Confessions of a Teenage Drama Queen ~

di Eliatheas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo – La festa di compleanno ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Una splendida estate ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 – Arrivi e Riunioni Segrete ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Di giornate normali e piogge torrenziali ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 – Festa a non sorpresa con sorpresa ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 – Scoperte incredibili ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 – Furia sull’Hogwarts Express ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 – I sogni son desideri … ma anche no ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 – Di una gelosia che non esiste e strani rimedi per evitarla ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 – Di’ che stai scherzando! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 – Hai bisogno di aiuto ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 – Dichiarazione(i) in carta bollata ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 – Basta la felicità ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 – Invito ad Hogsmeade ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 – Tutto crolla ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 – Quasi Natale ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 – Il silenzio è il suono più forte ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 – Rottura definitiva ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 – Un sorriso non ha mai ucciso nessuno ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 – Iniziare davvero ***



Capitolo 1
*** Prologo – La festa di compleanno ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~



Prologo – La festa di compleanno

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“Cosa cavolo stai facendo?”
Tiro su col naso e mi stringo nelle spalle, lasciate scoperte dal vestito giallo che mi ha prestato Dominique – e che mi fa sembrare decisamente pallida - anche se Scorpius non mi può vedere.
“Che te ne importa? Non sono affari tuoi!” trillo, con voce tremante, accasciandomi contro la vasca da bagno, mentre Scorpius continua a picchiare contro la porta del bagno con insolita violenza.
Mi guardo allo specchio posto davanti a me e tiro su col naso. Victoire e zia Fleur hanno unito tutte le loro conoscenze in materia di trucco – e vi assicuro che sono molte – per rendermi presentabile – impresa titanica – ed io rovino la loro opera per colpa di uno stupido.
“Sei la mia migliore amica, Rose, credo di aver diritto di sapere cosa stai combinando” commenta lui, sarcastico, cercando di aprire la porta. Ho il sospetto che tra poco la butterà a terra, ma poco importa. Mamma la saprà aggiustare in tre secondi con un colpo di bacchetta.
“Ah, ora sono la tua migliore amica! Che bella notizia! Prima non lo ero?” chiedo, con voce tremante.
Sento un silenzio improvviso dall’altra parte della porta. Scorpius ha smesso di picchiare contro il legno e sospira.
“Rose, fammi entrare” mormora, con voce tremante.
“No” singhiozzo, asciugandomi le lacrime con il polso della mano destra. Macchio, inevitabilmente, la pelle di mascara, imprudentemente messo sulle mie ciglia da mia cugina Victoire, ma ora non me ne frega poi molto.
“Rose, per Merlino! E’ il tuo compleanno, compi sedici anni, tutte le persone che conosci sono qui a festeggiarti e tu cosa fai? Ti rinchiudi in bagno a piangere. Per quale ragione poi?”
“Non sono fatti tuoi” ripeto, come un ritornello.
Il mio compleanno, già. La solita festa che ogni anno mamma e papà organizzano con la complicità di tutti i parenti. E’ così per ogni cugino.
Tendo a sottolineare che si tratta di una festa a sorpresa, ma ormai sono talmente abituata che la sorpresa, ogni anno, se ne va a fare un giro.
Sedici anni. E’ incredibile che già sia passato un anno da quando ne ho compiuti quindici.
Sorrido un po’.
Un anno intero. Assurdo che tutte queste cose siano accadute in un solo anno.
Se ripenso allo scorso agosto, be’…
A quel tempo avevo ancora quindici anni, ero convinta che Albus fosse una frana a consolare, che Scorpius sarebbe stato per sempre il mio migliore amico, che avrei voluto sempre bene a tutta la mia famiglia, che Lucas Ryan Steeval sarebbe stato l’uomo della mia vita, che James e Dominique sarebbero andati d’accordo solo se il mondo avesse incominciato a girare al contrario e che avrei vissuto per sempre felice e contenta.
Dovevo ancora fare i conti con la realtà, evidentemente.
E la realtà, a volte, arriva quando meno te lo aspetti.




Angolo Autrice
Eccomi ad iniziare una nuova storia. Incredibile, dato che ho da poco terminato Only Hope.
Ma questa idea mi frulla in testa da un po’ ed ora sto incominciando a scriverla.
Per il trailer… click qui
Se non capite nulla, non vi preoccupate. Ci sono personaggi che non ci sono nel prologo e prima o poi capirete, non temete.
Purtroppo devo scappare,
alla prossima ^__^

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Una splendida estate ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 1  - Una splendida estate

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“Potresti fare qualcosa, oltre che borbottare?”
Al annuisce e torna a borbottare, ovviamente, senza darmi ascolto. Ho la sensazione che ormai non faccia neanche caso a quello che dico e che si limiti ad annuire e basta, senza alcun motivo – precisiamolo, visto che non c’è nulla da annuire.
Sospiro, esasperata, e fulmino mio cugino con un’occhiata che dovrebbe gelarlo all’istante. Il condizionale è d’obbligo, dato che siamo in piena estate e che Albus Severus Potter sembra avere sette vite come i gatti.
“Ho ricevuto una lettera da Scorpius” mormora, infine, mio cugino, degnandosi di fissarmi. Io lo guardo con un sopracciglio pericolosamente inarcato e un’espressione omicida, ma non credo che lui se ne sia accorto.
“E da quando il mio migliore amico scrive a te?” chiedo, lasciando cadere a terra l e mie pensanti valigie – non sono affatto capace di preparare bagagli, mi manca la capacità di organizzazione, per cui finisco per infilare tutto il mio armadio nelle valigie – e fissando mio cugino.
“Da quando è anche il mio migliore amico” ribatte lui, con un sorrisetto ironico. Lo fulmino ancora una volta e sospiro, gelosa. Sono gelosa. Sono gelosa perché Scorpius ha scritto ad Al e non ha scritto a me. Cosa ha di più importante da dire a mio cugino che non può dire a me, dannazione? Siamo migliori amici!
“E cosa dice?” mormoro, distaccata, sporgendomi sopra la spalla di Al per sbirciare la lettera.
Lui ridacchia.
“Che verrà qui per l’estate” dice, allegro. Io lo fisso, scioccata, poi prendo la lettera dalle sue mani e la scruto in cerca di risposte, con un’urgenza febbrile.

Comunque, qui non ce la passiamo alla grande e ti ringrazio per l’invito.
Accetto più che volentieri, ho proprio voglia di passare un’estate da adolescente normale, senza elfi domestici che mi chiedono se desidero altro o padri apprensivi che mi domandano quando avrò intenzione di chiudere l’amicizia con Potter e Weasley.
Ci vediamo alla Tana fra due giorni.
Salutami Rosie.

Non so se sentirmi più indignata della poca cura con cui Scorpius parla degli elfi domestici o della totale indifferenza nei miei confronti.
Cavolo, lui è il mio migliore amico. Almeno un bigliettino per avvisarmi, no, eh?
“Perché hai deciso di invitarlo qui?” chiedo a mio cugino, mentre lui sembra sprizzare gioia da tutti i pori – visibili e non.
“Perché so quanto deve essere triste l’estate  in …”
“Un supermaniero con tanto di piscina e giardino? Davvero triste”
Sono stata una sola volta a casa di Scorpius e me ne sono innamorata. Avevo gli occhi a forma di cuore. Le uniche due pecche di quel soggiorno a Malfoy Manor erano il fatto che fosse inverno  -e che non avrei potuto provare la piscina  - e suo padre, che continuava a criticarmi.
“Stavo per dire in una famiglia ben poco unita, ma credo che anche questo possa essere un buon pretesto per essere tristi” commenta lui, storcendo il naso e fissandomi con un sopracciglio inarcato.
“Perché non me l’hai detto?” E non gli chiedo perché Scorpius non me l’ha detto, ma penso che Al l’abbia letto nei miei occhi.
Per quanto lo stuzzichi, Al resterà per sempre mio cugino, colui che potrà capirmi per sempre con un solo sguardo.
“Perché volevamo farti una sorpresa, ma poi ho pensato: e zio Ron? Quindi ho voluto darti modo di spiegarlo a Mister Malfoy Mi Ha Rovinato L’Adolescenza e cose varie”
Non so neanche spiegarmi il perché, ma alla fine sono arrivata ad abbracciare mio cugino. Lui ridacchia un po’ e mi stringe tra le sue braccia.
Oh, ho mai detto che io adoro Al?

~

Dopo essermi davvero impegnata e dopo aver convinto Albus a darmi una mano, finalmente arrivo nella mia stanza con le mie valigie. Credo che mio cugino non sia contento come me – forse perché la mia stanza è la soffitta e lui ha dovuto trascinare le mie valigie fino a qui – ma sono particolari che si possono omettere, dato che ho una splendida estate che si apre davanti a me.
Scorpius qui alla Tana! E nonna mi ha appena detto che, siccome non abbiamo abbastanza spazio, noi ragazzi resteremo qui, mentre i nostri genitori andranno a dormire nelle loro case. Non so perché abbiano avuto questa idea – a volte fatico a comprendere le persone adulte – ma questo significa che papà non seppellirà vivo Scorpius e ciò mi rende immensamente felice. Non mi andava di vedere il mio migliore amico sottoterra.
“Ti dispiace se mi butto a peso morto sul tuo letto?” chiede Albus, mollando le mie valigie a terra e indicando il letto perfettamente ordinato – a differenza di quello di Dominique, perennemente in disordine. Io annuisco e, mentre lui si butta sul letto, mi guardo intorno con un sorriso soddisfatto.
Da quando lo spettro ha definitivamente lasciato la Tana, annoiato dell’ambiente chiuso e monotono che lo circondava, la soffitta è tornato un luogo abitabile. Io e Dominique ci siamo messe di impegno per riuscire a renderlo tale.
Ci sono ancora un mucchio di scatoloni vecchi e ammuffiti nell’angolo più remoto della stanza, ma l’altro giorno eravamo troppo stanche per continuare ad ordinare.
La ragione per cui l’abbiamo fatto è semplice: non ci andava di dividere la stanza con altre dieci persone. Ormai, alla Tana, c’è un tale via vai di gente che sembra di stare a King’s Cross.
Sono soddisfatta di me stessa. Lascio cadere la borsa accanto alle mie valigie – tanto ho l’intera estate per sistemarle! -  e  mi affaccio alla finestra, che io e Dom abbiamo decorato con tende dai colori allegri e leggeri, piena di allegria.
Mi aspetta un’estate fantastica.
Il tempo di voltarmi verso la stanza – con un sorriso idiota sul volto - che la porta sbatte con violenza e una furia bionda si getta con rabbia sul letto libero, prendendo a pugni il cuscino che nonna Molly ha imprudentemente lasciato lì sopra.
“Per favore, ascoltami …” supplica da fuori una voce, precisamente quella di James Sirius Potter. Albus si drizza a sedere, incuriosito – vi svelo un segreto: Al è più pettegolo di quelle ragazzine di Tassorosso del terzo anno. Una cosa assurda, ha proprio la passione per i fatti degli altri -  ed io fisso la furia bionda, alias mia cugina Dominique, con un sopracciglio inarcato.
“Non ho intenzione di ascoltarti per i prossimi cento anni, Potter! Vattene immediatamente!” sbraita lei, con il volto deformato dalla rabbia. Ci tengo a sottolineare che – dato che Dominique è la mia migliore amica -  lei non è sempre così.  E’ James che la fa arrabbiare – ci credo, James è un idiota totale.
“Ma Nicky …” protesta il primogenito Potter da fuori, mentre Dominique continua a prendere a pugni il cuscino con ferocia.
“Nicky un corno, Potter! Vattene via!” Mentre lei continua a sbraitare, io le tolgo il cuscino dalle mani, sapendo benissimo che prima o poi sarebbe esploso. Lei prima mi fissa male, poi sospira e mi fa un sorrisetto.
“Ciao, Rosie!”  dice, allegra.
“Si può sapere cosa ti ha fatto quell’idiota di mio fratello?” chiede Albus, incuriosito, alzandosi immediatamente dal mio letto.
“Il solito. Esiste” borbotta mia cugina, storcendo il naso perfetto. Io faccio una faccia divertita.
“Be’, direi che ha senso” dico a mio cugino, mentre lui fa una smorfia. Probabilmente ci teneva a sentire tutti i dettagli, il pettegolo. “E direi che abbia senso anche il fatto che questa sia la mia stanza e che tu dovresti andartene”
Al storce il naso e mi fissa male, ma poi mi sorride e mi scompiglia i capelli con aria divertita, prima di uscire dalla camera.
“Dovresti smetterla”
Dominique mi guarda con un sopracciglio inarcato.
“Di fare cosa?” domanda, con voce innocente. Io la guardo e forse penso che sto esagerando, che lei e James si odiano davvero.
“Niente” mormoro, torturandomi le mani e aggiustando il letto perfettamente in ordine. Dominique mi fissa. “Niente”

~

“Non mi piace”
Victoire scuote la testa con aria disgustata, mentre io mi guardo allo specchio, sospirando.
“Non è così male” mormoro, più a me stessa che a lei, ma mia cugina non mi ascolta neanche e continua a rovistare nelle mie valigie alla ricerca del vestito perfetto.
“E’ orrendo, Rose” mi corregge Victoire, fissandomi con aria eloquente. “A volte mi stupisco del tuo poco senso estetico”
“Be’, che cosa vuoi? Mi chiamo Rose, non Victoire” Alzo le spalle e torno a guardarmi allo specchio con aria annoiata. “E non ho capito perché ti ostini a farmi capire qualcosa di vestiti, quando è ben comprensibile che non ci capirò nulla”
Victoire sorride un po’, divertita, estraendo una maglietta dalle mie valigie e guardandola come guarderebbe un famoso dipinto. La stessa aria critica.
“Lo sai che ho una passione per le cause perse” alza le spalle con aria divertita e accantonando la maglietta– evidentemente, per lei deve essere orribile –  e guardandomi con un sorrisetto rassegnato. “E poi non mi va che la mia cuginetta sia perennemente impresentabile”
“Se indosso questo, non vuol dire che sono impresentabile” dico, indicandole il vestito che ho addosso, mentre lei mi fulmina con i suoi occhioni castani. Non ho ancora capito cosa ci sia di male in questo vestito.  Non fa così schifo.
“E’ arancione, Rosie” mi dice mia cugina, guardandomi con aria eloquente. “A meno che non voglia sembrare un bicchiere di succo di zucca, ti conviene cambiarti”
Sospiro e mi tolgo il vestito, per poi sedermi sul mio letto – sapientemente messo in disordine da Victoire. Quella famiglia ha proprio l’ossessione del caos – con aria imbronciata.
“Posso sapere per quale ragione mia cugina, quella fissata con la moda, ha scelto proprio oggi di tartassarmi con i suoi buoni motivi per indossare qualcosa di decente?” chiedo, incrociando le braccia e controllando l’ora sull’orologio posto sulla parete – messo da Dominique, fissata con la puntualità.
Sono le otto e mezza di mattina, cielo. E Victoire a deciso di stressarmi.
“Perché oggi viene Scorpius” sentenzia lei, scavando nei miei bagagli e lanciando vestiti alla rinfusa. “Oh, qui non c’è niente di niente!” esclama, infastidita, lanciando altri vestiti sul letto già sottosopra.
“E allora? Cioè, arriva Scorpius, ma Scorpius è venuto tante volte” mormoro, guardandola rovistare anche nelle valigie di Dominique. Appena apre la prima valigia, un miliardo di vestiti volano fuori, come coriandoli. Diciamo che la valigia è letteralmente esplosa. “Chi è la mente geniale che ha preparato quella valigia?” chiedo, levandomi una maglietta gialla dal viso.
“Mia sorella” Noto con piacere che Victoire si trova a suo agio nel disordine. Peccato che dopo dovrò mettere a posto io. “Ecco, trovato!”
Quando dice così – con quel tono di voce troppo entusiasta – mi fa quasi paura.
Mi mostra un paio di jeans chiari che per me non sono tanto diversi dai miei sette paia di jeans soliti, ma saranno di qualche stilista famoso, quindi per lei questo particolare farà una grande differenza.
“Dovresti chiedere il permesso a Dominique” osservo, con un sopracciglio inarcato, mentre lei rovista nel grande disordine della stanza in cerca di una maglietta da abbinarci. Trionfate, estrae la mia camicetta rossa preferita.
“Lo sai che te lo presterà volentieri” mi porge la mise scelta apposta per me e sorride, trionfante. “Vestiti. Fra poco verrà Scorpius”
Guardo l’orologio. Nove meno venti.
“Scorpius sarà qui tra un ora!” esclamo, indignata.
“Be’, dobbiamo ancora passare ai capelli!”
Altro che estate fantastica. Prima o poi ucciderò Victoire e non sarà uno spettacolo particolarmente delizioso.

~

“Quelli sono i miei jeans” osserva Dominique, mentre io scendo le scale. Poi il suo sguardo passa dai pantaloni ai miei capelli.  “E quelli non sono i tuoi capelli” dice, con aria sorpresa.
“Lo so” mormoro, furente, torturando tra le mie mani una ciocca orrendamente liscia.
“Che ne hai fatto di Rose Weasley?” chiede mia cugina, incrociando le braccia e inarcando un sopracciglio. Io la fisso male.
“Chiedilo a Victoire. Credo di essermi persa qualche passaggio” borbotto, tirandomi leggermente i capelli.
Dominique sorride un po’.
“Credo che tirandoteli non li farai tornare normali” mi informa, ridacchiando. E’ strano sentirla ridire, non lo fa da secoli. “Immagino che la prossima volta toccherà a qualcun altro, sottoporsi alle folli cure di mia sorella”
“Chiedilo ad Al. Lui e Vic avranno molto di cui spettegolare”
Arriviamo, ridacchiando, in cucina, dove Lily, sprizzante di gioia, sta facendo colazione.
“Ciao, Lils” mormoro, sedendomi accanto a lei e fissandola con un sorrisetto allegro. Tutta la rabbia nei confronti di Victoire è svanita, perché io sono così. Non sono capace di portare rancore.
“Ciao, Rosie” si volta verso di me e spalanca la bocca, stupita. “I tuoi capelli!”
“Sì, lo so, sono lisci. E orribili, ma con Victoire tra i  piedi …”
“No, sono stupendi! O cielo, Victoire è mitica!”  esclama, con un sorriso a trecentocinquanta denti. “Stai benissimo, Rose. Be’, forse sembri un po’ meno Rose, ma stai bene …”
“Grazie, Lils” mormoro, mentre Dominique ridacchia e addenta, con ben poca grazia, una fetta di pane tostato.
“Sta per arrivare Scorpius” annuncia la mia cuginetta più piccola, sempre sorridendo.
“Già” Dominique fa una faccia che potrebbe sembrare da funerale, ma chi la conosce bene – io, ad esempio – sa bene che questa è la faccia più allegra del suo repertorio.
“Fantastico”
Sembro un’esaltata come Lily. Mi faccio paura da sola.
Be’, ma ho davanti un’estate stupenda, come non posso essere esaltata?


Angolo Autrice

Aggiornata già. Mi sto davvero appassionando a questa storia, anche se, ovviamente, procede un po’ lentamente – causa scuola.
Ringrazio i miei adorabili lettori e coloro che recensiscono. Io vi adoro, lo sapete  * fa gli occhioni a cuoricino *
Alla prossima.
Eliatheas.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 – Arrivi e Riunioni Segrete ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 2 –  Arrivi e Riunioni Segrete

“Mi spieghi per quale astronomico motivo i tuoi capelli sono lisci?”
Mi volto verso Al e lo fulmino con lo sguardo, mentre ci dirigiamo verso il salotto per aspettare Scorpius.
“Victoire” ringhio, pensando alla mia orribile chioma che mi cade ai due lati del volto come un piatto di spaghetti marroni.
Albus non dice nulla e ridacchia fra sé e sé. Vorrei ammazzarlo con le mie mani, ma poi penso che il pavimento pulito si macchierebbe di sangue e mi scoccerei molto di pulire di nuovo.
E’ una noia essere la nipote perfetta.
“Ora sai che la prossima volta che grido – Aiuto! – dalla soffitta, sei autorizzato ad intervenire” mormoro, sedendomi sul divano e iniziando a torturare le mie candide mani.
“Scusa, non ricordo.  Da quando sono  stato investito della carica di Cavaliere Dall’Armatura Scintillante?”
“Uhm, da quando avevamo sei anni e James aveva deciso di usarmi come cavia per attirare vermi?”
Al apre la bocca, ma non fa in tempo a rispondere che il camino inizia improvvisamente a scoppiettare – fiamme verdi, per la precisione.
“Scorpius!” esclama Lily, arrivata in questo momento nel salotto con aria estasiata. D’accordo che ha tredici anni, ma così è davvero troppo. Io non ero così a tredici anni.
“Già, Scorpius”
E mi auguro di non diventare mai come Dominique a diciassette anni.  Direi che un funerale è più allegro di lei.
“Ahia, Rose! Mi hai stritolato la mano” si lamenta Al, facendomi notare un piccolo particolare che mi era sfuggito.
“Ah, giusto” Sposto la mia mano da quella di Al e la infilo nella tasca dei jeans con aria tesa, mentre nel camino arriva una figura vestita di nero. Se non sapessi già che si tratta di Scorpius, lo scambierei per un Dissennatore.
Scorpius viene fuori tossicchiando leggermente, incredibilmente pulito e lucido come al solito. Sembra che neanche la fuliggine abbia effetto su di lui. Sarà fatto di carta patinata?
Indossa un mantello nero che sembra gli siano spuntate due ali da pipistrello dietro la schiena, in perfetto contrasto con i sui capelli biondissimi e la pelle pallidissima.
Persino i capelli cono ordinati, come se non avesse appena fatto un viaggio roteante in mezzo alla fuliggine.
“Accidenti!” esclama, liberandosi del mantello e vedendo una macchia piuttosto evidente sui … jeans? Da quando Scorpius Malfoy indossa jeans?
Ma queste mie domande sono sostituite da un sorriso soddisfatto.
Una macchia! Una macchia! Scorpius non è perfetto!
Quando ormai ha finito di pulire ogni angolo dell’insospettabile jeans, alza lo sguardo e vede noi – ovvero me, Al, Lily e Dominique – che lo fissiamo con un sopracciglio inarcato – tranne Lily, che lo guarda come se avesse appena visto un’apparizione divina.
“Oh, ciao” dice, con un sorriso allegro sulle labbra.
“Ciao” Lui e Al si stringono la mano e si sorridono come due idioti, poi Scorpius si volta verso di me.
Mi butto fra le sue braccia e lo stringo stretto, come se non lo vedessi da dieci anni, mentre lui ridacchia, divertito, e mi stringe con cautela. Ha sempre detto che io assomiglio ad una bambolina di porcellana e che ha paura di rompermi.
“Scorpius!” esclamo, allegra. Lui ride ancora e si scosta da me. Mi sorride e mi scompiglia i capelli come al solito, poi si blocca.
“I tuoi capelli!” dice, stupito. Io lo incenerisco con lo sguardo, mentre Dominique, Lily e Al si spanciano dal ridere. Idioti.
“Victoire” dico, alzando le spalle. Lui annuisce e scompiglia ugualmente gli spaghetti che ho al posto dei capelli.
“C’è il rischio che anche io venga sottoposto a questo trattamento?” domanda, inarcando un sopracciglio e indicando i miei capelli.
Ci rifletto un attimo.
“Probabile. I tuoi capelli sono troppo fuori moda” dico, storcendo il naso. Ci guardiamo per un secondo e poi scoppiamo a ridere, mentre gli altri ci fissano come se fossimo due stupidi.
Be’, probabilmente lo siamo, ma non è che me ne importi poi molto. Scorpius è il mio migliore amico e sono disposta anche a sembrare una stupida per lui.
“Chi è là?” La voce di mia madre ci fa sobbalzare tutti quanti. Scorpius, che ha tanto coraggio quanto io sono fissata con la moda, si nasconde immediatamente dietro di me e Albus inizia a ridere come uno stupido, senza ritegno.
“Scorpius, è solo zia Hermione!” esclama Lily, sorridendo con il suo solito sorriso abbagliante. Certe volte Lily mi fa paura. “Lei non ti mangia mica! Devi preoccuparti più per zio Ron, ma vedrai che andrà tutto bene. Forse con un paio di Cruciatus te la caverai”.
Lily inizia a borbottare fra sé e sé, chiedendosi con quale Maledizione Senza Perdono mio padre colpirà il mio migliore amico – io punto sull’Avada Kedavra!  - sotto lo sguardo mezzo allibito mezzo divertito di Scorpius.
A volte penso che Lily Luna Potter sia decisamente degna del suo secondo nome.
“Oh, Scorpius!” Mia madre sorride, allegra. Prima l’ho praticamente implorata di non fare scenate, né mettermi in imbarazzo. Lei mi ha guardata con un sopracciglio inarcato.
“Signora Weasley” Scorpius fa un mezzo inchino, sotto lo sguardo sorpreso di tutti noi e divertito di Dominique.
Mamma ride.
“Non c’è bisogno di inchinarsi. E puoi chiamarmi tranquillamente Hermione”
Non so come faccia mamma a risultare sempre amabile, buona e gentile. Per me è un mistero, io non riuscirò mai ad essere come lei.
“Sì, signora Weasley, cioè … Hermione” La pelle del mio migliore amico si tinge di un molto gradevole rosso pomodoro – in delizioso contrasto con i suoi capelli biondissimi.
Mamma si dirige in cucina con il solito passo annoiato, continuando a sorridere, mentre Scorpius tira un sospiro di sollievo.
“Cuor di leone, vero?” chiedo, voltandomi verso di lui, che si era nascosto dietro la mia ben poco ingombrante figura – be’, ammetto di essere terribilmente magra e bassa.
“Be’, non mi hanno certo Smistato a Grifondoro” osserva lui, scrollando le spalle e sorridendo un po’.
“Giusto” mormoro, storcendo il naso. Poi torno a sorridere smagliante. “Ti mostro la casa! La tua stanza! Il giardino!”
“Una cosa alla volta, Rosie” mi rimprovera Al, ridacchiando leggermente. Scorpius è un po’ stordito dal mio entusiasmo, ma continua a sorridere allegramente, come se nella sua vita non avesse fatto altro che aspettare questo momento.
“Portiamo prima le tue valigie in camera, poi ti faccio vedere la casa. E poi il giardino. Ti piacciono le galline, Scorpius? Sì, sono un po’ inquietanti, ma vedrai che staranno buone. Sono così tenere!”
Inizio a parlare a raffica, trascinando le valigie di Scorpius con tutta la mia forza sulle scale. Il mio migliore amico sospira e le afferra prima che io possa cadere sotto il peso di quelle.
“Ma … tu sei l’ospite! Devo portare io le valigie!” dico, indignata.
“Se tu ne fossi capace, te lo lascerei fare, ma siccome stavi rischiando di morire soffocata da quelle, credo che le farò portare ad Al”.
Mio cugino si ferma di botto e fissa Scorpius con aria stupita.
“Io?” chiede, con un sopracciglio inarcato. Dominique e Lily ridono – a dir la verità, Dominique accenna ad un sorriso e Lily sembra che stia per soffocare.
“Be’, sono ospite. “Scorpius fa un sorrisetto ironico e mi ritrovo anche io a sorridere. Quanto mi è mancato quel sorriso! “E poi, tu sei il Cavaliere dall’Armatura Scintillante, o no?”
“Ma dovrei salvare le principesse in pericolo, non i principi sfaticati” borbotta Al, sollevando le valigie e trascinandole per le scale, con molta più forza di me.
Io sorrido a Scorpius e lui ricambia il mio sorriso, allegro.

~

 “Mi sento stanchissimo” sussurra Al, stendendosi ai piedi del mio letto, mentre Dominique lo fissa con un sopracciglio inarcato.
“Perché, cosa hai fatto?” chiedo, sedendomi sul mio letto e fissandolo scettica.
“Be’, ho giocato tre partite a scacchi con Ted, non hai idea di quanto sia spossante” dice, con aria saputa, mio cugino.
“Oh, certo” spengo la luce e mi stringo con le ginocchia al petto. “Ovviamente, lavare i piatti della cena e sistemare tutta la casa perché nonna non si sentiva bene non è minimamente stancante quanto giocare tre partite a scacchi con Ted” sbadiglio un po’, mentre Albus ridacchia leggermente e la porta si apre.
“Ehi, possiamo?” bisbiglia James. Vedo Dominique sobbalzare leggermente, dall’altro letto, ma mi impongo di non farci caso.
“Stai usando un plurale maiestatis o c’è qualcun altro con te?” chiedo, fissando la fioca luce che proviene dalla porta. Sento mio cugino maggiore sogghignare un po’.
“Nonostante sappia perfettamente di essere così importante, devo dirti che c’è qualche visita in più, questa sera” mormora, ironico. “Io, Lily e Biondissimo Malfoy”
Scorpius si schiarisce un po’ la voce.
“Come mi hai chiamato?” chiede, esitante. Cielo, è così codardo.
“Biondissimo Malfoy. Suona bene, no?”
Sogghigna ancora e chiude la porta, facendo piombare nuovamente la stanza nel buio. James si siede accanto a Dominique, sul letto, come ogni sera, mentre Lily ai loro piedi. Riesco a distinguere la sagoma di Scorpius guardarci esitante, senza sapere cosa fare.
“Siediti accanto a me, Scorp” dico, incoraggiante. “E fa’ attenzione a non inciampare in Al” aggiungo, mentre Al sorride.
Scorpius tira un sospiro di sollievo e si siede sul letto accanto a me, sotto lo sguardo di ghiaccio di mia cugina Dominique, che lo scruta con un sopracciglio inarcato.
“Posso sapere come mai questa riunione segreta?” domanda il mio migliore amico, mettendosi a gambe incrociate accanto a me e stringendomi la mano.
“Devi sapere, Malfoy …” inizia James, con tono saputo. “Che noi siamo una setta satanica molto segreta ed ora abbiamo deciso di farti entrare nel nostro gruppo, ma solo se supererai tre difficilissime prove”
“Eh?”
Io ridacchio, divertita.
“Lascialo perdere, ha un senso dell’umorismo un po’ fuori dagli schemi” dico, storcendo il naso e ammiccando a James, che mormora un ‘non è vero’, indignato. “Siamo qui perché è una specie di rituale. Ogni inizio estate ci ritroviamo insieme per discutere un po’. E’ un rituale che abbiamo creato un paio di anni fa. Abbiamo cercato di far partecipare anche gli altri, ma Victoire e Ted sono troppo grandi, Molly e Lucy vanno a dormire presto e Louis è troppo schifosamente leale – confesserebbe tutto a zio Bill – per cui siamo solo noi”
“Quest’anno abbiamo aspettato te perché ci sembrava giusto che anche tu partecipassi alla nostra riunione. Dopotutto, tu sei parte integrante della magnifica estate che si prospetta davanti a noi” aggiunge Al, voltandosi per fissare il mio migliore amico con un sorrisetto divertito.
“Sì, è vero!” Lily annuisce con foga, facendo ridere persino Dominique.
Vedo Scorpius arrossire leggermente, ma posso giurare che nessun altro se n’è accorto. Forse perché solo io conosco così bene il mio migliore amico.
“Allora?” chiede lui, con voce leggermente esitante, come se si aspettasse di essere cacciato con un calcio nel sedere da qui a tre secondi.
“Dobbiamo parlare del compleanno di Rosie”.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, esasperata.
“Come mai il tuo compleanno rientra nel programma della satanica setta segreta di James Sirius Potter?”
Al sogghigna un po’, James accenna ad un sorrisetto.
“Perché è l’occasione giusta per seminare il terrore” sbuffa il primogenito Potter, mentre Dominique inarca un sopracciglio e gli da uno schiaffo sulla nuca. “Ahia!” esclama.
“Non urlare, Potter! Ci scopriranno” lo rimbecca la mia compagna di stanza, con aria esasperata.
Continuano a fissarsi arrabbiati per almeno altri dieci minuti, prima che James sospiri e si arrenda, rassegnato.
“Vedi, Scorpius, il compleanno di Rose rientra nella categoria ‘facciamo notare ai nostri genitori la loro spiccata fantasia?’. Ogni anno si risolve in un no perché la maggioranza vince, ma quest’anno ci sei anche tu, quindi …” spiega Lily, facendo, per la prima volta da quando è arrivato Scorpius, un discorso di senso compiuto.
“Che vuol dire?” domanda il mio amico, sempre più confuso.
“Ogni anno, i miei genitori organizzano una festa a sorpresa per il mio compleanno. Non hanno fantasia, la sorpresa se ne è andata a fare un giro dopo il quinto compleanno di questo genere e alla fine è diventato un rituale” mormoro, a bassa voce, mentre Scorpius mi fissa assorto.
“Da quando abbiamo istituito questo comitato –non guardarmi con quella faccia, amico ! – abbiamo sempre proposto un cambio di programma, ma dato che la maggioranza vince e che tutti votano a favore della festa a non sorpresa, non se ne è mai fatto nulla” aggiunge James, alzando le spalle.
“Quindi il programma è …”
“Ci sono due possibilità: giornata a casa Potter a non fare niente – noi abbiamo l’obbligo di distrarre Rosie tutta la giornata, fingendo che non sia il suo compleanno – o in giro per Londra e poi festa a non sorpresa qui alla Tana o … l’ignoto” Albus avvolge la parola ignoto in un alone di mistero, affascinato.
“Il primo programma mi sembra interessante” commenta il mio migliore amico, con un’alzata di spalle.
“Te l’avevo detto io” mormora Dominique, soddisfatta, canzonando James, che la fissa con aria furente.  “Sgancia!”
Li fisso, stupita.
“Avevate scommesso sul mio compleanno?” chiedo, indignata, mentre tutti mi guardando ridendo. Oh, l o so di sembrare vagamente mia madre, ma non ci posso fare nulla. E’ parte di me.
“No, avevamo scommesso sulla decisione di Scorpius” mi corregge James, ammiccando al mio migliore amico.
“Oh, certo. Tutto chiaro ora” Fisso male Dominique. Lei è matura, adulta, responsabile … non dovrebbe permetterlo.
Ma alla fine mi sciolgo in un sorriso.
“Certo che sei prevedibile, Scorpius” dice mia cugina, sorridendogli, mentre James tira fuori dalla tasca due galeoni.
“Dannazione, eravamo a tanto così dal cambiare programma. Tanto così!” E per dare più enfasi alle sue parole, avvicina l’indice e il pollice della sua mano, ma senza farli toccare. Dominique lo fissa con la solita aria distaccata. “Quest’anno avevamo la maggioranza, persino Al era d’accordo! E poi arriva questo tizio e mi fa saltare tutto!”
Faccio un segno d’intesa a mia cugina e lei da un altro schiaffo a James, che si massaggia la parte lesa e che sorride, rassegnato.
“Fa’ che questa festa valga almeno la pena” sussurra, esasperato. “E che ai tuoi genitori non venga la brillante idea di chiamare gli animatori come due anni fa”.

 

Angolo Autrice

Come potete notare, ho rinunciato per sempre all’idea dell’immagine ad ogni capitolo. Bell’idea, davvero, ma se soltanto non fosse un totale esaurimento. Poi il mio PC ha deciso di impazzire e mi ha cancellato Paint Shop Pro, quindi mi sono definitivamente arresa.
Che dire di questo capitolo? Spero che la faccenda del rituale sia piuttosto chiara e di essermi espressa bene, altrimenti siete autorizzati a darmi uno schiaffo.
Mi capita, certe volte, di non scrivere cose che per me sono scontate, ma che per gli altri non lo sono.

Passando ai ringraziamenti …

Bec Hale: Grazie mille, ho cercato di rendere tutti più o meno diversi.
Al l’ho sempre immaginato impiccione, non so perché ^_^
Grazie mille per i complementi, spero che anche questo capitolo ti piaccia e che Scorpius non ti deluda.

Azzusam: Non credo che tornerò alla festa di compleanno di Rose dell’anno dopo, tranne nei capitoli finali, probabilmente.
 Diciamo che tutta la storia è un immenso flashback.
Per il momento non dico nulla, ma poi vedrai chi interferirà o meno e come si evolverà la storia. Grazie mille per  complimenti *__*

PiperHG: Grazie mille. Devo dire la verità, Rose è molto somigliante a me, caratterialmente.
Goffa e insicura, anche se a volte ironica. Ho messo bel po’ di me in lei. Grazie mille per i complimenti *__*

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Di giornate normali e piogge torrenziali ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 3  - Di giornate normali e piogge torrenziali

“Mi piacciono più ricci” afferma Scorpius, ammiccando ai miei capelli, ancora fastidiosamente lisci, che risaltano contro il cuscino bianchissimo del letto di Dominique.
“Anche a me” sbuffo, annoiata, guardando fuori dalla finestra. Lui si sporge leggermente dal mio letto – gliel’ho ceduto per puro altruismo – e ridacchia leggermente, con il tipico ghigno Malfoy.
“Dai, non sono così male, però” cerca di consolarmi, senza smettere di sorridere. “Sembri meno Rose Weasley”
“Devo considerarlo come un complimento?” chiedo, inarcando un sopracciglio e voltandomi nella sua direzione. Lui scrolla le spalle, continuando a sogghignare fastidiosamente.
“Decidi tu”
Scuoto la testa, rassegnata, e cerco di sistemare il letto di Dominique, nonostante vi sia praticamente sdraiata sopra.
“Come stai?” domando, improvvisamente, alzando lo sguardo verso di lui. Lui perde un po’ del suo sorriso e mi  fissa, inespressivo.
“Bene. Credo.” Aggiunge, con aria confusa. “Lo sai, papà è sempre il solito. Ormai non mi scalfisce neanche quando dice che non sei  la compagnia più giusta che potessi trovare”
“Lo so”
Mi stendo meglio sul letto e inizio a guardare il soffitto di legno, mentre il sole illumina leggermente le travi sopra la mia testa e le tinge di un magnifico color ciliegio, tendente al rosso.
“Tuo fratello?” chiede Scorpius, improvvisamente, guardando nella mia direzione.
Io faccio una smorfia.
“Ti ricordi l’ultimo giorno di scuola?” chiedo, voltandomi leggermente verso di lui. Il mio migliore amico annuisce. “Be’, ti ricorderai che ad Hugo, prima di partire per casa, è venuta la brillante idea di tuffarsi nel Lago Nero”
“Eccome se me lo ricordo! Le tue urla si sentirono fino alla Guferia!” commenta lui, ridendo. Io lo fulmino con un’occhiataccia, ma Scorpius non smette neanche un secondo di ridere.
“Ti scrissi che aveva preso la febbre, no?Be’, qualche giorno fa è guarito” Arriccio le labbra in una smorfia infastidita. “Se non fosse per il fatto che si è praticamente buttato in mare con tutti i vestiti addosso”
“Il ragazzino ha una passione viscerale per l’acqua. Perché i tuoi non lo trasfigurano in un pesciolino rosso?”
Vorrei che il mio sguardo potesse uccidere, in questo momento.
“Zio Bill aveva lasciato un attimo lui e mio cugino Louis fuori – era a Villa Conchiglia, sai – e, trenta secondi dopo, tutti e due sguazzavano allegramente nell’acqua gelata – faceva freddo, quel giorno” spiego, alzando gli occhi al cielo e sospirando, rassegnata.
“Fammi indovinare. Ha ripreso la febbre?” chiede il mio migliore amico, soffocando le risatine contro il cuscino del mio letto.
Annuisco, esasperata.
“Ora è a casa. Spero si rimetta per la festa a non sorpresa o ci toccherà rimandare” borbotto, chiudendo gli occhi. “Ovviamente, Louis non ha nulla. Solo un leggero raffreddore”
“Come mai tuo cugino si è lasciato trascinare da quel genio di tuo fratello?”
“Louis ha dodici anni. E’ facilmente influenzabile. Hugo gli avrà detto che a fare un bagno non c’era nulla di male, che erano autorizzati, dato che il mare era loro – Hugo è convinto che zio Bill abbia comprato, oltre alla casa, anche il mare -  e Louis lo avrà ascoltato, senza neanche pensarci due volte”
“Quindi se io adesso andassi da lui e gli dicessi che buttarsi dalla finestra è davvero, davvero salutare, lui lo farebbe?”
“Ho detto facilmente influenzabile, non stupido”
“Ah, perché c’è una grande differenza!”
“Scorpius, dacci un taglio!”
E continuiamo così per almeno mezz’ora – a litigare, a scambiarci battute idiote (lui) e a rimproverarci (io), sempre ridendo – fino a quando Dominique non irrompe in camera con cipiglio furioso.
“Veronica Mars ha ragione” dice, sedendosi sul  suo letto – dove sono momentaneamente sdraiata io – e facendo un misero cenno di saluto al mio migliore amico.
“Cosa?” chiedo, tirandomi a sedere e fissandola con un sopracciglio inarcato.
“Veronica Mars ha ragione: l’amore fa schifo” sentenzia, facendo una faccia disgustata e fissando furiosamente il pavimento della soffitta, quasi volesse incendiarlo con lo sguardo.
“Interessante affermazione” mormoro, alzandomi dal letto, mentre Scorpius la fissa interrogativo.
Ovviamente lui non ha mai sentito parlare di Veronica Mars, come il resto della famiglia. Nessuno potrà mai sapere quanti pomeriggi io e Dominique abbiamo trascorso davanti ad un televisore – regalo di mamma per il mio tredicesimo compleanno, un paio di anni fa – ad ingozzarci di pop-corn e a guardare telefilm vecchi e stravecchi.
“Ma come mai vieni a dirmelo usando le parole di un telefilm che trasmettevano quando non avevamo messo ancora piede su questo mondo?” chiedo, mentre Scorpius mi fissa come se stessi parlando in arabo. Probabilmente avrebbe la stessa espressione intelligente quanto quella di un pesce rosso.
“Parla per te, io non sono così giovane!” borbotta mia cugina, incrociando le braccia e fissandomi male.
Sospiro e faccio un sorrisetto di scuse al mio migliore amico.
“Ti dispiacerebbe scusarci un attimo? Dobbiamo discutere di qualcosa che non ti interessa minimamente”
Scorpius sbuffa, infastidito, e borbotta insulti poco gradevoli ad una certa Veronica Mars – possibile che creda che Veronica Mars esista davvero? -, ma poi ci lascia sole. Me e Dominique, a fissarci con i sopraccigli rispettivamente alzati.
“Allora?” domando, con aria esasperata.
“L’amore fa schifo” ripete Dominique, stendendosi sul letto con aria arrabbiata e sembra non abbia intenzione di dire altro.
Sospiro e guardo fuori dalla finestra, con aria annoiata.

~

Non riesco a dormire. Ho sonno, ma non riesco ad addormentarmi.
Sono strana, lo so.
Dominique, nel letto accanto, dorme beata. Ha un’espressione così pacifica che non sembra neanche lei.
Fisso per u n po’ l’orologio posto sulla parete.  Quasi mezzanotte.
Guardo fuori dalla finestra, mentre deboli gocce di pioggia picchiettano leggermente contro il vetro. Spero che domani non piova, altrimenti mamma organizzerà la festa all’interno della Tana come l’anno scorso e staremo talmente stretti che persino respirare ci sembrerà impossibile. E poi Hugo si getterebbe nella pioggia, vista la passione che ha per qualsiasi cosa abbia a che fare con l’acqua.
Hugo è guarito, mi ha scritto questo pomeriggio. Solo che mamma ancora non lo fa muovere dal letto per paura che si butti di nuovo in mare, in lago o in un bicchiere d’acqua.
Domani è il mio compleanno.
Cioè, fra un quarto d’ora.
Fra un quarto d’ora avrò ufficialmente quindici anni. Strano come me ne senta cinquanta, sulle spalle.
A volte, essere perfetta è fastidioso. Così dannatamente fastidioso.
Carina, presentabile, con i capelli in ordine e la divisa perfettamente stirata. Intelligente, sempre con la risposta pronta e la mano alzata, occasione per far guadagnare punti alla mia Casa. Umile, gentile, disponibile, pronta ad aiutare gli altri e mai se stessa.
Rose Weasley vive su un piedistallo di cristallo. Figlia perfetta, studentessa perfetta, nipote perfetta.
A volte mi sento come intrappolata in una vita che non è quella che volevo. A volte, la sera, dopo un’altra faticosa giornata persa ad essere perfetta, prima di addormentarmi mi rendo conto che non è questo, quello che volevo.
Ma poi mi addormento e allora torno a fare finta.
Non sono infelice. Non credo di poterlo essere. Ho una famiglia che amo e che mi ama, buoni voti a scuola, un migliore amico che mi adora … no, non sono infelice.
Sono semplicemente stanca di essere perfetta. Ma quando si inizia ad indossare una maschera, non la si può più togliere.
Dieci minuti. Mancano dieci minuti al mio quindicesimo compleanno.
Strano pensare che fino ad ora ne ho avuti solo quattordici. E’ come se da sempre fossi più matura, più responsabile. Ed ora mi sento immensamente piccola, insignificante rispetto al resto del mondo.
Quindici anni meno nove minuti non sono tanti, eppure è come se … se avessi addosso il peso di un’altra esistenza.
La lancetta dei secondi ticchetta velocemente, in maniera quasi irritante.
Mi volto un po’ verso Dominique, che ha un sorriso beato, nel sonno. Cinque minuti.
Merlino, quest’attesa mi snerva. E’ come se tra cinque minuti non fossi più io. Ci sarà una nuova me, magari ancora più matura o magari più infantile.
Due minuti.
Non so cosa sto aspettando. Forse di sparire per sempre, di cambiare da un momento all’altro.
Dominique sobbalza un pochino, nel sonno. Alzo gli occhi verso l’orologio.
Mezzanotte.
Buon compleanno, Rosie.

~

“Ma è una noooia” sbuffa Al, guardando fuori dalla finestra con aria tetra.
Leggere come l’aria, piccole gocce di pioggia colpiscono il vetro della finestra, mentre tutti fissiamo lo spettacolo con aria annoiata – tutti tranne Scorpius, che fissa meravigliato il PC di Al, posto sulla sua incasinatissima scrivania. Sembra che il disordine sia il più caro amico di Albus Severus Potter.
La camera di Al è quella che un tempo – molto lontano – è appartenuta a Regulus Black. A dir la verità, Albus voleva la camera di Sirius Black, ma James l’ha praticamente pretesa per il semplice fatto che porta lo stesso nome del defunto padrino di zio Harry.
Al si è dovuto accontentare della camera del fratello del padrino di zio Harry e dire che era parecchio tetra, inizialmente. Di un verde cupo e argento per niente brillante, la stanza sembrava emanare freddezza da ogni angolo e Albus finiva sempre per dormire nella camera di zio Harry.
Ma poi si è letteralmente scatenato l’uragano Al e niente è rimasto come prima. Avevo dieci anni quando Al ridipinse per la prima volta la sua camera. Ci volle pensare lui personalmente e rimase per un mese a dormire nella camera di suo fratello a costo di farlo per bene.  Un mese dopo, la camera era di un azzurro brillante, luminosa, senza più la freddezza che sembrava emanare prima.  Mi ero innamorata di quel colore, quando ero piccola. Avrei volentieri noleggiato Al per ridipingere la mia camera, ma mamma mi aveva detto che non era il caso e che ci avrebbe pensato lei con un tocco di bacchetta.
Recentemente, Al l’ha ridipinta con il mio aiuto. Morivo dalla voglia di dipingere la camera di Albus. Davvero.
Ricordo ancora con chiarezza quanta pittura mi ero rovesciata addosso, maldestramente – o che mi ha rovesciato mio cugino. E’ un tesoro, Al.
Ora è di un giallo esplosivo – credo che sia colpa dell’influenza che Luna Lovegood ha su di lui.
“Non è giusto. Non doveva piovere!” esclama Lily, guardando fuori dalla finestra con un’espressione infuriata. Albus mette un broncio che fa invidia a quello di Lily. E dire che mio cugino ha quindici anni.
“Mi annoio” borbotta James, imbronciandosi anche lui. Cielo, ha diciassette anni. Se ci fosse Dominique qui, lo fulminerebbe con una delle sue occhiatacce migliori, ma mia cugina è troppo occupata a seminare disordine per la mia festa a non sorpresa – ovvero cercare di aiutare vagamente Victoire e la sua perfetta efficienza. Non credo ci riuscirà facilmente, ma Dom non mi ascolta mai.
“A chi lo dici” sbotto,  giocherellando con la coperta giallo scuro del letto di mio cugino. James sorride, rassegnato. “Tanti auguri a me”
“Speriamo che stasera non piova” commenta Al, alzandosi dalla sua postazione accanto alla finestra e iniziando a girare in tondo per la stanza.
“Certo che no. Non vogliamo che Hugo si butti di nuovo in acqua” mormora Scorpius, sogghignante. Lily ridacchia, Al da una pacca sulla spalla all’amico e persino James accenna ad un sorrisetto.
“Idiota” dico, trucidando il mio migliore amico con lo sguardo. Lui mi fa un sorriso scintillante ed io incrocio le braccia. “Non sfoderare sorrisi da modello, Scorpius. Resti comunque un idiota”
“Un idiota con un sorriso scintillante da modello”
Come volevasi dimostrare.
Idiota.

Angolo Autrice.

Sono pronta a ricevere i pomodori, avanti.
Partendo con il  fatto che questo capitolo fa letteralmente schifo, mi devo scusare per questo incredibile ritardo. Ma con la scuola, lo studio e i corsi pomeridiani – maledetta mia madre che ha voluto iscrivermi per forza – il tempo per scrivere se ne è volato via. In questi giorni sono stata più libera, dato che la scuola è chiusa per lavori, quindi ho avuto la possibilità di scrivere.
Mi dispiace avervi fatto attendere tanto per un capitolo così schifoso.
Grazie a tutti coloro che hanno recensito – vi ringrazierò dettagliatamente  nel prossimo capitolo, ora mia madre mi chiama perché devo andare a fare delle maledette vaccinazioni contro solo lei sa cosa.
A presto.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 – Festa a non sorpresa con sorpresa ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 4 – Festa a non sorpresa con sorpresa

Prometto che non farò più nulla di male. Prometto che non mi lamenterò mai più di Dominique e del suo disordine. Prometto che non aprirò bocca se Victoire mi costringerà ad uscire vestita di abiti giallo banana. Prometto che smetterò di baciare la terra dove Lucas Steeval cammina. Prometto tutto quello che vuoi, destino, ma ti prego, metti fine a quest’orrendo supplizio!
Albus fa una faccia concentrata e fissa con aria rapita la scacchiera posta davanti a lui, mentre James soffoca uno sbadiglio. Delicato come sempre, il cuginetto.
Scorpius, dall’altro capo della scacchiera, fissa il suo migliore amico con un sopracciglio inarcato, ma non sembra affatto spazientito. Più che altro, ha la tipica espressione da “ ho fatto una mossa fantastica. E’ inutile che cerchi scappatoie, ti ho bloccato. Puoi stare anche un’altra mezz’ora a pensare,non caverai un ragno dal buco”, espressione solita di chi gioca a scacchi. Ted la mette sempre su quando gioca con Al- scenario molto simile a questo, tra parentesi.
Non avevo mai visto Albus Severus Potter e Scorpius Hyperion Malfoy giocare a scacchi e quasi ne ero felice. Insomma, per me le partite a scacchi sono un vero supplizio. Quando Ted me l’ha insegnato, da bambina, be’ … diciamo che Ted non ne uscì mai così rovinato – a dieci anni, lo ammetto, ero terribilmente perfida. E mi divertivo a prendere a calci di tutto.
Per cui, quando Albus ha tirato fuori da sotto il letto la sua ammuffita scatola di Scacchi Magici, io sono un attimo impallidita, memore delle lunghe ed estenuanti partite con Ted – e dei calci che gli tiravo da sotto il tavolo.
E soprattutto, quando il mio adorabile cugino ha proposto al mio adorabile migliore amico una partita, la giornata è ufficialmente diventata tremenda.
Ma non avevo idea neanche che Scorpius fosse così innamorato degli scacchi da accettare immediatamente l’offerta di Al.
Ed ora siamo ancora in camera di mio cugino, fuori ha smesso di piovere, ma è come se le nubi mi impedissero di vedere oltre il tetro cielo londinese.
Merlino, che noia. Prenderei volentieri quella scacchiera e la butterei fuori dalla finestra, assieme ai pezzi. Magari in questo modo il mondo sarà libero dalla minaccia degli scacchi per sempre ed il mio incubo personale sparirebbe dalla faccia della Terra! Ci vorrebbe solo una risata malefica come quella dei cattivi dei film.
Sono così presa dalle mie elucubrazioni che non mi rendo conto neanche di zia Ginny che apre la porta e che sorride a tutti, piena di buonumore.
“Ragazzi! Ha smesso di piovere!”
Sbuffo, annoiata. Me ne sono accorta da un bel pezzo, zia.
“Forza, preparatevi che usciamo” Lancio prima un’occhiata dubbiosa alla zia, che sprizza gioia da tutti i pori, poi alle ciabatte a forma di coniglietto di Al.
Sospiro.
Avanti che usciamo.

~

“Non so come tu faccia a mangiare una roba del genere” dice Scorpius, schifato, guardando il maxi cono gigante – firmato Florian Fortebraccio – a succo di zucca e cioccolato di Albus. Mio cugino scrolla le spalle e torna a mangiare il suo gelato, mordendolo come se non fosse dannatamente freddo. Certe volte i suoi denti mi inquietano.
“Chiamala abitudine” mormora, ingoiando il gelato e sorridendo, divertito.
“Ma succo di zucca e cioccolato …” Sembra che il mio migliore amico stia per vomitare. Lily ridacchia della sua faccia e continua a mangiare il suo cono alla fragola.
“Sei sicura di non volere niente, Rosie?” chiede zio Harry, inarcando un sopracciglio e indicando i gelati che tutti hanno in mano. Io scuoto la testa e sorrido allo zio.
“No, grazie. Non posso entrare in libreria con un gelato in mano” Scorpius alza gli occhi al cielo, Lily e James scuotono la testa e Al ridacchia, divertito. Solo i miei zii riescono a mantenere un po’ di contegno.
“Rose, se un giorno tutti i tuoi libri bruciassero, tu cosa faresti?” domanda il mio migliore amico, voltandosi verso di me con un sopracciglio inarcato. Io lo fisso come se volessi incenerirlo.
“E’ una minaccia, Scorpius? Mi devo preoccupare?”
“E’ una domanda, Rosie” dice lui, con tono conciliante e un sorrisetto sarcastico sul volto. Sembra il perfetto Malfoy, così.
“Be’…” alzo gli occhi al cielo e ci rifletto per un secondo, ma proprio in quel momento – l’unico momento in cui io non guardo la strada davanti a me – Scorpius si gira e il suo delizioso cono alla Cioccorana finisce sulla mia camicetta bianca, lasciando una traccia decisamente visibile.
Io fisso senza dire una parola la macchia che si allarga, mentre Scorpius impallidisce per un secondo e poi mi guarda, colpevole.
Ma io sono troppo scioccata per poter dire una parola.
La mia camicia bianca. Sporca di gelato alla Cioccorana. Non posso girare con una camicia del genere. Non posso entrare in libreria. Mi prenderebbero tutti in giro.
Alzo gli occhi dall’orrore e guardo Scorpius con la bocca spalancata. Sento che dietro di me ridacchiano, divertiti, ma io non riesco a divertirmi.
“Rosie, mi dispiace … non avevo visto, non volevo …” il mio migliore amico dice una serie di frasi sconnesse, gesticolando furiosamente.
“Scorpius” Lui si zittisce al suono della mia voce leggermente stridula. “Scorpius ... deficiente che non sei altro! Sei un completo idiota, ma possibile che non possa stare tranquilla un secondo con te? Oh, Merlino!”
Lui è decisamente pallido, tanto da far concorrenza a Mirtilla Malcontenta. Mi guarda in viso con aria colpevole, poi fissa il suo sguardo sulla mia maglietta e l’aria colpevole svanisce immediatamente. Certo, mica si preoccupa per me. Certo che lo strozzerei.
Dietro di me, persino zio Harry ride, divertito, mentre io continuo a blaterare qualcosa riguardo ai gelati e al modo in cui mangiarli, quando zia Ginny picchietta dolcemente sulla mia spalla.
Mi volto verso di lei con un sopracciglio inarcato e lei sventola la bacchetta magica, con un sorrisetto ironico. Guardo la camicia e la macchia non c’è più.
Oh, bene.
Ora posso anche sotterrarmi.

~

Dopo un lunghissimo giro in libreria, in cui ho trascinato Scorpius con me a scegliere un libro da auto regalarmi per il mio compleanno – e, alla fine, ne sono uscita con tre. Le mie finanze risentono un po’ di questo, ma non la mia cultura – finalmente torniamo a casa Potter, allegri e contenti. Ognuno di noi ha avuto il giro di shopping che voleva.
Al si è incantato davanti alla vetrina degli scacchi – lo avrei preso volentieri a pugni -, mentre James e Scorpius hanno contemplato per un secolo la nuova Firebolt 3000, con la bava alla bocca. Infine, Lily ci ha costretti a girare per tre ore da Madama Mc. Lan, in cerca del vestito perfetto – io odio comprare vestiti, per Morgana.
Ora siamo tutti quanti mollemente adagiati sul letto di Al – be’, tutti tranne il legittimo proprietario e James, seduti sul pavimento. Normalmente, sarei finita io sul pavimento, ma, dato che oggi è il mio compleanno, posso stare seduta sul letto.
Stiamo più o meno discutendo della festa di questa sera, quando zia Ginny irrompe nuovamente nella stanza.
“Visita per Rosie!” esclama, sorridendo. Inarco un sopracciglio, scettica. Chi può esserci, alle cinque del pomeriggio, che viene a fare visita a me? Ma dietro la sagoma di zia Ginny si vede il perfettissimo, bellissimo, fanstacissimo corpo di Victoire Weasley. E se Victoire Weasley è giunta fino a casa Potter il giorno del mio compleanno, invece di dedicarsi ai festoni, be’ … vuol dire solo una cosa: aiuto!
Ok, so che non è particolarmente esauriente come spiegazione. Il punto è che zia Ginny non può trascinarmi di là con Victoire, no. Non voglio essere di nuovo la sua cavia.
Lo so che Lily pagherebbe per esserlo, ma, cavolo, io non sono Lily!
“Andiamo, Rose. Lo sai” Victoire mi tira per un polso, mentre noto che ha, alla mano,una valigetta dall’aria inquietante.
“Vic, se finisci in tempo, puoi aggiustarmi i capelli?” chiede Lily, alzando la voce, mentre zia Ginny chiude la porta dietro di noi. Riesco appena a scorgere l’occhiata divertita di Scorpius, che la porta si chiude definitivamente.
“Non credo che finirò in tempo, con Rosie” dice la mia adorabile cuginetta e sento le risate provenienti dalla camera “E voi dovete essere là alle sette” aggiunge, eloquente. Io alzo gli occhi al cielo. Come se non lo sapessi.
“Vic, ti posso chiedere come mai quest’anno ti sei degnata di venire qui?” chiedo, mentre zia Ginny ci porta nel bagno, grande e luminoso. L’ha ristrutturato apposta, per lei era troppo morto.
“Per Scorpius” dice e non aggiunge altro. Mi viene da chiederle cosa voglia dire, ma poi capisco che non lo voglio sapere. Mia cugina mi fa sedere sulla vasca da bagno e apre la valigetta.
Dire che c’è un armadio lì dentro è un eufemismo. Credo ci siano almeno dieci armadi quattro stagioni, lì dentro. Non so come abbia fatto a infilare tutti quei vestiti lì dentro, ma, francamente, non è che mi interessi poi tanto. Perché adesso sta per iniziare la tortura e sono più preoccupata di scoprire come ne uscirò che di sapere i trucchi di Victoire.
Lei inizia a guardare i vestiti con aria critica. Li osserva e poi li lancia all’aria. Alcuni mi finiscono in testa, ma evito di protestare.
Arancione, giallo, verde, blu … credo di averne visto anche uno viola melanzana, ma non ne sono sicura. E’ filato via alla velocità della luce.
“Oh, ma perché non c’è mai niente?” esclama mia cugina, infastidita.
Temo che sarà una tortura decisamente lunga.

~

Due ore dopo – due ore, sì! Dannazione, Victoire è tremenda! – ne esco fuori completamente distrutta psicologicamente. Fisicamente … be’, lasciamo perdere.
Victoire mi ha infilato con la forza –io non l’avrei mai indossato – un vestito rosa pastello – rosa, rosa! Capite? – che mi arriva alle ginocchia. Mi sento ridicola così, sembro una bambina di dieci anni. Io odio il rosa, dannazione. Non potevo indossare un vestito nero? Anche blu mi sarebbe andato bene, non mi sarei lamentata. Ma rosa … oh, Scorpius mi prenderà in giro per tutta la sera.
Per non parlare delle scarpe. Sono rosa – mia cugina ha la fissa per le cose abbinate – e alte. Con un tacco di almeno dieci centimetri. Capisco, sono stupende. Meravigliose. Peccato che io debba camminare per il giardino della Tana, non in una galleria d’arte. Temo che inciamperò parecchio, questa sera.
I capelli sono letteralmente orribili. Sono nuovamente tornati ricci, raccolti in morbidi boccoli castani. Avrei preferito che Victoire li lasciasse liberi, ma lei non ha sentito ragioni. Mi ha messo un cerchietto rosa fra i capelli, per cui sembro la sorella scema di Alice nel Paese delle Meraviglie.  Blair Waldorf versione rosa.
Mi sento ridicola.  Ma mia cugina non si è mica fermata qui, no! Mi ha truccata, signori e signore. Truccata. T – r – u –c – c – a- t- a. Esattamente, signori. Il risultato: sembro ancora più ridicola – ciglia innaturalmente lunghe, ombretto rosa sulle palpebre, rossetto rosso sulle labbra, guance rosse (ancora non se per l’imbarazzo di vedermi così conciata o per il fard). Un mostro, praticamente.
E’ con quest’abbigliamento che mi accingo ad entrare nel giardino della Tana. Tutti sono già andati prima di noi e Victoire si è Smaterializzata con me. Mi precede, si avvia velocemente nel luogo “Sorpresa” e mi lascia da sola.
Cammino, incerta e traballante sui miei tacchi rosa, fino al punto X, il punto in cui salteranno tutti fuori e grideranno con tutto il fiato che avranno in gola. Oh, sono esperta di feste a sorprese. Dopo quindici anni, ormai …
Appena metto piede nel luogo X, si accendono le luci che mamma ha magicamente messo accanto ai festoni e – bum! – tutti saltano su, gridando un assordante: “Sorpresa!”
Sorrido, falsa – dopo quindici anni sono diventata brava – e mi porto una mano al cuore.
“Ma che sorpresa!”
I miei cugini ridacchiano – anzi, James trattiene a stento una prorompente risata e rimane serio solo per lo sguardo accusatore di Dominique – e i miei zii sorridono, felici.
In fondo, è questo quello che loro vogliono e io sono disposta a darglielo.
Uno ad uno mi si avvicinano per farmi gli auguri. Mamma, papà, gli zii … quando tocca a zio George scherza un po’ sul mio abbigliamento, poi mi stringe tra le sue braccia e mi fa gli auguri. E poi i miei cugini. Victoire che sorride, soddisfatta della sua opera, Dominique, con un sorriso teso sul volto e la miriade di cugini che ne segue. James mi scompiglia i capelli, dicendo che sto diventando vecchia, Al mi abbraccia, tenero come al solito. Lily saltella e mi stritola in quegli abbracci targati Weasley che io non sarò mai capace di imitare. Mio fratello ride e mi da un pizzico su una guancia. E’ ancora un po’ pallido, ma pieno di vita.
E poi tocca a Scorpius. Sembra che stia aspettando da tutta la sera questo momento. Il mio cuore batte più velocemente, ma non so neanche io perché. Forse perché ho paura che mi prenda in giro per il mio abbigliamento. In fondo, se non lo facesse, non sarebbe Scorpius Malfoy.
Ma lui si ferma a pochi metri da me e mi guarda, stupito. Sembra che abbia avuto una visione, il viso totalmente sconvolto. Passo una mano davanti ai suoi occhi, avvicinandomi, e lui mi guarda in volto.
“Merlino, Rose, sei bellissima”
Credo di essere svenuta.
Sì, insomma, mica mi aspettavo questo! Sapevo che avrebbe fatto commenti sui miei vestiti, ma non questo. Mi aspettavo qualcosa più sul classico: “Sembri un lampadario, così agghindata” o, al massimo, in uno sprazzo di fantasia “Sembri un confetto. Di chi era il matrimonio?”
Ecco, cose del genere.
Ma non certo un “Sei bellissima”. E con quella faccia incredula, come se normalmente non lo fossi!
Scorpius mi fissa ancora sconvolto, mentre io mi rendo conto di essere arrossita come i capelli di Lily.
Intorno a noi, il silenzio, a parte qualche rumore sospetto. Credo che sia papà che si prepara a lanciarsi all’attacco sul mio migliore amico.
“Oh, io …, ehm … grazie” sussurro, imbarazzata, mentre Scorpius mi guarda ancora come se non potesse credere ai suoi occhi. Questo è un insulto bello e buono.
Sembra fulminato. Completamente suonato.
Poi, d’improvviso, si riscuote dal suo stato di torpore e mi sorride, con quel sorriso scintillante, il solito sorriso di Scorpius e mi abbraccia.
“Buon compleanno, Rose Weasley” sussurra al mio orecchio, mentre io divento, se possibile, ancora più rossa.
“Giù. Le. Mani. Da . Mia. Figlia” sento ringhiare papà dietro di me, ma il mio migliore amico ride, divertito, e posa un bacio sulla mia fronte.
E così il mio cuore prese ufficialmente il volo.

~

Quando arriva il momento di scartare i regali, sono tutti entusiasti. Tutti, tranne io, ma quello che penso io è diventato un dettaglio, ormai.
Il primo regalo è quello dei miei genitori. Ha l’aria voluminosa, è pesante tra le mie mani.
“Non è granché …” dice mamma, ma papà le dà una gomitata nelle costole e lei tace. Scarto velocemente la carta blu e rimango senza fiato.
“Ma è …”
“La prima edizione di Storia di Hogwarts” termina mia madre per me, elettrizzata. “So che ci tenevi, ma non lo trovavi da nessuna parte. E allora …”
Wow.
Lo so, non è entusiasmante, ma avere la prima edizione di un libro è così elettrizzante, quasi magico. E’ storia, capite?
No, forse no.
Seguono milioni di regali – sciarpe, cappelli, magliette, una trousse da parte di Victoire. Lily addirittura mi ha regalato una sciarpa che ha fatto lei ai ferri. Dice che le ha spiegato la nonna come si fa. E’ nera, per mia fortuna.
E libri. Tonnellate e tonnellate di libri, come se ne piovessero.
Ma il regalo più bello è quello di Scorpius. Non credevo fosse così dannatamente sensibile, Morgana. Credevo fosse un troglodita.
E’ un quaderno grande. Non fogli di pergamena, ma fogli veri. Ho la sensazione che sia un quaderno Babbano. Ha la copertina completamente nera, ma Scorpius vi ha attaccato sopra un post – it.

Alla mia migliore amica,
Rose Molly Weasley.
Da Scorpius Malfoy.

Alla nostra amicizia, scricciolo.
Questo è per te.

P.S.: Invecchi sempre di più, Rosie.

Rido un po’, divertita, poi apro il quaderno. Il primo foglio è una lettera di Scorpius, ma decido di leggerla più tardi, con calma, nella mia camera. Il secondo foglio è una foto magica. Siamo io e lui che danziamo tra la neve del cortile di Hogwarts. Non ricordavo neanche questa foto. I miei capelli sono letteralmente impazziti, sballottati dal vento e dalla neve. Le nostre facce sono piegate in due risate identiche.
E poi, tra le pagine, ci sono lettere. Lettere e lettere che ci siamo spediti in cinque anni di amicizia, lettere conservate perfettamente, intatte, senza neanche una macchia.
“Scorpius!” esclamo, con voce particolarmente acuta. Mi lancio su di lui e lo abbraccio con tutta la foga possibile. Probabilmente non sarà un abbraccio da Weasley, ma non fa niente, perché Scorpius ride, divertito, tra le mie braccia e mi stringe a sé con dolcezza.
“Credo che ti sia piaciuto” dice, quando io mi scosto da lui. Lo fisso con gli occhi sbarrati.
“Hai conservato tutte le mie lettere? Tutte?”
Non aspetto una risposta e sorrido, intenerita. Il mio migliore amico mi scompiglia i capelli – sotto lo sguardo assassino di Victoire – e sorride, imbarazzato.
Ma l’imbarazzo va via in fretta, mentre mamma scatta una foto a tradimento, sotto lo sguardo furioso di papà.
Fulmino mia madre con lo sguardo e poi la festa riprende a scorrere normalmente, tra gli schiamazzi e le risate.
Scorpius mi stringe la mano e mi sorride, mentre Al – che era qui fino a dieci secondi fa – si dilegua, misteriosamente, lasciandoci soli. Soli, circondati da gente festante.
“Posso ballare con te?” chiede il mio migliore amico, ridendo. Poso la mia mano sulla sua e lo guardo con un sopracciglio inarcato.
“Non c’è musica” osservo, scettica. Lui alza gli occhi al cielo, come a dire che non è un dettaglio essenziale. Ci penso un po’ su, poi mi dico che, be’, è il mio compleanno. Almeno quest’anno devo divertirmi.
“Sei disposto a prendermi prima che cada a terra ogni dieci secondi?” Gli faccio notare le mie scarpe sbarra pericolose trappole assassine. Lui ride ancora e annuisce, mentre iniziamo a volteggiare – lui aggraziato, io terribilmente goffa.
I miei parenti ridono di noi – probabilmente li fa ridere la mia camminata a pinguino – tranne papà, che fissa Scorpius come se volesse sbranarlo, ma a me non importa. Sono con il mio migliore amico, il giorno del mio quindicesimo compleanno e non potrei essere più felice.
Posso chiedere qualcosa di più al mondo?

Angolo Autrice

E finalmente la festa a non sorpresa. Che poi, è orribile, diciamocelo. Questo capitolo non è assolutamente granché, ma a furia di eliminare scene è diventato così. Ecco ù_ù.
La reazione di Scorpius è stata divertentissima da scrivere, forse l’unica parte decente del capitolo. Avevo flash mentali con la sua faccia sconvolta XD.

Azzusam: Non preoccuparti, apprezzo comunque la tua buona volontà per avermi lasciato una adorabile recensione *___* Sono felice che il mio capitolo ti sia piaciuto e spero che anche questo ti piaccia ^^ E sono contentissima che Scorpius sia di tuo gradimento *__*
Bec Hale:
Ma non preoccuparti, non sei obbligata a lasciarmi sempre una recensione, se non hai tempo. Lieta che l’accenno a Veronica Mars ti sia piaciuto. Appena ho sentito quella frase, l’ho associata a Dom. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
maricuccia:
Tanks, sono davvero contenta che i miei personaggi ti piacciano. Spero che il capitolo ti piaccia ^^
lilyluna_4e:
Non ti preoccupare, sono felicissima che il capitolo ti piaccia e spero che ti piaccia anche questo. Sono contenta che il carattere dei miei personaggi sia di tuo gradimento *__*
Yellow_B:
Non preoccuparti, tra poco la storia entrerà nel vivo. Sono lieta che ti piaccia la mia storia ^^

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 – Scoperte incredibili ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 5 – Scoperte incredibili.

Oh, Merlino.
Sono esausta. Anzi, esausta è un eufemismo. Sono completamente stravolta, come se qualcuno mi avesse lanciato uno Schiantesimo. Ecco, esattamente.
Avete presente quella sensazione di essere appena caduti da una nuvoletta dorata, di essere stati sprimacciati per bene e poi atterrati di sedere sulla Terra? Be’, io mi sento così.
“E’ stato divertente” sussurra Scorpius, sedendosi ai piedi del mio letto. Io mi getto sul materasso, stanchissima, senza neanche ascoltarlo.
Annuisco, con espressione intelligente, ma lui capisce che non so di cosa cavolo stia parlando.
“La festa, intendo. E’ andata bene” dice, alzando le spalle e sorridendo, allegro. Non so come faccia ancora a sorridere, io sono così stanca da non riuscire neanche a chiudere gli occhi.
Annuisco di nuovo. Di parlare non ne ho proprio l’intenzione.
“E comunque non hai letto ancora la mia lettera” dice, porgendomi il suo regalo. Già, la lettera. La prima pagina del quaderno.
Non so perché, ma mi fa quasi paura.
“Domani” mugugno, chiudendo gli occhi e voltandomi su un fianco. Lui viene a sedersi accanto a me e mi punzecchia un fianco.
“Tecnicamente è già domani. E’ mezzanotte passata”
Sbuffo e apro gli occhi, prima di afferrare il quaderno che mi porge ed aprirlo, infastidita. Magari così si leva dai piedi.

Cara Rose,
il tempo passa. Teoria banale, dirai, ma vera. Il tempo passa e tu non puoi fermarlo.
Il tempo passa e oggi compi quindici anni. Strano, assurdo. Sono già trascorsi quattro anni da quando ti ho conosciuta?
Oh, se mi ricordo di te! Mio padre, sulla banchina, ti aveva indicata con una smorfia di disgusto.
E’ la Mezzosangue, Scorpius” ricordo che disse. “Vedi di batterla in tutti gli esami”
Non l’ho mai fatto, hai sempre vinto. Sempre la più brava, sempre la migliore; ma questo non mi dà fastidio. Anzi, forse è meglio così. Non sopporterei l’idea di essere migliore di te in qualche cosa – escluso il Quidditch, ovviamente.
Sono sicuro che nessuno di conosce bene quanto me, dato che mi hai stressato per cinque anni consecutivi, ogni giorno. Credo che neanche Al ti conosca così bene. Neanche i tuoi genitori, neanche Dominique.
Perché tu sei la mia migliore amica ed io non ho mai dimenticato nulla che avesse a che fare con te.
Può suonare terribilmente sdolcinato, specie se a pronunciarla – o a scriverla – , questa frase, è un Malfoy – sì, signori, un Malfoy. Sì, l’erede di Draco Malfoy, sì – eppur emi rendo conto di quanto sia vera.
Be’, si, insomma … tu sei la mia migliore amica. So quanto ti costi questo – non fingerò di non aver notato le occhiate assassine di tuo padre, in questi giorni, no – e mi resti vicina ugualmente. Ed io ti ringrazio.
Non ho proprio idea di come tu faccia a sopportarmi, davvero. Certe volte sono insopportabile persino a me stesso, figuriamoci per te. Probabilmente ti ho annoiata già. Ti conosco e so che quando inizio a blaterare tu accantoni il proposito di ascoltarmi.
Ti conosco, no?
Probabilmente questa lettera non sarà commovente, non ti farà piangere lacrime di felicità, non ti catapulterai ad abbracciarmi, commossa.
Però … be’, questa è per te.

Il tuo migliore amico,
Scorpius.

P.S.: Ho conservato tutto le lettere che mi hai spedito. Al mi ha insegnato a fare le fotocoppie o una cosa del genere, perché le originali volevo tenerle io.


Mi stropiccio un po’ gli occhi e guardo Scorpius con un sopracciglio inarcato.
Lui mi fissa, divorato dall’attesa, con un sorriso falso come le borse firmate di mia cugina Molly.
“Scorpius, quante Burrobirre ti sei scolato prima di scrivere questo?” chiedo, guardandolo scettica. Lui ridacchia.
“Dai, lo sai che le Burrobirre sono analcoliche” dice, con un sorrisetto divertito. Poi quel sorriso scompare del tutto. “Non ti piace?” chiede, preoccupato.
“No, mi piace!” mi affretto a chiarire e lui si tranquillizza un po’. “E’ … carino. Leggermente da pazzo, ma molto carino da parte tua”
E poi lo abbraccio, come alla festa, come se non avessi fatto nient’altro in vita mia. Con naturalezza, spontaneamente.
Scorpius ricambia l’abbraccio, ma sembra terribilmente teso. Mi viene da chiedergli perché, ma poi non lo faccio. E non so spiegarmene il motivo.
“Ti dispiace sloggiare, Scorpius? Vorrei dormire” dice Dominique, entrando nella stanza con la sua camicia da notte azzurra che le arriva alle ginocchia. Scorpius si scosta da me e resta a fissarla per un bel po’, mentre mia cugina, ignara, prepara il suo letto per la notte.
Ok, lo capisco. Dominique è per un quarto Veela e, anche se non lo fosse, sarebbe ugualmente bellissima. Sembra un angelo, per Merlino. Boccoli d’oro, occhi di cielo, labbra di ciliegie. E un corpo da favola.
Incrocio le braccia e fulmino il mio migliore amico con un’occhiataccia. Capisco che anche lui, come tutto il genere maschile, apprezzi mia cugina, ma - cavolo! – un po’ di rispetto per me, comune mortale dall’ordinario aspetto.
E, sbaglio, o poche ore prima ha detto a me che sono bellissima?
Sono ufficialmente indignata, quando prendo Scorpius – che fissa ancora Dominique – per il colletto della camicia e lo sbatto fuori, chiudendo la porta con violenza.

~

Ho sete. Una terribile sete.
Mi giro e mi rigiro nel letto, con la gola arsa, ma senza la forza di alzarmi e andare a prendere un bicchiere d’acqua. Merlino, ucciderei per dell’acqua. Un bel bicchiere d’acqua fredda, con la condensa ai lati …
Rivolgo un’occhiata all’orologio. Le tre di notte. Dannazione,perché mi sveglio sempre così presto? Ah, già. Perché sono un’idiota colossale.
Ok, bene. Ora mi alzo. Ora mi alzo sul serio.
Ok, mi sono alzata. Ho poggiato i piedi a terra.
Mi tiro su di malavoglia e non getto neanche un’occhiata al letto di Dominique, tanto so che lei dorme come un ghiro. Solo lei riesce a dormire così profondamente. Cavolo, beata lei. Credo che se anche tutta la famiglia Weasley facesse confusione con tutto l’ardore possibile, lei continuerebbe a dormire, senza neanche disturbarsi un po’.
Scendo velocemente al piano inferiore. La porta della cucina è aperta ed una lieve luce splende dalla finestra, illuminando il pavimento – bene, altrimenti sarei sicuramente inciampata.
Sto per dirigermi lì, in cucina, con il bicchiere d’acqua nella mente come un miraggio irraggiungibile, quando qualcosa mi blocca.
“Dovremmo smetterla”
Rimango sul posto, terrorizzata. Ho sempre il terrore che qualcuno possa scoprirmi, anche se io non sto facendo niente di male, questa è casa mia ed io voglio solo bere. Ma resto comunque terrorizzata. E poi sono curiosa. Terribilmente curiosa, dannazione, per cui mi avvicino lentamente al salotto, richiamata dalla voce di Dominique. Strano, lei è di sopra a dormire.
“Lo so”
Rimango fossilizzata, a pochi passi dal salotto. Vorrei tornare indietro e scappare, vorrei non sapere nulla, vorrei non essere così terribilmente curiosa, ma è troppo tardi. Sono parte anche io di questa commedia, di questo spettacolo messo in scena da loro.
E, senza rendermene conto, un po’ di colpa cade anche su di me. Me la sento sulle spalle, pesante, schiacciante.
Nel buio, riesco a distinguere i boccoli biondi di Dominique.
E’ come se risplendessero di luce propria, nell’oscurità, e rendono tutto più chiaro, anche se non lo vorrei. Vorrei chiudere gli occhi e correre via, pensando che sia tutto un brutto sogno. Vorrei potermi rifugiare nelle braccia di Scorpius, vorrei poter sentire le sue parole rassicuranti. Ma non andrà così, perché i brutti sogni, a volte, diventano realtà.
Perché Dominique sta baciando qualcuno.
E quel qualcuno è James.

~

“Rose hai una faccia da schifo. Cosa ti è successo?”
Dominique mi guarda dalla sua colazione – uova e bacon, è assurdo quanto mangi e come resti sempre dannatamente magra – e inarca un sopracciglio biondissimo, preoccupata.
“Ho dormito male” rispondo, in un sussurro. Ed è la verità. Non ho più dormito per il resto della notte, mi sono stretta nelle spalle ed ho aspettato che facesse mattina. Dominique non è tornata in camera, questa notte. Avrà dormito in salotto, con James.
Stringo i denti, ma faccio finta di nulla. Non posso parlarle, rovinerei tutto. Ho paura.
“Perché non riposi un po’? Non abbiamo nulla da fare, oggi” mi suggerisce Victoire, sedendosi accanto a me con un sorrisetto preoccupato. “A parte renderti presentabile” Fissa con sguardo scettico il mio pigiama verde con gli orsacchiotti e poi distoglie lo sguardo, schifata.
Normalmente avrei difeso il mio pigiama, elencandone i pregi – E’ comodo,non da fastidio e, soprattutto, non mette in mostra tutto, come la vestaglia da notte di una certa cucina – ma ora sono troppo tesa per farlo e accantono l’idea in tre secondi. Vic mi guarda, stupita, poi torna a fissare la sua colazione.
“Allora, neoquindicenne, che si dice?” Scorpius fa il suo trionfale ingresso nella cucina, battendomi una pacca sulla spalla e facendomi correre il rischio di morire soffocata da un biscotto. Bella morte, non c’è che dire.
“Nulla di nuovo” borbotto, arrossendo. Quando mento arrossisco sempre, purtroppo. Sbuffo. Sono quindicenne da un giorno ed è comparso subito un gigantesco scandalo. Peccato che lo conosca solo io.
Guardo il mio migliore amico. Forse dovrei confidarmi con lui, forse dovrei chiedergli consiglio … ma poi lo vedo ingoiare – nell’ordine – due uova, quattro fette di bacon e un bicchiere di latte, tutto in un sol colpo e ci rinuncio, sospirando.
Con chi diavolo potrei parlare? Con chi parlo quando ho un problema?
Faccio mente locale, ma poi mi rendo conto che la soluzione è sotto i miei occhi: con Dominique. Devo parlarne con Dominique. Devo dirle tutto. Deve sapere che io so.
Lei mi guarda dall’altro capo della tavola con un sorrisetto allegro.
E pensare che io sto per distruggerlo.

~

“Dominique?”
Lei alza lo sguardo dai piatti che sta lavando e mi fissa con un sopracciglio inarcato. Mi passa un bicchiere ed io lo asciugo, prima di posarlo tra gli altri bicchieri. Nonna ci ha messo all’opera, ormai. Siamo diventate lavapiatti professioniste.
“Si?” chiede, con voce neutra. Torna a lavare i piatti con foga, ma in ogni movimento leggo la sua felicità. Davvero ho il cuore di distruggerla?
“D0minique, so tutto” sputo fuori, arrossendo e tornando a fissare i bicchieri. Lei mi passa un piatto ed io torno a guardarla, con aria imbarazzata. Il suo volto è corrucciato in un’espressione dubbiosa, gli occhi azzurrissimi leggermente scettici.
“Di cosa?” chiede, sempre con quel tono calmo e misurato. Dominique non perde mai la calma.
“Di te. Cioè, di ieri sera. Dopo la festa” Oh, ma perché non riesco a dire semplicemente di te e James? Non riesco a pronunciare il suo nome. “Sì, insomma, ero scesa per un bicchiere d’acqua alle tre del mattino. Lo so che non è un orario normale e lo so che non sarei dovuta scendere, è tutta irrevocabilmente colpa mia …”
“Rose, posso sapere cosa stai farneticando?”
“Te e James. Ieri sera. In salotto” dico, con il poco fiato che ho dopo le parole a mitraglia che mi sono uscite prima. “Scusa” aggiungo.
Lei diventa improvvisamente pallida e dondola sul posto. Ho la sensazione che stia per svenire, ma lei si tiene ben salda al lavandino, come se fosse il suo unico appiglio.
“No …” Sussurra, senza fiato. Mi guarda con stupore e si tiene ancora ancorata al lavandino, senza staccarmi gli occhi spalancati di dosso. “Rose, io ti posso spiegare, ti prego …”
Non l’avevo mai vista così distrutta. Neanche quando Victoire l’aveva costretta ad indossare i suoi specialissimi capi.
“Lo so che è sbagliato, Rosie, lo so. Non pretendo di dire che non lo è, perché lo è, dannazione. Però ti posso spiegare, ti prego. Non dire nulla a nessuno, per favore …”
Sono senza parole. Dominique sta per piangere.
“Ascolta” mormoro, posando una mia mano sulla sua. “Non importa. Non fa niente, non dirò niente. E’ sbagliato, ok. Ma starò zitta, te lo giuro. Non dirò nulla a nessuno”
“Oh, Rose!” Mi stringe in un abbraccio stritolante, mentre io respiro a fatica. “Ops, scusami”
Si scosta da me e mi sorride, grata.
“Però fa’ attenzione” la avverto, sorridendo. “Non potete pomiciare sul divano!”
Il volto di Dominique si apre in un sorriso più sereno. E’ ancora scossa, ma si fida di me.
“Chi sta pomiciando sul divano?” chiede Lily, entrando in cucina e fissandoci con un sorriso divertito.
“No, nulla. Stavamo parlando di una vecchia puntata di Veronica Mars” dice mia cugina, con naturalezza, passandomi un piatto. Se Lily non ci stesse fissando, completamente sicura delle parole di Dom, le proporrei una carriera d’attrice.
Magari potrebbe vincere l’Oscar.

~

“Da quanto va avanti?”
Dominique si torce le mani, con aria rassegnata. Forse non voleva che qualcuno scoprisse il suo segreto, ma io sono Rose. Rose, la sua migliore amica, la sua cugina più fidata. Può contare su di me. Lo vorrei urlare, ma non lo faccio. Non ha senso farlo.
“Da prima della fine della scuola” mormora, con voce così bassa che faccio fatica a capire. Arrossisce un po’ e giocherella con un lungo boccolo biondo che le cade sul viso.
“Da tre mesi?” chiedo, stupita. Non ci posso credere. Tre mesi ed io non me ne sono neanche accorta. “E non mi hai detto nulla?”
“Non sapevo come avresti reagito. Pensavo ti saresti messa a sbraitare, dicendo che dovevo immediatamente lasciar perdere …”
“Dominique, quella è Victoire, non io” dico, con un sorrisetto. Anche lei accenna ad un sorriso.
“Già, dovevo saperlo che tu non sei capace di urlare” afferma, mentre io storco un po’ il naso. “Sei troppo buona per farlo”
“Ma … come è successo?” chiedo, curiosa. Lei arrossisce ancora. Non l’avevo mai vista arrossire, è incredibile. Vederla arrossire ora è come un trionfo. Sono riuscita a renderla umana.
“Non lo so. E’ una cosa incredibile, credevo di essere pazza, mi sentivo sporca. Non volevo che James lo sapesse, ma poi …” si blocca per un minuto e sorride. “Oh, non sai che gioia che ho provato quando ho capito che James provava i miei stessi sentimenti. E’ stato il momento più bello della mia vita”
Sentir parlare Dominique Gabrielle Weasley in questo modo mi fa venire il voltastomaco. Sì, insomma, Dominique era quella cinica e pessimista, acida e scontrosa, non un’ adolescente alla prima cotta! Merlino, sembra che voglia soffiarmi il posto di ‘romanticona di famiglia’.
“Dominique?”
Lei si volta verso di me con un sopracciglio inarcato ed un sorriso stampato sul volto. Mi fa quasi paura vederla così felice, ma cerco di non darlo a vedere.
“Lo ami?”
Mi guarda con un’espressione divertita.
“Sì. Lo amo”
E non ho il cuore di dirle niente. Né che non dovrebbe essere così, né che sono felice per lei. Rimango in silenzio, a riflettere, mentre Dominique torna a guardare fuori dalla finestra, sorridendo.
E allora penso che se lei è felice … be’, perché dovrei essere io a rovinare tutto?

Angolo Autrice

Salve a tutti. Sono riuscita ad aggiornare in una settimana. Strano, eh? Be’, ormai ho deciso. Cercherò di aggiornare ogni settimana, per evitare di creare attese troppo lunghe – anche se immagino che nessuno scalpiti dalla voglia di sapere cosa succederà nel prossimo capitolo.
Be’, questo capitolo è completamente dedicato a Dominique e James. Non potevo non inserire questa coppia nella storia. Li adoro, semplicemente.

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno0 recensito. Scusate se non riesco a rispondere alle vostre recensioni, ma i compiti mi attendono, purtroppo.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 – Furia sull’Hogwarts Express ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 6 – Furia sull’Hogwarts Express

«Hai preso tutto?»
Sospiro ancora, annoiata. Certe volte mia madre è così assillante.
«Sì, mamma. E se avessi dimenticato qualcosa, potresti sempre spedirmelo» mormoro esasperata. E’ la decima volta che mi fa questa domanda. Ha iniziato questa mattina, a colazione, e ha continuato fino a quando non siamo arrivati alla stazione con mezz’ora di anticipo. Giuro che se lo dice di nuovo mi metto ad urlare.
«Ok. Fa’ attenzione»
Ed ecco, signori e signore, un’altra delle miliardi di frasi che mia madre ripete sempre. Fa’ attenzione. Ma cavolo, sto andando ad Hogwarts, non in una spedizione militare. D’accordo che quando lei era ad Hogwarts, ogni anno, compiva gesta eroiche – pietra filosofale, pietrificazione, Sirius Black, il Ministero, una battaglia e la Battaglia di Hogwarts – ma credo che ora non ci sia più niente di entusiasmante in quel castello.
«Certo, mamma» borbotto, annoiata, e prendo i miei bagagli dal carrello, con un sospiro. Non posso credere che l’estate sia già finita. E’ assolutamente incredibile, sembrava ieri il mio compleanno ed ora si torna a scuola.
Non ne sono entusiasta, ma, tra i tanti punti negativi che non sto qui ad elencare –tanto conosciamo tutti i punti negativi della scuola, non fate quella faccia innocente, là in fondo – c’è anche un gigantesco punto positivo: Lucas Steeval.
Be’, sono un’adolescente. Sono obbligata a prendermi una cotta.
Mentre mamma e papà iniziano a stressare Hugo, io mi guardo intorno. La banchina è piena di gente, specie di genitori – come i miei – che fanno inutili domande ai propri figli e di figli che li guardano, esasperati – come me. Chissà se anche io, un giorno, diventerò una di quei genitori assillanti, chissà se farò anche io, ai miei figli, domande inutili.
«A cosa pensi? » chiede Lily, avvicinandosi a me con un sorriso scintillante. Albus e James ci raggiungono immediatamente. Al fa un sorrisone e mi abbraccia come se non mi vedesse da decenni – in realtà, è solo una settimana che ce ne siamo andati dalla Tana per fare i preparativi. Scorpius era partito di malavoglia – mentre James mi saluta, imbarazzato. Non riesce ancora a digerire che io sappia tutto e sembra sempre a disagio quando si trova con me, nonostante Dominique gli dica che non c’è nulla da preoccuparsi.
«A niente. Guardo un po’ la gente»
Zio Harry e zia Ginny arrivano ,trafelati, spingendo un carrello con tantissimi bagagli. La maggior parte sono di Lily, che è diventata una specie di Victoire in miniatura.
«Deve essere interessante»commenta una voce familiare, con tono mellifluo. Mi volto un po’ e scorgo la figura longilinea di Scorpius, con le mani nelle tasche dei pantaloni neri – evidentemente, i jeans non sono concessi a casa Malfoy.
Suo padre è dietro di lui e ci scruta con irritazione, ma non dice niente, mentre la moglie ci saluta con un sorriso allegro. E’ sempre stata una persona gentile, nonostante il marito che si ritrova.
Come ogni anno, papà si trova faccia a faccia con Draco Malfoy e iniziano a litigare sulla distanza di sicurezza da tenere tra me e Scorpius. Come sempre, dopo minuti di insulti e di rimproveri, giungono alla soluzione comune di ogni anno: dieci metri. Io e Scorpius annuiamo, convinti, ma, senza che i nostri genitori se ne accorgano, ci diamo la mano e ridacchiamo, divertiti.
Lily fa una smorfia alla vista delle nostre mani intrecciate e Al e James fissano Scorpius con un sopracciglio inarcato – il primo – e con un’espressione vagamente feroce – il secondo.
Non so cosa sia preso alla mia famiglia, davvero. Di solito è vagamente normale.
«Allora? Pronti a partire? » chiede Lucy, arrivando in questo momento, trafelata e con i capelli nerissimi in disordine. «Ah, scusate. Ho fatto tardi»
Che Lucy Weasley sia in ritardo non è una novità, per la famiglia Weasley. Sì, insomma, Lucy sarà anche figlia di zio Percy, ma credo che voglia dimostrargli di essere diversa da lui. E’ ribelle, dice. Io la trovo forte, a volte. Tipo i suoi capelli, sono fantastici. Sono neri, di un nero meraviglioso, profondo come quelli di zia Audrey, ma quelli di Lucy hanno alcune striature di un azzurro luminoso, come se si fosse messa delle stelle filanti tra i capelli. Sono stupendi. Una volta ho chiesto a mia madre di farlo, ma lei ha detto che non era il caso, che i miei capelli sono già abbastanza strani senza bisogno di colori strani. Lucy mi ha detto che lei li ha fatti di nascosto, ma io non ci proverei mai.
«La volta che arriverai in tempo tingerò i capelli di Scorpius come i tuoi»borbotto, ridendo della faccia del mio migliore amico.
«Spero che Lucy non arrivi mai puntuale» dice lui, lanciando un’occhiata intenditrice a mia cugina. Lei ridacchia un po’ e inizia a giocherellare con una ciocca azzurra.
«Be’, in effetti, l’azzurro non sta bene con il biondo. Dovresti provare con il rosa. Ci starebbe benissimo»
Lei e Scorpius si guardano e ridono ancora ed io mi sento assurdamente tagliata fuori. E vorrei strozzare Lucy, perché Scorpius è il mio migliore amico e lei non ha diritto di ridere con lui.
Sembro una bambina. Merlino, come sono infantile. Scorpius può ridere con chi vuole, mica esisto solo io.
Che stupida che sono.
Ma, mentre tutti ridono di Scorpius e Lucy, mi sento come se un velo di ghiaccio avesse avvolto il mio cuore.

 ~

«Cosa leggi?» chiede Scorpius, con tono lamentoso. Io lo fisso con un sopracciglio inarcato e torno a leggere il mio libro.
«Un libro» rispondo, secca. Non so perché lo faccio, forse perché mi da fastidio che lui rida con mia cugina, escludendomi.
«Ma va’? Ed io che credevo fosse un mattone» commenta, con un sorrisetto sarcastico sulle labbra. Io lo ignoro. «Rose, tutto bene? »
Lo ignoro ancora. Magari così si sta zitto.
«Rose, ho fatto qualcosa che non va? »  chiede, preoccupato.
«No»
Albus ci guarda, annoiato. E’ evidente, per lui, che i miei problemi, quel senso di dolorosa esclusione, non sono interessanti.
«Rose, ce l’hai come me per Lucy? »spara a caso il mio migliore amico. Questa volta non ho la faccia tosta di rispondere No, perché è la verità. Lui resta a guardarmi in attesa, poi un sorriso ironico si apre sul suo volto teso. «Rose, sei gelosa? »
Io? Gelosa? Di Scorpius, per cas0? Ma per favore! E’ un’idea così assurda, perché dovrei essere gelosa di Scorpius Malfoy e delle sue mille conquiste? Per carità, io non sono affatto gelosa.
«Ah, ah! Beccata! Rose Weasley è gelosa! Rose Weasley è gelosa! Rose- » Chiudo il libro con un tonfo secco, per far cessare quella fastidiosa nenia. Lo fulmino con lo sguardo e lui arretra di un sediolino.
«Sto leggendo Romeo e Giulietta» dico, aprendo di nuovo il libro e immergendomi nella lettura. Scorpius resta a guardarmi con aria stupita, ancora scosso per l’occhiataccia, mentre Al soffoca una risatina in un colpo di tosse fuori stagione. «E comunque, tanto per la cronaca, non sono affatto gelosa»
Dire che Al si spancia dal ridere è un eufemismo.

~

«Ehi, Rosie!»
Mi blocco improvvisamente. D’un tratto, il carrello dei dolci da seguire non sembra più così importante. E pazienza se Al e Scorpius resteranno a bocca asciutta. Farebbe bene a quei due trogloditi mettersi un po’ a dieta.
 Arrossisco furiosamente e mi volto verso la voce con un sorriso radioso.
«Lucas! Da quanto tempo! »
Ok, lo so che mi è uscita la voce di una vecchia comare, non c’è bisogno di farmelo notare. Il punto è che, quando sono con Lucas Ryan Steeval il mio cervello smette di funzionare. E’ come se lui fosse un immenso black – out, non lo so spiegare. Comunque finisce che dico solo cose stupide.
Be’, ma guardatelo, avanti. Chiunque finirebbe a dire cose stupide con lui accanto.
Lucas è alto, spalle larghe e fisico asciutto. I suoi capelli sono di un castano lucente, ricci. Alcuni dei ricci gli ricadono dolcemente sulla fronte e io vorrei allungare la mano e spostarli. I suoi occhi sono di un bellissimo nero black – out, e ogni volta che li posa su di me vorrei mettermi ad urlare. E poi ha un sorriso meraviglioso.
E’ logico che io perda l’uso del cervello. Sarebbe illogico che non accadesse questo.
«Come ti sono andate le vacanze? » mi chiede, divertito, scompigliandomi i capelli. Gesto da fratello maggiore, vero. Ma un giorno riuscirò a cambiare tutto questo, lo prometto. Un giorno Lucas Steeval non mi considererà solo una sorellina minore, promesso.
«Oh, bene. Il solito. Victoire che si diverte a lisciarmi i capelli, feste non a sorpresa, papà che strangola il mio migliore amico … il solito» alzo le spalle e sorrido un po’, mentre lui inarca un sopracciglio.
«Scorpius era alla Tana? » chiede, sospettoso.
«Non l’ho invitato io» mi affretto a chiarire e lui sembra leggermente sollevato. O forse è la mia immaginazione. «E’ stato Al, voleva farmi una sorpresa»
Lui torna a sorridere, allegro. Per un attimo ho pensato che fosse geloso di Scorpius – cosa assurda, tra parentesi. Scorpius è il mio migliore amico ed è un idiota, come si può essere gelosi di lui? -, ma, evidentemente, la mia immaginazione gioca davvero brutti scherzi.
«Be’, è ancora vivo, no? L’ho visto prima »
Ridacchio un po’.
«Sì, lo sai: papà non è un asso nello strangolare i miei amici»dico, divertita. Lui ride a sua volta e il suo volto si apre in un meraviglioso sorriso. Credo che fra poco mi troverò letteralmente sciolta a terra.
«Lo immaginavo» dice, con lo stesso tono ironico. «Strangolerebbe anche me, se venissi? » chiede, con un sopracciglio inarcato.
Lo fisso un secondo, pensierosa, poi immagino il suo braccio attorno alle mie spalle e il viso furioso di papà.
Be’, se papà provasse a strangolare Lucas, … sarebbe un uomo morto.
«Be’, è un padre. E’ autorizzato ad essere geloso della propria figlia» alzo le spalle, evitando la domanda. Non posso mica dirgli: sì, ti strangolerebbe, ma poi lo ucciderei?
Suona quasi come una dichiarazione d’amore.
«Specie se la figlia è carina come te …» aggiunge Lucas, facendomi l’occhiolino. Ok, sto svenendo. Devo urgentemente trovare un appiglio, un qualcosa a cui aggrapparmi, perché credo che le mie gambe non mi reggeranno ancora per molto. Sento delle voci che chiamano il nome di Lucas e lui sospira, rassegnato. «Scusa, a quanto pare non sanno fare a meno di me»
Mi posa un bacio sulla fronte e si volta, per andare in contro ai suoi amici. Si gira un’ultima volta verso di me e mi saluta con la mano, prima di scomparire alla mia vista.
Resto a guardarlo con aria stupita, facendo il punto della situazione.

1.       Sembrava geloso. Forse era solo la mia immaginazione che galoppava liberamente, eppure ho avuto la strana impressione che fosse sollevato quando ho detto che non avevo invitato io Scorpius alla Tana.

2.      Mi ha detto che sono carina. Ok, è poco, lo so. Lo dice sempre anche Albus – e Al è un troglodita, intendiamoci – però … wow. Carina non è poco. So che non è un sei bellissima con la bocca spalancata, però già è qualcosa, no?

3.      Mi ha fatto l’occhiolino. So che è una stupidaggine, che lo fa a tutti, però anche a me! Questo vuol dire che faccio parte della sua eletta cerchia di amici!

4.      Mi ha dato un bacio sulla fronte. Non l’aveva mai fatto prima!

Mi sento molto idiota, mentre saltello verso il mio scompartimento, euforica. Entro con un sorriso da stupida sul volto e rido, per nessuna ragione precisa.
Al e Scorpius alzano la testa dalle loro occupazioni – Al sta leggendo la cronaca del Quidditch minuto per minuto sulla Gazzetta del Profeta, mentre il mio migliore amico controlla le figurine delle Cioccorane – e mi fissano con un sopracciglio inarcato.
«Scusa, ma tu non eri uscita per prendere le mie Cioccorane? » chiede Scorpius, guardandomi con aria accusatoria.
«Sì, ora vado» Resto in piedi, ancora con quel sorrisetto idiota sul viso, in attesa che i miei amici mi chiedano perché sorrido, ma non lo fanno. Sono indignata, ma sono, nello stesso tempo, troppo euforica e devo parlare con qualcuno. «Non mi chiedete perché sono felice?»
«Perché hanno inventato le Cioccorane Deluxe Box? » chiede Scorpius, inarcando un sopracciglio. Io lo fulmino con lo sguardo e mi siedo al mio posto, continuando a sorridere.
«No! » trillo, allegra. «Lucas Steeval mi ha detto che sono carina, mi ha fatto l’occhiolino e mi ha baciata sulla fronte! »
Ometto volontariamente la parte della gelosia, non vorrei che Scorpius iniziasse a vantarsi senza pudore.
Ora mi aspetto un urlo euforico, un sorrisetto, qualcosa, ma i due mononeuroni mi guardano come a dire ‘e allora?’. Li vorrei ammazzare.
«Non dite niente? »  chiedo, delusa.
«Be’ … ecco, un sei carina non è il massimo, Rosie»  mormora il mio migliore amico, imbarazzato.
«Non può neanche competere con quel sei bellissima della festa» interviene mio cugino, mentre Malfoy si tinge di un poco gradevole rosso pomodoro.
«Ehi, ora non stiamo a cavillare. Mi è scappato! » si giustifica quest’ultimo.
Gli è scappato? Gli è scappato un complimento?
Merlino, ho voglia di ammazzarlo.
«Sì, be’, Lucas però ha dimostrato di apprezzarmi» provo a dire, per riportare l’attenzione generale su di me. I due esseri non bene identificati mi guardano scettici.
«Poteva dire la stessa cosa di sua sorella, Rosie»
«In effetti …» aggiunge Scorpius.
Oh, ma cosa hanno? Perché vogliono mandare all’aria la mia felicità?
Quei due dovrebbero essere i miei migliori amici e invece … invece sono Demolitori di Entusiasmi! Sono come dei carri armati che calpestano la mia euforia.
«Bene» dico, indignata, incrociando le braccia sotto al seno. «Benissimo. Sapete che vi dico? »
I due stupidi si voltano verso di me con aria dubbiosa.
«Le Cioccorane prendetevele da soli»
E mi volto definitivamente dall’altra parte, a guardare il finestrino, mentre dietro di me avverto il rumore di risatine soffocate. 

~

«Ehi, come mai da sola? »
Dominique entra nel mio scompartimento con passo elegante, leggiadro. Non mi arrenderò mai all’idea di essere l’unica in famiglia a cadere ad ogni passo. Possibile che siano tutti così dannatamente eterei e solo io cada ogni cinque secondi?
«I trogloditi sono andati dagli amici Serpeverde di Al» borbotto, mentre mia cugina si siede, elegantemente, accanto a me. Inclina un po’ la testa verso sinistra e inarca un sopracciglio.
«E ti hanno lasciata qui, da sola? » chiede, indignata. Rido un po’.
«Sono arrabbiata con loro e non sarei andata comunque con loro da quei palloni gonfiati» dico, furiosa. Dominique ridacchia, divertita, e si appoggia delicatamente allo schienale.
«E perché saresti arrabbiata con loro? » domanda, scettica. Ed io mi ritrovo a spiegarle tutto, indignata. Lei annuisce, comprensiva, con l’aria di chi ha capito tutto.
«Be’, un po’ hanno ragione»ammette, candidamente, scrollando le spalle esili. Io resto a guardarla a bocca aperta. Dannazione, cosa hanno tutti oggi? Cos’è, la giornata del Mettiamoci Contro Rosie?
«Cosa? » chiedo, ancora più indignata di prima. Dominique scrolla nuovamente le spalle e mi guarda, dubbiosa.
«Be’, un sei carina non è il massimo. E ha ragione Al, quando dice che non può competere con quel ‘sei bellissima’ di Scorpius» si giustifica, storcendo il naso.
«Ma Scorpius ha detto che gli è scappato! Scorpius ha un solo neurone! » strepito, arrabbiata. Non capisco neanche perché me la prenda tanto, forse solo perché voglio avere sempre ragione.
«Be’, proprio per questo è meglio, no? »
«Perché ha un solo neurone? »
«No, stupida. Perché era inaspettato»
Resto in silenzio a guardarla, con aria dubbiosa.
«Anche Lucas è stato inaspettato» commento, ma Dom scuote la testa.
«Di’ la verità: cosa ti ha sorpresa di più, l’occhiolino di Lucas o lo sguardo ammirato di Scorpius? »
Resto in silenzio. So che ha ragione e mi da terribilmente fastidio.
Ciò significa che anche Scorpius aveva ragione. Oh, dannazione. Ora gli devo un pacco di Cioccorane.

 

Angolo Autrice

Ecco il nuovo capitolo. So che non è granché, ma è un capitolo di passaggio. Eh sì, le vacanze che sembravano tanto meravigliose per Rosie sono già passate ed ora si torna a scuola. Lei è allegra e fiduciosa [ e arrabbiata, aggiungere]. Poverina, non sa cosa le capiterà quest’anno * risata malvagia*.

Angolo Ringraziamenti

PiperHG: Oh, be’,  tutta quella felicità, il mondo visto da un paio di occhiali rosa – magari con la montatura a cuoricino come nei cartoni animati – non era affatto previsto, devo dire la verità. Inizialmente, credevo di dover far litigare Rose e Dominique, ma poi mi sono resa conto che una cosa del genere non era da Rose, perché, anche in Only Hope, è sempre stata dalla parte di Dominique. Per cui … tutto il mondo si tinge di un’inaspettata felicità!  Grazie mille per la stupenda recensione <3


Yellow_B:
Purtroppo me lo sono scelta io, il Classico, quindi è anche normale avere compiti a palate ^^ Ti ringrazio per la recensione <3. Eh, Scorpius è uno di quei tipi che hanno pensate geniali una volta ogni dieci anni, ma, in qualunque modo, ha comunque ragione. Ovviamente, io amo Scorpius <3 solo che devo vedere dalla parte di Rosie. Ancora grazie <3


Azzusam:
Grazie per la recensione <3. Scorpius … be’, non faccio spoiler, però vedrai nei prossimi capitoli – anche se credo che in questo capitolo si capisca anche qualcosa. Dominique e James sono fantastici, una delle mie coppie preferite. Non potevo non inserirle ^^ Ancora grazie *__*


_Bells_
: Lo so, questi capitoli iniziali sono piuttosto lenti, ma tra poco la storia inizierà a prendere un ritmo più veloce. Rose troppo Mary Sue? Non saprei, io ho cercato di renderla più umana possibile: è goffa, ingenua, non si veste per niente bene e non cura minimamente il suo aspetto fisico – come le dice sempre Victoire – e non appare mai bellissima e stupenda, o che so io. Mi piacerebbe sapere cosa è Mary Sue di Rose, per te.  Comunque, grazie per avermelo fatto notare <3

 

Ok, ho finito.
Ah, ultima cosa: che ve ne pare di Lucas?

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 – I sogni son desideri … ma anche no ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 7 – I sogni son desideri … ma anche no

Lucas si avvicina con passo veloce, eppure così elegante. I suoi capelli, nonostante la corsa, sono ordinatissimi, tranne i soliti ricci che gli ricadono dolcemente sugli occhi nerissimi. E’ meraviglioso come al solito.
Il sorriso che mi rivolge è il più bello che mi abbia mai dedicato.
«Rose …» mi chiama, col fiatone. Mi avvicino a lui con un sorriso rassicurante, il mio incedere non è goffo come sempre, ma elegante e armonioso. «Ho capito una cosa»
Lo guardo, in attesa. Lui mi sorride e prende il volto fra le mie mani con dolcezza. La sua stretta è calda, dolce, delicata come un soffio d’aria. E i nostri occhi sono incatenati.
«Cosa? »chiedo, con voce vellutata. La mia voce, oggi, è meravigliosa, non la solita voce isterica che mi ritrovo.
«Ho capito …» fa una pausa per sistemarmi un boccolo perfetto dietro l’orecchio. «Ho capito che ti amo»
Lo guardo con un sorriso stampato sul viso. Sono talmente felice che credo di star per scoppiare.
«Anche io ti amo, Lucas»
Lui attira il mio volto verso il suo. I nostri visi sono vicinissimi, i suoi occhi sono ad un centimetro a pochi centimetri dai miei, di un nero stupefacente. Chiudo i miei occhi e mi avvicino, in attesa di quel tanto sospirato bacio. Tutto intorno a noi sembra brillare di una luce nuova, bella, fantastica. E’ come nelle favole, tutto luccica.
E lui sta per baciarmi, è tutto così perfetto, quando …

«Ehi, Rose! Sono le sette del mattino, che ne dici di alzarti? »
Sapete una cosa? Sognare è davvero una fregatura.
Cioè,  è la cosa più stupida che un essere umano dotato anche di una minima porzione di cervello – anche di una minima porzione di neurone, se vogliamo – possa fare. Perché quando ti risvegli dal sogno, piombi nella realtà. E la realtà non è mai come quello che stavi sognando.
Ed è una enorme, colossale fregatura.
A questo penso mentre mi alzo dal letto con aria rassegnata e raccatto dal baule la mia divisa, prima di fiondarmi in bagno ad infilarla.
Sognare è un’enorme perdita di tempo e di salute. E, soprattutto, un enorme spreco di felicità. Perché, se tu i l giorno prima sei felice e contenta che lui ti abbia fatto l’occhiolino, dopo il sogno sei decisamente depressa.
Sono davvero depressa, mentre mi infilo con muta rassegnazione le mie calze e poi la gonna nera della divisa.
Non è affatto giusto che io debba sognare cose che mi fanno solo male. Non potrei sognare Scorpius che diventa un enorme Troll di montagna e svegliarmi il giorno dopo, felice come una Pasqua che il mio migliore amico sia il solito troglodita di sempre?
No, vero?
Abbottono velocemente la camicia bianca e poi infilo il maglioncino nero, mentre la mia espressione passa da un ‘ rassegnato andante’ ad un ‘furioso vivacissimo’.
Afferro il primo pettine che trovo a tiro – è quello di Amanda Corner, ma se ne comprerà un altro, non mi interessa in questo momento – e inizio a torturare i miei capelli, certa che quella roba di plastica vi rimarrà incastrata. Fortunatamente, non succede e i miei ‘ricci spaventosi’ – come li chiama Victoire – sono adorabilmente pettinati e mi ricadono lungo la schiena decisamente elettrici. Be’, non si può volere tutto dalla vita.
Sospiro e ripenso al sogno di questa notte. Dannata Amanda, quel cuscino in faccia poteva gettarmelo solo un secondo più tardi! Il tempo di baciarlo e poi avrebbe potuto svegliarmi anche con una palla di cannone dritta in faccia, ma non ad un secondo da una pomiciata che intendeva essere storica.
Dannazione, voglio che succeda. Mi siedo per terra e mi prendo la testa fra le mani, rischiando di mandare all’aria il lavoro che ho fatto prima col pettine. Voglio che accada, voglio che Lucas Steeval mi baci e mi dica che ha capito di essere innamorato di me.
Peccato questo accada solo nei sogni.

~

Quando io e Dominique entriamo in Sala Grande per la colazione, la scena non cambia di una virgola dall’anno scorso. Miliardi di teste si voltano ad osservare la mia adorabile cugina, che cammina velocemente guardando dritto davanti a sé, e – ovviamente – ignorano me, povero essere umano dalla dubbia avvenenza.
Mi siedo, con un sospiro rassegnato, al tavolo dei Corvonero, accanto al mio migliore amico che ridacchia della mia espressione. Scorpius mi passa una fetta di pane tostato e mi scombina i capelli – il suo solito modo di salutarmi. Bene, dovrò ammazzarlo. Lentamente, in modo che soffra.
Possibile che debba mandare all’aria i miei tentativi di rendere i miei capelli vagamente normali?
«Buongiorno, Scorpius» dico, fredda. Lui scuote la testa e continua a mangiare il suo pane tostato, come se nulla fosse. Scorpius è una serpe, nonostante sia stato smistato a Corvonero.
Ah, quante risate mi feci quando il signor Draco Malfoy scoprì che il suo fedele rampollo, uguale a lui in tutto e per tutto, era un Corvonero! Credo che la Strillettera che ricevette Scorpius sia ancora leggenda, qui ad Hogwarts.
«Cosa abbiamo oggi? »chiedo, guardandolo con un sopracciglio inarcato. Lui scrolla le spalle, mentre il professor Paciock raggiunge il nostro tavolo e ci porge i nostri orari. Gli sorrido, grata, per poi guardare il foglietto che mi ha appena consegnato.
«No! »  esclamo, disgustata. Scorpius sobbalza e si volta verso di me, stupito. «Due ore di Pozioni insieme ai Serpeverde! »  mugugno, tetra. Il mio migliore amico ridacchia e torna a mangiare, mentre io sono sempre più inorridita. Due ore di Trasfigurazione, due di Cura delle Creature Magiche – quest’ultima con i Grifondoro. Bene, avevo proprio voglia di sentire i bla bla di Lucy.
Ma che schifo di orario!
“«Senti, siamo in ritardo. Andiamo? »chiedo al mio migliore amico. Lui guarda con aria triste la quarta fetta di pane tostato che stava per addentare, poi fissa il mio orologio con un sopracciglio inarcato.
«Siamo in ritardo? Rosie, mancano ancora venti minuti! »  esclama, stupito. Faccio un gesto della mano come a liquidarlo, poi lo afferro per il colletto della divisa e lo trascino nell’aula di Pozioni, mentre lui, di tanto in tanto, si lamenta di non aver finito di mangiare.
«Ehi, ragazzi»
Al è già seduto al suo posto, ordinato e perfetto – tranne per i capelli, che, a dir la verità, se ci avessi lanciato uno Schiantesimo, sarebbero più ordinati.
Al è un Serpeverde, sì. E’ assurdo, perché ho sempre pensato che lui sia troppo buono per finire a Serpeverde. Al massimo, se non Grifondoro, ce lo vedevo a Tassorosso, ma non a Serpeverde. Eppure lui sembra terribilmente entusiasta e ha fatto amicizia con tutti.
Certe volte mamma mi dice di prendere esempio da Al, che fa amicizia facilmente, ma io non ci riesco. Cavolo, non sono come lui!
«Al» lo saluto con un cenno della mano, mentre mi accomodo nel banco dietro il suo, seguita da Scorpius. Mio cugino mi fissa con un sopracciglio inarcato, come a chiedermi cosa c’è che non va. «Niente, Al. Solo un sogno» borbotto, mentre lui annuisce con aria saputa.
«Hai fatto un incubo? » chiede il mio migliore amico, preoccupato. Scuoto la testa e mi appoggio con i gomiti sul tavolo.
«Magari» sussurro, tetra. «Ho sognato che Lucas Steeval mi dichiarava il suo amore»
I miei due migliori amici soffocano una risata dietro un colpo di tosse fuori stagione e si guardano come se stessero scoppiando.
«Ok, basta con quelle facce! Sembra che abbiate ricevuto una fattura Orcovolante! Ridete e fatela finita! » dico, indignata, nascondendomi il viso tra le mani. Sento che Scorpius e Al iniziano a ridere a crepapelle ed io mi sento terribilmente indignata. Mi stanno prendendo in giro, dannazione.
Ma lo fanno sempre, quindi …
«Ehilà! »
Melinda Zabini entra con il suo solito passo elegante e sorride Scorpius con il solito sorriso civettuolo. Alzo gli occhi al cielo e lei mi sorride, allegra.
«Ciao, Mel» mormoro, mentre lei, con un movimento fluido, si siede al posto lasciato libero accanto ad Al. Accavalla le gambe, con eleganza, e sorride.
Sono certa che prima o poi mi verranno i complessi, dato che sono circondata da persone terribilmente eleganti. Sono l’unica che inciampa ad ogni passo?
«Ehi, Rose! Carini i tuoi capelli! »mi dice la ragazza, indicando i miei ricci impossibili. Le riservo un’occhiata truce e lei sorride un po’.  Melinda Zabini non è esattamente la persona con cui mi trovo più a mio agio, ma è amica di Al e di Scorpius e sono costretta a sopportarla. Vorrei che il mio migliore amico si accorgesse di quanto lei gli muoia dietro, ma ho ragione a dirmi che, certe volte, gli uomini sono davvero ciechi.
Mel sorride ancora a Scorpius, mentre si attorciglia attorno al dito un perfetto boccolo nero, senza ombra di crespo. La invidio. La invidio per quei perfetti boccoli neri, per quegli occhi azzurri che non avrò mai, per quella pelle bronzea e perfetta che mi è negata. Vorrei essere lei, perché così Lucas si accorgerebbe di me.
Ma sono costretta ad essere Rose Weasley e non posso farci nulla.

~

Bene.
Anzi, benissimo.
Non potrei essere più felice, davvero. Sarei ancora più felice solo se Lucas venisse da me e mi confessasse di essersi innamorato di Scorpius e mi invitasse al loro matrimonio in Spagna.
Se non si era capito, sono furiosa.
«Da cosa iniziamo? » chiede Melinda, sorridendomi esitante.  Sfoglio un voluminoso libro della biblioteca e sospiro. Ci voleva davvero questa ricerca di Pozioni con Melinda Zabini.  No, davvero. Sono letteralmente entusiasta all’idea di dividere un tavolo della biblioteca con Miss Scorpius Guarda Come Sono Bella!
«Da qui» le indico, furiosa, il volume che ho tra le mani, prima di continuare a sfogliarlo. Lei mi guarda con un sopracciglio inarcato, mentre giocherella ancora con quei perfettissimi boccoli neri.
«Uh. Ok»Caccia fuori piume e pergamena e mi sorride, in attesa. Io la fulmino con lo sguardo e sospiro, cercando di calmare la mia furia.
«Passami un foglio, che iniziamo» dico, con voce da funerale. Lei obbedisce e mi passa anche piuma e inchiostro, prima di chiedermi se può fare qualcos’altro. Stupita dalla sua gentilezza, le dico – con voce calma – che può cercare altre notizie sulla Pozione da cercare nei volumi che ho disposto sul tavolo. Lei annuisce, convinta, e inizia a cercare.
Inizio a scribacchiare un paio di appunti, per ricordare meglio quello che dovrò scrivere e per un po’, io e Melinda, lavoriamo in silenzio, poi la sento schiarirsi la voce e sobbalzo.
«Senti, Rose …» inizia, con voce esitante. Ecco, ora capirò il motivo per cui si è dimostrata tanto gentile. Forse vuole che le lasci copiare il tema di Trasfigurazione e sta cercando di comprarmi con la gentilezza.
«Sì? » chiedo, inarcando un sopracciglio, ma continuando a scrivere senza sosta.
«Mi chiedevo se per te fosse un problema …» Vedo con la coda dell’occhio che si sta torturando le mani perfette – con una manicure perfetta, ovviamente  -  e che sembra seriamente esitante. Ma cosa ci vuole a chiedere un tema? Non siamo mai state grandi amiche, sì, ma non pensavo si facesse tanti scrupoli a sfruttare le persone. «Sì, insomma, ti darebbe tanto fastidio se invitassi Scorpius ad uscire con me ad Hogsmeade? »
Eh?
No, aspettate un attimo. Torniamo indietro, per favore.
Ha seriamente detto che vuole invitare Scorpius ad uscire con lei? Ad Hogsmeade?
Stiamo sicuramente scherzando, vero?
Mi volto verso di lei, ma il suo volto non ha la tipica espressione da ‘ scherzavo! Te l’ho fatta anche stavolta’. E più un’espressione ‘ non che mi importi il tuo parere, ma dato che sei appiccicata a Scorpius come una cozza allo scoglio ...
Ma davvero ha intenzione di uscire con Scorpius? Il mio Scorpius?
Aspetta, cancella l’ultima frase. Scorpius non è mai stato mio, né mai lo sarà. Punto. Fine della storia.
«Rosie? »Mi sventola una mano davanti agli occhi e mi fissa con un sopracciglio inarcato. Mi mordicchio il labbro inferiore e poi la guardo stupita.
«Vuoi davvero uscire con Scorpius? Con un troglodita? »chiedo, cercando di non far capire che, be’, forse mi darebbe un po’ di fastidio vedere lei e il mio migliore amico appiccicati come due caramelle gommose di Mielandia. Ma perché Scorpius è mio amico, chiariamoci. Non perché io provi qualcosa per lui che vada aldilà della semplice amicizia e bla bla bla.
«No! Non mi darebbe alcun fastidio! » esclamo, falsa come al solito. «Anzi, sarei felice per Scorpius! »
Non sarei per nulla felice per Scorpius se si trovasse Miss Hogwarts come ragazza, ma perché è mio amico.
«Oh, meno male. Pensavo che ci fosse qualcosa tra voi due, sai. …»
Sai cosa?
Non c’è, non c’è mai stato né mai ci sarà qualcosa tra me e Scorpius! Dannazione, diamo davvero quest’impressione? Quante volte devo ripetere che lui è il mio migliore amico, eh?
«Non c’è mai stato nulla tra noi. Lui è il mio migliore amico. Nient’altro. Punto» dico, con tono eloquente e Melinda annuisce, allegra. Certo, inviterà il mio migliore amico ad uscire con lei. Bene, benissimo.
Sapete una cosa? Credo che io inviterò Lucas Steeval ad uscire con me.

  ~

«Volevi vedermi? »
No. No. No.
«Uhm, no? » sembra quasi una domanda. Lucas mi fissa con un sorrisetto sul volto e si siede accanto a me, sul divano della sala Comune.
«Strano. Mark ha detto che mi stavi cercando» osserva,  sorridendo. Mark ha urgentemente bisogno di essere ucciso. Ora. In questo momento. Potrei uscire un attimo dalla Sala Comune con una scusa, uccidere il migliore amico di Lucas e sbrogliare questa situazione da filmetto adolescenziale di serie Z.
«Io non ti stavo affatto cercando! » dico, con un tono di voce piuttosto stridulo. Ok, la verità è che lo stavo cercando. Ed anche da un bel po’, a dire il vero.
Spinta dalla determinazione di Melinda di chiedere a Scorpius di uscire con lei, mi sono fatta forza e mi sono chiesta perché non potessi farlo anche io. Così ho girato per tutto il castello in cerca di Lucas e, quando ho incontrato il suo migliore amico, Mark Spancer, gli ho chiesto, molto poco gentilmente, di riferirgli che lo stavo cercando.
Solo che ora mi è passata tutta la determinazione. Perché, ok, un conto è che Melinda Zabini inviti Scorpius Malfoy ad Hogsmeade, un altro è che Rose Weasley inviti Lucas Steeval.
Perché, punto uno, ci si aspetta quasi che Melinda e Scorpius si mettano assieme.
Punto due, sono amici da sempre.
Punto tre, hanno la stessa età.
E io, questi tre punti, non li ho.
Io e Lucas siamo completamente agli antipodi. Io sono sfigata, lui no.
Ci conosciamo da quando io gli ho casualmente – volontariamente – pestato un piede – per attirare la sua attenzione – quando avevo tredici anni.
E, per ultima cosa, lui ha diciassette anni.
Ecco.
«Oh, be’. Mi avrebbe fatto piacere parlare un po’ con te» dice, scrollando le spalle e storcendo il naso.
Scema, scema, scema.
Se non ci fosse lui qui, probabilmente già mi sarei picchiata con la prima cosa a portata di mano.
«Ma puoi sempre parlare con me, lo sai! » dico, di slancio. Lui si volta verso di me e mi sorride, per poi tornare a sedersi mollemente accanto al mio minuto corpo.
«Sono contento di avere un’amica come te» dice, stringendomi la mano e ridendo un po’. «Sai, a volte mi guardo intorno e penso che non posso parlare con nessuno»
«In che senso? » gli chiedo, incuriosita.
«Sai, sono un uomo, no? I miei amici, sì, con loro posso parlare, mi ascoltano, comprendono …»
«Ma? » domando, dolcemente. Lui si volta verso di me e sorride, un po’ amaro.
«Ma ho la sensazione che non capiscano mai fino in fondo. Invece con te è diverso. Tu sai … dare senso ad ogni mia parola stupida. Tu sai come mi sento. Tu sai aiutarmi. Per questo mi piace parlare con te»
Lo guardo, un po’ commossa a dire il vero, e gli stringo la mano.
«Sai che sono sempre pronta ad aiutarti, vero? »
Lui annuisce, con un sorriso intenerito sul volto adulto, e mi stringe con più forza la mano.
«Lo so. Tu sei la migliore amica che potessi mai trovare»
E tanti saluti al proposito di invitarlo ad Hogsmeade.
Se becco chi ha detto che i sogni son desideri …

Angolo Autrice

Ok, ok.
Melinda Zabini ha ufficialmente fatto il suo debutto nelle mia storia, ma non escludo che ci sarà in qualche altra storiella …
Che ve ne pare di lei? E di Lucas, ancora una volta? Lo so che ve l’ho già chiesto, ma questa volta ho approfondito un po’ – di pochissime righe, lo so – il suo rapporto con Rosie.
Nella parte del sogno, ho volontariamente descritto Lucas e Rosie – attraverso le parole di quest’ultima, ovviamente – come Mary Sue e Gary Stue, perché, non so voi, ma nei sogni mi è capitato di sentirmi grinzafichissima, anche se nella realtà non è mai capitato.

Angolo ringraziamenti

Yellow_B: Anche tu il classico? Oh,ti capisco. Non so come sia andata a ficcarmi di mia volontà in questo enorme casino XD. Scorpius ha la rara capacità di cadere sempre in piedi, qualunque cosa faccia. Ha la fortuna di avere la ragione sempre dalla sua parte, beato lui. Io non sono affatto così, vorrei esserlo – anche se spesso mi esce spontaneo un ‘io ho sempre ragione’ del tutto immotivato XD. Lieta che Lucas ti piaccia e che non si antipatico. Un misto tra Edward e Emmett Cullen? Ti rendi conto che così mi fai saltare di gioia? No, perché sono due personaggi che ammiro molto – più il secondo che il primo, ma non stiamo a cavillare su i dettagli ^^
Grazie per la recensione **

 Azzusam: Non  faccio spoiler della trama, ma noterai tu stessa, col passare dei capitoli, quante ne dovranno passare Rose e Scorpius, che sono due tontoloni come non se ne sono mai visti XD Be’, è ovvio che Rose sia gelosa. Il suo è il tipico comportamento di chi vuole nascondere la propria gelosia dietro la maschera dell’indifferenza, ma so per esperienza personale che non funziona mai.  Sono d’accordo, Lily come Victoire è una visione piuttosto inquietante, soprattutto per Rosie XD

Pink Lela: Grazie mille ** Lucas è il classico tipo simpatico e fantastico, un connubio irresistibile per la povera Rosie, anche se Scorpius, con quel ‘Sei bellissima’ … diciamo che ha un po’ sbaragliato la concorrenza, anche se la nostra protagonista deve ancora capirlo XD

HeRmIoNe LuNa :Ok, non so da che parte incominciare per ringraziarti della tua recensione. Mi sento un po’ confusa, come se fossi stata sballottata qua e là. Davvero tutti questi complimenti sono per me? Ti rendi conto di come stia saltando per casa, allegra e felice? Seriamente, sembra che mi siano spuntate le ali XD e non vorrei far preoccupare i miei genitori ^^  Grazie mille per tutti questi complimenti. Non faccio spoiler per il resto della trama, ma credo che lo scoprirai da sola, leggendo. Così obbligherò tutti a leggere * risata malvagia in dolby surround * .  Sei telepatica, sai? Anche io, prima che mi venisse in mente di scrivere il nome di Blair Waldorf, pensavo a lei. Sarà che sono diventata dipendente di quella serie e non passa giorno senza che io mi veda una puntata, ma avevo il suo nome in testa ancor prima di scriverlo ^^
Al e Scorpius sono due trogloditi che non hanno speranza di arrivare ad un livello migliore. Si accontentano di rimare demolitori di entusiasmi, squartatori di felicità altrui. Anche se hanno ragione, eh ^^
Sarò più che lieta di leggere le tue recensioni, non preoccuparti ^^
Spero che anche questo capitolo ti piaccia * fa gli occhioni da cucciolo abbandonato con tanto di palpebre sbattenti stile Sebastian nella Sirenetta *

lilyluna_4e: Ma non preoccuparti, non sei obbligata a recensire. Mi basta sapere che la mia umile creazione ti piaccia ** Anche tu a Roma? Che coincidenza! Io ci sono stata venerdì scorso, a vedere la mostra di Giulio Cesare – e capisco quando dici sette ore di pullman. E’ stato una faticata arrivarci, anche se non è molto lontana.
Grazie mille per i complimenti, sei fantastica ** Spero che il piccolo scorcio di Lucas alla fine del capitolo sia servito a farti un giudizio più ampio del mio personaggio ** In ogni caso, mi auguro che questo capitolo ti piaccia.
Ah, puoi chiamarmi Federica, se vuoi – e qualunque soprannome/nomignolo da esso derivato. Non sei obbligata ad usare il mio nick  ^^

Per ora ho finito,
ma ci vediamo la settimana prossima.
Forse.
[Eh, sì. Con Pasqua di mezzo non so se riuscirò a scrivere]

Alla prossima,
Eliatheas [ o Federica, come preferite]

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 – Di una gelosia che non esiste e strani rimedi per evitarla ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 8 – Di una gelosia che non esiste e strani rimedi per evitarla

«La sai la novità?» chiede Scorpius, mentre io cerco di far entrare nella mia borsa – già stracolma di libri – l’ennesimo voluminoso tomo preso in prestito dalla biblioteca. Mi ritrovo a sperare ardentemente che non sia la novità che immagino io, ma che Scorpius sia sorpreso perché ha preso una E in Trasfigurazione. Speranza inutile, sì. Scorpius Malfoy non potrebbe mai prendere una E, avanti. E’ … impossibile, ecco.
«No? » sembra quasi una domanda. Prego che Melinda non abbia improvvisamente deciso di adottare il famoso ‘Carpe diem’ come filosofia di vita e che non abbia invitato Scorpius ad Hogsmeade oggi. O ieri. O domani, spero irrazionalmente.
Il mio migliore amico ridacchia divertito, poi prende la borsa stracolma di libri dalle mie mani e se la mette sulle spalle, in un gesto di una gentilezza assolutamente fuori dal comune.
«Melinda mi ha invitato ad Hogsmeade»
E’ inutile stupirsi. Lo sapevo. Lo sapevo, quindi non ha senso stupirsi.
Continuo a ripetermelo come una litania, per accertarmi di averlo capito.
Eppure … eppure mi ritrovo a spalancare la bocca, come se fossi davvero sorpresa. Lo guardo stupita, mentre lui ridacchia ancora, divertito del mio stupore.
Be’, in effetti sono stupita. Credevo che Melinda avesse almeno la decenza di aspettare qualche settimana. E invece sono trascorsi solo due giorni e lei già si avventa sul mio migliore amico come la Piovra Gigante.
«Dai, non fare quella faccia! » dice Scorpius, prendendomi in giro. Lo incenerisco per un attimo con lo sguardo, poi torno calma. Prendo un bel respiro e gli chiedo se lui ha accettato.
Domanda sbagliata.
Mi guarda come se al mio posto fosse comparso uno degli adorabili Schiopodi Sparacoda di Hagrid.
«Certo che ho accetto, Rosie! » esclama, indignato, guardandomi stupito. «Non c’è alternativa» aggiunge, improvvisamente cupo.
Lo guardo, stupefatta. Non ha mai usato un tono simile con me, mai. Neanche quando abbiamo più volte litigato. E’ come se tutta la sua allegria fosse improvvisamente evaporata, fuggita via da lui. E lui mi guarda, a metà tra il malinconico e il divertito, con quel sorriso amaro sul volto che mi fa venire voglia di piangere, di urlare, di strattonargli la camicia e chiedergli cosa ci sia che non va.
Ma non lo faccio.
«Cosa intendi dire? » chiedo, una volta recuperata la calma. Metto sul viso una maschera di tranquillità  che non mi appartiene e lo guardo, in attesa.
«Nulla. Assolutamente nulla» mormora, con aria assente. Poi torna quello di sempre, un sorriso allegro illumina il suo volto pallido, ma non arriva ai suoi occhi. Due laghi verdi ghiacciati di preoccupazione. «Allora, tu non hai intenzione di invitare Lucas, vero? »
Lo guardo con un sopracciglio inarcato, ancora sorpresa dal suo istantaneo cambiamento, poi distendo il mio volto in un sorriso.
«Mi sa di no, Scorpius. Non posso» mormoro, afflitta, cercando di ignorare il mio cuore che protesta, debolmente. Il mio cuore non si arrende, no. Eppure io sì. Perché non posso andare d’accordo con il mio cuore? Perché devo sempre essere divisa in due?
«E perché mai non potresti? » chiede lui, leggermente ironico. Io alzo gli occhi al cielo, mentre insieme entriamo in Sala Grande per la cena.  Albus ci fa ciao – ciao con la manina dal tavolo dei Serpeverde, mentre io e Scorpius ci sediamo a quello dei Corvonero.
«Perché lui ha diciassette anni» sospiro, mentre il mio migliore amico poggia la mia borsa accanto ai miei piedi.
«E allora? » lui scrolla le spalle, mentre si serve di patate e riempie un bicchiere di succo di zucca. «Non mi pare che questo abbia mai impedito il fiorire di un amore. Mia madre è di due anni più piccola di mio padre, lo sapevi? »
«Sì, ecco, Scorpius … non è che i tuoi genitori siano l’esempio migliore di un amore fiorito, ecco»
«E tua madre è più grande di un anno di tuo padre, no? »
Odio quando rigira così cose che gli ho detto quando non ero in me – anche se non ricordo bene in quale occasione.
«Già. Certo» mormoro, tetra, bevendo il mio succo di zucca. Scorpius ridacchia e si butta a capofitto sul suo piatto, mentre io lo guardo, quasi disgustata. «E comunque …» dico, distogliendo lo sguardo dall’orribile visione del mio migliore amico che si ingozza come se non vedesse cibo da mesi. «Divertiti. Con Melinda, intendo»
«Ci puoi contare» Scorpius cerca di rispondere, sputacchiando leggermente quello che aveva in bocca. Mi scosto un po’, disgustata. «Passeremo tutta la giornata a parlare di borse, di trucchi e … aspetta, quale è un altro interesse di Melinda? » si volta verso di me con espressione interrogativa.
«Te? » chiedo, poi mi mordo la lingua. Brava Rosie, bravissima. Così Scorpius si renderà conto che lui piace a Melinda e che Melinda piace a lui e vivranno per sempre felici e contenti nel loro supermaniero con tanto di piscina e Draco Malfoy sarà contento che Scorpius non abbia sposato una Weasley.
Ehi, frena un secondo. Basta con i viaggi di fantasia. Basta.
«A parte me, intendo. Non possiamo parlare tutta la giornata di me. Il mio ego non è così incredibilmente grande»
Soffoco una risatina.
«Il tuo ego non è così incredibilmente grande? Scorpius, il tuo ego fa invidia a quello di mio cugino James! »
Lui mi guarda, con una faccia offesa e un broncio che farebbe invidia ad un bambino di cinque anni, poi torna a sorridere come se niente fosse.
«Be’, comunque parleremo di tutte le cose che le interessano. E nulla di quello che interessa a me» conclude, scrollando le spalle e tornando a mangiare.
«Be’, tu hai deciso di accettare» scrollo le spalle, mentre lui sorride, divertito.
«Sembri gelosa» commenta, allegro.
Dite che se lo uccidessi finirei ad Azkaban?
«No! Non lo sono! » sbotto, isterica, mentre il mio migliore amico sobbalza, spaventato e mi fissa con aria impaurita. «Non sono gelosa, non lo sono! Si può sapere che avete tutti quanti? Perché credete sempre che io sia gelosa, dannazione? »
Tutti, al tavolo dei Corvonero, mi guardano, mentre fulmino Scorpius e raccatto le mie cose per fuggire via.
«Ehi, io avevo solo fatto un’osservazione! » mi urla dietro il mio amico, ma io sono già uscita e non ho voglia di rispondergli.
Sono così furiosa che, mentre cammino, non guardo nemmeno dove metto i piedi, con l’unico risultato di investire qualcuno. Su cui sono praticamente sdraiata.
Bene, bella figura.  Ottima giornata, oggi, davvero. Prima Hugo che ha deciso che era il giorno buono per uno scherzo, poi Lily e i suoi consigli su abbigliamento/accessori/capelli, poi Scorpius che mi dice che sono gelosa e poi una figuraccia. Bene, bellissima giornata.
«Ehi, tutto bene? »
Ancora meglio.
Perché la persona su cui sono amabilmente caduta è Lucas Steeval. Ok, ora devo solo sotterrarmi. Sarebbe fantastico in riva al Lago Nero, con la Piovra Gigante che schizzerebbe acqua durante le giornate afose. Sarebbe magnifico seppellirmi lì. Tanto nessuno farebbe caso a me.
«Ehi, Lucas» mormoro, mogia, mentre mi rialzo e gli porgo la mano per aiutarlo. Lui fissa la mia mano con un sopracciglio inarcato, poi si rialza e si scrolla di dosso la polvere.
Rimetto la mano accanto al mio fianco, penzoloni, mentre divento rossa come un pomodoro.
«Come mai così triste? » chiede, aggiustandomi il colletto della camicia, vagamente spiegazzato durante la caduta. Non credevo fosse possibile diventare ancora più rossa. Evidentemente, devo ancora scoprire molte cose nella vita.
«Niente» scrollo le spalle e provo a sorridergli, ma mi esce solo una smorfia insofferente.
Lucas raccatta la mia borsa da terra e se la carica sulle spalle, come prima ha fatto Scorpius.
Scorpius.
Sento una fitta al cuore al pensiero del suo nome. Probabilmente è il senso di colpa, l’ho trattato uno schifo. E’ ovvio che mi senta in colpa. Ovvio.
«Ho … diciamo ‘litigato’ con Scorpius» confesso, infine, mentre Lucas mi prende per mano e mi conduce fuori, accanto al Lago Nero. Non è ancora sera, il sole sta per tramontare e il Lago Nero scintilla quasi. E’ tutto così terribilmente romantico. Sarebbe perfetto per il mio primo bacio, se non fossi certa che Lucas Ryan Steeval non mi bacerà mai.
«Come mai, se non sono indiscreto? » chiede Lucas, sedendosi sull’erba con un sospiro. Io faccio una smorfia infastidita.
«Oh, lui e tutti gli altri credono che sia gelosa» dico, scrollando le spalle. Lui si acciglia.
«Gelosa? » dice, soffocando una risata. Viene anche a me da ridere, pensando al modo in cui hanno usato quella parola. Gelosa di Scorpius. Avanti, che stupidaggine. E’ come dire che … che James e Dominique … no, aspetta. Accantona James e Dominique, Rosie. Non puoi fare più affidamento sul loro odio, dato che è finto. Be’, allora … io che sono gelosa del mio migliore amico è come Melinda che legge Storia di Hogwarts in Antiche Rune.
«Già. Secondo loro dovrei esserlo. Scorpius esce con Melinda e loro credono che io sia gelosa. Ma non lo sanno che Melinda mi ha chiesto se non mi dava fastidio il fatto che Scorpius uscisse con lei e che io le ho detto di no, che non mi dava fastidio»dico, guardandomi le mani, che sto torturando.
«Ma loro non ti ascoltano? » chiede, guardandomi con un sorriso che mi farebbe direttamente svenire, se non fossi seduta.
«No. Hanno deciso che io sono gelosa e non riescono a pensare che io non lo sia …»  rispondo, mentre Lucas annuisce, comprensivo.
«Potresti dimostrarlo» suggerisce, guardandomi con il solito sorriso da infarto. Io torturo le mie mani, mentre divento furiosamente rossa e lui ridacchia, divertito.
«Come? Urlando a pieni polmoni che non sono gelosa di Mononeurone Malfoy? Non mi crederebbero»
«Perché non esci con qualcuno? »
Ban. Silenzio assordante. Sembra che neanche il vento faccia più rumore, che non scuota più con dolcezza le chiome degli alberi. Sembra che tutti gli studenti stiano zitti per sentire me e Lucas.
«Perché … perché non ho nessuno che sarebbe disposto ad uscire con me per dimostrare al mio migliore amico che non sono gelosa di lui? » chiedo, con il suo stesso tono, ma leggermente più sarcastico.
Lucas ride, divertito.
«Ed io a che servo, scusa? »
No, aspettate. Aspettate un secondo, fermate la giostra.
Mi sta chiedendo di uscire con lui?
Non credo di sentirmi bene. Credo di star per svenire, ho bisogno di aria.
Faccio lunghi respiri per calmarmi, mentre lui mi guarda ancora con quel sorrisetto divertito che, ad essere sincera, è diventato parecchio irritante.
«Mi stai chiedendo di uscire con te? » domando, senza fiato. Lui mi guarda con un sopracciglio inarcato e inclina leggermente la testa.
«Be’, puoi vederla così …» risponde, tornando a sorridere a cinquanta denti. « Ma se l’idea ti mette a disagio, non fa niente. Sono sicuro che la mia idea non sia neanche tanto geniale, quindi …»
«La tua idea è geniale»dico, di slancio, prima di poterci ragionare su. E’ il mio sub inconscio che mi sta urlando di accettare quell’invito, probabilmente. «Ci sto»
Lui ride e mi scombina gentilmente i capelli, con quell’aria da fratello maggiore in modalità protettiva verso la sorellina minore.
Rido un po’ anche io e la mia voce suona quasi isterica.
Uscirò con Lucas Steeval! Uscirò con Lucas Steeval!
Ok, basta, Rosie. Datti una calmata, sembra che tu non sia mai uscita con un ragazzo.
Be’, in effetti … se non si contano le volte che io, Scorpius e Al siamo andati in giro per Hogsmeade come tre scemi – vi giuro che Madama Rosmerta ci ha chiamati Harry, Ron e Hermione. Ora, capisco me e Al, ma Scorpius? – posso tranquillamente dire di non essere mai uscita con nessuno. Non è grave, vero?
«Okay. Andiamo ad Hogsmeade, no? » Annuisco, troppo scossa per parlare, mentre lui ride, con quella risata per la quale sarei capace di sciogliermi. «Allora, ci vediamo fuori al cancello per le otto. Sabato»
Lo guardo alzarsi, scompigliandomi nuovamente i capelli, e andarsene con il suo passo veloce ed elegante e mi viene da urlare di gioia. Potrei iniziare a cantare, a saltare da un albero all’altro come Tarzan e buttarmi con tutti i vestiti nel Lago Nero e non mi importerebbe minimamente. Sono così felice che potrei persino sopportare Melinda Zabini e Scorpius Malfoy appiccicati come due caramelle gommose.

~

«Ehi, mi spieghi cosa hai? Hai un’aria … euforica» Scorpius si siede sulla poltrona accanto alla mia con ben poca delicatezza. Io gli sorrido, raggiante, e lui mi guarda con occhio critico. «Non stai bene, vero? Febbre? Influenza? »
«Sto benissimo» Riesco a replicare, prima che lui mi piazzi una mano sulla fronte e mi osservi, con un sopracciglio inarcato. Arrossisco furiosamente – senza neanche sapere perché, tra parentesi – e tolgo la mano di Scorpius dal mio viso, fulminandolo, ma non perdendo neanche un briciolo del mio inquietante sorriso euforico. «Ho una novità! »aggiungo, trillando isterica.
Il mio migliore amico mi guarda con aria preoccupata, mentre Dominique ci guarda con un sopracciglio inarcato.
«Che genere di novità? Qualcosa che ha a che fare con la tua fuga, questa sera? » domanda lui, mentre mia cugina scende dalla sua posizione – appollaiata sul bracciolo della mia poltrona – e si siede sulla poltrona davanti al caminetto, con aria curiosa.
«Forse …»dico, mentre entrambi si sporgono a guardarmi. Sorrido come una stupida e faccio una risatina isterica.
«Avanti, Rose! Non fare la stupida! » mi incita la mia adorabile cugina, guardandomi con un sorriso ironico. E’ovvio che non è davvero curiosa, che, sì, già sa tutto. Non l’ho mai detto? Dominique sa tutto ancora prima che io possa dirglielo. E’ irritante.
«Lucas mi ha invitata ad Hogsmeade»confesso, scoprendo una nuovissima tonalità di rosso sulla mia pelle.  Scorpius e Dominique smettono di fissarmi annoiati e mi rendono improvvisamente degna della loro attenzione.
«Davvero? » chiede il mio migliore amico, con un sopracciglio inarcato. Dominique gli da una gomitata nelle costole e lui fa un sorriso allegro. «Voglio dire, sono felicissimo per te! »
«Sì, noi siamo lieti della bella notizia»Dominique annuisce con convinzione, mentre i boccoli biondi dondolano con grazia attorno al suo volto angelico.
«Okay, ora potete anche smetterla di fare gli orsetti del cuore. Dite quello che pensate»dico, secca, mentre Scorpius prova a protestare. «So che stai fingendo, Scorpius»aggiungo. Lui apre la bocca e la richiude immediatamente, mentre Dominique ride, stranamente allegra.
«Sono contenta che tu esca con Lucas. Solo … fa’ attenzione, Rosie» Mia cugina mi fa un sorriso rassicurante ed io ricambio, mentre il mio migliore amico annuisce, convinto. «E comunque …»aggiunge Dominique, storcendo leggermente il naso. «Io non faccio affatto l’orsetto del cuore. Mi ci vedi, a me, a fare l’orsetto del cuore? »
«Istigheresti gli altri orsetti del cuore al suicidio» commenta Scorpius, scrollando le spalle.
«Senti chi ha parlato! Tu non sei capace neanche di fingere entusiasmo, figuriamoci fare l’orsetto del cuore! »
Li fulmino con lo sguardo, poi sprofondo nella mia poltrona, pensando all’appuntamento di sabato con Lucas.
E mi viene da sorridere come una stupida.

Angolo Autrice

Ok, ora ho aggiornato. Perdonatemi, ma ci è voluto leggermente di più per scrivere questo sclero – senza contare che la mia ispirazione è decisamente partita al galoppo verso le vacanze estive, quindi …
Okay, incredibile colpo di scena! Lucas ha invitato Rosie ad Hogsmeade. Okay, sì, per far capire a Scorpius che lei non è gelosa di lui  - o no? – ma è pur sempre un appuntamento! O no?
Chissà che combineranno, insieme. E Scorpius e Melinda …
Tutto nella prossima puntata XD

Angolo Ringraziamenti

Yellow_B: Allora, come potrai notare, il nostro carissimo Scorpius non ha affatto dato buca a Melinda Zabini, ma vedrai nei prossimi – molto, molto remoti – capitoli perché. Scorpius purtroppo, non è ingenuo sempre. Sa benissimo che lui piace a Melinda ed esce con lei … ma vedrai, vedrai … Sono contenta che Melinda non ti stia antipatica e Lucas … Lucas ha preso l’iniziativa. Eh sì, tocca a lui ^^ Grazie e spero ti piaccia questo capitolo :)

PiperHG: Innanzitutto, spero che il capitolo ti piaccia *__* Poi, be’, grazie mille per la tua recensione. Lucas … be’, è esattamente quel tipo di persona con le fette di prosciutto sugli occhi, che non si rende conto di nulla abbia a che fare con la sua persona – mentre per il resto è piuttosto acuto. Un po’ come Rosie, ecco. Rosie che, a proposito, non può certo dire a Scorpius che le da fastidio l’idea di lui e Melinda insieme. Sì, insomma, è il suo migliore amico!  Comunque grazie *__*

Bec Hale:  Grazie mille, cara <3 Spero che anche questo capitolo ti piaccia *__*
Lucas, sì, è il classico tipo da fette di prosciutto sugli occhi.  Anche bistecche, se vogliamo dire la verità. Bistecche belle grandi, oserei esagerare. Rosie è una persona piuttosto confusa e  isterica, quindi non può fare chiarezza. Melinda è un personaggio a cui tengo parecchio, nonostante … be’, sia praticamente una di quelle persone insopportabili che prenderei a schiaffi nella vita vera. Grazie mille <3

HeRmIoNe LuNa: Grazie mille *__* Purtroppo è decisamente traumatico svegliarsi da un sogno del genere, ne so qualcosa * si guarda intorno con aria indifferente * e, poverina, la giornata non è che possa andare bene se inizia in questo modo. Be’, i sogni sono seriamente fregature, davvero. Melinda Zabini non ti è simpatica, eh? Be’, poverina, vuole solo uscire con Scorpius! Chiunque si sarebbe fiondata al suo posto, cioè, parliamo di Scorpius Malfoy!  Comunque, visto lo spaventosamente incredibile colpo di scena? Sì, sono sarcastica. Comunque, che ne pensi di Lucas che prende l’iniziativa? E’ per un motivo nobile XD Grazie mille e spero che ti piaccia il capitolo <3

lilyluna_4e : Purtroppo mi sono fatta attendere, ma la mia ispirazione era letteralmente partita, sì. Be’, sono contenta che Melinda non ti sia antipatica – anche se so che non ti piace tanto Rose/Scorpius come coppia … . Melinda è un personaggio che deve ancora ritagliarsi il suo spazio, ma lo farà, non preoccuparti. Sono contentissima che anche Lucas ti piaccia, lui è decisamente uno dei miei preferiti – non dovrei dirlo, ma mi sono affezionata *__*
Grazie mille per la recensione <3

Bene, per ora ho finito, ma tornerò.
Sì, è una minaccia.
non so se riuscirò ad aggiornare entrò giovedì come il solito appuntamento settimanale, ma il capitolo è quasi finito. Mi mancano ancora un paio di scene, ma credo di potercela fare.
Comunque, ci vediamo ^^

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 – Di’ che stai scherzando! ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 9 –  Di’ che stai scherzando!

«Trovo che quella maglietta sia esageratamente arancione».
Mi volto con aria furiosa verso Dominique, che arriva camminando elegante e leggera nel dormitorio del quinto anno. Ha una faccia esasperata, le sue sopracciglia sono pericolosamente inarcate. Mi fa quasi paura.
«Insomma, cosa ha la tua famiglia contro l’arancione? Tu e Victoire sembrate odiarlo! » mi lamento, sedendomi sul letto ricoperto di vestiti. Oggi è il fatidico giorno: oggi uscirò con Lucas Steeval. Con questa giornata c’è in ballo il resto della mia vita, perché se dovesse andare storta … be’, vuol dire che Lucas Ryan Steeval non sarà più l’uomo della mia vita, non mi sposerà più e non vivremo più felici e contenti.
Ok, prendo un bel respiro e accantono per un attimo i complessi mentali, per dedicarmi a Dominique e alla sua avversione per l’arancione.
«No, sai. L’arancione mi ricorda le zucche»si giustifica lei, sbirciando tra i miei vestiti. La guardo, furente, poi mi tolgo la maglietta.
«Giusto. Non siamo in Cenerentola. Le zucche non sono carrozze, sono zucche» cerco di convincermi, mentre mia cugina soffoca una risatina dietro un colpo di tosse. Guardo fuori dalla finestra, mentre una lieve pioggerellina ne bagna il vetro. Piove, dannazione. Siamo ad ottobre e piove. Cosa succederà a novembre? E a dicembre?
«Prova a mettere questa»
Dominique mi passa una maglietta azzurra che non sembra così rivoltante. La indosso in fretta e mi guardo allo specchio, mentre mia cugina annuisce, dimostrando di approvare la mia mise.
Indosso il collaudato abbinamento jeans & maglietta, più scarpe comode e coda di cavallo. E sembro appena uscita da un film americano.
Mi volto verso mia cugina, che scuote la testa in direzione dei miei capelli e sorride diabolica. Sospiro, tanto so che non riuscirò a sconfiggere la malvagità delle sorelle Weasley. Dovranno continuare a tormentarmi. Victoire è davvero fissata con la moda, mi spaventa quasi. Saprebbe riconoscere un vestito di marca a tre metri di distanza e dire quali colori andranno di moda l’anno prossimo. Dominique non è così. Dominique, con i suoi meravigliosi vestiti, con i suoi jeans scuri, con le magliette, con i suoi capelli legati in basse code di cavallo, mi ha sempre dato l’impressione di una al di sopra del mondo, con i suoi modi di fare eleganti e stravaganti, con la sua meravigliosa essenza. Non si è mai preoccupata di moda, né di qualunque cosa vi si ispiri, ma ha una mania nel rendere le persone perfette, a suo modo.
Dieci minuti dopo, i miei capelli sono sciolti lungo le mie spalle. Dominique li pettina con una delle spazzole delle mie compagne di stanza, senza un minimo di dolcezza, anzi, temo che fra poco la spazzola si incastrerà tra i miei ricci impossibili. E, infatti, succede. Ma Dominique è un genio della magia e riesce a toglierla e a rendere i miei capelli vagamente accettabili. Mi scivolano lungo la schiena in boccoli leggermente elettrici e, almeno un po’, sembrano normali.
«Ecco, perfetto»
Dominique mi sorride dall’alto della sua statura elevata e resta a guardarmi, intenerita.
«La mia bambina. Sembravi ieri così piccola e ora già sei al primo appuntamento» fa finta di singhiozzare un po’, abbracciandomi. Ridacchio, ma sono troppo tesa per essere davvero divertita.
«Potrebbe essere anche l’ultimo, se non mi dimostro allegra, intelligente, bellissima, brillante e chi più ne ha più ne metta»
«Rose, quella non sei tu. Non sono neanche sicura che quella sia un essere umano» mi dice mia cugina, sorridendo.
«Ma tu sei così! » ribatto, mettendo il broncio. Lei ride un po’, divertita.
«Ma io sono un’aliena»  replica lei, con aria saputa. Le sorrido, stringendole la mano.
«L’ho sempre saputo. Ora capisco come riesci a stare sempre in equilibrio senza mai cadere».
Ridiamo insieme, poi, con un’occhiata all’orologio, Dominique mi ricorda che potrei fare tardi al primo – e probabilmente ultimo – appuntamento della mia vita. Sospiro e, in un lampo, mi fiondo all’ingresso, dove già ci sono pochi gruppetti di ragazze.
«Ti ho fatto aspettare molto? » chiede Lucas, arrivando, trafelato. Come può essere meraviglioso nonostante sia venuto praticamente correndo? Misteri della perfezione, suppongo.
«Per niente, sono appena arrivata» dico, sorridendogli radiosa. Non so dove trovo la capacità di sorridere, credo di essere un fascio di nervi.
«Andiamo? »
Noto con piacere che ha smesso di piovere. O meglio, lo noto in un decimo di secondo, perché il decimo di secondo dopo Lucas mi prende la mano e iniziamo a camminare verso Hogsmeade. Credo che il mio cuore potrebbe scoppiare. Anzi, credo sia già successo.
Forse sono morta e questo è il Paradiso.
Strano, ho sempre immaginato il Paradiso come un ammasso di nuvolette azzurre e rosa, non come la mano di Lucas Steeval nella mia e un vento che mi scompiglia i capelli duramente sistemati da Dominique.
Cosa che, a proposito, mi da incredibilmente fastidio. Con questo vento, i capelli volano da ogni dove e diventano ancora più spettinati di come sono in realtà.
«Ehi, Rosie! »
No, per favore, no! L’avevo detto a Scorpius, gliel’avevo chiesto in ginocchio, gli avevo promesso i temi di Trasfigurazione da qui a due mesi, tutto purché lui non intervenisse! E invece che fa? Si dirige verso la mia direzione, la mia e quella di Lucas, che mi tiene per la mano – e che non accenna a togliere la sua mano, fra parentesi. Non che mi dispiaccia, eh!
«Scorpius» borbotto, truce. Lui sorride, radioso, e, immediatamente dopo, arriva Melinda Zabini. Bene. Benissimo.
Ma perché Miss e Mister Perfetti devono rovinare il mio appuntamento?
Melinda ha raccolto i suoi meravigliosi capelli neri in una coda finta disordinata che la fa sembrare così incredibilmente chic e indossa un meraviglioso abito nero. Sembra appena uscita da una serata nell’alta società. Merlino, sembra Blair Waldorf!
Ed io non posso fare altro che sfigurare davanti a lei. E’ come se lei fosse una gigantesca torta di panna e cioccolata ed io la torta di mele della nonna. Non c’è confronto, no.
«Volevo solo salutarti» Scorpius sorride e Melinda gli stritola la mano in una morsa letale. Sono disgustosi, tutti e due. «Magari ci vediamo in giro»
Magari no.
Annuisco e dedico un sorriso falso ad entrambi.
«Certo, Scorpius» Lo fulmino con lo sguardo, come a dire ‘con te faccio i conti dopo. E sarà doloroso’, ma lui non se ne accorge neanche. Stupido maschio.
Lui e Melinda se ne vanno via, eleganti e leggiadri come al solito, mentre Lucas li fissa con un sopracciglio inarcato.
«Lo sai che Scorpius …» si volta verso di me ed io lo guardo con aria curiosa. Lui scruta il mio volto in cerca di qualcosa, ma poi cambia espressione e mi sorride. «Scorpius è simpatico. Sì, simpatico».
Lo guardo, scettica, ma non dico nulla. Sono certa che stesse per dire qualcos’altro, ma che si sia fermato per chissà quale ragione. Be’, poco male. Non voglio sapere nulla che abbia a che fare con Scorpius Hyperion Malfoy, oggi.
Oggi è il mio fantastico appuntamento, il mio migliore amico non può neanche pensare di intromettersi.

~

«Ehi, che ne dite di unirvi a noi? »
Stupido, stupido Scorpius. Hai intenzione di rovinare il mio primo e probabilmente ultimo appuntamento con Lucas Steeval? Bene, la pagherai cara, mio caro Malfoy. Non avrai più respiro, ti torturerò per tutto il resto dell’anno scolastico e per i prossimi dieci anni – se non di più – ti asfissierò, ti ucciderò lentamente, la tua sarà una morte lenta e atroce …
«Dolcetto? »
Melinda Zabini mi indica il piatto di dolcetti posto al centro del tavolo, ma io rifiuto con un sorriso falso ed un cenno del capo. Ho lo stomaco troppo attorcigliato dalla rabbia per pensare di mangiare qualcosa. Lucas sospira e si siede accanto a Scorpius, riservandomi il posto accanto a Melinda.
Ero ottimista, stamattina, quando Scorpius ha detto ‘ci vediamo in giro ’. Pensavo stesse scherzando, pensavo volesse minacciarmi allegramente. Non avevo mica pensato che fosse la pura e semplice verità.
Ed ora eccoci, seduti tutti e quattro ai Tre Manici Di Scopa, tutti e quattro con espressioni diverse.  Scorpius ha la tipica espressione da ‘ mi dispiace, che vuoi farci? E’ la mia ragazza, è colpa sua’, Melinda è assurdamente raggiante, mi fa quasi paura, Lucas ha un’aria decisamente annoiata/esasperata e credo che tra poco mi dirà che odia Scorpius con tutto se stesso. Ed io?
Io sono praticamente furiosa. Credo di star uccidendo il mio migliore amico con lo sguardo, ma lui non se ne è accorto. Stranamente, è ancora vivo. Dovrei darmi da fare perché lui si strozzi con il biscotto che sta mangiando.
Dannazione a me, quando ho detto a Lucas che potevamo ripararci dalla pioggia nel locale;è stata la peggiore idea che io abbia mai avuto. Più di quando ho pensato di giocare a Quidditch con Al e l’ho quasi ammazzato.
«Allora …» Scorpius sembra imbarazzato, si tortura le mani poggiate sul tavolino e mi guarda con aria vagamente agitata, mentre Melinda gli stritola la mano e gli sorride, dolce come uno strato di miele sulla pelle. E ugualmente appiccicoso. «Come va la giornata? »
Sarebbe andata meglio se la tua quasi ragazza non ci avesse costretti a sederci assieme a voi.
Non lo dire, Rosie.Non lo dire, per favore.
«Bene» rispondiamo in coro io e Lucas. Mi volto verso di lui con un sopracciglio inarcato e lui ride, forse divertito dalla mia espressione, e anche il mio volto furioso si scioglie in un sorriso. Credo che Lucas sarebbe capace anche di farmi ballare in mezzo alla pioggia, direi certamente di sì se me lo chiedesse. Se me lo chiedesse con quel sorriso, soprattutto.
Scorpius ci fissa, scettico, inarcando un biondissimo sopracciglio, ma i tratti del suo volto si sono irrigiditi rispetto a prima. Credo che anche Melinda se ne sia accorta, ma fa finta di nulla. Ho sempre invidiato il suo autocontrollo, è una di quelle cose che non acquisterò mai e poi mai. Non mi apparterrà mai, l’autocontrollo di Melinda Zabini.
«E voi? » chiedo, per rispetto. Lei torna a sorridere, raggiante e stringe la mano del povero Scorpius.
«Oh, noi ci stiamo divertendo. Vero, Scorpius? » chiede e sembra che per poco non gli riservi una gomitata nelle costole. Sono adorabili, non è vero?
No, non è affatto vero.
«Bene, sono contenta per voi» dico, con la voce più zuccherosa che abbia mai fatto in vita mia. Merlino, mi sento un’idiota totale. Lucas mi stringe la mano sotto al tavolo, come per dimostrarmi la sua solidarietà ed io – oltre ad arrossire furiosamente – mi sento più felice di prima.
Silenzio. A tavola cade il silenzio. Scorpius ci fissa imbarazzato, Melinda borbotta qualcosa a proposito di un bicchiere di Burrobirra e si dilegua verso il bancone, dove il professor Paciock sta sistemando dei calici scintillanti nel mobile.
Lucas e Scorpius si fissano in cagnesco. Se questo fosse un cartone animato, ci sarebbe già stata una saetta tra di loro, con uno sfondo nero a fare da padrone. Ed io a fare la cheerleader, urlando il nome di Lucas.
Ok, no, basta. Devo davvero mettere fine a questo strazio.
«Lucas, ti dispiace se faccio quattro chiacchiere con il mio migliore amico? Ho bisogno di parlargli»
Lucas fa un sorriso rassegnato, mentre il suddetto migliore amico mi fissa con un sopracciglio inarcato. Sospiro e lo afferro per la camicia prima di entrare nel bagno delle donne e chiudere la porta.
«Ehi, questo è il bagno delle donne, Rose! » esclama, indignato, cercando di uscire.
«E allora? Non mi risulta che tu abbia qualche problema a stare qui per parlare con la tua migliore amica, vero, Scorpius? »chiedo, fulminandolo con lo sguardo. Lui inarca un sopracciglio e non risponde, con espressione scettica, ma smette di dimenarsi per uscire. Almeno. «Ah, a proposito. Cos’è che ti avevo detto proprio ieri e stamattina e appena io e Lucas siamo entrati nel locare? »
«Uhm … credo che tu mi abbia detto ‘non ti azzardare a rovinare il mio appuntamento’, ma quando tu e  Lucas siete entrati, non l’hai detto. L’hai sibilato» dice, con un sorrisetto sarcastico sul volto, appoggiandosi al muro.
«Bene, vedo che lo ricordi» dico, mettendomi davanti a lui, con le braccia incrociate sotto al seno e un cipiglio furioso. «Peccato che tu non metta mai in pratica i miei suggerimenti! »
Lui sobbalza, forse per colpa del tono duro che hanno le mie parole, poi sospira e mi guarda negli occhi, con aria comprensiva.
«Lo so» dice, rassegnato. «Non volevo rovinarti l’appuntamento, lo giuro, Rosie. Sei la mia …» Mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare, uno strano sorrisetto sulle labbra. «la mia migliore amica ed è ovvio che io voglia solo la tua felicità. Melinda ha insistito, non sono riuscita a fermarla prima che ti chiamasse. Capisci, vero? Non farei mai nulla che possa farti arrabbiare»
Mi guarda con i suoi occhi verdi che mi fanno sempre capitolare. Scorpius è furbo, dannazione, ed infatti, anche questa volta, sospiro e gli faccio un sorrisetto rassegnato.
«Già, lo so» Metto le mani nelle tasche dei jeans e lo fisso, ancora con quel sorriso rassegnato. Lui sorride a sua volta e mi scombina i capelli, mentre io lo fisso come se volessi staccargli quel braccio a morsi. E lo farei, se non temessi di sporcarmi di sangue, ecco.
«Andiamo? » Mi porge una mano ed io sospiro, rassegnata. Non riuscirò mai a prendermela con lui, è il mio migliore amico e per quanto possa essere insopportabile … è la persona a cui tengo di più. Quello che mi lega a lui è più profondo di quello che provo per Lucas. L’amicizia tra me e Scorpius è qualcosa che nessuno potrebbe mai capire. Litighiamo sempre, ci feriamo perennemente con battute sarcastiche, ma … ma ci vogliamo bene, siamo amici.
E’ qualcosa che non mi permette di essere a lungo arrabbiata con lui.
«Andiamo»
Apro la porta del bagno, mentre una signora ci fissa scioccata, entrando. Scorpius ed io ci guardiamo e scoppiamo a ridere, la tensione finalmente allentata. Quando arriviamo al tavolo, noto con immenso piacere che  non siamo più soli, ma ci sono due teste in più. Solo quando mi rendo conto a chi appartengono quelle due teste, mi viene in mente che forse non è la cosa migliore che Melinda Zabini parli con loro, dato che ha la stranissima abilità di scoprire tutto.
«James, Dominique! Che ci fate qui? » dico tra i denti, arrivando al tavolo e mollando la presa dalla mano di Scorpius. Lui ridacchia e si siede al suo posto, mentre Lucas inarca un sopracciglio.
«Ehm … abbiamo incontrato Melinda e lei ci ha invitati … sai, siamo entrati contemporaneamente nel locale e allora …»
Non poteva trovare una scusa peggiore, quel deficiente di James. Ora Melinda si insospettirà e scoprirà tutto. Bravo, cugino.
«Oh, mi dispiace, ma ora io e Lucas stavamo proprio andando» dico, con un sorriso e lanciando a Dominique uno sguardo d’avvertimento. Lei sospira e indica la quasi ragazza del mio migliore amico con un cenno della testa, esasperata. Merlino, certe volte Melinda sa essere davvero insopportabile.
«Davvero? » chiede Lucas, approfittando dell’arrivo di James e Dominique per raccattare il suo mantello e guardarmi speranzoso.
«Sì, davvero» lo guardo con uno sguardo esasperato e lui ride, prima di salutare tutti e trascinarmi fuori dal locale. Saluto Scorpius e Melinda con la mano e imploro Merlino che Miss Blair Waldorf non scopra nulla sui miei adorabili e ingenui cugini che girano per Hogsmeade insieme.
«Finalmente, non ne potevo più» commenta Lucas, sospirando di sollievo e guardandosi attorno. Non piove più, per fortuna, ma il cielo è ancora nuvoloso e le strade sono pericolosamente scivolose. Mi aggrappo al braccio del mio accompagnatore senza neanche accorgermene e lui ride, divertito.
«Lo so, Melinda è davvero insopportabile» dico, annuendo e diventando vagamente rossa. Ho il terrore di inciampare. Sono una persona incapace di stare in equilibrio su una superficie scivolosa per più di tre secondi, ma non posso fare una figura del genere con Lucas Steeval.
«Già»
Mi sorride, divertito, e iniziamo a camminare per Hogsmeade, dimenticando Scorpius e Melinda per un po’.

~

«Grazie, Lucas. E’ stato divertente. E poi è servito a Scorpius»mormoro, davanti all’enorme cancello di Hogwarts. Lui sorride e mi scombina i capelli, con un sorriso divertito.
«Mi sono divertito anche io» dice, ridacchiando un po’. «E poi, credo proprio che Scorpius abbia capito che tu non sei gelosa di lui».
«Già. Almeno lo spero»
Siamo qui fuori da almeno un secolo, eppure non ho il coraggio di allontanarmi da lui. Muoio dalla voglia di dirgli la verità, ma Victoire mi direbbe che sto sbagliando. Non si dice ad un ragazzo che sei cotta di lui al primo appuntamento. Specie se questo primo appuntamento era tutto un bluff.
«Sai, invece Scorpius mi è sembrato geloso. Anzi, credo che geloso sia un eufemismo» dice Lucas, interrompendo il filo dei miei pensieri e dandomi un’altra occasione per perdere tempo, per rimandare sempre più il momento dei saluti.
«Scorpius? Geloso? »
Mi viene quasi da ridere. Anzi, credo che tra poco scoppierò davvero a ridere. E’ una cosa impossibile, è come se Lucas venisse da me a dichiararmi il suo imperituro amore.
Dai, Scorpius è il mio migliore amico, colui che mi conosce meglio di tutti quanti, persino meglio di Dominique o Albus. Persino meglio di me stessa. E’ la parte mancante del mio cuore, è l’altra metà di me stessa, come io lo sono per lui. E’ il mio fratello non di sangue!
Come può essere geloso di me?
«Mi sa che gli piaci»
Bang.
Ha l’effetto di una bomba, questa notizia.
Resto in silenzio, guardo Lucas con gli occhi spalancati, mentre lui mi fissa in attesa, forse in attesa che io inizi a cantare, dicendogli che amerò Scorpius per tutta la mia vita.
Okay, Rosie, tutti quei musical visti qualche tempo fa non ti hanno fatto bene. Ricordati: nella vita nessuno canta. Specie quando confessa il proprio amore.
«Dici sul serio? » domando, con voce scettica. Lucas mi fissa con un sopracciglio inarcato, come se fossi pazza.
«Rose, non te ne sei accorta? Sul serio? »chiede lui, stupito. «Merlino, non ti sei accorta di come ti guarda? Di come diventa rosso se lo sfiori, di come si irrigidisce quando tu sei con me? Rose, tu gli piaci»
No, dai. Sta scherzando. Merlino, dì che stai scherzando.
Non è possibile, non è umanamente possibile che io piaccia a Scorpius. Scorpius è il mio migliore amico, quante volte devo ripeterlo? Mi guarda come un migliore amico protettivo, diventa rosso perché è imbarazzato e si irrigidisce perché gli da fastidio vedere che rido con qualcuno che non sia lui, come me. Potrei trovare altri mille mila motivi, ma la verità è che io non piaccio assolutamente a Scorpius. Scorpius è il mio migliore amico. Punto. Stop.
«Lucas, è impossibile. Davvero, Scorpius è il mio migliore amico» Ho ripetuto queste parole talmente tante volte da creare un effetto cacofonico. «E, anche se fosse, anche se lui provasse qualcosa per me, io non potrei mai provare qualcosa per lui, perché sono cotta di te»
Ditemi che non l’ho detto.
Ditemelo, vi scongiuro.
Okay, Rosie, non l’hai detto. Ma questo non cambia la situazione che si è venuta a creare.
Merlino, ma perché tocca a me avere una voce interiore programmata sul Canale Fai Schifo?
Lucas mi fissa con una faccia shockata, gli occhi sbarrati, l’espressione tipica del ‘fai sul serio?’
Sei una stupida, Rose Weasley.
Taci, Canale Fai Schifo.
Oh, cavolo. Merlino, l’ho detto davvero. L’ho detto. Gli ho detto che ho una cotta per lui.
Gliel’hai sbattuto in faccia, Rose.
Sta’zitta, stupida vocina interiore che non sa far altro che criticarmi.
«Rosie …»
Dannazione, dannazione. Sta per dirmelo, sta per dirmi che no, non ci potrebbe mai essere nulla tra di noi perché io sono una stupida quindicenne piagnucolosa e lui è un fichissimo diciassettenne pieno di corteggiatrici.
Me l’aspettavo. Ora dirà una scusa come un’altra, una scusa qualsiasi per liberarsi del peso di una ragazzina immatura. Una ragazzina che è sempre stata felice, che non ha mai capito davvero cosa fosse l’infelicità.
Una ragazzina che, ora che lo sa, vorrebbe non averlo mai saputo.
E, d’un tratto, mi rendo conto che non voglio saperlo. Non voglio sentire quale stupida scusa tirerà fuori, non voglio guardare i suoi occhi dispiaciuti.
Lo sapevo che sarebbe finita così, non c’era altro verso.
Ma fa male, dannazione. Brucia, il mio cuore brucia come se ci fosse passato uno Schiopodo Sparacoda. Fa male, i miei occhi bruciano. Credo di star piangendo.
Non gli lascio terminare la frase, voglio solo scappare via. Inizia a piovere, ma io non me ne curo. Corro via, entro nel castello, cercando riparo dalle parole non dette che bruciano nel mio cuore.
Corro, corro. Corro perché così posso pensare che sia tutto finto, perché quando corro il mondo inizia a perdere equilibrio e niente è come prima. Perché quando corro il mondo non ha più confini, è solo un panorama sfocato che circonda la mia mente.
Voglio sparire, voglio sparire per sempre.
Voglio non essere così stupida, voglio poter tapparmi la bocca quando serve.
La Sala Comune è deserta, quando entro. Mi siedo sulla poltrona, davanti al caminetto, stringendomi nelle braccia, singhiozzando.
Il cuore brucia, gli occhi bruciano ed ho la sensazione che tutto stia bruciando. Anche la Sala Comune, anche la mia poltrona. I miei capelli sono fiamme che mi circondano il viso e che mi fanno ancora più male. Singhiozzo, disperata.
Il mio cuore brucia, fa così male che ho la sensazione che ne sia rimasta solo la cenere.
E il mio cuore sta ancora bruciando, quando Scorpius entra in Sala Comune, confuso e bagnato, con lo sguardo triste.
«Ti ho cercato per tutto il castello, cosa …» Mi fissa, sbalordito. Forse anche il mio volto è cenere, forse sono un mucchietto di polvere su una poltrona blu.
Lui sospira e,senza dire una parola, si siede accanto a me, sulla poltrona. Insieme andiamo stretti, ma non me ne importa. Non ci faccio caso, ora ho solo bisogno di sentire la sua presenza accanto a me. Tutto quello che ha detto Lucas non è vero, è solo una scusa per scaricarmi. Scorpius è il mio migliore amico, Scorpius è il mio sostegno.
Poggio la mia testa sulla sua spalla e lui mi culla, dolcemente, mi stringe a sé con delicatezza e mi accarezza i capelli, come se fossi una bambina e avessi appena fatto un brutto sogno.
E singhiozzo ancora, ancora, fino a quando il mio cuore non esiste più, fino a quando l’eco sordo dei miei singhiozzi non ha spazzato via i resti sbriciolati del mio cuore di cenere.

 

Angolo Autrice

Sono cattiva? Probabilmente sì, sono un’autrice cattiva e insensibile .
Ma la sofferenza fa parte del genere umano, no? E allora perché Rose Weasley dovrebbe esserne immune? Perché per lei dovrebbe essere tutto facile?
Non doveva essere così, questo capitolo, ma certe situazioni non fanno bene, non ti mettono allegria. E non ti rendono un capitolo felicissimo.
Non disperatevi [anche se so che non si dispererà nessuno], ci sono taaanti capitoli davanti a noi [sì, per chi se lo sta chiedendo, è una minaccia]
Il titolo si riferisce al fatto che Melinda abbia chiamato Rosie e Lucas al tavolo, ma anche quando Lucas dice a Rosie che lei piace a Scorpius. O, ancora, a quando Rose dice a Lucas la verità. Insomma, un caos assurdo XD

Ringrazio:

Lily_Snape
altovoltaggio
lilyluna_4e
Baka Rangers
dirkfelpy89
jennybrava
PiperHG
HeRmIoNe LuNa
Bec Hale

E mi scuso di non poter rispondere alle vostre recensioni che mi fanno sempre felice, ma le Guerre Puniche mi chiamano ed io non posso rifiutarmi. O meglio, non posso proprio prendere un 2 a fine quadrimestre ^^

Alla prossima :)

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 – Hai bisogno di aiuto ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 10 –Hai bisogno di aiuto

«Il professor Baston è un pazzo»afferma Dominique, guardando me, Scorpius e Al con aria torva e sedendosi al tavolo della biblioteca con noi, sotto il nostro sguardo interrogativo.
«Come sei giunta a questa conclusione? »chiedo, mentre i miei due migliori amici si voltano verso di me, sempre con quel sopracciglio inarcato, puntato verso l’alto in un segno di sfida contro la forza di gravità.
«Perché ha cercato di farmi salire su un manico di scopa» spiega la mia adorabile cugina, guardandomi con aria di chi sta spiegando una cosa ovvia.
«E perché quest’azione lo classificherebbe come pazzo? » chiede Al, interessato, sfogliando i libri di Pozioni e restando con quell’irritante sopracciglio inarcato.
«Perché hai idea di cosa significhi farmi salire su un manico di scopa? Non so tenermi in equilibrio, sono caduta due volte in due minuti e tutti ridevano e poi Edward Zabini ha continuato a prendermi in giro per il resto della lezione» .
Dominique fa una faccia imbronciata Scorpius abbandona il suo adorabile Mister Sopracciglio e la fissa come fisserebbe una visione angelica. Okay, capisco che Dominique è bellissima, ma un po’ di rispetto!
«Edward Zabini è un idiota, non preoccuparti» afferma Al, che, almeno lui, non fissa mia e sua cugina.
«Già. Sua sorella me l’ha detto quando ci ha incontrati ad Hogsmeade» ridacchia mia cugina, mentre io mi irrigidisco.
Hogsmeade.
Avete presente quando vi arriva uno schiaffo in pieno viso? Ce l’avete presente?
Bene, perché a me è capitata la stessa cosa. Solo che sono dieci schiaffi all’improvviso nello stesso punto.
Ahia.
Sento un improvviso calore circondarmi la mano che ho accanto ai miei appunti e, alzando lo sguardo, noto la mano cadaverica di Scorpius sulla mia e i suoi occhi che mi guardano, comprensivi.
Grazie.
Lo penso, ma non lo dico, eppure lui capisce lo stesso e mi fa un sorriso rassegnato, come a dire ‘di nulla’.
«Oh, scusa, Rosie, non … non ci ho pensato» sussurra Dominique, guardandomi con gli occhi azzurri carichi di tristezza.
Abbozzo un sorriso e provo a fare finta di niente, ma so che non mi riesce e quindi torno a fissare gli appunti di Pozioni con aria rassegnata.
«Scorpius, ma poi come è andata con Melinda? Dopo che io e James ce la siamo filata, intendo» .
Alzo lo sguardo, ormai rassegnata al fatto che studiare è un’ipotesi che ai miei migliori amici non passa neanche per la testa, e fisso Scorpius con un sopracciglio inarcato, mentre la sua pelle, normalmente appena più colorata di quella di un cadavere, si tinge di un rosso che credevo non esistesse in natura. Presente i capelli di Hugo, Lily e il resto dei Weasley? Ecco, Scorpius è arrossito così.
«Cioè, niente … è andata, basta» balbetta il mio migliore amico. Non so se vi rendete conto della cosa: Scorpius Hyperion Malfoy sta balbettando. L’erede di casa Malfoy, il giovane rampollo che, come lo definisce papà, è ‘ tutto suo padre’ … sta balbettando.
Questa scena ha dell’incredibile.
«Scorpius, stai dicendo che tu e Melinda state insieme? »chiedo, stupita. Questa volta tocca a me inarcare un sopracciglio e fissare il mio migliore amico con espressione sconvolta, mentre lui diventa ancora più rosso e continua a balbettare senza fine.
«No! »esclama poi, cercando di esprimere qualche concetto non ben definito. La bibliotecaria, Madama Cope, lo fulmina con lo sguardo e lui seppellisce il suo viso dietro un noiosissimo trattato sulla pozione Polisucco. 
«E allora? » chiedo, irritata. Cavolo, mi da un fastidio enorme vederlo tentennare.
Oh, cavolo. Forse si è davvero messo con Melinda, ma non vuole dirmelo perché potrei stare male. E se si è messo insieme a Melinda io sono solo un intralcio, gli impedisco di vedere la sua ragazza e Melinda mi odierà a morte per il resto della mia vita e …
Cosa avevo detto a proposito dei miei viaggi di fantasia? Che dovevo smetterla, vero?
«Niente. Melinda mi ha fatto capire che le piaccio e io le ho detto, molto gentilmente, che la vedo solo come un’amica» risponde Scorpius, imbarazzato, cercando di evitare il mio sguardo.
«Melinda ti ha … fatto capire che le piaci? » domando, come se non riuscissi a capirlo. E no, non lo capisco.
«Be sì, mi ha detto che le piaccio ed io …» Mi guarda con un’espressione interrogativa, come se io fossi una stupida, poi spalanca la bocca e mi guarda, stupito. «Merlino, Rosie, scusa! »
«Per cosa? Per aver rifiutato Melinda? Mi sembra normale» Silenzio. Tutti mi guardano, preoccupati ed io inarco un sopracciglio. «Dite che dovrei andare a consolarla? »
Tre paia di occhi mi fissano, scettici.
Va bene che non sono mai stata la migliore amica di Melinda Zabini, ma non sono neanche così insensibile. E, va bene, è passata una settimana, ma … ma devo trovarla, devo aiutarla. Devo farlo, capite? No, forse no.
«Rosie, questo non …» Scorpius mi fissa con Mister Sopracciglio inarcato. Fa per parlare, ma dalla sua bocca non esce neanche un suono.
«Questo non ha nulla a che fare con quello che è accaduto sabato, vero? » lo anticipa Al, guardandomi serio.
Rimango per un secondo a bocca aperta, senza sapere cosa dire. Perché è ovvio che ha tutto a che fare con quello che è accaduto sabato, perché ogni cosa ha a che fare con quello.
«No! Come ti viene in mente? Voglio solo … aiutarla» la mia voce si affievolisce all’ultima parola. Non sono per niente convincente, non convinco neanche me stessa. Ma devo andare da lei, devo trovarla.
«Bene» mormora il mio migliore amico, facendo un sorriso rilassato. «E comunque, Lucas poteva anche dichiararti il suo amore, perché diamine sei fuggita via? »
E’ la prima volta che me lo chiede, la prima volta che mi chiede qualcosa riguardo a sabato ed io resto a guardarlo, stupita, poi mi riprendo, per mia fortuna.
«Sai, Scorpius, so che non sei esperto, ma normalmente, quando vuoi dichiarare il tuo amore, non aspetti che lei fugga via. Ho preferito una fuga più dignitosa»
«Scappando via in lacrime? Sprizzi dignità da tutti i pori, Rosie» commenta Scorpius, soffocando una risatina in un colpo di tosse. Lo fisso, furente. Lo sa che non dovrebbe scherzare su questo, sa che dovrebbe solo starmi accanto, senza provare a demoralizzarmi.
Ma lui è Scorpius Malfoy, cosa potrei mai aspettarmi? E’ un ragazzino di quindici anni terribilmente immaturo, davvero credevo che sarebbe stato capace di comportarsi da persona seria?
Dovevo essere seriamente sconvolta.
In un moto d’indignazione, raccatto i miei libri e i miei appunti – velocemente sottratti alla mano cadavere del mio migliore amico -  e li infilo nella borsa, prossima alla rottura, per poi fulminare tutti con un’occhiataccia assassina e uscire a grandi passi dalla biblioteca.
Rimango fuori giusto tre secondi, prima di rientrare.
«Ehi, Al! Sai mica dove è Melinda? » chiedo, cercando di sembrare cordiale. Scorpius e Dominique ridacchiano, mentre mio cugino scuote la testa.
«E’ al campo di Quidditch, oggi c’è l’allenamento dei Serpeverde»risponde, tornando al tomo di Pozioni che guardava con aria rassegnata.
«E come mai non ci sei tu? Il cercatore più brillante degli ultimi dieci anni e bla bla bla? »
«Devo studiare, Rosie” mi rimprovera, con voce esasperata. «So che tu non ne hai bisogno perché sei un dannato genio, ma ci sono persone che possono prendere una D in Pozioni. E non possono permetterselo».
«Ah, già. Come è che aveva detto il professore? Doveva essere qualcosa come ‘ D, Potter. D di disperazione’»ridacchiai un po’ al ricordo, mentre la faccia di mio cugino si trasforma in una maschera di rabbia.
«Grazie per avermelo ricordato, cugina» dice, acido, fissandomi come se volesse bruciarmi con i suoi occhi verdi. «Per fortuna c’è Dominique, altrimenti finirei bocciato»
Alzo gli occhi al cielo ed esco fuori dalla biblioteca. Devo trovare Melinda, assolutamente.
Non so nemmeno io perché, ma sento che è così. Non posso lasciarla sola.

~

Dovrei ammazzare Al. Immediatamente, se riuscissi ad ammazzarlo mentre sono in cerca di Melinda.
Non è negli spogliatoi di Serpeverde, gli allenamenti ancora non sono iniziati e sta piovendo di brutto, fuori. Mi accascio su una panca dello spogliatoio e sospiro. Dove cavolo potrebbe essere Cornelia Melinda Zabini?
Esco dallo spogliatoio e guardo il campo di Quidditch, bagnato dalla pioggia. Piove anche oggi, non fa altro da una settimana. In qualche modo, il tempo deve essere collegato al mio umore.
Guardo verso gli spalti in un riflesso incondizionato e noto una figura nera seduta sul punto più alto, fradicia.
Melinda. Deve essere lei.
Senza pensare alla pioggia, né al fatto che con tutta quest’acqua potrei facilmente inciampare, corro verso gli spalti, facendo attenzione a dove metto i piedi. Già sono una persona particolarmente goffa, se poi ci mettiamo il fatto che sta piovendo a dirotto, non so dire se potrei sopravvivere a questo.
Eppure ce la faccio, arrivo all’ultimo gradino, dove è seduta la figura bagnata, nota come Melinda Zabini. Cosa ci faccia sotto la pioggia è un mistero, per me.
Mi avvicino a lei velocemente e mi sfilo il mantello che ho addosso per poggiarlo sulle sue spalle gelate.
Lei alza lo sguardo dai suoi piedi e così noto che i suoi occhi azzurri sono lucidi. Ho la sensazione che stia piangendo.
«Cosa ci fai qui?» chiede, rabbiosa. Mi siedo accanto a lei, fregandomene di bagnarmi. Tanto ormai sono uno straccio. E poi io devo aiutarla.
«Ti stavo cercando» rispondo, guardando il campo davanti – o meglio, sotto - di noi.  Mi aggrappo al sediolino, terrorizzata dall’altezza, ma poi torno a guardare Melinda e mi tranquillizzo un po’. «Per vedere come stavi” aggiungo, mentre lei mi fissa, scettica.
«Che te ne frega?» domanda, guardandomi con un sopracciglio inarcato, la debole traccia delle lacrime sulle guance visibile alla luce fioca che passa tra le nuvole. «Hai avuto quello che volevi, no? Scorpius mi ha rifiutata, adesso è tutto tuo» .
Ma chi lo vuole? – mi viene da esclamare, ma preferisco stare zitta.
«Melinda … tra me e Scorpius non c’è niente»mormoro e, intanto, mi vengono in mente le parole di Lucas.
Non ti sei accorta di come ti guarda? Di come diventa rosso se lo sfiori, di come si irrigidisce quando tu sei con me? Rose, tu gli piaci.
Zitto, sta’ zitto! Basta, basta, basta.
Rose, tu gli piaci.
Non è vero, stupido!
«Be’, comunque ora non ti infastidirò più. Credo che non saremo più amici»  borbotta lei, scrollando le spalle e guardando i suoi piedi bagnati. «Sarai contenta»
«Contenta che tu ti senta uno schifo? Non credo, sai»
Mi fissa furente, ho la sensazione che potrebbe anche buttarmi giù dagli spalti per la rabbia.
«Che ne sai di come mi sento? Che ne puoi sapere tu? Tu hai sempre avuto tutto, Scorpius ti è sempre stato accanto , muore dietro di te da una vita e tu non ti sei mai accorta di niente! Che ne sai di come mi sento io? »
Due su due, signori.
Eccone un altro che crede che Scorpius, il mio migliore amico, provi qualcosa per me.
Tu gli piaci.
Non è vero, stupidi.
«Che ne so di come ti senti? » ripeto, mentre mi rendo conto che la mia voce è salita di un’ottava ed è diventata vagamente isterica. « Vediamo, il mio appuntamento con Lucas Steeval era finto, eravamo usciti insieme solo per far capire a Scorpius che non ero gelosa di lui, Lucas ha detto che Scorpius prova qualcosa per me, il che non è assolutamente vero e appena gli ho detto che ho una cotta per lui, per Lucas, lui mi ha fissato come se fossi improvvisamente diventata scema ed io me ne sono fuggita via, in lacrime, come una stupida, sprizzando dignità da tutti i pori» dico, tutto d’un fiato. E solo ora mi rendo conto di quanta rabbia ho dentro di me, di quanto tutto questo lotti per uscire fuori, per liberare me stessa da quello che provo. «Credi che non sappia come ti senti? » aggiungo, col fiatone.
Melinda mi guarda, senza parole, poi abbassa lo sguardo sui suoi piedi e sospira, tremante.
«Hai ragione. Scusa, non dovevo aggredirti in quel modo» sussurra, con la voce rotta. Sospiro e l’abbraccio, bagnandomi ancora di più. Ma non me ne frega niente, perché in questo momento c’è qualcuno che ha bisogno di me e tanti saluti al preoccuparsi di se stessi.
«Melinda … mi dispiace essere venuta solo ora. Non ho neanche chiesto a Scorpius cosa fosse successo. Ero troppo impegnata a pretendere di star male più degli altri per guardare aldilà del mio naso. Scusa»
Lei sospira e poggia la testa sulla mia spalla.
«E’ già tanto che tu sia venuta, Rosie» mormora, singhiozzando. «So che tu non mi sopporti e questo conta più di ogni altra cosa».
«Hai bisogno di qualcuno a cui aggrapparti, Melinda» rispondo, accarezzandole i capelli e sospirando. «Se non ci fosse stata Dominique, o Al o … be’, non so proprio cosa avrei fatto»aggiungo, evitando di pronunciare il nome di Scorpius.
«Già. Io non ho qualcuno a cui aggrapparmi, Rose. Al è troppo impegnato per me, mio fratello mi odia e … be’, non credo che sarebbe stato il caso di andare da Scorpius dopo quello che è successo, no? »
Ride debolmente ed io accenno ad un sorriso, mentre la pioggia che cade su di noi inzuppa i nostri vestiti e noi stesse.
«Ehi, che ne dici di entrare nello spogliatoio? Ci stiamo congelando qui» propongo, scostandomi un po’. Lei annuisce e si tira su a fatica, come se ogni gesto le costasse troppo.
Ci dirigiamo velocemente – sempre facendo attenzione a dove metto i piedi io – verso lo spogliatoio dei Serpeverde, dove ci sediamo sulle panche.
«Ehi, non è che hai una divisa di ricambio, da qualche parte? » chiedo, osservando gli armadietti. «Ti prenderai un’influenza così! »
«Senti chi parla, Miss Ho La Divisa A Posto. Sei una pozzanghera ambulante, Rosie»
Ridacchio un po’ e le sorrido. Lei sorride a sua volta.
E, forse, mi sento un po’ meglio.

~

«Ehi, Rose! Sei caduta in una pozzanghera? » chiede Scorpius, mentre io faccio il mio ingresso in Sala Comune.
Ah ah. Divertente. Sto morendo dal ridere, Scorpius.
«No. Sono andata a cercare Melinda» ringhio, prima di dirigermi, gelata e irrigidita, verso il dormitorio femminile.
«E questo cosa c’entra col fatto che sei uno straccio per pavimenti? » insiste lui, con la sua voce petulante e fastidiosa.
Lo fisso male e ringhio di nuovo, socchiudendo gli occhi in due fessure.
«Okay, ho capito. Non vuoi parlare» scrolla le spalle e torna a leggere il libro che ha tra le mani.
Un minuto.
Scorpius sta leggendo?
«Ehi, tu … cosa leggi? » chiedo, scaricando il peso del mio corpo da un piede all’altro e facendo gocciolare i miei capelli fradici.
«Storia di Hogwarts. Ho seguito il tuo consiglio»  risponde, alzando di nuovo le spalle. «Alla fine, riesci sempre a convincermi. Hai troppo potere su di me»
Si volta verso di me e punta i suoi occhioni verdi nei miei ed io credo che potrei anche svenire qui, bagnando tutto il pavimento della Sala Comune.
Hai troppo potere su di me non è un altro modo per dire mi piaci? No, vero?
«Ehm … sì, già»biascico qualcosa, imbarazzata, poi mi fiondo di sopra come un fulmine, mentre Scorpius ridacchia di sotto. Sospiro, chiudendo la porta del bagno e guardandomi allo specchio.
Sei troppo egocentrica, Rosie. Non puoi crederlo davvero.
Canale Fai Schifo, sei tornato! Ah, che piacere risentirti. Eh, sì. Credo anche io di essere egocentrica, in questo caso. Dai, non è assolutamente possibile che nel giro di una settimana due persone impazziscano simultaneamente, dicendo che il mio migliore amico prova qualcosa per me, e che poi il suddetto migliore amico me lo faccia capire. Non è totalmente impossibile?
Mi riferivo al fatto che hai troppo potere su di lui, Rosie. A quanto ne so, potrebbe essere vero che gli piaci.
Sai, Canale Fai Schifo, mi sono appena ricordata di non aver sentito la tua mancanza.
Sospiro. Sto impazzendo. Sto parlando con me stessa e mi prendo anche ad insulti. Più pazza di così …
Mi passo una mano tra i capelli impossibili e mi guardo allo specchio. E’ come se non mi riconoscessi più.
Ma niente di tutto questo ha senso, no? Solo io e Scorpius abbiamo senso, la nostra amicizia, il più profondo legame che abbia mai instaurato con qualcuno che non faccia parte della mia famiglia.
Un sospiro.
Forse sto davvero impazzendo, forse Melinda e Lucas hanno ragione, forse Canale Fai schifo ha ragione.
L’avevo detto io.
Taci di nuovo, idiota.

Angolo Autrice

Capitolo assolutamente inutile, ma tant’è. Una piccola parentesi sul rapporto di rose e Melinda. Ora che la povera Melinda è stata rifiutata da Scorpius, Rose riuscirà ad esserle davvero amica? E ora che Scorpius semina piccoli indizi in ogni conversazione, Rose riuscirà a capire se davvero il suo migliore amico è solo quello o è anche qualcosa in più?
Tutto nelle prossime puntate XD

Angolo ringraziamenti

Jennybrava: Grazie mille <3. Sì, onestamente il capitolo doveva essere diverso, ma poi mi sono accorta di quanto stupido sarebbe stato rendere Rose perennemente felice. E’ un essere umano, come ho già detto, e non è detto che tutto vada sempre bene ^^ Grazie mille ancora **

CombatGirl93: oh, che bello ^^ Sono felice che Lucas inizi a piacerti, è un personaggio che cerco sempre di rendere credibile ** Grazie mille <3

Altovoltaggio: Grazie davvero ^^ Eh sì, altro che triangolo, questo è un immenso quadrato amoroso – e non solo, ma non faccio spoiler XD. Sì, in effetti, l’unica che sa cosa prova è la povera Melinda, che, come puoi notare in questo capitolo, non è che se la passa bene per questo ^^ Grazie mille ancora <3

lilyluna_4e: Spero che questo capitolo ti piaccia, cara, dato che ho approfondito un po’ il personaggio di Melinda. Spero che ti piaccia ancora e che, be’ … che questo capitolo abbia contribuito a rendertela ancora più simpatica, anche se è molto deprimente. Ti ringrazio per tutti questi complimenti <3


mAd wOrLd: Grazie mille <3 . A me fa più che piacere leggerlo *__*

nefene: Grazie mille <3. Scorpius è il migliore amico che non delude (quasi) mai. Già, povera Rosie, sono cattiva con i miei personaggi, lo so. Grazie davvero **

Pink Lela: Grazie <3. Certo che seguo Gossip Girl, credo che sia diventata una droga, ormai. E Blair è uno dei miei personaggi preferiti *__* Okay, parentesi chiusa.  Ma povero il tuo compagno di banco, spero non si sia fatto male XD E comunque, grazie mille. Sono felice che la scena che alla fine ho scritto non sia stata una delusione ^^ Grazie mille **

Yellow_B: Sono cattiva e senza cuore, lo so, ma non mi andava di far finire bene il capitolo . Non così. Rose Weasley è un essere umano e, purtroppo per gli esseri umani, niente va per il verso giusto. Per questo ho terminato il capitolo in questo modo e mi dispiace che tu ci sia rimasta male ^^ Comunque grazie mille <3

HeRmIoNe LuNa : Sì, l’adorabile Canale Fai Schifo – che fa la sua comparsa anche in questo capitolo – l’ho letto in quel racconto e mi si è immediatamente collegato a Rosie e alla sua vocina interiore fastidiosa. Anche se, a dir la verità, il primo collegamento che ho fatto era me stessa. Il mio Canale Fai Schifo ringrazia, infatti ^^  Scorpius è geloso, poverino, ma Rosie non è capace di capirlo. O forse non vuole capirlo e preferisce tenere le sue belle uova sode sugli occhi. O erano fette di prosciutto? Comunque grazie <3. Vedrai presto cosa succederà – anche se in qualcosa ci hai preso, ma non dico cosa XD

dirkfelpy89: Grazie mille per i complimenti, sono contenta che il capitolo ti piaccia **

maricuccia: Prima di tutto, grazie <3 Grazie davvero. Poi … ah, adesso viene il bello! Rose saprà la verità? Come finirà con Scorpius? Ah, mi sto decisamente divertendo a scrivere questi capitoli e tra poco scoprirai tutto ^^ Grazie mille <3

A Lunedì prossimo ^^

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 – Dichiarazione(i) in carta bollata ***


Capitolo 11 –  Dichiarazione(i) in carta bollata

Caro Lucas,
sto scrivendo una lettera perché so che se ti guardassi, dimenticherei ogni cosa e questo non deve accadere, perché anche tu hai diritto ad una spiegazione.
Non riuscirei a parlare con te, perché non potrei guardare i tuoi occhi ed essere ancora coerente. Sono una ragazzina, dopotutto. Che cosa puoi aspettarti da una come me?
Forse dovrei spiegarti cosa mi è successo, perché non voglio più parlarti, ma credo che sia chiaro. Credo che tu abbia capito che ti sto evitando.
Sì, per quello che è successo un paio di settimane fa, ad Hogsmeade. So che mi stai cercando, Dominique e Lucy me lo dicono di continuo, ma non me la sento di vederti, Lucas. Non riuscirei a dirti nulla di quello che dovrei dirti.
Sono una ragazzina, Lucas. Una bambina di colpo uscita dall’infanzia e catapultata qui, in un mondo di adulti. Tutti quelli che mi circondano dicono che io sono più matura della mia età, che sembro un’adulta nel corpo di una quindicenne.
La verità, Lucas, è che io non rischio. Non mi butto, perché ho paura di cadere. Per questo vengo considerata più matura, perché mi comporto come un’ adulta. Non c’è nulla di bello, in questo. Lo sai?
Eppure, sono una ragazzina. Non so cosa voglia dire l’infelicità, il sentirsi male ogni giorno. Non so cosa significhi la parola dolore.
Ora faccio finta di non saperlo, Lucas, perché ho avuto un assaggio di quello che è il dolore. Faccio finta perché è più facile fingere di stare bene, che vedere quegli sguardi preoccupati e impietositi su di te. Non trovi?

«Sai che sono bravissima a fare finta di niente? Faccio finta che non esista il dolore, che sia tutto a posto. E ci riesco».
«Così non affronti nulla».
«Sempre meglio che rannicchiarsi e aspettare che tutto passi».


Perché sì, mi sono rannicchiata su me stessa, con la testa poggiata sulle ginocchia, ad aspettare che il dolore passasse, ma non è mai successo. E allora ho fatto come mi ha detto Melinda. Ho fatto finta di nulla. All’inizio è stato difficile, sai? Ma poi è tornato tutto a posto, lentamente. Certo, a volte fa male, è una ferita che si riapre. Ma almeno non vengo considerata una bisognosa di pietà.

«Rose, non funziona così. Dovresti parlare con Lucas».
«Quale parte del suo netto rifiuto farebbe bene alla mia autostima?»
«Farebbe bene al tuo cuore. Smettila di soffocarlo».

Perché io soffoco il mio cuore, perché non voglio ascoltarlo.
Mi ha portato solo al dolore, perché dovrei ascoltarlo, Lucas?
Mi piaci, Lucas, mi piaci tantissimo. Credo che potrei fare di tutto per te, ma che senso avrebbe dirtelo se tu non potrai fare altro che fissarmi con il tuo sguardo dispiaciuto?
Mi dispiace aver rovinato la nostra amicizia, Lucas. Mi dispiace davvero.
Spero che per te questo non conti, che quelle parole siano state qualcosa da dimenticare subito.
Ti prometto che proverò a parlarti, Lucas. Te lo prometto. Torneremo amici, davvero.
Ma non ora.


«Rose, onestamente, non lo sopporto. Ha ai piedi stuoli di corteggiatrici, è vanitoso senza misura ed è stupido. Non farebbe per te in qualunque caso» .
«Geloso, Scorpius?»

Rose Weasley

 

Guardo la lettera con aria scettica e sospiro. Sono tre giorni che cerco di scrivere qualcosa di decente, perché Lucas capisca che ho bisogno di tempo per tornare a parlargli, ma non riesco a cavare nulla dal mio cervello idiota.
Sarà la decima lettera che scrivo nel giro di un’ora e fa schifo come tutte le altre. Getterò anche questa nel fuoco, come le altre. Magari la Sala Comune si incendierà per colpa delle mie lettere ed io morirò qui, tra le fiamme e le parole che non riesco a dire.
Ottimista, vero? Sto solo pensando positivo.
«Rosie, come va?»
Lucy e Dominique mi guardano con il solito cipiglio preoccupato. Non so come Lucy abbia fatto ad entrare in Sala Comune, ma conoscendo Dominique, mi azzardo a dire che con lei tutto è possibile.
«Sto bene» mormoro tra i denti, incenerendole con lo sguardo. Ho la sensazione che mi abbiano presa per una matta bisognosa d’aiuto. Non ho bisogno del loro aiuto, me la cavo benissimo.
Seh, basta leggere la mia lettera. Sembra quella di una pazza.
«Come mai sei sepolta di pergamene? Hai in mente di suicidarti ingoiando carta?» chiede Lucy, sedendosi sulla poltrona accanto alla mia. Dominique la imita, appoggiandosi con estrema grazia sul bracciolo della poltrona di mia cugina.
«No, ma grazie per avermi suggerito quest’idea. La metterò in pratica, prima o poi»borbotto, raccattando tutti i fogli che ho disperso sul mio copro e per terra, accartocciandoli. Li getto con rabbia nel camino, mentre le fiamme scoppiettano allegre.  Le mille parole che ho scritto scintillano tra le fiamme rosse e poi scompaiono, trasformandosi in cenere.
«Complimenti, Lucy. Questo è il tuo piano ‘ tiriamola su di morale’?» chiede Dominique, voltandosi verso l’altra con un sopracciglio inarcato. Faccio finta di non sentire e torno a sedermi, guardando il fuoco. Merlino, sono davvero irritanti tutti quanti. Al e Scorpius fanno da guardia del corpo venticinque ore su ventiquattro, Dominique e Lucy fanno gli orsetti del cuore – altresì dette ‘migliori amiche che ogni adolescente (tranne Rose Weasley) vorrebbe – , Lily ogni tanto mi passa liste di ragazzi che secondo lei sono più carini di Lucas e anche meno idioti e Hugo che aggiunge i suoi commenti, dicendo che questo non va bene perché gioca male a Quidditch e quell’altro ,no, ma stai scherzando? tifa per i Tornados, non va proprio bene, Rosie.
Non pensavo l’avrei mai detto, ma preferirei trascorrere il mio tempo con Melinda Zabini, piuttosto che continuare ad essere circondata dal comitato del buonumore. Almeno lei sa che non deve per forza cercare di rallegrarmi. Formiamo una bella compagnia, tutte e due depresse.
Pensa positivo, Rosie.
«Scusa. Non sono capace di tirar su di morale le persone. Te ne sei accorta? »
«L’ho notato, genio».
«Ha parlato l’allegria in persona. Di’ un po’, Cappellaio Matto,  da quando tu sai tirar su di morale la gente? Non è che ti abbia sempre visto col sorriso stampato sulle labbra, Dominique».
Peccato, perché quando parla di James inizia a ridere come un’adolescente scema. L’amore è davvero una brutta bestia.
«Se non rido come una stupida non significa che non so essere felice e, di conseguenza, rallegrare la gente».
«Ma per favore! Tu sei una depressa ambulante, tu …»
Peccato che le orecchie non si possano scollegare, risparmierei un bel po’dei miei timpani se non sentissi questi stupidi litigi.
«Okay, basta» mormoro, alzandomi e dirigendomi verso l’uscita della Sala Comune. Loro continuano a litigare ed io sospiro, rassegnata.
Meno male che dovevano tirarmi su di morale.
Cammino più veloce che posso, ma senza correre. Cerco un posto dove stare, lontana dagli sguardi del comitato buonumore. Entro in biblioteca senza neanche pensarci, tanto sono sicura che Al e Scorpius non avranno il coraggio di mettere piede qui senza essere trascinati da me. Il che, diciamocelo, è il massimo, perché in questo momento voglio stare da sola. Senza che ogni tanto mi venga a chiedere ‘come stai?’. Giuro che potrei uccidere.
«Rose, sei qui! Come stai? »
Alzo lo sguardo dal libro che ho preso e ringhio, pronta a divorare con i miei denti chiunque abbia intenzione di disturbarmi e … rimango a bocca aperta.
Scorpius è entrato in biblioteca. Scorpius. E’. Entrato. In. Biblioteca.
Cose dell’altro mondo, davvero. Queste settimane sono davvero impossibili: prima inizio a frequentare Melinda Zabini, poi inizio a scrivere lettere assurde, i miei amici sorridono sempre, persino Dominique ed ora Scorpius Hyperion Malfoy, sì, quello Scorpius Hyperion Malfoy, mette piede in biblioteca senza essere costretto da me.
No, dai. E’ impossibile.
«Cosa ci fai tu qui? » chiedo, troppo stupita per provare a dire qualcos’altro. Lui ridacchia e si siede al tavolo, accanto a me, sbirciando la copertina del mio libro.
«Merlino, Rosie, qualcosa di più leggero? » chiede, storcendo il naso. Faccio un sorriso forzato e lui esulta, dicendo finalmente che è riuscito a farmi sorridere. Senza sapere perché, inizio a ridere e non mi fermo.
Per questo Scorpius è il mio migliore amico, perché sa cosa fare, benché le idee geniali gli vengono una volta ogni secolo. Perché, anche senza sapere, mi fa stare meglio.
«Dai, Jane Austen è più leggera di quello che immagini» dico, sorridendogli, mentre Madama Cope ci fissa male. “Davvero, prova a leggerlo».
Gli porgo la copia di Ragione e Sentimento che ho ripescato dallo scaffale di letteratura Babbana, ma lui scuote la testa e allontana il libro con una smorfia schifata. Forse pensa che leggere un libro faccia male alla totale ignoranza dei suoi neuroni.
«Come va? »
Uno schifo, Scorpius.
«Come dovrebbe andare? Bene, se non fosse per te e il comitato del buonumore che cerca di tirarmi su col morale, con l’unico risultato di deprimermi ancora di più».
Scorpius ridacchia ed io lo fulmino con lo sguardo, tornando a leggere il mio adorato libro e cercando di dimenticare tutto ciò che mi circonda.
«Lucas ti sta cercando, lo sai? » dice il mio migliore amico, dopo un po’. Resto fossilizzata per un secondo, poi decido che quest’informazione non mi fa caldo né freddo e torno a leggere il mio libro. «E smettila di far finta di non aver sentito».
Mi volto verso di lui con un sopracciglio inarcato e faccio una faccia scettica.
«Dovrebbe interessarmi? » chiedo, con il mio miglior tono da ‘non me ne frega niente’. Il guaio è che quella è anche il mio peggior tono da ‘non me ne frega niente’, perché si capisce che sì, me ne frega. E anche parecchio.
«Credo proprio di sì, Rose»  borbotta lui, storcendo il suo aristocratico e nobile naso. È palesemente infastidito. E non riesco a levarmi dalla testa la parola gelosia.  «Lucas mi ha detto, no, mi ha implorato, di dirti che lui ha bisogno di vederti. Non è quello che sembra, ha detto».
«Stupido Incantesimo del Lago»bofonchio, senza guardare Scorpius.
«Eh? » chiede, voltandosi a guardare il Lago Nero fuori dalla finestra ed io soffoco una risatina.
«Niente»  mi affretto a chiarire, sventolando con noncuranza una mano. «Comunque, non ho intenzione di parlargli»
«Rose, onestamente …» si blocca e mi guarda con i suoi occhioni verdi che farebbero capitolare chiunque. «Dovresti dargli la possibilità di spiegarsi. Tu sai che non lo sopporto, ma … Rosie, non mi piace vederti così».
«Così come? » chiedo, in un sussurro, senza riuscire a staccare il mio sguardo dal suo. Roba che pensavo potesse accadere solo in un romanzo Harmony.
«Spenta. E vuota» risponde, un tono di voce quasi impercettibile. Mette una mano sulla mia, ma io sono ancora fissa nei suoi occhi. «Rose, tu sai quello che io sento per te e non mi va di vederti ridotta così» Mi drizzo e lo guardo, allibita.
Sta scherzando, vero? Per favore, fa’ che stia scherzando. Non sono affatto pronta per questo, io non voglio che accada, non lo amo e non so se mai lo amerò, lui è il mio migliore amico e Lucas sarà l’uomo della mia vita, io …
«Rose, io …»
Lo fisso, incapace di parlare. Non posso credere che stia davvero accadendo. Melinda aveva ragione. Lucas aveva ragione. Canale Fai Schifo aveva ragione.
Tutti avevano ragione, tranne io.
«Tu? » mi esce, in un sussurro.
«Io … io ti …» No, no, no! Per favore, no! Scorpius, ti prego, non rovinare tutto! «Io ti voglio bene, ecco. E non mi va di vederti ridotta così uno schifo»
Bang.
Questo era il tutto? Ci vuole tanto a confessare un affetto da migliore amico?
E poi mi vengono in mente i suoi balbettii confusi, quel io ti che non riusciva a pronunciare. E penso che forse le parole hanno cambiato strada. No, non può essere vero, sono io che ho una fervida immaginazione.
Vero?
Cosa volevi dire, Scorpius?
«Io non sono ridotta uno schifo» è l’unica cosa che riesco a dire, perché le altre mille cose che mi affollano la mente non hanno minimamente senso.
«Okay, basta crederci” sussurra, guardando il tavolo e seguendo linee immaginarie con le sue dita cadaveriche. «Però, Rosie …» Alza lo sguardo verso di me ed io mi volto a guardare il libro. Non credo di poter reggere quello sguardo. Credo che potrei anche non rispondere più di me. «Dagli una possibilità. Dagli il tempo di spiegarsi».
«Okay. Okay» mormoro, tornando alla lettura del mio libro. Scorpius sospira e torna a fissare il tavolo, poi si volta nuovamente verso di me.
«Ti va di venire a vedere i nostri allenamenti? Potresti parlare con lui» propone, cauto. Io sospiro e lo fisso con un sopracciglio inarcato.
Dannazione, cosa stai facendo, Scorpius?
«Okay» sospiro, mordicchiandomi il labbro inferiore e guardando il mio migliore amico con aria rassegnata. «Metto a posto la mia roba e ti seguo»
Scorpius sorride a centocinquanta denti e mi stritola in un abbraccio che credevo esclusiva proprietà dei Weasley. Sembra che mi stia abbracciando nonna Molly, non Scorpius Malfoy.
«Grazie» dice, ma io non ho il fiato né per rispondergli né per dirgli di smetterla di stritolarmi. Poi lui mi lascia andare e mi sorride, euforico, prima di correre fuori dalla biblioteca.
Credo sia diventato pazzo.

~

 

Dieci minuti dopo, sono ancora scossa dalle parole di Scorpius. No, non quelle che ha pronunciato, no. Le parole che non ha detto, quelle mi hanno scossa. Quelle bruciano – come fiamme – sul mio cuore, impresse a fuoco sulla pelle.
Cosa volevi dire?
Scorpius, approfittando del mio momento di shock, mi ha trascinata al campo di Quidditch, mentre lui è filato a cambiarsi. Melinda e Al mi raggiungono immediatamente, dopo aver posato le loro scope ed  essersi cambiati.
«Come mai ora vuoi vedere Lucas? » chiede Al, mentre Mel si siede accanto a me. Scrollo le spalle.
«Scorpius mi ha convinta» biascico, ancora troppo stupita.
Cosa volevi dire?
«Chissà come» ridacchia mio cugino. Sono troppo presa a pensare a cosa poteva dirmi Scorpius per prestare attenzione  a quello che dice quello stupido. Se solo lo facessi, mi renderei conto che c’è un’altra persona che crede che Scorpius provi qualcosa per me.
Meglio che non l’abbia fatto.
«Rose, sembri alquanto shockata. Va tutto bene? »chiede Melinda, guardandomi con un sopracciglio inarcato.
No, non va niente bene. Cavolo, il mio migliore amico poteva finire una frase in un modo diverso e avrebbe cambiato tutta la mia vita. Una sola, singola frase avrebbe distrutto tutto.
Merda.
Ed ecco che Scorpius e Lucas fanno il loro trionfante ingresso nel campo, a cavallo delle loro scope. Scorpius si volta verso di me e mi sorride e mi sento imbarazzata, poi Lucas segue la direzione del suo sguardo e mi guarda, sorpreso e il mio stomaco si attorciglia su se stesso.
E la cosa terribile è che non so perché si è attorcigliato.
Al e Melinda iniziano a borbottare di condizioni del tempo e di venti che soffiano da qualche parte, ma io non li ascolto. La mia mente è concentrata su Scorpius e Lucas, che si rincorrono per il campo da Quidditch. Non capisco nulla di questo maledettissimo sport e li vedo volare qui e lì, senza mai capire cosa stanno facendo. Mi limito a guardarli, stringendomi nelle spalle e cercando di fare chiarezza nel mio cuore.
E’ la cosa più difficile che io abbia mai fatto. Fino a quando si tratta di temi, di compiti in classe e di esami, Rose Weasley non si preoccupa di niente, ma appena bisogna parlare di sentimenti Rose Weasley scappa via, perché i sentimenti sono la cosa più difficile da gestire. No?
«Ehi, Rosie, Lucas sta venendo verso di te»mi sussurra Al, dandomi una gomitata nelle costole. Solo grazie a mio cugino mi rendo conto che l’allenamento è stato improvvisamente interrotto e Lucas, sulla sua velocissima scopa non-so- quale- modello, si dirige verso di me. Mi spaventa quasi, riesco a scorgere il suo sguardo determinato.
«Ehi, fa’ in fretta, almeno» urla uno dei giocatori, rassegnato. E’ strano che Lucas abbandoni l’allenamento, Merlino, lui è il capitano.
Frena improvvisamente sugli spalti e capitombola giù con poca grazia, ma continua a fissarmi con sguardo risoluto. E’ come se tutto il resto del mondo non esistesse, come se tutto si concentrasse nei suoi occhi neri che mi fissano.
«Ehi, Lucas» biascico, con un tono finto allegro che non convince né me né lui. Che idiota che sono, proprio una gigantesca, immensa idiota.
Ma lui non dice nulla. Sta lì a fissarmi con sguardo torvo, come se gli avessi fatto un torto pronunciando quelle due stupidissime parole. Mi fissa come se pretendesse le mie scuse in questo istante, ma tanto io non lo farò. Nel senso che forse lo farò dopo, ma ora voglio sapere cosa vuole da me.
E di certo non mi aspettavo questo.
Lucas mi prende per le spalle e mi bacia. In quest’ordine.
Okay, la mia descrizione non trasuda romanticismo da tutti i pori e forse è colpa mia, forse non sono una persona romantica come Lily o zuccherosa come Melinda, ma questo è quello che è successo e non vedo cos’altro dovrei dire.
Non so esattamente poi cosa stia succedendo. Credo che la sua scopa sia volata da qualche parte non ben definita e che al e Melinda stiano guardando con il loro collaudati sguardi allibiti, ma non ne sono sicura. Non capisco più nulla, in effetti.
Lucas si scosta da me e mi sorride, euforico,.
«A dopo»sussurra, prendendo il mio volto tra le mani e posando un altro bacio sulle mie labbra,poi riprende la sua scopa – che Al ha afferrato in un momento di euforia totale, evidentemente – e parte alla volta del campo, lasciandomi ancora in piedi e ancora con un’espressione da completa idiota sul volto. E ancora troppo scossa.
Mi volto verso gli allenamenti, dove tutti ridacchiano, allegri, e danno pacche sulle spalle a Lucas. Tutti, tranne Scorpius. Mi fissa con gli occhi privi di espressione, quasi indifferenti. Quando si accorge che lo sto fissando abbozza un sorrisetto e torna a giocare, mentre io mi sto ancora chiedendo cosa diavolo sia successo al mondo, oggi.

~

«Cosa diavolo ti è passato per la testa? »
Lucas atterra con grazia accanto a me e mi fissa con un sopracciglio bruno inarcato in un’espressione di puro sconcerto.
«A cosa ti riferisci? » chiede, confuso. Lo prenderei a schiaffi se non fossi così cotta di lui da far pena.
«Mah, non so. Forse al bacio di prima, sai» dico, velenosa, incrociando le braccia. Lui arrossisce un po’ e mi guarda, imbarazzato, mentre io perdo immediatamente la mia rabbia e sospiro, rassegnata.
Non sono capace di arrabbiarmi con lui, è impossibile.
«Scusa» mormora, impacciato e si siede accanto a me, con espressione imbarazzata. Prende le mie mani fra le sue e le stringe forte, forse in modo che io non possa fuggire. « Ma era l’unico modo per fermarti. Di sicuro avresti voluto una spiegazione e non avevo torto, visto? ».
Uno, due …
«Ma sei scemo o cosa? »
… e tre. Dovrei contare fino a dieci prima di strillare stupidaggini.
Lucas sobbalza al suono delle mie parole e mi guarda con espressione stupita, mentre riprendo fiato e torno a sedermi, scossa e irritata.
Mi ha baciata per obbligarmi a restare, l’idiota. Non mi ha baciata perché mi voleva baciare, no. Troppo complicato per Lucas Steeval, signori e signore.
Dite che potrei prenderlo a schiaffi?
«Scusa» ripete, sinceramente dispiaciuto ed io vorrei dirgli che ora non basta scusarsi, idiota. Che puoi sventolare le tue ciglia con gli occhioni neri quanto ti pare e piace, Lucas Steeval, questa volta non capitolerò come una scema.
O forse invece sì, tanto per non perdere le vecchie abitudini.
Sospiro, rassegnata.
«Rosie, senti, non so cosa sia successo in queste due dannatissime settimane. Sembrava che tu mi stessi evitando …»
«Non sei abbastanza intelligente da pensare che era così? »domando, velenosa, fissandolo male. Lui non abbassa lo sguardo e continua a fissarmi, con quegli occhi indecifrabili.
«Ho pensato che tu fossi abbastanza intelligente da capire che evitarmi non è la cosa giusta da fare»ribatte lui, con il mio stesso tono acido.
«Evidentemente ti sei fatto un’idea sbagliata della mia intelligenza» sbotto, incrociando le braccia e guardando a terra. Sospiro, sento che lui apre la bocca, ma non dice nulla. «Senti, Lucas, so cosa stai per dire. So che sono una bambinetta per te, una specie di fastidiosa spina nel fianco e mi sta bene, okay. Ma non voglio sentirtelo dire, per favore. So che tu hai tante bambinette che ti muoiono dietro, quasi come un divo di Hollywood, e, okay, mi sta bene. Ma, per favore, non dirlo, ti prego» inizio a farneticare su qualcosa di non ben preciso. Lucas mi ascolta in silenzio, inarcando un sopracciglio di tanto in tanto. All’improvviso, mentre parlo, non so più cosa voglio dire e non riesco più a pronunciare una parola e scoppio a piangere, tenendomi il viso tra le mani.
«Finito? » chiede Lucas, mentre io mi asciugo le lacrime che mi solcano il viso. Sembro proprio una scema.
«Sì» singhiozzo, disperata. Lui sospira e prende il mio volto tra le mani, per asciugarmi le lacrime e mi bacia. Di nuovo.
E non credo sia per non farmi fuggire, questa volta.
Inizio a prendere a pugni le sue spalle nel vano tentativo di liberarmi della sua presa e, misteriosamente, ci riesco. Lui lascia il mio volto e si scosta da me, fissandomi con sguardo interrogativo.
«Cosa c’è, ora? » chiede, irritato. Io sbuffo e lo fisso male.
«Ti pare che io voglia essere baciata? » strepito, ancora, senza neanche fare finta di contare fino a dieci. Tanto non serve, urlo sempre prima di finire i numeri.
«Non ti piaccio più? »
Questa situazione deve durare ancora per molto? No, perché dopo vorrei sotterrarmi, sapete.
«Certo che mi piaci» bofonchio, diventando rossa da fare invidia a mia cugina Lily. Inizio a torturarmi le mani e mi mordicchio il labbro inferiore, tesa ed imbarazzata. Mi sento decisamente una stupida.
«E allora? »
Lucas inarca un sopracciglio, scettico. Lo fisso senza capire e lui sbuffa, prendendo nuovamente il mio volto fra le sue mani. Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma lui non me lo permette e mi fissa con i suoi occhi neri che mi fanno girare la testa.
«Cosa diavolo vuoi dire? » chiedo, tra i denti, irritata a morte. Lui sbuffa ancora e mi fissa come se avesse una scema davanti a lui.
«Merlino, Rose, vuoi una dichiarazione in carta bollata? » domanda, esasperato, ed io non capisco ancora niente, ma il mio cuore è diventato più leggerlo. Apro la bocca per parlare, ma lui mi blocca, emettendo le cinque parole che mi fanno definitivamente svolazzare. «Dannazione, mi piaci Rose Weasley».
E mi bacia di nuovo.
Ed io mi stringo a lui, felice come non mai, dopo aver ricevuto quattro baci da capogiro ed una dichiarazione da favola.
«Ehi, aspetta, cosa è un dito di Bollywood? » chiede, scostandosi un po’ da me. Io lo fisso con un sopracciglio inarcato e scoppio a ridere.
«Lascia perdere»sussurro.
E torno  a baciarlo.

Angolo Autrice

Sono imperdonabile. Non aggiorno da secoli e lo so. Ma questo capitolo proprio non usciva fuori e credo che sia venuto anche uno schifo, ma ho deciso di pubblicarlo lo stesso, perché almeno è qualcosa di senso compiuto.
Perdonatemi ç__ç Vi prometto che per il prossimo capitolo non attenderete molto, deve solo essere perfezionato ^^

A presto,
El.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 – Basta la felicità ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 12 –  Basta la felicità

«Se hai qualcosa da dire, dilla, per favore e non stare lì impalata come una scema».
«Ehm, okay».
Dominique mi fissa col suo collaudato sguardo trucido ed io mi siedo con cautela accanto a lei. James deve averne fatta qualcuna delle sue, dato che mia cugina sembra furiosa. Anzi, furiosa è un eufemismo.
«Cosa c’è, Rose?» chiede, brusca. Io ridacchio e la guardo allegra. Non ce la faccio ad essere intimorita dalla sua rabbia, non ora. Ora sono troppo felice per poter essere minimamente toccata da queste stupidaggini.
«Devo dirti una cosa» sussurro, con un tono da idiota. Lei inarca un sopracciglio e mi fissa con aria scettica, quasi fossi davvero idiota. «Lucasmihabaciataehadettocheglipiaccio» aggiungo, tutto d’un fiato.
Mia cugina mi fissa sempre con un sopracciglio inarcato.
«Cosa stai farneticando?» borbotta, incrociando le braccia e fissandomi come se avesse a che fare con una stupida.
Prendo un bel respiro. «Lucas mi ha baciata e ha detto che gli piaccio».
E poi succede una cosa incredibile. Una cosa che ha dell’anormale. Roba da farmi credere che Dominique Weasley sia stata rapita dagli alieni e questo sia un clone.
Dominique Gabrielle Ghiacciolo Weasley mi sta abbracciando, signori e signore.
Mi stringe talmente forte che respirare mi sembra un’impresa troppo difficile, uno di quegli abbracci alla Weasley che pensavo non sapesse fare. Quante cose si scoprono, nella vita.
«Merlino, Rose, sono così felice per te!» dice, con la testa poggiata sulla mia spalla. Dopo un secondo di smarrimento, anche io la stringo a me e rido come una stupida.
«Anche io! Anche io sono felice!»

~

«Rose Molly Weasley, sveglia! Sono le sette di mattina, il cielo è grigio ed è ora di alzarsi! Muoviti pigrona!»
Giuro che prima o poi ammazzerò Amanda Corner. Lo giuro sulla prima edizione di Storia di Hogwarts che mi hanno regalato i miei al mio compleanno.
Merlino, come fa ad avere una voce così acuta e fastidiosa? Si allena la notte?
«Ora mi alzo» bofonchio, girandomi dall’altro lato e tenendo ancora gli occhi chiusi. Sento il sospiro esasperato di Amanda e poi un vento freddo mi gela le gambe.
«Pazza! Che stai facendo? » mi tiro su a sedere e la guardo, infuriata. Mi ha tirato via le coperte, la pazza!
«Buongiorno anche a te, Rose» ridacchia lei e corre in bagno per evitare la mia furia assassina.
Giuro che la ammazzerò a fine giornata.
Mi butto a peso morto sul letto, ma so che ormai non posso più cercare di dormire, dopo la geniale mossa della mia compagna di dormitorio. E poi mi viene da ridere come una scema.
Mi chiedo se quello di ieri era solo un sogno. Ho solo sognato Lucas Steeval che mi baciava a mi diceva che gli piacevo? O è tutto vero?
«Rose! Muoviti o facciamo tardi! »
Dovrei scendere dal letto, vestirmi e andare a verificare che Lucas mi tratti come una ragazzina qualunque. Come una  bambinetta scema che ha una cotta per lui.
Tanto lo so che si è trattato solo di un bel sogno. Un bel sogno irrealizzabile.
Mi alzo con un sospiro rassegnato e raccatto i miei vestiti, per infilarmeli con poca grazia e ancora molto sonno. Pettino i miei capelli impossibili e, dopo averci passato la spazzola, diventano ancora più elettrici.
Bene, è questo il modo giusto di affrontare la giornata.
Mi guardo allo specchio e mi vedo diversa. Strana.
Il mio volto è deformato da uno strano attacco di euforia. So che è stupido, ma non posso fare a meno di ridere. So che si è trattato solo di un sogno, di un bellissimo e impossibile sogno, ma sono ugualmente felice, per una volta. Chi se ne frega di Lucas Steeval, chi se ne frega se non mi bacerà mai, neanche sotto tortura?
Okay, me ne frega. Ma non fa niente, mi sta bene così.
Scendo, saltellando, in Sala Comune, dove trovo Dominique ad aspettarmi. Sorrido e lei mi sorride di rimando. Ed è strano, penso. Non l’ho mai vista sorridere così, allegra e fiduciosa, davanti a tutti.
Deve esserle accaduto qualcosa di bello. Deve aver fatto anche lei un bel sogno che la rende euforica.
«Dormito bene? » domanda, mentre ci dirigiamo in Sala Grande. Io scrollo le spalle.
«Ho fatto un sogno strano» dico, continuando a ridere come una scema. Lei mi fissa, scettica, ed io mi chiedo cosa ho detto di male. «Ho sognato che Scorpius mi trascinava agli allenamenti di Quidditch e che Lucas mi baciava, dicendomi che gli piaccio”.
Sono così euforica che mi concedo anche un sospiro idiota da ragazzina innamorata.
«Rose …»
Dominique si blocca in mezzo al corridoio e mi fissa con un sopracciglio inarcato e il viso scettico. Questa è la vera Dominique, eccola.
«Sì? »chiedo, curiosa. La fisso, in attesa,e lei scoppia a ridere, divertita da non so bene cosa.
«Rosie, questo è accaduto davvero» dice, ridendo. Io la fisso, stupita, e aspetto che lei si riprenda dalla sua crisi isterica per farmi dare spiegazioni.
«Cosa vuoi dire? »
Torniamo a camminare e lei scuote la testa, allegra.
«Non posso credere che tu pensi di averlo sognato” mormora, divertita. «E’ accaduto davvero, Rosie. Lucas ti ha davvero baciata e ti ha detto che gli piaci. Ieri sera sei corsa da me a raccontarmelo, sai ».
«Eh? » chiedo, congelata.
Mia cugina scuote la testa e intanto siamo arrivate in Sala Grande., dove noto Lucas che si guarda intorno. Arrossisco e credo di aver raggiunto vette di rosso mai viste prima. Merlino, dopo quel sogno non ho neanche il coraggio di guardarlo in faccia, mi vergogno.
Dominique mi da una gomitata nelle costole e mi intima di andare da lui. Io faccio di no con la testa, allarmata. Non voglio andare lì, potrei farmi scappare qualcosa a proposito del mio sogno e poi sai che bella figura.
Ma mia cugina mi dà retta, forse? Nossignore, Dominique Gabrielle Weasley mi spinge davanti a Lucas Ryan Steeval e poi se ne fugge, lasciandomi sola in balia del mio imbarazzo e della mia abilità di dire le cose sbagliate nei momenti sbagliati.
E se dicessi qualcosa a proposito del mio sogno ora? Lucas mi prenderebbe per pazza, penserebbe che sono una fissata, che ho anche la maglietta con scritto ‘Lucas mi piaci’.
Perché mia cugina deve sottopormi a tutte queste torture?
«Ehi, Lucas».
Faccio un sorrisetto abbozzato e lo saluto con un cenno del capo, imbarazzata. Lui ridacchia e si china a baciarmi, sorridendo sulle mie labbra.
No, aspettate. Da quand’è che Lucas mi saluta così?
Deve esserci un errore, non è possibile.
Oppure …
E’ accaduto davvero, Rosie. Lucas ti ha davvero baciata e ti ha detto che gli piaci.
Oppure Dominique ha ragione anche questa volta.
Sorrido sulle labbra di Lucas e sono assurdamente felice, oggi. E lo sarò per tutta la mia vita, se tutta la mia vita sarà così.
«Allora non era un sogno» mi lascio scappare, spostandomi un po’. Lui ride, divertito, e mi scombina i capelli
«Ci vediamo dopo. Devo  correre a lezione» dice, sorridendomi. Io lo fisso senza dire nulla, terribilmente euforica e scema.
«A dopo» dico, infine, rendendomi conto che lui mi guarda con un sopracciglio inarcato. Lucas ridacchia e posa un altro bacio sulle mie labbra, prima di dileguarsi e lasciarmi a pochi passi dal tavolo dei Corvonero, in balia della mia euforia preoccupante.
«Ehi, Rose, vuoi sederti o credi che restare lì impalata ti farà diventare più alta? »
Mi riscuoto e sorrido sarcastica al mio migliore amico, prima di sedermi accanto a lui. Non sono arrabbiata con Scorpius, non sono offesa per le sue parole. Non potrei esserlo ,oggi.
«Buongiorno, mio migliore amico idiota» dico, allegra, mentre mi servo per la colazione. Scorpius scuote la testa esasperato, poi si volta a fissarmi, con un’espressione strana.
«Scorpius, secondo te …»Noto la sua espressione e rimango ferma, incerta su cosa dire o fare. «Ehi, cosa hai? » domando, cauta.
Lui scrolla le spalle e torna a fissare la sua tazza. E a me sembra scorgere un barlume di tristezza nei suoi occhi verdi.
«Secondo me? Cosa stavi dicendo? » chiede, in un tono di voce terribilmente falso. Faccio finta di non accorgermene, ho paura di quello che potrebbe succedere se glielo dicessi.
«Ehm … secondo te io e Lucas stiamo insieme? Cioè, insieme davvero? Io sono la sua ragazza? »
Scorpius mi fissa, scettico.
«Dovresti chiederlo a lui, non a me, genio» sussurra, scuotendo la testa con un sorrisetto ironico sul viso. «Comunque, credo di sì. Non c’è dichiarazione migliore di un bacio in Sala Grande, davanti a tutti. Lucille Pelt ti sta fissando male da quando ti sei seduta al tavolo e non credo sia perché hai mangiato il suo bacon».
Scoppio a ridere e fisso Scorpius, con un sorriso riconoscente. Meno male che c’è lui a rassicurarmi.
Forse dovrei fare lo stesso con lui … ma non sono famosa per la mia perspicacia, lo sapete.
Avrei capito troppo tardi quello che avrei dovuto fare.

~

Sto con Lucas Steeval.
Sono sicura che il professor Ruf stia spiegando qualcosa. Sono quasi sicura che si tratti di un argomento che conosco, ma non posso dirlo con certezza.
Sto con Lucas Steeval.
Sono sicura che nessuno stia prendendo appunti e la cosa assurda è che neanche io lo sto facendo. Guardo il mio foglietto, pieno di cuoricini e fiori e sorrido come una deficiente. Scorpius sbadiglia, dal banco accanto al mio e si volta verso di me con un sorrisetto, poi intercetta il mio foglio e mi fissa ,allarmato.
Scrive, con furia, su un pezzetto di pergamena e poi me lo passa, con uno sguardo che fa quasi paura.

Merlino, Rosie, prendi appunti! Noi dobbiamo sostenere i G.U.F.O. quest’anno e tu ti metti a disegnare cuoricini e intrecciare il tuo nome e quello di Lucas sul foglio per gli appunti?
Non credo che all’esaminatore interessi che tu sei appena diventata la signora Steeval, per cui, Rose Weasley, prendi appunti anche per me.
Chiaro?

Lo fisso, indignata e accartoccio il suo foglietto in un moto di rabbia.
«Prendili tu, i tuoi appunti» sibilo, mentre Scorpius mi fissa, stupito e si allontana in fretta con un movimento della sedia. Sorrido, soddisfatta, poi prendo la mira e getto il bigliettino nella sua borsa, facendo un canestro improvvisato.
Merlino, sono così felice di me stessa.
Sto con Lucas Steeval.
Questa consapevolezza mi rende stupida, ma anche terribilmente felice. So che potrei fare di tutto, oggi, da prendere a pugni qualcuno a volare su un manico di scopa, benché non sappia stare in equilibrio in piedi, figuriamoci in aria.
So che potrei fare di tutto. So che non potrei essere più felice così.
So che questo è il giorno più bello della mia vita.
Mi piace Lucas Steeval, vero.
Ed io piaccio a lui.

~

«La sai la novità?»
Alzo lo sguardo dal mio libro e vedo mio cugino Al. Nella Sala Comune dei Corvonero. Accanto a lui ci sono Melinda, con un sorrisetto divertito che cerca di trattenere e Scorpius, che sembra stia sprofondando nel più grande imbarazzo della sua vita.
Non perdo tempo a chiedermi come abbiano fatto ad entrare, tanto so che Al e Scorpius sono capaci di tutto, insieme.
«Io e Lucas Steeval? »chiedo, con un sorriso scemo sul volto. Sto aspettando che Lucas finisca di studiare con i suoi amici perché mi raggiunga. Poverino, lui quest’anno ha i M.A.G.O.
Albus storce il naso, infastidito.
«Non esisti solo tu al mondo, Rose Weasley»sbotta, sedendosi nella poltrona accanto alla mia. Io lo fisso, incenerendolo con lo sguardo, ma non riesco ad essere arrabbiata con lui. Non oggi, non in un giorno così bello.
Va bene, sta piovendo e il cielo è grigio, ma è un giorno bellissimo lo stesso.
«E allora che novità c’è in giro? » domando, sistemandomi meglio sulla poltrona e fissando mio cugino con un sopracciglio inarcato.
Scorpius diventa di un rosso allucinante, Melinda scoppia a ridere, divertita.
«Lucille Pelt ha invitato Scorpius ad Hogsmeade! » si lascia scappare lei, tra le risate. Mi fossilizzo al mio posto e sento una sensazione di gelo dentro di me, ma non so perché. Forse ho solo paura che qualcuno mi porti via il mio migliore amico, deve essere così.
«E …» Le mie labbra non riescono a pronunciare quelle parole. Scorpius mi guarda, con quegli occhi verdi pieni delle cose che non sa dirmi.
E sembra che questo momento duri in eterno.
Scorpius urla. O meglio, i suoi occhi urlano. Mi urlano le parole che le sue labbra non sanno pronunciare. Mi urla le cose che la mia mente non vuole capire.
Neanche questa volta.
Ed io non ascolto quelle urla. Mi tappo le orecchie e faccio finta di nulla. È così, è sempre stato così, anche questa volta.
Mi nascondo dietro la mia maschera. Dico che non posso decifrare le sue urla, non posso sentirle. Invece ci riesco e preferisco ignorarle.
«Non ho accettato» sussurrano le sue labbra. Il momento eterno finisce, i suoi occhi si spostano dalla mia traiettoria e si posano su qualcosa di più rassicurante. Come il pavimento.
Al e Melinda ci fissano come se si sentissero intrusi, li vedo, quegli sguardi, e vorrei non li mettessero su.
«Perché? » domando, con voce fintamente allegra. Mi lascio scappare un sorrisetto e il mio migliore amico abbozza un sorriso, a sua volta. Si siede accanto a me e sospira.
«Perché quella tizia complessata vuole uscire col tuo ragazzo e siccome è il tuo ragazzo ha pensato che, se io uscissi con lei, tu saresti gelosa e molleresti Lucas a lei per prendere me».
«Merlino, che mente contorta» mormoro, con tono leggero. Scorpius scoppia a ridere e poggia la sua testa sulla mia spalla, chiudendo gli occhi.
«Non vedo proprio come tu possa mollare Lucas. È assurdo. È come dire che tuo padre è una persona calma e posata».
Dovrei sentirmi indignata, ma non me ne importa affatto. Stringo la mano di Scorpius e sospiro.
Scusa se non riesco ad ascoltare le tue urla, Scorpius.
Non so a che punto della conversazione Melinda ed Al decidono che è ora di andare nella loro Sala Comune, perché sono troppo impegnata a pensare a come non dare a Scorpius una falsa impressione. La sua mano è sulla mia e la sua testa è sulla mia spalla e tutto questo non mi fa sentire tranquilla e sicura come una volta. Il cuore mi martella nel petto, ho paura di questa situazione. Sì, ho paura del mio migliore amico.
Sono rigida e Scorpius lo sa, ma non dice nulla, fino a quando non apre gli occhi.
«Hai paura che Lucas ci veda così, Rose? » domanda, con tono indifferente. Sospiro e chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi. Sento il suo respiro troppo vicino al mio, ma cerco di stare tranquilla. Continuo a ripetermi che questo non significa nulla, ma non credo neanche a me stessa.
«No» mormoro, ma lui sa che sto mentendo.
«Sai, qualcuno mi ha detto che un no è come un sì, tranne per le lettere»sento il suo sorriso, anche ad occhi chiusi. Lo so, lo conosco. Sta sorridendo.
E so, anche senza vederlo, che è il sorriso più triste che abbia mai visto.
«Chi è il genio che te l’ha detto? » chiedo, sorridendo a mia volta. Lui ridacchia un po’.
«Tuo cugino James. Lui sì che ci sa fare con le ragazze».
«Eh sì, lui sì che è bravo».
Restiamo un po’ così, in silenzio. Ho ancora paura, ma faccio finta di nulla.
«E’ meglio che vada. Lucas potrebbe diventare geloso» sussurra Scorpius, infine, sciogliendosi da quell’abbraccio improvvisato e alzandosi dalla poltrona. «Ci vediamo, Rose».
Si dirige verso il dormitorio con passo strascicato, quasi fosse stanco di tutto questo. No, non può essere. Lui è Scorpius, il mio migliore amico. Non può, non può lasciarmi. Vero? Non può perché … perché non può, dannazione!
Eppure non so trovare un motivo migliore di non può. Merlino, quanto sono stupida.
«Rose? »
Lucas si siede nel posto che prima era occupato da Scorpius e mi sorride, dolcemente. Ricambio il sorriso, un po’ tesa, ma la sua vicinanza mi fa dimenticare ogni preoccupazione. Sono felice quando sono con lui. Sono viva.
E, Merlino, mi basta questo. Mi basta, sì.

 

Angolo Autrice

Chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma si sa, l’ispirazione è davvero una cattiva amica. Ti viene a trovare quando sei impegnata e poi, quando sei libera e vuoi la sua compagnia, ti lascia sola soletta ù_ù
Ciemmequ, credo che questo sia l’ultimo capitolo che scrivo prima di partire per le vacanze, ma state tranquilli – anzi, state manzi XD – tanto starò via solo nove giorni e avrò il tempo di scrivere, in pullman.
Con tutte quelle ore di tragitto -.-

Angolo Ringraziamenti:

dirkfelpy89: Hai centrato la parola giusta, pace momentanea XD Be’, sì, io sono un po’ cattiva con i miei personaggi, ma si sono abituati, ormai XD Grazie mille <3

TonksTonks: Oh <3 Purtroppo qui non posso inserire né i cuoricini saltellanti né il nostro amato Grinza, quindi te lo dico così, Grinza <3. Spero di non averti deluso con questo capitolo esageratamente melenso ^^ Grazie mille <3 *fa’ conto che sia un cuoricino saltellante*

__SeRe: Grazie mille <3 Eh, ancora non hai idea di cosa devono passare i poveri Rose e Scorpius. Noo, io non sono cattiva, eh. Io li amo, ma sono due tontoloni XD Ciemmequ, grazie mille <3 Prometto di non farti aspettare più XD

nan96: Ma povero Lucas, tutto quest’odio nei suoi confronti lo spaventa XD Sì, lo so che sto parlando di persone che non esistono, ma si spaventa lo stesso ù_ù Be’, Rose non è esattamente Miss Svegliona, ecco. E’ un po’ tonta. Mooolto tonta XD E il povero Scorpius non può fare altro che renderla felice ^^ Grazie <3

Pink Lela: Grazie mille, così non mi fai sentire in colpa quando vedo una data d’aggiornamento fin troppo lontana XD E grazie anche per i complimenti, non credo di meritarne tanti <3

CombatGirl93: Be’, Scorpius non vuole che Rose sia infelice. Io credo che se si ama una persona *notare che ho messo se, eh. Io non faccio spoiler XD* bisogna lasciarla andare, e Rose pensa che sia questo che ha fatto Scorpius XD Sono felice che ti piaccia Lucas – e Lucas ringrazia da dietro le quinte XD. Grazie mille <3

Corvetta: Emma <3 Okay,ancora non l’ho finito, ma adoro praticamente tutti gli scritti di Jane Austen *__* Ciemmequ, i nostri due tontoloni dovranno passarne parecchie prima di capire la verità ^^ Canale Fai Schifo tornerà prima o poi, ma ora Rose è troppo felice per dargli retta XD Grazie <3

Smemo92: Grazie, grazie <3 Rose è il prototipo delle ragazzine complessate che non capiscono nulla e che hanno le fette di salame sugli occhi XD Sono felice che Dominique e James ti piacciano <3 E Lucas … poverino, ha fatto soffrire Rose, ma era anche Rose che lo evitava XD Comunque, grazie mille *__*

Yellow_B: Oh, io non mi aspettavo che potesse piacere tanto quel capitolo XD Grazie, grazie e grazie <3 Ho già detto grazie? XD Davvero, mi hai fatta sentire importante *__* Grazie mille <3

Hizu: Grazie mille <3 Spero di non averti fatto aspettare troppo, non sono famosa per i miei rapidi aggiornamenti XD

jennybrava: Ho ben presente gli esami di terza media, sono stati un incubo anche per me XD spero ti siano andati bene *__* Comunque grazie mille <3 e spero di non averti fatto attendere troppo XD

lilyluna_4e: tesoro, lo sai che io adoro le tue recensioni <3 ti ringrazio per il tuo parere e sono contenta che ti piaccia, anche se so che tu non … ehm, non vai pazza per le Rose/Scorpius, quindi sono ancora più felice delle tue recensioni <3 Vedrai, te l’ho detto, ci saranno da affrontare parecchie cose XD Grazie mille tesoro <3

Miss Rainbow: occhebello <3 Lucas è tanto contento del tuo apprezzamento nei suoi confronti <3 Sisi, ride come uno scemo e fa compagnia a Rosie, qui dietro XD Ti devo ringraziare tantissimo per la canzone <3 che però non posso usare se quello schifoso movie maker non funge più ç__ç Ciemmequ, grazie mille cara <3

Okay, per oggi ho finito.
Ci vediamo, ehm … verso la metà di luglio, dai. Non penso di riuscire a scrivere un capitolo in due giorni, per cui … be’, vi saluto e vi lascio fino al mio ritorno dalle vacanze – anche se non è escluso che pubblichi qualcosa prima di partire. Ho un’ispirazione improvvisa per qualche shot e forse riuscirò a scrivere qualcosa. Molto forse.
A presto <3
la El.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 – Invito ad Hogsmeade ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 13 – Invito ad Hogsmeade

Fuori piove e le piccole gocce di pioggia premono contro i vetri della finestra. Sono alzata, accanto ad una delle librerie della sala comune, a scegliere un libro qualsiasi da leggere, per distrarmi, per dimenticare un po’ … Scorro le copertine con le dita e nessun titolo mi cattura, nessuno mi interessa davvero. Sospiro, rassegnata. So che non c’è niente che non abbia già letto decine di volte, qui.
«
Ehi, Rose?»
Alzo lo sguardo dai libri e lo porto su Scorpius, che viene avanti timido nella sala comune.
 Mi fissa con un’espressione esitante e ha un sorriso cauto sul viso. Sento il mio corpo irrigidirsi sotto il suo sguardo e inizio a mordicchiarmi il labbro inferiore, tesa. Sento il cuore martellarmi in petto e la paura scorrere dentro di me, senza freno.
Ho paura di Scorpius, ho paura di lui.
Come è possibile? Non pensavo di poter provare qualche altro sentimento per lui che non fosse semplice affetto fraterno, ma mi sbagliavo. Ho paura, sono terrorizzata. E lui rimane lì, senza fare niente, a fissarmi con i suoi occhi verdi, spenti.
Ho paura perché so che ogni istante potrebbe essere quello decisivo, perché siamo sospesi su una linea invisibile, un filo a mezz’aria, e un suo gesto potrebbe farci cadere da una parte o dall’altra. Ed io ho paura di sapere da quale parte cadremo.
«Scorpius» la mia voce trema nel pronunciare il suo nome e faccio alcuni passi indietro, forse per scappare. Ma sarebbe inutile, scappare non risolverebbe nulla. Forse peggiorerebbe le cose. «Come mai già di ritorno? Non dovevi andare a cercare Al e supplicarlo di prestarti gli appunti di Trasfigurazione? » cerco di assumere un tono disinvolto, ma sia io che lui sappiamo benissimo che è falso. Mi allontano dalla libreria e, come spinta da non so quale voglia di rimettere tutto al suo posto, faccio qualche passo in avanti, verso di lui.
«Il piano era questo, ma poi ho pensato che tu sei più facile da convincere in confronto ad Al»  lui sorride, è mille volte più bravo di me a fare finta di niente. Chissà quante volte ha messo su quel sorriso e, intanto, avrebbe voluto urlarmi contro che non capisco nulla.
«Io non sono facile da convincere, sai? » borbotto, infastidita e lui ride e si avvicina. Mi impongo di non indietreggiare, ma è difficile resistere a quest’impulso. La sua vicinanza scatena la mia paura, ma faccio sempre finta di nulla. Non voglio che tutto cambi, anche se è una cosa impossibile da fermare. Il cambiamento posso percepirlo anche io, attorno a me. Nulla è come prima e questo lo so.
«
Ah no? » inarca un sopracciglio e mi sorride, straordinariamente vicino a me, ma io so che devo stare tranquilla, perché Scorpius non farebbe mai nulla che vada contro la mia felicità. «Be’, in realtà ho avuto gli appunti di Trasfigurazione senza alcun problema. No, volevo chiederti una cosa …» e mi guarda, serio.
«Cosa volevi chiedermi? » domando, incerta. Ho paura, ancora una volta. Certe volte mi chiedo se davvero sono figlia dei miei genitori, se ho ereditato almeno un briciolo del loro coraggio o l’hanno svenduto tutto ad Hugo, ma poi ricordo che il Cappello Parlante mi ha smistata a Corvonero, non a Grifondoro.
Scorpius mi sorride e credo veda la paura nei miei occhi, perché si allontana da me e si siede sulla poltrona accanto al fuoco.
«Ti va di venire ad Hogsmeade, questo finesettimana? »  domanda, la voce leggermente stridula.
La domanda è come un colpo di pistola. Continua a risuonare nella mia mente anche dopo che lui ha finito di pronunciare le parole. E colpisce, maledizione, colpisce.
«Io ho un ragazzo» dico, leggermente stupita.
Credevo che Scorpius mi volesse felice, che non avesse il coraggio necessario per fare questo passo. Credevo di non piacergli.
O no, forse lo speravo.
Mi sbagliavo. Io e le mie stupide teorie, io e le mie brillanti deduzioni …. Scorpius non è abbastanza coraggioso per dimostrare che ci tiene veramente a me. Scorpius è ancora un ragazzino immaturo …
Ma perché finisco sempre per credere alle cose sbagliate?
«Lo so» risponde lui, accigliato, come se gli avessi appena detto una cosa ovvia. E allora? Ho un ragazzo, non si preoccupa di salvare le apparenze? Non si preoccupa della mia – nostra – felicità? Poi i suoi occhi si irrigidiscono e lui mi guarda con una smorfia irritata sul volto. «Oh»
Lo fisso, incerta, ma non so cosa aspettarmi. E poi, improvvisamente, il volto di Scorpius si apre in un sorriso sincero, divertito. Un sorriso che arriva anche ad illuminare i suoi occhi verdi. Vorrei vederlo sorridere così più spesso, vorrei che questo sorriso sostituisse quella smorfia incerta che mi riserva ogni giorno.
«Rose, come hai potuto pensare che io …» soffoca una risatina e mi guarda, fin troppo divertito. «Come hai potuto pensare  che volessi invitarti ad Hogsmeade? »
Lo fisso, incrociando le braccia, con l’indignazione che cresce, velocemente, e che si abbatterà su di lui assieme alla mia rabbia.
«Scusa se non capisco le tue frasi criptiche, eh! » sbotto, lasciandomi cadere sulla poltrona accanto alla sua, mentre lui continua a ridere. «E ti dispiace riprenderti? Mi dai fastidio».
Lui ride ancora, ma poi torna serio e mi fissa, torturandosi le mani.
«Cosa volevi, allora? » domando, guardandolo scettica. Lui scrolla le spalle e si appoggia allo schienale della poltrona, guardando il fuoco che scoppietta davanti a noi.
«Volevo chiederti, prima che tu mi fraintendessi, se ti andava di venire con me, Al e Melinda ad Hogsmeade, questo finesettimana» mormora, infine, guardandomi serio. Io lo fisso, mordicchiandomi il labbro inferiore.
«Non so, Scorpius»dico, esitante. «Non voglio ferirti, ma … questo è il primo finesettimana ad Hogsmeade da … be’, da quando ho montato su la mia tragedia personale» lui abbozza un sorriso, ma so che aspetta ancora una mia risposta. « e credo che Lucas voglia stare con me …»
Vai Rose, affonda il dito nella piaga. Digli del tuo ragazzo, prego, accomodati. Non lo capisci che gli farai solo male?
«Porta anche lui! » mormora Scorpius, prima che io smetta di parlare. Mi blocco improvvisamente e lo guardo, stupita. Il mio migliore amico non ha mai nascosto la sua antipatia per Lucas, il mio ragazzo, ed ora mi chiede di invitarlo ad un’uscita ad Hogsmeade?
«Dovresti andare da Madama Light, ho sentito di una strana febbre che fa dire cose stupide. Molti studenti sono stati contagiati. Potresti essere infetto anche tu»mormoro, guardandolo attenta a non perdermi ogni suo movimento e studiandolo, come se potessi in qualche modo trovare segni di qualche malattia.
Lui ride, divertito.
«Non sono malato, Rose» dice, sicuro di sé. Si sporge dalla sua poltrona e prende la mia mano, rischiando di cadere minimo cinque volte in un solo secondo. Ma lui sta in equilibrio, perché non è lui quello che non sa tenersi in piedi. «Voglio solo che tu venga ad Hogsmeade con noi e se questo significa che devo sopportare Lucas per tutta la giornata, be’ … lo farò» e mi rivolge uno dei suoi sorrisi scintillanti.
«Cioè, sei disposto a sorbirti Lucas e le sue occhiatacce per … me? »
Non c’era bisogno di quel tono stupito, vero?
Lui continua a sorridere, allegro.
«Sei la mia migliore amica, Rose. Di che ti stupisci? » chiede, scrollando le spalle e tornando al suo posto come se niente fosse.
Mi stupisco di te, Scorpius, e di come hai cambiato atteggiamento. Mi stupisco del fatto che ora fai finta di nulla. Forse è più facile ignorare i propri sentimenti? Be’, sì, vero? Anche tu soffochi il tuo cuore.
«Vedrò cosa ne pensa Lucas».
E lui sembra così allegro e felice che, per un attimo, mi cullo nell’illusione che lo sia davvero.

~

«Credo che l’armadietto si sia rotto» dice Lucas, riprendendo a baciarmi e schiacciandomi sempre di più contro l’armadietto ormai rotto.
«Uhm, peccato, mi piaceva» mormoro, sulle sue labbra, stringendolo a me. Lucas sorride e passa le sue mani – avvolte dai guanti da Quidditch – fra i miei capelli, giocherellando con i ricci impossibili che gli si impigliano tra le dita.
Io poggio le mie mani alla base del suo collo e lo stringo a me più forte che posso – sapendo benissimo di avere una forza fisica pari a zero. Ma lui mi stringe a sua volta e le sue mani sono sulla mia schiena bollente e tutto questo mi fa sentire decisamente su di giri.
«Dopo lo aggiusto. Non ci vorrà nulla» dice lui, tornando a baciarmi. Sento il mio cuore battere all’impazzata. Credo che potrei svenire, sì. Credo che il mio cuore possa prendere allegramente il volo e partire per il Polo Nord e tanti saluti.
«Per le mutande di Merlino, ma che schifo! »
Sento una voce familiare – forse troppo – che grida qualche cosa di incomprensibile, ma non ci faccio caso. È come se non mi giungesse il suono di quella voce. O meglio, come se non me ne fregasse che un tizio sia entrato negli spogliatoi di Corvonero e abbia visto me e il capitano della squadra intenti in un … ehm, dialogo non esattamente verbale.
«Dio, Lucas, puoi degnarti di scendere in campo e di smettere di pomiciare con la mia migliore amica, grazie? »
Uhm, no, non mi va.
Lucas continua a baciarmi e questo mi farebbe saltare di gioia se solo non fossi incastrata tra un armadietto e lui.
No, aspettate un attimo.
Perché la vocetta irritante che sta cercando di interrompere la mia deliziosa pomiciata con Lucas mi ha chiamato migliore amica?
Faccio mente locale e arrivo a ricordarmi che ho un migliore amico. Sono sicura che non stia tanto simpatico a Lucas. Forse fa anche parte della squadra di Corvonero. E forse è anche innamorato di me.
Oh, no.
Grande. Mitico.
Mi scosto da Lucas in fretta e in furia, raggiungendo una colorazione di rosso che sfiora il ridicolo. Lucas sospira, rassegnato e si volta verso … Scorpius, che sta in piedi a fissarlo con un sopracciglio inarcato.
«Arrivo» borbotta il mio ragazzo, raccattando la sua scopa. Mi saluta con un altro bacio e poi esce dallo spogliatoio, seguito dal mio migliore amico. Poi però Scorpius ci ripensa e torna indietro, verso di me.
Okay, sta’ calma. Sta’ calma, Rose. Non fare la stupida, non dire cose stupide, non combinare una delle tue solite figure.
Questa vocetta fastidiosa mi ricorda qualcuno. Ah, già. Avevamo sentito la mancanza di Canale Fai Schifo, vero?
No.
«Si può sapere come avete fatto a rompere l’armadietto? » domanda, indicando con un cenno del capo l’armadietto disastrato dietro di me. Divento ancora più rossa e lui ride, allegro.
«Non ne ho idea» riesco a mormorare prima di sprofondare in un imbarazzo totale. Lui sorride e mi guarda con uno sguardo quasi … strano, non riesco a definirlo in un altro modo.
Mi faccio piccola piccola contro l’armadio leggermente ammaccato e lui rimane lì, a pochi passi all’uscita, con gli occhi puntati sul mio viso.
«Che cosa stai pensando, Rose? » chiede lui, continuando a sorridere. Lo prenderei a schiaffi o me ne scapperei, in questo momento. L’unica cosa che non voglio è stare qui, nello spogliatoio, con lui. Con Lucas che sarebbe pronto ad ucciderlo se solo Scorpius si azzardasse a sfiorarmi.
«Che dovresti pregare affinché Lucas non ti butti giù dalla scopa entro i primi cinque secondi dell’allenamento» mi lascio scappare di bocca. Scorpius resta a fissarmi, scettico, e poi torna a sorridere.
Prendilo a schiaffi. Prendilo a schiaffi – sibila Canale Fai Schifo –Nessuno se ne accorgerebbe, avanti. Chi se ne frega se gli fai male? Sa quanto lui ne fa a te?
No!
Io non voglio prendere a schiaffi il mio migliore amico. Certo, a volte è irritante, ma non posso prenderlo a schiaffi.
Oh, tu sei troppo buona. E non è un complimento.
«Perché dovrebbe buttarmi giù dalla scopa? Non gli hai ancora chiesto di venire, vero? »  chiede, curioso, ma credo sappia dalla mia espressione che sono stata più muta della rana su cui abbiamo fatto l’Incantesimo Tacitante la settimana scorsa.
In effetti, credo che aspetterò un altro po’ prima di parlare con Lucas. Vorrei almeno essere sicura che sia di buon umore, quando proverò a chiederglielo. E voglio che lui capisca che Scorpius ed io siamo legati solo da un profondo affetto fraterno.
«No, ancora no. Voglio aspettare ancora» borbotto, incrociando le braccia. «E tu» aggiungo, indicandolo, anche se non ce ne è bisogno, in effetti. «Tu vedi di non intralciare il mio piano, altrimenti potrei ammazzarti» concludo, minacciosa. Lui inarca un sopracciglio.
«E quale sarebbe il tuo piano? » chiede, scettico.
«Metterlo di buon umore e dirgli che, oh, sarebbe proprio bello andare ad Hogsmeade questo fine settimana e che, di nuovo oh, perché non ci andiamo  tutti insieme sotterrando i vecchi dissapori? » illustro brevemente il mio brillante piano, ma l’espressione di Scorpius rimane scettica.
«Spero per te che funzioni» dice il mio migliore amico, scrollando le spalle e afferrando il suo manico di scopa. Lo raggiungo fuori dagli spogliatoi e guardo Lucas, che ci fissa in un modo troppo minaccioso.
Scorpius mi sorride e mi scompiglia i capelli, poi spicca il volo sul suo manico di scopa e arriva accanto a Lucas, sorridendo anche a lui.
Mi rovinerà il piano, ne sono sicura.
Lucas lo incenerisce con lo sguardo e poi si volta verso di me. Io scrollo le spalle, come a dire ‘che ci posso fare, è lui lo scemo, mica io’.
Il mio ragazzo scuote la testa e torna ai suoi allenamenti.

Angolo Autrice

Okay, sono pronta al lancio dei pomodori, sì. So di essere una persona terribilmente idiota, avevo detto che al ritorno dalle mie vacanze avrei aggiornato e invece mi faccio attendere. Scusate, davvero. Ma sapete, l’ispirazione non esattamente quella che si dice una buona amica e se ne parte spesso senza avvisare. Avevo scritto già una buona parte del capitolo, ma non mi piaceva. Era stupido, troppo stupido. Così l’ho riscritto ed è venuto fuori questo. Spero non mi odierete troppo per avervi fatto attendere.
Vero che non mi odiate? Vero?
*Fa gli occhioni da cucciolo abbandonato*

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 – Tutto crolla ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 14 – Tutto crolla

«Ti odio, Rose» sbuffa Lucy, sbucando da un non ben precisato posto e guardandomi male. I suoi occhi castani mi fissano, arrabbiati, mentre dietro di lei spunta anche Dominique, che mi guarda scettica.
Io seppellisco il mio viso dietro Numerologia e Grammatica e mi appoggio allo scaffale dietro di me con noncuranza.
«Abbiamo setacciato tutta la biblioteca, tutta! » sbotta Lucy, riservandomi un’occhiata assassina, mentre le mie mani stringono convulsamente la copertina del libro.
«Be’ … mi avete trovata, no? » dico, con voce stridula. Dominique accenna un sorrisetto poco convinto, ma l’altra non sembra avere idea di cosa significhi la parola calmarsi.
«Santissimo Merlino, perché diamine devi nasconderti in biblioteca quando c’è qualcosa che non va? » chiede, ma il suo tono, dall’arrabbiato passa al rassegnato. «Non puoi nasconderti … che so, in Sala Grande? È più facile trovarti! Eh, no! Invece no, lei deve andare in biblioteca e guai se cerchi di trovarla …».
«Tutto bene? » la interrompe Dominique, ma lei continua a blaterare di qualcosa che ha a che fare con me e la biblioteca e i libri, ma non la sto più a sentire.
«Uhm» scrollo le spalle e le rivolgo un sorriso tirato. «Abbastanza» dico, ma lei non sembra convinta.
«Non mi pare che questo sia indicatore di benessere» lei indica lo scaffale al quale sono appoggiata, ovvero ai libri di Aritmanzia. Sa che quando non sono al massimo della forma inizio a leggere i libri più complicati che posso trovare. Mi consola non capirci niente, a questo punto. E’ sempre meglio di capire tutto.
Apro la bocca per parlare, ma non mi esce alcun suono e allora la richiudo. Vorrei dirle quello che provo, so che posso confidarmi con Dominique … ma c’è qualcosa che mi blocca. Ogni volta che tento di parlarle sento un non so cosa che m’impedisce di spiegarle la situazione. Forse perché non sono capace di trovare parole che vadano bene al mio stato d’animo.
«E’ per via di sabato? » domanda lei, perspicace come sempre. Lucy, che fino a tre secondi fa stava ancora maledicendo me e la mia mania per i libri, drizza le orecchie e mi fissa, con un sopracciglio inarcato.
Incapace di parlare, annuisco. Le mie cugine danno sfoggio delle loro perfette espressioni dispiaciute, che io non sono mai capace di fare. Non so voi, ma appena metto su una di quelle espressioni, anche se dentro di me sono sincera … mi sento falsa. Sono leggermente strana, lo so.
«Oh, Rosie» Lucy mi abbraccia e mi stringe forte, mentre i suoi capelli scivolano sul mio viso. È più alta di me e per abbracciarmi deve abbassarsi, ma sembra non dispiacerle.
Dominique invece mi riserva il suo solito sguardo, che vale quanto un abbraccio o mille parole. Sa cosa provo, lo sento. Riesco a capire cosa vorrebbe dire, ma neanche lei sembra riuscire a parlare.
«Tieni gli occhi aperti e vedrai che andrà tutto bene» mi sussurra, incoraggiante, mentre Lucy mi batte una mano sulla spalla, come se fossi una bambina piccola. Mi irrita quando mi tratta così, in fondo abbiamo solo qualche mese di differenza. Non è mica tanto più grande di me.
«Io ho sempre gli occhi aperti» riesco a bofonchiare, ma a questo punto Lucy scoppia in una risatina. La fisso male e lei mi fa un sorrisetto di scuse, continuando a ridacchiare sotto i baffi.
«Scusa, è stato troppo forte» dice, arrossendo un po’. «Tu non hai gli occhi aperti, signorina. Tu sei la persona più ingenua che io conosca» aggiunge, tornando seria e Dominique si ritrova ad annuire, con espressione infastidita, quasi la irritasse dare ragione a sua cugina.
«Io non sono ingenua» sbotto, incrociando le braccia e guardandole male. Prima che Lucy trovi qualcosa da ribattere, Dominique mi fissa, preoccupata, abbandonando la sua aria schifata di prima.
«Ti prego, Rose, dammi retta e non scegliere proprio questo sabato per essere in buona fede» dice, guardandomi in cerca di conferma. Io annuisco e torno a fissare il mio libro, imbronciata.
«Cosa potrebbe succedere, secondo te? Sembri così preoccupata! » sento dire da Lucy, ma non alzo lo sguardo dalle lettere nere davanti ai miei occhi. «E’ solo un’uscita ad Hogsmeade, non dipende la sua vita».
Non sento, come mi aspettavo, lo sbuffo di Dominique ed alzo lo sguardo. Lei mi guarda, preoccupata, ed improvvisamente mi sento prendere dal panico. Dominique pensa che ci sia qualcosa, Dominique è preoccupata. E se una cosa è abbastanza grande da far preoccupare Dominique Weasley, vuol dire che sarà un guaio di proporzioni ciclopiche.
«Cosa c’è? Cosa pensi che possa succedere? » chiedo, terrorizzata, mentre Lucy fa una smorfia. Crede che stia esagerando?
«Non lo so! » strepita, disperata, con una voce tanto acuta da farmi guardare intorno per vedere se è arrivato qualcun altro. Solo dopo un po’ capisco che era lei e la guardo, in preda al panico. «Senti, calma, okay? » dice lei, vedendomi atterrita, e mi fa un sorriso esitante che non riesce a rassicurarmi. «Non so cosa potrebbe succedere, ho una brutta sensazione …».
«Sarà che sei nata pessimista? » borbotta Lucy, guardandola male, poi appoggia una mano sulla mia spalla e mi riserva un sorriso allegro. «Andrà tutto bene, Rosie. È solo un sabato ad Hogsmeade» dice, con voce rassicurante, ma io non mi sento per nulla tranquilla.
«Ma Dominique dice che …» provo a ribattere, ma Lucy scuote la testa.
«Da quando in qua credi nella predizione del futuro? Sbaglio o hai mollato Divinazione dopo appena un mese, battendo il record di tua madre? » dice, inarcando un sopracciglio e sia io che Dominique sorridiamo, ma sono ancora troppo tesa per essere davvero divertita. Lucy mi guarda e cerca di farmi sentire meglio. «Senti, non si può predire il futuro, chiaro? Dominique non può sapere nulla. Non esistono le profezie» dice, con voce ferma.
«E qui ci vorrebbe zio Harry che ti sputa in un occhio, Lucy» commenta Dom, mentre io scoppio a ridere. Lucy scuote la mano come a dire che non ha importanza e io e Dominique iniziamo a ridere piuttosto sonoramente.
Le nostre risatine fanno scattare il radar di Madama Cope per le persone rumorose e immediatamente ci caccia dalla biblioteca, strappandomi di mano il volume che stavo leggendo. Ancora ridacchiando, io e Dominique arriviamo fuori. Lucy ci saluta e trotterella verso la sala comune dei Grifondoro, mentre io e Dominique ci avviamo verso quella dei Corvonero.
«Cosa credi che potrebbe succedere? » ho chiesto, tornando seria. Lei mi ha guardato e ha scrollato le spalle.
«Non lo so. È strano, tutto qui».
Strano. Che novità!
Arrivate in sala comune, ci dividiamo. Lei torna al suo tavolo accanto alla piccola libreria nell’angolo, concentrandosi sugli studi, mentre io mi siedo sulla poltrona davanti al fuoco e la guardo, preoccupata.
Lei ha i M.A.G.O. quest’anno ed io i G.U.F.O. Eppure tutto mi sembra così lontano, davanti alla prospettiva di questo sabato. Sbuffo e recupero un libro dalla mia borsa. È quello di Aritmanzia ed inizio a leggerlo di nuovo. Almeno il mio cervello si concentra sui numeri e sulle formule e dimentica il resto.
Però è strano.
Strano come si è comportato Scorpius. Strano che abbia invitato Lucas. Strano che Lucas abbia accettato …
Ah, no, quella è colpa mia.
Sono cattiva, lo so. Sono malvagia dentro, ma l’unico modo per far sì che Lucas venga all’appuntamento con Scorpius è minacciarlo. Quando lui mi ha risposto, come avevo previsto, che non se ne parlava proprio, ho scrollato le spalle e gli ho detto che, pazienza, sarei andata da sola. Dire che ha accettato al volo è un eufemismo.
Sono stata cattiva. Ho giocato con la sua gelosia, ho fatto in modo che fosse costretto ad accettare. E l’unica cosa che riesco a pensare è che ho paura, ora. Forse avrei dovuto lasciar perdere. Forse non dovrei andare.
Scorpius è schizzato di gioia, quando gli ho dato la notizia. Sembrava impazzito. Ed ora dovrei deluderlo, dicendo che non verrò più? Non ne ho il coraggio.
Sono cattiva, ma provo anche sentimenti. Oh, non si può essere cattivi e basta, menefreghisti, incuranti dei sentimenti degli altri?
Perché sono sempre a metà, io?
I pensieri, le parole e i numeri fluttuano allegramente nella mia testa e non riesco a capire nulla né di quello che sto leggendo né di quello che sto pensando. La testa mi scoppia.
Ed ho dannatamente paura.

~

Tanto per non cambiare, piove. Camminare sotto questa pioggia sarà una rottura, oggi, ma sono sicura che sarò troppo tesa anche per pensare a questo. È appena arrivato un gufo di Al: ha la febbre. Certo, poteva anche evitare di uscire ieri pomeriggio, sotto la pioggia, ma tanto lui è scemo e tante grazie. Madama Light lo ha confinato in infermeria e gli sta facendo bere Decotti Tiramisù a più non posso.
Be’, è colpa sua. Così siamo rimasti in quattro: io, Lucas, Scorpius e Melinda. Visti così potremmo sembrare due coppiette. Oh cielo, è spaventoso.
Sospiro e mi scosto dalla finestra, per poi rovistare nel mio armadio. Pesco una camicia bianca e un maglione azzurrino e un jeans scuro. Non ho voglia di mettermi in tiro, non voglio sembrare troppo carina. Tanto se Lucas sta con me, mi apprezzerà anche se non sono il massimo. Cerco di pettinare i capelli, ma restano crespi e sparati in tutte le direzioni. Pazienza, mi arrangerò.
«Cosa fai oggi, Rose? » chiede Amanda Corner, mentre io mi guardo allo specchio, con aria seria. Mi volto verso di lei e abbozzo un sorriso. Non è esattamente la migliore confidente del mondo e neanche la mia migliore amica, ma è simpatica e gentile e non è così male, in fondo.
«Hogsmeade. Con Lucas» mormoro, scrollando le spalle. «E Scorpius e Melinda» aggiungo, sospirando. Mi passo una mano tra i capelli e cerco di sorridere, ma ne esce solo una smorfia tesa.
Dovrò fare allenamento.
«Beata te, Rose Weasley» sospira Lizzie Goldstein, sognante. «Stai con Lucas Steeval e Scorpius Malfoy ti viene dietro. Ha proprio tutte le fortune! »
Spalanco la bocca e la guardo, stupita. Come fa a sapere che Scorpius …? Oh mio Dio. Oh Merlino.
«Io non ho tutte le fortune» borbotto, contrariata, fissandola male. «Scorpius non … non mi viene dietro»
Lizzie apre la bocca per dire qualcosa, ma Amanda la blocca e mi sorride.
«Non preoccuparti. Non essere tesa» dice, con voce rassicurante. «Andrà tutto bene»
«Sì, certo» borbotto, poco convinta.
Cinque minuti dopo sono all’ingresso del castello, ad aspettare gli altri. Mi stringo il mantello attorno alle spalle e sospiro, incerta. So che Dominique non ha doti di veggente, ma il fatto che sia preoccupata spaventa anche me. E poi è l’alunna preferita della Cooman, deve pur significare qualcosa.
Sì, che la Cooman non sa distinguere un Occhio Interiore da una presa in giro. Avanti, Rose, andrà tutto bene.
Strano che anche Canale Fai Schifo inizi a consolarmi. A questo punto dovrò cambiargli il nome.
«Rose? »
Sobbalzo e mi volto. Lucas è appena arrivato e mi rivolge uno sguardo accigliato.
«Perché non mi hai aspettato in sala comune? » domanda ed io scrollo le spalle, prendendo la sua mano. Sono diventata troppo audace, vero? Lui mi guarda stupito.
«Ero troppo tesa per aspettarti» ammetto, con voce tremante. «Scusa» aggiungo, guardandolo con un mezzo sorriso sulle labbra. Lui mi sorride a sua volta e mi stringe la mano.
«Non fare di una semplice uscita una tragedia, Weasley» dice scherzoso, ma io sono troppo preoccupata per sorridere. «Andrà tutto bene» aggiunge lui, vedendomi in questo stato.
«Il fatto che tutti me lo stiano ripetendo da almeno una settimana non rende la cosa vera» bofonchio, appoggiandomi al suo petto. Lui sorride e mi scombina i capelli. Menomale che non sono ordinati, avrei inscenato una tragedia.
«Ehi, Rose! » Scorpius saltella allegro verso di noi, con un sorriso da orecchio ad orecchio. Credo che tra poco gli partiranno, quelle orecchie. Io sobbalzo e Lucas si scosta da me, con un sorriso.
«Ciao, Scorpius» dico, con voce tremante.
Determinazione, Rose! Determinazione! Andrà tutto bene.
Il mio migliore amico mi guarda, con un sopracciglio inarcato, ma poi torna a sorridere e mi scombina i capelli. Ma tutti i ragazzi che conosco hanno questo vizio? Che cosa sono, una bambina di cinque anni?
Scorpius si rivolge a Lucas e li vedo scambiarsi un’occhiata sospettosa, ma poi anche il viso del mio ragazzo si distende in un sorriso – per quanto teso – e saluta il mio amico con un cenno della testa.
«Melinda? » chiedo, guardandomi intorno. Merlino, fa’ che non abbia la febbre, la spruzzolosi o qualunque altra cosa. Fa’ che venga, ti prego.  Sarebbe orrendo dover passeggiare per Hogsmeade con Scorpius e Lucas ed io in mezzo. Sarebbe bruttissimo.
«Starà arrivando» dice Scorpius, scrollando le spalle e dieci secondi dopo arriva Melinda, splendente e bellissima come sempre. Rivolge un sorriso a me e Lucas – arrossendo un po’ all’indirizzo del mio ragazzo – e riserva a Scorpius un cenno della mano. Oh cielo, l’avevo dimenticato. Melinda è stata rifiutata da Scorpius, diamine! Che bella giornata che mi si apre davanti.
Incominciamo ad incamminarci, ma credo che Melinda non voglia stare in fila con Scorpius, anzi cammina a dieci metri di distanza da lui. Con un sospiro affianco lei e rivolgo uno sguardo rassegnato a Lucas, sperando che capisca la situazione. Lui mi fa un sorrisetto esitante e arriva vicino a Scorpius. Non avevo mai fatto caso a quanto fossero alti entrambi, ma la cosa che mi stupisce è che Scorpius è quasi della stessa altezza del mio ragazzo. Non avevo mai fatto caso a quanto mi superassero.
«Tutto bene, Rose? Sembri agitata» mormora Melinda ed io le rivolgo un sorriso esitante, indicandole, con un cenno del capo, i due ragazzi davanti. Lei mi sorride a sua volta e scrolla le spalle. «Andrà …»
«Non dire che andrà tutto bene, per carità! » sbotto e lei ridacchia, mentre arriviamo ad Hogsmeade. Inizia a cadere la neve e in tre secondi i miei capelli sono completamente imbiancati, come quelli di Melinda.
Merlino, che bella giornata, eh?

~

«Che peccato che Al non sia potuto venire, eh? »
«Già»
«Mmm»
Ed ecco il massimo della conversazione. Non ho ancora deciso se questo è il punto più ridicolo di questa giornata, ma di sicuro è in classifica.
«Come ha fatto a prendersi la febbre? » chiede Lucas, guardando Scorpius, ma lui scrolla le spalle. Siamo seduti ad un tavolo dei Tre Manici di Scopa come quel sabato di un mese fa e, pensando a come è andato, questo scatena in me una tremenda paura.
«Ha fatto una passeggiata sotto la pioggia, ieri» rispondo, con voce incolore. Melinda trattiene una risatina e Scorpius sorride, ma Lucas mi fissa, scettico.
«E perché? » domanda, con un sopracciglio partito verso l’altro. Io scrollo le spalle.
«Perché il cervello l’ha perso ad una scommessa con McLaggen» dice Scorpius, con un sorriso. Lo fisso male, ma, in fondo, sono d’accordo con lui. Ammesso che Al lo avesse, un cervello.
«Uhm, storie di vita vissuta, eh? »
«Già»
«Mmm»
Ecco, procede così da almeno mezz’ora. Conversazioni intelligenti, brillanti e per nulla monotone, eh? Merlino, non ce la faccio più. Questa giornata è un fiasco. Un fiasco gigantesco. Perché diamine mi preoccupavo? È solo una giornata orribile, nulla di cui preoccuparsi.
Melinda mi guarda con aria rassegnata ed io sospiro. Credo che abbia il mio stesso pensiero. Io voglio fuggire da qui. In questo momento, grazie.
«Ehm, io vado un attimo in bagno» dice lei, alzandosi da tavola e guardando Scorpius con un’aria strana, quasi implorante. Scorpius sembra non aver notato niente, così approfitto della fuga di Melinda in bagno e decido di andare a mia volta lì. Mi alzo immediatamente e faccio per seguirla, bofonchiando un ‘vado anche io, vengo subito’, ma Scorpius afferra il mio braccio e mi trattiene. Lucas sobbalza sulla sedia e lo sento quasi ringhiare. Io incenerisco il mio migliore amico con lo sguardo, ma prima che qualcuno di noi possa dire qualcosa, lui ha già ritratto il braccio come se si fosse scottato.
«Rimani un attimo. Dobbiamo parlare» dice, con voce incolore. Io lo fisso, stupita, ma lui sembra non farci caso e mi indica la sedia dove prima ero seduta, accanto a Lucas. Okay, ora mi siedo e parliamo e poi me ne scappo. Assolutamente.
Ehi, forse ora sto per scoprire perché diamine ci ha invitati qui.
«Volevo … volevo chiedere scusa a Lucas» sussurra il mio migliore amico, con voce seria. I suoi occhi sono puntati sul tavolo ed ance io fisso il legno chiaro sotto di noi. È così interessante. «E a te, Rose» lui alza improvvisamente lo sguardo e punta i suoi occhi su di me.
«A me? » domando, scettica e fisso prima lui e poi Lucas, ma entrambi sembrano serissimi. Solo io non capisco nulla?
«Per come mi sono comportato» spiega il mio migliore amico, determinato. «Per quello che ti ho fatto passare. Perché non sono stato capace di tracciare un confine tra noi due».
«Un confine? » mi ritrovo a ripetere, ma Scorpius non mi fissa più; ora guarda Lucas, con gli occhi che sembrano emanare fiamme. E Luca sembra ancor più serio di lui, se possibile.
«So che sei arrabbiato con me, lo so. Forse vorresti staccarmi la testa a morsi anche in questo momento, lo so. Ma, ascolta, io non posso farci nulla» la voce di Scorpius cambia, diventa tremante, spezzata. Non vedo traccia di lacrime sul suo viso, ma ho la sensazione che stia per piangere. Ed io sono dall’altro lato del tavolo, a guardarlo, vicino a Lucas. E non sono lì ad consolare il suo pianto.
«Puoi farci qualcosa. Puoi evitare tutto questo» sussurra Lucas, ma non sembra arrabbiato come ha detto Scorpius. Sembra … dispiaciuto. «Non fa male anche a te? »
Scorpius scrolla le spalle e torna a fissarmi.
«Scusa. Non sono stato un buon amico. Non sono stato sincero con te, ti ho fatto del male. Scusa»
Vorrei sporgermi sul tavolo e abbracciarlo, ma non posso. Sono pietrificata al mio posto e lo guardo, con gli occhi sbarrati.
«Merlino, Scorpius, di cosa diamine ti stai scusando? Non hai nulla per cui scusarti, tu …» Lucas mi mette una mano sulla spalla e Scorpius accenna ad un sorrisetto, mormorando qualcosa che suona come ‘sempre la solita ingenua’.
Scorpius e Lucas si fissando, entrambi sorridendo, ma sono sorrisi strani. Il mio migliore amico e il mio ragazzo si sorridono, ma c’è qualcosa di sbagliato.
Ed, improvvisamente, so che Dominique aveva ragione.
So – non ho idea di come, ma lo so – che oggi perderò uno dei due.
La verità mi mozza il respiro e li guardo, annaspando. È come affogare nel Lago Nero, non so se ne uscirò. Mi manca poco per arrivare alla superficie, ma non ci riesco, non ci riesco. Annaspo, annaspo. Non ho più fiato, sto affogando.
Ma tutto questo accade solo dentro di me. Fuori sembra tutto normale, vero?
«Scorpius … non lo stai facendo, vero? Non te ne stai andando, vero? » chiedo, senza respiro. Scorpius mi guarda ed ora vedo le lacrime nei suoi occhi verdi. «Vero?” la mia voce diventa improvvisamente stridula, ma non me ne importa. Non mi importa neanche di tutti quelli che ci guardano, non me ne importa di nulla. Solo di Scorpius che ha deciso di abbandonarmi.
«Rose, è la cosa migliore per entrambi» dice, spostando la mano dal tavolo alla mia, ma si blocca a mezz’aria e la toglie, senza neanche sfiorarmi. E il respiro mi manca di nuovo. Scorpius non si è mai preoccupato di questo. «Lo sai, non fare finta di nulla. Lo sai da una vita, ma hai sempre fatto finta di niente, no? Dovevi prendere una decisione … ed io l’ho presa per te» conclude, con voce spezzata.
«Scorpius …» Lucas cerca di parlare, guardandomi preoccupato. «Se è colpa mia, io farò finta di nulla. Puoi esserle amico, io starò zitto» sembra quasi implorarlo e mi stringe la mano, così forte che la sento intorpidirsi. «Non posso vederla così. Non può essere la cosa migliore».
«Apprezzo il gesto, ma no» dice il mio … migliore amico? Posso ancora chiamarlo così? No, vero? «Io … Dio, Rose, lo sai quello che provo, non fare finta di nulla. Ed è meglio per entrambi, vero, stare lontani?Non possiamo essere amici».
La verità si fa strada in me con lentezza. Io ho bisogno di Scorpius, ho bisogno di lui. Non può andarsene, non può lasciarmi così. Perché diamine continua a guardarmi con quegli occhi verdi? Perché non mi lascia in pace, allora?
Scoppio in singhiozzi e Lucas e Scorpius mi fissano, rassegnati, poi Lucas mi stringe a sé ed io affondo la testa nel suo petto. Vedo con la coda dell’occhio Scorpius che se ne sta davanti a noi, alzato, lì impalato per almeno un secolo, ma non lo vedo andarsene.
Mi scosto un po’ da Lucas e faccio per avvicinarmi a lui, ma Scorpius si allontana. Trattengo il respiro e mi sento come se il mondo stesse crollando. E tutto crolla, il locale, i tavolini, il villaggio fuori e tutto il mondo e la neve ricopre questa immensa distruzione.
«Scorpius … tu sei il mio migliore amico. Io ti voglio bene» dico, tra le lacrime. Lui sospira e mi accarezza i capelli. Le sue dita sono gelate contro la mia fronte. Singhiozzo ancora.
«Sarai sempre la migliore amica che io abbia mai avuto. Forse un giorno potrò starti accanto. Ma ora non basta, okay? » mormora, abbozzando un sorriso tremulo. «Forse mi passerà in fretta, questa cosa. E torneremo ad essere amici. Ma … non ce la faccio, capisci? Ora non posso. Ho bisogno di una pausa».
Sospiro e lo guardo. Sento il mondo tremare attorno a me. Anche Lucas si è alzato ed ora mi stringe le spalle in un abbraccio. Tiro su col naso e cerco di trattenere le lacrime.
«Stammi bene, eh? » dico, cercando di sembrare indifferente, ma l’unico risultato è che sembro ridicola.
«Certo» fa un mezzo sorriso e poi esce dal locale. Ogni passo è una pugnalata ed io crollo a terra. Sento mille occhi che mi fissano, avidi di pettegolezzi, ma non mi importa. Poi sento un paio di mani calde che mi sollevano ed un volto preoccupato. E poi due occhi neri che mi fissano.
«Scusa» riesco a biascicare, prima di scoppiare di nuovo a piangere. Arriva anche Melinda e, assieme a lei, Lucas mi trascina fuori dal locale, verso Hogwarts. Aveva ragione Dominique.  Aveva ragione a preoccuparsi.
Ed ora tutto crolla.

 

Angolo Autrice

Ehm, non mi odiate, vero?
So che questo capitolo è deprimente e stupido, ma credo sia meglio per Scorpius allontanarsi e cercare di superare la cosa, piuttosto che stare vicino a Rose e continuare a stare male. Sì, lo so che sto parlando di tizi che non esistono, ma ormai sono talmente abituata a pensare cosa farebbero o cosa direbbero che li vedo come persone in carne ed ossa.
No, vi prego, non chiamate il manicomio!
Comunque, tutta la storia di questa decisione di Scorpius verrà spiegata nei prossimi capitoli, sisi. Anche perché, vista così, sembra anche poco chiara, ma già dal prossimo capitolo si inizia a capire cosa passa per la testa di Scorpius.
Okay, ora la smetto di delirare.

Angolo ringraziamenti

jennybrava: be’, ma povero Lucas XD cosa dovrebbe fare per dimostrare che gli piace davvero Rose? Eh, boh, non lo so neanche io XD. Comunque, grazie mille <3 e spero ti piaccia anche questo capitolo deprimente  -.-

Hizu: Non è colpa di Rose, poverina, è il suo cervello che si fa tutti quei complessi mentali, povera XD Prima o poi capirà tutto, vedrai. È solo questione di tempo XD Grazie mille comunque <3

dirkfelpy89: grazie mille <3 prometto che non mi faro ancora attendere per il prossimo capitolo XD Grazie, davvero *___*.

__SeRe: grazie mille <3 e sono felicissima di sapere che non mi odi XD Spero che ora non mi lancerai contro maledizioni e anatemi vari per questo capitolo assurdo e deprimente XD Comunque, la cosa dell’invito verrà spiegata per bene nel prossimo capitolo, non preoccuparti XD Grazie mille <3

Magic_Twins: oddio, grazie tantissimo <3 devo dire la verità, sono decisamente contenta del paragone con Jacob Black, che è l’unico personaggio che ancora mi piace della saga e vederlo paragonato a Scorpius mi manda su di giri XD Grazie, grazie davvero e mi dispiace essermi fatta attendere XD

Lights: be’, ecco … più che scintille è una tragedia assurda, poveri Rose e Scorpius XD io li amo, ma quando amo i miei personaggi finisco sempre per trattarli male, poveri loro XD Comunque grazie mille <3

Smemo92: spero di non aver fatto troppo un casino con questa storia XD Con l’invito ad Hogsmeade ho generato un po’ di confusione ed ora tutti mi ammazzeranno per questo capitolo XD Spero che comunque ti piaccia e che non sia troppo … ehm, assurdo, ecco. Grazie mille, davvero <3

EllaYaYa: Oh, ma grazie *___* come potrò mai ringraziarti? Grazie mille, davvero <3 Mi fai arrossire e mi sento un po’ scema a saltellare in giro per la stanza con un sorriso a trecentoquaranta denti XD Comunque, grazie <3 Io Scorpius lo immagino diverso da Draco, ma non al punto di metterlo a Grifondoro, ad esempio, dove alcuni ce lo vedono. come via di mezzo, ce lo vedo a Corvonero, ecco. E’ una cosa un po’ contorta, nella mia mente XD
Sono felice che ti piacciano i personaggi, davvero <3 Oh, vedi un po’ tu cosa shippare, tanto ci vorrà ancora taaaanto per far rendere conto a Rose di come stanno le cose XD
Grazie mille, comunque <3

ginny_: ecco, ora le cose iniziano a farsi più chiare e più difficili per la povera Rosie, che la tratto sempre male, povera XD Sono felice che ti piaccia e spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento <3

Miss Rainbow: Oh, sono felice che ti piacciano Lucas e Rose. Ecco, io temevo che l’avrebbero odiato tutti e sono felice di sapere che piace, invece <3 Per il finale … oh, io non lo so XD No, davvero, ci vorrà ancora mooolto tempo e molti casini prima che finisca tutto questo XD Contenta di quest’aggiornamento tempestivo? XD Forse dovrei iniziare a studiare anche io. Forse.
Oh, perché mi viene già il disgusto solo a parlarne? XD
Va be’, lasciamo perdere. Grazie mille, cara <3
Oh, per il trailer … nulla. Lo odio quel programma, lo odio -.-

lilyluna_4e: oh, tesoro, grazie <3 davvero, non so come ringraziarti, tu mi fai sempre sentire così importante <3 Sono felice che Rose e Lucas ti piacciano insieme, perché  dureranno un po’ XD E per il finale … te l’ho detto, tempo fa, io e i finali siamo nemici giurati, ecco XD Vedrai, comunque, la sorte del povero Scorpius XD Grazie mille, cugina, davvero <3 Ti adoro *__*

Ecco, ho finito anche per questa volta  XD
Prometto che non aspetterete un’eternità per il prossimo capitolo, anzi.
Toh, lo sto scrivendo e sono quasi a metà *guarda il foglio e le viene voglia di cancellare tutto, ma si trattiene* e sono certa che riuscirò a scriverlo.
Okay, mi sto incoraggiando da sola, è vero.
Però, promesso, non tornerò tra tre secoli XD
alla prossima,
El.

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 – Quasi Natale ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 15 – Quasi Natale

Le note di Silent Night si diffondono dalla radio babbana che nonno ha messo a posto non si sa bene come, ma non riescono a coprire il chiasso generato da tutti. Fred e Roxanne stanno litigando a proposito di uno gnomo sull’albero di Natale, ma non ho afferrato tutto il discorso, quindi non saprei dire di cosa si tratta. Victoire gironzola per casa alla ricerca della sua prossima vittima e Lily la segue, entusiasta. Dominique suona canzoni natalizie al pianoforte, cercando di coprire le note della radio e James le sta vicino, con lo sguardo perso. Lucy sta discutendo con suo padre dei suoi capelli e Molly, stranamente, la sta difendendo.
C’è un chiasso assurdo, eppure io sto seduta accanto alla finestra, in salotto, silenziosa e invisibile come sempre. Appoggio la fronte alla finestra e guardo la neve che cade dolcemente al suolo e sospiro. Cerco di non guardare la sala, per non vedere il vuoto che mi circonda.
Mi sembra assurdo essere già qui. Ieri sembrava ancora novembre ed ora è quasi Natale e sono a casa, sola, circondata dai parenti festanti. Lucas mi ha appena inviato una lettera, chiedendomi come sto e parlando del suo quasi Natale. Dopo pranzo gli risponderò, ora non ho voglia.
«Avanti, è pronto!» urla nonna, sbucando dalla cucina, con un sorriso allegro. Mi sento così fuori posto, qui, dove tutti, persino Dominique, sono felici ed io sono l’unica a stare male.
Ah, no, non l’unica. Giusto.
Con un sospiro abbandono la mia postazione e raggiungo la cucina, dove la nonna sta già mettendo il pranzo nei nostri piatti. Probabilmente nel mio avrà messo una doppia porzione. ‘Sei così magra, cara, e sembri anche più sciupata. Non ti danno da mangiare, ad Hogwarts?’ è stato il suo primo commento quando mi ha vista. Era inutile spiegarle che se stavo così non era certo per il cibo, per cui non ho detto nulla e l’ho stretta in un abbraccio.
Mi siedo al mio posto, tra Dominique e Lucy, che mi guardano preoccupate. Ecco, di nuovo, stanno formando il comitato buonumore. Illuse.
Scuoto la testa e cerco di sorridere, ma non penso sia venuto esattamente bene, il sorriso. Credo di aver scordato come si fa, a sorridere.
Anche Al arriva a tavola, riservando mi un’occhiata preoccupata, poi si siede al suo posto, davanti a me, accanto a Scorpius.
Lui, ovviamente, non mi rivolge neanche un’occhiata, come, d’altronde, io non mi azzardo neanche a guardarlo. Al l’ha invitato alla Tana, per Natale, ancora prima che io potessi raccontargli tutto ed ora che lo sa non fa altro che scusarsi con me e – immagino – con lui, ma gli dico che non è nulla, che non fa niente. Credo che l’abbia letteralmente costretto ad accettare, altrimenti non riesco a spiegarmi la sua presenza qui.
Scorpius è qui. E’ innamorato di te. Ed è qui.
Che diamine vuoi ancora, Scorpius? Perché non te ne vai  e mi lasci in pace?

L’atmosfera è tesa. Quasi tutti sanno di cosa è successo all’amicizia tra me e Scorpius e l’unico rilassato è mio padre, che continua a dire che ho fatto bene, che i Malfoy vanno evitati e che dovevo troncare questo rapporto già al primo anno.
La prima volta che me l’ha detto, gli sono scoppiata a piangere davanti. È stato più forte di me, non sono riuscita a trattenermi. Poi ho iniziato a controllarmi, a fermare le lacrime e le crisi di pianto. Ora sono brava, sapete? Ora sono capace di far finta di nulla.
Lucas ci è rimasto male quando ha saputo che Scorpius veniva da noi, ma io gli ho detto che era tutto a posto. Mi ha chiesto scusa, anche se non ha nulla di cui farsi perdonare. Gli ho detto che non è nulla. Ultimamente odio le persone che chiedono scusa.
Alla fine, Lucas mi ha detto che potevo venire da lui, se fosse successo qualcosa. Gli ho chiesto se gli andava di venire da me, invece. Credo di averlo spiazzato un po’, forse non se l’aspettava, ma poi ha sorriso.
«Vuoi presentarmi la tua famiglia?» ha chiesto, colpito. Io gli ho fatto un piccolo sorriso.
«Be’, sai, così vanno le cose. Vieni a casa, conosci i miei genitori … cose così»  e lui era talmente contento che mi ha preso tra le braccia e mi ha sollevata da terra e per un secondo – un solo, bellissimo secondo – mi sono sentita terribilmente leggera. Ho pensato di avere di nuovo solo quindici anni.
Peccato che ora me ne senta addosso cinquanta.
Papà si è lamentato parecchio quando gli ho detto che portavo un amico a casa e non oso pensare cosa potrebbe succedere quando scoprirà che Lucas non è esattamente un amico. A meno che mio padre, per amico, non intenda il tizio che ti piace da morire e con cui pomici in ogni secondo libero della giornata.
E la cosa che mi fa più paura è che ci sarà anche Scorpius. Ma non starò male per il resto della mia vita, vero? Prima o poi passerà, tutto questo dolore. Vero?
«Ehi, Rose, cos’è quella faccia triste? Su, che è quasi Natale! »dice la nonna, porgendomi la mia bella e gigantesca porzione di arrosto. Vedo Scorpius alzare lo sguardo e guardarmi, preoccupato, ma non ho neanche pensato di ricambiare lo sguardo. A cosa servirebbe?
«Mi trovo d’accordo con Rosie, il Natale è un periodo così deprimente» dice Dominique, mentre una sua mano scende a stringere la mia. Le rivolgo un sorriso di ringraziamento; non so come farei senza di lei.
«Per te tutto è deprimente» bofonchia James, guardandola da sopra la sua porzione di arrosto. E se io non sapessi la verità, penserei che si odiano davvero. Ma poi James scocca a Dominique uno sguardo ironico e lei gli sorride, ma nessuno se ne accorge. Sono bravi a non farsi notare.
«Su, non dite così. Bisogna essere allegri. Siamo in famiglia .. oh, questo vale anche per te, Scorpius, caro. Sei amico di Al e Rose, fai parte della famiglia» dice la nonna, con noncuranza.
Inizio ad annaspare e a trattenere il respiro dentro di me, ma fuori sembro la solita. A parte una leggera smorfia che mi è uscita quando ho sentito le parole.
«Grazie, signora Weasley» ha mormorato lui, abbassando lo sguardo e diventando ancora più pallido del solito.
Mangio in fretta per non stare allo stesso tavolo di Scorpius, ma so che non posso fuggire, questa volta. In Sala Grande è facile, basta evitarlo, sedersi più lontano e andarsene prima di lui. Ma qui non è la stessa cosa, nonna dice che dobbiamo rimanere seduti ed aspettare gli altri che finiscono. E tutti sembrano andare ad una lentezza esasperante, che mi infastidisce e mi distrugge.
Dopo pranzo faccio un sorrisone alla nonna e le dico che penserò io ai piatti, che mi piace lavarli. Non è vero, ma voglio solo evitarlo e per salire in soffitta dovrei passare nel salone dove c’è lui. E non mi va giù come idea.
«No, grazie, cara. Ci penso io» dice, con una carezza affettuosa e m i lascia fuori dalla cucina con espressione inorridita. Con un sospiro, mi dirigo in salone e lo attraverso, veloce, per poi arrivare in soffitta col fiatone.
Arrivata sopra, scopro un gufo dall’aria regale che mi guarda, altezzoso. Deve essere quello di Melinda, solo il gufo della famiglia Zabini potrebbe guardarmi dall’alto in basso. Lo ricambio con un’occhiataccia e prendo la lettera che custodiva tra le zampe, poi quello mi riserva un’occhiata truce e vola via, attraverso la finestra che ho lasciato aperta.
Mi siedo su uno dei quattro letti infilati con la forza nella stanza e inizio a leggere la lettera. La scrittura di Melinda è proprio come la immaginavo: elegante, elaborata, uscita da un altro secolo.

Cara Rose,
molto probabilmente ti starai chiedendo cosa ho da scriverti e perché diamine io, Cornelia Melinda Zabini, scriva a te. Lo so che te lo stai chiedendo, non fare quella faccia. Be’, ho da dirti qualcosa e forse non ti piacerà, ma è la verità e credo tu debba saperla.
Non voglio causarti altre sofferenze, Rose. Tu mi sei stata vicina quando ne ho avuto bisogno e di questo ti sarò infinitamente grata, dovessi ringraziarti da qui all’eternità. Vorrei esserci io, lì, in questo momento, ad aiutarti. Vorrei che tu potessi contare su di me, ma non posso. La mia famiglia pretende la mia presenza qui, a Natale, e non posso correre da te e cercare di mettere tutto a posto. Non saprei neanche come mettere le cose a posto, non sono brava in questo.
Volevo solo scusarmi con te, perché ho una parte nella recita messa in piedi da Scorpius e so che non ti piacerà saperlo, ma devi ascoltarmi.
Qualche giorno prima che Scorpius ti invitasse ad Hogsmeade, me ne aveva già parlato. Mi aveva detto che doveva parlarti, che ne aveva bisogno. Era inutile fare finta di niente, sapevo cosa provava nei tuoi confronti, perciò gli ho chiesto se aveva a che fare con i suoi sentimenti.  Lui mi ha detto di sì, che doveva parlare con te ed io ho provato a dirgli di stare al suo posto ed aspettare, aspettare che tu fossi pronta, ma lui non mi ha ascoltato, Rose. Ho provato, ho cercato di fermarlo, ma non ci sono riuscita.
Poi sono riuscita a farmi dire quello che aveva in mente ed io mi aspettavo tutt’altro. Credevo avrebbe provato a dirti quello che provava, non che voleva stare lontano da te. Non riuscivo a crederci, Rose. E gli ho detto che non doveva, che tu avevi bisogno di lui, ma ha fatto un mezzo sorriso ed ha scosso la testa, come a voler dire che era lui che aveva bisogno di starti lontano. Merlino, Rose, non sono riuscita a fermarlo ed ho accettato quando mi ha chiesto un aiuto.
Lo sai quanto mi piace Scorpius e non sono riuscita a sottrarmi quando mi ha chiesto aiuto. Ha detto che aveva chiesto anche ad Al una mano e sono sicura che sia andata così, ma poi Al ha preso la febbre e il resto lo sai.
Comunque, lui non si aspettava che tu reagissi in quel modo. Credeva che avresti accettato il suo invito senza fare tante storie e ci è rimasto male. Ti ha detto di portare anche Lucas perché non poteva rinunciare a quest’occasione e perché lui aveva bisogno di parlare anche col tuo ragazzo. Non ho nemmeno più cercato di fermarlo, Rose, ho lasciato che seguisse le sue idee.
Mi ha chiesto di aiutarlo. Mi ha detto che, ad un certo punto, sarei dovuta andare in bagno per permettere a lui di parlarti e non sarei dovuta uscire fino a quando lui non se ne fosse andato. Ho dato per scontato che sarebbe stata la cosa giusta da fare, a quel punto. Ho pensato che fosse giusto aiutare Scorpius. Lui voleva dare una parvenza di normalità a quell’uscita con la mia presenza, ma poi, quando io diventavo di troppo, dovevo andarmene. Era giusto così, per me. Ma quando ti ho visto dopo che lui se ne era andato … ho iniziato a pensare che forse non era tanto giusto, Rose. Quando ho sentito i tuoi singhiozzi e ti ho vista, aggrappata a Lucas come se fosse la tua unica ancora … mi sono sentita sporca e colpevole e avrei voluto sparire. Eri sconvolta, sembra ti mancasse il respiro e piangevi, Merlino, e i tuoi singhiozzi mi facevano sentire male e inutile. Scusa, forse non dovrei dirti questo, vero? Forse ti faccio solo male.
Quello che voglio, Rose, è che tu sappia la verità e che io ti chiedo scusa. Non volevo farti del male, non volevo far male a te, che mi hai aiutata quando ne ho avuto bisogno. Dio, Rose, perdonami. Scusa.

Melinda

P.S.: se c’è qualcosa che posso fare, sono a tua  disposizione.
P.P.S: se non risponderai a questa lettera; non preoccuparti, capirò.

Sospiro e mi alzo, guardando fuori dalla finestra. Ci sono Lily e Louis che giocano a palle di neve e Dominique e James che li sorvegliano. Anche da quassù, riesco a vedere i loro sguardi da pesci lessi.
«Ehi, Rose, tutto bene? » la porta della soffitta di apre ed io sobbalzo. Distolgo lo sguardo dalla finestra e guardo verso la stanza. Al chiude nuovamente la porta e si fa strada fino a me, con espressione tesa. Albus. Al. Mio cugino.
Quello che consola da schifo, quello che quando stai male ti fa sentire anche peggio, quello che si inietta il pessimismo nelle vene. Quello che perde i cervelli per delle scommesse.
Mio cugino. Il mio più caro amico dopo … lui.
«Tutto bene? » ripete, guardandomi preoccupato. Io annuisco e torno a guardare fuori dalla finestra, sbirciando attraverso la tenda. Sento Al sospirare e poi la sua mano stringe la mia, forte. La lettera è nell’altra mano e mi vengono in mente le parole di Melinda.
Ha detto che aveva chiesto anche ad Al una mano e sono sicura che sia andata così, ma poi Al ha preso la febbre e il resto lo sai.
Lui sapeva. Sapeva.
«Lo sapevi, vero? » chiedo, brusca. Al sobbalza e mi guarda, stupito, ma io non mi faccio ingannare dalla sua faccia innocente.
«Cosa, Rose? » domanda, come se stesse parlando con una pazza. Dio, lo prenderei a schiaffi.
«Questo» gli piazzo in mano la lettera di Melinda e lo guardo, trionfante, ma poi il mio trionfo diventa una sensazione di solitudine e di sfiducia. Persino Al sapeva cosa sarebbe successo ed io no. Lo sapevano tutti, persino …
«L’hai detto a Dominique, vero? » domando, mentre lui mi restituisce la lettera. Come ho fatto a non pensarci prima? Dominique doveva averlo saputo da qualcuno, lei non è mai stata una veggente e non ha mai indovinato una profezia. E’ ovvio. Come ho potuto non rendermene conto?
Sono talmente cieca?
«Più o meno» ammette Al, sedendosi sul mio letto e guardandomi, con una smorfia sul viso. «Le ho detto che Scorpius non ti ha invitata ad Hogsmeade per prendere un tea, ma nient’altro. Dominique ha una capacità innata quando di tratta di capire le brutte notizie».
Ci credo, ci sguazza allegramente, tra le brutte notizie.
«Perché non l’hai detto a me, che ero la diretta interessata? » domando, guardandolo furiosa. Al fa un sorriso incerto.
«Ho pensato che una Dominique preoccupata ti facesse venire abbastanza dubbi su quest’uscita » scrolla le spalle e mi guarda, indecifrabile. «E Scorpius mi avrebbe ammazzato se ti avessi detto la verità»
E’ la prima volta che uno di noi si azzarda a pronunciare il suo nome. Risuona tra lo spazio che ci divide e mi sfiora il cuore. Scorpius. Un nome che non dovrei più pensare, figuriamoci pronunciare. Scorpius. Ma non è mica così facile dimenticarlo.
Era il tuo migliore amico, Rose. Ed è innamorato di te. E sopporta anche di stare qui. Perché diamine lo fa?
Silenzio. Io non parlo e lui non si azzarda a dire qualcosa. Guardo James e Dominique che si lanciano palle di neve  e mi si stringe il cuore. Dovevamo esserci io e Scorpius a tirarci le palle di neve, non loro due. Doveva essere un Natale felice, dovevamo divertirci. Scorpius doveva prendermi in giro e prendere in giro Lucas. Dovevamo essere amici.
Perché la vita cambia così all’improvviso?
« Lo sapevi» dico, improvvisamente, ma Al non sembra spaventato dalla mia voce. « E l’hai invitato lo stesso».
« Volevo …» si schiarisce la voce e diventa rosso. Io sospiro e mi siedo accanto a lui, guardandomi i piedi e aspettando la sua risposta. «Volevo mettere …»
«Le cose a posto? » concludo, con un mezzo sorriso sulle labbra. «Oh, Al» lo abbraccio e poggio la testa sul suo petto. Lui non dice nulla e mi stringe a sé con delicatezza, spostandomi i capelli dal viso. «Lo sai che questo non è il genere di cose che si possono mettere a posto, vero? »
« Già» sussurra, con un sorrisetto sulle labbra. Mi stringo forte a lui, ho bisogno del suo sostegno, di qualcuno a cui aggrapparmi fino a quando non arriverà Lucas. Ho bisogno di Al. «Che vuoi farci? Io cerco sempre di sistemare le cose. Sono buono».
Sorrido contro il suo maglione e lui mi culla tra le sue braccia, in silenzio.
«Avrei dovuto esserci anche io. Ad Hogsmeade» mormora, ad un certo punto. Io faccio finta di nulla, ma il ricordo di quel giorno è ancora troppo vivo. «Dovevi poter contare su di me. E non hai potuto, perché mi è venuta la brillante idea di prendermi la febbre».
«E’ tutto a posto, Al. Ci sei ora» dico e tento un sorriso, ma appena cerco di distendere i muscoli del mio viso, scoppio a piangere. Le lacrime che ho cercato di trattenere in tutti questi giorni scorrono sul mio viso e singhiozzo contro il maglione verde di mio cugino, aggrappata alle sue spalle, con la fronte contro il suo petto. E Al non dice nulla, si limita a stringermi a sé e ad accarezzarmi i capelli. Ed io piango e lo supplico di restare, di non andarsene, di rimanere qui con me. E lui lo fa, rimane, e mi fa stendere sul letto accanto a lui. Con la testa affondata nel suo maglione e i singhiozzi attutiti dalla stoffa, continuo a piangere.

~

«Rose, c’è il tuo amico qui e … perché hai un mazzo di fiori, giovanotto? »
Oddio. Oddio.
Devo ammazzare papà, devo ammazzare papà … e anche Lucas se ci riesco. Fiori. Ma come gli è saltato in mente, dico io? Fiori.
Oddio.
«Forza, che Lucas sta già subendo l’interrogatorio brevettato di Ronald Weasley» mi incita Lily, entrando nella nostra – mia, sua, di Dominique e Lucy. A Natale aumentiamo vistosamente di numero, visto che ci sono anche i nostri genitori – stanza e guardandomi esasperata.
«Arrivo» sibilo, cercando di cancellare le tracce di lacrime dal mio viso. Dovevo proprio farmi prendere da una crisi di pianto cinque secondi prima che arrivasse Lucas? Oddio. Lucas è qui. Lucas è di sotto con mio padre. Lucas sta per essere strangolato da mio padre.
Ed io sono qui a frignare.
«E muoviti! » sbotta Lily, correndo giù con i capelli rossi che le fluttuano lungo le spalle con grazia incredibile.
Infilo un maglione verde – me l’ha regalato Lily l’anno scorso ed è straordinario che mi stia ancora – e mi sistemo i capelli, per poi scendere di corsa e sperare ardentemente che né Lucas né chiunque altro (soprattutto Colui-che-non-deve-essere-nominato –e non mi riferisco a Voldemort) veda che ho pianto.
Lucas è in piedi, in salotto, con il suo mazzo di meravigliosi tulipani tra le mani e un’espressione terrorizzata sul viso.
«Lucas! »
Lui si volta verso di me e sembra che abbia visto la salvezza in persona. Mi viene in contro e mi porge i fiori.
«Ehm, per te» dice, arrossendo. Io li prendo e lo guardo, riconoscente. Dovrei ucciderlo per questa idea, così papà potrebbe sospettare qualcosa, ma non riesco ad essere arrabbiata con lui. Non con dei fiori così belli in mano. Non con lui che mi guarda imbarazzato ed esitante.
«Grazie. Sono stupendi» mormoro, colpita. Vedo Scorpius che abbassa lo sguardo e che torna di sopra, trattenendo il respiro, ma faccio finta di nulla. Dentro di me annaspo ancora, vero, ma fuori sembro normale. Come sono fiera di me.
Sento un colpo di tosse e vedo mamma che mi indica il vaso. Faccio un sorriso di scuse a Lucas e la seguo. Lei ha uno sguardo scettico, ma non dice nulla fino a quando non entriamo in cucina.
«Tulipani» mormora, scettica.  Mette l’acqua nel vaso ed infila i fiori lì dentro, con un sopracciglio inarcato.
«Sono stupendi» sospiro, ma lei sembra non averci fatto caso.
«Il fiore dell’amore, in Oriente» dice ed io mi sento raggelare. Oddio. Lucas, ti ammazzerò dolorosamente. «Si dice che siano le gocce di sangue di un innamorato deluso che si è suicidato per il suo amore» aggiunge, sfiorando con le dita i fiori.
Bene, ammazzerò Lucas. Non facciamoci scoprire, certo. Col cavolo, genio.
«Dici che è una coincidenza, Rose? » continua mia madre, sorridendomi ironica. «A me puoi dirlo. Non sono mica tuo padre».
«Scusa»mormoro, diventando rossa e il suo sorriso diventa dolce. «Non … volevo tenerti all’oscuro della cosa, ma …»
«Temevi l’avrei detto a tuo padre. Capisco» Mi sorride e scuote la testa. «Sono felice che tu stia con un ragazzo che, a quanto pare, si è letto tutto il volume sul linguaggio dei fiori».
Le sorrido e poi torniamo in salotto. Sono pronta ad essere ammazzata da mio padre. Oh, certo che sì. L’ho scelto io, no?

 

Angolo Autrice

Fermi. Posate quelle palle di neve, eh? Sì, lo so che è estate, ma nella mia storia tutto è possibile e niente è impossibile. Non mi colpite, da bravi. Braaavi, posatele.
Ecco, benissimo.
So che è orrendo questo capitolo e so che è deprimente. Non c’è bisogno di dirmelo. E’ più un capitolo di spiegazioni che di azione, ecco. Ed ecco svelato il mistero di Dominique veggente XD Lei non è veggente, è Al che parla troppo, sisi.
*Scorpius rincorre Al con un’ascia particolarmente affilata in mano*
Lasciateli perdere, la mia storia congela il loro cervello – se ce l’hanno.
Il coso dei tulipani … eh sì, a volte i Cesaroni insegnano. No, okay, sono andata a cercare su tuuutti i siti possibili il significato dei tulipani. Li ho messi perché mi piacevano  - e perché sono i fiori preferiti di mia mamma, un piccolo omaggio a quella che mi sopporta tutti i giorni, anche se non leggerà mai la mia storia. Però sopporta le mie domande e i miei sproloqui al riguardo XD

Angolo Ringraziamenti

Lights: meno male, mi preoccupavo di essere diventata pazza a parlare di Rose e Scorpius come se fossero persone reali
*Scorpius tenta di ammazzare di nuovo Al mentre io sto parlando* XD
Grazie mille <3 e spero ti piaccia questo capitolo.


jennybrava:  povera Rosie, è solo una piccola, ingenua, ragazzina con le fette di prosciutto sugli occhi.
Per fortuna ci ha pensato Scorpius a toglierle, almeno, altrimenti qui stavamo punto e a capo XD Grazie, davvero *___*

confettina: ecco perché Dominique è veggente, visto? Perché al si lascia scappare le cose di bocca, maledetto – sì, Scorpius sta ancora tentando di ammazzarlo, ma ha lasciato perdere l’ascia e sta lanciando Avada Kedavra XD.
 Rosie ha aperto gli occhi, almeno. O meglio, glieli ha fatti aprire Scorpius per lei.
Se Scorpius ritorna … eh, bisogna vedere, non facciamo spoiler XD *sì, sto facendo la misteriosa apposta XD* Thank you so much <3

EllaYaYa: adesso che Rose sa la verità, invece di tormentarsi con gli ‘è o non è innamorato di me’, inizierà a tormentarsi con i ‘merda, è innamorato di me’, perché se Rose Weasley non si fa complessi mentali … non è Rose Weasley, avete sbagliato persona XD
Ora, però , la piccola et ingenua fanciulla sa tutto e almeno questo è meglio. 
Grazie mille, cara <3

ginny_: mi sa che dovrai aspettare un bel po’ prima che le cose si sistemino – e non credo lo faranno proprio per bene, eh XD
Lo so, povero Scorpius, ma stare vicino a Rose penso sia più doloroso di starle lontano, no?
Grazie mille <3 e spero ti piaccia questo capitolo

altovoltaggio: ehm, sapevo che avrei ottenuto questa reazione con lo scorso capitolo, sì. Chissà come mai Scorpius è tanto amato, boh XD Comunque, certo che la lontananza servirà a Rose, ma … eh, si vedrà nei prossimi capitoli XD
Grazie mille *___*

dirkfelpy89: oh, be’, io non sono famosa perché scrivo robe leggere e allegre. tutt’altro, la maggior parte delle mie storie sono allegramente deprimenti, quindi anche questa doveva avere qualche lato triste e deprimente XD Per Scorpius … vedrai, vedrai XD
Grazie <3

Smemo92: ma povero Lucas, lui è un ragazzo gentile, non strozzerebbe mai i migliori amici delle sue ragazze, lui è un ragazzo d’oro … okay, la smetto XD
Be’, immagino che a furia di fingere, Scorpius si sia stancato di sembrare allegro e felice. Fingere allegria è qualcosa di terribilmente stancante,  ti toglie tutte le forze … è meglio sembrare tristi e depressi come si è, a questo punto XD
Okay, lascia stare i miei contorti ragionamenti, ehm.
Grazie mille e spero che anche questo capitolo ti piaccia *___*

Miss Rainbow: Lucas saltella allegro per tutta la storia, felice che tu lo adori. E’ uno spettacolo inquietante XD
Solo quindici capitoli? Tu non hai davvero idea di quello che diventerà questa storia. Spaventa persino me, è la più lunga che io abbia mai scritto e non è nemmeno arrivata a metà. Sono terrorizzata dalla storia, ormai ha preso vita propria XD
Anche Rosie è felice di piacerti, saltella a braccetto con il suo ragazzo e vanno girando tutti felici e contenti per la pagina di Word, cantando le canzoncine della Disney.
Okay, no. Basta, mi sto rincitrullendo, ehm.
Anche a me dispiace di non essere riuscita a fare il maledetto trailer, ma, se ti può far felice, quella canzone me la sento tutti i giorni <3

lilyluna_4e :cugina <3 grazie mille per la tua recensione, tesoro <3
Canale Fai Schifo è diventato un classico, ormai. Il vero protagonista di questa storia è lui, altro che Rose XD
Anche io, inizialmente, immaginavo Scorpius un po’ più glaciale, devo dire la verità, ma poi ho incominciato a riflettere. Cioè, Scorpius è un essere umano, non un ghiacciolo. Anche Scorpius Hyperion Cheschifodinomimihannomesso Malfoy può piangere, alla fine. Quando ti viene voglia di piangere, si piange. Ecco, vedi che perla di saggezza? Le sparo così, random XD
Sì, per vedere il finale di questa storia credo ci vorranno due secoli ed io tra due secoli sarò già stecchita. Ciemmequ, te l’ho detto cugina, il finale farà schifo, mi tireranno tutti i pomodori dietro. Ma a me piace così, cioè, non son proprio portata per i finali normali XD
Grazie mille cugina <3 e spero questo capitolo ti piaccia

mAd wOrLd: ma povero Lucas, è appena andato a rifugiarsi nella sua cameretta, sotto le coperte, e sta frignando come Rose. No, okay, Lucas è forte e sa accettare le critiche * Lucas, smettila di piangere, per Merlino!*. Okay, la smetto XD Eh, be’ … Rose non è mica Dominique, lei non sa prendere in mano la situazione, lei frigna XD
Spero che questo capitolo non sia troppo deprimente ^^ Grazie mille <3

 

E anche questa volta abbiamo finito, ma, non temete, il prossimo capitolo arriverà
entro la settimana prossima *guarda il capitolo, lo rilegge e si deprime*.
Alla prossima settimana.
xoxo, El.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 – Il silenzio è il suono più forte ***


Confessions of a Teenage Drama Queen ~

Capitolo 16 – Il silenzio è il suono più forte

In questi giorni ho pensato a tutti i modi possibili per dire a mio padre la verità su Lucas, ma non ho mai pensato che, arrivata davanti a lui, con la mano del mio ragazzo nella mia, potessero mancarmi le parole.
Oddio.
Papà ci fissa, con un’espressione scettica, ed io stritolo la mano di Lucas nella mia. Lui serra le labbra, ma non mi dice nulla.
Scusa.
«Papà, ehm … lui è … ehm …».
Credo di aver bisogno di aiuto. E’come se mi fossi buttata in mare senza saper nuotare. Geniale, vero?
«Lucas» dice il mio ragazzo, lanciandomi un salvagente e porgendo la mano a mio padre, che la stringe, con un sorriso. «Sono onorato di fare la sua conoscenza, signor Weasley. Sua figlia mi dice che lei è un padre perfetto».
Eh? Come, dove, quando?
Mamma trattiene una risatina mentre l’espressione di papà diventa decisamente compiaciuta. Dio, Lucas ha fatto colpo. Grande.
Amo il mio ragazzo.
Ma lo amerei anche se non avesse fatto colpo su papà e se non fosse così geniale. Lo amerei in qualunque situazione, sia chiaro.
Un minuto. Lo amo? Io?
Okay, ora sono problemi secondari. Ora devo concentrarmi su papà che ancora non strangola Lucas, ma che lo farà. Allegria!
«Felice di conoscerti, Lucas» gongola papà, con un sorriso allegro che mette in mostra tutti i suoi denti.
Grazie, Lucas, grazie. Ora papà ti adora e mamma ti considera, oltre che adorabile perché hai letto il manuale sul linguaggio dei fiori, geniale. Grazie. Meno male che esisti, Lucas. Non so cosa farei senza di lui.
Gli rivolgo un sorriso riconoscente e lui arrossisce un po’ sotto il mio sguardo, ma scrolla le spalle, come a dire che non è nulla.
Lily ridacchia un po’, seduta sul divano con aria perfettamente rilassata. Lei non sta per essere ammazzata, beata lei. E so che zio Harry sarebbe più comprensivo di mio padre. Ma io voglio bene a mio padre, in fondo.
Dominique fulmina Lily con una delle sue migliori occhiatacce e James resta imbambolato a fissarla, ma nessuno si rende conto di quanto sia strano questo, anzi. Tutti gli occhi sono puntati su me e Lucas e papà.
Guardo di nuovo Lucas, in piedi di fronte a mio padre, e capisco che è ora di dire la verità. Lui annuisce e fa un ultimo respiro.
Mi dispiace, Lucas. Mi piacevi tanto come ragazzo.
«Papà, devo dirti una cosa» sussurro, seria. Papà, sempre con quell’aria compiaciuta che inizia a diventare un po’ irritante, si volta verso di me e mi sorride ancora di più.
«Dimmi, tesoro»dice, allegro. Per fortuna non mi ha chiamata pasticcino glassato o cose del genere per dimostrare che lui è il padre esemplare. Sarei morta. Avrei scavato la fossa con le mie stesse mani, se l’avesse fatto.
«Io e Lucas …» faccio un respiro e provo di nuovo a parlare, ma non riesco a dire nulla. Sospiro.
Forza che ce la puoi fare, Rose! Devo fare anche un balletto per incoraggiarti?
Oddio.
«Tu e Lucas cosa, Rose? » domanda papà, scettico, senza perdere il suo adorabile e irritante sorriso.
«Io e lui non siamo proprio amici» dico, tutto d’un fiato e cerco lo sguardo del mio ragazzo, intimandogli di aiutarmi. Lui è decisamente pallido. «Lui è …».
«Il suo ragazzo»  conclude il diretto interessato.
Bang!
In un solo decimo di secondo, mio padre trasforma la sua espressione compiaciuta in una molto più feroce e il suo sorriso diventa una smorfia che mi fa preoccupare parecchio. I suoi occhi azzurri – come i miei – mandano saette e sembra che stia per ammazzare Lucas.
E tutto questo in un decimo di secondo.
«COSA? » ruggisce, arrabbiato, facendo per lanciarsi contro il mio ragazzo. Mi butto avanti a lui, cercando di fargli da scudo per possibili maledizioni, fatture, qualunque cosa possa fare mio padre.
«Tu» punta il dito contro di Lucas ed evitando di colpire me. «Tu sei il ragazzo di mia figlia? Come ti permetti di toccare la mia casta ed innocente bambina? »
«Innocente come quando ha rotto l’armadietto mentre pomiciava con lui? »domanda Lily, ridendo. Papà la fulmina e poi fulmina me e Lucas.
Lily, non potevi stare zitta? Grazie, amica e cugina. Grazie mille.
Merlino, spero che Dominique le molli uno schiaffo. O James. Qualcuno, chiunque. Ma fatelo, mi raccomando. Uno schiaffo sonoro.
«Signor Weasley, la prego, non faccia così. Io …» Lucas tira fuori il suo coraggio, spostandomi dietro di lui e fronteggiando mio padre con il viso deciso e gli occhi ardenti. Papà sembra momentaneamente stupito da questa presa di coraggio del mio ragazzo e non dice nulla.
«Io ho intenzioni serie con sua figlia. Davvero. Non sono il tipo di ragazzo che prende e lascia, glielo assicuro».
Oddio. Credo che potrei sciogliermi. Non solo per le sue parole, ma per il tono con cui le ha dette. Determinato, deciso. Sincero. Pensa davvero questo.
Cielo, è l’uomo della mia vita.
«TU! »
Mio padre, ovviamente, non recepisce il messaggio e lo guarda male. Estrae la bacchetta dalla tasca dei suoi pantaloni e fa per puntarla contro il mio ragazzo. Io mi preparo a scattare in avanti, Dominique e James si alzano improvvisamente dal divano e fanno per intervenire, però poi si bloccano.
E poi succede una cosa incredibile, una cosa dell’altro mondo. Papà fa per fiondarsi sul mio ragazzo, ma qualcosa sembra trattenerlo, come se si fosse incastrata la maglietta da qualche parte. E, signori e signore, la cosa che sta trattenendo mio padre è mio fratello Hugo.
«HUGO! Mollami! »
«Avanti, papà, smettila! » sbotta lui, in risposta, guardando il nostro genitore con una faccia infastidita. «Non vedi che stai facendo una scenata per una stupidaggine? Conosco Lucas,  è un ragazzo serio. Non farebbe mai del mare a Rose»,
Non ho mai amato tanto mio fratello quanto ora. Non posso credere che lui, Hugo Arthur Weasley, mio fratello, mi stia difendendo. Lui, che preferirebbe buttarmi nel Lago Nero per far compagnia alla Piovra Gigante. Lui! Lui mi sta difendendo.
Oh.
«Sì, davvero, signor Weasley» rilancia Lucas, mentre papà, troppo stupito per parlare, guarda, ad intervalli, Lucas e Hugo, Hugo e Lucas. Io sembro non esistere. «Le giuro che non farei mai del male a Rose, sarebbe come …»,
«Risparmiati certe uscite alla Edward Cullen» lo informa Dominique, sedendosi con grazia sul divano ed osservando mio padre con interesse. Lily sospira, sognante e Al le riserva un’occhiataccia.
«Alla Edward chi? » domanda Lucas, ma non è tempo di fare una domanda del genere. Perché un Ronald Weasley parecchio arrabbiato punta ancora verso di noi.
«PAPA! » sbotta nuovamente Hugo, trattenendolo. James e Al lo aiutano nell’impresa, ricordandosi improvvisamente che mio padre è un mago adulto dotato di bacchetta magica e, quindi , molto pericoloso. «E smettila! »

~

Dopo dieci minuti e parecchie proteste, papà è incastrato su una sedia della cucina, con zio Bill e zio Harry che gli fanno la guardia e Lucas è il più lontano possibile da lui, ma comunque accerchiato dal resto dell’allegra famiglia Wesley.
 Poverino, credo resterà traumatizzato a vita da quest’esperienza.
«Allora Lucas» esordisce zia Ginny, con uno di quei sorrisi che mi mettono quasi paura. «Dimmi, come vi siete conosciuti tu e Rose? »
Alla domanda segue il silenzio e tutti ci voltiamo verso di Lucas – io divento momentaneamente rosso fiamma.
«Be’ …» inizia Lucas, mordendosi il labbro. «Ecco … è imbarazzante» E mi guarda, dispiaciuto. Merlino, credo sia l’unico ragazzo al mondo che si preoccupa di che figura potrei fare io se lo dicesse.
«Gli ho pestato un piede. L’ho fatto di proposito»dico, in fretta, diventando rossa e  sorridendo a Lucas, per rassicurarlo. «E’ stato l’inizio della nostra grande storia d’amore».
Lucas trattiene un risolino, mentre Lily e Lucy no. Dominique accenna ad un sorrisetto e James mi fa l’occhiolino. E mamma sembra così contenta che quasi non mi pento di aver trascinato il povero Lucas in questa situazione. Poi però sento papà ringhiare e penso che potevo aspettare un altro po’ per assassinare il mio ragazzo.
«Perché l’avresti fatto? » chiede zia Ginny, sempre più curiosa. Fatti suoi no, vero? Tanto ormai lo so che siamo in mostra come Puffole Pigmee  nel negozio di zio George.
«Per attirare la sua attenzione. Avevo tredici anni ed ero scema» mormoro, seccata, mentre Al mi batte una pacca sulla spalla.
«Non sei cambiata di molto, Rose» dice, con sorrisetto ironico. Lo fulmino con lo sguardo e lui arretra un po’, poi loro riprendono a parlare e nonna inizia a preparare il pranzo con una cura quasi maniacale. Ogni tanto zia Ginny fa altre domande curiose e mi guarda, allegra. Secondo me è felice che io abbia trovato un ragazzo. Mi ha sempre detto che non è normale che io non fossi interessata ai maschi.
Non so perché lo dicesse, evidentemente lei aveva più esperienza.
«Dove è il vostro amico, Al? Non si è fatto ancora vedere»dice, improvvisamente. Io sobbalzo e tutti gli sguardi si voltano verso di me, compreso quello delle zie e di mia madre. Bene, viva la discrezione! Ma cos’è, tutti sanno cosa è successo?
«Uhm … aveva detto che non stava bene» inventa Al sul momento, guardandomi negli occhi. Io distolgo lo sguardo e lo punto su Lucas che, intanto, mi stringe la mano.
«E’ tutto a posto» gli dico, facendogli un mezzo sorriso.  Lui annuisce, pensieroso.
La nonna non dice nient’altro, ma sembra contrariata. Probabilmente muore dalla voglia di suggerire un rimedio fatto in casa al malessere di Scorpius, qualunque esso sia.
Sospiro e stringo con forza la mano del mio ragazzo. Ho bisogno di lui ora più che mai.
Dio, per fortuna c’è lui, qui.

~

«E’ stato bello» mormora Lucas, sorridendomi e scostandomi una ciocca di capelli dal viso. La stringe fra le sue dita e poi la posa dietro il mio orecchio, delicatamente. «Molto pericoloso, ma bello».
Faccio un sorriso,mentre dentro di me il cuore batte a mille. Non imparerò mai ad abituarmi a tutto questo. Si appoggia allo stipite della porta e mi guarda, sorridente.
«Mi dispiace» sussurro, appoggiando la mia testa al suo petto e stringendolo a me. «Non volevo attentare alla tua vita. Papà è esagerato».
«Ricordi cosa ti ho detto sull’Espresso per Hogwarts, questo settembre? » chiede, allontanandosi un po’ e sorridendomi. Io ci penso su e lui mi sorride, gentile. «Che tuo padre è autorizzato ad essere geloso … se la figlia è carina come te».
Lo abbraccio così forte che temo di avergli spezzato qualche costola. Pazienza, si abituerà.
«Però quando ha cercato di strangolarti durante il pranzo è stato davvero troppo” mormoro, dispiaciuta. Mi accarezza il viso e sorride.
«Sono disposto a sopportare altri mille strangolamenti, Rose»sussurra e mi accarezza ancora il viso ed io credo di star per svenire.
«Lucas? » Lui si china e mi bacia, mentre le sue mani mi sfiorano il viso, delicate.
«Sì? » chiede, sorridendomi malizioso. Io perdo il filo del discorso per un attimo e lo fisso, stordita, poi mi riscuoto improvvisamente e lo vedo ridere. Gli lancio un’occhiataccia, ma lui neanche ci fa caso.
«Grazie » sussurro, guardandolo, seria. Lui smette di sorridere e prende il mio volto fra le mani. Anche lui è serio, ora. «Grazie. Stiamo insieme da tre mesi e tu mi sopporti, hai affrontato mio padre ed hai anche rischiato la morte. Ascolti le mie lagne. Sopporti la storia di … lui senza lamentarti mai. Come posso ringraziarti, Lucas? »
Lui sorride e mi bacia ancora e ancora e ancora, fino a quando non perdo il conto e rimango lì, aggrappata a lui, in un guazzabuglio fatto di cuoricini rosa e di felicità.
« C’è una ragione per cui faccio tutto questo. La conosci? » scuoto la testa e lui mi regala quel sorriso abbagliante che mi fa rabbrividire. «Tu».
Mi sciolgo, definitivamente. Addio, mondo. E’ stato bello, finché è durato, ma ora mi sciolgo, eh.
Ed, onestamente, questo è stato il quasi Natale migliore della mia vita.
«Devo andare. I miei si chiederanno se tuo padre mi abbia squartato. Scommetto che hanno già mandato un gufo per chiedere di restituire almeno il cadavere»  mormora Lucas ed io mi alzo in punta di piedi per baciarlo e stringerlo a me il più possibile.
Vorrei chiedergli di restare, vorrei dirgli di non andarsene, di rimanere qui, di non lasciarmi sola. Vorrei urlargli che ho bisogno di lui, ora, e che non me ne importa niente di essere egoista, lo voglio qui e basta. Ma non faccio nulla di tutto questo e mi limito a baciarlo il più intensamente possibile e forse lui lo capisce, perché, una volta terminato il bacio, esita a lasciarmi andare.
«Finirà presto» mormora e mi bacia di nuovo. Tutti questi baci mi stordiranno, altroché.
«Lo so».
Si scosta da me e corre a salutare la mia tremenda famiglia impicciona – assassina. Sento papà ringhiare, ma scommetto che è felice che Lucas vada via. Mamma lo stringe in un abbraccio e gli dice qualcosa che suona come ‘quando vuoi, Lucas. Torna quando vuoi’.
«Quando hai voglia di farti ammazzare» aggiunge James, dando una pacca sulla spalla al mio ragazzo. Lucas ridacchia e poi mi viene incontro. Posa un bacio sulla mia fronte e mi accarezza i capelli.
«Vedi di non deprimerti troppo senza di me, chiaro? »Mi alzo in punta di piedi e – di nuovo – lo bacio, mentre James batte le mani, divertito. Mi ritrovo a sorridere sulle labbra di Lucas e lo stringo a me.
«Vedrò di rimanere allegra e festante fino al mio rientro a scuola, contento? » Lui mi sorride  e mi accarezza i capelli, poi fila via prima che papà possa acchiapparlo.
Mi ritrovo a sorridere, ma non è uno di quei sorrisi falsi che ho imparato a mettere su. E’ un sorriso vero, almeno questa volta.
C’è una ragione per cui faccio tutto questo. Tu.
Le parole continuano a ronzarmi nella testa, ma non sono fastidiose. Sembrano ricucire insieme qualche pezzo di me. Non tutti, certo. Quello è impossibile, ma almeno questo è un inizio.
«Volevo solo che tu fossi felice con lui, ecco tutto».
Sobbalzo e mi volto. Lui. Lui è qui, davanti a me. Davanti a me, con gli occhi verdi rivolti al pavimento ed un sorrisetto amaro sul volto.
«Non è vero» sussurro, in risposta, incominciando a salire le scale per arrivare in camera mia. Lui non mi segue, resta lì, impalato. «Non è vero! Tu lo sai che senza di te non sono felice! »urlo quasi e i pezzi che Lucas ha cucito si sono subito disgregati di nuovo. Scorpius ne è capace, Scorpius sa disintegrami meglio di chiunque altro.
«Devi imparare ad esserlo. Io non posso sopportare di stare vicino a te, capisci? »
«E allora perché diamine sei venuto qui se non  vuoi vedermi? » batto i piedi per terra, mentre inizio a piangere. Ringhio e mi prendo  la testa tra le mani, quasi strappandomi i capelli. Tutti hanno sentito le mie urla, sono sicura. Al mi viene vicino, silenzioso, e mi stringe in un abbraccio, guardando Scorpius con rimprovero, come se avesse fatto qualche marachella da bambino.
«Sono venuto perché avevo bisogno di spiegartelo, Rose! Quando … quando siamo andati ad Hogsmeade non sono riuscito a dirti tutto! Volevo che tu sapessi … che l’ho fatto per te!»
Mi scosto dal’abbraccio di Al e faccio per salire in camera mia, in silenzio, poi, ripensandoci, mi volto verso Scorpius e lo guardo, arrabbiata.
Lui arretra di qualche passo e rischia persino di cadere. So che non l’ho mai guardato così … male.
«Grazie tante, migliore amico! » sbotto, acida. Fa male a me parlare così,ma ho bisogno di sfogarmi su di lui. Ha rovinato la giornata migliore degli ultimi mesi. Grazie, Scorpius. «No, davvero, grazie mille! Menomale che ci sei tu che pensi a me! »
E, senza dire altro, mi dirigo a passi furiosi in camera mia e sbatto la porta. Ed ora il silenzio è il suono più forte.

 

Angolo Autrice

Capitolo idiota, però mi piaceva l’idea di Lucas e Rose e famiglia vs Ron Weasley, geloso in carriera, uhm.
Okay, so che questo capitolo non è granché, lo so. Non mi è uscito nulla, nulla di meglio. L’ho scritto tutto questa mattina, pensate un po’. Una settimana intera è passata dal mio aggiornamento e il capitolo l’ho scritto all’ultimo minuto. In effetti, non contavo di aggiornare entro oggi, ma siccome sono riuscita a scrivere qualcosa di leggibile, ho aggiornato.
Lucas doveva rimanere per un po’ alla Tana, nel progetto iniziale, ma poi la domanda ‘dove lo mettiamo, che la Tana è piena?’ ha preso il sopravvento sulla mia fantasia malata e ho scartato l’idea. Sì, io mi faccio tutti questi problemi, ovviamente.
Sono una persona scrausa.

Angolo ringraziamenti

Miss Rainbow: ed ecco la scena Ron vs Lucas! Spero non ti abbia delusa! Non so perché, ma Hugo, James e Al, in questo capitolo, me li sono immaginati come una sorta di Power Ranger che salvano gli innocenti dalle grinfie del perfido Ron Weasley. E’ parecchio idiota come cosa ù_ù
Lucas saltella ancora, sembra una ragazzina scema. Sembra Rose ù_ù
Ti manda un abbraccio, a proposito. E’ commosso da tutto quest’affetto XD
Grazie mille, cara <3

jennybrava: Lucas è un tesoro. E non dovrei dirlo ,dato che sono la sua creatrice, ma lo penso. Cioè, anche se non fosse una mia creazione, mi piacerebbe lo stesso. E’ … il ragazzo perfetto. Quello per il quale si prendono le cotte peggiori XD *fischietta, con la faccia da finta tonta*
Eh, lo so, Rose è un po’ stupidotta pure lei, ma adesso non può più tenersi le fette di prosciutto sugli occhi – che, altro che fette di prosciutto, erano intere bistecche di drago! XD
Grazie mille <3

mAd wOrLd: … diciamo così: alla fine della storia scommetto tutti i miei risparmi – che sono anche una miseria, piccola parentesi XD – che mi inseguirete per tutto il mondo con un’arma pericolosa in mano, gridando ‘un finale migliore non  potevi trovarlo?’ XD Ne sono sicura ù_ù
Ma c’è ancora moooolto da aspettare per il finale XD
Grazie mille <3

altovoltaggio: grazie mille <3 anche io amo Rose e Scorpius insieme, mi piacciono molto <3 Sono perfetti, è vero. Credo che qui la situazione sia ben lungi dalla normalità, uhm. Eh, ma io ci tengo a complicare le cose. Devo sempre ingarbugliare tutto, altrimenti non sono contenta XD
Grazie mille <3

dirkfelpy89: ecco qui il tanto atteso scontro Ron vs Lucas! Spero non abbia deluso le tue aspettative, anche perché non sono sicura di Ron. Ho la fobia di muovere i vecchi personaggi, ho paura di sbagliare XD
Grazie mille <3

confettina: Al è un po’ scemo, sì. Non lo immagino proprio così, però qui lo è perché deve esserlo ù_ù Non ho le idee chiare su di lui, in effetti. Ma lui è doooolce, per questo vuole sistemare le cose. Lui vuole tutto peace and love, non gli piace la gente che sta male. Lui è teneroso XD Okay, ora la smetto di dire cose stupide, uhm.
Melinda è una ragazza assoggettata da Scorpius, poverina. Chi non lo sarebbe? XD
Spero ti piaccia anche la reazione di Ron alla vista di Lucas, che, poverino, ha rischiato anche la vita! I tulipani sono stati un’idea parecchio, uhm … scrausa. Ho cercato in tutti i siti possibili il loro significato per non fare figuracce e poi l’ho fatto spiegare ad Hermione, che mi pareva adatta al ruolo di ‘io lo sooo, io lo soooo’. Ecco, sto sclerando XD
Spero ti piaccia anche questo capitolo e che tu  sia contenta di quest’aggiornamento non proprio lampo, ma tant’è XD
Grazie <3

__SeRe: sono contenta che alla fine non  mi odi XD Devo dire la verità, non ho proprio le idee chiare su Al, però in questa fic è così per esigenze di copione – leggasi: mente bacata dell’autrice -, quindi qui è carino e coccoloso e scemo ù_ù
Sono contenta che Lucas ti piaccia <3  E, oh cielo, non immaginavo potessi convertire tanta gente alla James/Dominique! Davvero, sono stupita. Cioè, quando ho scritto Only Hope non immaginavo tutto questo XD
Grazie mille, comunque <3

lilyluna_4e: Canale Fai Schifo si sta allenando per tornare più forte e perfido che mai, sisi. Non preoccuparti, arriverà anche la sua entrata trionfale, aspetta buona buona e lo vedrai più in forma che mai XD
Per i tulipani … ho sbattuto la testa OVUNQUE. Ho cercato in tutti i siti di giardinaggio per vedere se significavano sempre la stessa cosa. Idea del cavolo, ho passato un pomeriggio solo a spulciare siti su siti. Però noto che ha avuto successo questa idea XD
Più che millesimo grado, Lucas ha rischiato di essere assassinato, come puoi notare. XD Povero Al, a me piace, però non ho le idee chiare su di lui, non ho ancora capito come lo vedo. Per il momento è dolce, spupazzoso  e un po’ stupidotto. XD
Grazie mille, cugina <3 Davvero, ti adoro *__*

TonksTonks: Teeeeeer *cuore saltellante* grazie mille, gemella amorosa del mio cuore <3
 Lo sai che ti adoro tanto, vero? Ma mica solo perché mi fai i complimenti, eh! Anche se mi pomodorizzi molto, in effetti.
Grinza alla decima per la tua recensione, caVa <3

EllaYaYa: oh, grazie, grazie <3
Spero che anche la reazione di questo capitolo sia ‘da Ron’. Ho sempre qualche problema a muovere i personaggi della vecchia generazione da adulti, sono … non so mi fanno paura, ho il terrore di sbagliare XD
Essì, povera Rose e povero Scorpius. E povera la famiglia Weasley che deve sopportare questo clima di depressione a Natale XD
Ehm, spero che Lucas ti piaccia anche in questo capitolo, adoro muoverlo – anche se ho il terrore di sbagliare anche con lui, sì XD
Grazie mille, cara<3

 

Ed anche per questa volta abbiamo finito, d’oooh.
Ci vediamo la settimana prossima – quando sarà già iniziata la scuola, che depressione ç___ç
Okay, io vi saluto e vi do appuntamento a lunedì prossimo!
*sorrisone*
xoxo,
El.

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 – Rottura definitiva ***


Capitolo 17 – Rottura definitiva

Capitolo 17 – Rottura definitiva

Ancora con queste musichette natalizie.
Merlino, Natale è passato da un paio di giorni e loro si ostinano ancora a cantare quelle canzoni stupide e ad essere orrendamente felici. Ed io sono qui, seduta di nuovo al davanzale della finestra, con un libro in grembo e la voglia di leggere finita non so dove.
Chiudo gli occhi e appoggio la fronte alla finestra appannata. Tra qualche giorno tornerò a scuola e sarà tutto finito. Lucas sarà con me, la mia routine riprenderà come se nulla fosse e Scorpius non esisterà affatto. Lo cancellerò, una X rossa sulla mia vita.
Quando penso a lui, a Scorpius … non provo più solo quella fitta familiare, quella che mi stringeva lo stomaco. Quando penso a Scorpius il mondo si tinge di rosso per un istante e sono arrabbiata, arrabbiata come non lo sono mai stata in vita mia.
Prima era un sentimento debole, la mia rabbia. Usciva fuori raramente, così raramente che neanche pensavo di averla. Ora no, ora la mia rabbia è il sentimento dominante. E non è quella rabbia, quella che evapora in fretta ,no.
Oh, no, il mio è rancore. Circola nelle mie vene assieme al sangue, mi stringe il cuore, mi annebbia la mente.
E un desiderio si fa strada in me: fargli del male, fargli capire quanto sono stata male io, ferirlo. Non ho mai desiderato fare del male al mio migliore amico, ma ora … ora le cose cambiano, non è vero? Lui mi ha fatto del male, ha rovinato l’unica giornata bella in tre mesi … e ora non può passarla liscia.
“Pensierosa?”
Sobbalzo e scosta la fronte dalla finestra, spaventata. Zio Harry è davanti a me e mi fissa, con quel suo sorriso tranquillo. La sua espressione è quella di sempre, calma, rilassata. Si siede sul divano, a pochi passi da dove sono appollaiata io, e mi guarda.
“Abbastanza” ammetto, lasciando scivolare il libro sul davanzale e sedendomi accanto a lui, con un sorrisetto. Appoggio la testa alla spalliera e chiudo gli occhi, con un sospiro. “Ti ha mandato mamma? Dominique?”.
“No, a dire il vero no” mormora e riesco quasi a sentire il sorriso nella sua voce. Un secondo di silenzio e poi … “Mi ha mandato Al. Vuole …
“ Mettere le cose a posto, sì” termino per lui, esasperata. Serro i pugni e sospiro. “Qualcuno dovrebbe spiegare ad Al che le cose non si possono mettere sempre a posto. E’ necessario che lo capisca”.
Apro gli occhi e guardo lo zio, facendo una smorfia irritata. Lui mi sorride e scrolla le spalle, come a dire che non glielo dirà lui.
“E’ buono” dice, come se questa fosse una buona scusa. E lo è: Al è la persona più buona che io conosca. Consola da schifo, questo sì, ma è buono. Melinda dice che è troppo buono e che non sa cosa ci faccia a Serpeverde. “Comunque … volevo dirti che, be’, mi dispiace” aggiunge lo zio, perdendo il suo sorriso e guardandomi, serio.
Io lo fisso, con un sopracciglio inarcato.
“Eh?” ed ecco a voi, signori e signore, Rose Weasley, campionessa mondiale di uscite stupide.
“Rose, smettila di fare così. Sappiamo tutti cosa è successo tra te e Scorpius. Persino nonna ora” aggiunge, abbozzando un piccolo sorriso. Io non riesco a sorridere e lo fulmino con lo sguardo.
“Immagino che sia merito di Al Boccalarga Potter” bofonchio, indignata. Lo zio scrolla le spalle, di nuovo.
“Voleva aiutarti. Ha pensato che metterci al corrente della cosa potesse rendere le cose più facili per te” dice, per giustificarlo. “Soprattutto con nonna, non trovi? I suoi accenni arrivano sempre al momento giusto”.
Annuisco, senza dire una parola, e mi stringo le braccia al petto, chiudendo gli occhi. Zio Harry ha ragione, ma non è giusto. Al non deve raccontare i fatti miei in giro, come se stesse dal parrucchiere. Va bene, lo fa perché è buono, ma resta sempre un fastidioso pettegolo. 
“Già” mormoro solo e lo zio poggia la mano sulla mia. Apro gli occhi e cerco di sorridergli, ma so che le mie smorfie lasciano molto a desiderare.
“Senti, non ho idea di come tu ti possa sentire. Non sono mai stato nella tua situazione, ma …
 “Mi chiedo perché abbiano mandato te, zio” dico, inarcando un sopracciglio inarcato.
Lui fa una faccia scettica. “Non perché tu non sia … bravo, ma non penso che tu sia adatto ad ascoltare i deliri di un’adolescente in crisi, ecco”.
 Lo zio sorride.
“Andrà tutto bene, Rose” dice, stringendo con forza la mia mano e regalandomi uno dei suoi migliori sorrisi. “Sai, anche quando ti sembra impossibile, anche quando non vedi niente che problemi, problemi, problemi … be’, passano anche quelli”.
Annuisco e torno a guardare fuori dalla finestra. Louis, Hugo e Lily stanno giocando a palle di neve e sembrano non avere alcun riguardo del modo in cui se le lanciano. Non si preoccupano minimamente di farsi del male, beati loro.
“Anche quando i problemi sono più grandi e più forti di te, zio? Anche allora passano?” domando, voltandomi nuovamente verso di lui e facendogli un mezzo sorriso. So che ne è uscita una smorfia poco convincente, ma non posso pretendere più di questo.
“Passano sempre, Rose. Anche quando pensi di non poterli sconfiggere, passano” mi scompiglia un po’ i capelli e poi poggia un bacio sulla mia fronte, sorridendo. “Credimi, ne so qualcosa di problemi più grandi e più forti di me”.
Mi ritrovo a sorridere.
“Sì, immagino che mio padre infuriato perché hai sedotto la sua casta sorella sia un enorme problema”.
Zio Harry ride e scompiglia ancora i capelli. Se fosse una giornata normale protesterei, direi che i miei capelli sono abbastanza disordinati di loro, vogliamo metterci a renderli impossibili? Ma oggi non è un giorno normale ed i miei capelli sono il mio ultimo pensiero. “E, mi raccomando Rose, non andare in cerca di problemi, eh?” mi dice, con tono apprensivo, accennando a …Scorpius, appena giunto nel cortile, che sta guardando la battaglia dei miei cugini. Mi sento male, in questo momento.
“Sai, zio, non sono io che vado in cerca di problemi. Non vado in Sala Grande urlando ‘problema, sono qui, perché non vieni da me?’” sbotto, fulminando la figura di Scorpius attraverso il vetro della finestra. “Di solito sono i problemi che trovano me”.
Zio Harry scoppia a ridere e, scompigliati ancora i miei capelli – è un vizio, che ci posso fare? -, mi riserva un sorrisetto allegro.
“Tu mi ricordi qualcuno” dice, con aria nostalgica. Io inarco un sopracciglio e metto su un’espressione scettica.
“Chi?” chiedo, curiosa. Lo zio scuote la testa e si avvia verso la cucina a grandi passi.
“Un ragazzino. Uno che finiva sempre nei guai” mormora, voltandosi all’ultimo momento verso di me. “Una fortuna enorme nell’uscirne sempre illeso”.
E sparisce.
Be’, buon per quel ragazzino. Per me non sarà affatto così, non ne uscirò illesa da questo guaio. Cielo, sto affondando nei miei problemi e non so uscirne. Forse non voglio neanche.
Mi volto verso la finestra e vedo che Scorpius mi sta fissando, con uno sguardo da pesce lesso.
“Cosa vuoi?” grido, aprendo la finestra e incenerendolo con lo sguardo. Lui sobbalza e fa qualche passo indietro, distogliendo lo sguardo.
“Niente” sussurra, e per poco il vento non copre quelle parole. Lily, Louis ed Hugo hanno smesso di giocare e ci guardano, esitanti. “Non voglio niente, non preoccuparti. Torna a pensare al tuo adorato Lucas”.
Uno schiaffo. E’ come se mi avessero dato uno schiaffo.
Apro la bocca per parlare e mi viene in mente che, se risponderò a questa frecciatina con un’altra frecciatina … sarebbe la fine della nostra amicizia. Non so perché, ma sono sicura che sarà così. Perché la nostra amicizia c’è ancora, è un filo sottile, un filo che sto per spezzare.
E se lo spezzo, cosa succederà?
“Sempre meglio di te che continui a piangerti addosso!” sbotto, mentre una lacrima mi solca la guancia, solitaria. “Va’ a quel paese, Malfoy!”
E chiudo la finestra con un tonfo.
Ora è veramente finita.

~

Cara Melinda,
ho letto la tua lettera giorni fa, ma non credevo di essere in grado di rispondere. Ora sono più calma, o almeno lo spero.
Non posso dire di non essere delusa, Melinda. Sono amareggiata, perché credevo che tu mi saresti stata vicina, qualunque cosa sarebbe accaduta. Ma alla fine ci ho riflettuto e riflettuto e ho lasciato da parte la mia delusione. L’ho accantonata da qualche parte dentro di me, perché io ho bisogno di te.
Non siamo amiche da molto, lo so, però ho bisogno di te. Non mi importa, ora, se hai fatto in modo che Scorpius mi lasciasse, non mi importa se hai contribuito al suo piano. So quanto possa essere convincente lui, quando ci si mette.
Ma non sono arrabbiata. Non con te, Mel.
Lucas è venuto a casa, qualche giorno fa. E’ stato tutto stupendo, almeno fino a quando Scorpius non si è deciso a farmi stare male. Ma non fa niente.

Ci vediamo ad Hogwarts.
Rosie.

P.S.: io arriverò questo pomeriggio a scuola, spero di vederti.

“Grazie mille per Edwige, Al” borbotto, guardando la civetta delle nevi di mio cugino volare oltre la finestra della soffitta.
“Figurati” lui scrolla le spalle e liscia le pieghe inesistenti sul mio copriletto. “Dovevo farmi perdonare in qualche modo, no?”
Mi volto verso di lui e lo fulmino con lo sguardo, cercando un modo per ammazzarlo senza finire ad Azkaban.
“Non ho detto che sei perdonato” preciso, buttandomi sul letto accanto a lui. Al ridacchia  e mi scompiglia i capelli a sua volta. I Potter hanno questo vizio, che posso farci?
“Dai, Rose, lo so che tu non sei capace di portare rancore, smettila di farlo” dice, allegro, ed io lo fulmino di nuovo.
“Ne sono più che capace, te lo assicuro” sbotto, infastidita, incrociando le braccia e fissando il pavimento, in preda alla collera.
“Non hai intenzione di portarmi rancore solo perché ho fatto qualcosa per te, vero?” chiede mio cugino, inarcando un sopracciglio e facendo una delle sue migliori facce scettiche. “Anche se sarebbe proprio da te. Prendersela con qualcuno che vuole fare del bene”.
“La vuoi smettere con questa storia del tragico eroe innocente?” lo apostrofo, esasperata. Cielo, è davvero irritante. Una volta, quando non era l’unica persona che frequentavo, andava bene il suo vittimismo. Era sopportabile. Ma ora che trascorro la maggior parte del mio tempo cercando di conversare normalmente con mio cugino Al … ora è insopportabile.
“Scusa” dice in fretta, abbassando gli occhi e diventando rosso pomodoro ed io mi sento anche un po’ in colpa per averlo rimproverato come una mamma. “L’ho ereditata da papà, non posso farci niente” aggiunge, alzando lo sguardo e sogghignando un po’.
Lo sapevo che Al non si sarebbe mai dispiaciuto del tutto.
“Lascia perdere” sbotto, storcendo il naso e facendogli un sorrisetto. Dopotutto è mio cugino e non posso non volergli bene. “Hai già preparato il baule? Oggi pomeriggio si torna ad Hogwarts”.
“Se per preparare intendi buttare le cose alla rinfusa, allora sì, l’ho preparato” dice il mio adorabile cugino. Io scuoto la testa e inizio a dire qualcosa, ma Al mi blocca e mi fissa, tornando improvvisamente serio.
“Quando hai detto che sei capace di portare rancore …” inizia, prendendo la mia mano. Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma so di non riuscirci. Non perché sia più forte di me – Al, in quanto a forza, non è molto dotato, no -, ma perché so di non volerlo fare, non voglio liberarmi di lui. “Non ti riferivi a me, vero? Era a Scorpius che pensavi”.
Resto in silenzio per qualche minuto, poi alzo lo sguardo verso mio cugino ed abbozzo un sorrisetto.
“Forse” dico, incerta. Lui fa un mezzo sorriso.
“Quel forse è un sì con le lettere sbagliate?” domanda ancora ed io inizio a sbuffare.
“Non lo so, Al” sussurro, mordendomi il labbro subito dopo. Devo dare una risposta ad Al, a Scorpius, a Lucas. Una risposta vera. E me ne sto qui a cincischiare senza fare nulla. Che idiota che sono. “Non lo so, non so come comportarmi. Era il mio migliore amico, fino a qualche giorno fa. Vero, mi aveva detto che preferiva starmi lontano, ma … era ancora il mio migliore amico, capisci?” inizio a blaterare, mentre Al mette su una faccia comprensiva del suo repertorio e fa finta di ascoltarmi. So che non lo fa apposta, che dopo un tot di volte finisco per diventare noiosa, ma non riesco a fermarmi. Devo avere qualche disturbo. “E ora? Ora cosa è? Cosa diamine è ora? Abbiamo litigato, l’ultima volta che gli ho rivolto la parola è stato per insultarlo e lui mi ha preso in giro. Cosa siamo, Al?”
Lui sospira e mi guarda, serio, sfiorando con le sue dita la mia mano.
“Non lo so, Rose” mormora, cauto. Alza gli occhi verso di me e fa un sorrisetto di scuse, come se fosse colpa sua questa situazione. “Non ne ho idea, non parlo con Scorpius da secoli. Da quando avete litigato il giorno in cui è venuto Lucas” precisa, iniziando a disegnare cerchi immaginari sul copriletto. Sul suo volto si fa strada un sorriso amaro. “Non vuole parlarmi. Gli vado vicino e lui scappa via. Non vuole parlare con me, il suo migliore amico”.
Sono la persona più idiota del mondo. Egoista, stupida, concentrata solo su me stessa.
Non avevo mai visto Al lamentarsi o provare a parlare di quello che provava e avevo dato per scontato  che stesse bene. Merlino, come sono stata stupida. Stupida ed egoista, egoista e stupida.
“Al …” provo a dire qualcosa, ma in realtà non so neanche cosa dire. Lui … lui sta male e non mi ha mai detto nulla, nulla. Ha sempre anteposto il mio dolore, la mia sofferenza, le mie stupidaggini, i miei complessi da adolescente idiota. Ed io non ho mai pensato di chiedergli come stava. “Mi dispiace” sussurro, guardando la sua mano e chiedendomi se sia il caso di afferrarla. Ci pensa lui a togliermi da questo impiccio, stringendola. “Non avevo idea, non credevo che tu …”.
Stessi male?” scrolla le spalle, come a dire che non conta nulla. Mi sento terribilmente egoista. “Sono Albus Severus Potter, quello che vuole mettere sempre le cose a posto, quello buono. Quello che non ha nulla di cui lamentarsi. La gente non si aspetta che io stia male”.
Il resto delle sue parole viene soffocato dal mio abbraccio. Lui appoggia la testa sulla mia spalla e mi stringe forte, lasciandomi senza fiato.

~

“Non posso credere che tu e Scorpius …”
Lily getta nel suo baule qualche maglietta, senza far troppa attenzione nel modo in cui le getta. E dire che io ho perso dieci secoli per piegargliele per bene.
“La gente cambia, Lily” sbotto, infilando nel mio baule  i maglioni che mi ha regalato la nonna per Natale, facendo attenzione a non spiegazzarli. “Continuamente. Forse io e Scorpius non eravamo destinati ad essere amici”.
Lily fa una risatina divertita.
“Da quando credi nel destino, Rose?” domanda, scettica ed io resto in silenzio, colpita nel segno. “Ti stai arrampicando sugli specchi, lo sai? Tu vorresti ancora essergli amica”
“Ma lui non lo vuole” borbotto, con voce funerea, chiudendo il baule e guardando mia cugina con un sorriso triste.
“Gli passerà. Nessuno è capace di starti lontano per troppo tempo” mormora, guardandomi con un bel sorriso. “Lo sai, sei una calamita per le persone. Non so cosa tu abbia, ma è così”.
E, mentre lei chiude il baule e si avvia giù per le scale, mi  chiedo che fine abbia fatto la mia cugina Lily e chi sia quest’aliena che parla come una persona matura.
Possibile che io sia così assurdamente concentrata sulla mia vita da non rendermi conto dei cambiamenti che avvengono attorno a me?
“Rose Weasley, vuoi muoverti? Se non ti sbrighi entro tre secondi, faccio un incantesimo di Appello!” urla mia madre, dal piano di sotto, con voce isterica, distraendomi dai miei ragionamenti. Sospiro e trascino il baule al piano di sotto, fulminando la mia adorabile genitrice. Lei cerca di aggiustarmi i capelli con un pettine che non so da dove è uscito, ma è una cosa impossibile. Lo sappiamo tutte e due che i nostri capelli non staranno mai in ordine.
Alla fine sorride, esasperata, e mi bacia sulla fronte. Mi stringe tra le sue braccia con eccessiva veemenza. Credo che nonna le stia dando lezioni di ‘abbraccio alla Weasley’.
“Andrà tutto bene” mi sussurra, sorridendo. Annuisco e le faccio un piccolo sorriso. Chissà perché, mentre cerco di sembrare serena, i miei occhi incontrano quelli di Scorpius. Lui si irrigidisce e forse lo faccio anche io, ma non me ne rendo conto.
Cerco di rendere il mio sguardo più odioso possibile, fulminandolo con gli occhi, ma penso che non mi sia riuscito granché bene. Non sono abituata a trattare male lui.
Lui ricambia il mio sguardo omicida e ci riesce benissimo. Tanto che mi sento quasi morire.
Ed è così che torniamo ad Hogwarts, tra sguardi omicidi e lacrime non versate.
Buon anno nuovo, Rose Weasley.

 

Angolo Autrice

Ed ora lapidatemi. Forza, andate.
Lo so, due mesi di assenza e porto questo capitolo schifoso.  Lo sapete che la scuola uccide? E’ una cosa orrenda, sigh.
Non ho neanche il tempo di ringraziarvi tutti – MA SO SAPETE CHE VI ADORO TROPPO, EH? – perché devo scappare tra meno di cinque minuti.
PERDONATEMI ç_____ç

xoxo, El

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 – Un sorriso non ha mai ucciso nessuno ***


Capitolo 18 – Un sorriso non ha mai ucciso nessuno

Capitolo 18 – Un sorriso non ha mai ucciso nessuno

«Non ci crederai mai» sussurra Melinda, sbucando all’improvviso da un corridoio alla mia destra e affiancandosi a me con espressione incredula.
«Cosa?» domando, sbirciando gli appunti di Trasfigurazione per essere certa di non essere impreparata alla prossima lezione. «Se si tratta di gossip, Mel, risparmiatelo. Lo sai che non mi interessa».
Più o meno.
«Lucille Pelt ha di nuovo invitato Scorpius ad Hogsmeade! » sibila, ignorandomi completamente come al solito. Io faccio finta di niente e continuo a leggere i miei appunti, ma dentro di me il cuore si è fermato per un secondo. Da quando sono tornata, io e quello che una volta era il mio migliore amico non ci siamo più parlati ed ogni volta che ci incontriamo – per i corridoi, a lezione, in sala comune – ci comportiamo come se l’altro non esistesse. Tutto questo è logorante. Come si può far finta di non conoscere la persona che ti è stata più vicina negli ultimi anni? Come puoi ignorarla completamente se quando la vedi il cuore inizia a battere all’impazzata?
Il mio migliore amico, l’unica persona a cui abbia mai davvero confidato tutto … non mi conosce più. Non sono nessuno per lui, nessuno. Non esisto.
Non fa male tutto questo?
«E allora? Ancora non si è stancata di tutti questi rifiuti? » domando, inarcando un sopracciglio, senza distogliere gli occhi dalle mie pergamene. Melinda fa un sorrisetto.
«In realtà Scorpius ha accettato» mi annuncia, con il tono di voce di chi ha scoperto che è il Sole a girare attorno alla Terra.
Un secondo e tutti miei appunti sono sparsi a terra, tanti bei fogli di pergamena attorno ai miei piedi. Guardo Melinda con un’espressione totalmente sconvolta e credo che i miei capelli stiano anche emanando elettricità.
«Cosa? » strepito, scuotendo la mia amica per le spalle. Lei mi rifila un pugno e mi guarda come se fossi improvvisamente impazzita. Forse sono davvero impazzita. «Come … come può aver accettato? COME? »
«… non che siano fatti tuoi, vero? » interviene Mel, guardandomi con espressione preoccupata. In pochi secondi recupero la mia calma perfetta e raccolgo gli appunti caduti, per poi fissarla con un sorriso.
Sono calma e padrona di me, calma e padrona di me.
Ma anche no.
«Mi chiedevo che senso avesse accettare. E’ chiaro che non è interessato a lei» mormoro, passandomi una mano fra i capelli e facendo un sorrisetto esitante.
«Ci credo, è più che interessato a te».
Un attimo di silenzio. Il corridoio, prima allegro e vociante, ammutolisce improvvisamente.
«Scusa. Non intendevo …» prova a giustificarsi la mia amica, ma io la interrompo con un gesto della mano ed un piccolo sorriso.
«Intendevi la verità» borbotto, tornando a guardare i miei appunti. «Non importa, Mel. Puoi dirlo. Non succede nulla se lo dici».
Solo l’ennesimo pezzo del mio cuore si stacca e vola via.
Sospiro e stringo con forza le pergamene, tanto da romperle quasi, ma non ci penso in questo momento. Lo so, lo so che non dovrei pensarci, ma non posso farne a meno. La verità fa male, ma non conoscerla rendeva tutto più difficile. Non so dire cosa sia peggio, ora.
Scorpius è stato il mio migliore amico per cinque anni. Se siamo insieme, lui sta male. Se stiamo lontani, sto male io.
Forse dobbiamo rimanere a metà strada, ecco tutto.
«Rose Weasley? » una voce mi fa sobbalzare. Melinda si volta e fa una faccia sorpresa che mi spaventa un po’. Respiro un secondo e mi volto anche io, vedendo Lucille Pelt che mi guarda, sorridendo esitante.
Non siamo mai state davvero amiche. Forse conoscenti, ecco. Condividiamo il dormitorio, ma non abbiamo mai parlato davvero. Non abbiamo mai scambiato più di due parole e, se è accaduto, doveva essere successo qualcosa di strano.
Non mi è antipatica: semplicemente, non ci conosciamo davvero.
«Sì? » domando, inarcando un sopracciglio. Lei si sistema una ciocca rossiccia dietro l’orecchio e si morde il labbro inferiore.
«Volevo dirti che … cioè, per te non è un problema se io e Scorpius usciamo insieme, vero? » domanda, esitante. Melinda ha ancora la sua faccia stupita addosso e ormai credo che non gliela leverà più nessuno.
No, figurati. Non è un problema da quando Scorpius mi ha fatto chiaramente capire che ha una colossale cotta per me. Ma tu fa’ pure, eh! Provaci, dai.
No, non posso dirgli questo. Sarebbe sleale, vero?
«Io e Scorpius non abbiamo più nulla in comune e non mi interessano le ragazze con cui esce» mormoro, invece, voltandomi per andare a lezione. «Non mi dà alcun fastidio, Lucille».
«Bene” sento il suo sorriso trionfante anche da girata. Non so perché tutte le ragazze che vogliono uscire con Scorpius continuino a chiedermi il permesso, nonostante sia chiaro come il sole che io e lui non ci parliamo da una vita. E poi io non sono sua madre, diamine.
No, ma sei stata la sua migliore amica per cinque anni. Per cinque anni le ragazze di Hogwarts ti hanno visto percorrere i corridoi assieme a lui, vi hanno visti ridere insieme, parlare … cosa credi che possano aver pensato, genio?
Grazie, Canale Fai Schifo. Mi aiuta molto tutto questo, lo sai?
Merlino, che giornate orrende.

~

«Mi spieghi perché Miss Sono Troppo Figa Per I Comuni Mortali è improvvisamente diventata la tua migliore amica? » domanda Lucy, mentre cerchiamo di camminare nel cortile di Hogwarts. Io mi sistemo meglio la sciarpa blu-bronzo attorno al collo e alzo gli occhi al cielo.
«Perché lei è stata rifiutata da Scorpius ed io non volevo lasciarla da sola. E poi lei mi è stata vicina quando stavo male. E …sa cosa vuol dire, dannazione! Sa cosa è Scorpius. E poi, diciamocelo, una spia nella sala comune dei Serpeverde fa sempre bene» aggiungo, sorridendo un po’. 
Un’improvvisa valanga di neve si abbatte su di me e mi volto a fulminare Dominique, che ci ha appena raggiunte e mi ha lanciato una discreta quantità di neve.
«Scusa se te lo dico, Rose, ma lei è stata rifiutata per colpa tua. Non lo trovi … non so, strano? » dice lei, senza far caso alle mie occhiate assassine. Scrollo le spalle e resto in silenzio per un po’, torcendomi le mani.
Oh, non so perché diamine io e Melinda siamo amiche. Odio le mie cugine, mi mettono sempre in difficoltà con le loro domande inutili.
«E, Rose» continua Lucy, dopo un secondo di silenzio, attorcigliandosi una ciocca azzurra attorno alle dita. «Okay, Melinda sa cosa significa essere rifiutata, ma non è che tu debba essere amica di tutti quelli che lo sanno, altrimenti usciresti con tutti i ragazzi a cui Dominique ha detto di no questa mattina».
Dominique, che fino ad un attimo fa, camminava tutta allegra, affondando i piedi nella neve con tanto entusiasmo da spaventarmi, si blocca improvvisamente e diventa stranamente rossa.
«Cosa? » domando, incuriosita. Lei porta un boccolo biondo dietro l’orecchio e fa un sorriso esitante, riprendendo a camminare con meno entusiasmo di prima.
«La nostra cara cuginetta qui presente ha rifiutato tutti gli inviti ad Hogsmeade che le sono stati fatti» mi aggiorna Lucy, che, da dieci secondi a questa parte si è autoproclamata Gossip Girl. «E dire che tra quelli che l’anno invitata c’era anche Jason Kent! Il capitano della squadra di Quidditch dei Grifondoro! »
Mia cugina sembra scandalizzata. Evidentemente, aspettava lei quell’invito.
E probabilmente non si sa dare una spiegazione a tutti questi rifiuti. Solo io lo so, solo io so perché Dominique non esce con nessuno.
«Dovevi vedere come l’ha presa in giro James, questa mattina! » aggiunge, meno indignata, mentre il volto si apre in un sorrisetto sarcastico. “Sembrava non avesse mai visto niente di più divertente. Le ha detto che se continua a rifiutare tutti, si ritroverà vecchia, sola e zitella».
Scuoto la testa e rido, guardando Dominique che cammina davanti a noi con il viso rivolto al cielo e i capelli che ondeggiano nel vento.
«Forse è il suo periodo da ‘viva la libertà’» azzardo e Lucy scrolla le spalle, fissando nostra cugina con un sopracciglio inarcato.
«Non so, è strana» borbotta, storcendo il naso. «Okay, non ha mai avuto una grande vita amorosa, ma non ha mai rifiutato tutti quegli inviti! Quasi avesse un amante segreto! »
Divento improvvisamente rossa, ma, ringraziando Merlino, Lucy è troppo presa ad analizzare lo strano comportamento di Dominique per far caso a me.
«Non ha nessun amante segreto, Lucy» mormoro, cercando di aiutare Dominique nella bella situazione in cui si è ficcata. «Semplicemente, vuole essere libera. Sola, senza pensieri. Non bisogna per forza pensare male».
Anche perché quello che tu stai pensando non è minimamente vicino alla realtà. I capelli, da blu, ti diventerebbero rosa se tu sapessi la verità.
«Forse» acconsente lei, mentre Dominique si volta verso di noi e sorride. «Solo che è strana, capisci? Non è mai stata tanto … felice».
Dominique dovrebbe mantenere un basso profilo invece di andare girando con un sorriso sulle labbra. Non è da lei, capite?
«Non so, Lucy. Non può essere felice senza bisogno di tutti i tuoi filmini mentali? »
«Oh, non lo so, Rose! »sbotta, irritata, guardando male sia me che Dominique. «Ma sta’ certa che scoprirò cosa la rende così strana».
Bene, Dominique.
E’ ora che tu sappia cosa significano le parole basso profilo.
«Piuttosto, tu …» Lucy mi si avvicina con aria maliziosa, mettendomi un braccio attorno alle spalle e guardandomi come se fossi un piatto di dolci da divorare. «Come va con quel gran pezzo di Lucas? »
Divento rossa e affondo il viso nella mia sciarpa, mentre anche Dominique arriva accanto a me e mi sorride, allegra.
«Va bene» sussurro, scansandomi dalla presa delle mie due diaboliche cugine. «Va tutto a meraviglia»
«Immagino che Cenerentola non sia nessuno in confronto a te» mormora Lucy, guardandomi con un sorrisetto sarcastico. Io divento rossa e abbasso lo sguardo, sorridendo un po’.
Già, tutto bene.  Lucas sembra il ragazzo perfetto che tutte le ragazze vorrebbero.  Bello, intelligente, dolce, premuroso, capitano della squadra di Quidditch dei Corvonero … non posso pensare che lui perda tempo con me, una ragazzina complessata e complicata. E’ tutto così perfetto quando c’è lui, tutto così meraviglioso.
Ma anche nella luce c’è il buio.
So che non dovrei, che tutto è così dannatamente perfetto, ma io darei indietro Lucas, se questo significasse riavere Scorpius. E’ un pensiero così egoista, da parte mia. Ma, davvero, vorrei tornare indietro a quando tutto era semplice e meno complicato, quando Scorpius era ancora e solo il mio migliore amico e Lucas non sapeva neanche della mia esistenza.
«Sono stupida» mormoro, alzando il volto e guardando le mie cugine con uno sguardo serio. «Stupida ed egoista. Lo sapete, vero? Lo sapete che darei tutto per tornare indietro? Lucas è … il ragazzo perfetto, eppure io non esiterei due secondi a scegliere di tornare indietro per riavere Scorpius. Sono egoista».
Dominique mi accarezza i capelli e sospira, mentre Lucy alza gli occhi al cielo.
«Stai passando troppo tempo con Al, Rose» sbotta, fulminandomi con lo sguardo. «Il suo vittimismo ti ha contagiata troppo».
Lei e Dominique iniziano a battibeccare, ma io non ascolto neanche le loro chiacchiere, fino a quando non mi rendo conto che mi stanno guardando, tutte e due, con un’espressione preoccupata.
«Cosa c’è? » chiedo, stupita, ma poi Dominique si china su di me e mi asciuga le lacrime che non sapevo neanche aver versato.
Merlino, sei una stupida, Rose Weasley. Non sai fare altro che piangerti addosso, lo sai?
«Rose» Dominique mi stringe a sé e mi accarezza i capelli mentre Lucy, stranamente, rimane in silenzio, senza neanche dire qualche battuta sarcastica. « Rose, calma. Sì, forse sei egoista, ma … Scorpius è stato il tuo migliore amico per secoli, non puoi pretendere di poterlo dimenticare in una settimana o poco più! »
«Ci metterai millenni per dimenticarti di lui, Rose. E forse, forse anche allora penserai che gli vuoi ancora bene» aggiunge Lucy, fissandomi seria. Sospiro e poggio la testa sulla spalla di Dominique, senza fiato.
«Ma io amo Lucas, lo amo! » strepito, come una stupida. «Eppure farei a scambio, come se fosse una figurina delle Cioccorane! »
«Rose … Scorpius era il tuo migliore amico» mormora Dominique, come se quelle parole potessero essere una giustificazione al mio orrido comportamento. «Non puoi pretendere tanto da te».
«Mi odio. Sono orrenda».
Ricaccio indietro le ennesime lacrime e cerco di stare calma, ma è così difficile. Non posso fare finta di nulla, lo so. Però non posso neanche stare qui, a piangermi addosso.
«Devi andare avanti, Rose» sussurra Lucy, stringendomi la mano, così seria come non l’ho mai vista. «Lo sai, no? Hai paura, certo. L’avrei anche io al posto tuo. Anche io avrei paura di andare avanti e lasciare dietro la persona a cui voglio più bene su questa terra, ma … lo devi fare per te stessa. Non per Lucas o Scorpius o me e Dominique. Devi farlo per te, perché tu possa essere serena».
Già, lo so. Okay, ma come si inizia ad andare avanti? Non si può semplicemente camminare fino a quando non mi renderò conto che Scorpius è un puntino lontano. Ci deve essere un modo, un modo per cui le cose vadano a posto.
«Dai, andiamo dentro» suggerisce Dominique, alzando il viso al cielo. «Sta iniziando a nevicare» e sorride, stranamente allegra.
E quasi, quasi viene voglia di sorridere anche a me. Forse sarà un sorriso triste, quello che metterò su, o forse uno amaro. Ma non fa niente. L’importante è essere ancora capace di sorridere.

 

Angolo Autrice

Sì, con un ritardo per nulla elegante, posto il diciottesimo capitolo *w* vi rendete conto che questa storia è quasi arrivata ai venti capitoli? Ed è appena giunta alla metà?

vi siete spaventati, vero? No, non andatevene!

Comunque, neanche oggi ho il tempo per ringraziarvi tutti, purtroppo la scuola chiama e El risponde ù_ù comunque, vi adoro <3 siete troppo gentili con me ù_ù

A presto, promesso <3
xoxo, El.

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 – Iniziare davvero ***


Capitolo 19 – Iniziare davvero

Capitolo 19 – Iniziare davvero

«Non capisco perché tutto questo sia così importante per te» sbotto, salendo le scale che mi portano sugli spalti del campo di Quidditch. Al scuote la testa, mentre Melinda mi trascina verso dei sedili liberi.
«Perché stanno per giocare il tuo ragazzo e il nostro fu migliore amico» la noncuranza con cui Al dice queste parole sembra quasi fare più male delle parole stesse. Mio cugino si volta a guardarmi ed accenna ad un sorrisetto. «Okay, uscita infelice» si corregge, sedendosi accanto a Melinda.
«Tristemente infelice, ma vera» borbotto, sedendomi accanto a lui e stringendomi nelle spalle. «Lucas ha detto che capiva se non volevo venire» aggiungo, con la voce da bambina petulante che mi riesce benissimo.
«Lucas te l’ha detto solo per farti contenta, in realtà sarà assurdamente felice di vederti».
Odio Al e il fatto che abbia una dannatissima risposta a tutto. Io non volevo venire oggi, a vedere questa stupida partita di Quidditch. Non volevo vedere Scorpius. Non volevo sentirmi male. Al, però, dice che dovrei affrontare la realtà e se Scorpius è quella realtà, allora devo vederlo per affrontarlo. Ha ragione, come sempre. Io non lo affronto, mi limito solo ad evitarlo, ma forse non sono pronta.
Forse non lo sarò mai, dopotutto era il mio migliore amico.
«Eccomi, scusate il ritardo! » esclama Dominique, sedendosi accanto a me e bloccandomi la mia unica via di fuga. La guardo, furente, ma lei scrolla le spalle e fissa la sua attenzione sul campo da Quidditch.  Ah, giusto.
Oggi gioca James e lei sembra sprizzare gioia da tutti i pori. Ho tentato di avvertirla e di stare attenta a Lucy, ma lei sembra non darmi ascolto. Deve essere davvero felice, beata lei.
«Non voglio essere qui, Al» sussurro, seria, voltandomi verso di lui. Mio cugino alza gli occhi al cielo e fa un sorrisetto esasperato. «No, non fare così. Non è un capriccio, è che … non sono pronta! »
Dominique e Al scuotono la testa, esasperati, come se io fossi la solita bambina irritante e fastidiosa che gli rovina la giornata, ma Melinda, per la prima volta da quando siamo usciti, si volta a guardarmi e mi lancia un’occhiata penetrante. Sembra che mi stia quasi leggendo dentro.
«Vai» dice solo, mentre Al la guarda stupito. Lo ignora e mi fa un sorriso. «So come ti senti. Lucas capirà, ti ama per questo. Vai».
La guardo, quasi stupita. Mi sta dicendo di andare dopo che mi ha trascinata fin qui? Guardo il suo sorriso amaro e mi viene da pensare che forse neanche lei vorrebbe essere qui, che vorrebbe scappare anche lei.
«Vieni con me» le dico, porgendole la mano e ignorando Al che continua a scuotere la testa e a dire frasi senza senso.
Melinda scuote la testa e mette su quel suo sorriso amaro e mi viene da pensare che lei vorrebbe scappare, ma ha bisogno di restare. L’amore è proprio una brutta bestia.
Mi avvio verso l’uscita del campo e vedo Lucas che sta seduto sui gradini, accanto agli spalti. Lo raggiungo con un’espressione di scuse sul volto.
«Non dovresti essere negli spogliatoi a fare un discorso ai tuoi giocatori? » gli chiedo, sedendomi per un secondo accanto a lui e stringendogli la mano fasciata dal guanto. E’ già vestito di tutto punto per la partita, ma ha l’espressione assente.
«E tu non dovresti essere sugli spalti a fare il tifo per me? » domanda, con lo stesso tono di voce. Sospiro e distolgo lo sguardo, ma lui scosta la sua mano dalla mia e mi stringe in un abbraccio. «Scusa. Non volevo rimproverarti, capisco che tu voglia andartene».
«Scusa. Ho paura di non farcela. Sai, fino ad ora non ho affrontato le cose, le ho evitate. E so che non dovrei farlo, ma mi spaventa il dolore e mi spaventa quello che potrei provare» mi stringo nel suo abbraccio, quasi tremando. «Ti amo, Lucas. Davvero. Non te lo dico per farti sentire meglio o cose del genere. Sono innamorata di te e questo l’ho capito secoli fa, ma ho sempre avuto paura di dirtelo. Ti amo, ma ho paura che non basterà a non farmi sentire dolore. Fa male lo stesso».
Lui ascolta le mie parole senza dire niente, in silenzio e poi mi stringe a sé con più forza, quasi avesse paura che io scivolassi lontano da lui.
«Non pretendo che tu non stia male. Vorrei solo che tu provassi ad affrontarlo» e posa un bacio sulla mia tempia, con tenerezza infinta. «Stiamo insieme da qualche mese, Rose. Abbiamo fatto finta di essere una coppia da sogno anche quando stavi male. Io ti amo da quando mi hai pestato il piede, quando avevi tredici anni. Ti amo in un modo decisamente stupido, ma reale. E sappi che ci sarò sempre, per aiutarti a superare il dolore».
Mi volto verso di lui e lo tengo stretto tra le mie braccia, posando la testa sulla sua spalla. Lo amo. Pensavo che l’amore non esistesse davvero, insomma. Non a quindici anni. Conosco Lucas da una vita e pensavo solo di avere una cotta per lui. Ma la verità è che, guardando dentro di me, mi sono resa conto di amarlo. Amore è una parola così grande, mi fa paura. Mi fa paura persino quest’amore, che sembra prendersi gioco di me.
Alzo il volto e mi allungo a baciarlo, stringendolo a me con forza. Lui ricambia il bacio e, per la prima volta, mi rendo conto che abbiamo fatto finta. Abbiamo fatto finta di saper superare tutto, ma in realtà eravamo lì, ancora indietro, ancora aggrappati al dolore che ci eravamo inflitti l’un l’altro.
E, forse, solo ora potremo andare avanti. La finzione non aiuta, le cose bisogna dirle e bisogna fare in modo che non pungano. L’ho capito solo ora, Lucas. Mi dispiace.
Questo bacio sa quasi di verità, ormai. Quando lui si stacca da me, prende il mio volto tra le sue mani e mi fa un sorriso, uno di quei sorrisi scintillanti che mi fanno battere il cuore.
«Io devo andare. Ci vediamo dopo per la mia vittoria? » dice, accarezzandomi i capelli. Io sorrido, stringendomi al suo petto.
«Sei troppo sicuro di te, capitano» mi scosto da lui e mi alzo in piedi, avviandomi verso l’uscita del campo. «Ci vediamo per festeggiare la tua vittoria» dico, infine, voltandomi verso di lui. Lucas sorride e china il capo, per poi dirigersi verso gli spogliatoi. Io cammino ancora verso l’uscita, anche se so di dover rimanere. Ma non ce la faccio, ho ancora paura, ho troppa paura.
«Rimani».
Una voce che non sentivo da secoli. Quanto tempo è passato, un mese? Forse meno, ma mi sento come se tornassi a respirare dopo un periodo di apnea. Ma fa più male di prima.
Mi volto e gli riservo un’occhiata gelida.
«Cos’è? Ora mi parli? » chiedo, con voce tagliente. Scorpius sobbalza, ma non sembra stupito da me e dalla mia espressione impassibile. Ce la sto mettendo tutta, davvero, a far finta che non mi faccia male. Ho avuto due mesi di allenamento, ma non ne sono capace. Lui è il mio migliore amico, ancora.
«Rimani» ripete lui, ignorando la mia domanda e passandosi una mano nei capelli. Sembra star molto più di me e mi sento quasi in colpa, ma è stato lui a volere tutto questo. «Non devi andartene per colpa mia, io … volevo che tu non dovessi fare questa scelta, scegliere tra me e Lucas»
Mi viene quasi da ridere, mentre affondo le unghia nel palmo delle mie mani.
«E allora ti sei tolto da mezzo per questo? Scorpius, sarebbe stato meglio per tutti se tu non avessi deciso di fare l’eroe, rinunciando a me per la mia felicità! » sbotto, perdendo tutta la calma e l’espressione impassibile, per lanciargli addosso la mia furia. Lui non arretra di un passo e continua a guardarmi con i suoi occhi verdi.
Quanto mi sono mancati.
Non dovrei pensarlo, ma in questo momento, l’unica cosa che vorrei fare è avvicinarmi a lui ed abbracciarlo, come quando non c’era niente di così complicato tra noi due, come quando eravamo semplicemente Scorpius e Rose, migliori amici e basta.
«Meglio per tutti tranne che per me, Rose» sussurra, semplicemente, con la voce spezzata. Vederlo così fragile mi fa male e mi spaventa, perché Scorpius è sempre stato quello che mi proteggeva, che mi offriva un rifugio. Ed ora io sono qui davanti a lui, incerta. Dovrei offrirgli un rifugio, anche io?
«E così ti senti meglio? Ti fa sentire meglio starmi lontano e odiarmi? Perché se è così, non avrei niente da dire, sai. Qualunque cosa ti faccia stare bene … sono disposta ad accettarla».
Lui continua a guardarmi, non dice una parola. Sembra che dentro di lui impazzi la tempesta, i suoi occhi sembrano quasi vuoti e lontani.
«No» dice, semplicemente, mentre i suoi occhi tornano a guardarmi con una sofferenza che mi fa male  «Ma se ti sto vicino, fa ancora più male».
«Dovrebbe esserci una via di mezzo, Scorpius» mormoro, guardandolo con un’espressione di scuse. Non voglio che lui stia male per colpa mia, per una mia stupida colpa. «C’è sempre una via di mezzo»
«Sono innamorato di te e tu ami Lucas. Se trovi una via di mezzo, dimmelo, Rose».
La sua amarezza è quella che mi dà il colpo finale. Mi ritrovo senza fiato e lo guardo, stupita. Non l’aveva detto, non ancora.
E’ innamorato di me. Che ha un suono diverso da unTi amo’. Forse perché ‘sono innamorato di te’ lo dice solo chi non è certo di una risposta felice.
Ma questo rende le cose ufficiali, vero? Come se prima non lo fossero, già. Ma ora lo sono davvero, ora … è tutto così vero.
«Scusa. Non volevo farti male, Rose. Io voglio solo che tu sia felice» si avvicina a me e in un attimo, prende le mie mani e le stringe tra le sue, incredibilmente fredde. Ho paura che lui si stia lentamente congelando.
«Scorpius, io non sono davvero felice senza di te» mormoro, con gli occhi lucidi, senza guardarlo in volto. Ho paura di alzare il viso verso di lui, farebbe troppo male.
«Ci riuscirai, prima o poi. Ti renderai conto che non significo più di tanto, per te».
«Come puoi pensare una cosa del genere? » mi libero dalla sua stretta e gli rifilo un pugno sul braccio, come ai vecchi tempi, come se fossimo ancora Rose e Scorpius, Scorpius e Rose. «Sei il mio migliore amico e lo sarai fino alla fine. Non mi importa quante volte tu penserai che mi dimenticherò di te, io non sarò davvero completa fino a quando non ti avrò al mio fianco».
«Quindi tu presupponi che tonerò» dice, con tono leggero, ironico. Mi scalda un po’ il cuore.
«Nessuno può stare lontano da me per troppo tempo. L’ha detto Lily» mormoro con aria saputa. Scorpius mi guarda per un solo secondo, poi scoppia a ridere. La sua risata è un suono così bello che mi sento quasi rivivere.
«Il fatto che tu sia così sicura, mi rincuora un po’. Vuol dire che c’è un po’ di speranza, da qualche parte» sussurra, infine, guardandomi di nuovo con quegli occhi verdi un po’ più leggeri, ora. «Allora passerà, tutto questo»
«L’amore fa sempre così. Non è che una cosa passeggera. Prima o poi ti passerà ed io sarò lì ad aspettare».
Non dovrei darti delle illusioni, Scorpius. Non dovrei farlo, ma ho bisogno di crederci anche io, invece di affondare lentamente. E tu mi credi, silenziosamente le smonti, queste illusioni, ma almeno per un attimo mi credi. Lucas dice che dovrei affrontare il dolore, ma Lucas non ha mai capito.
Tu sei il mio migliore amico, sei come me. Tu lo sai, quello che si prova. Tu mi capisci. Per questo io e te andiamo d’accordo, perché proviamo le sensazioni allo stesso modo.
Scusami, Scorpius, se ti illudo, ma lo faccio per il nostro bene.
«Lily si indignerebbe nel sentirti parlare così dell’amore» mormora lui, con quel sorriso mezzo ferito che continua a rivolgermi. «Lei ci crede. E anche tu, a quanto mi risulta».
Scrollo le spalle, con aria indifferente.
«Non ho detto che non ci credo. Credo semplicemente che l’amore, come ogni cosa, non duri in eterno. E se ti stupisce che a dirlo sia una ragazza che ha appena dichiarato il suo amore al suo ragazzo, be’ … fattene una ragione» mi volto verso l’uscita del campo. Ora devo andare, non c’è tempo per gli addii. Non c’è spazio nel mio cuore per un altro addio. No, non un arrivederci. Perché ho paura che, certe volte, l’amore non finisca.
«Rimani. Se non vuoi farlo perché fa male, fallo per me. Solo questa volta».
Mi giro verso di lui per l’ultima volta e gli rivolgo un sorriso rassegnato.
«Mi dispiace» sussurro solo, prima di uscire dal campo, definitivamente, mentre sento le urla di Lucas che chiede dove è finito Scorpius.

~

«Giornata di dichiarazioni, oggi».
Lucy e Dominique si siedono accanto a me, sul divano, con tanta di quella roba da mangiare che potrebbero sfamare un intero esercito. Mi hanno circondata, non posso scappare da loro.
«Lucy, perché sei qui a festeggiare? Mi risulta che tu e la tua squadra abbiate perso» dico, ignorando le parole di Dominique. Mia cugina scrolla le spalle e poi fa un cenno verso il resto della sua squadra.
«James ha detto che era meglio non fare i musoni come i Serpeverde e andare a congratularci. E poi ha deciso di rimanere. Mi sono detta di rimanere anche io, così posso dar fastidio alla mia cugina preferita! »
Odio l’entusiasmo di Lucy. Anzi, in questo momento odio Lucy e basta. So che non dovrei, so che è mia cugina, ma il fatto che faccia parte della mia famiglia non mi impedisce di avere pensieri omicidi nei suoi confronti.
«Comunque, tira aria di dichiarazioni, eh, oggi? » continua lei, imperterrita, mentre Dominique torna a fissare me, invece di James. Hanno un’aria a metà tra il serio e il divertito. Le ammazzerei tutte e due, senza troppe cerimonie.
«Cosa vuoi dire? » dico, facendo la finta tonta. Lucy alza gli occhi al cielo e scuote i suoi adorabili capelli colorati, con aria di sufficienza.
«A quanto mi risulta, hai dichiarato il tuo amore a Lucas. E Scorpius ha ufficialmente detto che è innamorato di te» dice, con una sicurezza incredibile. Per un attimo rimango in silenzio, poi mi rendo conto che io non le ho detto niente di tutto questo. Ma allora come fa a saperlo?
«Lucy, tu … voi che ne sapete? » chiedo, allarmata. Mi volto verso Dominique, che mette su una faccia innocente che non convince nessuno e poi torno a guardare Lucy, che ridacchia, divertita. «Aspettate, non sono sicura di volerlo sapere» aggiungo, demoralizzata.
Lucy fa un cenno a Dominique, sempre sorridendo.
«Falle vedere la novità» le dice, stranamente cordiale. E dire che non sono mai andate d’accordo, perché ora si alleano contro di me? Dominique rovista nella sua borsa e tira fuori uno strano aggeggio. Sembra un orecchio umano. Mi ritraggo, disgustata, ma lei mi si avvicina e, mettendo una mano tra i miei capelli, mi mostra un altro orecchio del genere, solo più piccolo di dieci volte.
«Orecchie oblunghe senza fili» dice Lucy, dando voce ai miei timori ed io mi appoggio allo schienale con aria sconfitta. «Ultima creazione di zio George. Abbiamo fatto una chiacchierata con lui, prima di tornare a scuola, e ci ha ampiamente rifornito, a patto di … com’era, Dom? »
Dominique non protesta neanche per l’uso del suo nomignolo, quello che tanto odia.
«Giurare solennemente di non avere buone intenzioni» conclude, rivolgendomi un sorrisetto. «Ma noi abbiamo mentito, noi avevamo buone intenzioni».
Io la fisso, furente.
«Certo, come no! Buone intenzioni! » esclamo, arrabbiata come non mai. Ora prenderei le loro teste e le sbatterei l’una contro l’altra, senza farmi troppi problemi. Ma perché tutti si alleano contro di me? «Mi spiate! Quali buone intenzione potreste mai avere? »
Lucy storce il naso e mi guarda male.
«Non direi che ti stiamo spiando, solo …» e qui si blocca, in cerca del termine più opportuno.
«Ti teniamo sotto sorveglianza per il tuo bene» viene in suo soccorso Dominique, stringendomi la mano. «Non vogliamo farci i fatti tuoi, ma sai, quando sei triste diventi insolitamente criptica. Vogliamo capire cosa c’è che non va e se tu non ce lo dici, be’ … dobbiamo ricorrere a metodi poco giusti» dice in fretta, prima che io possa protestare. Alzo gli occhi al cielo, ormai non mi stupisco più di niente.
«Ora lo sapete» mormoro, tristemente, alzando lo sguardo dal divano e voltandomi verso la folla. Non so se cerco Lucas o Scorpius o qualcosa che possa consolarmi. Non trovo nessuno e chiudo gli occhi, tornando a poggiare la testa sullo schienale. «Avete qualcosa da dire? »
Dominique e Lucy sospirano, contente che la mia rabbia sa già passata. Non ce la faccio ad essere arrabbiata, non ora.
«Mi dispiace» dice Dominique, stringendo la mia mano con più forza. «Ma … passerà tutto, prima o poi. L’amore non è eterno».
«Ora sì che ti riconosco, Dominique» esclama Lucy e, per un secondo, mi ritrovo a sorridere anche io. Forse non è poi così male, in fondo. Sono mie cugine, mi vogliono bene e tentano di aiutarmi. In modo poco giusti, vero, ma il mondo non è sempre giusto ed è meglio che me ne faccia una ragione già da adesso.
«Sai dove è finito Lucas? Voglio congratularmi con lui perché per poco non mi buttava giù dal manico di scopa» dice improvvisamente Lucy, mentre io riapro gli occhi. Me la ritrovo in piedi, tutta la roba da mangiare lasciata sul divano. Io scrollo le spalle, incerta.
«Sarà da qualche parte a farsi dare pacche sulle spalle da quelli del suo anno» mormoro, stanca quasi di tutto. «Secondo voi mi odia, perché non sono rimasta? »
Lucy fa una faccia scettica e Dominique sorride.
«Non credo proprio, Rose. Lo hai sentito tu: è innamorato di te da una vita» dice, semplicemente, mentre la mia cugina dai capelli blu annuisce, completamente d’accordo.
«L’amore non esclude l’odio» dico, con un tono di voce da catastrofe. Entrambe le mie cugine alzano gli occhi al cielo, esasperate.
«Ti ricordi cosa ti ho sempre ripetuto? » chiede Dominique, con aria eloquente. Io la fisso momentaneamente senza alcuna idea di quello che sta dicendo. «Che quella tra amore e odio non è una linea sottile …»
«Oh, no, Dominique, basta con le tue massime da telefilm di serie zeta! » esclama Lucy, interro pendola. Io la ringrazio dentro me, ma non lo ammetterò mai. Piuttosto che ringraziare Lucy ad alta voce, sarei disposta a tagliarmi una mano. «Rose, Lucas non può proprio odiarti. Non ne è capace. Può essere arrabbiato, ma di certo non ti odia».
Guardo prima Lucy, poi Dominique, infine sospiro.
«Non c’è sfizio a parlare con voi, mi fate sempre sentire ingenua» borbotto, sconfitta. Ridacchiano tutte e due.
«Perché lo sei» precisa Lucy, prima di scomparire definitivamente tra la folla.
Dominique mi sorride, mi scompiglia i capelli e mi abbraccia. Tutte queste dimostrazioni d’affetto da parte sua mi spaventano quasi.
«Va’ da lui, congratulati per la sua vittoria, abbraccialo e digli che da ora in poi affronterai tutto assieme a lui. Qualsiasi cosa. Ma diglielo».
Non ho neanche bisogno di sapere di chi stia parlando.
Annuisco, stringendomi nelle spalle. Lei sorride per  l’ultima volta, prima di sparire tra la folla, a sua volta.
«Hai visto Dominique? »
Cinque minuti senza che nessuno mi dia fastidio, grazie. No, eh? Non posso stare per conto mio?
«Credo sia andata a cercarti, genio» sbotto, voltandomi verso James che, tutto allegro e con un sorriso che va da orecchio a orecchio mi guarda, speranzoso. «Tu hai perso la partita» dico, inarcando un sopracciglio. James, almeno quel James che io conosco, starebbe in un angolo a fare cerchietti, disperato per la sconfitta. E invece è qui davanti a me e un altro po’ potrebbe mettersi anche a saltellare.
«Lo so. Non infierire» dice, sventolando una mano e poi chinandosi a scompigliarmi i capelli. «Vado a cercare Dominique! » e corre via.
Cavolo. L’amore fa davvero male.
«Ero troppo sicuro di me? »
Ecco, lui è l’unico che voglio vedere questa sera. Lucas. Il mio ragazzo, il ragazzo che amo.
«No, avevi ragione» dico, stringendo la sua mano e sorridendogli, mentre lui si siede accanto a me. «Ma io non ho mai dubitato della tua vittoria». Lui ridacchia e si china a baciarmi, sfiorandomi il viso con la punta delle dita.
«Non ne dubitavo neanche io» dice e mi fa posto tra le sue braccia. Poggio la testa sul mio petto e chiudo gli occhi, respirando. Il mio unico rifugio sicuro, ormai.
Restiamo così per un po’, senza dire niente, solo in silenzio. Non ho mai sopportato il silenzio nelle storie d’amore, ma questo silenzio ha un che di speciale, che mi fa sentire bene. Non voglio interromperlo.
«Avevi ragione» dico, semplicemente, stringendo la sua mano, ma con gli occhi chiusi. «E non mi riferisco alla partita».
Lui rimane in silenzio e, incerta, apro gli occhi e mi volto a guardarlo. Mi sorride e scosta una ciocca di capelli dalla mia fronte.
«Voglio affrontare il dolore con te. Possiamo farcela, insieme» sussurro, e lui non dice ancora niente. Ho quasi paura, ora.
Ma poi si china su di me e posa un bacio sulle mie labbra. Un bacio leggero, delicato come una carezza. Lo stringo a me con forza, non vorrei mai lasciarlo andare. So che devo, so che abbiamo bisogno di respirare, ma non voglio.
«Lo so» dice solo lui, quando si scosta da me, e mi bacia di nuovo.
E forse, forse ora posso iniziare davvero. No, forse possiamo iniziare davvero.

 

 

Angolo autrice

Non voglio neanche sapere da quanto tempo non aggiornavo questa storia, non voglio vedere. Mi fa paura solo pensarci.
Torno con un capitolo schifoso e stupido, che non c’entra niente con il resto della storia. Credo di aver perso il filo, dannazione. Ho pensato anche di cancellarla e riscriverla da capo, ma forse non ce l’avrei mai fatta a completarla.

Comunque, capitolo insensatamente lungo e idiota. Ho riletto la storia e mi sembrava che Lucas e Rose fossero la coppia perfetta. BAH. Sono io che sto impazzendo? Probabile ù_ù

 

Mi perdonate, veeeero? *occhioni da Bambi*

 

Prometto di tornare presto,
xoxo, El <3

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