ricordati che..

di anymegirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** lettera per hachi ***
Capitolo 2: *** dinuovo noi ***
Capitolo 3: *** chiarimenti ***
Capitolo 4: *** ultime bugie ***



Capitolo 1
*** lettera per hachi ***


So che adesso tutto è cambiato, che la tua vita ora è piena d’impegni, che devi organizzare tutto al meglio e so anche che sei una persona molto emotiva e che questa cose proprio non la dovrei fare, ma è più forte di me, devo farlo, DEVO, ma tranquilla,

So che adesso tutto è cambiato, che la tua vita ora è piena d’impegni, che devi organizzare tutto al meglio e so anche che sei una persona molto emotiva e che questa cose proprio non la dovrei fare, ma è più forte di me, devo farlo, DEVO, ma tranquilla, da parte tua non mi aspetto niente, devo solo essere consapevole di averci provato perciò adesso, ti prego, regalami un po’ del tuo tempo libero per dirti ciò che provo veramente, quello che avrei dovuto dirti quella sera che mi sono accovacciato accanto al tuo letto mentre tu eri in preda delle tue crisi, quello che avrei dovuto dirti ma che poi non ho più avuto il coraggio di farlo.

Non sforzarti a chiamarmi codardo, lo so già, me lo dico miliardi di volte anche da solo.

Mia Hachiko, quando ascolterai una nostra canzone, -la canzone dei Blast che presto sfonderanno in tutto il mondo (e non ha importanza se lo farai di nascosto al tuo futuro marito)-e ti rispecchierai nella storia della canzone, e piangerai ricordando vecchi momenti felici, sappi che io sarò accanto a te, per quanto mi è possibile fare, con tutto il mio cuore, perché io ci tengo ancora a te…solo con il tempo potremmo capire se questa è stata la scelta migliore per entrambi o abbiamo commesso un ennesimo errore….

Con questo non voglio buttarti addosso anche il mio dolore, tu ne stai subendo fin troppo per quel che penso io, anzi, non preoccuparti per niente di me, io me la so cavare, piuttosto abbi cura di te stessa, della nuova vita che vivrai e della nuova vita che porti dentro di te perché il bambino non deve vivere tutto questo dolore che ognuno di noi in questo momento sta provando.

Ormai le cose hanno preso questa piega e noi non possiamo farci nulla, non è colpa tua o mia, o di Nana o Ren o di chiunque altro…..anzi, un colpevole in mente a me viene, Takumi, ma solo perché è un mio rivale in amore e mia ha portato via la cosa più importante che avessi mai avuto, ma questo è un fatto personale, in verità è colpa mia, perché sono un debole e non ho saputo tenermi la persona che amo.

Scusa Hachi se ti ho abbandonato tra le braccia sue e non ti ho tenuta stretta a me…

Scusa se ora ti sto logorando con queste parole ma non posso farne a meno….e ti sembrerà strano ma per quanto sia tu la più emotiva, in questo momento piango anch’io…

Ricordati di me Nana Komatzu e io mi ricorderò di te e il nostro amore continuerà a vivere indipendentemente dalle situazioni….

 

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Capitolo 2
*** dinuovo noi ***


Scusate il ritardo è solo che ero un po’ indecisa se continuare o no questa storia

Scusate il ritardo è solo che ero un po’ indecisa se continuare o no questa storia!!

 

 

 

“ho aspettato 16 anni, posso aspettare ancora qualche ora”mi sono detta, ma invece non era così.

L’ansia mi aveva bloccato lo stomaco e sentivo come se qualcuno mi stava stringendo il cuore, persino respirare era difficile.

Quando poi ricevetti il messaggio nei miei polmoni non entrò pi aria per un bel po’ di tempo (o almeno così mi era apparso)

il messaggio parlava di un incontro da jackson – da quanto tempo non entravo in quel fast-food…troppi ricordi collegati con quel luogo che mi facevano male e così come una vigliacca, invece di affrontarli li ho evitati ed ora mi toccava recuperarli da quel posto della memoria, dove li avevo conservati per cercare di dimenticarli.

Mentre mi incamminavo ripensavo al jackson burger, quel panino che chissà come, mi piaceva molto, cercai di ricordare il sapore ma non sapevo più com’era fatto, e così pensai che se la mia cara amica Jun l’avesse scoperto mi avrebbe sgridata, dicendomi che ero la solita sbadata, me la immaginai accanto a me, con i suoi lunghi capelli neri, raccolti in tante ciocche che si muovevano al vento mentre lei alzava la voce. Vidi anche Kyosuke mentre poggiava una mano sulla spalla di Junko per farla calmare, per non farmi aggredire da lei, com’era solito fare.

Ovviamente dopo essermi ricordata di Jun e Kyosuke, mi ricordai anche di Shoji, il ragazzo per cui avevo iniziato la mia grande avventura a Tokyo, ricordai i suoi capelli rossi e morbidi….poi mi ricordai anche di Sachiko -_-“ perciò lasciai perdere i ricordi…..

Più mi avvicinavo al locale, più la tensione cresceva.

L’insegna del locale era cambiata, con le luci ad intermittenza, la porta d’entrata non era più in legno ma in acciaio e l’arredamento da rustico era diventato moderno.

Era pomeriggio, non era orario di pranzo o cena per cui il locale non era affollato.

A parte due ragazzine, un vecchietto e il ragazzo dietro al bancone-che mi chiese cosa poteva offrirmi al quale non risposi facendo finta di non averlo udito- c’era un uomo, seduto da solo in un angolo del locale, con gli occhiali da sole e un cappello con la visiera che schiacciava i suoi bellissimi capelli biondi.

Restai un paio di secondi, ferma un paio di metri prima del tavolo a contemplare la sua bellezza, nonostante avesse il viso coperto, sentivo di nuovo il male al petto.

L’uomo forse si accorse di essere osservato e alzò la testa, anche lui rimase fermo per alcuni secondi, poi si alzò di scatto e corse verso la mia direzione.

Mi strinse forte.

_”Mamma”_ disse lui ed io lasciai cadere le lacrime che per tutti quei anni avevo trattenuto………….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CHI SARA’ MAI QUESTO UOMO?!?

Ringrazio Nlc, saku068 e Jilly per le recensioni.

E Bellafifi1986 che segue la storia!!

 

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Capitolo 3
*** chiarimenti ***


-         Come mai ti sei tinto i capelli? – non rispose subito.

-         Per un video che stiamo girando… -

-         Oh, sapevo che gli attori si tingessero i capelli per questioni di copione ma non credevo occorresse anche per i video musicali – rispose di nuovo dopo qualche secondo.

-         Già, infatti è un’eccezione, è solo per questo video…vuoi ordinare qualcosa? –

-         No, grazie…di che parla la canzone?-

-         Eh? – divenne rosso in viso.

-         Shin, ti ho chiesto di che parla la canzone –

-         D’accordo, non ti agitare! – passò un altro po’ di tempo prima che potessi ricevere la risposta.

-         Di…un ragazzo e una ragazza….non vuoi ordinare qualcosa? –  perché cambiava argomento?.

-         E che storia è? –

-         Una storia d’amore…un…triangolo amoroso per dirla tutta –

-         Tu fai il protagonista? –

-         Si, è lui che racconta la storia –

-         È lui che viene scaricato…- conclusi.

-         Si – abbassò lo sguardo.

-         Come finisce la storia? –

-         La storia del video – sembrava volesse sottolineare questa frase – finisce che lei se ne và con l’altro e abbandona i suoi vecchi amici…- non mi guardava ancora, abbassai gli occhi anch’io.

-         Forse lei crede che sia la scelta migliore, che sia giusto così –

-         Forse…-

-         Se fosse rimasta avrebbe intralciato il futuro dei suoi amici evidentemente –

-         No, non l’avrebbe fatto – la sua voce era diventata più dura, tornò a guardarmi.

-         Si, invece – lo guardai anch’io, con aria di sfida, o almeno, ci stavo provando!.

-         Probabilmente nel campo lavorativo è vero, ma almeno no li avrebbe distrutti emotivamente -  si era rattristito.

-         Il successo non riusciamo a godercelo con tutta questa tristezza…-continuò –torna Hachi…- somigliava ad una supplica. Vederlo così mi faceva male. Risi, ma era evidente che mi sforzavo.

-         Come se fosse facile – dissi.

-         Lo vogliono tutti….anche….Nobu- il cuore perse un colpo.

Nobu….com’era adesso? Come stava? Mi tornarono in mente tutti i momenti passati insieme, ma durarono poco,  i miei pensieri furono interrotti dalla suoneria del cellulare di Shin.

-         È la Gaia, devo andare  -  annuì.

-         Mi prometti che torni? O che almeno passerai a trovarci? –

-         Non ti prometto niente…-

Shin sorrise e mi abbracciò –ti aspetto…-

 

 

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Capitolo 4
*** ultime bugie ***


Tra rimorsi e ripensamenti, due giorni dopo, quando fui libera dal lavoro e svariati impegni, presi coraggio e mi diressi verso lo studio della casa discografica dei Blast.

Suonai il campanello.

-Posso aiutarla?-

Mi aprì una donna con tacchi da 12 centimetri e un vestitino che terminava 10 centimetri sopra al ginocchio.

Intimidita risposi. –sono qui per Shinichi-

-lei è?-

Risposi dopo qualche secondo.

-sua madre-

La donna mi squadrò da capo a piedi con un sopracciglio alzato, poi mi fece entrare.

Con un sospiro varcai la soglia. Primo obiettivo superato, pensai.

Mi ritrovai in un’ampia sala- insieme a due omoni vestiti di nero-  arredata con divani in pelle rossa e un tavolino basso nero. Sopra di esso, le brochure con le date del loro tour, dei cd e un paio di pacchetti di sigarette "Black Stones".

Le pareti erano decorate dai poster della band. L’unica ragazza raffigurata, in mezzo agli altri tre uomini, poteva portare lo stesso ciuffo nero, la stessa gonna a scacchi, ma non era Nana, e sebbene fossi a conoscenza della sostituzione già da tempo, vedere quella ragazza mi provocava un senso di irritazione.

Che centrava lei con il resto del gruppo? Conosceva l’importanza del posto che occupava? Aveva idea di tutto ciò che i ragazzi avevano passato prima del suo arrivo?

Poteva anche essere una brava ragazza ma per me o lì c’era Nana o il posto doveva rimanere vuoto.

In sottofondo si sentiva il nuovo singolo, quello che parlava del giovane tradito, di colei che non riusciva a scegliere tra uno e l’altro. Il singolo che parlava di ….noi.

-Mamy!!!!-

Shin mi abbracciò da dietro e mi caddero tutte le tessere di Ma-jong che avevo portato per regalargli.

-che disastro!- strillai a mio solito.

-sapevo che saresti venuta- sorrise Shin. Mentre raccoglievo le tessere gli lanciai una linguaccia, poi Shin mi prese per mano e mi fece alzare. –vieni ti mostro lo studio!- le poche tessere raccolte ricaddero.

Entrammo in un corridoio stretto pieno di porte numerate e quadri con i loro dischi.

Mentre camminavamo Shin mi spiegava.

-Questa è la sala registrazione canto, dove lavora Misa, questa per la batteria…-

-per Yasu- conclusi con un sorriso, quasi soddisfatta di sapere la risposta esatta.

-presente!- si sentì dal fondo del corridoio.

Un uomo alto, pelato e con gli occhiali da sole si avvicinò sorridente.

-Yasu!- lo abbracciai, mentre pensavo che fosse rimasto lo stesso uomo attraente di sempre.

-ehi! Come va? Certo che hai sempre un tempismo perfetto tu eh? Sei arrivata giusto quando devo andare a prendere mio figlio dal corso di Hip Hop!-

-oh, tuo figlio balla?-

-già, si è messo in testa che vuole fare il ballerino professionista da grande, crede di poter guadagnare facendo ciò che ama di più, che ingenuo!- rise –mi raccomando, vado e torno, fatti trovare!- l’abbracciò e sparì.

-vieni, ti porto in sala relax!- disse Shin.

Per andarci passammo davanti alla porta numero 7 da dove proveniva un forte suono.

-questa è la sala di Nobu, è il suo turno di registrazione, devo dire che ci sta dando dentro!-

Entrammo nella sala relax, dove trovammo Misa stesa su di un divanetto di pelle nera, mentre fumava delle "Seven Stars".

Io non le sorrisi, piuttosto cercai di guardarla il meno possibile.

-Misa lei è Hachi! Hachi Misa, a nostra cantante!-

Misa si era alzata e mi tendeva la mano che poi strinsi con grande sforzo e ritirai subito dopo aver sentito il freddo degli anelli di metallo che la ragazza portava.

-sono davvero felice di conoscerti finalmente! Mi hanno parlato molto di te- sorrise Misa.

La guardai. I ragazzi allora non mi avevano dimenticata, pensavano ancora ai vecchi tempi.

Come facevo io d'altronde, solo che io avrei voluto smettere, e pensare solo al futuro, era così anche per il gruppo? E Misa cosa sapeva di lei?

Preferii rimanere nel dubbio.

-Shin devo andare-

-come? Così presto?- piagnucolò il ragazzo.

-lo so, mi dispiace, devo-

-ok, ma torni a trovarmi?- fece uno sguardo dolce.

-ti faccio sapere- sorrisi con poco entusiasmo.

-ti accompagno-

-no rimani, so che strada prendere- dovevo uscire al più presto, sentivo le lacrime che spingevano fuori, troppe emozioni in così pochi minuti.

Mi lasciai la sala relax alle spalle e corsi fuori. Corsi per poco, perché subito mi scontrai contro una figura che usciva da una sala alla sua destra. caddi a terra.

-scusami!- disse l’uomo mentre mi tendeva la mano. Avevo la vista offuscata dalle lacrime ma riuscii a distinguere la figura dell’uomo che si accovacciava vicino a me.

-Nana?-

Annuì. Nobu mi tirò su.

-che ci fai qui?-

-Shin mi ha invitata- dissi piangendo.

Impacciato Nobu rispose –ehm, dovrebbe essere qui, hai provato a cercarlo in sala relax? È lì in fondo ti accompagno se…-

-ci sono già stata, me ne stavo andando- non riuscivo a guardarlo in faccia.

-ah-

-hai salutato già tutti?- continuò Nobu. Annuì di nuovo.

- e a me non volevi salutarmi?-

-avrei preferito di no-

- bè ora ti tocca!- cercò di sdrammatizzare il ragazzo.

Ci guardammo negli occhi. Nobu non sorrideva più. Quel corridoio stretto sembrava ancora più stretto di prima.

-chissà se…- iniziò Nobu, avvicinando il suo viso al mio.

-magari…- le labbra si avvicinarono. Ci baciammo e ci staccammo due secondi dopo. Ci guardammo dinuovo, poi Nobu sorrise e io emisi un sospiro di sollievo.

-credevo peggio, e invece, non ho sentito niente- disse Nobu tra il divertito e il triste.

-già!...sarebbe finita comunque!- sorrisi e poi continuai –addio Nobu-

-addio Nana-

Prendemmo due strade opposte, dopo aver mentito entrambi, per l’ultima volta.

 

 

 

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