Kepler di Ladyeffe (/viewuser.php?uid=564747)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter two ***
Capitolo 3: *** Chapter three ***
Capitolo 1 *** Chapter one ***
chapter
one
Mi svegliai di botto
quasi come se qualcuno avesse urlato il mio nome, sentivo la testa
pesante e vedevo tutto girare, possibile che erano i residui di una
sbornia che non ricordavo!? Iniziai a sbattere più volte le
palpebre nel tentativo di far fermare le immagini davanti ai miei
occhi, dopo un paio di secondi iniziai a mettere a fuoco dove mi
trovavo e con mio stupore realizzai che ero distesa su un lettino, a
mio parere del tutto scomodo, mi guardai intorno e notai che era tutto
bianco, pareti bianche, pavimento bianco, porta bianca, tende bianche
insomma tutto molto allegro. Cercai di alzarmi premendo il peso del mio
corpo sulle braccia e sentii un dolore allucinante, pessima idea,
allora mi misi di nuovo stesa cercando di ricordare qualcosa prima del
mio soggiorno a cinque stelle qui ma avevo la mente offuscata e mi
sentivo ancora un po' titubante, una voce disturbò i miei
pensieri, una donna sulla 40ina, anch'essa vestita di bianco.
''Elizabeth Journey, soldato numero 5'' ci misi un paio di secondi per
capire quella, seppur minuscola, frase mi chiamavo Elisabeth Journey,
questo lo ricordavo, ma la parte del soldato non mi era
chiara
''Cosa?'' credo che probabilmente lo dissi con un tono decisamente alto
a giudicare dal suo sguardo ''Mi scusi, posso capire dove sono e cosa
mi sta succedendo, dal momento che l'unica cosa che ricordo
è il mio nome!?'' questa volta cercai di abbassare la mia
voce di un tono, sperando che la donna mi desse delle
risposte.
''Signorina Journey, lei si trova su un astronave diretta su
Kepler, un pianeta simile al nostro scoperto 19 anni fa dalla NASA, da
allora lo Stato ha creato noi, per poter studiare tutte le nascite del
mondo, ovviamente c'è ne sono altri di laboratori come
questi in tutto il mondo, noi controlliamo gli Stati Uniti D'America e
la controlliamo da quando è nata, così come gli
altri 10 ragazzi Americani scelti da noi, prendiamo solo i
più brillanti, i più coraggiosi, quelli che hanno
avuto esperienze di coraggio, così da essere già
preparati a ciò che potrebbe esserci là fuori,
tutto questo solo per salvare il genere umano.'' fece un sospiro,
mentre io non riuscivo a dire una sola parola ''la memoria
vedrà che le ritornerà tra poche ore,
è l'effetto di ciò che l'abbiamo somministrato
per farla dormire per 2 anni'' la guardai stranita ''Ah si, ha dormito
per 2 anni così come gli altri ragazzi, per stasera
atterreremo su Kepler si prepari'' mi disse prima di togliermi alcuni
tubicini che avevo nel braccio e aiutarmi ad
alzarmi.
Mi sentivo quasi come se avessi una paralisi al cervello, ancora non
ero riuscita a mettere insieme ciò che aveva detto, chi ero?
dov'era la mia famiglia? e soprattutto in che anno eravamo?
I'm here
Ciaaaao a tutte/i, questa è la mia prima storia e
sono tremendamente emozionata, mi chiamo Fabiana e ho 16 anni, e beh
vado pazza per questo genere di storie (oltre generi come
vampiri,licantropi ecc) quindi ho deciso di scriverne una anch'io, dato
che amo scrivere anche se non ne sono del tutto capace ma ci provo c:
Anyway la storia è del tutto frutto della mia mente perversa
quindi se vedete errori di nomi o qualsiasi cosa perdonatemi ma sto
inventando tutto (tranne Kepler, quello esiste davvero) ovviamente ci
sarà anche la storia d'amore non preoccupatevi eheh,
però voglio metterci come sfondo questa storia, dal mio
punto di vista, abbastanza originale. E nulla, spero che l'idea vi
piaccia, anche perchè vorrei sapere se continuare o no,
quindi fatemi sapere, vi mando un kiss.
Fabyy
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Capitolo 2 *** Chapter two ***
chapter two
Elizabeth Journey, 18 anni, titolo di migliore studentessa della
Linguistic High, genitori divorziati, vivevo con mio padre
costantemente ubriaco.
Pian piano
iniziai a ricordare alcune cose della mia vita, ma ancora non ricordavo
come ero arrivata su quella maledetta astronave. Quando fu uscita dalla
stanza la donna vestita di bianco, che poi scoprii si chiamasse Dott
ssa. Nicole McGray, fece entrare due donne che mi aiutarono a togliere
il camice che indossavo, per poi farmi entrare in una grande vasca da
bagno, dopo essermi lavata e asciugata mi fecero indossare una tuta
nera molto aderente con il numero '5' sulla spalla destra, e un paio di
scarponi neri.
''Signorina, ora deve raggiungere la sala centrale'' mi disse una delle
due donne mentre mi accompagnava davanti una porta automatica,
quest'ultima si aprì rivelando un lungo corridoio bianco con
alcune telecamere poste sotto il soffitto, la donna mi fece segno di
andare e io percorsi il corridoio, arrivando alla fine di esso trovai
un'altra porta automatica, la attivai e quando questa si
aprì rimasi quasi incantata, ero in una grandissima stanza
di comando, dove erano posizionate quindici sedie, sulle quali erano
seduti dei ragazzi, presuppongo miei coetanei, indossavano la stessa
muta che avevo indosso, solo che ognuno di loro aveva numeri diversi
sulla spalla destra. Davanti a loro c'era la Dott ssa. McGray intenta
ad avere la loro attenzione, sorrise appena mi vide ''Oh, la numero 5
siamo al completo. Venga, si sieda'' a queste parole l'attenzione di
tutti fu rivolta su di me, beh molto imbarazzante per una come me che
odiava essere al centro dell'attenzione. Con la velocità
della luce mi sedetti su l'unica sedia libera, accanto ad un ragazzo
dai capelli neri e con la testa rivolta verso il basso, lui decisamente
non era felice di essere qui, quanto lo capivo.
''Allora, vi ho spiegato ad ognuno di voi perchè siamo qui,
e se avete dei dubbi, molto probabilmente c'è li avete, pian
piano vi saranno date tutte le risposte di cui avete bisogno,
è solo questione di tempo, è normale che ora vi
sentite fuori luogo, confusi e molti di voi anche arrabbiati, ma
sappiate che tutto questo è stato fatto solo per il bene
dell'umanità, un giorno ci ringrazierete'' disse con molta
autostima ''Siamo nell'anno 2035, e un futuro migliore si prospetta per
voi, ma dovete fare ciò che vi viene detto, detto questo ora
avrete modo di conoscervi'' disse sorridente per poi abbandonarci
seguita da due uomini, bene avremmo dovuto fidarci di queste persone o
no?.
Il ragazzo che era seduto vicino a me, cui riuscii a scorgere il numero
sulla sua tuta '6', alzò la testa e di sottecchi notai il
suo profilo, naso leggermente all'insù, pelle chiara, ciglia
molto lunghe che delineavano un paio di occhi verdi, a mio parere,
stupendi. Aveva i capelli nerissimi che facevano contrasto con la sua
pelle, ma la cosa che mi incuriosò di più fu la
mascella, molto delineata, che si gonfiava, segno che era nervoso.
Probabilmente lo guardai un po' troppo a lungo, perchè se ne
accorse e si girò verso di me ''Numero 5, eh?'' disse con un
tono di voce molto basso, feci di si con la testa, a quanto pare mi
avevano affibbiato un numero e dovevo tenermelo ''Sai il
perchè di questi numeri?'' domandai, probabilmente non lo
sapeva nemmeno lui, ma tanto vale avrei fatto una chiacchierata con
qualcuno dopo 2 anni di sonno profondo ''Siamo un esperimento, di certo
non ci chiameranno con dei simpatici nomignoli'' sputò
freddo, probabilmente lui sapeva più di me, e dovevo trovare
il modo di farmi dire quanto più sapeva ''In che senso siamo
un esperimento?'' dissi curiosa ''Ci portano su un altro pianeta, con
la scusa di salvarci, ma non sanno cosa troveremo su Kepler, se questo
non me lo chiami esperimento..'' ci pensai su, e in effetti aveva
ragione, era una follia ''Comunque io sono Trent Myles'' disse lui
mentre io ero sovrappensiero ''Elizabeth Journey'' mi affrettai a dire,
fece un mezzo sorriso, e dio che sorriso.
Mi ricomposi immediatamente non appena un ragazzo davanti a
noi balzò in piedi, un ragazzo moro, alto, e dal fisico
palestrato, aveva il numero 10 ''Credo che dovremmo essere tutti uniti
in questa avventura, nessuno di noi sa molto su questa situazione, ma
una cosa la sappiamo, se su miliardi di ragazzi hanno scelto noi, una
cosa è certa, siamo speciali e dobbiamo sfruttare al meglio
ciò che riusciamo a fare, io sono Mark Rivers e sono onorato
di stare qui con voi'' disse provocando l'applauso di tutti i presenti,
tranne di due persone, me e Trent, non lo facemmo nemmeno apposta, ma
noi non eravamo altrettanto felici di quello a cui andavamo incontro.
I'm heeere
Allora inizio col scusarmi con la lunghezza, ma essendo inesperta con
l'html non posso fare ancora capitoli troppo lunghi altrimenti combino
solo un disastro, per il resto spero che vi stia piacendo, fatemi
sapere. un bacione
Faby
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Capitolo 3 *** Chapter three ***
Chapter three
Dopo la simpatica chiacchierata
con gli altri ragazzi ci smistarono in diverse cabine, avremmo dovuto
riposare perché nel giro di 4 ore saremmo atterrati su
Kepler, solo a pensarlo mi venivano i brividi, certo non ero una
cagasotto, anzi, nel corso della mia vita avevo affrontato la costante
ira di mio padre, la malattia di mia madre e i bulli a scuola; ero una
ragazza solitaria o meglio una ragazza che non voleva rotture di
coglioni, ne avevo già fin troppe. Probabilmente i bulli mi
avevano preso di mira per questo, non ero per niente come le altre
ragazze della mia età, io non andavo a fare shopping nel
centro commerciale con le mie amiche né mi preoccupavo di
avere un capello fuori posto, ero una tosta
così mi definivano a scuola e per loro questo combaciava
all'essere
asociale.
''Posso?''
parlò qualcuno sulla soglia della porta, alzai gli occhi e
vidi la Dtt.ssa
McGray
''Beh è
già dentro'' notai. Lei fece una smorfia strana
per poi sedersi accanto a me sul
letto
''Sai, Elisabeth, ho
notato che oggi durante l'incontro con gli altri ragazzi non sembravi
molto d'accordo, cosa c'è che non va?''
cos'è mi
spiava?!
''Non so, magari
perché avete mandato 11 ragazzi a morire su un pianeta
sconosciuto?'' sarcasticai, cosa che la
infastidì molto a notare dal suo
sguardo
''Elisabeth ti rendi
conto di quello che stai dicendo? Sai quanto abbiamo lavorato e
studiato prima di mettere in atto questo progetto?'' mi
rimproverò ''Poi
ti ricordo che insieme a voi ci saremo anche noi della troupe
scientifica e un forte esercito militare, se vi avessimo mandato a
morire, non sarete gli unici.''affermò seria e
infondo aveva ragione, ma tutta questa situazione mi confondeva
parecchio e sentivo che qualcosa non
andava.
''E' vero, mi scusi ma
devo ancora abituarmi a tutto ciò'' cercai di
tagliare corto facendo finta di crederle in parola, ma purtroppo non
era da me perchè se c'era qualcosa che non mi quadrava il
mio obbiettivo era di scoprire il
motivo.
Fortunatamente fù contenta della mia ingenua e falsa
risposta perché mi disse di riposarmi e se ne
andò
soddisfatta.
Provai a riposarmi, cercando invanamente di spegnere tutti i pensieri
che avevo in testa ma erano fin troppi, così decisi di fare
un giretto per l'astronave, magari avrei trovato delle risposte alle
migliaia di domande che avevo in testa.
Sgattaiolai fuori dalla cabina e percorsi il lungo corridoio vuoto
trovandomi di fronte a varie porte d'accesso, una in particolare mi
incuriosì, c'era scritto SOLO PERSONALE AUTORIZZATO
ma non me ne preoccupai più di tanto, così
l'aprii notando sorprendentemente che non era bloccata.
Mi guardai intorno e fui meravigliata da ciò che vedevo, una
grande stanza -se così posso chiamarla- con una vetrata
gigante da cui si poteva vedere benissimamente lo spazio ed era una
cosa fantastica, certo son cose che non vedi tutti i giorni. Solo dopo
un pò mi accorsi della presenza di un altra persona, c'era
un ragazzo seduto vicino la vetrata che guardava attraverso di essa, mi
avvicinai e appena sentì dei passi si voltò
spaventato, probabilmente pensando fosse qualcuno della sicurezza,
appena capì chi ero sorrise, causandomi un altrettanto
sorriso involontario.
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