A poco a poco verso te

di KurryKaira
(/viewuser.php?uid=123499)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il lupo nella foresta ***
Capitolo 2: *** A caccia di ricordi ***
Capitolo 3: *** Per chi ti ama ***
Capitolo 4: *** L'incontro ***
Capitolo 5: *** Uniti ***
Capitolo 6: *** Nella tana del lupo ***
Capitolo 7: *** Il conto alla rovescia ***
Capitolo 8: *** La fine e l'inizio di tutto ***



Capitolo 1
*** Il lupo nella foresta ***


17 GENNAIO.

Fu il giorno in cui cominciò tutto.
Pensavo di stare bene in quel periodo, mi sentivo molto bene! In forma! 
Mi sarei laureato da lì a poco, col massimo dei voti chiaramente, d'altronde io sono Ren Tao! 
Ma quel giorno, il 17 gennaio, mentre andavo puntualmente all'università mi imbattei in un camion di Hot Dog.
Ora... un camion di Hot Dog aperto alle 8.00 del mattino basta e avanza per sconvolgerti la giornata ma... ciò che mi lasciò perplesso era il tizio che ne era proprietario.
Un ragazzino, avrà avuto la mia età, afro americano, mi fermai a fissarlo, stupito, come un ebete.

- Ehila! Good morning! Would you like a hot dog?- Mi chiese sorridendo poggiato sulla vetrina della carne.
- Everything alright?- Continuò vedendomi lì immobile.
- Io ti conosco- fu la mia risposta.
- No, non credo- fu la sua, smettendo di esprimersi in inglese, sempre sorridente.
- Allora, lo vuoi sì o no questo Hot Dog?-
Schifato a quella proposta ripresi a correre verso la mia università ma il volto di quel ragazzo non riusciva ad andarsene dalla mia testa!
Allora a fine lezione decisi di ripassare da lì, erano le 13.00 adesso.

- Ehila! Good afternoon! Would you like a hot dog?-
Sorrisi sta volta accennando un sì con la testa:- Ora lo gradirei pure.-
Comprai quell'hot dog a basso prezzo, anche se non ero solito mangiare americanate, e mi sedetti a uno dei tavolini in plastica della roulotte; il proprietario mi seguì sedendosi accanto a me.
Rimanemmo diversi secondi in silenzio a fissarci, credo anche che a un certo punto io iniziai ad arrossire, ma poi mi decisi:- Che c'è?!- Non sono mai stato di modi dolci.
Lui ridacchiò:- I'm sorry. Non voglio metterti in imbarazzo! E' che come noterai non c'è nessun cliente oltre a te e quindi mi andava un po' di compagnia!- Era sempre sorridente.
- Ci credo, questi Hot Dog fanno schifo- dissi ingurgitando un boccone, lui non sembrò offendersi più di tanto.
- Quanti anni hai?- Gli chiesi.
- Ma non si chiede l'età a una signooooorrrraaa!!- Rispose lui imitando una donna in maniera sciocca, mi venne l'impulso di scaraventargli il tavolino addosso... ma mi trattenni.
- Comunque 22!- Rispose poi lui, sorridendo:- E tu belloccio?- Mi chiese.
- Lo stesso...- risposi.
Non so com'è che accadde... ma accadde! Partì improvvisamente a raccontare barzellette pessime e a ridere come uno scemo per ogni cosa, non la finiva più! 
Fu ingurgitando l'ultimo pezzo di quello schifoso panino che esplosi, dando inizio a tutto:- Basta Chocolove!!-

Passarono altri interminabili secondi da quell'urlo alla sua domanda incredula:
- Come sai il mio nome?-
Già... come sapevo il suo nome?! Io stesso non riuscivo a capirlo! 
Dove l'avevo già conosciuto?!
- Mi conosci veramente allora!- Continuava a parlare lui ma a me la cosa sconvolse veramente tanto! 
C'era qualcosa... qualcosa che non andava! Avete presente quando vi preparate a dire qualcosa e improvvisamente vi sfugge di mente? Ecco.. un po' quella sensazione... ma amplificata al massimo!
Cos'avevo dimenticato?! Dove avevo già conosciuto quel ragazzo?
Mi alzai un po' nel panico da quella sedia per riprendere la via di casa.
- Goodbye friend!!- Disse sempre vivace per poi sorprendermi con un:
- Torna a trovarmi, Ren!-

Non mi voltai, continuai per la mia strada, ma quando pronunciò il mio nome mi sembrò di prendere fuoco invaso da mille emozioni!
Lo notai poco dopo, come uno stupido, che indossavo un cartellino col mio nome scritto sopra, chiaramente il tizio l'aveva letto lì; ma a parte questo colpo di scena svelato c'era qualcos'altro in quel "Torna a trovarmi, Ren" che mi infiammò.
La sua voce.
La sua voce, penso. Quel " Torna a trovarmi, Ren" mi sembrò così familiare!... La sua voce, era così familiare!

A casa mi aspettava come sempre mio sorella maggiore, Jun.
- Ciao Jun- non riuscii a trattenermi:- Per caso ti ricordi di un ragazzino afro americano? Un mio amico d'infanzia magari?-
Lei leggeva il giornale e sorseggiava un po' di tè, si voltò verso di me:- No, non credo... perché?-
- Niente- accesi la tv, partì il tg e contemporaneamente Jun leggeva il giornale.

" FREDDO GELIDO IN ARRIVO DA NORD "

Beh, è inverno, perché sorprendersi tanto?
Sembrava in arrivo una nuova "era glaciale" ecco perché sorprendersi tanto! C'era qualcosa di tremendamente innaturale nel freddo che improvvisamente ci avrebbe travolti. Qual'era la causa di tale freddo?
- Qualcosa di innaturale dicono- parlò mia sorella un po' preoccupata ma scettica:- se non la natura chi mai può creare neve e ghiaccio?-
Quella domanda mi risuonò nel cervello, come se io sapessi la risposta.
Verso le 22.30 mi misi a letto, presi sonno quasi subito al contrario di come si possa pensare, ero veramente molto stanco, ma circa un'ora dopo venni svegliato dal suono violento di qualcuno che bussava alla nostra porta!
Sia io sia Jun raggiungemmo la porta un po' spaventati, la aprì.
- Ren! Ti ho trovato!!... Dobbiamo sbrigarci prima che sia troppo tardi! Dobbiamo andare a fermarlo!- Affannato.
- Chocolove?!- Era lui, il tizio dell' Hot Dog! Bussava alla mia porta e farfugliava cose senza senso!
- Andare a fermare chi?!-
- Horohoro!- Fu la sua risposta.
Il 17 gennaio, era il giorno in cui ricominciò tutto!

18 GENNAIO

Era passata la mezzanotte ormai, era già il 18.
Chocolove, è questo il suo nome (basta chiamarlo il tizio degli hot dog), era talmente trafelato che decisi di farlo accomodare in salotto.
Jun mi diede del pazzo a fare entrare un uomo sconosciuto a casa, dissi una bugia:- E' mio amico, tranquilla!- O forse non era una bugia?
Dopo avermi svuotato mezza bottiglia di acqua l'americano riprese a parlare.
- Hai capito allora?? Dobbiamo andare!- Parlava sempre velocemente, io ero inginocchiato di fronte a lui che se ne stava spaparanzato sulla mia poltrona, Jun ci fissava dalla porta con aria sospettosa e arrabbiata.
- Si può sapere di cosa stai parlando uomo degli hot-dog?- Dissi a voce bassa, non volevo farmi sentire da Jun.
Lui scoppiò a ridere sentendosi chiamato così ma poi "schiacciò" il mio viso fra le sue grandi mani e fissandomi disse:- Possibile che ancora non ti sia tornata la memoria??-
Tornata la memoria? Di che parlava?! Innanzitutto liberai il mio povero e bellissimo viso dalle mani, spero pulite, di quello lì ( va beh sì, Chocolove) scaraventandoli un destro in faccia, poi lo presi per il colletto minacciandolo:
- Io non so nemmeno per quale stupido motivo ti abbia fatto entrare in casa!- Sempre a voce bassa:- Potresti essere un ladro o che so cosa!-
Lui rise ancora:- E invece ti fidi di me! Quindi smettila di fare il minaccioso!- Saltò giù dal divano raggiungendo la porta che dava al balcone, il cielo era pieno di stelle.
- Non provi anche tu la sensazione di aver scordato qualcosa? Di aver scordato ogni cosa?- Diceva guardando le stelle attraverso il vetro.
Descriveva esattamente il mio stato d'animo e io non riuscivo a non fidarmi di lui!
- Credimi, sta mattina io non ricordavo veramente chi tu fossi! Ma mi è bastato vedere la tormenta di neve in tv per ricordarmi di lui... e di tutto ciò che eravamo!- Si voltò guardandomi con aria sognante e commossa.
Poi improvvisamente si mise a correre verso la porta di uscita afferrandomi per il braccio:- Ti spiegherò per bene strada facendo! Non c'è tempo da perdere, il nostro compagno è in pericolo!- Sembrava però contento mentre mi diceva queste cose senza senso!
Sembrava contento di stringermi il polso, come se io gli fossi mancato!.. E anche io mi sentivo contento, e impaurito allo stesso tempo.
Il nostro compagno?
- Ren!!- Gridò Jun preoccupata vedendomi strattonato fuori di casa da quell'energumeno, ma l'energumeno tornò indietro e prese per il polso anche lei trascinandola fuori insieme a me.
- Servi anche tu Jun!- Disse lui.
Non ci stavo capendo ancora niente ma come un pazzo seguivo quel vecchio amico sconosciuto. E la mia povera sorella, che ci capiva ancora meno, mi stava dietro.
- E' un tuo amico Ren?!- Mi domandava ogni tanto non credendo a una parola di ciò che le dissi!
- Allora vuoi spiegarmi?!- Chiesi infine esasperato.
- Innanzitutto dobbiamo trovare anche gli altri! Ma non so se sarà un'impresa facile! E' stata una fortuna che noi due, anzi tre (indicando Jun) ci siamo casualmente imbattuti l'un l'altro! Grazie al mio camion di Hot Dog!... Ma ora ti spiego!- 
Era tutto esaltato come se l"'era glaciale" non lo preoccupasse, però più che altro penso che fosse esaltato perché io correvo accanto a lui. Ma quanto bene mi voleva questo tizio sconosciuto di cui sapevo il nome e che faceva pessimi Hot Dog??
- Innanzitutto!...- Ecco, finalmente spiegava:- Partiamo dalla cosa più importante!- Ero tutto un fremito!
- Io non sogno di essere un tizio che fa Hot Dog! Io sogno di essere un grande comico!!- Mi venne da strozzarlo, quella era la cosa più importante?! Chissà perché comunque non mi sorprese, e Jun per la prima volta sorrise ridacchiando.
- Noi non facciamo parte di questo mondo!- Ecco, ora veniva la parte importante:- Cioè, di questo mondo sì, ma non di questa... "dimensione"!... Non ti ricordi di quando lottavamo insieme nello Shaman Fight??-
Questo è pazzo, pensai solo questo mentre lo ascoltavo.
- Non so esattamente cosa sia successo! Ma improvvisamente siamo stati catapultati in quest'altra dimensione perdendo totalmente la memoria del "vero" mondo!... Ora dobbiamo trovare anche gli altri prima che succeda l'irreparabile!-
Questo è pazzo, eppure lo ascoltavo.
- Vedi Horohoro! Lui è già impazzito! Sono sicuro, sicurissimo che sia opera sua questo freddo!!… Stiamo vivendo una vita parallela Ren, non è fighissimo?!
Ma lo sai che hai un figlio??- Se ne uscì in fine ridendo.
Questo è totalmente pazzo... eppure... gli credevo!
Jun improvvisamente si bloccò io mi girai a guardarla.
- Un figlio?...- Ripeté lei a voce bassa.
Chocolove annuì:- Sì, un marmocchietto antipatico!-
- Men...- quasi le venne da piangere dicendo quel nome, poi mi guardò negli occhi sconvolta:- Io mi ricordo di tuo figlio...-
Chocolove sorrise:- Mi credete allora?-
Tutto ciò era veramente pazzesco eppure... sembrava poter essere vero!
L'idea di avere un figlio mi sconvolse non poco ma mi venne più spontaneo fare un'altra domanda:
- Chi è Horohoro?...- Ma l'americano mi rispose solo con un sorriso.

Ora bisognava trovare gli altri. Gi altri chi?!
Mi sputò diversi nomi messi in fila ma solo a uno di quelli seppi dare risposta.
- Manta Oyamada hai detto?-
- Sì! Un piccoletto tanto simpaticoo!-
- Lo conosco! Viene all'università con me...- non potevo crederci! L'avevo avuto tanto tempo sotto il naso eppure quel piccoletto non mi diceva niente!
Chocolove si rallegrò della notizia stringendo un'altra volta il mio povero volto tra le sue mani per poi domandarmi come poter raggiungere questo Manta!
Si fece giorno e la cosa più ovvia era rintracciarlo all'università!


18 GENNAIO in una foresta al nord del Giappone

Una ragazza dai lunghi capelli azzurri vestita di abiti pesanti bussava agitata a una porta freddissima. 
Erano circondati dalla neve in quel castello che ormai pareva freddo come il ghiaccio.
- Chi è?...- Rispose una voce annoiata e un po' stanca.
- Chi vuoi che sia?!- Rispose la ragazza da dietro la porta.
- Entra no?- Era steso su un letto lui, la stanza come il resto del castello era completamente azzurra.
La ragazza entrò, era giù di morale, lo era sempre ormai.
- Perché mi guardi con quegli occhi tristi?- Le chiese il fratello, anche se sapeva già la risposta.
- Pregherò giorno e notte- si chinò vicino quel letto sfiorando il braccio freddo del fratello:- sperando che la tempesta che ti porti dentro sparisca insieme a quella che stai diffondendo nel mondo!- 
Era severa mentre gli diceva questo ma piena d'amore per quel suo tanto adorato fratello. Lui si voltò a guardarla e le sorrise ma il vento non smetteva di soffiare e ogni giorno sembrava divenire sempre più freddo.
La luna intanto, dal cielo, osserva quel castello di ghiaccio.

18 GENNAIO

- E' proprio lui!!- Esclamò Chocolove alla vista del piccoletto. Lui mi riconobbe:
- Tu sei Tao vero?-
Io annuì. E ora? Dovevamo sembrar pazzi anche noi ai suoi occhi.
- Ciao Manta!!- Esclamò l'hotdoggere poggiandogli una mano sulla spalla.
- Ti conosco?- Ma come era chiaro Manta non ci conosceva affatto, a parte me di vista.
Ma poi perché dovevamo riunirci tutti?!
Notammo improvvisamente che la tv che era nella stanza dell'insegnati si accese, spiammo involontariamente da fuori: era il professore d'inglese che nella pausa guardava programmi stupidi.
- Wooohhhoo!! Ma quelli sono Yoh e Hao Asakura!! Quanto li adoro!!- Esclamò il piccoletto. Yoh e Hao Asakura? Ma non li aveva nominati nell'elenco Chocolove?
Manta si vergognò immediatamente di ciò che aveva detto, d'altronde i due attori facevano filmini stupidi e recitati anche piuttosto male, sopratutto quello di nome Yoh era pessimo.
Notai che Chocolove spiò con attenzione il televisore finché non scoppiò a ridere:- Oddio!! Non ci posso credere!! Giuro non sapevo che erano attori "famosi" Bwahahahahahahahahahah!!- 
Non la finiva più di ridere e a me e a mia sorella sinceramente venne spontaneo fare lo stesso, anche se in maniera meno sgangherata.
Fu lì che molto timidamente Manta esplose:- Vi prego smettetela di prenderli in giro!- Quasi sembrò piangere:- Lo so che sono attori pessimi, sopratutto Yoh... però io...- 
Sembrava quasi si stesse dichiarando:
- Però a me piacciono!! Yoh sopratutto... Yoh sopratutto.-
Vidi Chocolove sorridere e mi sembrò impossibile: che una parte remota di Manta ricordasse di essere stato amico di Yoh? Per questo tutto questo amore?
- Lo so... che vuoi bene a Yoh!- Sorrise ancora una volta l'americano sfiorando il suo viso con dolcezza questa volta.
" Lo so... che vuoi bene a Yoh! " Queste parole sembrarono riaver acceso in Manta qualcosa... qualcosa che si era spento da un po'.
E anche a me...
" Lo so... che vuoi bene a Yoh!" ...Sembrò riaccendere qualcosa.


26 GENNAIO in una foresta al nord del Giappone.

Il cielo scuro si riempì di spari, insieme alla neve cadeva polvere da sparo.
Ancora una volta quella ragazza dai lunghi capelli azzurri bussò alla sua porta, in preda al panico sta volta:
- Horokeu! Horokeu apri!!- La porta era chiusa sta volta.
Il ragazzo, sempre avvolto da uno sguardo gelido, guardava la foresta innevata affacciato al suo balcone.
Lo vide, seguito da altri uomini con in mano il suo fucile, l'elegante ragazzo inglese.
Era lontano centinaia di metri da quel balcone ma in mezzo alla tempesta i due si scambiarono uno sguardo di sfida, sorridendo fiduciosi.
Lyserg Diethel, era il nome del ragazzo inglese che voleva uccidere "l'uomo delle nevi"! 
Nonostante l'enorme distanza sparò il suo proiettile d'argento dritto alla testa di Horokeu Usui.
Si levò un "no" alto nel cielo intrinseco di dolore, Pirika correva contro quei "cacciatori" implorando che non facessero del male al fratello.
Fargli del male? Sembrava benissimamente capace di difendersi da solo! Quel proiettile si congelò all'istante fermandosi a pochi centimetri dal volto del giapponese.
Lo prese in mano poi, sorridendo sbruffone:- Proiettile d'argento!... Mi credete per caso un lupo mannaro?- Ridacchiò.
- Va via di qui Pirika!- Gridò poi arrabbiato, non doveva assolutamente accadere niente alla ragazza!
Lyserg si avvicinò alla donna.
- Quel ragazzo è totalmente folle, te ne renderai conto anche tu!- Disse a voce bassa con una sorta di dolcezza.
- Mio fratello non è un folle!- Lo difendeva lei:- Sta solo avendo un po' in ritardo i suoi problemi adolescenziali!- Sorrise sarcastica.
L'inglese le sfiorò la mano. 
- Non toccarla!!- Gridò il giapponese buttandosi giù in fretta da quel balcone raggiungendoli talmente veloce da sembrar quasi che si fosse teletrasportato.
Strinse tra le braccia la sorella minacciando l'inglese e tutti i suoi uomini:- Se volete uccidermi... provate a farlo!- sorrise spingendo la sorella sulla neve.
- Horokeu!-
- Va' via Pirika!- Non la guardò neanche, le ordinò categoricamente di scappare da lì, lei lo fece.
La luna era piena e in mezzo alla tempesta si lanciò un ululato.
- Prendete il vostro lupo!- Li prendeva in giro non spaventato dalle loro armi, e il freddo aumentava.

26 GENNAIO sulla luna.

Quell'ululato sarcastico arrivò fino alle orecchie della principessa Anna, sovrana del regno della luna.
Non era veramente la luna il luogo dove governava ma era in assoluto la cima che più le si avvicinava.
Lì la neve non arrivava, lì il mondo era diverso!
- Principessa Anna?- Le si avvicinò una ragazza vestita di fiori:
- Ha sentito il lupo?- Chiedeva la ragazza dai capelli rosa a quella principessa vestita invece di diamanti.
La principessa scese i due scalini del suo trono con grazia.
"Il lupo" lo chiamavano ma sapevano che era solo un ragazzo dagli strabilianti poteri esiliato in quella grigia foresta.
- L'ho sentito. Io lo sento sempre.- Disse la donna dai capelli color paglia.
- Faust!- Gridò e apparve un uomo che immediatamente la raggiunse.
- Sì, principessa?- Baciò lei la mano con grazia.
- Dobbiamo scendere e raggiungere il lupo.-
La ragazza vestita di fiori, chiamata Tamao si intromise subito:- Raggiungere il lupo? Per fare cosa?!- Chiese.
Faust continuò:- Per difenderlo o per fermarlo?-
Anna si affacciò a quel balcone che brillava proprio come la sua pelle e il suo vestito:
- Il lupo non deve morire- fu ciò che disse.

26 GENNAIO in una foresta al nord del Giappone.

Pirika intanto correva disperata per la foresta cercando un aiuto! 
Avrebbe trovato uomini valorosi pronti a difendere il suo amato fratello, li avrebbe trovati!
Per forza! Doveva trovarli!
La neve improvvisamente si trasformò sotto i suoi piedi prendendo la forma di una grossa tigre bianca.
- Grazie... fratello mio!- Cavalcò quella tigre oltrepassando la foresta.

26 GENNAIO

Fu difficile ma non impossibile per uno come Manta Oyamada (che era sempre stato di buona famiglia e amico di gente molto importante) rintracciare gli attori Yoh e Hao Asakura.
- Non ci credo che sto per incontrarli!! Non ci credo! Non ci avevo mai pensato prima!- Si lasciò convincere da Chocolove a rintracciare quei due.
Era il 26 gennaio ormai ed era vero, il freddo iniziava già ad essere insopportabile! Comunque...
...mi sembrò di morire quando vidi quello Yoh. 
Non so neanche come feci a distinguerlo dal fratello ma sapevo, sapevo benissimo chi dei due era Yoh!
I due attori non erano affatto snob, tutt'altro! Yoh si mise a chiacchierare come un vecchio amico con quel Manta che, preso dall'emozione, non faceva altro che balbettare.
Ma quello strano era l'altro, Hao. Hao che appena ci vide accennò un sorriso dicendo:
- Allora... dobbiamo andare a fermare il lupo, giusto?-
Il lupo? Chocolove ricambiò il sorriso ma non capivo se era felice o quasi spaventato da questo Hao.
Yoh squadrò il gemello:- Il lupo? Ma di che parli?- Lui non ne sapeva niente.
Capì allora che anche questo Hao sembrava ricordare ogni cosa! Tutto era così impossibile eppure...
- Tu sei Yoh?...- Gli chesi, mi rispose con un ampio sorriso lui e a me sembrò di morire:
non sapevo chi fosse Yoh, ma sapevo che quello era il mio Yoh!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** A caccia di ricordi ***


27 GENNAIO

Chocolove provò a spiegare come stavano le cose anche ai "nuovi arrivati" ma Hao si limitò a dire così:
- Volete salvare un povero lupacchiotto?- Poi aggiunse:
- Capirete un poco alla volta a tempo debito!-
L'americano lo lasciò fare e poi ripeté ancora di voler cercare gli altri ma... era già il 26 gennaio e le strade di Tokyo si stavano ghiacciando.
Non c'era tempo, il lupo andava fermato!
E quindi, il 27 gennaio, io, mia sorella, i due gemelli, Manta e Chocolove eravamo sul quel maledetto camion di Hot Dog (in modalità chiuso al pubblico) in viaggio verso Nord.
Il ghiaccio rendeva difficile la guida ma quell'americano guidava come un pazzo.
- Esattamente... perché ci stiamo ammazzando per salvare un lupacchiotto??- Chiese Manta terrorizzato.
Hao sorrise:- Non ti piacciono i lupacchiotti?-
- Mi piaceranno pure ma...-
- Allora ne varrà la pena!- Continuò il gemello che ricordava tutto:- Vero Yoh?-
Il fratello non rispose, non sembrava convinto.
Mia sorella se ne stava in silenzio accanto a Chocolove, ogni tanto gridava un "Stai attento!!"
La neve continuava a cadere. Noi ce ne stavamo stretti stretti in quel camion-cucina accampati con dei piumoni, io fissavo Yoh.
- Ti piaccio tanto?- Mi disse poi lui, ironico.
Il mio viso diventava rosso molto spesso dal 17 gennaio.
- Mi fai schifo!- Mi uscì spontanea come risposta e mi voltai dall'altra parte.
- Non sei un mio fan?- Disse dispiaciuto e a me venne quasi da vomitare.
Chocolove ogni tanto rideva mentre Manta passava da momenti di terrore a momenti di gioia nello stare accanto ai due attori!
Io senza accorgermene fissai ancora Yoh, mia sorella ogni tanto gridava un "Ma cavolo! Vuoi stare attento?!!"
- No è che...- sibilai quasi involontariamente, Hao sorrise.
- ...mi fai schifo, ma sono contento che tu stia qui...- ma perché provavo questi sentimenti?!
Allora Yoh mi sorrise.
- Tu non provi niente per me?- Dissi quasi triste, ma che mi saltava in mente?! Infatti lui capì male:
- Che intendi?!- Arrossì e Hao scoppiò a ridere.
- Mio fratello è più tonto di te- mi disse ridendo:- Ci metterà un po' di più a ricordare!-
Questo vuol dire che Chocolove era meno tonto di me?!

- Porca miseria Chovolove! Scendi dal camion e fai guidare me!!- Gridò infine Jun quando l'americano frenò di colpò in un vicolo buio di una città.
- No, scusa Jun!- Si giustificò:- E' che... mi è sembrato di vedere...- aprì la portiera:- Cavolo! Non posso credere di avere tanta fortuna!-
Era buio, ma il vicolo aveva qualche luce a illuminare la strada. Noi non ci azzardavamo ad uscire in quel gelo, guardammo l'americano dai finestrini.
- Ryu?- Mi sembrò che chiamò così il ragazzo che intravide fuori, allora Hao si alzò a guardare meglio.
- Ma sì Ryu! Sei proprio tu!!- Allora quell'uomo gli si avvicinò.
- Ma tu chi sei?- Chiese un po' sciupato e incredulo, sembrava che stesse morendo di freddo.
- Ma che fai in questo vicolo?!- Guardò il muro, c'era un poster che diceva "cerchiamo attori".
- Sei un attore anche te?- Chiese allora Chocolove e quel ragazzo arrossì. L'americano lesse meglio il poster, attori sì.. ma per film un po' particolari...
- Oddio!! Sei un attore porn?!- Il Ryu gli si scaraventò sopra per non farlo parlare:
- No! Non so chi tu sia! Ma non è come pensi!! Io sto solo cercando un lavoro!!- 
- Che bel lavoro che ti stai cercando!! - Continuava a ridere.
- Dai- disse poi:- Salì su! Che fa freddo fuori! E poi DEVI venire con noi Ryu!-
Il ragazzo dai capelli assurdi non capiva, ci guardò.
- Non ci penso proprio a venire con degli sconosciuti!-
- E dai! Stiamo andando verso Nord a salvare un lupo!- Attirò la sua attenzione, Chocolove continuò:
- Con un camion di Hot Dog!-
Lo convinse. Ora eravamo in sette in quel camion stretto a correre come i pazzi sbandando sul ghiaccio.
Yoh, Ryu, Hao e Chocolove cantavano allegramente, c'era qualcosa di tremendamente assurdo in tutto ciò. E anche qualcosa di tremendamente famigliare!
- Cavolo! Mi sembra di conoscervi da una vita!- Esclamò poi Ryu facendo per un attimo arrivare il silenzio.
Yoh allora mi guardò, e poco dopo mi disse:
- Forse sono io che sto sbagliando vero?-
Non capivo.
- Forse dovrei provare qualcosa per te, vero?-
- In che senso?!- Questa volta lo dissi io e lui sorrise ancora.
- In che senso non lo so, non lo ricordo!- Ma non sembrava un problema per lui, questo era il mio Yoh! 
Ma chi era il mio Yoh?!
Passarono i giorni in quel camion, Chocolove e Ryu si davano il cambio alla guida e noi chiaramente ci sfamavamo solo di Hot Dog. 
Ma quando saremmo arrivati alla meta?? Qual era la meta?!

29 GENNAIO

Fu il 29 gennaio, mentre ero steso rannicchiato in quel caldo piumone che glielo dissi. Yoh era accanto a me, dormiva forse, dormiva spesso! Era proprio il mio Yoh.
Ma anche se dormiva, io glielo dissi, a voce bassa:
- Stiamo andando a prendere Horohoro...-
Allora lui aprì piano gli occhi, non stava dormendo.
- Lo so...- mi disse con voce sottile, sembrava triste:
- L'ho sempre saputo.-
Gli altri dormivano, penso. Ryu era alla guida.
E io e Yoh eravamo stesi l'uno accanto all'altro a parlare di una persona che non conoscevamo.
- Allora tu lo conosci?- Anche la mia voce tremava, la mia voce tremava sempre quando nominavo quel nome.
- No- rispose lui subito lasciandomi di stucco:- No... ma comunque ho sempre saputo che andavamo da lui.-
Non aveva senso, nulla aveva più senso dal 17 gennaio.
- Guarda questa neve...- mi disse guardando fuori dal finestrino posteriore:- ...questa neve non ti fa pensare a lui?-
Io non risposi, lo guardavo emozionato e malinconico. Mi chiedevo... chissà cosa proverò quando lo vedrò!
- Tu ti ricordi di me?- Gli dissi poi.
- Tu sei Ren!- Sorrise lui, ma che voleva dire? Che ero Ren lo sapeva, ci eravamo scambiati i nomi il pomeriggio stesso che ci incontrammo!
- E tu sei Yoh- risposi io.
- Non lo so...- lui chiuse gli occhi mentre mi diceva l'ultima frase:- ...forse non ancora- e si addormentò.

30 GENNAIO

Era il 30 invece, sempre sera, quando Chocolove frenò improvvisamente il camion facendoci scaraventare tutti sui sedili davanti.
- Che ti è preso ancora?!- Esclamò mia sorella.
Ma poi guardammo tutti, c'era qualcosa a tagliarci la strada:
era una ragazza... era una ragazza che cavalcava una tigre fatta di neve!
- Pirika...- disse Chocolove quasi senza voce:- Pirika!!- Gridò poi eccitatissimo scendendo dal camion.
Lei sembrava stanchissima! Da quanti giorni cavalcava?
Questa volta scendemmo piano tutti quanti, ma solo Chocolove le si avvicinò.
- Chi siete voi?- Disse la ragazza con un filo di voce, era a pezzi!
- Ti prego!- Disse Chocolove:- Dimmi che sai dove si trova Horohoro!!-
- Horohoro?- Chiese lei insicura.
Allora anche Hao le si avvicinò:- Stai scappando dal lupo?-
- Il lupo!- Esclamò lei:- Horohoro! Horokeu!- 
- Sì! Sì! Lo conosci!! E' tuo fratello!- Esclamò l'americano prendendole le mani, lei era un po' impaurita.
- Voi come conoscete mio fratello?!- Scese dalla tigre di neve.
Allora questa ragazza... era la sorella di Horohoro.
- Cosa volete da lui?!- Estrasse una spada di ghiaccio lei minacciandoci tutti.
- Noi vogliamo salvare il lupo- disse subito Hao col suo carisma, lei allora abbassò la spada, titubò qualche istante e poi scoppiò a piangere.

Non smise un attimo di pregarci di andare ad aiutarlo!
- Lo vogliono uccidere!- Ripeteva ogni tanto.
"Lo vogliono uccidere?!" Mi si fermò il cuore all'idea di perderlo, ma io neanche ricordavo che faccia avesse!
- Lo vogliono uccidere?!- Esclamò meravigliato e arrabbiato Chocolove mentre guidava il suo camion, ora eravamo in otto.
- Chi sono questi stronzi?! Il mio Horohoro non si tocca!- Disse arrabbiato e un po' ironico l'americano.
- Perché lo chiami Horohoro?- Chiese la ragazza dai capelli azzurri.
- Perché è il suo nome!- Rispose Chocolove e Hao sorrise. 
- Il suo nome è Horokeu Usui!- Ribatté lei.
Chocolove sorrise:- Forse hai ragione tu, ma il suo nome è comunque Horohoro!- 
La ragazza lo ignorò, non era importante il suo nome:- Salvatelo!- Pianse ancora.
Ci raccontò più o meno com'erano andate le cose e ci descrisse il capo dei "cacciatori".

- Lyserg?...- Disse allora chi non ci aspettavamo, Ryu.
- E' Lyserg che vuole uccidere il lupo?- Continuava a dire il giapponese strambo.
Hao rise di gusto:- Tu non ricordi mio fratello ma ti ricordi di Lyserg? Vergognati!- Rideva.
Chi era Lyserg?
- Per quale razza di motivo Lyserg vuole uccidere Horohoro?!- Esclamò arrabbiato Chocolove, allora lo conosceva anche lui!
Ma certo sì, Lyserg era nell'elenco dei suo nomi! Era uno di noi allora!
- Perché lo vuole uccidere?!- Pretendeva risposta mentre guidava come un matto, ora al suo fianco chiaramente c'era Pirika, Jun era vicina a me.
- Non lo so!- Piangeva a dirotto preoccupata la ragazza:- Forse perché vogliono fermare l'inverno! Non lo so! Forse vogliono solo cacciare il lupo!-
- Beh, dì loro di stare tranquilli! Noi fermeremo l'inverno e fermeremo il lupo senza torcere un capello al nostro Horohoro!-
Sembrava così sincero, Pirika gli si buttò tra le braccia facendolo quasi finire fuori strada.
Ma noi come diavolo potevamo fermare questo ragazzo?!

- Ma noi come facciamo a fermarlo Chocolove?!- Lo chiese Manta al posto mio.
Chocolove frenò un'altra volta ancora, guardò Hao.
- E' vero... così non possiamo fermarlo!-
Cosa?!
- Beh no- disse Hao:- Se il lupo ha i poteri e loro no (indicando noi) è un po' difficile fermarlo.-
- Beh, non lo puoi fermare tu?- Parlavano tra di loro, irritandomi non poco.
- Non è compito mio fermarlo! Io di certo non potrei farlo tornare in sé, serve qualcuno che lo ami no?-
Si intromise Pirika:- E non basto io?!- 
La guardarono:
- Oh piccola- disse Hao, poi la ignorò totalmente:- E comunque i nostri spiriti non sono con noi!-
- Vero cazzo- disse Chocolove.
I nostri spiriti?!
- Allora che si fa Hao?-
Ci pensò su:- Ci fermiamo qua, nel bosco, è ora di un po' di allenamento!- Sorrise.
La loro intenzione era farci ritornare la memoria entro 24 ore al massimo! Se non la memoria almeno i poteri da sciamano!
Sciamano?! Ah sì, Chocolove nominò anche lo Shaman Fight! Ma io non ricordo di aver mai visto un fantasma in vita mia!
- Pirika- chiese Chocolove:- Con voi c'è Kororo?-
- Kororo?- Lei non capiva.
- Ma se Kororo non c'è perché Horohoro ha i poteri??- Neanche Chocolove sembrava capire.
Nessuno sembrava capire! Ma come c'ero finito in questo casino?! Con questi sei ragazzi assurdi?!
Eppure...
...mi sentivo felice in mezzo a questi ragazzi assurdi!... Mancava solo qualcosa, qualcuno.
Magari questo qualcuno era proprio Horohoro.
Magari questo qualcosa erano proprio i fantasmi!

31 GENNAIO

La mezzanotte era passata, era già il 31 gennaio e ci inoltrammo nel bosco.
La ragazza dai lunghi capelli azzurri si coprì il volto col cappuccio della mantella e si mise a sedere su un tronco, sembrava molto preoccupata ma pazientemente aspettò il nostro allenamento.
Mia sorella la raggiunse.
- Mi raccomando- disse però loro Hao:- State sedute ok, ma guardate ogni secondo di questo allenamento perché dovrete ricordare anche voi!-
- Ma i nostri fantasmi dove sono?- Chiese Yoh al fratello.
- Magari ci hanno sempre accompagnato ma non siamo riusciti mai a vederli!- Gli rispose.
- Se fosse così... tu e Chocolove dovreste vederli?- Gli dissi io, lui sorrise senza dirmi niente.
- Io ancora non li vedo- mi rispose Chocolove:- Ho memoria solo da pochi giorni e ancora non riesco a vederli! Spero che questo allenamento serva anche a me!-
Manta ci guardava come se fossimo tutti pazzi, e forse aveva ragione.
- Ma mi volete spiegare?!- Si intromise invece Ryu.
C'era troppa confusione!
Allora Chocolove spiegò ciò che aveva spiegato a me il 18 gennaio, e come me i ragazzi non rimasero tanto stupiti, come se in fondo al loro cuore lo sapessero.
- Allora, quando comincia l'allenamento?- Yoh sorrideva.

Passarono le ore della notte e noi alternavamo allenamenti fisici (come colpi di arti marziali o anche fingendo di avere armi addosso) a allenamenti mentali (come meditazione).
Sembrava per lo più che stessimo giocando a fare la lotta con spade o lance di legno, a cosa poteva servire?!
Di certo... ci stavamo divertendo. Io mi allenavo con Yoh... e sembrava incredibile ma minuto dopo minuto diventavamo incredibilmente migliori!
Era come se non fosse la prima volta che ci battevamo insieme, e infatti non era la prima volta!
Ci colpimmo a vicenda alla fine cadendo a terra in mezzo alla neve, mia sorella e la sorella di Horohoro ci guardavano a bocca aperta.
- Sei proprio Ren!- Disse poi Yoh.
Chocolove e Hao ci guardavano orgogliosi, a proposito, nemmeno Hao si allenava, se ne stava anche lui poggiato a un albero a guardarci con Manta che gli stava vicino.
Diciamo che ci allenavamo solo io e Yoh e Chocolove e Ryu! Gli altri ci fissavano estasiati!
Anche Ryu e Chocolove in effetti minuto dopo minuto sembravano migliorare!
Verso le 6 del mattino eravamo sfiniti e allora ci fermammo a riposare.
Chocolove:- Voi andate pure verso il camion, io mi sposto un attimino, vorrei stare da solo- mi disse poggiandomi una mano sulla spalla.
- Ok- gli dissi ma poi lo fermai prendendolo per il polso:- Ehi, va tutto bene però, vero?-
Mi sorrise lui, sembrava felice anche se stanco, annuì con la testa e lo lasciai andare.

- Hao- Yoh si avvicinò al fratello mentre tutti tornavamo verso il camion a riposare un po':- Ma tu da quant'è che sai queste cose?-
- Io non ho mai dimenticato Yoh.-
- E perché non mi hai mai detto niente?- Era un po' giù di morale.
- Forse proprio perché mi piaceva saperti senza memoria, ci siamo divertiti insieme no?- Sorrise e io mi chiedevo chi fosse questo Hao, che sembrava una spanna sopra tutti, se non molto di più!
- Certo che ci siamo divertiti! Cambierebbe qualcosa se io avessi la memoria?-
Hao non rispose subito, ma poi sorrise:- No, non più- gli accarezzò i capelli non delicatamente.
Il cielo era ancora buio ma il sole stava per alzarsi; entrammo nel camion a ricoprirci di piumoni.
- Quanto ci starebbe una cioccolata calda!- Disse mia sorella, Manta e Ryu annuirono.
Ma io e Yoh eravamo un po' staccati da loro, come se in noi qualcosa fosse già cambiato.

- Sono stato bene mentre combattevo con te- gli dissi.
- Io sono stato bene mentre combattevo con te!- Mi rispose felice.
- Sai?- Mi disse poi:- Sono convinto che ciò che dicono mio fratello e quel Chocolove sia vero! ...E quindi ti chiedo scusa.-
- Scusa di cosa??- Non capivo.
- Di averti dimenticato- disse con gli occhi lucidi guardando fuori dal finestrino ma a me parve che non si riferisse solo a me.
- Chiedo scusa a tutti- parlava a voce bassa ma si girò a guardare anche Manta e Ryu, per poi tornare a fissare il cielo:
- Ho paura Ren... che ancora non abbia incontrato la persona a me più cara- mi disse.
- Allora forse sarà quando la incontreremo che capiremo di nuovo tutto no?- Gli sorrisi io, lui ricambiò.
Hao ci guardava e sapeva benissimo di chi parlava Yoh.

Appena vidi il sole alzarsi tra gli alberi ebbi un sussultò, come un lampo di memoria! Per un istante mi parve di ricordare ogni cosa! 
Mi alzai di scatto, dovevo raggiungere Chocolove!
- Dove vai?!- Mi chiese Yoh ma io non gli risposi.
Riuscì a trovarlo, Chocolove era seduto in mezzo agli alberi, vicino la riva di un fiume congelato, mi notò:
- Ren, perché sei venuto? E come hai fatto a trovarmi sopratutto?-
Io gli sorrisi, i ricordi si erano già sfumati tutti ma qualcosa era rimasto.
- Allora è tutto vero- gli dissi.
- Certo che è tutto vero!- Lui rimase seduto e io mi misi accanto a lui.
- Beato te che sei già un passo così avanti- gli dissi:
- Mic è qui accanto a te vero?- Questa mia domanda lo illuminò.
- Ti ricordi di Mic e non di Horohoro?- Mi rispose lui sorridendo.
- Mi ricordo ogni cosa di te... e meno male che ho combattuto con Yoh e non con te!- Sorrisi, e poi dissi:
- Non sei cieco- gli dissi ricordando benissimo che Chocolove aveva dato la vista per ripagare ai "danni" del passato.
- Qui no- mi rispose e poi improvvisamente mi abbracciò quasi piangendo.
- Che ti prende?!- Gli chiesi arrossendo.
- Grazie di esserti ricordato di me!- A questa frase quasi mi commossi ma la parte migliore venne dopo.

- Chocolove...-
- Sì?-
- Lo vedo.-
- ?-
- Vedo il tuo giaguaro che ci sta abbracciando.-
Fu la conferma quella che ogni cosa era vera! Riuscivo a vedere i fantasmi!
Chocolove da prima si voltò a guardare il suo Mic (che sì, ci abbracciava tutto contento) e poi felice mi strinse ancora più forte!
Ma io lo scaraventai indietro.
- Devo trovare Bason.-
Fu la mia risposta, Chocolove si asciugò le lacrime.
- Ben tornato, Ren!-

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Per chi ti ama ***



31 GENNAIO in una foresta al nord del Giappone.

Il lupo correva veloce mentre la neve e il ghiaccio si formavano sotto i suoi piedi.
Non era preoccupato, sembrava per lo più divertito mentre facendo slalom tra gli alberi evitava i proiettili, mentre saltava tra montagne innevate lanciando "ululati".
Ma quei cacciatori erano del tutto intenzionati a ucciderlo, quel Lyserg poi, sembrava avesse poteri sovrannaturali: sapeva sempre dove si trovava il lupo!
Horokeu Usui però non se ne preoccupava, non si preoccupava più di niente da tempo ormai, oltre che di sua sorella! 
Per lui "la caccia al lupo" era solo un gioco, che tanto prima o poi sarebbe finito con la sua vittoria, il mondo sarebbe stato invaso dalla neve, sarebbero morti tutti, prima o poi.
"Ma si può sapere cos'è che ti fa agire così?!" Si fermò per la prima volta il lupo sentendo una voce provenire dalla sua testa.
Era la voce di una donna, e non capiva se era una voce che conosceva o no. Riprese a correre poi, cercando di ignorare quella voce che però continuava a parlargli:
"Hai fatto cominciare una guerra stupida lupo, quel cacciatore prima o poi ti prenderà! Tu lo sottovaluti!"
- Forse sei tu che sottovaluti me voce petulante!- Sorrideva sbruffone continuando a giocare a rincorrersi con chi lo voleva morto.
"Io non ti sottovaluto lupo, so chi sei e so di cosa sei capace, ma lui ti rintraccerà sempre! Anche lui ha dei grandi poteri!"
- Che poi, che vuol dire petulante?!- Rispose lui, non lo preoccupava neanche l'idea di essere impazzito e sentire voci.
"Mi stai facendo innervosire lupo, smettila subito e sii serio! "
Gli rispose serio allora:- Mi dici cosa potrei fare oltre che scappare?? Mi avrebbero ucciso comunque, la guerra non l'ho iniziata io, ma loro!-
"Il freddo è colpa tua."
Lui sorrise:- Beh sì, e ne sono orgoglioso! Voglio proprio vedere se quel cacciatore sopravviverà al mio freddo! Moriranno tutti in ogni caso, anche tu vocina!-
"Questo è cominciare una guerra, lupo" sottolineò la voce.
Il lupo si fermò perché quel cacciatore ora era di fronte a lui.
- Ti ho preso, lupo- questa volta non impugnava un' arma da fuoco.
- Cos'è quello?- 
L'inglese teneva stretto al braccio destro un filo con alla punta un diamante che puntava dritto al naso del lupo.
- Io saprò sempre dove ti trovi lupo, e ora ti fermerò.-
Horokeu si guardò intorno, l'inglese era solo:- Mi vuoi fermare... senza l'aiuto dei tuoi uomini?- Sorrise sbruffone ma l'inglese ricambiò il sorriso.
Per la prima volta il lupo ebbe paura nel vedere che il ghiaccio attorno a sé iniziò a sciogliersi lasciando che la terra calda e asciutta tornasse.
- Io sono il fuoco, lupo. E il fuoco scioglie sempre il ghiaccio!- Il filo di quel cacciatore riuscì ad imprigionare il lupo che preda dei dolori iniziò ad urlare al cielo.
Intanto il ghiaccio intorno a loro iniziava a sciogliersi.

31 GENNAIO

Tornai verso il camion seguito da Chocolove e lì trovammo Pirika accasciata a terra vicino la ruota.
- Pirika!- Gridò Chocolove raggiungendola:- Che è successo?!-
- Ho sentito un urlo...- la ragazza sembrava molto spaventata, stringeva la mano al cuore.
- Un urlo?- Chocolove cercava di calmarla:
- Noi non abbiamo sentito niente- Mic era accanto a noi ma lei non lo vedeva.
- Lo so... l'ho sentito nel cuore...- piangeva:- Era Horokeu, gli sta succedendo qualcosa!-
Allora anche io mi avvicinai a lei, molto preoccupato, ma non volevo darlo a vedere:- E' stata solo una tua impressione perché sei molto preoccupata, andrà tutto bene, tranquilla!-
Lei mi guardò, come se in parte le mie parole l'avessero calmata veramente, mi si avvicinò prendendomi delicatamente le spalle tra le mani, i suoi occhi erano... non riuscivo a capirlo... o spenti o troppo vivi.
- Aiutalo, Ren- sembrava riponesse in me molta fiducia.
Chocolove allora sorrise sfiorando sia me sia lei:- Sta tranquilla che appena lo ricorderà sarà il primo a correre da lui ad aiutarlo!- 
Dovevo voler bene a questo lupo, molto.
Hao si affacciò allo sportello:- Basta riposarsi, si torna a lavoro!-
Allora riprendemmo ad allenarci, come prima ma con più impegno ancora!
Pirika si stringeva a sé, Jun la abbracciava cercando di tranquillizzarla.
Poi... ebbi un sussulto: sentì un urlo nel cuore, anche io.


31 GENNAIO in una foresta al nord del Giappone.

- Non toccare il lupo- apparse allora, come se si fosse teletrasportata in mezzo a petali di diamante, fiera e sicura la donna portatrice di quella voce.
- Chi sei tu?!- Chiese l'inglese stupefatto alla vista di quella donna, principessa della luna, che si era messa tra lui e la sua preda.
Il lupo debole riuscì a guardarla, era bellissima, coi suoi lunghi capelli color paglia e quel abito fatto di diamanti.
- Sei quella voce...- disse debole, la donna annuì.
- Sei un angelo?- Chiese sfinito per poi svenire tra i fili taglienti di quel cacciatore.
- Il lupo è già stato catturato, levati di mezzo e lascia che io compia il mio dovere.-
La principessa si chinò sfiorando il viso di Horokeu.
- Sono venuta apposta per fermarti cacciatore.-
- Per quale motivo cercate di difenderlo?! Ucciderà tutti!-
- Ma tu vuoi uccidere lui- la donna era severa mentre accarezzava il viso del giapponese.
All'inglese venne da ridere:- Lui vuole ghiacciare l'intero pianeta e il cattivo sarei io!-
- Non ho mai detto che tu sia cattivo, ho solo detto che sono venuta a difendere il lupo.-
- Troppo tardi!- Disse cupo il cacciatore e dalla terra si alzò un enorme "mostro" fatto di fuoco.
- Vai Spirit of Fire, fai sparire il lupo- lo spirito, potente, attaccò, l'importante era uccidere il lupo.

.

Ma nonostante l'attacco impressionante il suo potere venne fermato, il fuoco si dissolse. 
Ora accanto al lupo c'erano altre due persone, un' altra donna, dai lunghi capelli rosa e un uomo alto dai capelli biondi.
Era stato quest'ultimo a fermarlo.
- Non siete gli unici, tu e il lupo, ad avere i poteri!- Disse lento e un po' irato il guerriero della principessa Anna.
- IO SONO IL SALVATORE!!- Gridò arrabbiato l'inglese non capendo il comportamento di quegli uomini.
- Io capisco che tu voglia salvare la terra!!- Gridò anche Faust adesso:- Ma se la mia principessa vuole che il lupo non muoia, il lupo non morirà!-
- Guardalo...- disse ancora la principessa Anna all'inglese sollevando delicatamente il viso del lupo che sembrava dormisse.
- Ti sembra cattivo?- Il vento muoveva piano i loro capelli.
L'inglese stette un attimo a pensare e poi sorrise sarcastico:- Avrà pure il visino delicato e uno sguardo da angioletto, ma rimane un mostro che ci ucciderà!-
- Tu non lo toccherai- disse allora arrabbiata la principessa per poi scomparire con il lupo e i suoi amici sotto gli occhi increduli del cacciatore.
- Dannazzione!- Gridò Lyserg lasciandosi cadere a terra, la neve aveva di nuovo ricoperto ogni cosa. Non riusciva a capire per quale stupido motivo difendessero quel ragazzo.
- Tanto lo troverò di nuovo! E di nuovo ancora! Io lo troverò sempre! Non mi sfuggirai a vita maledetto lupo!- Gridava al cielo sperando di farsi sentire.

31 GENNAIO sulla luna.

Il lupo venne portato in una delle stanze da letto del castello. La luce lì era sempre sottile, avrebbe riposato bene, lo lasciarono dormire e andarono nella sala del trono.
- Mi chiedo anche io principessa Anna- disse la ragazza vestita di fiori:- Come mai difendi il lupo con tanto ardore.-
- Perché il mio cuore sente che il lupo debba essere difeso... credo che ci sia diversa gente che morirebbe della sua morte.-
- Ma lui vive da solo con la sorella.-
- Tu preferiresti lasciarlo morire, Tamao?- Chiese Anna.
- No, assolutamente- disse subito affacciandosi alla porta della camera da letto del ragazzo (era accanto alla stanza del trono):- Citando il cacciatore, non credo che una persona cattiva quando dorma abbia uno sguardo così da angioletto- sorrise.
La principessa sorrise lievemente e poi si voltò a parlare col suo guerriero:- Faust... piuttosto... non sei stato tu a fermare quello spirito di fuoco, vero?-
- Come?- Rimase sorpresa Tamao. Non era stato lui?
Faust annuì cupo:- Non sono così forte da poter fermare quel mostro, sono stato aiutato da qualcosa... ma non capisco cosa...- guardò fuori il balcone:- Credo ci sia più di qualcuno o qualcosa che voglia difendere il lupo.-
Da fuori si alzò forte il vento, come se qualcosa avesse smosso la neve, come se uno spirito d'acqua fredda volesse rispondere a quelle domande. E quello spirito non era solo, c'era sempre qualcuno a vegliare sul lupo.

31 GENNAIO

Ignorando la preoccupazione per quell'urlo che anche io avevo sentito, fu un' emozione fortissima quando lo vidi combattere accanto a me.
Sorrisi:- Scusa Yoh.-
- Cosa?- Non capiva perché io smisi di combattere.
- Non posso più combattere con te, finché tu non l'avrai ritrovato. Ora sono troppo forte rispetto a te.-
Yoh non mi capiva, perché lui ancora non vedeva il guerriero che volava dietro di me, mi voltai, quasi piangendo:
- Ciao, Bason.-
Era lì. Lo vedevo! E lo ricordavo, ricordavo tutto di lui! Tutto di noi! Il mio fantasma si asciugò le lacrime.
Hao si mise a ridere contento:- Ren e Chocolove hanno fatto dei passi da gigante! Loro sono pronti a combattere ma voi ancora no!- Riferito a suo fratello e Ryu che ancora capivano poco.
Allora si misero a combattere insieme Yoh e Ryu. Cavolo, ricordavo tante più cose ma allo stesso tempo ancora poco! Non ricordavo neanche che faccia avesse questo Horohoro! 
E non ricordavo neanche come ci fossimo conosciuti io e Yoh. Mi piaceva guardarlo combattere ed ero felice accanto al mio Bason che emozionato sembrava aspettare qualcuno.
- Chi aspetti?- Glielo chiesi.
- Amidamaru- mi rispose lui aprendomi un mondo.
- Amidamaru...- ripetei:- Lo conosco.-
- Era bello battersi con lui!- Mi diceva Bason.
- Lo posso immaginare- fissavo Yoh.

.

- Guardali Ren- era Chocolove che seguito da Mic si era messo a sedere accanto a me.
-Guardali tutti! Pirika, Jun e Manta ad esempio, ci capiscono ancora poco ma sono estasiati da questi combattimenti nonostante siano combattimenti infantili! E' come se sapessero che da un momento all'altro li vedranno!-
- Vedranno loro?- Chiesi sorridendo guardando Bason e Mic.
- Sì- mi disse lui:- E sopratutto guarda Yoh e Ryu, non ti sembrano felici??-
Sì, sembravano felici di combattere insieme come se provassero chissà quali sentimenti, e Hao guardava sorridendo.
Mi alzai per andare da mia sorella, mi vide felice anche se pieno di preoccupazioni.
- Perché sei così felice Ren?- Mi chiese.
- Perché ho appena incontrato un vecchio amico.-
- Dovresti voler ritrovare tuo figlio, ti ricordi di lui?-
- Mio figlio... Men hai detto. Ne ho un ricordo vago, ma credo che sia lui sia sua madre siano al sicuro da qualche parte... nel mondo vero.-
Pirika ci guardava senza dire niente.
- Allora credi veramente a quella storia.-
- Ne ho la certezza adesso Jun- le sfiorai la mano:- Credo anche che Pyron ti stia aspettando a casa- lei mi guardò di scatto, i suoi occhi si fecero lucidi all'istante.
- Chi è Pyron?- Mi chiese, piangendo piano, io le sorrisi. Ricordavo ogni minuto un po' di più!

Yoh intanto batteva Ryu e intanto le ore passavano. Erano le 12 passate ormai, ci fermammo a mangiare.
Dopo aver ingurgitato il pranzo vidi che Yoh si mise in disparte a parlare con suo fratello.

- Hao- era triste.
- Dimmi Yoh- lui sorrideva sempre.
- Cosa sto dimenticando?
Rispondimi!
Cavolo!... Sto iniziando a sentirmi male! Ho bisogno... ho bisogno...- stringeva i pugni, poi si voltò verso Manta e iniziò a corrergli incontro.

Lo abbracciò.
Fu una scena quasi commovente, si mise a correre improvvisamente verso di lui senza dire niente, solo per abbracciarlo.
- Cosa fai Yoh??- Chiese il piccoletto completamente emozionato a me veniva solo da sorridere.
Ma Yoh piangeva.
- Perché piangi??- Si chiedeva Manta, anche Ryu sembrava preoccupato.
Ma Yoh piangeva e basta e Manta si lasciò abbracciare ricambiando quel pianto.

- Giuro- interruppe Ryu asciugandosi le lacrime anche esso, puntò loro un pezzo di legno trovato nel bosco, sembrava una spada:- Giuro che ricorderò tutto! E lo farò il prima possibile!-
Rimanemmo tutti a fissare quella scena, tutti, con la bocca aperta, quello era Ryu...
- ...dalla spada di legno- disse Yoh.
- Come?- 
- Tu sei Ryu dalla spada di legno- Yoh si alzò incredulo lasciando l'abbraccio di Manta.
Sorrise poi, come se anche lui, come me, vedesse la lucertola fantasma volteggiare dietro di lui.


31 GENNAIO sulla luna.

- Ti sei svegliato?- La donna dai capelli rosa era seduta sul quel letto aspettando il risveglio del lupo.
- Chi sei tu?...- Disse intontito mentre riprendeva i sensi vedendo una bellissima donna vestita di fiori che gli accarezzava il viso:
- Sei un altro angelo?-
La donna sorrise:- L'angelo che voleva a tutti i costi salvarti è la principessa Anna!-
- Anna?- Ripeté il lupo.
La principessa entrò, seguita da Faust.
- Anna?... Sei tu, sei la voce!- Era ancora debole il lupo, però ora era completamente sveglio.
- Allora- disse la principessa:- Dovevi battere il cacciatore vero? Ti sottovalutavo!- Disse sarcastica sgridandolo dolcemente.
- Tsz!- Il lupo arrossì voltandosi dall'altra parte:- Che cosa vuoi tu da me?-
- Voglio aiutarti...- si avvicinò anche lei al letto:- Voglio capire cos'è che tormenta il tuo cuore!-
- Ci sta già provando mia sorella a capirlo- poi continuò:- Non capisco perché tu ci tenga tanto, quando il freddo avrà ricoperto ogni cosa morirete tutti, anche voi; perché volete salvarmi?-
La principessa avvicinò il suo viso a quello del lupo che arrossì.
- Perché la tua sarebbe una morte inutile, verrano dei guerrieri che fermeranno il tuo freddo senza torcerti un capello, o pelo, lupo.-
Ci mise un po' a rispondere, come se fosse stato rapito da questa frase:
- Dei guerrieri che fermeranno il freddo ma non me... e come faranno? La strada più facile per fermare il freddo e uccidere me. 
Perché allora non dovrebbero uccidermi?-
- Perché ti amano- fu la sua risposta.

Il lupo sorrise, perso nei suoi pensieri, come se quel "ti amano" per lui fosse un sogno irrealizzabile. Bellissimo ma irrealizzabile.
- Nessuno mi ama- disse infatti poi piano sempre sorridendo.
- Tua sorella ti ama.-
- A parte lei.-
Anna poggiò con violenza la mano sul cuscino accanto al viso di lui:
- Preferisco che la luna si spenga all'idea che qualcuno possa spegnere invece i tuoi occhi. Già questo è amore.-
Gli occhi di lui si fecero lucidi, non ne capiva il perché. Anna indicò fuori la finestra:
- La fuori, Horokeu Usui, ci sono dei guerrieri fortissimi che preferirebbero morire in mezzo alla tormenta anziché perderti.
Solo che ancora non lo sanno...-
Il lupo si fermò a guardarla totalmente perso dalle sue parole, non riuscì a controllare le lacrime che piano caddero, il suo cuore in quel momento si scaldò talmente tanto che quel freddo gelido, per un istante, diminuì.

31 GENNAIO

Erano ormai quasi passate le 24 ore quando molte cose tornarono al loro posto, appena in tempo.
- Ciao Amidamaru.-
- Ciao Yoh.-
Tutti. Ci riuscivamo tutti, anche Jun, Manta e Pirika. Erano tutti lì.
- Ora puoi batterti di nuovo con me, Ren?- Mi guardava fiducioso puntandomi una finta spada contro.
Era tornato anche Yoh.
L'allenamento era finito. Non ricordavamo ancora molte cose ma noi tutti sapevamo ciò che eravamo stati e con chi lo eravamo stati!
Si ripartiva a cercare il lupo perché ormai l' 1 febbraio era alle porte.
Stai tranquillo Horohoro.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** L'incontro ***


01 FEBBRAIO

Il nostro Camion di Hot Dog si rimise in moto guidato da Chocolove, andavamo verso il lupo finalmente.
- Allora amico, come te la passi?- Yoh parlava con il suo fantasma, Amidamaru; da quando si erano rincontrati gli occhi dei due erano sempre pieni d'emozione.
- Ora che ti ho ritrovato va tutto bene Yoh, ma davvero non ricordi nulla?-
- Ora mi ricordo di te Amidamaru!- Sorrise, Hao li guardava contento.
- E non ricordi nient'altro?-
Yoh fece cenno di no:- Poco, non ricordo bene neanche come ho conosciuto loro!- Ci indicò.
- Manta- disse il fantasma triste:- Non ricordi come hai conosciuto Manta?... E non ricordi lo scontro con Ryu e Tokageroh?-
Tutti fecero cenno di no.
- Né le epiche battaglie con Bason e Ren?!-
Chocolove sorrise, anche io e Yoh fece cenno di no, Bason e Tokageroh si rattristirono un po'.
- Non ti ricordi neanche di Anna e Hana?-
Anna e Hana? Questi nomi accesero gli occhi di Yoh più di quanto nessuno di noi avesse fatto.
Chocolove allora mi sussurrò:- Ah già, anche Yoh ha un figlio!-
- Ah già- ripetei io sarcastico.
Yoh fece ancora cenno di no, questa volta molto triste diede le spalle al suo fantasma e si mise rannicchiato tra le coperte a riposare.
Amidamaru si stese accanto a lui:- Andrà tutto bene caro Yoh, ricorderete tutto. E' bello averti accanto.- 
Non riuscivo a vedere il viso di Yoh ma sono sicuro che sorrise.
Anche Ryu e Tokageroh comunque si fecero delle chiacchierate, però loro erano un po' più rudi; in ogni caso nessuno credeva ai proprio occhi ormai ma tutti credevamo nei nostri cuori!
- Andrà tutto bene Yoh- ripeté Manta pieno d'amore stendendosi anch'esso accanto a lui.


01 FEBBRAIO sulla luna.

- Cosa vuoi fare?!- Gridò Tamao vedendo il lupo in piedi sul cornicione del balcone.
- Torno a casa angelo vestito di fiori- la neve volteggiava attorno a lui.
- Non puoi farlo!- La donna gli si avvicinò.
- Non potete tenermi in gabbia!- Le si avvicinò al viso.
- Noi non ti teniamo in gabbia! Ti vogliamo proteggere!-
- Preferisco morire libero che vivere in gabbia- si gettò nel vento.
La donna di fiori allungò in vano la mano ma il lupo cavalcava giù le onde di neve verso la sua pianura.

01 FEBBRAIO in una foresta al nord del Giappone.

"Il cacciatore ti troverà di nuovo!" La principessa Anna cercò di ricontattarlo.
- Allora sta volta sarò pronto ad affrontarlo!-
"Sei uno stu!..." Ma lui la interruppe:
- Tu non capisci angelo vestito di diamanti, devo tornare a casa, se Pirika torna mi aspetterà la! E se devo morire non voglio che le mie ultime parole per lei siano state "Va' via Pirika!"
Devo rivederla almeno un' ultima volta!-
"Perché parli così? Sei convinto che morirai, adesso?"
- Moriremo tutti Anna...-
"Non moriremo lupo. Ora ascoltami tu..."
Correva cavalcando la neve per tornare al suo castello.
"E' da quando sono nata che vivo e regno sul castello della luna. E' vero, Tamao e Faust sono sempre stati con me quindi non sono mai stata sola, ma c'era una cosa che sempre mi è piaciuta fare..."
- Cosa?- Disse stufato come se non ascoltasse.
"E' da quando sono piccola che ogni sera mi chiudo in camera e guardo la mia sfera di cristallo, lei mi fa vedere un ragazzo..."
- ?!-
"Noi ci conosciamo da sempre Horokeu Usui..."
- Aspetta aspetta aspetta! Mi stai dicendo che mi spii da tutta una vita?!-
"Io non ti spio!!... Io... il mio non era spiare il mio era... senti:
tu per me sei molto importante! Sei la cosa più cara che ho! Non ti lascerò morire!"
- La cosa?- Rise lui:- Sono onorato principessa. Ma la cosa più importante per me è Pirika e lei mi aspetta in terra non su un castello.-
"Vivi dove vuoi lupo, ma vivi."
Arrivò finalmente al suo castello, lo vedeva in fondo alla valle:- Perché mi chiami lupo?- Chiese poi.
"Tutti ti chiamano 'il lupo' qui, oltre che per il tuo nome penso che tutti ti considerino la belva che protegge il castello delle nevi!"
- Beh, meglio lupo che yeti- rise entrando in casa.
"Horokeu."
- Sì?-
"ll cacciatore è di nuovo sulle tue tracce; i guerrieri arriveranno presto, me lo sento. Nel frattempo Horokeu, promettimi di non morire."
Non rispose subito il lupo, si chiuse la porta alle spalle:
- Te lo prometto.-

01 FEBBRAIO

- Ma una volta trovato Horohoro, che dovremmo fare?- Chiesi a Chocolove, lui guardò Pirika.
- Io non lo so- rispose lei:- Vorrei solo che lo salviate! Non permettete al cacciatore di ucciderlo!- Si scheggiò un unghia tra i denti:
- Sperando non sia già troppo tardi.-
- Non è troppo tardi- disse Chocolove.
Proseguivamo la strada per lo più in silenzio, stava per scoccare la mezza notte del 2 quando il camion si fermò in mezzo alla neve, era impossibile proseguire in auto.
Scendemmo e dinanzi a noi comparì una donna vestita di diamanti.

02 FEBBRAIO

- Siete voi i guerrieri?-
- Chi sei tu?- Chiesi.
Eravamo a pochi chilometri dal castello di questo Horohoro e una principessa bionda emozionata ci venne incontro.
- Anna!!- Gridò Chocolove. Anna?!
- Anna?!- Disse Yoh quasi senza voce e Chocolove si fece indietro lasciando spazio alla visuale del pessimo attore.
I due rimasero a guardarsi increduli come se si fossero già visti da qualche parte.
La neve si alzò avvolgendo l'ampia gonna della donna che si alzò leggermente mostrando le gambe esili di lei, Yoh la guardò come se fosse la meraviglia più bella esistente al mondo.
Chissà cos'era lei per Yoh?

- Sei tu, Anna?- Chiese.
- Noi ci conosciamo?- Chiese lei piano e delicata.
Noi rimanemmo a fissarli senza dire niente, Jun mi strinse la mano.
Amidamaru triste si mise in mezzo:- Neanche lei si ricorda di noi.-
Doveva essere triste non ricordarsi più della persona amata... perché che quella era la donna di Yoh, ormai l'avevamo capito tutti.
- Mi conosci anche tu spettro?- Riusciva a vedere i fantasmi!
Hao le si avvicinò:- Vi sorprendete che una come Anna veda i fantasmi! Lei è sempre stata migliore di tutti voi!- Le sfiorò la mano come a baciarla ma la donna gli tirò un ceffone.
Chocolove scoppiò a ridere:- E' proprio Anna!!- 
- Tu sei la sorella del lupo!- Disse Anna vedendo Pirika.
Allora questa Anna conosceva il lupo, ma era nemica o amica?
- Vi prego- disse poi:- Dovete salvare il lupo- ci chiese la principessa.

La seguimmo in mezzo a quella neve. Faceva freddo, freddissimo.
Ognuno di noi era seguito dal proprio spirito, ci sentivamo forti e deboli allo stesso tempo.
Yoh non faceva altro che guardare quella principessa mentre Chocolove invece la tempestava di domande.
Chocolove:- Ma perché sei vestita così? Cosa sei?!-
E Hao continuava a elogiarla:- Perché è una bellissima principessa non vedi?-
Chocolove:- Cosa sai di Horohoro?-
- Horohoro?- Chiese lei.
Pirika annuì:- Loro chiamano così mio fratello.-
- Horohoro...- ripeté la principessa persa nei suoi pensieri, come se questo nomignolo le aprisse un mondo.
Pirika:- Comunque neanche io so chi sei! Come conosci mio fratello?-
La riempivano di domande mentre avanzavamo sempre di più verso un freddo cupo.
E lei rispondeva pazientemente a tutto:
- Io conosco tuo fratello da sempre cara Pirika, e che tu ci creda o no darei la vita pur di salvarlo!- Era seria, serissima mentre parlava.
I diamanti del suo vestito illuminavano il sentiero mentre la notte si estendeva attorno a noi.
- E da quando vuoi così bene a Horohoro tu?- Rise Chocolove e lei lo guardò infastidita.
- In che senso?- Chiese.
- Tu non ricordi chi lui sia, vero?- Disse allora Hao indicando il fratello.
- No- rispose lei fredda:- Io so solo che voi siete i guerrieri che salveranno il lupo, perché in fondo al vostro cuore anche voi siete pieni d'amore nei suoi confronti!-
Sembrava come se la principessa ci leggesse nel cuore qualcosa che nemmeno noi sapevamo di noi stessi. Ma forse non riusciva a leggere nel proprio cuore.
Yoh, non so perché, sembrava ogni passo più distrutto.
- Principessa Anna...- disse poi, lei si fermò.
Ho come l'impressione che per Yoh il tempo si fosse fermato nell'istante in cui lei si voltò a guardarlo. La neve e i suoi fiocchi accarezzavano loro il corpo.
- Dimmi...- titubò come se volesse dire il nome di lui.
- Yoh- allora l'aiutò lui.
- Dimmi Yoh.-
Lui guardava la neve, triste:
- ...scusa se mi permetto,
  ...tu ami il lupo?-
La principessa inizialmente non rispose, si rigirò e proseguì il suo cammino.
Amidamaru guardò Yoh triste. Hao raggiunse il fratello e Chocolove rideva sotto i baffi.
- Perché ridi?!- Gli domandai io a voce bassa un po' irritato, non mi sembrava il momento di ridere.
- Io non amo il lupo- rispose adesso la principessa zittendoci tutti.
Gli occhi del mio Yoh allora ripresero colore. E io ricordai:

"- Ho paura Ren... che ancora non abbia incontrato la persona a me più cara- mi disse.
- Allora forse sarà quando la incontreremo che capiremo di nuovo tutto no?-"

Pensai in quel momento, che forse Yoh adesso aveva incontrato la persona a lui più cara.
I suoi occhi quando la guardava sembravano ricordare ogni cosa.
E Chocolove continuava a sghignazzare.
- Allora?!- Dissi io.
- Esattamente quello che ha detto Anna! Ahaha!-
- Cosa?!-
- Anna non amerebbe Horohoro in nessuna dimensione!- Rideva.
- Intanto però in questa dimensione darebbe la vita pur di salvarlo!- Dissi io.
- Questo non vuol dire amare. Anna ama solo Yoh!- Mi disse.
- Purtroppo- aggiunse poi Hao che ci origliava.

Anna ama solo Yoh.
Li guardai, lei camminava fiera, proprio come una principessa facendoci strada nella neve e lui la seguiva in silenzio con la schiena leggermente chinata.
Sembrava morisse dalla voglia di stringerle la mano.
Ogni tanto lei piano si voltava a guardarlo e poi velocemente riguardava avanti. Li trovavo davvero molto carini.
Eppure lei non ricordava neanche il nome di lui.

.

Eravamo vicini al castello del lupo quando Amidamaru a nome di tutti gli altri fantasmi chiese alla principessa.
- Ma perché Horohoro sta reagendo così?- Loro ricordavano tutto e trovavano strano il comportamento del loro amico.
La principessa era triste quando parlava di lui:- Non lo so...- 
Pirika strinse i pugni e Anna continuava:- Lui si è sempre sentito solo credo... come se sentisse la mancanza di qualcosa...-
Pirika continuò al suo posto:- Avete mai la sensazione di aver dimenticato qualcosa di a voi molto caro?...-
Questa domanda colpì il cuore di tutti, era chiaramente ciò che ormai provavamo tutti.
- Credo che mio fratello abbia sempre avuto, fin da piccolo, quella sensazione di dolore. Non riesce a capire che cosa abbia dimenticato di così importante!-
Hao e Chocolove sorrisero tristemente e come loro io mi chiedevo: siamo noi la cosa che i lupo non riesce a ricordare? Il dolore che lo danna tanto?!
- Anna- disse Hao.
- Sì?-
- Che tu mi creda o no, tutti i ricordi a te così cari di quel lupo... non sono mai esistiti.-
Anche lei dovette subirsi la storia raccontata a tutti (Hao evitò in ogni caso di parlare del suo rapporto con Yoh), ma al contrario di noi lei reagì in maniera diversa.
- Perché mi dici questo?- Non era arrabbiata, non molto almeno, era per lo più agitata. 
Probabilmente una parte di lei credeva a ciò che Hao le aveva detto, ma l'altra parte non voleva credere che questa sua vita fosse fasulla.
Forse lei, al contrario di tutti noi, voleva bene a questa sua vita, e sopratutto voleva bene al lupo. 
Reagì come se la vita vera l'allontanasse da Horohoro, e forse alla fine era vero! 
Da come ne parlava Chocolove, nella vita reale Anna e questo Horohoro, sì erano amici, ma non avevano questo legame così forte;
e a questa Anna l'idea di spezzare quel legame un po' faceva paura.
In ogni caso neanche lei ci diede dei pazzi, noi eravamo quelli che avrebbero salvato il lupo, di questo era sicura.
Arrivammo.

Era un enorme distesa di neve e in fondo a questa distesa si alzava un piccolo castello con una lunga torre.
- Horohoro vive la nella torre?- Chiese Chocolove alla sorella del ragazzo:- Più che lupo direi che è una principessa!- Scoppiò a ridere.
Anche Yoh si mise a ridere e questo mi scaldò il cuore, ogni volta che rideva a me sembrava di conoscerlo da sempre.
Notai che anche Anna si fermò a guardare Yoh ancora una volta, incantata. Chissà quando si ricorderanno pienamente l'uno dell'altra?
...
...Chissà quando vedrò Horohoro?...
Il cielo era ancora buio, ma in ogni caso era talmente coperto di nubi che non avremmo visto l'alba.

- Eccolo!!- Gridò disperata Pirika riportandoci alla realtà. Ma non indicava il fratello, indicava il cacciatore e i suoi uomini.
- Chiaramente sono già tornati all'attacco! Se quello stupido fosse rimasto al castello con noi!- Disse invece Anna.
Infatti una schiera di uomini comandati da un elegante ragazzo dai capelli verdi circondava le porte del castello.
Il loro capo, che credevo fosse Lyserg...
- Guarda la, è veramente Lyserg- ...appunto, Hao mi tolse ogni dubbio, aveva al polso un'arma da rabdomante e la puntava contro il balcone della torre.

- Dobbiamo correre e fermarli!- Ci ordinò la principessa.
- Faust! Tamao!- Gridò poi facendo comparire al suo fianco i due.
E questi altri chi erano? Chocolove e Hao sorridevano.
Hao:- Bene allora manca solo Horohoro all'appello. Ma basterà andare a prenderlo alla torre!-
Eravamo tutti allora, anche questi erano nostri amici?
Yoh effettivamente li guardava illuminato, dovevano essere suoi amici soprattutto.
- Andiamo!- Ordinò, serissima, ancora una volta la principessa, e noi (prendendo coraggio non so da dove) ci lanciammo contro quei cacciatori.

.

- PRINCIPESSAAAAA!! SCIOGLI I TUOI CAPELLI GIU' PER LA TORRE!!-
Gridò il deficiente (Chocolove, per chi avesse ancora dubbi) attirando così su di noi l'attenzione dei cacciatori.
Manta, Jun e la ragazza dai capelli rosa rimasero un po' indietro, mentre Pirika correva verso il castello.
I cacciatori iniziarono a venirci incontro puntandoci le loro armi, vidi il loro capo farfugliare qualcosa.
Lyserg:- I guerrieri che avrebbero salvato il lupo...-
Ci spararono ma Hao riuscì a fermarli in un istante senza nemmeno che ce ne accorgessimo!
Era questo il potere di Hao?! Ma dov'era il suo spirito?
- Cazzo. Io quelli li conosco...- farfugliò ancora il ragazzo dai capelli verdi, rimasto ormai solo.

Eravamo solo noi adesso, eravamo (Horohoro a parte) tutte le persone elencate da Chocolove.
Il freddo era sempre più insopportabile:
io, Jun, Chocolove, Yoh, Hao, Manta, Anna, Ryu... Faust e Tamao (mi pare fosse il loro nome) da una parte,
e Lyserg e il castello dall'altra.
Pirika correva urlando il nome del lupo mentre la neve le andava contro.

- Hai portato i tuoi guerrieri principessa- ci parlò l'inglese per la prima volta.
- Nessuno di noi si farà del male cacciatore!- Rispose lei.
- Il lupo sì!- Fu la sua cupa risposta.

Poi, finalmente, il mio cuore riprese a battere; nel cielo si lanciò un ululato. Sentii Pirika gridare di gioia "stai bene fratellone!!"
E lui apparve. In ginocchio su quel balcone, accanto alla luna, mi sembrò veramente un lupo.

- Principessa, sono arrivati veramente?-
La sua voce era calma e forse leggermente sarcastica.
Io lo conoscevo.
Era vero, io conoscevo il lupo.

.

Si buttò poi, agilissimo dalla sua torre, come a cavalcare delle onde invisibili.
Eravamo tutti adesso, tutti.
E io non mi sentii più solo.
Ciao, Horohoro.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Uniti ***


02 FEBBRAIO

Eravamo tutti, tutti.
Penso che in quell'istante, in quel primo istante in cui finalmente ci riunimmo tutti...
...penso che tutti, in quell'istante, ricordammo ogni cosa.
Fu solo un attimo, poi tornò il vuoto di prima. Ma quando riaprimmo la mente ci ritrovammo vicini.
Yoh stringeva la mano ad Anna.

- Perché mi tieni la mano..?- 
- Yoh...- le ripeté ancora una volta il suo nome, che proprio non le entrava in mente!
- Yoh- disse ancora lui:- Mi piace il mio nome, non ti sembra un saluto?- 

Sorrideva lui mentre continuava a stringerle la mano in mezzo alla tormenta,
il vento muoveva i diamanti di lei che ballavano intorno a loro come a festeggiarli.

- Scusa, principessa- ma non le lasciava la mano.
- Non scusarti- lei era dolce con lui.
- Non voglio lasciarti andare di nuovo.- 
- Di nuovo?-

Sembrava... sembrava... che ogni tassello tornasse piano al proprio posto, lei non ricordava mai il suo nome...

- Ora devi lasciarmi la mano... ehm...-
- Yoh.-
- Yoh- ripeté lei.

...ma i suoi occhi sembrava che lo ricordassero benissimo.
Le lasciò la mano.

- Andiamo a salvare Horohoro, eh Yoh?- Era Amidamaru che gli parlava.
- Sì, amico mio- amico mio.
- Non dimenticarti di come siamo stati forti io e te insieme!- Il Samurai era pronto a combattere, felice, con il suo Yoh.
- Non lo dimenticherò mai più Amidamaru, promesso!-
E Yoh ricordava ogni suo combattimento adesso, si unirono insieme diventando la stessa persona, ed emozionati si scagliarono verso il castello pronti a combattere.

Manta e Tamao, e ora ero certo che lei era Tamao (anche se ancora ricordavo poco e niente di lei, ma sapevo di averla già vista nei miei ricordi) seguirono i primi passi di Yoh come a voler incitare il suo combattimento.
- Forza Yoh!!...- Gridò Manta lasciandosi cadere nella neve e poi si rannicchiò come a piangere.
La donna di fiori gli si avvicinò come a consolarlo.

- Perché piangi?...- Era molto delicata lei, dolce.
- Non lo so perché...- singhiozzava coprendosi il viso.
- Io...- continuava il piccoletto:- ...io... mi ricordo di Yoh!-
La donna rosa non capiva ma Ryu dalla spada di legno gli si avvicinò sfiorandogli la spalla:
- Manta, caro Manta. Lo sai che ogni minuto che passa anche io ricordo sempre un po' di più?-
Manta lo guardò emozionato e gli disse:
- Vai a combattere accanto a Yoh, Ryu...- 
- ...come abbiamo sempre fatto!- Completarono Ryu e Tokageroh orgogliosi scagliandosi anche loro, uniti e potenti contro il castello.


- Chi siete voi?- Continuava incredula Tamao.
- Non lo ricordo ancora bene... ma noi...- Manta le strinse la mano:- NOI... noi tutti Tamao, tu compresa...-
Lei arrossì un po' triste chiedendosi probabilmente "cos'è che sto dimenticando?!"
- ...Siamo uniti! E lo saremo per sempre!- Concluse il piccoletto guardando orgoglioso i suoi amici andare incontro alla neve.

E tutti gli altri ancora, tutti gli altri, sembravano ricordare. Qualcuno andava solo ancora un po' aiutato.
- Allora Faust- era Chocolove, il mio compagno, a parlargli.
- Dimmi.- 
- Non raggiungi i tuoi compagni?- Rideva felice.
- I miei compagni?- Mentre Faust li guardava andare avanti senza di lui.
- Sai...- continuò il biondo:- ...sai che muoio dalla voglia di combattere al loro fianco e non ne so il motivo?-
Chocolove sorrideva, gli diede uno spintone:- Lo so benissimo! Raggiungili e combatti con loro se puoi!-

La neve soffiava ancora e ancora, il buio ci circondava.
- Io sono morto vero?- 
Era morto?... Faust era morto?... Sì! Sì è vero! Lo ricordo!
Faust era una fantasma adesso e... era felice perché...
- Dov'è Eliza?- Era triste mentre poneva questa domanda a Chocolove che invece lo rassicurò:
- Lei è a casa che ti aspetta Faust. Ora trova un umano che ti ospiti, caro fantasma, e vai a combattere con i tuoi compagni!-

Ogni tassello piano piano tornava al proprio posto, un poco alla volta.
- Hai detto che anche Pyron mi aspetta a casa... vero Ren?-
Era mia sorella che mi si avvicinò tremando.
- L'ho detto Jun, sì.-
- Io mi ricordo di lui...-
Le sorrisi.
- Torniamo a casa presto, ti prego.-
- Lo faremo sorella mia.-

Mi preparai anche io, ora, come Chocolove, che fiero mi guardava, ad unirmi al mio spirito.
Eravamo tutti pronti a combattere e difendere il lupo!
Correvamo giù per la pianura...

...anche Manta, che involontariamente era stato impossessato da Faust!
- Si va piccoletto!!- Faust.
- Aaaaaaaah!! Io non voglio combattereeee!!- Piangeva. Credo che quel Faust più di una volta abbia fatto paura a Manta...

- Allora, sei pronto a riprendere Horohoro?- Mi disse Chocolove, sembrava contento.
- Sei contento?- Gli chiesi annuendo.
- Sono contentissimo!- Via!

Eravamo come una valanga che si scagliava contro quel lupo e quel cacciatore che ancora si facevano la guerra!
- Stai tranquilla Anna, andrà tutto bene!- Anche Hao, dopo aver tranquillizzato la principessa si alzò nella neve insieme a noi governando lo spirito più potente di tutti...

...lo spirit king!
Mi ricordo anche dello spirit king, certo! Era Hao il vincitore del torneo!...
Allora eravamo sicuramente in vantaggio con Hao dalla nostra ma... il punto non era vincere, il punto era ricordare ogni cosa!... E ancora non era tutto.

.

Lyserg:- Questa è una pazzia! Io ucciderò il lupo e voi non me lo impedirete!-
Il cacciatore era tra noi e il lupo e non era intenzionato a mettersi da parte.
Hao:- Sei il solito testardo eh Lyserg?-
Ryu:- Perché fai così Lyserg caro?!-
Eravamo uniti, come lo eravamo stati già in passato.

Ci sentivamo forti ma... tra noi e Lyserg si alzò un calore fortissimo che sciolse ogni cosa.
- Combattete questo- ci sfidò l'inglese alzandosi sulla spalla di un enorme spettro di fuoco.

Spirit of Fire.
Mi ricordavo anche di lui, quello era Spirit of Fire. Era lo spirito di Hao!... 
Ci guardammo indietreggiando.
- Ahahahah! Cavolo!- Rise di gusto Hao:- Vi ha fregato ragazzi! Il caro Lyserg sa già padroneggiare Spirit of Fire! Ma i vostri spiriti invece dove sono?!-
Ci guardavamo e ricordavamo ogni cosa... Spirit of Thunder, Spirit of Wind e Spirit of Earth... non erano con noi.
In poche parole, Hao a parte, noi contro Lyserg ora come ora eravamo fottuti.

- Ehehe- rise il mio Yoh guardando l'inglese:- Beh, ci hai fregati Lyserg! Come possiamo farti cambiare idea senza combattere?-
- Perché mi parlate così, come se fossimo vecchi amici?- 
Ci criticava dall'alto del suo spirito di fuoco mentre la principessa Anna, Tamao e mia sorella ci guardavano poco distanti.
- Forse perché lo siamo- disse Yoh guardandolo negli occhi fiducioso. Cavolo, cavolo se quello era il mio Yoh!
- Amici intendo dire!- Sorrise ancora il mio Yoh e la sua principessa, da lontano, lo guardava estasiata.

- Ehm... sentite...-
La sua voce bloccò tutti, era il lupo, era Horohoro.
- Che giorno è oggi?-
Che razza di domanda era?! Pirika lo raggiunse buttandosi tra le sue braccia, lui se la tenne stretta ma continuava a guardare noi.
Il suo sguardo era... strano. Non lo so descrivere bene, era tranquillo, forse un po' scocciato ma... allo stesso tempo era freddo, come il ghiaccio che lo ricopriva.
- Beh, nessuno sa dirmi che giorno è?-
- E' il due febbraio- gli risposi io.
Era la prima volta che gli rivolgevo la parola, allora lui mi guardò.
Mi guardò. I suoi occhi erano gelidi, freddissimi, e guardavano me.
- Due febbraio...- ripeté stringendo a sé la sorella.
L'inglese lo lasciò parlare ma la cosa lo irritava.
- E... Pirika, che giorno era quando la tormenta ha iniziato a soffiare forte?-
- Era il diciassette gennaio!- Gli risposi sempre io, lo ricordavo bene, il giorno in cui è ricominciato tutto.
Mi guardò di nuovo e mi sorrise.

- E come mai... ancora qui non è morto nessuno?!- Disse poi ricoprendosi di neve.
L'inglese ci colpì immediatamente col suo fuoco e subito si voltò pronto a combattere il lupo che sembrava intenzionato a ucciderci anziché abbracciarci.
- Horokeu! Ti prego!- Gridò Pirika ma lui la spinse a terra preparandosi a combattere.

- Pirika- le disse dolcemente.
- Horokeu!!- Lei piangeva.
- Ti voglio bene!- 

La guerra iniziava.
Il lupo sembrava molto più forte di noi, si scagliò contro quel cacciatore.
Capimmo il perché poi... lui non lo sapeva, il lupo intendo, ma anche lui era accompagnato dal suo spirito... da entrambi. Erano sempre vicino a lui:
Kororo e Spirit of Rain.

- Ecco... le ha detto le ultime belle parole- Anna parlava a Tamao, e mia sorella le ascoltava.
- Che intendi principessa?-
- Le ha detto "ti voglio bene". Horokeu...- si corresse:- Horohoro ha tutta l'intenzione di morire in questo combattimento.
- Come?!- Jun si intromise:- Perché?-
La donna di diamanti strinse le mani:- Perché è uno stupido!-
- Che dobbiamo fare principessa?- Tamao.
- Ricordare. Dobbiamo ricordare- Guardò Yoh lei e sorrise:- E un' altra cosa Tamao...-
- Sì?-
- Smettila di chiamarmi principessa!- 

Sorrise ancora una volta lei "spogliandosi" del suo vestito di diamanti ci raggiunse vestita di nero.
Si avvicinò ad Hao e come una regina ci ordinò severa di:
- Finiamola immediatamente con questa storia! Adesso! 
Fermate il cacciatore e il lupo senza torcere loro un capello!
Questa storia deve finire!-
Questa donna, questa donna io la conoscevo bene!

- Confido molto su di te, Yoh!- Disse voltandosi fiduciosa verso di lui e ricordando per la prima volta il suo nome.
- Sei bellissima vestita di nero- fu la sua risposta e poi insieme al fratello si scagliò tra i due avversari.

Yoh non era più solo, questa volta mi aveva battuto, Spirit of Earth lo raggiunse di già.
I tre feroci spiriti si guardarono arrabbiati, nessuno voleva essere più debole dell'altro.
Tra di loro Hao buffoneggiava al fianco del fratello.
- Perché non lasciate che il cacciatore mi uccida?- Chiese Horohoro arrabbiato spezzando il cuore della sorella che non capiva il suo comportamento.

- PERCHE' NESSUNO DI NOI MORIRA' HOROHORO!-

.

Era ancora una volta Anna che arrabbiata si era messa in mezzo.
- Lo vuoi capire o no che tutta questa sceneggiata finirà e noi torneremo in salvo a casa!-
Penso che molti di noi ci chiedemmo "chissà di quale casa sta parlando?" "chissà quanto e cosa stia ricordando adesso la principessa Anna?"
Il vento si calmò. Nessuno combatteva più, ci fermammo tutti a guardare lei.
Anche il lupo si fermò. 
Pirika piangeva a terra disperata, Anna parlava di "tornare a casa" ma lui in quel momento fu colpito solo e unicamente da una cosa:
- Come... come mi hai chiamato?-

L'aveva chiamato Horohoro, e allora? Perché questo lo faceva tremare?
La donna gli si avvicinò piano.
- Horohoro, ti ho chiamato così- gli sfiorò la guancia gelida.
- E perché improvvisamente mi chiami così?...- Lui parlava piano mentre il vento soffiava sempre un po' di meno.

Noi li guardavamo, anche Lyserg la lasciò fare mettendo tregua al combattimento almeno per un attimo.
Lei lo accarezzava piano proprio come si fa con un lupo impaurito.
- Questi ragazzi...- Anna ci indicò:- ...loro ti chiamano così.-
Ci guardò tutti adesso, per la prima volta, ad uno ad uno il lupo si fermò a guardarci e a scrutarci.
- Io non li conosco...- disse piano come se questa frase lo facesse soffrire.

Non so perché ma mi venne da piangere nel momento in cui lo vidi piangere e accasciarsi a terra.
Chocolove ebbe l'impulso di raggiungerlo ma esitò.
Lo guardammo piegarsi a terra stringendosi lo stomaco. Pirika gli si avvicinò.
- Perché piangi?!- Chiese lei piangendo a sua volta.

Era alba.
Lo capì perché le nuvole si aprirono lasciando fuoriuscire leggermente i raggi del sole, pochi però.
E noi tutti, in silenzio, fissavamo il lupo che piangeva.
Chocolove mi sfiorò la mano, io stavo tremando.
- Va tutto bene, Ren?- Mi chiese.
- Non lo so- risposi io.
- Ti ricordi di lui?- Mi chiese.
- No- risposi io.
- ...e allo stesso tempo ricordo ogni cosa- continuai però.

Nessuno di noi riusciva a capire però perché il lupo piangesse così.
- E' il nome con cui ti chiamano questi ragazzi che ti fa piangere?- Chiese Anna, nuovamente dolce.
Non rispose lui ma ci guardò ancora una volta con gli occhi gonfi di lacrime.
- Chi siete voi?...- 
- CHI SIETE VOI?!- Il vento tornò a soffiare più forte di prima.
Anna gli si allontanò spaventata, sembrava più furioso di prima! Le nuvole ricoprirono ogni angolo di cielo e la tormenta ci soffiò contro.
Lyserg non ne voleva più sapere, avrebbe ucciso il lupo. Ora.
Ancora una volta Horokeu (a quanto pare era questo il suo vero nome) spinse la sorella lontana da lui. 

- Lyserg no!!- Gridò Chocolove accorgendosi che ormai la guerra era iniziata e che l'inglese avrebbe travolto col suo fuoco il lupo feroce.

.

Era stato un attimo, Spirit of Fire travolse il povero lupo, sicuramente sarebbe morto.
Mi sembrò di sentire la sua voce...

"Non so che cosa accade, non lo capisco, giuro... aiuto, che cosa sta succedendo?"

...unita a delle urla.

- Horohoro! Ren!!- 
- Lyserg ti prego!! Fermati!-
- Ren!!-

Perché gridavano il mio nome? Era il lupo che stava per morire... o che magari era già morto.
"No. Non voglio." Pensai. 
"Non voglio che Horohoro muoia" piangevo. Piangevo disperato per quel ragazzo sconosciuto.
Ma quelle urla gridavano il mio nome, non il suo.

- Ren! Ti prego!!-
- Perché sei sempre così testardo Lyserg!-

Anche quella voce...

"Ren?... Tu sei Ren?..."
...Anche quella voce mi chiamava.

" Perché lo hai fatto?... Chi sei tu?! "

Cosa ho fatto?...
Ah... già, forse ricordo.
Non ne so il motivo, so solo che l'ultima cosa al mondo che avrei voluto vedere era il lupo morire davanti ai miei occhi;
per questo senza pensarci mi lanciai a difenderlo...
...e da Spirit of Fire venni colpito io.
Ma non ero morto.

- Perché non sono morto?-
- Sei vivo, stupido!- Questa voce... era il lupo! Era il lupo la voce che sentivo! 
- Perché non sono morto?-
- Perché evidentemente il tuo spirito non è meno potente di quello di quel cacciatore- sembrava sorridesse.
- Il mio spirito, Bason?- No, non era Bason, riuscì a guardarmi intorno ancora una volta prima di chiudere gli occhi nuovamente, e nel cielo... vedevo i fulmini.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Nella tana del lupo ***


Ero tra le braccia del lupo credo, nel momento in cui ero stato colpito da Spirit of Fire; svenni tra le braccia del lupo.
Perché un attimo prima voleva ucciderci e l'attimo dopo mi stringeva a sé chiedendosi se stavo bene?
Che era successo nel frattempo?

03 FEBBRAIO nel castello.

Quando riaprii gli occhi mi trovavo steso su un letto, in una stanza azzurra, sembrava fatta di ghiaccio, però non faceva freddo.
Il lupo! Il lupo era accanto a me!... Ma è chiaro, doveva essere la sua stanza!... C'era un balcone che dava all'esterno, vedevo la neve cadere.
Quanto tempo era passato? Dov'erano gli altri? Sempre lì a combattere?... Ma il lupo, era qui accanto a me.
Ero ancora intontito dal sonno mentre mi facevo queste domande, ripresi totalmente i sensi nel momento in cui il lupo si sedette accanto a me a fissarmi, probabilmente per vedere se stessi bene.

- Men...- fu la prima cosa che mi venne da dire.
- Men?- Mi rispose lui continuando a fissarmi a pochi centimetri dal mio volto.
Allora mi sollevai di scatto.
- Dove mi hai portato?!- Esclamai.
- Stai tranquillo, sei in camera mia. Stavi male, eri svenuto!- Lui mi parlava con calma.
- Tu sei pazzo...- gli dissi io, ed era esattamente quello che pensavo. Poco prima voleva ucciderci e ora si preoccupava di uno che sviene.
- Perché pensi che sia pazzo?- Si alzò dal letto guardando fuori il balcone.
- Dove sono gli altri??- Chiesi preoccupato.
- Hai dormito un giorno intero, sai?- Mi rispose lui.
- Che cosa?!-

Avevo dormito tanto tempo?! Che era successo allora?
- E tu perché sei qui? Cos'è successo? Il cacciatore non voleva ucciderti?-
Lui mi sorrise senza darmi risposta.

- Rilassati- mi disse, e non so perché ma la sua voce mi rilassava veramente.
Si sedette di nuovo accanto a me, io arrossì, cavolo, ma perché arrossivo sempre?!
- Se vuoi la verità ne so meno di te, appena sei svenuto ti ho portato qui e basta, ti sono rimasto accanto.-
- Perché?-
- Non lo so- mi rispose guardando nel vuoto, e poi continuò:
- So solo che i tuoi amici, sopratutto l'americano, hanno fatto di tutto per fermare il cacciatore e hanno lasciato che ti portassi qui.-
Probabilmente Chocolove sarà stato felicissimo a vedere che questo qui si era preoccupato tanto per me.

- Perché si fidano di me? Perché siete venuti a salvarmi?- Mi chiedeva e forse ancora non lo capivo nemmeno io.
- Anna non ti ha accennato niente?-
- Mi ha solo detto che sareste venuti a "calmarmi"... come conosci la principessa?-
Stavo profondamente odiando il fatto che Chocolove non stesse qui con me adesso, non sapevo minimamente di cosa e come parlare con questo qui!
Io non ricordavo nemmeno chi fosse!
Non risposi alla domanda della principessa.
- Quindi il tuo nome è Horokeu?- Gli chiesi mentre ero ancora sul suo letto, rannicchiando le mie ginocchia al petto.
- Horokeu Usui- specificò seduto accanto a me, guardava fuori la tempesta.
Ero preoccupato per gli altri ma ero sicuro che se la fuori c'era qualcuno l'unica cosa che avrebbe voluto era che io parlassi con il lupo.
E così stavo facendo, ignorando i tuoni che ogni tanto dall'esterno risuonavano nella stanza. Chissà se quei fulmini erano opera mia?

Comunque, l'avevo capito, ora il mio compito era parlare con Horokeu Usui e capire che cosa lo tormentasse.
Quindi ce ne stavamo insieme seduti su quel letto a chiacchierare come due conoscenti.
- Chi è Men?- Mi chiese lui, mi guardava molto raramente, come se guardarmi lo imbarazzasse.
- Mio figlio- risposi, mi guardò un istante.
- Oh, hai un figlio? E ora dov'è?-
- A casa, quella vera.-
- Che intendi?-
Non risposi neanche a questo.
- Sai? Non mi ricordavo di lui fino a ieri. Oggi invece lo ricordo benissimo.-
La cosa, come ovvio che sia, gli suonò strana, io continuai:
- Sono felice, e allo stesso tempo mi sento una merda.-
Come ho potuto dimenticarmi di lui?!... Ora, lo ricordavo così bene.
- Chissà...- dissi poi:- Se mi sentirò una merda anche quando mi ricorderò di te.-
- Sono la madre di tuo figlio?- Disse ironico, io sorrisi:
- Non penso!... Anche perché mi ricordo anche di lei, adesso.-
- E non sono io?- Che deficiente.
- No! Non sei tu!!- Mi venne quasi da ridere.
Era strano, stranissimo. Ce ne stavamo lì a parlare e scherzare come vecchi amici, però con l'imbarazzo di due sconosciuti.

- Chi sei tu?- Mi venne allora spontaneo chiedergli sfiorandogli la mano, gelida; la mia voce tremava.
Lui allora mi guardò di nuovo non capendo la mia domanda, però in cuor suo, sembrava l'avesse capita.
- Ti ho già detto il mio nome- mi disse, stemmo un attimo in silenzio a guardarci e poi lui mi ribaltò la domanda:
- Chi è Horohoro?- Sembrava che pronunciare quel nomignolo lo facesse stare male.
- Dimmelo tu- risposi.

Non sapevo proprio più cosa fare! Nessuno dei due sapeva cosa dire, e che dovevamo dire poi?!
Si alzò, e si avvicinò al balcone.
- Volete fermare il mio inverno- disse:
- Ma perché non uccidere me?-
- Perché vuoi morire?- Gli chiesi, serio.
- Moriremo tutti.-
- No. Tu vuoi morire. Perché?-
Strinse la ringhiera tra le sue mani, rimanendo sempre di spalle a me.
- Morirà anche tua sorella in questo freddo- gli dissi.
- Cazzo, lo so!- Fu la sua risposta. Si lasciò cadere in ginocchio, continuando a guardare fuori.
- Lo so...- continuava a dire:- ...ma tanto... se io muoio, lei morirebbe con me.-
- A quanto pare qui tutti morirebbero della tua morte- specificai senza nemmeno saperne il motivo, ma sapevo che lo volevo vivo.

Allora mi guardò ancora una volta, sempre in ginocchio, i suoi occhi erano increduli e pieni di lacrime.
- Io non vi conosco nemmeno- si alzò, sembrava arrabbiato mentre mi diceva questo.
Cavolo, stava per avere un altro attacco di isteria.
- Perché delle persone che non mi conoscono morirebbero della mia morte?!- Mi si avvicinava piano, io mi alzai dal letto pronto a contrattaccare se lui l'avesse fatto.
- Sarebbe più sincero ammettere che volete fermare il ghiaccio uccidendomi!-
- NOI NON VOGLIAMO UCCIDERTI HOROHORO!!- Mi arrabbiai, e come Anna gli gridai contro quel nome.
Lui si bloccò di nuovo, e poi urlò.


03 FEBBRAIO fuori dal castello.

La cosa importante era che Ren parlasse con il lupo, quindi il cacciatore andava fermato.
Ci pensò Hao a non permettergli di entrare nel castello, lo attaccò prepotentemente spostandolo all'interno della foresta.
Hao era forte, e lui lo sapeva, fermare il lupo sarebbe stato difficile, impossibile forse, se il nemico era Hao.

- Siete suoi complici, è chiaro!- Diceva l'inglese mentre veniva trascinato nel centro della foresta ricoperta di bianco.
- Siamo tutti complici di tutti in questo posto! E lo capirai presto!- Era sempre sicuro di sé.
I due spiriti combattevano ma sembrava che non lo facessero al massimo della potenza.

- Che ti prende Spirit of Fire?!-
- O forse che prende a te Lyserg, è la domanda!- Sorrideva Hao.
L'inglese era furioso, non capiva, notava solo che il suo potente spirito di fuoco dinanzi a quel Hao si comportava in modo strano,
come se non volesse attaccarlo.

- Non ti ricordi di me?- Sogghignò colui che era stato il nemico di sempre, e il suo corpo venne ricoperto dalle fiamme.
L'inglese perse totalmente il controllo dello spirito, si spaventò e terrorizzato si lasciò cadere nella neve.
Fissava quella figura immersa nelle fiamme e gli sembrò, tragicamente, una scena già vista!
"Non ti ricordi di me?" Quella frase lo trafisse come una lama dritto al cuore.
- Hao...- disse soffocando nelle sue stesse parole.
- Hao!...- Quel nome lo faceva morire ma allo stesso tempo gli faceva riaffiorare alla mente un sacco di ricordi.
- Io ti conosco!...- Ammise poi fissandolo negli occhi, le fiamme si spensero. 
- Anche il tuo Spirit of Fire mi conosce, molto bene!- Sorrideva lui.
Lyserg odiava il suo sorriso, riprese il controllo del suo spirito, perché ora quello era il suo spirito, e pieno di rabbia gli si scagliò contro:
- SEI TU IL NEMICO!! NON E' IL LUPO!!- Si dilaniava come un pazzo mentre gli rivolgeva contro tutto il suo odio e la sua ferocia.
Ma lo Spirit King lo buttò a terra immediatamente spegnendo le sue fiamme.

La neve soffiava piano intorno a loro. Lyserg era a terra, Hao teneva senza sforzo le redini della battaglia.
- Perché...- la sua voce era debole adesso, e piangeva mentre si accorgeva di aver perso la battaglia.
- ...perché sono così debole... io pensavo di essere forte- si sentiva sconfitto, ancora una volta, dalla persona che più odiava al mondo.
- Lyserg non è debole- rispose il re:- né lo è il suo spirito. Ma ora tu non sei pienamente Lyserg!-
L'inglese lo guardò negli occhi, la sua rabbia si calmò.
- Io non sono Lyserg?...- Non capiva queste parole, ma capiva di avere in sé ricordi mai successi.
- Ascoltami adesso: Horokeu Usui, non è un nemico.-
Il cacciatore si lasciò cullare da queste parole.
- Dovresti lottare al suo fianco non contro di lui. Allora sì che diventerete tutti forti... di nuovo!- Gli sorrise ancora una volta il re degli sciamani, tendendogli la mano.

.

Gli altri invece se ne stavano seduti in mezzo alla neve guardando il castello e aspettando fiduciosi che qualcosa potesse cambiare.
- Sei preoccupata Jun?- Era Chocolove che se ne stava seduto tra le sorelle dei suoi compagni cercando invano di calmarle.
- Sì...-
- Andrà tutto bene, stai tranquilla! Horohoro non farebbe mai del male a Ren!-
- Sicuro?-
- No. Cioè... magari del male se lo faranno ma... non morirà nessuno!-
- Mmm...- non era molto convincente.
Pirika invece gli piangeva sulla spalla senza saper più dire niente. La dannava di più l'idea che suo fratello volesse morire che l'idea che nella tormenta sarebbe morta anche lei.
Chocolove le strinse la mano e rispose ai suoi pensieri:
- Non morirà nessuno!- Sorrideva.

- Ma se nessuno dei due si ricorda dell'altro...- si intromise Ryu:- ...come faranno a chiarirsi?-
- Boh!... Qualcosa succederà!- Chocolove era fin troppo entusiasta.
- E va beh- si sedette accanto a loro il giapponese dai capelli strani:
- Se le cose si faranno dure noi lo affronteremo ancora una volta e prima o poi lo faremo calmare! No?- 
Sorrise fiducioso anche lui adesso riscaldando il cuore di Pirika.

Invece Faust (uscito dal corpo del povero Manta) parlava con Tamao.
- Che cosa pensi di questa storia Tamao?-
- Vuoi la verità?- Lei guardava la sua principessa che più distante sedeva accanto a Yoh.
- Sono felice.-
- Come mai?- Faust.
- Ho sempre sentito, dentro di me, che la nostra vita era strana... finta. Ora Faust, mi sembra di vivere veramente- guardò i ragazzi attorno a sé:
- Mi sembra di vivere veramente, accanto a loro!- I suoi occhi erano lucidi ma di felicità, sorrideva.
- Tu no?- Chiese poi all'amico.
Lui anche si guardò intorno, guardò Ryu, poi Yoh e anche gli altri:
- Secondo te?- Sorrise e poi strinse la mano come a sfiorare quella di qualcun'altro.
- E poi cara Tamao- continuò:- ora ricordo tante cose, tra le tante... la cosa più importante che ora non è qui con noi.-
- Eliza intendi?- Sorrise lei accendendo gli occhi di lui.
- Ti ricordi di lei?-
Tamao non rispose ma guardò Anna ancora una volta vicino a Yoh:- E tu Faust, ti ricordi di lei?-
Sorrideva ancora vedendola vestita di nero con quello sguardo serio. Lei era la sua Anna, nulla a che vedere con la principessa della luna!

Mentre loro erano immersi in questi dolci e malinconici pensieri il cielo continuava a riempirsi di tuoni.
Spirit of Thunder era ancora lì insieme a Spirit of Rain a vegliare sul castello pronto a combattere accanto al suo padrone se ce ne fosse stato bisogno.
Bason e Kororo, anche loro vegliavano sul castello.

03 FEBBRAIO nel castello.

Appena l'urlo risuonò nell'aria ci ritrovammo coi nostri spiriti al fianco.
Era chiaro, stavamo per combattere.
- Perché fai così?!- Gli urlai invano ma lui cieco di rabbia mi attaccò!
Ci risiamo, era proprio pazzo!
Le mura della torre cedevano sotto i nostri attacchi! D'altronde stavamo lottando con due spiriti potentissimi!
Anche Bason mi era vicino, pronto a difendermi!
Ma io combattevo con Spirit of Thunder, cavolo, questa cosa mi emozionava non poco!
- Perché sorridi?- Mi chiedeva il lupo.
- Perché mi sto divertendo a combattere contro di te!- Fu la mia risposta.
Scaraventarmi contro la parete facendomi finire nel corridoio fu la sua.
Lottavamo alla pari ma lui era furioso, non ragionava bene! Eppure allo stesso tempo, sembrava padrone del suo spirito!
Ma io mi chiedevo una cosa:
- Ma tu la vedi?- Glielo domandai allora, parando affannosamente i suoi colpi duri.
- Di cosa stai parlando?!-
Muro a pezzi dopo muro a pezzi finimmo nel salone. Era un bel castello. Peccato ridurlo così.
- Di Kororo!- Non ci girai troppo intorno. Ma la domanda che ora mi ponevo era "perché sapevo il nome del suo spirito?"
E rieccolo, per un attimo si bloccò.
- Kororo?...- 
Fu un istante e poi riprese ad attaccarmi brutalmente congelando il mio povero corpo. Mi scaldai subito fermando il suo attacco.
Però notai che quando lui disse il suo nome, quella Koropokkuru venne afflitta dalle lacrime.

- Ti manca eh?- Smisi di parlare con quel pazzo di uno sciamano e parlai direttamente col suo spirito.
Lei non parlava, ma nel momento in cui si accorse che io mi rivolgevo a lei scoppiò in lacrime.
- Ti capisco. Sai? Ho come l'impressione che anche a me manchi molto!- Sorridevo io, cercando di calmare quel povero essere.
- Con chi stai parlando?!- Il lupo nel frattempo usciva sempre più di testa non capendomi.
- Col tuo cuore- gli feci il piacere di rispondere.
Col tuo cuore. Lo pensavo veramente, pensavo veramente che quella Koropokkuru ora come ora fosse il suo cuore.
Il cuore nascosto che aveva dimenticato.

Si congelò la stanza all'istante e io ero a terra.
- SARAI IL PRIMO A MORIRE!! IL PRIMO DI TUTTI!!- Mi urlò contro prima di darmi il colpo di grazia. Avevo perso?
No, ero fin troppo calmo per essere uno che stava per morire.
- Tu non mi batterai mai!- Sorrisi per poi riempire la stanza di fulmini. Il ghiaccio si sciolse e la situazione si ribaltò.
Scaraventai il lupo contro il muro, per dargli io, adesso, il colpo di grazia!
Chiuse gli occhi lui, arreso.
E Kororo, pianse la sua ultima lacrima.


03 FEBBRAIO fuori dal castello.

Si accorsero certamente che la guerra tra i due era iniziata, ma non fecero un passo.
- Andrà tutto bene- continuava a dire Chocolove guardando quella torre che piano perdeva pezzi, la fissava stringendo la mano a Pirika e a Jun.
- Andrà tutto bene- ripeteva come ad autoconvincersi, Mic gli si stese vicino.
- Lo fanno spesso tanto, si combattono spesso, vero Chocolove?- Disse Ryu:- Lo ricordo bene. Ricordo bene come sono loro!-
Chocolove sorrise guardando sempre la torre. Era felice nel vedere che ognuno di loro ricordava sempre di più!
Presto, sarebbe finito tutto! Se lo sentiva!

Manta anche guardava il castello, ma spesso "spiava" anche il suo Yoh e la sua donna.
Non commentava mai, ma sorrideva nel vederli insieme.
Amidamaru era accanto a lui.
- Non sono carini?- Disse il fantasma all'amico ignorando la guerra nel castello.
- Sì, sono molto carini! Lo sono sempre stati!-
Il fantasma, quasi si commosse.
- Andrà tutto bene Amidamaru- Manta gli si avvicinò ancora di più come a stringerlo.

.

- Hai visto? Horohoro e Ren se le stanno dando di santa ragione!- Sorrideva Yoh guardando da lontano il castello, seduto accanto ad Anna.
- Si, beh, non è una novità no?-
- Assolutamente no- rideva lui, come se ricordasse ogni cosa.
- Hai detto che ti piaccio vestita di nero.-
La guardò:- Sì che mi piaci vestita di nero! Ti è sempre stato bene!-
- Beh, vesto quasi sempre di nero. Mi stai solo dando il contentino?- Era nervosa.
- Ma perché devi essere sempre così?!- Lui rideva.
Lei gli strinse la mano.
- Mi sei mancato Yoh...- non lo guardava mentre gli diceva queste cose, lui invece sì, lui la fissava.
- E io voglio bene a Horohoro- continuava la donna:- ...ma ho come l'impressione che mi abbia sempre fatto pensare a te.-
- Stai cercando una scusa per non dirmi che ti sei innamorata di lui?- Scherzava Yoh.
- Ma ti pare! Io non mi innamorerei mai di uno come lui!- Quasi schifata:
- Ma gli voglio bene! Cavoli, se gliene voglio! In poche parole...-
- In poche parole?-
- ...Spero che Ren gli faccia il culo e lo riporti da noi anche tirandolo per le orecchie!-
- Ahahahahah!!! Sei proprio una principessa, eh Anna?- Rideva, e poi fiducioso:- Sta' tranquilla che sarà così!-

Ora era lui a stringere la mano di lei.
- Anna... ti ricordi di Hana?-
Lei non rispose, si sistemò i capelli scompigliati sul viso per poi stringere ancora più forte la mano di lui.

03 FEBBRAIO nel castello.

- Pensi davvero... che io possa ucciderti, Horohoro?-
Riaprì piano gli occhi mentre io tenendolo per la maglietta lo spingevo contro il muro, non delicatamente.
- Io non ti ucciderei per nulla al mondo, cretino!-
Mi guardava quasi in lacrime lasciandosi insultare.
- Ma come puoi esserti ridotto così! Ora ascoltami!- Lo spinsi con più violenza ancora contro il muro di quella bella sala azzurra.
- Voltati, alla tua sinistra. Non la vedi?- Gli dissi, lui obbedì.
- V... vedere cosa?...- Tremava un po', sembrava spaventato da me.
Non la vedeva, non vedeva la suo Kororo.
Lo spirito gli sfiorò la guancia, triste. Tristissima.
- Ho freddo...- disse lui nel momento in cui la mano della Koropokkuru lo sfiorò.
- Hai freddo?- Risi io guardandomi intorno, non vorrei dire.. ma era tutto congelato!
- Ho freddo... ho freddo solo ora- lasciai la sua maglietta, lui si lasciò cadere a terra guardando il vuoto.

- Cosa sto dimenticando Ren?... Aiutami!-
Mi venne quasi da piangere a vederlo così, mi inginocchiai anche io e lo abbracciai.
Forte, lo abbracciai forte, come non avevo mai fatto e Kororo, commossa si unì a quell'abbraccio.
Piansi, senza quasi, nel momento in cui la sua mano sfiorandomi la schiena ricambiò quell'abbraccio.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il conto alla rovescia ***



03 FEBBRAIO fuori dal castello.

Ma il freddo non si fermava.
Tutt'altro nell'istante in cui per un attimo gli si scaldò il cuore il gelo divenne insostenibile.

Il resto del mondo si era fermato. L'era glaciale sembrava già cominciata.
Ma questo non era importante. Era un mondo finto.
Non era reale.
Ma loro sì.
Loro erano reali, e la cosa diventava insostenibile.

- Ho freddo...
Ho veramente freddo...-

Fu all'incirca il pensiero di tutti, un tremante, insopportabile freddo.
Si strinsero a loro stessi, la loro pelle si screpolò all'istante ricoprendosi di bianco.
Parlare era difficile.
- Ti prego... Horohoro- pregarono all'unisono.

Questo freddo li faceva paura.
Tantissima.
Li faceva paura anche nell'istante in cui, improvvisamente, il cielo venne squarciato da un lampo.
Li faceva paura in quell'istante in cui, improvvisamente, ricordarono tutto!
Tutto.

03 FEBBRAIO nel castello.

- Mi sento una merda- sorrisi nel dire questo mentre lo stringevo ancora a me.
Eravamo ancora lì, a terra a stringerci.
Lui emise un verso come a dire "perché?", sembrava che non ce la facesse neanche più a parlare.
Mi scansai leggermente per potergli guardare il viso, pallido, i suoi occhi tremavano ma sembravano così vivi.
- Perché mi ricordo di te, Horohoro- non riuscivo a non avere un sorriso timido stampato sul volto, forse quasi impercettibile.

Mi ricordavo di lui.
Mi ricordavo di tutto.
Di ogni cosa!
Pensai, e mi venne da ridere "allora Chocolove non era un pazzo! Era tutto vero!"
V'avverto che non lo chiamerò mai più lupo. Anche se faceva figo, ma questo qui è Horohoro!
E mi chiedo come abbia potuto scordarmi di lui!
Mi chiedo perché non abbia capito subito chi fosse nell'istante in cui mi è apparso davanti!
- Sono proprio una merda- ripetei abbracciandolo ancora una volta, forte questa volta, fortissimo.
Come se sta volta stessi abbracciando Horohoro, e non il lupo.

Lui però era ancora così confuso, e sentivo, che l'aria attorno a noi, diventava tremendamente insopportabile.
Il freddo non si fermava, anzi, era aumentato in maniera sproporzionata.

- Mi sentirò una merda anche io, quando saprò chi sei?- 
Il freddo rallentava i nostri movimenti e la nostra voce, ma lui riuscì a rivolgermi questa domanda sfiorandomi la guancia, piano, con le sue 

dita.
Cavoli, se era freddo.

Mi alzai piano.
- Ti sentirai una merda quando ti renderai conto di non essere stato capace di fermare l'inverno.-
- Cosa ti fa pensare che non lo sappia fermare?- Lui era sempre a terra, parlava con una lieve serenità, ma come se fosse sconfitto.
Kororo gli era sempre accanto, sempre. Poggiava la testa sulla sua spalla, innamorata e preda della tristezza.

- Per il semplice motivo che non lo stai facendo- guardai fuori e pensai agli altri, gli altri che ricordavo perfettamente.
- Chi ti dice che voglia farlo?- Lui guardava a terra.
- Io penso che tu abbia sempre voluto farlo. Non ci credo neanche un po' che il tuo intento era uccidere tutti, non ci credo neanche un po' solo 

perché tra quei tutti c'è anche Pirika.-
Lui sorrise, sconfitto.
Allora, cazzo, era vero! Non riusciva a fermare l'inverno! 

- E allora che si fa?- Mi chiese.
Mi venne quasi da prenderlo a calci per quella frase sconfitta, ma non lo feci.
- Senti- gli dissi, non con tanta gentilezza:- Io so solo che tu, lupo di merda, non sei capace di fermare l'inverno.-
L'obbligai a guardarmi negli occhi.
- Ma so...
...che Horohoro ne sarebbe capacissimo.-
- Non lo conosco- fu la sua risposta.

E il freddo aumentava.


03 FEBBRAIO fuori dal castello.

Quel freddo così insopportabile spense il luccichio negli occhi di Pirika.
Pensò, probabilmente, che sarebbero morti tutti.
Si spense completamente, il suo unico pensiero era il fratello.
Non le importava che sarebbe morta, l'unica cosa a cui pensava era suo fratello.
Ma capì, che non poteva pretendere altro da quei ragazzi.
Capì che se il lupo andava fermato, andava fermato in ogni modo.
Anche il più tragico.
Prima di morire dentro, poggiata ancora sulla spalla dell'americano, disse il suo nome:
- Horohoro...- e pianse la sua ultima lacrima che le si ghiacciò all'istante sul viso.

Horohoro, disse.
Anche lei ricordava tutto adesso.
Forse morì un po' anche per questo, era sempre rimasta accanto a suo fratello, ma non aveva mai veramente ricordato chi fosse!
Chocolove riuscì, anche se con fatica, a stringerle ancora una volta la mano.
Una parte di lui era felice, nel sentir pronunciare "Horohoro" capì che ogni cosa stava tornando al suo posto. Anche Jun, la guardò piano, anche 

lei sembrava ricordasse davvero tutto adesso.
Voleva essere felice, ma faceva troppo freddo per essere felici.

Si guardarono, tra di loro. Yoh, tutti. Il loro sguardo era lo stesso, e forse anche il loro pensiero.
Faceva troppo freddo, il loro corpo era ricoperto da un sottilissimo strato di ghiaccio perenne.
Che cosa stava facendo Horohoro?! Perché ancora non fermava questa tortura?!

Riuscirono ad alzarsi piano, Chocolove prese Pirika in braccio.
- Che stiamo facendo?- Disse Manta avvicinandosi a loro, come tutti gli altri, riuscendo a mala pena a camminare.
La sua domanda era triste ma era la domanda di uno che stava per morire.
Capirono tutti che quella domanda significava solo una cosa. "Dobbiamo fermare Horohoro, all'istante. In ogni modo."
In ogni modo.

.

- Sai Anna- era Yoh che le parlava senza però riuscire a guardarla.
I loro spiriti, Spirit of Fire soprattutto, tentavano di tutto, ma se la neve si scioglieva all'istante, l'istante dopo si riformava.
- Cosa?- Rispose la ragazza, anch'essa stringendosi, come tutti, tra le proprio gelide braccia, strette il più possibile, facevano male.
- Hana ci sta aspettando a casa- riuscì a sorridere, e quel sorriso gli si cicatrizzò sul volto.
- Lo so.-

Il lupo andava fermato all'istante, o nessuno di loro avrebbe più rivisto i proprio cari. 
Il lupo andava fermato all'istante, in ogni modo.

03 FEBBRAIO nel castello. 

Improvvisamente la terra a nostri piedi tremò.
Da fuori stavano attaccando il castello.
Dovevamo uscire, presi Horohoro di peso, che sembrava essere morto dentro, e lo portai fuori.

03 FEBBRAIO

Come avevo intuito erano gli altri che ci avevano attaccato.
Non chiesi loro il perché mentre, strisciando quel peso morto di un giapponese che mi portavo dietro, il castello ci crollava dietro.
Si distrusse. Completamente.
Peccato, era un bel castello.

Capì all'istante i loro sguardi, non è difficile capire cosa stia pensando una persona con la pelle ricoperta di ghiaccio e i capelli bianchi di 

neve.
- Sai Horohoro?...- Dissi, quasi parlando da solo, non penso che mi stesse ascoltando più di tanto.
- Credo che il tuo desiderio tra un po' si avvererà.-

I loro sguardi mi tolsero ogni dubbio, se il ghiaccio permettesse ai loro volti di esprimersi, loro starebbero piangendo per i loro pensieri.
- Sai Horohoro?...- Chissà se mi stava sentendo.
- Credo che se tu non fermi all'istante questo freddo...- 

Chissà perché ero così mentre dicevo queste cose, forse quel freddo mi aveva completamente avvolto, perché non riuscivo a piangere mentre gli 

dicevo questo:
- ...noi saremo costretti a ucciderti.-
Eppure volevo piangere, come non avevo mai fatto.

- Avevi detto che non mi avresti ucciso per nulla al mondo.- 
Il suo suono era quasi impercettibile, ma a quanto pare mi stava ascoltando.

- Ti prego Horohoro, fa' qualcosa.-
Penso fu ciò che pensammo tutti, "fa' qualcosa!"
Fallo! Fa' qualcosa! Ti prego!
Stringevo ancora il suo polso, lui era come un'ameba fermo nella neve.
Notai solo che spostò leggermente il suo guardo verso Chocolove, o meglio verso colei che teneva in braccio.
Sembrava morta, Pirika.
E sembrava morto anche Horohoro.

- Ti prego Horohoro, fa' qualcosa!...-
Ripetei ancora una volta e ebbi la sensazione che anche lui dentro di sé lo ripeteva.

" Ti prego Horohoro fa' qualcosa!
Ti prego Horohoro, fa' qualcosa!! "

Riusciva ancora a piangere lui, a quanto pare.
- Dimmi, ti prego, che è viva...- rivolse queste parole a Chocolove fissando il corpo immobile della sorella.
Ma lui non gli rispose, nessuno parlava più.

Anzi no, ora gli parlò:
- Ferma questo freddo Horohoro- forse non avevo mai visto Chocolove così serio.
- Ci sono solo due possibilità che tua sorella non muoia.
Una è che tu ti riprenda all'istante maledetto cazzone, fermando questo maledetto freddo.
L'altra è che tu muoia.-
Continuò, stringendo a sé Pirika ancora di più:
- Ma in tal caso... penso che lei morirebbe comunque.-

.

Credo fortemente che cercasse con tutto sé stesso di fermare quel freddo, nonostante rimanesse immobile appollaiato nella neve.
Ma sembrava che non ci riuscisse proprio.
Cazzo, ti prego! Nessuno di noi vuole ucciderti!

Ti prego Horohoro!
Non possiamo aspettare ancora.
Dieci.
Nove.

Ci venne da contare, come se il tempo per lui stesse per scadere.
Come se stesse per scadere per via delle nostre mani, tra l'altro.

Otto.
Sette.

Anna, piano, gli si avvicinò.
E meno piano, gli tirò l'ultimo ceffone.

Sei.
Cinque.

Rimaneva un'ameba lui, solo col collo girato per via dello schiaffo.
- Io ancora non capisco che ci abbia trovato di tanto interessante in te in tutti questi anni, fasulli, che ho passato ad osservarti!-
Rimaneva un'ameba lui.
- Mi piacevi Horohoro. Mi piaceva osservarti. Ti credevo una persona forte, anche se sola.
Forse rivedevo me stessa in te.-

Quattro.
Tre.

Io continuavo a stringergli il polso.
- Ti volevo bene lupo.
Ti vogliamo bene Horohoro- penso che se fossimo riusciti a piangere lo avremmo fatto tutti.

Due.

Io continuavo a stringergli il polso.

Uno.

.


.


...

...Guardalo.

Guardalo!
Farfugliava qualcosa tra sé e sé.

"Sono solo il padrone del ghiaccio."

Non capivamo bene cosa dicesse, ci importava poco.

"Non fermerò la mia vita per voi!"

...Ma non ci importava, guardalo!!
Ci combatteva.

Lo attaccammo all'istante, come avevamo promesso, nel momento in cui il nostro conto alla rovescia terminò.
Eravamo in... quanti eravamo?
Sette più altri a combatterlo come dei dannati con tutte le nostre forze (chiaramente non eravamo al massimo, il freddo ce lo impediva), ma lui 

era padrone del suo freddo!
Non era più un'ameba.

"A costo di rimanere solo!!" Ora la sua voce si faceva più chiara, era capace di gridare.
"Non fermerò il mio inverno per voi!!"

Era fortissimo, e nel vederlo così, a noi venne solo da sorridere.

- QUESTA E' CASA MIA!!-
Ci stava letteralmente facendo il culo, e chissà per quale stupido motivo, ne eravamo felici.


.


04 FEBBRAIO

Il tempo sembrava passare velocemente, troppo velocemente.
Ma non ci davamo peso.
"Vogliamo ucciderti Horohoro, e tu stai lottando con tutto te stesso per rimanere in vita!
Vogliamo ucciderti Horohoro, ma vivi, ti prego! 
Fermaci!"

Non riuscivo a non avere un sorriso da ebete sul volto mentre quel ragazzone del cazzo difendeva con tanto ardore la pelle.
E non ero il solo. Sembrava che un po' tutti avessero quel sorrisetto sul volto.
Chocolove,
Yoh!
Tutti.

"Fermaci Horohoro! 
Vivi, ti prego!"

I nostri spiriti erano a cerchio intorno a lui, potenti e maestosi ma lui non aveva paura.
Sembrava più potente e maestoso di loro!
Al contrario di noi, lui era bello da vedere in questo momento!
Sembrava finto, una perfetta scultura di ghiaccio!

E forse, finalmente, si accorse che non stava combattendo solo.
- Kororo?...-

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La fine e l'inizio di tutto ***



04 FEBBRAIO

Ci fermammo tutti, nell'attimo in cui a voce flebile disse quel nome.
Perché chiaramente tutti noi vedevamo Kororo combattere accanto a lui, ma lui fino ad adesso non se n'era mai accorto.
Furono attimi strani, eravamo tutti quanti ancora in posizione d'attacco, lui compreso, ma immobili, come se il tempo si fosse fermato.

- Kororo?...-
Sembrava come se la cercasse, anche se non con lo sguardo, perché il suo sguardo era immobile.
Non capivamo se la vedesse o soltanto se aveva percepito o ricordato qualcosa.
Kororo stessa sembrava non capirlo mentre quasi in lacrime lo guardava, immobile anche lei.

Eravamo rimasti fermi troppo a lungo, Hao fu il primo a colpire di nuovo e Horohoro incassò il colpo sbattendo contro la neve sua stessa.
Aveva ragione Hao, finché non fermava l'inverno, che ricordasse o no, il nostro compito era ucciderlo.
Anche se, sinceramente, per quanto fosse diventato forte Horohoro, era strano che noi sette (con Hao per giunta) non riuscissimo a fermarlo.
Chissà quando se ne sarebbe reso conto lui che nessuno di noi aveva la forza (e non parlo di forza fisica) di ucciderlo.
Ma a lungo andare, anche così, prima o poi sarebbe caduto in quel bianco che sembrava piacergli tanto.

Si rialzò e come prima, forte e bello (beato lui, noi sembravamo dei rettili, eravamo tanti Tokageroh), e ci rivolse contro il suo ghiaccio.
C'è anche da dire che il posto gli era favorevole, stavamo morendo di freddo e lui ci lanciava sopra del ghiaccio.
In ogni caso era veramente forte!... Ma non tanto forte da fermarsi da solo.
Combattevamo e combattevamo.
Ma niente riusciva a riscaldarci.

Ogni tanto i nostri sguardi si fermavano a guardare Manta e le ragazze che se ne stavano più in la.
Non riuscivano a guardarci, erano quasi dei pupazzi di neve... stavano morendo tutti.
Basta.
Basta veramente.
Lo pensammo in molti penso, se non tutti.
Mia sorella stava morendo, era ora di finire. Veramente.
Mi dispiace Horohoro.
Mi dispiace da morire.
Credimi.

.

Al diavolo tutto, in quest'ultimo attacco stavamo dando tutto ciò che c'era in noi!
Yoh fu il primo di tutti, cacciamo un'energia che non ci aspettavamo neanche, probabilmente sarebbe stato il nostro ultimo attacco:
- Mi dispiace Horohoro!- Sembrava piangesse:- Ma Anna sta morendo per colpa tua!!-
Jun stava morendo per colpa sua, tutti noi, e la sua vita adesso passava in secondo piano.
Mi dispiace Horohoro.
Mi dispiace da morire.
Ma non possiamo morire per te.

Solo Hao non attaccò.
Si fermò in volo sul suo spirito, con un sorrisetto sul viso.
Ma non cambiava niente Hao o non Hao.
Io, Yoh, Chocolove, Ryu e Lyserg attaccammo al massimo, per il mio Horohoro non c'era scampo.
"Addio, amore mio.
 Spero col cuore che l'inverno muoia con te.
 Anche io morirò con te."

.

. .

. . .

. . . .


04 FEBBRAIO

Ma lui non morì.
Quando il fumo si dileguò era ancora lì, in piedi a farsi scudo con un enorme strato di ghiaccio.
Dietro di lui regnava orgoglioso Spirit of Rain.
Ma la cosa più meravigliosa di tutte, oltre al fatto che Horohoro fosse ancora vivo
(perché anche se il nostro intento era ucciderlo sono sicuro che vederlo vivo riaccese l'animo di tutti noi),
era che la terra attorno a lui era circondata di verde e fiori colorati.
Non solo, in cielo le nuvole si diradavano lasciando spazio al sole.
Era già in cielo il sole.
Il tempo passava davvero veloce.

Eravamo a terra, non avevamo più alcun briciolo di forza, ma guardavamo quella scena incantati.
Un prato fiorito in mezzo al bianco e le nuvole che lasciavano spazio al sole.
Sarebbe stato bello morire adesso, pensai.
Sembrava già il paradiso.

- Finalmente vi eravate messi d'impegno eh!- Sorrideva orgoglioso.
Era Horohoro. 
La sua voce era squillante, come se per lui la partita fosse cominciata adesso.
Nessuno di noi riusciva più a parlare, lo guardavamo e basta. 
Incantati, come se improvvisamente dopo tanto tempo l'avessimo rincontrato.
Questo ragazzo, questo sì che sembrava il mio Horohoro.
Sarebbe stato bello morire adesso, pensai.

Hao ci guardava dall'alto.
- Perché non hai attaccato?- Gli rivolse la parola Horohoro.
Hao sorrideva.
- Se tu avessi attaccato sarei morto certamente!- Era sereno mentre gli faceva queste domande.
Da come parlava sembrava che ci conoscesse, che ci conoscesse tutti!
I nostri sguardi si illuminarono.
Faceva molto meno freddo. Il sole riusciva a scaldarci.
Era bellissimo.

- Perché avevamo detto che ti avremmo ucciso solo se tu non avessi fermato l'inverno, no?- Sorrideva sempre Hao.
Piano piano il nostro volto (che riprendeva a poco a poco colore) si vestì con un sorriso ampio e sereno.
Sapeva fermare l'inverno! Ne sembrava capacissimo!
Guardai verso Jun e gli altri, anche loro sembravano stare meglio e sopratutto anche loro erano circondati dal verde.
La neve attorno a loro si era sciolta. Sembravano sereni mentre insieme si stringevano attorno a Pirika che ancora "dormiva".

Poi mi voltai ancora verso di lui che sciolse il suo scudo di ghiaccio.
- Grazie Spirit of Rain- gli parlava dandogli le spalle, sempre con un sorriso spavaldo stampato sul volto:
- Ma purtroppo non dobbiamo vantarci troppo, loro erano sfiniti fin da subito. Se no ci avrebbero fatto seriamente il culo- ora il sorriso 

spavaldo sparì.
Noi lo guardavamo e basta.
Non capivamo se era solo un sogno o se magari eravamo già morti o se magari...
magari!... Magari era tutto vero!
Si voltò alla sua sinistra adesso, dove c'era Kororo.
Gli sorrise e quella Koropokkuru pianse all'istante abbracciandolo.
Horohoro... sei tu?
Parlai finalmente, chiedendoglielo quasi commosso:
- Horohoro, sei tu?-

Mi guardò lui, abbracciando ancora il suo spirito, ma sorridendomi non mi rispose.
Ma il freddo diminuiva, la neve diminuiva!
Chiunque esso fosse stava fermando l'inverno!
Chiunque esso fosse non eravamo più costretti a ucciderlo!
Chocolove mi abbracciò improvvisamente quasi piangendo.
Chiunque esso fosse non eravamo più costretti a ucciderlo!...
Non riuscivamo a non esserne felici.

Lo guardavamo senza fare niente, ancora seduti a terra. Lui ora si avvicinava piano al gruppo che circondava sua sorella.
A ogni suo passo la neve sotto i suoi piedi scompariva lasciando spazio al verde.
- E' viva, tranquillo- gli disse dolcemente mia sorella che la stringeva a sé.
Lui ricambiò il sorriso piegandosi verso di lei, carezzò la frangetta della sorella.
- Scusa Pirika, ho la mano fredda- la sua voce era dolce e sussurrata, quasi come se non la volesse svegliare.
Chissà se ricordava?
Chissà quanto ricordava!

- Dille che sei tornato e lei riaprirà gli occhi- ora era Anna a parlargli che come le altre e Manta era inginocchiata attorno a Pirika.
- Perché tu sei tornato, vero Horohoro?- Continuò anche lei con voce fragile.
Ma a questa domanda lui non rispondeva mai.
Prese Pirika tra le braccia togliendola dolcemente da quelle di mia sorella.
Si sedette poco più in la poi, sotto il sole, abbracciandola delicatamente.

- Scusami, sorella mia- pianse adesso, piano.
- Giuro che appena riaprirai gli occhi potrai uccidermi di schiaffi. Ma riapri gli occhi.
Sono vivo piccola mia, sono tornato!- Seguì il consiglio di Anna.
A guardargli e a sentire quelle parole a noi venne solo da piangere, commossi, 
come se stessimo vedendo la scena finale di un film strappalacrime.

Chissà se ricordava veramente tutto.
Ma sinceramente, ci importava poco e niente.
Eravamo tutti, ed eravamo uniti veramente questa volta.
Ci bastava così.

- Riapri gli occhi sorellina mia- le sue lacrime cadevano delicate sul volto di lei.
Chissà cosa gli abbia ridato improvvisamente la memoria?
- Sono tornato!- Strinse il suo viso attorno al collo di lei, non riuscendo più a trattenere i singhiozzi.
Probabilmente, come alla maggior parte di noi, era stato il combattimento.
O magari le botte prese. A quanto pare doveva prenderle da tutti, e non solo da me.
Sorrisi. Andrà tutto bene Horohoro vedrai. Riapri gli occhi Pirika!
"Riapri gli occhi Pirika!" Stavamo pregando tutti, ma lei era viva, lo sapevamo.
Forza, sorella del lupo!

La neve si dissolse all'istante.
Il cielo si aprì.
E anche i suoi occhi.
Era tutto improvvisamente bellissimo.
- Horokeu?-
Alzò il viso di scatto lui:- Pirika!-
- Sei vivo!- 
- Sei viva!-
Un gran bel lieto fine.
Scoppiarono a piangere tutti e due abbracciandosi.
- Sei vivo, Horok...- si bloccò lei, per poi speranzosa correggersi:- Come ti devo chiamare?-
Aveva gli occhi grandi e luminosi lei.
- Sai benissimo come devi chiamarmi- le rispose lui sorridendo.
Si riempirono ancora di lacrime gli occhi della ragazza, lo abbracciò stringendolo come non aveva mai fatto probabilmente:
- Ben tornato Horohoro!!...- 

Stettero un bel po' lì ad abbracciarsi sotto il sole, ma poi lui si voltò a guardarmi.
Il mio cuore prese a battere forte, non ne so neanche il motivo.
- Avevi detto che non mi avresti ucciso per nulla al mondo- ripeté ancora una volta sorridendo un po' scontroso questa volta.
- Era prima che mi ricordassi di te!- Ricambiai.
Questo era senz'altro il mio Horohoro.

L'inverno se n'era andato. Che giorno era oggi?
Ah sì, il 4 febbraio! Beh, in ogni caso era comunque inverno.
Eppure, faceva caldo. Faceva molto caldo!
Sfiorai la mano a Chocolove per attirare la sua attenzione.
Intanto Yoh si alzò felice per raggiungere la sua principessa della luna.

- E ora? Come si torna a casa?- Chiesi al venditore di Hot dog.
- Ah boh- fu la sua secca risposta.
- Ah boh?!- Mi venne da tirargli uno spintone, a quanto pare le forze ci stavano tornando. 
Eravamo anche d'aspetto più gradevole (Tokageroh tornò a essere l'unica lucertola).
- Ahahah- ridacchiò Hao, come se lui avesse sempre saputo tutto.
Ed effettivamente lui ricordava tutto, ma proprio tutto.
Ci raccontò esattamente come erano andate le cose.
E' una storia troppo lunga da raccontare adesso ma la cosa importante era che a noi tutti fosse tornata la memoria, bastava questo per spezzare 

quella "magia" e tornare a casa.
- Ma siamo ancora qui- notò Lyserg.
- Siamo sicuri che quello ricordi tutto?- Chocolove a Horohoro.
- Quello?!- Se la prese lui.
Hao rise ancora:- Avete tutti la memoria da pochi minuti, date tempo al tempo!- Sembrava divertirsi lui di questa storia.
In ogni caso, lo ascoltammo, demmo tempo al tempo.

- Sentito mio fratello?- Yoh sorrideva sfiorando i fianchi della sua compagna.
- L'ho sentito- sorrideva, lievemente, anche lei.
- Scusami, se ti ho dimenticata.-
- Dovrai scusarti soprattutto con tuo figlio appena lo rivedrai- cinica.
- Dovrai scusarti anche tu con lui!... E dovresti farlo anche con me!- Sottolineò lui, lei ignorò.

Passavano le ore e aspettare lì come dei deficienti ci sembrava inopportuno.
Decidemmo di riprendere quel maledetto camion di Hot Dog e tornarcene in città aspettando il fatidico momento in cui la stronza 
(era una donna quella che ci aveva portati in questo mondo, ma tanto non parlerò di lei) ci avrebbe riportato a casa.
- Cioè cioè cioè! Voi vi siete fatti tanta strada con questo camion di Hot dog!!!- La cosa entusiasmava non poco lo scemo, Horohoro se non si era 

capito.
- Sì, ed è mio!!- E l'altro scemo se ne vantava pure.
- Sarà tuo ancora per poco mi sa!- Lo corresse:- Lo spero insomma.-
- Me lo comprerò anche nel mondo vero!!-
- Scherzi?!- Gli tirai un ceffone.

- Tu piuttosto, non ci dovresti delle scuse?- Anna al "lupo", che effettivamente ci doveva delle scuse.
- Scuse per cosa?! Non ero in me!- Lo prendemmo a parolacce ma in ogni caso penso proprio che si sentisse in colpa.
Forse anche più di quanto in realtà non avrebbe dovuto.

05 FEBBRAIO

- Stiamo ancora qua!- Disse Manta e Tamao annuì un po' nel panico.
- Date tempo al tempo- Hao era calmissimo.
Eravamo tutti fin troppo calmi.
Eravamo felici a prescindere che stessimo a casa o no.
- Mi manca Eliza!- Faust piangeva ma eravamo felici.
Davamo tempo al tempo, prima o poi saremmo tornati a casa.

Era sera, ci fermammo a dormire tutti sta volta che tanto non c'era fretta. Non c'era fretta per niente, eravamo in un limbo, eravamo come in un 

sogno.
Dormivo tra i miei due compagni di squadra e la cosa, da una parte mi irritava da matti perché erano capaci di rompere le palle anche 

addormentati, dall'altra mi metteva serenità.
Era un bel sogno adesso. E' stato un incubo che si è diradato insieme alle nuvole.
Sfiorai la mano del giapponese. Ero felice che fosse vivo, forse è veramente banale da dire, ma ero felice che fosse vivo!
Ma a quanto pare era sveglio perché si voltò a guardarmi.
- Che c'è?- Mi disse, era dolce.
- Perché sei sveglio? Dormi- dissi io, lui rise.
- Scusatemi- disse poi.
- Mi dai del voi?-
- Deficiente- rise ancora:
- Intendo per quello che ho fatto.-
- Ricordi perché l'hai fatto?- Gli chiesi.
- Mi sentivo solo, credo. Hai presente quando ti dimentichi di qualcosa e non riesci proprio a ricordare cosa fosse?-
- Si, l'ho presente- sorrisi leggermente.
- E' una sensazione fastidiosa- si rese conto anche lui che era una scusa insulsa.
- Ne valeva la pena congelare il mondo- risposi alla sua scusa insulsa e lui rise ancora.
- Valeva la pena congelare il mondo... se ciò che non riuscivo a ricordare eravate voi- mi strinse la mano guardando il tettuccio del camion.
Sorrisi.
Il giorno dopo avrei sputtanato questa frase a tutti, mi aveva riscaldato il cuore, lo avrebbe fatto anche con gli altri, e certamente lo 

avrebbero perdonato.
No?

06 FEBBRAIO

- Rimane il fatto che volevi ucciderci tutti, crepa tu la prossima volta- Anna.
A quanto pare, no.
Ridemmo. 
Era diventato un bel sogno.
Demmo tempo al tempo e fummo ripagati.

07 FEBBRAIO (per l'esattezza.)

Fu il giorno in cui finì tutto e in cui ricominciammo a vivere davvero.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3318921