Season Four

di Madrigal
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** There's no Home for you here ***
Capitolo 2: *** I Just Don't Know What to Do With Myself ***
Capitolo 3: *** Why Can't You Be Nicer To Me? ***
Capitolo 4: *** Little Ghost ***
Capitolo 5: *** Death Letter ***
Capitolo 6: *** We're Going To Be Friend ***
Capitolo 7: *** In The Cold Cold Night ***
Capitolo 8: *** It's True That We Love One Another ***
Capitolo 9: *** Ball and Biscuit ***
Capitolo 10: *** The Same Boy You've Always Known ***
Capitolo 11: *** Boy's Best Friend ***
Capitolo 12: *** Truth Doesn't Make a Noise ***
Capitolo 13: *** Wasting My Time ***
Capitolo 14: *** The Union Forever ***
Capitolo 15: *** Effect And Cause ***
Capitolo 16: *** Stop Breaking Down ***
Capitolo 17: *** Let's Build A Home ***



Capitolo 1
*** There's no Home for you here ***


SEASON FOUR

4X1 -- THERE’S NO HOME FOR YOU HERE

Drin drin drin
“ Veronica, chi parla” disse la neo-detective con la voce ancora un po’ assonnata
“ Ehm, Mars Investigazioni?” chiese la voce dall’ altra parte del filo, che sentendo la voce di una donna tra l’ altro giovane dubitò di aver digitato il numero giusto
“ Sì, cosa posso fare per lei?”Veronica assunse un tono più professionale
“ Ho bisogno del suo aiuto” disse l’ uomo, ancora insicuro sul fidarsi o meno di quella giovane voce

Soltanto dopo aver riagganciato Veronica si rese conto di non trovarsi nella sua camera, e che la sagoma di un ragazzo giaceva accanto a lei… “certo che è davvero dolce” pensò la ragazza ricordandosi improvvisamente dove si trovava e cosa era successo la sera precedente.
“ Dove stai andando?” chiese il ragazzo non del tutto sveglio
“Lavoro” rispose lei, baciandogli amichevolmente la fronte, iniziando poi a vestirsi
Piz rimase lì a guardarla.
Non credeva ancora che la sua relazione con Veronica fosse riuscita a sopravvivere dopo tutti quei mesi di distanza. Non era stato facile, soprattutto per lui, che si sentiva tradito da quella ragazza: lui aveva rifiutato il magnifico lavoro di New York per poter stare tutta l’ estate accanto a lei. Aveva cercato di farglielo capire in tutti i modi che voleva stare con lei, rafforzare quella relazione troppo giovane per affrontare quei mesi di lontananza. Ma d'altronde non poteva chiedere a Veronica di rinunciare a una così importante opportunità … ah la sua Veronica … ancora gli sembrava un sogno poterla riabbracciare, stringere forte a sé …
“Mi sei mancata da morire “ le disse infine, lei gli rispose con un sorriso, solo allora il ragazzo si rese conto che forse era meglio chiudere il becco, ed evitare altre figure da femminuccia sdolcinata.

Quando l’ uomo entrò Veronica era seduta a quella che un tempo era la scrivania di Keith Mars, immersa in chissà quali pensieri …
Stupito l’ uomo come la ragazza di trovarsi di fronte ad una persona non del tutto sconosciuta …
“Sono contento che tu abbia deciso di non cambiare nulla del tuo aspetto …” disse l’ uomo
“Beh lei è stato abbastanza convincente …” rispose Veronica ancora attonita. L’ uomo che le stava di fronte, lei già lo conosceva: era il dr. Tom Griffith, uno dei più rinomati chirurghi plastici della città.
“ perché si trovava qui?” “perché l’ aveva contattata?” “aveva ancora a che fare con i Fitzpatrick?”
Mille domande affollavano la mente della giovane detective, ora avrebbe iniziato a dare loro una risposta.
“Come mai mi ha contattata dr. Griffith?” chiese Veronica senza troppi preamboli
“Si tratta di mia figlia Hannah, è scomparsa” disse l’ uomo, che dal tono della voce sembrava molto preoccupato.
“Questa mattina ho ricevuto una chiamata dalla scuola, mi hanno detto che questa notte Hannah  non è rientrata …” continuò l’ uomo
Veronica si alzò, prese un bicchiere d’ acqua e lo diede all’ uomo.
“Non ha pensato che sua figlia possa solo aver dormito fuori, magari a casa di qualche sua amica o amico…” Veronica non riuscì a terminare la frase
“Lei crede che dopo la ‘faccenda’ Fitzpatrick io lasci a mia figlia la possibilità di muoversi in piena libertà …” l’ uomo la interruppe
“Hannah era scortata giorno e notte da un uomo di mia fiducia. Questa mattina dopo aver ricevuto la telefonata della scuola ho cercato di contattare Roger, l’ uomo di cui ti parlavo, ma inutilmente. L’ uomo non risponde. Ti prego aiutami, sono certo che mia figlia si trova in pericolo. Se la trovano i  Fitzpatrick sono sicuro che le faranno del male.” Terminò l’ uomo evidentemente sconvolto.
Veronica accettò il caso e prese tutte le informazioni di cui aveva bisogno.

“Da dove iniziare le ricerche di Hannah?” si stava chiedendo Veronica in mensa, quando qualcuno le chiuse gli occhi con le mani
“indovina chi sono?!” disse una voce roca, volutamente mascherata.
“un bambino di 5 anni” rispose Veronica in modo ironico e si girò di colpo
“Wallace, sei tornato” gridò la ragazza mentre abbracciava il suo migliore amico
“Da qualche giorno, ma sono stato da mia madre. Sai, volevo lasciare il campo libero ai piccioncini” rispose Wallace.
“Non essere sciocco. Lo sai che non sono quel ‘genere’ di ragazza” ribatté la ragazza con un sorriso
Vedendo le carte sul tavolo in cui si trovava l’ amica, Wallace sorrise leggermente e disse: “Sempre al lavoro Veronica Mars”
Prese in mano le foto che si trovavano sopra il tavolino, e riconobbe subito la ragazza nella foto. Era una studentessa del liceo, l’ aveva vista qualche volta nei corridoi con le sue amiche: di certo non era una ragazza che passava inosservata, prima di tutto per la sua bellezza poi per la sua relazione con Logan Echolls. A quel pensiero Wallace guardò Veronica sospettoso, aveva paura che la sua amica potesse ricadere nelle braccia di quello 09 che tanto l’ aveva fatta soffrire e così spezzare il cuore del suo compagno di stanza. Veronica intuendo i pensieri del suo amico fece un lungo sospiro e iniziò a raccontare …

“San Francisco dopotutto è una stupenda città” si disse Veronica mentre percorreva la highway 1.
Infatti, aveva deciso di iniziare le sue ricerche dal college della ragazza: il Mills college di San Francisco.
La prima cosa da fare era chiedere alla compagna di stanza: Molly Joyce *.
“certo che con un cognome del genere si ha la strada spianata nel mondo della letteratura” pensava Veronica mentre bussava alla porta della stanza.
Veronica rimase scioccata nel vedere la ragazza che le aveva aperto la porta. “la giornata delle sorprese” disse tra sé e sé la giovane detective.
“Veronica, che sorpresa vederti. Credevo che frequentassi la Hearst…” disse la ragazza
Veronica non rispose, ancora perplessa da quell’ incontro.
“cosa ci faceva Molly Fitzpatrick a San Francisco?” “perché si faceva chiamare Joyce?”
Molly intuendo le mille domande che affollavano la mente di quella vecchia conoscente:
“Mi ero stancata della vita di Neptune, soprattutto di vivere con i miei zii. Anche dopo la scoperta che loro non avevano nulla a che fare con la morte di Felix, ho deciso di cambiare vita e soprattutto città. Così mi sono iscritta ad un college di San Francisco e ho adottato il cognome di mia madre”
“beh dopotutto questa città dovrebbe esserci abituata ai malviventi” pensò Veronica, che non aveva ancora detto una parola
“allora Veronica cosa ti porta a San Francisco? Non mi dire che sei passata anche tu dall’ altra sponda?” chiese la ragazza, con l’ evidente intento di smorzare la tensione.

“riordiniamo un po’ le idee” stava pensando Veronica mentre beveva una tazza di caffé da Perry’s e un cameriere di nome Brian le faceva l’ occhiolino “che fortuna Veronica, gli etero sono merce rara da queste parti”
“ecco cosa sono riuscita a scoprire dalla visita alla mia ex-compagna di liceo: -certo che Hannah sa con chi divide la stanza,  inizialmente era un po’ preoccupata ma presto siamo diventate buone amiche, d'altronde Hannah è una persona fantastica … non usciva molto e che io sappia non frequentava nessuno, sai è ancora innamorata di quello 09 di Logan Echolls … parlava sempre di lui … l’ unico contatto che Hannah aveva con il mondo esterno, oltre la sottoscritta, era il suo computer, passava ore e ore davanti lo schermo, penso che chattasse con qualcuno …- diciamo che queste sono tutte le informazioni che ho raccolto, oltre al computer di Hannah. Non si arrabbierà se le salverò la vita …”

“Ciao Mac, ho bisogno del tuo aiuto. Dove sei?” chiese Veronica
“Ciao Veronica. Mi continuo a chiedere come facevi prima di conoscermi? Sono nella mia stanza, Parker è appena uscita, puoi passare se vuoi, non penso che tornerà prima di un paio d’ ore, o almeno spero. Se sento parlare ancora una volta di Logan Echolls giuro che vomito.”
“Facile è innamorarsi di lui quanto difficile è dimenticarlo” pensava Veronica tra sé e sé … infondo Veronica non se la sentiva di biasimare Parker per il fatto che non volesse più avere niente a che fare con lei, soffriva ma questa storia stava diventando pesante.

“Presto entra, non abbiamo tempo da perdere. Mi ha appena chiamata, sta tornando. Dimmi cosa devo fare.” Mac parlava così veloce che Veronica faticava a starle dietro.
“Chi sta arrivando? Vuoi darti una calmata”
“Sbrigati”
“Devi riuscire a recuperare tutte le informazioni da questo computer, e-mail, posta, foto … passo domani. Ciao”
E proprio mentre Mac le chiudeva la porta in faccia …
“Scusa mi fai passare. Devo entrare. Sai questa è la MIA stanza, o vuoi prenderti anche questo?” il tono di Parker non era dei più amichevoli
“Senti Parker io e te dobbiamo parla …” Veronica non riuscì a finire la frase che la sua ex-amica di college le aveva chiuso la porta in faccia.

“Ciao tesoro, com’ è andata la giornata?” le chiese lo sceriffo Mars appena rientrata a casa
“Giornata standard: mi ha svegliato un cocainomane avvertendomi della scomparsa di sua figlia, che tra l’ altro è l’ ex di Logan ancora follemente innamorata di lui, ho sorseggiato un caffé a San Francisco e mi sono fatta sbattere la porta in faccia da una ex di Logan ancora follemente innamorata di lui”
“questo significa che hai risolto il caso” chiese il padre interessato
“NO, questo significa che Logan ha molte ex ragazze ancora innamorate di lui” rispose la figlia con un’ aria non troppo serena.
“Papà forse mi puoi aiutare con il caso. Come faccio a rintracciare una guardia del corpo di nome Roger Moore?”chiese Veronica con fiducia, poi diede un bacio allo sceriffo e si chiuse in camera. “non c’ è niente di meglio che un morbido letto e della buona musica per schiarirsi un po’ le idee” pensò tra se la ragazza.
Il giorno dopo il Keith svegliò la figlia con una fumante tazza di caffé ed un giornale.
“Leggi tesoro, e poi non dirmi che non esaudisco ogni tuo desiderio” disse il padre, e nel tono della sua voce si leggeva un mix di fierezza e sarcasmo.
Dopo aver stropicciato per circa 10 secondi gli occhi Veronica prese in mano il giornale ed iniziò a leggere: “ È  stato ritrovato questa notte un uomo privo di  memoria, il suo nome è Roger Moore come si legge dai documenti che l’ uomo portava con sé. L’ uomo è ora ricoverato al Saint Francis Memorial Hospital di San Francisco”

“È proprio una bella strada la highway 1, però non posso di certo percorrerla tutti i giorni…” pensava Veronica mentre guidava verso Cisco.
All’ entrata dell’ ospedale chiese informazioni circa Roger Moore, spacciandosi per una sua cugina. L’ infermiera l’ accompagnò alla stanza 21, quando l’ infermiera aprì la porta e annunciò al povero paziente la visita di sua cugina l’ uomo rimase alquanto sorpreso e la giovane detective non poté fare a meno di notarlo.

Anche oggi Brian ci stava provando con lei, dopo averle versato del caffé lasciò un bigliettino sopra il tavolo
“28 Barbary Lane, attico”**
“certo che era proprio un bel tipo quel Brian” pensò Veronica
Ancora una volta cercò di fare il resoconto delle informazioni accumulate da Perry’s.
“sono riuscita a far confessare la verità all’ uomo: -mi sono affezionato a quella ragazza, è così dolce e carina e mi dispiaceva ciò che le faceva il padre: non la faceva mai uscire, non la lasciava parlare con nessuno in privato, .. una sera l’ ho sentita piangere e mi si spezzava il cuore, povera Hannah, … si è vero, l’ ho lasciata andare, .. suo padre mi ammazza se scopre una cosa del genere, … soprattutto non avrò più un lavoro- certo che la ragazza piace proprio a tutti …”stava pensando Veronica quando il cellulare le iniziò a squillare
“Veronica sono Mac, ho finito. Quando hai intenzione di passare? Sai mi devo inventare una scusa per far uscire Parker..” le disse Mac con un filo di voce
“Fra due ore sono da te …” Veronica riagganciò, pagò il conto da Perry’s , mentre Brian le faceva l’ occhiolino da dietro il bancone e si mise alla guida della sua macchina.

Toc ..toc…toc
“Dovresti cambiare il tuo modo di bussare Veronica. È irritante.!”disse Mac aprendo la porta quasi senza guardare l’ amica. Sapeva benissimo che solo lei bussava in quel modo: la particolarità sta nella semplicità.
“Ciao Mac. Cosa hai scoperto? Perché il tuo sguardo è così … nero?” chiese Veronica
“Ti avevo chiesto che non volevo assolutamente sentir parlare di Logan Echolls per almeno 10 anni…”
“Veramente avevi detto per un anno… cosa hai scoperto Mac?”
“Il proprietario di questo computer aveva una relazione epistolare con Logan, molti file non sono riuscita a recuperarli ma…” Mac fu interrotta da Veronica:
“Mac, la proprietaria del computer è Hannah Griffith …”
“La strafica figlia del chirurgo plastico …”
“Sicuramente sono delle vecchie mail che i due si scam….”
“No Veronica, i file che sono riuscita ad aprire sono abbastanza recenti”
Veronica rimase notevolmente colpita dalle parole della sua amica, ma dopo qualche minuto di esitazione si voltò per andarsene, ma
“Parker da quanto tempo sei lì?” chiese Mac alla sua compagna di stanza evidentemente scossa
“Da quanto tempo andava avanti la storia tra Logan e questa ragazza?” chiese Parker tra i singhiozzi
Veronica intanto aveva lasciato la stanza diretta al Neptune Grand, piena di domande che le frullavano in testa.
“da quanto tempo andava avanti quella relazione clandestina?”
“Logan l’ aveva mai amata, o era stata un semplice ripiego dopo Lilly e dopo Hannah?”
Aveva bisogno di risposte ma soprattutto la certezza che la ragazza stesse bene.

“State chiamando Logan Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi: -NON PECCANO AFFATTO, CHI PECCA PER AMORE ***-” Veronica alzò gli occhi al cielo e interruppe la conversazione prima del segnale acustico.

Quasi piombò nella stanza appena Dick aprì la porta.
Corse in camera di Logan.
Vuota.
“Dov’ è il tuo amico, Dick?” chiese agguerrita Veronica
“Vorrei saperlo anch’ io dolcezza. Non è che voi due forse ….” Dick stava certamente alludendo ad un ritorno di fiamma. Comunque Veronica non ebbe dubbi sulla sincerità del cretino che le stava di fronte e la chiamava dolcezza. Logan non era così stupido da dire al suo amico dalla lingua lunga dove nascondesse la ragazza. Ma Veronica capì subito dove poteva essere: Motel Camelot
Il telefono iniziò a squillare…

Davanti al Motel, in macchina Veronica ebbe un attimo di esitazione…
È stato proprio qui che Logan l’ aveva baciata la prima volta, “è qui che tutto ha avuto origine” pensò la ragazza.
Ancora una volta il telefono iniziò a squillare e ancora una volta Veronica non rispose e continuò a ricordare quel giorno di due anni fa…
“tutto bene?” le aveva chiesto dopo essere uscita dalla stanza, dove aveva interrogato l’ uomo che l’ aveva ‘quasi-rapita’. E lei gli rispose con un bacio, un semplice bacio che la fece impazzire e impaurire Mentre lei si stava allontanando da quel ragazzo , all’ apparenza più stupito di lei da quel gesto…  lui le fermò e ricambiò quel semplice bacio con uno più …

“Basta Veronica, non devi più pensare a lui, ricordati ciò che ha fatto” Veronica cercava di pulire la mente da quei pensieri, ma il cuore le batteva troppo forte e un senso di solitudine e vuoto la invase. Da tempo si erano lasciati e anche non molto amichevolmente e lei si era rifatta una storia con una persona dolce e carina, che le dava tutto ciò che Logan non era mai riuscito a darle: sicurezza. Ma allora perché non riusciva togliersi quello 09 dalla testa?
Scese dall’ auto e bussò alla stanza 9 del Motel Camelot.
Nessuna risposta.
La donna che le aveva risposto al telefono, alla quale Veronica aveva detto di essere la sorella della ragazza bionda che alloggiava lì da due notti, le aveva assicurato che i ragazzi non erano mai usciti dalla camera, quindi Veronica bussò ancora una volta:
“Servizio in camera” disse la detective sicura che Logan avrebbe riconosciuto la sua voce. Poi ti pare che un posto del genere abbia il servizio in camera … mai dire mai Logan sarebbe capace di tutto per sorprendere una ragazza.

Aprì la porta sfoggiando il suo sorriso migliore.
“Veronica Mars… che sorpresa. Sono forse ricercato dall’ FBI?” chiese il ragazzo con il solito modo di fare strafottente
“Oppure attacchi ancora i tuoi giocattoli sotto la mia auto per vedere dove vado?”
“Mi dispiace Logan ma non sto cercando te, sono sicura che il tuo ego riuscirà ha superare questo shock”
Logan aprì la porta e seduta sul letto trovò la bella figlia del dr Griffith.

Veronica tornò a casa distrutta sia da quella lunga giornata sia da Logan …si chiedeva cosa fosse giusto fare: dire al dr. Griffith cosa aveva scoperto oppure no e poi cosa fare con Piz…
Ancora una volta il telefono squillò e ancora una volta Veronica non rispose, ma tolse la suoneria ed entrò in casa. Suo padre era seduto sul divano e stava guardando la televisione con particolare interesse. Le fece segno di sedere e ascoltare …
“Questa sera è stato ritrovato al Neptune Grand il corpo di Richard Casablancas, l’ uomo era ricercato per frode fiscale ai danni di numerosi uomini di affari …”intanto scorrevano le immagini del padre in divisa da sceriffo che cercava di allontanare i giornalisti …

NOTE:
* Joyce, James: famoso poeta e scrittore irlandese.
**Brian è uno dei personaggi di Armistead Moupin: “tales of the city” : abita al 28 di Barbary Lane e lavora come cameriere da Perry’s. I racconti sono ambientati in una San Francisco di fine anni settanta e inizio anni ottanta. Dal primo libro “tales of the city 1”  è stato tratto in America un telefilm nel 1993, così nel 1998 dal secondo libro (tales of the city 2) e nel 2001 dal terzo (tales of the city 3). In italiano i titoli sono: “Racconti di San Francisco”, “Nuovi racconti si San Francisco”, “Ritorno a San Francisco”.
*** Oscar Wilde

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Capitolo 2
*** I Just Don't Know What to Do With Myself ***


SEASON FOUR

4 x 2 --  I Just Don’t Know What to Do With Myself

“La notte è una buona consigliera” si disse Veronica trascinando il suo corpo giù dal letto.
Sapeva benissimo cosa doveva fare, ma prima di qualsiasi altra cosa voleva parlare con suo padre della strana morte di Richard Casablancas. Corse in cucina ma la stanza era vuota, lo sceriffo Mars era già andato a lavoro. L’ uomo le aveva lasciato un bigliettino sul tavolo, accanto alla colazione: -ne parliamo stasera tesoro, buona giornata- .
Suo padre era sicuramente la persona che la capiva meglio di chiunque altro.

“Salve Dr. Griffith, appena ascolta questo messaggio la prego di richiamarmi!” disse Veronica alla segreteria del chirurgo mentre guidava verso la Hearst.
Toc … toc … toc …
“Veronica cosa ci fai qui? Ho provato a chiamarti diverse volte ieri …” disse il ragazzo con un tono molto triste e allo stesso tempo preoccupato. Preoccupato per il fatto che non era poi così sicuro di quella relazione: lui così preso, si era innamorato di lei sin dal primo momento in cui l’ aveva vista e aveva continuato ad amarla anche quando la vedeva tra le braccia di quel Logan Echolls, mentre lei così … Veronica Mars! Veronica nel sentire quella voce si sentì così in colpa per non aver risposto al telefono la sera precedente, per aver avuto quei pensieri sul suo ex … ora era Piz il suo ragazzo e doveva far funzionare la loro relazione!
“Allora Veronica, vuoi entrare?” il ragazzo stava cercando di riportare Veronica sul pianeta Terra facendole dei gesti con la mano davanti al viso.
“Ehm sì … un momento …” disse la ragazza alzando il dito indice, in segno al ragazzo di aspettare. Il telefono le stava squillando.
“Ciao Mac … sì vediamoci in mensa fra 10 minuti …” disse Veronica guardando il ragazzo di fronte a lei e cercando di fargli capire quanto le dispiacesse dover andar via.

“Ciao Mac. Mi spieghi cosa c’ è di così urgente?” chiese Veronica all’ amica mentre si sedeva al tavolo della mensa
“Ti ricordi il mio ragazzo …” iniziò a spiegarle Mac ma fu interrotta dall’ amica:
“E tu, ti ricordi il mio? Beh mi odia!”
“Ti saprai far perdonare. Ora per favore, Veronica, ascoltami. Il cretino del mio ragazzo si sta per far cacciare dalla Hearst perché non frequenta le lezioni e non dà gli esami, e questo è molto difficile da accettare. Ma ora c’ è anche un altro problema: la concorrenza. C’ è qualcun altro qui alla Hearst che distribuisce le risposte degli esami… tu devi scoprire di chi si tratta! Già è difficile immaginarsi il futuro con un non laureato in filosofia, ma almeno restava il brivido dell’ uomo d’ affari … ti prego Veronica. Da quando questo tizio ha iniziato a rubargli clienti, Max non smette di mangiare e bere birra … Veronica non si lava da 5 giorni e ti prego di credermi: lui puzza!”disse Mac tutto d’ un fiato.
“Cercherò di aiutarti, ma non ti prometto niente. Sono un po’ impegnata in questi giorni. Devo anche sistemare la situazione con Piz …” le rispose Veronica sinceramente dispiaciuta di non poter essere d’ aiuto all’ amica
“Ti prego ti prego ti prego” Mac teneva le mani giunte davanti al viso, per sottolineare ancora di più il tono di supplica della frase.
“Ok, farò il possibile. Ora devo andare” disse Veronica alzandosi dalla sedia

Motel Camelot meta preferita di prostitute ed adulteri, ma era anche il posto dove Logan aveva nascosto Hannah.
“Chissà se interrompo qualcosa? sarebbe molto imbarazzante” pensava Veronica mentre bussava alla porta numero 9
“Chi è?” chiese una voce femminile
“Veronica” rispose la detective
Immediatamente la porta si aprì e una filiforme ragazza dai biondi capelli invitò gentilmente Veronica ad entrare.
La ragazza era sola, constatò subito Veronica: “Dobbiamo parlare Hannah” disse Veronica interrompendo un imbarazzante silenzio
La ragazza annuì, così Veronica iniziò a parlare:
“Lo sai vero che sono stata contattata da tuo padre?! Lui è preoccupato per la tua sicurezza. Ha paura che i Fitzpatrick  possano prendersela con te, per la storia della testimonianza ritirata."
"Io no voglio più nascondermi o essere costretta a stare lontana da Logan" Hannah aveva pronunciato quelle parole con una tale convinzione che Veronica le rispose immediatamente:
"Allora adotteremo il piano B" la detective non  riuscì a terminare la frase che il telefono squillò
"Veronica, chi parla? ... Ah Dr. Griffith è lei?!" disse la ragazza intimando Hannah al silenzio "non posso più occuparmi del caso di sua figlia ... è molto complesso e non posso togliere ulteriore tempo allo studio ..." dal tono della voce Veronica sembrava sinceramente dispiaciuta.
Terminata la conversazione con il chirurgo Veronica si rivolse alla ragazza che si trovava di fronte a lei
"Dov' è Logan?"
“È  morto il padre di un suo amico, Richard Casablancas. Credo sia con Dick in questo momento. Perché me lo chiedi Veronica?" chiese Hannah incuriosita
"Ti ha detto quando sarebbe rientrato?"
"Mi ha promesso di essere qui per le 6. Mah Veronica non capisco. Cosa centra Logan? Cos' è il piano B" la ragazza era sempre più incuriosita
"Bene Logan sarà il primo a dirci cosa ne pensa..." rispose Veronica soddisfatta poi "Torno subito. Devo prendere un paio di cose al Jet Market * qui all' angolo" ed uscì di corsa lasciando Hannah nella stanza 9 che pensava a cosa potesse collegare il piano B a Logan e al Jet Market.
Dopo 10 minuti Veronica era di nuovo faccia a faccia con quella ragazza e con una busta in mano che agitava come se fosse un trofeo di battaglia.
Precisamente alle 5.45 Veronica lasciò la stanza 9 del motel Camelot.

"Ciao papà, com' è andata a lavoro?" chiese incuriosita Veronica al padre
"Non è ancora pervenuto il referto dell'autopsia, ma sono sicuro che qualcuno ha cercato di inscenare un finto suicidio. Ho parlato con Dick, quell' uomo aveva intenzione di costituirsi. Che senso ha cercare di ricostruire il rapporto con il proprio figlio, progettare di risolvere i suoi problemi con la legge e poi suicidarsi in una camera d' albergo, dove sai che alloggia anche tuo figlio. No Veronica, qualcosa non è chiaro in questa storia. Soprattutto perché Liam Fitzpatrick è improvvisamente scomparso dalla faccia della terra." spiegò Keith Mars alla figlia
"La camera l' avete già ispezionata?" la ragazza continuava a formulare le sue domande come se stesse interrogando un sospettato
"Non ancora. Abbiamo fatto soltanto un primo sopralluogo. Domani ritorneremo nella stanza."concluse il padre.
Veronica iniziò ad apparecchiare la tavola, ma era evidentemente su un altro pianeta o meglio stava pensando ancora a ciò che le aveva appena riferito il padre: "Hai detto di aver parlato con Dick, vero? come sta?"
"Sì ho parlato con lui, e l' ho visto sinceramente provato. Povero ragazzo, prima il fratello poi il padre ... poi entrambi nell' hotel dove abita anche lui ... sinceramente è la prima volta che vedo quel ragazzo così ... triste" rispose il padre mettendo in tavola la pentola con il polpettone.
Terminata la cena i due si distesero sul divano, alla televisione dava un vecchio episodio della signora Fletcher "Mrs. Parker' s Revenge" **
Finito l' episodio Veronica si alzò diede un bacio al padre e si diresse verso la sua stanza, ma fece subito marcia indietro, "Papà mi potresti fare un favore? ..."

Un messaggio in segreteria. "chi può avermi lasciato un messaggio in segreteria alle tre del mattino" si chiese Veronica quando lesse il messaggio sul suo cellulare.
 "Veronica come stanno andando le indagini? Ti prego fammi sapere presto qualcosa ... la situazione sta diventando sempre più pesante. Per non parlare poi dell' aria che si respira ..."
Veronica si diede un colpo in testa, come aveva fatto a dimenticarsi della sua amica si stava chiedendo la detective mentre guidava verso il college.
"Ehi Wallace. Mi puoi mettere in contatto con quel tuo amico, il giocatore di basket?! ... esatto Manson!è stato lui il primo a farti conoscere Max, vero?... alle 11 in mensa" e così concluse la telefonata con il suo amico.

"Sei tu Manson?" chiese Veronica avvicinandosi al tavolo, e intuendo la risposta positiva si mise seduta di fronte a quel ragazzo "ho bisogno che tu mi faccia un favore. Devo sostenere l' esame di economia, ma non ho assolutamente tempo di prepararlo, mi sai dire a chi posso rivolgermi?" e senza lasciare il tempo all' altro di rispondere aggiunse "Ho già chiesto a Max, ma costa troppo e purtroppo non ho molta disponibilità al momento ..."
"Veramente ho sentito di un altro ragazzo che distribuisce ‘aiuti’, molto più economici rispetto 'quelli' di Max"iniziò a raccontare il ragazzo.

Toc … toc … toc
“Ciao Veronica” Piz si avvicinò per darle un bacio che la ragazza ricambiò un po’ distrattamente
“Sono distrutta, posso occupare il tuo letto per un po’ ? Ho bisogno di fare mente locale” disse Veronica gettandosi sul letto del suo ragazzo.
“E non vorresti fare nient’ altro sul letto del tuo ragazzo ….” Chiese Piz con fare allusivo.
Questa battuta non piacque molto alla giovane detective, che dopo lo scandalo telecamera era diventata sempre più fredda quando si toccavano certi argomenti, anzi era diventata molto più fredda verso tutto ciò che riguardava lei e Piz. Il ragazzo aveva iniziato ad intuire qualcosa ma … Veronica Mars era finalmente sua e lui non ci avrebbe rinunciato così facilmente.
“Scusa Piz ma devo lavorare, ho due casi a cui pensare …” la ragazza cercava di giustificarsi ma d'altronde non stava mentendo, aveva veramente molto lavoro da sbrigare.
“È che stiamo così poco insieme, mi manchi Veronica, ti sento così lontana …” il ragazzo si era lascito andare allo sfogo, ma appena si rese conto di cosa stava dicendo si fermò, cercando di capire cosa stesse passando nella mente della ragazza. Niente, nessuna reazione. Veronica uscì in silenzio dalla stanza.

“Ciao Veronica, Logan non c’ è. Quando torna gli dirò che sei passata …”disse Dick richiudendo la porta della camera del Neptune Grand, era evidentemente sconvolto
“Non sono venuta per Logan. Mio padre mi ha detto che ti ha visto molto … sono qui perché pensavo che avessi bisogno di parlare con qualcuno … beh oltre Logan” disse la ragazza evidentemente imbarazzata. D'altronde lei non aveva mai avuto molta confidenza con quello 09. Anzi si erano sempre vicendevolmente ignorati o insultati.
È vero lei era andata al Neptune Grand a cercare Logan, ma vedere il suo coinquilino in quello stato l’ aveva profondamente colpita, aveva ragione suo padre, non aveva mai visto Dick così … triste.
“Ti farò entrare solo se mi prometterai che domani mattina, dopo che saremo stati a letto insieme, tu non mi dirai ‘Dick, io ti amo ’”evidentemente Dick non era poi così depresso come sembrava
Veronica rispose a quell’ avvertimento con un “Parola di scout”

Si era fatto tardi e Veronica doveva assolutamente tornare a casa. “Mio padre troverà il responsabile Dick.” Aveva detto al ragazzo prima di lasciare l’ appartamento ed ora voleva conoscere, direttamente dalla bocca dello sceriffo, le novità sul caso Casablancas. La porta dell’ ascensore si aprì e Veronica quasi non si rese conto che c’ era qualcuno al suo interno:
“Non riesci proprio a fare a meno di me, eh Veronica” disse con il suo solito tono sprezzante Logan
“Allora non esci? Oppure ora vivi nell’ ascensore?” rispose Veronica in modo non del tutto affettuoso
Il ragazzo alzò le braccia ed uscì passandole molto vicino, quasi a sfiorarla, tanto da poterle sussurrare piano all’ orecchio “Profumi ancora di marshmallow e di Promesse ***”e dopo una piccola pausa “.. grazie per quello che stai facendo per Hannah” Veronica non rispose ed aspettò che le porte dell’ ascensore si chiudessero per riprendere a respirare.

Veronica entrò in casa e passò davanti al padre quasi senza vederlo. Stava ancora pensando all’ incontro con Logan e milioni di domande affollavano la sua mente: “Perché quando sono vicina a lui reagisco così?” “Perché non provo queste emozioni quando sto con Piz” “Veronica cosa ti succede? Forse è solo gelosia? Ma lui è uscito anche con altre ragazze da quando ci siamo lasciati…. Come Parker … perché dovrebbe essere diverso con Hannah?”
I suoi pensieri furono interrotti da suo padre che le stava sventolando davanti agli occhi dei fogli …
“Veronica, il tuo favore. Te li lascio sulla scrivania. C’ è forse qualcosa di cui tu mi vorresti parlare?”chiese il padre con un tono della voce molto premuroso
Veronica scosse la testa e aggiunse: “Niente di importante”
“Cosa gli avrebbe potuto dire dopotutto :- papà credo di provare ancora qualcosa per Logan…” pensò la ragazza, poi si diede una piccola pacca sulla spalla, tanto per farsi coraggio e si avvicinò al padre che si trovava ai fornelli:
“Novità su caso Casablancas? Oggi sono passata a trovare Dick, penso che abbia già abbandonato il vestito nero del lutto, o per lo meno si sta riprendendo molto velocemente”
“Senza il reperto dell’ autopsia abbiamo già stabilito che non si tratta di suicidio. Abbiamo raccoltole testimonianze delle persone che si trovavano nelle stanze adiacenti … hanno sentito due spari … ma come tu ben sai sul corpo del signor Casablancas c’ era soltanto un foro di proiettile … così abbiamo iniziato ad ispezionare tutta la stanza: abbiamo trovato un foro nell’ armadio … il colpo era diretto verso il pavimento …” raccontò lo sceriffo a sua figlia, la quale intervenne dicendo:
“Colluttazione …”
“Abbiamo scartato quest’ ipotesi, perché il cadavere è stato trovato in bagno … poi sarà la scientifica che dovrà accettarsi che non ci siano residui di polvere da sparo sulle mani della vittima” spiegò Keith
“Allora, come spiegate lo sparo? …” chiese Veronica molto incuriosita dalla scoperta di suo padre
“Una mano inesperta, forse agitata …”rispose Keith, aspettando il consenso della figlia
“Se così fosse Liam Fitzpatrick non dovrebbe più essere sospettato …” concluse Veronica, non troppo felice che un tipo come Liam potesse girare indisturbato per la città.
Certo che l’ arresto del Fitzpatrick avrebbe semplificato di molto la situazione della giovane figlia del Dr. Griffith …

Era rimasta d’accordo con Manson che il mattino seguente si sarebbero sentiti.
“Ciao Veronica sono Manson, ho delle buone notizie per te … il ragazzo ha recuperato il materiale che ti serviva. Vi incontrerete alle 12 in biblioteca. A quell’ ora è semi deserta. Il prezzo è quello che avevamo pattuito. In bocca al lupo per il tuo esame, anche se non serve dire frasi scaramantiche quando si ricevono certi ‘aiuti’” e così terminò la conversazione tra i due ragazzi…

Veronica arrivata alla Hearst si precipitò alla mensa, aveva bisogno di una buona tazza di caffè. Non aveva dormito molto quella notte. Aveva mille dubbi, mille incertezze .. lei una volta aveva detto a Logan  “Vite bruciate, carneficine, pensi davvero che una relazione debba essere così difficile?!” **** ma dopotutto un pizzico di brivido in una relazione serve sempre, altrimenti …
“Ehi Wallace da quanto tempo sei qui? Non ti ho sentito arrivare?” la ragazza era evidentemente stupita di trovarsi di fronte il suo amico. Ed anche impaurita: aveva paura che Wallace capisse a cosa lei stesse pensando. Lui glielo aveva detto più di una volta: “Attenta a non far soffrire quel ragazzo, Veronica”, “Veronica, Piz è un bravo ragazzo, non fargli del male”…
“Un penny per i tuoi pensieri!”disse Wallace
“Te ne do il doppio per farmeli dimenticare” rispose Veronica

Erano le 12 in punto, “Chi sarà il nostro caro truffatore?” stava pensando la ragazza quando:
“Veronica cosa ci fai qui? Stai forse mettendo TRAPPOLE PER TOPI *****?” chiese il ragazzo, marcando con la voce le ultime parole per sottolineare il doppio senso.
Aveva già conosciuto quel ragazzo, proprio durante un caso di scomparsa di cavie da laboratorio, e che aveva ritrovato proprio in casa sua: era Bronson Pope, acceso animalista nonché ex ragazzo della sua amica Mac.
“Si e ne ho appena preso uno …” rispose la ragazza.

“Mac, ho scoperto chi è il concorrente del tuo ragazzo: il tuo ex, o meglio il tuo amante…”
Bronson aveva confessato a Veronica che lui e Mac si erano ‘visti’ qualche volta e che lei in più di un’ occasione gli aveva spiegato di essere affascinata dal modo in cui Max gestiva i suoi affari.
Per questo lo aveva fatto, se Max avesse perso tutti i suoi clienti sarebbe stato costretto a lasciare il mercato, Mac avrebbe smesso di amarlo. Così magari loro due sarebbero potuti tornare insieme.

“State chiamando Logan Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi: “Senza la ricchezza è vano essere un ragazzo simpatico ******””
“Accidenti a te, Logan” disse Veronica colpendo il volante dell’ auto.
Si trovava nel parcheggio del Motel Camelot e voleva avvertire Logan del suo arrivo, in modo da evitare scene imbarazzanti. Veronica quasi sobbalzò nel sentire lo sportello della macchina aprirsi…
“Cos’ è uno dei tuoi soliti appostamenti …” disse Logan invitando la ragazza a scendere dall’ auto “Dovrei forse sentirmi lusingato da questo tuo interesse verso la mia vita privata? Chissà cosa ne penserà Piz …”
Veronica scese dall’ auto lasciando in calcolato il ragazzo che le aveva aperto la portiera e che si stava atteggiando a parcheggiatore dell’ Hilton.
“Niente mancia …” le urlò dietro il ragazzo

Dalla stanza arrivavano le note di una famosa canzone di Chuck Berry: “You never can tell ******”
Entrando i due ragazzi trovarono la bella figlia del chirurgo ballare sul letto, imitando Uma Thurman nel celebre film di Tarantino, ma a differenza dell’ attrice  indossava soltanto una camicia bianca …
“Certo che un nuovo taglio di capelli e un nuovo colore possono stravolgere una persona” stava pensando Veronica, che tra l’ altro era stata l’ artefice di quel cambiamento. Ed ora era in quella stanza per portare a termine il suo ‘piano B’: consegnare i nuovi documenti alla ragazza: Hannah Potter, era questo l’ ennesimo favore che Veronica aveva chiesto a suo padre.
La detective si girò verso Logan.  
Lo vide osservare la ragazza, la stava guardando proprio come un tempo guardava lei.
Sentì un tuffo al cuore “Lo aveva perso per sempre?”

-"C'est la vie", say the old folks, it goes to show you never can tell- continuava a trasmettere la radio …


NOTA:
*Jet Market è il nome del supermercato nel cartone animato: The Simpson, ed è in quel supermercato che Marge compra la tinta per capelli blu
** nella puntata menzionata Jessica si trova ad Atlanta per una premiazione. Nel suo stesso albergo alloggia un losco trafficante d' armi, che viene trovato assassinato nella propria suite.
*** puntata 2 x 20 Guardarsi le spalle
**** puntata 2 x 20 Guardarsi le spalle
***** titolo di una famosa opera di Agatha Christie 1952.
****** Oscar Wilde
*******la canzone di Pulp Fiction, in cui Uma Thurman e John Travolta ballano
N.B. Il titolo di questa ‘puntata’ e della precedente sono titoli di canzoni de The White Stripes

RISPOSTE ALLE RECENZIONI
Ciao Aryanna 13, sono un po’ imbarazzata per tutti i complimenti che tu e le altre persone mi avete fatto, ma non posso nascondervi che mi fanno piacere. Sono molto contenta che la ff vi sia piaciuta e vi prometto che cercherò di aggiornarla settimanalmente.

Cara Astrid 88 i tuoi sentimenti per Piz sono più che condivisi, ma ho bisogno di lui ancora per un po’…. Per quanto riguarda i dubbi di Veronica penso che siano più che legittimi, solitamente noi ragazze tendiamo al melodramma, alla tragedia e poi non dimentichiamo l’ epica … comunque concordo con te, questa ragazza non ha un attimo di tranquillità. Grazie per aver letto e recensito la ff

Ciao Suky forse sono stata fraintese quando ho scritto questo pensiero di Veronica:
-“Logan l’ aveva mai amata, o era stata un semplice ripiego dopo Lilly e dopo Hannah?”-
Non volevo mettere in dubbio la loro storia, anche perché è una delle più belle che io abbia mai visto in un telefilm, ma volevo soltanto riportare i pensieri di una ragazza che sta affrontando un periodo di dubbi ed incertezze … soltanto questo può far cambiare le cose. Comunque ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai fatto, sei davvero molto gentile. Spero che questo secondo episodio ti sia piaciuto altrettanto. Grazie ancora a presto.

Ciao Memole 88, ti devo dire che neanche io ho apprezzato come è andato a finire questo telefilm, d'altronde non so se dare tutta la colpa agli sceneggiatori. Ho saputo, infatti, che quando è stato girato l’ ultimo episodio della terza stagione ancora non si sapeva che quello sarebbe stato anche l’ ultimo episodio del telefilm… forse mi sbaglio ma mi piace credere che sia così. Ringrazio anche te per i complimenti che hai fatto sia a me che alla storia … spero che il seguito non ti deluda. un bacio a presto.

Ciao Simona sono felice che la storia ti sia piaciuta e spero che la continuerai a leggere. Lo so i casi sono molto più semplici rispetto quelli del telefilm, ma purtroppo la mia fantasia ha dei limiti… Mi è dispiaciuto moltissimo sapere che il programma è stato cancellato e questa è la mia piccola consolazione e spero che lo sia anche per chi, come me, adora VM. Ti ringrazio per i complimenti . A presto.
 
Ah dimenticavo avete qualche sospettato per il caso Casablancas? …  



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Capitolo 3
*** Why Can't You Be Nicer To Me? ***


4 x 3 -- Why Can't You Be Nicer To Me?

PRIMA PARTE

“Salve Signor Mars c’ è Veronica?”
“Sì, è in camera. Le dico che sei qui”

“Veronica ci sono visite per te” disse il padre alla figlia ancora a letto, d'altronde era sabato mattina.
“Chi è ?” chiese la ragazza stropicciandosi gli occhi ancora assonnati.
“A prima vista sembra un ragazzo disperato…”.

“Ciao Veronica. Ti ho svegliata?” le chiese il ragazzo che non aveva ancora messo piede nell’appartamento.
“Piz, ma cosa ci fai sulla veranda? Perché non entri?” chiese Veronica. Poi tutt’ un tratto si accorse del borsone, e guardò il ragazzo con aria interrogativa.
“Ho bisogno di allontanarmi per qualche giorno. Torno a casa. Ho bisogno di una pausa, anzi credo che noi avremmo bisogno di una pausa. Le cose non vanno bene Veronica, e non cercare di negare l’evidenza. Magari qualche giorno separati riuscirà a … non rovinare tutto ciò che abbiamo creato fin ora e …” il ragazzo non riuscì a terminare la frase, le parole gli si fermarono in gola. Si avvicinò alla ragazza le fece una piccola carezza e le diede un bacio sulla fronte.
Veronica non riuscì a dire una sola parola e in silenzio lo vide andar via.
 Rimase qualche minuto fuori in veranda, non riusciva ancora a realizzare cos’ era appena successo. Perché non riusciva a far funzionare le sue storie? Perché finiva sempre per far soffrire le persone che invece le volevano bene?
Senza che se ne accorgesse una lacrima le stava rigando la guancia.
“Perché piangi Veronica?” pensò tra sé e sé la ragazza “Piz ha ragione, la nostra relazione non andava più… ma allora perché mi sento così in colpa?”
“Tesoro perché non entri?” le disse il padre interrompendo i suoi pensieri “Vedrai che una buona tazza di caffè e una brioche possono fare miracoli” si fermò un attimo per prepararle la colazione, poi continuò “stai bene Veronica?”
“Credo di sì” rispose la figlia accennando un sorriso, che il padre intuì subito non essere poi così spontaneo.
L’uomo si avvicinò, le diede un piccolo bacio sulla fronte poi:
“Tesoro io ora devo andare a lavoro, ma per qualsiasi cosa chiamami! Si risolverà tutto vedrai!”
Detto questo lo sceriffo uscì.

“Il miglior modo per non pensare a propri problemi? … Cercare di risolvere quelli degli altri!”.
Si disse tra sé Veronica davanti alla porta della Mars Investigation.
Iniziò a sistemare il suo ufficio.
“Quante scartoffie accumulate!” pensò la ragazza.
Poi d’ un tratto si fermò.
Tra quel mucchio di carte, documenti, ricevute trovò una vecchia foto: lei e Lilly prendevano il sole a bordo piscina.
“Quanto vorrei che tu fossi qui Lilly, chissà cosa mi diresti?” disse Veronica a quel ricordo ormai sbiadito dagli anni.
“Magari ti direbbe: “Come ti sei permessa di mettere le mani sul mio ragazzo!” ” esclamò qualcuno appena entrato nella stanza.
Veronica alzò gli occhi dalla foto: Dick Casablancas!
“Dick cosa ti porta da queste parti?” chiese la ragazza infastidita da quella battuta.
“Ho bisogno del tuo aiuto!” rispose lui con tono serio, il che era molto strano.

“Mio padre qualche settimana prima di … morire, ecco, mi prestò il suo portatile. Il mio era rotto… Non ci avevo pensato fino ad oggi, quando un confratello mi ha detto di controllare le e-mail… sai hanno dato una festa lo scorso week-end, e siccome io non ho partecipato… sai il lutto, hanno fatto foto e mini video… è stata una festa davvero stupenda…dovresti venire Veronica qualche volta alle nostre feste, almeno ti rilasseresti un po’, sei troppo…”il ragazzo fu interrotto da Veronica che ancora non riusciva a capire quale fosse il motivo della visita del ragazzo:
“Dick vieni al punto!”
“Sì, ecco ho iniziato a sbirciare tra i file e le cartelle di mio padre. E ho trovato qualcosa alla quale vorrei che tu dessi un’ occhiata! Forse non è niente di importante, ma…” disse il ragazzo porgendo il portatile alla detective.
“Cosa dovrei guardare esattamente?” chiese la ragazza.
“Il file con le foto, clicca su “LoVe” … eccola!” spiegò Dick.
“Tu pensi che questa foto possa far luce sulla morte di tuo padre?” chiese la detective.
“Veronica mio padre stava sicuramente frequentando la donna nella foto. Non capisci, magari se qualcuno lo stava minacciando, quella donna potrebbe saperne qualcosa!” disse il ragazzo con talmente tanta disperazione nella voce da convincere la detective.
La foto era stata scattata su una spiaggia: i due erano in primo piano e sullo sfondo si vedeva un magnifico mare blu e ancor più in lontananza si intravedeva un isolotto... nient’ altro. La donna che Richard Casablancas stava stringendo a sé era molto bella, ma si vedeva ben poco di lei. Indossava degli enormi occhiali a lente scura e un cappello altrettanto grande.
“Possiamo provare questa strada Dick” disse la detective “Ma devo trattenere il computer di tuo padre, e se per te non è un problema cercare di accedere a tutti i suoi file, quindi anche alla posta elettronica.” Fece una breve pausa poi continuò “ Dick, mi semplificheresti molto le cose se tu ora mi dicessi di conoscerne la password …” confessò infine al ragazzo che le stava di fronte, ma la detective poté intuire dall’ espressione sul suo viso che la risposta alla sua domanda era negativa.
“Non ti preoccupare, sono sicura che troverò una persona disposta ad aiutarci!” naturalmente Veronica stava alludendo alla sua amica….
“Grazie Veronica, appena scopri qualcosa chiamami!”disse il ragazzo, poi prima di lasciare l’ ufficio si girò e con il suo solito sorriso da buffone “Ehi Veronica prima dicevo sul serio, dovresti venire a qualche nostra festa… si vede lontano un miglio che hai bisogno di un po’ di divertimento. Quindi se non hai altri programmi domani sera daremo un piccolo party sulla spiaggia. Porta anche qualche amico se vuoi… aspetta non prendere ciò che ho detto alla lettera! Non voglio che qualche sfigato mi fermi in giro per l’ università per dirmi che ci penserà lui a portare il dolce… magari dei brownie * …” poi salutò la ragazza con un gesto della mano.

“Ciao Mac ho bisogno di un favore. Posso passare da te?”chiese Veronica
“Incontriamoci in mensa, sai qui c’ è … beh lo sai!” rispose l’ amica un po’ imbarazzata.
“Ok alle 12”

Toc…toc…toc
Wallace aprì la porta senza chiedere chi fosse, lo sapeva benissimo che sarebbe passata.
Così aprì la porta e allargò le braccia, pronto per accogliere la sua amica.
“Oh Wallace! Non sei arrabbiato con me?” chiese la ragazza rannicchiata tra le braccia del suo amico “Tu me lo hai sempre detto… ed io non ti ho mai dato ascolto e ora Piz sta soffrendo perché la sua ragazza, sempre se lo sono ancora, è una cretina! Non so come ci riesco ma finisco sempre col deludere le persone che mi vogliono bene. Diciamo che è ciò che so fare meglio”
“Veronica non ti preoccupare le cose si aggiusteranno.” Disse il ragazzo accarezzando la schiena dell’ amica.
“Sai quando torna?” chiese Veronica
“Non me lo ha detto. In realtà penso che non lo abbia proprio programmato.”rispose il Wallace liberando la ragazza dall’ abbraccio.

“Quindi questa mattina Piz si è presentato a casa tua e ti ha detto che tra voi è finita ?” chiese Mac all’ amica.
“No, non mi ha lasciata, mi ha detto che la nostra storia non può più andare avanti così e che abbiamo bisogno di un po’ di tempo per capire ciò che vogliamo veramente!” precisò la ragazza.
Mac dopo una lunga sorsata di coca-cola aggiunse:
“Anche Max me lo direbbe se scoprisse che mi vedo ancora con Bronson…” poi dopo aver riflettuto un attimo su ciò che aveva detto aggiunse: “Ecco le cose non sono poi così simili, visto che io vado a letto con il mio ex, mentre tu lo desideri soltanto”.
Veronica fulminò con lo sguardo la sua amica, la quale fu costretta a scusarsi per la battuta fuori luogo: “Ok scusa, ho capito niente sorrisi solo musi lunghi. Veronica tu hai bisogno di rilassarti un po’!”.
“L’ avrò sentita mille volte questa frase oggi. Tu pensa, Dick Casablancas mi ha invitato ad una festa in spiaggia…!” poi vedendo lo sguardo allusivo della sua amica aggiunse: “Non in quel senso… mi ha detto di portare chi volevo…!”
“Quando sarebbe questa super festa?”
“Domani sera” rispose Veronica, che appena capì le intenzioni di Mac “non avrai mica intenzione di andare?”
“Perché no! Sono sicura che ci divertiremo!” esclamò l’ amica “Dai, Veronica io ho voglia di uscire e tu ne hai bisogno, per non parlare del fatto che mi devi chiedere un favore quindi non ti conviene dirmi di no!”
“Questo si chiama ricattare!”
“Un giorno forse mi ringrazierai!”
“E perché dovrei farlo, sentiamo?” domandò Veronica.
“Cosa vuoi che ne sappia io, ho detto forse…!”rispose sorridendo l’ amica.
“Va bene mi arrendo. Ora però parliamo del favore che mi devi fare…” iniziò a parlare la giovane detective.

“Ciao papà”la ragazza salutò suo padre intento ai fornelli.
“Amore, questa sera ho preparato per te la mia specialità!” trillò lo sceriffo pieno di entusiasmo.
“Ossia?” domandò dubbiosa la figlia
“Maccheroni al ragù” rispose in modo fiero il padre.
“Da quanto questo è il tuo ‘piatto migliore’ ?” continuò a stuzzicarlo Veronica.
“Ehi un po’ di rispetto per il tuo vecchio, che dopo una lunga e faticosa giornata lavorativa, torna a casa per sfamare la sua prole!”
“Problemi a lavoro?” domandò la figlia
“Sì, il caso Casablancas è ad un punto morto. Liam Fitzpatrick ha un alibi di ferro per la sera dell’ omicidio” disse sconsolato lo sceriffo che, come la figlia, non vedeva l’ ora di mettere dietro le sbarre quel delinquente: “Era in una prigione messicana, arrestato per disturbo alla quiete pubblica: rissa in un bar!”
“Forse ti posso aiutare papà” disse la ragazza mentre si riempiva il piatto di pasta al ragù, dal profumo veramente invitante. “Oggi è passato in ufficio Dick Casablancas. Mi ha portato il computer di suo padre. Ha trovato un file con le foto del padre mentre era latitante e tra queste ce n’ era una dell’ uomo con una donna: Dick sospetta che Richard avesse una relazione con questa donna e che forse lei sappia qualcosa…”.
“Ottimo Veronica! Perché fai quella faccia triste?” domandò l’ uomo.
“Ecco la brutta notizia, ho visto la foto papà e la donna è irriconoscibile. Porta grandi occhiali e un cappello. Però ho dato il computer a Mac, magari lei riesce ad entrare nella posta del Signor Casablancas.”. Disse la ragazza sorridendo debolmente, già sapeva che il padre avrebbe avuto da ridire.
“Lo sai Veronica che il computer dovrebbe stare nel mio ufficio sotto sequestro?” la rimproverò il padre.
“Sì lo so, ma lo sai benissimo anche tu quanto sia brava Mac con queste cose… poi Dick vuole evitare che questa storia diventi di pubblico dominio. La sua vita è stata messa abbastanza in piazza con il fratello e ora…” Veronica si fermò, il padre le stava sorridendo.
“Sei una ragazza in gamba Veronica! Sono molto fiero di te!” disse l’ uomo baciando delicatamente la figlia sulla fronte.

“Non mi posso presentare così presto da Mac a mani vuote” pensò Veronica dopo aver visto l’ ora.
Decise quindi di fermarsi in caffetteria per rifocillare l’ amica con quella bevanda scura e fumante che lei tanto adora.
“Wow la mensa vuota. Un evento da annotare sulla mia agenda” si disse tra sé la ragazza.
“Ehi Veronica, cosa ci fai in università così presto?” disse una voce familiare alle sue spalle.
Veronica si girò incuriosita: Hannah
“Ciao” salutò la ragazza “potrei chiederti la stessa cosa?”
“Sto andando in biblioteca a studiare” rispose quella ragazza mora, dai lineamenti così delicati “Sai, avendo cambiato identità ora dovrò ricominciare da zero i miei studi... “.
Poi dopo un silenzio imbarazzante Hannah riprese parola.
“Hai saputo della festa dei Pi Sigma?”
“Sì” rispose Veronica “me ne ha accennato giusto ieri Dick.”
“Pensi di andarci?” chiese con fare allusivo la ragazza.
“Non lo so, cioè credo di sì. Mac mi ha convinta” rispose Veronica, incuriosita dal sorriso della ragazza di fronte a lei.
“Oh Veronica!” esclamò la ragazza diventata ormai tutta rossa in viso “Credevo che Dick ti avesse invitato alla festa nell’ altro senso, capito?”
Veronica sconcertata dal fraintendimento aggiunse.
“Penso che nell’eventualità che ciò accada, la fine del mondo sarà imminente”.
Chiarito tutto le due ragazze si salutarono.
“Ci vediamo stasera Veronica. Io arriverò un po’ tardi” disse ciò indicando i libri che portava con sé, poi continuò “ Conosco così poche persone in quest’ università… la tua presenza mi sarebbe di enorme conforto”.

 “Ciao Mac come stanno andando le ricerche?” chiese la detective.
“Non sono ancora riuscita a trovare la password di accesso, ma sono ottimista per stasera riuscirò a dirti qualcosa…” si fermò un attimo per fare un sorso di caffè: “Ma è freddo! Quanto c’ hai messo ad arrivare qua?”
“Lascia stare, è una storia lunga! Ora vado a lezione, ripasso nel pomeriggio!”.

“Veronica, chi parla?” la ragazza rispose al telefono.
“Sono Dick. Sei riuscita a scoprire qualcosa?” domandò il ragazzo con impazienza
“Sono appena uscita da lezione, passo da Mac e se lei è riuscita a trovare la password, verrò immediatamente da te!” rispose la giovane detective.
“Ok. Ci vediamo più tardi”

Toc…toc…toc…
“Ehi Veronica ti stavo per chiamare… ce l’ ho fatta! Certo che il padre di Dick non era un tipo molto sveglio, ha usato la stessa password per tutti i file”.
“Ossia?” chiese Veronica con impazienza
“LoVe, lo stesso nome del file dove mi hai detto di aver trovato la foto. Certo che quella donna deve averlo proprio stregato…” rispose Mac.
“Grazie, sei un genio. Ora devo andare!” disse la ragazza infilando il portatile nello zaino.
“Ci sentiamo dopo. Non ti dimenticare della festa… hai promesso!” quasi urlò per farsi sentire, perché la giovane detective aveva già abbandonato la stanza in tutta fretta.

Toc … toc… toc…
“Ciao Veronica, hai scoperto qualcosa?”le chiese immediatamente Dick, senza lasciare l tempo alla ragazza di entrare.
“Posso entrare, così vediamo cosa teneva tuo padre nelle diverse cartelle!” disse la ragazza facendosi spazio per entrare in casa.
Appena fu all’ interno si diede un’ occhiata in giro per vedere se nell’ appartamento ci fosse qualcun altro.
Dick capì la ragazza e le disse:
“Non ti preoccupare siamo soli, Logan non c’ è, è uscito”.
“Ok ci mettiamo sul divano?” domandò la ragazza.
“No, andiamo nella mia stanza. Logan potrebbe tornare in qualsiasi momento” rispose il ragazzo invitando Veronica ad entrare nella camera.

“Ehi Mac… si vengo alla festa… Tu intanto vai con Max, io ti raggiungo appena finito” Veronica riagganciò e ricapitolò quanto scoperto fin ora con Dick.
“Allora, nessun’ altra foto della donna, però possiamo leggere le e-mail … allora iniziamo da questa” disse Veronica cliccando sulla prescelta “è stata spedita da tuo padre, leggiamo:‘ciao amore, sono appena arrivato al Neptune Grand. Il volo tutto bene, tranne qualche leggera turbolenza…non ho ancora visto mio figlio e il pensiero di incontrarlo dopo il modo in cui me ne sono andato…’erano le 17.00 del 16 maggio. Ce n’ è una arrivata a tuo padre che dice ‘caro, non ti preoccupare prima o poi tuo figlio ti perdonerà…. Tutti possono commettere degli errori, ma solo pochi cercano di porne rimedio… mi manchi, questo posto senza di te non è più lo stesso… ho deciso di rimanere qui solo per il ricordo di tutti i bei momenti passati insieme... dammi presto tue notizie’. Ce n’ è ancora una scritta da Richard:’ Amore sono felice di sentirti, sei l’unica persona che mi comprende … come immaginavo le cose con mio figlio non sono andate poi così bene… speriamo che un giorno cambi idea su di me… so di non essere stato un buon padre, soprattutto per Cassidy … come ho potuto fare loro così male… sono felice che tu abbia deciso di rimanere lì… non sopporto l’idea di saperti chissà dove…’… Niente. Queste mail non ci dicono niente ” disse Veronica un po’ delusa dal fatto di non essere riuscita a trovare le informazioni sperate.
Poi si girò a guardare il ragazzo.
Aveva un’ espressione così triste e malinconica.
 “Veronica, secondo te mio padre era sincero nelle mail? Secondo te era veramente pentito?”
La ragazza inclinò leggermente la testa, Dick considerò questa una risposta affermativa.
Dopo una brave pausa continuò: “ Mi sento così in colpa, l’ ho trattato così male quando è tornato…”
Veronica gli diede una piccola pacca sulla spalla, cercando di tirar su di morale il ragazzo.
“Non so se ti potrà essere di conforto, ma penso che se voi avreste avuto più tempo vi sareste riavvicinati. Quindi Dick, concentriamoci su questi file, forse ci permetteranno di rintracciare la donna… e forse anche l’ assassino…!” concluse la detective.

Continuarono a leggere altre mail, ma i risultati erano sempre più scarsi e Dick sempre più avvilito.
Così Veronica prese il ragazzo per un braccio e lo tirò a forza fuori dalla camera…
“Mac mi ha mandato un messaggio. Minaccia di non aiutarmi più se non vado immediatamente alla festa. Noi continueremo domani” disse Veronica mentre trascinava Dick verso la porta…
“Ehi Logan, non sei ancora andato alla festa?” chiese Dick non accorgendosi dell’ espressione stupita del suo coinquilino.
Logan non si aspettava di certo di vedere la sua ex e il suo migliore amico, che si erano sempre odiati a vicenda, uscire scherzando dalla camera da letto del ragazzo.
Veronica si era resa conto dell’ espressione di Logan, e stava per giustificarsi quando:
“Certo che non te ne sei fatta scappare neanche uno degli inquilini di questa stanza… le cose sono due: o ami follemente questo appartamento o ami follemente farti tutti i ragazzi che ci vivono” disse Logan rivolto alla ragazza.
Veronica rimase pietrificata dalle parole pronunciate dal ragazzo.
E senza dire una parola lasciò l’ appartamento…

“Ehi amico ma cosa ti prende? Sei stato veramente uno…”
Logan non gli permise di finire la frase:
“Ti sei improvvisamente accorto di provare qualcosa per la ficcanaso o ti sei voluto vendicare per la faccenda di Madison ?” chiese Logan con una calma apparente all’ amico.
“Tu sei completamente fuori strada amico”
“Allora quale sarebbe la verità: siete diventati improvvisamente buoni amici?” domandò Logan con un finto sorriso stampato sulla faccia.
Dick uscì dalla camera senza dare altre spiegazioni al suo amico.

Quando Dick arrivò alla spiaggia la festa era iniziata da un bel po’.
Cercò subito la ragazza, era sinceramente dispiaciuto dalle parole che il suo amico le aveva rivolto poco prima.
La vide era seduta con Mac e Wallace vicino alla riva, si avvicinò.
“Tutto ok Veronica?” chiese il ragazzo
La ragazza non rispose, alzò lo sguardo.
Stava piangendo.
“Veronica non te la dovresti prendere… lo so Logan è stato un bastardo a parlarti in quel modo, ma … non capisci: lui ti ama ancora! È così evidente… e quando dice certe cose devi pensare che lo fa solo perché è uno stupido 09 viziato che non può avere l’ unica cosa che lui vuole veramente: cioè te!” disse il ragazzo in un raro momento di umanità.
Poi vedendo in lontananza Logan avvicinarsi, prese Wallace e Mac sotto braccio e li trascinò via dicendo: “Andiamo a divertirci: bere cantare e ballare fino all’ alba! Uhhuuuuu” urlò il ragazzo

“Ehi” disse Logan avvicinandosi
“Cos’ è non hai ancora finito il tuo repertorio di cattiverie?” domandò la ragazza asciugandosi le lacrime.
“Veronica mi dispiace di averti detto tutte quelle cose!” iniziò a scusarsi il ragazzo “Non so nemmeno perché l’ ho fatto. Non so cosa mi sia preso…”
Si mise seduto accanto alla ragazza
“Veronica io rischio di impazzire. Non sopporto l’ idea di non poterti avere, non sopporto il pensiero di te tra le braccia di qualcun altro, di te che ami qualcun altro e soprattutto che quel qualcuno meriti il tuo amore. Cosa che per me non è stata. Vorrei tanto essere diverso, vorrei essere come te mi vuoi, così da poter stare con te senza dovermi sentire continuamente inadeguato... ” il ragazzo si fermò, rendendosi conto di aver detto più di quanto fosse necessario.
Veronica lo guardò: Logan stava fissando il mare, aveva un’ espressione malinconica… stava così vicino così immobile… aveva ripreso a parlare ma Veronica sembrava non riuscire a sentire le parole che lui pronunciava…
E senza accorgersene si avvicinò al ragazzo.
“Cosa mi fai? Perché non riesco a starti lontana…?” gli sussurrò piano poi gli diede un leggero bacio sulla bocca.

“LOGAN SEI UN BASTARDO, ED IO UNA STUPIDA” tuonò una voce alle spalle dei ragazzi, era Hannah.
La ragazza lasciò cadere il bicchiere a terra e se ne andò, evidentemente sconvolta per quello che aveva visto.
Lei aveva stravolto la sua vita per lui, aveva cambiato identità, aveva cambiato il suo aspetto, sarebbe stata disposta a ricominciare da zero, solo per poter stare con lui… invece …
Logan si alzò. Guardò Veronica, come se cercasse il consenso della ragazza, poi rincorse Hannah.
 
Toc toc toc
“Servizio in camera” disse una voce ormai familiare a quei ragazzi: Jeff.

“Wow hai ordinato il pranzo anche per me?” chiese Dick al suo amico.
“Sai mi dovevo far perdonare” rispose l’altro sbattendo le palpebre come una ragazza che fa le fusa con il proprio ragazzo…
“Dovremmo litigare più spesso caro” rispose Dick afferrando avidamente una brioche.
“No, a parte gli scherzi non voglio che ci siano problemi tra di noi…” disse seriamente Logan.
 “Ora ti faccio una domanda e pretendo, da amico, una risposta sincera: se è con Veronica che vuoi stare perché non cerchi in tutti i modi di riconquistarla, invece che provare inutilmente a dimenticarla?”
Logan rispose con il suo solito sorriso, che Dick accettò come risposta.
“Surf amico?” chiese Dick correndo in camera per cambiarsi “ho saputo che ci sono delle onde fantastiche!”
“Surf!” rispose l’ altro

“State chiamando Logan Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi:‘un bacio può rovinare una vita **’ ”.
La ragazza riagganciò, prese in spalla il suo borsone e salì sull’ autobus… mentre una lacrima le scendeva calda sulla guancia.

NOTE:
* Dick si sta riferendo a “Corny” 2 x 20
** Oscar Wilde
NB il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone de “ The White Stripes”.

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
Ciao Isilady sono molto contenta che la mia ff ti piaccia e spero che i prossimi capitoli non ti deludano… Comunque per quanto riguarda la tua idea di proporre questa ff alla cw, nella remota speranza che Loro la realizzino, ciò comporterebbe che io non posti l’ultimo capitolo, quello con il colpevole! Sei capace di resistere tanto senza sapere chi ha ucciso Richard Casablancas?

Ciao Aryanna 13, cercherò di essere sempre puntuale nel postare i capitoli… Comunque mi fa molto piacere vedere che continui a recensire la mia ff e sempre in modo positivo. Per quanto riguarda il colpevole, sono contenta che non abbiate capito chi sia… altrimenti sarei stata un po’ disincentivata a continuare…
Ciao ciao alla prossima settimana.

Ciao Simona, non sono ancora riuscita a leggere il secondo capitolo della tua ff… sono un po’ impegnata con lo studio in questo periodo: esami!!!!
Però cercherò di aggiornarmi il prima possibile.
Ah cercherò di postare ogni sabato prima delle 16.30… dopo devo andare al lavoro, e lì non c’è Internet!!!!
Età della pietra.
Cara Astrid 88, noi due condividiamo molte cose: odiamo Piz, adoriamo Mac, tifiamo per i LoVe. Vorrei farti una domanda: cosa ne pensi di Dick? Io ultimamente lo sto rivalutando, è troppo divertente! Quasi quanto le tue recensioni.
Ciao ciao un bacio.

Ciao Memole_88 sei davvero molto carina e mi riempi sempre di tanti complimenti… finirai per farmi montare la testa.
Ho una domanda anche per te: chi pensi che sia la donna con Richard Casablancas? Non so se dirvelo nel 4° o nel 5° capitolo… però se lo avete già capito tanto vale dirvelo subito… uffi è la mia prima ff, non sono molto esperta, e ciò mi porta a chiedermi: c’ è un po’ di suspense nella storia? Mah!
Alla prossima settimana, un bacio.


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Capitolo 4
*** Little Ghost ***


4 x 4 -- Little Ghost

SECONDA PARTE

 

Veronica si stava preparando una tazza di caffè quando Dick entrò nel suo ufficio.

“Ciao Dick, ti stavo aspettando…” disse la detective porgendogli una tazza fumante.

Il ragazzo rispose con un cenno della mano, si mise seduto alla scrivania della ragazza e le passò il portatile una volta di proprietà del signor Casablancas.

“Mi dispiace averti fatto venire fin qui, ma sai dopo quello che è successo l’ ultima volta…” spiegò Veronica un po’ imbarazzata.

“Lascia stare, non ha importanza. Piuttosto, guarda cosa ho trovato ieri sul PC !” disse Dick cliccando su una delle icone.

Era un video di suo padre, anzi un video su suo padre!

 

Si trovava in una camera d’ albergo: lui era lungo sul letto, evidentemente addormentato, mentre qualcun altro lo stava riprendendo con una telecamera.

Ad un tratto si sentì un rumore, qualcuno bussava alla porta.

La ripresa iniziò a barcollare.

Chi riprendeva aveva appena appoggiato la telecamera, ancora accesa, sopra un ripiano, probabilmente un tavolino.

“Grazie lo lasci pure lì! Ci penso io… Un attimo che le firmo la ricevuta.” disse la voce di una donna.

Era lei.

Si avvicinò al tavolo, dove era posizionata la telecamera…

Purtroppo il tavolo era troppo basso e la donna veniva ripresa solo dal seno in giù!

“Certo che mio padre aveva proprio gusto in fatto di donne” commentò il giovane Casablancas con un sorriso stampato sul volto.

“Sì, Kendall era proprio la moglie perfetta!” intervenne ironicamente Veronica.

“Aspetta! Rimanda indietro!” esclamò improvvisamente la giovane detective.

La donna si stava avvicinando al tavolo, appoggiò su di esso un foglio e lo firmò.

Era la ricevuta del servizio in camera.

Su quel foglio c’era scritto dove si trovavano i due amanti… e se il video era recente la donna si trovava ancora lì.

 

“Mac sono in ufficio, mi puoi raggiungere?” come al solito Veronica si rivolse alla sua amica.

 

“Il video è stato girato il 14 Maggio alle ore 9.30” disse Mac ai due ragazzi.

“Puoi ingrandire la ricevuta? Dobbiamo riuscire a leggere il nome dell’ albergo…” chiese Veronica sempre più ottimista.

“Certo… non so se si riuscirà a leggere bene… ecco! Gran Coco Bay, alla Playa del Carmen!” rispose Mac soddisfatta del suo lavoro.

“Grazie Mac ci sei stata di enorme aiuto!” disse Veronica abbracciando calorosamente la sua amica.

“Ma come facciamo a sapere che la donna si trova ancora lì?” chiese Dick alla detective.

“Dalle mail sappiamo con certezza che tuo padre è tornato il 17 maggio. La signora gli aveva poi detto di voler restare nello stesso posto in cui avevano alloggiato… la questione dei ricordi… Quindi se è stata di parola, la donna si trova ancora al Gran Coco Bay a Playa del Carmen!” concluse soddisfatta Veronica.

“Elementare Watson!” intervenne Mac

“Messico stiamo arrivando!” iniziò ad urlare Dick, poi si girò verso la detective ed aggiunse:

“Tu mi accompagni, vero?”

“Solo se paghi tu!” disse sorridendo Veronica.

 

 Toc… toc… toc…

“Logan vai tu ad aprire! Io sono impegnato!” urlò Dick dalla sua stanza.

Logan pigiò il tasto pause del suo joystick e si alzò dal divano.

“Ehi!” esclamò trovandosi Veronica davanti.

“Ehi” rispose la ragazza evidentemente imbarazzata.

In quel momento Veronica avrebbe voluto uccidere Dick, le aveva garantito che Logan non era nell’ appartamento. Non perché non avesse voglia di vederlo, ma avrebbe voluto evitare quella situazione, almeno per il momento.

“Come va?” le chiese il ragazzo invitandola ad entrare.

“Bene” rispose la ragazza entrando nell’ appartamento.

I due restarono a fissarsi, lì vicino l’ ingrasso, finché Logan:

“Credo che noi dovremmo parlare…”

“Sì ma …” Veronica stava gesticolando più del solito, aveva paura di quale sarebbe stata la reazione del ragazzo se gli avesse detto che stava per andare in Messico con Dick.

“Lo so, ne parleremo quando tornerai dal Messico” disse lui con quel fantastico sorriso “Non ti sembra strano che per una volta sia tu ad andare in Massico con Dick e non io?”

Veronica accennò un sorriso, ricordandosi di quante volte il ragazzo che ora si trovava di fronte a lei l’ aveva lasciata a casa, con mille dubbi e mille incertezze, mentre lui se la spassava in Messico con il suo amico 09.

“Già!” esclamò infine, tornando alla realtà.

 

“Ehi Veronica sei pronta a folleggiare?” esclamò Dick uscendo dalla sua stanza in bermuda e con la tavola da surf in mano

“Non avrai intenzione di portarti dietro la tavola?!” esclamò la ragazza.

“Io ti pago, tu lavori. Ed io me la spasso!”

“Il solito 09” pensò Veronica uscendo dalla stanza.

 

Quella reazione da parte di Logan l’ aveva colpita. Mai si sarebbe aspettata un comportamento così… maturo da parte sua.

Certo se da una parte era stato facile dirlo a Logan, dall’ altra non lo era stato dirlo al padre.

 

“No, Veronica non se ne parla proprio… è troppo pericoloso!” aveva detto lo sceriffo Mars non appena Veronica gli ebbe raccontato tutto.

“Papà non vado da sola… Dick verrà con me… e poi l’ hai detto anche tu: “Si tratta di un dilettante!”, quindi probabilmente lui ancora non sa dell’ esistenza della signora ed è per questo che è necessario che io la raggiunga subito” aveva ribattuto la ragazza.

“Guarda Veronica che il fatto che tu vada in Messico con Dick Casablancas non mi è di nessun conforto…” Keith fu interrotto dalla figlia.

“Papà è importante trovare quella donna, sia per la sua vita che per il tuo lavoro, starò attenta e non mi metterò nei guai. Tu non puoi andare, se tu ti allontanassi dalla città, ora, lo scoprirebbero tutti e allora sai cosa accadrà! I media diffonderanno la notizia dell’ esistenza di questa donna e il colpevole potrebbe cercare di…”.

“Va bene Veronica, ma voglio che ogni 4 ore tu mi chiami!”le disse infine il padre non troppo sicuro della sua decisione.

 

Ma qualcosa riportò Veronica al presente.

“Allora cosa ne pensi?” le stava chiedendo Dick, pizzicandole il braccio.

Veronica non aveva sentito una sola parola di ciò che il ragazzo le aveva detto.

“Dove eri andata veronica, su Marte?” domandò Dick divertito.

“Scusa stavo pensando che forse sarebbe meglio prenotare una camera in quell’ albergo… per non dare troppo nell’ occhio” consigliò la ragazza.

“Veronica, sono solo pochi minuti che stiamo insieme e già il mio fascino ti ha conquistata?” scherzò il giovane Casablancas.

“Parlo seriamente Dick. Almeno così potremmo girare indisturbati per l’ hotel… però è meglio non prenotarlo con il tuo vero cognome, per ovvi motivi, e neanche con il mio, la donna potrebbe insospettirsi se venisse a sapere che la figlia dello sceriffo di Neptune è qui…” disse la ragazza.

“Allora Veronica?”

La giovane detective tirò fuori dalla tasca due documenti… aveva promesso al padre che non avrebbe più fatto documenti falsi, ma quello era un caso estremo…

“Secondo te Veronica, io avrei la faccia da Ryan Hansen? ”chiese il ragazzo, poi aggiunse “Tu, come hai deciso di chiamarti? Non è giusto avresti dovuto chiedermelo….”.

“Ormai è fatta. Ti sei ricordato di prendere i contanti? Ricordati che non puoi utilizzare la carta di credito!” esclamò la detective.

“Uffa Veronica! Sei così pesante… poi ti chiedevi perché io e Logan non ti portavamo mai con noi in Messico…”.

“Perché non avevo voglia di stare in spiaggia e bere birra per due giorni consecutivi?” rispose ironicamente lei, poi Veronica prese il cellulare e digitò in fretta un numero:

“Gran Coco Bay? Salve sono Kristen Bell, vorrei prenotare una camera per il week end…quale?” si girò un istante verso Dick, fece un sorriso beffardo e riprese la conversazione “La più bella, non importa quanto costa… tanto il mio ragazzo oltre ad essere… biondo è anche ricco!” disse Veronica, imitando con la voce la più frivola delle ragazze.

“Oh cara, mi raccomando non badare a spese!” intervenne il giovane Casablancas.

 

Dick era seduto sul letto ed aspettava che Veronica uscisse dal bagno:

“Ho fame Kristen, ti potresti sbrigare per favore!” disse il ragazzo impaziente di scendere nel ristorante dell’ albergo per cenare, poi pensandoci bene aggiunse “Anzi no, prenditi tutto il tempo. Non voglio fare brutta figura…”

“Non dovresti preoccuparti, a fare brutta figura sarà Ryan Hansen, non Dick Casablancas” disse Veronica dal bagno…

“Allora MUOVITI!” urlò il ragazzo, ormai in preda ai deliri della fame.

“Sai Dick è stato molto difficile trovare un vestito che stesse bene con la tua solita mise: i bermuda!” esclamò Veronica uscendo dal bagno.

Indossava un vestitino bianco, semplice, che le scendeva morbido fin sopra le ginocchia, fermato soltanto da una cinta color oro. Aveva lasciato che i capelli, leggermente ondulati, le scendessero liberi…

Dick rimase in silenzio, a bocca aperta.

“Sai Veronica mi ero sempre chiesto cosa ci avessero trovato i miei amici, Logan e Duncan, in te…”.

“La mia incredibile intelligenza” intervenne la ragazza prima che il surfista potesse dire qualcosa di inappropriato.

Poi il ragazzo dando un’ altra occhiata all’ abito aggiunse.

“Quest’ abito non fa parte delle spese della commissione, vero?”

Veronica accennò un sorriso uscendo dalla camera dell’albergo Gran Coco Bay. Dick preoccupato la seguì fuori dalla stanza, insistendo nel voler saper chi avrebbe dovuto pagare quell’ abito.

 

“Che delusione! A cena c’ erano soltanto anziani con donne giovanissime e signore di mezz’ età che giocavano a Sex And the City… qualcuno dovrebbe dovuto dir loro che hanno sbagliato città!” disse Dick buttandosi sul letto.

“Andrà meglio domani. La nostra Signora X dovrà uscire dalla sua stanza prima o poi…” disse Veronica per tirar su di morale il suo amico. Poi vedendo di non esserci riuscita aggiunse, imitando la voce maschile: “Sono sicura che domani ci saranno onde da urlo!”

“Ah questo si che mi fa stare meglio!” esclamò il ragazzo.

 

“Ehi amico non sai cosa ti stai perdendo… la birra è fresca, il mare è mosso e le donne…” si girò per vedere meglio una ragazza in bikini che aveva appena sfilato davanti a lui “Da urlo! Non sta andando molto bene… penso che ci fermeremo qui ancora qualche giorno! Non ti preoccupare la tengo d’ occhio io! … ah scusa Logan ti devo salutare la ficcanaso in miniatura si sta avvicinando… ti chiamo appena posso…”.

“Io mi posiziono sul pezzo di spiaggia riservato all’ hotel… tu resta qui, se la riconosci chiamami. Non fare cose avventate” ordinò Veronica all’amico.

“Agli ordini” rispose il ragazzo imitando il saluto militare “Per passare inosservato farò un po’ di surf”.

Non riuscì a terminare la frase che si era già tuffato in mare.

 

 Passarono diverse ore ma della donna non vi era ancora traccia…

“Dick che ne dici di fare un giro sulla spiaggia, magari ci fermiamo a prendere un hamburger da qualche ambulante?” propose la ragazza un po’ demoralizzata.

I due si incamminarono…

“Veronica, visto che ormai siamo intimi…” iniziò a dire il ragazzo “Sai dividiamo lo stesso bagno… mi spieghi una cosa?” Dick aspettò il consenso di Veronica prima di continuare.

La ragazza fece un cenno col capo, non molto sicura di voler sentire la domanda di Dick.

“Chissà quali pensieri affollano la mente di uno 09 così buffone, ricco e viziato?” stava pensando Veronica.

“Perché tra te e Logan è finita?” chiese il ragazzo, come se quella fosse la domanda più naturale del mondo.

“Non poteva chiedermi perché esistiamo? Sarebbe stato più facile rispondere” pensò la ragazza. Poi iniziò a parlare

“Vedi Dick non è così semplice… credo di aver cercato continuamente di cambiare ciò che già era perfetto. Io non me ne rendevo conto e invece Logan sì… e ciò ha portato tutta una serie di incomprensioni… e quando abbiamo iniziato a farci del male è finito tutto…”.

“Tu credi che una relazione debba essere per forza così difficile?” chiese improvvisamente il ragazzo.

Veronica accennò un sorriso nel sentire quelle parole…

Anche lei aveva detto la stessa cosa a Logan qualche anno prima…

“Sai Dick nessuno scrive canzoni su quelle serene!” rispose Veronica.

 

“Aspetta Dick! Non ti ricorda niente questa zona?” chiese Veronica d’ un tratto.

“Cosa dovrebbe ricordarmi Veronica…? Siamo qui da un giorno e questa è la prima volta che passiamo da queste parti!” rispose Dick seriamente.

Veronica alzò gli occhi al cielo

“La foto di tuo padre… quella che mi hai fatto vedere in ufficio… sei proprio uno zuccone Dick!” esclamò Veronica

“Ehi nana guarda un po’ in riva al mare!” disse Dick.

“Ehi nana a chi?” intervenne offesa la ragazza.

“Tu mi hai chiamato zuccone, così… ora stiamo pari!” rispose il ragazzo.

“Un bambino di cinque anni è più maturo” pensò Veronica tra sé e sé.

 

“Ci scusi vorremmo avere un’informazione!” chiese Veronica gentilmente alla signora con un grande cappello bianco che le dava le spalle…

“Scusi... ” intervenne Dick, bussando sulla spalla della signora.

Lei si girò lasciando i due ragazzi senza fiato.

“Sapevo che mi avreste trovata!” esclamò la signora.

 

“State chiamando Logan Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi: “Tutte le persone affascinanti sono viziate: ecco il segreto del loro fascino!*”.

 La ragazza riagganciò senza lasciare alcun messaggio.

“Magari lo trovo al Neptune Grand” si disse mentre guidava verso l’albergo.

 

Veronica bussò alla solita porta.

“Che sorpresa!” esclamò Logan stupito di trovarsi di fronte Veronica “pensavo che a quest’ ora ti fossi già sposata con un chico muy caliente o che Dick ti avesse trascinata nel vortice della perdizione… a proposito dov’ è il caro vecchio Dick? Non mi dire che ti ha lasciata tornare da sola mentre lui e rimasto in Massico a surfare…".

Veronica non rispose ma rimase immobile a guardare il ragazzo.

“Logan dobbiamo parlare…” iniziò la ragazza, che però fu interrotta dallo 09.

“Veronica, non mi dire che sei tornata in fretta e furia dal Messico solo per me… mi potrei montare la testa” poi il ragazzo, accortosi dell’ aria non troppo divertita della giovane detective, aggiunse:

“Accidenti Veronica in questo momento hai quella faccia da “preferirei fare geografia antropica” che se non ricordo male vuol dire che stai per dire qualcosa di sgradevole”.

“Logan forse è meglio che tu ti sieda” disse Veronica molto seriamente.

“Questo significa che sto imparando a conoscerti?” chiese il ragazzo sedendosi.

 

Veronica parcheggiò l’auto al solito posto.

La luce della sala era accesa, era tardi ma probabilmente suo padre la stava ancora aspettando.

Si girò per guardare il ragazzo seduto accanto a lei.

“Sei pronto?” chiese Veronica.

“Dammi un minuto” rispose lui.

Il ragazzo iniziò a fare mente locale di ciò che le aveva detto la ragazza qualche ora prima.

 

“Veronica stai forse cercando di dirmi che mia madre è ancora viva?” chiese il ragazzo incredulo “E che negli ultimi anni, mentre io qui passavo l’inferno, lei se ne stava in Messico a sorseggiare piña colada con il padre di Dick?”

“Logan ora calmati… ricordi cosa mi hai detto quando mi chiesi di ritrovare tua madre? Lei odiava la sua vita, odiava suo marito ma, Logan, senza alcuna ombra di dubbio lei amava te alla follia! Se ha passato 17 anni della sua esistenza accanto ad un uomo che lei detestava l’ ha fatto solo per te! Devi darle almeno la possibilità di spiegarsi!” cercò di convincerlo Veronica.

“Dov’è ora?” domandò il ragazzo, mentre seduto sul divano nascondeva la testa tra le mani.

Veronica gli si avvicinò, cinse le spalle del ragazzo col suo braccio e poggiò la testa sulla sua spalla.

Dopo un po’ il ragazzo si lasciò stringere dall’abbraccio della sua ex.

 

Quando Veronica aprì la porta la donna seduta sul divano si alzò in piedi.

Veronica entrò nell’appartamento mentre il ragazzo si fermò sulla porta.

La donna iniziò a singhiozzare mentre Logan le si avvicinava piano.

Quando si trovarono finalmente l’uno di fronte all’altra, il ragazzo non resistette all’ impulso di abbracciarla e di stringerla a sé il più forte possibile.

Quel momento così tenero fu interrotto da alcuni rumori e dal pianto di una bambina. Tutti si girarono verso la stanza dalla quale provenivano quei rumori, dove ne uscì Dick con una bambina di circa un anno stretta tra le sue braccia.

La piccola aveva enormi occhi blu e corti capelli biondi raccolti in due piccole code: piangeva e chiamava la mamma.

Lynn si girò verso Logan e con gli occhi ancora bagnati dalle lacrime versate gli disse:

“C’ è qualcuno che ti devo presentare!”

La donna prese in braccio la piccola bambina e le disse piano:

“Joy questo è l’altro tuo fratello, Logan”.

La bambina, evidentemente imbarazzata, coprì la sua bionda testolina dietro la testa di sua madre mentre Logan continuava a fissarla esterrefatto.

Poi tornando alla realtà chiese:

“Come l’altro?”

Iniziò così a guardare la bambina, sua madre, l’enorme diamante che la donna portava all’anulare della mano sinistra e infine guardò Dick, che con un enorme sorriso stampato sulla faccia gli disse:

“Ehi fratello”

Logan tornò immobile come pochi minuti prima e dopo circa un minuto di silenzio riacquistò l’uso della parola:

“Certo che oggi le sorprese non finiscono mai? C’ è qualcos’ altro che dovrei sapere… Veronica ti sei sposata con Dick in Messico? ...”

Veronica diede una piccola gomitata al ragazzo, lei aveva capito che Logan stava cercando di sdrammatizzare i fatti di quella giornata, ma sapeva anche che suo padre, lo sceriffo Keith Mars, non gradiva quel genere di scherzi… soprattutto ora…

 

“Per il momento mi fermerò a vivere qui, da Keith. Sapete io e la piccola potremmo essere in pericolo dopo quanto successo a Richard…” nel pronunciare il nome dell’uomo la donna si commosse, e gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime, ma si trattenne.

Non voleva creare altri problemi alla piccolina.

Veronica capì la preoccupazione della donna, così prese Joy in braccio e la portò in camera sua con la scusa di farle vedere un vecchio carillon.

Lynn guardò Veronica con gratitudine e continuò quanto stava dicendo prendendo le mani dei due ragazzi che strinse tra le sue:

“Sarà una sistemazione provvisoria, almeno fino a quando Keith non avrà arrestato il colpevole” si fermò, guardò per un momento lo sceriffo negli occhi, poi riprese:

“Sono sicura che non ci vorrà troppo tempo. Poi andremo a vivere tutt’ insieme come una vera famiglia. Sono sicura che Richard sarebbe stato contento di…” guardò Dick e questa volta non riuscì a trattenere le lacrime.

“Dove dormirai? Quest’ appartamento non è poi così grande… poi c’ è la bambina…” chiese Logan alla madre.

“Ecco, io e Joy dormiremo nel letto di Keith. Mentre la nostra guardia del corpo dormirà nella stanza adiacente…”.

“Mentre mia figlia” intervenne lo sceriffo, minacciando Logan con lo sguardo “ starà da voi per un po’… non dovrebbe creare troppi sospetti questo trasferimento… momentaneo”.

Logan alzò gli occhi verso la stanza in cui Veronica aveva portato la piccola Joy. La ragazza era appoggiata allo stipite della porta e nel sentire quelle parole si girò… gli sguardi dei due ragazzi si incrociarono…

 

 

 

NOTE:

*Oscar Wild

N.B. il titolo di questa ff è il titolo di una canzone de ‘The White Stripes’

 

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:

 

Ciao Simona, come al solito ti ringrazio per i complimenti. Pensi ancora che sia la donna, Lynn, la responsabile della morte di Dick Senior…? Poverina sembra così dispiaciuta per la morte dell’ uomo, poi hanno anche una figlia… ma d’altra parte è anche vero che alla fine il colpevole è quello più insospettabile… Mah! Ciao ciao alla prossima settimana.

 

Ciao Suki era da un po’ che non ci sentivamo. Ringrazio anche te per i complimenti e ti rivolgo la stessa domanda che ho fatto alle altre: secondo te chi è l’assassino? Sono curiosa di sapere di chi sospettate… Ciao ciao a presto.

 

Grazie grazie grazie grazie… memole_88, sei sempre molto carina. Ti è piaciuta la sorpresa? Non ho saputo resistere, dovevo dirvelo. A me Lynn Echolls (ora Casablancas ) piace tantissimo e non potevo non farla tornare! Poi Logan e Veronica… che Logan se la smetta di lanciarle frecciatine… hm ci conterei poco, invece per quanto riguarda il ritorno dei LoVe c’è da aspettare ancora un po’… ma arriverà presto! Un bacio ciao ciao.

 

Povera Hannah… a me è dispiaciuto un pochino averla fatta uscire di scena in quel modo, però hai ragione tu: non è tipo per Logan! D'altronde per il nostro beniamino soltanto uno è il tipo giusto… Veronica Mars. A presto Elenina FF J ciao ciao.

 

Ciao Aryanna 13 il tuo commento è stato davvero molto carino… questa volta sono io a farti i complimenti… come dicevo prima, di Hannah mi dispiace un po’, ma per Piz è solo l’ inizio… ah ah ah (NB risata malefica ). Grazie per i complimenti a presto ciao ciao.

 

Ciao Isilady, se devo essere sincera a me no convincevano molto i dialoghi… cioè avevo paura che risultassero un po’ irreali e forzati: Dick che difende Veronica… pazzesco! Però sono molto contenta che voi non la pensiate allo stesso modo. Poi dovevo partire da qualche parte per valorizzare il personaggio di Dick, che tra l’altro a me piace tantissimo: troppo simpatico!

 

Ciao Astrid88 è bello risentire anche te e devo dire che sei in forma smagliante in fatto di commenti!!! Sono felice che anche questo capitolo ti sia piaciuto, ma ti devo dire una cosa: Piz non è stato ancora del tutto silurato… dovrà ancora soffrire un pochino… ah ah ah (NB ancora risata malefica! ). Sai anche io avrei tifato per Dick se Logan non ci fosse stato… come può non piacere uno che dice certe cose:‘Compio il mio destino. Una festa di ragazze? E' la ragione per cui ho lasciato il grembo materno’. Ciao ciao un bacio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Death Letter ***


4 x 5 – Death letter

Quella notte Veronica non riuscì a chiudere occhio.

Quante notti aveva dormito in quel letto, accanto a lui, si era svegliata con il calore del suo corpo vicino…

C’ era ancora il suo odore sul cuscino…

Alle prime luci dell’ alba la ragazza scese dal letto:

“Un buon caffè è proprio quello che ci vuole” stava pensando Veronica mentre si dirigeva verso la cucina.

 

“Non riesci a dormire?” domandò qualcuno dietro di lei.

“Logan cosa ci fai sul divano?” chiese la ragazza.

“Dick russa… ed io ho il sonno leggero”

“Stavo andando a fare del caffè, ne vuoi?”

“Ok” rispose il ragazzo alzandosi dal divano.

Drin drin drin

“Ok ci penso io, tu rispondi pure…”

 

“Veronica Mars. Chi parla?” rispose la ragazza.

“Ok, rilassati. Spiegami con calma.” Disse Veronica uscendo fuori, sulla terrazza della suite “il tuo ragazzo ti ha lasciata perché… ah. Incontriamoci all’ ora di pranzo in mensa. Mi spiegherai meglio”.

Logan raggiunse la ragazza all’ esterno con due fumanti tazze di caffè.

“Sempre a lavoro la nostra piccola Mata Hari…” disse Logan porgendo la tazza alla ragazza.

“Logan stai forse dicendo che ti piace come ballo…” rispose Veronica sorridendo.

Erano entrambi appoggiati sul davanzale, la città si stava pian piano svegliando ed i due stavano lì in silenzio a guardarla.

“Grazie Veronica” disse il ragazzo di punto in bianco.

“Per cosa ?” domandò lei.

Logan le si avvicinò e le sussurrò:

“Per aver ritrovato mia madre”

Poi le diede un morbido bacio sulle labbra.

“Logan io credo che sia meglio parlarne… non possiamo…” disse inutilmente Veronica, il ragazzo non la stava ascoltando.

“Vado prima io in bagno” disse lui rientrando nell’appartamento e lasciando Veronica immobile sul terrazzo.

 

Il telefono riportò Veronica sul pianeta terra.

Drin drin drin

“Veronica. Chi è?” rispose la ragazza

“Ciao Piz, sei tornato? ... Dove sono? Sono appena uscita, sto andando alla Hearst… per pranzo sono occupata, però nel pomeriggio possiamo incontrarci… perfetto alle 4.00 in caffetteria. A dopo. Ciao.” La ragazza riagganciò.

 

Veronica stava guardando il piatto con il cibo della mensa, indecisa se mangiare o no quella ‘cosa’ che c’ era dentro.

“Ciao Veronica! Grazie per aver deciso di aiutarmi” disse una voce non del tutto sconosciuta alla detective. Era una ragazza delle Theta Beta, l’aveva conosciuta l’anno precedente quando si era infiltrata tra le novizie per un servizio fotografico per il giornale della Hearst. Non si erano lasciate in buoni rapporti… le ragazze non avevano gradito le foto scattate da Veronica sulla piantagione di marijuana che avevano nel loro dormitorio, certo per essere studentesse di economia avevano scelto un mercato proprio redditizio.

“Ciao Hallie, sei tu che mi hai chiamato stamattina?”

“Sì, devi scusarmi… ti avrò svegliata … ma ero così arrabbiata!”

“Raccontami bene cosa ti è successo!”

 

Veronica dopo il colloquio con quella sua vecchia conoscenza decise di andare in biblioteca, aveva bisogno di un luogo isolato e silenzioso nel quale riflettere:

“Hallie stava uscendo con un ragazzo” iniziò a fare mente locale la giovane detective “che la sottoscritta, purtroppo conosce molto bene, Chip: presidente della confraternita dei Pi Sigma e non amante –non più perlomeno- delle ‘sorprese’… comunque la ragazza le aveva raccontato che qualche giorno fa aveva trovato una busta nella cassetta della posta, indirizzata a lei: “Guarda Veronica te l’ ho portata. Come vedi c’ è scritto soltanto il mio nome, non c’è né francobollo né mittente… per questo ho pensato che fosse uno stupido scherzo delle consorelle, invece… questa mattina il mio ragazzo si è presentato da me dicendomi che tra noi era finita e mi ha dato questa busta dicendomi che all’interno avrei trovato tutte le spiegazioni…”.

La detective guardò attentamente la prima busta che le aveva lasciato la ragazza, effettivamente c’era scritto soltanto il suo nome, Veronica l’ aprì e dentro trovò un foglio: “So cosa hai fatto la notte scorsa, se non vuoi che il tuo ragazzo lo venga a sapere devi fare ciò che ti dico…” seguiva una serie di istruzioni su quando e dove lasciare la merce di scambio, l’erba! .

Veronica prese poi la seconda lettera, la calligrafia con cui era scritto il destinatario era esattamente la stessa, all’ interno di questa non c’era, però, alcun foglio ma soltanto delle foto. Queste non dicevano poi molto sull’ autore, tranne che sicuramente non era un professionista, ma rendevano comunque molto bene l’ idea di cosa stessero facendo i ragazzi ripresi.

“Aspetta un attimo… questa è la sera della festa in spiaggia” sussurrò la ragazza appena riconobbe il luogo

Drin drin drin

Tutti gli studenti in biblioteca si girarono a guardare la ragazza, aveva dimenticato di togliere la suoneria al cellulare:

“Scusate” disse sottovoce Veronica evidentemente imbarazzata.

“Pronto” disse poi la ragazza con un filo di voce, mentre qualcuno continuava a fissarla malamente.

“Ehi Veronica sono Mac… mi devi aiutare, sono nei guai… cos’ è questo silenzio? Sei in un cimitero?”

“Quasi, se non la smetto di parlare” pensò dentro di sé Veronica.

 

Dopo pochi minuti Mac arrivò ansimante in biblioteca, si mise seduta accanto alla sua amica e senza dire una parola lasciò cadere sopra al tavolo una busta… era identica a quelle che stava analizzando la ragazza.

Veronica prese la busta che le aveva appena portato la sua amica e la aprì: la scrittura era la stessa e il contenuto del foglio era molto simile alla precedente.

“So cosa hai fatto la notte scorsa, se non vuoi che il tuo ragazzo lo venga a sapere devi fare ciò che ti dico…” seguiva anche in questo caso una serie di istruzioni su dove e quando consegnare la merce di scambio: questa volta non si trattava di droga ma di esami. Il ricattatore chiedeva i risultati dei test di metà semestre di economia internazionale, diritto commerciale e diritto del lavoro.

“Veronica secondo te fa sul serio?” chiese Mac evidentemente spaventata.

“Temo di sì!” rispose l’ amica “non sei la prima cui è arrivata questa lettera… Mac cosa è successo la sera della festa dei Pi Sigma? Mi avevi detto che saresti andata alla festa con Max, ma non ricordo di averlo visto…”

“Sì sono andata alla festa con Max, ma dopo un po’ lui si era stancato e voleva andar via… stavamo lasciando la festa quando ti ho vista arrivare… mi sembravi sconvolta così ho detto a Max che sarei rimasta ancora un po’ per sapere se andava tutto bene…”.

Veronica accennò un sorriso imbarazzato, ricordando cos’ era successo quella sera, poi tornando con i piedi per terra chiese alla sua amica:

“Non hai combinato nulla di compromettente quella sera…?”

“Beh quando è arrivato Logan, Dick ci ha trascinati al bancone… così io e Wallace abbiamo bevuto qualche drink e mi è passata la voglia di andare a casa… Wallace aveva appena rimorchiato una tipa della Theta Beta, così io ho chiamato Bronson e gli ho chiesto di raggiungermi alla festa e …” terminato il racconto cercava un briciolo di speranza negli occhi della sua amica, ma non lo trovò.

Lo schermo del telefonino di Veronica iniziò ad illuminarsi, dopo la brutta figura fatta la ragazza aveva tolto la suoneria dal cellulare… ma Veronica non se ne rese conto: sul display c’ era scritto Piz!

La detective si era completamente dimenticata l’ appuntamento con il suo ragazzo…

 

La detective aprì la porta della suite del Neptune Grand.

“Ehi Veronica stavo per chiamarti… Logan non c’è ed io devo uscire… ecco non sapevo se tu avevi la chiave per rientrare”.

Veronica guardò quella chiave, gliela aveva regalata Logan quando stavano insieme. Ci aveva messo sopra un enorme fiocco rosso e gliel’ aveva data dicendole che lui desiderava soltanto lei…

“Veronica, mi stai ascoltando?” chiese il ragazzo dandole un pizzicotto sul braccio.

“Ahi!” esclamò la ragazza tornando al presente, e cercando di fulminare con lo sguardo il suo coinquilino che stava uscendo dalla stanza.

Veronica si diresse in camera, si spogliò e si mise un accappatoio.

“Un bel bagno caldo è proprio quello che ci vuole!” si disse la ragazza.

“Ehi Dick, sei tu?” chiese la ragazza, avendo sentito dei rumori provenienti dall’ingresso.

Nessuno gli rispose.

La ragazza si avvicinò alla porta, non c’era nessuno. Aprì la porta, non c’era nessuno neppure sul corridoio.

“Mah!” esclamò rientrando nella stanza.

Ad un tratto la ragazza si fermò, si rese conto di aver calpestato qualcosa. Accese la luce e a terra, proprio sotto la porta, trovò una busta.

Riaprì velocemente la porta… nessuno.

 

“Ehi Veronica, cosa ci fai al buio? Non ti devi preoccupare, per le spese ci pensiamo io e Dick!” esclamò il ragazzo divertito. Veronica però non aveva fatto una piega…

“Mi spieghi cosa ci fai al buio, in accappatoio, seduta sul divano a fissare il vuoto?” le chiese Logan sinceramente preoccupato.

La ragazza non gli rispose, gli consegnò semplicemente una busta.

Il ragazzo l’aprì.

“So cosa hai fatto la notte scorsa. Se non vuoi che il tuo ragazzo lo venga a sapere devi fare ciò che ti dico. Non impicciarti di cose che non ti riguardano” lesse il ragazzo ad alta voce; poi girò la busta, c’ era scritto soltanto il nome della ragazza.

“Veronica, cosa significa?”

 

“Forse è meglio che io racconti tutto a Piz, prima che quel fotografo gli spedisca quelle dannate foto!” disse Veronica una volta finito il racconto di quella storia, per certi versi assurda.

Il ragazzo si limitò ad abbassare lo sguardo, si sentiva terribilmente in colpa… era riuscito a far soffrire un’ altra volta la ragazza che tanto amava.

“Mi dispiace Veronica, mi sento in colpa… tu stai soffrendo ancora una volta per colpa…”

Veronica non gli lasciò finire la frase, gli diede un leggero bacio sulle labbra…

“Questa sta diventando un’ abitudine, una gran bella abitudine” sussurrò il ragazzo all’orecchio di lei.

Poi le stava per ricambiare il bacio quando lo stomaco della ragazza iniziò a brontolare dalla fame.

“Che ne dici se ora io vado a farmi una doccia mentre tu ordini qualcosa da mangiare?”

“Cibo italiano? Lasagne?” chiese Logan conoscendo benissimo la risposta della ragazza.

Lo schermo del cellulare di Veronica si illuminò nuovamente… la ragazza si era dimenticata di rimettere la suoneria. Questa volta sul display c’ era scritto: papà.

 

Toc toc toc

“Arrivo!” disse Logan aprendo la porta della camera. Non chiese nemmeno chi fosse, era sicuro di trovarsi di fronte Jeff con la cena...

Ma lì sulla porta non c’era Jeff.

“Dov’è Veronica?” domandò Piz entrando come una furia nell’appartamento.

Il ragazzo andò diretto verso la camera di Logan… sul letto vide i vestiti della ragazza.

“Aspetta Piz, non è come sembra!” Logan cercò di spiegare la situazione al ragazzo, che però non lo ascoltava per niente e continuava girare per l’ appartamento come impazzito.

“Veronica esci fuori!” iniziò a gridare il ragazzo bussando alla porta del bagno.

La ragazza uscì, aveva in dosso solo un accappatoio.

“Piz, non è come sembra…” disse lei avvicinandosi al ragazzo.

“Non mi toccare… dovevo immaginarlo!” esclamò il ragazzo prima di lasciare l’appartamento.

Drin drin drin

“Logan, chi parla? Sì Veronica è qui… non ho sentito suonare il cellulare di Veronica… sì è già passato…”

“Era tuo padre, ha detto che Piz era passato da lui, gli ha raccontato che oggi avevate un appuntamento e tu non ti sei presentata… ti ha chiamata diverse volte ma tu non gli hai mai risposto, così si è preoccupato, è passato da casa tua e tuo padre gli ha detto che eri qui… poi ha provato a chiamarti anche lui ma…” ripeté Logan quanto gli aveva detto poco prima lo sceriffo.

Solo allora Veronica si ricordò della suoneria del cellulare…

Prese la borsa… guardò il display… poi si mise seduta sul letto e scoppiò in lacrime.

Logan le sedette accanto e le offrì la spalla su cui piangere.

Toc toc toc

“Servizio in camera” disse Jeff da dietro la porta ma nessuno gli rispose….

 

“State chiamando Logan Echolls ed il messaggio ispiratore di oggi è: ‘ La bigamia è avere una moglie di troppo. La monogamia lo stesso. Oscar Wild.’”

“L’avrà scelto per me questo messaggio?” pensò Veronica aspettando il segnale acustico per parlare…

“ Logan ho bisogno che tu mi dia una mano! Devi chiedere a Max i risultati delle prove scritte di metà semestre di economia internazionale, diritto commerciale e diritto del lavoro… grazie. Ci vediamo in mensa, per pranzo!” disse la detective alla segreteria telefonica del ragazzo.

 

“Ecco a te pasticcio di manzo, patate fritte e una misteriosa cartellina blu” disse Logan appoggiando il vassoio sul tavolo davanti alla ragazza.

“Grazie Logan” disse la ragazza

“Per cosa? Per il manzo? Sei sicura di volermi ringraziare per questo?”

La ragazza accennò un sorriso poi indicando la cartellina blu e subito dopo le patatine disse:

“Non mi riferivo al pasticcio!”

“Allora ci deve essere un malinteso perché: i fogli contenuti nella cartellina sono stati accuratamente fotocopiati dal sottoscritto e dal suo fido compagno- si stava sicuramente riferendo a Dick – e…” si fermò un istante per prendere una patatina dal piatto di Veronica: “Le patatine non son tutte per te!”

“Prova a prenderle e sei un uomo morto! Se ti ricordi bene stai parlando con una ragazza che non mangia da due giorni…” esclamò con tono minaccioso Veronica, mentre dava un pugno amichevole al braccio del ragazzo.

Poi l’espressione della ragazza cambiò completamente…

Si rese conto che dalla cabina radiofonica Piz la stava fissando.

“Visto che sei così disponibile, mi potresti fare un altro favore?” domandò la ragazza alzandosi dal tavolo.

“Il suo fedele servitore è sempre a sua completa disposizione!” disse il ragazzo ironicamente.

“Troviamoci alle 6 di questo pomeriggio qui, in mensa” disse la ragazza allontanandosi.

 

“È arrivato il momento di parlare con Piz!” si disse la ragazza, cercando di farsi forza.

 

Veronica entrò nella cabina dello speaker radiofonico, Piz avrebbe terminato la trasmissione da un momento all’ altro.

Cosa gli avrebbe detto? Come l’ avrebbe presa?

“Ciao Piz” disse d’ impulso vedendo il ragazzo.

“Ciao Veronica, cosa sei venuta a fare? Non ho bisogno delle tue inutili spiegazioni, non voglio sapere come hai scoperto di amare ancora il tuo ex… Veronica io ho messo il mio cuore nelle tue mani e tu l’ hai calpestato…” disse il ragazzo avvicinandosi a lei e gesticolando eccessivamente “È stato un bel sogno, ma è finito… sai venuta a dirmi questo,  vero? Strano Veronica, l’ho capito prima di te!” disse infine Piz allontanandosi dalla ragazza.

 

“Così gli hai spezzato il cuore! Ti ha detto proprio così?” domandò Mac all’amica.

“Una cosa del genere. Ed io non sono riuscita ad aprir bocca. Con Logan non è successo niente… perlomeno non è successo niente di quello che pensa lui… però con quale faccia posso guardarlo negli occhi e dirgli che si sta sbagliando, che io non provo più niente per Logan!” disse Veronica.

“Sbaglio o ho sentito il mio nome? ” chiese Logan presentandosi alle spalle delle ragazze.

“Quale novità… due ragazze che parlano di te mentre disegnano cuori e stelline intorno al tuo nome scritto a lettere cubitali sul tavolo della mensa… gli anni non passano mai per noi ‘fan di Logan Echolls’” disse Mac cercando di tirar fuori Veronica da quella situazione imbarazzante.

“Sbaglio o dobbiamo togliere dai casini una ragazza… “ disse Logan lanciando una frecciatina a Mac.

“Ok uno pari. Ora andiamo” disse Veronica cercando di arbitrare quel match.

“Dove? Se è lecito chiedere…” domandò Logan alla detective.

“Abbiamo un appuntamento con il nostro fotografo! Sulla busta c’era scritto che il luogo dello scambio sarebbe stato la palestra, alle 6.30 e che Mac avrebbe dovuto presentarsi da sola, lasciare la busta al centro del campo da basket ed uscire…” iniziò a spiegare la detective.

“E poi come faremo a capire chi c’è dietro a questi ricatti?” chiese Logan incuriosito dalla missione.

“Sapevo che avrei dovuto chiederlo a Wallace… lui non avrebbe fatto tutte queste domande!” rispose Veronica ironicamente.

“Allora perché non lo hai chiesto a lui?” domandò Logan.

“Forse Veronica pensava che Wallace fosse impegnato a consolare il suo compagno di stanza, sai è disperato perché… tu pensa che storia… ha trovato la sua ragazza mezza nuda a casa del suo ex” intervenne Mac.

“Mac te l’ ha mai detto nessuno che manchi di tatto?” chiese Logan sfoggiando il suo più bel sorriso.

“E tu lo sai che la tua vita privata somiglia molto ad una commedia con Freddie Prinze Jr. *?” rispose ironicamente Mac.

“Smettetela voi due!” esclamò Veronica. Poi rivolgendosi a Mac aggiunse: “Questo fa di me Sarah Michelle Gellar? **”.

 

Mentre Mac si trovava all’interno della palestra Veronica e Logan si appostarono all’esterno. Logan faceva da palo, mentre la detective fotografava tutte le targhe delle auto che si trovavano nel parcheggio della palestra.

A quell’ora non c’erano molte persone alla Hearst, le lezioni terminavano alle 6.15, quindi il parcheggio era semi deserto. Dopo aver scattato le foto, rientrò in auto e il ragazzo la seguì. Veronica accese il computer, e in meno di 10 minuti aveva già scoperto a chi appartenevano le auto da lei immortalate.

 

La prima apparteneva al signor Martin Green, il custode della Hearst. La seconda alla signorina Josephin  Gallner, assistente del preside. La terza alla signora Julie Green, moglie del custode, che ogni sera veniva a far visita al consorte per rallegrare le sue lunghe notti solitarie. La quarta apparteneva a… “Bingo il nostro caro, vecchio Chip!”, esclamò Veronica con un enorme sorriso stampato sul viso.

“Ma scusa se è stato Chip, perché ci ha messo in mezzo anche la sua ragazza?” chiese Logan.

“Questo lo scopriremo presto…” disse Veronica osservando la sua amica Mac uscire dalla palestra salire sulla sua auto uscire dal parcheggio.

Dopo alcuni istanti anche un’ altra macchina stava lasciando quel parcheggio… quella del capo della confraternita dei Pi Sigma.

 

I due ragazzi stavano seguendo l’ auto di Chip, quando:

“Ehi Veronica, questo non è il dormitorio della confraternita dei Pi Sigma!” esclamò Logan fermano la macchina a qualche metro di distanza da quella del ricattatore.

Chip scese dalla macchina e si avviò verso un dormitorio che Veronica già conosceva molto bene.

“No, questo è il dormitorio delle Theta Beta…” spiegò la detective al suo compagno.

Veronica scese così dall’auto e con passo deciso si diresse verso il dormitorio della confraternita. 

 Logan dopo avere alzato gli occhi al cielo, chiedendosi il perché quella ragazza fosse così impulsiva, raggiunse Veronica ormai giunta alla meta.

“Ciao Hallie” disse Veronica alla ragazza di fronte al lei, che dall’ espressione sul suo viso non si aspettava assolutamente una visita della detective “Non mi fai entrare? Sono passata perché stasera ho assistito a qualcosa di molto strano… spiegami una cosa: questa è la tua vendetta per quel servizio dello scorso anno o è un piano in cui io sono rientrata per puro caso?”.

Il volto della ragazza era passato da stupito a preoccupato. Stava per aprir bocca, probabilmente per giustificarsi ma Veronica non glielo permise.

“Fammi indovinare… volevate avere i risultati dei test senza pagare, così alla festa dei Pi Sigma vi è capitata tra le mani un’occasione strepitosa: la ragazza dello ‘spacciatore di risultati’ in compagnia di un altro ragazzo.

I Pi Sigma portano sempre una macchina fotografica per immortalare le loro feste da urlo e condividerle con i confratelli assenti ***.

Così avete scattato quelle foto alla mia amica e avete pensato di ricattarla… ma la serata vi ha dato anche un’altra opportunità: fare in modo che l’ amica ficcanaso non si intromettesse! Così mi avete fotografato e avete ricattato anche me! Grosso Grosso errore! La ciliegina sulla torta... far credere che voi non centraste niente, fingendovi anche voi vittime del ricattatore… ti sei fatta fotografare mentre ballavi e baciavi un altro ragazzo, naturalmente complice anche lui!”.

 

“Ciao papà! La tua dolce bambina ti è venuta a trovare…” disse Veronica entrando in casa.

“Tuo padre non è ancora tornato… ma son sicura che sarà qui a momenti” disse la signora Casablancas alla ragazza.

“Certo che è strano vedere la madre di Logan che gira in casa…” pensò Veronica.

“Ah ci sono dei messaggi per te in segreteria…non avrei voluto ma li ho sentiti, sai sono in casa tutto il giorno! Forse è il caso che tu li ascolti” le disse quella donna così bella e affascinante che le stava di fronte.

Veronica fece cenno di sì con la testa poi si avvicinò al telefono, pigiò qualche tasto e sentì la voce di Piz.

“Ehi Veronica mi dispiace per quello che ti ho detto oggi, ma non sopporto più questa situazione. Devi prendere una decisione o me o Logan!”.

Veronica si girò verso la donna un po’ imbarazzata per quella situazione.

“Non ti preoccupare Veronica, so tutto. Tuo padre mi ha detto che sei stata molto vicino a Logan dopo la mia sparizione e l’accusa ad Aaron. E di questo ti sono molto grata. Mi ha anche detto che tra te e mio figlio c’ è stato qualcosa… tipo una relazione molto turbolenta” disse la donna vedendo l’ imbarazzo della ragazza “E che ora hai un nuovo ragazzo: Piz. Mi dispiace aver creato delle tensioni nella tua relazione con questo ragazzo… e spero che la convivenza con mio figlio non sia…”.

“Non si preoccupi, il suo ritorno e la mia nuova residenza non hanno nulla a che fare con quel messaggio in segreteria” disse Veronica alla donna.

Poi qualcuno aprì la porta, era suo padre, e Veronica tirò un respiro di sollievo… l’ aveva appena salvata da un’imbarazzante situazione.

“Ok io vado a farmi una doccia, così vi lascio un po’ da soli” disse Lynn alzandosi dal divano “Ah Veronica, perché una sera non porti qui anche Logan e Dick… così ceniamo tutti insieme. Ho saputo che tuo padre fa un ottimo polpettone!” disse la donna lasciando la stanza.

“Ehi tesoro hai l’aria stanca… c’è qualcosa che ti preoccupa?” chiese il padre un po’ preoccupato.

“Non è niente… è stata una giornata pesante ecco tutto… forse tu non lo sai ma tua figlia è stata una star per un po’… perseguitata dai paparazzi!” rispose la figlia versandosi un po’ di caffè in una tazza.

“Ti ha detto qualcosa di interessante Lynn?” chiese dopo un sorso di caffè la ragazza.

“Mi ha raccontato che qualche giorno prima che Richard decidesse di tornare a Neptune, l’ uomo ha ricevuto una lettera… La donna si ricorda di aver visto suo marito leggerne il contenuto poi metterla nella sua agenda… dice che l’uomo ha cambiato umore dopo averla letta” raccontò lo sceriffo Mars alla figlia “Oggi ho trovato la lettera nell’ agenda, proprio come aveva detto Lynn. Eccola!”.

Veronica prese la busta che le porgeva il padre.

 

TOMORROW AT 7 O’CLOCK AT THE LOCAL THEATRE!

IF YOU CARE ABOUT YOUR CHILD PRESENT YOURSELF ****

 

 

NOTA:

*Mac si riferisce a ‘pazzo di te ’, 'kiss me’, ‘boys and girls’, ‘top model per caso’...

**Veronica fa riferimento a ‘Scooby-Doo ’

***Veronica si riferisce alle foto che i Pi Sigma hanno spedito a Dick quando, per motivi di lutto, non si è potuto presentare ad una loro festa (4 x 3).

****Domani mattina alle 7 al teatro locale. Se tieni a tuo figlio, presentati. Spero che la traduzione sia ben fatta.

 

RISPOSTA ALLE RECENSIONI:

 

Grazie Suky, mi hai letteralmente bombardato di complimenti… J . Sono molto contenta che la mia ff ti piaccia e che ti piacciano le mie piccole sorprese. In questo capitolo ho voluto lasciare un po’ tranquilla la nostra cara Veronica, ma ti assicuro che le sorprese non sono finite qui! Ciao ciao alla prossima settimana. Un bacio.

 

Simona sei un vulcano di sospetti! Però povera Lynn, tutti contro di lei… naturalmente sto scherzando, soprattutto non voglio influenzare i tuoi pensieri. Nonostante ciò ti saluto con una domanda: se Lynn ha resistito accanto ad Aaron, senza ucciderlo, per così tanti anni non è più facile definirla una santa che un’assassina? A presto ciao ciao, un bacio.

Ah quasi dimenticavo, Piz. Non ti preoccupare non farà una brutta fine in quel senso… diciamo che mi vendicherò in altro modo… sì in questo capitolo ha un po’ sofferto, ma la scorsa settimana mi riferivo a qualcos’altro… stavo già scrivendo il capitolo successivo e… diciamo che farà una conoscenza… non ti preoccupare, non sarà poi così atroce!

 

memole_88 Ebbene sì, Veronica è andata a stare da Logan… avevo paura di azzardare troppo, ma poi ho pensato: ‘perché no?’ … Per quanto riguarda il ritorno della  Coppia è rimasto poco, pazienta ancora qualche settimana… anche perché un po’ di quiete prima della tempesta ce la vuole! Se devo essere sincera non vedo l’ora di scrivere quel capito… ho iniziato la ff per questo motivo, ma allo stesso tempo sono un po’ nervosa… se poi non perfetto come invece dovrebbe essere… mah, vedremo. Ciao ciao un bacio.

 

Ciao Margherita deludente come primo capitolo di convivenza, vero? Però ti posso dire che già dal prossimo succederà qualcosa… comunque per quanto riguarda gli aggiornamenti cercherò di essere il più puntuale possibile… di sabato prima delle 16.30. A presto ciao ciao.

 

Ciao Isilady, anch’io sono contenta del ritorno di Lynn (anche perché altrimenti non l’avrei fatta ritornare, penserai…), lei mi piace tanto! Poi non dimentichiamo che è anche merito suo se Veronica e Logan si sono ‘avvicinati’: perché se lei non fosse andata via, Logan non avrebbe chiesto aiuto a Veronica e … il resto lo conosciamo. Cosa ne pensi della convivenza? Ciao ciao alla prossima settimana.

 

Ciao Aryanna 13, per questa settimana niente sorprese eclatanti… soltanto un semplice caso con vecchie conoscenze! Spero che non ti abbia deluso ma ho voluto far calmare un po’ le acque, dopo il grande ritorno… per quanto riguarda i documenti, ho scelto i loro veri nomi perché ero un po’ a corto di fantasia... però sono contente che l’idea ti sia piaciuta. Ciao ciao alla prossima settimana un bacio.

 

Ciao Rossy, sono felice di aver fatto contente così tante persone con il ritorno di Lynn… non me l’aspettavo! Come te anch’io ci sono rimasta molto male quando gli sceneggiatori hanno deciso di togliere il suo personaggio ma, come dicevo prima, è soprattutto grazie a lei che Logan e Veronica si sono riavvicinati. Sono d’accordo con te anche per quanto riguarda Dick, lo so di essere ripetitiva, ma io lo ADORO! E credo che abbiano preso un’ottima decisione nel dare un po’ di ‘sentimenti’ al suo personaggio, sto parlando delle ultime puntate della terza stagione (sia dello sfogo con suo padre, sia il fatto che si sia scusato con Mac)… e un po’ mi dispiace di aver accresciuto i suoi drammi familiari privandolo del padre… però non dimentichiamo che ora ha una nuova famiglia… A presto.

 

Ciao Marghy, che entusiasmo… sono molto felice che il personaggio di Dick ti piaccia così tanto… ok, in questo capitolo non ha giocato un ruolo di primo piano, ma ti posso dire che nel prossimo sarà presente con tanto di battute e perle di saggezza… non perderlo… a presto ciao ciao. Ah dimenticavo, cercherò di aggiornare ogni sabato, prima delle 16.30…

 

Ciao Lily93, sono felice che la mia ff ti piaccia e così anche il ritorno di Lynn…per quanto riguarda i LoVe, come ho già detto, bisogna pazientare ancora un po’… ma non vi farò attendere troppo anche perché anch’io non vedo l’ora che accada… ho iniziato la ff per questo. Ciao ciao.

 

Grazie mysticmoon, sei davvero molto carina e mi fa molto piacere il fatto che la ff piaccia… d'altronde è la mia prima esperienza e non ero poi così sicura del risultato, ma la tua recensione (come anche quella di tutte le altre) è davvero molto confortate… grazie tantissime. Alla prossima ciao ciao.

 

Ciao Astrid88 stavo pensando che il capitolo non ti fosse piaciuto e per questo avevi evitato qualsiasi commento… invece erano SOLO gli esami. In una cosa ti devo contraddire: gli esami danno tregua! Guarda me, ieri il prof mi ha mandato una mail dicendomi che gli esami (2) che avrei dovuto dare lunedì sono stati posticipati! La chiamano fortuna! Tornando a Veronica… cosa ne pensi della scelta di mandarli a vivere insieme? È un po’ troppo azzardato? Hops, ti devo salutare… sono le 16.35, posterò in ritardo … alla prossima settimana ciao ciao un bacio.

 

Se ho commesso errori vi prego di scusarmi ma non ho il tempo di rileggere… ciao ciao

 

 

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Capitolo 6
*** We're Going To Be Friend ***


4 x 6 – We’re Going To Be Friends

 

“Sentite ragazzi a me questa convivenza a tre va anche bene… Capisco anche il fatto che a Logan possa far piacere vederti girare mezza nuda…” l’arringa di Dick fu interrotto da Veronica, che naturalmente aveva qualcosa da ridire circa quest’ultima affermazione.

“Io non giro…” ma il ragazzo era deciso a finire il suo discorso, quindi non diede molta importanza all’interruzione della coinquilina.

“Stop. Fammi finire. Dicevo che a Logan potrebbe non dispiacere questa convivenza…” diede un’occhiata alla ragazza per assicurarsi che la scelta delle parole non la disturbasse ancora, poi riprese “Io però ho dei bisogni… Veronica capisci? Le ragazze al giorno d’oggi non vogliono ‘farlo’ in spiaggia o in una limousine, vogliono la comodità: il letto. Ed io, questo mezzo di rimorchio, in questo momento lo sto condividendo con Logan, e sai…le ragazze…”.

“Ok, ora basta Dick! Cosa vuoi che faccia?” la ragazza lo interruppe ormai disgustata da quel discorso.

 

“Ho dato il meglio di me sabato… dovresti venire qualche volta a vedermi! Potrei che ne so… salutare nella tua direzione così avrai anche tu un po’ di popolarità!” disse Wallace all’ amica, fiero della sua stagione sportiva.

“Wallace non te lo puoi esser scordato: io sono già popolare… ricordi il video, io mezza nuda nella tua camera… *” disse ironicamente Veronica.

“Hai ragione me ne ero dimenticato!” disse il ragazzo sorridendo “Ti dispiace se faccio finta di non conoscerti, sai non vorrei rovinare la mia reputazione!”

“Cos’è una ‘reputazione’?”

I due ragazzi camminavano per i corridoi della Hearst parlando e scherzando come avevano sempre fatto da quando si erano conosciuti…

“Dimmi la verità Veronica… sei stata tu a lasciare un orsacchiotto nel mio armadietto degli spogliatoi?” chiese il ragazzo fermandosi davanti la porta di un’aula.

“Perché avrei dovuto farlo? Sicuramente sarà stata una delle tue fan…”rispose Veronica.

“Ti ricordo che un tempo mi lasciavi frollini aromatizzati in una scatola con i colori della squadra del liceo e la scritta ‘Forza Wallace. Ti amiamo. Sei grande!’ E non so come, riuscivi a metterli nel mio armadietto** … ammettilo Veronica sei una mia fan anche tu!” disse il ragazzo, sorridendo dell’ imbarazzo dell’ amica.

“Sono la tua più grande fan… ma questa volta te lo giuro: io non ho fatto niente!” affermò la ragazza.

“Allora scopri chi me li manda, sei o non sei una detective?” domandò Wallace.

“Sarò il tuo cupido …” rispose Veronica facendo capire all’ amico che se ne sarebbe occupata.

“Però non posso iniziare le ricerche prima di domani, mio Romeo” aggiunse Veronica dopo una piccola pausa.

“Uh uh qualcuno qui ha un appuntamento…” ribatte Wallace con fare allusivo.

“Una mezza specie, dormo da Mac stasera. Ci truccheremo, ci metteremo lo smalto rosa e ci cotoneremo i capelli… allettante, non trovi?” disse Veronica sorridendo.

“Tu … Mac … Nah, impossibile …” commentò divertito Wallace, poi cambiando tono aggiunse: “ come vanno le cose con Piz?”

“Ti ha detto qualcosa?” domandò la ragazza.

“Non c’ è bisogno Veronica, quel ragazzo è un libro aperto … ultimamente e così serio e pensieroso. Poi non ti ho vista gironzolare molto spesso nei pressi della nostra stanza …” rispose l’amico.

“È una storia lunga… ” disse Veronica, poi vedendo il professore entrare nell’aula “Ne parleremo un’altra volta… ora devi andare”.

 

Toc toc toc

“Ehi Dick, dov’è mio fratello?” chiese la ragazza entrando nell’appartamento.

“Cosa vuoi che ne sappia, sarà al campus…”.

“Accompagnami!” disse Trina trascinando Dick per un braccio fuori della stanza, senza lasciargli il tempo di poter contestare.

 

“Quindi è qui che studiate tu e Logan per entrare nel mondo del lavoro” chiese la ragazza guardandosi intorno.

“Una cosa del genere…” rispose Dick

“Allora sentiamo, dov’è mio fratello? ...Aspetta ma quella non è: Veronica Mars? Forse lei sarà più efficiente!” esclamò la ragazza liquidando il giovane Casablancas.

Veronica stava prendendo un caffè quando Trina le si avvicinò.

“Veronica che piacere vederti” disse la ragazza accompagnando quell’interpretazione da Oscar con due baci, uno sulla guancia destra uno sulla guancia sinistra, della giovane detective.

“Trina come mai da queste parti?” chiese Veronica stupita della presenza alla Hearst della sorellastra di Logan.

“Stavo cercando mio fratello… sai forse dove si trova?”

“Sarà qui tra venti minuti… Mi fai compagnia per un caffè mentre lo aspetti?”

“Ok”

Le due ragazze presero due brik di caffè e si misero sedute ad un tavolo.

“Ti ho vista in quel reality… aspetta non ricordo il nome…” Veronica si ricordò che qualche sera prima lei e i due coinquilini facendo zapping l’avevano vista in quel programma… osceno!

“The Real World ***! Niente di che… mi sono stancata subito e poi quel Brock Hudson*** è proprio un cafone!” esclamò Trina con fare da star.

“Ciao Veronica, Trina…” salutò Wallace avvicinandosi al tavolo dove sedevano le ragazze.

Il ragazzo non era solo, con lui c’era Piz che accennò un timido sorriso in direzione di Veronica.

“Ciao Wallace, Piz…”

“Veronica, mi sono dimenticato di dirti una cosa… sai riguardo quella ricerca…”.

“Scusate un attimo” disse la detective allontanandosi dal tavolo con il suo amico.

“Insieme all’orsacchiotto ho trovato questa” spiegò il ragazzo porgendole una lettera.

La ragazza la prese e la lesse:

‘Sono stata così cieca, sei stato un folle e del resto anche io…’ ****.

Il biglietto era stato scritto al computer e naturalmente non era firmato.

“Wallace non ho ancora nessun indizio sul quale lavorare… dovremmo aspettare che faccia una mossa falsa!” disse la detective dispiaciuta di non poter essere di aiuto al suo amico.

 

Nel frattempo al tavolino…

“Ciao, ho come l’impressione di averti già visto… frequenti il corso di linguistica?” chiese Piz incerto sul dove e quando aveva visto quella ragazza.

“No, non frequento la Hearst… ma probabilmente mi hai visto in televisione… ho appena partecipato ad un reality:The Real World! Forse è lì che mi hai vista?” rispose Trina con un certo orgoglio.

“Ecco! Senti, io conduco una trasmissione radiofonica… potrei, se vuoi… sì intervistarti!” propose il ragazzo un po’ imbarazzato.

“Certo quando vuoi!” rispose la Trina sempre disposta ad un po’ di attenzione.

“Domani, se per te va bene. A proposito… io sono Piz” le disse porgendole la mano.

“Ed io sono Trina Echolls” rispose lei stringendogli mano con fare fiero ed orgoglioso, per nulla imbarazzata da quel cognome così discusso e disprezzato. Esso, infatti, veniva ancora associato ad Aaron e non tutti avevano creduto all’innocenza di quell’uomo, che dopo poche ore dal suo rilascio era stato trovato morto nella sua camera al Neptune Grand. A Trina Echolls questo non importava, aveva visto così tante volte il viso imbarazzato delle persone quando sentivano il suo nome che ormai non gli dava più importanza. Anche se, Trina non poteva saperlo, l’espressione sul viso di Piz non aveva nulla a che vedere con l’associazione Echolls – Aaron, ma bensì con l’associazione Echolls - …

“Logan è un’ora che ti aspetto!” esclamò la ragazza vedendo suo fratello.

“Trina, qual buon vento a condotto la tua scopa fino a me?” rispose Logan con fare sarcastico.

“Ho bisogno che tu mi firmi una liberatoria… fratellino ti sei sciupato?” disse Trina interpretando la ‘sorella premurosa’.

“Che cara, hai fatto tutta questa strada solo per sapere come sto?” rispose Logan mantenendo lo stesso atteggiamento.

“Ora è meglio che io vada” disse Piz salutando i ragazzi con un cenno della testa.

“Piz, potremmo andare a cena questa sera e magari definire le domande che mi farai domani in trasmissione… che ne dici?” domandò Trina da vera star.

“D’accordo! Ti lascio il mio numero…” disse il ragazzo ritornando vicino al tavolo.

“Perché non venite anche tu e Veronica, Logan?” domandò Trina al fratello.

“Meglio di no” rispose Logan allontanandosi.

“Logan non fare così, tanto vi rimetterete insieme…” ma Logan era già lontano, non poteva più sentirla, così si rivolse a quel ragazzo appena conosciuto “Si sono lasciati e rimessi insieme tante di quelle volte che ormai ho perso il conto… si rimetteranno insieme anche questa volta, non riescono a stare separati! Ragazzi! E tu, Piz, ce l’hai la ragazza?”

 

“Ehi amico, sbaglio o stai uscendo?” domandò Wallace al suo compagno di stanza.

“Sì, mi devo vedere con Trina Echolls per parlare dell’intervista che le farò” rispose Piz infilandosi un maglioncino.

“Trina Echolls!” esclamò stupito l’amico.

“Sì, perché?”

“No, no niente! Ma stai attento a non guardarla negli occhi, potresti trasformarti in pietra!” rispose Wallace ridendo.

Toc toc toc

“Chi è?” chiesero i due ragazzi in contemporanea.

La porta si aprì, ed un ragazzo minuto entrò nella stanza:

“Chi di voi è Wallace Fennel?”

“Io” rispose il ragazzo mentre cercava di immaginare cosa potesse volere da lui quel ragazzino, a prima vista sconosciuto.

“Questa è per te…” disse porgendo una rosa a Wallace, abbastanza imbarazzato da quel gesto. Poi il ragazzo aggiunse: “Mi puoi firmare qui?”.

Wallace sempre più in imbarazzato guardò quel blocco: era un fattorino!

“Ehi scusa, sai chi me la manda?” domandò incuriosito al ragazzo che stava lasciando la stanza.

“No mi dispiace, non ho ricevuto io l’ordine”.

Anche questa volta una busta, anche questa volta anonima.

 

“Veronica, sono Mac, dobbiamo rimandare… Parker è tornata!”

 

“Dick, mi dispiace ma dovrai portare la tua bella da qualche altra parte… cambiamento di programma, io resto a casa. Quindi l’unica persona con cui potrai dividere il letto in questa casa è Logan!” disse la ragazza con un gran sorriso.

“No, Veronica non mi puoi fare questo! Pensa a quante cose io ho fatto per te…” non funzionava, se ne rese conto anche lui “Quante ne potrei fare… Dai Veronica, per una notte! È una figa stratosferica… poi non è la prima volta che dormi con Logan… no?”.

“COSA?” urlò la ragazza.

 

“È imbarazzante, non trovi?” chiese Veronica al ragazzo disteso accanto a lei nel letto.

“Già…” rispose Logan volgendo lo sguardo verso di lei.

“Sai Logan, dopo quello che è successo alla festa dei Pi Sigma non abbiamo più avuto modo di parlare…” dal tono della voce la ragazza era evidentemente imbarazzata.

“Veronica, ciò che ti ho detto quella sera io lo provo realmente, ma…” il ragazzo alzò lo sguardo verso il soffitto, non riusciva a guardarla negli occhi, o perlomeno se l’avesse fatto non sarebbe più riuscito a parlare “Veronica io non voglio che tu soffra e so che se noi due… ti farò soffrire: io non ho intenzione di cambiare, so che non ci riuscirei… ma soprattutto so che tu me lo chiederai!”

“Logan io…”

“Veronica, sappiamo che le cose andranno così e io non sopporterei di vederti andar via un’altra volta” questa volta lui, nel pronunciare le parole, la guardò dritta negli occhi.

“Questo significa che dovremmo riprovare ad essere solo amici?” chiese lei fissando il ragazzo.

Logan fece un lungo sospiro.

“Per me tu non sarai mai una semplice amica, e sappi che mi spezzerai il cuore ogni volta che ti vedrò con un altro ragazzo… buona notte Veronica” disse lui sorridendo dolcemente alla ragazza.

 

“Amico, come è andata?” chiese Dick con fare allusivo.

“Non è successo niente” rispose Logan con indifferenza, mentre si versava del caffè.

“Scusa ma io proprio non ti capisco. Prima decidi di rompere con lei, chissà poi perché. Poi è lei che ti molla, chissà poi perché… e tu cadi in depressione. Poi lei ti bacia, ciò vuol dire che vuole stare con te. Io ti offro un’occasione irripetibile per stare con lei e tu IDIOTA mi dici che non è successo niente! La tua vita sembra una soap-opera sudamericana: “Veronica yo te quiero mucho pero no puoedo estar contigo...” e roba del genere! Amico buttati. Non ti puoi accontentare di questo quando sia tu che lei volete molto di più”.
“Dick, tu inizi a farmi paura. Da quando… sai parlare lo spagnolo?”

“Sai la ragazza di ieri sera…” rispose Dick soddisfatto di sé.

In quel momento esce una ragazza dal bagno.

“Buenos dias!” esclamò Logan sorridendo.

“Ehi Dick, il tuo amico si crede Julio Iglesias”disse l’amica di Dick.

“No lei, quella prima” disse Dick sottovoce all’amico.

“Logan forse dovresti ascoltare una cosa…”esordì Veronica uscendo dalla camera da letto.

La ragazza si avvicinò alla radio e alzò il volume.

“Certo che portare un cognome come il mio, mi ha aperto molte strade in passato, oggi al contrario è diventato un ostacolo. Non mi fraintendere ci sono ancora persone che credono all’innocenza di mio padre, ma sono rimaste in poche…” Trina stava interpretando una delle sue parti migliori.

“Com’era tuo padre? Voglio dire lo abbiamo conosciuto come attore nei suoi film ma come uomo solo dai rotocalchi” chiese Piz alla sua intervistata.

“Non era poi molto diverso, quando c’era gente lui amava interpretare l’uomo perfetto con una moglie bellissima e due figli modello… quando non c’era nessuno intorno, lì dava il meglio di se come attore. Con sua moglie recitava la parte del marito traditore, un po’ alla Hugh Grant. Con me Kevin Spacey in‘ American Beauty’ un padre che non considera minimante sua figlia ma piuttosto le sue amiche… anche se preferiva le amiche di Logan alle mie. Infine con mio fratello era da Oscar … con lui interpretava il ruolo di Robert De Niro in‘ Voglia di ricominciare’…”.

“Questo significa che…” Piz non sapeva come formulare la domanda, sinceramente sconcertato da quella risposta.

“Aaron aveva l’insana abitudine di mandare Logan a scegliere la cinta con la quale lui l’avrebbe poi picchiato… quella del padre psicopatico era la parte che gli riusciva meglio. Anche se…”la voce di Trina scomparve improvvisamente, Logan spense la radio.

“Però che interpretazione, sembra quasi che le dispiaccia…” detto ciò il ragazzo uscì.

 

Drin drin drin

“Veronica Mars… ah Wallace… davanti l’aula di informatica fra venti minuti”

 

“Oh Wallace, per me? Non dovevi” disse Veronica al suo amico che si era presentato con una rosa ed un bigliettino.

“Mi avete stregato anima e corpo e io vi amo, vi amo, vi amo ****” recitò Wallace all’amica porgendole il bigliettino sul quale c’erano scritte queste parole.

“Cavolo, tu sì che sai cosa sire ad una donna” rispose Veronica sbattendo vistosamente le palpebre.

“Ti ho portato anche la rosa, anche se non so a cosa ti possa servire… il ragazzo che me l’ha consegnata, mi ha fatto firmare una ricevuta di Manny’s Flower Hut” ***.

“Accidenti!” esclamò la detective a quella notizia.

“Cosa succede?” chiese Wallace incuriosito da quella reazione.

“Quel fiorista… l’ho già conosciuto e non che sia un vero asso nel descrivere le persone!”
“Non ti chiederò come fai a saperlo!” esclamò Wallace con un gran sorriso.

 

“Salve, si ricorda di me?” chiese Veronica all’uomo che stava curando le rose.

“Dovrei? ... Aspetta tu sei la ragazza dell’identikit… Lo hai trovato poi il tuo Romeo?”

“Sì, ed ora sono in cerca di una Giulietta!” disse la detective facendo vedere all’uomo la rosa da lui confezionata “È stata recapitata ieri sera verso le 7”.

“Sai quante persone ordinano rose al giorno d’oggi?”

“ Davvero così tante? Io non devo ispirare tanto romanticismo…” chiese Veronica un po’ delusa da quella scoperta.

Drin drin drin

“Scusi un attimo… dove sarà ora” disse Veronica mentre frugava nella borsa alla ricerca del suo cellulare, non riusciva a trovarlo.

Iniziò a tirare fuori tutto… libri, astuccio, quaderni…

“Aspetta quella lettera me la ricordo!” esclamò l’uomo vedendo la busta che la ragazza aveva tirato fuori dalla borsa.

“Questa?” chiese Veronica sbalordita…

“Solitamente sono gli uomini che vengono da me ad acquistare fiori per farsi perdonare di qualcosa: un anniversario dimenticato, un ritardo non perdonabile, un tradimento…” iniziò ad elencare il fiorista.

“Ok, ok ho capito, ma io glielo avevo detto che si trattava di una donna!” esclamò la detective.

“Sì ma chi ha acquistato quella rosa non era una donna, era un bambino…”.

 

“Wallace? Sì ho scoperto qualcosa… come? Un altro regalo? Un palloncino con attaccato un biglietto per il teatro?” ripeté Veronica stupita “E’ un po’ insolito per un bambino!”

Veronica riagganciò mentre Wallace le continuava a chiedere informazioni.

“Come un bambino? Cosa significa Veronica? Quale bambino?”.

 

“Chissà se Logan sta bene… è uscito senza dir niente… magari è già tornato” pensava Veronica mentre percorreva il corridoio del Neptune Grand.

Ma non appena aprì la porta si rese conto che nella stanza non c’era nessuno: la playstation era spenta, nessuna bottiglia di birra in giro per la camera, silenzio…

Compose il suo numero.

“State chiamando Logan Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi: ‘ E’ una verità universalmente riconosciuta che un uomo scapolo in possesso di una vasta fortuna debba essere alla ricerca di una moglie’ Jane Austin”.

“Ehi scapolo in possesso di una grossa fortuna dove sei? Ok, domanda stupida… in cerca di moglie! Richiamami quando … Aspetta Jane Austin … Logan sei un genio!”.

 

Toc… toc… toc…

“Wallace posso vedere il biglietto?” domandò la ragazza piombando nella stanza del suo amico.

I’m going to go to Chinese Theater.

I hope to meet you there. *****

Veronica poi prese il biglietto e digitò il numero indicato su di esso per le informazioni.

“Salve, vorrei sapere qual è la rappresentazione di questa sera? ... Ci sarà anche lui? Oh io lo adoro… la ringrazio”

La ragazza riagganciò poi si voltò verso il suo amico.

“Fossi in te io mi preparerei…” consigliò al ragazzo.

“Perché?” Wallace non capiva più nulla.

“Perché lo spettacolo ‘Orgoglio e pregiudizio’ inizierà fra poco!” rispose Veronica sinceramente divertita da quella situazione.

“Quale bambino vorrebbe mai…” iniziò a formulare la domanda il ragazzo, ma fu interrotto dalla detective.

“Magari il figlio di una nostra vecchia conoscenza… qualcuno con cui avevamo visto il film e che ci confessò di adorare Colin Firth, che stasera sarà ospite della rappresentazione”.

“Jackie!” esclamò Wallace.

 

“Pierce ha tutto da imparare… lo smoking su di me ha tutto un altro effetto... ” disse Wallace guardandosi allo specchio con soddisfazione.

“Per favore risparmiami questa modestia…”

Le risate dei ragazzi furono interrotte, qualcuno stava entrando nella stanza.

“Caspita... chi sei tu? Cosa ne hai fatto del mio compagno di stanza?” domandò Piz osservando il suo amico.

“Chiamami Bond… James Bond…!” e così dicendo uscì dalla stanza.

“Gliel’ hai servita su un piatto d’argento” disse Veronica con leggero tono di rimprovero al ragazzo appena arrivato “Ora devo andare”.

“Aspetta!” esclamò Piz sfiorandole il braccio “Ti va di prendere un caffè?”

 

“Com’è andata l’intervista… riscosso consensi?” chiese Veronica sedendosi al tavolo della caffetteria.

“Sai non pensavo…” cercò di giustificarsi il ragazzo.

“Non potevi pensarlo, non avresti neanche dovuto saperlo così come l’intero campus. Ma non è tua la responsabilità… Qualche novità?” chiese la ragazza con il chiaro intento di cambiare argomento.

“No, cioè sì… niente di veramente importante. Ecco, ti ricordi quello stage che mi avevano proposto lo scorso anno a New York ******? Mi hanno richiamato e mi hanno offerto un’altra opportunità… ancora non gli ho dato risposta…” disse Piz studiando la reazione della sua ex.

“E’ stupendo Piz” Veronica era sinceramente contenta per lui “Sai ti devo confessare che mi sono sentita un po’ responsabile del tuo precedente rifiuto”.

“Noooo, tu non avevi nulla a che fare con la mia decisione!” esclamò Piz cercando di sembrare credibile “Se accetto dovrò star via per tre mesi ed ho paura che i miei studi ne risentano e poi c’è l’altro motivo…”.

Veronica lo interruppe.

“Piz ti rendi conto che è un’occasione fantastica che ti si ripresenta per la seconda volta! Niente ti dovrebbe frenare, e poi non eri tu che dicevi di saper riconoscere la differenza tra una ‘casa qualsiasi’ ed una ‘cosa bella’?” *******.

Piz se lo ricordava benissimo quel discorso ma lui di certo non si stava riferendo né allo studio né tantomeno al lavoro. Il ragazzo quella sera stava parlando di lei.

“E tu Veronica? Tu, l’hai trovata la differenza?”

Veronica sorrise a quella domanda. Non poteva rispondergli, non a lui… non avrebbe mai potuto dirgli:

“Sì l’ho trovata ed è Logan! Ma purtroppo è troppo tardi!”

 

Veronica aprì la porta e vide i due ragazzi seduti sul divano con il joystick in mano ed una birra vicino.

Accennò un sorriso e si mise seduta tra di loro.

“Non c’è niente di meglio che tornare a casa e trovare due uomini affascinanti che mi aspettano sul divano”.

“Stai delirando?” chiese Dick guardandola con sospetto.

“Dal messaggio che mi ha lasciato in segreteria direi che il delirio è iniziato questo pomeriggio!” esclamò Logan sostenendo l’opinione dell’amico.

“Grazie Logan, il tuo messaggio ispiratore ha fatto felice una persona oggi!” esclamò Veronica.

“Questo vuol dire che qualcuno sta facendo sesso in questo momento?” domandò Dick con il suo solito atteggiamento da buffone.

“Diciamo che, almeno per il momento, è a teatro…” la ragazza smise improvvisamente di parlare, prese il cellulare.

“Papà, il biglietto!” esclamò Veronica istericamente.

“Quale biglietto?” Keith non riusciva a capire.

“Il biglietto che ha ricevuto Richard… chi l’ha scritto non è americano: sul biglietto c’era scritto ‘theater’ e non ‘theatre ’… è inglese” disse Veronica tutto d’un fiato ********.

“Liam Fitzpatrick” pronunciò lo sceriffo con un filo di voce.

 

NOTA:

N.B. il titolo del capitolo (ed anche del precedente, ho dimenticato di scriverlo nella nota) è il titolo di una canzone de THE WHITE STRIPES.

 * Veronica fa riferimento all’episodio3 x 20.

** Si sta facendo riferendo all’episodio 1 x 16.

*** Reality citato nel film‘kiss me’, protagonista di quello show era Brock Hudson (Matthew Lillard).

****Jane Austin, Orgoglio e pregiudizio. Le citazioni sono state tratte dal film, spero siano corrette.

***** Andrò al Chinese Theatre. Spero di incontrarti lì.

****** Si sta facendo riferimento alla puntata 3 x 18.

******* si sta facendo riferimento alla puntata 3 x 10.

******** La pronuncia delle due parole è la stessa ma gli inglesi scrivono la parola teatro ‘theatre’ e gli americani ‘theater’. Veronica si ricorda il biglietto di Jackie e gli viene poi in mente quello ricevuto da Richard.

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** In The Cold Cold Night ***


4 x 7 – In The Cold, Cold Night

Veronica si trovava nel suo studio. Stava approfittando di quei momenti di calma alla Mars Investigazioni per completare la sua ricerca di Diritto Penale.

Toc toc toc
“Salve!” esclamò la ragazza ancora con gli occhi incollati allo schermo del computer.
“Sto cercando il detective Mars” disse l’uomo che si trovava ancora vicino alla porta d’ingresso.
“L’ha trovato!” rispose la giovane ragazza “Cosa posso fare per lei?”
Il volto dell’uomo traspariva lo stupore di quell’affermazione, ma dopotutto lui aveva bisogno di sapere e se questa ragazza era così in gamba come gli avevano detto…
“Sì… ecco… magari l’avrà sentita mille volte questa frase ma … credo che mia moglie mi tradisca” disse l’uomo con un certo imbarazzo.
Veronica accennò un lieve sorriso.
“Cosa glielo fa credere Signor…?” domandò la detective.
“Professor Corrigan *, insegno economia alla Hearst. E come ogni professore una volta al mese, circa, vengo chiamato a partecipare a dei convegni e mia moglie da circa due mesi ha smesso di accompagnarmi” spiegò il signor Corrigan.
“Sua moglie l’accompagnava?” chiese stupita Veronica “Non mi stupisce il fatto che  abbia smesso. Forse si è semplicemente accorta che questi convegni erano noiosi”.
“Era lei che voleva venir con me, io non l’ho mai obbligata. Sai, nostro figlio due anni fa si è trasferito a Boston per studiare, così quando io ero via per questi corsi lei rimaneva sola per tutto il weekend… i convegni di solito si tengono in grandi alberghi, con ogni genere di confort…” cercò di spiegare il professore.
“Capisco. Ma non crede che sia esagerato sospettare che sua moglie la tradisca soltanto perché non l’accompagna più!” esclamò Veronica.
“Non è solo per questo. Ultimamente esce spesso, ad orari anche insoliti, con la scusa dello yoga, dei massaggi, delle amiche… senta io parto questa mattina stessa, vorrei che lei seguisse mia moglie!” concluse l’uomo tutto d’un fiato.

Drin drin drin
“Ciao papà! Novità sul caso Casablancas? Joy... ? Certo! Però anche tu devi farmi un favore…” la ragazza stava ancora parlando con il padre quando vide la donna abbandonare la sua abitazione e salire in auto “Papà passo a prendere la piccola nel pomeriggio. Ora devo andare”. Così dicendo riagganciò e mise in moto la macchina.

“Accidenti!” disse Veronica parcheggiando la macchina a pochi metri da quella della signora Corrigan e vedendo la donna entrare nell’albergo ben noto alla detective: il Neptune Grand.
La detective fece alcuni scatti poi segui la donna all’interno dell’albergo. Si guardò intorno ma non riuscì a trovarla. L’aveva persa. Si accomodò su una delle poltrone della hall.
“Un marito che sospetta di tradimento la moglie, la quale passa i suoi pomeriggi in un albergo… sempre la solita storia. Mai una volta che si sbaglino!” stava pensando Veronica fissando gli ascensori. Ad un tratto il suo sguardo si gelò: Logan era appena entrato in ascensore in compagnia di una ragazza.
“Perché le persone ci deludono continuamente?” i pensieri della ragazza furono interrotti dal telefono, era suo padre.
“Papà, arrivo!”

“Adesso tesoro andiamo a vedere cosa combina tuo fratello con quella svampita!” disse Veronica accarezzando la bionda testolina di quella bambina che portava in braccio.
La ragazza stava per passare la chiave nel lettore, ma la porta si aprì e si trovò di fronte quella…
“Svampita!” esclamò la bambina improvvisamente e inaspettatamente.
“Qualcuno a Natale riceverà un pony!” disse sorridendo Veronica alla bambina.
Logan salutò la ragazza, chiuse la porta e guardando la sua coinquilina disse: “Scout, farebbero di tutto pur di venderti una spilla!” Detto ciò iniziò a giocare con la sorellina.
“Joy non diventare mai una scout, potresti avere a che fare con ragazzi come lui!” sussurrò Veronica all’orecchio della bambina, facendo però in modo che anche Logan riuscisse a sentire.
“Sbaglio o la tua è gelosia?” la punzecchiò il ragazzo.
Veronica evitò il suo sguardo ed accese la televisione.
“Mia madre mi ha detto che Joy rimarrà da noi fino a domani. Cosa sta succedendo?” chiese Logan con l’intento di cambiare argomento.
“Ok Logan, vuoi nascondermi qualcosa? Ti lascerò credere di poterlo fare!” pensò la detective, poi con aria serena si girò verso Logan e gli rispose: “Niente di importante, mio padre doveva farle vedere alcune foto… e non voleva che la bambina assistesse!”.
La porta si aprì e i due ragazzi istintivamente si girarono.
Dick entrò avvinghiato ad una ragazza.
“Ehm ehm” Veronica cercò di attirare la sua attenzione.
Dick si girò evidentemente scocciato, vide la ragazza che indicava con il dito il divano.
“Dick” disse una dolce vocina… era Joy.
Il giovane Casablancas spinse a forza la ragazza fuori dalla stanza, liquidandola con queste parole: “Stasera non posso”. Poi dopo averle chiuso la porta in faccia si girò verso la bambina e le disse: “Sono tutto tuo, piccola!” e si tuffò sul divano accanto a lei.
“Non credi che la ragazza possa esserci rimasta male?” domandò Veronica stupita dal comportamento di Dick.
“Sono sicuro che saprà come gestire la cosa… dopotutto l’ho rimorchiata ad un corso sull’autostima!” le rispose sorridendo il ragazzo.
“E tu cosa ci facevi ad un corso sull’autostima… aspetta, non me lo dire…” disse la detective toccandosi con la mano la testa, in segno di concentrazione “nella sala accanto si teneva un corso sulla modestia?”
“Nessuna porta accanto alla sala, soltanto gli ascensori del Neptune Grand, in soli due minuti ho convinto quella ragazza a salire in camera” esclamò soddisfatto il ragazzo alzando le sopracciglia e strizzando l’occhio.
Veronica alzò gli occhi al cielo poi aggiunse: “Il corso sull’autostima… non le deve essere servito poi a molto…”.

Veronica uscì molto presto il mattino seguente, il giorno prima aveva perso le tracce di quella donna e non voleva assolutamente che ciò riaccadesse.
La donna aveva appena aperto la porta di casa quando la detective le corse incontro.
“Salve signora, sono Veronica Mars. Studio alla Hearst e sto frequentando il corso del professor Corrigan. Mi dispiace disturbare ma dovrei parlare con il professore di… economia”.
“Mio marito non è in casa al momento… però se vuole lasciargli un messaggio glielo farò avere appena tornerà” le disse la signora molto cortesemente.
“Sarebbe fantastico” trillò Veronica “Ha un foglio? Così le lascio il mio numero di telefono”
La donna le sorrise e la fece accomodare nell’atrio.
“Torno immediatamente” le disse appoggiando incurante la borsa sul tavolino d’ingresso.
“Un po’ ingenua la signora!” pensò Veronica mentre faceva scivolare la sua penna spia nella borsa.
“Può scriverlo qui” le disse la signora Corrigan porgendole un blocco notes.

“Diciamo che non vuole più saperne di te, non vuole più sentir nominare te e cosa è successo… però ha smesso di piangere, tutto sommato sta reagendo!” disse Mac al ragazzo seduto accanto a lei sul divano.
“L’ho combinata grossa!” esclamò Logan sinceramente dispiaciuto.
La porta si aprì.
“Ehi Mac!” esclamò Veronica sorpresa di vedere la sua amica “Ci dovevamo incontrare e me ne sono dimenticata?”
“No, veramente sono passata per proporti un affare!” le rispose Mac porgendole un volantino.
“Karaoke mania…” lesse sconcertata Veronica “Sai, se vuoi passare una serata insieme ci sono un mucchio di altre cose che potremmo fare, e che non mi facciano venire un tremendo mal di testa!”
“Finisci di leggere” la incitò Mac.
“Tremila dollari! Ma chi è quel pazzo disposto a dare tutti questi soldi solo per far divertire un branco di ragazzi stonati?” domandò la ragazza sbalordita.
“Parcy Hamilton **… dopo quello che è successo alla figlia… è diventato un buon samaritano!” le rispose Mac.
“Oppure è un modo alternativo per scoprire nuovi talenti… vado a schiarirmi la voce!” esclamò Veronica con un enorme sorriso “Logan, dov’è Joy?”
La porta si aprì.
“Oh Dick, sei così dolce… non pensavo!” era la voce di una ragazza.
Veronica non poteva credere ai suoi occhi, era la stessa ragazza che ieri aveva preso l’ascensore con Logan… la scout.
“Ehi ragazzi state facendo una riunione a mia insaputa? Cos’è questo?” domandò Dick prendendo il volantino dalle mani di Veronica “Wow… una tavola da surf come secondo premio… devo cercare in tutti i modi di non arrivare primo!”
“Veronica c’è una luce rossa che lampeggia e si muove sul display del tuo PC!” esclamò Mac.
“Devo andare… l’aria è diventata irrespirabile in questa stanza!” esclamò la detective ad alta voce.
“Ti accompagno” disse Mac seguendo la sua amica fuori dall’appartamento.

“A chi diamo la caccia?” domandò Mac mentre saliva in auto.
“Adultere!” esclamò Veronica con un grande sorriso.
“Quindi io non sono al sicuro…” rispose l’amica.

“Una palestra. La nostra signora Corrigan cerca della carne soda!” disse Veronica scendendo dall’auto e seguendo la donna all’interno.
“Tutto questo testosterone potrebbe farci male!” Mac stava facendo riferimento a tutti quegli uomini sudati che staccavano pesi su pesi e grugnivano per lo sforzo.
“Ciao ragazze. Siete già iscritte o dovete ancora farlo?” chiese una giovane donna, probabilmente una delle allenatrici della palestra dato il fisico.
Mac e Veronica si guardarono vicendevolmente poi si girarono verso la ragazza e contemporaneamente le risposero che non si trovavano lì per fare esercizi, stavano semplicemente aspettando una loro amica.
L’istruttrice si allontanò e le due amiche si misero sedute ad uno dei tavoli del bar della palestra e sotto gli sguardi invidiosi di tutte le persone che si stavano allenando si mangiarono un enorme panino a testa.

“Dopo la palestra, una seduta di massaggi… tutto fila. Questa volta io, Veronica, entrerei volentieri!” esclamò Mac all’amica, indicandole un bell’uomo in camice che stava uscendo dallo studio “Non lo possiamo mettere in conto al professor Corrigan?”
Veronica guardò la sua amica facendole capire la risposta a quella sua domanda.

“Cavolo! Ma gli appostamenti sono così noiosi?” Mac terminò la frase con un grosso sbadiglio.
“Potremmo scegliere la canzone da cantare questa sera?” propose Veronica.
“Io avevo pensato a “Bitch”!” le rispose l’amica, iniziando ad intonate la canzone:

“I hate the world today
You're so good to me
I know but I can't change
Tried to tell you
But you look at me like maybe
I'm an angel underneath
Innocent and sweet”

“Dopo ciò che è successo l’anno scorso io eviterei…altre proposte?” domandò Veronica.
“Ehi detective Mars l’adultera si muove!”

“Ancora al Neptune Grand! Questa volta però non mi sfuggirà!” esclamò Veronica scendendo dall’auto ed entrando nella hall dell’albergo.
“Signorina Veronica… è lei?” una bambina le si era piazzata davanti e la ragazza ebbe come l’impressione di averla già vista.
“Si ricorda di me?” le chiese la bambina che intuendo la risposta negativa aggiunse“Sono l’amica di Logan... ci siamo incontrate in ascensore… ‘What's Left of Me’ di Nick Lachey”
“Sì, ora mi ricordo! La ragazzina che indossava la mia maglietta!”
“Esatto! Mi chiamo Heather… ***” si presentò la ragazzina.
“Cosa ci fai da queste parti Heather?”
“Mia sorella, Melinda ****, ieri è venuta a prendere i documenti per rendere ufficiale il divorzio da Dick” iniziò a spiegare Heather.
“Aspetta! Chi è quella pazza che ha sposato Dick?” domandò Veronica incuriosita.
“Mia sorella… però credo che ci sia stato un piccolo ripensamento… perché oggi si sono incontrati e si è riaccesa la fiamma… così ora mi lasceranno nuovamente con Logan!” terminò la ragazza.
“Dai Heather, ti accompagno di sopra!” esclamò una voce femminile non del tutto nuova alla detective.
“La scout!” disse Veronica a bassa voce guardando quella che probabilmente era la ‘moglie’ di Dick.
Veronica rabbrividì a quel pensiero.
“Ehm Veronica? La signora Corrigan?” Mac cercò di riportare la sua amica sul pianeta terra.
“Ciao signorina Veronica!” salutò la ragazzina.
Veronica rispose con un cenno della mano, stava ancora elaborando ciò che le aveva detto.
“Quindi ieri Logan…”
Mac si intromise nei pensieri di Veronica ancora una volta “Pianeta terra chiama Mars… dove sei finita? La nostra adultera è appena uscita!”

“Il mio incubo peggiore! Avevo giurato a me stessa che non avrei più messo piede qui dentro!” esclamò Veronica varcando l’ingrasso della Neptune High School.
“Cosa ci sarà venuta a fare la moglie di un professore universitario in questo posto… poi dopo essere stata in un albergo con chi sa chi?” domandò Mac incuriosita.
Le ragazze videro la donna entrare in una delle aule del liceo e chiudere la porta dietro di se.
“Veronica questa non è l’aula del professor Pope *****? La moglie di un professore universitario di economia che tradisce il marito con un professore di economia del liceo… interessante!” continuò ad parlare l’aiuto detective.
Le due amiche si avvicinarono alla porta per sentire cosa stesse accadendo all’interno dell’aula, quando improvvisamente la porta si aprì…
“Veronica… Cindy… come mai da queste parti?” domandò incuriosito il loro vecchio insegnante.
“Aspetta, tu sei la ragazza di questa mattina… l’alunna di mio marito… giusto?” chiese la signora Corrigan.
“Sì ecco… visto che suo marito non mi ha ancora chiamato, ho pensato di passare dal professor Pope...” cercò di giustificarsi la ragazza.
“Certo Veronica chiedimi pure… “ si offrì gentilmente l’uomo.
“Bé… ecco… non mi è molto chiaro… la curva della domanda, l’effetto Veblen ******… sai questi ricconi…”.
“Entrate ragazze, sono sicuro che con un grafico tutto sarà più semplice” il professore fece entrare le due ragazze nell’aula, poi girandosi verso la donna: “Alla prossima settimana”.

“Veronica questa me la pagherai!” esclamò Mac non appena le due ragazze risalirono in auto “Lezioni straordinarie di economia nel fine settimana…”
Drin drin drin
Veronica si salvò dal rimprovero.
“Ciao papà! Hai notizie per me?... ah ….”
La detective chiuse il telefono e guardò l’amica.
“Diciamo che oggi sono stata in contatto con un’unica adultera,  tu!” esclamò Veronica guardando l’amica.
“Allora il professor Pope?”
“La signora Corrigan versa, da due mesi a questa parte un assegno di cento dollari al professore… o è un gigolò poco costoso o un insegnante molto bravo!”
“E il Neptune Grand?” continuò a domandare Mac incuriosita.
“Questa settimana si sono tenute all’hotel le riunioni per le persone con ‘bassa autostima’… Dick me ne aveva già parlato… quella donna farebbe di tutto per suo marito, altro che adultera! Probabilmente non si sentiva adeguata quando accompagnava suo marito alle riunioni, un gruppo di professori di economia che parleranno in continuazione di domanda e offerta… per questo avrà deciso di frequentare questi corsi. Cosa avrebbe potuto risolvere i suoi ‘problemi’ se non un cocktail di economia e autostima… Ora non resta che dirlo al marito”.

Quando le ragazze entrarono nel locale una voce stridula stava rendendo omaggio a Charly Simon:

‘…And all the girls dreamed that they'd be your partner
They'd be your partner, and...

You're so vain, you probably think this song is about you
You're so vain, I'll bet you think this song is about you
Don't you? Don't You? ...’

Capelli cotonati, trucco pesante… ma era proprio lei: la scout, ed era sicuramente arrabbiata con Dick.
“Quando si parla di alti e bassi in un matrimonio…” stava pensando Veronica attraversando la sala… poi si fermò.
Davanti a lei, Logan… con delle ragazze.
Sembrava divertirsi… Veronica fu invasa da una certa tristezza.
“Vado a iscriverci… sei pronta Veronica?” le domandò Mac riportandola, per l’ennesima volta quel giorno, con i piedi per terra.
Veronica fece cenno di sì con la testa, poi si girò di scatto… qualcuno le aveva toccato la spalla.
“Ehi Piz! Anche tu tenti la fortuna?”
“No. Sono qui in missione… domani sarà la mia ultima trasmissione alla Hearst, almeno per i prossimi tre mesi…” spiegò il ragazzo.
“Allora vai a tentare la fortuna nella grande mela?”
“Già… ma non potevo perdermi questo festival prima di partire!” il ragazzo fu interrotto dall’ennesima stonatura di un aspirante cantante “Ok, la verità? Domani dovrò intervistare il vincitore dei tremila dollari insieme al suo benefattore… Parcy Hamilton!”
“Ora si spiega tutto!” esclamò Veronica “Dovrò prepararmi un discorso allora!”
Mac si avvicinò ai due ragazzi.
“Cinque persone poi ci siamo noi! Ci andiamo ad esercitare?” disse a Veronica trascinandola verso il bagno delle donne.
Ma… davanti alla porta c’era lui.
“Quel vestito mi sembra di averlo già visto!” esclamò Logan. *******
“Già… abbiamo deciso per l’alternative!” rispose Veronica indicando la parrucca che teneva in mano.
“In bocca al lupo miss White!” le sussurrò Logan prima di allontanarsi.

Dick stava dando il meglio di sé sul palco, con una raccapricciante interpretazione di ‘Blood ’ de My Chemical Romance:
“Well they encourage your complete cooperation
Send you roses when they think you need to smile
I can't control myself because I don't know how
And they love me for it honestly I'll be here for a while…”

Fino a quando il presentatore non lo spinse a forza giù dal palco.
“Ecco a voi l’ultima esibizione della serata: Cindy Mackenzie e Veronica Mars in “In A Cold, Cold Night” annunciò il presentatore, che dall’espressione sul suo viso non ne poteva proprio più.
 Wallace iniziò ad urlare ed ad applaudire non appena partì la musica e Mac iniziò a cantare la prima strofa.
Poi fu il turno di Veronica con la sua parte di brano:

‘…I see you walking by my front door
I hear the creaking of the kitchen floor
I don't care what other people say
I'm going to love you, anyway
Come to me again in the cold, cold night

I can't stand it any longer
I need the fuel to make my fire burn bright
So don't fight it any longer
Come to me again in the cold, cold night

And I know that you feel it too
When my skin turns into glue
You will know that it's warm inside
And you'll come run to me, in the cold, cold night’

Logan la stava ad ascoltare in un angolo del locale, sapeva benissimo che la ragazza si stava riferendo a lui.

NOTE:
* professore di economia presentato nella puntata 3 x 13.
** caso della puntata 1 x 13.
*** personaggio della puntata 3 x 13.
**** personaggio della puntata 3 x 13.
***** personaggio della puntata 2 x 03.
****** la domanda del consumatore per un determinato bene cresce, invece di diminuire, al crescere del prezzo perché, indirettamente, il consumatore “ama” il prezzo elevato poiché gli conferisce esclusività.
******* sta facendo riferimento al costume da Meg White di Veronica, già indossato nella puntata 3 x 05.


TRADUZIONE TESTI CANZONI:
Meredith Brooks, ‘Bitch’.
“Oggi io odio il mondo/ tu sei così buono con me/ lo so ma non posso cambiare/ ho provato a dirtelo/ ma tu mi guardi come se io sotto fossi un angelo/ innocente e dolce”.

Charly Simon, ‘You’re So Vain’.
“E tutte le ragazze sognavano di essere la tua compagna/ sognavano di essere la tua compagna e/ tu sei così vanitoso, probabilmente pensi che questa canzone sia su di te/ sei così vanitoso, scommetterò che tu pensi che questa canzone sia su di te/ no?”

My Chemical Romance, ‘Bood ’.
“Loro incoraggiano bene la vostra completa cooperazione/ Ti inviano delle rose quando pensano che tu abbia bisogno di sorridere/Non posso controllarmi perché non so come farlo/ e loro mi amano per questo onestamente io sarò qui per un po’ ”.

The White Stripes, ‘In A Cold, Cold Night’
“Ti vedo camminare dalla mia porta/ sento lo scricchiolio del pavimento della cucina/ non mi importa cosa dicono le altre persone/ ti amerò comunque/ vieni ancora da me nella fredda, fredda notte/ non posso stare più a lungo così/ ho bisogno del carburante per far bruciare il mio fuoco luminoso/ quindi non lo combatterò più a lungo/ritorni ancora da me nella fredda, fredda notte/e so che tu provi la stessa cosa/quando la mia pelle diventa calda/ tu saprai che c’è calore dentro/ e tu tornerai correndo da me nella fredda, fredda notte”.

RISPOSTA ALLE RECENSIONI:

Ciao Lily93 e benvenuta nel club anti- Piz… Oggi però sono stata più buona con lui, devi ammetterlo… semplicemente l’ho mandato via per un po’! Sono felice che continui a seguire la ff con interesse. Alla prossima settimana un bacio. Ciao ciao.

Ciao Aryanna 13 spero non sia un problema la lunghezza dei capitoli… se preferite capitoli più brevi, ditemelo… vedrò cosa posso fare. Non so se riuscirei a scrivere i casi più brevemente, però potrei dividere il capitolo in due parti. Fatemi sapere come la pensate. Per me non c’è nessunissimo problema, anzi avrei più tempo per scriverli! Alla prossima settimana. Ciao ciao un bacio.

Ciao Isilady sono contenta che l’aspetto intellettuale (?) di Dick vi piaccia, è un ragazzo dalle mille qualità nascoste… (Ah l’errore nella frase in questione ‘… no puedo …’ è mio, non del biondino). Alla prossima settimana. Ciao ciao.

Ciao Astrid88 sai avevo intuito che ti avrebbe fatto piacere rivedere il personaggio di Trina… d'altronde più sono particolari, non comuni e fuori dalle righe più piacciono. Questa volta ti ho sviata con il titolo, vero? Immaginavi, forse, Logan che salvava la nostra eroina in una fredda notte Californiana, eh? Oppure in riva  al mare, una leggera brezza… Veronica trema e Logan, da gentiluomo qual è, le presta il suo golfino? (Questa proprio no) Invece, un semplice karaoke. Ma chissà se quelle parole hanno smosso qualcosa? Alla prossima settimana. Ah il titolo (FORSE) del prossimo capitolo sarà: “It's True That We Love One Another” (The White Stripes)… che ne pensi? Ciao ciao un bacio.

Ciao Margy, non ti preoccupare per la recensione della scorsa settimana, mi hai dato modo di rileggere il capitolo… vi chiedo scusa per gli errori! Per quanto riguarda Hannah ancora non ti posso dire che fine abbia fatto ma la rivedrai (ritroverai il suo personaggio nella ff). Ho già letto la tua ff, solo il primo capitolo, devo dire che mi è piaciuto molto. Lunedì leggerò anche gli altri e recensirò… ti chiedo scusa ma non sono molto… non so, ho sempre l’impressione di essere troppo banale nello scrivere recensioni… mentre le vostre sono così interessanti, divertenti e anche costruttive. Ciao ciao a lunedì. Un bacio.

Ciao Simona gentilissima come sempre nella recensione… Sono ancora molto impegnata con gli esami ed il lavoro (tra l’altro non so se Sabato 1 Marzo riuscirò a pubblicare il capitolo, sarò fuori città) però dalla seconda settimana di Marzo avrò più tempo libero e lì sarai ‘costretta’ ad aggiornare la tua ff. Alla prossima settimana. Un bacio, ciao ciao.

Ciao Leslie ti ringrazio per i complimenti, sei stata gentilissima. Per quanto riguarda la storia LoVe non è che voglio essere cattiva ad ogni costo ma… Hai presente le prime due stagioni di Veronica Mars? Beh Logan e Veronica stavano benissimo (cioè carinissimi, divertenti, sarcastici…) anche senza stare insieme…ancor più quando lo erano, però  continuavano ad esserlo anche quando si lasciavano (ti chiedo scusa per la frase contorta, spero di essermi fatta capire). Mentre nella terza serie, inaspettatamente, la storia continua… sono bellissimi insieme, mai banali anche nei momenti più romantici, gelosi  e appassionati… perfetti, d'altronde loro sono maturati e così anche la loro storia! Poi si lasciano una prima volta e Veronica piange una volta SOLA nella doccia… poi si lasciano una seconda volta e Logan si riprende SOLTANTO nelle ultime due puntate…Uffi, sto cercando soltanto di riportare un po’ di equilibrio! Ah scusa per le lettere maiuscole, non volevo urlare volevo solo sottolineare la differenza, se avessi utilizzato il grassetto poi mi sarei dimenticata di riportarlo nella trascrizione. Secondo te sto esagerando? Dammi un consiglio… alla prossima settimana ciao caio.

Ciao Fre sono felice che la mia ff ti piaccia e spero che anche questo capitolo non ti abbia deluso. A presto ciao ciao.

Ciao Marty94 sei carinissima ma spero che Rob Thomas ci regali una quarta stagione indipendentemente dalla mia ff… anche un libro, un film… un fumetto. Tutto andrebbe bene seppur scritto da lui. Purtroppo più passa il tempo più ognuna di queste opzioni sembra sfumare L. A presto ciao ciao









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Capitolo 8
*** It's True That We Love One Another ***



4 x 8 -- It's True That We Love One Another
    
“In compagnia di Parcy Hamilton e del fortunato vincitore dei tremila dollari vi saluto. Spero che riuscirete a fare a meno di me, almeno per i prossimi tre mesi…” la voce di Piz scomparve non appena Logan spense l’auto.
“Dai, amico ci divertiremo!” esclamò Dick scendendo e raggiungendo Logan sul retro dell’auto.
“Non lo metto in dubbio” rispose l’altro con non curanza e tirando giù dall’auto la sua tavola.
“Questo è un sì?” domandò il giovane Casablancas dando una gomitata amichevole al suo compagno 09 “Messico stiamo arrivando!”

“Rimane da dimostrare perché un più rapido accesso ad una maggiore quantità di informazione implichi in ogni caso una maggiore conoscenza” sentenziò Mac sicura di sé.
“Non capisci… non si tratta di quantità, ma di qualità.” Replicò con convinzione Max.
“Ma la qualità e il contesto in cui essa…” la risposta della ragazza fu interrotta.
“Ehi siamo stati via per quattro giorni e la nostra cara signorina Mars ha trasformato la nostra figa stanza di albergo, in un ritrovo di filosofi informatici schizzati da chissà quale medicina new age!” esclamò Dick entrando nella stanza.
“Dovevamo immaginarlo… mai lasciare l’abitazione in balia della giovane Miss Marple, mio padre me lo diceva sempre. Se non sbaglio era il consiglio numero due: prima di ‘portati a letto il numero maggiore di ragazze, anche se hanno la metà dei tuoi anni e stanno insieme a tuo figlio ’ e dopo di ‘uccidi se vuoi, con i soldi puoi convincere tutti di non averlo mai fatto’ rispose Logan con il suo solito sorriso.

Toc toc toc
“Salve signor sceriffo, sta cercando sua figlia?” domandò Dick trovandosi il signor Mars sulla porta.
“No Dick. E’ una visita ufficiale!” esclamò lo sceriffo entrando nella stanza d’albergo del Neptune Grand.
“Ci sono novità sull’omicidio di mio padre?” domandò incuriosito il giovane Casablancas ritornato serio per un momento.
“Non è per questo che sono qui” rispose rammaricato lo sceriffo, poi aggiunse “Logan è in casa?”

“Veronica!” esclamò Leo vedendo comparire la ragazza dalla porta d’ingresso “Immagino che tu sia qui per il signor Echolls?”
Veronica ammiccò con lo sguardo e si avviò verso quella che era la cella preferita dallo 09: la numero due, per via della luce *.
Logan era disteso sulla branda.
“Veronica Mars… sei venuta ad allietare le mie lunghe ore di prigionia?” chiese Logan scorgendo la ragazza.
“Ho cercato di spacciarla per visita coniugale ma lo sceriffo si è mostrato molto, come dire… paterno nei miei confronti” rispose Veronica avvicinandosi alle sbarre “Cos’è successo, Logan? Perché sei qui? Perché mi hai chiamata?”
“Ho bisogno del tuo aiuto!” rispose lui alzandosi da quel lettino cigolante.
“Ecco cosa si prova quando si ha un dejà vu!” esclamò la detective scrutando il carcerato, poi addolcita dal suo sguardo “Accidenti Logan… perché non riesco mai a dirti di no?”

“Qualcosa mi dice che questo non è il caso di una bambina premurosa che va a trovare il suo vecchietto a lavoro… magari con un succulento sandwich al tacchino” disse lo sceriffo vedendo la figlia entrare nel suo ufficio.
“Vediamo, la dolce bambina… eccola” rispose Veronica indicando se stessa “Il vecchio c’è” continuò indicando il padre “e il panino anche” finì appoggiando una busta sul tavolo.
“Questo vuol dire che la tua visita non ha nulla a che vedere con Logan?” domandò lo sceriffo addentando il panino.
“Semplice curiosità, sai lui si dichiara innocente”.
“Questa volta gli credo anche io!” rispose seriamente lo sceriffo, poi iniziò a raccontare “Ieri sera un ragazzo è stato ricoverato in ospedale per un malore: è svenuto. Dopo aver fatto i normali accertamenti, è risultato dalle analisi specifiche la presenza di sostanze stupefacenti: marijuana”.
“E Logan in tutto questo cosa…” la domanda della ragazza fu interrotta da suo padre.
“Il ragazzo ha dichiarato che a dargli l’erba è stato un certo Logan Echolls!” esclamò lo sceriffo.
“Dai, papà non crederai che Logan… non ha bisogno certo di soldi…”.
“Lo so Veronica, ma il ragazzo ha fatto regolare denuncia!”spigò Keith Mars.
“Come si chiama?” domandò d’impulso la giovane detective.

“Liceo di Neptune… un incubo che mi perseguita” pensò Veronica trovandosi a ripercorrere quei corridoi per l’ennesima volta.
Poi d’un tratto si fermò.
Sulla porta del bagno era appeso un cartello: ‘Fuori servizio”.
Quante volte quel cartello era stato messo lì da lei.
Presa da un attacco di nostalgia entrò.
Due ragazzi stavano pomiciando acconto ad una delle porte del bagno e quella che circondava i loro corpi era un’aurea di fumo: erba.
“Bingo” esclamò Veronica cercando di attirare l’attenzione di quei ragazzi che avevano scambiato i bagni della Neptune High School per il prato di Woodstock.
“Ehi amica, ti vuoi unire a noi?” domandò il ragazzo porgendole la canna.
“Con piacere!” esclamò Veronica prendendo quel ‘dono’ di amicizia e fraternità e buttandolo in uno dei water.
“Amica, hai qualche problema?” questa volta a parlare era stata la ragazza, evidentemente scocciata dal comportamento di quell’estranea.
Veronica tirò fuori il suo distintivo e, come aveva visto fare molto spesso nei film polizieschi che guadava sempre suo padre, lo sbatté in faccia ai ragazzi dicendo:
“Sì, ho dei problemi con i bugiardi! Quindi molto cortesemente risponderete a qualche mia domanda: chi vi ha venduto la marijuana?”
“Un certo Logan Echolls” rispose velocemente il ragazzo.
“Wow, sei un vero duro nel fare il nome del tuo spacciatore… non hai paura di niente. Sentiamo, quando te l’avrebbe data?”continuò l’interrogatorio la detective.
“Al suo ritorno dal Messico, qualche giorno fa” rispose anche a questa domanda altrettanto velocemente.
Veronica a quel punto tirò fuori dalla tasca una tessera universitaria.
“Questo Logan Echolls?” domandò mostrando quel documento ai ragazzi.
Il ragazzo diede un’occhiata alla tessera poi fece cenno di sì con la testa, questa volta non molto celermente.
Veronica riprese il documento e gli diede un’occhiata: era uno dei suoi falsi.
Si era fatta prestare da Mac una foto di Max, l’aveva inserita nel documento dove però aveva riportato le generalità di Logan.
“Ottimo lavoro” si congratulò con se stessa la detective.
“Ora possiamo andare?” domandò la ragazza facendo qualche passo in direzione della porta.
Veronica li fermò.
“Sbaglio o vi avevo detto che non sopportavo i bugiardi!”

“Amico certo che sei caduto proprio in basso!”esclamò Dick avvicinandosi alle sbarre “Da sospettato numero uno in ben due casi di omicidio a spacciatore d’erba…”.
“Solo casualità… se quel tizio si fosse fumato qualche spinello in più a quest’ora sarei dentro per omicidio” rispose Logan dalla sua brandina “Oppure sarei ancora libero, visto che nessuno sarebbe stato in grado di fare il mio nome!”
“Logan puoi andare la cauzione è stata pagata!” intervenne lo sceriffo non troppo divertito dalle battute di quei ragazzi.
“Senta signor Mars” Logan si avvicinò allo sceriffo in modo tale che nessun altro potesse sentire la richiesta che stava per fare “potrebbe fare in modo che mia madre non lo venga a sapere… almeno per il momento, ha già fin troppe preoccupazioni”.
Keith fece capire al ragazzo che avrebbe mantenuto la signora Casablancas all’oscuro.
Poi il ragazzo fu trascinato via da Dick che mettendogli un braccio intorno al collo esclamò:
“Amico, sei fortunato!Ti ho liberato giusto in tempo per la festa delle Theta Beta… ci sono certe consorelle niente male… poi potrai sfruttare il fascino del trafficante di droga!”

“In questi anni in cui tutto cambia e sono così pochi i punti fermi entrare in un’officina da una certa sicurezza… in questo posto il tempo sembra essersi fermato: le solite macchine, i soliti calendari, i soliti meccanici!” pensò Veronica entrando nel locale.
“Questo è del 1992!” esclamò Veronica indicando il calendario.
“Mi piacciono le more, non ti offendere!” rispose una voce da sotto una Mustang grigio metallizzata “Sai, girano delle voci su di te”
“Questo non mi sorprende!” esclamò lei con un sorriso, che il ragazzo dalla sua postazione non poteva vedere.
“Dicono che ti sei trasferita dagli 09, io te lo avevo sempre detto che il tuo posto era tra i ricconi!” concluse il meccanico scivolando fuori da sotto l’auto.
“Sì ma poi ritorno sempre da te, Weevil… sarà il fascino del tempista!”esclamò la ragazza avvicinandosi all’amico.
“Qualcosa mi dice che questa non è una visita di piacere… cosa vuoi Veronica Mars?” domandò Eli avvicinandosi al lavandino.
“Mi dispiace che per colpa mia ti abbiano licenziato alla Hearst **… sai eri il mio tutto- fare preferito!”
“Smettila di chiedermi scusa, ti ho voluta aiutare… non mi hai mica costretto. Forse sarei io a doverti ringraziare, in fondo mi hai fatto un favore!” disse il messicano di fronte a lei “Il mio posto è qui… ora dimmi cosa sei venuta a fare!”
“Ecco…” iniziò a raccontare la ragazza“metti che io volessi acquistare dell’erba, a chi pensi che dovrei chiederla… Fitzpatrick?”
“No, gli irlandesi non si occupano di questo, loro controllano il mercato della cocaina: frutta molto di più!” spiegò il ragazzo.
“Allora chi? I PCHers?” domandò la giovane detective.
“No, loro no. Dopo ciò che è successo con i Fitzpatrick hanno abbandonato il mercato della droga, a favore dei furti d’auto” continuò a spiegare l’ex capo di quella banda di motociclisti “penso che dovresti rimanere nella tua zona!”
“Gli 09?” domandò incredula Veronica.
“Come, lo ammetti?” chiese divertito il ragazzo, poi nel vedere il viso spazientito della detective aggiunse: “La Hearst College, le confraternite!”

Veronica era ritornata nella stanza del Neptune Grand. Si allungò sul divano ed iniziò a fare mente locale sulle informazioni che aveva accumulato quel giorno; ma ben presto la stanchezza si fece sentire, gli occhi le si iniziarono a chiudere e senza accorgersene si addormentò.
Nella fase di dormiveglia sentì delle voci…
“Certo che è proprio bella!” esclamò la voce di una ragazzina che Veronica intuì essere Heather.
“Già!” questa volta a parlare era stato un ragazzo.
Veronica sentì un brivido, era Logan.
“Questo rende il tuo compito ancora più difficile…” continuò il ragazzo rivolgendosi alla piccola amica.
“Sei proprio sicuro di volere che io ti trovi una nuova fidanzata?”domandò la bambina, inconsapevole che Veronica la stesse ascoltando e che quelle parole le stessero trafiggendo il cuore.
Toc toc toc
“Ciao Logan dov’è Veronica?” domandò Mac irrompendo nella stanza “Sono ore che ti chiamo Veronica!”
“Cosa succede Mac…” disse Veronica stropicciandosi gli occhi.
“Mi avevi detto di controllare le richieste di Max… l’ho fatto e proprio questo pomeriggio Hallie lo ha contattato per avere i risultati degli esami, gli stessi per i quali mi aveva ricattata” disse Mac tutto d’un fiato.
“Ragazzi, pronti per la festa?” domandò Dick entrando nella stanza.

Veronica entrò nella casa delle Theta Beta, era piena di gente universitaria e no che beveva, ballava e parlava.
“Ehi biondina, vuoi da bere?” le aveva appena domandato un ragazzo alle sue spalle.
Veronica si girò, per nulla incuriosita, sapeva benissimo di chi si trattava:
“Dick, la smetti di provarci con chiunque abbia due braccia e due gambe!” esclamò la ragazza malamente.
“L’importante è che abbia due…” lo sguardo di Veronica gli fece capire che doveva cambiare aria “… occhi espressivi come i tuoi! Ok, ok me ne vado … però devo dirti che stasera sei particolarmente… ok me ne vado!”.
Appena Dick si tolse di mezzo Veronica vide Logan: era appoggiato alla ringhiera delle scale e stava chiacchierando con una ragazza.
“Si vede lontano un miglio che non gli interessa per niente ciò che lei gli sta dicendo… se la vuole solo portare a letto!” poi improvvisamente si ricordò cosa si stavano dicendo quel pomeriggio il ragazzo e Heather.
“Vuoi rifarti una vita Logan, ve bene… mi toglierò di mezzo”.
Veronica frugò in borsa, prese il cellulare e compose il numero dell’unica persona al momento in grado di esserle vicino.
“Wallace… gira voce che c’è un posto letto libero nella tua stanza… per circa tre mesi… ah Jackie è lì con te… no, niente di importante… domani pranzeremo insieme così ti racconterò tutto… saluta Jackie. Ciao…” .
Veronica riagganciò il telefono e fece per andarsene ma Mac le si materializzò davanti.
“Veronica, Max è arrivato. Mi ha detto che aveva un affare da concludere, poi si è allontanato con Hallie: sono al piano di sopra, seconda porta sulla sinistra” solo dopo aver detto tutto ciò Mac riprese fiato.
Veronica ritornò per un istante con lo sguardo verso Logan… non c’era più!

Al piano di sopra tutte le porte erano chiuse.
Veronica stava escogitando un modo per piombare in camera quando vide un volto familiare uscire da una delle stanze: il liceale hippy.
La detective cercò di non farsi scoprire, poi una volta scampato il pericolo si diresse verso la stanza dalla quale era uscito il ragazzo.
Appena entrata nella stanza una nuvola di fumo l’avvolse, soltanto quando i suoi occhi smisero di lacrimare riuscì ad individuare una persona all’interno della stanza. Era un ragazzo, ed era seduto sul letto circondato da incensi e candele che si stava rollando una canna.
“Ora inizierà a cantare ‘No Woman No Cry ’…” stava pensando Veronica, ma il tizio si accorse di lei.
“Ehi bella, ti sei persa?” domandò lo sconosciuto.
Veronica si schiarì la voce e con il tono più melenso e piatto che le riuscì iniziò a parlare.
“Il ragazzo che è appena uscito mi ha detto che tu mi potevi aiutare… questa mattina mi ha fatto provare dell’erba buonissima, non la finivamo più di ridere… beh ne volevo far provare un po’ alla mia amica Janis…”
“Dovrai aspettare la mia ragazza, sai è lei che ce l’ha! La coltiva insieme alle consorelle in questo posto… però se te lo chiede qualcuno poco affidabile, dì loro che l’hai presa da Logan Echolls!”terminò il ragazzo accendendosi lo spinello.
“Come scusa?” Veronica finse di non capire.
“Se qualche sbirro te lo chiede non fare i nostri nomi… quello è un infame! A me lo ha raccontato la mia ragazza. Questo tizio con la sua ragazza, tra l’altro la figlia dello sceriffo… altrimenti ce la saremmo presa anche con lei, hanno smascherato un piano perfetto!”.
Il ragazzo iniziò a raccontare a Veronica quanto successo con le lettere minatorie, non sospettando minimamente che la ragazza di fronte a lui sapesse già tutto, anzi che proprio lei fosse una dei protagonisti di quel racconto.
“Quindi con il ricavato state comprando i risultati degli esami…” ricapitolò la giovane detective.
“Eccitante non trovi…” dicendo ciò il ragazzo si avvicinò a Veronica “Cosa ne pensi del sesso libero?”
Improvvisamente la porta si aprì e Shania ***, la sua ragazza, comparve nella stanza.
“Cosa sta succedendo? Cosa ci fa lei qui?” domandò la ragazza in preda all’isteria.
“Ok io andrei…” Veronica si avvicinò alla porta ma fu fermata dalla ragazza.
“Cosa le hai detto? Cosa sa?” chiese Shania al ragazzo.
“Calmati… non servono scenate, stava cercando dell’erba… e le ho detto che gliela avresti data…” cercò di spiegare lui.
“Ma sei proprio…”
Veronica interruppe la lite tra gli amanti accendendo il registratore e facendo sentire parte del contenuto.
“Ora chiamerò lo sceriffo, mentre voi rimarrete fermi dove siete!” esclamò Veronica iniziando a frugare in borsa alla ricerca del cellulare.
Naturalmente il ragazzo non rimase al suo posto, ma cercò di fermare la detective.
Pochi secondi dopo il giovane giaceva a terra tramortito da una scarica elettrica.
 
“Tutto bene quel che finisce bene” pensò Veronica vedendo Leo portar via quei ragazzi.
“Veronica!” esclamò Logan uscendo da una delle stanze delle consorelle.
Veronica fece per andarsene, poi si fermò.
Si girò verso Logan e con gli occhi pieni di lacrime ancora non versate iniziò a parlare.
“Non puoi comportarti così Logan. Non mi puoi fare tutti quei discorsi sul fatto che secondo te sono importante e poi scoparti la prima che incontri.” Veronica si fermò un istante, accortasi di aver alzato troppo la voce, poi continuò “Tu dici che ti si spezza il cuore al pensiero di me con un altro… beh pensa al mio cuore, ora si è frantumato in mille pezzi!”.
Detto ciò la ragazza abbandonò la festa.

Veronica si trovava nella sua stanza, stava fissando il soffitto, mentre le note di “When You're Gone” suonavano dal suo lettore MP3.
“I always needed time on my own
I never thought I'd need you there when I cry
And the days feel like years when I'm alone
And the bed where you lie is made up on your side…”

“Chissà se ora lui starà con lei… forse la starà abbracciando… Non pensare a questo… devo chiede a Mac di procurarmi un intercettatore telefonico… Accidenti Veronica! Perché sono così… Logan ha ragione non cambierò mai…”.

Logan andò in albergo con la speranza di potersi chiarire con Veronica, ma la ragazza non c’era.
Provò al cellulare, rispondeva soltanto la segreteria.
Andò da Wallace, Veronica non si trovava neppure lì.

Toc toc toc
Lynn aprì la porta senza neanche chiedere chi fosse, sapeva bene che l’avrebbe cercata.
Logan aveva lo sguardo basso, triste.
“E’ nella sua stanza. Keith non sarà a casa prima di un’ora!”
“Veronica” disse piano il ragazzo.
“Non ho voglia di sentire la tua voce… mi viene da vomitare!” esclamò fredda la ragazza asciugandosi con la mano le prove del suo dolore.
“Anche a me… quella mi ha portato in camera per farmi vedere la collezione di foto di Aaron Echolls, poi ha iniziato a parlarmi di lui… del fatto che era una sostenitrice della sua innocenza…”
Veronica non disse una parola, si avvicinò e lo baciò.
Lui si distanziò da lei, dalle sue labbra, le asciugò una lacrima con la mano, fece scivolare le sue mani tra i biondi capelli di lei, poi la fissò negli occhi. Infine ricambiò il bacio della ragazza.

Sul display del lettore MP3 una scritta: “I Hear The Bells” ****.

“I hear the bells
Down in the canyon, it’s
Snow in New York
Some blue December, I’m
Gone to the moon
Without you, girl, and I’m
Calling to you
Throughout the world and well I can
Hear the bells are
Ringing joyful and triumphant and…”

NOTA:
N.B. Il titolo di questo capitolo è il titolo di una delle canzoni de ‘The White Stripes ’.
* puntata 3 x 05.
** Nella puntata 3 x 20 Weevil fa in modo che Veronica e Mac accedano al computer della Hearst. Nella ff, anche se non l’ho mai esplicitato (lo faccio in questo momento), Weevil ha perso il suo posto di lavoro perché scoperto.
*** puntata 3 x 02.
**** sottofondo musicale della “epic scene”, Veronica ascoltando la canzone dice di trovarla molto bella.

TRADUZIONE CANZONI:

Avril Lavigne, ‘When You're Gone ‘.
“Ho sempre avuto bisogno di tempo per me / non ho mai pensato che avrei avuto / bisogno che tu fossi lì quando piangevo / e i giorni sembrano anni quando sono sola / e il letto dove sei disteso è messo a posto dal tuo lato”.

“I Hear The Bells” Mike Doughty.
“Sento le campane /Giù nel canyon, sta /Nevicando a New York /Un blu dicembre, sono /Andato sulla luna /Senza di te, ragazza, e ti sto /Chiamando /In tutto il mondo e bè posso /Sentire che le campane stanno /Suonando gioiosamente e in modo trionfante e…”.

RISPOSTA ALLE RECENSIONI:

Ciao Isilady, sono contenta che la scena del karaoke ti sia piaciuta… anche io credo che la canzone sia perfetta… adoro quella canzone (ed in modo particolare il pezzo citato) e non vedevo l’ora di farla cantare a Veronica. J Alla prossima settimana. Ciao ciao.

Ciao Margy, non so se era prevedibile, ma comunque ho optato per la mancanza di reazione da parte di Logan…ti ho un po’ deluso? Se così fosse, mi dispiace! Credo soltanto che sarebbe andata così nel telefilm… prendi ad esempio la puntata 2 x 20 quando Veronica si reca da Logan e le fa quella dichiarazione di ‘amore’ post scena epica, se ne va disperata, addirittura piange nell’ascensore (cosa alquanto strana)… poi nella puntata successiva si parlano senza troppi problemi ( lei gli chiede informazioni circa Lucky)… Vorrei sapere come la pensi, cioè cosa sarebbe successo nel telefilm secondo te… sono una curiosona!  Ti faccio ancora complimenti per la tua ff. A presto ciao ciao.

Ciao fre, io non riesco ad essere selettiva… rivoglio Veronica Mars sotto qualsiasi forma, anche disegnata in un fumetto… perché sono sicura che sarebbe bellissimo con lei, Logan, Mac e tutti gli altri!!! Ad essere sincera non sono una vera appassionata di fumetti, ho letto qualche manga di mia sorella… tutto qui, ma se uscisse un fumetto della nostra detective io correrei a comprarlo. Ciao ciao a presto.

Ciao Aryanna, ti chiedo scusa per la scorsa settimana… non sono molto esperta di ff  e i capitoli di quelle che ho letto fino ad ora erano per la maggior parte delle volte più brevi rispetto i miei… quindi credevo mi volessi consigliare circa la lunghezza dei capitoli. Ops! Comunque spero che questo tanto atteso capitolo ti sia piaciuto… J Alla prossima settimana, un bacio ciao ciao.

Ciao Zaira, sei carinissima e ti ringrazio per gli innumerevoli complimenti… ma soprattutto sono contenta di aver acceso il tuo interesse verso The White Stripes… sono fantastici. I titoli che ho usato negli ultimi capitoli sono poi tratti dalle canzoni che preferisco, questa in particolare… ho dei bellissimi ricordi legati a questa canzone. Ti ringrazio per la tua recensione, a presto ciao ciao un bacio.

Ciao Simona… ti ringrazio per i complimenti e devo dire che le vostre recensioni mi fanno sempre tanto piacere. Tu e anche tutte le altre siete sempre così gentili e carine, ho sempre molto piacere di leggere cosa mi scrivete, come la pensate delle singole scene, cosa avete preferito, quale personaggio vi ha colpito maggiormente… e forse sarò un po’ ripetitiva ma non posso fare a meno di ringraziarvi ogni volta. Ah sono contenta che tu abbia aggiornato la tua ff e spero che pubblicherai presto un nuovo capitolo. Alla prossima settimana ciao ciao un bacio.

Ciao Leslie, la penso come te: dato il personaggio era prevedibile che Veronica si mostrasse disperata una sola volta… e va benissimo. Quello che a me non va giù è che la sofferenza di Logan sia durata così a lungo! Però nel capitolo di oggi due lacrimucce le ha versate la nostra super detective!!! Per quanto riguarda il rifiuto di Veronica di cantare la canzone ‘Bitch ’ era ironico e legato al significato della parola e alla reputazione di Veronica, più di una volta messa in discussione. Spero di non aver deluso anche te con l’inesistente reazione di Logan alla canzone, ma ripeto quanto detto prima a Margy, credo che nel telefilm sarebbe andata nello stesso modo. Mi farebbe piacere sapere come la pensi, sono curiosa… Alla prossima settimana. Ciao ciao un bacio.

Ciao Lily93 anche a me è piaciuto molto scrivere quella scena… non so perché, forse per la spontaneità con la quale l’ho scritta, mah non lo so mi ha divertita… tutto qui. Ti ringrazio per la recensione, a presto ciao ciao un a bacio. Ah come avrai immaginato, dalle prime righe del capitolo, per qualche capitolo dovremmo fare a ameno del nostro buon caro vecchio Piz… J ih ih ih (risata malefica).

Ciao Astrid88, tundra… qualcosa mi dice che hai cercato di evadere dalla monotona quotidianità con una settimana bianca e questa non si rivelata interessante come immaginavi!ok sto vaneggiando, ma quando ho letto la tua recensione è stata questa la prima cosa che mi è venuta in mente… la seconda è stata “preferisce sciare, l’aria pulita e fresca che restare a casa al calduccio per leggere la mia ff…”. Torniamo al capitolo, non mi dire che avresti voluto leggere di quella scena melensa al chiaro di luna di cui parlavi…? Non ci credo! Comunque ti avverto che la prossima settimana forse un pizzico di romanticismo lo dovrò utilizzare… Mi sono accorta che non hai azzardato previsioni sul capitolo, ti avevo anche anticipato il titolo, uffi… ero curiosa!!! Dick, un uomo che racchiude dentro di se un universo: dolce quando serve, simpatico la maggior parte del tempo, cretino a dismisura e stroxxxx giusto per farci divertire… cosa vuoi di più dalla vita? Ok ok conosco la risposta: Logan. Ciao ciao alla prossima settimana un bacio.

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Capitolo 9
*** Ball and Biscuit ***



4 x 9 – Ball And Biscuit

PRIMA PARTE

Bip bip
Assonnata prese il cellulare e con gli occhi ancora chiusi aprì la scheda del messaggio che le era stato inviato, le bastò leggere il mittente per arrossire e ricapitolare ciò che era successo.
Accennò un sorriso ed un leggero rossore le dipinse le guance.
Scese dal letto e corse in cucina.
Solo quando incrociò il viso del padre si rese conto di dove si trovava, la differenza tra l’appartamento che divideva con lo sceriffo Mars e la suite del Neptune Grand in cui risiedeva da qualche settimana era notevole ma non abbastanza da essere notata quella mattina.
“Buon giorno papà!” trillò Veronica un po’ disorientata, ancora non aveva pensato una scusa convincente che avrebbe potuto rifilare al suo vecchio e l’espressione incuriosita di lui fece capire alla ragazza di avere a disposizione pochissimi secondi per poterne trovare una.
“Veronica” iniziò a parlare lo sceriffo con quel tono che riservava soltanto ai sospettati più astuti “Mi spieghi per quale motivo questa notte ho dovuto dormire sul divano?”.
Veronica afferrò una fetta biscottata sulla quale il padre aveva spalmato un’enorme quantità di burro d’arachidi e l’addentò con la speranza di poter prendere tempo e quindi di trovare una giustificazione abbastanza convincente senza dover fare il nome di Logan Echolls.
“Bingo!” pensò la ragazza vedendo il borsone da viaggio di suo padre proprio accanto alla porta.
“Dove stai andando?” domandò evidentemente sollevata.
“Messico!” rispose il padre alzando il borsone.
“Messico?” le fece eco la ragazza.
Lo sceriffo infilò i documenti nel taschino anteriore del bagaglio e dando un bacio alla figlia le spiegò il motivo di quella partenza così repentina.
“Lynn non ha riconosciuto nessuno tra le foto segnaletiche che le ho fatto vedere” disse Keith Mars “Ma non è detto che Liam Fitzpatrick non abbia pagato un fattorino per far recapitare il biglietto a Richard Casablancas, quindi non mi resta che andare in Messico e ricostruire passo per passo l’itinerario del nostro amico irlandese”.
Detto ciò si mise lo zaino in spalla e dato un bacio alla figlia cercò di rassicurarla “Sono sicuro che ci vorranno soltanto un paio di giorni… quanti pub e night club vuoi che ci siano in Messico?”
“Non esagerare con la tequila!” esclamò la figlia accompagnando il padre alla porta.
“Ah Veronica!” aggiunse il padre prima di uscire “Forse è meglio che ti fermi qui per qualche giorno…”.
“Senti papà…” Veronica cercò di formulare una storia credibile nel minor tempo possibile. Non era semplice dato che non riusciva a non pensare come avesse fatto il padre a scoprire ciò che era successo così velocemente.
Keith evidentemente di fretta la interruppe “… è meglio così Veronica, altrimenti quale scusa invento per far sorvegliare dai miei agenti la casa ventiquattro ore su ventiquattro?”.
Veronica tirò un sospiro di sollievo.
“Falso allarme” bisbigliò chiudendosi la porta alle spalle, non era di certo quello il momento per affrontare l’argomento Logan Echolls con suo padre.

La mensa del campus era stranamente poco affollata quel giorno, tanto che Veronica, Mac e Wallace riuscirono a trovare posto facilmente.
“Ci spieghi perché ci hai fatto venire qui così presto?” domandò Mac evidentemente infastidita di uscire dalla sua stanza mentre il sole era ancora alto in cielo.
“Sai, non mi meraviglierei nello scoprire che dormi in una bara e che ti nutri con il sangue di poveri innocenti!” esclamò Veronica divertita dalla particolare avversione della sua amica alla luce diurna.
“Ah ah” rispose Mac alla battuta della sua amica.
“Uh uh!” esclamò Wallace strofinandosi le mani “Mia cara signorina Mackenzie, il vostro affezionatissimo Watson forse ha scoperto il motivo di questa strana quanto inattesa riunione!”
Mac roteò gli occhi.
“Si può sapere cosa vi prende questa mattina?” domandò la ragazza sempre più impaziente di tornare nella sua stanza “Eccesso di lezioni sulla letteratura inglese?”
“Se vuoi puoi chiamarla letteratura inglese, oppure… Logan Echolls!” nell’esclamare queste ultime parole Wallace si girò per guardare Veronica negli occhi e cercare una conferma alla sua deduzione.
“Naturale Watson!” esclamò Veronica con un enorme sorriso stampato sul viso.
La giovane detective stava ancora raccontando ciò che era accaduto la sera precedente quando Dick si precipitò verso il loro tavolo.
“Avete saputo la novità?” domandò il ragazzo pieno di entusiasmo.
“Logan e Veronica!” esclamò Mac sorpresa dell’eccessiva enfasi che lo 09 stava dando alla notizia.
“Quella non è una novità… era qualcosa di inevitabile!” rispose divertito.
“Allora quale sarebbe la fonte del tuo entusiasmo? Una matricola si è rifatta il seno o… aspetta non me lo dire… ci saranno delle onde super questo fine settimana?” domandò acidamente Mac.
“Crisi di astinenza da web?” chiese il giovane Casablancas rivolto agli altri ragazzi del tavolo.
Senza aspettare risposta appoggiò una busta sul tavolo e fece cenno di prenderla.
Veronica l’afferrò e l’aprì.
“NOOOOO!” esclamò leggendola e per la prima volta in quel giorno il sorriso scomparve dal suo volto.
Wallace tolse la lettera dalle mani dell’amica e iniziò a leggerla.
“Jackie impazzirà di gioia!” esclamò passando la lettera a Mac, la quale avendo intuito di cosa si trattava era riluttante a leggerla.
“Sono felice di informarvi che questo sabato presso la palestra del liceo di Neptune si terrà la prima riunione della classe… Madison Sinclair” nel pronunciare quel nome la ragazza fece una smorfia, poi presa dalla disperazione esclamò “Ditemi che è un incubo!”

Toc toc toc
“Ehi cosa ci fai qui?” domandò la figlia dello sceriffo vedendo il ragazzo sulla porta.
“Non ho saputo resistere!” disse lui baciandola con trasporto e spingendola all’interno dell’abitazione.
“Aspetta!” Veronica cercò di frenarlo.
“Non hai scuse… ho visto uno degli scagnozzi di tuo padre qui sotto e…” dicendo ciò Logan iniziò ad abbassare la zip della felpa della ragazza, facendola scivolare a terra “Questo vuol dire che la sceriffo Mars non è in casa e…”
“EHM ehm” qualcuno dal piccolo corridoio dell’appartamento stava cercando di attirare l’attenzione dei ragazzi.
“Mamma!” esclamò Logan.
Veronica imbarazzata abbassò lo sguardo e si sbrigò a raccogliere la felpa dal pavimento.
“Logan sono felice che tu sia venuto a trovarmi!” esclamò Lynn accomodandosi sul divano.
“Fai parte della squadra dello sceriffo per caso?” domandò Logan con quel suo sorriso accattivante, al quale la donna rispose con un dolce sorriso.
Logan notò la borsa della giovane Mars sopra al tavolo della cucina.
“Stavi uscendo?” domandò incuriosito.
“Mi ha chiamata Gia…” iniziò a spiegare la ragazza ma fu interrotta dalla sorpresa del suo interlocutore.
“Gia?... Gia Goodman?”
“Sì, questo fine settimana c’è la riunione…” Veronica non poteva fare a meno di innervosirsi al pensiero di dover passare una serata nella stessa stanza con Madison Sinclair, d’altronde se la sua storia con Logan era finita la colpa era anche sua… per non parlare poi di quello che le aveva fatto alla festa di Shelly Pomroy quasi quattro anni prima. Fece un lungo respiro, come se questo potesse allontanare quel pensiero dalla sua mente e riprese la conversazione “… e Gia mi ha chiesto di aiutarla nello scegliere le foto…”.
“Ragazzi ma quella non è la sorella di Meg Manning? * ” domandò la signora Casablancas con un tono di voce alquanto preoccupato.
I ragazzi si avvicinarono al televisore per ascoltare cosa le era successo.

Veronica si avvicinò alla porta dell’aula di giornalismo, le bastò una fugace occhiata per individuare la sua amica d'altronde Gia aveva sempre avuto la capacità di distinguersi tra la folla. Il suo modo di vestire ricercato, la sua voce squillante e un po’ infantile, quel suo modo di gesticolare e, questa volta si era aggiunto un nuovo e alquanto inaspettato fattore discriminante, sedeva in cattedra.
“Chi l’avrebbe mai detto che i suoi articoli sulla vita reale l’avrebbero fatta arrivare così in alto: da studentessa ad insegnante di giornalismo” pensò la giovane detective osservando la sua vecchia compagna di studi.
Dopotutto non era stato solo questo il cambiamento nella sua vita.
Dopo lo scandalo che aveva coinvolto suo padre, il tragico incidente aereo in cui l’uomo aveva perso la vita, la madre decise di lasciare Neptune. Questo comportamento non era di certo insolito fra gli 09: le ricche famiglie della città, come i Kane, affrontavano gli scandali trasferendosi.
“Che stano il comportamento di Gia!” pensò Veronica mentre appoggiata alla parete dell’aula aspettava che la lezione finisse “Non ha mai accettato il mio aiuto, non ha mai voluto che io o altre persone le stessimo accanto in questi ultimi due anni: ha rifiutato visite nel suo appartamento extralussuoso, non ha mai risposto alle chiamate o messaggi lasciati in segreteria… posso capire che questa può essere una reazione all’accaduto, ma allora perché quella telefonata?”
Veronica guardò l’orologio… fra non molto avrebbe trovato una risposta alla sua domanda.
“Forse ha superato lo shock, forse ora è pronta ad andare avanti… forse ha accettato il fatto che le persone possano deluderci, anche quelle che amiamo, soprattutto loro” continuava a pensare la giovane detective “D’altronde non sarebbero in grado di farci soffrire se non tenessimo loro”.
Veronica era ancora immersa nei suoi pensieri quando il viso di Gia sbucò dalla porta dell’aula.
“Veronica!” trillò la ragazza giusto un attimo prima di saltarle al collo.
La giovane detective rispose un po’ imbarazzata al gesto fin troppo affettuoso di Gia, mentre dentro di sé continuava a formulare ipotesi su quell’incontro inaspettato. “Guardandola ora sembra non essere passato un giorno dal momento in cui la figlia dell’ormai ex-sindaco le disse:
flashback
“Ho bisogno di stare sola! Leggo nel volto delle persone il disprezzo per mio padre… Io voglio smettere di odiarlo e per farlo devo dimenticare ciò che lui ha fatto mentre voi me lo ricordate continuamente”.
Con enorme sollievo Veronica si accorse che quel tono triste e impaurito, che poco si addiceva alla personalità di Gia, non c’era più.
“Hai un aspetto fantastico!” esclamò la giovane Mars osservando la sua amica.
Come al solito Gia sembrava uscita da un giornale di moda, ma aveva qualcosa di diverso: nuovo ruolo sociale quindi nuovo look, dalla copertina di Cosmopolitan alla copertina di Vogue.
I pantaloni neri ed eleganti le coprivano le lunghe gambe magre che un tempo la ragazza amava lasciare scoperte, la camicia bianca le dava un’aria professionale e sobria molto più delle colorate magliette che era solita indossare negli anni del liceo… soltanto il taglio di capelli era rimasto uguale: sbarazzino e sexy contemporaneamente.
“Grazie, anche tu Veronica stai benissimo!” esclamò Gia dando uno sguardo all’abbigliamento di Veronica “Il tuo stile casual si abbina benissimo alla vita universitaria”.
Gia prese la sua amica sottobraccio e iniziarono a camminare lungo i familiari corridoi della Neptune High School.
“Ti starai chiedendo come mai ti ho fatta venire qui… sai questo sabato ci sarà la riunione e…” la ragazza si trovava in evidente difficoltà.
“Vuoi che ti aiuti a trovare le foto da esporre…” concluse Veronica con un sorriso cercando di far rilassare la sua interlocutrice.
“Sì, ecco questa era più che altro una scusa… so di essermi comportata male con tutti voi, vi ho escluso e delle volte risposto anche maleducatamente” ammise con un certo imbarazzo la giovane Goodman “Ecco il fatto è che vorrei approfittare di questa riunione per…”
“Conta pure su di me Gia… anche se non so fino a che punto la mia compagnia potrà riabilitarti socialmente”.
Gia fece un lungo sospiro, come se si fosse liberata di un enorme peso.
“Allora Veronica… cosa fai questo pomeriggio?” domandò con un improvviso tono allegro e spensierato la professoressa di giornalismo del liceo.
“Veramente sarei impegnata…” Veronica non era convinta che dare buca alla ragazza proprio nel giorno in cui avevano finalmente riallacciato i rapporti fosse una buona idea, comunque optò per la sincerità “Avevo deciso di andare a trovare Lizzie Manning all’ospedale, è stata investita da un’auto… ma al notiziario non hanno detto nulla sulle sue condizioni!”
“Oh sì l’ho saputo! E’ successo ieri nel pomeriggio nella strada di fronte al palazzo in cui abito…” spiegò Gia “Io non ero in casa, il venerdì esce il giornale della scuola quindi sono rimasta qui fino a tardi, ma appena tornata a casa la mia vicina mi ha raccontato tutto… cioè quel poco che si è riuscito a scoprire: nessun testimone!”.

Veronica lasciò la Neptune High Scholl.
Si sarebbe incontrata con Gia il mattino seguente per un caffè e la scelta dell’abito.
In quel momento la ragazza non aveva altri pensieri se non verso Lizzie, quella povera ragazza era stata investita e lasciata ferita in mezzo alla strada…
Veronica rabbrividì a quel pensiero e per non tornare all’immagine della ragazza sanguinante distesa sull’asfalto si concentrò sulla guida.

“Lizzie Manning?” domandò Veronica alla donna della reception dell’ospedale.
“Non sono ammesse visite, mi dispiace!” esclamò lei in modo non proprio cortese.
Veronica rimase impietrita dalla risposta appena ricevuta, ma le bastarono una manciata di secondi per spiegare il perché di quel comportamento. Si ricordò dell’atteggiamento protettivo e alquanto autoritario dei genitori di Meg e realizzò il perché di tanta schiettezza.
Stava per andarsene, non voleva essere la valvola di sfogo della famiglia Manning. In più di un’occasione aveva dato occasione a quelle persone di potersela prendere con lei e quello non era il luogo e il tempo di riaprire vecchie ferite.
“Ehi Veronica, stai bene?” domandò una voce familiare alle sue spalle.
“Ah, ciao Leo” esclamò Veronica riconoscendo il vice sceriffo.
Sicuramente suo padre aveva dato ordine di sorvegliarla e la paura sul volto del vice D’Amato era dovuto alla presenza di lei in ospedale.
“Sì, sto bene” lo rassicurò Veronica “ Volevo solo sapere come stava Lizzie Manning…”.
Leo tirò un sospiro di sollievo.
“E’ fuori pericolo, è persino cosciente!” esclamò sorpreso della forza e della fortuna che aveva assistito quella giovane ragazza.
“Avete già identificato la macchina?” domandò la detective.
“No… purtroppo non ci sono testimoni e la ragazza non ricorda nulla dell’auto” Leo fece una pausa poi aggiunse “Probabilmente non l’ha neanche vista”.
“Forse è dovuto alla botta… una specie di amnesia legata a …” Veronica non riuscì a concludere la frase che il vice sceriffo la corresse.
“No, si ricorda tutto, perfettamente! Era uscita a fare due passi e stava tornando a casa quando vide, dentro una delle macchine parcheggiate, un signore… aveva l’aria furtiva a suo dire, quindi per evitare di passare vicino a quell’auto ha attraversato la strada… troppo in fretta!”.
Veronica fece un enorme sorriso ed esclamò: “Quindi un testimone c’è!”

La ragazza entrò nell’ascensore e selezionò il piano: PH **.
Prima che la porta riuscisse a chiudersi qualcuno entrò, aveva un giornale che gli copriva il viso ma la detective capì immediatamente di chi si trattava.
Non appena le porte si chiusero il ragazzo abbassò il quotidiano e accennando un sorriso furbo e complice si avvicinò alla ragazza.
“Dove eravamo rimasti?” domandò abbassandole la zip della felpa.
“Dimmi la verità Logan… sei stato tutto il pomeriggio ad aspettarmi davanti agli ascensori oppure è un caso che tu ora sia qui?” chiese Veronica accettando di buon grado la presenza del ragazzo nell’ascensore.
“L’hai detto anche tu che quest’ascensore è il mio secondo domicilio…” Logan non sembrava per nulla interessato a far conversazione.
“Lo sai vero che mio padre…” non finì la frase ma indicò la telecamera proprio sopra le loro testa.
Il ragazzo raccolse la felpa da terra e per la seconda volta in quel giorno fu interrotto.
“In camera non avrai più scuse!” esclamò infine porgendole la maglia.

Già dal corridoio Logan intuì che le cose non sarebbero andate come lui avrebbe voluto.
Aprì la porta della stanza, la musica era sempre più alta ma non per questo decise di richiuderla con un colpo secco e deciso.
Un’orda di ragazzi mezzi nudi stavano circolando liberamente per la suite.
“Non credo sia il caso che tu entri…” si giustificò il ragazzo.
“Devo scegliere le foto per riunione di domani… ho bisogno del mio portatile…” spiegò Veronica.
Logan finse un colpo al cuore poi disse: “Allora non sei qui per me!”
La ragazza aprì la porta della stanza e spinse il ragazzo al suo interno.

Come d’accordo la giovane detective il mattino seguente si recò da Gia per affrontare la tortura del restyling da ballo.
“Veronica!” esclamò la ragazza aprendo la porta alla sua amica.
Gia era tutt’altro che dispiaciuta all’idea di dedicare tutta la giornata alla cura del corpo, infatti, si era addirittura avvantaggiata nei preparativi: indossava un enorme turbante bianco in testa, segno che aveva già lavato e trattato i capelli con tutti i migliori prodotti presenti sul mercato, e il suo viso era coperto da una poltiglia verde e granulosa.
“Non perdi tempo!” disse Veronica entrando nel lussuoso appartamento della giovane insegnante di giornalismo del liceo di Neptune.
La mattina trascorse così tra manicure, pedicure, acconciature varie e la fatidica scelta dell’abito. Soltanto dopo aver calzato tutte le scarpe e indossato tutte le borse che affollavano l’armadio di Gia le due ragazze si concessero un po’ di meritato riposo.
Veronica accese il televisore mentre l’amica preparava del caffè, al notiziario davano ancora la notizia dell’incidente in cui era rimasta ferita la sorella di Meg Manning. La detective si alzò e si diresse verso la finestra che dava sulla strada in cui era avvenuta la colluttazione e si perse nei suoi pensieri fissando lo scuro asfalto.
“Veronica, tutto ok?” domandò preoccupata Gia vedendo lo sguardo perso della sua amica.
“Sì… forse ho esagerato con la prova vestiti, non sono abituata!” esclamò Veronica ritornando alla realtà.
“E’ vero… non abbiamo ancora avuto modo di parlare un po’ di noi!” Gia fece una pausa, si accomodò sulla poltrona del salotto poi continuò “Cosa mi racconti ?”
Veronica sospirò ad indicare che l’argomento non la metteva a proprio agio, ma per non essere scortese si avvicinò alla sua amica, si sedette sul divano ed iniziò a giocherellare con il telecomando del televisore.
“Sono stata indiscreta?” Gia si scusò, in fondo lei e Veronica non erano mai state grandi confidenti.
“Cos’è questo?” domandò Veronica improvvisamente.
Lo schermo del televisore proiettava le immagini dell’area proprio di fronte alla palazzina.
“Ci sono stati dei furti la scorsa estate, quindi abbiamo deciso di istallare delle telecamere esterne” spiegò la ragazza “Sai all’inizio non ero d’accordo, poi riflettendoci… sono una ragazza, abito da sola in un appartamento che può far gola…”.
Veronica aveva smesso di ascoltare la lunga lista di motivi che avrebbero potuto mettere in pericolo la sua amica, stava pensando a Lizzie Manning.

Dalle registrazioni recuperate Veronica riuscì a scoprire ben poco: la strada non veniva ripresa, ma si riuscivano a vedere le auto parcheggiate… anche quella del tipo furtivo, come lo aveva descritto la vittima. Qualche anno prima Gia aveva definito quel genere di auto assolutamente indescrivibile***, d'altronde non si poteva sperare che la figlia dell’allora sindaco di Neptune riconoscesse una comunissima Galant.
La targa non era visibile, l’auto veniva ripresa solo di lato.
“Di Galant verdi a Neptune ce ne sono moltissime, non tutte avranno la fiancata completamente rigata come questa ma…” stava pensando Veronica mentre si aggiustava la pettinatura, Logan sarebbe arrivato da un momento all’altro e lei ancora non aveva finito di prepararsi “Potrei chiedere a Weevil di avvertirmi se… chissà quando e se l’uomo porterà mai la sua auto nell’officina di Weevil…”.
La giovane detective si buttò sul divano, si sentì sopraffare dal rimorso.
Nessuno le aveva chiesto di occuparsi del caso, nessuno l’avrebbe pagata se mai fosse riuscita a rintracciare l’uomo che aveva investito Lizzie, nonostante ciò Veronica si sentiva in dovere di aiutarla: lo doveva a Grace Manning****, che veniva maltrattata dai suoi genitori, ma soprattutto a Meg, l’unica ragazza buona della scuola.
Per loro non era riuscita a fare niente, ma ora le cose sarebbero andate diversamente: poteva aiutare Lizzie.
Si alzò dal letto, finì di prepararsi ed uscì dalla stanza.
Era stata così occupata dai suoi pensieri che non si era accorta dell’arrivo di Logan: era seduto sul divano, come la vide si alzò e con un sorriso compiaciuto le andò incontro.

NOTE:
Il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone dei “The White Stripes”.
* Lizzie Manning, presentate in diverse puntate della prima e della seconda stagione.
** PH: Penthouse sono gli appartamenti situati all’ultimo piano di un palazzo, quasi sempre abbreviato con il termine PH, soprattutto negli ascensori. In genere vivere ina Penthouse è sinonimo di uno status benestante.
*** puntata 2 x 20.
**** puntata 2 x 7, sorella minore di Meg e Lizzie Manning.




 
 




 

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Capitolo 10
*** The Same Boy You've Always Known ***


4 x 10 - The Same Boy You've Always Known

 

SECONDA PARTE

                                   

I lunghi capelli biondi ripresi da un semplicissimo cerchietto nero mettevano in risalto il suo viso, pallido a causa delle lunghe ore passate insonni nella speranza di arrivare ad una soluzione del caso Manning, ma pur sempre perfetto.

Il vestito bianco le fasciava il corpo filiforme come una seconda pelle, soltanto all’altezza delle ginocchia per alcuni centimetri perdeva di aderenza.

Solo per alcuni centimetri perché dalle ginocchia alle caviglie la pelle rimaneva scoperta mettendo in risalto la sua carnagione chiara e le gambe magre.

Logan le si avvicinò con un enorme sorriso e le porse un braccialetto di fiori.

“Lo sai che questo non è un ballo scolastico, vero?” chiese la ragazza meravigliata da quell’insolito regalo.

“Sai Veronica… tu ed io non siamo mai stati ad un ballo insieme…” il ragazzo mise in risalto quelle ultime parole per non lasciare dubbi circa ciò che voleva dire.

Veronica ci pensò su un attimo, poi meravigliata dal gesto romantico del suo ragazzo gli chiese: “Sicuro che non ti sei messo nei guai e non ti comporti da gentiluomo solo per avere il mio aiuto in cambio?”

“Così mi ferisci Veronica!” esclamò lui fingendo un colpo al cuore.

Erano accanto alla porta quando Lynn li fermò per avere come di rito una foto ricordo, Logan le si avvicinò e con un sorriso beffardo commentò: “Sbaglio o sei diventata più alta dall’ultima volta!”

“Smettila!” esclamò la giovane Mars prima di aprire la porta e avviarsi verso la limousine senza aspettare il suo cavaliere.

 

“Wow Veronica… sembri una ragazza…” scherzò Wallace andando incontro all’amica.

Intanto anche Dick si era avvicinato alla compagnia vantandosi con Logan di aver già fatto conquiste.

“Dovresti stare attento amico… forse qualcuna di loro nutre vendetta nei tuoi confronti!” lo mise in guardia Logan.

“Amico… io mi sono sempre comportato egregiamente con il gentil sesso!” si difese il giovane Casablancas, poi rivolgendo lo sguardo verso Veronica aggiunse “Ronnie vedo che hai risolto il problema dell’altezza” il ragazzo si stava riferendo a quei dieci centimetri di tacco che ne camuffano la statura “Però dovresti fare qualcosa anche per l’altro tuo problema”.

Dick si stava riferendo al decolté della ragazza che non era abbastanza generoso secondo i suoi canoni.

“Davvero molto egregiamente!” lo riprese Logan.

 

Veronica si era avvicinata al bancone quando Madison Sinclair le andò incontro.

“Veronica Mars… che piacere rivederti!” disse con un tono cortese ed amichevole non proprio tipico di lei.

“Madison” rispose Veronica con l’espressione delusa come di chi ha appena visto infrangersi il più grande desidero della sua vita: quello di Veronica era per l’appunto di non ritrovarsi più di fronte quella vipera.

“Ho saputo che quest’estate hai frequentato uno stage all’F.B.I.” disse la giovane Sinclair col tono ancora di chi è gentile e accomodante “Ti sei trovata bene in quell’ambiente così… poco femminile?”

“Benissimo grazie” rispose Veronica prendendo il drink che aveva appena ordinato, poi dando ancora un’occhiata al viso della sua interlocutrice aggiunse “Sono sicura che tu ti saresti divertita da morire in mezzo a tutti quegli agenti federali!”

Madison non aveva gradito l’attacco della sua ex compagna di liceo, in qualche modo Veronica era riuscita a scoprire il suo segreto, la relazione con lo sceriffo Lamb e questa era la seconda volta che osava rinfacciarglielo.

“Ti ho vista arrivare con Logan… sono molto felice che tra di voi le cose siano tornate… sai non è facile accettare il fatto che il proprio ragazzo vada a letto con un’altra…” Madison dosava bene le parole, consapevole del fatto che ognuna di esse avrebbero aperto vecchie e dolorose ferite, ma che soprattutto avrebbero vendicato l’affronto appena subito.

“Non con un’altra, con una ….” Veronica non riuscì a terminare la frase, Mac si era accorta della prolungata vicinanza delle due ragazze e aveva intuito che i toni bassi e di rispetto sarebbero durati fin troppo poco, così si avvicinò alla sua amica e la trascinò via.

 

“Tutto bene?” chiese Mac preoccupata una volta allontanata l’amica.

“Io proprio non la sopporto… quanto vorrei torcerle quella lingua biforcuta!” esclamò Veronica imitando il gesto.

“Ma scusa, la tua disciplina non era il karatè?” domandò l’amica simulando le mosse quanto mai improbabili che era solita fare la giovane detective.

Veronica accennò un sorriso, poi aggiunse “Mi è venuto in mente qualcosa di molto, molto più crudele!”

Improvvisamente due braccia le cinsero la vita e due labbra le sfiorarono leggermente il collo in un dolce bacio, poi la sua voce.

“Vuoi ballare con me?”

Veronica improvvisamente dimenticò la voce arrogante di Madison Sinclair e ciò che si erano dette, e con un enorme sorriso seguì il suo accompagnatore al centro della pista.

Veronica incrociò le braccia intorno al suo collo, mentre lui prendendole la vita l’avvicinò delicatamente a sé.

MUSICA (Avril Lavigne, Innocence)

 

Waking up I see that everything is ok
The first time in my life and now it's so great
Slowing down I look around and I am so amazed
I think about the little things that make life great
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling

This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by

I found a place so safe, not a single tear
The first time in my life and now it's so clear
Feel calm I belong, I'm so happy here
It's so strong and now I let myself be sincere
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling

This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by

It's the state of bliss you think you're dreaming
It's the happiness inside that you're feeling
It's so beautiful it makes you wanna cry

It's the state of bliss you think you're dreaming
It's the happiness inside that you're feeling
It's so beautiful it makes you wanna cry

It's so beautiful it makes you want to cry

This innocence is brilliant, it makes you want to cry
This innocence is brilliance, please don't go away
Cause I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by

This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by*

 

Rimasero così ondeggiando lentamente al ritmo di musica e guardandosi negli occhi, poi Veronica gli strappò un bacio.

Logan la guardò e accennando quel suo sorriso irresistibile le disse:

“Sbaglio o c’è ancora un certo dislivello…?” poi abbassò gli occhi per guardare la posizione assunta da Veronica, naturalmente si era alzata sulle punte.

“Sbaglio o adottavi una semplice soluzione nel caso la tua preda fosse stata… bassa!” accennò maliziosamente la giovane Mars**.

“Sbaglio o mi stai invitando a lasciare la festa?” domandò Logan.

Veronica fece una piccola smorfia fingendo ingenuità.

“Ma lo sceriffo Mars potrebbe averti lasciato una cimice nei calzini… sai, nel caso in cui ti avvicini alla mia camera d’albergo?” chiese Logan simulando una certa preoccupazione.

“Potremmo rimanere nei paraggi!” esclamò lei tirando il ragazzo per un braccio e trascinandolo via dalla sala allestita per l’occasione.

 

Veronica aprì la porta e trascinò il ragazzo all’interno della stanza.

Logan l’abbracciò immediatamente mentre la ragazza chiudeva la porta del bagno delle ragazze della Neptune High School.

“Questo sì che è un bel tuffo nel passato!” esclamò lui girando la ragazza in modo che si potessero guardare negli occhi.

“Già… pensi ancora che sia… sbagliato?” chiese Veronica cercando di ricordare le parole che aveva utilizzato Logan l’ultima volta che si erano chiusi in quella stanza, circa tre anni prima.

“Così sbagliato, così giusto?” rispose Logan divertito un po’ da quel remake, un po’ dal viso sorpreso di Veronica, così aggiunse “Cosa c’è… pensavi che non ti ascoltassi…”.

La ragazza non disse niente, si alzò ancora una volta sulle punte e lo baciò con dolcezza.

Lui la guardò per qualche istante negli occhi poi iniziò a baciarla con più trasporto, con più passione.

Toc toc toc

“Veronica so che se lì dentro, aprimi, è urgente” la voce di Gia tradiva una certa agitazione.

Veronica guardò Logan con aria perplessa e fece spallucce.

“avrà trovato una doppia punta, o un’unghia spezzata… aprile prima che le venga un attacco isterico!” esclamò Logan in modo sarcastico.

 

“Dove l’hai vista?” domandò Veronica apprensiva.

“Qua nel parcheggio… è parcheggiata vicino alla mia auto!” esclamò la ragazza ancora agitata.

Poi si fermò ed indicò una Galant verde.

“All’inizio non ci potevo credere, poi…” dicendo ciò si spostò leggermente di lato e abbassò il dito indice che aveva ancora rivolto verso l’auto “Ho visto quello”.

Questa volta Gia indicò un enorme graffio sulla fiancata dell’auto.

Veronica aprì immediatamente la borsa ed estrasse la macchina fotografica, quella sera l’aveva portata non per scopi lavorativi, ma semplicemente per immortalare quella serata.

“Meglio fotografare l’auto di un testimone fifone che rischiare di immortalare la faccia di Madison Sinclair!” esclamò Veronica in modo acido, non privando Logan di un’occhiata infuocata.

La detective fece diversi scatti: alla targa, al graffio, all’interno. Poi si fermò e, con un enorme sospiro di sollievo, disse: “Andiamo a scoprire chi è il nostro topolino!”

 

Gia si avvicinò al dj chiamato per intrattenere i ragazzi per quella serata e gli sussurrò qualcosa che subito dopo il vocalist riportò sul microfono:

“Il proprietario di una Galant verde targata XXXXXXXX si rechi immediatamente presso la sua auto”.

 

“Ma…” esclamò Veronica stupita. La detective sospettava che dietro il testimone fifone ci fosse un ragazzo incosciente, troppo occupato a correr dietro alle matricole per preoccuparsi di smascherare un pirata della strada; quindi rimase stupita nel vedere avvicinarsi all’auto il professor Samuel Pope.

“Veronica… sei tu!” esclamò l’uomo con evidente sollievo “Mi avevano detto che qualcuno si aggirava con aria furtiva vicino alla mia auto!”

Il professore non aveva ancora capito che non c’era nessun motivo di tranquillizzarsi e continuò giustificando la sua apprensione: “Qualche settimana fa qualcuno mi ha rigato l’auto… dovrei chiederti di indagare per scoprire chi sia stato… sicuramente qualche mio studente a cui non è piaciuto il voto che gli ho dato!”

“Professore” intervenne Veronica “Lei ha assistito all’incidente di Lizzie Manning, e non ha detto nulla!”

Il professore diventò immediatamente pallido, fece qualche passo indietro fino a toccare con la schiena la portiera della sua auto dove si appoggiò.

“Oh Veronica… mi vergogno così tanto, io dovrei essere d’esempio per voi giovani invece…” iniziò a balbettare il professore.

“Professore ora devo sapere cos’ha visto, chi era alla guida dell’auto che ha investito Lizzie?” Veronica era evidentemente sconvolta dal comportamento del professore, ma ciò passò in secondo piano di fronte alla possibilità di scovare chi aveva lasciato una ragazza sanguinante in mezzo alla strada dopo averla travolta con l’auto.

“Non mi sono fatto avanti fino ad ora anche per questo… non ho visto niente” fece un lungo sospiro come chi riprende aria dopo una lunga apnea “Ero in auto, avevo appena riaccompagnato una persona con cui avevo appuntamento, poi improvvisamente quella botta… sono uscite subito delle persone quindi ho pensato fosse inutile rimanere…”.

“Non le è venuto in mente di scendere per accertarsi delle condizioni della ragazza, per vedere se le potesse essere d’aiuto!”

Il professore si accasciò a terra, ormai privo di forze.

“Professore cos’è che la preoccupa tanto!” esclamò Veronica incuriosita dall’eccessivo pallore del professore.

L’uomo si rialzò, non si reggeva molto bene sulle sue gambe. Logan gli aprì lo sportello dell’auto per farlo sedere mentre Gia si affrettava procurarsi un po’ d’acqua.

“Appena si sentirà un po’ meglio dovrò accompagnarla in centrale… mi dispiace professore ma questa è la procedura!” esclamò la giovane detective con fare poco professionale, d'altronde quel professore le era sempre stato particolarmente simpatico, l’aveva sempre giudicato una delle poche persone oneste a Neptune e anche per questo il suo comportamento l’aveva particolarmente stupita.

 

“Oh no!” esclamò Logan improvvisamente.

“Cosa c’è?” chiese Veronica incuriosita, quella serata era stata già abbastanza movimentata e la ragazza era sinceramente preoccupata della presenza di eventuali sorprese non gradite.

“Avevo preso un regalo per Dick, così giusto per dimostrargli la mia amicizia…” chiarì il ragazzo “Però con tutta questa confusione mi sono dimenticato di darglielo!”

Veronica non sembrava particolarmente soddisfatta da quella spiegazione, così Logan continuò “Un paio di settimane fa in un negozio ho trovato una tavola…”.

“Ok, ora si spiega tutto…” lo interruppe la ragazza divertita dall’eccessiva, secondo lei, passione che i due amici nutrivano per il surf.

“Ma non è una tavola qualsiasi… ricordi una certa mattina di tre anni fa circa, quando la tua auto accidentalmente ha spezzato in due una tavola di cui Dick ne andava semplicemente fiero…”*** Logan lasciò in sospeso la frase, sicuro che la sua detective avesse già dedotto ciò di cui stava parlando.

“Va bene, solo perché mi stai facendo sentire in colpa…” sbuffò lei.

 

Si aprirono le porte di uno degli ascensori del Neptune Grand e i due entrarono. Veronica era riuscita a convincere Logan a mantenere una certa distanza, non voleva che il padre venisse a conoscenza della sua relazione con Logan Echolls dalla security dell’albergo.

I due ragazzi si disposero agli angoli opposti della cabina e rivolti verso l’uscita si scambiavano fugaci sguardi, accompagnati da qualche mezzo sorriso.

L’ascensore finalmente si arrestò e i due ragazzi si avviarono verso la stanza.

Il ragazzo aprì la porta, la ragazza lo seguì all’interno dell’appartamento.

Immediatamente dentro Logan l’afferrò per l’esile vita e la trascinò accanto a sé.

“Mi sei mancata” le sussurrò piano.

“Mi sei mancato” le rispose piano lei.

Si fissarono negli occhi per qualche secondo, poi Logan la sollevò e la poggiò a terra soltanto a pochi passi dal letto.

Veronica gli diede un piccolo colpo sul braccio.

“Avevo capito che era una trappola!” esclamò divertita.

“Certo, nessuno può ingannare VERONICA MARS” rispose lui, facendo una delle sue solite facce strane.

La ragazza gli diede una piccola spinta facendolo cadere sul letto, lo raggiunse divertita e si mise cavalcioni sopra di lui.

“Ancora non ti sei stancata di essere il maschio della situazione?” chiese Logan divertito dall’atteggiamento poco femminile della sua ragazza. Veronica gli appoggiò il dito sulle labbra in segno di far silenzio, poi si avvicinò al suo viso e iniziò a baciarlo.

 

Toc toc toc

“Chi può essere?” domandò Veronica preoccupata.

“Non ti preoccupare” disse Logan alzandosi e dato un bacio alla ragazza distesa accanto a lui nel letto.

“Forse mio padre è rientrato con un giorno di anticipo, non mi ha trovato a casa e …” la ragazza si era visibilmente innervosita “Non avrai intenzione di andare ad aprire così?” chiese poi indicando con lo sguardo il dorso nudo.

“Tranquilla signorina Mars… se c’è veramente tuo padre fuori quella porta mi beccherò un occhio nero con o senza maglietta”.

Veronica accennò un sorriso, ma non si sentiva per nulla sollevata.

Logan le diede un bacio leggero sulla fronte e si avviò verso la porta rassicurandola “Molto probabilmente Dick si sarà ubriacato e…”.

Non finì la frase, aperta la porta e visto chi c’era sulla soglia le parole gli morirono in gola.

“Allora, si accoglie così un vecchio amico?”

 

NOTA:

Il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone de “The White Stripes”.

 

* Svegliandomi vedo che tutto va bene
la prima volta nella mia vita e adesso è tutto così bello
rallento, mi guardo attorno e sono così meravigliata
penso alle piccole cose che rendono grande la vita
non cambierei niente, e questa è la migliore sensazione

questa innocenza è brillante, spero che durerà
questo momento è perfetto, per favore non andare via
ho bisogno di te adesso e terrò stretto questo amore
non permetterai che questo amore ti sorpassi vero?

ho trovato un posto così sicuro, nemmeno una lacrima
la prima volta nella mia vita e adesso è così chiaro
mi sento calma, so di appartenere a questo posto
e sono felice qui, è così forte (questa sensazione)
e adesso sarò sincera: non cambierei niente,
e questa è la migliore sensazione

questa innocenza è brillante, spero che durerà
questo momento è perfetto, per favore non andare via
ho bisogno di te adesso e terrò stretto questo amore
non permetterai che questo amore ti sorpassi vero?

è lo stato di beatitudine che pensi di star sognando
è la felicità dentro quella che stai sentendo
è così bello che ti fa venir voglia di piangere (x2)

è così bello che ti fa venir voglia di piangere

questa innocenza è brillante, spero che durerà
questo momento è perfetto, per favore non andare via
ho bisogno di te adesso e terrò stretto questo amore
non permetterai che questo amore ti sorpassi vero? (x2)

** puntata 1 x 20
***puntata 1 x 21

 

RISPOSTA ALLA RECENSIONE:

 

Ciao LoVe4Ever, ti chiedo scusa se la frequenza con cui aggiorno non è quella di un tempo, ma ho dovuto dare la precedenza allo studio e gliela dovrò dare ancora per un po’… comunque appena ho un po’ di tempo libero lo passo davanti al pc! Spero che questa volta io sia stata abbastanza LoVe, non sono molto portate per le smancerie… però ce l’ho messa tutta! Sai questo capitolo e il precedente li avevo pensati come un unico capitolo… purtroppo mi è uscito un po’ troppo lungo e così ho dovuto fare una scelta: una parte maggiormente indirizzata al caso, una seconda maggiormente dedicata alla coppia. Spero che la lettura sia stata piacevole.

A presto.

Ciao ciao, un bacio.

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Boy's Best Friend ***


4 x 11 - Boy's Best Friend

 

PRIMA PARTE

 

Toc toc toc

Mac aprì la porta con la faccia di chi sta per uccidere qualcuno.

“Per favore Veronica dimmi che hai con te la pistola elettrica!” esclamò nell’istante in cui vide la sua amica sulla soglia.

Veronica fece spallucce ed indicò con il dito la porta accanto alla stanza della ragazza da cui proveniva un tremendo rumore, che prima che superasse i decibel consentiti per legge era una canzone melensa e triste che anche il più disperato tra i depressi eviterebbe di ascoltare per più di cinque volte consecutive *.

 

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you

I've never felt this way before
Everything that I do reminds me of you
And the clothes you left, they lie on the floor
And they smell just like you, I love the things that you do

When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now **

 

“E’ da ieri sera che non la smette di ascoltare questa canzone a tutto volume!” esclamò Mac buttandosi sul letto e coprendosi le orecchie con il cuscino.

“Io cercherò di risolvere il tuo problema se… tu mi concedi asilo politico per… un po’” la ricattò Veronica stendendosi sul letto accanto a lei.

“Non potremmo andare a casa tua…” replicò Mac guardando supplichevole la sua amica.

“Mio padre ancora non sa di Logan e vorrei evitare di affrontare l’argomento con lui…” spiegò Veronica.

“Vigliacca!” replicò Mac.

“Almeno per il momento, e so che appena mi vedrà me lo leggerà in faccia e leggerà anche che le cose si sono leggermente complicate…” si giustificò la ragazza “conosco lo sceriffo e non esiterà un attimo a prendersela con Logan!”

“Ok, ma non potremmo andare da Logan?” Mac era evidentemente al limite della sopportazione “Fino a che punto si sono complicate le cose fra voi?”

“E’ tornato Duncan!” esclamò Veronica, sicura che queste parole potessero bastare a chiarire la situazione alla sua amica.

 

“Come vanno le cose?” domandò Logan al suo amico.

I due ragazzi si trovavano in riva al mare, entrambi con il volto rivolto verso l’oceano; c’era qualcosa che li rendeva freddi e distanti.

Duncan fece un sorso dalla sua lattina di coca cola come per farsi coraggio, quasi fosse un bicchiere di whisky e loro due fossero due vecchi amici che si incontrano al bancone di un vecchio e puzzolente bar di periferia.

Logan lo guardò improvvisamente, non perché l’amico non aveva risposto ancora alla sua domanda, ma per cercare di focalizzare quel ragazzo con cui aveva condiviso così tanti momenti e che ora sedeva accanto a lui e appariva come uno sconosciuto.

“Sei cambiato Duncan, la paternità ti ha fatto proprio bene!” esclamò Logan cercando di istaurare quella vecchia sintonia che sempre c’era stata tra di loro.

“Tu invece non sei cambiato per niente!” esclamò con tono poco amichevole.

Logan abbassò il capo, sapeva benissimo qual’era il motivo di tanto rancore.

“Veronica” disse poi con un filo di voce.

Già una volta la giovane Mars aveva creato delle tensioni tra i due, erano arrivati persino alle mani e ora la ragazza era ancora una volta tra di loro.

“Certo sarebbe stato troppo chiedere a lei di aspettarmi, ma tu…” Duncan si fermò giusto il tempo di catturare lo sguardo del suo interlocutore, voleva pronunciare quelle parole guardando il suo amico negli occhi. Logan alzò lo sguardo e incrociò quello del ragazzo seduto accanto a lui, che prontamente riprese a parlare “Tu potevi tenere giù le mani da lei, almeno questa volta”.

Fu Duncan questa volta a distogliere lo sguardo, ma non smise di parlare. La sua voce era bassa, piatta, non dava segni di agitazione o rabbia.

“Sono tornato per lei e…” ancora una volta i loro occhi si incrociarono “… e lei ancora una volta tornerà da me!”

In effetti, la relazione tra Logan e Veronica era iniziata proprio in assenza di Duncan, e Logan si ricordò di come la ragazza aveva voluto tenere la “cosa” nascosta fino a quando Duncan non fosse tornato, per…

 

Toc toc toc

“Sì?” la voce della ragazza che venne ad aprire alla porta era rotta dal pianto, trasudava sofferenza e disperazione.

Vedendo la ragazza, Veronica decise di essere delicata e gentile.

“Ciao, sono Veronica…” la giovane detective smise di parlare non appena la ragazza di fronte a lei le buttò le braccia al collo e l’abbracciò come se fossero amiche da sempre.

“E’ finita!” esclamò la ragazza prima dell’ennesimo singhiozzo.

“Mi dispiace, ma…” disse Veronica imbarazzata dalla situazione.

“Lui mi ha lasciata, ma non è giusto” iniziò a piagnucolare la giovane ragazza dando spiegazioni che nessuno le aveva chiesto “Dice che ha le prove del mio tradimento, ma non è vero… lo amo troppo io non potrei mai!”

Veronica prese le distanze dalla ragazza cercando in borsa qualcosa con cui avesse potuto asciugarsi la maglietta completamente inzuppata dalle lacrime di quella sconosciuta.

“Purtroppo capita… eri ubriaca e non te lo ricordi o magari sei semplicemente…” voleva dire ‘ninfomane come la mia amica che abita nell’altra stanza e che ha serie intenzioni omicida nei tuoi confronti’ ma si trattenne, la stabilità mentale della ragazza era troppo debole per metterla al corrente che una perfetta sconosciuta la odiava.

“No!” urlò decisa la giovane martire d’amore “Lo amo troppo per poter mai pensare di andare con un altro!”

Finalmente Veronica trovò un fazzoletto nella borsa, ma non lo sfruttò per lo scopo previsto, infatti, la ragazza lo afferrò e lo utilizzo per soffiarsi il naso.

Veronica alzò gli occhi al cielo e ricordandosi della promessa fatta a Mac, confortò la ragazza dicendole che ci avrebbe pensato lei: “Se non è vero che tu l’hai tradito, scoprirò chi ti ha incastrato e…”.

Non riuscì a terminare la frase che la ragazza le gettò ancora una volta le braccia al collo, era ufficiale: Veronica Mars aveva trovato una nuova amica, indesiderata.

 

Drin drin drin

“Pron…” Veronica fu interrotta.

“Veronica si può sapere dove sei?”domandò lo sceriffo preoccupato “Ho chiamato casa e Lynn dice che non ti vede da ieri sera… e che neanche Logan risponde al cellulare”.

“Scusa, mi sono dimenticata di avvertire… ho dormito da Mac stanotte!” esclamò Veronica facendo cenno all’amica di stare al gioco “E’ distrutta, ha litigato con Max… ho svolto il mio dovere da amica”.

“Salve signor Mars!” esclamò la complice cercando di imitare la voce della sua vicina di stanza.

“Dove sei papà?” domandò Veronica per cambiare discorso, suo padre non era di certo uno di quei genitori che si abbindolano facilmente “Hai scoperto qualcosa?”

“Ho trovato una strada…” accennò il padre senza specificare “Non so dove mi porterà, ma sicuramente ne avrò ancora per un paio di giorni!”

“Non esagerare con la tequila, hai una certa età ormai!” scherzò Veronica.

“Ah ah ah, inizi ad essere ripetitiva!” rispose prontamente lo sceriffo “Non hai niente di nuovo da raccontarmi?”

Veronica rimase in silenzio, forse era un trucco per estorcerle informazioni di cui lui in realtà non sapeva niente.

“Niente… su te e Logan al ballo insieme… sul fatto che non sei rientrata questa notte…” lo sceriffo iniziò ad elencare le informazioni che aveva avuto da Lynn.

“Papà… ne parliamo al tuo ritorno… ok?” Veronica cercò di chiudere quella conversazione che stava prendendo le sembianze di una confessione sotto tortura.

 

FLESHBACK

“Allora, si accoglie così un vecchio amico?”

Logan rimase fermo, immobile per la sorpresa, riuscendo soltanto a pronunciare il nome del giovane: “Duncan?”

“Spero tu mi faccia entrare, il viaggio è stato molto lungo e… ho bisogno di un posto dove stare per qualche giorno!” disse il ragazzo facendosi spazio per entrare nell’appartamento.

Logan chiuse la porta e seguì il ragazzo nell’appartamento, che un tempo avevano condiviso.

“Dai, amico” lo incitò il giovane Kane “Forse ti ho disturbato, eri con una ragazza… non ti smentisci mai Logan!”.

“Duncan c’è una cosa che devi sapere!” Logan iniziò finalmente a parlare, ma con un tono serio e anche un po’ preoccupato… Duncan si accorse di ciò e intuì cosa stava accadendo, o meglio cosa rendeva tanto agitato il suo vecchio amico.

Il giovane milionario erede della fortuna dei Kane si avvicinò alla porta della camera da letto, l’aprì, non era furioso, non era violento, ma i suoi gesti facevano trasparire preoccupazione, timore di ciò che stava per scoprire.

Il letto era vuoto, disfatto, intravide una sagoma appoggiata al lavandino del bagno.

“Logan, quanto c’hai messo?” la voce della ragazza era alterata, si stava lavando i denti “Dick non si reggeva in piedi, eh?”

Poi il rumore dell’acqua.

La ragazza uscì dal bagno, vide il letto vuoto, si girò di scatto verso la porta e lo vide.

“Duncan?”

FINE FLESHBACH

 

“Così Duncan Kane è tornato!” esclamò Mac quando la sua amica finì di raccontarle ciò che era successo quella mattina.

“Già!” esclamò Veronica dando un’occhiata al display del cellulare, Logan non l’aveva ancora chiamata.

Compose il numero.

“State chiamando Logan Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi: A questo mondo vi sono solo due tragedie: una è non ottenere ciò che si vuole, l'altra è ottenerlo. Questa seconda è la peggiore, la vera tragedia’”. **

“Ciao Logan sono Veronica, quando senti questo messaggio richiamami per favore…” la ragazza riagganciò. Sul suo volto si leggeva apprensione e preoccupazione; ora che finalmente lei e Logan si erano ritrovati…

“Veronica!” Mac richiamò la sua amica alla realtà “Credo che sia lui il ragazzo della psicopatica!”

Le due ragazze si avvicinarono al gruppo che stava uscendo proprio in quel momento dall’aula di matematica finanziaria.

Vanessa, la vicina di stanza di Mac, le aveva riferito che il ragazzo era un vero fanatico di fumetti, manga giapponesi in particolare, e che aveva fondato nel campus un club del fumetto.

Veronica approfittò di questa informazione per attaccare bottone con il ragazzo.

“Salve…” disse la ragazza bussando sulla spalla del ragazzo per attirare l’attenzione “Sei tu Ian Sanders?”

Il ragazzo fece cenno di sì, poi aggiunse “Ci conosciamo?”

“Veramente non ancora” civettò la giovane detective “Io sono Veronica e questa è la mia amica… Cindy”.

Mac si girò di scatto verso Veronica inchiodandola con la sola forza dello sguardo.

 

“Questa me la paghi Veronica Mars!” esclamò Mac una volta che si erano allontanate dal ragazzo.

“Pensavo soltanto…” iniziò a giustificarsi la detective.

“Che un nome da Barbie sarebbe servito ad abbindolare meglio il ‘nostro Big Jim’!” concluse la frase Mac.

“Però ha funzionato… questa sera nel suo alloggio” aggiunse Veronica soddisfatta.

“Veronica… tu che ne sai di manga…?” domandò preoccupata Mac.

 

“La mia autrice preferita?” fece eco Mac alla domanda postale dal ragazzo della sua vicina di stanza “Non credo di avere un autore preferito in assoluto… ultimamente sto leggendo Mitsuba Takanashi”.

“Fammi indovinare ‘Lui, il diavolo’?” la interruppe Ian.

“Cosa ci posso fare… sono un’irriducibile romantica!” esclamò Mac imbarazzata.

Il ragazzo le sorrise, non era ancora convinto del perché quelle ragazze avessero così insistito per parlare con lui.

“Magari vorranno entrare a far parte del club perché gli servono crediti” si insospettì il ragazzo.

Mac comprese il dubbio di Ian, d'altronde lei non aveva letto molti fumetti… ecco letti forse no, ma poteva sicuramente dire di averne sentito parlare: era da circa un anno che sentiva e risentiva quei lunghi monologhi di Max sull’argomento. Questa era la volta buona per sfruttare quella intensa, a volte anche malata, ossessione per i fumetti che aveva il suo ragazzo.

“Ultimamente ho letto anche ‘Vampire knight ’… devo dire che mi sta appassionando” iniziò a raccontare Mac “inizialmente la storia mi sembrava fin troppo prevedibile, ma mi sono ricreduta: ci sono fin troppi colpi di scena… poi i disegni sono semplicemente fantastici: si potrebbe capire la storia anche senza testo tanto sono espressivi”

“E già… sono proprio d’accordo!” esclamò Veronica allibita dalla prestazione della sua amica.

“E invece a te, Veronica, cosa piace leggere?” chiese Ian ammiccando alla bionda ragazza di fronte a lui.

“Lo stesso!” si sbrigò a rispondere la detective, poi accortasi di dover migliorare la propria performance aggiunse “Io e Mac condividiamo tutto, anche i manga!”

Il ragazzo fece una smorfia, non era del tutto soddisfatto dalla risposta banale e sbrigativa della biondina.

Veronica fece un lungo respiro, poi incrociando le dita iniziò a parlare: “Ecco, il fatto è che mi vergogno un po’ ad ammetterlo, ma il mio fumetto preferito Detective Conan… adoro i gialli!”

Il ragazzo abbassò gli occhi, la sua espressione era cambiata.

Aprì un armadio proprio dietro al letto dove erano sedute le due ragazze fece loro cenno di guardare all’interno.

A Veronica quasi prese un colpo: era pieno di fumetti sul giovane detective.

La ragazza alzò lo sguardo, era rassegnata… aspettava l’inizio delle domande a raffica sull’argomento e lei iniziò immediatamente a sperare che il cartone animato fosse una fedele riproduzione del manga dal quale era stato tratto.

“Sono della mia ragazza!” esclamò lui con un certo rancore “avevo deciso di buttarli via… ma se ti possono servire prendili pure… non voglio più aver nulla a che fare con lei… non voglio più niente che me la ricordi!”

Veronica fece un piccolo ghigno di soddisfazione… involontariamente aveva trovato la strada per approfondire le sue indagini.

“Anche io mi sono da poco lasciata con il mio ragazzo” confessò Veronica, d'altronde anche Logan l’aveva tradita in un certo senso con Madison Sinclair… avrebbe potuto sfruttare quel ricordo, quelle emozioni di rabbia e rancore che non aveva ancora del tutto cancellato per far in modo che quel ragazzo si aprisse con lei “Diceva di amarmi, capirmi, di essere l’unica persona veramente importante per lui e…”.

Veronica capì di aver imboccato la strada giusta, il ragazzo la stava, infatti, seguendo con un certo interesse.

“… sono venuta a sapere che mi tradiva con la mia peggior nemica, la persona più squallida, sporca e repellente che esista!” la ragazza riprese fiato, quella storia non l’aveva ancora digerita, si capiva benissimo dalla delusione, dalla rabbia che provava ancora dentro “Scusate, forse ho un po’ esagerato” aggiunse imbarazzata.

“No, non scusarti” la rassicurò il ragazzo “Non sai come ti capisco… ci credi, speri che sia una persona seria, sincera e che ti ami… poi invece”.

Mac tossì, non si sentiva a suo agio in quella situazione, in quella stanza lei era l’unica ‘ dell’altra sponda’, l’unica che tradiva invece che essere tradita, l’unica veramente colpevole.

 

Toc toc toc

“Il tuo ragazzo dice di aver ricevuto delle foto di te e…” esordì Veronica non appena Vanessa aprì la porta. La detective aveva dimenticato lo scarso autocontrollo della ragazza, che come ormai di abitudine le buttò le braccia al collo scoppiando in lacrime.

“Veronica devi scoprire chi mi sta facendo questo?” la supplicò la ragazza “Sono disperata, mi sembra di non riuscire neanche a respirare, mi manca l’aria, mi manca Ian!”

La giovane Mars fu realmente toccata dal dolore della ragazza, seppur in modo diverso Veronica aveva provato  quelle sensazioni, e quel caso gliele stava facendo rivivere.

“Non ti preoccupare…” la consolò Veronica “scoprirò chi c’è dietro questa storia!”

 

Compose ancora una volta e il suo numero, e ancora una volta la sua voce era preregistrata e decantava una frase che non la rassicurava affatto.

Si decise ad andare nell’appartamento del ragazzo, avrebbe affrontato anche il suo ex, ma non riusciva più a sopportare quella distanza, quel silenzio.

 

“Ehi Veronica!” esordì Dick trascinandola in camera “Sai, vero, che tuo padre ti cercava… ha mandato un uomo della sorveglianza qui questa mattina!”

“C’è Logan?” domandò immediatamente la ragazza, non era andata lì per fare conversazione e non riuscì a celare neanche per un minuto la sua apprensione.

Il giovane Casablancas scosse la testa, ma dall’espressione sul suo volto la detective intuì immediatamente che anche lui era a conoscenza del ritorno di Duncan.

 

“Come non pensare ai propri problemi…?” pensò Veronica guidando la sua auto verso l’Hearst College “Cercare di risolvere quelli degli altri!”

 

NOTE:

Il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone de “The White Stripes”.

* “When You're Gone”, Avril Lavigne. Adoro questa canzone, io sarei capace di ascoltarla per un giorno intero.

** quando sei lontano
i pezzi del mio cuore sentono la tua mancanza
quando sei lontano
manca anche il volto che conoscevo
quando sei lontano
mi mancano le parole che ho bisogno di sentire per farmi
sempre andare avanti fino alla fine della giornata
mi manchi

non mi sono mai sentita così prima d'ora
tutto ciò che faccio mi ricorda te
ed i vestiti che hai lasciato sono sul pavimento
ed hanno il tuo profumo, amo le cose che fai

 

** Oscar Wilde.

 

RISPOSTA ALLE RECENSIONI:

 

Ciao Isilady, come al solito non vi si può nascondere niente… Vabbé la frase non lasciava molti dubbi circa l’identità del misterioso ragazzo. Un po’ scontato forse il ritorno di Duncan, ma ho sempre provato una certa gioia nel vederlo sfigurare contro Logan… ih ih ih ( risata malefica)… come mi sento cattiva! Però non si sa mai, chissà cosa farà Veronica! Tornerà da lui? Chi può dirlo! Spero che ti sia divertita a leggere questo capitolo e vi chiedo scusa se sto dividendo ogni caso in due parti… ultimamente ho dei seri problemi ad essere sintetica! Ciao ciao alla prossima un bacio.

 

Scusa LoVe4ever ma è proprio Duncan alla porta… mi dispiace anche che tu non possa ancora commentare le parole di Veronica sul ritorno di Duncan, o meglio il confronto che ci sarà tra i due. So di essere poco romantica, ma ciò non vuol dire che non mi piacciano le storie d’amore o fantasticare ad occhi aperti… diciamo che nei miei vaneggiamenti ci sono sempre ben poche smancerie! Comunque condivido quando dici che non c’è bisogno di essere sdolcinati per dare conferma che Logan e Veronica sono fantastici insieme, lo sono a priori!

Allora mi perdoni il ritorno di Duncan? Dai…

Alla prossima, ciao ciao un bacio.

 

LoVe al 100%... senza alcun dubbio PiccolaMars. Qualcuno soffrirà un pochino… Non vi posso dire chi…Uffi, sto parlando troppo… come al solito! Sono stata un po’ cattiva con la famiglia Manning, ma a Neptune può succedere di tutto, poi se succede sempre alle stesse persone è colpa della mia scarsa immaginazione o meglio della ma scarsa abilità nel creare nuovi personaggi! A proposito: chi sarà il pirata della strada? Mah

Caio ciao alla prossima un bacio.

 

Ciao Suky, prima di tutto ti devo ringraziare per il messaggio che mi hai lasciato se non sbaglio nel periodo pasquale, sei stata molto, ma molto dolce. Non sto scherzando mi ha fatto davvero molto piacere. Grazie ancora. Tornando al capitolo: sinceramente, l’avevi capito anche tu che si trattava di Duncan? Uffi… dovevo utilizzare qualcosa di più velato, ambiguo… accidenti! Spero ti sia piaciuto comunque questo ritorno ‘inaspettato’, almeno fino al nono capitolo!

Ciao ciao alla prossima!

 

Ah volevo chiedere scusa a tutti i lettori appassionati di fumetti se ho fatto qualche errore o altro. Purtroppo il mio interesse è nato da poco e non sono ancora molto informata a riguardo. Cioè le uniche cose che leggo sono quelle che rubo a mia sorella o che lei mi consiglia di acquistare… quindi se ve la volete prendere con qualcuno vi lascio il suo nome e quant’altro, si è addormentata prima di riuscirmi a dare qualche consiglio utile. Comunque i fumetti citati da Mac li adoro veramente, e a giorni (dopo gli esami) inizierò a leggere Parfait tic… l’ho comprato proprio oggi, in completa autonomia, speriamo bene!

Ciao ciao.

 

 

 

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Capitolo 12
*** Truth Doesn't Make a Noise ***


4 x 12 - Truth Doesn't Make a Noise

 

SECONDA PARTE

 

“Ehi ciao!” esordì Veronica quando il ragazzo le aprì la porta “Sai non posso fare a meno di pensare a ciò che ci siamo detti oggi…”.

Ian le fece cenno di entrare nel suo appartamento, la detective non se lo fece ripetere due volte ed entrò nella stanza.

“Sai stavo ripensando che… in quel periodo avevo spesso bisogno di parlare e di una persona che avesse realmente voglia di ascoltare i miei problemi, la mia storia” Veronica cercò di sembrare il più sincera possibile, in realtà lei non amava parlare dei propri sentimenti, aveva giusto avvertito i suoi più cari amici (Mac e Wallace) confessando loro di non voler trattare l’argomento… ed era effettivamente così: non voleva più avere a che fare con quella storia.

Ora invece si trovava a doverla rivivere, seppur in maniera del tutto diversa, si potrebbe dire professionale, con un perfetto sconosciuto.

I due passarono molto tempo nella stanza e Veronica riuscì nel suo intento: aveva scoperto che il ragazzo era venuto a conoscenza del tradimento della sua ragazza ‘grazie’ delle foto che gli erano state recapitate in forma anonima, ma soprattutto aveva convito il ragazzo a fargliele vedere e gliele aveva sottratte di nascosto mentre lui, premurosamente, le era andato a prendere una bottiglia d’acqua al distributore del dormitorio.

 

La detective, sicura del fatto che il padre non si sarebbe fatto vivo prima di un altro giorno, tornò nel suo appartamento.

Toc toc toc

Veronica non aveva voglia di visite e nella certezza che Lynn non si sarebbe esposta aprendo la porta, si distese sul letto facendo cadere le foto che ancora teneva in mano sulla sua pancia. Qualcosa non le quadrava, non riusciva a capire ma aveva la sensazione che qualcosa le stesse sfuggendo, una sensazione questa che non l’abbandonava sin dal momento in cui, nella stanza di Ian, scoprì l’identità dell’amante della ‘pazza’.

“Vediamo” cercò di ricapitolare la ragazza “lei è una studentessa ambiziosa che ha bisogno di un’ottima valutazione… ok questo ci può stare”.

Veronica prese le foto e le alzò in modo tale da poterle vedere ancora una volta.

“Lui però….” Continuò a ragionare la ragazza “Solo un mese fa mi ha chiesto, in preda al panico, di controllare la moglie, sicuro che lo tradisse”.

La detective diede ancora una volta un’occhiata a quelle che dovevano essere le prove dell’adulterio, almeno da parte del professor Corrigan.

“Non sono poi così incriminanti” pensò la ragazza “D'altronde i due non stanno facendo nulla di male, ma…le foto mostrano chiaramente la studentessa uscire dalla casa del suo professore: questo potrebbe bastare ad insinuare il dubbio”.

Veronica continuò a pensare a quella storia fino a quando il sonno non ebbe la meglio e così, indifesa tra le braccia di Morfeo, non poté non incontrarsi con Logan, un Logan che non voleva avere più nulla a che fare con lei e con una storia che era fallita troppe volte.

“Quando sono da sola sto molto meglio, quando sono con te non provo niente, insieme non va!”. *

 

Le parole pronunciate da Logan nel sogno le rimbombavano ancora nella testa, neanche il lavoro riusciva a distrarla e continuava tormentarsi sul perché il ragazzo non l’avesse ancora chiamata.

Avril Lavigne si era impossessata anche di lei.

Iniziò a ricordare quante volte aveva ascoltato queste canzoni in camera di Lilly e quante volte si ritrovavano a parlare di Logan, al tempo il ragazzo della sua migliore amica, e della sua insanabile gelosia.

“Ma lui non ha alcun motivo di essere geloso!” sentenziò la ragazza.

“Veronica Mars?” quella voce riportò Veronica sul pianeta terra.

Si trovava da circa un’ora davanti l’aula di economia, aspettando la fine delle lezioni, ma sopraffatta dai suoi pensieri non si era resa conto che un’orda di ragazzi erano usciti dall’aula.

“Veronica, posso fare qualcosa per te?” domandò con tono amichevole il professor Corrigan.

La detective fece mente locale e focalizzò il motivo per il quale era andata a trovare il suo ex-cliente.

“Mi sa spiegare cosa sono queste?” domandò Veronica mostrandogli le foto incriminanti.

 

Logan uscì dalla doccia, aveva passato tutta la notte a rigirarsi nel letto.

Non era riuscito a dormire e il motivo di ciò era Veronica Mars.

Il ragazzo ricordava perfettamente le parole pronunciate da Duncan il giorno prima, sapeva che il ragazzo aveva detto ciò forte di quello che era successo in passato: Veronica aveva preferito Duncan. Si sforzava di scovare qualcosa che avrebbe fatto in modo che le cose sarebbero andate in modo diverso, almeno questa volta, ma in fin dei conti non ci credeva neanche lui.

Si bagnò ancora una volta il viso con l’acqua gelida e legatosi l’asciugamano intorno alla vita uscì dal bagno.

Si scontrò con Dick, ma tanti erano i suoi pensieri che neanche se ne rese conto.

“Si può sapere cosa ti prende amico!” esclamò Dick infastidito dall’atteggiamento passivo del suo coinquilino.

 

“Sembriamo due femminucce!” disse Logan analizzando la situazione.

Erano seduti sul divano e stavano parlando di questioni sentimentali.

“Già ma noi abbiamo le birre!” si difese Dick sorridendo, poi tornando serio aggiunse “E’ passata qui ieri…sembrava preoccupata”.

Logan abbassò la testa, non rispose nulla, infondo sapeva che avrebbe dovuto farsi vivo.

“Si può sapere cosa ti passa per la testa?” domandò Dick incuriosito dallo strano comportamento del suo amico.

 

Veronica stava passeggiando sulla spiaggia, o meglio il cane la stava trascinando.

Non riusciva a non pensare al caso, più andava avanti nelle indagini più capiva che c’era qualcosa che non andava.

“Naturalmente il professor Corrigan ha smentito la presunta relazione con Vanessa” stava ricapitolando al detective “Ammette che lei sia passata nel suo studio, qualche settimana fa, ma per motivi strettamente scolastici”.

Drin drin drin

“Veronica Mars” rispose la ragazza.

“Ehi tesoro, dove sei?” domandò il padre, ma l’uomo fu distratto da un improvviso rumore di pentole in sottofondo.

“Cosa stai cucinando papà?” chiese la ragazza divertita.

“Questa sera cena messicana: tortilla e birra!” esclamò entusiasta lo sceriffo “Sono o non sono il padre più figo che conosci?”

Veronica riagganciò e si affrettò a tornare a casa, con la speranza che suo padre potesse aiutarla nel caso.

 

“Ciao tesoro” lo sceriffo salutò la figlia con un caloroso abbraccio.

“Com’è andata in Messico papà?” domandò la ragazza con la sua solita curiosità.

“Ho fatto un piccolo passo avanti” rispose Keith rimettendosi ai fornelli, poi continuò “Ho trovato l’uomo che consegnò il biglietto al signor Casablancas!”

“E…” Veronica lo incitò a continuare.

“Nessuno di nostra conoscenza” lo sceriffo era divertito dalla curiosità della figlia “Però…”.

“Cos’è una tortura questa?” domandò la ragazza spazientita.

“Però” riprese lo sceriffo “la persona che lo ha ingaggiato per recapitare quel biglietto è…”.

“Sei insopportabile!” esclamò la giovane Mars.

Lo sceriffo si avvicinò a sua figlia, che era seduta sullo sgabello, e le sussurrò: “Una donna!”

“Cambiamo discorso” riprese a parlare ad alta voce il signor Mars “Come saranno le onde nel weekend?”

Veronica accennò un sorriso, sapeva benissimo cosa volesse dire il padre, ma non se la sentiva di affrontare quell’argomento, soprattutto non ora… aveva prima bisogno di parlare con Logan.

“Ho bisogno del tuo aiuto!” esclamò la figlia, sperando che il padre si dimenticasse di affrontare l’argomento Logan.

 

“Beh hai pensato di rintracciare chi ha fatto quelle foto?” domandò lo sceriffo.

“Sai quanti investigatori o pseudo tali ci sono a Neptune?” replicò Veronica.

“Potresti comunque sia partire dagli undici investigatori privati!” esclamò il padre con un ghigno, sapeva che scocciatura fosse doversi recate dalla concorrenza, ma non vedeva altra soluzione per il caso di cui si stava occupando la figlia.

“Hai già visto Duncan?” domandò improvvisamente lo sceriffo Mars.

Veronica rimase allibita. Si stava chiedendo come faceva suo padre a sapere del ritorno di Duncan, poi improvvisamente si ricordò della mattina precedente, quando il ragazzo la sorprese mezza nuda nella camera di Logan.

“Come fai a saperlo?” domandò Veronica.

“I Manning sono passati in ufficio due giorni fa, volevano ritirare la denuncia nei confronti di Duncan” spiegò lo sceriffo “Non so chi li abbia fatti ragionare, né come, ma si sono resi conto dell’errore!”

Veronica fece un lungo sospiro, forse lei sapeva cosa era successo.

“Certo l’incidente della figlia potrebbe avergli fatto aprire gli occhi” accennò la ragazza “Probabilmente gli ha fatto rivivere il dolore per la perdita della figlia e questo può…”.

“Sai abbiamo fatto qualche passo avanti nelle indagini su Lizzie” affermò entusiasta il signor Mars “Il professor Pope si è ricordato il modello della macchina: un maggiolone bianco!”

“Sai quante persone hanno quell’auto?” domandò Veronica che, dato il precedente conteggio del padre, si sbrigò ad aggiungere “Era una domanda retorica… non mi dire che lo sai?”

 

Veronica si catapultò sul letto, aveva sicuramente esagerato con il cibo piccante e ciò avrebbe significato incubi per tutta la notte.

“State chiamando Logan Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi, “Tutta la saggezza umana si può riassumere in due parole: aspetta e spera”** ”.

 

Veronica se ne stava seduta su una panchina del campus a leggere un nuovo manga quando Mac la raggiunse.

“Sei completamente impazzita” la accusò l’amica ancora in piedi davanti a lei.

“Anche Logan mi diceva che era un maschiaccio” disse abbassando il fumetto che stava leggendo.

Mac lo prese in mano e lesse “High school debut?”

Si mise seduta accanto alla sua amica prima di toccare l’argomento “Non ti ha ancora chiamata?”

Veronica non rispose ma dal lungo sospiro che fece, l’amica intuì la risposta alla propria domanda.

“Logan è scomparso nel nulla, ma in compenso ho trovato il detective che ha scattato le foto del ricatto!” esclamò la detective, non del tutto entusiasta.

“Evviva!” esultò Mac nel pieno della gioia.

“Lo incontrerò domani mattina!” aggiunse poi Veronica “Ho parlato con il suo assistente, mi ha detto che è fuori per lavoro… quindi mi sono presa il pomeriggio libero” concluse alzando il manga, per far capire alla sua amica quali erano i suoi progetti.

“Non esagerare con i folleggiamenti!” commentò divertita la ragazza.

“Cosa vuoi che faccia?” replicò Veronica.

“Prima di tutto smettila di piagnucolare… non è da te Veronica Mars!” l’incitò Mac “Poi vai da Logan e pretendi delle spiegazioni da lui!”

 

La porta si aprì e i due si trovarono l’uno di frante all’altra.

“Veronica… senti” il ragazzo aveva un tono basso, serio.

Veronica gli diede una spinta con entrambe le braccia, tanto da fargli fare qualche passo indietro, all’interno dell’appartamento. La ragazza avanzava verso di lui decisa.

“Logan non puoi farmi questo!” esclamò la ragazza con molta rabbia “Ero preoccupata, ti ho lasciato messaggi in segreteria, sono venuta a cercarti più volte in albergo…”.

Il ragazzo sorrise leggermente, con quel sorriso furbo al quale Veronica non sapeva resistere.

“Cosa c’è, la cimice sulla mia macchina si è staccata?” domandò divertito il ragazzo.

“Logan non è divertente!” esclamò la giovane Mars, questa volta la sua voce non tradiva rabbia ma paura e preoccupazione.

Logan le baciò dolcemente la fronte e si allontanò da lei, sedendosi sul divano.

Veronica si posizionò tra il ragazzo e la televisione, incrociò le braccia e attese di essere presa in considerazione.

“Cosa c’è?” domandò divertito lo 09.

“Voglio sapere!” rispose indispettita Veronica.

“Cosa?” lui fece finta di non capire.

Veronica non rispose, si accigliò.

Il ragazzo si alzò dal divano e la cinse tra le braccia.

“Sono sicuro che riuscirai a scoprire tutto, anche senza che io ti dica niente!” le sussurrò all’orecchio.

Poi intrecciò le sue mai a quelle della ragazza e iniziò a baciarle il collo, Veronica rivolse lo sguardo verso l’alto e aggiunse “Non riuscirai ad abbindolarmi facilmente Logan!”

“Scommettiamo!” rispose sicuro lui guardandola fissa negli occhi, poi la prese in braccio e la fece scendere solo una volta arrivati in camera da letto.

 

Veronica non se n’era accorta ma qualcuno aveva assistito a tutta la scena dalla terrazza dell’appartamento: Duncan Kane.

“Sei tornato troppo tardi amico!” esclamò Dick dando una pacca sulla spalla del suo vecchio amico, con la sua delicatezza e il solito tatto.

 

Toc toc toc

“Salve detective Boase, sono Veronica Mars” si presentò la ragazza.

“Cosa posso fare per lei signorina Mars?” cinguettò il detective.

“Spiegarmi perché ha scattato queste foto… o meglio, per chi!” esclamò sicura Veronica.

“Come le ha avute?” domandò incuriosito il detective.

Veronica rimase senza parole: se non era stato il detective Boase, chi aveva recapitato quelle foto a Ian?

Improvvisamente ebbe la risposta.

“Signor Boase, questi sono gli incartamenti che mi aveva chiesto!” la voce era di un ragazzo “E sua moglie mi ha detto di avvertirla che sarà qui a minuti!”.

Sentendo la sua voce Veronica pensò che probabilmente lui fosse l’assistente con cui aveva parlato il giorno prima, ma quel ragazzo Veronica lo conosceva già: faceva parte del club del fumetto.

Dato il sorriso soddisfatto della detective, lui capì di essere stato smascherato.

 

“Mi hai scoperto Veronica Mars!” esclamò il ragazzo quando accompagnò Veronica alla macchina.

“Perché lo hai fatto?” domandò Veronica.

“La scorsa settimana stavo sistemando lo schedario del signor Boase e mi sono accorto di queste foto” iniziò a spiegare Tom “Non conosco Ian da molto, ma sono convinto che lui sia un bravo ragazzo e non volevo che quella lo continuasse a prendere in giro; sai facendo questo lavoro…”.

Veronica annuì, sapeva perfettamente cosa volesse dire l’assistente, poi la sua attenzione fu improvvisamente catturata da qualcos’altro: un maggiolone bianco aveva appena parcheggiato accanto ai ragazzi, e la macchina aveva un’enorme ammaccatura su una fiancata.

“Salve signora Boase!” cinguettò Tom.

 

NOTE:

Il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone de “The White Stripes”.

* Testo canzone di Avril Lavigne “Together”.

** Alexandre Dumas padre

 

RISPOSTA ALLE RECENSIONI:

 

Ciao GinevraMalfoy90, ho inserito la tua ff su “Lui il diavolo” tra le preferite, così appena avrò finito gli esami la leggerò! Wow quel fumetto è stato fantastico! Ho detto a mia sorella del manga che mi hai consigliato, lo conosce anche lei… accidenti ci sono così tanti fumetti che vorrei leggere al momento, prima di tutto quello che ho comprato, poi ho saputo che “Il mio primo amore per te” è molto bello… poi qualche mese fa ho acquistato i primi due numeri di “You’re so cool”… promette veramente bene! Ti lascio il mio indirizzo mail, se ti dovessero venire in mente altri suggerimenti sarò ben lieta di ascoltarli: renzola82@libero.it. Per quanto riguarda la ff ti avverto: non so se Duncan se ne andrà, ancora non ho deciso,e fra un po’ conoscerete la piccola Lily! Grazie per aver recensito. A presto, ciao ciao.

 

Ciao PiccolaMars, mi dispiace di averti fatto arrabbiare con questa scelta di mettere in dubbio il prosieguo della coppia LoVe… ma senza un po’ di brio la storia perderebbe il suo fascino, il fatto è che odio dare le cose per scontate, soprattutto i sentimenti. In fondo sono frasi come “Lei tornerà da me” che mettono agitazione e anche una certa rabbia… ma tu Duncan proprio non lo sopporti! Comunque non mi hai annoiata, mi sono divertita da morire nel leggere la tua recensione… sto ancora ridendo da sola rileggendola. Ok lo ammetto, la prima volta che l’ho letta ho avuto un po’ paura! Scherzo, spero che questo capitolo ti abbia tranquillizzata, almeno un po’... comunque non manca poi molto alla fine. Ciao ciao, a presto!

 

Suky la penso esattamente come te e credo che in questo capitolo Duncan abbia avuto il primo assaggio della coppia LoVe, magari si è reso conto non solo dei sentimenti di Logan, ma anche di ciò che prova Veronica… chissà se si arrenderà o continuerà a mettere zizzania finché non otterrà ciò che vuole!

 

Ciao Isilady, grazie per l’incoraggiamento… avevo mille dubbi nell’inserire un nuovo personaggio, come dicevo non sono molto brava nel crearli, ma di questo ve ne sarete accorte… ho ripreso sempre personaggi di una delle tre stagioni della serie L . Comunque pensavo che questa seconda parte del capitolo sarebbe uscita più lunga, invece… sono stata sintetica, spero che risulti tutto chiaro… accidenti agli esami, mi portano via così tanto tempo, mentre io vorrei stare concentrata davanti al mio PC a scrivere la ff… anche perché non resta poi molto! Ciao ciao, al prossimo capitolo!

 

Grazie mysticmoon… anche io adoro la tua ff  “di nuovo”, è stata la prima che ho letto, o perlomeno che ho iniziato… sono rimasta indietro di alcuni capitoli (3 per la precisione ), non è giusto, perché il tempo non basta mai? Mi fa piacere che anche la mia storia ti piaccia… però non smetterò mai di farti i complimenti per la tua (quanto sono ripetitiva): non sto scherzando, non ho dormito quella notte pur di leggerla tutta (almeno fino dove eri arrivata) non riuscivo a staccare gli occhi dal PC. Quindi il fatto che anche la mia storia ti piaccia non può che farmi piacere, tanto piacere J . Ciao ciao, a presto.

  

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Capitolo 13
*** Wasting My Time ***


4x13—Wasting My Time

 

“Chi ha ingaggiato il detective Boase?”

“Ian sostiene di non essersi rivolto ad alcun detective”.

“Beh a questo punto non rimangono molti altri sospettati”.

Pensò Veronica parcheggiando la sua auto.

“Perché la moglie del professor Corrigan dovrebbe avere dubbi su un uomo fedele e devoto come suo marito?”

Negli anni trascorsi come assistente presso lo studio di investigazione di suo padre, Veronica aveva visto molte donne sospettare dell’infedeltà dei propri mariti. Donne insicure che non credevano possibile che il proprio compagno rimanesse così a lungo a lavoro o che partecipasse ogni fine settimana ad una convention fuori città. Purtroppo la maggior parte delle volte avevano ragione.

La giovane detective scattò una foto, la signora Boase era appena uscita di casa.

“Concentrati Veronica… i pirati della strada hanno la precedenza sui mariti adulteri”.

 

“Ciao tesoro” salutò lo sceriffo baciando dolcemente la figlia.

“Ciao papà” la ragazza ricambiò il saluto prima di crollare sul divano.

Ora che suo padre aveva riavuto il suo vecchio incarico da sceriffo si sarebbe potuto permettere una casa, o perlomeno un appartamento, migliore ma aveva deciso di rimanere in quello squallido monolocale.

“Doveva essere qualcosa di molto importante... ” sospettò Keith avvicinandosi alla figlia “ Se ti ha fatto svegliare all’alba, di domenica mattina!”.

Veronica sprofondò ancor più sul divano, ogni singola parte del suo corpo reclamava riposo.

“C’era qualche raduno di surfisti a cui non potevi mancare?”.

Le allusioni del padre si erano fatte quanto più esplicite negli ultimi giorni, la ragazza alzò gli occhi al cielo rassegnata al fatto di dover parlare con suo padre di Logan.

“Nessun raduno, ma la risposta è sì” disse la figlia tutto d’un fiato e lasciandosi sfuggire un sospiro, conscia del fatto di dover subire una lunga paternale.

“E la domanda sarebbe?” domandò lo sceriffo con un enorme ghigno di soddisfazione.

“Io e Logan…”

“Sì… tu e Logan cosa?” lo sceriffo si stava burlando dell’imbarazzo della figlia.

Veronica non rispose alla domanda provocatoria del padre, semplicemente rimase in attesa dello scontro.

“D’accordo” la sorprese Keith Mars, l’uomo che non aveva mai visto di buon occhio la sua relazione con Logan Echolls.

“Come?” domandò stupita la ragazza “Niente urla, nessun consiglio o rimprovero di alcun genere?”

“Veronica, sei grande abbastanza da poter decidere con chi uscire, chi vedere e frequentare” disse l’uomo appoggiando una mano sulla spalla della figlia.

“Ma…” continuò il padre attirando a sé lo sguardo della ragazza “Tu torni a casa!”

Veronica gettò la testa indietro, sprofondando completamente nel divano. Sarebbe stato inutile iniziare una discussione con suo padre, e poi questa decisione le permetteva di evitare Duncan… almeno per un po’. Non le piaceva il modo in cui la guardava e come la faceva sentire, ai suoi occhi appariva come una traditrice, la sua espressione era la stessa che leggeva negli occhi di tutte quelle persone che le chiedevano di indagare sulla fedeltà dei propri coniugi, quando le consegnava le foto del loro adulterio: delusione.

 

Bip bip bip

Il suono del cellulare la svegliò. Si stropicciò gli occhi con la mano. Si sentiva intorpidita, segno che non era ancora ora di alzarsi. Si girò e si riassopì mentre lo schermo del suo cellulare segnalava l’arrivo di un messaggio.

 

“Buongiorno papà” trillò la ragazza uscendo dalla camera.

“Parla per te, tesoro” rispose l’uomo massaggiandosi la schiena.

“Se vuoi dormo io sul divano” si offrì la figlia mentre si preparava la colazione “Quante volte te lo devo dire che ormai inizi ad avere una certa età”.

Le era mancata quella routine al Neptune Grand, aprire il frigo e controllare che il latte non fosse scaduto, versarlo nella sua ciotola azzurra insieme a una gran quantità di cereali e iniziare a masticarli rumorosamente.

“Mi dispiace causarvi così tanti problemi” si scusò Lynn entrando nella stanza.

“Non dire assurdità… Tu e Joy avete bisogno di protezione e mio padre non chiuderebbe occhio se non vi sapesse al sicuro” cercò di rassicurarla Veronica, poi rivolgendosi al padre domandò “Secondo te, una donna che passa tutto il suo tempo organizzando eventi di beneficenza sarebbe in grado di investire una ragazza e scappare via senza prestare soccorso?”

Il padre alzò le spalle.

“Forse… ma sicuramente sentirà il bisogno di condividere il senso di colpa con qualcuno!” si intromise Lynn. Veronica sorrise alla donna, si mise un’enorme cucchiaiata di cereali in bocca e con la bocca ancora piena disse “Ho bisogno del tuo aiuto papà”.

 

Soltanto dopo essere uscita di casa Veronica si rese conto del messaggio ricevuto.

«Hold you breathe

Because tonight will be the night

That I will fall for you

Over again».*1

Era un messaggio anonimo.

 

Toc toc toc

“Il detective Boase è libero?”

Il ragazzo alla scrivania si alzò ed aprì l’unica altra porta del monolocale.

“Detective lo sceriffo vuole vederla!” annunciò l’assistente.

“Fallo entrare” ordinò l’uomo sistemando alcune cartelle che teneva sparse sopra la scrivania.

“Cosa posso fare per lei sceriffo?” domandò il detective stringendo la mano di quello che un tempo era stato suo concorrente in affari.

“Ho bisogno che controlli questo ragazzo per me!” rispose serio lo sceriffo.

“Come mai?” domandò l’uomo osservando il ragazzo della foto “Il caso Casablancas vi tiene tutti occupati?”

“Non è per questo” rispose il signor Mars avvicina dosi alla finestra e guardando attentamente la strada “E’ un affare personale, è il ragazzo di mia figlia”.

 

La mensa era piena come al solito.

Veronica e Mac si scambiarono uno sguardo complice e si diressero verso l’uscita.

Alcuni studenti stavano manifestando davanti l’ingresso della facoltà, ma le due ragazze non se ne interessarono minimamente troppo prese dai loro discorsi.

“Quindi con Logan hai risolto tutto!” sentenziò l’amica.

“Diciamo di sì, anzi diciamo che secondo Logan non c’era nulla da chiarire” spiegò Veronica “So di essere paranoica, ma il suo comportamento non mi aiuta”. Sorrise ed abbassò lo sguardo, si sentiva colpevole. Colpevole per la poca fiducia che dava al ragazzo, più di una volta questa sua debolezza aveva creato discussioni con Logan, di certo il lavoro che aveva scelto non l’aiutava ad alimentare la fiducia verso i rapporti di coppia, per non parlare poi della sua esperienza domestica.

“Forse Logan era semplicemente spaventato dal ritorno di Duncan e, troppo orgoglioso per ammetterlo, ha preferito mascherare tutto con l’indifferenza” ipotizzò Mac.

“Lui spaventato… ne dubito” Veronica si fermò ed indicò una panchina libera “Non so come faccia Logan a farmi sentire così”.

Mac sorrise, incoraggiando l’amica a continuare il suo sfogo.

“Stare con Piz o con Duncan era semplice, con loro riuscivo a sentirmi più sicura e forte, con Logan invece…”.

“Magari è solo la paura che hai di perderlo”.

Veronica alzò lo sguardo verso l’amica e accennò un sorriso.

Bip bip bip

 

«This is not what I intended

I always swore to you I’d never fall apart

You always thought that I was stronger

I may have failed but I have loved you

From the start».*2

 

“Ancora!” esclamò la ragazza dopo aver letto il messaggio.

“Cosa c’è?” chiese Mac incuriosita.

“Mah qualcuno si diverte a mandare messaggi anonimi” spiegò Veronica.

“Fa vedere!” esortò l’amica rubandole il telefono dalle mani “Chi può essere secondo te?”

“Ancora non lo so, ma lo scoprirò presto e gli farò passare la voglia di mandarmi messaggi!” esclamò Veronica.

“Beh se è vero quello che dice… questo qualcuno ti ha amato dal primo momento e che è crollato!”

“Questo riduce il campo!” rispose divertita la detective “Duncan o Piz”.

 

Drin drin drin

“Veronica Mars” rispose la ragazza.

“Ehi tesoro, missione compiuta” la informò lo sceriffo.

“Sospetta qualcosa?” domandò Veronica mentre parcheggiava la sua auto di fronte la Neptune Grand.

“Non ti devi preoccupare… il tuo vecchio ha trovato un’ottima scusa!” rispose soddisfatto lo sceriffo.

“Cioè?”

Toc toc toc

“Sceriffo Mars, è arrivato il ritrattista!” annunciò il poliziotto che nel frattempo era entrato nell’ufficio dello sceriffo. Keith fece cenno con la mano di lasciar entrare Bill, poi tornò a parlare con la figlia. “Scusa amore, ora ho da fare, ci vediamo per cena”.

 

Veronica scese dall’auto ed entrò nell’hotel dove da più di due anni risiedeva il suo ragazzo. Andò diretta verso gli ascensori, si accorse di essere un po’ agitata mentre aspettava che le porte si chiudessero. Si chiedeva di che umore avrebbe trovato Logan, il suo comportamento era cambiato dal ritorno di Duncan e questo stava influenzando il loro rapporto. “E anche il mio aspetto” concluse ad alta voce il suo pensiero, contemplando la sua immagine allo specchio.

“Che è sempre magnifico!” commentò la voce del ragazzo che aveva fatto capolino nell’ascensore un secondo prima che le porte si chiudessero.

“Duncan!” esclamò la ragazza stupita.

 

“Sai, Veronica, non abbiamo ancora avuto modo di parlare da quando sono tornato!”

“Già!” rispose la ragazza.

Duncan la fissava, mentre la ragazza imbarazzata faceva un passo indietro.

“Ecco un esempio di dilazione temporale” pensò Veronica tra sé “E se fosse veramente Duncan l’ammiratore segreto?”

“Non era questo ciò che avevo progettato” disse il ragazzo rompendo il silenzio e avanzando verso di lei.

“Le parole del messaggio…” si disse tra sé la detective, poi continuò ad alta voce “Cioè, tornare a Neptune con Lilly?”

“Tornare e rivederti tra le braccia di Logan” rispose lui guadagnando ancora un po’ di spazio verso di lei.

Le porte dell’ascensore finalmente si aprirono e Veronica ne approfittò per allontanarsi dal ragazzo.

“Cosa stai facendo Veronica?” pensò tra sé “Perché scappi?”

Improvvisamente si fermò e si girò, sicura di trovare su di sé lo sguardo del suo primo amore, del fratello della sua migliore amica. E così fu, Duncan era lì, di fronte a lei. Esteticamente era sempre lo stesso, forse la barba non rasa da alcuni giorni gli dava un aspetto più maturo, ma la cosa che più di ogni altra era cambiata in Duncan era lo sguardo. Quegli occhi innocenti da figlio di papà, da figlio del grande magnate del software Jake Kane, che non avevano conosciuto altro nella vita che gioia e ricchezza erano scomparsi, lasciando il posto ad uno sguardo che trapelava esperienza nonché responsabilità e preoccupazioni.

Forse sino ad ora era stato quello sguardo a frenare la sua solita schiettezza, ma adesso sentiva il bisogno di essere onesta con lui. Abbassò la testa.

“Duncan, io sto con Logan” detto ciò alzò gli occhi fino ad incrociare i suoi “E’ con lui che voglio stare, è di lui che ho bisogno”.

Gli occhi di lui si allontanano per un attimo dalla ragazza, come ad ammortizzare il colpo, per poi tornare su di lei con la stessa sicurezza che aveva visto prima di quella dichiarazione.

“Veronica, non mi puoi chiedere di farmi da parte senza lottare”.

“Duncan, sto cercando di dirti che…” la ragazza ebbe un attimo di esitazione, non voleva fargli male, a lui che era stato il suo primo grande amore, ma non poteva neanche rischiare di compromettere il suo rapporto con Logan “Ho provato a stare senza di te, ho sofferto, ma alla fine ci sono riuscita” fece una piccola pausa “Ho provato a stare senza di Logan, ma ogni parte di me è tornata da lui”.

Bip bip bip

Veronica abbassò gli occhi distratta dal suono del suo cellulare: aveva ricevuto un messaggio.

 

“The best thing about tonight’s that we’re not fighting

Could it be that we have been this way before

I know you don’t think I’m trying

I know you’re wearing thin down to the core”*3

 

“Allora non è Duncan l’ammiratore segreto” pensò Veronica.

Alzò il viso fino ad incrociare lo sguardo del ragazzo.

“Allora chi diavolo è…?” si domandava Veronica quando le porte dell’ascensore si aprirono e comparve Dick Casablancas.

Lo 09 stava armeggiando con il cellulare, che nascose non appena si accorse di essere osservato.

“E se fosse tutto lo stupido scherzo di uno stupido ragazzo biondo…”.

 

“Logan non c’è” sentenziò Dick dopo aver visto la playstation spenta e dopo averne constatato la temperatura aggiunse “Deve essere uscito da circa quaranta minuti, massimo un’ora”.

“Chissà dove sarà andato?” si domandò Veronica ad alta voce.

“Sempre a lavoro Miss Marple, eh?” la canzonò Dick “Cosa fai ora, cerchi indizi?”

“Non ti dispiace se uso il tuo cellulare Dick… devo aver lasciato il mio in auto!” disse la ragazza afferrando il cellulare che il coinquilino del suo ragazzo le stava offrendo.

Veronica compose il numero poi si allontanò verso la stanza di Logan per rivendicare un po’ di privacy.

“State ascoltando la segreteria di Logan Echolls e il messaggio ispiratore della giornata è:‘Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro sciocca vanità’ Oscar Wilde”.

Veronica alzò gli occhi al cielo e interruppe la comunicazione.

“Se penso che Dick abbia una cotta per me?” “No” “Se penso che Dick mi stia facendo uno scherzo?” “Probabile…quindi se Dick vuole giocare…” pensò la giovane detective aprendo la cartella dei messaggi inviati.

“Ma cosa!” esclamò veronica sorpresa.

 

“E dopo il piacere… il lavoro. Ascoltiamo cosa ha combinato oggi il signor Boase!”.

Veronica si distese sul letto e iniziò ad ascoltare le conversazioni del detective, ce n’erano alcune tra l’uomo e sua moglie. Erano quelle ad interessare Veronica, in attesa che la moglie confessasse al marito di aver investito la figlia dei Manning o comunque qualsiasi indizio che lasciasse intendere che si trovasse sulla pista giusta, cioè che quella donna era la persona che stava cercando. Ma nelle registrazioni la signora Boase rivelò solo una netta antipatia nei confronti della suocera, continuo termine di paragone per suo marito, e la moglie del suo primogenito, che a quanto pare non serviva a dovere il povero piccolo Seth.

Conversazione coniugi Boase.

“Sono sicura che lo stia prendendo in giro, perché non sfrutti le tue capacità da detective e indaghi su di lei?” aveva insinuato la signora Boase “Scommetto che quando mi ha accompagnato a New York si sia vista con qualcuno, per quale altro motivo ti pare abbia insistito tanto per voler venire con me ad una riunione di ex-studenti?”

“Basta Magda, è da un mese che vai avanti con questa storia” la interruppe scocciato il marito.

“E allora tu fa qualcosa!” lo incitò lei.

“Cosa dovrei fare, spiare la moglie di nostro figlio?” il detective Boase finì la frase gridando “A te serve uno bravo… ma con il cervello!”

“Oh oh oh” la moglie emulò una risata, ma il risultato fu un ghigno isterico “Se è per questo, sono anni che pago uno bravo, caro!”

Fine conversazione coniugi Boase.

“Bingo!” pensò Veronica “Perché la mogliettina non sente il bisogno di condividere ciò che è successo con il marito?” “Semplice, paga qualcuno per farlo, qualcuno vincolato dal segreto professionale!”

 

Il sole era sorto da poco, ma la detective era già a lavoro: doveva escogitare un modo per accedere alla cartella del signor Boase.

“Prima di tutto vediamo a chi la cara Magda regala i suoi soldi!”

“E per farlo cara signora dovrò spiare i movimenti della sua carta di credito…”.

Bip bip bip

“So breathe in so deep

Breathe me in

I’m yours to keep

And hold on to your words

Cause talk is cheap

And remember me tonight

When you are asleep”*4

 

“Prima i pirati della strada, poi i maniaci telefonici”

“Aspetta… il giorno dell’incidente ha speso millecinquecento dollari in una boutique di New York” “…E se la signora Boase era a New York, chi guidava la sua auto quel giorno?”.

Improvvisamente un particolare che aveva sempre trascurato le venne in mente.

La detective compose velocemente il numero della sua amica.

“Mac ho bisogno del tuo aiuto!”.

 

NOTE:

* Secondhand Serenade, “Fall for you”.

*1 «Trattieni il respiro/ perché stanotte sarà la notte/ che mi innamorerò di te/ ancora una volta».

*2 «Questo non è quello che avevo progettato/ ti ho sempre giurato che non sarei crollato/ hai sempre pensato che io fossi più forte/ potrei aver fallito ma ti ho amata dall'inizio».

*3 «La cosa migliore di stanotte è che non stiamo litigando/ potrebbe essere che ci siamo già passati/ so che non pensi che ci stia provando/ so che ti stai logorando al midollo».

*4 «Per cui inspira così profondamente/ da inspirare me/ sono tuo da custodire/ e trattieni le tue parole/ perché parlare è mediocre/ e ricordati di me stanotte/ quando sarai addormentata».

 

Il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone de “The White Stripes”.

Mi sono accorta, rileggendo tutta la ff, di aver fatto un piccolo errore nel capitolo 6 (più precisamente nella sezione NOTE, ancora più precisamente l'ultima nota, ancora ancora più precisamente ho invertito involontariamente le due diverse modalità di scrittura del termine teatro nella lingua inglese e americana). Quindi se avete tempo andate a rileggerlo perché l'ho modificato.

ciao ciao :-)

 

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:

 

Ciao Simona, come avevi previsto il palo è arrivato… l’hai sentita la botta? Ih ih ih. Ti ringrazio per i consigli sui fumetti, ho acquistato il primo numero di Splendid Lovestory (ancora non l’ho letto), mentre Death Note non l’ho comprato perché mia sorella è ‘malata’ per quel fumetto, quindi ce li ho già (però mi ha detto che non è il mio genere…mah comunque se sotto le vacanze natalizie avrò tempo lo leggerò!).  Non ho mai pensato che le tue recensioni fossero infantili, anzi lasci trasparire in esse i tuoi stati d’animo: se sei triste, serena… e questo mi piace molto, spero che alcuni di essi siano dovuti alla lettura della mia ff (come soddisfazione e appagamento :-] ). Un bacione e Buon Natale.

 

Ringrazio anche te, Sweet Stella, e mi scuso per il ritardo nell’aggiornamento. Spero non accada più, anche se è rimasto veramente poco alla fine, fra non molto scopriremo chi ha ucciso Richard Casablancas, chi ha investito la giovane Manning (anche se si capisce già) e soprattutto sapremo se Veronica e Logan avranno un Happy Ending… Buon Natale.

 

Scusa Suky per il ritardo… questa volta ho esagerato un po’ con la suspense… ma è stato del tutto involontario. Ho già pronto il prossimo capitolo (la seconda parte di questo) quindi a meno che il mio pc non vada in tilt o un’astronave atterri nella mia città e mi porti via, la prossima settimana aggiornerò. Ciao ciao e Buon Natale.

 

Grazie Mysticmoon per i complimenti e devo ammettere di essere rimasta 5 minuti davanti al pc, piegata in due dalle risate nel leggere “bietolone DancanKane”… J J Comunque se hai qualche sospetto, su uno dei tanti intrighi, sono curiosa di conoscerlo… anche se, devo ammetterlo, ho paura di ‘essere scoperta’ prima della fine. Ti auguro un felice Natale, alla prossima settimana. Ciao ciao.

 

Ciao ReaderNotViewer, devo ringraziarti per tutti i consigli che mi hai dato. Lo so, ancora non ne ho applicato uno, sono un po’ dura di testa (hops!), però ne terrò conto… o perlomeno ci proverò! Auguro un Buon Natale anche a te. Ciao ciao a presto.

 

Ti appoggio in pieno Isilady: W Dick! Chissà cosa avrà combinato questa volta? Veronica era un po’ sorpresa del contenuto della sua cartella messaggi. Mah! Comunque dispiace anche a me che la storia sia arrivata ‘agli sgoccioli’, ma è sempre più difficile (per me) tenere nascosto l’assassino di Richard Casablancas, ho paura di ‘essere scoperta’! Ti auguro Buon Natale, a presto ciao ciao.

 

Ciao PiccolaMars, la tua recensione è un fiume in piena… caspita! Beh per ora Duncan si è preso una bastonata da Veronica, chissà se presto non arriverà anche un pugno da Logan (ih ih ih)… comunque non sarebbe stato male far diventare Duncan e Piz amici per la pelle, sai che noia! Buon Natale, a presto.

 

Spero di aver risposto a tutte le recensioni e mi scuso semmai ne avessi lasciata qualcuna, è da così tanto tempo che non posto!

Ringrazio tutte le persone che hanno letto, e hanno continuato a leggere questa storia nonostante i mesi di silenzio.

Vi mando un enorme bacio e vi auguro di passare un felice Natale.

Ciao ciao.

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** The Union Forever ***


4x14 -- The Union Forever

 

«L’ufficio dello sceriffo brancola nel buio. A una settimana di distanza dall’incidente automobilistico che ha visto come vittima Lizzie Ann Manning, lo sceriffo non è riuscito a dare ancora un volto al pirata della strada. Questo non è l’unico caso aperto, un assassino si trova ancora a piede libero: l’assassino di Richard Casablancas, ucciso nella sua stanza al Neptune Grand. A questo punto la città si chiede se ha fatto bene a ridare la carica all’uomo che perseguì il magnate del software, Jake Kane, per l’assassinio della giovane figlia: Keith Mars.»

Logan capì immediatamente il motivo del cattivo umore di Veronica, piegò il giornale e lo gettò nella spazzatura. Quella mattina si era recato nell’appartamento che la sua ragazza divideva con suo padre, lo sceriffo Keith Mars, e da qualche tempo anche con la madre di lui Lynn Casablancas e sua sorella Joy.

“Non ti devi preoccupare, tuo padre riuscirà a venire a capo di tutto ciò” disse Lynn stringendo la mano del figlio, che preso dal nervosismo stava per colpire il tavolo della cucina.

Veronica le rivolse un sorriso, mentre col pensiero viaggiava altrove.

“Metà della gente di questa città passa le giornate nei club a giocare a golf e sorseggiare martini, il tutto chiacchierando di problemi di pubblico interesse, come l’abilità del dr Griffith e l’inefficienza dello sceriffo Mars”. Accese il computer. “L’altra metà delle persone di Neptune passa le giornate a raccogliere palline da golf e servire martini, mentre cerca un capro espiatorio della loro squallida vita: il truffatore Richard Casablancas e gli altri ricconi della città”.

Logan salutò la ragazza con un bacio.

“Devo andare, il professor Corrigan minaccia di non ammettermi all’esame se manco ad un’altra delle sue lezioni”.

Lynn sfiorò la guancia del figlio con le labbra e con la sua dolce e morbida voce disse: “Sono così felice che voi due ragazzi abbiate ripreso a frequentarvi”.

Veronica sorrise imbarazzata, poi si chiuse in camera. Aveva un piano, se il suo intuito non l’aveva tradita sapeva chi c’era dietro l’incidente di Lizzie Manning, ed era intenzionata a far luce su tutta la storia. Questo avrebbe dato un po’ di respiro a suo padre, l’uomo che Veronica ammirava e rispettava, l’unica persona a non averla mai abbandonata. Era arrivato il momento di rendergli il favore.

 

“Ciao Tom” cinguettò Veronica affiancandosi al ragazzo appena uscito dall’aula di matematica finanziaria.

“Veronica Mars” rispose il ragazzo non del tutto contento di quell’incontro “Qual buon vento?”

“Sono qui per quel favore che tu mi devi!” spiegò la detective.

“Non ricordo di doverti alcun favore!” precisò lui.

“Potrei dire al detective Boase che il suo assistente ha l’insana abitudine di distribuire, gratuitamente, informazioni protette dal segreto professionale” Veronica sorrise, convinta di essersi riuscita a guadagnare l’attenzione del suo interlocutore “Dicevamo del favore…”.

 

“Hai scoperto chi è il tuo ammiratore segreto?” domandò Mac mentre si sedeva a gambe incrociate sul letto della sua stanza al dormitorio.

“Ancora no” sbuffò la ragazza, posizionadosi accanto all’amica “Però…”.

“Però…” le fece eco l’amica.

“Ho escluso alcuni sospettati” rivelò Veronica.

Mac sorrise e le rivolse uno sguardo pieno di curiosità.

“Duncan… era con me mentre mi è arrivato uno dei messaggi anonimi e Dick”.

“Non sapevo che Dick fosse tra i sospettati” cercò di fingere indifferenza la ragazza.

“Beh!” sospirò la ragazza indicando sul computer la mail appena ricevuta “C’è entrato per puro caso nella lista dei possibili spasimanti, ma è stato subito scartato”.

“Sai non è molto difficile smascherare il ragazzo!” scherzò Veronica lanciando una frecciatina alla sua amica.

Aprì la cartella.

“Ora tocca a te” suggerì la detective “Sai dirmi quando sono state scattate queste foto?”

 

“Ciao papà, so chi ha investito Lizzie Manning” esordì la ragazza non appena lo sceriffo rispose al telefono.

 

Veronica se ne stava in piedi a seguire l’interrogatorio dall’altra parte del vetro.

“Detective Boase non cercare di negarlo, abbiamo le prove!” in questo modo iniziò lo sceriffo “Lei, la sera dell’incidente, si trovava in appostamento; era stato ingaggiato da qualcuno per spiare Vanessa Morris o il professor Corrigan, non ha importanza, fatto sta che quella sera lei si trovava davanti la residenza di quest’ultimo… a meno di un isolato dal luogo in cui” lo sceriffo fece una pausa in modo da catturare ancor più l’attenzione del sospettato ed incutere in lui timore “è avvenuto l’incidente: incidente in cui un maggiolone bianco ha investito la signorina Manning ed è scappato via senza prestare soccorso”.

“E’ una bella storia sceriffo, ma io non guido un maggiolone bianco” rispose il detective pieno di boria.

Lo sceriffo sbatté con forza alcuni fogli sul tavolo.

“Questi sono i movimenti della carta di credito di sua moglie” precisò Keith Mars “Quel giorno sua moglie stava spendendo millecinquecento dollari in una boutique di New York, c’è anche il video della sorveglianza del negozio a testimoniarlo, e…” si avvicinò ulteriormente al sospetto, tanto che solo un millimetro separava i due volti “Sua moglie è in possesso di un maggiolone bianco con un’enorme ammaccatura”.

Lo sceriffo si allontanò dall’uomo e concluse l’interrogatorio dicendo “Le lascio la possibilità di costituirsi, altrimenti sarà la scientifica ad inchiodarla!”

 

Veronica aprì la porta del monolocale e subito il pitbull le saltò addosso scodinzolando.

“Ehi bello!” esclamò accarezzandolo.

“Veronica” la salutò la signora Casablancas uscendo dalla stanza da letto “Poco fa è passato un ragazzo, Tom se non sbaglio, ed ha lasciato questa busta”.

Veronica l’aprì, al suo interno c’era una cartellina con sopra una scritta “MARS”.

Chissà cosa conteneva, d’altronde il suo accordo con il ragazzo prevedeva unicamente la consegna del file con le foto che il detective Boase aveva scattato al professor Corrigan.

Veronica aprì la porta della sua stanza ed appoggiò la lettera sulla scrivania, la fissò per qualche secondo e mentre stava per aprirla le squillò il telefono.

“Veronica Mars” rispose.

“Ehi Veronica, sono Mac” si presentò l’amica “C’è posta per te… leggi l’e-mail che ti ho mandato”.

Veronica accese il computer e digitò la password per accedere alla sua posta.

“Ora sei rimasta senza sospettati!” la canzonò l’amica.

La detective rimase immobile davanti lo schermo del suo computer.

“Parker me l’ha spedita oggi” spiegò Mac “Pare che lei e Piz si siano incontrati nella grande mela e che lui l’abbia invitata ad un concerto al Madison Square Garden e bla bla bla sono finiti a letto insieme!”

 

Veronica accennò un sorriso e con un clic del mouse la foto, che ritraeva due ragazzi abbracciati e sorridenti, scomparve.

Scostò lo sguardo e tornò a fissare la cartellina dei misteri, si decise ad aprirla.

La cartellina conteneva delle foto, a coprire l’immagine della prima c’era un post-it che recitava:

«Ora tu sei in debito con me»

Lo staccò e comparve il viso di Logan.

Il primo scatto ritraeva il suo ragazzo scendere dall’auto, la detective restò per alcuni minuti a fissare quell’immagine incerta se continuare o meno.

Il cellulare suonò, aveva ricevuto un nuovo messaggio, un altro messaggio anonimo ma Veronica non gli prestò attenzione.

Cosa doveva fare, fidarsi del suo ragazzo oppure far chiarezza sul comportamento ambiguo che Logan aveva avuto dal ritorno di Duncan.

Proseguì. La seconda foto mostrava il ragazzo allontanarsi dall’auto, si trovava in un parcheggio.

Veronica fece un sospiro e continuò a sfogliare. Lo scatto successivo immortalava Logan mentre saliva delle scale. La ragazza si accorse di conoscere quel posto, il cuore le scoppiava in petto mentre presa dalla foga sfogliava velocemente le foto successive.

Logan che entrava e usciva da una stanza del motel Camelot.

Prese il cellulare automaticamente, senza fermarsi a rifletter su cosa gli avrebbe detto, su cosa gli avrebbe urlato.

“State chiamando Logan Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi: «Ci sono due tipi di persone in questo mondo, buoni e cattivi. I buoni dormono meglio, ma i cattivi si godono le ore di veglia molto di più.» Woody Allen.”

Compose il numero del Neptune Grand e si fece passare la stanza del ragazzo.

“Sì” rispose distratto Dick.

“Dov’è Logan?” ringhiò Veronica.

“Non è in stanza” rispose tranquillamente il ragazzo.

“Dimmi dove si trova, Dick!” urlò Veronica “Lo sai che non mi devi far arrabbiare.”

“Cosa c’è Ronnie?” rise lo 09 “Sindrome premestruale?”

Veronica riagganciò, sapeva benissimo dove poter trovare il suo ragazzo.

 

Toc toc toc

La porta era aperta.

Le note di una canzone riempivano la stanza.

Veronica riconobbe le parole.

 

The best thing about tonight's that we're not fighting
Could it be that we have been this way before
I know you don't think that I am trying
I know you're wearing thin down to the core
But hold your breathe
Because tonight will be the night
That I will fall for you
Over again
Don't make me change my mind
Or I won't live to see another day
I swear it's true
Because a girl like you is impossible to find
You're impossible to find
This is not what I intended
I always swore to you I'd never fall apart
You always thought that I was stronger
I may have failed but I have loved you from the start
Oh, But hold your breathe
Because tonight will be the night
That I will fall for you
Over again
Don't make me change my mind
Or I won't live to see another day
I swear it's true
Because a girl like you is impossible to find
It's impossible *

 

Veronica si guardò intorno.

Logan non era nella stanza, eppure la donna alla reception le aveva detto che il ragazzo si trovava nella stanza 09. Uscì per assicurarsi di essersi confusa.

Socchiuse la porta alle sue spalle, il numero era giusto.

“Sei in anticipo Veronica” la voce la spaventò.

Si girò e si trovò di fronte Logan.

Veronica rimase senza parole, non riusciva a capire.

Perché Logan non stava nascondendo alcuna ragazza? Perché Logan non sembrava sorpreso del suo arrivo? Cosa stava succedendo?

Molte domande affollavano la mente della ragazza, ma aveva bisogno di sapere cosa stava accadendo; questo bisogno era ancor più grande della paura di ciò che avrebbe scoperto, della delusione che sarebbe seguita. Il cuore le stava scoppiando in petto, ma dopo un lungo sospiro, con voce che tradiva tutte le sue emozioni, domandò:

“Cos’è una specie di scherzo, per vedere quanta fiducia ho in te?”.

“Beh la fiducia centra ben poco, dato il contenuto dell’ultimo messaggio” rispose il ragazzo avvicinandosi.

Veronica scosse la testa, non riusciva a capire di cosa stesse parlando, poi si ricordò. Prese il cellulare e lesse il messaggio che quel pomeriggio aveva ignorato.

Guardò Logan con le lacrime agli occhi.

“Cosa ci facciamo qui?” domandò poi “Mi vuoi forse dire che i soldi di tuo padre sono finiti e che ora sarai costretto a vivere in una camera di un motel?”

Il ragazzo le sorrise e le carezzò dolcemente il viso.

“E’ qui che è iniziato tutto” disse indicando il luogo in cui si trovavano “E’ qui che è cambiato tutto tra noi!” le sorrise ancora una volta “Ed è qui che vorrei che iniziasse tutto ancora una volta, con la promessa però che sia per sempre!” concluse quella frase in ginocchio mentre le porgeva una scatolina blu.

Fece un respiro e pronunciò le parole: “Mi vuoi sposare?”

Veronica rimase immobile, come pietrificata, mentre le parole della canzone riempivano l’aria.

 

So breathe in so deep
Breathe me in
I'm yours to keep
And hold on to your words
Cause talk is cheap
And remember me tonight
When you're asleep
Because tonight will be the night
That I will fall for you
Over again
Don't make me change my mind
Or I won't live to see another day
I swear it's true
Because a girl like you is impossible to find
Tonight will be the night
That I will fall for you
Over again
Don't make me change my mind
Or I won't live to see another day
I swear it's true
Because a girl like you is impossible to find
You're impossible to find*

NOTE:

*Secondhand Serenade, “Fall For You”

La cosa migliore di stanotte è che non stiamo litigando/ potrebbe essere che ci siamo già passati/ so che non pensi che ci stia provando/ so che ti stai logorando al midollo/ ma trattieni il respiro/ perché stanotte sarà la notte/ che mi innamorerò di te/ ancora una volta/ non farmi cambiare idea/ o non vivrò per vedere un altro giorno/ giuro che è vero/ perché una ragazza come te è impossibile da trovare/ tu sei impossibile da trovare/ questo non è quello che avevo progettato/ ti ho sempre giurato che non sarei crollato/ hai sempre pensato che io fossi più forte/ potrei aver fallito ma ti ho amata dall'inizio/ oh, ma trattieni il respiro/ perché stanotte sarà la notte/ che mi innamorerò di te/ ancora una volta/ non farmi cambiare idea/ o non vivrò per vedere un altro giorno/ giuro che è vero/ perché una ragazza come te è impossibile da trovare/ è impossibile/ per cui inspira così profondamente/ da inspirare me/ sono tuo da custodire/ e trattieni le tue parole/ perché parlare è mediocre/ e ricordati di me stanotte/ quando sarai addormentata/ perché stanotte sarà la notte/ che mi innamorerò di te/ ancora una volta/ non farmi cambiare idea/ o non vivrò per vedere un altro giorno/ giuro che è vero/ perché una ragazza come te è impossibile da trovare/ stanotte sarà la notte/ che mi innamorerò di te/ ancora una volta/ non farmi cambiare idea/ o non vivrò per vedere un altro giorno/ giuro che è vero/ perché una ragazza come te è impossibile da trovare/ tu sei impossibile da trovare.

 

 Il titolo del capitolo è il titolo di una canzone de “The White Stripes”.

 

RISPOSTA ALLA RECENSIONE:

 

Ciao Ary, innanzitutto volevo ringraziarti per gli auguri di Buon Natale e sono anche in tempo (stranamente) per farti a mia volta gli auguri di buon anno. Davvero carina la lettera a Babbo Natale… ma il fatto che io possa far scomparire Duncan a mio piacimento, almeno in questa ff, fa di una specie di Mamma Natale? Questa cosa mi esalta un po’ devo dire: megalomania… fortunatamente non riesci a vedermi… perché mi sto atteggiando a mo di superman! Vabbé scherzi a parte, anche io odiavo da morire la chimica, insieme alla biologia e geografia astronomica… onestamente, forse era colpa dell’insegnante! Passavo tutto il tempo a temerla, e rivedendola ora, a ben otto anni di distanza, capisco che non è cambiato nulla: avessi ancora un banco davanti, mi nasconderei sotto di esso. Lasciamo perdere la chimica và… passiamo ad argomenti meno terrificanti: LoVe! La proposta di matrimonio, ad essere sincera non era in programma. Non avevo previsto questo momento LoVe, ma è venuto da sé, mentre scrivevo. Mah chissà cosa le risponderà? Non ho ancora scritto il capitolo successivo vorrei affidarmi al momento, come per questo. Speriamo bene, mi metto subito all’opera.

Ti rinnovo i miei migliori auguri per un Buon 2009 e buon divertimento! Baci baci.

 

Auguri di Buon Anno a tutte le lettrici. Un bacione.

Ciao ciao.

 

 

 

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Capitolo 15
*** Effect And Cause ***


4x15-- Effect And Cause

 

FLASHBACK

“Vuoi sposarmi?” con queste due semplici parole Logan mise nelle mani della ragazza tutto il suo futuro.

Veronica non fece una mossa, immobilizzata se ne stava lì di fronte a lui, soltanto i suoi occhi mostravano segni di vita schizzando come impazziti dal ragazzo alla scatolina che teneva in mano, per poi tornare ancora una volta a Logan.

“Cosa?” era riuscita a pronunciare infine, anche se non era del tutto certa di aver emesso qualche suono.

Logan abbassò la testa per poi rialzarla qualche secondo dopo, mostrando un sorriso imbarazzato e un lieve rossore sul viso. Sapeva di aver sorpreso Veronica e sapeva anche che la ragazza odiava essere presa alla sprovvista, ma ormai lui, lo 09 che amava le feste e stare con gli amici, aveva preso una decisione: voleva passare il resto della sua vita con Veronica Mars.

Ora non doveva far altro che scoprire ciò che lei voleva, e fiduciosamente attese una risposta.

FINE FLASHBACK

 

Ciò che accade nei giorni seguenti fu un’inesorabile riproiezione di ciò che era già successo in tutte le loro precedenti rotture.

 

Toc toc

“Mi ha chiamato tuo padre” con queste parole il giovane amico fece capolino all’interno della stanza di Veronica “E’ preoccupato” aggiunse sedendosi accanto a lei sul letto “Dice che sono due giorni che ti rifiuti di uscire”.

La guardò in attesa di una risposta, anche solo di un segnale a confermare che lei riuscisse a sentirlo. “Dice che salti le lezioni e ti nutri di sole schifezze” sbuffò “questo non mi sembra strano ma tutto il resto…” lasciò in sospeso la frase, era sicuro di aver chiarito il motivo per cui si trovava lì.

Si alzò di scatto “Avanti mi sembra di essere una femminuccia!” esclamò Wallace tirando la sua amica a sedere. Lei lanciò un lamento e ripiombò supina sul letto.

Wallace sbuffò e si riposizionò accanto alla sua amica.

“Fammi indovinare” disse infine lui con un tono di rassegnazione, ormai non gli restava altro da fare che ascoltare l’ennesima rottura tra Veronica e il suo ragazzo “Logan Echolls”.

Veronica sprofondò la testa nel cuscino, questo fu un chiaro segno per il suo confidente che aveva centrato in pieno il problema.

 

FLASHBACK

Logan interpretò il silenzio della ragazza come shock da sorpresa, così dopo un breve sospiro parlò.

“Non voglio elencarti i motivi per cui tu non puoi che dirmi che sì” fece un ghigno “Abbiamo provato a fare a meno l’uno dell’altra, ma non è servito a niente” accarezzò la guancia della ragazza. Quel tocco fu come una scossa per Veronica, un brivido che la fece tornare con i piedi per terra. Ancora una volta lanciò uno sguardo alla scatolina e un senso di panico si impadronì di lei: sentì un brivido freddo lungo la schiena, e le  mani gelate e sudate al contempo.

Deglutì a fatica. Logan fece un passo indietro e iniziò a leggere qualcosa di diverso nel volto di lei, non sorpresa ed entusiasmo ma panico e paura.

FINE FLASHBACK

 

Mac si era seduta a gambe incrociate sul tappeto, proprio accanto al letto di Veronica e stava sgranocchiando rumorosamente un pacchetto di patatine.

“Così Logan ti ha chiesto di…” lasciò la frase a metà, sembrava che qualcosa le impedisse di pronunciare la parola matrimonio “Beh insomma hai capito, no…?”

“Insomma” intervenne Wallace come allibito “Che razza di ragazze siete?” domandò frastornato dal racconto e dalla reazione delle amiche “Voi non dovreste passare tutto il tempo a fantasticare sul vostro matrimonio” scandì quell’ultima parola in direzione di Mac “progettare ogni singolo momento di quel giorno e prevedere ogni più piccolo particolare?”.

Le ragazze lo fissarono con lo sguardo perso, Wallace intrecciò le mani al petto e dopo una breve pausa sbuffò “Ci rinuncio, non vi capirò mai!”

 

FLASHBACK

Logan alzò gli occhi al cielo e con un certo imbarazzo ritrasse la mano, che imperterrita aveva continuato a offrire il suo dono alla ragazza. Ruotò su stesso dando ora le spalle a Veronica e con pochi passi si distanziò da lei.

“Logan” sussurrò lei interrompendo il silenzio.

Silenzio che non era per nulla imbarazzante ma carico di parole ed emozioni.

“Non credo che” si morse il labbro “Io non penso che” ancora una volta le parole le morirono in bocca, mentre gli occhi si gonfiavano di lacrime, che tentò con tutta se stessa di ricacciare dentro di lei.

Logan si girò a guardarla.

“Forse è meglio andare” il suo tono era calmo e le parole pronunciate con disinvoltura, questo ferì Veronica più delle urla e degli insulti.

“Logan” lei cercò di trattenerlo e di riuscire finalmente a parlare.

FINE FLASHBACK

 

“Cosa posso fare per te Veronica?” chiese l’agente Leo non appena la vide entrare.

“Leo” salutò Veronica senza alcun entusiasmo “Volevo parlare con mio padre”.

“Ora è impegnato, ma credo che fra un paio di minuti avrà finito” rispose Leo mostrando il solito sorriso gentile.

Veronica si lasciò cadere su una delle scomode sedie che si trovavano nell’ingresso della stazione di polizia e attese che suo padre si liberasse.

«Cosa stai facendo Veronica?» domandò a se stessa.

«Perché ti ostini a non chiamarlo?» si chiese mentre estraeva il cellulare dalla borsa.

Compose il numero e, dopo un attimo di esitazione, lo spense.

«Per dirgli cosa?» sbuffò ricacciando il telefono nella borsa.

La porta dell’ufficio di suo padre si aprì.

“Se avrà ancora bisogno di me mi chiami sceriffo!” esclamò Bill* stringendo con forza la mano dello sceriffo.

Keith annuì e consegnò una cartella a Leo dandogli ordini precisi “Mandala via fax a tutte le stazioni di polizia e alla dogana al confine con il Messico” poi alzando la voce si rivolse a tutti “Voglio che ogni singolo agente abbia una copia dell’identikit”.

Poi accortosi della presenza della figlia le fece cenno di entrare nella stanza.

“Ehi Veronica!” esclamò lo sceriffo cingendo la figlia con un abbraccio “Sono felice che ti sia decisa finalmente ad uscire di casa, pettinata” disse accarezzandole la testa e dandole un bacio sulla fronte aggiunse “E profumata!” concluse arricciando il naso.

“Avevo bisogno di una doccia fredda” esclamò appoggiando sul tavolo il pranzo del padre. Dopo un attimo di silenzio Veronica aggiunse “Grazie per aver chiamato Wallace e Mac” abbassò lo sguardo”Ne avevo bisogno!”.

“Si sono accorti di Lynn?” domandò preoccupato lo sceriffo.

“No, no!” lo tranquillizzò immediatamente la figlia “E’ rimasta in camera tutto il tempo”.

Il padre si alzò dalla sedia per sedersi accanto a quella della ragazza. “Vuoi parlarne?” le domandò, ma Veronica capì che la domanda che voleva farle era un’altra “Vuoi che lo faccia cercare, e lo sbatta in prigione per i prossimi vent’anni?”

A quel pensiero la ragazza sorrise e scosse la testa “Non ora!”

«Cosa penseresti papà se ti dicessi che questa volta la cattiva sono io?» si chiese «Che è colpa mia se ora sto così?». Sorrise, in fin dei conti sapeva cosa avrebbe risposto suo padre: tutto si sarebbe risolto. «Mi dispiace papà, ma non ho voglia di sentirmi dire una bugia» sospirò «Le cose questa volta non si risolveranno per il meglio, Logan non capirà!».

 

FLASHBACK

“Logan” lei cercò di trattenerlo, e di riuscire finalmente a parlare “Non riesco a capire”.

Si avvicinò al ragazzo “Se lo stai facendo per Duncan, beh ti posso dire che…”.

Logan sgranò gli occhi, un rifiuto lo avrebbe anche accettato, sarebbe stata dura ma lo avrebbe fatto, ma che Veronica pensasse tale assurdità non lo avrebbe mandato giù, questo lo sapeva con certezza.

“Cosa!” quasi urlò “Tu veramente pensi che lo stia facendo per Duncan!” fece per andarsene, ma tornò subito dopo sui suoi passi “Tu veramente mi credi così stupido da chiederti di passare il resto della nostra vita insieme solo per Duncan” poi senza smettere di urlare continuò “Pensi che se tu mi avessi risposto di sì, io ti avrei sbandierato come trofeo!” sbuffò “Fa male sapere che questa è l’idea che tu hai di me” con queste parole si allontanò, salì sulla sua auto e se ne andò. Veronica rimase lì, immobile a vederlo andar via.

FINE FLASHBACK

 

Bip bip

Il suono del cellulare la riportò alla realtà.

“Notizie flash: appena avvistato Logan Echolls - stop- in compagnia della mia vicina di stanza –stop- la quale, sotto tortura, ha ammesso di essere stata con Logan ad un gruppo di studio a casa del professor Corrigan –stop- sono fermamente convinta che non mentisse –stop- attendo ordini –stop”.

Veronica sorrise al messaggio di Mac; ma questo le fece venire in mente una conversazione che aveva avuto, qualche tempo prima, con il professor Corrigan, proprio fuori dalla sua aula di economia.

 

FLASHBACK
“Veronica, posso fare qualcosa per te?” domandò con tono amichevole il professor Corrigan.

“Mi sa spiegare cosa sono queste?” ribatté Veronica sventolando davanti la faccia del professorale le foto che lo ritraevano insieme a Vanessa, la vicina di stanza di Mac.

“Cosa sono queste?” domandò incredulo afferrando le foto “E’ uno scherzo per caso?”

“No, non è uno scherzo!” spiegò la ragazza “Qualcuno ha scattato queste foto e le ha recapitate in forma anonima al ragazzo di Vanessa!”

“A quale scopo?” chiese.

“Non so, me lo dica lei?” ribatté l’investigatrice.

“Oh!” esclamò sorpreso il professore avendo finalmente capito il motivo di quella specie di interrogatorio “Ci deve essere stato un fraintendimento, quella ragazza è una studentessa del mio corso”.

“Questo lo so!” lo interruppe Veronica “Quello che voglio sapere è cosa ci faceva una studentessa in casa sua”.

“Credo sia passata un paio di settimane fa” spiegò il professore “Dopo la lezione sul ‘guerriglia marketing**’ molti studenti si sono presentati per avere chiarimenti!”

FINE FLASHBACK***

 

«La studentessa però era passata solo due o tre giorni prima di quella conversazione, la notte in cui Lizzie Manning è stata investita dal detective Boase, detective ingaggiato per spiare il professor Corrigan» rifletté Veronica «Quindi le cose sono due, o il professor Corrigan è un bugiardo oppure riceve talmente tanti studenti che ha fatto confusione» si alzò dalla sedia come in trans. Pensare ai suoi casi le aveva sempre dato la possibilità di fuggire dai suoi problemi, e mai come ora ne aveva bisogno «C’è solo una persona che può dirmelo!».

“Papà” disse improvvisamente “Il detective Boase è ancora qui in custodia?”

“Ho saputo che la ragazza, che lei ha investito e lasciato moribonda sul ciglio della strada senza prestarle soccorso, sta meglio” esclamò Veronica avvicinandosi alla cella che da un paio di giorni ospitava il detective Boase.

“Cosa vuoi da me?” domandò il detective, tradendo con il suo tono di voce un certo risentimento nei confronti della ragazza.

“Pensavo che volessi essere aggiornato sulle condizioni di Lizzie Manning” chiarì Veronica “Se solo mostrassi un minimo di pentimento per ciò che è successo forse…” la ragazza fece per andarsene.

“Aspetta!” la trattenne l’uomo.

Veronica si girò con un sorriso trionfante sul volto.

“Puoi aiutarmi?” domandò il detective “Sei la figlia dello sceriffo, potresti intercedere per me…”.

“Certo che potrei, se solo tu rispondessi ad una piccola domanda” disse la ragazza sorridendo “Sai ho questo piccolo difetto, comune a molte donne, sono curiosa!”

“Io cercherò di risolvere il tuo problema, se tu cercherai di risolvere il mio!” la ricattò l’uomo.

“Ecco, era curiosa di sapere chi le aveva dato l’incarico di seguire Vanessa!” disse mostrando all’uomo gli scatti che lui stesso aveva fatto, e che erano la prova della sua colpevolezza nell’incidente stradale.

“Io non stavo seguendo la ragazza, ma il professor Corrigan!” la corresse l’uomo.

“E la signora Corrigan non ti aveva avvertito sul fatto che il marito ricevesse spesso studenti in casa?” domandò la detective.

“Diciamo che la signora era più che altro intenzionata a trovare le prove dell’adulterio del marito” spiegò Boase “Se poi lui fosse o meno adultero non le importava molto!”

“Ma…” fece per intervenire Veronica.

“Signorina Mars, per alcune donne, come lei” fece una pausa indicando la sua interlocutrice “L’unico difetto è la curiosità; altre invece si vestono dei propri difetti, tanto da farli diventare vizi, e la signora Corrigan è una di queste”.

“Ho seguito la moglie del professore e sono certa che…” Veronica non terminò la frase, una serie di flashback le riempì la mente.

La signora Corrigan al Neptune Grand. La signora Corrigan con il professor Pope alla Neptune High School. Il professor Pope che aveva ammesso di trovarsi nei pressi dell’incidente perché aveva appena incontrato una persona, quella persona poteva essere la moglie del professore, se non il detective Boase stesso. Si ricordò, infatti, della reazione esagerata del professore quando Veronica scoprì che era proprio lui il testimone dell’incidente. Non aveva dato molta importanza a quella reazione, giustificandola come dovuta allo stress e al senso di colpa, ma ora acquisiva agli occhi della detective un significato del tutto nuovo. Il professor Pope non aveva testimoniato per difendere la sua relazione clandestina con la signora Corrigan, o peggio sapeva chi era stato ma aveva tenuto la bocca chiusa per non svelare le meschine macchinazioni della sua amante.

«Ci sono così poche persone sulle quali si può contare» rifletté Veronica, poi un senso di angoscia la invase «Logan». In quel momento capì cosa doveva fare, cosa voleva fare.

 

NOTE

* Ritrattista incaricato dallo sceriffo Mars di dare un volto alla donna che aveva fatto recapitare il biglietto “Tomorrow at 7 o’clock at the local theatre, if you care about your child present your self” al signor Casablancas. [4x13].

** Strumento di comunicazione di marketing che utilizza tecniche come fake site, out of place artefact, stickering, twisted protest, body rent per colpire l’attenzione del pubblico ormai saturo e annoiato dalle tradizionali tecniche di comunicazione e per innescare processi di diffusione virale (passaparola).

*** [4x12].

 

Il titolo del capitolo è il titolo di una canzone de “The White Stripes”.

 

RISPOSTE ALLE RECENZIONI

 

Ciao Crows 79, mi fa piacere che la storia ti piaccia e mi dispiace che l’aggiornamento non sia arrivato presto come tu speravi. Di questo mi scuso sia con te che con tutte le altre lettrici. Perdono!

Avevo bisogno di finire la storia prima di pubblicare altri capitoli, quindi ora posso annunciarvi che la storia è conclusa: non ci saranno più ritardi!

A presto. Caio ciao

 

Ciao vero15star. Hops, forse mi odierai… non ha risposto di sì. Dato il caratterino di Veronica ho preferito questa soluzione, spero di non averti fatto arrabbiare troppo… ma dai la speranza è l’ultima a morire!

Al prossimo capitolo, ciao ciao.

 

Scusa Simona, mi sono bloccata ancora una volta, ma da ora in poi non ci saranno più pause.

Sono rimasti altri due capitoli, ormai siamo giunti alla resa dei conti.

Sai, questa notte quando ho terminato la storia da una parte ero contenta e soddisfatta, ma dall’altra un po’ triste… mi mancherà parlare con voi lettrici, siete state così… mi mancano le parole (ultimamente accade spesso).

Comunque grazie, per le parole e il supporto.

Buona lettura, alla prossima settimana. Un bacio.

 

Ciao Isilady, lo so sono stata un po’ romantica… forse un po’ troppo per Veronica Mars.

Non ci dimentichiamo però cosa disse la nostra detective alla fine del primo episodio: “Scusate, forse era troppo sdolcinato? Beh, sapete cosa dicono. Veronica Mars, è un marshmallow.” [1x1].

Comunque per conoscere la risposta di Veronica dovrai leggere la ff fino alla fine… hihihi… mi sento così perfida!

Ancora due settimane e tutto avrà una fine, quella che io ho sempre desiderato.

Ah, hai saputo del film. Wow speriamo che R. Thomas si sbrighi a realizzarlo, lo voglio vedere!

Ciao ciao alla prossima settimana. Un bacio.

 

Ciao Aryanna13, anche io adoro la saga della signora Sthepenie Meyer (anche perché a ispirarla hanno contribuito i My Chemical Romance, che io venero!).

Per quanto riguarda la mia storia, ci sei andata molto vicina: Veronica non è svenuta a terra, ma poco ci è mancato.

Credo che a questo punto avrò ancora più persone sulla coscienza… e nel prossimo capitolo molte, ma molte altre. Lettrici avvisate… sai come si dice, no?

Un amore epico per Mac… forse, vediamo cosa posso fare…

Ora sono curiosa si sapere cosa pensate del super intreccio… spero di non aver creato un’eccessiva confusione. Sì critica se serve!

Comunque in uno dei prossimi capitoli ho realizzato una breve ricapitolazione, per fare un po’ di chiarezza negli eventi.

Buona lettura a presto.

Ciao ciao. Un bacio.

 

Ciao Megga, scusa per l’attesa.

Ho appena letto la tua mail ( o perlomeno immagino sia tua, data la firma. Sono perspicace, vero?) e approfitto del coma di mia sorella per rispondere alle vostre recensioni… fra un po’ inizierò a far casino, così la sveglio (hihihihi)!

Ti ringrazio per i complimenti e te ne devo rivolgere altrettanti, certo che ne hai di cose da dire! Non ho assolutamente pensato “che palle!”, anzi mi sono divertita a leggere la tua recensione. Sei un fiume in piena di pensieri, io impiego minimo due ore per scrivere tre righe di recensione… sono una frana! Aspetto di sapere cosa pensi della più che mai affermata singleezza (neologismo oramai entrato nel nostro bagaglio lessicale) di Veronica. Ciao ciao, al prossimo capitolo. Un bacio.

 

 

 

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Capitolo 16
*** Stop Breaking Down ***


4x16 -- Stop Breaking Down

 

Toc toc toc

Ad aprirle la porta fu uno 09, ma non quello che lei cercava.

“Ehi Dick!” esclamò Veronica con un sorriso.

“Non sono stato io” ribatté lui deciso.

Veronica fissò il ragazzo nella speranza che lui chiarisse quella affermazione.

“Qualunque sia il motivo per cui sei qui, una ragazza incinta, un padre arrabbiato… non sono stato io” spiegò il ragazzo.

“Cosa ti fa credere che sia qui per uno di quei motivi?” chiese Veronica maliziosamente.

“Ogni volta che ti fai viva o mi accusi di qualcosa o mi minacci di qualcosa” chiarì lui “Ho scelto il male minore!”

“Logan è in casa” tagliò corto Veronica.

“Ecco c’è anche la terza opzione” sorrise Dick.

Veronica inclinò la testa aspettando la risposta alla sua domanda.

“E’ uscito”.

Fece per andarsene poi tornò indietro e con un po’ di imbarazzo chiese allo 09 di non dire a Logan che lei era passata.

Mentre Veronica si allontanava verso gli ascensori il telefono della suite iniziò a squillare.

“Ehi amico!” esclamò Dick riconoscendo la voce del coinquilino dall’altra parte.

“Se solo avessi chiamato…” lasciò cadere la frase, si ricordò di ciò che gli aveva chiesto Veronica e a sue spese aveva capito che era meglio non far arrabbiare la signorina Mars.

“Torni per cena?” domandò facendo finta di niente “Cinese per due?”

 

Veronica attraversò la hole immersa nei suoi pensieri, non era andata come previsto, e doveva assolutamente trovare un modo per riavere Logan.

Proprio in quel momento una ragazza le passò accanto sorridendole.

“Ciao Veronica” la salutò la bionda.

“Ah!” esclamò la sconosciuta avendo notato lo sconcerto sul volto della detective “Forse non mi riconosci in abiti civili” scherzò “Sono la ragazza della reception, ci ha presentate Logan l’anno scorso…”.

“Ecco!” ricordò Veronica, era la ragazza che le aveva confermato i sospetti sulla relazione clandestina tra il professor Landry e la moglie del rettore O’Dell *.

Che strano tutti i suoi professori risultavano essere amanti lussuriosi. «Che razza di esempio» Si stava chiedendo la detective, quando le venne in mente che Tina era la persona che poteva confermare tutti i suoi sospetti.

“Posso chiederti un favore?” domandò imbarazzata Veronica “Mi sai dire se queste persone hanno mai soggiornato al Neptune Grande?”

Mostrò alla ragazza le foto del professor Pope e della signora Corrigan.

 

Veronica sentiva più che mai il bisogno di chiarirsi con Logan. Non voleva che il ragazzo interpretasse il suo silenzio come indecisione nei sentimenti. Sapeva benissimo, infatti, cosa provava per lo 09, ma la turbava la sua improvvisa richiesta.

“Signorina Mars” la voce di un uomo interruppe i suoi pensieri “Mi sta forse pedinando?”

Il professor Corrigan la stava fissando con aria interrogativa.

“Veramente” cercò di spiegare la ragazza imbarazzata “Questa volta non sono qui per lei!”

“Oh!” esclamò l’uomo sorpreso “Immagino ch dovrei essere contento per la notizia, ma…” aggiunse l’uomo un po’ divertito “Sono un po’ preoccupato per il mal capitato”.

Veronica sorrise e abbassò lo sguardo, poi si avvicinò alla porta dell’aula di economia.

Non era sicura di trovare Logan, ma per una volta la fortuna fu dalla sua parte.

Il ragazzo stava sistemando il blocco degli appunti nella sua cartella, non l’aveva ancora vista.

Veronica fece qualche passo verso di lui, ma una ragazza la precedette.

“Ehm!” si schiarì la voce imbarazzata “Ciao, io sono Sarah” si presentò la sconosciuta.

“Ciao Sarah” rispose Logan con il solito ghigno, che scomparve non appena intravide Veronica dietro alla ragazza.

“E’ un po’ imbarazzante ma…” continuò la ragazza ignara della presenza di Veronica dietro di lei “Dato quello che sta per succedere…” continuò in modo confuso “Ecco… tu mi piaci!” esclamò infine tutto d’un fiato. Restò per qualche istante a fissare gli occhi castani divertiti del ragazzo di fronte a lei, poi con un saluto isterico uscì dall’aula.

Logan si mise la borsa in spalla e, sorridendo a Veronica, si avviò verso l’uscita della classe.

“Esattamente…” iniziò a parlare Veronica, che dopo aver assistito alla scena aveva perso ogni traccia di diplomazia “Cosa sta succedendo?”

Logan la guardò divertito e rispose “Sta girando una mail, di una società di ricerca canadese… annuncia Armageddon!”

“Ah!” esclamò Veronica, come se quella risposta avesse chiarito tutto.

“Volevi dirmi qualcosa?” domandò freddo il ragazzo.

“Logan” la detective si schiarì la voce “Volevo chiarire ciò che è successo!”

“A me sembra tutto chiaro!” la interruppe il ragazzo.

“Veramente…” Veronica iniziò a parlare ma fu interrotta dal suono del cellulare.

Guardò il display, doveva rispondere a quella chiamata.

Logan capì l’esitazione della ragazza, e sbuffando disse “Fa pure, io ho tutto il tempo… ma sta attenta la fine del mondo è vicina!” sorrise, si girò e si allontanò da lei.

“Veronica Mars!”

 

Tina l’aveva appena avvertita che il professor Pope si era presentato con la signora Corrigan al Neptune Grand. Mentre si dirigeva verso la stanza che la ragazza le aveva indicato, la detective si chiese fino a che punto avere la certezza che l’ennesima persona che lei aveva reputata degna di fiducia, il suo professore di economia del liceo, fosse in realtà un meschino rovina famiglie l’avrebbe fatta stare meglio. Si chiese se ciò che doveva fare in quel momento era bussare a quella porta, oppure riprendere l’ascensore, salire qualche piano e raggiungere la stanza del suo ragazzo e sistemare la situazione che aveva in sospeso con lui. Era troppo tardi.

“Veronica!” esclamò l’uomo sorpreso nel trovarsi di fronte la ragazza.

Ciò che seguì fu un forte colpo per la detective.

 

Lo sceriffo convocò nel suo ufficio il detenuto Boase, era giunto il momento del trasferimento.

“Sceriffo!” salutò l’uomo entrando nella stanza.

Keith fece cenno all’uomo di sedersi. Non gli piaceva il modo in cui lo guardava, saccente e per nulla pentito di quello che aveva fatto.

“Queste sono le carte del trasferimento, non appena arriverà il suo avocato potrà firmarle” spiegò il signor Mars.

“Sa, credo che mi mancherà questo posto!” rispose divertito il detective.

Lo sceriffo abbozzò un sorriso, felice più che mai che quell’uomo fosse stato arrestato.

“Posso?” chiese il detenuto indicando il giornale sopra la scrivania dello sceriffo “Per ingannare l’attesa!”

Prese la rivista, senza aspettare il consenso, e iniziò a sfogliarla. Fu allora che un foglio cadde a terra, il ritratto della donna che aveva fatto recapitare il biglietto al signor Casablancas.

“Guarda un po’ chi si vede!” esclamò divertito l’uomo.

 

“Logan” esordì lo sceriffo con voce allarmata “Veronica non risponde al telefono” continuò un po’ imbarazzato, sapeva che i due avevano litigato, ma aveva chiamato tutti gli amici della figlia e non sapeva più a chi rivolgersi “E’ lì con te?”

“No” rispose Logan tanto imbarazzato quanto sorpreso da quella telefonata “L’ho vista qualche ora fa, ma… Cos’è successo?”

“Ho da poco scoperto chi è stato a contattare il padre di Dick in Messico” lo sceriffo fece una pausa “E’ una persona che Veronica conosce e non vorrei….” Il signor Mars era evidentemente spaventato e Logan avvertì la sua preoccupazione.

“Mi trovo ancora alla Hearst” spiegò il ragazzo “Forse mi sta aspettando a casa!” sorrise al pensiero di chiamare casa una stanza d’albergo.

“D’accordo ma fammi sapere al più presto!” lo sceriffo riagganciò.

 

Veronica si toccò la testa ancora stordita, non ricordava cosa era successo ma il dolore lancinante che sentiva le chiarì la situazione. Si guardò intorno. Si trovava raggomitolata sul pavimento, accanto al letto. Sentiva delle voci provenire dal bagno. Cercò di muoversi ma si accorse di essere stata legata. Una fitta alla testa la fece gemere e una sagoma si avvicinò a lei.

Soltanto quando la figura si piegò Veronica riuscì a riconoscerla. Era la signora Corrigan.

“Sei una ragazza sveglia Veronica” esordì la donna “Ma dovresti imparare a non impicciati troppo degli affari altrui!”

Veronica non rispose, il dolore era ancora troppo forte e perse i sensi.

 

“Parla!” esclamò lo sceriffo adirato.

“Ti ho già detto tutto quello che so!” rispose il detective Boase.

Keith afferrò l’uomo alla gola e lo strattonò, continuando a inveirgli contro.

“Veronica potrebbe essere in pericolo…” e con tutta la rabbia che aveva in corpo spinse l’uomo a terra.

 

Veronica cercò di aprire gli occhi ma non riusciva a mettere a fuoco la stanza.

Sentì delle voci provenire dalla stanza accanto, probabilmente dal bagno. Non riusciva a distinguere le parole, ma capì dall’intonazione che due persone stavano discutendo di qualcosa… probabilmente di lei.

Un tassello alla volta la ragazza riuscì a ricostruire l’accaduto.

Si trovava in una stanza del Neptune Grand. Si era recata lì con l’intento di cogliere in flagrante una coppia di amanti, il professor Pope e la signora Corrigan. L’unica cosa che non riusciva a capire era perché si trovasse stesa a terra, legata e con una tremenda emicrania, cosa stava succedendo?

Sentì il suo cellulare suonare, le era arrivato un messaggio. Cercò di divincolarsi per raggiungere la borsa, a pochi metri da lei, ma qualcuno la raggiunse prima di lei.

“Veronica sta lontana dalla signora Corrigan… è stata lei a contattare Richard Casablancas in Messico. Chiamami appena leggi il messaggio. Sono preoccupato” lesse ad alta voce il professor Pope con tono allarmato e, rivolto alla donna accanto a lui, aggiunse “Ora cosa facciamo?”

“E’ stato lei!” esclamò Veronica improvvisamente lucida.

L’uomo sgranò gli occhi e si toccò la fronte bagnata dal sudore.

“Veronica non puoi capire, quell’uomo mi ha rovinato la vita!” cercò di difendersi lui.

“Lei ha ucciso Richard Casablancas!” ripeté la detective più chiaramente.

“Sta zitta!” esclamò la signora Corrigan aspramente “Tu non sai!”

“Cosa dovrei sapere?” chiese la ragazza ironica “Perché il signor Casablancas?” accennò un sorriso. Ora tutto le era chiaro, rivolse lo sguardo verso il suo vecchio professore di economia e continuò fissandolo con disgusto “Era con lei” e accennò con lo sguardo in direzione della donna “Che aveva progettato il viaggio in barca… quella barca che avrebbe acquistato con i soldi guadagnati dagli investimenti in borsa?”

Veronica scosse la testa, aveva così stima di quell’uomo.

Le venne in mente quel giorno, il giorno in cui scoprì la truffa del padre di Cassidy e Dick. Si era recata immediatamente dal suo professore e lo aveva esortato a liberarsi di tutti i titoli della Casablancas Corporation, ma l’uomo con immenso eroismo si era rifiutato dicendole che in un mercato mobiliare non ci si libera dei titoli, li avrebbe dovuti vendere a qualcun altro.

Così l’uomo aveva detto addio al suo sogno, una barca con la quale viaggiare e godersi il prepensionamento.

“Quell’uomo ha rovinato la mia vita” rispose lui amareggiato “Quando sono venuto a conoscenza di dove si trovava…”.

“Basta!” lo interruppe la donna.

“Ormai è tutto perso… ci hanno scoperto!” si giustificò l’uomo.

“No, finché abbiamo lei!” esclamò la donna indicando la giovane detective.

 

“Ehi Logan!” esclamò Tina vedendo il ragazzo attraversare la hole.

Il ragazzo accennò un sorriso e si affrettò verso gli ascensori, la telefonata dello sceriffo lo aveva messo in agitazione e voleva accettarsi che Veronica stesse al sicuro.

“Spero di esserle stata utile…” accennò imbarazza la ragazza “Veronica mi è simpatica”.

“Ah questo sì che è strano!” Logan accennò un sorriso “Veronica è qui?”

“Sì… credo sia in missione!” sussurrò lei divertita.

“In missione?” chiese il ragazzo tradendo una certa agitazione.

 

“Stanza 106 Neptune Grand. Faccia presto, credo che Veronica sia in pericolo…” Logan inviò il messaggio, passò la scheda passepartout che le aveva fornito Tina ed entrò nella stanza 106.

Sei occhi lo fissarono all’istante e un colpo partì dalla pistola che la signora Corrigan stringeva in mano.

 

NOTE

* Tina [3x06].

 

Il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone de “The White Stripes”.

 

RIPOSTA ALLE RECENZIONI

 

Ciao Isilady, mi dispiace sconvolgerti ogni volta (hihihi), però se devo essere sincera la fine di questo capitolo ha messo in crisi anche me. So di essere io a scrivere, ma delle volte le idee mi vengono nel mentre e questa volta… Chi avrà colpito la signora Manning? Avrà ferito qualcuno… o lo (la) avrà ucciso (a)?  Ok, la risposata alla prima domanda l’avevo ben chiara, ma sulla seconda ho avuto molti dubbi.

Ho anche preso in considerazione due finali (con uno alternativo ), ma mia sorella me lo ha sconsigliato… così all’una di notte ho preso una decisione!

Sai, mia sorella non è una spettatrice/lettrice di V.M. ma la prima cosa che mi ha chiesto appena si è svegliata è stata “Allora finisce bene o male?”. Lei lo ha saputo subito, voi dovrete aspettare un’altra settimana…

Un bacio alla prossima settimana con il gran finale di stagione…

 

Ciao vero15 star… di male in peggio….

Non voglio dirti altro perché ho paura di anticipare a te, e alle altre lettrici, troppo circa il finale.

Quindi… ti auguro una buona lettura e alla prossima settimana.

Un bacio ciao ciao.

 

Ciao crow79, questa volta sono stata puntuale! Lo sarò anche la prossima settimana, promesso, non ho intenzione di lasciarvi troppo sulle spine… ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai fatto, sperando di meritarli, e ti auguro una buona lettura.

A presto, un bacio, ciao ciao.

Grazie per i suggerimenti Megga_Cullen (* si guarda in torno con fare circospetto * - * controlla a destra, a sinistra, dietro, avanti, se c'è qualcuno nei paraggi * Bene... Il mio segreto è... La demenza u_u), la prossima volta che recensisco ci proverò… anche se ho i miei dubbi che con me questa tecnica funzioni! Comunque sia oggi sarò più sintetica del solito perché, come dicevo alle altre, non voglio farmi uscire troppe informazioni sull’ultimo capitolo (questo è il problema quando si scrivono i capitoli in anticipo…). Quindi ti auguro una buona lettura e aspetto la tua- lunga- recensione su questo episodio (ihihih).

Un bacio alla prossima settimana.

AUGURI A TUTTE LE LETTRICI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Let's Build A Home ***


4x17-- Let's Build A Home

 

Non era la prima volta che Veronica si trovava nella sala degli interrogatori, ma questa volta era diverso.

Con gli occhi gonfi di lacrime si trovava a dover ripercorrere quegli istanti per lei così dolorosi, a dover rivivere quei momenti che graffiavano la sua memoria e laceravano il suo cuore.

Non ricordava la sequenza degli avvenimenti.

Non ricordava i pensieri e le confessioni.

Ricordava soltanto la paura, l’angoscia e il terrore dopo il suono cupo del colpo di pistola.

Ricordava l’urlo straziante che uscì dalla sua bocca nel vedere Logan capitolare a terra.

Ricordava l’arrivo di suo padre, della polizia.

Ricordava la corsa in ospedale in ambulanza.

Ricordava i minuti interminabili trascorsi nella sala d’aspetto.

Ancora una volta chinò la testa all’ennesima domanda degli investigatori.

 

In quei giorni la foto di suo padre era sempre stata sulle prime pagine dei giornali.

“Lo sceriffo Mars ancora una volta non delude i suoi sostenitori”.

“Lo sceriffo Mars arresta i responsabili dell’omicidio Casablancas”.

Questi alcuni dei titoli che esaltavano l’azione dello sceriffo di Neptune.

Proprio quella sera Keith era ospite di un programma televisivo.

“Ecco a voi l’uomo che fa rispettare la legge e protegge i cittadini di Neptune” così la presentatrice aveva introdotto il suo ospite.

Lo sceriffo sorrise imbarazzato.

“Mi dica sceriffo, questo caso è stato un vero rompicapo per lei… come è riuscito a scovare il colpevole dell’omicidio Casablancas?”

“La signora Casablancas…” iniziò a spiegare Keith ma fu interrotto dall’interlocutrice.

“La signora Echolls, che noi tutti davamo per morta!”

“Esatto” confermò lo sceriffo “la signora ci ha consegnato inizialmente un bigliettino che era stato recapitato a suo marito pochi giorni prima della sua morte”.

“Cosa c’era scritto?” domandò incuriosita la presentatrice.

“Si minacciava il defunto Casablancas: avrebbero fatto del male al figlio se non si fosse trovato in un dato posto, sicuramente si progettava un ricatto”.

“Abbiamo in seguito accertato che il signor Casablancas non si è mai recato al luogo dell’incontro, ma è venuto direttamente in America per costituirsi e pagare il suo debito”.

Lo sceriffo fece una pausa prima di riprendere il racconto.

“Il biglietto conteneva la parola teatro scritta in lingua inglese, e questo ci ha portato inizialmente a sospettare dei Fitzpatrick, con i quali la vittima aveva avuto rapporti di… lavoro” chiarì “Ma Liam aveva un alibi inattaccabile per la notte dell’omicidio, così io stesso mi sono recato in Messico per seguire alcune tracce e sono riuscito a risalire all’uomo che aveva consegnato il biglietto al signor Casablancas, grazie ad un identikit fornitoci dalla moglie.”

“Storia avvincente” commentò la giornalista.

“L’uomo a sua volta ha fornito un identikit della persona che lo aveva pagato per fare la consegna, così siamo risaliti alla signora Corrigan, amante dell’omicida, il signor Pope!”

“Il movente, sceriffo?” domandò la presentatrice.

“Il professor Pope aveva perso tutti i suoi risparmi nella truffa Casablancas, aveva pensato di estorcere a Richard i soldi che gli erano dovuti, ma il defunto ha preferito saldare il suo debito con la giustizia piuttosto che con un ricattatore… il resto lo sappiamo!”

“Al momento dell’arresto erano presenti anche sua figlia e Logan Echolls, quest’ultimo è rimasto coinvolto…”.

 

Dick spense la televisione.

“I cattivi sono in prigione” gioì il ragazzo facendo sbattere la sua bottiglia di birra a quella dell’amico “E noi ora possiamo essere una vera famiglia!”

“Esatto!” commentò Logan accarezzando la piccola Joy.

Toc toc toc

Logan si alzò a fatica dal divano. La ferita alla spalla non era grave, ma gli dava qualche problema.

Aprì la porta e la vide: imbarazzata, agitata e bellissima.

Veronica gli prese la mano e lo guidò verso gli ascensori. “Abbiamo lasciato qualcosa in sospeso!”

 

[David Gray: This Year’s Love]

 

This years love had better last
Heaven knows it's high time
And I've been waiting on my own too long
But when you hold me like you do
It feels so right
I start to forget
How my heart gets torn
When that hurt gets thrown
Feeling like you can't go on

Turning circles when time again
It cuts like a knife oh yeah
If you love me got to know for sure
Cos it takes something more this time
Than sweet sweet lies
Before I open up my arms and fall
Losing all control
Every dream inside my soul*

 

“Perché siamo venuti qui, Veronica?” domandò Logan, incuriosito del fatto di trovarsi al vecchio liceo di Neptune.

“Per lei!” esclamò Veronica indicando la fontana fatta costruire in memoria di Lily.

Logan sorrise, ancora non riusciva a capire ciò che Veronica gli volesse dire.

“E’ lei che ci ha uniti: io la sua migliore amica, tu il suo ragazzo”. Veronica sorrise imbarazzata “E’ stata la sua morte a dividerci: io sostenevo mio padre, tu l’innocenza di Jack Kane”.

“Poi è cambiato tutto, prima la passione poi l’amore, per tornare ancora una volta all’odio… la tua accusa di omicidio ci ha separati ancora una volta”.

“Veronica non capisco” si giustificò lui.

La ragazza non gli diede ascolto e continuò.

“Poi però siamo tornati insieme, ed è stato più bello che mai, abbiamo iniziato insieme il college e siamo stati bene almeno fino a quando la mia gelosia non ha rovinato tutto… ancora una volta ci siamo separati per ritrovarci poco dopo” sorrise “Ci siamo lasciati ancora una volta… Madison Sinclair… ma non riesco a stare senza di te così…”.

“Veronica…” la interruppe Logan.

“Quello che sto cercando di dirti” si schiarì la voce “Una volta tu mi hai detto che la nostra storia è epica, solca anni e continenti… ed io non ero riuscita a capire il significato di quelle parole, poi hai aggiunto che avevi paura che con l’estate sarebbe finito tutto, che non ci saremmo più rivisti… e invece eccoci qua!”

“Veronica, sto diventando pazzo” sogghignò il ragazzo “Perché siamo qui?”

“Tu hai scelto il posto del nostro primo bacio per farmi una domanda” Veronica fece un lungo respiro e proseguì “Ed io ho scelto di darti la risposta davanti alla persona che ha dato inizio a tutto questo, alla nostra storia epica!”

Logan sorrise.

“Sì” sussurrò lei “Ti amo Logan”.

 

[David Gray: This Year’s Love]

 

And when you kiss me
On that midnight street
Sweep me off my feet
Singing ain't this life so sweet

This years love had better last
This years love had better last

So whose to worry
If our hearts get torn
When that hurt gets thrown
Don't you know this life goes on
And won't you kiss me
On that midnight street
Sweep me off my feet
Singing ain't this life so sweet

This years love had better last
This years love had better last
This years love had better last
This years love had better last**

 

NOTE

 

*Sarebbe meglio che l'amore di quest'anno durasse / Il cielo sa che é proprio ora / Ho aspettato per conto mio troppo a lungo / ma quando mi tieni con te come fai tu / mi sento così bene / comincio a dimenticare 
come il mio cuore si è spezzato / quando é stato ferito / sentirsi come non poter più andare avanti / Cambiamenti di rotta quando il tempo ancora / ferisce come un coltello oh si / se mi ami, accertatene / perché stavolta ci vuole qualcosa in più / che dolci, dolci bugie / prima che io apra le mie braccia e cada perdendo il controllo / di ogni sogno dentro la mia anima.

 

**Quando tu mi baci / in quella strada a notte fonda / conquistandomi / cantando non é dolce questa vita / L'amore di quest'anno sarebbe meglio che durasse / L'amore di quest'anno sarebbe meglio che durasse / così perché preoccuparsi / se i nostri cuori si spezzano / quando quel dolore arriva / non lo sai che la vita va avanti? / E non mi baceresti / in quella strada a notte fonda / conquistandomi / cantando non é dolce questa vita? / L'amore di quest'anno sarebbe meglio che durasse / L'amore di quest'anno sarebbe meglio che durasse

 

Il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone de “The White Stripes”.

 

Che dire… (seguirò il tuo consiglio Margherita).

Ho iniziato questa ff perché ero profondamente insoddisfatta del finale che il Nostro amatissimo Rob Thomas aveva scelto per i LoVe, e devo ammettere che è stata una bellissima avventura che ho potuto condividere con tutte voi. Forse senza la vostra presenza e costanza non sarei mai riuscita a portare a termine questo ‘progetto’, ma oggi è successo: ho dato un finale degno, almeno secondo me, a VM. Naturalmente nell’attesa e nella speranza che lo faccia il nostro beniamino sopracitato.

Se devo essere sincera, e con voi lo sono sempre stata, sono stata tentata da un finale un po’ meno felice… non mi linciate! Per mio gusto personale, sono un po’ sadica, sono pro sad-end: sembra una contraddizione, lo so, con ciò che ho scritto poco fa… ma l’amaro di un mancato happy ending dà alla storia qualcosa in più… è per questo che ho scritto la ff… non mi davo pace… Ad esempio, immagino che voi tutte abbiate letto la tetralogia di Stephanie Meyer… ecco mentre leggevo l’ultimo libro ero combattuta, da una parte desideravo che finisse bene (con Edward, naturalmente) dall’altra speravo che non succedesse… per quel mal-di-pancia che dicevo prima. O meglio mentre lo leggevo speravo nell’happy ending, poi dopo… Altro esempio, sono una fanatica di Prison Break, in America sta andando in onda l’ultima serie, ed anche in questo caso: ora tifo per un finale degno della coppia MiSa, però poi… se ci dovesse essere un finale che non mi soddisfa… quella sarà la mia prossima missione!!!

Ok penso di aver parlato un po’ troppo…pure male!

Se volete vi posso dire anche come sarebbe andata a finire se mia sorella non mi avesse impedito il duplice finale… [a spegnere la tv sarebbe stata Mac, lei avrebbe incitato Veronica ad andare da Logan e mettersi finalmente il cuore in pace. E così avrebbe fatto Veronica: sarebbe andata a dire addio al suo Logan al cimitero… sottofondo avrei scelto ‘Almoust Lover’ di ‘A Fine Frenzy’(anche se avrei voluto concludere con i ‘miei adorati’ ‘My Chemical Romance’)].

Vabbè ora passiamo ai ringraziamenti.

 

Prima di tutto ringrazio tutte le lettrici.

 

Poi, ringraziamento speciale a tutti quelli che hanno scelto la mia storia come preferita: 1.Akemichan 2 - akiko 3 - alexis_92 4 - Anomis 5 - Aryanna 13 6 - bellezza88 7 - birri 8 - chefame93 9 - chiarongiu 10 - cla5 11 - crows79 12 - Di989 13 - dolcepiccolina 14 - elie84 15 - fayeforyou 16 - ffdipendente 17 - giuggiolina43 18 - Isilady 19 - joey_ms_86 20 - Karrina 21 - kikeshi 22 - Lola9393 23 - LoVe4Ever 24 - Megga_Cullen 25 - memole_88 26 - mik92 27 - pan151 28 - PiccolaMars 29 - pri 30 - ross89 31 - Sab182 32 - sanvegeta 33 - skater4ever 34 - sole51 35 - Suky 36 - Sweet Stella 37 - Tess90 38 - Thaleron 39 - vero15star 40 - Veronica91 41 - zaipab.

 

Infine, un ringraziamento a tutte le persone che mi hanno recensito: Megga_Cullen (Margherita), crows79 (Chiara), Isilady, Arianna13, vero15star, Anomis (Simona), Sweet Stella, Suky, misticmoon, ReaderNotViewer, PiccolaMars, GinevraMalfoy90, LoVe4Ever, Margy, Astrid88, Leslie, memole_88, LiLy93, zaipab, fre, marty94, Rossy, Margherita, EleninaFF, Simona. Spero di non aver dimenticato nessuna… se l’ho fatto vi chiedo scusa… ma sono un po’ ansiosa di pubblicare la storia… sto facendo tardi e sono così emozionata.

 

Spero vi piaccia il finale che ho scelto, un po’ troppo sdolcinato per Veronica Mars?

[spalluccie]

Solo per questa volta…

 

P.S. come sono andata?

 

 

 

 

 

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