Inizia la primavera a Ichigo-sha

di KiraShane93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Ballo ***
Capitolo 2: *** Protagoniste o comparse? ***
Capitolo 3: *** Sentimenti dirompenti ***
Capitolo 4: *** Pettegolezzi da tè party ***



Capitolo 1
*** Il Ballo ***


Inizia la primavera a Ichigo-sha
 
 
Il Ballo
 
“Cosa?!  Un ballo PRIMA degli esami?” gridarono quasi tutte le ragazze di Ichigo-sha.
 
“Esatto! Ci sarà un ballo il 28 febbraio. Noi Étoile abbiamo deciso assieme alle presidentesse di organizzare questo evento. Sarà l’occasione perfetta per spezzare la tensione creata come sempre dagli esami di fine anno e anche per salutare le compagne che si diplomeranno a fine marzo”
 
Tutte pendevano dalle labbra della bellissima nuova Étoile Amane-sama, Principe di Spica. Era calato un silenzio quasi reverenziale in sala pranzo.
 
“Mai come in quest’ultimo anno si sono strette amicizie solide e sincere fra ragazze appartenenti alle tre diverse scuole di St. Miatre, St. Spica e LeRim. Spero che a tutte l’idea piaccia e vogliate tutte dare un contributo”
 
Era vero, pensò Nagisa. Da quando lei era arrivata ad Astrea, aveva conosciuto un sacco di nuove amiche appartenenti alle diverse scuole e si erano trovate benissimo insieme. Per non parlare del rapporto che ora aveva con la sua Shizuma, una delle future diplomande…
 
“Bene! Grazie Étoile-sama per le parole dette. Ora io, presidentessa Rokujo di Miatre, insieme alle presidentesse di Spica, Tomori, e di LeRim, Chik…voglio dire Minamoto, cominceremo i preparativi, ma sappiate che chiunque voglia entrare nel comitato organizzativo è il benvenuto”
 
Detto questo tutte quante si alzarono per andare a seguire le attività pomeridiane dei vari club.
 
 
Le nuove Étoile
 
“Questa si che è stata una bella idea vero Amane-sempai?”
 
“Si, Hikari. Ne sono convinta”
 
Quando Amane vedeva la sua dolce Hikari sorridere a quel modo non riusciva proprio a trattenersi dal ridere con lei. Da quando erano diventate le nuove Étoile era sempre più difficile ritagliarsi dei momenti per loro. Lei doveva seguire gli allenamenti con Star Bright, Hikari aveva le prove del Sacro Coro e in più c’erano tutte le mansioni da Étoile. Ora però erano sole.
 
“Hikari…”
 
Appena si sentì chiamare con quel tono, il piccolo angelo biondo sapeva già cosa sarebbe successo di lì a poco. Si voltò pronta ad accogliere il bacio della sua amata. Ancora stentava a crederci a volte. Non solo erano una coppia ormai ufficiale, ma anche le due Étoile di Ichigo-sha.
 
“Amane-sempai…”
 
“Basta Hikari. Chiamami solo Amane per favore. Ormai siamo una coppia. Sai che sono innamorata di te e non c’è bisogno di sciocchi titoli fra noi”
 
Senza aspettare una risposta della piccola biondina, Amane la prese in braccio per poi farla sdraiare sul letto di fieno accanto al box del suo cavallo. Capitava a volte che lei si assopisse lì dopo gli allenamenti così aveva imparato a lasciare quel giaciglio sempre pronto. E meno male. Si stava rivelando molto utile. Dalla loro prima volta non avevano più fatto l’amore poiché non c’era stato proprio il tempo. Ora invece potevano approfittare del fatto che nessuno le avrebbe disturbate fino a sera.
Svestì con calma la sua giovane compagna e ne ammirò il fisico ancora acerbo. Hikari era tutta rossa in viso, chiaramente in imbarazzo, e anche Amane arrossì davanti all’audacia dei suoi gesti. Solo con Hikari si sarebbe presa tanta libertà perché la desiderava con tutta sé stessa. Per non lasciarla ulteriormente in imbarazzo anche lei cominciò a sbottonarsi la camicia da equitazione e i pantaloni.
Nude e con il desiderio di stare sempre più vicine, cominciarono a fare l’amore in quel letto improvvisato.  Entrambe non avevano grande esperienza, ma erano guidate da un profondo amore l’una per l’altra. Amane accarezzava il corpo del suo angelo alternando i baci sulle labbra ad altri su tutto il corpo. Scese piano con la mano lungo il corpo di Hikari per poi risalire tra le sue gambe. La bionda le dischiuse da subito appena appena per poi lasciare invece che la sua amata potesse muoversi liberamente. Non dovevano preoccuparsi di non fare rumore poiché non c’era mai nessuno lì a quell’ora e poterono dare sfogo al loro amore. Amane la penetrò delicatamente proprio come la prima volta. Poi aumentò sempre più il ritmo e i loro respiri pelle su pelle si fecero più rapidi. A un certo punto Hikari non riuscì più a trattenersi e le uscì un grido di puro piacere mentre Amane sentiva la sua mano inumidirsi. Si guardarono negli occhi per quella che parve un’eternità. Poi Hikari si prese di coraggio e passò sopra. Amane era sbigottita. Non si aspettava certo che Hikari prendesse l’iniziativa. Anche la loro prima volta in realtà era stata una prima volta per la piccola e non per lei. Non pretendeva che il suo piccolo angelo facesse un passo del genere così presto. Era ancora difficile per lei, figurarsi per una ragazza più giovane.
“Hikari. Io non voglio farti pressioni. Se non te la senti, non devi fare niente. Avevo già deciso che avrei aspettato tutto il tempo necessario affinché tu fossi pronta”
 
“Sono io che lo voglio Amane-sem…Amane-san. Ti amo e voglio farlo proprio per questo. Vorrei che anche tu provassi anche solo una briciola di quello che fai provare tu a me. Io non sono sicuramente brava in queste cose. Non ho esperienza, ma se me lo permetterai io ce la metterò tutta”
 
“Oh Hikari…”
 
La determinazione negli occhi di Hikari fece crollare anche l’ultimo muro di resistenza di Amane. Si sdraiò e lasciò che la sua dolce ragazza facesse tutto quello che desiderava con il suo corpo. A lei avrebbe permesso tutto. Ogni cosa. E fu ripagata presto della fiducia che riponeva nella sua compagna. Per quanto inesperta, Hikari provò a imitare tutto quello che lei le aveva fatto prima e ben presto Amane si ritrovò a gemere sotto il tocco della bionda. Hikari si fece coraggio, scacciò tutti i suoi timori e con delicatezza estrema infilò due piccole dita dentro Amane che inarcò la schiena ed emise un gemito di puro piacere. La ragazza si stava bagnando sempre di più facilitando il compito a Hikari di procurarle nuovo godimento. Alla fine anche lei riuscì a far gridare il suo principe che chiamò ad alta voce il suo nome.
 
“Hikari-chan, ti amo”
 
“Anch’io ti amo, Amane-san”
 
“Non credo ce ne sia bisogno però voglio chiedertelo lo stesso. Mi faresti l’enorme onore di venire al ballo con me, mia principessa?”
 
“E’ la cosa che mi renderebbe più felice, mio principe”
 
Sudate e stanche le due ragazze si distesero l’una accanto all’altra sorridendo e si addormentarono pienamente appagate.
 
 
La pantera di Spica soffre
 
Tsubomi era allo stesso tempo felice e triste per la notizia del ballo. Sarebbe stata una bella occasione per Yaya-chan di distrarsi, ma allo stesso modo anche di continuare a star male perché al ballo le due Étoile sarebbero sempre state sotto i riflettori. Non poteva dire di odiare Hikari, anzi per tanto tempo pensava di esserne innamorata, ma il modo in cui trattava Yaya-chan era orribile. Certo lei e Amane-sempai erano molto innamorate, però avrebbero potuto darlo meno a vedere! Invece erano sempre in giro mano nella mano e si scambiavano continuamente carinerie. Per di più dall’elezione della settimana prima, Hikari dormiva sempre da Amane (chissà poi se dormivano) e Yaya rimaneva sola nella sua stanza.
Mentre pensava a tutto ciò Tsubomi si accorse di una figura in ombra vicino alle scuderie. Da lontano le parve familiare e quando si avvicinò, riconobbe Yaya.
 
“Yaya -chan che ci fai qui tutta sola? Perché non sei venuta alle prove?”
 
Yaya si girò di scatto. Appena vide che era Tsubomi le si fiondò addosso e le tappò la bocca facendole segno di fare silenzio. Prima di poterne capire il motivo, Tsubomi sentì dei gemiti piuttosto inequivocabili. Erano due ragazze intente a divertirsi. Ovviamente il fatto di essere vicini alla scuderia e che lì ci fosse Yaya non era una coincidenza. Tsubomi fece subito il giusto collegamento e non poté credere che lei fosse lì a farsi del male di sua spontanea volontà. Prese la ragazza per il polso e la trascinò via a forza proprio mentre si sentì una voce più forte. Era senza dubbio quella di Amane-sempai e gridava il nome di Hikari.
Yaya sembrava totalmente sotto shock. Dovette trascinarla a forza fino alla fontana della Madonna.
 
“Ma che ti prende Yaya-chan? Ti sei rincitrullita?! Ami così tanto farti del male da sola? Sapevi esattamente chi c’era là dentro. Eppure, sei rimasta lì ad ascoltare”
 
“Già, sono rimasta lì. Sei arrivata dopo quindi non hai sentito Hikari, però direi che prima, avendo sentito Amane, non ci sono dubbi su quanto si amino. Non credo che altri saprebbero dare tanto piacere al principe di Spica. Loro erano lì. A una parete di distanza. Non pensavo che avrebbe fatto così male. Pensavo di esserci passata sopra…”


“Sei proprio una stupida Yaya-chan!”
 
Mentre glielo gridava in faccia gli occhi di Tsubomi si riempirono di lacrime e non accennavano a smettere. Yaya era più che sorpresa dalla reazione dell’amica. Non si aspettava certo che fosse lei a scoppiare a piangere. Poi si sentì ancora più ferita dalle parole che le rivolse dopo.
 
“Sei davvero così convinta che sia la cosa giusta farsi del male in questo modo? Sei così concentrata a non vivere la tua vita che neanche ti accorgi di chi ti sta accanto davvero. Tu pensi sempre e solo a Hikari anche se sai che ama Amane-sempai più di se stessa. Con lei non hai speranza. Devi lasciarla stare e provare ad andare avanti. Non ti stai neanche rendendo conto che vicino a te potrebbe già esserci qualcun altro in grado di starti accanto, di farti stare meglio, che vorrebbe solo vederti sorridere…”
 
“Ma che stai dicendo Tsubomi?! Non c’è proprio nessuno accanto a me che fa quello che dici. Nessuno! Se ci fosse allora vedendomi così magari si sarebbe già fatto avanti. Invece sono qui che soffro, è vero, e l’unico modo per capire se sono ancora viva è continuare a farmi male perché almeno il dolore mi fa sentire qualcosa. Senza di quello mi sento vuota!”
 
“Ti sbagli! Tu non sarai mai vuota. Tu sei come una pantera, fiera e bellissima. Non puoi lasciarti andare così. E non dire che accanto a te non c’è nessuno. Io ci sono. Io sono qui!”
 
“Ma di che parli? Tu…”
 
Prima che potesse finire la frase, Tsubomi si avvicinò e la baciò senza preavviso. Yaya non seppe come reagire così rimase immobile. Sentendo la rigidità della ragazza, Tsubomi si allontanò. Teneva gli occhi bassi e aveva le guance in fiamme.
 
“Non sei da sola. Io so di non essere Hikari, però sono qui accanto a te…”
 
Yaya non ebbe il tempo di rispondere nulla perché Tsubomi scappò via veloce ed era sicura che la ragazza stesse piangendo. Si portò le dita sulle labbra dove sentiva ancora indugiare quelle calde di Tsubomi. Il suo cuore accelerò all’improvviso e senza sapere perché scoppiò a piangere anche lei.
 
 
Sei solo mia, vero?

 
Dopo l’annuncio del ballo, Nagisa era ancora più impaziente di andare a fare la passeggiata che Shizuma le aveva proposto. Entrambe non avevano attività di club quindi avrebbero avuto molto tempo da passare assieme e la rossa già s’immaginava i possibili modi in cui la sua Shizuma le avrebbe chiesto di andare al ballo assieme. A quel pensiero le venne naturale cercare con lo sguardo la sua compagna di stanza Tamao-chan. Il ballo sarebbe stato un ulteriore duro colpo per lei. Nagisa sapeva quello che Tamao provava per lei, ma non poteva farci nulla. Lei amava Shizuma. Ed essere ricambiata era la cosa migliore che le potesse capitare. Mentre era ancora assorta nei suoi pensieri, si sentì abbracciare da dietro e poi una voce le sussurrò all’orecchio.
 
“Allora, mia piccola Nagisa-chan, pronta per la nostra passeggiata?”
 
“Si, Shizuma-sama”
 
Già fremevano entrambe per l’esito che avrebbe avuto la giornata. Avevano già deciso dove la camminata le avrebbe portate. Appena arrivarono alla radura dell’albero Shizuma prese Nagisa per la vita e se la portò a un nulla dal viso. La rossa si perse in quei bellissimi occhi magnetici. Poi ammirò anche i folti capelli argentei della sua compagna e quelle labbra così morbide che la chiamavano. Si baciarono intensamente. Ora che erano una coppia ufficiale passavano molto più tempo assieme, ma comunque in pubblico Nagisa continuava a non voler essere troppo sfrontata. Questo anche per Tamao-chan, ma non voleva dirlo a Shizuma per paura di farla arrabbiare. Sapeva quanto fosse gelosa del rapporto che aveva con la sua compagna di stanza. Comunque fino a quel momento erano state assieme solo una volta e davanti alle altre si limitavano a tenersi per mano e abbracciarsi.
Ora invece erano completamente sole e potevano amarsi come volevano. Shizuma le slacciò il vestito con mani esperte. Glielo fece scivolare lentamente per assaporarsi la vista di quel corpo dalle forme perfette. Poi le accarezzò i seni sodi e scese lungo i fianchi fino al suo frutto proibito. Nagisa sussultò non essendo abituata ancora a quel tipo si situazioni. Voleva però che la sua Shizuma fosse soddisfatta di lei e prendendo l’iniziativa si avvicinò e cominciò a slacciarle a sua volta la divisa.
Ci mise un po’ di più ma alla fine entrambe si coricarono nude una accanto all’altra. Nagisa era visibilmente in imbarazzo eppure non riusciva a staccare gli occhi dal corpo di Shizuma neanche per guardarla negli occhi. La cosa parve divertire molto l’ex-Étoile. Desiderosa di avere la sua bella Nagisa, la bellezza di St. Miatre cominciò subito i preliminari. La prima volta che avevano fatto l’amore era stata intensa, ma anche troppo breve. Stavolta si sarebbe goduta ogni istante e avrebbe osservato con calma quel corpo stupendo. Cominciò palpandole i seni mentre con la lingua compiva delle piccole circonduzioni sul collo. La accarezzava piano scendendo e risalendo sul corpo di Nagisa, passando ogni volta un po’ più vicino al suo frutto. L’avrebbe colto, ma non così presto. Prima voleva farla eccitare il più possibile, cosa in cui stava riuscendo a giudicare dai gemiti della rossa. Cominciò a leccarle i seni e intanto a massaggiarle il clitoride con mano sicura. Quando decise di penetrarla baciò con foga la sua piccola per evitare che gridasse di piacere. Continuò a entrare e uscire con ritmo sempre maggiore finché Nagisa non emise un gemito superiore agli altri e inarcò il corpo in un atto di puro piacere fisico. Shizuma le si sdraiò accanto, contenta di averle procurato tanto godimento. Ora si aspettava quantomeno che Nagisa provasse a fare qualcosa per lei. Era inesperta, certo, ma alla fine avrebbe dovuto iniziare da qualche parte e anche lei era impaziente di avere la sua ricompensa. Vedeva quanto Nagisa fosse titubante e stava quasi per parlarle e cercare di spronarla quando invece fu lei a muoversi. Le salì sopra e cominciò in maniera un po’ impacciata a baciarle il collo per poi scendere verso il seno, la pancia, il ventre e poi sempre più giù… Quando arrivò tra le gambe di Shizuma, alzò la testa verso la compagna quasi a chiederle il permesso. L’ex-Étoile non si sarebbe mai aspettata tanta audacia da parte sua e non poté fare altro che annuire.
La stessa Nagisa non riusciva a pensare con lucidità e a rendersi pienamente conto di cosa faceva. Si lasciava guidare dall’istinto. La rossa scese ancora con la lingua e cominciò prima a baciarle l’interno coscia, poi si avvicinò sempre più al centro, sempre di più. Quando arrivò, cominciò a leccarle piano il clitoride con movimenti circolari. Shizuma avvertì come una scossa nel suo corpo. Pregò con tutta se stessa che quella sensazione non finisse, ma che anzi crescesse ancora di più. Nagisa entrava e usciva con la lingua, le mordicchiava le labbra e le faceva dei piccoli succhiotti che chiamare afrodisiaci era ben poca cosa. Shizuma alternava frasi del tipo “non ti fermare” ad altre come “dammi un po’ di tregua”. Nagisa sembrava dare retta solo alla prima. Aumentò il ritmo e quando sentì che Shizuma era quasi all’apice del piacere la penetrò anche con le dita. La sua compagna non se lo aspettava assolutamente e questo le provocò all’istante l’orgasmo. Il primo che avesse mai avuto. Si sentì bagnare completamente e le pareva quasi di avere un fuoco dentro. Per fortuna aveva avuto la prontezza di tapparsi la bocca o il suo grido di piacere si sarebbe sentito fino ai dormitori. Nessuno le aveva mai provocato quel piacere così profondo. Non c’era mai riuscita da sola e neanche con Kaori era mai successo. Per non ferire i sentimenti dell’ex compagna Shizuma aveva sempre finto pur di non farla soffrire. Invece Nagisa era riuscita a farla arrivare al pieno godimento.
Poi accadde una cosa strana. Invece si sdraiarsi accanto a lei Nagisa si mise a sedere e scoppiò a piangere.
Shizuma non riusciva proprio a capire cosa ci fosse di male. Che cosa era andato storto? Nagisa si vergognava forse del suo gesto?
 
“Nagisa-chan ma cosa…?”
 
“Potevi dirlo subito che stavo sbagliando. Io ho continuato credendo che ti piacesse! So di non essere esperta come te. Per me è la prima volta. Ma ce l’ho messa tutta, lo giuro!”
 
“Nagisa-chan di che parli? Tu sei sta magnifica!”
 
“Non mentire! Ti ho vista. Alla fine, ti sei tappata la bocca per nascondere le risate!”
 
“Nagisa! Ti sbagli di grosso. Non stavo per nulla ridendo. Non mi prenderei mai gioco di te. E comunque in quel momento ero alquanto occupata a tenermi a freno per evitare che mi sentissero fino a Ichigo-sha. Per questo avevo la mano sulla bocca. Per non gridare al mondo tutto il piacere che stavo provando. Tu sei riuscita a farmi sentire qualcosa d’inimmaginabile Nagisa-chan. Sei stata non solo brava. Sei stata superba!”
 
A quelle parole le lacrime della rossa si fermarono. Si diede della stupida da sola e si gettò fra le braccia della sua amata Shizuma.
 
“Perdonami Shizuma-sama. Sono una stupida!”
 
“No, non sei una stupida. Solo che non sei ancora abbastanza smaliziata da capire certe cose. Presto imparerai, ne sono certa. Dopotutto mi pare di capire che pur essendo inesperta sei un vero talento naturale!”
Nagisa arrossì violentemente. Di sicuro voleva essere un complimento, ma lei non era ancora avvezza a quelle situazioni e anzi ancora non si capacitava di dove avesse trovato il coraggio di fare quelle cose a Shizuma.
 
“Allora mia piccola Nagisa-chan, credo sia ora che ti chieda ciò che tanto desideri. Vuoi venire con me al ballo di Ichigo-sha? Sarà l’occasione perfetta per ballare ancora assieme prima che io mi diplomi”
 
“Si, Shizuma-sama! Certo che lo voglio. Non sappiamo quando potremo rivederci una volta finito l’anno. Questo mi star male al solo pensiero e non voglio sprecare un’occasione simile”
 
“Tranquilla, amore mio. Anche dopo che mi diplomerò, continuerai a essere tu a far battere il mio cuore. Per sempre”
 
Shizuma la baciò dolcemente e passarono il resto del pomeriggio facendo giochi d’amore sempre più audaci finché in lontananza non si sentirono i rintocchi del campanile.
 

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Capitolo 2
*** Protagoniste o comparse? ***


Protagoniste o comparse?
 
Tamao-chan se ne stava seduta in riva al lago da sola. Aveva deciso che quel pomeriggio avrebbe saltato il club di letteratura. Non era proprio in vena. Riusciva solo a pensare agli sguardi d’intesa fra la sua Nagisa e Shizuma-sama quando erano andate via. Era lei però la sciocca. Ancora si ostinava a credere che Nagisa potesse essere sua. Non sarebbe mai accaduto. Era troppo innamorata della bellezza argentea di Ichigo-sha. E poi anche lei lo sapeva. Formavano una coppia perfetta, Nagisa era felice e questo a lei doveva bastare. Se solo però qualcuno fosse riuscito a colmare quel profondo buco che si sentiva nel cuore…
Assorta nei suoi pensieri non si accorse della ragazza che si era avvicinata alla riva del lago. La riconobbe subito appena lei si voltò.
 
“Tomori-sama! Che strano vedervi qui!”
 
“Oh, ma chi…? Ah, sei tu Tamao-san. Scusa, non volevo disturbarti”
 
“No, no. Nessun disturbo. Qui può venirci chiunque. Io ero solo qui a riflettere”
 
“Bè a giudicare dal tuo sguardo non stavi semplicemente riflettendo. Stai pensando a quelle due vero? Shizuma-sama e Nagisa-san”
 
“Tomori-sama!”
 
“Perdona la mia indiscrezione. Forse è meglio che mi faccia gli affari miei. Comunque sappi che capisco perfettamente ciò che provi. E sappi che se vuoi puoi chiamarmi Shion. Non è il caso di usare tanta formalità. Non siamo a un evento scolastico”
 
“S-shion-sama…in che senso capisci cosa provo?”
 
Non era certo sua intenzione cominciare un discorso del genere, ma si ritrovò invece per la prima volta a voler davvero parlare con qualcuno che forse avrebbe potuto capirla.
 
“Eh mia cara…non sei l’unica che per la felicità della persona amata ha preferito farsi da parte. Non sei l’unica che ogni giorno deve avere sotto gli occhi la persona che ama che rivolge il suo amore a un’altra. Tutto questo poi per il bene superiore di Spica”
 
Tamao rifletté sulle parole di Shion e le venne in mente solo una coppia di Spica che risaltasse per il suo amore incondizionato.
 
“Shion-sama, voi…Amane-sempai…le Étoile?”
 
“Sei davvero una ragazza intelligente sai? Mi raccomando. Questa cosa non la devi dire ad anima viva. Anzi non avrei neanche dovuto parlarne, ma mi sembrava che avessi bisogno di un appoggio”
 
“Ti ringrazio Shion-sama. Anche se non sembra mi hai comunque aiutata. Ora devo solo trovare il modo di stringere i denti al ballo…”
 
“Già, il ballo. Loro saranno sicuramente le coppie di spicco. Non ti ha ancora invitata nessuno vero?”
 
“No, in effetti pensavo di andare sola…”
 
“Che ne diresti di venire con me?”
 
Shion non seppe capacitarsi di come le fosse venuta l’idea. Glielo aveva chiesto di getto e nel frattempo, sedute sul prato, le loro mani si erano sfiorate ed entrambe arrossirono e le staccarono subito imbarazzate.
 
“S-shion-sama…sarebbe un onore per me, ma non sarebbe sconveniente per la presidentessa di Spica andare al ballo con una semplice studentessa di Miatre?”
“Il ballo è stato organizzato proprio per incoraggiare lo stabilirsi di rapporti fra le ragazze delle tre scuole. Quindi non credo ci sia proprio niente di male, no?”
 
“G-già…allora credo che accetterò la tua offerta Shion-sama…”
 
Entrambe, tornando verso la sala comune per la cena, sentirono affiorare un sorriso alle labbra. Poi si separarono poiché Shion aveva detto di dover parlare con una persona urgentemente. Tamao intanto decise di tornare in camera a farsi una bella doccia fredda per schiarirsi le idee.
 
 
Le apparenze ingannano
 
Chikaru aveva deciso di salire sul tetto della scuola subito dopo l’annuncio del ballo. C’era una piacevole brezza che presto le scompigliò i capelli. Tanto valeva lasciarli sciolti e godersi la prima aria che sapeva già di primavera. Dal tetto era possibile avere una visuale quasi completa di Astrea e questo le era sempre piaciuto. Da lì poteva vedere anche il cortile e il parco. Notò subito che vicino al boschetto c’erano Kizuna e Remon che saltellavano allegre. Intuì subito che probabilmente avevano deciso di andare al ballo assieme. Nell’angolo del cortile, sotto un albero c’era anche la piccola Kagome con il suo inseparabile Boshibaru. Per lei sarebbe stato più difficile trovare un’accompagnatrice per la festa. Probabilmente se fosse rimasta sola la cosa più ovvia da fare sarebbe stato portarla con sé al ballo. Era suo dovere prendersi cura delle sue studentesse di LeRim, oltre al fatto che ‘Lei’ non le avrebbe certamente chiesto di andare al ballo. ‘Lei’ non le aveva mai rivolto quel tipo di attenzioni. Era sempre e solo concentrata ad accontentare i bisogni di Sh…
Proprio in quel momento notò una ragazza minuta che si avvicinava a Kagome. Le parve di riconoscerla come Chiyo, l’amica di Nagisa-chan e Tamao-chan. Il loro scambio di battute non durò molto, ma era chiaro da come si misero a girare in tondo ridendo che l’argomento era un invito al ballo, esteso anche all’orsacchiotto ovviamente. Anche la piccola Kagome quindi era a posto. Anche lei aveva trovato qualcuno a fianco a sé.
Per la prima volta da tanto tempo Chikaru si lasciò invadere dalla malinconia e mentre i suoi capelli erano scompigliati dal vento, cominciò a piangere. Non riusciva a non pensare a quel volto e al fatto che non potesse avere speranze con lei. Eppure, non riusciva a levarsi dalla testa il suo portamento regale ovunque andasse, la sua bellezza semplice, ma raffinata e quel suo modo di riavviarsi i capelli e sospirare ogni volta che Shizuma ne combinava un’altra delle sue. Il volto di Miyuki…
 
 
 
Ti sbagliavi sul mio conto
 
Miyuki era solita ormai salire sul tetto quasi tutti i pomeriggi per godersi un po’ d’aria fresca e liberare la mente.  Per fortuna da quando Shizuma non era più l’Étoile, il suo carico di stress era diminuito, ma ora c’erano il ballo, il diploma e…quello che la aspettava a casa dopo.
Sì, le serviva sicuramente un po’ d’aria. Tuttavia appena varcata la porta vide che c’era già qualcuno lì. Rimase letteralmente a bocca aperta. Quella ragazza era di una bellezza mozzafiato. I capelli sciolti mossi dal vento, le pieghe della divisa che ondeggiavano leggere. La divisa…una divisa di LeRim! Chi mai poteva…? Non ebbe bisogno di pensare ulteriormente a chi tra le loro studentesse potesse vantare una bellezza simile. Era sicuramente Chikaru. L’unica, secondo Miyuki, a poter competere in bellezza con le stesse Amane e Shizuma. Se lei si fosse presentata all’elezione dell’Étoile sicuramente la competizione sarebbe stata più serrata.
Però c’era qualcosa che non andava. Si avvicinò senza far rumore e si accorse che Chikaru stava piangendo. Non si sarebbe mai aspettata di vederla in lacrime. Solitamente era sempre allegra e sorridente.
 
“Chikaru-san va tutto bene?”
 
Sentendosi chiamare la ragazza si asciugò in fretta le lacrime e quando si girò aveva stampato in faccia un sorriso un po’ tirato che si spense subito appena vide chi aveva davanti.
 
“Miyuki-san! Cosa ci fai qui?!”
 
“Avevo solo bisogno di un po’ d’aria fresca. Solo che quando sono arrivata ho visto che c’eri tu e che stavi piangendo. È una cosa abbastanza insolita…”
 
“Ti sbagli. Non stavo piangendo. Mi lacrimavano gli occhi per…per colpa del vento!”
 
La scusa non sembrava convincere molto neanche lei, ma Miyuki decise che era meglio non forzarla. Dopotutto lei non aveva nessun diritto di impicciarsi, purtroppo…
Miyuki, vedendo che era calato un silenzio quanto mai imbarazzante, si avvicinò a Chikaru e si sporse a guardare il cortile.
 
“Tutte ferventi per il grande evento. Si sono già formate tante coppie. Alcune sono semplici amiche che passeranno una serata piacevole altre invece sono ragazze innamorate che non vedono l’ora di mettere in mostra la loro relazione. Sicuramente Shizuma darà il meglio di sé”
Come al solito si finiva sempre per parlare di lei! Chikaru non aveva la minima intenzione di stare a sentire Miyuki che parlava della sua adorata compagna di stanza, tuttavia non vedeva molte vie d’uscita. Miyuki parve accorgersi della sua aria corrucciata e non capiva cosa ci fosse che non andava.
 
“Chikaru stai bene davvero? Perdona la mia insistenza, ma ti sei rabbuiata così all’improvviso che…”
 
“Forse mi basterebbe per una volta poter conversare con te senza che l’argomento principale sia Shizuma-san!”
 
Miyuki non si sarebbe certo aspettata quell’uscita da Chikaru. Lei di solito era molto posata e allegra.
 
“Capisco che ne sei cotta dal primo anno, ma non credi che forse sarebbe ora che tu ti renda conto di come stanno le cose? Lei sta con Nagisa-chan. Si amano e questo non cambierà per parecchio tempo. Non ho nulla contro Shizuma in particolare, ma forse è il caso che qualcuno ti dica che ti tratta come una pezza da piedi!”
 
Aveva detto tutto d’un fiato e quando ebbe finito le mancava l’aria. Aveva sfogato in una volta tutta la sua frustrazione e ora si sentiva un poco più leggera.
Miyuki non riusciva a credere a quello che le aveva detto. Davvero credeva possibile che lei e Shizuma…? Impossibile. Non era neanche immaginabile per lei.
 
“Ma c-cosa d-dici Chikaru?! Io, cotta di Shizuma?!?! Che storia sarebbe? Guarda che ti sbagli. Per me Shizuma è come una sorella. Forse al primo anno pensavo ci potesse essere di più, ma non è andata così. Io darei la mia vita per lei, così come lei farebbe per me. È come se fosse sangue del mio sangue. E comunque chi ti dà il diritto di giudicare come mi faccio trattare da lei? Ti sei mai preoccupata di rivolgermi uno sguardo più lungo di qualche secondo? Ti sei mai accorta di me prima d’ora?”
 
Miyuki era arrossita violentemente e fece per andarsene tutta impettita. Chikaru pensò che non ci sarebbe stata un’altra occasione per rivelare a Miyuki i suoi veri sentimenti. Doveva cogliere la palla al balzo, soprattutto perché le sue parole le avevano smosso qualcosa dentro.
 
“Aspetta Miyuki!”
 
La fermò appena in tempo prima che se ne andasse. Le si avvicinò dietro, le mise il braccio destro attorno alla vita mentre le prendeva l’altra mano con la sinistra. Miyuki non si mosse. Aveva paura di rompere quel momento se solo si fosse spostata di un millimetro.
 
“Miyuki, tu non te ne sei mai accorta, ma io passo molto tempo a osservarti invece. Mi piace vedere come ti muovi, come risolvi sempre tutti i pasticci di Shizuma, come cerchi di mantenere sempre il controllo di tutto anche quando devi scontrarti con Shion. Io ti osservo molto più di cosa credi. L’ho sempre fatto, solo che non ho mai avuto il coraggio di fartelo notare. Io davvero ero convinta che tu fossi innamorata di Shizuma e sapevo di non poter competere con l’Étoile. Tu però mi sei sempre piaciuta Miyuki. Sempre”
 
Le si avvicinò e le diede un piccolo bacio sul collo. Miyuki si girò verso di lei con la testa e colmò la distanza che separava le loro labbra. Rimasero così per parecchi minuti a scambiarsi quel bacio desiderato da tempo. Appena si separarono si guardarono dritte negli occhi e poi Chikaru scoppiò a ridere.
 
“Sei adorabile con quello sguardo da cucciolo! Fai sempre tanto la sostenuta, ma in realtà come tutti anche tu hai le tue debolezze e avresti bisogno del sostegno di qualcuno”
 
“Mi sta bene, se sarai tu quel sostegno Chikaru”
 
“Potrei farci un pensierino”
 
Risero entrambe e poi si scambiarono un altro bacio.
 
“Miyuki, abbiamo ancora tutto il pomeriggio libero. Ti andrebbe di venire con me in un posto?”
 
“Certo, volentieri”
 
Gli eventi della giornata stavano prendendo una piega che nessuna delle due si sarebbe mai aspettata.
 
 
Tutto ciò che non ti ho detto
 
Attraversarono tutto il dormitorio di LeRim. Miyuki non aveva mai visitato tutto l’interno e non sapeva dove stessero andando. I corridoi erano deserti poiché tutte avevano le attività di club. Arrivate davanti all’ultima camera Chikaru l’aprì e fece segno a Miyuki di entrare.
 
“Questa è la mia camera!”


“Cosa? L-la tua c-camera? Ma la tua compagna di stanza non si chiederà cosa ci faccio io qui?”
“No, perché io non ho una compagna di stanza. Sono da sola quindi nessuno ci disturberà. Finalmente, appurato che siamo segretamente innamorate l’una dell’altra da parecchio, potremmo magari recuperare un po’ del tempo perduto. Che ne dici?”
 
“Bè io…ecco…non sono molto brava in questo genere di cose. Insomma, non so proprio da dove cominciare”
 
“Allora lascia che sia io a muovermi per prima”.
 
Chikaru le si avvicinò e la baciò con trasporto. Miyuki si lasciò andare completamente fra le sue braccia. Entrambe finirono sul letto. Di lì a essere completamente nude sotto le coperte, il passo fu molto breve. Si accarezzavano a vicenda esplorando i corpi l’una dell’altra. Miyuki ripensava a tutte le volte in cui Shizuma le aveva raccontato le sue imprese erotiche e cercò di riprodurle lei stessa. Mentre si massaggiavano contemporaneamente fra le gambe, i loro sguardi non si staccarono neanche per un attimo. Quando entrambe raggiunsero l’apice del piacere, lo fecero guardandosi negli occhi e leggendo ognuna l’amore dell’altra per quel loro primo rapporto. Tanti anni senza sfiorarsi e ora avevano fame l’una dell’altra. Chikaru era al settimo cielo. Anche Miyuki era felice, per la prima volta da tanto tempo. Tra le due la più attiva era certamente Chikaru che sembrava non essere mai sazia. Prese Miyuki più volte di seguito e in più posizioni. Miyuki sembrava ancora un po’ titubante, così per farla sciogliere un po’ Chikaru le fece una proposta.
 
“Miyuki, forse sarebbe meglio farsi una bella doccia che ne dici? O preferisci un bel bagno? Ho un accappatoio in più quindi non ti preoccupare”
 
Il bagno che si fecero assieme non fu che un altro teatro del loro amore. L’acqua scivolava sui loro corpi mentre entrambe davano sfogo agli istinti finora soffocati. Tornarono in camera in accappatoio e ancora con i capelli bagnati.
Si scambiarono un lungo sguardo complice. Poi Chikaru si avvicinò alla sua bella. Le scoprì appena le spalle e cominciò a baciarle il collo. Poi la fece sedere sul letto e le si mise davanti in ginocchio. Le aprì le gambe e cominciò con avidità un nuovo gioco amoroso.
 
“Chikaru, dov’è il tuo interruttore?”
 
Proprio in quel momento si sentì bussare alla porta. Chikaru riconobbe subito la voce dietro la porta e lo riferì a bassa voce.
 
“E’ Shion-san! Presto Miyuki nasconditi nel bagno. Cercherò di risolvere in fretta. Vai!”
 
Miyuki si chiuse in bagno mentre Chikaru andava ad aprire.
 
“Chikaru! Oh, scusa non volevo disturbarti! Perdonami ma non ti avrei disturbata se non fosse una cosa seria. Hai un po’ di tempo?”
 
L’idea di Chikaru era di cercare di liberarsene in fretta, ma l’urgenza nella voce dell’amica la portò invece a cambiare idea. Sentiva che era una cosa seria.
 
“Certo, entra pure. Raccontami tutto!”
 

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Capitolo 3
*** Sentimenti dirompenti ***


Sentimenti dirompenti
 
“Ecco, vedi Chikaru. Non sapevo a chi altri rivolgermi. Tu di solito sei brava ad ascoltare le persone e dare buoni consigli. Io ora ne ho bisogno più che mai”
 
Parlando gli occhi di Shion avevano cominciato a lacrimare e Chikaru si chiese quale potesse essere il problema.
 
“Shion-san, sai che con me puoi parlare tranquillamente. Forza dimmi cosa ti affligge”
 
“I-io, insomma io, io ho appena invitato una ragazza al ballo!”


“Ma questo è magnifico! Cosa c’è di male? E chi è la fortunata?”
 
“E’ questo il problema. In realtà non credo sia poi tanto fantastico. Mi sono cacciata in un bel pasticcio. Ho invitato Tamao-san di Miatre”
 
“Tamao-chan? E lei cosa ti ha risposto?”


“Lei ha accettato”
 
“Qual è allora il problema?”
 
“Il problema è che non so quanto questa cosa possa essere genuina. Lei potrebbe soffrire a causa di Shizuma-sama e Nagisa-san. Io so già che non potrò evitare di star male per Amane e Hikari-chan. Però quando oggi ho chiesto a Tamao-san di venire al ballo con me, sentivo che era la cosa giusta. Sentivo che…che forse…Cosa devo fare Chikaru?”
 
“Bè la situazione non è delle più limpide è ovvio. Però chissà magari potrebbe essere una buona occasione per entrambe di pensare ad altro e svagarvi un po’”
 
“Già forse è così…Forse sono io che mia preoccupo troppo dopotutto. Si sono proprio una sciocca. Scusa se non ti spiace vorrei lavarmi un attimo il viso. Solo un secondo”
 
“NO! Shion-san non…”


Troppo tardi. Shion aprì la porta e trovò nientemeno che Miyuki Rokujo, presidentessa di Miatre, in accappatoio e rossa per l’imbarazzo.
 
“Chikaru cosa significa questo? Perché Rokujo è qui ed è…è…è…oh mio dio! Chikaru! Tu e Rokujo? Da quando?!?!”
 
“Calmati Shion-san. Lascia che ti spieghi. Vedi, a dire il vero diciamo che solo oggi c’è stata una dichiarazione ufficiale e poi tu sei arrivata in un momento, diciamo delicato”


“Ah certo ci scommetterei. Però così anche tu hai sentito tutto vero, Rokujo?”
 
“Shion-san se è solo per questo, sappi che non dirò ad anima viva ciò che ho sentito. Anzi forse come presidentessa di Maitre dovrei anche ringraziarti”
 
La presidentessa di Spica non riusciva a credere alle sue orecchie. Davanti a lei c’era la sua acerrima rivale scolastica che la stava ringraziando. Ma per cosa? Sul suo volto si dipinse un’espressione interrogativa.
 
“Ti ringrazio per aver invitato Tamao-chan. Se c’è qualcosa di cui ha bisogno quella ragazza ora è qualcuno che la faccia stare bene e le faccia dimenticare l’amore per Nagisa. Se questo aiuto deve arrivare da Spica, tanto meglio. Mai come ora tra le nostre scuole sono nati dei rapporti eccezionali. Basta vedere me e Chikaru dopotutto. Ma ti avverto! Vedi di non farla soffrire ancora di più, sono stata chiara?”
 
Miyuki era arrossita molto e sembrava molto nervosa, ma le sue parole erano sincere e questo bastò a quietare Shion.
“OK, bè, grazie Rokujo-san. Non so come si evolveranno le cose. Sono piuttosto confusa al riguardo. Io, io credo che ora andrò a prepararmi. Fra poco si cena e credo di essere di troppo qui. Quindi vi auguro…buon proseguimento e…grazie. A entrambe. Chikaru, io e te comunque abbiamo poi molto di cui parlare”
 
Chikaru era stranamente nervosa mentre chiudeva la porta.
 
“Accidenti non mollerà tanto facilmente. Mi metterà sotto torchio. Vabbè pazienza! Ora ho ben altro a cui pensare. Che ne diresti per esempio di riprendere il ‘discorso’ di prima? Io non so tu ma in realtà non ho molta fame. Non mi va di scendere”
 
“Veramente neanche io. Potrei anche saltare la cena con una buona motivazione e scommetto che tu me ne potresti dare una”
 
Sorridendo, Miyuki si avvicinò alla bruna, le gettò le braccia al collo e la baciò dolcemente.
 
“Sì, direi che una scusa decente ce l‘avrei”
 
La guardò con uno sguardo più che eloquente e Miyuki decise che di tempo per parlare ce ne sarebbe stato. Più tardi.
 
 
Assenze a cena
 
Come tutte le sere le ragazze di Ichigo-sha si erano riunite tutte in sala pranzo per la cena. O meglio, quasi tutte. In realtà Amane e Hikari stavano aspettando le tre presidentesse delle scuole per cominciare la preghiera e dare inizio al pasto. Era molto strano che proprio loro fossero in ritardo. Kaname e Momomi non avevano notizie di Shion già da un po’ e stessa cosa valeva per Kizuna e Remon che non avevano idea di dove fosse finita Chikaru. Shizuma era forse fra le più sorprese. Non era proprio da Miyuki arrivare tardi. Chissà che non le fosse successo qualcosa…
Proprio mentre si stava decidendo se mandare qualcuno a controllare, Shion fece il suo ingresso. Sembrava preoccupata per qualcosa appena entrata, ma subito cercò di non darlo a vedere. Appena arrivata a fianco delle Étoile si sistemò e cercò con lo sguardo Tamao.
La vedeva seduta appena più in là accanto a Nagisa e, ovviamente, Shizuma. Sarebbe stata una situazione molto complicata da gestire, senza dubbio.
 
“Scusatemi per l’attesa. Ho avuto un contrattempo. Possiamo cominciare Étoile-sama”
“Veramente Shion-sama mancano ancora due ragazze all’appello. Non ci sono Miyuki-sama e Chikaru-sama. Stavamo appunto decidendo se non fosse il caso di mandare qualcuno a controllare che sia tutto a posto”
 
“Oh, no non c’è alcun bisogno. Ve lo posso assicurare. Va tutto bene. Anzi benissimo. Ecco, loro stavano, si loro stavano in effetti finendo di elaborare un’idea per il ballo. Si stavano impegnando molto e siccome non volevano interrompersi a metà, mi hanno detto di riferire che avrebbero saltato la cena”
 
“Oh, allora va bene. L’importante è che stiano bene”
 
“Sì certamente. Non ti preoccupare Amane-sama, stanno entrambe benissimo oserei dire”
 
La sua risposta era stata piuttosto frettolosa, pensò Shizuma, e poi, da quando Shion faceva da messaggero? Per di più sotto richiesta di Miyuki? Loro due non si potevano vedere. Se ci fosse stata occasione di mettere in luce una mancanza di Miyuki quell’arpia avrebbe colto al volo l’occasione. Forse non voleva mettere anche nei guai Chikaru…Chikaru…un momento! Miyuki e Chikaru! Quante volte Miyuki le aveva rotto le scatole non facendo altro che parlare di Chikaru? Di quanto fosse bella, intelligente, spiritosa, che non la degnava di uno sguardo, di quanto non avesse speranze…e ora invece era da sola con lei. Conoscendo la timidezza di Miyuki, lei avrebbe approfittato della cena proprio per levarsi da una situazione imbarazzante, non ci sarebbe rimasta immersa fino al collo. Doveva essere successo qualcosa.
Appena finita la cena, Shizuma scappò via dando un veloce bacio sulla guancia a Nagisa, che la guardò correre via prima di poter chiedere dove stesse andando.
Poco male, si sarebbero incontrate più tardi prima del tè party. Oh no! Nagisa si era completamente dimenticata del tè party. Appena possibile doveva avvertire Shizuma che quella sera avrebbero dovuto dormire separate. Non aveva la minima intenzione di far sentire Tamao a disagio invitandola in camera, anche perché anche le altre sarebbero state in imbarazzo. Neanche Hikari portava Amane-sempai ai tè party. Shizuma avrebbe capito, sbuffando un po’, ma avrebbe capito.
 
 
Miyuki! Non ti facevo così vogliosa!
 
Shizuma aveva cercato in tutto il dormitorio di Miatre, ma di Miyuki neanche l’ombra. Dato che Shion aveva detto di averla lasciata con Chikaru pensò quindi di andare a vedere nei luoghi comuni del consiglio. Anche lì nessun risultato. Rimaneva solo una possibilità. Il dormitorio di LeRim. Shizuma c’era già stata diverse volte quando non voleva farsi trovare da Miyuki. Non la veniva mai a cercare lì. La conoscenza del posto si rivelò utile, soprattutto poiché cercava una camera in particolare. Una volta aveva visto entrare Chikaru nella sua camera ed era lì che doveva andare. Appena arrivata alla porta giusta, fece per bussare, ma si fermo appena un attimo prima, quando sentì le voci di Chikaru e…Miyuki. Si! Ne era sicura che fosse lei. Shizuma rimase ancora più sorpresa di sentire quello che le ragazze si stavano dicendo e ovviamente intuì dai rumori che sentiva ciò che stava succedendo lì dentro.
 
“E brava Miyuki! Alla fine, hai deciso di sfogarti un po’ eh?”.
 
Trattenendo a stento le risate, Shizuma se ne tornò verso il suo dormitorio. Avrebbe aspettato Miyuki anche tutta la notte se necessario. Voleva sapere tutto! Purtroppo la cosa che più le scocciava era che doveva dire a Nagisa che non avrebbero passato la notte assieme.
Trovò la ragazza ancora nella sala comune. Le si avvicinò e subito notò Tamao che si rabbuiava. Oh cielo! Quella ragazza doveva proprio mettersi il cuore in pace.
 
“Nagisa-chan, posso parlarti un attimo?”
 
“Certo, Shizuma-sama! Anch’io devo dirti una cosa!”
 
“Mi dispiace ma credo che questa notte dovremo dormire ognuna nella sua stanza”
 
“Oh, e come mai?”
 
“Bè devo parlare un po’ con Miyuki. Sai, in questi giorni l’ho un po’ trascurata e ora c’è una cosa importante di cui dobbiamo parlare”
 
“Ah, capisco. Bè capita a proposito allora perché io mi ero totalmente scordata di dirti che stasera faremo un tè party. Perdonami, per non avertelo detto”
 
“Tranquilla. Anche tu hai bisogno di stare con le tue amiche dopotutto. E non ti preoccupare. So bene perché non mi hai mai chiesto di partecipare. Continuo a pensare che tu abbia il cuore troppo tenero, ma anche questa è una cosa che adoro di te. Allora ci vedremo domani, piccola mia”
 
Nagisa era piuttosto confusa dal comportamento di Shizuma, ma anche sollevata. Si scambiarono un bacio veloce e ognuna tornò alla propria camera.
Ora Shizuma fremeva davvero dalla voglia di far vuotare il sacco a Miyuki. Anche i dettagli piccanti!
 
 
 
Vuota il sacco!
 
Miyuki ci mise un po’ prima di decidersi a entrare. Aveva paura che, approfittando della stanza libera, Shizuma avesse fatto entrare Nagisa. L’ultima cosa che voleva era beccarle a fornicare come non ci fosse un domani. Al solo pensiero rabbrividiva. Non che lei fino a poco prima avesse fatto qualcosa di diverso, ma questo era un altro discorso.
Alla fine si decise a entrare. In fondo era anche la sua stanza! E trovò Shizuma pronta ad aspettarla, anzi a braccarla.
 
“Ben tornata Miyuki. Mi devi dire qualcosa, per caso? Come sta la cara Chikaru?”
 
Shizuma l’aveva bloccata alla porta e afferrata per le braccia. Di solito lo faceva quando, per scherzo, la prendeva alla sprovvista e la baciava. Di solito glielo lasciava fare, ma ora…ora in realtà era diverso perché c’era Chikaru. Poi si rese conto della domanda.
 
“Scusa di cosa stai parlando Shizuma?”
 
“Non fare la santarellina con me Miyuki. Ti conosco troppo bene. Agli altri la scusa di Shion potrà essere sembrata plausibile, ma a me no di certo. Allora, dimmi un po’, cosa può aver trattenuto te e Chikaru assieme così a lungo”.
 
Nel farle quella domanda il cuore di Miyuki aveva già cominciato a battere all’impazzata. Era rimasta allibita e intanto Shizuma la guardava come se dal suo silenzio avesse capito tutto, cosa peraltro possibilissima.
 
“Mmm, vediamo se ci azzecco. Tu e Chikaru vi trovate per caso da sole da qualche parte. Poi cominciate a parlare del ballo, come sarebbe normale tra le due presidentesse di Miatre e LeRim. Magari viene fuori anche il dubbio di chi invitare al ballo. Fra voi due Chikaru, sicuramente la più coraggiosa, ti confessa di averti in realtà sempre amata e t’invita come sua compagna. Tu accetti, ovviamente, e finite da qualche parte a fare sconcerie fino a tardi. Allora che ne dici? Tutto corretto?”
 
“Veramente, n-non mi h-ha invitata al ballo. Ancora…”
 
Gli occhi di Shizuma diventarono ancora più grandi del normale.
 
“Oh, mio dio, Miyuki! Ora mi racconterai TUTTO!”
 
Miyuki sapeva che non sarebbe riuscita a scamparla e con non poca vergogna cominciò a raccontare. Passarono quasi tutta la notte a parlare come non capitava da qualche tempo. Ogni tanto Shizuma faceva qualche commento o la prendeva in giro maliziosamente. Alla fine, si addormentò nel letto di Shizuma come quando erano più piccole e l’ex-Étoile continuò ad accarezzare i capelli dell’amica ancora per un po’.
 
“Sei davvero diventata forte e bella, mia piccola Miyuki. Sono orgogliosa di te”
 
Dopodiché si addormentò anche lei.
 

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Capitolo 4
*** Pettegolezzi da tè party ***


Pettegolezzi da tè party
 
Si riunirono alla solita ora nella stanza di Nagisa e Tamao. C’erano Yaya, Hikari, Tsubomi e Chiyo. Ovviamente il primo argomento della serata fu il ballo. Le ragazze sembravano allegre come sempre, ma Nagisa notò subito che Yaya non era vivace come il solito e stranamente anche Tsubomi era taciturna. Si stava giusto chiedendo se non fosse il caso di parlare almeno con Yaya-chan quando si accorse di Chiyo che la chiamava.
 
“Scusa, Chiyo-chan! Mi sono distratta un attimo. Potresti ripetere quello che hai detto?”
 
“Certo, Nagisa-sempai! Ti stavo dicendo che al ballo andrò con Kagome-chan. Oggi ha accettato di venire con me, così non sarò sola poiché Nagisa-sempai andrà sicuramente al ballo con Shizuma-sempai”
 
“Oh, ma è meraviglioso Chiyo! Eheheh già. Io andrò con Shizuma-sama”
 
Nagisa si era girata per vedere l’espressione di Tamao che però non tradiva alcuna emozione se non una sincera felicità per la piccola Chiyo.
 
“Questo è bellissimo Chiyo-chan. Brava, hai fatto bene a invitarla!”
 
“E tu Tamao-sempai? Con chi andrai al ballo?”
 
La domanda di Hikari voleva essere ingenua sicuramente, ma tutte si resero subito conto che questo comportava che non ci andasse con Nagisa.
 
“Bè ecco. Veramente mi ha invitato una persona, oggi, ed io ho accettato”
 
Tutte rimasero a bocca aperta e per il resto dell’ora provarono a scucire qualcosa alla ragazza. Nagisa ancora non riusciva a credere che non le avesse detto niente. Avrebbe tanto voluto tornare ad avere la sua migliore amica. Forse ci sarebbe solo voluto un po’ più di tempo. Anche fra Hikari e Yaya le cose erano migliorate.
A proposito di Yaya…chissà cosa le era successo. Non ebbe il tempo di parlarle senza coinvolgere le altre perciò decise di lasciar stare almeno per il momento.
 
 
La determinazione fa la differenza
 
Il giorno dopo si erano già formate un sacco di coppie per il ballo e solo poche rimanevano disaccoppiate. I preparativi erano già entrati nel vivo.
Quelle che s’impegnavano di più erano le presidentesse Miyuki e Chikaru. Sembravano lavorare molto bene in coppia e ogni volta che Shizuma passava loro accanto sorrideva a Miyuki che invece arrossiva. Chikaru dal canto suo non faceva altro che sorridere tutto il tempo.
Appena ci fu un attimo di tranquillità le due ne approfittarono per andare a mettere via del materiale e stare un po’ sole.
 
“Allora? Devo supporre da tutte quelle occhiate, che Shizuma-sama sappia tutto vero?”
 
Miyuki era stata presa del tutto alla sprovvista eppure non poté fare a meno di pensare a quanto quella ragazza fosse perspicacie e le scappò un sorriso.
 
“Cosa ti fa ridere?”
 
“Nulla! E’ solo che non ti si può nascondere nulla. E neanche a Shizuma, quindi appena mi ha vista ha voluto sapere. Ti da fastidio?”
 
Mentre lo chiedeva Miyuki aveva abbassato gli occhi con aria colpevole. Le fece così tenerezza che Chikaru le si avvicinò subito per stringerla tra le braccia lasciando cadere a terra ogni cosa.
 
“Tranquilla. Non mi da fastidio. Ora mi chiedo se sia il caso si chiederti quello che avevo in mente”
 
“Cioè? Ora che mi hai detto di volermi parlare, non mi dire che vuoi ripensarci?”
 
“Bè, in effetti, te lo meriteresti poiché non riesci a tenere testa a Shizuma! Ahahah, dai stavo solo scherzando. Non mettere il broncio. Ok, te ne parlo”
 
Le due ragazze si sedettero sulle poltroncine dell’aula recitazione e Miyuki attese di sapere cosa voleva la sua nuova compagna.
 
“Miyuki, verresti al ballo con me?”
 
La domanda la prese totalmente alla sprovvista, ma allo stesso tempo fece fare una bella capriola al suo stomaco. Poi subentrò subito però la nausea al pensiero che la stava perseguitano dal giorno prima.
 
“Chikaru…venire al ballo con te sarebbe la cosa più bella del mondo…ma non posso”
 
“C-cosa Miyuki? Perché? Pensavo che fra noi ci fosse qualcosa…”
 
“E, infatti, è così. Ma io non posso. Vedi io non credo che sarebbe una buona idea. Il dopo sarebbe troppo doloroso”
 
“Di cosa stai parlando? Si tratta solo di andare al ballo insieme, far vedere che bella coppia formiamo e recuperare il tempo perso. Ti vergogni forse di noi?! E poi cosa intendi con dopo?”
 
“NO! Chikaru, io non potrei mai vergognarmi di te. Io ti amo! Vorrei stare con te alla luce del sole, ma dopo il diploma non potremo più vederci!”
 
“Di cosa stai parlando Miyuki? Certo che potremo vederci. Non vai mica all’altro capo del mondo”
 
“No, ma andrò in sposa all’uomo che mi è promesso sin da quando ero piccola!”
 
Chikaru non riusciva a credere alle sue orecchie.
 
“Cosa? Ma tu ami quest’uomo?”


“Io non l’ho neanche mai visto. È un accordo preso dai nostri genitori per unire le famiglie e allargare l’influenza commerciale di mio padre”
 
“Allora vorrà dire che se a tuo padre è solo questo che interessa, metterò di mezzo la mia famiglia. Tu, Shizuma e Amane non siete le uniche a provenire da famiglie importanti. Mia madre ha grande influenza politica a Tokyo e mio padre è uno squalo della finanza. Vedrai che con il loro aiuto riusciremo a ribaltare la situazione! Io non ti lascerò andare ora che ti ho trovata…combatterò anche per tutte e due se tu non avrai la forza di farlo!”
“Chikaru…”
 
Miyuki aveva già le lacrime agli occhi e non sapeva che altro fare se non buttarsi tra le braccia dell’amata e baciarla con trasporto indescrivibile. Non aveva mai avuto la forza di opporsi a suo padre senza una buona motivazione ma ora la situazione era molto cambiata.
 
“Allora? Verrai al ballo con me?”
 
“Si, Chikaru. Certo che verrò con te!”
 
“Bene! Mi hai reso la donna più felice del mondo! Però facciamo così, non diciamolo a nessuno per adesso. Al ballo rimarranno tutti di stucco vedrai!”
 
 
 
Andare avanti
 
Yaya non riusciva a smettere di pensare a quel bacio. Non ci riusciva proprio. Tsubomi l’aveva colta alla sprovvista e lei non aveva saputo fare altro che rimanersene lì imbambolata. Poi la ragazzina era scapata via senza che lei potesse parlarle, senza che potesse chiedere spiegazioni. Era convinta che a Tsubomi piacesse Hikari, come a lei del resto, e che anche lei soffrisse perché ora la loro amata stava con Amane.
Che invece avesse frainteso tutto? Da quel che era successo sembrava che Tsubomi non si preoccupasse affatto di Hikari, ma di lei piuttosto. Anche al tè party non la finiva più di lanciarle occhiatine di nascosto. Finora non avevano avuto modo di parlare da sole e anzi Tsubomi era più sfuggente che mai. Ora però sarebbe riuscita a placcarla dopo le prove del coro. Voleva chiarire come stavano le cose.
 
“Tsubomi! Vieni con me per favore. Aiutami a portare dentro gli spartiti”
 
“Yaya-sempai, veramente io…”
 
“Forza non essere pigra e aiutami”
 
Non le lasciò il tempo di replicare e la fece entrare nel magazzino.
 
“Allora, finalmente riusciamo ad avere un momento per parlare. È tutto il giorno che mi eviti”
“N-no Yaya-sempai io non ti sto evitando…”


“Sì invece. E lo fai da quando mi hai baciata!”
 
Tsubomi divenne subito rossa in viso e Yaya anche sentiva il viso accaldarsi.
 
“Mi conosci Tsubomi-chan. Non sono tipo da giri di parole perciò dimmi: perché mi hai baciata?”
 
“I-io ecco, io volevo solo…Eri così triste per via di Hikari e Amane-sempai. Io volevo solo…io volevo solo che sapessi che anche altre persone ti vogliono bene”
 
“Perché non me lo hai mai detto? Io ho sempre pensato che a te piacesse Hikari!”
 
“Ed era così. All’inizio. Però ora non mi piace più. Per me è irraggiungibile, come lo è per te. È innamorata di Amane-sempai. Dovresti guardare in faccia la realtà. Ma dovresti anche accorgerti che forse qualcun altro potrebbe farti stare bene. Se solo gliene dessi la possibilità”
 
In quel momento Yaya provò un impulso irrefrenabile. Si avvicinò alla piccola Tsubomi e la baciò delicatamente sulle labbra. Quando si staccò sul volto della piccola si leggevano felicità e stupore.
 
“Forse hai ragione tu ed è ora che io vada avanti. Mi aiuterai Tsubomi?”
 
“C-certo Yaya-sempai!”
 
“Allora che ne dici di andare al ballo insieme?”
 
Nel vedere la ragazza fare cenno di si, Yaya sentì il cuore alleggerirsi di colpo. Forse il ballo sarebbe stata l’occasione giusta per voltare pagina, finalmente.
 
 
Finalmente al ballo!
 
Dopo qualche settimana finalmente era tutto pronto. Tutti i preparativi erano ultimati. Tranne qualche coppia ancora incognita, tutte giravano per sfoggiare le proprie accompagnatrici. Il tempo era volato e tutte si erano affrettate a terminare i propri abiti da gala. Quel giorno tutte le lezioni furono sospese con gioia delle studentesse che avevano gli esami e volevano godersi un po’ di relax.
Il ballo cominciava alle sette e per l’occasione era anche stato concesso dalle sorelle di rimanere alzate fino alle dieci! Ovviamente a loro insaputa molte ragazze sarebbero rimaste sveglie anche più a lungo. Soprattutto chi si era accordato per certi “cambi di camera”.
Le coppie cominciarono ad arrivare alla spicciolata senza un ordine preciso. Tutte erano agghindate e felici di passare una serata danzante con la propria compagna di stanza, migliore amica o qualcosa di più.
Ad aprire le danze dovevano pensarci ovviamente le due Étoile. Appena fecero il loro ingresso tutti rimasero a bocca aperta nel vedere le due dame entrare mano nella mano. La più piccola era Hikari con un elegante vestito color zaffiro. Molte però stentarono a riconoscere la ragazza al suo fianco. Era Amane-sempai con un elegantissimo abito da sera molto femminile. Era a sirena, color blu notte e aveva uno strascico svolazzante di tulle.
 
“Hikari, quest’idea è stata tua. Io non mi sento molto a mio agio, quindi se cadrò a gambe all’aria sarà tutta colpa tua”
 
“Ahahah tranquilla Amane-sempai. Se cadrai al massimo mi getterò anche io a terra con te”
 
Risero entrambe e si prepararono ad aprire le danze non appena fossero arrivate le ultime coppie.
Entrarono assieme Kagome e Chiyo, Kizuna e Remon e Momomi e Kaname, le quali ormai avevano fatto pace ed erano ormai una coppia ufficiale. Poi, in tutto il loro splendore, Shizuma e Nagisa fecero il loro ingresso. Tutte si voltarono a guardarle con ammirazione forse superiore a quella dimostrata per le Étoile.
 
“Ehi Amane! È la prima volta che ti vedo vestita davvero da donna! Scommetto che è stata una richiesta di Hikari vero?”
 
“Shizuma! Non mi prendere in giro. Sono già abbastanza impacciata per conto mio senza che tu ti sbeffeggi di me. Piuttosto dovremmo quasi esserci tutti. Chi manca?”
 
Hikari si guardò un attimo attorno come anche Nagisa.
 
“Mancano Tamao-chan, Yaya-chan e Tsubomi-chan”
 
“Vero e anche le presidentesse delle tre scuole. Strano che tutte e tre siano le ultime ad arrivare…”
 
Come se avessero risposto al richiamo, fecero il loro ingresso in sala le ultime tre coppie. Tutte le ragazze di Ichigo-sha rimasero a bocca aperta appena videro chi stava entrando.
Yaya e Tsubomi entrarono tenendosi a braccetto e Yaya non smetteva di sorridere un attimo. Hikari si sentì riempire il cuore di gioia. Nessuna delle due le aveva detto niente ma non le importava. Le andava benissimo che le sue due amiche avessero qualcosa di speciale da condividere e inoltre pensò, come molte altre ragazze che sapevano sei sentimenti di Yaya per Hikari, che forse questo le avrebbe fatto dimenticare l’infatuazione per lei.
Poi fu il turno di Nagisa di rimanere a bocca aperta quando vide entrare Tamao-chan accompagnata da niente meno che Shion, la presidentessa di Spica. Certo c’erano state alcune ragazze che avevano invitato compagne di una delle altre scuole, ma che addirittura una delle presidentesse lo avesse fatto era incredibile. Molte ragazze si girarono per vedere la reazione di Nagisa. Anche Shizuma si girò verso di lei per vedere se provasse qualche genere di gelosia. Per sua fortuna Nagisa non era proprio il tipo. Anzi scoppiò a ridere e corse incontro all’amica.
 
“Tamao-chan questa me la paghi! Ora ho capito perché non mi volevi dire con chi venivi al ballo. Ho passato giorni interi a stressarti ma hai resistito. Devo farti i miei complimenti! Formate una coppia eccezionale!”
 
“G-grazie Nagisa-chan”
 
Tamao era arrossita e anche Shion, all’inizio, si sentì un po’ in imbarazzo. Presto però l’attenzione di tutti si focalizzò altrove quando entrarono le ultime due persone che tutti aspettavano ma che nessuno pensava di vedere così.
Miyuki e Chikaru entrarono in sala con una regalità mai vista. Chikaru portava un abito rosso acceso che la rendeva abbagliante. Al suo fianco le porgeva il braccio Miyuki vestita con un elegante completo maschile di un nero/blu che risaltava ancora di più accanto al rosso fuoco della compagna. Le due davano l’idea non solo di essere ottime amiche, ma molto di più. Infatti, tutte trattennero il fiato vedendo Chikaru dare un delicato bacio sulla guancia di Miyuki che arrossì lievemente.
 
“Miyuki-san a quanto pare stasera i nostri ruoli abituali sembrano essersi invertiti”
 
“Si, Amane-san. Direi che hai ragione. Però devo ammettere che ora capisco come tu ti trovi molto più a tuo agio in abiti maschili”
 
Il gruppo di amiche rise di quella battuta. Poi Shion disse la sua.
 
“Direi che è ora di dare inizio alla festa. Tutte aspettavano questo momento da tempo. Cercate di non monopolizzare la scena perché siete le presidentesse di Miatre e LeRim e vi siete presentate come coppia. Inoltre, cercate di non essere troppo indiscrete. Io ho già avuto la mia parte”
 
“Shion! Non sono cose da dire in pubblico queste!”
 
“Oh dai Miyuki. Non essere così suscettibile. Dimmi piuttosto, cosa intende dire Shion? Non è che vi ha beccate a…”
 
“Shizuma! Per favore non ti ci mettere anche tu!”
 
 Miyuki era arrossita violentemente mentre Chikaru cercava senza successo di nascondere un sorriso. Dopo quel commento le ragazze del gruppo si guardarono per un attimo e tutte realizzarono che quello scambio di battute voleva significare una cosa ben precisa e Nagisa diede voce a quei pensieri.
 
“Ma allora Chikaru e Miyuki stanno assieme!”
 
Tutte si girarono verso il gruppetto e appena la notizia fu metabolizzata tutta la sala si gremì di applausi e grida di gioia per una delle coppie più belle di Ichigo-sha. Miyuki non sapeva che dire perciò lasciò che fosse Chikaru a parlare anche per lei e a guidarla nei balli.
La serata passò anche troppo in fretta. I pettegolezzi di quella serata invece sarebbero durati parecchio. Troppe nuove coppiette si stavano formando e alle ragazze si sa che piace spettegolare. Finiti i balli tutte si ritirarono. Chi nella propria stanza chi invece in quella della compagna.
Shizuma aveva già chiesto a Nagisa di dormire con lei poiché Miyuki invece stava da Chikaru. Hikari rimase con Amane e lo fece ancora più volentieri dopo che Yaya le chiese se fosse un problema far dormire con lei Tsubomi. Tamao alla fine della serata si fece coraggio e chiese a Shion di rimanere con lei e con sua enorme gioia la bellezza di Spica accettò di buon grado. Quella sera riecheggiarono molti sospiri a Ichigo-sha, alcuni di coppie già consolidate, altri di nuovi amori appena sbocciati.
Tutte però erano intenzionate a far durate quegli attimi di felicità il più a lungo possibile, o almeno fino agli esami!
 

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