto. E fra di noi, ultimamente… non so, c’è qualche difficoltà. Ma tornerà tutto come prima, lo so.-

Cala ancora il silenzio.

-…Sai, lui diceva sempre che… è compito dei vecchi, come me, essere d’esempio alle generazioni future ed aiutarle, e che proprio in questo consiste la bellezza della vecchiaia.-

Sorrido malinconicamente. Tsunade, in questi ultimi tempi, mi sembra così stanca… inizia davvero a dimostrare l’età che ha non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente, e questa è una cosa che anche Sakura mi ha più e più volte fatto notare.

 -Sì. E’ tipico di lui dire questo genere di cose.-

-Quello che voglio dirti… Naruto, se tu hai qualcosa da dirle… va’ da lei e parlale. Ora. Non aspettare, perché… Poi, insomma, potresti pentirtene.-

Io mi giro, evitando il suo sguardo: percepisco perfettamente la sua voce incrinata.

-…Non pensare di avere tutta la vita davanti per dire ciò che devi dire a una persona… perché gli imprevisti sono sempre lì… Soprattutto per noi ninja.-

…Fossi stato in una situazione normale, mi sarei educatamente grattato in modo molto scaramantico; ma adesso penso e ripenso a ciò che hanno detto sia lei che Kakashi… e hanno ragione, maledizione, hanno ragione!

Devo andare da lei ora. Subito. Urlarle quanto la amo e quanto sto male e quanto mi dispiace e…

-… Parlo per esperienza personale, alla fin fine.-

Continuando a stare girato, le sorrido e asserisco:

-…Mi hai convinto, Nonna! Andrò da lei, subito. E’ all’ospedale, credo, no? Vado, allora! Tanto, qui ho finito e… insomma, ci vediamo.-

Infine me ne vado, cercando il più possibile di non sentire i suoi singhiozzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*******************

 

 

Terzo capitolo concluso xD Dunque, dunque, ho gettato un po’ di basi per il futuro della fanfic… Ma per ora non dico nulla >ò<

Come avrete visto, qui appare Sasuke ^^ Non ho spiegato niente della sua storia perché lo farò poi, tranquilli... Chi sarà la misteriosa ragazza…?^^

Mi scuso se il capitolo è un po’ sconclusionato, alla fin fine. Avrei veramente voluto unirlo con quello successivo, ma poi sarebbe risultato veramente lungo! ><” Comunque, la canzone è la meravigliosa “Jaded” degli Aerosmith; la traduzione può sembrare assurda, ma è quella XD

Comunque! Sto avendo un meraviglioso blocco dello scrittore, yuuu uuh! XD Il maledetto dannato 5° capitolo non vuole assolutamente scriversi. E’ da qualche settimana che sto tentando di far venire fuori qualcosa di decente, ma niente >_< Quindi, passo direttamente al 6° e il 5° lo riprenderò quando dovrò upparlo. .__.’

 

Infine, ringrazio tantissimo i 4 commentatori, alias Antinyska88, SAKURACHAN, Shatzy e Clara_chan! Grazie mille di cuore!**

Perché Shika e Tema hanno litigato…? XD Tutti i chiarimenti nel prossimo capitolo! Shikamaru effettivamente a volte è talmente testardo che vien voglia di picchiarlo, ma resta comunque il mio idolo ** (fra parentesi, Naruto e Shikamaru sono i miei personaggi preferiti XD)

@Shatzy: guarda, ho pensato molto seriamente a fare metà e metà da quando ho iniziato a scrivere… Ma non ne è venuta mai fuori l’occasione^^’ Il fatto è che anche la scelta della canzone mi vincola e non poco… (di quella del prossimo capitolo sono assolutamente orgogliosa, è perfetta**) Comunque, dal maledetto 5° capitolo in poi farò decisamente così, anche per velocizzare un po’ l’azione –e ce ne sarà tanta, lo prometto!

@Clara_chan: effettivamente, il tuo ragionamento sulla scelta delle canzoni non fa una piega! Sono io che mi preoccupo troppo come la solito! XD

Grazie a tutti, infine, per le belle cose che mi avete scritto** E grazie anche alle 11 persone che hanno messo questa fan fiction nei preferiti! Se qualcuno di voi commentaste, mi renderebbe estremamente felice… voglio sapere il vostro parere! ^^

 

Detto ciò, al prossimo capitolo**

 

Clahp

 

 

 

 

Coming soon!

Lui sbuffa reiteratamente; io, nel frattempo, mi accendo un’altra sigaretta.

-Oppure- proseguo, tentando di argomentare la mia tesi -… Neji. Ecco, ti ricordi Neji com’era, represso, noioso, spocchioso, e che palle che ci faceva coi suoi discorsi fatalistici? Ecco, confrontalo adesso! Stavamo tranquillamente parlando di quanto fosse ridicolo Kiba, e di quanto noi non ci saremmo mai ridotti in quelle condizioni, e di quanto in fondo in fondo siano pericolose le donne, quando è arrivata TenTen -che in quanto a carattere davvero non scherza- che ha iniziato ad urlargli contro perché si era scordato che avevano un appuntamento e lui è completamente mutato… E’ diventato il suo zerbino, non faceva che scusarsi, e sorrideva come un pazzo, quando non l’ho mai visto sorridere in vita mia… E…-

Nella foga, mi accendo un’altra sigaretta.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Don't go wasting your emotion... ***


-Shikamaru, dopo un po’ sei piuttosto ripetitivo, sai

 

Capitolo quattro, Sabato

[Don’t go wasting your emotion…]

 

 

I wasn't jealous before we met
Now every man that I see is a potential threat
And I'm possessive -it isn't nice
You've heard me saying that smoking was my only vice
But now it isn't true
Now everything is new
And all I've learned has overturned
I beg of you...
Don't go wasting your emotion
Lay all your love on me

 

 

Non ero geloso prima che ci conoscessimo

Ora ogni uomo che vedo è un potenziale pericolo

E sono possessivo –non è carino

Mi hai sentito dire che il fumo fosse il mio unico vizio

Ma ora non è vero

Ora tutto è nuovo

E tutto ciò che ho imparato si è ribaltato

Ti prego…

Non sprecare i tuoi sentimenti

Affida tutto il tuo amore a me

 

 

 

 

 

-Shikamaru, dopo un po’ sei piuttosto ripetitivo, sai?-, dice Neji con un ghigno sarcastico sulla faccia.

Io alzo pigramente gli occhi al cielo, scocciato, e butto un po’ di cenere per terra –senza nessuna voce che mi urla di non fumare e di non buttare la cenere per terra e di non stare così stravaccato e di non…

-Sarà, Neji, ma guarda tu che spettacolo pietoso abbiamo di fronte agli occhi…-

Lui si gira verso l’altro capo del tavolino a cui stiamo pranzando e fa un’espressione piuttosto disgustata.

-Eh be’, in effetti…-

Davanti a noi abbiamo uno spettacolo triste, ma talmente triste, che in confronto il Naruto di questi giorni sembra la quintessenza della felicità: Kiba, il rude, animalesco, rozzo, spavaldo Kiba, che sospira e sospira di fronte a una foto del suo unico grande vero amore, parlandole e sussurrandole dolci parole -non cagandoci, fra parentesi, di striscio, sebbene questo sia un pranzo in onore di una missione particolarmente difficile che egli è riuscito a risolvere la settimana scorsa.

-Mio Dio, sembra una ragazzina in piena tempesta ormonale. Come siamo ridotti…-, dico, disgustato dall’orrenda visione.

Lui si risveglia dal suo mondo fatato e mi guarda letteralmente in cagnesco.

-Solo perché tu sei stato bidonato da quella santa della tua donna, non vuol dire che tutti noi dobbiamo essere frustrati o acidi o che dobbiamo indossare vestiti così puzzolenti e orrendamente stirati… -

Una tempia inizia a pulsare sulla mia fronte. Quel tasto non si deve toccare…

-… o fumare da mane a sera o avere una casa orrendamente zozza o…-

-Ok, ho capito! Grazie della consolazione!-

Choji, seduto di fronte a Neji, continua a mangiare il suo panino, alzando di tanto in tanto gli occhi al cielo.

-Di nulla!-, risponde l’Inuzuka, per poi continuare a guardare la foto e seguitare a sospirare trasognato.

Dopo un po’, Shino -seduto accanto a Neji-, non potendo più sopportare quelle smancerie, sbotta:

-Per quanto ancora guarderai quella cosa?!-

Controvoglia, Kiba alza nuovamente lo sguardo dall’immagine, commentando:

-Oh, oggi l’ho guardata così poco! Stupida Hokage, doveva mandare proprio la mia piccola in missione in questa settimana?! E senza di me, per giunta! Ma tanto, torna oggi… sono cinque giorni che non la vedo, capite?! Cinque giorni!-

E continua a guardare la foto, borbottando qualcosa come “Oh, mia piccola indifesa Hinata!” e “Appena torni ti spupacchio tutta!”

Io sbuffo, inorridito.

-Giuro solennemente che non finirò mai così… per una donna, poi!-

-Eccolo che ci risiamo!-, sghignazza Neji.

-Ma come ci si fa ridurre in condizioni così disumane?! Mi vengono le carie solo a guardarlo!-, rispondo, shockato; mi raddrizzo un attimo sulla sedia, ponderando, e chiedo:

-E poi… che cazzo vuol dire spupacchiare?-

 

 

 

 

 

*

 

 

-Visto? Che cosa ho sempre detto io…? Le donne non solo sono seccature, ma riescono anche a cambiare così assurdamente un uomo! Prendi quel demente di prima…-

Choji sbuffa, ascoltandomi pazientemente. Siamo rimasti solo io e lui, dal momento che gli altri tre se ne sono andati.

-Te lo ricordi, due mesi fa, vero? …Quando ancora non si era dato una mossa con Hinata. Faceva tanto il puttaniere, il figo, il duro… e guardalo ora. Tutto love-love con il suo grande amore…-

Lui sbuffa reiteratamente; io, nel frattempo, mi accendo un’altra sigaretta.

-Oppure- proseguo, tentando di argomentare la mia tesi -… Neji. Ecco, ti ricordi Neji com’era, represso, noioso, spocchioso, e che palle che ci faceva coi suoi discorsi fatalistici? Ecco, confrontalo adesso! Stavamo tranquillamente parlando di quanto fosse ridicolo Kiba, e di quanto noi non ci saremmo mai ridotti in quelle condizioni, e di quanto in fondo in fondo siano pericolose le donne, quando è arrivata TenTen -che in quanto a carattere davvero non scherza- che ha iniziato ad urlargli contro perché si era scordato che avevano un appuntamento e lui è completamente mutato… E’ diventato il suo zerbino, non faceva che scusarsi, e sorrideva come un pazzo, quando non l’ho mai visto sorridere in vita mia… E…-

Nella foga, mi accendo un’altra sigaretta.

-Cose da pazzi.-, commenta lui; io mi accorgo della sua evidente nota ironica, ma non commento. Un ghigno compare sulla sua faccia paffuta, ed egli commenta:

–Per fortuna, però, tu non hai più seccature a cui dover pensare, eh, Shikamaru?-

Ma io aspiro una boccata di nicotina di troppo e inizio a tossire; e scommetto quel che volete che questa è la maledizione di quella lì…

-Ho toccato un tasto dolente?-, commenta lui, il ghigno ancor più evidente.

-…No, no. S-solo un attacco di t-tosse.-, rispondo, tossicchiando ancora un po’.

-Già.-

Cala il silenzio; io inizio a tamburellare nervosamente le dita sul tavolo, mentre assumo la solita posa “devo-dirti-qualcosa-ma-non-ne-ho-le-palle” (gomito sinistro appoggiato sul tavolino e mento sul palmo).

-Che devi dirmi?-

Sospiro. Oramai, mi conosce troppo bene.

-No, è che…! Insomma… mi chiedevo se tu ultimamente avessi visto…-

-…Temari? Sì, l’ho vista ieri.-

-Ah.-

Rimaniamo in silenzio ancora un po’.

-E… che dice? Così, tanto per sapere, ecco.-

Mica per altro, no. Non glielo chiedo solo perché sento una fottuta mancanza di lei, o perché i sensi di colpa stanno iniziando a farsi sentire, o perché sono preoccupato…

Lui, al solito, capisce tutto, ma non commenta.

-Insomma… Shikamaru, l’ho vista molto giù. Mi ha detto che… è svenuta, ieri. Piange spesso.-

Cazzo.

-…Svenuta?-

-Sì.-

Mi mordo il labbro inferiore, mentre degli orribili sensi di colpa iniziano a martellarmi la coscienza. Era svenuta un paio di volte nell’ultimo mese… Ma mi aveva detto che avveniva piuttosto frequentemente questa cosa perché lei aveva la pressione bassa… adesso, invece, piange pure…

E tutto per colpa mia. Per colpa della mia stupida...

Lui prende a giocherellare con delle foglie d’insalata, tagliandole con il coltello il più finemente possibile, e senza guardarmi negli occhi dice:

-Adesso, come ogni volta in cui fai cavolate, mi verrebbe voglia di farti il solito cazziatone. Ma non credo che serva, sinceramente… Sembri già abbastanza dispiaciuto, e d’altronde hai ventitré anni, per cui, se non le capisci ora queste cose, be’…-

Il mio stupido orgoglio non può impedirmi di dire: -Io… non sono dispiaciuto! Preoccupato, be’, sì, ma non dispiaciuto!-

Lui inizia ad arrabbiarsi -e quando Choji inizia ad arrabbiarsi diventa pericoloso.

-Shikamaru, non serve che tu menta con me… Sei preoccupato, dispiaciuto e ti senti in colpa, te lo si legge in faccia. E smettila di essere sempre così orgoglioso da far sembrare che Temari non ti manchi minimamente, o che sia solo un’enorme seccatura per te, perché sei tu quello davvero seccante dopo un po’.-

Rabbrividisco: quando Choji si arrabbia, diventa un’altra persona…

-Non è come pensi. Abbiamo litigato, come al solito, ma lei ha davvero esagerato! E’ tornata a casa, si è fatta la valigia ed ha urlato che non sarebbe più tornata! E negli ultimi giorni era isterica, anche più del solito… Per ogni minima cosa mi rimproverava, ogni minima cosa, Choji! Io dopo un po’ non ce la faccio più!-

Lui pondera un pochino, sempre tagliando tranquillamente il cibo.

-E allora, perché non gliel’hai detto? Perché non le hai detto che ti dava fastidio quel suo comportamento?-

-Ci ho provato. Ma lei, ti ripeto, negli ultimi tempi era davvero nervosa… E mi rompeva sempre l’anima dicendo che stava diventando una balena, quando in verità, be’, magari era ingrassata solo un pochino…-

-Però, ecco… sembra quasi che non te ne freghi niente di lei. Non penso sia una cosa molto carina nei suoi riguardi, insomma.-, commenta infine, guardandomi dritto negli occhi.

Io inspiro piano una boccata di sigaretta, mentre inizio a far luce su ciò che dice. Il suo modo di parlare così tranquillo e amichevole è capace di mettermi davvero a mio agio, in ogni situazione…

-Quello che voglio dirti, in sostanza-, aggiunge poi, continuando a spezzettare le foglie e assumendo una faccia piuttosto ammonitrice, rivolta verso il piatto –non sprecare così… ciò che provi per lei, che io sono assolutamente certo che sia anche molto profondo, solo per una stupida questione d’orgoglio o di testardaggine… oramai non siamo più ragazzini.-

Incasso la ramanzina e annuisco. E’ vero… è assolutamente vero. E io… mi sento in colpa. Tutte le cose che ho pensato, anche gli accidenti che le ho mandato… mi fanno schifo adesso.

Mi manca. Mi manca…

-Tante cose le dice anche a fin di bene, sai? Tipo…-

Ecco che ci risiamo…

-…il fumare troppo. Da quando siamo seduti, ti sarai fumato una ventina di sigarette!-

Chiudo stancamente gli occhi e sbuffo.

-E’ che… Choji, sono preoccupato.-

-…E dispiaciuto.-

Lo guardo di sottecchi.

-Soprattutto.-, ammetto, dandogliela vinta.

Cala il silenzio per l’ennesima volta.

-Lei ora sta a casa di Sakura, non è vero?-, domando, vagamente curioso.

-Sì; dice che si trova molto a suo agio. Ma anche Sakura non se la passa tanto bene… ha litigato con Naruto, lo sai?-

Io faccio spallucce.

-Lo so, lui me ne ha parlato. E Naruto è letteralmente a pezzi. Se lo guardi, fa paura. E’ per questo probabilmente che oggi non è potuto venire.-

-Quindi, siete tutti e due a pezzi, insomma.-, commenta, ghignando nuovamente.

-No! Io, be’, lo sono, in fondo… ma lui sta veramente male.-

-… Queste donne!-, dice, ridacchiando, prendendomi palesemente per i fondelli.

-Che ti dicevo?-, rispondo, ridendo, e ringraziandolo mentalmente.

Per l’ennesima volta, la conversazione muore lì.

-Shikamaru…-

-Eh.-

-Insomma… se lo stanno chiedendo tutti…-

-Cosa?-

Mi guarda, curioso.

-…Ma per quale stupido motivo avete litigato, stavolta?-

Io mi accendo un’altra sigaretta –l’ultima della giornata, lo prometto-, sbuffo e inizio a raccontare.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 [ Tre giorni prima ]

 

 

 

 

 

 

 

Tic.

Tac.

Tic.

Tac.

Ero seduto sul tavolino della cucina, guardando in continuazione l’orologio. Erano le sei e Temari non era ancora tornata… Mi stavo iniziando a preoccupare. Insomma, normalmente per le cinque e mezza era già a casa…

Iniziai a leggere un giornale, tanto per distrarmi un po’… ma sì, che vuoi che sia successo, sarà rimasta a bere qualcosa con Ino, con cui ha finalmente fatto amicizia, o con Sakura… Insomma, una cosa normale… E poi, la mia intrinseca e stupida pigrizia mi proibiva tassativamente di alzarmi.

Tic.

Tac.

Sei e dieci.

O magari, la selezione dei chuunin aveva impiegato più tempo del dovuto.

Sei e un quarto.

O qualcosa del genere, insomma… Magari, qualche Villaggio del Paese della Culonia non aveva voluto che certi loro allievi andassero alla prova d’esame…

Sei e mezza.

Non che non mi fidassi… ma se magari le era successo qualcosa? Lei era così bella, e ingenua, e provocante, e orgogliosa… Anche se, in effetti, non era decisamente indifesa. No.

Sei e quaranta.

-Che scocciatura…-, sbottai; presi le chiavi di casa e uscii.

 

 

Cinque nanosecondi dopo, ero da Tsunade, che mi disse che in verità Temari era uscita da più di mezz’ora.

Dieci nanosecondi dopo, avevo incontrato Ino, che in tutta fretta mi disse che quel giorno non l’aveva vista.

Trentacinque nanosecondi dopo, vagabondavo per le strade, in cerca di lei.

Finché non la vidi nell’Ichiraku. Era lì… sospirai.

Iniziai ad avvicinarmi, completamente rassicurato adesso, e con un sorriso sulle labbra; quando notai un piccolo particolare. Non era sola… stava con uno.

Digrignai i denti. Ma no, dài, sarà un collega, sicuramente

Ma quel collega stava brindando con lei con del sakè.

Ma quel collega era famoso per essere –usando un delicato giro di parole- un puttaniere.

Ma quel collega non smetteva di guardarla, e non in modo innocuo (potevo scorgere anche da lì che i suoi occhi non erano propriamente diretti verso gli occhi di lei).

Ma quel collega iniziava a farsi sempre più vicino alla mia seccatura.

 

 

Mezz’ora dopo, ero seduto sul tavolo della cucina, mentre lei mi malediva in ogni possibile modo ed esibiva un variopinto repertorio di parolacce, alcune delle quali perfino sconosciute alle mie innocentissime orecchie.

-Sono STUFA! Stufa, Shikamaru, capito?! Non posso andare a festeggiare con un collega –collega, demente, COLLEGA!- che tu subito fraintendi tutto! Hai così poca fiducia in me?!? Mi credi davvero così leggera?!-

Io sbuffai, giustificandomi per l’ennesima volta.

-Certo che ho fiducia in te! Ma non negli altri! Non quando quello là ti guardava così!-

-“Così” come?!-

-In… in quel modo! Con quegli occhi! Un uomo certe cose le vede!-

-Stavamo festeggiando l’inizio degli esami! E’ stato un lavoro duro! C’è forse qualcosa di peccaminoso in questo, eh?! Che c’è, ti metti a fare il moralizzatore, adesso?!-

-Ti ripeto che non ti guardava in modo normale! E comunque, non gli ho fatto nulla… gli ho solo gentilmente intimato di girare alla larga, dal momento che noi due stiamo insieme da qualcosa come  quattro anni!-, urlai, con un certo tono piuttosto orgoglioso.

Lei perse definitivamente la pazienza, sbattendo un pugno sul tavolino.

-Intimare? Chiami ciò che hai fatto INTIMARE?!-

Alzai gli occhi al cielo. Insomma, io non ero un tipo geloso: non lo ero mai stato, e perché esserlo proprio ora? Senza contare, poi, che l’esser gelosi complicava tutta una serie di noie e seccature in più, che decisamente volevo evitare.

Insomma, ero geloso quel che bastava… non avevo altri vizi, per fortuna –tranne ovviamente il fumo, che sarebbe stato assolutamente unico ed imperituro.

…Ok, magari non ero stato propriamente carino a entrare nella locanda e bussare col dito sulla spalla del maledetto senza neanche presentarmi.

Forse non avrei dovuto prenderlo per la collottola per poi sbatterlo sul bancone.

Probabilmente, sarebbe stato meglio non urlargli in faccia tutte quelle minacce che sarebbero divenute reali, se lui avesse osato guardare anche solo un’altra volta la mia donna in quel modo.

Sicuramente, però, avrei fatto meglio a non fare tanto il figo con Temari e prenderla per la mano, rassicurandole che adesso c’ero io e andava tutto bene. Quel pugno in faccia mi aveva fatto male sul serio…

 

-Non ne posso più! Voi uomini e le vostre manie! Tutti uguali, tutti visionari! Non mi bastavano Kankuro e Gaara, che squadravano ogni ragazzo che frequentavo, no, ci dovevi stare pure tu! Ma ora sono STANCA! Ammetti perlomeno di aver sbagliato!-

La guardai, con aria di sfida.

-Non ho assolutamente niente da rimproverarmi! Dovresti essermene grata, quello stava allungando le mani!-

-Grata?! Mi hai fatto fare una figura terribile, non mi sono mai sentita così in imbarazzo in tutta la mia vita! Cosa dirò domani all’Hokage?! Quello è un ottimo collega del Villaggio della Sabbia! Ma perché devi essere così geloso?!-, replicò, stizzita, ma comunque sorridente e vagamente rossa in volto.

Sobbalzai. No, questa non gliela passavo!

-Geloso, IO?! Ho fatto solo ciò che dovevo fare! NON SONO ASSOLUTAMENTE GELOSO!-

-No?! Non saresti geloso?!-

-Lo sarei, se tu fossi indifesa o almeno lontanamente femminile! Cosa che guarda caso non sei!-

-Ah, sì?! Bene! Ma ora basta! SAI CHE TI DICO, EH?! ME NE VADO!-, urlò.

Deglutii. Dovevo preoccuparmi…? Ma no, quello era un litigio come tanti… Temari era la personificazione del proverbio “Can che abbaia non morde”. Nelle ultime litigate (tutte risalenti alla settimana passata), aveva detto che se ne sarebbe andata svariate volte… E invece ancora era qui.

Mi tranquillizzai, e assunsi un ghigno, tanto per provocarla; non le avrei dato la soddisfazione di vedermi implorare affinchè non se ne andasse…

Perciò dissi una grande, grandissima troiata.

-Te ne vai?! Benissimo. Tanto non ho bisogno di te!-

I suoi occhi si assottigliarono, e se ne andò in camera da letto; due secondi dopo, aveva la valigia in mano. Reprimendo la voglia di chiederle perché ci metteva sempre una vita a prepararsi e stavolta invece vi aveva impiegato qualche secondo, la seguii in salotto, pensando che tanto avrebbe smesso presto.

-Benissimo, allora… Neanche io ho bisogno di te! Ma non venire a piangere da me, quando non avrai nessuno che ti sopporta! Ci vediamo, cry-baby!-, sbraitò, imprecando contro la porta che non si apriva.

-Finalmente, una vita senza donne! Ciao, seccatura!-, le urlai di rimando, certo che si sarebbe fermata.

Ma lei spalancò la porta e se ne andò via per davvero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

**********

Capitolo quattro finito**

Che ne dite? A me piace abbastanza, tutto sommato! ^_^ Shikamaru gelosone ce lo vedo, sinceramente ^^ Avevo pensato sin dall’inizio di mettere come motivo di litigio sia per Naruto e Sakura che per Shikamaru e Temari la gelosia; però poi ho voluto che il motivo dei primi fosse un po’ più profondo e diverso… vedrete!^^

Piccola nota: ho reso Kiba consapevolmente un po’ OOC e caricato: volevo far vedere quanto, secondo me, quei due sono pucciosi. xD Anche perché, insomma, stanno insieme da poco, quindi è ovvio che lui lontano da lei soffra! ** (e ringraziamo tutti quanti Kishimoto per il meraviglioso capitolo 437! Io ci sono veramente rimasta! -___-)

La canzone è “Lay all your love on me”, ovviamente degli Abba, ovviamente tratta dal musical “Mamma mia!” XD (potete trovarla qui: http://www.youtube.com/watch?v=uz36JBrgAUM ; sinceramente vi invito a sentirla!^^). La canzone mi piace veramente tanto e credo proprio che si accompagni al tono del capitolo, e il duetto fra i due cantanti è spettacolare!** Ero nell’assidua ricerca di una canzone, quando ho sentito il pezzo “You've heard me saying that smoking was my only vice” e un brivido mi è passato lungo la schiena *___* Fatemi sapere ciò che ne pensate!^^

Vi preannuncio subito che nel prossimo capitolo la trama non andrà molto avanti; si farà un tuffo nel passato e scopriremo come si sono messi assieme, evvivaaa xD (vi dico subito che non sarà un capitolo molto bello. Ci sto sbattendo la testa da un mese e non mi piace proprio, ma non posso morire, quindi amen. Spero in ogni caso che vi piaccia, io ce la sto mettendo proprio tutta!)

 

Infine, ringrazio tantissimo i 6 recensori (Shatzy, Jiraiya, gloria7, Clara_chan, Antinyska88, SAKURACHAN) dello scorso capitolo per le cose bellissime che hanno scritto! *____* Grazieeee!! Ringrazio anche tutte e 17 (…state aumentando! ^///^) le persone che hanno aggiunto questa fanfic nei preferiti!

…Chi sarà la ragazza misteriosa di Saskè? E Sakura cosa avrà? Chissà, chissà *ohoho*

@Shatzy: ti ringrazio veramente tanto del consiglio; l’ho preso molto in considerazione e ho riletto il capitolo, correggendolo in vari punti. Effettivamente, hai ragione XD Ogni tanto esagero con i puntini! Grazie, davvero, penso che le critiche costruttive facciano solo bene! ^^

 

 

Al prossimo (odiatisssimo) capitolo!

 

Clahp

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coming soon!

Lei sorride. –Ecco… Volevo dirti che…-, ci pensa un po’, per poi scuotere la testa. -…No, niente, non è importante. Fammi sapere com’è andata con quella scema della mia amica, poi! E dille di non preoccuparsi per quanto riguarda lui, andrà tutto bene!-

Io sorrido… Cazziatone evitato! Ma cosa avrà voluto dire…?

La saluto e mi avvio all’ospedale; mentre cammino, guardo e riguardo i fiori che tengo stretti. Sono davvero belli. Questo profumo mi riporta a quel giorno…

 

[…]

 

Gli sorrido e mi avvicino a lui.

-…Vuoi che ti racconti?-

Lui annuisce e mi guarda con due enormi occhi, curioso.

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Why don't you and I...? ***


Capitolo cinque

 

 

Capitolo cinque

 

[Why don’t you and I...?]

 

Everytime I try to talk to you
I get tongue-tied
Seems like everything I say to you
Comes out wrong and never comes out right

 

 So I'll say:  “Why don't you and I get together

 and take on the world

and be together forever?”
Heads we will and tails we'll try again
So I say: “Why don't you and I hold each other

and fly to the moon

and straight on to heaven?”
Cause without you they're never going to let me in

 

 

 

Ogni volta in cui cerco di parlarti

La mia lingua diventa annodata

Sembra che ogni cosa che ti dico

Venga male e non venga mai giusta

 

Dunque dirò: “Perché tu ed io non ci mettiamo insieme

E prendiamo il mondo

E stiamo insieme per sempre?”

Proveremo ancora da capo a piedi

Dunque dico: “Perché tu ed io non ci stringiamo l’un l’altra

E voliamo fino alla luna

E direttamente al paradiso?”

Perché senza di te non mi faranno mai entrare…

 

 

 

 

 

 

 

 

-Ehi, Naruto!-

Qualcuno mi chiama; io mi giro e sorrido alla figura. E’ Ino.

-Ehilà!-

Sono davanti al negozio di fiori dei suoi genitori, dove lei lavora; mi invita ad entrare ed io accetto molto volentieri.

-Allora, come va?-, mi chiede, molto gentilmente… anche troppo gentilmente per essere credibile: e tutta questa gentilezza è sospetta. Sento puzza di cazziatone… e il mio fiuto per questo genere di cose è sempre stato ottimo.

Io pondero sulla risposta da dare… già, perché sicuramente Sakura le avrà detto ogni singolo dettaglio della nostra litigata, dal momento che sono amiche del cuore… se dicessi che va tutto bene, mi direbbe sicuramente di vergognarmi, poiché Sakura sta malissimo; se dicessi che sto a pezzi, mi direbbe che me lo sono meritato, dal momento che ho ferito Sakura per nonsoancoraquale motivo… che fare?

Ah! Oramai le donne non hanno più segreti per me…

-Be’, tiriamo avanti… sì.-

Lei mi squadra.

-Non mi sembri molto in forma, a dire il vero…-

Deglutisco.

-Uhm, sono appena tornato da una missione. La vecchiacc-ehm, Somma Hokage me ne ha affibbiata una piuttosto difficile. Ma è comprensibile, d’altronde io diventerò il prossimo Hokage, no?-, dico, ridendo.

Lei sorride; sembra spontanea, ma a me non la si fa…

-Già… Sakura dice che ripeti questa cosa in continuazione… Forse anche troppo.-

-Ah, davvero?-

Inizio mentalmente a contare i secondi che mancano all’imminente cazziatone.

-A proposito, come sta? Due giorni fa l’ho vista solo di sfuggita…-borbotta.

-Ah…? E, ehm, che dice?-

-E’ venuta con Sasuke a prendere un mazzo di fiori e…-, dice, ma poi arrossisce e si morde un labbro, incerta -… ma perché lo chiedi a me, scusa?-

Uhm, questo fatto di Sasuke e Sakura inizia a puzzarmi; ma non vi bado neanche troppo, concentrandomi più sulla sua domanda… Cos’è questo, un metodo per farmi confessare? Le donne…

-Ah… uhm… be’, in verità io non la vedo da un po’. Già.-

Lei strabuzza gli occhi… è davvero un’ottima attrice, lo ammetto!

-Avete litigato?! Ancora?!-

-Sì. Più o meno.-

-Una cosa non grave, spero…-

-… No no.-

No, certo! Non stavo semplicemente meditando il suicidio per i sensi di colpa, nooo!

-…Senti, Naruto, dovrei dirti una cosa…-, inizia lei.

Ah! Eccolo! Il cazziatone arriva!

-…In verità, Ino, sono passato qui davanti proprio per -ehm!- portarle un bel romantico mazzo di fiori… per scusarmi, sai. Quale mi consigli, tu?-

Lei mi squadra, e ovviamente capisce al volo che l’ho presa bellamente per i fondelli; ma io faccio buonissimo viso a cattivo gioco, come mio solito.

-Sei davvero passato qui per questo?-

Veramente, sono passato qui davanti perché è la strada più breve per l’ospedale, e non avrei neanche notato il tuo negozio di fiori se non mi avessi salutato tu.

…Ma questo, forse, è meglio non dirglielo, no; le donne sono piuttosto suscettibili, Shikamaru ha perfettamente ragione.

-Esattamente. Quale modo migliore per farsi perdonare di un mazzo di fiori?-

Lei sorride e mi fa strada attraverso il negozio, ma poi si ferma e mi chiede:

-Avevi in mente un fiore particolare…?-

-Oh, ehm, in verità, ecco, per me sono tutti uguali…-, borbotto, grattandomi la testa a mo’ di scusa.

Lei sbuffa e alza gli occhi al cielo; mi conduce un po’ più in là e mi mostra un bellissimo mazzo arancione. Io lo guardo e lo riguardo, e mi piace davvero... uhm, perché no? E poi, l’arancione è anche il mio colore preferito…

Mi immagino già la scena: andrò in ospedale, le farò vedere i fiori, le urlerò qualcosa di estremamente dolce (una di quelle cose che alle donne, ma in particolare alla mia bellissima Sakura, fanno così tanto piacere), lei si squaglierà, mi perdonerà, la abbraccerò, tutto l’ospedale applaudirà, la prenderò in braccio, lei urlerà qualcosa come “Oh, che uomo!”, Sasuke (ma sì, mettiamoci pure lui!) rosicherà tremendamente perché lui inste cose non è assolutamente pratico, attraverseremo tutta la città ridendo e la bacerò e…

-Allora, che hai deciso?!-, domanda Ino, piuttosto scocciata per l’attesa.

La guardo di sottecchi, visceralmente offeso per l’interruzione del mio meraviglioso filmino, e borbotto:

-Che tipo di fiori sono…?-

-Queste sono delle calendule; indicano dispiacere. E’ il modo migliore per chiedere scusa. A mio parere, sono molto belli; questi fiori germogliano al mattino e si chiudono la sera… si pensa che in questo modo piangano la partenza del sole, sai.-

Mi guarda e fa l’occhiolino, sorridendo. –E’ un fiore molto romantico. E a noi donne questo tipo di cose piacciono molto… e Fronte Spaziosa non ne resterà immune! Vedrai che ti perdonerà! -

Annuisco, sorridendo, e le rivolgo un’occhiata apprezzante: è davvero molto competente. E’ piuttosto maturata negli ultimi tempi, in effetti; anni fa era una piattola e stava sempre a lamentarsi, invece adesso è diventata più adulta e più gentile. E’ ancora un po’ frivola, e a volte è piuttosto isterica e lunatica, ma ha un carattere che fa spesso sorridere e che la rende una buona amica; è riuscita addirittura a fare amicizia con Temari, che davvero non poteva sopportare i primi tempi in cui quest’ultima stava con Shikamaru, e adesso stanno spesso insieme. Sakura mi dice (… mi diceva) sempre che spera si sistemi più in fretta possibile, insomma…

 Decido di prenderne un bel mazzo, pago, la saluto e faccio per andarmene, quando lei mi richiama:

-Naruto…-

-Sì?-

Eccolo, eccolo, si avvicina…

Lei sorride. –Ecco… Volevo dirti che…-, ci pensa un po’, per poi scuotere la testa. -…No, niente, non è importante. Fammi sapere com’è andata con quella scema della mia amica, poi! E dille di non preoccuparsi per quanto riguarda lui, andrà tutto bene!-

Io sorrido… Cazziatone evitato! Ma cosa avrà voluto dire…?

La saluto e mi avvio all’ospedale; mentre cammino, guardo e riguardo i fiori che tengo stretti. Sono davvero belli. Questo profumo mi riporta a quel giorno…

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

-Hai litigato con la zia? Di nuovo?!-

Sbuffo, al solito. Da qualche mese a questa parte il marmocchio ha preso l’abitudine di chiamare Temari ‘zia’, comportando il mio più totale imbarazzo e la di lei più totale gioia.

-…Più o meno, insomma. Ma questi non sono affari tuoi…-, lo ammonisco.

Ora tocca a lui a sbuffare; muove distrattamente la pedina, con un’abile mossa.

-Zio, tu sei proprio cretino, sai?-

Dunque, in tre giorni mi hanno affibbiato la colpa e mi hanno dato del cretino più volte che in tutta la mia vita –per citare solo qualcuno: Ino, mia madre, Choji, Naruto, Kiba, Neji, le vicine impiccioni di casa mia, le colleghe di Temari, l’Hokage in persona, Kurenai, e adesso perfino un moccioso rompiscatole di neanche sette anni-… ma non ero io il genio dal quoziente intellettivo estremamente portentoso?!

-…Insomma, hai una donna così bella e dolce come lei, e ci litighi sempre! Ma come fai? E’ la donna più dolce del mondo! E state così bene insieme!-

Dolce, forse, per lui. Temari, infatti, con il piccolino si scioglie letteralmente come neve al sole e tende a diventare paziente e dolcissima; è una persona talmente diversa che sbalordisce addirittura me… Ma le donne vanno così tutte in brodo di giuggiole quando si tratta di bambini?

 E… be’, spesso, ho scorto nei suoi occhi uno sguardo diverso, quando gioca con lui; uno sguardo estasiato, sorridente, felice… E questo contribuisce non poco ad alimentare i miei sensi di colpa. Noi conviviamo da un anno ormai, ma né i miei genitori né –figuriamoci…- i suoi fratelli sono mai stati contenti della cosa. D’altronde, stiamo (…stavamo?) insieme da quattro, e prima eravamo costantemente costretti a fare spola l’uno al villaggio dell’altra e viceversa; così, avevamo entrambi preso la decisione di vivere insieme.

Però è una cosa così strana… Io sono un tipo così intrinsecamente ed irrimediabilmente pigro che non ho mai fatto niente, assolutamente niente che richiedesse anche un minimo sforzo… e invece mi sono andato a scegliere donna così energica e testarda come lei, che di pigro e svogliato non ha proprio niente. Ma Temari è sempre stata l’unica capace di tenere testa al mio profondo orgoglio, l’unica capace di farmi smuovere il culo e camminare ininterrottamente per tre giorni per passare con lei solo qualche ora; e il sorriso -quel sorriso di cui tanto spesso mio padre mi ha parlato- che di tanto in tanto rivolge solo a me è l’unica cosa per cui vale davvero la pena affrontare qualche seccatura o noia in più.

Nell’ultimo mese, però, alla mia dolce seccatura non stava più bene la nostra situazione: voleva che ci sposassimo. Cosa, questa, che la mia pigrizia mi ha fatto sempre rifiutare… stiamo benissimo così, perché fare il grande passo? Siamo così giovani… abbiamo ancora tempo, no?

-Lo so, ma… vedi, le donne sono spesso delle seccature, e non sono mai costanti nell’umore… Possono cambiare idea molto facilmente.-

E si dà il caso che Temari sia precisamente fra quelle.

-Non la zia! Io la conosco, sai?-

-Eh, ma mai quanto me…-, sbuffo, muovendo un alfiere e guardando negli occhi il marmocchio, il quale assomiglia così tanto al mio Maestro che non posso non sorridere di gusto. Ha la sua stessa corporatura massiccia, la sua stessa pelle scura e i suoi stessi tratti piuttosto rozzi; i suoi occhi e il suo modo di fare però sono identici a quelli di Kurenai.

Siamo adesso entrambi in giardino, seduti davanti un tavolo di shoji, gioco in cui il piccolo Hisaki Sarutobi eccelle; a volte, riesce persino a mettermi in difficoltà. Io e Temari passiamo a trovarlo molto spesso; di solito, io gioco con lui un po’ controvoglia –i bambini sono troppo seccanti per i miei gusti-, Temari invece ogni volta si diverte davvero:  è proprio per questo che il piccoletto le si è affezionato così tanto.

In verità, però, adesso non vorrei assolutamente essere qui… Sono passato a casa di Sakura, tanto per vedere se Temari stesse bene (d’accordo, le parole di Choji mi hanno allarmato e non poco, lo ammetto), ma non ho trovato nessuno; sono andato in ospedale, sperando di trovarla e di farmi dire dove fosse quella lì, ma mi hanno detto che era uscita da poco con un ragazzo (segno che le cose fra lei e Naruto si sono riconciliate, finalmente…); disperato, sono infine passato qui, e mi sono intrattenuto con lui ad una partita di shoji, che il mio orgoglio non può farmi perdere.

Hisaki infatti capisce di non avere speranze di vincere e mi scruta, ridendo.

-Zio…-

-Eh.-

-…Ma tu e lei quando vi siete fidanzati…?-

Pondero un po’ la risposta: il piccoletto è troppo seccante, per i miei gusti…

-Quattro anni fa, circa.-, dico, iniziando a diventare piuttosto rosso e accendendomi una sigaretta per i sensi di colpa che mi attanagliano le viscere.

-E quando vi sposate?-

E per la seconda volta in pochi giorni, prendo una boccata di nicotina di troppo; maledicendo Temari e il mio stupido vizio del fumo, inizio a tossire così pesantemente che il marmocchio mi dà piccole pacche sulla schiena, sorridendo ed ammiccando.

La seccatura ha istruito per bene il piccoletto a far leva sui miei sensi di colpa, non c’è che dire…

-N-non l’abbiamo ancora d-deciso…-

-E cosa è successo quando vi siete fidanzati? Eh? Eh?-

I bambini, che seccatura… se mai avrò un figlio, egli -perché sarà rigorosamente maschio, le femmine sono anche peggiori - starà zitto tutto il tempo, non piangerà, non griderà, non…

Inconsciamente, mi ritrovo a sudare freddo. Se mai avrò un figlio, ho pensato… Un figlio. Un figlio… da Temari. Ultimamente, insomma, le capitava sempre più spesso di pensare al nostro futuro… Ma siamo così giovani, ripetevo, che non ne vedevo il motivo; e alla fin fine, questo bambino è come se fosse un figlio per entrambi. D’accordo, avere un figlio mio e suo sarebbe molto diverso, ma per il momento non ne vedo la necessità, per farla breve…

Gli sorrido e mi avvicino a lui.

-…Vuoi che ti racconti?-

Lui annuisce e mi guarda con due enormi occhi, curioso.

 

 

 

 

 

***

 

 

 

[ Quattro anni prima ]

 

 

 

Calmo, Naruto, calmo. E’ solo una cena. Una stupida cena.

Quella era la quarta volta che il ragazzo si ripeteva la medesima frase, quella sera; ed era la quarta volta in cui aveva sospirato. Si sentiva un idiota lì, al freddo e al gelo, sui gradini ci casa Haruno, aspettando che Sakura scendesse.

All’inizio, tuttavia, la sua non gli era sembrata un’idea malvagia: tre giorni prima aveva infatti proposto una cena a tutto il Team 7 in onore della sua recente promozione a jonin e quella di Sakura a capo-infermiera. E allora, perché mai erano solo lei e lui a cena fuori? E soprattutto, si era chiesto più e più volte il ragazzo, perché mai lei aveva accettato…? In tanti anni che la conosceva, e con tante proposte che le aveva fatto, la ragazza non aveva mai accettato un appuntam- un invito fuori, insomma. E invece, quando gliel’aveva proposto, Sakura si era limitata a sorridere, a stringersi nelle spalle, ad arrossire, e a dire che, se gliel’avesse pagata lui, alla fin fine sarebbe venuta, ovviamente molto di controvoglia…

Naruto era dunque felicemente andato dagli altri tre; ma Kakashi aveva un impegno; Sasuke non poteva; e Sai avrebbe potuto, ma aveva deciso –fra strani ammiccamenti e riferimenti piuttosto espliciti- che insomma si sarebbe sentito di troppo; e così, lui la stava pazientemente aspettando da quella che era una buona mezz’ora sotto casa, non osando entrare per via delle probabili ramanzine e/o minacce del padre di lei riguardo a ciò che sarebbe successo se lui avesse osato trattarla male.

-Naruto… un attimo e scendo, eh!-, urlò la ragazza dal secondo piano dell’abitazione; egli si limitò a sorridere e ad urlare che andava tutto bene.

Il ragazzo si ritrovò a sorridere: era estremamente felice in quel periodo, dal momento che tutto sembrava andare per il meglio, in effetti. Sasuke era tornato da quasi un anno oramai; era adesso una specie di eroe, a Konoha. Dopo aver ucciso suo fratello, infatti, e aver scoperto varie cose sul conto del suo clan (i cui membri alla fin fine non erano così buoni come li avevano sempre descritti) aveva strettamente collaborato con la Foglia per distruggere l’Akatsuki dall’interno, facendo dunque un pericoloso doppiogioco; una volta ottenuto questo, e sventato un colpo di stato, aveva esiliato Danzou e il Consiglio degli Anziani di Konoha, responsabili delle malefatte ai danni del fratello stesso. E così Sasuke Uchiha aveva praticamente salvato tutti, divenendo quasi un eroe per il Villaggio stesso e riportando il clan –usando le sue stesse parole- “agli antichi splendori”.

Tutto sommato, non c’erano stati eccessivi spargimenti di sangue, l’Akatsuki era stata debellata (e per buona parte anche grazie a Naruto) e –cosa più importante- l’Uzumaki aveva di nuovo suo fratello. Certo, le prime volte non era stato propriamente facile farlo reintegrare con il resto degli abitanti, dapprima restii ad accettarlo perché traditore del Villaggio; ma con il tempo si era tutto più o meno sistemato, tranne il carattere impossibile di lui -ma “Per quello, purtroppo, non c’è rimedio!” ripeteva in continuazione Naruto, ridendo.

E, con il ritorno dell’Uchiha, un altro esistenziale problema affliggeva il ragazzo: ciò che Sakura avrebbe deciso di fare. Più e più volte ne era stato preoccupato: e se la ragazza, una volta tornato l’adorato “Sasuke-kun”, fosse ritornata ad essere quella di un tempo, quella che non poteva sopportarlo e che lo trattava sempre male…? Cosa avrebbe fatto Naruto? Avrebbe combattuto con l’altro e se la sarebbe presa a forza, o avrebbe lasciato che le cose andassero come dovevano andare…? Nei primi mesi dopo il ritorno di Sasuke, il rapporto fra questi e lei (e anche gli altri dieci loro compagni, sebbene in modo molto più accentuato) era piuttosto instabile; negli ultimi tempi, però, i due avevano ripreso i contatti e adesso erano davvero buoni amici… per come si possa essere buoni amici con Sasuke Uchiha, ovviamente. Naruto era solito guardarli dall’esterno: insomma, va bene che era scemo e stupido, va bene che aveva la sensibilità di un elefante, ma era chiaro anche ad uno come lui che fra lei e Sasuke stesse ricominciando a nascere qualcosa…

 Questo, gli aveva più e più volte ripetuto Shikamaru, non era stato propriamente un comportamento carino né da parte di lei né da parte di lui; e tuttavia, a lui stava bene così, in fondo. Se lei era davvero felice così, e soprattutto se questa cosa avesse levato l’espressione perennemente annoiata di lui, Naruto si sarebbe semplicemente fatto da parte. Come del resto sempre aveva fatto, sebbene questa cosa l’Ero-sennin non l’avrebbe decisamente accettata, se fosse stato lì…

La porta sbatté e Sakura apparve.

-Oh, ehm, è tanto che aspetti…? Sono in leggero ritardo, scusami, è che…-

-Figurati, solo tre quarti d’ora a gelar…-, rispose il ragazzo, girandosi; ma non riuscì a finire la frase e rimase a bocca aperta. Aveva sempre considerato Sakura una ragazza molto carina, sebbene non fosse solo quello l’aspetto che più gli piacesse di lei; gli era sempre piaciuta la sua spontaneità, la sua poca femminilità, la sua forza d’animo, il suo isterismo…

Ma quella sera lei… era uno schianto.

-…Ecco, lo sapevo! Stupida Ino che mi ha consigliato questo stupido vestito e…-, borbottò lei, arrossita a causa dello sguardo (poco casto) di lui.

Passò qualche secondo in silenzio, finché lei scese dal gradino e si trovò faccia a faccia con lui, arrabbiata.

-…Che cavolo c’è, cretino?-

Lui la squadrò ancora una volta: la ragazza indossava un kimono estremamente corto e piuttosto scollato (ma non troppo: non sarebbe stato nel suo stile, dopotutto) che le stava davvero bene. Il ragazzo sorrise: avrebbe dovuto veramente ringraziare Ino, il giorno dopo…

-Sakura-chan… Sei bellissima.-

E il violento rossore che le guance di lei avevano assunto qualche minuto prima non era niente in confronto a quello totale che apparve in quell’istante sul suo volto; balbettando e cercando di suonare cordiale lo ringraziò.

Durante il tragitto da casa sua al ristorante, il ragazzo non le staccò gli occhi di dosso mentre continuava a parlare in modo decisamente logorroico di cosa aveva fatto lui quel giorno, di cosa avrebbero mangiato loro quella sera, di quanto già non sopportasse più Sasuke, di quanto Tsunade lo caricasse di lavoro e di quanto avesse fame; Sakura sorrideva, poiché la compagnia di Naruto era così genuina e così solare e così spontanea che credeva che non avrebbe mai voluto farne a meno, se fosse stato possibile. Con lui, lei si sentiva veramente se stessa: poteva picchiarlo, malmenarlo, litigarci, farci pace… e lui ci sarebbe sempre stato, a discapito del suo caratteraccio. Sempre. E il loro rapporto, ultimamente, si era fatto sempre più costante, tant’è che alla ragazza quell’uscita serale non era dispiaciuta affatto, anzi… Oramai, non pensava davvero più a Sasuke, ma era piuttosto sicura del fatto che Naruto, ingenuo e fantasioso come al solito,avesse totalmente frainteso il loro rapporto, che era costituito oramai solo da pura amicizia.

Arrivarono al ristorante (scelto, ovviamente, da lei: ne aveva davvero abbastanza del solito ramen dell’Ichiraku) e si sedettero, finché Naruto non notò qualcosa… o qualcuno. Si avvicinò furtivo al tavolo giusto, seguito da una Sakura che non riusciva a smettere di ridere, e rimase a bocca aperta: davanti a loro c’erano un apatico Shikamaru e una (stranamente) sorridente Temari intenti a leggere ognuno il proprio menù.

-Ah-ah! Sapevo che prima o poi voi due avreste fatto scintille!-, urlò il biondo; i due sobbalzarono ed arrossirono contemporaneamente; Naruto, avvicinandosi al tavolo, continuò:

-Allora anche voi due state insieme?-

Sakura gli diede uno scappellotto piuttosto forte, intimandogli di abbassare la voce: Temari sorrise furbescamente e chiese, rivolgendosi al compagno in tono di scherno:

-Uhm… Nara, ma noi due stiamo insieme?-

Lui la fulminò con lo sguardo e disse, rosso in faccia:

-Naruto, stiamo solamente festeggiando l’esito della missione affidataci dall’Hokage… E tu, seccatura, non andare a diffondere illazioni sul mio conto, ho una certa fama che vorrei non venisse intaccata…-

L’Uzumaki ammiccò maliziosamente, piegandosi verso il ragazzo seduto e circondandogli le spalle con un braccio.

-E perché siete in due?!-

-Gli altri erano ancora più pesaculo di questo qui e non hanno voluto venire a festeggiare...- commentò Temari, piuttosto seccata.

Naruto, rivolgendosi un'altra volta all’amico, chiese:

-Eddai, non prendermi in giro… Questo è un appuntamento?!-

Nara alzò gli occhi al cielo, sbuffando. Quel ragazzo era, per i suoi gusti, fin troppo pieno d’energia: sembrava non avere un interruttore ed era fin troppo iperattivo. Era, insomma, tutto il contrario di lui, che rimpiangeva in continuazione la sua amaca in giardino e le sue adorate nuvole; ma quella sera qualcosa gli aveva suggerito di non rimanere a casa…

-Ma va’. Mi pare di avertelo già detto… preferisco tipi più femminili.-

Temari non si lasciò scappare l’opportunità e ribattè:

-Esattamente. E io, odio i piagnucoloni, vero cry-baby? ...Invece, voi due?-

Stavolta fu Sakura a rispondere, guardando trucidante il compagno.

-Lascia perdere questo cretino… Stiamo semplicemente festeggiando. Come voi. Naruto, andiamo, su, sto morendo di fame…-

Lui si rimise in piedi e sorrise.

-E se festeggiassimo tutti e quattro…?!-

Gli altri tre negarono all’unisono, guardandolo aspramente; lui sorrise ed esclamò:

-Ok, ok, basta dirlo…! Ciao ciao, piccioncini!-

Shikamaru lo squadrò, mentre il ragazzo e Sakura se ne andavano al proprio tavolo. Questa gliel’avrebbe fatta pagare…

 

La cena, almeno secondo Naruto, andò bene; non parlarono di niente in particolare, litigarono tutto sommato poco –lei gli dava di tanto in tanto quale potente calcio sotto il tavolino per via delle sue osservazioni sulla nuova cameriera del locale-, mangiarono bene e si divertirono (Naruto pagò cavallerescamente la cena anche per lei, che ovviamente non rifiutò).

Finito il pasto, le offrì gentilmente di riaccompagnarla a casa. Cosa che lei naturalmente respinse, sbuffando.

-Naruto, ma non serve, dài! Guarda che mi so difendere, eh!-

Lui alzò gli occhi al cielo. Sempre la stessa storia…

-Lo so benissimo –i pugni che mi hai sempre dato sono una testimonianza della tua spiccata femminilità. Ma non è comunque bello che una ragazza torni da sola a casa così tardi. E tuo padre non mi perdonerebbe mai-, concluse.

Lei sorrise; a lui si sciolse il cuore. Valeva la pena fare molta strada in più solo per il suo sorriso. Si incamminarono dunque verso casa di lei; inebriati dall’ottimo vino bevuto, ridevano e parlavano ad alta voce, fermandosi di tanto in tanto per riprendere fiato. E, tanto per finir bene la serata, il ragazzo finì definitivamente tutti i soldi delle sue missioni a tutti i suoi risparmi comprandole un fiore al negozio dei genitori di Ino – una semplice, economica e banalissima rosa rossa.

Non appena la mostrò alla ragazza, davanti casa di lei, ella arrossì violentemente e non riuscì a parlare. Anni e anni prima, non si sarebbe mai aspettata di essere così felice per ogni minimo gesto di Naruto; non si sarebbe mai aspettata di gioire per ogni singolo istante passato con lui, che era l’imperfezione fatta a persona -era troppo rumoroso, troppo chiacchierone, troppo impulsivo, troppo scemo, troppo arancione, troppo poco alto-; aveva, d’altronde, sempre sognato un principe azzurro perfetto e bellissimo, che si sarebbe dichiarato a lei nella maniera più romantica possibile… eppure, non era davvero mai stata così felice come quella sera.

-Oh! Ma… ma! Insomma, tu… non dovevi!-

-Su, su, accettala, prima che io dica qualcosa di assolutamente stupido e rovini quest’atmosfera!-

Lei non riusciva a non sorridere; continuava a portarsi ciocche di capelli dietro l’orecchio, nervosa, come era solita fare. Traboccava letteralmente di felicità.

-Ma, NarutoPerché…?-

Lui deglutì. Perché glielo chiedeva…? Sakura conosceva perfettamente i sentimenti di lui per lei, dal momento che non si era mai dato la preoccupazione di nasconderli, sebbene fosse stato sempre assolutamente conscio che lei non li ricambiasse. Ma a lui era sempre andato bene così… prima la felicità di Sakura-chan, poi tutto il resto, no?

-…Niente. Così, tanto per ringraziarti della serata. Buonanotte, allora.-

La salutò sorridendo, si voltò e fece un passo indietro… quando la sua voce la bloccò.

-Naruto, uhm… perché tu e io… non…?-

Eh?

-Insomma… io pensavo che… se vuoi, insomma… perché tu ed io non…?-

Egli si girò a guardarla: lei aveva un’espressione molto tesa e un sorriso (…piuttosto ebete, oggettivamente parlando) sulla faccia.

Calò il silenzio. Naruto sorrise; sicuramente aveva capito male. Ridendo e ammiccando, disse:

-E’ un invito a farmi salire da te?! Dov’è andato a finire il tuo spirito casto e puro, eh, Sakura-chan?!-

Lei da timida ed impacciata passò ad essere arrabbiata, come al solito; dandogli un potente pugno nello stomaco (a cui lui tuttavia era decisamente abituato), urlò:

-Idiota, sto facendo un discorso serio! Ci possiamo mettere insieme o no?!-

Passò qualche minuto in perfetto silenzio; erano immobili a qualche metro dall’arco della porta, lei con un’espressione minacciosa in volto e lui totalmente sconvolto: Naruto non riusciva a pensare razionalmente… Non aveva sentito bene, sicuramente! Dopotutto, lui non era Sasuke

Lei indietreggiò fino all’arco della porta, mordendosi un labbro e non riuscendo più a guardarlo negli occhi.

-…No, c-certo. Cioè, sì, sono stupida… ma che bella figura…! A-allora, buonanott-

…Ma non riuscì a finire il discorso, poiché il ragazzo aveva preso una rincorsa talmente potente che lei finì a terra sotto di lui, schiacciata dal corpo dell’altro, con le loro labbra unite.

Sakura si staccò violentemente: voleva urlargli che faceva sempre casino, che nessuno gli aveva chiesto una dimostrazione di affetto così esagerata, che era troppo rumoroso e impulsivo, cazzo!, e che quello era il primo stupido bacio che avesse mai dato e che avrebbe voluto che fosse un pochino più romantico, e che esagerava come al solito, perché era solo un cretino, e che...

 Ma non ce la fece; come rapita da lui, riprese a baciarlo, con ancora più foga, ridendosela di gusto.

Si sarebbero entrambi sempre ricordati la ramanzina del padre di lei, che un’ora dopo li scoprì in ingresso ancora sdraiati per terra a baciarsi.

 

 

 

 

*

 

 

 

-Non penserai di poter fumare di fronte a me?! Non te lo concedo! Mi rovini il bel panorama e la salute!-

Donne… che seccatura.

-E allora girati, se non ti piace…-

-Devo girarmi io, quando hai torto tu?! Ti sembra normale?!-

Lui alzò gli occhi al cielo stellato e spense la cicca sul legno della panchina.

-Temari, ma con i tuoi spasimanti fai sempre così? Ora capisco perché sei ancora zitella…-, borbottò lui, ridendo.

-E tu porti sempre le tue mille ragazze a vedere cose così pallose e antiquate come le stelle?- replicò lei, che stava contemplando il medesimo scenario.

Lui la squadrò di sottecchi, senza girarsi, indispettito: quella maledetta doveva avere sempre l’ultima parola. E la stupida pigrizia di lui la lasciava fare: era troppo seccante dover controbattere alle sua battutine… ma era comunque piacevolissimo.

-Oh, sì. Ma sai, quella è la prima tappa; la seconda… be’, è meglio se non te lo dico. Sei ancora troppo piccola per queste cose, in effetti.-

Temari digrignò i denti e si girò a guardarlo per la prima volta dopo un po’ di tempo.

-Ma se io ho tre anni più di te, nanerottolo!-

Lui si voltò a sua volta e sorrise.

-Ahi ahi, Temari… non dovresti dare appuntamenti con i ragazzi più piccoli! Dov’è finita la tua dignità?-

Lei però arrossì violentemente e indietreggiò. Il ragazzo era sbalordito: in tanto tempo che la conosceva, non l’aveva mai vista arrossire e fuggire da un possibile litigio verbale… e così imbarazzata sembrava molto più umana (e bella, si ritrovò a pensare il ragazzo) di quanto lei stessa non avrebbe mai voluto ammettere.

-Questo… questo non è un appuntamento!-, urlò la ragazza, colta sul punto.

-Nessuno ha mai detto che lo fosse, mi pare… Ma tu lo vorresti, non è vero?-, chiese lui, avvicinandosi a lei.

-Tsk! Preferisco uomini più attivi, grazie!-

-Chi disprezza compra, lo sai?-

-Non in questo caso!-, ribatté infine lei, assumendo un’aria molto arcigna e dura.

Lui sbuffò ancora e si stravaccò sulla panchina. Temari non lo avrebbe mai ammesso, ma non era così terribilmente dura e ribelle come voleva continuamente apparire: era testarda (terribilmente testarda), orgogliosa e forte, è vero, ma spesso era piuttosto insicura e fragile –era, se così si può dire, la personificazione del proverbio “can che abbaia non morde” - e questo Shikamaru lo aveva capito già da tempo.

Calò il silenzio; si erano inconsciamente avvicinati.

-Be’… a me, però, non dispiacerebbe se lo fosse, un appuntamento.- bofonchiò lui, burbero.

-Il panorama, in effetti, è meraviglioso.-, commentò lei, per poi pentirsi del sentimento con cui aveva detto quelle parole. Eppure, era così bello stare su quella rozza panchina, in un appuntamento così decisamente inusuale, e poter per una volta parlare con quello lì senza dover battibeccare…

-Solo il panorama?-, chiese l’altro, piccato. Lei sorrise e rispose:

-Uhm, la compagnia potrebbe essere migliore, ma non mi lamento.-

La conversazione morì nuovamente lì. Temari era davvero estasiata dal panorama: a Suna non ce n’era di così belli.

Dopo un po’, il ragazzo borbottò:

-E’ tardi. Le brave ragazze non dovrebbero essere fuori, con un ragazzo, a quest’ora.-.

-Le brave ragazze, appunto.-, commentò lei, ridendo.

-Temari, vecchia volpona! L’ho sempre detto che non eri come sembravi, e nessuno mi credeva!-

La ragazza borbottò un “idiota” e schioccò la lingua, scocciata.

-Mi dai una sigaretta?-

Shikamaru strabuzzò gli occhi; non riusciva ancora a capire totalmente cambiamenti di umore di lei.

-Ma se due secondi fa mi stavi maleden…-

-Be’? Problemi?-

Lui alzò reiteratamente gli occhi in su e le offrì una sigaretta, prendendone una a sua volta. Temari la assaggiò, inspirando.

-Puah. Come ti fa a piacere ‘sta roba?-

-…Mi rilassa. E ciò basta. Cosa che servirebbe anche a te.-

La ragazza, infatti, non smetteva di tamburellare concitatamente le dita sulla sua coscia e di battere il piede a terra; era nervosa. Tutta quella apatia non rientrava nel suo carattere e, comunque, il giorno dopo all’alba sarebbe dovuta ripartire per il suo Villaggio; non voleva sprecare così un’occasione…

Certo, non era stato proprio coerente dire da parte sua, qualche minuto prima, “Non mi lamento della compagnia” dopo che avevano passato gomito a gomito le ultime due settimane in quella missione, e dopo che lui le aveva bellamente salvato la vita.

Quando la ragazza aveva chiesto delucidazioni a Tsunade-sama sul perché la Foglia chiamasse sempre e solo lei quando proprio Shikamaru doveva affrontare missioni particolarmente complicate, questa si era limitata a dire che spettava alla sorella del Kazekage mantenere rapporti diplomatici con la Foglia, e che comunque “Voi due, testardi come siete, non vi darete mai una mossa! e lei, in quanto Hokage, aveva il dovere (e anche il piacere, sì) di fare qualcosa. La ragazza era dunque arrossita e aveva negato più e più volte, fin quando non l’aveva ringraziata; la donna aveva solamente commentato: “D’altra parte, è compito dei vecchi essere d’esempio alle generazioni future ed aiutarle, non credi?

Ma il caso (o il destino, o chi per lui) volle che Shikamaru, in quello stesso istante, stesse pensando alle stesse parole che gli aveva detto proprio Tsunade prima di partire per quella missione –poiché anche lui le aveva chiesto insistentemente perché ogni volta la Foglia dovesse convocare proprio quella ragazza.

Si decise; trovò il coraggio, prese aria, ma…

-Shikamaru, senti… Piantiamola, una buona volta.-

Lui si girò, sorpreso, ancora con la bocca semiaperta, e assunse un’espressione attonita.

-Eh?-

Cercando di non pensare dove il ragazzo avesse messo il suo tanto decantato QI, lei continuò:

-Insomma… quel che sto tentando di dirti…- iniziò, ma era troppo nervosa per stare ferma e il torpore della scena era arrivata a livelli veramente insopportabili per lei; si alzò e iniziò a muoversi (si scrocchiava le dita, tamburellava il piede per terra, si aggiustava i capelli) cercando di trovare le parole giuste.

-Cioè… noi due… Siamo stati due settimane in costante contatto, sempre uniti, sempre insieme… Sono anni che ci frequentiamo e… CAZZO!- urlò poi: la cicca della stupida sigaretta che si stava fumando le era andata sul kimono nuovo e le aveva provocato un forellino. Il ragazzo si alzò prontamente (talmente prontamente che lei ne rimase stupefatta) e le soffiò via la cenere rimasta, pulendole per bene il tessuto e ridacchiando.

Erano vicini. Pericolosamente vicini.

-Dicevi…?-, sussurrò lui.

-Be’… quindi, insomma, stavo pensando se… perché tu e io non…?-

-NO! Assolutamente no!-, la interruppe l’altro, urlando.

A Temari, semplicemente, si ghiacciò il sangue nelle vene; le venne un pauroso groppo alla gola. Adesso, va bene che non era bella come quella Ino, va bene che il suo carattere non era precisamente amabile, va bene che suo fratello minore qualche anno prima aveva gentilmente minacciato di ucciderlo in un ospedale, va bene che aveva i fianchi grossi… ma, insomma, quel secco diniego ferì profondamente lei e –soprattutto- il suo orgoglio, che addirittura si era abbassato a chiedere una cosa così… così… sciocca! Per una volta, un’unica volta in cui era riuscita a non essere un orso nei sentimenti, veniva ripagata così…?

-Ah. No, certo, ecco… cioè, mi pare ovvio che io… che tutto ciò sia estremamente seccante per te e…-

-Ma di cosa stai parlando?! Non è per quello! Ovvio che voglio stare con te, sono pazzo di te, sebbene tu sia estremamente seccante! Ma… non posso assolutamente accettare che tu, in quanto donna, ti proponga per prima! E’ l’uomo che deve fare la proposta!-

Temari rimase assolutamente sbigottita; e, sebbene quella fosse una dichiarazione in piena regola, lasciò stare il contenuto e badò ai dettagli:

-Il solito sessista cretino! Ma la vuoi finire con questo maschilismo?!-

-Scusa tanto, ma non posso sopportare che una donna si proponga prima di me! Sarebbe troppo… umiliante!-

-Quanto sei stupido! Voglio proprio conoscere la persona che ti ha sottoposto a quel celeberrimo test di intelligenza, gli consiglierei un bravissimo psichiatra!-

-Non credo che accetterebbe se è lo stesso da cui vai tu, visti i risultati!-

-COME TI PERMETTI?! Io stavo facendo un discorso serio, prima che mi interrompessi, pesaculo che non sei altro!-, urlò la ragazza.

-E io ti ho risposto, mi pare!-, rispose l’altro, accigliato.

Presero entrambi fiato, esausti per le grida.

Temari sorrise. –E… e quindi…?-

-E quindi…-  borbottò lui, burbero e arrossito  -Temari… una buona volta, perché tu ed io non ci mettiamo insieme?-

Lei assottigliò gli occhi.

-Quasi quasi, mi verrebbe voglia di dirti di no. Il mio orgoglio femminile me lo impedisce. Anzi, rifiuto proprio, ecco!-

-Donne… che seccatura.-, sbuffò lui.

-Non sai dire altro?!-

-Evidentemente, non mi ispiri altro.-, provocò il ragazzo, ridendo di gusto. Lei, ovviamente, ci cascò con tutte le scarpe:

-Non ti ispiro…?! Ah, sì?! Beccati questo!-, urlò, per poi farsi avanti e baciarlo passionalmente; rimasero entrambi parecchi minuti lì, immobili, avvinghiati e stretti come non mai, finché lei non proferì, staccandosi assai controvoglia dalle labbra di lui:

-Ahi ahi, Nara… Ti ho baciata io, per prima… Come la mettiamo adesso?-

Shikamaru sgranò gli occhi, infastidito per il piccolo particolare e la lontananza delle labbra di lei.

-Seccatura…-, borbottò infine, per poi ricominciare a baciarla ancor più irrazionalmente di prima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

************

Scusate. L’enorme. Ritardo.

Scusate scusate scusateeeeeeee ><” Ma questo capitolo non voleva assolutamente scriversi -.-‘ Mi è costato tantissimo, ci ho messo una vita, ma adesso sono soddisfatta! Non troppo, insomma, ma ci ho messo talmente tanto che non ne voglio più sentir parlare! xD Sono mesi e mesi che non scrivo in terza persona, spero che lo stile vi aggradi lo stesso ^^

Ok, lo so che è un capitolo piuttosto inutile perché non porta avanti la storia, ma volevo veramente mettercelo: innanzitutto, perché dovevo spiegare la faccenda di Sasuke, e poi perché volevo mostrare come si sono messi insieme questi quattro. Senza contare poi che volevo mettere tutta una serie di frasi o circostanze  che in una NaruSaku/ShikaTema DEVONO esserci (per esempio: l’iniziale gelosia di Temari per Ino, il fatto che Sakura con Naruto sia veramente se stessa e con Sasuke no, il fatto che Sakura non si sarebbe mai aspettata di innamorarsi di Naruto perché voleva una cosa perfetta eccetera eccetera) ma non potevo farlo nel resto della fanfic (mi sembrerebbe strano se i personaggi lo pensassero dopo tanti anni che stanno insieme con le rispettive metà, no? ^^)

In ogni caso, spero veramente vi piaccia. Mi ci è voluto un sacco, credetemi xD la canzone è la meravigliosa “Why don’t you and I” dei Nickelback & Santana (adoro veramente la canzone, adoro Santana e i Nickelback sono il mio gruppo preferito, xD); la potete ascoltare qui -> http://www.youtube.com/watch?v=5T65-QpqZ3M&feature=related ; vi consiglierei di ascoltarla, la trovo molto adatta al capitolo, tutto sommato^^

Ultima cosa: qui compare per la prima volta Ino. Sinceramente, non capisco perché nel 90% delle ShikaTema lei stia sempre in mezzo a loro, arrivando perfino ad assumere comportamenti da ragazza-di-facili-costumi… io personalmente non ce la vedo. Spero di averla resa bene; voglio comunque comunicare che è un personaggio sì frivolo ma anche dolce e gentile. Io, poi, non l’ho mai vista innamorata di Shikamaru: sono solo migliori amici, la loro è solo una bella amicizia, basta (<- ok, diciamolo: io lo ShikaIno non lo capisco proprio ^^’). Ho voluto rendere Temari gelosa di lei solo all’inizio, e mi sembra pure piuttosto umano essere gelose della migliore amica del proprio ragazzo, no? xD

 

E infine… grazie a tutte le sette persone –SAKURACHAN, gloria7, Clara_chan, a crazycotton, Lele 91, trinity87-  che hanno commentato lo scorso capitolo!! *____* Grazieeee!** E ringrazio anche le 21 persone che hanno inserito questa storia nei preferiti! ^_^

@ SAKURACHAN: nel prossimo capitolo si parlerà in modo piuttosto approfondito del litigio fra i due! Anzi, sarà proprio l’argomento centrale da qui in poi! ^^

@ Clara_chan: io tengo la bocca chiusissima XD Per quanto riguarda Sakura… nel prossimo capitolo si avrà qualche sospetto in più… ma non posso dire altro!

@ Lele91: dunque, cosa posso dire? Ovviamente non espliciterò nulla, altrimenti vi toglierei tutta la suspance, però… insomma, ho stabilito la storia di questa fanfic molto tempo fa (l’estate scorsa °_° ebbene sì), e ho previsto tutti i suoi sviluppi sin da allora… molto probabilmente, questi sviluppi non piaceranno ad una parte di voi, ma capitemi: ho previsto che la trama vada avanti in un certo modo e così sarà, sebbene –ripeto- magari stupirà o desterà fastidio. Ma forse a molti di voi questi sviluppi piaceranno pure, chissà? Non posso dire altro per ora. ^^

@ Jiraiya: io Temari la vedo gelosissima all’inizio, soprattutto verso Ino, che è così perfetta rispetto a lei! Però poi la giudico abbastanza intelligente e perspicace da lasciarlo vivere in pace. Shikamaru invece no XD Vuole fare finta di essere menefreghista, e invece è geloso marcio! ^_^

@ Shatzy: sì, Shika è proprio scemo, e sì, Temari ha fatto benissimo ad andarsene! Infatti lui se ne sta pian piano rendendo conto e si sta iniziando a dare una mossa (è andato a casa di Sakura ma Temari non c’era… chissà dove sarà andata? XD); nel prossimo capitolo lo vedrai proprio scapocciare XD Per quanto riguarda Neji… ci sarà ancora, non preoccuparti! xD Ti ringrazio tanto per il commento sullo stile, anche io sono molto pignola ma qualcosa scappa sempre ^^’ (per quanto riguarda il “moralizzatore”: come parola esiste, è sia aggettivo che sostantivo; è un sinonimo un po’ antiquato di “moralista”! ti ringrazio tanto per starci così attenta, comunque! ^_^) Riguardo al numero dei capitoli: credo saranno circa dieci, al massimo! ^^ Infine, è stato quasi un dovere recensire la tua fanfic, dal momento che tu recensisci sempre questa! In ogni caso, mi vergogno da morire perché ho scritto pochissimo sulla recensione ;_; e invece tu ogni volta scrivi un sacco e mi dai bei consigli! Adesso ti ricommento, te lo prometto, mi è piaciuta veramente un sacco! Non puoi capire quanto ho riso mentre leggevo XD Kankuro e Gaara sono assolutamente perfetti nella parte dei fratelli gelosi! Nel prossimo capitolo compariranno anche loro, uhuhu xD

 

 

Pubblicitààà! Qualche giorno fa ho pubblicato la mia prima fanfic Suigetsu/Karin per un concorso (sono arrivata terza^^), se la leggeste mi fareste un enorme favore! ^_^ Grazie! http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=334752&i=1

 

 

E dopo questo enorme spazio autore, vi saluto! Al prossimo capitolo! (dovrete attendere un po’, non l’ho ancora scritto per niente °_° ma ho le idee molto chiare e non ci metterò molto! Spero… xD)

 

Clahp

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coming soon!

Dicono che nella vita non ci sia niente di peggio di un fratello estremamente geloso della propria ragazza.

L’ho sentito dire molto spesso, e sinceramente non ci ho mai creduto tanto; infatti, adesso, sono assolutamente certo della falsità di questa affermazione.

Sapete che vi dico? E’ un’enorme, immane cazzata.

Perché vi posso assicurare che, nella vita, non c’è niente di peggio di una sola cosa…

…due fratelli pazzamente gelosi che ti minacciano, nel salotto di casa tua, guardandoti male per ciò che è stato un tuo stupido sbaglio.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** E chi se ne frega delle nuvole... ***


Capitolo sei (Domenica)

 

 

 

 

Capitolo sei, Domenica

[E chi se ne frega delle nuvole…]

 

 

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu?
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu


Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su?
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu…

 

 

Stesso posto, stessa ora, stessa compagnia. Originale, eh?

-Naruto… ehm… E insomma, come va?-

Lui è da circa un quarto d’ora che fissa il vuoto, con il mento appoggiato sul palmo di una mano; dopo un po’, si accorge della mia presenza e mi guarda, vagamente stupito.

-Malissimo, grazie.-

Allegria saltami addosso, insomma…

-Allora, con Sakura non hai chiarito, alla fin fine?-, borbotto, lo stomaco che mugugna. Sono quattro giorni che non mangio niente di decente; ieri sera ho provato ad andare dai miei, ma mia madre mi ha rispedito a casa, ordinando di fare subito pace con quella “povera ragazza” (e pensare che i primi tempi non si potevano sopportare…).

La quale povera -povera? Lei? Ma dove?!- ragazza non si fa sentire da quattro fottutissimi giorni.

Ed è da quattro fottutissimi giorni che mi sento sempre più frustrato e spaesato… perché lei mi manca.

-Tu che dici?-, borbotta lui, seccato; sinceramente, lo preferisco quando fa il cretino…

-Oh… ehm… no?-

Però! Avere duecento di QI giova, alle volte…

Lui mi guarda seriamente, adesso, e sul suo volto appare un’amarissima espressione.

-Shikamarulei…-, borbotta; io deglutisco sonoramente.

-Cos’è successo?-

-Lei… si vede con Sasuke. Molto spesso.-

Oh, cazzo.

-Ah…! E… ehm, Sasuke…?-, balbetto, sotto intendendo un “ancora lui?”

-Sì. Sasuke.-, mugugna.

Per il nervosismo, mi accendo una sigaretta.

-Naruto… Parliamone. E’ un’offesa piuttosto grave… Cosa te lo fa dire?-

-Io… lo sento, Shikamaru. Lei non avrebbe avuto motivo di lasciarmi! E poi…-

Io sbuffo, mi gratto la testa e cerco di esprimere ciò che penso –dannazione, non sono mai stato bravo con queste cose…

-Naruto… hai preso un evidente abbaglio. Mi rifiuto di crederci: non può essere razionalmente possibile. Insomma… sono parecchi anni che conosco Sakura; non farebbe mai una cosa del genere… Addirittura tradirti, dopo tanti anni che state insieme!-, dico, deciso, per poi aggiungere, citando una persona a caso: -…La reputi così leggera?-

Egli assume una faccia piuttosto contrariata, come vergognato dalla sua stessa sensazione; apre più e più volte la bocca, invano, finché sbotta:

-Certo che no! No che non la ritengo così leggera! Non potrei mai! Ma… me lo hanno detto praticamente tutti! Il Maestro Kakashi e Ino hanno affermato di averli visti insieme, sicuramente in due situazioni separate, ma i due si sono nascosti; qualche giorno fa, a casa di lui, ho visto una sacca rossa che era di lei… E, quel che è peggio… Ieri sono andato all’ospedale per parlarle e chiarire questa cazzo di situazione, ma un’infermiera mi ha detto che era già uscita. E indovina un po’ chi è venuta a prenderla…?! L’infermiera me l’ha descritto come molto pallido, alto, con i capelli e occhi scuri. E chi può essere, secondo te? Sasuke! Ma lui teoricamente non doveva esserci, poiché il giorno prima mi aveva detto che sarebbe subito partito per una missione! E Ino, ieri, mi ha borbottato di dire a Sakura di non preoccuparsi, perché “con lui andrà tutto bene”! Sasuke, poi, mi ha detto che si era trovato qualcuna… e, con un sorrisetto, ha aggiunto che io la conoscevo molto bene. Non ci vuole un genio per capirlo, cazzo! Ok che sono cretino… Però adesso… io…-

Digrigno i denti. Questa sì che è una bella botta…

Naruto non riesce più a guardarmi negli occhi e fa sprofondare la testa fra le sue braccia, poggiando la fronte al tavolino, afflitto.

-Io… non so che fare…-

Il mio cervello analizza la situazione in qualche secondo. Naruto ha dei testimoni oculari che hanno visto il fatto; Sakura l’ha lasciato piangendo (e non inveendo, come sarebbe suo tipico, e come in effetti ha fatto Temari) e questa cosa non è decisamente da lei; Naruto non ha ancora capito il motivo del litigio, lei d’altra parte s’è ancora presa la briga di spiegarglielo, e i due sembrano essere molto amici ultimamente… Dunque, è possibilmente vero. Possibilmente.

-Naruto… capisci che tutto ciò non basta. Lei… che ne so, potrebbe ad esempio essersi vista con lui perché… uhn… si sentiva sola? Sentiva la tua mancanza? Oppure…-

-Shikamaru, ti pare che una ragazza sola e afflitta vada a casa di un ragazzo all’una di notte per… consolarsi?!-

Ok, no.

-Ma… tu come fai a…?-

-Un’altra infermiera (sì, nessuno in quell’ospedale come in questo maledetto Villaggio si fa i cazzi suoi) mi ha detto che… insomma, tre giorni fa l’ha vista entrare a casa Uchiha, dal momento che l’abitazione di Sasuke è fisicamente davanti l’ospedale, sebbene piovesse a dirotto, e sebbene fosse l’una di notte e lei avrebbe dovuto finire il turno e...-

-Mettiamo pure che tu abbia ragione. Come giustifichi il suo cambiamento così repentino? Fino ad una settimana fa stavate così bene e…-

Ma Naruto alza il capo e scuote la testa davvero molto seriamente –è un comportamento decisamente strano, per lui.

-No, Shikamaru. No. Ultimamente… avevamo un po’ di problemi di comunicazione. Eravamo così… non so, distanti; non riuscivamo a comprenderci…-

Lo guardo; in confronto al suo, il mio motivo di litigio sembra assolutamente stupido…

Cala il silenzio; io sono tremendamente mortificato e non so assolutamente cosa dire o fare. Insomma, ho sempre ritenuto Sakura una bravissima ninja e una cara amica, e la stessa cosa l’ha sempre pensata anche Temari; Sasuke, invece, non mi è mai piaciuto troppo. Per i miei gusti si dà troppe arie, sebbene da quando è tornato se la tiri un po’ di meno rispetto al passato, ma ha comunque quel carattere spocchioso e freddo che davvero non è compatibile con il mio; ma l’ho sempre rispettato, in fondo, poiché Naruto ha sempre tenuto tantissimo a lui e perché comunque è un eccellente shinobi. Ma adesso, se davvero è successo tutto questo…

Per la seconda volta, Naruto interrompe il mio flusso di pensieri, balbettando:

-E se d-davvero il motivo per cui mi ha lasciato è stato che… insomma, non ce la faceva più a…?-

Deglutendo, concludo mentalmente la frase per lui: “fare il doppiogioco”, per dirla in maniera signorile.

Spengo seccamente la cicca nel posacenere e lo guardo, scuro in volto. Una piccola curiosità fa dunque capolino nella mia testa: cosa accadrebbe se nella condizione di Naruto ci fossi io…? Cerco di fare mente locale. Cosa farei?

-E tu…?-, borbotto; lui sembra quasi sorridere –amaramente, però.

-Io…? Io, Shikamaru… mi farò da parte, come fin dai tempi del Team Sette. Sasuke, evidentemente, ha davvero qualcosa che io non ho… se dopo tanto tempo e dopo tanto dolore lei ancora-  e qui digrigna istintivamente i denti e stringe le mani a pugno, ma è solo un attimo  –tiene a lui. E’ così che è sempre stato, ed è così che probabilmente sarà.-

L’amarezza, la più totale amarezza mi assale: perché Naruto davvero non se lo merita, e soprattutto non da Sakura. Lui è sempre stato totalmente pazzo di lei, ha sempre fatto di tutto per un suo solo sorriso e non ha mai demorso, anche quando lei lo tratta sempre male… e adesso, questo?!

 No, cazzo, no!

Sbatto un pugno sul tavolino, talmente arrabbiato ed energico che lui si spaventa per la totale assenza di apatia per un’unica volta nel mio sguardo; mi alzo, erompendo:

-NARUTO! Non è assolutamente da te reagire così! Guardati, ti stai piangendo addosso! Ti sei totalmente arreso! Tu tieni a Sakura più di ogni altra cosa, non è vero?! E allora, vai da lei! Va’ da lei, arrabbiati e poi…-

Lui si alza a sua volta, impulsivo come al solito e veramente infervorato, e mi guarda negli occhi urlando:

-… “E POI” CHE COSA, Shikamaru, eh?! La costringerò con la forza ad amare me e non Sasuke…?! O vuoi che spacchi la faccia a lui, impedendo così ogni ostacolo?! E’ questo che dovrei fare?! IO NON CREDO!-

Mi sporgo in avanti, furioso, pestando violentemente un piede per terra e prendendolo per la collottola:

-E allora cosa vuoi fare, CRETINO?! Stare qui e vedere la tua donna sfuggirti di mano così, senza neanche lottare per riaverla?! Vuoi davvero vedere quell’idiota di Sasuke portarsela via per farla soffrire ancora e ancora, come tanti anni fa, mentre tu ti struggi qui da solo?! Sei un uomo, cazzo, comportati da UOMO! Mostra le palle, per una buona volta, contro quel pallone gonfiato!-

Naruto allontana rabbiosamente le mie mani dal suo collo e mi strattona, gridando:

-Sono un uomo, sì, ma non un animale! Se è questo ciò che lei vuole, io…-

-“Se è questo ciò che lei vuole”?! Ti ha messo un pacco di corna, scemo! Ma tu, Naruto, tu… cosa vuoi?! Vuoi riaverla con te… vuoi che torni da te, non è vero?!-

Lui indietreggia, boccheggiando, ed istintivamente dice:

-Certo che vorrei che tornasse, cer…- fa una pausa, sconvolto, per poi correggersi, come disgustato da ciò che ha appena detto: -Io… NO! No, io non voglio questo! Io non voglio assolutamente questo!-

Lo guardo, decisamente perplesso: è veramente cretino. Ma come fa a dire che non vuole che lei torni quando è da quattro giorno che è totalmente a pezz-

 

-Che razza di persona sarei se volessi questo?!-continua, per poi inspirare profondamente e calmarsi. Senza guardarmi, sorride e dice:

-Io… Shikamaru, io voglio che lei sia felice comunque, qualsiasi cosa comporti. Voglio che trovi qualcuno che la tratti con tutto l’amore che meritava da me, ma che… evidentemente, non ho saputo esprimere così tanto bene. Io voglio solo che lei sia felice… e se questo comportasse che lei voglia stare con Sasuke… così sarà.-

E queste parole hanno un effetto scombinante sui miei sensi. Perché sono queste, le vere parole di un vero uomo.

La volete sapere una cosa? In verità, io so la risposta alla piccola curiosità sortami prima: io ci sarei veramente andato, da Sasuke o chi per lui, e gli avrei veramente sbattuto la testa al muro, se solo avesse osato sfiorare la mia seccatura.

Mi vergogno… no, anzi, mi disgusto. Naruto, che tutti considerano uno scemo, che anche io considero uno scemo, ha l’impressionante capacità di essere veramente maturo alle volte; e adesso lui si è rivelato ben più adulto di me, che tutti considerano un genio; io avrei reagito in modo totalmente istintivo, lui invece ha paradossalmente ponderato e preso la più giusta delle decisioni.

Lui non ha fatto assolutamente niente per meritarsi tutto questo… io, invece, me la sono proprio andata a cercare. Temari -la mia meravigliosa e perfettamente seccante Temari- non si è veramente meritata tutte le cose che non ho mai fatto; non ho mai alzato il culo in giro per casa, convinto che fosse compito suo, e lei c’è stata (borbottando, imprecando, ma c’è stata); sono sempre stato tremendamente geloso, e lei c’è stata; ho un carattere così assurdamente pigro, non ho mai voglia di fare niente, ma lei c’è sempre stata e mi ha sempre amato…

Mi faccio schifo. Schifo. Schifo. Tutti quanti dicono sempre che io sono un bravissimo jonin, un perfetto ninja, un bravo ragazzo… ma io mi sento malissimo, ora. E’ come se stessi qui a perdere il mio tempo… e a qualche metro da me c’è la mia metà che piange e si sente male per un mio stupido errore!

…Ma adesso basta. Fanculo all’apatia e alla pigrizia, per una buona volta! La cercherò, la pregherò in ginocchio, la supplicherò, le dirò cose ancor più smielate di quelle di Kiba, diventerò uno zerbino umano come Neji

Ma io non posso più vivere senza di lei.

E’ questa la dura e meravigliosa realtà.

Perché io –realizzo solo adesso, con un sorriso ebete che mi spunta sul volto- la amo. Perché è lei la donna della mia vita.

…Ma mi fermo qui, perché potrei davvero essere mille volte più smieloso di Kiba, e ho una certa reputazione da difendere.

-Perché quel sorriso ebete, geniaccio?-, domanda l’altro, inconscio dei miei cambiamenti interni; io non rispondo, folgorato come sono da un’illuminazione.

-Shikamaru, sei sicuro di stare bene? Quello pazzo dovrei essere io, in questo momento.-

Mi giro verso di lui, estasiato.

-Perché mi faccio schifo. Sono un essere abietto, non credi…? Ma ora non ho tempo di parlare! Devo assolutamente andare, ho la mia donna da riprendere! E… Naruto, ti prometto che appena ‘sto casino finisce ti darò una mano. In qualsiasi modo. Ma ora vado… Ciao!-

E lui non fa neanche in tempo a salutarmi che scatto via, rapido, come mai -in effetti- sono stato.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

E’ una splendida Domenica pomeriggio e il tempo è davvero meraviglioso: non tira un filo di vento, fa piuttosto caldo e le nuvole sembrano essere più belle del solito; è uno spettacolo sicuramente invidiabile, che ogni volta ha la strabiliante capacità di calmarmi. Anche a lei piaceva questo spettacolo: le Domeniche pomeriggio passiamo le ore a contemplare il cielo, vicini, senza dire una parola… perché è come se non servissero.

Ma dove sei, adesso? Dove sei? Dove sei?

E’ da più di un’ora che mi ripeto questa domanda; ho girato tutta Konoha, teso e frustrato fino all’inverosimile, ma ancora non sono riuscito a trovarla.

Ora sono in salone e non ho più fiato per quanto ho corso: ho provato a casa Haruno, ma non c’era nessuno; sono dunque andato all’ospedale, ma mi hanno detto che stanotte Sakura ha fatto la ronda notturna e in quel momento stava riposando; ho chiesto perciò a chiunque nei paraggi, ma non ho ottenuto informazioni. Ho chiamato infine a casa di Kurenai, pensando che magari fosse lì; ed in effetti ci ho azzeccato, solo che la Seccatura se ne era andata da molte ore e la Maestra non sapeva dove si fosse recata.

Sono veramente agitato. Mi risuonano in continuazione le parole del marmocchio, di Choji e di Naruto –si sono messi tutti d’accordo per farmi sentire un verme, porca miseria!- e non riesco a bloccare questo senso di angoscia che sta lentamente ma inesorabilmente iniziando ad attanagliare i miei sensi; ma d’altra parte, sono tre giorni, ventuno ore e tredici –no, quattordici!- minuti che non la vedo, Choji mi ha ripetuto quanto lei stia male in questi giorni, Naruto ha pronunciato tutte quelle belle parole, mi stanno dando tutti la colpa e…

Mi ritrovo a sudare freddo… Oddio. Sto veramente diventando peggio di Naruto, che ogni volta conta quanti minuti siano passati dalla loro litigata! Fra un po’ inizierò sicuramente pure a parlare con le mutande di Temari come Kiba, o le farò da zerbino come Neji, ci manca solo quest-

Driiiin.

Il telefono squilla e il mio cervello parte: perché so istintivamente che questa è lei. “Shikamaru, ti prego, torniamo insieme, fai come se non fosse accaduto nulla, torniamo a vedere insieme le nuvole, ti prego…” Ghigno, poiché tanto lo sapevo che sarebbe tornata; mi precipito alla cornetta in uno spettacolo assolutamente irripetibile -non mi sono mai alzato così tanto velocemente dal divano!- e…

-Pronto, è Nara Shikamaru? Qui è l’officio dell’Hokage. Avremmo una nuova missione per Lei.-

Digrigno talmente tanto i denti che un rumore secco si propaga per la stanza; mugugno, mi danno tutte le indicazioni, riesco a recepire vagamente qualcosa –prossima settimana, fermare qualche costruttore di bombe di qualche Villaggio- e riattacco.

Stupide missioni! Un tempo le affidavano in maniera molto meno tecnologica e-

Driiiin.

Di nuovo, mi precipito al telefono, alzo la cornetta e urlo forse a voce un po’ troppo alta:

-PRONTO?!-

-Ehi, tranquillo Shika! Sono Ino. Per favore, potresti passare da me…? E’ una cosa piuttosto urgente.-

Deglutisco: cavoli, non ora, non ora…

-Veramente, adesso avrei davvero da fare… Devo parlare con…-

-Non ci vorrà molto… è una cosa urgente, lo capisci?!-, sbotta lei, isterica come al solito.

E, per la seconda volta in questa stupida giornata, mi sento profondamente in colpa; ma adesso ho davvero cose più importanti da fare, cavolo!

-Ino… ti prego, ti scongiuro, un’altra volta. Sto cercando disperatamente Temari… non riesco più a sopportare questa situazione… Non è che ultimamente l’hai vista, per caso?-

Lei sospira.

-No, mi spiace. E’ passata al negozio dei miei qualche giorno fa, ma poi non l’ho più vista. In ogni caso… non ti preoccupare per me allora, sarà per un’altra volta! Ma vedi di farci pace, altrimenti sentirai lamentele anche da parte mia!-

Come se in questi giorni non avessi ricevuto abbastanza cazziatoni, in effetti un altro ci vuole proprio …

Mi ritrovo a sorridere, poiché in fondo Ino è veramente una buona amica; e tutto ciò non fa che aumentare a dismisura la mia angoscia e i miei sensi di colpa… le donne!

La ringrazio, mi scuso mentalmente con lei più e più volte, attacco e mi ributto sulla poltrona; ma adesso, neanche a farlo apposta, mi sale un’enorme curiosità… Insomma, Ino sembrava avere piuttosto fretta e-

Driiiiin.

…Ammettiamolo: qualcuno deve avercela seriamente con me. E sono quanto mai sicuro che una certa testolina bionda stia consigliando a questo qualcuno cosa fare per farmi impazzire…

-CHI E’?!-

-Shikamaru? Sono Shizune. Tsunade-sama avrebbe bisogno di un po’ delle corna di cervo che produce il vostro clan, poiché domani dovrà fare una complessa operazione ad Akira Har… ma ti ho disturbato, per caso?-

Biascico qualcosa, le dico che non ci sono problemi, che gliele porterò domani non appena ho tempo, perché adesso ho estremamente da fare, lei ringrazia ed attacco.

Ecco, perfetto: ci si è messa un’altra donna ad seccarmi. Se non le porterò entro domani queste stupide corna mi farà una ramanzina che non finisce più… Ultimamente, però, l’Hokage –come tutte le donne di questo stupido Villaggio, a quanto pare- mi è sembrata essere un po’ giù: non solo il suo volto è adesso molto più rugoso rispetto al passato, ma anche quello spirito combattivo che tanto la contraddistingueva e che tanto la rendeva popolare è un po’… sbiadito, forse? Girano voce strane riguardo ad un suo possibile pensionamento: dicono non ce la faccia più a gestire la carica di Hokage e che abbia deciso di vivere in pace la vecchiaia. Sotto sotto, probabilmente se davvero lei se ne andasse io ci resterei male: è davvero un’ottima persona e-

Driiiin.

E allora scopro che anche la mia apatica pazienza ha un limite.

-CHI CAZZO E’?!-

-Shikamaru…-

E per la millesima volta in questa dannato pomeriggio, deglutisco.

E’ lei.

-T-Temari!-

Certo che sono veramente stupido. Non la vedo da quattro giorni, l’ho cercata per tutto un pomeriggio, mi manca da morire, i miei sensi di colpa sono arrivati al limite massimo e questo è tutto ciò che so dire…

-Però, sei un fulmine…-, borbotta.

-Ma… ma dove sei? E’ tutto il pomeriggio che ti sto cercando e…-

Ma mi blocco, perché la sento deglutire e tirare su con il naso, cosa che lei non ha mai fatto.

-Temari… ma tu stai piangendo.-, balbetto; non è una domanda. E i miei sensi di colpa toccano veramente lo sprofondo.

Lei sembra sorridere e risponde:

-No, è che… Shikamaru… io m-mi sento in colpa. Me ne sono andata in modo così brusco e… Insomma, forse tu starai benissimo così ma io…-

La interrompo subito, buttando all’aria il mio tanto decantato orgoglio ed urlando:

-Temari, sono io quello che non ce la fa più! La casa è zozza, i miei vestiti quando non puzzano sono stirati ancor peggio di quando me le stiravi tu, non mangio niente di decente da quattro giorni e sto iniziando a contare i minuti da quando sono solo!-

Ora tocca a lei deglutire; sicuramente adesso mi conforterà e…

-Oh, cazzo. Allora non sto poi così tanto male.-

E scommetto quello che volete che adesso sta sfoderando quel suo sorrisino bastardo e compiaciuto –posso quasi vederlo, tanto mi è familiare-, quello che mostra solo quando mi zittisce con una battuta poderosa… quel sorrisino che sotto sotto adoro.

Sorrido anche io: la mia meravigliosa seccatura ha smesso di piangere.

-Seccatura, ti prego… torna. Io non ce la faccio più! Lo capisci quanto sia umiliante per me dirti tutto questo?!-

Lei sospira sommessamente e dice, calma:

-Shikamaru… mi dispiace tanto. Ti ho lasciato urlando come una pazza… ma quel giorno ero particolarmente furiosa e… cioè, non è che tu sia totalmente innocente, ovvio, ma… insomma, forse è colpa mia, ma sicuramente è anche colpa tua e…-

Cala il silenzio; io, nel frattempo, capisco sempre di meno. Ho come la sensazione che lei stia prendendo tempo per qualcosa…

-Temaritorna. Solo questo.-

Deglutisce, ancora.

-Non è così facile.-

…Le donne! Sempre a complicare tutto!

-Perché no, scusa?-

-C’è un… problema.-

Problema…?

-E sarebbe?-

Sbuffa.

-E’ un po’ complicato da spiegare…-

-Ma se vieni qua e me lo dici? No?-

-Non posso, Shikamaru.-

-…Seccante come al solito. Vengo io da te?-

-Smuoveresti il culo per me? Ma davvero?-

Ingrata…

-Ti ho cercato tutto il pomeriggio! Ma tu sei scomparsa… dove diavolo sei?!-

-Non posso dirtelo. O meglio, non voglio. Anche perché poi… aspetta un attimo-, biascica, per poi parlare con qualcun altro, ridere e continuare: -Ok, ok, pesaculo. Verrò io stasera a casa nostra. Contento?-

Assolutamente, incredibilmente, decisamente, meravigliosamente, stupidamente, superbamente .

-Mmh, abbastanza… Menomale, non devo neanche fare la fatica di venirti a cercare.-

Ride.

-Mi sei addirittura venuto a cercare… Il piccolo Hisaki e Choji hanno svolto bene i loro compiti, eh?-

…Ha capito tutto, come al solito.

-Loro non c’entrano niente! E’ tutto frutto di una mia riflessione interiore che…-

-Sì, certo. Ma ora ti devo lasciare, cry-baby; spero in ogni caso che tu non stia piangendo troppo.-

-Infida seccatura… Non mi ridurrò mai a quel livello per una donna!-

-Peccato, mi sembrava che la tua confessione di prima fosse proprio nata da una condizione tremendamente disperata…-

Cala il silenzio, visto che non so proprio come rispondere: è tutto orribilmente vero.

-Due a zero per me, mio caro! A dopo, allora!-

E attacca, lasciandomi stampato sul volto il sorriso degno dell’uomo più felice e più idiota della terra.

 

 

 

 

*

 

 

 

Dicono che nella vita non ci sia niente di peggio di un fratello estremamente geloso della propria ragazza.

L’ho sentito dire molto spesso, e sinceramente non ci ho mai creduto tanto; infatti, adesso, sono assolutamente certo della falsità di questa affermazione.

Sapete che vi dico? E’ un’enorme, immane cazzata.

Perché vi posso assicurare che, nella vita, non c’è niente di peggio di una sola cosa…

due fratelli pazzamente gelosi che ti minacciano, nel salotto di casa tua, guardandoti male per ciò che è stato un tuo stupido sbaglio.

 

Sono stato tutto il pomeriggio a cercare di far avere alla nostra cara immondez- casa un aspetto perlomeno civile, ripetendomi quanto mi facessi schifo e quanto non avessi mai fatto niente, e di quanto Temari sia sempre stata buona a sopportare tutto ciò, in fondo; ho pensato anche un pochino a Naruto, sperando davvero che stesse bene quanto stavo io in quel momento.

Probabilmente, se non avessi mai parlato avrei fatto sicuramente meglio… ma non sono stato tanto intelligente da capirlo: sono sempre più convinto che Asuma, quel giorno in cui mi fece quel maledetto test di intelligenza, si sia sbagliato; e in effetti, i risultati mi danno conferma.

Qualcuno ha suonato il campanello e io sono andato –o, per meglio dire, sono volato- ad aprire la porta con un sorriso a cinquantasette denti stampato in faccia e il più bel mazzo di fiori del negozio dei genitori di Ino in mano (leggete: ho qualcosa da farmi perdonare). Ho spalancato dunque la medesima porta e ho socchiuso gli occhi; nel frattempo, nel modo più romantico possibile (stile perché-io-ci-so-fare-con-le-donne) mi sono messo in ginocchio e ho offerto alla figura dinnanzi a me le meravigliose calendule, mormorando un “Seccatura, accettale!” Ho dunque sorriso, aspettandomi un cazziatone, un urlo, una sberla, magari magari un abbraccio.

E invece un’orrenda voce in falsetto ha urlato qualcosa come: “Uuuuh, Shika-chan, grazie!

Ho quindi aperto gli occhi e mi si è ghiacciato il sangue nelle vene, perché avevo appena fatto la figura più merdosa di tutta la mia vita: davanti a me c’erano i dolci Kankuro e Gaara che mi guardavano l’uno in modo schifato, l’altro in modo assai perplesso. Per carità, visto dall’esterno la scena deve aver fatto veramente ridere; il geniale Shikamaru Nara -in ginocchio, per giunta- che offre dei fiori al Kazekage in persona e ad un marionettista mentecatto non deve essere uno spettacolo che si vede tutti i giorni. Ma in quel momento avrei veramente voluto morire.

Il silenzio è durato un bel po’, fin quando Kankuro non si è deciso a dire, ghignando:

-Dobbiamo per forza accettare questi cosi per entrare o va bene anche se ti do un semplice bacino sulla fronte?-

Ho deglutito più e più volte -quella lì me la pagherà, oh se me la pagherà!-, mi sono ricomposto, buttando i fiori su un angolo dell’ingresso, e ho sbottato:

-Che cazzo ci fate voi a casa mia?!-

Kankuro ha fatto un passo avanti, seguito a ruota dal fratello, e ha commentato:

-Veramente, questa sarebbe anche casa nostra, dal momento che è della nostra dolce sorellina… e comunque, ti pare questo il modo di rivolgersi al Kazekage in persona?-

 

…E adesso sono qui, seduto su uno dei due divani del nostro salotto, con davanti i due simpaticoni a braccia conserte che mi squadrano.

Immaginate dunque un attimo la scena –e provate a compatirmi, magari.

Immaginate che uno dei due sia stato un pazzo psicopatico che ha seriamente minacciato di uccidervi, tanti anni fa, in un ospedale.

Immaginate che lo stesso ex-pazzo psicopatico ora sia l’attuale capo del Villaggio con cui voi avete il dovere di intrattenere ottimi rapporti, dal momento che questo rientra nei vostri compiti, pena una collisione diplomatica.

Immaginate che l’altro, invece, sia il marionettista più potente del mondo, capace di uccidervi con i peggiori veleni fra i peggiori dolori.

Poi, immaginate che da buoni fratelli siano entrambi pazzamente gelosi della vostra metà, e che oltretutto non abbiano mai visto di buon occhio il fatto che conviviate con la medesima, trovandolo altamente immorale.

Ed infine, immaginate di essere un ragazzo dal carattere talmente pigro da non rischiare di far niente che comporti anche un minimo di fastidio o noia, ma la situazione in cui vi trovate adesso non ha assolutamente niente di tranquillo…

…E ditemi se non provereste un’estrema pietà per voi stessi.

 

-Temari ci ha chiamato, sai?- domanda il maggiore, dopo un po’ –ovvero, dopo aver esaminato a fondo il piccolo salotto per controllare che tutto sia a posto, sebbene esso sia ormai per lui familiare, dal momento che viene spesso a dormire da noi.

-Ah.-, mi ha suggerito di rispondere il mio grande cervello (Asuma non stava decisamente bene quel giorno del test, no.)

-Dice che non si sente molto in forma.-

Sbuffo, e la preoccupazione ritorna più incalzante che mai.

-E’ per questo che siamo venuti noi; voleva venire lei, ma Sakura non l’ha lasciata andare perché a quanto pare non sta affatto bene. Ci ha dunque chiamato, dal momento che eravamo dall’Hokage per una questione di carattere burocratico, e siamo venuti qui per dirti che lei non può venire.-

Carattere burocratico ‘sto cazzo! Scommetto quel che volete che il Quinto ha chiamato i due fratelloni per farmi sentire alle strette e convincermi a chiedere scusa alla povera ragazza… Come se non fossi già abbastanza sotto pressione, in effetti…

-…Ah.-

Gaara assottiglia gli occhi.

-Ma cosa ha Temari?-

Deglutisco.

-Oh, ehm… non sta tanto bene.-

-Questo l’avevamo capito. Ma, più che altro… perché lei non è qui, a casa-  e qui Kankuro fa una smorfia   -sua? Perché è da Sakura?-

Ribadisco: qualcuno deve avercela seriamente con me. Qualcuno di potente.

-Abbiamo… litigato.- borbotto, iniziando a tamburellare le dita sul divano; i due, al suono della parola oramai nota a chiunque conosca me e la mia dolce metà, assottigliano gli occhi.

-Strano!- mugugna il minore, ridacchiando; il maggiore, invece, sembra più inflessibile e minaccioso.

-Quando è successo?-

-Quattro giorni fa, e… la cosa non si è ancora risolta tanto bene e quindi lei se n’è andata e…-

-LEI SE NE E’ ANDATA?!-, mi interrompe il rosso, urlando.

-Ehm… sssì.-

-E tu l’hai lasciata andar via?!-

-Ehm… ssssì.-

-MA NON TI VERGOGNI?! La nostra povera Temari, sola, in giro per le strade di questo paese straniero… e tu stai qui a infischiartene!-, urla Kankuro, minaccioso; io cerco di ribattere, ma in effetti lui ha perfettamente ragione. Temari se n’è davvero andata e io non ho davvero fatto nulla per impedirglielo. E, ancora una volta in questo maledetto pomeriggio, mi sento tremendamente in colpa, tremendamente stupido e tremendamente solo.

-Io…-, inizio, cercando una giustificazione, che tuttavia non arriva; mi porto dunque una mano alla nuca e me la gratto, chiudendo stancamente gli occhi e cercando di calmarmi. –Io non so che farvi. L’ho cercata per tutto il pomeriggio e… ci siamo sentiti per telefono qualche ora fa, aveva detto che sarebbe venuta…-, bofonchio, nervoso.

-Esatto. Ma poi si è sentita male e siamo venuti noi.-, ripete Gaara, relativamente agitato.

Cala il silenzio. Io li guardo, angosciato, e non so davvero cosa fare; vorrei veramente che tutta questa apatia se ne andasse. Hanno ragione ad essere preoccupati, ovviamente: lei è tutto ciò che rimane della loro tragica famiglia, dopo tutto. In fondo in fondo, in ogni caso, non sono mai stati fratelli tanto pessimi nei miei riguardi; le prime volte non hanno preso bene il rapporto fra me e lei, è vero, soprattutto perché dovevamo continuamente fare spola da un villaggio all’altro; certo, quando ci beccavano di tanto in tanto anche semplicemente ad abbracciarci mi guardavano subito male e passavano alle minacce fisiche; quando Kankuro viene a dormire da noi controlla sempre che tutto sia a posto… ma mi hanno sempre accettato, insomma, e mi hanno sempre voluto bene, rispettandomi e trattandomi come uno di famiglia.

 -…Il fatto è che- inizio, alzandomi ed iniziando a camminare nervosamente –abbiamo avuto una lite piuttosto accesa… e ultimamente vostra sorella era piuttosto su di giri, ecco. Quindi, magari è per questo che non sta tanto bene; ma sono sicuro che, non appena chiariremo tutto, starà meglio, insomma…-, concludo, sorridendo nervosamente.

Gaara sorride, fiducioso. –Sì, sarà sicuramente così; anche perché, lei ha sempre sofferto di pressione bassa. Quindi, Kankuro, possiamo anche andarcene e…-

Ma il marionettista scuote la testa, inflessibile.

-No. Non tornerò al mio Villaggio finché la nostra sorellina non ritornerà da questo qui, a casa sua, e non vedrò con i miei stessi occhi che starà bene. Sono irremovibile.-

Il mio straordinario cervello intuisce immediatamente l’enorme fregatura che si sta profilando all’orizzonte ed io inizio a sudare freddo. Oddio, no, no, no, no…

-Ma, Kankuro… gli alberghi sono tutti occupati, e d’altra parte noi dovevamo andare via stasera… non c’è posto in tutto il Villaggio e io devo tornare a Suna, sono il Kazekage!-

No, no, no, ti prego, ti prego, ti prego…

-Ma, Gaara… non vedo problemi!-

Perché?! Perché tutte a me?!

-Kankuro, non capisco.-

-Mi sembra che qui  –e indica, sghignazzando, il piccolo salone con un gesto della mano-  qualcuno sia estremamente solo, e che i posti per dormire ci siano…-

Gaara intuisce e sorride, teso.

-Ma non possiamo mica imbucarci così… Insomma…-

-Tu ti fai troppi problemi, fratellino! Tu tornerai a Suna, e il nostro caro quasi-cognato mi inviterà a restare qui finché tutta questa assurda situazione non finirà! Contento, Shika?-

Veramente, no.

-C-certo! Certo… per me…-

-Non vedi l’ora di passare la notte con me, eh?-, sghignazza, ridendo.

-Almeno questo, preferirei evitarlo.-

E, vedendo il suo volto storcersi in un ennesimo ghigno, non posso fare a meno di maledirla… Ma quella lì me la pagherà, oh, se me la pagherà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***************

Ok. Sono cattiva. Sono tremendamente cattiva xDD

Povera Shika, l’ho fatto proprio soffrire xD Ma se lo merita, dopo il casino che ha combinato ù_ù Spero vi siate divertiti a leggere quanto io mi sono divertita a scrivere! ^^ Il capitolo mi piace abbastanza. I sensi di colpa di Shikamaru sono arrivati al punto giusto da farlo pentire per bene ** Ma come si risolverà per Naruto, se si risolverà? Chissà… ^_^

Al solito, scusate tantissimo per l’enorme ritardo T__T ma sono stata impegnatissima, dovevo scrivere il capitolo da cima a fondo e ho avuto anche la febbre! ;__; Ma almeno, ho scritto buona parte del prossimo capitolo! ^^ La canzone del capitolo è “Il mio pensiero” di Ligabue [volete sentirla? http://www.youtube.com/watch?v=45A8N3OiWXI ]; il riferimento alle nuvole era OBBLIGATORIO. Non ho messo la parte centrale della canzone perché era troppo drammatica XD Temari mica è morta, cavolo!

Ah, informazione di servizio: la fanfic sarà ufficialmente composta da nove capitoli. Vorrei con tutto il cuore inserirne un decimo, così da fare numero tondo xD, ma non ho proprio idee… chissà, non lo escludo, ma non lo vedo molto probabile! ^^’

Passiamo alle recensioni. Vi devo dire un immenso e profondissimo grazie! Perché dopo aver letto i vostri commenti ero la persona più felice sulla terra. Mi hanno lasciato un sorriso ebete per tutto un giorno; non so che dire… vi assicuro, vi assicuro che lo scorso capitolo non mi convinceva tanto (non sono il tipo ipocrita che dice che le sue cose fanno schifo per farsi lodare ancora di più, non mi convinceva veramente!), ma rileggendolo dopo i vostri commenti in effetti non era così malaccio! Il fatto è che sono così insicura di me stessa che mi butto giù per nulla… Grazie a Antinyska88, SAKURACHAN; Jiraiya e Shatzy!! *__________*

Ringrazio anche i 24 che hanno aggiunto la fanfic ai preferiti. Vi scongiuro, me lo lasciate un commentino? Tanto per sapere se vi sta piacendo come sta andando! ><

 

@Antinyska: uhm, cosa avrà voluto dire Ino? Io tengo la bocca serrata x3

@SAKURACHAN: Naruto è molto baka. Ma io lo amo comunque *_____________________* (lui e Shikamaru, manco a farlo apposta, sono i miei personaggi preferiti in assoluto XD Sakura e Temari, invece, sono i miei personaggi preferiti femminili!)

@Jiraiya: guarda, ieri volevo fare la prova e ho riletto un piccolo pezzo del primo capitolo e… AIUTO! O_O Mi sono spaventata, sul serio! Prima o poi lo correggerò, sicuro! In verità, devo proprio ringraziare doppiamente voi ^_^ Se non mi aveste dato tutti quei consigli, adesso sarei anche peggiorata! Grazie del complimento, mi ha fatto davvero tanto piacere ^___^

@Shatzy: ok, il tuo commento mi ha fatto quasi commuovere, e io sono un pezzo di marmo. Sono molto contenta che vi sia piaciuto il moccioso XD io lo adoro! Tu stai diventando RRRosa? *_______* Sono felicissima, ti assicuro! Ma sììì, daiii, passa al NaruSaku! *ò* In confronto al NaruHina ha molte più sfumature, può variare dall’angst al passionale al comico al puccioso al triste al romantico alla perfezione all’awwhhh! (ok, sono partita, salta questa cosa XD è che sono veramente felice che questa fanfic piaccia anche a qualcuno che non è NaruSaku!) E ti ringrazio ancora per i complimenti (oddio, ma sei tipo shockata! *___*) sull’appuntamento ShikaTema; quello è piaciuto molto anche a me^^ Per quanto riguarda i capitoli, in effetti gli altri li ho scritti tempo addietro^^ adesso sto andando molto lenta perché voglio controllare per bene e perché non ho molto tempo… E non ti preoccupare per il “moralizzatore”, ti ripeto che mi fa davvero piacere avere qualcuno che controlla così assiduamente! Grazie di tutto, infine! >ç<

 

Al prossimo capitolo, ordunqueh! <3

 

Clahp

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coming Soon!

Sakura… è la donna della mia vita; e io questo lo so per certo. Lo capisco dai nostri continui battibecchi, dalle nostre risate, dai nostri sguardi, dai nostri litigi… E sono innamorato di lei da così tanto tempo ormai –a undici anni ne ero già cotto- che mi sembrerebbe strano non passare un giorno pensando anche ad una sola volta a lei.

Ma il problema, oramai, non è più questo; il punto adesso è… sono io l’uomo giusto per lei?

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** E qui il serpente è arrivato... ***


Capitolo sette

 

 

Capitolo sette, Lunedì

[E qui il serpente è arrivato…]

 

 

La gelosia-

Più la scacci e più l’avrai

Tu eri mia-

E chi sei più non lo sai

Complicità… ma che gran valore ha?

Sincerità… la sfortuna chi ce l’ha?

…E qui il serpente è arrivato, e qui seduto in mezzo a noi

Lui ti mangia il cuore come fosse un pomodoro

Così diventi pazzo tu e come un toro,

come un toro

purtroppo non ragioni…

 

 

 

-E allora?-, chiede il Quinto, pacata.

Io faccio spallucce e sbuffo, reazione che in questi giorni segue talmente tanto spesso le altrui domande che oramai non vi faccio più caso.

-Allora… niente. Non l’ho più vista, ecco.-, rispondo, decisamente affranto. L’Hokage prende un sospiro; si mette a sedere in modo più composto, appoggiando i gomiti alla pesante scrivania dietro cui è seduta, e domanda:

-Cos’è successo, Naruto?-

Io la guardo, mentre mi mordicchio un labbro, incerto su cosa dire: perché, in verità, non so più neanche io cosa pensare. Cosa dovrei fare? Dirle ciò che è accaduto (Sasuke e Sakura, Sasuke e Sakura, mio fratello e la mia ragazza) e rischiare che la Nonna giudichi Sakura in maniera molto dispregiativa -cosa che, dopo tutto, non potrei in alcun modo sopportare- o non accennare minimamente al fatto? Passano alcuni minuti in religioso silenzio; lei evidentemente capisce che non ho voglia di parlarne e si stravacca reiteratamente sulla sedia, pensierosa. La guardo: sembra molto più vecchia rispetto a qualche anno fa, sebbene rimanga comunque una bellissima donna; il viso è ora a tratti rugoso, a tratti molle; le mani sono secche ed ossute, ed è anche un po’ più piattina. Addirittura Shikamaru, effettivamente, me l’ha fatto notare.

 Pare che da qualche tempo a questa parte la donna sia sempre depressa e il suo spirito forte e cazzuto sia, per così dire, sbiadito un po’. A guardarla adesso, sembra una normale cinquantenne –cosa inusuale per una che dieci anni fa somigliava più ad una ventenne- piuttosto depressa. Qualche tempo fa, poi, hanno iniziato a circolare strane voci su un suo possibile pensionamento; voci che, un mese fa, mi sono state confermate da lei stessa, che ha però aggiunto un piccolo particolare: c’erano buone possibilità che il Nuovo Consiglio (istituito dopo l’espulsione del Vecchio da parte di Sasuke) scegliesse il sottoscritto come prossimo Hokage. Da allora, non ho fatto che parlare d’altro: il sogno della mia vita si stava finalmente realizzando, sarei divenuto davvero il sesto Hokage, la cosa più importante della mia vita per me era infine arrivata e…

-E Shikamaru come sta?-, domanda inaspettatamente la donna.

Io inizio a ridacchiare, pensando all’espressione assunta poco prima di quest’ultimo fra una parolaccia ed una maledizione.

-Oh… ti porta i suoi più sinceri saluti. Mi ha detto di riferirti che ha molto gradito la sorpresina di ieri sera, ma non ho ben capito di cosa stesse parlando… Ci siamo visti velocemente stamattina, perché aveva da fare con Ino e non ha esplicitato molto: dice che stanotte ha dormito malissimo. Ma che gli hai fatto?-

La signorina ride in modo piuttosto civettuolo.

-Oh, niente. Ho solo casualmente invitato qui due persone che potrebbero velocizzare la riconciliazione di quelle due teste calde… tutto qui.-

Rido ancora, sebbene adesso piuttosto amaramente. Quei due sono ad un passo dal rimettersi insieme; invece, io e lei

Un colpetto di tosse interrompe i miei pensieri; alzo lo sguardo, chiedendomi per la seconda o terza volta da quando sono qui perché lei mi abbia convocato, e la osservo sorridere.

-La prossima settimana, a quanto pare, dovrò sgomberare un po’ di roba. E’ per questo che ti ho fatto chiamare stamattina.-

Il mio cuore perde un battito.

-Nonna… ma…?!-

Lei arride. –Già. Il Consiglio ha deciso di approvare la tua candidatura.-

Un sorriso inizia a comparire sulla mia faccia.

-E’… è… vero?! Non è uno scherzo, no?!-

-Tutto verissimo. Da Lunedì prossimo, sarai tu il Sesto Hokage. Congratulazioni, Naruto.-

Inizio a saltellare, impaziente, non riuscendo a placarmi: desideravo questo momento da quando tutti mi davano del pezzente e del fallito… adesso farò vedere loro chi è davvero il perdente! Diventerò Hokage, Hokage, il ninja più potente e temibile dell’intero Villaggio! E a soli ventitré anni, record che nessuno finora ha mai battuto!

Che strano, però… questo è il sogno della mia vita ed è ciò che ho sempre voluto. E allora, allora… perché non sono felice come vorrei? Ho sempre immaginato che, quando questo momento sarebbe arrivato, avrei iniziato gioire convulsamente, ad andare in giro per la città ed urlarlo… O qualcosa del genere. Invece, sono qui e, semplicemente, sorrido.

In fondo, questo è ciò che è veramente e massimamente importante nella vita, no?

-Nonna Tsunade… ma tu?-

Lei mi squadra, decisamente stranita: non si aspettava la domanda.

-Io? In che senso?-

-Nel senso… tu cosa farai?-, insisto, confuso e spiazzato dalla sua reazione ad un interrogativo piuttosto semplice.

-Io andrò in pensione. Non ho più l’età per certe cose, sai.-

La guardo di sottecchi: la situazione non mi quadra…

-Ma se hai solo sessant’anni! Il Terzo Hokage ne aveva una settantina, quando… -, mi interrompo, non volendole ricordare come sia tristemente finita la carica del predecessore (perché non sto mai zitto?!) e cercando di continuare: -… è stato sostituito. Non mi sembri così vecchia!-

Lei appare piuttosto nervosa.

-Il Terzo non ha dovuto assistere a… tante cose, cui ho dovuto assistere io. Negli ultimi tempi mi sento davvero stanca, e mi sono sinceramente stufata di ricoprire questo ruolo. Voglio passare la vecchiaia in santa pace, senza rotture, da sola.-

Il suo tono così rassegnato e compassionevole provoca un’estrema delusione in me; boccheggiando, ribatto:

-Io non capisco… Vuoi mollare perché sei stanca? O perché sei vecchia? Nonna, questo non è un discorso che mia aspetterei da te.-

Ella irrigidisce la mascella, severa, e mi guarda in modo piuttosto pericoloso; tuttavia, rimane stravaccata in modo piuttosto rozzo sulla sedia.

-Che cosa vuoi dire?-

-Voglio dire che tu non sei il tipo da piangerti addosso. Ma lo stai facendo. Perché?-

-Io non mi sto piangendo addosso. Sto solo dicendo la verità. Sono una vecchia di sessant’anni che ha fatto il suo tempo; devo lasciare il posto a qualcuno più giovane ed attivo di me, che possa rispondere alle esigenze di questo Villaggio.-

Inizio ad accalorarmi sempre di più.

-Ma tu rispondi perfettamente alle esigenze di questo Villaggio. Noi tutti contiamo su di te. Perché vuoi abdicare?-, ripeto, cercando di non perdere le staffe.

Torna, di nuovo, a sedersi normalmente; anche lei sta iniziando a scaldarsi.

-Te l’ho già detto, Naruto. Sono vecchia. Non ho più la forza e la voglia per continuare. E, in ogni caso, non devo dare spiegazioni a te.-

Perdendo definitivamente la pazienza e, lasciando da parte la diplomazia, sbatto sulla scrivania un pugno che fa trasalire la donna e urlo:

-TU non puoi permetterti di perdere la forza o la voglia, Nonna! Sei l’Hokage, sei la colonna portante di questo Villaggio! Tutti ti rispettiamo, tutti ti vogliamo bene! Vuoi dirmi qual è il tuo problema, allora?!-

E adesso tocca a lei imbestialirsi: si alza di scatto e dà una percossa talmente potente al mobile che ne crepa la superficie; urla:

-Come ti permetti, RAGAZZINO?! Tu non sai niente di ciò che ho passato, di ciò che non ho fatto, di ciò che ho perso! NIENTE! Io sono sola, Naruto, SOLA! Lo capisci questo?! Tu hai Sakura, hai Sasuke, hai i tuoi maestri, i tuoi altri amici; io non ho nessuno! Sono vecchia, sono brutta, e sono SOLA! Il mio maestro, mio nonno, i miei genitori e… lui se ne sono andati tutti! E’ abbastanza questo, forse, per sentirsi depressi?!-

Indietreggio, ansimando: allora è per questo che…

-Ma cosa puoi saperne tu?! Sei troppo giovane, e hai ancora tutto… Io, invece sono sol…-

-Sei diventata proprio stupida, Baa-chan! Tu non sei sola, non lo sarai mai! Hai…-

Ma lei mi interrompe, berciando:

-NON TI PERMETTERE DI PARLARMI IN QUEL TONO! Piantatela con stupide frasi da moralista, perché sono tremendamente false! E portami rispetto, una buona volta! Sono ancora l’Hokage, devi darmi del voi, come chiunque in questo Villaggio!-

Ci guardiamo l’un l’altra, furiosi e silenti.

-E, comunque… ho deciso. Non ritornerò su questa scelta.-, sentenzia, dopo un po’.

Digrigno i denti, sfinito. Questo è davvero un colpo basso; non me lo sarei mai aspettato da una donna così pervicacemente forte e tenace come Tsunade. Ma probabilmente, l’espressione attonita sul mio volto rappresenta bene tutta la delusione che provo in questo momento.

Facendo qualche passo indietro verso la porta, mi chino e borbotto:

-Perfetto, Hokage-sama. Volete così? Mi comporterò di conseguenza. Ma voglio dirvi una cosa: io non diventerò mai il successore di una donna così profondamente stupida ed egoista. Ma non capisci, nonna? Tu non sarai mai sola. Hai tutti gli abitanti di questo villaggio, e li avrai sempre! Sei come l’albero che sorregge tutte le foglie… che sorregge tutti noi. Ma se questo tu—voi non lo volete capire, be’, allora trovatevi un altro sostituto. Arrivederci.-

Mi giro, apro la porta e la sbatto violentemente, non lasciandole neanche il tempo di ribattere.

E d’un tratto, quella cosa che per me è sempre stata così importante non sembra più avere il medesimo valore.

 

 

*

 

 

 

 

Sakura… è la donna della mia vita; e io questo lo so per certo. Lo capisco dai nostri continui battibecchi, dalle nostre risate, dai nostri sguardi, dai nostri litigi… E sono innamorato di lei da così tanto tempo ormai –a undici anni ne ero già cotto- che mi sembrerebbe strano non passare un giorno pensando anche ad una sola volta a lei.

Ma il problema, oramai, non è più questo; il punto adesso è… sono io l’uomo giusto per lei?

Riflettiamo.

Sono stupido, casinista, cretino, rumoroso, cazzeggiatore, irruento, chiacchierone, impulsivo e neanche troppo bello… una persona così imperfetta può essere l’uomo giusto per un tipo meraviglioso come lei? …Evidentemente no. Sasuke è più perfetto di me sotto tanti aspetti; inoltre, è intelligente, calcolatore, serio, freddo, silenzioso (il tipico uomo “bello e impossibile” che alle donne stranamente piace tanto) e a lei d’altronde tanti anni fa piaceva sul serio; è comprensibile dunque che… davvero lui sia migliore di me.

Però, insomma… in questi quattro anni in cui siamo stati insieme, non c’è stato un solo momento in cui io non sia stato felice; mai, neanche quando litigavamo, neanche quando mi assumevo la colpa di qualcosa che non avevo fatto, neanche quando forse aveva lei torto… mai. E io ho sempre pensato che anche lei sia stata bene; forse ho preteso troppo?

Se davvero è successo quello che io penso sia accaduto –e i fatti sicuramente non mi danno torto, insomma- io non gliene farò una colpa; come ho già detto a Shikamaru, se lei davvero sarà felice così, per me andrà bene. Non sarò mica tanto egoista da averla tutta per me; il mio sentimento per lei va oltre la pura fisicità, ecco tutto.

Dovrò continuare ad amare senza essere ricambiato? Non che mi vada proprio a genio così, naturalmente, ma non vedo altra soluzione; anni fa, d’altra parte, non me ne sono fatto un probl

-Naruto-kun, ma ci sei?-

Mi giro di scatto, perplesso, per poi ritrovarmi davanti il viso cadaverico di Sai –mi ha sempre fatto un po’ impressione, a dirla tutta…

-Oh, Sai… ehm, ero un po’ sovrappensiero e…-

-Stai osservando quella ciotola di ramen da un’ora, Naruto-kun.-, risponde lui, ridacchiando; strascina rozzamente la sedia all’altro capo del piccolo tavolino (come al solito, il mio stomaco mi ha portato all’Ichiraku, il posto a lui più familiare) a cui sono seduto e vi ci accomoda, curioso.

-Di solito, finisci quegli spaghetti in neanche cinque minuti; oggi, invece, sei stranamente assente. Ti sto osservando da un po’, ti ho anche chiamato varie volte, ma tu non hai risposto. C’è qualche problema?-

Mi raddrizzo sullo schienale, perplesso: dovrei parlargliene…? Pondero un attimo sulla risposta.

-No, no, niente… nulla di grav…-

-Strano. Sakura sembrava parecchio agitata, l’altro giorno. Ma se tu dici che non è niente…-, biascica lui, sfoderando uno dei suoi soliti sorrisini sibillini.

Il mio cuore perde un battito: il bastardo sa già tutto!

-L’hai vista?! Ma… ma come sta?! Che d…-

-Allora, hai visto che un problema c’era?-, ribatte l’altro, sghignazzando ancor di più.

-Sì , il problema c’è, ok. Dimmi tutto, adesso! Quando l’hai vista?! Come stava? Che diceva?! Eh? Eh? Eh?!-

L’artista riflette un po’ prima di rispondere; tornando serio, replica:

-E insomma, non sta tanto bene. L’ho vista molto depressa e… non voglio darti la colpa, ecco, ma… perché tu non le sei stato più vicino negli ultimi mesi? Quando è successa quella cosa ai suoi genitori, insomma… potevi cercare di consolarl-

-No no no, aspetta un attimo! Quale ‘cosa’ ai suoi genitori? Cosa diavolo è successo?!-

-Ma… non lo sai?-

Strabuzzando gli occhi, scuoto la testa, teso; il ragazzo sbuffa un po’, prima di parlare.

-I genitori di Sakura sono ricoverati da tre settimane. Oggi Tsunade-sama proverà ad operare il padre, ma le probabilità che sopravviva non sono molte. La madre sta molto meglio di lui, ma pare abbia ferite interne gravissime.-

Sbatto un pugno sul tavolino, adirato: perché…?

-Ma lei perché non me ne ha mai parlato?!-

-Io non lo so, Naruto-kun, ma… Sabato ci siamo visti e lei mi ha detto che ultimamente le cose fra voi due si erano complicate un po’ e…-

Si sono complicate da un po’ di tempo, è verissimo; ma sono incasinate a tal punto da tenermi totalmente all’oscuro della condizione di salute dei suoi genitori e portarla a vedersi (vedersi, cazzo, vedersi, non altro!) con Sasuke? Io non voglio assolutamente incolparla per ciò che ha fatto, né lo farò mai; però, insomma, un minimo di amor proprio nei miei confronti mi porterebbe a pensare che tutto questo comportamento non sia propriamente serio e…

-Ma perché non lo domandi alla diretta interessata? Eccola là.-, dice, sorridendo ed indicando un punto sopra la mia spalla; mi volto di scatto e, dopo tanto tempo, finalmente…

-Sakura-chan?!-

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Solitamente, quando vedo la mia meravigliosa Sakura-chan incavolata in questa maniera non posso non togliermi dalla circolazione e sparire per qualche ora aspettando che si calmi, dal momento che le mie povere guancie e il mio disgraziato stomaco conoscono fin troppo bene la conformazione delle sue nocche; adesso, tuttavia, non posso che restare fermo ad osservarla, sentendomi tremendamente in colpa per non riuscire a fare altro se non impedire al crescente desiderio di abbracciarla di rovinare quest’atmosfera.

-Sai mi ha detto… dei tuoi.-, borbotto, dopo un po’.

Lei alza lo sguardo acquoso e annuisce. Sembra molto stanca e molto afflitta; e io, ancora una volta, non posso fare niente per lei.

-Gli avevo detto di non dirtelo.-, replica, decisa.

I miei occhi sono ancora fissi sul suo volto, ma i suoi smeraldini mi sfuggono adesso.

-Perché non me l’hai detto, Sakura-chan?! Io… avrei potuto starti vicino, avrei potuto cons…-, inizio, ma lei mi interrompe bruscamente e replica:

-Naruto! Non osare dire che non te l’ho detto, perché non è vero! Ho provato a parlartene tante volte, ma tu ultimamente non pensavi che ad una cosa… che il Consiglio voleva farti Hokage! Ne avevi piena la bocca, non esisteva nient’altro per te, neanche i genitori della tua ragazza che erano in fin di vita!-

E allora sì, che mi maledico. Stupido, stupido Naruto!

-Non… non so se ti ricordi-, borbotta alquanto timidamente dopo un po’, con gli occhi lucidi, mentre i miei sensi di colpa si acutizzano –quel giorno in cui mi hai invitato fuori a cena, due settimane fa… non te ne avevo ancora parlato perché volevo evitare che ti preoccupassi eccessivamente, dal momento che avresti dovuto sostenere un esame o qualcosa del genere per divenire Hokage. Quella sera tu mi hai invitato a cena, e avevi voluto che io mi vestissi in modo elegante. Sono stata tutto il pomeriggio a parlarne con Ino, perché… be’-  e qui arrossisce – lei pensava che tu, finalmente, volessi chiedermi… di portare avanti la nostra relazione, insomma! Forse, anche di sposarci, ecco…! Io davvero non lo credevo possibile, sebbene sinceramente lo sperassi… ma tu mi hai portato fuori e non hai fatto altro che parlare della probabile abdicazione di Tsunade-sama e di quanto quest’ultima ti favorisse nell’elezione… Non hai parlato d’altro, Naruto! Io lo so, so che questo è il tuo sogno, lo so… ma non mi è sembrata una bella cosa comunque! E proprio una settimana fa stavo per sfogarmi con te, decisa a perdonarti, insomma, quando tu mi hai interrotto e mi hai fatto quella proposta… di andare a vivere con te. Ma sposarci no, no… sarebbe stato un passo troppo grande per te, non è vero?-

Io non so che cosa dire.

-Voi uomini e queste manie di… di smisurata pigrizia! Siete fatti tutti della stessa pasta! Perché sposarci? Andiamo a convivere, ma sì, poiché è molto più facile separarci se mai ci lasciamo, no?! …E’ la stessa filosofia di vita di Shikamaru, me lo ha detto Temari, quella poveraccia. Voi due pesaculo vi passate i vizi, ah!-

…La verità è che mi faccio proprio schifo. Ho fatto soffrire così tanto la persona più importante della mia vita e neanche me ne sono reso conto; lei ha anche provato a perdonarmi, e io non vi ho nemmeno badato; le era capitata una cosa terribile, e io ho sempre pensato male.

Ha ragione ad avercela con me; ha perfettamente ragione.

Ha fatto bene a scegliere Sasuke… lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere e…

-Sakura-chan… io non so che cosa dire. Mi dispiace tremendamente.-, borbotto, prendendomi la testa fra le mani, disperato, e continuando:

-Hai… hai ragione tu, come al solito. Tutti quanti mi dicevano che forse non avevo sempre ascoltato ciò che tu avevi da dirmi, ma io non ho mai dato loro retta. Per quanto può valere, Sakura… mi spiace.-

E penso solo adesso ad un’altra tremenda cosa: stamattina ho fatto arrabbiare la Nonna. La quale Nonna fra qualche ora dovrà operare Akira Haruno, il papà di Sakura; e se l’operazione non dovesse riuscire bene per…

-Io… non so più che fare, Naruto. Adesso scusami, la mia pausa è finita; devo tornare. Tsunade-sama opererà mio padre fra un quarto d’ora e mia madre stasera.-, spiega lei, alzandosi compostamente e rimettendo al proprio posto la sedia senza guardarmi.

E’ sul procinto di andarsene quando non resisto più; mi alzo, improvvisamente, rovescio lo stupido tavolino che ci divide e l’abbraccio. Il contatto con la sua pelle fresca è così inebriante che non ne farei mai a meno…

-Sakura-chan… quando tuo papà sarà guarito, ti prego, chiariamo questa situazione. Io non ce la faccio più… sto contando i minuti da quando ci siamo lasciati, ho perfino contagiato quell’essere senza speranze di Shikamaru e…-, inizio, senza pensarci, per poi darmi di nuovo dell’idiota: non era questo ciò che volevo dirle.

-Sappi che… qualunque cosa tu deciderai, io la accetterò.-, concludo.

“E ti amerò in ogni caso”, penso, ma questo preferisco non dirglielo: Kiba mi ha sempre detto che alle donne non piace il tipo dolce e smanceroso, e in effetti…

Lei abbozza un sorriso e scioglie l’abbraccio.

-Io, Naruto… sono così confusa… non so cosa farò.- replica, pacata. Fa un passo indietro, si volta e sentenzia: -Ci vediamo.-

E la guardo allontanarsi, mentre il rimorso di quell’abbraccio durato troppo poco inizia a farsi sentire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

****************

Capitolo sette conclusoh**

Ok, lo so, mi odierete. Lo so, lo so! …Ma non posso farci niente, è così che voglio che vada tutta la vicenda! ^^’ Spero comunque che vi sia piaciuto. Lo so, il problema di Tsunade non c’entra tanto con quello che affligge dei nostri quattro, ma ho voluto mostrare come, almeno secondo me, lei sia una figura molto importante per tutti quanti e di come possa essere materna (grazie a lei si sono messi insieme quella sera & grazie a lei si daranno tutti una mossa!), e poi volevo far vedere quanto sia umana anche lei, in fondo^^

La canzone è *arrossisce* “Gelosia” di *coff coff* Adriano Celentano. E il riferimento al serpente è veramente voluto… XD

Mi scuso, as usual, per il ritardo (all’inizio mi ero prefissata di postare un capitolo a settimana, ma va be’…). Il fatto è che la scuola mi massacra e non ho mai tempo ;__; anche perché, geniale come sono, mi sono iscritta ad un concorso che scade fra un mese (Naruto Fairytale contest: ovvero, dobbiamo adattare la storia di un cartone Disney a nostra scelta fra cinque titoli all’universo di Naruto) e non ho scritto che il prologo di quella che probabilmente sarà una (estremamente)long-fic… la coppia principale sarà qualcuna presente in questa storia x3 Quindi ho veramente poco tempo… infatti (scusate scusate scusateee!) il prossimo capitolo ci metterà un po’ ad arrivare poiché non l’ho scritto proprio per niente, ma ho le idee mooolto chiare^^ non vedo l’ora di scriverlo **

 

Ringrazio tantissimo i sei (Jiraiya, Gohan e Videl, SAKURACHAN, Clara_chan, Shatzy e Gloria7) che hanno commentato lo scorso capitolo! Grazie, come sempre! Se non ci foste voi, cadrei in crisi, sul serio ^^ E ringrazio anche i mitici 29 che mi hanno aggiunto ai preferiti. Come al solito, se commentaste mi farebbe piacere, ma vaaaabbè XD

@ Jiraiya: mi odierai, probabilmente ;_; in ogni caso, prima di volermi veramente male, aspettate il prossimo capitolo…! Poi mi odierete quanto vorrete, eh xD

@ Gohan e Videl: grazie *_____* Sono commossa! ^///^ L’ispirazione, uhm, mi è venuta quest’estate al mare xD Volevo fare qualcosa di originale e ho pensato: “perché non scrivere qualcosa ambientato nel futuro…?” ed ecco qua xD Per NaruSaku, lo ammetto, mi sono proprio ispirata alla situazione di Bruce e Grace in “Una settimana da Dio” (film bellissimo, a mio parere); per ShikaTema, invece, probabilmente sono stata più banale ma volevo mostrare uno Shikamaru piuttosto idiota, ehm ehm…^^ xD Per quanto riguarda l’altra domanda: mmmph!! Ho la bocca tappata!

@ Clara_chan: Naruto *è* gnocco. Altro che Saskè e i tipi tenebrosi** Viva quelli spontanei e piuttosto baka! XD [<- fan girl mode: ON]. In ogni caso, grazie per tutti i complimenti^^ e il lieto fine… uuuh, chissà. xD

@ SAKURACHAN: uhm, qual è la tua teoria per Temari? Ne avete un po’ tutti una. Chiiiisssà… XD

@ Shatzy: ok, sarò schifosamente ripetitiva, mancherò totalmente di originalità ma… GRAZIE! *_* Uuuh, cosa ha secondo te Sakura? In questo capitolo ho detto molto, ma non tutto! (sono malefica, lo so >w<) E guarda, Naruto è lo stupidone di sempre… e non dico altro! xD Infine: rileggendo, ho scorto anche io qualche errore ;_; ma come ho scritto ora come ora non ho veramente tempo (sono le undici e mezza e mi sono imposta di scrivere come minimo il primo capitolo dell’altra fanfic ;_;). Ti ringrazio comunque tantissimo, tutto questo mi sprona davvero a migliorare. Sai che ho notato anche io che ci assomigliamo per stile e commenti? La cosa mi fa veramente piacere ^_^ Per quanto riguarda i commenti, che ci vuoi fare? E’ sempre così. Io continuo a dirmi che preferisco cento volte sei commenti come i vostri che venti bimbominchiosi, anche se alle volte rosico proprio un sacco a vedere fanfic idiote (o magari pure belle ma di una moralità squallida, se capite quello che intendo >_> e io sono una moralista tremenda…!) con centinaia di commenti! E anche la mia simpatica insicurezza fa il suo bel lavoro in tutto questo ._. ma non demordo!

@ gloria7: io un geniaccio? ^_________^ Ma grazie, oddio! Metto solamente molta passione, tutto qui! Grazie!^^

 

 

 

Colgo l’occasione per augurarvi buona Pasqua e per fare le mie più sincere condoglianze a chi aveva parenti o amici in Abruzzo. Che quelle persone possano riposare in pace, già ^^

 

 

Al prossimo capitolo, spero presto °_°

Clahp

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coming soon!

E, d’un tratto… la vedo.

E’ qui davanti a me.

E sorride.

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** It's been one week since... ***


Capitolo otto, Martedì

 

Attenzione! Si prega di cliccare qui [ http://www.youtube.com/watch?v=pPo9ISQpzvM ] e ascoltarne la relativa canzone. Aiuta <3

 

 

 

 

 

 

Capitolo otto, Martedì

[It’s been one week since…]

 

 

 

 

 

 

It's been one week since you looked at me
cocked your head to the side and said “I'm angry”.
Five days since you laughed at me
saying “Get that together come back and see me”.
Three days since the living room
I realized it's all my fault, but couldn't tell you
Yesterday you'd forgiven me

…but it'll still be two days till I say I'm sorry

 

 

[E’ passata una settimana da quando tu mi hai guardato

hai girato la tua testa su un lato e hai detto: “Sono arrabbiata”.

Cinque giorni da quando tu mi hai deriso

dicendo: “Rimettilo insieme, torna indietro e guardami”.

Tre giorni da quando nel salone

ho realizzato che è tutta colpa mia, ma non ho potuto dirtelo

Ieri tu mi hai perdonato

 

…ma mancano ancora due giorni fino a quando dirò che mi dispiace]

 

 

 

 

 

 

 

Come già detto, qualcuno deve avercela con me. Qualcuno di potente. Qualcuno di pericoloso.

Perché io -Shikamaru Nara, uno dei jonin più geniali e rispettati di questo Villaggio, mica l’ultimo arrivato- sono ridotto talmente male che stento quasi a riconoscermi; sono buttato sul mio letto, fissando il vuoto, e cerco disperatamente di non accorgermi di un caro (quasi) familiare che gira in mutande a casa mia.

-Eh, ma qui a Konoha mica fa tanto freddo! A Suna fa più caldo, ok, ma qui mica scherza. Non è vero, Shika?-

Il quale caro familiare, però, non fa che rimembrarmi costantemente della sua docile e assolutamente non voluta presenza.

-Eh, robe dell’altro mondo…-, borbotto, ironico, contemplando il soffitto per sfuggire all’orrenda visione del caro Kankuro in boxer.

Il ragazzo, irritato, sopraggiunge in camera mia e mi squadra in modo minaccioso.

-Perché sei sbracato sul letto, scusa?-, chiede.

Sbuffo.

-Perché la tua adorabile sorellina mi ha letteralmente sfiancato. Ha detto che si sarebbe fatta viva lei, ma non ho sue notizie da due giorni.-

L’altro fa una faccia piuttosto schifata e borbotta:

-Se ti pare normale che ti deve venire a cercare lei… Mah. In ogni caso, sei ridotto maluccio, eh?-

Cercando di farmi coraggio, mi puntello sui gomiti e alzo il capo per guardarlo: lui ha ancora quel ghigno sardonico e sprezzante, è vero, ma nel suo tono c’è una punta di preoccupazione piuttosto malcelata.

-Sì, lo sono. Tua sorella mi sta nascondendo qualcosa, lo sento.-, borbotto, irrequieto, mentre torno nella posizione originaria.

Ora è il suo turno sbuffare; chiude gli occhi, si gratta il capo e borbotta:

-Shikamaru… mia sorella è un po’ così, insomma. Dovresti conoscerla. Adora tenere i suoi uomini sulle spine. Sicuramente non sarà niente, su.-

Inizio a dondolare un piede, nervoso, e a mordermi un labbro.

-Sarà. Ma io… sai, sono un po’ preoccupato.-

E, dal grugno che emette, sento che lo è un po’ anche lui.

-Io non credo ci sia niente di grave… ha solo un carattere terribile, ecco qui. Vuole semplicemente stare al centro dell’attenzione… Mi chiedo sempre come tu faccia a sopportarla, sai?-, mormora. -Ma non dirglielo, altrimenti mi ammazza!-, aggiunge, inquieto.

Io annuisco vagamente e sorrido: sì, Temari ha un carattere odioso, è lunatica, irascibile, orgogliosa, dispettosa, rompiscatole, testarda (uh, il granito in confronto a lei non è niente), arcigna, dura… però è meravigliosa così. E io… io non la cambierei per nulla al mondo. Perché quel sorriso che ogni tanto adorna quel volto volutamente imbronciato, o quella scintilla con cui i suoi occhi brillano quando mi provoca e gioca a farmi arrabbiare, o le volte in cui rivela la vera se stessa abbracciandomi senza un reale motivo valgono più di tutti i suoi lati negativi messi assieme… e sono queste cose per cui io lotterei.

E sono io, davvero, quello che fa più schifo fra i due: non ho un solo lato positivo, sono pigro, svogliato, sfiancante e sciatto, e sono così tanto testardo ed orgoglioso che ci voleva un litigio e la sua assenza per farmi capire quanto io non abbia mai apprezzato fino in fondo quella seccante eppure straordinaria donna. Lei mi è sempre stata vicina; ha lasciato il suo villaggio per venire qui; ha cambiato usanze, abitudini, familiari, amici… e questo solo per me. E io che mi continuavo a lamentare e a dare la colpa a lei. Ho sbagliato tutto… è tutta colpa mia, tutta; e anche adesso, sbracato come sono, non sto facendo altro che seguitare ancora e ancora a perdere tempo.

Con un ghigno, ripenso a ciò che è successo appena una settimana fa: apparentemente, noi due stavamo bene poiché non avevamo ancora litigato; la nostra vita procedeva come al solito, bisticciando, urlando e sbuffando; ma ero così immaturo e idiota… Non dico che adesso sia diventato molto migliore, insomma, ma… forse, qualcosa ho imparato. Dicono che, quando si perda una cosa, se ne capisca l’importanza: e posso confermare appieno.

E chissà se oggi la rivedrò… lo spero. Voglio seriamente chiarire al più presto; voglio tornare con lei… e, forse, dare un cambiamento netto alla nostra relazione… Ancora una volta, aveva ragione Temari: siamo grandi, diamine, e stiamo insieme da tanto… convivere mi pare una cosa così stupida adesso!

Rinvigorito, sorrido; mi scrocchio qualche osso, mi alzo di scatto, urlo qualcosa a Kankuro -esco per pranzo, meta imprevedibile, cibo probabilmente scadente- e mi avvio alla porta, risoluto e determinato come raramente sono stato.

Ma possono accadere davvero così tante cose in una settimana…?!

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

It's been one week since you looked at me
Threw your arms in the air and said “you're crazy”
Five days since you tackled me
I've still got the rug burns on both my knees
It's been three days since the afternoon
You realized it's not my fault not a moment too soon
Yesterday you'd forgiven me

…And now I sit back and wait till you say you're sorry

 

[E’ passata una settimana da quando tu mi hai guardato

hai alzato le braccia in aria e detto: “Tu sei pazzo”.

Cinque giorni da quando tu mi hai affrontato,

ho ancora le bruciature su entrambe le ginocchia.

Sono passati tre giorni da quando nel pomeriggio

tu hai realizzato che non è tutta colpa mia per ora

Ieri, mi hai perdonato

 

…E ora sono seduto e aspetto finché dici che ti dispiace]

 

 

 

 

 

 

 

Ok, diciamolo. Ho fatto una cagata dopo l’altra: ho fatto arrabbiare la Nonna, poi Sakura, poi ho cercato di rimettere tutto a posto, ma è andato anche peggio.

E adesso sono mollemente sbracato sul divano, sfinito nell’animo e nel corpo. Non ho più la forza di pensare, di agire o commentare: è come se tutto quello per cui ho sempre sperato e combattuto sia svanito improvvisamente, senza lasciarmi un appiglio o un qualcosa a cui reggermi; e il bello è che io non posso fare proprio niente, ancora una volta… Posso solo rimanere qui sul divano, come un idiota quale sono, a contemplare il soffitto e a maledirmi reiteratamente.

Il mio pensiero, più volte di quante vorrei, vola a lei; quanto sono stato idiota… evidentemente, lei doveva mollarmi per farmi capire davvero quanto la amassi, lei doveva soffrire per causa mia, lei doveva passare quelle brutte esperienze per farmi capire ciò che è davvero importante… Il suo carattere -e su questo siamo tutti d’accordo- non è dei più mansueti; è manesca, irritabile, perfettina, piuttosto lunatica, un po’ superba e spesso fin troppo scontrosa; ma io, d’altra parte, l’ho sempre amata per quello che è… e non la cambierei per nulla, nulla al mondo. Neanche se, probabilmente, alla fine sceglierà Sasuke; neanche se adesso sto soffrendo come un cane, e neanche se sarò deriso da tutti per l’ennesima volta. Che strano, però… solo una settimana fa eravamo ancora insieme e apparentemente andava tutto bene, ma in verità c’erano incomprensioni e lacune ben più profonde; e io, forse, sono cresciuto un po’. Tutta questa situazione mi ha fatto capire molte cose; ma anche adesso, dopo tutto questo, vorrei ancora averla egoisticamente al mio fianco… Vorrei stringerla e dirle che io la amo, e che ci sposeremo quando lo vorrà lei -anche subito, per me non ci sarebbero problemi. La amo per quando mi rimbecca, per quando mi mena, per quando mi maltratta e mi ingiuria; per quando litighiamo, per quando è insopportabile, e per quando è dolce e gentile con me… che stupido, stupido sono stato! Avevo fra le mani la cosa più preziosa al mondo -una cosa ben più importante e fondamentale del diventare Hokage!- e l’ho persa così, pensando che gli aspetti rilevanti della vita fossero ben altri… e invece no; ho dovuto proprio sbattere contro la dura realtà per rendermene conto!

Non so più cosa fare… dovrei cercarla? Dovrei aspettare che lei torni da me e mi spieghi tutto? Dovrei andare da Sasuke -che oramai sarà già tornato- e cercare di capire? Dovrei parlare con la Nonna? Questa indecisione mi attanaglia le viscere: non è da me essere così confuso e poco risoluto, ma non posso farci niente… Sono ridotto ad un essere amorfo senza obiettivi e senza sogni, ora come ora.

Groan.

Ecco, meraviglioso! E adesso il mio stupido stomaco ha anche fame. In effetti, è da sei giorni che non mangio niente di decente -no, è da sei giorni che proprio non riesco a mangiare… Sbuffando, mi alzo e mi stiracchio le ossa; prendo le chiavi di casa e qualche soldo ed esco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Ragazzi, suvvia! Io alla vostra età facevo follie, e voi sembrate due catorci!-

I due ragazzi si limitano a guardar male l’allegro signore; uno guarda il menù con aria persa, appoggiando sciattamente la testa ad una mano; l’altro è talmente ridotto male che è rozzamente stravaccato con la fronte appoggiata al tavolo. L’uomo conosce quei due ragazzi: sono entrambi jonin ed ambedue hanno contribuito notevolmente a liberare Konoha da Pain, anni prima; il biondino, addirittura, è uno fra i candidati ad essere Hokage. Ma che diavolo…?

Li guarda ancora, stupito, e borbotta:

-Oh! Ho capito, ho capito tutto. Problemi di donne, eh?-

A quella domanda, i due giovani si limitano a fulminarlo con gli occhi; egli fa un passo indietro, serio.

-Deve essere un problema serio. Ah! Ma io so come fare! Lasciate fare a me, ho il pasto giusto per v-

-Per carità di chi ti pare, no-, sbotta Naruto, alzando lo sguardo verso il cuoco e inorridendo -ho già provato il vostro ‘piatto speciale’. Portaci roba normale, per cortesia.-, conclude.

Egli deglutisce e impreca mentalmente: non potrà rifilare loro la sbobba della casa, a quanto pare… Decidendo che è meglio così, segna le ordinazioni, fa un mezzo inchino, borbotta qualcosa e se ne va, deluso.

I due rimangono così soli al tavolino, ognuno pensando ai propri guai; volere del destino, entrambi andavano a mangiare all’Ichiraku (che si sta sempre più ingrandendo grazie ai frequenti pranzi dell’Uzumaki), l'uno e l'altro sono tragicamente depressi e nessuno dei due ha qualcuno che prepari il pranzo da quasi una settimana a quella parte.

Rimangono silenti, poiché in effetti le parole parrebbero alquanto inutili; quantunque ognuno comprenda appieno ciò che prova l’altro, non può non pensare che la propria situazione sia assai peggiore dell’altrui; ma dopo un po’ Shikamaru, stanco della situazione, alza lo sguardo verso l’amico e gli rivolge un’occhiata compassionevole: sembra ridotto veramente molto male.

-Naruto, cavolo…-, inizia; ma un leggero tocco sulla sua spalla lo blocca. Egli si gira, attonito, e vede davanti a sé chi non si aspetterebbe mai di vedere.

-Shikamaru… potresti lasciarci un attimo soli?-, bisbiglia Sakura con un sorriso modesto; lui rimane per qualche secondo sbigottito, per poi ridestarsi ed alzarsi.

Naruto, nel frattempo, ha alzato lo sguardo e contempla la scena come un estraneo; capendo però chi ha davanti, si ridesta e si raddrizza, nervoso, mentre osserva l’amico andarsene, spazientito per il pranzo saltato.

 

 

 

 

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

It's been one week since you looked at me
Dropped your arms to your sides and said “I'm sorry“
Five days since I laughed at you
and said “you just did just what I thought you were gonna do”
Three days since the living room
We realized we're both to blame, but what could we do?
Yesterday you just smiled at me

Cause it'll still be two days till we say we're sorry…

 

[E’ passata una settimana da quando tu mi hai guardato

hai buttato le braccia ai fianchi e hai detto: “Mi spiace”

Cinque giorni da quando ti ho deriso

e ho detto: “Tu hai appena fatto proprio ciò che ho pensato che avresti fatto”

Tre giorni da quando nel salone

abbiamo realizzato che siamo entrambi da rimproverare, ma che possiamo farci?

Ieri, tu mi hai solamente sorriso

 

Perché mancano ancora due giorni finché diciamo che ci dispiace…]

 

 

 

 

 

 

 

Di bene in meglio, come si suol dire: non solo sono ridotto uno schifo, non solo devo sorbirmi Kankuro che s’aggira seminudo per casa mia, non solo vengo sbattuto via dall’altra casa con una madre rompipalle che urla e mi sgrida, non solo mi danno tutti quanti la colpa per ciò che è successo fra me e quella disgraziata, ma ho anche saltato il pranzo! Meraviglioso, sinceramente non vedo come potrebbe andare meglio di così!

Ma, con tutta evidenza, ancora non ho ben imparato a starmene zitto: giro le chiavi di casa, furioso, e m’accorgo che sbuca un bigliettino. Un’altra missione! Evviva evviva, meglio di così non potrebbe andare!

Imprecando contro il mondo e contro le maniglie, giro a vuoto le chiavi nella serratura; ma devo aver lasciato casa aperta, oppure il caro quasi-cognato non s’è preso la briga di chiudere, tant’è che spingo ma la porta s’incastra in non so quale increspatura del pavimento e non mi consente di entrare. Comincio a dare spallate su spallate, boccheggiando; al terzo colpo, tuttavia, essa cede e mi lascia entrare. Ma ovviamente io m’ingarbuglio nei miei passi e perdo l’equilibrio.

-Ma porca putt…!-

-Ehi! Che sono ‘ste parole, eh, pesaculo?-

Cado in avanti, esterrefatto; mi ritrovo carponi sul pavimento, ansimando, con davanti una figura a me estremamente nota.

E, d’un tratto… la vedo.

E’ qui davanti a me.

E sorride.

-T-Temari…!-, sospiro, incredulo.

Lei ha assunto la sua solita posa -mani sui fianchi e sguardo fintamente arcigno- e mi sorride superbamente, guardandomi dall’alto in basso.

-Però! Ti stai addirittura prostrando ai miei piedi! Ne hai fatta di strada, in questa settimana!-

Il mio tanto vituperato orgoglio mi urla di ribattere, ma il mio più illustre cervello -che ogni tanto, evidentemente, si ricorda di fare il suo lavoro- mi consiglia di tacere.

-Ma tu… tu sei tornata!-, urlo, con una voce più acuta del solito.

Lei alza un sopracciglio e sogghigna.

-Ti chiamavano ‘la volpe’, eh? Ebbene sì, mio caro, sono tornata. Ma alzati, vederti così sottomesso mi fa impressione.-, borbotta, ridendo.

Io mi rialzo, ansimando: Temari è davvero tornata, Temari è davvero qui adesso! Rimango imbambolato per qualche secondo a contemplarla, finché lei non arrossisce un pochino e mormora:

-Che diavolo fai? Vieni di là, dobbiamo parlare.-

Deglutisco, serio: ecco, la fregatura doveva esserci! Sarebbe stato troppo bello, no?, che lei tornasse senza portare altri guai… La seguo in salotto ancora piuttosto confuso; ci sediamo uno accanto all’altra, sul divano, e rimaniamo così per un po’.

-Temari… ma dove diavolo sei stata in questa dannata settimana?-, domando, sorridendo.

La donna si schiarisce un po’ la voce e risponde:

-Oh, da Sakura. Ma non sempre… questi ultimi due giorni sono stata via.-

Aggrotto le sopracciglia, perplesso.

-Via? Via dove?-

-Oh… dovevo fare qualche visita, sai. Sono stata in ospedale… per qualche controllo.-

Un antico affanno avvinghia i miei sensi.

-Ma tu… due giorni fa saresti dovuta venire, ma Sakura ha mandato quei due perché non te la sentivi! Come stai?-, chiedo, mordicchiandomi un labbro per il nervosismo.

Lei tuttavia è strana: si gratta nervosamente un lato del collo, si guarda intorno, s’inumidisce le labbra e prende un respiro.

-Eh, insomma. Non è che stia tanto bene.-

Quel tono così tranquillo e quasi impassibile è ciò che mi atterra di più: ma che diavolo…?

-Che cos’hai?! E’ grave?! Ma Gaara mi ha detto che tu svenivi spesso, che tu hai sempre avuto la pressione bassa… e poi… Temari, ma che cosa…?-, chiedo, frustato e ancora alquanto dubbioso.

Lei si gira verso di me e si mangiucchia ancora un labbro; eppure, sembra in un qualche modo… soddisfatta. Mi guarda con una strana luce: una luce che non le ho mai visto prima.

-E’ una cosa… che durerà un po’, sai. Un po’ di mesi, intendo. Ma… niente di grave, insomma. O perlomeno, per me non lo è.-

E lei seguita a sorridere e a sorridere: in questo momento sembra la persona più felice del mondo. Sbalordito, le prendo un braccio ed esclamo:

-Ma tu sei impazzita! Mi vuoi dire che diavolo hai…?! Io non ti capisco proprio! Ti sei fatta curare, ti sei fatta vedere da un medico? Ma che diavolo hai, Temari?!-

Ella deglutisce e mi guarda assai seriamente.

-Sai… ultimamente, ho sempre più spesso pensato… a noi due, insomma. A te e a me.- fa una piccola pausa, mentre continua a martoriare il labbro, e arrossisce. -E… lo so che ti sembrerà un discorso stupido, lo so che mi prenderai per una cretina… però, insomma… non ti andrebbe, ecco, di portare un po’ avanti il nostro…-

-Temari, aspetta un attimo- la interrompo, mentre la rabbia inizia a salirmi in petto -ma che diavolo farnetichi? Tu stai male e mi vieni a parlare di queste cose…?! Ma si può sapere che… che…-

Ma mi blocco, boccheggiante, mentre il mio cervello –dal QI talmente tanto prodigioso, ricordiamolo, da farmi vincere qualsiasi partita a shogi e permettermi di salvare qualsiasi mio compagno di squadra da morte certa nelle missioni più pericolose- inizia lentamente ma inesorabilmente a ragionare.

Temari, ultimamente, è ancora più incazzosa del solito.

Temari, poi, è sempre nervosa.

Temari è ingrassata.

Temari doveva fare delle analisi.

Temari è svenuta e ha vomitato un paio di volte.

E adesso sembra la donna più felice della terra.

E ha iniziato a parlare seriamente di cose su cui prima non avrebbe mai ragionato, perché troppo sdolcinate o stupidi.  

Il che vuol dire solo una cosa.

La guardo ancora, mentre dilato le pupille e allungo la bocca, ancora incredulo.

Oh mio Dio.

-Temari… ma tu… tu…!-, bofonchio, incapace di articolare qualsivoglia frase di senso compiuto -tu… tu sei incinta!-

Lei abbassa lo sguardo e sorride ancora; sembra una persona così diversa da quella spigliata e spavalda…

Il tempo si ferma per qualche istante; il mio cuore perde diversi battiti; non ho più un filo d’aria nei polmoni; il cervello mi urla di dire qualcosa di sensato, ma la bocca non risponde…

La mia donna, la mia meravigliosa e bellissima donna, alza adesso gli occhi e mi guarda: è in uno stato di felicità massimo, tant’è che ha gli occhi lucidi. Tira su con il naso e deglutisce più e più volte; si porta una mano alla guancia, nervosa e stupenda, e borbotta:

-Oh, io… be’, lo so che tu adesso borbotterai che la mia è una stupida reazione da donne, che noi siamo tutte uguali, che sappiamo solo piangere… anche io stento a crederci, però… sì, Shikamaru. Io lo sono davvero, e…-

Ma si deve bloccare, perché un peso si butta fra le sue braccia.

E quel peso sono io, e -in barba a tutto ciò che ho sempre sentenziato, in barba a tutti gli uomini che ho sempre criticato e deriso, in barba a tutte le mie stupide e ottuse convinzioni, sì- mi ritrovo a singhiozzare di gioia sulla sua spalla, felice come mai mi sarei sognato di essere.

-Oh! Oh! Su, su, non è niente di grave…!-, borbotta, abbracciandomi e dandomi pacche comprensive sulla schiena, ridendosela di gusto di tanto in tanto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per l’ennesima volta in questa maledettissima settimana, mi ritrovo a tamburellare nervosamente le dita e a mordermi un labbro; Sakura, dopo aver visto Shikamaru andarsene, si siede compostamente e mi guarda.

-D-dunque… come va?-, borbotta, arrossendo.

Alzo un sopracciglio… cos’è, una battuta?

-Uhr, male, grazie.-, parlotto, iniziando adesso a dondolare nervosamente un piede.

-Ah.-, mormora lei, abbassando gli occhi e inumidendosi le labbra.

Passa qualche minuto in perfetto silenzio.

-Sakura… come stanno i tuoi?-, domando dunque, cercando di contenermi.

Lei sospira, chiude gli occhi e sorride.

-Oh, Naruto…! Tsunade-sama li ha operati ieri, come t’avevo detto, e ora non stanno propriamente bene, ma sono totalmente fuori pericolo… e io, io… sono così felice!-, esclama, guardandomi ancora e ancora; una nuova scintilla brilla nei suoi occhi, e sembra adesso che sia davvero felice. -Loro vivranno! Vivranno, anche se erano ridotti malissimo!-

Sorrido a mia volta; eppure, eppure… sì, sono estasiato della cosa, per carità… però, però…

-Ne sono felice, Sakura-chan.-, bofonchio, seguitando ad arridere.

-E… sai, Naruto… ho deciso che… dovrò fare una scelta.-, dichiara improvvisamente, guardandomi fissa negli occhi.

Ed ecco qua la fregatura! Deglutisco e mi martorio un’altra volta un labbro.

Eccoci, finalmente. Questa è la resa dei conti.

-Ah…? E che tipo di…?-, chiedo, incerto.

-Io… ultimamente ho sempre più spesso pensato a noi due. A me e a te.-, replica, decisa.

-Ah.-, replico, incerto e nervoso.

Perché adesso, so, so perfettamente cosa accadrà. E so come reagirò… lo so da tanto, ormai.

-E… insomma, ho deciso che… ecco, probabilmente a te questa cosa non piacerà molto…-

No, in effetti non mi piace avere un pacco di corna sulla testa, ma fai pure!

-…o mi giudicherai una stupida che crede ancora nelle favole…-

No, va be’, quello no. Piuttosto, giudicherò me il solito che se la prende in…

-…o mi riderai in faccia… non lo so, insomma…-

Deglutisco ancora, agitato; lei non riesce più a guardarmi negli occhi e cala lo sguardo, scossa; ancora una volta, una minima ma profonda distanza ci separa, e ancora una volta io non posso fare niente per colmarla.

La osservo e la osservo ancora… Adesso, se io fossi un uomo, un vero uomo –come, prendiamo un idiota a caso, Sasuke Uchiha- le rivolgerei una singola occhiata fredda ed impassibile per farla letteralmente sciogliere ai miei piedi.

Se fossi un uomo, un vero uomo –come, prendiamo qualcun altro, Kiba Inuzuka- direi qualcosa di tremendamente figo e la bacerei passionalmente in bocca.

Ma io non sono né Sasuke, né Kiba, né nessun altro.

Sono solo uno stupido e sciocco Naruto Uzumaki.

E, da stupido e ingenuo quale sono, lascerò semplicemente che sia lei a decidere… come ho sempre fatto, e come probabilmente sempre farò. Evidentemente, non potrò mai fare altro che guardarla allontanarsi e osservare il suo sguardo fuggire verso quello di qualcun altro.

E così sia, allora.

-Sakura-chan… io te l’ho già detto. Qualunque cosa tu farai, qualsiasi cosa deciderai… a me andrà bene.-

Andrà bene, sì, ma non ne sarò felice, ovviamente; ma questo lo tralascio, perché suonerei davvero stupido come sono.

-Io… io lo so, lo so, Naruto. E’ per questo che voglio parlartene… sai, anche quel ghiacciolo di Sasuke ha detto che è la cosa migliore da fare…-

Oh be’, se non sta bene a lui, a chi…?

-…e Sai mi ha veramente spronato, devo ringraziarlo molto!-

Aspetta un attimo. Ma che cazzo c’entra Sai? Anche lui sapeva?! E non mi ha detto niente, il bastardo cadaverico! Ma qui sono tutti attori professionisti, o sono io che sono veramente molto idiot-

-E Tsunade… lei mi ha rimproverato per non averlo già fatto.-

Ok, non sto capendo più niente.

-Ino, quella smorfiosa, ha blaterato qualcosa circa il fatto che sono troppo lenta e stupida…-

Non potendone più di mangiarmi un labbro o di tamburellare o di stare così in ansia o di farmi il solito soliloquio mentale, prendo aria per parlare: voglio dirle che si deve sbrigare a dirmi una volta per tutte come stanno le cose, e di riferirmi ciò che è davvero successo e -sì, un po’ di amor proprio ce l’ha anche Narubaka- di smetterla di farmi soffrire come un cane; ma lei mi interrompe prendendomi timidamente una mano e guardandomi con un vago scintillio negli occhi.

-Naruto, insomma… mi vuoi sposare?-

Ok, lo ammetto: io non ho mai capito un cazzo delle donne, e ancor meno di questa donna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

************

Per la serie: a volte ritornano ** XD

Ed eccomi di nuovo qua, gente! Sono tooornata! Dopo *appena* quasi due mesi di blocco, ecco il nuovo capitolo! Come avevo scritto, sono stata un po’ (ma vagamente eh, roba che andavo a letto ogni giorno a mezzanotte e che scrivevo quattro ore al giorno, ma dettagli xD) occupata dal concorso di fan fiction a tema Disney! Alla fine ce l’ho fatta, ho consegnato (con proroga ovviamente e scrivendo il finale l’ultimo giorno della consegna XD) e sono addirittura arrivata seconda! ^^ Nello scorso capitolo non volevo dire né la coppia né il modello, ma adesso mi sembra una cosa piuttosto inutile XD E’ una (abbastanza) long-fic totalmente ShikaTema basata sul Re Leone! ^-^ (la storia, attenti, è basata sul modello, non sul cartone!). Se voleste darci un’occhiata (vi prego ç_ç), qualche giorno fa ho uppato il primo capitolo, e domani metto il secondo^^ Qui! -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=362761&i=1

 

Cooomunque! Questo è il capitolo centrale della fanfic, quello che per primo mi è venuto in mente l’estate scorsa. E’ da qui che tutto parte^^ Spero vi sia piaciuto, ho in mente queste due scene da così tanto tempo…! Ah, dal momento che questo capitolo è un po’ più ShikaTema, il prossimo (e ultimo ^_^) sarà un po’ più NaruSaku! Per quanto riguarda la prima coppia, be’… la cosa è sempre stata piuttosto ovvia e poco originale, lo ammetto… ma vedere voi che facevate congetture è stato il massimo! Per la seconda, lo so che non avete capito molto, ma c’è una spiegazione a tutto! Infatti mi sono ammazzata per fare in modo che ci fossero equivoci su equivoci fra i due, e ve l’ho fatto credere in maniera spietata, bwahah XD Nel prossimo capitolo spiegherò tutto! ^^

Riguardo la canzone… quanti di voi la conoscono? XD Io stessa non avevo idea della sua esistenza, l’ho trovata un giorno per puro caso mentre vagabondavo per YouTube… avevo già in mente tutta la fanfic, che si sarebbe dovuta chiamare in maniera diversa, ma ho sentito questa canzone e mi è entrata in testa; così ho scaricato il testo e si adattava talmente tanto alla situazione di questi quattro che non ho potuto fare a meno di metterla! E’ dei “Barenaked ladies” e potete (dovete! u_u) ascoltarla dal link all’inizio di questa pagina!

Per i commenti… grazie, gente, GRAZIE! Leggevo ogni santo giorno i vostri commenti e mi davano carica^^ Il punto è che io vi adoro. xD Siete arrivati esattamente dovevo volevo che arrivaste, avete centrato il punto della situazione! Volevo mostrare, infatti, quanto la colpa di questi litigi non sia di uno o l’altra, ma di entrambi… perché Shika & Naruto sono terribilmente tonti, ma le altre due sono cocciute da morire! E volevo anche un po’ far vedere una crescita interiore dei ragazzi, soprattutto per quanto riguarda Shikamaru^^ So che magari ci stanno frasi un po’ troppo smielose in questo capitolo, ma entrambi erano arrivati al limite, poveretti! XD Spero tanto vi sia piaciuto. Ergo, grazie a Fallen Star, Antinyska88, Clara_chan, gloria7, SAKURACHAN, Shatzy, Dark_soul, Jiraiya, annina94 e Simuz! Ma quanti siete, awwh! *_*

@ Antinyska: uuh, Naruto lavora molto di fantasia! XD Anche troppo, in effetti! E s’è visto ^^ Ti ringrazio davvero tanto ai complimenti, fanno davvero bene al mio umore e autostima, sai? ^^

@ Clara_chan: io la penso un po’ come te…! Penso che la colpa sia soprattutto di lei, però pure lui si fa un po’ troppi viaggi! Uuh, mi spiace per la tua proposta, al NaruSaku avevo pensato, ma poi niente (tuttavia, qualche pesante accenno è rimasto)… spero davvero tanto che leggerai anche l’altra mia fanfic, mi farebbe davvero tanto piacere! ** In ogni caso, ho partecipato ad un altro concorso con una NaruSaku XD Aspetto i risultati e poi la posto! ^^ Grazie per i complimenti, davvero!!

@ Shatzy: ti ringrazio ancora per il commento all’altra fanfic! Prometto che uppo il prossimo capitolo domani, davvero XD E’ frustrante soprattutto per me, io li pubblicherei tutti in una volta ma poi che gusto c’è? xD Grazie anche a te per i complimenti, io non so più che dire ^__^

@ Storm: tessora** grazie per il commento! Anche tu hai centrato il punto della questione, sono così contenta! ^^ Dobbiamo riparlare prima o poi, è da un po’ che non ci sentiamo ^^ grazie tanto per i complimenti! *__*

@Jiraiya: aaawh, grazie ^^ Anche tu hai capito tutto, e per questo ti adoro doppiamente! **

@annina94: come mai dici improbabile? Sono curiosa! ** Le critiche fanno sempre bene! =) ti ringrazio tanto dei complimenti, davvero! **

@ Simuz: sai che la penso come te? In effetti siamo in pochissimi a scrivere NaruSaku O_O Va molto di più il SasuSaku o il NaruHina… non capisco perché, sinceramente xD Ma è così. Ed entrambe sono coppie che non sopporto °° Soprattutto il NaruHina, lo odio! .__.’ Per quanto riguarda lo yaoi: non dirlo a me XD io odio lo yaoi, sinceramente ci vedo solo una moda… e vedere ragazzine di 12 anni invasate di immagini più porno che altro mi fa piuttosto arrabbiare (ve l’ho detto che sono moralista, no? XD), senza contare che oramai la maggior parte delle fan di manga/anime/telefilm sono yaoiste! Io non capisco sinceramente… cioè a me viene ribrezzo a pensare una NaruSasu O_O Sasuke così visceralmente orgoglioso che sta con Naruto…? Boh, mi sembra un controsenso! Non voglio offendere nessuno, per carità, solo che io non sopporto certi tipi di coppie, neanche se magari sono poste in fanfic scritte bene, non posso proprio farci niente ^^’ Grazie del commento comunque!

 

 

 

 

E dunque… al prossimo capitolo! Spero lo posterò presto, ma compiti in classe e interrogazioni finali e (non ultima °_°) la mia incombente e massacrante festa dei 18 anni non contribuiscono al mio tempo libero! XD

 

See you **

Clahp

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coming soon!

E tutto questo… solo in una settimana.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** And then I go and spoil it all by saying something stupid... ***


Capitolo nove, Mercoledì

Capitolo nove, Mercoledì & Giovedì

[And then I go and spoil it all by saying something stupid…]

 

 



I practice every day to find some clever lines to say
To make the meaning come through…
But then I think I'll wait until the evening gets late and I'm alone with you
The time is right
Your perfume fills my head
The stars get red
And, oh, the night's so blue

…And then I go and spoil it all
By saying something stupid
Like “I love you”…

 

[Mi esercito ogni giorno per cercare qualche cosa intelligente da dire

Per far venir fuori il significato…

Ma poi penso che aspetterò finché il pomeriggio diventa tardi e sono solo con te

Il tempo è perfetto

Il tuo profumo annebbia la mia mente

Le stelle diventano rosse

E, oh, la notte è così blu

 

…E poi inizierò a rovinare tutto

Dicendo qualcosa di stupido

Come “ti amo”…]

 

 

 

 

Passi pesanti e cadenzati.

-Porca miseria, idiota! Lo vedi che sei proprio un cretino?! Un cretino, un idiota! Ti muovi come un elefante, ah! Non vedi che sta dormendo?! Altro che genio di Konoha, demente!-

Uno schioccare di lingua.

-Sei tu che non c’entri un cazzo, qui dentro! Che diavolo vuoi adesso, che sei ancora fra le palle?! Va tutto bene qui, non vedi?!-

Un ringhio basso, cupo, minaccioso.

-Ssssh! Zitto! Abbassa quella voce, idiota, sennò si sveglia! E comunque non va tutto bene… guarda che disordine, guarda! E la tua svogliatezza fa lavorare la mia sorellina come non ha mai lavorato prima d’ora!-

Un colpo di tosse secco intima di abbassare la voce; i due obbediscono subito.

-…E comunque-, continua la prima voce, bisbigliando adesso -oramai sono qui e oramai ci resto fino al vostro matrimonio, cocco!-

Silenzio.

-…Perché ci sarà un matrimonio, non è vero, Shika caro? Non continuerete ancora con questa immorale quanto fuori luogo quanto indesiderata convivenza, no?-, finisce poi, intimidatoria.

L’altro si schiarisce la voce ed evidentemente si gratta la nuca.

-Certo che ci sarà, Kanky adorato. Vorresti fare tu la damigella?-, chiede sardonicamente.

L’altro bercia qualcosa circa l’assurda situazione che in questa casa si è venuta a creare e che a Suna non si sarebbe mai creata; inizia così a sproloquiare prendendosela con l’altro ragazzo, dicendo che a Konoha oramai vigono i cattivi costumi e la lascivia, che la moralità è andata a farsi benedire, che oramai non ci si sposa più; ma un secondo e perentorio colpo di tosse proveniente dalla mia gola interrompe i suoi vaneggiamenti e lo zittisce seduta stante. Kankuro deglutisce e si gratta il collo, nervoso.

Io sogghigno, continuando a far finta di dormire.

-E… come ti stavo dicendo-, continua mio fratello a voce talmente bassa che a stento riesco ad udirne le parole -se però questo è proprio ciò che volete io non posso fare che acconsentire - giustamente, eh! - e… essere estremamente felice per voi!-

Shikamaru ridacchia, schioccando ancora la lingua.

-Tua sorella ti fa così paura, eh? Prima non sembravi così arrendevole…-

L’altro sbuffa, virilmente offeso.

-Paura! Paura! Stai parlando con il fratello del Kazekage, cocco, nonché con uno dei jonin più abili di tutta Suna… come diavolo ti viene in mente che io abbia paura di questa qui?! Senza contare che --

-Oh, insomma-, sbotto, aprendo gli occhi e alzandomi di scatto a sedere -la volete smettere?! Stavo tentando di dormire!-

Entrambi impallidiscono e si gettano -letteralmente si gettano- ai miei piedi, preoccupatissimi.

-Temari! Che diavolo fai?! Alzarti così velocemente nelle tue condizioni! E urlare così tanto! E dormire così poco!-, inizia Kankuro.

-Seccatura scellerata! Ma pensi prima di agire?! Guarda, sei tutta sudata! E poi --

Ma la vena che pulsa pericolosamente sulla mia tempia li zittisce all’istante.

-Brutti idioti-, borbotto, girandomi su un lato e facendo per scendere dal letto -sono incinta, non sto mica morendo!-

Ma gli altri due non vogliono saperne di lasciarmi alzare e mi costringono nuovamente a stare supina; li fulmino con gli occhi per la millesima volta e tamburello le dita sul lenzuolo, terribilmente nervosa e arrabbiata.

-Potrei bere, almeno?-, chiedo, dura.

Essi non se lo fanno ripetere due volte: scattano e si dirigono verso la cucina, portandomi ognuno due bicchieri d’acqua. Li squadro e alzo pesantemente un sopracciglio, accigliata.

-Da quando in qua muovete così velocemente il culo per me? Dico a te, pesaculo!-, biascico, ridacchiando e prendendo in mano uno dei quattro bicchieri.

Il diretto interessato pare arrossire un po’ e rotea gli occhi; è a metà fra l’imbarazzato e il compiaciuto, ma non vuole darlo a vedere.

-Oh, in questa settimana ho imparato ad essere un po’ più celere.-, risponde, pacato.

Ghigno e prendo un altro bicchiere, bevendolo in un solo sorso.

-…E ad esaudire ogni mio desiderio. Non è così?-, ribatto. L’altro rimane stizzito e s’indigna; Kankuro guarda la scenetta e sogghigna, commentando:

-L’hai schiavizzato per bene, eh, sorellina?-

Prendo un altro bicchiere, seguitando a guardare Shikamaru, e ribatto:

-Oh, sì. Non è stato facile, ma alla fine il ragazzino ha ceduto.-

E a questa provocazione l’altro non può che rimanere offeso e bisbigliare, accigliato:

-Ragazzino…! Ho solo tre anni meno di te, tsk…-

-Tre anni che, però, si fanno vedere…-, replica Kankuro, continuando a ridacchiare.

Shikamaru, non potendone più, si gira verso il quasi cognato e lo squadra; i due borbottano una mite sequela di insulti per un po’ e io ne approfitto per alzarmi, ma non appena mi vedono si coalizzano nuovamente e si gettano al mio fianco.

-Posso prendere qualcosa da mangiare, che diamine?!-

Ma i due, scandalizzati, rispondono nuovamente che non possono lasciarmi andare e fanno per avviarsi, quando si scontrano e si guardano di nuovo male.

-E piantatela! Sono io il padre di quel bambino, non tu!-

-Ehi, ehi, idiota! Io conosco Temari da molto più tempo di te! E in quanto zio del bambino non posso starmene qui con le mani in mano! Quindi, mettiti da parte!-

E così ricominciano a litigare, disquisendo su ciò che faranno o non faranno a questo povero bambino che avrà parenti così travisati ed assurdi; ma guardando entrambi urlare e sogghignare e offendersi così tanto non posso fare a meno di sorridere e di sorridere, in un modo che probabilmente tempo prima avrei definito stupido. Questi due tengono così tanto a me che sono pronti a prostrarsi e a umiliarsi di fronte all’altro per ogni mio capriccio; Kankuro, così fintamente duro e rozzo com’è, si è fatto tutta la strada da Suna a Konoha e ha sopportato tutti questi giorni con il ‘rivale’ solo per vedere come stessi; e Shikamaru… Shikamaru, il pigro, abulico e sciatto Shikamaru esaudisce ogni mio desiderio prima ancora che io lo pensi. Mi massaggia le spalle, mi porta da bere, addirittura prepara il pranzo (con risultati disastrosi, ma va be’), pulisce casa… è così cambiato, in questa settimana, che in effetti stento a riconoscerlo. E probabilmente non lo ammetterà mai, ma lui è ben felice di fare tutto ciò; e altrettanto probabilmente io stessa non lo ammetterò mai, ma io lo amo più di ogni altra cosa. E così adesso lo guardo, lo guardo e lo riguardo: come sbuffa, come s’indigna, come sogghigna e come si gratta sciattamente la testa… io amo tutto di lui, e non credo che potrei fare a meno di ogni suo singolo gesto, ogni giorno…

-Un maschio! Un bellissimo maschio, ah! Le femmine sono fin troppo seccanti, e poi --

…Ma la parte femminile di me viene bruscamente cancellata da questa sua stupida affermazione; lo squadro e sogghigno.

-No, no, no, non avete capito niente voi due!-, replico, superiore. -Sarà una femmina, oh, sì.-

Shikamaru socchiude gli occhi e alza un sopracciglio: ed eccole qui le nostre tanto amate e famose sfide, ecco qui i nostri epici battibecchi. Entrambi sembriamo non farne a meno: anche se oramai siamo grandi, anche se siamo rispettabilissimi ninja e anche se fra un po’ di tempo saremo genitori -e qui un brivido percorre la mia schiena-, i litigi ci sono e ci saranno probabilmente per sempre. E io non potrei viverne senza, davvero.

-Un maschio. Un bel maschio… le femmine danno troppi guai. Devi fare attenzione a come si vestono, con chi escono, ai loro amici, alle loro missioni, ai loro turbamenti, alle loro voglie… no, no, io non ci sto!-, replica il Nara.

Kankuro esala un pesante respiro e batte un colpo sulla spalla dell’altro ragazzo, con fare comprensivo.

-E tu sei fortunato che non hai una sorella. Una seccatura continua, per dirla con parole tue.-, commenta, guardandomi di sbieco.

Schiocco la lingua e ghigno ancora, rimettendomi a sedere sul materasso e appoggiando la schiena -che ultimamente mi fa un po’ male- alla spalliera.

-Una femmina, vi dico… sono contornata da fin troppi maschi che hanno fin troppi problemi. Due fratelli, un quasi marito, i migliori amici di tutti e tre e svariati maestri a contorno… No, grazie, devo essere capita da qualcuno!-

La mia dolce metà fa per replicare, ma qualcuno bussa alla porta; troppo pigro per andare, manda mio fratello ad aprire. Due secondi dopo sento un veloce e leggero rumore di passi, poi un urletto e una risata; mi ritrovo davanti infine un piccolo uomo che mi abbraccia e mi bacia tutta.

-Zia! Zia! Ma allora è vero, è vero che sei tornata da quel tonto!-

Prendo lo schizzetto sotto le ascelle e lo allontano dal mio volto per guardarlo e fargli una ramanzina circa le buone maniere; ma il piccolo Hisaki ride talmente tanto che non posso fare a meno di addolcire la mia espressione e di ghignare a mia volta, abbracciandolo.

-Oh, sì, che ci vuoi fare…! Alla fine ho ceduto. Ma l’ho incastrato per bene, sai?-, borbotto.

Shikamaru biascica un “che rogna i ragazzini”, sbuffa e si mette sciattamente seduto; ma subito dopo entra Choji, sorridendo, e gli dà una pacca sulla spalla.

-Ho preso il piccolino e l’ho portato al parco, ma quando gli ho detto della bella notizia ha voluto subito venire qui.- sorride bonariamente, guardando il bambino che ridacchia e che fa le linguacce a Shikamaru. -Ha detto che ti doveva fare una ramanzina, sai?-, aggiunge infine, ghignando.

Shikamaru sbuffa e si sbraca sulla sedia, annoiato.

-Oh, ne ho ricevute talmente poche questa settimana, in effetti…-

Il piccolo Sarutobi si gira verso di me ed esclama:

-L’ho rimproverato per bene, sai? Ho fatto il mio dovere, l’ho fatto proprio sentire uno schifo… Vero, zietto?-

L’altro lo scruta biecamente e replica, stizzito e fintamente offeso:

-“Uno schifo”…! Mi hai detto delle cose che mi hanno fatto piuttosto riflettere… Stai parlando con il genio di Konoha, moccioso!-

Hisaki lascia la presa al mio collo e si avvicina, gattonando sul materasso, al ragazzo; gli va vicino e gli stampa un bacio sulle guancia.

-Un genio… mica tanto. Io mi chiedo ancora come si possa litigare con la Zia! E’ una donna dolcissima, no?- constata, sorridendomi; Kankuro inizia a tossire rumorosamente, evidentemente avverso a ciò che il piccolo ha appena detto.

Io ghigno e alzo superbamente le sopracciglia.

-Ho sempre sostenuto che è questo ragazzino il vero genio di Konoha! Altro che te, crybaby!-, esclamo.

Lui socchiude gli occhi e s’imbroncia.

-Bambini e donne. Che seccatura.-

Rimaniamo dunque per un bel po’ di tempo a parlare e a insultarci, mentre gli altri tre intervengono; dopo un po’, però, Choji prende Hisaki per la mano e si gira verso di me.

-Noi ora dobbiamo andare, devo riportarlo da Kurenai. Voi statemi bene… e tu, Shikamaru, lavora. Non vorrai far faticare la tua donna in queste condizioni, vero?-, dice, sorridendo; l’amico lo guarda, sorride e alza gli occhi al cielo.

-No, no… e poi, chi la sente?-, borbotta, squadrandomi e canzonandomi.

Choji e Hisaki ci salutano, dunque, ma prima di varcare la soglia il piccolo mi viene vicino e fa:

-Dammi una cuginetta, zia! Ci sono un po’ troppi uomini ultimamente, e io voglio fidanzarmi presto. Ok?-

Sorrido, guardo per l’ennesima volta il mio caro compagno e replico:

-L’ho sempre detto che sei tu il vero genio qui!-

Lui ridacchia, mi stampa l’ennesimo bacio sulla guancia e se ne va; dopo un po’, Kankuro -iniziando a sentirsi effettivamente di troppo- borbotta qualcosa circa il voler avvertire Gaara tramite messaggio della lieta novella e di prepararsi un bell’abito da cerimonia; dunque esce anche lui.

Io e Shikamaru rimaniamo insomma finalmente soli; lui si stiracchia, sorride e si stende al mio fianco sul letto, guardandomi negli occhi.

-Hai visto? Troppi maschi, l’ho sempre detto.-, borbotto, girandomi su un lato.

Lui alza gli occhi al cielo e sbuffa.

-Sarà. Ma tutti insieme danno comunque meno guaio di una sola femmina.-

Mettendo da parte per una buona volta le polemiche, sorride ancora e mi prende una mano fra le sue.

-Tu, insomma… Cioè… come…?-

Ma prima che egli possa finire la frase, sbuffo e sbotto:

-Come sto? Sto bene, Shikamaru, davvero. E’ la quinta volta che me lo chiedi nel giro di un’ora! Non sono neanche al secondo mese, non sto morendo! E se voi mi faceste fare qualcosa…-

Sbuffa, ancora.

-Dunque. Prima ti lamenti che non faccio mai niente, e va bene. Adesso ti lamenti che faccio tutto io. Una via di mezzo no, eh?-

-Oh, tanto lo so che senza i miei rimproveri non vivresti… O sbaglio?-

Ridacchia ironicamente e si sgranchisce, appoggiando entrambe le spalle al materasso.

-Certo, mi fa così piacere venire cazziato per qualsiasi motivo… Devo solo scegliere come sbagliare, a quanto pare…-

E così cala il silenzio; lui chiude gli occhi, sorride e continua a stringermi la mano; e io di tutta risposta lo guardo, sorridendo come mai in effetti ho fatto prima, e carezzandogli il dorso dell’arto. Questa scena sembra piuttosto inusuale: nessun battibecco, nessun rumore, nessun litigio, nessun rimprovero… entrambi ci beiamo della semplice presenza dell’altro, del suo semplice odore o respiro; e veramente non basta altro.

Improvvisamente, però, lui si gira di scatto e si avvicina a me; sorride. E dice una cosa piuttosto stupida.

-Ti amo, lo sai?-

Alzo un sopracciglio, furba.

-Ah, davvero? Io no, mi spiace.-, replico, facendo spallucce e ghignando.

Shikamaru fa un’espressione scettica e ridacchia.

-Tsk. Seccatura.-, commenta solamente, abbracciandomi.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

Ma che diavolo ci trovi in lui?!

Questa è la domanda che più spesso ho sentito in questi quattro anni; è la stessa domanda che Ino mi ha rivolto quando le ho annunciato che io e Naruto ci eravamo messi insieme, la stessa che i miei stessi genitori avranno probabilmente pensato quando gliel’ho presentato, e la stessa che ogni tanto i miei pazienti mi pongono quando dico loro che nella mia squadra, tempo fa, c’era anche Sasuke; ed è la stessa domanda, infine, che mi è sopraggiunta in mente ieri, non appena gli ho posto quella bizzarra quanto esplicita richiesta.

Ripensandoci, in effetti, non posso che ridere; la sua espressione l’attimo dopo in cui gli ho direttamente chiesto di sposarci è qualcosa di indescrivibile. Ha guardato prima la mano che gli ho stretto, poi me, ha allungato la bocca, dilatato allo spasmo le pupille e osservato ancora la mano; evidentemente non ha creduto troppo a ciò che stava succedendo, perché ha continuato questa alternanza di sguardi per un po’ finché non mi sono spazientita e ho schioccato la lingua, nervosa.

-Sentiamo un po’. Quali improbabili e assurdi filmini mentali ti sei fatto in questa settimana, eh, Narubaka?-, ho sibilato, guardandolo di sbieco.

Lui ha realizzato dopo qualche secondo ciò che avevo appena detto, ha deglutito, si è sistemato un po’ meglio sulla sedia e si è grattato nervosamente un lato del collo, come fa sempre quando è imbarazzato.

-Io…? Filmini mentali…?! Andiamo, Sakura-chan, ma lo sai di cosa stai par- -

-Oh, lo so benissimo di cosa sto parlando, mio caro! Oramai, disgraziatamente, ti conosco… ti sarai fatto una sequela interminabile di fantasie e paranoie del tutto improbabili e inesistenti che ti hanno portato a credere che io adesso ti volessi mollare definitivamente e che tutto ciò che hai sentito non potesse essere vero… Non è così, cretino?-, ho continuato, minacciosa, assottigliando gli occhi.

Lui ha seguitato a guardarmi, del tutto dimentico della coraggiosa proposta che avevo esclamato pochi minuti prima; si è grattato rudemente il capo e ha sorriso come un beota per un buon minuto.

-No, è che…! Cioè… alcuni aspetti del… tuo comportamento, ecco, forse mi hanno indotto a pensare che…-, ha iniziato debolmente, perdendo voce ad ogni sillaba sotto il mio sguardo perentorio; e subito dopo ha preso una boccata d’aria e ha finito, con voce più squillante: -Ma è un’altra storia, non pensiamoci più adesso, è passato! Cosa avevi detto, pr-

…Ma non ha finito in tempo, dal momento che il suo braccio destro è stato straziato dall’ennesimo pizzicotto; lui ha biascicato una lamentela piuttosto debole ed è rimasto zitto.

-Forse ti hanno indotto a pensare che…? Continua, continua, cretino, voglio sentire.-, ho ordinato, intimidatoria, iniziando a sghignazzare.

Egli ha preso dunque un respiro e mi ha guardato a lungo.

-Ok, Sakura-chanok. Ma poi non dire che non te l’avevo detto…! E comunque io ormai non c’entro più niente, è storia passata, oramai sono una persona nuova! Anzi, a dire la verità mi sembra in ogni caso piuttosto inutile e…-

-Naruto!-

Ha deglutito un’ultima volta, rendendosi conto di non poter sfuggire, e ha raccolto tutte le sue forze.

-E’ che… be’, io pensavo che tu fossi così tanto arrabbiata da… insomma, da…-  e qui si gratta un orecchio, abbassando la voce  -…pensare ancora a Sasuke. E p…-

-TU CHE COSA?!-, ho urlato, alzatami di scatto dalla sedia, e fissandolo biecamente; lui ha fatto altrettanto e mi è venuto vicino, con la testa bassa.

-Ok, ok, è una cosa stupida da pensare, lo so! Ma non ho fatto a meno di poterlo credere… ero distrutto, Sakura-chan, distrutto! Ho provato a cercarti dappertutto; sono andato proprio da Sasuke per parlare, e ho notato una tua borsa che di solito usi; ho chiesto al maestro Kakashi, che mi ha detto che ti ha visto con lui e che… be’, reggevi un mazzo di fiori in mano. Stessa cosa Ino, che poi ha aggiunto che “con lui andrà tutto bene”, e io ho pensato che si riferisse a voi due…! Poi, quando non ne potevo più, sono andato in ospedale, ma non ti ho trovato; e un’infermiera mi ha detto che eri uscita proprio con quell’idiota, che però due giorni prima mi aveva assicurato che sarebbe andato in missione e non sarebbe tornato per qualche giorno! E un’altra ha detto che una volta ti ha vista uscire all’una di notte, sebbene tu dovessi ancora finire il turno, e che poi non sei più tornata!-

Mi sono più e più volte scrocchiata le dita, nervosa, cercando di calmarmi e intimandomi l’autocontrollo; ma come diavolo si può essere così cretini

-Naruto, dimmi un po’-, sono riuscita a commentare, respirando affannosamente per l’ira -l’infermiera che ti ha detto che Sasuke era venuto a prendermi in ospedale cosa ti ha detto precisamente?-

Lui è rimasto per qualche secondo interdetto, ha roteato gli occhi e ci ha pensato un po’ su.

-Be’, ha detto che era pallido, alto, magro, con occhi e capelli scuri… quindi, be’, io ho capito che era SasuS-Sasu…-

Ed evidentemente il suo cervello -oh, da qualche parte deve averlo pure lui, andiamo- deve aver azionato qualche meccanismo, o il suo buonsenso si è risvegliato di botto, o non lo so; fatto sta che ha iniziato a guardarmi con occhi vitrei e increduli e ha allargato per la seconda volta la bocca.

-Oh cazzo. Era Sai.-, ha sentenziato infine, monotono e in difficoltà.

Io ho sogghignato malignamente e mi sono avvicinata a lui, tirando in alto le sopracciglia e incrociando le braccia davanti al petto in maniera molto superba.

-Però, vedo che inizi ad usare quella roba lì dentro. Ebbene sì, mio caro cretino! Era Sai. Mi è venuto a prendere all’ospedale perché sapeva in che situazione stavo, e mi ha fatto un po’ di compagnia. Ma veniamo al resto, adesso! Kakashi e Ino ci hanno visto nello stesso giorno a pochi secondi di distanza, non in due giorni separati; e io avevo un mazzo di fiori perché Sasuke voleva portarli, pensa un po’, ai suoi genitori e al fratello al cimitero di Konoha, e io li stavo sorreggendo; li avevamo appena comprati al negozio di Ino. Poi… uhm- e qui mi sono fermata in maniera piuttosto caparbia per far finta di pensare  -l’uscita all’una di notte, certo! Pioveva e non avevo un ombrello, così sono andata da Sasuke, che abita proprio davanti all’ospedale, e me ne sono fatta dare uno; ma mentre stavo mi sono scordata la borsa, che evidentemente non sono riuscita a prendere prima del nefasto giorno in cui tu sei andato da lui. Ah, poi sono rientrata al lavoro dopo un’ora perché aspettavo che smettesse di piovere: evidentemente, quando sono tornata la cara infermiera se n’era andata e non mi ha visto.-

Ad ogni parola che ho aggiunto la sua espressione si è fatta via via più incredula e il suo sguardo più luminoso; alla fine del mio discorso io ero stizzita e fredda e lo guardavo biecamente, invece lui era estremamente felice e stupito.

-Dunque… tu stai veramente dicendo che… mi hai perdonato e che… mi sposerai?!-, ha urlato, venendomi sempre più vicino e prendendomi le mani fra le sue; aveva un sorriso così raggiante e occhi così sinceri che non ho potuto fare a meno di addolcirmi -controvoglia- un po’.

-Volevo… ma dopo tua questa dichiarazione, cretino…-, ho borbottato, arrossendo e abbassando lo sguardo.

E mi è preso un po’ di sconforto, e ho pensato la fatidica domanda: ma che diavolo ci trovo in lui?! E’ rumoroso, ottuso, casinista, spaccone, testardo e stupido… cosa diavolo può avere indotto a farmi innamorare così perdutamente e scioccamente di questo ragazzo, che di particolare in verità non ha proprio niente, e che anzi ha tutti i difetti di questo mondo, e cosa cavolo può avermi spinto a fargli una proposta così fuori luogo e assolutamente --

Ma il mio soliloquio è stato presto interrotto da un paio di dita che hanno dolcemente preso le mie guancie e che hanno iniziato a tirarle debolmente, e da una risata contagiosa e splendidamente solare.

-Sakura-chan…! Io ti amo!-

Naruto mi ha guardato e riguardato, e ha continuato a shakerare la mia pelle -come io di solito faccio con la sua, ma lui ha agito molto più delicatamente- in maniera dolce e non invasiva; mi ha poi dato un ingenuo bacio sulla fronte, ha allargato le spalle e mi ha abbracciato con tutto il suo amore, così palpitante e così totalizzante che io stessa ne sono rimasta colpita.

E… d’un tratto, ho capito davvero perché lo amo. Naruto mette passione e forza in qualsiasi cosa intraprenda; e, in questi undici anni, mi ha sempre e continuativamente trasmesso energia e solarità… e tanto, tanto amore. Perché lui sarà pure casinista, spaccone, rumoroso e stupido, terribilmente stupido… ma è proprio lui, l’uomo della mia vita. E così sarà per sempre, a quanto pare.

E anche in questo momento, in cui sto ridacchiando ripensando a ciò che è successo durante tutta questa settimana, non posso fare a meno di sorridere e arrossire e convincermi che davvero questa è stata la scelta migliore; osservando questa buffa figura davanti a me -è mattina presto, sono venuta a trovarlo a casa sua mentre lui ancora dorme- bofonchiare qualcosa nel sonno vagamente somigliante a “Sakura-chan!”, e massaggiandogli dolcemente una guancia, non posso fare a meno di pensare che la vita, alle volte, è proprio strana.

Abbiamo litigato, ho sofferto, hanno operato i miei genitori, Tsunade-sama ha prima dato le dimissioni e poi riconquistato fieramente il proprio posto, Ino si è scoperta decisamente e immensamente innamorata di qualcuno di ben noto, Temari ha verificato di essere incinta, abbiamo fatto pace… e tutto questo… solo in una settimana.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 [Il giorno dopo, Giovedì]

 

 

 

 

-Se ci pensi, però- parlotta, con la voce impastata di sonno -è stata un pochino colpa di entrambi.-

A questa affermazione, mi giro su un lato e lo fulmino con gli occhi.

-Di entrambi?-, chiedo ironicamente.

Lui alza gli occhi al cielo e sbuffa; sistema un po’ il cuscino sotto la sua testa e chiude gli occhi, sconsolato. Dopo la mattutina visita di amici, è stato il turno dei parenti: sua madre e suo padre sono venuti da noi e sono perfino rimasti a pranzo. Yoshino si è più volte congratulata con me per aver tenuto duro fino all’ultimo con quel pesaculo -parole sue!- del figlio, e Shikaku ha fatto una bella ramanzina a Shikamaru circa il trattare come si deve le donne. Che dire, ho proprio due suoceri fantastici!

E, dopo i parenti, mi sono concessa un bel pisolino su esortazione -ovviamente- del cosiddetto pesaculo qui accanto, da cui a quanto pare sto iniziando a prendere tutti i vizi; e il pisolino si è trasformato in una dormita di qualche ora, tant’è che adesso è sera ed è quasi ora di cena.

-Oh, be’… . Cioè, avresti anche potuto evitare di arrabbiarti così tanto per quella piccola litigata fra me e quello lì…! E poi, chissà cosa sarebbe successo se non fossi arrivato io e…-

Respiro molto pesantemente, cercando di trattenere la mia ira.

-Era un collega, Shikamaru. Un collega. E tu sei geloso marcio.-, replico, ghignando.

La sua reazione è fra le più buffe: evidentemente non vuole far esplodere di nuovo la litigata della settimana scorsa -ed altrettanto evidentemente non vuole passare un’altra settimana in quelle condizioni pietose, aggiungerei-, ma non vuole neanche darmela vinta così facilmente.

-Forse. Un pochino. Leggermente.-, ammette, imbronciato, per poi concludere: -Ma non dirmi che a te questa cosa non fa piacere, seccatura…-

E adesso è il mio turno di tentennare un po’; ma, in effetti, negare la perfetta evidenza non servirebbe proprio a niente, visto che ci conosciamo meglio di chiunque altro; e così mi ritrovo a sorridere.

-Da morire, crybaby.-

Egli pare estremamente soddisfatto così; ma io riprendo il discorso di prima e ci ragiono un po’.

-Tornando a ciò che avevi detto… be’, diciamo che la colpa è soprattutto tua, perché quella scenata te la potevi decisamente evitare, ma forse è anche un pochino mia, perché ultimamente sono spesso nervosa… Ma d’altra parte, credo di avere tutte le ragioni del mondo per essere un pochino isterica, o sbaglio? …Quindi, alla fin fine, io sono pienamente giustificata, ma tu sei assolutamente da colpevolizzare. Il che vuol dire che, ancora una volta, ho ragione io.-

Shikamaru rimane letteralmente basito da questo mio discorso; si schiarisce la voce, mi scruta torvamente e si gratta il capo.

-Sei incredibilmente seccante, tu. Ti rigiri il discorso come ti pare e piace… con una logica e un modo di procedere non proprio convenzionali, diciamo. Ma finiamo questo discorso qui, altrimenti rischio di impazzire.-

Ancora una volta, ghigno.

-E poi non vuoi ammettere di avere torto marcio. Tutti uguali, voi uomini! Anche Sakura dice lo stesso di Naruto… voi pesaculo vi passate i vizi, ah! Anche loro due hanno litigato in questa settimana, sai?-

L’altro manda un mugolio.

-Sì, diciamo che ci siamo fatti abbondantemente compagnia. Poverino lui, davvero…-, borbotta, guardando afflitto il soffitto.

Alzo un sopracciglio, piccata.

-Poverino? Lui?!-

Shikamaru sembra spiazzato da questa mia reazione.

-Be’, Sakura non è che si sia comportata precisamente bene con lui, per dirla in maniera molto elegante…-

Io rimango semplicemente scandalizzata.

-Ah, no?! Dopo che lui non faceva altro che parlare e parlare di quando diventerà Hokage, e dopo che non la ha minimamente ascoltata, lei doveva anche rimanersene zitta e buona?! Mentalità maschilista, ecco cos’è questa!-, replico, alzandomi di scatto a sedere; lui fa altrettanto ma non perde la sua flemma.

-Ho capito, ho capito, probabilmente ha torto lui, ma da qui a mettergli le corna con il suo migliore…-

Sgrano gli occhi, atterrita.

-Corna?! Ma di che diavolo stai parlando?-

Lui strabuzza gli occhi e si schiarisce la voce, leggermente confuso; inizia dunque a raccontare tutta la sequela di avvistamenti che il suo amico demente ha assunto come prove schiaccianti del fatto che fosse cornificato; e, a fine del resoconto, io sono decisamente allibita. Ma che diavolo ci trova Sakura, così carina e posata, in lui? Gli spiego dunque la mia versione dei fatti, raccontandogli per bene i retroscena e gli avvenimenti, e lui rimane allibito.

-Oh. Be’, è proprio scemo, allora.-

-E tu gli sei andato completamente dietro.-, gli faccio notare, sarcastica.

-…Più o meno.-, ammette, umile.

Rimaniamo dunque un po’ così, parlando del più e del meno; ma all’ennesimo battibecco non ce la faccio più e mi alzo, decisamente stanca di tutta quell’apatia.

-Pesaculo, su, forza! Muoviti! Dobbiamo andare!-

Alla parole “muoviti” e “andare” rabbrividisce istintivamente.

-Andare… dove?-, chiede, con l’aria decisamente stanca di chi non ha fatto veramente nulla; sogghigno e borbotto, mentre sistemo alcuni vestiti sparsi su una sedia:

-Oh, Naruto ha indetto una cena stasera, me l’ha detto Sakura. Ci ha ovviamente invitati. E’ anche in nostro onore, a quanto ho capito.-

Rimane basito e piuttosto scocciato.

-Non te l’avevo detto…?-, chiedo con fare innocente, sogghignando: in verità non gliene ho parlato appositamente, altrimenti lui si sarebbe ribellato dicendo che è una cosa “seccante” o una rogna.

-Veramente, no.-, borbotta, risentito.

-Ah… sai, in verità io ci tenevo ad andare…-, replico, facendo spallucce, e guardandolo con i miei occhi da gatta.

E lui mi lancia un’occhiata, rotea gli occhi al cielo e si alza, sbuffando e imprecando, ma anche sorridendo.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

-Padre?! Quel pesaculo? Padre?!-

Sbuffo per l’ennesima volta, continuando a tirarlo per il gomito e a ridere ad ogni sua imprecazione.

-Sì, demente, sì! Temari è incinta, e Shikamaru diventerà padre. Te lo assicuro!-

Lui sembra ancora molto incredulo; si gratta leggermente il mento e stringe un po’ di più la presa sulla mia spalla, dal momento che è bendato e non può vedere.

-Sarà. Secondo me, in ogni caso, sarà un pessimo padre.-, replica, convinto.

Io esalo un pesante respiro e continuo a tirarlo per le viuzze di Konoha, sogghignando.

-Oh, mai quanto tu sarai un pessimo marito.-, ribatto, stizzita.

A quella parola un brivido percuote il corpo del ragazzo.

-Non dire quella parola… mi fa ancora impressione! Sakura-chan… ma tu sei proprio sicura di…?-

-Di volerti sposare? Dal momento che questa è esattamente la cinquantasettesima volta che mi porgi la stessa domanda, mi verrebbe quasi da dire di no, idiota.-

Lui si blocca e mi cerca al tatto, urlando:

-No, no, Sakura-chan! Non intendevo questo! Scusa, scusa! Non lo chiedo più, davvero!-

Gli do l’ennesimo pizzicotto della giornata sulle guance e continuo a fargli strada, ridacchiando.

-Sakura-chan… ma dove diavolo stiamo andando…?-, prova dunque, girando la testa bendata verso di me.

Gli pizzico ancora il gomito e sbotto:

-Oh, sei proprio impossibile! E’ la quarta volta che me lo domandi, abbi pazienza!-

Lui sbuffa e continua a seguirmi, imprecando ogni tanto perché inciampa o perché urta la gente; le persone ci guardano in maniera molto strana, ma io non posso fare che continuare a ridere; dopo un buon minuto di silenzio però lui appare evidentemente curioso e voglioso di parlare, così enuncia:

-Però… non mi uccidere, ma credo che la colpa di questo litigio… sia un po’ di tutti e due.-

Mi giro verso di lui, guardandolo male.

-A malincuore, devo dire che l’ho pensato anche io.-

Aggrotta le sopracciglia, confuso.

-Per la prima volta nella tua vita, mi stai dando ragione?-, chiede, ridendo.

Ringhio, rafforzando la presa sul suo gomito.

-Oh, non abituartici, cocco.-, replico, stizzita. Poi ragiono bene su ciò che voglio dire e mi fermo, squadrando per bene il viso buffo di Naruto. -Quello che voglio dire è che… insomma, io sono stata parecchio nervosa ultimamente, e in effetti avrei dovuto parlarti dei miei genitori… e avrei dovuto dirti subito ciò che non andava… Ma ti vedevo così felice, perché il consiglio aveva detto che avevi buone possibilità di succedere a Tsunade-sama, che non volevo distrarti da affari più importanti… e così sono stata zitta, ma intanto ho accumulato risentimento… e sono esplosa tutto d’un botto. Certo pure tu non sei stato propriamente sensibile e intuitivo, ecco, e sinceramente potevi evitarti quella proposta di andare a convivere…-

Lui si gratta ancora una volta lievemente il mento e replica:

-Be’, dai, nessuno dei due è stato propriamente intelligente… ma menomale che alla fine ci siamo capiti, no?-

Ricomincio a camminare e a fargli strada, spintonando fra la gente sempre più numerosa.

-Eh già. Tutto merito mio, ovviamente.-

Lui ghigna.

-Ovviamente.-, borbotta, canzonandomi.

Passa ancora un po’ di tempo in silenzio, finalmente; ma lui -oh, tanto oramai lo conosco- evidentemente non sa stare zitto per più di qualche minuto, così si schiarisce la voce e inizia:

-Sakura-chan, ma…-

-“Dove stiamo andando?” Non te lo dico, cretino!-

-No, non quello! Volevo chiederti una cosa…-

-E parla, allora.-

Lui ammicca maliziosamente e si avvicina, circondandomi le spalle con un braccio.

-Sasuke, qualche giorno fa, mi ha detto che, a quanto pare, nella sua buia e gretta vita è comparsa una povera anima pia capace di sopportarla… chi è, la martire?-

Io sorrido e rallento il passo.

-Oh, non ti aspetterai che te lo dica, no?-

Si ferma, basito.

-Come no?! E perché? Io voglio saperlo, sto morendo di curiosità!-

Gli pizzico un’altra volta il gomito e gli faccio riprendere l’andatura lesta; sbuffo e replico:

-Perché sono affari suoi, cretino! E perché tanto li vedrai stasera!-

Si gira verso di me, perplesso.

-Stasera?-, chiede.

Ghigno.

-Oh, sì! Ho indetto una cena… in onore del nostro imminente matrimonio, sai. Ho invitato un po’ di gente… e anche, ovviamente, Sasuke e la sua bella.-

Si ferma di botto in mezzo alla strada; in verità vorrei arrabbiarmi, poiché mi sta facendo fare estremamente tardi al lavoro, ma questo quadretto non può non farmi ridere: Naruto è fermo in mezzo alla strada con la bocca spalancata, la spalle basse, braccia aperte e un’orrenda benda a pallini sugli occhi. La gente, ancora una volta, squadra assai rozzamente colui che è considerato il ninja più forte di Konoha e colui che -con tutta probabilità- sarà il prossimo Hokage, commentando in maniera leggera qualcosa circa la schiavizzazione dei mariti e le follie degli innamorati.

-Tu… hai indetto una cena?!-

Sogghigno ancora, avvicinandomi a lui.

-Sì… non te l’avevo detto…?-

Lui deglutisce, e io posso ben capire perché: odia questi eventi mondani e queste formalità.

-No.-, asserisce, riprendendo una posa più dignitosa e facendo l’offeso; sentendomi vagamente in colpa per aver organizzato tutto senza chiedergli niente, rallento l’andatura, gli prendo una mano fra le mie e appoggio la testa alla sua spalla.

-Be’, mi sembrava quantomeno carino dare un addio al celibato e al nubilato… E poi, insomma, io ci tenevo tanto ad andarci, ma se tu proprio non vuoi…-

E lui ci casca come un bambino: rallenta il passo ed urla, entusiasta:

-No, no, Sakura-chan! Se tu vuoi andarci, ci andremo, basta!-

Sorrido e gli rifilo un veloce bacio sulla guancia: sebbene non ne abbia minimamente voglia, sebbene preferirebbe molto di più stare sbracato sul divano a mangiare ramen, ha accettato lo stesso… e solo per me. Solo per me. Ed è proprio questo che adoro di lui: si fa ogni giorno in quattro, e tutto… solo per me.

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Il locale è tutto un tintinnare di bicchieri, parole cerimoniose, pettegolezzi sommessi o risate rumorose; in particolare, un tavolo è ricolmo di tutti questi rumori: c’è chi ride, chi mugugna, chi sbuffa, chi si lamenta…

-Che palle…-

…e chi impreca sottovoce.

-Questa me la paghi, seccatura! Ma chi diavolo me l’ha fatto fare?!-

Temari dà un pizzicotto a Shikamaru, non vista.

-E sta’ zitto, per una volta! Due ore ed è tutto finito, mi sto stancando anche io…-

Shikamaru sbuffa, roteando gli occhi al cielo. La sua cara metà qualche ora prima -quando gli ha teneramente comunicato l’invito a quella cena- ha detto che sarebbe stata una cosa per pochi intimi e che avrebbero preso solo qualcosa da mangiare; e invece lì è riunita mezza Konoha e sono stati servite pietanze e cibi da soddisfare un esercito. I due organizzatori dell’evento -sebbene Nara dubiti alquanto che Naruto c’entri qualcosa in tutto questo, disorganizzato e casinista com’è- sono entrambi al centro esatto della tavola e sorridono a parenti ed amici venuti a congratularsi con loro; i due, però, hanno avuto la terrificante quanto compromettente idea di far sedere Shikamaru e Temari proprio vicino a loro, di modo che anche i due sono adesso teatralmente al centro dell’attenzione. E, dal momento che la cena è anche per questi ultimi, i due futuri signori Uzumaki hanno ben pensato di invitare anche parenti e amici di Temari, per completare il quadro; e così mezza Suna e mezza Konoha fissa la ragazza bionda con occhi languidi, le si rivolge con le parole più gentili e fa di tutto perché non debba fare il minimo sforzo, cosa che ha decisamente trovato il disappunto di lei.

Seduto alla sinistra di Shikamaru, Naruto non è del tutto avverso ai pensieri dell’altro, anzi. E’ circa la milionesima volta che pensa uno sconsolato “Ma chi diavolo me l’ha fatto fare” ed è la centesima che cerca di richiamare l’attenzione di Sakura su di sé, ma lei sembra occupata a sorridere a destra e a manca e a mangiare compostamente.

-Di’ un po’, Naruto- prorompe Shikamaru ad un certo punto, dando una gomitata nelle costole all’amico -tu non c’entri minimamente in tutto questo casino, non è vero?-

Naruto si gira e ridacchia.

-Si vede tanto?-

L’altro annuisce vagamente e si guarda intorno. Davanti a lui ha uno smielato Kiba intento a squadrare ogni essere vivente che rivolga a Hinata un’occhiata più lunga di due secondi; dall’altra parte della tavola, invece, assiste ad un pietoso Neji intento ad incassare tutte le ramanzine provenienti dalla sua ragazza; ma è la coppietta seduta alla destra di Temari che lo lascia più sbalordito di tutti. Anche questi due si sono trovati decisamente fregati, convinti com’erano che si trattasse di una cenetta intima e non di un ritrovo fra Villaggi; e, se lei ne è stata particolarmente felice, lui ha la faccia di qualcuno che vorrebbe sotterrarsi e che vorrebbe uccidere il proprio migliore amico seduta stante.

-Certo che… quei due…-, borbotta il moro, grattandosi brevemente il collo.

Naruto si gira, contemplando la scena.

-Io non ho proprio parole… non ho veramente parole per questo scempio. Ma lei sa a cosa va incontro? Lo sa? Poverina, che pena…-, commenta, scandalizzato.

Shikamaru si schiarisce un poco la voce, sistemandosi meglio sulla sedia.

-Be’, alla fin fine… tante beghe mentali, tanti problemi… per niente, a quanto pare. Tu e le tue fantasie, cretino! E io che ti sono andato dietro…-

Il biondo, ancora intento a osservare il lui e lei che in quella serata hanno dato tanto scalpore e tanto apporto di pettegolezzi ad entrambi i villaggi lì riuniti, annuisce vagamente.

-Ma che ne potevo sapere, io?! Avevo prove e indizi inoppugnabili… e invece, a quanto pare…-, borbotta, ancora del tutto incredulo.

Eppure, pensa Naruto… be’, Ino e Sasuke non stanno propriamente male, insieme. Sono, sotto un certo punto di vista, quanto di più diverso si possa cercare: lui duro, freddo e impassibile, lei così vitale, allegra e frizzante; ma sono anche decisamente simili per quanto riguarda l’eccesso di orgoglio, di superbia e di testardaggine, difetti nei quali spiccano entrambi. Sakura ha detto al ragazzo che i due escono da qualche tempo a questa parte e che per ora non c’è niente di serio; ma con il tempo, chissà…

Il suo sguardo leggermente inebriato dal vino si posa ad un capotavola dove, decisamente brilla, siede l’Hokage. Quel pomeriggio lui è stato condotto da Sakura proprio allo studio di Tsunade: quest’ultima, a quanto pare, ha ragionato su una certa frase detta -o, per meglio dire, urlata- qualche giorno prima dal ragazzo circa il non essere affatto sola.

-Ogni tanto, a quanto pare, anche tu fai un’azione ragionevole, ragazzino- ha commentato poi, prima di sorridere e di abbracciarlo. -Grazie.-, ha infine aggiunto, prima di salutarlo e di tornare dietro alla propria scrivania, al posto in cui sarebbe rimasta ancora per molto tempo.

-Dunque, sarai Hokage fra molto tempo… e non la prossima settimana, come ti aveva detto. Non ne sei dispiaciuto?-, gli ha chiesto poi Sakura, vedendolo stranamente silenzioso.

Ma lui l’ha guardata, sorridendo.

-Mh, in verità non lo sono per niente. Ho trovato qualcosa di più bello e di più… importante.-, ha risposto; la ragazza ha dunque sorriso ed è arrossita.

Ed è quello che prova, davvero: anche se il sogno della sua vita è stato rimandato di probabilmente molto tempo, anche se è stato ad un passo dal raggiungerlo… adesso c’è qualcosa che conta addirittura di più, e che ha ottenuto. E per il resto… c’è tempo, c’è davvero temp-

-Vorrei fare un brindisi, gente! Un brindisi!-, urla improvvisamente un euforico quanto ubriaco Rock Lee; le risate e il mormorio s’arrestano di botto e tutti lo guardano, divertiti.

-Un brindisi… a queste due belle coppiette, perché sono l’emblema dell’ardore della gioventù! Dateci dentro, sposini!-, grida, per poi scoppiare a ridere e levare in alto il suo bicchiere ripieno di sakè.

Shikamaru, Temari, Naruto e Sakura si guardano brevemente intorno; la gente ride, sghignazza e ammicca maliziosamente, ma tutti - uno spensierato Gaara, un ancora scocciato Kankuro, una traballante Tsunade, un ridente Gai, un festoso Kakashi, un ghignante Yamato, un ammiccante Sai, una festosa Kurenai e un birbante Hisaki, un dolce Choji, una gioiosa Ino, uno stranamente e irrepetibilmente sorridente Sasuke-  si alzano e levano il calice in alto. I quattro ragazzi si guardano l’un l’altro, decisamente imbarazzati; ma Naruto si rizza a sedere, ridendo come un pazzo, prende per mano Sakura, guarda gli altri due e li incita a fare lo stesso.

-A noi, gente!-, urla, per poi levare il calice in alto, portarlo alle labbra e ingurgitarlo tutto d’un sorso.

Gli altri tre fanno lo stesso; e i brindisi si ripetono e si ripetono, insieme alle risate e agli schiamazzi… e ai battibecchi.

-Naruto, idiota! Guarda che cosa mi hai fatto, hai rovesciato tutta la bottiglia di sakè sul kimono nuovo! Ora sembro un’ubriacona!-

-Perdono, Sakura-chan, perdono!-

-Perdono un corno, demente! Ora chi me lo ricompra, eh?! Ma chi me l’ha fatto fare di sposarti, eh?!-

-SECCATURA! La piantiamo con questo sakè?! E’ il tredicesimo brindisi che fai! Basta un po’!-

-E quanto rompi, pesaculo! Goditi un po’ la vita, pure tu!-

-Io me la godo la vita, sei tu che non puoi godertela nelle tue condizioni!-

-Sorellina, l’idiota ha ragione! Basta alcool, basta! Poi ti fa male!-

-Hai guardato di nuovo la mia Hinata?! Ma io ti uccido, bastardo!-

-Kiba, piantatela! Mi ha solo versato da bere…-

-E tu, Neji, piantatela di rompere! Io bevo come e quanto mi pare!-

-Temari… sicura di stare bene…?! Mi sembri un po’ pallida. Vuoi sederti? Non è che magari…-

-Sto bene, pesaculo, sto bene! Oh, basta, mi hai rotto! Io una vita con te non ce la passo, abbiamo chiuso!-

-Sakura-chan! Smettila di bere!-

-Narubaka, smettila! Oh, ma come devo fare io con te?! Sei un casinista, un rozzo, un cretino!-

-Sì, ok, ma tu smettila di bere…-

-E sei troppo apprensivo! Troppo! Io non ti sopporterò oltre, direi che abbiamo chiuso!-

I due ragazzi si guardano, tesi e pallidi fino allo spasmo.

-Non so te, Shikamaru, ma io non avrei molta voglia di passare un’altra settimana come quella precedente…-

L’altro deglutisce.

-Nemmeno io.-

Le altre due li fissano, ghignando.

-Be’, per questa volta… forse, potremmo passarci sopra. Che ne dici, Sakura?-

-Uhm, forse. Tanto, non credo che mancheranno le occasioni per litigare…-

E poi si ritrovano tutti e quattro a ridere, brindando per l’ennesima volta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***********

Finito! Ebbene sì, gente, è tutto finito XD Oddio, sto per commuovermi! E’ la prima fanfic di cui scrivo la fine, è un effetto così strano e assurdo! O__O

Spero veramente che questo capitolo vi sia piaciuto! Io ne sono abbastanza soddisfatta, non è stato facile scriverlo .__. Ma sono comunque 13 pagine piene, sono stata brava, dai XD Spero davvero, davvero che vi sia piaciuto… scrivere i finali è così difficile O_O E, qualora qualcosa non vi abbia garbato, ditemelo, per favore! ^^

…Insomma, tutto è bene quel che finisce bene… sinceramente non amo i finali in cui tutti sono felici e contenti [me essere fan dell’angst più puro e dell’ebbrezza di ammazzare personaggi XD], ma questa è una commediola e si può pure fare, dai! XD Tutti si sono chiariti e s’è pure scoperto il SasuIno -ve lo aspettavate? Era piuttosto chiaro, alla fin fine xD… E ho cambiato il punto di vista, anche perché i ragassuoli erano ormai belli cotti e avevano ben motivato le loro scuse, e volevo far parlare le due!

La canzone è “Something stupid”, Frank & Nancy Sinatra, sebbene io preferisca la versione di Robbie Williams & Nicole Kidman XD E’ una bellissima canzone, consiglio a tutti di ascoltarla!

 

Passiamo alle recensioni: 8 O_O Mi scuso per l’enorme ritardo, ma avevo programmato di inserire questo capitolo il giorno prima di partire, a fine luglio, e invece non ce l’ho proprio fatta… =_= In ogni caso, rispondo subito!**

 

Fallen star: spero tanto ti sia piaciuto l’ultimo capitolo! ^^ Eh sì, Sakura si è dimostrata intraprendente, ha preso lei l’iniziativa… sennò campa cavallo XD Ti ringrazio tanto per gli auguri, sei gentilissima!

Annina94: ti ringrazio tantissimo! Scriverai una fanfic NaruSaku? ** grazie del commento!

Emi_Iino: ti ringrazio veramente, sei gentilissima ^____^ Davvero, grazie! Spero tanto ti sia piaciuto quest’ultimo cap!

Antinyska88: chi non vorrebbe avere un Kanky seminudo in giro per casa? =ç= Ti ringrazio tantissimo, mi hai fatto quasi commuovere! Sei veramente gentile!! GRAZIE! *________*

Glokky: grazie *___*

Clara_chan: ti ringrazio tantissimo!! Sono veramente contenta che ti sia piaciuto così tanto il capitolo scorso! Hai visto che donna Sakura, eh? XD Sadica e intraprendente al punto giusto! Ti ringrazio tanto anche per aver commentato l’altra mia fanfic. Insomma, ti adoro ù_ù Grazie mille, sul serio!!

Shatzy: calma Flà, calma XDD Non è successo nulla, più o meno! XD Ti ringrazio tanto per il commento! Kankuro is the best ù_ù e in mutande è ancora meglio =ç=” (nonnaaa, dove sei? XD) In effetti ho fatto decisamente soffrire Naruto, povero! Ha dovuto soffrire un bel po’ ^^ ma ora è tutto risolto, dai XD Per lo spin off: uhm, ho disegnato una fan art su come personalmente penso che finirà Shikamaru, finisco di inchiostrarla e la posterò poi qui sotto quando aggiorno, ok? Per una storia vera e propria, be’, non so ^^” non mi piace molto fare i sequel di mie fanfic, non so, lo trovo squallido! Forse qualche drabble, potrebbe essere *-* Vi terrò aggiornati ^^ Ti ringrazio tantissimo, as usual! *___*

Gloria7: grazie milleeee! ^____^

 

Vi prego, -VI PREGO XD- recensite il capitolo e magari siate umani ** commentate, se volete, la fanfic in generale! Io ne sarò estremamente felice! Dai, questa è l’ultima volta che avete per commentare, che ne dite? In ogni caso, ringrazio le persone che hanno sempre recensito, le 32 persone che hanno inserito la fanfic nei preferiti e le 6 che l’hanno messa nelle seguite! Grazie, gente! ^___^

 Risponderò alle vostre recensioni aggiornando la pagina appena potrò… promesso!

 

 

Dunque, che dire… One Week è proprio finita. Spero tantissimo vi sia piaciuta, è stata la mia prima commedia, la mia prima NaruSaku, la mia prima ShikaTema e la mia prima simil SasuIno. Insomma, ci tengo a questa fanfic ^///^ Magari alcuni capitoli non saranno stati bellissimi, e sicuramente alcune parti sono molto lacunose; tuttavia mi sento abbastanza orgogliosa di questa fanfic.

Ah, ho modificato un po’ i primi capitoli… oddio, io scrivevo così? XD Ora mi sento piuttosto migliorata, anche grazie a voi!

 

Alla prossima… spero presto!

Clahp

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=328171