The place of betrayal

di Poseidonia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I chapter ***
Capitolo 2: *** II capitolo ***



Capitolo 1
*** I chapter ***


                                                                                          The place of betrayal
 
                                                                                                                                                   Do I exist to you anymore? 
‘Cause when I’m talking to you 
there’s someone else that you’re hearing 
I gave you all the love I had 
And I almost gave you one more chance 
Then you put one in the chamber 
And shot my heart of glass 
This time will be the last 

The Chamber Lenny Kravitz



"A te che sei l'amica più fidata e più sincera, ti voglio bene. Faith"

Avevo appena spacchettato l'ultimo regalo di Natale. Arrivato con un ritardo di soli due mesi. Faith era fatta così: la vedi almeno due volte a settimana ma per due mesi dimentica il tuo regalo, poi te lo da come se fosse la cosa più normale al mondo.
Pazienza, l'anno prossimo cominceremo da Halloween a chiederle i regali di Natale!

-Allora Faith, cosa mi dici di tua suocera? Passato di moda il buddismo? - La suocera di Faith, Mariejulie era una donna da una ne pensa e mille ne fa; la sua ultima passione era il buddismo: aveva costretto metà dell'intera famiglia  a partecipare alle celebrazioni di ogni buddista di Londra!
Rompiscatole di prima categoria ma almeno era meglio di mia suocera. 

Hanna o meglio detta "Cerbero": lo scopo della sua vita era quello di tormentarmi psicologicamente. «Susan ma quanto sei ingrassata!»« Susan ma come mai sei così piatta? » «Come ti senti ad aver lasciato l'università e sapere di avere un ragazzo dalla vasta cultura accanto come mio figlio?» «Quanta passione per la musica e l'arte e niente per la Chiesa! Per nulla adatta al mio "caro" figlio! Eretica!»

Sepolcro imbiancato! Sembra quasi una monaca di clausura destinata alla beatificazione e poi da sfogo alla repressione totale ma solo nei miei confronti! Perché «Susan porta rispetto per mia madre! Ci tengo! Non devi obiettare su quello che dice, fallo per me!» E come avrei fatto a dire di no a quello sguardo? Lui che in anni di fidanzamento non aveva fatto altro che comprendermi, darmi i miei spazi e confortami? Come potevo guardare Nathan negli occhi e non promettergli solo la tranquillità e la serenità di cui aveva bisogno? Sarei stata cattiva e ingiusta nei suoi confronti se avessi continuato quella guerra con sua madre. E per di più avrei fatto anche la figura della sciocca immatura.
Ventitre anni, origini italiane, quasi laureata in beni culturali ed un fidanzato dolce e introverso.
 
Cosa avrei potuto chiedere di più?
 
-Non nominarla, per cortesia Su! Potrei perdere la mia compostezza! Sto aspettando il veleno infallibile di Lily per brindare alla grande!- sbuffò ironica.
 
-Ci sono quasi tesoro! Ho bisogno di qualcosa che lo camuffi ad un'attenta analisi e finalmente diventerò ricchissima. "L'ammazza suocera" sono sicura verrà quotato anche in borsa!- Lily era la chimica del gruppo: riponevamo in lei tutte le nostre speranze.
 
Quella sera, noi ragazze eravamo in giro senza i fidanzati, quindi cena etnica e gare di alcool; una volta tanto i ragazzi ci lasciavano ai nostri pettegolezzi per farne loro almeno il doppio!
 
-Il verde ti sta divinamente Susan! Dove hai preso questo tubino?- chiese Eva appuntandosi mentalmente la risposta; il giorno dopo di sicuro lo avrebbe passato a fare shopping sfrenato. Appassionata di pratica forense sin da bambina aveva reso il suo sogno quasi realtà:altri due esami e sarebbe diventata un'avvocato con i fiocchi.

-In un negozietto a Camden town...- Nathan aveva provato a chiamare ma un attimo dopo era irraggiungibile.
- Ragazze dov'è che sono andati i ragazzi? Non c'è un briciolo di linea dove si trovano!- sbottai infastidita. Già sapevo come sarebbe finita «Quando ti chiamo potresti rispondere alla prima chiamata?!»

Già lo immagino con il suo cipiglio scocciato. Ultimamente vivevamo alti e bassi. Cerbero non faceva altro che rompere, il suo tirocinio lo teneva quasi 24 ore al giorno irraggiungibile, i miei mille impegni cominciavano a stressarmi e non sentivo più "la colla" di fino a qualche tempo prima.

-Non ne ho idea Su, non considerarlo!- Faith era la più empatica del gruppo, voleva rasserenarmi.

-Boh, io non ho parlato con quell'essere del mio ragazzo!- sbotta Lily - tanto sempre uguale è...-
Come facevano ad essere sempre così rilassate? Come riuscivano a mantenere sul viso quella soddisfazione tipo appena uscite da una spa?! Mistero! Ma avevo bisogno anche io dei miei spazi e del mio momento di relax quindi al diavolo Nathan!

Le mie amiche mi osservavano tra un misto di tenerezza e trepidazione, desideravano mi divertissi quella sera, effettivamente l'avevano detto proprio a inizio serata.

-Va bene ragazze inauguriamo la serata! Vodka per tutte? La prima che non regge offre il giro seguente!- sapevo che le avevo elettrizzate ma non potevo sapere che quella sera avrei mandato in corto circuito una vita intera.

 

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Capitolo 2
*** II capitolo ***


-Sono le due di notte e siamo ancora a bere, io vorrei tornare a casa, se non vi dispiace, ragazze. Domattina lavoro e sto preparando gli ultimi esami-sostenni sconfortata. Avevo promesso che mi sarei divertita ma arrivata ad una certa ora comincio a preoccuparmi del giorno seguente.
Il locale era ancora pieno di gente ma la musica non era più forte come prima. Forse si rendevano conto che la quantità spropositata di alcool che la gente beveva in quel locale faceva raddoppiare i decibel dopo un’ po’.


-Susan non fare la solita guastafeste! Non puoi già tornare a casa!- Faith mi rimproverò come al solito ma non  potevo proprio accettare.


-È vero Su! Qualche giro ancora e andiamo!- cercò di convincermi Lily ma davvero non potevo.
Placai la sinfonia di proteste con un gesto da direttore d'orchestra.

-Restate, non preoccupatevi. Prendo un taxi qui fuori e torno a casa. Ci impiegherò poco-Sembravano restie ma rimasi ferma sulla mia decisione. Avevo bisogno del mio letto adorato. Se ne sarebbero fatte una ragione.
Raccolsi le mie, cose baciai ognuna delle mie amiche su una guancia e mi avviai verso l’esterno.

 

 Let’s go back to simplicity
I feel like I’ve been missing me
Was not who I’m supposed to be
I felt this darkness over me
We all get there eventually
I never knew where I belonged
But I was right and you were wrong
Been telling myself all along

Jess Glynne, Don't be so hard on yourself


 

Memore di non aver portato la sciarpa, chiusi il cappotto color cammello fino al bavero e mi accostai al ciglio del marciapiede per fermare un taxi. Il freddo gelido mi feriva le guance, già immaginavo la punta del naso e le gote arrossate. 
Poco lontano da me c'era un ragazzo. Sembrava aspettasse anche lui un taxi. Fra le dita una sigaretta quasi consumata del tutto, infatti la reggeva tra il pollice e l'indice quasi avesse paura di scottarsi.
D'un tratto alzò lo sguardo nella mia direzione.
Chiarissimi occhi verdi studiarono la mia figura indugiando a lungo su non so cosa in particolare. I capelli erano di un castano chiarissimo ed alla luce al neon del locale sembravano quasi bianchi. Imbarazzata, smisi di fissarlo e mi voltai verso la carreggiata.
Sentivo ancora i suoi occhi addosso.
Sentivo una sensazione di appagamento; non mi importava chi fosse quel ragazzo ma il suo sguardo mi aveva fatto capire che non ero così poco invitante come ultimamente mi faceva sentire Nathan. 

Ogni tanto anche io potevo avere una piccola soddisfazione.

Presi il taxi dopo una manciata di secondi e mentre la macchina partiva mi poggiai la schiena al morbido sedile e lasciai scorrere lo sguardo per un'ultima volta su quella figura. Spalle larghe e pelle chiarissima. Mi soffermai di nuovo sul suo viso così semplice e allo stesso tempo attraente.
Quel ragazzo mi fissava ancora.
                                                                                                 
                                                                                                          ***********

 
- Oh Kate, questa sera mi hai sfinito- esalò ripoggiandosi tra i cuscini.
- Oh Nathan Nathan... Lo so perfettamente cosa ti ho fatto questa sera… Di certo non puoi paragonarmi a quella sciatta della tua fidanzata oppure alle altre. Sapevo che eri rimasto abbastanza soddisfatto da Faith ma adesso so per certo che ti ho mandato in corto circuito!- ridacchiò la bionda infilandosi un abitino azzurro di lana sottile.


Il ragazzo riaccese il cellulare e lesse un messaggio inviatogli dalla fidanzata "Dove sei?Io sono a casa. Buonanotte, ti amo".
Pigiò in fretta una scusa e una buonanotte da inviarle e seguì nel salone Kate. Dovevano sorteggiare il partner per la prossima serata.
 


                                                                                                                  **********


Rientrai in casa e inviai un messaggio a Nathan. Non avrei di certo aspettato una sua risposta, chissà dove era a fare baldoria con i ragazzi. Nonostante ciò non potevo rimproverarlo, anche io avevo appena avuto una serata tra sole ragazze.
Il tempo di prepararmi per andare a letto e vidi il cellulare lampeggiare. Un messaggio di Nathan. “Siamo ancora in questo maledetto pub a bere birra. Ho sonno! Beata te che sei a letto. Buonanotte tesoro”. Ragazzi! Mi infilai sotto le coperte e mi tornò in mente quel ragazzo.

Dove l’avevo già visto?
                                                                                                                     ***********




"Eva il tuo prossimo partner è Nathan"

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