The Next Level di milly92 (/viewuser.php?uid=28249)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando Leonard ha rischiato un trauma ***
Capitolo 2: *** Quando Amy ha messo qualche chilo in più ***
Capitolo 3: *** Quando Amy si vestì da Wonder Woman ***
Capitolo 4: *** Quando il viaggio a Yale fu galeotto ***
Capitolo 5: *** Quando Sheldon ordinò qualcosa dopo aver ascoltato Howard ***
Capitolo 6: *** Quando Sheldon ed Amy ebbero a che fare con una Jacuzzi ***
Capitolo 7: *** Quando Sheldon scoprì cos’è un sex tape ***
Capitolo 1 *** Quando Leonard ha rischiato un trauma ***
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SPOILER 9X11 E NONA STAGIONE IN
GENERALE, siete avvisati :D
The Next Level
1.
Quando Leonard ha rischiato un trauma
“Sei sicura che sia una buona
idea cenare a casa? E’ giovedì, con molta probabilità ci sono Sheldon ed Amy”
domandò Leonard, mentre si apprestava a salire la prima rampa di scale che
conduceva al quarto piano del condominio in cui viveva.
“Amy mi ha detto che sarebbero
andati a cena fuori” replicò distrattamente Penny. “E anche se fosse? Non ti è
mai importato della loro presenza, anzi, dicevi che magari fare loro compagnia
avrebbe garantito un minimo scambio di parole durante la serata”.
Leonard guardò sua moglie con
aria di ovvietà prima di ribattere con un secco: “Sì, ma prima, insomma...”
“Tesoro, non ti seguo” ammise la
donna, incrociando le braccia e squadrando l’uomo per provare a capire il
motivo di quel comportamento.
“Ok”. Leonard prese un bel
respiro e si fermò proprio a un passo dalla porta di casa sua, con Penny che
aspettava. “Senti, sono già stato traumatizzato dal vedere i miei che facevano
sesso, una volta, quindi non mi va di aggiungere ulteriori traumi beccando quei
due che ci danno dentro!” spiegò, piuttosto accalorato.
Penny dal canto suo ridacchiò,
comprendendo finalmente il perché di tanta riluttanza ad entrare in casa.
“Ma dai! Per prima cosa non hai
di che preoccuparti, Amy mi ha detto che se ne riparlerà al suo prossimo
compleanno, sai come è Sheldon, deve programmare tutto! Poi al massimo saranno
in camera di Sheldon, devi pensare che quel poverino ha sopportato per anni i nostri coiti, inclusi quelli visti tramite
quell’orrida telecamera di quel supereroe” ragionò, provando a tranquillizzare
il marito.
“No, non sono sicuro, ho notato
almeno tre preservativi mancanti nel mio cassetto! Quel tirchio si diverte a
mie spese, ti rendi conto?” obiettò Leonard, facendo ridere ancora di più
Penny.
“Ehm, veramente è colpa mia...”.
“Che cosa? A cosa ti servivano?
Cosa...?”.
“Calmati! Visto ciò che sarebbe
successo al compleanno di Amy, dopo che siamo uscite la sera prima del
compleanno di Amy, io e Bernadette abbiamo pensato di scriverle gli auguri su
dei palloncini adatti alla serata successiva... Li abbiamo riempiti di acqua e
abbiamo scritto su qualche augurio un pochino... Osé” spiegò, continuando a
ridere.
Si divertiva troppo, ne era
felice, come se riguardasse lei in prima persona.
Leonard spalancò gli occhi,
forse perché provava ad immaginare le ragazze che realizzavano quello
“scherzetto”, poi tirò un sospiro di sollievo.
“Ah ok. Va bene, dai,
entriamo...” si convinse, estraendo le chiavi dalla tasca e aprendo la porta di
casa.
Le luci erano accese ma non si
sentiva alcun rumore.
“Avranno dimenticato di spegnere
le luci prima di uscire” minimizzò Penny, posando la borsa e togliendo la
giacca.
“Probabile” si lasciò convincere
Leonard, avvicinandosi al frigo per prendere dell’acqua.
Poi, improvvisamente, un rumore ruppe
il silenzio e catturò la loro attenzione.
Un rumore che, inconsciamente,
conoscevano bene.
Un letto che cigolava e si
spostava leggermente.
Leonard spalancò gli occhi,
voltando subito lo sguardo verso la moglie, la quale si portò d’istinto una
mano sulla bocca.
“No, no, no, non può essere, Amy
mi avrebbe mandato un sms esultante, fidati...” provò a dire per difendersi.
“Ma cosa vuoi che gliene freghi
di avv...”.
Ma le sue parole furono sorpassate
da un voce più alta della sua.
“Oh mio Dio, Sheldon! Fa piano!
Sai che non sono abituata!”.
Leonard chiuse gli occhi con un’espressione
terrorizzata e allo stesso tempo nauseata, mentre Penny spalancava la bocca.
“Ma se lo abbiamo fatto già una
volta!”.
“Ok... Su, vai, fai piano!”
“Va bene così?”
“Sì... Oddio, aspetta è troppo
gra...”.
Leonard si tappò le orecchie e
fuggì fuori dall’appartamento, mentre si udivano ulteriori cigolii e un: “Oh
mio Dio!”.
Sconvolta – visto che non
pensava avrebbe mai udito simili parole da quei due – e decisamente incredula,
Penny raggiunse il marito, mentre i rumori molesti continuavano con un: “Sì, bravo,
così!”.
“Tesoro, mi dispiace, non ne
avevo idea! Mi sento in colpa perché ora capisco quello stramboide quando mi
rimproverava di essere troppo rumorosa” ammise Penny, per poi chiudere gli
occhi e storcere il naso all’ennesimo: “Sì, proprio lì, continua così!”.
“E’ innaturale, capisci? Voglio
dire, tralasciando la situazione imbarazzante, quando l’ho conosciuto era come
un bambino un po’ viziato e
antipatico e ora... E’ un uomo! Quale sarà la prossima tappa? Farci la barba
insieme? Dormire sullo stesso divano quando le nostre donne ci cacceranno?”
spiegò Leonard, con le mani tra i capelli e il volto trasfigurato dai mille
sentimenti contrastanti.
Penny annuì, abbracciando l’uomo
e stringendolo forte. “Lo so, è come se mio figlio fosse cresciuto” gli diede
man forte.
Sentirono un ultimo cigolio, un:
“Sei stato grande, Sheldon!” e prima che potessero fuggirsene e andare a cena
da qualche parte videro Sheldon ed Amy entrare in cucina, perfettamente vestiti
ed in ordine, seppure un po’ provati.
“Oh, siete qui? A saperlo ci
avresti dato una mano, Penny!” esclamò Amy, rossa in viso e con un po’ di
fiatone.
“Ehi, ho sempre saputo che hai
una cotta platonica per mia moglie ma proporle una cosa a tre mi sembra
troppo!” sbottò Leonard.
“Che cosa?” domandò Sheldon,
mentre porgeva una bottiglia d’acqua alla sua fidanzata.
“Non fate i finti tonti, vi
abbiamo sentito!”.
“Appunto, ci avete sentito e non
ci avete dato una mano?” insistè Sheldon.
“Ma di che accidenti state
parlando?” sbottò Penny, confusa più che mai.
“Del fatto che ci avete sentito
portare in camera il nuovo letto di Sheldon visto che quello di prima doveva essere
sostituito e non ci avete dato una mano! Siamo degli umani che non hanno mai
visto una palestra, mentre tu hai più forza di tutti noi, Penny!” spiegò Amy.
Penny spalancò gli occhi, per
poi correre verso la stanza dell’amico e vedere il letto nuovo, ancora senza
coperte.
Gli altri la raggiunsero e lei
disse un: “Il letto, montavate il nuovo letto, giusto!”.
“Oh, ma è bellissimo, cioè, che
bello, hai un letto nuovo!” esclamò Leonard, fin troppo sollevato per sforzarsi
di dire qualcosa di più sensato.
“Mi prendi in giro? Sai
benissimo che odio le cose nuove! Ho dovuto passare due interi pomeriggi per
trovarne uno che possa remotamente sostituire quello vecchio, ne ho scelto uno,
l’abbiamo sistemato poi ho cambiato idea e ne ho preso un altro!” si inalterò
Sheldon, mentre la faccia seccata di Amy al solo ricordo confermava il tutto.
“Oh, giusto, poverino. Noi
ceniamo qui, voi cosa fate...?”.
“Andiamo a cena fuori, Leonard”
rispose Amy. “Andiamo, su, abbiamo prenotato per le otto”.
“Giusto! Rischiamo di perdere il
posto vicino la macchina dei frozen yogurt se perdiamo altro tempo!”.
“E’ colpa tua, hai una massa
muscolare che non serve a nulla, hai scaricato quasi tutto il peso su di me! Mi
hai aiutato di più solo alla fine!”.
Penny e Leonard li videro
battibeccare un po’ prima di salutarli e uscire, poi si guardarono.
“L’abbiamo scampata bella, un
giorno il mio analista avrà un trauma in meno da ascoltare!”.
“Giusto per emergenza,
andiamocene fuori il giorno del compleanno di Sheldon!”.
“Ti sono stata vicina nella
scelta del letto, ho acconsentito a tutto ciò che hai scelto, ti ho aiutato a
montare il letto per ben due volte...” disse Amy poco dopo, quando si furono
seduti al tavolo preferito da Sheldon.
Guardò il fidanzato con la sua
aria da “volpe” e sorrise, abbassando la voce. “Mi merito un premio, dopo?”.
“Ma certo!” esclamò Sheldon, annuendo
e sorridendo.
“Davvero?” domandò incredula Amy,
improvvisamente su di giri ed emozionata.
Aveva fatto bene ad indossare la
biancheria intima buona, per una volta! Era a tema natalizio e sperava che
Sheldon l’avrebbe apprezzata.
“Sì. Te lo darò*”.
“Che-che-cosa? Me lo... Darai?”.
Sheldon continuò a sorridere,
felice di vederla così emozionata.
“Sì, il libro con la prima
edizione dei “Racconti di Canterbury” di Chaucer che hai visto nella mia stanza
e che hai lodato. Te lo darò, è tuo, te lo sei meritato!”.
Amy bevve un intero bicchiere di
vino e poi guardò il fidanzato con un’aria di rassegnazione che aveva
dimenticato di avere, salvo poi sorridere senza saperlo.
Certe cose non cambiano subito,
pensò.
Ma piano piano, con la giusta
attesa, cambiano.
* non potevo ignorare il mitico "give it to me", mi ha fatto troppo ridere!
*°*°*
Eccomi qui, con una cosa che mi
imbarazza un po’.
Se avete letto, significa che avete visto la 9x11, quindi... Fermatevi per un minuto per festeggiare, su! Balliamo la conga! :D
Ok, fine momento di sclero, promesso.
Sono pessima, lo so, lo so, ma
dovevo scrivere questa OS appena mi è venuta in mente.
Ora che gli Shamy sono giunti “finalmente”
al livello successivo, è bello poter immaginare un mix di situazioni
imbarazzanti e piene di equivoci che hanno come protagonisti sia loro che il
resto della gang, che, come noi, sono ancora increduli di fronte alla “Novità”.
Ce ne saranno altre se vi andrà,
tutte a sfondo un po’ umoristico come questa... La prossima potrebbe avere come
protagonisti sia i ragazzi che le ragazze, ehehe.
Fatemi sapere che ne pensate,
siate buoni che è Natale, su! xD
A presto con la prossima OS, se
vi andrà :)
Baci,
milly.
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Capitolo 2 *** Quando Amy ha messo qualche chilo in più ***
2amy
Grazie per aver accolto bene la
prima OS! Ecco la seconda, spero vi faccia sorridere come la prima, mi sono
divertita molto a scriverla! Grazie a chi ha letto/recensito la OS precedente,
siete unici <3
A gennaio ^_^
Buon anno a tutti! :D
Milly
2.
Quando Amy ha messo qualche chilo in
più
“... Quindi la mia personale
esperienza sta provando che lo studio dell’Università di Oxford che sostiene
che chi è felice dopo un periodo difficile tende a mangiare di più è vero.
Provo molto più piacere nel fare una bella colazione la mattina o a mangiare
qualche dolcetto extra dopo cena. Certo, dovrò darmi una regolata, ma per ora
non mi importa!” spiegò Amy.
“Per fortuna abito al quarto
piano, almeno fai un po’ di moto e smaltisci qualcosa” osservò distrattamente
Sheldon, mentre continuava a salire le varie rampe di scale che conducevano al
suo appartamento.
“Vuoi dirmi che non sta
capitando anche a te? Non sei felice per noi?” domandò la ragazza, incerta.
Sheldon si voltò per guardarla e
notò l’ombra di un broncio, così si avvalse della sua esperienza sempre più ricca
nel decifrare espressioni ed annuì.
“Certo che lo sono, ma mangio secondo
schemi precisi, ricordi, sciocchina?” le fece notare.
“Giusto, giusto. Quelli di
Victoria’s Secret dovrebbero assumerti come personal trainer di quelle
sciacquette... Comunque... Sono le sette, sei sicuro di volerlo fare?” domandò,
più ansiosa, appena ebbero raggiunto l’appartamento 4A.
Sheldon annuì, aprendo
lentamente la porta.
“Mezz’ora sarà sufficiente, Amy!”.
“Sì, ma se si anticipano? Se ci
beccano mentre non abbiamo ancora finito?”.
“Parliamo di Penny che cucina da
Bernadette, è la solita ritardataria! Impiega un’ora per fare una colazione per
tre, figurati una cena per otto! E ora sbrigati, su!”.
Amy annuì, mise piede in casa e
si tolse il giubbino, esitante.
“E’ eccitante fare le cose di
nascosto!” esclamò, ridacchiando.
“Io lo trovo assurdo, spero che
non mi vengano dei tic dopo, ma questa è una questione di necessità, quindi...”.
“Quindi faremo i cattivi ragazzi
che dicono bugie agli amici” sentenziò Amy.
Prese posto sul divano e si
beccò un’occhiata di rimprovero da parte del fidanzato.
“Sul divano?” domandò,
incredulo.
“E dove vorresti...?”.
“Non ti abituare a sentirlo, ma
mi sembra chiaro che vista la situazione dobbiamo andare in camera mia. Se
tornano prima e ci beccano qui...” ragionò il fisico teorico.
“Giusto, giusto. Andiamo su!”
esclamò la ragazza, seguendo il fidanzato nella sua camera.
“Quindi ieri siete andate a fare
shopping ed Amy ha iniziato a sclerare perché non entrava in una gonna della
sua taglia?” domandò Leonard, reduce da un aneddoto di Penny e Bernadette su
Amy che urlava alla commessa di aver commesso un errore e si lamentava perché
la taglia successiva le andava troppo grande.
“Sì” rispose Bernadette. “Dovrò
consigliarle la nuova pillola anticoncezionale della mia azienda, è ottima, non
ti gonfia per nulla!”.
“Pensi che sia gonfia per la
pillola?” chiese Penny.
“Non è una coincidenza che sia
ingrassata un po’ proprio ora, no?”.
“E se fosse gonfia perché non prende la pillola?” insinuò Raj,
tra l’indeciso e l’eccitato.
“Stai insinuando che Amy è
incinta?!” sbottò Howard, sgranando gli occhi.
Penny, Emily e Bernadette si
bloccarono di colpo mentre camminavano nel parcheggio fuori casa dei ragazzi.
“Non può essere!” disse Penny.
Raj ghignò e si strofinò le
mani, come se stesse contemplando la peggiore delle cose malvagie ma allo
stesso tempo esilaranti.
“Pensateci! Ultimamente mangia per
due, venerdì ha rubato un uramaki dal mio piatto!”.
“E quando lo fai tu con me, eh?
Cosa dovrei dedurre, che sei incinto?” lo prese in giro Howard, facendo ridere
Emily, che tuttavia spezzò una lancia a favore della neurobiologa.
“Ragazzi, su, Sheldon ed Amy
sono adulti, sanno quello che fanno!”.
“Sei sicura? Fidati, stanno
insieme da quasi sei anni e da poco sembrano una coppia normale” ridacchiò
Leonard. “Comunque, io adoro Mary e so che ne morirebbe nel sapere di un
nipotino nato fuori dal matrimonio, quindi... Smettiamola di fare gossip e
pensiamo solo alla gustosa cenetta che mia moglie ha preparato per tutti per i
nostri quattro mesi di matrimonio”.
“Hai ragione, amore. Quasi ricordo
perché ti ho sposato!” ironizzò Penny.
“Di certo non per la tua
cucina...” sussurrò Leonard.
“Cosa?”.
“No, dicevo, pulisco io la
cucina, dopo...”.
“Che bel marito zerbino” lo
prese in giro Raj.
“Cosa vuoi saperne, tu, che sei
peggio di una moglie?!”.
Continuarono a battibeccare e
punzecchiarsi finché non entrarono in casa, quando furono raggiunti da Sheldon
ed Amy nel giro di pochi istanti.
Sembravano quasi guardinghi,
imbarazzati, come se avessero compiuto chissà quale gesto poco consono nella
stanza del ragazzo.
“Ciao, ragazzi! Sedetevi, su, ho
sfornato tutto giusto quindici minuti fa da Bernadette!” li incoraggiò Penny.
Amy guardò Sheldon, che la
guardò a sua volta.
“Certo, ma... Penny” iniziò la
neurobiologa, nervosamente, torturandosi le mani.
“Dimmi”.
“No, niente, è che abbiamo fatto
un bello spuntino poco fa e...”.
“E...?”.
“No, no, niente”.
Nessuno comprese il perché di
quell’esitazione mista a nervosismo, così, mano a mano, ognuno si sistemò
mentre Penny e Leonard iniziavano a servire dei piatti con arrosto e patate.
“Che profumino!” osservò Emily
appena ebbe la sua porzione.
“Grazie! Ho letto la ricetta
mille volte” spiegò Penny, soddisfatta.
Ci fu un po’ di caos mentre
tutti reperivano posate, bicchieri, bibite e fazzoletti, poi Leonard prese dei
calici, li riempì di spumante e ne passò uno ad ogni persona presente.
“Solo un minuto, scusate! Penso
sia doveroso brindare a questi primi quattro mesi da matrimonio con la donna
della mia vita, che ha accettato di vivere con me e il mio coinquilino invece
di mollarmi” ironizzò il fisico sperimentale.
“Spoiler alert: il vero amore di
Leonard è Sheldon, Penny! Io ti ho avvertito!” la prese in giro Howard.
“Spoiler alert, Bernadette: il
vero amore di Howard è Raj! Io ti ho avvertito!” lo rimbeccò Penny,
guadagnandosi una risata da parte dell’amica
e un’occhiata di disapprovazione dall’ingegnere e l’astrofisico.
“A Penny e Leonard!” disse quindi
Emily, facendo finta di nulla dopo aver riso a sua volta.
Tutti unirono i bicchieri e
bevvero, tutti tranne Amy, che era improvvisamente pallidissima e con le labbra
violacee.
“Amy, non bevi?” chiese
Bernadette, sospettosa.
“Io... Io non posso...”.
“Brava ragazza, finalmente dopo
anni hai capito che l’alcool è deleterio per la tua mente!” approvò Sheldon,
soddisfatto.
“No! Scusate, io...”.
Amy non riuscì a finire la frase
e iniziò a correre verso il bagno, riuscendo a stento a raggiungerlo prima di iniziare a vomitare,
facendo sentire a tutti gli altri il rumore dei conati.
Improvvisamente, tutti gli occhi
si posarono su Sheldon, mentre le loro menti sembravano star facendo due più
due .
“Corri a vedere come sta, su!”
gli intimò Penny.
“Ma... Ma sta vomitando!”.
“Appunto! Oh, insomma, Sheldon,
penso sia palese che se sta così è anche colpa tua! Ne sei responsabile quanto
lei e devi starle vicino!”.
Alquanto allibito dal fatto che
Penny avesse capito tutto, Sheldon si limitò a correre in direzione della ragazza,
per poi chiudere la porta del bagno.
I ragazzi si guardavano
sconcertati e confusi, increduli, come se il mondo si fosse capovolto.
“Povera Amy. Fa sesso e subito
rimane incinta... Buona cosa che l’abbia fatto da adulta” ragionò Penny,
sospirando.
“Pensate sul serio che lo sia?”
chiese Emily.
“E’ gonfia, non ha voluto bere
lo spumante, è corsa a vomitare, mangia più del solito...” osservò Bernadette,
contando i vari indizi sulle mani.
“Saremo degli zii fantastici”
osservò Raj. “Sono così emozionato! E... Penny?”.
“Sì?”.
“Mi devi dieci dollari!”.
“E perché mai?”.
Raj sorrise sornione.
“Natale 2013. Chiesi ad Amy se
avesse voluto che Sheldon assistesse alla nascita di un loro eventuale figlio e
tu mi rispondesti: “Ti do dieci dollari se lui è nella stessa stanza quando lo
concepiscono”. Ricordi?” spiegò, mentre Emily ascoltava il tutto senza parole
visto che doveva ancora abituarsi alle stranezze di quella colorita
combriccola.
Penny scoppiò a ridere e annuì,
proprio come gli altri.
“Vero! Come passa il tempo!
Sheldon ieri era un bambino e ora
sarà... Papà!”.
Si zittì giusto in tempo per il
ritorno della coppia; Amy era sempre pallida e Sheldon le circondava le spalle
con le braccia, aiutandola a camminare.
“C’è una cosa che dobbiamo dirvi
ma nel frattempo dovremmo organizzarci, Amy ha bisogno di andare in ospedale”
disse Sheldon, serio come lo era stato poche volte.
“Sappiamo già tutto, tesoro,
tranquilli” si affrettò a dire Penny, mentre tutti annuivano.
“E come fate a...?”.
“Oh, insomma, non siamo mica
scemi o ciechi!” disse Bernadette. “Amy ha la nausea e vomita, non beve alcool,
mangia per due...”.
“Congratulazioni, ragazzi, come
dissi un anno fa, anche se riferendomi a una tartaruga... Chi lo avrebbe mai
detto che voi sareste stati i primi a mettere su famiglia!” esclamò Leonard,
porgendo il suo calice in direzione dei ragazzi.
Amy sgranò gli occhi e guardò
gli amici, scioccata da quelle parole.
“Ehi! Io non sono incinta!”
disse subito.
“Sì, è un po’ più grassa perché
è felice che io faccia parte della sua vita di nuovo e mangia di più, c’è uno
studio al riguardo” disse semplicemente Sheldon, scrollando le spalle, come se
fosse una cosa di tutti i giorni.
“Per quel “grassa” ne parliamo
dopo... Ragazzi, ho un’intossicazione alimentare!” spiegò Amy, con un tono non
proprio alto ma sufficiente a farsi
capire.
“Sì. Sapendo di dover mangiare
cibo fatto da Penny, abbiamo rispettato l’ordine della serata, ovvero cibo
thai, abbiamo mangiato di nascosto nella mia stanza e avevamo deciso di fingerci
pieni a tavola. Che ironia visto che l’intossicazione alimentare c’è stata
anche senza il contributo di Penny!” esclamò Sheldon, sorridendo.
“CHE COSA?!” urlò Penny,
alzandosi di scatto dalla poltrona.
“Ora ho la conferma del fatto
che quei due siano sul serio intelligenti, anche se il karma li ha fregati”
sussurrò Raj a Howard. “Cucino meglio io”.
“Sì, scusaci, Penny, ma l’ultima
volta abbiamo digiunato...”.
“Ti farebbe bene visto che non
riesci ad entrare più nella tua taglia!”.
Amy sospirò, pensando di
essersela cercata. “Sto per vomitare anche l’anima, tranquilla, il karma mi sta
ripagando”.
“A dopo le vendette, andiamo
nell’ospedale dove lavoro, su” intervenne Emily, avvicinandosi all’amica e
aiutando Sheldon a trascinarla fuori di casa.
Tutti si affrettarono a
organizzarsi con le auto per andare con Amy, Sheldon ed Emily, lasciando il
povero arrosto con patate da solo sul tavolo, senza nemmeno essere stato
assaggiato.
“Per una volta che cucino
qualcosa per bene...” si lamentò la bionda, sospirando.
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Capitolo 3 *** Quando Amy si vestì da Wonder Woman ***
Quando Amy si vestì da Wonder Woman
3.
Quando
Amy si vestì da Wonder Woman
“Quindi non mi darai nemmeno una
piccola anticipazione?”
“No”.
“Ti ricordo che sono il
festeggiato”.
“E allora?”.
“E’ già molto che io abbia
accettato di festeggiare e...”.
“Sheldon, basta, non ti dirò
nulla. Lo vedrai alla festa” tagliò corto Amy, interrompendo il suo insistente
fidanzato e avviandosi verso l’uscio dell’appartamento, decisa come non mai.
“Posso solo dirti che... Conoscendo i tuoi gusti, ti piacerà”.
Senza capire, Sheldon piegò la
testa di lato, impegnato a riflettere, poi spalancò gli occhi.
“No! Amy, non puoi vestirti da
The Flash! C’entra con la nostra rottura, se ricordi bene!” esclamò, alzando
fin troppo il volume.
In un altro momento Amy avrebbe
ricordato quel momento con grande tristezza, ma era così emozionata ed eccitata
per ciò che stava per succedere nell’appartamento di Penny che disse
semplicemente: “Non mi vestirò da The Flash. E non dovresti farlo nemmeno tu,
se vuoi un consiglio!”.
“Lo so, lo so, Penny me lo ha
già proibito!” ribattè il fisico, imbronciato.
Più rassicurata, Amy uscì ed
entrò da Penny, dove trovò le sue migliori amiche, in attesa con dei bicchieri
di vino tra le mani.
“Ciao, ragazze!” le salutò.
“Corri a provare l’abito!” disse
invece Penny, saltando i convenevoli.
“Sì! Abbiamo scommesso sai? Sono
stata coraggiosa e ho detto che secondo me rimarrà immobile per qualche istante
prima di trascinarti in un luogo appartato!” la informò Bernadette, con la voce
più squillante del solito.
L’idea di festeggiare il
compleanno di Sheldon con una festa in costume era stata di Leonard – da quando
si era sposato non era andata nemmeno a un Comicon – e, con sommo stupore di
tutti, il festeggiato aveva accettato dopo qualche esitazione, imponendo il
tema: eroi ed eroine dei fumetti.
I ragazzi ne erano entusiasti,
le ragazze decisamente meno, finché, il giorno precedente, durante la serata
tra ragazze, Amy aveva confessato di aver comprato un vestito da Wonder Woman.
“Ovviamente metterò dei leggings
color carne, sapete che mi vergognerei da morire, ma ho pensato che Sheldon lo
avrebbe apprezzato” aveva detto, suscitando l’ilarità delle ragazze, che
avevano iniziato a sghignazzare e a sfornare consigli uno dietro l’altro, cosa
che avevano iniziato a fare da quando la situazione con il suo ragazzo era
diventata decisamente più intima.
Così, alquanto imbarazzata, Amy
andò in camera da letto e lentamente iniziò a vestirsi, sentendosi decisamente
goffa e volgare.
Non ebbe nemmeno il tempo di sistemarsi
per bene che le ragazze erano già piombate nella stanza per controllare il
risultato finale.
“Wooow, Amy! Sei una bomba!”
urlò Penny.
“Mi ingrassa così tanto?”
piagnucolò la neurobiologa, improvvisamente ancora più insicura del dovuto.
“Ma no! Una bomba sexy!” spiegò
Bernadette. “Stai benissimo! Basta togliere gli occhiali e arricciare i capelli
ed è fatta, non hai nemmeno bisogno di una parrucca”.
Amy esitò, guardandosi allo
specchio: sapeva di non essere perfetta, ma i leggings la facevano sentire più
sicura e protetta e il bustino le modellava il corpo, rendendo omaggio ai suoi
fianchi e appiattendole un po’ il busto.
“Ho solo dei problemi con la
cerniera...” spiegò, indicando la schiena.
Penny si avvicinò per
controllare e notò che in effetti la zip non si chiudeva perfettamente.
“E’ difettosa! Posso aggiustarla
se vuoi, cioè, posso provarci” si offrì.
“No, no! Tranquilla, la festa
dura qualche ora, andrò in bagno giusto prima della festa così non dovrò più
abbassarla fino alla fine”.
“Sei sicura? Non ci vuole
niente!”.
“No, davvero, manca poco e se si
danneggia completamente non saprei cosa mettere, era l’ultimo costume della mia
taglia”.
Penny annuì, così si avvicinò
all’amica e le smosse un po’ i capelli. “Te li arriccerò io, tranquilla!
Sheldon rimarrà a bocca aperta, peggio del ballo!”.
Amy sorrise debolmente, pensando
che erano successe così tante cose belle da quel momento che poteva già
considerarsi fortunata.
Nonostante tutto, Sheldon Cooper
aveva vari amici, anzi, più che altro conoscenti, e fu sorpreso di vedere più
di dieci persone alla sua festa.
Stuart, Kripke, Mr. Tuta,
addirittura Mandy Chao, Erik, lo strambo del treno, un paio di ricercatori del
dipartimento di fisica, il fratellastro di Howard, erano tutti lì, la maggior
parte semplicemente per poter sfoggiare un costume nonostante non fosse ancora
Halloween.
La festa, così, si spostò nel
terrazzo del condominio, dove il festeggiato distribuiva sorrisi a tutti e diceva
frasi tipo “Un Cooper invecchiato è un bene per l’umanità, meno frivolezze e
più serietà!”, il che non lo rendeva credibile, soprattutto visto il suo
vestito da Superman.
Era circondato dai suoi fedeli
amici Leonard, Howard e Raj, rispettivamente vestiti da Batman, Spiderman e
Hulk, fin troppo contenti e soddisfatti dei loro costumi.
Le ragazze non si erano ancora
viste, erano scomparse tre ore prima della festa e avevano invaso
l’appartamento di Penny, ma i ragazzi erano così emozionati per i loro costumi
che erano stati felici di non avere delle donne colme di pregiudizi attorno.
“Ok, allora questi sono i patti:
voi entrate, mettete “You’re the one that I want” di Grease e io entro” mormorò
un’emozionata Amy a pochi passi dall’ingresso del terrazzo.
“Certo, Sandy” la scimmiottò Penny, che per l’occasione aveva scelto di
essere Jessica Jones – quella del telefilm, non quella dei fumetti -.
“E’ tutto sotto controllo!” la
rassicurò Bernadette, sicura di sé vestita da Thor.
Così, le due entrarono,
facendosi largo tra gli invitati, e raggiunsero i propri uomini con tanta
fierezza.
“Jessica Jones?” chiese Leonard,
leggermente sorpreso. “E’ servito fartelo vedere, ti è piaciuto!”.
Penny sorrise salvo poi dire:
“No, non ho comprato nessun vestito, così ho indossato jeans, maglioncino,
giubbino di pelle e mi è bastata una parrucca scura” con il suo solito sorriso
di scherno che riservava alle cose “sfigate”.
“E tu sei.. Thor?” chiese un
allibito Howard, quasi con la bava alla bocca. “Non prenderla male ma trovo
tutto ciò estremamente eccitante”.
Bernadette rise, facendogli
l’occhiolino. “Volevo vestirmi da qualche personaggio biondo ed è il primo che
mi è venuto in mente” ammise poi.
“E il martello? Dove lo hai
lasciato?” osservò Raj, un po’ geloso visto che in passato anche lui si era
vestito così.
“Ho io il suo martello, se
permetti” ridacchiò Howard, facendo ridere la moglie.
“Dov’è Amy?” li interruppe
Sheldon, vedendo le ragazze con i rispettivi uomini.
“Ciao, festeggiato. Arriva...”
lo rassicurò Penny, ammiccante.
Si voltò verso il fratello di
Howard che si occupava della musica, alzando il pollice all’insù, così lui
comprese il segnale e nel giro di qualche istante partì la canzone di Grease,
nota a tutti per la famosa scena in cui Sandy si veste in maniera fin troppo
sexy e lascia Danny alquanto ammaliato.
Sheldon non comprese il cambio
di canzone – aveva creato un’apposita playlist a tema – e ebbe giusto il tempo
di voltarsi che vide una donna con il costume di Wonder Woman andargli
incontro.
Gli ci volle qualche istante per
processare il tutto e realizzare che la donna con indosso quel costume fosse la
sua Amy.
Tutto d’un tratto realizzò che
fino a quel momento Wonder Woman per lui era semplicemente un personaggio di un
fumetto mentre ora le cose erano differenti: non poteva celare a sè stesso che
quella donna esercitasse un certo fascino su di lui.
“A-Amy” balbettò, sforzandosi di
non andare in panico come l’ultima volta che l’aveva vista vestita
diversamente.
Avvertì gli occhi di tutti su di
lui e la ragazza e la cosa non gli piacque affatto.
“Buon compleanno, Sheldon” disse
Amy, sforzandosi di risultare sicura ma pur sempre un po’ intimidita.
“Sei... Wonder Woman” osservò
l’ovvio lui, deglutendo.
“Sì, Superman”.
Amy gli sorrideva, era diversa,
con i capelli voluminosi e ricci, eppure lo faceva sentire stranamente al
sicuro, così le si avvicinò e con un gesto molto naturale la prese per mano.
Non resistendo, Penny estrasse
il cellulare dalla tasca e scattò loro una foto visto che un momento del genere
non si sarebbe ripetuto facilmente.
“Sei molto carina” disse lui
mentre la portava nei pressi del buffet.
“Grazie” rispose lei, sentendosi
soddisfatta.
Non era stata definita sexy, ma
le andava bene così: era il suo Sheldon che l’apprezzava e le faceva un
complimento e sapeva quanto valesse tutto ciò.
Si lasciò versare qualcosa da
bere in un bicchiere e brindò alla salute dell’uomo che amava.
“Avete visto che faccia ha
fatto?!” esclamò Raj. “Insomma, stasera Amy è super sexy!”.
“Attento a come parli” l’ammonì
Emily, nel suo strettissimo abito da Black Widow, cosa che le aveva anche fatto
risparmiare la parrucca visto i suoi capelli rossi perfetti per l’occasione.
Raj la guardò e sorrise
imbarazzato. “Insomma, ovvio che sei più sexy tu, ma devi ammettere che quella
di stasera non è la Amy di tutti i giorni!”.
“Io ho scommesso che si
apparteranno” ridacchiò Bernadette.
“Io che lui le chiederà di
interpretare con lui qualche scena di un fumetto per poi postarlo su facebook”
disse Penny.
“Ma è quello che ti ho chiesto
io quando ti ho proposto di vestirti da Bat Girl” esclamò Leonard, senza
parole.
“Appunto tesoro!”.
“Fatto sta che questi due
combineranno qualcosa, me lo sento! Insomma, ora Sheldon si è svegliato” mormorò Howard, osservando
attentamente la coppia che rideva mentre beveva qualcosa.
“Concordo” disse la moglie.
Rimasero lì per troppo tempo,
finché non videro Amy congedersi un istante e uscire dal terrazzo.
La seguirono con lo sguardo,
curiosi, per poi guardarsi tra di loro.
“Scommetto dieci dollari che lui
nel giro di poco, visto che è un idiota, riceverà un sms che lo sollecita a raggiungerla”
disse Leonard, deciso.
“Bravo amore, così si fa!”.
“Io scommetto che non capirà
nulla e continuerà a starsene qui” disse invece Raj, rassegnato, visto che non
succedeva nulla.
Eppure, pochi istanti dopo,
Sheldon prese il cellulare, lesse qualcosa e si affrettò a uscire a sua volta
dal terrazzo.
“Lo sapevo!” urlò Leonard,
porgendo la mano per ricevere i soldi, mentre Penny lo baciava per
l’entusiasmo.
“Dopo, moccioso. E’ di Sheldon
che parliamo, non si sa mai” gli ricordò la microbiologa, salvo poi
allontanarsi dal gruppo e avvicnarsi all’uscita.
“Che fai?”domandò il marito.
“Vado a fare ciò che morite
dalla voglia di fare tutti. Spiare” disse con tono di ovvietà.
In men che non si dica, il resto
della gang la seguì lentamente, finché non vide in lontananza Sheldon entrare
nell’appartamento di Penny.
“Cioè, si danno da fare nel
letto in cui ho dormito per anni!” sussurrò indignata, così tanto da
avvicinarsi alla porta con l’orecchio.
“Aspetta, girati...” stava
dicendo Sheldon.
“Ok...”.
“E’ meglio se ti togli il
mantello. Ecco... Posso...?”.
“Certo”.
“Aspetta...”.
“Sheldon, per favore, non ci
mettere troppo, non resisto più!”.
“Lo so Amy, ma credi che sia un
robot? Per ogni cosa ci vuole il suo tempo!”.
“Ah, quindi almeno tra le
lenzuola non è un robot?” commentò
sarcastico Howard, mettendo a dura prova la resistenza di tutti nel non ridere
ad alto volume.
“No, ma magari è The Flash...” ridacchiò Raj.
“Ehm, no, ragazzi, stando ad Amy
è tutto fuorché rapido...” li informò Penny, con l’aria di chi la sa lunga.
Si erano così persi in
pettegolezzi vari che non si accorsero della porta che si apriva, rivelando il
festeggiato che li fissava senza capire.
“Che ci fate qui, accovacciati?”
domandò, inquisitorio.
“Ve l’avevo detto che era come
The Flash” ridacchiò Raj, ricevendo un pizzico di disapprovazione da Emily.
“Noi... ehmmm...” provò a
giustificarsi la microbiologa, ma Penny la zittì.
“Siete scomparsi e...”.
“Cosa v’importa? Amy doveva
andare in bagno ma ha problemi con la zip del costume, è difettosa, comunque”
disse Sheldon, scrollando le spalle. “Non ha voluto dirlo a voi perché pare che
l’abbiate avvertita di aggiustarla ma non vi ha ascoltato. I compiti più
gravosi ricadono sempre su di me” terminò, sospirando, come se avesse fatto un
grande sforzo per l’umanità.
Si allontanò per tornare alla
festa mentre si avvertiva Amy che tirava la sciacquone, così le ragazze,
alquanto disilluse, andarono a darle una mano.
“Niente soldi, mi dispiace”
disse Raj con grande disappunto di Leonard.
A festa finita, Amy fu l’unica a
non essersene ancora andata.
Era stato bello ricevere mille
complimenti – anche quelli provocativi di Kripke – ed essere semplicemente la
fidanzata del festeggiato.
Stargli vicino, tenerlo per
mano, ridere con lui, era stato semplice e divertente visto che fino a quel momento
avevano festeggiato solo il suo compleanno.
Arrivata al pianerottolo del
quarto piano, così, sospirò, dopo aver salutati Penny e Leonard, i quali
rientrarono in casa loro.
Si voltò verso Sheldon e, non
resistendo, appoggiò una mano sulla sua guancia, accarezzandolo.
“E’ tardi, anche se non sono per
niente stanca” disse, come per prolungare quel contatto che a Sheldon non
dispiaceva affatto, tanto che l’afferrò per un fianco e l’attirò a sè.
“Torni a casa così?”
chiese, incredulo, indicando il seno più
scollato del solito.
“No, no, devo cambiarmi, anche
se di sicuro non mi vedrà nessuno, sono le due passate...” spiegò, indicando la
porta di Penny.
“Ti accompagno”.
Come aveva fatto varie volte
quella sera, la prese per mano e la condusse verso il piccolo appartamento.
Separare la mano dalla sua fu
dura e quando la vide varcare la soglia della camera da letto non riuscì a
trattenersi.
“Amy” disse semplicemente.
Lei si voltò. “Sì?”.
Sheldon non sapeva cosa dire,
non sapeva nemmeno cosa volesse, semplicemente comprese di non aver passato del
tutto il compleanno con lei visto che molte persone lo avevano distratto.
Così, senza dire niente, si
avvicinò alla donna, appoggiò le man attorno ai suoi fianchi e la baciò
dolcemente, sentendo subito la risposta di lei, che si strinse immediatamente a
lui.
“Non lo avevo ancora fatto da
stasera” disse poi, a bassa voce, quasi sospirando contro le sue labbra, come
per giustificarsi.
Amy sorrise, ancora stretta
contro di lui.
“Il festeggiato può fare ciò che
vuole” lo assecondò, felice per quel gesto spontaneo che aveva atteso per tutta
la serata.
“Non te ne andare”.
“Cosa?”.
“E’ tardi, dovresti cambiarti,
potresti... Prima ho mentito, non sei carina”.
“No?”.
Preoccupata, Amy lo guardò
disillusa, sentendo la sua autostima sprofondare e mille dubbi pervaderla.
“Sei davvero molto... Bella.
Molto. Ricordi la parte di me che andò in panico al ballo?” domandò poi lui,
sentendosi stupido come non gli era mai successo prima.
Amy annuì, incerta, ma di sicuro
più sollevata.
“Beh, esiste ancora ma è
cambiata, ora sa che non c’è bisogno di andare nel panico e... Vorrebbe...
Rimani qui, Amy” sentenziò Sheldon, stranamente a disagio con le parole da dire
come non lo era mai stato prima di quel momento.
“Ma è casa di Penny...” obiettò la
ragazza, seppur lusingata dall’invito.
“Lei è a casa mia e non mi
sentirei a mio agio con lei e Leonard nelle vicinanze...”.
“Scusa, perché? Dobbiamo solo
dormire, cosa...”.
Le parole di Amy le morirono in
gola quando vide la faccia strana di Sheldon quando udì il verbo “dormire”.
Deglutì e lo guardò negli occhi,
prima di sorridere.
“Tu vuoi... Insomma, vuoi
ripetere la notte del mio compleanno?” chiese, incredula, tanto da portarsi una
mano sul cuore.
“Se ti va... Siamo una coppia,
dovremmo farci regali di compleanno dello stesso valore, no?”.
Amy rise e si tolse il mantello
del costume, sentendosi stranamente non agitata.
“No, il mio vale di più. Voglio
dire, andrai pur sempre a letto con Wonder Woman!”.
“Stai dicendo di sì?” chiese
Sheldon, come se non se lo aspettasse.
“Sheldon, non c’è bisogno di
chiedermelo ogni volta, e soprattutto non devi aspettare i nostri compleanni.
Sono qui, ti amo, e sono più che felice di stare con te, quando vuoi” gli
ricordò Amy, prendendo il volto tra le sue mani e baciandolo con slancio.
Fecero retromarcia verso la
stanza che fino a pochi mesi prima era di Penny, ancora intenti a baciarsi,
seppur premurandosi di chiudere la porta con uno scatto.
Era così strano baciarsi,
sfiorarsi, gettarsi sul letto, visto che la prima volta erano stati fin troppo
cauti e organizzati.
Questa volta Amy non aveva
l’intimo coordinato e la stanza perfettamente ordinata, ma non le importava:
ogni pensiero era scomparso appena aveva avvertito Sheldon sovrastarla,
impegnato nell’esplorare il suo corpo da sopra il costume, con la gentilezza
che lo contraddistingueva sempre, in ogni occasione.
“Grazie per il bel compleanno”
sussurrò lui, guardandola negli occhi.
Amy lo baciò, per poi
sussurrargli contro l’orecchio un deciso: “Niente che tu non abbia già fatto
per me”.
Il resto fu beato oblio per
entrambi, oblio che generò una nuova serie di ricordi indimenticabili nelle
loro memorie.
“Bernie,
hai vinto la scommessa. Il letto di Sheldon è vuoto da stanotte, sono nel mio
vecchio appartamento...”.
Penny inviò il messaggio all’amica,
salvo poi sorridere, immaginando il momento in cui i due piccioncini sarebbero
entrati in cucina e lei li avrebbe presi in giro a morte.
*°*°*°
Eheheh, sono stata brava questa
volta, alla fine i due si sono dati da fare sul serio! xD
Questa cosa vi ha sconvolto? :D
Avevo voglia di cose più
romantiche e così ho incluso un momento simile in questa OS, con la speranza
che succeda davvero una cosa simile nella serie.
L’idea mi è venuta vedendo una
scena degli extra della sesta stagione, in cui Mayim Bialik rivela che le
piacerebbe una scena in cui Amy si presenta come Sandy alla fine di Grease, poi
ho pensato a Wonder Woman e ho mescolato le cose xD
Che dire, spero vi sia piaciuta
l’idea!
A presto con la prossima OS,
grazie a chi segue questo mio sclero :D
Baci,
milly.
|
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Capitolo 4 *** Quando il viaggio a Yale fu galeotto ***
Quando il viaggio a Yale fu galeotto
4. Quando il viaggio a Yale fu galeotto
“Sono così emozionata!” esclamò
Penny, sottolineando il suo stato d’animo battendo le mani, con sommo stupore
di Leonard.
“Tesoro, dovrei forse ricordarti
che stiamo andando a Yale per una
conferenza sulla teoria mia e di Sheldon e non per andare alle terme?” domandò
Leonard, perplesso.
“Ma no! Sono contenta perché mi
divertirò a prendere in giro Sheldon ed Amy, per la prima volta dormiranno in
un hotel nella stessa stanza... E, diciamolo, lo sono anche io perché l’ultima
volta che ho dormito con Amy mi ha riempito di pugni e calci”.
“Hai ragione, è come vedere il
mostro di Lockness dal vivo”.
Leonard guardò a pochi metri più
avanti, dove Sheldon era seduto al fianco di Amy.
Erano tranquilli nonostante
Sheldon avesse attirato l’attenzione di tutti con i suoi soliti lamenti durante
una lieve turbolenza, chiacchieravano e sorridevano ogni tanto, come lo erano
ormai da mesi.
Il pensiero di vederli entrare
nella stessa stanza di un hotel era decisamente strano dopo tutti gli anni
trascorsi a starsene separati in simili occasioni, ma era felice perché il suo
migliore amico sembrava felice come non lo era mai stato prima di quel momento.
“Ne vedremo delle belle questo
weekend” disse quindi, facendo annuire Penny.
“Allora, stasera pensavamo di
andare in giro per la città, vi dispiace se vi lasciamo soli?” esordì Penny
all’ora di cena, mentre erano intenti nel gustare un ottimo pasto preparato
dall’hotel di lusso in cui erano stati invitati.
Sheldon ed Amy si guardarono,
per poi scuotere il capo in cenno di dissenso.
“No, avevamo in mente di
andarcene in giro per il campus di Yale e prendere in giro quei poveri mentecatti
che si credono dei geni per essere entrati in un’università così mediocre”
disse Sheldon, emozionato e allo stesso tempo nauseato al solo pensiero.
“Sì, ieri c’è stata l’annuale
partita Harvard contro Yale e Harvard ha vinto, così ho portato il mio maglione
dell’università e la sciarpa... Sarà divertente!” aggiunse Amy, euforica come
non mai.
“Certo, immagino” disse Penny,
fin troppo sarcastica.
Leonard rise e Sheldon lo guardò
con aria di disappunto, salvo poi mutarla in compassione.
“Amy, questo è uno dei casi in
cui una persona ride per celare la propria gelosia visto che ha avuto
l’opportunità di andare solo a
Princeton?”.
Offeso, Leonard guardò male
l’amico, mentre questa volta toccava ad Amy ridere.
Per una volta era bello non
essere la coppia presa di mira!
Erano ormai le undici passate
quando gli sposi tornarono in hotel, contenti per la semplice ma
indimenticabile passeggiata per la città.
Avevano bevuto qualcosa,
passeggiato mano nella mano, Leonard aveva comprato una rosa a Penny, avevano
scattato uno dei migliori selfie della storia per celebrare quel momento, ed
erano tornati in hotel solo perché sapevano di doversi svegliare presto per la
prima conferenza, il giorno dopo.
“Chissà cosa hanno combinato
Sheldon ed Amy” sospirò Penny. “Spero che nessun ragazzo sia scoppiato a
piangere a causa loro”.
“Piangere per compassione,
intendi?” ironizzò Leonard, prima di notare da lontano un impiegato che serviva
una bottiglia di champagne ad una stanza vicino alla loro.
Videro l’uomo spingere un carrello
con la bottiglia posizionata in un secchio con tanto di ghiaccio e la porta
chiudersi di scatto.
Guardinghi, i due si
avvicinarono, salutandolo, salvo poi scoprire che si trattava proprio della
porta dei loro amici.
Penny sgranò gli occhi, coprendosi
la bocca con le mani per non emettere alcuno verso sorpreso, poi, non
resistendo, appoggiò l’orecchio alla porta.
Leonard la guardò, tra il
confuso e il sorpreso, per poi aprire la porta della loro stanza ed entrare.
Penny lo imitò ed ebbe appena il
tempo di chiudere la porta alle sue spalle che iniziò a ridere, quasi come se
avesse le convulsioni.
“Hanno ordinato champagne... C’è
il sottofondo di una musica sexy e romantica... Io... Quei due si divertono più
di noi! Assurdo!” esclamò, ancora provata dallo shock.
“Ma sei sicura?”.
“Sì!”.
“Beh, non è detto che non
possiamo divertirci anche noi!” le ricordò Leonard, togliendosi rapidamente la
maglietta e avvicinandosi alla moglie, la quale lo respinse per le troppe
risate.
Finì per accasciarsi al suolo,
sconvolta, mentre il marito sbuffava.
“Sheldon Cooper fa sesso stasera
e io no... Il mondo va al contrario!”.
Avevano trovato pace alle cinque
del mattino, visto che quei due nella stanza vicina alla loro erano stati fin
troppo rumorosi.
Musica, risate, gemiti,
superfici che si muovevano...
Penny non era entrata nella
stanza degli amici semplicemente perché sapeva che la visione di qualsiasi cosa
ci fosse stata lì dentro non l’avrebbe più fatta riprendere dallo shock, peggio
di Ramona che fa la pedicure a Sheldon.
“La cosa buffa è che noi siamo
stati così rumorosi per anni e non possiamo lamentarci, anche se... Non
capisco! Sheldon deve illustrare la teoria con me , per lui il sonno è
fondamentale! Quanto avrà dormito, due ore?” esclamò incredulo Leonad il
mattino dopo, mentre, assonnato, indossava uno dei suoi completi migliori.
“Come sei ingenuo, tesoro.
Sheldon ha circa venti anni di arretrati, che se ne importa del sonno” sbottò
Penny, sbadigliando, mentre provava a nascondere le sue occhiaie con una spessa
dose di correttore. “Però invidio Amy, insomma, quell’uomo ha la resistenza di
un ventenne...”.
“Che vuoi dire? Cosa...?”.
“Nulla, nulla, era per parlare”
sospirò la moglie, allontandosi dallo specchio e indossando un abito blu che
metteva in risalto le sue forme. “Comunque ora mi sentono, non m’importa, è un
giorno importante e non ci hanno fatto dormire!”.
Indossò le scarpe dal tacco
vertiginoso, prese gli orecchini e nel giro di qualche minuto lei e Leonard
erano pronti.
Senza dire nulla, uscirono a
passo rapido, rompendo la quiete di quel tranquillo sabato mattina un po’
nuvoloso.
Penny prese un bel respiro e
iniziò a bussare forte alla porta, urlando un: “Sheldon, Amy, svegliaaa! Siete
stanchi eh? Beh, lo siamo anche noi, non ci avte fatto dor...”.
“Penny...”.
“No, devono ascoltarmi...”.
“Penny...”.
“Leonard! Lasciami in...”.
“Penny, girati!”.
La ragazza si voltò, giusto in
tempo per vedere dei felici Sheldon ed Amy camminare verso di loro.
Indossavano entrambi delle felpe
con il tipico colore di Harvard, un rosso granata, e una H che faceva da
stemma.
Sheldon teneva un braccio
attorno al braccio di Amy e la stringeva a sé, mentre rideva per chissà cosa.
“Penny, Leonard! Ci siamo
divertiti un mondo al campus, abbiamo dormito in un dormitorio all’ultimo
piano!” li informò Sheldon, agitato e contento come non mai. “Devo dire che il
college è più divertente quando non hai più dodici anni!”.
“Sì, abbiamo cantato il motto di
Harvard fino a tardi e il piano dove ci trovavamo si è svuotato improvvisamente...
Certo, forse era a causa di qualche festino, ma chissà...” aggiunse Amy. “E’
stato bello avere un compagno di stanza, per una volta! Ero sempre sola!”.
Guardò il fidanzato e, senza
sapere come, i due videro la coppia scambarsi un breve e tenero bacio dopo
essersi scambiati un dolcissimo sorriso.
“Cosa? Piccioncini, sei voi
eravate a Yale, chi diavolo c’era da voi? Non ci hanno fatto do...”.
Penny si interruppe quando vide
un ragazzo in mutande che aveva appena aperto la porta, con aria assonnata e lo
sguardo vago.
Poteva avere al massimo venti
anni, era molto robusto, con folti capelli neri.
“Bella Sheldon, grazie per lo
scambio, mi ci voleva un po’ di lusso! Io e Katy abbiamo ordinato dello
champagne, ti ripagherò quando lavorerò in una famosa azienda farmaceutica”
esordì, sbadigliando.
“Che cosa? Ti sei bevuto il
cervello? Tu non lavorerai mai da nessuna parte, sei in un’università di
falliti!” gli ricordò il fisico teorico, indignato.
“No, ho solo bevuto del costoso
champagne, ieri” ironizzò il ragazzo. “Certo che sei strambo...”.
Chiuse la porta, mentre Sheldon
bussava, dicendo di doversi cambiare per la conferenza.
Come risposta, la porta si aprì
per un istante solo per passare gli abiti della coppia, per poi richiudersi in
fretta.
“Chi se ne frega, è stato così
romantico!” esclamò Amy, con aria sognante. “Ora la Amy del college sa che un
giorno ci sarà un uomo brillante nel suo dormitorio!”.
*°°*°
Eccoci qui, con una OS che ha
come protagonisti non tutta la gang, ma solo metà.
Qualche giorno fa ho visto un
episodio di Gilmore Girls in cui c’è la partita Harvard contro Yale e mi è
vneuta questa idea :D
Sono curiosa di sapere cosa ne
pensate :D
Grazie a chi continua a seguire
questa pazza raccolta di OS!
A presto!
Milly.
|
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Capitolo 5 *** Quando Sheldon ordinò qualcosa dopo aver ascoltato Howard ***
Quando Sheldon ordinò qualcosa dopo aver ascoltato Howard
5.
Quando Sheldon ordinò qualcosa dopo
aver ascoltato Howard
“Howard, sai che ho sempre
dubitato della tua presenza nel nostro gruppo sociale, ma devo riconoscere che
mi sei stato molto utile, ieri!” esclamò uno Sheldon alquanto soddisfatto,
mentre posava il suo computer portatile ed esibiva un sorriso radioso.
Howard prese uno dei cuscini del
divano su cui era seduto e lo gettò addosso all’amico, seduto di fronte a lui,
vicino la scrivania.
“Ahia!” si lamentò il fisico
teorico, nonostante l’oggetto fosse leggerissimo.
“Scusami, volevo dimostrarti che
anche i cuscini del tuo divano sono comodi” spiegò l’ingegnere, decisamente più
sollevato, con un sorriso carico di vendetta. “Comunque... Perché?”.
Ancora offeso, Sheldon si
massaggiò il punto in cui era stato colpito.
“Mi hai dato uno spunto riguardo
il negozio in cui ordinare il pezzo mancante per la festa di Carnevale al
ristorante Italiano dove ci ha invitato Will” spiegò.
Il suo cellulare squillò e
l’uomo sbuffò sonoramente.
“Devo rispondere, è Missy. Cosa
dovrà dirmi, ora? Che mio nipote riesce a fare la pupù nel vasino e sa dire il
nome di un nuovo oggetto con una dizione alquanto sbagliata? Io alla sua età
già facevo diagrammi super intelligenti sul muro del soggiorno...” si lamentò,
alzandosi per allontanarsi mentre rispondeva, lasciando gli amici decisamente
perplessi.
“Amy, siediti! Dobbiamo dirti
una cosa importante!” urlò Penny.
Era il giorno prima della festa
al ristorante italiano, così le ragazze avevano anticipato la loro tipica
serata tra donne nonostante Emily fosse assente visto che il suo turno in
ospedale si era protratto più del dovuto.
Amy, appena entrata nel piccolo
appartamento in cui era solita vivere Penny, guardò le amiche con aria confusa.
“Cosa?” domandò, mentre chiudeva
la porta alle sue spalle.
“Non ci crederai mai!” urlò a
sua volta Bernadette, con la voce più stridula del solito.
“Ma cosa...?”.
“Oggi ero sola a casa e il
postino ha consegnato un pacco per Sheldon” iniziò Penny, emozionata al solo
pensiero.
“E allora?”.
La bionda esitò prima di dire
con tutto il fiato che aveva in gola: “Proveniva da un sexy shop! Sheldon ha
comprato qualcosa ad un sexy shop! Quadra tutto, lo ha comprato online perché
si sarebbe imbarazzato ad entrare in un negozio così!”.
Amy spalancò la bocca, per poi
coprirsela con le mani.
“Ma... Ma cosa dici! E’
impossibile!”.
“No, è vero! Ha fotografato il
pacco!” disse Bernadette, battendo le mani, emozionata.
Penny annuì e mostrò la foto
all’amica, in cui c’era scritto “Sexy Shop LA”.
“Non potevo aprirlo, se ne
sarebbe accorto ma... E’ comunque una cosa bellissima, significa che vuole
provare qualcosa di nuovo con te!” aggiunse, estasiata, come se fosse l’ottava
meraviglia.
Amy era stordita, confusa, poi
scosse il capo.
“No, ci sarà un errore, sul
serio! Lui non sa nemmeno cosa sia un sex tape, figuriamoci un sexy shop!” ragionò,
sospirando pesantemente.
Avvertì il cellulare vibrare,
così lo prese, lesse il messaggio ricevuto e poi si portò una mano al cuore,
salvo poi mostrarlo alle sue amiche con pura incredulità.
Da:
Sheldon
Oggi
ho ricevuto finalmente il pacco che aspettavo! Domani ci divertiremo un mondo,
preparati!
“Te l’ho detto io!” esclamò
Penny, per poi prendere la bottiglia di vino già aperta e versare il contenuto
in tre calici. “Briandiamo a Sheldon Cooper che darà una gioia alla nostra
Amy!”.
La festa era molto carina e
tutti si stavano divertendo, vestiti da persone un po’ più normali rispetto ai
soliti supereroi.
Will aveva spiegato che in
Italia, in occasione del Carnevale, non ci si veste solo da supereroi ma anche
da persone un po’ più comuni come soldati, poliziotti, cameriere, dottori...
Sheldon l’aveva prontamente
battezzato “L’Halloween dei Babbani”, ma, ligio alle regole come sempre, aveva
imposto agli amici di obbedire alle usanze e si era presentato vestito da
poliziotto, scatenando le risate di tutti.
Amy lo aveva assecondato e si
era vestita da poliziotta – seppur con una gonna ben più lunga delle solite
poliziotte sexy -, Penny era una cheerleader, Bernadette era stanca e si era
limitata e indossare il camice da lavoro per improvvisare una dottoressa, cosa
che aveva fatto anche Emily, così entrambe si erano beccate un gran rimprovero
da Sheldon per la poca originalità.
Leonard, Raj e Howard non
avevano resistito e avevano optato per i tre moschettieri, fieri di aver
escluso Sheldon per una volta.
“Vieni, Amy”.
Poco prima del dessert, Sheldon
prese Amy per mano e la condusse fuori dalla sala, sotto lo sguardo indagatore
di Penny e Bernadette, emozionate.
La neurobiologa non sapeva
precisamente cosa volesse Sheldon, ma si sentiva emozionata all’idea di
sperimentare qualcosa di nuovo con lui.
Appena vide che l’aveva condotta
in una saletta appartata, con le luci soffuse, si sentì stranamente felice e
fece ciò che solo sei mesi prima sarebbe stato impensabile: lo prese per il
colletto della divisa e iniziò a baciarlo, circondandogli le spalle con le
braccia e stringendolo a sè.
Seppur confuso per il gesto
repentino, Sheldon ricambiò il bacio, cingendole i fianchi dopo qualche
istante.
“Sono pronta per qualsiasi cosa
tu abbia in serbo per me...” disse, non riuscendo a trattenersi, visto che un
semplice bacio, specialmente da quando erano più intimi, riusciva a mandarla in
tilt.
Lui sorrise mentre si separava e
annuì.
“Bene, allora, prendi le tue
manette!”.
“Le... le manette?!”.
Amy già immaginava una scena in
cui uno Sheldon irriverente imitava Christian Grey e la legava con le manette
da qualche parte, magari coprendole gli occhi con una benda, mentre la
spogliava e toccava ogni centimetro del suo corpo molto lentamente...
“Sì, le manette! Non le hai? Avresti
potuto dirmelo, avrei potuto prenderle a quello Shop di quella Sexy anche per
te” obiettò il fisico, deluso.
“Ma un paio basta, qualsiasi
cosa tu abbia in mente” disse Amy, sforzandosi di imitare un tono sexy, anche
se non capiva bene la situazione. “E perché lo chiami così, cioè...”.
“Oh, l’ho sentito da Howard! Mi
servivano delle manette per il costume e lui ha detto che ne ha comprato un
paio per giocare con la moglie nel negozio di questa Sexy! Chissà a cosa
giocano!”.
“Sheldon... Sexy non è il nome
della proprietaria, è un tipo di negozi che...”.
“Amy! Non fare la professorina
con me, muoviamoci!” la esortò Sheldon, avvicinandosi.
“Ok, dimmi cosa vuoi fare,
allora...”.
“Ci facciamo un selfie con i
costumi coordinati, no? Così la metto come immagine del profilo su Facebook,
con l’hashtag “SciencePolice”, no?” esclamò lui, emozionato alla sola idea.
Amy se ne stava lì, immobile,
incredula, mentre il fidanzato prendeva il cellulare e lo puntava verso di
loro, mettendo le manette in bella mostra.
“Altro
che cinquanta, le sfumature di questo cretino tendono all’infinito! E sono
tutte noiose!” pensò, mentre lui scattava la foto e
lei non si sforzava nemmeno di sorridere.
A Carnevale ogni scherzo vale,
dicevano... E lei era stata messa a dura prova!
*°*°*
Eccomi qui di nuovo dopo un po’
di pausa a causa degli esami.
Visto che è Carnevale ho deciso
di introdurre questo tema anche se già c’è stato un capitolo con la festa in
costume.
Questa volta è Amy ad illudersi
ancor più degli altri, quindi c’è stato un cambio, per una volta non abbiamo
congetture degli amici ma solo Penny che le dà un’informazione importante.
Che dire, non sono proprio
convinta ma è l’unica idea che ho avuto, spero di averne una nuova al più
presto!
Grazie a chi continua a seguirmi
:D
A presto,
milly.
|
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Capitolo 6 *** Quando Sheldon ed Amy ebbero a che fare con una Jacuzzi ***
Quando Sheldon ed Amy ebbero a che fare con una Jacuzzi
SPOILER 9X15!
6.
Quando Sheldon ed Amy ebbero a che
fare con una Jacuzzi
Sheldon ed Amy guardarono in
direzione di Howard e Bernadette, decisamente perplessi.
La coppia li guardava speranzosa
ed Amy già percepiva nell’aria un gigantesco “No” da parte del suo fidanzato.
“State chiedendo a noi di badare
a Valentino?” domandò quindi, onde evitare risposte affrettate da parte di
Sheldon.
“Sì. E prima che lo domandiate”
spiegò Howard, voltandosi verso Penny, Leonard e Raj, “Abbiamo scelto loro
perché ricordiamo cosa è successo quando Leonard e Penny hanno badato a
Cannella e sappiamo che Raj al momento ha bisogno di quest’ultima, non c’è bisogno
di un altro maschio in giro che gli tolga l’attenzione dell’unica donna che ha
tra i piedi” terminò, deciso.
“Mentre voi volevate prendere
una tartaruga, l’anno scorso!” aggiunse Bernadette, speranzosa. “Siete i primi
tra noi ad aver pensato di iniziare in qualche modo una famiglia...”.
“Ehi, ehi! Io e Cannella siamo
una famiglia da ben quattro anni! Vengo discriminato perché sono un padre
single?” li interruppe Raj, offeso.
Howard alzò gli occhi al cielo e
poi lo guardò, spavaldo. “Bene, baderesti a Valentino?”.
“Col cavolo, sono un uomo single
e devo pensare solo a me e alla mia principessa”.
“Claire non vuole uscire con te,
amico”.
“Parlava di Cannella”
s’intromise Penny, ricevendo un’occhiataccia da Raj, il quale però poi
confermò.
“Ragazzi, su! Lo chiederei a
Stuart, ma Valentino non merita di morire ed essere divorato da un uomo che ha
bisogno di mangiare carne!” li pregò Bernadette. “Non posso mancare a questa
cena di lavoro, annuncerò la mia gravidanza e sono già preoccupata della loro reazione...”.
“Temi che siano ancora più
spaventati da te visto che gli ormoni ti faranno diventare ancora più str...”.
“Penny voleva dire che hai
ragione ad essere preoccupata” la interruppe Amy, guardando male l’amica.
“Va bene” disse infine Sheldon,
sotto lo shock generale.
“Davvero?” chiese la sua
fidanzata, incredula.
“Sì, penso che Howard e
Bernadette avrebbero badato al nostro Giuseppe se fossimo partiti per Marte”
disse infine. “E i conigli possono essere zuzzerellosi,
no?”.
“Non capisco a cosa tu ti
riferisca ma, certo! Grazie!” esclamò Howard, felice.
“E avrete la Jacuzzi tutta per
voi, quando il piccolino si addormenterà” aggiunse maliziosa Bernadette.
Il marito la guardò male, ma lei
sorrise.
“Era per dire, Sheldon non capirebbe
mai a che serve” gli sussurrò, facendolo ridere.
Valentino aveva mangiato,
giocato, ed ora dormiva placidamente su un ammasso di copertine poggiate sul
tavolo, mentre Sheldon guardava la Jacuzzi con aria interrogativa.
“Amy, posso farti una domanda?”
chiese, senza smettere di fissare l’oggetto.
La ragazza, che osservava il
coniglietto dormire beato, annuì e gli si avvicinò.
“Certo”.
“Wolowitz parlava di questa
vasca quando descriveva cosa avrebbe fatto a San Valentino, ma non ho capito il
riferimento” disse.
Amy sospirò per l’ingenuità del
suo ragazzo e cancellò dalla sua mente la fantasia in cui si spogliavano a
vicenda e si gettavano lì dentro, offrendo al piccolo Valentino un bello
spettacolo.
“Si riferiva al sesso, Sheldon.
Insomma, è di Howard che parliamo, a cosa potrebbe riferirsi?” chiese,
retorica.
“Ma non capisco! Cioè, è una
vasca...”.
Spazientita, Amy fece un cenno
di dinego.
“Non è una semplice vasca. E’...
Sexy, c’è l’idromassaggio, ci si può passare del bel tempo insieme, a coccolarsi,
a fare altro...” spiegò, rassegnata.
“Scusami, non ti chiederò più nulla
se ti infastidisce”.
“No, no”. Amy gli sorrise
calorosamente e anche un po’ imbarazzata. “E’ che... Insomma, so che ti sei
spinto decisamente oltre con me per i tuoi standard ma a volte vorrei....” si
bloccò, coprendosi la bocca con le mani.
Cosa stava facendo?
Non poteva lamentarsi, non dopo
il modo in cui lui le si era dichiarato, le aveva chiesto di tornare con lui e
le aveva fatto il più bel regalo di compleanno di sempre.
“Cosa vorresti?”.
“E’ tutto ok, Sheldon, nulla”.
“No, dimmelo! Odio quando lasci
le cose a metà e sai che sono bravo solo nel trenta per cento dei casi ad
indovinare!” esclamò.
“E va bene!” sbottò Amy, prendendo coraggio e
incastrando i loro sguardi. “Vorrei poter proporti di approfittare della
Jacuzzi, di stare un po’ insieme come ai nostri compleanni, visto che abbiamo
fatto l’amore solo due volte e sono...”.
Si bloccò vedendo Sheldon
cambiare espressione.
“Che c’è? Non posso nemmeno
parlare...?”.
“No, scusami. Mi son distratto,
a furia di dire “coito”, insomma...”.
“Scusami se non ho usato la
terminologia esatta!”.
Si guardarono per qualche
istante, tra il sorpreso, l’incredulo, l’infuriato, poi, in un lampo di genio,
Amy comprese.
“Hai finalmente capito che
“coito” non può riferirsi a noi perché indica un rapporto generico ed è un
linguaggio scientifico, mentre noi, beh...”.
“Sì. Hai ragione, il mio
vocabolario era inappropriato. Rajesh e quella Emily magari avevano dei coiti,
noi abbiamo...” esitò, sforzandosi di non arrossire, “... Fatto l’amore”.
Amy, felice, annuì, e lo
abbracciò.
Non avevano fatto nulla, ma
semplicemente chiarire quella terminologia l’aveva mandata su di giri perché
sapeva la differenza tra i due termini e il suo richiedeva l’uso del secondo,
cosa che non tutti possono permettersi di fare.
“Non è una buona idea!” esclamò
Leonard, sbuffando.
“Ma no! Penny ha ragione, ce lo
meritiamo un bagno in quella vasca!” insisté Raj, reggendo una bottiglia di
champagne. “Grazie per avermi chiamato”.
“Sapevo avresti appoggiato la
mia idea... E portato da bere”.
“Ma scusa, perché non sei venuta
da sola? Sheldon stava con Valentino e tu ed Amy vi facevate un bagno” continuò
Leonard.
“Che marito palloso! Ti piacerà,
fidati, scommetto che non ne hai mai vista una!”.
“E quando l’avresti vista tu,
una?”.
“Per me Penny ne ha vista più di
una!” azzardò Raj, guardando l’amica, che era felice di vederlo finalmente un
po’ più spensierato.
“Esatto. Dirò solo, Miami Beach,
2005” ridacchiò la bionda, uscendo dall’auto.
Gli altri due la seguirono e
constatarono che la porta era ancora aperta, così entrarono in casa Wolowitz,
fino ad accedere a pochi passi dal garage e il giardino.
Penny si bloccò di scatto,
udendo un rumore strano, e Raj quasi non le venne addosso, facendo cadere la
bottiglia.
“Cosa...?” domandò Leonard.
“Sarà Valentino” minimizzò
Penny, scrollando le spalle.
Un paio di passi dopo, il rumore
dell’idromassaggio e dell’acqua erano inconfondibili, tanto da far bloccare
Leonard.
“Io non proseguo” stabilì.
“E perché?” chiese la moglie.
“Sveglia! C’è una coppia in una
Jacuzzi!”.
“Ma non è una coppia normale! E’ una coppia formata al
cinquanta per cento da Sheldon, non ci arriva nemmeno a queste cose!” ricordò
loro Raj. “Su, andiamo a goderci un po’ di acqua calda e dello champagne!”.
“E ti ricordo che negli ultimi
mesi abbiamo pensato mille volte che si stessero dando da fare e alla fine non
era nulla di ciò che pensavamo. Siamo noi quelli maliziosi!” aggiunse Penny.
Leonard esitò qualche istante,
ricordando gli episodi degli ultimi mesi e, alla fine, si lasciò convincere e
proseguì con gli altri due.
“Non vedo l’o...”.
Penny non ebbe nemmeno il tempo
di mettere piede nel giardino che si bloccò, la bocca spalancata, seguita a
ruota dagli altri due.
Di fronte a loro, avvolti da
getti caldi, bollicine scatenate dall’idromassaggio e decisamente fin troppa
passione, c’erano gli Shamy che si stavano baciando in una maniera decisamente
poco casta, avvolti in un modo che non lasciava intendere quali mani fossero di
chi.
Erano così presi da non
accorgersi del pubblico, un pubblico decisamente pietrificato di fronte a
cotanta passione, visti i due soggetti che avevano di fronte.
“E’ come quei disgustosi porno
giapponesi... Voglio smettere di guardare ma non ci riesco” sussurrò Raj, deglutendo,
lo sguardo con le pupille quasi dilatate, sconvolto dalla visione del suo amico
– quello che aveva sempre disdegnato qualsiasi cosa avesse a che fare con il
sesso – in una vasca idromassaggio con la sua fidanzata.
Con sommo orrore, videro Sheldon
darsi da fare con l’apertura del reggiseno e riuscirci dopo circa quattro
tentativi, senza separarsi dalle labbra dell sua ragazza, la quale poggiò le
mani sul suo petto, salvo poi scendere sempre più giù, facendo scomparire le
mani sotto l’acqua.
Penny si abbassò di istinto,
afferrò gli altri due per un gomito e li costrinse a strisciare fino
all’interno della casa, dove iniziarono a correre in direzione della macchina.
Salirono sul veicolo, guidato
dalla ragazza, la quale si fermò dopo circa trecento metri.
Prese la bottiglia dalle mani di
Raj con prepotenza e iniziò a bere pesantemente, come un’assetata nel bel mezzo
del deserto.
“No, non ho ancora dimenticato”
esclamò qualche sorso dopo.
Leonard le prese la bottiglia
dalle mani e bevve a sua volta.
“No, è ancora impresso nella mia
mente”.
Raj fece lo stessso, bevendo
generosamente, per poi sospirare.
“Niente. Questo liquido magico
mi faceva parlare con le donne ma non mi fa dimenticare quella scena orribile.
Domani vado dal mio terapista, vi aggregate?”.
Penny e Leonard annuirono senza
nemmeno pensarci, sicuri che non avrebbero dormito per le prossime quarantotto
ore.
*°°*°*
Non
ve lo aspettavate, eh?
Ho
costruito il tutto con la psicologia inversa, questa volta i ragazzi sono
fiduciosi e realisti, smettono di pensare male e... Tadà, vengono sconvolti.
Il
discorso tra gli Shamy lasciava presagire solo tanto romanticisimo, e invece,
chissà come, sono finiti sul serio nella Jacuzzi.
Nella
mia mente, questa volta è Amy ad aver preso l’iniziativa ;)
Ho
pensato a questa OS subito dopo la puntata di S. Valentino e non potevo non
scriverla.
Grazie
a chi continua a seguire la raccolta! :D
A
presto,
milly.
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Capitolo 7 *** Quando Sheldon scoprì cos’è un sex tape ***
7os
Scusate il ritardo, ma finalmente
dopo un periodo
di assenza sono tornata! :D
Volevo dirvi che dopo varie considerazioni,
ho deciso che questo è l’ultimo capitolo.
Vi spiego meglio alla fine...
Buona lettura!
Quando Sheldon scoprì cos’è un sex tape
Sheldon stava leggendo gli
ultimi commenti lasciati dai vari utenti riguardo l’episodio di “Fun with flags” postato qualche
giorno prima mentre Leonard, appena tornato da lavoro, stava facendo uno
spuntino.
“Leonard, cos’è un sex tape?”.
L’innocente domanda del fisico
teorico, ovviamente, scaturì una reazione particolare nel suo coinquilino:
sputò il generoso boccone di sandwich che stava mangiando e lo fissò come se
fosse un essere ancora più strano del dovuto.
“Ma... Ma come... Insomma,
perché mi fai queste domande? E come puoi ancora ignorare cosa sia un sex
tape?” sbottò Leonard, per poi apprestarsi a pulire il caos generato pochi
secondi prima.
Sheldon, ovviamente, lo guardò
con un’aria di sufficienza e poi roteò gli occhi.
“Bel comportamento Leonard,
complimenti. Per una volta è Sheldon Cooper che ti pone una domanda e tu
reagisci così? La prossima volta che mi chiederai cosa c’è di sbagliato nei
tuoi calcoli mi comporterò nello stesso modo, e non osare farmi chiamare da mia
madre per rimproverarmi. Gesù dice di porgere l’altra guancia, ma se seguissi i
suoi consigli sin dai tempi della scuola, al momento la mia faccia non
esisterebbe più”.
“Che peccato...” sussurrò
l’altro.
“Ti ho sentito!”.
“Senti, non sto dicendo che non
voglio aiutarti ma... Insomma, esiste Google, no? Non puoi cercare informazioni
lì, come tutti i ragazzi inesperti
e alle prime armi? Non hai nemmeno i genitori che controllano la
cronologia del tuo computer!” provò a farlo ragionare
Leonard.
Sheldon osservò il coinquilino
mentre puliva, con fare alquanto derisorio – ovviamente dopo avrebbe
controllato tutto e sistemato a modo suo – e poi ammise: “C’è la parola sex all’interno e non voglio trovarmi in
quella parte losca di Internet con omini e donnine che fanno cose sconcertanti.
Non mi chiamo Howard Wolowitz!”.
Esasperato, il fisico
sperimentale terminò di pulire e poi si avvicinò al coinquilino.
“Ok, ma prima dimmi perché vuoi
saperlo” chiese pacatamente.
“Perché un certo xyloto87 ha
commentato l’ultimo episodio di “Fun with flags” dicendo che io ed Amy non
faremmo successo nemmeno se pubblicassimo un sex tape” spiegò Sheldon, provando
la sua frustrazione per tale commento con la sua solita espressione turbata.
“Ha ragion... Cioè” si corresse
subito l’amico, sforzandosi di rimanere serio, “Che commento cattivo! Sheldon,
un sex tape è... Insomma, un video in cui si vede qualcuno che fa sesso”.
Sheldon recepì il messaggio,
poi, lentamente, annuì.
“Capisco. Beh, ha ragione! Certo
che non faremmo successo! Io non riuscirei ad avere un coito con Amy sapendo di
essere ripreso!”.
“In tal caso però sarebbe una
puntata perfetta per mostrare l’asta
della bandiera bianca di chi si arrende” ridacchiò Leonard.
Ovviamente, Sheldon non recepì
la battuta, ma si rabbuiò, iniziando ad inveire contro i malati che ci sono su Internet.
“La mia nonnina ha sempre avuto
ragione nel dire che internet spesso è un modo per stare a contatto con gente
cattiva!”.
“Ma dai, le hai detto che è grazie ad Internet
che hai conosciuto Amy?”.
Sheldon annuì. “Sì, e lei ha
ghignato... Chissà perché”.
Poi, per sentirsi un po’ meglio,
si avvicino alla zona della cucina contaminata dal suo amico poco prima e
iniziò a pulire di nuovo, mentre Leonard ridacchiava.
“Tesoro, non possiamo tornare a
casa. Ceniamo fuori” disse Leonard.
“E perché mai?” chiese Penny.
“Sheldon ha un appuntamento con
Amy”.
“E non possono uscire? Che
appuntamento è? Stanno sempre a casa!” si lamentò la bionda, che spesso doveva
stare fuori fino a tardi senza potersi godere una semplice serata in casa,
magari davanti la tv, con suo marito.
Leonard esitò, non sapendo se
esprimere o meno le sue preoccupazioni.
Quasi tutte le volte in cui si
era preoccupato, Sheldon ed Amy erano a casa, innocui, quindi alla fine decise
di parlarne con sua moglie.
“Vedi... Qualche giorno fa lui
mi ha chiesto cos’è un sex tape...”.
Penny, probabilmente ancora
memore dei mille incubi causati dagli Shamy che ci davano dentro in una
Jacuzzi, si portò una mano alla bocca.
Leonard proseguì il racconto,
sotto lo sguardo impietrito della bionda, che commentava in maniera non verbale
con occhiate preoccupate.
“Tu credi che... Insomma, voglia
sul serio fare un sex tape per sfidare quel tizio e provargli che possono fare
delle visualizzazioni?” chiese infine.
“Non lo so ma è meglio evitare di andare a casa mentre potrebbe star succedendo,
no?”.
“Certo, certo. Andiamo al
ristorante cinese, su!”.
Nel giro di qualche ora i dubbi
di Penny e Leonard erano svaniti e avevano passato una bella serata, salvo poi
ritirarsi al solito orario in cui Sheldon andava a dormire per andare sul
sicuro.
Tuttavia, appena entrati,
trovarono lui e la sua fidanzata che ridacchiavano mentre guardavano qualcosa
al pc.
Vedendoli, Sheldon chiuse di
botto il laptop e Amy smise di ridacchiare – alquanto rossa in viso – e si
finse falsamente disinvolta.
“Ciao” dissero all’unisono.
“Ciao” fu risposto loro, seppur
in un modo un po’ guardingo.
“Cosa guardavate?” chiese
Leonard, non riuscendo a trattenersi.
“Il nuovo episodio di “Fun with
Flags”, abbiamo finito da poco di girarlo” rispose Sheldon, estraendo la
pennetta USB dal pc e riponendola con cautela in tasca.
“E come mai non c’è la
telecamera in giro?” indagò Penny, incrociando le braccia.
“Perché abbiamo registrato
l’episodio in camera di Sheldon” ribattè Amy, salvo poi ricevere una gomitata
da parte del suo ragazzo.
“Sì, perché è un episodio
speciale e temevamo che qualcuno di voi entrasse in casa mentre
registravamo...”.
“E ci rovinasse la sorpresa”
diede man forte Amy.
Guardò di nuovo Sheldon per poi
dire: “Beh, comunque è tardi, il nostro appuntamento questa volta si è
protratto un’ora in più”.
“Ne è valsa la pena”.
La ragazza ridacchiò, diede un
rapido bacio a Sheldon e poi salutò gli altri prima di uscire, lasciandoli
decisamente interdetti.
Leonard deglutì e guardò
l’amico, frastrornato.
“Quindi... Avete registrato un
episodio speciale...”.
“In camera tua...” continuò
Penny.
“Esattamente. Ora scusatemi ma
devo andare a dormire, sono in ritardo sulla tabella di marcia del sonno e devo
recuperare!”.
“Sei più stanco del solito,
immagino” disse Leonard, sarcastico.
“Esatto! Mi leggi nel pensiero,
a volte. Buonanotte!”.
La coppia replicò e sorrise
falsamente, poi, entrambi si guardarono con aria pietrificata.
“Lo hanno fatto!” dissero
all’unisono, seppur bisbigliando.
“Noi usciamo allora. A dopo!”.
“Ciao, ragazzi!”.
Tre giorni dopo, Sheldon ed Amy
salutarono gli amici per poi uscire, non partecipando alla serata film con
Penny, Leonard, Bernadette, Howard e Raj.
“Ciao, divertitevi!” replicarono
le ragazze.
Aspettarono che la porta si fu
chiusa, contarono fino a dieci e poi si voltarono verso gli altri.
“Ok. Facciamoci coraggio e
vediamo questo filmato!” disse Bernadette, prendendo un bel respiro.
“Tesoro, sei sicura?” ribatté
Howard.
“Perché non dovrei esserlo?”.
“Beh, perché sei incinta e...”.
“Appunto” lo interruppe Raj,
sorridente. “Tuo figlio sarà il tuo degno erede una volta visto un sex tape
ancor prima di venire alla luce!” gongolò, facendo ridere il resto della
combriccola.
“Non è detto che sia un sex
tape” ragionò Leonard. “E vi ricordo che lo stiamo facendo semplicemente per
controllare ed evitare che i nostri amici si rovinino con un video simile che
va in rete. E’ per questo che ci ho impiegato un’ora per prendere la chiavetta
nei pantaloni di Sheldon, mentre lui dormiva”.
“Certo, certo” disse Penny.
“Quindi appena abbiamo la
certezza di cosa sia questo filmato, lo fermiamo, ok?” disse Howard.
“Tu che stoppi un filimato
simile... Sono fiera di te” disse Bernadette, con la voce più acuta del solito.
“Per me lo dice solo perché teme
il confronto con Sheldon” ridacchiò Raj.
“Dai, tutti lo temete!” esclamò
Penny, con aria di ovvietà, beccandosi mille occhiatacce da parte dei tre
ragazzi. “Insomma, non mi guardate così! E’ molto alto quindi
probabilmente...”.
“Se proprio vogliamo dare retta
agli stereotipi, perché non posso farci bella figura io, per una volta?
Sappiamo tutti ciò che si dice in giro di noi cioccolatini caramellati” esclamò Raj,
punto sul vivo dalla discussione.
Penny rise – probabilmente
memore di quella notte di cinque anni prima passata al suo fianco senza vestiti
– e poi disse: “Ragazzi, su, dobbiamo sbrigarci”.
Leonard prese un bel respiro ed
annuì, prese la chiavetta e la inserì nel computer.
Il silenzio era palpabile, tutti
non osavano nemmeno respirare: per anni avevano preso in giro i loro amici per
la totale mancanza di intimità e ora, forse, avevano girato un sex tape...
Lo schermo mostrò la stanza di
Sheldon, perfettamente in ordine come al solito, poi, dopo qualche secondo,
dalla porta spuntò una Amy decisamente diversa dal solito: indossava un baby
doll bianco che le arrivava fino a metà coscia e i capelli decisamente più
mossi del solito.
Raj, Howard e Leonard spalancarono
la bocca, come chi vede qualcosa di grandioso per la prima volta.
“Hai capito Amy...” biascicò l’indiano.
“E bravo Sheldon... Ha capito il
potenziale di quelle gambe sotto mille strati di lana felpata!” aggiunse
Howard, ammirato.
“Avete visto solo una parte
delle gambe di Amy e già siete fuori controllo” sottolineò Bernadette, alquanto
inacidita.
“Scusaci” mormorò Leonard,
seppur colpito.
Nel giro di pochi istanti
comparve Sheldon, di spalle, a torso nudo, con indosso solo i suoi soliti
pantaloni.
“Ma sbaglio o è più muscoloso?”
domandò Bernadette, stupita.
“No, semplicemente ha trovato
uno scoiattolo fuori l’università che secondo lui gli fa i dispetti e
ultimamente gli corre dietro o prova ad arrampicarsi su un albero per
infastidirlo” disse Leonard, stancamente.
“Beh, potreste imit... Ok, come
non detto, guardiamo” sbuffò Penny, in seguito alle occhiatacce dei ragazzi.
Li videro avvicinarsi
lentamente, gli occhi pieni di cose non dette e di passione, e tutti deglutirono,
in attesa.
“Benvenuti in un episodio
speciale di “Fun with flags”!” disse il fisico teorico, voltandosi verso la
telecamera.
“Sì, uno in cui il divertimento
non mancherà di sicuro” aggiunse Amy. “Un episodio... Animalesco!”.
Tornò a guardre Sheldon e lo
gettò sul letto, guadagnandosi una sorta di suono incomprensibile da parte del
piccolo pubblico.
“Io non credo ai miei occhi!”
esclamò Howard, guadagnandosi vari cenni di assenso.
A pochi passi da loro, dietro
la porta dell’appartamento, la coppia in questione ascoltava il procedere della
visione, riuscendo a stento a trattenere le risate.
“Ribadisco ciò che ti dissi cinque
anni fa... Sei in grado in farmi appassionare anche alle scienze sociali! Sei
una volpe, Amy Farrah Fowler” sussurrò Sheldon.
“E’ sempre un piacere provare la
veridicità delle teorie comportamentali con te, Sheldon. Proprio come nel caso
di cinque anni fa, il nostro gruppo sociale non si è smentito. In base a piccoli
segnali come il vederci ridere vicino al pc o dire che abbiamo registrato un
episodio in camera da letto, hanno subito dedotto l’assurdo e hanno rubato la
chiavetta usb con il contenuto!”.
“Come se io potessi dormire
sentendo la presenza di Leonard in camera mia...” disse Sheldon, alzando gli
occhi al cielo. “Comunque, è stato davvero piacevole fingere di avere un coito con te
di fronte a una telecamera” aggiunse.
Amy sorrise e lo guardò negli
occhi.
“Cinque anni fa ti dissi “Ehi,
non fare così in fretta, non sono ancora a quel punto io!” mentre ora... Beh,
insomma, chi se ne frega, dopotutto mi hai resa super felice nel volerlo fare
davvero quando abbiamo spento la telecamera!” esclamò, entusiasta e sempre
incredula quando si toccava l’argomento, come se fosse appena successo per la
prima volta.
Sheldon sorrise a sua volta, poi
guardò in direzione della porta.
“Chissà che faccia faranno
quando sembra che tu stia per spogliarti e poi spuntano quelle due scimmie del
tuo laboratorio che stanno avendo un coito” disse, curioso al solo pensiero.
“Chissà che faccia faranno
quando scopriranno che c’è una telecamera nascosta che sta riprendendo le loro
reazioni!” aggiunse Amy, appoggiando di più l’orecchio vicino alla porta.
In quell’istante, scoppiò un coro di: “CHE COSA? DELLE SCIMMIE? MA CHE CAVOLO...?”.
I due trattennero a stento delle
risate, appoggiandosi l’uno all’altra, fieri dell’ennesimo esperimento che
coinvolgeva i loro amici.
“Sai Amy, credo che dovremmo
proprio fare un vero sex tape, un giorno” disse il ragazzo, salvo poi dire: “Bazinga!”
qualche istante dopo.
Amy ridacchiò.
Anni prima, aveva fatto la
stessa battuta sul fare sesso dopo aver conosciuto sua madre tramite Skype,
eppure era successo, quindi era solo questione di tempo prima che ciò si verificasse
sul serio... Ma il video sarebbe rimasto privato, certo.
Senza dire altro, prese per mano
Sheldon ed entrarono di scatto nell’appartamento, godendosi le facce sconvolte
dei loro amici.
“Ci cascate sempre” sentenziò il
fisico teorico, guardandoli con aria di scherno.
“Grazie per i complimenti riguardo le mie
gambe!” aggiunse Amy.
Ancora una volta, insieme,
avevano dimostrato di poter fare qualsiasi cosa e di riuscirci alla perfezione,
anche se prendere in giro così i loro amici era fin troppo semplice.
Cadde un silenzio imbarazzante,
rotto solo poco dopo dalle urla di Raj.
“Sarò quello che ha deciso di
fare un sex tape, seppur finto, dopo Sheldon Cooper, come se avere una ragazza
dopo di lui non fosse già umiliante!”.
FINE
*°*°*°*
Ed eccoci alla fine di questa
raccolta.
Mi dispiace dirvelo solo ora, ma
dopo non aver aggiornato per numerose settimane ho capito che rischiavo di
diventare ripetitiva e che al momento, a causa dell’ultimo semestre di
università, non avrei potuto aggiornare spesso, quindi ho deciso di chiudere
con una OS “speciale”, che racchiude vari momenti della serie che ho amato:
quello in cui Sheldon ed Amy fanno un esperimento dicendo ai ragazzi che sono
andati a letto insieme, quello in cui loro due fanno una videochiamata con la
mamma di Amy, quello in cui Penny e Raj si svegliano l’uno al fianco dell’altra,
quello in cui Raj urla che sarà sempre quello che avrà una ragaza dopo Sheldon...
Il meglio della quarta e della
quinta stagione in pratica, che per me è un po’ la fase “adolescenziale” della
show in cui molti dei personaggi si innamorano, fanno proposte e Penny e
Leonard tornano insieme per la millesima volta xD
Che dire, spero che questa
piccola raccolta vi abbia divertito almeno un po’, ora non ci resta che sperare
di vedere questi due di nuovo “In azione” nello show xD
Grazie per tutti i bei commenti
positivi che mi avete lasciato e per aver seguito la raccolta <3
Tornerò di sicuro con una OS
dopo il finale di stagione, sperando sia positivo e non traumatico come gli
ultimi due -.-“
A presto <3
Milly.
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