I have no soul.

di _Marlee_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** She is back. ***
Capitolo 2: *** Everyone loves her. ***



Capitolo 1
*** She is back. ***


Aveva passato anni, secoli anzi, a lottare contro tutti quelli che la minacciavano, a lottare contro quelli che la volevano morta, contro chi non era dalla sua parte. E in tutto quel tempo nessuno era mai stato in grado di tenerle testa, qualsiasi battaglia lei combattesse finiva per vincerla. Qualsiasi cosa lei desiderasse finiva con l'ottenerla. E fu così che riempì la sua vita. Di ozio, di lusso e di lotte inutili per mantenere quel tanto desiderato titolo. Era la suprema. Lo era da un po. Un paio di secoli forse. Aveva ottenuto ciò che desiderava, era la regina delle streghe, la più forte di tutte, la più bella, la più misteriosa, la più complicata. Nessuna era al suo livello, nessuna poteva neanche aspirare a diventare come lei. Lusso e sfarzo abbondavano nella sua vita, ma quella che stava vivendo non era vera vita, era una sorta di sogno o meglio, di incubo. Il suo egoismo la portava a desiderare sempre di più, sempre più potere, sempre più bellezza, sempre più tempo. Aveva stretto un patto, qualche decennio prima, scambiò la sua anima per la vita eterna. Da quel giorno in poi nulla la toccava più, tutto le scivolava addosso e niente riusciva a farla sentire viva. Neanche sua figlia, neanche la streghetta con quel sorriso speciale e gli occhi neri come la pece riusciva a svegliarla da quel sonno di indifferenza. Chiedeva attenzioni come tutti i bambini fanno, ma non ne riceveva nessuna, viveva praticamente senza una madre. Gli anni passarono e il loro rapporto era sempre più vuoto, sempre meno materno. Cordelia continuava a cercare una parola dolce o una carezza ma non arrivavano mai, sua madre era costantemente impegnata a desiderare potere e bellezza, con quella sigaretta tra le dita. Ottenne tutto ciò che voleva, il potere smise di crescere, era riuscita ad averlo tutto, aveva raggiunto la potenza assoluta, era anche molto bella. Tutto ciò per cui aveva lottato l'aveva finalmente ottenuto. E fu proprio in quel momento che inizia la sua storia. Tutte le storie più interessanti incominciano con qualcuno che ha tutto. Quelle banali iniziano con un povero che non possiede nulla, ma sono le più belle che iniziano esattamente al contrario.

 

"È qui" disse Cordelia fissando un punto nel vuoto, non era da sola nella stanza, con lei c'erano Madison e Zoe "Chi è qui?" Chiese Madison, Cordelia non fece in tempo a rispondere alla domanda che la donna di cui parlava si materializzò appoggiata allo stipite della porta "La suprema" rispose Fiona, sorridendo e avvicinandosi alle ragazze, nessuna li l'aveva mai vista, ne avevano sentito tanto parlare ma mai avevano avuto l'opportunità di scambiarci due parole. La sua fama senza dubbio la precedeva. Si diresse verso Cordelia, le girò attorno e la scrutò attentamente "Sei cresciuta dall'ultima volta che ti ho vista" disse lei senza un filo di cedimento nel tono "Quanto tempo fa è stato? Dieci anni forse" rispose Cordelia invece mostrandosi leggermente più debole, nonostante fosse sua figlia molti aspetti dei loro caratteri non combaciavano "anno più anno meno. Voi dovreste essere le nuove ragazzine che mia figlia si ostina a voler educare" disse Fiona rivolgendo lo sguardo alle due ragazzine un po pallide che non avevano ancora mosso un muscolo "Come le hai ridotte? Hanno paura della loro stessa ombra. Non hanno neanche respirato dal momento che sono entrata nella stanza. Ti facevo più capace!" Disse Fiona rivolgendosi a sua figlia, con uno sguardo deluso che Cordelia era abituata a sentirsi puntato addosso, non aveva mai avuto nessuna soddisfazione da sua madre. Quando imparava un nuovo incantesimo l'unica a farle i complimenti era la tata, che l'aveva cresciuta e dato tutto l'amore di cui una bambina ha bisogno "Siamo in pericolo Fiona, la situazione sta peggiorando. Forse non ci bruceranno più al rogo ma continuiamo a diminuire" disse Cordelia preoccupata per la sorte della sua gente, problema che sembrava non sfiorare proprio la Suprema "pensi sia stato facile? Solo perché sono ancora viva non significa che fosse una passeggiata" disse Fiona senza scomporsi, tirò fuori una sigaretta dalla borsetta nera e la mise tra le sue labbra "si può fumare qui vero?" Chiese con un mezzo sorriso, la risposta non le importava "Se ti dico di no l'accenderesti comunque, quindi!" Rispose Cordelia con tono duro. Fiona sorrise di nuovo, lei era famosa per fare ciò che le diceva l'istinto, non ci pensava tanto su, agiva, agiva e basta e con il tempo questa sua esuberanza di è tramutata in una sorta di menefreghismo cosmico, accese la sigaretta e aspirò.

 

Osservò attentamente le due ragazzine "Sciatte, impaurite, senza un minimo di spina dorsale. Mi ricordano incredibilmente qualcuno" disse rivolgendo lo sguardo a Cordelia la quale non si era mai sentita così umiliata, lei era la preside di quell'istituto e quelle sue ragazze la rispettavano, ci aveva messo un po a guadagnarsi quel rispetto e poi arrivò Fiona a denigrarla così "Ragazze potete andare, per oggi le lezioni finiscono qui" le due salutarono e salirono nelle rispettive camere.

 

"Pensavo che Parigi ti avesse cambiata" disse Cordelia "E l'ha fatto. Guarda, non ti piace questo adorabile vestitino? È Chanel" disse Fiona girando su se stessa "Sei rimasta la stessa donna, la stessa strega" disse Cordelia con gli occhi velati dalle lacrime ma le cacciò indietro per non dare quella soddisfazione a sua madre "Sono streghe per l'amore del cielo, non possono vivere come delle sante, hanno bisogno di conoscere il nostro mondo, non di tenerlo nascosto" disse Fiona sedendosi su una sedia accavallando le gambe "Sono streghe, due delle pochissime rimaste, non possiamo permetterci passi falsi madre" disse Cordelia sbattendo le mani sul tavolo di legno massiccio della sala da pranzo "Ora sono tornata, me ne occuperò io" disse la Suprema, negli occhi di Cordelia non regnava altro che il terrore. Chiamò le ragazze in soggiorno, loro si materializzarono di fronte a lei. Era convinta di dovergli insegnare delle cose, ma forse furono loro quelle che insegnarono qualcosa a lei

 

"Come mai non l'abbiamo mai vista?" Chiese Madison, chiaramente la più chiacchierona delle due "Ero impegnata in altro, a Parigi" rispose lei senza dubbi "Come conosce la preside Foxx?" Quella domanda la destabilizzò un po', Cordelia non aveva mai accennato di essere la figlia della suprema? Decise di restare al gioco "Un tempo ero io la preside dell'istituto e lei era una delle mie allieve" disse Fiona senza cedimenti nella voce "Non sembra affatto una sua allieva" continuò Madison che si rivelò per ciò che era realmente, una fastidiosa "Eh lo so, non tutte superano il maestro, anzi, nessuna nel mio caso" disse ridacchiando con una mano davanti alla bocca, nel frattempo erano uscite per una visita guidata in modo che Cordelia non le sentisse "dove siamo?" Chiese Zoe impaurita "Ho capito tu che ruolo hai in questa storia, tu sei il cucciolo" disse Fiona offendendo Zoe "Non ti preoccupare, ti porterò a casa sana e salva.... Forse" disse dando un colpo di polso e trasportandole in un luogo sconosciuto, forse anche un tempo sconosciuto "Ehi ehi ehi, che hai fatto?" Chiese Madison confusa, Fiona la inceneri con lo sguardo "Come hai detto scusa? Sono la Suprema, porta rispetto" disse ringhiando contro la ragazzina insolente "Fiona dove ci troviamo?" Chiese molto più educatamente Zoe "esattamente nello stesso posto, ma all'inizio della storia" disse la vecchia strega, si sedette sulla sedia sulla quale si era seduta poche ore prima, e rimase ad osservare tutto ciò che succedeva accanto a lei e così fecero anche Zoe e Madison.

 

"Fiona la fifona" disse qualcuno al tavolo della cucina, tutte e tre si voltarono, c'erano due bambine che intonavano una sorta di ritornello con quella frase indicando una bambina seduta sull'angolo con i capelli biondi e gli occhi neri. Zoe e Madison non capivano cosa lei volesse mostrargli, non era sicuramente il tipo di donna che mostra ciò di cui si vergogna. Infatti. Pochi secondi dopo quel ritornello, qualcosa cadde sulla testa di quelle due ochette di buona famiglia. Questo è ciò che le due nel streghe videro e ciò che Fiona voleva mostrare loro, ma lei al contrario fu attratta da una figura strana sullo sfondo. Un uomo che non aveva mai visto prima, alto e robusto, con i capelli grigi e il completo gessato, si trovava esattamente dietro a se stessa da piccola, lo osservò per un po ma non poteva permettersi di mostrarsi confusa in quel momento così distolse lo sguardo e lo ripose sulle due allieve

 

"Ci sarà sempre qualcuno che ride di voi, che vi perseguiterà, ma voi avete dei poteri, avete sangue magico che vi scorre nelle vene, non potete nasconderlo per sempre" disse Fiona replicando il movimento del polso e riportandole a casa "Si può sapere dove siete state?" Chiese Cordelia quando le vide comparire all'improvviso in soggiorno, loro non dissero niente, fu Fiona a parlare "Rilassati signorina Foxx, erano con me, ho pensato che una gita con la Suprema non potesse che fargli bene" disse senza essere contraddetta.

 

Le ragazze lasciarono la stanza mentre Fiona si diresse verso il mini bar, prese il bicchiere da Martini e si preparò un buon drink "Non puoi arrivare qui e rovinare tutto il mio duro lavoro" disse Cordelia visibilmente seccata "Non puoi insegnare loro solo a scappare, a nascondersi, siamo streghe e non possiamo vergognarcene" disse Fiona sorseggiando quel drink e accendendosi la sua immancabile sigaretta "Non insegno loro a vergognarsi, ma a proteggersi dagli umani" disse Cordelia sicura di se, anche se difronte a sua madre lei perdeva sempre un po di sicurezza "Proteggersi dagli umani? Proprio tu parli? Ne hai sposato uno!" Disse Fiona in tono alquanto fastidioso "Non sono tutti cacciatori di streghe madre, io insegno a Madison e Zoe a capire di chi fidarsi e di chi no" concluse la donna con gli occhi fissi in quello della madre "Ed è per questo che non hai parlato loro di me, del fatto che tu sei la figlia della suprema" disse Fiona con il suo solito sguardo vuoto e privo di sentimenti "Perché avrei dovuto dirlo? Infondo non è altro che legame di sangue" disse lei prima di sparire dal soggiorno, Fiona concluse il suo Martini e si recò anche lei nella sua stanza "Legame di sangue" disse tra se.

**CIAO A TUTTI, E' LA PRIMA FF DI AMERICAN HORROR STORY CHE SCRIVO, SPERO CHE PIACCIA, IL MIO PERSONAGGIO PREFERITO E' SENZA DUBBIO JESSICA LANGE IN QUALSIASI STAGIONE.. MA MI PIACCIONO TANTISSIMO ANCHE SARAH PAULSON E LILY RABE.. 

LASCIATE DEI COMMENTI SE VI VA.. 
BESOS:) 
M♥

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Capitolo 2
*** Everyone loves her. ***


"Vorrei essere come lei" disse Madison in uno dei momenti liberi che trascorreva in salotto, Zoe non era poi così tanto attenta, ma quella frase l'aveva sentita "Sicura? Piena di soldi, bellissima e potente, ma senza nessuno accanto?" Chiese il cucciolo, come la chiamava Fiona "Quando sei la suprema, ricca, bella e potente, non hai più bisogno di qualcuno attorno" rispose Madison forse come a suo tempo avrebbe risposto l'attuale suprema "Non so se ce la farei, insomma, Kyle è stato davvero un respiro d'aria fresca, pura, ora come ora non saprei proprio come continuare se lui sparisse" rispose Zoe, continuarono così i loro discorsi e non si accorsero che ad ascoltarle c'era Cordelia da una parte e Fiona dall'altra. Le ragazzine non avevano poi delle idee così infantili, una era l'esatta copia di Fiona l'altra di Cordelia "La Suprema la amano tutti, io la conosco da qualche giorno e già l'adoro" disse Madison "Avrei voluto lei come madre, non quella bigotta che mi è capitata a me, retrograda e convinta che Hollywood non fosse per me. Se avessi avuto Fiona come madre chissà ora dove sarei" disse Madison con gli occhi sognanti "Saresti sempre qui, solo da molto prima. Andiamo Mad, la Suprema ti sembra una donna materna? Si può dire tutto su di lei, salvo che riesca a provare qualche sentimento per qualcuno" disse Zoe, Cordelia da dietro il muro annui, era d'accordo con quella ragazzina all'apparenza innocua "Daresti davvero in cambio i tuoi pomeriggi al parco con tua madre per dei pomeriggi chiusa da sola in una stanza completamente bianca?" Chiese Zoe, Madison non riuscì a rispondere perché Cordelia invase la stanza, Fiona sentì l'irrefrenabile impulso di fare come la figlia? Ma poi qualcosa nella sua testa le disse di rimanere li dov'era "Ha sentito?" Chiese Zoe alzandosi all'ingresso della preside "Si" disse Cordelia quasi sussurrando "Cosa ne pensa lei?" Chiese Madison senza smentirsi e mostrando di nuovo la sua invadente curiosità "Penso che una donna come Fiona sia meglio che si dedichi alla magia, nient'altro" disse Cordelia, non l'avrebbe mai detto se non avesse percepito la presenza di sua madre dietro al muro, Fiona si sentì strana. Era da un po che non le succedeva, non era più abituata a quel genere di sensazione.

 

Lasciò il suo appostamento e tornò in camera, tirò fuori la sua polverina bianca, la mise sul tavolino di cristallo e aspirò. Bruciava. Eccome se bruciava. Ma poi all'improvviso tutto tornò normale. La completa indifferenza tornò a regnare nel suo corpo è quella sensazione per Fiona era cento volte meglio. Ma era consapevole che non sarebbe durata in eterno, qualcosa stava succedendo e dopo così tanto tempo neanche lei sapeva darle un nome. Come se una parola l'avesse ferita, non le succedeva dal lontano 1805, non sapeva più come andava gestita una situazione del genere.

 

Poi le venne l'illuminazione, doveva far comparire quello strano uomo nero con gli occhi rossi e il trucco bianco sulle guance, non ricordava mai il suo nome, ma la potenza della sua magia lo fece comparire davanti a se senza troppi incantesimi o formule "cosa succede?" Chiese Fiona ancora intontita per via della droga appena entrata nel suo sistema "Mi desti un anima pura 200 anni fa, non credi che dopo tutto questo tempo sia ora di rimodernare il pagamento?" Chiese il personaggio alquanto inquietante che era in piedi di fronte a lei "Cosa vuoi ancora?" Chiese Fiona sentendosi debole all'improvviso "Un'altra anima innocente" disse lui senza scomporsi nonostante fosse consapevole che ormai le anime pure appartenevano solo ai bambini "L'avrai" disse lei "fino a quel momento non voglio avere più niente a che fare né con te ne con la tua anima nera" disse lui, Fiona sentì qualcosa iniziare a scorrerle nelle vene, non era l'eccitazione della droga, no, era diverso. Lui scomparve nel buio della stanza lasciandola li con nient'altro che secoli e secoli di vuoto. Sapeva di essere debole per questo non tornò mai più giù dalle ragazze né tanto meno da sua figlia. Si sentiva troppo diversa, non era lei, non era più la donna che tutti conoscevano. L'effetto della droga stava svanendo.

 

Corse in bagno, si fece una doccia fredda, freddissima, forse per tentare di gelare quel cuore che le era appena stato ridato, ma non funzionò, non cambiò nulla e poco tempo dopo, come previsto, fu travolta da troppi pensieri, troppe domande, e forse anche qualche paura. Ma lei era Fiona Goode e non poteva farsi mettere in ginocchio da qualche paura troppo umana per lei, non poteva perdere contro quelle sensazioni che appartenevano solo ai normali. Chiuse la porta a chiave, perché era l'unica cosa che avrebbe tenuto lontane quelle streghette. Forse per le piccole ma per Cordelia serviva molto di più, lei era forte e Fiona lo sapeva bene, una chiave non l'avrebbe di certo fermata. Nessuno la raggiunse, nessuno si accorse della sua assenza. Forse fu meglio così. Rimase seduta accanto alla finestra a guardare i movimenti della quercia nel cortile, e esattamente all'ombra di essa vide Cordelia accanto ad un uomo, ma non il solito invertebrato che aveva sposato, quello che Fiona odiava con tutta se stessa, uno diverso. Avrebbe voluto saperne di più, avrebbe voluto indagare, ma non poteva scendere in quelle condizioni. Il mostro dagli occhi rossi le aveva ridato l'anima ma non si era preso la sua curiosità o il suo egoismo. Così, cercando di non attirare l'attenzione si rese invisibile ai loro occhi e si sedette sul dondolo accanto a loro.

 

La osservava, li osservava anzi "Ho percepito l'arrivo della Suprema" disse lui tenendola stretta al suo petto "È tornata. È di sopra" disse Cordelia con un tono deluso e triste, Fiona sorrise. Nonostante si sentisse debole restava sempre la suprema in grado di non far percepire la propria presenza "Qualcosa le è entrato in testa alla fine. Si è trovata una creatura magica" pensò tra se e se "Perché questo tono?" Chiese lui accarezzandole quei bellissimi capelli biondi "Perché averla vicino e non poterci neanche parlare è terribilmente doloroso" disse lei lasciandosi sfuggire una lacrima che lui subito raccolse con una carezza "È la suprema, qualsiasi donna si sarebbe fatta prendere la mano, qualsiasi donna avrebbe desiderato sempre di più" disse lui cercando in qualche modo di attutire il dolore della sua ragazza "Hai ragione, non voglio parlare più di lei, non finché tu sei qui" disse alzando il viso per baciarlo, Fiona sentì ancora quella sensazione, o forse era la stessa di poco prima, che non se n'era mai andata. "C'era Mirtle con te" pensò Fiona "Quando partitai?" Chiese Cordelia staccandosi da quel bacio "Quando mi richiameranno, su al nord la nostra gente sta perdendo colpi, hanno bisogno di braccia forti per la guerra" disse lui guardandola dritta negli occhi "Avevi detto che sarebbe stata l'ultima" disse lei lasciandosi sfuggire un'altra lacrima "Non posso voltargli le spalle. Sai come andrebbe a finire" disse lui baciandole la guancia "Rogo" rispose con prontezza lei, il ragazzo annuì e da quel momento in poi non si scambiarono più mezza parola, solo baci, baci e ancora baci, come se volessero colmare in anticipo la mancanza che avrebbero provato.

 

Fiona decise che per lei era troppo assistere ad altre scene, tornò nella sua stanza, si stese sul letto e accese la sigaretta. La distraeva da quei pensieri. Pochi minuti dopo, o forse ore, sentì che qualcuno stava bussando alla porta, percepì la presenza di sua figlia, con un colpo di polso sbloccò la porta e la lasciò entrare "Sei sparita, le ragazze hanno molte domande" disse Cordelia intuendo ciò che stava succedendo "Domani, ora sono impegnata" disse Fiona senza alzarsi dal letto "Ti facevo più forte comunque. Avresti potuto materializzarti qui dentro, e hai bussato!" Disse Fiona non perdendo neanche un'occasione per svalutare sua figlia "Avrei potuto, ma qualcuno mi ha insegnato l'educazione. Non certo tu" rispose Cordelia a tono "Porta rispetto Cordelia Foxx" ringhiò lei alzandosi dal letto e materializzandosi a pochi millimetri dal suo viso, la ragazza non si spostò neanche un po "Potrai anche essere la suprema ma per me non sei altro che una persona spregevole, incapace di amare"

**SPERO VI PIACCIA, MI FAREBBE PIACERE RICEVERE DEI COMMENTI, IO LI ADORO:) MI PIACE SAPERE COSA NE PENSATE, E' DI ISPIRAZIONE! 

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