Till A Family Found Me

di Bebba91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Clown ***
Capitolo 2: *** DISCUSSIONI ***
Capitolo 3: *** Sapori e Dissapori ***
Capitolo 4: *** Situazioni Difficili ***
Capitolo 5: *** Seth ***
Capitolo 6: *** Istinto ***
Capitolo 7: *** Strategie ***
Capitolo 8: *** A Cuore Aperto ***
Capitolo 9: *** Nel Bosco ***
Capitolo 10: *** Una Decisione Importante ***
Capitolo 11: *** Piano Di Contingenza ***
Capitolo 12: *** Il Confronto ***
Capitolo 13: *** Priorità ***
Capitolo 14: *** Riunirsi ***
Capitolo 15: *** Quando Arriva La Notte ***
Capitolo 16: *** Ri-Unione ***
Capitolo 17: *** La Bomba ***
Capitolo 18: *** Sorpresa! ***
Capitolo 19: *** Panico ***
Capitolo 20: *** Never Back Down ***
Capitolo 21: *** Potere ***
Capitolo 22: *** Conclusione ***
Capitolo 23: *** Ritorno A Casa ***
Capitolo 24: *** Rassicurazioni ***
Capitolo 25: *** 25 - Il Funerale ***
Capitolo 26: *** Il Branco ***



Capitolo 1
*** Il Clown ***


Brothers,Sisters and Family

IL CLOWN


Anni e anni passati in quella casa,e non mi spiego perchè quell'affare sia ancora appeso lì. Non che ci sia nulla di male in un quadro,generalmente mi piacciono. Abbelliscono l'ambiente,lo rendono più accogliente. E quando sono ritratti di paesaggi,anche inventati dall'artista,hanno quel potere travolgente di incantarti come quando ti trovi davanti al fuoco di un camino. Per esempio in camera mia c'era un dipinto,fatto a mano da un artista di strada. Me lo aveva regalato mio padre quando siamo andati in Italia. Il dipinto era semplice. Aveva solo due colori,il blu notte e il bianco candido. Ricordo ancora il momento in cui quel ragazzo lo stava realizzando. Non aveva pennelli,o strumenti particolari. Usava le dita per passare il colore su quel cerchio di vetro. In quel disegno c'era tutta la sua infinita immaginazione. “Hai un soggetto preferito?” ricordo che mi chiese. Ma io scossi la testa “No. Fai tu.” sorridendogli. Nel giro di qualche minuto aveva realizzato un panorama quasi magico. In lontananza delle montagne,leggermente illuminate da una luna piena bellissima. Da queste montagne scendeva un fiumiciattolo a zig-zag. Poi si fermò. Sui bordi attaccò della colla a caldo e sovrappose una lastra di vetro della stessa dimensione su quello specchio. E continuò a dipingere. Partendo da dove si era fermato,ovvero dal fiumiciattolo,fece un'enorme dislivello,da cui si riversava impetuosa una bellissima cascata. Aggiunse il lago ai piedi della cascata e come fatto in precedenza,mise altra colla e sovrappose un altro strato di vetro. Questa volta dipinse due alberi alti quanto tutto il dipinto,proprio in primo piano,ai lati,facendogli fare da cornice al tutto. Aggiunse le rive su cui si ergevano i due arbusti e qualche increspatura nell'acqua. “Che ne dici? Ti piace?” chiese mentre applicava sul retro un gancio per appenderlo.
Io lo presi e rimasi a bocca aperta. Non ero capace nemmeno di disegnare un fiore,e lui nel giro di dieci minuti aveva realizzato un capolavoro “E'...è meraviglioso! Bellissimo. Grazie tante!”.
Ecco quello era un dipinto di cui andare fieri. Non quest'affare che si era introdotto con prepotenza tra gli altri ritratti qualche anno fa e che inquinava la parete. Ma d'altronde non ero stata di certo io a metterlo lì,e non avevo il diritto di spostarlo. Però era davvero inquietante. Un pagliaccio,triste,con le lacrime che con una mano si asciugava la guancia. Tutto il suo trucco era sbavato. Praticamente pelato,con un solo ciuffo all'insù. Ogni volta che ci passavo davanti,un brivido gelido mi percorreva la schiena e mi costringeva a incrociare le braccia al petto come quando entra uno spiffero dalla finestra.
Si può sapere cos'hai contro i pagliacci?” mi ridestò una voce alle spalle. Era mio fratello,Matt. Era vestito ti tutto punto,perfetto per l'atmosfera natalizia. “Guardalo...è inquietante. Sembra che voglia uccidermi...” dissi continuando a guardarlo. Ma mio fratello si fece sfuggire una risatina “Un quadro maledetto di un pagliaccio assassino che prende vita la notte di Natale per uccidere la piccola Sofia...Andiamo,sembra la trama di un pessimo film Horror...E poi non è così male. E' solo un pagliaccio,non esistono certe cose....”. Io gli lanciai un'occhiata sorridendogli “Piccola Sofia? Ho 24 anni io...sono cresciuta ormai! E poi con tutte le stranezze che ci sono nella nostra famiglia tu fai fatica ad immaginare un Clown assassino? ”. In risposta ottenni un abbraccio e un sorriso.
Natale. Chi se lo immaginava che arrivasse così velocemente. Mi sembra ieri che ero sdraiata sul lettino in spiaggia a crogiolarmi al sole. E adesso in fretta e furia eccoci qui a cucinare e apparecchiare la mega tavolata che occupava tutta la sala da pranzo.
Eh,si. Perchè la mia famiglia era molto numerosa. Mia madre aveva 3 fratelli più piccoli,di cui due avevano tre figli ciascuno. E per di più abitavamo tutti nello stesso palazzo. In appartamenti divisi,ovvio. In più in questo periodo venivano a festeggiare da noi anche i suoi cinque cugini,tutti con tre figli ciascuno. Eravamo davvero tanti.
In quella speciale festività,ci riunivamo tutti a casa di mio nonno per festeggiare tutti insieme. La mia famiglia è sempre stata dedita ai festeggiamenti. E il natale esaltava il nostro animo festaiolo. C'era musica,cibo,bambini che correvano impazziti per tutta la casa. E c'era anche una camera,che veniva tenuta chiusa,fino alla mezzanotte,in cui erano nascosti decine e decine di regali impacchettati. Quando ero piccola ogni mezzo era lecito per riuscire ad arrivare ad aprirla. Ma ovviamente c'era sempre uno zio o un parente che mi bloccava. E io,con il mio bel vestitino e le trecce,finivo seduta a tavola con il broncio e le braccia incrociate.

Era una serata così piacevole e ricca di risate,che quasi la mezzanotte arrivò in un lampo. Il cugino di mia madre si andò a nascondere sul pianerottolo con una busta piena di vestiti rossi e bianchi. I piccolini di casa aspettavano Babbo Natale! E io,come mio fratello prima di me,ero finita a fare la sua assistente-vedetta. Non potevamo permettere che qualcuno rovinasse il momento.
Poi una volta pronto,suonò alla porta. In un attimo ci fu il silenzio più totale. Un sorriso mi si stampò in faccia. Tutti i bambini di casa,fondamentalmente cuginetti,erano tutti fermi all'ingresso con gli occhioni sbarrati e le facce preoccupate. Era bellissimo vederli così. Aspettavano Babbo Natale,ma un po' erano anche spaventati da quell'omone barbuto e paffuto che gli portava tanti regali.
Oh,ma chi sarà mai?” dissi fingendomi sorpresa “Matt,per caso aspettavamo visite?” coinvolgendo anche mio fratello.
Lui facendosi spazio tra la folla di parenti pronta ad immortalare il momento dei regali disse
“Mah..non so...probabilmente qualcuno che ha sbagliato. Mi sembra molto tardi...” ridacchiando.
Ma non riuscì nemmeno a finire la frase che i cinque bambini davanti a me si voltarono quasi all'unisono
“E' Babbo Natale!!!” mostrando a mio fratello i loro occhi minacciosi che ormai erano diventati color oro “Va bene,va bene bambini. Se fate i bravi aprirò la porta!” cercando di richiamarli ma mantenendo sempre una faccia molto divertita. Loro sorrisero e i loro occhi cambiarono di nuovo,alcuni verdi e alcuni marroni.
Essere una dei cugini più grandi in questa famiglia non è affatto facile. Soprattutto in una famiglia di lupi mannari. I bambini crescevano a vista d'occhio,e i loro sensi si acuivano. Ma non era ancora facile per loro mantenere il controllo. Fortunatamente non erano ancora cosìgrandi da riuscire a percepire l'odore di chi si nascondeva sotto il vestito rosso e bianco.
Fondamentalmente erano innocui. Avevo sperimentato i loro morsi e i loro artigli. E non erano nulla di più di qualche graffio.
Così aprii la porta e il grande omone barbuto vestito di rosso e bianco entrò facendo un “Oh,Oh,Oooh!!” tipico. Ci furono foto,regali,baci a Babbo Natale e battute pessime di zii lontani che dicevano “Dove hai parcheggiato le renne Babbo?” oppure “Eeeh Babbo ti sei invecchiato,sei un po' in ritardo!” ma comunque si buttava sempre sul ridere.
Una volta che i più piccoli furono premiati con i loro amati regali anche noi potemmo aprire i nostri.
Ahahaha! Hai visto che facce che hanno fatto?” mi si avvicinò Matt ridendo.
Stavi per essere morso! Ma si,mi hanno fatto morire dalle risate! Non dovremo giocarci così,quando saranno grandi potranno vendicarsi.” facendomi scappare un'altra risata.
Non credo che sarò mai stanco di tutto questo.” riferendosi alla scena di poco prima.
Già.” sorridendogli mentre buttavo la carta dei regali in un bustone ai piedi del Pagliaccio inquietante.


Dopo qualche ora la festa era finita. Tutti avevano avuto il suo regalo e i miei genitori,seguiti da mio fratello cominciarono ad incamminarsi per le scale e tornare così al piano superiore dove abitavamo. Io mi presi qualche minuto in più per aiutare mia zia a risistemare e mentre mi occupavo del salone,due gambette piccole piccole che si muovevano a mezz'aria sul balcone della finestra mi pietrificarono. La mia cuginetta Anne era praticamente sdraiata sul davanzale della finestra completamente sporta di fuori. In un attimo mollai i piatti che caddero rumorosamente sul tavolo e mi precipitai ad afferrarla.
ANNE!!!!” cingendole i fianchi e togliendola da quella posizione pericolosa “Che cosa stavi facendo?!? E' pericoloso sporgersi così! Potevi cadere di sotto!!” la sgridai mettendola a terra e inginocchiandomi alla sua altezza.
I fuochi,Sofia! Ci sono i fuochi nel cielo!” cercò la piccola Anne di tirarmi di nuovo verso la finestra. Ma io la riportai alla mia attenzione continuando a sgridarla “Non devi mai più fare una cosa del genere,mi hai capito? Potevi cadere! Se volevi vedere fuori dovevi chiedermelo! Mi hai fatto morire di paura signorina!” puntandole un dito contro. Ma lei in tutta risposta cominciò a piangere e i suoi occhi cambiarono di nuovo “Mi dispiace...” mi disse tra un singhiozzo e l'altro.
Il suo pianto attirò i miei zii,che vedendo la loro piccolina piangere mi guardarono in modo interrogativo. Così,facendogli un cenno con la mano di aspettare,mi rivolsi di nuovo alla mia cuginetta
“Va bene Anne,non c'è bisogno di piangere. Sai che facciamo? Adesso scendiamo in strada io e te e andiamo a vederli da qui sotto. Che ne dici? Però prima devi smettere di piangere. Puoi farlo per me?” accarezzandole i capelli castani.
Lei mi fece un sorrisone,si asciugò le lacrime e scosse la testa entusiasta
“Si!” la presi in braccio e i suoi occhi tornarono normali. Lanciai uno sguardo ai miei zii che sorrisero e mi avviai per le scale.
Mentre aprivo il grande portone,mi accorsi che mio fratello era sceso e ci aveva seguite
“Due giovani donzelle che escono ad un'ora così tarda,hanno bisogno di un bel principe che le tenga al sicuro.”
Si avvicinò a noi e prese in braccio Anne. Lei era felicissima,adorava mio fratello e andavano molto d'accordo. Matt sapeva come trattare con i giovani lupi del branco. Così come me. Anche se io purtroppo non avevo sviluppato alcun tipo di mutazione. Ero l'unico essere umano della famiglia,apparte mio fratello più piccolo,che al momento stava festeggiando a casa di un amico.
Che vogliamo farci?Purtroppo non avevo ripreso i geni,ma d'altro canto ero diventata una bravissima infermiera. Conoscevo tutto ciò che c'era da sapere sui lupi mannari e ciò che era nocivo per loro. Se non potevo combattere per loro,almeno potevo guarirli.
I fuochi d'artificio erano veramente stupendi. Mille colori che risaltavano in quella notte così scura e suggestiva. Ogni volta che uno di loro esplodeva sembrava come se lo scoppio facesse parte di me. Come se fosse un amplificazione del battito del mio cuore. Bellissimi.
Anne,sempre in braccio a mio fratello maggiore,li indicava,rideva e strattonava Matt,come se volesse andare fino lassù per toccarli.
Mi feci un po' cullare da quella scena.
Poi Anne e Matt tutto d'un tratto cominciarono a puntare il buio davanti a noi. I lampioni non funzionavano bene nella nostra zona e di notte era sempre buio pesto. Quando un altro fuoco d'artificio esplose nel cielo,la sua luce illuminò per qualche attimo la zona che mio fratello stava sorvegliando. Per un istante mi sembrò di vedere una sagoma scura appoggiata ad un cassonetto dell'immondizia “Il solito ubriacone di Natale,non preoccuparti!” sorridendo a Matt.
Ma i suoi occhi cambiarono diventando color oro
“Non è un ubriacone...”.
Quando mi voltai un altro fuoco era appena esploso e in quell'attimo di luce notai che quell'individuo era caduto a terra,e ci guardava minaccioso con due lucenti occhi blu.
Il mio primo istinto fu quello di scappare,ma mio fratello mi tenne incollata lì “Vado a vedere,prendi Anne e andate a casa. Se non torno tra dieci minuti avverti papà.” mi ordinò senza togliere lo sguardo da quella persona.
Daccordo.” dissi e voltandomi rientrai velocemente nel palazzo. Chiusi il portone e mi diressi al piano superiore. “Perchè Matt rimane fuori?” mi sentii chiedere da Anne “Perchè non sappiamo chi sia quella persona. Se vuole fare qualcosa di cattivo dobbiamo mandarlo via.” dissi mettendola a terra e dandole la mano per aiutarla a salire l'ultima rampa di scale. I suoi occhi erano tornati normali.
Come quando Alex ti ha attaccata?” chiese confusa.
Io mi fermai un momento. Ripensare a quel nome mi fece rabbrividire. Ero quasi morta quando quell'essere mi aveva attaccata. E le cicatrici le portavo ancora sulla schiena. Non sapevo cosa rispondere
“Non lo so...ma adesso ti porto a casa e torno a vedere,ok?”.
Mentre la lasciavo alle cure dei miei zii,spiegai la situazione anche a loro,dicendogli di non alzare un polverone visto che se ne stava occupando Matt.
Loro capirono,anche se un po' contrariati “Se succede qualcosa dì a tuo fratello di ruggire...saremo tutti qui sotto in un attimo.” disse mio zio Phill serio. Ma sapevo che non era necessario far muovere tutto il branco per una sola persona. Certo,sempre se era solo uno.
Comunque presi la mia borsa delle emergenze,che portavo sempre con me,e come un fulmine mi precipitai di nuovo all'ingresso del palazzo. Quella borsa era tutta la mia vita,era tutto per me. Cerano gli oggetti necessari per difendermi dai lupi mannari,ma anche dai wendigo,dagli skinwalkers,perfino dai ghoul e dai djiin. Anche se di questi tempi se ne vedevano pochi in giro. Ma più importante di tutto c'erano tantissimi rimedi ed erbe per le ferite. E da quando qualcuno aveva risvegliato il Nemethon non si sapeva mai.
Spalancato il portone,notai mio fratello accucciato ad esaminare quell'individuo.
Si voltò e mi fece un cenno con la mano. O almeno credo. I fuochi erano finiti e la visuale era nulla. Per di più nel palazzo c'erano migliaia di luci colorate e passando ad un buio pesto i miei occhi dovevano abituarsi.
Datti una mossa Sofia!! E' messo molto male!!” mi sentii urlare contro.
Facendomi forza corsi da lui,e appena arrivai,notai che l'asfalto era piuttosto scivolosa in quel punto,e c'era un odore davvero terribile,quasi ferroso.
Cavolo! Si scivola.” imprecai cercando di non insudiciare con qualsiasi cosa fosse,le mie scarpe nuove “Ti ha detto niente? Cosa è successo? Non si vede nulla...”.
Matt si alzò e prese il suo telefono “Adesso accendo la torcia,preparati...”.
Accese la luce del suo telefono e quello che vidi mi immobilizzò. Non capivo bene da dove uscisse,ma quello che prima era una sostanza ben poco identificata e scivolosa,era in realtà il sangue di quel tipo “O mio Dio...” fu l'unica cosa che riuscii a dire.1
Mi avvicinai ancora mettendomi in ginocchio di fianco a quel tipo,che appena sentì la mia presenza cercò di muoversi “Sta fermo,è tutto okay...Come ti chiami?” cercai di chiedergli mentre aprivo la borsa.
Matt era attento ad ogni suo movimento. Girava intorno a noi sempre illuminandolo con il telefono. Si guardava intorno e poi ricominciava a girare. Si vedeva che era nervoso.
Nella posizione in cui si trovava quel ragazzo,non potevo aiutarlo molto,così provai a farlo girare a pancia in su. Ma come lo toccai,scattò in piedi come una furia tentando di graffiarmi.
Sofia!!” mi allontanò Matt appena in tempo. Il telefono era caduto a terra e gli occhi di quell'individuo brillavano di un blu intenso “Matt...è come noi...”riuscii a dire riprendendomi dallo spavento,ma sapevo che Matt se ne era già accorto.
Il ragazzo era spalle al muro e il suo sguardo era feroce. Sembrava volesse ucciderci. O quanto meno spaventarci
“Ehi! Non siamo noi i cattivi qui,brutto idiota!” gli inveì contro Matt “Sei nel nostro territorio. Possiamo ucciderti,o aiutarti. Dicci chi sei.” avvicinandosi completamente trasformato.
Io rimasi dietro di lui,ma qualcosa mi spinse a bloccare la sua avanzata. Il ragazzo stava per attaccarlo,e io conoscevo bene i lupi feriti. In quelle condizioni,qualsiasi animale che venga avvicinato da un altro,apparentemente ostile,è spinto ad attaccare. E per la maggior parte dei casi,quello produceva un unico esito:la morte. Sapevo bene che Matt non si sarebbe risparmiato. Per lui l'unica cosa importante era il branco e quella persona in quel momento era una minaccia.
Così lo presi per un braccio “Aspetta. Non credo che avvicinarsi in questo modo lo farà fidare di noi...” dissi sincera. Lui aggrottò le sopracciglia,storse la testa e lentamente tornò al suo aspetto naturale “Non se ne parla!Ha cercato di aggredirti. E' una minaccia. Non sei come noi,se dovesse ferirti non guariresti velocemente!” ringhiò contro quel ragazzo.
Ma io lo strattonai di nuovo per un braccio “Non succederà. Lasciami fare”.
Lui mi guardò e lo superai andando a mettermi tra di lui e il suo “nemico”.
I miei occhi finalmente si erano abituati quel tanto necessario a lasciarmi intravedere il suo volto.
Aveva dei lineamenti taglienti e degli occhi così duri e minacciosi. Fondamentalmente un gran bel ragazzo. Con una carnagione chiara e dei capelli neri corti che gli facevano risaltare gli occhi prigionieri di quel broncio da animale ferito.
Provai ad avvicinarmi tendendo una mano verso di lui,e lasciando la borsa lentamente per terra. Ma lui in tutta risposta mi ringhiò a denti stretti avvicinando il suo viso a me. Io allora,mettendo da parte la paura,feci un passo deciso verso di lui “Smettila. Non voglio farti niente!” dissi decisa.
Il ragazzo rimase un po' sorpreso,e cercando di mantenere la posizione si appoggiò al muro tenendosi il fianco. Guardò per terra. Poi guardò Matt. Infine posò il suo sguardo su di me,e preso dalla stanchezza e dall'evidente perdita di sangue si lasciò svenire. Io e Matt lo prendemmo al volo “Quest'idiota! Cosa pensava di fare...” sbuffò Matt facendo passare il braccio del ragazzo intorno al suo collo. Io feci lo stesso con l'altro braccio,in modo da poterlo sostenere “E adesso che facciamo? Non possiamo rimanere così,ha bisogno di cure...” lasciandolo un secondo per riprendere la borsa e riallacciando la presa sul suo braccio e sul fianco.
Matt mi sembrava pensieroso. E anche preoccupato ma comunque mi rese partecipe del suo piano “Lascialo a me. Lo porterò nel palazzo. Tu devi avvisare Nonno...”.
Quelle parole mi pietrificarono “Io? Non credo che accetterà...si,questo tipo ha bisogno di cure ed è come noi...ma le leggi del branco sono ferree su questo punto. Non possiamo introdurre nella comunità lupi di altri branchi...non senza prima riunire il consiglio...Dovresti saperlo meglio di me.” dissi dura.
Certo che lo so. Non ho mica detto che da domani sarà parte del nostro branco. Però se vogliamo aiutarlo avremo bisogno del consenso del Nonno. E' lui l'Alpha.” mi spiegò.
Io annuii
“...daccordo...allora vado a parlarci...”. Detto questo mi tolsi quelle terribili scarpe con il tacco e correndo a piedi scalzi rientrai nel palazzo,avendo cura di mettere la catenella all'enorme porta,per facilitare l'ingresso a Matt.

Salendo le scale notai che le mie ginocchia,così come la parte inferiore delle gambe e i piedi erano sudice di sangue. Se fossi entrata così,chissà cosa avrebbero pensato. Così mi tolsi il giacchetto,un po' a malincuore e mi pulii per bene strofinandomelo addosso. Sapevo che non sarebbe servito a nulla. Sicuramente i miei parenti avevano già avvertito l'odore del sangue,ma tra il sentirlo e il vedermelo addosso c'era una bella differenza. Ero l'unica umana della famiglia,e loro erano sempre un po' più protettivi nei miei confronti. Bussai alla porta di casa di mio Nonno e mi aprì la sorella più piccola di mia madre,zia Mel. Lei abitava con mio Nonno,non essendosi ancora sposata.
Sofia,che succede? Sentivo la puzza di sangue con la porta chiusa. Perchè ne hai addosso? E di chi è?” chiese sorpresa mentre richiudeva la porta e mi guardava andare spedita verso il salone.
Di un ragazzo. E' ferito e ha bisogno di cure. Devo parlare con il Nonno.” svoltando a sinistra nel corridoio e entrando nel salone.
Mi fermai. Nonno era affacciato alla finestra. Sporto di fuori in una posizione comoda. Le gambe accavallate e i gomiti poggiati sulla ringhiera.
Avrà visto tutto?” pensai immediatamente. Così mi avvicinai a lui “Nonno...” mostrandogli tutta l'insicurezza che avevo dentro.
Ma lui si voltò
“Conosci le regole Sofia. Non può restare. Non è uno di noi.” con tutta la calma di cui era capace solitamente.
Ma io ribattei
“E' ferito,Nonno. Non voglio di certo farlo restare,ma se tu mi dessi l'opportunità di guarirlo così che possa tornare da dove è venuto,te ne sarei riconoscente...”.
Non possiamo accogliere qualsiasi individuo che si trova in difficoltà. Ci sono delle leggi,nipote. E vanno rispettate. Ci vorrà almeno una settimana perchè si riprenda. Quelle sono ferite inferte da un Alpha. Posso percepirne la gravità.” spiegò indicando la finestra con tono seccato.
Ma,non sappiamo come se le sia fatte. Potrebbe essere un Omega. Magari cercava un branco ed è stato rifiutato. Non possiamo saperlo finchè non lo curiamo.” cominciavo a spazientirmi.
E se avesse cercato il potere? Se avesse provato a uccidere il suo Alpha? Vuoi davvero introdurre nel branco un animo ribelle? Devo forse ricordarti di Alex?”.
Colpo basso Nonno. Non mi aspettavo che tirasse in ballo di nuovo quella storia.
Era diverso a quel tempo. E Alex faceva parte della famiglia. Tutti conoscevano la sua natura ma nessuno mi ha mai dato retta su come andava gestita. E poi quando ha cercato di prendere il tuo posto,IO sono stata l'unica che è riuscita a fermarla! Nessuno ha mosso un dito per aiutarmi...solo i miei fratelli. E ho le cicatrici che lo provano!”.
Risposi al fuoco con il fuoco. Sapevo che mio Nonno non si perdonava per quell'accaduto di parecchi anni fa,ma non sapevo se fosse abbastanza per convincerlo.
In tutta risposta lui mi guardò accigliato,strinse i denti producendo un movimento della mascella e si sedette al tavolo incrociando le mani sotto il mento.
E' proprio per questo,Sofia,che non voglio inserire elementi ostili nel branco. Non voglio che la storia si ripeta.” disse sospirando.
Io mi sedetti vicino a lui con le spalle a quel dannato quadro inquietante che ci guardava. Davvero non lo sopportavo. Infatti gli lanciai un occhiataccia,tornando però immediatamente ad incrociare lo sguardo di mio Nonno
“Non possiamo sapere come si svolgeranno gli eventi. Ma se per qualsiasi motivo mi renderò conto che ha intenzioni ostili,sarò la prima a cacciarlo. Fidati di me...” chiesi abbozzando un piccolo sorriso.
Non sapevo che altro fare.
Poi mio Nonno mi prese la mano “All'ingresso ci sono le chiavi dell'appartamento al quinto piano. Tienilo lì finchè non si sarà rimesso. Dopodiché mandalo via.”.
Gli sorrisi e lo abbracciai “Grazie Nonno.”.
Sbrigati prima che cambi idea. E mandami qui Matt. So che è stata una sua idea” disse sospirando.
Non ti arrabbiare con lui,ha fatto solo ciò che gli sembrava giusto. In effetti se non lo avessi fermato lo avrebbe ucciso....” alzandomi e incamminandomi all'uscita del salone “Allora vado,grazie ancora. Non ti deluderò.”.
Mio Nonno si limitò ad abbozzarmi un sorriso e ad alzare una mano. Io mi diressi nel corridoio incrociando mia zia Mel.
Sicura che riuscirai a gestire questa cosa? Non mi sembra il caso di andarci alla leggera...” disse preoccupata.
Non sono più una bambina zia. E so fin dove arrivano le mie capacità. Dovete cominciare a pensare a me come ad un'adulta. Non come la stupida adolescente con le trecce che si è fatta pestare...da sua cugina...” sorpassandola e uscendo da casa.
Non le diedi il tempo di ribattere. Non mi interessava la sua opinione sull'accaduto. Le volevo bene,come a tutti gli altri zii,ma non era a loro che dovevo la mia vita. Quindi non avevano il diritto di giudicare quello che stavo facendo.
Dirigendomi di nuovo al portone trovai Matt a fumare tranquillamente una sigaretta,fuori dal portone,con una mano in tasca. Il ragazzo era accasciato per terra,seduto contro il muro dell'ascensore che portava ai piani superiori. La mia prima reazione fu quella di socchiudere leggermente gli occhi e corrucciare leggermente le sopracciglia
“Che cavolo...Lo hai mollato qui?” leggermente infastidita. Ma lui si limitò a girarsi “Da quello che ha detto il Nonno,adesso è un problema tuo. E,si. Ho sentito tutto. E,no. Non ti aiuterò ad occuparti di lui. Comunque sia credo che sia proprio questo che il Nonno voglia dirmi. Perchè vuole parlare con me,no?” disse entrando e cominciando a salire le scale.
Dannato udito da lupo...” dissi scocciata “Anche se la casa del Nonno è al primo piano e la porta di casa è rimasta aperta,non ti dà il diritto di origliare...”.
Matt mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia “Notte sorellina. Ci vediamo domani.”.
Si,buona notte...è meglio che mi sbrighi o non so se sopravviverà.” dissi allacciando un braccio del ragazzo sul mio collo e cominciando a trascinarmelo dietro.


Arrivare all'ascensore non fu un grosso problema. Fare la rampa di scale in discesa con un peso morto in spalla,quello si che sarebbe stato da medaglia d'oro. Potevano darmi una medaglia per la mia bravura. Non ero mai inciampata,non avevo mai perso la presa e non una sola volta mi ero fermata. Nonostante non fossi un lupo mannaro,ero molto più forte di un qualsiasi essere umano.
Ma non riuscivo bene a spiegarmi il perchè.
Comunque feci fare qualche mandata alla serratura,che scattò con un forte rumore e si aprì in un istante.
La casa era arredata e ben tenuta. L'ingresso era semplice con una piccola libreria,un attaccapanni e un mobiletto su cui poggiava il telefono di casa. Subito a destra c'era una camera per gli ospiti. Dritto per dritto la cucina con affianco il bagno. A sinistra c'era l'enorme salone a vista e proprio attaccato,un enorme camera da letto. Era arredata in modo semplice. Il colore che predominava era il crema. Cerano due cassettiere sulla destra appena si entrava,una attaccata all'altra. Mentre sulla sinistra il grande letto matrimoniale,illuminato dall'unica grande porta finestra che affacciava su un piccolo terrazzino.
Facendomi forza mi avvicinai al lettone. Con la mano libera aprii le coperte e mi sedetti,portando meccanicamente a sedere anche la mia “zavorra”. In quel momento il ragazzo sembrò svegliarsi.

Dove mi trovo...” chiese cercando di restare sveglio.
Al sicuro. Ti dispiace se mi occupo delle tue ferite?” provai a chiedere ricordando qualche momento prima in cui aveva cercato di attaccarmi.
Non disse nulla. Annuì leggermente,continuando a fissare il pavimento. I suoi occhi erano stanchi e sembrava come se stesse per perdere di nuovo conoscenza. Così facendo più velocemente possibile gli sfilai la giacca nera.
In quel momento avevo la visuale libera sulla sua schiena e le sue effettive condizioni. Quattro tagli profondi partivano dal costato di destra,e continuavano in obliquo fino al fianco sinistro.
Erano segni di artigli. Li conoscevo bene. Alzai un momento lo sguardo per riprendere fiato.
Quella ferita era simile alla mia. Poi mi accorsi che proprio sul muro su cui si appoggiava il letto c'era un quadro. E non mi sembrò possibile. Ancora quel Clown. Mi perseguitava non c'era dubbio.
“Al Nonno deve piacere davvero molto questo quadro inquietante,se ha deciso di metterne uno anche qui.” pensai.
Comunque non potevo distrarmi così ripresi a “visitare il mio paziente”.
Sul braccio sinistro si intravedeva una ferita ma non riuscivo a stabilirne la gravità.
Così sfilai dalla mia borsa un paio di forbici.
Lui mi guardò confuso. Allora gli lasciai mettere a fuoco e vedere così l'oggetto che avevo tra le mani
“Devo tagliare la maglietta. Te ne procurerò un'altra,ma ti prego...lasciami fare.” chiesi.
Lui riprese a guardare per terra e con un soffio di fiato mi rispose
“Derek...”.
Parlava talmente piano che non riuscii a sentirlo “Cosa?” .
Mi avevi chiesto chi ero...Derek...il mio nome è Derek.” disse con la voce scossa da una fitta di dolore.
Molto piacere,Derek. Io sono Sofia.”

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Capitolo 2
*** DISCUSSIONI ***


DISCUSSIONI

DISCUSSIONI



...il mio nome è Derek.” fu tutto quello che mi rimase in testa per il resto della nottata di quel Natale movimentato.
Non credevo che quel ragazzo sopportasse le mie cure senza fare un singolo fiato. Certo,ero brava in quello che facevo,ma quelle ferite... Di certo non pensavo che superasse la notte.
Avevo dovuto usare tutte le bende e le garze che avevo nella mia borsa. Non pensavo di averne così tante. Per non parlare delle erbe e delle pomate antibiotiche che avrei dovuto ricomprare e che costavano davvero tanto.
Ma comunque era il dilemma dell'essere l'unica
“Guaritrice” della famiglia. O almeno così venivo chiamata dai membri del mio branco.
Comunque solo dopo aver tolto la maglietta a Derek,sono riuscita a rendermi conto delle sue reali condizioni.
Aveva segni di morsi al fianco e sulla spalla. Sull'avambraccio sinistro aveva un enorme livido violaceo,segno evidente che lì c'era stata una frattura. Ma probabilmente aveva dovuto rimettersela apposto durante la battaglia,per poter continuare a combattere. La guarigione era già in atto,anche se stava andando davvero a rilento. E il fatto che continuasse a perdere conoscenza non lo aiutava affatto.

Finché i lupi sono privi di coscienza le loro ferite non guariscono” mi disse qualche tempo fa mio Nonno. In occasione di un addestramento con Matt e Daniel,mio fratello minore. All'epoca li aveva strapazzati per bene,e fu proprio in momento che scoprì che Daniel,così come me,non aveva ereditato alcun gene.
Il mio fratellino ci rimase così male che se ne andò di casa. E ancora adesso faceva fatica a restare con noi per più di qualche ora. Per questo il Natale non aveva voluto passarlo con noi. Non si sentiva parte del branco.
Comunque ben fasciato e imbacuccato sotto le coperte,Derek si stava riposando. Dando modo alle mie erbe di fare ciò che la sua guarigione lenta,non riusciva a fare.
Avevo passato circa due ore tra bende,sangue e medicazioni,e ormai erano quasi le quattro del mattino. Stiracchiandomi e facendo un po di stretching,mi diressi verso la cucina. Non avevo fame,per carità! Il cenone della sera prima mi sarebbe bastato per almeno una settimana. Ma mi feci comunque un bel caffè bollente.
D'improvviso sentii bussare alla porta. Così a bassa voce chiesi
“Chi è?” dando modo all'individuo di fuori di rispondere con una voce calda e dolce “Sofia sono io,aprimi,ti ho portato dei vestiti...” mi rispose la mamma.
Aprii la porta e la guardai con un espressione colpevole
“Vi avrei avvisato,giuro. Ma è stato tutto così improvviso e Matt mi ha detto di parlare con il Nonno. Sarei venuta a parlarvene subito ma...”.
E ottenni un sorriso in cambio. Mia madre entrò in casa e attese che io chiudessi la porta per tendermi una mano e darmi una carezza sulla guancia.

La tua vocazione è sempre stata quella di aiutare il prossimo. Io e tuo padre non te ne facciamo una colpa. Anche se lui è piuttosto dispiaciuto che la sua bambina non lo abbia chiamato subito. Dovrai parlarci.” mi disse accompagnandomi nella camera degli ospiti per continuare la chiacchierata.
Io accostai la porta e cominciai a spogliarmi
“E lo farò....appena potrò lasciare quel ragazzo senza il dubbio che possa morire su quel letto...”.
Finalmente dei vestiti comodi. Un paio di pantaloni della tuta,e un felpone,probabilmente di Matt. Potevo sentirne l'odore. Scarpe da ginnastica e un bellissimo elastico per capelli.
Odiavo che i miei capelli fossero sciolti. Mi piacevano lunghi,ma ero un amante delle code di cavallo.

Sai,potresti scendere adesso. Potrei stare io qui con lui,mentre tu vai a placare l'animo di tuo padre. Sul serio,non credo di poterlo più sopportare....” mi chiese alzando gli occhi al cielo.
No,mamma. Non posso lasciarti da sola,se dovesse peggiorare...o avere bisogno di qualcosa...” aprendo la porta e sostando nel corridoio.
Tesoro,ho cresciuto tre figli. Ho avuto dei fratelli che quasi si uccidevano tra di loro,posso occuparmi di un ragazzo moribondo che dorme immobile sul letto. E poi,quanto potrà essere difficile trattenerlo per un lupo mannaro in forma come me?” mi fece notare.
Non potevo di certo vincere in quella discussione. In realtà,una come lei avrebbe potuto tranquillamente gestirlo se avesse dato di matto. Mi preoccupava solo il fatto che quel ragazzo non sembrava essere a suo agio con altri lupi mannari...o con le persone. Ma forse questo era solo la mia prima impressione.

Daccordo. Allora io vado,ci parlo e torno.” lanciando comunque una piccola occhiata alla camera da letto “In cucina c'è del caffè caldo,puoi berlo se ti va...” dissi imboccando la porta di casa.
Grazie,ma adesso vai. Prima parli con tuo padre,prima si metterà l'anima in pace.” mi disse accompagnandomi alla porta e chiudendomela alle spalle.
Potevo fidarmi. In fondo era la mia mamma.



Mentre sostavo davanti all'entrata di casa mia,non sapendo se suonare o aprire con le mie chiavi,la porta si spalancò,mostrando il mio papà con un espressione corrucciata.

Non mi dire...Tua madre si è lamentata di me e ti ha costretta a scendere?” disse sbuffando.
Già...Mi fai entrare?” chiesi abbozzando un sorriso.
Ehi,è un paese libero. E questa è casa tua. Non ho mai cacciato un figlio e mai lo farò...” voltandomi le spalle e lasciandomi entrare.
Chiusi la porta alle mie spalle e notai che mio padre era dritto davanti a me con le braccia incrociate e un sopracciglio alzato.

Lo so hai ragione...Ma è successo tutto così in fretta. Come potevo chiamarti? Non ho avuto tempo...” provai a spiegarmi.
Ma ai tuoi zii sei riuscita a spiegare cosa era successo...” disse quasi sembrando un bambino geloso.
Maddai papà! Cera Anne,con me e Matt. Cosa avrei dovuto fare? Portarmela appresso e farle vedere tutto quel sangue e quel ragazzo che tentava di aggredirmi....” mi morsi un labbro prima di poter finire la frase. Chiusi gli occhi per un istante aspettandomi le sue grida,che non tardarono ad arrivare.
Ti ha aggredita?? Stai scherzando! Quel maledetto...” continuando a parlare gesticolando con le mani “Deve sperare di restarci secco questa notte! Perchè se si riprende....Che ti ha fatto? Fammi vedere!” disse cominciando ad alzarmi la manica della felpa e ad ispezionarmi con lo sguardo.
Papà! Non è successo niente. Matt era lì. E comunque sono sicura che ci fosse un motivo valido per quello...Non credo sapesse dove si trovasse. Cavolo...era moribondo!” mi alterai leggermente.
Bè...comunque dovrò fargli un bel discorsetto quando si riprenderà...” disse mettendo le mani sui fianchi.
Fai come vuoi...” adesso ero io quella con le mani incrociate e con il broncio.
Ahhhhhhh....” sospirò il mio papà “Avanti,vieni qui...” mi prese tra le braccia “Non sono arrabbiato con te. Ma la prossima volta che succede una cosa del genere,voglio essere avvisato dalla mia bambina. Non da altre persone....” mi disse mentre io mi perdevo nel profumo del suo dopobarba.
Va bene...Comunque...” slacciandomi da quell'abbraccio sdolcinato “...potevi anche chiedere a Matt...lui era con me...” dissi guardandolo negli occhi.
Oh,stai tranquilla che parlerò anche con tuo fratello. Ho saputo che Franz ci ha fatto una bella chiacchierata e ha mandato lui Phill,Louise e Bryan a ispezionare il perimetro. In realtà stavo per andare anche io...” mi disse guardando l'orologio attaccato al muro.
Il Nonno crede che quel ragazzo potesse avere complici?” chiesi prendendo le chiavi di casa dalla tasca.
Non lo so. Ma ha detto che era molto strano che si fosse volutamente avvicinato in una zona così isolata che appartiene ad un altro branco. Avrebbe dovuto avvertire la nostra presenza,o quanto meno quella del nostro Aplpha. Quindi le cose sono due: o è stato ferito dal suo Alpha e si è avvicinato a noi per cercare rifugio...” disse scuro in volto.
...o il suo è un piano per infiltrarsi e uccidere il Nonno. In quel caso i suoi compagni non dovrebbero essere lontani...” continuai io corrucciando le sopracciglia e stringendo le mani intorno alle chiavi metalliche e fredde.
Comunque sia,credo che sia il caso che vada. E tu,signorina. Se posso darti un consiglio,mi terrei tua madre per il momento. Sei diventata un eccellente medico,e una discreta combattente,ma lui è un lupo. Con tua madre che ti guarda le spalle,saresti più al sicuro...” era evidente che era lui che si sarebbe sentito più tranquillo con la mamma che mi proteggeva.
Si...forse hai ragione...stavo comunque pensando di chiederle di restare a darmi una mano...” dando sfogo ad una riflessione che tenevo nascosta “Comunque ora è meglio che vada...Buona ronda,Papà.” dissi facendogli un cenno con la mano mentre,sul pianerottolo,cominciavo a salire la rampa di scale che portava all'ascensore.
Lui mi sorrise,i suoi occhi divennero gialli e accennando un occhiolino mi disse
“Grazie tesoro.”
E si dileguò più veloce della luce.
Chissà com'era correre così velocemente. Avere il vento che ti sferzava in faccia. Vedere ogni oggetto che ti circondava in modo confuso e sfocato mentre i tuoi muscoli si spingevano al limite tra una falcata e l'altra.
Dio quanto li invidiavo.
Ma comunque non potevo farci granché. Ero un essere umano e nonostante per la testa mi fosse apparsa l'idea di farmi trasformare dal Nonno,sapevo bene che esisteva anche il rischio che non riuscissi a sopravvivere. Così ormai mi ero data per vinta.



Arrivata alla porta del quinto piano,notai che era accostata. Un brivido mi percorse la schiena e come una furia la spalancai di colpo precipitandomi all'interno. Senza pensarci troppo mi diressi nella camera da letto,dove riposava Derek.
Ma niente. Non c'era nessuno. Poi un tonfo mi fece voltare di scatto.

In salone!” pensai mentre mi precipitavo nella grande stanza da pranzo. E proprio lì,sdraiati per terra li vidi. Derek e mia madre completamente trasformati. Mia madre con la schiena a terra mentre Derek,seduto su di lei,le teneva la gola stretta fra gli artigli e una mano bloccata sopra la testa.
Derek le ringhiava a brutto muso e mia madre tentava di liberarsi.
Senza perdermi inutilmente in stupidi attacchi di panico,tornai nella camera da letto,presi dalla borsa una scatolina e tornai nel salone.
Estrassi dalla scatola una pistola per iniezioni. Dentro c'era un potente calmante. Decisa mi lanciai sul ragazzo e iniettai il potente siero dritto nel suo collo. Ma appena quella furia avvertì la puntura,liberò mia madre per rivolgere una possente manata artigliata proprio verso la mia faccia.
Mi scaraventò ai piedi di una libreria,senza provocare molti danni. Certo apparte alla mia guancia.

Sofia!” urlò mia madre,attaccando il ragazzo e bloccandolo nella stessa posizione in cui lui la teneva poco prima.
Lei nell'attimo di rabbia,con una faccia spaventosa che non avevo mai visto,si avvicinò a Derek e gli ruggì talmente forte,che i quadri appesi ai muri cominciarono tremare e a cadere.
Il ragazzo rimase immobile. Guardando dritto negli occhi di mia madre. Poi lentamente le sue orecchie e il resto della faccia tornarono normali,così come i suoi occhi,che tornarono del loro colore naturale. I suoi occhi lentamente si chiusero e abbandonò alla potenza del tranquillante.



Non potevo immaginare che da quello scontro si sarebbe alzato un polverone. Subito dopo che mia madre aveva ruggito,una folla di parenti si era radunata in casa e per le scale. C'erano tutti. E ognuno di loro era trasformato e minaccioso. Se li avessi lasciati senza spiegazioni si sarebbero sbranati quel ragazzo molto volentieri.
Non è successo niente! State calmi. Stava delirando per le ferite,ma mamma è riuscita a calmarlo...” dissi sperando che la mia mezza verità bastasse a tranquillizzarli. Ma purtroppo non fu così facile. Zio Chad si avvicinò e mi inveì contro “E' questo che stavate nascondendo? Un lupo malconcio che vuole farci fuori tutti? Esiste il Consiglio! Perchè non lo avete riunito per decidere il da farsi?” disse molto adirato.
Anzi tutto qui nessuno nasconde niente a nessuno...” prese la parola mia madre “...secondo poi, non ne abbiamo avuto il tempo! Questo ragazzo necessitava di cure mediche. E apparte il riunirci in Consiglio,il nostro regolamento VIETA severamente di abbandonare un fratello in difficoltà! Mi rendo conto che anche in questo caso andava chiesto il parere del branco,ma dovete capire la situazione.” concluse avvicinandosi al fratello.
Capire la situazione? E' un lupo ostile,Paula! Guarda cosa ha fatto a Sofia! I segni sulla sua guancia ti sembrano normali? Sappiamo cosa recita il regolamento,ma anche per quello è necessario un confronto con la famiglia. Ci sono dei bambini nel branco!” puntandole un dito contro.
Io intanto mi rialzai senza far notare la mia schiena dolorante,e mi portai una mano al viso per constatare se ci fosse del sangue. Ma nulla più di un grosso livido era presente sulla mia guancia.
Li guardai. Tutti i miei zii. Facendo una faccia molto arrabbiata.
Poi distolsi lo sguardo,che andai a posare sul corpo del ragazzo disteso per terra.
Qualche benda si era strappata,e il sangue aveva ripreso a colare dalla ferita al fianco e alla schiena.
Così mi inginocchiai vicino a lui cercando di tamponare l'emorragia.

Il Nonno mi ha dato il permesso. Non avete altro da fare che parlare con lui.” dissi lasciando delle facce scioccate a guardarmi.
Non è possibile! Non avrebbe mai acconsentito ad una cosa del genere. Lo avrebbe messo in una cella aspettando il nostro giudizio,non in un appartamento con tutte le agiatezze e un medico privato! E' stato lui a fare le leggi!” mi urlò contro il fratello di mia madre.
No. Ha ragione” intervenne zia Mel “Ero lì quando nostro padre le ha dato il permesso. Sofia ha ragione,se avete qualcosa da obbiettare dovete parlare con lui.” inginocchiandosi vicino a me per aiutarmi.
Io la guardai e le sorrisi. Era come una sorella più grande per me. Ed era sempre stata dalla mia parte...da quando...

E poi perdonatemi se ve lo chiedo,ma che fine aveva fatto il nostro Consiglio sette anni fa?” di nuovo presi la parola lasciandoli tutti con un'espressione confusa “ 'A nessuno sarà permesso di accusare un membro del branco senza evidenti prove che dimostrino il suo coinvolgimento in atti ostili. In quel caso l'eventuale minaccia sarà allontanata dalla comunità. Qualora i suoi comportamenti rimanessero ostili,l'individuo sarà eliminato'. Mi sembra recitasse così una delle regole. Ebbene...” dissi alzandomi in piedi e sfilandomi la felpa.
Mia madre si voltò a guardarmi preoccupata. Tutti gli altri invece erano confusi dal fatto che mi stessi spogliando davanti a loro. Sapevano dove volevo andare a parare.
Gettai la felpa per terra e mi voltai dando loro la schiena. Con le mani sopra la testa raccolsi la maglietta e la tirai su,fino alle spalle. Mostrando la mia schiena.
Sapevo che le cicatrici erano ben visibili così continuai
“...quella stupida regola non avete voluto applicarla quando fu necessario. Anche se avevate queste cicatrici come prova,e addirittura un SUO artiglio conficcato nella mia pelle.” veloce mi riabbassai la maglietta e mi voltai di nuovo a guardarli minacciosa “E adesso mi venite a dire che le leggi vanno rispettate? E' bello farlo solo quando ci fa comodo! Quindi per favore,andatevene,e lasciatemi fare il mio lavoro...” riposizionandomi vicino a Derek.
La mia famiglia non era cattiva,ma alcuni di loro stavano cominciando a pensare solo al proprio tornaconto da quando la moglie di mio Nonno ci aveva lasciati. E da una parte li capivo. Ora ognuno di loro aveva una propria famiglia e doveva pensare ai propri figli,ma questo non gli dava il diritto di dare ordini e fare quello che più gli pareva.
Lasciai tutti a bocca aperta,a pensare alle mie parole. Zia Mel mi guardò lanciandomi un piccolo sorriso,mentre io cominciai a sentire le lacrime salire ai miei occhi,dopo aver ricordato quell'avvenimento.

Adesso potete tornare ognuno a casa sua. Domani come prima cosa ci riuniremo a casa di nostro padre,e decideremo come vogliamo gestire questa situazione. Ma adesso c'è un paziente che necessita di cure. Buona notte.” disse mia madre cercando di far uscire la “mandria” da casa.


Dopo che la mia famiglia si era “gentilmente” congedata,mia madre e zia Mel si caricarono Derek in spalla,riportandolo in camera da letto. Io invece andai in cucina a cercare del ghiaccio da applicare sul livido. Mi sedetti al piccolo tavolino e mi portai il piccolo pacchetto di piselli surgelati alla guancia. Il dolore si stava attenuando,anche se temevo che quel livido ci avrebbe messo un bel po' ad abbandonare la sua posizione.
Sai,quando avevo la tua età e mi allenavo con tuo padre,gli mettevo una bella bistecca congelata sulla faccia,se lo strapazzavo troppo.” disse mia madre entrando in cucina con un sorriso.
Bè...di bistecche sembra che qui non ce ne sia nemmeno l'ombra. Ma questi piselli fanno il loro dovere...” dissi un po' sconsolata “Mi dispiace per tutto questo...non pensavo di arrivare a tanto...Ma certe volte odio essere parte di questo branco...” dissi sincera.
Lo so,Sofia. Ma hai fatto solo quello che ti sembrava giusto. Nessuno può incolparti per questo...” mentre si sedeva di fronte a me.
E adesso chi glielo dice a papà che Derek mi ha ferita...Ha fatto una storia incredibile quando sono andata a parlarci,perchè gli avevo detto che quel tipo aveva solo cercato di aggredirmi...Lo ucciderà,non c'è dubbio.” dissi sospirando.
Proverò a parlare io con tuo padre. E gli chiederò di aspettare a ucciderlo,almeno fin quando non avremmo capito come è arrivato qui questo ragazzo e perchè...” mi sorrise.
Io mollai la presa dal ghiaccio e allungai la mano verso mia madre,che dolcemente si soffermò ad accarezzarne il dorso.
Poi chiuse gli occhi e tutto ad un tratto il dolore era sparito. Conoscevo quella sensazione. Infatti vidi le vene sulle sue mani gonfiarsi e scurirsi. Così come pure sulle sue braccia. Mi stava togliendo il dolore che provavo,e mi sentivo davvero meglio.

Dondolò un po' in avanti e strizzò leggermente gli occhi,riaprendoli all'improvviso. Prese una boccata d'aria e staccò le mani dalle mie
“Va meglio adesso?” chiese rimettendosi in piedi.
Grazie mamma!” la raggiunsi con un abbraccio.



La mattina arrivò presto,e non riuscii a dormire per niente. Zia Mel si era andata a stendere nella camera degli ospiti,mentre mia madre dormiva sul divano del salone. Io invece ero rimasta a vegliare su quel ragazzo tutta la notte. Ero seduta a terra con la schiena appoggiata al lato del letto su cui lui dormiva. Stavo beatamente leggendomi un libro quando avvertii un movimento.
Mi alzai e notai che il ragazzo si era portato una mano alla fronte e si guardava intorno con aria confusa.

Così mi mossi lentamente,dandogli modo di vedermi e di non dare di matto.
I suoi occhi ricaddero subito sui miei e con un movimento fulmineo tentò di alzarsi sui gomiti,ma le fasciature strette e le fitte di dolore glielo impedirono.

Fermo,fermo! O distruggerai tutto il lavoro che ho fatto fin ora!” mettendogli una mano sulla spalla e una sul petto per incitarlo a rimettersi giù.
Lui mi guardò minaccioso. Poi guardò le mie mani e posò di nuovo lo sguardo su di me. Così capii di dover togliere le mani
“Okay,okay...non ti tocco...Ma tu non ti muovere.” lo pregai,spostando il piccolo sgabello vicino alla porta per sedermici.
Tu...chi sei?” mi chiese sdraiandosi e voltando lo sguardo verso di me.
Sofia. Non ti ricordi? Ti avevo già detto il mio nome.” chiesi.
Non mi ricordo. Dove mi trovo?” questa volta spostando lo sguardo al soffitto.
Bè,sei ospite a casa mia. Ti abbiamo trovato io e mio fratello per strada,conciato piuttosto male. Anche se non mi sembra che tu stia poi così meglio...” mi concedetti un piccolo sguardo alla sua ferita sul fianco,causando in lui un piccolo scatto che mi fece togliere velocemente le mani.
Senti,non ho intenzioni ostili. Mi sono occupata di te per tutta la notte,e vorrei continuare a farlo. Così guarisci per bene e te ne vai! Insieme a tutti i problemi....” mi lasciai sfuggire.
Derek mi guardò curioso,tornò a mettersi comodo e rilassò i muscoli. Non si fidava di me,era palese. I suoi occhi erano attenti a tutto quello che stavo facendo. Alzai il cerotto a nastro dai bordi della grande garza ed esposi la sua ferita al fianco. Presi delle garze e ci versai sopra del disinfettante. Poi lentamente e delicatamente lo passai sulla ferita.
Derek strinse i denti e chiuse gli occhi per un momento,quella ferita era profonda e gli causava non poco dolore. Ritrassi subito la mano. Quando era svenuto era più facile.

Mi dispiace.” provai a dirgli,ma tutto quello che ottenni in cambio fu un broncio minaccioso.
Così continuai cercando di non pensare alle sue reazioni. Se mi sbrigavo sarebbe durato di meno quel supplizio.

Sai,nella mia esperienza con le brutte ferite ho appreso che quando viene l'ora della medicazione,non c'è miglior modo per ostacolare il dolore se non quello di parlare d'altro. Mentre parli regoli il respiro,e facendo ciò l'apporto di ossigeno nel sangue si stabilizza,permettendoti di avvertire meno dolore. Quindi...” .
Ma ovviamente ottenni di nuovo un broncio.

Daccordo allora...” dissi coprendo di nuovo la ferita con garze sterili e applicando altre strisce di cerotto a nastro.
Mi alzai tentando di raggiungere la spalla sinistra,che si trovava dalla parte opposta. Alzai anche lì,il cerotto e le garze e rimasi sorpresa nel vedere che ormai erano rimasti solo dei segni rossi. La pelle si era rimarginata quasi del tutto. Così tolsi le fasciature lasciando la spalla scoperta.
Lui la guardò,e notai nella sua espressione un pizzico di rabbia misto a tristezza.
Poi gli afferrai l'avambraccio destro.

Questa era una frattura,vero?” provai a fare conversazione.
Già.” fu tutto quello che riuscii a scucirgli.
Molti non sarebbero riusciti a rimetterla apposto...sai per il dolore...e il coraggio di affrontarlo...” ci spalmai una pomata per far riassorbire il livido.
Non si può combattere con un braccio solo.” ammise voltando il suo sguardo per non incrociare il mio.
No di certo.” conclusi.
Hai una brutta ferita anche dietro la schiena. Ma non potrò vederla finchè non almeno a metterti seduto.” gli confessai alzandomi e dandogli le spalle per mettere a posto le garze avanzate.
Girandomi di nuovo lo vidi che a fatica era riuscito a sedersi sul letto. Il braccio sinistro era piagato e afferrava il fianco destro. E respirava a fatica tenendo gli occhi chiusi in una smorfia di dolore.

Che cavolo fai! Non c'è bisogno di fare l'eroe! Se non puoi muoverti non devi farlo per forza!” mettendogli una mano sulla spalla e una sul petto per spingerlo indietro. Ma lui facendo resistenza quasi mi ringhiò.
Daccordo allora. Diamo un'occhiata.” dissi con aria sconfitta mentre riprendevo le garze e le risistemavo sullo sgabello.
Tolsi le fasciature e le garze e quasi mi sentii male per quella ferita. Era davvero profonda. Solo a guardarla faceva male. Cercai di nuovo di fare più in fretta possibile. Ma la posizione non era delle migliori. Per di più ogni volta che passavo la garza con il disinfettante il ragazzo produceva un gemito di dolore. E quindi mi fermavo e soffiavo sulla ferita,dandogli un leggero sollievo temporaneo.
Dopo aver buttato una decina di garze,finalmente la ferita era stata ripulita. La coprii di nuovo e applicai il cerotto a nastro tutto intorno.

Ecco fatto,ora puoi sdraiarti.” gli dissi tenendogli sempre una mano sulla spalla.
Così lentamente,gli afferrai la spalla con decisione,con la mano destra la sua mano,dandogli una leva per risistemarsi giù,e lo accompagnai a sdraiarsi.

La prossima volta sarà più facile. Ci vorrà un po' perchè tu guarisca. Le tue ferite stanno ancora grondando sangue nero. E non è una cosa positiva. Ma d'altronde hai combattuto un Alpha,quindi è già tanto che tu sia vivo,no?” cercai di tirarlo su.
Ma mi lanciò un occhiataccia,mentre cercava di regolarizzare il suo respiro.
Così mi alzai,ordinai i miei strumenti sul cassettone e mi diressi alla porta.

Qui fuori ci sono io,mia zia e mia madre. Quella che hai aggredito qualche ora fa. Tanto per la cronaca...” me ne andai chiudendo la porta.

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Capitolo 3
*** Sapori e Dissapori ***


Sapori e Dissapori

CHAPTER 3



In casa c'era una pace quasi inverosimile. Mia madre e mia zia mentre dormivano non facevano assolutamente nessun rumore. Io al contrario parlavo nel sonno. E non parole a caso. Ma quasi dei veri e propri discorsi. Una volta Matt decise addirittura di filmarmi. E stavo recitando perfettamente la parte di un personaggio di un film. Non proprio le esatte parole,ma ero davvero buffa.
Ma almeno la cosa bella era che non ricordavo nulla.
Chissà se anche la mamma da piccola parlava nel sonno?” mi venne da pensare. Non che queste cose fossero ereditarie. Ma sarebbe stato buffo immaginarsela.
E comunque nessuno di loro avrebbe potuto sentire la mia voce quella notte. Anche perchè ero l'unica che non era ancora crollata. Ma ero abituata alle nottate.
Le 10 e 30...di già?” mentre guardavo l'orologio a forma di pizza sciolta che poggiava sulla cappa della cucina.
Era il momento di darmi una lavata. E cominciare a svegliare le due dormiglione. C'era la riunione tra qualche ora.
Entrai in bagno,lasciando la porta spalancata. Chi poteva vedermi stava dormendo e chi non poteva era comatoso su un letto. E poi non mi interessava. Alla fine dovevo solo togliere il trucco della sera prima,che ormai mi aveva fatto somigliare ad un panda.
Mi tirai su le maniche della felpa e aprii il rubinetto. Mentre l'acqua calda cominciava a far danzare il suo vapore nell'aria,mi guardai attentamente nello specchio per notare le zone più esigenti.
Gli occhi erano senz'altro la priorità.
Così presi una bella quantità di sapone all'Aloe e cominciai a strofinarla sul viso.
Oh,guarda! Un panda che si lava la faccia. Al WWF dev'essere scappato...” disse una voce familiare al mio fianco facendomi sobbalzare.
Dio,Matt! Devo comprarti un collare con il sonaglino....” strofinando anche le guance,stando attenta a mantenere chiusi i miei occhi.
Rosso,lo voglio rosso fuoco. Con le mie lentiggini starebbe benissimo.” accennando una risatina “Approposito di collari...Il brutto cane cattivo che ha aggredito mia madre e mia sorella è ancora vivo?” chiese con nonchalance.
Io mi bloccai per un momento. Un po' per il dolore alla guancia,che si ribellava ai miei continui sfregamenti,un po' per la domanda appena ricevuta.
Con le mani presi dell'abbondante acqua e cominciai a risciacquare la prima mano di schiuma.
Finalmente potevo riaprire gli occhi e notai che forse non serviva infierire ancora su ciò che restava del trucco.
Lo avevo tolto tutto,apparte una sottile marcatura nera nella parte interna degli occhi. Ma quella potevo lasciarla. Non mi dispiaceva come apparivo con quel nero che li sottolineava appena.
Così mi asciugai per bene e risposi “E' vivo. Puoi starne certo. Sono io il medico,ricordi?” modestie a parte ero davvero molto brava. Con tutte le erbe e gli intrugli rari che avevo applicato sulle sue ferite era strano che non stesse già in piedi.
Ah! Perfetto!” disse unendo le mani in un sonoro 'Clap' “Allora ti lascio. Il mio incontro di Wrestling sta per cominciare...” cominciando ad avviarsi.
Dai,smettila. Non credo lo abbia fatto volontariamente. Era ferito e delirava...” quante volte lo avevo difeso quel ragazzo da quando lo avevamo trovato? Neanche fosse stato mio fratello.
Volutamente o no,non mi importa. Non lo ucciderò...gli farò solo vedere come sono bravo a fare la German Suplex.” disse sorridendo maliziosamente e riducendo gli occhi a due fessure.
Andiamo Matt. Potrai fare di lui quello che vorrai,quando si sarà ripreso. Sempre se si riprenderà...Le sue ferite ancora versano sangue nero...” ammisi sconsolata.
Matt in tutta risposta mi strinse le spalle con le mani e mi guardò serio.
Sono sicuro che si rimetterà...” poi facendomi un sorriso “...anche se ha te come medico!”
Ah,e questo che vorrebbe dire?” cominciando a dargli dei pugni su un braccio.
Lui mi prese e mi sollevò da terra andandomi a bloccare. E mi trascinò fuori dal bagno.
Continuava a ridere,così come facevo io. Poi riuscii a liberarmi e cominciai a fargli il solletico ai fianchi.
Ahahah. Il tuo punto debole è scoperto!” gli risi contro.
Lui indietreggiò implorando pietà,e poi contrattaccò con uno sgambetto che mi fece crollare a terra.
Io allungai un piede e mi feci raggiungere. Lui fu subito sopra di me bloccandomi le mani sulla testa con una mano,mentre con l'altra cominciava a farmi il solletico di rimando.
Adesso chi è quello con il punto debole scoperto?” continuando a ridere.
Quelle erano le nostre “lotte tra fratelli”. Quasi non respiravo più per le risate. Dovevo fare qualcosa.
Spostai una gamba e riuscii a ribaltarmi. Adesso ero io sopra di lui. E mentre stavo alzando le mani per mimare la tortura che stavo per infliggergli,mi accorsi che lui guardava alle mie spalle.
Mi fece un lieve cenno con la testa di girarmi,e così feci.
Rimasi sorpresa nel vedere che eravamo finiti davanti alla camera da letto in cui riposava Derek. E lui era proprio lì davanti a noi tutto curvo con una mano sul suo fianco che ci fissava confuso e sorpreso.
Ah!!Derek! Che ci fai in piedi?” dissi un po' in imbarazzo alzandomi quasi all'istante.
Lui continuava a fissarci un po' dubbioso su come esprimersi.
Mio fratello si tirò su,e si diede delle pacche sui pantaloni per togliere quel poco di polvere che c'era sul pavimento.
E' difficile dormire con due 'galline' scornachiate che ridono a gran voce,Sofia” riconobbi la voce di mia madre alle mie spalle.
In un attimo eravamo riusciti a svegliare tutti.
Mamma era con le braccia conserte appoggiata sul ciglio della porta. Zia Mel,ancora non proprio sveglia,si limitava a stare in piedi sulla porta della camera degli ospiti,con i capelli corti tutti arruffati e uno sguardo ancora sul dormiveglia.
Ahi,ahi sorellina. Li abbiamo svegliati tutti.” disse Matt ricominciando a ridacchiare “Ehi,ragazzo artiglio. Ti andrebbe di provare con me oggi?” gli chiese con un sopracciglio all'insù,avvicinandosi di qualche passo.
Derek era evidentemente debilitato e confuso da quella situazione,e dalla domanda di Matt.
Corrugò le sopracciglia e storse la faccia di lato.
Matt,smettila. Ti ho già detto che non è stata colpa sua...” dissi portandomi inconsciamente una mano sulla guancia.
Derek notò il mio gesto e il grosso livido,e da un'espressione confusa ne uscì una sorpresa. Forse aveva capito chi era stato l'artefice.
Eh si,bello mio. Alla fine ci sei riuscito a colpirla. Cos'è? Non sei riuscito a staccarle la testa quando eravamo in strada,e quindi ci hai provato qui?” disse avvicinandosi ancora di un passo a Derek.
Ma il ragazzo continuava a fissare la mia guancia. Non ero un lupo,e non sentivo le sue emozioni. Ma i suoi occhi. Potevo leggerli facilmente,e riuscii a vedere la sorpresa e il dispiacere.
Matthew Lee Carlson!” lo riprese mia madre.
Non so perchè ma i genitori rafforzano i concetti pronunciando il nome completo dei propri figli. E un po' mi inquietava quanto questo aveva impatto su di noi.
Smettila subito! La situazione era sotto controllo e lui in quel momento non sapeva cosa stava facendo.” lo riprese avvicinandosi a lui.
Mio fratello la guardò un istante e poi voltandosi di nuovo verso Derek,caricò un artigliata verso la sua faccia
“Anche io in questo momento non controllo le mie azioni!” disse serio.
Ma che cavolo?” e mi lanciai veloce tra lui e Derek,che sorprendentemente non stava reagendo minimamente.
Praticamente lo tamponai,andando a cozzare proprio contro il suo petto,e finendo per trascinarlo a terra.
Rimasi per un istante con gli occhi chiusi. Quasi del tutto in braccio a Derek. In quel momento saltargli addosso mi era sembrata un'ottima idea per salvarlo da Matt,ma poi mi accorsi che le mie braccia erano intorno al suo collo. Ora,non è che lui fosse esattamente un figlio dei fiori,pace e amore e tutto il resto,perciò come un lampo,mi ritrassi velocemente rotolando di lato e alzando le mani in segno di resa.
Scusa,scusa,scusa! Non lo faccio più!” mi affrettai a dire.
Ma lui,girandosi a fatica sul mio lato,mi guardò perplesso. Una mano era al suo fianco e sembrava davvero dolorante.
Alla fine però credo che fosse contento che lo avessi salvato dagli artigli di mio fratello.
Anche se in effetti eravamo tutti così vicini che aveva per forza preso uno di noi.
Ma stavamo tutti bene.
Poi notai che mia zia Mel,credo in parte per sonnambulismo,aveva afferrato Matt alla vita. Era quasi del tutto trasformata e stringeva i denti per lo sforzo. E mia madre aveva fermato il suo colpo con una mano.
Perchè cavolo mi hai fermato? Non lo avrei ucciso...” disse quasi ringhiando contro mia madre.
Adesso conto fino a tre,e quando avrò finito,voglio che i tuoi artigli siano spariti. E la stessa cosa vale per i tuoi occhi. Uno....” disse con tono calmo e minaccioso. Mi metteva un po' paura quando parlava in quel modo e con quell'espressione seria.
Mio fratello ci guardò per un momento molto adirato per non essere riuscito a dargli almeno un pugno in faccia. I suoi occhi erano gialli e brillavano.
...DUE...” alzò la voce la mamma.
Matt sospirò e i suoi occhi tornarono al classico color cioccolato. Anche i suoi artigli non tardarono a scomparire e lui si calmò un po'.
Bene. Posso tornare a dormire...” sbadigliò zia Mel,mollando la presa su Matt e tornando al suo aspetto da umana stanca e assonnata.
Matt si sganciò dalla presa della mamma e risistemando i suoi abiti mi sorrise.
Per questa volta passi. Ma se succederà di nuovo...” si sospese mentre fissava minaccioso Derek.
...me ne occuperò io,non preoccuparti.” conclusi io. Anche se sapevo che non sarei riuscita a fermare Matt se Derek mi avesse aggredita una terza volta.



Il fatto che mio fratello tenesse così tanto a me un po' mi faceva piacere. Molte volte è stato proprio questo suo attaccamento nei miei confronti a salvarmi da situazioni di pericolo. Il problema però era che lui non aveva mezze misure. Per questo Derek doveva ritenersi molto fortunato. Una volta si era addirittura andato a scontrare con nostro padre per un addestramento troppo intensivo a cui mi aveva sottoposto,e che mi aveva procurato la rottura di un braccio.
Comunque,dopo che era andato via,avevo avuto l'occasione di risistemare un pochino. Mia madre e zia Mel erano andate alla famosa “riunione” con il nostro Alpha,e io ero rimasta a preparare la colazione per me e Derek.

Chissà cosa piace a Derek...Magari potrei fare dei pancakes. E mettere insieme un po' di macedonia di frutta...non sarà un pasto da Re,ma almeno gli darà un po' di energie....” dissi aprendo il frigorifero.
I pancakes non erano la mia specialità,ma non mi venivano male. Ero brava in cucina e questa mia passione mi portava spesso a cercare nuove ricette e a provarle,facendo fare da cavia alla famiglia.
Il problema erano le dosi,perchè le mie ricette erano studiate apposta per un esercito.
Quindi dovevo improvvisare e sperare che le quantità fossero esatte.
Finito di preparare l'impasto lo versai a grandi cucchiaiate nella padella,che subito cominciò a sfrigolare. Mentre aspettavo che si dorassero da un lato,presi la frutta dal frigorifero e cominciai a sbucciarla.

Male che va non la mangia...Potrei sempre fargli un brodo di pollo per pranzo. Era quello che mi faceva sempre la nonna quando stavo male...” bloccandomi a quel pensiero.
La nonna nemmeno me la ricordavo. Il suo ricordo lo avevo completamente rimosso. Se n'era andata che io avevo solo 8 anni,e io le ero così legata che quando successe,la mia mente spense tutto. Qualsiasi memoria che avevo di lei era scomparsa. Ma c'era la mamma che me ne parlava.
Scossi la testa e andai a girare i pancakes.

Perfetti! Dorati al punto giusto.” esclamai soddisfatta.
Lasciai che anche il secondo lato si dorasse e andai a tagliuzzare i frutti in una piccola ciotola.
Aggiunsi dello zucchero,del succo di arancia e di limone e mescolai.
Spostai i pancakes su di un piatto,impilandoli e guarnendoli con del miele.
Lo sciroppo d'acero sarebbe stato più adatto,ma in quella cucina non c'era. Non era di certo casa mia,e già era tanto che qualcuno avesse fatto la spesa.

Et voilà!” sorrisi felice guardando il delizioso pasto che avevo preparato e sistemato su di un vassoio da letto. Con i piedini che si abbassavano,era comodissimo per mangiare in tranquillità senza muoversi dal letto.
Così mi diressi alla camera,e facendo non poca fatica ad aprire la porta,viste le mani impegnate,entrai.
Subito dopo lo sfogo di Matt avevo dovuto rifare le fasciature,perchè con il mio placcaggio avevo fatto riaprire la ferita sulla schiena.
Era ancora malconcio,e quell'artigliata faceva fatica a rimarginarsi.
Comunque era lì sdraiato che dormiva. Leggermente rialzato con la schiena visto che per farlo stare più comodo avevo messo un paio di cuscini sotto di lui.
Così piano piano misi il vassoio su un cassettone e sistemai le posate al lato del piatto dando la schiena al mio ospite.

Non lo voglio...” mi sorprese Derek facendomi sobbalzare.
Io mi voltai a guardarlo.

Dovresti prenderne un po' invece...ti farebbe bene mangiare qualcosa.” ammisi unendo le mani dietro la schiena.
Ma lui prese a guardarmi male.

Dai,non c'è motivo di fare così...lo capisco che Matt è stato duro con te,ma cerca di capire la situazione. Sei pur sempre un estraneo che non ha intenzione di dire niente di se...” dissi andandomi a sedere vicino a lui sullo sgabello “...lui è mio fratello. E' normale che si preoccupi per la sua famiglia. Tu non faresti lo stesso?” chiesi innocentemente.
Quella mia domanda lo fece accigliare ancora di più.

Non ho fame,come devo dirtelo?” mi disse alzando la voce scocciato.
Forse era vero,forse no. Però non poteva di certo alzare la voce così.

Sta calmo! Ho capito,non c'è bisogno di fare tante storie. Adesso lo porto via...” dissi ormai sconfitta alzandomi e prendendo il vassoio “...comunque sia,ho visto come mi guardavi prima. Se ci stai pensando,non fartene una colpa. La mia guancia guarirà...” avviandomi verso la porta.
La sua espressione era ancora arrabbiata,ma poco prima che uscissi mutò improvvisamente.
Era pensierosa e preoccupata.



Ehi,sorellina! Dolce,la mia sorellina che salva la vita al suo carnefice! Dimmi un po',cosa stai preparando di buono?” disse Matt affacciandosi in cucina.
Erano ormai tornati dalla riunione e sembrava essere andata piuttosto bene. A quello che mi aveva detto la zia Mel,il Nonno aveva vietato tassativamente di tenere comportamenti ostili nei confronti dell'ospite. Anche se aveva aggiunto che Derek si sarebbe dovuto fermare per qualche settimana con noi. Non so perchè. Ma comunque doveva avere le sue buone ragioni.

Un brodo di pollo Matt. Ci affiancherò qualche verdura ripassata in padella...” dissi concentrandomi sui fornelli.
Ma non ti sembra un po' poco?” mi chiese avvicinandosi ai fornelli curioso “Questo basterà solo per un paio di persone....”.
Infatti. Questo è per te e Derek. Mamma e zia mangeranno con il Nonno e con papà. Noi invece siamo di guardia.” dissi assaggiando il delizioso brodo.
E tu? Non mangi nulla?” mi chiese serio infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.
No. Ho fatto una bella colazione. Pancakes e macedonia. Ho mangiato davvero tanto.” dissi assaporando ancora la deliziosa colazione che “qualcuno” aveva rifiutato.
Non mi dire...” mentre si sedeva al tavolo della cucina “...avevi preparato la colazione per lui,e non l'ha voluta...Che stupido. Non si rimetterà mai se si impunta così.” disse accendendosi una sigaretta.
Io lo fulminai con lo sguardo. Fumare in una cucina operativa. Se fossi stata come lui probabilmente i miei occhi sarebbero già mutati in un oro lucente.

Va bene! Non ti arrabbiare! Guarda,la spengo...” disse sbuffando.
Io non fumavo,e sinceramente non mi dava fastidio che qualcuno lo facesse. Ma mentre cucinavo,l'unica cosa che volevo sentire era il buon odore sprigionato dalle pietanze che cuocevano sopra i fuochi.

Comunque cosa ti fa pensare che questa volta il “cagnolino” voglia mangiare?” chiese marcando particolarmente la parola “cagnolino”.
Il fatto che ci sarai anche tu ad aiutarmi...” voltandomi con un sorriso furbetto.
Cosa? No,non se ne parla. Se vuole mangiare bene. Non puoi costringermi a stare con lui adesso...” alzandosi di scatto e gesticolandomi contro.
Ma se sei stato tu il primo a dirmi di aiutarlo in strada! O te ne sei dimenticato?” mettendomi una mano al fianco e gesticolando di rimando con l'altra.
Era diverso! Non sapevo che tipo fosse...” alterandosi leggermente.
Ah,perchè adesso lo sai bene? Allora illuminami.” incrociando le braccia al petto e aspettando.
Senti,so che è stata una mia idea,ma...” cercando di convincermi.
Io però senza muovermi di un millimetro,alzai un sopracciglio. Era la mia mossa finale.
Lui sospirò e si passò una mano dietro la nuca.

Dammi quel dannato piatto!” ormai arreso.
Io andai verso di lui con un sorriso di gratitudine e gli stampai un bacio sulla guancia.

Come cavolo fai a convincermi ogni volta...” disse guardandomi.
Io versai il brodo in un piatto. Misi la carne in un altro insieme alle verdure e glieli porsi. Poi riempii altri due piatti allo stesso modo,e me li portai appresso,avendo cura di arraffare le posate che avevo preparato in precedenza.
Mi voltai e Matt era già sparito. Così mi sbrigai a raggiungerlo,era meglio non lasciarli soli quei due.
Arrivata alla camera notai Matt inginocchiato vicino al letto. I piatti erano sul famoso cassettone.

Matt,che stai facendo? Se dorme lascialo stare..” dissi mentre posavo anch'io i piatti.
Sofia...non sta bene. C'è qualcosa che non va....” mi disse con voce preoccupata.
Io mi avvicinai velocemente facendogli cenno di spostarsi.
Derek era parecchio sudato e ancora pallido. Gli misi una mano sulla fronte.

Ha la febbre alta...non va bene,non dovrebbe avere la febbre!” alzando la voce preoccupata.
Che significa?” mi chiese subito Matt.
Significa che c'è un infezione...ma è impossibile...” cominciando a pensare aggrottando le sopracciglia “...per un lupo mannaro una cosa del genere non è nemmeno contemplata...cioè...l'unico modo...” poi mi venne il lampo di genio “Matt! Sali dall'altra parte del letto e aiutami a girarlo verso di te. Devo controllare una cosa...”.
Daccordo” e in un lampo era già al suo posto.
Quando fu finalmente sul fianco mi apprestai a togliere le fasciature sulla schiena.
Come Matt vide la ferita rabbrividì e allentò la presa su Derek.

Matt! Così non riesco a vedere!” lo ripresi.
Si,scusa...è che mi ha fatto effetto...” disse risistemandosi in posizione “Comunque cosa stai cercando?”.
Non ne sono sicura. Queste ferite mi hanno fatto venire un dubbio. Ricordi quando il Nonno ha combattuto contro quel tale,a New Orleans?” domandai mentre lentamente facevo scorrere le dita sopra i grossi tagli profondi.
Quel lupo che aveva rapito Anne? Si,perchè?” disse palesemente confuso.
Il Nonno era stato ferito,ma non guariva. E per un Alpha è parecchio strano,no?” dissi mantenendo il contatto con la schiena di Derek che cominciava ad avvertire il dolore.
Si,ma poi si riprese...” disse con tono ovvio.
Certo,ma solo perchè la mamma riuscì a capire cosa non andava...Quel tizio aveva lasciato un suo artiglio nel braccio del Nonno,e gli impediva di guarire.” dissi facendo un po' di pressione con le dita.
Matt sembrava aver capito dove volevo andare a parare. Io invece non ero così sicura. Però quella teoria mi sembrava la più plausibile.
Ma vedere attraverso tutto quel sangue nero era davvero un'impresa.
Tentai di affondare un po' di più le dita ai margini delle ferite affidandomi al tatto.

Ma più andavo in profondità,più Derek avvertiva il dolore e cominciava a destarsi.

Che cavolo...fate?” disse stringendo i denti e afferrando il braccio di Matt.
Non muoverti,forse Sofia ha capito cos'è che non va...” intervenne Matt.
Eccolo!” pensai non appena il mio dito indice sfiorò una punta acuminata.
Inserii anche il pollice e afferrando bene l'oggetto,lo tirai fuori.

L'ho trovato!” mostrando a Matt l'acuminato artiglio “Ora devo prendere gli altri...”.
Come gli altri?!” disse Matt tra il sorpreso e il terrorizzato.
Ma senza dire nulla mi apprestai a cercare gli altri,che non tardarono a farsi trovare. Il secondo venne via molto facilmente.
Ogni volta che ne tiravo fuori uno,il sangue nero cessava di uscire da quel taglio. Era ovvio a quel punto che erano quelli il problema.
Però era una vera e propria tortura per Derek che cercava di resistere senza muoversi troppo. Al terzo che tirai fuori buttò fuori tutta l'aria che teneva in corpo,con un sonoro gemito.

Okay,credo ne manchi uno solo...Non riesco a sentirne altri...” dissi asciugandomi la fronte con l'avambraccio.
Aspetta,Sofia.” mi bloccò Matt “Non ce la fa più,fallo respirare...” quasi in pena per lui.
Alla fine mio fratello non era cattivo. Era solo iperprotettivo.

Prima lo faccio e prima starà meglio....” dissi guardandolo.
Ce la faccio...” disse con voce tremolante Derek. Teneva gli occhi chiusi in una smorfia,con i denti serrati.
Così misi per l'ultima volta le dita in quella ferita cercando l'ultimo artiglio.
Derek cominciò a muoversi in avanti. Una risposta inconscia al dolore.

No,Derek devi stare fermo o ci metterò di più...” afferrandolo con la mano libera.
Aspetta proviamo così...” disse Matt stringendo con la mano il bicipite di Derek.
Chiuse gli occhi e in un istante le vene della sua mano divennero nere e marcate.
Strinse i denti cercando di assorbire quanto più dolore potesse.
Derek sembrò avere un po' di sollievo e rilassò leggermente i muscoli.

M-muoviti Sofia!” mi ordinò Matt.
E io non me lo feci ripetere due volte.
Sfilai quel maledetto oggetto appuntito dalla sua schiena e lo lanciai in terra. Lo avrei ripreso in un secondo momento.
Matt lasciò la presa sul braccio di Derek e cadde indietro ansimando. Il lettone attutì la caduta. Le sue vene tornarono normali e cominciò ad ansimare rumorosamente.
Anch'io mi lasciai cadere sul sedere tenendo le mani sporche di sangue in avanti.
Derek riaprì gli occhi e ritornò sdraiato sulla schiena.
Tutti e tre boccheggiavamo in cerca di aria.
Chi per il dolore,chi per l'adrenalina,chi per l'ansia.
Poi il rumore della porta della camera che si apriva mi fece girare.
Era mio padre,che ci guardava con gli occhi socchiusi e con faccia interrogativa.
Provai a parlare ma mi precedette.

Non voglio nemmeno sapere quello che stavate facendo....” andandosene richiudendo la porta.
Io sorrisi e mi sdraiai sul pavimento.

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Capitolo 4
*** Situazioni Difficili ***


SITUAZIONI DIFFICILI

CHAPTER 4 - SITUAZIONI DIFFICILI




Incrociai le braccia al petto,arricciai le labbra e storsi la testa di lato. Feci un passo indietro continuando a fissare il muro davanti a me. Storsi la testa dall'altro lato e socchiusi leggermente gli occhi. Quel quadro era davvero inquietante.
Dopo aver curato Derek,mio Nonno aveva voluto vedermi. Ma come misi piede a casa sua,mia zia Mel mi disse di aspettarlo nel salone,visto che era andato a cacciare con i “cuccioli”. Così venivano chiamati i più piccoli che dovevano essere addestrati a controllare il loro potere.
E guarda caso mi ritrovai per l'ennesima volta a guardare minacciosamente quel dannato quadro.
Era davvero brutto. Che poi non mi spiegavo perchè ce ne fossero addirittura due copie.
Ogni volta che lo guardavo sembrava come se riuscisse a trafiggermi l'anima,con quei suoi occhi confusamente minacciosi e tristi allo stesso modo.
No,non mi piaci per niente,è bene che tu lo sappia...” gli dissi.
Come se potesse rispondermi.
Non capisco cosa ci veda il Nonno in te e il tuo delizioso fratello gemello...” avvicinandomi di più alla tela e sussurrandogli “Un giorno o l'altro penso che vi ritroverete a casa di qualcun altro.”.
Sorrisi soddisfatta per avergli confessato i miei intenti.
Cielo,spero proprio di no.” mi fece sobbalzare la voce di mio Nonno.
Dio! Nonno! Mi hai fatto spaventare. Pensavo fosse stato lui a rispondermi...” indicando il Clown con un pollice.
Nipote,un ammasso di cellulosa e pigmenti colorati non ha di certo il dono della parola.” mi riprese avvicinandosi con un sorriso.
Si,bè...come se fosse la cosa più strana che avessi visto...” risposi io lanciando un occhiataccia al quadro.
Comunque mamma mi ha detto che volevi parlare con me? Cos'è successo?” chiesi curiosa.
Il Nonno si sedette sulla sua poltrona accavallando le gambe.
Ho saputo che sei riuscita a salvare il tuo amico. I miei complimenti.”.
Si,ma non senza difficoltà. Matt è dovuto intervenire. E non siamo amici. Siamo più dei conoscenti.” dissi accennando un piccolo broncio.
Certo.” mi sorrise “Comunque non so se te lo hanno riferito,ma il Consiglio ha raggiunto un compromesso per il tuo “conoscente”...” disse facendo le virgolette con le dita.
Si. Potrà restare finchè non si rimetterà. E sarà nostro prigioniero per qualche settimana...” dissi dura.
Non mi era andato giù il fatto che avesse deciso di tenerlo qui contro la sua volontà. Se fossi stata io,sarei voluta tornare dalla mia famiglia. E poi ovviamente sarebbe toccato a me il fantastico compito di tenerlo a bada. E non mi piaceva granchè. Non ero mica una babysitter.
Prigioniero? Forse hai capito male. Devono averti riferito delle informazioni sbagliate” aprendo il quotidiano sulla pagina dello sport “...vedi,non voglio assolutamente che creda di essere prigioniero. Se vuole andarsene,è libero di fare come vuole. Ma preferirei che restasse.”.
Decisamente c'era qualcosa che mi sfuggiva. Se aveva dato la sua parola al Consiglio che Derek dovesse restare a casa nostra,era così e basta. Non poteva andarsene.
Non capisco...” ammisi.
Vedi,vorrei conoscerlo questo ragazzo. Sopravvivere per così tanto tempo agli artigli di un Alpha...Io,quella volta a New Orleans,riuscii a resistere solo per qualche ora,dopodiché se non mi avesse salvato tua madre...” si fermò un momento.
Abbassò il giornale e si voltò a guardare la foto di mia Nonna che poggiava sul tavolino al suo fianco.
Quanto dovevano amarsi,ormai solo lui lo sapeva. Si,puoi raccontare ad amici,parenti,figli,di questo tuo sentimento. Ma alla fine gli unici due che sanno davvero cosa sia,sono i diretti interessati.
Io però lo sapevo. Lo vedevo ogni volta che lui guardava la sua fotografia. Lo sentivo talmente forte,che quasi mi mancava il respiro. Dovevo chiudere gli occhi e respirare. Forse però era solo la mancanza di quella persona di cui non avevo memorie,che mi faceva quest'effetto.
Probabilmente vedere il Nonno che guardava la foto con quella sua dolcezza disarmante,mi faceva un po' male. Mi faceva pensare a quanto fossi stupida. Quanto il mio subconscio fosse stato stupido a precludermi il ricordo di quella persona. E mi veniva da piangere.
...vorrei che si unisse a noi nelle battute di caccia.” disse secco riprendendo a guardarmi serio come al solito.
Io rimasi a bocca aperta. Ero leggermente scioccata.
Ma Nonno....le battute di caccia sono solo per la famiglia. Nessuno può partecipare,lo hai stabilito tu...” mi avvicinai con le mani aperte come se dovessi spiegarglielo.
Ne sono consapevole,nipote. Ma vorrei vedere come si comporta. Testare le sue abilità,e il suo sangue freddo sotto stress.” avvicinandosi e stringendomi le spalle.
Io ero ancora più sorpresa e senza parole.
Ma...il branco...zio Chad e gli altri...” chiesi.
Ho già avvertito tutti.” mi disse sorridendo.
E come...no aspetta...” liberandomi dalla sua presa e facendomi di qualche passo indietro “...a capo delle spedizioni c'è Martin. Hai idea di come lo tratterà? Lo inserirà nella sessione della notte! No! Non reggerà...” dissi preoccupata.
Sofia,stai tranquilla...” disse incrociando le braccia e sorridendomi “...nessuno lo metterà alla sessione della notte. Non sono mica uno stupido. Anche se il branco ha aderito a questa iniziativa,non significa che lo abbiano accettato tra di loro. Per questo l'ho messo con Seth.”
Di bene in meglio!” pensai lasciando che lo shock apparisse sulla mia faccia.
Lo guardavo a bocca spalancata con gli occhi sbarrati e una mano bloccata ad indicarlo.
Stava scherzando non c'era dubbio. Seth non era stato assegnato nemmeno ai miei genitori e ai miei zii quando erano giovani.
Così presi un bel respiro,unii le mani e chiusi gli occhi.
Nonno. Io sono contenta per quello che stai cercando di fare,davvero. Ma sai bene che tra tutti quanti noi forse Seth non è il più indicato. Preferirei metterlo con Martin allora! Apparte il fatto che non credo che voglia fare una cosa del genere,secondo poi...andiamo Nonno!” provai a convincerlo.
Riuscirai a convincerlo. Ne sono certo. E poi a capo di questa sessione ci sarai tu. Non Seth.” disse molto contento.
Per l'ennesima volta non sapevo cosa dire.
In un attimo mi ero trovata a dover affrontare diverse situazioni incredibilmente difficili.
Ma chi me lo ha fatto fare....” fu l'unica cosa che pensai.
Quindi dovrei salire su,dire a Derek che deve restare qui. Obbligarlo a partecipare alla caccia,e sperare che Seth non lo riduca a brandelli...calcolando che ha un odio profondo per gli estranei....” passandomi le mani sulla faccia “...niente di facile...”.
Io credo che tu possa farcela. Dimostrami che sei in grado di prendere il comando.”.
Che cosa avrei dovuto fare?
Daccordo...ma ti avverto,nessuno sarà contento di tutto questo...” dissi voltandomi.
E di nuovo quel cavolo di Clown era davanti a me. Come se non fosse già una situazione stressante. Ci si metteva anche lui a fissarmi.
Secondo me i “cuccioli” invece saranno entusiasti!” disse ridacchiando.
Io lo guardai storcendo la bocca e alzando un sopracciglio.
Mi voltai e procedetti verso l'uscita.
Mi raccomando Sofia,voglio essere aggiornato su ogni suo movimento.” disse.
Okay,Nonno.” alzando una mano come saluto.



Aprendo la porta dell'appartamento al quinto piano,notai che il silenzio che c'era nella casa era veramente opprimente. Così come anche il buio. Dovevo aprire qualche scuro. Ormai era pomeriggio,ed essendo così in alto,avevamo la benedizione di avere sempre il sole a disposizione.
Aprii tutte le persiane,richiudendo poi le finestre. Faceva freddino,visto che eravamo a Dicembre inoltrato.
La porta della camera in cui riposava Derek era spalancata,così pensai di andare lì per accostarla.
E fui sorpresa di vedere che non era solo. Matt era lì che dormiva seduto per terra,con la schiena poggiata al letto e la testa sul materasso. Le braccia posavano morbide in mezzo alle gambe che giacevano aperte e stese. Stava facendo la guardia?
Era ancora vestito di tutto punto per la festa di Natale. Non si era cambiato.
Sorrisi e gli andai incontro,inginocchiandomi vicino a lui e scuotendolo delicatamente per una spalla.
Lui si destò all'improvviso,super agitato.
Che succede? Sta bene?” disse pronto a rimettersi in piedi.
Io sorrisi.
Sta tranquillo. E' tutto sotto controllo. Sta dormendo come un ghiro. Penso che entro la fine della giornata starà benone.” .
Lui si rilassò e sospirò lasciando andare la testa all'indietro sul materasso.
Meno male...non credo che avrei sopportato di nuovo la vista della sua schiena.” disse chiudendo per un secondo gli occhi.
Ma non eri tu, quello che voleva ucciderlo qualche ora fa?” chiesi sedendomi vicino a lui e agguantandogli l'avambraccio,per accoccolarmici.
Sono ancora arrabbiato per quello che ha fatto...” disse fissando il soffitto “...ma comincio a capire la situazione. Non doveva essere facile riuscire a resistere a tutto questo...” alzando un braccio e poi riposandolo tra le gambe “...non credo che dovrei fargliene una colpa. Sono stato leggermente troppo duro con lui...”.
Io staccai la testa dal suo braccio e presi a fissarlo stupita.
Chi sei? E cosa hai fatto a mio fratello?” dissi.
Lo sai...dopo quello che è successo con Alex...Proteggerti è il mio compito. E' questo che fa un fratello maggiore...Ma forse questa volta,avrei dovuto solo fare silenzio e passare sopra a tutto.” mi confessò.
Già...Ma comunque non ti nascondo che un po' mi ha fatto piacere che tu abbia agito in quel modo...D'altronde mi hai sempre guardato le spalle...” riposizionandomi sul suo braccio.
Si,e guarda infatti in che condizioni è la tua schiena...” disse mettendosi il braccio libero piegato sui suoi occhi.
Ti ho detto mille volte che non è stata colpa tua,smettila di pensarci. E' già tanto che tu fossi lì,e che sia riuscito ad allontanarla da me...Sarei morta,se tu non ci fossi stato...”.
Ricordi com'era quella ferita?” chiese togliendo il braccio dalla faccia.
Certo che lo ricordo...profonda,dolorosa e inaspettata...” dissi rattristandomi “...ma la cosa peggiore fu quella di sapere chi era stata l'artefice...Non era la ferita alla schiena,che sanguinava e pulsava sotto il mio peso,la cosa che mi faceva così male da togliermi il respiro...”.
Strinsi di più il suo braccio.
Era il cuore. Questo stupido muscolo,così importante,che si era rotto nel momento preciso in cui la riconobbi...” mi sentii un po' strana a parlarne. Lo avevo fatto tante volte con Matt da quando era successo. Lui era stata la mia roccia. Per tutta la convalescenza mi era stato dietro senza lasciarmi un momento. Mi seguiva ovunque anche quando andavo a fare la riabilitazione.
E mi confortava sempre,spingendomi a diventare più forte.
Nostra cugina è sempre stata una sociopatica con manie di protagonismo...” disse stiracchiando la schiena “Coooomunque...io direi che è il momento perfetto per una deliziosa e sfiziosa merenda. Che ne dici bell'addormentato?” disse lui con un sorriso stampato in faccia.
Io lo guardai perplessa. Poi capii. Mi alzai di scatto voltandomi verso il letto con le mani in avanti. Derek era sveglio. Era sdraiato calmo e riposato con una mano dietro la testa che guardava il soffitto.

Eri sveglio? Ti abbiamo svegliato?” ovviamente furono le mie prime domande.
Poi notai che non appena Matt si alzò,Derek prese a fissarlo.
Allora che ne dici “mister broncio”...Ti andrebbe un bel tè con i pasticcini? O preferiresti qualcosa di più sostanzioso? La mia sorellina qui..” cingendomi con un braccio le spalle “...è davvero un ottima cuoca. Direi che dovremo approfittarne questa volta,non credi?” disse sorridendo.
Io non capivo cosa stesse facendo. Lo avevamo svegliato e non mi sembrava essere per niente di buon umore.
Per di più quel “mister broncio” che aveva utilizzato Matt per descriverlo,penso che non gli avrebbe permesso di ripeterlo.
Però accadde l'inaspettato. Derek si guardò prima intorno,sospirò e scuotendo la testa in segno di assenso ci rispose.
Perchè no...mi piacerebbe mettere qualcosa sotto i denti...” disse accennando un piccolo microscopico sorrisetto.
Io rimasi immobile. Non solo aveva risposto senza utilizzare monosillabi o grugniti,ma era stato semplice ed educato. E aveva pure accennato ad un sorriso!
Forse dovrei prendere il libro del pastore Dan sugli esorcismi...” pensai. Ma me lo tenni per me. Visto che quella considerazione avrebbe potuto mettere termine a quel momento.
Perfetto allora,vuoi qualcosa in particolare?” chiesi io con tono calmo.
Quel tè con i pasticcini non mi dispiacerebbe...” disse molto tranquillo tentando di mettersi a sedere.
Come potei constatare ci riuscì senza troppo sforzo. Girò il busto per permettere ai piedi di toccare il pavimento ghiacciato.
Sembrava non essersene reso conto ma fuori faceva freddo e,anche se stavamo in casa,non avevamo termosifoni. Essendo tutti lupi,nessuno aveva bisogno di riscaldamenti.
Solo io avevo una stufa nella mia camera da letto,ma perchè ero l'unica umana del branco.
Comunque,vista la situazione che avevamo affrontato,e il grave stato in cui era fino a poche ore fa,era normale che avvertisse la bassa temperatura.
D'altronde era a torso nudo e a piedi scalzi.
Così si guardò il petto e i piedi e poi ci guardò.
Oh,non preoccuparti,ti ho portato una maglietta e una felpa imbottita. Le scarpe le ho fatte lavare,erano solo un po' sporche. Comunque c'è tutto.” dissi indicandogli gli indumenti sulla sedia “Ci sono anche un paio di pantaloni jeans se preferisci cambiarli...”.
Lui mi guardò e mi fece un cenno con la testa.
Immagino che un 'Grazie' sarebbe stato troppo...ma va bene così.”.
Ehi,figurati...” dissi io,arrossendo leggermente.
Così finiti i convenevoli,io e Matt decidemmo di uscire per dargli modo di avere il tempo di cambiarsi.
Quando si alzò dal letto sembrava leggermente intontito. Era privo di forze e un leggero capogiro gli fece perdere l'equilibrio.
Ma Matt,con la sua velocità fulminea,lo afferrò per un braccio e alla vita,salvandolo dal pavimento gelido.
Ehi,cowboy,non c'è bisogno di alzarsi così in fretta...” poi mi guardò per un istante e chiese leggermente scocciato “....esattamente da quant'è che non metti qualcosa sotto i denti?”.
Derek non rispose,mi guardò stanco e scosse la testa.
Bene,perfetto direi! Brutto idiota che non sei altro! I pasticcini,voleva lui!” lo rimise a sedere sul letto Matt.
Direi che mi tocca andare a fare la spesa. Faremo un po' di pasta per tutti e una bella tagliata al sangue con rucola e pomodorini.” lasciai chiacchierare la cuoca che era in me.
Anche se alla fine il cenone di Natale era stato il giorno prima,non avevo poi mangiato granchè. Il problema di preparare i pasti è questo. Spizzichi mentre cucini e quando sei a tavola,rivedere tutto quello che hai cucinato,ti mette la nausea e finisci per non toccare nulla.

Okay allora prendi anche una bella torta,una cheesecake ai frutti di bosco. Tanto per restare leggeri...” disse Matt.
No...non è necessario. Sul serio.” provò a replicare Derek.
Sta zitto! A cuccia!” gli puntò il dito contro Matt “Mammina e Papino stanno organizzando la merenda.”.
Si,vabbè. Merenda. A questo punto è una cena anticipata...Ma comunque ormai sono le 18 e 27...anche se fosse,l'ora del tè è passata da un pezzo...” pensai.
Derek non poté fare altro che annuire,ma niente gli vietò di rispondergli con una faccia stranita.
Forse mio fratello si stava prendendo un po' troppe libertà.



La nostra cena anticipata fu sorprendentemente abbondante. Ero uscita per qualche minuto,avendo l'incredibile fortuna di abitare praticamente sopra ad un alimentari. Presi tutto il necessario,e molto altro. Matt quasi non mi rivolse la parola per tutta la sera,visto che non avendo trovato la cheesecake avevo ripiegato su un gelato alla crema e cioccolato.
Comunque ci alzammo da tavola a stento.
Sorellina,credo che rotolerò fino al divano. Fortuna che dovevamo fare una piccola merenda...” disse battendosi le mani sulla pancia.
Ehi,nessuno ti ha obbligato a ingozzarti.” gli dissi alzandomi e ponendo i piatti nel lavandino “Comunque se vuoi ti spingo io!” dissi sorridendogli.
Derek era lì che finiva il suo gelato. Sembrava aver apprezzato la cena,anche se non aveva parlato molto.

Sofia,stavo pensando...siamo soli,e non abbiamo nulla da fare. E di certo non voglio andare a dormire ora. Così,pensavo...” disse alzandosi e facendomi gli occhioni dolci.
Ma io sapevo dove voleva andare a parare. La sua idea per finire una serata di questo tipo era quella di piazzarsi davanti alla Tv a vedere tutta la saga di Star Wars. A me piaceva molto,ma resistevo ad un film per volta.

No,Matt. Non pensarci proprio. Ancora Star Wars no!” dissi guardandolo scocciata.
Andiamo. E' il film perfetto. C'è azione,romanticismo,spirito d'avventura...andiamo giovane Padawan! Non dirmi di no.” mi disse avvicinandosi gesticolando emozionato dalla sua descrizione.
Derek intanto ci guardava incuriosito. La coppa di gelato era lì sul tavolo che gocciava per la condensa.
Fratello” dissi io mettendogli una mano sul petto “se vuoi andare a vederlo,fai pure. Ma non puoi costringermi...altrimenti la tua giovane Padawan dovrà usare la Forza.” dissi soddisfatta sorridendo.
Matt indietreggiò corrucciando le sopracciglia. Il nostro piccolo battibecco fece sorridere Derek.

Ehi,amico,invece di stare lì a ridere,potresti aiutarmi a convincerla.” si rivolse Matt a Derek.
Vorrei,ma sono daccordo con lei...” storse la testa sorridendo.
Matt ci guardò entrambi basito.

Daccordo allora,vorrà dire che tornerò a casa. E' tempo che mi levi questi vestiti di dosso...” andandosene sconsolato verso la porta di casa “Ci vediamo domani...”.
Chiuse la porta e restammo solo io e Derek.
Nessuno dei due proferiva parola. Io tornai a lavare i piatti sorridendo per quello che era appena successo.
Non sapevo bene cosa dire,ma dovevo cominciare pure da qualche parte per far sapere a Derek ciò che aveva stabilito il Consiglio.

Mi dispiace per mio fratello. Non è sempre così.” fu la mia prima uscita “Dopo un po' che conosce qualcuno pensa di poter parlare come se niente fosse...Alle volte si prende un po' troppe libertà...”.
Ma non ottenni risposta. Così continuai.

...sai...ho parlato con il nostro Alpha.” dissi asciugandomi le mani e voltandomi verso di lui “Ha stabilito che per te sarebbe più sicuro restare qui finchè non ti sarai completamente ripreso.”.
Lui mi guardò perplesso. Storse la testa e e suoi occhi si socchiusero. Ovviamente stava meglio,e non era uno stupido,entro il mattino dopo se ne sarebbe potuto andare.
Il Branco ha pensato di darti la possibilità di restare qui...magari per qualche settimana...” non feci in tempo a finire che Derek si alzò di scatto furioso.
Sono un prigioniero? E' questo che stai cercando di dirmi?”.
No,no! Certo che no...” cercando di spiegarmi “...non proprio,ecco. Lui vorrebbe conoscerti e sapere come sei arrivato qui...” .
E finchè non collaboro,non sono libero di andarmene.” disse guardandomi con uno sguardo di rabbia.
No...” gli dissi abbassando per un secondo lo sguardo “Senti non dico che sia giusto...anche io sono rimasta spiazzata da questa decisione. Ma si tratterebbe solo di qualche settimana...vedila come una vacanza da tutto quello che ti ha portato qui...” indicandolo con una mano.
Non rispose. I suoi occhi vagavano a destra e a sinistra come se ci stesse pensando. Alla fine mi guardò stranito,con le labbra serrate,si voltò e andò a chiudersi nella camera.

Bé...è andata bene. Almeno non mi ha staccato un braccio...” pensai.
Sospirai e ripresi a lavare i piatti. Forse l'idea del film non era poi malvagia.

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Capitolo 5
*** Seth ***


SETH

CHAPTER 5 - SETH




Il mattino seguente arrivò davvero troppo in fretta. Forse era la stanchezza accumulata,o semplicemente l'ansia di dover affrontare una giornata con Derek al campo di addestramento.
Come diavolo ce lo porto...” fu la prima cosa che pensai appena sveglia.
Era davvero presto
“Le 7 e 25...stupida ansia. Bé,almeno posso farmi una bella doccia...” dissi sospirando alzandomi dal letto.
Come entrai in bagno chiusi le tende della doccia e aprii l'acqua calda al massimo.
Solo io riuscivo a lavarmi con quell'acqua ustionante. Anche da piccola la mamma per lavarmi doveva escogitarne di tutti i tipi. Poi capì che avevo bisogno di quel tepore,e si adattò. Anche se alla fine più diventavo grande e più la manopola dell'acqua si spostava verso quel colore rosso intenso.
Comunque ancora assonnata mi spogliai e mi lanciai sotto il getto bollente.
Era come se le mie batterie si ricaricassero. Era una sensazione bellissima.
Rimasi ferma per qualche istante assaporando quel momento.
Sorellina,prima o poi ti scioglierai...” mi disse una voce fuori dalla porta.
...Matt. Sono le 7 e 30. Che cavolo ci fai qui?” dissi restando immobile.
Scherzi? Non ho sentito il minimo rumore da che ho messo piede in casa. E pensavo che visto che il vostro allenamento comincerà alle 9,forse potevo approfittare per fare una bella colazione....” disse con tono felice.
Mi sembrava strano che non fosse ancora salito a scroccare cibo.
Non ho preparato nulla. E abbassa la voce. Nessuno sa del nostro addestramento...”.
Daccordo...sbrigati allora,così facciamo colazione insieme.” mi disse mentre sentivo i suoi passi allontanarsi “Ah! Il Nonno ti ha lasciato una specie di mappa...era attaccata alla porta...”
Io sbuffai e cominciai a insaponarmi.



Intanto Matt,che era rimasto solo nel salone,spalancò tutte le finestre affacciandosi fuori. Durante la notte era caduta un po' di neve e l'aria fredda e pungente seguita da quella vista bianco candida,lo lasciò un momento senza fiato.
Eravamo molto differenti. Lui amava il caldo e le spiagge,io invece il freddo assoluto e i caminetti accesi. Ma la neve gli piaceva abbastanza da restarne rapito quando la vedeva circondare la nostra città,e gli alberi e anche le persone.
Fece prendere un po' d'aria al salotto e richiuse tutto. Infilò le mani in tasca e con finta nonchalance si diresse all'ingresso.
La porta di Derek era ancora chiusa. Provò a bussare.
Ehi,lupo brontolone...non starai ancora dormendo?” e si immobilizzò per sentire una risposta.
Ma niente. Così riprovò.
Andiamo,non puoi restare rintanato lì dentro per sempre. Qual'è il problema?” chiese avvicinando l'orecchio alla porta.
Va via...sto dormendo...” gli sbraitò Derek con voce un po' roca probabilmente dal sonno.
Tecnicamente,visto che mi hai risposto,no...Forza cambiati e vieni in cucina,c'è la colazione.” facendo un passo indietro.
...no,grazie.” disse Derek scocciato.
Amico,non voglio trascinare le tue chiappe fuori,ma abbiamo del lavoro da fare.” disse deciso Matt.
Ma di che cavolo stai parlando? Lasciami in pace...” disse il ragazzo.
Matt però non si diede per vinto e abbassando la maniglia entrò.
Derek sbuffò e si mise a sedere sul letto,guardandolo male.
Prima che ti agiti,devo solo parlarti...” mettendo le mani in avanti.
Derek non si mosse,incrociò le braccia al petto e alzò le sopracciglia per invitarlo a esprimersi.
Daccordo. Immagino che il motivo del tuo cambio di umore sia perchè hai saputo dei piani del nostro Alpha...” disse infilandosi le mani nelle tasche dei Jeans “...il fatto è che,Derek,dovresti capire la situazione. Non dico che ti debba piacere,cavolo..non piacerebbe nemmeno a me! Però sei uno straniero,che ha oltrepassato i limiti di una zona appartenente ad un Branco che non è il suo. Per di più,fin dall'inizio non hai collaborato molto....” si fermò un istante visto che Derek lo guardava in modo interrogativo.
Stai scherzando?” disse Derek.
No,affatto. So che eri messo male e lo capisco,ma le persone che ti hanno visto e sentito combattere con nostra madre...che di te hanno visto solo il ragazzo furioso che ha colpito Sofia e ha provato a uccidere uno di noi...loro,hanno bisogno di sapere che se ti lasciamo andare via,tu non tornerai con dei rinforzi.” disse Matt guardandolo serio.
Non lo farò!” rispose alzandosi dal letto e guardandolo dritto negli occhi.
E io ti credo. Ma la tua parola per loro non vale molto. Devi dargli modo di potersi fidare di te. Di fargli capire che non sei una minaccia come hanno invece visto fino ad ora.” concluse.
Derek lo guardo cupo,anche un po' minaccioso,e si avvicinò puntandogli un dito al petto
“Io non devo dimostrare nulla a nessuno!” .
Non è così,e sono sicuro che se fossi stato io al tuo posto,ferito e rabbioso a far casino a casa tua,minacciando la tua famiglia,avresti reagito allo stesso modo. Non mi avresti dato la tua fiducia,così senza niente...” lo guardò minaccioso a sua volta Matt ma restando calmo.
Derek indietreggiò di qualche passo. E si prese del tempo per pensare. In effetti quello che Matt gli stava dicendo non era così incomprensibile. Non accettava che gli venisse imposto di restare lì,ma non aveva tutti i dubbi. Se la situazione fosse stata al rovescio,e Matt fosse la minaccia,non ci avrebbe pensato due volte a toglierlo di mezzo.
Di quanto tempo stiamo parlando?” chiese Derek storcendo il capo.
Come penso ti abbia detto Sofia,il Nonno ha chiesto solo un paio di settimane...giorno in più giorno in meno. Se sei una minaccia,o se dobbiamo preoccuparci di eventuali nemici,lui lo saprà. E' bravo a capire le persone.” chiuse il discorso con un sorrisetto.
Nonno? E' il vostro Alpha?” chiese incuriosito.
Si,è un branco a conduzione familiare.” ridacchiando “Comunque è meglio se ti prepari,l'addestramento comincia tra un'oretta...” si bloccò Matt sapendo che non avrebbe dovuto parlare oltre.
Derek storse la testa e lo guardò sorpreso e infastidito.
Come scusa? Addestramento?” lo squadrò Derek.
Cavolo...come al solito parlo troppo.” si passò una mano sulla nuca sospirando “...non è proprio un addestramento,è più una sorta di test...per vedere le tue abilità. Io lo faccio di continuo,è divertente...se non hai problemi con calci e morsi...” disse Matt.
Derek lo guardava confuso. Di che cavolo stava parlando,proprio non lo sapeva.
Non c'è da preoccuparsi. C'è Seth che si occuperà di te. E comunque non sarai solo.” disse sicuro Matt dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Derek non ribatté. Anche volendo non avrebbe saputo cosa dire. Anche perchè Matt parlava a rate,e più domande gli faceva,più mezze risposte riceveva. Si limitò a fissare minaccioso la sua mano che si era fermata sulla sua spalla.
Così Matt,con un sorriso,scostò il braccio e gli indicò i vestiti.
Cambiati che facciamo colazione. E non tenere quel broncio con Sofia,lei fa solo quello che le viene detto di fare.” detto questo uscì facendogli un cenno con la testa e si chiuse la porta alle spalle,lasciando Derek con un espressione confusa.



Uscita dalla doccia,mi avvolsi nell'accappatoio,dirigendomi allo specchio. Notai che il livido sulla mia guancia era quasi del tutto sparito. Grazie al rimedio druido che avevo trovato in un vecchio libro di famiglia.
Strofinai i capelli con il cappuccio di spugna,in modo da asciugarli un po' prima di usare il phon.
Mi strofinai bene addosso e in un batter d'occhio mi rimisi il pigiama. Di certo non sarei uscita con l'accappatoio.
Legai i capelli in uno chignon e mi diressi in cucina.
Mmmm...cereali,latte,frutta...possibile che non ci sia dell'altro?” mi fermai a rovistare nel frigo e nella dispensa.
Quando poi aprii l'ultimo sportello,trovai biscotti al cioccolato e con la marmellata,cornetti e nutella. Vicino c'era un bigliettino.
'Non lo perdono lo stesso per la tua guancia,ma una bella colazione è importante. Buon Appetito.' era la calligrafia di papà,l'avrei riconosciuta ovunque.
Tutto sommato l'aveva presa bene. Non sembrava voler uccidere nessuno,visto che ci riforniva di viveri. O forse voleva solo che Derek facesse il suo ultimo pasto. Comunque sia era stato un gesto carino.
Apparecchiai la tavola e misi a scaldare il latte in un pentolino. La caffettiera era calda e borbottava per l'afflusso di caffè che cominciava ad uscire.
Sciolsi i capelli per permettere al caldo della casa di farli asciugare almeno un po',e lanciandomi in avanti cominciai a scrollarli di qua e di là.
Ehilà,Fido! Ancora zuppo vedo.” se la rideva Matt.
Io mi tirai su e,con i capelli a mo di criniera leonina,lo guardai confusa.
Scusami,a chi stai dando del cane?Ti ricordo che tra i due sei tu il sacco di pulci...” sistemandomi i capelli con le mani.
Touché...” si sedette al tavolo.
Andai a spegnere il fuoco sotto la caffettiera che ormai aveva adempito al suo compito,lasciando nell'aria il dolce profumo del caffè amaro. Anche il latte era quasi arrivato ad ebollizione e lo spensi per evitare il formarsi di quell'odiosa pellicina. Sistemai tutto a tavola con degli appositi sottopentola e un mestolo per versare il latte nelle tazze. Per tutto il tempo gli occhi di Matt mi restarono incollati addosso. Anche se ogni volta che ricambiavo il suo sguardo lui guardava a terra. Sembrava un bambino che aveva fatto una marachella.
Poi mentre mi accingevo a posare biscotti e brioche a tavola vidi Derek entrare.
Buongiorno.” dissi calma e con un leggero sorriso.
Lui non mi rispose. Ormai mi ero abituata al suo atteggiamento,anche se un po' mi dava ancora sui nervi.
Ma qualcosa di strano c'era. Mi guardava imbronciato,con la bocca sigillata e gli occhi che sembravano fulminarmi.
Così ripensai all'atteggiamento di Matt di qualche attimo prima e non mi ci volle molto a capire.
Davvero ben fatto fratello...” squadrai Matt con tutta la rabbia che riuscivo a mostrare “Mi assicurerò che Seth ti faccia penare oggi!” dissi sbattendo a tavola la scatola di biscotti.
Sofia,pensavo che gliene avessi già parlato!Sono andato a dargli il buon giorno e mi è scappato...non c'è bisogno di prendersela...”.
Stai scherzando,spero!” lo guardai arcigna.
Sospirai e chiusi per un momento gli occhi,riaprendoli poi per incrociarli con quelli di Derek.
Volevo dirtelo. Stavo per dirtelo ieri sera,ma dopo la chiacchierata sei schizzato in camera tua come un fulmine...” cercai di spiegarmi “Non immaginavo che 
questo scemo te lo venisse a dire così...Mi dispiace.”
passandomi una mano stanca sulla faccia.
Lui mi guardava severo. Scostò una sedia dal tavolo,si sedette e cominciando a versarsi il caffè,mi disse
“Sbrighiamoci a fare colazione...”.
Matt alzò le sopracciglia,prese un lungo sospiro e riprese a guardarmi
“Ho la netta sensazione che questa sarà una lunga giornata...”.



Dopo la lunga colazione passata nel totale imbarazzo e nel silenzio,andai ad asciugarmi i capelli. Li legai in una coda alta e presi dei vestiti comodi per muovermi al meglio: leggins jeans,canottiera nera,maglioncino,giacca e un paio di scarpe da corsa.
Non abbiamo nemmeno cominciato e non ne ho già voglia...” gli addestramenti mi mettevano veramente una forte allegria.
Sbuffai e caricandomi in spalla la mia fedele borsa,andai all'ingresso.
Derek e Matt erano lì che mi aspettavano. Il primo davanti alla porta d'ingresso con le braccia conserte,e il secondo seduto piegato in avanti con i gomiti alle ginocchia intento a guardare il cellulare.
Ce ne hai messo di tempo,Cenerentola...” cominciò Matt alzandosi.
Io lo fulminai facendogli assumere un espressione colpevole.
Andiamo,che è meglio.” dissi aprendo la porta.
Per la prima volta Derek aveva la possibilità di vedere esattamente come fosse quel posto. Fino ad ora aveva visto solo un appartamento,e non aveva la benché minima idea di dove ci trovassimo.
Usciti dal palazzo la nebbia ci accolse insieme al freddo pungente.
Daccordo,Seth ci aspetta a ovest del vecchio casolare. C'è l'ingresso per il bosco,e dobbiamo fare attenzione.” specificai ai due aprendo una cartina con le indicazioni del Nonno “Appena arrivati lì,comincerà il test...”.
Derek mi guardò assimilando ogni parola che pronunciavo. Era attento e concentrato.
Cosa ci aspetta di preciso?” chiese.
Vorrei potertelo dire,ma i test sono sempre casuali. Potrebbe essere una caccia all'uomo,o un combattimento o anche una missione di salvataggio...sta al caposquadra decidere...io devo solo guidarvi...” richiusi la mappa e me la misi in tasca.
Perfetto...quindi il nostro Alpha non ha dato limiti all'immaginazione di Seth?” chiese Matt scioccato “Andiamo bene...se mi ricordo come mi ha conciato l'ultima volta...” disse rabbrividendo.
Incamminandoci notai lo sguardo di Derek intento a scrutare ogni minimo particolare della città. Sembrava annotarsi mentalmente il percorso,i palazzi,le insegne.
Hai paura che non ti riporteremo più indietro?” gli chiesi curiosa.
Sono sempre stato abituato a studiare il luogo in cui mi trovo. Per qualsiasi evenienza...E' importante sapere come tornare indietro,ma soprattutto le zone di vantaggio per un eventuale combattimento.” disse guardandomi “Dov'è esattamente che ci troviamo? Mi sembra di conoscere questo posto...”.
Bè,siamo a Sacramento,in California. Ti sei allontanato molto?” chiesi.
Continuando a camminare mi lanciò una breve occhiata. Era strano,ma avevo l'impressione che una parte profonda di lui volesse raccontarmi ogni singolo particolare,mentre un'altra,la più esterna,quella fatta di massi appuntiti,volesse invece solo mandarmi al diavolo e andarsene.
Chi è questo Seth?” cambiò discorso.
Ah,si,non c'è problema. Non voglio mica sapere qualcosa di te...” era incredibile.
Ah,lui penso che lo odierai,mio caro lupo imbronciato.” prese la parola Matt “Anzitutto ha il brutto vizio di non spiccicare nemmeno una parola,poi ha un concetto tutto suo di addestramento...ogni volta sa renderlo il più pericoloso possibile,per noi e per lui...e non gli piace essere contraddetto.” gli spiegò con la voce tremolante dal freddo.
Anche per lui? Non è quello che organizza questi test?” chiese.
Si,ma è molto pignolo. Dev'essere tutto perfetto e rispecchiare un vero assalto nemico...certo,nei limiti delle abilità dei partecipanti. Se sono tutti alle prime armi non mette su uno spettacolo da combattimento Alpha...così,allo stesso modo se sono tutti Alpha non si mette a farli giocare con le bambole...” spiegai.
Derek sembrò rifletterci un po'
“Quindi...se tu sei un umana,che per lo più si occupa di medicina...e lui...diciamo che ha delle buone capacità combattive ma non decisionali...”.
Ehi!” lo interruppe Matt.
...e di me non sa assolutamente nulla...come può sapere cosa farci fare?” aggrottò le sopracciglia confuso.
...non saprei cosa dirti. Ma comunque non siamo solo noi i partecipanti...ci sono,bè...anche degli altri lupi...” dissi titubante.
Prima o poi dovevo dirgli dei
“cuccioli”. Lui rimase in silenzio perplesso. Matt stava per aprire bocca e spiegarglielo,ma io lo zittì con uno sguardo.
Con noi ci saranno anche dei lupi principianti...che hanno imparato da poco cosa significa avere questo dono...e che non hanno la più pallida idea di come farne qualcosa di utile...” spiegai.
Derek si fermò guardandomi senza parole.
No,non sta scherzando. E' tutto vero.” lo anticipò Matt.
Io non faccio squadra!” mi ringhiò Derek.
Lo avevo capito,cosa credi? Io non ho nemmeno mai partecipato ad un addestramento...solitamente mi alleno con mio padre...” dissi incrociando le braccia.
Se era difficile per lui,figuriamoci per me. Non avevo mai dovuto combattere per difendermi. Ero in grado di farlo,questo si,ma nessuno mi aveva mai inserito in una formazione se non come medico. Ed ero sempre lontano dalla zona di lotta.
Il lupo riprese il passo.
Non ci posso credere...” fu tutto quello che disse.



Arrivati allo stabile non ci volle molto affinché avvistassimo l'inizio del bosco. A qualche metro dagli alberi,io feci quello che era solito fare il Nonno quando doveva richiamare Seth:
Presi un fischietto per cani.
Matt e Derek infastiditi dal suono che producevo,ma che non sentivo,si tapparono di corsa le orecchie.
Quando smisi di suonare,notai che mi guardavano più che straniti.
Ehi,il Nonno ha detto che solo questo lo avrebbe fatto arrivare.” rimettendolo in borsa.
D'improvviso un grosso lupo nero comparve davanti a noi.
Derek fece un balzo indietro per la sorpresa e aprì un braccio verso di me.
Attenzione!” guardandolo minaccioso.
Matt si infilò le mani nella giacca sorridendo da dietro la morbida sciarpa.
Sta tranquillo Derek,è tutto okay. E' Seth.” puntualizzai.
Daccordo,era un lupo nero enorme e minaccioso. I suoi occhi dorati sembravano fari di una macchina,che nonostante la nebbia non hanno problemi a brillare.
Derek era scioccato. Non sapeva come muoversi.
Io allora gli presi il braccio e lo feci accostare di nuovo al suo fianco,lanciandogli uno sguardo per tranquillizzarlo.
Poi mi avvicinai a Seth con decisione.
Ciao Seth!” gli andai incontro sorridendo “Ci sei mancato al cenone di Natale. Potevi anche passare...” gli dissi tranquilla camminando davanti a lui.
Seth era fermo e con la testa si muoveva a zig zag per guardare l'estraneo alle mie spalle.
Come ha fatto? Non mi sono nemmeno accorto che stava arrivando.” chiese Derek a Matt.
Era un Alpha. Sa come nascondere la sua presenza.” disse avvicinandosi anche lui.
Derek seppur con passo indeciso ci raggiunse.
Io mi presi la libertà di abbassarmi all'altezza del suo muso per guardarlo degli occhi. Anche se lui era più preso da Derek.
Ehi...” lo richiamai.
Gli diedi una carezza sulla testa e sul collo e lui ricambiò il mio sguardo.
C'è sempre stato un qualcosa tra me e Seth. Un legame. Fin dal primo giorno che il Nonno me lo presentò. All'epoca io ero una bimba tutta guance che si innamorava facilmente. E lui era un uomo inglese sulla quarantina,molto affascinante,che si comportava da ragazzino e faceva lo sbruffone pavoneggiandosi.
Comunque si voltò e cominciò a correre nel bosco,sparendo rapido tra gli alberi.
E adesso?” chiese Derek.
Bè,adesso lo prendiamo!” cominciò a esaltarsi Matt facendo dei piegamenti e sgranchendosi le braccia.
Come un fulmine partì all'inseguimento,urlando il nome di una donna,vago riferimento ad un film di pugili,credo.
Daccordo,la missione è cominciata. Sembra si tratti di una sorta di acchiapparella...mi sembra un po' infantile,ma accontentiamoci...” togliendomi il giacchetto e il maglioncino.
Accatastando il vestiario nella borsa attirai l'attenzione di Derek,che non potè fare a meno di guardarmi sbalordito.
Ma che cavolo fai?” chiese spalancando le braccia.
Voi dovete prenderlo,io devo preparare il campo medico...e sopravvivere al freddo.” puntualizzai.
Restare solo con la canottiera non era facile. Faceva un freddo mortale. Ma sul retro della mappa c'erano indicazioni precise su quello che avrei dovuto fare. Perciò...
Non morirò di freddo,tranquillo. Sono abituata a questi climi. Sono abbastanza esperta in sopravvivenza. Dopo...quello che mi è successo,ho dovuto imparare...” ammisi.
Lui sospirò serio. Sapevo che aveva sentito me e Matt,a casa,parlare mentre aspettavamo il suo risveglio. Ma non potevo ancora confidarmi con lui. Del resto non avrei ottenuto rivelazioni in cambio.
Forza! Segui l'odore di mio fratello e vagli dietro. Gli altri partecipanti saranno all'interno della foresta,e molto probabilmente fanno squadra con Seth...” gli confessai.
Come puoi esserne sicura?” chiese.
...perchè sono “cuccioli” non sanno come muoversi in un ambiente del genere. Sono nati lupi ma non sanno come controllarsi...quindi lui li terrà d'occhio....” era una bella bomba da digerire,ma in effetti non gli avevo mentito prima. Erano davvero dei principianti.
Derek strinse i pugni imbronciandosi.
Sul serio? Cuccioli?” scuotendo il capo e sospirando “Daccordo...ne parleremo dopo...” avviandosi nella foresta.
Ah,Derek! Mi raccomando,qui è vietato trasformarsi.” gli precisai “Puoi combattere con gli artigli ma niente zanne. Sono le regole.”.
Lui mi guardò facendomi un lieve cenno di assenso e procedette.
Non mi sembrava molto contrariato,anzi. Sembrava quasi abituato a combattere in quel modo.
Ma forse mi sbagliavo.

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Capitolo 6
*** Istinto ***


CHAPTER 6 - ISTINTO

CHAPTER 6 - ISTINTO




Il freddo pungente cominciava ad entrarmi nelle ossa,ma dovevo muovermi il più velocemente possibile. Mi fermai a pochi passi dall'ingresso della foresta e raccolsi qualche ramo caduto a terra per accendere un fuoco. Era importante tenere un punto di riferimento,e creare un piccolo accampamento poteva aiutarci a riposare. Questi test spesso e volentieri duravano giorni,e non volevo restare al freddo durante quelle notti.

Radunai i vari pezzi di legno e con un coltellino raschiai via un po' di corteccia. La avvolsi con un fazzoletto di stoffa e la misi su della pagliuzza fatta con degli aghi di pino. Le diedi fuoco con un acciarino e velocemente cominciai a sistemarci sopra,un po' per volta i tronchetti. La buca che avevo fatto per il fuoco era perfetta. Adesso potevo scaldarmi. Ma la cosa più importante era riuscire a nascondere il mio odore. Ero l'unica umana e nel caso di un imboscata al campo base era importante non farsi trovare. Così aprii il mio zaino e ne estrassi una felpa imbottita di Matt. Il modo migliore di nascondere il mio odore tra un branco di lupi era fare in modo che pensassero di esserci solo loro. In più mi infilai nelle tasche e nei capelli qualche rametto di pino.
Come pizzica...” pensai.
Ma era necessario.
Mentre mi rialzavo sistemando bene la felpona,a coprirmi il fondoschiena,avvertii un boato che proveniva dal centro della foresta.
Mi voltai di scatto e afferrai la borsa.
Hanno cominciato a lottare?”.
Così,decisa,mi incamminai.



Intanto Matt che era riuscito a raggiungere Seth,ma non a fermarlo,decise di adottare un'altra tattica:aspettare Derek,e fare gioco di squadra.
Così si fermò,attirando però l'attenzione del grosso lupo,che si bloccò all'istante e si voltò verso di lui.
Matt con una velocità impressionante si nascose dietro un albero,aspettando.
Seth si sedette.
Derek era quasi arrivato e rimase spiazzato nel vedere il grosso lupo seduto che lo fissava.
Ti ho raggiunto...anche se sembra che mi stessi aspettando...” disse.
Certo che ti stava aspettando! Si è fermato,perchè IO mi sono fermato...” disse Matt uscendo dal suo nascondiglio.
Derek lo guardava confuso.
Perchè non si muove,e non ci attacca?” chiese.
Non lo so. Ma non mi piace...” ammise Matt.
Va bene,allora lo attacco io.” disse Derek lanciandosi all'assalto.
Gli occhi del ragazzo brillarono di un blu intenso e con gli artigli sguainati lo caricò cercando di colpirlo.
Seth non si mosse minimamente.
No,aspetta Derek!!” gli urlò Matt con una mano protesa verso di lui.
Ma fu troppo tardi. Prima che Derek riuscisse a colpirlo,venne steso da una figura più piccola,che lanciandosi a tutta velocità lo colpì con un'artigliata al fianco.
Derek rotolò via in un cumulo di neve e terriccio.
Cavolo...” disse Matt raggiungendolo e aiutandolo a rimettersi in piedi.
Ti avevo detto di aspettare,brutto idiota!” lo rimproverò Matt.
Non ottenne che una sorta di ringhio da Derek,che con una mano al fianco cercava di tirarsi su.
Ma che cavolo...?” guardando Matt.
Sofia ti aveva detto che c'erano anche i cuccioli con lui!” scostandogli la mano per sincerarsi dei danni “Per fortuna che non hanno artigli molto lunghi,o a quest'ora saresti molto più magro...” disse sorridendogli.
Seth drizzò le orecchie e si voltò a vedere il piccoletto che esultava davanti a lui.

WOOOOHA!!!! Seth,hai visto che colpo! L'ho buttato a terra!” disse il ragazzino.
Matt lo riconobbe subito.
Bel colpo Matias,ma gli hai fatto il solletico...” se la ridacchiò Matt “Dovrai impegnarti molto di più se vorrai fare buona impressione su Seth.”
Matias li squadrò “...perchè hai gli occhi Blu?” chiese curioso rivolgendosi a Derek.
Lui alzò lo sguardo e rispose con una sorta di grugnito infastidito.
Da lontano Seth si alzò e ringhiò contro il ragazzino,che dopo un momento di sorpresa,corse via ricominciando il test.
Era una domanda lecita,Derek...” disse Matt incrociando le braccia “...questi ragazzini hanno vissuto sempre in mezzo al giallo oro...non sanno nemmeno che esistono creature che non siano lupi mannari. Non devi prendertela.”
Se hanno domande da fare,credo che dovrebbero rivolgersi al vostro Alpha...” lo sorpassò Derek avanzando verso Seth.
Il grosso lupo lo stava fissando minaccioso,ringhiando sempre più rumorosamente ad ogni passo del ragazzo.
Matt lo seguì cercando di coprirgli le spalle,stando attento ad ogni movimento dei cespugli,dei rami e agli odori portati dal vento gelido. Poi il braccio di Derek arrestò la sua avanzata.
Fermo!” quasi gli urlò Derek “Non fare un altro passo.”
Matt non capiva. Derek spostò il suo sguardo ai suoi piedi rivelando un filo teso a pochi centimetri dal suolo,nascosto perfettamente.
Una trappola...Seth ci è andato pesante questa volta...” alzò lo sguardo “Grazie fratello...se non fosse stato per te probabilmente sarei diventato un groviera...”
Derek non apprezzò molto le parole di Matt. Sbuffò e scavalcando il filo riprese la marcia.
Non sono tuo fratello.” rispose.
Matt sorrise e scavalcò anche lui la trappola.
Penso che ci serva un piano. Non possiamo avvicinarci a Seth con i ragazzi qui intorno.” spiegò Matt.
Seth aveva smesso di stare fermo e cominciò a correre verso di loro più che minaccioso. Era velocissimo,ma anche molto aggraziato. Ogni passo era calcolato e si muoveva come se intorno a se non avesse alberi o rocce o ostacoli vari.
Derek! Dividiamoci,non può attaccarci entrambi!” lo spintonò Matt allontanandosi da lui.
Derek seguì il consiglio,e cominciò a correre dalla parte opposta.
Seth sembrò un attimo confuso,ma restando calmo prese a seguire Matt.
Derek rallentò voltandosi. “Gli vado dietro?” pensò. Ma avvertì un l'odore di Matias alle sue spalle e si scansò appena in tempo per schivare l'artigliata del ragazzino.

Matias atterrò al suolo rialzandosi con una capriola.
Non vale!! Ti avevo preso!” cominciò a frignare.
Non mi pare proprio.” ghignò Derek “Prima mi hai preso di sorpresa,ma non accadrà di nuovo.” facendogli cenno con la mano di attaccarlo.
Ma il piccoletto si imbronciò facendogli una boccaccia.
Derek rimase spiazzato dall'atteggiamento del ragazzino. Fu allora che un altra piccola peste sbucò dai rami sopra di lui cadendogli addosso e arpionandogli le spalle con i piccoli artigli.
Dai Maty,l'ho preso!!! Tocca a te!!” urlò una voce femminile.

Derek avvertì un dolore simile a quelle di una puntura sulle spalle. I suoi artigli non erano così grandi da lacerargli il giacchietto e i vari strati di vestiti sottostanti,ma comunque erano abbastanza acuminati per essere percepiti dalla sua pelle. Cercò di afferrarla con le mani,ma senza riuscire a scrollarsela di dosso. “Ma perchè cavolo mi sono lasciato convincere...” pensò Derek.

Daccordo Anne,tienilo fermo,sto arrivando!” urlò Matias caricando il suo nemico.
Finalmente Derek riuscì a far scendere la ragazzina dalle sue spalle,giusto in tempo per lanciarla addosso a Matias.
I due rotolarono per terra finendo per sporcarsi di fango.
Ahi! Anne,guarda dove vai!!” gli urlò il ragazzino.
Non l'ho fatto apposta,stupido!” si difese Anne “Mi ha lanciata lui!”.
Derek sorrise alla vista di quei bambini che bisticciavano. Quella scena gli ricordava se stesso con sua sorella,quando sua madre Talia li lasciava “combattere” nel giardino di casa.
Non c'era verso che mi lasciasse vincere...” pensò un po' malinconico.
Matias si alzò aiutando Anne. Le diede qualche pacca sui pantaloni per ripulirla al meglio e le sistemò un ciuffo di capelli sfuggito ai codini.
Dai,non ti sei fatta niente...Adesso andiamo a prenderlo!” gli sorrise Matias.
Anne annuì e cominciarono ad avanzare verso il ragazzo.
Derek si mise in posizione di difesa,mentre i due ragazzini correvano verso di lui.
Matias era molto veloce,aveva tecnica,ma era presuntuoso e questo non gli permetteva di usare tutta la sua forza. Nonostante riuscisse ad avvicinarsi abbastanza per ferire Derek,non riusciva a fargli più che delle leggere escoriazioni. Certo,quando riusciva a colpirlo. Mentre Anne,al contrario era goffa e maldestra,ma molto rapida,e i suoi artigli facevano parecchi danni,anche se non sapeva ancora come utilizzarli al meglio.
Derek cominciava ad avere qualche difficoltà nello schivare i loro colpi,che diventavano sempre più precisi e coordinati ogni minuto di più.
Rispose ad un artigliata di Matias dandogli una gomitata e facendolo ruzzolare via. Anche se forse con un po' troppa convinzione.
“Cavolo!” pensò preoccupato vedendolo a terra.
Ci sono anche io!” gli urlò Anne,che prendendolo di sorpresa lo graffiò al fianco,strappandogli via pezzi dei suoi indumenti.
Derek si sbilanciò finendo a terra con un ginocchio. Il colpo era bello profondo. Questa volta era riuscita ad arrivare alla pelle. E il suo fianco aveva preso a sanguinare copioso.
La guardò,mentre tutta contenta esultava per essere riuscita a prenderlo,e si rialzò tamponando la ferita con una mano.
Complimenti. Mi hai preso.” le sorrise “Non male,ragazzina.” ricevendo in cambio un sorrisone da Anne.
Matias intanto si era rialzato,vide che Derek si stava complimentando e si innervosì.
E' più piccola di me e ti ha colpito...non è giusto!” ringhiò.
Matias caricò Derek con tutta la forza che aveva. Ma il ragazzo riuscì a schivarlo facilmente.
Sei prevedibile.” gli disse Derek “E troppo avventato. Cerca di pensare alle tue mosse,e non farmi capire da dove arriverà il colpo. Altrimenti il tuo nemico avrà sempre un vantaggio su di te,e potrà buttarti a terra in qualsiasi momento.”
Il ragazzino,a terra,si rialzò di scatto. I suoi occhi erano completamente cambiati. Adesso un oro scintillante gli illuminava il viso e delle zanne bianche facevano capolino ai lati della sua bocca. L'ultima cosa che voleva sentire,in quel momento,erano i consigli di Derek.
Ringhiando contro il suo nemico cominciò a sferrargli una moltitudine di colpi.
Ehi! Piano,piano!” gli intimò Derek con un palmo verso di lui.
Matias lo colpì con un pugno al fianco dolorante,facendo indietreggiare Derek,che si posò una mano sulla ferita.
Matias! Non puoi trasformarti! Seth ha detto che non dobbiamo...” gli urlò Anne.
Ma il ragazzino sembrava non sentire affatto le sue parole,anzi si voltò verso di lei e gli si avventò contro mordendole un braccio.
AAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!” gridò Anne.
Derek si mosse fulmineo sentendo le urla della ragazzina.
Fermo! Che stai facendo?” lo prese per le spalle allontanandolo da Anne.
Matias aveva perso il controllo.
Riprenditi! Hai morso Anne!” gli urlò contro,Derek, scrollandolo con forza.
Non riusciva a farsi sentire dal ragazzino,che anzi stava ancora cercando di attaccarlo.
D'improvviso Matias riuscì a liberarsi,graffiandogli una mano. Derek non sapeva che fare. Si mise istintivamente tra lui e Anne,che intanto stava piangendo tenendosi l'avambraccio ferito.
Anne stai dietro di me. Non ti succederà nulla.” cercò di rassicurarla Derek “Quella ferita fa male,lo so,ma guarirai. Non ci metterà molto.” la guardò per un attimo mantenendo la posizione.
Matias era di qualche anno più grande di lei,ma comunque era un ragazzino.
Ed era anche molto competitivo,da quel che era riuscito a capire.
Quindi era normale che se la fosse presa. “Ma addirittura trasformarsi...” pensò Derek.
La bambina si rialzò e annuì alle parole di Derek.
Matias ringhiò e,chinandosi in avanti appoggiò le mani a terra. Era una posizione che Derek conosceva più che bene. Stava lentamente per trasformarsi del tutto. Ma era solo un ragazzino!
Non era di certo una minaccia,questo Derek lo sapeva,ma doveva farlo riprendere. Non aveva scelta. C'era un unico modo per farlo ragionare.
Così si trasformò anche lui.
I suoi occhi divennero di un bellissimo blu elettrico e della peluria cominciò a incorniciargli il viso. La bocca si allungò leggermente e i canini cominciarono a crescere. Anche gli artigli non tardarono a spuntare. Si mise in posizione e prendendo un bel respiro,con fare minaccioso,gli ruggì contro.
Anne si accucciò a terra coprendosi le orecchie. Quel fragore l'aveva terrorizzata.
La potenza del ruggito di Derek echeggiò per la foresta,come un eco.
Matias rimase immobile. I suoi occhi gialli erano sbarrati e un lieve tremolio aveva cominciato a scuotergli le spalle. Indietreggiò di qualche passo e cominciò a ansimare. Il suo sguardo vagava da Derek a Anne,era confuso.
Ci fu un istante di silenzio. Si sentivano solo le fronde degli alberi che si muovevano con il vento.
In un attimo la faccia del bambino riprese fattezze umane. I suoi occhi tornarono del loro verde originale e le zanne scomparvero. Si mise seduto sulla neve. Abbandonandosi completamente come un sacco di patate.
Guardò Anne,con occhi increduli. Sapeva benissimo cos'era appena successo. Il suo respiro cominciò a farsi più veloce e gli occhi gli si riempirono di lacrime.
Derek si avvicinò,mentre lentamente tornava al suo solito aspetto da umano.
Mi dispiace!” si scusò Matias tra un singhiozzo e l'altro strofinandosi gli occhi con le mani “Io non volevo...Anne,mi dispiace...”.
Derek gli sorrise e gli mise una mano sopra la testa inginocchiandosi alla sua altezza.
Non fa niente,il suo braccio guarirà. Ma tu devi imparare a a gestire la rabbia. Non sei riuscito a prendermi e lei si. Non vuol dire che non ci riuscirai mai,e nemmeno che lei è più forte di te. Devi solo allenarti di più.” ammise Derek “Anche io da piccolo ero più debole di mia sorella Laura. Mi batteva sempre...ma non mi sono mai arreso. Ho continuato ad allenarmi...” si confidò.
Invece adesso,ci riesci?” chiese asciugandosi le lacrime Matias.
Bè...adesso sono più forte di allora.” sospirò sorridendogli “Se lei fosse ancora qui,penso che riuscirei a batterla senza problemi...o forse me lo farebbe solo credere.” sorrise a quel pensiero “Sai,lei era un Alpha. Dovette allontanarsi dalla famiglia per farsi un branco tutto suo,ma non perdeva mai l'occasione per tornare di tanto in tanto a perdere tempo con me...Mi diceva di non arrendermi mai e di continuare ad allenarmi. E quando anche io avessi raggiunto il ruolo di Alpha,lei sarebbe stata lì,più orgogliosa che mai...Intanto però me ne dava di santa ragione,e io in tutta risposta le distruggevo la camera...” questa volta si fece scappare una risatina.
Matias rimase in silenzio a guardarlo,rattristendosi. Aveva capito bene cosa gli stava dicendo il ragazzo.
Tua sorella,è morta?” chiese un po' titubante.
Derek,con una smorfia simile ad un sorriso,fece un cenno con la testa “Si.” .
Matias guardò a terra per qualche secondo “Mi dispiace.” disse sincero.
Anne si avvicinò a lui e gli si buttò tra le braccia piangendo.
Non fa niente,ti perdono” gli disse.

Intanto io ero riuscita ad orientarmi anche grazie a quel ruggito sovrumano che eccheggiava nella foresta. Non erano stati i cuccioli,questo lo sapevo. E le voci di Seth e Matt le conoscevo piuttosto bene. Quindi era plausibile che fosse Derek. Inciampando qui e là, riuscii ad arrivare da lui. E mi presi un momento per assistere alla scena. Derek che combatteva Matias quasi del tutto trasformato. Mio cugino odiava perdere. E non gli piaceva essere secondo a nessuno. Per questo Seth lo metteva sempre in squadra con Anne. Mia cugina sapeva far male,ma non aveva l'agilità di Maty. Quindi potevano essere una buona squadra. Potevano imparare molto l'uno dall'altra. Per non parlare poi del fatto che Maty avrebbe capito che spesso essere deboli non significa che non potrai mai arrivare al traguardo,semplicemente in alcuni casi si ha bisogno di un aiuto. E questo era Anne per lui. Certo,almeno fino a quando non sarebbero cresciuti. Si supponeva che dopo l'età adulta fossero abbastanza autonomi da saper affrontare questo tipo di “sessioni” di addestramento.
Comunque,Derek era riuscito a fermare Maty. Io non mi mossi dal mio nascondiglio,constatando con piacere che la felpa di Matt faceva il suo lavoro. Tentai di avvicinarmi sempre restando nascosta dai tronchi dei grandi alberi. Derek stava consolando il ragazzino,dicendogli che Anne sarebbe guarita. E questo era vero. Poi mi si bloccò il cuore. Aveva cominciato a parlare di sua sorella. Era strano che parlasse così liberamente con Matias e Anne. Probabilmente allora il problema ero io.
Anne saltò in braccio a Matias piangendo a dirotto e io mi avvicinai uscendo dall'oscurità.

Ehi,ho sentito un boato!” con molta naturalezza finsi di essere appena giunta “State bene?”.
I tre mi guardarono confusi.

Come hai fatto? Non ti abbiamo sentita arrivare!” disse Matias alzandosi e raggiungendomi.
Il tuo odore è strano...” mi fece notare Anne.
E' perchè la felpa che indossa è di Matt.” concluse Derek.
Mi guardava fisso negli occhi. Forse allora aveva capito che ero lì. Mi aveva sentita da lontano? Era arrabbiato perchè avevo origliato? I miei pensieri vagavano distratti,quando poi notai che Anne mi strattonava un braccio.

Guarda!Guarda! Il mio braccio è già guarito!” era più che contenta. Ed in effetti potei constatare da sola che tutto ciò che rimaneva della sua ferita era solo qualche macchia di sangue.
Le sorrisi e le diedi un buffetto sulla guancia.

Ma perchè Derek non guarisce?” mi chiese.
Io storsi la testa e la alzai guardando il ragazzo. In effetti aveva una mano arpionata al fianco da cui era ben visibile una grossa macchia di sangue.

Sto bene. Andiamo a cercare tuo fratello e Seth.” minimizzò.
Tipico. Non che avessi tutta questa voglia di stargli di nuovo incollata addosso,ma il mio cuore di medico mi ordinava di dargli un'occhiata. Riuscii a zittirlo,che diamine! Era un lupo anche lui,sarebbe guarito.
Uno scoppio improvviso,seguito da un'onda d'urto terrificante,ci investì. Ci ritrovammo tutti a terra coperti in parte da neve e terriccio. I bambini erano spaventati,ma sapevano bene cosa aveva prodotto tutto quel macello: Seth.

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Capitolo 7
*** Strategie ***


[Ehilà! Ma ciao a tutti,scusate per il ritardo...troppi impicci vari e non avevo mai un attimo per scrivere. Cooooomunque,spero che questo capitolo vi piaccia. E ringrazio tutti quelli che mi leggono! Grazie grazie grazie! Lasciatemi un commentuccio per farmi sapere che ne pensate di questo nuovo capitolo. Non fa male scrivere due righe hiihihihihih ^^] STRATEGIE

CHAPTER 7 - STRATEGIE



Intento a scappare dal suo inseguitore,Matt correva tra gli alberi,sfiorando i piccoli cespugli che comparivano qui e là nella neve. Si muoveva un po' goffo:correre nella neve senza conoscere il percorso lo esponeva a molti rischi. Primo tra tutti quello di cadere in un fosso,o mettere i piedi su qualche trappola. Ma era dannatamente attento a tutto. Seth gli correva dietro ringhiandogli contro.
Stai prendendo un po' troppo sul serio questa cosa Seth! Che diamine!” gli inveii contro senza però mai voltarsi. Arrivò ad un punto morto. C'era una parete rocciosa davanti a lui,e di certo non avrebbe potuto scalarla. Con il fiato corto si voltò e provò a guardarsi intorno. Non c'erano molte vie d'uscita se non quella da cui era arrivato. Certo poteva aggirare l'ostacolo,ma prima o poi la stanchezza lo avrebbe sopraffatto.
E così ha scelto me per cominciare eh. Beh,almeno sono parecchio distante da quell'idiota tutto azione...” pensò riferendosi a Derek “Se si fossero scontrati sarebbe stato un vero disastro...Derek non gli va molto a genio,lo ucciderebbe se ne avesse la possibilità.”
Seth in un istante gli arrivò davanti. Lo fissò. Non aveva il fiatone. Non un singolo muscolo lasciava intuire che fosse stanco. Ma ovviamente per uno che viveva nei boschi,era una routine quella di correrci dentro.

Allora...” lo fissò Matt “...questa volta facciamo che sei tu a prenderci le botte e a farsi curare amorevolmente da Sofia?” gli sorrise.
Seth rizzò le orecchie e storse la testa.
Matt ridusse lo sguardo storcendo di poco la testa “Non fare quella faccia. So che sotto tutto quell'ammasso di pelo,artigli e zanne c'è un cuore.”.
Detto questo prese a correre verso il suo avversario. Sferrò un primo colpo al muso,ma lo mancò miseramente per colpa della velocità di Seth.
Non si arrese. Si avvicinò e sguainando gli artigli,cominciò a sferrare colpi a raffica. Eleganti e precisi. La sua grazia in combattimento era unica. I suoi movimenti fluidi e decisi erano simili a quelli di un pianista esperto che fa danzare le sue mani sui tasti bianchi e neri del suo strumento. Era quasi ipnotizzante stare a vederlo. A Seth piaceva questo talento di Matt. Anche nel momento peggiore,anche se si faceva prendere dalle emozioni,i suoi attacchi erano tutti ben calibrati e precisi. Non sbagliava mai. Era concentrato e attento ad ogni movimento dell'avversario.
Avanzando verso il grande lupo,Matt era riuscito ad allontanarsi dal suo vicolo cieco. Il suo piano era quello di tornare indietro e con l'aiuto di Derek riuscire almeno a colpire per sbaglio Seth. Ma il suo avversario aveva capito fin troppo bene le sue intenzioni.
In un istante Seth si fermò e per la prima volta dall'inizio di quella giornata cominciò a contrattaccare.
Per prima cosa artigliò una gamba di Matt,che cadde in ginocchio coprendosi la ferita alla coscia.

Cavolo!” gli urlò contro tra una fitta di dolore e l'altra.
Poi fece uno scatto verso di lui voltandosi all'ultimo istante per lanciarlo via con le zampe posteriori.
Matt si ritrovò a rotolare nella neve fredda,mentre il suo sangue volava un po' dappertutto.
Seth gli fu di nuovo davanti. Gli si mise sopra poggiandogli una zampa sul petto.

Decisamente stai prendendo questa storia troppo sul serio...” continuò Matt.
Seth non aveva intenzione di ferirlo gravemente,ma sapeva bene quali erano le capacità di Matt e avrebbe voluto che lui le sfruttasse,invece di combattere come al solito.
Lo fissò negli occhi,poi prese a fissargli la spalla destra. Quello era il punto che avrebbe azzannato.
Poi da lontano un ruggito lo distrasse. Rizzò le orecchie e alzò il muso.

Che...questo è Matias...” pensò a voce alta Matt “Ha perso il controllo?” chiese più a se stesso che non al suo avversario.
Seth indugiò un istante,poi mentre si voltava per riprendere da dove aveva lasciato,un secondo ringhio ancora più potente fece tremare le fronde degli alberi.
Tolse completamente il suo peso da Matt e si voltò dalla in direzione di quel boato. Le orecchie erano tese ad ascoltare ogni singolo rumore e vibrazione. Con il muso verso l'alto guardò gli uccelli che spaventati volavano via dai loro ripari.
Non si accorse nemmeno che Matt si era rialzato e che lo stava colpendo. Infatti con un singolo calcio ben piazzato,Seth rotolò a parecchi metri di distanza dalla sua posizione accusando il colpo ricevuto.

Mi dispiace Seth,ma in battaglia tutto è lecito. E tu non puoi fare il grosso lupo cattivo che vuole sbranarmi e poi distrarti a pensare al nuovo arrivato...” lo guardava con le spalle alte e le mani per aria.
Seth si rialzò. Matt lo aveva colpito bene,questo glielo riconosceva. Era forte,e Seth lo sapeva. Ma al momento il suo unico pensiero andava ai cuccioli.

Se avessi commesso un errore a lasciarli con quel Derek?” pensò.
Il suo sguardo non lasciò indifferente Matt,che capì al volo.

Non è il tipo che uccide bambini. Stai tranquillo. Per di più...se annusi bene...” picchiettandosi con l'indice la punta del naso “...c'è anche Sofia lì. O meglio. Lo so perchè sento il mio stesso odore,e visto che il dono dell'ubiquità mi manca...deduco che sia lei. Non lascerà che succeda nulla a nessuno di loro.” lo confortò.
Seth ascoltò il ragazzo,lo guardò e poi guardò di nuovo in direzione del primo campo di battaglia.

No,Seth...andiamo! Combatti con me!” Matt caricò un pugno con tutta la forza di cui disponeva e si lanciò sul lupo.
Aveva capito che non si fidava di Derek,perchè non lo conosceva,ma se fosse andato lì e Maty avesse ricevuto anche un solo colpo,lo avrebbe ucciso.
Seth schivò l'assalto per pochi centimetri,il precedente calcio di Matt aveva lasciato il segno sul suo costato,ma si mosse come se non provasse nulla. Cominciò a correre in direzione dei ruggiti,seguito da Matt che cercava di prenderlo in ogni modo.

Porca miseria!” pensò aumentando la velocità.
Si sforzò talmente tanto da trasformarsi. Il suo volto mutò,i suoi occhi divennero due pepite d'oro e delle lucenti zanne bianche sbucarono ai lati della bocca.

Fermati! E' uno scontro! Devono combattere,lo hai scelto tu!” provò a convincerlo.
In effetti Seth pensò che Matt non avesse tutti i torti,ma il suo andamento non cambiò.
Grazie alla mutazione,Matt riuscì a raggiungerlo e con un pugno al fianco lo atterrò facendolo andare a scontrarsi contro un albero.
Seth si rialzò questa volta più lentamente. Matt stava colpendo sempre lo stesso fianco. Non aveva possibilità di batterlo in un combattimento normale,ma barando...
Certo non era corretto,ma funzionava. L'unico problema era che Seth non gli avrebbe permesso di rifarlo. Lo fissò ringhiando.

Andiamo Seth. Secondo te,Derek,sapendo di essere controllato a vista dal branco che lo ha salvato da morte certa e che non si fida assolutamente di lui,andrebbe ad uccidere due bambini per puro divertimento? Dai,suona male solo a me?” cercò di convincerlo.
Ma Seth sbuffò e riprese la sua corsa verso Derek e i cuccioli.

Ahhhh...ANDIAMO!!!” si asteneva dall'imprecare,Matt. Comunque non sarebbe servito.
Ricominciò a corrergli dietro. Stava quasi per raggiungerlo di nuovo. Caricò il colpo,ma questa volta Seth si voltò con le zanne scoperte attaccandolo con entrambi gli artigli anteriori. Lo fece sbattere addosso ad un albero a parecchi metri dal suolo. Matt ricadde a terra privo di forze per rialzarsi. Seth si fermò ad osservarlo.

Ho esagerato?” si chiese.
Forse si sarebbe dovuto avvicinare e constatare di non aver fatto troppi danni. Ma come aveva detto il ragazzo poco prima,questo era uno scontro. Doveva essere pronto ad essere ferito. Ma comunque la sua apprensione nei suoi confronti non gli dava tregua.
Poi Matt si mosse.

Ca-cavolo...” ringhiò. Provò a spingersi sui palmi per rialzarsi,ma il colpo era stato troppo forte.
Tanti cari saluti alle mie povere costole...” si disse strizzando gli occhi e serrando la mascella.
Il fianco era un tutt'uno di dolori e scricchiolii vari,per non parlare del suo avambraccio:un piccolo ramo aveva deciso di entrarci e trapassarlo.
In più il suo petto bruciava a causa delle ferite inferte dagli artigli di Seth.
Si trascinò a quattro zampe lontano dall'albero,cercando di non pensare troppo alle ferite.
Poi però mentre gattonava sulla neve una pietra sotto di lui fece uno strano 'Click'.
Ma non ci mise molto a capire.

Una mina? Ma stiamo scherzando?” si voltò verso Seth incredulo e quasi completamente nel panico.
Hai minato il bos-” ma venne interrotto dallo scoppio improvviso dell'ordigno.
Un rapido zampillo di fuoco venne fuori dal sottosuolo,proprio lì dove giaceva la mina. Neve e terra lo spazzarono via,e una grossa nuvola di fumo grigio coprì il paesaggio come fosse nebbia.
Seth si allontanò giusto in tempo,ma l'onda d'urto si fece strada prepotentemente tra gli alberi.

Forse ho messo troppo esplosivo...” pensò.
Aspettò di vedere il fumo diradarsi. Doveva accertarsi che Matt stesse bene. Poi lo vide. Era semi seduto al suolo con una grande roccia dietro le spalle. Era incosciente,ma il torace si muoveva,e alcune delle ferite minori si stavano già rimarginando.
Si voltò e si avviò verso Sofia e i cuccioli.

L'onda d'urto che li aveva buttati a terra,non aveva fatto molti danni. Sofia e Anne stavano bene,così come anche Matias e Derek.
Che cosa è successo?” chiese ingenuamente Anne.
Non è possibile...” pensai.
In effetti non era la prima volta che usava certi tipi di stratagemmi per scoraggiare i partecipanti. Ma loro non erano un 'gruppo',non erano mai stati insieme. Ed era un'esagerazione.

Whooooaaa! Avete sentito che esplosione? E' stata incredibile!!!” ovviamente Maty era più che entusiasta.
Io d'altro canto invece continuavo a fissare il fitto bosco da dove era avvenuta l'esplosione. Se uno dei due fosse caduto sopra l'ordigno,quasi sicuramente non era messo granchè bene. Mi portai una mano al petto e mi voltai verso Derek.

Lo senti? Riesci a sentire chi è stato colpito?” quasi lo pregai.
No,l'odore di bruciato copre qualsiasi cosa.” mi rispose stando sempre sull'attenti.
Il battito cardiaco,ne senti due? Ti prego...” doveva aiutarmi.
Sapevo che Seth non avrebbe mai permesso a nessuno di lasciarci le penne,ma era Matt. L'ultima volta che avevamo fatto questo tipo di allenamento,Seth lo aveva azzannato ad un braccio. Avevo passato 3 ore buone a ricucirglielo addosso. E Seth aveva cercato più e più volte di giustificarsi che era quello il bello di questi incontri.
Ma quando è troppo è troppo.

Si,ne sento uno che si avvicina...” mi disse guardandomi.
Uno?” chi dei due era stato colpito?
Poi dagli alberi comparì Seth. E un ondata di panico mi avvolse.

Che cazzo è successo!!?!” la mia finezza in certe occasioni si andava a far benedire.
Seth non mi calcolò nemmeno. Fissò Derek e i cuccioli.
Una rabbia improvvisa mi crebbe dal centro dello stomaco. Perchè cavolo non mi guarda?

Ehi! Sto parlando con te,Seth!” mi avvicinai ignorando Anne che mi strattonava per la maglietta.
Mi guardò,ma solo per un istante,poi ringhiò verso Derek.

Qualche problema?” chiese Derek.
Maty si andò a mettere all'istante vicino a Anne. La tensione che emanava Seth era davvero inquietante. Ma in tutto questo ancora non mi aveva degnato di uno sguardo.
Se fossi stata un lupo probabilmente in questo momento gli avrei ringhiato contro,ma mi limitai ad andargli vicino con la faccia più arrabbiata che mai.

Seth,dov'è Matthew?” questa volta lo ripetei con un brivido di preoccupazione nella voce.
Non si mosse. Ancora niente. Derek mi guardò. Sapevo che riusciva a percepire il mio stato d'animo,così,in barba alle regole che avevamo stabilito,si trasformò e chiuse gli occhi per concentrarsi meglio sul suo udito.
Ma ottenne in cambio uno scatto improvviso di Seth,che gli andò contro mordendogli un braccio.

No,Seth!” gridarono i cuccioli quasi all'unisono.
Derek gli aveva afferrato il muso nel vano tentativo di aprirgli la bocca e liberare il suo braccio da quella morsa,ma senza risultato.

Vuole combattere comunque?” mi chiesi “Va bene...peggio per lui...” voleva la guerra,e l'avrebbe avuta.
Matt non era in pericolo di vita,ne ero certa,ma volevo andare comunque ad accertarmene di persona.
Derek riuscì a liberarsi e senza pensare gli diede una potente artigliata al collo,facendolo indietreggiare di parecchio. Il suo braccio era messo male,per il momento non riusciva a muoverlo.
Colsi l'occasione per agire.

Maty,Anne. Da che parte state?” chiesi velocemente.
Erano venuti con lui,ma avrebbero combattuto per me?
Anne mi venne incontro,e Maty mi fece un cenno con la testa.

Maty,tu sei veloce. Distrailo. Dai modo ad Anne di attaccarlo. Abbiamo bisogno di prendere un po' di tempo.” il nonno voleva che comandassi,e lo stavo facendo.
I due mi fecero cenno di aver capito,e fecero esattamente quello che gli avevo detto.
Matias cominciò a saltellargli intorno cercando di confonderlo al meglio che potesse. La cosa positiva era che essendo stati con Seth,entrambi i cuccioli avevano avuto modo di vedere dove nascondeva alcune delle trappole. Quindi le probabilità che ci cascassero erano molto ridotte.
Puntare tutto su questo però era rischioso. Per questo c'era anche Anne. Lei non era veloce quanto Maty,ma faceva male. In più lei passava quasi tutti i suoi pomeriggi con Seth e conosceva bene i suoi movimenti. Forse potevano rallentarlo quanto bastava per permettermi di avvicinarmi a Derek.
Stava lì fermo in ginocchio a tenersi il braccio e osservava i due ragazzini.

Ehi,dai fammi vedere.” gli dissi avvicinandomi e poggiandogli una mano sulla spalla.
Sto bene!” mi rispose scorbutico alzandosi di scatto.
Ma non stava bene. Per qualche assurdo motivo continuava a non guarire.

L'ho curato dalle ferite dell'Alpha,ma non sembra ancora in forma. Ma perchè?” brancolavo nel buio.
Intanto Maty e Anne erano riusciti a tenere sotto controllo Seth,che però ci mise poco ad atterrare il maggiore dei due.

Maty!!!” urlò Anne lanciandosi addosso a Seth.
Gli saltò in groppa e con tutta la forza possibile lo morse al collo,arpionandolo con gli artigli sulle spalle.
Seth ruggì dal dolore e tentando di scrollarsela dalle spalle andò a scontrarsi di proposito contro un albero. Il tentativo riuscì,e Anne cadde a terra senza farsi troppo male.
Fu la volta di Derek,che gli arrivò di fronte senza troppi sforzi. I suoi occhi brillavano di un blu elettrico davvero surreale. Erano veramente bellissimi.
Seth contrattaccò lanciandosi sul ragazzo e cercando in tutti i modi di graffiarlo o atterrarlo. Ma Derek era concentrato,e con abilità schivò e parò quasi ogni assalto.
Io intanto vedendo che lo teneva sotto controllo,mi diressi verso il punto in cui si doveva trovare Matt.
Al momento era lui la mia priorità.
Ma poi in un istante venni colpita da qualcosa di pesante che mi trascinò a terra facendomi affondare nella neve.
Ebbi un momento di smarrimento.

Ahia...che cavolo è stato?” provai a chiedermi.
Mi rialzai,riuscendo a rimettermi seduta e mi accorsi che il peso che mi era stato scagliato addosso,altri non era che Derek!

Ehi,ehi! Stai bene?” gli chiesi tentando di muoverlo per spostarlo dalle mie gambe “Dai ,alzati. Forza!”.
Mi guardò con la coda dell'occhio inarcando le labbra.

Come se l'avessi fatto apposta. Mi ha lanciato lui,sai?” mi disse liberando le mie gambe.
Cavolo...non ti arrabbiare...Mi hai fatto male...” gli feci notare mostrandogli il polpaccio ferito.
Lui guadò la mia gamba,si avvicinò per constatare le mie condizioni,e si rialzò velocemente.

Ci penso io a lui.” dandomi le spalle.
Che vuoi dire?” chiesi alzandomi.
Vuoi andare da Matt,giusto? E' per questo che hai fatto in modo che tutti ci lanciassimo all'attacco...” mi spiazzò.
In effetti si. La mia priorità era mio fratello al momento.

Beh,si...ma solo perchè non lo vedo tornare. Quando gli ha staccato il braccio la prima volta,ha continuato a lottare fino a che Seth per esasperazione non ha interrotto tutto...e adesso invece non c'è. Non è un buon segno...” gli risposi con tono preoccupato.
Non sei tu il capo di questo gruppo?” disse voltandosi a guardarmi “Tu dovresti essere lì con noi. Tuo fratello è un lupo,santo cielo! Guarirà! Dobbiamo metterlo al tappeto e poi,andremo a cercare Matt.” disse gesticolando verso di me.
Lì con voi? Ci sono! Ma sono il medico. Cosa pensi che dovrei fare secondo te? Non ho la forza,ne la velocità per attaccare Seth. E se dovesse ferirmi? Io non guarirei così velocemente come voi...” lo dissi con un briciolo di paura nella voce.
Derek se ne accorse e ammorbidì il suo sguardo.

Senti,non pretendo che tu non sia preoccupata per Matt,ma prima riusciamo ad indebolire Seth e prima potrai andare da lui.” sospirò.
Non aveva tutti i torti. Questa era una sfida per tutti. Ognuno di noi era stato messo alle corde e aveva finito per mostrare al nemico il proprio punto debole.

Giusto! Come ho fatto a non pensarci?” l'illuminazione mi colpì.
Ha separato Matt da noi perchè lui è più forte quando combatte in squadra.” dissi.
Cosa?” mi rispose Derek.
Ha fatto in modo che ognuno di noi combattesse in svantaggio rispetto a lui. Matt è un asso nel combattimento ravvicinato,ma senza una squadra non riesce a dare il meglio di se,e guarda caso è stato allontanato e messo K.O. Maty e Anne invece sono completamente scoordinati e ma sostanzialmente forti e li ha messi contro di te. Ha capito subito che non avresti mai colpito dei ragazzini. E infatti solo loro ti hanno ferito.” puntualizzai.
E' vero,ma non mi conosceva. Non poteva sapere...” storse lo sguardo.
E me. Io odio combattere. Sapeva non avrei mai partecipato alla lotta. E' così che ci sta fregando!” guardai dietro Derek i cuccioli che cercavano invano di colpire Seth.
Quindi dici che abbiamo seguito il suo copione? E cosa suggerisci di fare ora?” chiese titubante.
Io mi tolsi la felpa di Matt restando ahimè in balia del freddo pungente. Il piano di Seth era quello di farci combattere secondo le sue regole.

Che fai?” chiese scettico.
Strappai i pantaloni all'altezza della ferita per allargare il buco e lasciar passare il sangue.

Lo attiro in trappola.” conclusi.

Derek mi guardò sorridendo. Aveva capito cosa volevo fare e sembrava daccordo. Corse via verso Seth e ricominciò a tartassarlo di colpi,che lui comunque schivava molto facilmente. Il mio piano era semplice e ci avrebbe permesso di avere un vantaggio tattico notevole. Per di più avevo la possibilità di sfruttare quelle ore passate ad addestrarmi con mio padre. Mi nascosi dietro una roccia e tirai fuori dalla mia borsa dei coltelli da lancio. Non ero molto brava ad usarli in combattimento ma tiravo a freccette,e beh...speravo bastasse per quello che avevo in mente.
Presi la felpa di Matt e cominciai a strapparne delle piccole strisce.

Se non mi uccide Seth lo farà Matt...” constatai.
Riuscii a tirare fuori più o meno quattro o cinque strisce.
Il piano era semplice: il fiuto di Seth era molto sensibile,e avrebbe reagito se avesse avvertito l'odore del sangue. Ma di certo non di quello sulla mia gamba,era troppo poco.
Così presi quel che restava di una delle maniche della felpa e la appallottolai. Presi a strusciarla velocemente sulla ferita. Dovetti mordermi un labbro per il dolore,ma era necessario.
Il sangue cominciò ad uscire e intrisi una ad una le piccole strisce,per poi legarle al corrispettivo coltello.
Una volta terminata l'operazione dolorosa,lasciai la ferita aperta in modo che gocciasse qui e là.
Presi i pugnali e cominciai a lanciarli intorno al campo di battaglia. Fortunatamente si piantarono tutti con successo sulla corteccia degli alberi designati.
Poi mi nascosi.
Seth aveva di nuovo atterrato Derek e Matias era andato a controllare che stesse bene. Anne invece sembrava spaesata. Annusava intorno con fare preoccupato. La mia trappola aveva attirato la persona sbagliata?

Andiamo....forza!” cominciai a pensare.
Poi finalmente Seth drizzò le orecchie e cominciò a perdersi in quell'odore acre.

AIUTOOOOOO!!!” feci scattare la mia trappola.
Seth non sapeva da che parte andare. La foresta mi faceva eco e la mia voce si perdeva tra gli alberi. Avrebbe voluto aiutarmi,si vedeva. Ma non riusciva a capire dove fossi.

SEEEEETH!” rincarai la dose.
Si voltò dando le spalle ai suoi 'nemici' e questo diede modo ai tre di attaccarlo prendendolo di sorpresa.

All'attacco!” gridò Maty scivolandogli sotto la pancia e graffiandogli il ventre.
Seth fece un balzo indietreggiando.
Ma trovò Anne davanti a lui che con un colpo ben assestato sul muso lo fece rotolare al lato,fino ai piedi di un grosso pino.
Derek lo aspettava lì,lo prese di peso e lo lanciò con forza contro una roccia. Un gemito di dolore uscì per la prima volta dalla bocca del grande lupo. Seth rimase un istante sdraiato per terra. Era ferito e sanguinante ma il suo sguardo era quello di un killer. Ed era rivolto a Derek. Sembrava come se fosse ferito nell'orgoglio sapendo che era riuscito a colpirlo. Si rialzò e gli ringhiò contro. Molto lentamente la folta pelliccia nera lasciò spazio a quella che era una carnagione olivastra. Il suo corpo stava mutando,stava tornando ad essere umano. Tornò in posizione eretta. Della pelliccia non c'era più traccia,restava solo il fisico ben tenuto di un uomo sulla cinquantina,brizzolato con una leggera barba.

Non va bene...” pensai.
Rare erano le volte che Seth si mostrava così. Non perchè non amasse quella forma,ma semplicemente perchè la riservava solo a chi voleva uccidere. Perchè in quel modo era molto più forte.
Corsi verso Derek allungando le mani verso di lui.

Va via! Vattene Derek!” ma era tutto inutile.
Derek rimase in guardia,aspettava il suo colpo ed era pronto a difendersi. Ma era abbastanza provato dagli attacchi precedenti. Non avrebbe potuto difendersi.
Seth mi guardò stringendo leggermente gli occhi come se non capisse. Poi sguainò gli artigli e come un fulmine si lanciò su Derek.
Mi bloccai coprendomi gli occhi. Se Seth lo voleva morto,allora sarebbe morto. Non c'erano dubbi.
Rimasi immobile,ascoltando nell'aria i movimenti e i rumori. Pensando di sentire un lamento,un grido o per lo meno un tonfo. Ma niente.
Mi scoprii lentamente gli occhi,le mani che mi tremavano un po' dal freddo un po' dal panico. E subito me le portai alla bocca incredula. Derek era a terra,in ginocchio con il fiato corto...a una decina di metri da Seth. Era stato sbalzato via. Ma non dal suo nemico.
Un uomo aveva bloccato Seth,senza nemmeno sfiorarlo,solo con la sua presenza. Seth era immobile e lo guardava scioccato e intimorito. In un istante abbassò il braccio e tornò completamente umano,facendo un passo indietro.

Hai esagerato questa volta Seth. Non era questo che ti avevo chiesto.” disse l'uomo “Questo ragazzo...non è cattivo.” si voltò verso Derek sorridendogli.
Mi dispiace. Non accadrà più.” si scusò Seth.
La sua voce era calda e rassicurante,di quelle che staresti ore a sentire.
Poi l'uomo si voltò verso di me.

Sofia,vai a cercare Matt e torniamo a casa. Si è fatto tardi.” mi disse portandosi dietro i due cuccioli che più che contenti gli trotterellavano intorno contenti.
Nonno!!! Hai visto come siamo stati bravi?” esordì Maty.
Si,Nonno! Io ho addirittura colpito Seth ben due volte!” gli raccontò Anne.
Io rimasi scioccata nel vederlo lì fuori. Non proferii parola così come Derek,che guardandolo passare quasi sembrò non respirare per la tensione.

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Capitolo 8
*** A Cuore Aperto ***


Capitolo 8 - A Cuore Aperto

[Sono una persona orribile...lo so! Perdonatemi per il terribiliiiiiiissimo ritardo...non ho scuse in effetti. Semplicemente non avevo più ispirazione...ed ero un pò demoralizzata visto che leggete in tanti ma nessuno commenta...*faccina che ride a mille denti* E niente,se vi va commentate e ditemi cosa ne pensate. ]

CAPITOLO 8 – A CUORE APERTO


Il viaggio di ritorno dal bosco,fu doloroso e silenzioso. Io e Derek ci caricammo in spalla Matt,dopo averlo 'raccolto col cucchiaino' dalla neve gelida. Era messo male,ma niente che non avessi già visto. Comunque sia troppo stanco e svenuto per fare il viaggio di ritorno sulle sue gambe.
Provai più volte a parlare con Derek,ma ogni volta che aprivo bocca,la mia voce scompariva.
Il Nonno era arrivato sul campo come se niente fosse. Nessuno si era accorto di lui se non dopo che si era manifestato. Non si era mai intromesso in questi allenamenti,mai una volta da che ci partecipo. E neanche quando Matt era agli inizi,mi ha mai parlato di una volta in cui il Nonno è intervenuto. Comunque sia era arrivato giusto in tempo. Seth avrebbe ucciso Derek.
Si era trasformato.

Perchè cavolo l'avrà fatto?” pensai “Era calmo e tranquillo fino a poco prima che Derek lo buttasse a terra. Poi è come se fosse tornato il Seth di qualche anno fa. Quando il Nonno lo ha portato a casa.”.
All'epoca era un piantagrane. Cercò di ucciderci tutti più di una volta. Ma poi alla fine fece amicizia con noi.
Mentre mi perdevo nei miei pensieri notai che eravamo finalmente fuori dal bosco. O quasi. Grazie al suo fiuto,Derek ci aveva riportati al mio accampamento.

Mettiamolo giù.” mi disse indicandomi la base di un albero su cui poggiarlo.
Feci un lieve cenno di assenso.
Non era del tutto sbagliato: tutte le mie cose erano lì e il fuoco era ancora acceso,non si poteva lasciare in quel modo.
Per di più rimettermi i miei vestiti pesanti fu una sensazione fantastica.
Sistemai al meglio mio fratello,mettendolo semi seduto sulla neve e mi lanciai sugli indumenti.
Avendoli lasciati vicino al fuoco,erano belli caldi e morbidi.
Imbacuccata per bene presi un bell'ammasso di neve e lo lanciai sul fuoco,che scoppiettò appena e lentamente si spense. Il resto lo calpestai con gli anfibi.

Derek,sempre in silenzio,si appoggiò con la schiena allo stesso albero ai cui piedi giaceva Matt. Una mano arpionava il fianco,mentre la testa era volta al cielo. Chiuse gli occhi e inspirò quell'aria gelida. Fece una nuvoletta di vapore quando espirò.
Okay...” presi un bel respiro anche io e mi avvicinai a lui.
Derek non si mosse. Stava fermo a guardarmi mentre mi avvicinavo. Allungai una mano posandola sulla sua.

Dai,fammi vedere...” gli dissi.
Non è niente. Guarirà.” provò a spiegarsi opponendosi alle mie attenzioni.
Derek.” cominciai “Non fare così...non puoi sempre chiuderti a riccio. Ho capito come sei,sai?” dissi in tono calmo.
E' solo una stupida ferita. Dovresti pensare a tuo fratello,non a me.” mi disse scostando la mia mano dalla sua.
E' quello che ho intenzione di fare. Ma sai bene quanto me che starà meglio solo quando si sveglierà...” tentai di convincerlo “Adesso sei tu quello che mi preoccupa.”.
Lui aggrottò le sopracciglia. Il suo respiro aumentò di velocità.

Ma perchè? Che t'importa di me? E' da quando sono arrivato qui che non fai che preoccuparti per me!” sbottò allungando una mano ad indicarmi.
Ero leggermente confusa,ma da una parte aveva ragione. Da quando era arrivato non avevo fatto altro che prendere le sue difese. Forse,soltanto perchè era ferito.

No...sai bene perchè...” mi rispose la mia voce interiore.
Così,spostai lo sguardo sui miei piedi e mi infilai le mani nel giacchetto.

Perchè,il tuo cuore è rotto...” risposi senza mai guardarlo negli occhi “E' rotto come il mio...” ora lo guardai.
I suoi occhi erano fissi su di me. Il suo sguardo era quello di un cane abbandonato,quasi tristi.
Scosse leggermente il capo.

Ma...che stai dicendo...” cercò di sviare.
Mi avvicinai,prendendogli di nuovo la mano.

Sei in mille pezzi Derek...Ti vedo. Anche se ti conosco da poco,ho riconosciuto questo tuo atteggiamento.” gli dissi quasi in tono compassionevole “Perchè l'ho provato anche io. L'ho vissuto sulla mia pelle. E' molto di più di semplice rabbia,o paura...è qualcosa di molto più forte e distruttivo. Quando qualcuno che ti è vicino ti delude.” notai un leggero sobbalzo “Quando prima era il tuo mondo...e poi 'puff'. Tutto ti sembra irreale,come se stessi vivendo in una bolla e tutto quello che succede intorno a te fosse attutito dal silenzio...”.
Abbassò lo sguardo sulla mia mano e poi lo rialzò.

Quando...” cercai il coraggio che mi era mancato per qualche anno “...Alex,è così che si chiamava mia cugina...beh,quando mi ferì,cercando di uccidermi,mi crollò il mondo addosso. Il primo colpo mi arrivò dritto tra le scapole,deciso fino quasi tutta la schiena. Non riuscivo a capire,sembrava come se stessi seguendo un film. E continuavo a ripetermi che non poteva essere la realtà...” mi bloccai “...ma poi mi voltai e la vidi. Era lì che mi guardava sorridente con una mano intrisa del mio sangue. E solo in quel momento arrivò il dolore.” mi stavo davvero confidando con Derek?
Lui mi ascoltava in silenzio.

Sai,non erano tanto le ferite,sapevo che in un modo o nell'altro qualcuno sarebbe arrivato in mio soccorso. Perchè fino a quel momento anche lei aveva fatto così per me. No,fu il fatto di avere davanti una persona che consideri come una sorella,e non riconoscerla più. Tradita,ferita,delusa...erano tante le emozioni. E non puoi semplicemente chiudere gli occhi e fare finta di nulla...no. Perchè cerchi di dare una motivazione 'E' stata costretta.' 'Non aveva scelta'.” continuai “E poi arriva il colpo di grazia.” mi fermai cercando di impedire alle lacrime di uscire prepotentemente dai miei occhi.
Derek spostò una mano ad accarezzarmi un braccio,ma io mi allontanai da lui. Mi voltai dandogli le spalle e le sentii.
Le lacrime erano arrivate al mio mento. Mi strinsi le braccia al petto.

'Ti avevo avvisata che ci saremmo riviste al funerale di una delle due' mi disse. La sua voce e quelle parole,mi fanno male anche adesso. E continuo a sentirle e risentirle nella mia testa...”.
Mi asciugai le lacrime e mi voltai di nuovo.

Per questo devi smetterla di fare come se fossi l'unico a portare un peso. Non ti chiedo come stai ogni cinque minuti per farmi gli affari tuoi...ma perchè...questa stupida ragazza che hai difronte si sente in qualche modo di riuscire a capirti. Non ti do attenzioni perchè mi fai pena! Cosa credi?” allargai le braccia in tono ovvio “Ma perchè odio terribilmente quel tuo sguardo! Quello che ho anche io quando mi guardo allo specchio la mattina. Vorresti fare amicizia,raccontare di te agli altri. Che cavolo,scherzare sul tuo passato...Ma non lo fai. Perchè,cosa succederebbe se ti fidassi? Se ci provassi di nuovo? Ti ritroveresti di nuovo ferito e sanguinante in un vicolo buio?” mi avvicinai prepotentemente guardandolo a brutto muso “L'alternativa è odiare tutto e tutti. Così staranno alla larga e niente potrà ferirti di nuovo.”
Derek mi guardò e sospirò.

E' più facile in questo modo.” mi disse.
Per me no. Odio stare così. Odio non fidarmi degli altri. E odio vedere una persona soffrire...per questo alla fine mi ci avvicino...” riuscii a scostargli finalmente la mano dalla ferita.
La guardai. Sanguinava copiosamente. Così come gli altri graffi che aveva.

Perchè? I cuccioli...Seth...persino Matt anche se svenuto sta guarendo lentamente...Invece lui...” pensai.
Lo guardai e gli posai una mano infreddolita sulla guancia.
Derek rimase spiazzato. Potevo quasi sentire il suo cuore in quella posizione. Gli concessi un sorriso dei miei. Uno di quelli dolci che riservavo solo a Matt.

Non siamo tutti cattivi Derek. Se non vuoi dirmi chi sei o da dove vieni,non c'è problema. Se tu non vuoi dirmelo io non voglio saperlo. Ma smettila di trattarmi come una stupida. O peggio,come un nemico” scostai una mano per mettermi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio “Non sono stata io a ferirti...”.

Derek rimase a guardarmi. Aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse subito. Era difficile per lui sentirsi dire quelle cose,quanto lo era stato per me all'epoca,quando fu Matt a dirle a me.

Mi sa che mi serve...un cerotto....” esordì Matt risvegliandosi.
Io balzai subito al suo fianco,felice di aver rotto quel momento con Derek. Odiavo i silenzi imbarazzanti.

Matt! Ti senti bene?” chiesi.
Derek si fece più vicino scostandosi dall'albero.

Come se mi fosse esplosa una mina sotto ai piedi...” disse sarcastico tentando di muoversi “...sono riuscito a rallentarlo?”.
Rallentarlo?” chiese Derek guardandolo.
Seth...quando ti ha sentito ruggire...si è acceso qualcosa in lui. Ti voleva morto...era chiaro...ho provato” una fitta di dolore lo scosse interrompendolo.
Matt,fermo non parlare!” gli dissi prendendogli una mano.
Hai provato a fermarlo...” concluse Derek abbassando lo sguardo.
Matt gli fece un lieve cenno di assenso con la testa,mandandola all'indietro per poi poggiarla sulla corteccia fredda dell'albero.

Non l'ho mai visto reagire così...” dissi a Matt “Se il Nonno non fosse intervenuto...”
Come gli avessi gettato dell'acqua ghiacciata addosso,Matt si alzò all'improvviso.

Il Nonno? Come? Quando?” chiese allibito cingendosi lo stomaco con le braccia.
Io lo sorressi “Ti racconterò tutto,ma prima...” gli afferrai un dito e glielo ruppi.
Il grido di Matt rimbombò in tutta la foresta. Gli uccelli che erano finalmente tornati,dopo il ruggito di Derek,si alzarono di nuovo in volo sconcertati dal frastuono.

Ma che diamine fai!” mi riprese Derek,prendendo Matt per un braccio per sostenerlo.
Il mio lavoro. Non ti preoccupare,va tutto bene.” provai a calmarlo.
In un attimo le ferite di Matt smisero di sanguinare. Il dito tornò come nuovo e cominciò a guarire.

Cavolo...grazie sorellina...” mi disse Matt imbronciato.
Derek ci guardava confuso. Matt stava meglio e si reggeva in piedi da solo. Si stava tastando gli avambracci e l'addome,dove c'erano ferite profonde,per controllare l'andamento del processo di guarigione.

Non guardarmi così,Matt. Sapevi bene che lo avrei fatto comunque. Ma visto che poi saresti svenuto di nuovo, e ti avremmo dovuto portare a casa io e Derek in spalla,ho pensato di risparmiarci la fatica.” ammisi sfiorandogli il fianco dove ora c'era solo un vistoso buco alla giacca che mostrava la pelle guarita.
Mi soffermai a guardarlo forse un po' troppo preoccupata e lui mi sorprese in un abbraccio.

Sto bene Sofia.” mi disse stringendomi forte “Anche se non sei poi un granchè di medico...” sorrise.
Io mi allontanai sorridendogli e gli tirai un pugno sul braccio
“Ah, si?” e lo guardai sorridermi di rimando.
Derek guardava la scena,e si lasciò sfuggire una risata.

Io e Matt ci guardammo e poi spostammo lo sguardo su di lui.

Grande Giove...l'apocalisse è vicina!” disse Matt con un tono teatrale.
Sarà meglio che torniamo a casa,o ci verranno a cercare...” dissi continuando a ridere.
Derek annuì divertito e ci seguì.


Arrivati al nostro palazzo,trovammo mia madre e mio padre ad attenderci. Mia madre ci venne incontro lanciandosi in un abbraccio strappalacrime su Matt.
Con molta probabilità il Nonno gli aveva raccontato tutto quando era tornato.
Mio padre rimase fermo sul posto con le mani sui fianchi e un espressione arrabbiata.
Derek, che camminava dietro me e Matt si bloccò vedendolo,e abbassò lo sguardo.
Mi voltai per raggiungerlo quando mio padre,che mi aveva raggiunto mi sovrastò con il suo corpo abbracciandomi.

La mia bambina! Che ti è successo alla gamba? Perchè zoppichi?” mi chiese tenendomi per le spalle e controllandomi da cima a fondo.
Sto bene papà...è solo un graffio...” gli dissi scambiandomi un occhiata con Matt.
E' inutile Sofia...moriremo soffocati negli abbracci dei nostri genitori...” mi disse lui con voce attutita dalla spalla di mia madre che continuava imperterrita a stringerlo a se.
Mi venne da ridere. Poi mio padre spostò gli occhi su Derek,rimasto in disparte.
Derek sentì gli occhi dell'uomo al mio fianco farsi pesanti su di lui. Sembrava che stesse lentamente facendosi mangiare dall'ansia,e dalla...colpevolezza?

Derek?” pensai.
Mio padre mi scostò,mettendosi tra me e Derek. Si fece avanti allargando le braccia a mò di barriera tra lui e la sua famiglia. Io lo guardai shockata. Era vero che Derek aveva fatto un gran baccano appena arrivato,ma quel giorno era stato un santo. Mio padre stava esagerando. Mia madre diede tregua a Matt,liberandolo dalle sue grinfie,per provare a fermare suo marito.

Luke...” gli tese una mano.
Ma mio padre non si fermò. Avanzò molto lento in direzione di quel ragazzo che aveva davanti.
Adesso che lo vedevo era molto provato. Ancora un braccio era allacciato al suo fianco ferito,che sembrava aver smesso di sanguinare. E poi,la gamba,le spalle e la sua faccia rigate da qualche graffio poco profondo.

Tu sei 'quel' ragazzo.” disse mio padre “Quello che Matt e Sofia hanno salvato dalla strada. Che stava morendo per gli artigli di un Capo Branco.” aggiunse.
Papà aspetta...” cercò di intromettersi Matt preoccupato da come si stava mettendo la situazione.
Quello che ha avuto l'accesso al branco direttamente dal nostro Alfa. Andando contro alle nostre leggi.” fece ancora altri due passi “Quello che Sofia ha amorevolmente curato anche se non era del branco...” era ormai davanti a lui.
Si fermò.

Quello che ha cercato di uccidere mia moglie e mia figlia...” disse con tono più grave del dovuto.
Io scossi la testa preoccupata
“No,papà! Non lo ha fatto apposta!” ma non mi uscirono di bocca quelle parole.
Derek si era fatto piccolo piccolo. Lo guardava. Sosteneva il suo sguardo,capendo di cosa stava parlando mio padre. Il suo petto si alzava e si abbassava velocemente.

lo punirà?” pensai.
Le mie gambe si mossero per raggiungerli.

...e che ha riportato qui Sofia sana e salva,dopo aver rischiato di morire con Seth.” terminò stringendolo in un abbraccio.
La mamma e Matt rimasero fermi immobili a guardarlo,sorridendo.
Io mi bloccai,e sostenni lo sguardo perso di Derek che non stava capendo. Un attimo prima lo stava sgridando,e ora si era preso la libertà di abbracciarlo.

Se l'avessi fatto io sarei sepolta nella tomba di famiglia...” pensai sorridendo.
Derek rimase immobile,mentre quell'uomo gli dava delle lievi pacche dietro la schiena.

Sei stato bravo figliolo.” gli disse mio padre.
Dopo qualche secondo si staccò da Derek,che continuava a guardarlo spaesato e quasi intontito. Mia madre prese Matt sotto braccio e ridacchiando lo trascinò con sé dentro il palazzo.
Sospirai alleggerita. Per un attimo avevo temuto che lo avrebbe ucciso. Adesso invece era lì,che se lo prendeva sotto braccio e se lo caricava verso casa. Rimasi per un po' a guardarli.

Comunque quella zoppa ero io,eh...” e con passo lento li seguii.

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Capitolo 9
*** Nel Bosco ***


9 - Nel Bosco

[Eilàààà! Ciao a tutti. Come potete vedere c'è un altro capitolo caldo caldo appena sfornato. Ringrazio tutti quelli che stanno leggendo la mia storia,siete veramente tantissimi! Grazie grazie! Se avete domande sentitevi liberi di chiedere o lasciare una piccolissima microscopica recensione. Si,finalmente la dura corazza di Derek si sta sciogliendo,e nei prossimi capitoli ci sarà molto movimento. Sofia è riuscita prepotentemente a fare breccia,e Derek sembra l'abbia anche presa piuttosto bene. Ditemi cosa ne pensate. Enjoy!!]



CAPITOLO 9 – NEL BOSCO






Ormai era tardi,quasi notte. Nel palazzo c'era un gran baccano. Al nostro rientro,tutti erano sul pianerottolo davanti la porta di casa del Nonno. Volevano sapere cosa era successo,e perchè per la prima volta in vita sua il nostro Alpha aveva interrotto un addestramento.
La voce di zia Louise era la più assordante,la sentivamo dal portone. Matt e mia madre erano già per le scale e stavano cercando di passare in mezzo alla folla. L'obbiettivo era l'appartamento al quinto piano.
Io,papà e Derek eravamo all'inizio delle scale. Era difficile muoversi con una ferita sulla gamba,dovevo disinfettarla e fasciarla. Per non parlare del dolore. Averla stuzzicata per distrarre Seth non era stata una gran bella mossa,almeno non per la mia mobilità. Anche se non avevo poi molto da lamentarmi,al contrario mio Derek,che era molto più provato,era assolutamente calmo. Certo,mio padre lo sorreggeva per aiutarlo,ma mai una volta si era lamentato anche solo di un piccolo fastidio. Ovviamente era molto più abituato a questo genere di situazioni rispetto a me. Comunque lasciai che mi precedessero per le scale,visto il mio 'passo felino'. Quando però una voce più forte delle altre si fece sentire.

Se Seth voleva ucciderlo avrà avuto i suoi buoni motivi,Franz!” disse quello che avevo riconosciuto come zio Chaz.
Oh,andiamo Chaz,non puoi dire sul serio. E' solo un ragazzo!” rispose zia Mel.
Mio nonno non rispose,molto probabilmente non era nemmeno lì. Ero sicura che fosse chiuso in casa,altrimenti l'orda starebbe litigando nell'appartamento e non fuori. Probabilmente stava decidendo il da farsi.

Se fosse stato così crudele non pensate che avrebbe ucciso Sofia e i cuccioli quando poteva? E' un ragazzo come me ma in una situazione pessima...” si intromise Matt.
Un ragazzo che a quanto pare ha dato una brutta impressione al braccio destro del nostro Alpha!” gli urlò contro zia Louise,sorella maggiore di zia Mel ma minore di mia madre.
Derek,sempre sostenuto da mio padre,si bloccò. Appoggiò la mano libera dalla presa di mio padre,che fin'ora teneva arpionata al fianco,sul corrimano.

Ehi,tutto bene?” chiesi.
Mio padre mi guardò mentre Derek si liberava dalla sua presa premurosa.

Ovviamente stava sentendo quello che i miei parenti stavano dicendo,e di certo quelle parole non gli stavano facendo bene.
Si voltò con aria furiosa.

Lasciami in pace!” mi gridò contro scendendo velocemente quella rampa di scale che avevamo fatto,per poi sparire chiudendosi il portone dietro le spalle.
Il palazzo si ammutolì. Tutti l'avevano sentito e adesso erano piombati in un silenzio quasi tombale.

Davvero ben fatto sorella.” ruppe il silenzio mia madre “Nessuno ha il diritto di uccidere qualcuno. E questo lo sappiamo bene. Se Seth lo voleva uccidere avrebbe dovuto comunque chiedere il parere di nostro padre,come prima cosa. Invece si è fatto prendere dall'istinto!” concluse.
Siamo quello che siamo Paula,lupi. Nient'altro che puro istinto!” ribatté zio Chaz “Se per istinto tu sentissi che una persona ti è nemica non l'allontaneresti dalla tua famiglia?” chiese.
Lo allontanerei,ma non mi permetterei di decidere della sua vita,Chaz.” rispose aumentando il tono di voce.
Aspettata,non c'è bisogno di stare a litigare.” intervenne zia Charlotte,madre di Anne e moglie di zio Phill “Anzitutto la cosa migliore è che il signor Franz...” lo chiamava così essendo la moglie del figlio “...convochi Seth per chiedergli spiegazioni. Secondo poi,non ha assolutamente fatto nulla di irreparabile contro questa famiglia,quindi io gli do il beneficio del dubbio.” decretò.
Non c'era niente di meglio che ascoltare la sua voce. Zia Charlotte sapeva il fatto suo,niente peli sulla lingua e con un coraggio da leoni. Ero completamente daccordo con lei,anche se non avrei accettato comunque le motivazioni di Seth. Era sbottato come niente fosse,una furia. E dallo sguardo che mi aveva lanciato,molto probabilmente,prima di attaccare Derek non capiva perchè io volessi fermarlo. Come se Derek avesse fatto qualcosa di inscusabile.
Mio padre mi ridestò dai miei pensieri.

Dovresti seguirlo.” mi disse poggiandomi una mano sulla spalla.
Se ne è andato,sbattendo la porta papà. Con la rabbia che ha in corpo ora,qualsiasi cosa facessi mi sbranerebbe. Letteralmente.” ammisi sospirando.
Non è così.” mi disse “Non so come Seth sia arrivato alla conclusione che fosse una minaccia,ma quando l'ho visto,tornare con voi...Niente di lui mi ha detto che fosse una cattiva persona...Molto triste e abbandonato,questo si. Ma non pericoloso.” mi confidò frizionandomi amorevolmente il braccio.
Lo guardai.

Non...anche se gli andassi dietro come faccio a ritrovarlo?Non ho i 'superpoteri' io.” gesticolai indicandomi il naso.
Lui rimase a guardarmi,poi la porta dell'appartamento al piano terra,quella di zia Charlotte e zio Phill si spalancò.
Mark era lì che mi guardava,serio e determinato. Era il figlio più grande dei miei zii,nonché fratello di Anne. Aveva compiuto diciott'anni qualche mese fa,e come regalo di natale i miei zii gli avevano regalato una moto da cross.
Fece un passo avanti e si chiuse la porta alle spalle. Puntò la faccia verso la rampa di scale che dava verso il primo piano.

Mamma,io vado con Sofia a cercare il ragazzo. Ceniamo fuori.” disse con una tranquillità disarmante.
Io sbarrai gli occhi e guardai mio padre. Come poteva uscirsene in quel momento con una cosa del genere?

Il pianerottolo si riempì ancora una volta di voci in subbuglio. Tutti stavano protestando apertamente,urlando contro zio Phill.
Mia zia si sporse per le scale sorridendogli.

Okay tesoro,ci vediamo più tardi.” sparendo di nuovo.
Tesoro...ormai sono maggiorenne...” borbottò sottovoce Mark.
Mio padre ridacchiò avviandosi per le scale.

Riportamela sana,Mark.” gli disse facendogli un cenno con la mano.
Certo zio,puoi contarci.” gli rispose lui.

Una volta fuori dal palazzo Mark cominciò ad analizzare ogni scia olfattiva che riusciva a percepire. Le strade erano semivuote,il più delle persone stava rincasando trascinandosi appresso il poco di spesa necessaria per il week-end.
Da questa parte,Sofia.” mi disse indicandomi la strada grande.
Io lo guardai perplessa. Va bene che era ferito e arrabbiato,ma non era uno stupido. Non si sarebbe messo a camminare in una strada così scoperta,col rischio di farsi trovare. O peggio,di finire in prigione. In città sapevano tutti di noi. Davamo sicurezza alle persone e loro non ci denunciavano quando arrivavano dei cacciatori. Ma un lupo sconosciuto,ferito e sanguinante che correva per la città non avrebbe avuto la stessa cortesia. E ci mancava solo che qualcuno avvisasse qualche gruppo di cacciatori.

Mark,sei sicuro che sia lui? Insomma...” gli dissi seguendolo.
Non sto seguendo quel ragazzo.” annunciò sicuro.
Io mi fermai guardandolo confusa.

C'è Seth in giro da queste parti. E il fatto che sia uscito dalla foresta mi fa pensare che stia dando la caccia al tuo amico.” continuò a camminare.
Io lo raggiunsi allarmata.

Allora dobbiamo sbrigarci!” lo incitai.

Attraversammo metà della strada principale. Poi Mark cambiò direzione verso una delle piccole vie interne della città. Era buio pesto e le stradine,percorse da profumi di cibi che stavano cuocendo,mi entrò nel naso. Il mio stomaco cominciò a borbottare,visto che tutto ciò che avevo mangiato a colazione lo avevo già smaltito. Ci fermammo un istante per poi svoltare a destra in un'altra stradina.
Mark,perchè sei venuto con me?” chiesi curiosa.
Perchè era la cosa giusta da fare.” disse secco.
Si,ma non eri obbligato...” continuai.
Mi fido di te. Sei sempre sincera,e se qualcosa ti sembra giusta è semplicemente perchè lo è. Non conosco quel ragazzo,ma conosco te. Se dici che ci si può fidare,allora è così. Ci metterei la mano sul fuoco.” lanciandomi una vaga occhiata e sorridendomi.
Io arrossii. Il mio piccolo cuginetto,taciturno e riservato era cresciuto. Era diventato un ragazzo forte e coscienzioso. Era sempre pronto a dare una mano e non si lamentava mai. Anzi,quando svolgeva qualche compito che gli veniva assegnato,chiedeva sempre se poteva fare di più. Era molto altruista e generoso.

Senza dire altro svoltammo e continuammo a camminare.

Mark,sono io oppure stiamo tornando indietro?” chiesi guardandomi intorno.
Riconoscevo quelle stradine,e piano piano si stavano aprendo verso una radura innevata.

Si,Seth dev'essere tornato indietro...” disse annusando qua e là “Ma adesso sento anche l'odore del tuo amico.” rivelò.
Si chiama Derek,e non siamo amici...” dissi sbuffando.
Poi si fermò,e per poco non gli andai a finire addosso.
Eravamo quasi usciti dalla città. Qualche casetta sparsa intorno a noi per farcelo capire. E poi più avanti c'era un pezzo di terra che era attraversato da un fiumiciattolo che scorreva a zig-zag percorrendolo per tutta la sua lunghezza. Era buio e non vedevo bene,ma avvertivo l'odore dell'acqua e il suo rumore scrosciante.

Allora? Adesso dove andiamo?” domandai guardando verso il ruscello.
Mmm...da qui diventa difficile. Se ha attraversato il fiume non riuscirò a sentire il suo odore.” confessò riprendendo a camminare “Però,se è stato così incosciente da farlo,non sarà andato troppo lontano.” mi disse prendendomi per mano.
Ci avvicinammo alla sponda e anche se i miei piedi non toccavano l'acqua,il mio corpo ne avvertiva il freddo pungente.

Se si è buttato in acqua per passare oltre....Quell'idiota sta cercando di uccidersi?” pensai preoccupata.
Mark mi indicò di proseguire lungo la sponda del fiume.

Ma se è passato da qui...” dissi senza pensare.
Vuoi morire per un attacco di ipotermia,per caso? Se andiamo più avanti c'è un piccolo ponte. Attraverseremo da lì e torneremo a questa altezza per poi proseguire.” mi spiegò continuando a tenermi per mano.
Io feci un rapido segno di assenso con la testa e riprendemmo la scarpinata.
Giunti sull'altro lato,Mark mollò la presa e cominciò quasi a correre. Feci fatica a stargli dietro. Quando poi scomparve dentro alla foresta cominciai a preoccuparmi.

Mark! Aspetta! Non riesco a correre così veloce...” gli gridai passando tra un albero e l'altro.
Mentre correvo cercavo disperatamente di udire voci,o suoni di qualsiasi tipo. Ma niente veniva da quella foresta fredda e inquietante.
Continuando per la mia strada notai un movimento,Mark era avanti a me e si frapponeva tra un Derek svenuto e completamente fradicio,e un Seth umano e accigliato.
Mi lanciai subito vicino a Derek,con una scivolata sulla neve inzuppandomi i jeans.

Derek!Derek,andiamo!” gli presi la faccia tra le mani “Che cosa gli hai fatto Seth!” dissi gridandogli contro.
Mark era lì che lo fissava,serio e sull'attenti.
Poi Seth mi guardò.

E' lui che ha cercato me. Poi è arrivato qui ed è svenuto.” disse con tranquillità voltandoci le spalle e sparendo nella foresta.
Che cavolo ha di sbagliato quell'uomo...” disse con voce calma Mark.
Derek era bianco cadaverico,e stava congelando. Non sapevo cosa fare,quando mio cugino se lo caricò in spalla indicando dietro di me.

Poco più avanti c'è una casa abbandonata. Io e mio padre stavamo cercando di rimetterla apposto per farci un'officina per la mia moto.”
Mi rimisi velocemente in piedi seguendolo velocemente.

Arrivati alla casetta rimasi a bocca aperta vedendo il suo interno.
E questa sarebbe un'officina?” chiesi meravigliata dalla vista.
Più che una futura officina sembrava un cottage di montagna,con un caminetto dei divani comodi in cotone stile retrò e mobili pieni di centrini e fotografie di famiglia. Appese alla parete dove era posto il caminetto,vi era la testa di orso più grande che avessi mai visto. Con tanto di bocca spalancata come se da un momento all'altro scendesse per sbranarmi.

Beh,a primo impatto no. Ma dovresti vedere il piccolo garage nel retro. Sta venendo benissimo.” mi disse compiaciuto.
Mollò Derek sul divano avendo cura di spostare il 'giaciglio' in modo che fosse ad un paio di metri dal camino. Fu anche abbastanza facile visto la forza di cui era munito.

Prendo la legna e accendo il fuoco. Aspettami qui.” disse varcando la porta di casa e chiudendosela alle spalle.
Io senza pensarci tanto mi avvicinai subito a Derek,che intanto stava riaprendo gli occhi.
Le sue ferite erano quasi guarite,ma doveva restare sveglio,altrimenti il processo si sarebbe arrestato di nuovo.
Mi guardò e abbassò lo sguardo quasi si aspettasse una sgridata.
Invece io gli sfiorai la fonte scostandogli i capelli che vi si erano incollati,accarezzandoli dolcemente.

E' tutto okay Derek...” provai a dirgli.
Mi aspettavo come minimo che mi scostasse la mano arrabbiandosi di quel contatto troppo ravvicinato,e invece mi guardò con gli occhi lucidi. Era distrutto,si vedeva,e continuava a guardarmi in quel modo. Mi faceva una tale pena.

Dammi solo un minuto e sarai come nuovo,giuro che...” e mi bloccai.
Come avevo pensato mosse un braccio e mi scostò la mano. Poi affondò la faccia nella parte interna del gomito,e le sue labbra tremarono.
Mi spiazzò. Era ferito,ma non aveva quel tipo di ferita che avrei potuto curare con erbe e unguenti. E mi sentivo inutile.
Avrei voluto dirgli qualcosa,o fare qualcosa,ma la porta di casa si spalancò e Mark entrò carico di legna.

Ecco qui,questa ci basterà.” disse dando un calcio alla porta che si richiuse.
Si avvicinò e cominciò ad accendere il fuoco,non interessandosi minimamente né di Derek né di me,che ancora ero immobile con un'aria triste a fissare il torace di Derek che si alzava e si abbassava tremolante.

Con il fuoco acceso e il calore di più strati di coperte,Derek aveva ripreso un colorito normale. Il freddo era solo un ricordo. Aveva la faccia stanca ma continuava a restare sveglio e vigile,guardandomi stendere la sua maglietta fradicia e i suoi pantaloni vicino al fuoco. Mark lo aveva aiutato a svestirsi prima di farlo imbacuccare sotto il soffice calore delle tre coperte che ora aveva addosso. Io intanto,dopo essermi medicata la gamba,mi ero lanciata in cucina a preparare qualcosa con quello che c'era.
Sofia,la zuppa è pronta. Ho spento il fuoco.” mi avvisò Mark.
Hai controllato se andava bene di sale?” chiesi rialzandomi e buttando la mia giacca su una poltrona.
Preferivo il freddo. Il camino era bello e scoppiettante,ma faceva davvero caldo lì dentro. Liberai i miei capelli solo per legarli nuovamente al meglio in una coda alta. Mi spostai una ciocca ribelle dietro un orecchio.

Si,Sofia. La porto di qua?” chiese guardando prima il divano dove giaceva Derek e poi me.
Io automaticamente guardai Derek,che ricambiò con uno sguardo asettico,per poi posare gli occhi sul fuoco.

Penso che io e Derek mangeremo più tardi. Tu riposati e gustati la cena.” dissi sorridendogli.
Va bene. Allora vado in cucina. Per qualsiasi cosa...” mi disse lui.
Certo. Ti chiamiamo.” lo anticipai io.
Sparì nel piccolo corridoio che portava alla cucina. Quando sentii la porta chiudersi seppi che mi stava dando un po di spazio. Aveva capito che volevo parlare con Derek.

Come se fosse facile...da dove comincio?” pensai sconfortata.
Mi avvicinai di nuovo a Derek e gli misi una mano sulla fronte. Lui mi guardò.

Ti senti meglio? Sei abbastanza al caldo?” chiesi.
Lui mi fece un cenno di assenso con la testa.

Così non mi aiuti però...” mi dissi.
Derek...quello che hai sentito...” cominciai a dire.
Lui distolse lo sguardo da me.

...non devi preoccuparti okay? Non faranno nulla...Seth non si avvicinerà ancora...” spostai la mia mano sulla coperta che era scesa al petto per tirarla sotto al suo mento.
Lui in tutta risposta sbuffò e guardandomi storto prese i vari strati di lana che aveva addosso e se li fece arrivare alla vita. Si tirò a sedere poggiando la schiena sulla parte alta del divano,facilmente. Io sbuffai e mi misi a sedere difronte a lui su un piccolo puf preso vicino alla poltrona.

Che venga. Non ho paura di lui.” mi rispose acido.
Ma che stai dicendo?” lo guardai sconcertata “Hai visto di cosa è capace. Non saresti in grado di sopravvivere se lui combattesse per ucciderti.” dissi incrociando le braccia al petto.
Lui mi guardò e nuovamente il suo sguardo venne rapito dal fuoco alle mie spalle,addolcendosi.

Non è il primo che cerca di uccidermi...” disse scuotendo la testa e regalandomi un sorriso amaro.
Si spostò meglio sul divano arrivando a mettersi seduto nel cuscino centrale,tirandosi sempre dietro l'ammasso di coperte.
C'era qualcosa. Qualche altra cosa che non mi stava dicendo. Sembrava davvero troppo ferito,devastato...dentro. Non erano ferite visibili,ma lo stavano uccidendo.

Prima...” mi schiarii la voce “Quando...quando mi hai guardato...tu stavi...” chiesi riferendomi a quando si era messo il braccio sugli occhi.
Sto bene Sofia.” mi disse stanco “Ho solo bisogno di riposare. Magari se tu avessi qualcosa per aiutarmi a dormire...” concluse.
Va bene allora...” pensai sciogliendo le braccia e dandomi piccole pacche sulle ginocchia prima di alzarmi. Gli sorrisi e mi sedetti sul divano vicino a lui.
Derek mi guardò in un misto di stupore e confusione. I suoi occhi di ghiaccio grandi e minacciosi erano diventati piccoli e quasi impauriti.

Che stai facendo?” mi disse stringendosi le coperte al fianco.
Stavo pensando di approfittarmi di te,visto che sei senza vestiti e debole su questo divano...” dissi con espressione seria.
Lui assottigliò lo sguardo storcendo la testa senza capire.

Scherzavo!” dissi sorridendogli “Dai,vieni qua.” prendendolo per un braccio e avvicinandolo a me.
Lui stranamente mi lasciò fare. Non mi ero mai presa una tale libertà,e lui non me l'aveva mai concessa. Ma in quel momento ne aveva bisogno. Così feci passare il suo braccio dietro la mia schiena,e mi accoccolai al suo fianco posando la testa sulla sua spalla. Quando lo avevo trovato sotto casa,proprio su quella spalla c'era il segno di un morso. Ora la sua pelle era guarita e perfetta. Da quella posizione potevo sentire il suo cuore,che batteva decisamente forte. Così come anche il suo respiro si stava facendo più veloce.

I-io...” balbettò “Che fai?” chiese completamente nel panico.
Ne abbiamo bisogno entrambi Derek. Stiamo così per un po'. Poi se questo rimedio non funziona,ti lascerò in pace. Promesso.” chiusi gli occhi accoccolandomi di più e cingendogli il fianco e la schiena con le mani.
Sentii il suo respiro e il suo battito stabilizzarsi.

Va bene...” disse appoggiando la testa allo schienale.
Lentamente chiuse anche lui gli occhi e ci abbandonammo al sonno.

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Capitolo 10
*** Una Decisione Importante ***


UNA DECISIONE IMPORTANTE

CAPITOLO 10 – UNA DECISIONE IMPORTANTE





Il mattino seguente mi svegliai riposata e al caldo. Durante la notte non mi ero mossa neanche di un millimetro e la mia schiena cominciava a farsi sentire. Guardai in alto per vedere se Derek dormisse ancora e mi soffermai sul suo volto. Era così calmo e rilassato. Aveva i capelli scombinati e una sottile linea di barba gli fasciava la bocca. La coperta era ancora ferma sulla sua vita,tenuta ferma dalla sua mano sinistra.
Avrei voluto rimettermi a dormire con lui,ma un crampo improvviso mi minacciò. Mossi il braccio dietro la sua schiena e lo sfilai lentamente,e fui libera di muovermi al meglio.
Ma mentre mi stavo alzando notai che qualcosa mi tratteneva. La mia mano era allacciata alla sua. Non so se ero stata io,muovendomi durante il sonno,o lui,a cercarmi mentre dormiva. Arrossii e lentamente mi ritrassi da quella presa. Alzandomi mi passai le mani sulla faccia.

Che ore saranno? E Mark?” mi domandai.
Poi mi voltai e dietro al divano,seduto su una sedia al piccolo tavolino in legno c'era mio cugino.
Aveva braccia e gambe incrociate e la testa poggiata sull'alto schienale.

Ha dormito qui?” pensai facendo il giro del sofà.
Probabilmente non avendoci visto andare in cucina per la cena,si era recato in salone,e una volta lì ci aveva trovati a dormire.
Sorrisi e mi avviai verso la cucina.
Non c'era praticamente nulla e di certo non si poteva mangiare una zuppa di fagioli e verdure di prima mattina. Ma il mio stomaco si lamentava,perciò mi lanciai verso il frigorifero,non stupendomi poi molto nel trovarlo vuoto come la sera prima.
Non potevo pretendere che il cibo si materializzasse automaticamente perchè io avevo fame.
Tornai nel salotto e raccattai,quindi,la mia giacca. Presi il cellulare e vidi l'ora.

Le 6 e 15...Non ci saranno negozi aperti a quest'ora. E poi siamo nel bosco.” constatai.
Ma comunque uscii. Presi le chiavi della casetta,aprii la porta di casa e me la richiusi alle spalle.
Il tempo era bellissimo. Presi un bel respiro,inalando quell'aria così pulita e incontaminata. Il freddo mi gelò i polmoni,ma era piacevole. Il mio respiro faceva tutte nuvolette di condensa nell'aria,e a vederle sorrisi come una bambina.La neve ricopriva ogni cosa. Gli alberi,il terreno,i piccoli cespugli ai lati della stradina sterrata e Matt.

Un attimo! Matt??” pensai sgranando gli occhi.
Mio fratello stava arrivando a piedi tutto imbacuccato in un giaccone pesante e decisamente fuori misura per lui. Tra le mani teneva,ancorata al petto,una busta di carta. La neve probabilmente gli era caduta addosso da qualche albero mosso dal vento,e ora c'erano dei piccoli mucchietti sulle sue spalle.

Ehilà,Biancaneve! I nani dormono?” mi disse sfoggiando un sorriso sornione.
Matt,che ci fai qui?” domandai andandogli incontro.
Ieri sera Mark mi ha mandato un messaggio,dicendomi che tu e Derek vi eravate addormentati e che quindi restavate per la notte.” disse inciampando in un cumulo di neve e riprendendo a camminare con nonchalance “Mi sono fatto spiegare bene la strada da zio Phill,visto che nostro cugino ha pensato che io sapessi come arrivarci.” disse.
Si ma sono appena le 6 e 20...perchè sei venuto a quest'ora?” domandai una volta raggiunto.
Bè,perchè...” provò a spiegare balbettando “Vi mancava la colazione!” indicando distratto la busta che portava in grembo “Si,esatto! Per la colazione,per cos'altro sennò?”.
Io alzai un sopracciglio confusa. E lo guardai storto,sapevo che non mi stava dicendo la verità.
Pensai alle sue parole e al fatto che Mark e Matt erano soliti fare comunella. Sospirai.

Fammi vedere la foto...” dissi aprendo la mano davanti a Matt.
Lui rise scherzoso.

Pff...quale foto?Non capisco. Non c'è nessuna foto.” mi disse sorpassandomi.
Matthew,fammela vedere!” lo rincorsi saltellandogli intorno finchè non fummo quasi davanti alla porta di casa.
Nessuno ti ha fatto una foto mentre dormivi con Derek,sorellina. Stai tranquilla.” disse poggiando la busta ai piedi della porta.
Dormivo con Derek? Aspetta,detto così sembra brutto...” mi fermai davanti a lui “Eravamo solo seduti sul divano e ci siamo appisolati...” risposi incrociando le braccia e guardando a terra.
Dormire per tutta la notte non è uguale ad appisolarsi,Sofia.” mi disse tornando indietro “Io chiudo gli occhi e mi appisolo subito dopo mangiato. Tu invece sei proprio crollata abbracciata a Derek!” rise tirando fuori il cellulare e mostrandomi la foto.
Io gli presi la mano per vedere meglio.

Ma l'hai messa come immagine di sfondo?” dissi sbalordita.
E come immagine di sblocco. E profilo di Facebook. Instagram e Twitter. Forse l'ho anche mandata a qualcuno dei nostri cari parenti...” disse ritirando il cellulare e alzando di poco lo sguardo al cielo per ricordare meglio.
Io rimasi con la bocca spalancata a fissarlo senza parole.

Sorellina,con la bocca aperta a quel modo,ci entrano la mosche...” rise dandomi un buffetto sul mento.
Io ti uccido.” dissi dandogli un pugno sul braccio “Ma cosa ti viene in mente!” gli urlai.
Dai,Sofia,almeno adesso tutti sanno che hai un ragazzo.” rispose prendendomi in braccio e caricandomi in spalla.
Io cominciai a dargli i pugni dietro la schiena.

Ragazzo!!??? Starai scherzando!” dissi arrabbiata “E poi tutti chi? Lasciami scendere!” cominciando a scalciare.
Lui inciampò e finimmo nella neve fredda. E gli lanciai una palla di neve.

E' stata di Mark l'idea. Prenditela con lui.” mi disse continuando a ridacchiare.
Mi lanciò una palla di neve e mi prese in piena faccia. La neve gelida mi entrò dentro la giacca e nella maglietta. Un brivido di freddo mi scosse. Ma non mi feci sconfiggere. Presi una bella manciata di neve e gliela tirai in faccia. Lui scivolò e cadde nella neve ridendo.

Sei così buffa quando ti arrabbi!” continuò a ridere “Ti pare che dopo tutto quello che è successo,avrei fatto una cosa del genere?” mi disse abbandonandosi sulla neve a fissare il cielo.
Io mi inginocchiai vicino a lui dandogli un pizzico sul braccio.

Quindi nessuno ha quella foto,giusto?” dissi continuando a tirare.
Ahi! No,no giuro! Nessuno,solo io e Mark!” fece un po' di scena,sapevo bene che con quel cappotto così spesso,le mie possibilità di prendergli la pelle erano molto scarse.
Così lo lasciai andare. E lo guardai un po' in imbarazzo.

Allora,mandala anche a me...” dissi cominciando a sentire il sangue affluire alle guance.
Lui si alzò sui gomiti e per guardarmi meglio.

Quindi è vero!” mi disse alzando le sopracciglia.
No! Stupido! E' solo che sto bene in quella foto...” buttai lì una scusa.
Lui mi guardò capendo il mio bluff e quindi aggiunsi sospirando.

E' che...mi piacerebbe avere una sua foto. Prima o poi se ne andrà...una settimana passa in fretta...” mi confidai facendo dei piccoli cerchietti nella neve con le dita.
Ti stai affezionando sorellina.” mi disse alzandosi e porgendomi una mano per aiutarmi a tirarmi su.
Io lo guardai come se mi avesse detto il segreto più importante al mondo.

Già...” dissi sconsolata.
Come fummo di nuovo in piedi la porta di casa si spalancò e Mark ci guardò assonnato.

Se avete finito di fare casino,noi vorremmo fare colazione.” disse indicando dietro di lui.
Alle sue spalle c'era Derek,illuminato dalle luci fioche delle lampade della casetta. Aveva rimesso i suoi vestiti,ormai asciutti e dopo aver posato il suo sguardo su di me lo abbassò tornando verso il divano e scomparendo alla vista.

Hanno sentito tutto?” mi chiesi “E' ovvio che abbiano sentito tutto. Siamo a due passi dalla porta e loro hanno il super udito...” conclusi mettendomi una mano sugli occhi.

Matt aveva portato dei cappuccini e delle brioches,che divorammo senza pensarci molto. Non so Mark,ma io e Derek eravamo a stomaco vuoto dalla colazione del giorno prima,e una colazione come quella non poteva calmare di certo il nostro appetito.
Novità dal consiglio?” chiese Mark rompendo il silenzio.
Niente di nuovo. Stanno aspettando che il nonno decida come agire. Zio Chaz e zia Louise optano perchè vengano presi provvedimenti contro di noi...” disse Matt scostando il suo bicchiere da asporto vuoto.
Mark guardò prima Matt e poi me allarmato.

Contro di voi?” disse Derek alzando il tono di voce.
Si. Siamo stati noi a farti entrare nel branco. E se devono punire qualcuno quelli siamo io e Sofia.” rispose Matt calmo.
Derek si alzò senza parole,sbattendo la carta appallottolata,con cui aveva preso la brioches ormai finita,sul tavolo.

E' ridicolo!” disse.
Ha ragione.” disse Mark “Allora anche loro dovevano essere puniti per aver avuto Alex.” disse con tranquillità.
Derek si calmò nel sentirlo,posando gli occhi su di me con aria preoccupata. Io guardai Matt.

Mark.” lo riprese Matt “La cosa è diversa. Lei non era un'estranea,era parte della famiglia.” disse.
E cosa c'entra? Lei ha quasi ucciso Sofia,all'epoca. Derek cos'ha fatto di così grave? Ha dato una cattiva impressione a Seth? Che per altro non fa parte di questa famiglia,proprio come lui.” si alzò per la prima volta infuriato come non lo avevo mai visto “Che poi lui quando arrivò qui,fece più danni di Derek!” disse allargando le braccia esasperato.
Quella fu una scelta diretta del nonno,però.” conclusi io “Nessuno lo obbligò a farlo stare con noi.” dissi.
Se è per questo,allora noi non abbiamo mai obbligato nessuno a fare niente...” disse Matt “Il nonno ha voluto Derek qui. Ci ha detto lui di farlo restare.” mi guardò.
Derek incrociò le braccia al petto.

Non capisco tutto questo accanimento...” dissi sospirando “Noi abbiamo avuto carta bianca dal nonno,il nostro Alpha. Seth invece ha fatto di testa sua. Questo dovrebbe essere un buon motivo almeno per chiedergli spiegazioni.” dissi.
Fosse così facile. Sono stati tutta la notte a discutere su questa cosa. Il nonno alla fine ha fatto entrare tutti dentro casa.” riferì Matt “Dovresti vedere i cuccioli come ti hanno difeso.” sorrise a Derek.
Qualcuno si è schierato con gli zii?” chiese Mark.
Bè...inizialmente no. Poi zia Mel...non è che si sia proprio schierata,ma non è neanche dalla nostra parte.” disse Matt accendendosi una sigaretta.
Derek e Mark arricciarono leggermente il naso per il nuovo odore,mentre io sbuffai.

Zia Mel?” disse Mark “E i nostri genitori?” chiese.
Matt prese una boccata dalla sigaretta rilasciando successivamente il fumo che aveva nei polmoni. Si mise una mano sulla faccia.

Erano dalla nostra parte,ovvio. Ma papà...” disse guardandomi “...ha litigato con zio Chaz per fargli cambiare idea. Se ne sono date di santa ragione...” disse togliendosi la mano dalla faccia e guardandomi triste.
Io mi alzai di scatto.

Cosa?” chiesi sconcertata.
E' intervenuto il nonno per dividerli.” concluse ciccando nel posacenere di legno sul tavolo.
Ancora? E' intervenuto una seconda volta in un giorno?” chiese Mark sorpreso quanto noi.
C'è qualcosa che non ci sta dicendo. Dobbiamo parlare con il nonno.” dissi guardandomi le mani che stringevano ancora il bicchiere vuoto “Derek...prima però devo chiederti una cosa...” lo guardandai.
Tutti mi fissarono in attesa. Derek mi fece cenno di continuare.

Tu...avevi mai visto Seth?” chiesi.
Lui rimase sorpreso dalla richiesta e assottigliò lo sguardo confuso.

No,era la prima volta che lo vedevo in vita mia.” rispose.
Sofia,dove vuoi andare a parare?” chiese Matt.
Mi sembra strano il modo in cui ha agito quando ti ha visto. Sia prima che durante l'addestramento...” dissi posando il bicchiere sul tavolo “Sembrava come...” continuai.
Se fosse una questione personale.” mi anticipò Derek “Si,mi ha dato la stessa impressione. Ma comunque mi ricorderei di un uomo che vive trasformato in lupo...” disse sincero.
Matt spense la sigaretta e si alzò.

Comunque credo che per il momento,per non causare altro scompiglio,sia meglio che voi rimaniate qui per un po'.” disse Matt guardando me e Derek.
Mark stava per parlare ma io lo interruppi,vedendo il chiaro stato di agitazione con cui si era alzato dalla sedia.

Non ho intenzione di vivere da reclusa,ho una casa ed è li che tornerò.” dissi decisa.
Sofia...” provò a dire Matt.
Sofia ha ragione. Non volete che me ne vada per il momento,ma volete tenermi sotto controllo. E sia.” si fermò per guardarmi “Ma non c'è motivo per cui tu debba restare qui con me. Devi tornare.” concluse.
Matt e Mark rimasero in silenzio,mentre io guardavo Derek scuotendo la testa.

No! Il nonno ha messo me a controllarti,quindi tu verrai con me.” dissi con un tono che non ammetteva repliche.
Non mi vogliono lì,lo vuoi capire?” mi disse alzando la voce spazientito “E io...” sospirò passandosi una mano sugli occhi “...non ce la faccio a reggere i loro sguardi o le loro parole.” abbassò lo sguardo.
Al che,Mark lo guardò e confuso aprì le mani al cielo come se volesse spiegazioni.

E di cosa dovresti avere paura,se posso chiedere?” si avvicinò a Derek “Tu non hai fatto nulla. Loro ti trattano come se fossi il nemico giurato del branco e tu glielo lasci fare? Tutta questa situazione è ridicola!” disse verso Matt.
Ehi,non guardare me. Io ho provato a dire la mia,e mi hanno risposto di farmi da parte.” disse Matt.
Dobbiamo parlare con Seth.” dissi con voce incerta “E' l'unica mossa che abbiamo da fare. Se riuscissimo a sapere le sue motivazioni forse...” provai.
Forse questa volta potrebbe riuscire ad ucciderlo.” mi anticipò Matt “Stai scherzando vero?” chiese.
Certo che no.” risposi alterata “Voglio sapere perchè ha attaccato Derek a quel modo. E me lo farò dire.” dissi sicura.
E' troppo pericoloso,cugina.” mi rispose Mark avvicinandosi “Non siamo in grado di poterci difendere se ci attaccasse. E' addestrato e molto più forte e veloce di noi. Non lo abbiamo mai visto fare sul serio...” disse.
Non ho paura di lui.” disse Derek “Ho combattuto avversari peggiori...” concluse.
Si,e guarda come sei finito.” gli risposi meritandomi un grugno accigliato “No,andrò solo io.” annunciai.
I volti di tutti si fecero sorpresi. Mark scuoteva la testa e Matt si rimise una mano sulla faccia.

Non se ne parla!” con mia grande sorpresa era stato Derek a parlare,anticipando le parole degli altri due ragazzi.
Mi si avvicinò e mi potei specchiare nei suoi bellissimi occhi di ghiaccio. Mi sentii quasi in difficoltà a rispondergli,tanto era vicino che potevo sentire il suo profumo.

E'-è l'unico modo!” balbettai appena “Seth non mi sfiorerà. Io non sono una minaccia e so come gestirlo se sono da sola. Posso farcela.” dissi decisa.

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Capitolo 11
*** Piano Di Contingenza ***


11 - Piano Di Contingenza

[Ma saaaaaaalve. Rieccomi. Si,in effetti sto aggiornando molto spesso,ma ho quest'idea in testa e non riesco a fermarmi ^^ coooomunque,grazie grazie a tutti quelli che hanno messo tra le preferite e che seguono la mia storia. Il capitolo oggi è bello lungo,ho provato a spezzarlo ma non ci sono riuscita...Comunque grazie di leggere la mia storia e se volete commentate. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Enjooooy]

CAPITOLO 11 – PIANO DI CONTINGENZA







Posso farcela...posso farcela?” mi domandai mentre uscivo dalla casetta a prendere una boccata d'aria.
Approfittai per godermi la quiete e fare chiarezza nella mia mente. Mi misi le mani in faccia sospirando.
Che diavolo stavo facendo? Sarei andata a parlare con Seth. Solo parlare. Non mi aveva mai fatto del male,e non ne aveva neanche mai avuto bisogno. Ero umana io,non gli avevo mai causato nessun problema. Lo conoscevo da anni. E come i cuccioli avevo passato interi pomeriggi nel bosco con lui. Il senso di sicurezza e protezione che mi dava mi faceva stare tranquilla. Nulla mi poteva capitare se ero insieme a lui. Ma adesso? Dovevo andare a parlarci e nient'altro,eppure le mie gambe tremavano e mi mancava il respiro.

Ho paura di Seth?” provai a chiedermi.
No. Non era di lui che avevo paura.
Una mano sulla spalla mi fece ridestare. Mi voltai e trovai Derek. Mi guardava preoccupato.

Sto bene...” gli dissi.
Per la prima volta ero io a snobbarlo. Incrociai le braccia al petto guardandomi i piedi con cui smuovevo la neve.

Non è vero. Sento la tua preoccupazione,l'ansia e la paura.” mi disse disarmandomi.
Era un lupo,che mi aspettavo? Loro questo tipo di emozioni le percepivano.

Conosci bene questo tipo e ne hai paura?” mi chiese inarcando un sopracciglio.
No. Certo che no.” risposi “O meglio...credo.” lo guardai aprendo le braccia “Non lo so,okay? Non mi sono mai scontrata a parlare con Seth di qualcosa di importante...” mi morsi un labbro.
Derek mi guardò quasi sorpreso.

Ah...” mi disse semplicemente.
Chiusi gli occhi rimangiandomi mentalmente quello che avevo detto. Che stupida.

Non credo sia proprio paura di lui.” tentai di spiegarmi.
Poi Derek sollevò le sopracciglia come se avesse avuto l'illuminazione.

Hai paura di scoprire qualcosa che potrebbe non piacerti...” concluse.
Io lo guardai mettendomi le mani in tasca e cominciando a camminare allontanandomi dalla casetta.
Lui automaticamente mi seguì. Rimasi in silenzio arrivando in pieno bosco. La stradina si vedeva a malapena,ma non potevo perdermi. Derek era al mio fianco e non parlava,si limitava a seguirmi e a lanciarmi qualche occhiata di tanto in tanto.

Era mio zio.” ruppe il silenzio sospirando.
Io lo guardai rallentando il passo confusa.

L'Alpha che mi ha quasi ucciso. Era mio zio.” si confidò.
Mi bloccai. Mi stava raccontando di se stesso. E dall'espressione che aveva fatto sembrava sforzarsi a farlo.

Stava causando parecchi problemi,nella mia città. Beacon Hills.” continuò fermandosi “Stava attirando l'attenzione delle persone,e dei cacciatori.”.
Rimasi immobile ad ascoltarlo.

All'inizio non sapevo che fosse lui. Pensavo fosse morto con il resto della mia famiglia.” gesticolando leggermente con una mano.
La tua famiglia...” chiesi senza avere il coraggio di continuare.
Dei cacciatori hanno bruciato la mia casa. La mia famiglia era lì dentro.” disse tristemente.
Avevo sentito di una storia simile,in passato,e ora che Derek me ne stava parlando mi tornò alla mente. Si morse il labbro inferiore chiudendo gli occhi per un istante. Poi li riaprì guardandomi.

Mio zio...” disse con tono spezzato “...riuscì a sopravvivere,e passò molto tempo in ospedale con gravi ustioni. Era un lupo ma non riusciva a guarire. Quando sentii dei primi attacchi di un feroce animale non pensai minimamente a lui. Non avrebbe potuto. Poi...” disse appoggiandosi con la schiena ad un albero “...un giorno un ragazzo venne morso nel bosco e sviluppò i poteri. E capii che doveva esserci in giro un Alpha. Cominciai a cercarlo per conto mio e incappai negli Argent. Un gruppo di cacciatori che vivevano lì,e che stavano cercando anche loro il responsabile delle aggressioni.” sospirò ancora “Una di loro riuscì a spararmi con un proiettile all'aconito.”.
Mi si gelò il sangue nelle vene. L'aconito era una pianta estremamente tossica per il lupi mannari. Veniva utilizzata per ucciderli.

Ma riuscii comunque a cavarmela. Mi unii al ragazzo morso,Scott e al suo amico Stiles,e riprovammo. Dopo varie ricerche tornammo all'ospedale e mio zio era lì che ci aspettava. Era buio e l'ospedale era deserto. Il parcheggio era vuoto. Cominciammo a combattere,ma era troppo forte.” si schiarì la voce “Gridai a Scott di andarsene e portare con se anche Stiles. E così fecero.”
Sei rimasto da solo a combatterlo?” finalmente parlai.
Già. Sapevo di non avere molte possibilità,ma cos'altro potevo fare? Lui voleva il suo Beta. E Scott era solo un ragazzino...non aveva scelto lui quella vita.” mi guardò “E poi volevo combatterci da solo. Non doveva interferire nessuno.” chiuse gli occhi alzando il volto e inspirando l'aria fredda di quella mattina.
Era una pazzia Derek. Saresti dovuto scappare,e non voltarti mai indietro.” dissi avvicinandomi a lui quel tanto che bastava a sfiorargli un braccio con una mano.
Poi tornò ad aprire gli occhi continuando a guardare i rami dei pini sopra di noi.

'E' un bene che Laura sia tornata a Beacon Hills,altrimenti non avrei mai avuto questi poteri' mi disse.” spostò gli occhi tristi e lucidi sui miei.
Laura?” mi domandai.
Lui come se mi avesse letto nella mente continuò.

Mia sorella maggiore.” spiegò “La pensavo morta nell'incendio,invece non era nemmeno a Beacon Hills. Si era fatta il suo branco e sfidandone l'Alpha e prendendone il posto....”.
Un attimo. Tuo zio ha ucciso tua sorella solo per il potere?” feci una domanda ovvia e stupida.
Derek mi guardò e annuì. Non sapevo che dire. Ero dispiaciuta per lui e inorridita dal comportamento di suo zio. Non riuscivo a capire come avesse potuto fare una cosa del genere ai suoi nipoti.
Eravamo uguali io e Derek. Entrambi traditi da qualcuno che amavamo. Sapevo che c'era qualcosa di grande sotto tutto quel broncio e quell'atteggiamento schivo e chiuso.

Ho cominciato a combattere. Ero una furia. Non ho mai voluto uccidere nessuno con così tanto impegno in vita mia. Eppure,dopo quelli che mi sembravano secoli di lotta,mi ritrovai sanguinante nella tua via di casa. Il dolore mi faceva stare sveglio,ma non mi permetteva di pensare lucidamente. Avevo solo quell'uomo in mente e i miei occhi non vedevano che lui.” mi si avvicinò “Poi ho visto te.”.
Io quasi trattenni il respiro.

Mi sei venuta incontro chiedendomi come mi chiamassi...e ti ho vista. Nonostante la foschia che c'era davanti ai miei occhi e nella mia mente,io ti ho vista. Ma è stato solo un attimo. Poi non ricordo...” concluse.
Bè...hai solo cercato di staccarmi la testa...ma ti perdono.” pensai.
Non mi fidavo di voi perchè mi ricordavate la mia famiglia. Mi aspettavo che qualcuno mi pugnalasse alle spalle...non qualcuno che mi aiutasse.” rivelò.
Bè...sei un po' in ritardo per quello. Fossi passato qualche anno fa...” gli sorrisi amaramente “E comunque ti avrei aiutato in qualunque caso. Avrei aiutato chiunque ferito e sanguinante davanti alla mia porta di casa.”.
Ma lui non ricambiò il sorriso,quindi tornai seria.

Tu non mi hai solo aiutato. Ti sei schierata dalla mia parte,nonostante non sapessi nulla di me.” mi disse scuotendo la testa “Non è una cosa a cui ero abituato. Non lo sono tutt'ora. Non ho mai avuto nessuno. Avevo quindici anni quando la mia famiglia...” si bloccò chiudendo gli occhi per un attimo “Ho dovuto cavarmela da solo. E poi arrivi tu. Che ti prendi cura di questo stupido ragazzo che non si fida di nessuno,tutto rabbia e mezze parole...” mettendomi una mano sulla guancia.
Il sangue mi affluì veloce alle guance. Derek era così vicino,e continuava ad avanzare. Chiusi gli occhi. Era decisamente troppo vicino. Strinsi i pugni dentro alle tasche e avvertii il calore su una guancia. Derek mi aveva dato un bacio sulla guancia.

Derek mi ha dato un bacio!!! Derek mi ha dato un bacio????” pensai nel panico.
Si allontanò lentamente da me.

Ti ringrazio.” mi disse debolmente vicino all'orecchio.
Poi si scostò del tutto. E quando non sentii più il suo calore vicino a me riaprii gli occhi. Lui era lì che mi fissava con l'aria di un cucciolo smarrito. La confessione che mi aveva fatto aveva risvegliato dei brutti ricordi ed era logico che gli facessero male. Mi portai una mano su quella stessa guancia,che un attimo prima era a contatto con le labbra morbide di Derek.

Bè...prego....” dissi quasi senza fiato togliendomi la mano dalla faccia.
E Derek mi sorrise. Un sorriso dolce come quello non glielo avevo mai visto fare. Il mio cuore batteva a mille.

Ma che cavolo mi prende? E' solo un innocuo bacetto sulla guancia...” mi domandai.
Prima di poter fare o aggiungere qualcosa Derek mi prese per mano.

Torniamo indietro. Si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto.” mi disse.
Non sapevo cosa dire. Camminavamo mano nella mano senza parlarci. Mi sentivo come se stessi camminando su un tappeto di marshmallow. Era così strano. Non mi era mai capitato di sentirmi così. Pensai,poi,a quello che mi aveva raccontato. Ne aveva passate tante,eppure era ancora in piedi.

Potresti raccontare tutto questo al consiglio.” me ne uscii.
Lui non mi guardò continuando a camminare.

Sono sicura che sapendo la storia completa...” mi spiegai.
Non sono sicuro che funzionerebbe.” mi liquidò lui.
Mi fermai guardandolo.

Ma devono crederti per forza!” dissi decisa “Devono farlo!” .
Oppure potrebbero pensare che io sia dalla parte di mio zio.” mi guardò con aria stanca “So come può sembrare per una persona esterna. Un ragazzo a cui è rimasto un solo zio. Che per altro è cattivo e sta cercando di mettere su un branco. Una persona normale penserebbe che io nonostante quello che è successo,voglia stare con l'unica famiglia che mi è rimasta...”.
Non ci vidi più. Non poteva davvero pensare che sarebbe stato quello il responso da parte di tutti. Io non la pensavo così. Aprii la bocca per replicare,ma non sapevo cosa dirgli per farlo stare meglio.

Quella non è l'unica famiglia che ti è rimasta,fratellino.” disse la voce che riconobbi essere di Matt.
Davanti a noi infatti c'erano sia lui che Mark. Sicuramente non vedendoci davanti alla casa di Mark,avevano deciso di venirci a cercare.
Io sfilai la mano da quella di Derek che mi passò una piccola occhiata confusa.

Non sei mio fratello,Matt.” gli rispose roteando gli occhi al cielo.
Matt guardò Mark alzando le sopracciglia sorpreso. E Mark rise.

Hai ferito i suoi sentimenti...cugino.” Mark guardò Derek.
Io sorrisi,mentre Derek rimaneva attonito. Non sapeva cosa fare,e mi guardò.

Dopo tutto quello che abbiamo passato hai anche il coraggio di negare l'evidenza?” disse Matt avvicinandosi con Mark a noi.
Derek gli sorrise arrendendosi.

Cielo! Sta ridendo!” disse Matt mettendogli una mano sulla fronte “Dev'essere una malattia grave! Sofia prendi la borsa!” disse fintamente allarmato.
Derek scostò lo sguardo sospirando. Ma ero sicura che nonostante le battutacce di mio fratello,fosse felice.

Quando tornammo al palazzo trovammo all'esterno zia Mel e zia Louise. Che stavano parlottando sottovoce. Quando fummo abbastanza vicini perchè ci vedessero,smisero all'istante guardandoci.
Matt e Mark erano avanti e io e Derek subito dietro di loro. Camminavamo fianco a fianco e riuscivo a percepire il nervosismo che provava.
Zia Mel mi sorrise,ma tornò subito seria quando zia Louise la guardò male.

Come se fosse sbagliato sorridere ad una nipote...” pensai stufa.
Poi il portone si aprì e uscì zio Chaz con dei grossi borsoni in spalla. Come ci vide,il suo volto cambiò in un espressione arcigna.
Sentii Derek tentennare,il suo passo si era fatto incerto. Così,come aveva fatto quella mattina con me,gli presi la mano,e i suoi occhi mi cercarono. Gli sorrisi.

Sta tranquillo.” gli sussurrai.
Quel gesto non sfuggì ai miei zii che presero a guardarmi storto.
Arrivati davanti a loro strinsi più forte la mano di Derek.

Buongiorno zii.” parlò Mark “State partendo?” chiese.
Zia Mel mi guardava e poi spostava lo sguardo alle nostre mani unite. Non era d'accordo ma non era nemmeno infastidita.

Stiamo svuotando la camera di Matias. Sta diventando grande per certi giochi o vestiti.” disse zia Louise con un tono aspro.
L'ho notato mentre combattevamo.” disse Matt “E' migliorato davvero molto. Sta diventando forte.” concluse.
Non abbastanza.” disse zio Chaz guardando Derek con fare di sfida.
Derek però sostenne il suo sguardo senza tentennare.

Ho un'idea. Potremmo darvi una mano a sgomberare.” disse Mark indicandoci con una mano.
Lo guardai storto. Che cavolo gli saltava in mente? Come se accettassero una mano da me o da Derek.

Certo,perchè no. Ne approfitteremo per dare una sistemata a casa.” disse zia Louise.
Che?” pensai sorpresa.
Perfetto! Ci andiamo a mettere qualcosa di comodo e arriviamo.” disse Matt unendo le mani davanti a se.

Quella situazione si stava facendo più strana ogni momento di più. Zia Mel aveva messo la musica con lo stereo e la porta di casa dei miei zii era completamente spalancata per farci passare con i vari oggetti da buttare. Inizialmente io rimasi attaccata a Derek,dopo esserci cambiati i vestiti. Matt e Mark si erano subito dati da fare. Poi Mark proprio davanti a zio Chaz,prese Derek per un braccio allontanandolo da me. Derek,come aveva già fatto con me qualche giorno prima,guardò la sua mano sul suo braccio e poi guardò Mark stranito e confuso.
Dai,cugino...” disse con tranquillità “Dammi una mano a spostare quell'armadio laggiù.” .
Io mi misi una mano in faccia. Zio Chaz lo guardò stupito.

Che cavolo fai Mark...” pensai.
Ma dopo un attimo di smarrimento,Derek annuì e lo aiutò.
Io andai da Matt,che era intento a riempire una busta,con oggetti che ovviamente non erano di Matias.

Che state facendo?” chiesi a voce così bassa che nemmeno io a momenti potevo sentire la mia voce.
Stiamo mettendo su una Rock Band.” disse sarcastico senza guardarmi “Mark è piuttosto bravo con le percussioni. Ed io modestamente ho una voce molto sensuale...”.
Rimasi a guardarlo senza capire.

Stiamo dando una mano,Sofia. Quello che tu non stai facendo.” mi disse guardandomi “Prendi quell'affare tondo sul tavolo e mettilo nella busta verde.” indicò il tavolo dietro di me.
Non stavo capendo qual'era il suo gioco,ma feci come mi aveva detto.
Zia Mel e zia Louise uscirono con altri scatoloni. E io e mio fratello restammo soli nel loro salone.
Lo guardai con un sopracciglio alzato,e lui sospirò.

Il tuo piano era quello di parlare con...bè,tu sai chi...” disse abbassando la voce alle ultime parole “Il mio è un piano di contingenza.” disse mentre si caricava in spalla il sacco.
Piano di contingenza?” chiesi.
Un piano B,Sofia.” disse esasperato “Abbiamo bisogno di un piano di emergenza,nel caso quello che attuerai tu non funzionasse.” mi spiegò avviandosi per le scale per andare a buttare quello che trasportava.
Rimasi spiazzata. Evidentemente mentre io e Derek eravamo nel bosco,lui e Mark avevano avuto il tempo per studiare un metodo alternativo. Ed ora era anche abbastanza chiaro. Volevano fare in modo che i miei zii conoscessero Derek e che si fidassero di lui.

Speriamo che sia un buon piano...” pensai scettica.

La mattinata passò velocemente e dopo aver rischiato di rimanere schiacciata da una credenza di legno,mi dichiarai sconfitta e mi rintanai nella cucina. Era ormai l'ora di pranzo e zia Louise mi aveva chiesto di aiutarla a preparare qualcosa con lei. Con un'occhiata minacciosa di Matt mi arresi e la seguii.
Preparammo un assortimento di piccoli stuzzichini:panini ripieni,verdure grigliate,insalata mista,e una macedonia. Mia zia poi tirò fuori del roast-beef avanzato credo dalla sera prima. Poi mi accorsi che mi stava guardando mentre sistemavo le cose a tavola. Non ci eravamo parlate molto,ma sapevo che prima o poi avrebbe preso il discorso.

Che state facendo,Sofia?” mi chiese aprendo le danze.
Vi stiamo aiutando a fare pulizia.” dissi riprendendo lo stesso tono sarcastico che usava Matt.
Lei mollò le stoviglie che stava lavando e asciugandosi le mani mi guardò stranita.

Intendo con quel ragazzo. Non va bene e tu lo sai.” mi disse appendendo il canovaccio al muro.
No,non lo so in realtà.” sbottai posando sonoramente i piatti sulla tavola.
Mi sembra che quel ragazzo stia bene ora. Non hai bisogno di fare tanto l'amicona.” mi riprese lei.
Amicona? Era in difficoltà e l'ho aiutato. Fine della questione.” risposi acida “E poi il nonno mi ha chiesto di pensare a lui,almeno per la prossima settimana. Che dovrei fare? Legarlo sulla sedia e stare a fissarlo fino a martedì?” dissi.
Lei mi guardò scuotendo la testa.

Certo che no!” alzò la voce “Ma saresti dovuta andare dal nonno a chiedergli di mandarlo via.” mi rimproverò lei.
Ma perchè? Perchè vi accanite così tanto.” la raggiunsi arrabbiata “Cosa vi ha fatto?”.
Lei sembrò tentennare.

Non è tanto quello che ha fatto,quanto quello che potrebbe fare.” rispose.
Che cavolo dovrebbe dire...” mi chiesi.
Ah,okay,ho capito. Allora mandate via anche me. Infondo io ho tutti i mezzi e le capacità per uccidervi tutti. L'aspetto migliore di essere una guaritrice in un branco di lupi è che potrei eliminarvi tutti nel sonno. O avvelenare l'acqua...” risposi assottigliando lo sguardo verso di lei.
Sofia...” mi disse allungando una mano per toccarmi il braccio.
Io mi scostai prima di quel contatto.

No,non dirmi 'Sofia'...E' una cosa così...Mi vengono i nervi. Perchè vi ostinate a credere a Seth? Lui non lo conosce!” dissi secca.
No,Sofia. TU non lo conosci.” rispose sospirando “Noi conosciamo fin troppo bene lui e la sua famiglia.”.
Noi?” pensai.
Che significava? Mi bloccai con un espressione molto più che confusa.

Che vuoi dire?” chiesi.
Non dovrei essere io a parlartene...” mi disse incrociando le braccia al petto “Sono successe molte cose alla sua famiglia. Gli Hale.” provò a spiegarsi.
Io so quello che è successo. Derek me ne ha parlato. Sono morti tutti in un incendio,causato dai cacciatori. Gli Argent.” spiegai.
Allora saprai anche che suo zio Peter era in combutta con loro.” disse.
Io la guardai,con gli occhi sbarrati.

Lo zio di Derek ha organizzato tutto. Se avesse ucciso Laura senza prima occuparsi della famiglia,l'Alpha del suo branco lo avrebbe ucciso...” pensai.
Non è stato lui ad appiccare il fuoco,certo. Ma ha dato precise disposizioni. E in più ha richiamato la nipote a Beacon Hills per poterla uccidere. Non sarebbe mai tornata altrimenti. Aveva il suo branco. Ma lui le chiese di venire da sola.” si spiegò meglio.
Ma i cacciatori non uccidono senza un motivo...” dissi scuotendo la testa “Non uccidono gli innocenti...” .
Infatti si parla di un solo cacciatore.” disse lei sedendosi al tavolo.
Un solo cacciatore ha sterminato un intero branco?” chiesi sconvolta.
Si,ma non è lui che ci preoccupa. Peter Hale è sempre stato dietro a suo nipote,prima di quell'orribile tragedia. Sono sempre stati uniti e per molto tempo è stato la sua guida.” cominciò a raccontarmi “Durante quel periodo,Peter aveva molte amicizie sbagliate. Andava in giro a lottare con loro contro altri branchi,alcune volte tornando vittorioso,altre volte lasciandosi dietro i suoi compagni. Finché...” si schiarì la voce “...non incontrò Seth.”.
Io sobbalzai a quel nome. Seth conosceva lo zio di Derek. Ma questo non spiegava perchè avesse voluto uccidere un ragazzo ferito e innocente.

Non capisco. Allora perchè non avete cacciato Seth appena arrivato?” dissi sedendomi anche io difronte a lei.
Seth combatté contro Peter Hale per difendere il suo Alpha. Ma fallì miseramente,e uno dei compagni di Peter uccise il capobranco. Lui fuggì e il nonno lo trovò.” concluse.
Ma perchè accoglierlo vista la situazione. Peter poteva tornare a cercarlo e...” dissi.
E infatti lo fece. Venne qui con il suo nuovo Alpha e rapì Anne.” disse spostando lo sguardo.
Era stato lui. Era colpa sua se il nonno era quasi morto e se Anne era stata rapita. Eppure lo avevano accolto come niente fosse. Mi alzai di scatto e dovetti fare una manovra complicata per evitare che la sedia sulla quale ero seduta,cadesse in terra.

Il tipo di New Orleans?” dissi alterata “No,non è possibile. Non poteva già essere un Alpha...” dissi portandomi una mano alla tempia.
Infatti non fu lui a ferire il nonno,ma l'Alpha che era con lui. Come andò poi lo sai.” concluse.
Ma perchè allora non avete mandato via Seth?” chiesi allontanandomi dal tavolo e cominciano a camminare per la stanza.
Perchè lui ha combattuto per il nostro Alpha. Nonostante tutto lui ha rischiato la vita per noi.” disse “Quel ragazzo...Peter è l'unica famiglia che gli resta. Sei così sicura che lo abbandonerebbe così? Non possiamo rischiare di nuovo quello che è successo anni fa.” mi raggiunse.
Ma che di che cavolo parli? E smettila di chiamarlo ' quel ragazzo',ha un nome sai? Si chiama Derek!” risposi.
Mi avevi chiesto chi ero...Derek...il mio nome è Derek.” mi vennero in mente le sue parole.
Sofia,noi non potremmo proteggerti,lo vuoi capire?” alzò la voce afferrandomi un polso.
Mi immobilizzai. Non avevo mai visto mia zia così alterata. I suoi occhi si accendevano ad intermittenza,passando da un color cioccolato ad un giallo oro.

Se tu ti avvicinassi troppo a lui,noi non potremmo fare nulla. Lui avrebbe campo libero. Potrebbe rapirti sapendo quanto sei importante per la famiglia. Sei un umana. Se Peter decidesse di usarti come merce di scambio? Se ti usasse per arrivare al nonno? Che cosa succederebbe?” mi disse “Non vogliamo rischiare. Se ne deve andare.”.
Io guardai il mio polso. La sua mano stava stringendo decisamente troppo e cominciavo a sentire scariche di dolore in tutto il braccio.

Lui non lo farebbe mai.” dissi andandole a brutto muso “E adesso toglimi le mani di dosso.” sentendomi dentro una rabbia inaudita. Fossi stata come lei...non so se sarebbe arrivata al prossimo Natale.
Mi lasciò andare e sospirando,i suoi occhi tornarono normali. Io mi massaggiai il polso più che dolorante. Non riuscivo a muoverlo bene e un livido scuro stava cominciando a comparire,come un brutto bracciale rovinato. La guardai.

Vi sbagliate. Tutti voi. Derek non è il carnefice che pensate che sia. Non è come suo zio. E ve lo dimostrerò!”.

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Capitolo 12
*** Il Confronto ***


12 - Il Confronto

[Ehilàààà ma buona sera. Allora anzitutto volevo ringraziare tutti quelli che mi seguono e che hanno messo tra le preferite e le ricordate. Graaaaaazie ^^ Allora,questo nuovo capitolo è stato veramente complicato da scrivere,ma credo che piacerà. Finalmente Sofia parlerà con Seth e cercherà di fargli cambiare idea. Non sarà facile ma...eeeeeeeh no! Se volete saperlo leggete! Ahahahah e se vi va lasciate un commentuccio! Enjoooooy!!]



CAPITOLO 12 – IL CONFRONTO



Ovviamente per il pranzo non ci fermammo con i miei zii. Nonostante le numerose proteste di Matt,nel vedere l'abbondanza di cibo in tavola,ero riuscita a portarmeli via.
Pranzammo in una piccola rosticceria sotto casa. E dopo,per smaltire,facemmo una passeggiata in città. Mark e Derek camminavano tranquilli davanti a me e Matt. Da quello che potevo sentire stavano discutendo della moto di Mark. Derek gli dava dei consigli su come modificarla o migliorarla,non capivo bene. Di motori non me ne intendevo.
Matt camminava al mio fianco con aria assorta.

Posso sapere che ti è preso?” mi chiese “Perchè ti sei impuntata?”.
Non hai visto la faccia di zio Chaz quando stavamo per andare a tavola?” dissi.
Cero che si,ma mi sembrava di averti detto che il mio piano...” mi rispose.
Al diavolo il tuo piano...non hanno intenzione di venirci incontro.” dissi mentre mi nascondevo le mani nel giacchetto.
Il livido sul mio polso sinistro era bello marcato e faceva anche male. Non un male insopportabile,ma neanche leggero. O forse era più il fatto di sapere che c'era. Matt mi guardò con la coda dell'occhio.

Che vuoi dire?” chiese.
Ho parlato con zia Louise e mi ha fatto ben capire che per noi non c'è speranza. L'unica cosa che possiamo fare è tornare al piano originale. Anche se,a questo punto,non sono molto convinta che funzionerà...” dissi sconsolata.
Dopo la discussione con mia zia,non avevo fatto altro per tutto il tempo,che guardare Derek. I suoi gesti,le sue azioni,i suoi movimenti. Le parole di mia zia in qualche assurdo modo avevano fatto breccia nel mio inutile cervello,e avevano messo il dubbio in me.
Conoscevo Derek da poco,eppure qualcosa in lui mi spingeva a fidarmi. Però dopo quello che mi aveva riferito zia Louise,il mio animo tentennava. Stavo facendo la cosa giusta?
Matt aveva capito che nostra zia aveva lanciato una bomba su di me,ma non avendogliene parlato,non aveva la minima idea di cosa mi avesse detto.

Okay,perchè non mi racconti cosa ti ha detto?” mi chiese rallentando il passo costringendomi a fare altrettanto.
Ora Derek e Mark erano molto distanti da noi,ma comunque non mi fidavo a parlare con Matt.

Non è importante quello che mi ha detto. E' inutile stare a ripeterlo. Devo solo raggiungere Seth e parlargli. Solo questo.” gli dissi “Se riesco a convincerlo che Derek è una brava persona,forse lui potrà fare qualcosa per la nostra famiglia.” conclusi.
Matt mi guardava confuso. Mi prese per un braccio costringendomi a fermarmi.

Sofia...” disse con tono calmo.
Ma si bloccò quando notò la mia smorfia sofferente. Mi aveva afferrato proprio per il polso dolorante. Neanche a farlo apposta.

Senti dolore? Perchè senti dolore?” mi disse allarmato.
Ovviamente i due lupi molto avanti a noi erano sintonizzati sulle nostre parole,perchè come Matt aprì bocca,si bloccarono girandosi verso di noi.
Io feci un lieve cenno a Matt di non dire nulla,storsi la testa e lui mollò la presa. Rimisi immediatamente la mano nel giacchetto,facendo finta di nulla.

Dev'essere qualcosa che ho mangiato.” dissi sollevando le sopracciglia.
Matt capì e riprese il passo con finta tranquillità,mentre io,facendo finta di avere un mal di pancia,mi passavo la mano sullo stomaco.
Come Derek e Mark capirono che non era nulla di grave,ripresero a camminare dandoci le spalle.

Esattamente,cosa ti ha detto nostra zia?” disse Matt con una rapida occhiata alla mia mano.
Tanto per cominciare tutta la nostra famiglia conosce perfettamente la famiglia di Derek e il suo passato. E diciamo che proprio per questo non vogliono fidarsi di lui.” sospirai “Come mi aveva detto Derek,loro non si fidano perchè pensano che lui non volterebbe mai le spalle a l'unico membro della sua famiglia.” dissi mentre vedevo Derek e Mark svoltare l'angolo nella via di casa nostra.
Matt a quel punto si mise davanti a me bloccandomi il passaggio.

Daccordo,ora mi dici che cavolo ti è successo e perchè ti fa male un braccio.” disse con un tono di voce deciso,ma molto basso per non attirare attenzione.
Io guardai oltre le sue spalle per constatare che Derek e Mark non fossero tornati indietro.

Non è niente,mi sono fatta male spostando un mobile con zia Louise.” buttai lì la prima cavolata che mi venne in mente.
Va bene,facciamo finta che io ti creda...ora dimmi cosa ti ha detto.” mi disse lui innervosito dalla mia ovvia bugia.
Io cominciai a spiegargli dei piani dello zio di Derek,del fatto che avesse collaborato con un cacciatore per sterminare la sua famiglia,e di come avesse conosciuto Seth. Gli spiegai tutto quello che zia Louise mi aveva raccontato e più andavo avanti più vedevo la sua espressione passare dall'essere arrabbiato a preoccupato. Alla fine della mia spiegazione mi guardava con gli occhi sbarrati scuotendo la testa allibito.

Quindi è questo il motivo? Hanno paura che Derek collabori segretamente con Peter?” mi chiese allarmato.
Già. Se è così,cosa che io non credo affatto,allora siamo in pericolo. Perchè Derek potrebbe approfittare della mia gentilezza per avvicinarsi a me e usarmi come esca. In quel modo Peter potrebbe usarmi per uccidere il nonno.” conclusi la spiegazione.
Matt si frizionò una tempia preoccupato.

Ma non è così giusto? Cioè...lui non lo farebbe...” chiese più a se stesso che a me.
Ed era proprio quello il problema. Il dubbio. Ora che zia Louise ci aveva reso partecipi di tutto questo,noi avevamo il dubbio che avesse ragione. Come aveva detto lei,non conoscevamo così bene Derek da poter mettere la mano sul fuoco che non ci avrebbe messo nei casini.
Io non sapevo rispondere alla sua domanda.

No. Non crederò alle parole di nostra zia.” mi disse serio e deciso “Parlerò con Derek. Abbiamo bisogno di sapere cosa ha intenzione di fare.” finì.
Io mi allarmai a quelle parole.

NO!” dissi con tono più alto di quello che pensavo “Non puoi dirgli nulla! Lui non sa cosa ha fatto suo zio. E' una cosa troppo grossa,e lo farebbe impazzire. Non puoi dirglielo Matt!” gli risposi.
Ma che stai dicendo? E' della sua famiglia che stai parlando. Ha il diritto di sapere la verità!” mi riprese lui.
Non spetta a noi,Matt. Non possiamo dirglielo noi.” lo guardai minacciosa.
Matt sospirò scuotendo la testa.
Fece un sorriso amaro e mi voltò le spalle ricominciando per la sua strada. In un attimo svoltò l'angolo lasciandomi sola a pensare.

Dopo la chiacchierata con Matt avevo bisogno di stare da sola. Tornando a casa non avrei potuto trattenere il mio stato emotivo. Ero preoccupata per Derek,e mi sarei fatta scoprire. L'unica cosa che potevo fare era camminare e schiarirmi le idee.
Non posso credere che Derek farebbe una cosa del genere. Non mi sembra il genere di persona che accetterebbe un ordine a discapito di innocenti. No,non voglio crederci.” pensai “Anche se...Lo conosco davvero così bene? In effetti quando lo abbiamo trovato,il suo primo pensiero fu quello di attaccarci...” continuai “NO! Che diavolo sto pensando...Non era in se in quel momento,e si sentiva minacciato. Ora invece è diverso,fondamentalmente è tranquillo,e anche quando si innervosisce la prima cosa che fa è fuggire da quello che lo infastidisce. Anche se questo significa chiudersi in se stesso...” conclusi.
A forza di pensare finii all'entrata del bosco. Erano ormai quasi le tre del pomeriggio e il bosco era completamente illuminato dai raggi del sole. Anche se però al suo interno sembrava quasi notte,solo di tanto in tanto si intravedeva qualche coraggioso raggio,fendere le fronde degli alberi e attraversarli cadendo a terra.

Il mio piano rimane lo stesso di prima. Non ho armi con me,e comunque non avrei il tempo di usarle vista la velocità di Seth. Ma infondo voglio solo parlarci.” pensai.
Così prendendo un bel respiro di incoraggiamento mi addentrai nel bosco.
Era tutto immobile e ricoperto di neve. Umido e freddo come una ghiacciaia. Solo dove il sole riusciva a penetrare c'era un leggero tepore,che era molto piacevole quando ci si passava in mezzo.
Sfilai le mani dalle tasche e slacciandomi il bottone della tasca sul petto estrassi il fischietto con il quale ero solita richiamare Seth.
Le mani mi tremavano appena quando me lo portai alla bocca. Esitai un istante. Poi senza pensarci inspirai e svuotai l'aria che avevo nei polmoni in quel piccolo oggetto metallico.
Rimasi in attesa. Era tutto immobile come al solito. Presi ad ascoltare in silenzio in attesa di sentire un rumore qualsiasi. Però nulla si mosse. Deglutii nervosa e soffiai nuovamente nel fischietto.

Andiamo Seth...” pensai.
Sono io Seth. Sono da sola.” parlai con tono neutro “Non ho armi,né cattive intenzioni...” dissi “...come se potessi minacciarti...Voglio solo parlare con te. Ho bisogno di palare con te...” conclusi.
Se era nel bosco,mi stava ascoltando. Per qualche assurdo motivo sapevo che era lì. E il mio sesto senso non sbagliava. Dopo un attimo di esitazione,sbucò fuori da dietro un albero,nella sua forma umana. Mi guardò con determinazione e si avvicinò a me.

Cosa vuoi Sofia?” mi chiese fermandosi a pochi metri da me.
Il coraggio che avevo avuto prima,prese a mancarmi quando lo vidi. Poi cercando di tranquillizzarmi,chiusi gli occhi prendendo un bel respiro.

Devi spiegarmi,Seth. Dimmi cosa succede,perchè sinceramente non riesco a capire. Perchè volevi uccidere Derek?” chiesi portandomi istintivamente una mano al petto.
Seth sembrò confuso dalla mia domanda,come se la risposta fosse ovvia. Storse la testa leggermente di lato e assottigliò lo sguardo facendo un passo verso di me.
Ma come si mosse,il mio corpo agì istintivamente muovendosi all'indietro. Seth a quella reazione si bloccò,quasi ferito dal mio gesto.

Non sono io il nemico Sofia.” mi disse guardandomi accigliato.
Lo so. E' Derek il nemico,giusto? E' lui. Un innocente giovane ragazzo...” risposi fermamente.
Innocente?” mi fece eco lui “Quel ragazzo è tutto fuorché innocente,Sofia.”.
Perchè? Spiegami.” chiesi.
Lui fa parte di quella famiglia!” quasi me lo urlò contro.
Io tremai per il tono di voce che aveva usato.

E cosa c'entra? Non puoi incolpare una persona,o ucciderla solo per i peccati della sua famiglia...” risposi facendo un singolo passo verso di lui “So bene cosa è successo. Zia Louise mi ha spiegato tutto. Di Peter,del tuo passato con lui...e sinceramente se c'è una persona di cui dubiterei,quello sei tu.” conclusi dura.
Seth sussultò a quelle parole,come se lo avessi pugnalato alle spalle.

Sul serio pensi questo Sofia?” mi chiese con tono triste.
E' quello che sento,Seth...” risposi “Io mi fidavo di te. Che cavolo,sono cresciuta con te...E poi vengo a sapere il vero motivo per il quale tu ti trovi qui.” dissi.
Il vero motivo...” disse lui con un sorriso triste “Il vero motivo è che sono un idiota che si è fidato della persona sbagliata. E il tuo amico mi ha ricordato me stesso. Anzi,è molto più coinvolto di quanto non lo fossi stato io all'epoca.” disse.
Di cosa stai parlando? Derek non conosce tutta la verità,non sa quello che ha fatto suo zio...” dissi quasi esasperata.
E' quello che ti racconta,per farti stare dalla sua parte.” rispose lui.
No. Lui è convinto che quello che sa sia tutta la verità. La rabbia che mi ha mostrato mentre ne parlava...e la tristezza che ho visto nei suoi occhi fin dal primo giorno che è arrivato qui,me lo hanno confermato.” dissi.
Tristezza? E' un sentimento che ti fa diventare malinconico. E la malinconia è una cosa davvero pericolosa.” disse facendo l'ennesimo passo verso di me “Come qualsiasi persona,lui ha bisogno di un punto fermo,in questo caso la sua famiglia. E anche se quella stessa famiglia lo ha tradito o deluso,non smetterà mai di pensare a loro. Tu lo dovresti capire più di chiunque altro.” mi disse indicandomi con una mano.
Rimasi un istante senza fiato. Si stava riferendo a mia cugina,e a quello che era successo qualche anno addietro.

E' qui che ti sbagli,perchè se Alex si facesse vedere di nuovo,non esiterei a piantargli un proiettile all'aconito dritto in fronte. Lei non è la mia famiglia.” ribattei decisa.
Certo che no. E sono più che sicuro che lo faresti. Ma in effetti qualcosa di diverso c'è. Tu hai ancora tutti i tuoi familiari.” rispose sorridendomi.
Io mi bloccai. Era vero,il supporto della mia famiglia l'avevo. Lui invece no. Se alle spalle avesse avuto ancora i suoi nonni,i suoi zii e i suoi fratelli,forse...

No.” scossi la testa “So che non è così. Lui non farebbe del male al nostro branco. Non farebbe del male a me...” dissi quasi sussurrando le ultime parole.
Seth mi guardò quasi in pena per me,scuotendo il capo e,con le mani nella mia direzione,cominciò a colmare lo spazio che ci divideva.

Non puoi essere davvero così ingenua,Sofia.” arrivando quasi a sfiorarmi “Non hai imparato nulla dalla tua esperienza? Anche se le persone appaiono calme e gentili,non sempre sono così. Spesso si nascondono dietro a delle maschere,e quando meno te lo aspetto ti tradiscono.” disse.
Ma tu non puoi saperlo! Non sai come si comporterà.” risposi alterata.
Perchè tu si?” disse incrociando le braccia al petto “E cosa mi suggerisci di fare? Aspettare quanto basta per poi non poter più fare niente? Non sono uno stupido,Sofia. Conosco Peter Hale abbastanza da sapere che è capace di tutto. E' una persona straordinariamente carismatica. Ti entra nella testa ancora prima che tu possa fare o dire qualcosa. Se ha un piano,come penso che sia,sta andando tutto come vuole lui. E io vorrei smontarglielo prima che succeda qualcosa di irreparabile. Se Franz mi avesse lasciato fare...” disse cercando di giustificare le sue azioni.
Avresti avuto un ragazzo sulla coscienza!” sbottai “Non sai nemmeno se davvero Peter ha intenzione di attaccarci! Tutto quello che stai dicendo sono solo supposizioni! Ecco perchè il nonno ti ha fermato! Ecco perchè non ti ha permesso di fargli del male...” dissi “Il nonno sa cosa ne pensi di tutto questo. E non ti è mai venuto in mente che se la pensasse come te non ti avrebbe mai interrotto?” chiesi.
Vidi un minimo di esitazione negli occhi di Seth,dovevo solo continuare a spingere.

Il nonno ti ha salvato,ti ha accolto e ti conosce meglio di chiunque nella famiglia. Sei il suo secondo in comando e affida la maggior parte delle decisioni a te,senza nemmeno battere ciglio. Eppure quando si è trattato di Derek,lui ti ha fermato. Quando mai lo aveva fatto da che sei qui?” chiesi decisa.
Mai. Non ha mai messo in discussione le mie scelte.” disse scostando lo sguardo da me.
Eppure tu continui a dire di avere ragione. Mai una volta in vita mia ho visto il nonno intromettersi negli addestramenti o nelle discussioni,oppure accettare un estraneo nel branco.” dissi notando il suo cambio di espressione “Mai una volta si è schierato dalla parte di una persona che reputava una minaccia. E se tu pensi davvero che Derek sia pericoloso,allora vuol dire che non ti fidi del nonno. Del tuo Alpha.” conclusi.
Seth rimase immobile a guardarmi. Il suo petto si alzava e si abbassava con un ritmo irregolare.

Ma certo che mi fido...” provò a dire lui.
No. Non è vero. Perchè allora stai continuando ad andare contro le sue decisioni? Fin'ora si è mai sbagliato su Derek?” chiesi.
No,ma...” balbettò incerto.
Lo avevo in pugno. Mi avvicinai quel tanto che bastava per sfiorargli un braccio. Posai i miei occhi su di lui con aria triste.

E non si è mai sbagliato neanche su di te.” dissi “Perchè tu non sei cattivo Seth. All'inizio tutti ti odiavano,e tu non gli davi nemmeno il modo di pensarla diversamente,se ricordi bene.” spiegai “Eppure...c'era questa piccola bambina,con le trecce,che non faceva altro che saltellarti intorno. E ti sorrideva,mentre passava intere giornate con te nel bosco.”.
Gli sorrisi,per la prima volta da quando avevamo cominciato a parlare. Lui mi guardò sospirando.

Quante volte mi hanno messo in punizione per essere sparita da casa senza dire nulla?” gli ricordai “Ma io sapevo che il nonno aveva fiducia in te e io vedevo in te del buono. Così come lo vedo adesso in Derek.”.
Eppure prima quando mi hai visto,il tuo odore mi ha detto un'altra cosa. Tu avevi paura di me.” disse con aria triste e ferita.
Hai ragione. Avevo paura,ma solo perchè ti ho visto fare qualcosa di così strano da farmi dubitare di te.” dissi “Non ti avevo mai visto agire in quel modo. Quando hai cominciato a combattere,sei diventato un altro. I tuoi occhi...Non li avevo mai visti così.”.
Seth abbassò lo sguardo e io gli misi una mano sulla guancia attirando i suoi occhi su di me.

Ma ora so perchè. Tu tieni alla nostra famiglia come se fosse il tesoro più importante del mondo. Ed è una cosa bella. So che faresti di tutto pur di proteggerla. Perchè la verità è che,anche se non partecipi mai a riunioni,feste o compleanni,e cerchi in tutti i modi di non farti coinvolgere,tu sei uno di noi. Sei un cugino,un fratello,uno zio...Ognuno di noi ti riconosce come familiare. Ed è giusto così.” dissi scostando la mano da lui “Ed è così perchè nonostante tutto ci siamo fidati di te e tu hai fatto altrettanto,continuando a proteggere la TUA famiglia come meglio pensavi possibile. Ma adesso io ti sto chiedendo di fidarti di me. Di fidarti del nonno,così come noi ci siamo fidati di lui. Derek non è una minaccia,Seth. E' un ragazzo solo che ha perso tutto e non ha più fiducia nel prossimo. Ti chiedo solo di dargli una possibilità.” conclusi.
Seth sembrò colpito dalle mie parole,ed era quello che speravo. Mi guardava e sapevo che alla fine la pensava come me. Gli avevo detto solo la verità e lui lo sapeva.

Una possibilità...” ripeté lui “Che intendi?” chiese.
Il nonno mi ha dato tempo fino a martedì. Derek rimarrà con noi fino a quel giorno,poi se ne andrà. Ti chiedo di aspettare fino alla fine della sua permanenza,e intanto potrai farti un'idea di lui.” gli dissi.
Lui sembrò pensarci. Poi sospirò chiudendo gli occhi. Quando li riaprì e mi guardò seppi la sua risposta ancor prima che me la dicesse,e gli sorrisi vittoriosa.

Grazie.” gli dissi felice.
Lui mi sorrise e aprì le braccia,nel chiaro intento di abbracciarmi. Ebbi pochissimi secondi per pensarci,ma alla fine lo abbracciai. E rimasi intrappolata nelle sue braccia,accoccolandomi al suo petto e annusando il suo odore. Un odore pungente e dolce allo stesso tempo,che sapeva di bosco,di acqua corrente,di aghi di pino e di...casa.

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Capitolo 13
*** Priorità ***


13 - Priorità

[Ma ari-buonaseeeeeera! Si lo so questo capitolo è molto corto rispetto al solito,ma non di molto dai...è che ho dovuto accorciarlo perchè sennò avrei sforato il limite che mi sono prefissa. Per altro ho lasciato Derek da solo con Mark e vorrei dare un piccolo spazio al nostro protagonista e farvi avere un'idea di come si stia trovando in questa nuova famiglia... Comunque,vi ringrazio dell'appoggio e si. Matt è andato a 'discutere' con Franz,il nostro nonnino tutto sorprese. Vi dirò che questo capitolo metterà bene in chiaro le intenzioni dell'Alpha,anche se ho una mezza idea di fargli avere un confronto con Derek. Niente di drammatico,sia chiaro,ma è giusto che i due si conoscano finalmente. Come al solito leggete come non ci fosse un domani e se vi va lasciate un commentuccio. Enjoooooyyyyyyy!!!!]




CAPITOLO 13 - PRIORITA'




Dopo aver lasciato Sofia nel bel mezzo della strada,Matt si era recato,innervosito,a casa del nonno. La sua mente cercava consiglio,e chi meglio del nonno poteva aiutarlo. Quello che aveva scoperto parlando con Sofia lo aveva lasciato come dentro una bolla. Aveva intenzione di raccontare tutto a Derek,ma da che parte cominciare? Non era facile per lui andargli a dire che suo zio lo aveva tradito...anzi,aveva tradito tutta la sua famiglia. E di sicuro non sarebbe stato altrettanto facile per Derek venire a conoscenza di tutto quell'ammasso di informazioni. Si bloccò appena davanti la porta di casa del nonno con aria afflitta. La sua mano si mosse per bussare,ma come fu a pochi millimetri dal legno freddo si fermò.
Che diamine gli vado a dire?” pensò.
Chiuse gli occhi inspirando. Sofia non aveva torto e lui lo sapeva,ma se lui fosse stato in Derek avrebbe voluto sapere. Se non altro dopo avergli raccontato tutto avrebbe avuto la certezza,anzi tutti l'avrebbero avuta,che Derek non si sarebbe mai alleato con quell'uomo meschino e crudele che era suo zio. Ma ne era davvero così certo? Non poteva far a meno di pensare che il nonno avesse gli avesse mentito. A lui,a Sofia. E non dicendogli la verità li aveva solo messi in pericolo. Perchè se davvero Derek fosse stato la minaccia di cui tutti parlavano,era con loro che aveva passato tutto quel tempo. Loro in qualche modo si erano avvicinati a quel ragazzo,e lui avrebbe benissimo potuto ferirli o ucciderli quando meno se lo aspettavano. Se non altro con Matt ci poteva provare,ma con Sofia...

Non voglio rivivere quello che è successo con Alex...” si disse cominciando ad alterarsi.
Era di sua sorella che stavano parlando. E questa volta non avrebbe permesso che gli succedesse qualcosa.
Ritirò la mano,ed espirò tentando di scacciare anche l'indecisione che aveva.
Si guardò per un istante riflesso nel pomello di ottone lucido,attaccato alla porta. Poi senza pensarci di nuovo,bussò.
Attese per un istante e dopo pochi secondi zia Mel gli aprì.

Matt,ciao. E' successo qualcosa?” gli chiese.
Ma Matt,senza risponderle entrò deciso. Attraversò il corridoio,aiutato dal suo fiuto e entrò nella camera da letto del nonno.
Lui era seduto sul letto,con gli occhiali inforcati e stava comodamente leggendo il giornale del giorno. Come lo vide entrare si voltò verso di lui.

Matt,aspetta...” lo aveva rincorso zia Mel,subito dopo aver chiuso la porta di casa.
La casa del nonno era aperta a chiunque,così come le sue stanze. A nessuno della famiglia era vietato entrare. La camera del nonno era quasi suggestiva,non incuteva timore,ma un senso di rispetto che veniva a mancare quando ne si varcava la soglia. Succedeva anche quando si era invitati ad entrare,era la camera dell'Alpha dopo tutto. Zia Mel lo raggiunse e guardò il nonno,che però gli fece cenno di lasciarlo perdere.

Mel,chiudi la porta per favore.” disse il nonno con fare tranquillo.
Zia Mel fece come le era stato chiesto e uscì,chiudendosi la porta alle spalle. Matt guardò il nonno con aria più che turbata.

Tu lo sapevi. Sapevi di Derek e non ci hai detto nulla.” cominciò Matt avvertendo il proprio tono di voce leggermente alterato.
Si,è esatto.” rispose semplicemente l'Alpha.
Perchè non ci hai detto subito chi era?” gli si avvicinò puntandogli una mano contro.
Il nonno guardò il suo gesto e prima di rispondere si tolse gli occhiali dal naso,piegandone le asticelle per poi riporli sul letto.

Avevo bisogno che degli occhi innocenti lo guardassero per me.” disse tranquillo.
Matt,che aveva capito cosa intendesse,si placò per un istante. Poi però pensò a Sofia,e a quello che gli aveva raccontato e di nuovo tornò ad alzare la voce.

Sei stato tu a metterci in questa situazione! Tu ci hai messo tutti contro. E per cosa? Per un tuo capriccio.” disse senza pensare a chi si stava rivolgendo.
Il nonno lo guardò,ma senza cambiare espressione. Sempre molto tranquillamente si alzò,sistemandosi la camicia che era uscita un po' troppo dai pantaloni.

Non è stato un capriccio,Matthew.” disse “Conoscevo la sua famiglia. Non erano dei carnefici,non come Peter Hale. Ma dopo quello che era successo,avevo bisogno di sapere.” concluse voltandosi a recuperare il giornale che piegò,e ripose sulla sua scrivania,difronte al letto.
Ah certo e quindi,mandiamo in avanscoperta la tua unica nipote umana...” disse avvicinandosi a lui “...mettiamo in pericolo due bambini,e perchè no? Anche l'intera famiglia!” questa volta guardandolo minaccioso.
Matthew,non era mia intenzione mettervi in pericolo,e lo sai bene.” disse il nonno sempre con tono pacato.
Col cavolo...” rispose Matt,anche se con un tono molto più lieve.
Sapeva che non si doveva rivolgere così al nonno,ma non gli importava.

Eppure,non sapendo che intenzioni avesse,lo hai accolto qui.” disse.
Non lo sapevo prima e non lo so ora,per questo l'ho affidato a voi. Un ragazzo che ha passato quello che ha passato lui,se lasciato a certa gente...potrebbe fare delle scelte sbagliate. Ma affidandolo a voi,ero sicuro che si sarebbe aperto e avrebbe chiarito le sue intenzioni.” rispose l'Alpha.
Non è così che si comporta un leader.” rispose a denti stretti Matt.
Quello che aveva detto era grave,Matt lo sapeva,ma rimase fermo e deciso a guardarlo. Il nonno d'altro canto,adesso lo guardava fisso,come se fosse stato insultato.

Così è come si comporta un Alpha,Matthew.” disse con tono grave incrociando le braccia.
Hai messo in pericolo Sofia,nonno. Ancora. Se Derek fosse stato 'quel' ragazzo che tutti si aspettavano,cosa sarebbe successo? L'avrebbe uccisa. Ne ha la capacità. Eppure tu non hai fatto nulla,sei rimasto in disparte a guardare come se fosse un gioco.” disse Matt scuotendo la testa e assottigliando lo sguardo incredulo “Come è stato con Alex...” aggiunse.
Il nonno a quelle parole diede una manata alla scrivania,innervosito.

E' proprio per evitare che succedesse di nuovo,che ho fatto questa scelta!” disse alzando la voce.
Matt fu scosso da un brivido di paura e si allontanò di qualche passo. Poi il nonno prese un bel respiro,lasciando sfumare la sua alterazione.

Non vi ho lasciati soli a gestirla.” indicando il grosso quadro che era posizionato sul muro sopra la testata del letto.
Matt si voltò,riconoscendo con sorpresa l'immagine raffigurata. Il Clown che ossessionava Sofia era appeso anche in quella stanza.

Ah...quindi ce ne sono tre...Se Sofia lo sapesse...Ma quando lo ha messo qui? Non me lo ricordo...” si disse.
Il nonno come ad aver inteso i suoi pensieri,riprese.

Questo quadro,me lo regalò vostra nonna.” disse “Ed è presente in ogni appartamento. Lo fece incantare da uno sciamano indiano,che lo legò al suo sangue e al mio.” spiegò.
Matt rimase attonito nel sentirlo.

Ovviamente essendoci il nostro sangue,risponde anche al sangue dei nostri figli,e a quello dei loro. Quando siete in questo palazzo o là fuori,tutto ciò che dite o che fate viene memorizzato,e quando mi siedo su questo letto,tutto quello che avete fatto o di cui avete parlato viene stampato nella mia mente. E' così che vi tengo d'occhio.” disse.
Cosa?” chiese incredulo Matt.
Perchè pensi che io passi qui dentro la maggior parte del tempo? Grazie a questa connessione,so esattamente quello che vi succede quando non siete sotto ai miei occhi...” spiegò “Secondo te come,come potevo sapere che Seth stava per uccidere Derek?” disse avvicinandosi a Matt.
No...non avresti potuto arrivare in tempo,quando hai visto Seth tornare umano...” pensò a voce alta Matt.
Nipote,io sono arrivato in quel bosco molto prima che Seth arrivasse a Derek. Ti ho visto combattere con lui e ti ho visto mettere i piedi su quella mina...” disse “Come pensi di essere sopravvissuto senza perdere neanche un dito? Io ti ho spinto via,senza che nessuno mi vedesse.” concluse.
Matt faceva fatica a stare dietro a quelle parole. Si sarebbe dovuto accorgere del suo odore. Se non lui,almeno Seth. Ma il ragionamento filava.

Quella volta che Seth mi staccò quasi un braccio...e Sofia me lo dovette ricucire...tu eri in un'altra città...” disse Matt respirando appena per l'incredulità.
Sarei intervenuto anche in quel momento se ne avessi avuto la possibilità,ma ero lontano. Comunque Seth ha avuto,poi,la sua sgridata. Anche se devo ammettere che non è servita a molto,visto che non ha rimosso le mine...” si fermò a riflettere l'Alpha.
Matt fu colto d'improvviso da un'illuminazione.

Quindi tu sai cosa è successo a Sofia...” chiese.
Ha avuto una discussione con tua zia Louise,e lei,le ha ferito un polso.” disse.
Matt aggrottò le sopracciglia.

Starai scherzando...Ma cos'hanno che non va con l'autocontrollo in quella famiglia..” disse Matt chiudendo gli occhi e passandosi una mano sulla faccia.
E' anche la tua famiglia Matthew. Comunque ho già parlato io con Louise.” rispose il nonno.
Come se servisse. Sai come la pensano di tutto questo. Loro lo vogliono fuori di qui,e tu non fai nulla per fargli cambiare idea.” disse Matt indicando il nonno.
Hanno le loro idee così come tu hai le tue,Matthew. Se non sbaglio hai un piano per risolvere la situazione con i tuoi zii. Un piano di 'contingenza'...è così che lo hai chiamato,no?” disse sorridendogli.
Matt sospirò. In un attimo la sua rabbia si era affievolita e la sua carica scomparsa.

Si. Ma dopo quello che è successo con Sofia,credo che non funzionerà poi molto...” disse sconsolato.
Non ne sono così sicuro nipote.” disse sedendosi nuovamente sul letto “Sai dov'è Derek adesso?” chiese chiudendo gli occhi.
Era con Mark quando siamo tornati a casa. Solo che io e Sofia abbiamo,avuto una...discussione e...” infilandosi le mani in tasca.
Adesso è al quinto piano. Nell'appartamento che ho messo a vostra disposizione.” disse sfregandosi una mano sulla fronte “E' con Mark e tuo zio Phill. Stanno discutendo di motori e...a quanto pare ordinando dei pezzi molto costosi online.” disse riaprendo gli occhi.
Matt rimase a guardarlo confuso.

Che dovrei fare,nonno? Eh? Dimmelo tu,perchè io non ci sto capendo niente. Non so cosa fare,come comportarmi.” disse Matt abbandonandosi sul letto di fianco all'Alpha “Dopo che Sofia mi ha raccontato tutto,io...ho cominciato a pensarla come zia Louise e zio Chaz...e mi sento uno schifo per questo. Ma la mia stupida testa continua a dirmi di raccontare tutto a Derek,perchè è giusto che lui sappia...” si confidò Matt.
O forse pensi che raccontargli tutta la verità lo porterà automaticamente dalla nostra parte. In questo modo agiresti,non per il suo bene,ma per egoismo,e quindi non gli dici nulla. Ma se non lo fai non avrai garanzie che se,e dico solo se,succederà qualcosa di brutto,la tua famiglia non ne verrà coinvolta.” terminò dandogli una sonora pacca sulla spalla e avvicinandolo a se in un piccolo abbraccio “Lo so,nipote,lo so.” disse.
E' per questo che ti chiudi qui dentro vero? E non intervieni quando i nostri parenti litigano. Perchè neanche tu sai cosa fare...” chiese Matt come se avesse l'illuminazione del secolo.
Già. Non ho intenzione di scompigliare la mente di Derek più di quello che è ora. Adesso si sta finalmente rilassando,senza avere costantemente sulle spalle il peso di ogni decisione. Si sta rendendo conto che non è solo. Ci sta arrivando molto lentamente,ma è già tanto.” disse.
Matt pensò per un attimo alle sue parole.

Non avrei dovuto discutere con Sofia....” rifletté.
Devo andare....” disse poi alzandosi e sciogliendosi da quel mezzo abbraccio del nonno.
Si. E' meglio che tu vada a cercare Sofia.” rispose il nonno pensieroso.
Matt lo guardò aspettando che lui continuasse.

Non ti piacerà sapere dov'è.” sapendo perfettamente che Matt non l'avrebbe mai lasciata sola con Seth.
Ma Matt capì al volo.

Quella...sconsiderata...” disse alzando la voce mentre correva via sbattendosi la porta di casa del nonno alle spalle.

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Capitolo 14
*** Riunirsi ***


14 - Riunirsi

[Ehilàààààà. Ma buondì! Ihihihi okay questo capitolo mi piace particolarmente. Anche perchè....NOOOOOOO dovete leggere se volete sapere qualcosa! Ahahahah che cattiva. Comunque ora che avete capito il perchè del quadro a Clown posso dirvi che quel dipinto esiste davvero. Ed è l'unica cosa che ho ripreso dalla realtà. Perchè in effetti cell'ho io in casa,e anche i miei familiari ne hanno uno. Ovviamente i miei nonni non lo hanno fatto incantare! Ahahah però mi piaceva l'idea. E si,è inquietantissimo! Anyway,leggete e commentate che voglio sapere cosa ne pensate. Graaaazie a tutti e come al solito: ENJOOOOOYYYY!]


CAPITOLO 14 - RIUNIRSI



Come una furia Matt salì per le scale per arrivare al quinto piano. Bussò agitato alla porta dando dei pesanti colpi. Non'appena la porta si aprì venne accolto da un Mark più che sorpreso.
Ehi,Matt. Non avrei messo un po' troppa energia nel bussare? La volevi buttare giù?” riferendosi alla porta.
Sofia è andata nel bosco! Da sola!” disse entrando velocemente.
Che cosa? Perchè le hai permesso di andare da sola?” chiese Derek,che avendolo sentito dal salone,era accorso all'ingresso.
Non gliel'ho permesso Derek! Abbiamo avuto una discussione quando eravamo in strada. Io sono tornato a casa e pensavo che anche lei lo avesse fatto...” disse giustificandosi.
Mark prese la giacca di Derek dall'appendi abiti e gliela lanciò.

Andiamo.” disse mentre prendeva anche il suo giacchetto e apriva la porta.
I tre in un attimo erano fuori di casa e si avviavano verso il bosco.

Io intanto ero ancora insieme a Seth. Cominciava ad essere buio e gli alberi sembravano scheletri che danzavano spinti dal vento. Gli scricchiolii dei rami erano inquietanti,ma per il momento non avevo di che preoccuparmi,Seth era con me.
Avevamo camminato per un bel po' arrivando nel 'nostro' posto. Al centro del bosco,infatti c'era una sorta di laghetto,che in inverno puntualmente si ghiacciava. Quando ero piccola,mi inoltravo da sola tra pini e cespugli con i miei pattini,solo per poterci scivolare sopra. Seth ovviamente non si dedicava a quel tipo di attività quando ero lì. Per lo più si limitava a guardarmi e a imbruttire ogni cosa che si muoveva intorno a me. In poche parole avevo la pista di pattinaggio privata con tanto di bodyguard.
Finimmo a parlare di un po' di tutto mentre ci apprestavamo a raggiungere la riva di quel piccolo specchio d'acqua.

Sai,non ho mai capito perchè tu non mi abbia mai addestrata...” dissi “Insomma,so che non sono come voi,ma oltre che ad essere un lupo sei molto abile nel combattimento ravvicinato. Io al massimo so usare un paio di coltelli o una pistola,ma niente più.”.
E cosa te ne faresti di un addestramento? Tu hai la fortuna di non dover combattere,non ho mai pensato che tu volessi imparare.” mi disse un po' sorpreso.
Non è che io non volessi imparare. Sai com'è fatto mio padre,se solo fossi vicina ad uno scontro,piuttosto mi chiuderebbe in una cassaforte con una miriade di lucchetti...” dissi sospirando “Per non parlare di Matt...So difendermi ma non ho tecnica.”
La tecnica è importante,ma se non sai sfruttare il territorio o le debolezze del nemico ci fai poco. E tu a livello intellettivo batteresti chiunque. Un po' come hai fatto con me.” disse pensando allo scontro del giorno prima.
Io sorrisi a quel ricordo. In effetti mi ero stupita anche io quando appurai che il mio piano era andato a buon fine.
Seth si fermò a guardarmi. Poi sbuffò,mi prese per un braccio e mi trascinò sul lago ghiacciato.
Io inciampai più di una volta,non capendo bene cosa volesse fare. Sul ghiaccio fu tutt'altra cosa invece. Scivolarci sopra con i pattini era facile,ma camminarci... Ogni due per tre scivolavo e ringraziavo il cielo che Seth mi teneva stretta a se.
Arrivati al centro del lago si fermò.

Resta qui.” mi disse mettendosi di fronte a me ma lontano di quattro o cinque passi.
Seth. Che vuoi fare?” dissi tenendo le mani larghe per prendere equilibrio.
Va bene.” disse guardandomi “Adesso,in una situazione del genere,cosa faresti?” chiese.
Io lo guardai confusa. Voleva fare un allenamento proprio lì?

Ma...non lo so...” pensai a voce alta guardandomi in torno.
Pensa Sofia.” mi spronò lui.
Bé...penso che ti attaccherei...” provai.
Lui sospirò e con velocità si avvicinò a me. Mosse un braccio velocemente e diresse il suo pugno dritto alla mia faccia. In un attimo però mi abbassai,scivolando però sul ghiaccio e finendo con il sedere a terra.

Che cavolo fai?” chiesi allarmata guardandolo.
Lui mi prese per mano aiutandomi a rimettermi in piedi.

Il tuo istinto ti ha detto di attaccare,no? E allora perchè non lo hai fatto?” chiese scostando la mano da me e rimettendosi in posizione a qualche passo di distanza.
Ma perchè è...scivoloso...” cominciai a capire.
Esatto Sofia,il ghiaccio è scivoloso...” mi canzonò lui “Quindi?”.
Senza aspettare la mia risposta mi attaccò di nuovo. Avevo capito. Dovevo sfruttare l'ambiente,come aveva detto lui. Mi abbassai,sforzandomi di non cadere,per schivare il suo colpo. Mi rialzai e il mio corpo cominciava a muoversi come se avessi ai piedi i miei vecchi pattini. Feci un mezzo giro di lato e con le mani tese lo spinsi lontano da me. Lui ripartì alla carica. Parai una manata al fianco con facilità,poi feci qualche passo verso di lui contrattaccando. Un pugno allo stomaco lo sorprese,anche se non avendo la sua stessa forza,non poteva neanche avergli fatto il solletico. Ma lui mi sorrise.

E' così che devi muoverti.” mi disse.
Poi sguainò gli artigli e mi venne incontro. Stava leggermente facendosi prendere un po' troppo dal momento. Comunque mi abbassai e con un movimento veloce tesi una gamba per buttarlo a terra,cosa che mi riuscì bene. Lui scivolò a terra graffiando il ghiaccio sotto di me per frenarsi. Si rialzò e provò di nuovo. Mi sentivo più che carica. E stranamente mi stavo anche divertendo.

Bravissima. Ora prova a fare questo.” mi disse.
Mentre io gli sferravo un pugno,lui bloccò il mio braccio,si voltò,e sollevandomi mi fece volare oltre lui. Atterrai ovviamente di schiena sul ghiaccio con il respiro mozzato dalla caduta. Lui si rese conto di aver esagerato e mi venne subito incontro.

Cavolo! Sofia tutto bene?” chiese allarmato non vedendomi reagire.
Ma io attesi che si avvicinasse e lo buttai a terra tirandolo per le gambe. In un attimo bloccai la sua testa e il suo braccio in una morsa che avevo visto in un film e lui rimase intrappolato.

Preso!” dissi compiaciuta sghignazzando.
Lui rimase per un attimo sorpreso.

Questa presa va bene per le persone normali,non puoi usarla con i lupi,Sofia...” disse tirandosi in piedi e trascinandomi con lui mentre ero ancora attaccata al suo braccio.
Oh,ma così non vale però...” sbuffai.
Con una torsione del braccio mi lanciò nuovamente sul ghiaccio,facendomi atterrare di petto questa volta. Mi rialzai lentamente spingendomi carponi con le mani. Poi sentii uno strano scricchiolio. Mi bloccai. Seth stava ripartendo all'attacco,ma non potevo muovermi. Se lo avessi fatto il ghiaccio si sarebbe rotto e io sarei finita nel lago.
Voltai la testa per cercare di farglielo capire e mi venne un'illuminazione. Così rimasi in quella posizione. Quando Seth balzò su di me,quasi all'ultimo rotolai di fianco. Al lato del fiume vidi per un attimo mio fratello e altre due figure,poi il buio.

Che cavolo? Fa freddo...sono finita in acqua? Ma non è possibile...” pensai intorpidita dal freddo.
Riaprii gli occhi e mi accorsi di essere sott'acqua. Il freddo mi stava indebolendo,ma riuscii comunque a vedere Seth uscire dall'acqua dal foro sul ghiaccio che avevamo creato. Anzi più che uscire dall'acqua,ne era stato trascinato via.
Tentai anche io di avvicinarmi,ma il freddo mi stava bloccando e l'aria a mia disposizione era quasi finita.

Seth!” lo chiamai stupidamente facendo uscire quel poco di aria che avevo.
Cominciai a dimenarmi,dando delle manate sul ghiaccio. Mancava giusto qualche metro all'apertura,ma le forze mi abbandonarono.

Poi d'un tratto il ghiaccio sopra di me si infranse come uno specchio e qualcuno mi trascinò via dal gelo.

Sofia! Sofia,guardami!” mi disse la voce che riconobbi essere di Derek.
Derek è qui? Che...” mi chiesi.
Poi capii che i tre che avevo avvistato sul lago erano lui,Mark e Matt. E allora cominciai a preoccuparmi. Mi liberai dalla presa di Derek in tempo per vedere Mark e Matt che bloccavano Seth sul ghiaccio. Finii carponi sul ghiaccio freddo,vicino ad un Derek più che allarmato che mi teneva ferma per le spalle.

Che diamine ti passa per la testa Seth! E' mia sorella!!” urlò Matt trasformato completamente.
Anche Mark era trasformato e ringhiava per lo sforzo di tenere fermo il suo avversario.

No-non è come sembra..” dissi io tremando dal freddo “Ci-stavamo allenando...n-non mi ha fatto n-nulla!” dissi decisa vedendo che il mio corpo era ormai intorpidito per potersi muovere.
Derek mi sorresse prendendomi in braccio.

Matt,sta gelando!” disse con preoccupazione.
Vi stavate allenando?” chiese Matt a Seth.
Non la sfiorerei mai Matt,puoi credermi. Anche se mi sparasse un colpo all'aconito in petto...non lo fare mai!” disse Seth quasi urlandoglielo.
Matt e Mark si guardarono tornando umani e lasciando andare Seth. Il lupo si issò in piedi con facilità,come se non avvertisse il freddo. Si avvicinò a me preoccupato e tentando di dirmi qualcosa.
Provai a restare sveglia abbastanza da capire se si sarebbero uccisi tra di loro,ma mi lasciai andare al freddo crollando tra le braccia di Derek.

Quel che ricordavo del dopo erano solo piccolissimi frammenti. La casetta di Mark,l'odore di Matt e l'acqua calda che mi scivolava addosso.
Dopo qualche ora mi svegliai portandomi una mano sulla faccia. Il fuoco del caminetto era davvero caldo e decisamente troppo vicino,non riuscivo quasi a respirare. Mi mossi lentamente accorgendomi di essere sdraiata sul divano della casetta. La cosa che mi sconvolse di più fu quella di accorgermi che ero tra le braccia di qualcuno. La testa mi faceva malissimo e non riuscivo ad aprire bene gli occhi.

M-Matt?” dissi con un filo di voce.
La persona che mi teneva tra le braccia si mosse appena,tirando più su la coperta che ci avvolgeva.

Sofia,stai bene?” mi disse con voce preoccupata e impastata dal sonno.
Io mugolai un verso di assenso.

Mi fa male la testa...ma sto bene...credo...” dissi accoccolandomi a lui.
Stavi congelando...ci hai fatto preoccupare...” disse.
Io mi ricordai dell'allenamento con Seth. E di quando cademmo entrambi in acqua. Il freddo era solo un ricordo ora,eppure ricominciai a tremare e avvertii mio fratello avvolgermi ancora più stretto.

Sei stata un'incosciente a venire da sola da Seth.” mi poggiò una guancia sulla testa “Per fortuna che Matt ci ha avvisati in tempo...” disse.
Io spalancai gli occhi in un momento di sorpresa restando perfettamente immobile. Il mio cuore perse un battito.

E' Derek...non è Matt. E' Derek!” pensai allarmata.
Lui capii ovviamente.

Sta tranquilla. Matt e Mark sono qui fuori. Stanno parlando con Seth.” disse avvertendo il mio allarmismo.
Come un fulmine mi alzai velocemente,maledicendomi all'istante per averlo fatto. La testa mi vorticava e mi portai una mano sugli occhi tentando di stabilizzarmi. Derek si mosse liberandomi dalla presa e scendendo dal divano. Quando riaprii gli occhi lo vidi che mi guardava preoccupato tenendomi per una spalla.

Che significa che sono fuori? Seth è caduto in acqua con me!” gli urlai tentando di alzarmi scostando le coperte.
Lui mi guardò in imbarazzo voltandosi e dandomi le spalle.

Non puoi uscire così...” mi disse strofinandosi la nuca con una mano.
Io guardai in basso e notai che ero in intimo. Lanciai un urlo e agguantai le coperte per coprirmi.

N-non ci posso credere!” dissi vergognandomi.
In quell'istante mi resi conto di essere stata per non so quanto tempo allacciata a Derek in quella mise,il mio cuore cominciò a battermi all'impazzata,mentre sulle guance avvertivo un calore intenso. Non era il caminetto questa volta.

Matt ti ha spogliata! E poi ti ha coperta!” disse voltandosi rosso come un peperone.
Restammo un minuto in silenzio a guardarci. Poi con una forza che pensavo di non avere mi tirai su sbuffando.

Alla fine è come se mi avesse visto in bikini...” cercai di metterla in quel modo per evitare che il mio cuore impazzito schizzasse fuori dal petto.
Una volta in piedi,Derek dovette sorreggermi e si avvicinò a me.

Sto bene Derek...” dissi poggiando la fronte sul suo petto.
Mi hai fatto morire di paura...” disse lui quasi sussurrandomelo.
Io alzai lo sguardo sorpresa e ridacchiai.

Che c'è?” chiese lui confuso.
E' che per una volta sei tu ad occuparti di me.” dissi sorridendogli.
Lui rise annuendo. Io lo guardai da così vicino e mi accorsi di quanto blu fossero i suoi occhi. E senza pensarci,posai una mano sulla sua guancia e mi avvicinai a lui. In un attimo le nostre labbra si toccarono. Con gli occhi chiusi mi incantai sentendo la morbidezza e la delicatezza che quel contatto mi dava. Le sue labbra morbide sulle mie,finalmente. Fu un bacio semplice ma pieno di emozioni. Quasi necessario. Sembrò durare secoli,per quanto entrambi lo desideravamo. Mi fermai sempre con occhi chiusi solo per appoggiare la mia fronte alla sua. Lui mi sorrise.

E questo per cos'era?” mi disse con un tono molto dolce.
Ti ringrazio,come hai fatto tu quella volta.” gli dissi riferendomi a quando le sue labbra sfiorarono la mia guancia.
Bé...prego...” disse lui ripetendo le parole che gli avevo detto io allora.
Sentivo le mie labbra pulsare per quel contatto e avrei voluto avvicinarmi di nuovo a lui.
Restammo così per un po'. Quando poi la mia testa smise di girarmi,mi sospinsi via sorridendogli.
La porta di casa si spalancò e Matt entrò accigliato.

Matt...” dissi io stringendomi nella coperta.
Lui mi si lanciò addosso in un abbraccio e potei avvertire il suo sollievo nel vedermi.

Dio,Sofia...” disse stringendomi forte “Stai bene.” si disse.
Si,certo che sto bene...” risposi come se fosse stata una domanda.
Seth ci ha raccontato tutto...” mi disse accarezzandomi i capelli “Ma comunque non saresti dovuta venire qui da sola...” mi riprese.
Non ci eravamo lasciati benissimo io e Matt,ma neanche avevamo avuto questa grande discussione. Ma per lui evidentemente era così,e il fatto di avermi visto senza conoscenza lo aveva distrutto.
Dietro di me,Derek ancora confuso e in imbarazzo,si spostò per mettersi davanti al tavolo.

Sai che dovevo farlo...” dissi strofinandogli la schiena in tono rassicurante.
Quando l'ho visto che ti attaccava...Lo avrei ucciso. Stavo per farlo in effetti...” mi raccontò “Ma poi Derek ha spaccato il ghiaccio e ti ha tirata fuori. Pensavo di morire.” disse.
Tu eh...” pensai io ricordando i miei tentativi disperati di uscire da quella ghiacciaia.
Poi mi scostò tenendomi per le spalle e mi squadrò dalla testa ai piedi.

Ma tu stai bene,vero?” mi chiese preoccupato.
Io lo abbracciai di nuovo.

Certo. Sto benissimo.” dissi rivolgendo un sorriso a Derek oltre la spalla di Matt.
Derek mi sorrise e incrociò le braccia al petto.

Dov'è Seth?” chiesi sciogliendomi da Matt.
E' fuori con Mark.” disse lui poi voltandosi verso Derek “Digli di entrare...” disse.
Derek senza replicare fece ciò che Matt gli aveva chiesto e aprì la porta. Con un piccolo cenno della mano invitò Mark e Seth ad entrare. Come vidi Mark gli sorrisi e lui ricambiò subito.

Ehi,cugina. Stai bene?” mi chiese arrivandomi vicino.
Si,sto benissimo.” i miei occhi andarono di nuovo su quelli di Derek che però in un momento di imbarazzo,distolse subito.
Lo vedo.” disse Mark sorridendo dopo aver notato lo spostamento dei miei occhi.
Vidi poi Seth. Ancora fradicio che mi guardava triste come se avesse ucciso qualcuno. Mi avvicinai a lui e lo presi per mano.

Vieni Seth,devi riscaldarti.” gli dissi portandolo vicino al fuoco.
Lui non disse niente,guardò solo per un momento Matt per assicurarsi che fosse d'accordo.
Matt non obbiettò.

Mi dispiace Sofia.” mi disse.
Ma io gli misi una mano sulla guancia e sorrisi.

E di cosa? L'acqua fredda tonifica...” dissi ridacchiando.
Mark sorrise e anche Derek.

Vale solo per chi ha i muscoli Sofia.” mi interruppe Matt ridendo “E tu...” disse.
Non lo feci finire lanciandogli uno dei cuscini del divano in piena faccia.

Te lo sei meritato,cugino.” disse Mark ridendo.

Quando fummo tutti al caldo e asciutti,soprattutto,ci concedemmo un piccolo spuntino. Matt per la prima volta si lanciò ai fornelli con Mark. Dalla cucina si sentivano rumori di stoviglie,imprecazioni e,nonostante tutto,un ottimo profumino. Io mi lanciai in bagno per rimettermi i vestiti ormai asciutti e darmi una sistemata ai capelli. Guardandomi allo specchio mi passai una mano sulle labbra e in un attimo sorrisi. Io e Derek ci eravamo baciati. Chi lo avrebbe mai pensato. Ma era stato dannatamente bello. Il mio cuore riprese a battere ricordandomi la morbidezza di quel contatto. Mi passai velocemente dell'acqua fresca sul viso per spegnere i cocenti bollori e mi asciugai con una salvietta. Uscii dal bagno scalza con la coperta appallottolata tra le braccia. Sul divano dove poco prima eravamo rannicchiati io e Derek ora c'era Seth. Era seduto e si godeva lo scoppiettare del fuoco. Gli sorrisi come i suoi occhi si posarono su di me. Derek invece era seduto al tavolo,ben distante da quell'uomo. Lanciai la coperta sulla poltrona.
Allora...ti stai riscaldando?” gli chiesi.
Non ho mai avuto bisogno di queste cose...” disse riferendosi al fuoco “So gestire un po' di freddo.”.
Ovviamente. Viveva nel bosco per tutto l'anno,era logico che sapesse cavarsela. Anche se quella mia accortezza gli aveva fatto piacere. Mi voltai verso Derek che si alzò mentre mi avvicinavo a lui. Lo vidi leggermente impanicato. Gli sorrisi. Mark sbucò dalla cucina ridendo.

Matt dice che è quasi pronto. E per assurdo il sugo che ha fatto ha addirittura un buon sapore!” disse quasi stupito.
Allora apparecchiamo la tavola.” dissi andando in cucina a prendere i piatti.
Seth si diresse in bagno per farsi una rapida doccia,approfittando dello scaldabagno.
Mark rimase da solo con Derek e gli lanciò un occhiata complice. Derek scostò lo sguardo arrossendo.

Quindi...adesso ti posso chiamare cugino senza che mi fai il broncio?” disse ridacchiando.
Derek capì che li aveva sentiti. Matt probabilmente era preso a discutere con Seth quando lui e Sofia...

N-non capisco...” disse tergiversando.
Mark si avvicinò per dargli una pacca sulla spalla.

Va bene cugino. Non lo dico a nessuno.” rise tornando in cucina per aiutarmi a recuperare i bicchieri e le posate.
Derek rimase da solo nel salone. Si sedette al tavolo passandosi una mano sugli occhi ed espirando il fiato che aveva tenuto,inspiegabilmente,trattenuto fino ad allora. E sorrise.

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Capitolo 15
*** Quando Arriva La Notte ***


15 - Quando Arriva La Notte

[Okay,capitolo bello intenso per i nostri ragazzi. Seth e Derek ovviamente saranno sempre molto distaccati l'uno con l'altro,non ci posso fare nulla. Matt al di là delle apparenze sorprenderà molto il gruppo. E Mark...bè...lui è in piazza a festeggiare il primo bacio di Derek e Sofia,con una maglietta tipo “FAN #1”. Ma ormai lo conoscete. Questo capitolo è particolare,e se come me avrete apprezzato i personaggi fin'ora,adesso uno di loro in particolare lo amerete ^^ Ma non vi dico nulla! Leggere per sapere! Ringrazio reaperangels e Fenice14 per le recensioni. Siete davvero grandi e pieni di carica! Leggendo i vostri commenti mi commuovo! E niente che altro dire....ah si! ENJOOOOOOOOOYYYYYYYY!]




CAPITOLO 15 – QUANDO ARRIVA LA NOTTE




La cena sorprendentemente era stata ottima,anche se molto quieta. Seth e Derek ovviamente non si parlavano. Matt non faceva altro che vantarsi per la riuscita del pasto,ogni volta puntando la forchetta contro di me dicendomi che mi aveva battuta.
Si,vabbè...ti piacerebbe...” pensavo ogni volta ridacchiando.
E poi c'era Mark,che di tanto in tanto lanciava delle occhiate a Derek sorridendogli,per poi distogliere lo sguardo. Non capivo che cosa stesse bollendo in pentola,ma dagli sguardi evasivi di Derek,sapevo che qualcosa era successo. Comunque non mi intromisi mai.
A fine cena,andai in cucina a lavare i piatti,visto che Matt si era così rimpinzato che era rimasto incollato alla sedia del salone. Mark si andò ad appollaiare sul divano con Derek,battendosi i palmi sulla pancia,anche lui come Matt abbastanza soddisfatto.
Seth invece mi raggiunse in cucina.

Ti serve una mano?” mi chiese ancora con quel tono colpevole.
Io lo guardai e gli feci un cenno di assenso. Mi spostai leggermente per dargli spazio. Io lavavo e lui asciugava.
Passammo così gran parte del tempo,in silenzio. Mentre dal salone venivano risate,strani rumori e rantoli di un certo fratello mangione che tentava di alzarsi dalla sedia.

Non devi sentirti in colpa,Seth. Non stavamo facendo nulla di male...” ruppi il silenzio.
Ma intanto quella che ha rischiato di morire congelata sei tu.” mi disse adombrandosi sempre di più.
Sono sicura che se Mark e Matt non ti avessero bloccato,ti saresti tuffato a riprendermi. Ti conosco.” gli dissi.
Non ti avrei di certo lasciata lì a morire...” mi rispose in tono ovvio.
E allora smettila di sentirti in colpa. Non serve né a me né a te.” dissi aprendo l'acqua del lavandino al massimo.
Però mi devi promettere una cosa...” dissi così sottovoce che solo lui avrebbe potuto sentirmi “...non dire nulla di quello che ci siamo detti...a nessuno.” con un esplicito quanto impercettibile movimento delle sopracciglia.
Seth rimase leggermente confuso,ma capì e mi fece un rapido 'si' con la testa.

Appena finito di sistemare,era ormai notte inoltrata. Seth si congedò senza stare a soffermarsi troppo con i saluti. Ma infondo era logico che andasse così.
Ci vediamo domani Seth.” gli dissi salutandolo e chiudendogli la porta di casa alle spalle.
Quando mi voltai i volti dei tre ragazzi erano fissi sui miei occhi. Io feci spallucce.

Che c'è?” chiesi confusa.
Sorellina non è che hai un debole per Seth?” mi chiese Matt con tono sornione.
Io inspiegabilmente arrossii e cominciai a balbettare.

C-certo che no! Ma cosa ti passa per la testa? E' un bell'uomo...ma è troppo grande per me...” dissi in completo imbarazzo guardando di sfuggita Derek.
Lui però non disse nulla,distolse appena lo sguardo. Mark lo notò e cominciò a ridere.

Ahi,ahi cugino. Non sarai mica geloso?” disse riferendosi a Derek.
Derek sbarrò gli occhi senza sapere cosa dire,visto che Mark aveva poi voltato nuovamente lo sguardo su Matt.

E' sempre la mia sorellina Mark.” rispose Matt “E tutti i ragazzi che hanno intenzione di avvicinarsi a lei,dovranno passare sul mio corpo...sperando che non li uccida prima.” disse con uno sguardo ferino.
Derek a quelle parole deglutì a vuoto guardando Mark e poi me. Io rimasi di sasso e in silenzio.
Poi Matt scoppiò in una fragorosa risata.

Naaaaa...la verità purtroppo è che la mia giovane padawan è bella e che cresciuta. E per altro ha abbastanza forza per confrontarsi con lui,quindi di cosa mi vado a preoccupare?” disse alzandosi dal divano e facendo un cenno a Derek “E' riuscita a buttare Seth nell'acqua gelida del lago,ha fatto anche più di noi. Giusto fratellino?” gli disse.
Mark incrociò le braccia al petto sorridendo e guardò il ragazzo di fronte a lui fremendo per ascoltare la sua risposta.

Bé...si...” fu tutto quello che uscì dalla bocca di Derek “E non sono tuo fratello Matt. Quante volte devo dirtelo?” disse con tono scocciato.
Matt si voltò facendo un cenno stanco con la mano per ribattere.

E' inutile che mi respingi Derek. So che in quel tuo cuoricino stai cominciando a provare qualcosa!” disse ridacchiando e sparendo in bagno.
Io mi misi una mano sulla faccia.

...forse si,ma per la persona sbagliata...” disse Mark sotto voce a labbra serrate,ridacchiando per poi alzarsi.
Derek lo fulminò con lo sguardo regalandogli un broncio da medaglia d'oro.

Capii al volo tutti gli sguardi che si erano lanciati per l'intera serata,cercando di non arrossire. Mark sapeva che io e Derek ci eravamo baciati e per un qualche assurdo motivo ci stava coprendo.
L'unica cosa che mi venne in mente di fare era agire come se non lo avessi capito.

E' stata solo pura fortuna. Se Seth non avesse graffiato il lago,non sarei mai riuscita a farlo cadere in acqua...” dissi avvicinandomi a Mark “E poi non è andata esattamente come me la ero immaginata. Non sarei dovuta cadere anche io...” dissi sospirando afflitta.
Mark mi si avvicinò.

Credo sia tutta una questione di pratica,cugina. Se vuoi posso insegnarti un paio di mosse utili contro qualcuno come noi.” mi disse dandomi una pacca sulla spalla.
Magari un'altra volta. Ne ho avuto abbastanza per oggi di allenamenti.” risposi sorridendogli.
Mark mi sorrise annuendo.

Bé..io devo tornare a casa. Qualcuno dovrà pur riferire quello che è successo al nonno.” disse infilandosi la giacca.
Non so se sia una grande idea Mark.” lo fermai io “E' meglio che questa volta facciamo finta di niente. Alla fine stiamo tutti bene..” dissi un po' titubante.
Non ti preoccupare. Mi limiterò a dargli informazioni su dove siamo stati e cosa abbiamo fatto fino alle...” guardò l'orologio sopra il caminetto “undici e quarantacinque...Ci vediamo domani mattina. Non dimenticarti le chiavi della casetta,Sofia.” disse dandomi un bacio sulla guancia salutandomi “A domani cugino.” disse senza voltarsi alzando giusto una mano in aria.
Derek non rispose,ma era evidente che si stava riferendo a lui.
Dal bagno arrivò una voce in risposta da Matt che lo salutava.
Mark uscì ridacchiando e si richiuse la porta alle spalle.
Io e Derek ci guardammo per un lungo istante,e mentre stavo quasi per dirgli qualcosa,Matt uscì dal bagno.

Allora,la questione è questa...” ci guardò serio “C'è una sola camera matrimoniale e questo divano...quindi...” disse con tono quasi ovvio “Io e Derek prenderemmo il lettone e tu cara sorellina dormirai qui.” concluse.
Derek sembrò spiazzato. Andava bene passare le giornate insieme,ma addirittura dormire nella stessa camera era un esagerazione. Figurarsi nello stesso letto.

Io dormirò sul divano.” lo bloccò infatti “Tu e Sofia prendete la camera.” disse alzandosi.
Dall'espressione di Matt capii che era daccordo,anche se un po' ferito. Già si immaginava di passare la notte a litigare e a chiacchierare con Derek facendolo arrivare all'esasperazione,e godersi i suoi grugniti infastiditi.

Okay. Allora andiamocene a letto.” disse tranquillo facendomi cenno di seguirlo “Buona notte fratellino.” disse sparendo nel corridoio.
Non sono tuo...ahh..lasciamo perdere...” rispose esasperato sdraiandosi sul divano.
Buona notte Derek.” dissi io con un sorriso.
Notte Sofia.” mi rispose lui.

Avevo dormito più di una volta con Matt e sempre,puntualmente crollava dopo una manciata di secondi che ci eravamo sdraiati sul letto. Il che non era male,perchè almeno evitavo battute o domande scomode. Ma il problema era che parlava nel sonno e come un bambino non faceva che girarsi e rigirarsi nelle coperte,finendomi spesso addosso. Erano ormai le tre di notte e io avevo resistito anche troppo. Sbuffai lanciandogli in faccia il cuscino,che lui con tranquillità agguantò e mi alzai dal letto. Aprii cautamente la porta della camera per non svegliare nessuno e mi diressi in cucina. L'idea era quella di farmi una bella tazza di latte caldo,anche se con quell'atmosfera natalizia ancora intorno,sarei stata più felice con un cioccolato caldo. Con passo felpato passai davanti al divano per verificare di non aver svegliato Derek e mi accorsi che dormiva tranquillo. Sembrava così rilassato,steso sulla schiena con le mani unite sulla pancia e la testa leggermente reclinata verso il camino.
Sorrisi come una bambina,e mi fermai a guardarlo.

Mi stai guardando dormire...” biascicò lui con la voce roca.
Io sobbalzai.

Presa con le mani nel sacco!” pensai arrossendo.
Aprì gli occhi e li posò su di me voltando la testa di quel poco che serviva per mettermi meglio a fuoco.

M-ma no,che dici...” balbettai “Non riuscivo a dormire e volevo farmi una tazza di latte caldo...” spiegai tormentandomi la manica della maglietta.
Lui si stiracchiò le spalle e si mise a sedere.

Mi dispiace di averti svegliato.” aggiunsi.
No. Tanto non riuscivo a prendere sonno neanche io..” disse alzandosi in piedi “Ti faccio compagnia.”.
Io annuii e mi voltai verso la cucina. Accesi la luce e agguantai un pentolino. Ci versai la giusta quantità di latte,per me e Derek e accesi il fuoco. Derek intanto entrò appoggiandosi con la spalla al frigorifero. La sua canottiera bianca,notai,lasciava poco spazio all'immaginazione. Il suo fisico scolpito era ben visibile sotto quel sottile strato di cotone. E le sue spalle...

Basta Sofia!” mi ammonii costringendomi a voltarmi per mescolare il latte con un cucchiaio.
Mi sentivo i suoi occhi puntati addosso e lentamente cominciai ad arrossire.

La cena non è stata male,eh?” ruppi il silenzio “Alla fine Matt qualcosa è riuscito a impararlo,dopo tanti anni che mi vede cucinare...” dissi sorridendo.
Derek annuì incrociando le braccia al petto.
Il latte era ormai pronto e io distratta dallo sguardo di Derek su di me lo presi e lo versai nelle tazza facendomene cadere una buona quantità su una mano.

AHI!” imprecai lanciando il pentolino nel lavandino,che cadde con un rumore assordante.
Mi presi la mano che era ormai rossa come un peperone. Derek mi fu subito vicino.

Attenta! Aspetta...” mi disse aprendo l'acqua fredda e facendola scorrere sulla mia mano.
Non è niente...” dissi fingendo di non sentire il pizzicore sulla pelle ustionata.
La mia mano era tra quelle di Derek,intento a tenerla fredda sotto il getto dell'acqua. Era attento a non sfiorare la parte rossa del dorso della mia mano. Mi guardò di sfuggita e lo vidi arrossire leggermente. Poi tornò a voltare i suoi occhi sulla mia mano deglutendo nervoso.

Derek,sto bene,tranquillo. Sai quante volte mi capitano cose del genere cucinando?” provai a rassicurarlo.
Chiusi l'acqua e asciugai tamponando senza sfregare. Ma come la mia mano fu lontana dal fresco refrigerio,ricominciò a pulsare e a pizzicare. Feci una piccola smorfia che a Derek non sfuggì. Si avvicinò di nuovo e mi prese la mano. Mi ritrovai così vicina a lui che il mio cuore cominciò a battermi forte. Derek avvolse la mia mano tra le sue e chiuse gli occhi. Le vene delle sue mani si scurirono,salendo fino agli avambracci e pulsando con ritmo costante. Il dolore si affievolì scomparendo del tutto dopo pochi minuti. Lui riaprì gli occhi scostando le mani per vedere meglio. Poi alzò lo sguardo su di me.

Meglio?” mi chiese.
Altroché. Direi come nuova.” gli sorrisi grata.
I suoi occhi erano davvero troppo vicini,ma fortunatamente si scostò da me un po' impacciato prendendo le due tazze e andando a metterle sul tavolo in salone.
Mi ci volle un po' per riprendere a respirare normalmente,così come anche a calmare il mio cuore. Rimisi il cartone del latte nel frigo e chiusi lo sportello. In quel momento lo vidi rientrare serio e a passo sicuro.

Fanculo...” disse aggrappandosi a me e baciandomi.
Le sue mani vagavano sulla mia schiena e io mi lasciai rapire dalle sue carezze. Gli misi le braccia dietro il collo e lo sentii spingermi verso il muro. Non era lo stesso bacio di qualche ora prima. Era più famelico più istintivo e passionale. Mi lasciai andare completamente e le nostre lingue si sfiorarono,si accarezzarono,si cercarono. Mi scappò qualche gemito quando cominciò a baciarmi il collo,ma lo soffocai immediatamente.

Matt è in camera Sofia...” pensai.
Derek...” dissi io approfittando del leggero distacco “Mio fratello...” dovetti dire a malincuore.
Lui riprese a baciarmi questa volta più lentamente,posando le labbra più volte sulle mie. Con una mano mi agguantò il collo,ma non con fare minaccioso,come se volesse tenermi lì e non lasciarmi più. Il mio cuore stava per uscirmi dal petto e non avevo quasi più aria nei polmoni. Lui si fermò con gli occhi chiusi ascoltando il mio respiro e accortosi anche lui di essere senza fiato rimase immobile. Io gli misi una mano sulla guancia,e con l'altra gli sfiorai il petto,fermandomi per percepire il suo cuore. Come il mio andava veramente veloce. Posai la mia fronte sulla sua,prima di dargli un ultimo bacio.

Non hai idea di quanto ne avessi bisogno...” mi disse sussurrando.
Io gli sorrisi.

Allora siamo in due.” risposi.
Restammo così per un po',abbracciati ma senza aprire gli occhi. Semplicemente percependo i nostri odori e i nostri respiri stabilizzarsi.
Poi riaprimmo gli occhi sorridendo. Le mie mani tornarono dietro il collo del bellissimo ragazzo che avevo difronte e le sue braccia si strinsero dietro la mia schiena.

Il mio volto si fece d'un tratto triste però,e Derek se ne accorse.

Che succede?” chiese.
E' che è stato bello...” risposi sospirando.
Lui confuso si fece leggermente indietro con la testa.

Ed è una cosa brutta?” disse.
No,no! Certo che no!” dissi io scuotendo la testa “E' solo che...mancano due giorni. Due soli cavolo di giorni...” mi riferii alla settimana a disposizione che il nonno ci aveva concesso.
Lui sorrise e rimise la fronte a contatto con la mia chiudendo gli occhi.

Non ti preoccupare,okay?” disse con un tono che mi tranquillizzò “Restiamo così ancora per un po' e non ci pensiamo...”.
Io annuii ma non staccai i miei occhi da lui. Gli diedi un altro bacio,molto più casto rispetto a qualche momento prima,ma carico di sentimento. E continuammo così ridacchiando. Quando alla fine ci separammo,lo presi per mano e lo condussi verso il salone. Arrivati davanti al tavolo,incapaci di abbandonarci,ci sedemmo tenendo una mano allacciata all'altra senza dirci nulla. Sorseggiammo il latte,che intanto si era raffreddato,lanciandoci qualche piccola occhiata maliziosa di tanto in tanto.
Chi l'avrebbe mai detto? Io e Derek. Io e Derek nel salone. A sorseggiare del latte tiepido e a guardarci in quel modo. Sembrava un sogno. Ma come tutti i sogni stava per terminare.
Dopo qualche istante sentii un rumore dietro di me. Derek se n'era accorto e sbarrò gli occhi,puntandoli questa volta non più su di me,ma su un Matt più che sorpreso.
Stava andando in bagno e si era fermato dopo aver avvertito delle presenze nel salone. Ma era buio,perchè avevamo spento le luci,e incuriosito e anche un po' allarmato si era fatto avanti.
Ci aveva visti. Ne ero più che certa. Derek tolse subito la mano dalla mia e io mi voltai.

Matt...” provai a dire.
Matt guardò prima me e poi Derek. Il suo sguardo era confuso e allarmato. Mi alzai facendo per raggiungerlo,ma Matt mi mise una mano davanti arrestando la mia avanzata.

E' tardi e voglio andare a letto. Ti consiglio di venire con me.” disse in tono duro,quasi ferito fissando più Derek che non me.
Io mi voltai verso Derek con aria di scuse,abbassai lo sguardo e tornai in camera con Matt.
Derek si mise una mano sulla faccia e sospirò. Rimasto solo si andò a sdraiare sul divano.

Come Matt chiuse la porta della camera da letto mi guardò accigliato. Incrociò le braccia al petto e sbuffò. Io mi sedetti sul letto dalla mia parte guardandolo con aria colpevole,e passandomi dolcemente una mano sull'altra precedentemente ustionata. Pensai che mi avrebbe sgridata,che mi avrebbe detto che stavo facendo qualcosa di sbagliato. O che comunque mi parlasse. Invece era lì fermo che mi fissava serio senza muovermi. Mi alzai provando a parlargli,ma come fatto in precedenza,alzò una mano per fermarmi. Andò sul suo lato del letto e si sdraiò sulla schiena. Io mi misi sdraiata vicino a lui ed entrambi restammo in silenzio a guardare il soffitto.
Passammo così parecchi minuti,in cui io volevo parlargli,ma soprattutto volevo che mi parlasse. Il suo mutismo mi faceva più male di un eventuale ramanzina. Ma lui ovviamente mi conosceva bene,e lo sapeva. Così come sapevo che lui in qualsiasi situazione sbagliata,partiva in quarta affrontando il momento di petto,senza andarci leggero. Un po' come successe i primi giorni che Derek era arrivato e mi aveva ferito una guancia. Ecco,lui era così. Ma il fatto che non aveva reagito stava a significare che non era così grave? Oppure semplicemente si era trattenuto per poi sbottare l'indomani tutto insieme? Avevo bisogno che mi dicesse qualcosa,che mi spiegasse come la pensava. Voltai istintivamente lo sguardo verso di lui senza dire nulla. Sapeva che lo stavo guadando,e finalmente si voltò anche lui. Mi lanciò un'occhiata e riprese a guardare il soffitto.

Matt...” provai io.
La tua mano sta bene?” mi chiese.
E lì capii. Lui si era svegliato molto prima che io e Derek ci baciassimo. Probabilmente quando avevo lanciato il pentolino nel lavello della cucina,lui si era alzato per vedere cos'era stato. E poi aveva sentito tutto.

Si.” dissi semplicemente tornando a voltarmi verso di lui.
Si passò una mano sulla faccia sospirando. A cosa stesse pensando,proprio non avevo idea. Sembrava che si stesse autodistruggendo a forza di farsi le duemila domande che sicuramente gli frullavano in testa. Avrei voluto aiutarlo,dirgli qualcosa,ma cosa? Alla fine nascose i suoi occhi nella piega del braccio. La sua mano destra che era libera,si strinse alla mia. Io lo guardai confusa.

Oh,bé...” disse lui con tono sconfitto “Almeno adesso non mi romperà le palle se lo chiamo 'fratello'...” concluse.
Io gli sorrisi. Allora non era infuriato. Magari nemmeno così contento,ma non era arrabbiato e questo mi sollevò tantissimo.

Non ne sarei così sicura...” risposi io.
Lui scostò il braccio e alzò di poco la testa per guardarmi. Mi sorrise. Poi mi ritrovai uno dei suoi cuscini stampato in faccia.

Meglio se dormi,rubacuori...” disse poi voltandosi dall'altra parte.
Il mio sorriso continuò a marcarmi le labbra,mentre lanciavo a terra il cuscino di Matt e mi avvinghiavo alla sua schiena come facevo da piccola.

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Capitolo 16
*** Ri-Unione ***


16 - Ri-Unione

[Ehilàààààààà! Ma buona seeeeeeeera! Allora che dirvi...anzitutto ringrazio chi mi ha messo tra i preferiti (Fenice14 – Lilian Potter in Malfoy – reaperangels) e ovviamente ringrazio di cuore per le recensioni! Il capitolo è una sorta di filler...sta ad introdurre un nuovo evento che stravolgerà quasi tutta la storia...Passo con il dirvi che ufficialmente Mark sta cominciando a vendere magliette e gadget per la coppia SofyDerek quindi chiunque voglia può contattarlo (ahahhah ^^) Lui sarà sempre un estremo sostenitore di questa love story...comunque non voglio spoilerare niente quindi come al solito: ENJOOOOOOOOOYYYYYYYY!!!!]




CAPITOLO 16 – RI-UNIONE




Il mattino dopo mi svegliai riposata e sostanzialmente tranquilla. Mi stiracchiai molto lentamente occupando quasi per intero il letto. Mi passai una mano sugli occhi ma senza aprirli,così come facevo tutte le mattine. Mi voltai e battei la mano sul cuscino vuoto al mio fianco.
Vuoto?” mi chiesi aprendo gli occhi.
Dov'era Matt? Mi misi a sedere e lanciai uno sguardo all'orologio sul comodino.
Erano le nove di mattina.

ah...sono le nove...” pensai ributtandomi a letto. Rimasi così per qualche minuto,poi mi alzai di scatto. Matt si era alzato presto,visto che per lui la normalità erano le undici.
Avrà avuto da fare...” pensai “Potrebbe essere tornato a casa di buon ora per evitare di parlare di ieri sera...”.
Come un lampo mi alzai preoccupata. E dopo il modo in cui era finita la serata precedente ne avevo tutte le buone ragioni. Poi avvertii un rumore sospetto,quasi un tonfo secco e mi precipitai fuori dalla camera,senza curarmi del mio aspetto. Il salone era vuoto e la coperta che avevo lasciato sulla poltrona per Derek era sul pavimento.
Sentii nuovamente il tonfo di poco prima,e senza pensare a infilarmi le scarpe uscii di corsa dalla casa. Il freddo gelido mi investì in piena faccia,ma non ci feci troppo caso. Derek e Matt non erano in casa e visto quello che era successo,la mia mente si stava facendo dei terribili film.

Si staranno affrontando.” era il pensiero principale.
Invece quando mi abituai alla luce esterna,vidi Derek e Matt che spaccavano la legna.
Entrambi in silenzio,con la fronte imperlata di sudore. Erano concentrati e con colpi decisi,quasi senza sforzo,dividevano dei grossi ciocchi in pezzi ragionevolmente più piccoli.
Inutile dire che come mi notarono,si guardarono perplessi.

Allora lo yeti esiste!” asserì Matt guardandomi.
Derek non disse nulla,sorridendomi appena.
Non potevo dar torto a Matt questa volta. I miei capelli erano arruffati e sparati verso ogni direzione,i miei vestiti accartocciati e arrotolati al mio corpo stile involtino,e immaginavo che anche la mia faccia avesse le ovvie pieghe del cuscino stampate su e in bella vista. Dovevo sembrare un mostro. Per di più a piedi scalzi...

Piantala Matt.” dissi io in imbarazzo.
Se la caccia allo yeti fosse uno sport remunerativo avrei fatto un sacco di bei soldoni...Comunque che ci fai fuori a piedi scalzi?” disse posando l'accetta in terra “Ti prenderai un malanno...”.
E' che...ho sentito dei rumori...e non ti ho visto in camera...” dissi indicando la casa.
E quindi hai pensato che stessi uccidendo Derek?” disse lui d'un tratto guardandomi storto.
No...cioè...certo che no!” risposi io.
Derek guardò Matt confuso.

Sorellina,rientra in casa e mettiti qualcosa addosso.” mi disse riacciuffando l'accetta e ricominciando a spaccare la legna.
Probabilmente il fatto che avessi immaginato il peggio non era andato a genio a Matt. Ma comunque credo fosse stata una reazione più che lecita. Sapevo bene che Matt stava avendo dei problemi di fiducia,per quanto riguardava Derek,dopo aver saputo tutto quanto,e capivo anche che si stava sforzando per venirne a capo. Quanto meno non si comportava come i nostri zii.

Rientrando in casa,e chiudendomi la porta alle spalle mi accorsi che il mio cellulare stava suonando. Era Mark.
Ciao Mark.” risposi mentre sistemavo il mio vestiario sul letto.
Allora?” mi chiese lui.
Rimasi un po' confusa.

Allora cosa?” chiesi sedendomi sul letto.
Com'è andata la serata?” chiese con un tono che non riuscii a decifrare.
Ripensando a me e Derek nella cucina un forte calore mi avvolse le guance.

Bene! Certo che bene...” parlai con un tono leggermente troppo euforico “Matt e io abbiamo dormito nella tua camera...” mi ripresi.
Dall'altra parte della cornetta sentii dei vaghi gridolini. Mark non era solo.

Oh,si immagino che sia andata bene.” mi disse con tono euforico.
Potevo sentire che c'era sicuramente qualcun'altro con lui,ma non riuscivo a capire bene.

Mark ma con chi sei?” chiesi maledicendomi di non avere il super udito dei lupi.
Ci sono Matias e Anne...” si fermò un momento per sgridarli per il baccano “...smettetela di ridere!” disse.
Non capivo bene cosa succedeva,e soprattutto perchè i cuccioli erano con Mark?

Mark...?” dissi.
Cugina,come tornate a casa passate dal nonno. Dice che deve parlarvi.” continuò con una nota di divertimento.
Okay...allora...salutami i piccoletti...” adesso ero davvero confusa,e anche un po' preoccupata.
Riattaccò salutandomi con più euforia necessaria. Lanciai il telefono sul letto e mi andai a fare l'ennesima doccia. Non era davvero così necessaria,visto che l'avevo fatta la sera prima,ma l'acqua calda mi rilassava,e per affrontare un eventuale riunione di famiglia avevo bisogno di tutta la calma necessaria.

Intanto fuori dalla casetta Matt e Derek stavano accatastando la legna sotto il piccolo portico. Rigorosamente in silenzio.
Di tanto in tanto Matt lanciava delle piccole occhiate a Derek,che in completo imbarazzo tentava in tutti i modi di sfuggirgli. Si voltava,trovando qualche altra cosa da fare,ma sempre sentendosi gli occhi puntati contro.

Sai...” esordì Matt catturando l'attenzione di Derek “...non dovresti essere così teso,Derek.” disse abbandonando la catasta di legna,facendole fare un rumoroso tonfo.
Il ragazzo lo guardò confuso e Matt sospirò.

Non ho intenzione di ucciderti,se è questo quello che pensi.” disse “Ma sei più taciturno del primo giorno che ti abbiamo incontrato...ed è inquietante.” facendo un cenno della testa.
Cosa vuoi che ti dica...?” chiese Derek sempre comunque sul'attenti.
Non voglio che ti mi dica necessariamente qualcosa. Ma da che ci siamo alzati fai tutto quello che ti dico...ed è strano...” disse avvicinandosi a Derek.
Non è vero...” abbassò lo sguardo il lupo.
Ah,no?” disse Matt avvicinandosi e costringendo Derek a guardarlo negli occhi “Ricapitoliamo. Stamattina ti ho chiesto di fare il caffè e come un lampo ti sei alzato dal divano e sei corso in cucina. Non erano neanche le sette e te ne stavi in cucina abbandonato sul bancone con gli occhi chiusi ad aspettare il caffè. Poi ti ho detto che mi ero alzato presto per fare una corsa nel bosco. Ti ho chiesto di venire con me e sei venuto. Non eri neanche molto concentrato,visto che hai rischiato di cadere almeno tre volte. Tornati,ti ho detto che serviva la legna per il camino e ti sei precipitato fuori insieme a me. E adesso che bisognava metterla a posto sotto il porticato,praticamente ti sei caricato tipo mulo da soma per non farmela portare a me...” dise indicando la catasta vicino a loro “Non è strano?” chiese infine.
Derek rimase in silenzio guardandolo in difficoltà. Matt sospirò di nuovo infilandosi le mani nelle tasche.

Sono convito che se ti chiedessi di spalare tutta la neve intorno alla casa,tu lo faresti..” aggiunse.
I due si guardarono per un po',quando alla fine Derek abbassò lo sguardo alla stradina che portava alla casa di Mark. In effetti aveva nevicato parecchio durante la notte e non era più percorribile.

Non ti azzardare a farlo!” disse Matt allargando le braccia “Se avessi saputo che saresti diventato così servizievole,ti avrei fatto baciare prima Sofia...” concluse con un leggero sorriso.
Derek si bloccò guardandolo. Non sapeva cosa rispondergli.

Io non....” provò a ribattere.
Cosa? Non hai baciato la mia sorellina nella cucina della casetta di Mark?” chiese Matt storcendo di poco la testa.
Derek era palesemente in difficoltà. Cosa avrebbe dovuto dirgli? “Si,ho baciato tua sorella...ed è stata la cosa più bella che mi sia capitata ormai da molto tempo...” lo pensò ma se lo tenne per se.
Matt sbuffò.

Non devi farlo Derek. Non devi sentirti in colpa.” disse dandogli una lieve pacca sul braccio “Magari non ho reagito così bene come pensavate,ma è la mia sorellina...tu questo lo devi capire.” gli spiegò “Da che è nata mi sono sempre sentito in dovere di proteggerla. E' questo il mio compito,prendermi cura della mia piccola sorellina...e tu mi stai simpatico,anche se sei un po' musones. Ma,quanto tempo è che siamo insieme? Neanche una settimana.” proseguì scostandosi e puntando gli occhi sul bosco “Io non ti conosco. Non come vorrei. So che non sei cattivo...” disse.
Non la ferirei mai! Che ti passa per la testa?” gli inveì contro Derek.
Magari per te è facile dirlo. Ma per esperienza posso dirti che spesso le nostre priorità cambiano. C'era anche un'altra persona che diceva di volerle bene più della sua stessa vita. E guarda come è andata a finire...” disse riferendosi ad Alex “Non voglio ritrovarmi di nuovo sdraiato in terra a supplicare il cielo che mia sorella sopravviva...” disse passandosi una mano sulla faccia.
Scherzi vero? Non permetterei che succeda,io tengo a lei.” rispose Derek.
Già. Anche Alex. Ma le priorità cambiano. E per quanto io mi fidi di te,il dubbio mi rimane sempre. Ho imparato a conoscerti Derek,so che non sei quello che i nostri zii credono. Capisco i sentimenti che vi hanno portato ad avvicinarvi,perchè li provo anch'io...” poi guardò Derek scuotendo la testa e mettendo le mani in avanti “Aspetta! Non in quel senso!” .
Rispose notando il chiaro stato di shock in cui versava Derek a quelle parole ambigue.

Sono passati pochi giorni,è vero. Ma io mi sento molto legato a te. Per questo insisto a chiamarti 'fratellino'. Perchè per qualche motivo assurdo tengo a te. Ma...” fece una piccola pausa “...farei qualsiasi cosa per lei. Sia ben chiaro. Se dovessi scegliere tra il salvare lei o te,io sceglierei Sofia fino alla fine.” concluse.
Lo so questo,cosa credi. Non mi aspetterei niente di più. E non te ne farei assolutamente una colpa. Avrei preso anche io la stessa decisione con mia sorella...” si oscurò d'un tratto.
Matt pensò alla sorella di Derek. A come suo zio l'avesse tradita. A come avesse tradito Derek. D'un tratto tutti i discorsi fatti con il nonno o con Sofia,portavano verso un unica direzione.

Io sono dalla tua parte,Derek. E lo sarò sempre,ma è bene che tu sappia che sarò sempre sull'attenti. Non posso rischiare di perderla...”.
Certo. Lo so.” rispose Derek.
Quindi,com'è che si dice...'vi do la mia benedizione'.” disse alzando le mani al cielo “Ma smettila di comportarti in questo assurdo modo anomalo...veramente. Mi preoccupa...” disse facendo una piccola smorfia con la bocca e assottigliando lo sguardo.
Derek sorrise e abbassò la testa.

Va bene...” rispose.

Io ormai avevo finito di farmi la doccia e stavo asciugandomi i capelli. Tentai invano di dargli una parvenza di ordine,e intanto guardavo le mie cicatrici. Il livido sulla guancia ormai era completamente guarito,grazie anche ai fantastici unguenti che facevano miracoli. La gamba era ancora fasciata dove c'era la ferita che mi ero procurata durante l'addestramento. Alla fine non era così profonda,e stava guarendo egregiamente. Avevo però un nuovo livido sulla spalla,grazie a Seth,ma mi faceva meno male di quello sul polso. Posai il phon,spegnendolo e presi ad osservarmi meglio la mano. Il livido aveva la forma della mano che me l'aveva inferto e doleva quando muovevo la mano. Non era insopportabile,ma il dolore che provavo era più mentale che fisico. Non riuscivo a credere alla forza con cui mia zia mi avesse afferrato. D'un tratto cominciai a pensare a me e Derek. Cosa avrebbero fatto gli zii sapendo che ci eravamo avvicinati così tanto? Rabbrividii al pensiero.
Ma non lo sapranno...almeno per il momento...” pensai recandomi in camera a rivestirmi.
Una volta pronta diedi una sistemata in giro. Non potevo di certo lasciare la casa di Mark nel caos.
Mi diressi in cucina puntando gli occhi sull'orologio appeso. Erano appena le dieci. Cominciavo a pensare al nonno,e al perchè della riunione improvvisa. Sentii la porta aprirsi
e mi sporsi dalla cucina sorridendo a Matt e Derek.

Sorellina,noi qui abbiamo finito. La legna che abbiamo consumato è stata rimpiazzata. Possiamo concederci il meritato riposo.” disse ridendo e dando una pacca sulla spalla a Derek.
Bravissimi! Allora adesso possiamo tornare a casa.” dissi leggermente titubante.
A casa? Di già? Non abbiamo nulla in programma per oggi,possiamo starcene in panciolle a vedere un bel film!” rispose lui asserendo ovviamente al suo amato Star Wars.
Per quanto ti appoggerei l'idea,questa volta,il nonno vorrebbe parlarci. Ha chiesto di noi a Mark. Abbiamo una riunione.” dissi tranquillamente uscendo dalla cucina senza incrociare lo sguardo di Derek.
Avrei voluto guardarlo,consumarlo con i miei occhi,ma c'era Matt e ancora non si era espresso molto chiaramente. Non sapevo neanche se aveva parlato con Derek e questo mi inquietava parecchio.
Matt si mise una mano in faccia sbiancando. Derek lo guardò accasciarsi su una sedia con fare preoccupato.

Ehi,tutto bene?” chiese il moro a Matt.
No...non va bene per niente!” rispose acido strofinandosi la fronte.
Matt,che c'è? Che è successo?” chiesi io avvicinandomi preoccupata.
Sofia,non ti piacerà quello che sto per dirti...” disse lui sospirando.
In poco tempo cominciò a parlare di quell'odioso quadro della mia famiglia. Mi spiegò a che ce n'erano più di due ed erano sparsi in giro per il palazzo. Arrivò a spiegarmi cosa fosse in realtà e quali abilità possedeva. E d'un tratto mi mancò il fiato. In completo imbarazzo piombai come un sacco di patate sulla sedia di fronte a lui e puntai i miei occhi su quelli di Derek. Era rimasto senza parole. Il nonno quindi sapeva.

Adesso lo odio ancora di più quel maledetto Clown...” dissi passandomi anche io le mani sulla faccia.
Che sia maledetto adesso è un dato di fatto,Sofia...” rispose Matt “Il nonno di sicuro avrà visto tutto...se quell'affare è collegato a noi,siamo leggermente nella m..”.
Matt!! Non esagerare...” lo ripresi io “Secondo quello che hai detto,solo lui sa che io e Derek...” mi bloccai lasciando che il mio sguardo vagasse su Derek,sulle sue labbra,sulle sue spalle e sulle braccia che mi avevano stretta quella notte.
E cosa si aspetta che gli raccontiamo? Se ha visto tutto...” disse Derek confuso.
Ricambiò il mio sguardo,ma lo distolse subito. Come noi stava piombando lentamente nel panico.

Non chiederlo a me.” rispose Matt alzandosi “Ma comunque non possiamo di certo fuggire via...” disse a malincuore.
Sicuro?” chiesi io sospirando.
Matt mi lanciò un occhiata strana mettendomi una mano sulla spalla.

Sta tranquilla sorellina,qualsiasi cosa succeda,io sarò sempre al tuo fianco...” disse poi spostando lo sguardo su Derek “...al vostro fianco.”.
Io gli sorrisi e mi alzai.
Alla fine raccattammo quelle poche cose che avevamo e uscimmo diretti verso casa.

All'arrivo fummo accolti da Mark e i cuccioli,che stavano tranquillamente giocando sotto la supervisione del maggiore,davanti al grande portone del palazzo. Come Mark ci vide ci sorrise,facendoci un cenno della mano. I cuccioli si fermarono anche loro dal rincorrersi e fecero altrettanto.
Ehilà,cugini.” salutò Matt “Vi hanno messo a sorvegliare il fortino?” chiese sorridente.
Magari...mi hanno abbandonato con i cuccioli...” rispose Mark rassegnato.
Mamma e papà sono andati ad allenarsi con Seth.” disse Anne venendomi incontro per abbracciarmi.
Io mi piegai il giusto per arrivare alla sua altezza e godermi quell'abbraccio.
Mark guardò Derek facendogli un piccolo sorriso e alzando le sopracciglia.

Ciao,cugino.” disse.
Derek fece un rapido cenno con la testa e rispose al sorriso. Matt guardò la scena e ridusse gli occhi a due fessure incrociando le braccia al petto.

Così lui può chiamarti cugino,ma io non posso chiamarti fratellino? Non è una cosa bella...” disse facendo una smorfia con la bocca guardando Derek “...cognatino.” finì.
Io mi bloccai guardando i cuccioli che ci guardavano perplessi. Erano abbastanza grandi da conoscere i vari gradi di parentela e spostavano i loro sguardi confusi da me a Derek.

M-ma che stai dicendo Matt! Derek e Sofia sono solo amici! E-e poi giuro di aver visto Sofia flirtare con il figlio del fornaio qualche giorno fa e....” ci difese Mark a spada tratta.
Era strano vedere Mark prendere le nostre difese,ma anche piacevole. Anche se però la situazione non cambiava.

Falla finita Mark.” disse Matt ridendo “Sul serio la prima cosa che ti è venuta in mente è stata il figlio di Tom? Andiamo,quello è anni luce lontano da Sofia...e poi se non sbaglio è fidanzato ufficialmente...” rispose Matt guardando Mark.
Bè...all'amore non si comanda...” disse Mark guardando me e Derek.
Sofia...tu e Derek siete fidanzatini?” chiese con estrema ingenuità Anne.
Io divenni rossa come un peperone.

No!” rispondemmo all'unisono io e Derek.
Ci guardammo cominciando a balbettare.

N-no che...è stato...” cercai di dire io.
Io e Sofia...noi...bè...” provò Derek.
Al che Matt e Mark scoppiarono in una fragorosa risata,seguiti dalle facce imbarazzate e confuse di noi quattro.

Va bene,va bene. Bambini,voi dovreste andare a fare i vostri compiti.” li riprese Mark “Noi dobbiamo andare dal nonno.” disse prendendoli per mano e facendoli avanzare verso il portone.
Uffa però...io volevo allenarmi con Derek...” sbuffò Matias.
Ci sarà tempo per quello,piccoletto.” disse Derek notando il suo sguardo supplicante.
Lo salutò con una mano.

Forza allora...” disse Matt prendendo un bel respiro e varcando la soglia del portone.
Io e Derek ci guardammo ed entrammo dietro di lui.

Il palazzo era insolitamente silenzioso. Salendo le scale potei accorgermi che da ogni porta di ogni pianerottolo che superavamo,non si sentiva alcun suono. Il che era parecchio strano. Capitava che alcuni dei miei familiari uscissero,per fare la spesa,per allenamenti o per cose personali. Alla fine ognuno doveva vivere la propria vita,non eravamo certo prigionieri. E il fatto di essere lupi mannari non era un grosso peso,alla fine in città lo sapevano tutti e nonostante tutto avevamo amici sparsi ovunque.
Ma che tutti,proprio tutti non ci fossero? No,da che ne avevo memoria non era mai successo. Solo il giorno che arrivò Seth. Anche se comunque eravamo tutti insieme nel bosco.
Il mio cuore cominciò a battere forte e l'ansia mi stava divorando. Che cosa avrei dovuto dire al nonno? Non avevamo fatto nulla di male,alla fine. E poi che cosa voleva dirci lui?
Le mie gambe cominciarono a tradirmi,rallentando la salita per le scale. Ovviamente non sfuggì a Derek,che mi guardò senza però dire nulla. Scese quel paio di gradini che aveva fatto in più di me,mi prese per mano e continuammo a salire insieme.
Mi vergognavo da morire. Camminare fianco a fianco con lui e salire le scale per la mano. Se i miei zii ci avessero visto...

Al diavolo gli zii!” pensai.
Strinsi quella mano come se fosse un'ancora e ne rubai tutto il coraggio che mi riusciva ad infondere.

Bene,siamo arrivati.” sorrise divertito Mark guardandoci.
Io,Derek e Matt eravamo confusi dalla sua euforia.

Lui sa di cosa il nonno vuole parlarci!” fu la scintilla che mi esplose in testa.
Bussò e zia Mel ci accolse con un sorriso da orecchio a orecchio. Si mise una mano sul cuore guardandoci tutti.

Forza,forza! E' in salone che vi aspetta!” disse sorridendoci.
Me la immaginavo diversamente la sua reazione...” pensai dopo che ci aveva visti per mano.
La superammo entrando in casa. Matt si tolse la giacca e l'appese al gancio per abiti. Ognuno di noi fece allo stesso modo. Poi si voltò verso il salone e si congelò sul posto con gli occhi sbarrati.
Inutile dire che Mark invece entrò bello energico salutando il nonno...e la persona che era con lui.
Io rimasi attonita,come Matt portandomi una mano alla bocca. L'altra mano,che era ancorata a quella di Derek si strinse così forte che pensavo di potergliela rompere. Derek,guardò il salone,e tornò a guardare me e Matt.

D-Daniel?” chiese Matt deglutendo a fatica.
Chi è Daniel?” chiese Derek confuso.
Io scostai la mano dalla bocca per posarla sulla spalla di Matt. La voce non voleva uscire per la sorpresa.

E'...è mio fratello minore...” risposi senza staccare gli occhi da lui.
Derek lo guardò,sorpreso,ma mai quanto noi.
Il mio fratellino era tornato,e adesso ci guardava da quell'enorme stanza con un sorriso quasi commosso.

Sofia...Matthew...ne è passato di tempo eh...” disse lui venendoci incontro.
Mollai la presa su Derek e mi lanciai ad abbracciarlo. Matt mi seguì a ruota e ci stringemmo in un abbraccio assai goffo,ma pieno di sentimento. Matt prese Daniel per la nuca e appoggiò la fronte alla sua,mentre io con gli occhi che mi pizzicavano,lasciavo la mia testa appollaiata sulla sua spalla.
Per un attimo,tutti i problemi che avevamo passato erano scomparsi. Per un attimo l'ansia che avevo provato si era completamente cancellata. Per un attimo la mia famiglia era riunita. Per un attimo...ero finalmente a casa.

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Capitolo 17
*** La Bomba ***


17 - La Bomba

[sigh sigh *piange disperata* Mi dispiace un sacco di essere arrivata a questo dannato capitolo,perchè so cosa sta per succedere!!! Lo so lo so. Detta così suona tragica,e....*cantando* Lo scoprireeeeteeee soloo vivendooooo...anzi leggendo! E niente,capitolo parecchio impegnativo. Da qui capiremo che il nonno in realtà conosce parecchie cose sulla famiglia di Derek,ma se le tiene rigorosamente per se. Avrò esagerato con la reazione di Derek? Bòòòòòòòò....non so,ditemi voi. Io comunque l'ho immaginata così....Grazie sempre per le recensioni e grazie di seguirmi davvero in tantissimi. Si. Vi vedo,lettori anonimi!! *punta il dito contro lo schermo* Comunque se volete fatemi sapere che ne pensate e come al solito ENJOOOOOOOOOYYYYYYYY!]



CAPITOLO 17 – LA BOMBA



Quando le acque si erano calmate un po',e le gambe avevano smesso di tremare,finalmente ci eravamo separati da quell'abbraccio. Mark e zia Mel ci avevano lasciati,un po' a malincuore,sotto richiesta del nonno per tenere d'occhio i cuccioli.
Daniel guardava me e Matt con sorpresa,come se non si aspettasse una reazione del genere,ma visto il periodo di lontananza non avremmo potuto reagire diversamente. Quando Daniel se ne era andato era molto piccolo,aveva si e no una decina di anni. Per lui essere un lupo era la realizzazione più grande e quando non sviluppò i poteri ne fu deluso a tal punto da non riuscire a sopportare la sua presenza nel branco. Andò a vivere per quasi dieci anni da amici di famiglia,umani,che nonostante le preghiere di mio fratello di non riferire nulla di lui ai miei,di tanto in tanto si facevano sentire. Raccontavano dei suoi progressi con la scuola,dei suoi amici e di quanto fosse cresciuto. Erano la sua seconda famiglia alla fine. Mi sono sempre chiesta come sia stato per lui abbandonare tutto e tutti. E di come i miei genitori lo abbiano potuto permettere,io non avrei mai mandato a vivere mio figlio di dieci anni,lontano da casa. Ma lui era il terzo figlio,e si sa che i genitori si ammorbidiscono parecchio con gli ultimi.

Ci sedemmo nel salone,suddivisi nei due divani e sulle sedie del tavolo. Il nonno ci guardava con un tenero sorriso,mentre stava appoggiato al davanzale della finestra,dando le spalle all'esterno. Io mi sedetti al lato di Daniel,continuando a tenergli la mano con la paura che se lo avessi lasciato non lo avrei più rivisto. Continuavo a guardarlo. Era così cambiato e così grande. I capelli che prima portava molto corti,ora erano leggermente più lunghi e più scuri. La sua carnagione era più olivastra rispetto a quella mia e di Matt,ovviamente ereditata dalla famiglia di papà. Ma gli occhi erano gli stessi di Matt e me,allungati,quasi orientali. Aveva le ciglia lunghe come me,ma era l'unico che aveva ereditato gli occhi verdi di papà. Un verde magnetico con i bordi blu. Quando era piccolo e mi perdevo a cullarlo,lui spalancava gli occhi e il mio cuore perdeva un battito per quanto erano belli. Era molto più alto di quel nanerottolo che mi girava intorno strillando che voleva giocare con me. E adesso aveva una leggera scia di barba che gli contornava le labbra,incorniciandogli il volto dolcemente. Ma il suo sguardo era rimasto lo stesso:furbo e sveglio,ma dolce e amorevole.
Quando sei tornato?” gli chiesi io sempre accarezzandogli il dorso della mano.
Questa mattina.” rispose lui voltando a guardare la mia mano passare sulla sua “Pensavo di trovarvi qui,invece il nonno mi ha detto che eravate fuori.” mi sorrise incrociando il mio sguardo.
Gli ho chiesto io di tornare.” disse il nonno incrociando le braccia al petto.
Matt guardò il nonno.

Eravate in contatto?” chiese anticipando la domanda che stava per uscire dalla mia bocca.
E' sempre mio nipote. Certo che ero in contatto con lui.” abbassò lo sguardo il nonno.
Mi ha chiamato quando avete incontrato lui.” disse Daniel indicando con uno sguardo Derek che sedeva su una sedia al lato del divano.
Derek mi guardò aggrottando le sopracciglia.

Perchè?” chiesi ovviamente io.
Ci fu un momento di silenzio,Daniel spostò lo sguardo verso il pavimento e poi alzò lo sguardo verso quello del nonno. Stava come aspettando il permesso.

Daniel stava svolgendo un compito che gli avevo affidato.” disse il nonno stancamente.
Ovviamente tutti restammo sorpresi,mentre Daniel posò i suoi occhi su di me.

Un compito?” disse Matt confuso.
Il nonno mi ha chiesto di tenere d'occhio Beacon Hills...dopo che Derek era arrivato qui.” si spiegò Daniel “L'Alpha che aveva attaccato Derek,aveva creato un nuovo Beta. Era necessario cercare di contenerne le trasformazioni e insegnargli come gestire la cosa.” disse.
Sentii una strana rabbia salirmi dalla bocca dello stomaco e,voltandomi,notai che anche Matt mi guardava allo stesso modo.

Hai mandato lui?” sbottò Matt alzandosi “Hai messo di nuovo la vita di uno di noi in pericolo! Che ti è venuto in mente? E' un umano come Sofia,nonno!” finì puntando la mano ad indicare Daniel.
Il nonno sospirò e si passò una mano sugli occhi.
Daniel mi guardò e sembrò quasi mortificato,spostò lo sguardo ai suoi piedi e sfilò la mano dalla mia presa. Lo guardai confusa. Ero arrabbiata si,ma non con lui.

Daniel?” dissi chinandomi leggermente per incrociare il suo sguardo.
Daniel guardò il nonno,di nuovo con quell'espressione interdetta. Il nonno fece un lieve cenno della testa e si voltò aggrappandosi al davanzale. Inspirò l'aria fredda che veniva da fuori.
Daniel continuava a guardare il pavimento,chiuse un istante le palpebre. Io e Matt ci guardammo senza dire nulla,ma entrambi confusi. Poi il nostro fratellino riaprì gli occhi e non riuscii a capacitarmi del loro colore. Guardai istintivamente Derek,che ricambiò il mio sguardo preoccupato e sorpreso.
Daniel si voltò e posò i suoi occhi su di me. Un blu elettrico e intenso aveva preso il posto del verde magnetico che aveva dalla nascita. Istintivamente mi alzai con le mani protese verso di lui.
Conoscevo il motivo per il quale il colore classico degli occhi dei lupi si spegneva e si tramutava in quel blu,quasi gelido e privo di vita. Non solo il mio fratellino era diventato un lupo,nel tempo che era stato distante da noi,ma aveva preso la vita di un innocente.

No...NO!” dissi senza rendermene conto.
Matt lo guardava allo stesso modo,ma più che parlare si limitò a chiudere gli occhi,quasi ferito da quello che aveva visto. Si voltò verso il nonno guardandolo con quanta più rabbia avesse potuto mostrare. Ma il nonno era di spalle e non si degnava a voltarsi.

Sofia...” disse Daniel alzandosi e porgendomi una mano “Non è quello che sembra,ti prego...ascoltami.” mi chiese spegnendo quegli occhi e avvicinandosi a me.
Il suo sguardo supplicante mi fece tremare. Quando era piccolo non riusciva neanche a guardare una bistecca nel piatto senza pensare all'animale a cui apparteneva quella carne. E adesso aveva ucciso qualcuno? Aveva strappato la vita di qualche persona sconosciuta senza preoccuparsene? No,quello non poteva essere Daniel.
Mi scostai inconsciamente da lui facendo qualche passo indietro,andandomi a scontrare con il petto di Derek che intanto si era alzato.

Tu lo sapevi vero?” chiese Matt al nonno.
Quest'ultimo si voltò a guardarlo.

L'ho saputo qualche tempo fa.” mi guardò scuotendo la testa lievemente “Immagino che Matt vi abbia detto del quadro...” disse sapendo benissimo che Matt lo aveva fatto.
Non me ne frega un cavolo se lo sapevi o no!” dissi io svuotando la rabbia sul nonno e poi voltandomi verso Daniel “Che cosa hai fatto? Chi hai...” e mi bloccai.
Volevo davvero saperlo? Chiusi gli occhi scuotendo la testa.

Non ho ucciso per piacere di farlo,Sofia...” mi spiegò lui avvicinandomi e sfiorandomi il braccio “Sono stato costretto...”.
E' una cazzata.” lo fermò Matt.
Daniel si voltò verso nostro fratello. Il suo sguardo implorava di essere compreso. Ma non era quello che Matt pensava di fare.

Si ha sempre una scelta...” ripresi io,costringendolo a voltarsi di nuovo verso di me.
Nel suo caso no.” mi riprese il nonno.
Io e Matt lo guardammo confusi e arrabbiati.

I suoi occhi sono cambiati,è vero. Così com'è vero che ha preso la vita di qualcuno. Ma la sua è stata una scelta obbligata.” disse l'Alpha avvicinandosi di un paio di passi.
La confusione che ormai vorticava nel mio cuore e nella mia testa era talmente forte che non riuscivo neanche a percepire le sue parole. Le mie mani si strinsero alle tempie,massaggiandole.

Ho provato a salvare...un amico...” disse Daniel abbassando gli occhi.
Io alzai lo sguardo per incrociare il suo. I suoi occhi si erano fatti dolci e lucidi.

...sapevo che un Alpha avrebbe avuto più possibilità,ma dovevo provare. Dovevo farlo....” disse voltandosi verso Matt.
Mio fratello maggiore lo guardava perplesso,e ascoltava in silenzio.

Il nonno,saputo cosa ero diventato...mi ha chiamato e mi ha chiesto di indagare sulle strane morti a Beacon Hills.” sospirò “Un giorno ero ad una festa. Nel bosco. E fummo attaccati da..qualcosa. La gente scappava,gridava e io non riuscivo a stare dietro al caos che si stava scatenando. Quando poi sentii il mio amico gridare....” disse sedendosi e mettendosi le mani tra i capelli “...Dio...il sangue che c'era.” si fermò “Lui sapeva di me,gli avevo raccontato tutto. Di cosa ero,della mia famiglia,delle cose che ero capace di fare. E mi chiese di aiutarlo...” chiuse gli occhi.
Derek che fino a quel momento era stato in silenzio sembrò scuotersi a sentire quel racconto.

Hai provato a trasformarlo...” ma non era una domanda la sua.
Era un dato di fatto,come se sapesse benissimo cosa stava provando il mio fratellino.
Daniel lo guardò e fece un cenno d'assenso. Tornò poi a guardarsi le scarpe.

Non andò come avevo previsto...il suo corpo stava rigettando la trasformazione. Il mio morso non era abbastanza da permettergli di mutare....o forse lui non era forte quanto bastava da sostenere la trasformazione...Lo vidi chiudere gli occhi e non riaprirli più...” finì mettendosi di nuovo le mani tra i capelli.
Ero confusa e quasi svuotata da quella confessione.

Non ha ucciso per volere...” pensai.
Guardai Matt e sapevo che anche lui stava pensando lo stesso.

Pensate davvero che mi sia piaciuto...uccidere...?” disse Daniel quasi ringhiandocelo.
Io feci un passo verso di lui. Incerta nel muovermi,la mia mano si sporse verso la sua spalla,cercando il contatto. Mi mossi quasi a scatti,ritirando la mano un paio di volte,ma alla fine la posai su di lui. Daniel mi guardò con gli occhi tristi,alzando la testa verso di me.

Non lo avrei mai fatto Sofia...non avrei mai ucciso una persona che amavo...” disse accettando la mia presenza seduta vicino a lui “Ma...sembravi tu...sembrava la stessa situazione di quando...” e si fermò guardando Matt “Sono andato nel pallone...tu avevi Sofia tra le braccia e io avevo il mio amico...non avrei potuto fare altro che guardarlo morire,ma non potevo lasciare che succedesse...E alla fine è andata proprio così.” disse.
Matt sapeva come si sentiva. Alla fine lo capiva,perchè aveva provato anche lui a chiedere al nonno,all'epoca,di salvarmi allo stesso modo. Senza risultato però,e alla fine mi ero ripresa. Ma Daniel era solo,non aveva nessuno che potesse aiutarlo.

Non è stata colpa sua. Ha fatto quello che reputava giusto...” asserì Derek aggiudicandosi gli sguardi di tutti noi.
Daniel lo guardò tristemente scuotendo la testa.

Già. Ma adesso dovrò conviverci. E questi occhi mi ricorderanno sempre quello che è successo...” concluse.
Il nonno sospirò stanco.

Comunque sia non sei colpevole di nulla. Non in questa famiglia. Non per noi.” disse in tono apprensivo “Ed è il tuo Alpha a dirlo.” concluse.
Daniel lo interruppe con una risata amara. Scosse la testa.

Quanto vorrei che fossi tu il mio Alpha...nonno. Ma sappiamo entrambi che non è così...” lo guardò unendo le dita delle mani tra le gambe. Posò i gomiti sulle ginocchia.
Quindi è stato morso...non ha sviluppato tardi i poteri...” mi dissi.
Che vuol dire?” chiese Matt.
Sapevo bene chi era che stava uccidendo tutte quelle persone a Beacon Hills...perchè quando mi sono trasferito Beacon Hills,fu proprio lo stesso che mi attaccò mentre tornavo da scuola...” si spiegò “Fu lui a trasformarmi...” e si voltò verso Derek.
Il ragazzo aveva capito fin troppo bene. E scosse la testa come a non voler credere a quelle parole.

Peter...” alla fine disse il moro.
Proprio lui. E sempre lui ad aver ucciso Tj. Il mio amico..” spiegò.
Matt si sedette.

Non è possibile...” disse passandosi una mano sugli occhi.
Questo non significa nulla. La tua famiglia è questa. E lui non è il tuo Alpha...” dissi io accarezzandogli una guancia.
Il mio fratellino mi sorrise,grato di quel contatto.

Ho mandato Daniel a sorvegliare Peter quando ho saputo che gli aveva donato il morso.” si spiegò il nonno “E ha raccolto parecchie informazioni su di lui in tutti questi anni.”.
Sorvegliare?” chiese Derek confuso “Aveva trasformato un ragazzino in lupo,ma ancora non stava seminando il caos a Beacon Hills all'epoca,quindi perchè perdere tempo con un Alpha in probabile cerca di un branco?”.
Mi resi conto che quella discussione poteva portare parecchia luce nel cuore di Derek. Luce che però lo avrebbe potuto bruciare. La verità che ci ostinavamo a tenergli nascosta poteva facilmente rivoltarsi contro di noi. Derek doveva sapere. E non sarebbe stato affatto facile.
Matt scostò lo sguardo da lui,facendogli aggrottare le sopracciglia. Lo stesso fece il nonno,tornando a posizionarsi alla finestra,ma senza darci le spalle questa volta.
Derek si mosse di qualche passo confuso verso di Matt.

Okay. Che sta succedendo?” chiese.
Derek,io tengo d'occhio tuo zio,da quando tutta la tua famiglia fu uccisa.” cominciò il nonno.
Derek lo ascoltava indurendo lo sguardo verso di lui ma restando in assoluto silenzio.

Ero in contatto con il tuo branco,ragazzo. Noi eravamo a difesa di questa città,voi invece di Beacon Hills. Ed essendoci così poca strada tra l'una e l'altra,la cosa migliore era allearci per proteggerci in caso di necessità...” si spiegò “Ma quello che successe alla tua famiglia,fu del tutto inaspettato...perchè non è stato un attacco improvviso di un cacciatore,ma un tradimento.” concluse.
Come me,Matt guardava il nonno con attenzione. Non sapevamo di questa storia dell'alleanza,ma evidentemente erano molte le cose che ci teneva nascoste. La cosa peggiore era saperle così,a rate.

Derek sembrò scosso da quelle parole. Si voltò verso Matt e tornò a posare lo sguardo sul nonno.

Che significa? Tradimento? Di che stai parlando?” disse agitato.
La tua famiglia è stata uccisa da un cacciatore...questo è vero. Ma quel cacciatore è stato chiamato da Peter Hale.” disse puntando gli occhi fissi in quelli di Derek.

La bomba era stata lanciata.

Derek guardò il nonno scuotendo la testa. Non gli riusciva di credere a quelle parole. Fece un passo indietro,e si voltò verso di Matt. Quest'ultimo non poté far altro che sostenere il suo sguardo,ma non senza lasciar trapelare un velo di tristezza.
No...tu lo sapevi?” chiese a mio fratello.
Matt non rispose,abbassò lo sguardo e poi lo puntò su di me. Quel nostro scambio di occhiate non sfuggì a Derek che mi guardò.

...lo sapevate tutti?” chiese scioccato.
Mi alzai protendendo una mano verso di lui.

Si,ma non da tanto. Lo abbiamo scoperto il giorno che gli zii stavano sistemando casa. Matt lo ha saputo da me...” dissi scuotendo la testa.
La voce mi si ruppe mentre mi specchiavo nel suo sguardo blu e penetrante. Tristi e confusi.

Non credevo di poter vedere così tanta delusione nei suoi occhi,eppure era tutta rivolta verso di me.

Mio zio ha ucciso la mia famiglia? E perchè avrebbe dovuto...” si chiese lui.
Il suo scopo era diventare l'Alpha. Ma se avesse ucciso Talia,tua madre,l'intero branco si sarebbe rivoltato contro di lui.” rispose il nonno “Quindi,una volta che si fosse occupato di loro avrebbe avuto la libertà di essere quello che aveva sempre sognato...” concluse.
Derek sembrò sempre più sorpreso e confuso.

Non è possibile. Non avrebbe potuto più essere un Alpha con la morte di mia madre,se è quello che voleva.” disse puntando gli occhi sul pavimento “E poi saremmo rimasti solo io e Laura....” alzò lo sguardo incredulo.
Nella sua testa aveva fatto un collegamento. Era ovvio da come guardava il nonno. Triste,deluso,tradito.

No...” disse scuotendo la testa.
Tua sorella era l'obbiettivo,Derek.” disse Matt avvicinandosi a lui per posargli una mano sul braccio.
Ma Derek si mosse veloce e rabbioso per sfuggire a quel contatto. Lo avevamo tradito anche noi,non poteva che pensarla diversamente.

E' per questo?” disse Derek guardando Matt “E' per questo che mi hai detto di non sapere se fidarti di me?” chiese mentre il suo respiro si faceva più rapido.
Matt non rispose,inarcò le sopracciglia addolcendo lo sguardo.

Gli ha detto di non fidarsi di lui? Allora questa mattina hanno parlato...” mi dissi.
Derek,non te lo abbiamo nascosto per farti del male. Lo abbiamo fatto per proteggerti..” disse il nonno avvicinandosi a lui.
Proteggermi? Stai scherzando vero?” chiese lui con una risatina forzata.
Ti sembra che io stia scherzando?” rispose il nonno “Se lo avessi saputo,saresti corso a dar battaglia a tuo zio e i risultati sarebbero stati due: saresti morto oppure saresti andato con lui.” disse.
Derek,il nonno ci ha raccontato che tipo di persona è tuo zio. Potrebbe tranquillamente manipolare il racconto e farti credere che è stato costretto...che non voleva farlo e...” dissi io.
HA UCCISO MIA SORELLA!” ci urlò contro tutta la rabbia che provava “Come potete pensare che...”.
Mi mossi verso di lui ma non riuscii a sopportare i suoi occhi feriti rivolti contro di me.

E tu pensi davvero che io lascerei correre e addirittura lo seguirei nelle sue folli crociate? Pensi questo,Sofia?” mi chiese senza fare neanche un passo verso di me.
Lo guardai. Volevo parlare,dirgli che certo che non credevo a questo,che lui non era così. E invece la mia stupida bocca non si aprì. Rimasi a specchiarmi nei suoi occhi lasciando che le mie labbra si dischiudessero un paio di volte,ma senza dare fiato ai miei pensieri.
Il suo sguardo si fece incredulo al mio comportamento. Lo stavo ferendo più di quello che pensavo. Gli toccai un braccio per fargli capire che non era così. Lui mi afferrò il polso allontanandomi la mano. Mi arrivò a brutto muso.

Tu non mi tocchi.” disse.
Daniel si alzò facendogli cenno di lasciarmi e lui lo fece. Mi ritrovai di colpo dietro le spalle del mio fratellino,a fissare gli occhi di Derek,che mi guardava come una furia. Non avevo idea di cosa fare o cosa dirgli. Ero sconcertata dalle sue parole,ma non potevo dargli torto.

E' vero. Per quanto mi riguarda,il pensiero mi aveva sfiorato.” asserì Matt scostando l'attenzione di Derek da me.
Lui lo guardava sconcertato.

Dopo aver saputo quello che aveva fatto tuo zio,il dubbio sfiorò anche me. Non avevo idea di cosa avresti fatto....” riprese Matt a parlare “...ma quando questa mattina abbiamo parlato,ho capito che avevano torto su di te. Perchè tu sei come noi. Non faresti mai del male a qualcuno,e avresti fatto carte false per tua sorella...”.
Anche per me è stato lo stesso,ragazzo.” intervenne il nonno “Ho dovuto prendere le giuste precauzioni per capire bene la situazione. Tu hai passato con Peter la tua vita,sia prima che dopo la tragedia. Non avevo idea di quanto potere avesse su di te. Mi dispiace di non avertene parlato prima...” disse infilandosi una mano in tasca.
Derek lo guardava,ma non sapeva come rispondergli. Io lo vedevo chiudere e aprire le mani come se avesse intenzione di distruggere tutto. E lo capivo se voleva farlo.

Anche senza contare quello che mi avete raccontato,è stato lui a ferirmi. Mi ha quasi ucciso,e avevate bisogno che io vi confermassi che non mi sarei alleato con lui?” rispose guardando il nonno da una distanza decisamente troppo ravvicinata.
Non potevo rischiare che ciò che era successo alla tua famiglia si ripetesse con la mia.” disse secco sostenendo il suo sguardo.
Derek fece qualche passo indietro,allontanandosi dal nonno. Matt provò ad avvicinarsi a lui,ma sentiva che se lo avesse fatto si sarebbero azzuffati. Io scostai Daniel,che era ancora davanti a me.

Derek...” lo chiamai cercando di farmi guardare.
Ma come una furia uscì dal salone e a casa,sbattendo la porta con gran fragore. Pensai di andargli dietro,ma Daniel mi afferrò per il polso bloccandomi.

Lasciami,Daniel!” gli urlai contro.
Non ti ascolterà adesso.” mi disse.
Volevo liberarmi e corrergli dietro,fermarlo,abbracciarlo. Dirgli che io mi fidavo di lui,che mi ero sempre fidata. Che la mia stupida testa si era inceppata per colpa del suo sguardo accusatorio,ma giustificato, su di me. E invece mi arresi. Rilassai le spalle e guardai Matt,che come me voleva andargli dietro. Si buttò a sedere sul divano e nascose la faccia tra le mani. Derek se ne era andato ed era solo per colpa nostra.

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Capitolo 18
*** Sorpresa! ***


18 - Sorpresa!

[E ariciao...sono una persona orribile...lo so. Mi odierete di sicuro...ma la mia mente malata non si ferma...Cooooooomunque il titolo del capitolo dice già abbastanza,non voglio spoilerare...anche perchè qualsiasi cosa dicessi sarebbe anche troppo. Ho già scritto i prossimi due capitoli,e sinceramente non so se postarli...li sto revisionando al meglio lasciandoci lacrime e tanti pacchetti di sigarette...ahimé...Anyway...spero di non deludervi,e come al solito ENJOOOOOOOOOYYYYYYYY!!!!]




CAPITOLO 18 – SORPRESA!



Correva. Correva via da quel palazzo. Da quelle persone che lo avevano accolto come uno di loro,ma che alla fine non lo pensavano davvero. Gli avevano mentito sempre,tenendosi quelle verità per loro. Lo avevano sempre trattato con i guanti per paura che facesse qualcosa di brutto. Qualcosa che in realtà non avrebbe mai fatto.
Derek ne era sicuro. E lo era perchè lui si stava lentamente affezionando a loro,e pensava che ormai stessero dalla sua parte. Se non tutti almeno Sofia. Ma lei non gli aveva risposto. O forse si,visto il suo silenzio improvviso. Derek pensava ai suoi occhi tristi che lo guardavano. Ai suoi occhi spaventati mentre lui l'afferrava con più forza di quanto avrebbe voluto e le diceva di non toccarlo.

Stavano pensando alla loro famiglia...” si disse per giustificarli.
Sapeva che non erano cattivi,e che avevano ragione quando dicevano che volevano proteggerlo. Se ne sarebbe andato a sfidare suo zio,lo sapeva bene. Anzi lo avrebbe fatto anche adesso,se il suo stupido cuore l'avesse smessa di pensare a Sofia.
Si fermò davanti al bosco con il fiatone. I polmoni erano pieni di aria gelida,eppure si sentiva in fiamme. Suo zio si era preso tutto quello che amava. Se prima avesse anche solo sperato di poter ristabilire un contatto con lui,adesso voleva solo ucciderlo. Avere il suo sangue che scorreva sulle proprie mani e sentirne il calore. Avrebbe voluto urlare,distruggere ogni cosa. E invece si abbandonò sulle ginocchia,crollando sulla neve fredda. Si guardò le mani e si accorse che tremavano.

Dei cacciatori hanno ucciso Laura,Derek...” la voce di suo zio era come un pezzo di vetro acuminato che gli trapassava il petto.
Gli aveva detto dopo averlo ridotto in fin di vita. Avevano lottato per quel ragazzo,Scott McCall. Aveva cercato in tutti i modi di salvarlo da quell'Alpha che voleva renderlo suo schiavo. E Derek non ci aveva pensato due volte a schierarsi dalla parte del neo Beta. Ma poi l'Alpha era tornato normale,rivelando la figura di suo zio.

Voglio creare un branco e ucciderli tutti...” disse suo zio.
Derek sapeva che era comunque un ragionamento sbagliato,non si poteva costringere qualcuno a vivere una vita come la loro. Sotto questo punto di vista aveva ripreso molto da Talia.
Ma adesso? Si chiedeva cosa avrebbe fatto sua madre. Lo avrebbe cercato e ucciso. Ma lei era un Alpha e anche uno dei più potenti conosciuti. Nessun branco era mai uscito vincitore dopo averla sfidata,e lei non aveva mai preso la loro vita.

Siamo cacciatori,Derek. Ma non per questo dobbiamo uccidere.” gli diceva sempre.
E adesso,mamma? Adesso cosa dovrei fare?” chiese sperando che in qualche modo lei potesse consigliargli ancora una volta.
Ma suo zio l'aveva uccisa,e non poteva farlo.
Si alzò e riprese a camminare. Arrivò al fiume e percorse la sua sponda finchè non arrivò al ponticello che lo attraversava. C'erano delle persone. Una mamma con il suo bambino che le gridava di guardare nel fiume,attratto da qualche pesce. Derek si appoggiò alla ringhiera e prese a guardare l'acqua scorrere sotto di lui.
Doveva tornare a Beacon Hills. Non c'era dubbio su questo.

E devo farlo prima che mio zio arrivi qui...” pensò.
Doveva partire proprio in quel momento,perchè se fosse tornato indietro avrebbero provato a fermarlo. E non poteva sostenere lo sguardo di quelle persone. Né quello di Sofia.
Sospirò unendo le braccia sulla ringhiera e poggiandovi sopra la fronte. Chiuse gli occhi. Se avesse attraversato il ponte e seguito il fiume,avrebbe raggiunto forse in un giorno,la radura che portava poi al bosco di Beacon Hills. Da lì raggiungere casa sua sarebbe stato facile.

E poi? Poi cerco Peter e lo sfido?” si chiese titubante.
Suo zio era un Alpha,quante possibilità avrebbe avuto in più rispetto alla prima volta? Magari adesso aveva più voglia di ucciderlo,ma non avrebbe di certo compensato la forza che gli mancava. Poteva chiedere a quel ragazzo,Scott. Ma non era giusto lasciarlo intromettere in quella storia,e lui non era di certo un egoista. Scott sarebbe morto insieme a lui.

Che faccio..?” continuò a pensare.
Il bambino che stava giocando con la mamma,d'improvviso gli andò a sbattere contro le gambe. Derek si alzò voltandosi sentendolo piangere. Era caduto ai suoi piedi scivolando sul ponte ghiacciato,e la mamma stava già accorrendo da lui. Si chinò e gli sorrise.

Ehi,tutto bene piccolino?” gli chiese facendo un sorriso per tranquillizzarlo.
Il bambino fermò le lacrime,guardandolo triste.

Dai,non è successo niente. Vieni qui.” disse mentre lo aiutava a rimettersi in piedi.
Gli spazzò via quel po' di neve che con la caduta gli era finita sui pantaloni.

Ecco,come nuovo.” sorrise ancora.
Il bambino lo guardava grato di averlo aiutato.

Grazie,signore.” gli disse con un sorriso sdentato.
Aveva una finestrella aperta tra i denti,probabilmente perchè come tutti i bambini li stava cambiando. E quell'espressione buffa gli riscaldò il cuore.

Di niente. Stai attento,il ponte è ghiacciato e potresti farti male.” lo consigliò.
La mamma si era ormai avvicinata.

Danny! Santo cielo.” si preoccupò a vedere le sue guance rosse e umide “Mi dispiace molto. Stava seguendo un pesce che nuotava da questa parte e le è finito addosso.” si rivolse poi a Derek.
Non fa niente.” rispose Derek rialzandosi “Doveva essere un pesce molto bello.” tornò a rivolgersi al bambino.
Oh,si!” disse tutto eccitato “Non era molto grande,ma aveva dei colori bellissimi! Era molto scuro ma la sua pelle brillava di blu...era con gli altri pesci,ma poi se ne è andato...” fece un movimento buffo con le mani gesticolando.
Derek abbassò lo sguardo sorridendo. Si,era davvero un gran bel pesce.

Ah,Daniel,non ci sono pesci del genere in queste acque.” disse la madre.
Ma io l'ho visto mamma!” rispose il bimbo mettendo il broncio.
La mamma gli scompigliò i capelli e lo prese per mano. Derek divenne leggermente triste nel guardarli.

Adesso andiamo. Arrivederci...” disse la mamma accorgendosi di non sapere il nome dell'uomo che aveva di fronte.
Ah,Derek. Mi chiamo Derek...” rispose sentendo una stretta al petto.
Mi avevi chiesto come mi chiamavo...Derek...il mio nome è Derek.” gli venne in mente d'un tratto. Sofia aveva ragione,lui si era già presentato. Ma evidentemente lo stato in cui era quel giorno gli aveva fatto rimuovere il loro incontro.
Allora arrivederci Derek. E grazie ancora.” lo salutò avviandosi e riprendendo a chiacchierare con il bambino.
Quest'ultimo invece si voltò e regalò a Derek l'ennesimo sorriso sdentato che fece sorridere il ragazzo.
In un attimo tutta la sua rabbia era sparita,e gli restava solo un vuoto in petto. Tornò a guardare l'acqua assorto in mille pensieri. Il pesce che aveva visto il bambino assomigliava a lui. Sorrise.
Poi lo vide. Si sporse per guardarlo meglio. Era come lo aveva raccontato: scuro con delle leggere striature blu. Nuotava da solo,lento e sinuoso. Non era grande e aveva un  lunga cicatrice sul dorso.

Devi essere un'attaccabrighe...” pensò.
Poi lo vide tornare indietro e unirsi ad altri pesci,passare sotto il ponte e uscire dall'altro lato.

Devo tornare indietro...devo tornare da Sofia...” si disse convinto dall'azione di quell'animale.

All'improvviso un odore familiare gli giunse al naso e sbarrò gli occhi. Voltò lo sguardo verso il bosco. L'odore proveniva da lì.
Non può essere...” pensò mentre qualcosa simile alla paura cominciava a percorrergli il petto.
Prese a correre passando agilmente tra un albero e l'altro. Il cuore gli batteva all'impazzata,e le sue gambe si muovevano così rapide che non pensava potesse correre veloce a tal punto. Arrivò poco più in là del centro del bosco e si fermò. Il respiro affannato e gli occhi sbarrati alla scena che aveva davanti.

Derek.” disse l'uomo che aveva davanti “Stavamo giusto parlando di te.”.
Ai suoi piedi giaceva un corpo,martoriato e inerme. Non ci mise molto a capire che era Seth.
Il suo fiuto non aveva sbagliato. L'odore che aveva percepito era quello di suo zio.

Peter...” disse sconvolto dal vederlo lì.
Ah,Seth...non si dicono le bugie.” disse con finto dispiacere mentre affondava i suoi artigli nel petto del povero lupo in fin di vita.
Seth si lamentò senza muoversi. Era talmente distrutto da non riuscire a spostarsi o ad urlare.
Poteva sentire il suo battito rallentare ogni momento di più.

Pensa che mi ha detto che te ne eri andato qualche giorno fa.” fece una smorfia storcendo la bocca “E io gli ho detto che non era possibile,visto che sentivo il tuo odore.” continuò alzandosi e guardandosi la mano grondante di sangue “E le bugie sono cose che non sopporto...” disse guardando minaccioso Derek.
Da che pulpito...” rispose il ragazzo ringhiandogli contro.
Peter non sembrò sorpreso dalle sue parole,anzi quasi commosso che adesso conoscesse la verità.

Oh,Derek. Vedo che alla fine qualche uccellino ha cantato” sghignazzò “Era una cosa necessaria. Il nostro branco era troppo mollaccione. Tutto pace amore e viva l'alleanza.” disse facendo qualche passo verso di lui “E tutto per colpa di Talia...” disse.
Al suono di quel nome Derek scattò. Gli andò addosso sferrandogli una miriade di colpi con le mani artigliate.

Non parlare di lei!” gli urlò.
Peter rideva mentre schivava ogni suo colpo. Poi con tutta la forza che aveva gli sferrò un pugno allo stomaco,sbalzandolo via. Derek rotolò nella neve finendo con lo sbattere al tronco di un albero.
Tossì sputando sangue che colorò il manto bianco sul quale era disteso. Tentò di rialzarsi puntando le mani a terra,ma senza successo. Sentì il suo corpo scricchiolare mentre cercava di rimettersi in piedi.

Andiamo Derek. Sai bene quanto me che se lo meritavano.” disse lui riprendendo ad avvicinarsi “E Laura mi serviva. Guardami.” si indicò con i palmi “Tutto questo potere. Lei non sarebbe mai stata in grado di controllarlo. Le ho fatto solo un favore prendendomelo.” disse.
Derek ripartì alla carica ignorando il dolore sordo che gli percorreva il busto e la schiena. Lo colpì,lo graffiò sulla faccia e cominciò a riversargli addosso tutta la rabbia che aveva in corpo. Ma più lo colpiva,più Peter rideva divertito.
Un'artigliata di Peter lo fece bloccare. Guardò verso il basso e notò i suoi artigli nel suo fianco. Il dolore aumentò e il sangue colava lungo la sua gamba copioso. Senza pensarci lo colpì anche lui con una possente artigliata al fianco e Peter sembrò accusare il colpo.

E adesso nipote? Abbiamo una situazione di stallo qui....” disse.
Come un lampo una seconda persona afferrò Derek alle spalle e lo lanciò via facendolo finire di nuovo con la faccia nella neve.

Che diavolo stai facendo?” chiese Peter alla nuova persona.
Derek si alzò a fatica tenendosi il fianco con una mano. Vide una ragazza al fianco di Peter. Aveva dei lunghi capelli castani,un fisico snello ma muscoloso e un passo deciso. I suoi occhi erano duri e minacciosi,ma non li lasciò su di lui per molto. Infatti in un attimo si voltò verso Peter.

Ti salvo le chiappe,Peter.” disse scocciata.
Alex,quante volte ti ho ripetuto che non devi interferire nei miei affari? E poi non può ferirmi...non come io ferisco lui.” rispose gongolando.
Alex?” si chiese Derek guardando meglio la ragazza “No...non può essere...”.
Bé,ognuno ha le sue cose da fare,Peter.” storse la testa di lato regalando un ghigno divertito a Derek “E poi lui è abbastanza bravo...magari è la volta buona che qualcuno ti stacchi dal collo quel tuo faccino.” disse.
Come sei crudele. Adoro la mia faccia.” rispose Peter fintamente ferito.
C-che cosa ci fai qui? Cosa vuoi?” disse Derek con voce spezzata.
Che cosa voglio?” chiese Peter sorridendogli maligno e avvicinandosi a lui “Io voglio te. Voglio che torni con me a Beacon Hills e che la conquisti insieme a me. Voglio riportare alla luce il nome della famiglia più potente di quella città...” rivelò.
La famiglia che tu hai sterminato come fossero topi!” rispose Derek andandogli contro.
Dovette bloccarsi quando la ragazza gli si parò davanti. Gli bloccò le braccia dietro la schiena intimandogli di non fare una mossa.
Peter gli andò così vicino che poteva specchiarsi nei suoi occhi color ghiaccio. Derek si trovò completamente indifeso davanti a quel mostro. Non poteva fare nulla.

Topi? No,Derek. I topi quando avvertono il pericolo scappano,o combattono per restare vivi. E alcuni ce la fanno pure. Quella gente...” si bloccò quando la testa di Derek si scontrò contro il suo naso,rompendolo.
Quella era anche la tua famiglia!” disse Derek ringhiando.
Peter,che si era allontanato con le mani sul naso sanguinante,posò uno sguardo minaccioso alla ragazza che bloccava il nipote.

Cell'hai?” chiese innervosito.
Certo. Mi ha preso alla sprovvista.” si giustificò la ragazza con un ghigno divertito.
Peter con una mossa si rimise apposto il naso,e con il fazzoletto da taschino si ripulì del sangue che aveva perso.
Derek lo guardava sempre con più rabbia. Avrebbe voluto strappargli quel fastidioso sorrisetto compiaciuto dalla faccia.

Vedi,Derek. Dopo il nostro scontro a Beacon Hills,ho incontrato Alex. Lei proveniva da una famiglia di lupi che si trovava proprio qui,a Sacramento. Era stata allontanata perchè,poverina,come me non voleva altro che essere riconosciuta per quello che era...” disse.
Una pazza sociopatica con manie di protagonismo?” disse Derek guadagnandosi l'ennesimo pugno nello stomaco dallo zio.
Tossì mentre il suo corpo cedeva a quel colpo. Ma Alex lo sostenne tenendolo in piedi.

Non mi interrompere.” lo minacciò Peter “Comunque,pensa che fantastica sorpresa è stata,quella di scoprire che la sua famiglia era la stessa che aveva accolto il mio ex compagno di sterminio. Vero Seth?” disse voltandosi verso il lupo moribondo alle sue spalle “Ah,già. Forse l'ho colpito troppo forte...” si disse voltandosi di nuovo a guardare Derek “E questa famiglia mi ha causato davvero molti problemi in passato. Perchè sai,io non avrei proprio voluto uccidere tutti i nostri parenti. L'idea principale era l'Alpha di questa città. Ma ahimè,la compagnia che avevo allora non era così forte da permettermi di uccidere quel tipo. Quindi sono dovuto passare ad un piano B.” concluse.
C-che diavolo di problemi hai....” chiese Derek forzando il suo sguardo ad alzarsi verso lo zio.
Problemi? Quali problemi? Io ho solo accompagnato un'amica dalla sua famiglia. E guarda caso ho ritrovato il mio nipote perduto. Poi che lei mi abbia preso come esempio e voglia uccidere tutti i suoi familiari,sono affari suoi.” disse ridendo “Non è così mia cara?” .
Certo,Peter. Sarà un gioco da ragazzi. Ho un conto in sospeso qui.” disse lei ridacchiando.
Ah,già. Com'è che si chiama,Sofia?” disse Peter scambiandosi un'occhiata con Alex.
No!” pensò Derek cercando di non lasciar trapelare il panico che stava lentamente salendogli al petto.
E come pensi di fare? Sono in troppi anche per te.” gli disse rabbioso Derek.
Peter non sembrò scandalizzarsi molto a quelle parole.

E' qui che ti sbagli nipote.” fece un lieve cenno della mano e altre due figure si unirono a loro.
Derek rimase di stucco. Erano gli zii di Sofia. I genitori di Matias e Alex.

No.” disse il ragazzo vedendoli “E' la vostra famiglia!” gli urlò.
Zio Chaz si avvicinò serio in volto salutando Peter con un cenno e sorridendo alla figlia.

Infatti è per questo che siamo qui.” rispose.
Ne abbiamo piene le scatole del comportamento di Franz.” aggiunse la zia Louise “E' tempo di cambiamenti. Il branco ha bisogno di un nuovo leader.” concluse.
Derek non capiva,o non voleva capire. Erano la loro famiglia e volevano liberarsene?
La sua mente andò a Sofia,a Matt,ai cuccioli,a Mark...E li immaginava tutti morti. I loro corpi accatastati in un angolo mentre suo zio e quella gente troneggiavano sulla città. Non poteva permetterglielo,non voleva. Tentò di liberarsi dalla presa della ragazza,ma lei lo teneva in pugno.

Non ve lo permetterò!” disse con quanto fiato aveva in gola.
E' qui che ti sbagli. Non puoi fermarci. Perchè,vedi,nipote...” disse afferrandogli il mento con una mano “Sarai proprio tu a portarli da noi.”.
Detto questo infilzò i suoi artigli nello stomaco di Derek con brutale forza. Derek ruggì così forte che le fronde degli alberi tremarono e la neve cadde al suolo rivelando il verde che celava.
Sentì la ragazza ridere alle sue spalle,mentre si allontanava da lui. Peter estrasse gli artigli e lo vide accasciarsi al suolo privo di conoscenza.

Signore,lo avranno sentito.” disse zia Louise.
Oh,me lo auguro.” rispose Peter voltandosi con le braccia aperte contento “Preparatevi. La battaglia sta per iniziare.” concluse voltandosi e lasciando Derek inerme per terra.

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Capitolo 19
*** Panico ***


19 - Panico

[E buona seeeeera. Ho notato che gli ultimi due capitoli non sono andati granchè...chiedo venia,ma in effetti non ne ero così sicura. Comunque qui abbiamo un capitolo piuttosto triste come potete leggere dal titolo,con finale ancora peggiore...si lo so,sono una persona orribile. Comunque la big family entrerà in gioco per la prima volta e ne vedremo di tutti i colori. E poi...NOOOOO!!! Niente spoiler,i'm sorry! Ma se volete sapere qualcosa dovrete leggere! Come al solito apprezzerei sapere cosa ne pensate e niente....ENJOOOOOOOOOOOOOOOOOYYYYYYY!!!!!]



CAPITOLO 19 - PANICO


Erano passati pochi minuti da quando Derek era scappato via più che arrabbiato. Non potevo dargli torto. Io non facevo altro che passeggiare e passeggiare nervosa in casa di mio nonno. Passavo dalla cucina al salone per poi tornare indietro e ricominciare. Man mano che camminavo mi strofinavo il polso che Derek aveva stretto ringhiandomi di non toccarlo. Non era il polso offeso dalla presa di zia Louise,eppure mi doleva come se fosse rotto. Anche se lo avevo guardato e riguardato,non c'erano lesioni ne lividi evidenti. La stretta di Derek era stata dura e ferma,ma anche se era arrabbiato non mi aveva fatto male. Eppure quella strana sensazione di malessere era irradiata proprio da quel punto,risaliva il braccio e mi si stampava nella testa. Chiusi gli occhi e feci un bel respiro. Daniel era al terzo piano con i miei genitori e quelli di Mark. Erano usciti tutti a fare la spesa per quella che doveva essere la festa di bentornato più grande e pomposa della storia. O almeno della storia di quella famiglia. Ecco perchè non li avevamo trovati a casa poco prima.
Matt era ancora sul divano con le mani fra i capelli a torturarsi.

Ti rendi conto di cosa gli ho detto? Di cosa ho fatto...” pensai ricordandomi le sue parole.
Matt non hai colpe. Hai solo detto quello che pensavi. Alla fine sei stato il più sincero di noi....” era stata la mia risposta.
Matt mi aveva guardato facendomi un sorriso che non pensava affatto di volermi rivolgere. Alla fine era più una smorfia insofferente.
Il nonno invece si era chiuso nella sua camera. Vedendo andare via Derek,non aveva saputo cosa fare. Aveva sbuffato e si era chiuso nella stanza.

Codardo...” fu la prima cosa che pensai.
Era ingiusto da parte mia,eppure era quello che pensavo. Aveva scagliato la pietra e nascosto la mano. Ma non c'era poi molto che poteva fare rispetto a noi. Anche se alla fine lui avrebbe forse avuto più possibilità rispetto a noi.

Certo,sempre se avesse VOLUTO...” continuai a tormentarmi.
No. Se c'era una persona che poteva riportarlo lì,quella ero io. Mi avrebbe ascoltata,o forse no,ma non provarci affatto non era un opzione.
Era inutile stare lì a rimuginare,dovevo andare da lui. Presi un bel respiro e recuperai il mio giacchetto dall'appendi abiti insieme alla mia fedele borsa.

Dove stai andando?” mi chiese Matt guardandomi dal salone.
Non si era alzato,non aveva mosso un muscolo. Mi guardava come un'anima in pena,ma sapevo che non mi avrebbe fermata. Non glielo avrei permesso.
Entrai nel salone e lo guardai con decisione.

Vado a cercarlo.” risposi.
Matt scosse la testa chiudendo gli occhi.

Ti metterai a correre per tutta la città? Non sai dov'è...” mi disse lui alzandosi con una stanchezza quasi dolorosa.
Devo fare qualcosa Matt! Non possiamo lasciarlo così.” dissi io non ammettendo repliche.
Allora vengo anche io.” mi disse “Non lo troverai mai da sola.”.
Io sbuffai. Matt non capiva,non era stato lui a ferirlo,ma io. Se avessi detto qualcosa in quel momento. Se non mi fossi fatta fermare da Daniel,forse Derek sarebbe stato ancora lì con noi.

Matt...” provai a fermarlo.
Non ci provare,Sofia.” mi bloccò lui “Devo esserci anche io. E lo sai bene.”.
Fa come ti pare.” risposi secca.
Mentre mi voltavo mi accorsi dei quello stupido Clown sulla parete. Mi ci avvicinai e gli puntai il dito contro. Sapevo bene che il nonno era in ascolto e che poteva vedermi attraverso quell'affare.

E se avessi un minimo di buon senso verresti anche tu.” dissi decisa e arrabbiata.
Matt mi guardò confuso. Poi realizzò che non era davvero il Clown il mio interlocutore e scosse la testa.

Andiamo.” disse prendendomi per il braccio.
Non mi aspettavo di certo che alle mie parole il nonno sarebbe scattato sull'attenti,ma speravo che le mie parole avessero fatto breccia,almeno un po'.
La porta di casa si spalancò prima che potessimo aprirla e Mark la oltrepassò,guardandoci.

Andiamo?” ci disse senza battere ciglio.
Non verrai con noi Mark.” disse Matt spingendolo via per poter uscire dalla porta.
Certo che verrò con voi. Derek è mio cugino.” disse alzando le sopracciglia sorpreso.
Era come se Derek lo fosse davvero per lui,un cugino. Mark lo aveva preso davvero in simpatia,anche se alla fine era quello che ci aveva passato meno tempo.

Ma che stai dicendo?” disse Matt socchiudendo gli occhi come se Mark gli avesse detto una stupidaggine.
Piantala Matt.” gli dissi io.
Mark fece un sorriso compiaciuto e quasi di vittoria verso Matt.

Sbrighiamoci ad andare a recuperarlo o si perderà la festa.” disse lui scostandosi per lasciarci passare.
Si,come se avesse voglia di festeggiare...come se tutti noi avessimo voglia di festeggiare.” pensai io sospirando.
Eravamo ormai sul pianerottolo,quando un ruggito arrivò dall'esterno. Un grido che non avevo mai sentito. Quasi straziante che mi fece attorcigliare lo stomaco. Con gli occhi sbarrati guardai Matt e Mark che sembrarono allarmati più di me.

Che cos'è stato?” chiesi con voce tremante.
La porta della camera del nonno si spalancò con un sonoro botto quando la porta colpì il muro. Il nonno era fuori e ci guardava con aria più che allarmata.

Era Derek.” disse unendosi a noi e sbattendosi la porta di casa alle spalle “Dobbiamo muoverci.” aggiunse mentre i suoi occhi diventavano rossi.
Non li avevo mai visti e ne rimasi shoccata. I suoi occhi non diventavano mai rossi. Non li aveva mai mostrati neanche nei momenti peggiori. Neanche quando Alex mi aveva quasi uccisa. Anche in quell'occasione era intervenuto senza mai essere nulla più di un umano. Ora che ci pensavo,avevo mai visto il nonno perdere la pazienza e trasformarsi? No.
Adesso si che ero preoccupata.
Dalle scale scesero i miei zii e seguiti da Daniel e i miei genitori.

Papà!” gridò zio Phill.
Ho sentito Phill.” rispose lui alla voce allarmata del figlio maggiore.
Che succede? Volete spiegare anche a me?” chiesi io afferrando il braccio di mio nonno.
Lui voltò lo sguardo verso di me.

Qualcuno ha attaccato Derek,Sofia.” fu Mark a parlare richiamando la mia attenzione.
Il panico. Il puro panico mi percorse e mollai la presa sul braccio di mio nonno.

In un istante mi ritrovai a correre in strada con i miei parenti tutt'intorno. Daniel e Matt al mio fianco,i miei genitori dietro di noi e Mark e la sua famiglia correvano davanti. Zia Mel era rimasta a casa con i cuccioli.
Il nonno era avanti a tutti. Nonostante la sua età,correva sciolto e senza fatica come se avesse vent'anni.

Matt...che significa che qualcuno ha attaccato Derek?” ricominciai con le domande.
Mi ero fatta una mezza idea,ma non volevo darle ascolto. Avevo bisogno che qualcuno mi rassicurasse,ma era una cosa fuori discussione. Tutta la mia famiglia era diretta verso quel grido straziante che avevamo sentito poco prima. Non poteva che essere qualcosa di grave.

Dio,Sofia.” mi gridò Matt “Sta morendo! Smettila di chiedere e corri.”.
Mi si gelò il sangue nelle vene e mi bloccai all'istante rischiando che mio padre mi venisse addosso.

Sta morendo! Smettila di chiedere e corri...Sta morendo! Smettila di chieder...Sta morendo! Smettila di...Sta morendo...” la mia mente era entrata in un loop terrificante.
Mio padre mi aveva preso per le spalle cercando di scuotermi.

Porca miseria,Matt. Non così!” gli disse arrabbiato.
Vidi il nonno seguito dai miei zii e mia madre correre via verso il bosco. Ma erano figure appannate,lontane e sfocate.
Vidi Matt dire qualcosa a nostro padre e ricominciare a correre seguito da Daniel. Mark era ancora lì con noi. Mi parlava ma sembrava tutto ovattato.

Sta morendo...Derek...Sta morendo...” continuavo a pensare.
Con gli occhi sbarrati guardavo la strada davanti a noi. Papà si mise davanti a me scuotendomi,ma le sue parole non mi arrivavano. Il panico mi aveva catturata come una mosca su una ragnatela,e non riuscivo ad uscirne. Fu Mark a salvarmi. Mi diede uno schiaffo non troppo forte e io sobbalzai.
Gli occhi gonfi e rossi.

Che cosa fai?” disse mio padre allontanandolo.
Sofia! Non è questo il momento di bloccarsi! Sei l'unica che può salvarlo,quindi datti una mossa!” mi urlò contro Mark.
Lo guardavo e le sue parole sostituirono quella nenia terrificante che mi vorticava nella testa.

Figliola,Mark ha ragione...” disse papà guardando il bosco con l'ansia di voler riprendere a correre.
Feci un cenno senza dire nulla e ricominciammo a correre. Mark era al mio fianco e papà ci precedeva.
Il fiato cominciò a mancarmi quando arrivammo ai primi alberi,ma non potevo fermarmi. Spinsi via la stanchezza e aumentai il passo,per quel che potevo. Ovviamente mio padre e mio fratello non erano affatto stanchi.
Entrammo finalmente nel bosco e in un istante. Sentimmo un boato assordante. Degli alberi più avanti caddero al suolo con un rumore terribile. E il panico riprese a divorarmi piano piano.
Alla fine arrivammo in una specie di radura,oltre il centro del bosco. La prima cosa che notai furono delle grosse macchie di sangue sparse sulla neve.

No,no dai! Ti prego Derek!” pensai in preda al terrore.
Vidi poi zia Charlotte ferma in mezzo alla radura. Ci avvicinammo rallentando il passo. Daniel era con lei e tutti e due guardavano davanti a loro. Mi avvicinai cercando di capire meglio.
Zio Phill era in ginocchio per terra vicino ad un corpo.
Mio padre si avvicinò spedito e si inginocchiò con lui. Mise una mano sul torace dell'uomo a terra.
Avevo il fiato corto,ma non per la corsa. Cercavo di ricordarmi cosa indossasse Derek,per capire se quello fosse il suo corpo. Zio Phill era davanti e gli copriva il volto,e io stavo impazzendo. Feci per avvicinarmi e Mark mi prese per mano.
Sentii le lacrime che spingevano per uscire e riversarsi sulle guance. Lo guardai mentre mi accompagnava lì. Il suo volto non mostrava nessun tipo di emozione,solo una profonda concentrazione. Come me aveva paura di avvicinarsi,ma cercò di infondermi forza.
A passo lento e incerto arrivammo lì. Mio padre mi guardò triste e scosse la testa.
Zio Phill si scostò e il cuore mi si fermò.

E' Seth...” disse mio padre.
Era Seth. Lì disteso,freddo come la neve che lo circondava. Le mie lacrime finalmente ruppero la resistenza dei miei occhi e si versarono copiose. Caddi al suo fianco. Gli sfiorai una mano,gli accarezzai il braccio. Non si muoveva.

Seth..?” dissi mentre sentivo la gola bruciare “Seth! Seth! Svegliati! SETH!” gli urlai mentre in preda al panico lo scuotevo.
Mio padre mi prese le mani e io mi divincolai gridandogli di lasciarmi stare. Singhiozzavo piegata sul corpo ormai senza vita dell'uomo con cui ero cresciuta. Piangevo con un dolore terribile che mi toglieva il fiato. Quell'uomo aveva passato con me interi pomeriggi,senza mai stufarsi di quella rompiscatole che gli girava sempre intorno. Sempre con il sorriso sulle labbra ad ascoltarmi mentre mi lamentavo dei litigi con Matt o dei brutti voti a scuola. Era con me quando scappavo di casa per rifugiarmi nel bosco. Mi aveva insegnato a pattinare sul ghiaccio e a riconoscere le piante curative che crescevano nella foresta. Era il mio fianco giorno e notte insieme a Matt pregando che sopravvivessi dopo che Alex mi aveva attaccata. Era la mia famiglia,e l'ultima cosa che avevamo fatto insieme era allenarci su quel ghiaccio che era il palcoscenico delle mie solite acrobazie.
Adesso era lì,ricoperto di sangue. Gli occhi chiusi e la bocca semi aperta,con rivoli di sangue che scendevano lungo la gola. E non riuscivo a staccarmi da lui. Sentii zio Phill alzarsi e spostarsi. Un altro boato giunse dalla foresta,più avanti a dove eravamo noi.
Alla fine mio padre riuscì a stringermi tra le sue braccia. Tenevo gli occhi chiusi,non riuscivo a guardare Seth.

Seth...” continuai a dire il suo nome ancora e ancora nella mia mente.
Sofia...” mi richiamò mio padre “Lo so. So come ti senti. Ma dobbiamo andare...” mi disse prendendomi il viso tra le mani “Derek è ancora da qualche parte in questo bosco...”.
Aprii gli occhi e incrociai le iridi verdi di mio padre. I suoi occhi erano tristi e dispiaciuti,ma mostravano anche una forte determinazione.

Sofia...” mi richiamò mia madre.
Annuii alzandomi e facendomi aiutare da mio padre. Tentai invano di asciugarmi le lacrime con le maniche del ghiacchetto,ma il mio sguardo continuava a posarsi su Seth.

Non c'è più...Seth è....” non ci riuscivo.
Non riuscivo a dirlo,tantomeno a pensarlo,eppure era lì per terra davanti a me.
Un ruggito mi fece sobbalzare.

Franz!” disse mia zia Charlotte cominciando a correre verso la sorgente del boato.
Aspetta Charlotte!” gli urlò rincorrendola e sparendo tra gli alberi zio Phill.
Mark rimase interdetto. Vedevo la sua voglia di corrergli dietro,ma mi guardava e aspettava.
Quasi con rabbia mi strofinai gli occhi.

Smettetela! Basta,non scendete più!” parlavo con le mie lacrime.
Riuscii a calmarmi quel po' che mi serviva.
Guardai ancora Seth. Mi chinai verso di lui prendendogli una mano. Me la portai alla guancia.

Pagheranno...” gli dissi con voce spezzata e piena di collera.
Avvicinai le mie labbra alla sua fronte e gli lasciai un bacio.
Così come faceva lui quando ero piccola e dovevo tornare a casa dopo aver passato con lui i miei pomeriggi.
Mi rialzai e guardai mio padre.

Non possiamo lasciarlo così...” dissi a malincuore.
Me ne occuperò io.” disse mia madre “Dopodiché vi raggiungerò. Tranquilla.” mi carezzò la guancia regalandomi un sorriso.
Annuii,spostando un ultima volta gli occhi su Seth. Poi mi voltai e cominciai a correre insieme a mio padre e Mark.
Il cuore mi martellava in petto e da come i due lupi al mio fianco mi guardavano,lo sentivano benissimo.

Corremmo ancora per un po',quando ci dovemmo fermare per forza per evitare che qualcosa ci venisse addosso.
Phill!” sentii mio padre fermarsi e correre verso mio zio.
Era stato lanciato via. Mark ovviamente si bloccò,guardò nella direzione da cui era arrivato suo padre e cominciò a correre.

Mark! Aspetta!” gli urlai io.
Ma era decisamente troppo veloce per me. Passando attraverso la fitta vegetazione che era parte di quella zona del bosco,arrivai dove la lotta si stava svolgendo.
Non capivo cosa stava succedendo. Mark si era lanciato contro l'uomo che teneva sua madre per la gola. Mamma e Matt combattevano contro una donna dai lunghi capelli corvini. E il nonno.
Lui combatteva contro un essere...

Che cavolo è quello?” mi chiesi notando la bestia dagli enormi denti affilati che lottava eretta sulle zampe posteriori.
Ero completamente impazzita?

Zio Chaz....zia Louise....ma che?” mi chiesi senza notare di aver aperto bocca.
I due lottavano contro mio fratello,contro mia madre e mia zia. I loro colpi erano precisi e il loro obbiettivo era evidente. Lottavano per uccidere. Sentii le lacrime minacciare di nuovo di scendere. Il mio petto si alzava e si abbassava spasmodicamente e portai automaticamente una mano al petto. Strinsi forte il tessuto della giacca in quel punto. Era panico. Lo conoscevo bene,ma non potevo farmi prendere così.
Seguii la lotta cercando di capire cosa fare.

E' Derek! Sta morendo!” mi vennero in mente le parole di Matt.
Sentii un ruggito sofferente e mi voltai. Erano tutti trasformati e zio Phill aveva azzannato Mark al braccio.
Come due furie sbucarono da dietro le mie spalle mio padre e zio Phill,che liberarono Mark dalla sua presa e si scagliarono contro il nemico.
Mark era rimasto a terra tenendosi il braccio. Senza pensarci mi intromisi nel campo di battaglia e lo afferrai per il braccio sano. Lo trascinai via,dietro un albero massiccio.

Mark! E' tutto okay,non ti preoccupare. Ci penso io!” gli dissi cominciando a trafficare con la borsa.
Vattene Sofia!” mi disse con voce aggravata dalla trasformazione.
I suoi occhi gialli di lupo attraversati da gocce di sangue. Si rialzò e ricominciò a combattere. Le mie mani ricaddero nella borsa.

Sono inutile...che cosa dovrei fare?” mi chiesi,avvertendo la paura farmi tremare.
Non potevo essere d'aiuto.

No.” mi dissi decisa rialzandomi.
Cominciai a correre ai lati della battaglia,nel bosco,da cui provenivano ruggiti e boati. Dovetti fermarmi per evitare di cadere su mio padre che era stato scagliato nella mia direzione. Lo vidi rialzarsi,ma non prestò attenzione a me. Ghignava.

E' tutto quello che sei capace di fare Chaz? Non credevo fossi una tale schiappa!” ruggì mentre si lanciava di nuovo verso il suo avversario.
Con il fiato corto ripresi a correre. Scavalcai delle radici enormi e attraversai dei rovi graffiandomi i vestiti.

Dove sei?” domandai al vento.
Derek doveva essere nei paraggi,per forza. Non poteva essere altrimenti. Non volevo che fosse altrimenti.
Mi abbassai per schivare un ramo basso e misi i piedi su una radice che mi fece scivolare. Caddi,ma mi rialzai velocemente.

Dove sei!??” continuai a pensare.

I ruggiti si intensificarono. Vidi a qualche metro di distanza il nonno combattere con la grossa bestia. Chi diavolo era? E perchè il nonno si ostinava a restare della sua solita forma? Perchè non si trasformava? Ripresi a muovermi,portandomi di nuovo la mano al petto e stringendo forte. Non mi sentivo bene per niente. Pensavo di stare per morire. Ma non dovevo arrendermi.
Dove sei,Derek??” alzai la voce dando sfogo ai miei pensieri.
Mi fermai sentendo un lieve gemito. Mi voltai da ogni parte per vedere da dove provenisse. Ma non vedevo nulla. Non potevo essermelo immaginato. Mi voltai per ricominciare a correre e lo sentii di nuovo.

A destra Sofia!” sentii come una voce familiare nella mia testa.
Avrei giurato fosse quella di Seth,ma sapevo che non poteva essere così.
Ripresi a correre verso quella direzione. I rovi erano davvero fitti e mi feci male attraversandoli,ma non mi importava.
Scostai l'ultimo cespuglio imprecando e mi bloccai. Ai piedi di un enorme quercia c'era Derek. Gli occhi chiusi. Accasciato semi seduto ai piedi dell'albero. Non c'era aria per me in quel momento che potesse riempire i miei polmoni. Inspiravo,ma era come se l'ossigeno non passasse. Mi avvicinai cauta e con una lentezza esasperante. La mano sempre arpionata al mio petto,che si alzava e si abbassava famelico di aria.
Con pochi passi fui vicino a lui.

Respira?” mi chiesi.
Ma i miei occhi guardavano le sue ferite. Guardavano la bocca chiusa rigata ai lati da rivoli di sangue secco che era colato fino al collo. E la mia mente non poté non associarlo a Seth. Le lacrime caddero copiose,senza il minimo preavviso. Mi avvicinai di più. Un braccio era piegato sul fianco e ricadeva debolmente in mezzo alle sue gambe. E il torace...

RESPIRA?” mi chiese ancora la mia testa.
Mi lasciai cadere sulle ginocchia. Non respirava.

No...no...no!” pensai.
Derek era morto? Le mie labbra tremarono.

D-Derek...” e singhiozzai.
Chiusi gli occhi.

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Capitolo 20
*** Never Back Down ***


20 - Forza D'animo

[Ma ciao a tuttiiiiiii!! Si arieccoci. Non avrete mica pensato che vi avrei lasciati così,vero? Naaaaa...non avrei mai potuto farlo. Sofia sta per dimostrare a tutti e anche a se stessa ciò che vale. E' una guaritrice e una lottatrice,anche se non è molto convinta. Succederanno molte cose...state pronti! P.s. Reaperangels grazie per la tua presenza e per le tue recensioni!!! E come al solito ENJOOOOOOOOOYYYYYYYY!!!!]



CAPITOLO 20 – NEVER BACK DOWN



Smettila di piangere e agisci!” riaprii gli occhi scossa dalla mia coscienza che inspiegabilmente aveva preso la voce di Seth in prestito.
Gli misi due dita al collo per controllare il battito. Chiusi gli occhi. Percepii qualcosa,non ero sicura.
Tremavo. Cavolo se tremavo. E come se non bastasse le lacrime mi offuscavano la vista. Feci appello ad ogni piccolo rimasuglio di coraggio che mi era rimasto dopo essere entrata nel bosco,e inspirai.
Lo trascinai vicino a me facendolo stendere e cominciai la rianimazione. Ero una guaritrice,cavolo! E anche una delle migliori,lo avrei riportato lì e poi lo avrei ucciso per avermi fatto preoccupare così tanto. Cominciai a comprimergli il torace a ripetizione quasi ringhiando tra un singhiozzo e l'altro.

Uno,due,tre,quattro,cinque.” mi fermai e posai la mia bocca sulla sua per dargli la mia aria.
Che cosa inspiegabilmente meravigliosa sarebbe stata se,come nelle fiabe,il mio bacio lo avesse riportato da me. E invece niente. Era ancora inerte,sulla neve,e odiavo il fatto che il suo viso sembrasse così tranquillo. Io,ormai persa la calma da un bel pezzo,ero al limite.
Notai che le mie lacrime gli erano finite sulle guance a quel contatto,ma non mi fermai. Unii di nuovo le mani sul suo petto e ricominciai.

Non ti azzardare...” pensai con rabbia e dolore.
Per la seconda volta riempii di aria i suoi polmoni e vidi il suo torace alzarsi.
Posai le dita al suo collo,e questa volta sentii un battito,debole ma c'era. Ripresi le compressioni,con più decisione. Sarebbe stato tutto più facile se lo avessi potuto portare a casa,ma eravamo nel bel mezzo di una guerra,ed era escluso che potessi trascinarlo via da lì senza farmi vedere. Avrei voluto che fosse possibile.

Non sei morto,mi hai sentita?” gli urlai con tutto il fiato che avevo in corpo “NON SEI MORTO!”.
Soffiai per l'ennesima volta aria nei suoi polmoni,mi separai dalla sua bocca e gli presi le guance tra le mani ormai ghiacciate. I miei occhi si spostavano dalla sua bocca alla sua fronte,dalle sue guance al suo mento,fino ad arrivare al collo. Gli accarezzai una guancia,facendo scorrere il pollice sulle sue labbra. Se si fosse mosso anche solo di pochissimo lo avrei visto. Avvicinai l'orecchio alla sua bocca,tenendo lo sguardo sul suo petto. Attesi,ma non ricevetti alcun segno.
Ricominciai. Le mie lacrime gli bagnarono la faccia ancora. Volevo morire. Ero una guaritrice,e non riuscivo a rianimarlo? Ero davvero così inutile?
Non avevo la forza dei lupi per sostenere una battaglia. Né i sensi sviluppati per percepire un bel niente. E adesso cominciavo a dubitare anche delle mie capacità di medico. Ma lui non era morto. No,perchè avevo sentito il suo cuore combattere con quell'unico piccolo battito,e non lo avrei abbandonato,mai. Eppure non stava succedendo nulla.
Mi fermai. Le mie mani si strinsero al mio petto,non riuscivo a respirare. Il dolore era atroce e insopportabile. Abbassai la testa e chiusi gli occhi cercando di calmarmi. Sentivo una rabbia famelica aggirarsi dentro di me,per tutto quello che stava succedendo. Per i miei zii,per Seth,per Derek. Stavo impazzendo? Non riuscivo davvero a calmarmi? No. Dovevo riprendermi.
Attesi cinque soli piccolissimi secondi. Tanti gliene diedi al mio panico per dissolversi almeno un po'. Inspirai ed espirai un paio di volte lentamente per controllarmi e ricacciare via quella sensazione potente di malessere ma anche di qualcos'altro. In un modo quasi terrificante,quella rabbia mi stava dando forza.

Dannazione Derek!” gli inveii contro.
Unii nuovamente le mani e ricominciai a contare.
Mentre agivo,la mia mente ripensava a Seth. E mi maledicevo per questo,perchè non era il momento. Mi sarei fatta prendere dalla tristezza e il panico mi avrebbe divorata fino a farmi morire. La rabbia per averlo trovato abbandonato e dilaniato sulla neve,mi stava facendo impazzire. Procedetti con le compressioni incanalando quelle emozioni nelle mie mani,e chiusi gli occhi stringendo i denti.

Sette,Otto,Nove,Die...” il mio conteggio si fermò quando Derek sbarrò gli occhi.
Dovetti allontanarmi da lui quando scattò a sedere come un lampo. Ansimava e con dei rumorosi colpi di tosse cercava di riprendere il giusto controllo sulla sua respirazione.
Con un bisogno spasmodico di capire dove si trovasse,voltava la testa a destra e a sinistra impaurito.
Abbassando lo sguardo si guardò i tagli che percorrevano i suoi indumenti come se non si ricordasse come se li fosse fatti. Passò una mano sul suo fianco e sul petto.
Alzò lo sguardo e le sue pupille si restrinsero a contatto con la luce del cielo. Fece una lieve smorfia sofferente e chiuse gli occhi.
Io intanto tremavo e ansimavo. Piangevo e il mio cuore stava per uscirmi fuori dal petto.
Gli sfiorai un braccio e mi accorsi che non stavo sognando. Ci ero davvero riuscita. Derek era vivo,mal concio,ma vivo e respirava. La mia mano si arpionò al suo bicipite,mentre cercavo di rallentare le lacrime e i tremori,senza successo.

Hai visto? Non sei inutile Sofia...” di nuovo quella vocina tanto simile al mio Seth.
Alla fine Derek si accorse di me e mi guardò anche lui con il fiatone e gli occhi sbarrati.

Sof...” non finì di chiamare il mio nome.
Lo abbracciai,gravandogli completamente addosso finendo per trascinarlo di nuovo sulla neve. Non mi importava di niente. Della neve,della battaglia,dei miei stupidi zii.

Sei vivo.” solo questo riuscivo a pensare.
Non ti azzardare...n-non farlo mai più...non voglio perderti Derek!!” gli urlai arpionata alla sua spalla.
Sentivo il suo fiato accelerato sfiorarmi il collo,e il suo torace fremere a contatto con il mio. A fatica riuscì a rimettersi a sedere,trascinandomi con lui. Non mi mossi di un millimetro mentre gli accarezzavo la nuca e lo stringevo a me. Non lo avrei lasciato. Non di nuovo.
Il suo braccio si posò sulla mia schiena e cominciò a rilassarsi leggermente. I suoi occhi si chiusero e lo sentii prendere un bel respiro del mio odore. Stava cercando di calmarsi e stava usando me per farlo.

Sono qui. Sono qui Derek....” non riuscii a dirlo ma era quello che avrei voluto dirgli.
Stai bene?” mi chiese.
Io mi allontanai un istante da lui per guardarlo negli occhi confusa. Le mie sopracciglia si alzarono per la sorpresa di quella domanda e sbottai in una risata sommessa e piena di sorpresa.

T-tu sei quasi morto,e chiedi a me se sto bene?” gli dissi.
Non riuscivo a credere che si stesse davvero preoccupando per me. Gli accarezzai una guancia scuotendo la testa quasi commossa.
Ci guardammo per un momento che sembrò durare anni. Spostai lo sguardo sulle sue labbra e lo baciai. Quanto mi era mancato quel contatto? Adesso era ancora più necessario,triste e pieno di...amore? Era amore? Possibile che io mi fossi così persa in questa persona da provare addirittura amore? Si,decisamente. E lo volevo,volevo quel ragazzo così tanto che sentivo di poter morire se non fossi riuscita a salvarlo. Quel bacio gli stava raccontando tutto quello che avevo provato e che stavo provando in quel momento,e lo capivo da come lui mi stringeva. Sfiorava delicatamente la mia nuca con una mano,attento,quasi avesse paura che fossi fatta di cristallo. Ed era buffo,ma mi sentivo proprio così. L'altra mano era ferma al mio fianco,con il pollice mi accarezzava,come a volermi rassicurare. Io d'altro canto tenevo le mani posate sul suo petto,arpionate al colletto della sua giacca.
Era amore,ne ero certa. Ma anche panico,preoccupazione,ansia. Era ridotto uno straccio ma era vivo.

Sei stata brava Sofia.” sentii ancora la mia testa parlare con la voce di Seth,e lo ringraziai.
Con gli occhi chiusi ci coccolammo in quel contatto. Mi separai da lui solo per mettere la mia fronte sulla sua.

Grazie...” gli dissi prima che potesse essere lui a dirlo.
Ovviamente si scostò da me mi guardò confuso. Sbatté un paio di volte gli occhi incredulo.

Per cosa?” mi chiese alla fine.
Per non essere morto anche tu...” dissi abbassando lo sguardo.
Lui sorrise e mi asciugò una lacrima ferma sulla guancia. Sorprendentemente era rimasta sola,perchè i miei occhi avevano deciso di chiudere i rubinetti.
Lo aiutai a rialzarsi e come fummo di nuovo in piedi lo vidi spostare lo sguardo al terreno.

Seth?” mi chiese triste.
Se fossi arrivata in tempo...forse...” gli confidai gesticolando e infilandomi poi le mani tra i capelli per sistemarli.
No. Quando sono arrivato era già troppo tardi...mio zio..” disse lui.
Aspetta...” lo interruppi mentre facevo un collegamento con la bestiaccia che combatteva con il nostro Alpha “E' tuo zio,quell'animale gigantesco che sta combattendo contro il nonno?” gli chiesi incredula.
Lui mi fece cenno di si e io rimasi senza parole. Se davvero quel mostro era Peter,quale possibilità avevamo contro di lui?

Solo il nonno può fare qualcosa.” pensai.
Voltai lo sguardo verso il centro del bosco,dopo aver sentito un boato. I suoni della battaglia si stavano facendo sempre più forti. I ruggiti dei partecipanti erano incredibilmente potenti e spaventosi. Non avrei mai pensato di poterli sentire. A quei livelli non erano mai arrivati,ma comunque non ce n'era mai stata davvero l'esigenza. I miei pensieri andarono ai miei zii. Possibile che avessero voluto davvero spodestare il nonno? E poi cosa? Sarebbero stati al servizio di Peter per il resto della loro vita? Senza una famiglia che gli guardava le spalle. Un branco senza il branco. Solo semplicemente asserviti ad un capo subdolo e cattivo che pensa solo al proprio tornaconto. Quanto ci avrebbe messo Peter a uccidere anche loro? Perchè se era davvero quello che pensavo,si sarebbe stancato molto velocemente di loro.

Tornai a guardare Derek. Come me si era immerso in quei rumori e di tanto in tanto i suoi occhi si spostavano al terreno per muoversi rapidi come se stesse cercando di immaginarsi quello che stava succedendo. Notai che le sue ferite si erano rimarginate.
Di già?” pensai aggrottando le sopracciglia.
Passai la mano sui brandelli della sua maglietta,divenuta ormai un mero scudo per il suo fianco,e che lasciavano intravedere il suo petto. Infilai le dita tra le grosse fessure nella stoffa e sfiorai la sua pelle. Niente. Era completamente guarito.
Lui ovviamente notò il mio gesto e sorrise.

E' merito tuo.” mi disse guadagnandosi il mio sguardo sorpreso.
Che vuoi dire?” chiesi.
Mi prese una mano e ne accarezzò il dorso con un pollice.

Per tanti,tantissimi anni ho lasciato che la rabbia fosse la mia unica fonte di forza. Che fosse tutto ciò che mi spingeva a fare qualsiasi cosa. Era la mia ancora...” spiegò “Ma,adesso so che c'è qualcosa di ancora più potente. Qualcosa in grado di distruggere qualsiasi cosa.”.
Si portò la mia mano alla bocca e ne baciò il palmo. Sentii dei brividi percorrermi la schiena. Stavo arrossendo,non potevo guardarmi ma sapevo che era così.

Io...credo di provarlo per te. Ed è grazie a questo che sono vivo,e che le mie ferite sono già guarite...sei tu la mia ancora adesso.” disse abbassando la mano e stringendola forte.
I suoi occhi erano sicuri anche se un piccolissimo sprazzo di incredulità tradiva la sua voce. Probabilmente non si era mai aperto così con qualcuno e anche lui ne era sorpreso.

Cosa?” chiesi con voce spezzata dalla sorpresa.
Sapevo che l'ancora è qualcosa,un ricordo o un emozione che tiene legato l'essere umano al lupo. Per fare in modo che la parte istintiva del lupo mannaro non prenda il sopravvento su quella umana,l'ancora deve agire come un freno,appunto. Così come succede alle navi. Spesso è anche il motivo per cui i lupi combattono o grazie alla quale riescono a fermarsi quando vengono colti dalla frenesia della luna piena.
E adesso lui stava dicendo che ero diventata questo per lui. Un punto di forza contraria alla rabbia cieca che lo perseguitava da tanto tempo e che lo aveva guidato fino a quel punto.

Sono la sua ancora.” pensai.
Sorrisi e abbassai lo sguardo.

L'ho capito quando sei caduta nel lago.” riprese “Il dolore che ho sentito quando ti ho vista lì sotto...e quando mi sei svenuta tra le braccia...” con due dita mi alzò il mento “Sofia,io...solo una volta ho provato una cosa del genere...ma sono più che certo che se ti fosse successo qualcosa,questa volta sarei morto...”.
Rimasi a fissarlo negli occhi. Era incredibile ma era esattamente quello che avevo provato io poco prima. Ora i suoi occhi si erano fatti tristi e malinconici. Sembrava come se si stesse immaginando qualcosa di terribile. Allungai una mano per posarla sulla sua guancia e gli sorrisi.
Lui si avvicinò e mi baciò. Un bacio casto,a stampo pieno di sentimento e dolcezza che durò poco più di qualche secondo. Chiusi gli occhi e li tenni chiusi anche dopo che lui si era allontanato.

Io...credo...o forse,no...ma...” cominciò a balbettare goffo e in imbarazzo.
Riaprii gli occhi e lo vidi arrossire. Sapevo cosa voleva dire. Annuii sorridendogli.

Cambiò espressione in un attimo,allarmato e preoccupato. In un attimo era serio e stava andando in iperventilazione. Lo guardai confusa cercando di incrociare i suoi occhi senza successo.

Prima che potessi dire o fare qualcosa si mise davanti a me allungando un braccio per difendermi.
Ma che bella scenetta.” disse quella che riconobbi essere Alex.
In una frazione di secondo mi si gelò il sangue nelle vene. La mia tensione era quasi palpabile e sapevo,dal modo in cui teneva il suo braccio davanti a me,che Derek se ne era accorto.
Cosa ci faceva lì?

Domanda stupida Sofia.” mi dissi.
Se c'era una persona che poteva condividere la follia dello zio di Derek,quella era mia cugina. Non era cambiata per niente. Forse aveva solo i capelli più lunghi,ma era esattamente la stessa persona di qualche anno prima. Lo scintillio nei suoi occhi era lo stesso:omicida e delirante di un killer.

Si stava avvicinando dalla stessa direzione dalla quale ero arrivata io cercando Derek.

Se non sbaglio avevo detto al funerale di una delle due,no? Sono venuta a mantenere la promessa...cugina.” disse lei ghignando e si lanciò all'attacco.
Non capivo come era successo ma mi ritrovai in un attimo a parecchi metri da Derek e Alex. Ero ai piedi di un grosso albero e mi doleva parecchio il braccio sinistro. Cercai di tirarmi su e trovai subito il colpevole del dolore. Un ramoscello aveva pensato bene di conficcarsi poco più in basso della spalla.
Mi alzai con facilità e lo estrassi velocemente senza pensarci. Tenni una mano premuta su quel punto e chiusi gli occhi come per attutire il dolore,che ovviamente non cessò.
Cercai con lo sguardo Derek e lo trovai impegnato in un combattimento brutale con mia cugina. Erano trasformati e lottavano famelici.
Vidi Alex colpire ripetutamente Derek con i suoi artigli,mentre il ragazzo parava e velocemente indietreggiava.
Pensai di andare lì per aiutarlo,ma sarei stata solo d'intralcio.

Non è te che voglio,Derek!” gli ringhiò mia cugina.
Si fermarono uno di fronte all'altro. Il più vicino a me era Derek che mi dava le spalle. Le ringhiò.

Non ti permetterò di avvicinarti a lei.” le rispose lui lanciandosi di nuovo all'attacco.
Alex era forte,anche troppo e sapevo che stava trattenendo i suoi colpi. Non doveva ucciderlo. O almeno era quello che mi dava a pensare. Probabilmente Peter voleva Derek vivo per 'arruolarlo',ma forse ci sarebbe riuscito se il ragazzo non avesse mai saputo la verità. Ma ora era tutto diverso.
Mia cugina colpiva a ripetizione,lanciandolo spesso a terra per cercare di tramortirlo,ma senza successo.
Ogni volta Derek si rialzava,guardava verso di me. Quando lo vedevo a terra il mio corpo si muoveva da solo,facendo un passo verso di lui. Ma poi venivo bloccata dal suo sguardo di supplica,che mi diceva di stare ferma,che era tutto okay.
Non sfuggiva di certo ad Alex,il nostro scambio di sguardi,e ogni volta si lanciava di nuovo come una furia contro il suo avversario.

Ghignava,rideva con cattiveria ed ero sicura che se Peter gli avesse dato carta bianca,lo avrebbe ucciso. Perchè era questo quello che era: un killer.

Peter ha dei progetti per te,Derek. Smettila di metterti in mezzo o sarò costretta ad ucciderti.” disse afferrandolo alla gola con la mano artigliata.
Con facilità Derek si liberò,caricò un colpo e la ferì gravemente alla faccia. Alex urlò dal dolore e si scostò da lui con un balzo all'indietro. Teneva una mano sull'occhio sinistro. Il segno di quattro artigli le partiva dalla tempia sinistra,finendo al lato della bocca. Le aveva cecato un occhio.

Io dico che sarai tu a morire se ti avvicinerai a lei.” disse lui minaccioso.
Alex lo guardò con il volto grondante di sangue. I capelli le si erano appiccicati sul viso bagnato. Ma più che dolorante sembrava furiosa. Si lanciò all'attacco cercando di ferire Derek allo stesso modo,ma senza riuscirci. Derek l'afferrò per un braccio e la lanciò via. Non si fermò,le corse dietro e come fu abbastanza vicino le diede un possente pugno allo stomaco. Lei tossì un paio di volte e,senza pensarci su,gli diede una testata sul naso. Derek indietreggiò con una smorfia di dolore. Alex restituì il colpo ricevuto ma lo prese di nuovo in piena faccia,facendolo rotolare sulla neve.
Io sobbalzai e feci nuovamente un passo verso di lui. Mi bloccai quando lo vidi restare a terra.

Alzati.” gridai nella mia mente.
Alex andò verso di lui e lo afferrò per i capelli costringendolo in ginocchio. Derek la ferì nuovamente al fianco con un'artigliata e lei mollò la presa facendo qualche passo indietro. Non mostrò alcun tipo di emozione,se non una strana euforia.

Ci sta giocando...” capii all'improvviso.
Il suo scopo era quello di stancarlo al punto di non essere più in grado di muoversi,per poi prendere me.
Derek si alzò e le si scagliò di nuovo contro ruggendole. Ricominciarono a colpirsi a vicenda. Derek finì nuovamente a terra e prendendo un mucchio di neve,lo tirò sull'occhio sano di Alex. Lei accecata,indietreggiò ma non riuscì ad evitare il calcio laterale del ragazzo. Finì a terra tra la neve. Derek,ansimante,voltò lo sguardo verso di me. Lo vidi cambiare espressione e venire verso di me. Mi prese il braccio ferito.

Stai bene?” mi chiese.
Non potei rispondergli,perchè Alex era arrivata a noi e,preso Derek alle spalle,lo aveva colpito con gli artigli alla schiena. Derek rotolò a terra lamentandosi.
Alex si guardò gli artigli con un sorriso malvagio e si leccò le dita intrise di sangue.

Sarebbe meglio se tu non lo distraessi,Sofia. Non vorrei ucciderlo per sbaglio.” disse avvicinandosi a me.
Guardai Derek in cerca di aiuto,mentre lui cercava di rimettersi in piedi a fatica. Dovevo prendere tempo.

Vuoi me? Forza allora.” dissi convinta.
Mi misi in posizione di attacco aspettando che si facesse avanti,e invece sbottò in una fragorosa risata.

Devi aver perso la ragione cugina. Evidentemente prima ti ho colpita troppo forte!” si avvicinò.
Ah,quindi è stata lei...” pensai al mio braccio ferito.
Cos'è,hai paura di me?” la sfidai.
Il suo sguardo cambiò di colpo. Si fece seria come se avessi ferito il suo orgoglio. Si lanciò verso di me tentando di colpire il mio fianco. Parai il suo affondo come mi aveva insegnato Seth,e roteando su me stessa l'afferrai per il braccio e la scaraventai al suolo.
Lei impressionata si rialzò e mi sorrise.

Non male...” disse mentre si scagliava nuovamente verso di me.
Mi colpì con estrema velocità alla faccia con una gomitata. Indietreggiai ma senza cadere. La borsa al mio fianco ciondolò.

Non è così che la batterai Sofia.” di nuovo la voce di Seth.
Attesi che si facesse di nuovo avanti e schivai l'attacco con facilità. Sferrò un calcio,due. Un'artigliata. Girò su se stessa tirandomi un calcio rovesciato. Poi si abbassò per spazzarmi le gambe e buttarmi a terra. Io saltai e evitai il suo colpo. Mi ferì ad una coscia con gli artigli e gridai inginocchiandomi.

Ancora un po'...” pensai mentre cercavo di allontanarla da Derek.
Quando fui abbastanza lontana,mi scagliai verso di lei urlando rabbiosa. Notai la sua sorpresa. Di certo non si aspettava che l'attaccassi io,ma avevo un asso nella manica,o meglio una bottiglietta di estratto di aconito.
Mi abbassai per schivare un montante,e risollevandomi le diedi un pugno in faccia facendo rompere la bottiglietta nella mia mano. Avvertii le scosse di dolore del vetro che penetrava il mio palmo ma non mi fermai. A contatto con quell'acqua tossica cominciò ad urlare di dolore e si lanciò a terra.
La guardai rotolare quasi isterica sulla neve e passarsi le mani sulla faccia.

Maledetta stronza!” mi gridò ma senza alzarsi.
Ansimavo per la lotta,ma cercai di stabilizzare il respiro. Ero riuscita a colpirla,a discapito di una mano. Dei piccoli pezzi di vetro erano ben visibili sulla mia mano e il sangue colava lungo le mie dita fino a macchiare il manto bianco che ricopriva la terra. Mi voltai verso Derek che era riuscito a rimettersi in piedi. Corsi verso di lui.

Questo la rallenterà e l'indebolirà.” gli dissi mentre cercavo di capire il suo stato.
Mi bloccò le mani e mi gettò a terra. Grazie a lui schivai l'attacco di Alex,che però aveva trovato Derek. Sfilò gli artigli dalla sua spalla guardandolo inginocchiarsi.

Derek!” gridai.
Smettila di metterti in mezzo!” gli urlò lei.
Lo prese per la gola e lo sollevò.

Peter dovrà fare a meno di te.” disse.
Nei suoi occhi riuscii a vedere le sue intenzioni,così come anche Derek che cercò di sottrarsi a quella morsa. Artigliò nuovamente il fianco ferito della ragazza,che però non diede cenno di cedimento,anzi la sua morsa sulla gola di Derek si intensificò. Con una mano nel fianco di Alex,e una sul polso della ragazza cercò di farle allentare la presa. Io mi gettai verso di loro ma Alex mi buttò a terra con un manrovescio.
Mi rialzai guardando Derek che cominciava a mollare la presa,ormai senza fiato.
Alex stava vincendo e io non potevo fare nulla.
Dei ruggiti mi scossero e vidi Matt e Mark sbucare dalla foresta e atterrare Alex. Derek fu libero e cominciò a tossire per riprendere fiato. Mi avvicinai a lui e gli misi una mano sulla schiena.

Non ti azzardare mai più a toccare mio fratello!” ringhiò Matt contro la faccia di Alex.
Mark era rimasto davanti a me e Derek per proteggerci. Voltò lo sguardo verso di noi e ci sorrise.

Non vi possiamo lasciare soli un attimo,eh piccioncini?” disse con un sorriso sornione.

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Capitolo 21
*** Potere ***


21 - Potere

[Ehilààààààà!!! Ma ciao a tutti! Eh si,non me lo dite,sono una persona orribile,lo so. E' passato davvero molto dall'ultimo aggiornamento,ma purtroppo l'ispirazione aveva deciso di abbandonarmi. Ho passato parecchio tempo a fare ricerche su ricerche e non riuscivo a venirne a capo. Avevo un'altra idea in mente per questo capitolo,e sinceramente non so quanto sarebbe piaciuta. Fortunatamente ho avuto degli ottimi consiglieri che mi hanno aiutata a mettere un po' di ordine alle mie idee. Una parte di quello che ho scritto è una cosa molto personale,che non vi svelerò! Ahahaha niente di così segreto,ma questo capitolo mi ha presa parecchio,anche se non sono molto convinta di come mi sia uscito. Fatemi sapere cosa ne pensate! Grazie a tutti quelli che mi seguono e leggono. Purtroppo ci stiamo avviando al finale. Come al solito non mi resta da dirvi che ENJOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOYYYYYYYYY!!!!!]


CAPITOLO 21 – POTERE


Con una presa ferrea,Matt teneva in scacco Alex per la gola,mentre entrambi ansimavano. Mark era ancora ferito al braccio,ma la guarigione era già in atto e stava lentamente rimarginando lo squarcio. Io ero piombata al fianco di Derek per sincerarmi delle sue condizioni. Gli misi una mano sulla spalla,ma lui sembrava non avvertire la mia presenza. Si era bloccato non appena aveva sentito Matt. In qualche modo le sue parole lo avevano sconvolto.
Fratello? Ma per favore. Lui non è il tuo sangue...” disse lei con voce strozzata dalla morsa del cugino.
Matt ghignò.

La famiglia non è una questione di sangue,cugina.” disse lui piegandosi e arrivandole a brutto muso.
Lei sembrò infastidita da quelle parole. Con uno scatto improvviso gli arpionò il fianco e,approfittando della sorpresa di Matt,ribaltò le loro posizioni. Ora era lei a gravare su un Matt impossibilitato a muoversi. Alex rise e la sua faccia cambiò,ora era completamente trasformata.

Sei il solito ingenuo,cugino.” disse lei stringendo pericolosamente il suo collo.
La sua giacca blu cominciava a diventare lentamente più scura dove lei lo aveva colpito. Cercò di fare leva sulle gambe per sottrarsi a quella presa,ma senza riuscirci.
Mark allora si lanciò su di lei,placcandola e finendo insieme a lei sulla neve. L'afferrò per una gamba e la scagliò lontano. Si mise tra lei e Matt,che lentamente stava riacquistando il suo normale colorito.
Derek si alzò e andò verso Matt.

Matt..” disse cercando di aiutarlo.
Si si,lo so. Non sono tuo fratello...” disse a malincuore rialzandosi dolorante.
Derek gli sorrise guadagnandosi un'occhiata incredula da Matt.
Intanto Alex si era rialzata e aveva preso a combattere contro Mark,che con tutte le sue forze rispondeva ad ogni affondo.
Incredibilmente se la stava cavando molto bene e senza molte difficoltà,anche se lei era leggermente più rapida di lui.
Corsi velocemente verso Derek e Matt.

Matt,stai bene?” chiesi preoccupata.
Come sempre,sorellina..” non mi guardò,prestando attenzione alla lotta.
Stava aspettando il momento giusto per aggiungersi a Mark,seguendo con lo sguardo tutti i loro movimenti velocizzati dalla trasformazione.

Quand'è diventato così forte?” mi chiese tutto d'un tratto “Fino a ieri era uno dei cuccioli...” incredulo.
Bé...i lupi cambiano molto con la maggiore età...dovresti saperlo Matt.” rispose Derek.
Inoltre stanotte ci sarà la luna piena...” aggiunsi io preoccupata “E' strano che non ve ne siate accorti...”.
Matt mi guardò con sufficienza.

Certo che me ne sono accorto,ed è anche abbastanza difficile mantenere il controllo se è per questo...” rispose sbuffando “Perchè credi che sia trasformato?” indicandosi la faccia con un gesto della mano.
Derek lo guardò confuso.

Aspetta. Non sai controllarti con la luna piena?” chiese.
Certo che mi so controllare...” rispose Matt per niente convinto “...più o meno...” sospirò.
All'improvviso Mark fu sbalzato via contro un albero. Matt a quel punto si staccò da noi e intervenne in sua difesa cominciando a colpire Alex ripetutamente.

Derek sembrò volersi aggiungere ma io lo bloccai.

Aspetta.” dissi.
Sofia,devo andare anche io.” mi disse scostandomi la mano.
Non possiamo batterla in questo modo.” aggiunsi.
Mi guardò storto.

Ma che dici? Ce la stiamo cavando piuttosto bene...” disse indicando lo scontro.
Ne sei così sicuro? Guardala bene.” gli dissi.
Alex era ferita. Cieca ad un occhio. Bruciata dall'aconito. Ferite multiple da artigli e zanne,eppure sembrava non avvertire né il dolore né la stanchezza. Attaccava come se fosse in piena forma,mentre noi avvertivamo ogni singolo colpo e ferita che ci infliggeva.

C'è qualcosa che non va.” rispose alla fine aggrottando le sopracciglia.
Esatto. Ed è strano anche che la lotta contro i miei zii si stia prolungando così tanto.” dissi armeggiando con la chiusura lampo della mia borsa “Mio padre è molto più forte di zio Chaz,li ho già visti combattere. Eppure stanno ancora lottando...” .
Intanto Matt e Mark,ripresosi dal volo contro l'albero,stavano affrontando Alex come due furie.
Sincronizzati come se fossero nati per combattere fianco a fianco,colpivano l'avversaria con estrema precisione. Quando Mark la colpiva al volto,Matt era subito lì a colpirla all'addome. Poi interveniva di nuovo il minore con una presa,che la faceva volare oltre le loro teste per poi finire dritta sulla neve. Ma come se niente fosse si rialzava e riprendeva a colpire i due ragazzi.
Matt venne atterrato con un calcio preciso alle gambe,poi Alex con forza lo colpì al volto ripetutamente. Fu lanciata di nuovo lontano grazie all'intervento tempestivo di Mark. Matt si mise carponi cercando di rialzarsi. Sputò sangue e si tamponò uno zigomo spaccato e grondante di sangue.

Ehi cugina...non sarai amica del Dottor Banner?” disse Matt abbozzando un sorriso.
Mark chiuse gli occhi incredulo a quella battuta.

Cugino,ti sembra questo il momento?” disse spazientito tenendosi una mano sul fianco ferito.
Era per chiedere...non trovo altre spiegazioni...” ammise Matt.
Alex si sollevò da terra e ridacchiò.

Mi sto proprio divertendo.” si guardò le unghie scintillanti di sangue “Peter aveva proprio ragione... così è più divertente.” e si lanciò nuovamente all'attacco.
Matt e Mark si guardarono e ripartirono alla carica.
Io e Derek restammo dov'eravamo. Anche se lui avrebbe voluto essere lì al fianco dei due ragazzi.

Che vuol dire che così è più divertente?” mi chiesi pensando alle parole di mia cugina.
Poi l'illuminazione. Era tutto più chiaro ora.
Presi dalla borsa un diario. La copertina era di pelle rossa con incisa un'enorme “B” stampata sopra. Tutto quello che c'era da sapere su mia nonna era scritto lì dentro,di suo pugno. Una testimonianza di quello che era e di come aveva vissuto. E di tutto ciò che aveva incrociato il suo cammino.
Derek mi guardò perplesso.

E quello cos'è?” chiese.
Io lo tenni stretto tra le mani per un istante. Era solo un diario,eppure ero sicura che emanasse un'aura particolare. Lo avevo da quando avevo sette anni. A primo impatto sembrava un normale diario,eppure ogni tanto,quando mi facevo forza per leggerne le pagine era come se avvertisse la mia presenza e vibrasse. Da una parte mi inquietava parecchio,dall'altra sembrava quasi calmarmi.

La 'B' sta per Blanche. Era il cognome di mia nonna.” dissi con voce tremula “E questo è il suo diario.” .
Perchè lo tiri fuori ora?” disse allarmato vedendo Mark imprigionato in una presa di Alex.
Perchè può aiutarci...” risposi.
Alex si bloccò dall'infliggere il colpo definitivo a Mark e annusò l'aria. Chiuse gli occhi ed inspirò. Poi li riaprì e guardò verso di me. Sembrava aver visto un fantasma. Si alzò e cominciò a correre furiosa verso di me. Derek mi prese per un braccio e mi posizionò dietro di lui.

Resta dietro di me!” mi urlò bloccando l'avanzata di Alex.
Le loro mani erano unite ai lati dei loro volti e con forza sovrumana,spingevano uno dalla parte dell'altra. Ringhiavano e mostravano i canini.

Togliti di mezzo Derek!” gli urlò lei spingendo di forza il ragazzo che lentamente indietreggiava nella neve.
Scordatelo!” rispose lui ghignando “Sei trasalita quando hai sentito il profumo di quel diario. Qualsiasi cosa sia,tu lo vuoi. E questo è molto interessante.” rispose.

Intanto dall'altra parte della battaglia,il nonno era alle prese con Peter. Apparentemente era uno scontro impari,perchè il vecchio Alpha era ancora nella sua forma base. Ma anche così Peter non riusciva a colpirlo,limitandosi a scagliare possenti artigliate al paesaggio circostante,venendo schivato facilmente da Franz.
Sei uno sciocco,Hale. Le forze con le cui stai giocando sono più forti di quello che credi.” si fermò il nonno.
Peter non dava nessun cenno di volersi arrendere,e il fatto che Franz continuasse a schivare i suoi affondi,senza mai contrattaccare,lo rendeva più aggressivo. Fece un mezzo ghigno contro il suo avversario e mostrò i denti.

Non ti rendi conto di quello che hai messo in moto. Il vodoo non è un gioco. So cosa hai fatto. Legare il tuo potere da Alpha al tuo 'branco'. Ti si ritorcerà contro!” disse schivando di nuovo l'ennesimo attacco “Per di più ti sei indebolito con questa condivisione. Cosa credevi di fare?”.
Peter si allontanò e gemendo appena tornò umano. Ora il suo corpo era rimpicciolito almeno della metà,nudo e vulnerabile al clima gelido e agli attacchi. Cominciò a ridacchiare istericamente.

Ma ti sei sentito,vecchio? Hai solo paura di perdere! Quello che ho fatto mi ha assicurato la vittoria. Perchè la tua famiglia non riuscirà mai a contrastare il mio nuovo branco. E per ognuno di loro che cadrà,sarà come se lo avessi ucciso io. Questa è la mia vendetta!” sguainò zanne e artigli.
Non hai idea di quanto sia forte la mia famiglia. Pensi che sia l'Alpha il vero potere del branco? Ti sbagli di grosso. É il branco a fare la forza dell'Alpha. E la mia famiglia ha un potere inimmaginabile!” attaccò per la prima volta.
Peter non riuscì a schivare l'artigliata,che gli ferì il fianco e lo lanciò a terra. Cominciò a tremare. Ora il vecchio Alpha aveva mutato la sua fisionomia. Il suo volto si era fatto più allungato a seguito della mutazione. Dei peli grigi come i suoi capelli gli contornavano il viso fino al mento,illuminato da zanne argentee. I suoi artigli erano sguainati,con una colorazione molto particolare. Neri all'attaccatura e argentati sulle estremità. Il tutto contornato da un'aura densa e pericolosa che lo fece allontanare. Sbarrò gli occhi mentre lo vedeva camminare a passo lento verso di lui. I suoi occhi rossi puntati sul suo collo. Si era trasformato ed era una visione terribile.

T-tu non puoi essere così forte! Com'è possibile?” indietreggiò Peter.
Tu hai ferito la mia famiglia. L'hai divisa e minacciata. Hai tentato di uccidere MIO 'nipote'. E adesso io ti ucciderò.” gli ringhiò il nonno.
Tutto ciò di umano che aveva sempre mostrato per anni al suo branco,ora era stato divorato da una furia cieca. Adesso non doveva preoccuparsi di farsi vedere da qualcuno. Non doveva preoccuparsi di mostrare quel suo lato. Perchè chi aveva davanti doveva essere eliminato,così come tutte le minacce che si erano mai palesate in quella città. Sentiva il suo branco lottare e ciò gli dava una forza e una sicurezza che mai aveva provato. Adesso doveva combattere. Un grido disperato si levò nell'aria e lo fece scattare contro il suo avversario,con rabbia incontrollata.

Il campo di battaglia si era tinto di rosso. Tutto quello che ricordavo era stata una fitta lancinante allo stomaco. E in un attimo ero a terra,sola e senza forze. Alex era riuscita ad atterrare Derek e si era scagliata verso di me. L'urlo atroce che aveva lanciato Matt mi aveva terrorizzata. Adesso echeggiava nella mia mente senza che io potessi fermarlo. Si erano lanciati tutti all'attacco. Li avevo notati alle spalle di Alex mentre mi feriva. Ero crollata a terra come un sacco di patate. Inerme. Senza oppormi a quell'affondo. Con la sola immagine del ghigno di mia cugina che soddisfatta si guardava la mano insanguinata.
Non riuscivo a muovermi. A parlare. E respirare era diventato insopportabile. Voltai la testa da un lato e vidi il diario di nonna,a pochi centimetri di distanza. Avrei potuto afferrarlo. Ma la mia volontà era a pezzi. Così come il mio corpo.

Devi muoverti. Stupido braccio,muoviti!” cercai di ordinarmi.
Lentamente spostai il braccio facendolo scivolare sulla neve. Finalmente riuscii ad afferrare il mio obbiettivo. Ma come avrei potuto sollevarlo e sfogliarlo. Non era una cosa realistica. Chiusi gli occhi e le lacrime scesero. Stavo perdendo troppo sangue e non potevo farci nulla.
Poi,un dolce tepore mi invase,come un raggio di sole ti sorprende in una passeggiata nel fitto bosco.
Era bello,caldo e così rassicurante. Mi ci abbandonai completamente. E in un attimo il diario comparve nella mia mente. Si aprì e le sue pagine mi divennero chiare come se i miei occhi lo stessero guardando davvero. Aggrottai la fronte. Nella mia mente cominciai a sfogliarlo,mentre una voce tranquilla e familiare mi parlava.

Sei cresciuta così tanto,Sofia. Sei diventata la donna che mi aspettavo. Forte e fiera,ma sempre con un cuore d'oro. Altruista. Ma soprattutto buona. Sono così fiera di te.” la voce mi fece tremare.
N-Nonna?” ecco spiegate le mie lacrime.
Il suo volto si palesò nella mia mente. Tutta la sua persona apparve dietro a quel diario. Era lei che lo stava sfogliando per me. Avrei voluto toccarle una mano. Avvicinarmi e abbracciarla.

Le persone che state affrontando...mi dispiace molto di ciò che è successo. Ma sono qui per aiutarti. Tua cugina,sta usando un incantesimo molto pericoloso. Il potere del suo Alpha si è legato alla sua anima. Non c'è modo per poterlo spezzare. Ma non durerà per sempre. La Luna piena è prossima. Il suo potere è molto più forte di qualsiasi magia sia mai esistita. Dovrete sfruttare quel momento per poterla neutralizzare.” mi disse.
Un incantesimo? Nonna,non capisco...” dissi.
Viene chiamato 'Il Dono Dell'Alpha'. E' molto pericoloso,perchè se uno degli individui legati venisse ucciso,morirebbero all'istante tutti quanti. Ma se l'Alpha è abbastanza forte,il risultato sarà terribile. Una forza immensa verrà condivisa,e gli attacchi di semplici Lupi non li fermeranno. L'unico modo per fermarli è durante la Luna Piena. Perchè il legame dei lupi con la Luna è più forte di qualsiasi altro. E vi permetterà di sconfiggerli...” disse passandomi una carezza sulla guancia.
...e di non ucciderli.” completai il pensiero.
Non volevo che nessuno morisse,ma non ero affatto daccordo. Mia cugina meritava di morire. Allo stesso modo Peter,che si era macchiato le mani più volte.

Esatto Sofia. Noi non uccidiamo. Se lo facessimo,come potremmo distinguerci da loro?” mi disse sorridendomi.
Ma Nonna...Peter ha ucciso Seth...ha cercato di uccidere anche Derek. Lui merita di morire! Così come Alex. Non posso...non puoi chiedermi di...” non riuscivo a parlare.
Non c'è sconfitta peggiore per persone come loro,di essere risparmiati in battaglia. Vivere con il pensiero di essere stati battuti e risparmiati. Questo sarà la loro più grande vergogna. Fidati di me Sofia.” disse porgendomi la mano che poco prima era sulla mia guancia “Adesso alzati,e combatti. Alzati e reagisci. Sei più forte di così. Io lo so. L'ho visto quando sei nata. E ho continuato a vederlo fino a oggi.” sorrise ancora.
Poi si fece seria e i suoi occhi divennero di un blu intenso. Quasi come se fossero due piccolissimi specchi d'acqua.

Nonna! I tuoi occhi...” non riuscivo a credere a ciò che avevo di fronte.
Devi alzarti Sofia. Vai e combatti.” mi ripeté.
Sbarrai gli occhi ansimando e mi accorsi di aver sognato. Potevo di nuovo vedere il cielo,contornato dalle fronde verdi degli alberi. Una forza immensa mi pervase. Nuova eppure così familiare. L'avevo provata già altre volte. L''avevo scambiata per paura,per rabbia,per un semplice attacco di panico. Ma adesso,mettendomi seduta sulla neve,e guardando il mio corpo,sapevo cosa fosse. Adesso avevo capito. Le ferite non c'erano più,solo il sangue era rimasto sulla mia pelle. Insieme a brandelli di vestiti che penzolavano intrisi di un colore scarlatto. Mi alzai scostando le mani dal mio ventre e vidi dei lucenti artigli protendersi verso l'esterno. Guardai nuovamente il cielo e rimasi senza fiato. La Luna Piena era arrivata. Rinata dopo aver acquisito quell'ultimo spicchio che le mancava. E con lei ero rinata anche io.

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Capitolo 22
*** Conclusione ***


CAPITOLO 22 - Conclusione

[Sono una persona orriiiiiiiibileeeeee!!!! Lo soooooo!! Per favore non mi uccidete! E' passato talmente tanto dall'ultimo capitolo. L'ispirazione mi ha mollato tutta insieme,e non avevo più voglia di continuare questa storia. Ma oggi è successa una cosa molto bella,che mi ha fatto riprendere a scrivere. Tutta di getto e senza ripensamenti. Non l'ho nemmeno ricontrollata per eventuali errori o mancanze. Ma sono pronta per il cazziatone...se me ne vorrete fare. Devo dire che verso la fine ho avuto una strana voglia di farla finire in modo completamente diverso,ma non potevo farvi questo. Poi lo capirete dopo aver letto. Intanto,continuo a chiedervi perdono per il ritardissimo e vi auguro una buona lettura. Il capitolo è corto,ma mi riprenderò con il prossimo,che penso possa essere l'ultimo...o il penultimo. E niente,per qualsiasi cosa fatemi sapere e come al solito ENJOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOYYYYYYYYY!!!]


CAPITOLO 22 – CONCLUSIONE



Oh,come era piacevole quella sensazione. Chiusi gli occhi più volte inspirando il dolce odore pungente della notte. Le mie mani fremevano dalla voglia di affondarle nella carne dei miei nemici,e le zanne,graffiandomi le labbra,bramavano il sangue. Come potevo controllare quella voglia di sangue così acuta? Non potevo. Non da sola almeno. Il mio corpo pareva muoversi da solo,avanzando nella neve come se fosse solo un manto di nuvole soffici.
Sofia. Non lasciarti trasportare da queste nuove sensazioni. Puoi farcela.” sentii nuovamente la voce calda della Nonna.
Come un faro nella tempesta guidò il mio spirito affinché riuscisse ad emergere dalle acque profonde dell'istinto. Istinto da lupo ovviamente. E fu difficile. Sgranai gli occhi mettendo a fuoco l'ambiente davanti a me,e il mio cuore quasi si fermò. Mark era accasciato ai piedi di un albero,privo di conoscenza. Derek aveva lottato con tutte le sue forze contro mia cugina,e stava cercando di rialzarsi. I suoi occhi tradivano la sua furia,perché erano gonfi e rossi,come se stessero per lacrimare. Non puntavano su di me,ma sul suo nemico,che rideva beffardo facendogli un cenno con la mano di attaccarla. Dietro di lei,e fu proprio quello a farmi tremare,Matt se ne stava sdraiato nella neve. Immerso in quello che sembrava succo d'uva. Rosso,troppo rosso.

Matt?” pensai. Ma non riuscii a proferire parola. Perchè stava fermo? Era svenuto,non c'era dubbio. Non poteva essere altrimenti. Non volevo che fosse altrimenti. Lo puntai cercando di capire meglio. Gli occhi pieni di lacrime e rabbia. E fu in quell'istante che Alex mi notò. O meglio,notò i miei artigli conficcati nel suo stomaco intenti a dilaniarla. Il suo volto sorpreso e terrorizzato quasi mi fece venire da ridere.
S..Sofia?” disse con un filo di voce.
Di certo non se lo aspettava. Come non si aspettava che la lanciassi a parecchi metri di distanza come fosse una piccola piuma d'oca. La rabbia che avevo provato poco prima era solo un ricordo,rispetto alla furia che mi controllava adesso. Doveva morire. Dovevo ucciderla. Ma poi una mano mi afferrò per un braccio e voltandomi di scatto,minacciosa,vidi Derek.

Sei viva...” disse quasi sull'orlo del pianto.
Mi abbracciò.
“Che sta facendo?” pensai. Poi quel sentimento di rabbia omicida si allontanò completamente. Mi stava trascinando verso il baratro e non stavo facendo nulla per impedirglielo. Ma lui era lì. Lui mi aveva abbracciata e mi aveva impedito di lanciarmi nel vuoto e di perdermi per sempre. E d'un tratto le lacrime si riversarono sulle mie guance. Tornai in me,maledicendo questa mia nuova forma che voleva prendere il sopravvento.

Sei...un lupo mannaro?” mi disse scostandomi da lui quel tanto che bastava per guardarmi dritto negli occhi.
Mia nonna..mi ha salvata...” risposi quasi spaventandomi per il tono grave che aveva la mia voce.
Alex intanto si era rialzata,questa volta con più fatica rispetto al solito e mi guardava allibita.

C..com'è possibile? Ti avevo uccisa!” mi urlò contro.
Il solo suono della sua voce fu abbastanza per farmi abbandonare di nuovo la mia mente,e lasciare che il lupo riemergesse. Derek lo notò e si mise nuovamente davanti a me.

Guardami Sofia! Punta i tuoi occhi su di me! Non perdere il controllo. E' la luna piena che ti fa quest'effetto. Puoi combatterla,sarà dura,ma so che puoi farcela.” mi disse scuotendomi per le spalle con una faccia preoccupata ma determinata.
Sarebbe stato facile dargli retta,e lo stavo facendo,ma Alex lo aveva atterrato con un pugno al fianco,facendolo rotolare via. Il rumore delle sue ossa che si rompevano e il suo urlo di dolore,impedì alle parole che aveva pronunciato qualche secondo prima di fare effetto. Mi lanciai come una furia su Alex. E il mio intento era quello di ucciderla. Aveva ferito Derek,distrutto Mark e martoriato Matt,di cui ancora non conoscevo le condizioni. L'atterrai con un singolo colpo. Poi mi lanciai su di lei chiudendo i pugni e colpendola ripetutamente in faccia.

Come puoi essere ancora viva! Dimmelo!” cercò di liberarsi invana.
Suppongo che devo tutto a te. Ai tuoi artigli,cugina.” risposi io ad un soffio dalla sua faccia.
Mi sbalzò via con una ginocchiata al fianco,ma mi rialzai subito caricandola nuovamente.
Mi piaceva quella sensazione. Eccome se mi piaceva. Il sangue sulle mani,tra le zanne,sulla neve e sui miei vestiti. Il sangue del mio nemico.

Sofia. Se ti lasci andare a questo potere,perderai coscienza di te,e diventerai un mostro.” mia nonna nella mia testa cercava di farmi rinsavire.
Ormai ero ad un punto di stallo. L'avevo in pugno con una mano artigliata alla sua gola. Mi sarebbe bastato davvero poco per ucciderla. Dovevo solo stringere un po' di più. Ma un suono mi distrasse dal muovermi. Un suono che mi arrivò dritto al cuore. Me lo squarciò di netto e si insinuò prepotente dentro di me. Un piccolo,minuscolo gemito. Mollai la presa senza pensarci due volte. Il panico mi stava assalendo di nuovo,e mi voltai in ogni direzione per capire da dove venisse. Ma il mio udito non tardò ad indicarmi il posto giusto. Veniva da Matt.

E' vivo!” pensai correndo verso di lui.
Alex si rialzò e mi intercettò. Corse anche lei verso Matt per dargli il colpo di grazia. Derek intanto era riuscito a rimettersi in piedi e stava cercando di raggiungerci. Io arrivai vicino a Matt,dandogli la schiena e allargando gli artigli per difenderlo.

Non puoi fare nulla,piccola Sofia! Io vi ucciderò tutti!” rideva. O meglio ghignava.
Mi guardai intorno sentendo una forza immane crescermi dentro. Dovevo darle libero sfogo o sarei esplosa,ma non sapevo come. Ma senza pensare inspirai profondamente e rilasciai un ruggito talmente forte e assordante che le mie stesse orecchie sembravano chiedermi pietà.
Alex si bloccò accucciandosi a terra con le mani che stringevano le tempie. Per lei era insopportabile quel rumore. E a quanto pareva anche per Derek e Mark,che si era risvegliato proprio udendolo. Tutti erano a terra a tapparsi le orecchie. Quando non ebbi più fiato,crollai sulle ginocchia senza più energie. Gli occhi che mi lacrimavano e il corpo che tremava. Mi voltai verso Matt cercando di capire se fossi arrivata in tempo. Ma lui non si muoveva. Lo girai sulla schiena e i miei occhi quasi non rimasero feriti dalla vista dei tagli che ricoprivano il suo addome. E c'era sangue ovunque e continuava a uscire e...

SMETTILA DI USCIRE!!!” lo pensai.
Unii le mani su quelle ferite cercando di tamponare al meglio che potessi. Mi voltai a cercare la mia borsa,ma mi accorsi di non averla più a tracolla. Alex doveva avermela strappata di dosso quando mi aveva ferita poco prima.

Matt?!? Matt?” lo chiamai cercando di svegliarlo.
Le mie mani erano tornate normali e potevo notarlo dall'assenza degli artigli.
Come una furia arrivarono dalla foresta tutti i miei familiari. Allarmati dal mio ruggito. Mamma,papà,Daniel,zia Charlotte e zio Phill. Zia Charlotte ovviamente corse verso Mark buttandosi praticamente vicino a lui cercando di capire le sue condizioni. Zio Phill invece,una volta visto il figlio stare bene,andò da Derek,aiutandolo a rialzarsi.
I miei genitori e Daniel invece vennero tutti vicino a me,circondando Matt.

Matthew!” mia madre urlò il suo nome cominciando a piangere. Papà era al suo fianco che le cingeva le spalle con un braccio e faceva tutto quello che era in suo potere per non crollare.
Daniel era quello più silenzioso. Guardava Matt senza dire nulla. Solo il suo respiro accelerato tradiva la sua calma apparente. Le mie mani erano ancora sul petto di mio fratello. Non era morto. No. Lo sapevo. Potevo ancora fare qualcosa.

Papà...la mia borsa è da qualche parte...ne ho bisogno...” gli dissi con insicurezza.
Sofia...” rispose lui affranto.
Non potevo guardarlo negli occhi,ma sapevo cosa volesse dire.

Io devo continuare a fare pressione! Mi serve la mia borsa! Adesso!” quasi glielo ruggii contro.
E non mi stupii più di tanto quando tutti e tre sobbalzarono guardandomi. Dovevo essere nuovamente cambiata. E me ne accorsi dalle zanne che mi ferivano le labbra. Mio padre e Daniel si alzarono sorpresi indugiando un po' troppo a guardarmi. Si misero a cercare la borsa. Mia madre invece stizzita dal mio sfogo di rabbia mi guardava con le lacrime agli occhi cercando di capirci qualcosa.

Eri tu? Il ruggito che abbiamo sentito poco fa?” chiese mantenendo un tono calmo.
Io annuii. Evitando di dare fiato alla mia bocca. Non mi piacevano le parole che ne uscivano quando ero trasformata. Colpa della luna? Può darsi.

Sofia...ma com'è possibile? Non hai mai mostrato i sintomi...” disse lei.
Ne parli come se fosse una malattia. Non lo è. Stavo morendo poco fa. Alex mi aveva colpita. Per la verità credo di essere morta. Ho visto la Nonna.” sorrisi al ricordo del suo volto “Mi ha detto di alzarmi e combattere. E l'ho fatto...” confessai.
La Nonna?” chiese sbarrando gli occhi.
Già...” non sapevo che altro dirle.
Zio Phill si avvicinò con Derek piuttosto malconcio,portandoselo di peso praticamente in braccio. Si accasciarono entrambi a terra poco distante da me. Papà e Daniel ritornarono correndo con la mia borsa.
Una volta aperta trovai subito tutto il necessario. Presi una boccetta con una piantina verde dalle spine rosse e mia madre sobbalzò.

Dove l'hai trovata?” mi chiese guardandomi mentre la gettavo in un mortaio di legno.
Presi una manciata abbondante di neve e la mischiai con quella piantina. Non risposi,tanto ero concentrata nell'impastare il tutto. La neve si sciolse e riuscii a creare una sorta di poltiglia.
Alex intanto si era ripresa e,spaventata come non l'avevo vista mai,tentò di rialzarsi per fuggire via. Ma non ci riuscì. Perchè alle sue spalle era comparso il Nonno.

Il tuo Alpha è fuggito. I tuoi compagni...o meglio dire i tuoi genitori,sono stati neutralizzati. Nono c'è più niente per te qui.” disse in tono solenne.
N-Nonno...” disse lei.
L'uomo,ringhiandole e mostrandole per la prima volta i suoi occhi rossi,le si avvicinò.

Io non sono più tuo Nonno. Né il tuo Alpha. Da oggi qualsiasi sentimento che mi legava a te non esiste più.” si avvicinò quasi come se stesse per sbranarla “Io ti bandisco dal branco. Da questa città e dalla nostra famiglia. Se rimetterai piede in questa città,io lo saprò...e ti ucciderò. Ci siamo capiti?” concluse mostrandole anche le zanne.
Alex era terrorizzata. Con gli occhi lucidi ed un tremolio che non le permetteva di assumere una postura correttamente eretta. Senza aggiungere nulla corse via scomparendo nella foresta. Così com'era arrivata,ora non c'era più.
Il Nonno chiuse gli occhi e tornò normale,poi si voltò verso Mark e zia Charlotte. Andò da loro assicurandosi che il nipote stesse bene.
Io intanto ero pronta ad aggiungere l'ultimo ingrediente alla mistura. Presi un coltello e lo porsi a mia madre.

L'ultimo ingrediente. Il nostro sangue. Poche gocce basteranno.” dissi in tono quasi meccanico,degno di un automa.
Mia madre si incise il palmo di una mano e riversò il suo sangue nella ciotola. Poi passò il coltello a mio padre,che fece la stessa cosa. Daniel sembrò confuso del procedimento.

Che state facendo? A che serve?” chiese infatti.
Questa pianta è un rarissimo tipo di aconito. Si pensava estinto ormai da secoli,ma io ne ho trovato i semi nel diario della Nonna. Qualche tempo fa...insieme a Seth,abbiamo deciso di provare a piantarli. Per vedere se riuscissero a germogliare. Li piantammo nella serra del palazzo,ma non cresceva nulla. Ci accorgemmo che l'unico posto che sembrava essere ottimale per loro era questa foresta.” risposi io tagliandomi il palmo e dando il mio contributo.
Aconito? Ma non lo ucciderà?” chiese lui.
La mamma si intromise.

No. Questo tipo è molto particolare. Non è nocivo per i lupi. Infatti può essere usato per curare,ma solo a patto che venga mischiato con il sangue della famiglia del ricevente.” disse.
Daniel arraffò il pugnale,intuendo a quel punto,e si tagliò la mano velocemente facendo poi colare il suo sangue nel mortaio.
Derek in tutto questo sembrò quasi trattenere il respiro,senza osare interrompere. Zio Phill si era allontanato per andare anche lui dal figlio. Mark era ridotto male,e necessitava di cure,ma era vivo e sveglio. Parlava al Nonno con tono sofferente,rispondendo alle sue domande.
Una volta completato l'intruglio,lo riversai sulle ferite di Matt,spalmandolo per bene su ogni tipo di ferita. I miei gesti erano delicati ma decisi,e il suo battito cardiaco sempre più lento.
Mi fermai quando tutto il composto era ormai finito e riposi il mortaio sulla neve. Poi attendemmo.
Passarono diversi minuti. Tutti con il fiato sospeso aspettavamo segni di miglioramento. Poi il cuore di Matt prese a battere più forte e con regolarità. La mamma scoppiò a piangere coprendosi la bocca e venendo accolta tra le braccia di mio padre. Daniel si sedette sfinito da quell'attesa lancinante. Poi si buttò con la schiena sulla neve,sorridendo e nascondendo gli occhi nell'incavo del gomito. Derek spostava lo sguardo su Matt e poi su di me ininterrottamente. Avrei cantato vittoria solo quando avesse aperto gli occhi. Si mise vicino a me prendendo una mano di Matt tra le sue,con molta difficoltà. Aveva pur sempre delle ossa rotte.

Andiamo Matt...apri gli occhi...” dissi a bassa voce quasi supplicandolo.
La mia fronte corrucciata e il mio sguardo concentrato. Le zanne che premevano nella mia bocca come a voler ferire le mie labbra. I pugni stretti a tal punto che i miei artigli ne ferivano i palmi.
Mi accorsi di Derek e per la prima volta voltai lo sguardo verso di lui. I suoi occhi erano fermi sul viso di Matt. Era preoccupato e non lo nascondeva. Misi una mano sulle sue,che stringevano quella di mio fratello. Mi guardò con gli occhi gonfi e rossi.

Mi dispiace...non sono riuscito a...” disse con voce tremolante.
Mio padre lo bloccò quasi subito.

Non è colpa tua,Derek.” disse rivolgendogli uno sguardo triste.
Siete venuti in questa foresta per me...Lui è tornato per me...e non è detto che non ci riprovi. Sofia avrebbe dovuto lasciarmi morire...” rispose con un moto di rabbia e tristezza.
Mio padre lo guardò e poi voltò il suo sguardo a Matt.

In quel caso la situazione sarebbe la medesima. Ma invece che gioire per la guarigione di un figlio,starei piangendo per la morte di un altro...” rispose così. Atono,ma pieno di sentimento.
Derek si bloccò a quelle parole e lo guardò scioccato. Le sue labbra tremavano e i suoi occhi avevano cominciato a versare calde lacrime. Potevo sentirne l'odore salato ma anche dolce. Sbatté più volte le palpebre abbassando lo sguardo,poi avvertì una stretta nelle mani. Matt si era mosso.
Lo guardammo tutti concentrati aspettando che aprisse gli occhi. Mi avvicinai a mio fratello cercando di notare il minimo movimento. Poi accadde. Aprì gli occhi molto lentamente. E ci guardò. Stanco e confuso. Mamma che fino a quel momento aveva cercato di non fare rumore piangendo,cominciò a singhiozzare a gran voce stringendosi nell'abbraccio di papà.
Derek si fece vicino insieme a me e lo guardò.

N-Non mi dire...c-che quelle...sono...per me...” disse con un filo di voce Matt riferendosi alle lacrime di Derek.
Il moro sorrise chiudendo gli occhi e allontanandosi di poco per rimettersi composto in ginocchio.
Matt poi mi guardò e forse ero davvero in condizioni pietose,perché,per quanto fosse esausto,sbottò in una piccola risata. Non avevo la forza di tornare normale e tutte quelle sensazioni non facevano altro che amplificarsi. Piangevo ed ero triste. I miei artigli che si insinuavano nei miei palmi per la rabbia. E la mia testa che mi urlava di correre nella foresta a cercare mia cugina e ad ucciderla una volta per tutte.

C-che...mi sono...perso?” disse Matt sorridendomi.

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Capitolo 23
*** Ritorno A Casa ***


23 - RITORNO A CASA

[Tanti auguriiiiiiiiiiiii!!!!!!! Buon Natale e Buon Santo Stefano a tutti! Allora rieccomi qui con un nuovo capitoluccio. Purtroppo ci stiamo avvicinando alla fine...eh si. Che ci devo fare? Niente,mi viene quasi da piangere...Grazie a tutti voi che mi seguite e vi auguro una buona lettura. Non mi trattengo troppo perché ho davvero molte cose da fare,perdonatemi per questo commento un pò short. ENJOOOOOOOOOOOOOOOYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!]

CAPITOLO 23 – RITORNO A CASA



Ritornare a casa fu faticoso ed estenuante. La maggior parte della mia famiglia era messa piuttosto male,ma riuscì a trascinarsi fuori dal bosco. Il Nonno sembrava non essere per nulla stanco,la battaglia sembrava non averlo sfiorato,nonostante si fosse scontrato contro un altro Alpha. Camminava davanti a noi con Mark in spalla. Mio cugino era ridotto male,e stava facendo fatica a recuperare,ma era una cosa normale. Una volta arrivati a casa non avrei aspettato un solo secondo per occuparmi di lui. Intanto era appoggiato alla grande schiena del Nonno,un po' come quando era bambino. I suoi genitori al fianco del Nonno camminavano con preoccupazione,attenti ad ogni singolo gemito del figlio,che ogni tanto si lasciava scappare per le fitte di dolore. Mio padre teneva allo stesso modo mio fratello,mentre Daniel lo aiutava a sopportare il dolore,sfiorandolo di tanto in tanto per assorbirne quanto più ne riuscisse a prendere. Mamma era invece subito dietro di loro con le mani impegnate a trattenere zia Louise e zio Chaz,sfiniti e arresi. Avrebbero dovuto subire il giudizio del consiglio e soprattutto del Nonno. Dalla loro parte avevano il fatto di avere un bambino a casa,e il Nonno non voleva costringerli ad abbandonarlo,ma una punizione era d'obbligo. Anche se non avevo ben capito cosa dovessero aspettarsi. Non mi importava. Al momento avevo parecchie cose a cui pensare e quello non era la priorità. Derek aveva fatto molta fatica a rialzarsi da terra e,così come le altre volte,non riusciva a guarire da solo. Era una cosa che mi mandava in tilt il cervello. Perché non guariva? Mi avvicinai prendendolo sotto braccio per aiutarlo a camminare e non riuscì a nascondermi un grido di dolore.
-Derek? Tranquillo...adesso andiamo a casa e ti do una sistemata...- gli dissi preoccupata.
Ma la mia voce uscì più pesante e minacciosa di quanto volessi,perché ero ancora trasformata. La Luna era ancora alta in cielo e non avevo la più pallida idea di come fare per tornare normale. Derek con gli occhi chiusi in una smorfia di dolore mi fece solo un rapido cenno con la testa. Guardai avanti sperando che qualcuno mi desse una mano. Come potevo portarmelo dietro da sola? Non avevo di certo calcolato la mia nuova forza,e mi sorpresi non poco nel constatare che nonostante fosse molto più pesante di me,non facevo affatto fatica. Mi sistemai meglio al suo fianco stringendolo e cominciai a camminare. Lui cercò di non gravarmi completamente addosso,ma si arrese quando le sue ossa scricchiolarono. Il respiro spezzato di tanto in tanto dal dolore.

-P-piano Sofia...- mi supplicò indicandomi il fianco con lo sguardo.
In effetti sotto la mia mano riuscivo a sentire un rumore agghiacciante che mi stava facendo accapponare la pelle. Così allentai la presa. Non ero abituata a quel genere di aiuto. Non ero mai io a caricarmi persone ferite,e risultai impacciata e scoordinata.

-Scusami...- gli risposi.
Odiavo la mia voce,così grave e mostruosa. Lui non sembrava farci caso. Camminammo lentamente rispetto al resto del branco,ma riuscimmo ad arrivare alla fine del bosco. L'aria gelida ormai non la sentivamo neanche più. Derek ansimava ed era molto stanco. La mamma si accorse che ci eravamo fermati e lo fece anche lei,portando a bloccarsi anche i miei zii. Mi guardò preoccupata,ma gli feci un rapido cenno che me ne sarei occupata io e seppur perplessa riprese a camminare.
Feci un respiro profondo cercando di usare quel po' che sapevo della meditazione per calmare il lupo che ora abitava in me. Non volevo cacciarlo,ma solo acquietarlo,fare in modo che mi lasciasse stare per quel piccolo lasso di tempo. Poi gli avrei dato carta bianca. Guardai Derek e notai che c'era qualcosa di strano nei suoi occhi. Inspirai profondamente riuscendo a far ritirare zanne e artigli. Ora dovevo solo restare calma e sarei riuscita a mantenere quella forma. Derek si piegò in avanti tenendosi il fianco.

-Derek! Ehi? Dai siamo quasi a casa...- gli dissi cercando di rassicurarlo.
-N-non...ce la faccio...- mi disse sofferente.
-Ma perché non guarisci?- chiesi corrugando la fronte.
Mi lanciò un'occhiata che non riuscii a decifrare. Sembrava triste e rassegnata. Scosse poi la testa e abbassò lo sguardo.

-Non lo so...- mi rispose.
Feci mente locale,pensando a tutto quello che era successo fino a quel momento. Ripercorsi mentalmente ogni singolo momento che avevo passato con Derek e mi si accese la famosa lampadina. Ogni volta che Derek si era ferito da quando era con noi,non era mai guarito subito come gli altri. Ma quando era con me,sembrava inspiegabilmente riprendere le energie.
“Sei la mia Ancora...” ripensai quando me lo disse. Eppure adesso non stava meglio. Il mio ragionamento non filava. A meno che...
-Tu pensi che sia colpa tua...- dissi mettendogli una mano sul petto per aiutarlo a rialzarsi.
I suoi occhi erano ancora tristi e anche lucidi ora che li guardavo meglio. Non rispose,ma era come se lo avesse fatto. Avevo centrato il problema.

-Non è così Derek. Te l'ho detto io e anche mio padre. Nessuno qui ti incolpa.- ripresi.
Lui fece un sorriso amaro scuotendo la testa.

-Ma se io non fossi mai venuto qui,non sarebbe successo nulla di tutto questo. Tu non saresti mai...morta...- si abbassò nuovamente per una fitta di dolore -ahhh...-
Mollai la mia presa su di lui solo per andargli davanti e avvolgerlo in un abbraccio. Le mie braccia gli avvolsero i fianchi per andare a stringersi dietro la sua schiena. Potei sentire il suo corpo tremare a quel contatto inaspettato. Non era un tremito di dolore,non fisico almeno.
-Tu mi hai salvato la vita,Derek. Hai combattuto per me,per mio fratello...per tutta la mia famiglia. Da qualsiasi parte io veda quest'intera faccenda,non riesco a trovare una tua singola azione negativa....- gli dissi poggiando la testa sulla sua spalla.
Non aveva ricambiato l'abbraccio. Forse non ne aveva la forza. Gli accarezzai dolcemente la schiena con fare rassicurante,finchè non incrociai una ferita aperta. Lui sobbalzò e potei sentirlo stringere i denti. Odiavo il mio nuovo aspetto da lupo,la voce distorta e il suo istinto omicida che mi inondava. Ma c'era anche qualcosa di buono a cui adesso riuscivo a pensare. Lasciai la mano su quella ferita.

-Non dovresti sentirti in colpa. Anzi,dovresti prenderti il merito che ti spetta. E la mia più profonda gratitudine.- dissi scostandomi per riuscire a guardarlo dritto negli occhi.

Quegli stessi occhi che sembravano quasi voler piangere. Quanta tristezza riuscivano a trasmettermi. E paura e senso di colpa. Tutte emozioni terribilmente sbagliate e negative. Mi scostai da lui lasciando una mia mano sul suo fianco,mentre l'altra si andò a posare sulla sua guancia. Gli sorrisi sperando di allontanare tutte quelle emozioni dalla sua mente e lo baciai. Un bacio così necessario e calmo. Assaporai nuovamente la dolcezza delle sue labbra,mista ad un sapore ferroso e salato. “Devo assorbirlo tutto...tutto il tuo dolore,ogni tua preoccupazione. E sostituirlo con qualcosa di più forte..” mi dissi. Ed accadde. Sentii un dolore lancinante irradiarsi dalla mia bocca e scendere al mio collo. Scese ancora fino alle spalle e arrivò dritto al cuore. Era lì che lo avrei trasformato o eliminato. Non potevo vedermi,ma immaginavo che la mia faccia e la parte superiore del mio corpo fossero macchiati da striature nere di dolore. Vene nere e gonfie che si prendevano carico di tutto quello che Derek stava sopportando adesso. Era tremendo e pensai di staccarmi da lui,ma non potevo. Lo sentii ricambiare il bacio e finalmente stringersi a me. Mi prese poi per una guancia e mi allontanò. Il suo respiro caldo e accelerato che faceva a botte con il freddo di quella notte. Riaprimmo gli occhi e potei specchiarmi in quel verde immenso e ipnotizzante che lo caratterizzava. I suoi occhi erano una vista della quale non avrei mai fatto a meno. Non mi sarei mai stancata di specchiarmici. Sembrava volermi dire qualcosa. Le sue ferite non gli dolevano più così tanto da dover stare leggermente piegato in avanti. La sua espressione ancora triste.
-Sofia...io non posso rimanere qui. Ho causato troppi danni...- mi disse infatti.
-Ma che stai dicendo?- gli risposi sorpresa.
Appoggiò la sua fronte sulla mia,come quel giorno nella casetta di Mark.

-Devo andarmene Sofia..- disse sospirando.
Mi allontanai da lui scuotendo la testa.

-No! Non puoi andartene!- gli dissi arrabbiata e confusa.
-Devo farlo. Se Peter dovesse tornare...- disse tristemente.
-Al diavolo Peter!- gli urlai contro.
Dalla sua espressione capii che ero nuovamente cambiata. Chiusi un istante gli occhi per riuscire a controllare la miriade di emozioni che minacciavano di emergere. Li riaprii sentendo le lacrime uscire.

-Non puoi lasciarmi così! Se quel folle dovesse tornare lo ucciderò con le mie stesse mani. Non gli permetterò di farti ancora soffrire! Non lo permetterò a nessuno!- sfogai la mia rabbia.
Lui rimase così,con gli occhi sbarrati a fissarmi. Abbassò lo sguardo guardando la neve. Odiavo il fatto che avesse quel tipo di reazione. Come se nessuno avesse mai preso le sue parti. Come se nessuno avesse mai fatto qualcosa di bello per lui. Era una cosa che non sopportavo. Da che lo avevo conosciuto aveva sempre avuto quello sguardo. Alzò gli occhi a guardarmi.

-Bè...comunque non puoi farci nulla...il periodo che il tuo Alpha mi aveva dato è scaduto...che tu lo voglia o no è questo che mi aspetta...- disse.
Gli accarezzai una guancia.

-Guardami. Pensi davvero che io mi arrenda così? Parlerò con la famiglia. Con il Nonno. Tu hai fatto molto per noi e se tu vuoi restare qui,allora io combatterò per te.- risposi.
I miei occhi erano pieni di determinazione. Fummo interrotti da mia mamma che arrivò correndo.

-Sofia,ci stavamo preoccupando. Va tutto bene?- chiese posando una mano sulla mia spalla.
Io fissai Derek facendogli capire che non mi sarei mai arresa,che avrei combattuto con le unghie e con le zanne per lui. Poi mi voltai a risponderle.

-Si. Matt?- chiesi.
-Luke lo ha portato a casa. Ora sta riposando,ma Mark ha bisogno del tuo aiuto.- mi disse.
Era preoccupata e non lo nascondeva. Guardò Derek e d'un tratto i suoi occhi si illuminarono.

-Sei guarito! Mi hai fatto davvero preoccupare.- disse sorridendogli.
Derek mi guardò sorpreso e poi si guardò le ferite. Niente. Non c'era più nessun taglio o ferita. Solo i suoi vestiti adesso portavano i segni della lotta appena conclusa. Si tastò il fianco scoprendo di non provare più neanche un piccolo fastidio. Alzò gli occhi a mia madre.

-Dai,adesso andiamo a casa.-
disse lei.

Il palazzo era così silenzioso e buio. Le piccole luci nell'androne erano state spente nonostante fosse ancora notte fonda. Mia mamma mi disse che il Nonno aveva deciso così perchè a Mark davano fastidio.
-Dobbiamo andare nel vostro appartamento. Il Nonno lo ha portato lì,ha detto che sarebbe stato meglio così. Sai,per Anne. Lei non sa quello che è successo.- disse rabbuiandosi mia mamma.

Io e Derek cominciammo a salire le scale seguendola. Non avevamo parlato molto da quando era arrivata mia mamma,e adesso stavamo salendo le scale uno molto distante dall'altro. Anche quando mi voltavo a guardarlo aveva sempre lo sguardo al pavimento.

Arrivammo all'appartamento e zia Charlotte ci aprì. Notai subito i suoi occhi gonfi di lacrime e la sua preoccupazione. Entrai spedita,allarmata dalla sua espressione e mi diressi nella stanza degli ospiti,vicino a quella in cui dormiva Derek. Era lì che il Nonno aveva portato Mark. Entrai e lo vidi sdraiato con una mano adagiata sul ventre. Stava riposando. Zio Phill era al suo fianco seduto su una poltroncina. Andai vicino a Mark e gli misi una mano sulla fronte. Non aveva la febbre,quindi nessuna infezione. Zio Phill si alzò di scatto.
-Sofia?- chiese.
-Non ha la febbre. Quindi non credo ci siano artigli nelle sue ferite.- dissi.
Ma la cosa che mi preoccupava era il fatto che fosse svenuto. I lupi quando sono privi di conoscenza non guariscono. Così gli scostai il braccio dal fianco e aprii il suo giacchetto. Aveva una brutta ferita al fianco. Un artigliata di Alex. Mi voltai verso Derek.

-Gliel'ha fatta prima o dopo la luna piena?- chiesi con urgenza.
Lui sembrò pensarci per qualche istante.

-Credo prima...- disse limitando le parole.
Zia Charlotte si intromise.

-Che significa? E' un bene o è un male?- chiese preoccupata.
Io aprii la borsa tirando fuori il necessario per aiutare Mark.

-Se lo ha ferito prima della luna piena,significa che era ancora connessa a Peter. Quindi il suo potere era quello di un Alpha. Non riesce a guarire perchè è svenuto. Devo aiutare la sua guarigione.- dissi infilando del filo nero in un ago.
-Quindi si riprenderà?- chiese zio Phill passandomi dietro e abbracciando la zia.
Io gli sorrisi voltandomi e annuii.

-Certo.- risposi con sicurezza.
Cominciai a ricucirlo sentendo il sospiro di sollievo degli zii.

-Potreste preparare qualcosa da mangiare per quando si sveglierà. Non gli ci vorrà molto. Penso un paio d'ore al massimo. E poi mi servirebbe la stufetta che è nella mia stanza e dei vestiti puliti. Magari anche una coperta più pesante. La sua temperatura è calata molto,quindi per oggi dovremo trattarlo come un classico essere umano qualsiasi.-
chiesi senza voltarmi a guardarli.
Non fermandosi neanche a rispondermi,si volatilizzarono eseguendo ciò che avevo chiesto. Continuai a lavorare sul fianco di Mark senza fermarmi mai. D'improvviso riaprì gli occhi guardando prima il soffitto e poi me. Io sollevai lo sguardo solo per sorridergli e poi riprendere quello che stavo facendo. Spostò gli occhi su Derek e gli sorrise.

-Come ti senti?- chiese Derek.
-Meglio. Grazie cugino.- disse lui.
-Per cosa?- chiese perplesso Derek.
-Quando Matt è stato ferito sono scattato contro Alex. Ma mi ha steso e sono finito a terra contro la base di quell'albero. Mi avrebbe ucciso se tu non fossi intervenuto...- rispose.
Io mi voltai verso Derek. Come poteva non vedere tutto questo? Aveva fatto così tanto per tutti noi eppure pensava ancora di essere la causa di ogni cosa. Abbassò lo sguardo incrociando le braccia al petto.

-Non ho fatto...- disse.
Mark lo interruppe subito.

-La smetti di fare l'idiota e lasci che ti ringrazi?- disse scocciato.
Derek alzò lo sguardo sorpreso,così come me.

-Bé...prego.- rispose alla fine sorridendo.
Io finii il mio lavoro di ricamo e fissando il filo con un nodo riabbassai la sua maglietta. O quello che ne rimaneva. Poi gli misi una mano sulla sua.

-La ferita ci metterà un po' per rimarginarsi. Vedi di riposare e di non muoverti. Zia e zio dovrebbero tornare a momenti,io adesso vado giù.- gli dissi.
-Va bene cugina. Salutami Matt,e digli di non fare troppo la vittima.- ridacchiò richiudendo gli occhi.
Mi alzai,superai Derek e uscii. Una volta uscito anche lui dalla stanza accostammo la porta. Lo guardai per qualche istante.

-Cosa?- mi chiese.
-Vieni con me?- domandai.
Lui voltò lo sguardo inspirando profondamente. Roteai gli occhi al soffitto sbuffando. Lo presi per una mano e lo trascinai fuori dall'appartamento. Tentò più volte di fermarmi o di liberarsi dalla mia presa,ma quando fummo davanti a casa mia si bloccò. Ora che i miei sensi erano più sviluppati riuscivo a sentire il suo battito accelerato. E il profumo di ansia che emanava. Bussai alla porta stringendogli la mano per fargli capire che era lì che doveva stare. Che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Ci aprì papà. Sembrava distrutto. Era stanco e aveva bisogno di una bella dormita. Ma stava bene. Ci sorrise.

-Sofia. Mark sta bene?- mi domandò facendoci entrare e richiudendo la porta alle nostre spalle.
-Adesso si. La ferita che aveva al fianco non si stava richiudendo. Gli ho lasciato un bel ricamo.- sorrisi.
Mio padre sbottò in una risatina dando una pacca sulla spalla a Derek. Quest'ultimo sembrò buttare fuori tutta l'aria che stava apparentemente trattenendo.

-Figliolo,smettila di essere così teso. Andate da Matt.- disse.
-E' sveglio?- chiesi togliendomi il giacchetto e buttandolo in terra.
-Purtroppo per noi si. Ha già cercato di alzarsi un paio di volte. Tua madre e Daniel hanno dovuto minacciarlo. Li ha completamente sfiniti cercando di spiegargli che ora si sentiva meglio. Ora sono in camera tua che riposano. Gli ho dato il cambio,ma visto che siete arrivati voi...- disse.
-Certo. Ce ne occupiamo noi.- risposi.
-Prima però vorrei parlarti. Da sola.- disse guardando Derek.
Quest'ultimo annuì e fece per sedersi su una panca all'ingresso.

-Derek intanto tu entra. Io ti raggiungo subito.- gli dissi avvicinandomi.
Gli lasciai un bacio sulle labbra dolce e delicato. In qualche modo aveva bisogno di conforto,ma non pensavo di ottenere l'effetto opposto. Si immobilizzò prendendomi per le spalle in completo imbarazzo allontanandomi da lui. Poi mi guardò,deglutì nervosamente e guardò mio padre.
“Sono un'idiota...” pensai subito. Mio padre non sapeva di me e Derek. Mi voltai a guardarlo quasi pietrificata. Lui mise su la stessa faccia che fece Matt la notte che ci sorprese nella casetta di Mark. Mi schiarii la voce e mi allontanai da Derek. Mio padre mi prese per le spalle e mentre scomparivamo dalla vista del ragazzo,gli lanciò un'occhiataccia piuttosto eloquente.
Derek rimasto solo si passò una mano sulla faccia sospirando. Ma sorrise scuotendo la testa.
Prese un respiro di incoraggiamento ed entrò nella stanza dei miei genitori,dove si trovava Matt.

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Capitolo 24
*** Rassicurazioni ***


24 - RASSICURAZIONI

[Rieccoci qui con un nuovo anno e un nuovissimo capitoluccio! Tanti Tantissimi Auguroni a tutti. Questo capitolo lo amo davvero. Per lo più incentrato su Derek. Matt lo tirerà su di morale,e farà anche di più! Ma non vi dico altro! Leggete e come al solito ENJOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOYYYYYYYYYYYYYY!!!!]

CAPITOLO 24 - RASSICURAZIONI




Derek entrò cauto nella stanza,cercando di fare il minimo rumore possibile. Non aveva intenzione di disturbare Matt se stava dormendo. Rimase senza parole quando lo vide in piedi davanti al letto. Era piegato in avanti in una posa un po' gobba. Non era pronto ad uno sforzo del genere e l'odore che Derek sentiva provenire da lui glielo confermò. Un odore forte e aspro,tipico del dolore e della rabbia. Matt lo guardò senza dire nulla,ma i suoi occhi supplicanti furono abbastanza per Derek. Gli fu subito vicino e lo sorresse.
Ma che cavolo pensi di fare?” chiese Derek.
Oh,sono contento anche io di vederti,fratellino.” rispose Matt con una punta di sarcasmo.
Derek lo guardò storto guidandolo a mettersi seduto sul letto. La manovra fu abbastanza facile,ma Matt tremava e ansimava pesantemente. Il viso rigato dal dolore e dalla frustrazione.

Volevo sapere come stava Mark...riesco a malapena a sentire il suo battito...” disse Matt con aria triste.
Derek sospirò.

Sta bene. Io e Sofia siamo stati con lui fino a due minuti fa.” gli disse aiutandolo a sdraiarsi “Non senti il suo battito perchè sei sfinito. È normale.” rispose.
Matt riuscì finalmente a sdraiarsi espirando rumorosamente quando la testa fu sul cuscino. Chiuse gli occhi godendosi quel momento di sollievo. Nonostante fosse debilitato sentiva la puzza di preoccupazione emanata da Derek e riaprì gli occhi. Era fermo in piedi al suo fianco che lo guardava con il classico sguardo corrucciato. Alzò un sopracciglio.

Fratellino,se continui a rimuginare il tuo cervello andrà in corto...” disse stancamente.
Derek riprese a guardarlo storto e incrociò le braccia al petto.

Non sono tuo fratello. Quante volte te lo dovrò ripetere?” sbuffò.
Matt gli sorrise e voltò la testa al cuscino vicino a lui. Il posto vuoto che era di nostro padre. Batté debolmente la mano su quel lato.

Dai,sali.” lo invitò.
Derek alzò un sopracciglio. Davvero si aspettava che si mettesse vicino a lui? Non lo avrebbe di certo assecondato. E poi dopo che il padre lo aveva visto baciare Sofia,come l'avrebbe presa se lo avesse trovato sdraiato sul suo letto? Matt continuava a battere la mano sul posto libero con insistenza.

Andiamo Derek,non ti mordo mica...” gli disse guardandolo.
No,grazie. Sto bene in piedi.” rispose lui acido.
All'ennesima pacca sul letto Matt si bloccò raggomitolandosi su un lato e gemendo intensamente.

Ahhh...c-cavolo...” disse a denti stretti.
Aveva fatto un movimento troppo brusco con il braccio e il suo fianco si stava ribellando. La preoccupazione di Derek salì alle stelle. Sciolse le braccia e afferrò una spalla di Matt cercando di capire. Matt però si strinse ancora di più in quella posizione trattenendo il fiato. Non riusciva a respirare. Se lo faceva,il torace si allargava e la sua pelle si tendeva. Magari le sue ferite si stavano rimarginando,ma le sue ossa erano un cumulo di coriandoli.

D-Der....” provò a chiamarlo,ma dovette bloccarsi.
Derek alla fine fece il giro del letto e con un po' di titubanza salì inginocchiandosi davanti a Matt. I suoi occhi viaggiavano su tutta la sua figura,e si accorse di quanto piccolo sembrasse adesso. Non aveva idea di come aiutarlo. Lo spostò di poco,cercando di non peggiorare la situazione,e gli afferrò una mano. Deglutì e cominciò a prendere il suo dolore. Chiuse gli occhi sentendo le sue vene gonfiarsi e degli aghi,anzi dei coltelli,lacerargli la pelle. Non stava accadendo davvero,ma era quello che si provava. Matt riaprì gli occhi cominciando a sentirsi meglio. Si rilassò e riuscì a sciogliersi da quella posizione fetale che aveva assunto. Rimase comunque sul fianco,benedicendo la presenza di Derek. Scostò la mano di scatto da quella del moro,che riaprì velocemente gli occhi affaticato e confuso.

Che stai facendo?” chiese infatti.
Vuoi forse...morire? Non...riusciresti a toglierlo tutto...” disse stanco sentendo le palpebre pesanti.
Però stai meglio.”constatò.
Certo. E ti ringrazio...ma non puoi farti carico di tutto quanto...” disse chiudendo gli occhi.
Derek si allarmò. Con tutto il dolore che stava provando,e che lui aveva cercato invano di assorbire,non riusciva a capacitarsi della sua tranquillità. Una persona normale,anzi,un lupo normale starebbe rotolando per terra in preda alle fitte senza riuscire a controllarsi. Lui invece sembrava sereno,anche se evidentemente affaticato e dolorante. Adesso aveva anche chiuso gli occhi e sembrava stesse dormendo. Si sporse di più verso di lui guardandolo meglio. Istintivamente acuì l'udito per percepire il suo battito. Era accelerato e costante,e andava di pari passo con le emozioni che emanava.

La smetti di guardarmi e ti sdrai?” disse Matt esasperato.
Derek sobbalzò,preso in scacco. Un po' in imbarazzo,arretrò sul posto e si guardò intorno. Alla fine li avrebbe sentiti arrivare,e avrebbe sempre potuto scendere dal letto come un fulmine. Poggiò le mani indietro e scese con la schiena fino a toccare il materasso e crollare con la testa sul cuscino. Incrociò le mani sul ventre e si immobilizzò. Adesso che doveva fare? Puntò il soffitto percorrendo le cornici che lo univano alle pareti. Ma non c'era molto per tenersi occupato. Cominciò a far ondeggiare una gamba,nervoso. Matt sbuffò riaprendo gli occhi.

Okay. Che cavolo ti prende?” chiese innervosito.
Derek voltò lo sguardo stralunato verso di lui.

Che vuoi dire?” chiese.
Voglio dire che mi sembri agitato. La tua preoccupazione l'avvertirebbe anche un bambino.” disse cercando di voltarsi sulla schiena come Derek.
Dovette abbandonare il tentativo quando l'ennesima fitta lo fece bloccare. Derek si sollevò velocemente guardandolo,e Matt allungò una mano verso di lui fermandone qualsiasi movimento.

Adesso...passa...” disse con un filo di voce riuscendo a rimettersi sdraiato.
Inspirò profondamente ed espirò un paio di volte. In un attimo riuscì a calmare il suo corpo e a rilassarsi. Si voltò verso Derek e gli sorrise beffardo.

E' perché Sofia ti ha baciato davanti a papà?” chiese alzando un sopracciglio.
Derek,che intanto si era rimesso sdraiato,sbiancò guardandolo.

Ci hai sentiti?” domandò Derek.
Come ho già detto prima,le tue emozioni si sentono lontane un miglio...E si. Sarebbe stato difficile non sentirvi,eravate proprio fuori dalla stanza...” rispose.
Derek corrugò la fronte e si voltò nuovamente a guardare il soffitto.

Non è per quello...” rispose incerto.
Allora per cosa?” chiese nuovamente Matt.
Per tutto quanto. Mi dispiace che la tua famiglia si sia ritrovata in mezzo ai miei problemi...” confidò.
Matt sospirò voltandosi anche lui a fissare il soffitto bianco.

Sarebbe successo comunque Derek. Da quello che ho capito Alex aveva deciso di fare la sua mossa parecchio tempo fa. E se tu non ci fossi stato,io e Mark probabilmente saremmo morti in quel bosco.” disse lui con tono tranquillo.
Non ne sono così sicuro. Il vostro Alpha è forte. Vi avrebbe di certo aiutato. Forse molto di più di quanto non abbia fatto io.” rispose Derek.
Matt si voltò verso di lui e gli assestò un manrovescio sul petto. Non forte come avrebbe voluto,ma scaturì la medesima reazione. Derek sobbalzò tastandosi la parte lesa e lo guardò sorpreso e stranito.

La pianti di pensare queste cose? Tanto per cominciare,il Nonno sarebbe stato comunque occupato a combattere tuo zio. Dove avrebbe trovato il tempo per aiutare me e Mark? Senza contare poi che senza di te,Sofia sarebbe morta invece di trasformarsi.” disse in tono seccato.
Non l'ho mica morsa io.” rispose Derek come se fosse ovvio.
Certo che no,lo so. Probabilmente in seguito al primo attacco di Alex il suo corpo ha cominciato a cambiare. Quando,qualche anno fa lasciò i suoi artigli nella sua schiena.” spiegò sospirando “Ma tu le hai dato la forza di lottare. Da quando sei qui,ha questa strana aura intorno. Come se potesse affrontare qualsiasi difficoltà e vincerla. E' merito tuo.” concluse.
Derek non rispose,massaggiandosi il petto insistentemente. Non lo aveva colpito così forte,ma era una sorta di tic nervoso. Scrollò le spalle.

Ma ho lasciato che Alex la uccidesse...” rispose con tono neutro.
Ah,quindi il tuo piano è sempre stato quello. Ora si spiega tutto. Farti pestare a morte da tuo zio e dalla mia cugina psicopatica doveva rientrare nel piano...” rispose Matt arricciando le labbra e scuotendo appena la testa.
Derek si voltò a guardarlo stranito.

Ma che stai dicendo? Ho lottato per evitare che succedesse...” disse rendendosi poi conto di quello che era appena uscito dalla sua bocca.
Matt gli sorrise.

Esatto. Tu hai combattuto per salvarla. Hai combattuto al nostro fianco fino alla fine. Hai rischiato anche di morire...anzi,da quello che ho capito se Sofia non ti avesse rianimato non staremmo qui a parlarne. Quindi perchè tormentarsi tanto?” disse infine Matt.
Derek chiuse gli occhi passandosi una mano sulla faccia.

Non credo sia il fatto che ti senti responsabile per quello che è successo.” continuò Matt attirando l'attenzione di Derek che si voltò a guardarlo “Ti sei avvicinato a qualcuno. Prima eri solo e non dovevi pensare a nessun altro se non a te stesso. Quindi se incappavi in un combattimento,non ti importava di come ne saresti uscito. Adesso invece è diverso. Perché ti sei reso conto che avresti perso qualcosa di più importante della tua vita.” disse.
Derek sgranò gli occhi. Era pazzesco ma sembrava che Matt riuscisse a capirlo meglio di quanto facesse lui stesso.

Ma come...?” disse infatti.
Ti spaventa dover provare di nuovo questo tipo di paura. Perdere qualcuno a cui tieni...” sospirò Matt “Lo capisco. Credimi. Ma se adesso scappassi via,non sarebbe ancora peggio?” chiese.
Da cosa lo hai capito?” domandò sempre più sorpreso.
Andiamo Derek.” sorrise “Sono tuo fratello. Ti conosco.” concluse alzando le sopracciglia. 
Derek lo guardò per qualche secondo. Poi voltò lo sguardo al soffitto. Si ricordò dell'ultima volta che aveva visto Laura,sua sorella. Erano nella radura e il giorno dopo lei se ne sarebbe dovuta andare dal branco. Per sua scelta naturalmente,ormai era un Alpha e doveva farsi il suo branco. Per giorni prima che partisse Derek aveva smesso di parlarle. Non perché fosse arrabbiato. Sapeva che sarebbe successo prima o poi,ma nella sua mente non riusciva a concepire l'idea di dirle addio. Che poi non era detto che non si sarebbero più rivisti,ma vivendo sempre a stretto contatto con tutta la famiglia,gli faceva male separarsi. Laura gli aveva chiesto di fare due passi,intuendo che il fratello stava male per la sua partenza. Derek era rimasto di sasso quando lei le aveva chiesto cosa avesse. Aveva risposto che non c'era niente che non andasse,che era semplicemente stanco.

Sono tua sorella,Derek. Ti conosco.” era quello che gli aveva detto mettendosi le mani sui fianchi come a voler sottolineare l'ovvio.

Mentre si perdeva nei ricordi non si accorse che Matt si era alzato di nuovo. Si voltò e lo vide che aveva raggiunto la porta. Lo guardava con la classica faccia impaurita di un bambino colto con le mani nel barattolo dei biscotti. Si alzò di scatto.
Ma cosa fai? Devi riposare!” disse spazientito.
Derek,ho bisogno di fare due passi. Ti prego. Odio starmene fermo senza fare nulla.” disse supplicandolo.
Derek alzò gli occhi al soffitto e scosse la testa. Andò verso di lui,lo afferrò e lo riaccompagnò al letto intimandogli di sdraiarsi.

Sai,sono più grande di te. Invece di fare l'esatto opposto,dovresti assecondarmi.” disse Matt sbuffando voltandosi verso di lui.
Derek storse un labbro per niente daccordo.

Da quando in qua i fratelli più piccoli fanno quello che gli viene detto?” rispose alzando una mano e indicandogli il letto.
Matt pensò quasi di aver sognato. Derek aveva appena alluso a se stesso come a suo fratello. Un sorriso enorme si stampò sulla faccia di Matt e pensò quasi di poter piangere dalla gioia. Derek si immobilizzò in imbarazzo,pensando a quello che aveva appena detto. Matt con uno sguardo pieno di orgoglio allargò le braccia avvicinandosi a Derek.

N-no! Aspetta! Non intendevo....” balbettò Derek in difficoltà alzando i palmi verso Matt per fare in modo che non si avvicinasse.
Oh,si invece! Forza,vieni qui!” disse avvicinandosi per abbracciarlo.
Derek divenne rosso come un peperone e indietreggiò di qualche passo. Matt si piegò d'improvviso in avanti. La sua espressione dolorante fece capire a Derek che stava avendo un'altra fitta e si avvicinò velocemente verso di lui per sostenerlo. Ma Matt stava fingendo,e senza che Derek avesse modo di reagire,lo abbracciò. Derek capì che era una finta e si maledisse per esserci cascato. Non era un tipo da abbracci e adesso si sentiva in difficoltà mentre Matt gli dava sonore pacche dietro la schiena. Alla fine si arrese e ricambiò l'abbraccio.

Ecco qui. Hai visto? Non era così difficile.” disse ridacchiando Matt.
Derek sbuffò,ma poi si concesse un sorriso. Non era una cosa così brutta alla fine. Semplicemente non ne era più abituato. Certo,con Sofia era più facile.
Matt si scostò da lui e si cinse il fianco con una mano.

Adesso però è meglio che il tuo fratellone si sdrai...” disse ancora ridacchiando.
Derek lo guardò torvo,non lo avrebbe mai chiamato in quel modo.

Intanto io e papà eravamo seduti in cucina. Il tavolo sembrava molto più grande di quanto ricordassi. Papà aveva preso delle merendine e me le aveva messe davanti senza proferire parola. Non avevo fatto una grande mossa baciando Derek davanti a lui,ma per me era una cosa normale ormai. Si sedette di fronte a me e aprì la sua brioches al cioccolato.
E io che volevo convincere Franz e il consiglio a farlo rimanere...” farfugliò mentre masticava a bocca piena la merendina.
Quasi mi strozzai con il mio boccone. Dovetti arraffare di corsa il bicchiere di latte che mio padre mi aveva premurosamente piazzato davanti. Me lo scolai d'un fiato e lo guardai con gli occhi sbarrati.

Tu cosa?” gli chiesi tossicchiando.
E' molto che va avanti?” mi chiese prendendo un sorso del suo latte.
Bé...no...” dissi in imbarazzo.
Sofia da quanto lo conosci? Una settimana...” disse lui sospirando.
Io lo guardai e aggrottai la fronte.
“E allora?” pensai.

Tu hai chiesto alla mamma di sposarti il giorno che l'hai conosciuta...” risposi con un tono sfacciato.
Mio padre si sentì un istante in difficoltà. Si guardò intorno cercando le parole adatte.

Si ma erano altri tempi...” disse cercando di riprendere il controllo della discussione.
Io posai lo sguardo al tavolo e cominciai a giocherellare con le briciole che si erano staccate dalla mia merendina.

Non voglio mica sposarlo...” dissi in preda all'imbarazzo più totale “Ma non la vedo come una cosa così sbagliata. Abbiamo molte cose in comune e per la prima volta sento una connessione molto forte con un'altra persona...” dissi sincera.
Pensi che lui sia quello giusto?” chiese cercando i miei occhi.
Non lo so...credo di si. Insomma lui mi piace...molto.” dissi.”
Ti piace soltanto?” mi domandò sospirando.
Mi piace la sua voce. Il modo in cui sbuffa quando Matt lo chiama 'fratello'. Mi piacciono i suoi occhi verdi che mi guardano come se fossi tutto per lui. Non mi stanco mai del suo sorriso...non potrei vivere senza...” confessai.
Mio padre mi guardò. Anzi credo che più che guardarmi mi stesse studiando. Come se dovesse capire se quello che dicevo fosse la verità. Ma come poteva essere altrimenti? Una persona non poteva di certo inventarsi tutto sul momento.

Tua madre lo sa?” mi chiese posando la sua brioches sul tavolo.
Non credo. Io non gliel'ho detto.” scossi la testa rispondendogli.
Il Nonno?” indagò lui.
Non lo so...forse...colpa di quel maledetto quadro...” risposi nuovamente “L'unico a saperlo è Matt...” confessai.
In realtà anche Mark...” pensai.
Sospirò e potei notare un certo sollievo nei suoi occhi. E una punta di felicità. Adesso avevo capito.

Quindi di noi adulti...solo io lo so?” chiese sfuggendo il mio sguardo.
Papà non c'è niente da sapere...io e Derek ci siamo baciati...non so davvero cosa ci sia tra noi.” dissi cercando di fargli capire il mio punto.
Ma lo hai baciato davanti a me.” rispose.
Aspetta....sei arrabbiato o sei felice per questo? Non riesco a capire...” dissi perplessa.
Sorrise incrociando le gambe.

Non sono così sorpreso. Tutto qui.” si allungò per prendermi una mano “Ma tu lo ami?” chiese.
Guardai la sua mano e non riuscii a rispondere.
“Lo amo? Non lo so...” mi dissi.

Amore è una parola grossa,papà...” lo guardai sorridendo “Ma ci si avvicina molto...” dissi sincera.
Lui si diede una pacca sulle ginocchia e si alzò di scatto.

Molto bene. L'importante è che tu sia sicura di quello che stai facendo.” disse tranquillo.
Proprio sicura non lo ero. Chi lo è in queste situazioni? Presi il mio bicchiere e mi alzai anche io per riporlo nel lavandino. In un certo senso mi aveva fatto bene parlare di questa cosa con lui. Anche se credevo che fosse felice più per il fatto di essere il primo con il quale ne parlavo. Mio padre era così. Odiava il fatto di essere sempre quello che sapeva per ultimo le cose. Poteva tenere il broncio per anni. Sciacquai il bicchiere e lo posai sul bancone ad asciugare. Poi mi voltai verso papà.

Adesso ritorniamo al discorso di far restare qui Derek.” dissi.
Lui fece spallucce.

Avevo questo pensiero da un po' in realtà. Non voglio di certo obbligarlo. Vorrei solo che il branco lo accettasse e lo riconoscesse. In modo tale che non sia più un estraneo.” incrociò le braccia appoggiandosi con la schiena al bancone.
Non mi dire che ti sei affezionato.” gli lanciai un'occhiata divertita.
Sarebbe così brutto?” mi chiese.
No. Affatto. Ma papà...da quanto lo conosci? Una settimana...”gli feci eco ripetendo le sue stesse parole.
Che fai mi copi?” mi disse ridacchiando e avvicinandosi a me.
Mi strinse in un abbraccio che ricambiai con piacere. Sentii il suo odore e chiusi gli occhi respirandolo e lasciando che mi coccolasse. D'un tratto divenni triste. Avevo fatto la stessa cosa con Seth qualche giorno prima,e quel momento mi ritornò prepotente alla mente. Papà se ne accorse e mi accarezzò la nuca. Sospirò stringendomi più forte.

Lo so che ti manca. Ma le persone non se ne vanno mai davvero. Sono sempre con noi...” disse dolcemente “E' sempre stato una brava persona e Franz lo sapeva. Chaz e Louise mi hanno detto,mentre combattevamo,che fino alla fine non ha mai rivelato dove fosse Derek. Lo ha difeso con determinazione.” rivelò.
Io mi scostai e sentii le lacrime minacciarmi gli occhi.

Ha mantenuto la promessa....” dissi corrugando la fronte.
Mio padre sembrò non capire cosa intendessi.

Quando lui ha attaccato Derek durante l'addestramento,cercando poi di ucciderlo,non mi capacitavo del perché. Così sono andata a parlarci. Quello stesso giorno sono caduta nel lago ghiacciato.” spiegai “Gli chiesi di dare un'altra possibilità a Derek. Di conoscerlo,che non era come suo zio. E lui disse che lo avrebbe fatto. Ma non pensavo che arrivasse addirittura a difenderlo...” ammisi.
Papà mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio dolcemente,mentre cercava i miei occhi e mi sorrideva.

Ha creduto in te fino alla fine. Non ha voluto sentire Franz quando gli ha detto di lasciar perdere Derek. Non si era arreso. Ma quando glielo hai chiesto tu...è stato diverso. Ha sempre avuto questo atteggiamento nei tuoi confronti.” disse.
Eh,si. Seth era più di uno zio acquisito per me. Si avvicinava moltissimo ad una figura paterna. Quando ero piccola era il mio punto di riferimento. Ma adesso era morto. Sentivo un vuoto immenso. Abbassai lo sguardo e mi scostai da papà per stringere le braccia al petto.

Volevo parlarti anche di questo.” mi disse “Dobbiamo occuparci del suo funerale...” concluse in tono triste.
Non risposi.

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Capitolo 25
*** 25 - Il Funerale ***


25 - Il Funerale

[Buona sera a tutti!! Siamo al penultimo capitolo di questa storia apparentemente senza fine...sigh sigh....T_T....eh si. Mi dispiace troppo. Comunque credo che amerete il finale,così come credo sia piaciuto a Mark. Ahahahah. E niente. Un capitolo un pò angst,prevalentemente su ciò che prova Sofia. Ma mi conoscete,il lieto fine è d'obbligo. ^^ Vabbè....l'unica cosa che mi resta da dire,come sempre....ENJOOOOOOOOOYYYYYYYYYYYYY]

CAPITOLO 25 – Il Funerale




La neve. A Seth piaceva da morire la neve. In realtà proprio l'inverno. Mi diceva spesso che per lui era come se quel manto bianco,quando ricopriva ogni cosa,in realtà cancellasse tutto ciò che c'era di sbagliato. In pratica era come un'enorme gomma da cancellare. Il terreno,gli alberi,le case,le persone. Ogni cosa brutta veniva coperta,e prendeva un nuovo aspetto. Tutto diventava più freddo. Ogni cosa sembrava rallentare. A quel punto bastava che ti sedessi da una parte e guardassi da vicino tutto ciò che ti circondava. Tutto quello che prima aveva un vuoto,adesso era ricolmo di quel bianco candido. Le buche sull'asfalto; I muretti semi distrutti dal tempo,adesso avevano dei cumuli di neve che li riempivano. Gli alberi,i cui rami erano stati strappati dal vento,adesso non sembravano più così spogli. I tetti delle case,che non venivano verniciati da anni,adesso non apparivano più vecchi e logori. E le persone,sembravano rinascere,sebbene il freddo non gli piacesse poi molto. Gli adulti,così come i bambini,passeggiavano tenendosi per mano. Avvolgendosi nel calore che l'un l'altro riuscivano a darsi. Magari era freddo,ma il calore che emanavano era così grande che quasi lo si poteva avvertire solo guardandoli dalla finestra.
Eppure,adesso,il bianco della neve,era diventato un nero assoluto e costante. Colore predominante nei giorni di lutto. Non c'era spazio per la neve,talmente tante persone c'erano. Il bosco degli addestramenti,della caccia. Il bosco che mi proteggeva quando litigavo con i miei fratelli. Che mi nascondeva quando avevo fatto qualche marachella. Il bosco di Seth. Quel bosco non aveva mai visto così tante persone come quel giorno. Mi guardavo intorno senza dare realmente peso a ciò che avevo davanti. Come se fossi in trance. Che diavolo mi importava di tutta quella gente? Perché erano lì? Capivo la presenza della mia famiglia,ma le altre persone? C'era quasi tutta la città.
Egoisti. Erano solo degli egoisti. Neanche lo sopportavano Seth. Ma quando il Nonno aveva messo i drappi neri appesi al portone,erano accorsi tutti. Il Nonno li metteva solo ed esclusivamente quando un familiare veniva a mancare. Quindi probabilmente in città si era sparsa la voce. Un po' come quando la Nonna morì. Anche in quell'occasione si erano presentati tutti. Forse era una sorta di rispetto verso il Nonno. Verso le persone che proteggevano la città e le loro famiglie. O forse solo paura. Stupida e inutile paura che se non avessero mostrato di tenerci,il Nonno avrebbe rinunciato a combattere per loro. Assurdo.
Comunque erano tutti lì. Vestiti di nero e con le facce tristi. Al centro del bosco. Dove Peter aveva sfidato il Nonno,perdendo miseramente. E io ero proprio davanti a loro. In fila,come se fossi pronta a fare la mia parte in una recita scolastica. Loro erano il pubblico. Gente annoiata e disinteressata che stava lì per poter dire un giorno: “Io c'ero!” .

Egoisti...” pensai.
Daniel e Matt erano al mio fianco. Li guardai,ma senza vederli davvero. Mi sentivo quasi ubriaca. Voltavo lo sguardo solo per riflesso,in un movimento nullo. Ma di certo non potevo tenere gli occhi perennemente a terra. Anche se in quell'occasione,le mie scarpe sembravano molto più interessanti. Almeno potevo vedere la neve. In fila subito dopo di noi c'era Mark con la sua famiglia. Come Matt,si era ripreso in poco tempo. Erano bastati due giorni e parecchio riposo. C'erano anche i cuccioli. Anne in braccio al fratello. Piangeva a dirotto sulla sua spalla,singhiozzando quasi fino a perdere il fiato. Praticamente Seth le era stato affiancato alla nascita. Zia Charlotte lo aveva richiesto come suo padrino,e aveva dovuto perderci parecchio tempo per convincerlo. Alla fine aveva dovuto rinunciare e scegliere mia madre. Ma non perdeva una singola occasione per metterla fra le braccia di Seth. Lui ogni volta grugniva infastidito,ma poi si lasciava rapire da quelle piccole manine che lo cercavano. Un po' come per Matias. Anche se lui come me,sfuggiva ai suoi genitori per andare a cercarlo nel bosco.
Lui era vicino a zia Mel e la teneva per una mano. Lei se ne stava ferma immobile sul posto,con gli occhi gonfi di lacrime che non versava. Una sorella maggiore,ecco cos'era per me. Ma in quel momento non riuscivo a pensare che stesse male per Seth. Aveva ben chiarito di essere a conoscenza dei piani di zia Louise e zio Chaz.

Traditrice.” pensai guardandola.
Perchè lo era. Non era mai dalla parte di nessuno. Ma alla fine le sue scelte le faceva eccome. E adesso che il Nonno aveva decretato la punizione per i miei zii,lei aveva cercato di fare carte false per dissuaderlo. Non che ci fosse riuscita. Il Nonno aveva deciso di farli restare nella famiglia,in seguito ad una riunione del Consiglio. Riunione che aveva richiesto la presenza di 'tutta' la famiglia. Cuccioli compresi. Anche il Sindaco della città era presente,perché sapesse ciò che era successo e divulgasse la notizia delle loro azioni. Ovunque fossero andati,tutti avrebbero saputo di non potersi mai più fidare di loro. Le persone li avrebbero guardati per quello che erano. Aveva lasciato loro il compito di raccontare,durante la riunione,ciò che era successo. Ciò che avevano fatto. Come erano stati responsabili della morte di Seth. Li aveva umiliati così come meritavano. E non c'era stato modo per loro di controbattere,di evadere la sua decisione. I suoi occhi rossi e la sua aura ostile non gli avevano dato alcuna possibilità di opporsi. Avevano fatto ciò che gli era stato ordinato.
Matias era rimasto così shockato da quello che avevano raccontato. Si era trasformato piangendo e urlando contro di loro. Continuava a ripetere che non poteva essere vero,che i suoi genitori non erano cattivi. E quando loro invece abbassarono lo sguardo non riuscendo a tenere il suo,ebbe la conferma.
Adesso se ne stava lì,con la mano in quella di zia Mel,incapace di provare una singola emozione. Sembrava non provasse nulla. Ma sapevo che era solo una mera corazza di punte acuminate che stava indossando.
Accanto a loro c'erano zia Louise e zio Chaz. Piangevano.

Come osano? Con quale faccia si presentano qui,come se gli importasse qualcosa?” mi chiesi.
Sofia,calmati.” mi disse Matt.
Ma non riuscivo a farlo. La loro sola presenza al mondo era un affronto alla memoria di Seth.

Sofia,ritira gli artigli.” mi chiese Daniel.
Avrei potuto. Ma perché? Infondo sapevano bene cosa pensassi di loro. E anche se non lo sapevano,potevano di certo sentire il mio odore. Chissà cosa percepivano.

Rabbia? Disgusto? Odio? Delusione?” pensai.
Alla fine Matt mi cinse le spalle con un braccio e fui costretta a voltarmi. Chiusi gli occhi e mi calmai quel po' che serviva a far tornare le mie mani umane.

Così va meglio...” disse Matt.
Non dissi nulla. Che diavolo avrei dovuto dirgli?
Tra noi e la gente della città,c'era una fossa. Un maledetto buco di terra smossa che divideva la neve. Un pugno in un occhio. Chissà se Seth avrebbe voluto essere seppellito? Di certo non glielo avevo mai chiesto. Non avrei mai pensato che sarebbe morto.
A me stava bene che lo seppellissero. Avrei comunque potuto venire a trovarlo. Non come con la Nonna. Lei era stata cremata e le sue ceneri erano state gettate nel mare. Amava il mare,per quello il Nonno aveva assecondato il suo volere.
D'un tratto la gente cominciò a spostarsi,aprendosi per lasciare un varco. Il Nonno era a capo del corteo funebre. Vestito di nero come tutti noi,ma con un solo particolare che lo distingueva. I suoi occhi erano rossi,e non per il pianto.
Subito dietro di lui c'erano la mamma e il papà,che tenevano la grande cassa di mogano laccato. Ad aiutarli,zio Phill e zia Charlotte. Camminavano tutti con estrema lentezza,così come ci si aspetterebbe in un'occasione simile.

Dov'è?” mi chiesi.
Voltai più volte lo sguardo in cerca di quell'ultima persona. Derek non c'era. Durante la riunione il Nonno aveva espresso chiaramente il desiderio che Derek fosse presente. Eppure lui non era lì.
Il mio cuore prese a correre all'impazzata. Voltai più volte la testa a destra e sinistra per cercarlo.
Poi lo vidi. Vicino ad un albero,da solo. Lo sguardo triste mentre vedeva la bara con Seth,arrivare davanti alla grossa buca nel terreno. Abbassò lo sguardo.

Perché non è qui con noi?” chiesi a Matt.
Non ne ho la più pallida idea. Il Nonno gli aveva detto che poteva stare qui...lo sai com'è...” rispose tristemente mio fratello.
Il corteo si fermò e noi con lui. Il Nonno,che fino a quel momento aveva dato le spalle alla bara,si voltò.
Fece qualche passo per raggiungerla e vi posò un palmo sopra.

Quello che è successo alla nostra famiglia,è una cosa orribile. Non abbiamo perso solo un compagno,ma un pezzo di noi stessi.” disse mantenendo lo sguardo sul freddo legno “Oggi qui ricordiamo un fratello,un amico...” spostò la mano mentre alzava gli occhi alla folla.
Tutti lo guardarono senza proferire parola,anche se titubanti per il suo aspetto.
Non tutti conoscevano la nostra 'vera' faccia. Soprattutto i bambini,ma loro erano più affascinati che impauriti. Forse anche grazie a tutti i programmi televisivi che parlavano di cose sovrannaturali. Ormai anche i cartoni avevano lupi mannari,mummie,vampiri e quant'altro.

Apprezzo la vostra presenza qui. E sento davvero il vostro calore,nonostante questa fredda neve sembra voler ricoprire anche i nostri cuori.” si schiarì la voce “E mi dispiace di farmi vedere in queste vesti. So che per molti di voi,l'esistenza dei lupi mannari è alquanto assurda. Avrei voluto tenerla nascosta,ma al momento mi è piuttosto difficile.” disse voltandosi a guardare zia Louise e zio Chaz.
Abbassarono velocemente lo sguardo come spaventati.

Ma vi assicuro che nessuno di noi,della nostra famiglia,farà mai nulla per nuocervi.” continuò volgendo di nuovo lo sguardo alla gente “Molte cose sono successe fin'ora. E qui,davanti al mio compagno caduto,prometto solennemente di proteggervi.” detto questo s'inginocchiò.
Tutti noi ci guardammo senza parole. Il Nonno si era inginocchiato. Aveva mostrato i suoi occhi a tutte le persone che erano lì e ora si stava inginocchiando per loro. Guardai Matt,e lui ricambiò il mio sguardo sorpreso. Come noi anche tutte le altre persone che erano con noi.

Così come Seth,che giurò sulla sua stessa vita,di proteggere la mia famiglia.” disse rialzandosi “E così ha fatto. Ha tenuto fede alla sua parola. Non ci sono parole per descrivere il suo gesto. Ma siamo tutti qui per ringraziarlo. Non c'è persona qui migliore di lui. Non oggi.” fece un rapido gesto a mio padre.
Lui rispose con un cenno del capo e si mosse in sincrono con gli altri tre. Si posizionarono sopra la fossa alzando la bara in modo che coincidesse perfettamente.
Erano pronti a calarla. Non lo avrei più rivisto. Non lo avrei più visto sbuffare. O sorridere per qualcosa di buffo. Non mi avrebbe più abbracciata.
Mi portai automaticamente una mano al petto stringendo il mio cappotto. Gli occhi mi si appannarono,ma durò poco. Il tempo che quelle lacrime riuscissero a rompere la barriera dei miei occhi e colare lungo le guance. Feci un passo avanti scuotendo la testa.

Sofia,va tutto bene...” mi disse Matt.
No che non va tutto bene! Neanche per sogno...non dovrebbe esserci lui in quella bara!” pensai volgendo lo sguardo arrabbiato ai miei zii.
Il Nonno mi guardò. Era un'espressione strana. Affranta e triste. Mentre i miei zii continuavano a guardare davanti a loro,non curandosi dei fulmini che uscivano dai miei occhi.
E mi mandava in bestia. Chiusi gli occhi per due minuscoli secondi,poi mi allontanai dalla cerimonia a passo spedito verso Derek. Non sembrò sorpreso di vedermi arrivare. Non quanto lo fu nel sentirsi afferrare e trascinare tra la famiglia.

S-Sofia...” provò a dirmi.
Hai più diritto di loro di stare qui! E io ho bisogno di te.” lo dissi con un tono di voce abbastanza alto perché tutti lì mi sentissero.
Lo trascinai al mio fianco,vicino a Matt. Tra gli sguardi sorpresi dei miei zii. La rabbia che mi montava in corpo fu tale da far cambiare i miei occhi. Mi guardarono,zia Louise e zio Chaz,con quell'aria di superiorità che mi mandava in bestia.

Qualcosa da dire? Mmm?” chiesi spavalda.
Abbassarono di nuovo lo sguardo senza controbattere. Chiusi gli occhi. Ormai non riuscivo neanche a tenerli aperti,tante erano le lacrime.

La bara calò nella fossa e sentii le mie gambe farsi più pesanti. Quando fu completamente scomparsa oltre la terra,io ero ormai inginocchiata nella neve. Il freddo risalì per le mie gambe fino ad arrivarmi al cuore. Sarei diventata un pezzo di ghiaccio,se non fosse stato per Derek. Si era inginocchiato anche lui e mi teneva stretta in un abbraccio.

Va tutto bene. Ci sono io...” disse accarezzandomi i capelli.
Il Nonno prese con la mano una manciata di terra e la riversò sulla bara.

Arrivederci amico mio.” gli sorrise allontanandosi.
La mamma,il papà,zio Phill e zia Charlotte fecero esattamente la stessa cosa. Poi fu la volta di Daniel e Matt. Dopo aver salutato Seth per l'ultima volta,Matt mise un braccio sulle spalle di Daniel e si allontanarono. Zio Chaz e zia Louise vennero quasi obbligati dal Nonno,visto che stavano allontanandosi dalla cerimonia. Lo trovavo sbagliato. Tremendamente sbagliato. Zia Louise cercò di prendere Matias per la mano per andare con loro,ma lui si scostò bruscamente.

Lasciami!” gli disse con tono secco.
Mio zio prese la moglie per mano e fecero la loro parte. Anche zia Mel provò a convincere Matias,ma sembrava che niente lo riuscisse a smuovere dal suo posto. I suoi occhi si erano fatti rossi e pieni di lacrime. Derek mi guardò preoccupato. Poi vidi Anne correre verso di lui e praticamente gettarglisi addosso,coinvolgendolo in un abbraccio goffo e improvviso.

Andiamo insieme a salutare Seth?” gli disse lei con voce tremolante per le lacrime.
Anne aveva capito fin da subito cosa provasse il cugino. E quello era il suo modo per stargli vicino,per fargli capire che non era da solo. Mark gli arrivò alle spalle e spingendoli per la schiena li portò davanti alla tomba. Presero un mucchietto di terra a testa e lo lasciarono cadere sulla bara.
Mancavo solo io,ma la neve sembrava attirarmi a lei.
Mi sentii tirare su di peso. Derek mi stava lentamente conducendo lì. Ero ad un passo dalla terra che avrei dovuto prendere,e ancora una volta,il ragazzo che amavo mi prese la mano e la condusse sul freddo terriccio.

Ecco qui. Lo faremo insieme...” mi disse con voce calma e rassicurante.
Lo guardai come se fossi davanti ad un fantasma.

E se lo dimenticassi? Come ho fatto con la Nonna? N-Non posso Derek...non ce la faccio!” dissi tra le lacrime.
Ma che stai dicendo? Non succederà...non lo permetterò.” rispose.
Guardai la terra e la strinsi in una mano. Terra. Stupida terra fredda che non significava nulla. Spostai lo sguardo alla neve e ne raccolsi una manciata con l'altra mano.

Seth amava la neve.” spiegai a Derek.
Ma lui non aveva bisogno che spiegassi il mio gesto. Mi sorrise e fece esattamente come me.

Allora ne prenderò un po' anche io.” disse semplicemente.
Gettammo la terra e la neve insieme sulla sua bara. Poi Derek mi prese per mano e restammo per qualche istante lì davanti. Il Nonno venne verso di noi.

E' tempo che andiate a casa. Qui ci penserò io.” mi disse.
Strinsi automaticamente la mano di Derek. Lui annuì e come aveva fatto prima mi trascinò via.


Passarono altri due giorni prima che riuscissi ad uscire dalla mia camera. Il tempo lì dentro sembrava diverso. Come se non fosse mai successo nulla. Come se quelle quattro mura mi proteggessero. Per tutto quel tempo avevo dovuto combattere con il mio nuovo istinto di scendere quei due piani e compiere un massacro. Non riuscivo a controllarmi neanche quando,durante la notte,sentivo il rumore assordante dei motorini che passavano in lontananza. Più di una volta mi ritrovai alla finestra,intenta a scavalcare il balconcino per uscire. Se non fosse stato per una sola persona che era rimasta quei due giorni con me. Era stata la mia ombra. Derek era rimasto nella mia stanza dal giorno del funerale di Seth. Due giorni e mezzo a sorbirsi il mio mutismo e le mie trasformazioni improvvise. Anche in quel momento,mentre ero sdraiata nel letto e il vento,che entrava dalla finestra,mi sferzava in faccia. L'unica cosa che riuscivo a pensare era quella di distruggere la finestra. Ma il problema non si sarebbe di certo risolto. Anzi sarebbe solo entrato più vento. Mi ero alzata,nel bel mezzo della notte,facendo dei respiri molto profondi. Ero arrivata a posare la mano sulla serratura in metallo e non mi accorsi di stringere decisamente troppo forte. Derek dormiva sulla poltrona,e di certo non avevo intenzione di svegliarlo. Riuscii in qualche modo a riprendermi. Chiusi gli occhi e con loro anche la finestra. Lentamente,senza fare il minimo rumore. Mi voltai e stetti a guardarlo per un tempo che mi sembrò infinito. Aveva chiesto al Nonno di poter tornare a Beacon Hills,la sua città. Perchè se Peter avesse cercato di compiere qualche altra malefatta,sicuramente tra le sue priorità ci sarebbe stato il suo nuovo Beta. Sapevo che era una cosa giusta,ma in quel momento mi arrabbiai. Gliene dissi così tante che se Matt e Mark non mi avessero portato via di lì,probabilmente mi sarei trasformata completamente e lo avrei attaccato.
Incrociai le braccia al petto e i miei occhi ripresero a lacrimare. Come potevo essere stata così cattiva? Non era di certo di mia proprietà. Non lo avrei di certo biasimato se mi avesse mollato lì per poi partire e non farsi più vedere. Eppure era rimasto. Allungando la sua partenza di qualche giorno.
Se ne stava lì seduto tutto il tempo. Per lo più a leggere i miei libri di letteratura. Non parlava mai,ma probabilmente perché io stessa non gli rivolgevo mai più di una semplice occhiata. Ogni tanto mi sorrideva,si veniva a sedere con me sul letto e mi abbracciava.
Tirai su con il naso,cercando di restare il più silenziosa possibile.

Mi stai guardando dormire...di nuovo.” disse con la voce impastata dal sonno.
Aprì gli occhi restando serio. Si era accorto che stavo piangendo,ma come al solito,se non riceveva un segnale da me,non si avvicinava. Non perché avesse paura che lo rifiutassi,ma semplicemente per rispetto,credo.

Non...volevo prendermela con te...” biascicai incerta.
Lo so. Non devi preoccuparti.” mi disse alzandosi.
Io indietreggiai. Non mi riuscivo ancora a controllare dopo essermi trasformata quel giorno. Avevo paura di fargli del male. Lui si accorse della mia reazione.

Fammi vedere le mani.” mi chiese avvicinandosi.
Stringevo i pugni per un motivo valido. Ma le braccia incrociate non gli permettevano di vederli. Io scossi la testa.

Ti prego...non avvicinarti...” lo pregai.
Non mi farai del male,Sofia.” disse sicuro allungando una mano a sfiorarmi un braccio.
Io sobbalzai a quel contatto. Guardai la sua mano fermarsi e accarezzarmi di nuovo,fino a posarsi completamente sul mio braccio.

Visto?” mi disse “Dai,fammi vedere...” insistette.
Sospirai sconfitta. Sciolsi le braccia e aprii i pugni. Le mie unghie da licantropo avevano bucato i palmi,nel vago tentativo di costringermi a restare in me. E ci riuscivo a malapena. Mi prese una mano e se la portò alle labbra,baciandone il dorso liscio e intatto. I miei occhi ripresero a lacrimare copiosi. Mi avvicinai e mi lanciai praticamente addosso a lui. Lo abbracciai quasi soffocandolo. Lui ricambiò mentre cercava di tenere a freno i miei singhiozzi,accarezzandomi la schiena.

Ti dimenticherai di me?” chiesi tra un singhiozzo e l'altro.
No,certo che no!” mi rispose sconcertato.
Allora promettimi che tornerai...” dissi staccandomi da lui per guardarlo fisso negli occhi.
Lui si bloccò. Non era perché non poteva mantenere quella promessa,ma perché quella ragazza che aveva davanti si era trasformata quasi del tutto. Me ne accorsi perché dietro di lui c'era uno specchio,e potei guardare il mio volto completamente deformato. Perché lui sembrava così bello trasformato,e io sembravo assomigliare ad un mostro? Forse perché credevo di esserlo. Mi scostai da lui stringendo nuovamente i pugni più forte che potessi. Chiusi gli occhi cercando di trattenermi. Derek si avvicinò a me e mi prese il viso tra le mani,lasciando due caldi baci sui miei occhi chiusi. Poi mi baciò sulla bocca. Riuscivo a rilassarmi tra le sue braccia. Era una cosa che non mi spiegavo. Succedeva prima che mi innamorassi di lui,già i primi giorni. Mi dava un enorme senso di calma.
Mi scostai da lui senza riaprire gli occhi.

D-Derek...” lo supplicai.
Di certo non volevo ferirlo. Avrei potuto morderlo o attaccarlo. Come avevo fatto il giorno prima con la mamma. Era venuta solo a chiedermi cosa volessi per cena e si era ritrovata con un graffio su una mano. Dio,quanto mi odiavo.

Certo che tornerò,Sofia...Pensi che potrei dimenticarti così?” mi disse.
Riaprii gli occhi,che si persero un istante sulle sue labbra prima di arrivare ai suoi.

Io...ti amo Derek...” gli dissi prima di baciarlo e stringerlo di nuovo a me.
Non gli diedi il tempo di controbattere. Di provare a dirmi qualcosa. Lo trascinai contro di me,bisognosa di sentire il suo profumo. Il suo corpo contro di me. Affamata del suo calore.
Come sarebbe andata a finire quella notte,l'avevamo ben chiaro entrambi.

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Capitolo 26
*** Il Branco ***


26 - Il Branco

[Sigh sigh!!!! T_T siamo arrivati al capitolo finale. Aiutooooooo....è stato un parto questo capitolo,mamma mia. Con tanto di lacrime e imprecazioni. Scrivere il finale di una storia non è mai stato il mio forte,ma spero che vi piaccia. Partiamo con un salto temporale enorme. Tre anni avanti a quando abbiamo lasciato Sofia e Derek riprendersi dopo la lotta con Peter e la morte di Seth. Non vi dico altro. Spero che questa storia vi sia piaciuta e vi ringrazio enormemente per avermi seguito con così tanto interesse. Ringrazio anche reaperangels e Fenice14 per aver trovato il tempo per recensire. Grazie a tutti....e anche questa volta,anche se tra le lacrime,continuo a dirvi ENJOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY]

CAPITOLO 26 – IL BRANCO




3 anni dopo. Contea di Beacon Hills.

Clinica Veterinaria.

Dottor Deaton,Alan.



Non ho mai visto nulla del genere...” disse il dottor Deaton armeggiando con le garze insanguinate.
Si,ma si riprenderà...giusto?” chiese Stiles con voce incerta.
Il dottore lanciò una lunga occhiata a Scott,che intanto,vicino al suo amico,stava chiedendosi appunto la stessa cosa.

Quello che quell'Alpha gli ha fatto,è grave. Sinceramente non saprei cosa dirvi. Potrebbe richiedergli dei giorni...se sopravvive alle prossime ore.” rispose affranto.
Scott si passò una mano sulla faccia voltandosi. Stiles deglutì a fatica spostando lo sguardo a Derek. Sdraiato sul tavolo di metallo. Freddo come ghiaccio e bianco quanto un cadavere. Il buco al centro del suo addome grondava ancora di sangue e ad ogni respiro,un rantolo spaventoso usciva dalla sua bocca. Il ragazzo,afferrò di corsa il proprio cellulare.

Okay,io li chiamo.” disse sbrigativo con le mani tremanti.
Deaton sembrò confuso,mentre Scott non sembrò daccordo. Infatti fermò Stiles per un braccio.

No,non puoi farlo. Derek ha fatto tanto per tenerli fuori da tutto questo...” disse il lupo con decisione.
Non me ne frega un cavolo,Scott! Guardalo...” Stiles indicò l'amico sul lettino “...non possiamo lasciarlo morire...è nostro amico...” gli tremò la voce.
Ragazzi...che sta succedendo?” chiese confuso Deaton.
Scott mollò la presa su Stiles e guardò il suo capo.

Conosciamo una persona...una ragazza. E' una guaritrice,come te. Ha salvato la vita a Derek qualche anno fa...” rispose mentre con la coda dell'occhio seguiva l'amico mentre usciva dallo studio.
Sinceramente Scott,c'è poco che possiamo fare qui...Non dico di essere il migliore,non lo farei mai. Ma ho provato di tutto...è come se non riuscisse a guarire. Se avete un asso nella manica,è il momento di tirarlo fuori...sperando che lo salvi.” disse anche se con voce leggermente scettica.
Scott fece per replicare quando Derek aprì gli occhi lentamente. Si guardò intorno,riconoscendo a fatica dove si trovasse. I due gli furono subito accanto.

D-dov'è Cora?” chiese issandosi a sedere con fatica.
Deaton lo accompagnò nei movimenti con una mano sulla schiena e una su una spalla.

Cora sta bene...ti ha portato subito qui quando ha visto che non stavi guarendo...” rispose Scott guardando la ferita versare più sangue ad ogni movimento “Boyd e Isaac si stanno occupando di lei. Dovresti restare giù. Riposarti.” concluse.
Derek scosse la testa sporgendo i piedi dal tavolo e alzandosi. Benedisse mentalmente la presenza del dottore al suo fianco,che sorreggendolo gli impediva di cadere a terra.

Derek,Scott ha ragione. Non posso fare nulla...per qualche ragione non stai guarendo.” disse Deaton specchiandosi negli occhi azzurri dell'Alpha.
Stiles rientrò velocemente bloccandosi all'ingresso della stanzetta. Derek si voltò e i due si guardarono per un lungo istante. Fu quando il liceale abbassò lo sguardo mortificato,che l'Alpha si allarmò e capì ciò che stava succedendo.

No! Che cosa hai fatto?” chiese andando verso di lui.
Deaton lo lasciò andare,guardandolo arrivare barcollante davanti a Stiles.

Ho dovuto chiamarla...non avevamo scelta...” si giustificò Stiles.
Derek si sentiva debole,ma ciò non gli impedì di guardare l'amico con tutto il disappunto possibile.

Non ne avevi il diritto...” disse abbassando lo sguardo al pavimento.
Stiles rialzò lo sguardo guardandolo paonazzo.

Stai morendo Derek! Per la miseria,non venirmi a dire ciò che posso o non posso fare!” disse inveendo contro di lui.
Stiles...” cercò di calmarlo Scott.
No,Scott! Sai anche tu che è la nostra ultima possibilità...” rispose scocciato,poi si voltò verso Derek “Sofia sta arrivando...se vuoi sbranarmi puoi farlo dopo che ti avrà rimesso in sesto...” concluse.
Nella clinica calò il silenzio più assoluto. Stiles e Derek si guardarono con determinazione per un lungo istante. Poi L'Alpha grugnì infastidito,allungò una mano alla sedia e recuperò la sua maglietta. La infilò e si avviò barcollante all'uscita. Stiles sbuffò un'imprecazione abbandonandosi sul pavimento e prendendosi la testa tra le mani. Scott era combattuto se confortare l'amico o uscire e seguire Derek. Guardò Deaton,che gli fece cenno di stare con Stiles.
Scott si sedette vicino a Stiles ringraziando con un cenno il suo capo.

Come Derek fu fuori,non si stupì che fosse calata la notte. Era passato parecchio tempo da quando Cali lo aveva trapassato con quel tubo in casa sua,eppure era come se lo sentisse ancora mentre gli attraversava la carne. Si appoggiò al muro della struttura tamponandosi la ferita con una mano. Si sentì sorreggere e voltandosi trovò il dottore.
Piano...appoggia la schiena al muro.” disse guidandolo in quello che sembrava un movimento impossibile.
Derek fece come gli era stato detto e inspirò profondamente.

Stiles non ha torto,Derek. Se qualcuno può aiutarti sarebbe il caso di approfittare.” disse Deaton.
Si,ma non voglio che qualcun'altro sia coinvolto in questa storia...” rispose Derek a denti stretti.
Non succederà.” rispose il dottore.
La porta della clinica si aprì di colpo e Stiles e Scott uscirono correndo alla macchina di quest'ultimo.

Che succede?” chiese Deaton allarmato.
I gemelli hanno attaccato l'ospedale...mia madre è lì,devo andare.” riferì sbrigativo Scott entrando in auto.
Vengo con voi.” disse Deaton lasciando il fianco di Derek.
L'Alpha cercò di andargli dietro ma dovette desistere.

Stiles,stai tu con lui. Se ci sono feriti io posso aiutare,sono comunque un medico.” disse Deaton salendo in macchina.
Un momento,cosa faccio se il resto del branco viene qui?” chiese preoccupato.
Portalo dentro e sigilla tutto. La polvere di sorbo è sulla mensola degli strumenti operatori.” disse.
Scott partì a razzo lasciando i due amici da soli. Stiles si grattò la nuca mentre seguiva la macchina con lo sguardo. Quando la vide sparire dietro l'angolo,chiuse gli occhi temendo il peggio. Un mezzo lamento lo fece voltare di colpo,Derek stava lentamente crollando a terra. Ci mise mezzo secondo ad afferrarlo e a farsi passare un braccio dietro al collo. Lo strattonò costringendolo a seguirlo nella struttura e una volta dentro chiuse la porta a doppia mandata.
Entrarono di nuovo nella sala operatoria e lasciò che Derek si sedesse su una sedia. Poi prese la boccetta di Sorbo e con un movimento fluido la lanciò davanti alla porta. Essa magicamente si fissò a terra in una lunga striscia nera.

Per il momento siamo al sicuro. Se non mi sbaglio,anche il bancone all'entrata è fatta con il legno dell'albero di Rohan. Non potranno entrare.” disse con tono grave,era ancora scosso per ciò che stava succedendo.
Speriamo che sia abbastanza...” rispose stanco Derek.
I rinforzi sono per strada,non ci metteranno molto ad arrivare.” disse Stiles posando le mani sul tavolo di metallo “Dovresti sdraiarti.” constatò guardandolo.
E tu non dovresti preoccuparti per me.” rispose scocciato Derek poggiandosi allo schienale.
Stiles sbuffò,alzando le mani al cielo.

Sono fatto per il cinquanta percento di sarcasmo e per il restante di ansia. Che ti aspettavi che facessi? Dovrei lasciarti morire?” disse esasperato.
Mi aspettavo che rispettassi la mia decisione!” sbraitò Derek.
Una decisione idiota non può essere tenuta in conto.” rispose Stiles gesticolando verso l'amico.
E' pur sempre una mia volontà,Stiles. Non ne avevi il diritto...” disse Derek alzandosi e guardandolo male.
Stiles fece fatica a sentire le sue parole. Era semplicemente sconcertato di quanto fosse cocciuto alle volte.

Ma ti senti quando parli? Come se tu non avessi mai fatto una cazzata per noi...vogliamo parlare di tuo zio? Lo hai affrontato da solo per difenderci! Noi non avevamo voce in capitolo?” gli urlò contro Stiles.
Eravate due ragazzini terrorizzati,Stiles! Era il mio compito prendermi cura di voi!” rispose Derek avvicinandosi e sorreggendosi al tavolo.
Stiles lo guardò sopprimere un gemito per quel movimento. Derek aveva abbassato la testa e stava tremando. Quando rialzò lo sguardo entrò nel panico. Aveva un'espressione quasi colpevole e non se ne capacitava del motivo.

Okay. Perché adesso non mi dici che succede?” chiese preoccupato.
...sono passati tre anni,Stiles. Le avevo promesso che mi sarei fatto vivo. Che sarei andato a trovarla...” rispose Derek dispiaciuto.
Si,ma sono successe così tante cose da allora...prima tuo zio che ritorna,poi Jackson che si trasforma in Kanima. Adesso il branco di Alpha...non puoi pensare che sia colpa tua...” disse il liceale “E poi l'hai sempre chiamata,no? Ci hai addirittura portati a conoscerla. Quindi dove sta il problema?” concluse.
Derek abbassò nuovamente lo sguardo al tavolo di metallo.

Aspetta...sei rimasto in contatto con lei,giusto?” chiese titubante Stiles.
Quando Derek rialzò lo sguardo capì che la risposta non poteva essere positiva. Sbuffò e gli andò vicino. Lo prese per un braccio e lo accompagnò a sedersi sul tavolo.

E' per questo che hai sempre quella faccia da cane bastonato?” chiese aggrottando la fronte “...è per questo che non guarisci! Lo sapevo che non poteva essere qualcosa di grave!” disse alla fine colto dall'illuminazione.
Derek alzò un sopracciglio sdraiandosi sul tavolo e accogliendo di buon grado la sensazione di benessere che gli portava quella posizione.

Quindi devi solo resistere fino a che Sofia non sarà qui e il gioco è fatto!” disse tutto allegro il figlio dello sceriffo “...o fino a che i suoi fratelli non siano qui...” aggiunse.
Derek si voltò di scatto a guardarlo.

Come i suoi fratelli?” chiese infatti.
Bé...quando Scott ha trovato il simbolo degli Alpha sulla porta di casa tua...potrebbe averli chiamati...” confessò Stiles facendo un passo indietro intimorito “E forse...magari...cioè...molto probabilmente...” cominciò a balbettare.
Stiles?” lo richiamò Derek.
La porta della clinica si spalancò e i due avvertirono dei passi avvicinarsi. Si ammutolirono di colpo e Derek cercò di concentrarsi sui nuovi odori.

Ehi,Stiles! Ci fai entrare o no?” domandò quello che Derek riconobbe essere Matt.
Derek puntò subito il suo sguardo arrabbiato contro il giovane al suo fianco.

...sono arrivati a Beacon Hills quella sera. Lydia li ha ospitati molto cortesemente...” confessò andando a rompere i sigilli per farli passare.
Derek si mise nuovamente a sedere senza però alzarsi. Quella ferita lo stava facendo impazzire. Chiuse gli occhi immaginandosi la ramanzina che Matt gli avrebbe fatto. Non si era più fatto sentire da nessuno.
Stiles rientrò e vide subito il sangue gocciolare dal tavolo. Non era molto come quando lo avevano portato lì quel pomeriggio,ma sempre abbastanza. Matt,a passo veloce,andò difronte a Derek e gli mise le mani sulle spalle. Il moro riaprì gli occhi stanchi guardandolo dispiaciuto,ma tutto quello che ottenne fu due occhi preoccupati.

Sei un incosciente. Ti sei quasi fatto ammazzare. Ma adesso che il tuo fratellone è qua,non dovrai preoccuparti di nulla.” disse mentre praticamente gli faceva un check-up completo con gli occhi.
Andiamo,Matt. Lascialo respirare.” disse Daniel incrociando le braccia al petto e lanciando un occhiata divertita a Stiles “Sono giorni che freme dalla voglia di vederlo. Ho dovuto sbarrare porte e finestre con il Sorbo per evitare che ve lo ritrovaste all'improvviso.” ridacchiò.
Matt alzò lo sguardo oltre Derek e fulminò suo fratello.

N-non dovevate...venire...” disse Derek stringendo i denti e tamponandosi la ferita.
Se non fossi già conciato per le feste,ti prenderei a pugni,lo sai?” replicò Matt “E poi ero curioso di vedere la tua faccia quan-”.
Matt! Smettila!” lo riprese Daniel “Parli troppo...” disse notando gli sguardi confusi di Stiles e Derek.
Si...hai ragione. Bocca cucita. Certo!” rispose mimando con le dita una chiusura lampo sulla bocca.
Derek non capì bene. Avrebbe chiesto spiegazioni,se la ferita non avesse avuto la meglio e non lo avesse costretto a chiudere gli occhi.

Quando si risvegliò,la prima cosa che fece fu quella di ascoltare ciò che stava succedendo intorno a lui. Non c'erano rumori o battiti nella stanza e questo gli fece pensare di essere rimasto da solo. Poi provò ad annusare l'aria e tutto ciò che gli arrivò fu il classico odore di disinfettante che gli fece pizzicare il naso. Finalmente riaprì gli occhi e dovette sbattere più volte le palpebre,visto che si era dimenticato della lampada attaccata sopra il tavolo operatorio. Quella luce lo aveva accecato e stava,lentamente,cercando di riacquistare la vista. Alzò una mano e se la portò davanti alla faccia,ma il movimento gli venne difficile,visto che aveva una flebo attaccata al braccio. Guardò l'ago e seguì la cannula fino ad arrivare alla sacca che era sistemata su una struttura di metallo accanto a lui. Aggrottò la fronte cercando di capire quando gliel'avevano messa. Poi avvertì qualcosa che gli fece perdere un battito. Un odore. Anzi un profumo che lui conosceva molto bene. Il mio profumo. Sapevo che se ne sarebbe accorto nonostante la quantità di medicine che gli avevo somministrato. Si voltò dall'altro lato del tavolo e gli riservai un sorriso dei miei,seguito a ruota da un fiume di lacrime. Cercò di alzarsi guardandomi quasi abbagliato dalla mia presenza,ma lo fermai mettendogli una mano sul petto e una sulla spalla.
Sta fermo,è tutto okay...Ci sono io Derek.” dissi con voce tremolante cercando di trattenere le emozioni.
Derek non volle sentire ragioni. Spinse via le mie mani e si alzò mettendosi a sedere. Sporse fuori le gambe e mi tirò a se in un abbraccio.

Mi...dispiace...” disse con voce roca lui.
Lo abbracciai posando la testa sulla sua spalla e ricominciando a piangere a dirotto.

Non dirlo. Non mi interessa,va tutto bene. Lo so...” gli risposi tra le lacrime.
Non mi interessava che non si fosse fatto più sentire. Non me ne fregava nulla. Appena avevo messo piede nella stanza e avevo visto ciò che quella donna gli aveva fatto,il mio cervello si era resettato. Il suo cuore era così debole che pensavo che sarebbe morto. Invece ero riuscita a salvarlo.
Mi allontanò da lui giusto il tempo di guardarmi bene in faccia. Di assicurarsi che fossi davvero io,che non fossi un'allucinazione. Ma ero lì e potevo vederlo di nuovo. Sentire il suo odore. Il tocco delle sue mani su di me. E i suoi occhi,quel bellissimo connubio tra verde e azzurro,resi ancora più sgargianti dalle lacrime che li inondavano.

S-sei tu. Sei qui!” mi disse guardandomi e piangendo.
Sono qui Derek!” risposi io.
Mi avvicinai e lo baciai interrompendo di tanto in tanto il contatto a causa dei miei stupidi singhiozzi.
Poi posai la mia fronte sulla sua e restammo così. Abbracciati l'uno all'altro senza dire nulla.

Tre anni...e ancora mi salvi la vita...” mi disse lui senza staccarsi da me ma ridendo.
Ti amo idiota. Non lascerò mai che qualcuno ti porti via da me...” gli dissi sospirando.
Mi allontanò da se e ci guardammo.

Sono un idiota,si. Ma non ho mai smesso di pensare a te....” mi rivelò.
Scott e Stiles mi hanno spiegato cos'è successo...quando la smetterai di preoccuparti per me?” gli dissi prendendogli le mani.
Mai...non succederà mai...” rispose.
Lo guardai per un lungo momento. Poi gli sfilai l'ago dal braccio,constatando che ormai stava bene. Della ferita non c'era più traccia ed era tutto merito delle medicine che avevo usato. Gli tastai l'addome con una mano,e lui mi fece fare. Passai le dita sulla sua pelle con una delicatezza infinita,come se avessi paura che premendo troppo,quell'orribile ferita si riaprisse.

Quella donna e il suo branco dovranno guardarsi bene le spalle.” dissi decisa e infuriata per quello che gli avevano fatto.
Sofia,è proprio per questo che non volevo che ti chiamassero. Non voglio che vi troviate di nuovo in mezzo ai miei problemi...” mi disse posando la mano sulla mia.
Alzai lo sguardo e sorrisi.

Fai parte del nostro branco,Derek. Anzi,della famiglia. Pensi sul serio che ti avremmo voltato le spalle? O che accettassimo di farci da parte?” gli risposi.
Derek fece per rispondere quando dalla porta entrò il Nonno. Aveva su un cipiglio da record,anche se sapevo che la sua non era rabbia,ma bensì preoccupazione. Tra le braccia un bambino che come mi vide protese le sue manine verso di me. Derek mi guardò confuso. Poi guardò il Nonno.

Nipote,devo ricredermi. Hai senz'altro la straordinaria abilità nel farti pestare...” disse sorridendo e avvicinandosi a lui “Mi hai fatto preoccupare molto. Hai fatto preoccupare tutti in realtà.”.
Derek lo ascoltò,anche se i suoi occhi erano fissi nei miei. Tenevo tra le braccia un bambino dalla carnagione chiara e i capelli neri. Continuava a guardarlo quasi impaurito. Aveva i suoi stessi occhi e la sua stessa espressione preoccupata in volto. Il Nonno sorrise e gli posò una mano sulla spalla.
Il bimbo si fece più stretto tra le mie braccia e mi guardò.

Va tutto bene,Aaron...non devi avere paura...” dissi cercando di tranquillizzarlo.
Derek deglutì a fatica. Sentii un odore pungente di panico irradiarsi dal suo corpo,ed era giustificato.

C-come lo hai chiamato?” mi chiese scendendo dal tavolo e sbarrando gli occhi.
Il Nonno sorrise di nuovo e mi guardò,poi gli cinse le spalle con un braccio. Io sorrisi e mi avvicinai a lui. Aaron non sembrava spaventato,anzi,incuriosito da quell'uomo che aveva di fronte. Allungò una manina e gli fece ciao.

Aaron...Hale...” dissi incerta.
L-lui...è...” balbettò lui incredulo.
Aaron mi guardò,poi si voltò e sporse le braccia verso Derek,che non aveva la più pallida idea di cosa fare,glielo leggevo in faccia. Così mi avvicinai di più e praticamente lo costrinsi a prenderlo in braccio. Derek con dei movimenti impacciati all'inverosimile riuscì in qualche modo a prenderselo in braccio e poi lo guardò. Aaron posò una manina sulla sua spalla e l'altra sul suo petto. Poi risalì e gli sfiorò la guancia. Alla fine prese coraggio e lo abbracciò,piegando la sua testolina sulla sua spalla. Derek cominciò a respirare decisamente troppo velocemente. Io piangevo e sorridevo allo stesso tempo,coprendomi la bocca con una mano.

E' tuo figlio,nipote. Avevamo dei dubbi riguardo al nome,ma abbiamo pensato che Aaron fosse quello giusto. Era il nome di tuo padre dopo tutto.” disse il Nonno.
Derek mi guardò con gli occhi pieni di lacrime e posò l'altra mano,che fino a quel momento sorreggeva il piccolo per la schiena,sulla nuca di Aaron. Chiuse gli occhi e si accoccolò a lui,stringendolo forte. Io mi avvicinai e li abbracciai. Non riuscivo a trattenere la miriade di emozioni che provavo in quel momento. Mi guardò scuotendo la testa e vidi le sue labbra tremare.

Gli ho parlato ogni giorno di te.” gli dissi posando una mano sulla sua guancia “Gli ho fatto vedere una tua foto. Lui sa chi sei...” .
Tirai fuori dalla tasca la piccola fotografia che avevo fatto stampare. Era quella che Mark ci aveva fatto quando eravamo nella sua casetta quel giorno. Io e Derek eravamo addormentati sul divano e ci stringevamo in un abbraccio.

M-mio...figlio?” mi chiese.
Si,Derek.” risposi io.
Aaron si staccò da lui e guardò nuovamente il suo papà negli occhi. Gli sorrise e i suoi occhi cambiarono in un giallo oro. In automatico quelli di Derek divennero del loro classico blu elettrico e anche i miei si illuminarono. Il Nonno sorrise e i suoi occhi brillarono di rosso.

Adesso è ufficiale. Aaron ti ha riconosciuto. Questo succede solitamente alla nascita. Per gli umani è diverso,i bambini sanno fin da subito quali sono i loro genitori. Li riconoscono dalla voce,dal profumo. Per i lupi invece è diverso. È qualcosa di più intenso,di più profondo. Quando un bambino appena nato vede il genitore,scatena automaticamente la trasformazione,sia in lui che nella sua famiglia....” disse il Nonno spiegandoci.
Detto questo la porta si spalancò e entrò quasi tutta la mia famiglia. Con tranquillità si misero tutti intorno a noi. Ognuno di loro era trasformato. Solo gli occhi naturalmente,ma era di questo che stava parlando il Nonno. Mia madre e mio padre si stringevano in un abbraccio,così come zia Charlotte e zio Phill. Daniel era vicino a Scott e Stiles che guardavano Derek con un sorriso enorme stampato in faccia. Matt e Mark invece si diedero il pugno ghignando contenti.

Siete tutti qui...” disse Derek guardando la sua nuova famiglia.
Fai parte del branco,fratellino. Ora più che mai.” sorrise Matt avvicinandosi e facendo delle boccacce divertenti ad Aaron “E' vero Aaron? Si,che è vero!” disse con una voce buffa.
Il Nonno batté le mani con un sonoro 'Clap' e ottenne di nuovo l'attenzione di tutti.

Bene,ora che la famiglia è finalmente riunita è il momento di metterci all'opera. Beacon Hills ha bisogno di tutto l'aiuto possibile.” sentenziò.
Scott e Stiles si guardarono per un lungo istante.

Non so se riusciremo a cacciare Deucalion...ehm...Signore.” disse Stiles impacciato tendendo le mani avanti “E' un branco di Alpha...”.
Il Nonno sorrise e i suoi occhi brillarono ancora di più.

Questo è vero,ma non è il titolo di Alpha a fare la forza. Loro non hanno legami,sono degli sconosciuti che lottano per una causa fine a se stessa.” disse arrivando al centro della stanza “Noi invece siamo più forti. Siamo una famiglia e siamo molto più numerosi.” concluse.
Ma noi non facciamo parte del suo branco...” disse Scott perplesso.
Il Nonno mise una mano sulla spalla di Derek che guardò gli amici con estrema determinazione.

Adesso si,figliolo. Questo Deucalion,imparerà a sue spese che chi gioca con il fuoco,finisce per bruciarsi.” concluse avviandosi all'esterno.







FINE

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