Charmed: the consecrated

di X_debs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono Alyson ***
Capitolo 2: *** Titani ***
Capitolo 3: *** Siete dee ***



Capitolo 1
*** Sono Alyson ***


Prima che me ne rendessi conto stavo correndo.
Non mangiavo da ormai due giorni e ogni passo che facevo era come infliggere un colpo di daga o di balestra ai miei organi interni.
Avrei solo voluto lasciarmi andare, consegnarmi, porre fine a tutte le mie sofferenze, anche se questo avesse voluto dire morire... 
Ma non potevo. L'avevo promesso. Lo dovevo a loro.
Al loro sacrificio.
Sbucai in una stradina affollata e mi sistemai meglio il cappuccio sulla testa, guardandomi costanemente alle spalle.
Da un po' non sapevo cosa volesse dire avere una casa, un posto sicuro dove stare. 
Un rifugio.
Mi spostavo da un paese all'altro da mesi: ero stata ormai in decine e decine di città, senza mai rendermi conto davvero dove fossi. 
Dovevo solo scappare. E pregare, per quanto potesse servire.
Ero a San Francisco adesso, probabilemente nei pressi del Golden Gate Bridge, ma non ne ero del tutto sicura. Non ero del tutto sicura neanche di che giorno fosse. 
Mi infilai in una galleria abbandonata, superando macerie e fili elettrici che continuavano a scoppiare e rischiare di farmi cadere intere mura addosso.
Stavo lasciando troppe tracce, li percepivo dietro di me come la mano della Morte che tenta di afferrarti.
Sbucai nuovamente in una stradina isolata e iniziai a correre, sperando di seminarli.
Ma non fu così: apparve davanti a me in una scintilla, vestito completamente di nero, e dopo di lui ne apparvero altri tre.
Erano i Sereg, demoni del sangue. Mi avevano trovata.
Sentii freddo alla punta delle dita.
"Finalmente, Marchiata".
Erano voci striscianti e metalliche, che ti penetravano dentro e ti lasciavano il loro segno nel sangue.
Deglutii toccandomi i polpastrelli e sentendo l'elettricità scorrermi tra le mani.
"Sei stata davvero un problema".
Oh, poverini, ero stata anche un impiccio. Poveri demoni infernali!
Si tolsero i cappucci: la loro testa era calva, liscia e bianca, con due cavità buie dove un tempo c'erano gli occhi. O almeno speravo fossero occhi.
Al posto delle labbra avevano una serie di linee scure, come se fossero stati applicati una serie di punti di sutura.
Sentii un grido bloccarsi all'altezza della gola. Non mi avrebbero sentita urlare. 
Non gli avrei concesso anche questo.
- Andate all'Inferno- ruggii, provando a sembrare minacciosa. 
Chi volevo prendere in giro: sembravo un gattino spennacchiato!
Li sentii ridere, poi uno di loro fece un passo verso di me.
Solo che io ero più veloce.
Con un movimento fulmineo lo colpii al petto con una mano aperta, scatenandogli contro una scarica elettrica, un colpo che se fosse ancora stato umano l'avrebbe ucciso.
Ma non lo era.
Rimbalzò per aria, urlando, e precipitando a un metro di distanza.
Li avevo proprio fatti infuriare.
Provai a scappare dalla strada che mi era stata sbarrata, ma uno di loro mi afferrò per la caviglia e mi scaraventò al suolo, facendomi sbattere la testa.
Deglutii, sentendo il sapore del mio stesso sangue.
Allora così l'Angelo del Destino aveva scritto che dovesse finire: in un vicolo sudicio e buio per opera di dei tirapiedi di chissà quale Demone.
Chiusi gli occhi e per un attimo dimenticai i Demoni, la Morte e il dolore, per rifugiarmi nei ricordi del passato: mia mamma che impastava i biscotti di domenica mattina, riempendoli di gocce di cioccolato, proprio come piacevano a me; mio padre che tentava di insegnarmi a giocare a basket, per quanto i risultati fossero scarsi, perchè "tutti devono amare uno sport così perfetto". 
Vivevamo in una piccola cittadina di Boston, in una villetta con un laghetto e una paperella. Le avevo persino dato un nome.
Aspettavo il colpo finale ormai: forse, dopotutto, non sarebbe stato così terribile come pensavo. Forse avrei sofferto di meno, persino.
O magari semplicemente avrei lasciato questo mondo di sofferenza. Non mi sembrava più tanto orribile.
Mi sforzai di ricordai i momenti in cui mamma si dedicava ad insegnarmi incantesimi e a come preparare pozioni potenti, proprio come sua madre aveva fatto con lei, mentre papà tentava di aiutarmi a controllare i miei poteri. Entrambi i miei lati.
Ogni momento era divertente.
Li sentivo strisciare verso di me e il gelo della morte mi fu dentro in un attimo.
Mi lasciai andare, abbandonando ogni vincolo che avevo con la mia vita.
Basta essere una strega, basta magia. Volevo solo andare lontano.
"Sei speciale" mi avevano detto. "Sei l'essere più speciale che esista. Un'eccezione".
Non pensavo intendessero in questo senso.
Avrei dato qualunque cosa per non esserlo.
Poi sentii il gelo strisciare via dal mio corpo e uno strano calore mi invase: confortevole, delicato, protettivo... un calore che quasi suonava al ritmo del mio cuore.
Avrei riconosciuto quel calore ovunque: un Angelo bianco.
E fu in quell'istante che qualcosa scattò dentro di me: io volevo lottare. 
Afferrai le corde invisibili che ci legano alla vita, tenendomi ben stretta, e aprii gli occhi.
Ero viva. 
Chino su di me c'era un uomo che mi osservava con aria assai cauta: aveva gli occhi color topazio, i capelli color nocciola e un'espressione talmente confortevole che per un attimo riuscii a rilassarmi. - Sta bene- disse, poi mi sorrise - Stai bene- ripeté, stavolta rivolto a me.
Mi tirai su lentamente e mi guardai intorno, sospirando di sollievo non appena notai che i demoni erano spariti. Ero salva.
Almeno per il momento.
In un attimo tre ragazze mi furono affianco, guardandomi con un misto di sollievo e preoccupazione: erano tutte bellissime, ognuna con una propria peculiarità, ma non era quello che mi colpì. Era la loro energia positiva, come se ci fosse qualcosa in loro che sfiorava la mia. Erano potenti.
Mi sfregolai le mani, pronta ad attaccare nel caso mi avessero attaccato.
Eppure non sembravano cattive.
- Ciao- una delle ragazze mi sorrise, chinandosi accanto a me - Sono Piper. Sei al sicuro adesso-. 
Probabilmente era la più grande delle tre: aveva occhi profondi color nocciola e lunghi capelli color castagna, che le ricadevano sulle spalle come una cascata di cioccolato. Sentii lo stomaco torcersi al solo pensiero del cibo. Indossava un jeans a zampa di elefante e un top bordeux, piuttosto accollato.
Non risposi e mi ritrassi quando provò a toccarmi le mani. Guardò l'uomo, come se fosse alla ricerca di aiuto.
- Non ti faremo del male- la ragazza che indossava un top color malva e un jeans nero a sigaretta aveva un tono rilassante - Non permetteremo che ti facciano del male-. Aveva i capelli castani lunghi e gli occhi dello stesso colore della prima. Che fossero sorelle? 
Dovevo fidarmi? Fuggivo da troppo tempo ormai per potermi fidare di qualcuno. 
Eppure mi avevano salvato, questo doveva pur significare qualcosa. Doveva essere così.
- Come ti chiami?- l'ultima delle tre mi sorrise, speranzosa: aveva i capelli castano dorato esibiti in un taglio scalato che le scendevano fino alle spalle, occhi castani e profondi come le altre due ed era pienamente consapevole della sua bellezza, che metteva in evidenza con una maglietta nera con scollo a V.
- Chi siete voi?-
- Siamo come te- Piper, o almeno così ricordavo avesse detto, sembrava parlare con una bomba pronta ad esplodere - Siamo streghe-.
Scossi la testa - Non è così semplice-. Non ero solo quello. 
- Lo sappiamo- la rossa si guardò intorno, in allerta - Ti proteggeremo noi, ma dobbiamo andarcene-
-Andare dove?!- mi resi conto di aver alzato la voce e Piper scoccò un'occhiataccia all'altra. - Complimenti per il tatto, Paige-
- Ma è vero! Li abbiamo solo fermati, torneranno tra poco-
Aveva ragione. Mi tirai su velocemente, provocandomi un capogiro. Ero davvero debole - Io-mi schiarii la voce - Devo andare-.
- Non puoi andare via. Ti stanno ancora cercando-
- Pensi che non lo sappia?- sbottai, acida - E' proprio per questo che devo andarmene. Non posso restare qui- mi passai una mano tra i miei capelli biondi ormai completamente annodati e sporchi. - Ad ogni modo, grazie-
- E dove andrai?- Piper aveva un tono dolce, quasi materno. Sarebbe stata un'ottima mamma.
- Non lo so- confessai a mezza voce.
- Non ti piacerebbe smettere di scappare?- Paige sorrise - Noi possiamo darti una mano. Possiamo darti un rifugio-. 
"Un rifugio" questa parola risuonò nella mia mente fino a fare male. Desideravo solo quello ormai. 
Trattenni le lacrime e probabilmente quella fu una risposta più che sufficiente.
L'ultima delle tre mi si avvicinò e mi cinse le spalle con un braccio carezzandomi il braccio - Sono Phoebe, piacere di conoscerti-
Sorrisi anche io e mi godetti quel breve e tanto bramato istante di sollievo. - Sono Alyson-.
 




Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Sono Deborah e questa è la prima fan fiction che pubblico, quindi non vi negherò che sono un po' emozionata... Inutile minimizzare, sono molto emozionata! ahahha
Streghe è uno dei miei telefilm preferiti in assoluto: quando penso a questa serie televisiva io ricordo tutta la mia infanzia. Ho comprato tutti i dvd e non facevo che vederli a ripetizione. Giuro che non sono pazza, ero solo innamorata ahaahahah
Porterò per sempre le sorelle Halliwell e le loro avventure in un pezzetto del mio cuore.
Ho sempre desiderato fare parte di quel mondo in modo più "partecipe", perciò scrivo questa FF, spinta dal desiderio di continuare, almeno per un po', quella parte della mia infanzia.Vi invito, se lo vorrete, a farmi sapere cosa pensate della storia: se l'idea non vi convince, se vi piace, se non vi piace... Ne sarei davvero felice.
Io amo scrivere e soltanto grazie alle vostre critiche potrò migliorare e capire se continuare o meno questa fan fiction.
D.
La storia prende atto a partire dall'ultimo episodio della quinta stagione, O mie dee, ovvero l'episodio in cui appare Chris per la prima volta e si svolgerà per tutto il corso delle sesta stagione. 
Alyson, da come avete avuto modo di capire, non è una semplice strega, ma il suo personaggio verrà approfondito in seguito, perciò cercherò di non spoilerare nulla. Divenuta protetta delle sorelle, decideranno di proteggerla e farla vivere in casa loro (un po' come succederà con Billie) e finalmente Alyson potrà vivere una vita tranquilla. Con una famiglia.
Ma poi arriva Chris e quella pace che ha lentamente conquistato andrà in pezzi.  
Spero che l'idea possa piacervi, aggiungendo oltre alle fantastiche avventure del trio, un altro amore impossibile che è paragonabile, in certi sensi, all'amore tra Piper e Leo <3 
Cos'altro posso dire? Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà accompagnarmi in questa avventura. 

P.s. scusatemi per la premessa che assomiglia molto al romanzo Guerra e Pace, prometto che la prossima volta sarò più concisa hahah 
Grazie mille a tutti!


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Capitolo 2
*** Titani ***


Sin dall'inizio dei tempi le forze della Natura furono considerate le più pericolose, capaci di annientare l'intero mondo conosciuto.
Gli uomini si erano illusi di poterle controllare costruendo dighe, costruendo imponenti edifici e momumenti. Sperando che questo potesse bastare.
Ma tutta la tecnologia non ha mai fermato tempeste di fuoco, uragani, terremoti e maremoti. Nessuna forza può essere fermata.
Nessuno può farlo, nessuno eccetto una.
Nessuno eccetto la Marchiata.



- Sei proprio il bimbo più bello del mondo!-. Ero seduta sul letto a gambe incrociate e giocavo con Wyatte a "cucù e teté". 
Ero contenta che fosse ancora così piccolo da accontentarsi di questi giochini banali.
Le sorelle erano al P3, cercando uomini che firmassero una petizione per sfilare ed essere comprati: Phoebe era stata infatti incaricata di organizzare questa serata di beneficenza per raccogliere fondi per i bambini. Più che altro, era stata lei a pregarli di fare qualunque cosa piuttosto che pensare che il suo fidanzato Jason era ad Hong Kong.
Io ero rimasta a casa a fare da baby sitter a Wyatte, sia perchè il mio ragazzo non sarebbe stato poi tanto contento di sapermi in giro alla ricerca di altri ragazzi, sia perchè ero sempre contenta di stare con Wyatte e di aiutare Piper e Leo.
Vivevo in casa con loro da un anno circa e ormai ero praticamente diventata un'altra figlia: dopo il loro salvataggio mi avevano portato da loro e mi avevano dato del cibo, avevo scoperto che Piper era una cuoca strabiliante, e un letto dove riposare. Da quel momento in poi non so esattamente come, loro erano diventate la mia famiglia. 
- Zia Alyson, se continui così diventerà il bambino più viziato del mondo- Leo entrò nella stanza, guardando suo figlio come se non esistessero altri che lui.
Lo sguardo più bello del mondo. 
Gli sorrisi e ritornai a guardare Wyatte, che mi osservava in attesa. - Ma no, resterà un segreto tra di noi, non è vero?-.
Wyatte rise e iniziò a mangiucchiarsi le manine.
- Come mai non sei uscita?-
Mi strinsi nelle spalle e strinsi Wyatte tra le braccia, che iniziò a giocherellare con i miei capelli. -Non mi andava-.
- Non fraintendermi, se non ci fossi tu probabilmente io e Piper andremmo fuori di testa, ma sono preoccupato per te. Dovresti uscire di più. Ultimamente la tua vita si riduce a casa e allenamento. Sarai esausta-
- Ma sono migliorata molto- sapevo che non era quello il punto, solo non sapevo cosa dirgli esattamente. Ero iscritta alla facoltà di giurisprudenza, per diventare avvocato, dove tra l'altro avevo incontrato il mio attuale ragazzo, ma il resto del tempo lo trascorrevo praticamente ad esercitarmi.
Non riuscivo a fermarmi: ogni volta che mi decidevo a rilassarmi e a dedicarmi un po' di tempo, l'immagine dei Sereg appariva nella mia testa, di come mi avessero costretta a fuggire e a lasciarmi quasi andare, perciò ricominciavo più forte di prima.
Avevo dedicato i primi mesi della mia nuova vita a cercare chi potesse essere il demone che li avesse mandati. Ma non avevo ancora scoperto nulla.
Ma lo avrei fatto. Per me e per loro. 
- Ti farebbe bene uscire un po', chiama Jasper. State ancora insieme, vero?-.
- Sì, stiamo ancora insieme. Ma neanche lui poteva stasera- mentii. In realtà mi aveva proposto di uscire con un gruppo di suoi amici, ma gli avevo dato buca dandola colpa alle sorelle. Sono una persona orribile? Probabilmente.
Uscivamo solo da un paio di mesi e non mi andava di affrettare le cose: era il primo ragazzo con cui fossi uscita in assoluto, se non si contano i caffè e le uscite fugaci, perciò preferivo andarci con i piedi di piombo.
E poi, non so... Vedendo ogni giorno l'amore di Piper e Leo, il loro modo di sfidare le leggi del possibile e del loro modo di guardarsi, che ti faceva sentire di troppo anche in una stanza superaffollata, mi faceva chiedere se avessi mai avuto un amore così.
- Va bene...- mi guardò con uno sguardo da tantolosochestaimentendo, però non aggiuse altro. E gliene fui davvero grata. - Raggiungo Piper allora, voi due comportatevi bene- guardò Wyatte e imitò la macchinetta dei popcorn, per cui Wyatte rideva ogni volta, poi mi carezzò la spalla e andò via, orbitando ed emettendo una miriade di scintille luminose.
Era come poesia.
Wyatte mi osservava, in attesa, e io ricominciai a giocare con lui, illuminandomi per a sua risata.






- Se siamo così brave a prenderci cura le una delle altre perchè non abbiamo mai comprato un condizionatore?- Phoebe spalancò la finestra facendosi aria con l'anta, mentre io e Piper eravamo sul divano a sorseggiare tè freddo.
Insomma, più che altro a pregare che potesse darci qualche sollievo da questo caldo afoso. Sentivo le fiamme persimo sotto i piedi.
- Perchè viviamo a San Francisco, città in cui di rado superiamo i 25 gradi- Piper si sventolò con delle bollette, guardandomi divertita.
- Oggi sono 32, perchè non lo compriamo?- chiesi sorridendo innocentemente. Non avrei resistito altri due giorni in questo modo.
- Beh, potremmo farlo se non ci fosse questa piccola spesetta straordinaria...-Piper porse una bolletta a Phoebe, guardandola con aria curiosa. 
- Si...- Phoebe guardò la bolletta con la mascella a terra -Ho fatto troppe telefonate a Hong Kong- confessò, più a lei stessa che a noi. 
Sospirò -Ti spiego, voglio davvero capire come vanno le cose con Jason, e per riuscirci sono costretta a chiamarlo molto spesso. Non mi tirerete quei bicchieri no?-
- No, certo che no. Anche io se dovessi scegliere tra l'amore vero e l'aria condizionata non avrei dubbi- 
- Chi sei tu che ne hai fatto di mia sorella?- Phoebe alzò un sopracciglio, sollevata e preoccupata al tempo stesso.
- Non posso essere di buon umore?-
- No, nemmeno Mary Poppins lo sarebbe con questo caldo-
Mi versai un'altra tazza do tè freddo - Nemmeno Buddha, se vogliamo proprio dirla tutta!-.
- Beh Wyatte dorme tutta la notte e Alyson ci da' una mano ogni giorno, i miei ormoni sono di nuovo normali e io e Leo...-.
- Siete di nuovo in sella...?- Phoebe sorrise raggiante.
- E così- Piper bevve un sorso di tè, soddisdatta.
- Evviva... Mi manca Jason-.
- E adesso, vado a vomitare- chiusi di botto il libro di diritto e mi finsi nauseata.
Scoppiarono a ridere - Non fare la santarellina, Alyson. Ormai tu e Jasper state insieme da un po'... Successo qualcosa?-
Scossi la testa - No e prevedo di non farlo succedere per un bel po'-
- Non ti piace abbastanza- Phoebe passò alla modalità "fatti dare un buon consiglio da me".
Mi strinsi nelle spalle - Non è questo, è solo che... Non so spiegarlo, è come se sapessi che c'è qualcosa che non va. Che non mi convince-
- E se fosse solo paura?- chiese premurosamente.
- No, non è paura. E' solo... presto- conclusi, dato che mi guardavano come se fossi una deficiente - Vedremo come va-. 
- Non c'è niente di normale in questo caldo!- Paige apparve in salotto, con una salopetta rosa, e un'espressione disperata. Fortunamente spostò l'attenzione dalla mia patetica storia.
- Buongiorno raggio di sole- la salutai.
- Passatemi la caffeina. Devo lavorare-.
- Devi cercare Madre Natura?- scherzò Piper. Forse il suo buon umore era davvero troppo. 
- Hai troppa energia!- bevve un sorso di caffè come se fosse stato ossigeno - E' tutta la settimana che faccio sogni infernali-.
- Pensi che questo caldo sia opera di demoni?-
- Perchè non provi a uscire piu spesso?- chiesi Phoebe osservando la sua salopetta rosa - Ti farebe bene-.
- Non sono ossessionata!- sbottò Paige. 
- Credo che sia qualcosa di magico?- chiesi, allarmata anche io. Ogni volta che si trattava di un demone, sentivo lo stomaco contorcersi.
- Sì, in assenza di di un termine adatto. Voglio controllare il Libro delle Ombre, giusto per assicurarmi che sia tutto okay-
- Posso darti una mano?- domandai, speranzosa.
- Alyson- mi rimproverò Piper, passando nella modalità "mamma apprensiva" - Ne abbiamo già parlato. Non hai ancora il pieno controllo dei tuoi poteri e finchè non passerai l'esame di pozioni allora non potrai affrontare nessun demone. Ci siamo intese?-
Sospirai - Potrei dare una mano, lo sapete anche voi-
- Tesoro- Phoebe si sedette accanto a me e mi spostò una ciocca di capelli dal viso - Sappiamo quanto sei forte, ma sei ancora agli inizi,non vogliamo ti succeda qualcosa. Ti vogliamo bene-
- Ve ne voglio anche io- sapevo che lo facevano per me, ma così mi sembrava di essere solo un altro peso. Una strega totalmente inutile.
- Anche a me all'inizio impedivano di fare magie, oggi capisco il perchè. Serve tanta pratica e tanto autocontrollo. Sei già migliorata molto, andrà bene. vedrai-.
Annuii e sorrisi, capendo che ogni protesta era inutile.
Paige mi sorrise, prese la tazza di caffè e se ne tornò in soffita.
- Dovremmo preoccuparci?- chiese Phoebe, guardando Paige.
- No- Piper posò tutte le scartoffie in una scatola e guardò la sorella salire le scale
- Ma dovrebbe smetterla di cercare guai- sospirò - con la fortuna che abbiamo li troveremo davvero-. 
Si alzò in piedi - Io vado a preparami, la festa del figlio di Darryl è tra poco. Alyson mi raccomando, cerca di rillarti e di uscire un po'-.
- Agli ordini, capo-.
Trascorsi il resto del pomeriggio da sola, a studiare. Una giornata totalmente inutile.
Sapevo che erano realmente preoccupate per me e che volevano solo che fossi davvero pronta, ma io dovevo fare qualcosa! Stare così, ferma, ad aspettare che qualcosa succedesse, era una specie di tortura!
Senza contare che sentivo costantemente una sensazione di pericolo strisciare dalla mia mente alla bocca dello stomaco, talmente forte da far accellelare il battito del mio cuore.
E con l'avvenire del caldo era aumentata: ogni sera era come se qualcuno, o qualcosa, volesse avvertirmi che qualcosa di terribile stesse per accadere. Che era viicina.
Ma probabilmente se l'avessi detto alle sorelle avrebbero detto che era solo immaginazione e che avrei dovuto rilassarmi. E se avessero ragione?
Me ne restai da sola finchè non sentii delle voci provenire dalla soffitta. Mi precipitai,quasi di corsa, e trovai Paige intenta a sfogliare il Libro delle Ombre, e Phoebe, avvolte in delle coperte blu.
- Beh...- le guardai titubante - lo so che ha rinfrescato, ma così mi sembra un po' troppo-.
- Sono questi?- Paige non sembrava neanche avermi sentito.
- Che fate?- chiesi curiosa.
- Mi scongelo- rispose Phoebe. Proprio non capivo.
- Questi?- Paige sfogliò delle pagine, con aria corrucciata.
- Questi chi?-
- No... Sembravano più... antichi-
- Ma chi? Volete spiegarmi?!- iniziavo a spazientirmi.
- Ehi, che ci fate a casa?- Piper entrò in soffitta e ci osservò confusa. In special modo me, la strega più inutile del mondo.
- Non lo so- confessai a mezza voce.
Leo orbitò all'istante. - E' sparito un angelo bianco-
- Che sia stato un angelo nero?- domandai, beccandomi un'occhiataccia da Piper.
- No il veleno di un angelo nero è molto lento e doloroso, questo è stato istantaneo. Gli anziani non sanno cosa possa essere-.
- E' tutto collegato! Ho interrogato i vegenti, ho letto le foglie di tè, il responso è sempre lo stesso. Sta per succedere qualcosa nel mondo soprannaturale. Tutto dipende dalla caverna di ghiaccio-.
- Quale caverna di ghiaccio?- chiesi di nuovo, completamente consapevole che nessuno mi avrebbe ascoltata.
- Il caldo, il terremoto... Tutto va oltre la scomparsa di un angelo bianco-.
- Forse dovrei rimandare la serata di beneficenza- Phoebe afferrò il telefonino dalla tasca dei jeans con aria preoccupata.
-Noi non dovremmo andare dal terapista- Leo aveva un'espressione a metà tra l'angosciato e il paziente.
- Aspettate! No, questo è quello che dobbiamo imparare dalla terapia- prese la mano di Leo e lo guardò negli occhi - quando sacrificare la nostra vita e quando non farlo-
- Ma è morto un angelo bianco!- disse Paige, incredula.
- Non lo sappiamo. Potremmo essersi tolto le ali e nascosto-
- E' possibile?- chiese Phoebe.
- Si, credo-. 
- Dobbiamo gestire la nostra vita. Le preoccupazioni e il panico compromettono solo la possibilità di essere felici. Preoccupiamoci del problema principale e ci difenderemo quando sarò il momento-.
Eppure bisognava fare qualcosa. Guardai Leo - Leo, puoi chiedere agli anziani di impedire agli angeli bianchi di orbitare?-.
- D'accordo-.
Tutte tornarono ai loro impegni, sperando per il meglio
E per l'enenesima volta mi sentii totalmente inutile, pienamente consapevole che qualcosa di veramente tremendo era estremamente vicino.





- Phoebe! Phoebe!- sentii Piage urlare e mi precipitai in soffitta.
- Che succede?- chiesi col fiatone per la corsa.
- Dov'è Phoebe?- non mi guardò nemmeno.
- Non c'è nessuno. Solo io-
- Ho bisogno di Phobe- disse categorica.
Sospirai - Lo so che non è lo stesso, okay? Ma io posso aiutarti! Sono abbastamza forte. Anzi! Sapete che potrei esserlo anche piu di voi!- sperai che questa nota di falsa presunzione potesse aiutarmi.
Mi osservò per qualche secondo, poi sospirò, sorridendo come se fosse fiera di me. 
- E va bene... Titani ti dice niente?- mi fece segno di avvicinarmi e fui felice come se fosse appena arrivato Natale. Mi dava una possibilità!
- I titani dell antica Grecia? Stai scherzando-
Secondo la mitologia furono le prime creature divine che comparvero subito dopo la creazione dell'universo, che vennero imprigionati nel Tartaro  per la loro tracotanza.
- No, per niente. Antichi dei che sono stati sepolti nel ghiaccio per secoli-
- Se anche fossero stati loro- guardai l'immagine sul Libro - Perchè si sarebbero liberati e perchè cercherebbero angeli bianchi?-. Mi resi conto che aveva bisogno di risposte, non di stupide domande.
- Forse uno di loro è ferito e ha bisogno di poteri curativi. So solo che gli anziani hanno vietato agli angeli biacnhi di muoversi perchè possono prenderli anche solo mentre...- guardò in cielo, per essere più esplicita.
No, no, no... Non potevo aver capito bene - Paige, non esiste. Puoi scordarerlo!-.
- Perchè no? Se ho ragione verranno dritti qui da noi- era entusiasta.
- Lo dici come se fosse una cosa bella!-
- Lo è!- si avvicinò al tavolo delle pozioni, prendendo un paio di fialette con un liquindo porpora - Ho preparato pozioni molto molto più potenti di quelle usate contro la Sorgente. Noi siamo pronte!-.
- Senti avvocato del diavolo, finchè non sapremo quanto sono potenti tu non farai niente-.
- Avvocato delle streghe: in giro ci sono divintà malvage che vanno eliminate prima che Wyatte torni a casa!-
- Non mi piace- scossi la testa, combattuta - mi stai obbligando a scegliere tra di voi?!-
- Perchè ne stai facendo un dramma?-
- Io ne sto facendo un dramma?!-. Lei voleva essere usata come esca e io ero la pazza?!
- Almeno tentiamo-
- Va bene!- tanto insistere mi sembrava solo una perdita di tempo - invitale pure! Fai venire gli dei che hanno causato il terremoto-
Mi porse una pozione e sorrise - Sta a vedere!-.
Orbitò: sparì per un secondo, poi riapparve. 
Non successe nulla. O almeno per un interminabile momento.
La stanza divenne improvvisamente fredda come il giacchio e, prima che avessimo solo il tempo di battere ciglio, una donna apparve davanti a noi in una tampesta di sabbia: aveva i capelli color avorio abbelliti con una corona d'alloro, una toga bianco latte che le arrivava alle ginocchia e un cinturino dorato all'altezza dei seni.
Paige le lanciò la sua pozione, ma questa le rimbalzò semplicemente addosso. La dea sorrise soddisfatta.
- Porca troia- mormorai. Gli occhi della dea divennero bianchi come il latte e guardò Paige come se fosse una torta al cioccolato. O almeno come la guarderei io.
Le lanciai anche io la pozione, che sortì lo stesso effetto della prima.
La dea sembrò infastidita come se una mosca le ronzasse nelle orecchie, e con un gesto secco della mano mi scaraventò sul tavolino ricoperto di pozioni, che si sfracellò al suolo facendomi sbattere la testa.
- Ma cosa...- ruggì, pronta a buttarmi su quella troia dagli occhi da psicoptatica, quando davanti a me si materializzarono delle scintille e poi un ragazzo con degli occhiali strani mi si parò avanti.
- Non guardarla negli occhi!- mi trasse a sè e mi cinse al petto, poi gettò ripetutamente delle pozioni sulla dea che sparì all'istante.
Alzai gli occhi sul suo viso e il ragazzo si tolse gli occhiali.
Per un attimo, un attimo eterno, tutto il resto mi parve lontano. Estremamente lontano. 
Aveva i capelli ricci color noce, che gli riacadevano morbidamente sulla nuca, gli occhi brillavano come se fossero immersi in topazio liquefatto, i suoi lineamenti erano delicati e le erano labbra piene e rosee. Il suo corpo premeva conto il mio e avvertivo i muscoi tesi, come se fosse stato pronto a scattare in ogni attimo.
I suoi occhi erano impiantati nei miei, come se potessero vedere in un attimo oltre tutto il resto. Come se fossimo due magneti che si attraessero.
Mi guardava in modo talmente intenso che per un attimo mi sentii in imbarazzo: era come se fossi uno strano arcobaleno che le persone non si stancano mai di osservare.
Deglutii e mi imposi di respirare, ma soprattutto ragionare. Ma chi diavolo era questo sconosciuo?
Come se mi avesse letta nel pensiero, si ridestò e mi porse la mano, dandomi una mano ad alzarmi. - Stai bene?-.
Non gli risposi, mi voltai ricordandomi di Paige e portai le mani alla bocca per non urlare. - Oh no-.
Paige era una statuta.




Ciao a tutti!
Eccoci a un nuovo capitolo e devo ammettere che sono molto emozionata: ringrazio tutti coloro che si sono fermati, anche solo un attimo, a leggere l'inizio della mia storia. Mi farebbe molto piacere leggere qualche vostra recensione, anche solo per dirmi di smettere e che fa schifo ahahha
Comunque sia questa è l'inizio della nostra storia, tratto, come avrete capito, da"O mie dee". 
Volevo continuare l'intero episodio su questo capitolo, ma alla fine ho deciso di interromperlo nel momento esatto in cui Chris fa la sua prima apparizione e vedere che cosa ne pensate.
Spero davvero che possa piacervi e per quanto riguarda Alyson, che sembra ancora molto ignota, anche fisicamente, impariate a conoscerla lentamente. A mio parere è un personaggio che ha molto da offrire.
Ringrazio ancora tutti!

D.

 

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Capitolo 3
*** Siete dee ***


Mi avvicinai a lei tremante e la toccai delicatamente. Era di pietra! E non per dire che era forte. Era di pietra proprio letteralmente.
- Non preoccuparti- il ragazzo mi si avvicinò cautamente, sorridendo.
Che diavolo aveva da sorridere, eh?!
Gli scoccai un'occhiataccia: che razza di idiota.
- Insomma si, non sta proprio bene. Questo è ovvio- prese una pausa, guardandomi dritta negli occhi, come se cercasse qualcosa. - Ma non è morta-.
Deglutii e lo guardai torva. - Ne sei sicuro?- 
- Non è un fenomeno raro: musei, statue, gallerie... Sono piene di statue che non sono statue. Sono persone trasformate in pietra- mi sorrise come se mi avesse appena detto che domani si sarebbe prospettato bel tempo. 
Repressi l'istinto di dargli un bel pugno nell'occhio. 
- Quindi secondo te che dovrei fare? Scritturarla per qualche film di statue viventi?!-.
Chinò la testa di lato, come per studiarmi: non potei fare a meno di notare che era alto e snello, ma allo stesso tempo atletico, una di quelle persone che ti impressiona anche se non è tua intenzione.
Per cui un semplice sguardo suscita interesse.
Mi imposi di guardarlo solo negli occhi. Come se la situazione potesse in qualche modo migliorare. 
- Tu chi sei?- sussurrai, senza dargli il tempo di rispondere alla mia domanda sarcastica.
- Chris Perry e io...- fece una pausa, sospirando - Vengo dal futuro-.
Alzai un sopracciglio - Dal futuro?-
- Esatto- sembrava confuso dalla mia domanda.
- Oh no...!- Piper entrò nela stanza, interrompendoci, e si guardò intorno, sconvolta- Oh povera me, ditemi che questa è solo una copia molo fedele di Paige...-.
- No, è Paige- ammisi, non guardandola negli occhi. 
- Un titano l'ha trasformata in pietra- Chris mi si parò davanti, come se volesse difendermi. Ma probabilmente era solo una mia fantasia. 
- Un che?- poi si rese conto che la domanda fondamentale era un'altra - E tu chi sei?-
- E' Chris- risposi per lui, non nascondendo una nota sarcastica, poi lo guardai incerta - Viene dal futuro!-.
Chris non staccava gli occhi dai miei -Sì, ma solo venti anni piu avanti-
- Ah... ah- Piper non sapeva se scappare o farlo esplodere - Amico o nemico?- mi chiese.
- Non lo so ancora- dissi sincera e mi avvicinai a lei, come se tenerlo lontano fosse più facile.
- Come sarebbe? Ho salvato Paige o no?-
- Tu questo lo chiami salvarla?!- domandai, scettica.
- Ehi!- sembrava offeso - Sono io che ho messo in gioco la mia vita! Ho lasciato quello che stavo facendo per orbitare qui e salvarla...-
- Aspetta, come? Tu orbiti?- scoppiò a ridere come se le avesse detto che era una fatina - Sei un angelo bianco?-.
Non parve dar peso alla reazione, esagerata in effetti, di Piper - Sentite, i libri di storia del mio paese non dicono che Paige è stata trasformata in pietra. Ma che è morta-.
Ammutolimmo: aveva tutta la nostra attenzione, ora.
- Con la sua morte è svanito il potere del trio e i Titani hanno potuto creare un mondo che voi non gradireste- guardò entrambe, assicurandosi che fosse seguito. - Fidatevi, sono qui per cambiare la storia!- lo disse con un tono che implicava qualcosa di più da quello che stava realmente affermando. - Sono qui per aiutarvi a salvare il futuro- mi sorrise e per un attimo mi limitai a fissarlo.
Potevamo fidarci? C'era qualcosa in lui, non so se per il modo in cui mi guardava o semplicemente per le sue parole, che mi portava a crederlo.
- Chi ti ha mandato?- chiese Piper, ancora scettica.
Scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli - Non posso dirvelo-.
- Perchè no?- stavolta fui io a domandarglielo in tono astioso. Se era davvero chi diceva di essere, non avrebbe dovuto forse dirci tutta la verità?
- Perchè ogni cosa che vi rivelo può far prendere al futuro una piega che non vogliamo-.
- Chi è che non lo vuole?-
- Posso solo dirvi che se non fossi arrivato in quel esatto istante, Paige sarebbe stato il terzo angelo bianco scomparso-.
Come? - Aspetta, il terzo? Credevo ne fosse sparito solo uno-
Mi scrutò attentamente - Non è così-.
Lo fissai anche io, con aria di sfida: sapevo che c'era qualcosa che non stava dicendo chiaramente, eppure non riuscivo a smettere di ascoltarlo.
- Leo!- Piper urlò e io distolsi lo sguardo. Non ero totalmente lucida quando lo guardavo negli occhi.
Leo orbitò immediatamente, guardando Piper con l'aria da cane bastonato - Tesoro, mi dispiace. Io non volevo perdere la terapia...-
Fissai Chris, che stava osservando Leo: nei suoi occhi stavolta lessi qualcosa di strano... Astio? Rammarico? Non seppi riconoscerlo.
- Lascia stare- Piper gli fece segno di smettere con la mano - Abbiamo problemi più seri-.
Leo guardò nella direzione di Paige e di Chris - Che succede?-.
- Lascia stare anche questo. Quanti angeli sono scomparsi?-
- Ehm... due. Per questo mi hanno chiamato-.
- Mi credete ora?-
- Lui chi è?- chiese Leo, ma nessuno ebbe il tempo di rispondergli che un rumore sordo proveniente dal piano inferiore catturò la nostra attenzione.
Chris mi sorrise in modo complice, un sorriso che, mi imposi di non ammetterlo nemmeno a me stessa, mi fece torcere la bocca dello stomaco, e mi fece segno di andare a vedere.
Mi precipitai di sotto, prima che chiunque potesse aggiungere altro.
- Alyson!- Piper e Leo mi seguirono all'istante, seguiti dal nuovo ospite.
La regina delle fate mi volò vicino il volto, con i suoi capelli dorati e le ali scintillanti, mostrandomi il gruppo di creature magiche che buttava giù vasi nel nostro atrio. - Ehm...- mi schiarii la voce e immediatamente si arrestarono tutti, guardandoci. 
- Vi ripagheremo tutto- annunciò uno dei sette nani - Sempre che riusciate a salvare il mondo dalla sua fine-.
Piper alzò gli occhi al cielo, come per dire "Non di nuovo", io invece mi voltai verso Chris, che continuava a guardarmi con una strana luce negli occhi, come se fosse importante notare anche ogni mia minima reazione.
Perchè lo faceva? Che cosa voleva scoprire? Ma soprattutto perchè per me era così importante.
Sospirai e annuii: malgrado tutto, sebbene fosse una scelta totalmente azzardata e sbagliata, aveva la mia attenzione.




- Coraggio, muovetevi!- Piper e Leo conducevano il mondo magico nel nostro salone come se fossero due vigili che dirigono il traffico - Muoversi!-.
- Guarda che non siamo giocattoli!- protestò un leprecauno - Non puoi trattarci così!-.
- Siete solo degli scocciatori!- Piper sembrava voleruccidere ognuno di loro.Mi tenni a debita distanza per evitare di essere reclusa in stanza.
Avevamo chiamato Phoebe, che era accorsa immediatamente, e dopo averle spiegato l'intera storia, adesso ci aiutava a oscurare le finestre per evitare che i vicini notassero che nella nostra casa aveva appena preso luogo un libro fantasy.
- Ma che cosa sta succedendo?- sbottò Piper dopo aver quasi ucciso la regina delle fate incastrandola tra le due porte.
- Non lo so- Phoebe fece spallucce, non distogliendo lo sguardo da un genio della lampada alquanto palestrato.
- Nel caso non l'avesse notato il mondo sta precipitando nel Caos- una nana/babysitter (o almeno così la chiamavo io,non avevo ancora imparato i nomi di tutte le creature magiche) ci raggiunse, mangiucchiando un'ala di pollo.Da dove l'aveva presa?
- E quindi siete venuti qui?-
- Siete voi le streghe buone, giusto?-.
Non seguii esattamente la conversazione, quell'ala di pollo aveva unaspetto più che invitante.
Piper stava per dirgliene quattro, quando sentimmo Wyatte pianger dalla radiolina.
- Lasciate sempre il bambino incustodito?-
- Nah!- risposi io, sentendomi un po' troppo presa in causa.
- Vado io- la babysitter si offrì.
- No, ti abbiamo licenziata! Non ti abbiamo voluto. Alyson, potresti andare a controllare?-. 
Annuii, leggermente amareggiata: adoravo Wyatte, ma sapevo che volevano solo tenermi lontana da tutto questo. Era una questione più che personale.
- No, sono io che non ho voluto voi, ma vi darò una mano. Almeno temporaneamente. Un'altra strega potrà solo fare bene, specialmente in assenza del potere del trio- sparì in una luce coloro smeraldo senza darci il tempo di ribattere.
- Non ho ben capito...- ammisi - Si è assunta da sola?-.
Piper la raggiunse senza rispondere.
- Devo avvertire gli Anziani che i Titani sono tornati- Leo ci ignorò completamente.
- Non può dirglielo Chris? Anche lui è un angelo bianco- propose Phoebe e nel sentire il nome sussultai impercettibilmente. Mi ero forse rincretinita?!
- Aspettate un minuto...- Phoebe si guardò intorno - Dove è andato?-.
- Di sopra- feci notare, provando a sembrare disinvolta - Con Paige-.
Per fortuna nessunò notò che avevo balbettato.
- E il libro- aggiunse Leo.
- Vado a controllare- proposi, pentendomene immediatamente.
- No, tu resti qui- Phoebe era categorica.
- Ma insomma! Leo deve avvertire gli Anziani e, parliamoci chiaro, le creature magiche devono essere sistemate. Dovete fidarvi di me!-
- E se ti aggredisse?-
- Non lo farà!- ma mi resi conto che ero l'unica ad avergli dato il beneficio del dubbio - Nel caso voi siete qui e io so come difendermi-.
Phoebe sospirò - D'accordo, ma non esitare a incenerirlo-.
Sorrisi e annuii, salendo le scale.
Chris stava sfogliando il libro delle Ombre, perfettamente a suo agio.
- Che stai facendo?- sbottai, raggiungendolo con passo deciso.
Mi guardò leggermente divertito e nascose un sorriso dietro due dolci e sexy fossette - Cosa ti sembra che faccia? Cerco un sistema per liberare Paige dalla pietra-.
Poggiai le mani sul libro, stando ben attenta a non sfiorarlo - Il libro non si tocca-.
- Come se non lo avessi mai visto prima- sospirò allontanandosi - E comunque ti conviene aggiornare la voce goblin. Un giorno vi servirà-.
- I goblin?-.
Si sedette su una cassaforta accanto a me e mi sorrise, di nuovo - Fidati, sarà una cosa atroce-.
- Non mi fido di te- risposi semplicemente, sostenendo il suo sguardo.
- Lo so che non ti fidi, ma hai visto anche tu: il libro non mi ha allontanato. Non ti fidi neanche del Libro?-
- Forse hai trovato il modo di ingannarlo-
- Andiamo, lo sai anche tu che non è possibile. Voglio solo darvi una mano-.
Sospirai, passandomi una mano sul viso - Se questo è vero, perchè non ci dici come eliminare i Titani?-
- Sfortunatamente non potete eliminarli-
- Vuoi dire che non possono farlo senza il potere del trio-
- Forse neanche con quello. I Titani ci riuscirono circa 3000 anni fa conferendo ai mortali un potere straordinariamente forte, persino più del vostro-.
- Potrebbero farlo di nuovo-feci notare
Scosse la testa - Non dopo quello che accadde l'ultima volta. Ai mortali quel potere diede alla testa, si proclamarono dei e costrinsero il mondo ad adorarli. Gli anziani così giurarono che non sarebbe mai più successo-.
- Quindi quello che ci hanno insegnato è falso: Zeus, Atena... erano dei mortali.-
Mi sorrise compiaciuto - Hanno taciuto quella parte, d'altronde non è l'unica imprecisione-.
- E come mai sai tutte queste cose?-.
- Mi piacciono i libri- mi sorrise e per un attimo mi ritrovai a pensare quanto il suo sguardo fosse sexy. Così come il suo sorriso.
"Smettila adesso!". - Non sembri tipo da libro-.
Rise -Nel senso che sembro un idiota?-
Mi ritrovai a sorridere per un attimo - Esattamente-.
E di nuovo i suoi occhi mi attirarono magneticamente e restammo qualche istante a fissarci, come se i nostri occhi stessero facendo una spiecie di gara.
Senza alcun tipo di vincitore.
- Ehi- Phoebe ci raggiunse, insieme a Piper, un nano e leprecauno. Che strana compagnia.
Distolsi lo sguardo, imbarazzata, e sentii Chris sorridere silenziosamente. - Che ci fate qui?-.
- Loro possono aiutarci a liberare Paige- spiegò Phoebe, mentre Piper mi raggiungeva con fare protettivo. - I leprecauni ci hanno già aiutato una volta-.
- Lui è il leprecauno!- sbottò il nano contrariato - io sono uno dei sette nani! Fissatelo bene in mente-.
- Scusa- Phoebe gli battè un colpetto sulla spalla, imbarazzata.
Io e Chris ridacchiammo, poi ci guardammo di nuovo, ma stavolta mi affrettai a volgere altrove la mia attenzione.
- Allora, come va?-.
Mi strinsi nelle spalle - Malissimo-.
- C'è qualcosa però che non riesco a capire- Piper guardò Chris - Come mai i Titani uccidono gli Angeli Bianchi?-
- Vogliono il potere di orbitare-.
- Ma a cosa potrebbe servirgli?-non ebbe bisogno di alcuna risposta. Fu come se sulla sua testa si accendesse una lampadina. - Leo!-.
Corse via e io mi ritovai di nuovo a guardare lui - Cosa mi sono persa?-.
- Nulla di buono-.
- Cercano gli Anziani, non è vero?-
Annuì, guardandomi con aria colpevole.
- Tu lo sapevi! Perchè non ce lo hai detto?-.
Sospirò - Ci sono cose che non posso dirvi. Cose che dovete scoprire da sole-.
- Anche al rischio di peggiorare la situazione?-.
Non rispose e fu più che sufficiente.
- Chris! Leo non risponde alle mie chiamate ed è fuori ormai da cinque ore! Cosa sta succedendo?-
- Ti assicuro che non lo so-
- Io credo che tu lo sappia-.
- E va bene, forse lo so! E se ho ragione dovrà trascorrere un po' di tempo da solo-.
- Sono stanca dei tuoi giochi! Vai subito lassù e riportalo qui! Basta con i misteri-
- Va bene, d'accordo vado. Ma voi fareste bene a liberare immediatamente Paige. Ne avrete bisogno-.
Mi guardò per un secondo, poi orbitò via.
E, di nuovo, ero più confusa che mai.





- Colpisci!- urlò Phoebe e il nano colpì la stuatua con la sua ascia.
E, improvvisamente, Paige ritornò umana.
- Paige!- urlai e corsi ad abbracciarla, sciogliendo finalmente il nodo di senso di colpa alla bocca dello stomaco. - Sono così felice di rivederti-.
- Tesoro! Stai bene?- Phoebe la raggiunse all'istante, gettandole le braccia al collo.
-Che è successo? Dov'è il Titano? E questi cosa ci fanno qui?- disse rivolta ai suoi salvatori.
Le spiegammo tutta la storia e raggiungemmo Piper al piano di sotto, ancora in attesa che Leo tornasse, dopo avergli detto che i Titani volevano gli Anziani.
- Non riesco a capire il ruolo di Chris!- Paige unì le mani, in attesa.
- Non lo abbiamo capito nemmeno noi- spiegò Phoebe.
- Era ora. E' successo di tutto- Piper le sorrise.
- Lo so e vi chiedo scusa. Soprattutto a te- Paige mi guardò, piena di sensi di colpa - Ho attirato io qui i Titani. Ero ossessionata dai miei sogni e... Mi dispiace per tutte le preoccupazioni che vi ho dato-.
- Perdonata- le sorrisi abbracciandola nuovamente.
- E' anche colpa mia- Piper si strofinò il braccio in modo nervoso - Avrei dovuto darti retta fin dall'inizio. Ora sto solo cercando di non farmi prendere dal panico. Ho una teribile sensazione-.
- Quale sensazione?-.
Sospirò - Che Leo non torni più a casa-.
Ci sedemmo tutte accanto a lei: Phoebe le strinse la mano, Paige si sedette ai suoi piedi e io accanto a lei, poggiandole la testa sulla spalla - E' presto...- disse Phoebe -....per perdere le speranze-.
- Ho paura- gli occhi le si riempirono di lacrime -Chris ha detto che Leo avrebbe avuto bisogno di tempo... Non lo so-.
- Scusate se vi interrompo, ma noi ce ne andiamo- il nano apparve all'improvviso nel salone, facendoci sobbalzare.
- Perchè?-.
- C'è un segnale di soccorso. Gli Anziani sopravvissuti sono in pericolo: hanno bisogno di protezione-.
- Sopravvissuti?- ero confusa.
- Ci occuperemo di tutto noi mentre voi lotterete contro i Titani-
- Chi ha detto che noi lotteremo contro i Titani?- chiese Phoebe.
- Leo...-.
Un coro di campanelle e scintille si materializzò accanto a noi. E poi apparve Chris.
- Tu!- Piper era infuriata - Dov'è Leo?-
- Al sicuro-.
- Cos'è questa storia che dovremo affrontare noi i Titani?-.
- Lo scoprirete presto-.
E un'immediata corrente di energia avvolse la stanza, colpendo le sorelle al centro del petto.
Mi allontanai di scatto e non riuscii a trattenereun gridolino non appena le vidi: erano tutte vestite di bianco, con vestiti lunghi ed eleganti. Piper si guaardava intorno, totalmente confusa; Phoebe ccontinuava ad osservare i suoi capelli dorati che le scendevano fìno alle ginocchia e Paige giocherellava trionfante con il suo nuovo forcone.
Deglutii e osservai Chris: lo avrei strozzato!
- Ecco cosa significa!- era al settimo cielo. Doveva capitarci proprio l'angelo bianco ritardato?!
- Chi siamo?- chiese Paige.
E allora capii - Siete dee-.




Ciao a tutti!
E rieccoci qui, un nuovo capitolo di questa storia! 
Avevo programmato di pubblicarlo tra giovedì e venerdì, ma avevo più tempo a disposizione oggi, quindi mi sono dedicata alla scrittura.
Naturalmente ringrazio tutte le persone che si sono fermate a leggere e, per quanto le recensioni siano relativamente poche, spero che la storia possa piacere sempre di più.
Allora, per quanto qui il ruolo di Alyson sembri marginale, ci tengo a precisare che non è affatto così: naturalmente non ho voluto intaccare il ruolo delle sorelle nella storia, dato che voglio mantenere l'originale, ma Alyson ha poteri così straordinari che lei nemmeno immagina. E dovrà scoprirlo lentamente.
Chris, che inizia a ritagliarsi il suo spazio, sarà fondamentale per Alyson.
Ma non spoileriamo nulla! 
Non so se il personaggio di Alyson riesce a rientrare nella storia e a piacervi ma, premettendo che il prossimo capitolo sarà dedicato di più alla sua personalità e alle sue descrizioni per eliminare questo leggero alone di mistero, io tendo a creare personaggi femminili che siano forti, sarcastiche e "cazzute": i personaggi deboli, che sembra scendano costantemente dalle nuvole, non fanno per me. Penso di averlo dimostrato sia qui che nell'altra storia originale che sto pubblicando contemporaneamente.  
Concludo qui: ancora grazie a tutti per questa possibilità!
D.

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