The WebFreak

di Karliah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The WebFreak ***
Capitolo 2: *** Pizza e Mark ***



Capitolo 1
*** The WebFreak ***


Uscì dalla doccia accarezzando il proprio corpo. Le piaceva. Giovane e sano. Quando era piccola, era stata una giovane promessa della danza classica, poi aveva smesso. Così si era alzata di qualche centimetro e le sue forme si erano fatte più morbide e paffute. Non che lei avesse molte occasioni in cui metterle in mostra, quelle forme. Erano settimane che non usciva di casa, ma in generale Grace Paterson non aveva mai amato l’aria aperta.

Strofinò i lisci capelli neri e controllò la ciocca vicino all’orecchio, tinta di un vivace verde fluo. Decise di non aver voglia di asciugarli. Era notte fonda e le luci di San Francisco illuminavano tutto il bilocale, grazie ad una grande finestra che offriva una splendida vista della casa di fronte e di un pezzo del Golden Gate Bridge.

Accese il computer e si riempì una tazza di latte freddo intanto che la macchina si accendeva. Amava il latte freddo. E amava ascoltare il ronzio del computer che riscaldava i motori. La Bestia, lo chiamava, e non poteva fare a meno di riferirsi a lui come se fosse una persona, il suo migliore amico. Si sedette davanti alla Bestia e decise che anche mettere i vestiti era un affare inutile e noioso. Sua madre dormiva profondamente nella stanza accanto, erano le 3 di notte e aveva molto tempo libero da passare in compagnia del suo amico. Decise di darsi al gossip.

Nuda e ancora bagnata, Grace si infiltrò senza problemi nei profili facebook delle più grandi celebrità. Spiò nelle loro chat private, curiosò nelle loro cronologie, mentre piccoli brividi la scuotevano impercettibilmente. Il latte e il sommesso ronzio della Bestia le tennero compagnia fino alle 9 di mattina, quando Grace dovette ammettere a se stessa di essere stanca e che le bruciavano gli occhi. Spense il computer, oscurò la stanza con le spesse tende scure e si buttò sul divano, sentendosi come qualcuno che si è appena ubriacato. Poco dopo ricevette un’e-mail:

Allora, WebFreak, hai qualcosa per me?
Voglio qualcosa di interessante per l’edizione della sera, qualcosa su quei clown di Hollywood magari, dopotutto tra un po’ci sarà la consegna degli oscar.
E non preoccuparti: la paga sarà buona come al solito.

James Wilson, direttore del Reality Times.

P.S. Oggi pomeriggio ti andrebbe di mangiare qualcosa insieme? Hanno aperto un nuovo chioschetto degli hot-dog.



Grace la lesse quel pomeriggio, sorseggiando il suo latte fresco. Sbuffando, rispose inviandogli quel che aveva trovato di interessante la sera prima, quindi andò a spalancare le finestre per cambiare l’aria. A giudicare dal silenzio che permeava l’appartamento, sua madre doveva essere già uscita. Il Reality Times era una testata abbastanza importante e il suo nuovo direttore era uomo di ampie vedute, disposto a pagare il giusto prezzo per le notizie, senza chiedere da dove venissero. E lei aveva sempre mantenuto la più assoluta discrezione. Certo, non aveva potuto fare a meno di vantarsi dell’essere una ragazza abilissima con i computer, ma quello aveva deciso di non contarlo come imprudenza.

Ma ora vuoi anche conoscermi di persona, pensò osservando quel nome sullo schermo. James Wilson. Io so tutto di te e tu non sai nulla di me. E questo non ti piace. Non piacerebbe a nessuno avere a che fare con una sconosciuta per tre mesi .

Afferrò una penna e segnò un’altra crocetta su un post-it appiccicato sulla lampada. Contò tutte le crocette che lo segnavano. Ci conosciamo da tre mesi e mi hai già chiesto 29 volte di uscire. Serata galante, in discoteca, sulla spiaggia, passeggiatina mattutina, una volta mi hai invitata a fare jogging…E ora gli hot-dog. Per un attimo considerò l’idea di accontentarlo. Di uscire a fare quattro passi con uno spuntino in mano, di avere contatti con le persone reali.

La voce della ragione cercò di ricordarle tutto quel che aveva combinato in quegli ultimi anni e di quanto potesse essere rischioso andarsene in giro come se fosse tutto normale. Ma Grace non amava ascoltare. A lei piaceva sentire i giornali parlare delle sue imprese e le piaceva l’immagine di spettro di Internet che si andava costruendo attorno alla sua figura, a quel nome. WebFreak. Provò un brivido di piacere al pensiero che nessuno sapesse nulla di lei.

Mark è troppo paranoico. Dopo quel mio attacco al Pentagono mi ha costretta a starmene in questa topaia per settimane. È ora di uscire. Afferrò il cellulare e mandò un messaggio a James Wilson, direttore del Reality Times.

"Finisci di lavorare alle 7 oggi, vero? Ti aspetto davanti al giornale appena finisci, WebFreak."

Le piaceva come suonava quel nickname. Ogni volta però le toccava firmarsi perché il suo cellulare era praticamente irrintracciabile. La risposta giunse dopo qualche minuto:

"Va bene, non vedo l’ora di conoscerti. Ma come fai a sapere il mio numero?!"

Grace sorrise e rispose:

"È il mio mestiere ;)"








ANGOLINO DELL'AUTRICE

Ciao a tutti!

Prima storia, un po’ di emozione. Spero vi piaccia.

Per prima cosa, mi scuso per il titolo alla cavolo. Ho passato più tempo a pensarne uno decente che a scrivere la storia, ma alla fine non ho davvero trovato di meglio.
Comunque, Sono apertissima a consigli e commenti costruttivi, che mi aiutino a crescere e migliorare! (quindi lasciate tante recensioni e commenti ;)
Questo è ancora un capitolo di rodaggio per sondare un po’ il terreno, poi partiremo sul serio :D
Abbiate fiducia,

un bacione a tutti, ciau!

 

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Capitolo 2
*** Pizza e Mark ***


Qualcuno bussò alla porta, riportando Grace alla realtà. Si ficcò addosso i primi indumenti che le capitarono a tiro, una maglietta e gli shorts del pigiama. Il campanello trillò e lei si accorse di non aver messo la biancheria. Non c’è tempo per quelle, decise guardando le mutande. Si aggrappò alla maniglia mentre bussavano per la terza volta. Socchiuse la porta e davanti si trovò un cartone di pizza… e Mark. Alto, muscoloso, biondo e con gli occhi azzurri, era il miglior giocatore di football della scuola. Le ragazze se lo mangiavano con gli occhi.

–Ti sembra il caso di far tutto 'sto casino?- esclamò, facendolo entrare.

 –Lo so che sono le tre di pomeriggio e che ti ho buttata giù dal letto, ma avevo proprio voglia di vederti. Tra un po’ inizia la scuola e dobbiamo goderci questi ultimi giorni- .

 -Con una pizza?- chiese Grace andando ad accendere la tv.

–Con una pizza- Confermò Mark.

 –Alle tre del pomeriggio?- .

-Non un minuto dopo- .

–Senti, tu spaparanzati sul divano, io vado a cercare le mie mutande- . 

–Fai pure-.

Grace si domandò ancora una volta quale strano scherzo del destino avesse fatto nascere amicizia tra il campione della scuola e la più anonima delle ragazze del terzo anno. Eppure erano amici da sempre e Mark era praticamente un fratello per lei. Cerchiamo di sembrare delle persone normali. Si disse mentre cercava di districare i nodi nei capelli con una vecchia spazzola pulciosa. Dal salotto giunse la voce di Mark. –Ehi Grace! La bionda del tg parla di te!- . Non gli rispose. Era ancora mezza addormentata e agganciare il reggiseno era troppo difficile. Raggiunse Mark e si piazzò davanti alla tv. Lui capì qual era il problema e si alzò ad aiutarla, pulendosi le mani sui pantaloni della tuta.
–Hai iniziato a mangiare senza di me, ma bravo!- .

–Senti, ho fame-.

La bionda del tg intanto andava avanti a parlare con la sua vocina acuta. Non importa a quale ora loro due accendessero la tv, lei era sempre lì ad ululare le notizie del giorno. Grace guardò quella donna con fastidio
–Parlano ancora della mia intrusione al pentagono- .

–Non sei contenta?- .

–Sì, però è successo settimane fa- .

–Alla radio hanno intervistato uno psicologo a proposito del misterioso WebFreak. Ha detto che, chiunque sia, di certo ha tre caratteristiche: è capriccioso, impaziente ed esibizionista- .

–Io non lo sono- .

–Certo, come no-. Mark le lanciò un’occhiata piena di scherno, quindi tornò alla pizza. Grace gli strappò la fetta di mano e le diede un bel morso.

–Se fossi esibizionista, andrei in giro vantandomi di essere il famigerato WebFreak- .

–Se fossi stupida, lo faresti. Sei esibizionista nel senso che vai in giro per internet a vantarti-.  Va bene, Mark, questa te la do vinta. Si accoccolò accanto a lui sul divano e rivolse la propria attenzione alla giornalista.

–…Una nuova squadra di detective è stata organizzata con lo scopo di rintracciare questo criminale, in modo da assicurarlo alla giustizia il prima possibile. In collegamento con noi abbiamo il leader di questo team…-. Grace rise di gusto. -Che ci provino, tanto non troveranno un tubo!- .

–Non vedo l’ora che lo trovino, il tubo. Solo per vedere la faccia che farai in quel momento-. Grace cambiò canale, azzannando un’altra fetta di pizza.

-Ehi Grace, sai che pensavo?- .

-Illuminami- .

-Potremmo andare da qualche parte questo fine settimana, magari in campagna da quell’amica di mio fratello, la ricordi? Alison, capelli chiari, alta…- .

-No, non la ricordo. E poi no, lascia perdere- .

 -Perché no?- .

-Non ho voglia- .

-Hai altro da fare?- .

-No…è solo che non ho voglia di andare in campagna- .

-La mia era solo un’idea. Allora dove ti piacerebbe andare?- .

-Da nessuna parte-. Grace si alzò dal divano. Non è possibile, ora riattacca col solito discorso.

 -Andiamo Grace!- esclamò lui. -Non ti fa bene stare tutto il tempo chiusa in casa attaccata al computer- .

-Io non sto tutto il tempo in casa attaccata al computer- .

-Sì invece. E solo per combinare danni! È un’inutile perdita di tempo e ti stai anche mettendo nei guai! Aspetta che la polizia ti becchi…-. Grace lo guardò con uno sguardo pieno di sfida, come se lui fosse stato un poliziotto. -Non mi beccheranno-. Scandì. –Non possono beccarmi, capisci? Io entro, distruggo e me ne vado senza lasciare tracce- .

-A parte la tua firma. Un’ enorme finestra pop-up con su scritto “The WebFreak”- .
Grace levò gli occhi al cielo, esasperata. -Mark, nessuno può sospettare che io sia WebFreak. Intendo dire, guardami! Ho forse la faccia da cyber criminale?- .

 -No. Però…- .

-Allora questa discussione è finita. E comunque, mi avevi solo proposto un weekend in campagna-. Mark tacque, osservando con ostilità il televisore. E Grace osservò lui cercando di nascondere un sorriso. Se solo sapesse che tra poco mi incontrerò con un giornalista… Al pensarlo, si disse che non era una buona idea, ma ormai  era una questione di puntiglio: avrebbe sfidato la sorte.



 

ANGOLINO DELL'AUTRICE

Ciau a tutti!
Eccoci col secondo capitolo, anche questo ancora di rodaggio. Volevo dedicarne uno a Mark, per conoscere meglio questo personaggio, centrale nella vita della nostra protagonista.
Forse anche a ‘sto giro il titolo non brilla per originalità, ma sono ugualmente fiera di averlo trovato. Dopotutto, è il soggetto di questo capitolo.
Come l’altra volta, vi chiedo con tutto il cuore di lasciare commenti e recensioni. I vostri consigli sono preziosissimi per me <3
Ci si vede domenica prossima col terzo capitolo!
Un bacione a tutti, ciau!

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