Le scuse più assurde mai ascoltate da Filius Vitious

di Aracne90
(/viewuser.php?uid=137151)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il suicidio ***
Capitolo 2: *** I Cradogs ***
Capitolo 3: *** Il furto di Natale ***
Capitolo 4: *** Gli Alieni ***
Capitolo 5: *** Il viaggio nel tempo ***
Capitolo 6: *** Il Salutista ***
Capitolo 7: *** Il Complotto ***
Capitolo 8: *** I Gomitoli ***
Capitolo 9: *** Il filtro scaduto ***
Capitolo 10: *** La Maledizione dei Sogni ***
Capitolo 11: *** Il Nottetempo ***
Capitolo 12: *** Il Quaderno Affamato ***
Capitolo 13: *** Il problema del secondo piano ***
Capitolo 14: *** Il supporto audio-video ***
Capitolo 15: *** Il Ghosting Maledetto ***



Capitolo 1
*** Il suicidio ***


-Ma le giuro Professore, è andata così!!
Filius Vitious si portò la mano alla tempia, massaggiandosela piano, gli occhi chiusi. Gli stava venendo un enorme mal di testa, sicuramente dovuto alle tre ore in cui aveva dato ascolto senza sosta a quella storia, e quello non era un buon segno; in ogni caso provò a nasconderlo alla ragazzina del secondo anno che in quell'istante si trovava di fronte a lui, rialzando con un gesto secco la testa.
-Non giurare sapendo di mentire, Bowman.- rispose infine, lo sguardo fisso in quello della giovane, che deglutì in maniera vistosa.
-Ma Professore, davvero è andata così! - ripeté la ragazza, con la voce un poco più alta. -Ho perfino i testimoni!
Il professore di Incantesimi della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts strinse i denti, per evitare di scoppiare a ridere (o ad urlare) in faccia alla studentessa che ora lo fissava con gli occhi completamente sgranati. Come potevano essere così grandi? Sembravano due mele!
-Tu vorresti dirmi- disse infine, riportando si la mano alla tempia. -Che hai dei testimoni riguardo al fatto che il tuo compito sugli Incantesimi di Disarmo, dopo ben due giorni che era stato completato, si è improvvisamente animato e, desideroso di farla finita con la sua miserabile esistenza, abbia deciso di suicidarsi buttandosi nel fuoco, Bowman?
La ragazzina sbattè le palpebre un paio di volte, prima di mettersi ad annuire in maniera impetuosa. -Sì, sì, esattamente! Insomma, Lei riuscirebbe mai ad immaginare cosa possa essersi mosso nello spirito di quel papiro lungo 35 cm? Magari...
Filius richiuse gli occhi, scuotendo ancora una volta la testa, quasi completamente sordo alle parole della Signorina Bowman che continuavano ad uscire inesorabilmente dalla sua bocca, la mente proiettata ad un solo ed unico pensiero.
È quasi ora di cena.

 
Spazio Autrice:
Salve a tutti!!!
Non so da dove mi sia venuta in mente l' idea di questa raccolta, probabilmente in un momento di delirio durante lo studio, ma in ogni caso eccola qui!!!! Che dire, spero che vi piaccia, e fatemi sapere cosa ne pensate!!!!
Baciotti
Dia

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I Cradogs ***


Il sole era alto nel cielo, ultimo strascico dell'estate ormai ampiamente finita. Nonostante l'autunno inoltrato, i giovani avevano optato di uscire dal castello, per andare a rilassarsi sulle sponde del Lago Nero; probabilmente sarebbe stata una delle ultime giornate di sole di cui potevano godere, e non volevano perdersela.
Filius Vitious guardò con rammarico fuori dalla finestra, stordendosi un poco con la luce che entrava. Come era blu il cielo! Ah, che cosa non avrebbe dato per poter stare sul porticato all'ingresso della scuola, con in mano la sua pipa preferita, fumando tranquillo mentre piano le ombre cominciavano ad allungarsi sul selciato... Sospirando, voltò il viso verso l'unica altra persona che condivideva con lui la sua Aula, seduto in prima fila.
-Allora, Signor Freeman, ha qualcosa da dire?
Il ragazzo si mise un attimo un poco più dritto, lo sguardo pensieroso. -Professore, io ho fatto per davvero il compito assegnato! È solo che...
Filius sospirò un'altra volta, scuotendo la testa. Aveva detto le tre parole. -Che cosa, Freeman?
Il giovane provò ad abbozzare un sorriso, puntando sulla simpatia. -Insomma, me l'ha mangiato il cane.
Filius si avvicinò di un passo al ragazzo, focalizzandolo meglio dietro le sue lenti. Lo aveva davvero detto? -Te lo ha mangiato il cane?
Il giovane annuì. -Sì, esattamente.
-È la scusa più vecchia del mondo, Freeman. Tanto vecchia che la conoscono persino i Babbani, e hanno capito che non funziona neanche, tra l'altro. Inoltre non sapevo che ci fossero cani ad Hogwarts.
Il ragazzo tossì un paio di volte, rischiarandosi la voce. -Sì, beh, ecco... Non era proprio un cane. Insomma, era un rospo.
Filius alzò il sopracciglio destro. -Un rospo?
-Un rospo-cane mannaro.- rispose il giovane, riprovando a sorridere. -Non so se li conosce... Sono una razza molto rara. Sono rospi che si trasformano in cani quando devono mangiare e che sono ghiotti di carta scritta... Si chiamano Cradogs. Secondo il libro di Cura delle Creature Magiche, amano vivere in laghi in prossimità di scuole, uffici e così via, sa, per nutrirsi.
-Cradogs.- mormorò Vitious.
-Cradogs.- ripeté il ragazzo, posando le mani sul banco. -Ieri ne ho visto uno vicino al Lago, e volevo acciuffarlo... Solo che come esca avevo unicamente il compito che mi aveva dato Lei, così...
-Aspetta.- lo interruppe Filius, andandosi a sedere dietro la cattedra. -Tu hai usato come esca per acciuffare un rospo-cane mannaro che si trasforma quando ha fame il compito che ti avevo dato e che casualmente ti eri portato dietro mentre stavi sul Lago?
Il ragazzo si bloccò un attimo, valutando la domanda. -Ehm... Sì.- rispose alla fine, piegando il capo. -Esattamente. Insomma...
Filius si portò la mano al viso, posando il naso tra l'indice e il pollice, sconfortato.


Spazio Me:
Salve gente! Ecco il secondo capitolo con la scusa più vecchia del mondo!!!
Spero che vi sia piaciuto e vi ripeto, se vi va lasciate un commentino!!!
Nel frattempo ringrazio chiunque abbia letto e commentato questa storia!
Baciotti
Dia
N.B.: non so se esistono effettivamente i Cradogs (sono una mia idea), ma hey, è pur sempre una scusa!! :D
P.S. questo capitolo partecipa al contest "This is Silly - non prendiamoci sul serio!" indetto da Chappy_ sul forum di EFP.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il furto di Natale ***


-Allora, Signor Treasure... Mi dici cosa è accaduto?- domandò Filius Vitious guardando fuori dalla finestra del suo studio.
I fiocchi di neve avevano smesso di cadere già da un po', lasciando il parco sottostante di un bianco immacolato. Piccole figure nere si stavano avventurando su quel territorio latteo, pronte a farsi la guerra a suon di colpi di palle di neve; il professore non poté giurarlo, ma tra di esse gli sembrò di aver visto persino le sagome delle sue due colleghe, Minerva e Pomona, che con la bacchetta stavano cercando di ricostruire la Sala Grande in miniatura col ghiaccio.
Filius sospirò, girando la testa per andare a guardare il ragazzo del quarto anno che stava seduto sulla sedia oltre la sua scrivania.
-Professore, lo so che può sembrarLe assurdo...- iniziò lui, torcendosi appena le mani. -Beh, allora, io ero in Sala Comune a fare i compiti con Mike e Leo... Volevo dire il Signor...
-So chi sono i tuoi colleghi di studio, Signor Treasure.- lo interruppe Filius, muovendo con impazienza i piedi sotto la sua scrivania che dondolarono piano nel vuoto. -Ti prego, vai al sodo. Cosa è successo?
-Beh, ecco...- rispose incerto il ragazzo, tossicchiando un poco per ritrovare la voce. -Insomma, dal nulla appare un elfo domestico completamente vestito di rosso con ai piedi dei sonaglini, che si butta verso di me e verso il tema che Lei mi aveva assegnato, gridando testuali parole: "Padron Babbo sarà contento, Padron Babbo sarà contento!". 
Filius Vitious aprì la bocca ma la richiuse subito dopo, incapace di pronunciare alcuna parola.
-Quindi io ho provato a combatterlo- continuò il giovane, rincuorato dal silenzio del professore. -Ma lui è stato più veloce di me, e dopo aver afferrato la pergamena è scomparso. Però sono riuscito a prendergli un sonaglino!- terminò, posando sulla scrivania il piccolo oggettino in argento, che suono appena al tocco con il legno.
Filius lo fissò con gli occhi sgranati, prima di ricondurre lo sguardo sul giovane. Non riusciva a formulare una frase di senso compiuto, e fu solo dopo un attento sforzo mentale che potè parlare di nuovo.
-Dunque un elfo vestito di rosso ti ha rubato il compito sugli Incantesimi di Localizzazione mentre stavi studiando con i tuoi compagni, urlando frasi senza senso compiuto, ma tu hai avuto la prontezza di prendergli un sonaglino prima che si smaterializzasse.- sospirò Vitious, sconfortato. -E sapresti dirmi perché mai avrebbe dovuto fare una cosa del genere?
John Treasure abbozzò un sorriso. -Magari qualcuno lo aveva chiesto per Natale?


Spazio me:
Salve a tutti!!! Ecco qui la terza scusa, in ambito natalizio... Lo so che è un po' in ritardo, ma in ogni caso eccola qui, con i miei auguri sia per Natale (passato) che per l'anno nuovo!
In ogni caso lo ripeto, se volete lasciatemi un commentino, e ringrazio tanto chi lo ha già fatto. :)
Baciotti

Dia

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Gli Alieni ***


-Allora, Walker, ripercorriamo insieme cosa è successo.- disse con calma e tranquillità Filius Vitious contemplando la giovane del sesto anno che, seduta composta dall'altra parte della sua scrivania, lo osservava con gli occhi spalancati.
Ma perché ogni volta lo fissavano così? Ogni dannatissima volta che si trovava in quella stessa situazione, chiunque fosse lo studente dall'altra parte lo guardava con gli occhi completamente sgranati... Filius si focalizzò sulla respirazione, lasciando che questo pensiero gli scivolasse addosso. Quel libro che gli aveva regalato Poppy Chips sulle discipline olistiche (che come aveva scoperto dopo nulla avevano a che fare con le olive, diversamente da come aveva pensato all'inizio) era stato illuminante, soprattutto su come male gestisse l'ansia derivante dalle scuse completamente assurde che i suoi studenti gli rifilavano ogni volta; per questo aveva deciso di avere un nuovo approccio. Con tranquillità alzò le labbra in un sorriso, controllando il ritmo del suo respiro, pronto ad ascoltare le parole della giovane di fronte.
La ragazza tossicchiò un paio di volte per trovare la voce. -Professore, lo so che Le può apparire inverosimile...
Filius strinse appena il pugno destro, senza interromperla.
-... Ma sono stata rapita dagli Alieni ieri sera.- terminò lei, senza smettere di fissarlo.
Filius rimase immobile. Avvertì che il suo cuore aveva cominciato a pulsare più velocemente, ma cercò di rallentarlo espirando con calma. -Sei stata rapita da cosa?
La ragazza lo fissò con ancora più attenzione, se possibile; senza nemmeno accorgersene Filius si portò la mano all'orecchio, desideroso di capire se la giovane gli avesse perforato il cranio con l'intensità del suo sguardo, e quindi se senza accorgersene alla fine lui fosse morto. -Alieni, Professor Vitious. Omini verdi con le antenne e le pistole che lanciano luci argentate. Mi hanno rapito e portata sul loro disco volante per eleggermi come Ambasciatrice dello Spazio sulla Terra.
Filius la contemplò ancora, rendendosi tristemente conto di essere ancora in vita. -Alieni.- disse alla fine, avvertendo il suo cuore battere ancora più rapidamente, e tentò di decelerarlo inspirando ed espirando un paio di volte. 
Lei annuì un paio di volte ancora, rimettendosi un po' più dritta. -Alieni.
-Puoi scusarmi solo un momento?- chiese Filius, allungandosi verso l'uscita. -Torno subito, tu resta qui, Walker.- disse lui quando si ritrovò sulla soglia, chiudendosi la porta dietro le spalle.
Fece i cinque piani che lo dividevano dall'Infermeria quasi di corsa, seguito dagli sguardi curiosi degli studenti che si trovò sul suo cammino, e finalmente giunto a destinazione aprì i pesanti battenti di noce con il fiato un poco corto.
Poppy Chips alzò gli occhi su di lui non appena fu entrato, alzando i lati della bocca in un sorriso sincero.
-Allora?
-Non funziona, Poppy!- rispose lui, scuotendo la testa. -Non funziona!

Spazio Autrice:
Ed eccoci di nuovo qui, miei giovani lettori!
Che dire, vi ringrazio di aver speso il vostro tempo per leggere anche questa scusa, e vi rinnovo il mio invito a commentare!!!
Baciotti
Dia

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il viaggio nel tempo ***


Filius Vitious aprì gli occhi, sgranandoli un poco. Cercò per un paio di secondi di focalizzare lo sguardo verso un punto fisso, allontanando i pensieri malsani dalla sua mente, ma la voce del ragazzino di Tassorosso del secondo anno che gli si era parato davanti da un paio di minuti lo distolse a pochi passi dalla meta. provocandogli invece un sospiro sconfortato.
-No, Springton, no.- sussurrò a voce impercettibile il professore, come una preghiera. -No, ti prego...
-Come, professore?- domandò Edward Springton, osservandolo con attenzione ed interrompendo il suo racconto a metà. -Si sente bene?
Filius scosse la testa per un paio di secondi, in segno di diniego. Valeva davvero la pena di raccontare quello che gli passava per la testa? O magari descrivere i suoi sogni, popolati da esserini verdi che lanciavano rospi capaci di trasformarsi in cani, i quali venivano nutriti da elfi domestici vestiti con completini rossi e sonaglini (non dimentichiamo i sonaglini!) con compiti scritti con attenzione su papiri lunghi 30 centimetri, i quali a loro volta si buttavano nel fuoco scoppiettante dei camini accesi se andavano a fare una considerazione più attenta della loro esistenza? No, assolutamente non era il caso di esprimere questi suoi pensieri a quella mente ancora così giovane, si poteva ancora salvare.
-Tutto a posto, Springton.- rispose alla fine Filius, abbozzando ad un sorriso. -Sto bene. Ti prego, finisci il racconto.
-Ah... Ok.- disse il ragazzino, grattandosi con naturalezza il lobo dell'orecchio destro.
Filius strabuzzò gli occhi.
Si era appena toccato l'orecchio.
No, non poteva arrivare a conclusioni affrettate. Magari effettivamente aveva un motivo valido per non aver completato il compito sugli Incantesimi di Riparazione... Springton era in ogni caso il Tassorosso più promettente del suo anno.
Non poteva essere così stupido.
-Ecco, vede, Professore...
Partiva già male.
Filius inspirò a fondo, scacciando per quanto possibile questo pensiero.
-Sì, insomma, io ho viaggiato nel tempo. Due giorni in avanti, per l'esattezza. Quindi può capire... Non ho avuto proprio il tempo materiale per studiare.- terminò il ragazzino, inumidendosi le labbra.
Filius rialzò gli occhi, speranzoso. Quella effettivamente era una cosa che si poteva fare! Certo, era pericolosa e anche un poco illegale, ma era plausibile!
-Hai viaggiato nel tempo?- domandò il professore, rimettendosi un poco più diritto. -Come, se posso chiederlo? Le Giratempo sono molto difficili da reperire, ricordo le beghe che ha dovuto passare la Professoressa McGranitt qualche anno fa...
-Oh, ma io non ho usato una Giratempo!- rispose ciarliero Springton, allargando la bocca in un sorriso.
Filius rimase con lo sguardo immobile, mentre piano i suoi angoli della bocca scendevano inesorabilmente. -Non hai usato una Giratempo?
-No, no...- ridacchiò il ragazzino. -Vede, stavo passeggiando allegramente lungo i confini della scuola, facendomi i fatti miei, quando all'improvviso una cabina volante blu è planata e ne è sceso un signore anziano con i capelli bianchi un poco ricci, che mi ha detto che dovevo salire con lui altrimenti sarebbero successe tante cose brutte... Ha detto di essere un Dottore, ma non so in cosa... In ogni caso mi ha fatto entrare di peso, e non può immaginare Professore! L'interno della cabina era più grande dell'esterno, come ci ha fatto vedere Lei con quell'armadio, ricorda?
Filius Vitious aprì la bocca, ma la richiuse subito dopo.
No, definitivamente quel ragazzino non si poteva più salvare.


Spazio Autrice:
Salve a tutti, miei cari lettori!!!
Spero che vi piaccia anche questo capitolo... Ho fatto un piccolo riferimento ad una delle serie che amo di più, Doctor Who (lo adoro), fatemi sapere se lo seguite anche voi e se vi è piaciuta questa scusa!!
In ogni caso, baciotti
Dia

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Il Salutista ***


Il fuoco nel camino scoppiettava allegramente, lanciando scintille rossastre che apparivano e scompariranno nel giro di un battito di ciglia. Con un misero movimento di bacchetta, Filius Vitious fece lievitare senza neanche guardarlo un ceppo ancora verde all'interno delle fiamme, che cacciò un minimo sibilo quando venne a contatto con la temperatura incendescente; quello era il primo rumore che si avvertiva nella stanza da quando il giovane Conrad Lucas, Serpeverde  del sesto anno, era entrato nello studio del professore, posando davanti i suoi occhi quello che Filius aveva contemplato in silenzio in quei dieci minuti, per poi sedersi sulla sedia di fronte alla scrivania senza essere invitato.
Alla fine, armandosi di coraggio, il professore di Incantesimi osò alzare il viso verso il ragazzo, deglutendo un paio di volte prima di parlare.
-Cosa dovrebbe essere questo?- domandò con voce tremante, senza neanche chiamare lo studente per nome.
Conrad Lucas si mise a braccia incrociate, lo sguardo supponente che contemplava la piccola figura dell'insegnante. -Il motivo per cui non ho consegnato la mia relazione oggi.
Filius tremò appena, un po' per la rabbia dovuta all'impertinenza del ragazzo, un po' per genuino terrore. Quello che aveva di fronte era un contenitore chiuso ricoperto da un tovagliolo, all'apparenza del tutto innocuo; ma cosa lo era effettivamente in quella scuola? Ormai poteva effettivamente dire di averne sentite di cotte e di crude, una bizzarria in più non poteva nuocere.
Dovette sospirare leggermente sconfortato un paio di volte prima di riuscire ad avvicinare la mano sinistra al misterioso pacco, per svelare il contenuto con una sola mossa, togliendo rapidamente la copertura.
Filius sgranò gli occhi.
-Ecco, vede?- domandò il ragazzo, sporgendosi leggermente in avanti. -Le sembra mai possibile?
Il professore spostò lo sguardo sul giovane un secondo, assimilando con la mente la domanda. Poi lo rispostò sul contenitore.
No, effettivamente non era possibile.
Assolutamente.
-Lucas...- provò a dire Filius, ma la voce gli morì in gola.
Scosse la testa, cercando di darsi un minimo contegno, tossicchiando un paio di volte.
-Lucas.- riprovò, questa volta a voce più forte. -Lucas, perché sulla mia scrivania c'è un piatto con dentro del pollo lesso con contorno di carote, anche quelle lesse?
-Professore, se posso dirlo...- rispose il giovane, con un abbozzo di sorrisetto. -La vera domanda è: perché  fino ad ora non c'è mai stato?
Filius Vitious rimase a bocca aperta, senza parole. -Qual è la vera domanda?
Il sorrisetto sul viso del Signor Lucas si fece più ampio. -Sapevo che avrebbe fatto quella faccia, ma non si preoccupi, ho tutto sotto controllo. La rivoluzione del cibo sano è solo il primo passo verso l'equilibrio psicofisico, e anche se ci ho messo tre giorni interi per farlo capire a quegli stupidi elfi domestici, il messaggio dovrebbe essere entrato...
-Nono, aspetta.- lo interruppe Filius, muovendo piano la mano sopra il piatto. -Tu hai passato tre giorni nelle cucine a discutere con i nostri cuochi perché non ti piace cosa ci preparano?
-È ben più di questo, professore!- si animò il ragazzo. -Lei lo sa qual è la percentuale di persone sovrappeso nella comunità  magica? Qui si tratta di salvaguardare il nostro organismo! Se noi diamo un carburante sbagliato, come possiamo pretendere di ottenere risultati ottimali? Dobbiamo riprendere in mano la nostra alimentazione, è necessario, non crede? Inoltre ho già in mente una serie di esercizi fisici mattutini da fare tutti insieme, studenti ed insegnanti, persino il preside, per eliminare quegli strati di grasso in eccesso...
Filius abbassò la mano sulla scivania, posando il palmo sulla fredda superficie di legno.
Piano nella sua mente si stava formando un pensiero, e non gli piaceva affatto.
Ma quindi mi sta dando del grasso?
 
Spazio Autrice:
Salve a tutti e buona domenica!
Mi è  sempre sembrato strano che l'unica attività  fisica praticata ad Hogwarts fosse il Quidditch, e da quella considerazione mi è  uscita questa scusa!! Lo so che pare la più "normale" tra tutte, ma fatemi sapere se vi è  piaciuta!!! :)
Baciotti
Dia
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il Complotto ***


La pioggia continuava a cadere.
Filius Vitious si lasciò sfuggire un sospiro, mentre con lo sguardo seguiva senza riposo le evoluzioni delle gocce d'acqua che inesorabili cadevano dalle nuvole piene. Era Febbraio ormai; le vacanze di Natale parevano un vecchio ricordo, così lontane nel tempo, e quelle di Pasqua una misera aspirazione, altrettanto distanti. Eppure aveva davvero bisogno di quei giorni, lontano da tutto, e soprattutto da tutti.
Chiudendo le palpebre, Filius immaginò con un mezzo sorriso disegnato sulle labbra quello che avrebbe fatto nei suoi giorni di riposo.
Ah, magari potrei persino andare al convegno a Londra con Pomona... Devo ricordarmi di chiederglielo...
Improvvisamente un botto giunse alla sua porta, e nel momento in cui il professore di Incantesimi aprì gli occhi si ritrovò davanti una ragazzina con i capelli lunghi castani scompigliati e un giovanotto della stessa età che appariva ugualmente sconvolto. Avevano entrambi il fiatone, segno che evidentemente la loro entrata nello Studio era stata successiva ad una lunga corsa; ma quello che fece spalancare la bocca di Filius fu il vestiario dei due.
Erano entrambi completamente ricoperti di fango.
-Ehm...- tossicchiò l'uomo, immobile nel fissare i due studenti. -Ehm... Salve.- disse infine, prendendo un poco di coraggio, stringendo appena la mascella.
-Professore...- esclamò con fiato corto la ragazzina, fermandosi subito dopo. -Professore...
-Sì, sono qui, Signorina Ward.- la interruppe Filius. -Posso fare qualcosa per te e il Signor Baker? Non vi ho visti alla verifica prevista per oggi... Tutto bene?
-Professore- rispose con voce sicura il ragazzo, che evidentemente aveva un fisico più allenato della sua coetanea. -Professore, è sicuro qui?
Filius aggrottò appena la fronte, ascoltata la sua domanda. Non era sicuro di aver capito bene.
-Sicuro, Baker?- domandò alla fine, volgendosi verso il ragazzo. -In che senso sicuro?
Micheal Baker scosse la testa, lanciando occhiate fugaci verso gli angoli della stanza. -Non ci sono cimici, vero? Insomma, non ci ascolta nessuno?
Il professore aggrottò ancora di più la fronte, stringendo appena anche gli occhi. -Cimici? Perché pensi che ci siano degli insetti qui dentro?
-Santo Cielo, Micheal, non puoi pensare che il Professore Vitious sia coinvolto!- pronunciò finalmente ritrovata la voce Eveline Ward, molto dura verso il giovane. -Professore, lo scusi, ma ha i nervi a fior di pelle stasera...
-Cosa ne sai, Eve? Magari non lo percepisce nemmeno!- disse l'altro, alzando anche lui il tono. -Potrebbero averlo incantato mentre dormiva!
-Scusate...- provò Filius, senza successo.
-Ma sei stupido?- ribatté lei, quasi urlando. -È il Professore di Incantesimi, idiota!
-E allora?- rispose lui, sovrastandola completamente con la voce.
-Scusate.- disse ancora il professore, con tono più alto, ancora ignorato dai due che continuavano a battibeccare.
-E allora? Secondo te non se ne sarebbe accorto?
-Se lo hanno incantato come potrebbe accorgersene, scema?
-SCUSATE!- urlò alla fine Filius, facendoli voltare nello stesso istante nella sua direzione e zittendoli all'istante. -Potete dirmi cosa diamine sta succedendo? Perché mai ci dovrebbero essere degli insetti che emanano un brutto odore quando vengono schiacciati, perché dovrebbero spaventarvi, perché siete stati assenti alla lezione di oggi e, per l'amor di Morgana, perché siete completamente ricoperti di fango?
I due rimasero a fissarlo con gli occhi sgranati, e Filius fu quasi certo di avvertire il rumore delle rotelle che giravano all'interno delle loro teste; dovette prendere aria due volte per evitare di rimettersi ad urlare contro i due. -Allora?
Il ragazzino tossicchiò appena, prima di rispondere. -Professore, ieri è successa una cosa incredibile.
-Assolutamente incredibile. -annuì la giovane.
Filius strinse appena il pugno sinistro.
-Insomma, stavamo andando tranquilli per i corridoi, camminando verso la Sala Comune... Sa era ora di cena....- provò ad iniziare a spiegare Baker.
-Oh, dannazione, Mich! Non mandarla per le lunghe!- lo interruppe la ragazzina, volgendo la testa. -Professore, in parole povere siamo stati vittime di un rapimento.
Filius lasciò andare il pugno, stupefatto. -Un rapimento?
-Esatto, un rapimento!- disse con enfasi la Signorina Ward. -Ad un certo punto abbiamo avvertito il rumore di zoccoli, e non abbiamo fatto in tempo a girarci per vedere chi fosse arrivato che è diventato tutto buio e siamo stati trasportati nella Foresta Proibita... Per questo ci ritroviamo in questo stato!-esclamò alla fine, mostrando con la mano la situazione in cui si ritrovavano. -Ma alla fine siamo riusciti a scappare!
-Voi... Voi siete stati rapiti? Dai Centauri?- chiese il professore, osservando con attenzione i movimenti della giovane.
-Esatto.- esclamò la ragazzina, annuendo così forte che pareva le si stesse per slogare l'osso del collo.
-E poi siete riusciti a scappare? Senza che nessuno vi venisse ad aiutare?
-Già.- rispose lui, mettendo le braccia incrociate, e facendo cadere un poco di fango rappreso sul pavimento in quel gesto.
-E ditemi- continuò a domandare Filius, aggiustandosi appena gli occhiali che stavano scivolando dal naso. -Perché secondo voi i Centauri vi avrebbero rapito esattamente il giorno prima della verifica sugli Incantesimi Paralizzanti senza chiedere né un riscatto né nulla, per poi lasciarvi andare il giorno dopo?
-Non capisce, Professore?- domandò la ragazzina, picchiettandosi con l'indice la tempia in gesto che doveva essere di complicità, o almeno così lo aveva pensato lei. -È tutto un complotto! Volevano che sembrasse Lei il colpevole!!!


Spazio Autrice:
E rieccoci qui, miei cari lettori!
Dunque vi presento l'ultima scusa... Che dire, come al solito spero che vi piaccia!!!!
Ditemi pure cosa ne pensate!!! :D
Baciotti
Dia

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** I Gomitoli ***


Filius Vitious si mise le mani nei capelli, chiudendo gli occhi e sospirando sconsolato. I gomiti erano posati sulla superficie della sua scrivania, e i piccoli occhiali ovali erano appoggiati chiusi su una bassa pila di fogli bianchi, accanto ad una boccetta di inchiostro chiusa ermeticamente. Non voleva alzare il viso per osservare l'unica altra persona che condivideva quello spazio con lui, seduta dall'altra parte del banco, ma sopra ogni cosa non aveva intenzione assolutamente di sollevare le palpebre per vedere ciò che era contenuto in una scatola, posta poco davanti rispetto alla sua testa.
-Professore?- La voce piccola piccola di Missy Crest, Corvonero del terzo anno, lo raggiunse proprio a metà delle sue elucubrazioni, giungendo da lontanissimo, tanto era immerso nei suoi pensieri.
La Casa non conta proprio nulla, elaborò il Professore nella sua mente tristemente. Alla fine anche un appartenente della sua di Casa lo aveva deluso, ed era convinto che a quel punto nulla lo avrebbe potuto sconvolgere.
Ne aveva sentite talmente tante che ne era davvero sicuro.
Inutile dire che si era immensamente sbagliato.
-Signorina Crest.- disse con voce roca, senza minimamente aprire le palpebre che rimanevano serrate. -Ti prego, ti prego, dimmi che il contenuto di questa scatola non ha nulla a che fare con il fatto che oggi non mi hai consegnato il Compito sugli Incantesimi di Appello.
La giovane allungò gli occhi verso il contenitore di carta, assicurandosi che effettivamente ci fosse dentro ciò che voleva. -Professore?- ridomandò con voce leggermente più alta ed allegra, senza aspettare la sua risposta. -Oh, ma certo che sono collegati!- disse ciarliera la ragazza, ridacchiando appena. -I gomitoli sono appunto il motivo di tutto!
Filius strinse appena un poco di più i polpastrelli sulla cute della sua testa e serrò leggermente la mascella, ma non disse nulla.
-Mi dispiace davvero aver mancato la consegna del Compito... Ma, vede, l'altro giorno ho avuto un'illuminazione.
L'uomo sospirò in maniera plateale, prima di chiedere con voce immutata. -Illuminazione, Signorina Crest?
-Esatto, Professore, illuminazione!- continuò lei, ridacchiando ora più forte. -Vede, ero davanti la porta dei dormitori provando a risolvere l'indovinello della statua... A proposito, credo che sia rotta, dovrebbe essere controllata...- aggiunse con voce sognante, riprendendosi subito. -Insomma, stavo per mandare al diavolo qullo stupido pezzo di pietra a forma di corvo, chiedendomi se effettivamente gli fosse stato inserito un po' di raziocinio, quando ho vagato con la mente e, dopo qualche istante, sono arrivata ad una domanda.
Qui Missy si fermò, gonfiando il petto d'orgoglio, convinta che avrebbe ricevuto almeno una parola da parte del suo professore, il quale rimase bellamente zitto.
-Insomma- riprese, leggermente ridimensionata dal silenzio dell'uomo di fronte. -Mi sono chiesta se fosse possibile determinare la quantità di parte umana ed animale in un Animagus, e sono scappata in biblioteca per cercare più informazioni... Alla fine ho riflettuto che valeva la pena di fare un esperimento; d'altronde qui ad Hogwarts abbiamo un Animagus, la professoressa McGranitt... Così il giorno dopo in Sala Grande, ieri mattina insomma, durante la colazione, le ho mandato questa scatola, per vedere come reagiva.
Filius deglutì vistosamente ancora ad occhi chiusi.
-Ecco, vede, la professoressa non l'ha presa bene.- esclamò leggermente imbarazzata la giovane. -Lo ha scoperto subito, e mi ha messo in punizione per due giorni, per questo non ho potuto studiare... Ho dovuto aiutare il Signor Gazza a pulire e pettinare Mrs. Purr.- terminò lei, rabbrividendo appena.
Filius si sentì terribilmente demoralizzato alle parole della giovane, entrando in una spirale di autocommiserazione sempre più profonda. Oltre al danno, anche la beffa... Che magra figura con Minerva! Ma cosa aveva sbagliato con quella giovane? Dove aveva fallito? Avvertiva tutta la colpa del modo di pensare di lei sulle sue spalle, ed improvvisamente si sentì molto vecchio.
Forse dovrei ritirarmi ed andare in pensione.
-Professore?- domandò ancora lei, con voce preoccupata. -Non è che sta avendo un infarto, vero? Devo andare a chiamare Madama Chips?
Finalmente Filius aprì gli occhi di scatto, lanciando uno sguardo rovente alla ragazzina che cercò di diventare sempre più piccola; tutti i suoi pensieri ed elucubrazioni scomparvero in un istante, lasciando posto ad una sola frase nella sua testa.
Cavolo, il Cappello Parlante ha preso proprio na cantonata con questa qui.

Spazio Autrice:
Salve a tutti e bentrovati con la nuova scusa!!! :D
Che dire, come al solito spero che vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate e datemi anche dei consigli su chi o cosavorreste vedere in futuro, ogni cosa è ben accetta!!!
In ogni caso, buona domenica e baciotti!!! :)
Dia

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Il filtro scaduto ***


Finalmente San Valentino era arrivato anche ad Hogwarts.
Ovunque nei corridoi di pietra della antica Scuola di Magia e Stregoneria riecheggiavano i suoni inconfondibili di baci ed abbracci, e un numero inimmaginabile di coppiette si muovevano all'unisono tra le varie classi, mano nella mano; non si vedeva una tale esplosione di amore da quando il Professore di Difesa Contro Le Arti Oscure Gilderoy Allock aveva deciso di far festeggiare la suddetta festa alla sua maniera, inviando in ogni angolo dell'edificio nani vestiti da Cupidi portatori di messaggi musicali.
Un'unica stanza pareva immune dalla Magia del 14 Febbraio, ed in essa un Professore di Incantesimi a caso aveva appena inforcato gli occhiali, camminando senza sosta tra i vari banchi della sua aula seguito dagli occhi di una ragazzina dai lunghi capelli biondi e con gli occhi azzurri leggermente persi.
-Allora, Signorina Gould.- cominciò Filius, leggendo con attenzione il foglio che la ragazzina gli aveva appena fornito, senza smettere un attimo di muoversi. -Mi potresti spiegare come mai Madama Bumb e Madama Chips mi hanno inviato questa nota disciplinare contro di te, affermando in qualche modo la tua colpevolezza nei confronti del malore del Signor...- l'uomo riabbassò gli occhi sul foglio per cogliere il nome dello studente. -... Palmer, e come questo può essere riconducibile al fatto che ieri ed oggi non ti sei fatta vedere alle mie lezioni, saltando la consegna della Relazione sugli Incantesimi Elementali e la verifica sugli Incantesimi del Sonno?
La ragazzina sospirò profondamente prima di rispondere al Professore, chiudendo gli occhi. -Professore, io... Io so che ho sbagliato. Ma il mio cuore è come il mare inquieto, non riesce a trovare la calma nella tempesta dei miei sentimenti.
Filius si bloccò al suono del discorso della giovane, guardandola a bocca aperta. -Cosa?
-Deve capire, Professore...- La voce di Camilla Gould era quasi lamentosa. -L'amore è la cosa peggiore del mondo. Mi ha portata a vedere la parte peggiore del mio essere, ad osservarla senza potermi opporre, perché lei aveva deciso di guidare le mie azioni, conducendomi in quella schiera di eventi che ha fatto avverare la situazione presente. Io...
-Gould, ma che stai dicendo?- chiese interrompendola il Professore.
La ragazzina aprì gli occhi, sondandolo con lo sguardo quasi pieno di lacrime. -Professore, ho fatto una cosa terribile, ma non ero io! Cioè, ero io, ma non io, non so come spiegarmi... Io non sono mai stata una cima in Pozioni, ma Helen mi aveva assicurato che l'Amortentia avrebbe funzionato!
Gli occhi dell'uomo si sgranarono per lo stupore. Un filtro d'amore? -Che cosa hai combinato, Gould?- domandò alla fine lui, con la voce leggermente tremante.
Perché coi filtri d'amore non si scherzava. Mai.
La ragazzina aveva cominciato a piangere, sussultando leggermente ad ogni respiro. -Io non volevo! Credevo che in questo modo Simon mi avrebbe amato... Le uova di Ashinder... Devono essere state quelle. Erano marce, sicuramente... lui... Lui si è innamorato della sua scopa!
Filius rimase immobile a fissarla, con la bocca sempre più spalancata. -Il Signor Palmer si è innamorato della sua... Della sua... Della sua scopa?
Ormai le lacrime cadevano copiose sulle guance di Camilla Gould, lasciandole poco respiro per poter parlare tra i vari singhiozzi. -Lui si è buttato sulla sua Nimbus appena ha bevuto il caffé che gli ho offerto, e si è lanciato nel vuoto dalla torre di Astronomia... La scopa si è inceppata, e lui è caduto... Non volevo professore! Io lo amo!! Sono stata questi due giorni in Infermeria, tenendogli la mano... Ora lui mi odierà!
Il Professore rimase a fissarla ancora per qualche secondo. Poi si avvicinò alla sua scrivania ed afferrò il fazzoletto che aveva nel primo cassetto a destra, porgendolo alla giovane che si stava priosciugando gli occhi a forza di piangere.
-Tieni, cara. Ora risolviamo tutto, va bene?- disse alla fine lui, dandole delle pacche tenere sulla spalla per confortarla.

Spazio Me:
Salve a tutti!!!
Eccoci con la scusa della settimana, in tema di San Valentino... So che non è proprio simile alle altre, ma il Povero Filius per una volta non è arrivato al limite dell'esaurimento nervoso... Anzi!!!!
Spero comunque che vi sia piaciuto questo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate!
Baciotti
Dia

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La Maledizione dei Sogni ***


La campana dell'orologio in Sala Grande aveva da poco suonato dodici rintocchi a riprova dell'ora tarda in cui si stava svolgendo l'azione, e il nostro caro amato Filius Vitious si portò la mano alla bocca nel tentativo di celare uno sbadiglio, che comunque fu visibile date le proporzioni epiche del gesto. Sbattendo le palpebre l'uomo cercò di togliersi dagli occhi un briciolo di sonno, osservando con tristezza la pila di Compiti che doveva ancora correggere e intingendo la penna di pavone, regalatagli dalla Professoressa Septima Vector due Natali prima, nel piccolo calamaio dell'inchiostro blu, il suo preferito e l'unico che il professore di Incantesimi aveva mai utilizzato, andando a scarabocchiare qualcosa sul primo foglio che aveva a portata di mano. Nonostante tutto i Grifondoro del quarto anno non erano andati affatto male; sebbene qualcuno avesse leggermente modificato l'effetto di un Incantesimo Levitante con uno Lievitante (E doveva assolutamente rettificare questa cosa, altrimenti alla prossima lezione si sarebbero trovati dei cuscini grossi quanto l'aula che crescevano se posti a contatto con una fonte di calore), la media dei voti per quella volta era abbastanza alta. Scribacchiando un piccolo numero sulla sommità del foglio, Filius abbassò nuovamente la penna, pronto ad andare a dormire. Avrebbe terminato la correzione il giorno dopo.
Stava appunto per alzarsi in piedi e dirigersi verso la sua stanza quando un rumore di piccoli colpi sbattuti ritmicamente si fece udire dalla sua porta, facendolo voltare in quella direzione. L'uomo si grattò la guancia, indeciso se rispondere o no all'avvertimento; nonostante tutto era molto tardi, e poteva essere importante. Nessuno studente sarebbe mai andato ad importunarlo a quell'ora, a neanche 30 minuti dal coprifuoco; alla seconda tornata dei colpi sul battente Filius decise che valeva la pena di vedere chi ci fosse dall'altra parte, ed esclamò con la maggiore autorevolezza possibile un sonoro: -Avanti!
Quando la maniglia si abbassò e finalmente si palesò la persona che aveva bussato, Filius sgranò gli occhi e aprì la bocca per la sorpresa.
Succedeva spesso in quell'ultimo anno; aveva dovuto farsi dare da Poppy Chips delle gocce per i dolori reumatoidi della mascella, che avevano un sapore aspro come quello del pompelmo e che doveva assumere ogni giorno prima di pranzo, naturalmente evitando di prendere quell'espressione sconvolta.
-Per la Dama del Lago!- biascicò piano il professore, mettendosi più diritto per vedere bene la figura che si stanziava ancora sulla soglia. -Hughes ma... Ma cosa hai indosso?
Il ragazzo che si era appena mostrato, il cui nome era Vincent Hughes, fece un piccolo movimento aggraziato che doveva essere simile alle solite spallucce dei ragazzi ma che invece era decisamente più elegante e regale. Con un mezzo inchino si abbassò al cospetto di Filius, facendo roteare il braccio nell'aria davanti al suo busto mentre stringeva un cappello molto curato ed eccessivamente colorato.
Colorato?
-Mi perdoni Esimio Professore se ho avuto l'ardire di presentarmi a Lei a questa deprecabile ora, tuttavia non potevo attardare oltre in questa azione, quindi complice l'orario ancora favorevole ho pensato di poter venire al suo cospetto per poter spiegarLe come mai in data odierna non ho potuto essere presente alla sua lezione di Incanti.
Filius aprì ancora di più la bocca, disegnando una perfetta o con le labbra. -Hughes ma come parli? Che ti è successo?
Il giovane strinse appena gli occhi in quella che Filius prese come una richiesta di aiuto, ma che restava comunque un gesto estremamente elegante, portandosi la mano che teneva ancora stretto il copricapo grigio al petto mentre l'altra con leggerezza carezzava i fili dorati intarsiati sul suo panciotto di raso nero che sovrastava la camicia di seta, accompagnati infine da una calzamaglia pesante grigia che fasciava la parte bassa e da un paio di stivali di pelle marrone, morbidi e ripiegati leggermente su se stessi. -Temo che il racconto delle mie gesta risulterà tedioso e lungo, e mi rammarica il fatto che non possiate andare a dormire all'ora che avevate prestabilito, Esimio Professore, ma nel momento stesso in cui la cara Madama Chips è riuscita ad eliminare il cavallo mi sono fiondato da Lei per poterLe esporre il problema che ha attanagliato la mia esistenza in questi ultimi due giorni.
Ormai anche il più distratto degli osservatori avrebbe potuto distinguere bene la piccola ugola alla base della bocca dell'uomo. -Cavallo, hai detto?- domandò con un leggero terrore che gli provocò un minimo tremolio nella voce.
Il giovane sospirò in un gesto estremamente plateale e teatrale. -Mi perdoni se mi azzardo a fare una supposizione senza il Suo parere, Esimio Professore, ma credo di esser stato vittima della Maledizione dei Sogni; due giorni fa mi stavo crogiolando al sole nel cortile interno delle mura quando all'improvviso mi sono ritrovato con queste vesti...- mormorò, mostrando col palmo della mano i suoi vestiti. -... e questo modo di discorrere, corredato di un cavallo bianco che ho montato immediatamente, preda all'impulso irrefrenabile di andare a caccia di mostri e alla ricerca di principesse in pericolo. Tuttavia l'estensione dell'incanto era limitata... Non potevo allontanarmi nella Oscura Foresta, ordunque sono stato costretto a fronteggiare a singolar tenzone i mostri all'interno del castello e a perlustrare i corridoi e le stanze per trovare dolci donzelle in difficoltà. Finalmente qualche ora fa la Professoressa di Mutazioni, la Magnifica Minerva Mcgranitt, mi ha fermato mentre stavo cercando di salvarla dal pazzo folletto malefico che si fa chiamare Pix, e mi ha condotto nel Vano di Guarigione, dove almeno parte del flagello che mi ha colpito è stato eliminato; ma io dovevo, dovevo parlarLe, Esimio Professore!
Filius rimase immobile a guardarlo senza dire una parola per qualche secondo. Poi, osservando un luccichio provenire dalla vetrinetta poco lontano dalla sua scrivania, spostò lo sguardo verso una boccetta che conteneva un liquido blu, che era supposto lui dovesse assumere solo una volta al giorno.
Credo che domani le dovrò prendere anche prima di colazione.


Spazio Autrice:
Salve a tutti e buon martedì!
Mi dispiace molto aver postato questo capitolo in ritardo di due giorni, spero che comunque vi piaccia e blablabla (Al decimo capitolo ormai confido che sappiate queste mie note a memoria, quindi lascio il resto alla vostra immaginazione :D)
Quindi ci vediamo al prossimo aggiornamento!!!
Baciotti
Dia

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Il Nottetempo ***


-Davvero Professore, è andata proprio così.
Filius Vitious osservò con sguardo leggermente vitreo la ragazza che compita e composta stava seduta dall'altra parte della sua scrivania, in una posizione che a suo parere era decisamente scomoda in quanto sembrava avesse la schiena fatta di un unico blocco di granito.
D'altronde Emily Roberts, Serpeverde del Quinto anno, sembrava fatta tutta di roccia; nulla nel suo aspetto dava la minima impressione di naturalezza e spontaneità, dai capelli perfettamente boccolosi che sembravano disegnati fino al trucco, leggero ma visibile, assolutamente simmetrico e bilanciato da entrambe le zone del suo viso. Il Professore si domandò quanto tempo ci mettesse quella giovane a prepararsi ogni mattina, se doveva sembrare così del tutto intoccata dal tempo tutto il giorno; non sapeva molto dei strani cosmetici che le donne usavano quotidianamente (aveva avuto occasione di toccare con mano direttamente i vari tubetti e i piccoli astuccetti pieni di colore solo una volta quando per sbaglio aveva preso dal portapenne della professoressa Gaiamens una matita per mettere una nota sul registro, scoprendo solo dopo aver inutilmente imbrattato la pagina che era una matita eyliker... Eyeliver... Insomma quella che si metteva nella parte bassa dell'occhio), ma aveva la netta sensazione che ci volesse un tempo abbastanza lungo per arrivare a quei livelli di esperienza e perfezione.
Se solo impiegasse un quarto di quel tempo per studiare!!
-Signorina Roberts.- disse alla fine Filius, riscuotendosi dalle sue elucubrazioni mentali per rivolgere la sua completa attenzione alla ragazza. -Ti rendi conto che quello che mi stai dicendo è assurdo, e se fosse effettivamente vero, nel migliore dei casi dovresti essere messa in punizione, vero?
La giovane non si mosse neanche di un millimetro, guardando il Professore con sfrontata indifferenza. -Professore, Lei mi ha chiesto per quale motivo non ho potuto consegnarLe il mio trattato sugli Incantesimi di Traduzione, e io l'ho fatto spiegandoLe l'accaduto. Per quale motivo ora dovrei essere messa in punizione? Nel regolamento della scuola non c'è scritto da nessuna parte che non si può fare.
Filius scosse la testa, picchettando piano l'indice sulla superficie del tavolo che li divideva, leggermente confuso. Non c'era scritto da alcuna parte? Davvero? Si appuntò in mente che doveva assolutamente prendere in mano di nuovo il regolamento di Hogwarts e discutere col Preside della situazione corrente. D'altronde quello era un precedente. -Quindi vuoi veramente assicurarmi che il motivo per cui non hai potuto studiare è perché hai dimenticato sul Nottetempo la tua copia del quinto volume del Manuale degli Incantesimi, e prima che ti arrivi un'altra copia dal Ghirigoro devi aspettare qualche giorno?
Emily annuì compitamente. -Esattamente.
-E ancora, vorresti dirmi che l'unico motivo per cui ti trovavi su quell'autobus è perché ti andava di fare un giro?
-Potrei capire dov'è il problema?- rispose domandando la giovane, ora accavallando le gambe come unico gesto di stizza. -Siamo comunque rimasti nei confini della scuola, quindi tecnicamente io non ho infranto alcuna regola!


Spazio Autrice:
Ed eccoci qui con il nostro appuntamento settimanale miei giovani lettori, e stavolta persino puntuale!!! (ESCLAMAZIONI DI GIOIA E GIUBILO)
Allora, che ne dite di questo nuovo capitolo? Vi piace? Non vi piace? Fatemelo sapere, mi raccomando!!! :D
Inoltre vi interpello anche per un'altra faccenda: vorrei inserire nel prossimo capitolo un'altro personaggio docente ad Hogwarts, ma non so proprio chi potrei mai mettere! Ditemi, voi chi vorreste vedere? Rispondetemi in tanti!!! :)
Alla prossima
Baciotti
Dia

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Il Quaderno Affamato ***


Il rumore dei tacchetti sul pavimento risuonava in tutto il corridoio, mentre una figura scura si muoveva velocemente verso la scala ad Est che portava verso la Torre di Astronomia. Portava in braccio un buon numero di oggetti di varia natura, tra cui spiccavano un tomo molto voluminoso ed un piccolo tubo d'argento che risplendeva piano alla fioca luce delle fiammelle che si trovavano ai lati delle pareti; appena giunta all'inizio degli scalini, la figura nera sospirò, incamminandosi lentamente per potersi equilibrare meglio, stando bene attenta che la crocchia che aveva tanto attentamente intrecciato sul capo rimanesse immobile.
Finalmente la figura arrivò nella grande Aula di Astronomia, volgendo il capo tutto intorno alla ricerca di qualcosa che evidentemente trovò dinanzi la grande finestra corredata di un buon numero di cannocchiali, sestanti e sfere armillari; in un paio di secondi la raggiunse, abbandonando tutto ciò che si trovava nelle sue braccia sul tavolo più vicino e riordinandolo in un momento.
-Ho portato tutto.- esclamò Minerva McGranitt, girandosi verso la persona che stava immobile a fissare fuori dal vetro con lo sguardo leggermente perso. -Dov'è McHoney?
-È andato nel suo Dormitorio.- rispose Filius Vitious, con un'espressione cupa sul viso. -Sarà qui a momenti.
La Professoressa di Trasfigurazione annuì greve un paio di volte. -Lo porterà con sé?
Questa volta fu la volta di Filius di muovere la testa in segno affermativo. -Minerva, io...
-Non pensarci neanche.- lo interruppe lei, guardandolo negli occhi nonostante la differenza di altezza tra i due fosse abbastanza evidente. -Non mi muovo da qui, se quello che dici è vero... Non puoi farlo da solo.
L'uomo strinse appena le labbra, ma non si mosse, continuando a sostenere il suo sguardo. -Lo sai, è pericoloso. Non puoi restare qui, se succede qualcosa gli studenti avranno bisogno di te.
-Non dire sciocchezze.- rispose lei, cacciando la bacchetta ed aprendo con un solo colpo il librone che si fermo sulla pagina 645. -Io e te siamo più che capaci di contrastare quella cosa, davvero. Se c'è riuscito un ragazzino di 12 anni che a malapena sapeva far lievitare le cose, beh, credo che noi lo faremo molto meglio, no?
Il Professore di Incantesimi si rabbuiò appena. -Harry Potter aveva la zanna del Basilisco, però.
La McGranitt mosse appena la mano libera, in un gesto molto simile a quello che effettuava quando voleva eliminare un animaletto molesto. -Era pur sempre un ragazzino del Secondo Anno, Filius. Noi non abbiamo bisogno dei denti di un serpente leggendario. E se davvero qui stiamo parlando di quello che dici... Di un Horcrux, allora la cosa migliore è collaborare.
L'uomo sospirò, comprendendo che non avrebbe potuto vincere in quella situazione. -Non ci sono dubbi, Minerva. Questo quaderno ha eliminato le parole che erano state scritte sulla carta, assorbendole dentro di sé come se non fossero mai esistite; meno male che era una discussione sugli Incanti Minori di pulizia, altrimenti chissà cosa sarebbe potuto accadere...
Venne interrotto da tre colpi, che fecero voltare entrambi verso la porta dell'Aula, entrata usata dagli studenti che non potevano accedere al passaggio che aveva appena attraversato la Professoressa McGranitt; Filius si dovette armare di coraggio, schiarendosi la voce un paio di volte, prima di poter parlare con voce chiara. -Avanti!
Il ragazzino che entrò era palesemente del Primo Anno, con la sua aria ancora infantile, e portava sul suo petto i colori di Tassorosso. Appena i suoi occhi intercettarono la figura della Professoressa McGranitt il giovane si raggelò appena, lanciando un fugacissimo sguardo verso la porta dietro le sue spalle, ma nonostante tutto fece un passo in avanti.
-Professor Vitious... Voleva vedermi?
Filius annuì, indicandogli con la mano la scrivania poco lontana. -Sì, McHoney. Ho chiesto alla Professoressa Vector di poter usare la sua Aula, dato che è più grande della mia. Prego, vieni avanti.
Il ragazzino deglutì in un modo molto evidente prima di avanzare piano di un paio di passi, guardando di sottecchi la McGranitt con uno sguardo leggermente spaventato.
-Potresti passarmi il tuo quaderno, per favore?- domandò l'uomo, porgendogli la destra. -Credo che ci sia qualcosa che io e la Professoressa qui dobbiamo controllare.
-Qualcosa che... Che dovete controllare?- balbettò appena il giovane, senza smettere di muovere gli occhi tra i due docenti. -Cosa c'è che non va?
-Noi vogliamo solo vedere una cosa, Signor McHoney.- gli rispose Minerva, inclinando appena la testa. -Vedi, il fatto che il tuo quaderno abbia eliminato i tuoi scritti potrebbe essere dovuto ad una pratica magica molto pericolosa, e noi dobbiamo valutare se c'è bisogno di esorcizzare o no, l'oggetto.
Il ragazzino sgranò al massimo gli occhi, quasi facendoli uscire dalle orbite. -Esorcizzare? - chiese con voce tremolante, facendo un passo indietro. -No, Professore, non è necessario!
Filius ritrasse la mano, con le sopracciglie aggrottate. -Non è necessario? McHoney, credimi, lo è. Ora passami il tuo quaderno, prima che sia troppo tardi.
-Ma davvero, Professore!- continuò l'altro, facendo un'altro piccolo movimento verso la porta. -Non ho avuto più problemi dopo l'altro giorno… Insomma, io credo che la situazione si sia definitivamente sistemata…
-Come mai lo pensi, Signor McHoney?- lo interruppe Minerva, stringendo appena le palpebre per osservarlo con più attenzione.
-Oh, beh…- riprese lui, deglutendo un'altra volta. -Si sarà pur saziato, non crede?


Spazio Autrice:
E rieccomi qui, gente!
Scusate il ritardo abissale di quasi due settimane, ma ho avuto un po' da fare in questi giorni e ho potuto aggiornare pochissimo... :(
In ogni caso finalmente ho riaggiornato, quindi valgono sempre le solite raccomandazioni, fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Baciotti
Dia

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Il problema del secondo piano ***


Ormai è quasi finita, pensò tra sé e sé Filius Vitious, appoggiando la schiena alla sedia mentre si puliva con un lembo della sua tunica i piccoli occhiali tondi.
Maggio era praticamente finito, e con Giugno alle porte e gli esami imminenti il piccolo Professore di Incantesimi della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts poteva finalmente tirare un sospiro di sollievo. Certo, avrebbe dovuto fare le ore piccole per correggere tutti i compiti dei suoi numerosi studenti, ma lo faceva con piacere, se quello significava stare tranquillo nel suo studio senza alcun tipo di disturbo.
Credo che stasera consulterò il Preside su quel pasticcio con la porta del Dormitorio dei Tassorosso; quelle botti devono essere cambiate, peccato… Dovrò combattere ancora con Pomona. Ma magari se Minerva le parlasse…
Non ebbe il tempo di finire. All’improvviso un tonfo fortissimo colpì la porta del suo Studio, aprendola completamente, ed in un secondo la soglia venne riempita dalla figura di Argus Gazza che teneva per la collottola un giovane bordato dei colori rosso ed oro, accompagnato dalla sua gatta arcigna che fiutò con circospezione l’aria e soffiò piano verso la scrivania.
-Professore!- urlò Gazza, sputacchiando piano.
-Signor Gazza.- rispose con calma Filius, annodando le dita tra loro e sondando i due nuovi arrivati con aria leggermente stupita. -Credo che debba controllare la porta, non ho proprio sentito bussare, non vorrei che qualche studente abbia lanciato un Muffliato su di essa.
Gazza rimase un attimo immobile, mentre le sue guance si accendevano diventando rosse sotto la barba ispida, ma scuotendo appena la testa portò avanti il braccio per lanciare il ragazzo dentro l’ufficio, in modo sgarbato. -Non volevo disturbarla, Professore, ma ho trovato il responsabile del problema al corridoio del secondo piano.
Il problema al secondo piano era rappresentato da un corridoio che portava direttamente all’Aula di Pozioni, il quale all’improvviso si era ritrovato inagile dato che al momento era inondato da acqua marina e relative creature. Filius alzò gli occhi verso il.giovane Grifondoro, riconoscendolo in un solo istante.
-Signor Kendrik.- esclamò il piccolo Professore verso di lui, inforcando gli occhiali con un movimento del polso. -È vero ciò che afferma il Signor Gazza?
Il ragazzo sbatté appena gli occhi, mettendo a fuoco la stanza per un paio di secondi, prima di abbassare la testa in segno affermativo.
Filius aprì appena la bocca, stupito.
Non mi sta propinando nemmeno una scusa assurda?, pensò tra sé l’uomo. -E come mai lo avresti fatto, Kendrik?
-Ecco, vede, Professore… Io l’ho fatto per le sirene.
Come non detto.
-Le sirene?- domandò Filius, gli occhi leggermente sgranati per la sorpresa. -In che senso lo hai fatto per le sirene?
-Professore, posso prendere le catene?-chiese speranzoso Gazza, con Mrs. Pure che stava attaccata alla sua gamba, facendo le fusa mentre si strisciava su di essa. -Il Preside mi aveva promesso che se avessi avuto il via da parte di uno dei professori potevo cominciare con le punizioni corporali: questo caso le merita, vero?
Filius lo ignorò, concentrandosi solo sul giovane. -Allora?
-Professore, è tutta colpa di Sarah!- sbottò il ragazzo, portandosi la mano ai capelli. -Se lei non mi avesse fatto vedere quel maledetto filt non sarebbe successo nulla!
Filius socchiuse gli occhi, portandosi poi la mano al mento per grattarselo con aria interdetta. -Filt? Intendi forse… Film? Un film babbano?
Joseph Kendrik annuì ancora, facendo sbatacchiare leggermente le grandi orecchie a sventola che gli si ponevano ai lati del viso. -Esatto, proprio uno di quelli. Vede, l’altro giorno io e Sarah… Sarah Glein… Noi abbiamo visto uno dei suoi filt preferiti, La Sirenetta, e poi… Insomma, abbiamo pensato che se avessimo potuto creare un posto ad Hogwarts dove le sirene avessero visto come viviamo effettivamente in superficie, non ci sarebbero stati più quel genere di problemi familiari.
Vitious sgranò al massimo gli occhi, quasi facendoli uscire dalle orbite. -Problemi… Problemi familiari? - chiese con voce tremolante, facendo adagiare nuovamente la schiena al piano verticale della sedia.
-Allora, Professore?- domandò sempre più euforico Gazza, con la voce che quasi emanava scintille per la gioia. -Me la firma l’autorizzazione?


Spazio Autrice:
E rieccomi qui, gente!
Dunque, perdonatemi se ho aggiornato con così btanto ritardo, ma vi giuro: non avevo proprio idee per un’altra scusa! Poi però l’altro giorno ho visto quel capolavoro Disney che è La Sirenetta... Ed ecco l’ispirazione!
Fatemi sapere cosa ne pensate, e se vi va datemi anche qualche suggerimento per la prossima scusa!!!
Baciotti
Dia

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Il supporto audio-video ***


Era passata anche quell'estate, come al solito troppo velocemente. I colori dell'autunno, sebbene ancora appena accennati, cominciavano a fare capolino tra le foglie del Parco, e la durata delle giornate ormai era solo un briciolo rispetto a Giugno.
Ma non era questo che turbava il Professore di Incantesimi della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Filius Vitious.
Anzi, se il suo disappunto fosse stato solo relativo all'orario del tramonto sole la sua esistenza al momento gli sarebbe sembrata decisamente piacevole.
L'ennesimo clic risuonò nella aria dell'ufficio del piccolo professore, mentre la voce bassa e quasi roca del Signor Mitch Valentine lo avvolgeva con il suo continuo chiacchiericcio.
-... E quindi, come può ben vedere Professore, la gerarchia della popolazione Gnomica del sottosuolo è divisa in vari strati sociali, partendo dal patriarca fino al ruolo essenziale delle addette alle pulizie...
Stando ben attento a non farsi vedere, Filus Vitious cacciò un sospiro, maledicendosi un'altra volta per aver domandato al Grifondoro del sesto anno per quale motivo non avesse assolutamente toccato il libro di Incantesimi durante l'estate. Ormai l'uomo aveva una buona dose di esperienza per riconoscere le scuse degli studenti, accumulata in anni di insegnamento ed esaurimenti nervosi appena accennati, ma mai, mai in tutta la sua esperienza lavorativa avrebbe mai pensato di ritrovarsi in una situazione del genere.
Perché era palese che la fantasiosa storia del ragazzo su come avesse passato la sua estate a studiare le popolazioni magiche del sottosuolo (Gnomi, Troll, Orchi ed esserini strani chiamati Gechi, del tutto simili a comunissime lucertole) e che quindi non avesse trovato il tempo di studiare era una scusa bella e buona (tutti sapevano che il sottosuolo era stato abbandonato da millenni, non appena anche negli uomini si era diffusa la magia), eppure nessuno dei suoi studenti in precedenza aveva mai usato un supporto audio-video magico per avvalorare la veridicità della scusa.
L'ennesimo clic risuonò nell'aria, provocato dalla bacchetta dello studente, e l'immagine davanti al viso di Filius cambiò, mostrando un piccolo essere grinzoso di colore bluastro che aveva in mano un'ascia alla cui base era attaccato uno scopettone pieno di polvere che lanciava sonore pernacchie in direzione del professore.
-Questo è un bidello, uno dei guerrieri di questa società, che si esibisce nel tradizionale urlo di sfida e battaglia verso i nemici...
Filius sospirò ancora, alzando gli occhi al cielo e maledicendosi un'altra volta.
Sì, l'estate era decisamente passata troppo in fretta.


Spazio Autrice:
E rieccomi qui, gente!
Avete presente quando le persone tornano dalle loro vacanze e si mettono a farvi vedere le foto che hanno scattato durante le ferie? L'altro giorno ero ad annoiarmi a guardare la cronistoria di alcuni miei amici che sono andati in Salento e mi è venuto in mente: ma chissà che farebbe il povero Filius Vitious? E così tornata a casa ho buttato giù questa scusa!
Fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Baciotti
Dia

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Il Ghosting Maledetto ***


-E quindi capisce, Professore? – singhiozzò la giovane Serpeverde Eloise Bennett, tirando su col naso un paio di volte.
Filius Vitious sospirò un paio di volte, evocando un fazzoletto ricamato con fili verdi e argento che poi porse alla ragazza, dandole allo stesso tempo un paio di pacche sulla spalla destra. -Capisco benissimo, signorina Bennett. E non si preoccupi per la relazione, in situazioni come queste possiamo trovare sicuramente una soluzione diversa.
-Io… Io ancora non riesco a crederci. – continuò lei, prendendo il fazzoletto e soffiandosi rumorosamente il naso. -Come posso andare avanti ora? Come?
-Signorina, so che le mie parole sembreranno vuote…- sussurrò il Professore, continuando a darle delle pacche sulla spalla. – Ma non deve buttarsi giù. Il Signor Wright ha fatto questa scelta che magari le può sembrare strana, ma è pur sempre una sua scelta presa con cognizione di causa…
-Ora come farò a guardarlo in faccia?- continuò Eloise, completamente sorda alle parole di lui. -Come potrò evitarlo per i corridoi della scuola?
Il Professor Vitious si schiarì la voce con un colpetto di tosse. -Beh, ecco… Potrebbe semplicemente passargli attraverso, no?
La ragazza si voltò con uno scatto verso di lui. -A-Attraverso? Come?
Filius diede un altro paio di colpetti di tosse, incerto. -Beh… Da quello che mi ha detto… È pur sempre un fantasma, no?
-F… Fantasma?- domandò la ragazza con la voce piccolissima. -Professore, quel cretino di Frederick Wright mi ha ghostato! Magari fosse un fantasma! Ma come osa? Come ha potuto? A me? Maledetto, lui non ha idea di chi sono io!
L'uomo si fermò con la piccola mano a mezz'aria, con un dubbio che si stava espandendo velocemente attraverso la sua espressione facciale. -Cos... Mi vorrebbe dire che il Signor Wright non è... Morto?
Eloise si soffiò un'altra volta il naso, girandosi poi verso di lui. -Morto? No, non è morto, ma potrebbe esserlo pre...
-Bennett, fuori di qui.
La ragazza sgranò gli occhi. -Ma Professore, cosa...?
-BENNETT FUORI DI QUI! - tuonò Filius Vitious, fuoribondo. -E SAPPI CHE QUESTA VOLTA UNA T NON TE LA TOGLIE NESSUNO! FUORI! FUORI! FUORIIIII!!


Spazio dell'autrice:
Salve a tutti miei carissimi lettori!
Dopo una lunghiiiiiiissima pausa da efp ho deciso di tornare e concludere tutte le storie che avevo lasciato in sospeso, tra cui anche questa!
Quindi eccoci qua, con questo capitolo che per il momento è l'ultimo di questa raccolta.
Grazie mille della compagnia in questi anni!
Mega baciotti

Dia

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3336169