Mr Fabrice

di MissSweetHoney95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordo dell'estate 2005 ***
Capitolo 2: *** Prologo ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2A: Matilde ***
Capitolo 5: *** Capitolo 2B: Fabrizio ***



Capitolo 1
*** Ricordo dell'estate 2005 ***


Ricordo dell'estate 2005

 

 

Sono sulla spiaggia sdraiata in uno sdraio, sotto l'ombrellone con i piedi che segnano il confine tra il sole e l'ombra. Nelle mie orecchie sento solo la musica melodica e scattante di Elton John. Vorrei passare tutto il resto della mia vita sdraiata in uno sdraio di una spiaggia senza mai dovermi alzare e con gli altri che mi portano da mangiare e bere ogni ora del giorno.

Cara Matilde quando la smetterai di pensare o di dire sciocchezze simili? Nella vita, il cibo e l'acqua devi guadagnartele nessuno al mondo ti farà mai da servo quindi, bisogna essere indipendenti, se no finisci a fare la barbona. Uhm! Bella ispirazione per un romanzo rosa, ricco di colpi di scena. Già! Se fossi il personaggio di un libro, sarei sicuramente una bella barbona della strada e non ho alcun dubbio che non esista una parte migliore per me.

Nella mia vita ho sempre amato il concetto "servita e riverita" perchè non potrei mai essere la tipa da "il pane bisogna guadagnarselo".Dopo tutto, sono ancora una bambina che a novembre farà dieci anni quindi, mi godo la mia infanzia visto che un domani non voglio avere rimpianti almeno per gli anni più belli della vita.

Gli anni dove sono i tuoi genitori a farsi in quattro per te perché un domani, non credo che i miei si sbatteranno ancora per la mia vita. Ci sarà un giorno dove i miei genitori mi diranno "figlia mia, noi abbiamo fatto tanto per te, ora, sei tu che devi badare a te stessa", come la prenderò quando mi diranno una cosa simile se non riuscirò ad avere le forze neanche per alzarmi dal letto?

Sapete una cosa? Per ora, non sono affari miei! Alla mia età devo pensare se mai a come catturare Pikachu invece che preoccuparmi del mio futuro, ma se non ho voglia neanche di vestirmi la mattina, come farò a catturare Pikachu? Posso sempre esibirmi in strada tutta nuda, tanto sono una bambina quindi, ai bambini è concessa qualsiasi cosa, anche andare in giro nudi come australopitechi.

Sono talmente persa nei miei pensieri che tra poco non mi accorgo neanche di mia madre che mi chiama stritolandomi quasi il braccio sinistro, con la forza brutale che sta usando per chiamarmi. Lascio scivolare le cuffie, per sentire cosa deve dirmi con tutta agitazione.

« Matilde, hai voglia di un bel gelato? » mi domanda, guardandomi sorridente.

« Va bene mamma. Mi stavo annoiando a stare sdraiata in quello sdraio », rispondo.

Qualche minuto dopo, sono al bar della spiaggia con la mia mamma. Prendo il solito Cucciolone dell'Algida, un semplice gelato alla crema e cioccolato dentro due biscotti buonissimi. Mi metto a leggere le barzellete stupidissime che mettono disegnate sopra i due biscotti e sono stupide come sempre, ve lo posso garantire. Non ricordo di aver riso almeno una volta, per quelle battute squallide.

La mia mamma si ferma ancora al bar per consumare il caffè e io invece, mi affretto per tornare sotto il mio ombrellone ad ascoltare il mio Mp3. La sabbia sotto i miei piedi scotta e allora, per colpa di quel caldo infernale, mi metto a correre e qualche secondo dopo... vado a sbattare contro qualcuno ritrovandomi a terra priva di sensi. Qualcuno mi aiuta a rialzarmi e quando mi giro a guardare la faccia del mio aiutante o meglio "di quello che un attimo fa mi ha fatta cadere al tappeto", resto completamente imbambolata.

Scopro che è un bambino alto due centrimenti più di me, capelli neri e molto corti. Proprio un bel bambino e ha pure un'aria amichevole. Come la maggior parte dei bambini, dopo tutto.

« Ti sei fatta male? » mi chiede, sorridendo leggermente.

« Un po', ma adesso è già passato. Come ti chiami? » dico, per fare sua conoscenza.

« Mi chiamo Fabrizio. E tu bambina? » mi domanda, sempre sorridendo.

« Matilde », rispondo.

« Ti va di fare una passeggiata in riva al mare? » mi chiede.

« Va bene », rispondo.

Comincio a seguirlo, camminando lentamente sperando di resistere alla sabbia ardente sotto i miei piedi. Dopo alcuni brevi passi raggiungiamo la riva del mare. Mi affretto a reggiungere la parte di sabbia bagnata dal mare, per mettere i miei piedi al fresco e Fabrizio fa la stessa cosa.

Passiamo un paio d'ore a chiacchierare, scherzare e a giocare come due semplici bambini che si divertono. Nel frattempo, si sono fatte le sei del pomeriggio. Abbiamo giocato alla caccia alle conciglie ovviamente, ho fatto vincere lui. Dopo tutto, mi ha aiutata dopo che mi ha dato involontariamente una bella botta e allora, ho usato questo modo per ricambiarlo.

Le nostre mamme ci trovano e decidono di scattare una foto a noi due. Purtroppo, domani Fabrizio ritonerà nella sua città e a me mancherà tanto. Non voglio che se ne vada via, via da me.



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Angolo autrice:

Ovviamente, anche io ho un idolo :)

Indovinello: ha vinto X Factor nel 2013 :) 

Avrete capito bene di chi parlo... 


 

 

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Capitolo 2
*** Prologo ***


Prologo
 

La mia vita è uno schifo! Chiunque ha una vita più entusiasmante della mia. Detesto lavorare più di qualunque altra cosa; per questo, avrei probabilità di vincere un Guiness World Record per la ragazza più pigra del mondo. Sono vittima della mia pigrizia fin da bambina. Sarà per via della mia pigrizia che porto una taglia 52 di pantaloni e una taglia xxl quando si tratta di maglie. Non credo! Credo che la colpa sia degli stilisti che non si impegnano a fare delle misure più grandi, obbligandoci a restare degli stecchini a vita. io se dovessi scegliere se essere una scopa a vita o un maiale da prosciutto, sceglierei la seconda opzione.  Io ho sempre detestato le scope.

Il mio sogno sarebbe quello di trasferirmi a New York e mantenermi scrivendo libri o per un giornale importante della città. Questo è possibile se vivi negli USA, ma in Italia è una mission impossible. Se in Italia non riesci a mantenerti lavorando in un negozio, figuriamoci se puoi avere speranza scrivendo solo libri. Purtroppo, in questa nazione, le cose devi guadagnartele anche con le maniere brutali e il bello è che per guadagnarti un posto di lavoro che duri fino alla fine dei tuoi giorni devi fare una cosa: andare a letto con il direttore. 

Vi sto prendendo in giro! Se bastasse quello per trovare un lavoro e un contratto fino alla fine dei tuoi giorni, non ci avrei pensato due volte ad andare a letto con il direttore. Nel mio caso però, sono fortunata. Non ho una minima idea di cosa significhi "lavorare". I miei genitori mi danno da mangiare da quasi ventanni: mio padre tirando avanti il suo hotel a quattro stelle. Mia madre invece, lavora come avvocatessa. Insomma, tra un direttore di un hotel e una madre avvocatessa, era da sapere che sarebbe venuta fuori una figlia viziata, svogliata e nulla facente. Se aggiungo anche: brutta, timida, introversa e sensibile siamo messi bene.

Passo le giornate ad ascoltare musica, leggere e scrivere. Almeno ho degli obbiettivi migliori rispetto ad alcune mie coetanee. Penso che passare il tempo ad ascoltare musica, a leggere o a scrivere sia molto meglio, di andare a prostituirsi. Mi girano le scatole a sapere che quello, potrebbe essere il mio lavoro, un domani. Quanto è bella la vita! Ti dice la maggior parte della gente. Mettiamo in chiaro una cosa: una come me brutta, grassa e sensibile chi mai se la farebbe? Neanche un barbone della strada. Quindi, se non ho voglia di sgobbare lavorando e non posso neanche prostituirmi cosa faccio? Niente.

A volte, l'ozio è la cosa migliore della vita. Oziare non ha regole e ti rende libero da ogni responsabilità della vita. Dopo tutto, a me basta la paghetta mensile di cinquanta euro ogni fine mese, per godermi il mio ozio. Un giorno, vorrei sposarmi e saprei anche con chi: un certo Mr Fabrice, il mio idolo. Mr Fabrice è un giovane ragazzo di quasi ventuno anni. Ha un ciuffo di capelli bruni alla Elvis Presley, viso magro, occhi verde scuro, alto un metro e ottantacinque con uno sguardo simpatico e amichevole.


Purtroppo, c'è un problema! Mr Fabrice è fidanzato con la mia nemica numero uno: Valeria Fossoni, che fa la modella. Lei sapeva che Mr Fabrice era il mio idolo e allora, per farmi uno dei suoi infiniti dispetti, ha fatto di tutto per avere una storia con lui.

La nostra cara Signorina Merdiguez farebbe bene a preoccuparsi. Quest'estate ho la possibilità di strapparle il suo ragazzo perché lui è mio! Quindi, mia cara Signorina Merdiguez faresti bene ad alzare quelle chiappe e andare a rompere le scatole ad altre persone.

Mr Fabrice si passerà l'estate nel hotel di famiglia e mio padre mi ha promesso di tenermi una camera libera per tutta l'estate. Credo che un'estate intera può essere un tempo sufficente, per conquistare il cuore del mio idolo e per strapparlo dalle minacce della Signorina Merdiguez. Posso farcela! Vorrei sapere come, però.

Io per Mr Fabrice sono una fan come tante altre e per la sfiga non ho niente a mio vantaggio: sono asociale, non lavoro e non studio. Tanto che se mi chiedesse cosa faccio nella vita,la mia risposta sarebbe: niente. Addio sogni di gloria! Non preoccupatevi perchè fingerò di essere una signora delle pulizie che ha deciso di farsi le vacanze nel hotel dove lavora. Che ve ne pare? Qualche misera speranza, ce l'ho anche io. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1


Matilde

 


Sono alla reception del mio inseparabile hotel. Attendo l'arrivo del mio idolo insieme a mio padre. Mi domando come arriverà l'amore della mia vita: sicuramente circondato da molti carabinieri. Non penso che sia il tipo che va in giro da solo, come un passero solitario.

<< Quando arriva? >> domando a mio padre, mentre cammino nervosa. 

<< Matilde stai tranquilla! Mr Fabrice è un cliente come tanti altri, solo più ricco >>, risponde mio padre severamente.

<< Sono nervosa >>, dico passeggiando avanti e indietro.

Poi, ad un certo punto, inizio a sentire le sirene dei carabiniere. Dopo qualche minuto, una macchina si ferma davanti al portone. All'improvviso, scendono degli uomini alti e in mezzo a loro c'è un ragazzo alto, vestito in modo elegante con degli occhiali da sole neri. Quello è Mr Fabrice! Sono sicura al 100 %. Viene immediatamente accolto da mio padre.

<< Buongiorno >>, dice mio padre.

<< Buongiorno, vorrei le chiavi della mia camera. È pronta la mia camera? >> domanda Mr Fabrice, tenendo sempre gli occhiali da sole.

<< Mr Fabrice la devo informare che in questo hotel, lei è considerato un cliente come tutti gli altri. Prima mi dia i documenti poi, avrà le chiavi che gli spettano >>, risponde mio padre. 

Osservo Mr Fabrice mentre infila le mani nelle tasche della sua giacca, fatta di un materiale leggerissimo in modo da non fargli patire il caldo. Dopo tutto è estate quindi, penso che sia normale che non indossa il piumone invernale.

In ogni modo, tira fuori la carta di identità e con un movimento delicato l' appoggia sul tavolo. Mio padre fa uno scatto con il braccio destro e afferra il mazzo di chiavi della camera numero ventiquattro. Dopo aver dato le chiavi a Mr Fabrice, torna a rivolgermi la parola. 

<< Matilde, non credi che sia una buona idea accompagnare il nostro ospite in camera sua? Muovi un po' quel sederino, figliola mia! >> mi ordina severamente.

Non ci posso ancora credere che sarò io a portare Mr Fabrice nella sua camera. Io che sono sempre stata una sua grande ammiratrice. Lo amato da quando si è presentato la prima volta, in quel talent per cantanti. E' stato subito amore a prima vista. Sono talmente emozionata di avere Mr Fabrice nel hotel di famiglia, che per poco mi dimentico di prendere la sua valigia trolley. 

<< Non prende la mia valigia, signora? Non sono mica un barbone della strada! >> mi dice sorridendo.

<< Sono un po' nervosa >>, rispondo io.

<< Certo che siete strani in questo hotel >>, mi dice scherzando.

Mentre raggiungiamo la camera numero ventiquattro, rifletto se per un momento è meglio prenderlo a schiaffi o procurargli dei lividi alle ginocchia. Inizia a starmi un po' antipatico.  Sarà solo una mia sensazione passeggera; non è mai stato capace a fare l'antipatico e penso che non sarà mai capace. Riguardo a una cosa ha ragione: io e mio padre siamo molto strani. Io sono svogliata e mio padre passerebbe tutta la sua vita in questo albergo. Mia madre almeno, si dimostra con la testa al suo posto. 

Mr Fabrice apre la porta della stanza. Poco dopo, lo guardo mentre si mette ad osservare l'interno della sua stanza poi, si sdraia tranquillamente sul suo letto e mi rivolge la parola. 

<< Non è il massimo della modernità questa stanza, ma può andar bene. Come ti chiami? >> mi domanda sorridente.

<< Matilde >>, rispondo.

<< Ah bene! Tata Matilde potrebbe dire al direttore se non c'è problema, se verso sera arriverà anche la mia ragazza? >> continua lui.

<< Mr Bean alias Mr Fabrice non ci arrvi a pensare che se mi chiami di nuovo Tata Matilde, ti sbatto fuori da questo hotel? >> ribattto io.

<< Che scorbutica >>,  continua, come se trovasse divertente provocarmi.

<< Che insolente >> , rispondo.

<< Bambina! >> esclama lui.

Uscendo dalla stanza, gli chiudo la porta in faccia; adesso mi toccava andare di nuovo da mio padre per comunicargli ciò che mi aveva detto Mr Fabrice. Dopo, sarei dovuta tornare di nuovo da lui, per riferigli la risposta di mio padre. Uffa! Che vita frenetica. La mia performance da donna delle pulizie era appena iniziata e come inizio, non prometteva niente di male. 

Visto che non avevo alcuna intenzione di tornare dal mio futuro marito, dissi a mio padre che Mr Fabrice aveva bisogno di parlargli. Per fortuna, io stavo nella camera numero otto e quindi, avrei dovuto solo un piano a piedi.


 

Fabrizio 
 
Sono arrivato da poche ore in questo hotel e ho già fatto conoscenza del direttore e di una ragazza un po' scorbutica di nome Matilde. Questo si che è stato un incontro emozionante. Matilde. Con tutti i nomi che si possono dare alla propria figlia perché proprio Matilde? E' un nome che a me suona di vecchia. Eppure, mi dispiace molto. La ragazza sembra carina, ma ha un brutto carattere e un nome orrendo. All'inizio ho pensato che fosse timide, ma l'apparenza inganna parecchio e io lo so da un sacco di tempo. A me poi, non me ne frega niente di lei, dato che ho già una pazza al mio fianco. Valeria ovvero, la ragazza che nessuno vorrebbe avere. Per carità di Dio! Sarà anche una modella stra figa, ma ha un pessimo carattere. Quelle con caretteri orribili le trovo tutte io! Pensate che sfiga. 

All'inizio pensavo che fosse simpatica, ma quanto mi sono sbagliato! Tornassi indietro, non ci penserei due volte a lasciarla al primo angolo della strada, manco fosse una escort che non ha soddisfatto un cliente. Io però, a differenza di altri sono tirchio perché non la lascerei al primo angolo della strada, ma non gli darei neanche un centesimo di euro. Quelle come lei non ne meritano neanche mezzo. Per me, Valeria è una semplice ragazza passatempo. 

Nella mia vita voglio una ragazza con dei sani princìpi sulla testa. Voglio che con lei mi posso sfogare tutte le volte che qualcosa va male e lei saprebbe cosa consigliarmi per rimettere tutto a posto. Al mio fianco, non voglio una di quelle ragazze che mi prendono di nascosto il cellulare per leggere i messaggi che mando o ricevo. Non le sopporto proprio! Neanche quelle che iniziano ad essere gelose se manchi solo cinque minuti.

La verità è che non mi trovo in questo posto solo per farci una vacanza di pausa dalla musica. Sono qui per un dilemma, che mi perseguita dalla mia infanzia. Ho una foto dove mi trovo in compagnia di una bambina, in una spiaggia. La spiaggia in questione è quella di questo hotel. Ho pensato che passando l'estate qui, quella bambina che adesso deve avere la mia età possa saltar fuori per puro caso. Se la trovo la frequenterò per un po' e poi vedrò se è quella che aspettavo o se è un'altra come tante altre che ho conosciuto. Alcune delle mie canzoni le ho scritte pensando a questa sconosciuta. E' così carina nella foto, che vorrei tanto averla già trovata. Penso che adesso sarà una bella ragazza dal carattere dolce e simpatico. 

Trovandola, riuscirò a liberarmi per sempre di Valeria. Non ci penserò due volte a lasciarla. Sarà una cosa diretta; ho sempre pensato che mi stesse dietro per via del mio portafoglio. Non credo nemeno che mi ama. Certo che una normale, avrei potuto anche trovarmela. 


Adesso mi riposo un pochino. Presto dovrò alzarmi nuovamente dal letto perché dovrò andare a cenare e qualcosa, mi dice che non sarò da solo. 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 2A: Matilde ***


Capitolo 2A


Matilde



Sono seduta ad un tavolo. I miei occhi osservano con una certa gelosia la Signorina Merdiguez che non si stacca un secondo da Mr Fabrice. Purtroppo, quella racchia è già arrivata; ma lo sarà ancora per poco, perché ci pensa una certa Matilde, a rovinarla. Non c'è niente da fare! Non lo molla neanche per fargli prendere da mangiare in santa pace. Poveretto, non lo invidio neanche un po'! Non solo: si accontenta di mangiare quello che mangia lui cioè di tutto. 

Per la sfiga, ci sono modelle che mangiano di tutto e non ingrassano mai. Miss Merdiguez è una di quelle! Io mangio un craker e sembra che ho divorato sette Mc Donald's interi (struttura inclusa). 

Sono seduta sola soletta nel mio tavolo triste vestito solo con una ridicola tovaglia rossa e dei tovaglioli bianchi. Quando ad un certo punto, Mr Fabrice si accorge che io sono da sola. 

<< Cosa fai, tutta sola in questo tavolo triste? Perché non ceni con me e la mia ragazza? >> mi domanda Mr Fabrice, che ha sempre Miss Merdiguez attaccata al braccio.

<< No, non se ne parla neanche amore mio! >> commenta Miss Merdiguez.

<< Perchè? >> chiede Mr Fabrice.

<< Non mi piace per niente questa qui! >> commenta lei, guardandomi come se avesse fatto qualcosa che mi ha offesa.

<< Non me ne frega niente decido io! Ti va? >> mi dice.

<< Beh... va bene! >> rispondo.

Povera Miss Merdiguez! Dovrà sopportare la mia faccia anche a cena. Lei è vestita con un semplice top di colore rosso che le lascia lombelico scoperto e una gonna di golore bianco. Le sue scarpe sono con il tacco alto anche se secondo me non ne avrebbe bisogno è alta come me. Noto che questa sera si è piastrata i suoi capelli castani e tra i capelli, indossa una pinzetta nera,  a forma di cuore. Sembra che non abbia neanche gli occhi talmente sono castani come i suoi capelli. Come sempre, ha la faccia piene di trucco e alle labbra ha messo un rossetto rosso acceso.

Il capolavoro però è sempre Mr Fabrice. Indossa un abito elegante simile al classico vestito da sposo nero. Non si sarà mica sposato oggi, mentre io riposavo beatamente sul mio letto? No, non credo, ma se è vero ciò che penso, lo ammazzo. 

Io invece, mi sono vestita come se fossi uscita da un esercito militare. Indosso una maglia mimetica, pantaloni mimetici, sandali mimetici e un cardigan nero leggerissimo. Lo messo solo per snellire un po' la mia ciccia evidente, se no non c'entra proprio niente. Avrei dovuto mettermi il cardigan mimetico, ma purtroppo, non ce l'ho mai avuto. Dato che ho un fisico pietoso, direi che vestirsi mimetica è la cosa geniale da fare però tutto sommeto, trovo che questo stile si abbini ai miei capelli mossi color biondo naturale. Questa sera però, anche io ho passato la piastra. 

Sono talmente nervosa a sapere che sono seduta a tavola con il mio idolo, che inizio a concentrarmi più sul prosciutto cotto nel mio piatto che alla sua presenza. Tutto sotto gli occhi di Miss Merdiguez che mi osserva come se davanti a lei ci fosse King Kong.

<< Non ci siamo proprio! Con il fisico che ti ritrovi non potresti neanche mangiarlo quel prosciutto cotto. Ti dovresti accontentare di una sana e genuina insalatina verde e scondita >>, commenta Miss Merdiguez, lasciando anche sbalordito il suo fidanzato che la guarda come per dire "ma cosa dici?".

<< Almeno io non ho due palle da bowling al posto delle tette >>, le rispondo, ma lei purtroppo, scaglia un insulto più offensivo.

<< Perchè? Da quando hai delle tette, grassona? >> mi dice lei, offendendomi.

<< Oh! Si parla in questo modo? >> dice Mr Fabrice, guardando di brutto Miss Merdiguez.

<< Amore, non la voglio a cena con noi >>, risponde lei, manco fosse la vittima.

Continuo a non alzare le chiappe dalla sedia. Voglio continuare a sfotterla. Non mi alzerei da questa sedia neanche se iniziasse a minacciarmi di avvelenarmi l'acqua che ho nel bicchiere. Non lascerei questa sedia neanche per seicento mila euro. E' il suo ragazzo che voglio, non seicento mila euro. 

Ci sono rimasta male quando mi ha chiamata "grassona", ma per non mostrarmi debole tento di tenere le lacrime dentro di me. Non ci riesco e scoppio a piangere. Mr Fabrice si gira verso la sua ragazza arrabbiato.

<< CHE COSA TI SUCCEDE STASERA? >> grida Mr Fabrice.

<< VOGLIO CENARE SOLO CON TE, SENZA QUELLA PALLA DI LARDO! >> grida lei.

<< NON MI PARE IL CASO DI COMPORTARTI MALE >>, commenta lui.

<< MA LEI FA SCHIFO! >> continua Miss Merdiguez.

<< SAI CHE TI DICO? STASERA TU CENERAI DA SOLA. IO NON CENO CON LE PERSONE MALEDUCATE! >>, Mr Fabrice termina la discussione con la sua ragazza. 

Miss Merdiguez pur di non mangiare da sola, prende la sua borsetta nera poi, si avvia verso l'uscita della sala da pranzo. Che bello! Finalmente si è tolta dalle scatole, ma io sono ancora offesa e sono sempre in lacrime. Mr Fabrice dopo che la sua ragazza è andata via mi prende affettuosamente la mano e l'accarezza come se mi stesse dicendo "Tranquilla, ci sono io con te!".

<< Perdona l'atteggiamento della mia ragazza. A volte, lei può sembrare impulsiva >>, mi spiega, sempre tenendo la mia mano.
<< Impulsiva è una cosa molto diversa di offensva! >> rispondo io, che lacrimo ancora ma molto meno di prima. 
<< Senti dopo ci parliamo ancora. Ci vediamo in sala tv! >> mi dice. 

   


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 2B: Fabrizio ***


Capitolo 2B

Fabrizio 

 


Ho appena assistito a uno scontro fra la mia ragazza e Matilde che poteva finire con lo scoppio di una terza guerra mondiale. Per fortuna, sono riuscito ad evitare che accadesse sul serio. Finalmente, posso passare un po' di tempo con Matilde o almeno credo. Lo appena invitata alla sala tv, per parlarle e per chiederle ancora scusa, per l'atteggiamento della mia ragazza.

Volevo passare un attimo dalla mia camera per darmi una pettinata ai capelli, ma ho sentito la voce di Valeria che litigava con qualcuno al cellulare. Non sta passando una serata tranquilla, a quanto pare! Per questo, sono contento di averla fuori dalle scatole per un po' di tempo. Stasera non ho neanche voglia di dormire in camera mia, vicino a lei. 

Come vorrei che ci fosse la ragazza della foto, vicino a me. Non so se è ancora viva o se vive ancora in Italia. Magari, la sua famiglia è andata in crisi; magari, sono andati a vivere in Germania o comunque, fuori dall'Italia. Stasera però, non ho voglia di pensare a quella sconosciuta. Voglio godermi la compagnia di Matilde. Voglio vivere il momento, come se fosse il mio ultimo momento di vita. Certo, non facendo diventare la cosa un funerale. Questo mai. 

Arrivo in sala tv e vedo che Matilde è già seduta sul divano comodo e mi accorgo che è abbastanza impaziente perchè mi sta aspettando. 

"Muoviti cretino!", mi dice il cervello e quindi, vado subito da lei

<< Ti chiedo scusa per il ritardo. Mi stavi aspettando? >> chiedo un po' imbarazzato. 

<< No, stavo solo fissando il pavimento >>, mi risponde lei scherzando.

<< Ti chiedo scusa. Dovevo passare in camera a pettinarmi, ma poi ho sentito che c'erà Valeria che litigava al cellullare con qualcuno. Probabilmente con suo padre >>, mi metto a spiegarle. 

<< Perchè mi hai invitata qui? >> mi domanda lei sorridendo. 

<< Volevo mandarti le scuse da parte della mia ragazza >>, rispondo.

Sono seduto vicino a lei e sento una parte in particolare del mio corpo, che sta impazzendo per lei. Il mio pene comincia a dare i numeri e sta diventando sempre più duro. Non posso farmela, non adesso. Non sarebbe sensato se me la facessi, dopo averla vista solo un giorno della mia vita. Sembrerei un maniaco. 

Mi sento talmente imbarazzato, che finisco per mettermi le mani davanti alla zona delicata, con tanto di Matilde che mi guarda stranamente.

<< Che ti succede? Mi sembri... teso! >> mi dice.

<< No, stai tranquilla. Va tutto bene! >> commento.

Non ce la faccio e allora, la bacio sulla bocca. Poco dopo, non capisco più niente. Lei sembra quasi sconvolta e imbarazzata. Non quanto me. Lo baciata davvero? Ancora non ci posso credere. 

<< Fallo di nuovo. Ti prego! >> mi dice lei. 

<< No, questa volta, voglio che sia tu a baciarmi >>, rispondo io. 

La serata andò avanti a baci tra noi due. Verso mezzanotte, accompagno Matilde in camera sua. Non voglio lasciarla! Non voglio tornare da Valeria, che mi starà sicuramente aspettando da tempo. Questa serata, sembra che sia passata velocemente. Domani, voglio stare ancora in sua compagnia, ma vuol dire che dovrò di nuovo, lasciare sola Valeria. Penso di essermi innamorato di Matilde.

<< Vuoi fermarti ancora dieci minuti? >> mi invita Matilde gentilmente.

" Dille di sì! " mi dicono gli ormoni. 

<< No, forse è meglio se torno in  camera mia. Valeria mi starà aspettando da un secolo >>, commento sorridendo. 

<< Peccato. Mi hai fatto passare una serata magnifica >>, mi dice. 

<< Il merito è solo tuo che sei ballissima. Senti, domani possiamo fare un giro fuori da questo albergo, se vuoi? >> chiedo, invitandola con gentilezza.

<< Va bene, a domani allora. Buonanotte amore! >> mi dice lei. 

 
*******************
 

Sono tornato in camera mia. Valeria è già sdraiata sul letto e mi stava aspettando a quanto pare. 

<< Ti sei divertita stasera? >> le domando, sapendo già la risposta.

<< No, lo stesso non posso dire di te. Hai passato la serata insieme a quella "Matilde" >>, mi dice Valeria con un'aria arrabbiata.

<< Senti, domani cosa ne pensi di andare dal parrucchiere? >> le chiedo.

<< Basta che paghi tu >>, mi dice lei. 

<< Certo che pago io, ormai sono il tuo bancomat >>, dico rassegnato.

<< Va bene.

Domani mattina chiamerò Valeria con il telefono del hotel. Le dico che domani accompagnerò Valeria dal parrucchiere e che tornerò a prenderla una volta che avrò lasciato Valeria. Che testolina malvagia! Non sapevo di essere così diabolico. 

 

   
 

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