Merman Melody - Pichi Pichi Pitch!

di tbhhczerwony
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Live start! - Green Pearl Voice! ***
Capitolo 2: *** Uno strano incontro - Blue pearl voice! ***



Capitolo 1
*** Live start! - Green Pearl Voice! ***


notes: oh yeah, finalmente ce l’ho fatta a pubblicare il primo capitolo! Questo è un crossover Yu-Gi-Oh ARC-V(principalmente, però ci sono anche i personaggi delle altre serie che saranno personaggi minori) x Mermaid Melody, spero vi piaccia, sigh. (vi spammo il mio disegno di yuya che ho pubblicato su deviantart yeye)
 
Merman Melody – Live start!
 
Capitolo 1.

 
Yuya si guardò in giro per il suo regno, sentendo dei tuoni provenire dal cielo. «Uhm…» mugugnò il ragazzo, «Non so se partire per il mondo degli umani proprio oggi, sembra che stia per venire un’apocalisse, come temporale». Una foca verde chiaro si avvicinò a lui, guardandolo perplessa.
«Yuya-sama, che cosa c’è? Guarda che dobbiamo andare in superficie fra un po’!»
Yuya incrociò le braccia alle parole della foca, la guardò con aria preoccupata. «Ma Kotori, non senti i tuoni che provengono da lassù? C’è una tempesta, non sono sicuro se partire oggi o no»
Una ragazza dai capelli verde chiaro si avvicinò a lui, «Principe Yuya, può stare tranquillo, questi tuoni sono solamente temporanei, magari quando finiranno potrà partire»
«Uhm… e tu come lo sai, Rin?» — «Dovresti saperlo che qualche volta vado nel mondo degli umani a vedere le previsioni del tempo… o almeno, vado nei bar dove c’è la TV solo per quello!»
Yuya e Kotori rimasero spiazzati. «Vabbè… vorrà dire che tra un po’ partiremo… vero Kotori?» — «Sì, principe».
Rin li guardò, con aria perplessa. «Su, perché non andiamo ora?» chiese sorridendo, «Ve l’ho detto, tanto questa “tempesta” è temporanea».
«Uhm…» il principe e la foca erano indecisi, la guardarono con aria confusa; poi poco dopo decisero di accettare. I tre avvisarono tutto il regno e, subito dopo, partirono per la superficie.
 
«Ce l’abbiamo fatta!» esclamò Rin, «Ve l’avevo detto di stare tranquilli!».
«Beh, e chi se l’aspettava?» ridacchiò Yuya, avvicinandosi a uno scoglio insieme alle altre due. Rin e Yuya si trasformarono in esseri umani, per poi andare verso l’hotel che gestiva un loro amico, che proveniva dal regno dell’Oceano Pacifico del Sud e custodiva la perla gialla, Sawatari Shingo.
«Su andiamo!» esclamò Sakaki, correndo verso l’hotel.
«Principe Yuya, aspettaci!» urlarono le due, inseguendolo.
 
Sawatari era seduto al computer, cercando di lavorare su una ricerca. Anche se era sulla Terra da un po’ di anni, non sapeva come funzionavano le cose là, tra apparecchi elettronici, scrivere a penna, l’unica cosa che sapeva fare era leggere. Yuya, Kotori e Rin entrarono nella stanza dove c’era Shingo davanti al portatile, il ragazzo si voltò verso di loro.
«Ciao… ehm» disse, «Sapete come far funzionare questo coso?» domandò.
«Ma come, nel liceo dove vai tu non c’è un’aula informatica?» chiese Rin.
«Sì, ma la mia classe non ci va»
«Ah.»
«Credo che anche noi dovremmo iscriverci in un liceo per camuffarci con gli umani, non trovi, Rin?» disse Yuya.
«Sì, Principe, sono d’accordo»
«Noto comunque che una forza strana non fa funzionare bene la connessione… internet, come la chiamano gli umani»
«Oh, Shingo, ci sei cinque anni qua sulla Terra e non sai nemmeno come funzionano alcune cose?» lo rimproverò Kotori, alzando una pinna.
Shingo ridacchiò imbarazzato, poi si voltò nuovamente verso il computer. Nel frattempo Rin e Yuya andarono in cucina, prendendosi qualcosa da mangiare insieme a Kotori.
La ragazza aveva un’espressione pensierosa, poi si voltò verso Yuya.
«Principe, per camuffarci con gli esseri umani dobbiamo avere un cognome, giusto?» domandò.
«Sì, esatto… e se vuoi camuffarti bene non chiamarmi “principe”…» mormorò il ragazzo, sorseggiando l’acqua da un bicchiere.
«Oh, già, hai ragione» ridacchiò Rin, poi riprese a riflettere «Quindi… uhm… facciamo che io e te siamo fratelli? Io sarò Rin Sakaki, e tu Yuya Sakaki»
Yuya la guardò un po’ perplesso, poi cambiò espressione, storcendo un sopracciglio, «Sakaki è già il mio cognome, certo che hai proprio fantasia, eh»
«E smettila! Se dobbiamo essere fratelli dobbiamo avere lo stesso cognome» borbottò Rin, mettendogli il broncio, «E ricordati di una cosa importante, niente ragazze umane»
«Ma sì, quello lo so già…» sbuffò il principe. Uffa, certo che essere un umano quando sei già un principe in fondo al mare è proprio difficile… pensò.
 
La mattina dopo i due andarono a scuola – il giorno prima si erano iscritti nello stesso istituto di Shingo, i due facevano la parte dei due gemelli della stessa classe del primo anno delle superiori. Non appena arrivarono, dentro il corridoio, davanti ad una lavagna in sughero in cui c’erano appesi i fogli con nomi e classi, c’era un grande gruppo di ragazzi e ragazze, che alle volte esclamavano “quale sarà la mia classe?”, “con chi sarò?”, “spero di stare con te in classe” o altre frasi.
Yuya cercava di saltare per vedere bene in che classe erano finiti lui e Rin, ma dato che c’erano tante persone non riusciva a vedere bene tutto.
«Yuya, ho un’idea, prendimi in braccio!» disse Rin. Yuya inizialmente si sentiva in imbarazzo, poi sospirò e la prese, mettendole le gambe sulle sue spalle, mentre lei guardava dall’alto, «Siamo in 1-A» confermò lei, mentre scendeva dal ragazzo.
«Bene, allora andiamo» disse lui, la ragazza annuì e lo seguì.
Dietro di loro c’era un ragazzo dai capelli azzurri, legati in una coda e occhi verdi che li guardava.
«Ma io quelli li conosco…»
 
«Io vado un momento in bagno, tu aspettami qui» disse Rin. Yuya annuì, rimanendo seduto sul suo banco a disegnare vari scarabocchi sul suo quaderno, sbuffando.
«Ciao, Yuya» lo salutò una voce maschile, sembrava quella di un tredicenne. Il principe si voltò verso il ragazzo.
«Benvenuto nella nostra scuola, io mi chiamo Shiunin Sora» si presentò lui, «Ti dispiace se parliamo un po’?»
«No, figurati… io mi stavo annoiando…» ridacchiò il verde.
«La ragazza che era con te era tua sorella gemella Rin, vero?» domandò Sora, Yuya annuì, «Sai, oltre a voi ci dovrebbe essere un’altra compagna di classe nuova, spero sia carina» ridacchiò poi.
«Una ragazza nuova?» chiese Sakaki.
Shiunin annuì, «Esatto» continuò, sospirando, «Però non ho speranze… sono il più piccolo di tutta la scuola»
«Come il più piccolo? Non hai sedici anni?»
«No, veramente ne ho tredici, sono entrato a scuola tre anni prima»
«Ah, ecco perché ti vedevo più piccolo…» ridacchiò il verde, «Allora avevi ragione!» rise il turchese, poi si misero a ridere insieme.
«Che ne dici se dopo la scuola usciamo insieme? Per fare conoscenza, magari porti anche tua sorella»
«Certo, per me va bene» gli sorrise Yuya.
Proprio mentre stavano parlando, entrò in classe una ragazza di media altezza, con capelli rosa legati a due codini e occhi blu, sedendosi sull’ultimo banco della fila centrale, dove c’era scritto il suo nome.
«Eccola, lei dev’essere la nuova compagna» disse Sora, sorridendo, «Wow, è davvero carina»
«Eh, già…» mormorò il verde, guardandola, eppure, si ricordava di averla già vista da qualche parte.
 
I due ragazzi, insieme a Rin, andarono in un centro commerciale a provare vari vestiti, Sora si divertiva mentre se li provavano loro, a lui interessava solo guardare i vestiti che gli piacevano, ma non voleva provarli.
Poco dopo Yuya e Sora si divertirono a mettersi a fianco ai manichini e a fare i “modelli”, anche se al verde quel momento lo imbarazzava un po’, soprattutto perché Rin faceva loro delle foto con il cellulare.
Subito dopo andarono in gelateria a prendersi un gelato uno a ciascuno e andarono davanti a una vetrina di una gioielleria.
«Rin, secondo me quella collana verde ti starebbe bene» disse Sora, guardando la vetrina e guardando Rin, che ridacchiò, «Dici che devo prenderla? Mi sembra un po’ cara a dire la verità…»
«Ma no dai, credo che anche il ciondolo che hai al collo ora sia perfetto»
«Davvero? Sono contenta che ti piaccia»
«La stessa cosa vale per Yuya, avete dei ciondoli simili, ma vi rappresentano appunto perché siete gemelli»
Si sentì una vocina femminile chiamare Yuya e Rin, i tre si girarono a guardare in giro.
«Ragazzi, avete sentito? C’è qualcuno che vi sta chiamando» disse Sora, guardandosi in giro.
I due ragazzi dai capelli verdi si voltarono verso la loro sinistra, guardando verso un mucchio di pupazzi dentro una grande scatola, tra quei pupazzi, c’era Kotori.
«Finalmente mi avete visto» sussurrò la foca verde.
Non appena Shiunin si voltò verso di loro, sorrise guardando Kotori. «Che bella! Quella foca di peluche sembra quasi vera! Che carina~»
Yuya si parò davanti a Kotori, ridacchiando, «Ma sì, lasciamo perdere i pupazzi ora!» esclamò Rin, «Che ne pensi di quel pendolo argentato?» chiese poi, distraendo il ragazzino.
«Molto carino» commentò il turchese, guardando la vetrina.
Il principe tirò un sospiro di sollievo, poi si voltò a guardare la foca verde, «Shingo ha combinato un disastro, dovete tornare subito in hotel, in fretta anche» mormorò ancora lei.
«E ci hai cercato solo per questo?» domandò a bassa voce Yuya, certo che Shingo è sempre il solito.
«Non ho capito, stavi parlando con noi?» chiese Sora.
«No, pensavo ad alta voce, scusa!»
«Va bene…»
Rin ridacchiò, «Noi adesso dobbiamo andare a casa, non ti disturbare per accompagnarci, siamo un po’ di fretta»
«D’accordo, io resto ancora un po’ qui»
«Allora a domani, Sora» lo salutarono.
«A domani» rispose il ragazzino, mentre guardava la vetrina; proprio nel momento in cui i due ragazzi cominciarono a correre via, Kotori saltò fuori dalla scatola dei pupazzi, correndo via con loro.
Sora si voltò a guardarli mentre correvano, guardò anche la foca, «Ma guarda un po’ che peluche energico…» disse tra sé e sé, sorridendo.
 
«Che disastro, che disastro!» esclamò Shingo, agitato, guardando il suo computer fisso che emanava fumo grigio in ogni dove.
«Siamo a casa!» esclamarono Rin e Yuya, che subito dopo entrarono nell’ufficio di Shingo.
«Che cosa hai combinato stavolta?» domandò il principe.
«Il computer deve essersi rotto!» rispose Sawatari.
«E allora buttalo» disse Rin, sospirando, «E poi, se proprio ne hai bisogno, ne compri uno nuovo»
«Se lo dite voi…» mormorò Shingo, prendendo un sacchetto della spazzatura e mettendo dentro vari pezzi del computer, insieme al monitor.
Il telefono dell’hotel stava squillando, Yuya corse a rispondere.
«Pronto? Qui l’hotel Perla Gialla» disse il verde, «Ah sei tu, Sora» ci fu qualche secondo di silenzio, «Che cosa?! Ah, ma domenica- uff, e va bene… adesso lo dico a Rin… okay, ciao…»
«Era Sora?» domandò Rin, avvicinandosi a lui.
«Sì, dice che domenica ci sarà una gara di surf, ha chiesto se vogliamo venire a vederla, ci sarà la nuova compagna che gareggia»
«Chi, Hiragi Yuzu?»
«Sì, lei» Yuya fece un’espressione pensierosa, «Che strano… mi ricordo di averla già vista da qualche parte… ma non mi ricordo…»
«Beh, in oceano non può essere, non ha neanche il ciondolo che rappresenta un suo “ipotetico regno”» disse la guardiana, gesticolando.
«Cavolo, non mi ricordo proprio…» mormorò il principe.
Kotori lo guardò storcendo entrambi le sopracciglia, secondo lei si stava per innamorare di un’umana, lo stesso valeva per Rin, che era sospettosa, gli aveva già ripetuto poco prima “niente ragazze umane”.
 
La domenica mattina Yuya, Rin e Kotori, insieme a Sora, erano nella spiaggia vicino all’hotel, dove si stava già iniziando a svolgere la gara. Yuzu, la loro nuova compagna di classe, che doveva gareggiare, si avvicinò a loro, salutandoli e parlando un po’ con loro, poi si voltò verso Kotori.
«E tu? Che carina che sei!» disse, accarezzandole la testa.
«E’ la nostra piccola peste domestica» ridacchiò Rin, «Si chiama Kotori, carina, vero?»
Piccola peste, eh? pensò la foca, mentre continuava a sorridere al contatto di Yuzu.
«A tutti i concorrenti: la gara sta per avere inizio!»
Yuzu ascoltò il messaggio, poi ridacchiò, «Spero di andare bene, mi sono esercitata molto ultimamente»
«Sarai fantastica, non ti preoccupare!» la incoraggiò Sora, insieme a lui anche Rin e Yuya la incoraggiarono, poi poco dopo la ragazza si preparò ai posti di partenza.
Dopo tre concorrenti, si preparò Hiragi per partire a surfare.
«Wow, è davvero brava!» esclamò Yuya.
«Sì, gliel’avevo detto io!» disse Sora, sorridendo, ma poco dopo cambiò espressione, «Ehi, guardate quell’onda!»
Un’onda fece cadere in acqua Yuzu, quest’ultima non riuscì a tornare in superficie.
«Yuzu!» urlò Yuya.
«Non la vedo riemergere… serve aiuto!» esclamò il presentatore.
Il cielo cominciò a oscurarsi, provocando un’enorme folata di vento, tutti gli spettatori cominciarono a scappare via, mentre Yuya invece corse verso la riva del mare, tuffandosi.
«Yuya, no!» esclamò Rin.
«Ma che stai facendo?!» urlò Sora, i due furono bloccati da una folata di vento che non li fece continuare a seguire il principe.
Sakaki cominciò a nuotare verso il fondo del mare, vide una presenza oscura insieme a quella di Yuzu.
«Principe Tritone… eccoti qua» rise malefica una voce femminile.
«E tu chi sei?! Lasciala andare!»
«Finché non mi darai la tua preziosa perla… non la lascerò!»
La figura oscura si mostrò, aveva dei capelli biondo dorato, con una riga al centro, occhi viola e vestito lungo viola; cominciò ad attaccare il principe con dei mostri, alcuni raffiguranti figure femminili, di ghiaccio.
Nel frattempo, il ciondolo verde di Yuya cominciò a brillare di una luce accecante, permettendogli di trasformarsi.
La sua perla verde si trasformò in un microfono azzurro, con al centro incastonata la perla, mentre lui acquisì le gambe, trasformandosi di nuovo in un essere umano ma, con abiti diversi; aveva una canottiera verde chiaro a collo alto, sulle spalliere e sul collo aveva dei pizzi verde scuro, dei guanti lunghi fino al gomito, verde chiaro, una fascia sul basso ventre di color verde scuro che gli faceva da cintura, dei pantaloni verde chiaro e delle scarpe classiche verde scuro, al collo il suo ciondolo a forma di conchiglia con le alette.
Mentre si formava il Live Stage, lui si guardò, incredulo, tenendo in mano il microfono con la perla.
«Questo… sono io? Non credo ai miei occhi…» mormorò tra sé e sé, «Che bella trasformazione però!» esclamò poi, sorridendo.
«Principe… canta» disse una voce femminile.
«Chi sei?» domandò lui, poi sentì il ritmo della canzone che cantava sempre da piccolo, e gli venivano in mente dei vecchi ricordi, ma poco dopo guardò la nemica, che continuava ad attaccarlo invano, mentre cominciava a prepararsi.
«Ed ora la magia della voce Pichi Pichi!» esclamò, «Shiosai no, tsumugu merodi, michiteku omoi… kizukume o tojite…» cominciò a cantare, mentre la nemica lo guardava, spalancando gli occhi e cominciando a provare dolore fisico.
«Hoshikuzu no, egaku messeji… hiroiatsumete, kono mune ni kizamuuu… shinjikiru, koto ga… naniyori mo, tsuyokuuu… SPLASH DREAM! Inori wa ya no you ni…!»
La nemica si mise le mani sul petto, ringhiando dal dolore fisico che provava ascoltando la canzone.
«Subete wo sasagete, mamoritai, ai dake wooo~!» finì di cantare, e la nemica continuò a guardarlo male, mentre ringhiava ancora dal dolore.
«Magia d’amore Pichi!» esclamò Yuya, la donna ringhiò di nuovo, ma più forte, tenendosi la mano al petto, «Se vuoi ti concedo il bis!~» — «N-ne ho abbastanza di te, Principe Tritone! Un giorno o l’altro riuscirò a catturarti!» e a quel punto, la demone sparì, evaporando.
 
Yuya, ancora nella forma da tritone, portò a riva Yuzu, che era svenuta.
«Ti prego… riprenditi…!» cercò di svegliarla lui, per l’ennesima volta. La rosa aprì gli occhi, vedendo davanti a sé, la forma umana di Yuya; si mise seduta davanti a lui, nella sabbia.
«D-dove sono… che cos’è successo…» mormorò lei, «Sakaki… mi hai salvato tu da quell’onda?» domandò poi.
«Sì, cavolo… avevo paura...»
«Tranquillo, sto bene» ridacchiò Hiragi, «Ti ringrazio…»
Rin e Kotori guardarono la scena, poi arrivò Sora, a fianco a Rin. «Allora avevo ragione…» mormorò lui.
La foca e la guardiana si voltarono verso di lui, mentre tirava fuori dalla tasca il suo ciondolo a forma di conchiglia, con delle alette, di colore blu.
«Anche tu sei un Principe Tritone?!» chiesero le due, sbalordite.
«Sì… e sono un po’ in pensiero per Yuya, se si innamora di un’umana… si trasformerà in schiuma di mare…»
«Aaah, Sora! Hai assolutamente ragione, gliel’ho ripetuto tante volte, ma lui non mi vuole ascoltare!» si agitò Rin.
Sora guardò il ciondolo che aveva in mano, poi lo aprì, guardando la sua perla blu e pensando, poi richiuse il ciondolo, chiudendo gli occhi.

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Capitolo 2
*** Uno strano incontro - Blue pearl voice! ***


okay, so di essere TERRIBILMENTE IN UN RITARDO COLOSSALE e a chi seguiva la storia, sia con commenti che silenziosamente chiedo perdono. inizialmente pensavo di riscrivere la storia, dato che il primo capitolo mi sembra molto simile al primo episodio della serie MMPP, sebbene sia un po' differente- solo che mi è passata la voglia di riscriverla e... heh, la aggiorno, semplicemente. con ritardi vari, ma la aggiorno, anche perché questo AU lo adoro, e vorrei svilupparlo al meglio. detto questo, spero che questo secondo capitolo vi piaccia! e spero di riuscire a scrivere presto il terzo. (sì, so che ho già il backstage, la storia di sora martoriato e la raccolta in corso, ma purtroppo questi sono i tempi-)
 



Capitolo 2: Uno strano incontro - Blue pearl voice!
 


Sora si affacciò alla finestra, guardando inizialmente il cielo – successivamente, si mise a guardare il mare, prendendo in mano il suo ciondolo, aprendolo e guardando la perla che stava all’interno.
Cominciò a ripensare agli eventi successi in passato nel suo regno, nell’Oceano Atlantico del Sud, e il suo sguardo divenne triste.
«Principe, deve fuggire!»
Continuava a risuonargli in testa. Era la voce di uno dei suoi sudditi, e si ricordava bene chi fosse: Shou. Più ci pensava, più si chiedeva che cosa gli fosse successo dopo il disastro. Organizzato da chi, poi?
Si ricordava solamente che mancava solo Serena, la sua guardiana.
«Sei stata eletta guardiana del principe Sora. Proteggilo, in caso fosse in pericolo, lui può contare su di te».
«Sono contento che tu sia la mia guardiana! Lo sai, quasi mi aspettavo una cosa del genere».
«Io no. Non voglio essere una semplice guardiana».
Una lacrima scese dall’occhio destro, andando a finire proprio sopra alla perla. Fortunatamente, non la stava indossando, quindi non si trasformò in tritone.
Tenendo appunto in mano il ciondolo, lo portò al petto, stringendolo nella mano sinistra e cercando di trattenersi dal piangere.
«Serena… dov’eri quel giorno? E ora dove sei?».
 
«Che cosa? Quindi anche lui è un principe?!» domandò Yuya, rivolto a Kotori e Rin.
Ne stavano discutendo da poco prima, ma stavano parlando soprattutto sul fatto di non stare troppo tempo con Yuzu: proprio perché era una ragazza umana – e su questo gli avevano fatto anche una bella predica.
«Sì, ed è molto preoccupato per te!» esclamò Kotori, alzando una pinna in alto e puntandolo, «L’ha detto anche lui che se continui così finirai per trasformarti in schiuma di mare!».
«Ancora con questo discorso? Guardate che ho capito…».
«Yuya, devi accettarlo» si intromise Shingo, «Sei un principe, e come tale devi aver appreso tutte le tue responsabilità, anche qui nel mondo degli umani».
«Oh, per favore, non ti ci mettere anche tu!».
«Sono uno dei sudditi del principe dalla perla gialla» Sawatari fece una pausa, sospirò e scrollò le spalle, «Anche lui è un po’ come te, sai?».
Yuya inarcò un sopracciglio, «Quindi io sarei un irresponsabile?».
«Sì, lo sei» risposero tutti e tre in coro, ridacchiando vedendo la reazione del principe, che non era altri che un’espressione imbronciata.
Si sentì suonare il campanello e Shingo, accortosi di ciò, andò davanti alla porta d’ingresso dell’hotel, aprendola e notando davanti a sé proprio Sora, che gli sorrise.
«Salve» s’inchinò il ragazzino, «So che Yuya e sua sorella gemella Rin vivono qui, ho indovinato?».
Shingo si soffermò sulle parole “sorella gemella”, ma dopo qualche secondo si riprese, ricambiando il suo sorriso e indicando i due interessati, «Sì, sono lì, se li cerchi».
Inutile dire che il principe dalla perla blu si mise immediatamente a correre verso Yuya, che lo accolse con una reazione un po’ stranita, dato che Sora gli prese le mani e le strinse nemmeno fosse una proposta di fidanzamento o matrimonio.
«Ti prego Yuya, posso vivere qui?!» chiese, procurandosi le reazioni sconvolte di Yuya e di Rin, che in quel momento aveva in braccio Kotori. Sora notò la foca verde in braccio a lei e, si ricordò anche di quel momento in cui pensava fosse un semplice pupazzo.
«Oh, ma è la foca dell’altra volta!» disse, avvicinandosi a lei, «Allora è vera, è davvero incredibile…» e le toccò il naso, mossa che fece starnutire l’animale.
«M-ma che ti salta in testa?! Non farlo mai più!» esclamò Kotori, sbuffando.
«Sai anche parlare, sono sempre più stupito…!».
«Allora, Sora, perché mi hai chiesto se puoi vivere qui?» domandò Yuya, incrociando le braccia al petto, «E poi devi chiederlo a Shingo, non a noi».
«Shingo?».
«Mi avete chiamato?!» Shingo apparve nuovamente davanti a loro, inchinandosi e sorridendo, «Sawatari Shingo, proprietario e responsabile dell’hotel Perla Gialla!» interruppe la presentazione, rimettendosi dritto e indicando i due possedenti della perla verde e la foca, «E come clienti ho solo loro tre».
«Hai contato anche la foca?» chiese Sora, voltandosi verso di lei.
«Oh, insomma, il mio nome è Kotori!» esclamò di nuovo, «E poi non ti ricordi che proprio ieri ero a fianco a te, quando guardavamo Yuya e Yuzu?».
“Mi stavano guardando?” pensò il principe dalla perla verde, con un’espressione sconvolta. Sora si ricordò, e batté leggermente un pugno sull’altra mano, «Ma certo, è vero! Mi dispiace, ho la memoria di un pesce rosso…» ridacchiò infine.
«Quindi, vorresti vivere qui?» domandò Shingo, «Ho molte stanze libere, tu scegli pure quella che ti aggrada» e subito dopo s’inchinò nuovamente, «Anche tu sei un principe, puoi avere anche il privilegio di scegliere una delle più belle».
«Davvero?!» gli occhi del ragazzino si illuminarono, «Ti prego, fammele vedere tutte!».
«Ai vostri ordini!».
E i due se ne andarono, lasciando soli i due ragazzi e la piccola foca, che li seguirono con lo sguardo, con un’espressione stranita.
 
Una sirena dalla coda color viola chiaro stava parlando con uno strano individuo; quella sirena aveva i capelli a caschetto color blu notte, mentre in volto le arrivavano dei ciuffi lilla, che però non impedivano di mostrare gli occhi color ambra.
Lo strano individuo invece aveva i capelli lunghi e bianchi, gli occhi verdi e vestito con una tuta nera che gli teneva scoperte le braccia.
«Il principe dalla perla rosa è uscito dal suo regno, seguendo la strada del delfino argentato» disse la sirena, abbassando leggermente lo sguardo.
L’individuo dai capelli bianchi ridacchiò dolcemente, successivamente fece un giro di trecentosessanta gradi, cambiando sguardo e diventando meno dolce di quanto ci si aspetti.
«Eccellente, Droite. È un vero piacere fare affari con te».
«Mh…».
Droite – così si chiamava la sirena – si stava pentendo di ciò che aveva fatto. Chissà cosa sarebbe successo al principe dalla perla rosa, dopo quel momento.
 
Dopo che gli alunni entrarono tutti in classe, entrò la professoressa insieme a un compagno nuovo: aveva i capelli viola, con dei ciuffi ribelli che si alzavano in alto, mentre più giù, aveva dei ciuffi rosa, che si vedevano anche un po’ nell’esterno della testa e, infine, degli occhi color ametista.
«Questo è il vostro nuovo compagno» cominciò l’insegnante, indicando il ragazzo a fianco a sé, «Si chiama Yuri Akimoto».
Il ragazzo, senza restare ad ascoltare i commenti dei compagni di classe, cercava di individuare qualcuno; e lo individuò: prese a fissare Yuzu con le sopracciglia incurvate e gli occhi assottigliati.
La ragazza dai capelli rosa non sapeva come reagire, prese a guardarlo abbastanza stranita. “Che ha da fissarmi in quel modo?” pensava.
 
Arrivata l’ora dell’intervallo, Yuri fece per alzarsi dalla sedia davanti al suo banco, intento a seguire Yuzu. Ma furono Sora e Yuya a bloccarlo, con un’espressione sorridente.
«Ciao, io sono Yuya! È un vero piacere conoscerti».
«E io sono Sora, piacere».
Yuri li evitò, uscendo fuori dalla classe definitivamente. I due rimasero con l’amaro in bocca, delusi. Chi era più deluso dei due però, era Sora.
«Che pizza, pensavo che potesse fare conoscenza con noi! Che razza di caratteraccio».
Yuya invece continuava a fissare la porta dell’aula, nonostante Yuri fosse uscito già da qualche secondo. Sora si voltò verso di lui, con uno sguardo perplesso.
«Ma perché stava seguendo Yuzu…?» mormorò tra sé e sé il principe dalla perla verde, correndo anche lui fuori dalla classe.
«Ehi, aspetta!» Sora si bloccò, decidendo quindi di non seguirlo.
 
Sul tetto c’erano Yuzu e Yuri che si guardavano negli occhi. La ragazza lo guardava perplessa, mentre lui continuava a fissarla in malo modo, come aveva fatto in classe.
«Non capisco perché hai questo atteggiamento con me, ci conosciamo a malapena» disse lei, quasi titubante.
Lui, velocemente, le rispose: «Ti conosco meglio di quanto tu pensi, non ci credo che non ti ricordi di me».
Yuzu spalancò leggermente gli occhi, stupita, «Cosa? Ma di che stai parlando? Non ti ho mai visto né sentito in vita mia».
Yuri emise un leggero ruggito, sbottonandole i primi due bottoni della camicia della divisa e mettendo in mostra il suo ciondolo con conchiglia rosa. «E questo, da dove l’hai preso?» domandò, «Su, rispondi!».
«N-non ti agitare così!» esclamò lei, «E poi come ti sei permesso a…?!».
«Voglio sapere da dove hai preso quel ciondolo».
Yuzu abbassò lo sguardo, «Ce l’ho da quando sono nata, me l’ha detto mio padre…» e spostò lo sguardo a destra e a sinistra, tenendosi in mano il ciondolo che aveva al collo.
Il ragazzo rise sarcasticamente, «Ti aspetti che ci creda?».
Non appena Yuya arrivò, la ragazza si mise dietro di lui, cercando di proteggersi. Il principe dalla perla verde guardò la scena un po’ confuso, ma vedendo lei che cercava di difendersi e Yuri che la guardava male, capiva che stava succedendo qualcosa di sospetto tra i due.
In più, durante quell’osservazione, notò il ciondolo di Yuzu, stranamente in vista. Non appena la campanella suonò, tutti e tre tornarono in classe, ma il ragazzo dai capelli viola e rosa era distante dai due, per la precisione, più avanti.
Yuzu approfittò della sua lontananza per riabbottonarsi meglio la camicia, sperando che Yuya non si accorgesse di nulla, ma purtroppo era tutto il contrario: il principe aveva già notato la collana di Yuzu, e si stava facendo mille domande su ciò, come ad esempio: “Perché un’umana come lei ha quel genere di ciondolo?” o anche “Perché Yuri la sta seguendo in questo modo?”.
 
Arrivati a “casa”, Shingo aveva avuto la bella idea di costruire un qualcosa per l’hotel, per abbellirlo. Così mandò Sora a prendere alcune cose, al mare.
«Bah, prendere le conchiglie appena in riva al mare…» mormorò tra sé e sé, con la sua forma da tritone – stranamente con i capelli sciolti, «Non mi andava di dirlo, ma Shingo è veramente stupido…».
Mentre sospirava e cercava disperatamente delle conchiglie adatte, notò un’ombra strana che lo osservava da lontano. Si voltò verso quell’ombra, che apparentemente si stava avvicinando a lui. E fu così, infatti.
L’ombra si rivelò essere Yuri, nella sua forma da tritone, che prese Sora e lo strinse a sé violentemente.
«Principe tritone dalla perla blu…» mormorava, «Non mi aspettavo di vedere proprio te, ma ora che sei qui, puoi direttamente dirmi dov’è la mia… ex guardia».
«La tua guardia?» domandò il principe dalla perla blu, quasi soffocando, «I-io… non so di cosa parli…!».
Proprio nello stesso momento, più lontano, la collana di Yuzu cominciò a illuminarsi. Fermò il suo cammino verso casa e, cercando in corsa la spiaggia più vicina, si tuffò in acqua, acquistando la sua forma di sirena, un po’ come quella di Rin, ma con le corazze negli avambracci rosa.
Nuotò più velocemente, cercando l’obiettivo, ma vide solo una luce verde. Continuò a nuotare e, notò che quella luce verde la emanava proprio Yuya.
«M-ma cosa…?!» si lasciò esclamare.
Il principe si voltò verso di lei, «Yuzu!» la richiamò, pensando “sapevo che questo momento sarebbe arrivato”. «C’è qualcuno in pericolo, e credo di sapere chi. Seguimi!» esclamò, prendendole la mano e nuotando in fretta, portandola con sé.
Poco dopo, Yuri si accorse delle due luci rosa e verde e sorrise. «Ma guarda un po’…» mormorò, mentre intrappolava Sora tra le alghe, «Tu non muoverti di qui, hai capito?».
«Pff, e chi si muove?» sbuffò il principe dalla perla blu, incrociando le braccia al petto.
«Ma quello è Yuri!» esclamarono in coro Yuzu e Yuya, spalancando leggermente gli occhi.
«Sapevo che avrei ritrovato la mia guardia Yuzu, ma non immaginavo insieme al principe tritone dalla perla verde, è stata una gran bella sorpresa».
Yuya inarcò un sopracciglio, «Ah, sì? Vuoi sapere che sorpresa ti aspetta adesso, allora?» domandò retoricamente. Subito dopo protese un braccio in alto, «Voce di perla verde!» esclamò, trasformandosi e formando il Live Stage intorno a lui. «Presto Yuzu, trasformati anche tu!».
La sirena annuì, protendendo un braccio in alto, «Voce di perla rosa!» e subito dopo, si trasformò, posizionandosi a fianco a Yuya.
«E ora magia della vo—» il principe fu bloccato da Yuri, che lo prese per i fianchi con un’alga, ridendo. «Non ti lascerò cantare così facilmente».
«Y-yuya!» urlò Yuzu, preoccupata. Inizialmente abbassò lo sguardo, ma facendosi coraggio, strinse in mano il microfono e lo rialzò, «Magia della voce pichi pichi!» esclamò, e cominciò a cantare.
«Nanairo no… kaze ni fukarete… tooi, miseki wo mezashiteta… yoake mae, kikoeta merodii, sore wa, totemo, nazukashii uta…! Higashi no, sora eto…».
Yuri emise appena un ruggito, provando dolore alle orecchie, cercando comunque di concentrarsi al non ascoltarla. Yuya approfittò del suo momento di debolezza per liberare Sora e tornare al Live Stage con Yuzu, mettendosi a cantare in coro con lei.
«Ti ringrazio, Yuya!» esclamò il principe dalla perla blu, che si voltò verso Yuri e gli fece una boccaccia ridacchiando. «Voce di perla blu!» disse e, non appena si trasformò, si mise a cantare in coro con i due.
In tre, riuscirono effettivamente a far provare molto più dolore al tritone che, non appena riaprì gli occhi, non lo provò più, sentendosi purificato dalla loro canzone.
«M-ma che succede…» mormorò, non ricordandosi nulla di ciò che era successo poco prima che lui intrappolasse o Sora o Yuya.
I tre smisero di cantare, notando che Yuri era finalmente tornato alla normalità. Anche se, Yuzu non si ricordava nemmeno chi era quest’ultimo.
 
Dopo quell’evento, i ragazzi portarono Yuri in hotel con loro e cominciando a parlare dell’avvenimento. L’unica che in realtà non stava capendo, naturalmente, era Yuzu.
«Quindi dopo il delfino argentato che ti ha perseguitato, non ti ricordi altro?» domandò Rin.
«Purtroppo no.» rispose il ragazzo, «Ma a dire la verità, dopo tutto questo, sono contento di rivedere Yuzu dopo tanto».
«Ma quindi… tu sei un principe? Voglio dire, il principe dalla perla rosa?» chiese Yuya, guardando il suo ciondolo.
«Sì, solo che non capisco perché Yuzu non si ricordi di me…». Il principe dalla perla rosa si mise a guardare la sua guardia Yuzu, che continuava a fissarlo con espressione perplessa, «Chissà cosa sarà successo dopo che è fuggita dal castello».
«Fuggita… dal castello?». Sora sperava solamente che Yuzu non si fosse aggirata dalle parti del suo oceano, dove il castello era completamente distrutto e alcune macerie si spostavano.
La ragazza dai capelli rosa, intanto, stava pensando a cosa raccontare, perché non sapeva bene come spiegare ciò che si ricordava. «Io…» balbettò, «Mi ricordo solo di essere una sirena, e me lo sono ricordata alla vista del ciondolo… e quando si è bagnato».
«Però non capisco… chissà come avrai perso la memoria…» mormorò Yuri, con sguardo riflessivo.
Yuya continuò a guardare Yuzu, che fissava perplessa il suo ciondolo rosa. “Rin ha detto niente umane, e lei non lo è…” pensò, mentre la guardava. Scosse leggermente la testa, pensando che fosse troppo presto: voleva almeno aspettare a quando la sua memoria fosse totalmente ripristinata.

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