Invisible

di EyesOfHeaven
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO
 
Sydney Jones è invisibile, ma non significa che le persone non possono vederla; lei è invisibile perché le persone non vogliono vederla.

Nessuno tiene a lei, nessuno è suo amico; non ne ha mai avuti. I suoi genitori le hanno sempre detto che è uno sbaglio, un orribile sbaglio; la trattano peggio del loro cane, Spike. Forse, Spike è il migliore amico di Sydney. Forse, Spike sarà l’unico amico di questa ragazza.

Non ha mai saputo perché le persone le stanno alla larga: è una ragazza carina, bellissimi occhi azzurri, fluenti capelli rossi, quelle adorabili lentiggini che le macchiano il volto chiaro, e un fisico che farebbe impazzire tutti i ragazzi. Ma loro ignorano Sydney, probabilmente perché lei non è perfetta, non è ricca, non è.
La sua vita non è complicata, no; la sua vita è monotona, la sua vita è silenziosa, la sua vita è invisibile. Con il passare degli anni si è abituata a tutto ciò, adesso non le interessa più se la gente non le parla.

Ogni giorno mangia da sola, sta da sola, cammina sola, sta semplicemente chiusa in camera sua, sdraiata sul suo letto, e pensa. Pensa alla sua vita. Pensa a come sia possibile che nessuno le rivolga la parola. Pensa se mai un giorno qualcuno la consideri. E dopo piange; ma non come fanno tutte le ragazze: loro piangono senza motivo o perché la giornata non è andata come si aspettavano. Sydney piange in un modo diverso. Lei piange veramente, lei piange per un vero motivo.

Se scappasse di casa nessuno se ne accorgerebbe, non importerebbe a nessuno. Quindi perché non se n’è andata via da tempo? Beh, perché c’è qualcosa che la trattiene in quella piccola cittadina americana; non sa nemmeno lei cosa, ma nel suo cuore sente che non le farebbe bene lasciare tutto, le creerebbe solo problemi.
Perché lei è invisibile. E lo rimarrà per sempre.


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Hey gente!
Spero che questa mia nuova fanfiction vi piaccia, è la mia preferita tra quelle che ho scritto ;)
Scrivetemi una recensione piccolina per farmi sapere cosa ne pensate dell'inizio.
Love ya,
Fede

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1
 
Un giorno come tanti altri ha inizio qua, nella piccola cittadina di Sunnyvale; il sole è alto nel cielo e dona il classico bagliore che illumina il paesino, mentre un leggero venticello primaverile soffia tra le fronde degli alberi.
 
In una villetta che all’apparenza sembra calma e serena, si è appena svegliata una ragazza, una ragazza invisibile. Sydney si prepara, quindi si dirige in cucina per fare colazione.
 
Sua mamma si trova ai fornelli, il padre è già uscito per recarsi a lavoro; come sempre, nessun saluto, nessun cenno. La ragazza prende una brioche ed esce di casa, sempre in silenzio.
 
Il tragitto fino a scuola è animato solo dallo scalpiccio dei piedi della giovane, che, avendo dimenticato il telefono a casa, non può ascoltare la musica.
 
Una signora le passa accanto, colpendola accidentalmente poiché correva troppo veloce per poterla schivare. La donna alza lo sguardo, da’ una rapida occhiata alla ragazza, ma non si scusa e si allontana, continuando nella sua corsa.
 
‘Perché? Perché anche quelli che non mi conoscono mi evitano come un parassita? Cosa ho fatto di male?’ pensa ‘Lo ammetto, i miei genitori hanno ragione ad avermi detto che sono solo un orribile sbaglio. Lo sono. Ma vorrei che qualcuno si prenda cura di me, vorrei che qualcuno mi voglia bene’.

Dopo qualche minuto finalmente raggiunge l’edificio scolastico, composto da un’enorme struttura grigia di cemento. Grigia, come la vita di Sydney. La scuola è preceduta da un’ampia scalinata, piena di alunni che si divertono, che si salutano, che sorridono. Sydney non vedrà mai un suo sorriso sul suo volto. Sydney non sarà mai compresa in uno di quei gruppi.
 
La rossa entra attraverso il pesante portone e si dirige verso il suo armadietto. Nessun saluto, nessuno sguardo, proprio come a casa.
 
Tutto ciò che la rende felice, se questo aggettivo può essere attribuito ad una ragazza come lei, è la musica. Con essa naviga in un mondo in cui esiste solo lei, di conseguenza le persone non possono evitarla. Con la musica si sente libera, libera di far ciò che vuole, libera di sentirsi amata. Con la musica pensa che i cantanti le trasmettano amore e la capiscano.
 
La campanella da’ il via alle lezioni e Sydney è costretta a lasciare il suo mp3 nell’armadietto e andare nella classe di arte. Anche se, a dirla tutta, a nessuno importerebbe se lei non si presentasse, nemmeno al professore, che a stento ricorda il suo volto. Però la scuola le è sempre piaciuta, al contrario delle sue coetanee: a scuola impara cose nuove, impara come si dovrà comportare nella vita lavorativa, la scuola le da’ una vasta scelta di materie interessanti.
 
Si avvicina ad un banco libero in fondo all’aula e si siede, tirando fuori il libro di storia dell’arte e il suo astuccio, pronta per un nuovo giorno scolastico. Pronta per un nuovo giorno invisibile.


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Hey bella gente!
Eccomi qua con il capitolo 1, spero vi piaccia, anche se è un po' cortino.
Vi ringrazio tantissimo per le visite, l'unica cosa è che non so se vi piace o meno, quindi.... non è che mi scrivete una recensione? :)
Ringrazio la mia Gemella Hotten per avermi recensito anche se aveva già letto il prologo.
Un bacione,
Fede


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2
 
Le lezioni stranamente passano veloci; la ragazza è troppo impegnata ad ascoltare il professore per accorgersi del trillo della campanella, che segna la fine di questa giornata scolastica.
 
Tutti i suoi compagni si alzano ed escono dall’aula come fulmini, mentre lei si prepara con molta calma: non ha nessuno che la sta aspettando fuori. Si avvia con molta lentezza, tenendo la testa china, fuori dall’edificio e, nello stesso modo, si reca a casa.
 
Appena entra dalla porta d’ingresso viene investita da Spike, che inizia a leccarle la mano. Entrambi i genitori non sono a casa, poiché entrambi a lavoro. Non che faccia tanta differenza, non l’avrebbero salutata comunque.
 
Lascia il suo cane in salotto e sale in camera sua, accende il computer ed entra su YouTube. Come ogni giorno, fa partire la sua canzone preferita, la canzone che la rispecchia. Non appena le note si diffondono per la stanza, Sydney si mette a piangere. Ormai è diventata un’azione abituale per lei, se non lo facesse si sentirebbe in colpa.
 
Dopo aver sentito una decina di canzoni, prende lo zaino ed inizia a fare i compiti per il giorno dopo. Gli esercizi di matematica le sembrano abbastanza complicati, ma, dopo qualche imprecazione e dopo aver rifatto i calcoli o il procedimento, riesce a risolverli. Non è mai andata d’accordo con i numeri, figuriamoci se sono affiancati da lettere.
 
Il numero che odia più di tutti è l’8, forse perché sembra il simbolo dell’infinito, e Sydney detesta quel segno. Infatti ripete sempre che nulla è per sempre, quindi perché disegnare un segno falso? Tutto finisce, anche l’amore tra due persone, la vita... peccato che l’invisibilità della ragazza non finirà mai, nemmeno quando morirà, poiché dubita che qualcuno si ricordi di lei.
 
Finiti anche i compiti di filosofia e lo studio della letteratura francese, esce dalla sua stanza e porta fuori il cane.
 
L’aria primaverile coglie in pieno il viso della ragazza, che alza maggiormente la cerniera del cappotto, coprendosi dal vento aumentato durante la mattinata. Sebbene sia marzo, l’aria è ancora fredda come agli inizi dell’inverno; a Sydney piace questo tempo atmosferico, ma ancora di più le affascina la pioggia.
 
È una sensazione piacevole sentire le goccioline che ti sfiorano la pelle, sentire i vestiti che aderiscono al corpo; e poi, a dirla tutta, quando piove, la giovane può piangere quanto vuole e nessuno se ne accorgerebbe. Non che facessero caso a lei se i suoi occhi lacrimassero, ma la rossa vuole credere di essere una ragazza come tante altre, una di quelle che vengono consolate dagli amici.
 
Arrivata a destinazione, lascia Spike libero di sfogarsi e correre per il parco, mentre lei si siede su una panchina libera e lo guarda giocare. Nel frattempo si infila le cuffie e fa partire la riproduzione casuale.
 
Tra l’erba verdina stanno iniziando a crescere i primi fiorellini, che sbocciano piano, come se avessero paura di mostrarsi al
mondo.
 
I bambini giocano felici, senza alcun pensiero nella mente, mentre i nonni li guardano con tanto amore, sperando che i nipotini crescano forti e bravi.
 
Se deve essere sincera, a Sydney non mancano i suoi nonni, non le hanno mai mostrato affetto. Non l’hanno mai portata al parco né sono mai andati a prenderla all’uscita da scuola quando era piccola.
 
Il beagle ritorna dalla sua padrona e le fa capire che vuole andarsene. Così la ragazza sfila le cuffie dalle orecchie e attacca il guinzaglio al cane, riprendendo la passeggiata.


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Hey bella gente! Come va?
So benissimo che il capitolo è un po' cortino, ma vi giuro che il prossimo sarà più lungo; lo sto già scrivendo :)
Beh, che dire, spero che vi piaccia... scrivetemi una recensione, anche negativa, non mi offendo.
Bacioni,
Fede


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3
 
- Spike, tu credi che se me ne andassi da Sunnyvale, qualcuno di un’altra città mi ospiterebbe? – chiede la ragazza al suo animale domestico.
 
D’altra parte, il cane è l’unico mezzo per far sì che lei parli. Sydney sa benissimo che non le può rispondere, ma continua a chiacchierare, se così si può dire, con il beagle perché si sente più libera a condividere i suoi pensieri con qualcuno, anche il muro se necessario.
 
- Ma cosa dico?! Nessuno mi prenderebbe con sé; se sono invisibile per quelli che mi conoscono, lo sono anche per il resto del mondo. –
 
La ragazza si alza, mettendosi seduta, facendo così cadere dalle sue gambe Spike. All’improvviso sua madre irrompe nella camera, senza bussare.
Si guarda intorno e adocchia il cucciolo, senza però prestare attenzione alla figlia.
 
- Vieni, Spike, la cena è pronta. –
 
Quindi, all’uscita del cane, chiude la porta alle sue spalle e ritorna in cucina. Sydney mangerà dopo, come ogni sera, quando i componenti della famiglia avranno finito il pasto e si saranno congedati in salotto. Prende quindi un libro dai suoi scaffali e inizia a leggere, immergendosi nella lettura.
 
Troppo concentrata a seguire le vicende dei protagonisti, non si accorge che il tempo è passato così velocemente da essere ormai tardi; quindi, presumendo che i suoi genitori abbiano finito già da un po’ la cena, scende le scale e, come previsto, vede i suoi seduti sul divano che guardano un programma televisivo.
 
Si dirige in cucina e mette nel piatto quello che è rimasto in padella, ovvero un petto di pollo; quindi apre il frigorifero, prende dell’insalata e si siede a tavola.
 
Le cene normali, quelle che dovrebbero fare tutte le famiglie, sono il momento della giornata in cui si scambiano le vicende successe durante la mattinata a scuola o a lavoro.
 
Ma, come si può capire, questa famiglia non è normale. Non si può nemmeno definire tale. O meglio, la famiglia c’è, solamente che non viene presa in considerazione la figlia, quella che si dovrebbe amare più della propria stessa vita.
 
- Markus, cosa ne pensi di adottare un bambino? – chiede la signora Jones a suo marito – Dopotutto, vorrei avere un figlio da curare. –
 
- Sai, cara, che non hai tutti i torti? Lo vorrei anche io. – rispose l’uomo – Però un maschietto, con le femmine non ci è andata molto bene... –
 
Sydney non riesce a sentire nient’altro. Tutta la sua mente si appanna. Un fratello. Un bambino che prenderà definitivamente il suo posto. Un bambino che priverà la ragazza di quel poco che le è rimasto.
 
Fugge quindi in camera sua, scoppiando in un pianto liberatorio. Un bambino. Era da anni che non piangeva per i suoi genitori. E ora si ripete tutto. Ancora.
 
Tra tutte le notizie e gli avvenimenti che aveva affrontato, questo forse è il peggiore, quello che sta devastando l’animo della giovane nel profondo, sebbene lei non lo voglia ammettere.
 
Così si addormenta, con i vestiti addosso e le guance rigate da lacrime, pensando che la sua vita diventerà ancora più invisibile di quanto già non lo sia.
 
~~~
 
Sydney viene svegliata non dalla sua sveglia, ma da un rumore proveniente fuori dalla casa, precisamente nella villetta affianco.
 
“Ma chi può essere a quest’ora del mattino? Non sono nemmeno le 7” si lamenta silenziosamente.
 
Si alza dal letto e scosta le tende, chiudendo gli occhi alla vista improvvisa della luce. Per la strada, fermo, c’è un camioncino da trasporto, uno di quelli che vengono usati quando si deve trasferire in un’altra città. Due uomini in divisa da lavoro stanno aiutando una famiglia a scaricare i mobili per la loro nuova casa, posta a destra dell’abitazione di Sydney.
 
La rossa riesce ad intravedere ben poco dei suoi nuovi vicini: un uomo grassoccio che sembra essere il padre dirige gli spostamenti, una donna alta e formosa pare felice di essere arrivata a Sunnyvale, mentre una ragazza, presumibilmente sua coetanea, tiene per mano una bambina riccioluta.
 
- Perfetto, altre quattro persone che mi reputeranno invisibile; la giornata non potrebbe andare meglio. – ironizza, prima di andare a prepararsi per la scuola.



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Hey bella gente! Vado un po' di fretta, quindi sarò corta.
Vi ho scosso con la notizia del bambino? E cosa ne pensate della nuova famiglia arrivata?
Spero vi sia piaciuto, un bacio.
Fede


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4
 
Sydney non vuole assolutamente ascoltare la spiegazione del professore. Non vuole ascoltare nessuno. L’unica cosa che fa è guardare fuori dalla finestra e pensare a quella strana famiglia vista di prima mattina. Non riesce a capacitarsi dell’effetto che le hanno fatto, non smette di pensare a quei volti. E questo non le piace.
 
Non si è mai interessata così tanto a nessuno. A nessuno. Soprattutto se le persone erano nuove in città. Ma ha un peso all’altezza del cuore, un dubbio che rimane fisso nella sua mente. Come mai è così presa da quei quattro individui? Perché?
 
La campanella suona, risvegliando la ragazza dai suoi pensieri; non ha sentito nulla del nuovo argomento, perfetto. Si alza ed esce dalla classe, recandosi prima all’armadietto e poi nell’aula di storia.
 
La prof entra con un leggero ritardo e si scusa con i suoi studenti, quindi apre il libro di testo e inizia a spiegare un nuovo periodo storico. Sydney cerca in tutti i modi possibili di seguire la lezione, ma quella famiglia si impossessa ancora della mente della ragazza, impedendole di farle ascoltare buona parte della spiegazione.
 
Le è ancora impresso il sorriso della figlia più grande, così gioiosa di questo trasloco. Scaccia via le immagini che le si proiettano davanti, continuando così a prestare attenzione alla voce dell’insegnante.
 
~~~
 
Al rientro a casa nemmeno Spike la accoglie. Probabilmente sarà fuori a passeggio, ma la rossa ci rimane lo stesso male. Non voleva una di quelle accoglienze meravigliose, ma almeno un minimo le sarebbe piaciuto.
 
Sale in camera sua e si affaccia alla finestra. Questo pomeriggio Sydney si sente più invisibile nel normale, e non sa il motivo. Non crede sia per l’arrivo di quella famiglia, ma più per una causa esterna a quel problema.
 
Si sente vuota, priva di animo e vita. Nemmeno la musica riesce a farla sentire meglio, nemmeno il silenzio riesce a placare quella sensazione di vuoto intorno a lei. E pensare che il silenzio equivale a calma e serenità per la ragazza.
 
I suoi occhi azzurri, dalle mille sfumature, sono più spenti, più addolorati. Normalmente, sebbene la sua vita sia invisibile, il suo sguardo non è mai perso nel vuoto, non è mai senza alcuna emozione.
 
Il suo stato d’animo, triste e malinconico, ora sembra non esistere, pare che sia scomparso anche quello. Un’altra cosa che scompare dalla vita di Sydney.
 
Guardando nel giardino sul retro dei vicini, scorge la ragazza della mattina e la sorellina che giocano a palla. Sembra interessante, tuttavia non ha il coraggio di andare a chiedere di unirsi a loro, poiché sa che, essendo invisibile, glielo negherebbero.
 
Sospira, serrando le tende e sedendosi sul letto, quando sente la porta d’ingresso aprirsi e un abbaio echeggiare per l’abitazione. Immediatamente scende in salotto, andando in contro al cane; i suoi genitori hanno dei fogli in mano, ma la ragazza non ci fa tanto caso, sarà lavoro come al solito.
 
- Caro, potresti lavare tu Spike? Io non posso in questo momento. –
 
- Ora sono occupato anch’io, John mi ha chiamato per una questione importante di lavoro. – ribatte il marito – Ci penseremo dopo. –
 
A Sydney viene quindi in mente di fare il bagno lei al cucciolo, quindi lo porta in bagno; apre l’anta dell’armadietto, prendendo il sapone e la spazzola, e inizia a lavare Spike. Quest’ultimo, vedendo la padroncina abbattuta, le lecca la guancia, infondendole un po’ di felicità; la rossa, però, accenna solo un sorriso, per poi continuare ad insaponarlo.
 
Finito sia il bagno sia l’asciugatura, provvede ad una rilassante doccia per lei. L’acqua le scorre lungo la pelle chiara, le lacrime si fondono con le gocce, i suoi pensieri con il calore. Si guarda le braccia, i polsi, le mani, sentendosi di troppo. Freme dalla voglia di corrodere la sua candida pelle, facendo fuoriuscire il rosso che le scorre nelle vene, ma si trattiene. Pensa che, facendolo, starebbe al gioco di tutti quelli che la ignorano; crede che starebbero meglio se sapessero che lei sfregi il suo corpo.
 
Dopo essersi lavata, esce dalla doccia, coprendosi con l’accappatoio; quindi si mette il pigiama e poi si asciuga i capelli. Dovrebbe tagliarli, sono diventati troppo lunghi per lei e difficili da pettinare.
 
Il campanello suona, ma Sydney non si scomoda. Sa benissimo che nessuno la considererebbe; in più, ci sono in casa i suoi genitori e potrebbero andare loro ad aprire.
 
Ma lo squillo si fa più insistente, costringendo la ragazza a scendere e aprire la porta. Davanti si trova una giovane dai capelli castani mossi e gli occhi scuri, il viso gioioso; tra le mani porta un vassoio di biscotti, probabilmente fatti in casa.
 
- Ciao, sono la nuova vicina, Demetria. Mia mamma ha cucinato con le sue mani questi biscotti; da noi si fa così quando si cambia casa. – si presenta velocemente.
 
Sydney non dice niente, non è abituata a questo. Nessuno l’ha mai salutata e ora le sembra impossibile.
 
- Che c’è? Il gatto ti ha mangiato la lingua? – scherza.
 
La rossa rimane ancora zitta, senza pronunciare alcuna parola. Fortunatamente i suoi genitori ritornano giusto in quel momento, interrompendo quel clima di tensione che si stava creando.
 
- Ciao, tu sei la nostra nuova vicina? Io sono Caroline, e lui è mio marito Markus. Siamo felici di conoscerti. –
 
Sydney, però, non sente più un’altra parola di quella conversazione, scappando in camera sua. Una ragazza le ha parlato. Una ragazza le ha rivolto la parola. Come è possibile? Come?
 
Ancora scossa, con queste domande si addormenta, sognando tutta la notte quegli occhi così indagatori e curiosi.



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Hey amori! Sono un po' in ritardo, lo so, ma sono successe alcune cose in questi giorni che mi hanno 'bloccato'. Capita a tutti, quindi amen.
Finalmente è arrivata Demi, ma Sydney non l'ha presa tanto bene. Cosa succederà? Riusciranno le due ragazze a parlare normalmente? Lo scoprirete nella prossima puntata! No okay, sono pazza (d'amore).
Okay sul serio, devo ricoverarmi mi sa.
Alla prossima, bacioni,
Fede xx


 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5
 
Un rumore assordante proviene dalla sveglia di Sydney, avvertendo che è ora di alzarsi. La ragazza, ancora assonnata, si rigira nel letto ancora un paio di volte, quindi si alza, andandosi a lavare.
 
La sua immagine si staglia sullo specchio del bagno, rivelandole quelle profonde occhiaie che si sono formate durante la notte insonne.
 
Alza le spalle e continua a lavarsi, non preoccupandosene minimamente. Tanto, le persone fanno caso a lei; nemmeno quella giovane di ieri le rivolgerà più la parola, poiché sicuramente avrà capito chi è realmente Sydney, invisibile.
 
Dopo essersi vestita e aver fatto una veloce colazione, si reca al suo liceo. Arriva giusto in tempo a sentire il suono della campanella, che causa lo spostamento degli alunni all’interno dell’edificio.
 
Si dirige verso il laboratorio di biologia, in fondo al corridoio del secondo piano. Se non fosse così attenta ai dettagli della scuola, probabilmente si sarebbe già persa; spesso gli alunni nuovi arrivano in aula dopo una decina di minuti, dalla fatica che fanno per orientarsi.
 
Si siede su uno sgabello dell’ultimo tavolo e aspetta la professoressa, che non tarda ad arrivare. Con molto silenzio, Sydney tira fuori dallo zaino il quaderno degli appunti e il libro di testo, pensando che la Miller iniziasse a spiegare. La donna guarda la classe, aspettando il silenzio; ottenuto, però, inizia a presentare una ragazza nuova, non ancora entrata in classe.
 
- Bene ragazzi, vi presento la vostra nuova compagna, Demetria Lovato. Si è trasferita da poco, quindi diamole un bella accoglienza: entra cara! –
 
Una chioma castana fa capolino dalla porta, causando i fischi di approvazione da parte dei maschi; ma Sydney non la pensa come loro, no. Lei non può credere a quello che vede. Quella ragazza. Di nuovo. Non le bastava come vicina di casa, sarebbe stato troppo facile. Come se avesse una calamita, Demetria si siede affianco alla rossa, sorridendole. Sydney non ci fa caso e continua a guardare avanti a sé.
 
- Possiamo iniziare. Allora, - inizia l’insegnante – dove eravamo rimasti l’ultima volta? Ah sì, la cellula. –
 
~~~
 
Per quelle due ore Demetria continua a chiamare la ragazza seduta vicino a lei, forse per conoscerla. Ma la giovane non risponde, vuole seguire la lezione, interessante per lei. Non capisce proprio perché la mora  si voglia così avvicinare a lei, pensava di essere stata chiara il giorno prima.
 
Anche la campanella del pranzo riecheggia nelle varie aule, finalmente. Tutti i ragazzi si precipitano in mensa, occupando tavoli e posti per i loro amici.
 
Sydney, però, non avendone, si ritrova a mangiare da sola in un angolo non affollato. Ogni tanto alza lo sguardo, notando che la nuova arrivata si è già ben ambientata; infatti, è seduta al tavolo dei più popolari della scuola, ragazzi con tanti muscoli e poco cervello, e le loro ragazze cheerleader.
 
Demetria sorride sempre, guardando un po’ tutti i suoi nuovi amici.
 
“Sempre come tutte le altre” pensa Sydney con disprezzo. La mora è una bella ragazza, non c’è dubbio, ma sembra così strano che si sia già integrata nel gruppo ‘in’.
 
Eppure, a giudicare dai suoi occhi, non sembra così entusiasta. Sydney, con il passare degli anni, ha iniziato ad osservare la gente, cogliendo ogni singolo movimento e ora riesce a comprendere facilmente se una persona è di buon umore o no, se è calma o agitata, solamente dagli occhi.
 
Demetria gira la testa, notando che Sydney la sta fissando; subito quest’ultima abbassa il capo, facendo finta di niente. Per fortuna la campana si fa sentire nuovamente e la rossa esce dalla mensa velocemente, sottraendosi a quello sguardo.
 
~~~
 
- Ehi aspetta! – la giovane si volta, riconoscendo la figura che si stava avvicinando a lei.
 
Immediatamente aumenta il passo, cercando di arrivare a casa il prima possibile, ma una mano si posa sulla sua spalla, fermandola.
 
- Vorrei sapere che ti ho fatto, perché mi eviti? – camminano fianco a fianco, ma Sydney non accenna parola.
 
- Eddai! Dimmi almeno come ti chiami. – riprova.
 
La ragazza continua a tacere, non volendo proferire nemmeno una virgola alla sua vicina. Demetria, però, non si scoraggia, continuando con le sue domande.
 
- Perché stai sempre sola? Non hai amici? E perché non mi parli? Ti sto antipatica? –
 
“Non si può fare gli affari suoi una volta?” pensa tra sé e sé.
 
La mora si spazientisce, bloccandosi in mezzo al marciapiede.
 
- Almeno dimmi come ti chiami. –
 
Sydney intravede la sua casa a pochi metri di distanza da loro, quindi soffia flebilmente il suo nome, per poi correre nella sua abitazione e lasciare Demetria sul ciglio della strada con un’espressione confusa.



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Hey people! Più che puntuale ora :)
Spero vi piaccia, è stato difficile scriverlo in quanto mi mancavano idee. Ma ecco qui!
Ringrazio la mia GP che recensisce sempre e che ha messo la ff tra le seguite, Liam_ che, come Azunyan, ha aggiunto la storia tra le seguite, e ovviamente tutte voi che continuate a leggere.
Un bacione,
Fede xx

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6
 
Forse aveva sbagliato a reagire in quel modo, forse quella ragazza voleva veramente scoprire qualcosa su di lei. Forse Demetria voleva chiederle di essere sua... qual è la parola? Sydney non si ricorda, non la usa mai.
 
Ma la codardia di andare da lei è troppa, per cui rimane seduta sul tetto. È un posto meraviglioso per vedere le stelle la notte, per cogliere i particolari di Sunnyvale, per poter amare quella cittadina. Un giorno, quando aveva sei anni, pensava che tra le tegole fossero nascosti i sogni e i desideri di ognuno, quindi si arrampicò, trovando un angolino in cui non poteva cadere, e rimase ammaliata dalla bellezza della vista.
 
La porta su retro della casa accanto si apre e Demetria esce, cercando un qualcosa che assomiglia ad un telo; trovatolo, alza lo sguardo, catturando quello della rossa. Le accenna un sorriso e prova a parlarle, gridando per farsi sentire.
 
- Sydney, vieni qua? Voglio conoscerti. –
 
Lei nega con il dito e Demetria si scurisce in volto, ma fa un allegro sorrisone quando la ragazza le indica di andare a sedersi accanto a lei. Dove ha trovato tutto questo coraggio? Il giorno prima non avrebbe mai fatto una cosa simile, e ora? Cosa sta succedendo?
 
Nel frattempo, non si accorge che la giovane vicina si è ormai rannicchiata accanto a lei, rivolgendole ancora una volta un sorriso.
 
- Come.. come mai? Nel senso, perché mi hai fatto salire, fino a ieri pensavo mi odiasti. –
 
- Non ti odio. – inizia piano - È solo che io.. io non ho mai avuto amici. –
 
Con la coda dell’occhio vede Demetria sorprendersi alla sua affermazione, e non sa se perché le ha parlato o per la sua rivelazione. Non può credere che abbia davvero scambiato parola con qualcuno che non sia Spike. Con qualcuno che la può capire.
 
Forse può sembrare strano alle altre persone, ma per Sydney è un importantissimo passo avanti. Significa che si stanno formando crepe sul muro che lei ha creato in 16 anni. Significa che queste crepe frantumeranno la barriera. Significa che potrà sentirsi accolta, amata.
 
I battiti del suo cuore sono più veloci di un treno, più potenti di un terremoto. La vista si sta annebbiando da quanto è agitata, ma fa lunghi respiri, stabilizzandosi.
 
- Come mai non hai amici? Io non capisco... a me sembri simpatica, gentile. E sono sicura che è la verità. –
 
- Sono invisibile per tutti, un errore della natura. Nessuno si interessa a me, nessuno mi vuole bene, e sono invisibile. – prova a trattenere le lacrime, ma alcune di esse scivolano sul suo chiaro volto.
 
- No, non piangere. Tu non sei affatto invisibile. La gente non si rende conto di quello che sta perdendo, non darle retta. –
 
Demetria prova a farla sentire meglio, ma con scarsi risultati. È impossibile dare ascolto a queste parole quando la verità è plausibile. Non riesce a far finta di niente, anche provandoci la realtà le si proietta davanti ogni giorno. Perché non ci si abitua a tutto ciò; si impara a sopravvivere, ma è un’altra cosa.
 
- Demetria, non ci riesco. Ci sono cose che non si possono scordare. Cose che ti rimangono impresse. E ho migliaia di ferite che non si possono ricucire. –
 
- Ma io sono qua. Io curerò le tue ferite. Probabilmente le cicatrici rimarranno, ma stanne certa che non si riapriranno mai più. –
 
- E chiamami Demi, tutti i miei amici lo fanno. – aggiunge.
 
Amici. Ha detto per davvero amici. Lei la considera tale, non è uno scherzo, glielo legge negli occhi. La sua prima e unica amica, ad eccezione del suo cane. Nella mente di Sydney suona strano, ma piacevole. La curerà, si prenderà cura di lei come una mamma.
 
- Sono tua amica. – pensa ad alta voce.
 
- Tu sei la mia migliore amica; e non preoccuparti, non sarai più sola. –
 
Di colpo le due si abbracciano, il capo di Sydney tra i capelli di Demi, le mani ad accarezzare la schiena dell’altra. La rossa non sa nemmeno dove ha preso tutto questo coraggio, pensava di non sapere nemmeno cosa fosse un abbraccio. È impaurita, impreparata, presa nel buio, che cade a pezzi, ma può sopravvivere con una amica al suo fianco; starà bene, perché questo è quello che accade quando due mondi si scontrano.
 
 
 
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Je vous aime <3
Sul serio, grazie mille per esserci. Grazie per leggere questo mio sfogo. Grazie perché le visualizzazioni aumentano sempre più. GRAZIE.
Lo so, sembro così smielata (bleah), ma sono in un momento di Peace & Love; forse è perché domani ho il torneo di pallavolo contro la classe dove c’è il ragazzo che mi piace, ma boh, sono così. *momento in cui non ve ne importa niente della mia vita*
Anyway, hope you like this chapter, ci ho messo tutto il mio cuore a scriverlo. Sono multilingue oggi, but who cares.
Adieu, Fede xx

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7
 
Spesso non basta un giorno bello perché tutto vada bene. Spesso non basta un abbraccio per renderti felice. Spesso non basta un’amica per contrastare la solitudine.
 
Questo Sydney lo sa bene, non l’ha mai sottovalutato. Ha paura di essere felice perché, quando lo è, succede qualcosa di brutto. Come ora.
 
Si era quasi dimenticata di quel piccolo inconveniente, di quel piccolo problema. Adesso le sembra di star rivivendo lo stesso incubo di qualche giorno fa.
 
Il signor e la signora Jones sono appena tornati a casa, con un bambino. Il suo nuovo fratellino. Il suo nuovo terrore. Ha all’incirca sei anni, capelli corvini e occhi verdi. Il suo opposto. Sempre sorridente, con un pupazzo al suo fianco. Il suo opposto. I due adulti lo guardano con tanto affetto. Il suo opposto.
 
- Christian, ecco la tua nuova casa. – esclama con voce squillante la signora Jones.
 
- Grazie mamma, grazie papà, per avermi accolto. – osservando il salotto, scruta Sydney in piedi sulle scale, che lo sta guardando – Chi è lei? La mia nuova sorellona? –
 
La ragazza strabuzza gli occhi. Non vuole essere tale, vuole rimanere sola, senza un fratello. Senza un bambino che invade la sua privacy. Markus la guarda, rivolgendole uno sguardo di disprezzo, di distacco.
 
- Lei non è nessuno. – pugnalata al cuore – Fai come se non esistesse. – la lama ancora più in profondità.
 
Sydney scappa in camera sua e piange; è l’unica cosa che sa fare senza soffrire. Perché non fanno male le lacrime che cadono sul volto, fa male quello che le ha causate.
 
Essendo sabato, non vede Demi da un giorno. E le manca. Crede. Non sa cosa si prova in certe occasioni, sa solo che vorrebbe rivederla, anche solo per un minuto. Forse potrebbe stare meglio, quella ragazza è un antidoto per lei.
 
Non ha mai capito cosa fosse l’amicizia, né l’amore. L’unica cosa di cui è certa è che sono due sentimenti importantissimi. Possono fare male, ferire, ma è la loro natura, sono straordinari proprio per questa caratteristica.
 
Fuori dalla finestra, il cielo si sta facendo più scuro, più tenebroso. È una delle classiche tempeste della zona, ma la ragazza trova di più; secondo lei, c’è qualcosa che rende quei nuvoloni ancora più grigi, quel vento così potente. Ed è legato al suo pessimo stato d’animo.
 
Oggi sono più affranta del solito, e il cielo riproduce le mie emozioni agli altri abitanti di San Francisco” pensa, sentendo le notizie alla radio.
 
Scorge grandi e piccoli che corrono sul marciapiede, tentando di giungere a casa prima del diluvio, e non capisce. Non comprende proprio perché si devono allontanare dalla bellezza della pioggia che ti inumidisce gli abiti, dal rumore assordante dei tuoni, dal flash luminoso dei fulmini.
 
Ma evidentemente non tutti la pensano come lei, primo di tutti il povero Spike che, appena sente un boato, si rifugia tremante tra le braccia della padroncina. Ma il cucciolo è un caso a parte, si sa che i cani hanno un udito fine e si spaventano presto appunto perché sentono più forte di noi.
 
Sydney accarezza quell’ammasso di pelo rintanato sul suo grembo, diffondendogli calma e sicurezza. Talvolta gli sussurra parole di conforto, credendo che lui le possa capire e che si possa acquietare.
 
- Spike, dove sei finito?! – chiama Caroline dal pianterreno.
 
- Su cucciolo, ti stanno chiamando. Vai a mangiare, ci rivediamo dopo. – lo lascia, dandogli un bacetto sul muso.
 
Non avendo niente da fare, come al solito, e sentendosi troppo giù di morale per ascoltare musica depressa, decide di leggere un libro, uno dei suoi preferiti. Racconta di una ragazza diversa dal comune che, nonostante ciò, non si da mai per vinta, anche quando il mondo le si contorce contro.
 
Vorrebbe essere come la protagonista, così forte nell’animo, così viva di spirito. Ma non lo è. Sydney è fragile, rotta, difficile da aggiustare ormai. Effettivamente, però, una giovane ci sta provando a ricostruirla, pezzo per pezzo, con tanto amore e pazienza. Demetria Lovato.
 
Abbozza un sorriso, pensando al suo buon cuore, a quello che le ha fatto in nemmeno una settimana dal trasferimento. Le ha cambiato la vita, e non può essere più grata per questo suo gesto. Demi potrebbe anche non saperlo, potrebbe anche continuare con la sua vita e fare finta di niente, ma a Sydney rimarrà sempre nel cuore, non si dimenticherà facilmente. Non se ne scorderà mai.
 
Perché del nuovo arrivo in casa Jones non se ne preoccupa più, il volto della vicina si è scagliato nella sua testa e non scomparirà presto, anche nei sogni le farà compagnia.
 
Ha trovato un’amica, nonostante la sua vita invisibile.
 
 
 
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Buonasera cucciolotti.
Non so perché sono così smielata, non fateci caso, sono pazza e lunatica. Non ho molto tempo, quindi ringrazio tutte voi che leggete. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima,
Fede


 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8
 
Una nuova settimana inizia a Sunnyvale, ma il tempo non sembra essere in procinto di migliorare. Anzi, pare che i nuvoloni, volendosi ribellare delle gocce di pioggia, le scarichino con un forza molto potente. Sono arrabbiati. Arrabbiati perché la vita di qualcuno è cambiata. Sydney Jones non è più invisibile per tutti. Sydney Jones può provare a condurre una vita normale.
 
Difatti, girandosi verso la porta d’ingresso, vede Demi Lovato che, entrata nell’edificio scolastico, non si dirige verso il gruppo di ragazzi che la chiamano, no. Demi Lovato si dirige verso Sydney, la sua nuova amica.
 
Quasi alla rossa cadono i libri dalle mani, da quanto non può credere a quello che vede. Le ginocchia le tremano, rischiano di cedere da un momento all’altro. Ma il suo volto è sereno, fiero.
 
Il ghiaccio degli occhi sta prendendo colore, la sfumatura si avvicina ad una distesa immensa d’oceano ancora freddo, ma pur sempre un cambiamento positivo.
 
La candida pelle si tinteggia di un lieve strato di rossore, facendo quasi gara contro le lentiggini per essere più luminosa, più vista.
 
Le morbide labbra si schiudono dallo stupore, poi cercano di abbozzare un sorriso. Uno dei pochi sorrisi che abbia mai fatto. Con la coda degli occhi intravede i ragazzi che avevano accolto Demetria sono sbalorditi, sconcertati, e questo le provoca una strana gioia: sapere che qualcuno ha scelto lei, invece di altri, è una soddisfazione unica.
 
- Ciao Sydney, come va? – chiede la bruna, ormai vicino alla sua amica.
 
Sydney non risponde subito. Non sa cosa dire. Nessuno le ha mai posto una simile domanda; da bambina, forse, ma non fino a che la sua memoria arrivi.
 
Cosa le rispondo? Che sto bene, come dicono tutti? Non è la verità, non sto per niente bene. Non voglio mentire, non a lei.
 
- Male, come sempre. Però meglio degli altri giorni, ora che ti ho vista. – ed è vero.
 
La giovane non è mai stata così sicura, sta bene quando Demi le sta accanto. Lei non curerà tutto quel vuoto, ma almeno lo diminuisce.
 
Di risposta la ragazza annuisce tristemente, evitando di domandarle il perché. Probabilmente ha capito che la vita di Sydney è destinata a non andare a buon fine. Ma non si allontana da lei, e per questo motivo la rossa ne è grata.
 
- Ho conosciuto il mio nuovo fratello. – prende l’iniziativa di iniziare una conversazione – Un altro nome da aggiungere alla lista. –
 
- Che lista? – chiede ingenuamente Demi.
 
- Quella delle persone che mi reputano invisibile. – abbassa lo sguardo, improvvisamente triste.
 
- Straccia quel pezzo di carta, buttalo nel cestino. Devi iniziarne un’altra, un elenco in cui ci sono anch’io: la lista delle persone che ti vogliono bene, che sanno che esisti, che si interessano a te. –
 
- Ci sarà solo un nome, non ne vale la pena. – sospira.
 
- Ogni cosa vale la pena, anche la più piccola. Ora in quel foglio c’è solo un nome, ma che ti importa? Devi lavorare per guadagnarti l’affetto delle persone. Non preoccuparti, vedrai che con il passare del tempo i nomi aumenteranno. – esulta vittoriosa Demetria.
 
Sydney, però, non è così tanto convinta. Se la gente l’ha reputata invisibile da quando è nata, perché dovrebbe cambiare idea in questo momento?
 
Fa un mezzo sorriso alla sua amica, prima di separarsi ed entrare nell’aula di filosofia.
 
~~~
 
- Dovete immaginare che nulla è impossibile, tutto può cambiare. Cristoforo Colombo si è arreso? No! Ha continuato il suo viaggio tra le intemperie ed ha scoperto l’America. – spiega la professoressa – Nel 1492 è approdato sulle coste del nostro continente, sebbene avesse molti oppositori. Pensava fossero le Indie, ma poco importa. Non si è dato per vinto, ed è quello che dovete fare voi. –
 
Quello che dovete fare voi. Sydney, attentissima, non si distrae un secondo. La lezione l’ha colpita in pieno, colpita e affondata. Nulla è impossibile. Facile a dirsi. Quella donna forse non sa che ci sono cose che non si possono raggiungere, cose che rimarranno segrete per generazioni e generazioni.
 
Nulla è impossibile, se quel nulla vuol dire prendere un buon voto a scuola; si fa più complicato se invece si tratta di Sydney.
 
- Bene, ragazzi, studiate bene quello che ho spiegato; la prossima volta potrei interrogare. – l’insegnate congeda gli alunni, sentendo la campanella suonare.
 
La ragazza esce e si dirige al suo armadietto, prende le sue cose ed esce, recandosi a casa. Purtroppo il lunedì Demi rimane a scuola anche il pomeriggio, quindi farà la strada da sola, come sempre.
 
Aperta la porta di casa, Spike la accoglie, desideroso di coccole. La sua padrona lo accarezza, per poi spostarsi in cucina e preparare il pranzo: una ciotola di insalata mista per lei e i croccantini nuovi per il cane.
 
- Spike, sai che la White ci ha detto che nulla è impossibile? Tu cosa credi? –
 
Il beagle abbaia, piegando leggermente il capo.
 
- Ha ragione? Io non la penso come te, secondo me ci sono limiti al reale e il resto, quello che solo l’immaginazione può creare, è in un mondo di impossibilità, chiuso e sigillato. – spiega – Prendiamo me, ad esempio: è chiaro che è impossibile che non sia più invis... –
 
Non fa in tempo a finire la frase, che sente la porta d’ingresso aprirsi, rivelando la madre con le buste della spesa. Vorrebbe aiutarla, ma sa che la ignorerebbe. Le parole, tuttavia, escono dalla sua bocca prima che lei se ne renda conto.
 
- Ti posso dare una mano, mamma? –
 
- Certo, tesoro. –
 
Caroline le ha risposto per la prima volta. Non è un sogno, Sydney ne è sicura.
 
 
 
 
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Hola a todosssss!
Mi scuso per il ritardo ew. Spero vi piaccia :)
La madre le ha parlato zan zaaan... cosa succederà? Io lo so gnew.
Bene, scappo che devo scrivere altre due storie,
un bacio.
Fede

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9
 
- Mamma... dici sul serio? – chiede incredula.
 
La donna si svela alla ragazza, appoggiando la borsa e il cappotto sul bracciolo del divano.
 
- Non c’è alcun problema, avvisatemi verso che ora ritornerete a casa. Ciao, saluta il piccolo. –
 
Tutte le speranze di Sydney crollano, tutte le illusioni che si è fatta in questo minuto svaniscono. Caroline stava solo parlando al telefono, probabilmente con il marito. Non le ha rivolto la parola, e stando a quando si comporta, non ne ha la minima intenzione.
 
Gli occhi della ragazza si inumidiscono e ancora una volta scappa di camera sua, apre la finestra e si arrampica sul tetto, fino al suo nascondiglio.
 
La vita di Sydney non cambierà mai, non è importante l’arrivo di un’amica; ella non può risanare il buco profondo che si è creato nel cuore della giovane, non è in grado di far cicatrizzare le ferite, poiché troppo profonde.
 
Tante volte ha sentito che i suoi coetanei dicevano che una determinata persona era la loro salvezza, il loro rifugio, un’ancora. Purtroppo, Sydney non saprà mai se è corretta questa affermazione, non lo sperimenterà mai.
 
Demi certamente le ha cambiato la vita, l’ha schiarita, ha fatto diventare quel prato un po’ più verdino; peccato che nessuno comprerebbe una distesa simile. Tutti preferiscono quei campi rigogliosi, pieni di fiori e colori, dove i bambini corrono spensierati e gli innamorati si scambiano baci.
 
I prati con qualche ciuffetto d’erba, per di più giallina, senza ombra di forme di vita né di luce, non sono graditi, la gente ci sta alla larga. Ed è proprio quello che fanno con Sydney.
 
Lei vorrebbe essere forte, ma non lo è. Lei è fragile, più di un filo d’erba, più di un petalo di rosa. Un leggero cambiamento, un piccolo colpetto e lei si rompe, le crepe di espandono, i cocci ormai rotti del suo cuore si triplicano.
 
- Scendi giù subito o ti vengo a prendere io! – impone una voce molto conosciuta dalla giovane.
 
Mette a fuoco la figura nel giardino della casa affianco, svelando Demetria. I capelli fluenti sono raccolti in due accurate trecce, il corpo è protetto da un impermeabile beige. Sydney non si era nemmeno accorta che aveva ricominciato a piovere.
 
- Ti prenderai un gran raffreddore. – continua l’amica. – Vieni a casa mia, non c’è nessuno. –
 
Andare da lei? La ragazza non ne è molto convinta. Per lei è già complicato che una persona le parli, sarebbe più difficile se i signori Lovato entrassero in casa. E se la cacciassero? Non ci vuole nemmeno pensare.
 
Sta per rifiutare, quando guarda ancora una volta il viso di Demi. Pessima idea. Quegli occhi sempre sorridenti sono pieni di affetto e preoccupazione, facendo così cambiare idea a Sydney.
 
Lei rientra in casa, si copre per bene ed esce, raggiungendo l’abitazione affianco. L’ombrello non lo prende nemmeno, non sa neanche perché l’ha comprato, se non lo usa mai. Demetria le va ad aprire, accogliendola con un abbraccio.
 
- Cosa ci facevi là fuori? Con tutta quella pioggia, come se non bastasse. –
 
La casa è ospitale, confortevole. I mobili dall’aria antica rendono il tutto più affascinante, con quelle rughe che al tatto assomigliano alla corteccia degli alberi. Il salotto è arredato con parecchie piantine e vasi di fiori, riportando Sydney a pensare alle distese di erba rigogliosa.
 
- Alla mia famiglia piace essere in contatto con la natura, è per questo che ci sono così tante piante. – spiega.
 
Avvicinata al divano, la rossa scorge un’amorevole bambina distesa sul pavimento, intenta a disegnare. I capelli riccioluti sono legati da due graziosi codini, gli occhi grandi sono aperti al mondo e la fronte è corrucciata dall’impegno che usa per il suo disegno.
 
- Mi avevi detto che non c’era nessuno a casa tua. Mi hai mentito. – sussurra scoraggiata Sydney.
 
- Piccola bugia, mi dispiace. Ma se ti avessi detto la verità non saresti venuta. – constata Demi.
 
Alle sue parole, la piccola alza lo sguardo, facendo un ampio sorriso non appena si accorge di Sydney. Questo le infonde una calma assoluta, un’accoglienza fuori dal normale; il calore di quel gesto si irradia nella ragazza, fino alle ossa, riscaldando quel corpo così freddo.
 
- Maddy, lei è la mia migliore amica, Sydney. – le presenta – Sydney, questa monellina è mia sorella, Madison. –
 
- Ciao! Sei molto bella. – esclama con una voce fanciullesca.
 
Se un sorriso l’ha riscaldata, questa affermazione l’ha sciolta come un ghiacciolo al sole. Mai nessuno le aveva detto tali parole. Si ritrova a ricambiare il sorriso.
 
- Anche tu sei una favola. –
 
- Demi mi ha detto che tu non parli con nessuno, che stai sempre da sola... perché? – chiede ingenuamente.
 
Ha schiacciato un tasto dolente. Il viso di Sydney si scurisce, gli occhi ritornano spenti, il sorriso scompare. La verità fa male, più delle bugie; può essere sicuramente meglio di quest’ultime, ma ti corrode la pelle, scavando più in profondità di una menzogna.
 
- Maddy, continua a disegnare. Noi andiamo in cucina. – riprende la sorella.
 
- N.. no Demi, è meglio ch.. che vada a casa. Non mi sento molto bene. –
 
- No tesoro. Tu resti qua. – obbliga la mora – E poi, chi vorrebbe rinunciare a una bella tazza di cioccolata?
 
 
 
 
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Hey gente!
I’m here, finally. È stato un capitolo un po’ complicato da scrivere: tante idee, ma non riuscivo a trascriverle ew.
Niente, spero vi piaccia. ci sentiamo settimana prossima.
Fede
 
 
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10
 
Sapere di avere un’amica, una vera amica, è la cosa più bella che sia mai capitata a Sydney. Demi la incoraggia, la fa sorridere, le regala non cose materiali, ma giornate incredibili, passate non sola, bensì in compagnia di qualcuno. Di qualcuno che tiene a lei.
 
È passata una settimana dal loro primo incontro, anche se sembra essere passata una vita. Un’intera vita. Le due ragazze scherzano e parlano come si conoscessero da quando erano bambine; passano giornate intere al parco con Spike, o sul tetto di casa Jones.
 
Grazie a Demetria, Sydney si dimentica di avere un nuovo fratello in famiglia, sempre pieno di attenzioni da parte dei genitori. Alcune volte, tuttavia, le capita di provare una rabbia irrefrenabile, una gelosia incontrollabile per colpa di quel bambino.
 
- Mamma, mi compri un giocattolo? – chiede il piccolo Christian.
 
- Certo tesoro, oggi pomeriggio andiamo al supermercato e ti compro tutto quello che vuoi. – risponde raggiante il padre, prendendolo in braccio – Su, è ora di andare a scuola. –
 
Sydney guarda suo fratello in modo torvo, per poi prendere il suo zaino e recarsi a scuola. Pronta per il compito in classe di biologia, valica fiera il portone dell’istituto e si dirige in classe.
 
Demetria la raggiunge poco dopo, con il libro aperto e un’espressione di puro panico.
 
- Non ce la farò mai, prenderò un’insufficienza. – continua a ripetere, prendendo posto.
 
- Demi, ascoltami. – Sydney le prende le spalle – Sei brava e la verifica ti andrà bene, non preoccuparti. – le infonde coraggio.
 
- Lo spero proprio, sono agitata. –
 
La professoressa entra, zittendo gli alunni; chiede silenzio e passa tra i banchi per distribuire i fogli. Sydney guarda il compito e, trovandolo fattibile, anche abbastanza facile, inizia a svolgere la verifica.
 
~~~
 
All’ora di pranzo, la ragazza, dopo aver posato i libri nell’armadietto, si reca in mensa e, constatando che la sua amica non è ancora arrivata, si siede ad un tavolo libero.
 
La fame non è molta, quindi prende il libro di filosofia e inizia a leggere il capitolo per il giorno dopo.
 
Se non fosse invisibile agli occhi delle altre persone, non farebbe tutto ciò, non studierebbe in una pausa scolastica, lo farebbe a casa, come è giusto che sia.
 
Ma poco le importa se preferisce concentrarsi nella lettura piuttosto che scorgere i suoi coetanei che non le rivolgono uno sguardo.
 
Alza lo sguardo e, come se fosse una calamita, vede Demetria avvicinarsi al suo tavolo.
 
- Demi! Vieni a mangiare con noi, non stare tutta sola. – le urla un ragazzo, uno di quelli con cui è stata il primo giorno di scuola.
 
- Scusatemi, ma oggi sto con la mia migliore amica. – gli urla in cambio. Quindi si gira verso Sydney e le sorride, poi si le si siede vicino.
 
La rossa, sebbene questo episodio vada avanti da una settimana, ancora non si capacita della risposta di Demi. Non comprende perché, con tutti gli amici che potrebbe avere, con tutti quei ragazzi che la vorrebbero accanto, si ostina a stare con lei, con una ragazza invisibile.
 
- Vai da loro, Demi. – le suggerisce.
 
- Te l’ho detto, voglio stare con te. – controbatte la mora.
 
- Sono sola, non ti conviene avere più a che fare con me, ti distruggi la reputazione. –
 
- Starò sola con te, della mia reputazione gli altri possono farci quello che vogliono. – Demetria si ostina a stare seduta.
 
- La solitudine è brutta, Demi. Non puoi capire quanto. –
 
Sydney abbassa lo sguardo, sentendo la sedia spostarsi. D’altronde, tutto ciò era inevitabile, sapeva che, sganciata la bomba, l’amica si sarebbe allontanata.
 
Una lacrima è già sul punto di bagnarle le chiare lentiggini, quando Demi si accuccia tra le sue gambe, posando gli avambracci sulle ginocchia di Sydney.
 
- La solitudine è bella se viene affrontata in due. Non ti lascerò sola, mai. È una promessa. –
 
La ragazza alza lo sguardo, sentendosi quasi dipendente da quelle parole, dipendente dall’amica. Con quelle parole, si sente estremamente felice; la solitudine ora le sembra veramente più splendente, meno buia. Tuttavia, qualcosa la fa tornare triste. Qualcosa che le sembra troppo. Qualcosa che è impossibile da realizzare.
 
- Non fare promesse che sai di non mantenere. Io sono invisibile, e lo rimarrò per sempre. –
 
- Sydney, non sto giocando con i tuoi sentimenti. Sei una delle persone più importanti della mia vita insieme alla mia famiglia, non ti abbandonerò mai. –
 
La rossa, così, non sapendo che altro fare, la abbraccia. Quando non ha parole, quel gesto le sembra il più appropriato. Ora sa che Demi vuole affrontare con lei quella solitudine che tanto la opprime. Ora il suo cuore ha un coccio rotto in meno. Ora una delle tante ferite si sta ricucendo.
 
Con queste convinzioni, si alza e, al suono della campanella, si dirige con l’amica nello spogliatoio della palestra, pronta per iniziare un’altra lezione di educazione fisica.
 
 
 
 
 
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Wow, chi si rivede dopo un mese!
Lo so, scusatemi per il super-ritardo, ho avuto l’inferno in queste settimane.
Spero che vi sia piaciuto comunque, questo capitolo.
Un bacione, ve se ama.
Fede xx

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11
 
Ritornata a casa, Sydney cammina in camera sua canticchiando. Le sembra buffo tutto ciò, tanto che le viene da ridere.
 
Buffo perché non è mai stata così allegra. Buffo perché non ha mai fischiettato in vita sua. Buffo perché, nonostante la sua vita invisibile, ora tutto le pare più gioioso.
 
Spike, sentendole, le si appropinqua scodinzolando; anche per lui è un vero traguardo vedere la padroncina così spensierata. Soprattutto perché potrà avere più croccantini.
 
La ragazza si siede sul divano e mostra al cane le foto che si sono fatte lei e Demi prima di ritornare a casa. È fiera di poterle far vedere, significa che qualcuno voleva immortalare un momento indimenticabile. E quel momento indimenticabile era uno stralcio della vita di Sydney.
 
Non si rende ancora conto del regalone che le ha fatto la sua amica: non è un fatto di tutti i giorni che qualcuno ti regali un telefono, il primo telefono.
 
Qualche giorno prima, Sydney aveva rivelato a Demetria di non averne mai avuto uno, poiché non c’era nessuno che voleva parlare con lei.
 
Ora, invece, si diverte un mondo a messaggiare con la sua amica. I testi privi di significato, come una semplice scimmietta con le mani sugli occhi, le infondono un’allegria fuori dal naturale.
 
La sua vita invisibile si sta affievolendo, pian piano pesa di meno sulle spalle della giovane. Probabilmente perché inizia a fregarsene, le interessa solo la sua nuova migliore amica e nessun altro. E le sta bene così.
 
Drin. Il cellulare emette un suono, il che sta ad indicare l’arrivo di un messaggio.
 
Sydney prende l’apparecchio elettronico e legge cosa le ha mandato la sua amica.
 
- Ciao bella! Ti ho comprato una cosa, passa a casa mia. – recita, soffermandosi qualche secondo sulla parola bella.
 
“Un altro regalo? No, non può essere. Lei mi continua a comprare cose, mentre io no. Le devo fare una bella ramanzina” pensa.
 
Replica velocemente al messaggio e si rimette le scarpe, quindi esce e va a bussare alla porta accanto.
 
- Ti ho detto che non mi devi più comprare nulla, Demi. Mi fai star male. – rimprovera l’amica.
 
- Scusa, ma non potevo resistere. – la mora l’accompagna in salotto, dove sul divano si trova una scatolina incartata.
 
Sydney si avvicina e prende in mano l’oggetto, senza riuscire ad identificarlo. Con uno sguardo interrogativo toglie il fiocco rosa e successivamente la carta regalo, rimanendo incantata: Demi le ha donato un piccolo cofanetto in legno.
 
- Lo abbiamo preso io e mia mamma ieri. – spiega – Lei mi ha sempre detto che un vero amico è uno scrigno chiuso a chiave: non sai dire cosa è nascosto al suo interno, ma daresti la tua vita per difenderlo. Così io darei la mia vita per te. In questo portagioie metti tutti i tuoi segreti, poi chiudilo bene: io non saprò cosa metterai, ma qualunque cosa tu voglia fare con quello, te lo concederò. -
 
Sydney ha le lacrime agli occhi. Questo è il regalo più bello che abbia mai ricevuto, supera di gran lunga in cellulare. Non può credere a quello che vede, non può credere a quello che sente dalle labbra dell’amica.
 
- Oddio, Demi, è... è... – non avendo parole, poggia il cofanetto sul tavolino e abbraccia forte la mora. – Ti voglio bene. – sussurra in seguito.
 
- Ti voglio bene anch’io. E ricorda: ci sarò sempre per te. – ricambia.
 
Sydney lascia sorvolare sul quel sempre, non vuole distruggere l’atmosfera.
 
- Sydney! – esclama una voce alle sue spalle. La ragazza si gira appena in tempo per vedere la piccola Maddy correrle incontro e abbracciarla.
 
Dopo il primo incontro tra le due, la sorellina Lovato si è sempre mostrata affettuosa nei confronti della rossa, portando il suo nome nella lista delle persone che tengono a Sydney.
 
In quella casa si sente accolta, ama questa sensazione. I genitori, però, non li ha ancora conosciuti, anche se vorrebbe; magari sono gentili come le figlie, come pensa con alta probabilità la rossa.
 
- Ehi Maddy. Come sta la mia bambina preferita? –
 
- Benissimo, tra poco è il mio compleanno e farò una festa gigante. – esulta ingenuamente.
 
- Allora diventi proprio grande. Senti, che ne dici se portiamo a passeggio Spike? – chiede, sicura della risposta affermativa della piccola. Infatti, sul volto di Madison compare un gran sorrisone.
 
- Demi, possiamo, vero? – domanda alla sorella.
 
- Dimmi quando ti ho detto di no. – ironizza, prendendo il giubbottino della bimba.
 
 
 
 
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Weee bella gente!
No okay, basta. Mi scuso per il ritardo e per il capitolo corto. Ho avuto parecchi problemi. Spero vi piaccia in ogni caso. Scusatemi per eventuali errori.
Je vous aime,
Fede


 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12
 
La campanella di inizio giornata echeggia nei corridoi dell’istituto, risvegliando Sydney dai suoi pensieri. La ragazza posa l’mp3 nell’armadietto, prende i libri di chimica e si dirige svelta in laboratorio.
 
Alcuni suoi compagni sono già ai loro posti, così come Demi che, vedendola, le sorride. La rossa si siede accanto a lei e insieme aspettano l’arrivo dell’insegnante.
 
- Buongiorno ragazzi. – la Miller entra, poggiando la borsa sulla cattedra – Oggi faremo un po’ di pratica; dividetevi in coppie, che vi spiego cosa dovete fare. –
 
- Allora, compagna di laboratorio, come va? –
 
Sydney gira la testa verso Demetria, lo stupore le fa socchiudere la bocca. È la prima volta in assoluto che qualcuno fa coppia con lei, normalmente stava sola.
 
La giovane vuole rispondere, ma viene interrotta dalla voce della professoressa, che inizia a spiegare i vari procedimenti da attuare.
 
Dopo una mezz’oretta, tutta la classe sta procedendo nel modo adeguato, le provette contengono le giuste soluzioni e l’insegnante sembra soddisfatta del lavoro, cosicché si avvicina alla lavagna e da nuove istruzioni.
 
Demi, stancandosi, decide di fare un piccolo scherzetto alla sua amica, quindi, senza farsi vedere, alza la temperatura del fuoco.
 
Sydney, incuriosita del perché la soluzione inizi a bollire, avvicina il suo viso al Becker; non riesce a capire il motivo di questo improvviso cambio di reazione, fino a quando sente Demi ridacchiare. Volta lo sguardo verso la sua amica con sguardo interrogativo.
 
- Cosa hai fatto? – sussurra, cercando di non farsi scoprire dalla Miller.
 
- Niente, ho solo alzato un pochino la temperatura. – risponde Demetria, con un’alzata di spalle.
 
Sydney strabuzza gli occhi, sperando di aver sentito male. Lei sa benissimo cosa può accadere se si fanno queste bravate, come già è accaduto in passato.
 
- Cosa hai fatto?! Potrebbe esplodere da un momen... – non riesce a completare la frase, che uno scoppio invade il laboratorio e una nuvola grigia si propaga per tutta la stanza.
 
- Uscite tutti da qua! Subito! – da ordine la professoressa, cercando di far uscire il fumo dalle finestre.
 
Gli alunni si dirigono verso la porta ed escono nei corridoi, mormorando e chiedendosi cosa potesse essere accaduto.
 
- Lovato, in presidenza, subito! – esclama la Miller, furiosa come non mai, una volta uscita dall’aula e chiamato il bidello. – E anche tu... –
 
La donna sembra accorgersi in quel momento di avere come studentessa Sydney, non l’aveva mai notata in quegli anni di scuola. Eppure credeva di ricordarsi i volti di ogni singolo studente di quell’istituto. Prende il registro e da una veloce letta al registro.
 
- ...Jones. – conclude.
 
La rossa alza gli occhi verso l’insegnante, socchiudendo le labbra. Qualcuno l’ha riconosciuta, anche se non per una cosa di cui andare fieri, ma l’ha pur sempre chiamata.
 
Così si avvicina a Demi e, con lei, si avvia in presidenza, tremante per le possibili conseguenze. Non ha commesso alcuna infrazione, né è mai stata spedita dal preside; ha paura di farsi notare troppo, che i suoi genitori possano dirle qualcosa, anche se ha sempre voluto tutto ciò.
 
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- Demi, preferisco rimanere da sola. Non ti preoccupare, vai da loro. – incita Sydney, seduta al tavolo della mensa.
 
Dal preside se la sono cavata con solo una leggera nota e un avvertimento: la prossima bravata, sarà costretto a chiamare casa.
 
Anche lui sembrava accorgersi solo in quel momento della presenza della rossa, ma per fortuna non lo diede troppo a vedere.
 
Ora, a pranzo, gli amici della mora l’hanno chiamata, come ogni giorno, per andare a sedersi con loro, a stare un po’ in compagnia, ma lei non vuole sentire ragioni.
 
- Poi tu starai sola. Ti ho promesso che avremmo superato la solitudine insieme, non puoi continuare a soffrire. – si lamenta.
 
- Soffro la solitudine, è vero. Ma intanto è l’unica cosa che mi rende a mio agio: quelli che possono sembrare silenzi angoscianti, in realtà sono fonti di risposta e pace. Sto benissimo da sola. Ora vai. –
 
Sconfitta, Demi decide di ascoltare l’amica e si appropinqua al tavolo dei popolari.
 
“Lo sapevo, nessuno mi vuole.” pensa tristemente “Sono sempre la seconda scelta.”
 
Per una volta, voleva essere amata per tanto tempo. Per una volta, voleva provare l’ebbrezza di avere un’amica. Ma Demi è andata dagli altri suoi amici, e tutte le sue speranze sono svanite.
 
Guarda tristemente il piatto che ha davanti, diventato improvvisamente meno appetitoso. Poi, non sa nemmeno perché, rialza gli occhi verso quel tavolo e vede la sua amica alzarsi dal tavolo sorridendo.
 
Con aria interrogativa, segue con lo sguardo la figura di Demi, che si avvicina a lei fischiettando. Sydney sta per aprire bocca, ma la mora la precede.
 
- Hanno chiesto se ti vuoi unire a loro. Vieni? –
 



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Heilà! Si, lo so, sono in ritardo. Colpa della scuola ew. Meno male che è quasi finita *salto di gioia*.
Comunque, spero vi sia piaciuto questo capitolo. Dan dan daaan, cosa accadrà ora che i popolari vogliono avere al loro tavolo Sydney? Hihihi, non ve lo dico yolo.
Tranquilli, sono pazza, ne sono cosapevole.
Alla prossima, babies.
Fede xx

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13
 
Sydney sembra non avere capito, dall’emozione che prova in quel momento; le sembra tutto così irrealistico, così privo di senso. Fino a quella mattina era invisibile, e ora alcuni ragazzi – popolari, inoltre – vogliono la sua compagnia.
 
- O...okay. – sussurra, per poi seguire Demi a testa bassa.
 
- Ehi, lei è Sydney. – presenta.
 
La rossa alza lo sguardo, scrutando chi le è di fronte; sembrano simpatici, forse lo sono sempre stati, ma la giovane era stata troppo impegnata a non farsi vedere per accorgersene.
 
Si siede cautamente all’angolo della panca, quasi avesse paura di essere di troppo, mentre la sua amica aspetta una sua reazione positiva.
 
- Siete state grandiose in laboratorio, ci avete risparmiato una lunga e noiosa lezione, tutte e due. – scherza uno di loro, Drew. – E tu... Jones, giusto? Mi devi spiegare come hai fatto a far esplodere tutto. –
 
- Ma sei nuova? Non ti ho mai visto prima d’ora. – chiede una ragazza, ravvivandosi i capelli.
 
Sydney alza lo sguardo, forse impaurita dalle domande, seppur poche. Non è abituata a tutte queste attenzioni, è tutto così nuovo per lei.
 
- Io... io... non ho fatto niente... è stato merito di Demi per... per quello che è successo. – balbetta a bassa voce.
 
- Scusatela ragazzi, è molto timida. – la salva la mora dal momento di imbarazzo. – Non è nuova, è sempre stata qui. –
 
La rossa smette di sentire i battibecchi di quegli adolescenti e si rifugia nel suo mondo; la sua mente sente che quello che sta succedendo sia sbagliato, ma il suo cuore si riscalda nel constatare che altre persone non la reputano più invisibile.
 
E questo è solo grazie a Demetria.
 
~~~
 
Rientrata in casa, però, la magia scompare, Cenerentola ritorna una semplice serva, così Sydney ritorna ad essere invisibile.
 
Quel nuovo fratellino la mette in agitazione, non sa mai come comportarsi con lui. Christian non la considera, come i genitori, ma la giovane non vuole comportarsi nello stesso modo con un bambino.
 
Proprio in quel momento, il piccolo entra in salotto, seguendo la sua macchinina telecomandata e, per sbaglio o per scelta, schiaccia un piede a Sydney.
 
Salendo quindi in camera, dolorante, inizia a svolgere i compiti per il giorno successivo, stando attenta ad eseguirli nel modo corretto.
 
Il tempo passa velocemente che la ragazza non si accorge che oramai è arrivata l’ora di cena. Anche Spike sembra averlo notato, in quanto si avvicina scodinzolando alla padrona, facendole capire che è affamato.
 
- Dammi un secondo, cucciolo. Finisco di preparare lo zaino per domani e arrivo. – dice al cane, accarezzandolo.
 
Infila gli ultimi libri nella borsa e segue il beagle in cucina, dove il resto della famiglia è riunito per mangiare.
 
Apre l’anta dell’armadietto e prende la scatola di croccantini, tutto in un religioso silenzio; i genitori non le rivolgono una parola, uno sguardo. Sebbene sia abituata, ci rimane male a sentirsi ignorata da loro.
 
“Cosa credevo? Pensavo veramente che, se a scuola alcuni si sono accorti di me, anche a casa sarebbe accaduto lo stesso? Che ingenua”  pensa.
 
Quindi svuota la scatola nella ciotola del cane e ritorna in camera sua, rannicchiandosi nel suo letto.
 
Ci saranno sempre persone che la reputeranno invisibile, questo è inevitabile. Purtroppo anche del suo stesso sangue, anche di gente vicina a lei, per modo di dire.
 
Nessuno riuscirà a colmare il suo vuoto, la sua invisibilità.



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Ehm... ciao. sono in un ritardo mostruoso, me ne rendo conto, ma ho avuto da fare anche dopo la fine della scuola e non avevo mai tempo.
Scusatemi anche per il capitolo corto, non ho molte idee in questo periodo; spero che continuerete comunque a leggere la storia.
Un bacio, Fede

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14
 
Con il passare dei giorni, Sydney comincia a credere davvero che la sua invisibilità possa scomparire. Eccetto a casa, molte persone la considerano veramente.
 
Entrando a scuola, un gruppetto di ragazzi la saluta, facendo spuntare un lieve sorriso sulle labbra della giovane. Quasi si abitua a questa sua nuova routine.
 
Scorge Demi vicino al suo armadietto, quindi si avvicina, salutandola; l’amica ricambia il saluto un po’ di fretta, senza distogliere lo sguardo dal libro che tiene in mano.
 
La rossa si rabbuia, notando il disinteressamento da parte della mora; forse si era abituata velocemente al suo quotidiano buongiorno, che ora le pare fuori dal normale un saluto del genere.
 
Inizia a camminare verso la classe, quando Demetria la blocca.
 
- Scusa, Sydney, per non averti salutato; ero presa a ripassare la lezione di storia. – si scusa – Non mi sono dimenticata di te, non lo farei mai. –
 
La ragazza si volta e, a quelle parole, abbraccia l’amica: con questo gesto, le vuol far capire che l’ha perdonata.
 
Così, a braccetto, si dirigono verso l’aula di storia.
 
~~~
 
- Bene, ragazzi, queste erano le ultime interrogazioni dell’anno; non si può più recuperare, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto. – spiega la professoressa di matematica – Ricordatevi che tra una settimana, finita la scuola, ci sarà la premiazione per gli alunni più meritevoli; vorrei vedervi qui tutti, anche chi non è tra i venti. –
 
Sydney sbuffa, smettendo di ascoltare ciò che dice l’insegnante. È sempre lo stesso discorso ogni anno, e mai nessuno prende parte, se non i ragazzi che devono ricevere un premio.
 
Lei non ha mai vinto niente, forse una matita quando era ancora piccola, ma niente di serio; eppure si impegna sempre a scuola, prende sempre ottimi voti e non fa mai assenze o ritardi.
 
Non si accorge quasi del trillo della campanella, che segna la fine della giornata scolastica; si alza dalla sedia, ormai ultima ad uscire dalla classe, quando la prof la ferma.
 
- Jones, giusto? Vorrei congratularmi con te per l’eccellente lavoro svolto durante l’anno. So che non dovrei dirlo adesso, ma tu sei una tra i venti alunni più meritevoli, congratulazioni. – si complimenta.
 
Sydney è allibita, non può credere a quello che ha appena sentito; ha davvero vinto un premio, si è veramente distinta tra gli altri. Ma ha anche paura.
 
Paura di salire su quel palco e mostrarsi a tutto l’istituto. Paura della reazione dei suoi compagni, notandola forse per la prima volta. Paura che ai suoi genitori non interessi nulla.
 
- G..grazie. – balbetta, non sapendo cosa dire.
 
- Vorrei incontrare i tuoi genitori, sicuramente loro hanno parte del merito, devono averti incoraggiata e sempre sostenuta. –
 
Alla ragazza le si blocca il respiro, vorrebbe che l’insegnante non l’avesse mai detto. Finge comunque di essere in una buona famiglia.
 
- Certamente, alla premiazione li vedrà sicuramente. – mente.
 
Quindi esce dalla classe e ritorna a casa; entrata, sente nell’aria una certa sorpresa, uno strano imbarazzo. Dirigendosi in salotto, sente qualcosa di insospettato: i suoi genitori stanno parlando di lei.
 
Non sa bene il motivo, ma tra le tante parole ha sentito il suo nome. Sydney. Come è strano detto da loro.
 
I signori Jones smettono la conversazione, quindi la rossa si rifugia in camera sua; le pare tutto troppo bizzarro, crede quasi di sognare, per un momento.
 
Chiama subito la sua amica, volendole raccontare i recenti avvenimenti.
 
- Demi, non sai cosa mi è successo oggi. – esclama, agitata.
 
- Cosa? Hai visto un alieno? Una fata? Ti hanno investito? – chiede la mora, con troppa immaginazione.
 
- Peggio. Sono tra le venti ad essere premiate settimana prossima. E i miei stavano parlando di me, quando sono rientrata. –
 
- Oddio congratulazioni, secchioncella. Cosa hanno detto i tuoi? –
 
- Avevano in mano un foglio della scuola. – risponde.
 
~~~
 
Qualche minuto dopo la fine della conversazione, Sydney sente suonare il campanello, quindi scende a passo svelto per andare ad aprire. All’ingresso trova già i suoi genitori.
 
- Salve, - riconosce la voce dell’amica – volevo complimentarmi con vostra figlia, ho saputo che ha ricevuto una borsa di studio ad Oxford. Wow, non ci posso ancora credere. – esclama Demi, euforica.
 
Caroline e Markus si voltano, udendo il tossire della figlia, e si stupiscono, come se la vedessero per la prima volta.
 
La guardano per una decina di secondi, senza proferire alcun suono, poi all’improvviso la madre apre la bocca.
 
- Sydney, siamo... – guarda il marito un momento negli occhi, cercando la parola adatta - ...fieri di te. -
 
E la bolla di invisibilità si rompe.




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Hola chicos y chicas. Dopo un mese finalmente mi sono fatta sentire eheh; e, udite udite, ho già pronto il prossimo capitolo, quindi tra una settimana circa aggiornerò.
Ahi cosa succederà ora che i genitori le hanno parlato? Cosa farà Sydney? Io lo so e voi no muahahah. Sì, so a cosa state pensando, ma dopo due mesi al mare è normale lol.
Un bacione,
Fede

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15
 
- Voi... – inizia la giovane, non volendo però finire la frase. È allibita, esterrefatta.
 
- È meglio che vada, ci vediamo. – si intromette Demetria, prima di togliere il disturbo.
 
- Perché? – continua Sydney.
 
- Ci dispiace, non avremmo dovuto ignorarti per così tanto tempo, ma non ci davi mai soddisfazioni, stavi sempre sulle tue, non avevi mai amici; tu non parlavi con noi, e noi abbiamo pensato che.. – prova a scusarsi il padre di questa lunga assenza.
 
- Che cosa? Vi state inventando solo balle. Solo inutili scuse per colmare tutto quello che mi avete fatto passare in diciassette anni. Mi avete detto che sono un orribile sbaglio, mi avete fatto diventare invisibile agli occhi del mondo. – dice amareggiata – È imperdonabile. –
 
Non sente nemmeno cosa hanno da ridire i suoi genitori, sarebbero solo altre menzogne, quindi scappa e ritorna in camera sua, apre la finestra e sale sul tetto, sul suo posto preferito.
 
Le lacrime le bagnano il volto, ma non ci fa tanto caso. Tutto si ripete. Ne ha abbastanza di essere sempre presa per una credulona, pensavano davvero che con una semplice frase si sarebbe potuto aggiustare tutto? Si sbagliavano di grosso.
 
Le avevano rivolto la parola solo perché aveva vinto una stupida borsa di studio, se questo non fosse accaduto, sarebbe ancora invisibile per loro.
 
La borsa di studio. Non credeva di essere arrivata a livelli così alti, non aveva mai sentito che qualcuno poteva vincerne una. O forse l’avrebbe potuto ascoltare se fosse rimasta attenta durante l’ultima ora di matematica.
 
Oxford è lontano, troppo distante da Sunnyvale, ma ne vale la pena; magari lì potrà farsi una nuova vita, starà lontano dai suoi genitori e da quel fratellino insopportabile. Però lascerà Demi, non avrà più la sua magnifica compagnia.
 
Tempo ce n’è, per fortuna, non è necessario che decida all’istante; può valutare tutti i pro e i contro e scegliere la migliore soluzione.
 
A meno che i suoi genitori, ora che la notano, non decidano per lei.
 
~~~
 
- Signori Jones, non avreste dovuto parlare in quel modo. Con così tanta assenza vostra figlia è molto agitata, è difficile perdonare un simile errore. –
 
La rossa non comprende come mai sente, al piano di sotto, la voce della sua amica. E perché sta parlando con i suoi genitori?
 
- Noi vogliamo solo che ci perdoni. Abbiamo fatto uno sbaglio, e siamo qui per rimediare. – spiega Caroline.
 
- Potresti parlarle e farle cambiare idea su di noi? – supplica poi il marito.
 
A questo punto, Sydney esce allo scoperto, rivelandosi all’amica e ai genitori, i quali si alzano, andandole incontro.
 
- Tesoro, -
 
- Non chiamatemi così. – li blocca la giovane.
 
- Fate provare a me. – dice loro Demi, quindi si rivolge all’amica. – Sydney, comprendo benissimo che sono imperdonabili, hanno fatto l’errore più grosso dell’intero mondo, capisco che non vuoi assolutamente perdonarli. Ma sono comunque i tuoi genitori, vogliono rimediare allo sbaglio commesso. –
 
- Non lo sono, essere genitori significa voler bene con tutta l’anima alla figlia, e loro non l’hanno fatto. – prende parola la rossa.
 
- Non dico che d’ora in poi dovrete essere la famiglia perfetta, ma almeno da’ loro una seconda possibilità. – finisce l’amica, quindi saluta Markus e la moglie ed esce di casa.
 
- È la tua migliore amica, ascoltala. – suggerisce la madre.
 
Sydney si volta e ritorna in camera sua, ma, prima di salire le scale, conclude il discorso.
 
- Ci devo pensare. –
 
~~~
 
La notte non riesce a prendere sonno, ha sullo stomaco ancora tutto ciò che è successo il pomeriggio.
 
Davvero non si capacita della situazione creatasi, non può davvero credere che i suoi genitori le abbiano parlato e, cosa più importante, le hanno chiesto perdono.
 
La luce mattutina crea squarci di luminosità tra le tende della finestra, così Sydney è costretta ad alzarsi; si lava e si veste, quindi scende per fare colazione.
 
Essendo sabato, entrambi i genitori sono a casa, in cucina. Appena entrata nella stanza, alzano gli occhi dalle tazze e incontrano quelli della figlia.
 
- Buongiorno, dormito bene? - chiede Caroline.
 
La giovane rimane sconvolta delle parole pronunciate, è strano ricevere un saluto in quella casa; ma ora, forse, dovrà incominciare a farci l’abitudine.
 
- Vado a fare colazione in un bar. - annuncia a bassa voce; non vuole darla vinta così facilmente.
 
- Sydney, aspetta. – la ferma il padre prima di varcare la soglia d’ingresso. – Tieni. – e le porge una banconota da 10 dollari.
 
La ragazza rigira quel pezzo di carta tra le mani, confusa. Perché i genitori gliel’hanno dato?
 
- Ce li ho i soldi. – risponde bruscamente.
 
- Vogliamo essere genitori migliori. – controbatte la madre. – Accettali, ti prego. –
 
Sydney guarda prima quella banconota, poi i suoi, indecisa sul da farsi. Ricorda quindi le parole dell’amica e sbuffa contrariata.
 
- Grazie, ci vediamo dopo. – conclude, accennando un lieve sorriso.





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Ciao gente bella! Come promesso, ecco qua il capitolo.
Eheh spero vi sia piaciuto, è da tanto che penso a come far accadere questa scena.
Che dire, credo che manchino ormai cinque o sei capitoli, poi questa storia sarà finita.
Ringrazio la mia Saretta, che recensisce sempre, e tutte voi che comtinuate a leggere, grazie mille.
Bene, ci sentiamo nel prossimo capitolo.
Bacioni, Fede

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16
 
Basta un solo piccolo gesto, perché la tua vita si modelli, cambi. Serve un’amica per essere apprezzati, capiti, sostenuti.
 
L’anno scolastico è passato troppo in fretta, molteplici cose sono successe da quando Demetria Lovato è comparsa nella sua vita. È tutto diverso con qualcuno al suo fianco.
 
Mai avrebbe pensato di essere dov’è ora, mai avrebbe creduto di essere guardata da così tanti occhi, trafitta da così tanti sguardi; l’anno precedente, se qualcuno le avesse raccontato un avvenimento del genere, lo avrebbe preso per pazzo.
 
Cammina piano sul palco, attenta a non inciampare per l’emozione, mentre tutti l’applaudono. In mano, l’attestato della borsa di studio ad Oxford e un mazzo di fiori, generosamente regalati dal preside per l’importante premio.
 
- Grazie a tutti; - dichiara coraggiosa, dopo essersi avvicinata al microfono – mai avrei pensato di espormi davanti a così tante persone. Sono ancora abbastanza sconvolta da aver ricevuto un simile premio, ringrazio i miei professori per aver spiegato argomenti meravigliosi, mi è piaciuto studiare tutto quello che abbiamo svolto quest’anno. –
 
Si ferma un secondo, imbarazzata per aver parlato così tanto, poi decide di nominare anche altre due persone, sebbene siano entrate nella sua vita da poco.
 
- Voglio anche dire grazie ai miei genitori, che non si sono fermati un secondo in questi giorni per allacciare i rapporti che sono mancati in questi anni. –
 
Caroline e Markus sussultano nel sentire quelle parole, non pensavano che avrebbe ringraziato anche loro. Tutti gli alunni sono restano in silenzio, capendo forse una volta per tutte il motivo per cui Sydney era sempre così invisibile.
 
La ragazza ripensa a quello che ha detto e quasi si vergogna, ma quando incontra gli occhi della sua amica, riprende la parola. Forse la mora è la più fiera di tutti, quasi si commuove per vedere la rossa su quel palco, ha fatto davvero tanti progressi da quando si sono conosciute.
 
- Ma c’è una persona che è sempre stata accanto a me; da quando si è trasferita qua a Sunnyvale si è sempre dimostrata la migliore amica dell’intero universo. Mi ha fatto capire il significato dell’amicizia, dell’amore, mi ha insegnato cos’è la fedeltà, la fiducia. Ti voglio bene, Demi. –
 
Quindi scende dal palco e corre ad abbracciare la ragazza. Sincerità, verità, passione. Sono questi gli unici sentimenti che volano nell’aria.
 
Dopo un applauso generale, tutti si dirigono verso l’uscita, mentre la famiglia Jones rimane in auditorium. I genitori della rossa danno un caloroso abbraccio alla figlia, chiedendole ancora perdono per quello che avevano fatto fino a qualche giorno fa.
 
- È tutto risolto, non preoccupatevi. – mormora Sydney, un attimo prima che il preside si avvicini.
 
- Sono orgoglioso di avere una studentessa così in gamba. – dice, poi riferisce l’attenzione ai due genitori - Ora, dovremmo parlare insieme della borsa di studio di vostra figlia, dato che è ancora minorenne. –
 
Così Sydney e Demi lasciano i signori Jones ed escono dall’istituto. La brezza estiva soffia lieve nell’aria, il sole picchia sulle teste delle due ragazze, così decidono di ripararsi sotto l’ombra di uno degli alberi del giardino scolastico.
 
- Mi mancherà questo posto. – rivela la rossa, appoggiandosi al tronco.
 
- A me mancherai tu. – controbatte l’amica – Non posso credere che tra un mese sarai dall’altra parte del mondo. –
 
- Non pensiamoci adesso, non voglio deprimermi, voglio passare momenti meravigliosi insieme a te, prima che tutto questo finisca.
 
Demi sembra riflettere su quella frase, poi le si illuminano gli occhi, come se avesse avuto l’idea del secolo.
 
- Facciamo una festa! – esclama – Potremmo organizzarla in questi giorni e farla tra due settimane. Sarà una doppia festa, sia per la fine della scuola, sia per la tua partenza. –
 
- Demi, sai che non mi piace festeggiare, soprattutto stare al centro dell’attenzione. – si lamenta la giovane.
 
- Dai, Sydney, sarà grandioso. Sono sicura che tutti verranno volentieri. – la incita l’amica.
 
La rossa non sa che decidere, ma la mora continua ad insistere ed è costretta ad accettare.
 
- Allora, cosa ci facciamo ancora qui? Andiamo a preparare la festa più bella che abbiano mai organizzato in questo mondo! –
 
Sydney sorride, è fortunata ad avere un’amica così; e, mentre le ragazze camminano per tornare a casa, l’adolescente sente scivolare via dalle spalle l’ultimo velo d’invisibilità rimasto.




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Hey tate!
Mi dispiace davvero un casino per il ritardo: senza contare che non sapevo cosa scrivere, sono stata stra piena di impegni (ps. il 13 era il mio compleanno yay).
In ogni caso, ora sono qui con un nuovo capitolo, corto ma fondamentale; spero vi sia piaciuto.
Volevo infine avvisarvi che, da quello che ho previsto, mancano solo tre capitoli alla fine della storia (piango).
Vi amo, cercherò di aggiornare il prima possibile.
Fede

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17
 
La ragazza dai capelli rossi è nervosa. Non è mai andata a feste di questo tipo, nessuno l’ha mai invitata. Inoltre, si sente fuori luogo e imbarazzata con quel vestitino azzurro che calza.
 
- Si intona con i tuoi occhi. – le ha detto l’amica la sera prima.
 
Sbuffa, passando ancora le mani sull’abito. E se agli altri non dovesse piacere? È ancora troppo legata alle loro opinioni, da non farci caso.
 
- Sei meravigliosa, tesoro. – le dice la madre, dalla porta – Ora va’, sono già tutti arrivati a casa di Demetria. –
 
Sydney le sorride, quindi fa un respiro profondo e scende dalle scale. Il fratellino Christian corre ad abbracciarla, facendola sussultare. La giovane, però, non fa molto caso a quel brivido e si concentra sulla stretta del piccolo; non vuole in alcun modo che il passato le rovini la serata.
 
Così saluta i genitori ed esce di casa, per poi fermarsi poco dopo, al cancello della famiglia Lovato. Ode la musica provenire dal giardino sul retro e una scarica di adrenalina invade il suo corpo. Appena entra, viene investita dall’amica, che la abbraccia forte.
 
- Eccoti, finalmente. Ti stavamo tutti aspettando. – annuncia la mora.
 
Giunte in giardino, alcuni ragazzi salutano Sydney, che, imbarazzata, accenna un timido sorriso. Compagni di classe e alunni dell’istituto vanno e vengono, accerchiano la giovane, si congratulano con lei.
 
La rossa si sente a disagio, non è abituata a così tante attenzioni, sebbene negli ultimi giorni ne abbia avute molte. Tutta queste gente, però, la fa sentire in ansia, tanto che deve distanziarsi un po’ dalla massa.
 
- Vado a prendere da bere. – annuncia a Demi.
 
- Non scappare. – scherza la mora.
 
Sydney pensa a questa opzione, trovandola allettante, ma poi, riempiendo il bicchiere di punch, si guarda in giro. I festoni, le casse della musica, il cibo e le bevande, i ragazzi che ballano... Demetria ha preparato questa festa solo per lei.
 
La fine dell’anno era solo un pretesto. L’amica ha organizzato tutto ciò per dimostrare alla giovane che non è sola, non è invisibile. Una serata dedicata a lei, a tutti i suoi difetti, resi quasi dei pregi con Demi al suo fianco.
 
- Ehi Sydney. – la chiama un compagno del corso di matematica – Questa festa è meravigliosa. E complimenti per la borsa di studio, sei incredibile. –
 
La giovane sorride e ringrazia, quindi fa per ritornare dall’amica, ma il ragazzo la ferma ancora.
 
- Mi dispiace che fra pochi giorni tu parta; non ti potrò più vedere per un anno. – poi, con un leggero velo di rossore sulle guance, tira fuori un foglietto dalla tasca dei jeans – Potremmo comunque sentirci, se ti va. Sei bellissima. –
 
Le lascia tra le mani il numero di telefono e, senza aspettare una minima risposta, ritorna nella mischia. Sydney è particolarmente sorpresa. Non capisce bene cosa succede, ma crede sia bella. Che quel Daniel voglia essere suo amico? Che modo strano per chiederlo.
 
Decide di domandare spiegazioni a Demi, sicuramente più afferrata sull’argomento. La trova che balla con gli amici di scuola, così si avvicina.
 
- Sydney! Eccoti qua. Dai, balla con noi. – la incita.
 
- Certo, ma prima vorrei dirti una cosa, se possibile. –
 
L’amica la guarda, quasi allarmata, quindi lascia gli altri e segue la rossa in casa.
 
- Un certo Daniel, del corso di matematica, mi ha lasciato questo bigliettino con il suo numero, dicendomi che potremmo scriverci quando sarò a Oxford. Solo che mi sembra un metodo strano per diventare mio amico. – spiega.
 
Demetria la fissa, poi scoppia a ridere. Sydney aggrotta la fronte, non capendo la reazione della mora.
 
- Non vuole essere tuo amico, sciocchina. – rivela, calmandosi – È interessato a te. –
 
- Non capisco... –
 
- Gli piaci, Sydney. Tutto qua. –
 
La giovane si acciglia, non sapendo come risolvere la questione. Daniel è un bravo ragazzo, anche molto carino, ma lei tra pochi giorni dovrà partire, non sa proprio come potrebbe andare avanti questa possibile relazione.
 
- Non c’è bisogno che gli parli subito. Vedi come funziona tramite messaggi, e poi valuta se ne vale la pena. – consiglia l’amica.
 
- Mi aiuterai se avrò bisogno di una mano, vero? Non sono mai stata innamorata, tantomeno fidanzata. –
 
- Ci puoi scommettere. Ora, conclusa la questione, vieni a ballare? –
 
Sydney sorride e annuisce, quindi ritornano in giardino e riprendono la magica serata.
 
Dopo minuti e minuti passati a ballare, Demi richiama l’attenzione di tutti.
 
- Grazie a voi per essere qui stasera per festeggiare la fine della scuola e, soprattutto, per augurare una buona partenza a Sydney Jones. È una ragazza stupenda, sia internamente che esternamente. Non so se per voi è la stessa cosa, ma a me ha cambiato molto la mia vita; e mi mancherà tantissimo ora che andrà in Inghilterra. –
 
Si asciuga velocemente le lacrime che si erano formate per l’emozione e continua.
 
- Direi di fare un bel applauso a questa meravigliosa ragazza. Hip hip hurrà per Sydney. –
 
La rossa si sente in totale imbarazzo, ma anche grata di avere al suo fianco un’amica del genere. Subito abbraccia Demi e la ringrazia per tutto, quindi, con ancora gli occhi lucidi, fa ripartire la musica e la serata continua nel migliore dei modi.
 
 
 
 
---------
People! I’m here!
Non sono morta, tranquille. Ma, non avendo ispirazione, mi era impossibile scrivere un capitolo che potesse essere decente.
Scusatemi, ma in questo periodo non mi sta accadendo niente di particolare da farmi venire idee.
In ogni caso, spero che questo vi sia piaciuto. Ma, se la mia testa lo vorrà, spero di più di non farvi aspettare più così tanto per gli ultimi due capitoli.
Je vous aime.
Fede 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


CAPITOLO 18
 
Manca ormai poco all’imbarco, ed è quindi ora che Sydney saluti la famiglia e la sua migliore amica, per poi rivederli tra tre lunghi anni.
 
Sono accaduti davvero tanti, troppi avvenimenti nella vita della giovane: era invisibile, solitaria, senza amici; passava giornate solamente con la compagnia del cane, estraniata dal mondo e dalla felicità.
 
Adesso, invece, è una ragazza a tutti gli effetti: ha persone che le vogliono bene, un gruppo di amici che la considera speciale; la tristezza che persisteva quotidianamente nella sua vita è scomparsa, non c’è più alcuna traccia. Ora Sydney è fiera di quello che è, della sua vita.
 
Le mancherà Sunnyvale, l’allegria della città, il vociare dei bambini che giocano, le belle giornate passate al parco, la scuola che tanto ha amato ma anche odiato, la sua casa, in particolare il tetto, suo rifugio e luogo in cui l’amicizia con Demi ha avuto inizio.
 
Quel piccolo paese vicino a San Francisco, sempre soleggiato, come suggerisce il nome. Pieno di sbagli, ma anche di opportunità; colmo di solitudine, ma pure di forti legami d’amicizia.
 
- Fai buon viaggio, tesoro. E chiamaci non appena sarai arrivata. – le dice Caroline, abbracciandola.
 
- Ti vogliamo bene. – continua poi Markus.
 
Sentirà la mancanza anche dei suoi genitori, che, seppur per un breve periodo, hanno cercato di non farle mancare niente. Hanno fatto uno sbaglio in passato, ma la figlia li ha perdonati, ha creduto in loro, e adesso sono veramente una famiglia. Una famiglia che si ama.
 
Molte volte in passato si era chiesta come fosse vivere in una casa dove tutti si vogliono bene, dove nessuno è escluso; finalmente adesso può dire come ci si sente.
 
- Chi mi leggerà più le favolette? – chiede con voce angelica il piccolo Christian.
 
- Ogni volta che vorrai sentirne una, chiamami e te la racconterò. – risponde la rossa, dando un bacetto sulla testa del bimbo.
 
Appena conosciuto, quasi lo detestava. Non sopportava che nella sua vita fosse entrato un fanciullo a cui i genitori riponevano tutte le attenzioni del mondo, mentre a lei non degnavano nemmeno di uno sguardo. E le dava ancor più fastidio il fatto che il piccolo, vedendo gli altri, aveva capito che lei era invisibile, da non guardare.
 
Ora, invece, nelle ultime settimane hanno legato molto; Sydney si è dimostrata un’ottima sorella maggiore e Christian un monello fratellino. La ragazza ha compreso quanto può essere meraviglioso avere una sorella o un fratello al tuo fianco, con cui litighi ma anche con cui passi le avventure più emozionanti.
 
- Come farò senza di te? Se trovi una risposta valida giuro che ti lascio andare senza una lacrima. – conclude i saluti Demetria, mentre si iniziano a formare già le prime lacrime.
 
- Come quando non mi conoscevi ancora. Vivi la tua vita, Demi, non pensare a me. –
 
- Te lo sogni. Non posso dimenticarti, non posso scordare i fantastici momenti che abbiamo trascorso insieme, semplicemente perché sei la mia migliore amica; e ti voglio bene. –
 
Più di tutti, sentirà la mancanza di Demetria Lovato. È iniziato tutto casualmente, la loro è stata un’amicizia basata su rispetto, semplicità e fiducia. E proprio grazie a ciò, si è creato il legame più veritiero che ci sia mai stato.
 
La mora le ha insegnato molto, da cose semplici, come la felicità, ad altro, come l’amore. Demi le ha mostrato che non è sola, potrà sempre contare su di lei, qualunque cosa accada; anche semplicemente per un consiglio con Daniel.
 
Un’amica può cambiare la vita, può stravolgerla, come un tornado che si abbatte su un’innocua cittadina. La ragazza, in questo caso, è grata di essere quel paesino, perché senza Demetria, sarebbe ancora nella sua vela di invisibilità, nel suo mondo estraneo alla gente.
 
- Ci sentiremo ogni giorno, te lo prometto. – dice fermamente la mora.
 
- Le promesse sono fatte per essere infrante, non ricordi? –
 
- Erano le regole, quelle, sciocchina. Ma se non vuoi una promessa, allora te lo giuro, non ti libererai così facilmente di me. –
 
Ed è proprio ora, mentre le due ragazze si abbracciano, che Sydney comprende finalmente il detto Chi trova un amico, trova un tesoro. Perché la giovane, ha trovato davvero un tesoro, un dono, il miglior regalo che qualcuno possa ricevere.
 
Sydney Jones era invisibile. Ora, grazie alla sua amica, non lo è più.
 
 
 
 
Heilà bella gente! Ecco qua l’ultimo capitolo, senza contare l’epilogo (che, se volete saperlo, è già stampato a caratteri cubitali nella mia testolina malefica).
Sono stata più puntale delle scorse volte, viva me. Quest’aria di Natale mi fa bene. E domani è l’ultimo giorno di scuola, che bello.
Comunque, spero che vi sia piaciuta la storia, ci ho messo l’anima a scriverla; dirò poi tutto quello che ho da dire nell’epilogo, intanto vi auguro Buon Natale e che passiate delle feste senza pensieri.
Os quiero, Fede

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Capitolo 20
*** Epilogo ***


EPILOGO
 
"Non tutto dura per sempre" continuava a dirsi prima di incontrare Demi Lovato. Poi ha smesso. Pensava che finalmente anche lei avrebbe potuto avere un happy ending dei libri, quello in cui i due innamorati rimangono uniti tutta la vita, loro contro il mondo.
 
Sydney pensava davvero che avrebbe avuto un buon finale anche con la sua amica: sebbene le dividesse la distanza, era convinta che la loro amicizia fosse troppo forte, troppo resistente per frantumarsi.
 
Proprio così. Ora, seduta sul tetto di casa sua, non fa altro che pensare a quello che è accaduto qualche minuto prima.
 
I tre anni ad Oxford sono finiti, quindi è tornata a Sunnyvale. Per la sua famiglia, per i suoi amici, per Demetria. Ma l'arrivo non è stato come si aspettava.
 
La distanza allontana i rapporti, cancella i contatti fisici, distrugge gli animi. La distanza crea disagi, difficoltà, mancanza. La distanza ti uccide pian piano, senza che tu te ne accorga.
 
Dapprima i messaggi tra le due amiche erano frequenti, tanto che, se una delle due non scriveva all'altra dopo un'oretta, era considerata dispersa.
 
Durante i primi mesi, la distanza non si faceva sentire, quasi non conoscevano il suo significato.
 
Fino a quando, purtroppo, le telefonate iniziarono a scarseggiare, i messaggi diventarono occasionali.
 
Sydney continuava a pensare che fosse solo un brutto periodo, in cui Demi non voleva parlare con nessuno. Ma, vedendo sempre più frequentemente foto della mora felice e allegra con i suoi amici, capì che, semplicemente, si era dimenticata di lei.
 
- Come può averlo fatto veramente? Come può essersi scordata di me, dopo tutto quello che abbiamo passato? - si chiede, mentre le lacrime persistono sulle guance.
 
Ha sempre odiato i cambiamenti, non li ha mai sopportati. La destabilizzano, la disorientano, le fanno perdere l'unico appiglio certo della vita.
 
Perché Demetria Lovato per lei era un punto di riferimento, come la stella polare e la bussola per i marinai. La mora era l'unica certezza della sua vita.
 
Adesso, Sydney non ha più nessuno, né un'amica, né una famiglia. Sydney è ritornata la ragazza di prima.
 
Perfino i suoi genitori si sono dimenticati di lei, l'hanno semplicemente ignorata non appena ha fatto ingresso in casa Jones.
 
Il fratellino Christian e perfino quel giovane che aveva iniziato a frequentare, Daniel, si comportano nella stessa maniera in cui si atteggiavano prima del cambiamento.
 
La distanza cambia la gente. O forse sono le persone che rimangono sempre le stesse. Forse esse sono solo influenzate dalla moda del momento, probabilmente certe azioni sono dettate dalla voglia di essere popolari.
 
Quando non servi più per i loro scopi, semplicemente ti abbandonano, ti buttano via come una cartaccia.
 
Però Sydney non riesce a comprendere perché abbiano scelto lei. Per quale motivo Demi ha voluto lei al suo fianco, se nemmeno aveva amici?
 
Sinceramente, ora non le importa più. Non le interessa più alcun tipo di contatto. Ha capito che le persone sono tutte uguali, lei rimarrà sempre la stessa.
 
Perché Sydney Jones è invisibile. E lo rimarrà per sempre.
 
 
 
 
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Hey ragazze!
Lo so, non è l’epilogo che vi sareste aspettate e forse mi volete uccidere per questo drammatico finale. Però, con questa storia, volevo mandarvi un messaggio: nella vita reale, gli happy ending non esistono, sono frutto della nostra immaginazione; nella vita reale, non tutto va per il verso giusto, quindi non mi andava di scrivere qualcosa di falso.
Probabilmente speravate proprio che Sydney sarebbe diventata popolare, ma non sarebbe la verità; spesso noi ci soffermiamo sulle cose belle di un libro, senza renderci conto che, se le proiettiamo nella vita, sono quasi sempre l’esatto opposto di quel e vissero felici e contenti.
Siamo abituati a leggere libri e storie che si concludono nel migliore dei modi, ma dobbiamo anche abituarci ai finali diversi dal solito, diversi dal normale.
Quindi niente, spero possiate capire la mia scelta; io capirò voi.
Voglio ringraziare tutte voi, dalla prima all’ultima, dalle ragazze che leggono dall’inizio, a quelle che hanno iniziato più tardi; in particolare vorrei ringraziare Nadtrip96 e twilight_99 che hanno messo la storia nelle preferite, Liam_ che ha aggiunto la fan fiction nelle seguite, e la mia Sara, che ha recensito ogni capitolo e che ha messo la storia nelle seguite (non mi uccidere please).
Grazie mille per tutto, vi amo.
Fede xx

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