Il Distruttore del Mondo

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La goccia che fece traboccare il vaso ***
Capitolo 2: *** Una questione di responsabilità ***
Capitolo 3: *** Doc Brown salva il mondo ***
Capitolo 4: *** Il crollo finale ***
Capitolo 5: *** Il Distruttore del Mondo ***



Capitolo 1
*** La goccia che fece traboccare il vaso ***


Era il 21 ottobre 2015. I Chicago Cubs giocavano contro i New York Mets al Wrigley Field, e Marty McFly era intento a guardare la partita in TV, nel salotto di casa sua al 3793 di Oakhurst Street, a Hilldale. Sua moglie Jennifer Parker era accanto a lui.

Marty allungò un braccio per prendere un bicchiere d'acqua. La mano gli tremava.
"Lascia che ti aiuti", disse Jennifer, cercando a sua volta di prendere l'acqua.
"No!" disse Marty bruscamente. "Posso farlo io, dannazione!" aggiunse, cercando senza molto successo di controllare i suoi tremori e senza distogliere lo sguardo dallo schermo del televisore.

La mano di Marty fece cadere il bicchiere dal tavolo. Il bicchiere finì a terra e andò in frantumi.

"Oh Marty, guarda cos'hai fatto", disse Jennifer, "dovresti cercare di accettare la tua condizione, e lasciarti aiutare. Ti stai solo rendendo la vita difficile."
"Non ora, Jennifer", rispose Marty. "Sto guardando la partita. E' importante."

L'annunciatore televisivo era orribilmente di parte contro i Cubs. Pochi secondi dopo, commentava così l'azione che determinava il risultato della partita: "E sono tre strike! Non siamo stati alla World Series dal 2000, e questo è il grande ritorno dei Mets!"
Sullo schermo, i Mets celebravano la loro vittoria.

Marty balzò in piedi dal divano. "Nooooo!" esclamò, con gli occhi spalancati dall'incredulità.
Fissava le immagini sullo schermo. Era tutto vero: i Cubs erano stati appena sconfitti, e non avrebbero partecipato alla World Series.
Il volto di Marty si fece pallido. Si sedette di nuovo sul divano, tenendosi la testa con le mani. "Non può essere, non può essere..." ripeteva.

"Va tutto bene?" Chiese Jennifer.
"No, no, no... ho bisogno di sdraiarmi." disse lui.
"Stai male? Vuoi che chiami un dottore?" chiese lei.
"No", disse Marty, "Voglio che chiami Doc."

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Capitolo 2
*** Una questione di responsabilità ***


Marty aveva insistito per incontrare Doc di persona, così Jennifer lo accompagnò al suo laboratorio.
Jennifer suonò il campanello. Pochi secondi dopo, la porta si aprì e Doc li invitò a entrare.

Il tempo aveva lasciato il segno su Emmett Brown. Il suo viso era diventato più smunto, il suo corpo era diventato più debole, e anche il suo modo di parlare non era così energico come era in passato.
Il suo laboratorio era, se possibile, ancora più disordinato del solito, con materiale scientifico e tecnico sparso dappertutto. Di fronte alla grande porta scorrevole c'era la Delorean convertita in macchina del tempo. Questa particolare versione non aveva il Mister Fusion installato, invece possedeva il tappo giallo del reattore al plutonio.

"Per favore, siediti" disse Doc. "Marty, al telefono mi sembravi sconvolto. Che cosa c'è che non va?"
Marty rimase in piedi. "C'è tutto che non va!" esclamò. "La realtà è sbagliata!"
Il viso di Doc fece un leggero scatto, come se si aspettasse qualcosa.

"Da quel giorno che mi hai portato nel futuro, ho atteso l'avvenire con speranza", continuò Marty. "Sapere cosa sarebbe successo in futuro mi aveva dato fiducia. Sapevo che io e Jennifer ci saremmo sposati. Sapevo che avremmo avuto due figli, Marlene e Marty Junior. Sapevo che sarei stato ancora in buona salute. Sapevo che i miei genitori sarebbero stati ancora vivi e vegeti, e sarebbero invecchiati con eleganza. Sapevo che avrei visto un mondo in cui l'energia è gratuita e pulita, dove tutti possono andare dappertutto da soli, con le loro macchine volanti. Sapevo che oggi i Cubs avrebbero sconfitto i Miami Gators, e avrebbero vinto la World Series! Ho anche piazzato delle scommesse su quel risultato, perché non è una cosa che si dimentica!"

Doc lo interruppe: "Marty, lo sai che nessuno dovrebbe sapere troppo sul proprio futuro..."

Marty continuò la sua filippica. "E non credere che abbia mai smesso di sperare! No! Ho sempre sperato! Per tutto questo tempo, ho preso le mie decisioni basandomi su quello scorcio di futuro che ho visto, nel tentativo di renderlo reale! Ho sposato Jennifer perché è quello che ho visto! Ho comprato quella casa a Hilldale perché è quello che ho visto!"

"Allora qual'è il problema?" chiese Doc.

"Niente di quello che ho visto si è verificato, ecco il problema!" esclamò Marty. "Tutta la mia speranza è stata vana! Ho contratto il morbo di Parkinson nel 1989! Avevo solo ventun anni, per l'amor di Dio, e ho perso la capacità di suonare la chitarra o andare sullo skateboard! Quando ho capito che non sarei mai stato un musicista perché i miei tremori potevano solo peggiorare, ho addirittura preso un dottorato di ricerca in fisica, perché volevo rendere reale quel futuro, ma l'unico lavoro che ho trovato è stato insegnare al liceo! E non è finita qui! Mio padre è morto di cancro nel 2002! Mia madre è morta di Alzheimer nel 2014! Non c'è stata alcuna rivoluzione energetica, niente Mister Fusion, dobbiamo ancora dipendere dagli idrocarburi! Dove sono i giubbotti autoregolanti, i volopattini, le macchine volanti? Perché io e Jennifer non abbiamo figli? Perché sono ancora malato? Che cosa è successo alla linea temporale?"

"Il futuro non è ancora stato scritto. Quello di nessuno." rispose Doc.

"No. Non rifilarmi quelle stronzate filosofiche, Doc! Sei un fisico, e lo sono anch'io, perché tu mi hai ispirato a diventarlo!" ruggì Marty, ora folle di rabbia. "Dammi una risposta da fisico! Dammi delle equazioni! Dimmi esattamente quando e come la linea temporale è stata deviata da ciò che abbiamo visto, a questo... questo... abominio dell'umanità!"

"Dovresti davvero cercare di guardare il lato positivo." insistette Doc.

"Quale lato positivo?" insistette Marty a sua volta. "Cosa dovrei dire? Oh, sono così felice per la morte dei miei genitori! Per l'inquinamento! Per la mia malattia! Per l'11 settembre! È questo che vuoi che dica?"

Doc si avvicinò a Marty e gli mise una mano sulla spalla. "Marty, tu sai che con te sono sempre stato onesto." disse. "Devi credermi quando dico che tutto è accaduto per un motivo."

La rabbia di Marty sembrò placarsi un po'. "Quale motivo?" chiese. Poi gli venne un pensiero terribile. "Oh no." disse. "E' colpa mia, non è vero? Quella sera, il 12 novembre del 1955, non ho davvero impedito a Biff di usare l'almanacco. Prima che glielo potessi prendere, deve aver copiato dei risultati e piazzato comunque delle scommesse. Non ho bloccato la linea temporale di Hell Valley, l'ho solo ritardata. Giusto?"

"No!" esclamò Doc. "Non pensarci nemmeno! Posso dire con assoluta certezza che non sei stato, in alcun modo, responsabile di come gli eventi si sono svolti in questa linea temporale."

"Come puoi dirlo?" chiese Marty.

"Perché il responsabile... sono io." rispose Doc.

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Capitolo 3
*** Doc Brown salva il mondo ***


Marty si bloccò. Distorse il viso in una smorfia. Strinse i pugni e i denti. Infine, si gettò addosso a Doc e lo afferrò per la camicia. "Bastardo!" urlò.

Doc afferrò i polsi di Marty. "Calmati, Marty." disse. "Tutto quello che ho fatto era in buona fede. L'ho fatto per salvare il mondo, e ciò che più conta è che ci sono riuscito."

Marty lasciò la presa.
"Se ti siedi e lasci che ti dica esattamente quello che ho fatto, capirai tutto." continuò Doc.

Marty fece un passo indietro e andò a sedersi su una delle poltrone di Doc. Doc e Jennifer fecero lo stesso.

"Tutto è iniziato nel 1897. Il mio treno del tempo... almeno, nella sua prima versione, era completo. Chiamiamolo Treno del Tempo 1.0." iniziò Doc.
"I condensatori avevano impiegato due anni a caricarsi, e sapevo che non sarebbero durati più di un viaggio, così ho dovuto farne un uso accorto. Il tempo di destinazione che ho scelto era il primo gennaio 2035. Esattamente 150 anni dopo che ho raggiunto il Vecchio West.

Come avevo previsto, quando sono arrivato, i condensatori si erano fusi. Ciò non era un problema, perché nel 2035, le tecnologie di fusione e di levitazione erano così avanzate da permettere a un treno di volare, e anche di far funzionare un condensatore di flusso per più viaggi senza rifornimento. Ho fatto estensive riparazioni, e quando ho finito, il treno aveva l'aspetto che hai visto quella domenica mattina con Jennifer. Chiamiamolo Treno del Tempo 2.0.

Ho usato il Treno del Tempo 2.0 per raggiungere il 2135, e quello che ho trovato... era una terra devastata. Un inverno senza fine avvolgeva tutto il pianeta, la tecnologia elettronica era un lontano ricordo e le persone vivevano in tribù nomadi che cercavano rifugio in ciò che rimaneva delle città in rovina. Di generazione in generazione, raccontavano storie di un'utopia perduta e un evento che chiamavano il Grande Disastro, causato da un individuo che chiamavano il Distruttore del Mondo."

"Quindi cosa hai fatto?" chiese Marty.

"Dovevo preparare un piano d'azione", disse Doc. "Ho considerato la possibilità che, nonostante i miei sforzi, avrei fallito e sarei morto, così, prima, sono venuto a salutare te e Jennifer con mia moglie e i miei figli, poi li ho riportati al sicuro nel 1897, e alla fine sono tornato nel 2035. Da lì, ho viaggiato in avanti, un anno alla volta, finché ho individuato l'anno del Grande Disastro: il 2045."

"E ci sei andato?" chiese Marty.

"Sì", disse Doc. "E ho visto la nascita di un nuovo mezzo di comunicazione. Uno spazio di informazioni open source che collega tutti i tipi di dispositivi: dai computer, ai telefoni, ai televisori, ai generatori di energia. Il World Wide Web."

Marty stava per dire qualcosa, ma Doc continuò. "E poi... il 21 ottobre, ho visto un olocausto nucleare. Ho visto cento milioni di dispositivi Mister Fusion esplodere contemporaneamente in tutto il mondo. Ho visto quattro miliardi di persone morire all'istante. Ho viaggiato avanti e indietro, cercando di scoprire che cosa aveva innescato l'esplosione. E poi ho scoperto l'identità del Distruttore del Mondo. Griff Tannen."

"E' impossibile!" Marty era totalmente incredulo. "Griff soffre di paralisi cerebrale! Sai che voci giravano, giusto? Sui genitori di Griff? Anche in quell'altra linea temporale, quando Griff parlava, sembrava... speciale."

"Infatti, Marty." annuì Doc.
"Ma la maggior parte dei casi di paralisi cerebrale non includono disabilità di apprendimento. Quando Griff era in prigione, senza nulla da fare, ha iniziato a studiare, e quando è uscito, ha fondato una società di software, la Grifftech. Il 21 ottobre 2045, quando la bolla delle dot-com aveva raggiunto il suo massimo, ha rilasciato un virus da un computer della Grifftech. Il virus ha infettato tutti i dispositivi Mister Fusion e li ha fatti esplodere.

A questo punto, tutto mi è diventato chiaro. Sapevo cosa dovevo fare. Ho volato fino a Salt Lake City e ho raggiunto il 10 marzo 1989. I padri della fusione fredda, Martin Fleischmann e Stanley Pons, conducevano i loro esperimenti presso l'Università dello Utah. Ho fatto in modo che quegli esperimenti non riuscissero! Ho sostituito il loro equipaggiamento con copie imperfette, e ho volutamente introdotto errori nei loro appunti. Ha funzionato! Il Treno del Tempo 2.0 è scomparso davanti ai miei occhi, sostituito dalla versione alimentata a plutonio della Delorean. Ben presto, gruppi di scienziati in tutto il mondo hanno annunciato la loro incapacità di riprodurre quei risultati, e in meno di un anno, la fusione fredda è morta.

Comunque, io non volevo interrompere completamente il progresso. Ho raggiunto la Svizzera, e a Ginevra ho incontrato un giovane scienziato informatico di nome Tim Berners-Lee, che era un dipendente del CERN. Gli ho dato le specifiche del World Wide Web che avevo preso dal 2045 e l'ho aiutato a implementarle, cinquantasei anni prima della loro creazione originaria.

Quindi, vedi Marty, forse ho impedito una rivoluzione energetica, ma ho avviato una rivoluzione informatica! Ogni volta che ti colleghi a Internet, adoperi tecnologia che non doveva esistere per altri trent'anni!"

Marty non riusciva a credere alle proprie orecchie e rimase lì seduto, in silenzio.
Nella sua mente, pensò a tutto il tempo che aveva passato a chiedersi perché la linea temporale deviava così tanto da ciò che aveva visto. Tutto il tempo che aveva passato sperando che si sarebbe in qualche modo riparata prima di quella data fatidica del 21 ottobre 2015. E ora aveva appena scoperto che il colpevole di tutto era il suo migliore amico.

Marty era ancora livido di rabbia, e fissava Doc con occhi iniettati di sangue. Si alzò dalla sua poltrona.
"TI SEI FOTTUTO IL CERVELLO?" tuonò infine.

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Capitolo 4
*** Il crollo finale ***


"Per favore, Marty. Va tutto bene" disse Doc.
"Va bene un cazzo!" urlò Marty. "Tu hai privato il mondo di una fonte di energia infinita, gratuita e pulita, in cambio dei bastoncini per selfie!"
"Ho fatto in modo che l'umanità sopravviva al 2045." rispose Doc.

Marty gli si avvicinò. "Ricordo un uomo che conoscevo", disse, mentre gli camminava intorno. "Mi aveva detto che il problema non è mai la tecnologia, è sempre la gente. Che cosa resta in te di quell'uomo?"

"Non vedo dove vuoi arrivare." disse Doc.

"Voglio arrivare a dire" disse Marty, "che se nel 2045 Griff Tannen fa esplodere i generatori a fusione, non si devono rimuovere i generatori a fusione dalla linea temporale! Si deve rimuovere Griff Tannen dalla linea temporale!"

"E' tutto nel passato." disse Doc.
"Smettila di blaterare, Emmett." ribatté Marty, camminando avanti e indietro e guardandosi intorno. "Ormai è chiaro che sei tu il vero Distruttore del Mondo, e farò di tutto per fermarti. Perché, vedi, il problema non è mai la tecnologia. E' sempre la gente."

Marty mise gli occhi sul banco da lavoro lì vicino. Stagno conforme alla direttiva RoHS, cavi di rame, un saldatore, una scatola con il simbolo della radioattività, un martello, un set di cacciaviti, un set di chiavi inglesi.
Quella chiave inglese in particolare.
Acciaio al cromo e vanadio.
Robusta.
Pesante.

Marty afferrò la chiave inglese e corse verso Doc, con un grido di disperazione.
Jennifer lo intercettò e gli afferrò il braccio da dietro. Lui si voltò e la colpì in mezzo al petto. "Tu restane fuori!" urlò.

Con Jennifer a terra, che si contorceva dal dolore, Marty calò la chiave inglese verso Doc, che si chinò e schivò il colpo. La chiave inglese fracassò un armadietto pieno di sostanze chimiche.

Marty guardò uno dei flaconi. Acido solforico. Lo afferrò e lo gettò verso Doc.
La bottiglia andò in frantumi sul pavimento, a poco più di mezzo metro da Doc, che fece un salto per allontanarsi dall'acido. Questo lo condusse sufficientemente vicino a Marty.

Con un ultimo movimento, Marty colpì con forza la nuca di Doc. Il metallo incontrò l'osso, e l'osso perse.
Doc giaceva sul pavimento, immobile.
Marty mise le dita sul collo del vecchio scienziato. Nessuna pulsazione.

Dietro, sentì la voce di Jennifer. "Marty, per favore, metti fine a questa follia. Ho male!" diceva.
"Presto sarà tutto finito." rispose lui. "Presto saremo a casa, con due figli adolescenti di nome Marty Junior e Marlene. Avremo macchine volanti nel nostro garage, io non avrò più il morbo di Parkinson, i miei genitori saranno ancora vivi, i ragazzi scorrazzeranno per le strade con i volopattini e tutti quanti rideranno dei videogiochi in cui si devono usare le mani."

Marty prese la valigetta del plutonio, indossò una tuta antiradiazioni e inserì una carica nel reattore. Mise la valigetta nel bagagliaio, entrò nella macchina del tempo e impostò il tempo di destinazione: 7 marzo 1989.
"Tre giorni. Dovrebbero bastare per raggiungere Salt Lake City." disse tra sé.

Chiuse la portiera ad ala di gabbiano, guidò fuori dal laboratorio e accelerò a 88 miglia all'ora. La Delorean sparì in un lampo di luce accecante, lasciandosi dietro due scie di fuoco.

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Capitolo 5
*** Il Distruttore del Mondo ***


Tre giorni più tardi - o ventisei anni prima - Marty si stava avvicinando al Dipartimento di Fisica presso l'Università dello Utah, chiedendosi quale porta Doc avrebbe utilizzato. Poi ricordò un consiglio ricevuto da Doc stesso: "E' inutile sgattaiolare. Muoviti in bella vista, e dai l'illusione di avere un motivo per essere lì." Da ragazzo, Marty l'aveva seguito regolarmente ogni volta che era in ritardo per la scuola.

Marty aprì la porta principale, entrò e vi rimase accanto, in attesa.
Siccome quella era la parte cruciale della missione, Marty aveva deliberatamente preso meno farmaci del solito: un'andatura rigida avrebbe attirato meno attenzione di movimenti incontrollati.

Dopo due ore e mezzo, un uomo dai lunghi capelli bianchi, vestito con un sobrio abito grigio, oltrepassò la porta. Marty estrasse qualcosa dalla tasca, e quando Doc passò accanto a lui, lo colpì all'addome.
Doc si fermò immediatamente, si piegò dal dolore e cadde sul pavimento. Mise una mano sulla pancia e la guardò. Stava sanguinando.

Marty gli si avvicinò e si accucciò. "Ciao, Doc" disse lentamente. "Stai cercando di uccidere la fusione fredda, vero?"
Gli mostrò il coltellino svizzero insanguinato che teneva in mano. "Non sei l'unico assassino qui." aggiunse.
Doc tossì. "M... Marty." disse, in un sussurro. "Come fai a saperlo?"
"Me l'hai detto tu, in una versione del 2015 che non dovrebbe esistere." rispose Marty.
"Devo farlo... Per favore aiutami..." Doc sussurrò. Tossì di nuovo.
"Non ti permetterò di diventare il Distruttore del Mondo." disse Marty, e piantò il coltello dritto nel cuore di Doc.
Doc emise un urlo atroce, mentre il sangue si riversava fuori dal suo corpo.

Con ciò che restava della sua forza, Doc tentò di pronunciare un'ultima parola . "P... Pa..."
Un altro colpo di tosse. "Pa... ra... dosso."
Doc smise di muoversi. Solo allora Marty si alzò e se ne andò.

Mentre Marty tornava alla Delorean, l'aria intorno a lui gli dava una sensazione strana. Sembrava vibrare e trasmettere quelle vibrazioni alla sua pelle. In lontananza, un debole rombo aumentava gradualmente di intensità.
Alzò lo sguardo, aspettandosi di vedere un aereo, e quello che vide gli gelò il sangue nelle vene. Era come se il cielo fosse diventato una superficie fatta di particelle puntiformi, che ora si stavano disgregando, e oltre di esse rivelavano un vuoto oscuro, più nero di qualsiasi nero che avesse mai visto.
Intorno a lui, la stessa cosa accadeva a edifici, alberi e strade, mentre il rombo diventava un rumore assordante.

Marty guardò il proprio corpo, e fu inorridito nel vedere che la stessa cosa stava capitando a lui.
In un lampo di intuizione, si rese conto di ciò che stava accadendo. Nel 2015, Doc gli aveva raccontato come aveva cambiato la linea temporale nel 1989. Poi, Marty aveva raggiunto il 1989 e ucciso Doc, impedendo le modifiche. Ma poi, il Doc del 1989 non sarebbe mai diventato il Doc del 2015, e non avrebbe mai detto a Marty di tali modifiche. Marty non avrebbe mai raggiunto il 1989, così Doc avrebbe potuto effettuare quei cambiamenti e li avrebbe menzionati a Marty nel 2015. Marty avrebbe poi raggiunto il 1989, e...
Era il classico paradosso del nonno, che ora stava distruggendo l'universo, proprio come Doc aveva predetto una volta.
In un istante, tutta la materia si lacerò.

Le particelle elementari, ora mescolate insieme caoticamente, formavano un plasma caldo uniforme, ma instabile, che collassava sotto la propria gravità, diventando un buco nero gigantesco.
La densità di energia era troppo grande da sostenere, e il buco nero esplose in un nuovo Big Bang.
Le quattro forze fondamentali si separarono e diedero origine a fermioni e bosoni. Ciò che sarebbe accaduto da lì in poi non era affare di nessuno, perché per tredici miliardi di anni, non ci sarebbe stato nessuno a interessarsene.

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