Destini uniti dal sangue

di ArashiiHime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Due fratelli ***
Capitolo 3: *** Il villaggio delle ombre. ***
Capitolo 4: *** In Lontananza. ***
Capitolo 5: *** Il Festival delle stelle. ***
Capitolo 6: *** Desideri e Presagi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                     -Prologo-

La pallida e tonda luna dominava il cielo già da un paio d'ore, accompagnata dai molteplici puntini scintillanti sparsi qua e la' nel firmamento di un blu profondo.
Mentre una luce argentea illuminava dolcemente il creato, come una madre protettiva, una brezza tiepida primaverile inizio' a soffiare portando con se' sussurri di racconti e leggende provenienti da epoche e luoghi remoti.
Tra l'erba alta lievemente scossa dal venticello della grande pianura, un ragazzo raccoglieva tutte le sue forze per cercare di non cadere a terra, gli stivali marrone chiaro che si incastravano pesantemente nel terriccio umido di pioggia ad ogni lento, agognato passo, accompagnato solo dai cigolii emessi dalla faretra e dalle varie cinture che indossava.
Il mantello nero decorato con vari simboli bianchi e rossi che portava fino al capo era sporco di polvere e sangue, e la lieve brezza che soffiava si dilettava nel riempirlo di dolci e continue pieghe.
Premeva convulsamente con la mano sul fianco destro, da cui si intravedeva una enorme chiazza rosso scuro che lentamente si propagava macchiando la bellissima tunica azzurra che indossava, lasciando una scia anche lungo il fianco e quindi giù per la gamba.
Mentre il giovane camminava faticosamente, il vento urlo' più forte contro di lui -quasi per dispetto forse-  scostandogli il cappuccio dalla testa e rivelando dei bellissimi capelli biondo- paglierino raccolti in una coda, spettinati e coperti di sangue secco e polvere. 
Avrebbe tanto voluto scostarsi le ciocche dagli occhi e urlare quanto fastidio gli desse quel venticello che fino a poche ore prima aveva sempre  considerato un tocco di vita, ma le poche forze rimaste glielo impedivano.
Giunto in prossimità di un grosso ed imponente albero, il ragazzo fece un ultimo sforzo e si lanciò letteralmente di schiena contro la corteccia dell'albero, ansante e con la fronte imperlata da gocce di sudore che parevano piccole pietre lucenti. 
Poso' lentamente la faretra contenente un paio di frecce contro l'albero, affiancata dal magnifico e lungo arco che da sempre lo accompagnava, un regalo di una a lui carissima persona.
Appoggio' pesantemente la testa contro l'agognato sostegno alle sue spalle, la bocca aperta in cerca dell'ossigeno carente. 
Apri' lentamente gli occhi: il colore brillante del cielo più azzurro che ci possa essere scintillava alla luce della luna. Ma quella opaca e debole scintilla d'energia si stava lentamente assopendo, ed il giovane lottava con tutte le sue forze per non cedere a quella calda e placida morsa. 
Non senza sforzo, il suo sguardo ricadde sul fianco destro dopo aver osservato la scia Rossa che si era lasciato dietro.
Scostò delicatamente la mano per dare una fugace e disperata  occhiata alla ferita che lo affliggeva, la veste celeste ormai zuppa di sangue gocciolava copiosamente fin sulle cosce per poi ricadere sulla verde erbetta appena spuntata sotto di lui.
Socchiuse gli occhi con fare rassegnato: non era una bella ferita, stavolta non ce l'avrebbe fatta di certo. 
Ansimando, guardo' la mano sinistra recante il sacro triangolo che da sotto il guanto in pelle scintillava come non mai, dando fastidio ai suoi stanchi occhi che reclamavano assoluto riposo.
Mentre si annebbiavano, l'azzurro profondo e brillante che circondava le due pupille nere sembrava maledire quel simbolo che con forza si era appropriato della sua  felicità, della sua famiglia, della sua vita intera. Del suo destino.
Poi quando senti' il momento propizio avvicinarsi, gli occhi farsi così pesanti da risultare impossibile resistergli, il suo pensiero andò a quegli ultimi mesi e a ciò che era accaduto.
Poi penso' a Lei. A quanto avesse voluto rivederla almeno un'ultima volta, ai giorni felici passati insieme, al Fatto che con tutta probabilità ora lei avrebbe dovuto sopportare tutto quanto da sola.
Infine, i suoi ultimi pensieri andarono al fratello. Una dolorosa fitta si propago' per tutto il petto che si alzava e si abbassava sempre più lentamente.
Gli occhi iniziarono a chiudersi senza trovare resistenza alcuna mentre una lacrima gli rigava la guancia impolverata e ricoperta da schizzi rossi.
Gemette per il dolore, ma non quello dato dalla ferita al fianco. 
-fra..te..llo... Do...ve se...i...?-
Poi lascio' cadere pesantemente la testa, mentre il vento giocherellava dispettosamente coi suoi capelli dorati.
Così L'ultima scintilla si spense, e sopraggiunse il buio più totale.

                        *********

-angolo autrice-
Ciaaaaau! :3
Questa è la primissima fanfiction che scrivo, spero vi piaccia!
Sono una grandissima fan della saga di The legend of Zelda sin da quando ero piccola come una mela, così, dato che già faccio un sacco di fanart, ho voluto provare anche a scrivere qualcosina.
Ho scelto di ambientare la storia nel capitolo che dovrebbe uscire l'anno prossimo su Wii U (speriamo non ci facciano attendere troppo anche solo per avere una piccola informazione ;__;) perché Qualche mese fa stavo leggendo varie teorie su una possibile trama di questo episodio, ed una in particolare ha attirato la mia attenzione e attivato la mia immaginazione.
Quindi...dato che loro non si decidono a darci nuove informazioni, spero di riuscire a farvi fantasticare nell'attesa ~ 
Alla prossima! <3 

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Capitolo 2
*** Due fratelli ***


                  -Capitolo 1-
                      Due fratelli   

Woooosh. Centro.

Woooooooosh. Di nuovo centro.

Sprono' il cavallo ad andare più veloce, mentre già puntava il bersaglio successivo appeso ad un albero distante qualche metro più avanti.
Velocissimo prese una freccia dalla faretra legata al fianco, e sempre  con la medesima velocità si preparò a scoccare anche quella, la corda dell'arco tesa, gli occhi azzurro celeste fissi e concentrati
Sull'obiettivo distante. 
Woooossh.
La freccia taglio' il vento in un battito di ciglia, era impossibile vedere il suo percorso ad occhio nudo. 
Centro, anche stavolta.
La creatura equina salto' il tronco che si poneva come ostacolo al cammino suo e del suo cavaliere per poi sterzare e girarsi abilmente a destra.
L'obiettivo stavolta era più in alto degli altri: il cavallo spinse in su la parte posteriore del suo corpo dandosi forza con le possenti zampe muscolose, permettendo così al suo cavaliere di librarsi in aria mentre preparava la freccia successiva da scoccare, i capelli biondi legati in un codino scompigliati dal movimento agile e veloce, la veste azzurra come il cielo ricamata da simboli bianchi che sventolava placidamente.
woooosh.
Ed ecco di nuovo il centro rosso del bersaglio colpito dalla freccia.
Il ragazzo atterrò agilmente culminando in un capriola dopo la quale si rimise prontamente in piedi, strofinandosi le vesti e picchiettando la mano qua e la' sulla tunica per togliere eventuali residui di polvere e terra. 
Mise l'arco sulla spalla, poi raggiunse il suo cavallo che gli si stava lentamente avvicinando.
- ben Fatto, Epona, sei stata bravissima. Ecco, te le sei meritate- dopo aver accarezzato il muso della giumenta e la sua criniera marrone scuro, Il giovane le diede un paio di carote che, inutile dirlo, sparirono in men che non si dica.
Mentre Il suo padrone continuava ad accarezzarla col sorriso dipinto in volto, Epona iniziò a sbuffare e dargli                
dei piccoli colpetti, facendolo indietreggiare.
- ehy, ehy, vuoi giocare?-
In tutta risposta, quella sbuffo' più forte. 
-mi spiace piccola, oggi non posso, ho del lavoro da sbrigare al villaggio.
Ma più tardi potremo andare un po' insieme a fare un giretto, ti va?- 
Epona strofinò il suo muso contro di lui.
- ok, lo prendo come un si.- disse, battendole un paio di colpetti affettuosi.
Si avvicinò ad una sorta di staccionata decadente la cui quasi totalità era ricoperta da muschio e licheni, e sollevò il piccolo mantello nero decorato con vari simboli bianchi, oro e rossi che vi aveva riposto prima del suo allenamento. Se lo adagiò sulle spalle, cingendolo all'altezza del collo con le estremità sporgenti e lunghe che fungevano da laccio: nei mattini primaverili l'aria era fresca. 
Mentre la coppia si incamminava verso casa, una voce attirò l'attenzione del giovane.
- Già di prima mattina a tirare frecce, eh? Sei proprio efficiente, Link!-
L'hylian girò la testa a destra fermandosi nel mezzo del piccolo sentierino che dalla rigogliosa foresta riconduceva al villaggio.
Poco distante da lui, appoggiato ad un albero con le braccia muscolose conserte, un ragazzo dai capelli rossi e  lunghi fin sotto le spalle e dalla carnagione leggermente abbronzata lo guardava con i suoi occhi color miele,  un sorrisetto indispettito dipinto sul volto dai lineamenti virili ma allo stesso tempo giovani e gentili.
Indossava una mantella bianca lunga fino al petto recanti simboli dalle geometrie squadrate dal colore rosso e azzurro. Gli stessi disegni presenti sulle protezioni agli avambracci di Link.
A giudicare dall'apparenza doveva avere cinque o sei anni in più di lui.
- sembra proprio che ti piaccia l'arco che ti ho regalato, e ho visto che migliori sempre di più!- riprese il ragazzo avvicinandosi a passi lenti ma sicuri. Accarezzò Epona, la quale ricambiò il saluto con un buffetto affettuoso.
- mi stavi guardando?- 
- io ti guardo sempre mentre ti alleni, non lo sapevi? Sono così fiero di te!- afferrò Link ed inizio' a Strofinargli il pugno sui capelli, spettinandolo.
-eddai, Ganondorf! Smettila! Mi fai male!- 
- ma come! Sei di cattivo umore oggi? Di solito quando ti punzecchio così mi lanci il contrattacco... Che ti prende fratellino?-
link si scansò Dalla presa di Ganondorf, cercando poi di ripetttinarsi i capelli.
- non sono più un bambino... Dovresti imparare ad essere più serio anche tu, a maturare.. viste le responsabilità che abbiamo, non credi?-
il fratello lo osservò per qualche secondo ad occhi sgranati, poi scoppiò a ridere fragorosamente
-PUAHAHAHAHA! Ma non starai mica parlando sul serio?!- 
Le sue risate si bloccarono nel momento esatto in cui noto' la faccia seria ed oscurata di Link, che intanto aveva riposto l'arco e la faretra sopra alla sella di Epona insieme al mantello nero.
Ganondorf si Schiarì la voce.
- comunque... direi che è ora di tornare al villaggio, tra poco dovremo andare da Impa e... Sarebbe meglio non fare tardi, sai com'è...-
Grattandosi con fare imbarazzato la nuca, Prese a camminare lentamente in direzione del villaggio, ma quando Giunse poco davanti a Link si senti' afferrare da dietro. 
-preso!- urlò il biondo, seguito da un gioioso nitrito di Epona che pareva più simile ad una risata divertita.
-ma che- - il giovane non fece in tempo a realizzare la situazione: in un battito di ciglia lui ed il fratello erano finito nel piccolo ruscello cristallino che scorreva di fianco a loro.  
Dopo essersi ripreso per l'improvvisa caduta, Il ragazzo dai lunghi capelli rossi lancio' un'occhiata al biondo di fianco a lui, che si stava sedendo massaggiandosi la testa. 
-accidenti, che botta... E che freddo!- urlo', cingendosi le braccia. 
-ben ti sta, così impari a farmi questi agguati- lo punzecchio' l'altro.
Ma Anche Ganondorf sembrava patire il freddo: la sua mantellina di stoffa bianca ormai serviva a poco, e lasciava intravedere la tunica color carminio che indossava.
I due fratelli, l'uno di fronte all'altro zuppi dalla testa ai piedi, mentre si toglievano le ciocche di capelli dagli occhi o strizzavano le vesti grondanti, Incrociarono i loro sguardi, e dopo qualche secondo di silenzio interrotto solo dal cinguettio degli uccellini e dal fruscio dell'acqua cristallina che scorreva, scoppiarono in una fragorosa risata.
- "diventare più seri e maturi" eh? Mi sembrava strano che proprio tu cambiassi così di punto in bianco, ci sono cascato in pieno! Avrei dovuto capirlo quando ti sei tolto il mantello e tutto il resto, accidenti a te!-
-beh, dato che non riesco mai a batterti dovevo trovare un modo per incastrarti, direi che sono stato bravissimo no?- 
-non ti montare la testa, piccoletto: ricorda che sono sempre io quello che è in vantaggio, devi recuperare un sacco di sconfitte!-
-eh! Vedrai che recupererò, non mi sottovalutare- 
Ganondorf lo afferrò ed inizio' di nuovo a Strofinargli la mano chiusa a pugno sul capo, mentre Link cercava di ribellarsi e colpire il fratello.
- a parole sono tutti bravi, fratellino! Ma ora me la dovrai pagare per questa doccia gelata!-
-adesso fa troppo freddo, rimandiamo la vendetta ad un'altra volta!- lo supplicò lui, invano, 
Dopo pochi istanti si aggiunse ai giochi anche Epona che, Notando l'atmosfera piena di allegria, dopo un'impennata si lanciò verso il torrente ed inizio' a lanciare schizzi d'acqua ai due fratelli che intanto si erano staccati per difendersi dalla esuberante giumenta.
Così, tra le risate divertite dei due giovani ed i nitriti divertiti del cavallo, l'aria fresca dell'alba lascio' il posto alla brezza primaverile del primo mattino. 

Un potente starnuto risuonò nell'aria.
-l'hai fatta grossa, Link- disse Ganondorf mentre si grattava il naso col suo solito tono da fratello maggiore protettivo, mentre camminavano lungo il sentierino.
Erano ancora fradici da capo a piedi.
-quando Impa saprà che ci siamo buttati- o meglio, che TU ci hai buttati- nel fiume col freddo che fa al mattino, ci ammazzerà, ne sono sicuro.-
-basta che non lo scopra, no?- suggerì Link, che poteva godere di un po' di protezione dal suo mantello nero messo in salvo in previsione della piccola vendetta messa in atto poco prima.
Ma basto' un'occhiata beffarda di Ganon per capire l'ingenuità di quanto appena detto.
-siamo grondanti, come vuoi che non se ne accorga, furbacchione?- 
Non avrebbero nemmeno potuto fermarsi a far asciugare i vestiti, avrebbero farti tardi. Ma a pensarci, una sgridata valeva l'altra, se non era per le vesti era per il ritardo.
Dopo qualche altro minuti trascorso a punzecchiarsi come al solito, giunsero in prossimità del piccolo villaggio dove vivevano.
link si bloccò, e con lui Epona.
-fratello, dicevi di avere paura di Impa, ma... Ci sarebbe qualcuno che dovrebbe farti ancora più paura.-
Ganon si volto'.
-...di chi parli?- domando' dopo aver notato lo sgomento sul suo giovanissimo volto dai lineamenti morbidi.
Il biondo poso' la mano sulla fronte in un gesto esasperato, mentre guardava preoccupato un punto preciso davanti a lui.
-...Zelda, che domande!- 

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Capitolo 3
*** Il villaggio delle ombre. ***


~Il villaggio delle ombre~


Link tiro' un sospiro esasperato portandosi la mano in fronte.
- ...sto parlando di Zelda, che domande!-
Ganondorf guardo' il volto del fratello minore, puntato verso l'orizzonte con una espressione a metà tra lo scocciato e l'irritato. Cosa stava guardando?
Incuriosito dal suo atteggiamento, Il rosso si giro' verso il punto sul sentiero che tanto attirava l'attenzione di Link, e aguzzando la vista scorse qualcosa: una figura che si avvicinava a passi affrettati e bruschi, come se fatti con impeti di rabbia. Strizzo' di più gli occhi per mettere a fuoco e capire meglio chi fosse, e quando ci riuscì indietreggiò di qualche passo, scioccato.
- Oh, c-cavolo.. Che ci fa qui?!-
Immediatamente si nascose dietro a Link, che nel frattempo aveva accentuato la sua espressione infastidita.
-Grande e grosso come sei ti nascondi dietro a tuo fratello minore?! Mi fai pena!-
- T- taci! Sarei disposto ad affrontare mille Goblin tutti insieme piuttosto che LEI!-
I due fratelli ripresero a litigare mentre si afferravano le braccia a vicenda per spingersi via e avere salva la vita dalla furia omicida che stava minacciando le loro giovani vite. Intanto, La piccola figura si fece mano a mano più vicina, finché non gli si paro' bruscamente proprio dinanzi agli occhi piantando gli stivali marrone scuro ben saldi nel terreno umido ed interrompendo la loro amichevole conversazione.
- Link... Ganondorf....- sibilò rabbiosamente.
- ... Ze-Zelda! Ohohoh! Ma che p-piacere vederti di primo mattino, buongiorno! C- Come mai qui?-
disse Ganondorf con la voce preoccupata e balbettante, grattandosi la nuca.
Link ruoto' gli occhi al cielo.
-...questo dovrei chiederlo io a voi!- ribatté la ragazza, facendo un passo in avanti al quale Ganondorf ed Epona sussultarono.
Era visibilmente arrabbiata, non solo l'aria intorno a lei lo comunicava, ma anche la sua figura -solitamente aggraziata e delicata- che ora era invece rigida e severa. I suoi occhi blu oceano, belli da mozzare il fiato, parevano sul punto di incendiarsi, mentre i suoi lunghi capelli biondi dorati cui due ciocche erano raccolte in due trecce che ricadevano sul volto, erano scossi dalla lieve e fredda brezza che intanto aveva preso a soffiare.
Indossava una camicia rosa dalle sfumature più chiare verso le spalline e dal colletto alto ed aperto, le maniche lunghe sino agli avambracci culminavano con dei nastrini bordeaux sulle estremità.
Gli stessi lacci cingevano la camicetta che sul davanti era divisa in due, rendendola più simile ad un corpetto. Questa si collegava poi alla gonna lunga fino alle caviglie e con un enorme spacco davanti che lasciava vedere la parte dalle cosce in giù, sorretta da un paio di cinte finemente decorate in vita. Portava degli stivali alti fin sopra alle ginocchia ed un paio di pantaloncini corti e violacei che recavano dei simboli in oro e in bianco sui lati.
- Cosa diavolo ci fate fuori dal villaggio?! Lo sapete benissimo che non dovreste assolutamente uscire da soli, Impa vi ha avvertiti un mucchio di volte!-
- ...mi stavo solo allenando con l'arco, ok? Vedi di darti una calmata!- la intimò Link, il cui viso e modo di fare scocciato esprimevano sempre di più disappunto.
- Cosa?! Lo puoi fare benissimo anche senza Esporti ai pericoli fuori dal villaggio! non siete al sicuro, non è un posto per due giovani principi sulla cui testa pende una taglia, direi!-
Link aggrottò le sopracciglia. - "fuori dal villaggio"? Ti ricordo che questa foresta è praticamente collegata a casa nostra, non farne una tragedia, non sono mica andato al Monte Morte, eh. E poi te l'ho già detto un sacco di volte che è fastidioso quando ti intrometti così...-
- Cerco solo di farti notare che correte un rischio enorme!-
-... dai solo fastidio, io non ho intenzione di vivere la mia vita segregato in un villaggio!-
Ganondorf si appoggiò zitto zitto ad Epona, sbuffando.
Eccoli che ricominciavano... meglio non intromettersi nelle loro quotidiane litigate.
- smetti di comportarti da stupido! E poi.... Oh? Ma voi siete completamente fradici! Che Avete combinato?!-
Link le prese il polso con non celata veemenza. - Zelda, davvero. Falla finita. Non abbiamo bisogno di una balia, sappiamo cavarcela da soli , non è così ganon?-
- eh? Emh.. S-si certo!- rispose il fratello sorridendo nervosamente.
Link gli tirò una gomitata, e quello andò ad appoggiarsi ad Epona per attutire il colpo.
-Ccerto, perché fino ad ora non vi siete mai imbattuti in nessuna REALE minaccia durante le vostre scappatelle...- riprese La ragazza spazientita.
- Anche se ne incontrassimo una ce la sapremmo cavare benissimo, non ci alleniamo ogni giorno con le armi per niente, sai?-
I due rimasero a fissarsi per qualche secondo, con Epona e Ganondorf che passavano i loro sguardi ritmicamente prima sull'uno, poi sull'altra, in attesa che uno dei due riprendesse la parola. Link interruppe il Lungo silenzio con un sospiro esasperato.
- Ora andiamo, siamo già in ritardo. Se non avessimo perso il tempo in chiacchiere saremmo già arrivati a casa... vieni, Epona- Disse poi tirando a se' dolcemente la giumenta.
Ganondorf fece per seguire il fratello, ma quando passo' di fianco a Zelda si fermo', rivolgendole uno sguardo dispiaciuto.
- Scusalo... Sai come è fatto Link... E' solo nervoso per la cerimonia di settimana prossima e tutto il resto...-
La ragazza continuava a tenere lo sguardo basso.
Era ovviamente rattristata dalla piccola litigata di poco prima. Ganondorf la guardo' una seconda volta, poi riprese a camminare verso Link. Quando gli fu dietro, il rosso lo afferrò.
-Ehy, ma che- -
-Chiedile subito scusa, Link!-
- Prego?! Io non ho fatto nulla! È lei che deve imparare a lasciarci fare Quello che vigliamo, non abbiamo mica cinque anni!-
Notando lo sguardo accusatorio e contrariato del fratello, tra mille borbottii di protesta Link tornò indietro da Zelda, che non aveva mosso neanche un piede. Si fermò davanti alla giovane tirando un sospiro imbarazzato.
- Zelda, andiamo.- le disse, ma non ottenne altro che un silenzio interrotto soltanto dai piacevoli suoni che animavano la foresta nelle prime ore del mattino.
- Ehi...-
-... vi conosco praticamente da quando siamo nati... Ogni volta che mi preoccupo per voi mi trattate male, ma cosa posso farci se ho paura per voi? Non voglio che vi succeda nulla, ne morirei... Voi e la nonna siete tutto ciò che ho...- disse la ragazza a capo chino, con la voce leggermente tremolante ed innocente.
Link le si avvicinò di più , notando che aveva gli occhi lucidi.
Sospiro' di nuovo nel sentire un forte senso di colpa crescergli dentro: effettivamente era davvero molto, troppo facile farlo innervosire ultimamente, ed anche stavolta aveva reagito male alle premure della sua adorata amica d'infanzia. Dopotutto, quelle premure non gli erano mai dispiaciute.
- scusa.. Sono stato troppo duro prima, non volevo farti restare male.. So che sei preoccupata, ma non voglio passare la mia vita a nascondermi... Nemmeno Ganondorf lo vuole. abbiamo un regno da riprenderci, lo sai benissimo, ho intenzione di assistere mio fratello fino all'ultimo: lui è il legittimo erede al trono e non mi arrenderò fino a che non lo vedrò incoronato!- le disse lui con un tono calmo che però lasciava trasparire una certa sicurezza.
Poi spostò il volto pensieroso verso il cielo, mentre il vento dolce che prese a soffiare gli accarezzava i capelli.
Zelda guardo' con ammirazione e rammarico l'espressione intensa di Link, poi abbassò gli occhi pensierosa.
Aveva sempre adorato quei suoi sguardi carichi di passione.
- si... Questo lo so bene, però...-
- ehy, voi due! Che state Facendo?! Muovetevi, o Impa stavolta ci ammazza DAVVERO, me lo sento!- Link e Zelda si voltarono verso Ganondorf ed Epona che li stavano aspettando qualche metro più avanti. La ragazza dopo aver esitato un momento fece un passo lento e svogliato, ma si bloccò di scatto sentendo che qualcosa le si stava adagiando sulle spalle.
Alzò le mani ed incontrò la stoffa nera ricamata in bianco, rosso ed oro e leggermente impolverata che le cingeva dolcemente le spalle. Era calda.
Link le si mise davanti e afferrò i due lacci alle estremità della mantellina, legandola.
- Qui al mattino fa freddo. Tienila tu, ti scalderà almeno un pochino.- le disse accennando un sorriso pacato.
-... m-ma tu sei fradicio! Col freddo che fa chissà cosa ti beccherai, Link!- rispose la ragazzai in modo goffo ed agitato, distogliendo lo sguardo.
Link emise una lieve ma divertita risata.
- Non ti preoccupare per me, ormai sono abituato alla temperatura. Oltretutto sta anche uscendo il sole, quindi davvero, voglio che la tenga tu, ok? Hai sempre sofferto particolarmente il freddo, Infatti mi stavo chiedendo come mai non avessi con te qualcosa per coprirti! E poi considerala come un... un gesto di scuse, ecco. -
- beh... è... È perché sono uscita in fretta e furia per colpa vostra, stupido...-
Link Le sorrise nuovamente alzandole giocosamente il cappuccio fin sopra al volto.
Prima che si voltasse per dirigersi dal fratello, Zelda fisso' i suoi occhi celesti e brillanti: ogni volta che li incrociava le sembrava che il mondo fosse più luminoso. Più magico.
Anche il cielo sembrava invidiare quel colore tanto candido e puro che faceva trasparire l`animo cristallino e nobile di Link.
Si portò la mantellina alla bocca, cercando di coprire il viso rosso ed imbarazzato, mentre fissava quella schiena dolcemente scolpita dagli allenamenti a pochi passi da lei: Oramai era la schiena di un giovane uomo.
Fece un sospiro profondo, stringendosi nella mantellina calda che la avvolgeva premurosamente. Mentre si avviava verso Link, quello fece un forte starnuto, al quale la ragazza reagì con una risatina soffocata.
- sei sempre il solito...-
A pochi passi da loro, Ganondorf li guardava con un'espressione pensierosa dipinta in volto.
Si girò verso Epona, mentre le accarezzava dolcemente il muso.
- Forza, Epona, andiamo-

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-Fai attenzione, non fare troppo rumore o siamo fritti.-
- .. certo, se mi lasciassi il braccio sarei anche più agile nei movimenti, non credi?-
Link tiro' una gomitata al Fratello che gli stava appiccicato al braccio: sentiva l'odore del pericolo.
- hai così paura di Impa, Fratellone?- Gli domando' Link con una esressione di Scherno dipinta in volto
-Non essere ridicolo, sono solo preoccupato che tu faccia i movimenti giusti, ecco tutto! Se ti facessi prendere dall'agitazione faresti un gran trambusto e ci sentirebbe tutto il villaggio! Che figura faremmo?-
-Si, raccontalo alla dea Hylia, scemo!-
- Ragazzi! Smettetela ed aprite quel cancello! Qui la gente si sta già avviando alle proprie mansioni giornaliere, se non ci muoviamo passeremo dei guai.. Soprattutto voi due!- Intervenne Zelda mentre i due avevano ripreso a picchiarsi.
Non ottenendo risposta alcuna, separò bruscamente i due fratelli e prese da un porta oggetti di Ganon una sorta di tesserino in pietra recante il simbolo di un occhio con una lacrima.
Un - EHY, perché il mio?! Non hai il t-- urlato da Ganondorf venne bruscamente interrotto da uno sguardo carico di furia omicida della ragazza.
Si avvicinò poi al cancello di pietra che consentiva l'accesso al modesto villaggio in cui i tre vivevano e lo osservo' un istante: un gran numero di rampicanti adornava i vari angoli del portone dandogli un aspetto antico e misterioso, mentre al centro si stanziava lo stesso enorme occhio con la lacrima che era presente sulla placchetta che aveva Zelda tra le mani candide.
Intorno ad esso, sui vari lati, erano incisi una sorta di circonferenza aperta in vari punti -che culminavanoa lorovolta con dei piccoli tondi- circondato da vari ed antichi simboli: l'antica Lingua del regno.
Dopo essersi schiarita la voce, la ragazza poso' leggermente titubante il piccolo Oggetto che impugnava al centro dell'occhio impresso sulla pietra, e dopo qualche secondo una luce azzurrina riempì l'aria, partendo prima dall'occhio stesso per poi sottolineare i vari ricami presenti sull'imponente via d'accesso. La via si aprì, rivelando un piccolo sentierino che poco piu avanti conduceva a varie abitazioni dalle tante dimensioni.
Erano in pietra, ed in vari punti delle strutture erano presenti vari simboli illuminati dalla stessa luce azzurrina che poco prima era comparsa sul portone d'accesso.
Alcune abitazioni erano separate da piccole staccionate o da siepi ben curate, e da qualche camino spuntava il fumo di un focolare.
C'erano un paio di stalle dalla media grandezza da cui si udivano versi di cavalli, maiali e capre, mentre nel pollaio di fianco erano rinchiuse galline, oche e conigli.
Un paio di persone avevano iniziato ad aprire i cancelli per far uscire gli animali e dar loro nutrimento, ed era un piacere vedere i cavalli che scorrazzavano qua e la' trottelellando insieme agli altri animali, fermandosi solo per ricevere pacche affettuose dai loro custodi o per mangiucchiare qualche ciuffetto d'erba lievemente bagnata di rugiada.
Poco piu' avanti nel villaggio, su una sorta di rialzo in roccia coperta da una giovane e fresca erbetta verde, si ergeva una costruzione poco piu' grande delle altre con un imponente simbolo triangolare e dorato sotto cui era presente una sorta di paio d'ali impresso su di un arazzo azzurro: la Sacra Triforza, simbolo del regno e della famiglia Reale di Hyrule.
Poco distante da questa abitazione, ne era presente un'altra piu' piccola ma che saltava agli occhi praticamente subito per via dei ricami illuminati di azzuro e giallo, piu' marcati e di maggior numero rispetto alle altre costruzioni.
Sopra quella che pareva essere l'entrata della casa, era inciso l'ennesimo occhio con la lacrima.
Nell'aria era presente un piacevole e fresco profumo di fieno ed erba fresca di rugiada, per non parlare della fragranza di terriccio bagnato.
Link si soffermo' per Respirare a pieni polmoni quell'aria che lo inebriava e che tanto gli era cara: Il profumo di casa.
Un profumo che con se' portava anche molti ricordi,e gratitudine.
Sorrise guardando il cielo dai colori paonazzi e delicati tipici del mattino dopo l'alba, e accarezzo' Affettuosamente Epona quando questa richiamo' la sua attezione, bisognosa dell'enessima dimostrazione d'affetto del suo caro compagno di avventure.
- Link?! Ma che stai facendo? Sbrigati!-
Ganondorf e Zelda, che si erano nascosti dietro ad una siepe, richiamarono la sua attenzione.
- Ma che fate? Sperate davvero di riuscire a riportare Epona alla stalla e poi tornare a casa senza essere visti...? c'e' gia' qualcuno che lavora nei campi o nelle stalle, scordatevi una cosa del genere-
Disse Link con fare serio e contradditorio, incamminandosi sul sentierino seguito da Epona.
- Beh- riprese Ganon – Intanto se possiamo Evitare Impa e' gia' qualcosa, vero?- si giro' verso Zelda per trovare una conferma, e quella, che se ne stava accovacciata di fianco a lui, Annui' convinta.
Intanto Link era gia' a meta' percorso, e stava salutando Un paio di persone che lavoravano.
Zelda e Ganondorf lo fissarono inorriditi, ed alla fine si decisero a seguirlo in fretta e furia.
- Liiiiink, che stai faceeendo?!- Bisbiglio' con tono disperato il rosso mentre si nascondeva con inaudita velocità dietro al fratello minore, mentre poco più lontana Zelda camminava col cappuccio in testa guardandosi intorno con sospetto.
Il Ragazzo li guardo' coi suoi occhi celesti socchiusi, ad indicare l'esasperazione che si faceva strada in lui.
- Io non ho nulla di cui vergognarmi o per cui chiedere scusa. Dato che qui al villaggio c'e' sempre tanto da fare che male c'e' se esco ad allenarmi al mattino? Non ci vedo davvero nulla di cosi' scandaloso, e anche voi non dovreste avere tanto timore di Impa, ragazzi.- Rispose ad occhi chiusi come per confermare ulteriormente la sua sicurezza su quanto appena detto.
- ...ah, quindi mi avete disubbedito di nuovo, eh?-
Dalle loro schiene percepirono dei passi secchi e pesanti piantarsi saldamente nel terreno.
Quando si voltarono (tutti titubanti tranne Link), sgranarono gli occhi in un misto tra stupore e spavento.
- I- Impa?!-
Zelda si strinse il cappuccio intorno al capo, sperando di non essere notata.
Davanti a loro, una donna Di mezza eta' li fissava con sguardo cupo, in cerca di una spiegazione.
- ... Dunque?-
I suoi occhi rosso sangue vagavano ritmicamente prima sulla testa di Link, poi su Ganondorf, ed Infine su Zelda.
Portava i lunghi capelli Argentati e mossi sciolti lungo la schiena e sul petto, così lunghi da arrivare fin sotto al fondoschiena e fino al ventre sul davanti.
Sulla fronte portava dipinto in rosso sempre quell'occhio con la goccia circondati da vari ghiri gori azzurrognoli e giallastri, sotto cui le sopracciglia inarcate verso l'alto e gli occhi rossi infuocati fissavano minacciose Lo strano e colpevole trio.
Portava un lungo abito Blu con diverse rune in oro lungo i bordi, e sul busto un corpetto dalle spalline larghe si collegava alle parti metalliche (simili ad una sorta di armatura) sul seno e sul collo che le cingeva il corpo risaltando le curve scolpite e lasciando trasparire un corpo tonico e tenace nonostante non fosse piu' nel fiore degli anni.
Una cinta nera in pelle con una lunga estremita' cadente dal fianco lungo le gambe, reggeva vari portaoggetti e un paio di pugnali finemente decorati.
Era davvero una bella donna, e a meno che non la si conoscesse, non sarebbe stato possibile dire che la sua migliore annata era da tempo finita.
Mentre fissava i tre ragazzi picchiettava spazientita il piede sul terreno, mentre una mano chiusa a pugno picchiettava lentamente sulle braccia conserte.
- Impa. Qual buon vento!- Disse Ganon con un gran sorriso stampato in volto, facendo come se nulla fosse.
La donna mise la mano su uno dei puganlini mentre un sopracciglio si alzava sempre piu' verso l'alto.
Il rosso Indietreggio' deglutendo.
- Bene, bene, bene... vi stavo aspettando. Davvero pensavate che non mi sarei accorta della vostra ennesima fuga mattutina? Non so piu' che fare con voi tre...-
Zelda si fece avanti.
- Nonna, ma non siamo usciti dalla foresta, siamo stati fuori solo per poco tempo!-
La donna le rivolse uno sguardo di rimprovero.
- Tu sei la prima che non dovrebbe uscire, quante volte te l'ho detto? Anche se qui l'unico che andrebbe rimproverato e' uno solo di voi, in effetti, dato che e' stata una idea sua quella di uscire senza permesso e senza una scorta...-
Lo sguardo della donna si sposto' sugli occhi Azzurro celeste di Link.
- Non ho nulla da dire, hai sentito le mie parole di poco fa, giusto? E poi di che ti preoccupi? Intorno al villaggio e alla foresta hai eretto una barriera...-
Impa sbatte' violentemente il piede per terra.
- La barriera serve a nascondere il villaggio alla vista del nemico, ma se anche uno solo di Loro si accorgesse del mio incantesimo potrebbero facilmente distruggerlo e attaccarci. -
- Non accadra'-
- Il fatto che finora non sia successo non implica che sia impossibile, Link.-
In quel momento passo' un piccolo gruppetto di contadini diretto ai campi che si fermarono alla vista Di Impa e degli altri.
- Oh, Venerabile Impa, vostre maestà!!- Dopo aver posato a terra i vari attrezzi da lavoro, gli uomini e le donne si inchinarono a terra.
- Nobile Ganondorf, Nobile Link , siete usciti di nuovo per allenarvi con arco e frecce? Come era oggi la foresta?-
Il Biondo sorrise gentile. - perfetta, come sempe. Si sta una meraviglia a quest'ora del mattino, e' tutto cosi' tranquillo e pacifico.-
Di fianco a lui, Ganondorf prese il proprio mantello bianco ancora leggemente bagnato tra le mani.
-... si, ed e' anche piuttosto freddo. Vero, FRATELLINO?-
I presenti scoppiarono a ridere intuendo l'accaduto.
- I nostri Principi sono proprio due giovani pieni di energie, eh?-
- scommetto che vi sarete punzecchiati come al solito, ahahah!-
Ganondorf afferrò Link con un braccio portandoselo al petto, mentre quello cercava di liberarsi dalla presa e lo supplicava con voce strozzata di farlo respirare.
Mentre gli altri ridevano davanti ai giovani Principi, Uno dei contadini perse l'equilibrio a causa della legna pesante sulle spalle e cadde all'indietro.
Mentre stava per toccare terra, Zelda si fiondo' verso di lui prendendolo al volo, mentre il cappuccio nero le cadeva dal capo.
- Signore, state bene? Dovreste fare piu' attenzione!-
Il contadino, e gli altri dietro di lui, sgranarono gli occhi con estremo stupore.
- Divina sacerdotessa, ci siete anche voi?-
- Non vi avevamo riconosciuta con quel cappuccio, perdonateci!- dissero reinchinandosi fino a terra.
- oh, no, vi prego di rialzarvi! Sigore, state bene? Non si e' fatto male vero?- Chiese poi all'anziano che aveva appena soccorso.
- Grazie a voi non mi sono fatto nulla, Sacerdotessa. Siete una cara fanciulla, vi ringrazio immensamente...- Rispose quello rimettendosi in piedi sulle proprie gambe.
Zelda gli sorrise gentilmente.
- State per cominciare il vostro tirocinio con la Divina Impa?-
- Q-qualcosa del genere, si- Rispose la ragazza con fare modesto.
I contadini rimisero i propri attrezzi in spalla e si apprestarono a tornare sul proprio cammino.
- Allora noi andiamo- Dissero rivolgendosi ad Impa, Link, Ganondorf e Zelda.
Quest'ultima porto' le mani unite come in preghiera al petto, e sorridendo disse a capo chino.
- Possa la dea Hylia vegliare su di voi-
- Vi auguriamo una buona giornata. Che la dea protegga i nostri giovani Principi e le nostre sacerdotesse!-
Dopo questo augurio ed un ultimo inchino, Il gruppo si allontano' sotto agli sguardi dei presenti mentre si scambiavano pareri sui due Principi e sulla sacerdotessa, constatando quanto fossero gentili e premurosi.
Impa sospiro' mentre li guardava allontanarsi.
Fece qualche passo avanti fino a giungere ad una piccola collinetta che mostrava una perfetta panoramica di gran parte del villaggio, mentre una piacevole brezza iniziava a giocherellare coi suoi capelli sciolti ed i suoi abiti morbidi e caldi.
Sospirò.
- Queste persone si fidano di voi.
Tutti ci fidiamo di voi. Ed e' per questo che dovreste agire piu' responsabilmente... Ganondorf e Link.- Disse a braccia conserte.
I due giovani la guardarono.
- Noi Sheikah Vi siamo fedeli... vi amiamo e vi rispettiamo come nostri futuri sovrani. Vi abbiamo protetto fino ad ora e sempre lo faremo. Siamo le vostre ombre.
Ma a che servirebbe proteggervi se voi mettete a repentaglio in modo cosi' sciocco le vostre vite?-
Ganondorf e Link la guardarono in silenzio.
Il maggiore, dopo una breve riflessione, prese parola.
- Ma impa, ormai e' troppo tempo che siamo chiusi qui dentro, non sei stanca? Voglio dire, io e Link stiamo solo cercando di prepararci per un eventuale attacco, non possiamo starcene con le mani in mano! E posso assicurarti che non siamo avventati, sappiamo che cosa rischiamo.-
- Concordo con mio fratello. Per quanto ancora dovremo stare qui ad aspettare? Se solo ci lasciaste provare a mettere piede fuori dal villaggio...-
Dietro di loro, Zelda strinse i pugni in petto.
Impa socchiuse gli occhi mentre guardava il villaggio.
- Non e' il momento. Non ancora.-
Si giro' verso i due principi che la stavano fissando in attesa di un proseguimento della frase appena detta.
- Ma come vi ho gia' detto, dalla cerimonia di settimana prossima vi sara' tutto piu' chiaro.-
Dopo aver abbassato gli occhi rossi, la donna sorrise calma mentre guardava i tre ragazzi.
- Ora filate a Prepararvi, tra poco cominceremo la lezione di oggi.-

 

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Eccomi di ritorno! >W<''

Vi chiedo scusa per la luuuuunghissima assenza, ma ho passato un periodaccio... subito dopo aver iniziato a scrivere questa FF ho subito un lutto che non sono ancora riuscita ad elaborare, percio' avevo completamente dimenticato di questa storia.
Ma qualche giorno fa mi ci sono reimbattuta per puro caso, e tornando sul sito ho letto un messaggio e le recensioni che mi sono arrivate.... che dire, grazie di cuore <3
provvederò a risponderti al più presto, i tuoi messaggi e le tue due recensioni mi hanno riacceso in un certo senso, quindi ho scritto in tutta fretta questo nuovo capitolo, e dintendo pubblicarne uno alla settimana d'ora in avanti. <3
Perdonatemi, questo capitolo è probabilmente un pelino confusionario, mi impegnerò di più dal prossimo!
 <3 <3 <3 <3 

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Capitolo 4
*** In Lontananza. ***


- In lontananza-

 

Impa colpì Link sulla mano.
- Ahia!-
- Benedetto ragazzo! Hai sbagliato di nuovo! Come mai non capisci?- disse la Gran sacerdotessa mentre incrociava le braccia.

-Devi mettere le mani in questo modo e recitare la litania, vedi qui?- proseguì poi, posando l'indice sul vecchio libro che stringeva tra le mani.
Link si buttò di colpo sull'erba fresca mossa dal vento. Faceva un gran caldo quel pomeriggio, non ne poteva più di quella lezione.
- Non è che non capisca... solo che....non capisco.-
- Fratellino, sei sempre molto chiaro, sai?- Lo schernì Ganondorf, seduto di fianco a lui che lo guardava con un sorrisetto dipinto in volto.
Il Principino dagli occhi celesti lo fulminò con lo sguardo alzando lievemente il capo da terra, poi si ributtò giù di peso come se fosse prosciugato di tutte le forze.
- E' tutto il giorno che ci provo, ma è inutile. A che mi servono questi incantesimi se posso usare le armi?-
- ...Questi incantesimi servono non solo in caso tu non possa usare armi, ma anche se dovessi rimanere ferito. Ti potresti curare almeno un pò per evitare di morire. Non essere ottuso e tirati su, o settimana prossima non parteciperai alla cerimonia.- Lo rimproverò Impa.

- Cerimonia di qui, cerimonia di là... non vuoi nemmeno dirci di cosa si tratta, che è tutto 'sto mistero?- Borbottò Link.
Si tirò su facendo leva coi gomiti sui quali poi si fermò, lo sguardo leggermente abbatuto e stanco.
- Impa... Non credo proprio di essere portato per questo tipo di cose. Non sono come Ganondorf, a lui viene tutto più facilmente, a me no. Mi trovo molto meglio con le mie frecce, o una spada...-
un lieve venticello spettinava il capelli dorati del ragazzo portandoli qua e là, mentre il sole filtrava tra le foglie della quercia sotto alla quale stavano tenendo la lezione di quel pomeriggio.
La sacerdotessa Dagli occhi rossi si avvicinò al Biondo, e si sedette per guardarlo meglio.
- Link. Queste "cose" come le hai chiamate tu potrebbero fare la differenza tra la morte e la vita. Ti servono che tu lo voglia o no...- disse con tono dolce.
Nonostante fosse severa e rigida, nel momento giusto Impa aveva un che di materno, Sia per Ganondorf che per Link era stata Una madre in tutti quegli anni.
- Se fossi tu ad essere ferito ed io fossi lì con te potrei guarirti, ma se la ferita dovesse essere sul mio corpo cosa faresti?- Gli domandò all'improvviso Ganon.
- Esatto, tuo fratello ha detto bene.-
Link sussultò lievemente.
- Beh, allora devo solo migliorare le mie abilità nelle armi per impedire che qualcuno ti ferisca!-
Ganondorf ed Impa si guardarono ridacchiando
- Sei proprio convinto, eh?-
-Non è difficile, guarda qui.- Suo fratello lo richiamò all'attenzione mentre portava le mani unite in una strana posizione che vedeva i due indici in alto ed uniti, mentre le altre dita erano intrecciate tra di loro.
Link si mise seduto, lo sguardo serio e attento.
Il rosso chiuse gli occhi e si concentrò, mentre piccole venuzze divenivano marcate sulle tempie imperlate di sudore dovuto sia al caldo che alla fatica.
Era ad un livello talmente avanzato da non aver nemmeno più bisogno di recitare gli incantesimi a voce, e Link adorava guardare suo fratello mentre si prodigava nei vari sortilegi: era davvero bravissimo, e questo non faceva che accrescere l'ammirazione nei suoi confonti.
Paraticamente tutti sapevano che avrebbe potuto tranquillamente reggere il confronto con la Gran sacerdotessa Impa, era davvero portato per la magia.
Mentre lo guardava, non potè fare a meno di pensare a quanto Ganon avesse preso dal loro padre. Scrollò la testa per scacciare quell'immagine, e si riconcentrò sul momento.
In fondo anche se erano identici di aspetto, Il suo adorato fratello maggiore aveva poco a che vedere con quell'uomo.
Dopo pochissimi istanti una luce rosa tendente al Fucsia riempì l'aria intorno alle mani di Ganondorf, e si espanse poi intorno a tutto il suo essere sotto agli occhi soddisfatti di Impa e meravigliati di Link.
La Luce disegnò dei piccoli ghiri gori intorno al Pincipe dai capelli rossi che continuava a tenere gli occhi chiusi, per poi incontrarsi dietro alle sue spalle e proseguire verso i piedi del giovane: qui si unirono in una Luce Dorata, luminosa e brillante come i suoi occhi, e Link fu costretto a distogliere lo sguardo data l'intensità di quella luce.
Pochi secondo dopo, Il Biondo si girò, e guardò con grande sorpresa Ai piedi del fratello dove era apparsa una spada lunghissima e cristallina, di un colore tendente al giallo limone.
La lama era direttamente collegata all'elsa finemente decorata, con due sottili Braccia laterali che disegnavano due riccioli. Poco sotto al posto in cui la mano doveva afferrare l'arma, c'erano tre piccoli dischetti che creavano delle ondine.
Link Si avviciò con gli occhi sgranati.
- Ma è... è bellissima, fratello..-
Accarezzò la spada in tutto il suo splendore mentre non faceva che aumentare la meraviglia nei suoi occhi.
Ganondorf ridacchiò.
- No, in realtà non è nulla di speciale, ma ti ringrazio. Era per rpovarti che non tutte le magie potrebbero essere Noiose ai tuoi occhi, Link. Se un nemico dovesse impedirti di usare le tue armi questo incantesimo risolverebbe tutto. Vedi, è importante che tu sappia padroneggiare più arti contemporanemante, Più risorse hai, maggiori saranno le probabilità che tu esca vivo dalle varie situazioni.
Ricordati che sei un Principe, non devi sottovalutare questa cosa. Dobbiamo essere pronti a difendere i nostri sudditi.-
- Sagge parole, sagge parole!- Disse Impa battendo le mani mentre guardava i due fratelli.
- ... queste si che sono parole che ci si aspetta da un futuro sovrano. Certo... un giovane sovrano i cui modi andrebbero migliorati ma... c'è tempo.-
Il rosso scoppiò a ridere battendo delle pacche piuttosto forti sull spalle più sottili del fratello minore, che si lamentava.
- E-ehy! Ma che ti prende?!- Gli urlò contro cercando di reprimere le risate, e per ripicca lo spinse all'indietro lentamente.
- Ahahah! Hai capito cosa intendevo? Su, ora riprendi gli esercizi, da bravo!-
Link si massaggiò le spalle, e tirò un'occhiata non proprio convinta a Ganondorf.
- ci provo...-
Il fratello lo guardò con un'espressione divertita.
- Guarda che se non ti applichi... TI SBACIUCCHIO TUTTO-
Vedendolo avvicinarsi, Il giovane principe indietreggò trascinando il sedere.
- MI HAI CONVINTO, MI HAI CONVINTO-
Impa scoppiò a ridere facendo no con la testa, e si unì a Ganondorf nell'incoraggiare il giovane.
- Dai, alzati e riprova... non è vero che non sei portato, sei tu che hai una sorta di blocco qui dentro- Disse poi toccandogli la fronte con un dito.
Infine, battendo le mani, tornò ad aprire il libro dalla copertina sgualcita che aveva posato a terra poco prima.
- Forza, ricominciamo!-

La lezione proseguì fino a che il tramonto non lasciò il posto alle prime stelle ed i colori caldi del tramonto cedettero il passo all'imbrunire.
Coi capelli rossi ancora bagnati dalla doccia appena fatta e una salvietta sulle spalle, Ganondorf bussò alla porta della stanza del Fratello.
-Ehy, Link, ci sei? La cena è pronta ed Impa ha detto di chiamarti, dobbiamo anche avvisare Zelda-
Silenzio.
Ribussò una seconda volta con la mano abbronzata e forte.

- Ehy, Link!-
Stavolta aprì la porta, preoccupato che qualcosa non andasse. Guardò nella piccola ed umile stanzetta illuminata dal chiaro di luna che filstrava dalla finestrella dietro al letto fatto con cura, le coperte verdi i cui ricami erano risaltati dalla luce pallida erano lievemente scosse da alcune pieghe, segno che qualcuno si era seduto.
Entrò fino ad arrivare sul tappeto circolare al centro, e si guardò intorno.
Notò l'arco e la faretra riposti con estrema cura al lato del letto, e sorrise: A Link piaceva davvero quel regalo, non se sne separava mai.
Ricordava ancora lo sguardo che aveva quando glielo regalò anni addietro: era la sua prima arma, ma, cosa più importante, quell'arma era stata costruita dal suo adorato fratello.
- Non c'è. Ma dove è finito?-
Si apprestò ad uscire dalla stanza mentre si asciugava lievemente le punte grondanti dei lunghi capelli, quando qualcosa attirò la sua attenzione: qualcosa luccicava da dietro alla porta.
Titubante, si avvicinò per capire cosa fosse, e allungando le mani trovò una coperta in lana volta a coprire un oggetto alto e piatto.
Sembrava essere stata gettata li con disprezzo, come se ciò che cercava di nascondere fosse una cosa proibita o di dubbia provenienza
La scostò, e ciò che vide gli diede una strana sensazione.

Afferrò con entrambi le mani l'oggetto che fino a poco prima era rimasto nascosto da chissà quanto, e con le dita sfiorò delicatamente la superficie rovinata: Un quadro.
I soggetti (un uomo, un bambino, un ragazzino ed una donna), sembravano felici e sorridevano pacatamente verso l'sservatore, una tenda rossa che pareva in seta ricca di ricami in oro era presente alla loro destra ed un arazzo azzurro celeste alle loro spalle recante il sacro Triangolo adornava il muro ocra paonazzo e a tratti antico e rovinato.
La donna fu la prima che guardò: era bellissima, dai capelli biondo cenere e dagli occhi azzurri come il cielo, seduta al centro del dipinto su una sedia in pelle rossa, l'abito lungo e finemente decorato e ricco di gioielli e pendenti vari scendeva delicatamente lungo le sue forme.
Ganondorf scrutò con dolcezza e malinconia il volto delicato della donna, poi sfiorfò le mani candide simili alla ceramica giunte sul grembo in una posa gentile e calma, ed infine guardò il ricco ma delicato diadema riposto sul capo.
Il suo sguardo ricadde poi sul bambino che si trovava in piedi alla destra della donna.
Non potè fare a meno di sorridere: era identico a lei, con quegli occhi celesti, i capelli biondo cenere e quell'espressione dolce ma allo stesso tempo piena di passione e gentilezza.
Anche i loro caratteri erano identici, in grado sia di dimostrare grande quiete e premura, sia La più potente delle tempeste.
Osservò i capelli.
- Mpf, come erano corti...- disse con una risata breve e soffocata.
Notando il suo atteggiamento timido ripreso dal dipinto, pensò a come adesso fosse più sicuro di sè e polemico a ciò che non gli andava, e quasi si commosse nel constatare che era cresciuto.
Lentamente, e quasi con titubanza, i suoi occhi si spostarono a quello che doveva essere il soggetto più importante del dipinto stesso.
Era impossibile vedere il volto dell'uomo, dato che uno squarcio ricopriva completamente la parte interessata, ma Ganondorf conosceva bene quel viso celato, e per ricordarselo gli bastava guardarsi allo specchio ogni santo giorno.
Guardò il volto sorridente del ragazzino dai capelli rossi raccolti in un codino, un mantello rossiccio gli copriva le spalle e con una mano toccava la poltrona sulla quale sedeva la regina.
Gli Occhi dorati erano allegri e brillanti volti a guardare un futuro che mai, nè lui nè Link, avrebbero mai incontrato.
Amareggiato e nostalgico, spostò casualmente gli occhi sulla mano possente, abbronzata e pesante che cingenva delicatamente e con amore una spalla della Giovane donna al centro.
Osservò quella mano, e risalì il braccio fino a giungere di nuovo allo squarcio.
Ricordava ancora perfettamente il giorno in cui Suo fratello aveva provocato quello strappo sulla tela, non avrebbe mai potuto dimenticarsene...
Il suo sguardo era mutato: il sorriso malinconico ma affettuoso che fino a pochi istanti prima regnava sul volto, aveva ora ceduto il posto ad una espressione seria, pallido di rabbia e rancore.
Scostò con la mano abbronzata le due estremità del dipinto separate dal graffio fino ad unirle quasi, con la mano tremante e gli occhi socchiusi che scrutavano l'uomo dipinto e fermo lì, a fissarlo.
Iniziava ad intravedersi una lunga chioma rossa come il sangue, quando l'attenzione di Ganondorf venne richiamata da una melodia.
Si riscosse per allontanare quelle scpiacevoli sensazioni, e dopo aver riposto il dipinto nella sua postazione originale sotto alla coperta, si aggirò nella stanza alla ricerca della provenienza della dolce musica, che aveva riconosiuto già dalle prime note avvertite.
Mise la mano dietro all'orecchio a punta, ma non riuscì comunque a capirne l'origine, quando si ricordò della finestra.
La aprì, ed infatti la canzone era diventata più forte e chiara, ed il suo sguardo venne giudato su una piccola collinetta poco più in su da cui riuscì a scorgere una piccola ombra seduta sotto ad un maestoso albero.
- Hà hà-
Uscì in fretta e furia diretto verso l'entrata della dimora.
Impa era nella piccola cucina e vide passare il ragazzo a gran velocità, e posando la lunga pipa argentata su un ripiano al suo fianco, gli domandò pacata – Ehy, furia rossa, portami qui Link e Zelda che non ho intenzione di aspettare troppo. La cena non resterà calda per sempre!-
Dalla porta di ingresso giunse un – Sìssignora!- seguito dalla porta sbattuta.
La sacerdotessa riprese a fumare.
- Delicato, eh. Non so chi sia peggio tra te e Link, in effetti.-
l'espressione divertita in volto lasciò il posto ad un'aria pensierosa che la portò a guardare fuori dalla finestra.
 


Ganondorf non aveva ancora finito di infilarsi gli stivali che già correva su per la collina a saltelli, cercando di infilare il piede nelle scarpe marroni in pelle.
Per poco non cadde, ma riuscì a riprendere equilibrio ed iniziò a correre su per la collina.
Il respire diveniva tangibile fuori dalla bocca, faceva freddo, e mentalmente si maledì per essere uscito coi capelli ancora fradici.
Mentre cercava di coprirsi il capo con la salvietta, volse lo sguardo al cielo ricolmo di stelle scintillanti, che interrompevano qua e là la monotonia del colore nero- blu tipico della notte.
Sentiva la melodia farsi sempre più forte, ed infine giuse ansante sotto all'albero in cima.
Si abbassò posanodo le mani sulle ginocchiaper riprendere fiato, e guardò verso l'ombra che da dietro al tronco continuava imperterrito a suonare.
- Da quanto sei qui fuori a suonare? Con questo freddo poi!-
La figura suonò lentamente le ultime note del pezzo, poi si fermò e rivolse lo sguardo a Ganondorf.
- Tu, piuttosto, che esci coi capelli bagnati. Ti prenderai un malanno, fratellone-
La luce della luna illunimò il volto sorridente di Link.
Il rosso ridacchiò, e si avvicinò al fratello sedendosi poi al suo fianco.
- E' bello quassù, ci vengo spesso per rilassarmi. Soprattutto quando devo fare chiarezza su qualcosa.-
- Già, piace anche a me. Quella è... l'ocarina della mamma, vero?-
Link appoggiò la testa al tronco e volse lo sguardo alle stelle sopra di lui.
- Sì-
- Ultimamente ti sento spesso suonarla... ha un suono magnifico.-
- Mi aiuta a sentirla più vicina...-
Scese un lungo silenzio tra i due fratelli. Un silenzio che però per entrambi valeva sempre più di mille parole.
Erano sempre stati molto uniti, ed anche se non si parlavano l'uno poteva comprendere appieno i sentimenti dell'altro, anche i più ben celati.
Un venticello freddo prese a soffiare e l'aria venne riempita dai suoni cristallini degli scaccia spettri appesi qua e là nel villaggio, ogni tanto interrotti dai nitriti dei cavalli nella stalla al di sotto.
Ganondorf guardò il fratello minore, ed esitò un momento.
- Senti...-
- Mh?-
- Cosa ne pensi della cerimonia di settimana prossima?-
- Mmmh... non saprei, non ci hanno detto molto se non che ci aiuterà a riprenderci il regno in futuro... perchè?-
- No nulla... pensavo solo che, è un parere mio, eh, dopo di questo forse potremo davvero provare a mettere piede fuori dal villaggio una volta per tutte.-
- Sarebbe grandioso, avremmo l'occasione di constatare cosa siamo e cosa non siamo in grado di affrontare...- replicò Il Biondo con fare pensieroso.
- Infatti.-
Ganondorf si sporse in avanti, cingendo le ginocchia con le braccia muscolose.
- Mi piace questo villaggio. Gli Sheikah ci hanno praticamente tirato su, sono loro molto grato e sia tu che io abbiamo molti ricordi legati a questo posto.-
Link Guardò il fratello mentre parlava, scrutando i suoi linementi rudi ma allo stesso tempo gentili.
- ... però... credo sia ora di riprenderci le nostre vite.-
Sospirò.
Il fratello gli tirò una pacca affettuosa e si sporse in avanti come lui dopo aver posato l'ocarina al suo fianco.
- Si, la penso allo stesso modo. Abbiamo un dovere da compiere...-
Il rosso lo guardò con la coda dell'occhio, e dopo aver sospirato riprese la parola.
- Muori dalla voglia di ucciderlo, vero?-
Non ottenne risposta.
- Link, So bene che ogni giorno ti alleni come un matto solo per questo scopo, ma ascoltami bene. Quand arriverà il momento... quando saremo al suo cospetto non devi fare nulla di avventato, te lo proibisco, mi hai capito?-
Link si girò verso di lui in uno scatto nervoso.
- Cosa?! Dopo quello che ha fatto mi stai chiedendo di avere riguardi...?-
- ...è pur sempre nostro pad--

- NO.-
Il biondo si alzò in piedi in un movimento veemente, i pugni stretti lungo i fianchi ed i capelli biondi e sciolti lungo le spalle mossi dal vento. Digrignò i denti, lo sguardo basso rivolto a destra.
- Non dirlo... non lo è più... non lo è mai stato.-
Il Futuro sovrano guardò dapprima il ragazzino dinanzi a sè, poi con fare preoccupato rivolse lo sguardo verso l'orizzonte.
Quel ragazzino era forte, Ma anche molto fragile... e gli tornò in mente il dipinto visto pochi minuti prima nella stanza.
- Io voglio solo provare a tornare alla normalità, Link... So bene cosa provi-
- No! Non lo sai affatto! Tu non hai visto.... non hai visto cosa ha fatto. In quel momento ero solo, Ganon... non hai visto, non sai niente!-
A quelle parole Ganondorf si alzò in piedi pronto ad alzare la voce, ma venne interrotto da una figura che elegantemente si stava facendo strada per la collina, sino a giungergli davanti.
- Ah, allora eravate voi! Che sta succedendo? Non starerete mica litigando di nuovo spero!-

Zelda prese tra le mani candide il lungo abito bianco per camminare con meno fatica, e si avvicinò ai due amici d'infanzia silenziosi.
La ragazza guardava prima l'uno poi l'altro, e notando lo sguardo basso di Link e l'atteggiamento di Ganon, iniziò ad allarmarsi.
- Hey, si può sapere cheè successo?-
- Ah.. nulla, stavamo parlando, tutto qui...- Rispose impacciato Il rosso.
- Quello non mi sembrava parlare, era piuttosto litigare, direi. Vi si sentiva da sotto alla collina, sai?-
- Nulla, davvero..- Disse anche Link con tono pacato.
Sia Zelda che Ganondorf lo guardarono preoccupati.
- Piuttosto, credevo fossi già a casa, eri ancora a pregare sotto alla statua nel tempio del tempo?-
La sacerdotessa guardò il biondo per qualche instante, poi sussultò improvvisamente.
- eh, EMH, s-siiii! Ero a pregare, emh... sono giorni davvero impegnativi questi ahahah!-
I due ragazzi la fissarono leggermente confusi per la strana reazione, ma la scena venne interrotta, con sommo sollievo di Zelda, da una voce che li richiamò da sotto.
- Ragazziii! Dove siete finiti? Dannazione, ho fame anche io sapete?!-
- Argh, la cena!- Urlò Ganondorf. -Forza, andiamo, ero venuto a cercarvi ma poi alla fine non ho portato a termine il mio compito- Continuò sorridente mentre spingeva Link davanti a sè.
- Non spingere, so camminare anche io!-
Quando Link fu ad una certa distanza, Il Principe dai capelli rossi notò che Zelda era rimasta indietro, quindi la Raggiuse.
- Ehy, tutto a posto? Mi sei sembrata strana poco fa-
- a-ah... s-si tutto ok, tranquillo...- Rispose lei, scostandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio a punta.
Il ragazzo la guardò, poi abbassò il volto.
- Ti sta davvero bene questo nuovo abito da sacerdotessa. Ti si addice.-
Zelda si guardò la veste: Bianca dalle tinte tendenti all'azzurro, Così lunga da non mostrare i piedi che si adagiava dolcemente sul suolo.
Le spalline si collegavano a delle lunghe maniche in tessuto leggero e fluttuanti come ali ricadenti dalle braccia della ragazza, il petto adornato da perle e da pietre luccicanti che circondavano le forme dei seni e delle spalle.
Infine, sul capo, Un velo bianco dello stesso tessuto delle maniche , con delle pietrine sui bordi, adornava il suo viso delicato.
- Ti ringrazio molto. Me lo ha dato stamattina la nonna, lo ha fatto lei. Mi sono sempre piaciuti i vestiti che mi fa, sono bellissimi non trovi?-
- Molto- Rispose il giovane guardandola negli occhi.
Zelda rispose con uno dei suoi sorrisi, ma subito dopo rivolse lo sguardo nella direzione in cui stava Link, poco più sotto.
- Però Link non l'ha notata...- Disse con un filo di voce, assorta e dispiaciuta.
Ganondorf Guardò prima lei, poi le spalle di Link e si grattò la nuca.
- B-beh... questo perchè il nostro Link è un pò stordito, ahahah!-
Il sorriso lasciò il posto ad un'espressione preoccupata.
- Vuole uccidere il re.-
La ragazza sgranò gli occhi color oceano, mentre la luna veniva oscurata dalle nubi nere ed il vento ululò minaccioso per qualche secondo.
- ... cosa?-
- Non so come fare con lui... so bene che non appena metteremo piede là fuori lui correrà al castello. Si ucciderà, non so davvero come convincerlo a non fare cose avventate.-
La giovane sacerdotessa si portò una mano al petto, e l'altra alla bocca.
- Si farà uccidere...-
I capelli rossi mossi dal vento andarono a finire sul volto di Ganondorf, che chiuse gli occhi.
- ...è Colpa mia... se quel giorno io fossi arrivato prima.... lui ora non...- Non riuscì a termianre la frase a causa di un groppo alla gola, e si portò il pugnò all'altezza del volto.
Zelda gli sfiorò Una spalla muscolosa, e lo guardò in volto sorridendo.
- No, Non è asslutamente colpa tua, Ganon... lo sai benissimo. Non ti devi tormentare così, te l'ho già detto...-
Ganon si perse per un momento nel profondo dell'oceano negli occhi della giovane, come incantato.
- ho provato a parlarne con lui più e più volte, sai? ma... siamo qui da quasi 10 anni, e lui si rifiuta sempre di toccare l'argomento.-
- Sei un bravo fratello, oltre che un ottimo e promettetente sovrano, Ganny-
Il ragazzo sgranò gli occhi.
- C-come mi hai chiamato?-
La ragazza scoppiò a ridere sommensamente, i capelli dorati che le accarezzavano il viso cullati dal vento giocoso, il volto bianco come latte illuminato dalla luna che si era liberata dalle nubi nello stesso momento in cui aveva iniziato a sorridere la sacerdotessa.
- Stavo scherzando, ahahaha! Non ti piace?-
-Non lo fare mai più, mi sono venuti i brividi- replicò il rosso scoppiano poi a ridere.
Zelda si ricompose.
- Comunque sia, non ti preoccupare. Link ha solo bisogno di placare i nervi, è agitato per settimana prossima e tutto il resto, lo hai detto anche tu, no? E poi tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare. Sono certa che Link voglia ancora bene al re, vostro padre... e vorrà certo capire la causa di tutto questo-
Il principe sospirò.
Conoscendolo, non era certo così che la pensava Link, perchè ogni volta che il ragazzo sentiva parlare del sovrano, il celeste dei suoi occhi sembrava diventare di un rosso più profondo del sangue.
- Si... forse hai ragione- Mentì per non far preoccupare l'amica.
Poi le protese la mano forte.
- Dai, andiamo a cenare, Impa e Link avranno già iniziato-
Zelda osservò un momento la mano, poi la afferrò sorridendo mentre afferrava un lembo della gonna per sollevarla.
- Si!-
Fecero per incamminarsi, ma la ragazza notò un oggetto luccicante sotto all'albero.
- Ah! Link ha lasciato qui la sua ocarina!- Si lanciò verso lo strumento e lo afferrò, portandolo con cura all'altezza del petto.
- So che Link ci tiene... è così bello ascoltarlo mentre suona, non trovi?- Disse ad occhi chiusi, mentre si immaginava il giovane che suonava concentrato e rilassato, e le parve di udire la melodia della dea che tanto le piaceva ascoltare.
Poi si girò verso Ganondorf, e i due Si incamminarono verso casa mentre la luna e le stelle vegliavano su di loro con promesse che presto sarebbero state infrante in un battito di ciglia.
In Lontananza, si potevano vedere dei fulmini.
Era In arrivo una tempesta.
 

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* angolo autrice *
Ok, oggi avevo un attimo libero dal lavoro e ho scritto questo nuovo capitoletto, perchè il terzo davvero lo odio... ero proprio arrugginita @_@''''
Finalmente ci hanno mostrato il trailer di 'sto benedetto gioco eh?
A parte il fatto che sbavato litri e litri e litri e riempito secchi e secchi e secchi... tante delle cose che mi ero immaginata hanno trovato una sorta di conferma, e tante altre si sono aggiunte.
Ci vorrà ancora un bel po' prima di entrare nel vivo della storia, spero che porterete pazienza >_< <3
Grazie per la lettura, alla prossima! :3

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Capitolo 5
*** Il Festival delle stelle. ***


-Cosa ne pensi di questa situazione?-
-... Non so che dire... ammetto che sono confusa. Ma... continuo anche a credere che sia impossibile.-
-...no, non lo è. Ricorda che nè tua figlia nè la regina hanno mai sbagliato.-
- Ma la profezia è in ritardo di Un anno-
- Non significa nulla. Si avvererà.-
-...-
- Dovremmo prepararci, Impa.-
-...-
- Impa...!-
- No. Non si avvererà. Sono sicura che le parole della dea siano state tramandate erroneamente.Il nemico non è Lui, non è possibile... Assolutamente.-
- Impa...-
- Dobbiamo aspettare, solo aspettare. Nel caso in cui mi stia sbagliando, me ne assumerò la colpa.-
- Nel caso in cui tu ti stia sbagliando ci rimetterà tutto il regno. Ricordatelo.-
- La regina non ha mai sbagliato una previsione, è vero. Ma... i suoi occhi... ricorda i suoi occhi quando lo guardavano. Non è lui, ti dico. Nei suoi occhi c'era amore, non un presagio di morte.-
- Spero vivamente che tu abbia ragione. La cerimonia sarà tra sei giorni, solo sei giorni.-
- Lo so, li sto preparando da anni per questo giorno, Famir.-
-... il ragazzo non sa nulla, vero?-
-... nessuno dei due sa nulla. Se glielo avessi detto non so come avrebbero reagito. Non sanno nemmeno dei poteri della madre.-
- E tua nipote?-
- Figurati.-
- Quando arriverà il momento il ragazzo dovrà accettare tutto d'un colpo il suo destino... se la previsione di sua madre e di Aran fosse corretta farebbe ancora più fatica ad accettare il suo fardello.-
- ... te l'ho già detto e ripetuto come la penso a riguardo. E poi... Mia figlia Aran e La Regina ormai non possono più parlare, smettila di tirarle in mezzo. Che ne sai che nel frattempo il corso delle cose che hanno predetto non possano essere cambiate? I piani degli dèi sono infiniti ed incomprensibili persino a noi Sheikah che dai tempi più bui li serviamo.-
- Chi lo sa. Come ho detto spero che abbia ragione tu. Ad essere sincero nemmeno io sopporterei di vedere realizzata la profezia. Ho sentito un rumore... sarà meglio che vada prima che ci vedano. occhi Aperti, Impa.-
- ... riguardati, Famir. E mi raccomando, tienimi aggiornata a proposito di quel gruppo sospetto.-
- Sarà fatto, mia signora.-
La figura incappucciata si avviò verso la porta d'ingresso e sparì nella nebbia e nella pioggia sotto allo sguardo color sangue della Gran sacerdotessa, che lo aveva seguito per richiudere la porta.
Diede una fugace occhiata alla fitta tempesta che stava cadendo sul villaggio quella notte.
Non era un buon presagio.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri negativi che le si stavano incastrando nella mente dopo quella conversazione, e dopo essersi assicurata che non ci fosse nessuno nelle vicinanze richiuse la porta, appoggiandosi poi con le spalle.
Tirò fuori da sotto alla veste da notte un medaglione ovale con una pietra azzurro celeste incastonata. Stava scintillando.
- A prescindere da quello che accadrà, l'unica certezza che abbiamo è Link... solo lui potrà salvarci...-
Strinse per qualche secondo la presa sul cristallo brillante, e la luce che emanava venne momentaneamente oscurata.
Rimise il medaglione sotto alla veste, assicurandosi che non si potesse vedere. Poi si incamminò verso la sua stanza, pensando tra sè e sè che tanto non avrebbe mai chiuso occhio quella notte.
Fuori, il vento ed i tuoni ululavano minacciosi contro il creato.


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Capitolo 4:

-Il festival delle stelle.-

 

 

Scese dal letto con movimenti stanchi e lenti, posando i piedi a terra sul piccolo tappetino verde.
Rimase fermo per qualche secondo con aria assente a fissare il vuoto, sbattendo di tanto in tanto gli occhi pesanti che bruciacchiavano.
"Che sonno..." pensò mentre sbadigliava, portandosi la mano davanti alla bocca.
Dopo essersi grattato la testa scompigliando maggiormente i capelli dorati che ricadevano sin sotto alle spalle, Guardò fuori dalla finestra alla sua sinistra: Il cielo era ancora colorato dalle tinte dell'alba, un balsamo per gli occhi.
Link adorava i colori di quel cielo e l'atmosfera che si creava a quell'ora del mattino... era tranquillo e silenzioso, e pareva che al mondo ci fossero solo lui e le varie creature di cui si udivano i suoni ed i versi.
Un equilibrio perfetto, un inno alla vita.
Si stiracchiò con veemenza e si alzò leggermente barcollante in direzione della finestra, quindi, senza indugiare, aprì le ante che si separarono con un suono cigolante.
Immediatamente venne investito dall'aria fredda e pungente, ma non gli diede fastidio. Anzi, respirò a pieni polmoni il consueto profumo di rugiada, terriccio bagnato e fiori portato dal vento che gli accarezzava la pelle pallida e morbida, mentre i capelli cullati dalla dolce melodia del vento gli solleticavano il volto.
Chiuse gli occhi riempiendosi ancora di più i polimoni di quel tocco di vita, ed infine sospirò profondamente, sorridendo.
I suoi occhi celesti ritrovarono la loro brillantezza piena di vitalità quando si volsero verso il firmamento che all'orrizzonte era ancora leggermente scuro.
Link Adorava il cielo, gli dava una strana sensazione... come se gli appartenesse.
Si, in un certo senso sentiva di appartenere a quel luogo irraggiungibile e pieno di libertà che poteva solo ammirare umilmente dal basso.
Era immenso, senza limiti, Luminoso e accogliente, e ammirava lasua bellezza che mutava insieme ai vari colori nelle ore del giorno, ma il momento che più preferiva era quando si tingeva di quel bellissimo Azzurro.
Ed il motivo era semplice: Sua madre.
Sin da piccolo tutti quanti non facevano che complimentarsi con lui per il color celeste -talmente bello da mozzare il fiato- dei suoi occhi, il colore del cielo appunto, e anche lui ne era veramente orgoglioso poichè gli erano stati ereditati da sua madre, la regina.
Nei momenti in cui gli mancava di più non solo suonava la sua ocarina, ma gli bastava puntare lo sguardo al cielo o, meglio ancora, guardarsi allo specchio: erano identici, sia Impa che Ganondorf -che tutte le altre persone, del resto- non facevano che ripetergli quanto fossero uguali sia di aspetto che di carattere.
Gli piaceva pensare che in un certo senso lei gli fosse ancora vicina, che vivesse in lui addirittura.
Era Una Hylian sua madre, e da giovane aveva servito la dea Hylia presso il tempio del tempo finchè non si sposò.
Glielo aveva raccontato Ganon, a cui sovente chiedeva di narrargli piccoli aneddoti sul suo conto, o di descrivergliela, dato che Link non aveva moltissimi ricordi.
Dopotutto era ancora un bambino quando...
Scosse la testa cercando di scacciare gli ultimi ricordi di sua madre che riaffioravano con violenza nella sua mente: non era il momento, e non poteva assolutamente permettersi di cedere a quelle scene dolorose. Non era così che voleva mantenere l'immagine della regina nei pochi ricordi che aveva conservato.
Guardò un paio di usignoli che cinguettavano svolazzando qua e là davanti a lui e che lo riportarono al presente, dopodichè lanciò una ultimissima occhiata al cielo.
- Buongiorno, mamma, Io vado-
Disse, allontanandosi poi dalla finestra.
Dopo essersi lavato, Si vestì in fretta e furia e allacciò le varie cinture porta oggetti in vita, poi si legò i capelli biondi nel suo solito codino, ed infine si fiondò fuori dalla stanza.
- Ehy ehy ehy, quanta fretta!-
Appena chiusa la porta alle sue spalle, Si sentì afferrare per il collo, e portò le mani sul braccio che lo stringeva per cercare di liberarsi.
- Fratellone, lasciami, non respiro!-
Ganondorf gli strofinò la mno chiusa a pugno sul capo, ridendo.
- Hahha, neanche per sogno, guarda che bei capelli ordinati da scompigliare!-
- eddaaaaai!-
Finalmente il biondo riuscì a liberarsi, e saltò sulle spalle del rosso.
- Come sei monotono! Non fai che afferrarmi in queso modo, inizio ad abituarmici!-
- ...ma se fino a pochi secondi mi supplicavi da lasciarti andare? Ahahah!-
- Beh... fingevo! Sono un ottimo attore vero?-
Ganondorf ribaltò Link a terra, che cadde con un forte tonfo.
- mmmh... non proprio. Ti vedrei di più come... principessa.-
- ma cos- Link si tirò su massaggiandosi il capo, rivolgendo unosguardo confuso al ragazzo di fronte a lui che si stava inginocchiando.
- Perchè mai una principessa?-
- Così, credo che coi tuoi bei capelli lunghi ed un abitino pieno di gingilli vari ti donerebbe molto, non sei d'accordo? Ricordo ancora quando ti ho scoperto con indosso una salvietta a mo di abito lungo, qualche anno fa- Disse portandosi la mano alla bocca per soffocare le risate.
- Ma...che scemo! Ti ho già detto che ero solo inciampato, e quelle salviette mi sono cadute addosso! Cretino!-
Link gli si lanciò addosso, ma Ganondorf si scansò di lato e riuscì ad afferrarlo di nuovo come all'inizio.
- Non di nuovo!-
- Ma non mi avvei mica detto che ti ci stavi abituando?-
Il principe dai capelli rossi lasciò poi la presa, e diede una sistemata ai capelli del fratello minore.
- Buongiorno, comunque, fratellino.- Gli disse in tono scherzoso, sorridendo.
- Mpf- Link Ricambiò il sorriso. - Buongiorno anche a te.-
Si misero a camminare verso la cucina dalla quale proveniva un buon profumino.
Impa non solo era una ottima sacerdotessa ed una eccellente ed ammirevole Guerriera Sheikah, ma sapeva anche cucinare dell squisitezze degne del palato di un re, e nei piatti che serviva non restavano MAI avanzi.
I due ragazzi s affacciarono alla porta della piccola cucina, annusando l'aria.
- Buongiorno!-
-Che buon profumino, ho già l'acquolina in bocca...!-
Davanti ai fornelli intenta a far saltare delle uova nella padella, Impa prese del condimento appoggiato sulla piccola credenza poco più in su di lei.
- Buongiorno, furie scatenate.-
Ganondorf si avvicinò alla tavola al centro della stanza: era già Imbandita di ogni tipo di leccornia, ed il ragazzo iniziò a lccarsi i baffi.
Fece per allungare un braccio verso le brioches ancora fumanti, ma Impa gli picchiettò il dorso della mano scura con la parte metallica della sua pipa , alcuni pezzetti di tabacco finirono sul tavolo.
- Non ricordo di aver detto " è pronto, servitevi bambini miei!"-
- Beh, questo perchè non siamo più bambini, siamo Uomini!- Replicò Il rosso Massaggiandosi l'arto vittima del colpo di poc'anzi.
Impa ridacchiò rauca.
- Ehy, Link come sei taciturno. Hai ancora sonno, eh? Sei sempre il solito dormiglione.- riprese la donna, sorridendo al giovane che si stava sedendo svogliatamente al suo posto.
- Mmh...- si lamentò quello, stropicciandosi gli occhi – Non proprio...-
- Mi meraviglio di come tu riesca ad alzarti prima dell'alba per andare ad allenarti di nascosto, visto che adori dormire.- si domandò ganondorf ad alta voce, mentre tentava di afferrare nuovamente un dolcetto dal piatto al centro del tavolo.
Impa, che era sempre girata di spalle, tirò un coltello che per poco non si conficcò nella mano del rosso, il quale reagì sgranando gli occhi in cerca di una spiegazione. Impa era davvero incredibile.
Link fece no col capo ridacchiando, quando notò l'assenza di una persona.
- Impa, ma dove è Zelda?-
- Ah- fece Lei, appoggiando il mestolo con cui stava mescolando le uova nella padella sul ripiano in legno al suo fianco, quindi si girò verso Link e proseguì – Ha fatto colazione un'oretta fa, poi si è fiondata nel tempio... a pregare, a suo dire. Oh, ha anche aggiunto di non farvi andare là per nessuna ragione al mondo.-
Impa li guardò come a chiedere spiegazioni, ma sia Link che Ganon le lanciarono un'occhiata persa.
- Parliamo del programma di oggi, piuttosto- Continuò Impa, mentre impiattava la frittata.
- Oggi nessuna lezione. Mancano solo sei giorni alla cerimonia, e dato che entrambi ci avete dato dentro, oggi vi lascerò stare.-
Ganondorf e Link – che sembrò svegliarsi all'imporvviso- esultarono alzando le braccia per battere un sonoro e schioccante cinque.
- Evvai! Oggi si va alla collina, allora! Voglio fare un bel fodero per la mia spada!-
- già che ci sei, ti va di aiutarmi ad aggiustare la mia faretra? Ho notato che si sta rovinando in fondo!-
- Non ho mai detto che vi avrei dato la giornata libera.-
I due Principi si girarono di scatto verso la gran sacerdotessa che stava posando il piatto sulla tavola. I loro occhi carichi di speranza si spensero insieme ai loro sorrisi.
- Infatti oggi darete una mano ad allestire le decorazioni per la cerimonia, miei cari ragazzi. Dato che voi sarete le star del momento sarebbe carino dare una mano, non trovate? E poi ritenetelo parte del vostro addestramento, c'è sempre da imparare.-
Si tolse il grembiule dopo aver appoggiato la pipa luccicante al suo posto, poi si mise la braccia sui Fianchi morbidi ma muscolosi.
- Ed ora su, mangiate.-
Link E ganondorf la fissarono per qualche secondo, poi, dopo essersi lanciati un'occhiata disperata, si gettarono sul tavolo, afflitti.
- Mi è passato l'appetito...-
- Ho sonno...-
- Beh, stasera ci sarà anche la festa delle stelle, potrete riposarvi lì. Non fate quei musi lunghi, sbrigatevi con la colazione che dobbiamo andare subito a dare una mano, forza!-


Zelda si avvicinò lentamente alli'mponente statua della Dea Hylia, e giunta ai suoi piedi si inginocchò sino a terra con profonda devozione.
L'abito candido e le lunghe maniche erano adagiati dolcemente sul terreno della navata centrale del tempio del tempo in pietra fresca e decorata qua e là con motivi geometrici, e ogni tanto il tessuto era mosso da piccoli e freschi spifferi che entravano da più punti.
Si portò le mani al petto per pregare, e dopo qualche minuto di silenzio afferrò gentilmente la lunga gonna con le mani candide e si alzò elegantemente, il volto sorridente rivolto alla Dea che la scrutava dall'alto.
Si avvicinò ancora di più alla statua per sistemare i fiori e le candele profumate che circondavano la dea, strappando qua e là dei fiori secchi.
Osservò per qualche secondo l'insieme delle offerte appena sistemate, e dopo aver fatto un paio di passi indietro per avere una visione più ampia, afferrò un piccolo cesto vecchiotto che aveva precedentemente posato su una panca poco dopo essere giunta al tempio: al suo interno c'erano vari fiori colorati e dalla dolce fragranza, raccolti poco fuori dalla costruzione.
Scelse con cura i fiori e li posizionò in vari punti, e quando il piccolo cesto fu completamente svuotato fece nuovamente qualche passo indietro per studiare un'ultima volta la nuova composizione, sperando di aver riempito tutti gli spazi vuoti.
- Perfetto.- disse con fare soddisfatto.
Fece nuovamente un nuovo inchino verso la statua, le mani umili e bianche unite in grembo.
- Vi prego, dea... vegliate anche oggi su Link, Ganondorf, La nonna e tutto il villaggio...-
Espressa questa nuova preghiera, la giovane sacerdotessa si diresse verso una piccola cassapanca al lato della navata a destra, poco sotto alla grande finestra fatta di vari pezzi di vetro colorati che ritraeva frammenti della storia della creazione del regno.
Sollevò Il pesante coperchio ed estrasse una mantella nera ed una mantella bianca insieme ad un piccolo astuccio in pelle nera, poi richiuse il mobile in legno scuro e si sedette su una panca dietro di lei.
- Perdonatemi, mia divina signora, per ciò che sto per fare proprio qui.. ma questo è l'unico l'uogo in cui posso stare davvero un pò da sola.- Disse umilmente col volto basso, gli occhi chiusi e supplichevoli.
Afferrò il piccolo astuccio posto al suo fianco, ed estrasse uno scintillante ago e qualche filo che iniziò ad usare sulle due mantelle prese poco prima dalla panca.
Mentre cuciva ripassava mentalmente i vari compiti svolti quella mattina, cercando di ricordarsi se aveva effettivamente fatto ogni dovere.
Aveva pulito? Si, era una delle prime cose che faceva sempre dopo essere arrivata.
Sistemato quell'arazzo che aveva un enorme strappo? Certo, a dirla tutta lo aveva fatto il giorno prima.
Portato le medicine alla signora Linda? Fatto, e aveva anche ricevuto una graziosissima ghirlanda di fiori dalla figlia di quattro anni.
Sospirò constatando che tutto era a posto, mentre cercava di infilare l'ago nella mantella nera.
Ora che aveva fatto tutto non doveva tardare: la festa sarebbe stata quella sera, ed i due mantelli andavano finiti ad ogni costo.
Dopotutto, in quell'ultimo mese aveva fatto le ore piccole appositamente per riuscire a cucirle senza venir meno ai suoi doveri di sacerdotessa... e mancava poco: Ancora qualche rassettata qua e là e sarebbero state pronte.
Quando il sole iniziò a sbucare dalle finestre, ormai alto nel cielo, la ragazza mise nell'astuccio il piccolo ago dopo aver staccato coi denti il sottile filo, e si alzò in piedi con la mantella nera tra le mani.
Se la rigirò e rigirò davanti più volte per assicurarsi che fosse tutto a posto tra ricami e cuciture varie, poi prese quella bianca e fece lo stesso.
Sorrise felice: erano complete, e ci aveva anche messo meno del previsto!
Si Lanciò di fretta ancora verso la cassapanca, e stavolta tirò fuori due pezzi di pelli marroni, e dopo averle portate alla panca dove era seduta iniziò ad avvolgerci i due manti con cura e gentilezza.
Chiuse i due pacchetti con del filo in spago e le ripose nel cesto che fino a qualche ora prima conteneva i fiori da offrire come offerta alla dea Hylia.
Sempre piu soddisfatta, lanciò uno sguardo coi suoi occhi color ocenao verso il volto della dea, e vi si fiondò giusto sotto esordendo in un nuovo, devoto e profondo inchino.
Posò il cesto coi pacchetti proprio davanti, e dopo aver giunto le mani in un gesto di preghiera disse: - Dea Hylia.... vi prego di proteggere Link e Ganondorf con queste mantelle che gli offrirò in dono stasera... e...- Si fermò qualche istante, poi tirò fuori da un borsellino che penzolava da una cintura lungo il fianco un altro pacchettino, e lo ripose nel cestino.
Si portò le mani congiunte sino alla fronte, e strizzò gli occhi in segno di porfonda supplica.
- ... e vi prego... fate che Link accetti anche questo...-
- Cosa dovrei accettare?-
Zelda spalancò gli occhi, dei passi dietro di lei si facevano più vicini.
Si girò allarmata con gesti impacciati dopo aver riconosciuto la voce: E dire che aveva ripetuto più volte a sua nonnna di non far Entrare Link nel Tempio...
- L-Link?! ma... ma che ci fai qui? Non dovevi dare una mano nell'allestire le cose per la cerimonia e per la festa di stasera?- Domandò mentre cercava di coprire il cesto dietro di lei.
Il ragazzo fece qualche passo, poi si lanciò su una panca e vi si sdraiò.
- Infatti. Ma me la sono data a gambe aprofittando di un attimo di distrazione di tua nonna.- disse, disegnando delle figure immaginarie con le braccia alte.
Zelda afferrò in tutta fretta il cesto e lo ripose senza farsi vedere accanto alla cassapanca, coprendolo con una picola coperta in lana rossa.
- sei il solito pigrone, vedrai quando se ne accorgerà!...hai lasciato Ganon tutto solo, vergognati! Oggi pomeriggio verrò anche io a dare una mano, perciò non ci scapperai nemmeno tu!- lo rimproverò.
Link Rise.
- Haha, certo, certo. Quindi hai già finito tutto qui al tempio?-
- Esatto!- Rispose lei, sorridendo.
- comunque, come mai sei venuto proprio qui? Hai bisogno di qualcosa?-
Il principe dagli occhi celesti proseguì col disegnare sagome fantasiose con le bracia alte, allungando le gambe per essere più comodo sulla panca in legno.
-...- esitò, poi lascià cadere le bracci di scatto sopra la testa.
- non c'è un motivo particolare, solo che qui mi sento in pace.-
La sacerdotessa lo scrutò preoccupata.
- c'è qualcosa che non va?-
Lui si grattò una guancia, lo sguardo pensieroso rivolto al soffitto del tempio.
- Non proprio. Non ti preoccupare.-
Zelda abbassò gli occhi, ripensando alle parole di Ganondorf della sera prima.
" Vuole uccierlo".
Sapeva Perfettamente che in quel periodo Link non stava affatto bene, emotivamente parlando.
Anzi, a dirla tutta aveva sempre trovato che i sorrisi che il ragazzo le mostrava, o tutti quei momenti di estrema gentilezza che rivolgeva a chiunque, celavano una profonda ed infinita tristezza.
E lei lo sapeva, perchè glielo leggeva negli occhi il cui celeste brillante si spegneva da un momento all'altro.
Adorava il colore di quegli occhi, e odiava le ombre che lo oscuravano più d'ogni altra cosa.
Arricciò le labbra cercando le parole giuste da dire, ma non le trovò.
Link la guardò per qalche secondo, poi si Alzò in piedi e si avvicinò alla giovane che intanto aveva iniziato ad annaffiare i fiori ai piedi della statua.
Si inchinò al cospetto della Dea, portandosi il pugno sul cuore, poi salì oi gradini che conducevano all'altare e andò al fianco di Zelda.
La osservò di nuovo per qualche istante mentre era intenta a controllare che tutti i fiori ricevessero la giusta quantità d'acqua, ed in quel momento fu invaso dal suo dolce profumo.
Si schiarì la voce più volte, e Zelda, notando lo strano atteggiamento, si girò.
- Che hai? Non ti senti bene?mi sembri davvero strano-
- No... stavo solo pensando che il nuovo vestito che ti ha fatto Impa ti sta davvero bene, tutto qui..-
Rispose lui, grattandosi la nuca leggermente in imbarazzo.
La sacerdotessa Sgranò gli occhi ed arrossì vistosamente. Lo aveva notato!
- A-ah... t-ti ringrazio molto...- Replicò arricciando una ciocca bionda su un dito.
-...In realtà lo avevo già visto ieri pomeriggio mentre facevamo lezione con Impa, sulla collinetta. Sei passata sul sentiero tra il tempio ed il pozzo, e ho pensato che sotto alla luce del sole sembravi davvero un angelo, ahah!sai, da quella collinetta si ha una bella vista di tutto il villaggio e della zona dietro a casa, quindi ti ho--
Mentre parlava Si girò verso Zelda, e notò che la giovane lo stava guardando con gli occhi sgranati e le guance si dipingevano di un colore rosso, più intenso ad ogni secondo che passava.
Dovette intuire di aver detto una cosa imbarazzante, quindi distolse lo sguardo in tutta fretta, e Zelda fece lo stesso.
Scese un breve silenzio interrotto solo dai campanelli scaccia spettri mossi dal vento nei campi e suelle case del villaggio.
Link continuava a guardare in basso verso i fiori, le guance arrossate e il viso imbarazzato.
- stasera--
- Allora cosa-
Si accorsero di aver ripreso a parlare in contemporanea, ed abbassarono gli sguardi ridacchiando.
-Prima tu, Link, dimmi pure.-
Il ragazzo tornò a guardare i fiori colorati, e prese ad accarezzare i petali setosi con le ditta.
- Cosa stavi dicendo poco fa, a proposito di accettare qualcosa?-
Zelda spalancò la bocca. Accidenti, non se ne era dimenticato.
Riprese a versare acqua nei vasi.
- Nulla che ti possa interessare. Lo vedrai starsera.-
- mmmh. Ora sono curioso, non è giusto.-
- Mi spiace!- Disse la giovane ridacchiando, mentre faceva una linguaccia.
- Tu cosa volevi dirmi?-
- No, nulla di importante... solo che sono felice che stasera ci sia la festa delle stelle, mi piace un sacco!-
- Già, anche a me. Quale desiderio esprimerai?-
La bionda Appoggiò l'innaffiatoio al lato del piccolo altare, e si voltò verso il ragazzo.
- Se-gre-to!-
Link Emise una risata divertita.
- Se te lo dicessi non si avvererebbe più, no?

- Vero. Scusami- Le disse dandole un buffetto sulla fronte.
Lei arrossì di nuovo a quel contatto, quindi distolse lo sguardo cercando di coprirsi coi capelli e col velo, mentre Link la guadava interrogativo.
- beh, sarà meglio andare, tra poco sarà pronto il pranzo.-
- Si, e poi, questo pomeriggio, ci sarà ancorada lavorare... e tu verrai con tutti noi, vero Link?-
- Sisi, ovvio, ovvio.- replicò quello, sotto allo sguardo assassino dell'amica.
Dopo aver ripreso il cesto ed essersi assicurata che la coperta non lasciasse intravedere nulla, La giovane sacerdotessa tornò dal principe, ed entrambi si inchinarono con devozione alla statua della dea.
Mentre si incamminavano, Zelda si girò per rivolgere un'ultima occhiata alla dea, supplicandola nuovamente col pensiero per la buona riuscita di quella serata che tanto aveva atteso, quando fu richiamata da Link.
- Zelda? Che stai facendo?-
- Arrivo subito!-
Fece un unltimo inchino, poi raggiunse l'uscita del tempio.
Il sole era già alto, doveva mancare davvero poco a mezzogiorno.
Il tempio del tempo era a quindici minuti da casa, ma sia Zelda che Link erano soliti camminare più lentamente -o prendere addirittura altri percorsi- per allungare la strada, soprattutto quando erano insieme.
Gli piaceva parlare del più e del meno, ma soprattutto apprezzavano ciò che li circondava: prati pieni di fiori il cui profumo era cosparso dal vento, insieme ai batuffoli dei soffioni e alle foglie verde strappate agli alberi.
Link Sorrise nel guardare la sacerdotessa che saltellava canticchiando allegramente, mentre si guardava intorno con fare assente.
- vedo che sei particolarmente allegra, oggi!-
Lei, in tutta risposta, gli sorrise continuando a canticchiare.
- Stai canticchiando la canzone che avevo scritto per te?-
- Bingo. La adoro! È così dolce e calma.-
- ... ma è solo la ballata della dea al contrario. Davvero ti piace così tanto?-
- Certo! Oltre ad essere una trovata geniale – fare la ballata al contrario, dico- È uno dei più bei regali che mi abbiano mai fatto! Anche se... in effetti canticchiata così da me non le rende giustizia... stasera ti andrebbe di suonarla con la tua ocarina?-
Link diede un calcio ad un sassolino davanti al suo piede.
- Certo. Ma solo se tu mi farai da accompagnatrice con la tua lira.-
-oh!- esclamò lei, stupita. - davvero posso?!-
- ahaha! Ma certo, che domande fai?-
- va bene, allora! Non vedo l'ora!- esultò lei, alzando un braccio verso il sole.
Intanto dei passi veloci si stavano avvicinando alle loro spalle.
- Ah, eccoti qui! Allora eri con Zelda!- Urlò Ganondorf avvicinandosi ai due ragazzi.
Erano arrivati tutti e tre nello stesso momento al bivio poco lontano da casa, e si erano incrociati.
- Disgraziato, mi hai lasciato solo! Questa me la paghi!- Disse piangendo il Principe più anziano mentre si massaggiava le mani doloranti.
- Impa mi ha maltrattato... e per maltrattato intendo... maltrattato! Ah, povero me... le mie bellissime mani...gurdate.. GUARDATE, SONO PIENO DI GRAFFI.-
Link e Zelda scoppiarono a ridere.
- Ti chiedo scusa, fratello, ma il sole mi stava facendo venire i capogiri.-
- Non raccontare balle, mica siamo in estate inoltrata! Non fa così cadlo da svenire!-
Il biondo rise.
- Tu sei più robusto di me... io sono più debole-
-ARGH! Vedi che saresti adattao per fare la principessa?- Il rosso si buttò a terra sollevando un gran polverone.
Notò il cestino Tra le mani di Zelda, e tirando su ilcapo le chiese – oh, Te lo porto io?-
La ragazza si riscosse.
- No, tranquillo, non è pesante. Anzi!-
- sei sicura?- chiese nuovamente. La ragazza gli sorrise gentilmente per riconfermare la risposta appena data.
Ripresero a camminare tutti e tre, l'uno di fianco all'altra, mentre guardavano il paesaggio ed il cielo sopra di loro, con il sole che li avvolgeva in un caldo abbraccio, tra risate e chiacchiere sul più e sul meno, come erano soliti fare.


La sera calò Sul villaggio Sheikah.
Non solo si erano accesse le luci delle abitazioni, ma anche quelle dei festoni per l'evento delle stelle: Una festa in cui la gente del regno era solita cantare, danzare e pregare in onore delle stelle, a cui poi andavano rivolti i propri desideri.
In occasione di questo festival ogni luogo di Hyrule era ricoperto da decorazioni e bancarelle di ogni sorta.
Anche la casa sulla collinetta più alta del villaggio era stata riempita di ogni sorta di luci, lanterne e fili colorati, che insieme ai disegni azzurri e gialli luminosi già presenti sull'edificio creavano una perfetta armonia di luci e colori.
Zelda corse giù in fretta e furia dalle scale, facendo un gran baccano.
- Nonna, nonna! Hai visto il mio nastro rosa? Ti prego, dimmi di si, che non lo riesco a trovare!-
Impa posò il fermaglio coi fiori rosa che reggeva tra le mani, e dopo aver preso la pipa guardò la nipote che si agitava a pochi passi da lei.
- Non correre così per casa. Già Quelle due furie che abbiamo intorno bastano e avanzano.-
- Ma è una grave... gravssima emergenza!- Fece lei disperata, avvicinandosi alla sedia sulla quale stava la donna, poco distante dalla finestra.
- Il tuo nastro è lì, comunque. Lo avveo preso per dargli una sistematina: ci ho aggiunto un pizzo bianco e dei fiori di pesco finti. Non e' più carino così?-
la ragazza lanciò un'occhiata all'oggetto, spalancando bocca ed occhi.
- oh, per tutti gli dèi... si, è bellissimo!- Urlò abbracciando la nonna.
Quella rise, E le fece segno di girarsi per farsi aiutare a legare la fascia in vita.
- D'altronde stasera dovrai essere bellissima. E' una bella festa, goditela, capito?- Le disse strizzando l'occhio rosso sangue.
La ragazza sorrise allegramente.
- Certo!-
Fece un bel fiocco al nastro rosa, poi si spostò alla testa per infilare il fermaglio coi fiori rosa nel piccolo codino che aveva sulla nuca, facendo attenzione a non impigliarsi nei capelli sciolti sotto.
- Link e Ganondorf ti stanno aspettando alla piazza?-
- già, poi andiamo al solito posto, su alla collina. Da lì le stelle si vedono meglio. Oh, dimenticavo: Questo abito è bellissimo, nonna! Grazie infinite!- Zelda si avvicinò ad Impa e le schioccò un lungo bacio sulla guancia destra, ed infine le rivolse un nuovo sorriso.
Impa ricambiò affettuosamente l'abbraccio.
- Figurati, sono felice che ti piaccia. Ti sta molto bene, sai?- Rispose lei, mentre guardava il lung abito Rosa che sul fondo sfumava in un bianco purissimo, le maniche lunghe in pizzo e seta con una parte di tessuto più lunga che si collegava alla schiena simile ad uno scialle.
- Grazie! Oh, ora sarà meglio che vada, o farermo tardi!- Zelda si fiondò a prendere la lira dorata che aveva appoggiato sul tavolo in precedenza per evitare di dimenticarsene e la piccola borsetta in tessuto nero con ricami floreali rosa e azzurri, nella quale aveva riposto i regali per i suoi due accompagnatori.
- Hai preso tutto?- le chiese la Gran sacerdotessa mentre la accompagnava alla porta.
- si, tutto tutto.-
Impa buttò fuori dalla bocca due nuvole di fumo mentre si appoggiava allo stipite della porta di ingresso in legno scuro.
- ...dacci dentro con Link, mi raccomando.-
Zelda si bloccò, imbarazzata. Aveva sentito bene?
- ...c-co-cosa?!-
- Io non ho detto nulla.- replicò la donna ad occhi bassi riprendendo a fumare.
Ridacchiò mentalmente nel vedere quanto fosse in difficoltà la nipote, poi le disse -su, vai ora. E divertitevi. Ma non fate troppo tardi... la lezione di domani mattina non verrà spostata per i ritardatari, e tu hai tuoi doveri al tempio.-
- Tranquilla! A più tardi, nonna!- Urlò la ragazza lanciando un bacio alla donna mentre ccorreva lungo il sentierino.
Impa sospirò sorridente, poi dopo aver rivolto uno sguardo al cielo stellato tornò in casa serenamente.
Il cielo era ricolmo di piccole luci scintillanti che rendevano omaggio alla Maestosa luna piena, i cui raggi bianchi accarezzavano amorevolmente le creature sottostanti come una madre protettiva.
Zelda Saltellava allegramente lungo il sentierino che portava alla piccola piazza centrale del villaggio,e mentre con una mano teneva alzata la gonna per non inciampare, con l'altra cercava di mantenere l'equilibrio nei punti più ripidi dove doveva anche passare delle scalinate in pietra.
I sandaletti che indossava emettevano un suonoritmico e schioccant, e le piaceva ascoltarlo perchè le sembrava di essere una signora elegante, di quelle che da bambina aveva visto a corte.
Le abitazioni intorno a lei iniziarono a farsi più presenti, e dovette abituare gli occhi a tutte le luci che le decorazioni emanavano: ecco perchè lei, Link e Ganondorf prefrerivano andare in un posto più buio ed appartato come la collina, dove le stelle si vedevano al meglio.
Affrettò il passo quando scorse la fontana rotonda in marmo bianco della piazza in lontananza, insieme al suono del getto d'acqua, E quando attraversò l'arco in pietra si ritrovò nella piazza: La fontana centrale era circondata da fiori e ghirlande, proprio come le varie abitazioni intorno, e schizzava acqua sulle persone che si sedevano sul piccolo perimetro per parlare, o per un momento di ristoro, o anche per assaporare le delizie appena acquistate alle bancarelle, posizionate tutte lungo la circonferenza della piazzetta.
Una magnifica statua della dea Hylia con le ali spalancate ed un braccio volto a benedire la gente al di sotto -mentre con l'altra reggeva la lira- si ergeva dal centro della fontana, e sul suo capo era stata riposta una ghirlanda di Gigli bianchi dalla quale partivano dei festoni dai vari colori che si collegavano poi ai tetti delle abitazioni.
Zelda si mise a cercare i suoi due amici, mentre guardava tutta la gente del villaggio che si riversava gioiosa sulle bancarelle o che suonavano melodie festose ai lati facendo dandare qualcuno.
Pensò a quanto fosse strano vedere degli Sheikah, la cui vita era interamente sacrificata in onore della guerra e della fedeltà, che si mischiavano alla gente comune prendendo parte ai festeggiamenti. D'altronde, ormai erano anni che I guerrieri convivevano in quel villaggio con le persone sopravvissute e fuggite dal castello.
Mentre camminava sul pavimento a ciottoli, Zelda Si sentì afferrare per un braccio.
- Zelda..?-
La ragazza si girò, incontrando lo sguardo di un giovane con una maschera in volto.
Non le ci volle molto per capire chi fosse dato un particolare che le saltò subito all'occhio: il celeste intorno alle due pupille attente che la fissavano.
- Link!-
- Oh, sei tu, meno male. Credevo di essermi sbagliato.- disse sospirando con sollievo il ragazzo.
- Cosa?!- la sacerdotessa Socchiuse gli occhi: c'era un sacco di trambusto, non sentiva nulla.
- ma dove è tuo fratello?-
- E' andato a prendere qualcosa da bere, di là- Le rispose lui urlando leggermente, mentre col braccio destro indicava un punto davanti a loro.
- Non arrivavi più, ci stavamo preoccupando!-
- ah, scusate! Piuttosto, come mai indossi questa maschera?!- Gli domandò mentre osservava la sudddetta: era una di quelle da indossare durante il carnevale, di color Nero il cui contorno era decorato con un filo d'oro e delle pietrine azzurre e bianche. Al centro, in alto sopra alla fronte, era disegnato il simbolo della triforza.
- Oh, Io e Ganon abbiamo pensato di indossarle per non essere riconosciuti, volevamo passare la serata in tranquillità-
La giovane alzò un sopracciglio.
-... beh. Siete gli unici ad indossarle, non mi sembra un'idea molto geniale.-
- Infatti ci hanno già salutato e fatto vari inchini, non dirlo!- replicò ridendo il biondo.
Zelda guardò il suo vestito blu scuro in seta a maniche lunghe: Il colletto alto era tenuto chiuso da una pietra color celeste che si collegava ad un mantello lungo e rosso cardinale adagiato con delicatezza sulle spalle del ragazzo.
La tunica Blu, che sul petto era finemente decorata da ghiri gori oro che seguivano i bottoni, era stretta in vita da una cintura nera in pelle da cui penzolavano un paio di porta oggetti, probabilmente l'ocarina e qualche rupia.
Gli stivali marroni in pelle gli arrivavano fin sopra alle ginocchia, e lasciavano intravedere un pezzo dei pantaloni Bianchi della calzamaglia sottostante.
La sacerdotessa arrossì. Stava davvero bene, e le sembrava ora più che mai un principe.
Link notò il suo volto bianco come la ceramica che cambiava colore, e le chiese – Tutto ok? Hai caldo? Qui c'è molta gente, spostiamoci di là-
Le afferrò un polso e la condusse al di sotto di un piccolo alberello dalle foglie verdi al lato della piazza, facendola sedere.
Inutile dire che le guance della ragazza erano ancora più rosse.
- Ecco, qui potremo respirare meglio, fiù- Sentenziò il principe allentandosi il colletto.
Nonostante fosse una sera primaverile, e quindi fredda come al solito, stare in mezzo a tutta quella gente faceva venir caldo quasi quanto l'estate.
Mentre Zelda si sistemava l'abito lungo le gambe, Link si alzò in piedi di scatto muovendo a destra e sinistra un braccio in alto.
- Siamo qui, Ganon! Fratello!-
A pochi metri da loro, Il rosso cercava di farsi strada tra la folla (che puntualmente si inchinava dopo averlo riconosciuto) facendo attenzione a non rovesciare i bicchieri.
Con suo enorme sollievò riuscì a liberarsi da quello spazio angusto e movimentanto giungendo da Link e Zelda, ansante.
Indossava lo stesso abito di Link, con l'unica differenza dei colori della tunica, che era rossa scuro, della pietra gialla sul colletto e del mantello, che era Nero.
- Eccovi qui... vi stavo cercando, mi è venuto un colpo quando non vi ho più visto. E mi sono girato solo un secondo per prendere le bibite!- Disse, porgendo loro un paio di bicchieri con Una bevanda rossa.
- Scusa, ma in mezzo a quella folla non si respirava, oltre a non sentire nulla per il baccano.-
- Vero. Comunque sia- Riprese Ganon, sorseggiando un goccio della bibita fresca per riprendere energie -Ben arrivata, sacerdotessa!-
Zelda sorrise.
- Ehy, ehy, dovevamo brindare!- Urlò lei, fermando il braccio muscoloso di Ganondorf che si stava portando di nuovo il bicchiere alla bocca.
- A cosa vuoi brindare, scusa?- Domandò Link.
- Con del succo di arancia, poi. Qui ci voleva del liquore, accidenti. Ma era già finito.- Ganon guardò nel bicchiere con fare dispiaciuto schioccando la lingua.
- Niente liquore, siete due principi e dovreste dare il buon esempio! Il succo d'arancia è perfetto!-
continuò Zelda con un tono severo, mentre alzava il braccio col bicchiere verso il cielo stellato.
- Voglio brindare a questa serata! Divertiamoci come sempre, ragazzi!-
I due principi si scambiarono un sorriso che rivolsero poi all'amica, ed infine unirono i loro calici a quello già in alto.
- Divertiamoci!-




 









 

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Capitolo 6
*** Desideri e Presagi ***


Capitolo 5
-Desideri e presagi-

 

 

I tre ragazzi si allontanarono dalla piazzetta gremita di gente non senza fatica: Oltre a non riuscire a camminare senza rischiare di essere separati, in ogni momento c'era qualcuno che fermava I due Giovani principi per porgergli saluti o che gli si avvicinava per scambiare qualche parola con la sacerdotessa e ricevere magari una piccola benedizione.
Ci fu addirittura qualcuno che regalò loro delle focacce dolci al miele (Che Ganondorf E Link parvero apprezzare molto dato che le stavano mangiando con gli occhi) e dei dolcetti tradizionali fatti con frutti di bosco e bacche.
Una volta fuori dalla piazza, si fermarono per prendere fiato e si scambiarono qualche parola sul fatto che ci fosse davvero tantissima gente, sembrava esserci praticamente tutto il villaggio.
Giusto il tempo di tornare a respirare regolarmente, ed i tre amici ripresero a camminare, diretti verso la collinetta dietro al tempio del tempo, davanti alla piccola foresta: Andavano là sopra ogni anno durante la festa, perchè le stelle si potevano ammirare pienamente data l'assenza di luci, ma soprattutto perchè era un posto tranquillo e silenzioso ove regnavano esclusivamente le cicale notturne, o i grilli.
A volte avevano visto anche delle lucciole -tante, tantissime lucciole-, ma dipendeva dal clima che variava ogni anno.
E Zelda sperava vivamente di poterle vedere anche quella sera, perchè trovava che dessero un tocco speciale all'atmosfera di quel posto e all'insieme del momento.
Tra le risate e qualche discorso sul più e sul meno, giunsero infine al limite del villaggio dove le abitazioni iniziavano a farsi più rare e staccate, mentre in lontananza vedevano spuntare le più alte guglie del tempio del tempo. Circondati ormai dalla distesa di prato verde separato dal piccolo sentiero al centro, Ganon, Link e Zelda potevano godere sia del cielo stellato nero come la pece, sia della gentile brezza che aveva iniziato a rinfrescare con la sua carezza la folta erba e la loro pelle. IL villaggio, insieme alla zona del tempio e della foresta, era davvero enorme, talmente vasto da far dimenticare – a volte- di essere circondati da una barriera e di essere esclusi dal resto del mondo.
Zelda allargò un braccio verso i fili più alti di erba per sfiorarli con le dita delicate, mentre con l'altro braccio reggeva sia la Lira della Dèa che il cesto coi preziosi doni per i due amici. Canticchiava allegramente, e volgeva lo sguardo dapprima alle stelle, poi all'orizzonte.
Davanti a lei, i due fratelli già avevano ripreso ad interrompere quella pacata quiete che fino a poco prima regnava.
- Sei un maiale! Le hai già finite quasi tutte?!- Disse Link con un tono sconvolto mentre indicava il cesto di paglia che fino a pochi istanti prima conteneva le focacce al miele.
Ganondorf deglutì il boccone, poi si pulì la bocca strofinandosela con il dorso di una mano.
- Ah, guarda che io prima ti avevo chiesto se ne volevi una! Ma eri tutto preso a fissare le stelle che non mi hai manco sentito..!-
Il fratello sgranò gli occhi, incredulo, mentre un sentimento nervoso si impossessava di lui.
-... S-stai scherzando. Mi stai dicendo che non me ne hai lasciata nemmeno una?! Lo sai che sono le mie preferite!-
- Beh, sono anche le mie preferite...-
- ... ma che razza di fratello maggiore sei?!- Gli domandò Link allargando le braccia.
Il rosso si fermò e si mise in una posa da attore drammatico, con la mano destra sulla fronte, la sinistra sul petto, e la testa buttata all'indietro.
- Sono un fratello maggiore generoso che si è sacrificato per il bene del suo piccolo, amato e dolce fratellino... pensa a quanto ti avrebbe fatto male male male tutto quello zucchero...!-
L'altro rimase a Fissarlo per qualche secondo, senza dire una parola.
Ganondorf iniziò a sudare freddo.
- N-Non guardarmi così... oh, ahìmè! Sapevo che sarebbe stato un sacrificio incompreso! Dèi, voi sapete che le mie intenzioni erano pure come un cristallo!-
Link Continuava a fissarlo a metà tra l'irritato e lo sguardo da "sei il solito, lasciamo stare".
-... ma come diavolo parli?-
Ganondorf gli si avvicinò, protraendo le mani in avanti per afferrarlo, poi gli porse il sacchetto e glielo aprì: Dopo averci guardato dentro con l'aiuto della piccola lanterna ad olio che teneva in mano, Link scorse altre nove focacce.

- ah.-
-"ah"?-
- si, "ah". Conoscendoti credevo davvero che te le saresti pappate tutte tu.-
- sei un ingrato! Come credi che avrei potuto?- Urlò con un atteggiamento teatrale il rosso, mentre imitava il gesto di asciugarsi le lacrime con un fazzoletto dopo essersi gettato a terra.
In quel momento Zelda, che era rimasta indietro poichè camminava più lentamente per godersi il paesaggio, li raggiunse da dietro.
- Che state facendo? Vi sentivo urlare fin là...!-
Si bloccò nel vedere Il futuro sovrano gettato a terra in una posizione assurda e dalla dubbia interpretazione. Spostò lo sguardo interrogatorio su Link, che ricambiò con un'espressione che pareva pregarla di non fare domande.
-... ma che diavolo sta facendo adesso?- gli chiese mentre indicava Ganondorf, che si tirò su (dopo essersi avvicinato trascinandosi sul terreno) aggrappandosi alla veste di Zelda.
- Zeeeelda...- La ragazza trasalì, mentre Link lo squadrava con orrore.
- Link crede che io sia un cattivo fratello....- Riprese il rosso, fingendo di piangere.
Fu a quel punto che Il biondo gli tirò un sonoro pugno sul capo.
- E dacci un taglio! Piuttosto, chiudi quel sacchetto e tieni le focacce belle morbide: le mangeremo poi sulla collina.-
Il ragazzo lanciò uno sguardo fulminante al Fratello maggiore, e aggiunge con un tono minaccioso:- TUTTI INSIEME.-
Vedendo gli occhi celesti del biondo infuocarsi, Ganondorf eseguì in fretta il comando, e si riposizionò accanto ai due amici che intano avevano ripreso a camminare.
Era davvero una bella serata, il cielo sereno permetteva di vedere ogni singolo puntino lucciante e il vento non era neanche troppo fresco, ma piacevole e gentile.
Camminarono lungo la salita della collinetta lentamente e in silenzio, per non affaticarsi troppo e conservare fiato ed energie una volta giunti in cima.
Il silenzio regnava raramente tra i tre amici, ma in quel momento era inevitabile: Ognuno di loro, mentre camminavano, non poteva fare a meno di osservare quel manto nero e lontano stracolmo di puntini luccicanti simili a diamanti e pietre preziose dalle varie tonalità e dimensione, restando a bocca aperta e con gli occhi sgranati e bisognosi di quello spettacolo.
Certo, il cielo sulla collinetta era sempre bello da vedere di notte, ma in quella festa era ancor più speciale, e più bello.
Quando furono arrivati a metà del tragitto, delle piccole lucine giallo- verdastro iniziarono a sollevarsi ,danzando qua e là, dai ciuffi alti di erba che veniva cullata dall'aria primaverile.

- Le Lucciole!!!- Esclamò Zelda sbalordita, mentre indicava i piccolissimi e luminosi insettini che intanto proseguivano la loro danza posandosi sovente su un ciuffo verdeggiante.
Link e Ganondorf si fermarono inzieme alla ragazza per osservarle, il sorriso tranquillo e felice che regnava sui loro giovani volti.
- Meno male che ci siete anche quest'anno, piccoline- Disse Zelda socchiudendo gli occhi, mentre una di quelle creature le si posò su un dito candido che aveva proteso dolcemente per permettere ad una di loro di usufruire di quell'appoggio momentaneo.
Osservarono la scena ancora per qualche attimo, buttandosi anche tra le danze delle lucciole e giocherellando con loro, ma dopo qualche istante i tre ripresero a camminare: Comunque sia, le lucine giallognole li accompagnavano fino alla cima, e anche lassù le avrebbero poi ritrovate.
- Ah... finalmente!- Ganon si lanciò sull'erba poco sotto all'albero di ciliegio che si ergeva al centro della collinetta, sollevando i residui rosati dei fiori da terra.
Finalmente erano arrivati nel loro posto preferito... il luogo dove sin da bambini si ritrovavano in segreto.
Link, che arrivò insieme a Zelda subito dopo il fratello, trattenne il fiato nel vedere l'imponente ciliegio davanti a loro: Era bellissimo, come sempre, ma quella sera sembrava che il rosa pallido e candido dei suoi fiori brillasse di luce propria.
Tutt'intorno il terreno e l'erbetta verde appena spuntata erano ricoperti di Petali rosa che raggiungevano il suolo dopo una lunga ed elegante danza, aiutati anche dal vento.
- E' bellissimo,vero?- Disse Zelda, completamente rapita da quella scena.
- Altrochè... se solo non ci fosse quello stupido di mio fratello ai piedi dell'albero sarebbe ancora meglio.- Replicò Lui, sfociando in una risata soffocata alla quale zelda rispose sghignazzando.
Poi, per gioco, gli tirò il codino rimproverandolo – porta rispetto per tuo fratello, su!-.
- ...ma che ci fate ancora lì? Sbrigatevi, venite sotto all'albero e sistematevi!-
- Arriviamo, Ganon!-
I due ragazzi raggiunsero il rosso ai piedi dell'accogliente e possente albero, e mentre Link posava a terra il suo mantello color cardine notò delle incisioni sul tronco marrone scuro.
Le accarezzò, mentre un sorriso malinconico e dolce gli si dipingeva sulle labbra.
Erano dei piccoli segni che i tre amici lasciavano ogni volta che andavano lassù, non si era mai reso conto di quanto fossero vecchi alcuni... Era incredibile come passava il tempo.
Rise leggendone uno scritto da lui stesso qualche anno prima e che attirò la sua attenzione perchè particolarmente lungo: Citava "Ganondorf scemo, Mi ha mangiato le focacce al miele che Impa aveva fatto per il mio cpmpleanno. Questa me la paghi".
- La storia si ripete. Il lupo perde il pelo ma non il vizio- Constatò.
Poi, dopo essersi ripreso dai ricordi, imitò il gesto del fratello e gli si gettò di fianco mentre Zelda posava gentilmente il cesto e la lira contro la corteccia dell'albero, per poi sedersi di fianco ai due principi sistemandosi con cura la lunga veste.
- Ecco qui,- disse Il futuro sovrano porgendo tre focacce prima a Link poi a Zelda- queste sono le vostre: mangiatele prima che lo faccia io, ahah!-
- ... In effetti sarebbe meglio.- Replicò Link ripensando anche all'incisione lasciata sul tronco.
- Anche perchè non abbiamo cenato a causa dei preparativi... che fame!- Continuò poi il biondo massaggiandosi la pancia.
Gli altri due confermarono con uno stanco e rassegnato -Già...-
Consumaorono il piccolo ma ottimo e graditissimo pasto ammirando il cielo e le lucciole, circondati dal fruscio del laghetto poco più sotto, dai grilli , dai petali di ciliegio e dai rumori misteriosi ma quieti che solo nella notte abbracciavano quei luoghi.


Fu Ganondorf a notare la prima stella cadente, o come la chiamavano nel regno una "stella di fuoco".
Si erano sdraiati tutti e tre sull'erba per vedere meglio il firmamento, e mentre Link e Zelda si scambiavano pareri su una strana costellazione, Il rosso Scattò in su urlando -STANNO INIZIANDO!-
La osservarono come in trance mentre quella si lasciava dietro una scia rossa e biancastra, fino a che non si dissolse completamente sotto ai loro occhi estasiati.
-wah, non abbiamo espresso il desiderio!- Constatò Zelda dopo pochi secondi.
- Rilassati- Le disse Link sorridendo -Tanto tra poco il cielo sarà pieno di stelle di fuoco. Allora rivolgeremo i nostri desideri alle divinità.-
Ed infatti dopo una decina di minuti il manto nero sopra alle loro teste inizò a riempirsi di scie colorate, prima solo qualcuna qua e là, per poi ricoprire peinamente la vastità del firmamento.
I ragazzi ammiravano il meraviglioso spettacolo ad occhi e bocca spalancati: era sempre stupendo ed un gran pivilegio poter vedere quel lieto evento ogni anno.
Era come una benedizione, e tutti potevano sentirsi un poco più vicini alle divinità che da sempre li proteggevano benevole.
Link Guardò dapprima Zelda, che stava soridendo con lo sguardo rivolto verso l'alto, i petali delicati che la sfioravano.
Poi si girò verso il fratello, anche lui sorridente, il volto leggermente illuminato da luci di vari colori.
Socchiuse per qualche secondo gli occhi celesti mentre abbassava la testa con fare pensieroso, e stringendo i pugni, dopo aver portato la mano sinistra al petto espresse il suo desiderio.
Quando riaprì gli occhi, incrociò lo sguardo di ganondorf: anche lui Doveva aver appena espresso il suo desiderio, dato che stava rialzando la testa e riaprendo gli occhi, la mano destra posata sul cuore.
Si sorrisero, curiosi e complici, ma non si domandarono nulla.
- Avete fatto?-
I due principi ruotarono lentamente la testa verso Zelda, che li guardava gentilmente seduta davanti a loro con le mani giunte in grembo.
- fatto cosa?-
-Avete rivolto i vostri pensieri più intimi alle creature celesti?-
I due ragazzi annuirono.
-Bene.- Continuò la sacerdotessa mentre si alzava per avvicinarsi agli amici.- Perchè ora tocca a me esprimere il mio desiderio-.
Quando gli fu vicina, Zelda afferrò dolcemente la mano sinistra di Link e la destra di Ganondorf: Entrambi i giovani sussultarono a quel tocco fresco, gentile, puro ed improvviso, ed i loro zigomi si tinsero di un rosso fulmineo. La vicinanza della Bella sacerdotessa permetteva di avvertire anche il suo dolcissimo ed inebriante profumo di fiori, che di certo non aiutava.
I fratelli Abbassarono gli sguardi, cercando di nascondere l'imbarazzo.
- Anche io ho un desiderio, anche se a dire la verità è praticamente lo stesso che esprimo ogni anno- Riprese lei con la voce calma mentre le luci colorate delle stelle cadenti le illuminavano il volto che veniva sfiorato ogni tanto da qualche petalo.
- Ma quest'anno voglio permettere anche al vento di sentire la mia voce palesare questo egoistico volere, che fino ad ora è stato benedetto dal cielo-
Abbassò lo sguardo mentre socchiudeva gli occhi blu, il vento che la accarezzava gentilmente come per risponderle.
Strinse la presa sulle mani dei ragazzi al suo fianco (i quali ricambiarono la stretta mentre attendevano curiosi di sentire cosa stesse per dire l'amica), e dopo aver rialzato gli occhi al cielo disse con una certa solennità – Voglio che noi tre restiamo insieme per sempre. Perchè siamo come la sacra Triforza: Uniti siamo preziosi, imbattibili ed unici. Sono sempre stata convinta che non sia un caso se noi tre ci conosciamo sin dalla nascita... la Triforza e gli dèi vegliano da sempre su di noi e guardano con sguardo benevolo e compiaciuto il nostro legame indissolubile-
Ganondorf e Link fissavano la giovane, estasiati, con la bocca e gli occhi sgranati.
Lei abbassò gli occhi e sorrise loro come era solita fare: gentilmente, dolcemente, con amore e con amicizia.
- Si- Disse ganondorf.
- Non importa cosa accadrà. Anche io voglio restare per sempre con voi. E con per sempre intendo Per Sempre.- Il rosso sorrise con passione e sicurezza, stringendo le mani dei due amici.
Anche Link Sorrise rimarcando il – Per sempre.- Del fratello maggiore.
Quelle parole erano come scambiarsi un patto, un giuramento di eterna amicizia.
Ricambiarono sinceramente quel sorriso insostituibile che Zelda gli aveva regalato poco prima, e constatarono insieme quanto quelle parole fossero vere, a quanto il loro legame da sempre li univa indissolubilmente.
Ne erano certi, era un legame più forte di qualsiasi cosa.

"Anche del destino?"

Link Sgranò gli occhi, spaventato da quella voce interiore che gli era sembrato di avvertire.
Si guardò le mani, confuso, e si rese conto di stare tremando lievemente.
"Di nuovo quella voce..." pensò, stordito.
- Tutto ok, Link?- Gli domandò il fratello notando il suo comportamento e il tremolio delle mani.
- Sei pallido e... le tue mani tremano-
Il biondo scrollò la testa e ritornò in sè, sorridendo.
- mhmh, Non è nulla. Credevo di aver sentito qualcosa, ma mi sono sbagliato.-
-Non ti sarai mica appisolato mentre socchiudevi gli occhi poco fa?!- Domandarono ridendo Zelda e Ganondorf.
In tutta risposta il giovane principe tirò un sasso in testa a Ganondorf, e scoppiò a ridere.
- Ehy, che ti ridi? E poi perchè non lo tiri anche a Zelda?! Anche lei ha riso, che ingiustizia!- protestò quello, massaggiandosi la fronte appena colpita dalla piccola pietra.
- Ma io sono una ragazza e le ragazze non si picchiano, villano!-
- ... ecco, lo ha detto lei.-
Si guardò un'ultima volta le mani ancora leggermente tremolanti, e si portò la sinistra al petto coprendosela e massaggiandosela con l'altra, il volto pensieroso e assente.
Zelda si girò verso di lui per chiedergli qualcosa, ma si bloccò non appena vide l'espressione del ragazzo e la posizione delle mani.
- Lin- -
Voleva richiamarlo e accertarsi che stesse bene, ma venne interrotta: In quel momento Ganondorf tirò fuori del liquore da una piccola sacca che aveva nascosto sotto al mantello riposto dietro di lui, sotto all'albero, ed urlò entusiasta – Coraggio! Dobbiamo brindare!-
-...E quello dove lo hai preso, fratellone?!-
Anche Zelda si soprese ed esclamò – Ganon?!-
- Eheh- Il principe si grattò il naso, compiaciuto ed orgoglioso.
- L'ho preso dalle scorte di Impa, in cantina. Non potevo comprarlo giù alla festa o lo avrebbe saputo, quindi la mia vita sarebbe stata troppo breve anche se intensa, non c'è che dire.. cooomunque, avendolo preso dalla cantina non se ne accorgerà subito dato che l'ho preso da dietro lo scaffale.- Raccontò mentre dava gomitate maliziose al fratello minore.
Quello rise rassegnato.
- se lo scoprisse ti ammazzerebbe con le sue mani.-
Intanto Zelda li guardava contrariata a pochi passi da loro con le braccia conserte.
- Ragazzi... non dovreste bere quella roba.-
I due fratelli si girarono verso la sacerdotessa.
- Infatti io non la bevo, non mi piace- Rispose Il biondo.
Invece Ganondorf la pregò con le mani muscolose unite, come se stesse supplicando una dea di compiere un miracolo impossibile ed estremo.
- Eddai, Zelda! È solo per stasera! è un giorno speciale! Ti premetto che se bevo oggi non berrò il giorno della cerimonia!-
-.. prego?! Ma che razza di compromesso sarebbe? Non atteggiarti da ubriacone, ricorda che se il principe ereditario, per favore!-
La giovane sbuffò, sempre più contrariata.
- Ma che te lo dico a fare, tanto so che berrai comunque...Meno male che almeno Link ogni tanto si comporta come dovrebbe.-
- Che vorresti dire con "ogni tanto"? Io sono più disciplinato di questo qui- Replicò lui, indicando col pollice Il Fratello maggiore che Intanto aveva già iniziato a bere seduto sotto al ciliegio.
Il Biondo lo fulminò con lo sguardo e si chiese come diavolo potessero essere fratelli.
All'imporvviso, Zelda gli afferrò il braccio destro con entrambe le mani, avvicinandoglisi e guardandolo coi suoi occhi color oceano.
- Ti va di accompagnare la mia lira ed il mio canto con la tua ocarina?-
Lui la guardò per un istante, poi sorrise.
- Certamente, ci eravamo promessi di suonare insieme, no?-



La serata trascorreva piacevole e lenta, tra le stelle cadenti, il fruscio del vento e i fiori di ciliegio, i petali svolazzanti, le lucciole che danzavano armoniose...ogni singolo elemento portava un dono che esaltava la bellissima ed oscura notte che regnava sovrana in attesa del fratello giorno.
Ganondorf si era addormentato appoggiato al tronco imponente che gli prestava gentilmente il suo appoggio sicuro, ma dopo qualche istante scivolò sull'erba russando e arricciando il naso a causa dei petali che lo solleticavano.
Poco più avanti, Zelda e Link suonavano la ballata della dèa Hylia coi loro strumenti, e anche se non se ne erano accorti stavano già suonando da un'oretta.
Le note dell'ocarina e della lira riempivano l'aria accompagnando la voce dolce e delicata della ragazza che cantava con aria pacata e serena, ogni tanto il vento le accarezzava i capelli lunghi e biondi scompigliandoli appena.
Link, che stava suonando la sua ocarina azzurra in precedenza appartemuta alla defunta madre, passava abilmente di nota in nota con le dita capaci e talentuose, gli occhi chiusi e l'animo rilassato mentre ascoltava la voce dell'amica al suo fianco. Quella voce lo faceva sentire bene, al sicuro ed in pace con sè stesso. In effetti aveva davvero bisogno di suonare un po' con lei, fortuna che glielo aveva chiesto.
Quella sera la sua mano sinistra pareva di tanto in tanto scattare o addirittura esitare senza però mancare comunque nemmeno una nota, e Link sembrava cercare di nascondere questo piccolo intralcio ignorandolo o concentrandosi sulla melodia.
Ogni tanto apriva gli occhi celesti per scrutare Zelda mentre cantava e stuzzicava le corde bianche della la lira dorata con le dita magre e delicate, e si scoprì nuovamente a pensare che gli sembrava proprio un angelo: La pelle diafana e morbida illuminata dalla luna che si era alzata, i capelli biondi dorati e setosi sciolti sulle spalle e sulla schiena fino a quasi toccare terra, la veste lunga e decorata che le cingeva il corpo, la voce indescrivibile e le sue movenze gentili... ed infine i petali che le scivolavano addosso.
Arrossì lievemente e quando se ne rese conto si girò, tornò ad occhi chiusi e si mise a pensare alla strana sensazione che pochi istanti prima aveva provato nell'osservare la ragazza, che non gli era tuttavia nuova.
Fu in quell'istante che una ennesima, ma più forte, fitta gli assalì il dorso dell'arto sinistra: l'ocarina gli cadde di mano interrompendo bruscamante la ballata, e Zelda si girò Per vedere cosa avesse fermato il ragazzo.
Link era curvato su sè stesso mentre con la mano destra stringeva convulsamente la sinistra, gemeva e dal volto contorto si poteva capire immediatamente che stava soffrendo molto, i denti stretti e gli occhi chiusi. La sacerdotessa lanciò via la sua lira in uno scatto velocissimo e si fiondò sul principe allarmata e preoccupata come non mai, e gli cinse le spalle con le mani.
- Link?! Link, che cosa succede?! Rispondimi!-
Il ragazzo non rispose, e continuava a stringere fortemente la mano, il volto contratto dal dolore: la fitta non diminuiva, anzi.
Zelda lo osservò per qualche istante cercando di capire la causa del suo dolore, e dopo aver notato la presa che il biondo teneva sulla mano, gli si mise sopra per avvolgerlo completamente in una sorta di abbraccio, mentre con la mano destra gli afferrava l'arto dolorante.
Socchiuse gli occhi, e tra i gemiti di dolore di Link iniziò a recitare una litania con tono calmo e solenne: il suo corpo iniziò ad emanare una luce dorata e calda, e piccole palline luminose dello stesso colore si spandevano dal corpo della giovane sacerdotessa.
Link Sentì il corpo invaso da un tepore mai provato prima d'ora, e nella zona della mano sinistra quel calore era talmente intenso da risultare come lenitivo.
Piano piano il dolore cessò, ed una calma ed una serenità infinite presero il sopravvento nel suo animo fino a poco prima turbato.
Zelda smise di recitare la preghiera, e con essa anche la luce che emanava si spense lentamente.
Aprì gli occhi e si staccò appena dal corpo di Link, e tenendo le mani sempre appoggiate sulla sua schiena lo guardò in volto. Ora sembrava più tranquillo.
- Link... ti senti meglio?-
Il ragazzo prese fiato, continuando a guardare per terra per lo stato di intontimento.
- s-si... ora va molto meglio... che cosa mi hai fatto? N-non avrai mica... sprecato tutte quelle energie per me, vero?-
- Incantesimo di guarigione, cose che una sacerdotessa fa praticamente tutti i giorni... perciò non preoccuparti, intesi?- Rispose la ragazza dopo averlo guardato con tenerezza.
- Anche se non vuoi darlo a vedere, Link, ti preoccupi sempre per gli altri... poi quando stai male tu non te ne interessi...-
Link Ridacchiò, e lei in tutta risposa gli tirò un buffetto sulla schiena.
- Cosa ridi?! È la verità! Dovresti avere più cura di te stesso, te lo ripeto sempre!- lo sgridò Zelda mentre lo faceva sedere con la schiena contro una roccia poco dietro di lui.
Nonostante si sentisse meglio, Zelda continuava a scrutarlo in modo agitato per capire se davvero fosse tutto ok, così il principe le sorrise.
- sto bene, non ti preoccupare. Grazie al tuo incantesimo non mi fa più male nulla. Dico davvero.-
Lei lo guardò con un'espressione ancora leggermente turbata, ma sorrise.
In quel momento Link, che abbassò per puro caso gli occhi, notò una cosa che gli fece recuperare un colorito intenso sugli zigomi e spalancare gli occhi.
- Z-zelda... adesso puoi anche lasciarmi la mano, sto bene-
- Eh?- la giovane gli rivolse uno sguardo interrogativo, e quando capì a cosa si riferiva scattò lievemente indientro lasciando la presa sulla mano sinistra del ragazzo.
Scese un breve silenzio in cui entrambi guardavano a terra imbarazzati. Il vento soffiò delicatamente intorno a loro sollevando foglie, petali e quant'altro mentre cullava dolcemente le fronde degli alberi e le ciocche verdi e rigogliose sul terreno.
Le stelle cadenti stavano diventando via via più rare, e la luna piena era ormai padrona del cielo nero.
- Mi dispiace di averti fatto preoccupare... scusa...-
- Non devi scusarti... però si, mi sono spaventata molto...-
Link notò che aveva leggermente gli occhi lucidi, ma non seppe cosa dire. Cosa si dovrebbe dire ad una ragazza che sta per piangere? Non riusciva proprio a trovare le parole giuste e per qualche motivo si sentiva agitato.
Si grattò distrattamente la nuca, lo sguardo rivolto verso l'orizzonte.
- Link, da un mesetto a questa parte sei strano... anche Tuo fratello non fa che dirlo. Si può sapere che ti sta succedendo?-
La domanda arrivò improvvisa, e Link esitò un momento.
- Sono nervoso, vero?- Domandò, ridacchiando.
- si, ma...Non solo... sei sicuro che sia tutto a posto?-
Il ragazzo esitò nuovamente per un paio di volte.
- Mi dispiace di essermela presa con te, qualche mattina fa. Lo so che sei solo preoccupata, perdonami. E so anche che non sono molto facile come carattere.-
- Ne abbiamo già parlato, no? Era tutto a posto, non mi sono offesa. E poi diciamo che la tua penitenza è stata l'acqua fredda, ahah!-
Entrambi ridacchiarono, Poi Link tornò serio.
- ...non sono sicuro che vada tutto bene, Zelda. Mi sento... strano.-
- Continua- disse Zelda mettendosi sull'attenti.
- Da circa un mese faccio degli strani sogni... emh, non parlo di sogni piacevoli, tutt'altro.-
- Che tipo di sogni?-
- Beh, forse è meglio essere più precisi: è sempre lo stesso. Mi trovo in una distesa verdeggiante, solo io. Nessun altro. Mi sembra di riconoscere la grande piana di Hyrule, ma dato che l'ho vista solo poche volte da piccolo non ne sono molto sicuro.-
La ragazza annuì, sempre più concentrata sul racconto di Link.
- Comunque, mi metto a correre cercando disperatamente qualcuno intorno a me (anche se non so chi sto cercando), e mentre corro qua e là mi accorgo che l'erba intorno a me è diventata acqua. Cristallina, azzurrognola... luminosa... direi di un colore piuttosto bizzarro: celeste. Se dovessi paragonarla a qualcosa potrei dire che è esattamente come la luce che emanano gli oggetti E le case Sheikah del villaggio, ecco. Piano piano questa acqua mi inghiotte come sabbie mobili, e mentre annaspo per non cedere alla sua morsa vedo una mano muscolosa che arriva dalla nebbia... e mi spinge più a fondo.-
-... poi...?-
- La scena cambia. È tutto nero intorno a me: niente più prato, niente più acqua, nulla. Cerco di capire cosa stia succedendo e perciò mi guardo in giro. Mi sento intorpidito, non capisco e non riesco a ricordare come sono finito lì, ed inizio ad avvertire un fastidio al fianco destro. Dopo qualche istante riesco a sentire una voce femminile in lontananza: è confusa e distorta... sta piangendo e ad un certo punto inizia a farfugliare qualcosa di incomprensibile, ma concentrandomi riesco a cogliere le frasi "svegliati" "apri gli occhi" "Link". Non riesco mai a capire di chi sia quella voce.-
Zelda guardò Link negli occhi, turbata.
- Succede altro?-
- No, quando sento la voce femminile chiamare il mio nome mi sveglio di soprassalto, sudato e pervaso da una forte nausea, inquietudine e... desolazione.-
Un petalo andò a posarsi sulla mano sinistra del ragazzo, che lo afferrò e se lo portò all'altezza degli occhi.
- C'è un'altra cosa. Dalla notte stessa in cui ho iniziato a fare questo sogno...la mia mano sinistra non smette di farmi male.-
- La mano...? allora anche poco fa...?-
- Esatto. Ma questa sera era la prima volta che avvertivo un dolore così forte ad essere sincero. Non mi fa sempre male, solo dopo che mi sveglio da quell'incubo mi capitava, e andava avanti per tutta la notte. Fortunatamente non l'ho mai sentita farmi male durante il giorno... fino ad oggi... fino a poco fa.-
La sacerdotessa si portò una mano al petto visibilmente scossa, gli occhi sgranati.
- c'è altro che devi dirmi, vero?-
Link ridacchiò. Non poteva e non riusciva a nascondere nulla a quella ragazza, incredibile.
- Sento delle voci. Ma di questo preferirei non parlarne... non ora.-
- Lo hai detto ad Impa?-
- No. Nemmeno Ganon sa queste cose, non ne ho fatto menzione a nessuno. E ti prego di mantenere il segreto, ok?-
Improvvisamente Zelda gli afferò le mani e gli si avvicinò con la testa sul petto.
- Link... stupido! perchè non me ne hai parlato prima?!- Le tremava la voce.
Il ragazzo la scrutò con tenerezza mista a dolcezza, e le accarezzò i capelli biondi sulla nuca.
- Non volevo che ti preoccupassi. Ora calmati, va tutto bene-
- Non va tutto bene! Ciò che mi ha raccontato non ha nulla di cui non preoccuparsi!-
Strinse la presa sulle mani del ragazzo, e Link ricambiò la stretta.
- Prima quando mi ha sfiorato la mano sinistra, intendo prima che iniziassi a recitare la litania, ho sentito il dolore iniziare a placarsi. Anche quando mi hai afferrato la mano per esprimere il desiderio, io... ne sono stato felice.-
Nel sentire quelle parole Zelda sgranò gli occhi.
Alzò lo sguardò ed incontrò il volto sorridente di Link che la fissava con quel celeste incredibilmente vivo e brillante che tanto la affascinava. Ancora una volta le parve di perdersi in quel cielo che la stava scrutando fin nel profondo.
Si resero conto dopo qualche istante che si stavano fissando così intensamente da troppo, e distolsero gli sguardi con fare imbarazzato.
" ma che diavolo mi metto a dire... che scemo...!" Pensò il ragazzo, insultandosi continuamente.
Il silenzio appena sceso venne rotto da Ganondorf che a pochi passi da loro emise un grugnito più forte di prima: come russava! E di certo non accennava a svegliarsi.
Zelda e Link si guardarono e si misero a ridacchiare.
- è il solito ubriacone.. ti immagini che razza di Sovrano ci toccherà servire?già mi immagino.-sbottò il ragazzo.
-eheh. Ganondorf è molto fortunato ad avere un fratello minore come te, sai?-
- No. Diciamo piuttosto che sono IO ad essere fortunato ad avere lui con me. Gli devo la vita, e non avrò pace fino a che non lo vedrò seduto sul trono. E' il posto che gli spetta.-
- Già. Di certo sarà un ottimo re. Alcolici a parte.-
In quel momento a Zelda venne in mente dei regali che aveva finito quella mattina proprio in vista della festa, e dopo essersi alzata di scatto (spaventando il povero Link con quella mossa improvvisa), afferrò il cesto in paglia che aveva riposto sotto al ciliegio, facendo attenzione a non svegliare Ganondorf che continuava a russare beatamente.
Tornò a sedersi davanti a Link che la squadrava come se fosse pazza a causa di quella mossa fatta poco prima.
- Mpf, ti ho spaventato?- gli chiese mentre iniziava a togliere il panno che copriva il cesto.
- Un pochino, ahah! Oh, ma questo non è il cestino che avevi oggi al tempio?-
- Bingo!-
- Come mai te lo sei portata dietro?-
- Ora vedrai. Però devi chiudere gli occhi, su.-
Link Le lanciò un'occhiata poco convinta, ma eseguì comunque la richiesta della ragazza, incuriosito dal suo atteggiamento.
Dopo pochi minuti in cui sentiva la Bionda che muoveva il cesto e spostava vari panni, si sentì appoggiare qualcosa sulle gambe.
- Ora puoi aprirli.-
Il principe aprì lentamente gli occhi: si ritrovò davanti un pacchettino avvolto in pelle marrone scuro liscia, legato al centro con un nastro di spago che culminava con un fiocchetto ed un fiore azzurro legato al centro di esso.
- ...e questo?-
- ..aprilo, forza-
Tolse delicatamente il nastro bianco in spago e slegò il fiorellino che posò poi a terra, poi srotolò la pelle marrone per giungere infine a ciò che questa avvolgeva: stoffa.
Liberò completamente l'oggetto dalla morsa di ciò che gli stava attorno, e dopo averlo afferrato si ritrovo' davanti una mantella nera ricamata da vari ghiri gori rossi e bianchi. Era stupenda, e Link poteva avvertire il porfumo di Zelda su di essa.
- Ma questa è...-
- T-ti piace? L'altro pacchetto è per Ganondorf, e contiene la stessa cosa. Ma glielo darò domani. Dato che tra qualche giorno ci sarà la cerimonia ho pensato di farvi un piccolo dono di buon auspicio... e...e poi... beh... i vostri mantelli erano tutti rovinati, così... ne ho cuciti di nuovi... sono certa che vi terranno al caldo e--
Link la interruppe sorridendole e afferrandole una mano che stava nervosamente giocherellando con una ciocca di capelli.
- E' meravigliosa, ti ringrazio. Ne avevo veramente bisogno, la userò senza dubbio. Ho sempre amato le cose fatte da te, sono sempre bellissime-
A quelle parole la ragazza sussultò e arrossì violentemente.
- I- In realtà, Link...-
-...si?-
- P-per te... c-ci sarebbe anche... questo...- Balbettando nervosamente, Zelda tirò fuori dal cesto un altro piccolo pacchettino, porgendolo poi al ragazzo.
Link La guardò per un momento e vide che le trmavano lievemente le mani, ma non ci dette peso e afferrò il pacchettino, aprendolo.
Tirò fuori un piccolo ciondolo con una pietra celeste legata all'estremità, brillava di luce propria.
- Una pietra Sheikah?-
- Si-sicuramente dopo la cerimonia avrete il permesso di uscire dal villaggio.. però saperti lontano mi rende triste e.. e ansiosa... p-perciò ho avuto l'idea di farti una collana con quella pietra, perchè permette di comunincare in lontananza, ne ho una anche io- Disse la giovane balbettando liveemente, mentre mostrava il ciondolo che indossava tirandolo fuori da sotto alla veste.
-E-e poi...sai... q-quella pietra è la mia preferita perchè ha lo stesso colore dei tuoi occhi...-
Il ragazzo diventò tutto rosso dopo quella rivelazione, e subito dopo aver osservato per qualche istante gli occhi bassi della sacerdotessa spostò lo sguardo sul ciondolo.
Zelda iniziava a temere che non lo volesse o che gli desse fastidio un dono del genere, perchè continuava a rigirarselo tra le mani senza dire una parola, ma dopo qualche istante si sorprese nel vedere che Link se lo stava legando al collo.
- E' stupendo, ed è un'ottima idea, Zelda.-
"Zelda" Si ripetè lei mentalmente, pensando a quanto il cuore le battesse nel sentire il suo nome uscire da quella bocca.
-Link, senti....-
-dimmi-
La giovane deglutì, rossa in volto come un pomodoro.
Esitò qualche istante, poi dopo un po' proseguì ad occhi chiusi -dopo la cerimonia, tra qualche giorno... vorrei parlarti di una cosa... è molto importante per me... perciò...!-
- Ti ascolerò.- Le rispose il principe sorridendole.
Lei vedendo quello sguardo così dolce credette di morire, ma si limitò semplicmentente a ricambiare il sorriso anche se dentro di lei avrebbe voluto urlare e saltare dalla felicità.
- Grazie...!-


La notte infine si addentrò nelle sue ore più buie.
E tra ringraziamenti e preghiere rivolti alle divinità per la serata trascorsa piacevolmente, i tre ragazzi rincasarono.
Impa li attendeva sulla soglia di casa con la sua pipa luccicante nella mano, mentre il fumo le usciva dalle labbra colorate di un rosso intenso.
-... Per caso si è beccato in testa un meteorite?- Domandò, indicando con i suoi pungenti occhi color sangue Ganondorf che era praticamente addosso a Link. Dato che non c'era stato verso di svegliarlo, il poveretto era stato costretto a prendeselo in groppa.
- ...purtroppo no, Impa. Purtroppo no.-
Quella li guardò poco convinta come per cercare di capire cosa avessero combinato, e poi si scansò dalla porta da cui si vedeva la luce della cucina.
- Entrate, è tardi e domani mattina non ci saranno sconti per i dormiglioni.-
Zelda e Link (che cercava di ignorare il russare del Fratello sulle sue spalle) le andarono dietro, mentre si rivolgevano uno sguardo sorridente.

Qualcosa stava cambiando, ma chissà se il cielo avrebbe benedetto i desideri ed i sentimenti affiorati in quei tre giovani, in quella sera di primavera.



 

Angolo autrice ***************************

Salve a tutti!^^/
...scusate di nuovo per l'assenza, è un periodo terribile @.@
Devo ancora rispondere alle recensioni, ma prestò provvederò!di nuovo, scusatemi * piange *

Nel precedente capitolo c'erano un sacco di errori di battitura dato che lo avevo scritto velocmente nei momenti di pausa, ma stavolta mi sono presa un pochino più di tempo e ho ceracto di fare più attenzione. :3
Mi sono molto divertita nello scrivere questo capitolo, soprattutto il pezzo dedicato a Link e Zelda (oddio quanto li shippoooo).

Non vedo l'ora di arrivare al punto saliente del racconto! Farò del mio meglio per non farvi aspettare troppo perchè vorrei davvero sentire i vostri pareri! >W<

Alla prossima, e grazie infinite per aver letto anche questo capitolo! <3

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