Seize the Day

di Mrs_Gates6661
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


-Prologo:
 
Gwen e Tiana sono due ragazze ormai maggiorenni e non aspettano altro che andare via e ricominciare da zero.
Tutto ció che la vita aveva afferto alle due ragazze era stato solo dolore ,tanto dolore.
Tiana perse il aveva perso durante un'incidente d'auto, e la madre era entrata in una profonda depressione, dopo l'accaduto. L'unico punto di riferimento della ragazza, oltre all'amica, era la nonna che le aveva insegnato tutto a causa delle svariate assenze della madre nella vita della figlia. 
Gwen invece aveva il padre alcolizzato e spesso, dopo le sue sbronze, picchiava lei o sua madre, lasciando così sulla pelle delle due dei lividi scuri ai quali ormai non facevano più caso. Svariate volte avevano provato a denunciare quel mostro ma con scarsissimi risultati. 
Le situazioni nelle loro famiglie erano abbastanza simili da poter essere riassunte con poco "caos in famiglia e una voglia matta di andare via da tutto ciò". 
Tiana era una ragazza mora occhi castani alta non più di un metro e sessanta. Lei e Gwen non erano poi così diverse se non per il colore degli occhi e dei capelli , infatti Gwen era bionda e con due occhi azzurro cielo favolosi.  
Le due, che fin ora dalla vita avevano solo imparato a soffrire, daranno una svolta totale alle loro vite.
Per gioco, affronteranno più di dieci ore in macchina, per riuscire a raggiungere la magnifica Los Angeles.
Ma cosa dovrebbero fare queste due a L.A.?Semplice.
Prenderanno a gioco un provino, che darà ad entrambe la possibilità di mettere davvero un punto al loro passato, facendole viaggiare in tutto il mondo, e facendo scoprire anche i loro lati più deboli e nascosti.
Quei ragazzoni tatuati, che all'apparenza sembrano tutt'altro che buoni, insegneranno alle ragazze che non sempre si soffre, aiutandole così ad aprire i loro cuori, ormai sigillati in passato.
 
Angolo Autrici:
 
Ehi, ehi, ehi! Gionborno miei cari amici e amiche, oggi siamo qui riuniti per celebrare un evento più unico che raro...*rullo di tamburi*...una FanFiction a quattro mani! :D
Okay, non frega niente a nessuno, ma sono...anzi, siamo troppo gasate per questa cosa! 
A scrivere il punto di vista di queste belle fanciulle saremo io, Mrs_Gates6661 e una mia amica, Mrs_Sanders09 (Wow, che fantasia eh? Scherzo xD).
Okay, ciancio alle bande (??). Questi personaggi sono come due nostri alter-ego; io farò i punti di vista di Gwen (ovvero una sottospecie di me) e la qui presente signora Pito-Sanders* farà la parte di Tiana (una sottospecie di lei).
Quiiiindi, detto questo, spero che i capitoli che pubblicheremo in seguito saranno di vostro gradimento.
Alla prossima :D
Un bacio da Mrs_Gates e Mrs_Sanders <3
 
*Per chi non avesse capito, sto facendo riferimento al pitone del nostro Matteo Ombre...ho letto delle FanFiction che lo descrivevano come "l'essere con il pene più grande del mondo" o cose simili xD 
Okay, la smetto, addio! *sparisce nella nebbia come i super cattivi*
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


-Capitolo 1
 
«I see my vision burn, i feel my memories fade with time...» Delle urla stridule escono dalla bocca della mia amica.
Okay, capisco che "Seize the Day" è una canzone stupenda e non si può fare a meno di cantarla, ma così si esagera.
«Tiana, se la tua intenzione è essere denunciata dai Sevenfold cantando questa canzone, beh, credo che ci stia riuscendo!» La ammonisco scherzosamente.
«Dai Gwen, come sei rigida. È il giorno prima del tuo compleanno! Sciogliti un po'...e poi non sono stonata!» Afferma in risposta, fingendo una faccia offesa.
Infondo ha ragione, domani la raggiungerò nel mondo dei maggiorenni, e finalmente potremo andare a vivere nell'appartamento nella periferia di New York che, fino ad ora, abbiamo usato solamente come "rifugio" dai nostri genitori.
Sua madre ha avuto un crollo nervoso da quando il padre è morto in un incidente stradale, e l'unico suo punto di riferimento, oltre a me, è la nonna, ma essendo molto anziana la vede di rado.
Parlando di me, il mio più grande problema problema è mio padre. Non fa altro che bere. E dopo che beve picchia mia mamma, o me...abbiamo spesso dei lividi scuri sul corpo, ma ormai facciamo finta di niente e sopportiamo in silenzio.
La mamma ha già provato a denunciarlo, ma la polizia se n'è infischiata.
«Quindi domani festeggiamo direttamente all'appartamento?» Domanda Tiana, facendomi tornare con i piedi per terra.
«Certo. Io, te, la birra e i Sevenfold!» Esclamo, facendola ridere di gusto.
Passiamo la serata a scherzare e a fantasticare sui nostri musicisti preferiti, fin quando non arriva la mezzanotte.
«Tanti auguri Gwen!» Urla, saltandomi in braccio e ingoiando la metà dei miei capelli biondastri.
«Grazie, ma così mi soffochi...» La ringrazio a modo mio, facendola ridere, ma soprattutto facendola scendere dal mio metro e cinquantacinque.
«Bene, direi che è arrivato il momento di trasferirci ufficialmente!...prendi la valigia, Gwen. Da oggi, per noi inizia una nuova vita!» Mi incalza a prendere i bagagli.
Ha ragione.
Cambierà tutto, nulla sarà più come prima.
 
 
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Dopo aver preso le valige ed essere uscite di casa il più silenziosamente possibile, ci siamo precipitate in macchina per iniziare finalmente la nostra nuova vita.
Il viaggio è durato pressappoco mezz'ora...okay, devo ammettere che il nostro appartamento non si trova esattamente nella zona più carina della città, ma non è niente male per due amiche come noi. In più, a pochi passi da questo, si trova un piccolo market dove, domani, andremo a consegnare i nostri curriculum.
Siamo pronte per badare a noi stesse!
«Ei, ti sei imbambolata per caso?» Urla la mia amica, sventolandomi davanti una mano.
«Calmati Tiana, è quasi l'una di notte, ho tutto il diritto di imbambolarmi un pochino.» Ridacchio...sarà una convivenza molto più frizzante del previsto.
Ci carichiamo tutti i bagagli come due muli e saliamo le scale fino al quinto piano.
Esatto.
Niente ascensore.
Siamo nella merda totale.
Dopo una manciata di minuti che ci sono sembrati secoli, arriviamo davanti alla porta in legno massiccio della nostra nuova casa.
«Gwen, sbrigati ad aprire questa fottuta porta prima che mi cadano le braccia!» Sbraita Tiana, ignorando l'orario e i nostri poveri neo-vicini.
Inserisco la chiave luccicante nella toppa della porta, per poi entrare nell'appartamento.
«È bello...non nel nostro stile, ma bello.» Affermo. È vero che questo piccolo trilocale era già arredato, ma una sistematina non gli avrebbe fatto male...no?
«Su, disfiamo le valige e iniziamo a festeggiare!» Esclama la mia amica, gasandosi come non ha mai fatto in vita sua.
Sistemiamo tutti i vestiti nella nostra camera condivisa, poi ci appollaiamo attorno al frigo, bevendo le birre precedentemente messe a rinfrescare.
«Benvenuta tra noi!» Si congratula Tiana.
Ci abbracciamo, subito dopo cominciamo a ballare sulle tracce dei Misfits, muovendo il deretano a ritmo di "Saturday Night".
Siamo ubriache marce quando iniziamo a dire frasi sconnesse su quanto siano sexy gli Avenged Sevenfold e altri artisti.
Controllo l'orologio: 3:46
«Merda, domani dobbiamo svegliarci presto per portare i curriculum!» Dico alla mia amica, trovando un pizzico di buonsenso nei meandri più profondi della mia testolina.
«Cazzo, hai ragione...meglio che andiamo a dormire o domani ci svegliamo all'ora di cena.» Ridacchia Tiana, facendo ridere anche me.
Ignoriamo il caos che abbiamo lasciato dopo la "festa" e ci dirigiamo in camera da letto.
Il caldo piumone mi coccola, conducendomi tra le braccia di Morfeo, senza lasciarmi neanche la libertà di sognare.
 
 
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«Cazzo Gwen, svegliati! È tardi!» Le urla di Tiana mi rimbombano nella testa.
Come risposta, riceve solo un grugnito stizzito da parte mia. Sollevo la testa, guardandola.
«Allora, ricordi qual'è la regola che abbiamo stabilito dopo la prima sbronza insieme? Ecco, mai urlare dopo la sbronza!» Esclamo, premendo entrambi gli indici sulle mie tempie doloranti.
«Si, scusa, ma adesso muovi il culo e preparati. Tra venti minuti dobbiamo essere al market, pronte per consegnare il curriculum.» Continua imperterrita il suo discorso. A volte odio la sua testardaggine, ma se non fosse stato per questa, ora io sarei ancora in casa mia, sul mio letto a disperarmi.
Assecondo le sue urla, alzandomi e trascinando i miei rotolini di ciccia nel bagno.
Mi lavo svogliatamente il viso e i denti, dato che fare colazione non è tra le mie abitudini. Poi passo a pettinare questa sottospecie di boccoli biondo cenere...diciamo che sono presentabile.
Non perdo tempo con il trucco, quindi esco dal bagno come un uragano, mettendo a soqquadro la camera alla ricerca dei documenti che, ovviamente, non trovo.
Rivolgo uno sguardo terrorizzato a Tiana che, dopo aver sghignazzato, mi sventola sotto il naso quel maledettissimo foglio pieno di dati personali.
Indosso dei semplici jean e una maglia nera, semplice. Mettiamo i cappotti e scendiamo in fretta e furia le scale, per ritrovarci di fronte al più squallido dei negozi di tutta New York.
Entriamo, e veniamo prontamente accolte da quello che sembra il proprietario. «Buongiorno, siete qui per fare domanda di lavoro?» Ma che legge nel pensiero?...forse ha più semplicemente notato i fogli.
«Ehm, si.» Risponde titubante la mora al mio fianco.
Porgiamo i documenti all'uomo sulla sessantina, che dice di chiamarsi Dave. Aspettiamo più o meno una ventina di minuti, fin quando Dave non esce dal piccolo ufficio ricavato in un angolo del magazzino.
«Bene; Gwen, Tiana...vi annuncio che siete ufficialmente assunte! Per me potete cominciare benissimo domani.» Esclma entusiasta. «Queste sono le divise. Vi voglio trovare qui davanti per le 6:30. A domani.» Conclude, porgendoci delle semplici polo blu e liquidandoci con un cenno di mano.
«Pensi di essere mentalmente preparata per svegliarti prima delle 6?» Mi domanda Tiana, ridendo di gusto.
Mi poggio teatralmente una mano sulla fronte. «Credo proprio di no, ma in fondo non ho scelta.» Rispondo salendo le scale.
Proviamo a balbettare qualcosa durante la salita delle scale, ma con scarsi risultati vista la ridotta quantità di ossigeno nei nostri poveri polmoni martoriati.
«Finalmente!» Esclamo, tenendo il petto con la mano, nella speranza di calmare il fiato corto.
Entriamo in casa. Ecco che siamo finalmente pronte per lasciarci alle spalle le nostre famiglie problematiche e ricominciare tutto da capo.
 
Angolo Mrs_Gates:
 
Ma ciao Svenfoldist!
Cosa ne pensate del primo capitolo sotto il punto di vista di Gwen?
Spero sia di vostro gradimento :D
Parlando di cose mie (come se vi importasse davvero qualcosa), oggi è stato il mio primo giorno di liceo...calcolate che il professore di latino era gasato più di me e Mrs_Sanders riguardo alla storia xD
Per entrare nelle classi non abbiamo avuto problemi dato che, dalle seconde in poi, sono entrati tutti alle dieci...il problema è stato spostarsi per l'immenso giardino, riuscendo (o provando) a non farsi calpestare.
Per questo ringrazio un ragazzo gay che ha aiutato tutte noi ragazze della classe a conoscere l'istituto...<3
Anyway, recensite, mettete "mi piace", aggiungetela alle FanFiction della Madonna ( :D ) e tutte cose molto belle :3
Vi amo tutti e alla prossima.
Un bacione baciosissimo, Mrs_Gates6661!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


-Capitolo 2
 
TIANA'S POV
 
Mi sveglio di soprassalto al suono della sveglia.
Non sono nemmeno le 6...farei meglio a svegliare quella cretina di Gwen o faremo tardi al primo giorno di lavoro. 
La vita qui non é poi così male,tranne per il fatto che viviamo in un  minuscolo appartamento. Un bagno una camera da letto una piccola cucina e un buco di salotto. Fa leggermente pena ma un tocco femminile ci voleva.
Non é da molto che siamo qui a New York non conosciamo nessuno se non il signor Dave che ci ha accolto davvero bene. 
Adesso sono quasi le 6 e dobbiamo sbrigarci per non fare tardi al nostro primo giorno di lavoro. «Gwen, muoviti! Sono le 6!» Urlo io, così lei corre in bagno per sistemarsi e subito dopo di dirige in cucina per fare colazione. Non abbiamo molto ma ci basta per andare avanti per ora.
Finita la colazione indossiamo la nostra divisa e corriamo subito al lavoro.
Dave ci aspetta fuori dal market e non possiamo fare tardi essendo il nostro primo giorno di lavoro.
Il posto non é molto grande e spazioso le persone che ci vengono sono per la maggior parte nostri vicini. Entriamo nel locale e Dave ci accoglie con un sorriso a 32 denti. «Bene ragazze, siete in perfetto orario.» Dice lui osservando il suo orologio sul polso. 
Erano le 6:30 precise. 
«Da dove possiamo iniziare?» Chiede Gwen.
«Beh...una di voi in cassa, e l'altra in giro per i reparti a sistemare i prodotti o magari ad aiutare i clienti che hanno bisogno» Risponde lui, molto gentilmente 
«Bene, decidete sul da farsi e affrettatevi ad aprire per le 7, io ho delle commissioni da fare fuori città, quindi lascio fare a voi.» Aggiunge porgendomi le chiavi.
Mentre Dave si dirige all'uscita, si blocca sulla porta e si gira verso di noi, ormai indaffarate a cominciare. «Ehm, Tiana?» Dice.
«Si?» Rispondo io.
«Beh, qui si chiude alle 11» aggiunge Dave. Annuisco e sorrido. Poco dopo Dave se ne va e rimaniamo sole nel negozio. 
Gwen alza la serranda e apriamo le tende per far entrare la luce. Questo piccolo market ha un pó di tutto...È abbastanza grazioso tutto sommato.
Io sono alla cassa mentre Gwen sta sistemando gli ultimi pacchi di farina sullo scaffale.
 
 
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Sono le 10:30 passate e tra un po' dovremo chiudere. 
É stata una giornata faticosa ed essendo il primo giorno credo sia andato abbastanza bene. 
Ho notato solo ora che Dave ha lasciato un biglietto sulla cassa prima di andare 
 
"Torneró non più tardi delle 11. Aspettatemi nel mio ufficio dopo aver chiuso tutto, sono certo che ve la caverete.
Un bacio, Dave " 
 
Sono le 11 ormai, i clienti non arrivavano più e noi stiamo finendo di sistemare le ultime cose. 
Gwen spazza per terra mentre io pulisco accuratamente il bancone. 
Finito di pulire andiamo nell'ufficio di Dave e lo aspettiamo. Non più di 10 minuti dopo, ci ha già raggiunto nell'ufficio, congratulandosi con noi per l'ottimo lavoro svolto. Un'espressione soddisfatta si dipinge sul nostro volto. Non siamo mai state apprezzate in questo modo, dato che la nostra situazione familiare non è delle migliori...anzi, era.
Venivo sempre e solo criticata per ogni singola cosa e sentire quelle parole mi ha riempito il cuore. 
Forse non é tutto come credevo. Forse il mondo non é così male come avevo imparato sin da bambina, o meglio dire,  come mia mamma mi aveva fatto credere, visto che con mia nonna non potevo stare molto...non avevano mai avuto un buon rapporto in qualche modo.
Finito di fantasticare con la mia mente, Dave ci ha spiegato tutto quello che è necessario e ci ha lasciate tornare a casa. 
È mezzogiorno e siamo a dir poco affamate...Una cosa piuttosto comune. 
Una doccia veloce e poi, dopo aver preparato due panini al volo, ci fionfiamo subito fin camera da letto per riposare un pó. Eravamo stanche morte.
 
Angolo autrice:
Salve a tutti sevenfoldisti!!  Come va?
Mi presento sono Mrs_Sanders09 anch'io come la Gates amo gli Avenged e non siamo poi così diverse noi due e sto scrivendo Seize the day insieme a lei.  
 
É una storia che abbiamo pensato di fare insieme e che a dire la verità ci ha fatto impazzire un bel pó...
Questo é il mio primo angolo autrici... scritto dopo un sacco di preghiere della mia compagna di disavventure...no scherzo non disavventure...diciamo più che ci sopportiamo a vicenda dai...xD...
Beene...io sono a casa ancora mentre la mia amica dalle sue parti ha iniziato la scuola...hihihih...io inizio il 16 cheee bellezza...
Spero che quest'angolo vi sia piaciuto...e spero anche che la storia sarà di vostro piacimento... 
 
Aallora fatte le presentazioni e spiegato un pó le cose non posso che lasciarvi  ad aspettare il prossimo capitolo....vi lascio sulle spine miei piccoli pipistrelli viola   
Un bacio...la vostra Mrs_Sanders09 ;)

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


-Capitolo 3
 
GWEN POV'S
 
È passata quasi una settimana, e vivere con Tiana mi piace tantissimo...il lavoro non è il massimo, ma ci si accontenta.
Giro il toast dalla padella, stando attenta a non bruciarmi le dita.
«Tiana, dobbiamo comprare un fottutissimo tostapane.» Dico alla mia amica, scatenando in lei una fragorosa risata.
«Non cominciare a rompere...i toast sono buonissimi anche così.» Risponde.
«Si, sono buoni fino a quando non li fai tu e non ti ustioni le dita!» Continuo, facendola ridere ancor più sguaiatamente.
Sbuffo e mi siedo di fronte a lei, che mente addenta il suo pranzo, è tutta impegnata con il portatile.
«Ehi, che fai di tanto interessante?» Domando, provando a sbirciare, ma prontamente lei chiude il computer e cambia discorso.
«Sai, mi sono già stufata del lavoro che abbiamo...» Dice Tiana, pulendosi la bocca con il dorso della mano.
«Ma se abbiamo cominciato solo una settimana fa.» Ribatto.
A volte proprio non la capisco.
«...potremmo avere di meglio...»
«Che intendi?»
«Guarda...» Dice, permettendomi di guardare il computer.
Quello che vedo mi spiazza.
«Vorresti seriamente fare non so quante ore di macchina, per andare a sculettare vicino ai Sevenfold?...e poi, sai benissimo che ci troveremmo a competere con altre migliaia di ragazze più brave e capaci di noi.» Esordisco, massaggiandomi le tempie in segno di incredulità.
«Si! È un'idea fantastica!» 
«Spero che tu sia scherzando...e adesso andiamo a prepararci o faremo tardi a lavoro.» 
La sua espressione si riempie di delusione, ma bisogna essere razionali in questi casi.
Non ho nessuna intenzione di andare dall'altra parte del continente per un provino che andrà male.
E se invece andasse bene?...
«Gwen, esci dal bagno o ti tirò fuori da lì a calci.» Tiana mi distrae dai miei pensieri.
«Un attimo, ho quasi fatto.» Rispondo.
 
 
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Siamo sul posto di lavoro da nemmeno due ore, e già ci stiamo annoiando a morte.
Diciamo che sistemare decine e decine di volte le cose sugli stessi scaffali, a lungo andare ti fa stufare.
«Gwen in ufficio.» Sento la voce di Dave chiamare il mio nome attraverso gli altoparlanti del piccolo negozio, facendo rimbombare la sua voce profonda. 
Muovo il mio culetto verso la porta del capo.
Ogni volta che mi chiama, so che Tiana c'entra qualcosa.
«Dave.» Dico bussando.
«Prego...credo che tu sappia di cosa voglio parlarti.» Ecco che le mie paure sono fondate...Tiana, io ti ucciderò presto.
«Dimmi...»
«Tiana mi ha riferito la vostra scelta...devi solo mettere una firma qui.» Mi dice lui, porgendomi un foglio pieno di scritte piccolissime.
Ormai ho capito le intenzioni di Tiana...tanto vale provarci, no? 
Firmo il modulo per il licenziamento, poi esco dalla piccola stanza.
Cos'ho appena fatto?
«Tiana, andiamo?» Dico, vedendola sgranare gli occhi e sorridere.
«Hai firmato davvero?» Domanda.
Mi limito ad annuire, e lei mi salta in braccio.
«Vedi di muovere per bene questo culo quando saremo sul palco.» Ridacchio mentre usciamo.
«Lo farò, e loro prenderanno noi!»
Non credo di averla mai vista tanto convita di qualcosa, fatta eccezione per il nostro appartamento.
Torniamo a casa correndo, o meglio, provando a correre.
Non vogliamo avere nemmeno un filo di ciccia per l'evento...nessuno vorrebbe sul suo palco una ballerina in sovrappeso, no?
«Mi spieghi perché stiamo correndo?» Chiede Tiana, provando a respirare.
«Non vorrai farti vedere con chili e chili di ciccia di troppo dai Sevenfold...vero?» La sfotto.
Siamo sempre state due persone molto pigre...e non cambieremo per un provino, quindi ci fermiamo e riprendiamo fiato.
Finalmente arriviamo davanti al palazzo. Ora che ci penso, correre tutto quel tempo, per poi dover fare le rampe di scale...beh, non è stata una buona idea. 
Dopo interminabili minuti, arriviamo davanti alla porta di casa nostra, stremate e sudate come due maratoneti.
«Senti, se quei cinque fighi ci vogliono, si prendono anche i rotolini in più.» Dice Tiana, buttandosi a peso morto sul divano.
Ridacchio e vado in camera, lancio la borsa e anche io mi butto sul letto.
I miei pensieri sono costantemente rivolti al provino...ho seriamente lasciato il mio lavoro da commessa per andare a fare la ballerina? O meglio, per fare il provino per diventare una ballerina.
E se non ci prendono?
Dove lo troviamo un altro lavoro?
«Tiana!» Urlo, nella speranza che mi senta. «Tiana...Tiana, sei viva?!» Continuo.
Dopo pochi secondi, vedo la sagoma della mia amica spuntare dalla porta.
«Cosa c'è?» Dice scocciata.
«Per caso dobbiamo fare un'iscrizione per il provino, o qualcosa di simile?» Domando.
«Giusto! Fortuna che me lo hai ricordato...allora servi davvero a qualcosa.» Risponde, ridendo.
«Stronza.»
Mi lancia un bacetto e corre a prendere il nostro amato computer. Solo dio sa quanto tempo abbiamo passato con quel coso.
«Eccomi! Bene, dobbiamo solo mettere i nostri dati qui...poi cliccare qua...fatto! Domani ci dovrebbe arrivare una lettera.» Esclama tutta contenta.
«Si può sapere tra quanti giorni fanno questi maledetti provini?» Domando.
«Ehm...più o meno tre giorni.» Risponde.
«Stai scherzando?! Abbiamo solo tre giorni per sistemare tutte le nostre cose, fare rifornimento di benzina e...» Mi interrompe, piazzandomi un dito sulle labbra.
«Rilassati. Abbiamo tempo per tutto.»
Okay, in effetti ha ragione...ma non posso fare a meno di essere preoccupata.
Stiamo per lasciare la città in cui siamo nate, per approdare a Los Angeles sperando di andare in tour con una delle nostre band preferite.
Chi non sarebbe agitato?
 
Angolo Autrice:
 
Gionborno, miei carissimi amici (amiche, più che altro xD).
Come va?
E bene si, per vostra sfortuna sono viva.
Mi scuso se in questi giorni non ho pubblicato nulla, ma ero davvero sommersa dagli impegni.
Spero di riuscire ad aggiornare al più presto anche Victim, che pian piano si sta avvicinando al termine...a me un po' dispiace :c
Cosa ne pensate del capitolo, invece?
So che non è il massimo, ma ci ho provato. Scusate :(
Adesso io vi lascio e mi vado finalmente a rilassare sul letto :D
Addio Sevenfoldist, alla prossima!
Un bacio, la vostra Mrs_Gates6661 <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


-Capitolo 4
 
TIANA'S POV
 
Dopo aver finito con l'iscrizione, Gwen non fa altro che porsi domande su domande riguardo quello che ci aspetta. Sto per impazzire giuro. 
Corre da una parte all'altra della stanza, continuando a parlare a ruota. 
«Ma se poi non ci prendono? Ci siamo licenziate! Che faremo? Tia?!» Dice Gwen, camminando avanti e indietro per la camera da letto. 
«Gwen vieni a dormire, domani sistemeremo tutto non ti agitare così.» Rispondo io, ormai inghiottita dal mio bel piumone azzurro. Gwen si stende e finalmente smette di parlare e crolla. Un pó di silenzio finalmente. 
Poco dopo mi addormento anche io. 
La mattina seguente apro gli occhi, ritrovamdomi la valigia di Gwen accanto. 
Guardo l'orologio del telefono che segna le 8:30.
«Si puó sapere a che cazzo di ora ti sei alzata?» Dico io con la voce ancora impastata dal sonno. Gwen è in pigiama e ha già sistemato la prima valigia. 
«Beh, sai come sono fatta. Credo di essermi svegliata verso le 7, più o meno.» Risponde lei chiudendo la valigia.
Mio dio, abbiamo un sacco di tempo e lei sta con l'ansia a mille. Mancano ancora due giorni ai provini. 
Ce la faremo ne sono sicura. 
Mi alzo dal letto e vado in bagno per lavarmi la faccia. Nel frattempo Gwen ha già preparato i nostri soliti toast al prosciutto e un bel bicchiere di thé caldo. 
«Dai, muoviti, che dobbiamo sistemare le altre cose.» grida la mia amica dalla camera da letto. 
Mi affretto a fare colazione, lavo la tazza e il piatto e comincio a siatemare le mie cose. 
Le nostre valigie sono sul letto, pronte. Mancano solo le ultime cose e possiamo uscire per sistemare il resto delle faccende. Gwen sembra gasatissima e allo stesso tempo un pó preoccupata per questo provino. 
In effetti un pó lo sono anche io.
Non mi importa tanto il fatto di lasciare la città dove sono nata, ma mi spaventa un pó il fatto di provare quest'esperienza che come potrebbe andare bene, potrebbe benissimo andare male. Ma per adesso i nostri pensieri sono tutti positivi, siamo parecchio ottimiste e diventare le ballerine per la nostra band preferita sarebbe un sogno. 
Non credo che capiti a tutti questa occasione.
 
 
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Mentre ci affrettiamo a sistemare le valigie in macchina, vedo Gwen portarle giù con una faccia tutt'altro che allegra. 
«Gwen, tutto bene? Che succede?» Domando io, mettendo una mano sulla sua spalla. 
«Niente Tia, tranquilla. Su, sistemiamo queste ultime cose in macchina che domani si parte!» Risponde Gwen. 
So che c'è qualcosa che non va, conosco Gwen fin troppo bene e qualcosa la turba. 
«Dai Gwen, che hai? So che c'è qualcosa che non va.» Insisto, incrociando le braccia al petto. 
«Okay, okay. Hai vinto.» Dice Gwen alzando le mani in segno di resa. «Sono solo preoccupata per il provino, tutto qui.» Aggiunge, mentre continua a torturarsi le dita.
«Ma Gwen, ci siamo "esercitate" così tanto! Credi che quei cinque fighi rifiuteranno due fondoschiena del genere?» Dico sollericandola un pó. Lei scoppia a ridere e mi abbraccia subito. 
«Faremo il culo a tutte, Tia!> Dice Gwen mentre chiude il portabagagli della macchina. 
 
 
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Il giorno dopo ci alziamo di fretta e facciamo colazione. Laviamo i piatti e sistemiamo le ultime cose in borsa. 
«Tiana, dove sono i documenti e la lettera?» Chiede Gwen con le mani tra i capelli. Mentre corre per la casa, ormai vuota di ogni cosa nostra io la aspetto tranquilla seduta a tavola con un sorrisetto provocante stampato in faccia. 
«Tia! Cazzo rispondi!» Continua lei sbraitandomi in faccia. 
Io, con molta tranquillità, apro la borsa accanto a me e tiro fuori i documenti sventolandoli in faccia a Gwen che fa la finta offesa. «Cercavi questi?» Domando.
«Stronza! Muoviti che facciamo tardi.» Risponde lei, incitandomi a scendere subito. 
Mentre scendiamo, Gwen non fa altro che cantare.
«Somewhere life is good, and things go as they should... It's hard to find, but that's alright..» Canta la mia amica. 
«Yeeeeaahh!» Gridiamo insieme, rischiando di far svegliare tutto il palazzo...ma siamo troppo gasate per questo provino!
«Searching for the way, push harder everyday.
It's deep inside, that shining light…yeah!» Urliamo ancora. 
Arrivate fuori dal palazzo, chiudiamo la porta alle nostre spalle e tiriamo un sospiro.
Entriamo in macchina e Gwen non puó non mettere il cd con tutte le canzoni degli Avenged. 
Partiamo, cantando, iniziando a percorrere la strada che ci porterà forse al successo. 
A volte vedo Gwen talmente tanto contenta di questa scelta, che quella minuscola parte in me che urla "non ce la faremo mai" muore.
Ammetto di aver avuto paura di fare questa scelta, ma poi mi ricredo subito, pensando che infondo anche io merito la felicità e insieme a me, la mia amica Gwen.
 
 
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Siamo in macchina da non so quanto tempo e la stanchezza si fa sentire.
Decidiamo quindi di concederci un pó di meritato riposo. Ci fermiamo in un parcheggio apposito per i viaggiatori notturni, parcheggiamo la macchina nel primo posto libero, blocchiamo gli sportelli e ci stendiamo per dormire.
Un solo fottutissimo giorno ci separa dal provino e ormai non sto più nella pelle per l'emozione. 
La mattina dopo ci alziamo e facciamo colazione nel bar del parcheggio. Una buona tazza di cappuccino caldo e un cornetto sono l'ideale per affrontare l'ultima parte del viaggio. 
Continuiamo verso Los Angeles ed i cartelli che ci indicano la strada per la città, sono ormai presenti. 
Dopo un pó sento Gwen che lancia un'urlo da pazza nevrotica che mi fa sobbalzare. «Gwen! Che cazzo ti prende?!» Urlo alla bionda accanto a me, che si ricompone per parlare.
«Guarda!» Mi urla lei, indicando il grosso cartello con la scritta "BENVENUTI A LOS ANGELES".
Era tutto così bello. Tutto così fantastico che a momenti non mi sembrava vero. 
Entrate nella città, facciamo un giro per poi dirigerci verso gli studi. 
«Ci serve la mappa per raggiungere gli studi dove si terrà il provino.» Dice Gwen, mentre afferra dalla mia borsa la busta con la mappa dentro e la apre per indicarmi la strada. Percorriamo un sacco di strade, che ci portano solo in luoghi ben diversi dagli studi. Alla fine, dopo una buona mezz'ora passata a girare a caso, troviamo l'enorme cancello con un cartellone sopra e Gwen urla ancora per la gioia "AVENGED SEVENFOLD PROVINI".
Gwen non vede l'ora di entrare e sta per impazzire.
Ci avviciniamo all'entrata, trovandoci di fronte ad un cancello nero, sorvegliato da due guardie. 
Mostriamo i documenti e la lettera ricevuta per il provino e ci fanno entrare. Parcheggiamo l'auto e prendiamo il necessario per i provini.
Non so cosa ci attende. Non so cosa dobbiamo fare abbiamo solo tanta adrenalina in corpo e vogliamo entrare nella sala e spaccare.
Due enormi bodyguard ci aprono le porte ed entriamo.
 
Angolo Autrice: 
 
Salve a tutti miei pipistrelli viola!  
Come va?
Tutto bene?
Da poco ho iniziato anche io la scuola ma siccome non ho scelto un grazioso liceo scientifico come la Gates non sono immersa dai compiti. 
Beene, scusate questa assenza é stata colpa del "trauma da inizio scuola" eh già. 
Siamo giunti al momento che più aspettavate... 
Lasciano la città e vanno tutte gasate a sculettare di fronte ai cinque pezzi di fighi  *-* non é una cosa bellissima? 
*si ricompone per parlare dopo la sclerata* 
Dunque... spero che come sempre il capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima pipistrelli ;)
*sparisce nella nebbia*
Un bacio, la vostra Mrs_Sanders09

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


-Capitolo 5
 
GWEN'S POV
 
Entriamo in quest'enorme struttura.
Decine e decine di porte chiuse ci scorrono di fianco, fin quando non arriviamo davanti ad un camerino.
Entriamo nella stanza, e subito delle truccatrici ci assalgono.
I miei capelli vengono piastrati, facendomi sembrare un'altra persona...quasi quasi preferivo i miei capelli gonfi.
Tiana mi guarda, con l'ansia a mille.
Okay, sta succedendo davvero. Stiamo per andare a ballare davanti ai Svenfold.
Mi spiaccicano in faccia una tonnellata di trucco nero, poi mi conducono in un camerino.
«Tieni.» Una donna mi porge un completino nero, in pelle...sarò in mutande davanti ai Sevenfold...quanto meno ci siamo depilate.
Infilo le mutande a fatica, poi il reggiseno.
Sto congelando, sul serio.
Spero vada tutto bene.
Esco dal camerino e trovo la mia amica con le mani nei capelli.
«Finalmente sei uscita...tra poco è il nostro turno...» Balbetta. 
«Tiana!» La scuoto dalle spalle. «Tu adesso ti calmi, così andiamo sul palco e gli spacchiamo il culo!» Urlo.
Finalmente si calma, e anche lei tira un urlo liberatorio.
«Le prossime.» Quella voce. Quella voce nasale e dannatamente sexy.
Ci guardiamo, poi saliamo sul palco.
«Ehm, ciao.» Dico, impugnando il microfono.
«Ciao. Chi siete? Da dove venite?» Domanda il frontman.
«Siamo Gwen e Tiana, e veniamo da New York.» Rispondo.
«Siete sicure di essere maggiorenni?...siete, ehm, bassine...» Continua Gates.
«Si. Siamo maggiorenni...» Mi trattengo a stento dall'urlargli in faccia. Sarebbe una cazzata perdere quest'opportunità per una mia sfuriata...
«E siete anche un po' più...pienotte, rispetto alle altre ballerine.» Continua.
Tiana salva la situazione, levandomi il microfono dalle mani. «Eh, va beh. Nonostante qualche chiletto di troppo, riusciremo a farvi divertire...» Ridacchia.
Matthew la guarda, senza staccarle più gli occhi di dosso.
«Bene, iniziate.» Dice.
Speriamo bene.
Ci posizioniamo su delle pedane vicine, poi dalle casse si leva un urlo.
Scream parte, e noi cominciamo a muovere i fianchi e ad ancheggiare seguendo il ritmo.
Synyster Gates mi fissa il sedere.
Allora i chili di troppo, non gli dispiacciono più di tanto.
Meglio la carne che le ossa, no?
Ci pieghiamo, agitiamo le gambe, e proviamo in tutti i modi a non farci scollare gli occhi di dosso...diciamo che ci stiamo riuscendo.
La canzone finisce, ed io ho l'adrenalina a mille.
«Beh, diciamo che i "chili di troppo", fanno il loro figurone su di voi. Complimenti.» Le parole di Zachary mi gasano ancora di più.
Gli altri annuiscono, poi cominciano a discutere tra loro.
«Perfetto, avete finito...ma ci sarebbe un'ultima cosa da fare...» Dice Syn, per poi alzarsi e avvicinarsi a me. «Queste qui, levale dal culo, o poi i fan non seguono i miei bellissimi assoli.» Continua ammiccante.
Arrossisco, e sento Tiana trattenere una risata.
«Ehm...ciao...» Dico, seguita dalla mia amica. Usciamo da quella sala.
FINALMENTE.
Synyster Gates, si era avvicinato a me per levarmi le mutande dal culo.
Ci rendiamo conto?
È stata la cosa più imbarazzante che mi sia mai successa in ventun anni di vita!
«Gwen, ci sei...» Domanda Tiana, facendomi tornare alla realtà.
«Mh mh...» Mugugno.
Non so cosa dire. Forse ce l'abbiamo fatta...ora non ci resta che andare all'albergo indicato sulla lettera e aspettare domani.
 
 
•••
 
 
•••
 
 
•••
 
 
«Gwen! Hai intenzione di farci far tardi?» Urla Tiana, scuotendomi.
«Che ore sono?» Domando.
«Le otto!»
«Ma sei pazza? Dobbiamo essere lì alle dieci!» Ribatto, mettendomi a sedere sul letto.
Tanto vale che io scenda. Non mi addormenterò più, ormai.
La mia amica mi guarda, ridendo. Non la sopporto quando fa così...però le voglio bene, quindi mi tengo anche i sui difetti.
Mi dirigo in bagno e mi specchio, notando mille difetti sul mio corpo che, a parer mio, prima non c'erano.
«Ho davvero ballato davanti a Synyster Gates...» Sussurro.
«Si, e ti ha anche toccato il culo!» Esclama Tiana, sbucando dalla porta.
Ed io che credevo di essere sola.
«Tiana, non cominciare...ti prego.» Ridacchio.
Sono ancora in imbarazzo se ci penso, ed oggi lo dovrò vedere di nuovo...e, si spera, che lo vedrò a lungo.
Ciò vorrà dire che avremo ottenuto il lavoro.
Mi lavo il viso e indosso un paio di jeans ed una felpa.
Esco velocemente dalla piccola stanza e, con Tiana, mi dirigo al piano terra dell'hotel.
Entriamo nella sala per la colazione, e delle ragazze ci invitano a sederci con loro.
Devono essere altre ballerine.
«Ciao.» Dice una di loro. «Io sono Edith, mentre loro sono: Clara, Julie e Cherry.» Continua.
«Piacere, io sono Gwen.» 
«...ed io Tiana!» La mia amica conclude la frase.
«Siete qui a Los Angeles per i provini, giusto?» Domanda la rossa. Credo sia Cherry.
«Si...spero sia andato tutto bene.»
Cominciamo a chiacchierare del più e del meno, fin quando un uomo in giacca e cravatta non ci viene a chiamare.
«Seguitemi, le altre sono già nell'autobus.» L'uomo ci conduce al di fuori dell'albergo, per poi portarci in un parcheggio e farci salire su una specie di bus privato, assieme ad altre venti ragazze, più o meno.
Dopo una ventina di minuti di viaggio, arriviamo agli studi, ed io e la mia amica cominciamo a stringerci la mano per darci forza a vicenda.
«Ce l'abbiamo quasi fatta.» Le sussurro.
«Si, Gwen.» Risponde, mi guarda e mi abbraccia forte.
Percorriamo nuovamente la porta che ieri ci metteva ansia, e che oggi ci sta per far morire di infarto.
Siamo tutte disposte in fila ed il cuore per poco non mi salta via dal petto.
Ad una ad una, le ragazze vengono o mandate via, o ammesse, fin quando non arriva il turno di Tiana.
«Allora, c'è posto per una sola ragazza...» Dice Matt, spostando le sue iridi verdi da me, a Tiana, ai suoi compagni. «...ma, sotto richiesta del nostro chitarrista solista preferito, potrete entrambe seguirci nel tour!» Continua, quasi gridando in quel microfono posto davanti a lui, proprio come se stesse cantando ad un concerto.
Li ringraziamo con un filo di voce, per poi correre fuori dall'edificio e far fuoriuscire tutte le nostre emozioni.
«Gwen! Ce l'abbiamo fatta davvero!» Urla Tiana, abbracciandomi forte.
«Lo so, Tiana!» Ribatto, sovrastando la sua voce.
Continuiamo ad urlare senza ritegno, a parlare del fatto che quelle ragazze al tavolo con noi non siano state prese, e cose del genere; fin quando una voce non ci interrompe. E sappiamo di chi è quella voce.
«Credo che dobbiate andare in albergo e riposare. Domani vi allenerete parecchio.» Dice Jimmy, posandoci una mano sulle spalle.
Al suo tocco rabbrividisco.
Se non fosse per il fatto che ora è il mio capo, gli sarei già saltata addosso 
Annuisco, e Tiana con me.
«Ehi, spero che non siate così timide anche con gli altri, o sarà parecchio difficile andare avanti!» Scherza.
«Ehm, no no. Il fatto è che siamo delle fan, principalmente, ed abbiamo fatto ore ed ore di macchina per arrivare fin qui.
Non ci sembra vero.» Dice Tiana in risposta.
«Ah, quindi siete delle fan!...da dove venite?» Domanda poi il ragazzo.
«Da New York.»
«Wow! È proprio tanga strada...quando meno vi abbiamo scelte, no?» Ridacchia.
«Eh già.» Rispondo.
Ad un tratto, a James squilla il telefono e risponde. «Mh mh. Ah ah...si. Okay. Arrivo.» E attacca. «Ragazze, ci vediamo domani qui, alle sette e trenta!» Dice, per poi tornare nell'enorme edificio.
Non posso ancora crederci, e non ci crederò fin quando non sarò su un palco, davanti a migliaia di persone scalpitanti!
 
Angolo Autrice:
 
Salve ragazze, ragazzi, pimpi, pimpe eccetera eccetera!
Come state?
Io sto scrivendo alle diciannove del ventiquattro settembre, ed ho appena finito i compiti. Dovete amarmi, dato che sto pubblicando!
Come va la scuola?
Che fate di bello?
Perché sono ancora qui e non sto mangiando un bel panino del Mc? :c
Rispondetemi a queste domande con una piccola recensione!
Ci sentiamo al prossimo capitolo.
Un bacio, Mrs_Gates6661 <3
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


-Capitolo 6

TIANA'S POV

Uscite dagli studi torniamo in macchina per andare un po' in giro a cercare una casa in cui stare, giusto per poggiare le valigie e riposare. Dopo parecchi giri in un quartiere di Los Angeles, arriviamo di nuovo di fronte ai cancelli degli studi.
«Siamo tornate indietro?» Dice Gwen ridendo.
«Beh...Ehm...» Provo a concludere la frase, ma vengo bloccata dalla rumorosa risata di Gwen.
«E dai! Aiutami piuttosto!» rispondo io.
«Se trovassi la strada giusta ti aiuterei volentieri.» Ridacchia ancora lei. 
Cominciamo a girare nuovamente, finché non arriviamo di fronte ad un giardino pieno di ragazzini che si inseguono e ridono divertiti. Gwen guarda dappertutto cercando qualsiasi cartello con su scritto "AFFITTASI" per trovare la nostra casa. «Guarda lì Tia!» Urla Gwen, indicando un'enorme aggregamento di case, con una decina di appartamenti.
«Potremmo vedere qui, che ne pensi?» aggiunge contenta. 
Apriamo il grosso cancello grigio e cominciamo a percorrere il viale, trovandoci di fronte una veranda, con un signore anziano seduto su una sedia a dondolo che legge un giornale. 
«Mi scusi signore.» Dico io, avvicinandomi al piccolo balcone grigio.
«Si, mi dica pure signorina.» Risponde lui, avvicinandosi lentamente alla ringhiera.
«Vorremmo delle informazioni.»
«Ditemi pure.»
«Ci servirebbe sapere dove si trova il proprietario, perché siamo interessate all'appartamento al primo piano in affitto.»
«Oh, bene...Piacere, sono Bill Jonson, e sono io il proprietario. Accomodatevi pure.» Risponde il signore, aprendoci la porta. 
Attraversiamo il piccolo vialetto, fiancheggiato da un lato da un prato ben curato e dal'altro dagli altri balconi. Entriamo in casa del signor Jonson, che ci invita a sederci sul divano per parlare della casa. Cominciamo a parlare del nostro interesse per l'appartamento e arriviamo in poco tempo al sodo. 
«Quanto sarebbe l'affitto?» Domando io.
«Sarebbero trecento dollari al mese.» Risponde lui.
«Possiamo pensarci un po' su? Le daremo una risposta domani!» Aggiungo.
Dobbiamo decidere cosa fare, perché non abbiamo proprio tantissimi soldi dato che lo stipendio del supermercato non era chissà quanto alto.
Salutiamo il signor Jonson e usciamo dalla villa dirigendoci verso la macchina.


•••


•••


•••


È sera e parcheggiamo di fronte ad un locale ed entriamo per bere qualcosa.
Andiamo al bancone e ordiniamo due drink leggermente forti per darci la carica.
Ci buttiamo in pista e cominciamo a ballare. 
Tra un ballo e l'altro buttiamo giù qualche bicchiere. Sono ubriaca marcia sto ballando da non so quanto tempo insieme a Gwen. 
Ci muoviamo in modo provocante e in mezzo alla folla urto un ragazzo alto, con una maglia nera, che lascia intravedere di tutto e di più viste le due braccia muscolose decorate da svariati tatuaggi, e vado per terra. Lui si gira di scatto e, realmente dispiaciuto per l'accaduto, si appresta ad aiutarmi. 
«Oh scusami ,non ti avevo vista, mi dispiace!» Dice lui mentre mi aiuta ad alzarmi. 
«N-no t-tranquillo è tutto apposto.» Rispondo ridendo e singhiozzando. 
Il ragazzo mi porta fuori dalla pista, fino al corridoio che porta ai bagni. 
«Ehi...ma tu sei la ragazza dei provini di oggi o sbaglio?» Domanda lui. 
«S-si, sono io.» Rispondo. 
Mi fissa per un po' fino a che non corro di scatto verso i bagni.
Un conato di vomito si fa strada nella mia gola e faccio appena in tempo ad inginocchiarmi per vomitare. 
Dopo aver rigettato l'anima, mi sciacquo la faccia e mi siedo per terra con le spalle al muro. Mi gira la testa e non capisco più niente.
Il ragazzo di prima si avvicina e mi porta fuori su un piccolo balcone all'aria aperta, per poi stendermi su un divanetto di pelle nera.
Si siede accanto a me.
«Tutto bene?» Chiede.
«Si adesso si, grazie.» Rispondo ioz
Mi osserva ancora per un po'. Inostri sguardi si incrociano svariate volte, e un brivido percorre la mia schiena quando mi soffermo su quelle sue pozze verdi smeraldo a dir poco stupende.
Sorrido e lui ricambia, facendomi notare le sue fossette che decorano dolcemente il suo viso . 
«Ehm, io devo tornare dalla mia amica.» Dico improvvisamente, rompendo quel silenzio imbarazzante che si era creato tra di noi.
«Grazie mille...ehm...» Mi blocco non ricordando il nome del ragazzo, dato che a stento ricordo il mio.
«Matthew, sono Matthew ma per gli amici Matt!» Mi porge la mano per presentarsi e spalanco gli occhi incredula.
"Sono di fronte al mio cantante preferito e non ricordo il suo nome, complimenti Tiana bella figura di merda".
Gli porgo la mano tremante. 
«Tutto apposto?» Dice Matt, facendomi svegliare da uno stato di trance con la mano. "Di sicuro avrò la faccia da idiota" mi dice nuovamente la parte del mio cervello ancora cosciente.
Ritorno alla vita reale.
«Ehm, sì sì tutto bene. Grazie mille Matt!» Dico sorridendo.
Torno all'interno del locale,trovando Gwen in pista che balla ancora. Non si stanca mai? 
La prendo e la porto al bancone per bere un po' d'acqua fresca e riprenderci un po'. Usciamo dal locale e ci dirigiamo verso la macchina.
Nel parcheggio, troviamo accanto alla nostra piccola macchina una nera più grande con un ragazzo poggiato sullo sportello che fuma la sua sigaretta. 
Ha i capelli neri, lunghi fino al collo, e due manette tatuate su quest'ultimo. 
È James! Il batterista! 
Ci avviciniamo a lui timidamente e lo salutiamo. 
«Ciao James!» Diciamo.
«Ciao ragazze...voi siete quelle del provino vero?» Risponde lui, buttando la cicca della sigaretta ormai finita per terra. 
«Io sono Tiana.» Dico io porgendogli la mano.
«Io sono Gwen.» Aggiunge la mia amica.
«Credo che sappiate il mio nome, quindi potete chiamarmi Jimmy!» Risponde lui contento. «Ehi ma tu non sei la ragazza che aveva i chiletti di troppo? Secondo Syn, eh.» Continua Jimmy ridendo, indicando Gwen. Quella risata così perfetta finalmente la sentivo con le mie orecchie. Era stupenda. 
Gwen lo guarda male e incrocia le braccia al petto facendo la finta arrabbiata. 
«Beh...Gates dovrebbe mettere gli occhiali!» Continua, guardando Gwen. «Oh, grazie Jimmy.» Dice Gwen, ormai diventata paonazza.
«Noi dobbiamo andare.» Dico io.
«Buonanotte James!» Aggiunge Gwen.
Salutiamo il ragazzo e andiamo in macchina. 
Parcheggiamo di fronte all'hotel e saliamo in camera. Domani daremo la risposta per la casa al signor Jonson. 


Angolo Autrice:
Salve a tutti miei pipistrelli viola!!! 
E bene sì siamo e sono ancora qui a scrivere questa storia. 
Scusate l'assenza ma la febbre non risparmia nessuno, nemmeno le vostre dolci scrittrici. 
Come state?
Tutto apposto?
Come vi sembra il capitolo? (Scritto a scuola durante le ore di lezione e.e )
Ditemelo qui sotto con qualche recensione che come ben sapete mi fanno tanto contenta.
Con questo concludo il discorso non ho altro da dirvi. Vi saluto!
Alla prossima.
Un bacio, la vostra Mrs_Sanders :*

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