La Fine dei mondi

di BelgiaofRome
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I: Tutto Inizia ***
Capitolo 3: *** Capitolo II: Strani incontri (parte 1) ***
Capitolo 4: *** Capitolo III: Strani incontri (Parte 2) ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV: Strani incontri (Parte 3 e fine) ***
Capitolo 6: *** Capitolo V: Prime risposte ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI: Faccia a Faccia ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII: L'Ammiraglio ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII: Di Charibde... ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX:...a Silla ***
Capitolo 11: *** Capitolo X: Il Zalgo ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI: Ascensione ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII: Ascensione (Parte 2) ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII: Il patto ***
Capitolo 15: *** Capitolo XIV: Introspezione e Dubbi, parte 1. ***
Capitolo 16: *** Capitolo XV: Introspezione e duubi, parte 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
L’universo, misteriosamente bello nella sua infinita immensità, sembra non avere nessun inizio e nessuna fine.
Infinito, questa è la parola giusta.
Ma se consideriamo qualsiasi cosa nell'universo, dal sole più grande al più insignificante batterio, possiamo capire due cose importanti.
La prima cosa è che tutto è relativo, tutto nasce, cresce e, prima o poi, muore.
La secondo è che niente è solo e unico, c’è una moltitudine di sistemi solari, di pianeti e di esseri viventi.
 
Adesso, supponiamo che queste due regole possano essere applicate all'universo, Supponiamo che l’universo abbia anch'esso un inizio e una fine. Supponiamo che non ci sia soltanto un universo, ma una moltitudine, tutti un po’ diverso l’uno dall'altro.
 
Usiamo una metafora:
C’è un albero. Un albero è composto dal tronco, il quale sostiene i rami, i quali a loro volta sostengono le foglie.
Adesso, immaginiamo che ogni foglia sia un universo. Questo significherebbe che tutti gli universi possono crescere e cadere indipendentemente gli uni dagli altri ; ma questo significherebbe anche che se il ramo cade, tutti gli universi muoiono.
 
Io posso vedere un’universo morire.
All'inizio, la gente e le creature, umanoidi o no, civilizzati o primitivi, di tutti i pianeti, di tutte le galassie, cominciano le loro giornate quotidiane: dormono, camminano, lavorano, ridono o litigano, la solita giornata.
All’improviso, dal cielo, scaturisce un assordante rimbombo, e appare una strana luce verde scura.
La gente guarda intrigata la strana, misteriosa, ma bellissima luce verde.
Ma dopo qualche instante, il cielo diventa un buio completo, un rumore stridente e insopportabile riecheggia dall'oscurità: i pianeti sono scossi da terremoti, le persone urlano, scappano e cadono in buchi incandescenti, le temperature salgono vertiginosamente e onde anomale si scagliano dagli oceani.
I pianeti sono sconvolti, si frantumano su loro stessi o si scontrano gli uni con gli altri, le stelle esplodono, tutte le galassie sprofondano nel più grande e micidiale caos di tutti i tempi.
L’apocalisse è arrivata.
 
Dopo alcuni minuti, che sembrano un’eternità, non rimane nulla: nessun essere vivente, nessun pianeta, nessuna stella; né galassie.
Niente è rimasto, eccetto la luce verde scura.
 
Ma questo non è il nostro universo, non è la nostra foglia.
Adesso guardiamo gli altri alberi, i rami… e le foglie.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo I: Tutto Inizia ***



 “Lo spazio, l’ultima frontiera. È qui che hanno inizio i primi viaggi dell’astronave Enterprise, nel corso della sua missione quinquennale, diretta all’esportazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di nuove fome di vita e di civiltà, fino ad arrivare la dove nessun uomo è mai giunto prima.”
 

Al centro della cabina di pilotaggio dell’US Enterprise, sedeva sulla sua poltroncina il capitano James Tiberius Kirk, circondanto dai suoi piloti, tecnici, nonché dall’interprete di bordo e responsabile delle comunicazione, la luogotenente Uhura, che facilmente riconoscibile dalla sua uniforme rossa, aveva ricevuto pochi minuti fa un
messaggio importante della Conferderazione Interspaziale di Starfleet.Kirk, dopo avere dato l’ordine di dirigere l’astronave verso la zona neutra e aver chiesto a Uhura di avvertire l’equipaggio della nuova missione appena ricevuta, attivò il diaro di bordo integrato alla sua poltrona di commando
e parlò a voce alta, con lo scopo di registrare il messaggio: «Diario di bordo del capitano James T. Kirk del’US Enterprise, 20 maggio 2267.
Avendo ricevuto una missione di riconoscimento da parte dell’alto commando di Starfleet, la nostra astronav
e sta per dirigersi all’ipervelocita verso il pianeta Kalisti, a pochissimi anni luce della zona neutra tra la Confederazione libera e l’impero romuliano. La nostra missione consiste nel scoprire, localizzare ed analizzare le origini di strane perturbazioni apparse da qualche giorno su questo pianeta, rilevato recentemente da un’astronave mercante. Senza sapere né le cause, né la natura di queste perturbazioni non-naturali e inabituali. Inoltre, se queste perturbazioni si estendessero ai confini di una zona, questa verrebbe infranta, causando una guerra intergalatica tra le forze della Confederazione e quelle dell’impero romuliano. La nostra astronave è quella più vicina al pianeta Kalisti ed è stata scelta per questa missione, la quale non dovrebbe essere pericolosa, ma comunque potrebbe essere più rischiosa del previsto, qualora incappassimo in disanttenzioni. Io, il capitano Kirk, insieme al capo scientifico e secondo pilota di bordo, il signor Spock, e al medico di bordo, il dottore Leonard McCoy, partiremo di persona ed ispezioneremo il pianeta Kalisti, il quale pur avendo un’atmosfera e un’aria simili a quelle terra, è interamente ricoperto di sabbie e di qualche montagna sparsa qua e là.
Che la fortuna ci accompagni. Qui è il Capitano James T. Kirk. Passo e chiudo.»
 
Dopo avere registrato i dati della missione e chiuso il registratore, il capitano Kirk guardò l’enorme oblò centrale dinanzi la cabina di pilotaggio, dove stelle, pianeti e soli sfrecciavano velocemente, prima di scomparire quasi istantaneamente in fase di massima ipervelocità.
Trentenne un po’ rotondo, riconoscibile non dalla suo uniforme gialla, sebbene dal suo viso molto rotondo, malgrado i capelli cortissimi, sembrava esprimesse la forte determinazione che aveva fatto di lui. In appena tre anni di carriera, divenne l’unico dei piu rispettatti e famosi fra i commandanti attraverso le galassia.
James Kirk si alzò e chiese al pilota giapponese in uniforme giallo:
 
-«Signor Zulu, a quale distanza siamo della destinazione?»
 
-«Circa 17 anni luce, capitano», rispose l’ufficiale giapponese.
 
-«Entro 17 minuti arriveremo a destinazione» aggiunse con un accento russo il giovane pilota accanto a Zulu.»
 
-«Grazie dei dettagli, signor Tchekov» dice con un sorriso il capitano, prima di voltarsi e parlare ad un ufficiale quasi quarantenne, con uniforme rossa, ben conservato, capelli d’un moro alquanto scuro:
 
-«Signor Scott, dirigetevi nella sala del teletrasporto e preparatevi a teletrasportare quattro ufficiali.»
 
-«Sissignore», rispose alzandosi dal suo computer e sorridendo il capo di ingegneria dell’US Enterprise, un uomo in uniforme rossa, dai capelli neri grassi . 


Mentre l’ingegnere scozzese si precipitò, quasi con gioia, verso l’ascensore per andare al suo posto, Kirk ride dentro di lui: avrebbe potuto chiedere a quiunque di attivare il teletrasportore, ma sapeva che Scott, che considerava l’astronave come fosse il suo bambino, considerava 
inoltre sé stesso come unico esperto a manipolare le macchine.
 
Kirk, dopo che Scott andò via, torno verso Uhura:
 
-«Luogotenente Uhura, avertite i signori Spock e McCoy di entrare nella sala del teletrasportore, e chiedete ad un ufficiale di accompagnarci.»
 
-«Bene capitano» rispose la donna africana.»
 
Dopo circa due minuti, Kirk entrò nell’ascensore:
 
-«Signore Zulu, prendete il commando mentre la nostra squadra ispezionerà il pianeta Kalisti», dice prima di entrare nell’ascensore.
 
-«Bene capitano» rispose Zulu
 
Dopo che Kirk andò via, Tchecov chiese a Zulu, un po’ intrigato e falsamente arrabbiato:
 
-«Perché sei sempre tu ad essere scelto dal capitano come suo sostituto, quando lui e Spock sono assenti? Anch’io sono pilota.»
 
-«Non lo so, chiediglielo.» rispose con fare serio l’ufficiale giapponese.
 Tcheckov, abbassò gli occhi prima di sorridere al suo migliore amico di bordo, che intanto si rimise a guardare la sua tastiera di pilotaggio.
 
 
 
Mentre i due piloti discutevano, Kirk era arrivato nei corridoi e si apprestava ad entrare nella sala dei teletrasporti, quando venne urtato da un giovane ufficiale di venti tre anni, biondo e senza barba, in uniforme rossa.
 
-«Oh no, scusatemi capitano! Per favore, perdonatemi no…» parlò con voce stressata il giovane, in preda al panico:
 
-«Non fa niente, non è successo niente.» dice il capitano rialzandosi, «Chi siete?»
 
-«Sono il caporale David McGuffin, volontario per la missione su Kalisti, capitano» dice sempre stressato il giovane militare mentre prestò con esitazione il saluto al suo superiore.
 
Che grande sorpresa! Il suo capitano, al posto di insultarlo o mandarlo in cella, posò la mano sulla sua spalla e lo invitò a seguirlo, cosa che fecce imediatamente.
 
-«Allora, McGuffin…» inizio Kirk «…è la vostra prima missione di esplorazione?»
 
-«Sì, capitano» rispose sempre stressato ma un po’ rassicurato McGuffin
 
-«Dove avete prestato servizio, prima di fare parte del mio equipaggio?»
 
-«Ho studiato per due anni alla scuola logistica aerospaziale di Bruxelles e poi un altro anno di specializzazione all’academia di Starfleet, a Los Angeles. Dopo di che sono stato mandato per un anno alla sicurezza della stazione spaziale presso il pianeta Vulcano» 
 
-«E siete pronto per questa missione sul campo?»
 
-«Prontissimo!» rispose con eccitazione McGuffin, prima di riprendersi e parlare seriamente «Voglio dire… che ho sempre desiderato fare parte di grande scoperte, da quando ero bambino e leggevo storie sulle esplorazione del passato, ma che fino a adesso sono stato confinato negli studi.»
 
-«Non mi ecciterei troppo» disse sorridendo Kirk, «Non si tratterà di una missione eccezionale, siamo solo qui per trovare la sorgente di perturbazione su un pianeta desertico. A proposito, siamo arrivati alla sala del teletrasporto, entrateci mentre aspetto i nostri compagni».
 
Mentre McGuffin esegui l’ordine, Kirk si ricordò la sua prima missione. Pur avendo barato all’esame finale – fino a questo punto mai nessuno studente riuscì a barare, perché reso volontariamente impossibile da risolvere, con l’obbietivo di rivelare le migliori capacita di comando – egli era stato amesso sotto gli ordini del capitano Pike e, subito, aveva accumulato i gradi. Questo immediato successo di carriera si realizzò in simultaneità col suo instantaneo amore per l’US Enterprise, la più bella astronave di tutta la Confederazione… Almeno in base i suoi occhi e a quelli dell’equipaggio!
Dopo il tragico sacrificio del capitano Pike, Kirk ricevette il comando e riprese lo stesso equipaggio del predecessore, nel quale c’erano già Spock, McCoy, Scott, Uhura e Zulu. Dopo due anni di servizio or sono, grandi avventure e nuovi amici tra i quali Tchecov, si uniscono a drammi e pericoli. Kirk era diventato un vero prodigio di comando, forse il migliore del suo tempo.
I pensieri di Kirk furono interroti da rumori di litigi e quando si girò vide due personaggi in uniformi blu discutere.
 
-«Non vi basta non avere emozione e essere freddo difronte a tutto, Spock?» parlò velocemente il più basso dei due, un uomo quarantenne con la faccia severa, «Dovete anche rovinare il mio buon umore, dicendomi che la missione può essere pericolosa?»

-«Dottore McCoy » rispose tranquillamente il vulcaniano Spock, facilmente riconoscibile dalle sue grandi sopracciglia, dalle sue orecchie a punta e dalla sua indole di stoica impassibilità – perché bisogna sapere che i vulcaniani da milleni avevano abandonato le emozioni per la filosofia della logica perfezione – «Vi ho soltanto spiegato i fatti logici della situazione: abbiamo a che fare con perturbazioni non naturali e completamente sconosciute, situate su un pianeta ai confini di una zona neutra. Ciò potrebbe scaturare un conflitto intergalaticco e di consegenza, e anche perché Starfleet non è a conoscenza di nessuna attività ufficiale da queste parti, la probabilità di avere a che fare con un apparecchio tecnologico segreto – forse a scopo bellici – è altamente probabile.»
 
-«Siete soltanto un portatore di sfiga, Spock!» concluse McCoy frustato, prima di notare Kirk
«Jim!» disse allora il dottore al capitano, «Sapete i rischi di questa missione?! Perché presentarti di persona in una squadra cosi piccola? Dovresti prima mandare una squadra militare ad ispezionare il pianeta e rimanere al posto di commando e…»
 
-«Ho pensato a tutto, Bones» dice Kirk interropendo il dottore agitato «Ho formato una piccola squadra perche un numero maggiore di uomini sarebbe inutile. Inoltre, partirò in qualita di capitano e vi ho scelto entrambi in caso di ferite gravi e al fine di analizzare queste perturbazioni e…», alzò la mano per vietare a McCoy di parlare, «…ho une telecomunicatore per permettere a Scott di localizzarci, in caso di pericoli maggiori.»
 
McCoy esitò mentre Spock entro nella sala di comando, e finalmente dice con molta serietà
«Jim, ho un brutto presentimento su questa missione, e non perché Spock mi ha elencato i rischi, ma perché me lo sento. Non voglio che incorriate in rischi. Come sottoufficiale vi ubbidisco, ma come amico posso solo pregare che sappiate cosa fate.»
Dopodiché, senza ricevere risposte, raggiunse Spock.
 
Kirk era profondamente colpito dalle parole di McCoy. Certo, sapeva che il dottore Leonard Bones McCoy, dietro il suo sarcasmo o la sua serietà di medico, era profondamente preoccupato dalla salute dei suoi compagni e amici, in particolare del suo amico-rivale Spock! Ma che questo pragmatico, sicuro e coraggioso dottore sia preocupato e abbia un brutto presentimento, non era di buon auspicio.
Kirk, intrigato, entrò nella sala e si mise sulla piattaforma di teletrasporto dov’erano già posizionati McCoy, Spock e McGuffin.
 
-«Mi dispiace capitano, ma non posso teletrasportarvi senza rischi a meno di cinque chilometri dell’epicentro delle pertubazioni. Dovrete camminare un po verso nord ovest», disse Scott che era dietro il computer e controllava il teletrasportore.

-«Va bene comunque», rispuose Kirk "Un po di cammino non ci farà del male"

-«In un deserto piena di polvere!» si lamento Mccoy prima di proseguire con «Bisogna che ci sia sempre un problema su questo dannato teletrasporto!»,perchè, oltre al nervosismo aveva sempre diffidato dal teletrasporto.
 
-«Dottore», rise Scott «Quante volte devo rassicurarla che dopo un secolo di sviluppo, il teletrasportatore è ormai una tecnologia sicurissima e che sono il migliore meccanico di questa nave?»
 
-«Ripetetelo quanto vi pare», dice sarcasticamente McCoy, «Ma per me sarà sempre l’aggeggio a energia sub-atomica che rischia di spartirmi in quattro pezzi nella galassia!»
 
-«In realtà avverrebbe solo attorno questo sistema solare», commentò Spock
 
-«Vi ho forse chiesto qualcosa?» dice con cinismo il dottore, facendo ridere tutti gli altri, tranne Spock che si contento di alzare con curiosità un sopracciglio

.
 
Appena la voce di Uhura dice che l’Enterprise era arrivato a destinazione, Scott attivo il teletrasporto e, con un forte rumore eletronico, i quattro esploratori si scomposero in una luce bianca-blu in milliardi di molecole prima di riapparire integralmente ricostituiti sulla superficie del pianeta desertico di Kalisti, in una zona completamente piatta e coperta di sabbia dura.
Spock attivò il suo computer – o meglio Tricorder – per analizzare l’origine delle perturbazioni. In generale, lo avrebbe anche usato per identificare la natura di esse, ma stranamente non ci riusciva.
Il vulcaniano, insieme a James Kirk, McCoy e McGuffin si misero in cammino verso l’origine delle pertubazioni.
In un’ora, il gruppo camminò senza fretta, attento a non perdersi nemmeno un dettaglio o un segno che avrebbe potuto informarli meglio della situazione. Durante questa marcia, Kirk e McCoy parlarono con McGuffin, dal quale seppero essere un giovane uomo che desiderava sottoporsi a prove su sé stesso e sulla sua famiglia, la quale non fu presente a sostenerlo, esattamente come lo furono la madre e il suocero di Kirk o l’ex-moglie di McCoy.
 
-«I captatori del mio Tricorder indicano che siamo arrivati al luogo dell’epicentro», dice Spock quando dopo avere caminato a lungo, il gruppo si fermò in un posto esattamente simile a quello dove erano arrivati
 
-«Siete sicuro Spock? Non vedo assolutamente niente», chiese Kirk
 
-«Affermativo», rispose Spock mentre si guardava attorno, «I dati del Tricorder me lo confirmano» concluse il vulcaniano mentre cominciò a voltarsi:
 
-«Signor Spock, non so se ve lo ricordate» parlò McCoy «MA SIAMO ALLA RICERCA DI PERTURBAZIONI! Non avete pensato che il vostro Tricorder potesse essere disturbato o vittima di quest’anomalia? Guardate intorno a voi, non c’è assolutamente niente qui!»
 
-«Leonard, calma» intervenne Kirk
 
-«Scusami Jim», disse McCoy un po’ vergognato della sua reazione, «Sono solo un po’ nervoso e con questa brutta sensazione che aumenta.»
 
-«In realtà c’è qualcosa di strano» disse Spock per nulla intrigato o scomposto da McCoy, indicando con un dito un ammasso di pietra, «Vedete quella roccia laggiù? Non è logica che sia qui. Non c’è nessun rilievo di terreno, né vi sono altre rocce negli paraggi e se fosse un meteorite, ci sarebbero tracce di impatto sotto di essa.»
 
McGuffin corse verso la roccia e la sposto, con una strana facilità, prima di cadere indietro di sorpresa e chiamare i suoi tre compagni che corsero verso di lui.
Qui contastarono che sotto la roccia erano nascoste scale di metallo che scendevano nel sottosuolo.
 
-«E’ impossibile!» esclamò McCoy «Questo pianeta non è mai stato abitato, né abbiamo mai rilevato attività di esseri intelligenti! Jim, con cosa abbiamo a che fare?»
 
Kirk non rispose subito, pensando. Premette allora un pulsante del suo telecommunicatore e disse:
 
-«È quello che stiamo per scoprire! Prendete le vostre pistole faser e impostatele in modalità paralizzante.»
 
Dopo aver dato le istruzioni, Kirk, seguito da Spock, McCoy e infine Mcguffin scesero le scale e, dopo qualche minuto, arrivarono in un grande tunnel di acciaio.
Percorrendo molto lentamente e con molta cautela, i quattro compagni percosero il grande corridoio fino ad arrivare a una grande sala che lascio tutti – tranne Spock – stupiti.
 
Questa stanza sembrava essere costituita in due piani, tra i quali quello piu in basso. Non visibile, si supponeva per via della presenza di scale discendenti; al centro della stanza, c’era un grande cilindro di acciaio, di circa 3 metri di altezza e 2 di diametro, dal quale usciva una luce verde scura. Intorno al cilindro si trovavano postazioni piene di computer di alto livello tecnologico e mappe.
 
-«Affascinante. I miei captatori indicano che questo cilindro è la causa delle perturbazioni, ma non riesco a indentificarne il contenuto», dice Spock, rompendo il silenzio e ricandandosi insieme a Kirk verso i banchi mentre McCoy e McGuffin scesero verso il piano di sotto
 
-«Guardate Spock!» interpellò Kirk «Queste mappe mostrano i settori annessi alla Confederazione di Starfleet, ma anche quelli degli imperi di Klingon e Romuliano! Di queste altre, non ho mai visto personalmente questi settori! In più, in che lingua sono scritte?» dice mostrando le mappe dove strani simboli erano stati scritti.
«Non lo so capitano, questa lingua è del tutto estranea a quelle registrate dai dati di Starfleet», rispose il vulcaniano, «Tutto quello che posso dire, è che abbiamo a che fare con esseri intelligenti e disponenti di tecnologia avanzata, al punto di stabilarsi qui, sotto il nostro naso, senza rivelare la loro posizione. Inoltre, a giudicare dalle piccole dimensioni di questa stanza, si può concludere che si tratta di un avamposto, forse ad uso scientifico o…»
 
-«JIM! SPOCK! Venite qui!» interruppe McCoy, agitato e impaurito:
 
Il capitano e il vulcaniano scesero velocemente e videro un sorte di carro armato blindato, tre o quatro piccole astronavi da combattimento e una cinquantina di robots umanoidi, per fortuna disattivati, armati di oggetti simili a lancia. Tutto questo poteva solo significare una cosa: si trattava di una preparazione alla guerra! 
 
Nessun membro del gruppo ebbe il tempo di risalire che sentirono rumori di passi sopra di loro. Risaliti sul piano superiore, non videro all’inizio nulla, ma dopo esserci girati, videro che due robots attivi e armati di mitraglietta circondavano un essere umanoide appena piu alto di Spock e coperto interamente dalla testa ai piedi di un’armatura nera, con un elmo sferico, completamente privo di ornamento o rilievo, e tecnologicamente avanzato, il quale guardava i quattri membri dell’Enterprise.
 
Kirk, in qualita di capitano, si avanzo
 
-«Sono il capitano James T. Kirk, rappresentante della pacifica Confederazione di Starfleet e…»
 
-«CAPITANO!» urlò McGuffin saltando e buttando giù il suo superiore.
 
In effeti, il giovane ufficiale aveva notato che l’essere in armatura aveve discretamente tirato fuori un pugnale laser, che lanciò in direzione del capitano. McGuffin ebbe il tempo di salvare Kirk, ma purtroppo fu colpito dall’arma bianca nella pancia e, propulsato indietro dal colpo, cadde da un balcone e atterrò violentemente al primo piano. Il colpo lo uccise all’instante
 
-«McGuffin!» urlò disperato Kirk, incapace di salvare il caporale dal suo tragico destino, non avendo il tempo di reagire che l’assassino robot-umanoide corse verso di lui per colpirlo e farlo cadere dalle scale.
 
-«No!» urlò McCoy che instintivamente corse in direzione del luogo dove McGuffin era caduto, prima di essere fermato e trascinato da Spock che lo mise al riparo:
«Cosa fate?! Devo vedere se posso salvarlo!», urlò McCoy
 
-«Ormai è morto», disse Spock che iniziò a sparare ai due robot che avevano fatto fuoco, «E se vogliamo sopravivvere e salvare il capitano, dobbiamo occuparci di questi due.»
 
Malgrado la sua rabbia e il suo profondo desiderio di salvare McGuffin, McCoy capi che il suo amico-rivale aveva ragione, e si rassegnò. Attivò la modalita disentegrazione della sua pistola, come aveva già fatto Spock e rispose a sua volta al fuoco.
 
-«La pagherai!» urlò Kirk che si staccò dall’uomo in armartura che lo aveva afferato prima di tentare di prendere la sua pistola e sparare sempre con la modalita paralisi, ma nonostante i faser lo colpissero, l’uomo in armatura rimase in piedi e inziò a correre verso il capitano per inziare a malmenarlo e gli gridò contro in una lingua sconosciuta.
 
Dopo una breve ma violenta sparatoria, che consumò tutta l’energia dell’arma di Spock, quest’utlimo e Leonard McCoy ebbero la meglio su i due robots, che furono disintegrati, anche se con grande difficoltà
 
-«Estremamente strano», disse perplesso Spock, «I nostri raggi avrebbero dovuto distruggerli sin dal primo colpo, invece hanno resistito parecchio, mi chiedo…»
 
Sia lui che McCoy sentirono urli di dolore proveniente sotto di loro.
 
-«JIM!» urlò il dottore che, immediatemente seguito dal vulcaniano, corse verso le scale per scendere, non perdendo un minuto, prima di vedere che l’uomo in armatura si fosse armato di una specie di ascia elettrica a due mani e stava per dare il colpo di grazia a Kirk per terra, ancora conscio ma visilbilmente troppo debole per reagire, insanguinato e ferito alle spalle.
 
-«Prendi questo maledetto chiunque tu sia!» dice McCoy sparando un raggio paralizzante all’assassino di McGuffin, con la speranza di metterlo fuori combattimento, ma il colpo bastò soltanto a fare cadere l’arma del guerriero, il quale si giro e, in meno che si dica, afferrò il dottore al collo e iniziò a strangolarlo sollevandolo nell’aria.
 
Spock, essendo sprovisto d’arma, corse dietro il misterioso nemico e premette con la mano sulla spalla di quest’ultimo per tentare di adomentarlo, eseguendo la technica vulcaniana di paralisi del sistema nervoso.
Sfortunatamente, non ottenne l’effetto desiderato. L’unica cosa che successe fu che l’essere in armatura si giro buttando McCoy contro una parete per iniziare un combattimento corpo a corpo contro Spock.
 
Lo scienziato vulcaniano era fisicamente più forte dei suoi compagni terrestri, perciò resistette meglio ai colpi del nemico e rispose a sua volta con forti pugni. Ma l’avversario era comunque più agguerito, veloce e soppratutto agressivo, e per questo finì per avere la meglio.
Dopo aver messo Spock per terra, il soldato in armatura riprese la grande ascia a due mani che aveva fatto cadere e la sollevò, pronto a dare il colpo di grazia al vulcaniano davanti gli occhi spaventati di McCoy – ancora blu per essere stato strangolato e aver sfiorato di poco la morte, e quindi troppo debole per intervenire – e di Kirk, che aveva ripreso conoscienza e urlò correndo per salvare il suo amico, ma era troppo lontano per poterlo raggiungere in tempo.
 
-«NOOO!» urlarono contemporaneamente il capitano e il medico
 
Spock, per conto suo, non sentiva più i suoi membri e fu bloccato al suolo dal piede dell’essere che aveva già ucciso McGuffin. Spock capì che né Kirk né McCoy avrebbero potuto salvarlo, e siccome le probabilità di soppravivenza era scarssisime, si rassegnò, senza mostrare alcun segno di paura, tristezza o rabbia.
Solo un miracolo poteva salvarlo.
 
E questo miracolo arrivò.
 
Appena il guerriero solevo l’ascia pronto per poggiarla con forza su di lui, essa fu colpita da una potente luce blu che lo scaraventò violentemente contro i robots inanimati, i quali crollarono tutti su di lui. L’ascia stava cadendo dritta e dalla parte della lama elettrificata sul volto del vulcaniano, ma Spock, liberatosi, rotolò su se stesso e la evitò giust’in tempo.
 
Quando si rialzò con l’aiuto di Kirk e McCoy, il trio guardà in faccia l’autore della loro salvezza.

-«Grazie Scotty», disse Kirk a respiro quasi mancante.
 
-«Dovete soltanto ringraziare il vostro telecomunicatore, che ci ha dato la vostra esatta posizione e grazie al cielo che siamo arrivati in tempo» rispose Scott, circondato da un decina di uomini tutti in uniforme rossa, mentre avanzarono per dare una mano al suo capitano.
 
-«Jim!» fece McCoy prendendo il suo piccolo apparecchio guaritore, un’invenzione recente che permetteva di guarire in fretta le ferite senza necessitare di operazioni manuali, «Siete ferito, lasciate che vi esamini!»
 
-«Più tardi», insistette Kirk.
 
-«Ehi, no!», si arrabbiò McCoy, «Vi amministrero le cure sull’Enterprise, ma voglio prima assicurarmi che non vi sia nulla di troppo grave!»
 
Fu a questo momento che videro il corpo di McGuffin portato dagli uomini di Scott. Ci fu allora un solenne un momento di silenzio, e tutti i presenti – tranne Spock che si diresse verso l’inconscio guerriero – fecero il segno di raccogliemento.
 
Kirk non conosceva da molto McGuffin, ma era sempre una dura prova quando si perdeva uno dei suoi ufficiali, sopratutto se essi – come il defunto caporale – fossero giovani e promessi a un buon futuro.
 
-«Ha sacrificato la sua vita per salvarmi, da vero eroe promesso a un destino radioso, che però gli è stato tolto. Che possa almeno riposare in pace», recitò Kirk con tristezza nella sua voce.
 
-«A proposito», chiese timidamente Scott intristito, «Qual è l’essere che si trova dietro questa armatura? Abbiamo dovuto sparargli in undici uomini con il raggio paralizzante per metterlo fuori combattimento!»
 
-«Un terrestre, signor Scott», rispose calmamente Spock mentre tutti gli altri si girano sorpresi e si avicinarono per controllare.
A loro grande sorpresa, levando l’armatura, Spock aveva rivelato un essere umano di colore, dai capelli biondi, di normale costituzione, come ce n’erano tanti sulla terra e su altri pianeti.
L’unico particolare era una specie di telecomando attaccato al braccio destro, che nessuno riusci a levare.
Dopo qualche instante e dopo aver dato l’ordine di ammazzare l’assassino di McGuffin con le scariche elettriche d’acciaio, Kirk disse:
 
-«Scott, chiedete di farmi tornare sull’Enterprise insieme a Spock, McCoy e voi stessi…» poi riguardò al corpo senza vita del caporale «…e il povero ufficiale morto e il nostro prigioniero.» Il capitano nascose la sua tristezza e si girò verso la decina di ufficiali
«Voi restate e ispezionate il luogo. Chiamateci immediatamente in caso di problema e tentate di capire gli obbietivi di questa base. Voi Spock, essendo il più forte, manteerete il prigioniero fino a che sara portato alle celle.»
 
Dopo che i soldati dell’Enterprise ebbero salutato il loro capitano, quest’ultimo insieme al dottore McCoy, Spock, Scott e il corpo di McGuffin si dissolsero in molecole di una luce blu, per riapparire nella sala del teletrasporto.
Appena il processo si concluse, tutti furono sospinti su un lato mentre alcuni allarme si attivarono e l’Enterprise sembrò, per un po’avere subìto un colpo che fece perdere l’equilibrio dei passeggeri.
 
-«Cosa sta succedendo qui?» chiese Scott ai suoi subordinati, mentre continuava a perdere l’equilibrio in seguito alle forti scosse.
 
Non fece in tempo ad avere una risposta che Kirk, malgrado le costanti scosse, il rumore degli allarmi, uscì della stanza per reccarsi alla sala di controllo, seguito da McCoy, Spock che continuava a tirare dietro di sé il prigioniero incoscio e infine lo stesso Scott, che non voleva rimanere da solo senza sapere cosa fare.
Per lunghi minuti, in cui caddero spesso a terra o contro i muri, e dovendo respingere alcuni membri dell’equipaggio, in servizio o meno, che correvano con enorme panico per raggiungere il loro posto, Kirk e i suoi uomini attraversarono i corridori dell’astronave, provando a instaurare la calma tra la gente, seppur invano.
Finalmente, una volta arrivato alla sala di comando e con difficolta essere riuscito a sedersi sulla sua postazione, Kirk chiese ad alta voce per farsi sentire malgrado gli allarmi:
 
-«Cosa sta succendo?»
 
-«Un buco nero si è formato accanto l’Enterprise e stiamo perdendo il controllo!» urlò con panico Tchecov.
 
Dalla finestra, in effetti, si vedeva nel mezzo dello spazio un immenso buco nero, il quale emetteva una potente luce verde scura.
 
-«Non è logico, i buchi neri non si formano così velocemente e così vicino ai pianeti e poi non emmetono luce.» Commentò con calma ma comunque con un’espressione di sorpresa Spock
 
Kirk, agitato, diede i suoi ordini.
 
-«Riportati gli uomini lasciati a Kalisti a bordo, avvertite Starfleet e lanciate delle bombe a alto contenuto nucleare nel buco nero, per indebolirlo!»
 
Tutti gli ufficiali si misero davanti i loro computer, ma dopo pochi secondi questi cominciarono a lampeggiare fuori controllo e contemporaneamente luci e allarmi si attivarono.
 
-«Capitano, il teletrasporto è troppo instabile per essere usato!» grido nel panico Scott «Servirsene potrebbe condannare a morte gli ufficiali! Non so come sia possibile, non è mai sucesso prima di allora!»
 
-«Impossibile inviare o ricevere messaggi» dice Uhura girandosi verso il suo superiore.
 
-«Capitano, nessun altro aparecchio è operativo!», urlò Tchecov per farsi sentire malgrado i rumore degli allarmi.
 
-«Impossibile muovere l’astronave! Siamo bloccati!» grido Zulu mentre tentava di risolvere i problemi del suo computer di bordo.
 
Prima che Kirk poté dare nuovi ordini, tutti i computer, luci e allarme si spensero, buttando l’Enterprise nel buco e nel silenzio più completo. Soltanto la sala di comando era scarsamente illuminata dalla luce verde del buco nero. A quest’instante, un’immensa astronave, forse diecimilla volte più grande, dell’Enterprise, se non di più, completamente nera e in forma di aquila, usci lentamente del buco nero e si posiziono verso l’Enterprise, lasciando tutti a bocca aperta.
 
-«Pensate che siano i Klingon?» mormorò a voce bassa Tchecov, sapendo che questo popolo nemico della Confederazione cospirava contro le loro astronavi, anteponendosi ad esse – creature in forme di ucelli predatori.
 
-«No, è impossibile che gli Klingon abbiano la technologia sufficiente a costruire navi spaziali di queste dimensioni», intervenne Scott, «Neanche noi ne siamo capaci, adesso che ci penso!»
 
-«Né a creare artificialmente buchi neri! È fisicamente impossibile!» dice McCoy
 
-«Poi le astronavi dei Klingon non sono così dettagliate», commentà Uhura
 
-«E sarebbe illogico» interruppe Spock, «I Klingon sono dei guerrieri che usano la tattica della sorpresa, della rapidità e della furtività. Quest’atronave è troppo imponente e poco maneggevole per queste pratiche».
 
-«In più, se fossero Klingon, avvrebero attivato il loro scudo di invisibilità e ci avrebbero distrutti rapidamente, non si mostrerebbero senza intervenire», deduce Zulu
 
Il capitano Kirk, che era rimasto estraneo ai commenti dei suoi ufficiali, guardava attentamente la strana astronave
 
-«Le nostre armi e scudi sono operativi?», chiese a Zulu.
 
-«No capitano», disse l’ufficiale giapponese girandosi con faccia stressata «Siamo completamente sottomessi alla loro mercé.»
 
Poi, all’improviso, lo spazio scomparì dall’oblò centrale, lasciando un immagine grigia e perturbata, con un’irriconoscibile ombra umanoide dietro. Allo stesso instante, una voce molto grave, quasi ultraterrenea, poco scandita e mal segmentata cominiciò a rintontire l’equipaggio all’interno dell’Uss Enterprise, parlando in una linguaggio sconosciuto:
 
Iva’rr Kierka sartror... iva’rr scrudartas dal zen naroro landares hattar…»
 
-«Uhura, potete tradurci cosa ci dicono?» Chiese Kirk che aveva capito che si trattava di un tentativo di comunicazione dell’astronave titanesca.
 
-«Mi dispiace, ma pur concentradomi, non riesco a capire una singola parola. Conosco tutte le lingue terrestri e un centinaio interspaziali, ma quella lì non è per niente presente nei dati della Confederazione», dice tristemente e con angoscia la luogotenente «Anche se ametto che suonano, stranamente, familiari».
 
Nello stesso momento, la voce smise di parlare per un minuto. Per un minuto, che sembrava un eternità, ci fu il silenzio più totale.
Dopodiché, la voce, questa volta con interferenze, si pronunciò in inglese, lasciando tutti con sentore macabro, per via del contenuto delle sue parole:
 
-«Capitano James…Tiberius Kirk… Avete scoperto una base che non dovevate scoprire… e catturato un ufficiale…»
 
Tutti guardarano al prigioniero ancora incoscio, che Spock manteneva fermo.
 
-«Dateci quest’ufficiale…e lasciate questo posto… altrimenti…»
 
Kirk si alzò bruscamente e dichiarò a voce alta
 
-«Come sapete chi sono? E chi siete voi?»
 
-«Jim!» dice avanzandoci McCoy
 
La voce riprese il discorso:
 
-«Noi sappiamo molte cose, Kirk… e voi non dovevate sapere niente di noi… consegnateci il vostro prigioniero… è pericoloso per voi… e lasciate questo luogo… tornate alle vostre case prima che sia troppo tardi.»
 
-«Questo prigioniero ha ucciso uno dei miei ufficiali e stava preparando un’azione bellica in una zona proibita, con il rischio di causare una guerra intergalattica!» dichiarò energiticamente Kirk, prima di calmarsi e tentare con la diplomazia, «Andrà alla corte di giustizia della Confederazione per essere giudicato e spiegare i suoi atti. Se sapete qualcosa che non sappiamo, vi sentite minacciato, vi invito a collaborare, la Confederazione puo aiutarvi. Collaboriamo, diventiamo alleati e insieme potremmo risolvere i rischi e…»
 
-«Dateci questo prigioniero e andatevene!» Interruppe bruscamente la voce diventata arrabbiata, facendo fare prendere un colpo a tutti i membri dell’Enterpise, «Non sono affari vostri… Dateci quest’uomo prima che sia troppo tardi…ADESSO! Altrimenti… Prenderò misure necessarie… e vi distrugerò!»
 
Prima che Kirk poté rispondere o prendere delle misure, il prigioniero, che nel frattempo si era risvegliato, senza che nessuno si accorse, poi guardò l’ombra nera fuori dall’oblò. Senza alcuna esitazione, si alzò bruscamente, scaraventando Spock contro la parete, e spaccò in un colpo le manette. Prima che qualcuno lo fermasse, premette un pulsante sul telecomando attacato al suo braccio, urlando in direzione dell’oblò, come fosse preso da un’incommensurabile paura, in preda ad una psicotica follia:
 
-«ZALGO!»
 
Dopo che il pulsante fu premuto, il cilindro dentro la base segreta del pianeta Kalisti comminciò a lampeggiare e, lasciando ai dieci uomini presenti solo il tempo di girarsi, ed infine esplose.
Al seguito dell’esplosione, una potente onda verde colpì violentemente l’Enterprise. Il colpo fu talmente violento che l’astronave di Starfleet giro a 360°, scaraventando contro pareti e tettucci l’intero equipaggio. In certe parti, le pareti si staccarono e molti dei poveri uomini e donne presenti furono aspirati dallo spazio.
Nella sala commando, tra le grida, tutti furono in balia di continui impatti. Kirk, prima di essere messo K.O. da un violento colpo alla testa, ebbe solo il tempo di vedere une figura umanoide maschile, molto alta, materializzarsi in una fumata rossa, di fronte al prigioniero che stava a sua volta tentando di mantenere l’equilibrio, pur provando a scappare.
 
Pochi secondi passarano prima che una seconda onda verde fece la sua apparizione. A questo punto, l’Enterprise esplose, insieme al sole e ai pianeti più vicini.
L’astronave titanesca ritornò nel buco nero che si richiuse all’improvviso, scomparendo cosi come una foglia, che portato via dal vento, scompare all’orizzonte.












Ancora Grazie a  Yuxlux_91 per avermi aiutato a corregere l'italiano e a Nickoku per i suoi consiglii e il suo sostegno, spero che vi sia piaciuto, non esitate a farmi qualche suggerimenti e lasciare la vostra impressione. Ci vediamo, lo spero, per inizio marzo

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Capitolo 3
*** Capitolo II: Strani incontri (parte 1) ***


-“Aah!” urlò Kirk svegliandosi improvviso completamente sudato e disorientato. La sua visione era poco chiara e aveva un forte male di testa, ma il capitano tentava di riprendersi e capire cosa stava succedendo. Guardò intorno a lui, constatando di essere immerso in un liquido blu opaco in una specie di vasca di colore argentea. Si alzò precipitosamente malgrado il corpo che percepiva pesante e constatò, sorpreso, che non era bagnato.
Continuò a guardare e vide che era in una stanza  molto polverosa chiusa con una porta d’acciaio. Dall'altro lato della stanza, il capitano Kirk vide due vasche simili alla sua che contenevano McCoy e Spock.
Senza esitazione, Kirk corse verso McCoy e tentò di svegliarlo, ma non c’era niente da fare: il dottore sembrava in un coma artificiale e il coperchio era chiuso.
Kirk stava per perdere speranza quando notò che le due vasche erano collegate a un schermo olografico che levitava nell'aria. Dopo aver controllato la propria vasca per capire come mai lui era sveglio ma non i suoi amici, Kirk riusci a comprendere, malgrado i segni illeggibili, la piccola differenza di un pulsante che dava sullo schermo collegato ai suoi amici e che sembrava spento sul suo. Deducendo che fosse l’origine dell’alimentazione, il capitano lo premette.
All'instante una corrente blu si trasmise dallo schermo al liquido che circondava i due compagni, i quali, dopo che i coperchi furono aperti con grande velocità,  si svegliarono bruscamente, McCoy come fosse preso dal panico mentre Spock aprì gli occhi e si alzò tranquillamente, accontendadosi di guardare intorno a lui con un’espressione perplessa.
 
-“Leonard! Calmatevi!” gridò Kirk
 
Dopo qualche minuto il dottore si calmò e – riprendendo il fiato – si alzò a sua volta della vasca e guardò il suo capitano
 
-“Jim…cos’è successo all’Enterprise?”
 
-“Non lo so Bones, mi ricordo solo del prigioniero che si era alzato, un violento colpo d’onda d'urto  e..” marcò una pausa stordito dal ricordo “…un individuo che si teletrasportava, poi niente, o piuttosto una visione verde, non so bene ma…” il mal di testa colpi nuovamente Kirk che sarebbe caduto per terra se il suo amico dottore non lo avesse ripreso.
 
-“Jim. Neanch'io mi ricordo tanto bene, ma mentre ero..” il dottore guardò verso la vasca “…in questa cosa, ho visto cose orribili, come se l’Enterprise e i pianeta esplodessero in un' ondata verde!” una piccola lacrime scese dall'occhio del medico.
 
Sentendo questo, Kirk ebbe una brutta corrente fredda che gli attraverso la schiena. Poi, per evitare di pensare a questa orribile visione, si rimise dritto e, con un'espressione determinata e una voce sicura dichiarò:
 
-“Non, non è successo questo McCoy.Mi rifiuto di crederci! Ma qualcosa è accaduto: Perché ci siamo svegliati qui e dove siamo? E perché?”
 
-“Non ho abbastanza elementi per capire come e perché siamo qui” intervenne Spock “Ma da quello che vedo, questa stanza, pur essendo un po maltrattata…”

-“Un po maltrattata?!” interrompe McCoy, che finalmente prese attenzione al luogo “Questa stanza è un vero schifo! Guardate: vediamo le nostre impronte nella polvere! E queste lampade che sembrano che si dovrebbero spegnersi in ogni momento!”
 
-“…deve essere una clinica…” continuo Spock ignorando i commenti di McCoy “… o, per essere preciso, un sala d’incubazione dove si mettono le persone in un sonno artificiale per lunghissimi viaggi o per mantenerli in vita su un lungo periodo di tempo. I terrestri usavano i stessi mezzi, il sonno criogenico, per i loro primi viaggi intergalattici, prima della scoperta della distorsione” il vulcaino marcò una pausa guardando i suoi due compagni attenti “Ma i mezzi usati dai terrestri erano molto meno avanzati di queste: Necessitavano infetti di congelare il passeggero con alti rischi di morte, mentre qui noi eravamo perfettamente conservati in questa strana sostanza liquida… Da qui possiamo concludere che gli esseri che ci hanno messi qui siano molto avanzanti tecnologicamente”
 
-“Ma perché metterci qui?  E perché soltanto noi? Dove sono gli altri?!” chiese con panico McCoy che si rese conto che erano solo loro tre, ma che non c’era nessuna traccia dei loro compagni.
 
-“A questo non posso rispondervi. L’unica ipotesi è che gli esseri che ci hanno messi qui sono gli stessi che sono apparsi nel buco nero e che hanno motivi ben precisi di mantenerci vivi per adesso, se no, ci avvrebero già uccisi” continuò Spock
 
Kirk, che nel frattempo pensava al suo equipaggio, ai suoi amici Uhura, Scott, Zulu e Checov; agli eventi successi cosi velocemente, la perturbazione, la base, la morte di McGuffin, lo schermo perturbato e la voce, poi l’onda e poi il nulla. Il capitano non poteva ammettere la possibilità che l’Enterprise fosse distrutto, e quindi doveva trovare un modo di ritrovarlo. Ma prima, doveva capire un massimo di dettagli.
 
-“Spock” egli chiese “Perché mi sono risvegliato da solo e che ho dovuto attivare il computer per farvi uscire del coma?”
 
-“Probabilmente la vostra vasca era difettosa” rispose Spock
 
-“Non mi sorprenderebbe visto il casino qui!” commento McCoy guardando il disordine e la polvere onnipresente
 
-“Come dicevo…” continuo Spock “…il vostro computer è forse danneggiato, sia in seguito al tempo o alla manutenzione. Ma potrebbe essersi rotto anche dopo la vostra messa in sonno, in seguito a un violento colpo ricevuto”
 
Kirk meditò, prima di fare venire i suoi due compagni intorno a lui
 
-“Signori, come vedete siamo in un luogo – forse una base o un bunker – a prima vista apparentemente abbandonato ma in realtà molto avanzato tecnologicamente. Non abbiamo nessuna idea del perché o del come siamo arrivati qui nè su dove si trovino i nostri compagni o l’Enterprise. C’è solo una cosa da fare: uscire da questo posto e trovare delle risposte. Ritrovare l’equipaggio e l’Enterprise, capire chi è dietro a questa faccenda e il suo obiettivo e fermarlo in tempo prima che colpisca Starfleet”
 
-“Cosa vi fa pensare che c’è l’hanno con la Confederazione? Certo ci hanno attacato e nascondevano una base militare segreta, ma comunque rimane l’ipotesi la più probabile, forse non eravamo noi l’obietivo” commentò Spock
 
-“Forse Spock” rispose calmo Kirk “Ma comunque rappresentano una minaccia all'equilibro della pace intergalattica e hanno attaccato la nostra astronave. Anche se non siamo obiettivo, di sicuro le loro intenzioni non sono pacifiche”
 
Detto questo Kirk si girò e si diresse verso la porta d’acciaio all'opposto della stanza
 
-“Capitano” comincio a parlare Spock mentre Kirk continuava a camminare “Se gli esseri che ci hanno rapiti sono tecnologicamente più avanzati di noi, devono avere sistemi di sicurezza avanzati. Come pensate aprire questa porta?”
 
Kirk non ebbe il tempo di rispondere perché quando arrivò a un metro della porta, quest’ultima attivò delle luci blu e si aprì da sola, mostrando dietro di sè un corridoio quasi totalmente immerso nell'oscurità. Quasi, perché debolissime luci azzurrine permettevano comunque di vedere le parete e il suolo, i quali erano neri e rossi cromati, di stile futuristico nella concezione , ma anche in stato piuttosto degradato.
Intanto i tre compagni si erano immobilizzati dall'inaspettata facilità con la quale la porta si era aperta. Kirk e Mcoy avevano le loro bocche aperte mentre Spock si accontentò di rialzare un sopracciglio – il quale era la sua maniera di mostrare perplessità, sorpresa o incredulità.
 
-“Sembrerebbe che questi esseri non siano cosi avanzati tecnologicamente, o che non sappiano chiudere le porte, vero Spock?” disse con una voce falsamente gioiosa McCoy per rilasciare un po la tensione e rompere il silenzio.
 
Kirk sorrise leggermente alla battuta mentre Spock si accontentò di guardare il dottore
 
-“E' più probabile che non siano molto preoccupati di chiudere la porta visto che in teoria non avremo dovuto mai svegliarci” rispose il vulcaino con una voce indifferente.
 
-“Spock” ritornò McCoy adesso un po arrabbiato “Siete più penoso della mia ex-suocera! E Dio sa come sapeva rovinare l'ambiente!”
 
-“Spock e Bones” interruppe Kirk prima che i due amici-rivali iniziassero una logomachia “Io vado nel corridoio per trovare delle risposte. Se volete parlare delle vostre suocere o delle ovvie difficoltà, rimante qui. Se volete ritrovare i nostri compagni, farete meglio a smetterla e a seguirmi”
 
Dopo questo rimprovero, il capitano, il dottore e lo scienziato vulcano entrarono nel corridoio e, lentamente e silenziosamente, iniziarono a camminare.
Mentre camminavano, videro che il corridoio dava sbocco a diverse stanze, ma o le porte non si aprirono o le stanze, dopo breve ispezione, non rivelavano niente di interessante o utile. Di più, sia le stanze sia il corridoio presentavano una certa particolarità: ogni tanto, erano veramente danneggiati e scuri, ma dopo qualche metro erano molto bene illuminati e non presentavano nessun danno, anche se comunque molto polveroso.E tutti erano fatti in una materia che ricordava il cromo.
Spock dichiarò che le parte danneggiate – nel caso in cui erano in un bunker – potevano essere state vittime di bombardamento.
Dopo quasi due ore di cammino, il corridoio si fermò a un ascensore circolare nel quale il trio entro, ma prima di poter fare qualsiasi mossa, l’ascensore si attivò e cominciò a salire. Mentre aspettavano l’incerta destinazione, McCoy rifletto
 
-“Adesso che ci penso, non dovremo parlare di “esseri” per qualificare coloro che ci hanno rapito”
 
-“Perché dottore?” Chiese Spock
 
-“Perché era un uomo che abbiamo sorpreso alla base e che ha ucciso McGuffin”
 
A questo brutto ricordo Kirk passò le dita sui suoi occhi per nascondere il suo malessere
 
-“Dottore, forse questi esseri sono umanoidi, ma non significa per certo che siano terrestri” continuo Spock “Noi vulcani, per esempio, ci distinguiamo da voi solo per le nostre orecchie, il nostro sangue verde e il fatto che siamo immuni a questa cosa che voi umani chiamate emozione”
 
-“E se invece era un terrestre?!” dichiarò McCoy alzando la voce “Cosa significherebbe?!”
 
-“Per essere sincero signor McCoy, non posso emettere ipotesi abbastanza logiche e fondate senza ulteriore informazioni” replicò stoicamente Spock
 
A questo punto, l’ascensore si fermò su un corridoio, questa volta completamente immerso nell'oscurità. Kirk, dopo qualche secondo, fece segno di farsi seguire e, discretamente, cominciò a camminare, mettendo la sua mano per visualizzare le parete.
Dopo un pò, il capitano senti la mano di Spock sulle sue spalle
 
-“Capitano, si fermi! Ho l’impressione di avere visto un movimento di un'ombra verso sinistra”
 
Su questo consiglio, Kirk consigliò ai suoi amici di tenerci pronto a qualunque eventualità e, raddoppiando vigilanza, si diresse verso la sinistra. Qui, toccando le parete, si resero conto che erano entranti in una stanza, anch'essa completamente immersa nel buio più completa
 
-“Non si vede niente” commento McCoy
 
In questo momento preciso, una debole luce si accese, rivelando una creatura nera con grandi orecchie a punta e delle ali. E con due occhi bianchi che attraversavano l'oscurità.
Nessuno dei tre compagni ebbe il tempo di reagire che la creature saltò su McCoy sbattendolo contro un muro del corridoio, per poi dare un colpo di braccio a Kirk e tentare di attaccare Spock, il quale comunque era piu veloce e forte e mantenne la creatura contro un muro.
Intanto la luce era tornata e illuminava sia il corridoio sia la stanza, e Kirk si rese conto che la creatura – che stava tentando di liberarsi dalla presa del vulcano – non era un mostro, ma un uomo in un'armatura con le sembianze di un pipistrello. Il capitano disse anche che l’uomo-pipistrello sembrava molto debole e constatò infatti che era ferito alla pancia, un pò più sopra di una cintura gialla che portava.
 
-“Spock! Rilasciatelo!” Ordino Kirk
 
-“Jim! Cosa state facendo?!”chiese McCoy sbalordito
 
Spock guardò il suo capitano e sollevò il suo sopracciglio, ma gli ordini erano ordini, e lasciò cadere il suo avversario, il quale caduto per terra mise istintivamente la sua mano sulla ferita. Incapace di muoversi in seguito al profondo dolore, e anche lui sorpreso di essere stato rilasciato, guardò con diffidenza i tre individui davanti a lui, disse che il grande in uniforme blu e con le orecchie a punta lasciava passare davanti a lui l’uomo in uniforme gialla mentre l’altro uomo, in uniforme blu, tentava di trattenerlo.
Il ferito tentò di rialzarsi invano quando l’uomo in uniforme gialla s’inginocchiò davanti a lui dicendo calmamente e con una voce rassicurante
 
-“Mi capite quando parlo?”
 
Dopo una prima esitazione, l’uomo vestito in pipistrello confermò con segno di testa
 
-“In questo caso” continuo Kirk “Sono il capitano James Tiberius Kirk, rappresentate della Confederazione di Starfleet. Questi sono il mio secondo nonché capo scientifico Spock e il dottore Leonard McCoy. Non vi vogliamo fare nessun male, infatti ci siamo risvegliati qui senza la nostra astronave o i nostri compagni dopo avere scoperto una base militare e essere stati attaccati. Se accettate, il dottore McCoy vi curerà mentre vi spiegò in dettaglio la nostra situazione”
 
Il dottore McCoy stava per protestare, ma pensò che sarebbe stato inutile e, tirando fuori un piccolo apparecchio bianco che aveva in tasca, lentamente e dopo avere levato la mano del ferito (non senza una resistenza di quest’ultimo) lo posò sulla ferita e lo azionò, facendo azionare un piccola luce blu

-"Meno male che non me l'abbiano tolta" commento a voce bassa Leonard McCoy
 
L’uomo vestito in pipistrello ebbe un prima istanza, una corrente fredda attraverso la schiena, ma subito dopo senti il dolore andarsene poco a poco.
 
-“La ferita era grave, ci vorrà un po di tempo” commento il medico, attento al buon funzionamento dell’apparecchio
 
Kirk si mise a raccontare le loro vicende prima di chiedere al paziente di Mcoy di, a sua volta, identificarsi
Sempre con diffidenza, ma rassicurato che il trio non erano responsabili della sua ferita nè del suo ovvio rapimento, egli rispose con un voce molto grave che impressiono un po i due umani (ma non l’essere che Kirk aveva chiamato “vulcaino”)
 
-“Sono Batman, cavaliere oscuro e protettore di Gotham city”
 
-“Siete un specie di super eroe?” Chiese McCoy con un pò di umorismo
 
-“Si” rispose seccamente Batman
 
-“E presuppongo che Batman sia un sopranome. Possiamo conoscere la vostra vera identità?” continuo i dottore
 
-“Sarebbe meglio di no” rispose Batman
 
Il sorriso di Leonard svani immediatamente e pensò “Per uno che si traveste in pipistrello, è quasi più freddo di Spock! Non pensavo che fosse possibile trovare una roccia più stoica di questo dannato vulcano!”
 
-“Come siete arrivato qui?” Interrogò Spock
 
Batman sospirò prima di rispondere
 
-“Tutto è cominciato quando ho tentato di fermare Joker...”
 
Flash-Back
 
Era una fredda e ventosa serata d'inverno che copriva Gotham city. Posta su una statua di una chiesa nel nord della città , al limite tra il centro e le periferie, un'ombra scura osservava : le luci delle case mostrava le famiglie riunirsi insieme, davanti i programmi natalizi, preparando l'albero di natale o preparando la casa per la vicinissima cena con amici e parenti. Era un periodo felice e di gioia, dove la gente comune lascia da parte i timori e i pensieri dell’anno il tempo di una notte.
Ma alcuni uomini non sono destinati al riposo e al benessere delle feste.
Tra questi uomini sfortunati, l’ombra nera : Batman

 
-« Signore Bruce ? » Chiese all'orecchio di Batman una voce inglese molta cortese « Devo supporre che rimarrete fuori tutta la notte e che non tornerete stasera per godervi e preparare la serata natalizia ? »
 
-« No Alfred » Rispose Bruce, alias Batman, « Finché Joker sara in libertà questa città non è al sicuro »
 
-Volete che vi mando Dick per assecondarvi?”
 
-“No Alfred, Dick ha gia molto da fare tra i suoi studi e la sua vita di Nigthwing, lasciamo stare per stasera”
 
-“Bene signor Bruce, siate prudente”
 
Batman riattaccò allora la conversazione, prima di mettersi in piedi e, dopo un lungo respiro, lanciarsi nel vuoto.
Poco tempo prima di toccare il suolo, Batman apri le sue ali e si lasciò planare sul vento riprendendo un pò di altitudine. Prese il suo rampino e tirò un cavo fino a un tetto di un grattacielo vicino, attivò la retrazione dello stesso cavo e rapidamente prese velocità e altitudine, finché si trovò a planare aldilà degli immobili.
Alternando corse su i tetti e voli, durante i quali Batman poté vedere senza poter intervenire direttamente la miseria della povertà degli sfortunati senza-tetti esclusi della società, il cavaliere oscuro si trovo in fronte a un immobile « Istituto della gestione delle acque di Gotham city », accanto al mare e al limite nord dell’isola principale della città
 
Ma perche Batman era qui ?
 
Un mese prima, Batman, insieme a Green Arrow avevano aiutato Superman  a fermare Lex Luthor e i suoi mercenari super-criminali tra cui Joker stesso, che stavano facendo un terribile progetto.
Lex, l’industriale super-miliardario aveva costruito un generatore di sismi. Ufficialmente, questa macchina era concepita per studiare i terremoti per meglio prevenire la popolazione di questi disastri naturali.
Nei fatti, Lex Luthor aveva l’intenzione di usarla per distruggere parte di Metropolis per permettere alla LexCorp – la sua azienda – di ricostruirla in seguito e 
guadagnarsi denaro e prestigio per le elezione presidenziale. Ovviamente, Lex fece finta che la macchina fosse stata rubata e chiese ai altri super criminali tale
 Deathstroke, Deathshot, … e Joker di fare diversivo e cosi accusare i super eroi di non avere salvato la città.
Per fortuna, i super-eroi erano riuscito a fermare i super criminali ed a evitare l’omicidio di massa. Ma la loro vittoria era resa scura da due problemi.Il primo era che Lex Luthor aveva previsto la possibilità della sconfitta e che aveva fatto scomparire tutte le prove della sua implicazione e, in tal modo, non potere essere portato alla giustizia.
Il secondo problema, molto più grave, era che quando Batman e Green Arrow arrivarono al luogo dove avevano localizzato il simulatore di sismi, trovarono la stanza vuota con un solo oggetto dentro : un mazzo di carte di Joker con scritto sopra « SMILE » e un disegno di un gran sorriso.
Non c’erano dubbi che Joker, unico sfuggito della battaglia insieme a Lex e da questo momento in libertà, aveva preso con lui la macchina di sismi.
Dopo avere tentato invano per tre settimane di localizzarlo, Batman era finalmente arrivato su una pista del pericolosissimo clown principe del crime.
 
Una sera, mentre stava vigilando, Batman captò un messaggio radio sospetto proveniente della stazione elettrica di Gotham; Dopo essere arrivato nella centrale ed essere entrato dal tetto, egli percorse pochi metri prima di notare, con la visione raggi-x integrate nella sua armatura, la presenza di tre uomini armati nella stanza di sicurezza e il corpo senza vite di quello che doveva essere il guardiano di notte. Batman si mise dietro la porta, prese un Batarang e lo lancio contro un muro, facendo cosi un piccolo rumore.
 
-« Che cos'è ? » chiese la voce di uno dei criminali nella stanza
 
-« Vai vedere » chiese il secondo
 
-« Perché io ? » chiese impaurito il terzo
 
-« Perchè se non vai a controllare, ti presento al boss, e credimi che non sara un bel momento »
 
-« Okay okay ci vado »
 
Appena il criminale aprì la porta e uscì nel corridoio, fu preso e tirato indietro da un'ombra, fu assonnato.
I due altri criminali, adesso stressati e nervosi, alzarono le loro mitragliette e cominciarono ad avanzare verso la porta, quando la oltrepassarono, videro il loro compagno addormentato e legato per terra. Non ebbero il tempo di reagire che una massa cadde sulle loro spalle, buttandoli per terra, e li mise K.O picchiando le loro teste sul suolo.
Dopo essersi assicurato che i tre criminali erano stati neutralizzati, Batman vide che portavano mascherarsi da clown
 
-*Scagnozzi di Joker* penso il cavaliere oscuro
 
Batman entrò nella stanza e vide che i criminali avevano distrutto i computer, sicuramente per nascondere le loro azioni. Batman, dopo avere chiamato Alfred per chiedergli di avvertire il commissario Gordon che tre criminali erano pronti per la prigione alla stazione elettrica, prese il disco interno del computer principale e si recò al suo riparo.
Arrivato alla Batcaverna, Batman tentò di recuperare i dati del computer. Dopo avere passato l’intera notte a lavorare, Batman scoprì cosa Joker aveva ordinato :
 
-“Programmare l’arresto della corrente elettrica nel quartiere nord-ovest di Gotham per domani sera? A cosa stai pensando Joker?” si chiese Batman davanti il suo Batcomputer
Batman inizio una ricerca approfondita sulla storia di questo quartiere, pirattando archivi statali, e dopo qualche ora trovò un fatto interessante:
Durante gli anni 40’, una società aveva progettato e iniziato a costruire un tunnel subacqueo per collegare una metro di Gotham con la città più vicina del continente. Il progetto era stato lasciato all'abbandono per il fallimento della società e lo sviluppo dei ponti e dell’aeroporto, nonché l’entrata degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Li il tunnel già scavato fu condannato e successivamente, sull'ex entrata, era stato costruito l'Instituto della gestione delle acque della città.
-« Mmmm » fecce Batman riflessivo
 
La sera successiva, Batman si recò davanti l’Instituto, per verificare la sua tesi. Purtroppo, fu confermata quando egli, entrato senza problemi nell'immobile, vide corpi senza vita di funzionari e guardie. I sospetti di Batman aumentarono quando scese, dopo aver messo fuori combattimento alcuni uomini di Joker, nei piani bassi dell’Instituto e vide un grande buco fatto con della dinamite nel suolo.
Tutto era chiaro : Joker aveva causato le chiusura momentanea del quartiere nord per disattivare i sistemi di sicurezza dell’Istituto, entrarci e avere accesso al tunnel subacqueo, dove avrebbe potuto attivare il generatore di sismi e causare l’affondamento dell’intera isola sotto le acque !
Batman entrò nel buco e si trovo nel tunnel, poco illuminato e dove si trovavano ancora gli attrezzi dei lavori e i binari, ormai inutilizzabili, già messi in posto.
Batman comincio a percorrere il tunnel, discretamente, ma improvviso una luce lo illuminò e il tempo di reagire non ci fu.  Venne prima colpito alla testa e perse per un pò i sensi. Quando si risvegliò, qualche minuto dopo, era attaccato su una sedia ed era circondato da due uomini molto forti, dei colossi di muscoli. Mentre riprendeva coscienza e  la sua vista tornò normale, egli senti

-« Hahaha, ooh Batsy, ti stavamo aspettando per la grande festa ! » Urlò ridente un uomo bianco come la neve, con capelli verdi, vestito elegantemente con scarpe nere di valore, pantalone e giacca viola, un gilet verde su camicia bianca… Con.sulla sua faccia un grande e sproporzionato sorriso rosso sangue che mostrava tutti i suoi denti

-« Joker ! » grido Batman alla vista del suo nemico che usciva da un tram abbandonato

-“Aspetta Batsy ! » dice ridendo Joker “Ho una sorpresa te”, prese una vecchia tela coperta di polere e la tirò giù, rivelando il generatore di sismi “Ta-daaa! Ti piace il mio nuovo giocattolo per fare ballare la gente? Va bè, non è mia ma quella di Lex e l'ho preso in prestito ma avevo delle buone ragioni credimi!”. Avanzò saltellando verso il suo rivale, che era tenuto fermo dai due colossi, e lo guardo negli occhi “Perché accontentarsi di distruggere parte di una città,… quando possiamo distruggerne una interamente e offrire alla gente la vita meravigliosa in fondo al mar? Hahahah ! »

Batman tento di liberarsi, ma i due uomini lo tenevano ben stretto sulla sua sedia. Joker vedendo questo, rise e tirò fuori un telecomando dal quale premette un pulsante, la macchina s’attivo e un cilindro cominciò a salire lentamente, pronto ad abbattersi violentemente sul suolo, mentre Batman, attivò un piccolo dispositivo di laser nei suoi guanti per progressivamente rompere le manette

-« Lo sai, Batman, è un vero peccato che il tuo amico Robin Hood abbia arrestato la mia Harley Quinn durante questa festa a Metropolis, avrei voluto avere tutti i miei cari durante la realizzazione del mio sogno » disse Joker imitando un uomo triste, prima di riprendere il suo sorriso e guardare Batman e avvicinarsi sempre di più e tenendo le mane sul viso del cavaliere oscuro «  Ma almeno tu sei qui, lo sai, da quando ero bambino… » fece finta di verificare che nessuno ascoltava prima di mormorare nell'orecchio di Batman « …ho sempre desiderato una piscina tutta per me ! HAhahaha »

-« Joker ! Sei Pazzo ! Ci ucciderai tutti ! » Urlò il super-eroi della notte  con la sua voce dura a questo momento, Batman sentì la pressione dei suoi rapitori rilasciarsi un pò, probabilmente erano sorpresi di scoprire che stavano per morire. Batman non perse un instante e, appena le manette caddero per terra diede un colpo di testa a quella di Joker, prima di saltare, liberare il suo braccio sinistro che uso per colpire il criminale alla sua destra proiettando quest’ultimo indietro. Liberato sulla sua destra, Batman si girò, saltò e prese tra le sue gambe la testa dell’altro criminale e spaccarla sul suolo, assommandolo sul colpo. Subito dopo, lanciò un batarang sul criminale ancora conscio che si era rialzato, colpendolo al viso, e li salto sopra buttandolo per terra e mettendolo K.O. con un potente pugno.

-« Batsy devi sempre rovinare le mie feste ! Nessun dolce per te ! » urlò Joker adesso arrabbiato che arrivo da dietro e usò il suo guanto elettrico per paralizzare Batman.

Quest’ultimo tentò di rialzarsi, ma Joker mise i suoi piedi sul collo del cavaliere oscuro e tirò un coltello da la sua tasca che pose sul collo del nemico alla sua merce

-« Mi dispiace Batman, ma voglio veramente fare di questa città un lago artificiale… In fondo al mare » inizio seriamente prima di cantare  Joker

BOOOUM

Il cilindro del generatore di sismi colpì violentemente il suolo che tremò attraverso tutta la città e apri un frattura di un metro di larghezza nel suolo. Il Joker perse il suo equilibro e Batman ne approfitto per buttarlo giù, lanciare un batarang sul computer del generatore che esplose, e fermò il cilindro di un nuovo colpo a pochi centimetri del suolo. Assicurato che la macchina era stata messa fuori uso, Batman si girò e neutralizzò Joker che legò insieme ai due colossi.

-“Alfred” disse Batman chiamando il suo fedele maggiordomo dal comunicatore nascosto nel suo orecchio

-“Signor Bruce! Tutto bene? Che cos’è stato questo terremoto?” chiese impaurita la voce inglese di Alfred

-“Tutto bene” rispose calmo Batman “Il generatore di sismi e Joker non possono più fare del male, chiamate il commissario Gordon per farli prendere il pacchetto che gli ho lasciato”

-“Bene signore” rispose sollevato Alfred prima di riattaccare

Batman stava per andarsene ad aspettare Superman all'entrata quando notò una cosa alquanto singolare: Dalla fessura recentemente fatta, non c’era acqua, ma una profonda cavità, dalla quale si vedeva difficilmente ma comunque, una luce verde scura.
Incuriosito, Batman usò il suo bat-lazo per lasciarsi scendere nella fossa e dopo qualche minuto, arrivò a toccare il suolo di questo corridoio naturale e veramente scuro. Batman vide la luce e fece un passo in avanti per sentire un rumore metallico. Il cavaliere scuro attivò la visione X e vide sotto i suoi piedi una ventina di robots umanoide fatti a pezzi, distrutti da – sembrerebbe – mitragliette potenti e colpi di spada. Un brusco rumore di combattimento e di spari catturò l’attenzione di Batman che stava pensando alla sua scoperta e , in seguito, si mise a correre verso la luce.
Dopo qualche instante, arrivò a una stanza ultra tecnologica con al suo centro un grandissimo cilindro che emetteva la luce verde, Batman vide ugualmente altri cadaveri di robots e due personaggi combattere.
Uno era completamente vestito di un'armatura nera che copriva anche il viso, l’altra era una donna, vestita con un pantalone militare e una maglia bianca. Quest’ultima aveva la bocca coperta da una maschera rossa che non nascondevano gli occhi, sprovvisti di pupille, i quali erano interamente rossi come il sangue, esattamente come erano i suoi capelli corti.
All’improviso, questa donna spostò il suo avversario con un colpo di gamba contro un muro e, dopo, lo prese dal colo

-« Zalgo ! » urlò quest’ultimo prima di avere il collo spaccato dalla donna e cadere morto per terra.
Subito dopo, la combattente ancora viva si girò e guardò nella direzione di Batman
Quest’ultimo lanciò una bomba fumogena e saltò, con l’idea di sconfiggere la militare usando effetto sorpresa e poter interrogarla su tutta questa faccenda.
Purtroppo, fu colpito da dietro da un colpo di proiettile sopra la cintura e cadde per terra. Il dolore essendo incredibilmente alto per un colpo di pistola, Batman ebbe la visione che si oscurava, il corpo che divenne freddissimo, e cadde inconscio.
 
Fine del Flash-Back
-« Dopo questo, mi sono risvegliato in una camera d’ibernazione disattivata, la mia ferita si è riaperta e, non trovando le medicine nella mia cintura che è stata vuotata, ho percorso qualche metro e sono arrivato in questa stanza, conoscete la fine della storia » finì di narrare Batman a Kirk, McCoy e Spock, intrigati

-« A sentire la storia del signor Batman »inizio Spock, « Possiamo concludere che abbiamo a che fare con gruppi di esseri umanoide molto sviluppati tecnologicamente che sono in conflitto tra di loro e costruiscono basi sotterranee. Ma questo non ci spiega ne cosa contengono i cilindri, né cosa significa né la parola zalgo né i loro obbiettivi »

-« A proposito, su quale pianeta si trova Gotham? » chiese Kirk

-« La Terra » rispose Batman « Sistema della via lattea, anno 2009 »

-« Come ? Noi veniamo della Terra – tranne Spock – e non esiste nessuna Gotham nel 2267 ! » esclamò Kirk « Spock, pensante a un viaggio transtemporale ? »

-« Impossibile capitano, i viaggi trans-temporali non sono fisicamente possibili, e comunque non è mai esistita una città di nome Gotham nella storia terrestre » rispose il vulcano senza esprimere nessuna emozione di sorpresa.

-« Ecco ci siamo » interruppe tutti McCoy che levò l’apparecchio bianco che aveva messo sulla ferita di Batman e aiutando quest’ultimo a rialzarsi mentre tutti constatarono che la ferita era scomparsa, lasciando solo un buco nel costumo
Kirk guardò il cavaliere oscuro un momento, prima di prendere una decisione, avvicinarsi e tenderli la mano

-« Batman, non ci conosciamo e avete tutte le ragione di diffidarvi di noi, ma come voi siamo intrappolati qui e non sappiamo neanche il perché. L’unica cosa che so è che se vogliamo avere delle risposte, dobbiamo collaborare »

-« Sarebbe più logico per tutti » aggiunse Spock

-“E poi dobbiamo ritrovare i nostri compagni scomparsi, se siete un super-eroe, aiutateci ! » concluse Leonard, andando direttamente al fondo del suo pensiero

Batman guardo con occhi perplessi i tre individui davanti a lui senza parlare. Poteva fidarsi di loro ? Non li conosceva per niente, ma l’avevano curato ed erano nella stessa situazione di lui. Da solo non sarebbe riuscito a andare molto oltre e poi i loro compagni, se erano in pericolo, significava che Gotham e la Terra dovevano anche loro incorrere una grave minaccia ? Quindi, dopo una riflessione, lentamente e con diffidenza, alzò il suo braccio e prese la mano di Kirk

-« Va bene, collaboriamo »















Nota dell'autore: Ey ragazzi, che ne pensate? Forse è un po corto, ma è inutile scrivere più del necessario (i prossimi saranno più lunghi), anche se faccio del mio meglio per introdurre i personaggi. Comunque per chi è appassionato di Batman, tengo a precisare che non è inspirato a un universo in particolare, anche se la saga dei videogiochi Arkham e la trilogia di Nolan siano la maggiore fonte di informazione (e per chi chiede, si, sono inspirato ad Arrow per il simulatore di Arrow, ma vedrete, non è fatto a caso).
Tengo a ringraziare il mio amico nonchè mentore Nickoku per avermi aiutato a correggere il mio italiano e tutti coloro che mi hanno dato mi darano consigli per migliorare la storia ^^

Ps: come l'avrete indovinato dal titolo, ci sarà un/dei altro/i personaggi(o) nel prossimo capitolo, quindi... saprete indovinare chi è?

 

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Capitolo 4
*** Capitolo III: Strani incontri (Parte 2) ***


--“Allora, cosi combattete i criminali e la gente che corrompono la vostra città?” chiese McCoy a Batman mentre il piccolo gruppo improvvisato si era rimesso a camminare nel corridoio, adesso illuminato, probabilmente perché la corrente era tornata.
                                     
-“Si” rispose seccamente Batman mentre camminava in avanti insieme a Kirk e seguito da Spock e del dottore – il quale chiudo i occhi nella frustrazione di non riuscire ad avviare una conversazione più lunga e costruttiva.
 
-“Per caso, il vostro pianeta ha sviluppato i viaggi intergalattici?” chiese Kirk
 
-“No” rispose Batman “Ma so che esistono forme extra-terrestre che lo possono. Come, ad esempio, gli ormai scomparsi abitanti di Krypton o il corpo degli Green Lantern, i quali sorvegliano l’intero universo con il potere dei loro anelli”
 
-“Anelli?” chiese Kirk
 
-“Si, con i quali materializzano, per via della loro immaginazione e della loro volontà, oggetti e arme per combattere forze malvagie e mantenere l’equilibrio nell'universo” spiego calmamente Batman mentre guardo attorno a lui, nel caso di trovare un qualunque indizio sul luogo dove si trovavano
 
-“Strano” commento McCoy con un po di sarcasmo “La nostra Confederazione esplora l’universo da più di duecento anni, e non abbiamo mai incontrato tale società che usa anelli per usare un potere cosi ridicolo!”
 
Batman volle rispondere alla provocazione, ma fu interrotto quando penso sentire un rumore. Fermo il gruppo e guardo attentamente dietro di loro. Ma non vendendo niente, fece segno ai suoi incerti alleati di proseguire. Ne approfitto per chiedere a Kirk
 
“A proposito, quale il ruolo esatto della vostra Confederazione?”
 
-“La Confederazione ha come principio la collaborazione tra diverse pianete e civiltà avendo sviluppato una tecnologia sufficiente a viaggiare nello spazio e la distorsione” rispose Kirk “Personalmente, il mio ruolo e di esplorare l’universo in cerca di nuovi mondi strani, di nuove civiltà e di studiarle entrando in contatto con loro – tranne se non hanno ancora sviluppato la tecnologia necessaria, e farne amici della Confederazione o almeno studiarli in modo pacifico. Ogni tanto, mi vedo consegnare delle missione militare contro i nemici della Confederazione, e agire se la diplomazia fallisce”
 
Batman si fermo e si giro con molto serio e giudicatore verso Kirk
 
-“E quando non ci riuscite?!” chiese con un tono che nascondeva bene il suo disprezzo
 
-“Quando lo scontro è inevitabile e che siamo in legittima difesa” rispose Kirk con una tristezza sincera “Allora, si, usiamo la forza. Vedete, tentiamo sempre la diplomazia e il compromesso, anche se dobbiamo rinunciare ad alcuni dei nostri obbiettivi di base, ma se non abbiamo scelta per sopravvivere, allora, facciamo il nostro ruolo da militare. Ma proviamo sempre a neutralizzare piuttosto che distruggere, e quando siamo obbligati, facciamo in modo di fare il minimo di vittime possibile”
 
Batman era arrabbiato, ma sapeva che questo era il ruolo dei militare ed era ovvio che Kirk diceva la verità, quindi non fecce niente e continuò a camminare facendo segno agli altri di seguirlo
 
-“Perche voi non uccidete mai i criminali?” chiese Spock con una voce per nulla provocatoria
 
Batman si giro e guardo l’impassibile vulcaino negli occhi
 
-“No, mai. Non darò mai la morte a qualunque essere vivente, anche se lo merita. Non ucciderei neanche il mio archi nemico – lo Joker – il quale è il peggiore essere che conosco! Mi accontento di assicurarmi che non ci siano più omicidi”
 
-“Strano, non mi aspettavo che un uomo severo, travestito in una creature della notte per combattere i criminali con la forza, avesse questi nobili principi” dice onestamente McCoy
 
-“Ma se il sistema giudiziario del vostro pianeta è inefficiente a fermare i criminali, come questo Joker, che si ho capito scappano sempre di prigione o dall'asilo per causare decine di vittime, non sarebbe meglio eliminarli una volta per tutto?” chiese freddamente Spock “ Dopo tutto, e più logico eliminare i pericoli direttamente per proteggere l’intera comunità”
 
A questo commento, sia McCoy che Batman si girarono e guardarono furioso verso il capo scientifico
 
-“Uccidere i criminali non potrei niente altro che diventare un criminale a sua volta!” replico Batman
 
-“Di più, noi essere umani, abbiamo valori morali!” s’esclamo McCoy “cosa che voi vulcani sembrate non avere!”
 
-“Visto i rusultati di entrambi le vostre terre, dubito che i sistemi che usate funzionino” rispose calmamente il vulcano, che rimase estraneo alla provocazione gratuita del dottore “E poi i vulcaini non causano mai violenze interne, perché ogni forma di aggressività all'interno del gruppo sarebbe illogico”
 
Kirk si interpone entro il trio prima che la situazione degenerasse
 
-“Spock, McCoy, Batman” egli dice “Vedo che abbiamo sistemi di valori diversi, ma vi ricordo che siamo tutti nella stessa situazione. Di più, nel fondo, non è che lavoriamo tutti per la pace e la giustizia, per il bene delle nostre comunità?”
 
Il trio, calmato, confermo
 
-“Allora, mettiamo per il momento le nostre differenze e proseguiamo” concluse il capitano
 
Il gruppo dei quattro collaboratori continuo a camimnare nei corridoio, ogni tanto fermandoci con l’impressione di sentire rumori di passi.
Dopo circa un ora, si ritrovarono davanti una grande porta d'acciaio, con accanto uno schermo e una tastiera olografici ma tangibili, sul quale erano inscritti strani simboli, alcuni quali ricordavano (da molto lontani) lettere greche, altre più vicini a rune scandinave e finalmente altri che non somigliavano a nessuna scrittura conosciuta
 
-“Affascinante” commento Spock “Anche se sembra a prima vista un semplice computer con un codice di accesso per aprire questa porta”
 
-“Apparentemente a cinque numeri, o lettere, tanto non capisce niente a questo linguaggio!” commento McCoy, che dopo egli avesse premuto un pulsante qualunque, visse apparire sullo schermo del computer un quadro con cinque case
 
-“Qualunque cosa c’è dietro questa porta, dobbiamo andarci” dice Kirk “Dietro potrebbero esserci i nostri compagni, o forse delle risposte alle nostre domande o altre informazione capitale! Batman, cosa state facendo?”
 
Batman stava in effetti cercando qualcosa nella sua cintura, dalla quale usci una piccola capsule con una polvere verde fluo.
Senza rispondere a Kirk, il cavaliere della notte apri la capsule, mise un po di polvere sula tastiere del computer e soffio sopra. Dopo avere rimesso la capsule nella sua cintura, si giro verso Kirk, il quale era un po interrogativo, e dice
 
-“Questa polvere ci permetterà di rilevare le impronte e rivelarci i tasti da premere. Sono stato fortunato che gli esseri che mi hanno rapito ci siano scordati di togliermela”
 
Appena Batman fini di spiegarci al capitano, delle impronte appaiarono in effeti su quattro tasti della tastiera. Dopo qualche minuti di silenzio, McCoy si giro verso Batman e Kirk
 
-“Bè, signore Batman, la vostra polvere ci ha molto aiutati, ma solo quattro tasti sono indicati, ma la password richiede cinque simboli” disse il dottore
 
-“Deve significare che un tasto deve essere premuto due volte” concluse Kirk
 
-“Va bene” riprese McCoy “Ci saranno decine di possibilità di password! Se facciamo calcoli di probabilità, dovrebbero esserci…”
 
Prima che Mcoy concluse il suo calcolo, la porta si apri all'improvviso. Sorpresi, il capitano,il dottore e il giustiziere guardarono verso il computer e vissero Spock che, girandosi per vederli, dice
 
-“Ecco fatto”
 
-“Ma ma …” esito McCoy  “Come avete fatto a trovare la password cosi velocemente?”
 
-“Un po di pazienza e una semplice procedura di dicotomia” spiego il vulcaino “Di più guardando attentamente, si distingue che l’uno dei tasti indicati dalla polvere di Batman è stato premuto più fortemente che dei altri, da cui ho concluso che si trattava del tasto da premere due volte”
 
McCoy non ebbe il tempo di rispondere che Kirk intervenne
 
-“Ottimo lavoro Spock” dichiaro il capitano “Comunque, quando passeremo questa porta, vi consiglio di mettervi sulle vostre guardie. Mi sembra in effetti un po troppo facile entrare cosi allora che gli esseri che ci hanno rapito sono più avanzanti tecnologicamente di noi.”
 
Si giro verso Batman
 
“Se mai vedremmo questi esseri, vi do la mia parola di onore che faremmo tutto il nostro possibile per parlare con loro e ricorrere alla violenza all'ultimo momento. E se possiamo – in questo caso – neutralizzarli senza toglierli la vita, ve lo prometto” 
Batman, riconoscendo, accennò con la testa e, insieme ai tre ufficiale della Confederazione, passo la porta per trovarsi in una gigantesca stanza, riempita di grafici, computer e una grande centrifuga per i allenamenti spaziale, ma molto più grande di quelle che noi conosciamo, e che levitava a cinque metri dal suolo su uno socle anti-gravitazionale.
 
-“Bones, Spock” ordino Kirk “salite queste scale e andate nella sala di controllo che si trova là sopra”
 
Mentre i due ufficiali si recassero nella sala, Kirk discuto con Batman
 
-“Che cosa pensate di questa centrifuga spaziale?” chiese Batman
 
-“A prima vista sembra molto più sviluppata, e soprattutto molto più alta e imponente di quelle usate dalla gente della terra” dice Kirk “… euh… della mia terra del XXIII° secolo, ma al di-là di questo, posso solo suporrere che siamo in una base di allenamento per viaggi spaziali. Il che confermerebbe una volta per tutto che coloro che ci hanno rapiti sono i stessi che hanno agredito la mia astronave. Pensate a un.”.
 
Il capitano fu interrotto da Batman che li mise la mano sulla bocca
 
-“Silenzio!” sussurro il cavaliere oscuro “Siamo osservati
 
Kirk guardo intorno a lui, non vide niente se non McCoy e Spock che erano al piano di sopra a cercare delle informazione. Era vero che avevano sentito rumore durante il loro camino, ma ogni volta che si erano fermati per controllare, non avevano trovato nulla. Pensando che il suo alleato giustiziere era diventato un po paranoico, Kirk inizio a parlare
 
-“Batman, credo che…”
 
Non ebbe il tempo di finire la sua frase che il capitano fu proiettato per terra da Batman. Caduto a suolo, senti un colpo di muro e un sgrido che attiro anche l’attenzione
 di McCoy e Spock che si misero a guardare dalla finestra della sala di controllo.
 
Rialzandosi, Kirk volle lamentarsi con Batman per questa brutta maniera, ma visse che il cavaliere oscuro manteneva qualcosa di invisibile contro il muro. La sorpresa 
di Kirk (e McCoy che guardava dall'alto) aumento quando un figura – bloccata da Batman e dibattendosi per liberarsi, si materializzo in uno sfumo rosso.L’avversario di Batman era del tutto peculiare: era un uomo magro, vestito di un elegante costume d’affare purpureo – sopra una camicia bianca e una cravatta rossa – con righe dei anni 60’, con guanti e scarpe a punte nere impeccabilmente puliti, ma portava un maschera bordeau che copriva tutta la testa tranne i occhi blu e la bocca 
(dalla quale si capiva che l’uomo era bianco) nella quale reggeva la sigaretta. 
Al momento in qui Batman stava per mettergli un pugno, l’uomo elegante grido, con un forte accento francese
 
-“Richiedo dell’aiuto!”
 
-“STO ARRRRRIIIIVAAAANDO!!!” urlo una grosse voce russa sempre più vicina
 
Batman lascio la sua presa buttandola a Kirk affinché il capitano mantenesse l’uomo francese, prima di girarsi e vedere nel corridoio dal quale erano entranti, diverse figure correre verso la sua direzione. La prima di queste figure era quella di un uomo molto alto (doveva facilmente superare Spock, il quale era già alto di un buon metro e n
ovanta!) e molto grosso, era calvo con un barba rasata e portava una camicia rossa sotto un giubbotto anti-proiettile, due guanti da pilota sulle sue imponente mane, un pantalone nero e un paio di botte nere molto alte.
 
-“TU! SI TU PIPISTRELLO! SEI MORTO!” urlo il colosso con stessa voce quando arrivo a altezza di Batman, al quale tento di dare un pugno
 
Il cavaliere oscuro schivo l'attacco, facendo in modo che la mano del suo avversario colpisce il muro e approfittando del breve instante offerto per accennargli un pugno nel torace. Il grosso avversario cado per terra, prima di rialzarsi e ripartire alla carica. Batman, essendo più veloce, agile e adesso completamente guarito della sua ferita, ebbe facilmente la meglio, ma non abbastanza per mettere il suo rivale fuori combattimento talmente quest’ultimo era resistenze.
 
-“Laisse-moi, bouffon!*” insulto il francesea Kirk che lo manteneva di tutte le sue forze l’uomo elegante mentre tentava di liberarsi, dando colpi di ginocchio e bracci.
 
Fu a questo momento che altre due figure arrivarono.
 
-“AAAATTTTAAAAAAACCCCKKK!!!!!!” urlo il primo dei due, basso ma massiccio vestito di un pesante uniforme rosso che assomigliava a quelli portati durante la seconda guerra mondiale, e portando un elmetto di guerra che gli copriva i occhi
 
-“Benissimo! Siete pronti, perdenti!” commento ridendo il secondo, un giovane di venticinque anni circa magro, vestito da una casquette, un maglia rossa con una collana militare, un short verde, delle calze da tennis e scarpe nere di corsa. Nonche delle bande bianche sulle mane.
 
Quest’ultimo corse come una freccia e fece un salto altissimo sopra Batman – che era ancora alle prese con il suo avversario – e sembrava per dare un colpo dall'aria a Kirk. Quest’ultimo ci sarebbe preso un pugno in faccia se Spock, che nel frattempo era sceso non lo spinse in tempo, facendo in modo che il colpo destinato al suo capitano atterrasse sulla faccia del francese, il quale buttato per terra ebbe solo il tempo di lanciare un insulto in francese prima di cadere mezzo inconscio.
 
Kirk, insieme a Spock, si trovo davanti il militare e il giovane presuntuoso
“Banda di larve inutile bambocci dei miei stivali!” inizio a gridare il militare quarantenne “E questo che chiamate combattere!? Adesso vi insegno io come un vero uomo americano combatte!” (a questa frase, Kirk fu un po sorpreso, anche loro erano terrestri?) “E tu, brutto elfe, adesso di strappo le tue orecchie a punto e ti le infisco nel 
tuo didietro prima di prenderlo a calcio! AAAAAHHH!”
 
A questo urlo di combattimento, si messe a correre come un pazzo verso il vulcano con il pugno in aria – a questo punto bisogna notare l’impressionante la precisione con la quale correva dritto malgrado il fatto che il suo elemento che mostrava solo la sua mascella quadrata doveva coprigli la vista.
Spock, il quale non aveva nemmeno alzato un sopracciglio in fronte alla minaccia, non ebbe nessuna difficoltà a fare un passo indietro per evitare il colpo, prendere il braccio del suo avversario, costringo quest’ultimo a girarsi e inginocchiarsi prima di mettere la sua mano sulla spalla del gia sconfitto militare, il quale in seguito alla presa di paralizzo di Spock, si addormento.
 
-“Bè, questo si che è un epic fail!” dice un po paurosamente il giovane vedendo la scena. Poi, osservando intorno a lui che né l’uomo elegante si era ripreso né che il colosso – il quale adesso era bloccato a terra da Batman che lo mantenga bene con un piede sulla schiena – avrebbe potuto aiutarlo, guardo all'uomo con l’uniforme giallo e quello vestito in blu con orecchie a puntate che erano davanti a lui
“E merda!” sussurrò a se stesso, prima di prendere una voce piu provocatrice, con una postura adatta “Okay signori, avete forse sconfitto questi cretini, ma non riuscirete mai a prendermi!”

Detto questo inzio a correre verso Kirk e Spock, questi tentarono di acchiapparlo, ma contrariamente al militare, egli correva troppo velocemente e intorno a loro prima di iniziare a saltargli sopra, assediandoli di colpi di pugno, non forti, ma ripetitivi.
Batman avrebbe voluto intervenire, ma non poteva lasciare cadere la pressione che esercitava sul colloso, il quale era certamente più pericoloso che questo ragazzaccio!
Il capitano dell’Enterprise e il vulcano tentavano invano di fermare questo sprinter, ma quello li continuava a assediarli sia di colpi che di parola
 
-“BONK!” esultava “E tutto quello che sapete fare? Non mi sorprende, sono il migliore, nessun può…”

 
BANG
 
Un rumore di sparo colpi con una luce blu contro la parete e sorprese il ragazzo al punto che inciampò incidentalmente per terra, quando inizio a rialzarsi, vide il canone di una specie di fucile a quattro canoni diretto contro di lui e tenuto da un altro uomo vestito di blu
 
-“Vi consiglio a te e tuoi amici di mettervi contro il muro li” dice con una voce poco sicura, ma abbastanza autoritaria il dottore McCoy, il quale, per puro caso, aveva trovato quest’arma nella stanza e si era allora reccato in rinforzo il piu brevemente possibile”
 
Il giovane, che sul momento si tiro dietro con uno sgrido da ragazzina, ubbidi subito e si placco in posizione fetale, le mane sulle orecchie, contro la parete del muro.
Accanto a lui, Spock tiro il corpo inconscio del militare. Batman costrinse il colloso, che adesso aveva le gambe che tremavano e le mane aperte in segno di arreso, a sederci a sinistra del militare, il quale era a destra del giovane. Infine Kirk prese l’uomo vestito elegantemente, che cominciava a riprendere coscienza, e lo mise a sinistra dei altri. Quando il francese si rese conto della situazione, tento di tirare qualcosa della sua tasca, ma la vista della pistola nelle mane di Mcoy (e il riccordo di essere stato smascherato da l’uomo-pipistrello) li fecce capire che era meglio non fare niente e ammettere la sconfitta, e cosi alzo le mani, ma non senza fare una espressione di rabbia con la sua bocca.
 
Batman raggiunse Mcoy, Spock e Kirk che intanto aveva preso l’arma al dottore, il quale non era abituato a minacciare la gente, e tutti i quattro guardarono ai loro prigionieri.
 
-“Chi siete?!” chiese con una voce grava e furiosa Batman a loro
 
-“MEDIC! AIUTACI!” urlo il colosso russo
 
-“JA! MEIN FREUNDS! ADEZZO LI TAGLIO A PEZZETTI E…” Inizio a urlare ridendo una voce con un fortissimo accento tedesco, prima di fermarsi e diventare una voce impaurita “..:Ma… ma kuesta è una piztola e voi zieti a terra?! Oh kui ci zi mette male!”
 
A questo punto Batman e Kirk si girarono verso il corridoio per vedere tre altri individui, tutti i quanti con le mane alzate.
 
Il primo era un piccolo uomo di un metro e cinquanta, faccia quadrata, vestito come uno operai in uniformo rosso, aveva degli occhiali de siderurgia, un guanto alla mano sinistra e un casco da lavoro di cantiere.
Il secondo era un po più grande ed era interamente vestito di un combinazione rosso anti infiammabile, e portava una maschera antigas nera che nascondeva anche i suoi occhi. Il che faceva nascere una palese sensazione di malessere sia a Batman che ai tre rappresentati di Starfleet.
Infine, il terzo, il più grande di tutti, era uno umo bianco tardo-cinquantenne con capelli neri cortissimi, quasi scomparendo. Portava piccoli occhiali circolari dal quale si vedevano i suoi occhi blu, una grande vesta bianca, la quale cadeva fino alle sue botte nere. Aveva anche due guanti di ospedale. Pure essendo il più grande e forse il più vecchio, egli tremava come un foglio e si nascondeva dietro i due altri.

-“Possiamo discutere tranquillamente?” chiese timidamente l’operaio con un certo accento texano

Kirk, assicurato che Spock manteneva sotto controllo i prigionieri, dirisse il suo fucile verso i tre nuovi arrivati
 
 -“Oh calma calma boys!” disse l’operai “Ci arrendiamo, ok?”
 
-“Mmmmmpffmff!” affermo l’uomo con la maschera antigas facendo ampi movimenti affermativi con la testa 
-“Bedingungslos!” Per favore, non ucciditezi come il zoldato! Faremmo tutto quello che volete, lo giuriamo!” Urlo buttandosi per terra supplicante il cinquantenne con un fortissimo accento tedesco “Prometto khe non tenterò di tagliare i voztri membri zolo per piacere e che torutero solo ki mi kiedete di torturare!”
 
-“Sale lâche!*” sputo il prigioniere vestito elegantemente al supplicante
 
-“A dire il vero non abbiamo ucciso il…soldato…lo soltanto adormentato premendo un pulso nervoso” commento calmamente Spock.
 
“Ah? Das ist gut*” dice il tedesco rialzandosi velocemente e riprendere il suo posto dietro i suoi due compagni liberi “Ehm, kommunque, zono zempre d’akkordo di zervirvi ze mi kiedeti di ztudiare kualkuno”
 
Questa frase non rassicuro nessuno dei nostri quattro compagni
 
-“Forse non l’abbiamo ucciso, ma questo non significa che non esiteremmo a fucilarvi!” dice a alta voce Kirk. Vedendo che Batman lo guardava, li fecce un segno con l’occhio al cavaliere per fargli capire che stava bluffando. Sembro funzionare, perché Batman prese una posizione di attacco verso il misterioso trio, ma niente altro.
 
-“Okay okay, parlo nel nome dei mie compagni e giuro che non faremmo più niente. Possiamo discutere?” chiese impaurito l’operaio
 
-“A terra con i altri, poi discutiamo!” ordino Kirk
 
I tre si misero contro il muro accanto ai loro compagni
 
-“Dottore! Aiutami” urlo il colosso quando il cinquantenne si sedete accanto a lui
 
-“Mi dispiaze, non pozzo fare niente!” li rispose il tedesco
 
-“Fate schiffo!” si lamento il francese
 
-“Non è il momento, serpente!” contr-attaco il texano
 
I sei prigionieri svegli cominciarono a litigare tra di loro, quando Batman intervenni
 
-“SILENZIO!” urlo il cavaliere scuro, che fecce tacere tutti i litigatoti
 
-“Chi siete? Per chi lavorate et cosa ci facete qui?” interrogo Kirk
 
-“E perché ci avete attaccato?!” s’esclamo Mcoy
 
Il texano prese un sospiro e lentamente, con le mane alzate, si alzo, e inizio a parlare designando uno a uno i suoi compagni
 
-“Mi chiamo Dell Conhager, ma tutti mi soprannominano l’Ingeniere, quello a canto con la maschera è lo Pyro, non chiedetemi il nome perché nessuno lo sa,  il colosso russo è Michail o “Micha”, ma per facilita lo nominiamo Grosso, il mio compagno tedesco è il nostro Medico Fritz..:”
 
-“Un dottore?!” chiese sorpreso McCoy, non riconoscendo affato un collega nel cinquantenne
 
-“Ja” rispuose il Medico un po nervose “Anche ze teknicamente ho perzo la mia licenzia di medizina, hehe”
 
-“Per continuare” continuo l’Ingeniere “Il giovanne incosciente si fa chiamare l’Esploratore, ma tra noi pensiamo che si chiama Judas…”
 
-“Hé!” si lamento il cosiddetto Esploratore “Non mi chiamo cosi stronzo! E non sono un incosciente!”
 
-“…Il frenchie è la Spia…”
 
-“Je t’en fouterai moi du frenchie*!” commento arrabbiato il francese, prima di girarsi “E non sperate sapere il mio nome, l’ultimo ad averlo saputo si trova adesso a vivere insieme ai vermi”
 
- “…E infine il patriota che avete addormentato è lo Soldato che si fa chiamare H.B Jane Doe, ma manteniamo Soldato”.
 
-“Non era il nome dato agli uomini della seconda guerra mondiale che avevano perso la loro identità e la memoria?” interrogo Spock
 
-“Yeah” rispose visibilmente nervoso Conhager  prima di proseguire “Insieme a due altri dei nostri compagni, Tavish Finnegan Degroot, che fa di Demolitore o come dice lui il Demoman, e Mundy, o Cecchino se preferite, lavoriamo per società Reliable Excavation Demolition – RED per facilità – e…”
 
-“Ti sei scordato Sacha!” interrompo bruscamente il colosso russo
 
-“In cosa consiste il vostro lavoro?” chiese severamente Kirk prima di saperne di più su questa Sacha, anche se cominciava a farsi un idea non piacevole
 
-“Bè, vedete, la compagnia RED è una più importante multinazionale al mondo, e detiene molti monopoli" inizio a spiegare con difficoltà l’Ingeniere
 
-“Uccidiamo i concorrenti!” s’esclamo il Grosso
 
Fu allora che tutti i altri prigionieri svegli si misero a insultare il russo e dirsi che non era possibile che fosse cosi imbecille a dire apertamente il loro vero mestiere, quando avrebbero potuto evitare dettagli del genere e facilitare la negoziazione con coloro che le avevano sconfitti.
 
-“Siete degli psicopatici!” si arrabio Batman sollevando l’Ingeniere dal collo
 
-“Preferiamo il termine di assassini professionisti o mercenari” dichiaro con una voce un po ridente la Spia “L’unico vero psicopatico cui è il Pyro…e forse anche il tedesco cui presente”
 
-“Mmmpf” sussurro lo Pyro mettendosi una mano sulla sua maschera
 
-“Ma koza dici? Hehe?” rido nervosamente Fritz sudando prima di supplicare McCoy “Non kredete una parola di kuello khe dice! E’ zolo un buggiardo kome tutti i francezi!”
 
-“Batman, calma!” intervenne McCoy presso il super eroi che stava quasi per malmenare l’Ingeniere prima di girarsi verso i prigionieri “Ma comunque siete soltanto dei assassini senza morale!”
 
Batman rilascio per terra l’Ingeniere, mentre Kirk e Spock raddoppiarono la lora vigilanza sui loro ostaggi. L’Ingeniere si rialzo e continuo a parlare…
 
-“Posso finire? Si, è vero che siamo dei mercenari. La Red compagny produce quasi tutto, apparecchi domestici, utensile, veicoli sia civili che militari, cibo, armi, estrazioni di materie prime, ect. E le società concorrente, prima l’ormai fallita BLU compagny con la quale abbiamo finito per allearsi formando la Mann&co, e adesso acerrima GREY compagny usano anche loro metodi violenti per tentare di catturare i siti di produzione e i mercati. La nostra padrona, l’Amministratice, ci paga per difendere gli interessi della RED e Mann compagnies, conquistare con la forza mercati delle società avverse nel mondo, fare dello spionaggio industriale, esplodere i siti di produzione avversarie,…”
 
-“Va bene! Abbiamo capito!” interrompo violentemente Kirk, stufo di sentire le cose orribile che facevano questi tizzi in cambio di denaro
 
-“Sono da lasciare marcire in prigione!” dice molto severamente Batman, disgustato dai loro prigioniere
 
-“Pensava che i esseri terrestri avevano dei valori” sussurro Spock a McCoy
 
-“Non adesso Spock!” rispose con fastidio il dottore dell’Enterprise “Capitano, cosa aspettiamo per legarli e abbandonarli qui?”
 
-“Ola calma!” intervenno con panico Conhager “Capisco perfettamente che non ci apprezate e vi diffidate di noi! Ma credeteci, siamo nella stessa situazione di voi e possiamo collaborare, magari con una tregua, finche usciamo da questa situazione!”
 
Kirk rialzo l’arma e la punto verso i ostaggi, i quali, all’eccezione dello Pyro e della Spia, cominciarono a termare e a placcarsi contro il muro
 
-“Datemi una sola ragione di non spararvi, visto che siete soltanto dei criminali”
 
-“MMmmfp,mmmmddf,hmmmmsph!” inizio a parlare a traverso la sua maschera lo Pyro articolando i suoi bracci in tutti i sensi
 
-“Cosa sta dicendo?” chiese Spock
 
-“Non lo sappiamo. Infatti, non sappiamo nemmeno cosa si nasconde dietro questa maschera” dice l’Esploratore
 
-“Io riezco zolo a zentirlo chiamarmi per curarlo” commento il Medico “O kuando mi mostra il zuo lavoro... non akkurato kome il mein, ja, ma karino lo ztezzo”
 
-“Mmmdmd” sembro lamentarsi il Pyro mettendosi una mano sul suo fronte
 
-“Ascoltate” supplico l’Ingeniere “Lasciateci almeno spiegarvi come siamo arrivati qui e perché vi abbiamo attaccato. Dopo, potrete decidere cosa fare di noi? Okay?”
 
Kirk esitò, guardo Spock e Mcoy che aspettavano i suoi ordini, poi guardo a Batman. Quest’ultimo era riluttante a ascoltare questi assassini, i quali li ricordavano i criminali di Gotham, ma sapeva che forse avrebbero forniti informazione utile, e quindi acconsenti. Il capitano Kirk, sempre puntando l’arma verso i mercenari
 
-“Vi ascoltiamo”
 

Flash-Back

 
-“Attenzione, la missione inizia tra 20 minuti” dice freddamente un voce di una donna attraverso i altoparlanti presenti nella base
 
-“Avete sentito banda di larve molluschi di buona donna!? Prepariamoci!” ordino lo Soldato ai suoi otto collegi mentre metteva il suo elmetto su la sua testa rasata da militare e mentre prendeva il suo bazooka, il suo fucile a pompa e la sua pelle.
 
-“Ricordatemi chi la nominato capo?” sussurro l’Esploratore à suoi più prossimi vicini
 
-“Mmmsmdph” esprimo li Pyro alzando le brace come per dire “E che ne so?”
 
-“Te! L’inglese in tuta! Svegliati e preparati a combattere come un uomo” urlo lo Soldato buttando giù da una banchina un tizio nero con barba, vestito da un berretto per la pioggia, un copra occhio (era guercio), ampi vestiti rossi, una camicia anti missile, un pantalone che non arrivava a nascondere le sue calze e un paio di botte per la pioggia. 
-“Haaaaah!” urlo questo tizio mezzo ubriaco cadendo per terra, poi rialzandosi una bottiglia di Wiskey in mano, comincio a babultire “Ee…calmo he…Quante volte ti devo dire che non sono un F****inglese ma uno scozzese, forse ciclopo e nero, ma scozzese!” bevo un po nella bottiglia di wiskey prima di urlare a tutti “SONO TAVISH DER GROOT FINNEGAN! IL PIU FORTE E FOTTUTO DEMOMAN DI QUESTO MONDO! E sono orgoglioso d’essere un fottuto nero scozzese ciclope! BUUURP!”
 
-“Accontentati di essere abbastanza sobrio e di avere il tuo lancia-granata!” sermeno soldato Doe, “E’ una vergogna di avere un ubriaco nella MIA squadra! Già che già che una vergogna di avere degli non-americani!” fini per dire arrabbiato
 
-“TUA squadra?!” intervenne l’Esploratore, che avevo nel frattempo preso la sua batta da baseball, il suo fucile a dispersione e la sua pistola
 
-“Coza vuoi dire kon non americano?” Chiese scetticamente lo Medico che stava usando un aparecchio – che egli chiamava medigun – che emmeteva un raggio rosso al Grosso
 
-“DA! Cosa piccolo capitalista americano vuole dire?” prosegui arrabiato quest’ultimo che reggeva il suo minigun
 
-“Visto che i non americani non sono graditi, meglio che vado a fare cose più intelligente, tipo essere lontano da voi prima della missione! Au revoir signori!” commento saccarsticamente lo Spy che stave fumando e giochando con un coltello – un balisong per la precizione

Mentre il francese stava per uscire della stanza dove la tensione saliva sempre di più, quando un signore molto magro, appogiato contro il muro reggendo un fucile di precisione, vestito da botte da cowboy, pantalone nero, maglia rossa sotto un gilleto nero, degli occhiali da sole e un capello marrone (somigliando a quelli di crocodile dundee) che li nascondeva la faccia, li rivolse lentamente e cattivamente
 
-“Non mi sorprende che te ne vai” dice prima di sputtare per terra “Voi francesi arrivate soltanto per pugnanarci alle spalle. E nel tuo caso specifico non è nemmeno una metafora, mongolo!”
 
La Spia offesa si giro e si dirisse verso il provocatore
 
-“Guarda chi parla?” iniziò a parlare il francese “Allora, Mundy, non sei tu che rimane postato sullo stesso luogo a non fare niente mentre i altri lavorano? Certo, pugnalo alle spalle, ma almeno sono utile IO! Faresti meglio a tornare in Australia a scoparti Kangouroo mentre bevi la tua preziosa pisscia!”
 
Lo Cecchino salto in avanti e tiro un coltello di 30 centimetri che punto sul suo rivale, prima di dire calmamente, ma con una voce arrabbiato
 
-“Per prima cosa, non bevo la mia piscia, la uso soltanto per smascherare i stronzi come te quando si travestono. Secondo, osa ancora insultarmi, e mi faro un piacere a tagliarti la gola, Frenchie!”
 
Una lite comincio a esplodere nella stanza: Mentre lo Pyro, che si era equipaggiato dal suo lancia-fiamma e una ascia da pompiere, tentava disperatamente di separare l’australiano dal francese, il Medico – aiutato dallo Grosso e dall’Esploratore – provo a evitare che incontrollabile Soldato e l’ubriaco Demoman di uccidersi a vicenda.
 
-“INUTILE UBRIACO!”
 
-“STRONZO ASTEMIO!”
 
-“Vieni cui frenchie, che ti faccio a pezzi!”
 
-“Provaci! Ah, e nel frattempo… Pssssssssss”
 
-“Argh! Dumpkoff! Ze non avevo gia kuesti robot da zmembrare!”
 
-“AAAARGH!”
 
-“MMMMFMFP!!”
 
Dalla sala di controllo, riempita di mappe et tabelle nonché di computer, che si trovava sopra della stanza degli armamenti, Conhager guardò la scena del litigio con un profondo senso di disperazione. Dopo cinque anni di lavoro tutti insieme, non c’era nessuna solidarietà di gruppo.
Cinque anni da quando erano stati reclutati per lavorare per la RED compagny.
Durante questi cinque anni, erano stati mandati a combattere su tutti continenti, sotto tutti tempi e in tutte le circostanze inimmaginabile per difendere i interessi del loro patrone, rischiando più volte la vita.
Avevano combattuto a più volte i mercenari della BLU compagny, che stranamente somigliavano molto a loro stessi, prima che essa fallisce durante la crisi petrolifero e improvvisa morte del suo direttore, il quale sembra esserci suicidato buttandosi dal suo immobile. Malgrado il crollo della vecchia rivale e la sua fusione con la Red 
compagny, i nove mercenari dovettero adesso combattere contro la nuova società concorrente: La GREY compagny, specializzata nella costruzione robotica e mandava interi eserciti di robot contro i diverse impianti della nuova Mann&co.
 Per fortuna, questi robot, i quali ancora una volta somigliava stranamente ai nove assassini, erano piuttosto facile da distruggere, ma combatterli era sempre una cosa pericolosa e più di una volta erano quasi riusciti a fare esplodere i impianti.
 




Era a punto per proteggere questa base da un imminente attaco della Gray compagny, situata nel bel mezzo del deserto australiano di estrazione di minerali chiamati “Australium” che i nove mercenari erano stati mandati. Ma in questa situazione dove normalmente la solidarietà e la camaraderia avrebe dovuto uscire fuori, i nove collegi non trovavano niente di meglio che litigare.
 
Non era sempre stato cosi, il gruppo era più solidale, quando il carismatica – e pazzo – vice-direttore, Saxton Hale, un robustissimo e vigoroso australiano in mutante, il quale li aveva trovati e fatti reclutare dall’Amministrtice, era al loro fianco. Li  incoraggiava tutti i nove a dare del loro meglio e li aiutava quando erano nei guai (sopratutto per la storia del pane mutante*). Ma purtroppo, il muscoloso e sempre combattivo leader australiano era stato ucciso durante una missione in solitario, spezzando pocco a pocco l’unita del gruppo.

 Dell Conhager guardo sempre con tristezza i suoi compagni entrati in una zizania, avrebbe tanto voluto che il gruppo diventasse piu coeso e amichevole
 
-“La missione inizia tra 10 minuti!” grido l'Amministratrice negli alti parlanti 
L’Amministratice, vecchia tirannia di 50 anni, era la supervisore e vice-direttrice della Red Compagny. Era lei a reclutare i mercenari, e a dare i ordini per il conto della società. Il fatto che non aveva cuore o anima era forse una delle poche cose su quale i mercenari si mettevano d’accordo, i quali la chiamavano "la suocera del diavolo".
 
Comunque sia, a questa seconda chiamata, i mercenari si calmarono e, con una fortissima tensione tra di loro, uscissero della sala per rendersi alla basa, grande struttura bianca con un architettura degli anni 60’ e un grande panello rosso e giallo“MANN&CO”. A canto, si poteva vedere le miniere di estrazione e aeroporto privato da dove il prezioso minerale veniva esportato.
La base era stata abbandonata tre giorni prima a colpa di un “necessità di controllo”, il che significava “Abbiamo scoperto il progetto di un attacco di massa di robot”: qualunque erano i obbiettivi della GREY company, i mercenari dovevano fermarli.
 
I robot stavano per arrivare e i mercenari presero le loro posizione:

-L’Ingeniere costruii un dispenser (un contenitore che forniva munizione e medicine al gruppo), una sentry (mitragliatice automatica) e due tele-portatori vicino alla sede
 di estrazione, probabile obbiettivo degli robot
-Il Cecchino prese posizione su una delle torre di estrazione e preparo il suo fucile di precisione
-La Spia si mise una maschera e all'instante prese le somiglianze di un robot-Soldato, prima di nascondersi nel parcheggio
-Il medico urlo “Karica pronta!” e si mise dietro lo Grosso, il quale postato all’entrata della base, comincio a azionare – senza sparare – il suo minigun
-Il Demoman inizio a minare il terreno e, una volta fatto, tiro il suo lancia-granata e una bottiglia di Scrumby (alcool scozzese molto forte) che bevo interamente
-Sia lo Soldato, che l’Esploratore e lo Pyro si misero sui i diversi settori della base e aeroporto
 
-“La missione comincia” comincio a dire l’Amministratrice “Tra 3…2…1”
 
3 ore più tardi
 
-“Missione compiuta” dice in la voce fredda e quasi annoiata della suocera di Satana “Ma torneranno”
 
-“YAEH!  Ora di festeggiare urlo felice il Demoman malgrado una ferita alla gamba
 
-“Eins, zwei, drei*… Arg, ci zono troppo korpi di robot” s’esclamo lo medico davanti le decine dei loro omologhi androidi distrutti per terra, poi si giro e vide L'Esploratore ferito a la pancia “Oups, zorry mein Freund*!” e da qui usci il suo medigun che emise un raggio rosso al ferito, il quale doppo qualche secondo salto in aria completamente guarito
 
-“Grazie doc!” dice il giovane “Ma non avrei avuto bisogno di te se il Soldato era venuto quando lo chiamato aiuto!”
 
-“Stavo distruggendo il carro armato con la bomba che stava per distruggere il complesso!” rispose Soldato come un militare “L’intero merito del successo della missione va soltanto a me!”
 
-“COSA!?” urlarono sette degli altri mercenari
 
-“COSA di minchia dici bastardo?!” urlò Demoman che smetto di bere un’altra bottiglia di Scrumby
 
-“MMMMMM!” commentò negativamente lo Pyro
 
-“Affermativo!” si difese Doe “IO ho visto il carro, IO lo seguito distruggendo i robot che lo scortavano e sono stato IO a farlo esplodere in mille pezzi prima che fossero loro a farsi esplodere in mille pezzi! QUINDI RIPETO: Tutto il merito della missione viene soltanto a ME!!!”
 
-“Avrei potuto aiutarti! Se mi avessi aiutato prima!” attaco l’Esploratore
 
-“Sei un uomo e sai difenderti da solo!” commento militarmente lo Soldato
 
-“Contro due, tre o quattro robot si, ma non circondato da trenta!” rispuose con agitazione il giovane “Se non ero veloce e che il Grosso e lo Medico non fossero arrivati, sarei morto!”
 
-“A proposito vermi!” dice Soldato girandosi verso il tedesco et il russo “Come mai non siete intervenuto al mio commando quando ho visto il carro?!”
 
-“Troppi piccoli robot davanti a noi!” grido arrabbiato il Grosso “Mane di Micha puo spaccare testa a uno o tre robot, Sacha può fare buon lavoro per fare piangere molti nemici, ma sia mane di Micha che Sacha hanno limiti!”
 
-“E allora? Non avete attivato l’ubercharge per diventare indistruttibili?” aggiunse la Spia inserendosi nella lita
 
-“Mein ubercharge” comincio infastidito il Medico “Zi permetti di reziztere ai proiettile, non di zconfigere ezerciti! Poi zapete bene che i effetti zono temporali!”
 
-“Non lo sappiamo perche lo usi sempre sul tuo piccolo amico, bloody german of my ass!” Grido Demoman
 
Il Grosso e il Medico si girarono esasperati verso lo scozzese
 
-“Cosa piccolo uomo nero vuole dire?” commento il grosso cominciando a stringere i pugni
 
-“Il cazzo di Medico è sempre dietro di te! Se vogliamo essere curati dobbiamo sempre essere noi a trovarvi!” sermono Soldato  “E’ sempre lui a beneficiare dell’ubercharge e non vieni mai quando ti chiamiamo, brutto tedesco mangiatore di Wurstels!”
 
Il Grosso volle prendere il l’americano dal collo, ma lo Medico intervenne per primo
 
“Zappi che curo zempre il Grozzo per due ragione. Primo, è il più forte di noi e quindi attivare l’ubercharge zu di lui è la coza più logica. Zecondo, è l’unico a difendermi e non a abbandonare quando io zono in pericolo come fatte tutti! Non pozzo zeguirvi e curarvi tutti insieme! Demoman, per ezempio, smetti di lanciare le tue granate dappertutto zenza penzarci! Mi piace vedere a mille pezzi i noztri nemici, ma non per kuezto voglio conozere la lora zorte!”
 
-“Cosa?” chiese Demoman
 
-“E vero, una delle tue bombe ha mancato di ferirmi!” commento Esplotatore
 
-“Ooh!” si mise a ridere Demoman guardando al giovane “Scusami bambina, è vero che senza le mie bombe, saresti tanto meglio!” e poi esplodo di rabbia “SE PER BENE INTENDI DOVERE RIATTACCARE I PEZZI DEL TUO CORPO CON DELLA COLLA IN INFERNO! Visto che sono l’unico a fare esplodere i robot quando il Soldato e troppo occupato con i suoi carri e che l’Ingeniere dorme come un fanciullo!”
 
-“Cosa vorresti dire, ciclope?” chiese vessato il texano
 
-“Che non hai fatto un cazzo!” morse Tavish Finnegan
 
-“DA! Se piccolo operai costruito tele-potatore, Io e Medico potevamo muoversi più velocemente e uccidere piccoli robot più presto!” ribatte il Grosso
 
-“E zi avezzi messo un dispenser, non avrei avuto bisogno di corerre per curarvi tutti, Dumpkompf!” aggiunse il Medico
 
-“E si tu avessi costruito un sentry, non avrei avuto bisogno di correre dietro il carro!” concluse Soldato
 
-“Allora, ascoltatemi bene” disse nervosamente ma con calma Conhager “Ho costruito tutto questo, ma si nessuno mi protegge, è ovvio che i robot mi distruggono i miei apparecchi! La colpa è solo vostra, e soprattutto di voi due!” dice disegnando la Spia e il Cecchino.
 
-“Io?!” sputo lo Mundy “Credi che posso guardare sempre un occhio su di te? Sai benissimo che posso sparare pochi colpi alla volta! Di più, ho dovuto scappare dal mio nascondiglio visto che nessuno a pensato a fermare i robot che entravano negli edifici! Chiedi piuttosto all'inutile francese qui perché non mi ha coperto!”
 
-“Oh per favore Cecchino!” dice sarcasticamente la Spia “Ho altre cose da fare che guardare alle tue spalle e a quelle di voi altri” comincio a ridere un po all'ironia della frase, visto che quando si trovava dietro la gente era di solito per pugnalarli “E poi, per information mon ami*,  io solo mi stavo occupando – da solo ripeto – degli robot all'interno degli edifici… prima che questi ultimi prendessero fuoco!” urlo guardando lo Pyro, il quale sembro sorpreso
 
-“Si Pyro, guarda cosa hai combinato!” s’esclamo l’Esploratore “Devi mettere fuoco ai robot, non alla base intera!” urlo indicando un edificio che era interamente preso dalle fiamme
 
-“Mmmmf?” interrogo Pyro come se non capiva il problema
 
E cosi, il gruppo si rimise a litigare ancora e ancora per alcuni minuti
 
-“Lascio perdere, signore!” Urlo il Demolitore “Se volete trovarmi, staro a bere nei bagni! B***!”
 
“Benissimo vigliacco!” urlo Soldato “Tanto non sai fare nient’altro che bere, ragazza inglese!”
 
Lo sozzese nero fecce finta di non avere sentito e se ne andò, lasciando il resto del gruppo litigare.
Dopo qualche instante, il cielo, che fino a adesso era luminoso come un pomeriggio d’estate, si oscuri violentemente e inizio a tuonare. Quando i otto collegi rimasti se ne ressero conto, smisero di litigare e guardarono al cielo.
 
-“Que se passe-t’il*?” chiede la Spia
 
-“Kredo che zta per piovere” rispose il Medico
 
-“DA!” commento il Grosso “Acqua cadere cielo!”
 
-“E merda, ci mancava solo questo!” si lamento l’Esploratore
 
-“Non è possibile che sta per piovere…” commento freddamente lo Cecchino levando il suo capello
 
-“E che ne sai, Koalo Dundee?” chiese militarmente Soldato
 
-“Sono cresciuto in questa regione, e non piove mai di tutto l’anno in questo deserto” rispose glacialmente lo sparatore d’élite “E’ un fenomeno che non si vede tutti giorni qui, vado a controllare…Sara meglio che rimanere qui con voi, partners!” e inizio a allontanarsi
 
Il Soldato provo a chiamare lo Cecchino per tornare, ma solo per ricevere un dito di onore da parte dell’Australiano che scompari nell’edificio più vicino
 
-“Bon debarras!*” commento la Spia
 
-“A quest’australiano!” s'innervosii Soldato “Se solo potessi prendergli il suo capello ridicolo e infilarglielo nel…”
Per circa un quarto d’ora Jane Do lancio insulti mentre i altri guardavano il cielo, finchè…
 
-“MMMMMMMMDDMPPF!!!” si agito il Pyro
 
-“COSA C’E’ ANCORA?!” urlarono i suoi sei collegi girandosi per guardarlo
 
Il Pyro designo una direzione con il suo braccio. Tutti i altri mercenari presenti si girarono per vedere, difficilmente, un robot! Ma questo robot, al contrario di coloro che avevano sconfitto poco prima, non somigliava a fatto a nessun di loro: doveva essere grande circa 2,5 metri, aveva una forma umanoide, ma senza tratti distintivi, e due occhi rossi. Di più, teneva nella mano una sorta di lancia elettrica.
 
-“Allora, cosi la Gray compagny innova i suoi giocatoli?” commento Soldato preparando il suo bazooka “Bib boob, robot boom!” commento sparando un missile che esplose lanciando del fumo.
 
Il patriota americano inizio a ridere, ma il suo sorriso svani quando, dissipato il fumo, visse che non soltanto il robot era ancora li, ma che altri lo avevano raggiunto! E questi arrivavano da decine, da centinai, come delle formiche, dappertutto!!!.
 
-“Okay…” Dice Soldato un po stressato “Non sono una banda di buffone metallici che ci fanno paura! Non ci rendiamo ne scappiamo! Vero signori? Signori?” si giro e visse che tutti i suoi compagni stavano scappando per rifugiarsi dentro la base “Maledizione! Vigliacchi! Non siete uomini! Siete…” senti un rumore di passo e constato che i nuovi robot ci stavano muovendo verso di lui “AAAAAHHHH” comincio a urlare raggiungendo di corsa i suoi compagni vigliacchi
 
-“Ci scappa chi può!” urlo l’Esploratore entrando per primo nel centre operativo della base, seguito da tutti i altri
 
-“Koza zta zuccendendo?!” urlo il Medico chiudendo a doppia serratura la porta e iniziando a mettere i mobili per bloccarla
 
-“Sacha, aiutaci!” urlo Grosso mentre ricarico il suo minigun
 
Doppo qualche calme secondi, i sette mercenari rinchiusi in questa stanza rimassero senza fare nessuno rumore. Poi, quando pensarono che era finito, degli robot sfondarono la porta
 
-“Et merde!” dice Spia iniziando a sparare ai robots con la sua pistola, imitati da tutti i mercenari che avevano un fucile.
 
-“Non potete battermi! беспородная собака* !!!” urlo il Grosso sparando con il suo minigun
 
Dopo la sparatoria generale, soltanto un robot cado per terra, mentre il altri continuavano a camminare lentamente verso i resistenti. Quest’ultimi, usate tutte le munizione, cominciarono a ritirarsi, ma furono fermati da altri robot che iniziarono a entrare dalle finestre, costringendo i sette collegi a formare tra di loro un cerchio difensivo.
Alcuni robot tirarono allora fuori delle sorte di punture, verde scure.
 
-“Questo è la fine!” urlo Medico
 
-“Sono troppo bello per morire!” Grido l’Esploratore
 
-“Non sono rinchiuso in una trappola piena di robot! Siete tutti voi a essere rinchiusi cui con me!” urlo Soldato dando un violente colpo di pella sulla testa di un robot un po troppo vicino, facendo cadere quest’ultimo rotto per terra
 
Al momento in cui tutto sembro finito, un potentissimo tuono si fecce sentire, facendo smettere i robot di camminare, poi dopo qualche secondo, un esplosione verde scura fecce a pezzi il tetto dell’edificio per mostrare una sorta di aereo, ma fisso nell'aria come se fosse un astronave, somigliando a un aquila nera.
 
-“Che cazzo?” disse Esploratore “Ma questo è cosa da extra-terrestri!”
 
-“Oooh” fecce incuriosito Medico “Penzate ke anke loro dizzecano le loro vittime?”
 
-“Negatory!” fecce Soldato mentre tento di alzare il suo bazooka, ma non ci riusci perché il potente vento dell’appena apparsa violente tempesta entrò allora dal buco e schiaffò i mercenari con forza, anche se questi continuarono a guardare sopra di loro l’aquila meccanica, la quale inizio a formare una potente luce verde che sparo
 
“Oh noooo!” ebbe solo il tempo di commentare il Grosso prima che tutti iniziassero ad urlare
 

Fine del Flash-Back

 
...dopo di che ci siamo tutti sette risvegliati dentro delle specie di bagni e abbiamo. Non trovando ne lo Cecchino né il Demolitore, abbiamo cominciato a cercargli nel buoi nel bel mezzo di corridoio. A pena abbiamo trovato un interruttore che azionavamo, abbiamo sentito rumore di lotta e ci siamo precipitati. Vi abbiamo visti e dal poco che abbiamo sentito abbiamo capito che – più al meno – eravate anche voi intrappolati. La spia si è dunque reso invisibile per seguirvi da vicino, mentre noi lo abbiamo seguito a sua volta da lontano. Volevamo solo trovare l’uscita senza prendere contatto con voi, ma questo signore vestito da pipistrello ci a smascherato, e adesso siamo cui. Se volete, potete arrestarci, ma siamo nella stessa barca e potremmo esservi d’aiuto” concluse l’Ingeniere
 
-“AAh!” Urlo Soldato risvegliandosi “Cosa faccio per terra?! Perché non combattete?! Perché…” visse allora i quattro avversari minacciandolo con una sorta di pistola “Maledizione!” disse prima di alzare le mani in segno di arresa “Siamo delle merde boys!”
 
-“McCoy” disse Kirk dandogli l’arma “Tenetegli d’occhio un minuto, Batman, Spock, dobbiamo parlare”
 
I tre si allontanarono di un metro e cominciarono a parlare piano
 
-“Cosa facciamo di loro?” chiedo il capitano
 
-“Sono soltanto criminali, inaffidabili e pericolosi!” dice Batman “Dovremo legarli cui e abbandonarli”
 
-“Signori” replico stoicamente Spock “Il fatto che siano pericolosi è indubbio, ma a quello che vedo non sono solidari e sono completamente disorganizzati. A parte questo Dell Conhager e questa spia, mi sembrano anzi pazzi. Ma, se le lasciamo qui, la probabilità che scappino e si vendicano è alta. Sarebbe più logico tenergli sotto stretto controllo, pur accentandone la collaborazione”
 
-“Collaborare con degli assassini, siete pazzo!” s'innervosii Batman
 
Kirk rifletto, e poi dice
 
-“Accetteremo la loro collaborazione. Spock ha ragione, abbiamo già abbastanza problemi, non aggiungiamoci il rischio di un’altra attacco da loro. Ma appena siamo usciti da questa situazione, li arrestiamo”
 
-“Di più, la lora descrizione degli robot e dell’astronave è abbastanza somigliante a quelli che abbiamo visto, senza parlare della luce verde.” Continuo Spock “Magari, potrebbero essere la chiave mancante per capire la ragione di tutto questo”
 
-“Ma sono più numerosi di noi. E si i due mancanti sono anche qui?” notò Batman
 
-“Fino a adesso siamo noi a avere l’arma. Senza dire che siamo riusciti a sconfigerli.” Rassicuro Kirk “Di più, loro pensano che non esiteremo a ucciderli, e quindi saranno tranquilli”
 
-“E se i loro compagni è qui, alloro i quattrocento membri dell’equipaggio dell’Enterprise lo saranno anche loro” concluse Spock
 
Batman guardo discretamente i sette mercenari, sempre minacciati da McCoy. Odiava quest’idea, ma sapeva che sul lungo termine era la meno peggiore
 
-“Va bene, ma allora a modo mio: metterò discretamente su di loro alcuni tracciatori che ho ancora su di me, cosi se mai si allontanano, conserverò la loro posizione”
 
-“Ottima idea!” approvo Kirk
 
I tre tornarono davanti i prigionieri
 
-“Abbiamo qualche altre domada” dice Kirk “Da quale pianeta di quale sistema venite, e l’anno?”
 
-“Heu, siamo della Terra, della via lattea” rispose l’Ingeniere
 
-“E ziamo nel 1975” continuo Fritz
 
-“Perchè, voi da dove venite?” chiedo sarcasticamente l’Esploratore
 
-“Io vengo dal pianeta Vulcaino” dice Spock “Il dottore McCoy e capitano Kirk vengono della Terra del 2267, mentre Batman della Terra del 2009” concluse lasciando bocca aperta i mercenari
 
-“Pe le baffe di Theodore Roosevelt!” commento Soldato levandosi il suo elmetto per grattarci la testa
 
-“In effeti” dice Kirk “E come voi siamo rinchiusi qui. Acetiamo la vostra collaborazione, ma a certe condizione”
 
-“Quale?” chiedo Medico
 
-“Primo, Io e Batman saremmo al commando. Eseguirete i nostri ordini e non farete niente senza il nostro accordo.”
 
-“Che cosa?!” s’esclamo Soldato "MA SOLO IO COMM..."
 
-“Secondo" interrompo Kirk "Non ucciderete tranne in situazione estreme e con il nostro consenso”
 
-“Nein!” si lamento Fritz prima di prendersi un pugno sulla spalla da parte di Esploratore    
       
-“Personalmente, non ho più il mio coltello, quindi, va bene” dice Spia con sarcasmo
 
-“In fine, voglio che mi date una prova della vostra buona volontà. Avete due minuti per decidervi. In caso di rifiuto, vi abbandoniamo legati qui”
 
I mercenari si misero a parlare e litigare tra di loro, in fine l’Ingeniere si alzo e camino verso i quatti alleati
 
-“Accettiamo le vostre condizione, anche se chiediamo di potere proporre delle iniziative” dice il texano
 
-“Soltanto se saranno utile” rispose seccamente Kirk “E la prova della vostra buona volontà?”
 
-“Eccola” dice l’Ingeniere tirando fuori un orologio e un porto-sigarette “Appartengono alla Spia, senza questi, non può ne rendersi invisibile nè prendere la forma di un altro individuo”
 
-“Tu me le paieras, sale nain*!” commento arrabbiato il francese
 
Dubbioso, Kirk diede i gadgets a Spock, il quale premendo un tasto sull’orologio in effeti riusci a diventare temporaneamente invisibile
 
-“Va bene, accordi accettati?” chiede preoccupato l’Ingeniere
 
-“Si” dice reclutante McCoy
 
-“Benissimo, e viva partenari!” dice l’Ingeniere allungando il suo braccio verso Kirk
 
Ma, contrariamente con Batman, non ci fu una stretta di mano e, deluso, sotto le risate della Spia, Conhager abbasso il braccio. Quando i sette mercenari ci furono rialzati, Batman arrivo e li minaccio, facendoli tremare tutti tranne il Pyro.
 
-“Se rompete l’accordo, che vi allontanate troppo ho che sospetto minimamente un doppio gioco, vi giuro che non vi darò tregua finché vi daro quello che meritate. Anche se devo spezzarvi ogni ossa del vostro scheletro, capito?”
 
-“Ca…Caaa…Capito signore” dice tremando l’Esploratore
 
-“Ja!”
 
-“Vedo che avete autorità! E come siete americani e che quest’elfe mi a sconfitto nell’arena dell’onore, mi vedo costretto a mantenere la mia fedeltà finché usciremmo da qui, Signore! Anzi, mi farò un piacere a dare a me stesso calci nel culo se me lo ordinate, Signore!” fece tremantdo il Soldato facendo il saluto militare
 
-“Mmmm” sospiro Batman dubbioso
 
-“Bene” cominciò a parlare a se stesso Mcoy “Prima una base segreta, poi il risveglio in questo posto orrendo, poi un justiciero travestito da pipistrello, e adesso degli psicopatici?! Cosa sarà dopo? Una creature mitologica?!”
 
 
* Bedingungslos = senza condizione
*Sâle lâche = brutto vigliacco
*dat is goed = va bene
* Je t’en fouterai moi du frenchie!” = te ne faro vedere io del frenchie !
* Eins, zwei, drei = uno, due, tre
*mein freund = amico mio
*Mon ami = amico mio *Que se passe-t-il? = Cosa sta succendendo? *беспородная собака = bastardi
*Sâle nain = brutto nano
 
 
 
PS: PER CAPIRE LA STORIA DEL PANE; GUARDATE IL VIDEO "EXPIRATION DATE" https://www.youtube.com/watch?v=GLlLQ3LmZWU  Uffa! Finalmente! Avrei voluto pubblicarlo per il primo Aprile, ma con tutto il lavoro universitario non c'è stato proprio tempo. Di più ho dovuto provare a correggere da solo il mio italiano (Se vedete errori grammaticali, non esitare a mandarmeli, prenderò il mio tempo ma alla fine correggerò).
Commuque spero che questo terzo capitolo vi sia piaciuto, e se è cosi non esitate a lasciare una recezione ^^
Ringrazio un amico comune a Nickoku per avermi corretto alcuni dettagli su i mercenari di TF2 (a proposito, cosa ne avete pensato XD?).
Il capitolo 4 è già pronto, ma deve essere corretto e non so se avrò tempo questa settimana, quindi speriamo che riesco a farlo per il 25 aprile e sarà MOLTO no-sense quindi preparatevi.
Va bene, vi saluto e vi ringrazio della vostra lettura ^^ e non esitate a dirmi cosa ne avete pensato e dove posso eventualmente migliorarmi, ciao ciao

 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo IV: Strani incontri (Parte 3 e fine) ***


-“Bene, da dove cominciamo, Signori?” chiese Soldato
 
-“Esplorate la sala e tentate di trovare qualche indizio” commando Kirk “Se non trovate niente, allora partiamo”
 
I mercenari stavano per separarsi
 
-“Un ultima cosa” aggiunse Kirk “Se trovate un arma dovete consegnarcela nell’immediato”
 
Ci furono delle lamentele tra il gruppo dei mercenari
 
-“Se no, cosa fai testa tosta?” dice sarcasticamente l’Esploratore
 
-“Avrai a che fare con me” commento Batman con calma ma con una voce profonda da fare spaventare i più duri uomini, mentre stringenva i pugni “E non tentare di fare il furbacchione o di nascondermi qualcosa, capito?”
 
-“Si” deglutì di paura l’Esploratore “Non c’è bisogno che me lo ricordate!”
 
-“Io non voglio arme, voglio Sacha!” piango Grosso
 
-“Stai zitto cicciotto!” insultò Spia “Devi farti una ragione: Non vedrai mai più Sacha!”
 
-“NIET!” urlo allora il bolscevico che tento di accennare un colpo “SACHA NON MI LASCIEREBBE MAI!”
 
“CALMA ENTRAMBI IDIOTI!” urlo Conhager mettendosi in mezzo “Risolverete le vostre faccende dopo!” poi si giro verso Kirk e, sudando dallo stress, commento “Non fateci caso, sono solo un po’ nervosi, adesso andiamo a cercare come ce lo avete chiesto… ah e non fate caso a Sacha, non c’è molto da dire su essa”
Da cui tutto il gruppo di mercenari inizio a cercare indizi nella stanza o a guardare i meccanismi presenti, lasciando Batman e i tre esploratori spaziali riflettere da solo
 
-“Sieti sicuro che non tenteranno a scappare?” chiedo McCoy
 
-“Tranquilli” rispose Batman “Mentre stavano a litigare per questa Sacha, ho messo, come avevo, detto i miei tracciatori su di loro senza che se ne rendessero conto. Se provano qualunque cosa, li ritroverò e fermerò”
 
-“Beh, almeno su questo possiamo essere tranquilli! Adesso dobbiamo solo capire dove siamo, il perché e come tornarcene a casa… e capire chi sia questa Sacha di cui parlano in continuazione!”
 
-“Non può essere una loro collega perché altrimenti si sarebbero preoccupati tutti, quindi forse si tratta di…” chiese Spock
 
Il vulcaino non ebbe il piacere di proseguire il suo ragionamento che i sette mercenari tornarono
 
-“Allora, non avete trovato niente?” Chiese Kirk
 
-“Negativo!” rispose Soldato “Abbiamo percorso ogni angolo di questa fottuta stanza, e non abbiamo trovato niente altro che polvere, computer e questa strana cuffie nere con un microfono integrato” designando il cosiddetto oggetto con la sua mano
 
-“Insomma niente d’interessante” commento McCoy prima di sussurrare a se stesso “Ne valeva la pena di collaborare con degli insani come voi! Ottimi risultato!”
 
-“Non direi cosi” dice Batman avvicinandoci e mettendosi una delle cuffie dopo averla trafficata un po’ “Tu Spia, dimmi qualcosa in francese”
 
-“Heu, je déteste travailler avec ces ringards ?”
 
A l’instante, Batman senti nelle cuffie « Odio lavorare con questi perdenti ! »
 
-“Questa non è una cuffia, ma un traduttore istantaneo! Traduce le lingue straniere all’instante.”
 
-“Quale è l’interesse? Parliamo tutti inglese” commento negativamente Esploratore
 
-“Se mai troviamo altri prigionieri o coloro che ci hanno rapito e che non parlino inglese, potremmo cosi comunicarli” rispose Spock “Pensavo che avresti capito subito”
 
-“Haha, divertente!” morse McCoy “Spero che Uhura non ne venne a conoscenza, potrebbe temere per il suo lavoro!”
 
-“U…Uhura?” chiese l’Ingegnere
 
-“Una delle nostre compagne scomparse” disse McCoy “Che è l’interpreta del nostro astronave”
 
-“Oh, e pensate che…” stava per chiedere Conhager quando s’interrompo come se avesse un colpo di genio “Un minuto, con questa cuffia possiamo capire cosa dicono i altri?!” chiese si esclamò girandosi verso lo Pyro “Mettitele e prova a parlare, normalmente dovremo capirti!”
 
-“MMmmdmdmph!” cominciò a dire entusiastico lo Pyro, prima di vedere l’espressione delusa di tutti i altri
 
-“Argh! Nemmeno Kon Kueste riuziamo a capirti!” dice Medico
 
Il Pyro emise un suono di lamento
 
-“Argh! E già rotto!” si arrabbiò il soldato che prese la cuffia e, prima che chiunque lo fermasse, lo butto a terra e lo rompo sotto il suo piede
 
-“NOO!!! Cosa hai fatto cretino?!” urlo il francese che inizio a strangolare il suo collega
 
-“Non riesco a crederci, ma voi siete matti!” si arrabbiò McCoy
 
-“Noi no, lui SI!” disse Ingegnere che guardo a Batman “Non fatte niente, ci occupiamo noi a dargli una lezione!”
 
-“Stati fermi tutti o altrimenti vi faro passare a entrambi un pessimo momento!” s’innervosì Batman che era pronto allo scontro
 
-“ok ok, ci calmiamo” disse Spia rilasciando Joe “Ma se mai dobbiamo sacrificare qualcuno per sopravvivere, sarà lui!”
 
-“Basta che stati calmi!” disse Kirk nervoso ma che tentava di mantenere la calma “Bene, abbiamo perso un vantaggio, ma forse ce ne sono altri in giro. Nel frattempo è meglio proseguire. Ma prima ho una domanda, perche non levate direttamente questa maschera, signore Pyro?” chiese Kirk
 
-“MMMEMEMMPPFF!” sembro urlare con panico Pyro nascondendosi il viso mentre il Grosso e lo Soldato lo bloccarono per calmarlo
 
-“Cosa li prende?!” chiese Kirk rialzando la sua arma nel caso di nuovo attacco
 
-“Niente signore” rassicuro l’Ingegnere “Solo che lo Pyro non leva mai la sua maschera, non sappiamo nemeno a cosa somiglia! Anzi, non sappiamo niente di lui, tranne che li piace il fuoco e che si diverte di una maniere spaventosa – anche secondo i nostri criteri – a uccidere i suoi nemici!”
 
-“Anzi, mi fa paura quando lo vedo da solo!” commento l’Esploratore
 
-“Nessun uomo mi fa paura!” dice il Grosso prima di sussurrare a McCoy mostrando lo Pyro “Ma questa cosa mi mette nel panico”
 
-“Nessun uomo può sapere quale insani pensieri ci sono dietro questa maschera!” concluse Spia
 
I tre membri dell’Enterprise e il protettore di Gotham guardarono tra di loro, poco rassicurati di avere vicino a loro un tale mostro di odio, ma decisero di fare finta di nulla e raddoppiare la loro vigilanza. Poi, avendo capito che in questa stanza non ci sarebbe trovato niente, decisero che sarebbe stato tempo di muoversi
 
-“Calmatelo!” ordino Batman “Dopo di che usciamo da questa porta e continueremo le nostre inchieste
 
E cosi, il gruppo si mese in cammino. La “Squadra” era stata disposta in modo molto preciso da Kirk e Batman per mantenere sotto stretto controllo i mercenari: In prima fila, Kirk – armato, camminava con al suo fianco l’Ingegnere, dietro di lui, McCoy insieme al Medico e alla Spia, seguiti dal Grosso e dell’Esploratore a loro volta sorvegliati da dietro da Batman, dopo di che venivano lo Pyro e lo Soldato che precedevano Spock che concludeva la fila.
Il gruppo cosi strutturato, cammino per lungi minuti. L’ambiento era in alta tensione, visto la mutua diffidenza generale. Insomma, il malessere generale era persino peggio che nelle file di attesa delle poste!
Doppo un po, alcuni mercenari tentarono di rompere il giaccio
 
-“Heu” dice Medico rivolgendosi a McCoy “Kuindi cozi anke lei è un dottore?”
 
-“Si, ma non uso i metodi barbarici dei medici del XX°secolo!” rispose nervoso il dottore del XXIII°secolo “Da noi, non c’è più bisogno di aprire i corpi per curarli”
 
-“Ma Kome?” chiedo sorpreso il tedesco “Ma allora dov’è il divertimento?!”
 
-“Divertimento?!” dice sotto choc Leonard “Parliamo di vite umane!”
 
-“Ja ja” dice un po fastidito Medico “Lo zo, ho giurato su IppoKrate di salvare le vite degli altri. Hehe, hai kapito, Ippokrate, è vicino a ipokrita kome nome! Divertente, nein?”
 
-“Prima che perdersi la tua licenzia di medicina dopo avere estratto il scheletro di un uomo ancore in vita” dice sarcasticamente l’Esploratore
 
-“CHE COSA?!” S’esclamarono Kirk, McCoy e Batman guardando l’ex-dottore che prese un espressione timida e un po’ colpevole
 
-“Ero zoltando curiozo di coza zarebbe zucesso, hehe. Ztavo per rimmeterlo a pozto, kredetmi, ma purtroppo il paziente è morto sul kolpo kuindi...” dice molto nervosamente e sudando dalla paura di essere picchiato “E aveva ragione, perché sia Batman che Kirk e McCoy avrebbero voluto picchiare queste mostro, e era con estrema difficoltà che si trattenessero, per il via della situazione disperata nella quale erano, ma sempre con l’idea di risolvere la questione quando tutto sarà finito
 
Da cui ci fu di nuovo un grande silenzio, che duro finché l’Ingegnere, timidamente, chiese a Kirk
 
“Voi che venite dal futuro, quale tipo di tecnologia usate?”
 
-“Come rappresentati della Confederazione intergalattiche di Starfleet” inizio Kirk soddisfatto di avere almeno uno dei mercenari con cui la conversazione poteva essere piacevole “Usiamo delle astronave spaziale per viaggiare velocemente a traverso lo spazio, grazie alla distorsione che ci permette di muoverci più velocemente della luce stessa. Usiamo dei faser e delle torpille nucleare per combattere, camera potentissime per vedere in dettaglio la vita sulla pianete dallo spazio, dei teleportatori per transferasi sulle altre pianete e…”
 
-“Oh oh” interrogo Soldato “Ci possono teleportare pane alla vostra epoca?”
 
-“Che tipo di domanda scema è questa?!” chiese McCoy
 
-“Heu” cominciò a spiegare il texano “E’ un po’ complicato: vedete, anch’io costruisco teleportatori durante le nostre missione, ma quando teleportiamo pane, c’è una leggera modificazione del DNA. D’abitudine non c’è niente di grave, ma…”
 
 -“Una volta no ho fatto nient’altro che teleportatare pane per tre giorni!” dice orgogliosamente Soldato
 
-“E per colpa sua abbiamo rischiato di essere divorato da un pane mutante gigantesco con tentacoli! Ciò anche la prova su questa foto!” s’esclamo l’Esploratore “A pensarci, Soldato, sei proprio un coglione!”
 
-“Grazie!” disse con orgoglio il patriota
 
-“Non era un komplimento kretino!” commento Fritz
 
-“Esploratore!” si rivolse McCoy “Che tipo di linguagio è questo?!”
 
-“Scusami, vecchio” ritorco il giovane “Sono nervoso, vorrei solo tornarmene a casa con mia ragazza!”
 
-“Ti capisco” dice Spia “Anch’io vorrei tornare a casa tua con tua madre, hahah!”
 
-“Brutto schifoso!” comincio Esploratore prima di iniziare una logomachia di insulto con il francese mentre l’Ingegnere spiego a Kirk che la Spia era l’amante della madre dell’Esploratore
 
-“Non so cosa sia più assurdo e illogico” inizio Spock “Il fatto che un semplice pane sia diventato una creatura vivente in seguito a un semplice processo di decomposizione molecolare, o che il vostro gruppo cosi disorganizzato e incoerente sia ancora vita” concluse il vulcaino offendendo tutti i mercenari
 
-“Se volete sapere il più ridicolo nell’affare è che il mio collega tedesco voleva rifare lo sperimento solo per vedere per studiarlo meglio”

-“Io trovo costume pipistrello ridicolo!” commento Michael
 
-“In effeti, perché vi travestite cosi, senza offesa, signore?” chiese Conhager
 
-“Non vi riguarda” dice Batman “Adesso camminate”
 
-“Non sei tanto autoritario quando credi, he?” chiese di nuovo il Grosso
 
-“Ho già sconfitto a più riprese avversari più pericolosi di te, allora di consiglio di camminare” dice il cavaliere oscuro
 
-“Aspetta un momento, ai affrontato a diverse riprese i stessi avversari?” chiedo l’Ingegnere
 
-“Si”
 
-“Ma zcusa non li uccidete i voztri aversari?” chiedo Medico
 
-“Io no, ma loro si” menti Batman per coprire il suo errore tattico designando i membri dell’Enterprise per mantenere la pressione su i mercenari “E poi se non uccido, credetemi che posso farvi talmente male da mandarvi per l’intera vita all’ospedale”
 
-“Scusi pipistrello” intervenne l’Esploratore “Le fratture sono una cosa certo scomoda per i tuoi avversari, ma non è più facile ucciderli e seppellirli sotto terra?”
 
Batman si accontento di minacciare con lo sguardo il giovane per fargli capire di stare zitto, messaggio che visibilmente fu recepito dal ragazzaccio.
 
-“Hooo, poverino, il giustiziere della notte ha paura di fare del male perché rispetta la vita umana, bouhouhou” si mise a ridere Spia “Patetico”
 
-“Mi rifiuto di uccidere, ma non di fare male” commento Batman “Quindi se non vuoi farne l’esperienza, tacci!”
 
-“D’accordo, ma solo un ultima cosa che vorrei fare notare, cher ami*: Se combatti i criminali travestito cosi, è perché, secondo me e sono sicuro di avere ragione,  non sei membro delle forze ufficiale. Quindi sei solo un vigilante che agisce in nome proprio con la violenza e contro la volontà della polizia ufficiale e il governo..: in conclusione, come noi, sei anche tu un fuorilegge” concluse il francese ridendo
 
Batman avrebbe voluto strangolare il presuntuoso mascherato per avere osato paragonarlo a dei criminali, ma prese finalmente la decisione di trattenersi, non volendo rompere la formazione e creare disordine
-“Non saro mai uno di voi. Io posso andare contro le istituzione per difendere la giustizia, anche perché quando ho iniziato tutte le più alte sfere della città erano corrotti. Ma anche se qualcuno mi vorrebbe fare arrestare, so che posso contare su della gente onesta come il commissario Gordon. Me ne frego se alcuni pensano che io sono cattivo, quel che conta è che i civili e gli innocenti siano salvi: Io sono uno che dedica la sua vita a proteggere quella dei altri, voi siete soltanto degli pazzi ossessionati dal denaro sporco e facile, mi disgustate!”
 
-“Non solo il denaro ci interessa signore!” fecce con orgoglio il Soldato “Ma anche la possibilità di dimostrare la nostra forza sul campo di battaglia e ridurre a pezzi i nostri avversari! Nyehehehehe!”
 
-“Questo sei solo tu” fecce notare l’Esploratore “A me bastano i soldi per comprarmi ciò che ho sempre desiderato!”
 
-“Del talento? Dell’intelligenza? HAHA!” moco Spia
 
-“Te francese dei miei cazzi di giuro che…” inizio il giovane
 
-“Silenzio!” ordino Kirk “Tutti voi! Non riesco più a sopportarvi, ma siamo costretti a collaborare per il momento. Quando tutto sarà finito, risolvete i vostri  conti, ma adesso state zitti!”
 
Tutti smisero di parlare e, nel silenzio a pena creato, sentissero rumori di pianti, provenienti da lontano
 
-“Cos’è rumore?” chiedo Grosso
 
-“Qualcuno sta piangendo in fondo al corridoio” indico McCoy
 
-“E a giudicare dall’intonazione, direi una voce di una giovane ragazza” commento Spock
 
-“Oh no!” cominciò a stressare l’Esploratore “Ho capito! Siamo stati rinchiusi in un bunker dove erreremo senza fine prima di essere uccisi uno a uno da un spirito martirio per punirci delle nostre colpe!”
 
-“Esploratore per favore!” dice Spia mettendosi la mano sulla testa “Sei veramente patetico! Ecco cosa succede quando riguardi troppi film dell’orrore! Nessuno crede a queste storie, vero?”
 
Tutti i presenti all’esclusione di Spock approvarono, prima di constatare che il Medico si metteva a tremare come un foglio e era diventato bianco
 
-“Allora, dottore tedesco” chiese con sarcasmo McCoy “Vi piace torturare gente, ma quando si tratta di un piccolo fantasma avete paura?”
 
-“Smettetela! Dobbiamo andare controllare!” ordino Batman, preoccupato che un innocente, anche sconosciuto, poteva essere in pericolo
 
E cosi il gruppo accelero il passo, per arrivare a una porta chiusa da dietro la quale i rumori provenivano.
 
-“Ecco l’origine del rumore, ma come entriamo?” chiese Kirk
 
-“DA! Piccola porta non aperta!” dice Grosso tentando di sfondarlo “Ma troppa resistente per gigante come me!”
 
-“E non ci sono computer di accesso come la precedente” dice Spock “Al contrario, c’è una sorte di protezione elettromagnetica che la protegge di ogni metodo di forza” aggiunse mostrando una sorte di luce blu che percorreva gli angoli e emetteva scintille quando si toccava “Inutile tentare di sfondarla”
 
-“Cazzo! Se solo ero dall’altro lato! Potrei trovare un modo di aprirla!” dice l’Ingegnere, che si penti di cosa aveva appena detto quando vide le facce dei altri girarsi per guardarlo
 
Batman  allora guardo intorno a lui, e vide una sorta di sistema di ventilazione sopra a sinistra della porta
 
-“Michail, mettiti per terra” chiese il giustiziere
 
-“Cosa? Non credere piccolo pipistrello che…” cominciò il colosso russo
 
-“FALLO E BASTA!” grido Batman
 
Il grosso si esecuto senza più protestare e Batman sali su di lui. Una volta sistemato, tiro fuori una sorta di bomba a spray che usò per applicare sul condotto una sorte di colla bianca poi scese e preparo una sorta di detonatore “Allontanatevi”
 
BOOUM
 
-“What the hell?!” urlo Esploratore
 
-“E’ solo un po di colla esplosiva che ho la fortuna di avere ancora su di me” spiegò il cavaliere oscuro
 
-“Ebbe” si gratto la testa Doe “Questa si che un metodo da uomo! Me ne presteresti un po’? Alla nostra base ho una conserva di ravioli che non riesco a aprire”
 
Batman lo ignoro
 
-“Dovresti spiegarmi un giorno come fatte a non ferire nessuno usando questi metodi!” commentò McCoy
 
Batman, ancora una volta, non rispose e si accontento di guardare al condotto d’aria, il quale aveva ormai un buco dentro, poi guardo all’ingegnere
 
-“Tocca a te Conhager!”
 
-“Cosa?!” chiedo preoccupato allora il piccolo operaio
 
-“Ai detto che potevi aprirci dall’interno, giusto?” commento Batman “Ho appena fatto un passaggio per arrivarci. Purtroppo, ne io ne i altri siamo abbastanza piccoli per entrarci, quindi sei l’unica opzione!”
 
-“Ma, ma… E si c’è un pericolo dietro questa porta?” supplico l’Ingegnere
 
-“Motivo in più per sbrigarvi e aprirci questa porta” commento un po’ ridendo Kirk
 
Conhager tento di trovare sopporto tra i suoi collegi, ma questi fecero finto di guardare altrove. Sapendo che non si sarebbero stati alternativi, Conhager sali sul Grosso, entro nel buco, strisciò nel condotto fino a trovare un uscita dal quale usci cadendo per terra. Rialzandosi in una stanza scura ma non completamente buia, si precipito di corsa verso la porta e, trafficando nervosamente la serratura elettronica che era sopra, apri la porta ai altri che lo aspettavano prima di lasciarsi cadere e riprendere il respiro
 
-“Vedi, non era cosi difficile” commento McCoy
 
-“Cosa c’è, ai avuto paura, poverino?” ride Spia
 
-“Chiudi la tua boccaccia, serpente!” rispose arrabbiato il texano
 
Il gruppo entro nella stanza e visse che quest’ultima doveva essere una biblioteca
 
-“Una biblioteca? Cosa ci fa una biblioteca in un bunker?!” s’esclamo Leonard McCoy
 
-“Magare i esseri che ci hanno rapito sono più colti di noi, vero Soldato?” commento sarcasticamente Spia
 
-“Allora sarà più facile liberarsi di loro! Tutti sanno che coloro che leggono non sanno combattere” rispose il patriota americano con ottimismo
 
-“Soldato” disse deluso Spia “Per prima cosa, non ai capito niente a quel che dicevo. Secondo, sei un idiota”
 
-“Idiota ma che sa combattere, in guerra non c’è bisogna di riflettere ma di agire! Ecco perché gli Stati Uniti hanno sempre vinto le loro guerre!” contrattacco Soldato
 
-“Se escludiamo” inizio Spock “La seconda guerra d’indipendenza, la guerra di Corea, la guerra del Vietnam, lo sbarco alla baia dei…”
 
-“Fermati li elfo!” minaccio Doe
 
A questo momento, i pianti ripresero lontano nella stanza e furono seguiti da un rumore di libro che cadevano per terra, il gruppo si giro e contrasto un corridoio della biblioteca completamente immerso nell’oscurità. In effetti, non ci si vedeva niente a meno di un metro
 
-“I pianti vengono da cui” dice la Spia
 
-“Grazie, capitano obvious!” dice Esploratore
-“Oh no” si lamento Spia “non questo vocabolario giovanile per favore!”
 
-“Smettetela, dobbiamo andare a controllare” dice Kirk iniziando a camminare verso i lamenti quando fu fermato da Spock
 
-“Capitano, potrebbe trattarsi di una trappola” avverto il vulcaino “Faremmo meglio a mandare solo uno di noi a controllare”
 
Kirk prese nota dell’iniziativa logica del suo secondo e si giro per guardare il gruppo: Andarci lui stesso o mandare i suoi officiali e Batman era fuori questione perché avrebbe tolto ai mercenari un elemento di sorveglianza, ed era meglio non lasciarli da solo e uniti! Allora il quale di loro mandare?
L’Ingegnere? No, mandarlo una seconda volta in riconoscimento avrebbe potuto inasprire il rapporto con lui, che dopo tutto era l’unico mercenario un po’ fidabile.
L’Esploratore? Dopo tutto, come il suo pseudo lo indicava, era perfetto per le missione di riconoscimento. Ma era molto veloce e poteva scappare senza problemi, quindi non poteva essere mandato.
La Spia? No, troppa inaffidabile (anche perché sorrideva all’idea di essere solo) e anche senza i suoi gadget avrebbe sicuramente trovato un modo di filarsela
Il Soldato e lo Grosso erano entrambi troppo imprevisibile e forti, sarebbero stati un problema perdergli di vista.
Lo Pyro? Fino a adesso era stato calmo e tranquillo. Ma a sentire la descrizione dei suoi compagni, era un vero psicopatico! Poi, non era la migliore scelta per avviare una conversazione con qualcuno, visto che non poteva farsi capire.
Il capitano Kirk guardo quindi all’ultima scelta possibile
 
-“Fritz!” ordino il capitano inter-spaziale “Andante in riconoscimento!”
 
-“Wat!?!” urlo con grande panico il tedesco
 
-“Hai sentito i ordini del capitano?” dice Soldato prendendo Medico dal collo “Vai la giù e combatti come un uomo se necessario!” e da cui lo buto nel corridoio con un calcio nel sedere
 
-“Espeditivo ma efficace come metodo” commento McCoy alla scena, mentre la Spia e l’Esploratore stavano morendo dalle risate
 
Il medico si rialzo e guardo dietro di se il gruppo rimasto
 
-“Dai dottore! Ho fiducia in te” grido il Grosso
 
-“Non preoccuparti, sto gia lavorando a accendere le luce” dice l’Ingegnere “Non ci vorrà molto…credo”
 
-“Adesso vai! Presto!” ordino Soldato
 
Il Medico deglutì e guardo davanti a se il buio completo. Malgrado il fatto che i suoi membri tremavano di una maniere incontrollabile, cominciò a camminare in avanti passo per passo, penetrando cosi sempre di più nel regno dell’oscurità. Dopo un po’ percuoto qualcosa davanti a se e cado per terra. Stava per correre in ritarata quando capi che si trattava di un semplice armadio, e che doveva girare a destra per proseguire
 
-“Gut*” penso per darsi coraggio “Non è cozi male, hehe. Moeder*”
 
E da cui continuo a camminare, girando a destra, nella penombra, per circa dieci minuti evitando le biblioteche prima di perdere definitivamente la vista del gruppo e, anzi, perdersi del tutto.
Arrivato a un spazio libero quadrato, e sentendo i pianti molto vicini, il psicopatico tedesco decise di fermarsi
 
-“Buongiorno” dice paurosamente agitando timidamente la mano come si qualcuno poteva rispondergli “Non c’è nezzuno kui?”
 
Senti una corrente d’aria e un rumore sopra di lui e ando precipitosamente placarsi contro un’armadio
 
-“Non voglio nezzuno male, Ich zweer!* Al peggio kiedero prima ze pozzo fare zperimenti zu di…”
 
Senti in debole respiro sopra la sua testa e une vento caldo soffiarlo. Lentamente, millimetri per millimetri, alzò la testa per vedere due occhi bianchi con delle pupille giallo, l’occhio di destra lo guardava mentre quello di sinistra guardava in alto
 
-“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!” urlo il medico mentre la creatura si mise a urlare lo stesso e si butto sopra di lui
 
 
 
 
Nel frattempo, l’Ingegnere era risuscito a attivare le luce della stanza
 
-“Ecco ragazzi” commento il texano “Non è quello che c’è di meglio, ma almeno non dovremo più temere il buio”
 
-“Affascinante” dice Spock percorrendo i libri “Non ci sono soltanto libri scritti in questa misteriosa lingua, ma una sacco di altre! Ci sono persino originali testi vulcaini e terrestri di ogni civiltà!
 
-“Tablette originali della biblioteca di Ninive?” chiese sorpreso McCoy tenendo un cosi detto testo cuneiforme in terra, “Ma quanti anni avrà questo luogo allora?”
 
-“A proposito di tempo, sarà un bel quarto d’ora che non vediamo Fritz” notò Kirk “Pensate che è tempo che andiamo a controllare?”
 
-“Negativo! Il tedesco è forse debole, ma rimane un uomo! Starà bene Signore!” dice Soldato
 
-“Aiutatemi! E zopra di me e vuole mangiarmi! AAAAaaaaah!” urlo da lontano la voce del Medico
 
-“O forse no” concluse Soldato
 
-“NIET! Nessuno mangerà Medic! IAAAAAHHH” Urlo il Grosso che si mise a correre nel corridoio di armandi, che non esito a buttare giù pur di arrivare dal suo compagno
 
-“Ti ordino di tornare cui!” ordino Batman, ma sentendo le gride di supplico del Medico, anche lui corse nel corridoio, seguito dal resto dei mercenari e dai ufficiali spaziale. Arrivarono dove si trovava il tedesco, pronto a combattere contra qualunque creatura immonda. Ma si fermarono sbalorditi – tranne Spock che alzo soltanto il sopracciglio – quando vissero una scena del tutto particolare.
 
-“Coza c’è?” grido con panico lo Medico “Aiutatemi! Non vedete khe zta per mangiarmi!”
 
Da cui si giro e, rendendosi che ormai c’era luce, vide la creatura che voleva “mangiarlo”: si trattava di un piccolo pegaso, che forse arrivava all’altezza dei suoi ginocchi, grigio con una coda e dei capelli biondi, delle piccole palle di sapone sopra le zampe posteriore, con due occhi distorti. Sembra più ancora impaurito che lo
fosse il Medico

-“A me non sembra cosi pericoloso” commento McCoy trattenendosi dalle risate

 -“Ah Medico” inizio a morire dalle risate la Spia “Sei cosi ridicolo! HAHAHA! Spaventato da un pony con delle ale, ouahahahah!” 

-“E’ una vergogna! Tu non sei un uomo!” urlo Soldato “Sei solo una bambina senza tette e pelato!”
 
-“Arg, va bene, ho zolo perso per l’instante il controllo!” reagisce arrabbiato ma vergognato il tedesco
 
-“Non fattemi del male per favore!” supplico all’improvviso con una voce da giovane ragazza il pegaso
 
Tutti i mercenari tranne Pyro caddero per terra sorpresi e spaventati dall’improvvisa capacita di parlare del pony, Batman e i membri dell’equipaggio dell’Enterprise che erano rimasti in piede furono comunque sorpresi, all’eccezione di Spock che dice
 
-“Questo si che è particolare”
 
Pyro, l’unico mercenario in piede, all’improvviso butto con un armadio Kirk e McCoy per avvicinarsi della strana creatura, prima di mettersi davanti la sempre più spaventata pegasa, e si mise a guardarla, emettendo un pesante respiro dalla sua maschera, respiro lento e molto regolato, inquietante come l’ultimo respiro di un moribondo.
Poi, si agitò e si mise a correre verso la pony come se fosse un leone pronto a assalire la sua prede.
 
-“Non fattegli del male!” ordino Kirk
 
Batman stava per intervenire, quando – alla grande sorpresa di tutti – Pyro inizio a abbracciare il pony e accarezzarla, finendo per fare ridere il pegaso.
 
-“Questo non me l’aspettavo!” commento Conhager alla vista della scena e levando il suo capello di operaio per grattarci la sua testa calva
 
-“DA! Pensavo che Pyro avrebbe fatto a pezzi piccola pony ridendo come se non ci fosse un domani!!” dice Grosso mentre si rialzava, aiutando Spia che aveva avuto una crisi cardiaca quando il pegaso aveva parlato
 
Kirk, che abbasso il fucile che aveva preparato pensando di dovere affrontare una creatura pericolosa, insieme a Batman si avvicino al pegaso, la quale a sua vista tento di rifugiarsi nei bracci di Pyro. Kirk si inginocchiò
 
-“Mi capisci?” chiedo il capitano, tendando di nascondere la sua sorpresa e usando la sua esperienza personale di parlare con delle specie intelligente sconosciute
 
-“Si..si” rispose timidamente il pony
 
-“Ascolta” cominciò Kirk “Io sono il capitano Kirk, questi sono i miei compagni e officiali Spock e il dottore Leonard “Bones” McCoy. Dopo essere stati attaccati, ci siamo risvegliato cui e abbiamo incontrato Batman cui presente”.

Alla vista di Batman, il pegaso urlo di terrore e supplico quest’ultimo di non ferirla
 
-“Perché dovrei feriti?” chiese Batman
 
-“Perché le creature della notte sono malvagie! Tutti i pony lo sanno!” rispose spaventato la creatura mitologica
 
-“Credimi, sono quello nel quale devi avere il più fiducia” dice Batman, ma la sua profonde voce non sembro convincere la creatura spaventata, la quale trovo rifugio nei bracci del Piromane
 
 “Comunque sia” riprese Kirk “In seguito, abbiamo incontrati questi signori: Soldato, Grosso, Medico, Ingegnere, Esploratore, Spia, e il signore che ti sta tenendo nelle bracci Pyro. Non sappiamo come ne il perché siamo arrivati cui. Potresti aiutarci?”
 
-“Mi…mi” balbutii il Pony “Mi dispiace, ma anch’io sono arrivata cui senza sapere niente! Non so cosa sia stato storto!” dice mentre delle lacrime uscivano dai suoi occhi distorti
 
Il Pyro le asciugo e provo a fare di nuovo ridere la sua nuova amica
 
-“Calma, calma” dice McCoy “Come ti chiami?”
 
-“Der…Derpy Doo”
 
-“Derpy, che nome stupido!” sussurro l’Esploratore prima di ricevere uno schiaffo sulla testa da parte di McCoy “Aie!”
 
-“Bene Derpy, raccontaci cosa ti è successo” invito Kirk
 
-“Heu…”
 
-“Dai, non abbiamo tutto il giorno” si lamento Spia che si era ripreso del suo shock iniziale, ricevendo cosi lo sguardo disapprovatore di tutti i altri
 
-“Be…Non so cosa sia andato storto” esito Derpy
 
Flash-Back
 
Era l’alba di una normale mattinata a Ponyville, piccolo villaggio al centro del regno di Equestria, non lontano della capitale Canterlot dove vivono le principesse Celestia e Luna, che erano responsabile della gestione del paese e della normale alternanza del sole e della luna.
A Ponyville, in una normale case, una giovane pegaso stava profondamente dormente, sognando a degli deliziosi muffin
 
-“DRiiiing!” suono l’orologio sulla tavola da notte
 
-“Humm, non adesso!” si lamento Derpy tentando di chiudere la sveglia, ma sfortunata come era, riusci soltanto a cadere del letto e poi nelle scale “Ouille! Aya!” dice ogni volta che colpiva una marcia, prima di ritrovarsi muso contro la porta d’entrata
 
-“Mi sa che non ho scelta….” Si lamento la sfortunata pegaso prima di guardare l’orologio che indicava le 6 di mattino “OH no, sarò in ritardo al lavoro!”
 
La giovane pegaso andò velocemente in cucina e si reco al frigo. Al colpa della sua visione un po’ difettosa dovuto a quelli occhi distorti che aveva sin dalla nascita, ebbe un po’ di male a prendere il muffin con il quale voleva fare collazione.
A pena finito di mangiare, e avere rimesso in piede il frigorifero, Derpy si reco fuori da casa sua e iniziò a volare a tutta velocita per recarsi al lavoro.
Purtroppo, sempre a cosa della sua vista, fini spesso per percuotere alberi, case o altri ponies che si lamentarono e li chiesero di fare più attenzione. Ogni volta lei rispondeva “Scusatemi, mi dispiace, non l’ho fatto a posto”
 Alla fine, arrivo all'ufficio postale e, un minuto prima che la giornata di lavoro iniziasse, riuscì a mettere il suo foglio di presenza
 
-“Ouf, giusto in tempo!” soffio sollevata Derpy
 
-“Hmhm!” sussurrò un voce autoritaria.
 
 Derpy si giro per vedere un massiccio pegaso maschio marrone con capelli biondi e una casquette nera

-“Heu, saluto signore direttore, come andate?” dice stressata Derpy “Volete un muffin, hehe?”
 
-“Derpy…” inizio il suo superiore “Ti ho perdonata la volta in cui ai fatto cadere dal cielo le affare di un camion di trasloco su gli abitanti, la citta ti ha perdonato la volta in cui a distrutto la casa del sindaco con un fulmine nel pieno cuore di un estate bellissimo, e finalmente ti ho lasciato il tuo lavoro dopo che avevi distribuito gli inviti sbagliate per il matrimonio di Mathilda il mese scorso solo perché sei riuscita a risolvere parte del problema, ma devi capire che non potrò sempre scusarti. E’ già la sesta volta questo mese che manchi di arrivare ritardo!”
 
-“Scusatemi direttore, non succederà più! E solo che ho questo problemi ai occhi e che…”
 
-“Derpy, sappiamo tutti che hai delle… difficoltà speciale, ed è per questo che fino ad adesso ti ho perdonato, ma questa volta sarà l’ultima! Adesso prendi il corriere e vai a distribuirlo a traverso la citta! Presto!” li dice il direttore dandogli una borsa piena di lettere e andarsene subito via senza lasciare finire la povera Derpy di spiegarci
 
-“…Non so cosa sia stato storto” sussurrò a se stessa Derpy chiudendo i occhi tristi e mettendosi il suo capello da postiere
 
Lentamente usci e inizio a percorrere il Villagio distribuendo le lettere e salutando i diversi ponies. Per fortuna, i abitanti, per la grandissima parte, erano gentilissimi con lei
 
-“Ciao Derpy, come va?”
-“Direi di più, come vai Derpy?”
 
-“Come un muffin, grazie Lyra e BonBon
 
-“Yo, stai bene?”
-“Buona mattinata Derpy, mi auguro che ti abbia avuta una bella giornata fino a adesso”
 
-“Si tutto bene, vi ringrazio Vynil e Octavia
 
Ma purtroppo, c’erano anche coloro che si ridevano di loro
 
 -“Guarda, è signorina non so dove guardare” dice un pony un po’ meno amichevole alla sua compagna
-“E si, rispose” rispose l’altra “Mi chiedo ancora perché non l’hanno cacciata, è una minaccia constante alla tranquillità di questo villaggio e il benessere! Quanti incedenti bisogna conoscere ancora prima di metterla in manicomio?”
 
Derpy fece finta di non sentire, ma malgrado il suo sorriso, fu profondamente ferita da queste parole. Certo, la vita era migliore a Ponyville che a Canterlot dove viveva prima, perché almeno la maggiore parte degli abitanti l’avevano accettata malgrado i suoi occhi distorti. Era felice e si era fatto molti amici, senza contare che tutti (all'eccezione del suo patrone e di qualche pony ogni tanto) li volevano bene. Ma malgrado questo, faceva sempre incidenti o pasticci senza farlo a posta, si sbagliava molto e faceva errori che si risolvevano solo per miracolo, tutto questo a colpa del fatto che non riusciva a vedere dritto.
Che i altri li volevano bene era indubbio, ma che pensavano che era un po idiota era purtroppo una spiacevole idea che Derpy nutriva nei suoi pensieri.
Solo un pony sembrava considerarla veramente ad un alto livello, e Derpy sorrisi quando visse che doveva dargli una lettera.
Derpy apri le sue ale e sorvolo la città per arrivare una casa solitaria, che da l’esterno sembrava comune, ma che Derpy sapeva che conteneva un laboratorio.
Scesa al suolo, Derpy suono alla porta
 
-“Un minuto, sto arrivando” dice una voce maschile con un accento inglese “Oh, buongiorno Derpy, come stai? Non trovi che è una splendida giornata?” dice un pony terrestre marrone, con dei capelli neri, un immagine di una clessidra sulle zampe posteriore e vestito da una cravatta verde
 
-“heu, ss-ssaluto Doctor Whooves” balbutii Derpy
 
Il dottore – il che era strano che si chiamasse cosi visto che non era un medico – era il migliore amico di Derpy. Era l’unico che non solo la rispettava, ma la considerava come una brava pegaso. Appassionato di scienza, non usciva molto da casa sua, ma ogni volta che lo faceva, era sempre gioioso, curioso della vita e della città.
Comunque, dopo il matrimonio che si era svolto tre mesi fa, Derpy aveva cominciato a guardare il suo amico con occhi diversi. La sua gentilezza, la sua cultura, il suo umorismo e suoi dibattiti talvolta un po’ strani erano cose che affascinavano sempre di più Derpy che cominciava a pensare più a lui che ai muffins- e Dio sa come Derpy era ossessionata da questi dolci!
La giovane pegasa avrebbe voluto ammettere i suoi sentimenti al Dottore, ma c’era un problema: i suoi occhi e il fatto che era maldestra… quindi in realtà due problemi. E sé il dottore non accettava una stupida pony come lei?
Era meglio stare zitto e conservare la sua amicizia
 
-“Hem, Derpy, tutto bene” chiese Whooves a la sua amica che usci dai suoi pensieri
 
-“He? A si si, ecco delle lettere per te” rispose Derpy dando al suo amico delle lettere. A questo punto, noto che il Dottore sembrava preoccupato “Heu, tutto bene dottore?”
 
 -“A dire il vero” inizio a raccontare Whooves da cui il sorriso scomparse “Non troppo, mi hanno rubato TARDIS”
 
-“Tardis?” chiese sorpresa la postiere
 
-“Voglio dire la mia cabina telefonica blu” dice con un po’ di vergogno il Dottore “Ne ho bisogno per i miei….esperimenti. Ieri sera lo controllata prima di uscire. Ma quando sono tornato a casa, ho visto una veloce luce verde in casa mia. Mi sono allora precipitato per entrare, ma nel frattempo la mia cabina era scomparsa!”
 
-“Oh mi dispiace Dottore!” dice sinceramente desolata Derpy “Ma puoi sempre chiedere alla principessa Twilight Sparkle di aiutarti”
 
-“E vero, e lo farò” dice il Dottore “E’ solo che, vedi, dovevo andare oggi a Manehattan  per fare qualcosa di molto importante. E il semplice fatto di non poterlo fare mi fa cosi tanto arrabiare! Comunque, grazie per le lettere Derpy”
 
Derpy guardo il suo amico che stava per chiudere tristemente la porta. Avrebbe voluto tanto aiutarlo.
 
-“Aspetta ho un idea!” dice Derpy
 
-“Veramente?” chiedo Whooves
 
-“Si guarda” esplico Derpy “Devo portare una lettera a Twilight, posso parlargli del tuo problema mentre vai a fare quello che avevi previsto a Manehattan”
 
-“Faresti veramente questo per me?” chiedo con speranza il Dottore
 
-“Certamente, sei il mio amico dopo tutto!”                 
 
Derpy si arrosi quando il suo amico la abbraccio
 
-“Derpy, sei veramente geniale! Mille grazie! Ci vediamo domani quando torno, sei veramente la migliore!”
 
 Doppo avere lasciato il suo amico il dottore, Derpy si sbrigo per rendersi al castello della principessa Twilight. Doveva sbrigarsi, perché aveva mentito (la principessa riceveva direttamente il suo corriere dal suo piccolo drago-assistente Spike) e doveva essere entro due ore al suo officio di lavoro
 
-“Non posso permettermi di perdere il mio lavoro!” penso preoccupata la pegaso “Mi piace cosi tanto. Di più, quando mai troverei un’altra occupazione nelle mie condizione?”
 
Finalmente, arrivò davanti il castello della principessa. Era un palazzo-torre in forme di albero, interamente fatto in cristallo blu, che si trovava al centre della citta. Derpy si ricordo del tempo in cui a questo posto – ancora qualche mesi prima – si trovava un albero che costituiva la libreria-casa di Twilight Sparkle, ma da allora, la casa era tata distrutta dall’attaco del centauro Tirek e quando fu sconfitto, questo castello di diamante era uscito misteriosamente del suolo.

 
Quando si trovò davanti la porta in oro del palazzo, Derpy esito prima di suonare. Certo, conosceva Twilight Sparkle prima che quest’ultima diventasse una principessa e quest’ultima era sempre rimasta molto gentile con tutti, ma comunque, era una principessa!
 
-“Arrivo!” dice una voce veloce “Oh, Derpy, come stai vecchia amica?” chiedo un pegaso blu con capelli multicolore e un fulmine con i colori dell’arcobaleno sopra le zampe posteriore
 
-“Bene Rainbow Dash” rispose Derpy alla sua energetica e sportiva amica “Vedi, vengo cui per….”
 
Derpy cominciò a spiegare la storia del Dottore, ma si rese conto che Rainbow Dash si addormentava: quest’ultima era la pegaso la più veloce al mondo, era molto sportiva e degno di fiducia, ma tutti sapevano che si annoiava davanti le problematiche complicato che non richiedevano dell’azione. Quindi Derpy decido di andare dritto al centro del problema
 
-“…e quindi quando il dottore è tornato a casa sua, ha visto della luce verde dentro casa sua e…”

-“Della luce verde?!” urlo una alicorno (cioè un pony sia con ali che con un corno) viola chiara con capelli rosa e viola scura e un immagine di una stella rossa scintillante. L’inattesa di quest’urlo sorprese sia Derpy che Rainbow Dash che si sveglio cadendo per terra
 
-“Principessa Twilight Sparkle” dice Derpy che s’inclino rispettosamente
 
-“Derpy, ti ho detto che “Twilight” basta” dice la principessa dell’amicizia “Hai detto delle luce verde?!”
 
-“Si, e poi…” continuo la pegaso grigia
 
-“Seguici! Presto” dice preoccupata Twilight correndo a traverso i corridoi, seguita dai due pegasi
 
-“Twilight, cosa sta succedendo?” chiese Rainbow Dash che sorpassò la sua amica, ma senza riuscire a fermala prima che essa entro in una stanza. Questa stanza di per se era semplice, ma aveva al suo centro una mappa del mondo intorno al quale si trovavano 6 troni di diamanti con un disegno diverso l’una dall’atra, e un più piccolo trono sul quale riservato al drago Spike (il quale oggi era assente perché partecipava ad una fiera di fumetti di supereroi tale B
atpony) a canto a quello più centrale, sul quale si trovava lo stesso disegno di Twilight, la quale andò a sederci proprio su questo trono.

 
I altri cinque troni, tranne uno sul quale si sedo Rainbow Dash, erano già occupati.
Su uno si teneva di maniera molto elegante una unicorno bianco, con capelli blu scuri e un disegno di tre diamante, che rispondeva al nome di Rarity
Su un altro, quasi impaurita e rinchiusa su se stessa, si trovava la pony più timida al mondo, una pegaso giallo con capelli rosa e tre farfalle disegnati sul suo fianco, che si chiamava Fluttershy.
Sul terzo trono che era occupato si trovava un pony terrestre arancione con capelli biondi e un capello da cow-boy e un disegno di tre mele rosse, che sembrava un po’ s’annoiarsi, conosciuta da tutti per essere AppleJack
Infine, saltando gioiosamente sul suo trono, si trovava Pinkie Pie, un pony terrestri rosa con capelli un po’ più scuri e con tre palloni sul fianco.
Insieme a Twilight, queste cinque pony rappresentavano i sei elementi dell’armonia: Twilight rappresentava la magia, Rainbow Dash la lealtà, Rarity la generosità, Fluttershy la gentilezza, Appeljack l’onesta e infine Pinkie Pie la gioia (anche se spesso esagerava nelle sue feste)I elementi dell’armonia erano da 4 anni i difensori dell’equilibro di Equestria e – insieme al potere magico dell’amicizia – difendevano Ponyville e le altre citta da attacchi di mostri o di creature ostile ai ponies. L’anno scorso, doppo la sconfitta di Tirek, il loro potere era considerevolmente aumentato e – visto que Twiligth era divenuta la principessa dell’amicizia – avevano cominciato ad aiutare il mondo anche al di fuori del regno di Equestria.
 
-“Ragazze” inizio Twiligth “Abbiamo un problema”
 
-“Oh no!” s’esclamo Pinkie Pie “Non ci sono più Balloni?! Sono finiti i cupackes?! Non potrete venire alla mia festa di compleanno?! E…”
 
-“Pinkie Pie!” s’esclamo Rarity “Un po di self-controllo cara, lasci Twiligth di parlare”
 
-“Di piu il tuo compleanno era il mese scorso” aggiunse con un accento texano Applejack
 
-“Ah si è vero” dice gioiosamente con un sorriso il pony rosa prima di prendere una falsa postura seria “Prosegui, Twilight”
 
-“Ecco, Derpy cui presente mi ha appena informata che a visto queste luce verde”
 
-“In realtà è stato il Dottore Whooves” intervenne Derpy
 
-“Non importa di chi la visto” rispose Twiligth ansiosa “Il fatto è che saranno diversi giorni che delle strane luce verde appaiono in un po’ tutto Equestria prima di scomparire nel nulla
 
-“Pensi che si possa trattare di changelings?” chiese Applejack
 
-“I changelings?!” urlo spaventata Fluttershy prima di nascondersi dietro il suo trono, pensando a queste creature che potevano prendere l’apparenza di chiunque per divorare l’amore (e quindi la vita) delle loro prede
 
-“Ah Fluttershy!” si lamento Rainbow Dash “ Abbiamo già sconfitto i changeling e non sono mai tornati! Di più, potrebbe essere qualcun altro, io scommetto su Discord!”
 
-“Scusami di contradirti” inizio a parlare con un voce maschile la borsa di Derpy “Ma le luce verde non sono il mio trucco”
 
Derpy, spaventata, butto la sua borsa parlante per terra. Quest’ultima, prima di toccare il suolo, si metamorfoso in una creatura chimerica di tre metri: testa e collo di asino con occhi gialli/rossi, un dente a punta, una corna di cervo e una di caribù, un corpo di aquila e una coda di drago rossa che si concludeva in pelli bianchi come le sue imponente sopracciglia e la sua barbetta. Aveva anche un’ala di pipistrello e una altra di uccello blu, una zampa da leone e una da aquila come bracci e una zampa di buoi e una di coccodrillo come gambe.
 
-“Kof kof!” dice la strana creatura sputando delle lettere dalla sua bocca prima di guardare Derpy “E dai! Ho già fatto di peggio nel passato!”
 
-“Discord!” s’esclamo Fluttershy abbracciando l’improvviso comparso
 
Malgrado questo, Derpy rimasse spaventata, e c’era motivo: Discord era lo spirito del Caos e si divertiva a spesa degli ponies. Dopo essere stato imprigionato in una statua per 1000 anni dalle principesse Celestia e Luna, aveva creato il disordine rotto l’equilibro di Ponyville prima di essere fermato dagli elementi dell’Armonia. Poco tempo dopo, comunque su ordine di Celestia, Fluttershy era riuscito a riformarlo diventando la sua prima vera amica e da questo momento usava la sua magia caotica per il bene (la maggiore parte del tempo). Ma anche se nel frattempo aveva provato la sua conversione al bene, faceva sempre impressione e si divertiva sempre a spese dei altri.
 
-“Fluttershy, mia cara Fluttershy!” Disse Discord abbracciando la prima delle sue nuove amiche
 
-“Cosa ci fai qui?” chiedo un po impaziente Twiligth
 
-“Cosa c’è Twili?” rispose il draconequus teletranportandosi dietro la principessa “Perché questo tono? Pensavo che eravamo amici ormai.”
 
-“Lo siamo” commento Twiligth “Ma solo che ogni volta che sei qui commetti qualche catastrofe”
 
-“Io?!” dice Discord facendo comparire un aureola su sua testa “Non vedo a fatto cosa ho fatto”
 
-“Ai conquistato Equestria!” attacco Rarity
 
-“Era mille anni fa! Non eravate nemmeno nate!”
 
-“Ai tentato di distruggere la nostra amicizia e fare di Ponyville la capitale del caos!” rispuose Rainbow Dash
 
-“Si si, ma nel frattempo sono stato riformato, vero Fluttershy?” chiese lo spirito del Caos alla pegaso giallo che li rispose con una sorriso
 
-“Hai in seguito tradito la nostra fiducia per aiutare Tirek!” attacco Applejak
 
-“Era…” cominciò Discord esitante “…uno grosso errore. Ma vi ricordo che sono stato tradito a mia volta e che vi ho aiutato a sconfiggere questo dannato centauro! E poi, non ho più commesso nessun fastidio in seguito, se si eccetta li Gran Galloping Gala”
 
-“E ai fatto piovere del delizioso cioccolato sulla citta” ride Pinkie Pie “Potresti rifarlo?”
 
-“Certo”
 
Discord stava per fare apparire una nuvola quando – alla grande delusione di Pinkie – fu interrotto da Twiligth
 
-“Perché sei cui?” chiedo la principessa
 
-“Ho?” Dice lo spirito del Caos travestendosi in costume d’affare con una valigia di avvocato “Soltanto perché la piccola principessa Celestia e la sua sorella Lulu mi hanno mandato qui. Sembrerebbe che una strana luce verde abbia fatto scomparire una porta magica conservata al castello di Canterlot, niente d’importante insomma. Grosso modo, devo portarvi li”
 
Ci fu un silenzio
 
-“E non potevi dircelo subito?!!” si arrabbiò Twiligth
 
-“Bè, non è che mi avete lasciato molto tempo per parlare!” si lamento discord prendendo una postura offesa
 
-“Seguitemi” dice Twilight uscendo dalla stanza “Anche tu Derpy” aggiunse a la postiere che era sempre sotto shock dalla metamorfosi della sua borsa

I otto ponies e il draconequus entrarono nella libreria del castello in cui trovarono uno specchio collegato a una sorta di meccanismo.
 
“Eccoci arrivati” spiego Twilight “Questo è una copia funzionante del specchio rubato a Canterlot. Le altre elementi dell’armonia sanno di cosa si tratta, ma per voi due” guardo a Derpy e Discord “Si tratta di un portale magico che mi permette di viaggiare in un mondo parallelo dove si ci trovano i nostri equivalenti umani”
 
-“Che cose un umano?” chiese Derpy, abassurdita
 
-“Sono degli esseri che camminano sulle loro zampe posteriori, o gambe come le chiamano, e al posto delle zampe e zoccoli di avanti hanno dei bracci e mani.
 
“Comunque sia” continuo la principessa “Ero andato prima per risolvere un grosso problema, e nel frattempo ho creato questo portale per visitare le mie amiche di questo mondo a piacimento – visto che la porta originale permette solo un viaggio di tre giorni ogni tre lune piena. Non entro nei dettagli, ma si questo portale capita nelle mane sbagliate, chi sa che catastrofe potrebbe succedere!”
 
Ci fu un minuto di silenzio
 
-“Avevi un portale magico inter-dimensionale è non me l’hai detto?” si mise a piangere Discord facendo comparire un divano sul quale salto in disperazione travestendosi in uno costume femminile di diva “Oh tragedia mia, tradito da coloro che consideravo le mie dolce amiche! Addio, mondo crudele!”
 
-“Ammettilo, eri già a conoscenza di questo portale” chiese annoiata Applejack guardando nell'aria
 
-“Certo che lo sapevo!” dice lo spirito del Caos di nuovo serio facendo scomparire il divano e il suo costume “Vi ricordo che sono omnisciente!” la stanza diventava scura poco a poco mentre lo spirito del chaos si travesti come un vecchio mago bianco con i occhi di fuoco “Sappi che ho riacquisto molto del mio antico potere. Posso prendere ogni forme fisiche e il mio spirito non ha perduto della mia potenza. Rinchiuso nella mia fortezza, vedo tutto, il mio sguardo travolge tutto: nuvole, ombre, terre e…” stava per dire adesso che tutti tranne Twilight erano spaventati e che solo i suoi occhi erano visibili nella stanza. “Oh ma cosa dico?” rido facendo tornare tutto alla normalità “Comunque me ne frego un po’ di questi giocatoli, ho potere magici infiniti!”
 
-“Comunque bella la tua imitazione di Rarity che si lamenta!” risse Pinkie Pie, facendo vergognare la sua amica unicorno
 
-“Non c’è tempo per scherzare Discord!” interrompo Twilight “Mi ai detto che c’era una luce verde? Non fa niente, faci portare subito dalla Principessa Celestia! E te Derpy. Derpy mi ascloti?”
 
-“Oh scusami Twilight” rispose la pegaso grigia che si era nascosta sotto la mappa per non farsi vedere
 
-“Noi dobbiamo andare e Spike è assente, rimani cui senza muoverti per sorvegliare il portale.” Ordino la principessa
 
-“Ma devo assolutamente tornare al lavoro entro un po più di un ora!” si lamento Derpy
 
-“Grazie Derpy, torneremmo tra poco!” dice Twiligth senza averla ascoltata “Discord, a Canterlot, subito!” ordino l’alicorno
 
-“Mm, un “grazie” sarebbe stato gradito” si lamento lo spirito prima di fare scomparire se stesso e i elementi dell’armonia, lasciando solo la povera Derpy. Quest’ultima sembro esitare. Doveva veramente andare al lavoro se non voleva perdere quest’ultimo. Ma aveva ricevuto un ordine della principessa e la faccenda sembrava in effetti molto grave. Cosa fare.
 
-“Magari, se rimango cui, Twilight potrà parlare a mio favore al direttore” penso la postiere prima di prendere la decisione di rimanere nella libreria.
 
Per occuparsi, cominciò a leggere, ma come a colpa dei suoi occhi faceva fatica, decise di impilarli per formare un castello.
 
Mezz'ora più tardi
 
Derpy si annoiava, e alla noia cominciava a arrivare anche il stress: Più che un mezz'ora, e sarebbe stata licenziata. E nel frattempo, né i elementi dell’Armonia né Spike erano tornati. Derpy guardo al portale magico e concluse che visto che niente era successo, allora che poteva lasciarlo e precipitare al lavoro prima che fosse troppo tardi.
 
Si alzo, e comincio a camminare verso l’uscita, quando all'improvviso tutto divenne scura tranne una luce verde apparsa nel centro della stanza, emettendo un rumore stridente.
Impaurita, Derpy corse nascondersi dietro il castello di libri, dove poté spiare la luce verde.
 
Dopo qualche instante, una creatura apparse dalla luce. La forma di questa creatura somigliava a quello degli umani presentati da Twiligth, ma faceva molto più paura. Doveva essere grande circa un metro e ottanta (il che era grande per un pony per cui l’altezza e di un metro e dieci!), era piuttosto magro e il suo corpo verde, che sembro a Derpy essere quello di un maschio, era coperto di cicatrice bianche, tranne la parte sotto la pancia coperto da un pantalone militare e alte botte nere. I suoi capelli, cortissimi, erano neri come la notte. La creatura si gira, rivelando involontariamente a Derpy, nascosta, i suoi occhi rossi fuoco, uno pizzetto nero nonché una profonde cicatrice bianca sul petto sinistra. Di più, portava uno strano oggetto nero nelle bracci
 
Derpy, per istinto, trattene il suo respiro, ma li veni noia al naso
 
-“Non adesso!” penso con panico la pegaso mettendosi i zoccoli sul suo muso
 
Intanto, la creatura scruto la stanza, come se controllava che non c’era nessuno altro che lui. Dopo, si giro verso il portale
 
-*Trattieniti!* pensò Derpy per evitate di starnutire
 
La creatura era davanti allo specchio
 
-*Per l’amore dei Muffin!* si dispero Derpy
 
La creatura alzo il suo braccio per prendere il portale
 
-“ATCHOUM!!!” starnuti Derpy cosi violentemente da distruggere il suo nascondiglio fatto di libri.
 
Quando apri i suoi occhi distorti, vide – senza sorpresa – che la creatura la stava guardando. La pegaso in totale panico non perse un secondo e, malgrado i suoi problemi di vista e il fatto che percuoto molti libri, usci precipitosamente fuori dalla stanza e inizio a volare a grande velocità a traverso i corridoi, ma solo per sbattersi contro un ostacolo metallico.
Rialzandosi e guardando sopra di se, Derpy visse cinque creature spaventatissime: Somigliavano all'umano verde, ma erano interamente fatto di metallo nero/grigio, avevano occhi rossi e erano sprovvisti capelli. Ma soprattutto, erano armati di lance che facevano della luce blu
Derpy urlo e tento di scappare indietro, ma solo per vedere la creatura verde la quale, alzando l’oggetto nero che teneva nelle sue mane, inizio a sparare luce viole su i cinque essere di metallo, i quali a loro volta iniziarono a correre verso di lui e a trafiggerlo delle loro lance, tagliandoli un braccio e aprendogli la pancia.

Derpy, più spaventata che mai, tento di sfuggire alla sparatoria, e volo di tutte le sue forze verso la porta

-“Ci sono quasi!” penso Derpy quando si trovo a meno di due metri dall'uscita.
 
Ma non fecce in tempo a uscire: senti un gran dolore alla sua testa mentre la sua visione divenne completamente verde scura, e da cui cadde per terra, inconscia
 
Fine del Flash-Back
 
-“Dopo di che” piango Derpy mentre lo Pyro la stava carezzando per consolarla “Mi sono risvegliata in una vasca da bagno. Non sapendo cosa fare, ho girato alla cieca nell'oscurità fino ad arrivare in questa libreria. Sapendo che la principesse Twilight ama studiare la sua magia negli libri, sono rimasta cui a piangere, sperando che sarebbe arrivata per salvarmi. Poi questo signore” designo Medico “E venuto chiedendo si c’era qualcuno, ma quando ho voluto parlargli, si è messo a urlare”
 
-“In effetti, pensava che volevi mangiarlo” risse l’Esploratore ricevendo uno sguardo cattivo dal sua collega tedesco
 
-“Mangiarlo?” rido Derpy “Che idea ridicola! Mangio soprattutto muffin e nessuno mangia altri essere viventi”
 
-“Spock, che pensate di questa situazione?” chiese Kirk
 
-“Mi sto interrogando come degli esseri della famiglia degli equini, sprovvisti di mani, abbiano riuscito a costituire una società organizzata operativa e che siano riusciti a svilupparsi senza mai incontrare serie minacce naturale. Di più, la magia non esiste, non sarebbe logico, quindi mi chiedo quale organo permette a queste creature – alicorni, unicorni o draconeequs – di usare di una tale capacita psichica.”

 -"Sul serio?!" urlo sbalordito l’Esploratore “Vedi per la prima volta un pony somigliando a un giocatolo per bambina parlare, ed è cosi che reagisci?”
 
-“E come dovrei reagire?” chiese stoicamente Spock
 
-“Ma è sempre cosi freddo e imperturbabile?” chiese l’Ingegnere à McCoy
 
-“Purtroppo si” li rispose il dottore “I vulcaini hanno bandito le loro emozione per dedicarsi alla logica pure. Non vi dico la noia!”
 
-“Spock” interruppe Kirk “Non chiedevo della società di…Equestria…ma degli eventi narrati dalla nostra amica”
 
-“Sono la vostra amica?” chiese timidamente Derpy  
 
-“Capitano” comincio a parlare Spock “E veramente difficile di trovare un filone logico a questa vicenda: Quando abbiamo incontrato Batman, ho pensato ad una guerre segreta tra entità superiori con l’obbiettivo di distruggere l’equilibro della pace delle terre locale – magare due terre dell’universo veramente lontane l’una dall'altra. Questa teoria si è rinforzata quando abbiamo incontrati i mercenari, anche sé ci si perde la nozione di equilibro della pace locale. Ma con questa descrizione, tra i elementi simile, come la luce verde, i esseri strani e la loro visibile guerra contro robot, non trovo niente che coincida”
 
-“Che cos'è un robot?” chiedo il pegaso
 
-“Un essere meccanico che costruiamo. Possiede un Intelligence artificiale – cioè fatta dagli veri esseri viventi che lo fabbricano – ma solo per compiere azione pre-registrate” spiego Ingegnere
 
-“Oh” dice Derpy “Un una specie di statua incantante fatta di metallo”
 
-“Se vuoi” li rispose il texano rotolando i occhi
 
Kirk guardo a Derpy
 
-“Potete occuparvi di Derpy un minuto?” chiedo il capitano al Pyro, il risposi di si con la testa “Voi altri, ho a parlarvi” ordino a tutti i altri uomini allontanandosi un po’ dal pegaso e dal piromane
 
-“Cosa c’è capitano?” chiese McCoy
 
-“Prenderemo Derpy nel gruppo” inizio a parlare Kirk “Chiunque sia dietro questa faccende, è visibilmente pericoloso, e non dobbiamo lasciare perdere nessuno elemento o testimoni che può aiutarci alla nostra inchiesta”
 
-“State scherzando spero!?” s’esclamo l’Esploratore “E’ un pony! Non ci servirebbe a niente!”
 
-“DA! Piccola pony non forte abbastanza per uccidere nemici forti!” commento il Grosso
 
-“E’ soprattutto non è nemmeno maschio!” aggiunse Soldato bracciando i suoi muscoli
 
-“Ma è abbastanza forte per spaventarvi quando parla” ricordo McCoy, facendo vergognare l’intera squadra dei mercenari”
 
-“Capitano” dice Spock “Ne siete sicuro? Prenderla nel gruppo potrebbe rallentarlo senza ricavarmi vantaggi particolari”
 
-“Certo che ne sono sicuro. E’ un ordine” si arrabbiò Kirk “Ma per mostrare la mia buona volontà, procediamo a un voto simbolico. Chi è a favore di Derpy nel gruppo alza la mano.
 
Kirk, McCoy e l’Ingegnere seguiti da Spock, alzarono la mano. Furono raggiunti da Batman
 
-“Non credo che sia una buona idea portarla a presso con noi con questi criminale” dice il giustiziere “Ma non possiamo lasciare un innocente – pur strano sia – da sola senza difese. Mi occuperò personalmente a che niente gli succede”.
 
Dopo Batman furono Soldato, Spia, e Medico
 
-“Ma cosa non va con voi?!” intervenne l’Esploratore
 
-“Non ci lascia mai un potenziale soldato da solo! Soprattutto quando il tuo superiore lo dice” urlo Soldato facendo l’occhiolino a Batman “Sopratutto quando si può allenare a sorvolare le linee nemiche per lanciare delle granate!” questa giustificazione dispiaccio a tutti, ma nessun ebbe il tempo di reagire che la Spia parlo
 
-“Personalmente me ne frego completamente di questo pegaso, come non ho niente a fregarmene di voi tutti” dice sarcasticamente il francese “Ma siamo obbligati di collaborare se non vogliamo essere SCOPPATI da dietro. Di più, la semplice idea che la presenza di Derpy ti imbarazzerà mi fa ridere! Piccolo Giuda”
 
-“Ja, Forze ho avuto paura di pony – che sono animali per madchen* - ma non dobbiamo lasciare indizi da parte” concluse Medico
 
-“Se Medico d’accordo per pony, allora Grosso anche lui d’accordo!” urlo alzando la mano il colosso russo
 
Kirk si giro
 
-“Signore Pyro, volete che Derpy ci accompagna?”
 
Il piromane salto di gioia e malgrado che non si capiva niente di quello che diceva, era ovvio che la sua risposta era affermativa.
 
Il capitano dell’Enterprise si giro
 
-“Dieci a uno, credo che la democrazia abbia vinta” egli dice
 
-“Non posso crederci!” si lamento l’Esploratore       
 
-“O credi che sia imbarazzante, ragazzo?” li sussurrò Spia “Aspetti che ti prendo una foto di te con lei e che la mostra alla signorina Paulin!”
 
Kirk ordino a tutti a calmarsi
 
-“Una cosa in più” prosegui il capitano “Non dobbiamo spaventarla, quindi voi, mercenari, non parlate delle vostre vere occupazione, se non l’accordo è rotto! Adesso, partiamo” poi si giro verso Derpy, che stava giocando con il Pyro “Derpy, abbiamo deciso che ti prenderemo con noi, vedi, anche noi siamo stati rapiti e cerchiamo a uscire. Se vuoi dire qualcosa di importante , parla a me o ai signori Spock, McCoy e Batman”
 
-“Perché non i altri” chiedo il pegaso
 
-“Perché ci rubano i muffin!” intervenne Leonard, inventandosi una scusa per non dovere spiegare a Derpy le esagione dei mercenari 
 
-“Capisco, ma posso rivolgergli la parola?” chiedo Derpy
 
-“Se lo desideri, ma te lo sconsiglio” dice Batman    
 
-“Quindi, siamo amici?” chiedo di nuovo la pegaso
 
-“Heu, certo” rispose l’Ingegnere
 
-“Oh sono cosi felice!” dice Derpy iniziando a volare “Vi prometto che non sarò un peso e che vi aiuterò del meglio che posso. Soprattutto…aie!” dice prima percuotere un armadio che cado per terra, facendo cadere a sua volta meta della biblioteca per terra a effetto di domino
“Oups, colpa mia”
 
-*Sara una giornata molto lunga!* Penso Batman con la mano sul fronte “Spero che troveremo presto informazione e che torneremmo a casa affinché non rivedo più questi sette pazzi!”



 
Gut* Bene
Moeder = madre
Ich zweer = lo giuro
Madchen = ragazzine





Bene, prima di criticare il capitolo, lasciatemi spiegare, mentre scrivevo, mi sono reso conto che non avevo messo per il momento nessuno personaggio femminile né la tradizionale "mascotte" che è sempre presente nelle serie, allora mi sono chiesto "Cosa posso mettere come personaggio femminile, ben distinta di tutti i personaggi già presenti e che posso giocare un ruolo nella storia" allora ho cercato e ho scelto l'unica serie "rosa" che sia intelligente, adesso apprezzate o no, ma ammettertelo, adesso si che è insano, no?
Ma basta risate, adesso abbiamo tre uomini spaziali, un super eroi, 7 pazzi sanguinari e una pony credula e inoffensiva, penso che per l'instante abbiamo abbastanza personaggi e una squadra WTF no? Quindi il prossimo capitolo sarà finalmente un passo in avanti, perchè finalmente risponderemo a delle domande instaurate nei principali capitoli, buono no?
Bene, spero che vi sia piaciuto e che, se non sopportate Derp che il resto della storia vi piacerà, perché adesso entriamo nel serio (non un scherzo) e alla prossima

PS 1: Ho nascosto un riferimento a una famosa trilogia nel flash Back, saprete trovarlo

PS 2: Per i eventuali Brony che leggerebbero la storia, il contesto si svolge un po dopo la stagione 5 ma prima della sesta... e no, non ci sarano cloping (bwerk che schifo!)!!!


Per lo Pyro, consiglio di guardare questo video: https://www.youtube.com/watch?v=WUhOnX8qt3I  

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Capitolo 6
*** Capitolo V: Prime risposte ***


Poco tempo dopo avere integrato Derpy, il gruppo usci della biblioteca e, rifatta la sua formazione di prima al di sopra della quale il pegaso volo, riprese a camminare.
La tensione tra i umani era la stessa di prima, malgrado la presenza della cavallina piena di vita, alla quale gli umani narrarono uno a uno suo arrivo in questa situazione - anche se per il caso dei mercenari la realtà fu un po edulcorata, ne senso che pretesero essere degli spazzini professionisti specializzati nell'evacuazione e il riciclaggio di robot difettosi.
McCoy, cogliendo l'occasione per insultare sottilmente i mercenari, disse che per arrivare in fine mese; facevano anche i clown in un circo, cosa che fecce ridere Derpy e Kirk, lascio indifferente Spock e Batman e fecce innervosire i mercenari che seppero trattenere la rabbia, tranne Soldato. Ma per fortuna, Spia pretese che il suo collega stava appunto dando un dimostrazione della sua arte di comico, il che fecce ridere ancora di più Derpy, la quale promisi di introdurli a una certa Pinkie Pie.
Ma malgrado questa leggera battuta, la situazione era pesante: passarono ore in qui il gruppo avanzava in questo labirinto di corridoio senza fine e poco illuminato. Ogni stanza incontrata, la quale dava la speranza di offrire qualche indizio, materiale o uscita, si rivelava presto una vera disillusione, e cosi la marcia riprendeva, ogni singola volta.
 
-“Non possiamo fermarci un po?” si lamento l’Esploratore, “Saranno ormai cinque ore che cammino!”
 
-“Negativo!” intervenne soldato “Assumi la stanchezza come un uomo!”
 
-“Non possiamo permetterci di fermarci finché non avremo delle risposte” dice freddamente Batman “Più velocemente usciamo, e meglio sarà!”
 
-“Ma ho fame” si lamento il giovane
 
-“Da!” sussurro Grosso “Anch'io fame! Perché non mangiamo piccola pony?”
 
-“Cosa?” chiese Derpy che aveva sentito solo la parola pony
 
La pegaso guardo innocentemente Grosso, il quale vergognato menti
 
-“Hem, Io dicevo che tutti avere fame e che bisognerebbe nutrire piccola pony per prima” menti il colosso russo
 
-"Veramente?” chiedo la postina prima di leccare la testa del colosso russo “Grazie signore, siete veramente gentile. Sono cosi felice che siamo amici! Magari un giorno potremmo fare un pranzo in campagna tutti insieme… come sarebbe grande!” e ridendo in una maniera cosi carina. se ne andò parlare al Pyro
 
Mikhail si tocco la testa, era la prima volta che qualcun altro che lo Medico lo chiamava “amico” e si vergogno del suo pensiero di prima. D'ora in poi, nessuno dovrà fare del male alla suo piccola compagna!
Ma il suo pentimento non lo impedì di ricevere sulla testa uno schiaffo dal suo altro amico
 
-“Dumpkoff!” gli disse Medico “La prozzima volta ztai zitto! Non voglio prendere un pugno dal pipiztrello o uno zparo dal kapitano zpaziale! ”
 
Circa quaranta minuti a perlustrare ogni singola stanza del corridoio, il gruppo arrivo finalmente allora in quello che sembrava essere una grande cabina ascensore quadrato.Finalmente, forse un modo di uscire da qui! Uno a uno, entrarono tutti, ma al contrario di quello usato dagli tre esploratori spaziali qualche ora fa, non funziono. Dopo vani tentativi, Batman usci di nuovo la sua colla esplosiva e fecce esplodere la tastiera di piani e, rivelando cosi i fili elettrici. Cosi, l'Ingegnere, proponendosi volontario, inizio a tentare di forzare il meccanismo del computer di commando che si trovava all'interno del muro, lasciando cosi i altri in una non mortale ma pesante noia.
 
-“Allora signore Pyro?” chiedo Derpy rompendo il silenzio  “Potete finire la vostra storia?”
 
Tutti i altri si fermarono, stupefatti e con la bocca aperta… tranne Batman che era solo leggermente sorpreso… e Spock che non lo era nemmeno, anche se non se lo aspettava
 
-“Tu riezci a kapirlo?!” chiese Medico
 
-“Be si, perché voi no?”
 
-“Nope” rispose Conhager distratto dal suo lavoro
 
-“Che peccato, mi stava raccontando la volta in qui stava usando il suo lancio di felicita per creare arcobaleni mentre distribuiva leccale-che ai cherubini e che voi, signore Ingegnere, lo stavate aiutando usando una nuvola che sparava cioccolati a ripetizione”
 
Tutti guardarono perplessi il Pyro
 
-“Nah! Non è possibile!” commento Soldato “Avrai capito male! Adesso proseguiamo, fannulloni!”
 
-“Riccordo che stiamo aspettando l’ascensore” ricordo McCoy
 
-“Allora aspettiamo qui come degli fannulloni!!!” replico Doe
 
-“Comunque Derpy!” insultò Esploratore “Non ho mai sentito niente di cosi assurdo, ahahaha! Come se lo Pyro poteva pensare queste cose!”
 
-“Per una volta concordo con te moccioso” fecce Spia che approfitto per tirare e fumare una sigaretta “La sua mente è interamente focalizzata sul riciclaggio di robot”
 
Tutti ripresero le loro occupazioni mentre Derpy ascoltava Pyro lamentarsi del fatto che non la credevano, visto che lei aveva detto la stessa cosa che lui aveva narrato e che tutti i bambini amavano i suoi arcobaleni. Dopo avere sentito il resto della storia del suo amico con la maschera, Derpy penso che sarebbe stato giusto conoscere meglio i suoi altri amici e, dopo averlo ringraziato, lascio per un momento il suo amico con la maschera a gas e andò a parlare a Spock
 
-“Perché le vostre orecchie sono a punte e quelle degli altri no?” chiedo il pegaso
 
-“Perché loro sono terrestri mentre io vengo dal pianeta Vulcaino” rispose Spock “E quindi sono, per i fatti dell’evoluzione, il mio popolo a sviluppato per milioni di anni una struttura biologica diverse dai esseri umani”
 
-“Huh?!?”
 
-“Significa che è diverso da noi perché non proviene dal nostro stesso pianeta” commento McCoy per facilitare la comprensione
 
-“Ma che strano, a Ponyville ci sono pony terrestri, unicorni e pegasi, nonché un sacco di altre creature, e viviamo sullo stesso pianeta” commento Derpy
 
-“Si, anche da noi, ma vedi, è più complicato, perché…va bene lascia perdere” si rassegno McCoy
 
-“Forse è una conseguenza della magia” tento di ragionare Derpy
 
-“La magia non esiste” comincio tranquillamente Spock “Il concetto di magia è soltanto un termine dato a delle pratiche o a delle credenze spiritiche privi di logica razionale per spiegare fenomeni che, sul momento, non potevano essere capiti da alcune società. Anche se nel frattempo sono state spiegate scientificamente. Solo la scienza conta e quello che il tuo popolo chiama magia non deve essere nient’altro che una capacità – incredibile certo ma spiegabile – mentale e psichica di controllare con la mente l’ambiente in cui vi trovate. Forse per via di qualche organo interno o di una componente del cervello particolarmente bene sviluppata”
 
Derpy avrebbe voluto contraddirlo, perché la magia degli unicorni e di altre creature era vera... e che non aveva capito i due terzi del discorso. Ma malgrado a quello che si pensava di lei, non era completamente stupida, e capi ben presto che sarebbe stato inutile discutere più a lungo con questo essere impassibile e poco divertente. Quindi, andò un po in avanti per parlare a Batman
 
-“Perché signore vi travestite in una creature della notte, non è molto carino” chiedo il pegaso
 
-“Perché sono un giustiziere della notte” rispose annoiato il cavaliere oscuro
 
-“Ma vestito cosi la gente non può capire che siete un buono”
 
-“Alcuni lo sanno, altri no, non m’importa cosa pensino”
 
-“Ma cosi non vi farete degli amici”
 
-“Non ho bisogno di amici, so cavarmele da solo. Al peggio dei casi, ci sono altri supereroi come me per difendere le altre città o prendere il mio posto.”
 
-“Ah. Quindi degli amici ne avete già? State in gruppo”
 
-“Non sono amici, sono soltanto colleghi con cui lavoro ogni tanto, ma non siamo in gruppo perché ognuno deve occuparsi della propria città. Per quel che mi riguarda personalmente, non ho bisogno di amici ne di alleati regolari.”
 
-“Ma tutti abbiamo bisogno di amici per sostenerci negli momenti duro”
 
-“Io no”
 
-“Bè se già se ti mettevi un altro costume un po’ più colorato potresti fartene”
 
-“Non è un costume” rispose Batman che cominciava a essere veramente infastidito “E’ un armatura di combattimento. Il design di pipistrello serve solo a spaventare i criminali la notte e instaurare un sentimento di stress quando vado a combatterli per fermare le loro attività e mandarli in prigione”
 
-“Ma, prima di picchiare” chiese sinceramente curiosa Derpy “Non potresti parlare con loro e magari uscirne amici”
 
-“NO!” s’esclamo Batman arrabbiato “Forse nel tuo regno di Equestria il peggiore delitto al mondo consiste nel rubare un dolce o fare piovere cioccolato, ma la realtà della mia città è molto più dura! Non si può parlare con certi criminali! Possiamo solo mandargli in prigione e, nel caso in cui sono pazzi, depositarli in manicomio nella speranza che ne escono guariti, cosa che succede raramente!”
 
-“Ma…” inizio Derpy
 
-“Ah fattela smettere!” esplose Esploratore “Per l’amore di Dio, basta!”
 
-“Sto provando a concentrarmi io!” ne approfitto Conhager per lamentarsi mentre stava sempre guardando i fili elettrici del computer
 
Nessuno l’aveva detto, ma – all'eccezione di Pyro e Spock – tutti cominciavano a perdere la pazienza dell’eccitazione di Derpy. Non volevano cacciarla (tranne forse Esploratore) ma di sicuro la volevano più tranquilla.
 
-“Derpy” parlo Kirk il più calmamente possibile “Per favore, siediti e non fare niente!”
 
Derpy chiudo allora le sue ali, ma scordandosi di essere nel l’aria, cado violentemente su Conhager, il quale di conseguenza stacco accidentalmente i fili del computer.
A questo momento preciso, le porte dell’ascensore si chiusero e delle luce cominciarono a accendersi e spegnersi velocemente e dappertutto
 
-“Quest’ce que tu as fait?!* » urlo spaventato Spia quando si rese conto che l’ascensore iniziò a tremare
 
E aveva ragione, perché ascensore si chiuse improvviso e, infatti, inizio a cadere nel vuoto ad alta velocità. Non sapendo a quale piano erano, tutti i presenti temevano il peggio e, per istinto si aggrapparono ai loro più vicini compagni o, nel caso di Spock e Batman, alle parete. I mercenari, il pegaso e McCoy si misero a urlare, mentre Kirk perse il soffio. Batman e Spock, per conto loro, si accontentano di reggersi serrando i denti.
Finalmente, dopo due minuti, l’ascensore tocco il suolo con un rumore potentissimo e un choc violentissimo, ma per fortuna, forse per il motivo che l’ascensore era molto resistente malgrado la poco affidabilità che aveva dimostrato, nessuno era ferito.
Grosso reggeva nei suoi bracci Medico e Spia, i quali, calmati e asciugandosi le lacrime che avevano, saltarono velocemente vergognati.
Derpy apri i occhi e visse che si trovava sempre sul’Ingegnere
 
-“Hem, non l’ho fatto a posto” esito la pegaso rosicchiando
 
-“Grrrr” fecce incavolato il texano mentre rimise i suoi occhiali “Sei fortunata che siamo ancora vivi! Damnit!”
 
Da canto suo, Batman si rese conto che l’Esploratore si aggrappato su di lui con bracci e gambe
 
-“Hem, come va batty?” chiese imbarazzato il ragazzo
 
Il giovane ebbe come unica risposta di essere buttato per terra dal giustiziere, il quale allora immediatamente si allontano e tento di aprire la porta. Infine, Soldato, Pyro, McCoy e Kirk si staccarono l’uno dall'altro, troppo sotto choc per dire qualsiasi cosa
 
-“Ma kome avete fatto heir* Spock?!” chiese Medico quando riprese il soffio “Non avete nemmeno plizzato un okkhio, non avevate paura di morire?!”
 
-“No” rispose Spock “Perdere il controllo di se in questo genere di situazione sarebbe stato illogico, visto che non c’erano possibilità di agire. Se eravamo morti, non avremo avuto questi pensieri dopo. Visto che siamo sopravvissuti, significa che non c’era motivo di preoccuparci.”

Questa risposta, completamente indifferente alla morte, lascio a bocca aperta tutti i mercenari e Derpy. Kirk e McCoy – abituati a Spock – e Batman – il quale era abituato a rischiare la sua vita, rimasero indifferente.
 
-“Comunque sia” inizio Esploratore per cambiare discorso “Sei stata pessima Derpy! Hai mancato di farci uccidere tutti! Sapevo che non fossi nient’altro che inutile e…”
 
-“Attualmente, non credo che sia stata inutile” dice Kirk che, dopo che il cavaliere oscuro abbia aperto un passaggio, usci dall'ascensore. L’Esploratore, sorpreso, si giro, e visse che Derpy stava piangendo mentre Pyro, Mcoy, Conhager e Fritz la stavano consolando
 
-“A merda” dice il ragazzo, sentendo il senso di colpa salirli nella pancia “Okay, non volevo dire questo…”
 
-“Ne hai fatto abbastanza ragazzaccio!” dice Batman uscendo insieme a Spock
 
-“DA!” interrompo Grosso buttando Esploratore per terra “Non avvisarti più di ferire i sentimenti di piccola poni con ali di polo o io picchierò tua piccola faccia con miei pugni disproporzionalmente grossi e con grande dolore!” si giro verso Derpy “Dai, non piangere, Esploratore e stopido! Tu hai fatto buon lavoro, anche se noi quasi morti per colpa te!”
 
Spia aiuto il giovane a rialzarsi
 
-“Lo sai, gamin*, impari presto a essere uno stronzo” commento il francese “Forse sei peggio di me alla fine, Haha!”
 
-“Sei stato brutto, figlio, veramente brutto!” dice Soldato pichiando Esploratore prima di uscire “Forse anche il peggiore! Se avevo una medaglia, te la darei per poi levartela in segno di disonore!”
 
-“Mi dispiace okay!” si lamento Esploratore
 
Derpy, calmata, camino fuori tristemente
 
-“Tutto va bene” inizio a dire il pegaso con tristezza “Non fa niente Esploratore, ti perdono, forse hai ragione dopo tutto… Tanto è sempre colpa mia” e usci, seguita dai altri mercenari e McCoy che lanciarono sguardi di disapprovazione al più giovane mercenario, il quale a sua volta usci dall'ascensore, vergognato di essere stato il primo a perdere la pazienza per niente – o quasi.
 
Gli undici uomini e il pegaso si ritrovarono cosi in una stanza molto vasta e del tutto particolare. Contrariamente alle stanze in precedenza visitate, sembrava in un perfetto stato di
conservazione e di funzionamento. Qui, ci si poteva veramente rendere conto dello sviluppo tecnologico, il pavimento, i muri, il tetto, tutto era grigio mentre luce bianche nell'aria sembravo creare delle forme cubiche che illuminavano la stanza, e che non smettevano di muoversi, come un lento corrente elettrico. La stanza, di più, era divisa in diverse parte da muri che erano come delle specie di specchi, a darvi il male di testa!

Ma questo luogo era anche strano per un altro motivo: era riempito di ogetti di varie epoche e di ogni genere, di diverse dimensione e diverse natura, come se fosse un immenso museo.
 
-“Non ci posso crederci!” s’esclamo gioiosa Derpy volando velocemente verso quello che sembravano essere un cabina telefonica blu e due specchi “La TARDIS del Dottore e i specchi della principessa Twiligth! Saranno cosi fieri di di me quando udiranno che li ho ritrovati! Finalmente ho fatto qualcosa di utile!”
 
-“Vuoi dire che sono questi i portali e la...cabina telefonica... del tuo amico e delle principesse che sono scomparsi dal tuo villaggio?” chiedo sorpreso Kirk
 
-“Si si!” dice con eccitazione Derpy “E’ vero che mi occhi hanno dei problemi, ma sono sicurissima che siano loro!”
 
-“Se questi specchi sono i portali che portano al mondo degli umani” inizio a parlare a voce alta Soldato “Allora cosa aspettiamo per tornarcene a casa! L’ultimo arrivato è un verme! VIVA L’AMERICAAAA!!!!”
 
Il patriota americano si mise a correre verso i portali urlando di gioia e, prima che qualcuno ebbe il tempo di fermarlo, salto su uno dei specchi. Purtroppo per lui, non si ritrovo a casa sua, ma proiettato violentemente indietro per terra. Per fortuna, il specchio non era rotto.
 
-“Non funziona!” s’esclamo il sfortunato rialzandosi “Si vede che non sono stati fatti in America!”
 
-“O semplicemente che non sono attivati” commento Spock
 
-“In fatti” dice Derpy “Non c’è la magia necessaria per aprirla cui”
 
-“Signora Derpy” inizio Spock “Credevo che ero stato chiaro quando vi ho spiegato che la magia è soltanto una concezione fantasiosa usata per colmare dei dubbi o delle questione non risolte quando non si possiede i mezzi adatti per risolverla o quando siamo condizionati da superstizione”
 
Il dibattito avrebbe potuto proseguire quando la Spia attiro l’attenzione.
 
-“Cosa c’è?” chiedo Kirk
 
-“Et bien*, mentre il nostro collega s’umiliava davanta a noi” spiego il francese “Ho trovato questo” mostro un testa di un robot nero con un unico occhio rosso “Questa è la testa di un robot a forma di Cecchino, come quelli che abbiamo l’abitudine di… rimettere a posto. Non trovate strano che né troviamo una proprio qui?”
 
-“Ooh... i robot che pulite?” riccordo Derpy “Ma a proposito a cosa sevono questi robot?”
 
-“A ballare e divertire i bambini nel nostro spettacolo di circo” invento precipitosamente Conhager in fretta prima di guardare la testa del robot
 
Il capitano Kirk e i suoi due ufficiali non ebbero il tempo di aggiungere qualcos'altro che furono interpellati da Batman, il quale aveva iniziato a ispezionare le diverse parte della stanza. Tutto il gruppo lo raggiunse, ma li fermo e sussuro a Kirk
 
-“Sarebbe meglio che Derpy non venisse”
 
-“Perché?” chiedo il capitano
 
-“Capireto presto”
 
-“McCoy, Pyro rimanete cui insieme a Derpy” ordino Kirk, che aveva capito che per qualche strano motivo la pegaso andava d’accordo con il piromane, ma che voleva almeno uno dei suoi uomini per sorvegliargli
 
I otto uomini rimasti seguirono Batman, e presto vissero perché era meglio che il pony non era venuto: C’era un armadio, fatto con la stessa strana materie con la quale era costruita l’intera stanza, di circa 6 metri di alto, nella quale erano deposte un quindicina di teste umane conservate bene, e i posti vuoti erano sporchi di sangue asciutto, lasciando pensare che prima anche loro contenevano vittime. Queste teste sembravano collegate per via di fili di acciaio alimentati che entravano nel colo a quello che sembrava essere un computer olografico esterno.
 
-“Che schifo!” disse Spia trattenendosi di vomitare, imitato dall'esploratore
 
-“Non vedo niente di schifoso! Io personalmente colleziono le teste dei miei nemici!” Affermo Soldato al più grande disgusto dei altri “Ho una foto di queste sul mio albero di natale, volete vederla?”
 
-“No grazie” fermo in tempo Kirk con disgusto
 
-“E raggiungerei, mein freund” commento Medico “E’ korrente vedere parte di korpi tagliate negli ospedali… e nel mio frigo ho una tezta di una zpia nemika khe mantengo in vita! AHAHAH”
 
-*Bones non sarebbe d’accordo* penso Kirk per evitare di sentire questo discorso, conscio che per il momento la collaborazione era l’unica via di uscita. Stava per girarsi quando noto un dettaglio particolare di una di questa macabre esibizione. Dietro il vetro elettrico, infatti, tra tutte le teste, c’è n’era una di un uomo nero con capelli biondi che li era famigliare.
 
-“OH mio Dio!” urlo il capitano facendo due passi indietro quando finalmente riconosco la testa
 
-“Cosa c’è piccolo uomo in shirt giallo?” chiese Mickhail
 
-“E’ l’uomo che abbiamo sorpreso nella base segreta, che ha ucciso uno dei miei ufficiali e che avevamo arrestato prima di ritrovarsi cui!” s’esclamo Kirk
 
-“Almeno sappiamo che non è lui il responsabili del nostro rapimento” commento Conhager “Senza parlare che certifica la teoria del signore Spock secondo la quale c’è una guerra tre due gruppi diversi d’individui”
 
-“A proposito, signore Spock” chiedo Batman sempre concentrato sull’armadio “A cosa pensate, quale è l’interesse di stockare queste teste?”
 
-“Vedete il computer che è collegato ai colli?” rispose il vulcaino, nemmeno impressionato dalla situazione “Secondo tutta logica, sono collegate ai cervelli”
 
-“Ma per quale motivo?” chiedo Kirk
 
-“Non possono essere sicuro al cento per cento” commento l’ufficiale “Ma la mia prima teoria è, forse per strappare informazione dopo la morte. In effetti, i cervelli sono come immensi computer che compilano miliardi di informazione visive, auditive e sensitivi, informazioni di carattere consci, ma anche inconsci e subconsci. Magari coloro che ci hanno rapito e che hanno fatto questo volevano avere delle informazione precise che non saranno stati in grado di ottenere direttamente. Non potendo averle dal vivo, tentano di ricuperali nella morte”
 
“Oh, devo ammettere khe è molto intelligente!” commento Medico, visibilmente troppo interessato alla faccenda
 
-“Qualunque informazione cercavano, mi viene da vomitare. Usciamo e raggiungiamo il altri” commando Kirk
 
-“Ey!” fecce Esploratore che si era allontanato della vista del macabro spettacolo “Ma questo è Australium!”
 
Tutti i presenti lo raggiungerono e vissero diverse scatole di vetro nelle quale erano esposti minerali, tra cui il cosiddetto Australium, giallo pallido, che mostrava il giovane
 
-“Si Giuda” disse Conhager “Proprio cosi”
 
-“A proposito” fecce Kirk “Ci avete detto che l’Australium è un minerale prezioso che si trova solo in Australia, ma non ci avete detto a cosa serviva”
 
-“In realta non zappiamo molto” inizio Fritz “Le zue proprieta zono zconoziute perkhè è molto raro e zolo la Mann&Co e la Grey’s Compagny ne pozziedono rizzorze. Certo, zappaimao khè è una potente fonte di energia e khe potrebbe rimpiazzare addirittura il nukleare. Ezempio è Konhager khe lo uza per kostruire le zue arme in zoli kualche minuti… Ma tutto li. Per kuel khe mi riguarda perzonalmente, mi ero prokurato un po di kuantita per fare degli zperimenti, khe non ho potuto fare per via della non kollaborazione dei miei ztupidi kolleghi!”
 
-“Sperimenti?!” esulto Esploratore “Volevi fonderlo e iniettarlo direttamente nei nostri cervelli!”
 
-“E allora?!” fecce offeso il tedesco “E kozi khe funziona la zcienza! Fare prove! Vedere koza zuccede e ze fallizce riprovare!”
 
-“Comunque non è l’unico minerale raro presente in questa stanza” fecce Batman per cambiare discorso e cosi evitare di perdere la pazienza e mostrando una pietra verde luminosa
 
-“Cosa sarebbe?” chiedo Kirk
 
-“Kryptonite” rispose il giustiziere “L’unico mezzo che puo indebollire e uccidere Superman, il più potente di tutti i super-eroi”
 
-“Mmm” rifletto Spock “E soppongo che succedesse qualcosa a questo Superman, il mondo sarebbe scoinvolto?”
 
-“Il mondo andava bene anche prima di lui e potrebbe continuare a esserlo senza di lui” fecce Batman “Ma, si, la situazione sarrebbe comunque molto grave: Lex Luthor potrebbe prendere il potere  negli Stati Uniti e dare la caccia agli altri super eroi, e il mondo perderebbe uno dei più grandi guaranti della pace”
 
-“Bè” fecce Kirk “Sarebbe meglio raggiungere i altri adesso”
 
I nove uomini si allontanarono della macabra armadio. Kirk sperava trovare un modo di spiegare la situazione a McCoy e Pyro senza svegliare i sospetti di Derpy, ma fortuna sua, trovo i due uomini 
rimasti indietro che guardavano il pegaso giocare dentro una strana macchina: essa era  costituita da una poltrona di fine ottocento, di diversi motori della stessa epoca, vecchi orologi e di due grandi mezzi cilindri su i lati
 
-“Capitano!” chiedo McCoy alla vista del suo superiore “Cosa avete visto?”
 
-“Batman ve lo spiegherà a voi e a Pyro, ma nessuna parola a Derpy” rispose seriamente Kirk il quale, mentre il dottore spaziale e il piromane andarono parlare con il giustiziere della notte, guardo attentissimamente la strana macchina “Derpy, potresti scendere da cui, per favore?”
 
-“Ma è cosi divertente!” rispose ridendo il pegaso, prima di vedere le faccie serie degli uomini, comprese quelle di Batman, Pyro e McCoy (il quale sembrava stranamente disgustato) che avevano finito di parlare “Hem, okay” dice Derpy scendendo dalla poltrona ottocentesca prima di raggiungere il gruppo
 
-“Che cose strana macchina?” chiedo Grosso “Troppa strana per essere divano!”
 
-“Sembra essere il prototipo della macchina del professore Herbert George Wells” rispose Spock concentrato
 
-“Di chi?!” chiedo Esploratore
 
-“Il professore Wells era un grande fisico inglese de l’Eta Vittoriana.” Commincio Kirk “Almeno fino al giorno in cui si misi in testa che si una macchina riusciva a superare con la forza motrice ed elettrica la velocità della luce, si sarebbe potuto viaggiare nel tempo”
 
Ci fu un momento di silenzio prima che i mercenari e Derpy si misero ridere
 
-“Haha, ma questo tizio c’era o lo faceva?” rido Esploratore
 
-“Neanche le principesse o Discord possono viaggiare nel tempo! mi sento un po triste per questo signore, ma non posso trattenermi dalle risate!” dice Derpy
 
-“Scusatemi” dice scettico Conhager “Ho studiato fisica e ingegneria per ben 10 anni, e no ho mai sentito nominare questo uomo e neanche queste teorie assurde!”
 
-“Ma khe tipi di droga conzumavano nell’Ottocento?” chiedo Medico
 
-“Non lo so, ma devono avere i stessi effetti che ha il whisky sul Demoman!” commento Spia che fecce di nuovo esplodere dalle risate i mercenari
 
-“Ohoh!” rido Mikhail “Ricordo volta in qui cretino scozzese addormentarsi negli bagni!”
 
-“Comunque” dice seriamente Batman, che si vergognava di dovere collaborare con questi criminali irrispettosi, anche se personalmente non credeva i viaggi trans-temporali possibili “Neanch'io non ho mai sentito parlare di lui, ma vorrei sapere. Cosa è successo a questo professore Wells?”
 
-“Malgrado il manco d’investitore per il suo progetto” riprese Kirk “Inizio a costruire la sua macchina a viaggiare nel tempo, dedicandogli cinque anni. Un giorno, fecce pubblicare sul giornale di Londra in articolo con la foto di questo apparecchio nel quale annunciava che ne avrebbe pubblicamente dimostrato il funzionamento la settimana successiva”
 
Ci fu di nuovo un momento di silenzio, nel quale i mercenari e il pegaso, adesso calmati e intrigati dalla storia, aspettavano anche loro la fine del racconto
 
“Ma, tale una tragedia greca” narro Kirk “Il giorno prima della dimostrazione, la casa del dottore Wells prese fuoco, con delle fiamme stranamente verde, e né lui né la sua macchina furono mai ritrovati. In effetti, alcuni pretesero che non l’abbia mai costruita e che sia scappato fingendo il suicidio. Noi, durante in nostri studi all'accademia navale di Starfleet, abbiamo conosciuto questa storia come aneddoto, visto che prima di dedicarsi a questa teoria il stesso professore Wells fu il primo a sperimentare delle legge fisiche che trecento anni dopo avrebbero permesso l’uso della distorsione per i viaggi spaziale”
 
Ci fu di nuovo un silenzio
 
-“Questa è storia triste, anche per uomo pazzo” commento Grosso
 
-“Pff!” fecce Spia “Ho sentito peggio”
 
-“Mi vergogno di avere risso di questo signore” dice Derpy asciugandosi una lacrima dall'occhio.
 
-“Un minuto!” interrompo Batman “Avete detto che le fiamme erano verde?!”
 
-“Si” chiedo McCoy sorpreso “Perché questa…”
 
Ci fu per la quarta volta che ci fu il silenzio, mentre tutti, i mercenari, il giustiziere, i ufficiali di Strafleet e il pony guardarono alla machina. Non avevano bisogno di parlare, perché stavano tutti pensando alla stessa cosa
Se le fiame nelle quale era deceduto il povero Wells erano inspiegabilmente verde, e che la sua macchina del tempo era esposta cui insieme a tutto questi altri oggetti, i quali come il gruppo si erano trovato qui dopo essere scomparsi nello stesso tipo di luce verde, questo significava… Il professore Wells poteva avere avuto ragione? Avrebbe davvero trovato un modo di viaggiare nel tempo? E l’incendio avvrebe essere potuto causato dagli stessi esseri che li avevano rapito e addormentati? Se era cosi, perché? Chi avrebbe interesse a fare questo, e per quale motivi? Invadere i loro pianeti, servendosi delle proprietà dell’Australium e della Kriptonita e usando i portali di Equestria?
 
-“Dobbiamo assolutamente capire cosa sta succedendo!” dice preoccupato Kirk “Usciamo da qui!”
 
Il gruppo cerco un uscita ovunque, in vano.
 
-“No zi zono uzcite!” panico Medico “Moriremo tutti zoffocati cui! Möge Gott uns retten* »
 
-“No!!” urlo Derpy anche lei in profondo stato di ansia"Devo prima portare i specchi alla principesse Twilight! Dobbiamo uscire!"  e inizio a volare in tutti i sensi, ma a colpa della sua pessima vista, urto un muro e cado per terra.
I uomini accorsero per aiutarla, ma si fermarono sorpresi (tranne Spock che fu solo incuriosito). In effetti, il muro che Derpy aveva toccato si stava muovendo primo di trasformasi una porta .
 
-"Una porta che appare con contatto tattico?" s'interrogo Spock "Mm, ingegnoso modo di camuffare via di usciti o di stanze segrete, anche se non efficace quando scoperto"

“Buon lavoro pony!” disse contento Grosso, che fu il primo a uscire dallo stupore.
 
Tutti guardarono la porta che era appena apparsa, dietro di essa, forse, avrebbero trovato le loro risposte.
 
-“Lo facciamo?” Chiese Spia
 
-“Ovviamente” ritorco McCoy “Cos'altro vorresti fare?”
 
E su queste parole, aprirono la porta, la quale rivelo delle scale di vetro nero portando a una immensa, facilmente superando il km2, stanza ovale, illuminata da luce rosse con al suo centro una sorta di piattaforma nell'aria, collegata agli estremi della stanza da quattro ponti, sull'uno dei quali il nostro gruppo era e quello opposto dove si trovavano altre scale e una porta simili dalla quale erano a pena usciti.
Per il resto, sulla piattaforma centrale, trasparente e illuminata solo su i lati da luce verde,  non c’era niente altro che un pilastro nero di circa un metro e mezzo di alto. Tutto il resto della la stanza era quasi interamente coperto di vetro rinforzato, un po come una immensa serra..
Del vetro! Finalmente il gruppo avrebbe potuto vedere dove si trovavano! In effetti, si misero tutti a correre verso quelle che erano accessibile d’accesso a partire della piattaforma.
 
-“Vetro rinforzato e alimentato in elettricità per mantenere unite queste gigantesche parete, affascinante” dice Spock
 
-“Non me ne fotte della materia di queste finestre!” commento Soldato “Voglio sapere in quale luogo sperduto sono smarrito per tornare a casa, da dove potro tornare qui per calpestare di calci il sedere quello che mi ha portato cui!”
 
-“Ma non ci vedo niente!” dice Derpy “Fa completamente nero fuori”
 
-“Aspettate” noto Batman “Guardate”
 
In alto alla loro sinistra, molto in avante (circa trecento metri), potevano distinguere a malapena una sorta di gigantesca ala di aquila meccanica lunga cinquecento metri. Intrigati, guardarono dall'altro lato della stanza, dove vissero la stessa ala. Si misero a guardare sopra e sotto di loro, per vedere gigantesche parete metalliche, che si distinguevano nel buio grazie a delle piccole luce blu
 
-“Signori” sussurro Kirk “Vi ricordate la storia di come sono arrivato cui con i miei ufficiali?”
 
-“Quella in cui avete scoperto una base segreta?” chiedo Derpy
 
-“E dove un bastardo ha ucciso un vostro amico?” aggiunse Ingegnere
 
-“E dove siete stati attaccati da un’astronave titanica?” concluse Batman
 
-“Si” rispose Kirk
 
-“Perché questa domande signore?” interrogo Soldato
 
-“Perché contrariamente a quello che pensavamo” spiego Spock “Sembrerebbe che non siamo in un bunker o in una base segreta, ma che siamo proprio sull'astronave con il quale eravamo entrati in contatto”
 
-“Ma se siamo in una astronave spaziale, dové l’equipaggio?!” chiedo McCoy
 
-“Forse è stata abbandonata” concluse Soldato, che per una volta diceva qualcosa di sensato, prima di dire qualcosa di molto stupido “Forse saranno facendo la salde!”
 
-“Quindi siamo nello spazio?” chiese Ingegnere
 
-“Ma non ci sono stelle nello spazio?” interrogo a sua volta Derpy
 
Infatti, tutto guardarono, ma tranne le luce sull'astronave, non c’erano nessuna stella, né soli e nessuno altro tipo di astri. Niente. Non c'era assolutamente niente, se non il buio completo
 
-“Non siamo nello spazio” rispose Spock "E nemmeno in un bucco nero, altrimenti saremmo o compressi fino a diventare polvere o già spedito in un altro sistema con stelle e pianete"
 
-“Allora dove siamo?” domando Batman
 
-“Sinceramente, in mancanza di altre informazione, non lo so” dice impassibile Spock
 
-“WAT?!” panico Medico
 
-“Cosai vuoi dire non lo sai?!” urlo Grosso
 
-“Non toccarmi criminale!” dice Batman respingendo il tedesco che si era aggrappato a lui
 
A questo momento, prima che Derpy pote chiedere perché il giustiziere aveva chiamato Medico “criminale”, le luce rosse si spensero, mentre il pavimento, fino ad allora trasparente, divento blu chiaro. Il gruppo si giro, per vedere Esploratore che stava tentando di fermare il pilastro che si stava sprofondando nel suolo
 
-“Non ho fatto nient’altro che toccarlo! Lo giuro!” si difese il giovane mentre il altri arrivarono.
 
Quando il pilastro fini per scomparire, l’intera stanza si riempi di immagini olografiche di nuvole nelle quale c’erano miliardi di punti blu.
Davante il gruppo apparse, in seguito, sospesa nell'aria, una grandissima tastiera olografica, lunga di due metri, con tantissimi simboli, lettere e numeri sconosciuti, ma anche, per fortuna, di lettere a loro che sapevano leggere.
Il gruppo rimase qualche secondo meravigliato da questo bellissimo spettacolo, ma doveva esserci un momento in cui qualcuno doveva fare tornare la realtà 
 
-“A prima vista sembrerebbe una gigantesca mappe galattica tridimensionale” dice Spock
 
-“Meraviglioso” dice McCoy toccato dalla bellezza di questo spettacolo, prima di essere distratto “Esploratore, cosa stai facendo?”
 
-“Visto che si tratta di una mappa” rispose il giovane “Sto cercando la terra! Quindi scrivo Terra
 
-“Idiota!” fecce Spia “Credi davvero che sarà cosi facile fare funzi…”
 
Il francese non ebbe il tempo di finire che al momento in cui il suo collega premo un pulsante, milioni dei piccoli punti blu a sinistra e al centro della stanza divennero rosse, mentre tutte le altre rimasero blu.
 
-“Cosa dicevo? Sei un fallimento, ragazzo!” commento Spia “Sai che non puo esserci che una sola Terra!”
 
-“Aspettate” intervenne Batman, che noto insieme a Spock che tutte le luce rosse erano in diverse nuvole  “Hai visto questa grande tastiera con l’impronte di una mano? Metti la tua mano sopra”
 
Il giovane ubbidi, e, immediatamente, tutte le luce rosse tornare a essere blu, tutte tranne una…
 
Intrigato, Batman prese il posto del giovane e scrivo Gotham, con il risultato che moltissimi punti blu diventarono rosso e che quella rossa di Esploratore torno blu. Poi il giustiziere mise la sua mano sul’impronte, e solo una rimano rossa
 
-“Scrivi “Starfleet””
 
Il punto  precedentemente rosso divento blu, mentre un punto blu un po più lontano divento rosso
 
A questo punto tutti fecero la prova, i mercenari scrivendo Red Compagny o Blu Compagny, ma ogni volta arrivarono allo stesso punto sul quale era caduto Esploratore. Kirk, McCoy e Spock scriverono Starfleet e Vulcaino, e se furono due i punti a diventare rossi, erano nella stessa nuvola. Infine Derpy scrivo Equestria, e fu, al contrario di tutti i altri, a destra che una luce divento rossa
 
Tutti furono muti
 
-“Sapete cosa significa?” chiedo Batman
 
-“Argh!” urlo Soldato buttando Esploratore per terra con l’intenzione di picchiarlo “Che questo giovane a ancora combinato qualche guaio!”
 
-“Niente affatto!” intervenne Kirk insieme a Pyro per liberare Esploratore
 
-“Signori, Derpy” spiego Spock non avete mai sentito parlare delle teorie del multi-verso proposte dal filosofo Giordano Bruno o da quella dell’inflazione dell’universo del fisico Andrei Linde per citarne alcuni?”
 
-“No” risposero tutto tranne Batman, Kirk e McCoy
 
-“Allora vi spiego il dilemma” inizio Spock “Quando abbiamo incontrato Batman e voi mercenari, abbiamo pensato – anche se non ci credevamo – a una rottura trans-temporale, visto che venivamo tutti della terra, ma di epoche diverse. Ma c’era qualcosa che non quadrava, visto delle incoerenze, come il fatto che non è mai esista Gotham sulla nostra Terra, nonché la vostra multinazionale Red Mann&co. Di più voi avete mai sentito parlare del professore Wells. I miei dubbi sono stati confermati da Derpy, la quale non a mai detto di provenire della Terra, ma di un mondo chiamato Equestria. Ho allora pensato che magari venivamo di pianete molto lontane, molto simile ma lontane, come ne abbiamo personalmente incontrati durante le nostre spedizione con l’Enterprise. Ma sarebbe stato illogico: certo, le pianete convergente esistono, ma sono rarissime e sono in generale il frutto di una colonizzazione esterna, il che non è il nostro caso. Adesso, partiamo dal presupposto che il professore Wells, non sia riuscito a creare una macchina del tempo, ma qualcosa di molto più impressionante…”
 
-“Falla breve, elfo!” ordino Soldato
 
Kirk prese allora la parola
 
-“Vedete questi punti, sono pianete che costituiscono galassie, mentre le nuvole nelle quale sono contenute queste galassie sono interi universi!”
 
-“Non vorresti dire…” chiedo sudando Ingegnere
 
-“Signori e Derpy” continuo stoicamente Spock “Non abbiamo a che fare con esseri che viaggiano a traverso lo spazio o il tempo… Abbiamo a che fare con esseri che viaggiano a traverso universi. E tutti noi proveniamo di universi paralleli.”
 
-“Mon Dieu!” s’esclamo Spia all'incredibile rivelazione
 
-“Questo possibile non è!” panico Grosso
 
-“Mmmmmph!!!!” commento Pyro
 
-“Chiede se ne siete sicuri” dice Derpy per tradurre il piromane, visto che era l’unica a capirlo
 
-“Non ci sono altre spiegazione” dice Batman “Nel mio mondo, o piuttosto nel mio universo, ci sono cosi tante cose sopranaturale, come esseri con super poteri o pianete parallele” il giustiziere guardo all'immensa mappa olografica che riempiva la stanza “Non mi sorprenderebbe che signore Spock abbia ragione”
 
-“Bastardo del cielo…”sussurro Solato sempre sbalordito dalla notizia “Significa che forse esiste un universo retto dagli comunisti?! AAAAAARRRGGHH!!! E' ORRIBILEEEE!!!!”
 
-“Aspettate” dice Esploratore “Lasciatemi ricapitolare: Un universo contiene miliardi di galassie che contengono milioni di sistemi che a loro volta contengono centinai, no, milioni di pianeti! E voi  mi dite che ci sono pure centinaia di universi?!”
 
-“Non è che vi sbagliate?” chiedo Conhager “Poterebbero, che ne so, una pura coincidenza? Magari non abbiamo capito bene”
 
-“Sembrerebbe illogico a prima vista” dice Spock “Ma dopo ragionamento, è l’unica risposta possibile. Solo cosi possiamo spiegare come noi, Batman e voi sette veniamo di Terre che si somiglino, ma che sono in realtà diverse e che quella di Derpy sia cosi diversa. Vedete i punti rossi che indicano le terre? E’ impossibile che siano cosi vicini l’uno dal’atro senza che Starfleet non li abbia mai scoperti. No signori, credo proprio che siamo assistendo alla più grande scoperta di tutti i tempi: la prova che gli universi paralleli esistono”
 
Tutti i mercenari e McCoy rimasero a bocca aperta: come l’essere più logico e meno fantasioso al mondo poteva essere giunto a una conclusione, certo giustificata, ma incredibile comunque. Il loro silenzio fu interrotto da Derpy, disinteressata di queste domande esistenziali, e che stava volando per guardare meglio il punto rosso che indicava Equestria
 
-“Comunque, questi punti sono carini” disse la pegaso sorridente, che tocco la luce rossa.

A quell'instante, la mappe scompari all'improvviso, spaventando la pegaso che andò a rifugiarsi dietro i umani, per lasciare posto a un filmato. In questo filmato, c’era come un villaggio di campagna, nel quale decine  di pony colorati guardavano quello che sembrava una torre in diamante distrutta e in fumo. Tra i diversi pony, due – una bianca con capelli multicolore e una blu/nera con capelli sfumati blu – che possedevano sia ali che corni e che erano più grande di tutti  altri, erano in prima linea, con una aria di grandissima preoccupazione
 
-“Che cos'è?” chiedo Kirk
 
-“Ma questa è Ponyville!” constato gioiosa Derpy “E queste sono le principesse Celestia e Luna! E questo è…” fecce una pausa mentre passo dalla gioia a l’orrore “Questa torre in rovina…è il castello della principessa Twilight…”
 
-“Ma allora questi bastardi di esseri che ci hanno rapiti ci spiano!” interrompo Soldato “Dannazione! La mia base segreta anti comunista è stata scoperta!”
 
-“Ti riferisci al cesso dove hai messo un poster di George Washington che picchia un inglese con un bastone e dove hai scritto messaggi anti-socialisti?” fecce annoiato Spia
 
-“Affirmativ…No, voglio dire NO!” rispose impaurito il Soldato
 
-“Chut” commando Spock “Credo in effetti che è una visione diretta di quello che sta succedendo nel mondo di Derpy. Faremmo meglio a stare zitti e ascoltare”
 
Tutti i pony guardavano con orrore e incredulità il palazzo distrutto. Tra loro, un pony marrone che Derpy indico ai umani come essendo il Dottore Whooves, era pena arrivato, si recco velocemente verso l’alicorno bianco
 
-“Principessa Celestia! Cosa è sucesso?!”
 
-“Non lo so” rispose veramente triste la reggente del regno “Abbiamo io e la mia sorella Luna constato strane attivita involvendo luce verde a traverso il regno. Quando uno dei nostri specchi magici è stato rubato, Abbiamo convocato ieri mattina i elementi dell’armonia e – per misura di sicurezza – il spirito del Caos convertito Discord e li abbiamo mandanti a fare un inchiesta. Ci fu un esplosione verde nel cielo qualche ore più tarde, dopo la quale questo castello è stato distrutto. Non abbiamo più avuto notizia degli elementi dell’armonia né di Discord” fini la principessa prima di esplodere in lacrime.
 
-“Un’altra pony è scomparsa” aggiunse la principessa Luna, che controllo meglio i suoi sentimenti, anche se molto trista “Una certa Derpy Doo”
 
-“NO!” panico Whooves
 
-“Non dobbiamo lasciarsi comunque abbattere” dice Luna tendando di mantenere la sua calma “Saranno sicuramente da qualche parte”
 
-“Spike” ordino Celestia a un piccolo drago, visibilmente distrutto dagli pianti “Trasmetti l’ordine a traverso tutto il regno e a tutti i pony di cercare ovunque i elementi, Discord, e Derpy. Subito!”
 
-“Spike” inizio Celestia “Avverti anche Cadance e Shining Armor di preparare l’esercito e le difese. Senza gli elementi dell’armonia, siamo quasi privi di difese, e i nostri nemici sono numerosi. Chrisalis e Tirek , ad esempio, potrebbero tentare di vendicarsi”
 
Il piccolo drago ubbidi e tutti i pony, principesse comprese, si allontanano, visibilmente per cercare anche loro i scomparsi. Rimasero in piazza soltanto Whooves e un altro pegaso marrone, che Derpy, sotto chox, descrivo a Kirk come essendo il suo direttore
 
-“Sara sicuramente ancora la colpa di Derpy” commento il direttore “La cerchero come i altri, ma è licenziata!” dice prima di andarsene
 
-“Come potete dire una cosa simile?! Brutto inconscio!!!” urlo incavolato come mai Whooves al pegaso che nel frattempo si era allontanato e che non lo senti. Il dottore si mise a piangere “Oh Derpy! Mi dispiace se non sono sempre stato onesto con te! Sei la mia migliore amica, e avrei dovuto subito dirti che TARDIS era una macchina a viaggiare nel tempo! Avrei dovuto indovinare che era pericoloso tenerlo e che avrei dovuto distruggerlo molto tempo fa prima che qualche guaio succedesse! O almeno, se l’avevo ancora, avrei potuto tornare indietro per salvarti!” si mise a piangere, prima di calmarsi “Ti ritroverò, anche se devo costruire una nuova macchina del tempo, viaggiare nello spazio o sconfiggere un intero esercito di changelings, giuro che ti ritroverò!” e da cui corse in direzione del suo laboratorio
 
Il filmato prosegui, mostrando tutti i pony correre alla ricerca dei scomparsi, ma l’attenzione del gruppo degli umani smise quando si girarono e vissero Derpy piangendo, consolata a malapena da McCoy e Pyro
 
Il pegaso non sapeva cosa l’aveva più shoccato: il fatto di essere stata licenziata, il fatto che il pony di cui si era innamorato – anche se sembrava anche lui molto preoccupato per lei – li aveva nascosto una macchina a viaggiare nel tempo, o il fatto che era già un giorno che era scomparsa e che i elementi dell’armonia e Discord anche loro erano scomparsi, condannando cosi il regno di Equestria a rischiare di essere invaso da creature malefiche e che desideravano solo la fine dei pony.
 
-“Dai piccola” tento di consolare McCoy, almeno sono preoccupati per te “Specialmente il tuo amico Whooves... s”
 
-“Ma senza gli elementi, non abbiamo nessuno metodo di difesa!” piango Derpy
 
-“Almeno sappiamo perché questi esseri hanno rapito questa TARDIS, forse c’è un collegamento con la macchina di Wells” disse Spock che era più concentrato sulla situazione.
 
-“Voglio controllare una cosa, se permettete” dice Spia, indifferente sia alla tristezza del pegaso che al ragionamento del vulcaino, che respinge i altri per scrivere alla tastiera “Sede della Mann&co”
 
Nella stanza, le immagine di Equestria scomparvero per lasciare il posto a quella di un ufficio lussuoso all'ultimo piano di un grande gratta-cielo, immenso e unico monumento al centro del deserto. Seduta su una poltrona, l’aria seria e cattiva, a meta nascosta nel’oscurità e dietro il fumo della sua lunga sigaretta, si trovava l'Amministratrice. Davanti a lei, si trovava una giovane ragazza con occhiali e capelli neri e vestita da una giacca e roba viola.
 
-“Oh ma è la signorina Pauling!” si esclamo entusiastico Esploratore
 
-“Chi?” Chiedo McCoy
 
-“La segretaria del’Amministratrice” spiego Conhager “Anche se è molto più gentile. Ci da ogni tanto una mano e ci aiuta quando facciamo un errore. E’ una brava ragazza”
 
-“DA! Lei finisce riciclaggio che lasciamo dietro!” commento Grosso
 
-“Ed è mia ragazza!” dice con orgoglio Esploratore
 
-“Per favore ragazzo!” aggredì Spia “E vero che vi siete ravvicinati dopo la storia del pane mutante ma questa signora di classe di classe non uscirà mai con un perdente come te! Dai retta al professionista dell’amore che sono. Se non mi crede, tua madre può testimoniare in mio favore!”
 
-“Chut” voglio ascoltare interrompo Medico
 
-“Non avete trovato niente?” chiedo freddamente l'Amministratrice
 
-“No signora” rispose Pauling “Non è rimasto quasi niente del complesso, e non c’è assolutamente nessuna traccia dei mercenari”
 
-“ A proposito, che cosè un mercenario?” chiedo Derpy
 
-“Hem” inizio Ingegnere, non sapendo come spiegare questo vergognoso mestiere all'innocente pegaso “Sono persone che si pagano per tenere lontano i cattivi, è il nostro terzo lavoro a canto a quello si spazzini di robot e di clown”
 
-“Silenzio vuoi due!” ordino Soldato
 
-“Niente hein?” prosegui l’Amministatrice “Bene, ottimo lavoro signorina Pauling. Potete disporre e tornare a casa, vi lascio il pomeriggio libero”
 
-“Ma non dovremo trovare i mercenari?” chiedo Pauling preoccupata “Potrebbero essere in qualche guaio o…”
 
-“Oh detto che potevate disporre!” urlo all'improvviso la dittatoriale direttrice, prima di tornare alla sua calma giaciale di prima “Buon pomeriggio”

La signorina Pauling, usci dalla stanza, lasciando comunque un sguardo dubbioso e malcontento: apprezzava i mercenari, soprattutto Esploratore, che considerava – malgrado i loro immensi difetti e le loro perpetuali litigi – come gli migliore amici che non aveva mai avuto (era orfana prima di essere stata adotta dall'Amministratrice, la quale non si era mai veramente preoccupata di lei e l'aveva impedita di stabilire rapporti sociali con altre persona) e trovava assurdo che la sua patrona non facesse niente per aiutarli. Ma era la sua subordinata e doveva eseguire i ordini, come l’aveva sempre fatto con la più grande lealtà.
 
Quando Pauling fu uscita, l’Amministratrice si giro e chiamo
 
-“Potete uscire”
 
Da dietro una porta segreta, usci un piccolo uomo vecchio, molto magro, vestito in un costume grigio elegante ma fuori moda.
 
-“Ma questo è il signore Gray!” s’esclamo Soldato sbalordito come tutti i suoi colleghi “Il peggiore concorrente della Mann&co che ci manda eserciti di robots! Cosa ci fa cui questo bastardo vecchio moccio che puzza il formaggio marcio?!”
 
-“Allora, Helen, cosi i vostri mercenari sono morti?” chiedo il signore Gray
 
-"L'Amministratrice si chiama Helen?!" urlo Soldato "Io pensavo che si chiama Mamma Satana!"
-“Sembrerebbe di si” rispose Helen “Deceduti in un incidente che a distrutto il complesso di estrazione di Australium due  giorni fa”
 
-“Le mie condoglianze cara”
 
Ci fu un momento di silenzio, sia nell'ufficio che nella sala della mappa dentro astronave.
Silenzio rotto dalle improvvise risate di Gray e Helen
 
“Ahaha! Finalmente! Non sopportavo più questi buoni a nulla!” esulto l'Amministratrice uscendo una bottiglia di champagne e riempire due bicchiere
 
-“Khe koza?!” s’esclamo Medico alla vista della scena
 
-“In effetti cara” dice Gray prendendo un bicchiere di champagne “Non so cosa sia successo, visto che non sono stati i miei robots a fare saltare la base, ma in tutti i casi è servito al nostro piano!”
 
-“Piano?! Quale piano?!” s'innervosii Soldato respingendo Kirk che voleva calmarlo
 
-“E come no!” esulto l’Amministratrice “Saranno al meno vent'anni anni che faccio doppio gioco con le ex Red e blu compangies! Vedete, signore Gray, i vostri fratelli avrebbero potuto condividerci il mondo, ma hanno preferito litigare tra di loro, creando due società nemiche. Dopo essere stata assunta sia dall'uno che dall'altro, mi sono organizzata per fare in modo che si facessero la  guerra vera e propria! Ho allora assunto questi nove idioti per il conto della Red compagny e li ho clonati al loro insaputa per il conto della Blu compagny, assicurandomi cosi per anni un alto salario da parte dei vostri fratelli – inconsci del mio gioco – per risolvere le faccende, assicurare la difese dei rispettivi interessi e giocare con le assicurazione! Che m’importava chi vinceva o chi perdeva, tanto ci guadagnavo comunque, e parecchio anche!”
 
-“E si cara” continuo Gray “Dopo ci siamo incontrati due anni fa e avete accettata la mia proposta di lavorare per me! Abbiamo fatto assassinare entrambi i miei fratelli e fatto funzionare le loro società per fondare la Mann&co che avete diretto – ufficialmente nel nome del mio fratello direttore dell’ex Red compagny – per tutto questo tempo al naso di questi cretini di mercenari e della vostra assistente Pauling!”
 
-“Peccato che questo cretino di Saxton Hale abbia scoperto la verita e abbia tentato di fermarci!” esulto dalle risate la vecchia traditrice “Sarebbe stato un prezioso alleato. Pensate voi: lui, l’uomo che picchiava in pubblico hippies e animali fino allo loro estinzione completa, che considerava la forza brutta come la più bella delle virtù, si rifiuto di raggiungerci solo perché il nostro piano era contrario a l’onesta del contratto che aveva stipulato con i suo clienti!”
 
-“Per fortuna nostra i miei robot hanno saputo occuparsi di lui!” dice Gray “Ah i miei carissimi robot! Non sono perfetti, ma ho potuto migliorarli in questi due anni. Pensate al mucchio di soldi che abbiamo guadagnato con la nostra combina: Ogni volta che distruggevo una delle vostre base, ricevevate milioni di dollari governativi di assicurazione, visto che il crollo della Mann&co significherebbe il crollo dell’economia mondiale. Mentre quando i vostri inutili mercenari distruggevano i miei robot, l’esercito mi pagava per ricostruirli in nome della difesa nazionale!”

-“Ahah! E dire che questi imbecilli si stancavano inutilmente per difendere queste base!” dice
l’Amministratrice prima di prendere un micro e imitare se stessa quando dava i ordini “Attenzione! I robot stanno attaccando, difendete la basa! Ricuperate i documenti! Bravi, tornate alle vostre occupazioni!” Ohoh, ancora non capisco come hanno fatto per mai capire che combattevano i loro cloni! AHAHA”
 
-“HAHAAA!” risse dietro di lei Gray “Adesso che non ci li abbiamo più nei piedi, potremmo fusionare la Mann&co e la Gray society per controllare tutti i mercati mondiali, nonché la politica!”
 

 
I due complici alzarono i loro bicchiere da champagne “A questo improvviso ma ben accolto incidente e alla nostra conquista del mondo!”
 
-“Viva il capitalismo e la nostra fortuna!”
 
-“BAZTA COZI!” si arrabbio Medico
 
Kirk, McCoy, Spock, Batman e Derpy guardarono ai mercenari, i quali erano veramente arrabbiati.

Per cinque anni, era stati sfruttati, clonati inconsciamente, usati come semplici giocatoli. Erano vissuti nelle bugie, il loro sponsor e amico era stato assassinato dalla stessa strega per chi lavoravano, ma che sin dall'inizio li aveva traditi, in favore dello peggiore avversario. Avevano acetato di essere pagati per mettere le loro vite in pericolo, non per essere presi in giro. E tutto questo nel nome del denaro!
 
-“Espèce de sale catin*!” sputo Spia sul’ologramma del’Amministratrice
 
-“Grosso si fare piacere a rompere crani di piccoli vecchi stronzi!” urlo il colosso russo tentando in vano di strangolare l’immagine di Gray
 
-“E io di dizzecarli vivi!” aggiunse Medico
 
-“Quando li ritroverò” comincio a gridare Soldato “Li darò talmente calci nel sedere nel culo che non potranno mai più sederci! E dopo li ammazzerò finché muoiono! E dopo ancora andrò a distruggere le loro tombe e dare i loro scheletri a mangiare ai cani dei quali brucerò i escrementi!”
 
-“Li faro legare a un raggio spaziale che faro esplodere nell'aria!” s'innervosii Conhager
 
-“MMMMEMPPHHPFFFF!!!” urlo Pyro
 
-“Signore Pyro!” s’esclamo Derpy “Che brutto linguaggio!”
 
-“E tutto quello che vi meritate” disse Batman, prendendosi uno sguardo arrabbiato degli mercenari
 
-“Ah è cosi?!” arrabbio Esploratore “Guardiamo un po come è a casa tua, giustiziere di carnivale!”
 
L’Esploratore scrivo sulla tastiere “Gotham” e obbligo Batman a mettere la sua mano sull'impronta, e la scena dell’Amministratrice e Gray festeggiando lascio la visione a una metropoli nord americana nel caos: Interi quartieri in fiamme, la polizia del commissario Gordon e i pompiere provando di calmare la gente che urlava di panico. Tra la scena, Batman ebbe modo di riconoscere una moltitudine di super-criminali che aveva arrestato in passato.
Mentre McCoy copri i occhi di Derpy per impedirle di vedere la scena, Batman e i altri constatarono tre altri super-eroi discutere precipitamene nel mezzo al caos
Una era una donna con capelli neri lunghi e era vestita un uno costume sexy che ricordava la Grecia antica; un altro era un uomo bianco con capelli neri muscolosissimo vestito da un costumo blu con una “S” rossa, un cappa, una mutande e botte rosse; il terzo era vestito e mascherato di verde, nero e binco e aveva una anello verde luminoso
 
-“Chi sono?” chiese Kirk

-“Wonder Woman, protettrice del popolo delle Amazzone; Superman, un kryptoniano arrivato su Terra alla nascita e da questo momento protettore della citta di Metropolis e di cui vi ho già parlato; e Green Latern, uno dei membri del corpo dei Lantern che vi dicevo” ripose anticipatamente Batman
 
-“Non c’è ancora nessuna traccia di Batman?!” chiese la cosidetta Wonder Woman
 
-“Purtroppo no” rispose Superman “Dalla sua scomparsa cinque giorni fa, tutto va male a Gotham! In effetti l’unica soccorsa commessa dallo Joker a bloccato tutti i sistemi di sicurezza della città, permettendo i questo modo ai criminali di Arkham Asylum e di Black Gate di scappare e disseminare il disordine! La cosa non sarebbe stata cosi drammatica se Lex Luthor non avesse approfittato di questo per allearsi con diversi altri super-criminali e  scatenare i suoi piani per conquistare il paese dietro le tinte! Senza parlare del fatto che, sapendo che saremmo venuti qui, ha convinto il presidente a dichiarare la città come zona di possibile intervento militare”
 
-“In effetti, tutti i criminali stanno attaccando, e non solo qui! Lex Luthor ci accusa che siamo noi i responsabili di questo caos, allora che stiamo tentando di fermarlo! Ma il problema non è soltanto questo!”s’esclamo Green Lantern “Se non fermiamo questa follia il più prestamente possibile, la Terra e noi stessi saremmo troppi deboli per difenderci di un eventuale attacco di un impero intergalattico!”
 
-“Speriamo che riusciamo a mettere la situazione sotto controllo” commento Wonder Woman “Adesso occupiamoci di Gotham”
 
A questo momento arrivo in un fulmine un tizio travestito di rosso e di fulmini gialli
 
-“Flash?! Cosa ci fai cui?!” interrogo Wonder Woman
 
-“Brutte notizie!Ra’s al Ghul, l’uno dei più pericolosi criminali del mondo che aveva comunque smesso di minacciare l’umanità per via del suo profondo rispetto per Batman, a deciso – visto che l’unico uomo degno secondo lui era scomparso – di scatenare una serie di attentati in tutte le grande città del mondo! Di più, purtroppo anche Green Arrow è scomparso nel suo tentativo di ritrovare Batman, lo Joker e il simulatori di seismi! E adesso caos sta Starling city è vittima dello scatenamento di super-criminali e dalle guerre tra gangs”
 
-“Quindi è già troppo tardi per limitare in danni” disse Superman “Se non fermiamo quest’emorragia, tutto il paese potrebbe essere coinvolto in questo disastro, e a questo punto, forse i nemici degli Stati uniti potrebbero approfittarne, spingendo a una guerra mondiale”
 
-“Sono comunque riuscito a ritrovare l’ex assistente di Batman, Nightwing, nonché il suo maggiordomo Alfred” tento di rassicurare Flash “Ci hanno promesso di aiutarci, ma non saranno di grande utilità contro un tale quantità di criminali fuori. Soprattutto che mi hanno detto che Lex Luthor aveva distribuita della Kriptonita a alcuni di loro”
 
-“Non credo che sapremmo capaci di salvare questa citta” disse Wonder Woman “Ma dobbiamo provarci a tutti i costi! Io e Flash rimaniamo qui”
 
-“Io provo a trovare i altri super eroi e a chiedere la loro assistenza” disse Green Lantern
 
-“E io provo a fermare la follia di Lex Luthor” disse Superman “Che Dio ci aiuti”concluse prima di scomparire negli cieli insieme a Green Lantern mentre la guerriera greca e l’uomo più veloce del mondo andarono rispettivamente combattere Solomon Grundy che stava distruggendo la Wayne Tower e Clayface che stava attaccando la stazione di metro
 
I mercenari, il pegaso e i tre ufficiali spaziali, silenziosi e sinceramente (tranne Spock)desolati per i  eventi che stavano succedendo nel mondo di Batman, guardarono con la compassione del momento il cavaliere oscuro. Quest’ultimo stava mostrando nessuno sentimento, ma si sentiva che emanava tensione mentre si accontentava di guardare con stoicismo ma rabbia la scena olografica


Il cavaliere oscuro aveva soltanto un idea in mente: tornare Gotham e salvarla, a tutti i costi! Avrebbe dovuto immaginare che lo Joker avesse in mente la liberazione dei suoi co-carcerali. Era stato un grave erorre e adesso doveva rimediare alla situazione che non era riuscito a impedire e che adesso era diventato un vero e proprio Apocalisse!
 
-“Signore Spock” ordino a voce bassa Kirk, respingendo con delicatezza il cavaliere oscuro della tastiere “Cercate con “Gran consiglio si Starfleet a Los-Angeles”
 
Il vulcaino si esecuto, e lasciò la scena di Gotham  per lasciare posto a una grandissima aula di riunione statale rotonda, nella quale erano seduti terrestri, vulcaini e una moltitudine di esseri strani, rappresentati di tutte le pianete della Confederazione di Starfleet. Al centro si trovavano i più importanti rappresentati della Confederazione, tra i quali il presidente stesso: un essere umanoide ma non terrestre, con ampi capelli e barba bianca, vestito di uniforme nero e bianco, che si alzo pronunciando un discorso solenne
 
-“Signori e signore rappresentanti dei pianeti della Confederazione di Starfleet. La situazione alla
 quale abbiamo a che fare è la più grave alla quale siamo stati sottoposti sin dalla nostra alleanza. Per cominciare, è con grande tristezza che vi annuncio che sono stati i resti distrutti dell’USS Enterprise, confermando cosi il suo tragico destino. Prima di continuare, vi chiederò un minuto di silenzio in memoria del capitano James Tiberius Kirk, che era l’uno dei nostri più promettente ufficiali, e del suo equipaggio, scomparso tragicamente sette giorni fa”
 
 
L’intera stanza entro un lungo minuto di silenzio, mentre i mercenari, Derpy e Batman guardassero i tre ufficiali spaziali: Spock sembrava indifferente, McCoy sbalordito mentre Kirk inizio a piangere “La mia astronave…i miei ufficiali…i miei amici…”
 
-“Grazie a tutti per il vostro rispetto” continuo il presidente di Starfleet “Come vi dicevo, la situazione è drammatica. Come lo sapete, il 20 maggio scorso, un esplosione di origine sconosciuta e scoppiata alla frontiera neutrale, distruggendo cosi l’astronave dell’USS Enterprise che si trovava cui per una missione, anziché un grande numero di pianete, sia nel nostro territorio che dentro quello di l’Impero Romuliano. Non sapendo l’origine di questa catastrofe né il responsabile, e fallite le trattative diplomatiche, è con grande pena che vi annuncio che, due ore fa, abbiamo ricevuto la dichiarazione di guerra da parte dell’imperatore romuliano”
 
Il consiglio esploso in rumore d’indignazione, paura, rabbia e preoccupazione
 
-“Signori, calma!” ordino il presidente, portando poco a poco la sala sotto silenzio. Adesso passo la parola al grande ammiraglio Marcus
 
-“Chi è l’ammiraglio Marcus?” chiedo Conhager
 
-“Il più importante ammiraglio di Starfleet” disse Kirk “Ha sempre saputo mantenere la pace tra i diversi imperi o confederazioni”
 
-“Grazie signore Presidente” disse Marcus, un uomo magro all'espressione severe “Ho mandato altri ambasciatori per impedire questo disastro e ripristinare la pace. Ma allo stesso tempo, ho ordinato di preparare la nostra flotta di guerra. Nel caso in qui il peggio dovete succedere, dovete sapere che avremo a che fare a una situazione catastrofica che potrebbe durare per molto tempo, nonché alla fine della Confederazione. Adesso, non possiamo fare nient’altro che prepararci al peggio, e sperare in un miracolo.Al peggio dei casi, comunque, vi faccio il giuramento che difenderemmo la confederazione a ogni costi e che impiegheremo ogni mezzo e ogni sforzo necessario alla protezione di tutti i nostri concittadini”
 
Il dibattito prosegui, ma McCoy premo un pulsante e le immagine olografiche scomparvero, mentre il pilastro usci di nuovo dal suolo e la stanza torno a essere illuminata da luce rosse.
 
Ci fu un profondo silenzio nel gruppo, tutti sotto il terribile shock.
Derpy voleva a tutto i costi tornare a Ponyville rassicurare il Dottore Whooves e ritrovare i elementi dell’armonia, prima che i nemici degli pony ne approfittassero.
I mercenari desideravano più di ogni cosa vendicarsi dell’Amministratrice
Batman era ossessionato all'idea di salvare Gotham e impedire il disastro vero il quale la Terra andava incontro, se l’emorragia non era subito fermata, chissà nel quale caos il mondo correva.
Kirk e McCoy, passato la loro grande tristezza dopo avere saputo della distruzione dell’Enterprise, avevano ormai un obbiettivo preciso: impedire la più micidiale guerra intergalattica mai vista...
 
-“Scusatemi se rompo il vostro comprensibile sovraccarico di emozione” dice Spock indisturbato “Ma non è rimanendo cosi che andremmo del’avanti. Abbiamo visto cosa sia successo agli universi di noi e di Batman, ma vorrei approfondire. Derpy, cosa succederebbe a Equestria se i elementi dell’armonia venissero a scomparire?”
 
-“Sarebbe una catastrofe” dice a voce bassa Derpy “Senza di loro, Equestria non potrà più difendersi/div>
 dalle malvagie creature che vorrebbero la fine dei pony o ridurli allo schiavismo se non di peggio! Mi ricordo di quando il centauro Tirek aveva attaccato e aveva distrutto intere città per rubare tutta la magia presente! Me stessa ne sono stata vittima!
!” 
 
-“E voi Conhager, che cose succederebbe se la Man&co e la Gray Compagny si mettessero insieme?”
 
-“Bè semplice, le due società sarebbero onnipotente su quasi tutti i mercati internazionali e, con tutte le risorse – tra i quali l’Australium – sotto il loro controllo, sarebbero talmente potente da potere imporre la loro volontà su tutti governi, niente di meno… e conoscendo l’Amministratrice, non esiterebbero a usare i mezzi più sordidi per mantenere la sua egemonia, tanto, con i robot di Gray, potrebbero invadere il mondo in qualche mesi”
 
La sala torno nel silenzio completo
 
-“Logicamente” ragiono Spock “Anche se non n’è conosco i motivi, sembra ovvio che i esseri che ci hanno rapiti e che viaggino a traverso i universi, hanno tutto interesse a rompere i equilibri dei nostri mondi, delle nostre pianete. Per questo hanno attaccato i punti strategici che mantenevano questo equilibro, le risorse che ci sarebbe potuto usare per difenderci e tagliarci i nostri mezzi di difesa, non parlare dei modi che avremo potuto usare per raggiungere il loro livello tecnologico. Come l’ho detto, non conosco le motivazione, ma quella più probabile è quella di una conquista di massa, conquista per la quale indeboliscono prealabilmente i futuri avversari”
 
-“Conosco purtroppo questa tecnica” confesso Batman “E purtroppo funziona”
 
-“Ma in questo caso” chiedo Spia “Perché rapirci, perché mantenerci vivi?”
 
-“Forse per ricavare maggiore informazione o fare di noi dei collaboratori o esperimenti scientifici” rispose il vulcaino
 
-“Come in un certo armadio” sussurro Conhager
 
Tutti i uomini pensarono all'armadio delle teste e tranne Batman, Spock e Derpy - che non capi di cosa parlavano - ebbero una corrente freddo circolare nelle loro schiene”
 
-“Se siamo arrivati qui” inizio Batman “Deve esserci un modo di uscirne e tornarcene per salvare quel che possiamo. Andiamo!”
 
Sotto l’ordine del cavaliere oscuro, tutti si recassero all'altra porta della stanza, nel silenzio e il malumore totale
Q'u'est-ce que tu as fait?! = Cosa hai fatto?!
Möge Gott uns retten! = Che dio ci salva!
Espèce de sale catin! =Brutta puttana sporca!



E ecco un nuovo capitolo, il primo che non contiene introduzione di personaggi ma che narra la storia vera e propria! Spero che vi sia piaciuta e che vi siete divertiti! Sono curioso di sapere cosa e avete pensati e quale sono le vostre impressione! Se mai non è ancora troppo eccitante, spero ricuperare il passo con il prossimo capitolo, che sarà intitolato "Faccia a Faccia" e che spero pubblicare per il 20 maggio, ma questo non posso prometterlo al 110% per via degli esami e della tesi ^^"
Solo due precisazione: Nel mio mondo di Batman la Justice League non esiste ancora e i super-eroi si accontentano di fare alleanze temporanee e so che Georges Wells non era un fisico ma un autore, di cui appunto "La macchina del tempo", quindi non è un errore ma un omaggio che ho fatto a lui ^^ (e vi consiglio i suoi libri e gli adattamenti in film, anche se personalmente non mi piace "Guerra dei Mondi" di Spielberg XD

Per saperne di più su Andrei Linde che ho menzionato: https://en.wikipedia.org/wiki/Andrei_Linde 
Ma sto parlando troppo, buona lettura XD

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Capitolo 7
*** Capitolo VI: Faccia a Faccia ***


Silenziosi come se fossero assistendo a un funerale, i tre ufficiali spaziali presunti morti, il giustiziere della notte fallito, i sette mercenari traditi e la pegaso che non sapeva cosa era andato storto, uscirono della sala della mappa multi-versa per ritrovarsi in quello che non avrebbero mai potuto immaginare vedere: Non una grande stanza, ma addirittura quello che sembrava essere una piccola città con grattacieli di cui non ci vedevano i tetti. Se il suolo era composto dalla stessa materia cromata che avevano visto, i monumenti erano per conto loro più bianchi della neve, ed erano collegati gli uni con i altri, a circa 20 metri dal suolo, da ponti trasparenti che si distinguevano solo da qualche luce blu su i lati e dal riflesso da una luce solare, perché in effetti la stanza non era scura, ma illuminato come se fosse l’estate, il  che brucio un po’ all'inizio  gli occhi dei nostri compagni grande, tranne il Pyro e Conhager che avevano degli occhiali adatti.  Quando i altri si ripresero dopo un corto minuto, tutti notarono che, davanti a loro, la città era strutturata in modo circolare in due emisferi intorno a una piazza centrale rotondo al centro della quale c’era una sorta di fontana che visibilmente portava una statua, la quale comunque era stata con tutta probabilità rovesciata e distrutta visto che ne rimaneva solo un piede in oro e quello che  sembrava essere un inscrizione. Dietro la fontana, il gruppo noto quello che sembrava essere una stazione di metropolitane, con diverse “metro” che levitavano sopra qualche centimetri delle barre di energia elettrica che dovevano essere le ferrovie, le quale scomparivo qualche decine di metri più lontani in grandi tunnel scuri.
 
-“E’ saremmo in una astronave?!” disse con stupore Esploratore “Ma che cazzo?! Questa sola stanza è più grande dell’intero quartiere in cui sono cresciuto!”
 
-“Ho capito!” disse entusiastico Soldato “Saranno i cinesi! Queste facce di angurie e comunisti sono talmente numerosi che solo loro possono fare le cose in questo modo!”
 
-“Per favore!” fecce infastidito McCoy “Smettetela con questo razzismo infantile e siete seri!” poi so calmo e contemplo “Ma devo ammettere che non avrei mai immaginato che sarebbe possibile raggiungere un tale livello tecnologico, e di lusso, per un mezzo di viaggio spaziale!”
 
-“In effetti è molto bello” disse Derpy che volava prima di cadere ogni cinque metri per la distrazione “Pensate che potrò un giorno portarci le principesse quando tutto sarà risolto?”
 
-“Mmmmpht!” sembro affermare il Piromane mentre i altri giravano gli occhi dalla noia
 
-“Comunque secondo voi che cos’è questo luogo?” chiedo con serio Batman
 
-“Questa astronave è molto grande, anzi, titanica” disse Kirk “Non mi sorprenderebbe che questo sia il luogo dove i suoi occupanti vivono e che laggiù sia una sorta di metropolitane costruita per permettergli di muoversi più velocemente da un lato all'altro”
 
-“Ma se qui è il luogo dove vivono” inizio Spia che lascio il suo solito sarcasmo da parte per riprendere il suo serio naturale che faceva di lui, insieme all'Ingegnere e lo Cecchino, il più “stabile” dei mercenari “Allora dove sono i abitanti? E tu non dirmi che stanno facendo le salde!” ordino a Soldato che voleva prendere la parola
-“Non lo so” rispose Kirk “E non mi piace…”
 
Mentre parlavano, Conhager si era mosso verso “il tram” centrale, che era l’unico delle navette aperte, e ci entro. Dopo circa due minuti passati all’interno, usci e urlo agli altri per farsi sentire
-“EY boys! Ci sarebbe abbastanza spazio per tutti noi e credo che funziona. Ma non posso garantire dove ci porterà”
 
-*Verso l’uscita e di conseguenza il più lontano da voi psicopatici* penso Batman che raggiunse  il texano per tentare di aprire le altre navette, ma invano malgrado il gel esplosivo “Ho provato a aprire i altri, ma non ci riesco. Se vogliamo uscire e tornare nei nostri universi, la metro centrale è l’unica via disponibile”
 
-“Koza azpettiamo allora?!” disse con ansia Fritz “Non voglio morire kui e devo preparare gli ztrumenti per…mmm… kurare la mia karizzima ex-bozz…Ah! E devo ankhe nutrire Arkhimedez!”
 
-“Archimede?” chiedo curioso McCoy
 
-“Ja” confermo entusiasta il tedesco “Mio pigione di laboratorio! Mi aiuta molto nel lavoro e mi da konsiglii per le mie operazione! Khi avrebbe mai detto khe gli uccelli erano kozi kreativi!”
 
-*Quel uomo è fuori di testa* penso il dottore spaziale
 
-“DA! E IO VOGLIO SACHA!” urlo Grosso talmente forte che Derpy prese paura e cado nell’aqua della fontana “Oh no! Pony!” si scuso il russo mentre fu respinto da Pyro che corse verso la sua amica per farla uscire dell’acqua e sbrigarsi di asciugarla il tutto lanciando quello che sembravano insulti nei confronti del suo collega maldestro
 
-“Comunque” disse Spock che si avvicino alla fontana “Chiunque fosse la personalità rappresentata li, doveva essere importante, ma non molto apprezzato visto come l’hanno ridotto”
 
-“Mmmmmpph!” disse Pyro
 
-“Cosa c’è?” chiedo Kirk
 
-“Oh” inizio a tradurre Derpy “Il signore Pyro chiede come mai ci sono trace di arcobaleni sul piede della statua”
 
Sul piede rimasto della statua, non c’erano nessuna traccia di qualsiasi arcobaleni, ma, al contrario, tracce di carbonio, come se fosse stata disintegrata da un forte calore”
 
-“Non lo sapremmo mai” disse Kirk “Se Unhura fosse li, lo avrebbe tradotto in massimo un ora, ma per quello che mi riguarda, non riesco  neanche a capire nove lettere su dieci di questa inscrizione e le poche che riesco a decifrare sono messi in tale modo che non riconosco una singola parola! Senza parlare che manca meta del testo”
 
-“Oh” disse Derpy che tento di concentrarsi sulle lettere malgrado i suoi occhi “Io riconosco la prima!” disse gioiosamente un simbolo che sembrava essere un punto in un mezzo cerchio
 
-“Ah si?” chiedo Batman “E come la pronunci?”
 
-“Da noi si pronuncia “Xa” disse felice Derpy “Non è una lettere molto usata, ma lo studiata al liceo, e molto bene visto che ho ricominciato due o tre volte qualche anno!”
 
-“Quindi” ragiono Spock mentre inizio a tentare di decifrare la prima parola “Xa..Xar…Xarchabus? Cosa può significare?”
 
-“Non lo so” disse Kirk “Ma già che siamo cui, potremmo fare una breve perquisizione degli luoghi, con tutti questi gratta-cieli, ci sarà almeno una cosa che ci sia utile!”
 
-“Come delle arme…” disse con speranza Soldato, la lacrime all'occhio
 
-“Anche se ne troviamo sarete gli ultimi ad averli!” sussurrò Batman a Doe a voce bassa per non fare svegliare i dubbi a Derpy ma con abbastanza autorità per fare capire al patriota di scordare ogni sua speranza
 
-“Ey!” fecce allora gioiosamente Esploratore che, malgrado la bellezza del luogo, si era addormentato “Forse troveremo cibo!”
 
-“Oh sii!” fecce Derpy che senti la sua pancia lamentarsi “Posso avere i muffins?”
 
-“Prendi cosa ti pare” fecce Mikhail “Io mi riservo tutti i eventuali panini, DA!”
 
-“Vi fermo subito!” intervenne Kirk “Ogni forma di cibo, o di qualunque materiale utile trovato, sarà condiviso in modo equo tra tutti noi! Avete capito?”
 
-“Domanda!” chiedo Soldato
 
-“Cosa c’è?” fecce annoiato McCoy
 
-“Come facciamo a condividerci eventuale donne trovate?!”
 
-“Ma lascia perdere cretino!” fecce Conhager dandogli un schiaffo “Il tuo comportamento di uomo delle caverne mi fa già vergognare tutto l’anno, allora non rompermi i cazzi anche qui! Dobbiamo esseri seri e efficienti! Quindi facciamo quello che Kirk a detto e proseguiamo”
 
-“Grazie Conhager” disse James T. Kirk, che cominciava sinceramente a avere un po di empatia verso il texano e chiedendosi *Come mai ha raggiunto i altri pazzi* prima di dichiarare “Bene, allora visto che siamo tutti d’accordi, possiam…”
 
Ma prima che il capitano Kirk finisse la sua frase, un rumore irriconoscibile ma presente si fecce in uno degli grattacieli dietro di loro.
 
-“Cosa era rumore?” chiedo Grosso
 
-“Potrebbe essere qualcuno…” disse Spia, prima di fare finta di niente “Dicevi, Kirky?”
 
-“Se c’è qualcuno” inizio Batman “Potrebbe essere una altra vittima, forse in seri guai. Dovremo andare vedere se ha bisogno di aiuto”
 
-“Certo potremo” fecce annoiato Spia “Come potremmo decidere di prendere quello che abbiamo bisogno e andars…”
 
-“Potrebbero essere gli elementi dell’armonia!” esultò di gioia Derpy “O forse un altro amico! Potremmo allora festeggiare!”
 
-“MMmmmp!” fecce contento Pyro facendo degli applausi
 
-“Potrebbero essere i nostri compagni!” disse con più serio McCoy che fecce qualche passo in avanti
 
-“O un vero americano!” urlo Soldato
 
-“Hem? Messieurs?* Il materiale?...L’uscita?” balbutii Spia
 
-“Mi sembra che le uniche opzione logiche siano di andare controllare” ragionò Spock
 
-“In fatti” disse Kirk che inizio a camminare verso l’origine del rumore “Andiamo”
 
-“Perché?!” si lamento a se stesso Spia, mentre tutti i altri seguirono il capitano, e mettendo la mano sugli occhi “Perché proprio io dovevo cadere con una banda di sentimentalisti come loro, allora che eravamo forse arrivati alla fine di questa storia?! Vabbè, non ho scelte” e li segui
 
Il gruppo arrivo all'entrata del grattacielo, la quale non diede nessuna difficoltà per essere superata, visto che le porte si aprirono automaticamente a pena il nostro gruppo si avvicino. Quando entrarono, i nostri compagni ebbero la sorpresa di vedere, ancora una volta, quello che sembrava essere un magazzino di oggetti, Ma quello li era diverso degli precedenti: qui le cose non erano messi nel disordine in armadi in una stanza sobria, qui, il suolo era coperto di grandissimi trappeti decorati di strani motivi e dei quali non c’era bisogno di essere esperto per capire che avevano un grandissimo valore economico, i muri erano fatti di marmo rosso, e gli imponenti mobili erano fatti di legno con decorazione fatte in oro puro. Per quello che riguardava i oggetti, c’erano sorte di piccoli ologrammi che mostravano piccole immagine in movimento, ma la maggiore parte erano oggetti visibilmente vecchi e un po’ danneggiati, come vecchi libri aperti a meta per essere letti – peccato che erano i simboli che i nostri compagni non riuscivano a leggere -, mappe di mondi sconosciuti attaccati su le colone che mantenevano il soffitto, vecchi vestiti in parte distrutti che ricordavano un po’ antiche civiltà ed esposti in vetri, quello che sembravano essere giocatoli per bambini, e cosi via. Un’altra caratteristica di questo luogo era il fatto che era rigidamente strutturata in corridoi dritti, non in labirinto come nella prima biblioteca né in modo disordinato come l’ultima vista. Ma quello che rendeva questo posto unico, era il fatto che era molto scuro, illuminato solo da qualche lustri rossi attaccati sul soffitto e dai quali emanava odore di incenso, il che dava, stranamente, un ambiente di sacralità, di rispetto,… quasi religioso…
 
-“Questo non me l’aspettavo” ammise Esploratore
 
-“Come sembrano felici” dice Derpy designando al gruppo uno dei filmati olografici.

Su quest’ultimo, si vedeva di continuo la scena di una ragazza bionda e piuttosto carina, di circa quattordici anni, che giocava nella campagna con un bambino di circa quattro, forse il suo fratello, ridendo.
 
-“E già” fecce McCoy “l’innocenza della gioventù”
 
-“Ey” fecce Esploratore “Non trovate che siano…strani?”
In effetti, il giovane mercenario punto su un dettaglio dei fratelli: non il fatto che erano vestiti che ricordavano nello stile un strano compromesso tra le tuniche antiche e i vestiti di moda del XXI° secolo, ancora meno per il fatto che avevano tratti asiatici, ma per i occhi…questi occhi erano dorati, non nel senso che erano giallo no no, erano proprio doro, a tal punto che era quasi impossibile vedere le pupille e che, quando Fritz tento di guardarli direttamente, dovete presto rinunciare.
 
-“Arg!” si lamento il Medico “E’ kome guardare il zole!”
 
Ma questa caratteristica biologica non era solo presente tra i due bambini, ma su tutte le persone che apparivano sugli altri filmati, foto e persino sulle illustrazione di uomini e donne negli libri.
 
-“Vedo che anche qui ci sono degli criminali” dice Batman ai mercenari  mentre prese quello che sembrava essere un vecchio giornale ma con delle immagine in movimento sulle  nelle quale si vedevano degli giovani, tra i quali  un giovane uomo – magari 25 anni – di tipo armeno con capelli neri e dei baffi corti, vestito in poveri vestiti di cuoio neri, come se lavorava in una miniera, che si facevano arrestare da due uomini in armatura”
 
-“Ey! Queste armature somigliano a quella che indossava l’individuo che abbiamo sorpreso nella base segreta!” indico McCoy indicando le guardie dell’articolo indicato da Batman
 
-“Nonché dell’individuo che ho visto morire prima di finire cui” sussurro Batman per essere sicuro che Derpy non lo sentisse “Adesso bisogna sapere cosa ci facevano li”
 
-“Sicuramente niente di buono” rispose James Kirk mentre guardo le immagine illustrate di libri e altre pergamene, dove ogni tanto comparivano illustrazioni di questi uomini a occhi dorati e in armature che facevano massacri a colpi di mitragliatrice energetiche o di spade-seghe altri esseri vari
 
-“E queste cosa sarebbero?” interrogo Conhager mostrando delle piccole palline di vetro, esposte con molto precauzione su un cucino di tavola, e che sembravano contenere un liquido-gas blu chiara. Il texano tento di prenderne una, ma distratto un momento dal rumore che si ripeto, la fecce cadere a terra dove si rompo, facendo cosi uscire un fumo blu, il quale non fecce nessun fastidio al gruppo prima di dissiparsi.
 
-“Strano” disse McCoy
 
-“Forse un gioco per bambini?” propone Derpy
 
-“O un metodo per scappare dal nulla come i ninja!” aggiunse con entusiasma e gesti ridicoli l’Esploratore “WOOOTCHA!”
 
-“No credo che sia uno gioco” commento Batman allontanando il giovane che cado a terra “E non mi sembrano che siano bombe fumogeni, riuscivo a vedere al traverso il fumo. Ne prenderò qualcuna per analizzarla più tardi” concluse prima di mettere una diecina di queste palline nelle sua cintura
 
-“Anch’io ne prenderei due o tre da analizzare” continuo Spock prendendone quattro “Se sono esposte li significa che sono importante e, di conseguenza, potrebbero essere utile, quindi è logico non lasciare nessun indizio dietro di noi”
 
-“Anch'io ne voglio una!” urlo Soldato pendendone una di forza con tale manco di rispetto che quasi fecce cadere tutte le altre
 
-“Perché? Volete analizzarla?” chiedo sospettoso McCoy
 
-“Negativo!” rispose Soldato “Solo che sono belle e che ne volevo una come souvenir. Adesso è MIA!” e se la mise nella tasca superiore della sua jaca
 
Il dottore McCoy e Batman fecero rotolare i loro occhi davanti l’imbecillita di questo indesiderato collaboratore, dal quale speravano distaccarsi il più prestamente possibile. 
 
-“Signori” disse Esploratore che si era rialzato e allontanato “Venite a vedere”
 
Raggiunto dai altri, ci fu un grande silenzio di contemplazione. Al centro della stanza, dove tutti i corridoi di esposizione portavano era esposta, in un solco che la faceva levitare, un’armatura, molto diverse di quelle viste fino ad adesso.
Questa non somigliava  nessuno tipo di armature mai vista – sia contro questi ”invasori” sia negli mondi originali dei nostri compagni -, ma se proprio dovessimo citare un esempio di paragone, diciamo che quasi quasi era un misto tra le armature asiatiche e quelle antiche. Era fatta completamente di acciaio bianco rinforzato da quello che sembravano condotti di energia, ma stilizzati per dare motivi in oro splenditi, rappresentando visibilmente una storia di evoluzione umana, e che si incrociavano fino a formare una sorta di stella triangolare, come quella degli ebrei anche se più lunga, sul centro del petto. Per la forma stessa dell’armatura, la panciera dove c’era il motivo era anche fatta per fare risalire i muscoli, come quelle degli romani; ma il resto era più complesso, decorato anch'essa da motivi in oro che somigliavano a delle fiamme con punte, soprattutto le spalle. un po’ come le armature degli samurai, ma in molto più impressionanti per le dimensioni e, benché sicuramente pericolosi, più commuoventi che spaventosi. L’elmo, per conto suo, era stranamente semplice e aveva come unica decorazione un fiamma d’argento sul fronte, ed era concepita per lasciare vedere il viso del combattente.
Ma non era tutto, davanti l’armatura, erano esposti sopra un mobile una spada a doppia lama di accia, tra qui lo spazio vuoto centrale era visibilmente percorso dalla stessa energia blu, lunga circa un metro e cinquanta centimetri e di qui il pomello era circolare e molto decorato, ma anche molto largo a tal punto che neanche Mickhail, il più robusto del nostro gruppo, avrebbe avuto del male a sollevarlo con una sola mano.
Sotto la spada, era conservato un vecchio tessuto, che Kirk, preso dalla curiosità, levo a apri, rivelando una grande bandiera rotta e sporca, ma di cui si poteva ammirare il magnifico lavoro. Sotto fondo rossa, in fatti, era rappresentato una sorta di angelo con occhi di sole, vestito da una armatura simile a quella esposta, volando sopra due griffoni. Sopra la bandiera era scritto una frase, ma nessuno dei nostri compagni fu in grado di leggerla.
Ultimo dettaglio, in fronte a questa particolare esposizione, c’era una sedia di preghiera, come nelle chiese.
 
“Avete visto?!” disse con eccitazione il giovane mercenario “Geniale no?”
 
-“Bof” fecce Spia “Troppo ostentario”
 
-“Sembra in effetti troppo pesante per un scontro efficace” disse Spock mentre si accontento a guardare i dettagli “Forse è una armatura cerimoniale?”
 
-“Io non sapere! Ma so che questa armatura troppo grossa anche per me!” disse Grosso
 
-“Ja!” disse Fritz “Khiunque dentro Kuesta armatura morirebbe komprezzato… pozziamo provare?”
-“No idiota!” disse Conhager “Ma per quello che mi riguarda, mi piace, sembra proprio di bella tecnologia”
 
-“Sicuramente concepita per qualcuno di molto importante” disse Kirk “Forse un generale visto la presenza di questa bandiera particolare”
 
-“Una armatura degno dei più grandi combattenti!” urlo Soldato facendo il saluto militare
-“Almeno non è ridicola come quella in forma di pipistrello come qualcuno che conosco” sussurrò Spia
 
-“Hai detto qualcosa?” fecce Batman stringendo le mane mentre lancio un sguardo minaccioso in direzione del francese, il quale, imbarazzato ma sempre fiero, si accontento di allontanarsi
 
-“Hihi, posso vedermi dentro!” rise Derpy vedendo il suo riflesso sull'armatura facendo delle smorfie, il che fecce molto ridere il Pyro
 
-“Okay boys” riprese Conhager “Era molto bello, e insieme la mappa del multi-verso e la macchina di Wells, posso adesso dire che ho visto tutto!”
 
-“E già” disse sarcasticamente McCoy “Senza parlare di tutto il resto! Vabbè, almeno è vero che è bella”
 
-“Ma poco utile” critico Spock “Troppo decorata, meno coperta delle altre fino a adesso vistoe, non discreta… In altre parole, futile”
 
-“Avete sempre il trucco di rompere l’ambiente, signore Spock!” rispose infastidito McCoy
 
Per canto suo, Kirk era concentrato su un vecchio ritratto dipinto a canto alla spada. Su questa pittura, sera rappresentato un giovane ragazzo ventenne di tipo nord europeo, molto pallido con cortissimi capelli marroni tagliati alla militare, sempre con questi occhi dorati. Un  po’ cicciotto su i lati, rimaneva comunque abbastanza messo bene per i criteri di bellezza umana. Era vestito con un bellissimo costume che ricordava per il materiale usato e il stile quelli imperiali ottocenteschi, anche se non c’erano le lunghe cape o le parrucche, sicuramente questo giovane faceva parte dell’élite. Ma malgrado questi segni di ricchezza e benessere, c’erano due cose che perturbavano Kirk.
La prima, era che il ragazzo sembrava morto dall’interno, moribondo, triste e freddo, come se aspettava che il tempo passasse fino a arrivare al termine.  In perfetto contrasto con l’abituale gioia dei giovani di questa età.
La seconda, era che il ragazzo sembrava familiare al capitano dell’Enterprise, ma senza che quest’ultimo riuscisse a dire chi era né dove lo aveva visto.
 
-“Bé, era un bello luogo che sicuramente contiene molte informazioni sugli nostri rapinatori. Ma purtroppo non abbiamo tempo per uno studio antropologico e non c’è niente che ci possa essere utile qui” inizio Kirk “Di più, non abbiamo più sentito questo rumore, quindi il meglio è di uscire e dare un occhiata veloce agli altri palazzi”
 
-“Avete ragione” disse Esploratore “Non è tra questa polvere per vecchi che mi troverò qualche snack”
 
-“Allora andiamo” disse Batman
 
Ma al momento in qui stavano per uscire, il rumore si rifece, battendo violentemente contro una porta d’acciaio che non era lontano da loro. Ma questa volta, il rumore era riconoscibile: era un rumore di qualche essere particolarmente agitato e con un soffio veloce”
 
-“Non adesso che stavo per finalmente cercare qualcosa da mangiare!” si lamento il ragazzaccio
 
-“Cosè rumore?!” chiedo Grosso
 
-“Non lo so” dice Batman “Ma adesso che lo sentito meglio…non mi piace… non è un rumore di qualcuno in cerca di aiuto, non so perché, ma mi è familiare e penso che se sia rinchiuso li, meglio lasciarlo dove sta”
 
-“Ma aspettate!” s’esclamo impaurita Derpy “La principessa Celestia a detto che anche Discord era scomparso con gli elementi dell’armonia! Potrebbe essere lui con Twilight!”
 
-“Non credo” disse Batman “Altrimente avrebbe parlato, no? Credemi, ho un brutto presentimento, e non mi sbaglio… andiamo”
 
-“Ja!” prosegui Medico “Kuesto è tutto altro khe rumore di Fraulein*!”
 
-“Di più, se erano i tuoi compagni” ragiono Spock “Il rumore sarebbe stato emesso in continuo per chiamare aiuto, non in modo aleatorio in questa maniera. E sarebbe stato più distinguibile”
 
-“All’inizio sarei andato, ma per una volta concordo con Spock” aggiunse McCoy
 
-“Ma non dovremo almeno darci un occhiata? Anche se dobbiamo tenersi sulle nostre guardie?” chiedo Kirk a Batman
 
-“Affirmativo!” urlo da lontano Soldato
 
-“SOLDATO!!” urlo Esploratore “Che cosa stai facendo?”
 
Tutti si girarono per vedere che il Soldato era andato a aprire la porta, tentando di sforzarla come un pazzo.
 
-“Imbecile!” panico Spia mettendosi le mani in testa “Che cosa stai combinando?!”
 
-“Derpy a detto che potrebbero essere le sue amiche, e io ho sempre voluto vedere una piccola carina unicorno per farne un cavallo da guerra per impalare i nemici!” rispose Soldato che era a un passo di aprire la porta
 
-“Non fare il cretino fellas! Torna cui” urlo Ingegnere che insieme a Batman corse per fermare il suo collega “Almeno aspetta che organizziamo una strategi…”.
 
Ma prima che il texano o il giustiziere riuscissero a fermarlo, il patriota americano si sforzo talmente tanto che mise i piedi sul muro prima di finalmente aprire la porta, cadendo cosi per terra e rivelando una stanza completamente scura.
Ci fu un instante di silenzio, dove tutti rimasero immobili e incuriositi, poi, vedendo che non succedeva
 
-“La prossima volta rimani fermo, cretino!” commento McCoy
 
-“Be” disse Sodato deluso dopo qualche secondo di silenzio  e dopo essersi rialzato “Che disillusiaaaaaaaaahhhhh!!!!” si mise a urlare quando una creature salto sopra di lui, rovesciandolo di nuovo.
 
-“Kose Kuesto orrore?!” urlo di paura Medico che si nascose immediatamente dietro il suo collega russo.
La creatura salto su una colona che risali velocemente, facendo cadere le mappe, fino a arrivare al tetto della stanza vicino a una lanterna rossa, rivelano al gruppo spaventato la sua mostruosità: Era lunga di circa tre metri, senza contare la sua lunga coda altrettanto grande che si concludeva come una punta di lancia. L’intero corpo scheletrico ricordava da lontano gli insetti, era nero interamente nero e verde scuro,  infine la sua testa – sprovvista d’occhio – era ovale e aveva un bocca minacciosa che emetteva una schifosa saliva collante dalle sue dente a puntate.
 
-“Questo non è uno piccolo unicorno carino!” si esclamo Soldato che si trascino indietro dalla paura, rovesciando qualche mobili
 
-“Non ho mai visto una creature simile” commento Spock che impressiono tutti per la sua totale assenza di reazione, dopo il primo secondo.
 
-“Veramente?!” li sussurro McCoy “Neanche qui? Solo un passo indietro?
 
-“Magare vuole essere amico” disse Derpy  che stava per volare per avvicinarsi dalla creatura, prima di essere fermata da Batman che la prese dalla coda per farla scendere e buttarla sul Piromane per essere sicuro che non si muovesse, prima di mettersi il prima possibile davanti il gruppo in posizione di difesa e urlo
 
Batman si mise velocemente tra la creatura e il gruppo e urlo
 
-“STATI LONTANI!!! E’ UNO XENOMORFO!!!”
 
-“Un ché?” chiedo tremando Esploratore
 
-“Is dat ein perikolozo animale?” balbutì Medico preso dalla paura
 
Quasi come risposta, il xenomorfo apri la sua orribile mascella per farne uscire una piccola testa simile alla sua, che apri a sua volta i suoi denti e spuntando altra saliva, al più grande schifo di Derpy e Spia. All’improvisto, il cosiddetto xenomorfo salto nella loro direzione come uno cacciatore sulla sua prede.
 
-“Molto!” dice Batman buttando sulla creatura un vaso che si trovava a canto sul mostro per impedirlo di ravvicinarsi e farlo atterrare a qualche passo “Scappate nel tram! Lo trattengo qui!!!” ordino quando si lancio a uno scontro a mani nudo con il suo avversario che si era già ripreso.
 

Derpy e la maggiore parte dei mercenari non esitarono e si misero a correre urlando dalla paura. Kirk provo a intervenire sparando contro il mostro con la pistola che aveva, ma la creatura schivava con facilita i colpi e quando Batman inizio il combattimento, il capitano no poté rischiare di ferire il suo alleato né prendere il rischio di lasciare i mercenari scappare per conto proprio (ricordiamo che era Batman a potere ritrovarli con le pulce elettroniche, nonché il più forte della banda) insieme a Derpy,  quindi a sua volta, più per costrizione che per paura, scappo, non senza uno sguardo indietro, insieme a McCoy s Spock.
 
Nel frattempo, Batman schivava i terribili tentativi dello xenomorfo di colpirlo con la sua coda, cosa che riuscì ad afferrare per mantenere temporaneamente la creatura sotto controllo. Ma il giustiziere non era abbastanza forte e perse la presa quando la creatura la uso per buttarlo violentemente contro un armadio. Il nostro eroi perse un secondo i sensi, ma li ricupero in tempo per evitare un colpo di coda che gli avrebbe tagliato la testa, prima di rotolare al suolo fino a una colonna che uso per tentare un attacco aero che funziono al punto buttare il xenomorfo che il giustiziere si presso a mantenere fermo. La bestia era feroce, nervosa, avida di sangue, e non smetteva di muoversi in ogni direzione, pronta a afferrare la prima occasione. Batman mantenne il controllo all'inizio, ma alla fine, il xenomorfo si libero e scaglio lontano il cavaliere oscuro nell'aria, ma contrariamente a quello che era successo prima, l’alieno non lascio il tempo al suo avversario di scappare e salto sopra di lui allora che non era ancora atterrato, e lo immobilizzo a terra con le sue orribile griffe. 
Il protettore di Gotham lotto, diede colpi di gambe e tento di liberarsi… Ma non era abbastanza forte in confronto a questa macchina di morte naturale e infuriata, non riusciva a afferrare qualche suo gadget nella cintura che lo avrebbe salvato, e i shuriken che tento di fare uscire dai suoi bracci per ferire il nemico non ebbero nessuno effetto se non quello di rendere quest’ultimo ancora più selvaggio. Batman non voleva lasciare perdere, non dopo tutte le minacce alle quale era sopravvissuto, non con Gotham da salvare… Ma tutta la buona volontà da sola può salvare un uomo del suo destino già deciso? In genere, lo sappiamo, no, e il xenomorfo stava già apprendo la sua seconda bocca immonda, pronto a fare un buco mortale nella testa del pipistrello.
 
-“Nessuno mi umilia in questo modo! Brutto bastardo putrefacente!” intervenne all'improvviso Soldato che aveva preso la spada vicino all'armatura e, tenendola a due mani, corse di tutte le sue forze urlando fino a tagliare la punta della coda dello xenomorfo, il quale, urlando in seguito al dolore provocato dalla perdita di una parte del suo corpo, lascio la sua presa su Batman e scappo a qualche metri, buttando al passaggio il patriota americano che perse la spada. Mentre scappo, l’alieno lascia cadere dalla sua ferita del sangue verde che dissolveva ogni cosa che toccava.
 
-“Per la barba del vecchio Abraham Lincoln?! Cosa succede?!” sbotto Soldato alla vista di questa scena mentre aiutava Batman a rialzarsi
 
-“Il sangue di xenomorfo è un potente acido, un modo suo di difenderci quando è ferito!” rispose il vigilante che aveva già ripreso una posizione di attacco.

Alla loro sorpresa, vissero che la coda dello xenomorfo si stava rigenerando, come quelle delle lucertole, e che in appena qualche secondi, era di nuovo in perfetto stato, come se niente fosse accaduto
 
-“Ma questo è impossibile!” urlo Batman “I xenomorfi non hanno la capacita di fare crescere i loro arti mancanti!”
 
-“In questo caso è tempo di lottare fino alla morte fino a raggiungere il palazzo degli eroi americani che è il Maxi Paradise Burger!” urlo il patriota mentre stava per correre come impazzito verso la creatura che stava ricuperando la sua concentrazione.
Ma fu li che Batman lo fermo dal collo e lo trascino di forza fuori della stanza.
 
-“No idiota! Non abbiamo nessuna possibilità di vincere in queste condizioni! Dobbiamo scappare! Adesso!”
 
I due uscissero della stanza, di qui presero la pena di chiudere le porte contro la testa dello xenomorfo che aveva riprovato a attaccarli e che fu cosi un po’ rallentato, e si rifuggirono nel tram –dentro il quale i ufficiale spaziali stavano vietando all’Esploratore e al Medico di  attivare i  motori e abbandonare i loro compagni – del quale chiusero le porta giusto in tempo prima che il xenomorfo, che aveva già sfondato l’entrata del gratta-cielo, entrasse. Frustrato di non essere riuscito a catturare le sue prede, l’alieno tento in vano di sforzare l’apertura, prima di tentare di rompere il vetro colpendolo a più riprese con la sua testa miniatura.
 
-“Adesso che questi due cretini sono tornati possiamo andarcene?!” urlo Spia che stava tremando dalla paura
 
-“Attivate il motore!” ordino Batman che non ascoltò il francese mentre corse verso l’avanti del veicolo.
 
-“Non ci riesco! NON CI RIESCO!” urlo di panico Conhager che stressava come non lo aveva mai fatto prima e che non riusciva a concentrarsi
 
-“Aiuto!” grido Derpy di qui i pianti aumento la tensione nel quale il gruppo si trovava
 
-“Grosso e amico tedesco proteggeranno pony!” urlo il colosso russo “Vero dottore?!”
 
-“Ach non voglio sterfen*!” urlò più impaurito di chiunque altro il tedesco che addirittura piangeva, prima di prendere Esploratore come uno scudo umano “Mangia lui per primo, kreatura! E’ più giovane e frezco di me!!!”
 
-“Cosa?! Sei impazzito?!!” ritorco il giovane ragazzo che tento invano dalla presa del suo collega, che era troppo forte tanto Fritz era spaventato
 
Il xenomorfo arrabbiato e eccitato dai urli, persisto nella sua imprese, e alla fine riuscì a fare un piccolo buco nel vetro
 
-“Dovremo sbrigarsi” disse Spock  che, anche se messo in posizione di difesa, rimaneva ancora il più calmo e impassibile di tutti
 
-“Lasciatemi fare!” ordino Kirk buttando giù precipitosamente l’Ingegnere e premendo degli pulsanti a caso.
 
All'improvviso, il tram si attivo e,  prima che chiunque reagisce, scattò a una tale velocità, forse di 200km/H, che xenomorfo fu buttato via duecento metri indietro allora che il gruppo si trovo imbarcato in un terribile viaggio dove furono lanciati contro le parete ogni volta che il tram girava, cioè ogni cinque secondi circa, accecati dalla troppa veloce successione di luci e alternanze di stanze/tunnel che non ebbero il tempo di vedere. In una situazione normale, ognuno di loro sarebbe morto per via della compressione dell’aria o dei colpi, ma per fortuna il tram sembrava avere la tecnologia adatta per diminuire artificialmente la pressione atmosferica e di un materiale resistente ma non troppo duro, quindi fu un po come un giro su una montagna russa, certo molto spiacevole e doloroso, ma almeno non mortale.
Dopo circa cinque minuti, che sembrarono un eternità, il tram si fermo completamente in un secondo, facendo spiaccicare sulla finestra frontale tutti i passeggeri, che furono tutti compressi sotto il peso massiccio di Mickhail.
 
-“Aia mia testa… minuto vedo bene?” disse entusiastica Derpy spiaccicata come i altri sul vetro mentre visse che i suoi occhi erano nella posizione giusto. Purtroppo appena li chiudo e le riapri che erano di nuovo storti “Oh nooo! Vabbè, è stato bello il tempo che è durato. Tutto okay amici?” chiedo allora la pegaso
 
 -“Credo che mi sono rotto qualcosa!” piagnucolo Esploratore “Non sento più la mia gamba quando ci metto la mano sopra! Sono diventato un handicappato! Non potrò mai più correre della mia vita e finirò i miei giorni su una poltrona a ingrassarmi con delle ciambelle! La mia vita è ormai rovinata Bouhouhou!”
 
-“Nein! Ztai zolo tokkando mein gamba, dumpkoff!” commento Medico
 
-“Veramente doc? YES!!! E’ un miracolo!” fecce allora il giovane con una lacrima di gioia all’occhio
 
-“Non riesco a credere che siamo sopravvissuti a questo impatto, o che il vetro non ci sia rotto!” dice sollevato McCoy
 
-“mmmmmppf” dice Pyro
 
-“Sono completamente d’accordo signore Pyro” rispose Derpy
 
-“Non è la situazione più elegante nella quale mi sono ritrovato” dice con sarcasmo Spia “Che umiliazione!”
 
-“Ma perché siamo ancora spiaccicati contro il muro e che non usciamo da cui?” chiedo Spock
 
-“Perché quest’idiota di Grosso non si muove!” urlo Soldato
 
-“Grosso non si sente bene” si lamento il colosso russo “Voglia vomitare!”
 
-“Adesso muoviti,  e vai fare quello che devi  fare fuori! Ho ti faro pentire di essere scappato allo xenomorfo!” ordino Batman che inizio a tirarsi su insieme ai altri per sforzare il russo a muoversi e, cosi, correre aprire la porta e uscire da questo mezzo di circolazione infernale.
 
Quando alla fine furono tutti fuori, che il colosso bolscevico ebbe vomitato al più grande disgusto di tutti, e che ebbero ripreso il loro fiato, i membri del gruppo iniziarono a ragionare sugli ultimi eventi.
 
-“Sapevate che cos'era questa creatura?” chiedo Kirk
 
-“Si” spiego Batman “Si tratta di una specie extraterrestre, a meta strada tra i rettili e i insetti, che ho dovuto combattere una volta sulla mia Terra”
 
-“Anche se lo trovato brutto e che ho avuto paura, Io sono convinta che voleva soltanto giocare, lo sento” commento Derpy con un sguardo troppo kawai, ma che non fecce nessuna impressione sugli altri tranne il piromane.
 
-“Non illuderti!” commento Batman con la sua voce pesante e un po’ arrabbiata “Queste creature, e mi dispiace di dovertelo dire ma devi renderti conto della realtà, sono delle vere machine a uccidere, la cima della piramide dei predatori! Le loro code sono come delle lance, le loro griffe tagliati come delle spade, le loro bocche contengono una testa miniatura capace di rompere in un battere d’occhio il cranio e il loro sangue un potente acido capace di distruggere tutto! Non pensano a niente altro che riprodurci, uccidere e moltiplicarsi!”
 
-“Ma anche le più malvagie creature possono avere voglia di giocare” commento Derpy, anche se stava tremando di paura dalla descrizione
 
-“Un minuto!” interrompo la discussione Ingegnere “Se questa creatura è un predatore, dobbiamo scappare da qui al più presto!”
 
-“Non credo che sarà necessario” dice McCoy “Siamo andati cosi veloce che non mi sorprenderebbe che sia a diversi chilometri da noi ormai, anche se ammetto  dovremmo essere attenti e che prima usciamo da questo posto e meglio sarà!”
 
-“Almeno sappiamo cosa è successo all'equipaggio di questa astronave! Questa creatura li avrà mangiati tutti come un nord coreano quando vede un supermercato!!!” urlo Soldato
 
-“Non sarebbe logico” commento Spock “Se fosse stato questo, ci sarebbero stati tracce di combattimento o corpi di defunti ovunque. Ma come abbiamo visto, le ultime stanze erano ordinate, pulite e, anzi, in perfetto stato come se erano pieni di vita.”
 
-“Di più non è il modo operativo degli xenomorfi” spiego Batman “Fanno delle uova e rinchiudano le loro vittime in specie di prigione in mucose. Quando le uova si aprono, delle creature ne escono e si attaccano sulle face dei prigionieri per fecondarli. Qualche ore dopo, une piccolo xenomorfo esce dalla povera vittima. Ma, come il signore Spock a spiegato, non ci sono tracce di queste vaste incubazioni disgustose”
 
-“Quindi i prigioniere diventano madre?” chiedo Derpy
 
-“No, perché nascono da una sorta di parto cesario forzato dall'interno dice Batman”
 
La pegaso non capi e fecce con i suoi distorti un sguardo interrogativo. Al contrario, i uomini capirono e tutti fecero espressione spaventate o disgustate, tutti tranne Spock e Pyro – che sembravano indifferenti – e Medico che rideva, al grande disgusto di Kirk e Batman
 
-“Zembra ezzere molto interezzante da un punto di vizta biologiko!” diceva Medico “Ze non rizchiavo di ezzerne la vittima, avrei voluto vedere la prozedura!”
 
-“Lei è pazzo” dice McCoy ripugnato dal discorso del suo “collega medicale”
 
-“Poi, quando nascono ereditano di certe facoltà del loro ospite” prosegui Batman “Questo spiegherebbe perché la coda del xenomorfo, che Soldato a tagliato per salvarmi, sia ricresciuta. In effetti, i xenomorfi non hanno questa capacita naturale. Ma in questo caso, in quale tipo di essere vivente questo alieno è uscito fuori?”
 
-“Aspettate!” disse Kirk “Il Soldato vi a salvato??!”
 
-“Purtroppo si” sussurrò Batman, che si vergognava di essere stato salvato da un essere che uccideva in cambio di denaro
 
-“No ho fatto nient’altro che il mio dovere signori!” s’esclamo Soldato “Mi avete sconfitto nell’onore e vi ho promesso la mia lealtà di guerriero finché saremmo su questa astronave! Di più, avevo un conto da risolvere con questa lucertola puzzolente da quando mi ha buttato per terra!”
 
Kirk guardo incredulo: da quando un mercenario aiuterebbe un giustiziere piuttosto che scappare senza ricevere qualcosa in cambio? Di più, il Soldato non sembrava essere il più intelligente del gruppo e sicuramente non lo era abbastanza per immaginare ingannare o fingere un buona volontà. Certo, sicuramente era più la sua voglia di combattere che un sentimento di umanità che lo aveva spinto a rimane, ma… allora, era possibile che i mercenari mettessero davvero della loro vera buona volontà nel rispettare l’accordo?
I pensieri di Kirk furono interrotti quando senti la mano di McCoy sulla sua spalla.
 
-“Jim, cosa facciamo adesso?” chiese il suo amico
 
-“Per prima cosa, usciamo da questa sorte di stazione e vediamo in quale ennesimo luogo di questo astronave siamo arrivati” ordino il capitano
 
Il gruppo usci allora della piccola stanza senza interesse dove li aveva portato il tram, e si fermo istantaneamente a pena la porta superata. Davanti i loro occhi, in effetti, c’era un immenso hangar, grande di almeno quanto cinque piani, nero ma illuminato da luce blu su i lati e sul suolo e con delle scali trasparente che portavano a piattaforme spartiti su diversi piani. Perché davanti a loro ogni vista era limitate a grandissime casse d’acciaio, il gruppo decise di salire le scale e arrivare al terzo piano, anche li riempito di casse ma che almeno offriva agli nostri compagni un visione globale dall'altro di tutta la zona.
Che fu la loro sorpresa quando vissero quello che sembrava una lunga pista di atterraggio riempito a meta da almeno una piccola cinquantina di piccole astronave nere e grigie a forma di aquile, pista delimitata dal muro di casse d’acciaio che il gruppo aveva lasciato da uno lato e, dall'altro, una sorte di barriera elettromagnetica blu al-di là della quale si poteva vedere il nero completo e una parte dell’astronave-madre titanica, per essere preciso una forma triangolare a forma di punta, la quale fecce capire a Kirk e agli altri che erano nel “Becco” della medesima astronave titanica a forma di uccello di preda. 
 
-“Almeno sappiamo esattamente dove siamo arrivati in questo labirinto di stanze!” commento McCoy un po sollevato “Era tempo! Ho percorso talmente chilometri queste ultime ore che credo che potrei rimanere seduto per il resto della mia vita!”
 
-“Sarebbe molto scomodante e soprattutto pericoloso per la vostra circolazione, da un dottore come voi mi sorprende” fecce Spock
 
-“Era un modo di dire cervello di un vulcaino” rispose annoiato Bones
 
-“Queste navicelle…” dice Conhager indicando le piccole astronave “Sono simile a quella che ci ha rapito...”
 
-“Anzi, sono le stesse!” continuo Esploratore “Madonna, già che quella che ho visto questa terribile serata mi aveva impressionato, tutte quelle li messi insieme mi mettono in brividi”
 
-*Pfff… piccolo sensibile patetico* penso Spia
 
-“Mi sto chiedendo che cos'è questa finestre blu” dice Derpy indicando la parete elettronica “E’ molto bella”
 
-“Deve essere una parete di protezione” dice Spock con la sua voce imperturbabile “Cioè, una parete che mantiene l’aria e la gravita nell'astronave senza che tutto sia assorbito nello spazio, ma che allo stesso tempo permette a certi corpi tecnologici, come queste astronave, di uscire e entrare da questo hangar senza problemi e in poco instanti. Affascinante quando si sa che l’Enterprise stesso deve depressurizzare la sala di lancio prima di inviare un piccola navicella di riconoscimento!”
 
-“Quindi confermate che si tratta cui di una pista di atterraggio e di decollo di navicella?” chiese dalla sua profonde voce Batman
 
-“Si” rispose il vulcaino 
 
-“Bien messieurs*” inizio Spia “E’ vero che è molto bello, ma vi ricordo che abbiamo uno xenomorfo che ci minaccia, che non sappiamo niente da dove ci troviamo e che l’Esploratore comincerà tra poco a piangere come una ragazzina, senza offesa Derpy…”
 
-“Eh! Non piango come una ragazzina!” dichiarano insieme Derpy e l’Esploratore  
 
-“Comunque sia” prosegui indifferente il francese “Visto che siamo qui, finalmente a portata dell’uscita, propongo che prendiamo una di queste astronave e che se ne torniamo a casa propria”
 
-“Non prima di avere maggiore informazioni” dichiaro Kirk
 
-“Come, volete rimanere cui, in pericolo e nel sconosciuto allora che avete la possibilità di uscire da cui?” chiedo con perplessità il francese
 
-“Si, avete un problema con questo?” chiese McCoy, di cui la tensione contenuta queste ultime ore cominciava a risalire.
 
-“Signori… calma” comincio a sussurare senza essere ascoltata Derpy
 
-“Come volete! Ma io me ne vado! Non abbiamo più bisogno di voi,  l’Ingegnere potrà benissimo fare funzionare una di queste astronave!”
 
-“A dire la verità” inizio il texano, che come Kirk voleva avere più informazione prima di partire “Non so si riuscirò a capire e a servirmi di questa tecnologia. Penso che faremmo meglio a rimanere con Kirk e suoi compagni, solo cosi potrò forse trovare informazioni per fare funzionare una di queste astronave”
 
-“Sei soltanto uno nano inutile” insultò Spia “Va bene, rimanete pure, ma io me ne vado”
 
-“Non ti muoverai da cui!” minaccio Batman interponendosi tra il francese e le scale per scendere. Il giustiziere sarebbe stato contento di avere un criminale in meno a canto a sé e a dovere sorvegliare, ma non poteva prendere il rischio di una dissoluzione totale del gruppo “Se rompi l’accordo, ti prometto che te ne pentirai”
 
-“Quale accordo?” chiedo Derpy con i suoi occhi distorti interrogativi
 
-“Oh vraiment?*” dice Spia indifferente al pegaso “Provaci”
 
-“MMMMMPPHH!!!” urlo Pyro che faceva con i bracci gesti disperati per essere ascoltato, mettendo cosi fine alle preliminare di uno scontro interno che stava per esplodere.
 
-“Cosa c’è?!!!” urlarono tutti arrabbiati in seguito alla tensione
 
-“Dice che un anatra bianca in costume blu da marinaio su un arcobaleno sta entrando nello hangar” traduce Derpy
 
-“Che Cosa?!” fecce Kirk sorpreso e girandosi verso la barriera blu.
 
Li, il gruppo rimase zitto, ad attraversare la parete elettronica non era un anatra marinaio, ma una delle astronave di aquile che stava in effetti entrando lentamente nello hangar.
Nessun fecce caso di sapere se la descrizione di Pyro era giusto o se fosse stata tradotta male di Derpy, ma tutti ebbero il riflesso di buttarci, o essere buttati dagi altri, tutt’insiemi dietro una grande cassa di metallo che era a canto a loro, sufficientemente alta per nascondere persino Grosso, ma abbastanza bassa anche per permettere a tutto il gruppo di osservare con discrezione e senza essere visti cosa succedeva. Kirk, in caso, preparò la sua pistola e si mise in posizione di mira, pronto a sparare se fosse stato necessario, mentre Batman e i mercenari serrarono i pugni e McCoy ordino a tutti di stare zitti.
Sotto di loro, vissero l’astronave miniatura (che comunque sembrava dalle dimensione di potere contenere una cinquantina di persone) levitare nell’aria prima di posarci verticalmente al suolo.
In fronte al gruppo, dal quale Derpy, alcuni mercenari e McCoy aprirono la bocca di sorpresa ma senza fare uscire nemmeno n soffio per non fare rumore, l’astronave appena arrivata si apri da dietro, lasciando uscire un forte fumo opaco e una pista che si allungo fino a toccare il suolo. Dall’altezza di tre metri al suolo, scesero a terra tre individui.
Il primo era un uomo magro, di colore verde con capelli e una barba nera, coperto di cicatrice bianche e con occhio rossi, riconoscibile per la sua strana barba che somigliava a uno pizzeto.
 
-“Ey” E’ la creatura che è entrato nel castello della principessa Twiligtht e dal quale ho provato a scappare prima di ritrovarmi qui con voi! Ma…ma…. Ero convinta che si era fatto tagliare questa cosa che chiamate “baccio”…ho talmente paura” fremo  discretamente Derpy impaurita al gruppo prima di rifugiarsi nei bracci di Spock che era a canto a lei, il quale alzo un sopracciglio non capendo il significato di questo gesto
 
Il secondo individuo, o piuttosto individua, era una giovane donna di belle forme, con una maglia bianca leggera – al più grande piacere di Esploratore – un pantalone verde militare e delle botte di metallo. Aveva una maschera rossa che copriva la sua bocca, dei lungi capelli rosso sangue e dei occhi di colore simile – il che piaccio meno al giovane Esploratore ce rinuncio immediatamente all'immaginazione perversa che aveva cominciato a farsi nella testa.
 
-“E’ la militare che ho sorpreso uccidere un uomo in armatura in questa base segreta sotterranea prima svanire e risvegliarmi in questo luogo!” constato a voce bassa Batman
 
-“Uccidere??!” chiedo a voce bassa ma sorpresa Derpy
 
-“SHhhhh!” fecce Medico
 
-“Ma…”
 
-“SHHHHhhh!” fecero tutti i uomini, alla volta per non spiegare al pony l’indiscretezza di Batman e alla volta per non farsi notare dai nuovi arrivati che stavano spiando. 
 
Il terzo individuo fu estraneo a tutti, anche perché non si vedeva: aveva una forma umanoide, ma era completamente nascosto dietro una ampia capa con giubbotto nera. Era più alto dei due altri, i quali avevano già una altezza molto grande anche sé ancora normale, e sembrava camminare più lentamente, come se fosse un po’ malato. La maniera in cui i due altri lo guardavano e lo aiutavano a scendere, nonché il rispetto che sembravano dimostrare negli suoi confronti sembravano indicare che fosse lui il capo.
Pur non riconoscendolo, Kirk senti qualcosa di familiare in questo misterioso personaggio, ma i suoi pensieri furono fermati quando lo stesso individuo si fermo all'improvviso e, ordinato il silenzio ai suoi subordinati, sembro guardare intorno a lui, nello Hangar, perlustrando con molto attenzione alla ricerca di qualcosa.
Il gruppo nascosto, per paura di essere visto, si abbassò dietro il suo nascondiglio, tranne Batman, il quale con il suo costume nero si camuffava bene nella penombra che, pur abbassandoci, continuo a guardare la scena.
Il cavaliere scuro visse che il capo guardava attentamente, e lancio un veloce sguardo nella direzione dove il gruppo si trovava. Il suo sguardo non si vedeva, e il giustiziere era certo che non erano stati visti, ma tutti sentirono una sensazione di freddo percorrere il loro corpo, una sensazione che si trasformo per uno secondo in un dolore interno negli membri, a tale punto che ebbero un po’ di male a respirare. Alla fine, però, ritornarono ad essere normali e, quando Batman si rimise a spiare la scena, visse che l’essere irriconoscibile che era il capo banda aveva smesso di guardare intorno a lui e si era messo a parlare con i due altri. Batman osservo con molto attenzione, ma non poté capire niente di quello che i tre misteriosi individui si dicevano perché erano troppo lontani per essere sentiti. Cosi, subito dopo che ebbe finito di parlare, l’individuo irriconoscibile e la ragazza militare partirono in direzione un ascensore nel quale entrarono e che scompari sopra dello hangar, mentre l’uomo verde usci da una porta accanto a quella che portava alla stanza del tram che il gruppo aveva usato.
 
-“Se ne sono andati?” chiedo Derpy
 
-“Si” confermo Batman “Due hanno preso un ascensore che non potremo usare senza farci notare, ma il terzo ha preso la porta laggiù in fondo, solo.”
 
-“Di sicuro, sono loro i responsabili del nostro rapimento” commento Spock  “Dovremmo stare sulle nostre guardie ma riuscire a entrare in contatto indiretto con loro, è l’unico modo sicuro di ottenere informazioni e capire per bene cosa sta succedendo, senza ricorrere a teorie e ipotesi”
 
-“Allora seguiamo quello che è solo e prendiamolo di sorpresa” dice Kirk alzandosi “Siamo undici uomini con un arma e formati allo scontro, più una pegasa che… vabbe che almeno ci può sostenere… Se siamo uniti, di sicuro potremmo neutralizzare questo uomo se lo attacchiamo mentre è solo”
 
-“Che cosa?!” si esclamarono il pony e i mercenari
 
-“Per una volta concordo con loro, capitano, perché?!” aggiunse McCoy “Aspettate… no…mi sbaglio, avete ragione! Se i nostri compagni sono qui, dobbiamo ritrovarli, anche se significa rimanere a interrogare questo tizio!”
 
-“E se non ci sono i vostri colleghi?!” chiedo Spia “Vale veramente la pena di rimaner e qui  e prendere il rischio di essere ammazzati da questi uomini che hanno già dimostrato di essere bellicosi, o di essere divorato da questa immondizia di xenomorfo?!”
 
-“Si! Perché non lasceremmo mai eventuali altri prigionieri in questa situazione e che è forse l’unico modo di avere delle risposte, come lo a spiegato Spock” spiego Batman “Cercare informazioni in un altro modo prenderebbe troppo tempo , troppo rischioso a colpa dello xenomorfo e dei due altri, se non di più, individui  e non ci sono garanzie che ottoneremmo risultati soddisfacenti”. Quando ebbe finito, il protettore di Gotham guardo al gruppo, e prese la decisione di mettere alla prova la buona volontà di collaborazione “Io, il capitano Kirk, McCoy e Spock partiremmo catturare questo individuo, solo per interrogarlo, ovviamente. Se volete venire, sarebbe meglio perché saremmo armati della pistola di Kirk e che saremmo più numerosi, quindi con maggiore possibilità di successo. Ma se volete andarvene soli nello sconosciuto, vi lasciamo la liberta. Sappiate solo che se ci lasciate non potrete più contare sulla nostra protezione contro le eventuale minacce che incontrerete e che non vi garantisco che potremmo aiutare a attivare l’una di queste piccole astronave per uscire da qui”
 
Ci fu un silenzio, in qui la pegasa e i mercenari si guardarono gli uni e i altri per consultarsi con lo sguardo sulla decisione da prendere
 
-“Bene, non c’è bisogno di arrivare a tale estremità” Conhager con un rido nervoso e che fu allora il primo a rompere il silenzio “Come dite, saremmo più numerosi e anch'io voglio maggiore risposte. Facciamo una votazione”
 
Il giustiziere della notte, li texano e i tre ufficiali spaziali alzarono la mano, seguiti da Derpy
 
-“Non saprei fare niente sola, se non guai come al solito, vi accompagno anche se preferirei andare a casa mangiare muffin e ritrovare Twilight, che forse è qui con le mie altre amiche e Discord, anche se non so se considerare quest’ultimo un amico ”
 
A pena Derpy alzo la mano, Pyro fecce lo stesso. Dopo un po’, furono seguiti da Soldato e Grosso
 
-“Sono loro i responsabili del nostro rapimento!” urlo Soldato “Non mancherei l’occasione di dargli un calcio negli loro posteriori e di picchiargli fino a fare della loro testa una marmellata per fargli capire che non si prende un americano in giro!!!”
 
-“Da! Grosso e Medico vi aiuteranno a scoprire verità” fecce con un imponente tono di voce il russo “Vero dottore?!”
 
Il dottore tedesco sudava di panico e guardava il suo gigante compagno. In realtà, Fritz non voleva rimanere qui e desiderava più di ogni cosa salire su l’una delle piccole astronave e tornarsene al suo laboratorio per elaborare la sua vendetta sull'Amministratrice e questo vecchiotto di Gray, certo non rischiare di essere divorato da un alieno! Ma allo stesso tempo, temeva la reazione del suo collega, che di tutti i mercenari era quello che si arrabbiava il più facilmente.
 
-“Ho detto vero dottore?!” alzo ancora di più la voce Grosso
 
-“J…Jaja” dice con una voce terrificata Medico alzando timidamente la mano “Pr…prometti zolo di metterti davanti a me kome al zolito”
 
Fu infine il turno di Esploratore di alzare la mano
 
-“Da quando vuoi rimanere con loro, moccioso?” li sputo Spia, rimasto solo
 
-“Da quando mi piace metterti nell’imbarazzo! Dopo tutto, ho imparato la lezione da te un po’ prima, riccordi?” rido il giovane
 
-“Ahaha, très marrant*” risse giallo il francese.
 
-“Va bene” dice un po’ sarcastico McCoy “Sembri che sei solo, francese. Se vuoi andartene, ti prego”
 
Spia si morse la lingua di rabbia: voleva veramente lasciare questi cretini pazzi, ma non sapeva pilotare un astronave. Di più, essendogli tolti da Kirk i suoi gadget per diventare invisibile e essendo disarmato, non sarebbe potuto andare molto lontano da solo, soprattutto con questo xenomorfo non lontano. Guardo ai altri, e benché odiava essere ridicolizzato della sorte, era abbastanza intelligente per sapere ammettere quando aveva perso
 
-“Avete vinto, vi accompagno. Ma facciamolo il più breve possibile perché non tengo a morire in questo posto senza avere preso la mia rivincita sulla stronza di mia boss… e essermi goduto un ultima notta con la madre di Esploratore!” dichiaro prima di pensare *Appena lo posso vi abbandono e, se mi rompete i cazzi, vi pugnalo alle spalle, idioti sentimentalisti!”
 
Il gruppo allora messo d’accordo, usci dal suo nascondiglio, scendo le scale e andò verso la porta presa dall’uomo verde. Entrando, ci ritrovarono un uno lungo corridoio, simile a quelli visti prima, a differenza che era in buono stato ed era dritto, lungo, e portava a una sola uscita. I nostri compagni, con molta discrezione, camminarono fino ad arrivare alla fine, dove Batman si mise a ascoltare sulla  porta per assicurarsi che non c’era nessuno pericolo. Poi il giustiziere apri lentamente la pesante ma non chiusa porta e lancio un sguardo all’interno prima di fare segno ai altri di seguirlo e, lentamente, aprirono la porta completamente e entrarono uno a uno, a ginocchio per essere ancora piò discreto, in una stanza.
Questa stanza, chromata bianca e di conseguenza molto chiara, aveva solo un’altra via di uscita, all’opposto da dove il gruppo era entrato. Probabilmente l’uomo verde era andato da quella parte, visto che non lo vissero da nessuna parte.
 
-“Probabilmente tornerà qui, approfittiamone per dare un occhiata veloce e eventualemente preparare una trappola” decise Kirk che, capendo che non c’era nessuno rischio per il momento, si rialzo e ispeziono i dintorni.
 
Su un lato della stanza, a canto a un muro, i nostri dodici compagni notarono la presenza di un “piccolo” grande palco sopraelevato, appunto troppo alto per vedere cosa c’era sopra. Cosi  decisero di salire le scale per darci una migliora occhiata. Una volta arrivati, potessero constatare che al centro di questo palco si trovava una tavola olografica, ma sulla quale reggevano comunque oggetti solidi, tra i quali un computer, e diverso apparecchi per, verosimilmente, esperimenti scientifici.
Alla sinistra del tavolo, c’era un grandissimo armadio, di almemo cinque metro di alto e provisto di numerosi compartimenti chiusi, molto simile a quelle casse forte delle banche, e sei grandi cilindri verticali di due metri cinquanta ognuno, ma che erano chiusi da parete metalliche e, di conseguenza, non si poteva vedere attraverso, che sembravano essere collegati a un pulsante.
A destra del tavolo, c’erano diverse grande armadi, comunque non grandi ne imponenti come l’altro, e che contenevano diversi computer attivi che sembravano decifrare codici senza mai fermarsi, come in  queste stanze di hackers al servizio dello stato nel quadro dello spionaggio e dello contro-spionaggio.
 
-“Bene, non c’è niente qui” inizio Soldato “Andiamocene, voglio trovare questo tizzio leproso e calpestarlo di pugni e..”
 
-“Forse potrei tentare di usare questi computer per trovare informazione” interrompo Batman “Non so se ci riuscirò perché è una alta tecnologia, ma meglio provare” disse prima di andarsene
 
-“MA…ma…io voglio combattere!” protesto Doe
 
-“Ma stai zitto” lo fermo Conhager “Avrai tutto il tempo di dimostrare la tua rabbia scema dopo, adesso stiamo faccendo cose utile, cioè cercare informazioni”
 
-“Pff!” fecce Esploratore “Come se potessi trovare qualcosa di utile su un computer”
 
-“Si vede che internet non era ancora disponibile per il grande pubblico negli anni 70’” disse Kirk
 
-“Intercorsa?” chiedo il giovane
 
-“Oh guardate, del zucchero!” dice volando verso sulla tavola dove aveva visto una polvere bianca “Potremmo usarlo per fare uno dolce”.
 
-“Fermati!” interrompo McCoy che corse per impedire la pegasa di di leccare la polvere “Non dev’essere zucchero!”
 
-“Non è nemmeno medicina!” dice Medico analizzando la polvere “Ja ja, kuestà è morfina”
 
-“E’ quindi è male?” chiedo Derpy
 
-“In mani di medici” dice McCoy prima di girarsi verso il tedesco “voglio dire di veri medici, no perché permette di fermare il dolore di un paziente durante un operazione, anche se nella mia epoca non la usiamo più. Ma se no, allora è pericolosissimo,  non avvicinartene mai più”
 
-“Devo kontradirla, heir McCoy, ma io penzo khe zia ankhe utile kuando la diztillo e la metto in szeringue per piztola per potere kauzare un overdoze”
 
-“Che cose un overdose?” chiedo innocentemente la piccola pegasa
 
-“Niente di importante” menti McCoy che lancio uno sguardo assassino a Fritz, il quale non capi subito cosa aveva detto di male, prima di ricordarsi che aveva di fronte a lui della gente che non avevano un senso creativo nell’arte di ammazzare il prossimo
 
-“Allora tutto qui?” dice Esploratore “Siamo stati rapiti da contrabbandieri di droga?”
 
-“Non ezzere zioccho mein freund!” dice Medico “Morfine è uzata per addormentare pazienti! Non mi zorprenderebbe che zia cui per zperimenti tale la dizzectione! Quezta tavola è la stezza di quella che avevo alla mia univerzita quando zperimentavo il mio hobby…voglio dire il mio meztiere!”
 
Tutti – tranne Spock e Derpy (non sapeva cos’era la dissezione) – furono disgustati dalla presentazione cruda del tedesco, il quale alcuni erano sempre più tentati di abbandonare alla sua sorte,  ma sapevano che quello che aveva detto poteva essere vero, e quindi decisero di raddoppiare la loro prudenza.
 
-“Mi dispiace” disse Batman “Non sono riuscito a trovare niente su questi computer perché tutto è scritto in questa strana lingua e, non avendo su di me in mio gadget di decifrazione, metterei troppo tempo a tradurre”
 
-“In questo caso faremmo meglio a andarsene, adesso” ordino Kirk “Dobbiamo ritrovare questo uomo e essere pronti a fermarlo per interrogarlo”
 
-“Da! Andiamo catturare uomo magro e senza muscolo!” fecce Grosso stringendo i pugni
 
Il gruppo stava per scendere quando sentissero una porta aprirsi. Subito e senza pensarci a due volte,  si nascondo, ancora una volta, dietro l’armadio degli hackers, che per fortuna non era in contatto diretto contro il muro, e si misero ad aspettare, lanciando piccoli sguardi furtivi.
Guardando verso le scale, vissero salire  lentamente l’uomo verde - di cui si poteva vedere adesso il corpo di circa 25 anni – che sembrava serio e concentrato, come se aveva ricevuto un ordine di primaria importanza
 
-*Merda* penso Kirk *Non siamo pronti a un confronto diretto* e sussurrò  a voce bassa agli altri “Non fate niente”
 
L’individuo passo sul tavolo, dal quale sposto gli diversi effetti, i quali andò a depositare in un piccolo cofanetto a canto al nascondiglio dei nostri compagni – un miracolo che non li visse! – fino a rendere l’ologramma vuoto, pronto per essere usato per qualche lavoro meticoloso.
Fu allora che l’uomo verde si giro verso il grande armadio e, attivando un codice su uno braccialetto elettronico che il gruppo noto solo sul momento, e che ricordo agli tre uomini spaziali quello che portava il tizio che avevano combattuto sul pianeta Kalisti, apri uno dei compartimenti che comincio a svuotare, deponendo gli effetti sul tavolo. Che fu la sorpresa di alcuni membri del gruppo di vedere che gli oggetti che lo sconosciuto usciva non erano oggetti strani usciti da qualche tecnologia futuristica e fantasiosa, ma le LORO affare!
 
-*I miei gadget mancati e i miei Batarang!* penso Batman
 
-*I nostri phasers, telecommunicatori e rilevatori!* pensarono Jim Kirk, Leonard McCoy e Spock
 
-“Mmmmph!” sussurrò Pyro
 
-“Oh allora e questo il vostro lancio di arcobaleni dell’amore?” li chiese Derpy a voce abbastanza bassa per non farsi sentire.
 
L’uomo verde, dopo avere deposto il lancia-fiamme di Pyro, prese dalla cassa un minigun, che regge un po nelle mane guardandolo, come per giudicarlo, prima di allontanare il suo sguardo e lanciare la pesante arma come un volgare oggetto da spazzatura
A questa vista, e prima che chiunque potesse capire cosa stava succedendo, il Grosso si arrabbiò, e butto con violenza l’armadio per terra che si rompo, rivelando cosi all’uomo verde, che ovviamente si era girato dalla sorpresa, tutto il gruppo.
 
-“COSA HAI FATTO IMBECILE?!” urlo impaurito Esploratore
 
Mikhail non fecce caso al suo collega e si precipito pugno in aria verso il tizio verde e urlando come un gorilla impazzito
-“NESSUNO TOCCA SACHA!!!!”
 
-“Sacha?!” chiedo Derpy “Chi è Sacha?!”
 
-“Non ditemi che ha dato un nome alla sua arma?!” fecce McCoy che non poté pensare a niente altro visto la velocità degli eventi
 
-“Purtroppo si!” rispose Conagher “Ecco perché non volevamo dirvi chi era Sacha: E’ la sua arma! Non sappiamo per quale cazzo di motivo la tratta come una neonata, ma è cosi! Non volevamo che voi lo sapevate perché ci vergognammo per lui di questo fatto e non volevamo sembrare degli pazzi!”
 
-*Perché quale impressione di voi ci avete dato fino a adesso?!” penso il dottore spaziale
 
-“FERMATI!” ordino Batman che tento di interrompere la corsa del colosso russo
 
Ma non servi a niente, e ne Batman né l’uomo verde, che sarebbe stato pronto al combattimento se non fosse stato preso dalla sorpresa causata da questo gesto tanto improvvisato  che stupido, non riuscirono a fermare la corsa infuriata di Grosso, il quale si precipitò a una velocita che nessuno pensava che poteva avere e diede un potente pugno sulla testa del suo avversario.
Questo pugno doveva essere veramente potente visto che – alla più grande sorpresa e orrore di tutti compresi lo stesso russo, che sapeva essere forte contro un debole ma che non sospettava di avere una tale forza – la testa dell’uomo verde si stacco dal resto del corpo, il quale cado per terra, e si mise a ribalzare su i muri, prima di finire nelle mane di Esploratore, il quale dopo un breve instante di silenzio, si mise a urlare mentre come un impazzito mentre Derpy che non era abituata a queste violenza estreme, svani.
 
-“AAAAAAAAAAARRRRRR!!!!!” urlo Esploratore “CHEEE SCHIIIIIFFFFOOOOO!!!!”
 
-"SACHA! FINALMENTE TI HO RITROVATO! BACCIAMI!" urlo il Grosso che visse Sacha e, scordandosi dell'uomo verde, corse per afferare la sua arma e accarezzarla 

-“MMMMMPPH!” urlo Pyro che corse in direzione di Derpy, che non riuscì a risvegliare
 
-“Cosa?" disse il Grosso prima di tornare alla realtà e riccordarsi che aveva appena ucciso un uomo con un pugno solo "Come ho fatto?!” disse Grosso guardando le sue mane “Io più forte di tutti... Ma non cosi forte!”
 
-“Che cosa ai fatto imbecille?!” urlo Spia “Per colpa tua abbiamo perso l’unico modo che avevamo di ottenere informazioni! Adesso avremmo tutti i altri sulle nostre tracce!”
 
-“Dannato Bolscevico!” grido Soldato “Dovevo essere IO a dargli un pugno in faccia!”
 
-“Non doveva toccare Sacha” balbutii Grosso “Non pensavo comunque che piccolo uomo verde cosi fragile”
 
-“Derpy è svanita” dice McCoy tentando di svegliare il pony insieme al piromane “Sarebbe meglio per voi che stia bene!”
 
-“NO! Ormai hai rotto l’accordo!” urlo Batman che spinge il colosso russo contro un muro, pronto a picchiarlo “Adesso ti farò subire la lezione che ti meriti sin dal nostro incontro, brutto assassino schifoso che non sei altro!”
 
-“BATMAN, NO!” urlo Kirk che non voleva uno scontro interno, anche se era d’accordo con il giustiziere e che volevo portare in giudizio il russo per la sua orrible azione.
 
BANG
 
Un rumore metallico potente sorgi dal nulla, in tempo per impedire Batman e Grosso di combattere. Distratti,  gli uomini si girarono e vissero sulle scale, a canto al tavolo, la ragazza militare con capelli rossi che li guardava freddamene con i suoi occhi di colore sangue.
 
-“Merda!” fecce Medico “Ziamo zcoperti!”
 
-“Iv’ar vangulaìrr odaerastar’ar landares?” inizio a parlare  in una lingua sconosciuta e con una voce robotica la ragazza, che sembrava giovane, mentre si misi in posizione di combattimento “Ir scarla ub’ar Osiri’us ivar steratzza’r? Amatusaar, bat nar ivar randsuderar!”
 
-“Ma che cazzo dici?!” fecce Esploratore, talmente sorpreso che si era persino scordato che reggeva nelle mane la testa di uno defunto
 
-“Se questo imbecille di Soldato non avesse rotto il traduttore, forse avremo potuto saperlo!” urlo di paura e rabbia Conhager
 
-“Ma era già rotto!” si difese Doe
 
-“Non lo era cretino!” rispose McCoy che non vide nessuno motivo di trattenersi un minuto di più
 
-“Ehm signora!” provo a parlamentare Kirk “Noi siamo terribilmente confusi e ci dispiace di quello che il nostro compagno a fatto… Siamo terribilmente dispiaciuto, ma se possiamo…”
 
“MENO CHIACHERRE E PIU AZIONE!!!! Risolviamo conti dopo piccolo pipistrello!” urlò Grosso respingendo Batman “Quello che ha funzionato una volta lo sarà anche la seconda! YAAAAAAH!” urlo prima di correre verso la ragazza per dargli un pugno in faccia.
La giovane donna non si mosse di un iota, e si lascio picchiare in piena faccia da Mickhail, ma al contrario di quello che era successo al suo compagno di guerra, la sua testa non si stacco: anzi, dopo un rumore di metallo, fu Grosso che si mise a urlare di dolore reggendo la sua mano che inizio a sanguinare.
 
-“AYA AYA! MEDIIICC!” grido il Grosso
 
Dopo questo tentativo fallito, la militare fecce prese un lungo sospiro
-“Zar…Ivar andaiur lanpares, inar? Kaor zar… Preparatevi a soffrire, primitivi!” e con questa frase detta nella lingua dei nostri compagni, si mise in posizione di attacco, afferro il Grosso e gli diede un potente pugno in faccia che  mise quest’ultimo K.O. e, con una forza sovraumana che nessuno avrebbe pensato che avesse, lo sollevo incoscio sopra di lei prima di lanciarlo violentemente contro il resto del gruppo, tutti ebbero il tempo di scappare – e Pyro di portare via Derpy – tranne Conhager, che era stato distratto dallo spettacolo e che si prese il suo collega in pieno
 
-“Aiuto!” urlo in vano il texano caduto a terra che non riusciva più a muoversi sotto il peso del suo collega
 
-“Non abbiamo scelte!” urlo Kirk che inizio a sparare in direzione della militare – sperando ferirla ma non ucciderla… ma per sua fortuna, o sfortuna, questa azione fu senza nessuno effetto! La loro avversaria era talmente veloce e agile che evito tutti i colpi e si avvicino in pochissimo tempo dal capitano spaziale. Quando arrivo a portata di mano, James tento colpirla con il calcio la sua pistola, ma lei fermo il gesto, afferro l’arma che levo senza nessuna difficoltà prima di romperla usandola per dare uno potendo colpo sul petto capitano dell’Enterprise, il quale fu proiettato contro un altro armadio vicino a Conhager. Era ancora conscio, ma sanguinava e il dolore era tale che non riusciva più a muoversi ne a respirare. Tento di alzarsi, ma ricado immediatamente a terra
 
-“JIIIM!” urlo McCoy che corse verso il suo amico per aiutarlo
 
-“Capitano!” disse a voce alta Spock mentre si mise a correre verso la militare, seguito immediatamente da Batman che aveva ripreso i suoi batarang  e che lancio immediatamente una bomba fumogena sulla faccia della ragazza, con l’obbiettivo di accecarla  e cosi attaccarla. Purtroppo, non funziono, perché mentre salto per un attacco aero, la militare stava già dando un pugno molto preciso nella sua direzione, colpo che Batman evito per un pelo prima di atterrare al suolo e guardare nei occhi la sua avversaria
 
-“Tu saresti il forte?” disse impassibile quest’ultima che senza staccare il suo sguardo rosso fermo Soldato – che non aveva imparato la lezione del suo scontro contro Spock – che mando via di qualche metro “Dai, mostrami cosa sai fare”. E si precipito verso il pipistrello
 
Inizio allora una lotta a mani nudi tra il giustiziere e quella che era all'origine della sua sfortuna. Entrambi combattevano molto bene, alternando a vicenda colpi forti e precisi sia di bracci che di gambe e evitando i contrattaci. Batman riuscì a dargli un pugno in faccia, ma come era successo con il russo, ci fu solo un potente rumore di metallo, e come era successo con il mercenario, la militare prese l’occasione dell’errore commesso per dare un pugno che proietto indietro il nostro super-eroi  contro un muro. A terra, il giustiziere tento di lanciare i suoi batarangs, ma non servi a niente, questi ultimi si misero a ribalzare su di lei come piccoli palloni. La ragazza si mise
a correre per dare il colpo di grazia a Batman, e quello li fu salvatosolo dall’intervento di Spock che, arrivato da dietro, tento in vano la sua tecnica per andormentare.

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-“Ah? Mi dispiace, ma questo trucco non a effetto su di me!” gli disse la militare  che si giro e respinge il vulcaino prima di iniziare una lotta contro di lui. Se l’attacco del capo scientifico dell’Enterprise non fu efficace in sé, ebbe il merito di offrire il tempo necessario a Batman e Soldato di rialzarsi e di ritornare alla loro volta nello scontro.
 
-“Non prendo calci nel sedere, IO DO I CALCI AGLI ALTRI, MI SENTI BRUTTA LATTINA?!” urlo il patriota americano che adotto la strategia tipica degli Stati Uniti, cioè correre come un pazzo senza pensare a niente.
Al contrario, il cavaliere oscuro inizio una strategia di attaci veloci e ripetitivi, saltando dagli muri per tentare di sorprendere la nemica. I due, raggiunti da Spock, riuscivano un po a distrarre la militare, ma nessuno di loro fu in grado di colpirli e più volte furono mandati via da un colpo
Fu allora che Pyro, dopo avere deposto Derpy a canto di Kirk e McCoy, corse prendere il suo “lancio arcobaleni” e, approfittando che Batman fu proiettato contro il muro e che i due altri erano fuori dalla sua portata, inizio a sparare fiamme sulla militare.
 
-“MMmmnpffp!!” rido il piromane
 
-“Ja…ja… JA!” esulto Fritz ridendo come un pazzo e piegando i bracci “Brucci kuesta demonio fino a farne cenere! MOUAHAHAHA!!!”
 
-“Aiutatemi!” interrompo Conhager che era ancora bloccato sotto il Grosso e che tentava disperatamente di sollevare.
 
Ma nessuno intervenne per il spettacolo che vissero: in effetti, malgrado la temperatura caldissima e le fiamme infernale, che avrebbero arrostito un buoi in qualche secondo, la militare non senti niente! Lei si giro, si avvicinò verso il Piromane dal quale tolse l’arma prima di dargli un pugno e lanciarlo, di nuovo inconscio, nell’aria… prima che questo ultimo atterrasse proprio sopra Grosso e l’Ingegnere, che perse il poco di spazio che era riuscito a fare per uscire dalla sua situazione tanto imbarazzante quanto dolorosa. 
Soldato Sali sul tavolo e tento di saltare sull'avversaria
 
-“ARH! Ziamo finiti!” urlo di paura il medico tedesco
 
-“Non tollererò che la mia squadra sia sconfitta da una ragazzina!” urlo Soldato che prese un computer che lancio in direzione della ragazza nella speranza di spezzargli il colpo… Ma fu il computer a rompersi e la donna si giro e contrattacco immediatamente, avvicinandosi di Doe con un solo salto, e dandogli  tre pugni in faccia, due nello stomaco e un colpo di gamba.
 
-“Aya!” fecce Soldato sputando sangue dalla bocca “Sono un americano allenato a soffrire per la patria, è tutto quello che sai fare puttana?!”
 
Avrebbe fatto meglio a stare zitto, perché la ragazza lo prese dal colo, lo lancio nel l’aria prima di afferrare la sua gamba, buttarlo a terra e, con un colpo solo di mano, romperli la gamba fino a mostrare le ossa, e tutto questo prima di buttarlo, conscio ma neutralizzato, dove si trovavano già Kirk, McCoy, Derpy, nonché Pyro, Grosso e Ingegnere su i quali attero
 
-“E dai!” si lamento Conhager
 
-“AHHH! MEDICO!!!” urlo Soldato mentre fu raggiunto dal tedesco e McCoy
 
-“Aya…penzi khe zia dolorozo?” fecce Fritz
 
-“Certo che fa male idiota di un vecchio puzzolente tedesco dei miei stivali immigrato wurstel!!!” inizio a insultare Doe
 
-“Sta tentando di raggrupparci tutti in un angolo!” constato Spock che vide che ogni volta che la militare sconfiggeva qualcuno lo mandava dove c’erano già i altri “Per intrappolarci!”
 
-“Allora non gli permetteremmo!” dichiaro deciso Batman che, accompagnato dal vulcaino si precipito verso la terribile avversaria
 
Nel frattempo, Spia e Esploratore erano rimasti zitti e immobilizzati dalla paura degli eventi che stavano succedendo davanti i loro occhi, non sapendo cosa dovevano o potevano fare. Fu allora che il francese senti una mano appoggiarsi sulla sua spalla
 
-“Oh Esploratore…” disse Spia con una voce sarcastica “So che hai paura, ma anche se lo scopo spesso, non sono  la tua mammina, quindi non toccarmi!”
 
-“Cosa dici brutto stronzo schifoso!” rispose con una voce arrabbiata Esploratore “Guarda che non ti sto toccando!”
 
-“Ma allora..” inizio il francese che guardo al suo giovane collega e visse in effetti che le due mani di Esploratore tenevano ancora la testa. Li, Spia guardo direttamente la testa del ragazzaccio, il quale era spaventato con la bocca aperta. Vedendo l’espressione sempre più terrificata del giovane, la Spia deglutì e giro lentamente la testa per vedere sulla sua spalla una mano verde. Preso dalla paura, ma troppo curioso, continuo a muovere la testa fino a vedere, dietro di lui e in piedi il corpo  senza testa dell’uomo verde.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!” urlo allora il francese scappando
 
-“AAAAAAAAAAARRRRRGGHHH!” grido Fritz che, vendendo la scena, ebbe come un infarto e svani
 
-“Per uno che ama distruggere senza anima i corpi dei altri, di sicuro è fragile!” penso spaventato ma ancora conscio e coraggioso McCoy
 
Intanto Esploratore, dopo avere urlato e lanciato la testa nell’aria, corse verso Batman e Spock, i quali insieme al giovane si misero davanti le casse-forte. In effetti il super eroi era riuscito poco tempo prima ad afferrare la militare  dal collo e buttarla sulla tavola olografica che si rompo – rivelando che comunque fatta in parte di vetro, ma quando era saltato sopra, nella speranza di finalmente neutralizzarla, il pipistrello sottovaluto la resistenza della sua nemica che con un potente colpo di piede l’aveva mandato in aria dove si trovava adesso e dove Spock era arrivato per aiutarlo.
Quando il giustiziere, il ragazzaccio e il vulcaino furono in linea pronti a riprendere lo scontro, vissero che la militare era di nuovo in piedi, dritta e stoica, come se non era successo niente, e li guardava con i suoi occhi di sangue e con un viso completamente privo di emozioni. Nessuna rabbia come nessuno sorriso comparivano sulla sua faccia, il che rese Esploratore molto nervoso
 
-“Ci sta valutando” commento Spock
 
-“Va bene, visto che McCoy sta aiutando i altri e che Kirk e Soldato sono feriti, siamo noi tre con Spia, quindi  quattro contro una!” calcolo Batman
-“Cinque se riesco a sbarazzarmi di questo ciccione e dello Pyro, nonché dell’altro scemo di americano e di questo inutile tedesco!” urlo da lontano Conhager sempre bloccato sotto la montagna di corpi inconsci o immobile
 
-“Se mi ascoltate bene, possiamo…” inizio il giustiziere
 
Ma prima che Batman ebbe il tempo di dare le istruzioni, tutti i uomini ancora consci vissero il corpo mobile dell’uomo verde spostarsi a canto della militare, mettersi la testa sul collo dal quale uscirono una luce verde e fili di carne. Quando il processo, di circa 45 secondi, fu completato, il corpo era di nuovo collegata con la testa, la quale dopo rapidi movimenti di occhi, sicuramente per istinto, lasciarono il posto a un espressione di rabbia e frustrazione, pieno di odio e rancore
 
-“Ivar maarh’iur Imi?!” urlo con una voce molto grave e distrutta il tizio verde “Naor, Imi partsoufripainar! Ciacc’ar!”
 
-“O mio DIO! Ehm…volevo dire…” dice impaurito Esploratore “Siamo quattro contro una donna e uno zombie, o visto di peggio…credo!”
 
-“Ma, dov’è la Spia?” chiedo Spock
 
-“Scusatemi signori, ma sarà senza di me!” grido da lontano Spia, che nel frattempo era sceso e che era arrivato alla porta da dove erano entrati “Vi avevo detto che dovevamo andarsene via subito! Almeno siete gentili di trattenere quelli due mentre io scappo con un’astronave! Ah, Esploratore… Non preoccuparti per tua madre, saprò occuparmi bene di lei! Au revoir messieurs!”
 
-“STRONZO VIGLIACCO TROIANA EFFEMINATA FIGLIO DI PUTTANA MANGIATORE DI LUMACHE SCHIFOSO NON AMERICANO CHE NON SEI ALTRO!!!!” urlo Soldato pugno in aria “TORNA QUI IMMEDIATAMENTE!!!”
 
Il francese rido come un impazzito mentre apri la porta: non era per niente che era considerato il più intelligente del gruppo di mercenari! Non lasciava mai perdere l’occasione di cavarsela, anche se significava tradire i altri idioti e ricevere la reputazione di essere infame e falso, dopotutto, chi se ne frega dell’opinione altrui? L’importante è di essere in vita, cosa alla quale era ben deciso a riuscire a fare!
Purtroppo per lui, non appena apri la porta che il suo buono umore svani in meno di un secondo: nel corridoio, ad aspettarlo in piede, c’era il xenomorfo che saliva dappertutto e che soffio il suo respiro puzzolente sul mercenario
 
-“Oh merde…” pronuncio Spia prima che l’alieno, con un potente colpo di coda laterale, lo butto in aria dove –ironicamente – cado inconscio su Conhager che si era appena – finalmente – dai corpi inconsci. Buttato per terra dal corpo del francese, la testa del texano colpi un armadio e l’operaio fu messo K.O. Cosi fu neutralizzato a sua volto il più affidabile dei mercenari, senza avere avuto il tempo di dimostrare la sua utilità.
 
-“Bene” dice preoccupatissimo Esploratore “Siamo solo tre a potere combattere contro due, ma forse ci aiuteranno contro il xenomorfo… O meglio, combatteranno contro il xenomorfo e noi potremmo approfittarne per scappare!!!”
 
Ma alla sua grande disillusione del giovane, il xenomorfo si avvicino tranquillamente accanto all'uomo verde, il quale lo accarezzo come se fosse un cane, prima di girarsi e minacciare Kirk, Soldato e McCoy, il quale fu costretto a rimanere immobile per non provocare la bestia.
 
-“Merda! Quindi siamo tre contro un zombie, una donna e un mostro??!!!” urlo Esploratore “Non potrebbe essere peggio!”
 
A questo momento la militare alzo il suo braccio destra nella direzione dei tre ultimi combattenti in piedi e, con un rumore meccanico, fecce scomparire il suo membro per lasciare il posto a un grosso canone a energia, pronto a sparare
 
-“E dai!” urlo il giovane prima di vedere che c’erano le pistole dell’equipaggio dell’Enterprise sparsi a terra, cosi, ebbe un idea
 
-“Non fare lo scemo!” sussurrò Batman
 
Fu vano, l’Esploratore corse e salto nell'aria, evitando i due nemici umanoidi, per afferrare una pistola faser, lasciarci schivare sul suolo e alzare la sua arma per sparare una luce blu chiara contro la militare… senza che niente si produsse!
 
-“Che cazzo?! Non avevate detto che queste pistole potevano disintegrare i robot?!” insulto il mercenario in direzione di McCoy e Kirk
 
-“S…Si” inizio a parlare Kirk malgrado che McCoy non voleva che si sforzasse “M..Ma non …lo usiamo spesso cosi… lo usiamo soprattutto come paralizzante…il che non a effetto su i robot…”
 
https://www.youtube.com/watch?v=EvI_FYarYIY
 
-“NON POTEVATE DIRMELO PRIMA?!” urlo Esploratore che fu distratto e non visse che l’uomo verde si era avvicinato a lui. Quando il giovane se ne reso conto, era troppo tardi, e il tizio verde lo strangolo fino a farlo svanire, prima di buttarlo a canto a McCoy
 
Il cavaliere oscuro e il vulcaino, essendo gli unici due ancora in piedi, si prepararono all'attacco quando, all'improvviso, l’uomo verde premo il pulsante collegato ai sei cilindri acanti ai loro compagni feriti. I sei cilindri si aprirono, e una volta la protezione metallica scomparsa,  rivelarono che in ognuno di loro c’era un individuo. Da sinistra a destra, c’erano un uomo cicciotto bianco a capelli neri con l’uniforme rosso, una donna nera con un uniforme rosso, un asiatico e un giovane ragazzo entrambi in uniforme giallo, un uomo magro con un capello da cow-boy e un uomo nero guercio entrambi vestititi in rosso; tutti i sei erano inconsci, collegati a fili e visibilmente immersi in uno liquido blu, lo stesso che contenevano le cuve nelle quale i nostri protagonisti si erano svegliati.
 
-“Scott! Uhura! Zulu e Checov” urlarono Kirk e McCoy alla vista dei loro compagni, alla volta felice di scoprire che i loro amici erano ancora in vita, e alla volta spaventati che questi ultimi erano anche loro prigionieri.
 
-“Cecchino e Demoman!” urlo Soldato “Smettete di dormire e venite a combattere” aggiunse senza, ovviamente, ottenere risposte
 
La militare levo il suo braccio-pistola verso i sei cilindri e attivo l’energia che poteva sparare: il messaggio era chiaro, o i due ultimi combattenti si arrendevano, o allora i ostaggi sarebbero stati giustiziati!
 
-“Cosa aspettate?!” urlo Soldato evitando il più possibile il Xenomorfo “Attaccate questi due mostri e aiutatemi con questa creature, vermi!”
 
Ma ne Batman ne Spock interferirono, lasciando l’uomo verde ravvicinarsi della militare.
 
-“COSA FATTE?! ANDATE COMBATTERE COME ME!!!” urlo il Soldato che tento di rampicare nella speranza di mordere le gambe dell’uomo verde.
 
Il vulcaino , che non era per niente stupido come il patriota, aveva già capito che era inutile lottare di più è che la soluzione più logica, per preservare la propria vita e quella dei altri, era quella di arrendersi con la speranza di essere solo fatto prigioniero.
Batman avrebbe forse potuto fare qualcosa, ma sapeva che se avesse fatto un gesto la militare avrebbe ucciso gli addormentati e non voleva rischiare la vita di altrui, e benché era coraggioso, sapeva che questa volta, in queste condizione, non c’è l’avrebbe fatto. Era meglio perdere questa battaglia e magari riprendere – se sarebbe stato possibile – la rivincita un’altra volta.
E quindi, quando Kirk che aveva capito le loro intenzioni fecce -  con tristezza e rassegna – segno di accettazione, Spock e Batman si arresero, e l’ultima cosa che loro, Kirk, McCoy e Soldato – il quale stava sparando insulti verso i “codardi” -  vissero fu il pugno veloce in faccia da parte dell’uomo verde e della militare e l’oscurità completa che ne segui.
 
 
Messieurs = Signori vraiment= veramente Marrant = divertente
Sterfen = Morire Fraulein = Bambine


 
Bene ragazzi, allora, cosa ne pensate? Questo era il capitolo con il primo vero scontro e come ce ne saranno altri in futuro, e quindi non esitate a darmi degli consigli ^^ Per il resto, questo capitolo – che so che è corto ma non meno importante per il contenuto – è quello che considero come che “chiude” il primo atto e quindi, per via dei esami, aspetterò circa metà giugno per pubblicare il prossimo che è già in corso di preparazione (ma che voglio fare il meglio possibile).
Nel frattempo, vi auguro di avere avuto una lettura piacevole, un buon divertimento e che – se state in esami – in bocca al lupo 

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Capitolo 8
*** Capitolo VII: L'Ammiraglio ***


-“Ahia… il mio stomaco…” fecce James T. Kirk con difficoltà di articolazione mentre si svegliava seduto per terra, appoggiato contro un armadio, nella stanza dove erano stati sconfitti da questi nemici un po particolari.
Il capitano dell’Enterprise aveva un forte dolore alla pancia, accompagnato di un pesante male di testa, talmente forte che il suo fronte sudava e abbondantemente e che ogni suo respiro causava un bruciore agli polmoni . Provo allora a metterci la mano sul suo fronte per asciugarsi, ma il suo gesto fu fermato e l’ufficiale di Starfleet si  rese allora conto, dopo avere insisto in vano, che le sue mane erano state ammanettate dietro la sua schiena, da quello che sembravano essere fili energetici blu di circa due centimetri di diametro. Capendo che non serviva a niente di innervosirsi, si calmò e comincio a riflettere meglio, e cosi prese la decisione, di interpellare i suoi uomini “Spock? McCoy?!”
 
-“Siamo qui!” rispose la voce anch'essa molto debole: il dottore era a canto a Kirk, ma quest'ultimo non se n'era reso conto talmente si sentiva male e che la stanza era poco illuminata “Non riesco a muovermi”.
 
-“Questi alieni sono andate via, ma hanno preso la pena di legarsi tutti prima di partire” disse con serio Spock “Non capisco perché ci hanno lasciato li, i piedi liberi e senza sorveglianza apparente, ma ci deve essere un motivo”.
 
-“Mentre voi parlate, io provo a trovare un modo di spaccare queste specie di manette” fecce Batman che tento di sforzare con i pugni, solo per ricevere una piccola scarica elettrica che lo fecce soffrire un po “Devo trovare un altro modo”.
 
Kirk si giro alla sua destra e vide, seduti e ammanettati con fili energetici visibilmente indistruttibili, tutti i suoi compagni di sventura nel seguente ordine : Batman, McCoy, Spock, Soldato, Pyro, Derpy, Grosso, Medico, Esploratore, Ingegnere, Spia, Batman, Zulu, Checov, Uhura, Scott e due uomini che sembravano essere i due mercenari mancanti, quello che era stato descritto come un ubriaco, Tavish Der Groot Finnegan detto “Demoman” o “Demolitare”, e Mundy soprannominato il “Cecchino”. Uno a uno, si stavano svegliando, con l’eccezione di Batman, McCoy e Spock che erano stati già svegli, e il Demolitore che era in uno sonno cosi profondo che russava con della bava che cadeva della sua bocca.
 
-“RRffff… no…non bastard… Rrrfff…. Prendi i miei soldi se vuoi...ma ridami il whisky…Rfff” diceva il guercio nero tra un russo e l’altro.
 
Non erano passati trenta secondi che già questo mercenario esasperava il capitano dell’Enterprise, ma mentre si giro per risvegliarlo e fare smettere questo rumore insopportabile, si fermo e noto che agli suoi uomini ritrovati e agli due nuovi mercenari, erano stati inflitti ferite leggere, come colpi di siringhe, sul viso e su i bracci.
Kirk non ebbe il tempo di interrogarsi più di tanto su questo piccolo particolare quando senti la voce stanca, ma veloce di ritmo, del suo capo di ingegneria.
 
-“Capitano?...Capitano!! McCoy, Spock!” tento di urlare Scott riconoscendo Kirk e suoi compagni “Cosa è successo a l’Enterprise? Mi ricordo solo di un esplosione e….” l’ingegnere spaziale si fermo per guardare con sorpresa i nove individui vestiti in rosso, quello travestito in pipistrello e…un pegaso??? “Ehm, capitano, chi sono queste persone e…questo pony??! Cosa è successo?!”
 
-“E’ una lunga storia Scott” comincio Kirk “Vedete…”
 
-“Rhrrr…hem…ey…” inizio a dire Tavish che si stava svegliando in seguito all’intervento di Scotty “W..WHaoooo...Aaaahh...Ho dormito come un fottuto bambino irlandese dopo la San Patrick! Bene! Al lavor..”
 
-“Demoman” cominciò Spia che si era anche lui risvegliato, ma che aveva già ricuperato tutto il suo sarcasmo “Le tue ridicole metafore non mi sono mancate per niente!”
 
-“Ah ! stupito mangiatore di rane, adesso ti metto il mio pugno nel tuo…” il Demolitore smetto di parlare rendendosi conto di essere ammanettato, poi con il suo occhio unico guardo in torno a lui e visse insieme ai suoi colleghi strani personaggi
 
-“Tutto è a posto” provo a calmare Kirk, che non voleva che questo tizio iniziasse a entrare in panico

“Aspettate,... sono prigioniero insieme ai miei cretini di colleghi, un uomo travestito in pipistrello per Halloween, tizzi in costume blu, rossi e giallo – tra cui un elfo – e un pony…” cominciò a dire il Demoman prima di notare in particolare lo sguardo falsamente rassicurato di Kirk. Dopo un minuto di silenzio, Tavish si mise a ridere come un impazzito, risvegliando definitivamente tutti coloro che erano ancora addormentati.
“AHAHAOhohoAHA! Devo avere bevuto troppo scrumby ieri sera e adesso sto sognando la più assurda delle situazione! AhAHA!”
 
-“Non è un sogno” rispose Esploratore con la voce mi addormentata mi arrabbiata che hanno i giovani quando sono trascinati fuori dal letto per andare a scuola.
 
-“Cosa?” dice sorpreso il guercio, che dalle risate passo a un espressione di costernazione.
 
-“Non è un zogno” spiego Medico “Tutto kuello khe vedi è vero”
 
-“Ve… Veramente?” chiese con panico Demoman “N…Non sono io che sono ubriaco come al solito?”
 
-“Nein… anzi… kredo khe tu non zia zato mai kozi zobrio della tua vita vizto khe zarrano almento tre giorni khe eri rinkiuso kui e durante i kualli non avvrai bevuto”
 
“Si signore, noi tutti siamo veri!” dice stanca ma con entusiasmo Derpy, di cui le zampe e le alle erano legate “A proposito, mi chiamo Derpy, possiamo essere amici?”
 
Ci fu un momento di silenzio in cui il Demoman rimase bocca aperta guardando al pony
 
-“Ehm, signore?” chiedo Uhura che non si trovava lontana a Tavish che era paralizzato dalla sorpresa, con la bocca aperta che tremava “Tutto bene?”
 
-“Ey, ci sentite?” fecce Scott dando un piccolo colpo di spalle al Demolitore per farlo reagire, gesto di qui si penti immediatamente
 
-“AAAAAHHHH!!!” fu la reazione del Demoman, che si mise a urlare come un posseduto e a dare il risveglio definitivo a tutti. Kirk tento di calmarlo, ma il mercenario guercio non gli diede ascolto e, urlando ancora più forte, si alzo sulle sue due gambe in uno solo salto e, rovesciando i altri per terra colpendo le armadi presente intorno a loro, si mise a correre come un impazzito gridando a ripetizione e con un tale volume e una tale ritmo di parola che ne diventavano incomprensibile per i altri frase come “DOVE SONO?! COSA CI FACCIO QUI?! PERCHÉ C’E’ UN PONY DI RAGAZZINA?! DOVE LA MIA SPADA?! HO BISOGNO DI SCRUMBYYY!!!”
 
-“E che cazzo, c’era proprio bisogno di una ALTRA delle sue crise isteriche” fecce Mundy, cioè il Cecchino, con un sguardo annoiato ma calmo, prima di sputare a terra.
 
-“Tanto non potete fare niente per il momento” inizio Spock che, non si rendeva conto, parlava nel vuoto “Sarebbe meglio per voi calmarvi e riflettere, e…”
 
-“FERMATI SUBITO!!!” minaccio con una voce potente che si fecce sentire malgrado i urli dello scozzese il nostro cavaliere oscuro, il quale si alzo e, malgrado le mane legate alla schiena, corse nella direzione del mercenario.
 
-“AAAAAAAAAAARRRHH!!!! UN PIPISTRELLO GIGANTE!!! LASCIAMI STARE MOSTRO!!!”urlo Tavish Finnegan alla vista di Batman che li fecce paura prima di mettersi a correre verso l’unica via di uscita che vedeva, cioè le scale che scendevano dalla piattaforma per portare alla stanza in basso. Il ciclope nero pensava finalmente scappare da questa situazione insana, ma  quando mise il primo piede sulla scale, senti come un soffio minaccioso e una grande figura scheletrica saltare davanti a lui, spuntante una bava schiffosa.
“WHAAAT THE FUCKING HEEELAAAAAR!!! Urlo con uno nuovo potente urlo il Demoman che, in un salto indietro, rovescio Batman e, cadendo a sua volta a terra, rampico con la forza delle sue gambe fino a raggiungere molto velocemente i altri contro l’armadio, ostacolo sul quale si appoggio il più possibile per allontanarsi al massimo di questa specie di immonda lucertola gigante.
 
-“Fuck fuck FUCK!!!!” fecce impaurito Esploratore
 
-“Holly mother of Jesus!” urlo l’appena Cecchino, che passo di impassibilità a una paura incontrollabile, con il suo accento australiano alla vista della creatura “Nel nome della regina d’Inghilterra, che cose questo pezzo??!!”
 
-“Capitano aiuto!” grido Checov, di qui lo stress era salito alla velocità della luce.
 
-“AAAAH!” fecce Derpy chiudendo i occhi davanti a questa creatura che, malgrado era convinta fosse amichevole, era comunque spaventosa “Nessuno pony dovrebbe mai vedere questo!”
 
-“E neanche nessuno essere umano!” fecce Checov “Un minuto: Un pony?!”
 
-“Signori!” fecce Soldato “E’ tempo di morire nell'onore! Vieni qui larve di uno xenomorfo, sono pronto a lottare fino alla morte!”
 Ma piuttosto che attaccare, il xenomorfo li osservo, e quando vide che erano tutti vicino alle parete,  – compreso Batman che, essendo di mentalità realista, si era prudentemente allontanato delle scale – fecce una minaccia con la piccola testa interna e, girandosi, scompari nell'ombra alla stessa velocità con la quale era arrivato.
 
-“Come?! Non puoi umiliarmi della sorte codardo!” insulto Doe che tento – in vano per via della sua gamba severamente ferita – di alzarsi “Torna qui e provi a uccidermi come un uomo!”
 
-“Ma stai zitto imbecille!” ordinò Conhager
 
-“Mmmm” rifletto con la sua imperturbabile calma Spock “Visto che sembra essere stato addestrato dagli individui che ci hanno sconfitti, è stato sicuramente lasciato qui per fare la guardia, cioè spiega per quale motivi non abbiamo visto nessuno altro. Comunque, se mi baso su quello che ho visto, penso che non ci farà niente finché non ci muoviamo dalle nostre posizione attuale.”
 
-“Siete sicuro?” sussurrò McCoy
 
-“Da! Piccola creatura non tornare mangiarci?” aggiunge Grosso
 
-“Mmmmph?”
 
-“Si signore Pyro, la creatura se né andata, ma dove avete visto i pulcini?” traduce Derpy
 
-“Shhhh!” fecero sia Kirk e Batman che voleva capire meglio la situazione.
 
Di conseguenze, sia per sicurezza che per riprendere il loro soffio, tutti rimasero zitti e attenti a ogni loro singolo movimento per limitare al limito il rumore. Dopo avere aspettato circa cinque minuti e essere stati rassicurati che lo xenomorfo tornava solo ogni tanto per dare un occhiata prima di andarsene quasi immediatamente, i nostri compagni decisero che potevano di nuovo parlare.
 
-“Bel lavoro Demoman!” grido Soldato “Sei stato peggio di una ragazzina! Se non avevo la gamba rotta verrei da te darti una lezione per farti di te un uomo, un vero! Non uno che si mette tutte verde!”
 
-“Si chiamano KILTS, brutto stupido mangiatore di hamburger schifosi fatto per i coglioni come te, brutto americano bastardi discendenti dei bastardi inglesi puritani con la scopa nel culo!” rispose arrabbiato il guercio.
 
-“Come osi paragonare la grande America con l’Inghilterra puzzolente, inglese in tutta?!” contrattacco Doe.
 
-“Per favore!” piango Derpy “Non amo i litigi! Non possiamo tutti essere amici e fare una torta da mangiare in un pic-nick quando saremmo di nuovo liberi”.
 
-“Mmmmph!” fecce con entusiasmo Pyro
 
-“Comunque, cosa ci facciamo qui? E come mai c’è anche una… cavallina parlante?” s’interrogo l’ufficiale Zulu, che era il membro più serio dell’Enterprise dopo Spock, il quale si era trattenuto fino a adesso di parlare per via degli eventi.
 
-“E’ qualcosa che non si vede tutti i giorni” sussurro l’australiano “Trovarmi rinchiuso qui con stranieri, una pessima parodia di bambina e questo schifo di coccodrillo moribondo. A proposito, nessuno sa che cos'era quest’orrore?”
 
-“Uno xenomorfo” disse Batman con la sua profonda voce che sorprese tutti coloro che non l’avevano incontrato “Meglio non provocarla, adesso smettetela di urlare! Mi sto concentrando per trovare una soluzione per uscire da cui!”
 
-“EH! Chi ti credi per darmi ordini, pipistrello!” aggredì Cecchino “E perché ti sei travestito cosi, è Halloween o cosa?!”.
 
-“POSSO SAPERE COSA STA SUCCEDENDO QUI????!!” urlo all'improvviso Scott che, preso dall'angoscia e dal fatto che non capiva niente “Perché quest’uomo è travestito in pipistrello?! Come fa questa cavallina fa per parlare?! Perché ci sono dei pazzi in rosso con noi?! Ma soprattutto, cosa è successo all’Enterprise? Dove sono i nostri compagni e perché siamo prigionieri?!”
 
-“Signore Scott!” intervenne McCoy “Un po’ di self-control!”
 
-“Scusami Leonard” si scuso l’ufficiale d’ingegneria “Ma, capitano, ditemi, cosa sta succedendo? E… e…l’Enterprise…? Cosa è successo all’Enterprise”.
 
-“Ah!” urlo Derpy, che smise di piangere per aprire i suoi occhi spaventati, prima di guardare Grosso “Mi ricordo! Avete fatto del male all'uomo verde con un colpo in testa!”
 
-“Cosa?!” urlo con panico Checov girandosi verso il colosso che si trovava vicino a lui, prima di allontanarsi poco a poco da quest’ultimo.
 
-“DA!” dice Grosso imbarazzato tentando di convincere la sua piccola amica equina “Ma non ho ucci…ferito nessuno di proposito… non proprio… piccolo incidente alla goulag! Ey, DOVE’ SACHA?!”
 
-“In realtà” commento Esploratore “Non l’hai ucciso, era un zombie! Un morto-vivente...ah e ciccione...smettila con Sacha”
 
-“Veramente?!” fecero sia Mickhail che Derpy girandosi “Non è morto?!”
 
-“Ja, era ankora vivo” fecce Fritz “E ankhe se voglio ztudiarlo kome mai è pozzibile, ametto khe sul momento… mi zono zentito male”.
 
-“Confermo questo fatto” fecce annoiato Esploratore “Pfff, deficiente”.
 
-“Sarà la magia” fecce con speranza Derpy
 
-“Questo non è possibile!” urlo Zulu “La magia non esiste e i zombie sono solo un fenomeno popolare degli uomini del XXI° secolo resi popolare con il cinema e i videogiochi! E poi i chi è Sacha?!”
 
-“Il nome del minigun di questo cicciotto a cervello di nocciole e… Aspetta faccia di limone, uomini del XXI° secolo?! Ma se siamo nel 1975… Di  quando siete?!” chiedo Cecchino con un espressione di dubbio.
 
A partire di questo momento, la sala fu riempita di rumore di domande, di panico, d’incomprensione da parte dei quattro ufficiali spaziali ritrovati e dei due nuovi mercenari. E per quello che riguarda i mercenari, c’era anche rumore di insulti, tranne per il Pyro che rideva e Grosso che, dopo avere presentato delle scuse per averla spaventata, fecce la pace con Derpy, anche perché alla fine nessuno era ferito.
 
-“SILENZIO!!!” urlo a voce alta Batman, talmente forte che il xenomorfo si avvicino per controllarli.
 
-“Se mi lasciate parlare” inizio il capitano dell’Enterprise, vi spiegherò velocemente perché siamo qui”
 
-“Va bene” risposero Uhura, Scott, Zulu e Checov, i quali appena sentito l’ordine del loro superiore, rimasero zitti.
 
-“Ehm, okay” dice un po’ più sospetto Cecchino  “Ma chi siete per esattezza, tizio in pigiama giallo?”
 
-“Non è un pigiama, ma un uniforme” rispose il capitano tentando di non ricordarsi dell’offesa “ E sono il capitano James Tiberius Kirk. E voi due? Penso che i vostri colleghi me l’hanno detto ma non mi ricordo dei vostri nomi”
 
-“Io sono Mundy, e questo ubriacone a canto a me è Tavish Finnegan Der Groot e…aspettate, conoscete i nostri altri collegi?!”
 
-“Purtroppo si” confermo Esploratore
 
-“Lascialo finire di parlare, l’australiano!” ordino Conhager.
 
-“Ehm, grazie” dice Kirk prima di parlare “Vedete, io e il mio equipaggio, del qule posso presentarvi il dottore McCoy, il mio secondo di bordo e capo scientifico il vulcaino Spock…”
 
-“Vulcaino?” chiedo Demoman “Ey, delle orecchie a punte!... Sono solo io o li vedete anche voi?”.
 
-“Li vediamo anche noi” disse Spia “Stai zitto un minuto per favore che già non ti sopporto più!”.
 
-“Significa che sono un essere del pianeta Vulcano, membro della Confederazione intergalattica di Starfleet” prosegui Spock come se non fosse stato interrotto dal francese.
 
“Che cazzo state dicendo?” chiedo Cecchino “Confederazione spaziale?! Ma cosa inventi?! Già che ci siamo, perché non dirmi che l’Unione Sovietica è crollata?! AHAH! Che ridicolo!”
 
-"A proposito di questo..." inizio Checov prima di essere interrotto 

-“Lasciate parlare il capitano!” ordino Zulu nei confronti dell’australiano contro il quale nutriva già sentimenti pochi amichevoli.
 
-“Comunque” prosegui Kirk tentando di mantenere la calma “Posso anche presentarvi li luogotenente Uhura, responsabile delle telecomunicazione e traduttrice di bordo, i piloti Zulu e Checov, e il capo d’Ingegneria Scott e…”
 
-“Oh, felice di incontrarla signore Scott!” disse con interesse Conhager “Anche io sono nell'Ingegneria – non a caso tutti mi chiamano l’Ingegnere, Non sono spazialista nel spaziale ma comunque me la cavo bene nella teletransportazione che sembra che avete, e…” il texano s’interrompo vedendo l’espressione di fastidio su i altri visi “Scusatemi signore Kirk, riparlerò di questo dopo.”
 
-“Va bene” rispose il capitano “Comunque, siamo stati mandati in riconoscimento in seguito a delle perturbazione localizzate in una zona ad alto rischio e…”
 
E cosi il capitano Kirk racconto come avevano trovato la base nascosta sul pianeta Kalisti e il loro scontro contro un uomo in armatura nera che uccise uno dei loro ufficiali, la strana voce e infine la luce verde. Spiego dopo come lui, McCoy e Spock si erano risvegliate dentro delle vasche, come avevano incontrato Batman che era un giustiziere che si era trovato anch'esso qui dopo avere fermato un pericoloso criminale e avere a sua volta scoperto una base segreta con il combattimento di una militare e un essere in armatura. Dopo di che, Kirk narro come incontrarono i sette altri mercenari.
 
-“Allora frenchie” dice Cecchino dopo avere sentito che Batman aveva fermato Spia invisibile “Allora ti sei fatto prendere come un pollo? AHAH!”
 
-“Chiudi la tua boccaccia!” replico la Spia “Questo tizio Batman è più forte di quello che sembra!”
 
-“DA!” dice Grosso “Mi ha quasi sconfitto!”
 
-“Questo non mi sorprende Bolscevico!” commento Demoman “Sei cosi grasso che alla fine sei lento come una di queste fottute lumache che i francesi mangiano!”
 
-“Beurk” dice disgustate Derpy “Mangiate veramente lumache signore Spia?”
 
-“Ehm” intervenne l’Ingegnere prima che la conversazione si allontanasse dall'essenziale “Già che ci siamo, come voi due….” guardo a Uhura, Scott, Zulu e Checov  “…volevo dire voi sei siete arrivati cui?”
 
-“Dopo il nostro litigio” spiegò Cecchino “Sono andato fuori della zona centrale della base per salire su una collina naturale e osservare il tempo che era diventando stranamente brutto. Da li, ho visto nel cielo una strane luce verde e, girandomi per osservare da lontano la base, ho visto un sacco di robot. Quanti fottute lattine erano? Non lo so e me ne frego visto che erano numerosi e che questo mi basta. L’unica cosa che mi sorprese era che erano diversi dei soliti che dei quali ci occupiamo: erano più alti, più precisi negli dettagli del design e armati anche di arme come lance elettriche e roba del genere. Pensavo non essere stato visto, perché c’erano almeno trecento metri tra loro e il mio nascondiglio, quindi mi mesi subito a terra e – sapendo che miei idioti di colleghi non avrebbero sopravvissuti senza un aiutino, preparò il mio fucile di precisione, preso la mire e inizio a sparare sulle teste di queste minacce…”
 
-“Cosa?” chiedo Derpy, che già aveva miracolosamente dimenticato l’incidente di Grosso, che non poteva che interrogarsi su un proposito cosi poco amichevole.  I uomini che lei conosceva già iniziarono a stressare, visto che non volevano che lei scoprisse la vera natura dei mercenari, cosa che avrebbe potuto causare agli umani la fiducia di una pony certo non molto utile ma non dimeno essenziale per capire cosa succedendo. Per fortuna sua, il dottore McCoy ebbe il riflesso giusto e, iniziando a parlare di muffins e di nozione di amicizia, riuscì a distrarre la pegasa, che se aveva un difetto era quello di non essere attente e concentrato molto a lungo. Cosi, l’australiano poté proseguire il suo discorso senza rischiare di dire qualcosa di sbagliato.
 
-“…comunque” continuò Mundy“…riuscì a toccare questi bastardi…ma, pur avendo colpito i miei bersagli, nessuno di questi dannati robot cado a terra, anzi! Alcuni di loro si girarono verso la mia posizione e, malgrado che era buio completo e che ero nascosto dietro una roccia, mi vissero e, lasciandomi solo il tempo di rialzarmi, saltarono su di me! Mi buttarono a terra e mi picchiarono, rompendomi una costola – strano a proposito che sono di nuovo in buona forma – prima di iniettarmi una sorte di liquido nero-verde scuro nel mio collo con delle siringhe… Dopo di che, il buio totale e un profonde sonno, fino a ritrovarmi con questi coglioni.”
 
-“Vai a fotterti con i Kangoroo!” insultò  Esploratore
 
-“Per quello che mi riguarda… Buuurp” parlo il volgare guercio “Mi ero allontanato e stavo per bere il mio whisky sul cesso dei bagni quando ho sentito i miei idioti collegi urlare! Sono uscito per dirgli di non disturbare uno scozzese mentre beve quando ho visto decine di fottuti bastardi robot strani correre dietro questi coglioni mentre si rinchiudevano in un bunker del complesso. Preso dal mio geniale spirito guerriero, ho rimesso il mio pantalone e sono andato cercare la spada della mia famiglia, la bella Eyelander, e che fu usata dal mio bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis nonno McBlack, prima di darla al suo figlio che lo diede al suo figlio e BUUURRRP…. Comunque, una volta che mi ero preparato, decise di prendere e bere una bottiglia di Scrumby, prima di onorare i miei…”
 
-“Fatela breva!” dice Batman esasperato 
-“Ehm ehm….Poi sono uscito urlando e lanciando le mie granate esplosive prima di alzare l’Eyelander e correre verso questi stronzi di robot come lo fecce il bravo William Wallace contro questi stronzi d’inglesi alla battaglia di Stirling bridge!!! Ma al contrario della vittoria sperata, l’unica cosa che pote vedere fu un potente pugno che mi fecce cadere a terra e una siringa che mi innieto il stesso liquido descritto da questo altro scemo col capello da cow-boy, e adesso sto qui, con della gente strana e sconosciute e un mostro peggiore del sedere del mostro di Loch Ness!”
 
-“Attaccare dei robot con una spada in metallo e vecchia di centinaia di anni non mi sembra essere la migliore idea del secolo” noto circospetta Uhura.
 
-“Illogico in effetti” aggiunse Spock.
 
-“Ehm” inizio Conhager “A dire il vero su questo li devo dare ragione: vedete, il signore Gray fa migliaia di robot, ma non è che sono molto resistenti e succede spesso che si rompono facilmente. E che questa spada, malgrado la sua età, resiste bene a questo tipo di scontro.”
 
-“E già, non insultate più l’Eyelander, idioti in costume da teatro!” si innervosii Tavish “E  visto che ci siamo, come VOI siete arrivati qui?!”
 
-“Per quello che riguarda noi” disse Scott nervoso e riferendosi a se stesso, Uhura, Checov e Zulu “Non abbiamo nessun ricordo successivo all'onda verde che a colpito l’Enterprise e dei eventi che il nostro capitano a già descritto.”
 
-“In realtà” continuo Uhura “Io ho la visione di essere stata messa in questo cilindro da un uomo verde piuttosto magro.”
 
-“Il tizio che mi ha catturato!” urlo Derpy
 
-“Che cosa?” s’interrogo Zulu.
 
Da cui Kirk riprese a narrare la storia, come avevano trovato le cuffie traduttrice – che non funzionavo per Pyro –  e che purtroppo il Soldato aveva rotto. Poi, interrompendo le risate incontrollate di Tavish, prosegui la narrazione e spiego la maniera in cui avevano incontrato Derpy – il che fece di nuovo urlare dalle risate Checov, Cecchino e Demoman mentre Medico li insulto in tedesco – nonché la storia di quest’ultima. Poi il capitano inizio a descrivere la stanza del “museo” e –discretamente, per non farsi notare da Derpy – fecce dell’armadio delle teste tra le quale c’era il tizio che aveva ucciso McGuffin, la macchina del tempo del professore Wells e della sala della mappa multiversale.
 
-“E li” dice Kirk “Si siamo resi conto che i esseri che ci hanno rapito viaggino a traverso universi paralleli e..:”
 
-“Aspettate” chiedo Mundy dopo avere sentito la notizia che c’erano diversi universi, uomini del futuro, un mondo con super-eroi e uno riempito di ponies colorati per ragazzine senza parlare di una macchina del tempo e di essere sovrumani, “Lasciatemi riprendere le idee, per favore…”
 
-“Si” chiedo Demoman “E’ troppo per me! Non ho neanche visto tutta la terra in vita  mia – e Dio sa come ho viaggiato! – e adesso mi dite che ce ne sono diverse sparse in miliardi di universi?! What the Actual FUCK?!”
 
-“Ma” domando preoccupata Uhura “Ne siete sicuri? Voglio dire, mi sembra cosi surrealistico!”
 
-*Parlaa quella che viaggia nello spazio e che impara lingue estra-terrestre* pensò Esploratore
 
-“Si” rispose Batman, che rompo un secondo la sua concentrazione, “Abbiamo riflettuto molto ed è l’unica spiegazione che regge.”

-“Pur strano che sia” dice Spock “E’ l’unica risposta logica possibile ed è stata confermata dal fatto che abbiamo potuto vedere cosa succedeva nei nostri diversi mondi in modo simultaneo. Nonché che…”
 
-“Ah si?” chiedo Zulu “Cosa sta scucendo adesso a Starfleet, hanno spedito dei rinforzi?”
 
-“Pur troppo no” disse tristemente McCoy “Vedete…”
 
-“La principessa Twilight e i elementi dell’armonia, nonché Discord sono scomparsi! Senza di loro, Equestria è condannata dai suoi nemici!” urlo con gran panico Derpy  
 
-“E Gotham è nel peggiore degli caos…” aggiunse Batman, rinunciando a rompere le manette “Devo assolutamente tornare li il più velocemente possibile finché c’è qualcosa da salvare…”
 
-“Mi dispiace” dice con sincerità Uhura “Se possiamo fare qualcosa dopo essere usciti da qui…”
 
-“Ma… e l’Enterprise?” chiedo con angoscia Scott
 
Kirk e McCoy presero espressione di grande tristezza, che si illustrava con i loro occhi che si riempirono di acqua, non ebbero la forza di rispondere subito,  e fu quindi Spock – che pure se dentro di se era distrutto, non mostrava le sue emozione - a prendere la parola.
 
-“L’Enterprise è stato distrutto insieme all'equipaggio. In effetti, pensavamo che non vi avremmo mai rivisto, visto che non eravate con noi quando ci siamo svegliato”.
 
-“E durante l’esplosione…” riprese Kirk “…alcune pianete sono esplose nella zona neutra, facendo scoppiare la guerre tra Starfleet e l’Impero Romuliano..:”
 
Ci fu un momento di silenzio, prima che Scott, Checov e Uhura si misero a piangere mentre Zulu rimase senza voce, le lacrime ai occhi.
 
-“Va be” dice Demoman interrompendo la pesante atmosfera “Almeno noi abbiamo solo perso una basa, ci penserà la vecchia.”
 
-“Abbiamo soprattutto perso la faccia!” dice arrabbiato Soldato
 
-“Siamo stati F***!” urlo Spia
 
-“Cosa vuoi dire mongolo?!” chiedo Cecchino
 
-“L’Amministratrice lavorava sin dall'inizio con il signore Gray!” dice l’Ingegnere “Come lavorava prima per la Blu compagny! Ci clonava per fornirli uomini e otteneva sia dai signore Red e Blu soldi! Poi li ha fatto fuori! Come è stata lei a ordinare la morte di Saxton Hale! Lei e Gray ci sono serviti di noi per arricchirsi e prendere il controllo del mercato mondiale!”
 
-“COSA?!” urlo Demoman
 
-“Volevano pure farci fuori!” commento Esploratore “Quando Pauline – la quale per fortuna non è coinvolta – se ne andate, hanno anche festeggiato la nostra scomparsa!”
 
-“Peggio!” disse aggiunse Grosso “Ha anche detto che tanto avrebbe smesso di pagarci!”
 
Ci fu un momento di silenzio, in qui i  due mercenari furono lasciati bocca aperta e durante i quali i ufficiali spaziali asciugarono le loro lacrime, ma ben presto, il silenzio doveva smettere.
 
-“Come hanno potuto…” sussurrò Mundy, prima di aumentare la voce e spaventare i altri tranne Batman, Spock e Spia “Li faro esplodere la loro miserabile cervella prima di mangiarla in zuppa!!! ”
 
-“Li faro esplodere in migliaia di pezzi!” urlo Demoman “Prima di ballare la San Patrick su i loro cadaveri ubriacandomi del loro sangue!”
 
-“AAAH!” urlo spaventata Derpy
 
-“Euh,” dice Medico, mettendo per rassicurare il pegaso “Il zignore Tavizh e il zignore Mundy no penzano coza dikono e e…”
 
-“Ma come??! Certo che penso quello che dico!” urlo guercio
 
-“Basta!” chiedo Scott che si giro verso Kirk  “Cosa è successo dopo la sala della mappamondo?”
 
-“Ey, come osi interromp…” inizio a urlare il demolitore prima che Grosso lo spingesse facendo un “Shhhh” per invitarlo al silenzio 
 
-“Dopo di che” dice Batman “Siamo usciti e…
 
Batman narrò della stanza delle foto, dell’incontro con lo xenomorfo – che descrisse brevemente –  e di come quello stranamente la coda era ricresciuta. In seguito, spiego come erano scappati con il tram, per arrivare nello hangar dove avevano spiegato i due individui che li avevano rapiti accompagnati di un terzo che sembrava essere il capo ferito, di come avevano deciso di seguire l’uomo verde e dello scontro.
 
-“E li siamo arrivati in questa stanza dove vi abbiamo ritrovati, ma presto quelli esseri ci hanno trovati. Abbiamo... alcuni di noi hanno fatto di tutto per fermargli, ma alla fine siamo stati sconfitti” concluse Batman
 
-“Già, e non saremmo stati fatti prigionieri se voi e l’elfo avevate proseguito lo scontro!” si lamento Soldato “Arrendersi al nemico è la cosa più vergognosa che ci possa fare! Io, malgrado la mia gamba rotta, avrei lottato fino alla morte glorificando la mia virilità americana!!!”
 
-“Proseguire lo scontro era a questo punto illogico. E, non so se gli elfi sono esseri reali nel vostro mondo, ma io – ve lo ripeto – sono uno vulcaino” rispose stoicamente Spock
 
-“E cosa dovevamo fare, lasciare queste persone morire se non ci arrendevamo per proseguire una lotta già persa?!” grido Batman
 
-“Se c’era solo un mezzo percento di vittoria o di onore da conservare, allora si!!” urlo Soldato
 
-“Mi disgustate!” replicò Batman
 
-“EY!” grido Demoman “Ci avresti lasciare morire solo per il tuo senso dell’onore? Brutto americano mangiatore di merde chimiche e di bevande zuccherate per bambini! Me lo ricorderò quando sarai in pericolo e che dovrò scegliere tra te o una bottiglia!”
 
-“Lascia perdere” dice Conhager “Conosciamo tutti Soldato e le stupidita che spara a ripetizione. Se devi proprio arrabbiarti su qualcuno, prenditela contro questo serpente di Spia!”
 
-“Yeah!” aggiunse Esploratore “Ha provato a abbandonarci quando poteva aiutarci! Lui si che è stato un vero codardo!”
 
-“Vi avevo detto che dovevamo prendere un’astronave e scappare da cui!” replico Spia facendo finta di piangere “Mica sono scemo IO! Bouhou, dovevamo ottenere delle informazione e capire meglio bouhouhou… Sapete, se volevate combattere e morire, mi stava bene! Ma, io, ci tengo alla mia vita!”
 
-“E lasciarsi cui?!” grido Cecchino “Piccolo stronzo mangiatore di rane, ho sempre saputo che eri un vigliacco, che voi francesi avete il trucco di tradire i vostri compagni nella vana speranza di riempire i vostri propri interessi. Ma questo…. Ho solo voglia di annegarti nel mio Jarate e colpirti fino alla morte come Bismarck lo aveva fatto contro la tua patria puzzolente di formaggio!”
 
Litigi scattarono tra i mercenari, seguiti dagli ufficiali dell’Enterprise che protestassero a Kirk, dichiarando che non volevano cooperare con queste strane e visibilmente pericolose persone, Derpy piangeva e Batman provava a concentrarsi per trovare un altro modo di aprire le manette, concentrazione molto difficile per via dell’incessante rumore attorno a lui.
 
-“Basta!” disse a voce alta Batman rivolgendosi a Doe “Adesso stati fermi e calmi! Già è molto che vi ho sopportato tutto questo tempo! Non appena saremmo usciti da questa situazione e che non avremo più bisogna di collaborare, vi lascio alle vostre affare e torno salvare la mia città con la speranza di mai più rivederti! Ma nel frattempo, stati zitti!”
 
-“Ma signore Batman…” dice Derpy
 
-“Ma chi pensi di essere per parlarmi cosi!!!” grido Soldato “Ho perso il rispetto che avevo per voi quando vi siete arreso e quindi sono sciolto dal mio obbligo di servirvi e ubbidirvi!!! Dopo avere dato una lezione alla stronza dell’amministratrice, ti ritroverò e ti mostrerò che cose un uomo e ti strangolerò con la tua cintura gialla, topo alato!”
 
-“Calmatevi tutti!” ordino in vano Kirk, che anche se non li sopportava più, sapeva che rimanere tutti uniti – per il momento – era l’unica via possibile “Vi state comportati come adolescenti immaturi!”
 
-“Prova ancora a minacciarmi un'altra volta, e giuro che ti farò in modo che non ferisci più nessuno, mai più !” rispose con una voce più grave Batman
 
-“Possiamo discutere tranquillamente?!” chiedo Conhager “Voglio dire, fino a adesso siamo andati bene, tranne lo xenomorfo e lo scontro,... e l’ascensore… non potremmo semplicemente prendere un grande soffio e…”
 
-“Te il nano chiudila!” fermo la Spia “In genere sei silenzioso, quindi continua a esserlo e pensa a qualcosa per farci uscire da qui, cretino!”
 
-“Capitano” si lamento Uhura a Kirk mentre le proteste e i litigi tra mercenari e Batman, e i pianti di Derpy, riempirono la stanza “Perché avete deciso di collaborare con questi pazzi?! La situazione è cosi disperata da dovere essere ridotti a queste alleanze?!”
 
-“Si capitano, perché?!” chiedo Checov “Non m’inspirano nessuna fiducia, soprattutto quello con la maschera!”
 
-“Mmph?” interoggo il Pyro
 
-“Non sono un psicopatico!” protesto Mundy per rispondere  “Sono uno assassino professionista!”
 
-“MMMMMPH!” urlo allora Pyro
 
-“Cosa a detto quello li?” chiedo Zulu
 
-“Che dovevamo fare pace” fecce Derpy che smise per un attimo di piangere e levo le zoccole delle orecchie.
 
- “Ebbe” dice Esploratore “Vai a fotterti Pyro!”
 
-“Mantieni il tuo linguaggio ragazzaccio!” attacco McCoy
 
-“L’Enterprise…” piangeva per conto suo Scott
 
-“Quezto è inaccettabile!” grido Medico
 
-“DA!” urlo Grosso “E DOVE SI TROVA SACHAAA?!”
 
CLANG
 
Un rumore di passo si fece sentire e il gruppo, tornato al silenzio, che si giro verso le scale, vedendo che il xenomorfo era seduto, guardandoli
 
-“Cosa c’è te? Brutto coccodrillo putrefatto!” inizio a urlare il Demolitore “Lasci stare, vedi che non ci muoviamo! Già che i tuoi proprietari sono degli stronzi dei miei stivali di averci lasciati a terra senza neanche una sedia! A già, proprio degli coglioni! Se ero libero, ti giuro che ti taglierei a pezzi e obbligherei i responsabili della mia condizione di baciarmi il sedere, brutto insetto schifoso!!!”
 
Non appena Tavish fini di insultare lo xenomorfo, che dietro quest’ultimo salirono le scale la donna militare e l’uomo verde. Visibilmente lavati dallo scontro, avevano lasciato il loro abiti minimi per vestiti più formali, con delle armature nere. Queste armatura erano diverse di quella portata da l’assassino di McGuffin, già per la presenza di un disegno in oro di un angelo sul petto, ma anche per lo stile, che sembrava più complesso e pesante. Una cosa strane fu che, al contrario dell’uomo verde, la militare aveva i suoi bracci all'aria, il che rompeva un po’ l’immagine generale, ma – penso Spock – logico per potere trasformare i suoi bracci in arme.
Per quello che riguarda i visi scoperti dei due nuovi arrivati, la faccia dello zombie lasciava riflettere una rabbia mal contenuta; mentre quella della ragazza, a meta coperta dalla solita maschera rossa che nascondeva la bocca, era impercettibile, e il suo sguardo non denunciava nessuna emozione.
 
-“Ehm, ey…” balbettii Tavish sudando che non si aspettava a vedere due nuovi avversari ben preparati e sicuramente portatori di brutte notizie “Volevo dire dopo avervi ringrazi di averci ospitati cosi bene, avrei.…”
 
L’uomo verde prese una sorta di grande lancia elettrica che mise vicino al collo dello scozzese. Quando quello li e tutti i altri furono bloccati dalla paura (tranne Batman e Spock) la ragazza militare trasformo il suo braccio destra in una specie di fucile a pompa a energia e molto pesante, come aveva capito Spock. Cosi, assistiti dal loro “xenomorfo di guardia”, si misero a afferrare con forza uno a uno i nostri compagni per obbligarli a alzarsi prima di attivare, per via di un telecomando attaccato sul polso della militare, delle specie di fili energetici elettro magnetici che collegarono le manette degli prigionieri, impedendoli in questo modo di allontanarsi a più di 80 cm l’uno dall’altro
 
-“Aaaargh! ” urlo di dolore Soldato a colpa della sua gamba rotta quando venne il suo turno-
 
-“Vedete bene che quest’uomo è ferito!” urlo McCoy che – malgrado il suo poco di simpatia per il patriota – essendo dottore non sopportava vedere le persone maltrattate in questo modo.

L’uomo verde guardo alla militare con uno sguardo interrogativo, e quando quest’ultima li rispondo con un segno di spalle come per dire “E va bene…”, si allontano verso l’armadio dove prese una sorta di tubo nero che uso per sparare un raggio rosso in direzione di Doe che venne, in qualche secondo, completamente curato,
 
-“Oh mio dio!” urlo meravigliato Checov “Hanno una tecnologia di guarigione ancora più efficiente di quella Starfleet!”
 
-“NEIN!” grido scandalizzato Medico “Quezta è mia invenzione! MEIN Medi-gun! Non zai kuanto tempo ho impiegato per konztruirla!!! Ridatemela zubito brutti arschlochen!!*
 
“Vostra invenzione?!” chiedo Scott
 
-“Si” dice Esploratore “Fritz l’ha creato per curarci immediatamente se siamo feriti durante le nostre missione. Se volete, pensate a un raggio della morte che non da la morte ma la vita…”
 
-“Quindi li capita di guarire?!” dice sorpreso McCoy
 
-“Ja!” replico Medico “Perché penzate che sono un medico?!”
 
-“No saprei” sussurro con una voce sarcastica il dottore spaziale pensando che il tedesco aveva passato meta del suo tempo a parlare di mutilazione dei corpi.
 
-“E voi, vi ho detto di ridarmela! Ztronzi!” insulto Fritz che, preso dal nervoso di vedere le sue peciose affare toccate da altrui, aveva perso un po la raggione
 
-“Ibbas’toria lan’dwariar!” fecce con una voce arrabiato l’uomo verde dando uno schiaffo al tedesco per calmarlo.
 
-“MEDIC!” urlo Mickhail mentre veniva alzato dalla militare, che non ebbe nessuna difficoltà a sollevarlo malgrado il suo importante peso.
 
Quando Soldato fu abbastanza forte per reggere di nuovo in piede da solo, l’uomo verde butto con negligenza il medigun per terra – alla più grande indignazione di Medico – e guardo il gruppo, prima di dire con una voce stranamente calma e con un accento strano ma non spiacevole.
 
-“Adesso lui può camminare, in marcia!”
 
-“Potete parlare?!” chiedo Derpy mentre i altri rotolarono i loro occhi all’ovvia risposta, anche se alcune si ricordarono che la pegasa era svanita prima dello scontro.
 
L’uomo verde non rispose e si giro rialzando la sua lancia come per obbligare tutto il gruppo a muoversi.
 
-“E si non vogliamo seguirvi?” chiedo con determinazione Kirk, che sapeva che sarebbero costretti a muoversi ma che voleva vedere la reazione dei sconosciuti.
 
La militare punto il suo braccio-pistola verso una grande scatola di acciaio che era accanto e sparo un fulmine verde potentissimo. Il colpo fu talmente potente che la vibrazione fecce tremare la stanza e cadere i prigionieri, lasciando, dove c’era la cassa e agli tre metri che erano attorno, solo una traccia nera e un fulmine verde. Poi, dopo averlo obbligato a mettersi in piede, punto il suo braccio verso il gruppo. In questa maniera, Kirk ricevette la sua risposta
 
-“Credo che vi seguiremo” commento Conhager imbarazzato “Quando volete…”
 
-“Ma non posso muovermi!” dice Derpy a chi erano state legate sia le alle sia le quattro zampe.
 
-“Si, come fa questa povera creatura a muoversi se l’avete legata cosi?!” Non potete almeno disfare i fili di…” inizio a parlare Zulu, prima di ricevere uno schiaffo dalla militare per fare stare zitto.
 
L’uomo verde prese allora Derpy con forza e brutalità, facendo cosi inutilmente male alla povero postiere che non aveva chiesto niente,  e la butto sulle spalle di Batman.
 
-“Non fatteli del male!” si lamento Uhura che – pur non conoscendo il pony – non amava la maniera in cui il cosiddetto zombie la trattava
 
“Se fai male a piccola Derpy, o che tocchi di nuova Sacha o Medic, ti stacco di nuovo la testa, e questa volta volentieri! Piccolo morto-vivente!” urlo Grosso
 
L’uomo verde si giro, pianto la sua lancia nel suolo e si avvicino al colosso russo. Li, iniziarono un scontro di sguardi: i normali determinati di Grosso contro i rosso sangue pieni di disgusto dell’appena più basso ma pericoloso zombie, il quale, all'improvviso, diede un forte pugno alla pancia del bolscevico che cado di dolore, curvando la pancia e facendo cadere tutti altri (ricordiamo che erano tutti legati i uni a altri da questi cavi), prima di sputare sangue dalla bocca.
 
-“La prossima volta, stai zitto. Anzi, da adesso in poi, non voglio sentire più nessuno di voi patetici primitivi!”
 
-“Cosa state per fare?” si azzardo a chiedere Checov
 
-“Ho detto silenzio!” si arrabio l’uomo verde che diede un colpo di calcio al giovane russo che era ancora a terra, prima di sollevare quest’ultimo e ricuperare la sua lancia per obbligarli tutti a camminare.
 
Dopo si rialzarono e vissero che il zombie, la militare e lo xenomorfo li guardavano e li fecero camminare. A guidare la file c’era la donna militare che tirava con forza, per  via di dello stesso file energetico, i 18 prigioniero che ebbero un po di male a seguire il ritmo e ogni tanto mancarono di cadere; a impedirglielo ci pensava lo tizio verde che li seguiva con la sua lancia e dava calci per obbligarli a accelerare il ritmo. Per quello che riguarda lo xenomorfo, faceva degli andare e ritorni laterale si entrambi i lati della fila, fermandosi per minacciare l’uno degli sfortunati che rallentava o tentava di resistere.
In  qualche minuto appena, arrivarono allo hangar dove il gruppo guidato da Kirk e Batman aveva assistito al ritorno della piccola astronave. Il posto, che ricordiamo era impressionante per le dimensione, lasciò meravigliati i quattro ufficiali spaziali e  spaventato il mercenario ubriaco che disse una cosa incomprensibile (e se volete sapere come reagì lo Cecchino: se ne fregava un bel cazzo).
 
-“Immaginate se Starfleet poteva creare astronave che possono contenere tutto questo spazio!” lascio scappare Scotty, che si intendeva di astronave.
 
Ma la loro reazione fu prestamente interrotta da un colpo nella schiena da parte dello zombie, il quale non voleva perdere tempo.
 
-“Ma volete smetterla?! Vi seguiamo, capito?!” protesto l’Esploratore
 
L’uomo verde alzo la sua lancia in direzione del giovane, ma la militare lo fermo e, con un voce calmissima , disse
 
-“Aspetta un po, lui li vuole vedere vivi per il momento”
 
-“L’uomo verde si calmo all’improvviso, come se il fatto di dovere rendere i conti lo spaventasse un po’ e, mentre i prigionieri si guardarono l’uno l’altro per capire chi era questo famoso “lui”, riprese un po il controllo di se. Si giro e, serrando la lancia come se fosse sotto stress, disse con una voce contenuta
 
-“Proseguiamo…”
 
Cosi la marcia riprese fino a arrivare davanti all'ascensore nel quale la donna militare e il misterioso personaggio erano scomparsi dalla vista di Batman. Le porte si aprirono automaticamente e, mentre l’androide femminile si mise dietro la coda, pronta a sparare in caso di tentativo di ribellione, mentre lo xenomorfo salto dentro e rampico sul tetto – in tal modo di potere attaccarli dall'alto. Una volta fatto, l’uomo verde e entro tirando tutti i suoi ostaggi, ma quando Mikhail entro, e non era l’ultimo, lo spazio si fecce stretto e coloro che erano dietro di lui ebbero un po di male a entrare.
 
-“Ma non riuscirò mai a entrarci!” si lamento Mundy “Mi rifiuto di entrare e essere cosi vicino ai altri!”
 
-“Dovresti fare almeno due tragetti” suggerì McCoy che, anche lui non voleva essere troppo complessato ma che era più diplomatico -  malgrado il suo temperamento un po’ caldo e emotivo – e intelligente.
 
La giovane donna ai capelli rosso li guardo con po’ di perplessità, prima di accontentarci di spingerli di forza con la sua gamba – la quale esercito una pressione molto più forte di quella che ci sarebbe aspettato da una donna di questo fisico - prima di entrare a sua volta.
La scena aveva fatto ridere Spia, Demoman e Checov, rilassando un po l’atmosfera visto che altri – Derpy e Pyro per primi – si giunsero alla “festa”. Ma dopo solo un minuto, tutti sentirono una corrente elettrica, emanata dal braccio della militare, che li fecero molto male. Quando l’androide smise di colpirli, vissero che l’uomo verde li guardava con disprezzo prima di attivare una tastiera per chiudere le porte dell’ascensore, il quale inizio a salire.
Per cinque minuti, l’ascensore sali quindi con alta velocità, ma la distanza era cosi lunga che, stretti come delle sardine, i nostri compagni di sfortuna, ebbero l’impressione che non il viaggio non avrebbe mai avuto fine e alcuni, i più deboli o quelli che non toccavano i muri, iniziarono pure a avere delle difficoltà di respirazione. In effetti, quando finalmente l’ascensore arrivo a destinazione e che le sue porte si riaprirono, i mercenari tentarono di farsi un passaggio per uscire il più velocemente possibile, ma furono fermati dall’uomo verde che tiro il filo, prima di obbligarli, assistito con l’androide, a rifare la formazione e rimettersi in cammino attraverso un corridoio largo di 5 metri e lungo circa una ventina, decorato ogni due metri da grande statue in oro bianco… tutte decapitate... Se all’inizio fu tutto scuro, il luogo si illumino, mano a mano avanzarono, da luce chiare blu chiare nel suolo, fino a illuminare una grande porta, che si apri quando il gruppo fu a un metro da esso.
Li, sia i due guerrieri che lo xenomorfo si fermarono e si misero dietro i prigionieri. Il loro modo di agire era molto disciplinato, ma mostrava anche una certa ansia, come se temevano qualcosa. Quando furono dietro, la donna militare disse:
 
-“Avanzate, primitivi!”
 
Kirk avrebbe voluto dire qualcosa, ma sapeva che, in questi casi, era meglio ubbidire, e, seguendo i altri, attraverso la porta.
La stanza nella quale entrarono no fu impressionante come la sala della mappe del multiverso, ma fecce sentire a tutti un verto effetto: di struttura ovale, era larga circa una cinquantina di metri e lunga di circa cento metri, ma le dimensione erano ancora più impressionante per via del fatto che il gruppo era su una specie di piccolo ponte di vetro, che collegava la porte con una piattaforma che si trovava all'altra estremità, e che sotto il ponto, raggiungibile da scale, c’erano decine di poltrone di pilotaggio con degli computer, tutti orientati nella direzione davanti il nostri compagni. Vedendo questa struttura, e valutando il tetto sopra i prigionieri, si poteva valutare l’altezza del luogo a una trentina di metri.
Ma non furono le dimensione, ne le sedie di computer, nell'ovvia tecnologia avanzata di questi ultimi che fecce impallidire Scott, a impressionare il più i nostri compagni. Le due caratteristiche del luogo che notarono di più erano , per prima cosa il fatto che , tranne il tetto e il muro di dietro, l’intera stanza era come una grande finestra, divisa a suo centro in due, illuminata da i latti, ma attraverso la quale c’era solo l’oscurità assoluta.
La seconda, che la piattaforma in fronte a loro, che sembrava essere di forma circolare di un diametro di trenta metri, era circondato da piccole fiamme rosse, troppo piccole per ferire e anche riscaldare la stanza, ma sufficientemente luminosi per dare alla stanza un colore di rosso scuro. Sulla stessa piattaforma, c’erano anche due mobili: quello che sembrava essere un tavolo circolare, al centro della quale c’era una piccola pianta di colore bianco, e una sorte di grande trono in oro, altro di due metri , che mostrava la schiena – decorata, sembrava, da figure che si animavano, figure rappresentando une sorte di cerimonia religiosa – agli diciotto prigionieri ansiosi. Davanti questa visione, alla volta spaventosa che meravigliosa, in qui probabilmente il loro destino sarebbe cambiato per sempre, alcuni dei nostri compagni, presi da sentimenti perplessi e interrogativi lasciarono scappare parole di grande saggezza…
 
-“Che cazzo è questo luogo?!” urlo Soldato
 
-“Mmmmph!”
 
-“Ehm, se pensate che questo luogo sia bello buon per voi signore Pyro, ma io non mi piace queste fuoco” sussurrò Derpy
 
-“No ma seriamente dove siamo?” chiedo Mundy

-“Deve essere la stanza di commando” ragionò Spock quando visse le due grande finestre “Queste dovrebbero corrispondere agli occhi della testa d’aquila di questa astronave, tutto l’ufficio sotto di noi deve essere destinato al controllo tecnico e al buon funzionamento di tutto il sistema, e davanti a noi deve essere…”
 
-“…la sede del capitano…” lascio scappare Kirk quando capi
 
-“Mmm…” fecce allora una voce proveniente dalla poltrona, che si senti un po’ come se fosse nel vento e che fecce tremare i arti di tutti i presenti in maniera incontrollabile, con un accento irriconoscibile, ma chiaro “… vedo che almeno due di voi non sono completamente ingenui… ma bisogna dire che era piuttosto ovvio da indovinare, no pensate?…”
 
La voce ci fermo, lasciando un silenzio ghiacciale e generale
 
-“…Cosa aspettate? Venite a me…” fecce la voce, mentre le fiamme si spostarono fino a coprire i lati del ponte, permettendo a tutti di attraversarlo e non cadere a canto.
 
Tutti si guardarono: Spock si era accontentato si alzare un sopracciglio, allora che il resto degli uomini spaziali erano preoccupati ma rassegnati, Batman era calmo e determinato a proseguire, come Soldato che era più agitato; i altri mercenari – tranne il Pyro che sembrava non avere niente a che fare – erano impauriti come Derpy: c’era chi, come Spia e Ingegnere, che lo nascosero bene dietro un falso sorriso di fiducia, mentre altri, in particolare il Medico, che erano paralizzati dalla paura.
Dopo circa secondi, furono di nuovo l’uomo verde, l’androide e lo xenomorfo a obbligarli a camminare lungo il ponte.
 
-“Finalmente!” disse con forza Soldato “Risolveremmo la faccenda tra uomini! Viene qui in tal modo che ti posso darti una correzione chiamata i miei pugni”
 
-“Mm?” fecce la voce indifferente “Se ti piacere pensarlo,  fai pure, sognare fai bene…”
 
Questa risposta fermo il coraggio dell’americano per lasciare posto a un sentimento di insicurezza: nessuno prima di allora, a parte l’elfo – il quale comunque stava zitto – era stato cosi calmo e indifferente alle sue minacce.
 
Cosi, i diciotti prigionieri e i loro tre guardiani arrivarono davanti il tavolo, che non aveva piedi ma levitava a circa un metro e mezzo del suolo, e che era internamente fatto nella famosa materia cromata d’oro.  Li, il tizio verde e l’alieno si misero sul lato destra della piattaforma, in postura militare di attesa, mentre la militare, slegando i prigionieri del filo energetico, li dispose a sessanta centimetri l’uno dall’altro, prima di imitare i due altri.
I prigionieri avrebbero forse potuto muoversi, tentare di agire, ma rimasero fermi: alcuni per paura, altri per la curiosità di sapere cosa stava per accadere.
 
-“Vi prego” dice tranquillamente la voce, mentre un ombra di braccio sembro alzarsi “Accomodatevi”
 
Li, gli diciassette umani e la pegasa, sentirono delle sorte di poltrone di vetro uscire formarsi del suolo, poltrone sulle quale caddero  prima di essere legati ad esse, di nuovo da fili energetici, dalle mane e i piedi, in maniera cosi forte che ogni loro tentativo di uscire dall’impresa fu vano.
 
-“In somma!” protesto McCoy “Ci sono modi migliore di cogliere la gente!” raggiunto da Scott che confermo
 
-“DA!” urlo Grosso “Aspetta che mi libero!”
 
“Mmmpph” aggiunse Pyro
 
“Non abbiamo tempo per le forme di cortesie inutile…” rispose con calma la voce
 
-“Chi siete?!” urlo Soldato, che sotto la pressione ritrovo la sua bravura, e manco di tattico “Vi ordino di identificarvi! Verme!”
 
-“Mi…ordinate?” fecce la voce, prima di ridere in maniera calma, ma con un tuono abbastanza forte per fare vibrare la stanza “ahahaha!... Non siete in postura di ordinarmi qualcosa, e non lo sarete mai…”
 
-“Perché siamo li?!” provo a chiedere Conhager
 
-“Sono io che faccio le domande…” disse la voce sempre con calma
 
-“Signore” inizio Kirk che tento la diplomazia “Vedo che siete una persona di prima importanza e chiedo scusa per il manco di rispetto che abbiamo forse mostrato nei vostri confronti, ma vi chiedo umilmente se possiamo parlare. Vedete, io sono il…”
 
-“Il capitano James T. Kirk dell’USS Enterprise, rappresentante della Confederazione di Starfleet” interrompo la voce infastidita “E’ una pessima abitudine ripetitiva che hai, e sapevo già chi sei. Anzi, so chi siete tutti: Spock: il vostro secondo vulcaino mezzo-umano che prova a rinnegare le sue emozione umane McCoy, il dottore che si rifugge nel lavoro per non pensare ai suoi errori passati; Bruce Wayne, il super-miliardario che si traveste in pipistrello per combattere il crimine…”
 
-“Come sapete chi sono?!” chiese a voce alta e  minacciosa, ma sorpreso, Batman
 
-“Azpetate, ziete miliardario???” chiese Medico
 
-“Adesso capisco come si è pagato il costume” sussurrò per se Esploratore
 
-“ ahaha…” rido a voce bassa la voce “Signore Wayne, Pensavate veramente che con i nostri mezzi tecnologici, che ci permettono di osservare i vari universi a qualsiasi momento, non avremmo scoperto la vostra vera indentità? Vedete, noi sappiamo molte cose, ma non dovete sapere niente di noi..:”
 
Kirk divento pallido e serro i pugni… Queste parole… erano le stesse che aveva sentito nell’Enterprise prima che esso fu distrutto. Adesso, anzi, questa voce, questa impressione di già-visto quando che aveva avuto vedendo la forma irriconoscibile nello hangar… adesso capiva…la persona che stava di fronte a lui era la stessa che aveva distrutto l’Enterprise!
 
-“Siete stati voi a fare esplodere la mia astronave!” urlo arrabbiato Kirk, che avrebbe voluto saltare per strangolare l’individuo. Era talmente furioso che spavento Derpy e i mercenari, mentre i suoi ufficiali guardarono con shock alla poltrona, sapendo che il loro capitano perdeva i sensi solo negli casi più estremi e di fronte alle situazione le più inumane.
 
-“In realtà…” inizio a parlare l’uomo verde.
 
-“Silenzio te!” ordino la voce all'improvviso arrabbiata che fecce salire a un metro del suolo le fiamme, il che fecce spaventare sia il suo ufficiale che i suoi prigionieri; prima di riprendere la sua calma e fare tornare il fuoco al suo stato originale “E’ una discussione tra me e i nostri invitati…non obbligarmi a fartelo capire…Per rispondere alla vostra domanda, capitano Kirk,….Diciamo… che vi avevo avvertito… Vi avevo chiesto di darmi il vostro prigioniero o di subire le conseguenze…e mantengo le promesse.”
 
Ci fu un silenzio da morto, dove tra lacrime di tristezza e/o  di rabbia contenute. Tutti guardarono in direzione della poltrona, in direzione di questo individuo che senza un minimo di emozione, aveva appena riconosciuto la responsabilità della morte di oltre quattrocento persone e l’inizio di un guerra destinata a causare un numero sempre crescendo di migliaia di vittime.
 
-“Lei…” inizio Scott che perse la calma “Lei è un mostro!!! Aspettate che mi libero, ve la farò pagare! Mi sentite?! Vi faro pagare per la distruzione della mia Enterprise, ve la farò con tutta la rabbia che può avere un autentico scozzese!”
 
-“Aspetta, anche tu sei scozzese?” chiedo Tavish Finnegan, che distratto come al solito non fecce più caso della situazione pesante intorno a lui.
 
-“mmm… Ammirevole… o stupido… non so cosa pensare del vostro comportamento disperato...” si accontento di dire la voce.
 
-“Se siete cosi superiori a noi…” provoco con calma Batman “E che tanto non siamo per lei una minaccia, cosa aspettare per mostravi?”
 
-“Shh! Coza dici?! Zei zchemo di dire kuesto?!” disse terrificato Fritz
 
-“Mmmm,” interrompo con un sussurro la voce “In effetti… perché no?...Tanto sapremo presto se vivrete o meno….”
 
Fu cosi, davanti al silenzio di rabbia dei ufficiali spaziali, di determinazione di Spock e Batman e di paura dei mercenari e della pony, che si alzo molto lentamente, e con una certa nobiltà negli gesti, dal trono in oro, di qui i disegni smisero a muoversi, una grande ombra, della quale – Kirk avrebbe potuto giurarlo – usciva del fumo nero.
Nessuno sapeva il perché, ma malgrado il fatto che non si vedeva ancora nessuno dei suoi tratti, il corpo della voce inspirava un sentimento di malessere pesante negli cuori di tutti i presenti, come se sentivano tutte le loro paure e colpe assalirli dall’interno.
Finalmente, la figura si sposto a canto al trono e si mostro ai diciotto prigionieri: Era un uomo, forse tra la ventenne e la trentenne di anni…era difficile da dire, perché il suo viso era ben formato, leggermente quadrato come nel vigore della gioventù, ma sullo stesso viso si potevano vedere righe profonde, il tipo di righe che si vede generalmente sulle persone che avevano fatto lavori pesanti tutta la vita e che avevano superato molti ostacoli.
Il suo viso, appunto, era l’unica parte direttamente visibile dell’individuo: Era pallido, aveva un naso a punta larga ma di dimensione normale, un barba nera tagliata cosi perfettamente e cosi vicino alla pela che bisognava essere attenti per distinguerla degli contorni del viso; aveva anche una delle corte baffi nere a punte e degli capelli neri lungi fino al collo, i quali erano stati accosciati in coda di cavallo –un poò come nel l’Italia Rinascimentale - ma stirati indietro per sembrare corti in avanti. Un viso, quindi, che non era particolarmente strano… tranne per il fatto che i suoi occhi erano nascosti dietro degli occhiali da sole quadrati e attraverso i quali non si vedeva niente, tranne un leggero fumo nero che saliva nell’aria su qualche centimetri, il che inspirava dubbi e insicurezza a tutti… anche Batman, questa volta, ebbe un pessimo presentimento e serro i pugni dal nervoso.
Per il resto del suo aspetto, l’uomo doveva essere alto di circa un metro e novantacinque, il che lo rendeva più grande di tutti tranne Grosso; non era esageratamente muscoloso, ma il suo aspetto lasciava capire che aveva un costituzione robusta e che sapeva prendere degli colpi senza nessun problema.
Per la sua maniera di vestirsi, aveva per unica armatura una corazza nera nella quale era scolpito la medesima figura dell’angelo, mentre il resto era al contrario un abbigliamento più civile, anzi, di lusso: portava una camicia bianca perfettamente pulita sotto la corazza, un lungo mantello nero come la note e che cadeva a suoi piedi fino a toccare il suolo, un ampio pantalone della stessa coloro del mantello e che entrava in grande botte di cuoio nero che salivano fino alle ginocchia, e degli guanti neri che nascondevano le mane. Per concludere, l’uomo si appoggiava su una canna di legno alta di un metro e venti.
Quando fu completamente alzato, l’uomo si fermo e inizio a guardare, con un sorriso a pena nascosto, tutti i suoi “ospiti”, i quali a loro volta erano zitti e lo osservavano.
 
Passo circa un mezzo minuto di silenzio, durante il quale si senti solo il lento respiro di tutti i presenti, prima che l’uomo alla voce strana, colui che era la causa dell’arrivo dei nostri protagonisti, inizio a parlare.
 
-“Allora?” disse con una voce profonda mentre il suo sorriso scomparivo “Non dite niente?... Siete talmente sicuri di voi stessi o, al contrario, sono io che sono troppo impressionante?...In tutti i casi, no uscirete da qui finché non avrò un minimo di risposte…”
 
-“Quale risposte volete?”  chiedo un po’ spaventato Spia
 
-“No” sussurrò Kirk contenendo la sua rabbia “Prima, al meno, diteci chi siete e perché siamo qui”
 
-“Il perché siete qui non è importante… ma avete ragione,… penso che un minimo di presentazione sia necessario per avviare un dialogo un minimo redditizio” disse la voce, prima di prendere un grande soffio “Il mio nome è Tyresius, ma tutti i pochi che mi conoscono mi chiamano l’Ammiraglio”
 
-“L…L’Ammiraglio” si mise a ripetere Derpy, la quale era la più impaurita di tutti: già che aveva avuto paura di Batman, allora pensiamo questo tizio con, bianco come la morte interamente vestito di nero e con del fumo che usciva dai suoi occhi!
 
-“Si” dice indifferente Tyresius “Almeno questo te lo ricorderai…spero visto che so che sei la cretina del tuo villaggio…”
 
-“EY! NON INSULTARE LA PONY O TI….” Inizio a urlare Grosso prima di sentire le sue labbra chiudersi da solo e contro la sua volontà “MmmpMMMPH!”
 
-“Mmpf?” fecce Pyro curioso guardando al suo collega sovietico.
 
-“Shhhh” fecce tranquillamente Tyresius “Non c’è bisogno di alzare la voce, non trovi?”
 
-*Un essere con capacità telecinetiche?* pensò Spock *Affascinante, sole poche spedizione di Starfleet erano riuscite a entrare in contatto con esseri con queste capacità, ma niente di preciso…”  
 
-“D’abitudine ti avrei strillato che solo io ho il diritto di fare stare zitto uno dei miei uomini, ma visto che è comunista allora…” inizio a parlare Soldato prima che Tyresius lo fecce stare zitto a sua volta
 
-“Ammiraglio?” disse Kirk che fecce finta che non aveva visto quello che era accaduto a Mickhail e Doe “Allora, ditemi, da capo di astronave a capo di astronave, quali tipo di ordini avete ricevuto per dovere venire attaccare il mio Enterprise?”
 
-“Per prima cosa…” rido con calma Tyresius, che rilascio il controllo mentale su i due mercenari “Cambierei il tono se fosse tu, perché ho altre diciassette ospiti che posso interrogare e posso fare a meno di te se voglio. Seconda cosa, non siamo pari: tu sei solo un funzionario tra tanti al servizio di un entità federale illusoria, mentre io sono indipendente;  non ho nessuno superiori e sono l’unico capo qui, e le miei decisione li prendo da solo. Infine, come l’ho già detto, sono io a porre le domande.”
 
Tyresius si mise a osservare Kirk, il quale era zitto ma lanciava uno sguardo di provocazione, dovuta alla sua rabbia contenuta dalla sua intelligenza di leader. Tutti i altri prigionieri guardavano il capitano spaziale, e Batman che aveva lo stesso comportamento, come degli esempi di resistenza da imitare, e alcuni lo fecero.  Ma l’Ammiraglio, per conto suo, rimaneva indifferente; si avvicino e, appoggiandosi sulla sua canna, guardo dritto negli occhi di uno a uno di tutti i seduti. Se il suo sguardo penetrante mise a disagio alcuni dei nostri compagni, che tentarono di guardare altrove, fu soprattutto il suo respiro a farli risalire l’ansia nelle vene, perché il suo soffio era freddo, freddo al punto che microscopiche particelle di giaccio si formarono sul viso dei prigionieri prima di sciogliersi con il calore della stanza.
Vedendo che la determinazione del suo pubblico era, in fine dei conti, relativi, Tyresius  riprese a sorridere, quasi come se il comportamento dei suoi interlocutori aveva confermato la sua idea di superiorità, e, andando vicino al tavolo dove inizio a accarezzare con delicatezza la pianta, riprese a parlare.
 
-“Comunque” prosegui Tyresius “Sembra che ho sovrastimato la vostra maturità intellettuale… quindi eccezionalmente, solo perché mi sento generoso… vi propongo di discutere un po’ prima di passare alle cose serie… Allora, cosi, avete visitato il Virgilius?”
 
-“Il… Virgilius?” chiedo un po’ perplesso Zulu
 
-“La mia astronave” spiego L’Ammiraglio
 
-“Allora…” iniziò a dire con sarcasmo McCoy “Si, possiamo dire che l’abbiamo visitato! Non so neanche quanto tempo abbiamo passato a camminarci!”
 
-“ahaha” rido con calma Tyresius “Non mi sorprende, il Virgilius, credo che lo avete capito,  è molto grande…Lungo di 155km per una larghezza totale di 90km e una altezza di 80km, più impressionante di qualunque astronave di Starfleet credo… ah, e per rispondervi, se escludiamo le quindici ore di coma che i miei uomini vi hanno inflitto, avete passato circa otto ore di cammino.”
 
-“Ehm” fecce Conhager un po’ esitante per rompere un  il malessere generale “Se volete vi può fare piacere, signore l’Ammiraglio, dobbiamo ammettere che il Virgilius ci ha impressionato: le vostre varie….collezione… erano interessante, e la vostra tecnologia ammirevole…A proposito di tecnologia, come siete riusciti a costruire una robot cosi performante e efficiente!” disse designando la militare.
 
-“Pffff” sospirò annoiata quest’ultima, prima di dire con la sua voce robotica senza muovere un centimetro “Non sono un androide, e il mio nome è Kalashar”.
 
-“Che brutto nome” disse Esploratore “Scusami, ma non significa niente questo nome! It sucks!”
 
-“Un consiglio, giovanotto” disse Tyresius, che alla sorpresa generale di tutti non si trovava più davanti a loro accanto al tavolo, ma dietro Esploratore sul quale appoggiava la sua mano “Kalashar è il mio primo ufficiale e, un po’ come il vostro signore Spock, non ha nessuno emozione…tranne forse l’odio…se gli do l’autorizzazione di agire come li va nei tuoi confronti, non ti do un minuto da vivere.”
 
Una volta che fini il suo avvertimento, Tyresius attraverso il giovane mercenario – esattamente come un fantasma – prima riprendere il suo posto vicino alla sua pianta.
 
-*Una capacità di teletransportazione … impressionante, non avrei mai pensato che sarebbe stato possibile” pensò Spock
 
-“Oh” fecce incuriosita Derpy che si era calmato “Anche voi sapete fare della magia?”
 
-“Argh!” urlo spaventato Fritz “Ein fantzama! Nein, non avvicinarti di me demonio! Ze vuoi pozzo zacrificare gente nel tuo nome, ma non tokkarmi ti zupplico!”
 
-“Per il culo dell’Inghilterra!” fecce Cecchino che era nervoso ma non ancora in panico  “Cosa siete?!”
 
-“Non un essere umano, lo ammetto” disse Tyresius “Ma questo suppongo che lo avevate già indovinato... E te, il vecchio pazzo, non insultarmi riabbassandomi a uno demonio inferiore… Comunque, visto che siamo nel tema delle presentazione, vi presento il mio altro ufficiale, Osirius” fecce designando il tizio verde “e il nostro animale di compagnia, che voi chiamate xenomorfo, ma che noi abbiamo nominato Ciaccar. Eco, adesso che il mio equipaggio è stato presentato, possiamo riprendere la conversazione di maniera più… ottimizzante?”
 
-“Aspettate” dice Zulu “Avete detto che in questa stanza c’è tutto il vostro equipaggio… Volete dirmi che avete solo due uomini e un… xenomorfo per dirigere tutta questa astronave gigantesca?!”
 
-“O no, ti rassicuro” fecce Tyresius, mentre attivo un pulsante che fecce uscire dal suolo un piatto di cristallo con un bicchiere di cristallo che prese nella mano “Loro tre mi servono per le missione, posso gestire l’astronave se voglio”
 
Ci fu un altro momento di silenzio imbarazzato e credulo, soprattutto da parte di Zulu e Scott, mentre Batman inizio a guardare eventuale modi di scappare.
 
-“Comunque…” riprese Tyresius che si appoggiò sulla sua canna, come se fosse un pò indebolito e con una voce più severa, e accendendo con un pulsante grandissimi schermi televisivi sulle due fineste, televisori su i quali si poteva vedere le varie viccende dei nostri compagni fino alla sala del multiverso “Vi dicevo che dire che per dei esseri…primitivi…Mi impressionate… poco ma comunque: trovarvi malgrado l’immensità dei luoghi, fare funzionare uno dei nostri traduttori – prima di romperlo come degli idioti – distruggere un ascensore – menomale che Kalashar sia una brava meccanica e che ha potuto riparlo senza infastidirmi –  e sopravvivere… Trovare i nostri musei e capire che avete a che fare con una situazione di universi paralleli… si, mi impressionate che siete ancora vivi e sani di mente…per coloro che lo erano ancora”.
Poi si fermo un instante, bevo un po’ del suo bicchiere di vino, prima di staccare il suo sguardo dalle finestre per portarlo ai prigionieri e riprendere la parola, con una voce molto lenta e che faceva un eco profonda
“Suppongo… che… volete … sapere… dove …siete?”
 
-“Sarebbe l’ideale, si” fecce un po’ nervoso Batman che aveva capito che era li l’unico modo di avere un minimo di informazioni”
 
-“Si! Ditecelo o ti darò una lezione!” urlo Soldato riprendendo coraggio “Una lezione chiamata i miei pugni negli tuoi denti!”
 
L’Ammiraglio dissipo il suo sorriso, poso il suo bicchiere sul tavolo e si avvicino lentamente al patriota, avrebbe potuto farlo stare zitto, ma sembrava volere chiarire le cose  una volta per tutto.
 
-“Fino a adesso, penso essere stato piuttosto clemente e tollerante, negli vostri confronti… perché è chiaro che come primitivi abbiate delle reazione immature… ma vedo che con voi è inutile dibattere, quindi ve lo chiedo, come mai osate interrompermi e insultarmi?”
 
-“Perché? Perché?!” inizio a urlare Soldato “Perché malgrado il fatto che sapete chiudere la mia bocca, fari dei truchi stupidi da mago e che avete un astronave fichissima, siete solo un debole che sono sicuro non è capace di combattere come un uomo! Ci avete sconfitti? Bah! Siete stato solo fortunato: Se ero accompagnato da veri uomini, o almeno non da idiote femminucce, avrei ridotto la sua miserabile androide in una scatola che avrei riempito con il succo che avrei fatto con il suo zombi!”
 
-“Oh davvero?” fecce Tyresius che sembrava per riderre
 
-“Ehm, nein” fecce Medico “O grande Tyreziuz, mein kollega è kretino, non azcoltatelo…o ze lo azclotate, zappiate khe non zono del zuo avvizo e khe zono pronto a fare ciò khe volete””
 
-“E’ vero che l’autoproclamato sergente Doe esagera” fecce Batman “Si vede che lei e i suoi uomini sono forti e che il nostro scontro era perso sin dall’inizio… ma è anche vero che ci avete preso di sorpresa. Niente vi guarantisce che avreste vinto se fossimo stati più preparati. Quindi non avete niente per voi di considerarvi superiore a noi”
 
-“Siamo esseri razionali” inizio Kirk che tento con un bel discorso di ridare di nuovo fiducia al gruppo “Insieme, siamo riusciti a superare i vari ostacoli che abbiamo incontrato fino a adesso, e insieme possiamo fare fronte a chiunque, compreso voi. Come capitano dell’Enterprise, sono stato formato a affrontare qualunque fenomeno e ho imparato con il tempo che, uniti e determinati, tutto è possibile”
 
-“Ben detto!” fecce Conhager che riprese coraggio “Fino a adesso sabbiamo collaborato e siamo arrivati fino a qui e cosi faremmo fino a quando saremmo fuori  da questa situazione! Dopo tutto, nessuno è immortale e possiamo sconfiggervi!”
 
-“Sii!” fecce Derpy “Il potere dell’amicizia!”
 
-“MMmmfph!”
 
-“DA!”
 
E cosi tutti i membri del gruppo ripresero coraggio… per circa dieci secondi perché, il fuoco intorno a loro scompari progressivamente, a tale punto che la stanza  sarebbe diventata completamente scura se non fosse per un’ altra sorgente luminosa: delle fiamme che uscirono dal fumo proveniente dagli occhi di Tyresius, il quale iniziò a ridere…all’inizio con di maniera a fare tornare i nostri compagni ma con calma, ma ben presto di maniera cosi forte che non solo le fiamme della piattaforma salirono per un corto instante a tre metri di alto e che la stanza iniziò a tremare dalle vibrazione. Cosa che sorprese tutti tranne i due ufficiali dell’Ammiraglio e Spock.
 
-“AHAHAHAHAHA!!!! OUAHAHAHA!!!” mori dalle risate Tyresius prima di calmarsi e ritornare serio come lo era prima e che le sue fiamme scomparvero per tornare a essere solo fumo “Scusatemi, è solo che non ho avuto molto di ridere cosi in tutti i secoli in qui sono in questa astronave…”
 
-“Non vedo cosa c’è da ridere…” disse Batman
 
-“Adesso vi spiego…” disse Tyresius “L’unica cosa di vero che avete detto è che vero è il fatto che niente è immortale: E’ una delle legge comune a tutti gli universi, qualsiasi cosa che a un inizio a un fine… Ma c’è chi è destinato a vivere più a lungo: anch'io morirò un giorno, ma nel frattempo ho avuto una vita più lunga di quello che potete immaginare e vivrò sicuramente molto più a lungo di voi… e se mai vengo sconfitto, non sarà sicuramente dalla mano di primitivi come voi… Chi pensate di essere? Non provenite neanche dei primi universi, e non siete neanche tra i più potenti dei vostri universi di origine…cosa posso temere da voi? Questo è la prima ragione per la quale rido: perché so che qualunque cosa provate, qualunque cosa pensate, non potrete mai abbattermi. La seconda cosa, per la quale rido, è il numero di bugie che ho sentito in queste qualche seconde.”
 
-“Ehm…” fecce McCoy che non capiva “Quale bugie?”
 
-“Non abbiamo detto bugie, pensiamo veramente quello che abbiamo detto” disse Kirk
 
-“Allora lasciami spiegare” fecce Tyresius “Avete detto che eravate una squadra, solidaria e che eravate tutti amici? Allora già che mi basta aprire la mia mappa del multiverso e dare un occhiata al mondo de voi mercenari per vedere una squadra di incompetenti…”
 
-“EY!” fecce Soldato “Non insultare la mia squadra!”
 
-“…vi pongo una domanda, signori Kirk e Wayne… pretendere essere una squadra e mentire ai propri compagni, non è una cosa che si chiama…ipocrisia?”
 
-“Che volete dire?” fecce la Spia che divento pallido e serrava i pugni.
 
-“Cosa voglio dire?” fecce Tyresius mentre riprese un pò di vino e guardando quest’ultimo piuttosto che il gruppo “Veramente, ho bisogno di spiegarmi?...A me mi sembra ovvio… Wayne, Kirk, McCoy e Spock non hanno nessuno motivi per fidarsi di voi…come degli rappresentati della legge e della giustizia possono avere fiducia in criminali come voi?...”
 
-“No” disse Conhager che inizio a stressare “Abbiamo un accordo! Vero Kirk” fecce disperatamente guardando Kirk, il quale lascio involontariamente uno sguardo di colpa..
 
-“Oh vedo…Avete bisogno di prove?” fecce Tyresius “Allora, prego, guardate pure allo schermo”
 
A questo istante, si visse la scena dove Batman, Kirk, McCoy e Spock avevano parlato tra di loro per decidere se, si o no, dovevano fare alleanza o meno con i sette mercenari che avevano appena incontrato
 
-“Va bene, ma allora a modo mio: metterò discretamente su di loro alcuni tracciatori che ho ancora su di me, cosi se mai si allontanano, conserverò la loro posizione” disse Batman
 
-“Ottima idea!” approvo Kirk

 
E, quasi subito dopo, sullo schermo si poté vedere il prottettore di Gotham city deporre con discrezione delle piccole pulce elettroniche a forma di pipistrelli sugli sette uomini della RedCompagny
 
-“Mi chiedo se li avete ancora?” fecce Tyresius mentre alzo un dito, facendo cosi salire nell’aria le stesse pulce a forma di pipistrello, rivelando a sette dei mercenari la dura verità, quella che erano stati messo sotto controllo sin dall’inizio, e che la presunta collaborazione non era mai stata reale, fu cosi che l’Ammiraglio riprese “Oh ma vedo che si” e fecce levitare i tracciatori di Batman fino à se, prima di prenderli e ridurli in polvere solo richiudendo la sua mano “Cosa volete, siete cosi facili da manipolare, come l’ha capito la vostra Amministratrice… Allora, mercenari, cosa sentite dentro di voi di essere solo delle marionette nella mane di altrui?”
 
-“Come avete potuto?!” sussurrò freddamente Conhager, che aveva abbandonato il suo stress per prendere una attitudine molto ostile negli confronti degli suoi falsi alleati “Avevamo un accordo e l’avremmo rispettato…”
 
-“Non sapevamo fino a quale punto ci potevamo fidare di voi…” inizio a dire stoicamente Spock
 
-“Te l’elfo maledetto dei miei stivali” sputo l’Esploratore “Stai zitto! E anche tu vecchioto!” insultò a McCoy
 
-“ahah” rido dal nervoso Spia “Io sapevo che non dovevamo fidare di questi sentimentali” prima di girarsi un po e dire al suo collega texano “E’ solo colpa tua, assumi adesso”
 
-“Stai…zitto” rispose Conhager che guardo con un occhio assassino Kirk, il quale si senti male di avere offeso, forse in maniera irreversibile, l’unico dei mercenari di qui si fidava realmente.
 
-“TU pipistrello moralista!” fecce Grosso “Quando io libero, io darti dolore senza fine!”
 
-“Ma…ma” fecce angosciata Derpy “Calma…errori tra amici possono sempre essere risolti se…”
 
-“A proposito, pony” interrompo l’Ammiraglio  “Ricordami una cosa, l’amicizia è quello che da forza agli elementi dell’armonia, mi sbaglio?”
 
-“No..no… è cosi, ma…” balbutii la piccola pegasa
 
-“E dimmi” interrompo nuovamente Tyresius “Quali sono i sei elementi dell’armonia?”
 
-“Ehm…” inizio Derpy che non capiva questa serie di domande
 
-“Lasciatela stare!” supplico in vano Uhura che vedeva che la pony stava male.
 
-“Lasciala rispondere, primitiva” ordino con calma il proprietario del Virgilius “Dai, Derpy, almeno questo lo sai?”
 
-“Ehm” fecce Derpy lentamente “La magia…la gentilezza…la gioia…la generosità…la lealtà e…”
 
-“L’onestà, vero?” concluse Tyresius “Allora dimmi, se questi signori sono i tuoi amici, perché ti hanno mentito sin dal primo momento in qui ti hanno visto?”
 
-“Non…non capisco” disse Derpy che inizio a avere delle vere lacrime agli occhi.
 
-“Certo che non capisci…” prosegui Tyresius “…Lasciami spiegarti: Questi uomini, pensando che fossi troppo debole e sciocca, ma che non volevano lasciarti sola, malgrado il fatto che sei irritante e perché speravano potere avere delle informazione con il tuo aiuto, ti hanno sin dall’inizio nascoste delle cose. Sai che cose un mercenario, come i tuoi amici? Assicuratamente non quello che ti hanno inventato… un  mercenario è in realtà qualcuno che si fa pagare per uccidere altre persone, anche degli innocenti…”
 
-“Cosa?!” urlo Derpy “Ditemi che non è vero!” supplico ai mercenari, ma vedendo le loro espressione imbarazzante, capi che quello che l’Ammiraglio era la verità, e si mise a piangere di essere stata cosi cieca.
 
-“Oh non fare la cretina…” continuo insensibile Tyresius “ Secondo te, perché il tuo grosso amico sovietico a attaccato il mio ufficiale che non li aveva ancora fatto niente? Non per diffendersi, di certo, ma perché è nella sua natura bestiale…”
 
-“EY!” si lamento Grosso “Io non una bestia!”
 
-“Dipende cosa intendi…” insultò Cecchino che era l’unico mercenario rimasto un po’ calmo.
 
-“…Ma rassicurati, pony” continuo Tyresius “… i tuoi altri compagni non valgono meglio: ti prendono per una stupida e ti hanno nascoste molte cose… ad esempio, non ti hanno detto che avevano trovato un’armadia piena delle teste delle persone che prima di voi si sono messo sul mio cammino e che ho ucciso?”
 
Lo schermo televisivo mostro dunque la scena in qui quasi tutti i uomini scoprirono l’armadio delle teste, il che fecce quasi vomitare la piccola pegasa, che riusci a trattenere il suo sistea digestivo, ma non le sue lacrime
 
“Rassegnati pony, per loro sei solo una bambina inutile…” fini Tyresius mentre bevo ancora un po’ di vino
 
-“Siete un mostro!” fecce Chekov che urlo la sua rabbia prima di rassegnarsi e rilasciare tutti i suoi muscoli per guardare a terra
 
-“MMMMMFFFFFPPHH!” urlo di rabbia Pyro
-“Abbiamo mentito a Derpy solo per evitarli inutili traumatismi!” si difese Kirk urlando “Non pensiamo minimamente che sia inutile!”
 
-“Parla per te…” disse con disprezzo Esploratore “Io volevo risparmiare il suo insopportabile comportamento!”
 
-“Ah si?” rispose Tyresius a Kirk ignorando il giovane mercenario “La solita ipocrisia della vostra ridicola confederazione soppongo?”
 
-“Non insultare Starfleet” minacciò Kirk
 
-“E perché no?” dice Tyresius prima di, alla sorpresa di tutti, imitare alla perfezione la voce dello stesso James Kirk, “Noi di Starfleet vogliamo aiutare i altri popoli stranieri e inferiori a noi senza però prendere direttamente contatto con loro per spiegare come risolvere i loro problemi da solo…Pretendiamo guidare l’universo nella retta direzione, ma siamo incapaci di mantenere la pace con i nostri rivali…” Poi Tyresius riprese la sua vera voce, e concludo con un tono molto  serio “La verità, James, è che la vostra preziosa confederazione è un fallimento che è vissuto fin troppa a lungo, e che presto, per via dell’incompetenza del vostro… odio attribuire il stesso titolo di me a un primitivo… ammiraglio Markus, sappiate che state per perdere la guerra contro i Romuliani, i quali, ve lo dico adesso, sono già riusciti a conquistare alcune dei vostri pianeti e sono pronti a allearsi con i Klingons pur di distruggere Starfleet una volta per tutto…”



                                            

       









-“Non vi credo…” menti Zulu, che non voleva credere al discorso dell’Ammiraglio malgrado la descrizione realistica degli eventi.
 
-“Sei libero di non credermi a parole” rispose Tyresius “Ma non puoi negare i fatti! Come il signore Wayne non può negare che se la situazione di anarchia completa che c’è attualmente a Gotham e nel resto del mondo indebolisce molto la Terra e i suoi prottetori, e che forse – anzi sicuramente – qualcuno come…che ne so?...Darkseid? Brainiac? Signori di imperi galattici bellicosi e ostili... potrebbero approfittarne… ”
 
-“Ci chiedevate se volevamo sapere dov'eravamo…” si accontento di dire contenendo perfettamente la rabbia di sé Batman “… e avevamo detto di si…”
 
-“Hmmm...Hai ragione.... bene...visto che adesso siete…calmi” pronunciò tranquillamente Tyresius che si riavvicino di nuovo al suo piccolo albero bianco che inizio a accarezzare “Vi dirò precisamente dove siamo… Vedete la pianta che sto toccando? Ammettiamo, metaforicamente parlando, che ogni singolo foglio rappresenta un universo…i vostri universi… ebbe… noi non siamo su nessuna di queste foglie, noi siamo in quello che chiamiamo il “Nulla”…e che corrisponde…se vogliamo… all'aria che circola tra le foglie… li tocca tutte senza però mai attaccarsi a l’una di loro…Non c’è niente nel “Nulla”, assolutamente niente, neanche la gravità…l’unica cosa che a per sé… è il fatto che solo io e i miei uomini siamo in grado di entrarci, e da li viaggiare a piacimento in qualsiasi universo a qualsiasi momento… allora che voi siete, negli migliori dei casi – come i specchi della principessa di Derpy – solo in grado di saltare nell’universo più vicino… un po’ come se una pulce saltava da un foglio a un'altra che tocca direttamente la prima…”
 
-“Strana metafora ma che al merito di essere chiara” fecce McCoy nervoso “Ma questo non spiega perché avete interferito con i nostri universi! Cosa vi abbiamo fatto per essere fatti prigionieri?!”
 
-“Voi personalmente?...Assolutamente niente…” disse Tyresius che smise di accarezzare il piccolo albero “…Ma il fatto è… lo sapete… la base dell’albero è il tronco… e poi i rami…al contrario… le malattie si manifestano spesso sulle foglie… quindi…se il tronco vuole vivere…” e li stacco un foglio con due diti prima di mostrarlo a tutti “…bisogna sopprimere le parte più debole…” e il foglio prese fuoco
 
-“Mostro!” urlo Kirk “Volete dire che distruggerete i nostri universi solo per proteggere i vostri interessi personali?! Senza sapere se possiamo aiutarvi negli vostri problemi e vivere! Vi rendete conto del numero di vittime che questo volete fare?!”
 
-“Diversi trilliardi…come minimo” fecce indifferente Tyresius
 
-“E questo solo per…. Affermare la vostra superiorità sugli altri popoli?!” Aggiunge McCoy che perse la calma
 
-“In realtà…” parlo Osirius
 
-“Osirius?” fecce annoiato Tyresius “Non ti avevo chiesto di stare zitto?”
 
-“Sc…” inizio a parlare l’uomo verde, che non ebbe il tempo di iniziare la sua frase che Tyresius si trovo dietro di lui e, con la sua mano, in uno solo gesto, li stacco la mascella inferiore, costringendo cosi Osirius a mettersi le due mane sotto la sua testa per impedire la sua lingua di cadre.
 
-“AAAAAAH!” urlarono tutti di paura/disgusto…tranne Spock e Batman che non urlavano mai di paura – mentre Tyresius reggeva ancora la mascella staccata del suo uomo
 
-“Vorrete scusare questo gesto non civile…” rispose l’Ammiraglio che lancio nell’aria la mascella che Osirius si presso di riprendere e riattaccare, con una luce verde scura, al resto della sua testa “… ma… i miei uomini devono adeguare alla più rigorosa delle discipline…quindi una lezione minore ogni tanto non fa male… Comunque… per le vostre accuse di mostro… dite pure… tanto non siete in grado di capire tutto quello è in gioco…. Non sapete neanche gestire le vostre proprie vite personale… quindi pensate a miliardi di universi…”
 
-“Se avete un problema grave” tento di controllarsi Kirk “Basterebbe solo..:”
 
-“…che chiedo aiuto a Starfleet?” interrompo Tyresius “…Starfleet si è ormai condannata se stessa e morirà tra poco tempo…Se avessi voluto, avrei potuto distruggerla in qualche secondo… ma vedo che non neanche bisogno di intervenire per ucciderla…E poi…avevate ragione…sono superiore a voi e non esitero a fare a meno dei primitivi come voi pur di raggiungere il mio obbiettivo finale…”
 Tyresius guardo il suo bicchiere di vino, che svuoto nella pianta “Ormai…i vostri mondi appartengono al passato…”
 
-“NO!” interrompo Derpy “Equestria non può scomparire! Non appena i elementi dell’armonia saranno tornati, tutto tornerà normale!”
 
-“Oh non sperare troppo” dice l’Ammiraglio “Alle ultime notizie, la regina degli changelings, Chrysalis, è riuscita a lanciare una invasione di massa su Equestria,
 riuscendo a conquistare una larga parte di territorio e costringendo le principesse a creare una immensa barriera magica su tutto il regno rimasto libero… ma conoscendo l’utilità delle due principesse, non credo che resisterà a lungo… e per gli elementi dell’armonia saranno probabilmente morti da parecchio tempo…”
 
-“Vergognatevi!” urlo Uhura che vide che L’Ammiraglio aveva rotto il cuore di Derpu
 
-“DA! Se fai ancora piangere Derpy” comincio Grosso
 
-“Cosa faresti?” chiedo ridendo un po’ Tyresius “Te i tuoi compagni mi picchieresti, mi bruceresti prima di sparami e pugnalarmi? Non vi siete nemmeno resi conto di essere stati ingannati per cinque anni… e ancora le ultime ore… Assassini professionisti? AH! Semplici giocatoli! Capisco come due vecchieti di Gray e della vostra ex-Amministratrice stanno ancora ridendo di voi !”
 
-“Perché fatte questo?” chiedo disperatamente Checov “Cosa guadagnate a fare scomparire i nostri mondi”
 
-“Credevo essere stato chiaro” replico Tyresius “Ogni tanto, bisogna fare del spazio”
 
-“Non mi convincete” dichiaro Spock, l’unico ancora impassibile “Se volete la fine degli nostri mondi, e quindi la nostra fine, allora perché ci avete mantenuti in vita? E perché siamo tutti qui?”
 
Tyresius guardò al vulcaino, poi ai suoi uomini ai quali fecce un segno della testa. Osirius e Kalashar, seguiti da Ciaccar il xenomorfo, uscirono dunque della stanza, lasciando cosi l’Ammiraglo solo con i prigionieri
 
-“Ecco una domanda intelligente… signore Spock” parlo Tyresius “Il fatto è che effetivamente avrei potuto uccidervi subito, ma non valete neanche la pena di morire… e siete qui, davanti a me.. perché ho solo due piccole domande da farvi…La prima…come vi sentite?”
 
-“C…Come ci sentiamo?!” fecce Spia
 
-“Dopo tutto quello che ci avete fatto, ci chiedete come stiamo?!” fecce sorpreso Esploratore
 
-“Si, posso interrogarmi sulla salute dei miei ospiti?” fecce finta di preoccuparsi Tyresius mal di testa? Voglia di vomitare?”
 
-“Solo una grande voglia di darti calci al culo!” insultò Tavish “E un po di mal di testa…ma sopportabile…”
 
-“MMmm...vedremmo....” disse l’Ammiraglio con una voce per niente rassicurante, mentre Kalashar e Osirius tornarono nella stanza portando una grande cassa di metallo che deposero ai piedi di Tyresius prima di riprendere la loro posizione di prima
“Oh…eccoci qui…vediamo cosa abbiamo li…”
 
Tyresius inizio a svuotare la cassa e inizio a deporre sul tavolo prima una pistola phaser degli ufficiali si Starfleet, poi, uno a uno, tutti i oggetti personali che il nostro gruppo aveva su di lui: l’orologio e il porto-sigaro truccati della spia, i vari apparecchi per curare di McCoy, tutti i gadget di Batman che si rese conto cosi che la sua cintura era stata vuotata…tutto tranne – e questo il nostro gruppo se ne rese conto ma non lo disse – le piccole sfere blu che avevano trovato nel secondo museo.
 
-*Quindi li abbiamo ancora su di noi?* penso Batman
 
Ma poi, Tyresius mise le sue due mane nella casse e ne tiro fuori due teste decapitate: quella dell’uomo che aveva ucciso McGuffin e che avevano già visto nell'armadio, e quella di un uomo europeo con i capelli rossi, quarantenne
 
-“Questi signori, Spock” prosegui Tyresius “Lei e i suoi compagni, e Wayne per parte sua, li avete incontrati. Non entrerò nei dettagli, ma – per farla breve – avevano informazione che cerco. Vedete, so moltissime cose, ma il poco che non conosco mi rende…” Prese un forte inspirazione e la sua voce divento veramente minacciosa “…ossessivo” guardo al gruppo, con i suoi nascosti dietro i suoi occhiali – il che rendeva la tensione e il malessere più acuti “Pur analizzando i loro dati di cervelli, come il signore Spock e Fritz l’avevano intuito, non ho purtroppo trovato niente di veramente interessante…” il fumo rosso dei occhi s’accentuo mentre guardo allo xenomorfo.
“Dai Ciaccar… Nutrisciti di quell’inutile” fecce lanciando una delle tue teste in direzione dell’alieno che la afferrò prima di divorarla.
Tyresius, davanti alle facce mortificate e spaventate di tutti (tranne…Spock e Pyro) prese l’altra testa, quella dell'assassino di McGuffin nella sua mano che inizio a stringere mentre parlava “Quello li è stato tosto, fino alla fine a tentato di resistermi, al tal punto che pensavo fosse importante... ma alla fine, si è rivelato essere un semplice soldato... ho spreccato un viaggio nel vostro universo ...Sapete, non so se su questo siamo simili ma...Non… sapete a quale come mi fa arrabbiare perdere il mio tempo…per…niente…” e li, serro talmenete la testa che quest'ultima esplodo...il liquido del cervello inizio a scappare dalle sue dite, ma prese fuoco come tutto il resto prima di cadere il suolo e divento cenere che scompari immediatamente.
“Allora…” riprese Tyresius che stavolta sembrava arrabbiato “Ditemi tutto quello che avete visto prima del vostro rapimento, le sensazione che avete subite, adesso! Altrimenti proverò a saperlo...con i miei mezzi!...” urlo mentre un fulmine rosso usci dalla sua bocca e colpi il suolo vicino a Derpy e Spia, i quali urlarono, vedendo che a pochi centimetri di loro c'era ormai un traccia nera fumante
 
-“Ho visto solo questo uomo uccidere il mio ufficiale, la base con il cilindro verde e l’esercito robotico, il buco nero e il vostro dannato Virgilius!” urlo Kirk che aveva definitivamente perso coraggio.
 
-“Ho solo visto degli robot e Kalashar uccidere qualcuno davanti un cilindro verde, il resto è solo dolore alla pancia” dice Batman che provava a scappare della sedia.
 
-“Noi solo i vostri dannati robot e una vostra astronave!” grido Conhager "E giuro che non ho niente di strano su di me!"
 
-“E io ho solo intravisto Osirius prima di farmi rapire!” piangi di disperazione Derpy “Voglio tornarmene a casa!!!!”
 
-“Tutto qui?” chiedo Tyresius mentre guardava i prigionieri uno a uno nei occhi “Che disillusione...Niente mal di testa e visione storta?”
 
-“Io si” dice Cecchino “Ma passerà… lo giuro!”
 
-“Noi pure” dichiarono Uhura, Scott, Zulu, Checov, arrabbiati e disperati
 
-“Se vuoi sapere” inizio Demoman “Ho avuto mal di testa, ma non è niente par rapporto a quello che ti farei subire se fossi legato cui e non fossi cosi mostruoso!”
 
Tyresius rimase indifferente, e tento di contenere la sua rabbia, come si aveva capito che non poteva ricavare niente di utile di questa conversazione “E…per curiosità… come vi siete svegliati dalle cuve?”
 
-“Ci siamo svegliati e basta!” morse Esploratore “Tranne per loro che avete svegliato dopo averci catturati!”
 
-“Vi siete svegliati e basta?” sussurrò l’Ammiraglio prima di innervosirci facendo emanare ancora più fumo al punto che i suoi capelli cominciarono a salire in aria e che le fiamme salirono del suolo “Non prendermi in gioco, sciocco! Nessuno può svegliarsi di un sonno artificialo delle nostre cuve e andarsene tranquillo! Come avete fatto?!”
 
-“Forse le vostre cuve erano rotte o superate…” dice a voce bassa rassegnato ma determinato Kirk, prima di guardare Tyresius con provocazione “Perché, come Esploratore a detto, ci siamo svegliati e basta.”
 
Tyresius si avvicino al capitano e lo guardo nei occhi. Malgrado la difficoltà dovuta alla paura, Kirk trovo la forza necessaria per mantenere la provocazione dell’Ammiraglio
 
-“Capisco…” fecce Tyresius che si rassegno mentre si allontano e si rimise seduto sulla sua poltrona “Vedete… d’abitudine avrei potuto leggere direttamente nelle vostre mente… ma…per il momento…sono stanco perché ho combattuto molto queste ultime ore…mi dispiace…è stata una completa…perdita di tempo…Kalashar… Osirius… sono troppo inutili per essere uccisi…”
 
-“OUF!!!” sospiro di sollievo Fritz imitato da tutti mentre rilasciava i suoi muscoli
 
-“Sii! Tornerò a Pony…” inzio Derpy prima di essere interrotta dall’Ammiraglio

-Quindi,.." esitò Spia "...ci lascierete partire?"
 
-“…Certo...che no…” concluse Tyresius “…ormai ne sapete troppo… Kalashar, Osirius... Rimetteteli nelle cuve… e questa volta assicuratevi che ci rimangono…per sempre…”





arschollen = asshole

Allora sembra che sono riuscito a pubblicare questo capitolo nel tempo che avevo promesso! E' stata un impresa e non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo, ma almeno è fatto e spero che vi piace...Eggià... ecco a voi l'antagonista della storia e ve lo dico subito: Tyresius, Osirius e Kalashar sono inspirati a vari personaggi e leggende troppe numerose da enumerare (esempio: Osirius è in parte inspirato a Osiris, dio dei morti in Egitta antica) ma il loro risultato finale: aspetto, personalità e background sono mia invenzione quindi inutile cercare su internet  riferimenti espliciti  o 
immagine perchè non c'è ne sono ovviamente (a proposito, se qualcuno di voi sai dissegnare e li piace mia storia, siete liberi di creare dissegni a secondo della mia descrizione e mandarmele per il resto della storia, l'avvrei fatto io ma dissegno come un bambino di due anni -_-' ) ma soprattuto dittemi cosa ne avete pensato. Vi è piaciuto l'Ammiraglio come nemico? Ditemi cosa ne avete pensato e quali punti posso migliorare nel futuro ^^
Vi auguro di avere avuto un lettura piacevole e che questo cliffhanger vi abbia messo l'aqua in bocca per il prossimo cap - che riccordo non so quando lo postero perché ho ancora molto lavoro reale da fare ^^
 

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII: Di Charibde... ***



Tutti i prigionieri guardarono spaventati verso il trono dove Tyresius si era di nuovo seduto, prima di girarsi e vedere Osirius e Kalashar che lasciarono i loro posti e iniziarono a camminare verso di loro – l’uno con la lancia nelle mane e l’altra con le manette energetici – pronti afferrargli per potere portarli di nuovo verso il sonno artificiale.
Coscienti che se fossero stati di nuovo presi non avrebbero più speranze di tornare negli loro universi, tutti i diciotto compagni di sfortuna iniziarono a agitarsi di tutte le loro forze –  in vano – con la disperata voglia di liberarsi.
 
-“Non voglio tornare dentro questa vasca!” urlava disperatamente Derpy “Voglio tornare dalle mie amiche!”
 
-“E io non o voglia di dormire!” grido Demoman “Rifiuto addormentarmi senza il mio wisky della buona notte!”
 
-“Non pensate di fare di me la nuova bella addormentata esseri schifosi soprannaturali!!!” urlo Soldato con una voce militate “Perché sono un vero  uomo americano con il pelo sul petto e che l’unica bellezza che vedrete sarà il vostro culo nel quale spingerò le vostre teste disgustose!!!”
 
-“Questo non è fisicamente possibile” commento Spock che, anche se tentava di liberarsi, era l’unico con il Pyro a essere relativamente calmo.
 
-“Batman, non ti amo e non mi ami” disse in panico Esploratore “Ma ti supplico, fai qualcosa!”
 
-“Signori” si agito Spia “Se mai devo dormire fino alla fine dei tempi, voglio che sappiate…FATE TUTTI SCHIFFO!”
 
-“Chiudila stupido borghese!” sputtò Cecchino
 
-“MMmmmmph” fecce Pyro che si accontentava di guardare il fuoco.
 
-“Muovetevi piuttosto che guardare il fuoco!” incitò in vano Zulu al mercenario mascherato
 
-“Capitano!” fecce Checov, che era il più giovane degli ufficiali dell’Enterprise e  quindi con il meno di esperienza, sotto stress “Capitano! Cosa facciamo?!”
 
-“Non potete farci questo!” lancio allora Kirk all’ammiraglio che non sapeva cosa dire d’altro tanto si sforzava fino al dolore di liberarsi.
 
-“Prego…” rispose la voce di Tyresius infastidita “Sono il capo di questo luogo… siete i miei prigionieri che non ho nessuno motivo di lasciarvi andare e nessuno cui può aiutarvi…certo che posso obbligarvi a dormire…ed è questo che farò… buona notte Kirk, la sua discussione è stata delle più inutili in eoni della mia esistenza…”
 
Fu cosi che, mentre urlarono, Osirius apri una sorta di telecomando integrato al braccio della sua armatura e inizio a digitare qualche codice, che libero Soldato, il primo al quale si era avvicinato per catturarlo e legarlo, visto che visibilmente i due ufficiali del Virgilius non volevano prendere rischi e preferivano occuparsi dello loro vittime una a una.
 
-“Negativo!” urlo Soldato mentre Osirius lo sollevava nell’aria “Non andrò nelle vostre vasche! Vi manderò io nelle vostre vasche!”
 
Il Soldato diede un colpo di piede nelle parte genitale dell’uomo verde, ma perché questo portava un armatura, niente accado, tranne innervosire Osirius che lancio il patriota americano nell’aria, in direzione del ponte, con l’idea che un piccolo volo avrebbe raffreddato questa testa dura.
Ma, non appena il sergente Doe fu in aria, urlando, compari un dettaglio che alla più grande sorpresa degli prigionieri, sembro fare nascere un sentimento di grande paura a Osirius, e di rabbia a Kalashar… un piccolo dettaglio che nessuno avrebbe pensato: per via della proiezione in aria, la piccola sfera blu che lo stesso Soldato aveva ricuperato nel secondo museo e che aveva nascosto nella sua tasca, uscii dallo stesso nascondiglio, per cadere verso il suolo.
 
-“NYAR!” urlo spaventato Osirius che, accompagnato da Ciaccar il xenomorfo e Kalashar, si mise a correre per ricuperare la piccola sfera…non c’è la fecero… e la piccola pallina di vetro blu si rompo al suolo, causando una esplosione di minore importanza, insignificante in sé, ma che libero una grande quantità di gas blu  che invase subito tutta la piattaforma e parte del suolo.
 
-“NOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!” urlo disperato Soldato le mane alzate verso il cielo dopo essere atterrato e girandosi “IL MIO SOUVENIR DI GUERRA! DISTRUTTO!”
 
Ma non fu l’urlo di dolore dell’americano che risonò il più nella stanza, ma i tossi gravissimi di Osirius, Kalashar e Ciaccar che, per un strano motivi, caddero al suolo con ovvie difficoltà di respirare.
Osirius cado presso a Batman, il quale vide che il telecomando del braccio era alla portata del suo piede e non esitò un secondo a darci il colpo più potente che poteva dare malgrado il fatto che era attaccato: il colpo fu miracolosamente abbastanza forte per attivare il meccanismo che disattivo i legami energetici che mantenevano legati i nostri compagni, i quali si ritrovarono di conseguenza liberi.
Nessuno, tranne Pyro, esitò a alzarsi con un salto, ma  iniziarono a entrare in panico quando vissero che i loro carcerieri erano a terra, soffocando.
 
-“O mio dio!” inzio a fare in panico Uhura “Gas mortale!”
 
-“Coprite le vostre bocche!” disse allora precipitosamente Zulu che mise le sue mane sulla sua bocca.
 
-“Signore Pyro!” supplico Derpy “Avete sentito?!”
 
-“Mmph?” fecce il Piromane che, solo sentendo la sua amica stacco il sguardo dalle fiamme, che nel frattempo erano fortemente diminuite, per coprirsi il viso precipitosamente, benché era l’unico di tutti a portare una maschera antigas e che quindi questo gesto era completamente inutile.
 
-“Minuto” fecce Grosso dopo circa un secondo di riflessione e toccandosi “Io non sentirmi male…”
 
-“In effetti” fecce Spock tirando fuori le quattro stesse sfere che aveva preso “Nel museo ne avevamo rotta una e non era successo niente”
 
Kirk e Batman, che prima di ogni cosa erano corsi sul tavolo per ricuperare, per l’uno una pistola faser, per l’altro i suoi gadget, si misero in posizione di combattimento.
Ciaccar tento di alzarsi per saltare sulle sue prede, ma il capitano dell’Enterprise fu più veloce e sparo una raggio paralizzante verso la creatura che fu buttata nel piano inferiore, prima di ripetere lo scenario su Osirius e Kalashar mentre erano deboli e non potevano agire: Kirk non sapeva come mai questo gas non avete effetto su di lui e i suoi compagni ma era nocivo per l’equipaggio del Virglilus, ma sapeva che era un vantaggio da non perdere!
Cosi, sbarazzato dagli tre ufficiali, Kirk punto la sua arma verso l’ultima minaccia: Tyresius
 
-“Cosa è successo?” fecce intrigato Scott
 
-“Non lo so” rispose McCoy “Ma sono contento di essere libero”
 
-“Kof kof…” tossico la voce di Tyresius mentre quest’ultimo si alzo con un po di difficoltà, ma comunque con abbastanza forza per reggere “…allora cosi…vi siete rubato alcune delle miei sfere…kof kof”
 
-“Non fare più un gesto!” minaccio Kirk che punto la sua pistola-faser proprio sull’ammiraglio che era a solo tre metri di lui “O altrimenti sparo!”
 
-“ah..ah” rido con un po’ di debolezza Tyresius, ma con espressione di fiducia nel viso “ avrei dovuto immaginarlo… sono cosi poco abituato a ricevere compagnia che non tengo d’occhio le miei affare…kof kof…ma, chi non è mai stato un po’ distratto in vita sua, vero?”
 
-“Se parlate di queste sfere” minaccio Batman che si avanzo prudentemente e in postura di difesa verso l’ammiraglio “Non so perché hanno questo effetto su di voi, ma ne abbiamo ancora quattordici di riserva! Quindi arrendetevi!”
 
-“Ja!” fecce Fritz che, di nuovo in postura di superiorità, lasciò scappare la sua psicopatia usuale e narcissica “Lei è ormai zolo e noi diciotto! Zei alla noztra merce ormai! Ohohoho! Mi vedo già farti kuello khe volevi farci! Erstaulich!* 
 
-“Arrendetevi e non succederà niente” disse Kirk che sudava dalla concentrazione, per essere sicuro di non mancare il bersaglio.
 
-“Kof…ahah…AHAH!” rido Tyresius che cadde a ginocchio, lasciando il suo bastone rotolare a terra e permettendo cosi a Batman di afferrarlo dalle spalle per mantenerlo “Ahaha… Tutti commettiamo errori…ma…sapete…Kirk…per quale motivo…e malgrado la mia postura attuale… rimango superiore a voi?”
 
-“Ehm…” esitò Derpy ingenua “Perché siete ammiraglio e lui capitano?”
 
-“ahah…no…” fecce Tyresius mentre si lascio sollevare da Batman “vedete… voi quando siete feriti… dovete essere curati velocemente…e riposarvi qualche giorno…”
 
-“Nein” fecce con orgoglio Medico “Ich pozzo kurare mein kolleghi in zoli kualkhe sekondi kon il mein medigun!”
 
-“Stessa cosa per me” disse con un po’ più di umiltà McCoy
 
-“…mentre noi…” prosegui debolmente Tyresius mentre era sollevato da Batman che lo trascinava verso il trono, con la speranza di obbligarlo a sedersi per essere interrogato  “siamo immune a tutto… non possiamo più soffrire…tranne per quello che erroneamente chiamate gas… nostro piccolo punto debole…dopo tutto nessuno, neanche i falsi dei sono immortali…ma soffrire non significa morire… e i miei uomini si rimetteranno in forma in un minuto…”
 
-“E io metterò meno di un minuto a farti un culo cosi!” insulto Soldato che alzo la sua manica, pronto a dare un pugno
 
All’improvviso, Batman si fermo, non riusciva più a tirare indietro Tyresius, il quale, alla sorpresa generale, smise di sorridere, e levo il suo sguardo dal suolo verso i diciassette suoi ex-ostaggi, e con una voce seria e ultraterrena, disse
 
-“Ma…questo sono i miei uomini….io…io….pensate veramente che sono cosi facile da mettere a terra?”
 
Li, il fumo che usci dalle sue occhi si trasformò in un potente fuoco rosso che affascino Pyro ma fecce tremare tutti i altri, mentre Batman senti i suoi bracci al contatto dell’ammiraglio bruciare talmente forti e cosi all’improvviso che non ebbe scelte di lasciare la sua presa.
 
-“Nessuno è immortale…soprattutto i primitivi come voi!” inzio a monologare ad alta voce Tyresius liberato
 
Kirk sparo allora un raggio blu paralizzante verso il suo nemico, ma non solo il colpo non fecce niente, ma l’Ammiraglio fecce un solo battito di mano che creo una corrente d’aria cosi forte che mando il capitano dell’Enterprise e tutti i altri a canto a lui dall’altra parte del ponte.
 
-“Ahia!” si lamento Grosso quando attero “Sento qualcosa di strano”
 
-“MMMMPPHH!” fecce arrabbiato Conhager che soffocava sotto il peso del suo collega, che ancora una volta li era caduto sopra.
 
Ma questa battuta non causo nessuna distrazione a Tyresius, il quale subito dopo il suo colpo senti che Batman, a sua volta già ripreso, stava per dargli un colpo indietro.
 
-“…Ma io…” fecce girando la sua testa di 180° per fissare negli occhi il pipistrello “…non sono come voi…” e giro velocemente il resto del suo corpo per dare un colpo di gamba in direzione di Batman, il quale si era preparato e riusci di poco a evitare il colpo.
 
Cosi, il giustiziere di Gotham, respinto a due metri indietro, butto la sua cappa verso la testa di Tyresius, per disequilibrarlo come lo faceva per i suoi avversari più tosti, prima di dare un colpo laterale con il suo braccio destra e con le protezione degli suoi avambracci puntate verso l’ammiraglio, con l’intento di dargli un colpo non mortale ma serio, e preparando il braccio sinistra come eventuale difesa.
Non servi a niente: Tyresius ricevette la capa in testa, ma non si mosse di un millimetro, quasi come se non era stato minimamente perturbato, e fermo il colpo laterale del giustiziere con il suo proprio braccio. E, guardando il giustiziere con un viso completamente sprovvisto di emozioni, disse, con la più grande calma.
 
-“… noi tutti moriremo un giorno…”
 
Detto ciò, diede un unico ma potente pugno, talmente veloce che solo il movimento dell’aria causato dal gesto poteva essere visto, verso il petto del suo rivale, il quale fu incapace di difendersi e fu nuovamente buttato in aria: Batman urlo di dolore mentre iniziava a salire nell’aria, preparandosi comunque al choc dell’atterraggio… Ma Tyresius non l’intendeva cosi: alzo il suo braccio, afferrò il piede del cavaliere oscuro mentre quest’ultimo era ancora alla sua portata, e in meno di une secondo, lo sollevo sopra di sè prima di sbatterlo contro grande violenza contro il trono. La poltrona di commando non si rompo, e neanche un osso del vigilante di Gotham, protetto dalla sua armatura, ma il colpo fu comunque talmente forte che Batman fu completamente addolorato su tutto il suo corpo.
Malgrado questo, Bruce Wayne tentò di alzarsi, sapendo che doveva reagire il prima possibile… ma Tyresius fu più veloce, e blocco il nostro super-eroi spingendo sul collo di quest’ultime con il suo piede… Di abitudine tale situazione non avrebbe creato problemi al protettore della notte, che sarebbe riuscito a rovesciare la situazione a suo favore… ma li non ci riusciva, la pressione esercitata dal capo del Virglius era troppo forte, e il nostro eroi si trovo costretto a non più lottare per liberarsi, ma a lottare per riuscire a respirare.
 
-“…Ma io…” prosegui con calma Tyresius indifferente alla sua vittima che stava soffocando poco a poco “morirò il giorno in qui lo deciderò io…come sto per decidere della vostra vita, signore Wayne…”
 
L’Ammiraglio, che non si mise a ridere come lo avrebbe sicuramente lo Joker, ma al contrario rimase serio come la morte, blocco Batman spingendo sulla gola di quest’ultimo con il suo piede. Di solito, Batman sarebbe riuscito a liberarsi velocemente e rovesciare la situazione al suo favore, ma Tyresius esercitava una pressione troppo forte, e gli sforzi di Batman non lo fecero muovere di neanche in millimetro.
 
Nel frattempo, i diciassette altri ex-prigionieri si rialzarono e vissero, dall’altra parte, la scena.
 
-“SIGNORE BATMAN!” urlo spaventata Derpy “Dobbiamo fare qualcosa!”
 
-“Mmmph?” fecce il Pyro che guardo alla sua amica prima di alzare le spalle e iniziare a correre verso Batman
 
-“Adesso sp…” inizio Kirk che tento di tirare la sua pistola phaser prima di rendersi conto che non c’è l’aveva più “Do..dové la pistola?!”
 
-“La vedo! E’ caduta li a terra!” m fecce Checov, puntando il dito verso il piano inferiore.
 
-“Dobbiamo prenderla!” fecce McCoy
 
-“Me ne occupo io!” fecce Esploratore saltando che prima che chiunque poté dire qualcosa
 
-“Scemo!” urlò Conhager mentre tentò in vano di fermare il suo giovane collega “Ci sono i due altri e lo xenomorfo laggiù!”
 
-“Pff!” con quello che li abbiamo messi non dovrebbero muoversi prima di un po’” fecce indifferente Mundy.
 
-“Ma non avete sentito?!” fecce Scott “Si rialze…”
 
-“SIGNORE BATMAN!” urlo Derpy quando vide che Tyresius stava aumentando la pressione sul giustiziere della notte, il quale sarebbe morto tra poco se nessuno interveniva.
 
“MMMMPH!” fecce il Pyro mentre inizio a caricare verso Tyresius, ma quest’ultimo alzo la mano, e tutto il fuoco attorno alla piattaforma si trasformo in una vera e propria colona infernale che colpi in pieno il mercenario mascherato che fu di nuovo pro-pulsato. indietro a meta del ponte.
 
-“SIGNORE PYRO!” fecce piangendo Derpy che volo, seguita dagli altri tranne Spia, Mundy e Conhager rimasti indietro e Esploratore che era di sotto.
 
-“Era un bravo soldato!” fecce Doe “Che è morto nell’onore!”
 
-“State zitto!” fecce McCoy che aiutò il piromane a rialzarsi “E’ ancora in vita!”
 
-“Mollusco di scemo mascherato da pessimo film degli anni trenta!” inizio a gridare Soldato “O muori in battaglia o reggi in piede fino alla fine!”
 
-“Deve essere stato la sua combinazione anti-infiammabile ad avergli salvato  la vita” notò Spock
 
-“mmmph…”
 
-“Come signore Pyro avete visto il paradiso?!” fecce Derpy sorpresa dal discorso che lei sola aveva capito dal Piromane
 
-“Dobbiamo fare qualcosa per Batman!” fecce Scott che, rassicurato che il mercenario era in vita, torno all’emergenza del momento
 
-*Bof, per me pozziamo fare ankhe a meno* penso Medico *ma è vero khe potrebbe ezzermi utili per zcappare, dopotutto a lui zolo è più forte di tutti i mie kollehi mezzi inziemi…* rifletto prima di dire con un grande sorriso falso “Ja! Zalviamolo”
 
-“Oh! Ehehe!” rido Demoman che notò la presenza non troppo lontano da loro della lancia che Osirius aveva lasciato cadere quando aveva iniziato a soffocare “Lasciatemi fare!”
 
-“Cosa vuoi fare idiota?!” fecce Soldato “Non andrai da…”
 
Il patriota non ebbe il tempo di finire la sua frase che Tavish lo respinge, corse prendere la lancia e inziò a correre come una belva in direzione dell’Ammiraglio, il quale, indifferente agli eventi che si succedevano velocemente dietro di lui, stava guardando la sua prede svuotarsi lentamente delle sue energie.
 
-“Sapete signore Wayne…” aveva cominciato a dire Tyresius subito dopo avere respinto il piromane “…la vostra disperata voglia di vivere è forse l’unica qualità che trovo in voi…e anche questo lo trovo futile…”
 
-“YAAAAAR!” urlo il Demolitore che salto in aria, attraverso il muro di fiamme, la lancia in mano, pronto a impalare l’odioso Ammiraglio, ma succedette una cosa strana che solo Batman notò.
 
In effetti, il cavaliere oscuro alzo i suoi occhi e vide che, tranne Tyresius, tutta la stanza sembrava essere rallentata, come sé il tempo si era quasi fermato. Sposto il suo sguardo verso il suo  esecutore, il quale giro leggermente la testa per vedere lo scozzese sospeso in aria, prima di guardare di nuovo Batman, sorridendo, sorridendo con sorriso di soddisfazione. Cosi, lo stesso Tyresius alzo il suo piede di Batman, liberandolo della presa, e alzo i bracci un po’ come se si apprestava a abbracciare un vecchio amico, e il tempo riprese la velocità normale.
 
-“AAAAAR!” fini Tavish che pianto, con tutte le sue forze, la lancia nelle spalle di Tyresius, talmente forte che i due terzi di quest’ultima, che era lunga di un metro ottanta, usci dal petto di quest’ultimo “MUORI BASTARDO!!!”
 
-“Ah…ah” fece Tyresius sorridendo in un ultimo sospiro prima di cadere sul suo trono dove non si muovo più e dove il su fumo si dissipo poco poco insieme alle fiamme
 
-“NOO!” disse mortificata Derpy
 
-“Era lui o noi!” si difese Demoman che aiuto Batman, che era troppo mancava ancora troppo di soffio per potere parlare, a rialzarsi, per raggiungere i altri.
 
-“Piccolo Tyresius non cosi forte allora!” moco Grosso
 
-“Faremmo meglio a uscire da qui” fece Kirk che non avrebbe voluto la morte di Tyresius, ma che sapeva che ormai l’unica cosa da fare era andarsene.
 
-“Aspettate” fecce Esploratore da sotto “Ho ritrovato la pistola laser o come cacchio lo chiamate”
 
-“Bene, vieni qui allora..” fecce Conhager con una voce poco rassicurante
 
“Okay!” fecce il ragazzaccio “E dire che volevi fermarmi! Sappi che io sono una vera forza della natura e che non rischio niente da solo!” inizio a vantarsi mentre inizio a salire… ma ebbe un pessimo presentimento e, istintivamente fecce un salto in avanti per raggiungere i altri…ed ebbe ragione, perché manco per un pelo di salire prima una potente esplosione verde che scoppio proprio dove si trovava l’attimo di prima “Che caz***?!” urlo allora spaventato.
 
-“Landares…” fecce debolmente Kalashar, stesa sulla sua pancia con un espressione di rabbia, e che nel frattempo aveva di nuovo trasformato il suo braccio in una grande canone energetico.
“Iviar…nyaronar…vertraakar!!!” urlo, e in un gesto di grande furia, alzo il suo braccio in direzione del ponte di vetro sopra di lei e dove si trovava il nostro gruppo, e inizio a caricare quello che si annunciava un colpo potentissimo.
 
-“OH OH!” fecce Grosso vedendo che le cose stavano per andare male
 
-“TUTTI INDIETRO!” ordino con forza Kirk mentre con tutti i altri fecero grandissimi passi indietro.
 
Fu cosi che per un pelo, e per via di un grande miracolo, tutti riuscirono a tornare verso la porta e a scappare fuori dal ponte prima che quest’ultimo fu distrutto di miliardi di pezzi da un grosso raggio verde.
Non ebbero il tempo di riprendersi che dal fumo dell’esplosione usci, in un salto furibondo il xenomorfo, bocca e artigli aperti pronto a uccidere con estrema violenza il primo sul quale sarebbe atterrato.
 
-“AAAAAAAH!” urlarono come delle ragazzine Derpy e il Medico
 
-“Va fan culo tu!!!!” urlo di spavento Esploratore che non esito un secondo e punto la pistola faser sull’alieno, prima di sparare lo stesso raggio paralizzante blu che proietto il mostro all’altro lato della stanza.
“Cazzo!” si lamento allora il giovane mercenario “Come si fa a passare del paralizzante al disintegratore su questa dannata pistola del futuro?!” e inzio a dare colpi ripetuti su quest’ultima
 
-“Attento incosciente!” tento di fermare Zulu
 
L’ufficiale giapponese, malgrado i suoi riflessi molto rapidi, non ebbe il tempo di impedire all’Esploratore di sparare per incidente un raggio arancione che andò a ridurre una poltrona della sala di commando sotto di loro in miliardi di particelle invisibile. 
 
-“Soppongo che sia questo…” fecce allora il ragazzaccio a se stesso
 
-“Stai attento!” sermono Scott “Avresti potuto faaaaaaa!!!!”
 
Tutti si girarono per vedere che l’ingegnere dell’Enterprise era stato afferrato da Osirius, il quale aveva approfittato dalla confusione per salire.
 
-“Nonononnononon!” inziò a fare sotto stress Derpy
 
-“TU!” minaccio allora Grosso “ABBIAMO FACCENDA DA RISOLVERE!!!! YAAAAA!!!!” e urlando si precipitò sull’uomo verde.
 
Questo gesto ebbe il merito di liberare Scott, e inizio cosi una lotta a mani nudi tra il bolscevico e l’uomo al quale aveva tagliato la testa. Se lo scontro avrebbe potuto essere equilibrato a prima vista, non fu per niente cosi, e ben presto Osirius ebbe il vantaggio, e inizio a strangolare con tutte le sue forze il russo, il quale inferocito metteva in vano tutta la sua forza per lottare
 
-“AIUTO!” fini per urlare Grosso
 
-“Negativo soldato” pestifero Doe “Voi comunisti sapete rompere i cazzi all’America quindi non scusa per non mettere al tapetto questo uomo in putrefazione!”
 
-“Siete pazzo?! Do… oh no!” inizio a fare Uhura prima di notare che Kalashar, che aveva trasformato le sue gambe in jet-pack, stava salendo nell’aria, il braccio-pistola in carica per un nuovo colpo
 
-“Odio la mia vita….” Fecce Cecchino davanti allo spettacolo
 
-“E io mi odio per non essere riuscito a andarmene da voi quando avevo l’occasione…” disse Spia
 
Kirk guardo intorno a lui: l’Esploratore era l’unico armato, ma era troppo preso dalla paura per agire, Derpy e Medico erano fuori gioco per le stesse ragione. Grosso era alle prese di Osirius insieme a Tavish che nel frattempo era andato in rincorso al suo collega. Tutti i altri erano incapaci di compiere qualsiasi gesto utile, presi da un lato da un androide che li avrebbe fatti esplodere tra un minuto, e dall’altro un uomo virtualmente immortale con una forza superiore al colosso del gruppo! Senza parlare dello xenomorfo che sarebbe sicuramente tornato alla carica. Il capitano dell’Enterprise si giro, per sbrigarsi di aprire la porta e incitare tutti a scappare, quando vide che Batman, steso a terra sotto le cure di McCoy e Spock, stava uscendo, debolmente, dalla sua cintura la diecina di sfere blu che lui stesso aveva ricuperato nel museo… Le sfere blu! Ecco la soluzione! Non si sapeva perché, ma erano in grado di mettere fuori gioco i loro avversari abbastanza tempo per permetterli di scappare via da qui!
 
-“SPOCK! McCoy” urlo Kirk come un ordine “Prendete le sfere blu e lanciatele!”
 
-“Cosa?!” fecce McCoy che non capi subito
 
Spock al contrario, capi l’ordine e prese le sue quattro sfere blu. Qualsiasi scientifico avrebbe avuto un po’ di rabbia di dovere sacrificare tale oggetto che avrebbe potuto studiare, ma Spock non era un nostalgico e l’ordine di Kirk era la soluzione più logica sul momento per sopravvivere. E cosi, senza  nessuna esitazione, lancio le sue quattro sfere su Osirius, il quale al contato del gas cosi liberato dall’impatto, lascio la sua preda per iniziare a tossicare violentemente.
McCoy capi allora l’intendo del capitano, e cosi, senza perdere un secondo in più, prese le tutte le sfere da Batman e li lanciò il più velocemente possibile su Kalashar.
Alcune delle piccole palline di vetro mancarono il bersaglio, ma due riuscirono a toccare e a rompersi su Kalashar, la quale, pur rimanendo sospesa nell’aria, smise di caricare il colpo e inizio a tossicare.
 
-“Cosi si fa!” disse Cecchino con un gesto ottimista della mano
 
-“TE!” urlo Grosso che approfitto della debolezza temporanea del suo nemico “TORNA DOVE ERI!!!”
 
Fu cosi che Mikhail sollevo Osirius e lo lancio sull’androide, precipitando cosi i due di nuovo sotto il piano inferiore con un potente rumore metallico. La minaccia era ormai lontana, ma per quanto tempo? Nessuno era sicuro.
 
-“Ehehehe!” fecce Soldato “Abbiamo vinto!”
 
-“No scemo!” fecce Conhager mentre apri precipitosamente la porte “Torneranno tra qualche instante!”
 
-“In effetti” disse con calma Spock “Non abbiamo quasi più nessuno mezzo di difesa, rimanere qui sarebbe la cosa più illogica da fare”
 
-“Io voglio solo tornare a casa!” fecce Derpy
 
-“Anch’io!!!” fecce Esploratore
 
-“Basta chiacchiere” disse McCoy che aiuto Batman a rialzarsi “Dobbiamo andare via, subito!”
 
-“Ben detto!” fecce Tavish
 
-“Finalmente un discorso intelligente!” aggiunse Spia
 
-“Vigliacchi!” inizio a recitare Soldato “Abbiamo sconfitto questi tre scemi che sono ormai  fuori combattimento e ucciso il loro capo!”
 
-“N..No…” disse debolmente Batman mentre si stacco da McCoy per potere riprendere le sue forze
 
-“Cosa volete dire?” chiedo con un po’ di ansia Checov
 
-“Tyresius” si sforzo Batman mentre si mise di nuovo in posizione di difesa “Non è morto, sapeva che Tavish lo avrebbe colpito e si è lasciato fare.”
 
-“Che cosa?!” urlo il Demoman
 
-“ah…ah..ahahahaha” inizio a farsi sentire la voce dell’Ammiraglio.
 
Spaventati (tranne Spock, Batman e il Pyro) , tutti si girarono lentamente verso la piattaforma dove un attimo fa erano stati legati per scoprire l’identità dell’uomo che era stato la causa del loro arrivo e delle loro miserie, il luogo dove in appena qualche minuto erano scappati e ucciso lo stesso uomo prima di recarsi presso la porta ed essere sopravvissuti a un altro attacco. Adesso, proprio al momento in qui pensavano che tutto era finito e che potevano scappare, vedevano Tyresius, che malgrado aveva un lancia di quasi due metri che lo attraversava il suo corpo, si stava rialzando con calma, come se non ci fosse niente, e si giro tranquillamente verso i nostri diciotto compagni di sfortuna, separati da lui da un enorme buco dove una volta c’era il ponte.
L’Ammiraglio, con un aria seria, guardo indifferente in direzione dei suoi due uomini caduti a terra sotto di lui, poi la punta della lancia che li usciva da petto…ebbe un leggere rictus, e poi guardo agli nostri compagni.
 
-“State scherzando vero?!” fecce Tavish “Vi ho perforato il cuore!”
 
-“Ehm” fecce esitante Zulu “Non so se devo essere eccitato di vedere una cosa cosi soprannaturale o al contrario urlare dalla paura…”
 
-“Ankhe io mi faccio la ztezza domanda mein freund aziatiko” rispose Medico “Ma ich zcelgo la zeconda ozione…AAAAAAAAAAAAAAH GROZZO PROTEGGIMI!!!”
 
-“SILENZIO PRIMITIVI!” urlo Tyresius con una voce che sembrava provenire di un altro mondo, che fecce di nuovo tremare la stanza, prima di calmarsi e, proseguendo con una voce molto più calma ma non per questo meno spaventosa “Allora, primitivi, cosi pensavate farmi fuori cosi presto, allora che ci conosciamo appena?”
 
-“Affirmativo!” fecce Soldato
 
-“No!” provo a fermare Kirk “Volevamo solo...”
 
-“ahaha!” rido con calma Tyresius ma con un tuono che risuono in tutta la stanza comprendo la voce di tutti i altri, prima di riprendere il suo discorso in completa indifferenza e con un espressione ancora più neutra di Spock “Vi faccio la domanda: secondo voi, io, l’Ammiraglio Tyresius, l’essere che ha viaggiato attraverso i vari universi e attraverso le epoche…io che ho visto morire degli dei, ucciso uomini come Wells che minacciavano i miei piani, che ho il potere di distruggere i vostri mondi a qualsiasi momento… pensate che posso essere ucciso da una semplice lancia?”
 
Tutti rimasero zitti, alcuni per paura, altri semplicemente perché non sapevano cosa dire, neanche per provocare. Tyresius, allora, levo i suoi guanti che mise in tasca, prima di afferrare la punta della lancia, e tirarla dall’avanti finché non la leva completamente e tenerla nella mano sinistra.
Quale non fu la sorpresa dei nostri compagni che non c’era neanche una goccia di sangue né sulla lancia né sul petto di Tyresius: l’unica cosa cambiata era un piccolo buco nella camicia bianca di quest’ultimo, i quale non sembrava neanche ferito.
L’Ammiraglio inizio a guardare la lancia, ebbe un nuovo piccolo rictus sul suo viso serio e alzo la mano destra.
 
-“Eh..eheh…siete veramente degli idioti…vi offro l’occasione di uccidermi usando la vostra testa e il…gas come lo chiamate…e malgrado ciò, sprecate l’occasione, pensando che con questa lancia il vostro problema sarebbe stato già risolto…”
 
E li, al grande spavento di tutti, l’indice della mano destra di Tyresius divento rosso bollente, come se fosse del metallo riscaldato fino alla fusione, diventò tagliante come un coltello e si allungo di circa 50 centimetri.
 
-“La prossima volta, pensate meglio e agite in maniera più intelligente” concluse l’Ammiraglio, che con l’estremità del suo dito toco la punta della lancia, la quale si disintegro interamente in fiamme e in cenere in uno solo secondo.
Liberate le sue due mane, Tyresius alzo i due bracci, un po’ come un prete lo fa per una cerimonia religiosa, e guardo agli nostri compagni.
 
-“Ma devo essere onesto, primitivi…mi avete sorpreso un po’…non avrei neanche immaginato che vi sareste liberato…peccato che non abbiate potuto fare meglio che di guadagnare un po’ di tempo…e tutti sappiamo come il tempo e realtivo… Davvero un peccato… Adesso, comunque, mi dispiace, ma capisco che vi ho forse leggermente sottovalutati… non posso permettervi di vivere… e per questo, eccezionalmente per degli primitivi, rivelerò il…mmm… 0,5% del mio vero potere…”
 
-“I..Il 0,5%?!” fecce Esploratore
 
-“Volete dire che fino a adesso non avete usato neanche un frammento delle vostre capacità?!” fecce Derpy che, pur non essendo la migliore delle matematiche, sapeva comunque arrivare a questa conclusione.
 
Tutti si misero in posizione di difesa, sia nel senso di prepararsi allo scontro che nel senso di mettersi dietro per non essere i primi a essere colpiti, ma quello che vissero li fecero capire che un scontro frontale non sarebbe servito a nulla…In effetti, in solo qualche secondo, il fumo che usciva degli occhi di Tyresius diventò nero e riempi inizio a uscire  in grande quantità, prima di trasformarsi in fuoco. Poi, l’Ammiraglio inizio a levitare nella l’aria a due metri del suolo, e tutti i suoi nove diti fino a adesso rimasti normali diventarono a loro volta lungi coltelli incandescenti, e tutto il fuoco che era intorno alla piattaforma fu aspirato dal corpo di Tyresius, mettendo in evidenza le vene di quest’ultimo. Poi, per chiudere la sua trasformazione, il viso del capo del Virgilius si allungo, e dove prima c’era un manco totale di espressività, era comparso un grande sorriso di denti, tutte a punte e lunghi di una diecina di centimetri, talmente grande che avrebbe potuto staccare la testa di Grosso in uno solo boccone,
 
-“Che cos’è questa mostruositàà!?” fecce Cecchino
 
-“Ahaha!” rise con un vero riso demoniaco Tyresius “ALLORA PRIMTIVI, COSA VOLETE DIRE ADESSO?!”
 
-“BUON MOMENTO PER CORRERE!” urlo Mickhail
 
-“Esattamente” disse tranquillamente Tyresius, prima di fare risalire tutte le fiamme del suo corpo verso le sue mane e, facendo anche comparire dell’elettricità verde, e tiro cosi una potente carica di fuoco e di ecletticità in direzione dei nostri compagni, i quali ebbero solo il tempo di mettersi a terra per evitare il colpo che non solo distrusse la porta dietro di loro, ma anche quella della l’ascensore che era all’altro lato del lungo corridoio che avevano attraversato.
 
Esploratore, forse perché era il più giovane e vivace, fu il primo a rimettersi in piedi e constatare che se non stava preparando uno nuovo attacco, Tyresius stava volando verso di loro su una colona di fumo nero, la bocca mostruosa aperta e le mane fulminante pronte a strapparli vivi.
Il mercenario non ancora trent’enne non esito un momento e punto la pistola faser, attivata questa volta su la modalità “DESINTEGRAZIONE”, su la minaccia.
Kirk e Batman vissero la scena, e urlarono al ragazzaccio di fermarsi e non commettere l’irreparabile, ma sia perché la paura era troppo grande che per il fatto che non li senti, quest’ultimo sparo: un lungo raggio laser arancio attraverso la sala prima di colpire in testa Tyresius… L’Ammiraglio si fermo e urlo, ma non divento cenere, anzi, dopo qualche secondo si calmo e alzo la mano per proteggere il viso, il quale era intatto e sorrideva.
 
-“I…Impossibile”, fecce Scott che come i altri, approfitto dell’unica conseguenza positiva dell’azione di Esploratore – distrare l’Ammiraglio, si stava alzando “Il raggio disintegratore è fatto per distruggere tutto, solo i scudi delle astronave o i oggetti di troppa grande dimensione possono resistere per un po’ di tempo!”
 
-“E io..:” disse Tyresius “Posso resistere tutto il tempo che voglio…” e con la sua mano, inizio a assorbire tutto il raggio fino a svuotare l’arma del giovane mercenario.
Cosi, con tutta l’energia del laser disintegratore contenuta nella sa mano, Tyresius sorrise davanti i suoi avversari, i quali, impauriti, iniziarono lentamente a camminare indietro, verso l’ascensore da dove erano arrivati, i occhi rivolti sull’Ammiraglio. L’Esploratore, provo a sparare di nuovo, ma la pistola era vuota, e quindi la lascio cadere, sudando e impaurito da questo essere che non poteva essere disintegrato.
 
-“Oh?” fecce Tyresius con un aria per niente rassicurante “Volete veramente andare? Va bene, ma prima devo ridarvi qualcosa che vi appartenga…”
 
-“Sacha?” chiedo Grosso
 
-“Il mio muffin di colazione?” imito Derpy
 
-“Non proprio…” sussurrò Tyresisus con un piccolo sorriso minaccioso  che mise le due mane in fronte a lui e inizio a creare una sfera energetica con il raggio disintegratore, che diventava sempre più grossa e instabile
 
-“CORRETE!” urlò allora Kirk che per primo aveva capito che, con qualche potere soprannaturale, l’Ammiraglio stava per scatenare contro di loro un potente attacco fatale.
 
Cosi avvertiti, tutti si girarono e senza perdere tempo in chiacchiere, riuscirono in soli qualche secondo a raggiungere l’ascensore, il quale rappresentava per loro l’unica via d’uscita e di sopravvivenza.
Esploratore, che era stato il primo ad attraversare il corridoio e a entrare nella cabina, inizio a premere a caso e il più velocemente possibile su tutti i tasti che poteva vedere.
 
-“COSA ASPETTI?!” urlo Spia quando entro a sua volta “ATTIVA QUESTO DANNATO ASCENSORE!”
 
-“Aspettatemi!” fecce Scott, non molto abituato agli esercizi fisici, che era ancora a meta percorso insieme a Grosso.
 
-“No no no! Fan culo no!” inizio a tremare Esploratore “Non ci riesco! Non funziona!”
 
-“KOZA VUOI DIRE?!” fecce allora Fritz impaurito che afferro il giovane e inizio a agitarlo in tutti i sensi
 
-“Lasciatelo! Non vedete che li fatte venire la nausea?!” intervenne McCoy che malgrado la gravità della situazione pensava al mantenimento del controllo generale e libero il giovane che aveva la testa che girava dal suo collega tedesco che fu respinto.
 
-“Cosa volete dire con non funziona?” chiese Zulu che tentava di mantenere la calma
 
-“Il colpo di fiamme lanciato da Tyresius deve avere rotto l’ascensore” fecce Batman che non riusciva a chiudere la porta
 
-“E no c’è tempo di riparare niente!” urlo Conhager
 
-“Signori” disse Spock mostrando come dall’altra parte del corridoio, Tyresius stava canalizzando tutte le energie a sua disposizione per alimentare la sua sfera di disintegrazione, la quale era diventata più grossa “Sembra che siamo condannati”
 
-“No, deve esserci un modo!” dichiaro Kirk che si cercava con i occhi un eventuale via di uscita alternativa, ma non trovava niente, e tornare nella sala sarebbe stato una condanna a morte, se mai avessero il tempo di farlo prima di essere disintegrati da Tyresius.
 
-“Nono!” inizio a piangere Derpy “Non voglio finire cosi! Se solo ero intelligente, forse avrei potuto trovare una soluzione!”
 
Il colosso russo Mikhail si giro verso la pony per consolare, ma si fermo, colpito dall’illuminazione del suo cervello – cosa abbastanza rara per meritare di essere sottolineata – che trovo una soluzione.
 
-“PONY!” urlo Mikhail contento “GRAZIE, MI HAI RICCORDATO BUONA IDEA!”
 
-“Come sarebbe?” chiedo la pegasa
 
Ma prima di avere una risposta, il mercenario sovietico urlo e diede un potente pugno dove c’erano i tasti di attivazione della cabina, e davanti gli occhi o impressi o spaventati di tutti i suoi compagni di sfortuna, strappo i fili
 
-“FACCIAMO COME DERPY AVEVA FATTO!”
 
-“Oh no…” fecce Conhager
 
-“Non ancora!” si lamento McCoy
 
-“Non ancora cosa?” chiedo Uhura
 
Batman senti una leggere vibrazione verso il basso dell’ascensore, e poi alzo i occhi per vedere che, ecco, Tyresius aveva stava finalmente per sparare il suo colpo. Senza perdere un solo minuto, il giustiziere salto verso i fili elettronici dell’apparecchio urlando a tutti di afferrarsi agli altri o agli muri.
Questa azione fu un vero miracolo di ultimo secondo, perché non appena il super eroi diede il colpo finale al meccanismo dell’ascensore, quest’ultimo inizio a cadere a tutta velocità verso il basso, mancando letteralmente per un solo secondo l’attacco di Tyresius, che in un millisecondo aveva illuminato di una luce arancia accecante tutta la sala di commando e il corridoio dove i muri furono carbonizzati e tutte le statue doro che il nostro gruppo aveva potuto osservare durante il loro incontro indesiderato con l’Ammiraglio ridoto in microscopiche particelle. Quando il raggio colpi il luogo colpi lo spazio dove c’era prima l’ascensore, ci fu una potente esplosione, della quale l’onda colpi dall’alto la cabina dove i nostri compagni stavano urlando, e che urlarono di più visto che l’ascensore si mise a scendere ancora più velocemente.
 
-“Non voglio morire spacciato in marmellata!” grido Checov
 
-“Grosso,  ti giuro che si non sopravvivo a questo ti ammazzo!” insultò Esploratore
 
Tutti urlavano, tranne Spock che era sempre calmo e il Piromane che sembrava morire dalle risate, malgrado il fatto che serrava negli suoi bracci Derpy per consolara. Finalmente, in un po’ meno di un minuto, l’ascensore colpi violentemente il suolo arrivato al primo piano – che per fortuna era la sala dove si trovavano le piccole astronave dove avevano potuto osservare l’arrivo dei pochi ma pericolosi ufficiali del Virgiulius – e come era successo prima, per via probabilmente della resistenza esterna degli ascensori, tutti furono ancora vivi, ma erano addoloriti.
Cosi Kirk, determinato e con l’aiuto di Batman, fu il primo a uscire e ad aiutare i altri tirandoli fuori della cabina.
 
-“Presto presto!” commando James Kirk “Dobbiamo muoversi!”
 
-“Cosa facciamo?!” chiese McCoy
 
-“Potremmo prendere una di queste astronave e uscire dal Virgilius” fecce Spock
 
-“Ottima idea Spock” fecce Kirk “Sbrigiamoci!”
 
-“Era tempo che qualcuno proponesse qualcosa di intelligente!” inizo a monologare la Spia “Se mi avevate dato retta la prima volta, non avremo dovuto subire…”
 
-“Lazciami pazzare franceze!” urlo il Medico che spinse il suo collega a terra per correre impazzito verso l’unica astronave già aperta – quindi la stessa con la quale Tyresisus e i suoi due uomini erano tornati da una spedizione qualche ore prima – e entrarci mettersi al riparo
 
-“MEDIC!” urlo Grosso che lo segui “Torna qui! Ho bisogno di te per ricuperare Sacha!”
 
-“Aspettatemi idioti!” fecce Conhager che, conscio che i suoi due colleghi europei non erano capaci di attivare un apparecchio di tale livello tecnologico”
 
-“Aspettate un po’!” inizio Demoman “Volete che entriamo in questo uccello meccanico per andare chi sa dove? MAI!!!”
 
-“Buon per te!” rispose Spia correndo verso l’astronave “Ti saluterò i tuoi vicini da parte tua!”
 
-“Codardo francese!” grido Cecchino al suo collega francese
 
-“Signore Tavish, non abbiamo scelta!” fecce McCoy
 
-“O per favore pancia di birra irresponsabile!” disse Esploratore “Non fare lo scemo!”
 
-“NAH!” sputto lo guercio scozzese
 
Batman diventava nervoso, sapeva che ogni secondo perso era un secondo offerto a Tyresius per lanciare un altro attacco, e quindi si mise verso il mercenario per tirarlo di forza, visto che anche se era un criminale idiota e vivendo nel vizio non meritava – secondo il giustiziere della notte – di morire. Ma appena cominiciò a camminare notò che sopra dell’ascensore una luca gialla/rossa, e fu preso da un pessimo pressentimento e salto sul mercenario per spostarlo.
 
-“Mettetevi al riparo!” urlo allora Batman
 
Se il mercenario scozzese e l’americano protestarono e rifiutarono, tutti i altri erano ormai consapevoli che quando Batman ordinava qualcosa era meglio ubbidire, e cosi tutti corsero indietro giust’in tempo per evitare una vera colonna di fiamme che usci la gabbia dell’ascensore e prosegui in linea dritta fino a colpire l’altro lato della stanza, dividendo cosi la sala in due con un muro infernale.
 
-“Tyresius deve avere catalizzato tutte le fiamme che c’erano di sopra”
 
-“Ma non mi dire…”fecce sarcasticamente McCoy
 
-“Meno male che Batman ci ha avvertito!” fecce Kirk che inizio a correre verso l’astronave “Dobbiamo andare, adesso!”
 
-“Non chiedetemelo due volte!” fecce Scott che segui il suo capitano
 
-“Ehm, penso che finalmente entrero in questa nave spaziale hehe…” inizio ridendo falsamente il Demolitore prima di buttare Batman  urlando come una ragazzina mentre corse più velocemente di tutti i altri verso l’astronave scelta prima di urlare correndo “ASPETTATEMI!!!”
 
-“Vigliacci! Non si sfugge un campo di battaglia” grido Soldato prima gi guardare l’ascensore ormai in fiamme “Pensi che ho paura di morire in fiamme dannato Ammiraglio dei miei stivali?! Sono già in fuoco!  Fuoco di rabbia di darti una lezione di pugni e insulti!”
 
-“Non fare il stupido!” dice Esploratore che insieme al Cecchino e Batman forzo il patriota a entrare nell’astronave.
 
-“Cosa state facendo molluschi?! Voglio combattere fino alla morte come il grande generale Custer contro gli fottuti indiani!” sermoni Doe
 
-“Una altra volta cretino!” li rispose Mundy
 
Tutti cosi si misero a correre verso l’astronave, tranne il piromane che era come ipnotizzato dalle fiamme, malgrado il fatto che cominciano a scomparire, e non si muoveva.
 
-“Signore Pyro!” fecce Derpy
 
-“Mmph?” chiedo il mercenario con la maschera per rispondere alla sua amica
 
-“Dobbiamo andare, signore Pyro, non abbiamo tempo! Dobbiamo partire subito se vogliamo avere una possiblità di ritrovare i nostri amici!”
 
Il mercenario esito, guardo alle fiamme, che per lui erano splendide, e poi alla piccola pegasa. Sembro lamentarsi, ma alla fine acquiese e non solo si mise a sua volta a correre verso l’astronave, ma prese anche la pony in bracci per assicurarsi che anche lei entrasse in tempo.
-“Ci siamo tutti!” dichiaro Zulu mentre faceva entrare nell’astronave il mercenario e la pony
 
-“Allora cosa aspettate?! Fateci andare via da cui prima che queste abominazione tornano qui!” urlo Spia
 
-“Non capisco come azionarlo!” fecce Scott “Non sono i stessi aparecchi che quelli concepiti da Starfl
 
-“Sono un ingegnere, non un pilota!” rispose Conhager che iniziava a stressare. Guardo intorno a lui e trovo una sorte di chiave inglese di grande dimensione. Cosi, come lo faceva quando era nervoso, la prese e tento di dare un colpo violento sul panello di controllo.
 
-“Siete pazzo?!” urlo Batman che smetto di riflettere per impedire al texano di rompere tutto fermandogli il braccio
 
-“E cosi che risolvo le mie creazione quando hanno degli problemi! E non toccarmi bugiardo!” rispose l’Ingegnere respingendo il giustiziere.
 
-“Signore Conhager, calma vi prego, ne parliamo dopo…” disse Kirk che sapeva che avrebbe dovuto spiegarci con il texano sul fatto di non averli dato piena fiducia, ma che sapeva anche che la priorità assolutamente era di attivare quest’astronave e scappare dal Virgilius.
“Zulu, Checov, provate questi tasti, McCoy controllate se tutti stanno bene, presto!”
 
Zulu e Checov corsero allora aiutare Scott, e si misero a premere su ogni pulsanti che potevano trovare. La situazione non cambiava e l’angoscia cominiciava a diventare pesante quando il giovane ufficiale russo noto una piccola leva vicino a una poltrona.
Preso alla volta dalla curiosità e dalla necessità di trovare una soluzione, Checov decise di tirarla e attivo cosi un motore sotto l’astronave che inizio ad alzarsi lentamente fino a levitare a tre metri del suolo.
 
-“C’è l’ho fatto!” fecce Checov
 
-“Ottimo lavoro Checov” parlo velocemente Kirk che guardò e vide che l’astronave nella quale erano era diretto nella direzione opposto all’uscita “Ma Dobbiamo girarsi se vogliamo uscire e non schiattarci contro il muro!”
 
-“Ci pensiamo!” fecce Conhager che mise un po’ la sua rabbia da parte e raggiunge i tre ufficiale spaziali che erano già al lavoro e tento di fare muovere l’apparecchio, cosa che succedeva ma in maniera squilibrata e incontrollata
 
-“State attento!” si lamento Spia “Non voglio che ci scattiamo contro un muro!”
 
-“Ohoh!” fecce Grosso
 
-“Cosa c’è?” chiese Cecchino
 
-“Porte ancora aperte!” rispose Mikhail
 
Alcuni membri si girarono e vissero che, in effeti, presi dall’angoscia di non riuscire ad attivare la piccola astronave, si erano scordati di chiudere la porte.
Kirk noto allora una piccola leva vicino alla porta e capi subito che questo era la soluzione, e corse per abbassarlo, ma prima che  lo raggiunse, un shoc violente colpi l’astronave e tutti persero l’equilibro e caddero a terra. Quando il capitano alzo i occhi, senti rumore di metallo e vide lo xenomorfo che visibilmente era riuscito a scendere dalla sala di commando per poi saltare e raggiungerli. L’alieno non era ancora completamente entrato, anzi, non cadeva a terra perché aveva afferrato la parte con i suoi bracci. Ma i suoi gridi e il suo comportamento bestiale facevano che era molto arrabbiato e che stava mettendo tutta la sua energia per entrare dentro e compiere una strage.
 
-“AAAAHH!” urlo Derpy

-“Non fatelo entrare!” disse Kirk mentre si preparava al peggio, visto che era il più vicino a Ciaccar
 
Il Pyro, avvertito dagli gridi della sua amica, prese una sorta di ascia di grande dimensione che era a canto a lui e insieme al Grosso si mise a correre verso l’alieno per tentarlo di finire una buona volta con lui.
 
-“MMMF!”
 
Ma purtroppo per i due mercenario, lo xenomorfo non era stupido e, quando furono alla sua portata, si alzo un po con i suoi bracci per essere abbastanza alto per potere usare la sua coda e usarla per buttare i suoi due attacanti indietro e riuscire a porre una sua gamba dentro la piccola astronave. Ancora un po e sarebbe stato totalmente libero dei suoi gesti e pronto alla contro offensiva.
Gli altri mercenari aiutati da McCoy e Uhura provarono allora ad afferrare qualsiasi oggetto, casse in metallo soprattutto, per poterli lanciarli sulla minaccia con la speranza di colpirla e farla cadere. Ma purtroppo, Ciaccar riusci a evitare i colpi e ad entrare, emise un potente grido di minaccia e preparo a saltare.
 
-“SPOSTATEVI!” urlo Batman che si mise a correre verso la creatura, spingendo su i lati Spia e Spock.
 
Ciaccar riconobbe l’avversario che li aveva cosi bene resistito e, desideroso di prendere la sua rivincita, decise di attacare il giustiziere di  Gotham come bersaglio prioritario e smise la sua corsa per orientarsi verso quest’ultimo.
Grave errore da parte dell’alieno, perché se Batman era deciso a cacciarlo, la sua strategia non era basata su uno semplice scontro frontale, ma piuttosto su una trappola; in effetti, non appena lo xenomorfo salto di verso di lui, Batman salto a sua volta, afferro una barra di metallo sul tetto e ne approfitto per prendere lo slancio necessario per potere dare un potente colpo di gambe sullo xenomorfo che fu cosi espulso fuori della piccola astronave per cadere violentemente su una cassa metallica di sotto.
Non appena Ciaccar fu neutralizzato, Batman lacio la sua presa per compiere un salto presso la porte e abbassare la leva e chiudere la porta, non solo per impedire allo xenomorfo di tornare, ma anche per evitare all’aria di scappare nel caso in qui sarebbero riusciti a scappare del Virglius.
 
-“Spero che sta bene…” dice Derpy riferendosi allo xenomorfo “E’ solo un animale dopo tutto!”
 
-“Ma voleva mangiarsi come un wurstel!” rispose Medico in panico ma sorpreso dalla reazione del pegaso.
 
BOUM BOUM
 
 Due potenti colpi colpirono l’astronave, la quale inizio a girare velocemente in maniera incontrollabile, facendo nuovamente perdere l’equilibro a tutti e attivando delle allarme sia sonore che luminose all’interno.
 
-“Cosa c’è adesso?!” urlo Uhura
 
Kirk, provando a non cadere, si avvicino da una finestra e vide che era Kalashar, anche lei rimessa in forma dall’effetto del gas e scesa, che con il suo braccio – canone a sparare degli attacchi di plasma verde verso di loro.
 
-“Sbrigatevi! L’androide è tornata!” disse Kirk
 
-“Facciamo il nostro possibile!” rispose con agressività Conhager che con Scott e i due piloti dell’Enterprise tentava di orientare l’astronave nella buona direzione verso la grande porta blu elettromagnetica che portava fuori dello Virgilius e dentro quello che Tyresius chiamava il “nulla”
 
-“Non c’è solo Kalashar che è tornata!” fecce Spia che guardando alla finestra vide che anche Osirius era sceso ed era armato da una sorta di Bazooka laser puntato su di loro “SBRIGATEVI IMBECILI!”
 
-“Dai dai!” si innervosì Zulu che aveva capito come girare, ma che era distratto dagli colpi ripetitivi di Kalashar che facevano tremare l’apparecchio “Non riesco a manovrare bene!”
Nel frattempo, Conhager che continuava a premere degli tasti a caso, attivo incidentalmente un mecaniso che fecce uscire due mitragliatrice su i lati frontale dell’astronave nonché una sorte di joystick – simile a quelli usati negli aeri di guerra – sul panello di controllo presso un poltrona di pilotaggio sulla quale era seduto Checov.
 
-“AH!” giubilo Soldato “Adesso si che ci divertiamo!”
 
L’Americano sollevo e lancio in aria il giovane ufficiale russo per sederci, prendere a due mane il joystick e premere sugli tasti che erano sopra, attivando cosi le due potente mitragliatrice che si misero a sparare velocemente raggi laser blu che si distrussero tutto quello che toccarono, casse di aciaio o altre astronave rimaste a terra, e lanciando marche di fuoco sugli muri.
I colpi sparati da Soldato colpirono Kalashar che fu proiettata su diversi metri, ma che si rialzo, visibilmente ancora in vita; Osirius e Kalashar, per conto loro, riuscirono a evitare i colpi e a mettersi al riparo, ma era solo una questione di secondo prima che tornassero all’attaco.
 
-“Dannazione! Certo che questi vermi sono tosti!” insulto Doe
 
Zulu avrebbe voluto dare una lezione a questo pazzo che aveva maltrattato il suo collega e amico, e che aveva sparato sugli avversari senza ricevere ordini o senza pensare alle conseguenze; ma non poteva perdere l’occasione di avere finalmente il pieno controllo dell’aparecchio e la giro finalmente nella direzione giusta.
 
-“Okay banda di cervelloni!” minaccio sotto angoscia Mundy “Adesso che siamo pronti fateci uscire da questo fottuto luogo!”
 
-“No sappiamo come attivare la piena velocità!” commento Zulu
 
-“Signori, sarebbe meglio sbrigarsi a capire il funzionamento per attivare i propulsori” commento Spock che guardava alla finestra

Kirk e Batman si avvicinarono a Spock per vedere che Tyresius, anche lui sceso, stava levitando in aria alla loro stessa altezza e, indifferente alle distruzione che erano attorno a lui, stava generando nelle sue mane dell’elletricità di colore verde ad alta tensione e li stava guardando con un sorriso crudele, consapevole che i suoi ex-ostaggi erano ormai intrapolati in una situazione con sole due esiti: la fuga nel nulla o una morte certa quanto rapida.
 
-“SCOTT! DOBBIAMO PARTIRE SUBITO!” urlo Kirk
 
-“Non ci riesco!” urlo Scott “Abbiamo premato tutto!”
 
-“Non quello tasto li” dichiaro Checov dopo essersi rialzato e mostrando un grosso tasto quadrato verde protetto da una protezione di vetro.
 
-“AAH! Non voglio morire cui!” urlo Esploratore che affero la chiave inglese trovata dal suo collega texano e corse per rompere il vetro prima di premere il pulsante.
 
-“NO!” urlo Conhager “Cosi potresti…”
 
Non ebbe il tempo di finire di parlare che i motori posteriori dell’astronave esplosero in un potente raggio verde che distrusse tutto quello che era nello hangar e propulso l’aparecchi e i suoi occupanti fuori del Virglius alla velocità della luce.
La loro partenza fu cosi veloce e violente che i diciotto fugitivi furono placcati alla porta di dietro e non riuscirono più a muoversi, costretti cosi a potere solo guardare davanti loro lo schermo dove il nero assoluto del nulla cominciava a rompersi per lasciare posto a delle fiamme e a piccole interruzione di luce verde.
A ogni secondo che passava, la piccola astronave accelerava ancora di più e le luce verde cominciarono a diventare bianche.
A un certo punto, la velocità era tale che se qualcuno fosse riuscito a mettere la sua mano davanti i suoi occhi, avrebbe potuto vedere tutti i gesti compiuti e le colore della sua pelle mischiarsi con tutto il resto.
Alla fine, tutto il schermo  divento bianco puro al punto di essere acciecante. I nostri compagni avrebbero voluto urlare, ma le forze di reazione al movimento dell’astronave esercitavano su di loro una pressione cosi alta che ebbero del male a respirare e non riuscirono a fare uscire il minimo suono.
Fu a questo punto che l’astronave emise una seconda e ancore più potenta propulzione e che scompari del nulla in una potente luce bianca che scompari in qualche secondo.
Allo stesso momento, Kalashar, Osirius e Ciaccar che si erano messi al riparo per non esseri presi dall’onda, uscirono dal loro nascondiglio per vedere che il loro Ammiraglio non si era mosso da un centimetro da dove si trovava, e che il suo unico cambiamento era di essere tornato alla suo stato iniziale, con un espressione di divertimento sul viso.
 
-“Perdonaci Tyresius” disse Kalashar con serietà “Ti abbiamo disonorato oggi”
 
-“Non c’è dubbio” rispose con calma ma anche con una voce ferma l’Ammiraglio “Certo mi avete delusi, ma c’è una cosa strana con questi primitivi…Non solo si sono svegliati, ma ormai sono riusciti a scappare del nulla per entrare nello spazio vuoto che lo separa degli universi…più determinati che pensavo…almeno che...oh...l'ora sarebbe dunque giunta?”
 
L’Ammiraglio si giro e guardo intorno a lui: tutte le sue astronave erano a pezzi e il resto della stanza sembrava irrecuperabile, ma lui rimase indifferente e inizio a camminare verso l’ascensore, con l’intenzione di tornare nella sua sala di commando.
Mentre camminava, comunque, fecce un segno della mano, e tutto quello che era distrutto, dall’ascensore a le nave, iniziarono a riparasi, fino a tornare nello loro stato originale, come se niente fosse e che fossero nuovi di zecca. Allora che stava per entrare nell’ascensore, Tyresius si fermo e disse queste parole
 
-“Questi primitivi non sono una minaccia di per sé per la nostra missione, e non valgono la pena di essere uccisi dalla mia mano…  ma sarebbe meglio evitare inutile complicatezze… Sapete che nessuno ci ha mai scappato, quindi appena saranno atterati su un pianeta, li andremmo a coglierli prima che diventano un problema.”
 
 

Mentre l’Ammiraglio tornava a meditare su i fatti accaduti e che i suoi uomini stavano eseguendo i suoi ordini, i nostri diciotto fuggitivi stavano penetrando in una veloce successione di tutti colore, blu, rosso, giallo, viola, verde, tutti insieme mischiate, accompagnato da vibrazione terribile che faccevano rimbalzare la loro nave spaziale in tutti i sensi, da destra a sinistra e dall’alto verso il basso.
I compagni si sentirono male, e rischiavano sul serio di avere una crise di epilessia, ma per fortuna loro, le vibrazione smisero, le colore, benché presente smisero di succedersi violentemente per stabilirsi in un insieme più calmo e armonioso, e l’astronave  rallento progressivamente fino a fermarsi del tutto e lasciarsi trasportato in questo strano mondo multicolore come una nave trasportata dal vento sul mare.
 
-“Mia tezta…” si lamento Medico mentre si riprendeva del viaggio “Troppo veloce, troppe immagine kolorate!”
 
-“Tutto apposto?” chiedo Checov retoricamente
 
-“NIET!” rispose Grosso “Mia testa male da esplodere!”
 
-“Mi sento peggio che quando sono completamente ubricaco!” si lamento Tavish
 
-“Scusami ma non credo visto che quando sei ubricaco sei capace di svanire nel cesso!” commento Esploratore
 
-“Come signore Pyro?!” chiedo Derpy “Si è divertito?!”
 
-“MMmmmpf” rispose affermando con la testa il pyromane mentre rideva
 
-“Sul serio, dove siamo arrivati adesso?” rispose McCoy per cambiare il discorso
 
-“Venite a guardare” fecce Batman che era stato il primo a rialzarsi e ad avvicinarsi allo schermo centrale dell’astronave per osservare.
 
Il giustiziere della notte fu presto raggiunto dagli altri e tutti insieme furono riuniti in silenzio per ammirare questa strana visione di uno spazio interamente rosso/arancione percorso da nuvole blu, gialle e verde: a prima vista questo descrizione potrebbe sembrare orrenda e senza bellezza, ma in realtà, a guardare bene, c’era qualcosa di affascinante in questo vasto spettacolo sereno, dove numerose forme comparivano e scomparivano solo per lasciare posto ad altre. L’unica cosa che veramente contrattava quella scena erano piccole luce bianche attraverso le quale si potevano vedere delle persone o animali, tutti diversi i unni dagli altri, agire nel loro mondo.
 
-“Signori” concluse Spock “Questi devono essere immagine degli vari universi che esistono”
 
-“Aspettate” riassume Spia “Quindi queste immagine passagiere sono immagine di universi?”
 
-“Non soltanto, penso che si entriamo dentro ci vedremmo direttamente portati e che da li si possono visitare le varie galassie con i loro sistemi e loro pianeti. Cosi deve procedere Tyresius”
 
Fu cosi che per lungi minuti, tutti rimasero fissi ad osservare le varie scene che comparirono davanti a loro e che potevano ascoltare, e per un breve momento di rilassamento si misero a commentare quello che vedevano.
 

-“Avete creato degli velociraptor?” chiese con preoccupazione l’efemera immagine di un uomo vestito da una camicia blu con una piccola sciarpa rossa mentre reggeva nelle mane una sorta di grossa lucertola appena nato.
 
-“Non sono dei dinosauri i velociraptor?” chiedo Checov
 
-“Si” dice Spock
 
-“Che cosè un dinosauro?” chiedo Derpy
 
-“Delle gigantissime creature che vivevano molto tempo fa sulla Terra prima di scomparire e lasciare il posto a noi esseri umani” spiego Uhura
 
-“Se questo mondo è somigliante al nostro” commento Spia “Devono essere pazzi di riportare alla vita queste immonde creature! Di sicuro non finirà bene!”
 
 
Quella scena scompari e, un po’ più lontano,  fu un'altra immagine a comparire: su quest’ultima, c’erano di uomo giallo – non giallo come gli asiatici ma proprio giallo come una banana – grosso e calvo, con una barba marrone, vestito di una camicia bianca e un pantalone blu che si stava sedendo a canto a un bambino, anche lui giallo e che come era anche biondo no si sapeva distinguere i capelli del resto della testa, vestito per conto suo di un t-shirt rosso e di un short blu.
 
-“Eurk!” dice Cecchino “Sono talmente brutti che mi vengono da vomitare!”
 
“Bart, figlio mio, dobbiamo parlare…” disse l’uomo giallo al bambino
 
-“Oh che carini” dice Derpy “L’amore familiare è una delle cose più bella al mondo!”
 
-“Mangia il mio short grosso ciccione!” rispose il cosidetto Bart
 
-“O Brutto bacarospo!!!” urlo il padre prima di strangolare il figlio con le sue due mentre quest’ultimo afferro una lampada che inizio a usare sul suo genitore.
 
L’entrata a questo universo scompari con l’immagine del litigio familiare, ma in seguito a questa visione la maggiore parte degli compagni erano o paralizzati a bocca aperta o scandalizzati, gli unici ad essere veramente indifferente – oltre Spock che era nella sua natura – erano il Grosso, il Soldato e lo Demoman.
 
-“Che vergogna!” fecce McCoy “Si dovrebbe levare la guardia parentale a questo indegno padre che maltratta i figli!”
 
-“Bof” disse Mikhail “Visto peggio”
 
-“E poi questo piccolo irresponsabile e maleducato si è meritata questa punizione!” inizio a pestifere Doe “Anzi, lo dovrebbe mandare in un campo di addestramento militare! Cosi diventerebbe un vero uomo pronto a morire per la patria!”
 
-“E poi ragazzi!” aggiunge Tavish “Il mio padre mi strangolava ogni giorno per educarmi, e adesso sono diventato un adulto responsabile e educatissimo, un vero gentleman!”
 
-“Ne sei sicuro?” chiese retoricamente Conhager
 
-“Certo!” inizio ad urlare lo scozzese guercio “Che il culo della p* della troia di Anna Bolena mi sia testimone! Buuuuurp!!!”
 
-*lo immaginavo* penso Scott rotolando i occhi di noia
 
Nessuno ebbe il tempo di reagire e di esprimere con maggiore vigore il proprio punto di vista che una altra luce bianca compari a canto di loro. Questa volta, l’immagine che riuscirono a vedere era quella di persone vestiti con  strani costumi colorati parlavano con un  forte americano, anche se non si capiva una singola parola di quello che dicevano. A un certo punto, questi stessi individui cominciarono a fare dei movimenti con i bracci e le gambe prima di mettersi davanti a loro una sorta di arma e urlare qualcosa in giapponese, la parola “HENKA!”
 
-“Cosa significa Henka?” chiese Spia
 
-“Trasformazione” rispose perplesso Zulu, incuriosito di vedere giovani americani pronunciare una parola nella sua madrelingua
 
-“Chi sono questi?” inizio Soldato “Si credono al carnevale vestiti cosi ridicolmente?! Non bastava il pipistrello?! E ancora, Batman almeno a stile, questi sono semplicemente ridicoli, soprattutto quello in rosa-bianco! Se fosse nel loro mondo mi farei il piacere di montarli come sono fatti i veri uomini e mettersi un vero uniforme!”
 
-“Ma io li trovo carini” sussurrò Derpy, che sembrava ricevere il consenso del piromane.
 
A questo momento, i “ridicoli guerrieri” scomparvero in uno potente fumo grigio, dal quale compari in tutta potenza  un Robot Gigante appena creato che inizio a camminare verso una specie di gigantismo dinosauro che sputava elettricità blu, la bestia a sua volta si giro e inizio cosi una terribile lotta tra la natura smisurata e il genio tecnologico umano.
 
-“Oooh” fecce Derpy “E’ questo un dinosauro?”
 
-“Non credo” fecce Checov “Non ho mai visto qualcosa del genere e non abbiamo mai trovate traccie di creature simile!”
 
-“Se fossi lei..” disse McCoy l patriota americano dopo che l’immagine del robot contro il mostro scomparisse “Non vorrei essere nel loro mondo affatto, perché non credo che vi lascerebbero dargli una lezione cosi facilmente”
 
-“Te adesso st…” stava per insultare Doe
 
-“AAAAAH!” urlo Medico che interrompo la discussione e punto sullo schermo “UN MORTO VIVENTO!”
 
Si girarono dunque nuovamente sullo schermo per vedere uno scheletro, piccolo ma robusto, vestito da un giacca blu e con un short nero da ginnastica e un paio di pantofole da letto, che stava dormendo profondamente su un letto.
 
-“E’ solo un scheletro che dorme” fecce Spock “In una situazione normale sarebbe stato impressionante, ma dopo quello che abbiamo visto non mi sorprenderebbe che esiste un mondo in qui per qualche ragione i scheletri riescono a vivere”
 
-“La magia?” propone Derpy che per fortuna sua parlava con l’essere più calmo e passibile del mondo, altrimenti avrebbe ricevuto uno sguardo di rabbia.
 
-“Se cosi fosse dovrà trattarsi di magia nera!” disse con spavento Tavish che era molto superstizioso su queste cose “Mi riufiuto di entrare in questo universo!”
 
-“Smettela!” fecce Kik “Non credo che sia una creazione di magia nera, e anche se cosi fosse non sembra per niente una minaccia”
 
-SAAAAAANS” interrompo allora la voce giovane proveniente dalla visione dell’universo, i nostri compagni tornarono ad osservare e vissero un altro scheletro, più magro ma soprattutto più grande, vestito da una sorta di grande corazza bianca, di una capa rossa, di una mutanda blu e di due alte botte rosse
“Alzati pigroni, devo dire qualcosa!”
 
-“Mmm?” fecce tranquillamente lo scheletro chiamato Sans mentre si svegliava “Oh…buongiorno fratello, che ossa c’è?
 
-“Non ditemi che a appena fatto una pessima battuta sul fatto che sia una scheletro…” sospirò Spia
 
-“Credo proprio di si” rispose Scott che insieme agli altri umani - tranne Batman - e Derpy si tratteneva di sorridere al gioco di parola.
 
-“Non capisco le vostre risate fecce Spock

-"Non mi soprende Spock" rispose McCoy
 
-“Sans, non è divertente” prosegui il grande scheletro “Viene piuttosto ad ascoltare: IO, Il Grande Papyrus, ho appena elaborato la più geniale enigma per catturare gli eventuali umani che potrebbero venire qui! Nyeh nyeh nyeh!
 
-“Veramente Papy?” chiese Sans
 
-“Si!” rispose il fratello orgoglioso “Installerò un sistema elettrico sotto il suolo e chiunque ci camminerà sopra si prenderà una piccola scossa elettrica, cosi saranno bloccati e saranno costretti ad arrendersi! Ovviamente farò un passaggio sicuro per permettermi di raggiungerli e arrestarli dopo, ma comunque è l’idea del secolo! Lo chiamerò l’Electrical Maze!!!
 
-“Bravo Papy, mi sembra un bel piano scheletrizzante…
 
La grande maggioranza degli nostri compagni si misero a ridere, sotto l’incomprensione di Spock e i tentativi di Batman e Kirk di mantenere la calma e la Spia che si lamentava del pessimo gusto di questo schelettro.
 
-“Piccolo schelettro comico fa ridere!” fecce Mikhail
 
-“Per favore basta!” fecce Spia che non apprezzava il tipo di umorismo “E’ una battuta indegna e poco originale!!”
 
-“E’ solo che non sai divertiti, vecchia ossa!” insulto Esploratore
 
-“SAAAAAAAANS!” fecce durante questo tempo Papyrus che visibilmente non sopportava neanche lui l’umorismo del suo fratello “Smettila con queste punch-line e alzati per aiutarmi, abbiamo molto lavoro da fare prima che gli umani arrivano, anche se non ne ho mai visto uno in vita mia, comunque io scendo, sbrigati!”
Il grande scheletro usci della camera, ma si mise a urlare prima di fare “aya, oyou, che dolore, aya!
 
-“Sei ancora caduto nelle scale?” chiese Sans mentre si alzava ancora sonnolente.
 
-“Si, ma il Grande Papyrus regge sempre” disse orgogliosamente ma un po’ addolorato Papyrus
 
-“Ovviamente” disse Sans “Dopo tutto sei…
 
-“Signore vi prego, no…” cominciò a pregare il francese
 
-“…un osso duro ;) 
 
-“Basta!” fecce Spia mentre l’immagine scompari
 
-“Ma dai, era divertentissimo!” fecce Esploratore “Se solo riuscivo a fare delle battute cosi geniale”
 
-"E io mantengo che no si puo cadere più basso nel ridicolo e nel pessimo gusto!" fecce Spia

Fu allora che compari l'imagine di un grosso americano, sessant'enne, grasso ma ben vestito, biondo, che sembrava parlare alla gente per farsi eleggere. Quest'uomo urlava talmente forte che Derpy si mise le zoccole sulle sue orecchie per non sentire quello che diceva, vale a dire:

-"E io vi dico che dovremmo distribuire delle arme alle nostre moglie, i nostri figli e persino i nostri cani per proteggere la nostra nazione degli attacchi degli terroristici, degli messicani, degli musulmani, degli gay, degli europei, degli cinesi, degli africani, degli non americani e degli extra-terrestri! Vi prometto di rifare la nazione grande e di fare alleanza con tutti i grandi dirigenti del mondo come la Corea del Nord per abbattere la Russia e tutti i paesi musulmani e deportarli a Guantanamo! Prometto che manderò via di questo paese ogni fottuto bugiardo che parla di ambiente o di crisi economica! Sono ricco quindi credetemi! Se sono eletto, prometto che impedirò ogni riforma sulla saluta, la gente deve meritarsi le cure! Bla bla bla bla! Faremmo dell'America la nuova potenza mondiale e sbarazzata dagli ebrei approfittatori e manderò a fan culo l'Unesco - chi se ne freaga di qualche roccia in Italia o altrove?! - e l'ONU dittatoriale!"

-"Come non detto" fecce Spia

-"A me piace! Finalmente uno con le palle!" fecce Soldato con orgolio prima di cantare l'inno nazionale

-"Adesso capisco come mai gli Stati Uniti d'America sono crollati nel 2060" sussuro Checov

-“Adesso calma” invito Kirk che malgrado sorrideva sapeva che doveva mantenere il suo serio e invito tutti a tranquillizzarsi, nel frattempo un'altra immagine compari sullo schermo, questa volta c’era una sorte di grande hangar di azienda nella quale un giovane ragazzo giapponese, in uniforme scolastico, sembrava spaventato nel guardare una ragazza giovane, con lunghi capelli rosa e vestiti…molto sexy di colore rosso/rosa, ma che sembrava ferita gravemente, e che reggeva uno strano robot nelle sue mane.
 
-“I..Inori Yuzurirha?” fecce spaventato il giovane giapponese che rimase fermo ad osservare, talmente impaurito che tutti pensarono che si sarebbe svanito
 
-“E dai, non rimanere fermo li!” incito Soldato “Si un uomo e avvicinati da questa ragazza!"
 
-“Comunque, ammetto che preferisco questa scena a quella dei due altri scheletri” fecce Spia che inizio a guardare la ragazza "Molto di più..."
 
-“Ja…” imito Fritz che anche lui si mise a guardare la giovane “Molto più intrezzante”
 
Kirk guardo i mercenari e vide che tutti, all’eccezione dell’Ingeniere, del Soldato e del Piromane, erano focalizzati sulla ragazza. Non sopportando questo vizio da parte loro, ordino nervosamente a Zulu che guidava l’astronave
 
-“Ne abbiamo visto abbastanza! Signore Zulu, adesso dobbiamo assolutamente trovare l’entrata del nostro universo o capire come localizzarlo! La priorità assoluta è adesso contattare Starfleet e avvertirli che non solo siamo vivi ma anche del pericolo dell’Ammiraglio.”
 
-“Bene capitano” rispose l’ufficiale giapponese
 
Il capitano dell’Enterprise stava per riprendere soffio quando senti la mano di Batman appoggiarsi sulle sue spalle.
 
-“Kirk, prima devo tornare sulla mia Terra e salvare Gotham e il mio mondo, è mio dovere stare li al più presto, quindi troviamo prima il mio universo e poi andate negli vostri"
 
Il capitano dell’Enterprise rimase fermo, costernato: quando aveva fatto l’accordo con Batman, era sincero ed era pronto ad aiutarlo. Ma era anche vero che non aveva immaginato tutto il succedersi degli eventi e la gravita della situazione del suo universo, e non pensava dovere confrontarsi con la scelta di onorare la sua promessa e quella di direttamente andare nel suo proprio universo, perché se entravano in universo, non era detto che sarebbero riuscito a uscirne di nuovo e ancora meno a andare negli altri per salvarli in tempo.
Kirk non amava per niente quello che stava per dire, ma se doveva scegliere non poteva esitare,  e quindi disse
 
-“Mi dispiace Batman, ma la confederazione del mio universo è in pericolo: centinai di pianete sono minacciate e non posso permettermi di lasciarli perdere, devo evitare la guerra!”
 
-“La mia Terra è l’unica che ho!” fecce Batman che si arrabbiava “Mi dispiace per voi, ma non posso abbandonarla!”
 
-“Se è per questo” interrompo Conhager che sposto violentemente Zulu per prendere il suo posto “Propongo un compromesso: noi torniamo nel nostro universo e voi ve la cavate da solo! Dopo tutto, l’Amministratrice non si ucciderà da solo e siamo solo miserabili assassini che non si preoccupano degli altri!”
 
-“E fuori questione!” si arrabbiò Scott che sposto il texano “Starfleet è più importante!”
 
-“Come potete pensare che la vostra Confederazione sia più importante della mia Gotham?!” s’innervosì Batman respingendo Scott “Capisco che la situazione è grave da voi e sono desolato, ma non potete impedire una guerra che è già in corso, mentre io posso ancora fare qualcosa per il mio mondo!”
 
-“SI, dopo tutto questo Tyresius a detto che la vostra Starfleet era già finita!” dice Esploratore
 
-“Come la vostra miserabile Gotham!” aggiunse Spia “Allora lascia perdere pipistrello e abbandona!”
 
Batman non poté più resistere e diede un colpo di pugno per buttare via il francese. Cosi la maggiore parte degli mercenari – in realtà tutti tranne il piromane che rimase presso Derpy – si precipitarono sul giustiziere. Certo, Kirk e i suoi ufficiali tentarono di calmare la situazione, ma gli otto uomini della Red Compagny, che non si erano scordati di essere stati manipolati dagli loro falsi alleati, ne approfittarono per risolvere i conti, e cosi inizio una lita generale in qui tutti prendevano a pugno tutti i altri.
 
-“I criminali della vostra specie devono essere in prigione!” urlo Batman dando un colpo di piede per rovesciare Grosso e mantenerlo a terra.
 
-“Forze, ma nel frattempo non ci siamo e abbiamo una vendetta da compiere, allora spostati miliardario fortunato!” fecce l’Esploratore salto sulla schiena del giustiziere per accennargli dei pugni
 
-“Starfleet deve essere salvata per prima, cosi forse potremmo trovare un modo di salvare tutti!” fecce Zulu che tento di tirare il giovane mercenario.
 
-“Dopo che Gotham sia stata distrutta?!” rispose Batman respingendo il giapponese
 
-“Non me ne frega niente banda di vermi!” urlo Soldato strangolando Cechov “La nostra vendetta egoistica è prioritaria su ogni vostro problema!”
 
-“JA!” fecce Fritz mentre McCoy lo placco contro un muro.
 
-“Non avremmo mai dovuto fidarci di voi!” grido allora il dottore spaziale
 
-“COME?! Siete stati voi a mentirsi!” s’innervosì Conhager che diede un colpo per buttare giù  McCoy prima di scontrarsi direttamente contro Kirk “Adesso la pagherai, bugiardo!”
 
-“Non sei forte quando credi!” grido Grosso che si era rialzato e aveva afferrato Batman prima di buttarlo su Scott, il quale schivo il colpo ma si ritrovo faccia a faccia con la spia “Adesso io darti lezione Pipistrello!" urlo nuovamente Mikhail che si precipitò per iniziare una lotta contro il protettore di Gotham.
 
Spock, pur essendo calmo, intervenne e libero il suo collega Cechov del Soldato Doe, al quale diede un potente colpo che lo precipito indietro, ma quest’ultimo si rialzo e torno alla carica e saltare sul vulcaino.
Nel frattempo, Zulu perse il controllo sull’Esploratore e cadde a terra; tento di rialzarsi ma si prese un colpo di piede in faccia e inizio a sanguinare del naso.
 
- “Prendi questo limone!” disse Mundy che era il responsabile del colpo e ridendo “hehehe! Chi è il prossimo?!”
 
L’Australiano si giro e vide che tutti erano occupati a lottare, tranne Uhura che lo guardava con un espressione di rabbia mal contenuta.
 
-“Ah sorry mate…tranquilla ciccia” fecce un po’ perplesso Cecchino “Al contrario del mio idiota collega britannico sono veramente educato io e non mi permetterò mai di picchiare una del sesso debole senza nessuna difesa”
 
La luogotenente interprete dell’Enterprise non era un grande combattente, ma rimaneva una donna degna di sé che non si sarebbe lasciata trattare come una persona debole ne i suoi compagni maltrattati in questo modo, e quindi non esito un secondo per dare un calcio non potente ma comunque preciso nell’entro-gamba dell’australiano, il quale cade a terra di dolore urlando insulti incomprensibile
 
-“AhAH!” si mise a ridere la Spia, il quale dopo avere respinto l’ufficiale Scott aveva osservato la scena “Sei talmente ridicolo! Sei veramente la vergogna di tutto il tuo paese di ladri in esilio, australiano!”
 
-“Adesso ne ho abbastanza di te camembert!” grido Mundy non appena senti il suo odiato collega e che per via della rabbia si scordo del suo dolore e salto sul suo provocatore per prenderlo a pugni, malgrado il fatto che erano nello stesso campo.
 
In tale modo, tutti iniziarono a picchiare tutti, tranne Derpy che osservava spaventata la scena e il Piromane che li stava a canto
 
-“Ma” dice Derpy con le lacrime all’occhio “Io pensavo che eravamo amici…e i amici non si litigano cosi…io…io voglio solo tornare a casa, li almeno la gente non si comporta cosi!” e inizio a piangere
 
Il Pyro la guardo, e mentre vide la sua amica piangere il suo mondo gioioso e rosa divento grigio e depressivo… La capiva bene, anche lui si divertiva a offrire zuccheri e arcobaleni agli cherubini che vedeva durante le missione, ma appena questi ultimi se ne andavano felici, lui doveva subire i litigi eterni e ripetitivi dei suoi colleghi di lavoro, e aveva sempre più difficoltà a sopportarlo malgrado che ogni tanto lo faceva ridere. E li un idea si fecce nell’idea del mercenario: e se al posto di tornare nel suo triste mondo solo per vendicarsi di una vecchietta aiutava la sua amica pegasa a tornarsene a casa? Magari avrebbe potuto rimanere in questo mondo dove faceva sempre bello e dove l’amicizia e la pace erano i credo fondamentali… Pyro serro i pugni determinati: l’astronave prima di andare salvare Starfleet o Gotham o andare dare una lezione all’Amministratrice si sarebbe fermato nel regno Equestria dove lui e la sua amica potranno essere felici!
Si mise dunque a urlare a traverso la sua maschera e si precipito verso i sedici uomini che stavano lottando; il piromane non era il più robusto né il più resistente, ma nella sua determinazione e furia si rivelo essere abbastanza forte per respingerli tutti verso il panello di commando.
Purtroppo per lui e tutti i altri, questa azione ebbe una conseguenza imprevista: In effetti, buttato su una poltrona di pilotaggio, Scott, o piutto
sto la sua schiena, premo incidentalmente lo stesso pulsante verde che aveva attivato il propulsori e che li aveva spediti in questo strano luogo.
Come la prima volta, l’astronave si mise ad accelerare violentemente e tutti, presi di sorpresa, furono di nuovo spinti verso il fondo
dell’apparecchio e dovettero limitarsi a guardare lo schermo: vissero un luce bianca invadere quest’ultimo, e non misero molto tempo a capire che erano entrati in un universo, peccato che non ebbero il tempo di vedere quale!Cosi, con lo stesso viaggio stremante di vibrazione ed allarme, mischiati con i urli, l’astronave lascio lo spazio multicolorato per arrivare, dopo una violente luce verde scura,  a uno spazio normale, con delle stelle, un sole, diverse pianete e una catena di meteoroide verso la quale si stava dirigendo a piena velocità.
 
-“Come se non bastasse Tyresius!” fecce McCoy disperato
 
-“NAAAA!” urlo impaurito Demoman “Fate qualcosa!”
 
Malgrado che tutti i mercenari e Derpy urlavano di paura, i due piloti dell’Enterprise, senza neanche aspettare l’ordine di Kirk, corsero sulle sedie di pilotaggio e tentarono di deviare l’astronave. Checov e Zulu erano degli esperti, ma non erano familiare con questo sistema e non sapevano bene come coordinare i loro gesti. Perciò, riuscirono ad evitare la prima grossa meteoroide, e anche le due successive in maniera maldestra ma fortunata, ma non potevano fare niente in confronto al numero di rocce volante che c’erano, e alla fine una piccola colpi violentemente una ala dell’astronave che si rompo.
Il colpo ebbe la buona conseguenza di buttare l’astronave fuori della traiettoria delle meteoroide, ma causo all’apparecchio di prendere fuoco all’esterno e girare su se stesso, fuori controllo e privando i suoi occupanti di ogni azione efficace, prima di precipitarsi verso un pianeta simile alla Terra.
Tutti i fuggitivi furono cosi buttati gli uni sugli altri, contro i muri, il tetto e il suolo dell’interno dell’astronave, disperati e senza mezzi, pregando che l’astronave, già parzialmente distrutta, poteva reggere quest’ultimo sforzo e non esplodere con i suoi passeggeri.
 
-“Reggetevi bene!” tento in vano di ordinare Kirk che vide che erano entrati nell’atmosfera del pianeta e che era conscio che l’impatto, mortale o no, sarebbe stato molto violento e che incito cosi tutti a preparsi.
 
-“Mi pento di tutto quello che ho fatto!” urlo disparatamente Eslporatore che era convinto che non sarebbe sopravvissuto e che avrebbe incontrato il suo creatore al purgatorio
 
-“Io mi pento solo di avervi conosciuto!” urlo Mundy
 
-“Santa Maria, madre del signore…” inizio a pregare Scott che era credente
 
-“SACCCHHHHHHAAAAAAA!” urlo Grosso che voleva che le sue ultime parole furono rivolte alla sua arma
 
CRRRRRAAAAAAAAAAAAAAAAAASSSSSSSSSSHHHHHHHHH
 
Fu cosi  che, dopo una veloce cadute di tre minute che sembro di essere solo di poche secondo, l’astronave colpi violentemente la terra del pianeta e rimbalzo su circa otto chilometri, distruggendo tutto al suo passaggio – soprattutto alberi –  prima di rallentare e fermarsi completamente, non dopo avere causati danni irreversibile al paesaggio locale, sul quale si poteva vedere ormai una grande traccia di terra rovesciata e fumante di calore.
Non appena l’astronave fu ferma, completamente distrutta dall’esterno e con l’incendio della sua ala che comincio a diffondersi sul resto, la sua porta si apri immediatamente, come se fosse stata concepita appositamente per fare uscire i suoi occupanti in caso di incidente grave. Cosi, senza perdere un solo minuto, e malgrado che tutti avevano molto male, i diciotto fuggitivi uscirono corsero su circa trenta metri, per allontanarsi il più possibile dell’apparecchio che rischiava di esplodere a qualsiasi momento.
Passarono circa cinque minuti prima che i nostri compagni ripresero il loro soffio e che il fuoco dell’astronave, che alla fine non esplose, inizio a stabilizzarsi e a diminuire per via del manco di materie combustibile e del vento.
Sollevati ma ancora un po’ esausti, tutti guardarono attorno a loro: era notte, forse le undici di sera, e visto il freddo ma il manco di neve conclusero che era o l’autunno o l’inizio di primavera, e si trovavano in una vastissima pianura nord europea, delimitata all’orizzonte da campagne e, a canto a loro, una densa foresta estesa a perdita di vista.
 
-“Possiamo ringraziare il cielo che le astronave di questo Tyresius sono cosi resistente!” dice McCoy che, ripreso, fu il primo a rompere il silenzio  “Altrimenti saremmo sicuramente morti adesso!”
 
-“Cosa facciamo capitano?” chiedo tossicando Uhura
 
-“Tyresius a una mappa del multiverso” disse McCoy “Ma per fortuna nostra credo che avremo qualche giorno davanti a noi”
 
-“Rimaniamo cui per la notte” ordino Kirk “Proveremo a ricuperare del materiale intatto nell’astronave, e domani partiremmo alla ricerca di esseri locali per tentare di capire dove siamo arrivati e…”
 
-“Rimanete cui se volete!” disse Batman “Io parto subito! Gotham a bisogno di me!” e si giro verso la foresta verso la quale cammino determinato
 
-“Signore Batman” inizio Spock “Viaggiare solo in territorio sconosciuto di notte senza nessuna risorsa è completamente illogico”
 
-“Illogico?” si fermo Batman arrabbiato “L’unica cosa illogica che ho fatto è di avere accettato di collaborare con questi fuorilegge pericolosi e di avere seguito le vostre iniziative! Kirk,  ho avuto fiducia quando mi avevate promesso di mantenerli sotto controllo e trovare una soluzione, ma sembrerebbe che mi sono sbagliato! Vi auguro sinceramente di trovare un modo di salvare Starfleet a te Derpy di raggiungere Equestria, ma non posso permettermi di perdere più tempo e sarà meglio se faccio da solo, almeno per il momento. Se trovo la civiltà, li darò le vostre posizione e li avvertirò per l’Ammiraglio” poi si giro verso i mercenari “Per quello che vi riguarda, preferisco avvertire gente locale sulla minaccia di Tyresius e trovare un modo di salvare Gotham piuttosto che darvi quello che meritate, perciò auguro di mai più rivedervi e vi sconsiglio di seguirmi”
 
-“Batman, aspettate!” tento di fermare Kirk, ma il super-eroi non era inclino a discutere sulla sua decisione e senza ascoltare cammino da un passo fermo e veloce fino a scomparire dentro la foresta. Il capitano lascio perdere, ma non si dispero: per il poco di tempo passato con lui, sapeva che Batman non era un idiota e neanche un egoista: forse avrebbe in effetti trovato qualche civiltà e mandato soccorsi, e se cossi fosse che sarebbe tornato per aiutarli; poi chi non sarebbe arrabbiato e avrebbe bisogno di un po’ di solitudine dopo questi eventi? La situazione per Kirk sembro allora pessima ma non critica, almeno finché i mercenari iniziassero a litigare!
 
-“Vai codardo! Scappa!” urlo Soldato “Miserabile pipistrello! Se torni questo di faro mangiare i tuoi simili con i pugni in bocca!”
 
-“Signori, vi ordino di calmarvi!” disse Kirk che cominciava a perdere pazienza e che non voleva che nessuno oltre Batman, nel quale aveva fiducia, andasse via dal gruppo.
 
-“Niente a fatto sissy!” grido Conhager prendendo la chiave inglese che aveva trovato e un po’ di metallo dell’astronave che aveva ricuperato sul suolo “Avevamo un accordo con voi e ci avete tradito! Da adesso in poi, ognuno per conto suo!”
 
-“Esatto” giurò Soldato “Adesso noi veri uomini combattenti ce ne andiamo, seguitemi voi otto fannulloni!”
 
-“No!” urlo Demoman
 
-“Cosa c’è l’inglese in tutta?!” rispose Soldato
 
-“Sono stufo di sentirti darmi degli ordini allora che non sei il capo! Adesso che la p*** di amministratrice non è più la nostra superiore e che non devo più renderli dei conti, no sono più obbligato a seguire i tuoi ordini del cazzo! Brutto mangiatore di pop-corn marcito e puzzolenti di grasso!!!”
 
-“Mi seguirai o…” continuo arrabbiato Soldato
 
-“Oh cosa?!” attacco Demoman “Mi darai un calcio al culo?! Provaci e saro io a infischiarti qualcosa nel tuo culo, e non sarà piacevole Yankee! L’unica cosa che avrai da me è il mio dito nella tua faccia, asshole!” e li fecce un dito di onore.
 
-“MMmmmppffmmfph” si lamento tristemente Pyro, visibilmente intenzionato a calmare la situazione e ristabilire la pace.
 
-“O chiude il becco te!” urlo Esploratore “Non capiamo cosa dice, e anzi non c’è ne fregiamo un cazzo!”
 
-“In effeti!” commento Spia “Non c’interessa niente di cosa dice, come non ce ne importa niente di te abominazione! Sei completamente inutile e essere morto sarebbe più piacevole che discutere con te!”
 
Ci fu un momento di silenzio, dove tutti guardarono il Piromane che era come paralizzato… i suoi sentimenti erano stati colpiti a vivo e sentiva distrutto. Cosi si mise a piangere, prese una sorta di piccola ascia che aveva trovato nell’astronave prima di uscirne e si mise a correre come un disperato verso la foresta dove scompari.
 
-“Signore Pyro! Non andatevene!” chiamo Derpy “Vado a cercarlo!” e si mise a volare, anche se maldestramente visto che era ancora più stordita de solito, dietro il suo amico”
 
-“Derpy, no..:” tento di fermare Uhura, ma non fu abbastanza veloce per fermare la pegasa che scompari a sua volta nella foresta. La luogotenente i giro allora arrabbiata verso i mercenari  “Siete soddisfatti, brutti maleducati senza cuore?!”
 
-“Abbastanza” fecce indifferente la Spia
 
-“Tu fermala donna!” commento Soldato prima di girarsi verso Demoman “E tu, lady, cosa pensi di fare se non segui i miei ordini?!”
 
-“Io?!” chiedo sorpreso Tavish che non sapeva veramente cosa poteva fare, poi si giro e vide l’ingegnere spaziale Scott che, si ricordo, era scozzese come lui. Allora afferro lo stesso Scott e lo tiro verso di lui prima da abbracciarlo come se fosse un vecchio amico prima di vedere e tirare verso di lui Scott “Io rimarrò con il mio caro amico compatriota e i suoi compagni!”
 
-“Cosa?!” chiedo perturbato Scott che non sapeva cosa pensare o dire, visto che non apprezzava particolarmente il guercio ubriaco
 
-“Esatto my friend!” urlo Demoman “Saremmo migliori amici per la pelle e condivideremmo ogni singoli eventi della nostra vita insieme!  Non come te brutto maiale americano che avrà come solo amico le tue medaglie in cartone!”
 
Il soldato americano comincio a tremare della rabbia, serrava i pungi cosi forte che un po’ di sangue ne usci e le sue dente rischiavano di rompersi a qualsiasi momento…nessuno non doveva mancargli di rispetto, ne insultare le sue medaglie che aveva fatto lui stesso con della plastica! Allora li perse pazienza e urlo come una bestia
 
-“YAAAAAAAAAAAAA!!!!! Sapete cosa?! MI SONO STUFFATO DI ESSERE CIRCONDATI DA INCOMPETENTI E DI OGNI SINGOLO VERME CHE SIETE!!! ADESSO VI LASCIO MARCIRE DA SOLO E VADO COSTITUIRMI UNA NUOVA SQUADRA VERA E UBBIDIENTE PER VEBDICARMI DELL’AMMINISTRATICE!!! ADDIO STRONZI DEBOLE EFFEMINATE SENZA NESSUNA UITLITA E INDEGNI DI ESSERE CHIAMATI UOMINI!!!!”e li respinge con violenza Checov e Zulu che erano dietro di lui e cammino arrabbiatissimo verso la foresta dove divento il quarto personaggio a scomparire
 
-“Benissimo!” insulto Demoman “Rimetti un bacio sul sedere di Lincoln da parte mia!”
 
Kirk guardo i suoi uomini, non sapeva cosa doveva fare, perché se era sicuro che Batman e Derpy sarebbero tornati, questo non era il caso degli mercenari. E anche se non se li apprezzava per niente, sapeva che visto la minaccia che rappresentava Tyresius era meglio che tutti fossero uniti
 
-“Questo Soldato ha comunque ragione su un punto!” urlo Spia “Fate tutti schifo! Rimanere con voi è solo stato una perdita di tempo, quindi anch’io me ne vado! Au revoir perdenti, ci rivedremmo in inferno!” e comincio a camminare verso la foresta.
 
-“Non sopravvivrai una notte da solo in questa foresta…” li grido Cecchino che anche li, stufato degli altri se ne andava verso il bosco, ma in una altra direzione del francese per essere sicuro di non rivederlo più “E ne sono contento! Se ti ritrovo vivo domani, mi faro un piacere di tagliarti la gola, frenchie!”
 
-“Se non ti pugnalo prima!” urlo in risposta il francese
 
E cosi i due eterni rivali, ognuno per conto suo, scomparvero nella foresta davanti la disperazione di Kirk che non riusciva a fare ragionare la gente.
 
-“Demoman, rimani cui se vuoi, ma noi altri ce ne andiamo!” fecce Conhager con i mercenari rimanenti “Abbiamo dignità e non rimarremo un minuto di più con questi bugiardi! Preferiamo mettere cinque mesi e affrontare da solo Tyresius a questo punto!”
 
-“DA!” urlo Mikhail “Andiamo a cercare Sacha!”
 
-“Cosa?!” urlo Esploratore “Vuoi tornare da questi pazzi per ricuperare la tua stupida arma?!”
 
-“DA! E Sacha non è stupida arma! E’ Sacha!” rispose Grosso
 
-“Sai cosa, vai prendertela da solo se è cosi importante per te!” li rispose il giovane mercenario
 
-“Okay!” rispose il colosso russo “Grosso non ha bisogno di piccoli uomini! Grosso forte e imbattibile e andrà salvare Sacha anche se deve affrontare Tyresius a mane nude!” e inizio a camminare verso la foresta, ma non senza chiamare “Vieni Medico!”
 
Fritz guardo esitante il Grosso, poi i due altri mercenari e infine Tavish insieme ai ufficiali. Il tedesco era pazzo ma non scemo, e  non voleva che il gruppo si spezzasse, anche perché sapeva che se voleva tornare nel suo universo il più utile era Kirk con i suoi uomini. Ma da un’altra parte, il sovietico era l’unico a realmente riconoscere il suo valore e che non lo avrebbe abbandonato”
 
-“Medico?” chiedo Grosso
 
-“Javol mein freund!” disse Medico poco sicuro di se mentre raggiungesse il suo collega “Ti akkompagnero!” poi, dopo che Grosso sorridente si giro nuovamente verso la foresta, il tedesco lo segui ma cominciò a stressare e pensare “Zpero zolo di non rivedere quezto Tyreziuz o khe Grozzo sia abbazatanza forte per difendermi, almeno che riezco a farli cambiare idea e farlo tornare indietro!”
 
E cosi il tedesco e il bolscevico scomparvero a loro volta nella foresta. Kirk, tento allora di fare cambiare idea agli due ultimi mercenari rimasti. Chiamo allora Conhager e tento di fermarlo mettendo la mano sulle spalle di quest’ultimo, per rallentarlo e potere discutere con lui. Ma il texano era arrabiato e diede come unica risposta un pugno nella pancia del capitano dell’Enterprise, il quale cadde per terra.
 
-“Lasciateci in pace! Ci avete mentito e non vogliamo più niente a che fare con voi!”
 
-“Esatto! Non abbiamo bisogno di voi perdenti!” aggiunse Esploratore “Con la mia velocitò e l’intelligenza di Engie saremo capace di sopravvivere da soli!”
 
-“Signori, la logica vuole…” inizio Spock che era calmo ma serio
 
-“Fanculo la logica, elfo!” insulto Esploratore
 
E cosi, camminando verso la foresta, l’Esplortatore e l’Ingegnere scomparvero nella foresta, lasciando cosi Kirk solo con i suoi sei uomini e un ubriaco in manco presso a un astronave distrutta nel mezzo di niente. Quando si rialzo, Kirk che fino a adesso si era trattenuto e aveva mantenuto la sua calma di superiore, lascio uscire la sua frustrazione e perse il suo self-control.
 
-“Volete essere soli?!” urlo Kirk arrabbiato “Benissimo! Noi siamo capaci di uscire di queste situazione! Andatevene pure! Non abbiamo bisogno di voi per salvare Starfleet!!!”
 
-“Kirk” fecce McCoy che arrivo per calmare il suo amico/capitano “Non serve a niente, torneranno, ne sono sicuro, lasciali calmare e ricordarsi della minaccia che rappresenta Tyresius…Intanto dobbiamo organizzarsi…”
 
-“Cosa facciamo allora capitano?” chiese Checov
 
-“YEAH!” Dice Demoman facendo il saluto militare, molto più maldestramente che Soldato a punto di essere ridicolo “Cosa facciamo? Sono pronto a eseguire gli ordini!”
 
Kirk si calmo e penso alla situazione: era solo con sette uomini nel mezzo di un pianeta sconosciuta in un universo che quasi sicuramente non era il suo. Tutti i altri se ne erano andati, e anche se aveva bisogno di loro erano troppo arrabbiati per essere ragionati sul momento. Certo, la priortià era di trovare una civiltà per avvertirla della minaccia di Tyresius e chiedere aiuto per raggiungere la Terra di Starfleet e anche, se possibile, Gotham e Equestia e forse anche il mondo dei mercenari; ma adesso era notte, e tutti erano stanchi e distrutti dalla loro fuga per potere camminare e discutere con le autorità locale. Quindi, come lo diceva, era meglio fare sosta dove erano.
 
-“Fatte un fuoco e preparate un campo per la notte. Vedete se non c’è niente di intatto e utile nell’astronave e domani partiremmo alla ricerca degli altri, visto che – tranne Batman – non credo che andranno lontano.”
 
E cosi il gruppo ridotto a otto cominciò a lavorare per preparare un campo di fortuna, andando cercare legno per fare il fuoco e forse del cibo per finalmente pranzare. La serata si annunciava lunga e difficile, ma l’indomani si annunciava già peggio, visto che non dovrebbero perdere un attimo per organizzarsi a salvare i loro mondi e resistere a l’Ammiraglio.
Ma, per questo, dovevano sopravvivere alla notte…







Erstaulich! = fantastico!

Capitolo finalmente scritto! Mi scuso del rittardo, pensavo di uscirlo prima ma per via dell'imprevista lunghezza, del calore e dello studio è un miracolo che sia steso. Spero ch vi piacerà ugualmente ^^
Forse vi chiederete come mai non ci sono più immagine? Be, il fatto è che mi chiedevo quanti di voi saranno capace di riconoscere i vari piccoli riferimenti fatti: certo, alcuni sono ovvi e facile, ma rimango curioso e propongo che il primo a scoprile tutte riceverà un indizio per il prossimo chap, che o sara pubblicato prima del 20 luglio o, se non è il caso, verso il 26 visto che parto in vacanza.
Parlando di riferimenti, alcuni dei cameo non avvranno nessuno ruolo nel seguito della storia, ma altri...forse, quindi non spammate per chiedermi se rivedrete tale o tale personaggio
Vi auguro di avere avuto una lettura piacevole come sempre e delle buone vacanze, e se il capitolo vi è un po dispicaciutto, è normale perchè ho dovuto tagliarlo in due e che la seconda parte sarà un po particolare ^^ ciao ciao
Tengo a precisare e ringraziare Nickoku e Neon Genesis Kurama per avermi inspirato per due cameo e, nel caso del secondo, avermi fatto scoprire questa serie abbastanza piacevole ;)

 

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Capitolo 10
*** Capitolo IX:...a Silla ***


E cosi, la squadra era stata spezzata in diversi gruppi, tutti con le loro proprie priorità: Kirk con i suoi uomini accompagnati dall'ubriaco e poco raccomandabile Tavish erano occupati a stabilire un campo per la notte con la speranza di ritrovare gli altri l’indomani allora che Batman, per conto suo, era partito alla ricerca di qualche civiltà, malgrado la notte e il freddo, con l’intenzione di ripartire al più presto per salvare Gotham. Per quello che riguarda i otto mercenari staccati, non si può dire che avevano un idea chiara di cosa fare o dove andare, ma volevano essere soli, tranne forse il piromane che Derpy era andato a cercare.
Ma erano passati ormai due ore da questa separazione e, al momento nel quale un orologio avrebbe indicato l’una del mattino, nessuno di loro aveva raggiunto obbiettivo fissato, e mano a mano che  il tempo passava, più cominciavano a dubitare sulle loro possibilità. Sarebbero riusciti a sopravvivere per la notte? Avrebbero trovati degli esseri locale agli quale chiedere aiuto? Nessuno poteva rispondere con certezze a queste domande.
Dopo tutto, non possiamo dire che dividersi in piena notte, in un luogo sconosciuto, senza difesa serie e il rischio onnipresente di essere attaccato sia una pessima idea? Si, si potrebbe dire che la foresta nella quale si trovavano era calma e serena, anzi piuttosto accogliente anche di notte... ma era anche vero che non era il loro universo e che sotto le apparenza poteva nascondersi qualche minaccia, pronta ad attaccare.
 
 
 
 
Cecchino
 
Il Cecchino Mundy, malgrado il fatto che ormai perso da solo in una foresta completamente scura, non era minimamente preoccupato.  A dire il vero, n realtà, se ne fregava completamente di essere solo su un pianeta sconosciuto o in un altro universo! Il fatto era che il nostro australiano era abituato a essere da solo molto di più che essere accompagnato, ed apprezzava il silenzio. Se anche Conhager poteva passare lunghe ore in silenzio quando prendeva le sue pause, solo Mundy era veramente muto di carattere e parlava solo per insultare o quando fosse necessario. Ovviamente, come tutti i mercenari, apprezzava passare la serata a contare il suo guadagno e bere birra, ma al contrario dei altri suoi colleghi, che in generale finivano la serata ad ascoltare la radio o a fare un partita di poker, lui andava fuori prendere l’aria e ammirare la natura e le stelle con un buon sigaro, lontano dalla civiltà e del rumore, e finalmente godersi la calma e soprattutto il silenzio.
Certo, anche lui voleva tornare nel suo universo e vendicarsi dell’Amministratrice con un bel proiettile tra i due occhi, ma c’erano delle priorità. La sua priorità personale e assoluta era di ritrovarsi finalmente solo! Lontano da questi imbecilli, soprattutto di questa dannata Spia!
Gli altri erano cosi rumorosi, lui apprezzava il silenzio. Gli altri erano agitati, lui amava la tranquillità, almeno perso solo qui nel mezzo di questo labirinto di alberi c’è l’aveva la tranquillità!
Mundy guardò intorno, e, grande sorpresa, non vide assolutamente niente altro che gli alberi. Ma dove molti persone avrebbero iniziato a stressare o entrare in panico, il mercenario australiano, per parte sua, non era minimamente impressionato ed era completamente calmo, come se fosse nel suo elemento. Bisogna sapere, in effetti, che si era trovato in situazione molto peggiore ed era diventato un uomo abituato alla sopravvivenza in natura, e ,a dire il vero, sapeva già cosa fare per adattarsi in questo mondo il tempo di trovare una soluzione.
Adesso, sarebbe salito su un albero per essere al riparo di possibili predatori presenti nel bosco e dormici in attesa della mattina. Quando si sarebbe svegliato, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata prendere una pietre tagliante lavorare del legno, il che non mancava, e fabbricarsi un arco e qualche frecce sia per difenderci sia per cacciare e mangiare, e magari farsi anche una lancia per impalare il francese se quest’ultimo si troverà sul suo cammino. Per il resto, avrebbe improvvisato sul momento a secondo della situazione alla quale sarebbe confrontata.
Mundy inizio a salire sull'albero, ma si fermo e scese precipitosamente…in effetti, all'improvviso aveva sentito un bisogno naturale irresistibile.
 
-“Argh” si lamento “Se questo camembert di Spia vedesse questo, mi riderebbe addosso! Menomale che questo incapace morirà di sicuro di freddo o divorato questa notte!”
 
E fu cosi che Mundy corse fino a mettersi davanti a un cespuglio di fuori bianche, il tipo di fiore che si offre in generale a un matrimonio o a un grande evento festivo, ma, sul momento, non gli importava niente.
 
-“Scusatemi bellezze, ma non posso trattenermi!”
 
L’Australiano abbassò il suo pantalone che lascio cadere fino ai piedi e, rovinando le peciose fiore, si liberò del liquido pensiero.
Mundy, come tutti i uomini che erano nella stessa situazione, si stava rilassando e godeva il piacere che procurava la sensazione di libertà…almeno finché senti un grande rumore irriconoscibile, che lo interrompo, lasciandolo sorpreso. sorpreso. Esitò un momento, prima di tornare alla sua occupazione, ma il rumore si fecce più vicino. Li, rinuncio e si sbrigo di rimettere il suo pantalone, preoccupato che poteva essere un predatore.
 
-“Okay mi scuso madre natura! Ti giuro che ho finito!” si permise di dire malgrado l’angoscia.
 
Mundy non riusciva a indovinare l’origine del rumore ne ad attribuirne la natura, e quindi prese la decisione di mettere subito il suo piano in atto: si mise a correre verso l’albero più vicino e inizio ad arrampicarsi. Con la forza delle sue mane e i primi rami, riusci a salire a circa tre metri dal suolo, e mancava poco per arrivare a una posizione di sicurezza accertata.  Purtroppo, il Cecchino si fermo e urlo di dolore, dato che venne interrotto da una puntura sulla sua schiena…
“Aiah!” disse Cecchino che con la sua mano cerco a tirare l’oggetto che lo aveva puntato, pregando che non si trattasse di una freccia o del pugnale della Spia – anche se sapeva che quest’ultima ipotesi era impossibile.
Quale fu la sorpresa di Mundy di vedere, quando riusci ad afferralo e metterlo sotto i suoi occhi,  che l’oggetto che lo aveva ferito era…
 "Una rosa?! Come cazzo una fottuta rosa mi a pugnalato alle spalle?!"  si chiese il l’australiano, visibilmente stupito, guardando la il fiore che somigliava a quelle che aveva appena “annaffiato”.
 
"Bah!" sputò di rabbia dopo due secondi "Stupida rosa del cacchio! Be, io me ne vad.... Per il cazzo della regina!" si esclamo impaurito l’australiano notando, allora che stava per buttare la rosa e continuare la sua ascensione dell’albero, che dietro di lui si stava avvicinando velocemente e nella sua direzione un grande vortice di rose! Le fiore iniziarono ad assalirlo da tutte le parte, ferendolo ovunque.
Mundy non riusci né a liberarsi né a contenere la sua paura,  e cosi avvolto in questo vortice vegetale, perse la sua presa dell’albero e caddo a terra dove non solo fu molto addolorato, ma entro in una sorte di trance.
 
Non lontano da lui, nascosto nell’oscurità, una forma umana con lunghi capelli rideva mentre si teneva vicino al naso una rosa per sentire l’odore di quest’ultima. Poi, quando visse che la sua vittima era finalmente neutralizzata, fecce un gesto e tutte le rose iniziarono a a sollevare dal terreno lo svenuto Cecchino e a portarlo via.
 
 
 
Batman
 
Erano passati due ore da quando Batman aveva lasciato il gruppo ed era entrato nella foresta, e durante tutto questo tempo non aveva smesso di camminare neanche un secondo, con la speranza di trovare almeno un indizio che gli darebbe la prova della presenza di una civiltà o di essere intelligenti a chi chiedere aiuto.
Ma, con l’oscurità, non totale solo per via degli deboli riflessi della luna e delle stelle che riuscivano a oltrepassare i rami degli alberi ma comunque presente, e malgrado che la notte era il suo ambiente prediletto, il giustiziere non riusciva a trovare niente che lo poteva aiutare: nessuna creatura, nessuna casa, nessuna impronte…niente…solo alberi.
Per la prima volta dalla sua partenza, Batman si fermo e esito. Prese allora la sua cintura e guardo il suo contenuto…gli era rimasto solo un po di polvere per indicare le impronte  e il  suo gelo esplosivo in quantità minima. Alla sua sorpresa, vide che li rimanevano anche qualche capsule di fumogeni, le quale gli avrebbe permesso di guadagnare un po di tempo se si trovava costretto a scappare, ma che non lo avrebbero di certo salvato a lungo.
 Anche con tutta l’astuzia e la strategia che poteva dimostrare, la sua forza fisica e la sua determinazione, Batman sapeva che le sue possibilità di successo erano ormai molto limitate.
Passarono cinque minute di completo silenzio, durante i quali Batman entro in una profonda riflessione, chiedendosi  cosa era la migliore cosa da fare per riuscire a salvare Gotham e neutralizzare la minaccia che rappresentava Tyresius, malgrado il fatto che non aveva ancora capito i limiti o le intenzione dell’Ammiraglio. Alla fine, Batman prese un lungo respiro e si giro, ricominciando a camminare ma nel senso contrario, per tornare da Kirk.
 
-*Ho fatto un errore* penso Batman mentre  *Non avrei dovuto lasciare il gruppo, andare da solo non mi porterà a niente mentre con i altri avvro forse una possibilità. Kirk e i suoi uomini mi hanno offeso dicendo che Gotham era meno importante che la loro Starfleet…ma dallo punto di vista, è comprensibile. Derpy può essere ciocca, ma è una vera innocente che non sembra avere fatto mai niente di male e certamente non merita di essere persa in questa situazione cosi dura e difficile… I mercenari… devono essere giudicati nello loro mondo e fermati prima che combinano qualche guaio in questo universo. Tornerò da loro e gli aiuterò… ma imponero le mie regole e il mio modo di fare! E prima di ogni cosa, li obbligherò ad aiutarmi a salvare la mia città e poi a sconfiggere questo Ammiraglio prima che causa altri danni!”
 
Batman aveva ripreso a camminare da circa dieci minuti quando rallento, convinto di avere sentito un passo dietro di lui. Non sapeva cosa ne chi fosse, ma la lentezza del passo indicava che chiunque fosse, non voleva essere visto.  Il giustiziere non sapeva chi poteva essere, e  penso un secondo che poteva essere la Spia che voleva prendere la sua rivincita…No, non poteva essere: il passo, anche se era discreto e che qualcuno di meno esperimentato non lo avrebbe neanche percepito, era stato troppo pesante per essere quello del magro francese. Il giustiziere decise di fare finta di non avere sentito niente e continuo a camminare come se niente fosse ma preparandosi, comunque, allo scontro e pronto a reagire a qualsiasi momento.
Batman aveva visto giusto, e solo qualche secondo dopo senti un piccolo rumore e visse sulle foglie davanti a lui il riflesso appena percetibile di una luce gialla. Senza esitare, fecce un grande salto laterale e evito cosi un misterioso fulmine che colpi il luogo esatto dove si trovava.
Il giustiziere attero e si giro istantaneamente in posizione di difesa, gambe piegate e pugni fermi in aria, pronto ad affrontare qualsiasi minaccia: chi poteva essere all’origine dell’attacco? Non poteva, per fortuna forse, essere Tyresius visto che quest’ultimo creava fulmini di colore rosso e verde mentre quello appena apparso era di colore giallo talmente chiaro che quasi era bianco. Non poteva neanche essere un altro membro dell’ex gruppo che aveva lasciato perché nessuno di loro sapeva fare attacchi  del genere. Ma allora, che cos’era? E perché attacare?
 
-"Chi sei? Fatti vedere!" urlo allora Batman nella direzione dov'era apparso il fulmine “Tanto sapevo già che mi inseguivi e non mi darò pace finché ottengo delle risposte o che ti trovo!”
 
-"Oh ,i miei complimenti, straniero” disse un po’ impressionata ma seria una voce maschile nascosta tra gli alberi “Solo chi è dotato di un Cosmo elevato può riuscire a sentirmi arrivare e ad evitare un colpo come quello!"
 
-"Insomma, si può sapere chi sei? Mostrati e  spiegati  faccia a faccia!" urlo Batman che malgrado il fatto che sapeva ormai da dove proveniva la voce rimase pronto  a saltare e contrattaccare e mantenne tutti i suoi sensi svegli.
 
Senza rispondere, a circa dieci metri davanti il protettore di Gotham, usci dall’oscurità una misteriosa figura: era un giovane uomo, ma già maturo, alto di un metro e settanta e quindi un po più piccolo di Batan. Aveva una muscolatura rispettabile, degli capelli biondi  e degli occhi verdi che riflettevano una grande serietà e un senso estremo del dovere.
Ma quello che colpi di più il vigilante della notte era il fatto che questo giovane avversario era vestito quasi interamente di una armatura d’oro, con un elmo di forma un po’ astratta che dava l’impressione di essere degli capelli.
Batman non sapeva ancora chi fosse questo rivale, ma alla sua apparenza e al fatto che dopo avere fatto qualche passo in maniera determinata rimase fermo a guardarlo in dettaglio, capi che era un combattente esperto e di grande valore, e si preparo mentalmente.
Per qualche secondo, il vigilante e il soldato dorato si guardarono dritti negli occhi, nel silenzio completo, l’uno studiando l’altro, finché il secondo prese la parola per dire:
 
-"Il mio nome è Ioria, cavaliere d’oro del Leone e sono il custode della quinta casa al Grande Tempio."
 
- "Un grande Tempio? Quindi mi trovo vicino a un centro religioso?” chiedo calmamente Batman, con la speranza di potere, in questa maniera, entrare in contatto con una civiltà locale e avvertirla del pericolo di Tyresius.
 
-"Non so che armatura tu indossi” prosegui allora Ioria senza prendere in considerazione la domanda del vigilante “All’inzio pensavo che eri un cavaliere nero, ma la tua armatura è diversa e somiglia a un pipistrello… Sarai membro di qualche nuovo gruppo ancora sconosciuto, o un semplice uomo con idee perlomeno originale? Non lo so, sono cosi tante le domande che mi faccio sul tuo conto… Ma so una cosa e questa mi basta: so che sei un invasore, dato che hai profanato la sacra terra intorno al Grande Tempio senza permesso di Atena! Tra l'altro a bordo di una strana macchina volante che ha danneggiato questo luogo benedetto. Perciò ti dichiaro nemico e faccio il giuramento di fermarti! Preparati a combattere, invasore! Lightning Plasma!"
 
Urlando queste ultime due parole, il cavaliere del leone genero nuovi colpi di elettricità che proietto verso Batman, che riusci ad evitarli la prima, la seconda e anche la terza volta, saltando da tutte le parte. Ioria si arrabbio e carico un colpo più potente che era convinto che il profanatore non sarebbe riuscito a schivare.
Quale fu la sua sorpresa di vedere che malgrado la sua precisione, il suo avversario non solo riusci ad evitare il suo attacco che andò distruggere un albero, ma lancio persino una piccola capsule che libero un denso fumo nero. Il cavaliere d’oro si precipito verso il luogo dove si trovava l’uomo pipistrello per rendersi conto che quest’ultimo era scomparso.
Ioria rimase un po perplesso, prima di riprendere la sua concentrazione e capire che il suo avversario era scappato negli alberi sopra di lui e che probabilmente lo stava osservando.
 
-“Ascoltami Ioria del leone” disse da lontano la voce di Batman che si muoveva nella cima degli rami, fuori dalla vista del cavaliere di Atena “Tu stai commettendo un grave errore! Io non sono cui in veste di invasore e non sapevo essere entrato in uno luogo sacro. La verità è che sto alla ricerca di aiuto per permettermi di tornare a casa e salvare la mia città, Gotham city, e che…”
 
-"BUGIARDO!” urlo allora nel vuoto Ioria che stava tentando di capire dove si trovava il suo avversario “Credi di ingannarmi? Ho visitato tutto il mondo e so perfettamente che non c’è nessuna città chiamata cosi!”
 
-"Probabile” disse Batman “Perché il fatto è che non provengo neanche da questo mondo, ma di un altro universo, catturato da un pericoloso essere del quale sono riuscito a scapparmi prima di entrare e atterare su questo pianeta.”
 
- "Ahahahahahah!" Si mise a ridere Ioria.
 
-"Cosa trovi di così divertente?" interrogo la voce di Batman
 
-"Ahaha! Straniero quasi mi dispiace catturarti; hai detto così tante bugie in così poco tempo da farmi ridere...Atena non ci ha mai raccontato di altri universi! Esiste solo la dimensione ultraterrena oltre a quella dove troviamo!"
 
-*E’ tutto inutile* Pensò Batman. *Se voglio farmi capire e avere la possibilità di discutere con lui e convincerlo, devo prima neutralizzarlo per obbligarlo ad ascoltarmi…”
 
Ioria stava guardando in tutte le direzione, convinto che il profanatore si trovava qualche parte sopra di lui e non sopportava l’idea di essere osservato. Ma malgrado la situazione, decise di mantenere la calma e di prepararsi a ogni eventualità, e usare tutto il suo cosmo se fosse stato necessario.
 
Crack!
 
Un rumore di ramo rotto si fecce sentire e senza perdere un secondo Ioria si girò e sparo un fulmine in questa direzione.
 
-“Trovato!” urlo allora
 
-“Non credo!” rispose dietro di lui la voce di Batman
 
Il cavaliere d’oro  si girò e vide che in realtà il rumore era stato una trappola, e che ormai l’uomo pipistrello era saltato fuori dal suo nascondiglio e stava volando nella sua direzione.
Ioria si preparo a dare un colpo, ma Batman fu più imprevedibile del previsto e piuttosto che continuare a scendere come lo faceva, apri la sua capa per rallentare un po e approfittarne per rimettersi dritto e usare le sue due gambe per proiettare violentemente il protettore di Atena su qualche metri prima di atterrare contro un albero.
Batman, malgrado di essere ancora stanco dallo scontro contro Tyresius e dalla fuga sul Virgilius, approfittò dell’occasione per correre e dare un potente pugno al cavaliere.
Il colpo del giustiziere colpi il petto dell’armatura, e benché Ioria sembro sentire del doloro, l’impatto fu sfavorevole a Batman, il quale fu propulsato sue due metri, il polso addolorato.
 
-"Per essere un'armatura di metallo però è parecchio resistente" constatò Batman a voce alta.
 
-"Sciocco!” rispose Ioria che si rimise dal dolore provocato dal doppio colpo del suo avversario e che si rialzo “Questa è un'armatura d'oro creata dagli Dei! L’unico modo che avresti per riuscire a distruggere quest'armatura è di raggiungere lo Zero Assoluto!"
 
-"Ossia...-273.16  gradi celsius?"  chiese Batman per essere sicuro di avere capito bene e per elaborare un eventuale strategia futura contro questo provocatore o eventuale altri avversari dello stesso genere.
 
-"Hai capito bene invasore!” disse Ioria che riprese il suo serio, ma deciso a finirla “E non credere avere una possibilità! Solo Camus dell’Aquario è riuscito a compiere tale azione!"
 
-"Camus...Dell'acquario?" si interrogo ad alta voce Batman, curioso di sapere chi era questo nuovo individuo.
 
Questa sua piccola distrazione fu fatale del giustiziere fu un errore strategico, poiché Ioria, improvvisamente e senza dare nessuno avvertimento, salto nella sua direzione e si fermo a poco più di un metro rimessosi in piedi assestò un potente calcio sulla testa del vigilante di Gotham.
Malgrado la sorpresa, Batman era preparato a questo genere di situazione, ed ebbe il riflesso di abbassare la sua testa giusto in tempo per evitare il colpo e tentare un contrattacco con la sua cappa, ma Ioria stava in realtà eseguendo un attacco in serie e aveva già preparato un pugno che colpi in pieno il viso del vigilante, il quale fu buttato tre metri indietro e cadde a terra, apparentemente inconscio.
 
-“Devo ammettere che sei stato valoroso, ma ormai sei finito” disse Ioria che stava godendo la sua vittoria e si avvicino al suo rivale neutralizzato. Arrivato a quest’ultimo, il cavaliere si abbasso e afferro il corpo dagli fianchi prima di sollevarlo, con un po di difficoltà, sulle spalle e inizio a camminare. “Bene, adesso bisogna raggiungere i altri”
 
Pshhhhh
 
-*Che cos’è questo rumore di spray?* si chiese Ioria che si fermo per ascoltare. Ebbe un brutto presentimento e giro lentamente la testa: era troppo tardi ormai quando si rese conto che era caduto in una trappola e che in realtà il suo avversario era perfettamente conscio e stava mettendo del gelo blu sulla sua armatura. Ioria avrebbe voluto fare qualcosa, ma prima di avere il tempo di aprire la bocca, il gelo del pipistrello esplose con una potente onda che lo propulso in avanti permettendo cosi al pipistrello di liberarsi.
Il cavaliere del leone tento di alzarsi, ma l’unica cosa che ebbe il tempo di vedere fu una cappa nera nascondergli i occhi e una successione veloce di pugni nello stomaco che lo fecero cadere contro un albero dove continuo a prendersi pugni.
 
-“BASTA!” urlo allora Ioria che, più per liberasi che per fare male al suo rivale si mise a girare velocemente su se stesso, respingendo cosi l’uomo pipistrello  circa quatto metro indietro. Ma dove chiunque altro sarebbe caduto a terra e sarebbe stato alla sua merce, il cavaliere oscuro riusci ad atterrare sulle sue due gambe, pronto a tornare all'attacco.
Il cavaliere d’oro, un pò esausto ma ancora pronto all’azione guardò allora a quello che considerava un invasore e si rese conto di  averlo sottostimato: non era un semplice esploratore che sarebbe stato sconfitto in un colpo, ma un grande guerriero astuto, resistente e con un grande potenziale.
 
-"Sconosciuto” chiese Ioria con difficoltà mentre riprese alla sua volta una posizione di scontro “Non mi hai ancora detto come ti chiamavi né chi servi”
 
-"Io sono Batman!" ruggì quasi l'uomo pipistrello con una voce che dimostrava di essere ancora nel pieno delle sue capacità “E come te lo detto, sono il protettore di Gotham city!”
 
 -"Batman…” disse allora Ioria “Ancora non credo alle tue bugie, ma vedo che sei un grande combattente con un grande potenziale di cavaliere, anche se hai ancora molto da imparare! Se non fossi un invasore, ti avrei preso come allievo! Pazienza, forse dopo averti giudicati riuscirò a farti cambiare strada e a farti seguire i miei passi… Ma adesso è mi è giunto il momento di sconfiggerti!”
 
I due rivale corsero l’uno contro l’altro, pugni in alto. Ioria tento un attacco laterale, sperando di prendere Batman di sorpresa, ma quest’ultimo non era cieco, e non solo diede un punto dritto in faccia al giovane biondo, ma afferro l’altro braccio di quest’ultimo e si giro per propulsare il cavaliere d’oro, aiutato dalla velocità accumulato da quest’ultimo, contro un albero a qualche metri.
Batman voleva solo neutralizzare Ioria e avviare con lui una discussione pacifica, e per questo si mise a correre prima di saltare, i due pugni fermi l’uno contro l’altro per dare un potente colpo con il massimo delle sue forze, al protettore del Grande Tempio.
Ma, forse per via della stanchezza accumulata nelle ore precedente, o per il fatto che era semplicemente troppo preso dall’azione del momento, Batman, ormai in aria, non aveva previsto che Ioria avrebbe potuto girarsi su se stesso, le mane cariche di elettricità.
 
-“Zanna del Leone!" allora il cavaliere del leone che riusci a colpire in pieno petto Batman con una energia elettrica simile ma di importanza maggiore alle sue attacchi precedenti, che illumino tutta la zona per un breve instante. Il colpo fu cosi potente che Batman fu buttato a cinque metri del suolo prima di colpire un albero e cadere a violentemente a terra, questa volta veramente inconscio, forse più per via della carica che per l’impatto con la terra.
 
Ioria, rimase fermo qualche secondo ad osservare, diffidente verso questo onorevole avversario che si era dimostrato più astuto, forte e degno che i rivali comuni che aveva combattuto fino ad adesso. Quando fu sicuro che questa volta aveva veramente vinto e che Batman era veramente neutralizzato, Ioria si alzo e si avvicino lentamente verso l’uomo pipistrello che, dopo avere controllato che fosse ancora in vita, riprese di nuovo sulle spalle il potenziale cavaliere eccezionale che si era ormai vinto il suo rispetto.
Rassicurato sul successo della sua missione, Ioria si permise di sorridere e si rimesse a camminare, perso negli suoi pensieri
 
-*Ottimo lavoro Ioria… Chissà come se la passano gli altri con gli altri invasori*
 
 
Pyro e Derpy
 
-“Signore Pyro?!” chiami Derpy percutando l’ennesimo albero “Dove siete?!”
 
La piccola pegasa agli occhi storti ma sempre ben intenzionata, cominciava a impaurirsi: non solo era stanca e aveva vissuto una avventura troppo forte al suo modo di vita, ma erano ormai due ore che stava cercando ovunque il suo amico il Pyro, che insultato dagli suoi colleghi, era scappato piangendo. Benché la sua casa era costruito vicino a un bosco di pessima reputazione e che non esitava a percorrere tutto il regno di Equestria per compiere il suo lavoro di postina, Derpy non si sentiva per nulla al sicura da sola tra questi e completamente immersa nell’oscurità. Avrebbe voluto trovarsi con chiunque, persino con Ciaccar il xenomorfo, piuttosto che essere lasciata a passare la notte da sola completamente persa nel freddo, e tornare il prima possibile a casa sua.
La pegasa smise de volare e si mise a camminare per riposare le sue ale e continuare le sue ricerche, passarono ancora qualche minuto e stava per abbandonare per iniziare a piangere quando senti pianti che non erano i suoi.
Presa dalla speranza, inizio a seguire il rumore delle lamentele e, malgrado il fatto che cadeva ogni due metri per via delle radice degli alberi negli quali si impicciava i zoccoli, riusci a trovare una sorta di piccola zona sprovvista di alberi, tranne un morto rovesciato a terra, e quindi illuminata dalla luce della luna e delle stelle, luce che permise alla nostra cavallina mitologica di vedere, seduto sull’albero morto, il piromane che stava piangendo.
 
-“Signore Pyro!” s’esclamo Derpy contenta non solo di essere di nuovo in compagnia ma anche di essere riuscita a ritrovare il suo amico, vicino al quale si avvicino per sedersi accanto “Sono talmente felice di vedervi, ma adesso penso che sia tempo di tornare dagli altri…”
 
-“Mmmppf!” sembro fare un po’ arrabbiato il piromane
 
-“Non signore Pyro, non vi lascerò da solo finché non cambiate idea o che vi riprendente!”
 
“Mmmmdpphfffffmmmmppphhh! Mpphhhmmmff!”
 
-“E’ proprio perché capisco i vostri sentimenti che non vi abbandonerò”
 
-“MMm?”
 
-“Ma certo!” disse Derpy “Dopo tutto siamo amici, no?”
 
Il Pyro si calmo prima di girarsi e guardare attraverso i occhiali neri della sua maschera i due occhi disturbati ma adorabile della piccola cavallina parlante. Quest’ulitma prese un grande respiro e, malgrado che la sua voce era troppo dolce per essere presa al serio, tento di parlare con la voce la più ferma possibile affinché di essere ascoltata.
 
-“Vedete” inizio la pegasa ferma ma triste “Anch’io vivo tutti i giorni la stessa situazione di voi: se a Ponyville sono quasi tutti gentili e che sono in buoni rapporti con molti altri pony, questi ultimi, quando non sono cattivi con me e mi insultano dietro le spalle di ritardata mentale, mi considerano sempre – non completamente a torto – come un po’ maldestra e sciocca. Solo il Dottor Whooves mi ascolta e non mi tratta come una semplice di mentre, ma anche lui mi nasconde certi aspetti della sua vita… Come voi quando mi avete mentito e non mi avete detto quello che avevate trovato nel Virgilius ho che avete nascosto la vostra vera professione.”
 
-“Mmmph!” fecce allora Pro un po’ agitato, ma non nel senso di essere arrabbiato, ma anzi nel senso di sentirsi vergognoso e di supplicare alla sua amica di perdonargli.
 
-“Non c’è bisogno di supplicare signore Pyro, sono ancora vostra amica e dovete essere tranquillo…” rassicurò la Pegasa “So che mi avete nascosto i fatti reali per non farmi paura e non farmi angosciare ancora più del solito, e per questo ve ne sono grata… Certo, non mi fa piacere che uccidete persone, cosa che trovo orribile… ma forse non avevate scelta e penso che potete ancora cambiare se vi offriamo una seconda possibilità… E poi conosco delle creature malefiche molto cattive mentre voi, signore Pyro, a parte le bugie siete stato gentile e distribuite gioia e felicità agli bambini con i vostri arco-baleni…Perciò vi perdono,…se mi promettete di non più mentirmi né di fare del male agli altri se non per difendervi!”
 
-“mmmph!” fecce Pyro, felice alzando la mano in segno di giuramento accompagnato dalle parole sacra “mmmffofmfpppp, mmennmeepf, mph!”
 
-“Signore Pyro…è forse la più bella cosa che ho mai sentito” disse commosso Derpy “Ma, adesso sarebbe tempo di tornare dagli altri per prendere un po’ di riposo….”
 
-“MMMPH!” si lamento offeso Pyro
 
-“Signore Pyro, non potete essere arrabbiato con i vostri colleghi tutta la vostra vita, l’amicizia è una cosa sacra!”
 
-“MMMmmmph”
 
-“Lo so che hanno ferito i vostri sentimenti e che non vi ascoltano mai... Ma forse perché non vi capiscono e che non vi conoscete abbastanza…. Forse se levate questa maschera potete comunicare con loro e…”
 
-“MMMMM!!!!” fecce impaurito il piromane che si mise le mane sulla testa come per impedire a chiunque di toglierla-
 
-“Oh no” fecce sorpresa Derpy “Mi…mi dispiace, non lo sapevo… chiedero eventualmente a Twilight se potrà trovare una soluzione al vostro problema…”
 
-“Memff” fecce tranquillizzato il mercenario che fecce un segno come per ringraziare.
 
-“Comunque” riprese la pegasa “L’onesta è la migliore delle cose che potete fare, dovreste dire agli vostri colleghi quello che avete sul cuore e condividere con loro le vostre impressione, dirgli che vedergli litigare quotidianamente vi rattristisce e che vi farebbe piacere potere essere veri amici solidali e comprensibili gli uni dagli altri. Ma per questo dovete farvi forza e prendere il coraggio di parlare con loro.”
 
-“Mmmph?”
 
-“Se non funziona?” rispose un po esitante Derpy “Perché non dovrebbe funzionare? Dopo tutto, nessuna amicizia è impossibile se gli esseri hanno un cuore e non sono al 100% malefici” poi, vedendo che il suo amico non sembrava completamente convinto, aggiunse “E se non funziona significa che non sono degni di avervi come amico e che dovete piangere su voi stessi, e in questo caso, se lo desiderate, sappiate che sarete sempre il ben venuto a Ponyville! Sono sicura che tutti saranno contenti di vederla sparare arcobaleni e mangiare i vostri dolci, specialmente Pinkie Pie, la quale di sicuro vorrà diventare la vostra amica!” fini per dire con entusiasmo
 
“MMMMM!” urlo di gioia Pyro alzandosi in piedi, buttando per terra incidentalmente Derpy per fare un discorso molto profondo sul fatto che adesso avrebbe chiarito le cose una volta per tutta con i suoi colleghi, un discorso talmente bello che se ci fosse stato un pubblico si sarebbe messo a piangere prima di applaudire, e che possiamo leggere come segue:
“Mmpfpf, mmmmggghhphhh nnnooooffppphhffff aaaaammmmmmffoffffffppphhmmm mmmmpppph mff!!!”
 
-“Questo è lo spirito!” dice Derpy che malgrado era caduta sulla sua schiena e aveva un zoccolo incastrato nell’albero sembrava felice
 
-“MMPH!” fecce impaurito il piromane che si rese conto di quello che aveva indirettamente fatto e che si sbrigo di liberare, chiedendo mille volte scusa
 
-“Non fa niente” rassicurò con un sorriso la pegasa che quando fu liberato disse “Brrr, qui fa freddo no? Torniamo dagli altri per mangiare e dormire in compagnia, e voi mettere in atto la vostra decisione!”
 
-“MF!” confermo determinato il piromane che si sentiva il re del mondo e che, dopo avere ripreso l’ascia che aveva trovato nell’astronave, cammino insieme alla piccola cavallina magica verso il gruppo che avevano lasciato.
 
Per un breve momento, i due amici si misero ad uccidere il tempo parlando e a ridere narrando battute e altre barzellette, riempiendo la foresta di buono umore.
 
-“mmpH!” fini per ridere il Piromane dopo avere concluso una delle storie comiche preferite
 
-“AHAHA!” risse a sua volta Derpy, talmente volta che smise di volare per non sprecare le energie “Quest’ultima era particolarmente buona!”
 
-“Ah..ah…ah” risse lentamente una voce proveniente dall’oscurità “Mi sembra divvertente…peccato che non l’ho capita…”

-"Ehm?!” fecce sorpresa Derpy che si rimise a volare e che si mise presso il suo amico, già posizionato in postura di difesa “C’è…c’è qualcuno?”
 
-“Certamente, piccola creatura innaturale e suo amico ridicolo” rispose la voce con un forte accento siciliano “Adesso mi mostrerò, spero sinceramente che non scapperete subito…”
 
Li usci un ragazzo piuttosto giovane, di statura normale e quindi un po’ più grande dello Pyro, con una pela olivastra, degli belli capelli azzuri/viola e due occhi verde che non erano per niente rassicurante. Lo strano uomo era vestito da una grande armatura d’oro e portava un Elmo imponente in forma di granchio sulla testa.
 
-“MMMmmprrrh!” minaccio il mercenario, ascia in mano, e che non aveva nessuno presentimento in questo invitato sorpresa.
 
 -“Amico, mi dispiace dirtelo” esitò il giovane, come se pensava che il suo interlocutore non poteva avere abbastanza coraggio per provocarlo “Ma non capisco una singola parola di quello che stai dicendo”
 
-"Ehm…Il sign. Pyro chiede semplicemente come ti chiami e perché sei cui" rispose innocentemente Derpy che fecce di interprete.
 
"Bè, in questo caso” risse allora il giovane “Allora, in questo caso… Piacere! Io sono Deathmask, il Cavaliere del Cancro e custode della Quarta casa al Grande Tempio!"
 
Si vedeva nel suo sguardo una forte nota di pazzia, di cui Derpy  – un po credula e ingenua – non notò al contrario del suo amico mercenario che lo vide e capi che questo Deathmask era una minaccia seria.
 
-"E…”  chiedo allora con speranza Derpy che fecce un sorriso genuino “Per caso sei venuto… per capire le nostre battute e diventare un nostro nuovo amico?”
-"Forse” disse ridendo Deathmask “Sono venuto cui perché sembra che siete accusati dal Gran Sacerdote Arles e dalla Dea Atena di avere profanato un luogo sacro, pertanto adesso mi seguirete al Grande Tempio dove potremmo divertici” fecce un con un sorriso malvagio.
 
-“SII!” fecce felice la pegasa  che aveva smesso di concentrarsi dopo che Deathmask aveva detto forse e che non si rendeva conta della gravità crescendo della situazione “Faremmo nuovi amici che potranno aiutarci!”
 
 Il Pyro, al contrario, che in generale vedeva la gente come felice in un mondo rosa e pieno di vitalità, inizio a percepire il cavaliere del cancro come un clown machiavellico e orrendo che rideva, il che era – per i suoi propri criteri – prova di una grande malvagità. Deciso a non lasciarsi fare, il mercenario prese la sua lecca-lecca gigante (la sua ascia) e forzo gentilmente la piccola Derpy a calmarsi e mettersi dietro di lui.
 
-“Cosa c’è signore Pyro?” chiese allora la pegasa che non capiva
 
-“Si ridicolo fantoccio, cosa c’è?” provoco sicuro di sé Deathmask “Avresti paura?”
 
Il piromane non diede nessuna risposta, tranne un pesante soffio d’aria che usciva dagli filtri d’aria della sua maschera anti-gas e uno sguardo di odio dagli suoi occhiali, sguardo che non si poteva vedere ma che si sentiva palesemente, in direzione di Deathmask, il quale rimase un po’ sorpreso, ma decise di ridere.
 
-“Vedo che la commedia non ha funzionato, bene… allora mi farò un piacere di risolvere la faccenda alla mia maniera! MOUAHAHA! PREPARATEVI A…”
 
-“NOOO!” fecce allora Depy che finalmente capi la vera natura del cavaliere del cancro
 
Ma né Deathmask né Derpy ebbero il tempo di finire il loro discorso che il piromane salto come un belva e accenno un potente colpo di ascia al custode del Tempio. Quest’ultimo non ebbe niente fisicamente, perché ebbe il tempo di mettere i suoi bracci per proteggere il suo viso dal colpo e che la sua armatura resisteva perfettamente a questa arma; ma ebbe un duro colpo psicologico: già perché se l’ascia non graffio la sua armatura, non si spacco in mille pezzi come  lo avrebbe fatto qualsiasi arma di mortale, ma soprattutto perché in tutti questi anni era stato lui ad aggredire per primo e a mostrarsi disonorevole durante gli scontri, ma questo tizio in vestiti anti-infiammabile si mostrava essere un impazzito assettato di sangue.
 
-“Signore Pyro!” fecce Derpy da lontano “Non ucciderlo!”
 
Ma  il piromane non ascoltava più: ormai il suo unico obbiettivo era di rompere i denti schifosi del clown a colpi di lecca-lecce, e per questo, senza perdere un ritmo già veloce, inizio a dare un serie infuriata di colpi in direzione della testa di Deathmask, il quale riusciva sempre a bloccarli ma sembrava essere perso mentalmente.
 
-“Ma ma… Tu  sei ancora più impazzito di me!” si mise a ridere il cavaliere del cancro che constatò che non solo il suo avversario era tenace e deciso a farla finita, ma che sembrava avere piacere nel tentare di ammazzarlo.
 
Deathmask capi che si lasciava fare cosi avrebbe finito per perdere la testa, sia figuramente che letteralmente, e decise di abbassarsi per dare un potente colpo di calcio, accompagnato da una potente energia, al piromane che fu buttato via a pochi metri di lui, offrendoci cosi l’occasione di rialzare e di adattare la sua strategia verso questo pazzo rosso.
 
-“Signore Pyro!” s’esclamo Derpy che corse presso il suo amico per assicurarsi che stava bene e aiutarlo a rialzarsi
 
-“mmpf…” fecce il piromane che aveva un po’ male di testa
 
-“AHAHA!” giubilò Deathmask “Sei stato divertente, Pyro, e se fosse per me ti avrei tagliato la testa per farne uno dei miei più grandi trofei d’onore nella mia casa, ma gli ordini sono gli ordini…pazienza… Ma visto che sei pericoloso come un demonio propongo di farti fare un giro nel mio mondo! Venite con me nella bocca dell’Ade! STRATTI DI SPIRITO!!!”
 
Il cavaliere del cancro, urlando la parola magica – almeno cosi lo interpretò Derpy – e alzando un dito, genero un potente energia blu, che invase la zona, prima di diventare dorata e acciecande.
Derpy e Pyro riaprirono i occhi e vissero che si trovavano ormai, insieme al loro nemico, in una sorte di immensa caverna spaventosa piena di stalattite e stalagmite, nonché riempita di laghi di lava e di fuoco che usciva dal suolo.
 
-“AHAHA! BENVENUTI MIEI CARI OSPITTI, VI PIACE LA MIA DIMORA?” urlo Deathmask con una voce di vincitore.
 
-“AAH!” fecce Derpy che evito per poco un fuoco e  andò a nascondersi dietro una roccia “Direi piuttosto che è un posto troppo caldo e inospitale!”
 
-“AHAH!” risse Deathmask “Cosa pensavi che sarebbe stato! Questo è il più dannato e orribile luogo del mondo, dove nessuno tranne me può uscire! Un luogo di perpetui incubi e sofferenze per ogni anime! Adesso, ospiti, preparatevi a …”
 
-“MMPH!” fecce allora sorpreso Pyro che si alzava
 
-“Cosa dice ancora?” chiedo Deathmask un po annoiato di essere interrotto
 
- "Il sign. Pyro vi fa il complimento sulla meravigliosità del luogo...”inizio Derpy
 
-“Meravigliosità del luogo?!” urlarono sorpresi sia Deathmask che Derpy che non si aspettavano a vedere il Piromane iniziare a ballare tra le fiamme come se fosse a una festa, felice come mai e ridendo.
 
-“Ma è un deserto rosso con lava ,roccia e puzza di...Zolfo!" urlo Deathmask che lascio cadere i suoi bracci dalla sorpresa “E smettila di mancare di rispetto a questo luogo con questa danza ridicola!”
 



- "Mphmph!" fecce Pyro indifferente
 
-"Cosa?” Chiedo Derpy che per un po’ smise di essere spaventata per essere sorpresa e un po nervosa “No signore Pyro, non c’è nessuno Luna Park cui!”
 
- "Tecnicamente ha ragione: è il mio Luna Park!” disse allora Deathmask arrabbiato “E sono io a decidere delle regole! COSMO BRUCCIA!”
 
- "Cosmo?" Chiese Derpy poco sicura di quello che stava per succedere e che tentava in vano a chiamare il piromane alla raggione.
 
-"E' la potente energia che scorre nell'Universo e ora ve la mostrerò! Muahuah!"
 
- "Aaah!" Urlò Derpy mettendosi le zampe davanti agli occhi “Neanche Discord è cosi spaventoso!”.
 
-“Non so chi sia questo Discord, ma adesso ti mostrerò di cosa sono capace!”
Deathmask caricò un colpo energetico sul Pyro, il quale stranamente era a guardare la lava come se fosse la più bella cosa al mondo, che cadde svenuto.
 
-"E fuori uno!"
 
Derpy si mise a correre via, preferendo il caldo e la lava al pericoloso maniaco. Tuttavia, per quanto corresse,  cado per terra a colpa della sua pessima vista.
 
-“Perché ho questi occhi?” piango Derpy.
 
La pegaso allora si senti tirare indietro, e guardando verso Deathmask vide che era lui a tirarla verso di sè!
 
-"Sai bel cavallino io anche dei poteri telecinetici! Adesso ti legherò con questa bella corda e.."
 
- "Appena Pyro si sveglierà te la farà vedere! Cattivo signore!" protesto Derpy
 
-"Ahahahah! Qui alle Porte dell'Ade nessuno mi è mai riuscito a sconfiggere! Muahhah!"
 
Il Cavaliere del Cancro ,ritornato sulla Terra,  usando i suoi poteri telecinetici prese così il corpo svenuto del Pyro e lo lego a Derpy e   iniziò a camminare in direzione dei suoi compagni ridendo.
 
-“Un pazzo mascherato e un pegaso, che belle prese!” esultò Deathmask “Non so se i miei compagni si divertono alla come me, ma almeno mi sarò divertito!” 
 
-"Sigh..Io volevo solo essere tua amica.." sussurrò Derpy tristemente mentre guardò il Pyro svanito *Spero che gli altri potranno salvarci…*
 
 
Soldato
 
-“Se combattere può portare alla vittoria, allora dovete combattere! E si combattere significa morire, allora dobbiamo morire nel ring dell’Onore per mostrare al nemico cosa abbiamo nel pantalone! Ascoltatemi mocciosi ancora inesperimentati, imparate da me, piccole ragazzine, e forse un giorno diventerete degli uomini di vittoria!” Urlo Soldato facendo dei andare e ritorno militare davanti a…delle pietre che aveva allineato su un tronco. In effetti, dopo due ore di erranza in solitario, il nostro patriota americano non aveva ancora trovato nessuno nuovo uomo da reclutare per formare una nuova e efficiente squadra e quindi, per passare il tempo, aveva ricuperato sul suolo e reclutato queste pietre che aveva successivamente disposto su un albero morto e caduto a terra.
“MI SENTITE BAMBINE?!” urlo allora nuovamente Doe.
 
Probabilmente perché non era stata messa in una perfetta situazione di equilibrio, e che la voce emessi una forte onda di aria, una delle pietre caddo a terra.
 
-“AH! Cosi signore si ribella!” urlo allora Doe che si abbasso per guardare la medesima pietra “Come ti permetti di rompere la formazione senza il mio esplicito ordine?! Fammi ancora un solo gesto di insubordinazione come questo e ti mando sulla luna a colpi di calci nel sedere, HAI CAPITO TESTA DI ROCCIA!!! Adesso fammi 50 ponti in meno di un due secondi!”
 
Ovviamente, la pietra non si mosse di un iota.
 
-“Te lo sei cercato, larve di minerale!”
 
Lo Soldato, si alzo in uno salto, prese la piccola pietra e caricando di tutte le sue forze il la sua gamba, si mise a correre prima di lanciarla davanti a lui  e dargli un potente calcio che la mando via, lontano e fuori di vista nella foresta.
 
-“E non farti vedere più, buono a nulla!” ordino il patriota prima di girarsi verso le altre pietre “Che questo vi serva di lezione! Nessuno disobbedisce ai miei ordini! Altrimenti, fuori senza la possibilità di sedersi per un mese! Esattamente come Dio a buttato fuori Adamo e la stupida Eva del giardino dopo essersi fatto piacere a spaccare la faccia a questo serpente e averlo trasformato in costume da bagno che ancora oggi mette per lottare contro i suoi lucifero! Adesso, ladies, è tempo di preparaci alla battaglia! Dobbiamo trovare un modo di andarsene da questo pianeta e lasciare quest’universo affinché possiamo dare una lezione di pugni e sangue a questa puttana di amministratrice e successivamente a questo fottuto Tyresius! So che non siete formati, ma non abbiamo tempo per queste formalità! Insieme, riusciremmo a ottenere la nostra vendetta! Non ho bisogno di questa pegaso, né di questo pipistrello da carnevale, o di questi alieni terrestri-quindi-non-veramente-alieni di Starfleet e ancora meno dei miei  miserabili colleghi!”
 
Poi Soldato guardo alle pietre, le quale non si mossero di un pelo
 
-“Mmm, ottimo, vedo che avete capito la prima delle mie lezione!... Comunque, devo trovarmi un altro uomo più come me e un po meno minerale, altrimenti non avremmo nessuna possibilità di compiere la nostra missione e diventeremmo la vergogna dell’America e dell’Uncle Ben! Ma dove trovare un'altra reclute più utile quando sono circondato da minerale e di legno buono solo ad essere bruciato!”
 
Le sue interrogazione a voce alte, per pura coincidenza – o no - furono interrotti da un rumore proveniente dalla foresta dietro di lui.
 
-"Ma insomma, la smetti di lanciare pietre verso di me!" Disse una voce nella foresta “E per favore, abbassi, altrimenti rompi la quietudine del luogo”
 
"E tu chi sei?" Disse Soldato, in parte impaurito, ma messosi in posizione di combattimento pugno in avanti, nella direzione del suo nuovo interlocutore.
 
-"Piacere, invasore. Io sono Milo dello Scorpione! Custode dell'Ottava casa del Grande Tempio.” Disse uscendo dell’oscurità degli alberi un bel ragazzo con una fluente chioma di capelli azzurrini e violacea vestito da un'armatura che assomigliava vagamente a uno scorpione e di un, particolarmente bello ma inquietante al tempo stesso, elmo che si concludeva con una lunga coda da scorpione “Devo dire che sei un invasore strano… parli alle pietre.."

-"Piacere, io sono Doe, il sergente Doe, ma preferisco essere chiamato Soldato! Dimmi, malgrado sembri effeminato hai un certo stile… Vorresti venire a fare parte della mia squadra?"
 
-"Squadra?" Chiese stupito Milo che non si aspettava a questa reazione da parte del profanatore “E perché preferisci essere chiamato con il tuo grado che con il tuo nome?”.
 
-"Perché un vero militare non si permette familiarità e che mi sono scordato del mio vero nome completo! E si, la MIA squadra! Vedi, ho bisogno di uomini forti per tornare nel mio universo e sconfiggere quella puttana dell'Amministratrice che ha osato usarmi clonandomi e pagandomi per combattere queste stesse copie di me e successivamente degli dannati robot per potere arricchirsi e prendersi gioco di me! Allora, che ne dice di una avventura piena di azione virile?!"
 
- "Amico…” fecce allora sbalordito Milo che si grato la testa e che sinceramente non sapeva come reagire ne cosa pensare”Le tue parole sono senza senso! Veramente, quasi mi fa pena farti del male visto che sembri un poveretto ma…sinceramente credo che un po’ di veleno” urlo veramente sorpreso Milo  “Forse un po di veleno ti chiarirà le idee!"
 
"Come osi insultarmi faccia di un travestito alla francese!? Adesso ti romperò la schiena e ti manderò da tua madre dentro un pacco postale, hai capito?! Ti faro mangiare i tuoi capelli e chiuderò la tua bocca definitamente con i miei pugni e in due minuti ti farò…quale veleno?" Chiese Soldato sorpreso
 
-"Cuspide Scarlatta!" urlò Milo, che alzo il suo braccio e, in particolare, il suo dito indice, prima di correre a una grande velocità, a una tale velocità che l’americano non ebbe il tempo di vedere i suoi gesti. A questo punto, il cavaliere dello Scorpione colpo, con il indice, il petto del Soldato che fu ferito superficialmente, prima di tornare alla sua posizione iniziale.
 
"Ahia! Mi hai fatto male!" Si lamentò Doe che guardo il graffio ricevuto dal protettore dell’Ottava casa che lo bruciava leggermente  "Cosa mi hai fatto, brutto effeminato a forma di insetto schifoso?!"
 
"Lasciami spiegarti, povero invasore” fecce Milo che non riusciva a nascondere una specie di simpatia nei confronti di questo particolare profanatore “Muovendomi alla velocità della luce, posso colpire i centri nervosi degli miei avversari con una estrema precisione e usando l'unghia del mio indice destro, il quale cresce assumendo un colore rosso e diventa capace in tal modo di infliggere degli dolori terribili e causare delle grave emorragie, un po’ come se ricevessi la puntura velenosa di uno scorpione.”
 
-“Allora sembra che non sei alla mia altezza visto che sono ancora in piede!” mocco Soldato che prese una fiera posa militare con il torace in avante “Dovrai fare di meglio di questo per sconfiggere un guerriero dell’America!!!”
 
-“Non ho ancora finito” interrompo un po’ annoiato Milo “Vedi, il mio attacco della Cuspide scarlatta che sto usando contro di te è un colpo mortale, ma per uccidere l'avversario sono necessarie quindici punture – una per ogni stella della costellazione dello Scorpione se vuoi sapere il perché. Il dolore, adesso minore, crescerà esponenzialmente ad ogni puntura. Perciò preparati a soffrire!"  urlo allora il cavaliere d’oro.
 
-“Ah, cosi vigliacco vuoi puntarmi a distanza e non combattere mano a mano come un vero uomo?! Bene! In questo caso lasciami ingrandirti l’unico buco che tu hai! Tenente, all’attacco!” urlò allora Soldato che prese una delle pietre che aveva disposto prima di lanciarla in direzione del cavaliere dello scorpione.
 
La pietra colpi il petto dell’armatura d’oro, e rimbalzò per cadere a terra senza fare una piccola graffia. Il giovane servitore di Atena rimase silenzioso e incredulo guardando successivamente e con ripetizione il Soldato e la piccola roccia, senza sapere cosa dire
-*Non è possibile… sul serio? Non può essere cosi scemo!?” pensò prima di mettersi a ridere e a correre in direzione del suo rivale.
 
L’Americano tento di fare un pugno, ma lo scorpione fu più veloce e evito il colpo, e li diede instentaneamente tre colpi sulla schiena.
 
-“E di quattro!” commento Milo mentre vedeva il soldato urlare di dolore.
 
-“Vieni qui ragazzina! Sii un uomo e viene risolvere la faccenda in una lotta all’ultimo sangue! Allora smetti di correre  e rimani fermo, hai capito?!” e lancio una seconda – o terza se consideriamo la prima volta che era involontaria – pietra verso il cavaliere dello Scorpione.
 
 -“Mi dispiace, ma questo è la mia maniera di combattere!” disse Milo che corse verso Soldato.
 
L’americano si mise a correre pugno in aria urlando per interrompere il cavaliere, ma quest’ultimo non solo era molto più veloce del patriota che era ancora più lento del solito, ma aveva anche fatto una finta e fu cosi che Milo, muovendosi all’ultimo momento sulla sinistra, colpi non uno, né due, ma sei volte il povero Doe che crollo di dolore e insultando il mondo intero costatando che c’erano ormai nove buchi in più che il primo che si era preso.
 
-"E siamo a dieci… Ne mancano altri cinque!" ridò Milo.
Nonostante il suo dolore, il Soldato rifiutava di essere sconfitto e si rialzo e urlo
- “Washington non ha abbandonato quando a cacciato via gli inglesi nell’Atlantico, Custer il generale Custer non ha abbandonato quando ha spaccato il culo agli indiani e Henri John Heinz non ha abbandonato quando ha commercializzato il Ketchup! Allora neanch’io, uomo alpha, non abbandonerò davanti una mignotta come te!”
E fu cosi che provò a difendersi , prendendo tutte le pietre che poteva prendere per lanciarle con il vano intento di lapidare il cavaliere e correre nella speranza di afferrare quest’ultimo e cosi massacrarlo di pugni!”
 
Ma il cavaliere d’oro non era un sacco di sabbia che si possono trovare nelle palestre che non si muovano mai e che si lasciano colpire fino a rompersi, e si mise a correre alla velocità della luce, evitando il 99% delle piccole rocce e riuscendo, in un minuto, a colpire Doe altre tre volte presso la pancia!
Soldato soffriva e non riusciva più a correre e si fermo presso il tronco, sopra il quale prese tutte le pietre che mise nel suo braccio.
 
-"Dio, Lincoln, McDonalds, salvatemi!" urlo allora Soldato quando iniziò a vaneggiare e a tirare ancora più pietre “Prendi questo, regalo di Patton!”
 
Sicuramente per distrazione da parte dello cavaliere che non riusciva a capire la strategia del suo nemico che li sembrava troppo facile, o per pura coincidenza degli elementi di questo universo, una delle pietre colpi l’elmo di Milo. Il colpo non causo nessuno danno fisico, neanche superficiale, né all’armatura in sé né al suo proprietario, ma ebbe l’effetto di innervosire quest’ultimo.
 
-"Uffa!” disse Milo profondamente annoiato “Mi hai stufato sul serio! Prendi questo!" urlo correndo verso l’americano per accennargli il quattordicesimo colpo prima di ritirarsi.
 
Milo era sicuro che questa volta il suo avversario sarebbe crollato e avrebbe supplicato di essere risparmiato, ma constatò che si sbagliava. La reazione di Doe fu, al contrario, stranissima! Infatti anziché lamentarsi per il dolore, si mise a ridere come un impazzito senza ragione e lanciò sempre più pietre verso il bersaglio! Anzi, lanciando pietre dappertutto senza neanche più guardare dove erano mandate.
 
-“AAHAHAHAHAHAHA!! TI COLPIRÒ BRUTTO HIPPIE DELLA NATURA!!!AHAHAHAHA!”
 
-*Ma è possibile che sia cosi stupido?! Almeno che sia l’effetto del mio veleno a renderlo ancora più scemo dell’inizio?”* si disse Milo prima di urlare e concludere "E’ tempo di farla finita! Ago della Cuspide! Antares!"
 
E cosi, Milo diede l’ultimo e fatale colpo al Soldato, il quale allora iniziò a girare su sé stesso.
Milo era contento, ma fu ancora sorpreso di vedere che l’americano fecce un ultima cosa ridicola:  prima di svanire dal dolore, si irrigidì all’improviso e prese una posizione di saluto militare dritto e , alzando la mano per fare il famoso saluto con la mano, disse
-"Che Dio benedica l'America!”
E cado finalmente dritto per terra, inconscio.
 
 Il Cavaliere dello scorpione si compiacque del lavoro svolto e si sbrigo di togliere il veleno dai buchi sul corpo del martoriato Soldato, visto che non lo voleva morto ma solo neutralizzato. Poi si mise a guardare la sua preda appena catturata e, dopo qualche secondo di esitazione, si mise a ridere di lui per via della stupidità dello scontro che aveva appena avuto! Delle pietre, veramente?! Neanche un clown lo avrebbe fatto! Ma non c’era tempo da perdere, e fu cosi che il cavaliere dello scorpione, ricordandosi della sua missione, prese l’americano in braccio e si mise a correre alla velocità della luce verso una radura a noi familiare…
 
 
Grosso e Medico
 
Mikhail, il grosso sovietico, era determinato, a tale punto che niente lo avrebbe fermato: voleva trovare un modo di tornare sull’astronave dell’ammiraglio e salvare la sua arma! Cosi, nel frattempo, stava attraversando  la foresta respingendo o rompendo i vari cespugli e alberi che trovava sul suo cammino e che ostacolavano il suo passaggio.
Dietro di lui, molto meno sicuro di sé e tentando di evitare i rami lasciati dal sul compagno russo, si trovava il Medico tedesco, che per due ore non aveva ancora osato tentato di fare ragionare il suo compagno russo, di fargli capire che era meglio tornare dagli altri rimasti indietro.
Dopo due ore di silenzio, e stanco di dovere aspettare che l’altro fecce una pausa che non veniva mai, Fritz decise che era giunto il momento di avviare la conversazione.
 
-“Allora mein freund?” chiese esitando Medico “Coza facciamo?”
 
-“Lo già detto dottore! Salvare il mio minigun Sacha! Non posso vivere senza mia arma!”
 
Il tedesco capi che era inutile fare cambiare il programma del suo collega, e decise allora di almeno cambiare strategia per qualcosa di più efficiente…tornando dagli altri per dormire ad esempio! Ma non poteva dirlo esplicitamente, perché anche se il Grosso era l’unico collega che lo rispettava e che lo considerava come un amico, non avrebbe comunque esitato a dargli un pugno mortale se si fosse interposto tra lui e la sua arma!
L’unica strategia efficiente a disposizione del tedesco era di andare piano, molto piano.+
 
-“Ma …per kuriozità… kome penzi tornare zullo Virgiliuz e zconfiggere Tyreziuz e i zuoi compagni?”
 
-“Arrivo, trovo Sacha e sparo!” fecce Grosso prima di imitare il rumore del suo minigun “RATATATATATATATATATA!!!!” e poi essersi concesso un riso di tre secondi, torno al suo stoico serio e con una voce minacciosa disse “E se non funziona, allora userò i miei pugni e la mia forza, menomale ho lei per assistermi, doctor!”
 
-“Ehm” esitò allora Fritz “Zcusami ma… Dubito che zia zufficiente… Zenza offeza, ma non ho il più mio medigun per kurarti e raffozarti durante uno zkontro e…  Tyreziuz ha dimoztrato ezzere più forte di Batman, il kuale ti aveva zconfitto… ”
 
-“Nessuno può sconfiggere Grosso!” si innervosi Mickhail “Pipistrello solo fortunato prima, come zombie verde Osirius che approfittato momento di stanchezza di Grosso! Tyresius nobile avversario, ma come detto lui, nessuno è immortale! Basta trovare punto debole!”
 
-“Non kredo khe zarà cozi facile ma…” disse sudando Medico che aveva sinceramente paura di innervosire il suo collegha e che cercava qualche altro punto per convincerlo “…ma ankhe ze cozi fozze, kome penzi trovare un aztronave per portarci li?”
 
-“Ne troveremmo una domani dopo riposo!”
 
Il tedesco era un po’ sollevato: il fatto che Grosso menzionava il fatto di fare una pausa malgrado voleva a tutti i costi ritrovare la sua inseparabile arma della quale era probabilmente innamorato significava che cominciava, anche lui malgrado la sua forza, ad essere stanco e non sapere cosa fare. Questo era dunque il momento perfetto, secondo Fritz che si era stufato di evitare i rami che il russo lanciava dietro di sé e che non si sentiva per niente tranquillo nel mezzo di questa immensa foresta che non sembrava avere limiti, per chiedere esplicitamente di tornare indietro
 
“Karo freund ruzzo…” sussurro ancora impaurito dall’eventuale reazione di Mickhail ma con un po’ più di convinzione nella tono “Ti rikkordo khe l’unika aztronave khe zappiamo eziztere zu kuezto pianeta zi trova prezzo il kampo dove abbiamo lazciato il kapitano Kirk e gli altri. Vorrei zuggerirti, zolo zuggerirti precizo, khe forze zarebbe meglio…tornare indietro e…”
 
-“NIET!!!” urlo Grosso che si giro talmente arrabbiato che il tedesco, malgrado la loro amicizia, andò a nascondersi dietro una roccia “Sacha deve essere salvata, ma gli altri non volevano! Altri non hanno mai voluto bene a Sacha, e Sacha non a bisogno di loro! Io imparato che soli essere migliore che in stupida compagnia, quindi noi proseguire domani e solo dopo penseremmo a tornare indietro per OBBLIGARE altri a aiutarci a salvare mia Arma! PUNTO BASTA!”
 
Il grido pronunciato dallo colosso bolscevico fu cosi forte che diversi uccelli nascosti negli alberi ebbero paura e volarono via, distraendo cosi il sovietico e il tedesco, i quali immediatamente si calmarono, quasi come questa visione li aveva fatto capire che stavano sbagliando su tutta la strada e che piuttosto che nascondersi nella loro ostinazione era meglio agire in maniera più ragionevole.
 
-“Scusa doctor” fini con sospirare Mikhail “Non volevo fare paura e io troppo stoopido per vedere che tu avevi ragione…torniamo da piccoli uomini per la notte”
 
-“Trankuillo kamarad” fecce sorridendo il tedesco che, rassicurato di essere ancora in vita e di essere riuscito a convincere il suo amico a raggiungere il campo, usci del suo pseudo nascondiglio per confortare il russo “L’errore è umano e tutti noi ne facciamo…ti rikkordi la volta in kui ho incidentalmente khiuso il mio pigione Arkhimedes nella pancia di Ezploratore?”
 
-“DA!” si mise allora a ridere il sovietico “Bel ricordo! Come mai ci hai pensato adesso?”
 
-“Per niente, è zolo khe gli  pikkoli uccelli khe abbiamo appena vizto mi hanno rikkordato il mio pikkolo amiko a piume… Khi sa kuanti ce ne sono ancora” rido Medico
 
-“Abbastanza per buon pranzo sono sicuro!” disse Grosso
 
-“Buona idea!” disse Medico “Proviamo a katturarne alkuni per potere cenare! Non khe zia molto nutritivo né khe zarebbe il mio piatto preferito, ma zarà zempre meglio khe niente.”
 
-“DA! Poi io mangiare persino pietre per sopravvivere!” confermo Grosso “Adesso io urlare forte cosi uccelli piccoli scapperanno di nuovo e potremmo afferragli! CUI CUI CUI!!!” si mise cosi ad urlare imitando un uccello.
 
Gli uccelli cominciarono come previsto a scappare degli alberi impauriti, e i nostri due compagni iniziarono a complimentarsi a vicenda del sucesso della prima tappa del loro pianto. Stavano per iniziare a correre dietro gli uccelli più deboli che volavono più vicino al suolo per potere cucinarli una volta arrivato al campo, quando un potente rumore si fecce sentire, come se una potente massa era caduta sulla terra da una grande altitudine.

CRAAASH

Il tedesco e il sovietico si fermarono e non si mossero di un centimetro per qualche  secondi, sorpresi da questo improvviso e quindi poco rassicurante rumore non identificato.
 
-“Questo sara grosso uccello ottimo per grande scena?” chiese allora Mikhail ingenuo
 
-“Ci zono zwei pozzibilità mein freund” rispose Fritz che era tornato a essere impaurito “O kuesto pianeta pozziede in effeti grozzi ucceli perikolosi, o zi tratta  di kualkoz’altro di ankora più perikolozo!”
 
Fu a questo momento preciso, quasi come per dare un risposta al tedesco, che un imponente forma minacciosa, assomigliando vagamente ad un terrificante mostro del folklore dell’Europa orientale, inizio a farsi vedere dietro gli alberi in fronte agli due poveri mercenari. Mentre Grosso rimase un po’ curioso, non c’è bisogna di dire che il suo amico germanico si mise ad urlare di paura.
 
-“Doctor! Dietro di me!” grido Grosso che prese finalmente coscienza che una vera minaccia stava per arrivare e che, mentre si mise in posizione di combattimento, voleva assicurarsi che il suo amico fosse al ripare
 
-“Ja!” urlo spaventato Medico rifugiandosi dietro il suo compagno senza un minimo di esitazione e che prese, come illustrazione della sua miserabile disperazione, un semplice ramo rotto precedentemente da Mickhail come piccola arma di difesa.
 
-"Oh guarda guarda.." disse una voce molto grave mentre il “mostro” si avvicino abbastanza per rivelare che si trattava di uno un uomo imponente, alto quanto il Grosso, con due occhi seri marroni e di carnagione scura, vestito di una pesante armatura d’oro e di una grande elmo dotato di un paio di corna – le quale erano all’origine della confusione con i troll che sia Fritz che Mikhail temevano da bambini – di tauro.
"Due invasori che parlano di salvare un'arma e mangiare uccelli, almeno potro dire di avere visto ogni tipo di individui strambi di questo mondo!" si mise allora a ridere
 
-"E tu chi dovrezti ezzere?" Chiese il tedesco, facendo uscire la sua testa di dietro il suo amico Grosso per potere vedere meglio il nuovo arrivato, che non li inspirava fiducia ma che era sempre meno spaventoso di un troll.
 
-"Io, piccolo uomo impaurito senza dignità, sono Aldebaran del Toro, Custode della Seconda Casa del Grande Tempio! E sono qui perché avete infranto questa sacra foresta e che dovete essere giudicati, quindi abbiate la decenza di seguirmi e nessuno si farà male!" disse chiaramente e con grande fermezza il colosso d’oro,
 
- “NIET!” protesto  Grosso pugni in  aria pronto a caricare il presuntuoso custode che pensava che si sarebbe lasciato fare cosi facilmente “Non ti seguiremmo senza avere prima ritrovato Sacha!”
 
-"Quindi ti preoccupi di più per la tua Sacha, che si ho capito bene dalle vostre conversazione è un semplice minigun, che per i tuoi compagni? Non fa niente, tanto li rivedrai non appena i miei compagni avranno catturato i vostri amici invasori, cosa che sarà sicuramente già fatto. Infatti, sono sicuro che gli altri custodi del tempio saranno già in cammino per portare gli invasori dal grande sacerdote Arles!” Fece Aldebaran.
 
-"Zono un po’ konfuzo” fecce Medico che aveva perso il filo conduttivo del ragionatamento di Aldebaran “Ma avete detto…Invazori?...Ehm cui deve ezzereci un errore!" prosegui allora il tedesco un po stressato "Noi non ziamo invazori,ma zemplici abitanti di un altro univerzo arrivati kui per errore e deziderano zolo trovare un modo di uzcire da kuesto mondo khe non è nostro e tornacene a caza! A e ankhe fare zoffrire una vekkhia ztronza e il zuo amiketto khe ci hanno uzato per i loro profitti perzolani"
 
-"Ahahahah!" risse il cavaliere d’oro “Uometto, quello che dici è ridicolo e dopo mi dici che sei confuso quando parlo! Adesso smettete di fare i scemi e arrendetevi, altrimenti dovrò ricorrere alle maniere forte!”
 
"ALLORA PREPARATI FACCIA DI MUCCA! E’ TEMPO DI PASSARE AGLI PUGNI!!!” Urlo il bolscevico che si mise, senza pensare e senza neanche avere dato un indizio delle sue intenzione, a correre con un potente pugno in aria, pugno che fu attestato direttamente sul petto del cavaliere d’oro.
Un colpo di tale potenza e di tale precisione era in generale mortale, visto che Mikhail, soprattutto quando era arrabbiato riusciva ad esplodere la sua forza bestiale ed essere cosi capace di uccidere a mani nude un orso e spaccare – come lo abbiamo visto – di spaccare la testa di qualcuno con un solo pugno, ma aveva sottostimato la resistenza dell’armatura d’oro, e fu cosi che il cavaliere d’oro ebbe come reazione un semplice solletico e si mise a ridere
 
- "Ahaha, straniero, vedo che sei forte e hai uno buon potenziale per diventare un membro della piccola guardia di Atena,  ma non sei al livello di un Cavaliere d'oro come me! Comunque dai, vedo che hai energia da rivendere quindi, fai pure" Disse allora Aldebaran che apri i suoi bracci pronto per ricevere tutti i pugni che li poteva dare il bolscevico.
 
-"Stupida mucca, adesso ci farai passare e ci lascerai alle nostra affare!” Urlò Grosso che inizio a dare una serie di pugni lenti ma forti su Aldebaran, pugni che nel campo di battaglia contro i robot per spaccarli in massimo tre colpi, ma il che fecce ridere il cavaliere.
 
-“Grozzo, non provokarlo troppo!” tento di insistere Medico che non voleva che la situazione con questo individuo degenerasse ancora di più.  
 
-“PRENDI QUESTO!!!” urlo allora Mikhail che tento di dare un colpo ancora più forte del solito direttamente sulla testa del cavaliere d’oro.
 
Aldebaran senti allora il colpo e, benché non ebbe male e che non era per niente ferito, capi che aveva a che fare con un avversario certo più debole di lui ma comunque pericoloso per gli altri e che doveva essere fermato il prima possibile.
Cosi, Aldebaran smise di ridere, afferro i due bracci del sovietico per impedire a quest’ultimo di continuare a picchiarlo, e cosi, guardando dritto negli occhi il suo avversario con degli occhi minacciosi, fecce capire che il gioco era chiuso.
Lascio il Grosso respingendolo su qualche metri, ma quest’ultimo era ancora in piede e non perse un minuto per tornare alla carica, più infuriato che mai; ma in realtà il cavaliere d’oro non era ancora passato all’attacco, e respingere il russo era solo per dargli il tempo di fare un invocazione. In effetti, allora che Mikhail stava per raggiungerlo e dargli una nuova serie di attachi, Aldebaran distese le mane verso quest’ultimo e concentrando questa energia che lui e i suoi compagni chiamava “cosmos”, urlo:
 
-"Great Horn!"
 
 Fu cosi che che una potente onda di energia colpi in pieno Grosso che fu respinto su diversi metri, nonché gli alberi che si trovavano nel raggio dell’attaco del cavaliere d’oro e lo stesso medico che cado a terra.
Aldebaran fu soddisfatto quando vide che il suo nemico principale e ciccioto aveva colpito in pieno una grande roccia che si era spaccata in due per via del shock sia del suo proprio attacco che del peso del colosso sovietico, pensando che quest’ultimo  si era svanito e che lo scontro era finalmente finito.
Ma ben presto si riavviso, e fu con una certe sorpresa nascosta che vide il suo invasore rialzarsi, e anche bene senza difficoltà, asciugandosi un po’ di sangue che usciva del naso, e di nuovo pronto a riprendere il combattimento.
 
“Mikhail, tutto a pozto?” chiese allora Medico che si rimesse più lentamente in piede mentre guardava il suo amico.
 
-“Niente mi impedirà di ritrovare mia Sacha! Neanche tu, brutto bovino, si tu!”  minaccio Mikhail puntando il dito dritto verso il suo avversario “Ucciderti è ormai unico mio obbiettivo!”
 
"Ma è che hai la pellaccia dura, vedo!" constato Aldebaran che non aveva neanche ascoltato la provocazione e che stava piuttosto pensando a rivalutare il valore del suo nemico e di elaborare se necessario una nuova strategia che quella di semplicemente essere autoritario e minaccioso.
 
"Taci Mucca! Medico! Caricami!!!” urlo Grosso mentre, come un un tauro infuriato in un arena di corrida, si mise a correre ancora verso Aldebaran sul quale salto, rovesciandolo, per iniziare a dargli degli pugni non dolorosi ma fastidiosi per il cavaliere d’oro.
 
-"Ehm Grozzo,rikordi ke io non ho il medigun?" Rispose impaurito il tedesco che non osava avvicinarsi troppo a quello che per lui era uno scontro di titani violenti alla forza brutta e dentro il quale, se veniva a entrare in mezzo, sarebbe stato ridotto in marmellata.
 
-"Come sarebbe a dire non hai il medigun?!" chiese urlando Grosso che smise per un secondo di picchiare la testa del custode della seconda casa, il quale ne approfitto per dare al sovietico un potente pugno che lo libero della presa e li permise di rialzarsi.
 
Il colosso russo, che per via del colpo aveva fatto qualche passo indietro stordito, si era ripreso e sputo un po di sangue, prima di asciugarsi la bocca. Ma ciò non era niente per lui che aveva conosciuto di molto peggio nella sua vita e che era abituato a prendersi numerosi colpi, dal momento che poteva abbattere i suoi nemici.
Il suo avversario del momento si era rialzato e aveva constato che una piccolissima goccia di sangue stava uscendo del suo nasco: ciò non era niente di per sé ma fecce capire al cavaliere che aveva lasciato fin troppo libertà di movimento e di azione al suo rivale, il quale era un ovvio stupido ma con muscoli che sapeva usare.
Cosi, i due giganti si provocarono dallo sguardo prima di urlare e correre l’uno contro l’altro, con l’intento di fare male. Ma tutto quello che riuscirono a fare fu di intrecciarsi le mani l’uno nell’altro e, di conseguenza, di usare le loro forze per fare cedere l’altro e prendere il sopravento.
 
-"E' rimasto sulla Virgilius! Ti rikordi? L'ha uzato kuel bruto di Osiris e l'ha buttato via! Kapizci adesso perkhe ti dicevo khe non potevo aiurtarti e khe era meglio tornare dagli altri! La prozzima volta azcoltami!!" ne approfittò per rispondere ad alta voce Medico, il quale era certo nervoso ma più per paura che per rabbia, paura che il suo amico o – in questo genere di situazione – il suo scudo prottetivo perdesse, condannandolo cosi ad essere solo contro questo cavaliere d’oro.
 
-“OHOH!” fecce allora ingenuo Mikhail come lo faceva sempre quando si rendeva conto che c’era un vero problema al quale non si aspettava e che quindi non sapeva cosa fare.
 
- "Non so cosa state dicendo,ma..Ora mi sono stufato di giocare con voi! Great Horn!" fece arrabbiato Aldebaran che diede allora un grande colpo di testa al Grosso, mantenere la presa sulle mane di quest’ultimo per abbassarlo e dargli direttamente sulla testa un potente colpo di ginocchio, talmente potente che il povero Mikhail fu spedito in aria urlando
 
-“DOOOCTOOOR!!!”
 
Ma Aldebaran non voleva lasciare il tempo al sovietico di reagire di nuovo e tornare in moto, e quindi mentre quest’ultimo era ancora volando indietro il cavaliere del tauro carico di nuovo il suo attacco energetico e urlo per la seconda volta
 
-“GREAT HORN!!!”
 
Cosi l’attacco energetico fu persino più potente che il suo primo tentativo, e mentre gli alberi su una raggio di dieci metri furono abbattuti e che Medico dovete mettersi al riparo dietro una roccia, il Grosso fu colpito in pieno e cadde violentemente a terra, questa volta steso e completamente inconscio, per il grande sollievo del servitore di Atena, che non esito a correre verso il rivale caduto e accennargli diversi pugni per essere sicuro che questa volta sarebbe neutralizzato una volta per tutto.
 
-"Grozzo!" Urlò il Medico spaventato mentre guardava la scena che non sapeva cosa fare: il cavaliere d’oro sembrava essere troppo concentrato su Mikhail per notarlo e avrebbe potuto approfittarne per sfuggire…ma allo stesso modo poteva sbagliarsi e sarebbe stato comunque questione di pochi minuti, massimo un ora, prima che questo brutto tizio lo ritrovasse per fargli la festa!
Un'altra possibilità emerge dunque nella testa del tedesco: Aldebaran sembrava appunto troppo occupato e distratto a picchiare il comunque già svanito Grosso per prestare attenzione a quello che succedeva intorno a lui, e aveva le spalle rivolto al nostro dottore psicopatico, il quale guardo al ramo che aveva nelle mane e che sembra comunque abbastanza resistente, e dunque pensò
 
-*Ze Zpia riezce ad ezzere dizcreto per pugnalare gli altri nelle zpalle, allora kredo khe pozzo accenare un buon kolpo zulla tezta di kuesta mukka per farlo zvanire!*
 
Cosi, camminando ne troppo lentamente per non perdere la sua occasione ne troppo velocemente per fari  notare, Fritz usi dal suo nascondiglio e si avvicino sopra ad Aldebaran, prese un grande soffio per darsi forza e alzo a due mane il suo bastone di fortuna, e diede un colpo preciso sul collo non coperto dall’elmo del cavaliere d’oro.
Purtroppo per il tedesco, se il suo colpo era stato forte e preciso al punto che avrebbe non solo messo KO ma addirittura ucciso – rompendogli le vertebre – un individuo di normale costituzione, il suo bersaglio che era molto resistente e protetto da una armatura d’oro particolarmente resistente e non subi alcuno danno.
Cosi, tornando alla coscienza che c’era un altro invasore, molto meno forte del precedente ma che doveva essere fermato, Aldebaran smise di picchiare Grosso, che presentava ferite sul viso e che era in un piccolo coma, e si alzo prima di girarsi e guadare, 30 centimetri sotto di lui, il tedesco che era talmente spaventato che le le gambe tremavano e che lascio il ramo che si era rotto in mille pezzi al contatto con l’elmo.
 
-“Ehm” esito Fritz “Khe ne dici ze dicciamo khe ziamo parti?”
 
Aldebaran non diede nessuna risposta orale e, infastidito sia del suo recente scontro che del manco di virilità di questo vecchio vigliacco con occhiali e in tutta bianca, si accontento di sollevare di forza il tedesco per metterlo sulle sue spalle prima di afferare una gamba del sovietico e tirarlo dietro di lui, come un volgaro sacco di patate,  mentre si mise in cammino verso il campo di Kirk.
 
-“AAAAH!”Lazciami andare mukka troppo crezciuta!" urlo Medico
 
- "Non vedi le corna? Io sono del Toro, non una mucca!" rispose seccamente Aldebaran “Adesso tacci!”
 
Ma questo ordine non fu ascoltato da Medico che per parecchie minute e per tutta la strada continuo ad insultare con il suo accento germanico il Cavaliere del toro. Dopo circa venti minuti, quest’ultimo, che si era contenuto,  si stufò e fermatosi un momento, lascio il Grosso e mise il tedesco davanti a lui, e come un madre per punire il proprio figlio, diede una potente pacca sul sedere di Fritz, il quale ebbe così male che delle lacrime uscirono dagli suoi occhi e che dovette trattenersi di piangere!
 
 "Ecco ora spero che tacerai per il resto del viaggio!" disse Aldebaran mentre riprese Fritz e Grosso e continuare la sua marcia
 
-“Kredimi” si riprese Medico “Ze fozzi zulla mia tavola d’operazione, non riderezti cozi tanto! Ti taglierei le tue korne e aprirei tua pancia come i tuoi kongeneri negli centri di abbatimento del beztiame prima di divvertirmi con i tuoi organi interni!”
 
-*Speriamo che gli altri non tardino, o non rispondero dei miei gesti* penso Aldebaran che capi che l’unico modo di avere un po’ di pace senza uccidere l’altro idiota impazzito era di arrivare il prima possibile a destinazione
 
 
Ingegnere e Esploratore
 
L’Ingegnere e l’Esploratore stava camminando nel buio da due ore, senza avere un obbiettivo o una destinazione preciso in mente. In effetti, a Conhager importava solo di essere lontano da questi bugiardi di Kirk e degli altri idioti di ex-compagni di squadra, per potere calmarsi all’aria aperta, calma che cominciava solo adesso a prendere il sopravvento sulla sua rabbia che per tutto questo tempo, e ancora adesso, lo aveva reso completamente silenzioso e con un comportamento nervoso, che si illustrava con il fatto di serrare di tutte le sue forze il metallo e la chiave inglese nelle che aveva trovato nelle sue mane che cominciavano a fargli male, o il fatto di compressare i suoi denti nella sua bocca talmente forte che ancora un po’ si sarebbero rotti in mille pezzi.
Esploratore, al contrario, non aveva particolare odio verso gli scemi che aveva lasciato, ma neanche lui voleva eseguire gli ordini di questo Kirk un po’ troppo paterno secondo lui e aveva deciso di seguire il suo collegha texano più perché gli sembrava la migliore opzione per non rimanere da solo che per il fatto di condividere le stesse idee. Di più, essendo giovane e puerile, non riusciva a rimanere calmo e mentre Conhager non parlava, non ascoltava e non pensava a niente, lui non aveva smesso di parlare e di commentare la situazione da quando erano partiti, complimentandosi di gesti che aveva compiuto – come il fatto di essere riuscito a respingere il xenomorfo – o no, lamentandosi delle varie scelte sbagliate compiuto dal gruppo – come il fatto di integrare Derpy o di non avere pensato a abbandonare Spia prima –, o esprimendo i suoi piani su come avrebbe preso la sua vendetta sull’Amministratrice e il signore Gray o come sarebbe riuscito a chiedere alla signorina Pauling di uscire con lui per sposarla.
Ma come dicevamo, se fino ad adesso il giovane mercenario aveva parlato nel vuoto, ormai Conhager che tornato ad essere un po’ più tranquillo, inizio ad ascoltare il suo collega. Ma ben presto inizio a stufarsi, certo che il ragazzaccio aveva la lingua lunga!
 
-“E’ solo incredibile!” prosegui allora Esploratore nelle sue lamentele “Siamo persi in un altro universo che il nostro! E’ alla volta fantastico e alla volta catastrofico! E se fossimo atterrati in un mondo pieno di lupi manari, o senza vita, o nel quale tutti si ammazzano a vicenda per ottenere il potere?! E se non riusciamo a tornare nel nostro mondo prima che Tyresius ci ritrova?!”
 
-“Relativizza il problema, boy” disse allora Conhager che voleva che il suo compagno si calmasse per non farlo arrabbiare di nuovo e per potere riflettere meglio a una soluzione per risolvere queste problemi “Fino a prova del contrario, siamo solo persi in una foresta: Potrebbe essere la nostra terra! Sé è cosi basta trovare un posto civilizzato e tornare a casa…”
 
-“Ma forse non lo è!” rispose Esploratore agitato “E in questo caso cosa facciamo egghead*?!”
 
Il texano volle rispondere, ma rimase zitto: in effetti, il nano operaio non era stupido e contrariamente agli altri mercenari, che se ne erano andati via convinti di trovare una via di uscita per tornare nelle loro case, sapeva che in realtà c’era solo un modo di potere lasciare questo universo… ma nel suo orgoglio, o nella sua rabbia contenuto, si rifiutò di pensarci o di menzionarlo, e quindi rimase zitto e stacco il suo sguardo dal suo alcolita per riprendere a camminare silenziosamente.
Esploratore capi che non era il momento per avviare una discussione sensibile, visto che anche se si considerava superiore a tutti preferiva non rimanere da solo e che quindi non doveva provocare il texano che avrebbe potuto cacciarlo. Cosi, il più giovane degli mercenari insegui zitto il suo compagno per qualche minuto, ma non sopportando il silenzio, tento di avviare una conversazione, e come voleva parlare di qualcosa di serio, per una volta, prese la decisione di fare parte di una domanda che si era incrementata nella sua testa sin dalla stanza delle mappamondo del Virgilius.
 
-“Sai, engie sto pensando a una cosa…” inizio allora con un pò di esitazione Esploratore
 
-“A cosa stai pensando?” chiedo seccamente Conhager che non si giro ne si fermo per potere continuare a camminare.
 
-“Se gli uomini che uccidevamo per il conto dell’amministratrice, sai i tizzi che  erano i mercenari della BLU compagny, erano in realtà i nostri cloni creati dalla stessa vecchia carne e del suo amichetto scheletrico Gray, e che gli robots di quest’ultimo non sono esseri viventi, possiamo concludere che per questi cinque anni che non abbiamo ucciso nessuno?”
 
Ingegnere si fermo e si giro, prima di guardare con silenziosamente il suo compagno silenziosamente, quasi come se quest’ultimo li avesse fatto capire una cosa.
 
-“Ehm, Ingie?” chiese Esploratore che non capiva questo silenzio e questo sguardo improvviso
 
-“No esploratore, anche se erano dei cloni erano degli esseri viventi quindi, beh, penso che abbiamo comunque ucciso durante le nostre missione. E sono sicuro che quasi tutti noi abbiamo commesso qualche omicidio prima di essere stati reclutati…”
 
-“Be…questo è…. Lascia perdere” fecce Esploratore che sembro volere scordarsi di qualche brutto riccordo “Ma mi hai fatto capire qualcosa: che malgrado i nostri crimi, abbiamo sempre rispettato le regole e, al meno nel mio caso, un senso dell’onore… quindi girati, torniamo indietro”
 
-“Che cosa, da questi bastardi di ufficiali?! Non eri tu il primo ad odiarli per averci mentito e averci controllato per arrestarci non appena non avvrebbero avuto più bisogno di noi?!”
 
-“Ascoltami Esploratore. Sono il primo ad odiarli per quello che ci hanno fatto e no, non gli perdono né mi scordo del loro tradimento! Sono un uomo di parola e odio quando qualcuno rompe le sue promesse! Ma guardiamo le cose in faccia, ho solo abbastanza metallo per costruire un sentry e questo non ci aiuterà molto se rivediamo Tyresius. Di più, se troviamo qualche civiltà, se mai ci sia su questo pianeta, come convincerli che veniamo di un altro pianeta o addirittura di un altro universo! E anche se fossero d’accordi di aiutarci, come tornare nel nostro mondo senza la tecnologia di questo Tyresius? Odio ammetterlo, ma abbiamo bisogno di questo Kirk, visto che di tutti lui e i suoi ufficiali sono i unici a sapere pilotare un’astronave, e guarda caso hanno l’unica astronave che siamo sicuro di viaggiare negli universi c’è l’hanno loro! ”
 
-“Ma, sai che Kirk e gli altri si diffidano di noi, come pensi di convincerli a reintegrare il gruppo senza essere attaccato o di nuovo messo sotto controllo?!”
 
-“Prima li faro il tuo ragionamento: che abbiamo ucciso uomini per il nostro lavoro certo, ma che questo era il nostro lavoro e che smettono di fare gli ipocriti quando non  loro esitano a sparare sugli loro nemici e mancano alla loro parola, e che uccidiamo ciò non significava comunque che siamo assassini visto che combattevamo cloni e che eravamo intrappolati in una messa in scena creata dall’Amministratrice, la vera colpevole. Cosi spero convincerli che per il momento è possibile collaborare, almeno finché sarà necessario… E se non basta, allora li farò capire che sono l’unico a essere in grado di riparare questa astronave e che se vogliono andarsene via avranno bisogno di me e di te.”
 
-“Davvero?! Pensi potere ripararla?” fecce allora con un po’ di speranza il giovane
 
-“Beh, a dire il vero non ne sono sicuro” ammise il texano “Ma posso sempre provarci, dopo tutto chi non ci prova non ottiene niente. Poi, se non ci riesco io, allora non c’è speranza, neanche per il loro ingenere Scott! E poi, almeno cosi potrò ricuperare un po’ di materiale più utile e saremmo di nuovo più numerosi, il che è l’unica speranza che abbiamo per resistere all’Ammiraglio”
 
Esploratore rifletto un po’: il suo sentimento di speranza rinnovato si era già raffreddato e l’idea di tornare presso questa gente cosi formale e disciplinata non li faceva per nulla piacere. Ma malgrado il fatto che non era uno che sapeva ragionare bene né che si illustrava per la sua intelligenza, Esploratore sapeva in fondo di lui che il suo compagno aveva ragione e che non c’era nient’altro da fare, e quindi, non senza un po di rabbia nervosa contenuta, si rassegno.
 
-“E va bene, torniamo su i nostri passi per ritrovare Kirky, dottore sarcastico, l’elfo più noioso di un prete e degli altri! Spero per te che sai cosa stai facendo, altrimenti… Ah, e se ci prendono di nuovo in giro, te lo dico subito,  li uccido sul serio!”
 
-“Calma Boy!” ordino Conhager “Ti ricordo che è solo per tornare a casa, cioè che non dobbiamo fraternizzare ne diventare amici! Rispetto per la collaborazione si, ma basta! Allora non rovinare tutto e trattieni le tue emozione!”
 
“Si babbino” sospiro per moccare Esploratore
Il texano girò i suoi occhi, lassato da questa ennesima dimostrazione di immaturità da parte del giovane che avrebbe dovuto crescere un po’, ma non voleva perdere altro tempo con discussione inutile, e quindi ignoro l’insulto e invito il suo compagno a seguirlo nel loro cammino di ritorno.
Ma appena qualche minuto dopo la loro nuova partenza, Conhager e Eslporatore vissero una luce bianca che si avvicinava a loro.
 
-“Che cos’è questo?” chiese Esploratore
 
-“Attenzione!” urlò allora l’Ingenere che si era reso contro che il lampo di luce, che si dirigeva verso di loro, tagliava tutto quello che toccava, aveva spinto sul lato destro il suo collega prima di saltare a sua volta sul lato sinistro per evitare il colpo che altrimenti li avrebbe tagliati in due.
 
-“Che cazzo è questo? Persino la luce vuole ucciderci adesso?!” si lamento il giovane
 
Fu solo quando iniziarono a rialzarsi che i due vissero sulle margine della raduna una luce che rompeva l’oscurità della foresta. Curiosi i due mercenari guardarono in questa direzione e vissero un uomo del quale il viso non era visibile perché nascosto sotto un elmo d’oro con due lunghe corna, in oro come lo era interamente l’armatura che portava. L’uomo distese allora un braccio e mise l’altro su sul fianco, prima di pronunciare a voce alta:
 
- "Invasori del Grande Tempio! Usciti immediatamente dal bosco sacro oppure dovrò tagliarvi!"
 
-"Chi sei tu per minacciarci in questo modo?” provoco come al solito Esploratore “Non sei né il mio padre né il mio boss quindi diminuisci il tuono. Piuttosto che farci ridere con questi tuoi trucchetti, presentati e dici perché viene a romperci le palle!”

-"Quanta maleducazione! Se fosse effettivamente tuo padre, ti avrei punito con grande severità!” disse arrabbiato l’uomo prima di togliersi l’elmo, rivelando essere un uomo un po’ più vecchio del giovane mercenario, bianco, con  capelli scuri, corti e spettinati e lo sguardo tagliente
“Ma per rispondere alla tua domanda, Io sono Shura del Capricorno, custode della decima casa, e sono qui per arrestarvi e interrogarvi" 
 
-"Sembri un potente guerriero!" Notò con un po’ di paura l'Ingegnere “Sicuramente più forte di noi, allora piuttosto che passare alle mane possiamo discutere?”
 
-“Certamente, ma prima devo dare un avvertimento al tuo amico che deve imparare il rispetto il prossimo!” e cosi Shura spostò il braccio piegato all'altezza del mento e poi lo indirizzò verso Esploratore, creando cosi un nuovo colpo energetico di luce tagliente che manco per poco di colpire il giovane che riusci ad evitarlo per via della sua velocità”.
 
-"Non di Dio! Come hai fatto?" chiedo Esploratore che si penti di avere descritto questo attacco come un semplice trucchetto
 
-"In quanto Cavaliere della costellazione del Capricorno possiedo all'interno degli arti la spada sacra nota come Excalibur. Atena l'ha donata a tutti i cavalieri del Capricorno come segno di fedeltà!"
 
-“Ehm?” fecce Conhager che non aveva capito
 
-“In altre parole, grazie a Atena riesco a creare attacchi come se davo degli colpi di spada a distanza” spiego Shura
 
"Atena? Non è la dea greca della sapienza?" Chiese l’Esploratore con un po di meraviglio nello sguardo “Questo si che è fico!”
 
-“Ti intendi di mitologia greca?!” chiese sorpreso Conhager con la bocca aperta mentre guardo il suo collega
 
-“Certo! Mi divertiva da bambino" disse Esploratore con orgoglio prima di notare la reazione dell’altro “Che c’è, non ho diritto di avere un po’ di cultura classica?”
 
Ma mentre i due mercenari discutevano tra di loro, due nuovi colpi energetcici lanciati da Shura più per spaventare che per ferire visto che li manco volontariamente, li fecce capire che il tempo non era alle parole ma all’azione.
 
-“Esploratore!” ordino Conhager “Vai a distrarlo mentre io uso questi pezzi di metallo per creare una sentry”
 
-“Okay engie!” fecce il giovane che inizio a correre in tutti i sensi.
 
-“Sentry?” chiedo Shura che non capiva quale erano le intenzione di questo piccolo uomo vestito da operaio
 
Fu a questo momento, dove aveva abassato la sua guardia per via della curiosità, che Shura ricevette sulla testa una pietra che lo colpi sul fronte. Non avendo l’elmo, il cavaliere ebbe un po’ male e ebbe il riflesso di rimettere il suo elmo per evitare un altro attaco del genere.
Non appena la sua protezione rimessa a posto, Shura stacco il suo sguardo dall’Ingegnere che per qualche motivo stava picchiando del mettalo con un chiave inglese, per concentrarsi sull’Esplortatore che giocava con una piccola pietra.
 
-“I tuoi attacchi sono impressionanti” disse con presuntuosità il giovane “Ma scommetto che sei troppo lento per prendermi capretto!” e fu cosi che lanciando la piccola pietra ripresa a correre.
 
Shura, reso nervoso da tale provocazione, lancio diversi attacchi di Excalibur verso il mercenario, tagliando tutti gli alberi che toccava… Peccato per lui, non era un falegname e il suo lavoro non era di tagliare legno ma di proteggere il grande tempio, e li non riusciva a colpire questo maledetto moccioso che con la sua agilità e la sua velocità riusciva a evitare tutti i lampi, il che infastidiva particolarmente il cavaliere del capricorno che si sentiva nella stessa situazione di un semplice umano che tenta di uccidere una innervosente mosca. Ma il peggio era che il giovane, al contrario degli insetti, si permetteva anche di insultarlo!
 
-“Mancato… e dai capretto…cosa c’è, hai paura di farmi del male?! BHeeeeeee!...” erano le frase che uscivano di più dalla bocca dello ragaciazzo.
 
All’improviso, Esploratore decise che era tempo di smettere la difensiva per tentare un approccio più offensiva, e fu cosi che prese, mentre correva, un pietra più grossa delle altre ma che sapeva reggere in una mano, prima di fare un doppio salto per atterrare sul ramo di un albero ancora in vita e lanciare il grosso minerale in direzione del cavaliere del Capricorno.
Shura, vedendo il proiettile,che avrebbe potuto semplicemente evitare con un passo, decise che sarebbe stato meglio dimostrare il suo potere e quindi rimase fermo, ma certamente non per farsi colpire! Infatti, alzò semplicemente il braccio davanti la testa e creo allora un energia che uso per tagliare in due la grossa pietra. Già che il gesto in sé era impressionante per un umano normale come gli due mercenari, la scena era stata resa ancora più stupefacente del fatto che lo stesso Shura, per illustrare il fatto che non temeva gli attachi dell’Esploratore, aveva fatto tutto ad occhi chiusi.
 
-"Cosa?" fece il ragazzo “Non è giusto, quest’ultima doveva romperti la testa in un colpo!”
 
-“Non mi puoi fare niente, giovane presuntuoso, anche perché porto su di me una armatura indistruttibile, adesso fermati prima che ti facci male!” rispose tranquillo Shura che si era calmato e ricordato che la sua missione non era di punire – adesso – il giovane ma di portarlo con il suo amico ad essere giudicato…A proposito dell’amico, si chiedo dov’era finito l’invasore vestito da operaio.
 
-“E tu, cavaliere di fattoria!” dice Conhager all’improvisto, attraendo cosi l’attenzione di Shura, che si trovava adesso a canto a una grande mitragliatrice automatica che era comparsa dal nulla, il quale non manco di sorprendere il cavaliere del Capricorno “Prendi questo!”
.
La mitragliatrice inizio a sparare ad alta velocità verso Shura, il quale ebbe il riflesso di mettersi le mane davanti a se per proteggersi, prima di rendersi conto insieme agli due altri che la sua armatura era troppo resistente per essere anche solo sgraffiata dagli proietili che ribalzavano in tutti i sensi, colpendo di conseguenza gli alberi vicini ma non il bersaglio.
 
-*Grazie Atena per avere benedetto questa armatura* penso Shura che malgrado non mostrò nessuna emozione era più che sollevato di non essere stato perforato in centinai di buchi
 
-“Damnit Damnit naggit!” fecce Conhager che butto il suo elmo di operaio a terra, rivelando cosi la sua calvizia, prime di tempestarli di calci come lo faceva spesso quando era frustrato e arrabbiato
 
-"Smettila Engie e migliorala per farla sparare missili” incitò Esploratore che era sempre sul suo ramo a guardare la scena
 
-"Poveri illusi! Le vostre arme di mortale non possono ferirmi!  Solo se aveste un cosmo più forte potreste pensare di sconfiggermi!!" urlo allora Shura che coglio l’occasione offerta dal manco di concentrazione da parte degli due altri per riprendere lo scontro.
 
Fu cosi che Shura lancio un attacco di Excalibur proprio sul ramo dove si trovava Eslporatore, il quale non vide la minaccia in tempo e, non potendo reagire, cado verso il suolo
 
“E MEEEEEEERDA!” urlo il giovane durante il suo precipito
 
-“ Pietra Saltante” grido allora Shura che, appena il suo rivale tocco il suolo, salto sulla schiena del moccioso, il quale non riusci neanche ad urlare per via del dolore causato.
 
Poi, il cavaliere dello capricorno sollevo il giovane, e, senza prestare nessuna attenzione agli proiettili della mitragliatrice di Cohnager con continuava a sparargli sopra, diede tre pugni nel torace della sua presa. Dopo di che, butto di nuovo a terra Eslporatore prima di afferare con i piede le ascelle di quest’ultimo e proiettarlo con violenza in aria, i quale venne colpito da diversi rami pesanti di alberi che si romperono al suo contato prima di atterrare, una ventina di metri più lontano, su una grossa roccia.
Esploratore era il più veloce e attivo mercenario della Red compagny, ma era anche il più debole fisicamente e il più fragile anche se non voleva ammetteremo, e quindi non c’è da sorprendersi di sapere che, dopo una successione cosi veloce di colpi cosi violenti, il giovane era ormai completamente inconscio e incapace di svegliarsi per riprendere lo scontro.
 
-"Esploratore!” urlo Ingegnere che temeva sinceramente che fosse grave “Te bastardo, sé è morto ti giuro che…”
 
- "Tranquillo” dice Shura con grande calma “Risparmiati promesse che non potresti mantenere… Il tuo amico è vivo, lo so perché riesco a percepire il suo cosmo, o energia vitale se preferisci... comunque è tempo di farla finita!"
 
E fu cosi che improvviso il cavaliere del Capricorno si giro e lancio di nuovo un attacco di Excalibur verso la famosa sentry di Conhager, il quale ebbe il tempo di saltare a terra prima che la sua creazione, tagliata in due, esplodesse.
Il Texano tossico un po’ e tento di rialzarsi, ma mentre mise le sue brace davanti a se, visse cadere presso di lui  il suo elmo che aveva buttato e le due gambe di Shura.  L’Ingegnere alzò i suoi occhi e vide lo sguardo freddo e serio di Shura, che aveva le bracci incrociate, in una postura che non annunciava niente di buono!
 
-"Ascoltami bene piccolo uomo” inizio a dire con una voce profonda e priva di ogni simpatia il cavaliere d’oro “Ti offro la possibilità di venire con me in maniera incolume: arrenditi adesso o subisci la mia ira!”
 
Conhager senti la rabbia salire dentro di sé contro questo presuntuoso, ma al contrario di un ubriaco Demolitore o un irascibile Grosso, sapeva quando bisognava ammettere la sconfitta: non aveva più arme, e neanche il fisico adatta per confrontarsi contro questo individuo che aveva sconfitto con grande facilità il molto più in forma Esploratore...Lottare a questo punto sarebbe stata pura folia, e quindi malgrado la sua vergogna, Conhager rimise il suo capello di lavoro sulla tesata prima di inginocchiarsi con le mane alzate in segno di resa.
 
-"Bene” disse Shura soddisfatto “Vedo che sei più intelligente dell’altro invasore. Adesso vai a prenderlo e seguimi senza fare altre domande! Se tenti di imbrogliarmi, sappi che ti ritroverò e che assegierai in diretta il dono che Atena mi ha offerto!”
 
E fu cosi che, senza protestare a voce alta, Conhager andò prendere Eslporatore e, mettendolo al meglio che poteva, sulle spalle, iniziò a seguire con difficoltà il cavaliere d’oro che, stranamente, aveva preso la direzione dove si trovava l’astronave di Tyresius ormai distrutta.
 
 
Spia
 
-“Quelle bande d’imbéciles!*” s’esclamo Spia che si lamentava da solo, come un buono francese, che si era appena fermato un secondo per fare una pausa e potere accendersi una sigaretta, prima di rendersi conto che gli era rimasto solo quella che aveva ancora nella sua bocca ma che non aveva più né il suo accendino ne il porto sigarette (che usava per prendere le somiglianze degli altri per via di un meccanismo conosciuto solo da lui) visto che li aveva dovuto dare a Kirk su avviso degli altri mercenari e che, per questo motivo, non poteva neanche avere la soddisfazione rilassante del fumo per calmarlo.
 
Era passato in fatti un ora da quando aveva lasciato il gruppo, ora durante la quale non si era fermato per allontanarsi il più velocemente possibile di Mundy e degli altri, ma soprattutto Mundy. Se era contento di avere lasciato questi cretini alla loro sorte, il fatto di ritrovarsi in questa foresta li piaceva molto meno, anzi, odiava questa situazione! A ogni singolo passo nel buio, temeva in effetti che un ramo lacerasse il suo bellissimo costume, o di sporcare le sue bellissime scarpe nel fango o ancora di farsi male contro una roccia.
 
-“Non sono un primitivo della natura come questo cretino di Cecchino che riesce a vivere nudo in questa sporcizia! Sono un gentlemen, Io! Un élite della società civilizzata, un esperto della vita urbana, che frequenta gli bar e gli ristorante di lusso, non gli alberi pieni di schiffosi insetti dove ogni singolo errore può rovinare il mio bellissimo aspetto! Non dovrei trovarmi cui, dovrei…Che Ne so dove dovrei essere! Nella casa dello Esploratore a condividere un buon vino insieme a sua madre per esempio! O ancora…”
 
Craack!
 
Un rumore di ramo spaccato interrompo Spia che si fermo sorpreso e rimase silenzioso. Questo rumore non era suo visto che non camminava più, allora chi poteva essere? Visto il manco di rumore e di appelli, il francese concluse che se fosse un individuo, quest’ultimo non era sicuramente pacifico e avrebbe tentato un attacco discreto… a lui, Spia, IL maestro dell’assassinio a tradimento! Spia inizio allora a mettere le mane nelle tasche interne della sua veste per prendere il suo coltello e il suo orologio di invisibilità, ridendo calmamente e parlando.
 
-“Ahaha! Credi di potere avermi cosi facilmente, Cecchino?! Almeno che sei Batman… in tutti i casi e quinque sei so a conoscenza della tua presenza, non m’imbrogli in questo tipo di gioco! E, se sei Mundy, penso che sia giunto l’occasione perfetta per darti un lezione definitiva che ti meraviglierà tanto che vedrai il paradiso! Adesso lasciami mostrarti di cosa sono…”
 
La Spia entro improvvisamente in panico, le sue tasche erano vuote! Adesso, si ricordava che scioccamente, oltre le sue preziose sigarette aveva dato – o piuttosto era stato obbligato dalle altre scimmie di colleghi – il suo preciso materiale di lavoro al capitano dell’Enterprise, materiale che adesso era nelle mane di questo ripugnante ma temuto Tyresius.
Spia stresso e lascio cadere la sigarette – che sorprendentemente ne aveva in bocca da tutto questo tempo senza mai farla cadere malgrado i eventi – a terra… non aveva in effetti più nessuno oggetto che poteva dargli un vantaggio decisivo e assicurargli, se non una vittoria, almeno una fuga in tutta tranquillità, era solo con le sue uniche abilità fisiche per sopravvivere. Certo, aveva studiato qualche arti marziali occidentali ed era capace di lottare contro qualcuno di fisicamente più forte, ma, comunque, il scontro corpo a corpo non era il suo meglio!
Nonostante ciò, Spia riprese un po’ di coraggio: se doveva morire, tanto valeva la pena di dare il meglio di sé!
 
“Sai un cosa?! Mostrati lâche* e risolviamo la faccenda come dei gentlemen!” grido allora il francese
 
Fu allora che spia ricevette un piccolo colpo a distanza sul petto. Per un secondo, il nostro mercenario di lusso penso essere stato sparato e di vivere gli ultimi istanze su questa terra, che non era neanche la sua! Ma poi si rese conto che, anche se aveva male, non era morto, e che al posto del buco pieno si sangue che pensava vedere, ma una una rosa bianca conficcata nel suo vestito.
Spia non ebbe il tempo di riflettere a questo strano evento che senti un rumore di passi nella stessa direzione da dove era stato proiettato la rosa. Incuriosito, il francese alzò lo sguardo e vide che, fuori da buio degli alberi  stava uscendo, lentamente, graziosamente e con un dolce eleganza nel minimo gesto, usci dal buio un figura di una bellissima creatura umana,  bianca e bella come Biancaneve, mise a parte i suoi lunghi e seducente capelli blu, che era vestita di una altrettanto graziosa armatura d’oro.
La sola vista di questa deliziosa donna fecce svanire ogni pensieri nella testa del francese che non era per niente insensibile alla bellezza carnale: questa pelle perfetta, questi tratti facili che sembravano disegnati da un artista come Michelangelo, questi occhi pettilosi pieni di mistero e queste labbre rosse e carnose come gli piaceva… non c’era niente da dire, Spia cado innamorato: la sua bocca si apri lasciando una goccia di saliva uscire da essa, il suo corpo tutto intero inizio a sudare come se fosse in pieno estate, e il suo soldatino personale inizio a diventare duro e grande, quasi da diventare imbarazzante, ma lui se ne fregava talmente era preso dalla visione di quella che sperava diventare un bella storia di una nota sulla spiaggia  a bere champagne prima di affitare un albergo di lusso. Gia, Spia stava letteralmente pregustando una serata torrida e portare l’altra al settimo cielo…almeno tre volte come lo faceva sempre.
 
-“Salutazione straniero” disse allora la desiderata amante con una voce effeminata e sensuale, che prendeva il suo tempo per pronunciare ogni singola parola “Il mio nome è Afrodite dei pesci e custode la Dodecisima casa del Grande Tempio di Atena…Per caso quello che chiami Cecchino è questo individuo?”
 
Fu allora che, alzando la mano, Afrodite fecce uscire da dietro di lei il mercenario australiano, ancora inconscio, che levitava su un piccolo letto di rose bianche.
 
-“AHAHA!” rido allora Spia molto soddisfati “Si è lui…solo questo cretino di campagne poteva essere sconfitto da rose!...Comunque, non solo sei molto bella, ma mi hai anche sbarazzato da questo individuo..sei…sei” e li tento in vano di tirare la rosa conficcata nella sua veste per potere offrirla alla donna “Sei la donna perfetta! Al diavolo la madre di Esploratore, Adesso mi metterò con te bellissima ragazza dei miei sogni!”
Li Afrodite sembro offesa e si arrabbio, prima di dire con una voce più ferma e un po più minacciosa di quella di prima:
 
-“Come osi?! Io sono un uomo! E sono qui per arrestarti invasore per avere profanato la proprietà del Grande Tempio di Atena”   e poi, la cavaliere, o piuttosto il cavaliere che somigliavo molto a una donna, fecce comparire, dal suolo fino alla sua mano attraversando il suo corpo, delle rose bianche che formarono un bello mazzo che porto al suo naso, per respirarne il profumo, prima di lanciarlo violentemente contro il francese che nel frattempo paralizzato, conficcandogli cosi più fiori sul suo corpo.
 
Paralizzato? Il più grande assassino francese  stava fermo davanti un’avversario appena svelato senza reagire? Bè, in realtà bisogna capirlo: non solo sentiva delle punture dolorose attraverso tutto il suo corpo e che il suo bellissimo vestito, che li aveva costato almeno tra i 400 dollari, era forse rovinato da parecchi piccoli buchi, ma – e per un certo lato era molto peggio! – l’amore del momento, con il quale si era già immaginato delle scappate selvaggi, anche se non bestiale e sempre romantiche, nelle campagne o delle notte fantastiche di incontri di testa –a-coda si era rivelato un maschio, un grande shock psicologico che aveva lasciato il mercenario rigido come il marmro mentre il suo soldatino perse del suo vigore e annuncio la ritirata in catastrofe.
Che umiliazione per il grande corteggiatore nonché agente professionista che era! Ma dopo il colpo, era tempo di contrattaccare e di riprendersi Non poteva uscire con il cavaliere e divertirsi insieme a lui? Bene! In questo caso si sarebbe divertito a speso di questo travestito!
 
-“Ahia!” fecce allora un po’ addolorato ma soprattutto sarcastico francese “Questo colpo mi hai ferito non solo il corpo, ma soprattutto il cuore… nonostante ciò, caro cavaliere di cui non ho capito per niente la tua missione, dimmi: se sei un uomo, allora perché ti chiami Afrodite come la dea greca dell’amore?”
 
-"Perchè i miei genitori volevano una ragazza ed invece sono nato io…” rispose ingenuo Afrodite con un po’ di indifferenza prima di rendersi conto di avere fatto un errore e di avere offerto su un piatto di argento una causa di insulti e moccherie negli suoi confronti!
 
-“AHAHA!” mocco allora come previsto il francese “Guarda, se posso consolarti, sei talmente sexy che potrebbero reclutarti per fare la ballerina al Moulin Rouge o a soddisfare certi uomini interessati! Comunue sia, per me è chiuso! Adesso mi levero queste fiore, che mi riserverò per una vera donna e non una pessima brutta copia di donna, e dopo di che ti farò pentire per l’affronto che mi hai fatto!"
 
Li, il francese tento di tirare via in un colpo il primo fiore, per dimostrare la sua volontà di vendetta con un certo stile degna delle alte classe sociale, ma, come prima, non si riusci e, anzi, più tiro sopra la rosa più il dolore diventava insopportabile! E questo dolore, che lo stava indebolente, si stava propagando su tutto il resto del suo corpo. Rendendosi conto che l’attacco del cavaliere del pesce non consisteva solo a offrigli degli fiori ma in qualcosa di più, il francese lasciò perdere il suo calmo cinismo per lasciare posto a una rabbia:
 
-“Cosa mi hai fatto, brutta trotta che non sei altro?! Rispondemi!”
 
-“Hehehe” risse dolcemente Afrodite che stava anusando un altro fiore e che guardava le sue mane “Quelle che ti ho lanciato sono delle rose bianche un po’ speciale, anche se non perdero il mio tempo a spiegarti la loro origine, ti dirò le loro due principale particolarità: La prima, caro mia, è che solo chi l'ha lanciata, cioè io, può toglierla.”
 
-“E l’altra?!” chiedo nervoso Spia che si tratteneva di saltare al collo della…dello cavaliere per strangolare il bellissimo collo fino ad ofrirgli un riposo eterno.
 
-“L’altra particolarità è che queste rose stanno svuotando il tuo corpo di tutto il tuo sangue, assorbendolo poco a poco, e che quando diventerrano completamente rosse tu, morirai…” fecce malignamente Afrodite con un sguardo crudele che prendeva piacere della situazione “…vedi te stesso, stanno già facendo effetto mentre cominciano a riflettere un leggere coloro rosato, AHAHA!”
 
-“AAAAH!” urlo spaventato Spia che in effetti sentiva poco a poco le sue energie andare via e che capi che l’altro non stava scherzando “Togliemela immediatamente brutta ragazzaccia o ti giuro che faro in modo di portarmi insieme a me nella tomba!”
 
-"Hehe” rise allora con un aria di vittoria il cavaliere dei pesci “Visto che lo chiedi cosi gentilmente e che la mia missione non è di ucciderti ma di portati per essere giudicato, allo eseguirò la tua richiesta”
 
Afrodite si avvicino lentamente allo francese, il quale era caduto a terra dalla debolezze visto che le rose iniziavano a diventare rosse, e lo sollevo e levo immediatamente la rosa conficcata nel petto e che era la più pericolosa, sia per il fatto di essere stata la prima ad essere lanciata che per la sua prossimità con il cuore della vittima.
 
-“Vedi, amico” sussurro Afrodite con un suavo accento norvegese all’orecchio di Spia “Mantengo le mie promesse, e visto che ti ho fatto male, permettimi di scusarmi con un altro regalo…”
 
E li, prima che la Spia potesse rispondere o agire, Afrodite li passo sotto il naso un’altra rosa che aveva nascosto dietro la sua mano per fargli annusare. L’assassino professionista tento di resistere, ma alla fine senti il profumo e, combinato con la veloce perdita di sangue, senti di perdere i sensi e svani inconscio a terra.
 
-“Ehehe” rise gentilmente Afrodite mentre impedì alla sua vittima di cadere troppo velocemente a terra e che si sbrigo di levare le altre rose conficcate prima che l’altro morisse perdendo tutta la sua bellezza per somigliare a una spugna “Allora, che ne pensi della mia rosa di Sublima Bellezza che addormenta la gente? Ti è piaciuta? Bè, spero che farai degli sogni d’oro con il tuo altro amico, perché tra poco voi due e gli altri vostri compagni verrete riuniti per essere giudicati dalla vostra profanazione, bello invasore”
 
E cosi, Afrodite mise Spia accanto allo Cecchino sul letto di rosa e lo fecce levitare dietro di lui mentre, camminando un po’ a salti gioiosi come un giovane fanciulla, si reco verso lo stesso punto di tutti altri, il luogo dove l’astronave del Virgilius era stato distrutto  e dove Kirk era rimasto insieme agli altri.
 
 
 
L’equipaggio di Star-Trek e il Demoman
 
Era accanto a una carcassa di una astronave distrutta ma che ormai non rappresentava più nessuno rischio, visto che non era esploso e che il suo incendio era ormai scomparso con il vento lasciando solo uno sgradevole ma sopportatile odore di carbonizzati, che gli sette ufficiali spaziali al servizio della Confederazione intergalattica di Starfleet e il mercenario ubriaco, che era stato l’unico ad essere rimasto con loro, si erano messi in cerchio intorno a un piccolo fuoco improvvisato sul quale, in manco di altre possibilità, stavano cuocendo, su un largo pezzo di metallo che avevano ricuperato, delle castagne, unico alimento commestibile insieme a qualche frutti di bosco che erano riusciti a trovare e che poteva dare almeno l’illusione di avere riempito la pancia per la notte.
Al di fuori della povera ma almeno presente cena, il nostro piccolo gruppo non era stato più fortunato: negli resti dell’astronave, non avevano trovato nessuna informazione comprensibile che avrebbe potuto informargli meglio sulla natura e le intenzione del’Ammiraglio, i motori e la parete erano cosi danneggiate che Scott non sapeva se sarebbe riuscito da solo a rimetterlo in funzione, e per quello che riguarda i materiali non c’era niente tranne tre pistole laser di piccole dimensione, che furono distribuite a Kirk, Spock e Zulu che erano i migliore combattenti ancora in vita dell’Enterprise, e ciò nonostante le proteste di Tavish Finnegan che pretendeva, con una valanga di insulte incomprensibile in qualità di mercenario, di avere anche lui una arma: il capitano spaziale non voleva di certo dare a questo inaffidabile individuo – indegno di fiducia sia per il mestiere che per la tendenza all’alcool – un’arma che avrebbe potuto usare contro di lui o il suo equipaggio; ma da una altra parte non voleva provocarlo troppo e perdere ancora un sostegno esterno, e quindi resignato li diede una sorta di ascia, simile a quella presa in precedenza dallo Pyro, che avevano trovato in una cassa, facendo cosi piacere al guercio che non si rendo conto che gli altri lo controllavano.
La situazione tra il gruppo era, all’imagine del povero pranzo, austera, tesa e pesante: in effetti, gli uomini di Starfleet non erano di umore a parlare e, oltre al fatto di chiedersi come trovare un modo di convincere gli altri a tornare e trovare un modo di scappare da qui prima di salvare la Confederazione e fermare Tyresius, erano ancore profondamente sotto shock per la distruzione dell’Enterprise che era per tutti loro una sorte di seconda casa, anzi no, che era la loro casa! E quindi erano alla volta tristi e nervosi – tranne Spock che non lascio riflettere niente sul suo viso – e stavano tentando di calmarsi con il silenzio prima di andare a dormire negli resti dell’astronave che, almeno, avrebbe offerto una piccola protezione contro gli eventuali predatori.
Purtroppo per loro, il Demolitore non era per niente il tizio che sapeva stare muto in situazione grave, neanche quando era ubriaco,  e si stava agitando molto sia per tutta la velocissima successione degli eventi sia per il suo manco di alcool, del quale sentiva la sempre più insostenibile mancanza!
Cosi, non solo il mercenario non la smetteva di lamentarsi e di guardare con invidia i piatti degli suoi vicini, ma inizio, dopo quasi un ora, a letteramente infastidire direttamente gli altri.
 
-“Ey Scott!” chiedo allora Tavish Finnegan con un colpo amichevole ma un po’ troppo forte sulla spalla del capo meccanico – che di tutti questi poveri esseri formali e seri era quello che rispettava di più per l’unico motivo che provenivano dello stesso paese – “Mi caro compatriota scozzese, degli buoni scozzesi che non hanno rovinato la Scozzia intendo, saresti gentilissimo se potevi darmi un po’ del tuo whisky, in nome della nostra amicizia e della generosità cristiana!”
 
-“Non ho nessuno whisky, “amico” ” rispose nervoso Scott che, per non fare pessima figura e mantenere la sua reputazione di uomo calmo e efficiente si accontentò di concentrarsi sulle due ultime castagne che li rimanevano da mangiare.
 
-“Ma come?!” protestò il Demoman offeso come un prete accanto a un blasfematore “Che cazzo dici?! Ma se tutti gli scozzesi nascondono almeno un piccola bottiglia nelle botte o nascosta dentro una falsa Bibbia?!”
 
-“Che stronzata” sussurro Checov all’orecchio di Zulu che fu l’unico a sentirlo “Ma da dove gli vengono in mente queste idee?!”
 
-“Non lo so, ma il cervello degli ubriachi regolari può subire danni irreversibili” rispose discretamente l’ufficiale giapponese che non mostro nessuno segno particolare sul suo viso.
 
-“Ma cosa state dicendo poveretto!” rispose direttamente al demolitore il sarcastico McCoy “E’ una vergogna per un uomo come voi di credere a degli stereotipi cosi sciocchi e … ridicoli! E sul proprio paese e popolo chi più è!”
 
-“E se fosse vero” chiedo Spock senza nessuno tono particolare, per via della sua solita calma priva di qualsiasi emozione se non la curiosità “Allora perché non prendete la vostra bottiglia?”
 
-“Perché il bastardo di Tyresius me l’ha rubato quando mi ha catturato e deposto in questa dannata cuva!” alzò la voce il mercenario per farsi sentire.
 
-“Allora” tento di dire Scott per chiudere il discorso definitivamente “Per prima cosa, da quando sono uscito dall’università non ho più nascosto negli miei vestiti una qualsiasi bevanda alcolica… E, seconda cosa, anche se ne avevo una su di me al momento della nostra cattura, non pensate che Tyresius non me l’avrebbe preso anche a me insieme agli miei altri affare?!”
 
-“Appunto!” confermo con forza McCoy che era un po’ meno pacifico quando si trattava di fare capire una cosa, caratteristica comune degli medici che sono confrontati tutti giorni con pazienti che non volevano ricevere le cure necessarie “Quindi chiudetela resinatevi, non avrete alcool stasera! Punto basta!”
-“Ma che linguaggio!” commento allora offeso il Demoman
 
-“Perché lei è educato forse?!” grido Checov che aveva perso il conto di insulti, blasfemi, rutti e scoregge che aveva fatto da quando si erano ritrovati su questo pianeta sconosciuto.
 
-“Provengo da una grande e nobile famiglia scozzese  più antica degli  usurpatori che regnano oggi sul trono di Inghilterra!” rispose con orgoglio Tavish “Di conseguenza sono un vero gentleman che ho ricevuto la migliore delle educazione degna delle più grande corte degli Highlands… mi hai sentito  piccolo bolscevico degli miei stivali?! Buuuurp!”
 
-“Che schifo!” si lamento Uhura davanti il rutto del guercio
 
-“Cosa ti aspettava dei uomini, lady?” replico Demoman “Che si lavano tutti i giorni prima di profumarsi e trovarsi un lavoro per regalare delle rose tutti i giorni?! Bah, sciocchezze, fattene una raggione donna!”
 
-“Non permettetevi di insultale la luogotenente!!” minaccio allora Zulu
 
-“Altimente cosa mi fai,  faccia di limone?!”
 
-“SILENZIO TUTTI!” ordino Kirk che usci dal suo silenzio per fermare una situazione che era sul punto di esplodere e che in qualità di capitano si doveva di impedire per mantenere una disciplina già fragile “Adesso calmatevi tutti! Non possiamo permetterci di perdere tempo né di lasciare le nostre emozione prendere il sopravento su di noi, soprattutto se vogliamo trovare una soluzione per uscire di questa situazione!”
 
Tutti,  compreso Tavish ma non Spock – che non si sentiva concertato visto che aveva reagito solo in funzione della logica – ,  abbassarono lo sguardo verso il suolo, leggermente vergognati di esserci comportati quasi come degli bambini e di avere perso di vista la reale cosa importante: uscire da questo luogo e salvare Starfleet (o, nel caso del Demolitore, ritrovare la sua spada e decapitare l’Amministratice prima di impalare il signore Gray).
 
 -“Bene” disse allora Kirk calmandosi e soddisfatto di avere calmato la situazione “Adesso andiamo a dormire, che domani dovremmo metterci alla ricerca degli altri e di gente locale a chi chiedere aiuto”
 
-“Pensate che riusciremo a convincerli di tornare con noi?” chiese Checov un po ingenuo “Voglio dire, tranne il … Pyro  e la piccola pegasa di nome…ehm”
 
-“Derpy” aiuto McCoy
 
-“Giusto” riprese il giovane ufficiale russo “I quali se ne sono andati più per l’emozione che per la rabbia, tutti gli altri hanno esplicitamente detto che non volevano rimanere con noi e che preferivano stare da soli”Come?!”
 
-“E credetemi, non perdete niente!” aggiunse Demoman “I miei collegghi sono degli mascalzoni che non meritano nessuna considerazione, e non capisco neanche perché li volete ritrovare!”
 
-“Per prima cosa” inizio a spiegare Kirk “Perché la loro reazione è uguale a quella che anche io ho avuto prima quando mi sono vergognosamente arrabbiato: una comprensibile reazione nervosa e irrazionale dovuta all’accumolo di stress e di tensione negli ultimi ore; e per questo motivo ritengo che abbiamo tutta la nostra parte di responsabilità e che dobbiamo parlare con loro per chiarire la situazione. In secondo luogo, perché avremmo bisogno di tutte le risorse a aiuti che abbiamo a disposizione e finalmente, perché mi rifiuto di lasciarli da solo alla loro sorta in questo universo che non è il loro!”
 
-“Ma…” tento di protestare il demolitore prima di essere interrotto da Spock
-“Sugli due primi punti il capitano ha raggione” commento Spock “In questa situazione particolare, l’unico modo logico di trovare una soluzione è di collaborare tutti insiemi, anche se è una collaborazione forzata dagli circostanze e temporanea”
 
-“Bene, ma io…” provo nuovamente il guercio a palare, ma come gli ufficiali spaziali non erano ancora abituato alla sua compagnia, si erano quasi scordato della sua presenza per consacrare la loro intenzione su quello che Uhura disse allo stesso momento
 
-“Di più dovremmo sbrigarci” disse effettivamente la luogotenente africana con una voce molto seria e senza il suo solito sorriso “Se ho capito bene,  questo orribile Ammiraglio possiede una mappa del multiverso con la quale può vedere tutto in diretta: sarà un solo un questione di tempo prima che ci ritrova…”
 
-“Si” confermo Scott  “Di sicuro questo pazzo insieme a questi Kalashar, Osirius e… come si chiama ancora?”
 
-“Vuoi dire lo xenomorfo Ciaccar?” chiedo Zulu
 
-“Si esatto” riprese il scozzese educato “Dicevo che sicuramente saranno già partiti alla nostra ricerca! Dopo tutto, ogni giorno cui è come un’ora per la dimensione del nulla nella quale si trova il Virgilius!”
 
-“Donde la necessità di riprendere il prima possibile le nostre forze e prepararci al meglio” si rassegno McCoy mettendosi la testa nelle mane per nascondere il suo profondo malessere.
 
-“Già che siamo nel soggetto, vorrei farvi parte di una costatazione che ho fatto” dichiaro Spock”Malgrado la grande minaccia che rappresenta e il fatto che ci ha fatto capire le sue intenzione ostile, c’è una cosa che non capisco su questo Tyresius: E’ illogico che non ci abbia ucciso subito, soprattutto quando sappiamo che avrebbe potuto tagliarci la testa per ottenere le informazione che ricercava in maniera più sicura e più efficiente…”
 
-“E chi lo sa Spock!” rispose un po agitato, più per lo stress che per la rabbia, il suo amico-rivale McCoy “Forse perché è un pazzo che voleva divertirsi un po’ sul nostro conto, o uno psicopatico che voleva aggiungere alla tortura fisica quella psicologica?!”
 
-“Questo non la sapremmo mai” rispose Kirk che, si era fatto la stessa domanda di Spock, ma che era conscio che non avrebbe avuto la risposta nell'immediato, se mai la avesse! E che quindi era meglio metterla da parte per potere focalizzarsi meglio sulla situazione del momento “Ma ci penseremmo domani, quando avremo ritrovato i altri…”
 
-“NAH!” urlo Demoman che non i tratteneva più e che si era stufato di essere ignorato “Per la prima volta in cinque anni posso passare una notte e vivere la mia vita senza i miei otto cretini di colleghi, ed è geniale! Non voglio rivedergli mai più, in particolare questo stronzo di Soldato! Piuttosto morire che sentire di nuovo la sua stupida voce di analfabeta! Io mantengo che possiamo uscire di questo luogo e affrontare questo figlio di puttana di Ammiraglio senza ricorrere agli altri!...Vabbe,  forse Batman può aiutarci, ma gli altri sono inutili!”
 
-“Ma state zitto un minuto!” protesto McCoy, che con la fatica non era nel pieno controllo delle sue emozione “Smettete di fare lo scemo e lanciare stupidaggine del genere, per favore! Neanch'io apprezzo i vostri altri psicopatici di compagni, specialmente quel tedesco che disonora la professione di medico, ma Kirk ha ragione: Non possiamo lasciarli cui!”
 
-“Oh, vuoi fare il più raffinato, dottorino?!” minaccio il demolitore che non aveva preso bene la provocazione e che si era alzato rovesciando la sua cena, pronto a venire con le mane “Vieni cui!”
 
Allora che gli uomini spaziali si alzarono tutti per fermare il Demolitore e impedire ogni possibilità di uno scontro interno, che un rumore sconosciuto si fecce sentire nella foresta. Gli otto compagni di sfortuna, immediatamente calmati e ricordandosi che erano – per il momento – alleati  si fermarono per guardare verso il bosco per vederci un ombra agile muoversi velocemente.
Non riuscivano a vedere bene, ma erano sicuri di avere visto nella figura una figura umana. E viva! Non erano soli! Ma…chi poteva essere? Non poteva essere Batman ne gli altri mercenari, altrimenti sarebbero già usciti per mostrarci…e visto la maniera di muoversi… non era un comportamento amichevole, ma più quello di qualcuno pronto ad attaccare. Ma, allora…
L’angoscia Sali allora dentro Kirk, il quale prese subito la sua piccola pistola laser di fortuna che aveva trovato e corse mettersi al riparo ordinando agli altri di imitarlo:
 
-“Tyresius deve averci ritrovati! Presto mettetevi dietro queste casse per potere essere a coperti e sparare!”
 
I suoi sei uomini seguirono gli ordini e, nel caso di Zulu e Spock, presero e puntarono le loro arme verso la foresta, ma il mercenario, lui, si mise a ridere e sollevo la sua ascia di fortuna e che inizio a insultare i altri
 
-“Codardi!” insulto Demoman “Vedete un piccola ombra e vi nascondete, bello per degli difensori dello spazio! Adesso vi mostrerò che cos'è il coraggio scozzese!” e, girando la sua arma bianca sopra la sua testa, si mise a correre come un impazzito verso la foresta urlando “TAYATAYIOOOOOOOOOOOOO!!!! PER WILLIAM WALLACE E LA GLOOOORRIA DEL SCRUMMBY!!!! YAAAAAAR!!!!”
 
-*Ma tecnicamente siamo in primo luogo degli esploratori* penso Checov
 
-“Idiota, fermati!” tento di fare ragionare McCoy
 
Ma il mercenario non lo senti e prosegui la sua corsa senza freni: tra poco, avrebbe decapitato quest’individuo e, se fosse Tyresius, si sarebbe assicurato che questa volta rimanesse morto! Sentiva la forza degli suoi antenati risalire dentro le sue vene, dandogli forza…finalmente era giunto il giorno tanto sperato in cui li avrebbe reso il loro onore?
Non proprio.
Purtroppo per lui, quando arrivo a meno di cinque metri della foresta, vide una grande luce blu chiara-bianca uscire da essa e colpirlo, congelando il suo intero corpo dal petto fino agli piedi e lasciando completamente libero di movimento solo la testa, visto che poteva muovere correttamente i bracci.
 
-“AAAAH!” urlo allora il mercenario “NON SENTO PiU’ LE MIE PALLE!!! AIUTATEMI!!!”
 
-"Ghiaccio?" Si chiedo sorpreso Kirk.
 
-"Non è Tyresius visto che non controlla il ghiaccio…credo…spero" Pensò ad alta voce McCoy.
 
-“Non so chi è questo Tyresius di qui non smettete di parlare” disse allora l’uomo, che era all'origine dell’attacco, mentre usciva della foresta.
Era un bel guerriero, non giovanissimo ma sempre vigoroso e seducente, con degli lunghi capelli bluastri che li cadevano sulla sua armatura d’oro e sulla sua capa bianca-blu chiara, e due bellissimi occhi, ma che sembravano tristi.
-“Ma so una cosa: che siete da fermare, arrendetevi subito!”
 
"Si calmi signore!” fecce Kirk che voleva tentare la diplomazia, rendendosi conto che doveva esserci un malocontroso quiproquò “Possiamo presentarci! Noi siamo.."
 
-"Solo degli Intrusi che hanno invaso il Bosco Sacro intorno al Grande Tempio!” interrompo il strano cavaliere che non voleva sentirli né ascoltarli.
 
-“No, vi sbagliate! Noi non siamo degli invasori!” protesto Scott che usci dal suo nascondiglio per tentare di ragionare con il nuovo arrivato.
 
Ma l’uomo, che non era disposto a dare retta a quelli che considerava come degli profanatori, approfitto dell’occasione per tentare un attacco di fulmine ghiacciale, simile a quella lanciato sull’altro cretino guercio, verso il capo di ingegneria. Il povero ufficiale riusci in extremis a nascondersi dietro la cassa che li serviva di scudo e evitare il colpo che lo avrebbe gelato.
 
-“Oh mio dio!” sospiro allora sotto shock
 
"Fate tutti fuoco per ferire ma non uccidere, ora!" Urlò Kirk a Zulu e Spock che, in fronte all’impossibilità di un dialogo, tentarono di sparare verso le gambe dell’uomo, con l’intento o di spaventarlo e farlo sfuggire, o – nel peggiore degli casi – colpirlo per poi interrogarlo e curarlo davanti all’ovvia inutilità di un dialogo.
Ma gli raggi azzurri che uscivano dalle loro pistole furono del tutto inutile, visto che il cavaliere era agile e, saltando o correndo a una velocità sovrumane, riusciva a evitare gli spari che colpirono gli alberi dietro di lui”
 
-“E’ troppo veloce!” commento Zulu, che pure era un buo sparatore e aveva ottimi riflessi visuali.
 
-"Brutto belloccio in armatura!" urlo Demoman che tento in vano di lanciare la sua ascia verso il cavaliere – in vano perché alla fine attero a solo un metro da lui – viene cui un momento che ti faccio il culo!”
 
-"Taci miserabile immaturo, prima che ti congelo anche la bocca!" urlo l’uomo del giaccio mentre continuava ad evitare i colpi sparati dagli tre ufficiali dell’Enterprise.
 
-"Ehy! Nessuno mi da ordini!"  morse il guercio
 
-"Nessuno, se non io, Camus, il Cavaliere dell'Acquario e custode dell'Undicesima Casa!" urlo allora il cavaliere che all’improviso si fecce un gesto che congelo in un colpo tutti i raggi laser, il quali si trasformarono in polvere di diamante congelato, per la più grande preoccupazione di Kirk e suoi uomini.
 
Tranquillizzato in questa maniera, Camus si  fermo in fronte agli suoi avversari e inizio una strana figura di arte marziale: uni  le sue due mane l’uno dentro l’altro davanti a se prima alzarli sopra la sua testa distendendo le braccia, il tutto in un solenne silenzio.
 
Kirk e i suoi due uomini smisero di sparare, non solo perche avevano finito le munizione (e che non sapevano come ricaricare) ma perché erano presi da questo strano rituale che stava succendendo davanti a loro e che si interrogavano sul senso delle parole di questo Camus..quale grande Tempio?
Fu il vulcaino, che come lo ricordiamo non poteva essere impressionato in qualsiasi situazione, a rompere per primo il silezio.
 
-"Capitano ,percepisco una veloce diminuzione di temperatura!" disse in effetti Spock che era leggermente più sensibile alla temperatura che i suoi colleghi umani, probabilmente perché il suo pianeta natale aveva una temperatura media di 36 gradi tutto l’anno, e che per primo senti che un freddo sempre più mordendo inserirsi nella zona.
 
Nessuno ebbe il tempo di rispondere e, appena sentirono anche loro freddo, vissero , all’improviso, una figura una donna statuaria, portatrice di un' anfora e bianca come la neve, crearsi proprio sopra la testa di Camus.
Tranne il mercenario, che era una grande superstizioso e che urlo al fantasma, tutti capirono che questa donna era solo un illusione. Ma furono comunque tutti sorpresi quando vissero che la stessa immagine femminile rovescio l'anfora e scompari a allo stesso momento in cui il cavaliere dell’Aquario abbasso le bracci verso di
 loro, urlando a voce alta.
 
-"Aurora Execution!".
 
Un potente raggio bianco compari e fu lanciato verso il gruppo degli ufficiali di Starfleet che furono colti di sorpresa di un po di paura.
Solo Kirk, che era il più vicino agli latti e che ebbe il migliore riflesso di saltare accanto, riusci a evitare il colpo rimanendo cosi l’unico libero a non essere congelato su tutto il lato inferiore del corpo e di conseguenza paralizzato sulla loro posizione.
 
-"Spok! McCoy! Scott! Checov! Uhura! Zulu!” urlo disperato Kirk quando si girò e constato quello che era successo agli suoi amici
 
-“Non preoccuparti di noi, Jim!” incito McCoy “Rimani concentrato su lui!”
 
-"No! Compatriota!” urlo Demoman quando vide che Scott, l’unico a chi voleva bene, era stato preso e imprigionato nell’aqua congelata “Appena mi libererò da questo ghiaccio ti farò a pezzi, brutta vasca da bagno!"
 
-"Vasca da bagno?" chiedo sorpresa Uhura
 
-"Oh…” esito un minuto Camus prima di sembrare infastidito ma non arrabbiato “L'ho appena capita io..Acquario,Vasca da bagno… certo che è parecchio petulante il vostro amico...Come fate a sopportarlo?" Ammise il Custode dell'undicesima casa.
 
"AH!” fecce allora con un  po di speranza Zulu malgrado la sua inconfortabile postura “Quindi possiamo parlare e discutete con voi?”
 
-"No, gli ordini di Atena non si discutono! Dovete essere fermati e cosi sarà"
 
-"Atena?" Chiesero insieme tutti sorpresi: certo, tutti conoscevano il nome di questa mitica dea della Grecia antica, ma era solo un mito… negli loro universi, ma cui, esisteva davvero?
 
-“Non vorreste farmi credere che non sapete chi è Atena?!” fecce Camus
 
Kirk approfittò dello sbigottimento generale e del secondo di distrazione di Camus per correre e saltare contro quest’ultimo, placcandolo al busto e facendolo cadere.
Li, il capitano tento di dare degli pugni in faccia contro il cavaliere: ormai era un ufficiale rispettato e maturo, ma nella sua gioventù aveva comunque frequentato le discoteche e le risse di strade che seguivano le serate un po troppo portate sulla bottiglia, e quindi sapeva fare male quando voleva.
All'inizio Camus, preso all’improviso,prese parecchie botte, ma era più che un semplice avversario umano, era un protettore di Atena! E quindi, in un secondo, esegui una piroetta che lo rimise in piede e fecce cadere a sua volta Kirk a terra, rovesciando cosi la situazione al proprio vantaggio.
Il capitano dell’Enterprise tento di rialzarsi, ma Camus lo blocco poggiando il piede sul suo torace
 
-"Finiscila qui, altrimenti ti congelerò all'istante con la Polvere di Diamanti!" minaccio Camus, adesso particolarmente arrabbiato.
 
Kirk capì che era ormai finito e, incoraggiato dagli suoi uomini che capivano la sua situazione e non volevano perdere il loro superiore/amico, prese l’umiliante ma unica decisione di arrendersi.
-“Vi chiedo solo di non ferire i miei compagni” disse solo Kirk
 
-“Dipenderà solo di Atena” rispose Camus che, almeno cosi, dimostro di non volere ucciderli subito.
 
Cosi fini lo scontro: Kirk e i suoi uomini, erano di nuovo prigionieri, ma questa volta da un popolo che neanche conoscevano finita e ordinò non continuare lo scontro. Tutti si ammutolirono: erano di nuovo prigionieri, questa volta di un popolo che neanche conoscevano.
Fu proprio a questo momento che dalla foreste arrivarono,  altri cavalieri d’oro accompagnati dagli altri fuggitivi del Virglius, riunendo tutti i protagonisti  della notte nella radura presso l’astronave morta.
 
-“Lasciatemi stare me e il mio amico, cattivo!” grido disperatamente Derpy sulle spalle di Deathmask mentre tentava in vano di risvegliare il Pyro
 
-“Rimetti mi a terra, brutto mukka skiffoza” miniacciava ugulamente Medico dando invano pugni alle spalle di Aldebaran

-"QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE?!"urlo Aldebaran "IO SONO UN TAURO!!!"
 
-“Sembrerebbe che il nostro gruppo ci sia ricostituito” Scott“Ma purtroppo, nel modo sbagliato!”
 
-"Cosa? Ancora voi?" Chiese Demoman vedendo che i suoi ex colleghi erano stati sconfitti da tutti gli altri Cavalieri "Ah crap! Non solo sono congelato e non posso andatemene via, ma adesso tocca a sopportarvi di nuovo! E SHIT!"
 
Ignorandolo,  Camus lo libero e lo butto a canto ai ufficiali arresi, anche loro liberati della loro prigione di giaccio e allineati contro l'astronave, vicino agli quali i altri cavaliere deposero o spostassero le loro proprie catture a terra.
Una volta i prigionieri"installati". Afrodite, cavaliere degli pesci, fecce uscire del suolo delle steli di rose a punte con i quali lego tutti i catturati, impedendo a questi ultimi di muoversi senza soffrire e, poi ridendo, fecce anche comparire una rosa rossa che fecce annusare a tutti coloro che erano svaniti (ricordiamo: Batman, Pyro, Soldato, Grosso, Cecchino, Spia e Esploratore) per risvegliarli.
 
I sette cavalieri d'oro e protettori di Atena, erano convinti che, una volta tutti gli invasori riuniti e risvegliati, si sarebbero uniti per contrattaccare, e per questo rimanevano in posizione di difesa.. Ma quale fu la loro sorpresa quando vissero che, al contrario, i loro prigionieri iniziarono con litigare tra di loro pronunciando frase per loro incomprensibile! In effetti, per lunghi minuti, i cavalieri si guardarono a vicenda cercando invano delle risposte negli occhi dei altri...solo Deathmask sembrava divertirsi della situazione.

-"AH!" protesto Cecchino "Non ancora te formaggio puzzolente!"

-"Il dispiacere è condiviso" rispose Spia

-"SACHHHA!" urlava Grosso "Ti salverò!"

-"Ma stai zitto ciccione!" replico Esploratore

-"E' colpa vostra kirk!" insulto Conhager

-"In nome di Celsestia lasciatemi partire me e gli altri, specialmente il Pyro! Devo presentarlo a Pinkie Pie e a Whooves!" supplicava Derpy
 
-"Cosa ci faccio affianco a questo Inglese in tuta! Ero partito per trovare una vera squadra di uomini Macho-Macho, non dei mollaccioni come voi!!" urlo Soldato
 
 -"Quale reclute?" interrogo allora Milo che fu il primo cavaliere a intervenire "I sassi che mi lanciavi?"
 
-"Degli sassi?" Chiedo Spock. "
 
-“Si, mi lanciava dei sassi che chiamava i suoi luogotenenti...” rispose il cavaliere dello scorpione ridendo “Come se delle pietre potessero ferire un'armatura d'oro!"
 
-"Muahahha!" Si mise a ridere la Spia. "Oh Soldato! Degli sassi? Ohoho, sei ancora più patetico di quello che pensavo!"

-"Stai zitto pane marcito!" disse Soldato
 
Ma i francese non era il solo a ridere: in effetti, tutti i altri mercenari, Checov e Derpy, nonostante la situazione gravissima, non riuscirono a trattenere un piccolo sorriso, accompagnati da forte risate di Deathmask e di quello più delicato di Afrodite.
 
-"Oh sign. Soldato, anch'io trovo che sia ridicolo! Senza offesa" si scuso la piccola pegasa
 
-"Smettetela voi due! Non potete capire il vero senso dell'onore!" Tuonò Soldato.
 
-"Onore? Perché tu sai cosa sia, brutto mercenario!" Urlò Batman.
 
-"Ah!" s'esclamo allora con una potente voce Aldebaran, che pensava avere trovato una risposta su questi intrusi "E così siete degli mercenari!"

-"NO!" fecce Batman "Solo questi nove tizi in vestiti in rosso sono degli mercenari, noi altri siamo..."
 
-"Un minuto che dobbiamo fare le cose bene" disse Ioria "Per cominciare, diteci chi è il vostro capo...anche se credo che sia tu, Batmna"
 
-"Perché credi che sia lui?" chiedp a sua volta Milo guardando all'uomo vestito da pipistrello
 
-"Perché da solo mi ha quasi sconfitto...Ha un potente Cosmo!" rispose il cavaliere del leone prima di sussurrare allo scorpione "In fatti, se è possibile, me lo prendo come allievo, potrebbe diventare l'uono dei più grandi cavalieri di sempre!"
 
-"No, non credo che sia lui…” commento Camus “Sembra molto forte, in effetti, ma mentre combattevo contro quelli li, ho sentito che chiamavano questo tizio vestito di giallo con il titolo di capitano" e designo Kirke ,ho sentito loro chiamare questo tizio capitano"
 
"Dunque sei tu il Capitano?" fecce Ioria, un pò deluso ma deciso di capire la situazione e ottenere delle risposte, indirizzando la domanda a Kirk.
 
-"In effetti sono il capitano James Tiberius Kirk, comandante dell'astronave spaziale USS Enterprise, della confederazione intergalattica di Starfleet. Ma sono il superiore solo degli sei membri che possiedono lo stesso uniforme di me.. Gli altri, come stiamo cercando di farvi capire, no. Vedete, noi tutti proveniamo di diversi universi, estranei anche al vostro, perché..."
 
Non ebbe il tempo di finire la sua frase che all'improvviso, tutti i custodi del grande Tempio iniziarono a ridere come degli impazziti, almeno che Deathmask prese la parola.
 
-"Voi credete veramente di prenderci gioco di noi?! E' già difficile per un Cavaliere andare nell'Ade ,figuriamoci viaggiare per gli Universi!" replico il cavaliere del Cancro
 
-"Lo credo bene, ne esiste uno soltanto!" Concluse Afrodite.
 
-"Ma vi giuriamo che è così!" grido Spia "Ci sono milliardi di universi e..."
 
-"Ma stai zitto, o finirai per causare un ictus dalle risate, AHAHA!" interrompo nuovamente Deathmask,
 
-"Ahahah! Francesi! A forza di parlare nel vuoto nessuno non li ascolta più!" Commentò il Cecchino che malgrado era sulla stessa nave, non perdeva l'occasione di insultare il suo collega
 
-“Zitto tu che sei stato sconfitto senza neanche lottare!" Rispose a tono la Spia "O visto il tuo letto di fiori, bella addormentata!"
 
-“Tsk! Parla quello che ha urlato come una donnicciola quando ha saputo che solo io potevo togliergli la Rosa Bianca dal petto!" Commento Afrodite "E che tra l'altro voleva tradire una certa madre di un Esploratore con me.."
 
-"COSA?!" Urlò lo Scout che si mise a urlare sul francese "NON PUOI FARE QUESTO A MIA MADRE, STRONZO!!!"
 
-"Ma kome? Ma tu odi la relazione tra tua madre e la Zpia!" Esclamò il Medico.
 
-"Certo che la odio, ma non voglio vedere soffrire mia madre così!"
 
-"Dunque fatemi capire.." Ragionò Camus. "Voi siete il capitano di questi sei uomini ,ma cosa c'entrano con voi gli altri allora? Mercenari che avete reclutati? E si, perché? Di più, perchè siete venuti su queste sacre terre?"
 
-"Se mi lasciaste parlare, potrei spiegarvi tutto" disse calmo Spock. "Vedete…La storia è lunga, ma per farla breve: siamo tutti esseri di altri universi paralleli e siamo stati rapiti da un essere chiamato Tyresius, del siamo riusciti a malapena a scappare rubandogli l'astronave che potete vedere. Purtoppo, come non eravamo familiare con questa tecnologia, siamo atterati in pura coincidenza senza potere farci niente e senza avere la consapevolezza che si trattava di un luogo sacro. In seguito, visto che avevamo tutti le nostre priorià, ci siamo litigati e divisi ognuno per conto suo e..."
 
-"Dunque, uomo dalle orecchie a punta, cosa sei esattamente, e perchè non presenti alcuna emozione" interrompo Shura intrigato dalla calma di questo prigioniero
 
-"Sono Spock ,il secondo del capitano Kirk e sono un Vulcaino, cioè un abitante del pianeta confederato di Vulcano."
 
-"Vulcaino? Non esiste alcun pianeta che si chiami così!" Obiettò allora il cavaliere dell'ariete
 
-"In effetti , strano che inventano luoghi che non esistono" aggiunge Ioria "Adesso che ci penso, il valoroso Batman pretende di provenire di una città di nome di Gotham City, città che è frutta della sua immaginazione!"
 
-"No Ioria!" protestò Batman" Ti ho detto la verità! Siete custodi del Grande Tempio, giusto? Allora dovete credermi se vi dico che svolgo lo stesso ruolo per la mia città!" 
 
- "Bè” disse Deathmask ignorando il giustiziere della notte“Se è per questo, allora quel tizio che ho combattuto pretendeva di trovarsi, anziché alle bocche dell'Ade in un Luna Park!"
 
-"MMmmpgh!" rido il Pyro designato dal cavaliere del cancro
 
-"Cosa ha detto?" chiedo allora Shura a Kirk minacciandolo."Esigiamo una traduzione!"
 
-"Mi dispiace, ma neanche noi riusciamo a capirla" tento di fare capire il capitano dell'Enterprise "L'unica che lo capisce è Derpy" 

-"Derpy?" fecce Shura
 
-"Ehm..Si sono io!” rispose nervosamente Derpy che attiro su di sè l'attenzione degli Custodi, il che la mise nell'imbarazzo! In effetti, non aveva mai avuto cosi tanti sguardi interrogativi rivolti su di lei nello stesso momento, e la faceva stressare visto che questi signori erano stati cattivi con lei e i suoi amici "Ehm..il...signore Pyro ti chiede se potrebbe tornare a questo Luna Park...visto che gli hai ricordato questo bellissimo posto..."
 
-“Cosa?!” chiedo sorpreso Deathmask che smise di ridere per impaurirsi lanciando cadere le mane a terra "Ma ma... QUESTO ERA L'ADE! COME PUOI AVERE VOGLIA DI TORNARCI?!"

-"Mmp!"

-"Eh," esito Derpy prima di tradurre "Perché era divertente...?"
 
Deathmask fu paralizzato dall'incomprensione, ma gli altri custodi non avevano intenzione di lasciarsi distrarre cosi facilmente, e lasciamdo il loro compagno in questo stato, decisero di proseguire l'interrogazione.

-"Un momento! Voi pretendete essere membri di una Confederazione intergalattica di nome Starfleet...” rifletto Milo “AH!"Come se esistesse!"
 
-"Ma certo! Non ci stiamo inventando nulla!" tento di dire Uhura.
 
-"Starfleet esiste nel nostro universo ovviamente” prosegui Kirk “Mentre il signore Batman combatte il crimine nella sua città, Derpy vive in un mondo di Pegasi, unicorni e pony magici chiamato Equestria e per finire i nove tizi in rosso, rispettivamente Mikhail detto il Grosso, la Spia, il Medico "Fritz", Tavish finnegan der Groote detto il Demolitore,Mundy loCecchino, Conhager l'Ingenere, Esploratore, Soldato, e Pyro sono degli mercenari che  combattevano degli robot per conto di una multinazionale della quale vogliono adesso vendicarsi"
 
-"Forse non siamo stati abbastanza chiari!" tuonò Afrodite che dopo le prime risate iniziava a perdere pazienza "Visto che dovete raccontare le vostre storielle per bambini, allora andiamoci fino in fondo: chi è questo famoso Tyresius?"
 
-"Si signore!” intervenne allora Conhager che prese la parola e che, durante il suo discorso, fu approvato dagli altri che facevano agitati segni di affermazione "Non sappiamo molto di lui: ma oltre al fatto che viaggia negli vari universi e di averci causato degli torti, abbiamo scoperto che era molto potente di per sè e che potrebbe essere un grande pericolo per tutti noi! DI PIù, è accompagnato da due scagnozzi anche loro terribili: una androide di nome Kalashar che oltre ad avere una forza sovrumana è capace di trasformare le sue arti in arme, e Osirius che è immortale visto che il suo corpo si ricostituisce nonostante la gravita delle ferite!"

-"Come lo stesso Tyresius tra l'altro!" aggiungo il Demolitore "Quel bastardo è sopravvissuto a un colpo di lancia nel cuore!"

-“E hanno anche un terribile mostro, uno xenomorfo chiamato Ciaccar, che è una creatura alla cima della catena alimentare!" fecce Zulu
 
-“Ma Tyresius deve anche essere una sorta di mago!" grido Esploratore "Lo abbiamo visto manipolare il fuoco e l'elettricità senza problema!"

-"E lui decapita le teste degli suoi nemici per analizzarli!" disse Conhager

-"Ah!, se è per questo anch'io lo faccio!" sussurro Deathmask "Ma, più per piacere..."

-“E ha del fumo nero che escano da dietro degli occhiali senza anima!” commento precipitosamente Cecchino

-“E' un vero mostro con degli denti puntate terrificanti” aggiunse ansiosa Derpy
  
-“E possiede un’astronave titanica chiamata il Virgilius che viaggia attraverso i universi!” supplico Kirk 
 
-“E ci a fatto dormire dentro delle vasche di sonno dopo avere distrutto un intero sistema solare” aggiunse McCoy
 
-“E mi ha tolto il mio whisky!” si lamento Demoman
 
- "Ahahah! E voi credete che vi ascolteremo?"  rido Deathmask che si era ripreso del suo schock iniziale e ricomincio a prendere in giro i suoi prigionieri
 
-"E' la verità! Dovete crederci!" supplico McCoy "Ve lo ripeto, quest'uomo ha distrutto un intero sistema solare, causando una guerra intergalattica! Se volete proteggere il vostro tempio, dovete darci ascolto!"
 
-“Chi sei tu?” chiedo Ioria interrogando l'oratore
 
-“Sono Leonard McCoy, capo medico dell’Enterprise, astronave di Starfleet. E Questo Tyresius è un pericolo sia per noi,che per voi!"
 
-"Ci stai minacciando piccolo…McCoy?" Fece Deathmask che non aveva interpretato bene il discorso del dottore.
 
-"Cosa? NO!" si difese l'altro

-"Il vecchio uomo dice, la verità!" esclamo Soldato “Questo fottuto Tyresius è…”
 
-"Non importa quanto sarà potente!" disse Ioria che non credeva a questa storia ma che era comunque un po intrigato ",Atena lo sarà di più e sapremmo sconfiggerlo se mai arriva!".
 
-"NIET!" Tuonò il Grosso. "Io sbagliarmi prima! Lui è troppo potente per umani come noi e voi, e se lui forte come dice lui, lui sconfiggere vostra Atena facilmente!"A
 
-"Nessuno può sconfiggerla!" Gli rispose ancora il Cavaliere del Toro Aldebaran.
 
-“Ma Tyresius si!” panico Scott "E anche se non metto in dubbio l'esistenza di Atena nel vostro universo, lui stesso a detto di avere sconfitto gli dei e gli falsi dei! Dovete crederci e darci la possibilità di aiutarvi!"

-“MMMMPH!”
 
-"Ci stanno mentendo: se questo Tyresius esistesse veramente, Atena c'è ne avrebbe già parlato" disse Camus.
 
-"Ma esiste!" Supplicò Zulu.
 
-"Atena non ce lo ha detto!" Ribatté Milo.
 
-"Allora la vostra Atena si è sbagliata!" parlò tranquillo Spock.
 
Ciò fece infuriare tutti custodi, ma più particolarmente Shura, che si mise in posizione di attacco, "accendendo" la Sacra Excalibur : come osava questo essere che pretendeva coltivare la logica, insultare la più grande Dea del mondo?! E cosi tuono al vulcaino
 
-"Osa ripetere di nuovo ciò che hai detto, anche solo una volta, e assaggerai la lama della Sacra Excalibur!, Hai capito?"
 
-"Allora lo ripeto: la vostra Atena, sè davvero è onnisciente,o si è sbagliata, o vi ha mentito, perché noi abbiamo visto Tyresius con i nostri propri occhi!" disse con calma ma anche con fermezza Spock
 
-"Blasfematore!" urlo Shura "Adesso te ne pentirai!"

Il cavaliere dell'ariete stava per colpire il vulcaino e ucciderlo in un colpo, davanti gli occhi orrificati degli altri prigionieri, quando fu fermato dal suo compagno dell'aquario.

-"Fermati, penso di aver capito!" grido in fretta Camus
 
-"Finalmente ci credete?" chiese Derpy.
 
-“No, voi siete solo impazziti!"
 
-"Pazzi?" Urlarono in coro.sia i prigionieri che gli altri cavalieri d'oro
 
-"Vi sbagliate, nessuno di noi è pazzo!" replico Esploratore 

-"Se facciamo eccezione dello Medico e dello Pyro per essere onesto" ammise Cecchino
 
-"In effetti, quest'ultima fa quasi paura anche a me!.." Constatò Deathmask guardando il piromane.che sembrava ridere guardandolo.
 
-"Noi non siamo pazzi!" Tuonò Checov con il suo accento russo. "
 
-Sicuramente è qualche trucco di Crono" spiego Camus agli altri custodi e ingorando le proteste degli altri
 
-"Il dio del Tempo?" Chiese Esploratore.
 
Tutti i altri prigionieri guardarono al più giovane degli mercenari, il quale quando lo noto sospiro di noia e disse
 
-"Che c'è? Ho già detto a Ingegnere che mi piaceva la mitologia greca da bambino!"
 
-"Tu? Come può un semplice mercenario interessarsi della mitologia greca?" Chiese in maniera maligna Batman.
 
-“Non farmi ridere, ragazzo!” insultò Spia “Sei solo capace di leggere i tuoi stupidi fumetti!”
 
-"E quindi Cronos li avrebbe corrotto i pensieri per fargli pensare queste stupidaggine?" disse Aldebaran "Ma perché?"

-"Non lo so, forse per creare l'anarchia sulla terra" ipotizzo Ioria "Forse ci sono altre persone colpite! Dobbiamo informare il grande Arles il prima possibile!"
 
- "Esatto!" ordino Camus agli altri "Andate a fare rapporto ad Atena,io rimango a sorvegliare questi prigionieri nell'attesa che il condizionamento delle loro mente smetta e che ritrovano i loro veri riccordi. Cosi li potro interrogare di nuovo e sapere cosa è veramente successo con questa astronave e come si sono ritrovati cui.
 
-“Ma non siamo pazzi!” si lamento Kirk
 
-"Allora Camus, secondo noi non hai nulla da temere da loro" Fece Shura indifferente alle lamentele dei prigionieri "Allora ti lasceremo sorvegliarli da solo, ma ti prometto che torneremmo il prima possibile!"
 
-"Attento solo al tipo in nero… E’ un grande combattente" Aggiunse Ioria guardando Batman con grande rispetto.
 
-"E al tizio con la maschera dato che è instabile.." Disse Deathmask che ancora adesso non capiva la reazione dello Pyro
 
-"Quel Grosso è forte!"  commento  Aldebaran designando Mikhail "Ma per niente intelligente! Quindi tranquillo"

-“Ehy! Ti ho sentito!" Lo fulminò il mercenario russo malgrado il fatto che era legato alle spine "Non sono stupido! Privilegio solo i pugni al ragionamento, mucca!"
 
-"Ed è anche molto penoso!" concludo il cavaliere del Tauro
 
-"Aspettate, aumento le spine intorno a loro.." Fece Aphrodite, aumentando la stretta intorno ai prigionieri che si lamentarono di dolore "Cosi sarai più al sicuro Camus, non si sa mai..."
 
-"Comunque se vuoi farti una risata, puoi sempre slegare quel tipo pelato… “ disse Milo monstrando il Soldato “Mi ha fatto troppo ridere per la faccenda delle pietre!"
 
-"Ti farò pentire di averlo detto! Farò sbarcare una nave, chiamata mio piede, su un'isola chiamata tuo sedere, con o senza la tua armatura!" urlo il patriota “Parola di McArthur!”
 
-"Bè a conclusione di ciò…Torna a casa intero, ok?" Chiese Milo, guardando negli occhi Camus più seriamente, dimostrando un pò di preoccupazione verso il compagno.
 
-"Tranquillo, sono in buone mani!" fecce Camus afferrando per un momento le mani dello scorpione."Se qualcuno deve sorvegliarli e aiutarli a ricoverare la memoria e uscire dall'impresa di Crono sono io...appena saranno liberati vi raggiungeremmo e prepareremmo le difese"

-"Ma non siamo sotto il controllo di Cronos!" ribadii inutilmente Spia "E' Tyresius la vera minaccia!"

-"A dopo ragazzi!" Salutò Camus mentre salutò i suoi compagni che si erano raggruppati intorno a Deathmask, il quale dopo avere fatto un ultima smorfia di sorpresa e di incredulità negli confronti dello piromane, prima di gridare una formula, "STRATI DELLO SPIRITO!!!"  che in uno potente raggio fecce scomparire lui e gli altri custodi accanto a lui, visibilmente teltransportati.

-"Bene" disse Camus "Adesso basta aspettare che vi sentiti meglio"

Fu cosi che il Cavaliere dell'Aquario, senza mai perdere di vista i suoi ostaggi, si mise a uccidere il tempo a guardare i resti dell'astronave, che cos'era questo apparecchio? Chi lo aveva costruito e con quali intenzione? Il cavaliere dell'Aquario, che era il più silenzioso dek gruppo, aveva imparato ad essere curioso delle cose che non conosceva e a tentare di capirne le origine. 
Pero, Camus non riusciva a dare a questa scoperta tutta l'attenzione dovuta, sia perché non c'era luce e non riusciva a vedere bene tutti i dettagli, sia perché gli altri diciotto legati non smettevano di supplicare a voce alta: 

-“Dai, pupazzo di neve!” urlo Demoman “Credici! Altrimenti come spieghi che siamo tutti li allora che siamo cosi diversi tra di noi?!"
 
-“Signore Camus, nel nome della ragione, ascoltateci!” supplico Kirk "Portateci direttamente da Atena, in tale modo potremmo parlargli direttamente!"
 
-“Perché dovremmo mentirli?!” noto Scott 
 
-“Si, perché, quale sarebbe il nostro interesse a mentirvi?” noto Mcoy "Pensate che abbiamo inventato tutta questa storia per piacere?!
 
-“A parte che lui crede che siamo sotto controllo mentale di uno loro nemico" inizio Spock che era l'unico a non provare a convincere il cavaliere dell'aquario "E poi, in tutta logica, la sua reazione  è razionale secondo i suoi criteri: per lui, che gli diciamo delle cose che vanno all'incontro delle sue idee del mondo, siamo solo degli bugiardi e non ci crederà finché non gli daremmo prove tangibile, cosa che non possiamo purtroppo fare per il momento."
 
-“Non ci stai aiutando!” critico McCoy al suo collega vulcaino anche se sapeva che quest'ultimo aveva, come quasi sempre, raggione. 
 
-“Communque, credeteci, questo Tyresius è pericoloso!” disse Zulu che, a difetto di essere creduto, voleva almeno avvertire il cavaliere dell'Aquario e la sua gente del pericolo imminente
 
-“Senza parlare di queste Kalashar e Osirius!” aggiunse Checov "Dovete preparare tutte le vostre forze!"
 
-“E’ inutile, non ci ascolterà” si rassegno Batman che stava piuttosto pensando a un modo di rompere questa fragile ma dolorosa catena di piante. Dopo tutto, non si era ritrovato in situazione simile con Poison Ivy? L'importante era in effetto non tanto di liberarsi, ma di farlo senza risvegliare il sospetto di Camus.
 
-“Mai! Dovrà sentirmi!” urlo Soldato “E tu, principessa frozen! Vieni ad ascoltarci o appena mi libererò di strapperò tutti i tuoi capelli fino a renderti calvo prima di farteli mangiare fino allo soffocamento!"
 
-“Non fare il tuo solito scemo!” critico Mundy "E stai zitto, che almeno nel mio dolore posso rimanere tranquillo!"
 
-“Camus” disse Esploratore “Atena era la mia dea preferita! Se solo potessi parlargli, sono convito che lei ci ascolterà! Dopo tutto, lei è la dea della Sapienza”
 
-“Si! Perché non possiamo esprimerci direttamente a lei?!” aggiunse Conhager "Smetti di fare lo soldatino rinchiuso in sè e rifletti un po boy!"
 
-“DA! E mangiare! Grosso a fame!” aggredì Grosso "Almeno daci cibo!"
 
-“Kalmati mein freund” disse Medico “Kommunque, Kamuz, giuriamo che non ziamo oztili e khe ze mai dovevo torturare kualkuno kui khe non zarebbe ztato nezzuno membro del voztro tempio o degli voztri alleati!!!"
 
-“Mais pour l’amour de Dieu*! Ascoltateci ! » si lamento Spia
 
-« Mmmmph »
 
-"Signore Pyro, il cattivo signore è andato via e non c’è mai stato un luna park ! » disse Derpy nervosa che tentava di dare la brutta notizia al suo amico.
 
Inizialmente, per la prima mezz'ora, il Cavaliere dell'Acquario rimase calmo e placato ,come al suo solito, occupato ad osservare i resti dell'astronave e poi la belezza del cielo, convinto che gli altri si sarebbero calmati e che avrebbero ripreso i sensi. Ma dopo di chè, però, queste continue lamentele finirono per stufarlo e, contenendo la sua rabbia e il suo desiderio di ghiacciare le loro bocche - pensando che se lo avesse fatto avrebbe impedito un rilassamento del controllo mentale -  iniziò a blaterare con forza:
 
-"ADESSO SILENZIO TUTTI!!! Non abbiamo sentito delle perturbazione né visto delle luce verde che ci hanno portato cui dove abbiamo perso più di un'ora a raggrupparvi, dopo avervi sconfitti, solo per sentirvi supplicarmi di credere in cose che non hanno nessuno senso!" 
 
- "Perturbazioni? Oh no.." Fecce Kirk, ricordandosi che erano proprie delle perturbazione con delle luce verde a averlo portato a scoprire la base segreta di Kalisti, dove tutto era iniziato...
 
-"Non starai pensando..?" chiedo allora preoccupato Batman che aveva avuto lo stesso ragionamento che il capitano dell'Enterprise
 
Tutti i prigionieri si guardarono silenziosi gli uni degli altri, realizzando poco a poco che, quello che aveva attratto i cavaliere d'oro non era stato il loro atteraggio in sé, ma le stesse attività che loro stessi avevano trovato, e che quindi la minaccia di Tyresius era già presente in questo mondo!
 
-"Camus!” urlo Conhager "Presto, dovete liberarci, subito!"
 
-“Dobbiamo scappare e avvertire gli altri, stanno arrivando!" urlo più forte Kirk
 
- "Adesso basta!" grido arrabbiato Camus alzandosi, cedendo alla sua tentazione di fare tacere gli altri "Smettete di tentare di imbrogliarmi! Aurora ex..."

Il cavaliere dell'Aquario stava per giungere di nuovo le mane e rifare il suo attacco ultimo, quando senti degli passi dietro di lui. Vedendo che i suoi prigioniere erano spaventati ma non lo guardavano lui, si giro e vide due uomini in armatura nera correre verso di lui.
 
-"Troppo tardi!" Esclamò Uhura.
 
-"E' arrivato Tyresius!" Fece Derpy.
 
-"Siamo dannati!" Urlò ancora Demoman.”Che il kilt di William Wallace si protegge!
 
-"Cavalieri Neri? Ma...Non è possibile! Li avrei dovuto sentire arrivare e..." si fermo, costatando che questi non era cavalieri neri, ma guerrieri con un altro tipo di armatura della quale non si vedeva il viso e che avevano un tutt'altro aspetto, meno antico e più "futuristico", sorrise  e disse

-"Altri controllati da fermare? E va bene, AURORA EXECUTION!"

Il cavaliere dell'aquario lanciò di nuovo il suo attacco, convito che avrebbe congelato questi nuovi nuovi arrivati che avrebbe interrogato come gli altri.
Ma, grande sorpresa! I due nuovi guerrieri furono fermati...un secondo... prima di liberarsi e riprendere la loro corsa offensiva, urlando delle parole in une lingua straniera.

-"Susent'entar aliakar tek baras!"
 
-"Co..Come? Non è possibile! L'attacco arriva allo zero assoluto! si sarebbero dovuti..."
 
Batman si libero delle prese e tento di aiutare Camus, ma nè l'uno nè l'altro erano preparati, perché prima che il cavaliere della notte raggiungesse quello dell'aquario o che quest'ultimo preparasse la sua difesa, i due individui uscirono degli piccoli cannoni nelle loro mane che spararono degli raggi blu chiari, che, contrariamente agli precedenti, colpirono in un colpo sia il giustiziere che il custode del tempio, i quali caddero immediatamente inconsci
 
-"NOOOO!" Urlarono gli altri, cercando di togliersi le spine di Afrodite dalle braccia.

Ma fu tutto inutile, malgrado la loro forza messa negli muscoli, la voglia disperata di vivere, i poveri erano fatti come degli ratti e serviti su un piatto d'argento, pronto ad essere colti dalla nuova minaccia.
Non passo neanche trenta secondi prima della caduta degli due protettori prima che i altri ricevettero alla loro volta i colpi blu chiari, svanendosi per la terza o quarta volta consecutiva nell'incoscienza, senza sapere dove si sarebbero risvegliati, ne quando.



egghead = peggiorativo per designare qualcuno di intelligente
Quells bande d'imbeciles= Banda di imbecilli Pour l'amour de Dieu = Per l'amor di Dio


E cosi si conclude un capitolo che doveva essere un piccolo corto per fare ridere ma che alla fine si rivelò essere l'uno degli più lunghi e difficile da scrivere. (Scusate il ritardo, non solo il caldo mi ha ucciso ma ho anche dovuto prepara la partenza per le vacanze) Ma spero che ne valeva la candela e che vi piacerà ugualmente ^^.
Non sono un esperto in Saint Seiya, e quindi ringrazio Nickoku per i suoi consiglio e le sue proposte di scontri che avete potuto leggere (A proposito, quale è il migliore scontro secondo voi? Secondo me, il Cecchino a dimostrato di essere il più potente).
Ne approfitto anche per ringraziare in particolare Kurama(si, quello è il personaggio che ti dicevo avrebbe raggiunto il gruppo) e Jack-Skeletron (bel tentativo con Dragon Ball, ma purtroppo no XD) per avermi regolarmente seguito fino a adesso e che spero potranno aspettare meta Agosto (sorry, lavoro -_-) per il prossimo chap che rivelerà molte cose su Tyresius e i suoi piani (FINALMENTE!). 
E niente, come sempre vi ringrazio di avermi letto, e spero che vi sia piaciuto nonostante errori, errori che potete sempre aiutarmi a corregere ;)

Ma prima di andarmene, ecco a voi i cameo del precedente capitolo:

Jurassic Park


 
 








Homer e Bart Simpson


I Power Rangers (Preciso: quelli che compaiono nelle fanfict di Nickoku Dragon Rangers)


Godzilla (stranamente nessuno la trovato malgrado era scritto una grande lucertola spara raggi blu)



Sans e Papyrus di Undertale


Donald Trump


Ouma Shu e Inori Yuzuhira di Guilty Crown




 

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Capitolo 11
*** Capitolo X: Il Zalgo ***


 -“Dove sono... l’En...l’Enterprise?!”
 
Il capitano Kirk si era appena risvegliato nella sua poltrona di comando, al centro della sala di commando della sua amata astronave spaziale, con tutti il suo equipaggio al completo e agli loro posti, sorridenti e discutendo tra di loro come se niente di particolare fosse.
 
-“Ma... Ma... non è possibile!” disse allora il comandante, lacrime di gioia e di speranza negli occhi.
 
-“Jim, va tutto bene?” chiese allora McCoy che prese a sorpresa il suo superiore, comparendo al’improvviso con la sua aria seria
 
-“Leonard!” urlo Kirk “Ma come abbiamo fatto a ricuperare l’Enterprise allora che era stata distrutta?!”
 
-“Mi scuso, ma non ti capisco” chiese il medico di bordo con sospeteto
 
-“La base segreta di Kalisti, la morte di McGuffin. Batman, i mercenari e la pegasa parlante?!” si mise ad agitarsi Kirk alzandosi della sua poltrona “E Tyresius?! E gli servi della dea Atena?! Non vi ricordate niente?!”
 
-“Jim! Calmati!” Fecce preoccupato McCoy
 
-“Vi sentite bene capitano?” chiese con gentilezza Uhura
 
-“Non… non lo so...” disse Kirk lasciandosi cadere sulla sua sedia, asciugandosi la sua traspirazione.
 
-“Tranquillo capitano” rassicuro Zulu  “Avrete fatto un brutto sogno”.
 
-“Non mi sorprenderebbe!” disse sorridente Checov “Avete lavorato cosi tanto gli ultimi giorni, senza mai concedervi una pausa!”
 
-“Di più, lasciatemi tranquillizzarvi su una parte degli vostri dubbi alquanto... illogici...” inizio il sempre stoico Spock “La missione del pianeta Kalisti si è appena conclusa senza problemi e l’ufficiale McGuffin è in perfetta salute e pronto a riprendere del servizio.”
 
Il capitano Kirk non poteva crederci, e pero sembrava proprio cosi: L’Enterprise e il suo equipaggio erano ancora tutti interi, come il pianeta Kalisti che era in visuale sullo schermo principale della sala, e non c’era nessuna tracia della base militare, del militare che custodiva quest’ultima o ancora dell’odioso Ammiraglio.
 
-“Sarebbe dunque vero... Tutto questo sarebbe  stato solo... un sogno...?”
 
Kirk stava per piangere di gioia, di vedere che tutte queste strane avventure erano soltanto uscite della sua immaginazione, che la Confederazione di Starfleet non era in pericolo... per la prima volta in molte ore, si sentiva più leggero.
Si misi dunque a ridere, non un riso pazzesco, ma un riso pieno di vita, che si fa dopo i momenti duri della vita, e tutti i suoi ufficiali furono contaminati dal suo buono umore e si giunsero a lui, tranne Spock.
Ma li, allora che tutto sembrava andare per il verso giusto,si fermo colpito da un forte dolore di bruciore nel petto, un dolore che si stava propagando dentro il suo corpo.

-“AARH!” urlo allora il povero James T. Kirk reggendosi sul braccio della sua poltrona per non lasciarsi cadere.
 
-“JIM!” Urlo allora McCoy “Cosa ti succede?!”
 
-“I..il mio petto” rispose l’altro con estrema difficoltà, che sentiva un bruciore come se un incendio si era acceso negli polmoni
 
-“Per l’amore di Dio aiutiamolo!” Incito Scott che si sbrigo a levare la maglie del suo superiore per permettere al dottore di esaminarlo.
 
Ciò non fu cosa facile, sia perché il capitano non riusciva più a muoversi sia per il fatto che tutti erano agitati e impedivano agli altri di agire correttamente.
Alla fine, riuscirono a levare la maglia gialla di comandante e...
Tutti si fermarono... non nel senso di essere stupefatti o di non sapere cosa dire... no... nel senso di essere pietrificati come delle statue...era il tempo stesso a essersi fermato e non c’era più anima viva, tranne Kirk.
Il dolore di quest’ultimo svani alla stessa velocità con la quale era apparsa, ma i problemi non erano finiti.
Kirk guardo al suo petto e vide un orribile marchia nera, come se fosse il suo corpo iniziava a diventare cenere, che si stava allargando attraverso le sue vene che diventavano verte scure e che stavano percorrendo tutto il suo corpo.
Preso di un naturale spavento, il capitano tento di alzarsi, ma non ci riuscì: era come se degli braci invisibili lo trattenessero di forza sulla sua poltrona.
Provo a sforzare l’impresa, ma non ci riuscì nonostante la sua volontà. Disperato, Kirk si mise allora a urlare, ancora e ancora, con tutte le sue forze, con la speranza di risvegliare il suo equipaggio.
Gli uomini e le donne presente sull’Enterprise rimasero fermi come delle statue, ma le luce iniziarono ad agitarsi e a impazzire.
Kirk, che non riusciva più a capire cosa stava succedendo, taccio e guardo la scena fino a quando tutto si spegno... assolutamente tutto, persino lo schermo principale che avrebbe lasciato passare la luce delle stelle... portando cosi a una oscurità totale che il nostro povero capitano non sarebbe riuscito a vedere la propria mano a più di cinque centimetri degli suoi occhi.
Ma pero, Kirk riusciva a vedere... non la sua sala di commando, ma delle immagine che passavano davanti lui: immagini di morti, spesso scienziati o militari, di ogni epoca, tutti con un espressione di spavento sulle loro facce; immagine di terre desolate, di città abbandonate.
Queste visione ghiacciarono il cuore del capitano, ma quello che lo  fecce spaventare fu una successione terribile di parole, dette con delle voce, alcune impaurite ma altre arrabbiate, che non riconosceva e che sembravano lontane, come se qualcuno li urlava dalla cima della montagna. Benché la maggiore parte delle cose pronunciate non erano comprensibile, il comandante riuscì a riconoscere qualche frase.
 
-“Maledetto... Tu sei Maledetto!”

-"Se un giorno si scatena, niente lo può fermare!"

-"E' una minaccia per tutto!"

 
-“Chi siete?!” chiese Kirk facendosi coraggio “Mostratevi!”
 
A questo preciso instante, le sue visione smisero e James vide che la stanza di pilotaggio era tornata a essere illuminata dal gruppo elettrogeno di soccorso, il che dava una luce molto debole ma sufficiente a mostragli uno spettacolo orribile: a terra, tutto in torno a lui, c’erano i corpi in stato di decomposizione avanzato di tutti i suoi ufficiali... Dal suo secondo Spock fino al più anonimo assistente di Scott... Kirk non riuscì neanche ad avere la forza di urlare alla vista di questi orrendi scheletri, ancora parzialmente coperti di pela marcia e di capelli.
Tento allora almeno di staccare il suo sguardo, e diresse quest’ultimo verso lo schermo principale verso lo schermo centrale... e quello che vide non era più riconfortante...
Sullo schermo, tutte le stelle erano scomparse, e il pianeta Kalisti, normalmente rosso e luminoso, era diventato completamente grigio e fessurato, come un immenso asteroide. Se prima Kalisti era un pianeta senza civiltà, li era diventata un pianeta sterile, in cui neanche una batteria avrebbe potuto vivere.
Fu in questo momento, in cui Kirk era incapace di ragionare, che le voce ripresero a parlare.
 
-“Egli corrompe tutto...egli distrugge tutto...”
 
Lo schermo principale inizio a fessurarsi, alla più grande paura del capitano che temeva di essere aspirato nel vuoto spaziale e che era incapace di reagire.
 
-“Se non lo fermiamo presto... ci ucciderà tutti…senza eccezione”
 
La fessura si allargo sempre di più, e l’Enterprise tutto intero inizio a tremare in tutti i sensi, a tle punto che alcuni pezzi del tetto iniziarono a cadere a terra.
 
-“Sta arrivando!”
 
Il vetro si spacco in mille pezzi, come il tetto e le parete, prima che delle specie di grande tentacoli entrarono dentro l’astronave afferrando uno a uno i morti, che si misero a chiamare aiuto al loro capitano:
 
-“Aiuto! Perché ci avete abbandonato?! Ci fidavamo di voi!” 
 
-“NOOOOOOOOOO!” urlo allora il capitano impotente impotente, mentre era a sua volta afferrato e trascinato verso lo spazio “NO NOOOOOO!”
 
-“Kirk! Calmatevi!” urlo allora una voce familiare
 
Il capitano Kirk si sveglio, di nuovo, e guardo accanto a lui e ci vide Batman e sembrava arrabbiato.
 
-“Non siete spregevole!” si fecce sentire vicino la voce di McCoy “Avrà avuto uno spasmo di riflesso e deve avere ripreso l’urlo che faceva quando siamo stati catturati!”
 
-“Chiudetela tutti! Mi rompete i timpani!” urlo allora la voce di Conhager
 
-*Un incubo* penso con sollievo Kirk *Era solo un incubo… ma…” inizio a riflettere tornando alla realtà degli fatti e perdendo velocemente la sua felicità appena ritrovata *Ma allora, tutto quello che successo con Tyresius i cavalieri di Atena e… questi soldati… è veramente accaduto!*
 
Adesso si che il capitano aveva ripreso tutti i suoi sensi, e determinato a analizzare il prima possibile la situazione, e se quello che vide non fu spaventoso come il suo terrificante sogno, rimaneva abbastanza drammatico.
Lui stesso, e tutti i altri evasi del Virgilius, nonché un giovane con un pantalone semplice e un T-shirt e degli capelli, il quale dopo un esitazione fu identificato dal comandante come Camus, il cavaliere dell’aquario che li aveva congelati prima di essere attaccato da questi guerrieri del futuro, erano stati fatti prigionieri.
Ma non erano in una cella o in qualunque tipo di gabbia,  né in una sorte di  fosse come si sarebbe potuto aspettarlo, ma erano tutti sospesi dagli arti da cavi energetici di colore blu – simili a quelli visti nel Virgilius – contro un muro a circa una decina di metri da suolo, ed erano allineati in tre linee rettangolare nella seguente disposizione:
  • Sulla riga superiore c’erano – da sinistra a destra – Kirk, Batman, Camus che era ancora svanito, Spock, il Soldato Doe, Conhager l’Ingegnere e Derpy:
  • Sotto di loro, a intermedio e sempre da sinistra a destra si trovavano McCoy, il medico Fritz, Grosso, Scott, Tavish Finnengan, l’Esploratore e lo Pyro
  • Infine, tutto in basso erano sospesi Uhura, Zulu, Checov, Spia e Mundy.
Dopo essere rassicurato sulla presenza di tutto il gruppo, Kirk s’interesso a capire chi era stato ad averli rapiti e dove erano stati messi, e per dire il vero ebbe subito la risposta sotto i suoi occhi.
Il luogo era come una grandissima caverna, scura e con una grande umidità, ma dove c’erano anche un calore soffocante difficilmente sostenibile, composta da una roccia nera che sembrava durissima nonostante il vapore che ne usciva.
Ma questa grotta non era naturale, ma era stata scavata dall'uomo come lo dimostrava la sua struttura: una stanza perfettamente cubica, di dimensione di 40 metri su 40, sulla quale delle costruzioni d’acciaio e di quello che sembravano essere ologrammi tangibili come degli ascensori, delle parete di sostenimento, delle porte di accesso verso altri luoghi e circa tre piattaforme che servivano di piani erano stati disposti tutto attorno ad una grande cilindro – di diametro 3 metri per un altezza che arriva fino alla stessa di quella dove erano sospesi i nostri compagni – di vetro che mostrava  di contenere un liquido luminoso di colore verde scuro che, se non fosse per le lampade gialle disposte sul suolo o sulle parete, avrebbe illuminata con un aria malsana tutto il luogo. Questo cilindro, infine, serviva di base a una strana e complessa torre di bianco immacolato, che saliva fino a sei metri del tetto e che si concludeva con una grande piattaforma circolare, sulla quale il nostro compagno Kirk non potendo vederci niente intuiva nonostante tutto che era un posto d’osservazione e che doveva perciò avere degli computer radar o cose del genere. Ultimo dettaglio veramente importante sull'architettura del luogo, è che la stessa torre, oltre ad essere illuminata verticalmente, era che possedeva come un lungo braccio meccanico, lungo di una ventina di metri, direttamente collegato da tubi con il liquido del cilindro, che per il momento sembra disattivato.
 
-“Oh no” capi allora Kirk “Siamo tornati dentro una base segreta simile a quello che ho avuto la sfortuna di trovare sul pianeta Kalisti, ma di dimensione molto maggiore e visibilmente più popolata!”
 
Infatti, se nella prima base, che li aveva lasciato un pessimo ricordo, Kirk e i suoi uomini avevano trovato solo un individuo e due robot come esseri attivi, visibilmente li in qualità di guardia, in questa nuova struttura c’erano almeno un centinaio di uomini e donne attivi e assistiti da una trentina di androidi.
Questi stranieri sorpresero molto il capitano dell’Enterprise:
Per prima cosa avevano tutti gli occhi completamente dorati, esattamente come quelli dell’uomo che aveva ucciso , che aveva ucciso McGuffin o delle persone presente sulle foto nel “museo” del Virgilius.
In secondo luogo, benché sembravano tutti occupati, stanchi e seri di un lavoro visibilmente stressanti ma in perfetta forma fisica, non erano tutti degli militari come sul pianeta Kalisti. Certo, alcuni avevano la stesse armatura nera ed erano armati pesantemente o da grandi fucili pesantissimi, da lance elettro-magnetiche alcuni, o da lunghe arme bianche un po’ strane e sconosciute, e che sembravano fare la guardia; ma altri di questi uomini sembravano piuttosto degli operai malgrado il fatto che portavano anche loro un armatura – più leggera e sobria di quelle degli soldati – in bronzo e un elmo leggero con un grande vetro nero – che copriva il viso, sicuramente per proteggersi – visto che entravano in grandi exo-scheletri che usavano per muovere delle pesante casse di acciaio o per scavare nella roccia grazie a degli laser integrati per allargare la stanza o crearne altre. Infine, un'altra quindicina di questi esseri agli occhi d’oro, vestiti di abiti bianchi in cottone – senza armatura né elmi che copriva il viso – stretti e decorati con fili argenti motivi come una piramide sotto un sole e da un paio di alte botte nere, sembravano essere piuttosto una categoria di scienziati, idea confermata dal fatto che sembravano concepire e studiare mappe, dare le direttive agli operai, usare grandi computer e annotare su tablete olografiche ogni singolo movimento compiuto dagli nostri diciannove sfortunati compagni. Di più, erano gli unici a andare sopra la piattaforme che era alla cima della torre.
 
*Chi sono questi tizzi?!* Tento di riflettere Kirk *Quale sono le loro intenzioni? Cosa vogliono farci? Sono collegati in qualche modo a Tyresius?*
 
Ma fu vano, perché ben presto il rumore di tutti gli altri prigionieri risvegliati e, per la grande maggioranza, agitati, lo impedì di concentrarsi.
 
 -“MMMMMMPPH!!” grido Pyro
 
-“Signore Pyro!” disse Derpy “Sono sopra di voi! Non potete sapere come sono contenta che vi siete risvegliato! Anche se non mi piace per niente questo luogo tremendo! Spero almeno che avete dormito bene”
 
-“Ma che dormito bene porca p****” si mise a insultare ad alta voce il demolitore interrompendo la risposta del suo collega a maschera “Ho un fottuto male di testa come se i fantasmi del castello di Edimburgo fossero venuti fare un orgia di discoteca medievale nel mio cervello! E il peggio è che non neanche avuto il piacere di ubriacarmi prima…Anzi… NON HO BEVUTO DA TRE GIRONI PORCO DIO! Ma che cazzo di ingiustizia è questa!”
 
-“Per favore” supplico Scott disperato “Smettila, te ne supplico ma smettila…per l’amore di Dio basta!”
 
-“AAAARH!” urlava Mikhail che tentava in vanno di sforzare con i suoi muscoli e la sua forza brutta le sue catene “ADESSO IO SPACCARE STOOPIDI FILI ELETROCIMANITICOSA COME UOMO RUSSO!!!!”
 
-“Lazcia perdere Grozzo” fecce il medico tedesco che si era rassegnato “Ci hanno zozpezi kome degli wurstel di baviera e adezzo ci faranno zperimenti korporali, aprendozi i noztri korpi per levare degli organi e metterci varie kose finkhe non zaranno zoddizfatti… almeno io kosi farei ze fozzero al loro pozto hehehe”
 
-“In questo caso spero che iniziano con voi in tale modo che non dovrò più sentirvi, brutto impazzito psicopatico!” ne approfitto per arrabbiarsi McCoy, che se mentiva sul fatto di volere vedere il tedesco morire desirava veramente di non dovere più vedere questo uomo che gli  faceva schiffo.”
 
-“Oh non...Bordel[1]!” si lamento allora Spia, risvegliato dalle brutte parole del suo collega scozzese e che si rese conto di essere accanto all’australiano che tanto odiava “Perché devo risvegliarmi proprio a canto a te! Su tutti i miserabili schifosi della terra e degli universi dovevo essere messo vicino a te!”
 
-“Se è per questo siamo in due, frenchie” disse con una rabbia contenuta il Cecchino “Dopo tutto, a chi piace risvegliarsi accanto di un camembert puzzolente?”
 
-“Forse tu visto che il tuo popolo è un scopatore di capre discendente di prigionieri deficienti!!!”
 
-“Meglio scopare degli animali vigliacchi come te piuttosto che essere presi in culo dal resto della popolazione, vero francese degli miei stivali!!!”
 
-“O voi due smettetela subito!” ordino Checov
 
-“Te giovanotto chiudila!” urlarono sia l’australiano che il francese prima di tornare ad insultarsi e tentare di liberarsi per strangolarsi a vicenda
 
-“Non fare caso a loro” disse Uhura per consolare il suo giovane amico russo “Sono entrambi degli esseri volgari ed immatura”
 
-“E coloro che ci studiano devono essere quelli che si divertono di più” noto Zulu che guardava i qualche scienziati che li stavano osservando, alcuni con una grande serietà ma altri con disgusto “Peccato che sembrano pericolosi, dovremmo trovare un modo di uscire da cui”
 
-“E trovare SACHA!” riprese ad urlare  Grosso
 
-“Te l’obeso non tornare a queste stupidaggine!” grido Esploratore infastidito, prima di prendere un po di respiro e riflettere “Okay, ho ventisette anni, sono perso in un universo sconosciuto, prigioniero insieme ad una cavallina per bambine e degli vecchi scemi mentre degli stupidi in tutta bianca mi stanno letteralmente trattando come se fosse un animale, e sono probabilmente condannato a morire cui… In altre parola la mia vita è una fottuta merda che odio T_T”
 
-“Esatto, la tua vita è una merda perché non ti sei mostrato degno di combattere per difendere la nostra grande America!” inizio a insultare Soldato che nonostante la situazione drammatica e particolare nella quale si trovava continuava ad infastidire tutti con i suoi discorsi patriottici allora che non era più nel suo universo “E adesso tu la…”
 
-“Chiuderai, ecco!” fermo Conhager arrabbiato “Soldato, C-H-I-U-D-I-L-A una volta per tutto!”
 
-“Ma…” esito Doe
 
-“CHIUDILA!” dissero in coro Conhager, McCoy, Batman e Kirk “E anche voi tutti!” aggiunse il cavaliere oscuro a coloro che erano sotto di loro “Voglio il silenzio completo!”
 
La sua voce, già di solito grave, fu talmente minacciosa che tutti, persino i scienziati, furono sorpresi e taccerò, lasciando l’unico indifferente, il Pyro, finire di narrare a voce calma il suo meraviglioso sogno alla sua amica Derpy.
 
-*Finalmente un po’ di calma* penso Kirk prima di prendere a sua volta la parola e chiedere informazione a quelli che considerava i più seri della squadra “Signori Spock, McCoy, Batman e…” esito un momento “…Conhager, posso sapere quale la nostra situazione precisa?”
 
-“Visto la qualità caratterizzante della roccia e l’onnipresenza dell’umidità e del calore, penso di potere affermare che ci troviamo a una certa profondità di un pianeta abitabile, al minimo una quindicina di chilometri sotto la crosta terreste secondo le mie prime stime.” Spiego Spock
 
-“Come mai tale precisione, Spock” chiese McCoy prima di ravvisarsi “No, aspettate, me  lo direte un'altra volta altrimenti ne abbiamo per due ore”
 
-“Malgrado il fatto che non meritate che vi svolgo la parola” disse denti serrati l’interpellato texano “Sono stato il terzo – dopo Batman e Spock – ad essermi svegliato due ore fa, e da  questo momento non abbiamo avuto nessuna informazione… solo questi impazziti che ogni tanto fanno apparire una piattaforma olografica per salire fino a noi per osservarci da vicino, misurare i nostri riflessi o battito cardiaco o prenderci un po di sangue”
 
-“Che cosa?!” fecce spaventata Derpy
 
-“Vuoi dire che mentre dormivo mi hanno iniettato una siringa per prendermi il mio sangue?!” chiese agitato  Esploratore
 
-“Yup” confermo laconicamente l’Ingegnere
 
-“Ma è insano!” disse Esploratore
 
-“Pff…” annui Spia “Per cosi poco? Sei un sensibile moccioso?”
 
-“Ma nein” disse Medico ignorando il francese “Kuesto è zolo una normale procedura khe zi fa anche nelle normale visite medike… al peggio zi trattava di zole preliminare prima delle vere torture…Poi vizto tutte le perzone khe abbiamo uccizo non dovrezti avere paura del zangue.”
 
-“Non aggiungerne” interrompo seccamente Zulu che non era interessato a questi particolari
 
-“E cosa hanno fatto di altro?” riprese Kirk
 
-“Niente di speciale” continuo a spiegare Batman stoicamente che dallo sguardo tentava di trovare una soluzione “L’unica reazione particolare che hanno avuto è stato quando hanno preso il sangue di Spock e che ne sono stati sorpresi.”
 
-“Sorpresi?” chiedo allora il capitano dell’Enterprise, intrigato.
 
-“Si, quando un scienziato è venuto a prendermi il mio sangue e che ha constatato che era di colore verde si è messo a urlare, come se aveva visto l’inferno” racconto Spock indifferente “Bisogna dire che gli esseri che non controllano le loro emozione sono facilmente impressionabili da quello che non conoscono”
 
-“Ma poi non c’è niente di sorprendente!” protesto McCoy “Per il loro livello tecnologico non riesco a capire come mai non sanno ancora che esistono varie forme di vita, coinvolgendo quindi una grandissima varietà di sistemi vitali e organi, nonché varie colore di sangue!”
 
-“Bè personalmente ho del sangue blu che scorre nelle mie vene da mille anni !” disse con orgoglio Tavish Finnegan
 
-“E io non ho mai visto del sangue in vita mia” disse efferata Derpy che, riconosciamolo, non era per niente abituata a questo tipo di discorso
 
-“Beata tu” moco Mundy
 
-“Possiamo tornare a quello che Spock si stava dicendo?” insito allora Scott
 
-“A dire la verità” riprese il vulcaino “Colui che prese il mio sangue sembrava piuttosto giovane, e quando si mise ad urlare un’altra – più anziana – è venuta a controllare. Dopo circa un minuto di esitazione, durante la quale guardo il contenitore dove era messo il mio sangue con la massima concentrazione, si arrabbio e diede un schiaffo al suo giovane collega, visibilmente rimproverandolo visibilmente di avergli  fatto perdere tempo, e poi entrambi se ne andarono.”
 
-“Strano” disse Kirk “Ma per quale motivo hanno agito cosi secondo voi?”
 
-“Io avrei un ipotesi” disse Batman facendo segno discreto della testa in direzione della base della torre.
 
-“Il cilindro?” chiese McCoy
 
-“Si” rispose il giustiziere
 
-“Oh mio dio, è terribile, la peggiore cosa che poteva succedere, e…” fecce Doe, prima di rimanere zitto per qualche secondo
 
-“Non hai capito niente, vero?”  fini per chiedere con agressività la Spia
 
-“Affermativo” rispose vergognosamente il soldato
 
-“Ti pareva?” insulto Esploratore
 
-“Io penso di avere capito” fecce Conhager “Questo liquido verde li in fondo è una cosa che vogliono guardare sotto stretto controllo, e quel giovane scienziato avrà pensato erroneamente che Spock ne aveva dentro il suo corpo?”
 
-“E’ un ipotesi debole ma che ha il merito di essere fondata su osservazione giuste” dichiaro Spock “Ma se è cosi, bisogna scoprire che cos’è questo liquido, quale sono le sue virtù e di conseguenza l’interesse che hanno negli suoi confronti”
 
-“Ogni cosa al suo tempo!” protesto McCoy “Prima voglio capire chi sono questi tizzi e per quale motivo ci hanno rinchiusi li!”
 
-“Forse hanno a che fare con il soldato greco addormentato…Camus giusto?” suggerì Uhura
 
-“Non credo” disse Chekov “I uomini che ci hanno attaccato portavano il stesso tipo di armatura che colui che avevamo fatto prigioniero sull’Enterprise e Camus non è al corrente dell’esistenza di un multiverso”
 
-“Be, prima di fare delle ipotesi dobbiamo finire di vedere i fatti concreti” ragionò Kirk “Cos'altro avete scoperto mentre ero ancora in coma?”
 
-“Che non ci considerano come una minaccia” disse Batman “Come potete constatare, questi uomini e donne ci hanno imprigionati tutti insieme e non dentro delle celle separate, vicino al loro posto di lavoro in più! Ciò significa che non hanno cura di noi e che sono forse più forti di quello che sembrano. E un fatto che dovremmo tenere in conto in caso in cui dovessimo agire per scappare.”
 
-“Grazie, adesso si che mi sento fiducioso” replico  sarcasticamente Spia poco rassicurato
 
-“Ne terremmo conto” rispose Kirk al cavaliere oscuro “Ma prima di stabilire un piano, vi faccio la domanda, avete notato qualche dettaglio sul modo di comportarsi di questi uomini?”
 
-“A parte che ci ignorano completamente quando gli parliamo no” disse Doe prima di urlare verso coloro che avevano degli occhi dorati “MI SENTITI BRUTTI NERD CON IL GIALLO DELLE UOVA NEGLI OCCHI?! NON FATE FINTA CHE NON ESISTO E DITEMI QUALCOSA IN UNA LINGUA CHE CAPISCO, ALTRIMENTI VI INSEGNERÒ UN LINGUAGGIO CORPORALE CHE IMPLICA I MIEI PIEDI E IL VOSTRO …”
 
L’uno degli scienziati, visibilmente infastidito, non guardo all'americano ma andò premere un pulsante che diede a questo un corta ma violente scarica elettrica che calmo le ardore del patriota.
 
-“AAAAAAAH!!!” urlo allora il soldato americano.
 
-*Era tempo che qualcuno li insegnasse a stare zitto* penso allora Spia con un piccolo sorriso, decisamente – per il suo proprio piacere – non era un giornata tranquilla per il suo idiota di collega.
 
-“Be, vedo che sono anche suscettibili” disse Derpy spaventata “E di certo non sarò a provocarli”
 
-“Possiamo tornare alle cose serie?!” incito allora Kirk che voleva solo avere un massimo di informazione prima di stabilire una strategia di azione “Bene, allora sappiamo che queste persone possono essere pericolose e che siamo in sotto la terra, rendendo molto difficile un eventuale fuga. L’unica opzione che ci rimane è forse di comunicare con loro”
 
-“State scherzando spero?” si lamento Esploratore per niente convinto della faccenda
 
-“No, Kirk ha ragione” spiego Batman “Più ne sappiamo più abbiamo una speranza di uscire vivi da cui”
 
-“Esatto” confermo il capitano dell’Enterprise “Allora, signore Spock, mi dicevate che hanno due di loro hanno litigato davanti voi, per caso siete riusciti a capire qualcosa di quello che dicevano?”
 
-“Be ecco..:” interrompo allora la luogotenente Uhura prima che il vulcaino poté rispondere “Io mi ero già risvegliata mentre questo litigio è successo e ho tentato e li ho ascoltati con attenzione con la speranza di tradurre quello che dicevano… Non ci sono riuscita, ma nonostante ciò ho potuto riconoscere il stesso modo di articolare le parole in “R” e “AR” che uso Tyresisus la prima volta che parlo all’Enterprise e una parola, vale a dir...”
 
CLANG!
 
Tutti i diciotto compagni svegli si girarono sorpresi dopo avere sentito questo improvviso rumore, e ebbero l’occasione di vedere una cosa molto strana: l’origine del rumore era semplicemente una tazza, forse riempita di caffè o di qualche altra bevanda energizzante, che uno degli scienziati aveva fatto cadere prima di essere paralizzato e di guardare un po’ spaventato i prigionieri. Ma la stranezza non era lui, benché il fatto che tutti gli uomini, soldati, operai e scienziati, si erano fermati nella loro attività e stavano osservando con occhi di paura gli poveri sospesi, e in particolare Uhura.
 
-“Cosa hanno adesso?” sussurrò Tavish “Mi stanno guardando con i stessi occhi che un inglese perso in mezzo di una riunione indipendentista scozzese”
 
-“Mmmf?”
 
-“No signore Pyro, non credo che vogliono giocare” rispose a voce bassa Derpy
 
-“Ehm, abbiamo detto qualcosa di sbagliato?” chiedo Esploratore
 
-“Non lo so” ammise Chekov “Uhura, puoi ripetere cosa hai detto?”
 
-“Ehm…” esito l’interprete “Ehm…stavo dicendo che ho riconosciuto il stesso modo di parlare di Tyresius?”
 
Alla pronuncia del nome dell’ammiraglio, alcuni degli uomini e donne, soprattutto coloro che sembravano essere giovani, fecero qualche passo indietro, pronti a correre per mettersi al riparo mentre i soldati e gli operai iniziarono a puntare le loro arme verso i nostri poveri sfortunati.
 
-“AH ho capito!” giubilo Soldato che si mise ad urlare “HANNO PAURA DI TYRESIUS!”
 
-“Stai zitto!” ordino Conhager che aveva capito che la situazione poteva degenerare da un minuto all’altro
 
-“TYRESIUS TYRESIUS! AVETE PAURA DI LUI VERO BASTARDI?! AVETE PAURA DI TYRESIUS!!!”
 
Fu a questo punto che uno degli soldati fecce segno allo giovane scienziato che aveva fatto cadere la sua tazza, il quale dopo un secondo di esitazione si mise a correre fino a una porta circolare d’acciaio scavata nella roccia, aprirla  premendo un tasto accanto e scomparirci in un attimo come se stava tentando di scappare a un terremoto
 
-“Ekko dumpkoff!” insulto allora Medico “Zei zoddizfatto?!”
 
-“Affermativo!” fecce con orgoglio Doe che non si rendeva conto del potenziale grave errore che aveva appena commesso.”
 
-“Tu STOOPIDO!” urlo allora il Grosso che, malgrado il fatto che non era un genio, aveva capito che un altro modo di avviare una discussione con questi uomini sarebbe stato una migliore idea che provocarli con il nome dell’Ammiraglio “ADESSO NOI FOTTUTI!”
 
-“Fottuti non lo so…” disse Batman per contenere la sua frustrazione “Ma di sicuro non è buon segno
 
-“Risolveremmo la faccenda dopo” disse arrabbiato Kirk “Uhura, avete detto che avevate riconosciuto una parola, quale era?”
 
-“Zalgo” rispose a voce bassa Uhura
 
-“E che genere di cosa può essere?” chiedo allora Spia
 
-“Mmmph?”
 
-“Potrebbe essere una sorte di dolce?” esito Derpy mentre traduceva la domanda del suo amico
 
-“Guarda… no…veramente no!” s’esclamo infastidito Esploratore che non voleva tornare ad ascoltare le proposte infantili della piccola pegasa o quelli che essa attribuiva al Piromane “Non posso credere che tu sia cosi ingenua! Essere accanto a infantili come voi mi sta…”
 
-“Parla colui che si lamenta sempre come un bambino” ne approfitto Spia
 
-“Te chiudi la tua boccaccia stronzo!” replico il ragazzaccio “Siete proprio insopportabili! Non vedo come potrebbe essere peggio!”
 
-“AAH!” urlo allora all’improvviso Camus mentre si sveglio sudando e constatare che era stato legato con delle catene “Dove sono?! Perché sono prigioniero?!”
 
-“Come non detto” si lamento allora l’Esploratore “Adesso c’è pure l’altro fanatico che ci romperà i coglioni”
 
-“La…La mia armatura!” si costerno Camus prima di arrabbiarsi e, girandosi verso i suoi immediati vicini, lanciare un sguardo infuriato mentre tentava si sforzare inutilmente di liberarsi “Cosa avete fatto della mia armatura, invasori?! Vi ordino di rispondere!”
 
-“E io che pensavo che la gente era calma quando si svegliava” commento Derpy che non aveva l’abitudine di vedere la gente cosi aggressiva dopo avere dormito
 
-“Signore Camus, non vedete che anche noi siamo prigionieri?!” disse McCoy a voce alta per farsi sentire
 
-“E per l’ennesima volta, non siamo né degli invasori né degli pazzi!” urlo Scott
 
-“Bel detto compatriota! Ai sentito pupazzo di neve?!” urlo a sua volta Demoman
 
-“Ah si? E se non siete degli invasori, allora perché sono rinchiuso li?! Mi sa che state tentando di confondermi le idee e che tutto questo sia una trappola! Lasciatemi indovinare: avete fatto in modo di farvi catturare da me e i miei compagni, aspettando che vi lasciassimo sotto la custode di uno solo di noi per poi imprigionarlo e tentare di fargli credere che eravate i buoni per in realtà utilizzarlo!!!”
 
-“Mon dieu” fecce Spia “Non posso credere a quello che hai appena inventato…”
 
-“Be, almeno a molto immaginazione…” ammise Medico
 
-“L’unica ragione per la quale siamo stati imprigionati è perché te e i tuoi amici non ci avete creduto e legato!” protesto McCoy
 
-“DA!” disse Grosso “Cavaliere d’oro non intelligenti!”
 
-“E adesso, allora che avresti potuto portarci dal tuo grande sacerdote per lasciarci avvertirvi di una grande minaccia, siamo alla merce di questi tizi che si stanno guardando e studiando”
 
-“E io ho paura!” aggiunse Derpy
 
Camus si calmo, molto confuso. Certo, questi invasori erano molto strani, e si ricordava delle idiozie che avevano detto prima di essere stati sopraffatti da questi uomini che avevano resistito al suo attacco più potente…ma sembravano dire la verità su almeno una cosa: anche loro erano prigionieri e questi uomini che erano sotto di lui sembravano essere la effettivamente la minaccia prioritaria, soprattutto che sembravano più allenati e che alcuni di loro portavano un tipo di armature che aveva avuto la sfortuna di vedere prima di essere stato messo K.O.
 
-“Ammettiamo che non siete responsabile della mia cattura” disse minaccioso il cavaliere dell’Aquario “Allora perché siete li e chi sono questi guerrieri laggiù?!”
-“Non sappiamo chi sono, ma pensiamo che hanno qualche legame con l’Ammiraglio Tyresius che, come avevamo tentato di spiegarvi, è un pericolo per noi tutti” disse tranquillamente Spock
 
-“E per quale che riguarda le loro intenzione, io penso sinceramente che non siano pacifiche!” avverto il capitano Kirk “Visto che si trattano di questi esseri che viaggiano attraverso gli universi per stabilire delle base e minacciare la sicurezza di tutti i nostri mondi!”
 
-“Affermativo! Sono coloro che mi hanno umiliato in battaglia!” urlo allora Soldato “Ma ti assicuro, appena uscirò da cui li tempesterò di pugni e rimanderò via la posta i loro resti alle loro nonne, prima di occuparmi dell’amministratrice! Hai sentito lo scienziato che non mi ascolti e mi dai scariche elettriche?! Ti spaccherò il culo!”
 
L’interpellato scienziato non aveva capito le parole del patriota, ma aveva capito di essere stato insultato, e senza aspettare di avere il didietro distrutto attivo di nuovo il pulsante che diede una scarica elettrica all’americano che riprese ad urlare di dolore.
 
-*Be, vediamo il lato positivo* penso il Cecchino che era rimasto zitto da quando aveva smesso di litigare con il francese *Almeno non sono io il più ridicolo e se devo morire almeno avvrò avuto un spettacolo comico gratis*
 
-“Non è possibile!” ribadì Camus che non voleva vedere la verità “Le vostre ipotesi di multiverso sono delle false eresie che qualcuno vi ha fatto credere! Deve esserci un'altra spiegazione! Questi uomini sono probabilmente al servizio di Cronos o Ade, e questo Tyresius una leggenda inventata per spaventarvi!”
 
-“Una leggenda?” interrompo allora una voce molto grave che nessuno riconobbe e che proveniva dall’altro lato della stanza.
 
I diciannove prigionieri smisero di parlare tra di loro e alzarono i occhi. Li, vissero una ventina di uomini in armature pesantissime, tutte alte di due metri e interamente nere  con delle cape d’oro – sulle quale era rappresentato un castello su una montagna – e armati da pesante fucili, entrare in rango nella stanza mentre tutti i altri presenti si spostavano per fargli passare prima di inclinarsi servilmente. Una volta che furono entrati, i nuovi arrivati si divisero in due ranghi di dieci uomini, formando un piccolo corridoio nel quale passo un uomo.
Questo uomo, probabilmente il loro superiore, era un grande signore di tipo nord europeo, di circa cinquantanni, con una lunga barba marrone quadrata, un corpo molto robusto alla pelle rovinata dallo sforzo continuo e  - a vedere le cicatrice vicino i suoi occhi dorati o sul suo cranio appena coperto da capelli marrone – dalla guerra.
L’individuo, sul quale c’era un espressione di grande serietà e di contenimento, era anche lui pesantemente armato: aveva una armatura d’argento, non pesantissima ma scolpita su misura e quindi agevole per muoversi velocemente, e sulla quale era rappresentato un grande occhio, armatura che si prolungava alle mane con tre lunghe griffe che potevano servire di arme mortale al corpo a corpo, e portava un mantello fatto con la pelle di un animale sicuramente molto grosso. Vicino alla sua cintura, si poteva vedere che portava il manico per una spada, della quale pero non si vedeva la lama. Ma una piccola particolarità che tutti i compagni tranne Camus notarono fu che portava sulla testa e uno degli microfoni che traduceva immediatamente le lingue.
Questo strano arrivato appena descritto attraverso allora la stanza, con un passo deciso, fino ad arrivare a tre metri degli nostri compagni dove attivo una sorta di piattaforma olografica che lo fecce salire alla stessa altezza degli suoi prigionieri.

 

-“No Camus” disse allora l’uomo, del quale il movimento delle lebbre non corrispondeva a le parole che diceva – testimonianza dell’uso che faceva del microfono “Tyresius non è una leggenda, ma una realtà…”
 
-“E tu chi sei?!”  chiedo sorpreso Camus “E come fai a conoscere il mio nome?!”
 
-“Agitato Camus?” disse indifferente l’uomo “Pfff, tipico comportamento di voi inferiori… Per il fatto che io ti conosco, ti devo spiegare. Io sono… come si dice nella vostra lingua primitiva? … ah… io sono il primo generale Hy’ardolfius, grande servitore dell’onnipotente Ente Supremo. E tale virtù il mio dovere è di conoscere alla perfezione i settori di universi che mi sono stati affidati, compreso il tuo”
 
-“Ooooh!” fecce felice Soldato “Un generale! Vi saluto!”
 
-“Silenzio te cretino!” incito Scott
 
-“Dov’è la mia armatura?! E perché parli di multi universi?!” si accontento di aggredire il cavaliere dell’aquario
 
-“La tua armatura?” interrogo Hy’ardolfius “Era inutile per noi, ma ammetto che per una manifattura inferiore era piuttosto fatta bene, e di conseguenza la mandato in dono al nostro Ente Supremo! Ma adesso, cavaliere patetico, stai zitto che non m’interessi! Se sono venuto fino a cui è per risolvere un’altra faccenda! Anzi, sono venuto per parlare con i tuoi compagni di cella...”
 
-“Per…perkhè noi?” stresso il tedesco che non voleva essere interrogato e torturato
 
-“Semplice” sorrise il Primo Generale “Vorrei che mi spiegate come siete venuti a conoscenza del grande Tyresius e come mai vi siete ritrovate vicino a una delle sue astronave”
 
-“Se è per questo, non vi aiuteremmo in nessuno modo” disse Kirk “Non ci lasceremmo intimidire dal vostro ammiraglio né da voi!”
 
-“Anzi, se vuoi sapere vecchiotto!” provoco Esploratore “Siamo riusciti a scappare al tuo stronzo di Tyresius, e se credi di potere tenerci legati per ridarglieli, ti puoi veramente levare i diti dal culo!”
 
-“DA!” Urlo allora Grosso con tutta la sua forza “Noi forse più deboli cretino Tyresius, ma noi pronti a morire combattendolo!”
 
-“MORIRE?!” fecce spaventata Derpy “Ma io voglio vivere felice con le mie amiche!”
 
-“Ich preferizko zkappare kome ein vigliakko piuttozto khe morire e vedere la mia tezta tagliata!” sussurro per sé stesso Fritz.
 
-“Yeah!” si mise a insultare Tavish “Noi scapperemmo di questo posto di merda e ti promettiamo che appena troveremmo il tuo prezioso Tyresius Ente Supremo che non c’è ne frega un cazzo lo strangoleremmo come un pollo, e se ciò non basta a farlo fuori lo torturammo finché muoia!”
 
-“Aspettate…voi pensate che… AHAHAHAHAH!” si mise a ridere Hy’ardolfius
 
-“Perché vi mettete a ridere?!” si offese Soldato “Smettila di ridere per dirci perché ridi e poi mettiti a ridere se vuoi generale!”
 
-“Ride perché ci stiamo sbagliando” disse Batman serio “Il suo Ente Supremo non è Tyresius, e non è per niente servitore dell’Ammiraglio”
 
-“Cosa?!” interpello Uhura
 
-“Ricordatevi: Kalash’ar stava combattendo questi stessi uomini, e l’ammiraglio ha ucciso l’uomo che Kirk e suoi uomini avevano trovato… Lui non è un alleato di Tyresius, ma un suo nemico…”
 
-“Aah” fecce Hy’ardolfius riprendendo il suo serio “Almeno uno di voi che sa ragionare…In effetti, Tyresius non è il nostro amico, anzi… è il nostro peggiore nemico… noi non lo chiamiamo l’Ammiraglio, ma la causa delle nostre sofferenze… noi non ci sottomettiamo a lui, noi lo combatteremmo fino alla fine di tutto…”
 
-“Ma allora” fecce Kirk “Dovete liberarci e permetterci di aiutarvi! Dobbiamo combinare le nostre forze per combatterlo e fermarlo! Lasciateci tornare negli nostri universi e avvertire Starfleet, gli altri super eroi o i vari eserciti per potere organizzare la resistenza!”
 
-“Da!”
 
-“Mmmmph!”
 
-“Io sarei onorato di servire un grande generale come lei se mi da la possibilità di annientare questo bastardo di Tyresius!”
 
-“Si, diventiamo amici!” disse felicemente Derpy
 
-“Perché credi che noi vogliamo del vostro aiuto?” chiedo Hy’ardolfius facendo comparire sul suo viso un sorriso malvagio “Poveri illusi inferiori, noi non vogliamo salvarvi da Tyresius, vogliamo ucciderlo per riprendere il posto che ci spetta, sottomettendo tutti i vostri patetici universi!”
 
-“COSA?!” dissero in coro tutti i prigionieri, increduli a questa dichiarazione cosi grave che era stata appena pronunciata come se fosse stato una semplice formalità, tranne Spock e Batman, il quale si accontento di dire “Avrei dovuto immaginarlo…”
 
-“S..State scherzando vero…amico?” esito allora Esploratore
 
-“Cosa volete dire?! Che Tyresius è il buono in quest’affare?” chiedo allora Scott
 
-“Sarebbe logico” inizio a ragionare Spock “Anzi, è l’unica spiegazione del perché avete costruito delle base, riempite di materiale militare e di perché è stato il vostro uomo a attaccarci per primo… voi volevate lanciare un invasione di massa, vero?”
 
-“Ma ma ma….” Panico Medico “Non kapizco più niente”
 
-“Quindi il nostro amico…è Tyresius?” chiedo Derpy che era ormai spaventata all’idea di vedere quest’uomo ridurre le sue principesse in schiavitù.
 
-“Tyresius non è l’amico di nessuno” rispose Hy’ardolfius con una smorfia che dimostrava a quale punto odiava parlare del comandante del Virgilus “E odia tutto ciò che vive, ma lui odia ancora di più l’Ente Supremo, l’unico essere veramente divino capace di sconfiggerlo e che noi serviamo, e perciò tenta in ogni modo di distruggerci, anche se ciò significa proteggere esseri miserevoli come voi!”
 
-“Voi mentite!” urlo Camus “Non esiste un essere divino più potente Atena! E non riuscirete mai a fare cadere il grande Tempio!”
 
-“Spiegati meglio, Hy’ardolfius”  interrogo un capitano Kirk diventato aggressivo.
 
-“Aaah” sospiro il Primo Generale prima di riprendere la parola “Tanto morirete tra poco… Per cominciare, Camus, La tua Atena è una debole inferiore che non può neanche sognarsi di arrivare alla caviglia dell’Ente Supremo, e noi non abbiamo bisogno di conquistare il grande tempio per radere al suolo ogni tracia di vita del tuo insignificante pianeta! E per rispondere alla tua domanda, capitano Kirk, tanto tempo fa la nostra razza  dominava quasi interamente tutto il nostro universo di origine: nessuno poteva resistere agli nostri eserciti, non c’erano paragoni con la nostra tecnologia ed eravamo superiori in ogni campo! Ridurre a nulla intere razze di demoni o di esseri deboli e inutili era cosa facile per permetterci di civilizzare le pianete da chi se lo meritava! Ma un giorno, questo…mostro di Tyresius e il suo esercito di zalgos…” Hy’ardolfius si fermo un instante per fare segno a due degli suoi uomini che uscirono della stanza “… sono usciti dal nulla e hanno seminato il caos e la morte nel nostro glorioso impero, avviando cosi una guerra cosi micidiale da distruggere il nostro universo rendendolo interamente inabitabile in maniera irrimediabile. Costringendosi cosi a vivere in esilio, al centro di varie pianete sparse in vari universi, sotto la protezione del nostro grande Ente Supero in attesa del nostro inevitabile ritorno, durante il quale vi spediremmo tutti nelle tempo e questo Tyresius per primo! Speravo potere essere io l’eroi dell’onnipotente, avviando un invasione simultanea in universi indeboliti, come il tuo, Kirk, o quello di Batman, o secondari come quello di questi patetici mercenari!”
 
-“Ey! Il nostro universo non vale meno del loro!” protesto offesco Conhager
 
-“Volevo anche trovare un modo di rendere più facile la comunicazione e sicura le nostre base segrete appropriandomi di alcuni portali tras-universali, come questi specchi magici degli pony…ma purtroppo, per colpa di un errore di indiscrezione e del vostro intervento su Kalisti, Tyresius a scoperto i miei piani e ha iniziato a massacrare i miei eserciti!!!” urlo Hy’ardolfius con una lacrima di odio che percorse il suo viso “Per colpa vostra, ho perso centinai di fedeli servitori e ogni speranza di avviare una conquista massiccia nelle prossime settimane!!! Ma non fa niente… abbiamo ancora numerosissime risorse, numerose base e uomini… avete solo rimandato il vostro destino… o forse no… sappiamo che avete trovato Tyresius, e benché non so ancora come avete fatto a scappargli, adesso mi direte dove si trova… come attivare la sua astronave e attaccarlo a casa sua affinché lo possiamo uccidere una volta per tutto! Ditemelo, e forse vi lasceremmo in vita…Ditemelo, ADESSO!!!”
 
 A questo punto tutti i suoi uomini alzarono le loro arme, che attivarono, per puntarle sugli nostri compagni, pronti a far fuoco al primo segno.
I prigionieri iniziarono a essere spaventati… e cosi l’ammiraglio, benché malvagio, non era la minaccia prioritaria, e scappando dal Virgilius, si erano involontariamente precipitati nella gola del vero lupo, quello che li voleva veramente morti! E avevano condannato con loro un cavaliere di Atena per cui tutte le nozione e verità insegnate dalla prima gioventù erano stati spacciati in qualche instanti da un orribile essere blasfematorio… Avrebbero potuto dire tutto a Hy’ardolfius, sull'esistenza del nulla, su come entrare ne Virgilius o sconfiggere l’Ammiraglio, e cosi sperare vivere… Ma anche i più ingenui di loro, Soldato, Grosso, Derpy erano abbastanza intelligente per capire che, per la sicurezza di tutti i loro compagni rimasti negli loro universi, era meglio – alla loro grande sorpresa – difendere l’Ammiraglio che ancora cinque minuti fa era il loro peggiore nemico
 
-“Mai!” ribatté Cechov “Se siete cosi forti, andate a cercarlo da solo!”
 
-“Fuck you!” sputo Esploratore
 
-“Ehm, ich pozzo dirvi…” esito Medico che era l’unico tentato a sacrificare tutti pur di rimanere in vita
 
-“Tu il mangiatore di patate marcie non pensarci nemmeno!” minaccio Cecchino
 
-“Va te faire voir chez les grecs*[2]!” disse Spia “Senza offensa Camus”
 
-“E’ meglio riconoscere il dominio inglese e rinunciare all’alcool piuttosto che aiutarvi, bastardi !!!” aggredì Tavish
-“Per una volta, ben detto!” confermo Scott
-“Se devo sacrificare la mia vita e quella dei miei uomini Kirk per difendere Starfleet” inizio Kirk mentre fu sostenuto dagli suoi uomini “Allora accetto il mio destino”
 
-“Come me!” McCoy
 
-“Io non tradirò mai Atena, anche se  significa conoscere i peggiore tormenti! Per Atena!”
 
-“DA!!!” urlo Grosso “PER SACHA!!!”
 
-“IO non ho rispetto per la vita umana, e non ho rispetto per la mia propria persona” inizio a discutere Soldato “E sono nato solo per diventare carne da cannone per difendere la mia patria, ruolo che sono pronto ad assumere cui fino in fondo anche se significa avere male e piangere come una ragazzina! Per voi, Stati Uniti, sono pronto ad essere ridotto allo stato di carne per hamburger e essere servito in un pane mutante!”
 
-“Signore Hy’ardolfius” inizio a parlare Spock che era rimasto calmo “Mi sembra logico che voi non manterrete la vostra parola, e che anche se cosi fosse noi non parleremmo visto che minacciate di distruggere ciò che noi difendiamo e amiamo… anzi, quello che è illogico è che qualcuno con il vostro rango militare abbia potuto pensare un minuto che noi avremmo collaborato cosi docilmente. Mi dispiace, ma da noi non avrete nulla se non con la forza”
 
-“Possiamo risolvere questo problema!” minaccio Hy’ardolfius
 
-“Fate pure!” grido Batman “Noi non vi aiuteremmo e la nostra decisione di preferire la morte è ormai definitiva
 
-*Ich nein* penso Medico che iniziava a correre il rischio di una crisi cardiaca
 
-“C’mon sissy, mostraci cosa ci puoi fare!” provoco Conhager
 
-“Mmmph?” fecce tranquillamente il Piromane che era l’unico insieme a Spcok che sembrava non fregarsi niente della situazione presente.
 
-“Cosa ha detto questo miserevole alla maschera?” chiedo Hy’ardolfius intrigato
 
 -“Ehm… lui dice che non aveva capito cosa fosse…” esito a lungo Derpy che era la più spaventata di tutti “…il zalgo…”
 
-“Si!” chiedo Kirk che non solo vedeva li l’occasione perfetta per scoprire quest’altro mistero che era questa parola che sentiva dall’inizio dell’avventura, ma che auspicava in questo modo guadagnare un po di tempo per lasciare i altri agire e trovare una soluzione “Diteci almeno che cos'è questo zalgo!”
 
“Ahahah!” rido allora Hy’ardolfius, come se aveva vinto un battaglia “Ammetto che speravo veramente che me lo avreste chiesto”
 
-“Allora sbrigati di dircelo, pazzo!” ruggì Camus
 
-“E’ una cosa molto complicata che necessità un minimo di conoscenze per essere capita, quindi ve la faro breve: signore Spock, voi che siete il più intelligente dell’universo più avanzato cui presente, ditemi, cosa secondo voi costituisce la base di tutto?” fecce Hy’ardolfius
 
-“Volete dire delle cose tangibile e intangibile?” chiedo il vulcaino per essere sicuro di avere capito il senso della domanda, prima di ricevere una risposta affermativa e proseguire “Se proprio dovessimo tornare alla base di tutto, vale a dire il Big Bang – teoria emessa dal prete-scienziato belga Georges Lemaître – che presuppone che la nascita dell’universo sia stata una conseguenza dello scontro tra la materia e la cosiddetta antimateria, che avrebbe provocato un esplosione fenomenale, per dirla in parole breve, della quale solo la materia sarebbe rimasta e che avrebbe dato l’avvio a una nuova estensione dello spazio e alla comparsa di tutte le molecole”
 
-“Grazie per la sintesi” disse sollevato McCoy che era positivamente sorpreso che il suo collega non avesse iniziato un lungo discorso con una kiriele di informazione
 
-“Si può dire cosi” prosegui Hy’ardolfius “E, se non mi sbaglio, alla fine siete riusciti a ricreare l’anti-materia, giusto?”
 
-“In effetti, gli uomini del XXI° secolo, proseguendo a lunghi e costosi sperimenti in un laboratorio sotto l’allora Svizzera riuscirono a ricreare, servendosi di molecole spinti a più alta velocità della luce, a ricreare una quantità minima di antimateria. Oggi ancora, malgrado il fatto che ne produciamo di più e che la usiamo in casi eccezionali, come fermare un buco nero, rimane un elemento molto instabile e pericoloso – visto che il singolo contatto con qualsiasi cosa porta a una potente esplosione – di cui conosciamo ben poco”
 
-“I svizzeri hanno un arma capace di distruggere gli Stati Uniti?!” fu l’unica cosa che trovo a dire Soldato “Dear god… sapevo che le mucche erano pericolose ma non immaginavo a quale punto…dannato popolo di formaggio....”
 
-“Gli uomini non dovrebbero giocare con questo” commento Camus “Dovrebbe essere un lavoro lasciato agli dei…”
 
-“Bene signore Spock” sorrise il Primo Generale ignorando i due altri “Ebbene, cosi avete dimostrato che voi inferiori non sapete niente!”
 
-“E in cosa mi sono sbagliato?” chiedo sincero il vulcaino
 
-“Allora” spiego Hy’ardolfius “Come lo sai, niente si crea e nulla si perde… e vorresti farmi credere che l’antimateria abbia aspettato miliardi di anni che l’uomo la facesse comparire?! No… In realtà l’antimateria è sempre stata presente, anche se non era tangibile né visibile”
 
-“Bene, ma cosa c’entra con il vostro zalgo?” chiedo Zulu
 
-“Eheh” rido Hy’ardolfius “Come Spock la detto, è impossibile fare avvicinare la materia con l’antimateria…almeno cosi si pensava, finché noi ci riuscissimo! Noi siamo riusciti a fusionare, per un corto instante, la materia e l’antimateria!”
 
-“Ma ciò è impossibile!” fecce Kirk
 
-“E cosa è successo?” chiedo allora Spock n po’ intrigato ma aperto a tale ipotesi se l'altro poteva spiegarsi
 
-“Ebbe, credetelo o no” prosegui il Primo Generale “Ma durante lo sperimento, siamo riusciti a identificare due nuovi elementi, che malgrado si oppongono tra di loro sono all’origine di nientemeno della vita… prima che me lo chiedete, no, non siamo purtroppo ancora riusciti – tranne l’Ente Supremo – a creare dal nulla la vita o sconfiggere in volta per tutto la morte, ma quello che abbiamo scoperto ha rivoluzionato tutto quello che potevamo immaginare. Il primo degli elementi, che abbiamo chiamato lo Nepharsar, è quello che è all’origine dell’intelligenza, dello spirito, in altre parole, dell’anima…Purtroppo, è impossibile per noi catturarla ne produrla talmente la sua quantità è minima e legata alla vita degli sogetti… Abbiamo tentato in ogni modo, persino sacrificando tante vite sperando afferrare la loro anima. Ma anche quando riuscivamo ad afferrare un anima, la componente del Nephasar scompariva sempre! E da li ci siamo rassegnati a produrre una brutta copia intermedia ad essa e all'antimateria, copia che abbiamo chiamato Spectrum e che usiamo per produrre più energia di tutte le centrale nucleare o di antimateria che voi potete sognare… immaginate un po’ quello che avremmo potuto fare se mai fossimo riusciti a riprodurre il Nephasar!”
 
-“Io non voglio pensarci!” fecce Scott “E il vostro discorso mi sembra molto folle, tirato dagli capelli e per niente spiegativo di quello che vi abbiamo chiesto!”
 
-“Lasciatemi arrivarci…” rispose Hy’ardolfius con un sorriso per niente rassicurante “Vi ho detto che eravamo riusciti a vedere anche un altro elemento, quello che proveniva dalla materia e che è all’origine degli corpi e delle sensazione… un elemento veramente impossibile anche lui a ricreare nella sua forma più pura ma del quale siamo riusciti a farne un derivato molto soddisfacente…il zalgo, che potete attualmente ammirare sotto forma liquida in questa stessa stanza!” si esclamo vittorioso designando il liquido verde contenuto nel cilindro
 
-“Volete dire che questa…roba…sia all’origine della vita?!” fecce Uhura
 
-“Non ho detto questo…ho detto che la sua forma pura combinata con il Nephasar era l’origine della vita” insisto il Primo Generale che si sentiva superiore come mai “Preso a parte, questo derivato di Zalgo è solo un potente combustibile che usiamo per viaggiare da un lato all’altro dello spazio a una velocità superiore a quella della distorsione, e da quando siamo in esilio, creare i nostri portali e viaggiare tra i vari universi… quando non usiamo il suo altro lato…” 
 
-“Altro lato?” chiedo preoccupato Conhager
 
-“E già” fecce Hy’ardolfius che scuoto le sue dite emettendo un suono che era come un ordine invito i due uomini partiti prima, e che visibilmente aspettavano dietro una porta, ad entrare con un letto che levitava e sul quale c’era il cadavere senza vita di una creatura mostruosa: Grande di due metri, la pelle in grande parte staccata via mostrando muscoli sproporzionati ricoperti di pus, con una testa distrutta che sembrava urlare di dolore con lunghissimi denti, degli potenti bracci che avrebbero potuto facilmente uccidere qualcuno in un solo colpo e delle ossa che uscivano in punta da tutte le parte.
 
-“Che cos’è questo mostro?!” fecce allora Chekov trattenendosi dal vomito
 
-“Questo?” fecce Hy’ardolfius che faceva finta di non capire “Ho…è un normale abitante della Terra di Camus…o meglio, era un normale abitante… vedete, lo zalgo allo stato puro non è solo quello che è responsabile del corpo, ma anche di quello che ne deriva… dolore…scomposizione…morte…  ma quello che ammetto ci ha molto sorpreso è il fatto che quando si inietta direttamente il derivato di zalgo nelle vene e i nervi di un essere vivente, quest’ultimo subisce trasformazione permanente… in generale questo processo porta alla morta, come nel caso di questo imbecille, ma succede, in alcuni casi, che il soggetto sopravvive, per diventare una creatura molto potente, quasi invincibile, ma assettata di sangue…una creatura concepita solo per uccidere … queste trasformazione sono molto aleatorie e dipendono di moltissimi fattori, ma portano ad una grande varietà di risultati, come il fatto di potere rigenerarsi facilmente o fusionare completamente con un armatura… se non mi sbaglio vi ricordano qualcosa”
 
-“Kalashar e Osirius…” sospiro Kirk disgustato ma con un fondo di tristezza nella voce: adesso che sapeva l’origine degli due scagnozzi di Tyresius, pur odiandoli, non poteva non provare negli loro confronti una grande pietà, non riuscendo ad immaginare la loro sofferenza vissuta…
 
-“Brutto mostro schifoso, appena mi sarò liberato e avvertito il Grande Sacerdote pagherai i tuoi crimini!” urlo Camus che avrebbe voluto uccidere all'instante questo generale folle!
 
-“Allora ti auguro bocca al lupo” insulto Hy’ardolfius “Ma prima finisco: Questi condannati, anche loro chiamati zalgo, sono come dicevo quasi invincibile, e in effetti – in reazione all’opposizione degli due elementi – sono veramente vulnerabile solo allo Spectrum. Di conseguenza, li usavamo in prima linea per decimare i nostri nemici prima dell’invasione e – quando diventavano troppo pericolosi per noi – li uccidevamo. Era un ottimo sistema per risparmiare vite sane pur continuando le nostre conquiste. Ma un giorno questo  Tyresius è uscito dal nulla, e non sappiamo come ha fatto, ma è riuscito a fare tornare alla ragione questi zalgo, a farli uscire dal loro stato di perpetua voglia di uccidere, prima di costituirsi un esercito potentissimo… quello che uso per distruggere il nostro mondo! Ma questo ormai è un vecchia storia, e non ci lasceremmo più sconfiggere della sorte! Anzi, oggi, il zalgo ci aiuterà ad uccidere questo demonio!”
 
-“E…co..come pensate fare?” esito Spia che presentiva brutte notizie
 
-“Come farò?” rido Hy’ardolfius “Semplice… non avete voluto dirmi dove si nascondeva Tyresius? Bene, allora mi aiuterete a intrappolarlo! Vi inietterò il zalgo, trasformandovi in queste bestie che lui tanto apprezza, e quando sarete delle bestie prive di ogni forma di umanità vi rilascerò in qualche posto abitato dove compirete massacri in tale modo da attirare la sua attenzione, visto che sappiamo tutti che vede ogni cosa sulle superficie delle pianete. E quando lui arriverà per fermarvi o liberarvi la mente io e i miei uomini lo pugnaleremmo con le nostre lame di Spetrum prima di sopprimervi altrettanto e piantare la bandiera dell’Ente Supremo su i vostri corpi ancora caldi!!! AHAHAHAH!!!” inizio a ridere come un impazzito prima di riattivare la sua piattaforma per salire fino alla piattaforma che era alla cima della torre dove fu accolta dagli scientifici che c’erano e dove, guardando verso il basso per vedere le sue future vittime, ordino “Avviate la trasformazione! E per rendere le cose più redditizie, cominciate dagli più deboli… Questa pegasa sarà perfetta per un primo tentativo!
 
-“NONONONO!!!” urlo disperata Derpy, lacrime agli occhi distorti, mentre il grande braccio meccanico della torre si attivo e si alzo fino alla sua altezza, prima di aprire la sua estremità e rivelare una serie di grande siringhe lunghe di dieci centimetri allora che il tanto temuto zalgo iniziava a salire negli tubi “Nono! Celestia, Luna, Twiligth salvatemi! Non voglio diventare quello che non sono! Non voglio fare del male agli altri! Voglio solo tornare alla mia vita normale!”
 
I diciotto essere umani insieme a lei imprigionati aveva pareri diversi sul suo conto: c’era chi la considerava simpatica, chi inutile e chi fastidiosa, ma tutti sapevano che era la più innocente di tutti, e che non meritava per niente un destino cosi orrendo, e fu cosi che tutti, forti come intelligenti, sensibili o meno, iniziarono a dibattersi ancora di più per liberarsi il prima possibile e salvarla.
 
-“MMMMMPPFFFMMMMHHPPPPHHHHHPPPP!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” ruggì il Pyro, che era il più infuriato di tutti i prigionieri e che era ormai scatenato, pronto a tutto pur di salvare la sua amica!
 
-“Non toccatela bastardi!” insultò Kirk “Vigliacco stronzo!”
 
-“NO! No pensarci nemmeno stronzo, hai sentito, e anzi non pensare neanche a non farlo!” provoco il Soldato
 
-“Non temere, invasori” grido Camus che non parlava al Primo Generale ma agli suoi compagni di sfortuna “A pena mi libero congelerò questo essere ignobile, anche se non ho nessuna armatura!”
 
-“Non amo i pony e sono stupidi animaletti per bambine sceme, ma toccale e sei morto figlio di P****!!!” insultò allora Esploratore
 
-“Fai male a Derpy e IO promettere te rompere ogni singolo ossa di piccolo corpo tuo!!!” grido Grosso
 
-“Ja! Kome lui ha detto!” aggiunse Medico mentre pensava *Devo zalvare kavallina perkhe il più debole dopo di lei zono io e ich zto bene kome zono!”
-“Ti esploderò la cervella!” grido Cecchino
 
-“E io ti faro esplodere a pezzi e ballerò con i tuoi resti” grido a sua volta il Demoman
 
-“Ahaha! Inferiori, mi fate cosi ridere!” giubilò allora Hy’ardolfius allora che vedeva gli altri disperarsi cosi tanto, come Batman che metteva tutte le sue forze per tentate invano di rompere i suoi legami, mentre le siringhe si stavano avvicinando verso il torace della piccola pony, sputando piccole gocce di zalgo.
 Fu cosi che  la fatale puntura si stava avvicinando, con un stressante rumore meccanico appena nascosto gli urli degli prigionieri e le risate di alcuni degli uomini del generale dell’Ente Supremo, lentamente ma sicuramente, pronte a condannare Derpy, semplice postina di un tranquillo e pacifico villaggio, a uno degli destini i più orribili.
 
-“NON, NON VOGLIO!!! Urlo a Derpy mentre chiudo i pochi riempiti di acqua per non vedere quello che non stava succedendo “NO NO NOOOOOOO!!!!”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 








 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CRRAAAAAAACCCK!!!! Fecce un potente rumore di metallo che si rompeva
 
-“Ey…” fecce Derpy che apri un occhio rosso di lacrime mentre, sotto gli suardii costernati di tutti – prigionieri come uomini di Hy’ardolfius – vide che il tanto temuto braccio meccanico, che era ormai a solo qualche millimetri del suo corpo, si stava piegando su se stesso come quando qualcuno piega nelle su mane una bottiglia di plastica, prima di prendere fuoco e cadere a terra. “S..So…sono salva…? o..gr…grazie…non mi sento bene…” e svani in seguito all pressione appena vissuta
 
-“MMPH!” fecce allora disperato Pyro
-“Tranquillo, sta bene” rassicurò McCoy “E’ solo un effetto passeggero e si risveglierà dopo”
 
-“Che cosa è successo incompetenti?!” inizio ad urlare Hy’ardolfius dalla sua piattaforma mentre respingeva i scienziati per guardare i vari schermi “Se non riuscite a scoprire la causa di tutto ciò, dovrete incorrere la…”
 
Il Primo Generale si fermo, e da uno stato di rabbia passo a quello della paura… come tutti i presenti, senti che l’aria stava diventando sempre più fredda, e inizio a sentire ridi ultraterreni. L’uomo che un minuto fa si sentiva superiore a tutti inizio a sentirsi molto piccolo mentre alzo i occhi e vide uno ombra di fumo nero formarsi sopra di lui.
Per qualche instante, osservo questo strano fenomeno insieme agli cinque scientifici che erano presso a lui e tutti le persone presente.
Improvvisamente, il fumo si precipito sulla piattaforma e Hy’ardolfius, capendo il pericolo, non esito  a saltare dall’immensa torre per precipitarsi diecine di metri in basso. Perché aveva un’armatura sicuramente concepita per tale circostanze, non si ferì e si rimise presto in piede mentre tutti gli uomini presero delle loro arme e si misero in riga pronto ad intervenite, gli venti della “guarda ravvicinati” in testa.
Ma se il generale dell’Ente Supremo era riuscito a scappare, i scienziati non ebbero questa fortuna… non appena l’ombra scompari alla vista di tutti e arrivo presso di loro, urli di spavento e di dolore si feccero sentire. L’uno di loro tento a sua volta di saltare nel vuoto, anche se nel suo caso sarebbe stato un suicidio, ma fu afferrato dal piede e risalito fino alla cima
 
-“NYAR…NYAR!!! Hy’ardolfius! Susentetar! Imi warzarnar!!!! NYAAARR!!!!” furono le sue ultime parole disperate prima di scomparire alla vista di tutti, lasciando dopo di ciò solo un lungo urlo di agonia e un esplosione di sangue, di cui le gocce caddero in pioggia sotto i piedi degli altri.
 
Dopo le ultime soffocazione degli ormai condannati scientifici, un silenzio di morte si fecce per qualche secondo. Nessuno osando dire una parola. Poi, una figura umana, fecce un doppio salto dalla piattaforma, e con delle dite di fuoco afferrò la torre per lasciarsi velocemente cadere fino a terra – lasciando delle marche infuocate che incendiarono la medesima costruzione – fino al cilindro dello zalgo, punto in cui si stacco e attero in ginocchi tre metri davanti Hy’ardolfius, rompendo il suolo che era sotto di lui.
Tutti gli uomini dell’Ente Supremo si misero a circondare il nuovo arrivato, ma dove ogni uomo si sarebbe spaventato, o almeno messo in posizione di difesa, lui non ne ebbe cura, e si rialzo tranquillamente per dire, con una voce riconoscibile che tutti capirono malgrado il fatto che le labbra non corrispondevano alle parole – prova che sembrava parlare più lingue allo stesso momento
-“Parlavate di me?”
 
-“Tyresius!” urlo Kirk alla volta felice e alla volta spaventato
 
-“LO Tyresius?!” chiedo Camus “Allora è lui?! Esiste davvero… ma Atena”
 
-“Allora sei tu Tyresius?” interrompo allora Hy’ardolfius presuntuosamente mentre tiro la sua spada, che si rivelo essere un potente laser di colore blu che emanava energia “Finalmente ci incontriamo!”
 
-“Si, sono io, in carne e ossa“ rispose indifferente l’Ammiraglio “Vuoi un ortografo? Posso firmarla con la tua spada in spectrum sul tuo petto se vuoi…”
 
-“Mi avevano detto che avevi un pessimo senso dell’umorismo…” provoco il Primo Generale “Ma devo ammettere che ti immaginavo più vecchio…”“
 
-“Che vuoi? Sorprendo sempre” rido di superbia Tyresius
 
-“Tu miserevole, hai condannato il nostro popolo, distrutto il nostro mondo e ucciso i miei uomini, ma adesso che finalmente ti vedo, e che hai commesso l’errore fatale di venire cui, nella mia base principale, te la farò pagare e diventerò il nuovo grande intendente in capo dell’onnipotente Ente Supremo!!!”
 
-“Ey la, calmati un po” disse con troppo tranquillità l’Ammiraglio che sorrideva “Per prima cosa, è normale che non mi hai mai visto prima, altrimenti saresti già morto. Secondo, non darti troppo di importanza: la scema che portava il tuo bis-nonno non era ancora nata che io avevo già vinto numerose battaglie e massacrato i parenti del tuo vigliacco di Ente Supremo, e da li in poi ho perso il conto degli tuoi predecessori che hanno arricchito la mia collezione di teschi.”
 
-“Vedo che non c’è modo di discutere con te, demonio!” fecce Hy’ardolfius “Ma levami una curiosità: come hai fato a ritrovare le nostre traccie?”
 
-“Ehehe” fecce allora Tyresius “In realtà devo ringraziarti te. Vedi, ero sotto le tracce di questi altri primitivi” disse designando con il dito gli interessati “E devi sapere che una volta che so in quale universo si trovano le mie prede posso sentire il loro odore e percepire i loro polsi, non importa le distanze percorse… Mi sorprendo che sei stato sufficientemente intelligente a cambiare di sistema solare dopo averli catturati, ma ciò non è bastato, e adesso mi ritrovo in questo luogo con… 9.850 tuoi uomini e 10.000 robot, esatto?... che potrò annientare e torturare per lunghissime ore…almeno che tu accetti la mia proposta… Volevi chiedere a questi inutili li dove potevano trovarmi in cambio della vita? Ebbe, io ti propongo di liberali e dirmi dove posso trovare l’Ente Supremo, e in cambio ti prometto una morte veloce e indolore per te e tutti i uomini.”
 
-“Concordo!” disse inascoltato Esploratore “Non abbiamo a che fare con questa faccenda! Liberateci e poi proseguiti come vi pare!”
 
-“Voto a favore!” commento precipitosamente Medico
 
-“Silenzio voi inferiori!” grido Hy’ardolfius sotto pressione prima di tornare a discutere con il suo nemico “E non farmi ridere, non puoi essere cosi potente da ucciderci tutti in questa base, che è dieci volta più grande di tutte quello che hai incontrato fino ad adesso!”
 
-“Forse” rispose Tyresius alzando le spalle come se niente fosse “Ma apprezzo le sfide…”
 
-“E’ tempo per te di morire allora! Uomini, rilasciate lo spectrum!!!”
 
-“Uno degli scienziati attivo allora un pulsante e lo stesso gas blu che i prigionieri del Virgilius avevano utilizzato contro lo stesso Ammiraglio e i suoi scagnozzi per scappare inizio a diffondersi nella stanza tutt'intera.
 
-“Adesso capisco come mai questo gas era innocuo per noi ma mortale per loro” constato Spock
 
Ma allora che il gas aveva riempito tutta la stanza e iniziava a scomparire totalmente, Hy’ardolfius e i suoi soldati furono spaventati di vedere il loro acerbo rivale ancora in piedi e in buona salute.
 
-“C..Come è possibile…dovresti soffocare in agonia!” balbettii allora il Primo Generale
 
-“AHHAHAHAHA!!!” rido allora Tyresius mentre tutto il luogo inizio a tremare prima di tornare serio “Vedi, come dicevo agli altri cui presenti che sono appena inferiori a te, io non sono come i miei uomini e se vuoi usare lo spectrum per sconfiggere dovrai utilizzare una quantità molto più importanti… E poi, dopo un piccolo incidente con i stessi MIEI prigionieri, siamo venuti preparati per ogni circostanze…”
 
-“Siamo?!” s’esclamo allora Hy’ardolfius
 
BOOOOOOOOUM!!!!
 
Una potente esplosione si fecce sentire e tutto un lato della grotta si rompo, propulsando enormi pezzi di roccia ovunque e causando un immensa nuvole di polvere. Gli uomini e androidi all'esplosione, presi in sorpresa, ebbero solo il tempo di girarsi e fare qualche passo indietro per evitare di essere spacciati dagli enormi proiettili, ma erano ancora sotto l’effetto della sorpresa che videro, senza potere reagire, spari laser verdi – a cadenza di mitragliatrice – uscire dalla nuvole di polvere opache e morire l’uno dopo l’altro in pochi secondi.
L’una delle guardie che era arrivato insieme al primo generale, e visibilmente più atto a reagire, afferro a due mane quello che sembrava essere un grande canone a energia e lo punto verso il grande buco, pronto a sparare. Ma facendo
ciò non vide che sopra di lui c’era Osirius, che un secondo prima aveva approfittato della confusione generale e del fumo accecante per saltare in aria con una lancia in pugno. Il zalgo di colore verde, vedendo sotto di lui un avversario più forte degli altri, non perse tempo e attero sula stessa guardia, e senza aspettare che quest’ultimo reagisce, gli pianto la sua arma nella gola con una tale violenza che l’armatura si rompo e che l’altro mori sul colpo.
 
-“IVIR STARVAAR!!” urlo allora un normale soldato che, testimone della scena, si precipito verso Osirius insieme a tre compagni, uscendo una spada con l’intento di finirlo.
 
I quattro uomini arrivarono a portata dell’uomo verde e iniziarono ad alzare le spade, ma ebbero un instante di dubbio quando constatarono che il loro bersaglio, rimesso sotto i suoi piedi, li stava guardando con un grande sorriso di soddisfazione. Non ebbero il tempo di ragionare su questo fatto che l’uno di loro vide una grande lama penetrare nella sua schiena e uscirne dal petto. I tre altri si girarono, presi dalla sorpresa e dalla paura, e videro che era stata Kalashar, che subito dopo, senza mostrare il minimo di pietà, taglio in due il già condannato operaio prima di precipitarsi su un altro e tagliarli prima i due braci e poi il corpo intero verticalmente.
I due uomini rimasti tentarono di correre e di attraversare la stanza, per raggiungere Hy’ardolfius e la parte del piccolo esercito ancora intatto, ma l’uno di loro fu afferrato da Osirius che lo lancio contro una parete per farlo cadere a terra prima di fare esplodere la testa con un potente colpo di piede.
L’altro fuggitivo mise ancora più di forza, spinto dal'adrenaline che si fa viva con l’istinto di sopravvivenza,  ma ricevette un colpo sparato da Kalashar che lo butto a terra. Il soldato, gravemente ferito ma ancora vivo, levo il suo elmo per rivelare a tutti di essere un donna, e, spinta dalla disperazione, tento di arrampicarsi in direzione del suo Primo Generale. Era confusa, e la sua visione era perciò perturbata a tale punto che non riusciva bene a distinguere le forme. Fu per questo motivo che non vide subito dove era atterrata, e che fu sorpresa di afferrare un piede. Invasa dal dubbio e della curiosità, la ragazza, che era anche piuttosto giovane, alzo la sua testa pallida e sudando di dolore verso l’uomo che stava toccando, e vide con orrore che si tratto di Tyresius, che era completamente privo di espressione.
 
-“I..Ibir..ksantar…” sembro supplicare allora la ferita, alzando con difficoltà la sua altra mano aperta, in segno di arreso
 
L’Ammiraglio non cambio espressione facciale, e levo leggermente il braccio, aprendo a sua volta la mano, ma non per aiutare l’altra a rialzarsi. Non, li, negli confronti di una persona ormai indifesa, Tyresius compi un atto che terrifico tutti i testimoni, facendo uscire dalle sue dite un potente fulmine rosso che colpi la militare, la quale lascio scappare un terribile urlo di dolore, prima di morire. Quando fu finito, Tyresius guardo per qualche secondo il corpo ormai completamente carbonizzato dell’essere a cui aveva appena tolto la vita, prima di fare un gesto della mano e fare volare quest’ultimo fino agli piedi di Hy’ardolfius, il quale insieme agli suoi uomini e agli suoi prigionieri era rimasto zitto tanto gli eventi si erano succeduti cosi velocemente e con una tale violenza.
Infatti, tutta l’azione si era svolta in meno di tre minuti, ma in questo piccolo arco di tempo il quarto degli soldati e degli androidi erano stati ammazzati e la maggiore parte di loro era ormai irriconoscibile.
Kalashar e Osirius, eliminato ogni forma di resistenza da questo lato, si misero agli lati del loro Ammiraglio, pronti ad eseguire i suoi ordini e finire il lavoro, in posizione di diffesa.
 
-“Bene” rompo allora il silenzio Tyresius guardando con i suoi occhiali gli occhi dorati di Hy’ardolfius “Alla fine sembrerebbe che non sono in cosi pessima postura, caro Generale, e penso sinceramente che sarà molto facile per me distruggere questo posto e ricuperare ciò che è mio… più un piccolo bonus con questo Camus… vedi, non voglio che loro siano coinvolti nelle nostre affare personale, e preferisco metterli in sono eterno piuttosto che dovere lasciarti trasformarli in zalgos. Ma prima di proseguire, vorrei farti una domanda”
 
-“Dimmi” disse con il più grande serio Hy’ardolfius che aveva perso della sua superbia e che aveva capito che non doveva per niente sottovalutare questo avversario.
 
-“Se non mi sbaglio, voi tutti cui avete prestato giuramento di servire il vostro Ente Supremo in ogni circostanze, anche al costo di dare la propria vita, allora…” li l’Ammiraglio fecce crescere all’improvviso le sue dite infuocata di 60 centimetri prima di incrociare le brace come se aveva tirato fuori due katana, e fecce un grande sorriso con tutte le sue famose dente a punte “SEI PRONTO A MANTENERE LA TUA PROMESSA?!”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve ragazzi e buona fine di vacanze  ;) Spero che vi sia piaciuto il capitolo e che queste prime spiegazioni sulla vera faccenda della narrazione vi abbia soddisfatto e che vorrete vedere il resto ^^ Bene vi lascio
 
-Oy oy boy, cosa pensi di fare cazzo?!

-Deadpool?! Cosa ci fai li?!
 
-Io sono il migliore personaggio al mondo per quello che riguarda di rompere il quarto muro! Anche se questo idiota stereotipato di professore X - che tra l'altro ha probabilmente sponsorizzato vari prodotti igienici - non lo vuole riconoscere! Comunque sia, per prima cosa, ci hai mentito! Avevi detto che Tyresius era il cattivo della storia!!! E io che stavo per scrivere qualche fiction yaoi tra lui e Loki !
 
-Per prima cosa, sei disgustoso e non ti permetto! Seconda cosa, a parte che non ho detto che era buono, è un semplice processo che si chiama twist di sceneggiatura...
 
-O un grande troll per il pubblico, brutto stronzo! E poi, avevi detto che avresti chiuso il capitolo entro il 15 agosto!
 
-Lo so lo so ma sono stato impegnato in varie faccenda familiare e di studio tra cui finire la tesi
 
-E l’hai finita almeno?!
 
-No purtroppo -_- e perciò ne approfitto per scusarmi al pubblico per il ritardo commesso,  del fatto che il chap sia stato più corto e il fatto che proverò – ma non giuro – di pubblicare il prossimo entro meta-settembre. 
 
-Okay okay ti perdono, se mi prometti che ci sarà sangue e che i nostri protagonisti torneranno utili *specialmente Derpy, è la mia preferita shhhh*
 
-Vedremo, deadpool, vedremo. Bene ragazzi, alla prossima e ancora una volta spero che vi sia piaciuto ^^ ciao ciao

-E riaccordatevi piccoli nerds, godetevi le vacanze prima di tornare a queste fastidiose lezione... anche se le lezione fanno bene per diventare affascinante come me... anche se rimarrò sempre l'unico grande Deadpool! Be adesso vi lascio, devo preparare il mio secondo film e avviare una procedura per evitare di diventare mainstream...
 

[1] Bordel = bordello, usato come insulto lamentativo come “cazzo”
[2] Va te faire voir chez les grecs = vai farti vedere dagli greci = espressione francese che significa va fanculo… non chiedetemi perché i greci in particolare o.o

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Capitolo 12
*** Capitolo XI: Ascensione ***


Il quadro dello scontro che si stava per svolgere sarebbe stata degna di una pittura epica del Seicento: Sempre attaccati contro una parete rocciosa e umida dalla quale delle perle d’acqua uscivano per effetto del calore provocato dall’incendio vicino, i setti ufficiali di Starfleet, il giustiziere della notte, i nove mercenari, il servitore fedele della dea Atena e una piccola pegasa svanita erano i sfortunati spettatori dell’arena che si trovava sotto di loro. In questa stanza circolare, in cui un potente rogo d’acciaio che illuminava il tutto di uno scura luce rossa, era divisa in due. Da una parte numerosi soldati e robot – forse trecento in tutto – pesantemente armati di fucili sproporzionalmente pesanti e arme bianche elettriche – erano sulla difensiva dietro il loro capo, il vizioso Primo generale Hy’ardolfius all’armatura d’oro. Dall’altro lato, in mezzo alle macerie dell’esplosione e i litri di sangue de numerosi corpi mutilati che avevano causato, c’erano i due cosiddetti “zalgo”, Osirius e Kalash’ar, gambe piegate in posizione offensiva pronti a passare all’atto e proseguire il massacro al primo segno del loro Ammiraglio. Quest’ultimo, meglio conosciuto sotto il nome di Tyresius, si trovava all’esatto centro della stanza, con un orribile sorriso di denti puntate particolarmente sadico e con gli lunghissimi diti di fuoco incrociati, aspettando che il suo nemico si avvicinasse per affrontare il suo destino.
 
-“Allora, Hy’ardolfius, hai paura di affrontare le tue responsabilità?” provocò con una voce calma l’Ammiraglio mentre i suoi occhiali fissavano direttamente l’interessato.
 
Il generale era ovviamente nervoso. Per tanti anni aveva gravito le scale della gerarchia fino a diventare l’uno dei più grandi responsabili del grande progetto dell’Onnipotente Ente Supremo: Annientare il maledetto Tyresius e sottomettere tutte queste razze di inferiori parassiti. E proprio adesso, al momento e al luogo dove se lo aspettava di meno, l’occasione di realizzare lo scopo della sua esistenza si era presentato. No era pronto, e dopo avere sentito tutte le abominazioni che l’Ammiraglio aveva commesso, era anche segretamente spaventato. Ma come generale alla testa di un importante complesso militare destinato alla conquista degli universi, non lasciava trasparire niente sul suo viso. Fu così, che dopo avere toccato il manico della sua spada in spectrun, si decise di fare un passo in avanti, disfacendosi della pesante pela di animale che aveva a dosso per farla cadere a terra e avere così una più grande libertà di movimento, prima di puntare la sua arma – della quale dei vapori blu bollenti uscivano – in direzione del suo avversario dichiarando:
 
-“No, demonio, stavo soltanto assaggiando l’instante. Ho uno solo scopo nella mia vita, servire l’Ente Supremo, e oggi avrò l’onore di compiere quello che per millenni abbiamo sognato di realizzare. Sbarazzerò il multiverso della tua corruzione e farò del tuo nome un lontano ricordo!”
 
Osirius e Kalash’ar, perplessi come i diciotto prigionieri che osservavano la scena, guardarono al loro superiore, per sapere se dovevano intervenire e fare tacere il Primo Generale. Ma senza girarsi, come se avesse percepito l’interrogativo dei suoi due uomini, Tyresius fecce loro il segno di rimanere lì. In effetti, l’uomo che lo aveva appena minacciato non era niente in paragone ad alcuni avversari che aveva eliminato in passato, e il fatto che era nient’altro che un servo lo disgustava. Però, la determinazione che c’era nel suo discorso, e il fatto che sembrava deciso a farla finita rendeva la cosa… interessante. Questo scontro sarebbe stato corto, ma personale, e non voleva interferenze tra lui e la sua futura vittima.
 
-“Ottimo allora” rispose Tyresius “E’ un po’ di tempo che non ho diritto a un duello vero e proprio… allora, mostrami cosa sei capace di fare, schiavo.”
 
-“E noi cosa facciamo?” sussurrò allora interrogativo l’Esploratore ai suoi compagni di sfortuna.
 
-“Io devo liberarmi e avvertire Atena!” tentò di esclamarsi Camus che si sforzava invano di liberarsi “Ma che diavolo sono queste catene che non riesco a spezzare?!”
 
-“Questi esseri hanno pianificato un’invasione di massa del vostro universo signore Camus” disse Spock che con Batman era l’unico a mantenere la sua calma “Di conseguenza sembra ovvio che abbiano preparato i mezzi necessari per neutralizzare qualsiasi forma di resistenza, compreso le vostre abilità di guerriero. L’unica cosa logica che possiamo fare, dunque, è di aspettare cosa succederà...”
 
-“Volete dire aspettare che moriamo asfissiati da questo fumo o che l’uno dei questi pazzi ci ammazza a suo piacimento?!” protestò Spia “Ma lei è pazzo?!”
 
“Silenzio verme effeminato che non sei altro!” insultò Soldato “Per una volta che sto per assistere a uno vero scontro tra capi militari non voglio essere disturbato durante lo spettacolo! Tyresisus, Hy’ardolfius, dateci dentro! Mostrate ai miei vermi di colleghi cosa sono dei veri uomini!” si mise a urlare come un hooligan, inconscio del fatto che la sua esistenza stessa dipendeva dal risultato del duello.
 
E a dire il vero, per chi come lui era un appassionato dagli scontri di gladiatori centrati sull'onore e la morte, la scena era perfetta: il primo generale, spada laser blu in Spectrum in mano, girava lentamente attorno all’Ammiraglio immobile. Entrambi stavano studiando l’altro, cercando di valutarne la forza e gli gesti, capire la sua strategia e anticipare il primo colpo. Ormai, oltre il rumore del fuoco, si sentiva soltanto il respiro di Hy’ardolfius, visto che sia i suoi uomini sia i suoi rivali rimanevano silenziosi, aspettando l’instante fatidico. Il generale continuava a girare, e alla fine si trovò dietro la schiena di Tyresius, che non rimase completamente fermo, indifferente.
Fu a questo momento, volendo approfittare di questo piccolissimo vantaggio di partenza, che lo stesso Hy’ardolfius, fecce un salto in avanti per abbattere la sua arma sull’Ammiraglio. Questo colpo fu cosi forte e veloce che avrebbe potuto tagliare in due un auto in piena corsa al massimo della sua velocità, ma non solo Tyresius all'improvviso si trovo di fronte al suo nemico, ma era riuscito anche bloccare la spada con i suoi diti, e malgrado l’ovvio dolore che doveva subire visto l’istantaneo odore di carne bruciato che si fecce, riuscì a respingere di due metri il generale.
 
-“Tecnica interessante per abbattere degli incompetenti, ma inutile nei miei confronti!” insultò Tyresius “Sembra che l’Ente Supremo non sia più capace di allenare correttamente i suoi uomini!”
 
Infuriato, il generale si mise a correre a tentare una violente serie di attacchi laterali. La sua abilità a muovere cosi velocemente una spada in apparenza pesantissima sorprendeva i nostri poveri prigionieri che si rendevano conto che questo generale sarebbe stato capace di disfare da solo un piccolo contingento di uomini. Ma nonostante i suoi tentativi, non riusciva a colpire Tyresius, che si muoveva di continuo e rideva.
Un momento, l’Ammiraglio si mise a correre a una velocità incredibile – a tale punto che solo Spock, Batman e Camus riuscirono a percepire i suoi passi – e si mise accanto al generale al quale diede un pugno sulla schiena.
Questo pugno non sembrava energetico, e in apparenza non avrebbe fatto nessuno male a nessuno, soprattutto a chi aveva un armatura come Hy’ardolfius, ma nei fatti catapultò contro una parete lo stesso generale che sembrava molto addolorato.
 
-“Patetico” constatò l’Ammiraglio “Ti pretendi essere superiore agli primitivi, ma sei debole come loro. E’ stato bello affrontarti, ma penso che è tempo di mettere un termine alla tua umiliazione”.
 
E li con un sorriso malvagio e allungando i suoi diti che diventarono fiamme, si mise a correre verso l’uomo a terra per dargli il colpo di grazia e saltò. Ma a questo punto, l’armatura di Hy’ardolfius si illumino di blu in spectrum, luce che si mossero per concentrarsi nel suo braccio destra. Lì, a ginocchio e dunque in leggero vantaggio, alzò in extremis il suo braccio dove compari un lungo scudo circolare – forse di un metro di diametro – in spectrum, che fermò l’attacco dell’Ammiraglio del quale i diti esplosero al contatto della difesa.
Senza aspettare, il generale approfitto dell’occasione per alzarsi sulle sue mane, dare un colpo di calcio sulla testa di Tyresius, catapultando quest’ultimo qualche metri più lontani, prima di rialzarsi in un salto e caricare, accennando un potente colpo di spada sulla testa dell’Ammiraglio – ancora distratto – che scompari in fumo.
 
-“COSA?!” fecce il Hy’ardolfius incredulo.
 
-“Bè sembra che lo scontro sia finito…” inizio a commentare Camus “E per un essere che pretendevate essere l’ultima minaccia del mio mondo, questo Tyresius non era così impressionante.”
 
-“Ahaha, non pensavi che sarebbe bastato per uccidermi?” fecce nella stanza l’eco della voce ultraterrena di Tyresius.
 
-“Penso che hai parlato troppo presto pupazzo di neve biondo” fecce Tavish Finnegan nei confronti del cavaliere di Atena.
 
Lì, al luogo in cui Hy’ardolfius aveva tagliato l’Ammiraglio in due, il fumo si consolido e si divise in tre braci che catapultarono il generale su diversi metri. Il servo dell’Ente Supremo, però, non era un amatore e riuscì malgrado a cadere su i propri piedi giusto in tempo prima di vedere due dei bracci di fumi attaccarlo di fronte. Senza esitazione, alzò la spada e lo scudo e inizio a difendersi dei colpi prima di riuscire un contrattacco e a disfare i due arti di gas nero. Ma appena ebbe vinto questo scontro, ebbe un brutto presentimento ed ebbe solo il tempo di girarsi e incrociare i suo bracci per parare l’aggressione sorpresa del terzo arto di gas, il quale però, appena fu bloccato, si divido in due altri bracci che colpirono in piena pancia Hy’ardolflius prima di afferrarlo dal piede, trascinarlo a terra con una tale forza che il pavimento si rompo e lasciò le tracce dove il suo corpo passava prima di buttarlo con violenza contro la parete rocciosa vicina al cilindro di zalgo dove cado.
Il Primo Generale era visibilmente esausto, ma soprattutto, sembrava bollente di rabbia e di frustrazione: Sapeva che il suo avversario sarebbe stato tosto e avrebbe costituito la più grande sfida  della sue esistenza, era conscio che affrontandolo avrebbe rischiato la propria vita, ma non avrebbe mai immaginato un umiliazione della sorte. Lui, allenato per anni conquistare l’universo, era stato buttato giù dopo neanche cinque minuti!
 
-“Allora?” si fecce sentire la voce dell’Ammiraglio mentre i bracci di fumo si rimisero insiemi per ricreare il suo corpo  originale con il suo sorriso malefico “Adesso che hai capito che non sei niente nei miei confronti, se non una sigaretta che posso rompere in due prima di schiattare sotto le mie scarpe, ti rifaccio la mia proposta per l’ultima volta. Dimmi dove si trova l’Ente Supremo e darò a te e i tuoi uomini una morte veloce e onorevole, altrimenti ti riserverò un futuro peggiore di quello immaginato dai primitivi con il loro cosiddetto “inferno”!”
 
-“Ma l’Inferno esiste!” protesto Camus “Il mio collega Deathmask è capace di…”
 
-“Camus” fecce un po’ nervoso  McCoy “In confronto agli nove immorali vestiti in rosso che ho frequentato nelle ultime ore siete sicuramente una persona intelligente e piena di senso, ma dovette capire una volta per tutto che questi esseri – e anche noi – non proveniamo dello stesso universo di lei e che di conseguenza le regole del vostro universo non esistono ovunque! E ve lo dice uno che è credente!”
 
-“In somma, in tutti caso io e i miei uomini moriamo, giusto?” interrogo Hy’ardolfius mentre si rialzò appoggiandosi sulla sua spada. “In questo caso, allora preferisco subire i orrori per i quali sei noto piuttosto che tradire il mio creatore.”
 
-“Bah!” sospirò un po’ annoiato Tyresius “Sarà una pura perdita di tempo, ma se me lo chiedi tu… ALLORA VERRAI SODDISFATTO!” urlò l’Ammiraglio mentre si precipitò, i diti di fuoco di nuovo tirati fuori, verso il suo nemico.
 
Il generale levo allora precipitosamente il suo scudo in fronte al suo viso. Questo gesto fu interpretato dagli diciotto prigioniere o come un segno di debolezza o come una dimostrazione della paura di morire. Ma cui, improvvisamente, lo scudo – che avrebbe potuto costituire l’ultima disperata protezione per il Generale – scompari per lasciare il posto alle luce di spectrum che erano comparse precedentemente sulla sua armatura, le quale si illumineranno così forte che tutti i presenti furono accecati e che perfino lo stesso Tyresius fermò la sua corsa. Poi, dopo una breve risata di Hy’ardolfius, un potente onda di Spectum emano e invase tutta la stanza.
Benché lui e i suoi compagni non erano vulnerabili a questa materia, Kirk aveva chiuso i suoi occhi, e esitò un po’ prima di riaprirli. Quando ritrovo il coraggio di guardare di nuovo, la prima cosa che constatò furono Osirius e Kalash’ar, che si erano nascosti dietro delle rocce e sembravano un pallidi e disequilibrati, probabilmente per il fatto che erano molto vulnerabile alla materia opposta al zalgo che li costituiva. Successivamente, Kirk notò che Tyresius era sempre al centro e sembrava sorpreso. Intrigato, Kirk guardò attentamente e, subito dopo avere visto che anche gli uomini di Hy’ardolfius sembravano nervosi e iniziarono a prendere una formazione difensiva, scoprì che lo stesso Primo Generale era scomparso! Sul luogo in cui si trovava rimaneva soltanto la sua spada in spectrum, direttamente infissata nel cilindro di zalgo, dove il contatto tra le due materie opposte cominciava a fare bollire il tanto temuto liquido verde!
 
-“EheheheAHAHAHAHAHA!” si fecce sentire le risate di Hy’ardolfius più in altro. Tyresius, gli altri prigionieri, i due zalgo e tutti i soldati alzarono dunque lo sguardo per vedere il Primo Generale su una piattaforma davanti una porta grande aperta.
 
-“Cosa significa?!” si arrabbio Soldato alla sorpresa di tutto “Stai scappando?! VERGOGNA!!! Un generale non lascia mai il campo di battaglia! Torna cui e muori da uomo brutto verme dorato vigliacco stronzo codardo presuntuoso indegno costipato immorale e disonorevole che non sei altro!!!!!”
 
-“Questo primitivo è un idiota ma ha ragione su un punto: Ci stai lasciando?” chiedo Tyresius con una rabbia mal controllata.
 
-“Ascoltami demonio!” provocò Hy’ardolfius “Prima non ti ho mentito, sono pronto a morire per l’Ente Supremo e subire le peggiore torture, ma non vedo per quale motivo dovrei lasciarmi morire come un volgare inferiore!”
 
-“Allora questo è il tuo piano?” insultò Tyresius “Vuoi scappare per leccare i piedi del tuo falso dio mentre speri uccidermi in un esplosione provocata dall’inevitabile reazione della tua spada in spectrum? Ammetto che hai immaginazione, ma mi dispiace di informarti che non funzionerà. Visto le dimensione della tua spada, l’esplosione potrebbe al massimo distruggere il tuo complesso presente e uccidere i tuoi uomini, i poveri primitivi inutili cui presente…”
 
-“EY!” fecero offesi Checov, i mercenari e Camus
 
-“…con un po’ di fortuna anche i miei due uomini, ma io sopravvivrei e non metterei molto a rintracciarti e punire il tuo manco di onore nel tuo giuramento”
 
-“Hai interpretato bene soltanto una parte del piano!” provocò Hy’ardolfius “Sfuggirò in effetti dal nostro Ente Supremo, ma per informarlo della tua morte! Infatti, prima di raggiungere la superficie di questo pianeta e mentre tu sarà occupato con miei uomini presenti in questa stanza, andrò a fare un piccolo giro nella stanza dei controlli e darò il via alla procedura 110916!”
 
-“La procedura 091116?” chiedo perplesso Batman
 
-“Uomini! In nome dell’Ente Supremo vi ordino di trattenere questo mostro il più a lungo possibile! Il vostro sacrificio sarà ricompensato! Addio, Ammiraglio Tyresius!” concluse il Primo Generale prima di darsi alla fuga.
 
Tyresius sembrò essersi infuriato e alzando il suo braccio lanciò un potente fulmine rosso-verde in direzione di Hy’ardolfius. Ma se il colpo fu potente al punto di fare staccare una parte della parete rocciosa che cado sulla piattaforma che si rompo, il servo dell’Ente Supremo era stato ancora più veloce ed era riuscito a entrare in extremis la porta, che si sbrigo di chiudere, e darsi alla fuga.
Frustrato di questo manco di fortuna, l’Ammiraglio stava per avviare l’inseguimento, ma fu colpito da centinaia di colpi laser che bucarono completamente il suo corpo e lo fermarono. In questo instante, malgrado i urli dei prigionieri che non volevano niente altro che lasciare l’incubo di cui erano testimoni e il rumore crescente dello Zalgo bollente che iniziava a diventare instabile, Tyresius era silenzioso ed era tornato ad essere impassibile. Sembro guardare il suo corpo mutilato mentre i numerosi buchi si stavano richiudendo i la sua pelle ricostituire. Una volta il processo finito, alzò i occhi e vide tutti i soldati che Hy’ardolfius aveva lasciato indietro e che sembravano dagli sguardi determinati a lottare fino alla fine – o al contrario terrorizzati -, consci che ormai non sarebbero usciti vivi di questa situazione e che l’unica cosa che potevano per sostenere la loro causa era di fare esattamente quello che il loro diretto superiore aveva ordinato: offrire la loro vita in diversione in cambio della promessa di eliminare il mostro che si trovava in fronte a loro.
Tyresius contemplo per un instante queste persone. C’erano le circa venti guardie principale, con pesante armature, grande spade o lance laser e fucili pesanti come dei canoni e dei quali la vista avrebbe fatto tremare la più grande parte degli eserciti primitivi. Poi c’erano i soldati più comuni, gli operai e gli scientifici che nel frattempo si erano messi all’interno di grandi esoscheletri di due metri e mezzo di alto e infine gli robot simili a quelli che Kirk, Spock e McCoy avevano combattuto, androidi efficienti contro semplici umani ma che non avrebbero fatto il peso contro un essere come Tyresius. Questi uomini e donne, giovani o vecchi, con le loro storie, avrebbero avere un futuro diverso, ma il loro destino era già stato segnato.
 
-“Ehehe… avrei dovuto immaginarlo” inizio a monologare con se stesso Tyresius a voce alta “Voi servi dell’Ente Supremo siete solo degli mediocri vigliacchi ipocriti. Pretendete essere migliori e più forti di ogni razza del mondo, ma siete simili a tutti loro, volgari pezzi di carne su ossa fragili. Caro Hy’ardolfius, oggi non solo hai dimostrato la tua incompetenza, ma anche la tua debolezza di spirito e il tuo totale manco di onore, cosa che i tuoi predecessori avevano almeno il merito di avere. Perciò, ti consiglio di correre il più lontano possibile, Generale minore, perché non appena avrò finito di occuparmi di questi piccoli giocattoli che mi hai lasciato a mia disposizione messo un termine al tuo vigliacco stratagemma, il mio oggettivo immediato sarà di ritrovarti e darti la più orribile delle morte che un essere vivente possa avere, distruggerò sia il tuo corpo e strapperò la tua anime in pezzi… Ma prima, Kalash’ar, Osirius! Aiutiamo a questi pupazzi a ritrovare la loro libertà tagliandoli i loro fili di vita!”
 
-“Kyrianar!!!” ordinò allora una delle guardie speciale ad armatura pesante mentre alzò il suo braccio sinistro sul quale c’era attaccato una grossa pistola a due canoni con il quale iniziò a sparare in direzione dell’Ammiraglio mentre con la mano destra iniziò a girare in cerchio la sua lancia laser elettrica la sua mano destra e una spade laser nella sinistra prima di correre con l’intento di abbattere il suo bersaglio. Ma non era arrivato a metà del percorso tra i suoi compagni e Tyresius che una potente catena di metallo con all’estremità di essa un pugnale andò a colpire in pieno la pancia attraversando il suo corpo. Il soldato non ebbe ancora al tempo di essere paralizzato dal dolore che si senti trascinato in avanti a grande velocità. Urlando, l’ultima cosa che vide fu Kalash’ar, del braccio della quale usciva la cosiddetta catena, e che si servi della contro forza per guadagnare della velocità e attraversare la stanza per dargli un monumentale colpo di grazia, e alla fine l’impatto tra lei e la sua vittima fu così violente che il corpo del guerriero si spezzo in tre o quattro pezzi, per il più grande orrore degli prigionieri e degli altri soldati che vissero una zalgo sporca di sangue atterrare davanti il suo Ammiraglio. Quest’ultimo, per una volta senza ridere ne sorridere, iniziò a levitare a qualche metri dal suolo mentre i suoi capelli si alzarono sopra la sua testa prima di diventare fumo.
 
Malgrado il fatto che tutto si era successo rapidamente senza tregua, Batman pensò notare la comparsa di vene nere sul collo di Tyresius, nonché il fatto che la pelle di quest’ultimo sembro diventare sempre più pallida.
Subito dopo un scienziato in un esoscheletro afferrò una grande casse d’acciaio e saltò con la speranza di spaccarla sia su Kalash’ar, ma al momento dell’impatto Osirius arrivò e lo fermo, prima di dare un colpo di calcio che spacco la gamba robotica, facendo cadere lo scienziato. Quest’ultimo tentò di rialzarsi ma non riuscì neanche a appoggiare la sua mano sul suolo che lo zalgo verde sbatte la cosiddetta scatola sulla sua testa, lasciando un risultato che era meglio non descrivere.
 
-“SIII!!” giubilò Soldato “Non c’è niente di meglio della guerra per risolvere un conflitto! Andateci dentro!”
 
-“Non zo ze pozzo ezzere felice di azziztere a questo zpettakolo o avere paura di ezzere il prozzimo sulla lizta qualziazi zia l’ezito!”
 
-“E’ la nostra occasione!” disse Camus “Dobbiamo approfittare che siano occupati a combattere per sfuggire da cui!”
 
-“DAAAA!!!” urlo Grosso che riprovo a mettere tutta la forza dei suoi bracci “AAAAAAAARRRHH!!! DEVO METTERCI PIU FORZA!!!”
 
-“MMMMMPH!”
 
-“Cosa ha detto?” chiedo Zulu
 
-“E che ne so io?!” rispose l’Esploratore “L’unica che lo capisce è nel coma! E che me ne fotte di capire cosa dice quel imbecille! Io voglio solo andarmene da cui prima che questa stanza esploda!”
 
-“Pff!” fecce indifferente Tavish “Le esplosioni sono la mia specialità e anche se è violente penso che alcuni di noi c’è la potrebbe fare… Magari saremmo un po’ arrosto e che alcuni di noi saranno mutilati a vita, ma almeno potremmo rialzarsi. Quindi tranquillo non c’è fretta, anzi, magari l’esplosione romperà le nostre catene!”
 
-“E se tutto il complesso e le rocce cadono su di noi in seguito all’impatto?” chiedo con sacarsmo Scott “Pensi che moriremmo prima soffocati o spacciati in mille pezzi?”
 
Il demolitore scozzese rimase un po’ perplesso e silenzioso, mentre il suo occhi unico si apri poco a poco fino al momento in cui come un impazzito “AAAAAHAHA! GESU BUDDA MARIA WILLIAM WALLACE SEAN CONNERY AIUTATEMIIII!!!!! NON VOGLIO MORIRE CUI SOFFOCATO MA DA UN CANCRO DEL FEGATO UNA BOTTIGLIA DI SCRUMBY IN MANO!!!!”
 
Mentre i nostri prigionieri tentavano di approfittare della confusione generale per uscire di questa situazione, lo scontro tra l’Ammiraglio e i suoi due zalgo contro gli uomini di Hy’ardolfius proseguì con un estrema violenza.
 
Kalash’ar aveva trasformato di nuovo il suo braccio destra nel suo pesante fucile, del quale i colpi causavano larghi buchi di 20cm di diametro nei corpi di tutti quelli che colpiva, e il suo braccio sinistra in una larga spada con la quale si difendeva di coloro che tentavano dei attacchi frontali.
La ragazza era veloce, e aveva già abbattuto in totale 15 uomini quando un militare a armatura più leggera ma fisicamente molto robusto gli saltò sopra a partire di una piattaforma. Presa di sorpresa perché concentrata su altri bersagli, la zalgo non evito il suo aggressore e cado a terra. Li, l’uomo in armatura inizio a dargli dei colpi di pugni direttamente in faccia. Al primo colpo, si sentì un potente rumore di metallo e l’uomo sembro avere un po’ male alla mano, esattamente come era successo al Grosso, ma al contrario del Sovietico non si lasciò fare e consapevole che aveva lì la sua unica speranza di sbarazzarsi della sua nemica, prese la decisione di proseguire il combattimento malgrado il suo dolore. E così diede il secondo colpo, poi il terzo, poi il quarto, senza nessuno risultato particolare. Al contrario, al quinto colpo staccò la maschera rossa che copriva la bocca di Kalash’ar. Soddisfatto di questo risultato, perché convinto che era sulla strada giusta, l’uomo si preparò a dare il sesto colpo, più potente dei altri.
Ma al momento dell’impatto, Kalash’ar giro la testa e rivelo il motivo per il quale nascondeva la parte inferiore del suo visto: lei aveva un’orrenda bocca perfettamente circolare, sprovvista di labbra, all’intero della quale erano sovrapposte l’una sull’altra e in maniera disordinata tre linee di canine lunghe tra i due e cinque centimetri.
 
-“BWARK!” fecce disgustata Uhura “Che schifo!”
 
-“Di certo io non bacerei mai una cosa cosi orrenda!” commentò a sua volta Tavish
 
L’uomo in armatura sembro avere la stessa reazione di sorpresa, ma non fecce in tempo a fermare il suo gesto e la “bocca” di Kalash’ar afferrò la sua mano che staccò in un colpo dal resto del braccio, malgrado il fatto che esso era protetto da un armatura, prima di mangiarla in un solo boccone. L’uomo in armatura si rialzo precipitosamente urlando alla vista del sangue che usciva come una fontana dall’estremità del suo arto, ma per “fortuna” sua, il suo dolore non durò troppo a lungo, visto che appena ebbe di nuovo la sua totale libertà di movimento, Kalash’ar alzò il suo  braccio-pistola e sparo immediatamente nelle sue entro-gambe, distruggendo in un colpo la grande parte del suo corpo sotto il bassino e catapultando l’altra metà in aria. Ma ciò non basto alla zalgo che sembro essersi realmente arrabiata: si rimese in piede compiendo un surreale salto verso l’indietro per atterrare accanto a un scientifico, che aveva avuto la pessima idea di avvicinarsi alla scena con l’obbiettivo di aiutare il suo collega, che decapitò in un colpo prima di trasformare il suo braccio-spada nella stessa catena che aveva usato prima e che lanciò per afferrare al collo il mezzo-corpo moribondo che stava ancora urlando. Una volta preso il suo bersaglio, la zalgo lo trascino verso se stessa a tutta velocità fino a averlo a portata di mano e da li prese la sua testa che spacco violentemente contro un muro, dando in questo modo il colpo di grazia all’essere che l’aveva attaccato.
 
-“Ouch! Deve fare male!” fecce Soldato “Forte e violente, questo è il mio tipo di donna!”

Ma lo scontro non era ancora finito, e non appena Kalash’ar la fecce finita con il tizio e provo a camminare per ricuperare la sua maschera che ricevette un colpo di sparo sulla cervice. Se il colpo non la feri, la zalgo si giro infuriata e vide sopra una piattaforma, a una quindicina di metri dal suolo, quattro un militare con fucile che era l’ovvio responsabile del suo contra-tempo e tre ragazze scientifiche anche loro armati di piccole pistole. Decisa a farla finita con questi deboli ma noiosi avversari, la zalgo corse qualche minuto, uccidendo due o tre avversari sul suo cammino e distruggendo due robot, prima di fare un potente salto in aria. Vedendo la minaccia arrivare, i quattro servi di Hy’ardolfius iniziarono a sparare, ma la zalgo fu più veloce e ancora una volta trasformò i sue due braci in pistole e diede avvio a una nuova salva di fuoco. Due dei quattro condannati furono immediatamente distrutti mentre l’uomo riuscì a nascondersi in tempo. Per quello che riguarda la terza scientifica, essa non mori ma non fu abbastanza veloce e un proiettile di Kalash’ar li stacco un braccio dal resto del corpo, e fu urlando di dolore che tento di appoggiarsi contro un muro, ma la zalgo attero a canto a lei e gli diede un potente pugno in faccia che gli rompo immediatamente il collo mentre il resto del suo corpo cado nel vuoto. Il soldato che era riuscito a sopravvivere, nonostante l’effetto di sorpresa, conservò ancora tutti i suoi sensi e quando vide che la zalgo tentò di accennargli un colpo di piede, riuscì a fare un salto indietro e a evitare per due centimetri il piede micidiale della sua avversaria di colpirgli la testa.
 
-“AH!” fecce l’Esploratore che nonostante preferiva i zalgo a questi esseri con i occhi dorati era contento di costatare che anche Kalash’ar poteva mancare il suo colpo “Ti fa po’ lenta androide?”
 
-“Per un pelo quest’uomo c’è la fatto!” fecce Checov che non sapeva esattamente cosa pensare di questa situazione visto che da una parte i loro salvatori stavano vincendo, ma che dall’altra parte quest’ultimi ricorrevano a una violenza contraria ai suoi principi.
 
Ma sia il giovane americano che il suo quasi-coetaneo russo avrebbero fatto meglio a trattenere per un po’ le loro parole, visto che non appena Kalash’ar capì di avere mancato il suo colpo essa trasformo la sua gamba in aria in un grosso canone e, lasciando appositamente la situazione in sospeso per lasciare il tempo al suo bersaglia di rendersi conto della situazione, sparò un potentissimo raggiò verde che fecce esplodere la testa del suo nemico.
 
-“Ehm… Ey Kalash’ar” tentò di dire Eslporatore “Scherzavo per prima..:”
 
-“Tss, giovanotto idiota” moco Spia che rassegnato sulla loro incapacità a sfuggire aveva deciso di vivere i suoi ultimi instanti da sarcastico “Veramente non ci sai fare con le donne!”
 
Mentre i mercenari iniziarono a litigare tra di loro e che Kalash’ar si indirizzo verso un altro gruppo di nemici, Batman cercò di trovare una soluzione: doveva assolutamente trovare un modo di liberare se stesso per scappare e, se ne aveva l’occasione, fermare questo massacro. Ma mentre tentava di sforzare con le sue gambe le catene, il super-eroi notò che, se l’androide stava combattendo bene, il suo collega Osirius anche lui se la cavava bene.
In effetti, il zalgo si trovava al centro di un cerchio di avversari composto da quattro robot e due uomini militari di secondo rango armati di lance. Uno di questi ultimo tento di sfonda l’uomo verde, ma quest’ultimo afferrò la sua arma e lo sollevo in aria prima di sbatterlo a terra, prima di rompere il collo della sua vittima con il suo piede e usare la lancia di quest’ultimo per difendersi e contrattaccare, uccidendo l’altro e distruggendo tre dei robot prima di piantare l’arma nella testa dell’ultimo. Ma appena la fecce finita con questo primo gruppo che una guardia superiore gli diede un potente colpo di ascia a due mani laser che gli taglio il braccio e un potente colpo di gamba che catapulto il resto del corpo contro una parete a qualche metro.
Per un essere normale, il shock fisico non che la ferita che aveva spezzato alcune degli arterie vitale avrebbe causato la morte, ma Osirius si accontento di fare una smorfia di rabbia per contenere il suo dolore e rotolò su se stesso in tempo per evitare un altro colpo dell’uomo che lo aveva attaccato alle spalle. Senza perdere un instante e malgrado il fatto che gli mancava un arto superiore, il zalgo approfitto del movimento per rialzarsi e caricare verso l’avversario. Quest’ultimo, un colosso più grande di Osirius e protetto da una pesante armatura, non si lasciò cogliere dalla sorpresa e si servi subito della sua arma per mantenere le distanze tra lui e il suo rivale, poi, una volta assicurandosi di avere bloccato la carica dell’essere verde, passo all’offensiva.
Nonostante la ascia doveva essere pesantissima e che la sua armatura lo doveva rallentarlo, il soldato superiore si dimostrò molto veloce, illustrandosi in questo modo in un avversario pericoloso difficile da avvicinare, ma aveva di fronte un zalgo immune alla paura, che si mostro altrettanto veloce a evitare i colpi che al posto distrussero in mille pezzi le casse o colone d’acciaio. Per circa due minuti, il soldato riuscì a mantenere a bada Osirius anticipando le mosse di quest’ultimo, ma arrivo un momento in cui lasciò involontariamente un apertura. Sebbene quest’istante duro meno di un secondo, il servitore dell’Ammiraglio prese l’occasione e riprese la carica per dare un energetico colpo di spalle al suo nemico e trascinare quest’ultimo, nonostante il peso e l’altezza, su diversi metri fino a placcarlo con violenza contro la parete rocciosa che si fessurò all’impatto. Lì Osirius afferro alla gola il suo nemico e lo alzo sopra di con il suo braccio, con l’intento di strangolarlo, ma l’altro gli diedi prima un potente colpo di gamba per liberarsi e poi un pugno violentissimo in faccia – che avrebbe spaccato il cranio a un semplice essere umano – per allontanarlo prima di tentare di farla finita con un colpo di ascia. Ma questo gesto fu un secondo errore, visto che il zalgo afferro nuovamente il manico dell’arma. Li, l’uomo con i suo due braccia e Osirius con un solo lottarono di tutte le loro forze per avere la meglio, ma fu lo zalgo a mostrarsi il più furbo: fecce finta di rilasciare la sua presa e per fare in modo che l’ascia si avvicinasse il più possibile dello servitore di Hy’ardolfius, poi blocco quest’ultimo contro il muro grazie a l’una delle sue gambe e tiro in un colpo sull’ascia e smembrando dai due bracci la guardia, prima di girare la stessa arma e abbatterla sull’ormai condannato uomo che fu decapitato.
Non perdendo altro tempo, Osirius riprese la sua ascia appena acquisita e se ne servi per fare a pezzi tutti coloro che incontrava sul suo cammino. Inutile descrivere il massacro che ne segui e le reazioni terrorizzati dei testimoni. Oltre a Batman, Spock e Kirk, che erano disgustati dalla scene ma che erano concentrati a trovare un modo di liberarsi, pochi erano quelli a sapere mantenere la calma. Tra questi, c’era un operaio all’interno di un esoscheletro a una ventina di metri dello zalgo verde, cioè a una distanza a priori sicura per un attacco a distanza, e così quest’ultimo attivo una pesante mitragliatrice che punto dritto sul nemico. L’uomo aspettava di avere la mira perfetta prima di sparare, perché sapeva che i proiettili della sua arma avrebbero fatti dei danni importantissimi, e che se riusciva nel suo intento non sarebbe rimasto niente dello servo di Tyresius. Rimase concentrato qualche secondo, fino a assicurarsi che la direzione del canone della sua arma era nella direzione e sparò. Però, le cose non si svolgerò come previsto, visto che al momento in cui accendo il fuoco l’operaio fu aggredito dal… braccio verde di Osirius che era staccato poco tempo prima dal resto del corpo, visibilmente ancora “vivo” e controllato dal suo proprietario, che aveva rampicato a terra senza essere notato da nessuno, e che afferrò direttamente l’operaio al collo e inizio a strangolarlo. Quest’ultimo, ovviamente, tento di difendersi, ma avendo i bracci attaccati a quelli artificiali, non solo non riuscì ad avere la libertà di movimento necessaria, ma così facendo fecce girare in tutti i sensi la mitragliatrice attivata che colpi e uccise numerosi robot e altri servi di Hy’ardolfius, ma non Osirius, né i altri due nemici.
 
-“AAAAAAH!” urlò Mundy vicino al quale alcuni impatti mancarono di colpirli “Brutti cretini, cosa aspettate per trovare una soluzione e liberarsi!”
 
-“Non lo so e tu cosa fai?!” rispose nervosissimo Conhager
 
Mentre l’operaio, che compi alcuni falsi passi, cadde sotto il peso dell’esoscheletro e fini strangolato fino alla morte, Osirius proseguiva il suo massacro senza essere interrotto finché una militare prese un grande fucile – visibilmente di cecchino – e gli sparò un colpo che gli perforò la pancia per lasciare un buco immenso.
Infuriato ma sempre in piede, il zalgo verde si girò per vedere la responsabile della sua ferita nonché un grande robot dietro di lei. Lì, senza lasciarsi prendere dalla sorpresa, prese un grande respiro e, malgrado il peso di quest’ultimo, lancio l'ascia in direzione dell’androide che fu tagliato in due in seguito all’impatto. Presa dal panico ma convinta che c’è l’avrebbe fatta contro un avversario smembrato, ferito e disarmato, la militare si alzò e tiro un coltello pronta a avviare uno scontro corpo a corpo, ma non avrebbe potuto immaginare che lo stesso dal buco che lei stessa aveva creato uscirono metri di intestini che l’afferrarono al collo e la trascinarono in direzione di Osirius. Ovviamente si dibatto, tento di usare la sua piccola arma per liberarsi da queste ripugnante catene, ma non si riuscì e alla fine si ritrovo con la testa all’intero della pancia di Osirius. Quest’ultimo fecce una smorfia soddisfatta mentre  il suo buco si rinchiuse all’improvviso e in un colpo, decapitando la sua presa della quale la testa era visibilmente diventata il suo pranzo di oggi.
 
-“Che schifo!” fecce Uhura che aveva avuto la pessima idea di guardare la scena e che chiudo immediatamente i occhi.
 
-“Interezzante” fecce al contrario Fritz che lascò per un istante la sua paura per lasciare il posto a un sorriso sadico “Khe koza affazcinante, ze zolo potezzi ztudiare kueste proprietà di rigenerazione e del kontrollo mentale del korpo, potrei rivoluzionare la zcienza e kreare nuove forme di kombattenti per vendikarmi dell’amministratrice e del signore Gray!”
 
-“Ma secondo voi sarà facile per lui digerire questa testa?” fecce il Demolitore scozzese prima di costatare i fulmini nei sguardi dei suoi compagni di sfortuna che lo guardavano silenziosi “What? Sono semplicemente curioso” si difendo allora Finnegan
 
Ma prima che qualcuno lo potesse insultare o commentare, un potente urlo si fecce sentire e tutti i nostri prigionieri orientarono nuovamente i loro sguardi verso la battaglia in corso, e li costatarono che se Kalash’ar e Osirius si erano rivelati essere dei mostri sanguinari capaci di distruggere fisicamente i loro avversari, non erano niente in confronto al loro superiore Tyresius. In effetti, se l’ammiraglio non trasformava i suoi arti in arma né divorava i suoi nemici, il fatto che combatteva senza essere preoccupato dalla situazione e che commentava con disprezzo l’incapacità dei suoi nemici mentre un potente fumo nero emanava dai suoi capelli e da dietro i suoi occhiali causava ai suoi avversari una grande paura psicologica, debolezza umana che non esitava a usare.
Così, ad esempio, un soldato di prima classe tentò di caricare con una spada in mano verso Tyresius, ma mentre era ancora a una diecina di metri del bersaglio quest’ultimo si girò lentamente e lo fisso con i suoi occhiali e il suo solito sorriso. L’uomo di Hy’ardolfius, nonostante sembrava essere forte e allenato per questo tipo di situazione, si fermo all’improvviso, quasi come se fosse preso da una paralisi di panico.
 
-“Eh!” insultò Soldato “Cosa fai mollusco! Fati crescere un paio di palle e torna alla carica!”
 
-“Inutile soldato” rispose con serietà Tyresius che aveva sentito il mercenario nonostante i urli e il rumore delle arme “Questi esseri pretendono potere conquistare tutti i universi, ma in realtà sono soltanto pezzi di carne marcia attaccati a delle ossa fragili, vero?”
 
Detto ciò, l’Ammiraglio si trasformò completamente in fumo e si diretto a piena velocità verso il militare. Quest’ultimo, ripreso i sensi e rendendosi conto del pericolo, provo a fare un gesto difensivo, ma era stato troppo lento e stava per pagare a caro prezzo la sue esitazione di prima. Infatti, il fumo lo colpi in pieno petto e lo catapulto in aria. Quando fu a cinque metri dal suolo, il fumo dell’Ammiraglio lo circondo e iniziò a girare come un uragano a piena velocità. Ci furono urli, e per un momento il fumo nero diventò rosso, poi Tyresius riprese la sua forma originale e torno a terra, poco metri davanti il luogo in cui atterrò il corpo della sua vittima, ridotta a un scheletro in un armatura carbonizzata.
Da lì numerosi robot si misero a correre nella sua direzione mentre un operaio in esoscheletro, identico a quello ucciso qualche minuto fa da Osirius, preparo anche lui a sparare un potente colpo.
 
-“Ehehe…” sussurrò per se stesso l’Ammiraglio “Decisamente non imparano mai niente…” prima di alzare il suo braccio, afferrare il manico della spada della sua ultima vittima che non era ancora atterrata, e il secondo immediatamente successivo si trovo sopra l’operaio nell’esoscheletro. Operaio al quale pianto la spada nel collo mentre i robot, rimasti fermi per un millisecondo, si spezzarono i due. “…Decisamente non impareranno mai” disse allora Tyresius soddisfatto di questa serie di uccisioni.
 
Però, malgrado le apparenze, lo stesso Ammiraglio non era pienamente contento, e non appena finì la sua frase che il suo sorriso svanì e inizio a camminare a grandi passi decisi verso il contenitore di zalgo, che senza che nessuno se ne rendesse conto era diventato veramente instabile, con del zalgo bollentissimo come dell’acido usciva dalle crepe formate dalla spada prima di atterare sul suolo che scompariva al suo contato, delle corrente elettriche che percorrevano lo stesso liquido verde e dei vapori di fumo talmente forte che una donna di Hy’ardolfius che era stata catapultata da Osirius a pochi centimetri da lì morì dolorosamente asfissiata con la pelle che si staccava. La stanza era grande, perciò né prigionieri né i combattenti percepivano ancora gli effetti, ma la situazione era tale che se nessuno interveniva immediatamente sarebbero stati tutti morti.
 
-“Ivir’kstarminier!” urlo un uomo che tento un attacco aero sull’Ammiraglio.
 
-“Non ho più tempo per queste sciochezze!” commento Tyresius che alzando la mano fecce comparire delle lance di ghiaccio che si conficcarono nel suo sciocco avversario.
 
-“Ma allora anche lui sa manipolare il giaccio?!” notò sorpreso McCoy.
 
-“Come ha fatto ha generare del giaccio così velocemente?!” disse allora Camus “Non è neanche un cavaliere! A me ci sono voluti mesi di allenamento!”
 
“Non lo so, ma io ho imparato a fare delle palle di neve all’età di cinque anni” fecce esitante Demoman.
 
Mentre il cavaliere dell’aquario penso a cercare un modo di congelare la bocca allo scozzese, l’Ammiraglio arrivo alla spada di spectrum lasciata da Hy’ardolfius e che impediva alla maggiore parte dello zalgo di uscire dal contenitore. Il fumo colpiva in piena faccia il suo viso, ma più che il dolore o il fastidio era la rabbia il sentimento che si leggeva sul viso dell’Ammiraglio. Conscio della pericolosità dell’atto che doveva fare, prese un grande sospiro e alzo la manica sinistra della sua camicia. Afferro il manico della spada che lo brucio all’istante, e senza perdere un secondo infilo dritto nel buco appena aperto il suo braccio sinistro.
Appena fu fatto, ci fu una potente esplosione di luce verde. Convinti che era la loro fine, i prigionieri chiusero immediatamente i loro occhi (tranne il Pyro che per qualche motivo si mise a ridere). Qualche secondo dopo, costatando che respiravano ancora, i prigionieri aprirono i occhi, ma videro che tutto era completamente buio. Tavish Finnegan apri la sua bocca per pronunciare l’ennesima idiozia, ma fu interrotto da una serie di urli ancora più forti, numerosi e disperati di quelli di prima.
 
-“Cosa c’è adesso?!” fecce Uhura che malgrado era forte cominciava a diventare spaventata.
 
-“Non lo so!” rispose Batman “Neanche i miei occhiali notturni riescono a percepire quello che sta succedendo!”
 
Dopo circa 15 secondi di questa traumatizzante situazione degna di un film dell’orrore, i gridi smisero quasi del tutto e ci fu finalmente di nuovo la luce. Lì, i nostri prigionieri vissero che tutti gli uomini e robot erano stati uccisi e distrutti, tranne un vecchio che Tyresius aveva afferrato al collo e placcato contro il muro per interrogarlo mentre con l’altra mano reggeva la spada di spectrum, ormai interamente carbonizzata e che cado in polvere, mentre Kalash’ar andò a ricuperare la sua maschera e Osirius il suo braccio.
 
-“Allora, verme!” minaccio Tyresius “Dimmi dove si trova il tuo generale!”
 
Il vecchio non rispose e si accontento di sputare in faccia all’Ammiraglio prima di provocarlo con i suoi occhi dorati.
 
-“Eheh” moco Tyresius che non sembro preoccuparsi dell’insulto appena subito “Lo sai che hai una mente debole aperta come un libro aperto? Ehehe… Grazie ancora!” urlo prima di aprire la mano, attirare verso di lui una pistola caduta a terra, prendere quest’ultima per metterne il canone nella bocca della sua vittima e sparare un colpo, uccidendo l’ultimo sopravvissuto della strage.”
-“Yeah, questo si che è stato un scontro da uomini, anche se tra i vincitori c’è una donna!” rido Soldato
 
-“Ammetto loro sono efficienti” fecce Grosso in tutta tranquillità
 
-“Ja” aggiungo il medico che per nascondere il suo mischio tra ammirazione e terrore tento di scherzare “Menomale khe non zono del noztro univerzo, altrimenti non avremo più lavoro.”
 
-“MMMPH!” rido il Piromane
 
-“MA SIETE DEFFICIENTI?!” urlo allora McCoy che non ne poteva più di queste frase senza senso “CI SONO PERSONE MORTE CUI E RISCHIAMO DI ESSERE I PROSSIMI!!!”
 
-“Voi immorali meriteresti di finire in un asilo, e appena posso vi ci porto io!” minaccio a sua volta Batman che malgrado la sua calma quasi-leggendaria si arrabbio per non avere smesso di sentire frase cosi irrispettose della vita umana davanti uno spettacolo che lui giudicava mostruoso.
 
-“Silenzio Leonard e Batman!” fecce Kirk nel tentativo di calmare il suo amico e il super-eroi “potrebbero sentirsi”
 
-“Secondo me è già troppo tardi” commento Spock che era l’unico rimasto veramente calmo
 
-“Non portare sfiga Spock!” minaccio nuovamente McCoy
 
-“Troppo tardi” fecce Tyresius, il quale era messo in tale modo che i prigionieri lo potevano vedere solo dalla schiena “Pensavate che mi ero scordato di voi?”
 
-“L’avevo detto” fecce stoico e indifferente Spock
 
-“Ehm ehm, salve Tyresius” balbettò Conhager “A..Allora come va?”
 
-“Mi avete fatto passare per un incompetente, avete distrutto parte delle mie astronave, rubato una di queste per atterare in un universo con il quale avete tentato di rivelare la mia esistenza..:”
 
-“Beh su questo punto la palla di neve cui presente e i suoi amici non ci credevano” fecce Demoman riferendosi a Camus
 
-“… e infine vi siete fatti catturare dai miei acerrimi nemici che vi avrebbero usati per tentare di uccidermi.” E lì apri la sua mano sinistra dove comparì dell’elettricità vede scura.
 
-“Ehm, non stai per fare quello che penso, vero?” esito Zulu
 
-“Non farlo!” urlò impaurito la Spia “Ti darò tutto quello che vuoi, perfino la madre di Esploratore, ma non farlo!”
 
Tyresius lanciò allora il fulmine nella direzione dei prigionieri. Questi chiusero i loro occhi per non vedere la fine, e Medico si mise a urlare.
 
-*Signore Padre Nostro* comincio a pregare mentalmente Kirk *Perdoni i nostri peccati come noi perdoniamo a coloro che ci hanno offesi, e daci la forza di sopportare le sofferenze umane e…*
 
Poi, rendendosi conto che continuava a respirare, il capitano dell’Enterprise aprì i occhi e vide, insieme a tutti (tranne il Medico che continuava a urlare e Derpy che era ancora inconscia) che non solo non era morto, ma che le loro catene erano state spezzate e che, visibilmente sotto controllo telecinetico, scendevano lentamente verso il suolo.
 
-“Le probabilità che si lasciasse in vita erano scarsa, interessante” fecce senza emozioni Spock.
 
-“Per l’amore di Dio Spock, neanche li una singola emozione?” fecce McCoy falsamente arrabbiato.
 
-“MMMPH!” fecce il Pyro che appena ebbe di nuove le mane libero affero la sua amica cavallina per assicurarsi che tutto andava bene.
 
-“Vedete uomini! Quando mostriamo onore i nostri nemici ci risparmiano!” fecce Soldato.
 
-“Almeno che ci riserva qualcosa di peggio” commento impaurito Checov.
 
Alla fine, quando misero piedi a terra, il Cecchino guardò al medico che stava ancora urlando, e stufato decise di afferrare il tedesco prima di dargli un schiaffo.
 
-“In the name of te Queen, calmati un po’ coglione di un tedesco!” fecce l’australiano.
 
-“Adesso che sono libero, vi arresto tutti per farvi i conti con il Grande Sacerdote” iniziò Camus.
 
-“SILENZIO!” fecce allora Tyresius “Come dicevo, mi avete causati tanti problemi, e messo in pericolo la stabilità dei universi, perciò meritereste la morte… Però, da una parte grazie a voi ho scoperto l’una delle base più importante dell’Ente Supremo, e per dei primitivi la vostra abilità a mettervi nei guai ma uscirne vi rende… particolare. Perciò, Kalash’ar, Osirius! Portate i nostri cari compagni in superficia e tentate di sfuggire dal pianeta!”.
 
-“C’è ne uno in più, cosa facciamo di lui?” chiedo Kalash’ar puntando il suo braccio arma in direzione del cavaliere dell’aquario
 
-“Ormai ne sa troppo” rispose l’Ammiraglio “Prendetelo insieme ai altri, non esitate a usare la forza violente se è necessario. Adesso correte! Io proverò a fermare il piano di Hy’ardolfius e dare a questo virus il destino che si merita!”
 
-“Aspettate!” tento di parlare Kirk per discutere con l’Ammiraglio, ma quest’ultimo, senza nessuna altra parola, si trasformo in fumo e si sposto a piena velocità sulla piattaforma dove il Primo Generale era scomparso, prima di sfendere la porta chiusa e scomparire del tutto.
 
A questo momento, Osirius tiro fuori da una delle sue tasche una piccola sfera metallica di stana forma e la lancio al suolo. Atterrata, essa si aprì e espelli, quasi magicamente, dei ologrammi di vari oggetti che crescebero  prima di solidificarsi. Il primo di questi oggetti fu un minigun
 
-“SACHA!” urlo gioioso il Grosso mentre corse abbracciare la sua arma “Non ti lascerò mai più, papa te lo promette”
 
-“Ma che?!” fecce Zulu
 
In effetti, tutti i oggetti che comparvero erano le loro affare: 7 pistole faser per i membri della Confederazione di Starfleet, più la scatola di dati scientifici di Spock e quella di pronto-soccorso di McCoy, tutti i gadget e numerosi batarang di Batman, le varie arme dei mercenari nonché i gadget di invisibilità e di travestimento della spia e il cosiddetto “medigun” del Medico. Ovviamente, tutti, tranne Camus che non capiva più niente, si precipitarono per ricuperare i loro beni, contentissimi di avere finalmente in mano un mezzo per difendersi. Ma malgrado il loro entusiasmo, rimasero – giustamente diffidente – e guardarono verso i due zalgo.
 
-“AVETE SENTITO?!” fecce Kalash’ar “Muovetevi a prendere queste cose e andiamocene!”
 
-“No, prima devo chiedervi delle spiegazione!” protesto Camus
 
-“Silenzio te!” fecce Kalash’ar minacciando il cavaliere “Stimati fortunato di essere ancora in vita!”
 
-“Ma cosa sta succedendo? E’ in rapporto con la procedura 091116 alla quale si riferiva Hy’ardolfius?” chiedo preoccupata Uhura
 
-“SI!” fecce nervoso Osirius mentre prese il bazooka del soldato prima di mandarlo direttamente sull’americano per fare accelerare le cose
 
-“Pff, e cosa sarà mai?” fecce Esploratore che voleva sembrare fiduciosa
 
-“La procedura 091116 è l’ultimo espediente da vigliacchi dei servi dell’Ente Supremo, e consiste nel fare mischiare una grande quantità di Spectrum e Zalgo direttamente nel centro del pianeta.”
 
-“Ah…” fecce allora ragazzaccio.
 
-“Sapendo che la quantità di Zalgo che si trovava li” fecce Spock che per primo costato che il pericoloso liquido verde era completamente scomparso “entrato in contatto con una sapada di spectrum minacciava l’esistenza dell’intera base, e che un esplosione direttamente al centro di un pianeta causa un onda di grande dimensione nel sistema solare, quali sono i danni che possono risultare di tale procedure?”
-“Se le quantità di Zalgo e Spectrum sono come lo temiamo e che Tyresius non riesce a fermarlo” disse Kalash’ar “Almeno questo sistema solare e quelli immediatamente vicini verranno completamente disintegrati, come è successo per il vostro pianete Kalisti”.
 
-“Quindi… siamo messi male?” chiedo Soldato
 
-“Mmm, quale metafora possiamo usare per farti capire a quale punto siamo nella merda?” s’interrogo Ingeniere
 
-“E’ peggio di quando l’America era ancora una colonia francese” fecce Mundy ridendo mentre Spia esitò a pugnanarlo.
 
-“AAAAAAAAARRHHH!!!” urlo allora spaventatissimo Soldato che malgrado il peso del suo bazooka sulla schiena si precipito a tutta velocità verso la porta d’acciaio più che tento invano di sfondare “DOBBIAMO SCAPPARE DA CUI!”
 
-“Togliti di mezzo stupido primitivo incapace che non sei altro!” fecce allora Kalash’ar che afferro il patriota per spostarlo violentemente sul lato prima di trasformare il suo braccio in un potente canone, più grosso di quelli che aveva fatto comparire prima “Lascia fare i professionisti” e sparo un potente raggio che distruggo interamente la porta e parte della roccia che la circondava.
 
-“Adesso muovetevi larvi, abbiamo poco tempo!” urlo Osirius che insieme alla sua collega si precipitò nel passaggio appena creato.
 
I mercenari non esitarono un solo secondo e misero tutte le loro forze nelle loro gambe per raggiungere i due zalgo, con l’eccezione del Pyro che nonostante aveva già un lancia-fiamme di 20 kg nelle mane prese la pena di mettere sulle sue spalle la sua amica Derpy ancora svanita.
Per quello che riguardava i ufficiali spaziali, il super-eroi e il cavaliere d’oro, questi esitarono un po’: avevano avuto ampia dimostrazione che i zalgo erano dei mostri, e che non potevano fidarci pienamente di loro, però essi erano la loro unica garanzia tangibile di sfuggire vivi di questo pianeta e delle esperienze altrettante inumane di Hy’ardolfius. Così, dopo un breve scambio di sguardi e il manco di alternative, anche loro si misero a correre dietro i altri.
Il nuovo piccolo gruppo allora si trovo a fare un intenso maratone in un piccolo tunnel di roccia e di acciaio illuminato di luce blu, del quale non si vedeva la fine.
 
-“Saranno trecento metri che corriamo!” si lamento Mikhail già esausto non solo dal proprio peso ma anche di quello del suo minigun che aveva in mano.
 
-“Stai zitto!” ordinò Osirius “Dobbiamo solo salire le scale e dovremmo essere in una stanza con un ascensore che porta alla superficie!”
 
-“Scale?!” disse Esploratore che, per via della sua agilità era arrivato alla testa della fila “Io non vedo nessuna fottutissima scale!”
 
Non appena pronunciò queste parole, si inciampò e cado in avanti, ma il corpo non tocco la terra, ma bensì una serie di scale olografiche blu che erano comparse dal nulla e che stavano salendo per circa 60 metri fino a arrivare a una porta d’acciaio fino ad allora invisibile.
 
-“Passaggio segreto tridimensionale?” fecce Spock “Interessante, soprattutto quando pensiamo che Starfleet sta soltanto iniziando a interessarsi al finanziamento di prototipi di questo tipo di progetto”
 
-“Ne riparleremmo un’altra volta signore Spock!” fecce precipitosamente un McCoy all’istante più preoccupato all’idea di trovare quel dannato ascensore che su i progetti finanziari della Confederazione.
 
Kalash’ar fu la prima a raggiungere la porta e aprirla, ma appena il passaggio fu aperto la zalgo si sbrigo di nascondersi faccendo segno ai altri di non muoversi. E aveva ragione visto che meno di un secondo dopo rumori di spari si fecero sentire, seguiti da un potente colpo laser che colpi la parete rocciosa sopra i nostri amici, causando delle forte crepe e un rischio imminente di crollo, il che costringo i nostri amici a proseguire malgrado l’ovvio minaccia.
 
-“CAVOLI!” fecce allora Zulu
 
-“Kroatr’rar!” sembro insultare allora la seconda di Tyresius che, avvertita dal pericolo, si precipitò all’interno con il braccio fucile e iniziò il contrattacco, immediatamente seguita da Osirius e, qualche secondo dopo, dai altri.
 
Kirk e i suoi uomini furono i primi ad arrivare, e vissero immediatamente, a canto allo sperato ascensore tre grande e massicce guardie del corpo di Hy’ardolfius, tutte vestite di una pesantissime armatura argentea e di grande spade laser a due mane, nonché. L’uno di questi tre imponenti avversari era alle prese di Kalash’ar e uno a quelle di Osirius, mentre il terzo, al contrario libero, i stava precipitando insieme a due robot proprio verso i nostri compagni di sfortuna.
 
-“Messieurs, non è stato un piacere conoscervi” fecce Spia che tocco il suo gadget-orologio prima di diventare invisibile e scomparire nel nulla.
 
Senza prendere in considerazione quest’atto di vigliaccheria, Kirk alzò immediatamente la sua pistola-faser in modalità “Disintegrazione” e, ordinando ai suoi uomini di imitarlo, sparo il mortale raggio rosso in direzione dei due robot e dell’uomo.
Se l’azione ebbe effetto concreto su i due droidi che si dissolvessero in particelle microscopiche, l’armatura del soldato di Hy’ardolfius, al contrario, sembro essere immunizzata e l’uomo continuo la sua corsa.
Arrivo a due metri di Kirk, e stava già alzando la sua spada per tagliare il capitano in due davanti le espressione terrificate dei suoi uomini e dei mercenari (questi perché sapevano che sarebbero stati i prossimi, non per qualche sentimento di empatia), ma a salvare il prezioso comandante della Confederazione fu quello che qualche ore prima lo considerava come un nemico. Infatti, Camus dell’Aquario, nonostante non aveva più la sua armatura d’oro, riuscì a precipitarsi in mezzo, Normalmente, il cavaliere avrebbe catalizzato tutta la sua potenza, ma visto la necessità di reagire velocemente e che era ancora un po’ indebolito dal suo sonno artificiale si accontento di dare un potente pugno circondato dal ghiaccio sotto la mascella dell’uomo, un colpo che visibilmente fecce male visto che l’elmo ebbe una piccola crepe e che il rivale lasciò cadere la spada a terra. Purtroppo, il colpo non causo dolore solo al militare, ma allo stesso cavaliere d’oro che ebbe la mano molto addolorata e che capi che non avrebbe più potuto combattere al meglio delle sue abilità per qualche minuto. Perciò, malgrado il fatto che era veramente coraggioso e aveva giurato di sacrificare la sua vita pur di difendere la sua causa fino alla fine, Camus ebbe dentro di sé un sentimento di paura quando vide che, dopo solo un secondo, l’essere che aveva colpito si era ripreso ed era pronto a riprendere lo scontro.
Fu a questo preciso momento che Batman intervenne a sua volta dando un doppio colpo di piede in piena faccia dell’uomo, spostandolo disequilibrato per quale metri, prima di dare un nuovo potente calcio in piena pancia per farlo inginocchiare e da li saltare sulla schiena del nemico con la speranza di neutralizzarlo, ma quest’ultimo si alzò all’improvviso e afferro una delle gambe del giustiziere prima di lanciarlo contro una parete. Rimentendosi in piede in grande fretta, il cavaliere oscuro ebbe il tempo di mettersi di posizione di combattimento e di iniziare un combattimento corpo a corpo con l’avversario. Batman evito un primo pugno che causò una profonda crepe nel muro d’acciaio, il che dimostrava la potenziale forza del nemico, e elaboro dunque una strategia basata sull’essere veloce e preciso, visto che l’avversario era piuttosto del tipo lento ma potente. Il scontro andò così in leggero favore di Batman all’inizio, che riuscì quasi a rovesciare nuovamente il suo rivale, ma arrivo allora un improvviso:
 
-“TAYOOOO!!!” urlo il Demolitore, con la sua spada di famiglia in mano, mentre si precipito contro la guardia di Hy’ardolfius “MUORI CANETTA PUZZOLENTE!!!”
 
Questo manco totale di tattica militare e di buon senso umano non manco di attrare l’attenzione della guardia che, liberandosi dal pipistrello, si giro alzando in aria un pugno che avrebbe potuto uccidere il scozzese in un unico colpo. Conscio che il suo stupido compagno di sfortuna stava inutilmente rischiando la propria vita, Batman lascio perdere la sua difesa e si precipitò sul mercenario per spingerlo fuori pericolo, ma facendo ciò fu lui a prendersi il pugno in pieno petto e ad essere catapultato in aria contro una parete. Il colpo era stato potente, ma l’armatura che Bruce Wayne aveva di sé lo aveva ammortito, causando soltanto un forte dolore e un manco di soffio, causando così al nostro gruppo la perdita temporanea dei due migliori combattenti al di fuori dei zalgo già occupati con le altre due guardie. Perciò, non c’era da sorprendersi che tutti i altri furono spaventati quando il loro nemico, sbarazzato dal cavaliere oscuro e dallo scozzese, si precipitò contro di loro per farla finita.
 
-“AAAH! SACHA TOCCA A TE!!!” grido Grosso che alzo il suo minigun e inizio a sparare, ma i proiettili di Sacha ribalzarono sull’armatura del soldato “OH NOO!!” urlò allora il sovietico preso di spavento.
 
Tutti i ufficiali e spaziali e i altri mercenari iniziarono allora a sparare sulla tizio, ma il risultato non fu migliore, e fu solo quando il nemico a meno di due metri di loro che Kalash’ar, vedendo la scena, diede un potente colpo al suo avversario per allontanarlo e avere il tempo di girarsi e abbattere l’altro che cado morto ai piedi dell’Esploratore.
 
-“Ma che cazzo?!” fecce allora il giovane americano “Ma le nostre arme non hanno servito a niente!”
 
-“Ovvio!” urlò Osirius mentre riuscì ad afferrare il suo avversario per spaccargli il collo “Pensavate che gli esseri dell’Ente Supremo non abbiano inventato delle armature per proteggersi delle vostre arme primitive?”
 
-“Ma se non ci servono a niente perché avercele ridate?!” fecce McCoy
 
-“Perché così almeno potete distrarli il tempo necessario che noi interveniamo disse Kalash’ar “Adesso rialzatevi i altri tre a terra e preparatevi a entrare nell’ascensore!”
 
Ma a questo punto si senti una potente esplosione in alto che sorprese tutti i presenti che si girarono per costare con orrore che era la cabina dell’ascensore che stava precipitando a piena velocità mentre una risata iniziò a farsi sentire. Presa dalla rabbia, Kalash’ar si giro e vide che era il suo avversario di prima, ferito e a terra accanto al computer di commando dell’ascensore che stava ridendo per essere riuscito a rompere il meccanismo per rompere l’ascensore e impedire il nostro gruppo di scappare.
 
-“Ivi laumat’ar imar?!” urlo allora Kalash’ar che fecce un salto in avanti e afferrò il responsabile del disastro dal collo “Vedremo chi riderà alla fine” e lo lancio violentemente nella cabina al momento del suo passaggio, condannato l’uomo a una morta futuro dovuta a un potente impatto d’acciaio presso il centro già instabile di un pianeta. Da notare che al momento in cui la guardia fu catapultato nell’ascensore, il suo corpo passo a pochi millimetri di Spia che, spaventato per avere mancato per un pelo di pigliarsi in piena faccia 120kg di armatura, lascio perdere il suo stato di invisibilità per riapparire paralizzato dalla paura.
 
-“Eccoti vigliacco!” fecce Cecchino “Non pensare che potrai avere un migliore destino del nostro! Aspetta che siamo in sicuro in una delle loro astronave e ti giuro che mi farò il piacere di buttarti fuorni e guardarti esplodere insieme a questo pianeta!”
 
-“Ma non c’è più l’ascensore!” inizio ad angosciare Checov “Non c’è più nessuna speranza!”
 
-“In realtà abbiamo ancora una possibilità” fecce Kalash’ar mentre tento di guardare le mappe della base che comparivano sugli schermi dei computer di controllo “C’è l’ascensore principale, ma dobbiamo attraversare in fretta parte del complesso, quindi sbrigatevi banda di incapaci!”
 
-“Da questa parte!” ordinò allora Osirius che sfondo una porta
 
-“Ah geez!” si lamento allora nuovamente Esploratore mentre inizio a correre “Il destino non poteva certo essere peggio!”
 
-“A mia testa…” fecce Derpy sulle spalle dello Pyro mentre si svegliava “Do…dove sono?”
 
-“Ma va fanculo destino del cazzo!”
Entrati attraverso la porta, il gruppo si mise di nuovo a correre con tutte le sue forze nello stesso tipo di corridoio.
 
-“Ma davvero dobbiamo correre così tanto?!” cominciò a lamentarsi Conhager che di tutti i mercenari era quello meno abituato agli esercizi fisici.
 
A rispondere alla sua domanda, non furono le parole di odio dei zalgo o dei suoi colleghi, ma bensì un improvviso e potentissimo terremoto che fecce cadere tutti tranne i due Zalgo e Camus che in qualche modo riuscì a mantenere l’equilibrio. Le scosse furono così forte che le parete d’acciaio si staccarono dalla roccia, la quale si apri per lasciare scappare un potente fumo di calore e una piccola sorgente di lava.
 
-“Mmmm!” fecce il Pyro alla visto del liquido vulcanico con un tono particolarmente interessato, mentre inizio a rampicarsi al suolo per avvicinarsi ad esso, come se fosse vittima di un attrazione alla quale era impossibile sottrarsi.
 
-“Signore Pyro!” urlò allora Derpy, spaventata al ricordo di quello che era successo durante lo scontro contro Deathmask, mentre afferrò con la bocca il piede del mercenario per tentare in vano di rallentarlo “Non dovete andarci, fermi!”
 
Le scosse smisero, e appena ritrovo la sua stabilità fu Camus a intervenire: Senza perdere un minuto, concentro tutto il suo cosmos e lancio uno dei suoi attacchi più potenti, la tecnica del "DIAMOND DUST!" direttamente sulla sorgente della lava, riuscendo l’impresa – impossibile per tutti i altri presente – di congelare la lava, salvando cosi tutti i altri di una morte particolarmente dolorosa… E rattristendo molto il Pyro che inizio lascio scappare un profondo soffio di disillusione mentre la sua mano, fino a questo momento in aria e puntata in direzione della sorgente di lava, cado a terra.
 
-“Cosa è appena successo?” chiedo allora seriamente Zulu
 
-“Il pianete sta diventando davvero instabile!” disse allora Osirius che sollevo con una sola mano il Piromane per rimetterlo in piede “Tra poco tutto crollerà e il magma del suo centro risalerà fino a arrivare in superficia, almeno che non esplode prima! Sbrigatevi adesso!”
 
Rinvigoriti da una nuova carica di adrenalina, i nostri compagni non persero un minuto e ripresero la corsa con tutte le loro forze. Ogni tanto c’erano delle piccole scosse che li rallentarono senza però fermarli, e nuovi esplosione di fumo che riuscirono a evitare. Dopo circa quattro altre minuti, arrivarono in una grandissima stanza aperta in cui poterono ammirare l’imponente complesso che Hy’ardolfius aveva costruito: la stanza era come un immenso cilindro, del quale non si vedeva la fine ne sopra ne sotto, nel quale erano disposte, a distanza di circa 8 metri l’una sopra l’altro, delle piattaforme che davano accesso a numerosi corridoi, stanze e chi quale altro luogo. Di più , ogni piano era collegato da grandi ponti in croccia, direttamente scolpiti nella roccia.
Però, il momento non era giusto per un gita turistica, visto che con le numerose scosse e l’instabilità crescente del pianeta si rifletteva nel fatto che c’erano piccole esplosione, che le scale d’acciaio ascensori che collegavano i diversi piani cadevano l’uno dopo l’altro prima di scomparire nelle profondità dell’abisso. Inoltre, il staccamento di cavi elettrici delle parete e la scomparsa progressiva di parete olografiche tangibile dimostrava che la base iniziava a perdere della sua potenza energetica.
 
-“Siamo messi male!” fecce Scott sudando sia da parte dello sforzo fisico che dallo stress al quale non era per niente abituato (e ciò malgrado il fatto che era capace di essere molto coraggioso in caso di situazione di estrema difficoltà quando l’Enterprise era in combattimento).
 
-“ZONO TROPPO GIOVANE PER MORIRE!” urlo allora il Medico
 
-“Ma se hai sessante anni!” fecce allora Spia dando un schiaffo al tedesco
 
-“Se ho letto bene le mappe del complesso” si sbrigò di dire Osirius puntando un corridoio all’esatto opposto da dove erano “Ci dovrebbe essere una stazione di rifornimento militare che dovrebbe permetterci di raggiungere velocemente l’ascensore principale! Dobbiamo solo attraversare questo ponte!”
 
Senza aspettare nuovi istruzione, tutti si precipitarono verso la grande porta d’acciaio, ma appena i due Zalgo, Kirk, Spock e Batman che erano in testa oltrepassarono il centro del ponte in croce, quest’ultima si apri e numerosi robot armati uscirono per bloccare il passaggio.
 
-“Decisamente sono decisi a impedirci di uscire vivi da cui!” commento spaventato McCoy.
 
Osirius sembrò veramente arrabbiarsi, e mentre accelerò la sua corsa sembro tirare fuori dalla sua tasca quello che sembrava essere una piccola capsula che azionò. Fu soltanto dopo che il zalgo verde salto nel bel mezzo dei androidi prima di esplodere che gli umani e la pegasa capirono che si trattò di un attacco kamikaz destinato a liberare il passaggio. Il risultato? Bè indubbiamente numerosi robot furono distrutti all’istante, e visto che tutti sapevano che lo stesso Osirius aveva il potere di rigenerazione, non c’era dubbio che l’attacco era stato calcolato e che era sopravvissuto. Al contrario, l’onda causata dall’onda accelerò il processo di fessure del ponte che inizio a mostrare pericolose crepe alla sua estremità dove c’erano proprio i nostri compagni. Notando il pericolo, questi ultimi tentarono di attraversare l’ultimo tratto, ma tranne McCoy, Conhager e Checov, non ebbero il tempo e circa due metri del ponte caddero nel vuoto, tagliando cosi il nostro gruppo tra quelli “in salvo” presso la porta, e il altri bloccati presso il centro molto fragile del ponte.
 
-“C’è ne vuole molto di più per fermare un americano!” urlo Soldato che salto coraggiosamente. Peccato che al colpa del suo elmo non poteva vedere bene e vergognosamente salto nel vuoto.
 
L’idiota sarebbe morto se Kalash’ar non fosse intervenuto per afferrarlo dal collo e lanciarlo sulla piattafoma per metterlo al sicuro. La zalgo era intenzionata a aiutare i altri rimasti bloccati indietro, ma la comparsa di nuovi robot la obbligò a trasformare i suoi arti in arme e precipitarsi al combattimento.
 
-“Occupatevi dei altri!” ordinò a Kirk e Batman prima di lasciarli e massacrare alcuni robot
 
-“Eheh ve l’avevo detto che gli americani se la cavano sempre alla perfezione!”
-“Ma fammi il piacere!” fecce Zulu che non perse tempo e, prendendo un po’ di velocità riuscì a fare un salto perfetto e a raggiungere direttamente su i piedi l’altro lato.
 
-“Non male, ma posso fare di meglio!” moco allora Esploratore che, direttamente da dove si trovava, fecce  un ampio salto e atterò senza nessuna difficoltà un metro più lontano dall’ufficiale giapponese “Vedi?! Te l’avevo detto che ero il migliore! Nessuno può saltare come lo faccio io, e sicuramente non un piccolo vecchio trentenne come te!”
 
Ma allo stesso momento, Camus dell’Aquario, che era l’ultimo in fila di quelli rimasti sul lato sbagliato, piegò leggermente le gambe e compi un salto sovrumano che lo catapultò a oltre cinque metri da dove era atterrato l’Esploratore.
 
-“Ma…Ma…” fecce sbalordito il ragazzaccio primo di arrabbiarci incrociando i bracci “Pff, sempre bisogno di sovracompensare!!!”
 
-“C’mon fellas!” incitò allora Conhager per convincere i altri mercenari, Scott, Uhura e Derpy di saltare “Non rimanete fermi lì!”
 
-“Il ponte rischia di non reggere ancora al lungo” disse Spock
 
-“Ho troppo paura!” fecce piagnucolando Derpy “Non voglio cadere nel vuoto!”
 
-“Ma hai le ale!” disse Kirk, un po’ arrabbiato dall’ingenuità
 
-“Ah?” fecce allora la piccola pony che guardo sulla sua schiena “Ah si è vero! Che sciocca che sono” e così sorridente, dimenticando per un attimo la pericolosità della situazione, volò sorridente e felice sopra il buco per raggiungere l’altro lato.
 
-“Mmmmmpph!” fecce allora spaventato Pyro, che se non temeva né il fuoco, né le arme, né avversari più forti e pazzi di mente, sembrava soffrire di vertigine, e che aveva paura di essere lasciato dietro dalla sua amica.
 
-“No signore Pyro, no vi sto abbandonando, ma dovete saltare! Non temete, ho piena fiducia in voi!” disse allora Derpy per convincere il suo amico.
 
Il Pyro allora guardo nel vuoto e inizio a tremare dalla paura. Guardo intorno a lui con panico per tentare di trovare un altro modo, ma vide soltanto le espressione arrabbiate dei suoi colleghi che sembravano insultarlo e quelle dei altri umani che li mettevano la pressione per saltare, il che li mise ancora più la pressione.
Ma quando sentì la voce di Derpy, e che la vide sorridente con i zoccoli aperti pronti ad accoglierlo, il mercenario inizio a sentirsi più fiducioso in lui: se questa piccola pegasa credeva in lui, significava che c’è la poteva fare! Prese un grande respiro, chiudo i suoi occhi dietro la sua maschera e si precipitò correndo urlando questa magnifica frase degna dei più grandi film d’azione
 
-“MMMMMMMMMMMMppfffffffmmmff!!!!”

Mentre era nell’aria, il Pyro si senti leggero, ma ebbe l’impressione di rimanerci un eternità, e infatti fu solo quando McCoy lo prese e lo agitò che aprì i suoi occhi, smise di urlare e vide che c’è l’aveva fatta! E quindi, alzando sopra la sua testa il suo lancia-fiamma, urlo un potente grido di vittoria.
 
-“MMMMMMMMMMMMMPFFFFFFFF!!!”
 
-“Avete visto signore Pyro! Sapevo che c’è l’avresti fatto!” s’esclamo allora felicissima Derpy.
 
Però, se da questo lato del ponte distrutto la situazione era piuttosto positiva, per quelli ancora rimasti indietri era peggiorata in seguito a una nuova scossa che aveva fatto cadere ancora un pezzo del ponte, allargando così la distanza che si doveva fare saltando.
 
-“Dovete saltare adesso!” incitò allora Uhura
 
-“Signore Scott!” urlò Kirk per convincere il suo capo ingegnere
 
-“No.. non oso!” rispose allora l’ufficiale scozzese
 
-“Kome ti kapisko!” fecce allora il Medico che era a due passi di fare un arresto cardiaco “Io non c’è la farò mai! Zono kondannato a morire kui!”
 
-“NIET!” urlò allora Grosso “MIKHAIL NON LASCIERA MEDIC CUI!”
 
-“G… Grosso?!” esitò allora il tedesco.
 
Lì, all’improvviso il sovietico afferrò il suo vecchio collega, che si mise ad urlare, lo alzo sopra di lui e lo lancio con tutte le sue forze dall’altro lato del ponte.
 
-“AAAAAAAAAAAAAAHHH!!” urlo allora Fritz prima di cadere sull’Ingeniere.
 
-“Perché tocca sempre a me?!” si lamento allora il texano
 
-“ADESSO AARRRIVVOOO!!!” urlò allora nuovamente il bolscevico che si mise a correre per saltare sopra il ponte… Ma c’era un problema, lui era già lento e pesante di per sé, e reggeva ancora la sua arma di 40kg!!
 
-“Lasciate la vostra arma o lanciatela prima!!!” urlo allora McCoy
 
-“NIET!!! NON MI ALLONTANO DI SACHA!!!” rispose nuovamente Grosso mentre proseguiva la sua corsa
 
-“NON FARE L’IDIOTA O CADERAI NEL VUOTO IMBECILE COLLOSSO ALLA CERVELLA DI NOCE!!!” insultò Esploratore
 
-“NIEEET!!” urlò allora Grosso mentre saltò
 
-“Scemo” sussuro per sé Camus
 
Il Grosso rido e inizio a cantonare una piccola canzoncina in russo, ma quando arrivo alla metà della distanza e che vide che stava precipitando nel vuoto, capendo finalmente il suo errore, la sua espressione passò dalla felicità allo spavento.
 
 
-“AAAAAH!!! AIUTATEMI!!!”
 
Mikhail continuo a reggere “Sacha”, con la mano destra, a tento di afferrare con la sinistra la parete, ma non riuscì nel suo tentativo e fu condannato a cadere nel vuoto… al meno fino al momento in cui Spock riuscì ad afferrare la sua mano.
 
-“GRAZIE!!!” urlo allora il colosso.
 
Ma malgrado la sua forza superiore a quella dei umani, Spock ebbe grande difficoltà a mantenere la sua presa, e avrebbe sicuramente mollato se tutti i altri non era venuti ad aiutarlo. Infatti, i due altri forti del gruppo, Batman e Camus, si precipitarono alla loro volta per afferrare la mano del russo, mentre i altri ufficiali e mercenari andarono afferragli alla loro volta per impedirli di essere trascinati nel vuoto, persino Derpy diede il suo contributo volando sotto Mikhail per spingerlo verso l’alto
 
-“UFFA!” disse Derpy “E dire che pensavo che sollevare una casse di muffin era un impresa!”
 
-“Meriteresti che ti lasciassimo cadere!” provocò sarcasticamente e senza pensa McCoy
 
-“Dai compatriotta, metticela tutta!” fecce allora Checov
 
-“Tu russo?” chiedo sorpreso Grosso “Ma russi grandi e tu così piccolo!”
 
-“Grazie” rispose offeso il giovane ufficiale di Starfleet a chi non piaceva essere ricordato che era più piccolo della media.
 
-“Avrestii potuto lanciare anche noi prima di saltare cretino obeso del cazzo inutile!” si mise a insultare il Cecchino
 
Mentre il nostro gruppo riuscì a malapena a mettere il sovietico al riparo, Spia si deciso che era tempo per lui di saltare.
 
-“Bè giunto il mio momento, è adesso o mai! Un.. Deux…”
 
-“Ferma lì francese!” interrompo allora il Cecchino “Salterò io prima di te!”
 
-“Cosa dici puzzolente australiano?!” insultò allora il francese “E’ fuori questione! Se c’è né uno di noi due che deve sopravvivere sono io! Ho una vita degna che mi aspetta fuori e il mondo non a bisogno di esseri come te!”
-“Vorresti farmi credere che il mondo avrebbe invece bisogno di vigliacchi come te?! Adesso lasciami passare brutta baguette marcia che sono più utile alla squadra!”
 
E fu così che i due persero inutilmente tempo a litigarsi, mentre Scott esitava ancora.
 
-“Dio mio, come posso fare?!” fecce allora il quasi-quarantene “Non c’è la posso fare, non c’è la posso fare!”
 
-“EY!” urlo dietro di lui il Demolitore “Compatriotta, viene cui!”
 
Scott si girò un po’ sorprese e vide che il guercio nero era sorridente, con una strana pistola nelle mane e si circondato da piccole palline gialle tutto intorno a lui.
 
-“Che…che cosa sono!?” esitò allora il capo di ingegneria di Starfleet
 
“AHAHA, la nostra salvezza compatriotta!” urlò allora felicemente Demoman che afferrò all’improvviso l’altro “E’ una vecchia tecnica di famiglia: queste sono mine che farò esplodere e che ci farà catapultare dritto dall’altra parte del ponte!”
 
 






-“MA SEI PAZZO?!” urlò allora Scott che voleva liberarsi della presa per fermarlo.
 
-“No!” fecce seriamente Tavish prima di urlare ridendo “SOLO IN MANCO DI ALCOOL AAAHAHAHAHA!!! Adesso reggiti forte!!”
 
E prima che chiunque lo poté fermare, Finnegan aziono l’esplosione e come previsto lui e Scott furono catapultati dritti dall’altro lato del ponte.
 
-“YEEEAAAH!” urlo allora Demolitore “SONO ANCORA IN VITA ALLORA CHE ERA IMPROBABILE, NELLA VOSTRA FACCIA I INGLESI!!!”
 
-“Demoman, tu si che sei un vero uomo!” fecce con orgoglio Soldato
 
Ma i altri non ebbero il tempo di insultarlo e di aiutare Scott a riprendersi dal suo shock emotivo, che succedo quello che tutti i spiriti intuitivi avranno indovinato: l’esplosione causato dal guercio causò nuove e grandissime crepe su tutti i lati del ponte.
Il Cecchino e la Spia smisero di litigare e guardarono sbalorditi ai loro piedi, poi, mentre continuavano a strangolarsi a vicenda, girarono le loro teste per guardare in direzione di Demolitore e, mettendo da parte il loro conflitto personale, pronunciarono simultaneamente
 
-“IMBECILE!!!”
 
E, detto ciò, il ponte crollo sotto di loro e entrambi iniziarono a precipitare nel vuoto, ma ciò non gli impedi di continuare ad insultarsi, accusarsi a vicenda del loro fatale destino e a picchiarsi.
 
-“Oups” fecce Demolitore
 
-“Demoman!” fecce Soldato con una voce militare “Ritiro quello che ho detto, tu sei il più grande coglione dell’intero multiverso!”
 
Ma mentre questi facevano i loro inutili commenti, Batman, senza pensarci due volte e malgrado la paura dei altri che tentarono di fermarlo, salto nel vuoto e si allungo per accelerare la sua caduta.
Quando arrivo all’altezza dei due mercenari rivali, il giustiziere li separo, prima di afferrargli entrambi, aprire le ale della sua armatura per fermare la caduta e tiro fuori della sua cintura una pistola con la quale sparo in lungo cavo d’acciaio. Quest’ultimo, che aveva alla sua estremità una punta, andò piantarsi sul ponte dove erano i altri e, usando la velocità provocata dalla caduta combinata con l’impatto, il giustiziere compi un mezzo circolo che li permise a lui e i due altri di mettersi al sicuro presso i altri.
 
-“E’ stato… Magnifico!” fecce allora Uhura
 
-“Un vero eroi!” commento Zulu
 
-*Per Atena!* pensò Camus *Ioria aveva ragione! Quest’uomo pipistrello potrebbe diventare un potente cavaliere se qualcuno li insegnasse a controllare il suo cosmos!*
 
-“V..Voi ci avete salvato!” fecce balbutendo Cecchino
 
-“Si” accontento di dire Batman
 
-“Ma…ma perché? Noi siamo dei assassini!” fecce incredulo Spia
 
-“Quando posso intervenire, faccio sempre in modo di salvare la vita a tutti, compresa quella dei criminali come voi, e non lascerò mai un uomo morire senza avere provato a salvarlo” rispose Batman con una voce che faceva capire che non voleva essere interrogato.
 
-“ADESSO SIAMO TUTTI SALVI!” urlò allora felice Demoman
 
-“NO GRAZIE A TE!” urlo allora Spia che lo voleva strangolare “Appena siamo usciti da cui, ti giuro che…”
 
-“Smettetela!” urlo allora la voce meccanica di Kalashar, che visibilmente aveva finita di occuparsi dei robot e che trascinava dietro di se un Osirius carbonizzato a chi mancava un braccio che stava ricrescendo “Adesso che voi tutti primitivi siete salvi e che il passaggio è libero, dobbiamo muoversi, quindi sbrigatevi!
 
E fu così che per l’ennesima volta, il nostro gruppo riprese la sua corsa disperata per raggiungere i treni che speravano trovare e che gli avrebbe permesso di uscire da questo inferno di scosse e fiamme che iniziava a invadere l’intero complesso. Ormai dovevano essere veloci, perché era un miracolo che con tutti questi terremoti e esplosioni erano ancora in vita, ma saranno altrettanto fortunati nell’immediato futuro?


 
 
 
 
 
Be, cosa dire, dovevo aggiornare questo capitolo a metà settembre, ma tra la tesi finalmente conclusa, un viaggio di studio all’estero e la preparazione per i nuovi esami e l’Erasmus mi hanno proprio ucciso X-X… ma per chi pensava che avevo abbandonato non temete, sono ossessionato a finire questa storia e solo la morte mi impedirà di concluderla! Adesso che le scuse per l’IMMENSO RITTARDO sono state fatte, sono lieto che, anche se non guarantisco un aggiornamento ogni 3 settimane come prima, la fic riprende ;)
 
Deadpool: Doveva essere un tesi lunga per averti allontanato da EFP cosi a lungo, Bastardo! E’ vergognoso farmi aspettare cosi a lungo l’epico scontro tra Tyresius e Hy’ardolfius!
 
-Be per darti un idea, caro psicopatico di Marvel, non mi sono affatto conesso su EFP per i due ultimi mesi e la mia tesi fa 532 pagine
 
-Deapool: O.O
 
Si lo so ho esagerato… Comunque, cari lettori, il prossimo capitolo sarà più corto ma spero pubblicarlo prima di capodanno, nel frattempo spero che questo aggiornamento sia stato abbastanza epico da farmi perdonare per il rittardo e offrirvi dieci minuti di piacere e di risate, e ciò nonostante i numerosi errori grammaticali che vi invito a segnalarmi ^^.
Prima di lasciarvi vorrei ringraziare Nickoku e Kurama per avermi dato dei consigli e spinto ad andare ^^. E per i lettori che seguivo e che ho smesso di recensire vi rassicuro che provero anche a ricuperare il mio rittardo ;)
 
Arrivederci e a presto X)
 
Deadpool: Lo spero! Non vorrei che diventasse un nuovo Antoine Daniel (per voi che non capite, Antoine Daniel è un dei youtuber preferiti di BelgiaofRome che è passato da un ritmo di un video a settimana a un video ogni sette fottutissimi mesi!!!!!)

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Capitolo 13
*** Capitolo XII: Ascensione (Parte 2) ***


“Correre, non fermarsi né girarsi, non pensare a niente…” questa è la frase che avrebbe caratterizzato di più la situazione dei nostri compagni che, non appena scappati ad una morta quasi certa, non ebbero il tempo di riprendersi delle loro emozioni e dovettero riprendere una corsa sfrenata nel corridoio ricoperto dei resti dei robot precedentemente distrutti dai due zalgo. Il loro obbiettivo? Raggiungere il prima possibile l’estremità di quest’ultimo, dove secondo Osirius doveva esserci una piccola “stazione” interna che rappresentava la loro ultima speranza di uscire vivi da questa base sotterranea, che si stava trasformando in un vero e proprio inferno.
 
-“Muovetevi banda di molluschi!!!” urlo allora Soldato che, considerandosi senza ragione come il leader del gruppo, tirò fuori dal suo mantello un piccolo flagello di cuoio usato nell’esercito statunitense e inizio a picchiare coloro che erano davanti a lui per fargli accelerare “Move on move on!”
 
-“Ma smettila coglione di Hamburger marcio!!!” fecce allora Tavish Finnegan che non apprezzò l’essere colpito alla schiena.
 
-“Non è colpa mia se voi, cugini bastardi degli inglesi, siete lenti come delle lumache!” rispose l’americano che ne approfittò per ridare all’altro un secondo assaggio di “disciplina”.
 
-“Basta! Posso anche morire carbonizzato o trasformato in marmellata dal momento che ti faccio a pezzi all’istante!!!” urlo allora il Demolitore che si girò e tentò di aggredire il suo collega.
 
I due mercenari senza cervello si sarebbero uccisi a vicenda se Camus non fosse intervenuto afferrando sia l’uno che l’altro prima dello scontro.
 
-“Lasciami stare pupazzo di neve!!! Devo insegnare a questo coglione chi comanda!!!” insultarono allora in coro il soldato e il demolitore
 
-“Non m’importa!” si arrabbiò allora Camus “Siete entrambi una vergogna come guerrieri, qualsiasi sia la casa o la fazione o lo stato che servite! E secondo me non meritereste di vivere, ma non permetterò che tutto il gruppo sia messo in pericolo per via dei vostri litigi puerili!”
 
-“Troppo tardi!” urlo allora Kalash’ar che si mise di nuovo a sparare con il suo braccio in direzione dell’uscita. In effetti, a causa delle urla dei due uomini della Red Company, un soldato della base di Hy’ardolfius aveva capito che il piccolo regimento mandato precedentemente per fermare e eliminare gli indesiderabili aveva fallito la sua missione e aveva preso l’iniziativa di avviare la chiusura della porta d’accesso alla stanza prima di sparare per tentare di abbattere o almeno rallentare il nostro gruppo il tempo necessario per intrappolarlo nel corridoio.
 
-“Al riparo!” ordino Kirk che per istinto si placcò contro le parete spingendo gli altri a imitarlo per evitare i colpi di laser del loro nemico.
 
Quest’azione del capitano spaziale permise agli altri di essere avvertiti in tempo e di non essere uccisi, nonché a Kalash’ar di avere la mira libera per colpire in piena testa il responsabile dell’attacco, ma gli fecce anche perdere alcune seconde preziose, e quando si misero di nuovo a correre, la porta si era già chiusa a più della metà.
 

-“NONONONO!!!” urlo allora l’Esploratore che, conscio che c’era qualcuno del gruppo abbastanza veloce per raggiungere la porta e passare sotto in tempo era proprio lui. Il giovane si mise allora a correre con tutte le sue forze, senza preoccuparsi minimamente degli altri. Quando arrivò ai tre quarti del percorso, e constatò che mancavano solo 30 centimetri di 
spazio libero, si decise di rischiare il tutto per il tutto e saltò, con la speranza che la forza motrice accumulata dalla sua accelerazione e la sua agilità gli sarebbero bastati per farcela. Però, quando fu in aria e la punta dei suoi diti stava per passare sotto la porta, sentì qualcuno afferrarlo alle gambe e tirarlo indietro. *Ma che…?!”* fu l’unica cosa alla quale il moccioso ebbe il tempo di pensare prima di essere lanciato in aria sui suoi altri compagni e vedere che era Osirius il responsabile. “Ma cosa ti prende coglione!” inizio ad insultare “Ce la potevo fare!”

 
-“Non fare lo scemo, saresti solo riuscito a farti tagliare in due!” urlo allora il zalgo verde mentre si precipito verso la porta della quale rimanevano ormai solo due centimetri di spazio libero. Senza perdere un minuto, il servo di Tyresius ci mise sotto le dite e mise tutta la sua forza per in un primo tempo a fermare la chiusura ma poi anche riaprirla nonostante la forza meccanica esercitata dall’ingegneria della base. L’impresa sembrava particolarmente difficile e dolorosa visto che delle ferite di Osirius iniziarono ad aprirsi e a sanguinare, ma alla fine quest’ultimo ebbe la meglio a forzare il meccanismo e riaprire la porta ad un metro e sessanta dal suolo “Adesso sbrigatevi prima che cambi idea sul vostro conto!” minacciò allora all’intenzione dei suoi ex-prigionieri.
 
Senza farselo ripetere due volte, tutti si misero a correre e a passare nell’apertura l’uno dopo l’altro fino a ad arrivare a Grosso che fu talmente lento che Kalash’ar lo afferrò e lo portò a mani nude nella stanza, appena due secondi prima che Osirius lasciasse presa sulla porta che si chiuse così velocemente e così violentemente che il suolo si spaccò e, con orrore di tutti i presente, alcuni pezzi caddero in un vuoto profondo, rivelando che la base si stava distruggendo più velocemente di quello che avevano pensato, e che dovevano raddoppiare i loro sforzi.
 
-“Merda!” si lasciò scappare involontariamente McCoy, prima di constatare che la stanza dov’erano somigliava molto alla stanza dove lui e gli altri avevano trovato le piccole metro che gli avevano permesso di scappare dallo xenomorfo – anche se era di dimensione molto più grande, nel senso che sembrava essere una vera e propria stazione centrale ma anche più rudimentale, come se fosse stato costruito in grande fretta – e dalla quale non potevano più scappare, era riempita di almeno un centinaio di uomini: “Siamo fottuti!!!”
 
Ma la sua più grande sorpresa, e a quella generale dei suoi compagni – i quali stavano già improvvisando come reagire e fare uno scontro (o nel caso di Derpy o di Medico, nascondersi il prima possibile dietro i altri), questi soldati non approfittarono della loro superiorità numerica per fargli fuori, ma si sbrigarono di entrare in questi piccole treni – i quali sembravano avere una capacita di cinquanta persone – per darsi alla fuga, incoraggiati dal fatto che i due o tre che provarono ad attaccare i fuggitivi furono subito messi fuori da qualche spari di Kalash’ar. Sfuggirono così in fretta che non presero neanche il tempo di chiudere le porte e lasciarono cadere dietro di loro i corpi dei loro compagni uccisi dai zalgo prima di scomparire a tutta velocità dentro i loro mezzi di transporto in un tunnel che sembrava salire.
 
-“Cosa è successo?! Dove vanno questi cordati!” inizio a lamentarsi il soldato che era l’unico ad essere stato veramente entusiasta all’idea di confrontarsi.
 
-“L’unico luogo dove possono andare” disse Batman che notò subito uno dei treni vuoti e non ancora utilizzati nel quale si precipito tirandosi dietro Zulu che era accanto a lui e incitando i altri a seguirlo “E faremmo meglio a seguirli il prima possibile!”
 
-“NEIN, Ich nein entrero nuovamento in kuesto mezzo di trazporto infernale!”
 
-“Perché, cosa c’è con questo treni?” s’interrogo Checov
 
-“Niente di particolare!” menti Kirk per non perdere tempo, prima di aggiungere all’intenzione del tedesco “Se lei vuole rimanere è la sua scelta, pero non credo che volete già entrare nell’inferno dove meritate di passare il vostro al-dilà.
 
-“Ehm…” esito Medico che alla fine disse “Beh, lo ammetto, meglio morire zubito zenza zoffrire di una krisi kardiaka piuttozto khe avere a subire una lenta agonia bruciato vivo!”
 
-“Mmmmph!” sembro negare il Pyro
 
-“Tanto dopo quello che avete fatto al nostro Virgilius abbiamo capito che eravate dei incapaci a fare funzionare i nostri apparecchi!” disse con disprezzo che senza chiedere l’avviso di nessuno si precipito sul sedile e aziono i motori “Adesso reggetevi forte che non mi fermo per ricuperarvi se cadete fuori dell’apparecchio!”
 
E all'istante in qui il zalgo fini la sua frase dimostro il desiderio di rispettare la sua promessa visto che tirò su una leva e che il treno comincia a partire a piena velocità, lasciando appena a Batman il tempo per chiedere la porta prima che qualcuno fosse portato via dalla corrente d’aria.
 
-“AAAAAARGH!” fecce allora Tavish che non aveva avuto il tempo di afferrare una barre e che nonostante era abituato alla velocità non si aspettava un accelerazione cosi brusca “Non potete andarci più piano?!”
 
-“Dipende” disse con cattiveria Kalash’ar che, non si era spostata di un solo millimetro come se le forze motrice non avessero effetti su di lei “Secondo lei possiamo percorrere in qualche minuti i 3000km di distanze che si separano dall’ascensore principale con un treno che va a 20km/h?”
 
-“Sarebbe matematicamente impossibile” inizio a riflettere Spock “Visto che la velocità dovrebbe teoricamente essere di…”
 
-“Voi primitivi siete ancora molto indietro tecnologicamente” interrompo subito Kalash’ar che non voleva ascoltare formule matematiche ma piuttosto andare dritto al punto “Gli servi dell’Ente Supremo costruiscono sotto la terra da millenni, e hanno elaborati dei sistemi molto veloci che permettono di percorrere in poco tempo delle distanze immense in tutta sicurezza per i passeggeri.”
 
-“Meglio cosi” fecce Camus “Se avessi la mia armatura e se non ci fossero stati i altri avrei potuto forse cavarmela da solo, ma visto che non cosi e che non abbiamo scelta fate andare questo veicolo a piena velocità, in modo tale che raggiungiamo la superficie il prima possibile e che posso andare avvertire il Grande Sacerdote!”
 
-“Non farti false idee” minaccio allora Osirius mentre tirava una leva che aumento la velocità del veicolo “Ormai ne sai troppo per permetterti di andare dove vuoi, appena saremmo scappati di questo mondo già condannato, te i altri ci accompagnerete sulla nostra astronave in attesa che Tyresius decida della vostra della vostra sorte”
 
-“In effetti mi sembrava strano che voi altri fosse diventati generosi nei nostri confronti salvandoci la pelle del vostro amico psicopatico!” si accontento di dire con disprezzo Mundy.
 
-“Cosa?!” fecce allora Camus “Come osate minacciare della sorte uno servitore di Atena e ostacolarlo nella sua missione! Adesso te la farò pagare!” disse mentre inizio a camminare verso il zalgo verde con la mano destra che iniziava a congelarsi.
 
Ma fecce appena un passo che dovette fermarsi: Certo la sua azione aveva sorpreso tutti, e aveva previsto il fatto che Kalash’ar si sarebbe intromesso in caso di ribellione, ma non avrebbe immaginato che il primo a mettersi sul suo cammino per bloccarlo sarebbe stato l’uomo vestito da pipistrello.
 
-“Cosa fai?! Lasciami passare o sarai il primo a subire la mia ira, nonostante che Ioria ti abbia definito come un nobile guerriero!”
 
-“Lascialo anche fare se vuole, Batman…” disse indifferente Osirius ad alta voce per farsi sentire “Tanto ho perso per sempre ogni sensazione di freddo.”
 
-“Cosa stai facendo tu!” rispose allora il giustiziere della notte a Camus ignorando la frase dello zalgo e i commenti dei altri (che andavano dalla disperazione di Derpy che non voleva vedere i suoi presunti amici litigarsi tra di loro alle risate di alcuni mercenari che avrebbero condiviso un pop-corn tra di loro se ne avessero avuto) “ Se lo attacchi adesso, non solo rischi di farti uccidere subito – e credimi questi due ne sono capaci, ma rischi anche di condannarci tutti e rendere la tua missione di cavaliere vana!”
 
-“E cosa dovrei fare allora?!” protesto Camus
 
-“Non ascoltarlo e combattere!” disse Soldato
 
-“NEIN, rinunzia e prezenta le tue zcuse kome un bravo ragazzo!” interrompo allora Medico che al contrario del suo collega americano non aveva ideali guerrieri e teneva alla propria vita
 
-“Per il momento niente”, sussurrò con una voce determinata Batman che, nonostante era meno forte fisicamente del suo interlocutore, approfittò della sorpresa provocata dalla sua risposta per farlo sedere “Delle volte è meglio aspettare, per meglio agire”. Questa frase fecce tacere il cavaliere dell’aquario che sembro perplesso: come aspettare poteva essere la soluzione a un situazione cosi disperata, soprattutto da parte di un individuo che – se aveva capito bene – combatteva i criminali per portare la giustizia? Eppure non poteva non ammettere che questa frase non era priva di senso.
 
-“Non, la pazienza non è una virtù di un vero un uomo! Un uomo deve agire senza pensare e AHIA!” inizio Soldato prima che Zulu, infastidito da quello imbecille, lo fecce tacere con un schiaffo in testa.
 
-“Grazie testa di limone!” complimento ingenuamente – senza rendersi conto che aveva detto qualcosa di razzista – Tavish Finnegan sinceramente compiaciuto di vedere il suo rivale umiliato della sorte.
 
Gli avvenimenti nonché la frase appena pronunciata dallo guercio scozzese fecce cadere un’atmosfera tesa e silenziosa, atmosfera resa ancora più pesante dal fatto che il piccolo treno nel quale erano stava attraversando un tunnel d’acciaio diventato all’improvviso buio. Però, non si poteva dire che la situazione fosse diventata più calma, visto che le regolare scosse provocate dalla distruzione del pianeta ricordava ai nostri compagni sempre più angosciati che la situazione era urgente e che sia le loro discussione che il loro silenzio non gli avrebbero permesso di cambiare il loro destino, che reggeva a un filo e dipendeva quasi completamente dalla fortuna.
Dopo qualche minuti, pero, una potente luce rossa penetro le finestre del veicolo. Il fatto di passare dal buio a una luminosità vivace non fu niente di sorprendente in sé, visto tutti vissero il trenino uscire dal tunnel per avviare un percorso “all’aria aperta” nella base. Quello che, invece, impressiono fortemente i fuggitivi, lasciandoli sbalorditi, fu la vista che ebbero: La stanza nella quale erano arrivati era un immensa grotta di diversi kilometri, dove si potevano osservare numerose piattaforme d’acciaio – sia  costruite accanto alle parete rocciose sia sospese in aria da una tecnologia anti-gravitazionale -  sulle quale si potevano vedere numerosi computer di analisi o arene di allenamento e, nel caso delle più grande di loro, diecine di veicoli di guerra – sia leggere che somigliavano a delle grande moto a quattro ruote lunghe di 2 metri e proviste di tetti e di mitragliatrice, sia pesanti come delle sorte di grandi carri armati a tre piani con dei cannoni talmente lunghi e larghi che potevano sicuramente colpire a più di cento chilometri di distanza – nonché delle centinai di buchi di tunnel con ferrovie elettromagnetiche che andavano in tutte le direzione, e – per la più grande sorpresa di tutti – perfino una grande statua di 8 metri, costruita interamente in oro su la cima di una colona rocciosa naturale e isolata, che rappresentava un vecchio uomo, grasso e con la barba corta, vestito da un armatura che somigliava molto a quella che alcuni dei nostri compagni avevano visto nel Virgilus e che se ne distingueva per alcune particolari come la presenza di una corona al posto del semplice elmo o il disegno, sul petto, di una torre in cima a una piramide.
 
I nostri compagni, impressionati dalle dimensione e dell’architettura del luogo, avrebbero avuto diecine di domande da fare. Come i uomini di Hy’ardolfius erano riusciti a costruire luoghi cosi imponente in tale profondità senza farsi notare dai indigeni, come e perché conquistare questo mondo e i altri, chi era l’uomo rappresentato in questa statua? Avrebbero anche potuto ammirare il luogo, che con il riflesso di luce rosso sulle parete secche creava un ambiente caloroso. Ma la situazione non gli permise né di chiedere delle risposte alle loro curiosità né trovare piacere alla scena che vedevano, visto la distruzione della base e del pianeta non poteva certo risparmiare questo posto: La luce rossa non era niente di meno che la lava che stava salendo o uscendo dalle parete, le scosse faceva cadere intere parete di roccia con le loro piattaforme e causavano grande perturbazione che disturbo sia le piattaforme fino ad allora sospese sia che altri treni – riempiti da passeggeri non altrettanto fortunati che i nostri compagni –che si precipitarono verso il loro fatale destino, come del resto della stessa statua che – per via delle alte temperatura – aveva iniziato già sciogliersi.
 
-“Non posso guardare”, fecce allora Derpy mentre si nascondo sotto la finestra per non vedere. Menomale per i suoi sentimenti, la sua paura mischiata alla sua tristezza furono tale che non si rese conta che il suo “migliore” amico della banda, il Pyro, sembrava per conto suo felicissimo di vedere il fuoco prendere controllo del luogo e i loro nemici bruciare vivi.
 
-“Poveri uomini” disse con la lacrima all’occhio Uhura
 
-“Poveri?! Vi ricordo che hanno tentato di ammazzarsi e di trasformarsi in bestie mostruose!” si arrabbio allora Conhager “Per quello che mi riguarda, sono ben lieto di vedere questi stronzi andare all’inferno!”
 
-“Come osate non mostrare neanche un minimo di compassione nei confronti di questi uomini?!” disse allora Kirk “Qualsiasi vita, anche dei nemici, merita almeno rispetto”
 
-“Forse perché io non sono un ipocrita come lei boy!” replico allora il texano “Al contrario di lei, non devo fare i conti con una confederazione che pretende portare discorsi di valori, io rischio ogni giorno mia vita contro dei robot senz’anima, e prima da pazzi scatenati senza morale! Il giorno dovrai metterti in prima linea contro un avversario tosto, scoprirai la rabbia e forse l’odio, non credo che avrai altrettanto compassione!”
 
-“Lei, che con i suoi colleghi si fa pagare per ammazzare delle persone, non avete nessuna morale da insegnare al nostro capitano!” si arrabbio Zulu che si mise tra il superiore e l’Ingegnere.
 
-“Mi stai provocando faccia di sushi?!” disse con un voce una voce minacciosa l’Ingegnere.
 
-“Zulu, tornate al vostro posto” ordino Kirk che aveva capii che la situazione stava degenerando un’altra volta, e voleva impedire a tutti i costi uno scontro come quello Camus avrebbe già fatto se non fosse stato fermato da Batman.
 
-“T’as entendu ton chef l’asiat? Retournes à ton siège et tais toi[1]” moco allora Spia che, nonostante non amava per niente il suo collega nano, non perdeva mai un occasione per dimostrare il suo disprezzo per i altri.
 
Zulu serro i pugni, avrebbe tanto voluto mostrare a questi uomini irrispettosi che non era un semplice ufficiale e, in generale, che i uomini di Starfleet erano capaci di contrattaccare. Ma era troppo intelligente e disciplinato per lasciarsi ai suoi primi istinti, e dunque si girò per tornare al suo posto. Pero, un scossa imprevista, molto forte, colpi direttamente il treno nel quale tutti erano e il pilota giapponese, che non riuscii ad afferrare qualcosa per non cadere, fu precipitato contro Conhager, il quale si arrabbio e lo respinge con forza - convinto che l’uomo che aveva appena insultato aveva tentato di rispondergli con i pugni.
 
-“Ah è così?! Vieni cui mascalzone!”
 
Il texano afferro il giapponese e si preparo a dargli un pugno, quando Kirk salto su di loro urlando “ATTENZIONE!!!”. Il mercenario, caduto a terra, si innervosii ancora di più, e provo a rimettersi in piede per dare una lezione a questi dannati uomini del futuro che avevano tradito la sua fiducia, ma appena ebbe il ginocchio a terra egli capi che il capitano Kirk non lo aveva respinto per attaccarlo, ma per mettere lui e Zulu al sicuro. In effetti, mentre stavano litigando, un altro treno – riempito da soldati di Hy’ardolfius – che iniziava a perdere della sua stabilità e minacciava de cadere nella lava, si era diretto verso il veicolo dei nostri compagni, colpendolo all’improvvisto di lato una prima volta (ed aveva provocato la perdita di equilibro di Zulu). Infatti, consapevoli che rischiavano di morire, i soldati della base avevano deciso di provare il tutto per il tutto e di prendere d’assedio il treno occupato dai loro ex-detenuti , e avevano aperto i fuoco con dei esplosivi che avrebbero potuto uccidere i nostri compagni.
 
Senza perdere tempo, Kalash’ar rompo un vetro e inizio a sparare contro i suoi nemici urlando “Osirius, metticela tutta!”
 
Il zalgo verde, che nel frattempo si rese conto che per via di questo attacco sorpreso il treno che guidava iniziava anch’esso a perdere della sua stabilità, preferii non prendere il rischio di cadere nel vuoto e prese la prima ferrovia che portava a un tunnel, ma cosi facendo fu costretto a mettersi di fronte al veicolo nemico – i quali ne approfittarono per evitare i colpi di Kalash’ar e insistere nell’attacco.
 
-“Certo che questi tizzi non si lasciano in pace!” commento McCoy
 
-“E se continuano cosi rischiano di ucciderci entrambi!” costato Camus
 
-“Non potremmo semplicemente fargli entrare?” chiese ingenuamente Derpy
 
-“NO!” urlo allora Kalash’ar al suo incontro mentre prese la decisione – pericolosa – di aprire una porta laterale per salire sul tetto e riprendere l’offensiva “Preferiamo morire che aiutare uno solo servo di questo maledetto Ente Supremo!”
 
La zalgo riprese dunque a sparare, ma non c’era niente da fare: il tunnel era cosi stretto e i veicoli cosi veloci che non riusciva a dare un colpo definitivo per fare fuori questi indesiderati seguaci. Anzi, l’impatto dei spari sembrava causare nuove scosse le quale minacciavano il tunnel stesso di crollare su tutti.
 
-“La tecnica di Kalash’ar non porta a niente!” fecce allora all’improvvisto il Soldato “Lasciate fare a me!”
A questo punto, e senza chiedere il parere di nessuno, il Soldato Doe si alzò e corse verso il fondo del treno, caricando il suo bazooka. Capendo subito l’intenzione dell’americano, i altri del gruppo tentarono di fermarlo urlandoli di smettere di fare l’imbecille. Batman provo anche a lanciargli un batarang per farlo cadere, ma la sua arma da lancio non colpi il bersaglio in tempo, e lo stesso mercenario americano, urlando “TANTO CHE CI SIAMO FACCIAMO ESPLODERE TUTTI MERDACCE DI MOLLUSCHI DI HY’ARDOLFIUS!!!”,sparo da una finestra con il suo bazooka sul treno dietro di lui, causando una esplosione terribile che creo un incendio nel tunnel e distrusse anche il fondo del loro proprio treno!
 
-“AAAAAAAHHH AIUTATEMI!” urlo allora il soldato che, caduto a colpa dell’esplosione che aveva causato al momento stesso in qui il treno era in accesa, minacciava di cadere nel vuoto a pena fatto e di essere precipitato nelle fiamme.
 
Ovviamente, Batman – spinto dal suo senso dell’onore che mai lasciare qualcuno morire se poteva intervenire – non esitò a usare il suo cavo per afferrare e tirare l’irresponsabile mercenario al sicuro, ma appena quest’ultimo fu alla sua portata lo prese dalla camicia e lo placco contro una parete, minacciandolo.
“COSA TI E’ PASSATO IN MENTE IDIOTA?!”
 
-“Cosa c’è?!” disse allora ingenuo l’americano “Dovevamo fare qualcosa e al contrario di voi tutti IO ho agito! IO ho fatto qualcosa!”
 
-“Agire non significa are in modo di uccidersi tutti cretino!” fecce allora la Spia che, se avesse potuto, avrebbe spostato Batman per picchiare a morte il suo collega.
 
Mentre i altri tentarono di calmare la situazione, Kalash’ar, che nel frattempo aveva avuto molta difficoltà a non cadere dal tetto dal treno e essere lasciata indietro dove non avrebbe avuto più scampo di fuga, non perse più tempo e, trasformando il suo braccio in una spada, taglio un buco nel tetto del veicolo per raggiungere subito i altri senza dovere rischiare di essere tagliata in pezzi dalle parete rocciose, prima di arrivare a canto a Chekov che sposto violentemente “Spostati primitvo se non vuoi essere ferito!”
 
-“E’ lei che rischia di ferirlo con queste maniere!” protesto McCoy “Quale è il vostro problema?! Abbiamo appena messo fuori i nostri assalitori e non dovrebbero esserci più nessuno rischio finché….”
 
-“A terra!” fecce allora la zalgo che senza ascoltare butto il dottore a terra per iniziare a sparare su quattro forme blu-trasparente che uscirono dal fumo dell’esplosione per entrare nel loro veicolo. Kalash’ar ne colpi uno che fu respinto indietro prima di diventare il corpo morto di un servo di Hy’ardolfius che scompari dietro le fiamme, mentre i tre altri arrivarono nel treno dove diventarono dei uomini in armatura pronti a combattere, cosa che il più robusto di loro fecce subito precipitandosi in direzione di Kalash’ar per avviare una lotta a mano.
 
-“E’ impossibile!” fecce Cohnager “Nessuno uomo può sopravvivere a una tale esplosione né saltando a questa velocià!”
 
-“I guerrieri dell’Ente Supremo non sono dei semplici essere umani!” fecce Osirius che lasciò il commando per andare aiutare la sua collega “E le loro armatura sono equipaggiate di acceleratori molecolari che gli permettono di accellerare i loro spostamenti e accedere a luoghi altrimenti impossibili da raggiungere. Adesso dovete prendere voi il commando del veicolo mentre ci occupiamo di questi maledetti!”
 
-“Cosa, ma non sappiamo come fare!” tento di avvertire Esploratore “L’ultima volta che ci abbiamo provato a guidare un tale veicolo ci siamo quasi rimasti!”
 
-“Forse sarà altrettanto difficile che l’astronave che abbiamo usato per scappare” disse allora Zulu che non esitò a correre e mettersi sul sedile precedentemente occupato da Osirius “Ma non mi arrendo!” e inizio a tirare la leva per accelerare ancora di più il veicolo.
 
Ma mentre il pilota giapponese, presto aiutato da Cekhov, e che i due zalgo erano occupati con un avversario particolarmente resistente, uno dei due altri guerrieri della base. Camus, sapendo che poteva intervenire, inizio a fare un gesto per preparare un attacco, ma si fecce notare da uno dei due altri guerrieri rimasti indietro che attivo nuovamente il teleportatore integrato alla sua armatura per arrivare di fronte al cavaliere che afferrò e che tento di pugnalare con un spada. Il servitore di Atena fu molto fortunato di essere abbastanza forte e veloce per riuscire a evitare in extremis un colpo che sarebbe stato fatale per chiunque altro, ma non lo fu abbastanza per contrattaccare visto che il suo avversario altrettanto allenato e che, per via dello spazio ristretto a disposizione e dell’impossibilità di concentrarsi, Camus si trattenò di usare i suoi poteri di paura di ferire involontariamente i altri membri del gruppo.
 
“O no, cosa posso fare io? Cosa posso fare?!” inizio a spaventarsi a voce alta Derpy, che senza farlo apposto attirò l’attenzione del terzo e ultimo intruso, che ben contento di vedere i avversari più tosti già occupati con i suoi compagni, si diresse verso la piccola pegasa con l’intento di farsi un bel mantello.
 
Derpy, che nonostante fosse considerata- a giusto titolo – come ingenua e maldestra, non era stupida e si rese ben conto della situazione, come si rese conto che non aveva nessuna via di scampo: il tetto del trono era troppo basso per permettergli di volare, non sarebbe riuscita a andare all’avanti del veicolo per via della lotta che coinvolgeva tutti i altri; inoltre, al contrario dei altri, non aveva nessuna capacità per resistere a uno scontro diretto. Per questo motivo, essa si mise a piangere quando vide che il suo futuro carnefice tiro fuori un ascia per dargli un colpo diretto. Quando vide che l’arma era sul punto di colpire, essa chiudo i occhi pregando la principessa Celestia di salvarla. E sembra che queste preghiere furono ascoltate visto che senti un potente rumore di metallo e che quando apri i occhi vide che, a salvarla era stato proprio il suo amico il Pyro, che appena aveva visto che la pony era in pericolo di vita, si era precipitato, rovesciando sia i propri compagni che l’avversario che stavano affrontando, per interrompere l’attacco grazie alla sua ascia. Senza aspettare che il suo rivale si riprese dell’effetto di sorpresa, il mercenario mascherato inizio a assegnarli dei colpi nella pancia, colpi che in sé non servirono a niente per il fatto che l’altro indossava un’armatura, ma che ebbe il merito di allontanarlo dalla sua piccola amica per avviare il duello.
 
-“Ey! Pensavo che Tyresius vi aveva chiesto di aiutarci!” urlò in direzione dei zalgo l’Esploratore che, insieme ai altri, tentava invano di neutralizzare l’uomo che aveva attaccato il cavaliere di Atena “ALLORA CHE CAZZO STATE A FARE!?”
 
-“UN SECONDO! ADESSO ARRIVIAMO!” urlò Osirius che, pur non apprezzando per niente come questo piccolo primitivo lo aveva chiamato, non poteva negare che lui e Kalash’ar avevano del male a abbattere questo servo di Hy’ardolfius particolarmente robusto. Cosi, preso di rabbia, si lascio penetrare la pancia dalla spada dell’altro pur di avvicinarsi il più possibile e afferrarne il braccio in modo tale che non si potesse più muovere, permettendo cosi alla sua compagna di infilare a sua volta il braccio-spada nel petto nemico, il quale nonostante l’ovvio dolore ebbe il riflesso di lasciare cadere la sua spada per liberare il suo braccio per respingere la zalgo.
 
Ma né i due zalgo né lui ebbero il tempo di proseguire lo scontro che il tunnel si allargo e che un altro treno ancora, riempito di una ventina di altri uomini di Hy’ardolfius, arrivo dietro di lui. Vedendo i servi del loro nemico, e senza prendere in considerazione il loro collega, questi nuovi arrivati iniziarono a sparare dei laser, distruggendo il suo corpo finche cadde morto a terra metre Osirius e Kalash’ar si misero un minuto al riparo.
 
-“Mi dispiace, primitivo, ma dobbiamo gestire un imprevisto urgente qui!” disse allora Osirius mentre lui e Kalash’ar iniziarono a respingere i nemici che avevano deciso di assediare il loro veicolo, sparandogli o, nel caso di coloro che tentavano di entrare aprendo la porta, facendoli cadere sulle ferrovie dove finirono –letteralmente per via della velocità alla quale venivano trascinati, a pezzi.
 
“E che cazzo!” si lamento allora Esploratore poco prima di essere propulsato all’estremità del veicolo dal suo avversario, rovesciando Zulu che, nella sua caduto, rompo la leva dei motori dell’apparecchio, rendendo il veicolo definitivamente fuori controllo.
 
-“Oh no! Dobbiamo uscire il prima possibile!” urlo allora spaventoso Zulu
 
-“Sarebbe con piacere!” disse allora Grosso che tentava in vano di mantenere fermo l’avversario “Ma prima noi occuparsi da questo rompi-scatole!”
 
-“Adesso lo faccio fuori!” minaccio allora Soldato mentre stava preparando nuovamente il suo bazooka
 
Senza commentare, Spock afferro l’americano per impedirgli di rischiare per una seconda volta la vita di tutto il gruppo, ma se la sua azione permise di evitare un’esplosione, essa lo tenne occupato e privo i compagni di uno dei loro più forti elementi contro il loro avversario.
 
-“BASTA CHE VI SBRIGATE! MEDICO; CARICAMI!!!”
 
-“Ci zto provando!” panico il tedesco mentre attivo il suo cosiddetto minigun che sparo un raggio roso in direzione del bolscevico “Ma non zarà pronto in tempo!”
 
-“Ma voi dello spazio non avete delle pistole fatte per queste situazione?!” minaccio lo cecchino che tentava in vano di colpire il suo avversario con il suo coltello lungo.
 
-“Non voglio rischiare di sparare sul vostro compagno!” disse McCoy
 
-“Chi se ne frega del russo, meglio perdere lui che tutti i altri!” protestò la Spia
 
Kirk tirò allora sua pistola faser che programmo sulla modalità paralizzante e la punto in un primo momento verso il nemico che il mercenario russo e Batman tentavano di contenere, ma al momento in qui stava per sparare, notò che nell’altra parte del treno il Pyro aveva perso il suo vantaggio ed era a terra alla merce del proprio rivale che voleva dare il colpo di grazia sotto i occhi spaventati di Derpy. Senza prendere il tempo di riflettere, il capitano dell’Enterprise decise di cambiare il suo bersaglio e colpi in pieno il secondo uomo di Hy’ardolfius, che fu respinto di qualche metri e abbastanza distratto per permettere al piromane di rialzarsi e di riprendere lo scontro con una carica infuriata.
Kirk non ebbe il tempo di essere soddisfatto di avere salvato la vita del mercenario e molto probabilmente della pegasa, visto che nel secondo dopo si prese un pugno da parte dell’immediato avversario che, approfittando dell’esitazione dei fuggitivi, era riuscito a liberarsi del Grosso che butto violentemente indietro prima di attaccare tutti i altri. In effetti, Kirk ebbe cosi male che crollo su se stesso e lascio cadere la sua arma, mentre i suoi uomini furono i prossimi ad essere picchiati.
Il militare della base sotterranea era pieno di rabbia: sapeva che non sarebbe sopravvissuto, visto che anche se avesse sconfitto tutti questi alleati di Tyresius non avrebbe avuto l’occasione di raggiungere la superficie, e di conseguenza aveva preso la decisione che – se non poteva sfuggire alla morta, allora nessuno lo avrebbe fatto. Dopo avere già respinto con violenza Batman, i mercenari e i ufficiali di Kirk, esso vide la luogotenente Uhura, che ai suoi occhi poteva essere una prima preda facile da uccidere, e afferro allora la donna alla gola con l’intento di rompergli il collo.
A salvare l’ufficiale fu Camus che, una volta il passaggio di nuovo liberato dai altri, si precipito verso l’essere che lo aveva attaccato e gli diede un potente colpo sul ginocchio prima di mettere le sue mane sull’elmo urlando “POLVERE DI DIAMANTE!”.
A quest’istante, l’elmo del cattivo – che sembro essere di una qualità inferiore a quella dei uomini che lo avevano attaccato prima di portarlo in questa maledetta base –  inizio a congelarsi, costringendo il suo proprietario, che aveva già perso della sua stabilità, a rilasciare la sua presa – che fu immediatamente presa in cura da McCoy – per liberarsi dal Cavaliere dell’Aquarius. Dopo un lotta intensa ma breva, il guerriero riuscì a afferrare il braccio di Camus e a buttarlo contro violentemente contro la parete che – sul colpo- si stacco del resto del treno. Arrabbiato contro questo blu che lo aveva distratto per due volte, l’uomo tento di uccidere il cavaliere buttando la sua testa contro la parete rocciosa con la speranza che la velocità del veicolo lo avrebbe decapitato, ma non prese in considerazione l’altro cavaliere, quello della notte, che compari dal nulla per darli un potente colpo di gamba sulla testa, facendo esplodere in mille pezzo l’elmo di metallo che era stato congelato.
Mentre quest’avversario urlava di dolore per via di un pezzo di metallo entrato nel suo occhio e che Batman salvo aiuto a Camus di cadere sulle ferrovie dove sarebbe morto, l’altro, che aveva tentato di uccidere la pegasa, stava lottando alla ascia con il Pyro.
 
-“Fate attenzione Signore Pyro!” tento di incoraggiare la pegasa
 
-“Mmf?” fecce distratto il piromane che si giro per vedere la sua amica prima di prendersi un colpo pugno che lo respinge mentre il suo avversario gli strappo la sua ascia che butto nel vuoto.
 
-*O no, ho ancora fatto una errore!* pensò allora Derpy arrabbiata su se stessa.
 
L’uomo, pensando allora avere disarmato il psicopatico mascherato, alzo nuovamente la sua arma per abbatterla. Ma il Pyro aveva più di un trucco nella sua manica, e afferro il suo lancia fiamma che aveva lasciato accanto a sé e inizio a sparare un inferno di fiamme in direzione del suo nemico. Quest’ultimo urlo di dolore, ma non fu direttamente ferito per via che aveva un armatura visibilmente adatta per resistere alle  alte temperature. Nonostante non era dunque in pericolo di vita, non poteva continuare a combattere in queste condizione di afferrò con la sua mano il canone del lancia-fiamma con l’intento di fermare le fiamme e forse disarmare nuovamente il suo rivale. Ma lì commise un grande errore, visto che il Pyro, piuttosto che lasciarsi prendere dalla sorpresa, prema su un piccolo pulsante per fermare le fiamme ma comprimere in modo veloce l’aria contenuta, propulsando violentemente il nemico fuori dal veicolo dove scompari nelle fiamme.
 
-“MRRRPFH!!” fecce allora soddisfatto il mercenario mentre alzo il suo lancia-fiamme sopra di lui come segno di vittoria
 
-“Attenzione!” fecce allora Derpy che, uscita dalla sua paura, aveva aperto le sue ali per precipitarsi e spingere il mercenario a terra prima che esso si prendesse un pesante pezzo di parete metallica che andò a raggiungere l’uomo che aveva appena sconfitto. Infatti, mentre il Pyro stava festeggiando la sua vittoria, l’altro uomo di Hy’ardolfius – reso guercio – aveva strappato l’ultima porta rimasta intatta e aveva tentato di lanciarla sui i suoi avversari, almeno per respingerli il tempo necessario di strapparsi il pezzo che aveva nell’occhio e riprendere lo scontro, e riuscii nel suo scopo visto che i altri si erano allontanati e che – ricuperato tutte le sue facoltà, tirò fuori un coltello laser che aveva nascosto nella sua armatura. Conscio che era la sua occasione perfetta per fare fuori almeno uno di questi maledetti fuggitivi, egli si mise a correre per attaccare, e , senza sorprese, carico verso Batman e Camus, che erano stati i suoi due avversari più resistenti e che al momento si stavano soltanto rimettendo in piede dal precedente colpo.
 
Il giustiziere e il servitore di Atena si misero subito in posizione di difesa, ma non fu necessario: poche secondo prima dell’impatto, un raggio rosso colpì in piena testa l’uomo e quest’ultimo inizio ad urlare di dolore mentre inizio a prendere fuoco. Dopo solo qualche secondo, egli e la sua armatura scomparì totalmente senza neanche lasciare cenere.
 
-“Hehe…” si mise a ridere il Cecchino, attraendo l’attenzione di tutti che notarono che nella sua mano reggeva la pistola-faser che Kirk aveva lasciato cadere e che aveva programmato sulla modalità Disintegrazione “…headshot”.
 
Fu a questo momento che il treno, fatto in mille pezzi, entro in una grandissima sala che somigliava tantissimo a una stazione. Non bisognava essere un genio per capire che erano finalmente arrivati a destinazione, ma anche per vedere che c’era un grosso problema: a circa 2 km davanti loro, la ferrovia si chiudeva di fronte a un muro di roccia, e alla velocità con la quale il loro treno – già danneggiato in modo irrimediabile –  si muoveva non era difficile immaginare che nel migliore dei casi sarebbero tutti morti sul colpo in una potente esplosione.
 
-“NON BENE AFFATTO!!!” urlo allora il Grosso
 
-“Saltate!” fecce allora Osirius, mentre tento di respingere l’ultimo dei occupanti dell’altro treno rimasto in vita e che tentava di entrare nel loro veicolo.
 
-“Cosa, ma siete pazzo?!” fecce allora McCoy “A questa velocità rischiamo di lasciarsi la vita!”
 
-“Fate come me!” fecce Kalash’ar che salto mettendosi come una palla come fanno le persone quando saltano nelle piscine, con la testa tra le gambe, in accanto alla ferrovia dove il suolo era coperto era coperto da un pavimento d’acciaio liscio che sembrava meno duro ma soprattutto meno irregolare (e quindi più pericoloso) della suolo roccioso naturale.
 
-“MMMF!” fecce allora ridendo il Pyro, che vedendo il fuoco che aveva già invaso la stanza, non poté trattenersi dalla gioia e segui la zalgo. Prima di urlare di dolore dopo l’atterraggio che non gli causò danni seri ma comunque un brutto colpo alla schiena che avrebbe lasciato una marchia.
 
-“Signore Pyro, aspettatemi!” fecce allora Derpy che salto anche lei del treno, ma al contrario dei due predecessori, non si fecce male cadendo a terra visto che inizio a volare.
 
-“Non penso che ci sia scelta, signore McCoy, fate attenzione!” disse Kirk che prese il suo coraggio a due mani e salto.
 
L’uno dopo l’altro, tutti saltarono fuori dal veicolo (o, nel caso del Medico, buttato fuori dal Grosso che lo afferrò insieme alla sua arma e salto in modo da proteggerlo) al punto che alla fine rimasero solo Checkov, Zulu e Osirius.
 
-“Sei pronto?” chiese il pilota giapponese al suo amico russo
 
-“Tanto non c’è scelta” rispose il giovane.
 
-“Bene, a tre! Uno… Due…”
 
Ma prima che la terza cifra fu pronunciata, Checkov si prese un colpo di gamba nella schiena e fu buttato violentemente fuori dal metro, che al contrario dei altri non aveva potuto calcolare il suo atterraggio e cado a terra sulla sua testa.
Zulu, spaventato per la salute del suo amico, non si giro per vedere la causa di quest’incidente e si rese conto che il responsabile era stato l’ultimo uomo di Hy’ardolfius, che era riuscito a fare cadere Osirius nonostante il fatto che quest’ultimo gli aveva strappato una parte dell’armatura –  e buttare giù Checkov prima di prendere un grosso coltello che voleva usare per far fuori lo stesso Zulu. Ma prima che questo uomo privo di empatia nei confronti dei fuggitivi poté colpire il pilota dell’Enterprise, egli fu colpito da Osirius che lo fecce cadere. Subito dopo, il zalgo verde afferro Zulu, che era ancora un po’ sotto shock, e lo lancio fuori dal treno  per metterlo al sicuro prima dell’impatto, prima di prepararsi a uscire a sua volta. Ma al momento del suo salto, Osirius fu afferrato al piede dal suo avversario, il quale era deciso di lottare fino allo fine.
 
-“Desideri così tanto a morire?!” urlo arrabbiato il zalgo verde che si libero dal suo nemico prima di respingerlo con un calcio in pieno petto “Allora permettimi di aiutarti!”. Notando che il guerriero di Hy’ardolfius aveva tentato di ucciderlo pugnalandolo alle spalle con il suo coltello, il zalgo tiro fuori dalla sua stessa carne l’arma bianca e afferrò il suo rivale alla gola per immobilizzarlo. L’uomo inizio a dibattere tutti i suoi membri di liberarsi a sua volta, ma fu tutto vanno: Osirius gli pianto violentemente il coltello nella sua mano destra e nel panello di controllo del treno, e gli rompo il braccio sinistra per impedirgli di scappare.
“Salutami il tuo Ente Supremo da parte mia!”
 
L’uomo, piangendo di dolore, tentò di trovare una soluzione, ma non poteva allontanarsi per il fatto che la sua mano era ormai attaccata e che non poteva strapparne il coltello, e mentre Osirius si mise a correre per saltare fuori dal veicolo, il servo di Hy’ardolfius inizio ad urlare di paura e ebbe solo il tempo girare la sua testa per vedere la parete rocciosa prima di morire sul colpo nella potente esplosione che segui l’impatto.
 
Un po’ più lontano, i vari fuggitivi si stavano rialzando.
 
-“Ahia” fecce Kirk mentre notò che il suo t-shirt si era distrutto e che aveva qualche ferite superficiale sul corpo “Siete tutti a posto?”
 
-“Ah shit!” fecce allora Esploratore “Le mie cuffie sono fottute! Come farò adesso a ascoltare qualcosa di fico mentre faccio finta di ascoltare il soldato?!”
 
-“McCoy!” urlo allora disperato Zulu che, appena buttato da Osirius, si era precipitato verso il suo amico russo “Venite subito cui, Checkov è inconsciente!”
 
Sentendo il richiamo del suo collega e preoccupandosi immediatamente per la saluta del giovane pilota, il dottore dell’Enterprise tento di correre il più velocemente possibile nonostante un forte dolore nella coscia sinistra e quando arrivo inizio subito a analizzare la situazione di Checkov: Quest’ultimo aveva una brutta ferita sul cranio, sopra l’occhio di sinistra. Come un professionale, McCoy tirò allora fuori dalla sua bora un piccolo apparecchio che gli permetteva di vedere i danni interni.
 
-“E’ grave?” disse allora preoccupatissima Uhura che, insieme ai altri ufficiali di Starfleet era arrivata sul posto
 
-“Abbastanza” rispose con un voce pessimistica Leonard McCoy “Il suo cervello non è stato ferito, quindi non ci sono rischi né di morte imminente né di amnesia, ma avrebbe comunque bisogno di cure urgente, anche perché gli ci sono rotte tre costole e che se non facciamo niente rischiano di riformarsi male e causare un emorragia interna sul lungo termine. Menomale che ho il mio materiale su di me, con un po’ di concentrazione potrei rimetterlo in piedi in una ventina di minuti…”
 
Il dottore tiro allora fuori della sua borsa lo stesso apparecchio che aveva utilizzato per curare la ferita di Batman, ma fu interrotto da un potente rumore di sparo e un urlo agonizzante. Tutti allora si girarono e videro, dietro il fumo nero che usciva di una crepe, un uomo di Hy’ardolfius, che qualche secondo fa gli prendeva di mira, agonizzare, prima di prendersi un secondo colpo che lo fecce fuori definitivamente.
 
-“Non c’è tempo per curare il vostro amico adesso” fecce Kalashar mentre guardo attorno a lei e abbatto un'altra serva di Hy’ardolfius che stava tentando di sfuggire prima di girarsi e indicare un muro riempito di immensi cilindri di acciaio, costruito perfettamente al centro della stanza, che scomparivano nel soffitto roccioso “Gli ascensori sono laggiù e alcuni sembrano ancora operativi, se tenete alla vita del vostro compagno, vi consiglio di sbrigarsi”.
 
Capendo che la zalgo aveva ragione, e che ogni singolo minuto era importante, Spock prese sulle sue spalle il povero Checkov e, mostrando l’esempio, inizio a correre. Vedendolo, tutti lo seguirono e iniziarono il loro difficile percorso per scappare: gli ascensori erano a 500 metri di fronte a loro, ma dovevano evitare le fiamme che uscivano dalle crepe – le quale non smettevano di moltiplicarsi e di ingrandirsi – alle esplosione di alcuni barili o veicoli per via del calore sempre più insostenibile, nonché di qualche superstiti della base che, come loro, tentavano di raggiungere i ascensori ma non esitavano a sparare su i nostri amici. Se nella maggiore parte dei casi Kalash’ar li faceva fuori prima che essi si fecero troppo pericolosi, per due o tre volte l’uno di questi nemici particolari riuscirono a avvicinarsi un po’ dei membri del gruppo.
 
“EEYY! COSA TU PENSARE FARE?!” urlo il Grosso mentre un soldato, che non aveva visto per via del fumo, gli afferrò il suo minigun “NON TOCCARE SACHA!!!!” cosi il russo prese colui che aveva osato toccare la sua arma lo butto a terra “HAI CAPITO?!” disse violentemente dando un calcio, ma alla sua sorpresa il suo colpo provoco il crollo del suolo, visibilmente già fortemente indebolito dalle scosse sempre più forte, dove il tizio cado per mai più ricomparire. Il colosso sovietico ebbe solo il tempo di levare il suo piede prima che una colonna di fiamme uscisse dal buco che aveva appena creato “AAAH, Mio piede è quasi rimasto?! Dove l’ascensore?! non vedo niente per via del fumo!”
 
-“Non lo so, ma piacerebbe saperlo!” fecce Cecchino che approfitto del fatto che non aveva ancora mollato la pistola di Kirk per sparare su tutti i uomini di Hy’ardolfius che poteva vedere “Comincio a sentirmi male…kof kof!” inizio a tossicare
 
In effetti, il fumo nero che non smetteva di farsi più importante, e il calore provocato sia dalle fiamme sia della lava che iniziava lentamente a invadere i piani inferiori della stanza, la quale era certamente immensa ma non all’aria aperta, avevano trasformato il luogo in un immenso forno che iniziava a fare cadere quasi tutti i presenti nel coma. Gli unici a non subire nessuno tipo di danni, almeno per il momento, erano i due zalgo, il Piromane che con la sua maschera antigas e i suoi vestiti non infiammabili era perfettamente protetto e che stava ridendo gioiosamente come un bambino il giorno del suo compleanno, e Spock che era cresciuto su un pianeta con le temperature medie altissime.
 
-“Kof Kof! Raggruppiamoci tutti attorno a questa statua Kof Kof!!!” fecce Kirk avvicinandosi per primo, prima di essere raggiunto dai altri, da un’altra statua, fatta questa volta di cristallo, che nonostante a fessurarsi per via della pressione del calore, era ben riconoscibile e rappresentava esattamente lo stesso uomo che quello in oro che avevano visto prima. “E voi ridatemi questo prima che lo sovracaricate!” si arrabbio finalmente il capitano riprendendo la sua pistola-faser dalla mano dello Cecchino che gli aveva rubato, anche se lo aveva usato per salvare la vita del gruppo.
 
-“EY, Ma lo sapevo usare al contrario del mio giovane coglione di collega!” protesto l’australiano insultando l’Esploratore.
 
-*Ancora lui?* penso Conhager notando la scultura di cristallo*Chiunque sia deve essere molto importante per avere diritto a almeno due statue di lusso in nientemeno che un complesso militare a quasi il centro di un pianeta!*
 
-“Non rallentate vermi!” si fecce un po’ lontana la voce di Osirius “Dovete brigarci!”
 
-“Dove siete?!” urlo L’Esploratore che era l’unico, insieme a due zalgo, ad essere riuscito a raggiungere gli ascensori e trovarne uno ancora vuoto e che poteva essere utilizzato “Questi due scemi di servi di Tyresius mi impediscono di andarmene via senza di voi e non voglio morire qui per colpa vostra!”
 
“SIAMO PERSI!” fecce il Demolitore, “SIAMO PERSI E MORIREMO COTTO COME UN HAGGIS! Non… non c’è la faremmo….compatriotta aiutami” e crollo nelle brace di Scott
 
-“Vado un momento volare sopra di voi, forse cosi riesco a ritrovare dove dobbiamo andare” disse Derpy che desiderava dare uno zoccolo per aiutare i suoi amici
 
-“NO” interrompo allora Scott mentre di sforzo di mantenere in piede l’ubriaco “Se voli sopra, rischi di entrare direttamente a contato con il fumo e di perdere conoscenza, e se cadi rischiamo di non ritrovati più!”
 
-“Ma…” fecce Derpy
 
-“I ascensori sono da questa parte” fecce Batman che attivo la visione a raggi x che aveva nella sua maschera e che riuscì a vedere il resto del percorso “Manca davvero poco, ma con questo fuoco i più deboli di noi rischiano di non farcela!”
 
-“Ho un idea!” fecce Camus “Tutti dietro di me, subito!”
 
Nessuno capi bene il perché di questa richiesta, ma dato che nessuno altro aveva proposto altre idee, tutti accettarono e si misero dietro il cavaliere dell’Aquario e, dopo che perfino il Pyro, che fino ad adesso aveva ballato accanto alle fiamme, fu tirato da Derpy, non fu più davanti a Camus, quest’ultimo si concentro con tutte le sue forze nonostante le scosse e il fatto che interi pezzi di roccia iniziavano a cadere del soffitto a piena velocità accanto a loro.
 
-“Ehm, il greco? Qualsiasi cosa hai in mente, sbrigati!” fecce la Spia che cominciava a sentire che il suolo sotto di lui iniziava a sgretolarsi e che rischiava di crollare su se stesso.
 
Camus continuo a concentrarsi, e alcuni dei suoi compagni è più attenti notarono che dell’aria e il sudo del suo corpo andavano a concentrarsi nelle sue mane, e continuo cosi per circa un minuto, minuto che nella situazione attuale sembro essere un eternità.
 
-“SBRIGATEVI!!!” urlo allora Conhager
 
-“AURORA EXECUTION!” urlo allora Camus che ricreo la stessa esplosione di ghiaccio che aveva utilizzato per congelare i altri fuggitivi durante il loro primo incontro. Dopo essere stati brevemente accecati dalla luce bianca e ed essersi messi a terra per evitare i pezzi della statua di cristallo che era esplosa in seguito a un velocissimo e importantissimo cambiamento di temperatura, coloro che erano dietro di lui costatarono che, grazie alla sua iniziativa, Camus era riuscito a spegnere il fuoco e creare un passaggio sicuro fino ai ascensori dove il giovane mercenario e i due Zalgo li stavano aspettando. “Ho concentrato un massimo di ossigeno alla mia portata per creare del giaccio al zero assoluto, però il calore è troppo forte e non ci vorrà molto prima che il fuoco riprenda il sopravvento, e non ho né i mezzi né la forza di rifare il mio attacco, adesso andiamo!”
 
Senza perdere più nessuno minuto, tutti iniziarono a correre in direzione dell’ascensore.
 
-“FINALMENTE!” fecce allora felicissimo Esploratore che si precipitò dentro l’ascensore “ADESSO ANDIAMO!”
 
-“LASCIATEMI ENTRARE!” fecce allora Grosso
 
-“C’è posto per tutti!” fecce allora McCoy “Adesso fate entrare Spock e Checkhov per primi!” concludo allora con il suo spirito di medico.
 
Ma al contrario dell’ascensore dentro il Virgilius, quello li era molto largo, e i Zalgo sapevano che ci sarebbe stato ancora spazio anche con tutti i fuggitivi all’interno, e fu per questo motivi che, presi dalla rabbia, Kalash’ar e Osirius fecero entrare tutti i umani e la pegasa senza nessuna delicatezza e, appena fatto, entrarono alla loro volta prima di chiudere violentemente la porta e dare un pugno sul pulsante per fare salire la cabina ad alta velocità.
 
-“Mi viene mal di pancia!” disse Spia che non era abituato a un tale cambiamento di velocità.
 
-“Meglio un male di pancia che quello che vedo!” disse allora Zulu che, constatando che il suolo dell’ascensore era trasparente, vide che mentre loro salivano a piena velocità, la sala era stata completamente distrutta, con tutti i veicoli che cadevano nella lava. A colpa di questo ci fu una potente esplosione e le fiamme che ne seguirono iniziarono a entrare a tutta velocita  nel tubo andavano i ascensori “Anzi, se possiamo accelerare, sarebbe meglio!”
 
-“Siamo al massimo, non possiamo andare più velocemente.” Disse Osirius
 
-“Ne siete certi?!” s’interrogo a voce alta Spia, nonostante si sentiva male, costatando che ogni volta che le fiamme arrivavano a un piano appena attraversato dall’ascensore esse provocavano delle nuove esplosione sempre più potente che alimentavano ancora di più le fiamme che si riavvicinano sempre di più di loro.
 
-“Sicuro” disse Kalash’ar, “Pero, adesso che ci penso…”
 
-“Una soluzione accelerare!” disse precipitosamente con gioia l’Esploratore
 
-“No, anzi, visto che non possiamo permettersi di fermarsi e che siamo già al massimo, rischiamo di schiacciarsi direttamente sul soffitto roccioso quando arriveremmo alla superficie” fecce Kalash’ar
 
-“Quanto tempo abbiamo ancora prima che ci investiamo e che moriamo sul colpo?” chiedo allora Spia rassegnato
 
-“Circa tre minuti” fecce Osirius che tento di ironizzare “Ve l’avevo detto che questo ascensore era veloce”
 
-“Ti pareva…” sospiro Spia mentre tento di accendersi una sigarette “Signori, ci vediamo in inferno!”
 
“NO!” urlo Doe che si mise a quattro zampe per urlare…sull’ascensore “Tu, carcassa di metallo brutto che non ci sei, rallenti, e voi dannate fiamme smettetela di seguirsi!”
 
-“Anche se aveste la capacità di parlare con le fiamme e che esse si fermarono” spiego Spock che non riusciva a capire come un essere vivente dotato a priori di ragione poteva avere un comportamento altrettanto illogico “Ormai la struttura della base è troppo debole, quindi se rallentiamo rischiamo di perdere della forza motrice fino a fermarsi totalmente e cadere nel vuoto.”
 
-“In altre parole, siamo comunque morti.” disse Esploratore per spiegare al soldato americano che non aveva capito prima di mettersi a piangere.
 
-“Damnit!” fecce allora Doe
 
-“Oh no, ma io non voglio finire come un fritella!” disse spaventata Derpy
 
-“MMmmm, frittella…” disse il Demolitore felice mentre si risveglio “Sognavo di dovevamo scappare adi una base al centro della terra e che rischiavamo di morir…..aspettate, non era un sogno?! AAAAHHHH I DON’T WANT TO DIE HELP; HEEEEELP!!!” iniziò allora come un impazzito facendo cadere il povero Scott e costringendo i altri a intervenire per fermarlo
 
-*Se un secondo prima dell’impatto non abbiamo trovato una soluzione, giuro che strangolo quest’idiota* pensò Scott che iniziava davvero ad essere infastidito dal suo connazionale guercio.
 
-“Smettetela brutti primitivi immaturi!” urlo Osirius “Capitano Kirk, la vostra pistola faser ”
 
-“Si, ma..” iniziò a rispondere il capitano dell’Enterprise, ma non ebbe il tempo di chiudere la sua frase che già lo zalgo gli rubo la sua pistola-faser e, mentre il Cecchino iniziava a ridere per il fatto che Kirk subiva la stessa cosa che gli aveva fatto poco prima, inizio a sparare un potente raggio verde alla potenza massimale fino a fare un grande buco, delimitato da un contorno di metallo rosso bollente
 
-“Grazie” disse allora Osirius che lancio la pistola a Kirk mentre Kalash’ar entro nel buco per salire sopra l’ascensore e sparare da lontano direttamente sulla roccia che costituiva la crosta terrestre, in modo tale di provare a creare un passaggio libero e di uscire direttamente alla superficie e evitare cosi al gruppo di morire schiacciati.
 
-“Merda!” fecce allora Kirk controllando la sua arma
 
-“Cosa c’è?” chiese curioso Batman
 
-“Il mio faser è sovracaricato” inizio a spiegare Kirk “Vedete, di abitudine lo usiamo sempre in modalità semplice come Paralizzante, che sulla scala di energia utilizzata che va fino a dieci non supera mai il sesto livello. Al contrario, negli ultimi minuti questa pistola è stata costantemente utilizzato al livello 10 per Disintegrazione, e ciò ha riscaldato tantissimo la carica elettromagnetica che uso. In generale, non è un problema perché ne ho altre di ricambio, ma sul momento non né ho e se insisto nell’utilizzare la mia pistola rischia di diventare instabile e esplodere…”
 
-“Certo che voi siete pazzi di avere delle arme così pericolose con voi!” fecce Soldato che era messo per parlare visto che aveva un bazooka e che aveva letteralmente una cintura di granate addosso.
 
-“Ehm, tutto kuesto è appazzionante ma… ZIGNORA KALAZH’AR ZBRIGATEVI!”
 
Kalash’ar, nel frattempo, continuava a sparare con il suo braccio laser, ma non otteneva nessuno risultato concreto. Certo, vedeva che la roccia era stata resa fragile, ma per un motivo o un altro non si rompeva. E i urli di paura sempre più forti dei maledetti primitivi che era stata costretta a salvare la innervosivano sempre di più. Fu per questo motivo che qualche secondo prima dell’impatto, perdendo la sua pazienza, decise allora di saltare con tutte le sue forze e, una volta in aria, trasformo le sue gambe in sorte di propulsori e inizio a muoversi ancora più velocemente dell’ascensore e, in circa 5 secondi, attraverso i ultimi cinque chilometri rimasto da percorrere e, trasformando il suo braccio sinistro in questo grande pugno d’acciaio che aveva già utilizzato in passato, diede un potente colpo alla superficie, creando allora un immenso cratere largo cinque volte l’ascensore, permettendo finalmente ai nostri compagni di vedere l’aria aperta.
 
-“Finalmente, la superficie!” fecce Uhura vedendo che tra poco sarebbero finalmente fuori dalla base.
 
-“Ma…” penso Derpy “”Se niente ci rallenta o ci ferma, e alla velocità che siamo, non è che saremmo spedito in aria?”
 
Sorpresi dalla ragionamento piuttosto logico della piccola pegasa che avevano fino ad adesso considerato come una piccola creatura gentile ma sprovvista di intelligenza, nessuno ebbe il tempo di rispondere o cercare una soluzione che, effettivamente, con il fatto che andavano a circa 200km/h, e che un ulteriore esplosione sotto di loro creo un ulteriore effetto di propulsione, ecco l’ascensore dentro il quale erano espulso dalla terra e sali fino a circa duecento metri di altitudine fino a rallentare e cadere nel vuoto.
 
-“Perfetto, ho sempre preferito morire schiattato sulla terra che schiattate sotto terra, ma preferirei NON MORIRE!!!” insulto la Spia
 
-“HO UN IDEA!” fecce Soldato “Facciamo uscire Derpy, afferiamo il suoi zoccoli e lei ci porta tutti via!”
 
-“COSA?!” fecce la piccola pegasa “Ma siete impazzito?! Non è che non lo vorrei fare ma non ci arriverei mai!”
 
-“Non devi avere paura, ragazzo…ehm…ragazza!” fecce Soldato “Chiunque abbia dentro di sé il coraggio può fare l’impossibile! Allora adesso vola e portaci via”
 
-“No, proprio non c’è la faccio!” tento di giustificarsi la pegasa “Se già il più piccolo di voi pesa il doppio di me, come faccio a portarvi tutti?!”
 
“MA ALLORA SEI INUTILE!” insulto Soldato “Vabbè ho capito, adesso urlerò di paura come quando ho urlato all’occasione della visita del presidente sovietico Krusciov negli Stati Uniti…AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!!!”
 
Mentre tutti si sbattevano contro le parete, e che alcuni urlavano di disperazione impedendo altri di pensare per cercare una soluzione, la cabina dell’ascensore fu all’improvvista fermata da un forte impatto – che rompo i vetri e fecce mancare di poco il corpo di Checkov di cadere nel vuoto se non ci fosse stato Scott per afferrarlo – a solo una ventina di metri prima di esplodere sulla superficie. Dopo essersi sbattuto la testa contro la parete che gli lascio un piccola ferita sul fronte, Uhura guardo e vide che era stata Kalash’ar, tornata in tempo, per fermare la loro caduta e deporgli con più calma a terra, prima di strappare letteralmente la porta d’acciaio e, mentre i altri uscivano un po’ con di difficoltà attivo un telecomando.
 
-“Oh no” fecce Camus quando vide lo stato del pianeta sul quale si trovavano. Erano usciti una collina sopra un immensa valle, forse una volta lussuriosa e piena di vita, che ormai era diventato un vero inferno: quello che dovevano essere fiumi splendidi che percorrevano stese di terra ormai carbonizzate e sterile a vita erano ormai ridotto a putride maree acide e bollente, da lontano si poteva vedere interi e vastissimi ettari di foreste prendere fuoco creando un incendio che nonostante la distanza faceva sentire il suo calore e il suo odore di legno e di carne bruciato ai nostri compagni mentre migliaia di uccelli e altre specie sconosciute volanti, consci dall’imminente pericolo ma incapace di trovarsi un rifugio sicuro, volavano in modo caotico in un cielo ormai interamente rosso sangue, animato da palle di lave che uscivano dal suolo prima di schiattarsi come piccole meteorite sulla superficie sulla quale immense crateri di fuoco iniziarono a formarsi. Benché aveva capito che questo pianeta non era la sua Terra, il fatto di vedere la maniera con la quale, in un po’ meno di un ora, era stata completamente distrutta e che i esseri viventi che la abitavano erano condannati lo mise in uno stato di ansia con un sentimento di incapacità che non aveva più conosciuto da anni.

-“MMMMMFMMMM!!!” fecce il Pyro felice
 
-“Come fa il vostro amico ad essere felice?!” fecce Camus, arrabbiato dalla reazione del piromane che era all’opposto della sua, afferro il mercenario che nonostante tutto continuava a ridere.
 
-“Che te ne importa?!” fecce allora Osirius che arrivo all’improvviso insieme a Kalash’ar per costringere il cavaliere dell’aquario a rilasciare il mercenario prima di indicare un'altra collina, a circa solo 500 metri, una piccola distanza in sé ma resa più difficile dalla necessità di scendere, attraversare l’ormai valle della morte pima di risalire. “Tra pochi minuti una delle nostre astronave arriverà su questa collina. Appena sarà li entrateci e rimaneteci fermi!”
 
-“Ma Perkhé non lo fatte atterrare dove ziamo adezzo?” chiedo il Medico al quale l’idea di dovere camminare in mezzo a un terreno instabile suscettibile di esplodere sotto lui.
 
-“La collina sulla quale è troppo instabile, infatti adesso mettetevi in marcia!” ordinò Kalash’ar obbligando i altri a muoversi, e per chi non si metteva in moto – come lo stesso Medico – era spinto indietro per farlo cadere e rotolare sulla pente della collina e scendere più velocemente.
 
-“Ma l’ufficiale Checkov a bisogno di aiuto!” tento prostestare McCoy
 
-“Allora se c’è ancora da qualcosa da fare per lui lo curerete sull’astronave” fecce Kalash’ar che lo prese per fargli la stessa sorte del Medico.
 
-“E il signore Tyresius?!” chiese Derpy che, nonostante non lo apprezzava per ovvi motivi, era talmente pacifica e ben intenzionata che sperava che l’Ammiraglio tornasse.
 
-“L’Ammiraglio sa cosa farà, non dobbiamo aspettarlo!” disse Kalash’ar
 
Non ci volle molto a nessuno a scendere la collina, ma appena furono scesi che già ci furono delle differenze di reazione tra i vari membri del gruppo: mentre i mercenari e Derpy non ebbero nessuna esitazione a correre nella direzione dell’astronave che iniziava a farsi vedere nel fumo nero, ma, al contrario, Camus si fermo e tento di tentare i suoi poteri per tentare di congelare il fuoco.
 
-“Cosa stai facendo primitivo?!” Fecce Osirius
 
-“Andatevene se lo volete, ma personalmente mi rifiuto di lasciare questo mondo scomparire della sorte! Se resisto abbastanza tempo e che mi concentro riuscirò a contattare i miei compagni e con la benedizione di Atena riuscire a salvarlo!”
 
-“Non sei nient’atro che un imbecille!” fecce Osirius che si fermo a sua volta per prendere il braccio del cavaliere dell’aquario tirarlo con la sua forza “Non hai ancora capito?! Questo mondo era condannato sin dal giorno in cui i uomini dell’Ente Supremo ci hanno messo piedi, e oggi è tutto il sistema solare che è condannato! E adesso verrai con noi, come Tyresius l’ha ordinato!”
 
-“Lasciami stare!” fecce allora Camus che congelo il braccio di Osirius per liberarsi, ma alla sua grande sorpresa il zalgo non si mise ad urlare e, piuttosto che lasciarsi distrare, rompo il suo braccio congelato e con l’altro afferro il cavaliere alla gola per lanciarlo su qualche metri in direzione dell’astronave “Adesso smettila di farmi perdere del mio tempo, e AAAAAAAAAH!!!!”
 
Il zalgo lascio scappare un grido di dolore di qui l’eco si fecce sentire in tutto la valle e che naturalmente attirò l’attenzione di tutti i compagni che si fermarono e si girarono per vederlo, persino Camus – a terra – che il minuto prima lo aveva ferito era paralizzato dalla sorpresa. In effetti, un raggio blu chiaro lo colpi direttamente alla schiena e usci dal petto con del sangue nero che schizzò sul viso di Camus, mentre la pelle attorno ai due buchi inizio già a marcire. Il zalgo verde, che fino ad adesso era insensibile ai colpi che si prenda, ai arti che perdeva o alle mutilazione dovuto sia al fuco che al giaccio, stava adesso soffrendo di un dolore impossibile da descrivere talmente era importante e inizio a sputare sangue dalla bocca prima di cadere a terra tremendo di tutto il suo corpo.
 
-“Per colpa vostra ho perso l’occasione di onorare il mio giuramento!” si fecce allora sentire una voce familiare “Allora se devo tornare in disfatta, almeno lo faro con i vostri corpi inutili!!!”
 
Tutti alzarono i occhi e furono presi dalla paura: al sommo di una collina, alla testa di una piccola truppa di robot, c’era l’odioso Primo Generale Hy’ardolfius, il quale non era più nella sua armatura d’oro di prima, ma in un pesante esoscheletro interamente bianco di tre metri di alto e dove si poteva solo vedere il suo viso sul quale si poteva vedere una recente ferita ancora sanguinosa sulla sua guancia sinistra. Il generale, con un’espressione di odio, aveva il suo braccio meccanico sul quale c’era attaccato una pistola di spectrum, rivelando a tutti che era stati lui a sparare sullo zalgo verde. Fu a questo momento inappropriato che l’astronave attero finalmente sulla collina e apri le sue porte per permettere a delle persone di entrarci, attraendo l’attenzione di Hy’ardolfius che, capendo cosa stava per succedere, punto con un cannone sul veicolo spaziale con l’intenzione di farlo esplodere, e lo avrebbe fatto se non fosse stato colpito da un sparo laser di Kalash’ar che lo fecce cadere senza ferirlo.
 
-“Correte primitivi…” si accontento di dire quest’ultima mentre trasformò l’altro suo braccio nella sua spada e, senza esitare, inizio a correre all’incontro dei primi robot per avviare uno scontro violento.
 
-“Avete sentito?!” urlo allora il Demolitore “Corriamo!”
 
Tutti si girarono e iniziarono a salire in grande fretta, la collina per raggiungere la loro ultima speranza di fuga. Se non era una impresa difficile come le altre che avevano vissuto nei ultimi ore, ma quando si tenta di correre troppo velocemente senza fare attenzione dove si mette i piedi le probabilità di scivolare sono altissime, ed è quello che succedo a Kirk che cado a terra. Il capitano, si rialzo e si levo le cenere che nella sua caduta avevano coperti i suoi occhi e entrati nella sua bocca, e quando fu fatto, e che poté di nuovo vedere tutto con attenzione, vide che la situazione dietro di loro era veramente grave: Kalash’ar non aveva avuto nessuno problema a fare fuori i robot, ma sembrava avere difficoltà con il loro Generale. Certo, la ragazza ai capelli colore sangue era sempre molto veloce, agile, e resistente, ma i suoi attacchi erano senza effetti sulla corrazzata nella quale era Hy’ardolfius che sembrava essere stata concepita specialmente per potere lottare contro i zalgo: ogni volta che la zalgo toccava l’esoscheletro, infatti, quest’ultima diventava blu di spectrum e feriva la seconda dell’Ammiraglio, permettendo a quello del cosiddetto Ente Supremo di contrattaccare violentemente e di spedire su parecchi metri la sua avversaria che aveva sempre più difficoltà di rimettersi in piede. L’altro zalgo, Oisirius, per canto suo aveva smesso di urlare per entrare in un semi-coma mentre nuovi robot, dei quali Kalash’ar non poteva occuparsene, sembravano arrivare verso di lui con delle arme bianche, probabilmente intenzionate a finirlo a terra.
 
-“Capitano” disse allora Scott che si era precipitato insieme ai altri membri di Starfleet per aiutare il suo superiore “Dobbiamo muoverci! Altrimenti i mercenari arriveranno per primi e chissà cosa rischiano di fare!”
 
Ma Kirk non sembro ascoltarlo, e continuo a guardare la scena di Kalash’ar che continuava a farsi malmenare dal loro nemico, nonché del fatto che Camus, che era un po’ rimasto indietro, era tornato su i suoi passi per tentare di riparare il suo errore e difendere il corpo di Osirius dall’arrivo sempre più massiccio di robot, i quali non erano difficile da distruggere per  il cavaliere dell’Aquario ma che per via della loro forza numerica e del calore che impediva a il servitore di Atena di usare appieno i suoi poteri erano in vantaggio sul lungo termine. Kirk e i suoi uomini iniziarono allora a guardarsi a vicenda e Kirk, deciso, prese l’arma la pistola di Checkov.
 
Nel frattempo, sul campo di battaglia, Kalash’ar fecce un salto in aria con l’intenzione di inficiare il suo braccio-spada nella testa di Hy’ardolfius, ma al momento in qui stava il colpo stava per essere dato, un elmo appari per coprire il viso del generale e ci fu di nuovo questa specie di scudo di spectrum che immobilizzo la punta della spada della zalgo che inizio a riscaldarsi fino a diventare rosso con del fumo. Dopo quest’interruzione, le contro-forze della pressione esercitata da Kalash’ar agirono contro di lei e fu di nuovo propulsata indietro, ma questa volta in maniera talmente violente che si senti un brutto di rottura e appena atterò i suoi bracci tornarono alla loro forma normale e la zalgo constato – senza però urlare – che il suo braccio era rotto. Kalash’ar tento di alzarsi, ma era stata troppo lento e la grande mano meccanica di Hy’ardolfius la afferro al collo, strangolandola mentre la sollevava per guardarla nei occhi.
 
-“Voi zalgo siete la peggiora cosa che sia esistito nel nostro universo e non meritate di esistere. Forse i vostri corpi senza vita ci sarà più utili… muori…” disse Hy’ardolfius con soddisfazione mentre una potete elettricità di colore spectrum usci dalla sua mano per uccidere Kalas’har, e per la prima volta da molto tempo, quest’ultima urlò di dolore mentre del sangue nero inizio a uscire dalla sua pelle. “AHAHAHAHA!!! Finalmente!”
 
Ma le risate del malvagio furono interrotte quando un laser rosso colpi in pieno il suo elmo, il che lo costringe di lasciare la sua presa urlando di sorpresa. Allo stesso momento, altri spari rossi colpirono i robot rimanenti intorno al cavaliere dell’Aquario. Quest’ultimo, Batman, Derpy e i mercenari, sorpresi dal rumore provocato, si girarono e vissero che erano Kirk e i suoi uomini che avevano smesso di scappare per tornare indietro per salvare i zalgo. Notando a sua volta della situazione fatale nella quale si trovavano Kalash’ar e Camus, anche Batman prese la decisione eroica di rinunciare alla possibilità di sfuggire e di correre indietro alla riscossa.
 
-“Ma cosa state facendo imbecilli?!” urlo allora Esploratore, che insieme ai suoi colleghi di lavoro era incredulo di fronte a questa scena “L’astronave è da questa parte!”
 
-“Pensate che avranno perso la testa?” chiese Grosso
 
-“Non lo so lad’s” inizio a monologare il Demolitore “Ma se per caso si sono ubriacati, voglio sapere dove hanno nascosto il loro alcool!!! Buuurrrrps!!!”
 
-“Imbecille di schiavo dei inglesi froci che non sei altro!” fecce Soldato picchiandolo “Loro non hanno perso la testa! Loro hanno finalmente lasciato indietro i loro pacifismo delle mie palle e risvegliato il loro spirito guerriero!!! Dovremmo vergognarsi di scappare come dei francesi vigliacchi…”
 
-“EY!” protesto Spia che fu totalmente ignorato
 
… e dovremmo mettere da parte il nostro egoismo raggiungendoli sul fronte per uno scontro fino alla morte e dare una buona lezione a questo figlio di mignotta di Hy’ardolfius!!! Chi è con me?!” concludo allora Doe come se avesse fatto un discorso eroico.
 
-“Eeeeeehm…” esitarono tutti i altri tranne.
 
-“BENISSIMO, ALLORA ALLA CARICAAAAAAA!!!” grido con tanta forza il Soldato che, senza capire che i altri non erano pronti a raggiungerlo, si lancio in direzione dei altri rimasti indietro.
 
-“MMMMMPH!!!” grido allora all’improvista il Pyro che fu l’unico dei mercenari a seguirlo.
 
-“Signore Pyro tornate cui!” fecce allora disperata Derpy che inizio a volare dietro il suo amico “E’ troppo pericoloso laggiù! Ci sono persino delle sorgente di fiamme che escono dal suolo!”
 
-“E vabbe!” concludo Spia mentre i tra altri se ne andarono “Tre idioti in meno e più spazio nell’astonave! Adesso muoviamoci signori!”
 
-“No ha tutti i torti…” fecce Demolitore
 
-“Certo che non ho torto testa di un guercio!” rispose il francese
 
-“Non sto parlando di te brutto mangiatore di rane marce!” si arrabbio Tavish “Parlo del Soldato! Guardiamoci, siamo sopposti essere i migliori mercenari di sempre, siamo stati pubblicamente umiliati e non facciamo niente per dare una correzione ai stronzi che ci hanno maltrattati?!”
 
-“Che cazzo stai dicendo, vuoi tornare li e farti uccidere da Hy’ardolfius?!” si eccito di incomprensione l’Esploratore “Hai visto cosa quel bastardo ha fatto ai due zalgo?! Non avresti nessuna possibilità!”
 
-“Ja ja, dobbiamo askoltare la gioventù” disse con una paura mal nascosta il Medico che guardava con ansia l’astronave mentre tentava di spingere i altri in avanti “E lo Zoldato è zempre ztato un dumpkoff zenza zperanza. Adezzo andiamocene mentre abbiamo tempo e lazciamoli giokkare tra di loro, is dat gut?”.
 
-“NIET!” si incazzo Grosso “Hy’ardolfius ha ferito Grosso, Sacha e Pony! Io voglio ammazzarlo!”
 
-“O per favore, non fare il tuo solito bolscevico cretino obeso!” fecce Spia “Non abbiamo niente da guadagnare cui mentre sull’astronave possiamo tornare nel nostro mondo e vendicarsi dalla vera stronza dell’amministratrice! E poi tanto Hy’ardolfius morirà comunque con i altri tra le fiamme che invaderanno questo mondo tra poco!”
 
-“MA IO VOGLIO AMAZZARLO CON LE MIE MANE!!!” protesto Micha
 
-“Ho capito, con te non parlo più!” disse il francese prima di rivolgersi all’ingegnere “Te il nano, che insieme a me sei colui che sembra avere più cervello in questo gruppo di incompetenti, gli spieghi che dobbiamo lasciarli perdere?!”
 
-“Be sarebbe meglio…” rispose Conhager, non senza rabbia contenuta
 
-“Vedete!?! Allora adesso” inizio allora la Spia
 
-“Però…” prosegui Conhager “Ci sono due problemi. Il primo è che non sappiamo usare queste astronave e che non vogliamo di nuovo cadere su un altro pianeta per errore. Il secondo è che se sfuggiamo lasciando morire i altri ma che Tyresius sopravviva come l’hanno detto i Zalgo, potrebbe di nuovo darci la caccia per uccidersi. Certo, il secondo problema è una semplice ipotesi, ma non voglio rischiare. Quindi forse è più saggio rimanere e aiutare i altri, malgrado il fatto che Kirk e i altri meriterebbero di bruciare in inferno.”
 
-“Ma stai scherzando?!” fecero in coro Esploratore, Medico e Spia
 
-“Ben detto!” fecce Finnegan
 
-“Be!” fecce Cecchino sputando a terra come alla sua abitudine “Vi dico la verità: Preferirei non morire oggi, ma che muoio cui o su un altro pianeta schifoso come la nostra non cambia niente. Entrambi i campi hanno buoni argomenti ma non ho voglia di riflettere troppo. A me l’unica cosa che mi incazza è di non sapere cosa fare, quindi mettiamoci d’accordo: Interveniamo o fuggiamo?
 
Mentre i mercenari discutevano tra di loro, Kirk e i suoi uomini, presto aiutati da Camus, Batman e i missili di Soldato, misero fine a tutti i robot e poterono raggrupparsi in tempo prima di essere raggiunti da Pyro e Derpy
 
-“Cosa vi dicevo?!” si lamento la pegasa rivolgendosi al piromane “Niente sorgente di caramelle e vanilla, c’è soltanto cenere e fuoco cui!”
 
-“Signore Spock” commando allora Kirk ai suoi uomini “Mettete Ceckov accanto a Osirius! Scott e Zulu, portate Kalash’ar e mettetela al sicuro insieme ai altri mentre McCoy prova a curarli cui! Tutti i altri e..:” si fermo un po’ per vedere i cavalieri dell’Aquario e della notte, due mercenari e la pegasa “…tutti i altri mettetevi dietro di me!”
 
-“Miserabile insetto!” si fecce allora sentire la voce di Hy’ardolfius che si era rimesso dell’effetto di sorpresa “Cosa pensi di fare? Salvare i mostri che vi avevano catturati prima di noi? Siete solo sciocchi!”
 
-“Cosa possiamo farci?” tento di provocare con ironia Kirk “Noi abbiamo un senso morale e non possiamo rassegnarsi a lasciare morire individui con la speranza che si migliorano con il tempo.”
 
-“Già” fecce Zulu che con Scott si sbrigo di tirare dietro il corpo ormai incosciente e ferito di Kalash’ar “Preferiamo la loro compagnia alla vostra, e i nemici dei nostri nemici sono i nostri amici.”
 
-“A dire la verità io sono qui solo perché voglio ammazzarti, brutto stronzo dei miei coglioni, e sedermi sul tuo corpo puzzolente prima di attaccare la tua testa sul mio caminetto accanto ai miei altri trofei di guerra!” rido Soldato mentre caricava le sue arme per prepararsi a quello che poteva essere la battaglia della sua vita
 
-“Creature inutile” disse allora Hy’ardolfius mentre alzò il pugno in aria come segnale per fare sorgere dietro di lui nuovi robot “Pensate davvero potercela fare contro di me, allora che avevo quasi ucciso i zalgo e che fino ad adesso sono riuscito a sopravvivere a Tyresius? Bene!” e il suo elmo si chiudo per lasciare solo uno schermo nero con il quale poteva vedere i altri “Certo che, come tributo gratuito, i vostri cadaveri e quelli dei zalgo che ricupererò quando ne avrò finito con voi potranno piacere all’Ente Supremo!”.
 
Detto ciò, l’elmo coprì di nuovo il viso del Primo Generale e quest’ultimo abbassò il suo braccio per dare l’ordine alla trentina di robot dietro di lui di precipitarsi in direzione del gruppo e per attivare una piccola mitragliatrice.
 
-“Anelli del cigno!” urlo allora Camus che concentrò al massimo quello che egli chiamava Cosmos per creare un muro di ghiaccio che doveva proteggere lui e i altri dei colpi di Hy’ardolfius, ma quest’ultimo, sia per via del calore che per via della potenza di fuoco del generale, non mise tanto ad essere distrutto. Nonostante ciò, aveva rallentato abbastanza l’attacco per permettere al Cavaliere dell’aquario di saltare in aria e di fare la sua mossa più potente, incrociando le brace e invocando la figura dell’Aquario, come aveva fatto contro i suoi futuri compagni di sfortuna nella foresta, e urlando con tutte le sue forze:
 
-“AURORA EXECUTION!!!”
 
E li, come nella foresta, tutto quello che si trovava di fronte al cavaliere scomparì sotto una luce bianca, ma al contrario di quello che Camus avrebbe pensato e avrebbe voluto vedere, niente fu congelato sul posto, e il ghiaccio formato si dissolvo molto velocemente sul suolo che iniziava a bollire in certi lati. Del resto, se Camus poté dirsi soddisfatto di vedere che i robot erano comunque stati disattivati – forse per via del cambiamento troppo violente tra un caldo insopportabile e il freddo fatale prodotto da lui stesso, egli era molto sorpreso, deluso e un pochino spaventato che il Primo Generale era completamente illeso, e che il giaccio sulla sua armatura si era già completamente sciolto.
 
-“Ma…ma come?!” si lascio scappare il cavaliere dell’aquario
 
-“Non hai ancora capito dall’ultima volta che hai affrontato i miei uomini, vero insetto di ghiaccio?” disse il Generale mentre premo su un pulsante che emise uno strano segnale “Per 100 anni abbiamo spiato il tuo universo e ogni suo individui, conosciamo ogni dettaglio delle abilità di ogni casa di ogni vostri dei, e ci siamo equipaggiati in circostanze. I tuoi predecessori e simili potevano causarsi dei danni, ma quelli della tua generazione sono del tutto incapaci di ferirsi! Prova a usare del freddo assoluto contro di me, forse danneggerai un po’ la mia armatura, ma sarò comunque protetto del tutto, e sarò sempre in vantaggio su di te! Adesso, sparisci della mia vista!”
 
Hy’ardolfius sparò un potente colpo laser al luogo esatto dove si trovava il cavaliere d’oro. Ovviamente Camus era in forma e non sarebbe stato cosi scemo a rimanere sul posto senza muoversi, e cosi salto in aria per evitare tranquillamente l’esplosione che si fecce sotto di lui. Però, per la seconda volta, il mini teleporatori delle armature dell’Ente Supremo lo presero di sorpresa visto che Hy’ardolfius appari sopra di lui, lo afferro al collo e lo butto violentemente sul suolo prima di precipitarsi su di lui, a piena velocità dentro la sua nuova e potente armatura con l’intenzione di sciattarlo come un insetto. E ci sarebbe riuscito se, per cominciare, Camus non fosse stato un osso duro e non si fosse mosso all’ultimo momento e, secondo, se non fosse stato distratto da un colpo di missile dello Soldato che lo colpi in piena testa e che lo accecò per qualche secondo.
 
-“ALLA CARICAA, PER L’AMERICA E LA DEMOCRAZIA CAPITALISTA!!!” urlò allora il patriota mentre si precipitò impazzito dalla gioia sul terreno dello scontro
 
-“Kirk” disse Batman prima di partire a sua volta “Voi e vostri uomini provate a curare i due zalgo o di portarli al sicuro, io provo a aiutare Camus e l’altro pazzo!” e, finito di dire questo, sparo con una specie di pistola un lungo cavo d’acciaio che si attaccò sulla schiena dell’esoscheletro di Hy’ardolfius e farsi tirare fino a quest’ultimo, dove tento in vano di trovare un punto di debolezza.
 
-“Non possiamo fare niente per aiutarli direttamente?” chiese Scott puntando sempre la sua pistola in direzione del generale “Forse le nostre pistole lo possono mettere KO come il tizio su Kalisti?!”
 
-“Non credo” rispose Spock “La sua armatura sembra molto più resistente di quella dell’individuo che uccise McGuffin”
 
-“E poi con tutto il casino che fanno rischiamo di colpire i altri” disse McCoy che voleva spiegare il problema da un punto di vista più umano “Ed è troppo rischioso muoversi verso di loro per intervenire. Meglio fare come Batman a detto, adesso aiutatemi a tirare…”
 
CLANG CLANG CLANG!!!
 
-“Avete sentito?” fecce Uhura girandosi prima di girarsi e urlare “SCOTT ATTENZIONE!!!”
 
Lo scozzese si girò e vide che da lontano nuovi robot, circa una diecina, si dirigevano nella loro direzione, e che uno di loro aveva saltato in aria con una lancia e stava per colpirlo. Preso di paura, tutti i uomini di Starfleet puntarono le loro pistole su questa minaccia con la speranza di salvare il loro compagno, ma al momento in qui stavano per sparare una strana granata rosso colpì in pieno il robot che fu buttato a terra dall’esplosione. Danneggiato ma non distrutto, l’androide tento di rialzarsi quando un colpo di fucile lo colpi in piena testa, disattivandolo all’instante.
 
-“HAI LA TESTA MENO DURA DEI STRONZI CHE MI HANNO STORDITO, VERO PENTOLA DI METTALLO DI SCARSA QUALITA CHE NON SEI ALTRO MERDACCIA!!!” urlo Mundy mentre abbasso il suo fucile di precisione ancora fumando che aveva appena usato.
 
Sorpresi, i uomini di Starfleet, il Pyro e Derpy si girarono per vedere che i altri sette mercenari si stavano precipitando all’assalto dei robot.
 
-“Voi?!” fecce incredula Uhura “Non eravate scappati!”
 
-“MAI UNO SCOZZESE ABBANDONA UN ALTRO SCOZZESE ALL’ECCEZIONE DURANTE LE GUERRE CHE NON SONO CIVILE!!!” urlo il Demolitore che, mentre fecce un occhiolino complice a Scott imbrazzato, sparo delle granate esplosive su i robot, rivelando cosi a tutti che era stato effettivamente lui a salvare il suo compatriotta del futuro.
 
-“PIANGETE DAVANTI LA RABBIA DI SACHA, AHAHAHAHAHA!!!” urlo di gioia il grosso mentre centinai di capsule di proiettili caddero a terra e che il suo minigun, che girava a pieno regime, iniziava a diventare rosso bollendo, distruggendo alcuni dei robot.
 
-“Non avvicinarti troppo mein freund, non avvicinarti troppo e azzikurati khe nezzuno robot zi avvicina a me!!!” fecce il Medico spaventato che si teneva dietro il suo compagno russo che alimentava ancora con il strano raggio rosso che usciva dalla sua arma”
 
-“Non fatevi delle false illusione” disse con cattiveria la spia che fu l’unico ad arrivare tranquillamente e accendendosi un sigaro “Non siamo qui per carità cristiana, ma semplicemente perché secondo i miei cretini di colleghi non c’è alternativa e che non sono scemo da rimanere da solo in un’astronave che non riuscerò ad attivare e dove potrei essere ucciso facilmente da altri dannati robot”.
 
-“Cazzo, sono molto più difficili da eliminare di quanto pensavo!” fecce Esploratore che svuoto il suo fucile a pompa nella testa di un robot per romperlo, prima di rendersi conto che Kirk lo salvo di un altro e ultimo androide che lo stava attaccando da dietro e che fu disintegrato dalla pistola faser.
 
-“Questi robot non sono altrettanto potenti dei precedenti, ma sono comunque troppo resistenti per le vostre arme tradizionale” disse Spock “Sprecheresti troppe munizione, e se ne arrivano altri presto non potreste più difendervi. Quindi è meglio che ci occupiamo noi di questo tipo di nemici, le nostre pistole potendo visibilmente abbatterli più velocemente.”
 
-“Però” chiese Conhager che per un strano motivo inizio a ricuperare il metallo dei robot “Mi chiedo da dove arrivano tutti questi androidi!”
 
-“Il segnale…” disse Uhura “Hy’ardolfius ha attivato un segnale sulla sua armatura! E’ lui che gli chiama in continuazione!”
 
-“Allora finché questo stronzo è vivo non siamo al sicuro” disse Spia buttando la sua sigaretta a terra “Bene, ve l’avevo detto che dovevamo scappare, ma adesso è troppo tardi e la probabilità che moriremmo qui è ormai quasi del 100%. Mi fate schifo!”
 
-“C’è forse una possibilità” fecce McCoy “Le ferite di Kalash’ar e Osirius, ma forse il loro metabolismo è più sviluppato del nostro, quindi forse posso risvegliarli…”
 
-“… in modo tale che ci aiutano a sbarazzarsi di questo Hy’ardolfius e a raggiungere l’astronave!” concludo Conhager “E’ un idea suicida ma non vedo alternative.”
 
-“Ma vedo che Camus, Batman e l’altro idiota di soldato sono incapaci di abbattere Hy’ardolfius, e se continua a chiamare rinforzi non riuserete mai a concentravi per rianimare questi zalgo!” disse Esploratore
 
-“Quindi ecco un modo per rendervi utili” disse Zulu alla sorpresa generale “Voi andate sostenere i tre altri contro il generale per almeno disattivare il suo segnale mentre noi altri copriamo McCoy e i feriti.
 
-“Cosa?!” fecce Esploratore
 
-“YEEESS!!! E’ LA MIA OCCASSIONE DI DIMOSTRARE A QUEL COGLIONE AMERICANO DI COSA I SCOZZESI SONO CAPACI!!! TAYOOOOOO!!!” urlo il demolitore prima di precipitarsi contro il Generale.

-“DAAAAAAA! ALL’ATTACCO!” urlo a sua volta il Grosso seguendo il guercio
 
-“Eri obbligato di aprire la tua bokka kretino!” insultò il Medico che era costretto a seguire il suo collega sovietico per proteggerlo
 
-“Ma… ma” fecce allora Esploratore ancora incredulo
 
-“Smettila di fare la tua statua e vai sul fronte moccioso!” fecce il francese rassegnato spingendolo davanti e preparando la sua pistola, prima di parlare a Kirk e partire “Vi odio Kirk, sul serio, ma sembra essere l’unica soluzione quindi fate presto o trovate un’alternativa!”
 
-“Personalmente spero che egli metterà un po’ di tempo a trovare una soluzione, in modo tale che ti vedo ridotto in polvere” disse Mundy ridendo
 
-“Te stai zitto e vieni con noi!” si arrabbio la Spia che, per ovvie ragione, non era tanto contento di quello che aveva appena sentito
 
-“Ci sei o ci fai?” inizio a ridere l’australiano mentre ricaricava il suo fucile “Sono uno cecchino, è il mio dovere coprirvi da lontano! Adesso vai a fare la tua parte del lavoro per una volta!”
 
-“Grr, tanto sei inutile come sempre, pigro di un koala senza speranza!” si rassegno il francese prima di girarsi e raggiungere coloro che erano andati scontrare il generale.
 
-“Cosa hai detto?! Torna qui per ripetere se ne hai le palle!” inizio a gridare in vano il Cecchino”
 
Mentre il mercenario volgare continuava a insultare il suo collega, Kirk e i suoi uomini, trascinarono i tre feriti dietro delle rocce per metterli al sicuro. Furono immediatamente aiutati dal Pyro e da Derpy.
 
-“Non siete sul campo con i altri?” chiese sorpresa McCoy rivolgendosi al Pyro, visto che era convinto che il mercenario con la maschera a gas si sarebbe precipitato in mezzo alla battaglia.
 
-“Nfmfph” sembro negare il Pyro “Mhhhppf mmffph hmmph”
 
-“Il signore Pyro dice che preferisce rimanere cui ad aiutare” traduco Derpy “E anche perché dice che la vista è più bella da qui”
 
-“Se vuole rimanere aiutarci va bene” disse allora Zulu “Anche se non capisco cosa c’è di bello a vedere una terra bruciare dalla lava… pero voi cosa state facendo?” chiese allora a Conhager che continuava a smembrare i robot per selezionarne dei pezzi.
 
-“Sto contribuendo allo sforzo alla mia maniera!” disse arrabbiato il texano “Adesso lasciami stare che devo concentrarmi”
 
-“Lasciate perdere” consiglio McCoy al sui amico giapponese mentre disposero finalmente i corpi addolorati o in coma di Checkov, Osirius e Kalash’ar. Senza perdere tempo, Leonard controllo all’apparecchio che poteva guarire quasi ogni ferita interna e esterna e che aveva messo sulla testo del giovane russo “I danni sono curati, ma farei meglio di lasciare la tecnologia fare ancora effetto, nel frattempo aiutatemi con i due zalgo.”
 
I altri membri di Starfleet erano sul punto di assisterlo, ma come Kirk temeva, altri robot arrivarono nella loro direzione, costringendo tutti loro tranne McCoy a prendere posizione intorno al Cecchino per difendere i feriti.
 
-“Mi dispiace Bones, ma non possiamo fare più di cosi, fate del vostro meglio mentre cerco una soluzione”.
 
-“Maledizione!” si lamento allora McCoy prima di pensare *Vabbè, almeno c’è il piromane. Non che mi fido di lui ma almeno mi può dare una mano*
 
-“Pyro, vieni a coprirmi mentre lavoro!” ordinò allora Conhager al suo collega, il quale, dopo che sembro scusarsi presso Derpy, si precipito verso l’Ingegnere dove inizio a sparare fuoco sugli robot che si avvicinavano troppo.
 
-“Merda!” si lasciò allora scappare McCoy che doveva curare il prima possibile i due zalgo allora che l’ultimo uomo rimasto che poteva aiutarlo si allontanava “A chi posso rivolgermi adesso?”
 
-“Il signore Pyro si scusa ma mi ha detto che doveva andare aiutare il suo amico per costruire un spara fuoco d’artificio o qualcosa del genere” gli disse allora Derpy prima di rendersi conto che il dottore la guardava con una strana maniera “Ehm… tutto bene signore McCoy”.
 
Nel frattempo, lo scontro della coalizione del cavaliere dell’aquario, del cavaliere della notte e di sette mercenari contro l’ignobile Primo Generale dell’Ente Supremo era diventato violentissimo. In effetti, Hy’ardolfius continuava a tentare di fare fuori i suoi avversari sia con il suo cannone laser che con dei pugni che distruggevano la roccia quando la colpiva, ma ogni volta che era sul punto di riuscire a afferrare o uccidere uno dei umani, un altro lo distraeva, il che lo faceva particolarmente innervosire.
 
-“Ey coglione!” fecce allora Esploratore che sparava invano con il suo fucile sul generale “Prendimi se puoi!”, Hy’ardolfius tentava di sparargli addosso, ma il giovane era troppo veloce e riusciva senza problema a schivare o saltare sopra le varie esplosione, e per questo motivo il ragazzaccio non trovo niente di meglio a fare che insultare il suo nemico per farlo arrabbiare ancora di più “Mancato! Ma sei cieco cosa?! Sono cui! Dai nonnino sbrigati, non ho tutta la giornata! E’ la tua armatura che ti causa dei problemi o sei già lento come una lumaca di natura?! AHAHA!
 
-“Piccolo presuntuoso!” urlò allora Hy’ardolfius che cambio il cannone del suo braccio meccanico per un modello che sembrava ancora più grande. E se spesso diciamo che non è il peso che conta in questo caso invece era vero, visto che sparo un colpo ancora più potente che accieco tutti e che il tutto quello che si trovava a un raggio di dieci metri dell’impatto si affosso per precipitare verso un abisso di fiamme. Il giovane mercenario aveva previsto il colpo e si era girato precipitosamente per non cadere nella trappola, ma se riuscì a evitare il colpo stesso e le fiamme che ne seguirono, non lo fu abbastanza per fuggire alla zona pericolosa e cado a sua volta nel buco appena creato, salvandosi la pelle in extremis afferrando con la sua mano un bordo di roccia ancora fermo.
 
-“Merda merda merda!” inizio a dire il giovane entrato in un grande panico mentre tentava di afferrare un’altra presa per potere risalire prima che una nuova scossa o la fragilità del suolo lo facesse cadere verso la sua fine. Il suo panico fu ancora più grande quando vide che lo stesso Hy’ardolfius era arrivato sopra di lui e era sul punto di sciattarlo con un colpo di piede.
 
-“Con tutto quello che hai parlato non penso che hai bisogno di dire delle ultime parole!” disse furioso il Generale al momento di portare il colpo.
Ma come detto prima, ogni volta che era sul punto di uccidere uno dei suoi ex-prigionieri, il Generale veniva distratto, e questa volta fu di nuovo da parte dello Soldato che aveva ricaricato il suo bazooka e gli sparo di nuovo un missile in pieno petto. Quest’esplosione di un’arma umana non fecce nessuno danno all’esoscheletro del servo dell’Ente Supremo, ma visto che quest’ultimo aveva la gamba in aria fu costretto a fare qualche passo indietro per non cadere del tutto, lasciando cosi all’Esploratore il tempo necessario di rimettersi in piede e allontanarsi.
 
-“Allora brutta lumaca all’armatura dura ma allo corpo debole, ti arrendi alla superiorità della grande America o desideri combattere finché posso pulire le mie scarpe sul tuo corpo in decomposizione?!” urlo alla militare ma con grande serietà il soldato Doe.
 
-“Me la pagherai insetto!!!” urlo allora nuovamente il Generale che appena vide dove si trovava il patriota gli punto addosso il suo nuovo cannone, con la certezza che non lo avrebbe mancato visto che quel imbecille era più lento del suo amico, ma appena sparo che una potente luce blu colpi il suo braccio congelandolo completamente e ostruendo il buco della sua arma con un doppio effetto. Il primo, il colpo sparato non fu altrettanto potente del precedente e il Soldato, contro tutte le legge della gravità, sparo con il suo bazooka direttamente sul suolo per precipitarsi in aria urlando e evitando di trasformarsi in migliaia di pezzi di carne. Il secondo, è che una parte dell’energia accumulata per sparare si sovraccaricò senza potere liberarsi e esplodo direttamente sul braccio dell’esoscheletro, rendendo il grosso cannone del tutto fuori uso.
 
-“Ma cosa?!” disse il generale senza notare che il responsabile di questo primo duro colpo non era niente meno che lo stesso Camus che si precipito su di lui per avviare una successione velocissima di colpi sull’elmo che congelavano immediatamente la sua superficie. Il cavaliere dell’aquario, che per il momento aveva completamente lasciato perdere la sua pazienza per lasciare posto a una rabbia quasi incontrollabile, aveva capito che se non insisteva non aveva nessuna speranza di danneggiare l’esoscheletro e quindi arrivare all’essere che c’era dentro e che voleva abbattere o fare prigioniero per portarlo al grande sacerdote, e per questo motivo metteva tutte le sue forze nei suoi pugni nonostante il dolore che aveva di picchiare direttamente su un materiale che sembrava più duro dell’acciaio stesso.
Il Generale, momentaneamente accecato per via del ghiaccio sul suo schermo, tentava di avverare il cavaliere, ma quest’ultimo era deciso a farla finita e riusciva a respingere le mane meccanica prima di riprendere il suo lavoro di pugilato. La situazione peggiorò per il generale quando il Soldato Doe, finalmente attero su di lui e, ridendo come un impazzito,
 
-“Prendi questo brutto stronzo troppo vigliacco per combattere a petto nudo!” urlava l’americano prima di dare un pugno sull’armatura, ma visto che non era forte come Camus egli si fecce davvero male “AHIA LA MIA MANO! COME POTRO INFILARTI IL MIO PUGNO NEL TUO CULO BASTARDO!!!”
 
Infuriato come una belva e frustrato di non riuscire a sbarazzarsi dei due uomini sopra di lui con le “buone maniere”, Hy’ardolfius, dentro il suo esoscheletro gigante, attivo un pulsante e fecce comparire dell’elettricità sulla superfice della sua armatura, elettrizzando in questo modo il servitore di Atena e Soldato che urlarono di doloro prima di essere catapultati su parecchie metri.
 
“Ahia… Sono cotto a punto…” disse l’americano prima di perdere conoscenza
 
-“Miserabile essere insignificante che non sei altro!” pronuncio allora Hy’ardolfius che compi un salto per raggiungere Camus che afferro e inizio a strangolare nonostante quest’ultimo tento di difendersi – questa volta – in vano congelando le mane meccaniche. E per darvi un idea di come il generale era sicuro di potere uccidere il cavaliere, disattivo il suo elmo per potere guardare la sua vittima dritto nei occhi e dire con un sorriso sadico “Scemo che sei! Te l’ho detto che il ghiaccio non fa effetto duraturo sulla mia armatura! Inoltre sono l’uno dei migliori generale dell’Ente Supremo e sono stato l’allievo del grande Tepeieus, il sopravvivente del grande ghiaccio!”
 
Camus non capiva il significato delle parole che gli diceva il suo nemico gli diceva, eppure aveva l’impressione che questa frase era importante per lui. Ma non aveva tempo per rifletterci, e tentava in vano di liberarsi delle due pesante mane meccanica che serravano il suo collo con un tale forza che un po’ che un normale essere umane avrebbe già avuto il collo spezzato. Ma malgrado la sua resistenza, la sua forza e la sua volontà, il cavaliere dell’aquario iniziava a avere la vista che si oscurava e a perdere i sensi. Il generale era felicissimo di vedere il suo nemico indebolirsi della sorte e era impaziente di vedere la luce dei occhi di quest’ultimo scomparire per sempre.
Però al momento in cui Camus sembro rinunciare, un proiettile di fucilo fu sparato sulla testa del Generale. Il colpo non tocco il generale, visto che colpi una specie di scudo invisibile fino a questo momento invisibile. Ma nonostante ciò l’impatto si fecce cosi vicino dei suoi occhi che Hy’ardolfius non pote fare a meno di un riflesso naturale chiudendo i occhi e rilasciando un po’ la pressione su Camus. Fu durante questo cortissimo tratto di tempo che Batman, tiro di nuovo il suo cavo in direzione del generale e si fecce trascinare verso di lui a con una grandissima velocità. Già in questo condizione l’impatto sarebbe stato pesante, ma Batman non faceva le cose a metà e aveva ricoperto il suo pugno con il suo gelo esplosivo e lo portò in pieno in faccia di Hy’ardolfius! Se non fosse stato per il suo scudo elettromagnetico e per il fatto che sembrava avere una costituzione più resistente dei essere umano, il generale sarebbe probabilmente immediatamente caduto in un coma permanente, ma nonostante le sue protezione e la sua natura, il responsabile della base nascosta non poté fare a meno di lasciare cadere Camus e fare qualche passi indietro per non cadere. Ma come si è detto, Batman non perdeva tempo e inizio a sua volta a dargli dei pugni in faccia, con – alla differenza di Camus – di poterlo effettivamente picchiare. Il generale, ripreso della sorpresa e approfittando che questa volta non c’ea nessuno ghiaccio che gli copriva i occhi tento di reagire e sbarazzarsi dell’uomo pipistrello. Ma se non aveva super poteri, Batman aveva parecchi trucci nella sua manica o, in questo caso, nella sua cintura della quale tirò fuori delle capsule fumogene che fecce apri sopra i occhi del generale per acciecarlo e procedere con i pugni.
 
Mentre Batman maltrattava il Generale sul quale tutti i mercenari sul campo ancora in forma sparavano e che Camus si rialzava, il Cecchino si lamentava.
 
-“Come mai questo stronzo è ancora in vita?! Gli ho sparato in testa e il suo cervello avrebbe dovuto spargersi in aria!!!” disse rivelando che era stato ancora lui a sparare per permettere ai altri di cavarsela
 
-“Non avete visto?!” gli rispose Zulu che era accanto a lui “Era comparso una specie di parete elettromagnetica che lo proteggeva!”
 
-“Però è scomparsa per qualche seconde prima di riattivarsi” aggiunse Uhura che era stata particolarmente attenta
 
-“Ho capito” disse stoicamente Spock mentre afferrò un robot al quale spacco la testa con la sua forza “Il suo esoscheletro contiene una fortissima riserva di energia, ma come gli serve per tutto il funzionamento e che non può sovraccaricarla con il rischio di mettere fuori uso la sua armatura, Hy’ardolfius è costrestta a trasferirla di continuo tra i suoi sistemi di difesa e di attacco.”
 
-“Sarebbe un bel punto debole da sfruttare” fecce Kirk concentrandosi sempre a controllare l’arrivo di nuovi robot “Ma come fare per abbassargli del tutto il suo scudo che lo rende quasi invincibile ai altri in un solo colpo?”
 
Mentre coloro che erano accanto al capitano continuavano a fare una sempre più ristretta linea di difesa contro i androidi e che il cavaliere oscuro, assistito dai mercenari – in particolare modo il Grosso che usava il suo minigun sul Primo Generale – lottava contro Hy’ardolfius, il dottore McCoy e Derpy tentavano di riavviare la situazione dei tre inconsci.
 
-“Ma ma, non sono un infermiera!” disse stressata la piccola pegasa “Mi occupo solo di portare il corriere agli altri pony, no posso essere di aiuto, anzi sarei un peso per lei!”   
 
-“Sciocchezze!” disse McCoy un po’ nervoso che tentava di tranquillizzarla “Certo, chi non ha avuto una formazione non può essere un dottore, ma chiunque con un po’ di volontà può aiutare un’altra persona o pony! Basta che fai quello che di dico e andra tutto bene!"
 
-“Ma sono la maldestra del villaggio… No... e se mi sbaglio e che per colpa mia i altri non si risvegliano”
 
-“Ascolta Depy…” tento di rassicurare McCoy che aveva capito che il problema con la pegasa non era egoismo o pigrizia, ma un problema di fiducia in sé “…è vero che non ci conosciamo bene e che hai combinato due o tre guai, ma credimi, per tutto quello che abbiamo vissuto e il …” esitò, sapendo che stava per esagerare un po’ i fatti nonostante non gli piaceva mentire “…coraggio che hai dimostrato, penso che non sei affatto una maldestra e non so cosa le altre pony ti fanno credere ma adesso non mi fiderei di nessuno altro per aiutarmi” disse prima di pensare per sé stesso *Anche perché non ho nessuno altro a chi chiedere”
 
Sorpresa in senso buono da queste parola, Derpy si calmo un pochino e la sua paura si trasformò in un timido ma sicuro desiderio di aiutare “Be…Bene allora…se davvero pensate che posso esservi utile… allora ditemi cosa devo fare per aiutarla”
 
-*Finalmente* disse allora McCoy “Allora il mio amico Chechov è già sulla via della guarigione, però è importante per me sapere quando delle luce blu appaiono sull’apparecchio sulla sua testa…”
 
-“Blu è il colore del cielo?” chiese nervosamente Derpy che con lo stress riusciva perfino a scordarsi di cose che sapeva
 
-*Siamo messi bene* pensò McCoy provando a contenere il suo nervoso “Si, blu è il colore del cielo, pensi potercela fare?”
 
-“Sicuramente ma… tutto li?” chiese Derpy
 
-“No, vedi, Kalash’ar è messa in un brutto stato” rispose McCoy che indico la zalgo ai capelli rossi che tremeva e che era in una specie di coma doloroso “Ma non quanto Osirius che è ferito e che sta perdendo tanto sangue”
 
-“Ho..:” fecce Derpy che si tratteneva del vomito “Mi dispiace ma non sono Rarity e non posso cucire per chiudere la ferito, oltre ad essere una cosa disgustosa”
 
-“Nono! Girati dietro di me per non vedere e ti spiego” insistò un po’ McCoy che, quando la pegasa fu alle sue spalle si avvicinò a Osirius, si mise dei guanti e apri con le sue dite la ferita per guardare “E’ quello che pensavo, un proiettile di Spectrum mortale per i Zalgò è incastrato dentro la sua carne. Finché sarà lì egli non potrà guarire ed è in pericolo di vita!”
 
-“Oh Celestia!” fecce allora spaventata Derpy “Dobbiamo fare qualcosa subito!”

-“Appunto” disse McCoy “Ed è per questo che ho bisogno di te oltre a guardare lo stato di Ceckhov “E’ un operazione molto delicata e devo avere tutta la mia concentrazione, anche perché sono costretto a usare i metodi barbarici della medicina del XXI° secolo. Accanto a te c’è la mia borsa con i miei strumenti, voglio che tu mi dia i oggetti che ti chiedo, hai capito?”
 
-“Ehm…Si?”
 
-“Bene, allora mettiamoci subito che non c’è tanto tempo!” fecce sollevato il dottore dell’Enterprise “Per cominciare dammi il coltello e la siringa di colore bianca, presto!” ordinò mentre inserò un piccolo pezzo di metallo nella bocca del Zalgo verde per impedire a quest’ultimo di mordersi la lingua durante l’operazione”
 
“Okay” fecce Derpy che tento di guardare nella borsa. Ma essendo sprovvista di mano e impaurita dal fatto che voleva aiutare ma che non aveva molto tempo decise di improvvisare e, afferando con le sue dente la borsa, né svuoto il contenuto sul suolo trovando subito le cose che il dottore gli aveva chiesto. Soddisfatta, li prese e gli lo porto immediatamente “Cosa state per fare?”
 
-“Prima gli do una dosa di morfina per limitare il suo dolore infilando la siringa nel petto dell’Osirius alla grande sorpresa di Derpy che, spaventata, si chiedo come dare una puntura dolorosa poteva limitare il dolore a un altro un individuo “Adesso girati, quello che sto per fare non è bello” fini McCoy che uso il coltello per allargare, il più delicatamente e attento possibile, la ferita di Osirius “Adesso ci dovrebbero essere dei tipi di pinze, dammi la più piccola che a una specie di pulsante al suo centro e quella più lunga”
 
“Subito” disse la Pegasa che, soddisfatta di avere avuto per una volta una buona idea riusci a portargli i oggetti in breve tempo “E adesso”
 
-“Adesso vai a controllare Cechov e Kalash’ar e dimmi come vanno… A proposito di Kalash’ar c’è una scattola nera, dentro di questa ci sono dei pastiglie di colore verde scure, dagliene una in bocca e assicurati che la mangia, è un potente antidolorifico! E rimane vicina a me che devi venire subito in caso quando avrò di nuovo bisogno di te!”
 
A questo esatto momento, dall’altra parte della valle, Hy’ardolfius aveva smesso si essere accecato da Batman e aveva lasciato il suo braccio meccanico destra per afferrare con la sua vera mano una piccola pistola come quella che i suoi uomini operai avevano usato e tento di sparare a corta portata sul cavaliere oscuro. Capendo che non serviva a niente a rimanere picchiare il Generale per rischiare di farsi uccidere, Batman prese la decisione di lasciare presa, ma non senza lasciare un suo “regalino”. In effetti saltò all’indietro evitando i primi colpi sparati e lanciando un suo batarang che si inficiò preso la testa di Hy’ardolfius. Quest’ultimo ebbe il giusto riflesso di riattivare il suo schermo elettromagnetico visto che il gadget dell’uomo pipistrello esplodo.
Approfittando che l’essere che aveva imparato a odiare fosse nuove distratto, Camus, ancora un po’ troppo indebolito per ritentare uno scontro frontale diretto, decise di intervenire nuovamente e congelò le gambe meccaniche dell’esoscheletro del Generale per attaccarlo al suolo.
 
-“Che cosa pensi di fare miserabile inferiore?!” si arrabbiò Hy’ardolfius quando vide quello che Camus stava facendo “Credi davvero che questo tipo di giochetto mi può fermare?!” Il generale rompo il giaccio e inizio a camminare, ma il cavaliere dell’aquario non rinunciava e continuava a lanciare i suoi attacchi di ghiaccio, non riuscendo a fermare il generale del tutto ma rallentandolo tantissimo. Quest’ultimo inizio allora a avere una furia cecca al punto tale di scordarsi che avrebbe potuto semplicemente teletrasportarsi e che decise di insistere per fare fuori una volta per tutta il blu che di tutti i inferiori era colui che gli aveva di più rotto i nervi “VUOI DAVVERO QUESTO GIOCO CON ME?! BENE TOCCA A ME!!!!” urlò allora dopo essere stato per l’ennesima volta congelato tirando alzando il suo braccio meccancio con il primo cannone che aveva utilizzato. Ma prima che sparasse, notò uno strano oggetto attaccato sul membro del suo esoscheletro, un oggetto che somigliava a una vecchia radio che girava emettendo delle debole onde elettriche.

-“AHAHA!!!” si mise a ridere la Spia che sembro comparire dal nulla e attraendo l’attenzione del Generale su di lui “Che ne pensi del mio apparecchio sabotatore? Egli riesce a mettere fuori uso qualsiasi macchina o robot, adesso non puoi più usare le tue arme!”

 
-“Starai scherzando vero?!” grido il generale, che si scordo di Camus, alzando in aria il su braccio chiudendo il suo pugno, dimostrando in questo modo che il suo il suo esoscheletro era in perfetto stato “Pensi davvero che la tua tecnologia obsoleta possa costituire un ostacolo alla mia armatura!? Non sei nient’altro che un essere imbecille che non merita di esistere!!!”
 
“Et merde…” disse Spia che si rese conto di avere riso per niente e che inizio all’indietro, attivando il suo gadget per rendersi invisibile il tutto sparando con la sua pistola in direzione del Generale che abbattò il suo braccio sul francese con tanta violenza che tutte le cenere che si erano accumulate sul suolo si sollevarono nell’aria e facendo tremare il suolo, oscurando la vista a tutti che cascarono a terra. Quando la situazione torno ad essere visibile, Hy’ardolfius guardo la sua mano: il francese era scomparso, ma l’assenza di resti e di sangue fecce pensare che era riuscito a cavarsela, però il suo colpò era stato cos’ potente che la sua mano rimase incastrata nella terra! Il Generale, non stupido, iniziò a tirare per liberarsi, ma, ancora una volta, Camus ne approfitto per congelarlo e mantenerlo fermo. A peggiorare la situazione per il generale fu che a questo preciso momento tutti presenti, Batman, Eslporatore, Grosso, Cecchino e la stessa Spia ricomparsa iniziarono a sparare sul suo schermo sia con i batarang sia con le loro arme da sparo, senza provocare nessuno danno ma distraendo parecchio il generale che non sapeva più dove concentrarsi. Mentre s’innervosiva notò che una granata collante, che somigliava a una sfera rosse-gialle con delle punte; nonostante gli impatti sullo scudo elettromagnetico del suo viso gli davano un immenso fastidio, il generale guardò attorno a lui e vide c’era tutto un vero e proprio campo di granate esplosive.

 
-“Ey, testa di coglione, Say Cheese!” urlo il Demolitore per attirare lo sguardo di Hy’ardolfius verso di lui, prima di alzare la sua protezione sopra il suo entro-gamba come segno di insulto “KABOOOOOM!!!” e, premendo un pulsante sul suo lancio-granata, fecce esplodere in contemporaneo tutte le bombe sul generale che per un corto instante scompari dietro il fuoco delle esplosione. 






Ma quando tutto fu finito, il generale era ancora in piedi, con l’unica differenza che adesso la sua armatura era sporche di cenere e tracce carbonizzate. Il generale rimase fermo per un attimo, ecco, adesso aveva davvero perso ogni senso di ragione: lui che pretendeva essere un essere superiore che avrebbe ridotto a niente dei miserabili parassiti non era stato capace di ferirne che uno solo, e adesso diventò un vera e propria bestia. In un colpo tirò il suo braccio dal suolo con un immenso pezzo di roccia di almeno 500 kg.


 
-“Ubercharge pronta!” disse allora Medico spaventato mentre controllava l’apparecchio con i quale sparava una raggio rosso in direzione del suo collega russo “Pozzo attivarlo adezzo Grozzo?!!”
 
-“DA MEDIC!!!” urlò allora il colosso sovietico che smise di sparare e si mise la sua arma Sacha sulle spalle prima di caricare in direzione di Hy’ardolfius, seguito da Fritz, “YAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!!!”
 
Il generale, ormai impazzito come lo abbiamo detto, si girò e, senza pensarci due volte, lancio a tutte le sue forze sul nuovo arrivato. Con una tale masse e una tale forza motrice, qualsiasi essere vivente sarebbe stato schiattato e ridotto in migliaia di pezzi irriconoscibili, ma al momento dell’impatto sia il Grosso che il medico scomparvero sotto una breve luce rossa, prima di ricomparire con il loro corpo interamente rosso e occhi gialli. Senza fermarsi nella sua lenta ma comunque energetica corsa, il Grosso non solo non fu distrutto dalla roccia, ma ansi fu lui a spezzarla in migliaia di pezzi prima di saltare su Hy’ardolfius con una tale forza che riuscì finalmente a fare cadere quest’ultimo a terra prima di dargli potenti colpi al viso. Nuovamente, il Generale attivò la sua difesa elettrica, ma non c’era niente da fare, il russo non sentiva niente e continuava a insistere!
 
-“Che cosa è successo al Grosso e al Medico?!” chiese sorpreso Zulu da lontano
 
-“E’ l’ubercharge del Medico” disse Cecchino che ne approfitto per ricaricare il suo fucile “Vedete, il minigun del tedesco e collegato a dei dispositivi sugli nostri cuori, e in questo modo lui può curarci completamente in pochi secondi di qualsiasi ferita anche mortale dal momento che non il cervello rimane intatto. Però, quando lo usa per un certo lato di tempo, il minugun si sovraccarica di energia, e quindi lo deve svuotare in un colpo, ma facendo in questo modo c’è l’effetto geniale che per qualche tempo lui e il tizio sul quale punta diventano letteralmente invincibili a qualsiasi cosa – perfino le bombe nucleare – e aumenta considerevolmente le loro capacità fisiche… Peccato che sia sempre solo il russo obeso a approfittarne!!!”
 
-“Fico!” fecce allora Scott prima di mostrarsi più pragmatico “Ma quando tempo dura l’effetto?”
 
Quasi per rispondere alla sua domanda, il Grosso continuava a picchiare il Generale quando torno alla normale e che si fecce male al colpo di troppo. Li, il generale afferrò Micha alla gola e lo lancio con tutte le sue forze il più lontano possibile prima di rimettersi in piedi in un salto e lanciarsi alla caccia di Medico che inizio a correre come una gallina proverebbe a scappare a un branco di lupi.
 
-“Tra le otto e dodici seconde!” rise di nervoso l’australiano per rispondere allo scozzese di Starfleet prima di tentare senza successo di distrare nuovamente il generale sparandogli in testa.
 
-“Però dobbiamo trovare una soluzione adesso” ricordo Spock “A credere quello che dicevano i zalgo, è un miracolo che questo pianeta non sia già esploso, ma sento che sta per succedere” concludo prima di puntare su una lontana ma visibile zona dell’immensa pianura dove chilometri di terra iniziavano a precipitare sotto la superficia e che diversi vulcani iniziarono a risvegliarsi sputando migliaia di litri di lava e tonnellate di fumo che già stavano oscurando il cielo.
 
-“Già!” fecce Uhura che benché fiduciosa nel suo capitano iniziava a prendere paura “Se non è Hy’ardolfius a ucciderci, sarà il soffocamento dei gas tossici o l’esplosione di questo pianeta”
 
-“Soprattutto che temo sempre di più che sarà una super-nova” disse Zulu che s’intendeva di sistemi solari e pianeti “In questo caso quest’intera galassia è condannata e non avremmo speranza”
 
-“Bones!” ordino allora Kirk che conscio che la situazione non poteva continuare così voleva sapere se potevano contare su i zalgo o meno “A quale punto lei e Derpy siete?!”
 
-“Un minuto!” gridò McCoy concentrato “Derpy, come sono messi Ceckhov e Kalas’har?!”
 
-“Non c’è ancora nessuna luce sull’apparecchio sulla testa del vostro amico e benché sembra soffrire meno Kalash’ar continua a tremare!” disse spaventata la piccola pegasa
 
-“Allora vieni qui che ho bisogno di te per mantenere fermo Osirius mentre gli levo il proiettile e chiudo la sua ferita! Ah e portami un'altra siringa, quella più piccola!”
 
-“Si signore!” fecce Derpy che corse verso di lui, prendendo velocemente l’ogetto che gli aveva chiesto “Cosa faccio adesso”
 
-“Reggi la sua testa e impedisci che si muova troppa…ah e ancora una volta non guardare” avverti McCoy
 
A questo punto, la piccola pony mise i suoi zoccoli sul fronte dello zalgo verde e appoggio con tutte le sue forze si di esso come gli aveva chiesto il dottore, il tutto chiudendo i suoi occhi e girando la testa dell’altro lato per essere sicura di non vedere niente di quello che McCoy stava per fare.
 
Senza perdere più un solo minuto di tempo, Leonard McCoy infilo la lunga pinza nella ferita fino a raggiungere il proiettile e lo afferrò “Preparati Derpy! Tre…Due…UNO!!!” e tirò con tutte le sue forze.

Il dolore provocato a Osirius fu talmente forte che quest’ultimo, benché sempre inconscio si mise a urlare e uso il braccio che aveva ancora per catapultare su qualche metri il poverò McCoy che reggeva ancora la pince con, dentro di sé, il famoso proiettile blu chiaro di due centimetri e mezzo di lungo e uno di diametro. Derpy ebbe molto male a resistere, e infatti smise di spingere per al contrario reggersi di tutte le sue forze. Non sapeva più cosa fare e il dottore non era qui per dargli un consiglio. In altre parole, doveva fare tutto da sé e per questo era spaventata: se non faceva niente, Osirius avrebbe continuato a dibattersi senza lasciare nessuno guarirlo e sarebbe forse morto per questo. Comunque, la gentile piccola pegasa notò la siringa che aveva appena porta all’ufficiale di Starfleet, e tentò di fare un ragionamento. E se questa siringa fosse la risposta al problema? Non lo poteva sapere ma, come detto, non riuscirebbe a trattenere Osirius per lungo tempo e quest’ultimo sarebbe diventato presto incontrollabile. Quindi, senza pensarci due volte e improvvisando per il meglio o per il peggio, lascio la sua presa e volo con tutte le sue forze, afferrando la siringa nella sua bocca e torno indietro. Li, benché disgustata, si fecce forza su sé stessa e piantò la punta direttamente nella ferita dello Zalgo, nella quale un liquido bianco si deverso.
A sua volta, Derpy si prese in pugno dello zalgo e fu a sua volta catapultata contro una roccia. Però la sua azione non fu vana. In effetti, il Zalgo sembro calmarsi e, anzi, il suo braccio staccato inizio a ricrescere e le sue ferite richiudersi da solo”
 
-“Derpy!” fecce McCoy che rialzandosi e vedendo che Osirius sembro andare meglio e ormai fuori pericolo, mise velocemente il proiettile che aveva in tasca prima di precipitarsi verso la pegasa. “Come stai?!”
 
-“Si, sto bene Ahia… ho un po’ male di schiena.” disse Derpy
 
-“Be è il minimo con il colpo che ti sei preso, anzi è un miracolo che non abbi un ala rotta.”
 
-“Okay allora se lo dite voi… allora mi rialzo e continuo ad aiutarvi e… ATTENZIONE DIETRO DI LEI!!!” si mise ad urlare all’improvviso.

Sorpreso, McCoy si girò e scoprì che cinque robot erano riusciti ad arrivare senza farsi vedere dalla linea di difesa di Kirk e i suoi uomini. Se quattro di questi androidi si precipitarono contro il capitano, i ufficiali e il Cecchino, i quali si resero conto in tempo del pericolo e si girarono pronti per la difesa, il quinto stava proprio sopra il povero dottore, con l’intenzione di uccidere quest’ultimo e la pegasa con una lunga lancia elettrica che reggeva in mano.
 
-“MMMMMMMMPPHHHHHRRRRRRR!!!!!” si fecce allora sentire all’improvviso come un orso arrabbiato il Pyro che si precipitò verso l’androide sparandogli addosso un potente fuoco dal suo lancia fiamme. Ovviamente, lo stesso robot era immune alle fiamme che si girò tranquillamente per occuparsi prima del mercenario, ma la sua intelligenza artificiale non era stata programmata per confrontarsi con una mente insana come quella del piromane, il quale lasciò cadere la sua arma e gli saltò adesso per strangolarlo e farlo cadere a terra prima di picchiarlo con un tale violenza che i testimoni della scena iniziarono a chiedersi se sotto la maschere era un essere umano o un animale. Senza lasciare un solo minuto di tempo al suo rivale, il Pyro prese una grossa roccia con la quale colpi ancora e ancora la testa della sua vittima finché il sistema interno di quest’ultimo fu danneggiato e che il robot perse il controllo del suo corpo. Approffitando di questa opportunità, il Pyro afferro la lancia del suo avversario, lancia che pianto direttamente nel petto di quest’ultimo che sollevo prima di infilare l’altra estremità dell’arma nel suolo, impalando il robot che si disattivo per sempre.
 
-“Mfmf!” fecce allora tranquillo il Pyro molto orgoglioso di lui
 
-“Signore Pyro?!” chiese allora Derpy che non sapeva cosa dire tanto da un lato era felice che era stata salvata ma che d’altra parte era scioccata dal metodo del Pyro “Non…Non dovevate aiutare l’Ingegnere?”
 
-“Mmmmfmphhmmm”
 
-“Cosa dice?” chiese McCoy
 
“A parte che dice che non può lasciarsi solo a accarezzare grandi conigli rosa come la appena fatta” fecce un po’ perplessa la pegasa “Ma soprattutto dice che ormai il suo amico ha finito di costruire la macchina delle festività.”
 
-“Cosa?” fecce McCoy
 
Prima di rispondere alla sua domanda, un potente rumore di mitragliatrice si fecce sentire, con in sottofondo la risata di Conhager, e i quattro altri robot che erano saltati per attaccare Kirk e i altri furono colpiti senza sosta da centinai di proiettili, e se non fosse abbastanza furono fatti esplosi da quattro missili che li misero fuori uso.
 
-“Ma che cosa è successo?!” fecce allora Zulu che vide ai suoi piedi i resti del robot che due seconde fa lo voleva ucciderlo.

 -“Questo!” urlo allora di gioia Conhager che si stava massacrando dalle risate prima di puntare a una mitragliatrice su piedi che sparò automaticamente su tutti i robot che erano alla sua portata, come quella che aveva già creato contro Shura ma in più grande con il doppio di fucili e un lancio missile “Il mio sentry di livello tre non è forse l’arma migliore contro il generale, ma contro questi robot di qualità inferiori a quelli che erano sul mio pianeta è più che sufficiente YEAAAAH!”   

-“Ma come avete fatto a costruirlo in cosi poco tempo?” fecce Spock in modo stoico anche se in fondo di sé era sorpreso “Non è possibile che un uomo normale sia riuscito a creare un apparecchi così complesso in solo una diecina di minuti con del metallo non lavorato appena ricuperato da androidi”
 
-“Cosa ti posso dire” rispose sorridente l’Ingegnere “Diciamo che ho la mano in certe cose meccaniche… Inoltre mi rimaneva un po’ di australium in tasca, il che mi è parecchio utile per alimentare le mie invenzione”
 
-“Aspettate un minuto…” interrompo Kirk “Avete detto dell’Australium…cioè il minerale proprio del vostro mondo più potente del nucleare?”
 
-“Yup?” fecce perplesso l’Ingegnere “E me ne rimane ancora un po’ in tasca quindi volendo posso costruire un altro apparecchio che ci possa essere d’aiuto per rallentare ancora di più i robot e…”
 
-“Per caso l’australium è instabile?” interrompo bruscamente Kirk
 
-“In generale no” rispose Conhager che cominciava a innervosirsi di essere interrotto di continuo da un uomo che aveva ormai del male a sopportare “Però, certo, è come una bottiglia di coca: più la muovi in modo sconsiderata e più rischi che esplode. Ma per fare esplodere dell’australium – il che non avrebbe l’effetto di una bomba nucleare ma sarebbe comunque abbastanza devastante – bisognerebbe davvero andarsi pesante!”
 
-“E una carica soprariscaldata di energia di energia nucleare potrebbe bastare per fare una reazione?” chiese allora precipitosamente Kirk tirando fuori dalla sua tasca la carica della pistola di Cechov che aveva fino a lì conservato.
 
-“Si…” disse Conhager che sembro stupefatto “Ma…domanda… lei è pazzo vero?! Perché vorreste creare una bomba che… aspettate, forse ho capito…”
 
-“L’esplosione, se contenuta in un recettore, potrebbe essere abbastanza potente per mettere fuori uso Hy’ardolfius ma lasciarsi il tempo di metterci al riparo” disse Spock che fu il primo a capire l’idea del suo superiore.
 
-“Ey!” fecce allora Conhager ridendo “Devo ammettere che l’idea è abbastanza buona…Però, solo per sapere…siete conscio che è probabile che Hy’ardolfius muoia nel processo vero?”
 
-“Ha raggione capitano” fecce allora interpellata Uhura.
 
Il capitano Kirk esitò per circa un minuto, riflettendo sul suo codice morale e quello di Starfleet, ma ricordandosi quello che il Generale aveva causato nei confronti del suo equipaggio decesso e dei universi in generale. Lasciando i suoi pensieri, Jim si decise di rispondere.
 
-“Starfleet promuove valori di pacifismo e di diplomazia, e ci chiede di fare ogni cosa nel nostro potere per catturare i criminali di guerra o agenti del terrore vivi per potergli giudicare in virtù delle legge della confederazione. Però è ovvio che non riusciremmo né a parlamentare né catturare Hy’ardolfius e la nostra vita né dipende, quindi non abbiamo scelta e se deve morire morirà”
 
-“Capitano!” fecce Uhura scioccata, anche se sapeva il suo superiore aveva ragione”
 
-“Rinunciare cosi presto alla vostra morale…” fecce Conhager levandosi il suo casco di operaio per grattarsi la testa calvo “Boy… siete ancora più ipocrita di quello che pensavo, ma vabbe…” e li prese di forza la carica della pistola del russo dalle mane di Kirk prima di girarsi per mettersi al lavoro “Se mi ci metto subito, posso finire la costruzione della bomba.”
 
-“Ma dobbiamo avvertire i altri! Fecce allora Scott
 
-“Ci vado io” fecce Kirk preparando la sua pistola faser, che oltre a voleva essere sicuro di vedere i altri fuggitivi al sicuro, ma anche dimostrare a tutti che non aveva rinunciato ai suoi valori e che era sempre pronto a sacrificarsi per altrui. “Voi altri ravvicinate il più possibile i feriti dall’astronave” e, senza aspettare che qualcuno lo trattenesse, si precipitò verso il campo di battaglia. Fu appena arrivato a metà strada che vide che il generale era riuscito a catturare il Medico tedesco e a sollevarlo dalla gamba davanti i suoi occhi, prima di puntare su quest’ultimo una pistola dal quale usciva delle fiamme.
 
-“NEIN, NEIN!!! Ich nein voglio ezzere kotto kome un wurstel! AIUTOO!!!” si mise ad urlare Fritz che, nel tentativo disperato di liberarsi tirando fuori dalla sua giacca una sega di operazione coperta di sangue asciutto, pronto a tagliarsi il piede.
 
Ma, per la grande fortuna del mercenario sessantenne, non fu costretto a perdere un suo membro rischiando un emorragia per potere scappare alle fiamme, visto che Batman corse alla sua salvezza lanciando di nuovo un suo batarang esplosivo sulla mano meccanica del Generale per costringerlo a rilasciare il tedesco prima di tirare di nuovo il suo cavo per colpire per la terza volta il generale, con alla differenza che questa volta Hy’ardolfius fu preparato e gli contra t’attacco sparandogli addosso con il lancia fiamme che aveva acceso per il Medico. Il giustiziere della note riuscì a evitare l’attacco in extremis, ma il suo mantello prese fuoco e il supereroi, ormai a terra, fu costretto a disfarsene prima di correre a sua volta per scappare alla mitragliatrice del servo dell’Ente Supremo che lo prese a caccia.
 
-“Ahia, ho mi zono rotto mein piede!” fecce Medico prima di prendere il suo medigun sparare su se stesso il raggio rosso “Aaaah, molto meglio…”
 
-“MEDIC NON RIPOSARTI!!!” fecce allora Grosso che nel frattempo si era rialzato e, frustrato di essersi fatto buttare giù in modo cosi stupido, si era precipitato per costringere il suo collega germanico a rimettersi in piede e tornare alla carica “NOI DOBBIAMO UCCIDERE STRONZO!”
 
-“Aspettate!!!” fecce Kirk che era appena arrivato in modo discreto per non farsi vedere del general “Abbiamo trovato un piano che non solo potrebbe impedire a Hy’ardolfius di chiamare altri robot al suo soccorso, ma potrebbe addirittura neutralizzarlo una volta per tutto!”
 
-“Ah si?” chiese allora scettico la Spia che, in una nuvola di fumo, si rese nuovamente visibili accendendosi una sigarette “E in cosa consiste la vostra merveilleuse idée?”
 
-“Il vostro collega Conhager sta costruendo una piccola ma potente bomba che sarà abbastanza potente per distruggere le diffese del Generale, ma per poterla usare bisogna evacuare la zona ma costringendo Hy’ardolfius a rimanere fermo.”
 
-“Mmm” rifletto la Spia “Il vostro piano non sembra così male…E per fortuna mia è il pipistrello e il greco con i capelli orrendi che sono i più adatti a trattenere il nostro nemico comune… però immagino che devo avvertire i altri due imbecilli dei miei colleghi…” fecce sospirando di noia “E vabbé, me ne occupò subito, però non provate a lanciare la bomba prima che sono tornato!” e lì, il francese scomparì di nuovo per andare a cercare il Demolitore e l’Esploratore che, insieme a Camus, si erano messi per attaccare il Generale mentre quest’ultimo tentava ancora di uccidere Batman.
 
-“IO VOLERE COMBATTERE!!!” fecce Micha

-“Nein nein mein Große freund russo!” tento di spiegare Medico che tentava disperatamente un pretesto per allontanarsi il prima possibile dal campo di battaglia per lasciare ai altri il lavoro sporco “Hai zentito il kapitano, ztanno per lanciare una bomba e immagino khe non fuoi farti ezplodere in mille pezzi”
 
-“MA IO UTILE ALLO SCONTRO QUI!!!” protesto il sovietico “SACHA PUO UCCIDERE IL PICCOLO FIGLIO DI CAPITALISTA A OCCHI DORATI!!!”
-“A dire il vero” inizio allora a parlare Kirk “Forse potresti essere più utile laggiù con noi”
 
“DA/JA?!” dissero insieme il Grosso e il medico, il primo con un’espressione di sorpresa che non capiva e il secondo con un sorriso da vigliacco pieno di speranza.
 
-“Si” spiego allora il capitano “Mundy mi ha detto che quando sei sotto l’effetto del ub…uba”
 
-“Ubercharge” taglio precipitosamente Medico che era impaziente a sentire la soluzione
 
“Che quando siete sotto l’effetto dell’Ubercharge” riprese Kirk “Diventate molto più forte. Quindi se Fritz riesce di nuovo a caricarvi forse potreste lanciare la bomba.”
 
-“Quindi…avrei l’onore di fare fuori il generale?” chiese Grosso che voleva essere sicuro di capire bene.
 
-“In un certo modo si” disse Kirk
 
-“PERCHE NON ME L’HAI DETTO PRIMA!!!” rido allora il bolscevico che afferro sia il Medico che Kirk nei suoi potenti bracci prima di correre dove i altri ufficiali di Starfleet erano “IN QUESTO CASO ARRIVO!!!”
 
Mentre questi tre lasciavano il campo di battaglia per mettere in atto la loro strategia, i quattro che combattevano ancora riuscivano a fare un lavoro piuttosto efficace e, stranamente, coordinato alla perfezione: Infatti, per un instante Hy’ardolfius si teleporto davanti a Batman per dargli un potente pugno che avrebbe subito steso il cavaliere oscuro che nonostante tutte le sue abilità rimaneva un uomo normale senza super-poteri; ma al momento del colpo Camus si precipito e salto sul protettore di Gotham per mettere quest’ultimo al riparo, e alla loro volta il Demolitore e Esploratore fecero il loro contributo, il primo sparando potente granate e il secondo saltando sulla mano di Hy’ardolfius prima di correre lungo il braccio di quest’ultimo sparandogli sopra prima di ripartire come una freccia. Lasciando cosi a Batman e Camus l’occasione perfetto per tornare alla carica.
 
-“Ma quanto tempo ci mette questo bastardo a crepare?!” s’indigno il Demolitore che notò di avere quasi esaurito tutte le sue munizione
 
-“Già, ho l’impressione che tutto quello che facciamo non serve a niente!” si lamento l’Esploratore
 
-“Per una volta dici qualcosa di sensato moccioso” fecce allora Spia che compari dietro di loro “Infatti, se proseguiamo in questo modo moriremmo schiattati da questo pazzo furioso o intossicati dal fumo tossico che ci raggiunge o precipitato nel fuoco quando il suolo si aprirà sotto di noi”
 
-“Hai qualche alternativo baguette?!” insultò allora Demolitore mentre mise le ultime granate che aveva a sua disposizione nel suo cannone.
 
-“Io no, ma l’altro cretino spaziale si. Stanno per lanciare una bomba sul generale e se non volete accompagnarlo in inferno vi consiglio di muovervi il culo da qui per andare con i altri.”
 
-“Cosa?! Abbandonare il campo di battaglia e dare un immagine di vigliacchi al popolo scozzese e alla famiglia Finnegan?! Mai!!! Piuttosto morire in eroi con la mia spada dei miei antenati in mano!” dichiaro tirando fuori la vecchia spada e alzandola eroicamente sopra di lui “Onorerò l’Eyelander con il sangue dei mie nemici o il mio stesso sangue!!!”
 
Spia, annoiato e che non voleva perdere tempo, apri la sua vesta e tirò fuori una piccolissima bottiglia di whisky dalla sua tasca che mostrò al guercio nero “Te la offro se lasci il campo di battaglia, che vai raggiungere i altri cretini e soprattutto se non apri la bocca per le prossime dieci minuti”
 
Vedendo l’alcool che gli mancava cosi tanto, l’eroismo e il senso dell’onore di Tavish Finnengan scomparirono istantaneamente. Tento di dire qualcosa, ma si ricordo che tra le condizione che il francese aveva appena detto c’era quella che doveva stare zitto, e quindi fu senza dire niente. Dopo una breve esitazione durante la quale si girò per guardare dietro di lui la battaglia, la sua dipendenza ebbe la meglio e si precipito in direzione dei altri che aspettavano.
Soddisfatto del suo lavoro, la Spia inizio a mettersi al rifugio anche lui.
 
-“EY!” fecce allora Esploratore scioccato “Non vai avvertire Batman e Camus?!”
 
-“Be” disse sorridendo Spia “Il mio contributo l’ho fatto, ormai tocca a te.”
 
-“Cosa?!”
 
-“Riflettici un po’: io sono efficiente quando sono discreto, e sei d’accordo che non posso avvertirgli se sono in mezzo a uno scontro. Al contrario, tu sei il veloce che va in prima linea per osservare e trasmettere le informazione, dunque dai, vai a avvertirli, e se non lo fai dirò a Kirk e i altri che se abbiamo perso due dei migliori elementi del nostro gruppo di poveri maledetti sarà solo colpa tua!”
 
-“Ma sei un vero stronzo!” si lamento il ragazzaccio
 
-“Esatto, ed è per questo motivo che sarò sempre migliore di te!” si mise a ridere Spia “Bene, ci vediamo tra poco… se sei fortunato!” e li, allora che l’altro lo voleva trattenere, si rese nuovamente invisibile.
 
-“Coglione! Si dai! Scappa come un vigliacco dalle put…” prima di fermarsi ricordandosi che l’amante principale della sua madre era, purtroppo, la sua propria madre. Calmato e rassegnato su sé stesso, Esploratore si preparo psicologicamente e andò a raggiungere i due più grandi guerrieri del gruppo, i quali erano stati costretti a ritirarsi dovuto al fatto che il suolo del pianeta, non resistendo più alla pressione, iniziò a aprirsi per lasciare scappare dei potenti geyser di fumo acido e del fatto che Hy’ardolfius a sparare contro di loro raggi laser.
 
“Ey, pipistrello e aquarium, avete un minuto?!” che si inserì tra i due, accompagnandoli nella loro corsa a ostacoli mortali
 
-“Non abbiamo tempo di discutere, dobbiamo neutralizzare quel demonio!” dichiarò Camus
 
-“I zalgo sono guariti?” chiese allora Batman prima di notare che i altri se ne erano andati “E i tuoi compagni, hanno deciso di abbandonarci?”
 
-“Si…ehm no!” si corego Esploratore evitando per poco di essere colpito “In realtà i altri del futuro hanno avuto l’idea, se ho capito bene, di creare un dispositivo che potrebbe finalmente neutralizzare quel presuntuoso in metallo!”
 
-“Ottimo! Allora vai da loro, io e Batman tratteremmo il Generale, chiedi a Kirk e ai suoi uomini di sparargli tutti in contemporaneo su di lui in modo tale che sia distratto mentre noi vi raggiungiamo!”
 
-“Okay, allora a tra poco se non finiti in pezzi!” si accontento di dire Esploratore in grande fretta prima di scappare a tutta velocità!
 
Batman, però, non era convito: cosa intendeva il giovane con “Neutralizzare”, non era che la bomba avrebbe ucciso il generale? Certo, quell’uomo era un uomo orrendo, che aveva causato torto a tutti lui compreso, ma il giustiziere era comunque contro il fatto di uccidere un essere umano, pur malvagio. Però il cavaliere oscuro non poté riflettere oltre sul momento perché non era stupido ed era conscio che c’erano delle priorità, in questo caso impedire a Hy’ardolfius di sparare a Esploratore. Cosi, il supereroi si girò lanciando una altro suo batarang migliorato, questa volta elettrico nella speranza che una scarica potesse distrarre abbastanza tempo il generale prima di tornare alla carica accompagnato da Camus.
 

 



 
-“AAAAAAAH!!!” urlò allora Esploratore che fu catapultato su diversi metri in seguito a un’esplosione laser che si fecce dietro di lui. Il povero ragazzo atterrò a solo due o tre metri dei altri che lo aiutarono a rialzarsi, visto il brutto – anche se non grave – stato nel quale era.
 
-“Alla fine ci sei riuscito?” fecce annoiato la Spia mentre, come promesso primo, lancio la bottiglia di whisky in aria prima che il Demolitore la prese al volo per beversela in un colpo-
 
-“No grazie a te!” fecce rispose Esploratore mentre guardo a una ferita alla sua spalle che sanguinava “Merda il mio t-shirt è ormai fottuto per sempre!!! Ey Medic! Mi puoi aiutare per il mio braccio?”
 
-“Ich mi dizpiace” menti il tedesco che era completamente indifferente “Ma devo concentrare su Grozzo affinkhé zia pronto”
 
-“Certo come no!” si lamento il giovane “Sempre quest’obeso!”
 
-“Avete avvertito Batman e Camus?” si accontento di dire Spock che voleva direttamente arrivare al punto.
 
“Si si non preoccuparti, chiedono solo che sparate tutti insieme al coglione quando la bomba è pronta”.
 
-“Perfetto!” disse allora Scott che nel frattempo era riuscito a convincere Conhager di lasciarlo aiutare nella concezione della bomba “Abbiamo quasi finito!”
 
-“Già” confermo l’Ingegnere prendendo la carica della pistola di Ceckhov che mise inserò nel dispositvo “Fatto! Devo solo mettere il conto alla rovescia!”
 
-“Se Grosso lo lancia bene dal primo colpo, un minuto dovrebbe bastare al proiettile per arrivare ai piedi del generale senza però lasciare a quest’ultimo il tempo di reagire in tempo” calcolò Spock nella sua mente
 
-“Pero azpetta che mein ubercharge zia pronta!” ricordo Medico
 
-“Capitano!” si esclamò McCoy che, al contrario dei altri, era rimasto alla sua occupazione di prima sorvegliando i feriti “Kalash’ar inizia a risvegliarsi! Nono!” fecce all’intenzione della sua paziente “Non muovetevi subito, tra poco potremmo scappare!”
 
-“Co…cosa…?” sussurrò a malapena la zalgo “Siete ancora qui..?”
 
-“Tranne McCoy, tutti in posizione!” ordino Kirk “Mettete le pistole in modalità disintegratore! Abbiamo visto che contro l’esoscheletro non serviva a niente ma rimane la nostra migliore arma contro di lui!”
 
-“Siete sicuro capitano?” chiese Uhura che era ancora un po’ male all’idea di uccidere Hy’ardolfius
 
-“No” rispose onestamente Kirk “Ma non abbiamo più scelte. Adesso in posizione! Al mio segnale lanciate la bomba e sparate!”
 
Un minuto che sembro essere un eternità passo durante il quale, sudore al fronte, tutti aspettarono. Ormai diventati testimoni impotenti, tutti guardavano a Camus e Batman che lottavano di tutte le loro forze per tentare di mantenere il temibile Hy’ardolufius bloccato a uno solo posto. Kirk e i suoi uomini – almeno – avrebbero voluto intervenire ma sapevano che dovevano rispettare il piano che avevano concepito, e iniziarono a innervosirsi dall’angoscia: se sparavano troppo presto si sarebbero fatti notare e avrebbero rovinato tutto, troppo tardi e i due altri fuggitivi sarebbero stati uccisi, ma temevano anche che uno di questi due potesse essere ucciso prima. Dopotutto, ormai erano solo due a trattenere l’infame Hy’ardolfius e quest’ultimo aveva ormai capito tutti i loro trucchi.
 
“MEDICO!!!” fini per urlare Zulu che non sopportava più la pressione
 
-“Ubercarica pronta!” rispose allora il tedesco che senza aspettare attivo il suo raggio, trasformando nuovamente il russo in un essere rosso con i occhi gialli
 
-“YAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!” urlò allora Grosso che prese la bomba che Scott si sbrigo di attivare, prima di correre su qualche metri e lanciarla “MUORI STRONZO!!!”
 
“FUOCO!!!” urlo Kirk che insieme ai suoi quattro uomini disponibili, e lo Cecchino a modo suo, iniziò a sparare con i loro raggi rossi, colpendo direttamente il Generale che non aveva visto il colpo arrivare non poté reaggire.

 







-“Scappiamo!” fecce Camus a Batman che lancio un ultimo attacco di ghiaccio per rallentare il loro nemico comune prima di correre.
 
Però , allora che tutto funzionava come previsto, che Camus era già quasi arrivato al punto di salvezza, dove tutti si preparavano a nascondersi dietro delle rocce per proteggersi di un eventuale onda della bomba che era ancora in aria, che succedo un imprevisto che nessuno aveva immaginato, o piuttosto che tutti si erano scordato. In effetti, dietro le fiamme che uscivano del suolo, con la giacca a metà distrutta e il petto sporco di sangue e di cenere, sparando con il suo fucile che aveva rimpiazzato il suo bazooka che aveva messo alle sue spalle, c’era nientemeno che il Soldato che si era appena risvegliato dal suo coma, urlo contro il generale

-“BRUTO FIGLIO DI MERDACCIA CHE NON SEI ALTRO, HAI OSATO TENERMI LONTANO MENTRE I ALTRI CONTINUIVANO A DIVVERTIRSI!!! ADESSO TE LA FARO’ PAGARE CARA!!! TI DARO COSI TANTI COLPI DI GAMBE NELLE PALLE CHE LE SPUTTERAI DALLA TUA ORRENDA BOCCA DI MERDA! STRAPPERO’ OGNI SINGOLO MEMBRO DEL TUO CORPO DIFFORMO CHE USERO’ PER TAPPESTARE IL TUO CULO FRIGIDO PRIMA DI LANCIARLI AI CANI AFFAMATI AFFINCHE GLI MANGINO PRIMA DI PRENDERSELA CON LA TUA FACCIA DA PICCOLO MOCCIOSO GRASSO E PUZZOLENTO CHE STACCHERO’ A MANI NUDE PRIMA DI SPEDIRLA PER POSTA ALLA TUA OBESA E DISGUSTOSA MADRE CHE SARA’ INCAPACE DI RICONOSCERLA E LA BUTTERA NEL SCESSO DOVE MERITI DI STARE FINCHE I VERMI FINISCONO IL LAVORO, SENTITO BRUTTO COGLIONE IMPOTENTE! TI SPACCHERO IN COSI TANTI PEZZI CHE DALLO SPAZIO CONFONDERANO I TUOI ORGANI CON UN INSIEME DI ISOLE IN UN MARE ROSSO!!! TI MONSTRERO’ COME L’AMERICA PUNISCE I STRONZI COME TE, A COLPI DI CALCI E DI PIOMBO PRIMA DI RECICLARE IL LORO CORPO IN MARMELATA E RIVENDERLO A UNA SOCIETA SPECIALIZZATA NELLA PRODUZIONE DI COLLA PER L’UNICA COSA PER LA QUALE POSSONO ESSERE UTILI, MANTENERE SUL MURO IL RITRATTO DI AMERICANO MILLE VOLTE MIGLIORE DELLA LORO MISERABILE ESISTENZA, CIOE ME!!! HAI CAPITO BRUTTO FALSO COMMUNISTA DI ZANZIBAR NEONAZISTA SENZA PALLE E SENZA TETTE, TI INFILERO LA TUA TESTA NEL TUO CULO COSI PROFONADAMENTE CHE COLUI CHE RIUSCIRA AD TIRARLA FUORI SARA’ SOPRANOMINATO IL RE ARTU’!!!”

-“Non è possibile!” fecce Cecchino dandosi un colpo sulla testa “Ci siamo scordato l’altro americano idiota!”
 
-“E il peggio è che è rimasto stupido!” si lamento Spia
 
-“AHAHA!” rise Demolitore che era tornato ad essere un po’ ubriaco e che inizio a cantare “Sta per morire, sta per morire!”
 
Batman era l’unico rimasto sul campo di battaglia quando il Soldato fecce di nuovo la sua comparsa, e di conseguenza l’unico a ancora potere ancora intervenire per salvare il patriota della seconda guerra mondiale, anche perché quest’ultimo non si rendeva conto della pericolosità nella quale si trovava e che, anche se cosi avrebbe comunque voluto rimanere lì per combattere. Senza prendere il tempo di riflettere, Batman si girò per la seconda volta per andare alla riscossa. Raggiungere il sergente Doe fu per lui la parte più facile nonostante i geyser, ma quando lo afferrò al collo per obbligarlo a seguirlo, Batman fu costretto a lottare contro la resistenza di Doe, che protestava per essere lasciato e proseguire la lotta.
 
-“Devi muoverti!” ordinò il giustiziere all’americano che gli dava dei colpi con il manico del fucile per liberarsi dalla sua impresa.
 
“MAI! Un americano non lascia mai il campo di battaglia!”
 
“Per cominciare è falso e secondo smettila di fare il bambino capriccioso!”
 
BANG!
 
Il cavaliere oscuro e il patriota avevano preso troppo tempo a litigarsi che avevano perso di vista Hy’ardolfius che approfittò della loro distrazione per dare a entrambi un potente colpo di pugno che gli proietto entrambi a metà percorso dai altri. Il colpo non era stato abbastanza preciso per essere fatale, ma è ovvio che un grosso colpo d’acciaio dato a grande velocità poteva essere molto doloroso. Soldato infatti fu colpito alle spalle e al rumore che c’era stato si poteva immaginare che una delle se omoplate fosse rotta. Batman, per conto suo, non aveva niente di rotto, ma sulla bocca, unica parte del suo viso non coperta, si poteva vedere un piccolo ma comunque presente filo di sangue che cadeva, il che poteva lasciare pensare che era stato ferito al fronte o al naso, ma visibilmente non era niente di troppo grave visto che si rialzo, si mise alle spalle il Soldato che si lamentava di dolore e che non riusciva più a muoversi.
 
-“ADESSO NON AVETE PIU’ SCAMPO! SPARITE IMMEDIATAMENTE!!!” urlò Hy’ardolfius alla loro intenzione mentre si preparava alla carica, ma fu a questo momento che uno strano cilindro di metallo, che non sapeva da dove veniva, atterrò ai suoi piedi “E cos’è questo?”
 
BOOOOOOOOUM!!!
 
Il cilindro non era nientemeno che la bomba concepita da Conhager e, in qualche misura, Scott, e fu a questo preciso momento che quest’ultima esplodo, facendo scomparire il generale in una potente luce arancione che si propagò a tutta la zona.
 
-“BATMAN!!!” urlo Kirk prima di mettersi al rifugio che si rese conto che il giustiziere e il mercenario non erano in zona sicura.
 
Il cavaliere oscuro, benché indebolito con una pesante sulle sue spalle, si sforzo e si mise a correre sulla pente della collina con tutte la difficoltà che si può immaginare, riuscì a fare qualche metri e ad avvicinarsi abbastanza vicino delle rocce dove i altri erano nascosti per lanciare il Soldato e metterlo al riparlo, ma non ebbe il tempo di andare a proteggersi sé stesso quando l’onda dell’esplosione lo colpi da dietro catapultandolo su diversi metri in avanti.
 
-“NOOO!” fecce Kirk che, deciso a intervenire, si mise a rampicare con precauzione dietro ogni roccia o imperfezione del suolo per ravvicinarsi il più possibile del supereroi senza essere preso a sua volta dal potente e bollente vento che la bomba aveva provocato. Arrivato vicino, il capitano afferrò la gamba di Batman e, impiegando il massimo delle sue forze, lo tirò verso di sé per metterlo al sicuro e controllare in quale stato era. Per il grande sollievo di Kirk, Batman era viva, e anche conscio! Però, l’armatura nera di quest’ultimo non aveva altrettanto resistito e era fratturata ovunque, compreso l’elmo a forma di pipistrello che si era rotto a punto tale che si poteva vedere la meta del viso di Bruce Wayne, ferito presso l’occhio e che mostrava segni contenuti di dolori forti. Era ovvio che, se era sopravvissuto – il che era il più importante – Batman non sarebbe più riuscito a combattere per un paio di minuti e sarebbe stato decisamente svantaggiato in confronto a prima.
 
Per circa un minuto, tutti furono in panico totale, visto che l’esplosione, oltre ad avere creato un onda pericolosa, aveva provocato un altro potente terremoto, e i nostri compagni si chiesero se potevano non sopravvivere, e i loro pensieri erano comprensibili visto che sentirono che la collina scendeva e che dovettero evitare delle rocce che cadevano dall’altro. Pero, alla fine, la situazione sembro calmarsi e l’onda scomparì. Perciò i nostri fuggitivi, insieme a Kalash’ar che inizio a rialzarsi con grande difficoltà e Osirius che inizio ad aprire i occhi, iniziarono a rialzarsi per osservare le conseguenze della loro bomba, e bisogna dire che furono abbastanza sorpresi. In effetti, in un diametro di cento metri attorno a dove c’era Hy’ardolfius non c’era ormai nient’altro che un immenso abisso dal quale della lava inizio a uscire per formare un lago, il tutto sputando gas tossico che, insieme al fumo già formato da lontano creò un’immensa massa di aria nera fatale che si avvicinava ai nostri compagni, i quali, senza perdere tempo, iniziarono a strapparsi i vestiti per metterli sulle loro bocche e respirare (tranne Il Pyro, che aveva la sua maschera e che fu l’unico ad essere tranquillo e ad osservare con piacere la scena prima di vedere Derpy soffocare e quindi strappare un pezzo del T-shirt di Esploratore per la sua amica, e Spia che, non volendo rovinare il suo bellissimo vestito di lusso, strappò anche lui un pezzo del T-shirt del più giovane mercenario.
 
-“Stron…Kok KOF!!!” inizio a tossicare Esploratore
 
-“Almeno abbiamo fatto fuori l’altro stronzo kof kof…Adesso posso permettermi di urlare come kof kof una ragazzina per via del dolore kof…AAAAAAAAAAAAAAAH kof AAAAAAAAAAAH CHE MAAAALE!!!” urlò Soldato
 
-“Puoi dirlo forte boy” fecce Conhager aiutando il suo collega a rialzarsi “Kof Kof, di lui non rimane neanche le cenere da spazzare”
 
-“E’ orribile Kok!” piangiò Derpy che nonostante tutta la malvagità di Hy’ardolfius non poteva rassegnarsi all’idea che i uomini e gli esseri che gli somigliavano potevano uccidersi a viccenda”
 
-“Già” fecce Batman che guardò con un occhio deluso il capitano Kirk
 
-“Cosa….cosa avete fatto?” chiese Osirius che, insieme a Kalash’ar, non sembro avere problemi di respirazione.
 
-“Ci siamo sbarazzati KOF KOF di Hy’ardolfius” fecce Zulu che insieme a Scott aiuto il Zalgo verde, ancora troppo debole per alzarsi e camminare da solo “Adesso dobbiamo raggiungere l’astronave prima di finire asfissiati!”
 
-“Ma il pianeta non doveva esplodere KOF KOF?” chiese Uhura
 
-“Tyresius sta lavorando a contenere l’implosione il più a lungo possibile” disse Kalash’ar che tento di camminare prima di cadere e di essere costretta ad accettare l’aiuto di Uhura “Adesso andiamo all’astronave, presto!” pero per un secondo si fermò “Come sarebbe che sareste riusciti a sbarazzarti di Hy’ardolfius”
 
-“Abbiamo creato una bomba che è stata abbastanza potente per disattivare i suoi sistemi di difesa e disintegrarlo” disse Spock che portava su i suoi bracci il corpo di Cechov che era ancora nel coma, per raggiungere i altri che avevano iniziato una penosa ma determinata ritirata in direzione dell’astronave.
 
-“I…Impossibile!” disse Kalash’ar “I primitivi come voi non hanno ancora i mezzi necessari per sconfiggere un alto ufficiale dell’Ente Supremo!”
 
-“Visibilmente noi si! Kof kof!” disse Camus che per una volta non trattene il suo orgoglio di essere riuscito a mettere fuori un avversario cosi arduo”.
 
Bip bip…BIP BIP BIP!!!!
 
Allora che erano finalmente a meno di dieci metri dell’astronave un rumore elettronico si fecce sentire dietro i nostri compagni
 
-“Il..il mio sentry kof kof?!” fecce Conhager che si spaventò girando la sua testa “Ma se si attiva solo quando un nemico è qui?!”
 
Infatti, appena i altri si girarono alla loro volta, che il sentry inizio a sparare sopra una potente colona di lava che usci dal nuovo lago. Da questo torrente di liquido mortale, sputò Hy’ardolfius arrabbiato come mai, che con la sua armatura rossa di metallo bollente e atterrò sul Sentry che fu distrutto all’instante, prima di dare un pugno a Spock e afferrare Cechov che lancio in aria, facendo scomparire il giovane russo nel fumo.
-“NNNNOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! CHECHOOOOOOOOVVV!!!!” urlo disperato Kirk prima che il Generale, ormai in ovvio vantaggio, punto a lui e tutti i altri un cannone
 
-“Spero che vi siate divertito sul mio conto!” urlò allora il Generale “Ma ormai il divertimento è finito per voi! Ormai non potete più scapparmi e siete troppo deboli per resistermi! Mi farò un piacere di esplodere le vostre miserabile teste prima di scappare all’instante! Adesso morite creature repugnante!”
 
I fuggitivi sapevano che ormai erano fatti: Sia Batman, che Camus che i zalgo non erano più nello stato ideale per combattere, i altri erano completamente senza difese contro il generale, e erano alla portata diretta del cannone. In fine, anche se alcuni di loro fossero riusciti a evitare il colpo, non sarebbe riuscito a sopravvivere a lungo per via del gas.
 
-“Ahaha… Hy’ardolfius, sei ancora più miserabile di quello che pensavo…” si fecce sentire nell’aria  una voce molto familiare a tutti.
 
Questa volta, fu il Generale a girarsi lentamente dallo spavento, e a vedere insieme ai altri l’arrivo dell’ancora misterioso ma sempre pericoloso Amiraglio Tyresius. Ma se l’entrata di Hy’ardolfius, che era saltato fuori dalla lava con una tale forza che aveva sollevato quest’ultima a più di una trentina di metri di altezza, l’arrivo di Tyresius fu ancora più impressionante. Infatti, anche lui comparì dal lago di lava, ma non solo lui non aveva nessuna armatura e non sembro minimamente soffrire dal calore estremo, ma inoltre non fu tanto lui ad emergere dalla lava, ma piuttosto il lago stesso ad aprirsi per lasciarlo volare via verso la superficie in tutta tranquillità. Anzi, l’Ammiraglio, il quale aveva del sangue su un sorriso particolarmente sadico, sembro controllare la lava, visto che alzo la mano e che della lava si sollevo verso di essa per formare una grande sfera.
 
-“Allora, il tuo piano consisteva a sfuggirmi per prendertela contro i miei prigionieri, ma vedo che hai fallito perfino questo. In somma non solo sei un vigliacco, ma sei anche un perfetto incompetente…AH! Ho fatto una volta l’errore di darti una morte onorevole, ma adesso voglio solo andarmene da questo pianeta dalla quale ho rallentato l’implosione e limitato i danni eliminando un massimo di zalgo e di Spectrum, dopo averti ucciso ovviamente.”
 
-“Brutto mostro!” urlò allora Hy’ardolfius che tirò il suo vero braccio una grossa pistola caricata di Spectrum “Non sei nient’altro che un demonio che ha tradito il retaggio e l’impero dell’Ente Supremo!” e senza aspettare oltre sparò come una mitragliatrice numerosi colpi di Spectrum in direzione dell’Ammiraglio.
Quest’ultimo si lasciò fare nonostante il fatto che il suo corpo viene perforato ovunque.
 
-“Ma…ma come?!” fecce Hy’ardolfius che, rendendosi conto che tutto ciò era inutile si fermo “Ma…Ma lo spectrum è mortale per voi zalgo!”
 
-“Quindi anche Tyresius è uno zalgo?” fecce Spia che come i altri non aveva ancora capito bene la natura dell’Ammiraglio.
 
-“Ahahaha” rido con calma Tyresius allora che il suo corpo si ricostituiva all’instante, guardando a terra il tutto levandosi lentamente i suoi occhiali che mise in tasca “Per prima cosa, sappi che non io ad avere tradito i ideali di Tubaikainus e di Jairus, ma l’Ente Supremo ad averci condannati. E
E seconda cosa, pensi davvero che un po’ di Spectrum come il tuo può bastare per uccidermi” e li alzo la testa senza i suoi occhiali, rivelando a tutti i suoi occhi, cioè niente. In effetti, al posto dei occhi, c’erano solo due grandi buchi vuoti, dai quali uscivano in continuazione del fumo nero, il che sciocco tutti i presenti che iniziarono a chiedersi se l’Ammiraglio era cieco. “CREDI DAVVERO CHE TI BASTA A UCCIDERE UN MOSTRO COME ME?!” urlò finalmente Tyresius mentre lancio la sfera di lava in piena faccia del Generale.
 
Quest’ultimo provò ovviamente a evitare il colpo, ma il lancio fu così veloce che non fecce neanche in tempo a spostarsi di un millimetro. Visibilmente la bomba dei altri fuggitivi aveva avuto effetto sul sistema di difesa del generale, perché la lava colpì direttamente il suo viso che fu bruciata a metà. Preso dal dolore, il generale lasciò cadere la sua pistola di Spectrum che caddò ai piedi di Kirk, il quale senza esitare si precipitò per ricuperarla, per mettere le sue mane sul viso, fu interrotto dall’Ammiraglio che era comparso davanti a lui e che infilo i suoi lunghi diti di fuochi nell’esoscheletro che, nonostante era tre volte più grande di lui e doveva pesare una tonnellata, sollevo sopra della sua testa prima di spaccarla in due e lanciare le due metà lontano indietro.
Il generale, gravemente ferito sia per lava sia perché le sue gambe erano state completamente scorticate dal gesto di Tyresius, e ormai senza difese, cado a terra, dove l’Ammiraglio lo prese al collo, sollevandolo con una mano per guardarlo direttamente nei occhi. Tyresius allora mostrò al generale la sua altra mano con i suoi diti mortali e, dopo essersi assicurato che Hy’ardolfius aveva visto quello che stava per succedergli, Tyresius gli infilò direttamente il suo indice nella pancia. Il Generale allora, giustamente, si mise ad urlare di dolore, per il più grande orrore dei testimoni – tranne Kalash’ar e Osirius che erano indifferenti.
 
-“Ehehe…” fecce allora l’Ammiraglio “Adesso, il mio veleno entrerà lentamente nelle tue vene. Ormai sei condannato, il tuo corpo marcirà dall’interno finché le tue ose di dissolveranno e che la tua carne e i tuoi organi saranno semplicemente un liquido puzzolente.”
 
-“Ar..aarrrgh” tento di insultare Hy’ardolfius che iniziava già a sputare sangue
 
-“Mm…Forse desideri che pongo fine alle tue sofferenze?” disse con una calma sadica l’Ammiraglio “Sai che posso mostrarmi molto generoso se vuoi… Basta che mi dici dove si trova l’Ente Supremo e ti stacco la testa in un colpo solo, che ne pensi? Ti ascolto…”
 
-“Aspettate!” tento di dire Cams che inizio a correre in direzione dei due “Questo Hy’ardolfius ha minacciato direttamente il mio mondo, perciò è dovere mio portarlo davanti al Grande sacerdote per farlo giudicare!”
 
Ma il senso di dovere di Camus si rivelò per lui un’errore fatale. Infatti, il Generale era forse moribondo, ma era ancora abbastanza forte per compiere, in meno di tre cinque secondo, un ultimo gesto da vigliacco: Approfittando dell’arrivo del cavaliere dell’Aquario, diede un colpo di testa a Tyresius per distrarlo, poi alzo il suo braccio ne quale aveva ancora una piccola pistola con la quale sparò una siringa di colore verde nel petto di Camus, il quale si mise ad urlare prima di cadere a terra, tremando e diventando pallido mentre le sue vene iniziavano a diventare verde e i suoi occhi neri. Dopo di che, Hy’ardolfius fecce comparire nella sua altra mano un piccolo doppio coltello di Spectrum che pianto nei due buchi del viso dell’Ammiraglio, il quale non mori ma ebbe comunque un forte dolore e dovete rilasciare la sua preda, la quale, benché cadò ed era già troppo debole per rialzarsi, premo un pulsante sul suo braccio e urlo “VITA ETERNA ALL’ENTE SUPREMO, CHE LA MIA MORTE ABBIA CONTRIBUITO ALLA TUA FINE!!!” scomparendo in una luce blu, probabilmente teleportato in qualche altro universo.
 
-“Signore Camus!” fecce allora Dey che insieme ai altri si precipitò in aiuto al cavaliere di Atena.
 
-“MISERABILE!” urlo Tyresius che, levandosi le lame di Spectrum dalla testa e infuriato di avere perso il Generale, si girò contro Camus “Mi hai fatto perdere l’occasione di finalmente trovare il mio archi nemico! Adesso me la…” poi notò lo stato nel quale era Camus
 
-“Cosa gli sta succedendo?!” disse spaventata Uhura che con McCoy non riuscivano a rilassare Camus né a capire il male che aveva.
 
-“E’ stato contaminato dal Zalgo” fecce allora Tyresius che gli sposto prima di mettersi il cavaliere sulle sue spalle. L’Ammiraglio era frustrato: sapeva che avrebbe ancora il tempo di trovare le essenze del Generale e dargli la caccia e ritrovarlo, ma la situazione del pianeta, la quale inizio finalmente a esplodere all’orizzonte, e di Camus che non sarebbe sopravvissuto senza un intervento immediato non gli lasciava altra scelta “ADESSO ENTRATE NELL’ASTRONAVE! TUTTI QUANTI!!!
 
-“Cosa fate?! Urlo Kirk che tento di correre nella direzione dove il corpo del suo amico era scomparso “Dobbiamo salvare Cechov!”
 
-“Per lui è ormai troppo tardi…” rispose allora Tyresius che, stufato dalla disorganizzazione e dal sentimentalismo dei primitivi, alzo la mano per farli levitare tutti quanti e sforzarli a entrare nell’astronave, senza fare caso alle proteste di Kirk, i suoi uomini, di Batman e Derpy che non volevano abbandonare uno di loro, di Grosso che anche lui voleva aiutare il suo compatriotta, Pyro che –secondo Derpy – non voleva lasciare quel posto bellissimo e dei altri mercenari che protestavano del fatto che potevano benissimo entrare nel veicolo da solo. Quando furono buttati violentemente su i sedili, Tyresius entrò a sua volta, premo un pulsante per chiudere la porta e ordino Kalash’ar, che aveva aiutato Osirius a sedersi “ACCENDI I MOTORI, DESTINAZIONE IL MULTIVERSO! E ATTIVA IL MIO INCUBATORE!”
 
-“Ai suoi ordini!” fecce allora la Zalgo che, nonostante i suoi forti dolori, premo su un pulsante per fare uscire dal suolo una vasca – simile a quella dove Kirk e i altri si erano risvegliati – piena di Spectrum, e tirare su una leva prima di spingere su una manetta e attivare l’astronave-
 
-“NO NO!!!” urlo allora disperato Kirk che corse nel vanno tentativo di aprire la porta sulla quale diede dei colpi “CECHOV! CECHOOV!!!” Il capitano continuo, presto raggiunto dai suoi altri uomini iniziarono ad picchiare contro la porta e sulle finestre. Ma fu del tutto inutile, perché mentre picchiavano il vetro, Kalash’ar, dopo avere aiutato Osirius a sedersi, si mise con grande difficoltà sulla sedia di commando e, attivando i pulsanti, fecce decollare l’astronave che, per la più grande disperazione di tutti, non prese tempo per sollevarsi e volare ma al contrario partì immediatamente nello spazio.
 
Li, a già migliaia di chilometri dell’atmosfera, i passeggeri dell’astronave videro, impotenti il pianeta finalmente implodere su sé stesso.
 
-“Oh no!” fecce Derpy lacrime ai occhi con i zoccoli davanti la bocca.
 
-“Chechov…” fini per sussurrare un’ultima volta Kirk coperto di lacrime, uniche parole in mezzo a un pubblico zitto per via dello shock. Perfino i mercenari, abituati alla morte, ebbero un forte male di pancia e una sensazione di malessere alla vista della distruzione del pianeta, con la consapevolezza che erano i fortunati sopravvissuti di questo cataclisma che aveva appena tolta la vita a miliardi di essere viventi. L’Esploratore, che nonostante era presuntuoso rimaneva il più sensibile dei nove, inizio persino a piangere insieme a Kirk e i suoi uomini, mentre Batman tento di contenere la fortissima rabbia che aveva dentro di sé, rabbia di essere stato incapace di salvare la situazione.
 
Però la tristezza lascio, almeno per i più resistenti psicologicamente, posto alla preoccupazione, perché come alcuni lo temevano l’esplosione fu cosi potente che un’immensa onda che inizio a distruggere tutto si fecce.
 
-“UNA SUPER NOVA!” disse allora a voce alta Spock




















 
-“E’ grave?” chiese allora un po’ esitante il Demolitore che non s’intendeva di astronomia e di studio dello spazio”.
 
-“CERTO!!! Fecce allora Zulu “Una Super Nova è cosi potente da potere distruggere un ‘intera galassia!”
 
-“HOLY MOTHER SHIT!!!” urlò allora lo scozzese mentre si piscio addosso… letteralmente purtroppo.
 
-“NEIN NEIN!!! ZBRIGATEVI ZIGNORINA KALAZ’HAR!!!”
 
-“State zitti!!!” ordinò Kalash’ar che faceva di tutto per evitare i numerosi pericoli – asteroidi, esplosione continue di pianete, rischio di farsi assorbire dalle onde solare o della Super Nova stessa – il tutto provando ad aumentare sempre di più la velocità
 
Kirk, allora rosso e coperto di lacrime, si girò alla voce di Kalash’ar e, insieme ai altri, vide che Tyresius aveva steso Camus soffrendo su un tavolo e che stava aprendo la suo mostruosa bocca sopra di esso.
 
-“Brutto BASTARDO, NON GLI FARAI NESSUNO MALE!!!” urlò allora Kirk che, preso dalla disperazione e dalla rabbia si girò per strangolare colui che non aveva voluto tornare salvare il suo ufficiale e amico e che adesso stava per uccidere il cavaliere dell’aquario.
 
Senza neanche girare la sua testa, Tyresius alzo la mano e Kirk, nonché tutti i altri fuggitivi furono come completamente paralizzati. Tentarono in vano di liberarsi, chi come Kirk per prendersi la rivincita sull’Ammiraglio per via dell’emozione, chi, come la maggioranza dei mercenari, volevano correre ovunque in modo disordinato dalla paura visto che tutte le pianete, stelle, asteroide, etc. attorno a loro esplodevano e che l’astronave nel quale erano sembrava essere assorbita dalla potentissima onda verde che stava distruggendo tutta quella parte dell’Universo.
Però, il primo gruppo inizio a calmarsi quando videro che Tyresius non stava a fatto uccidendo Camus, ma che al contrario stava aspirando via e assorbendo sé stesso tutto il zalgo che il cavaliere d’oro aveva nel suo corpo, finché le vene di quest’ultimo, che erano diventate visibile per via di un forte colore verde, tornarono ad essere normale e che al posto della carne marcia nera che s’era formato non rimanesse nient’altro che una normale ferita facilmente curabile per un dottore come McCoy.
Quando fu fatto però, fu l’Ammiraglio che inizio a tremare e a ridere con malvagità, perse il controllo di sé stesso e lasciò cadere a terra tutti coloro che controllava, prima di girarsi sputando. Tutti presero paura, perché sembrava proprio impazzito, come un animale preso dalla rabbia. L’Ammiraglio fecce qualche passo alzano la mano come se volesse fare a pezzi tutti i testimoni, i quali si misero ad urlare. Ma un fulmine spaziale causato dalla Super Nova colpi l’astronave che inizio a girare in tutti i sensi, il che sembrò fare tornare l’Ammiraglio in sé per un secondo. Serrandosi la testa con le sue mane come se avesse un dolore incontrollabile, il capo dei zalgo inizio a camminare verso una vasca. Alla vista dello Spectrum, sembro esitare, ma quando sentì che stava nuovamente perdendo controllo di sé, Tyresius ci entro e la vasca si chiudo allora che il nemico dell’Ente Supremo sembro entrare in un profondo sonno.
 
-“Ma che…” s’interrogo Scott che andò a controllare Camus del quale la situazione si era considerevolmente migliorato e iniziava già a risvegliarsi.
 
-“Reggetevi forte!” urlò allora Kalash’ar mentre accendo i propulsori dell’astronave che inizio ad accelare fino a superare in solo qualche secondo la velocità massima della distorsione delle nave spaziale di Starfleet, e ad accelerare ancora e ancora finché l’immagine verde della Super Nova, causata dall’incontro tra il Zalgo e dello Spectrum, scomparì progressivamente per lasciare posto a un intensa luce bianca e poi, come era successo ai nostri compagni qualche ora prima, a questo luogo multicolore in qui potevano vedere in diretta vari universi.
 
-“Zi..ziamo finalmente zalvi?!” fecce Medico che rivelo a tutti essersi nascosto sotto un sedile a succhiarsi il pollice dalla paura.”
 
-“Si, siamo ormai nel multi verso” disse Osirius che, ancora molto debole tentò di rialzarsi “Ma adesso, voi ci…”
 
Il zalgo verde stava per finire di parlare quando si trovo davanti il cannone della pistola di Spectrum di Hy’ardolfius che Kirk aveva ricuperata, e alla più grande sorpresa di tutti era proprio Kirk a puntarla su di lui. Il capitano dell’Enterprise, in fatti, sembrava avere a sua volta perso la ragione e, dopo avere respinto tutti, si era precipitato per minacciare i due zalgo con l’arma.
 
-“Un solo gesto e sei morto, CAPITO?!” urlò Kirk
 

[1] Traduzione: “Hai sentito il tuo capo l’asiatico (in senso peggiorativo)? Tornati al tuo sedile e stai zitto
SALVE A TUTTI,
Pensavate che ero morto o che avevo abbandonato la fic ? AHAHA! Mai! E' Solo che ho avuto un sacco di problemi (esami, traferimento all'estero, famiglia, etc.), ma anche se ormai non posso più pretendere pubblicare regolarmente come prima non abbandonerp mai la mia storia finche sarà finita!
Ma vabbe, voglio ringraziare i due lettori più fedeli, Kurama che mi ha sempre sostenuto e PGV2 al quale non ho più risposto alle recesnione (nonostante mi piaccevano un sacco, promesso alla prossima risponda ^^) e che ha ricuperato tutto il suo rittardo, congratulazione grande ;)
Se il precendente capitolo vi ha deluso, è normale, alla  base doveva fare uno solo con quello li, ma come avete potuto constatare diventava troppo lungo (e nel frattempo sono stato interrotto -_-'), ma spero che quello li vi piacerà di più e vi darà voglia di proseguire, anche perché nel prossimo capitolo (che sarà più corto) lasceremmo un po l azione da parte per concentrarsi un po sul mistero dell'Ente Supremo ^^

Buona lettura e scusatemi del rittardo

Deadpool: Ti perdono solo se compaio nella storia!

Un cameo ti va bene?

Deadpool: Certo!

Bene, allora alla prossima (speriamo maggio), salve a tutti e Buona primavera ;)

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Capitolo 14
*** Capitolo XIII: Il patto ***


-“Jim, cosa state facendo?!” Ad urlare in panico era il dottore Leonard McCoy, sbalordito e spaventato di vedere che il suo capitano e amico, che non giurava su niente altro che i valori pacifisti della confederazione di Starfleet, aveva sul momento un espressione da psicopatico impazzito e puntava un arma su due feriti che erano ormai incapace di difendersi e un tizio nel coma. Allora, certo, i feriti in questione erano i esseri che li avevano rapiti e minacciato di morte, pero da li a volere abbatterli. “Calmatevi!”
 
-“LASCIAMI BONES!!!” grido arrabbiatissimo che respingo violentemente il suo amico che cado a terra, dimostrando a tutti che era fuori di sé e che non scherzava “ADESSO MI LI AMAZZO!!! E VI SCONSIGLIO A TUTTI DI INTERFERIRE!” 
 
-“Capitano, riprendetevi!” tento di dire Scott che non sapeva cosa fare in questo tipo di situazione
 
-“Oh certo!” rispose allora Kirk “Non appena quelli avranno avuto quello che si meritano!”
 
-“Finalmente, ti sei fatto crescere le palle ragazzo!” disse orgoglioso il soldato
 
-“Be, finalmente per un capitano Pacifista, sei piuttosto un stronzo quando sei su i nervi” ironizzo Conhager che era sempre arrabbiato del fatto che Kirk e i altri ufficiali spaziali non avevano avuto fiducia in lui malgrado aveva giurato di aiutarli su pretesto che poteva essere pericoloso.
 
-“JA!” fecce allora Medico che, adesso che era nella parte di coloro che erano in netto vantaggio, lasciò perdere la sua personalità da vigliacco e rivelò un’altra parte della sua personalità: un sadismo manifestato da un sorriso malefico e di un sguardo affamato di violenza.
 
-“Adesso non metterci anche tu brutto vecchiaccio di un impero decadente!” fecce il Cecchino che tento di sforzare il tedesco di calmarsi afferrandolo e dandogli un schiaffo
 
-“NON TOCCARE MEDICO!” urlo allora Grosso che intervenne, scatenando una lotta tra loro tre, l’Esploratore e la Spia che tentarono di separagli e il Demolitore che, sotto l’effetto dell’alcool, interferì solo per il piacere di dare pugni e dimostrare – quoto – “Che i scozzesi c’è l’hanno migliore e che agagaa buuurp!!!”
 
-“Nono!” fecce Derpy che inizio a piagnucolare nei bracci di Pyro “Ma perché questi uomini non possono risolvere i loro conflitti che con la violenza allora che il mondo sarebbe migliore se fossero pacifisti come noi pony?!”
 
Ovviamente tra il capitano dell’Enterprise che sembrava avere perso la ragione, i suoi uomini paralizzati tra la penosa decisione di mutilarsi contro il loro superiore e amico per calmarlo rischiando un contrattacco immediato dei zalgo o stare fermi e vedere Kirk commettere là irreparabili, la maggioranza dei mercenari presi in una ennesima lotta da ragazzini, Derpy che piangeva e Camus che, benché tornato in sé, era ancora troppo debole per alzarsi e era ancora semi-conscio, i unici due ancora calmi, in capacità e con la volontà di agire, vale a dire Spock e Batman, non erano intenzionati a lasciare la situazione degenerare ed erano già sul punto di placcare al suolo Kirk quando, all’improvviso, Kalash’ar si mise a parlare.
 
-“Ehehe, come mai adesso ti sei rassegnato a ucciderci Kirk? Non dovresti piuttosto farci prigionieri?”
 
-“In teoria si, ma in questo caso ammetto che non mi dispiacerebbe fare un’eccezione alla regola! Per colpa vostra, ho perso il mio equipaggio, la confederazione e l’universo per i quali ho dedicato tutta la mia vita sono sull’orla della distruzione!!! Mi avete minacciato di uccidermi me e i miei amici, e il vostro maledetto Tyresius ha lasciato morire l’uno dei miei più fedeli compagni dopo averci messi al centro di un conflitto del quale non abbiamo niente a che fare!!! Allora adesso bastardi, o ci dite chiaramente che cazzo ci sta succedendo e la natura di tutta questa messa in scena o mi faro un vero piacere di farvi subire la stessa cosa che centinaia di innocenti hanno vissuto per colpa vostra!!!”
 
-“Cosa aspettate?!” urlo Uhura a Spock e Batman che si erano all’improvviso fermati. Infatti, sia il vulcaino che il super-eroi non volevano lasciare Kirk precipitare nella follia e non rinunciavano a intervenire, però entrambi vissero che il capitano era forse sul punto di ottenere qualche informazione. Dopo tutto, per l’extraterrestre era logico di non perdere un’occasione di ottenere dettagli piuttosto che fare finta di niente e per il cavaliere della notte l’uccisione di un altro essere era una cosa ripugnante, ma mettergli una pesante pressione psicologica era un metodo come un altro per arrivare ai propri fini.
 
-“Sai una cosa?” menti alla grande Batman a Uhura fingendosi di mettersi dalla parte di Kirk– il quale mantenne però sempre d’occhio “Kirk a ragione: per tutti i danni che ci hanno causato non meritano nessuna pietà o misericordia! Ho giurato di mai uccidere qualcuno, però mi sono giurato di salvare a priori solo gli innocenti, quindi fai pure Kirk, non farò niente per impedirti di dare a questi mostri la lezione che si meritano!”
 
-“E io obbedisco agli ordini del mio superiore, non posso intervenire sotto pene di mancare al regolamento di Starfleet”
 
-“COSA?!” fecce tutti i in coro (Perfino i mercenari che smisero all’instante di lottare) altri scandalizzati che non avevano capito il gioco dei due stavano
 
-“Non, voi no!” si lamento Derpy
 
-“State scherzando spero!” s’indigno Zulu
 
-“Spock, maledetto cosa dici! Sai bene che la procedura autorizza il secondo a prendere il commando quando il capitano non è in controllo di sé!!!”
 
-“Ma che cazzo…” fecce Camus con un male di testa e che non capiva niente alla situazione
 
-“Non ascoltateli e date a questi miserabili la lezione che meritano, o lo farò io!!!” urlò allora Soldato facendo il segno militare
 
-“SILENZIO TUTTI!” ordinò allora Kirk prima di riconcentrarsi su i due zalgo “Allora, vi decidete a parlare?!”
 
-“Credi davvero che siamo cosi facile da uccidere?” fecce Osirius che malgrado sé mostrò ovvi segni di dolori “Cosa ti fa pensare che non avremmo il tempo di evitare il colpo e ucciderti per primo, primitivo?”
 
-“Non lo so, ma non c’è niente di meglio che fare un tentativo prima, vero?” rispose Kirk che sembro lentamente passare da una furia incontrollabile a un sadismo più calmo
 
-“JIM!” fecce McCoy che al contrario s’innervosiva di più e dovette essere trattenuto da Zulu e Scott che iniziavano a capire che il loro capitano si era lanciato con i zalgo a una gara a chi avrebbe ceduto per primo.
 
-“E’ vero” rispose Kalash’ar “Ma siamo due: anche se riesci a abbattere uno di noi, cosa impedirebbe all’altro di massacrarvi tutti?”
 
-“Ehm..Adezzo khe ci penzo…” fecce allora sempre più stressato il medico tedesco che, ipocritamente, torno ad essere spaventato “forze è meglio khe ci kalmiamo tutti, ehe, ti va bene Kirk? Khe ne penzi di deporre l’arma prima khe i noztri karizziimi amici zi arrabbino?”
 
-“Meglio morire da martiri che vivere nella vergogna dell’arresa!!!” urlo orgoglioso il soldato Doe che di coloro che sostenevano Kirk era l’unico che pensava davvero quello che diceva! “Dacci dentro ragazzo, se fallisci a ammazzarli ti vendicherò, o almeno ci proverò!”
 
-“Ma stai zitto testa di padella!!!” grido Spia che, mettendo la sua buona educazione da parte, salto sul patriota per strangolarlo.
 
-“JA, ZTAI ZITTO DUMPKPOFF!!!” fecce altrettanto il tedesco aiutando il francese
 
-“E poi” concludo Kirk “Se provo a uccidervi, c’è una possibilità che io e i altri sopravviviamo, mentre se vi lascio stare sicuramente ci ammazzerete, quindi tanto vale provare, vero?”
 
-“NO!” fecce Derpy “Le minacce non sono le soluzione! Bisogna risolvere i conflitti con il dialogo!”
 
-“Esatto, e c’è già un dialogo!” urlo arrabbiato Kirk che fecce paura non solo alla piccola pony che fu traumatizzata ma anche a tutti i altri “Anche se si puo concludere in solo due maniere: O loro ci dicono tutto o li sparo per non più sentirli!”
 
-“Lei sembra essere un po’ sotto tensione. Signore Kirk” rispose allora Kalash’ar “E quindi non avrà considerato quello che succederebbe in caso riuscisti a uccidermi me e il mio collega, mi sbaglio?” Constatando il silenzio di Kirk, che visibilmente non ci aveva pensato, la zalgo sembrò soddisfatta e prosegui “Io vedo solo due possibilità: La prima è che Tyresius si risveglia e decide di vendicarci, e contro di lui non avete nessuna possibilità! La seconda è che non sapendo usare la nostra astronave vi perdete in questo multiverso fino a morire di fame o entrare in un altro universo sconosciuto del quale sarete prigionieri per sempre!”
 
-“Bè, a dire il vero tranne per la signorina Pauling e mia madre non sarebbe un grosso problema vivere in un altro universo. Dopo tutto non possono esserci dei universi cosi tremendi!” disse l’Esploratore andando a guardare alla finestra per vedere i portali per i vari universi. Li vedi una prima visione di un universo con una ragazza pallida e senza emozione e un ragazzo, un bello bruno vero, ma altrettanto svuoto di colore e di sentimenti, in piedi in pieno giorno in una foresta nord-americana, visibilmente alla stagione di fine ottobre inizio novembre …
 
-“Bella, io sono un vampiro e non ci possono esserci sentimenti tra un umana e una creatura come me…”
 
-“Allora mordimi Edward e fammi diventare vampira! Ti amo cosi tanto che per me non cambierà niente a bere il sangue di altri”
 
-“Ma se ti conosco da ieri? E poi ti ho detto che bevevo solo sangue di animali! Ma mi conosci veramente?”
 
-“Ma certo amore mio!”
 
-“Allora dimmi cosa studio al liceo?”
 
-“Ehm…eeehhhm… ma sai che hai dei capelli meravigliosi?”
 
-“Si lo so! Come ho potuto dubitare di te? Bacciami!”
 
E mentre i due innamorati si baciarono, Esploratore disse “MA CHE CAZZO E’ QUESTA MERDA?! I vampiri dovrebbero essere fichi, non dei narcisisti emo! E che cos’era questa scena scritta per ragazzine! Bwerk! E vabbè, mi sarò sbagliato, però non possono esserci universi più strambi!”
 
Non appena il giovane si pronuncio che un'altra finestra di universo si apri, questa volta mostrando un tizio vestito di una combinazione rossa e nera con dei occhi bianchi e che combatteva con delle pistole e dei katana delle decine di tizi che gli sparavano addosso.
 
-“AHAHAH!” urlo di risate il tizio vestito di rosso mentre decapito uno dei suoi avversari prima di afferrarne la testa e parlare con essa ignorando completamente tutti i suoi altri nemici come se niente fosse “Ey, sapevo che la gente perdeva la testa con me, ma non letteralmente! Essere o non essere, non lo so ma di sicuro tu non sei più! AHAHA”
 
Pan!
 
-“AHIAAAAA!!!” grido questa volta di dolore il tizio “QUESTI BASTARDI MI HANNO SPARATO NEL CULO! AHIAA CHE DOLORE PORCA TROIA! DI ABITUDINE NON MI DISTURBA ESSERE PENETRATO MA LI FA MALE!!! MI SENTO STUPRATO!!!” poi si giro e sembro guardare direttamente guardare all’Esploratore e all’astronave “Ey tu, il giovane che mi guardi da un multiverso, puoi chiedere ai tuoi amici e alle creature strane se possono aiutarmi, mi faresti un grande favore!”
 
-“WHAT THE FUCK!” s’esclamo l’Esploratore che fu sorpreso e incomprensivo come tutti i nemici de tizio che non capivano cosa stava succedendo “Come fa a vederci! Nonono, non voglio andare in un universo popolato da tizi altrettanti anormali! E si giro per guardare oltre
 
-“Me la pagherai stronzo egoista!” urlò il tizio prima che la finestra si rinchiuse
 
-“Vabbè, due universi strani, però niente di particolarmente grave! Universi del genere non possono esistere, vero?” disse Esploratore
 
Fu lì che si apri un altro portale, questa volta mostrando dei animali molto brutti cantando una canzone in un teatro, e se alla base le cose non erano particolarmente brutte la situazione di questo mondo degenero abbastanza velocemente e il ragazzaccio fu traumatizzato a vita. Cosa aveva visto? C’erano troppe cose immorale per farne un riepilogo completo, però possiamo menzionare – per dare un idea – il fatto che un orribile ratto si toccava girando un film per adulti con una mucca e uno scarafaggio prima di uccidere un piccolo scoiattolo che passava accanto a lui e mangiarselo; che il direttore del teatro, un tricheco particolarmente volgare, tradiva la moglie – un ippopotamo alcolizzata e bulimica – con una gatta e faceva nel traffico di droga; che una gallina mostrava il suo disgustoso figlio concepito con un elefante e che alla fine, mentre una volpe cantava un inno alla gloria della sodomia, la stessa ippopotamo prese una pesante mitragliatrice e ammazzo tutti i quanti.
Il giovane mercenario era stato l’unico a vedere la scena, ma fu cosi disgustato che dovete trattenersi dal vomito “Okay, ritiro tutto quello che ho detto! I Universi fanno schifo! Voglio tornare nel mio mondo subito!”

-“Cosa dici insolente!” inizio a insultare il Soldato che era sempre alle prese con i altri mercenari “Se per avere la nostra rivincita su questi nemici dobbiamo prendere il rischio di perdersi nel multiverso allora dobbiamo prenderlo qualsiasi sia l’insanità, la stupidità o la schifezza nella quale possiamo att
errare!”
 
Fu a questo momento che un altro portale si apri, portale nel quale si vide Leonid Illitch Brejnev, successore di Stalin e di Krusciov alla testa dell’Unione Sovietica, salire su niente meno che le scale della Casa Bianca di Washington, monumento simbolico dell’Indipendenza e della potenza americana sulla quale erano state appese immensi ritratti di Karl Marx e numerose bandiere comunisti.
 
-“Cari compagni americani, io, Leonid Brezhnev, sono orgoglioso di essere riuscito a convincere i popoli occidentali a ribellarsi contro l’imperialismo capitalista che sottomettevano i operai alla tirannia borghese e a unificare il mondo intero agli ideali del grande rivoluzionario Lenin! Adesso, nuovi comunisti americani, distruggiamo i resti del liberalismo e della libera impresa rappresentato da queste multinazionale schifose come McDonald, Burger King, Ford, Hollywood 
e soprattutto le società di Baseball mentre nomino il mio vice presidente, il compagno Fidel Castro!”
 
-“Ola americanos!”
 
-“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!” urlo allora disperato il Soldato “NO QUESTO NO!!! POSSO VIVERE IN UN MONDO IN PERPETUA GUERRA, POSSO VIVERE IN UN MONDO IN PERPETUA CARESTIA, POSSO PERFINO VIVERE IN INFERNO!!! MA UN MONDO DOMINATO DAL COMUNISMO QUESTO NOOOO! KIRK MI SBAGLIAVO! NON UCCIDERE I ZALGO! RINUNCIAMO E SOTTOMETTIAMOCI SENZA CONDIZIONE!!!”
 

-“SILENZIO!” urlo Kirk facendo tacere tutti prima di tornare a discutere con i due zalgo “Allora ascoltatemi bene voi due che non mi ripeterò ne vi ascolterò più! Qualsiasi cosa possa succedere a me o i miei compagni non abbiamo più niente da perdere, al contrario di voi: Possiamo perderci in un altro universo? Bene! Ci adatteremmo! E se i soldati di Hy’ardolfius o di un altro servo di coloro che chiamate “Ente Supremo” ci trova allora almeno avremo il sentimento di soddisfazione di avere fatto tutto quello che era nel nostro potere per sfuggire! E se Tyresius si risveglia e ci ammazza ben gli fa! Ma avrà perso i suoi unici due luogotenenti che lo aiutano a combattere il vostro nemico e in questo caso perdere la vostra maledetta guerra!”
 
Li la tensione era al massimo: tutti i testimoni erano zitti e spaventati a morte (tranne Spock, Batman e Camus che erano solo molto preoccupati all’interno di loro stessi) perché sapevano che ormai un limite al quale non si poteva tirare indietro e che ormai tutto dipendeva della misteriosa e imprevedibile psicologia dei due zalgo. Kalash’ar sembrava fredda e calma, ma si sentiva una forte energia di emozione negative attorno a lei, mentre per Osirius era ovvio che la rabbia e la frustrazione bollivano dentro di lui e che se non fosse stato per le sue grave ferite sarebbe già intervenuto con i pugni. Kirk, per quanto lo riguarda, sembrava determinato, anche se il suo ritmo cardiaco si era accelerato parecchio e che tutto il suo corpo sudava in abbondanza, facendo cadere a terra un liquido sporco della polvere e del sangue che si erano accumulati su di lui durante lo scontro contro il Primo Generale. Mentre i occhi dei “testimoni” della scena erano riempito di dubbi e guardavano dappertutto, quelli del capitano dell’Enterprise e dei due zalgo si fissavano a vicenda con determinazione, senza che nessuno dei tre batté ciglio.
 
-“E vabbè, tanto era inevitabile a questo punto…” fini per rassegnarsi Kalash’ar dopo circa tre minuti, abbassando lo sguardo con un intonazione di rabbia e di vergogna nella voce.
 
-“Cosa dici?!” urlo sorpreso Osirius “Tyresius ha ordinato che i primitivi non dovevano sapere assolutamente niente del nostro passato!”
 
-“Come non avrebbero mai dovuto sapere della nostra stessa esistenza, e che non dovevamo mai intervenire nei universi all'aperto…Però ormai né sanno troppo e rischiano di compromettere la nostra missione” rispose seriamente Kalash’ar al suo collega prima di guardare coloro che chiamava primitivi, e in particolare modo a Kirk “Congratulazione, capitano, avete vinto: se vi calmate e che voi e i vostri amichetti vi allontanate del sarcofago dové c’è Tyresius, vi rivelerò il minimo della causa delle vostre sfortune.”
 
Kirk rimase nella sua posizione offensiva, sempre puntando la sua arma in direzione dei Zalgo. Non si sapeva cosa aveva in mente e si poteva temere il peggio. Dopo tutto, il capitano era stato messo sotto una durissima pressione psicologica e aveva dimostrato essere al limite di perdere il controllo di sé.
 
-“Kirk! Adesso Basta” disse a voce alta Batman con la stessa autorità di un poliziotto che darebbe un ordino.
 
Kirk sembro esitare e si giro per guardare Batman e Spock che erano dietro di lui, poi ai altri che lo guardavano con delle espressione che facevano capire che lo supplicavano di calmarsi. Diede un ultimo sguardo minaccioso ai Zalgo, come per dargli un avvertimento, e finalmente abbasso la pistola e fecce qualche passi indietro, invitando i altri – ancora sotto l’effetto dell’incredulità – a imitarlo.
 
-“E’ quello che volevo” disse Kirk con un voce già un po’ più calma “Ma adesso sperò che mi direte la verità!”
 
-“Te la dirò me stessa” disse Kalash’ar che nonostante il manco di emozione faciale fecce capire che era decisa, al contrario di Osirius che era nervoso e sembro non volere partecipare alla discussione “Però, ti avverto subito: Sappi che Tyresius ha sentito tutto e sente tutto, e che non appena sarà tornato in piena forma avrete a che fare con lui. Allora vuoi sempre sapere la nostra storia?”
 
-“Ehm nein nein” fecce Medico con un falso sorriso di imbarazzo “Adezzo khe ci ziamo tutti kalmati non vale la pena kreare problemi a Tyreziuz, kuindi adezzo ztiamo buoni e….”
 
-“SI!” disse a voce alta Kirk “Lo voglio sapere!”
 
-*Seisse! Adezzo ziamo morti!* penso il tedesco khe manco di svanire e fu ricuperato da Grosso prima di cadere al suolo
 
-“Dai Dottore, mettiti bene per ascoltare storia” fecce il colosso russo che, a dire il vero, era per canto lui soddisfatto di avere delle risposte.
 
-“Bene, allora primitivi, mettetevi comodi e siete attenti che le cose sono un po’ complicate…” disse Kalash’ar aspettando che tutti si sedessero e furono silenziosi. “Allora, per cominciare dovete sapere che Osirius e me stessa siamo dei giovani protagonisti della tragedia che ha colpito il nostro popolo, e che le poche certezze sulle cause profonde di questo conflitto risalgono a tantissimo tempo fa, prima della nascita di Tyresius o dell’attuale Ente Supremo”
 
-“Cominciamo bene” sussurrò di noia Conhager
 
-“SHHHH!!” fecce il Pyro che, per una volta non avendo bisogno di Derpy per fare da interprete, fecce capire che voleva ascoltare la storia senza disturbi.
 
-“Infatti” prosegui Kalash’ar “Il poco di informazione che avevamo sul nostro stesso passato si trovava nel diaro di Tubaikainus, il primo Ente Supremo”
 
-“Chi? Cosa?” fecce Esploratore che era già confuso “Ma non eravate nemici dell’Ente Supremo?! E come mai leggete il suo diario?!”
 
-“Se lasciasse il tempo alla mia compagna d’armi di spiegarti i eventi avresti le tue risposte” disse Osirius che era arrabbiato di essere troppo debole per dare una lezione a questi primitivi che erano riusciti a tenerli testa
 
-“Infatti, un po’ di spiegazione si impone” riprese la zalgo ai capelli rossi “Vedi, non c’è stato un solo Ente Supremo nel passato, ma nove fino a adesso. Infatti, Ente Supremo è un termine dinastico con il quale si intendeva il leader supremo del nostro popolo, e il primo di loro fu Tubaikainus stesso, colui che i nostri avversari chiamano il Creatore. Chi era e come mai è diventato il capo di un intera specie? E’ quello che era scritto nel suo diario, in quest’ultimo ci spiegava che…scusatemi, è solo che non so da dove cominciare di preciso!” fini per innervosirsi contro sé stessa la Zalgo
 
-“Perché non iniziate a parlare del vostro universo originale per cominciare?” suggerì con una sincera gentilezza Uhura che vedeva che Kalash’ar aveva effettivamente un problema per trovare il filo narrativo giusto.
 
-“Perché ormai…” inizio a dire Osirius prima che Kalash’ar lo interrump
 
-“Buona idea…” riprese la zalgo femminile “Allora, prima che proseguo, avete constato che alcuni dei vostri universi – come quello di Starfleet o della Mann&Co sono – sono centrati su il progresso tecnologico, in altre parole sulla scienza?”
 
Tutti approvarono
 
-“E che al contrario altri universi come il regno di Equestria, o il vostro Camus, o in maniera minore nel vostro Batman, sono più centrati sul soprannaturale, il fantastico, quello che potremmo semplificare con il termine di “magia”
 
-“SII” fecce felice Derpy “Vedete signore Spock, la magia esiste!”
 
-“Forse nel tuo universo, ma non nel mio” rispose indifferente il vulcaino “Quindi in logica ho ragione nel mio caso”
 
“Non sono convinto dal termine di magia, ma è vero che il cosmo è più importante delle affare che Kirk e altri usavano per difendersi” commento Camus – ormai in abbastanza buona forma per parlare correttamente – mentre Derpy non capiva il significato della frase di Spock
 
-“E per quello che ho capito, è vero che nel mio universo ci siano più meta-umani o esseri con poteri che nei altri” si accontento di dire Batman
 
-“Ottimo, adesso che avete questo dettaglio in mente, potrete capirmi meglio” disse Kalash’ar “Vedete, secondo il diario di Tubaikainus, il nostro popolo viveva su un pianeta ed era un mondo detto tecnologico, però un giorno ci fu un importante guerra che – sembra – sia durata anni e abbia completamente causato la fine di ogni civiltà organizzata. Senza stati, governi, e privi di risorse essenziale, i pochi gruppi di coloro che non erano caduti avviarono una dura lotta per la sopravvivenza e i più forti di loro si misero a lavorare ancora di più sulle tecnologie per trovare delle soluzione per salvare la nostra specie ormai sull’orlo della scomparsa totale. Però, allo stesso momento avene un strano fenomeno: alcuni individui iniziarono a mutare, spesso solo da un punto di vista fisico ma ogni tanto anche con delle capacità sopra-umane e con quello che nel mondo di Bruce Wayne chiamano Super poteri. Questi esseri tecnicamente superiori iniziarono ovviamente a spaventare i nostri rimasti normali, e perciò questi ultimi iniziarono a dargli una caccia e a massacrarli come al tempo dell’inquisizione. Dopo circa duecento anni, allora che rimasero solo dei mutanti più primitivi che intelligenti, uno gruppo di sopravvissuti originali riuscii malgrado tutte le difficoltà a creare un raggio spaziale per permettergli l’evacuazione da questo pianeta ormai invivibile e pieno di infestati, e cosi lasciarono il loro mondo fino ad arrivare a un nuovo immenso pianeta. Questo pianeta sembra essere cosi bella, cosi piena di vita e di speranze per un futuro migliore che i nuovi coloni la chiamarono Aleidenari, che nella nostra lingua significa Paradiso e avviarono di nuovo una vita antecedente a quella che c’era prima della grande guerra. Però questi abitanti ignoravano che tra di loro c’era un bambino con dei super-poteri molto particolari… questo bambino si chiamava, appunto Tubaikainus…”
 
-“Minuto!” fecce zulu che voleva essere sicuro di avere capito “Quindi alcuni sopravvissuti hanno lasciato il vostro mondo originale con al loro bordo un bambino sopra umano che diventerà il primo Ente Supremo, giusto?” vedendo la conferma della zalgo chiese “Ma allora, significa che lui a sottomesso il vostro popolo e che ormai tentate di liberarvi dei suoi discendenti? E cosa c’entriamo noi?”
 
-“In realtà le cose sono molto più difficile di queste” sospiro di noia Osirius
 
-“infatti” fecce Kalash’ar “In fondo non hai tutti i torti, ma ci sono dettagli molto importanti e la conclusione non è la stessa. Vedi, all’inizio nessuno notò Tubaikainus e la vita procedette bene per alcuni decenni, però come sul pianeta originale alcune persone iniziarono anche loro a mutare ottenendo questi super-poteri, e come prima i individui considerati come normale tentarono di dare l’avvio a un nuovo genocidio a coloro che consideravano come dei errori della natura pericolosi per la sicurezza della comunità. Ma al contrario della prima volta, Tubaikainus – ormai adulto – decise di non assistere passivo al massacro di coloro che gli somigliavano e raggruppando tutti coloro che erano soprannaturale diede avvio a una resistenza. Cosi si arrivò a una seconda guerra totale dove la cosiddetta Magia e Tecnologia si affrontarono in modo cataclismico per 175 anni. Alla fine Tubaikainus e i suoi ottennero la vittoria definitiva.”
 
-“Era ancora vivo?!” interrompo incredulo Esploratore.
 
-“Già” rispose Osirius che si era rassegnato “Trai i suoi poteri, Tubaikainus ebbe una lunga vita di 2000 anni”
 
-“Ma lì non è l’importante” disse Kalash’ar per chiudere la parentesi “Il fatto è che egli vince la guerra, ma con un costo pesantissimo. Infatti, sia le arme di distruzione di masse usate dai suoi nemici che i poteri dei suoi avevano distrutto in mondo irrimediabile il pianeta che al 95% diventò un deserto radioattivo senza possibilità di vita. Di più, del suo stesso esercito  rimanevano solo una trentina di individui. E nel campo sconfitto le cose erano perfino peggio perché con quasi due secoli dedicati solo alla guerra erano certo diventati dei esperti di tecnologia, ma senza nessuna capacità di ragionamento, nessuna cultura e nessuna altra forma di intelligenza. In somma erano diventati dei esseri preistorici che sapevano creare delle arme nucleare. Fu in conseguenza di ciò che Tubaikainus si autoproclamo imperatore del pianeta: instaurò una monarchia centralizzata su lui stesso assistito dalle famiglie composte dai sopravvissuti del suo stesso esercito e servendosi dei suoi poteri si fecce passare per un dio presso i suoi ex-avversari affinché lo servissero. Usando del suo nuovo potere politico, fecce costruire su i cinque percenti rimasti sulla superficie un immensa città che battezzò con il stesso nome del pianeta e tento di rieducare i normali affinché questi ultimi smisero di essere dei animali operai. Non si sa bene se Tubaikainus era intenzionato a mantenere il suo potere assoluto e il dominio di coloro che ormai si facevano chiamare i parenti dell’Imperatore su coloro che erano sprovvisti di super-poteri o se aveva in mente di tornare sul lungo termine a una società di uguaglianza, ma si sa che quando i individui detti “normali”– tornarono progressivamente a essere dei individui intelligenti in tutti i campi, Tubaikainus scomparì e fu l’uno dei suoi figli – Khaiinus a prendere il potere e a confermare la via di una monarchia assoluta basata sul principio che l’Imperatore e i suoi familiare erano effettivamente delle divinità. Fu quest’ultimo a inventare per il suo predecessore, se stesso e i suoi eredi il termine di Ente Supremo e a considerare il resto della popolazione come i suoi soggetti al suo completo sevizio.”
 
-“Aspettate” fecce McCoy che cerco se tra i suoi effetti personale non c’era del materiale per scrivere “Prendo delle note perché altrimenti non mi ci ritrovo più con tutte queste informazioni!”
 
-“Guarda che penso che ha finito” fecce Cecchino
 
-“In realtà no” mocco Osirius “In realtà queste era solo per spiegarvi il contesto della causa della vostra presenza qui!”
 
-“Cosa, c’è dell’altro?!” si lamento Spia che iniziava a trovare la spiegazione troppa lunga e complessa al suo gusto
 
-“Già” fecce Kalash’ar “Tutto quello che vi ho detto sono fatti storici, forse soggettivi e modificati con il punto di vista personale dell’autore, ma che sono realmente avvenuti, e tengo a precisarlo per un motivo semplice: Se Tubaikainus si presento ai suoi nuovi soggetti come imperatore onnipotente, il suo figlio e altri discendenti loro fecero di tutto per farsi passare come dei veri e propri dei. Infatti, cancelleranno dalle memorie collettive tutte le testimonianza dei eventi che vi ho narrato che erano antecedenti alla presa di potere di Tubaikainus e inventarono una storia secondo la quale quest’ultimo era letteralmente un Ente Supremo che aveva creato l’universo e in particolare Aleidenari e i suoi abitanti – il popolo eletto che lo doveva servire senza chiedere niente. Uccidendo coloro che conoscevano il passato o che si ribellavano e trovando delle risposte alle incoerenze della loro bugia, riuscirono a creare una propaganda cosi efficiente da acciecare tutti – e credo perfino loro stessi – e rimanere al potere incontestati per circa 9000 anni. Adesso, prima di spiegarvi per bene come mai noi due e Tyresius li combattiamo e perché siete li, ascolto le vostre domande per i ultimi chiarimenti.”
 
Presi di sorpresi, il nostro gruppo di infortunati compagni esitarono, ma come avevano effettivamente parecchie domande in testa che alcuni di loro non misero tanto tempo a aprire la bocca.
 
-“Avete detto che Tubaikainus aveva dei super poteri, ma quali tipo di poteri aveva di preciso” chiedo per primo Batman che voleva vedere se le capacità sovra-umane del primo Ente Supremo somigliavano a quelli che avevano alcuni individui di sua personale conoscenza.
 
-“I Ente Supremi e i loro familiari hanno in generale una vita molto più lunga dei altri individui del nostro popolo. Mentre i soggetti vivono in media 120 anni, i Ente Supremi vivono di solito un millennio. Per il resto, se il nostro popolo è già di per sé fisicamente più forte e resistente di voi primitivi, i Enti Supremi sono conosciuti per avere una forza colossale e di guarire subito delle ferite – almeno che non vengono uccisi sul colpo, e sono immuni a tutte le malattie e veleni conosciuti. Ma soprattutto possono controllare tutti i elementi: possono volare, controllare il fuoco come l’acqua o la terra, ma anche i metalli, il legno, le rocce, etc. Possono creare il fulmine o la luce. Se tutti possono tele-portarsi, è un fatto che i più potenti di loro possono duplicarsi, creare oggetti animati di energia o cambiare il proprio aspetto. Infine, possono prendere il controllo mentale della maggioranza dei altri esseri viventi e si sa che Ky’ouretsus, il figlio maggiore del penultimo Ente Supremo aveva la capacità di drenare le energie vitale di altri individui”
 
-“Ey, è un po’ come nei fumetti” tento di ironizzare Esploratore
 
-“Già, tranne che questo è la realtà e che, essendo i unici del nostro universo ad avere questi poteri potevano veramente farsi passare come degli dei ai occhi di comuni mortali” insisto bene Osirius per ricordare la gravità della situazione, facendo tacere il giovane mercenario.
 
-“Avete detto che avevano trovato delle giustificazione a delle incoerenze, ma ammetto che non ho capito molto bene” disse allora Kirk
 
-“Ci sarebbe molto da dire” ammise Kalash’ar “Ma ci sono due esempi particolarmente utili per farvi capire cosa intendo. Il primo è che durante il regno di Khaiinus ci fu un tentativo fallito di invasione extraterrestre, e quindi per giustificare c’erano dei esseri diversi in un universo teoricamente abitato solo dai servi dell’Ente Supremo, quest’ultimo invento una mitologia secondo la quale dei demoni concepiti da un inventato essere malefico altrettanto potente dell’Ente Supremo stesso avevano conquistato una grande parte dell’universo e che quindi il dovere dei Jenesiani era di avviare una crociata per sterminare questi demoni e permettere all’Ente Supremo di ritrovare tutta la sua potenza di prima per salvarli tutti”
 
-“Ehm” fecce Conhager “Scusatemi se la interrompo, ma avete detto Jenesiani? Cosa significa”
 
-“Oh” si reso conto Kalash’ar “Jenesiani significa nella nostra lingua I Primi ed è cosi che il nostro popolo si faceva chiamare, e che coloro che servono l’attuale Ente Supremo continuano tuttora a farsi chiamare, perché si considerano come i primi arrivati sull’universo e quindi superiori a tutti i altri essere vivendi di qualsiasi universo.
 
-“Ebbe, che modestia!” fecce sarcastico McCoy
 
-“Comunque, questa ennesima bugia permise di giustificare non solo la presenza di esseri diversi nello spazio del nostro universo, ma anche la politica di guerre e conquista spaziale che avvio successivamente lo stesso Khaiinus.”
 
-“Credo di avere capito… ma non ne sono sicura” fecce Derpy che di tutti era probabilmente quella che aveva la più grande difficoltà di comprensione.
 
-“E il secondo esempio di giustificazione che hanno trovato e il fatto stesso che c’è una dinastia dirigente allora che secondo la loro propria versione Tubaikainus è un dio che si è creato da solo e a creato tutto l’universo, e che quindi nessuno dovrebbe pretendersi essere altrettanto potente di lui e che li non può essere morto. Per spiegare questo, la propaganda disse che Tubaikainus tornerà il giorno dove i demoni saranno sconfitti, e che nel frattempo i suo spirito passa  ai suoi migliori discendenti.”
 
Li Camus ebbe una piccola smorfia, perché non poteva non pensare al fatto che nel suo proprio mondo quando una divinità moriva essa risuscitava in un altro corpo.
 
-“Cosa vi succede signore Camus? Vi sentite bene?” chiese innocente Derpy che notò il malessere del cavaliere d’oro
 
-“Sto bene!” rispose nervoso il blu
 
-“Forse ha fatto il collegamento con la sua stessa presunta dea e si sente un coglione!” moco Cecchino che era ancora arrabbiato dell’umiliazione che i cavaliere d’oro li avevano inflitto
 
-“Come osi insultare la divinità per la quale ho consacrato tutta la mia vita!?!” urlo di rabbia il cavaliere di fronte a questa mezza verità e che, se non fosse stato ancora troppo debole, avrebbe congelato l’insolente sul momento
 
-“Già, come osi insultare Atena, la più fica dea greca?!” protesto Esploratore che era un grande ammiratore della dea della Sapienza nelle mitologie ellenistiche.
 
-“Risolverete le vostre questione teologiche dopo!” si fecce sentire a voce alta Zulu che era più interessato a imparare sulla storia di questi famosi Jenesiani piuttosto che sentire un ennesimo litigio che non avrebbe portato a nulla
 
-“Infatti, penso che vi faremmo le domande su i dettagli più tardi, quindi riprendete il vostro filo narrativo” insito con un po’ di nervosità nella voce il capitano Kirk
 
-“Non chiedevo altro” fecce Kalash’ar “Vedere voi primitivi esitare a parlare o a litigare per un niente mi farebbe venire il male di testa se potevo ancora avere delle sensazione. Comunque come ve lo dicevo i Enti Supremi, al massimo del loro potere, organizzarono la vita dei Jenesiani per nove millenni con al meno tre linee direttrice: Il culto assoluto della loro stessa personalità, il consumerismo di massa per sostenere il benessere della popolazione e convincere quest’ultima dei meriti del regime e la conquista spaziale sia per sostenere la propaganda religiosa sia per trovare le risorse necessaria per mantenere una popolazione sempre più numerosa su un pianeta immensa ma povera. Però come potete immaginare, ogni sistema politico chiuso alle riforme finisce col stagnarsi e ai tempi del Settimo Ente Supremo, Xarchabus, l’ormai il gigantesco impero Jenesiano aveva raggiunto il declino totale: Una famiglia dirigente ormai quasi completamente decadente e imbevuta di sé, una capitale certa in totale benessere economico e materiale, ma delle colonie malfamate dove la l’eccesso del sfruttamento delle risorse causava danni irrimediabili al clima e all’equilibrio delle pianete conquistate, massacro di popolazione extraterrestre per la maggior parte innocente e di tutti coloro che iniziavano a criticare il sistema. Però, in questo mondo dove la situazione poteva esplodere in una nuova catastrofe, ci fu una speranza. Infatti, Xarchabus e sua moglie Lilith’yar ebbero tre figli. Se il primo Ky’ouretsus fu un violente barbaro, i due altri, la figlia Xerax’zar e soprattutto il gemello di quest’ultima, Jairus, furono al contrario dotati di una grande apertura mentale. Adulto, Jairus si rese conto dei rischi che il nostro popolo incorreva e capi che c’era un bisogno urgente di fare delle riforme. Sostenuto dalla sorella, dai una parte dei militari e da una franga più grande della popolazione, egli si oppone ai genitori e tento di trovare delle soluzione. Ma per i esseri corrotti la sete di potere è più forte dell’amore per propri figli, e cosi, sentendosi minacciati, Xarchabus e Lilith’yar con il resto della loro famiglia dichinarono guerra a Jairus, causando quello che chiamiamo – erroneamente – la Prima Guerra civile, perché ufficialmente era la prima volta che i Jenesiani prendevano le arme contro loro stessi e che l’impero rischio una scissione.”
 
-“Ma, domanda” esito Conhager “Prima di continuare, potete dirmi quando era grande il vostro impero affinché posso farmi un’idea del conflitto?”
 
-“Alla sua massima estesa prima della guerra, l’impero controllava totalmente circa 400 galassie e nella sola capitale Aleidenari c’erano un 18 milliardi di persone”
 
-“Cazzo!” la lascio scappare McCoy prima di mettersi le mane sulla bocca, vergognoso di avere pronunciato una parolaccia cosi volgare.
 
-“Comunque quella guerra duro dieci anni fino a quello che noi chiamiamo La notte rossa. Infatti, quel giorno il i cieli dei pianeti di una ventina di galassie diventarono rossi e si seppe l’indomani che l’Ente Supremo e Jairus erano entrambi morti. La propaganda della nuova Ente Suprema, Lilith’yar, dichiaro che Xarchabus si era sacrificato per uccidere il figlio che era diventato posseduto dal demonio stesso, ma nessuno sa cosa sia realmente accaduto. Quello che è certo è che, privato dal leader della rivoluzione, la resistenza pro-Jairus fu annientata cinque anni più tardi. Ma il peggio era ancora a venire…”
 
-“Come?!” fecce scandalizzato Esploratore “Volete dire che dopo tutto quelli eventi che ci avete narrati c’è ancora della roba più tremenda?!”
 
-“Si tratta dello zalgo, vero?” sorprendo tutti Spock che dopo esserci taciuto durante tutta la spiegazione a ascoltare e ragionare parlo per parlare delle sue intuizione. Ovviamente il vulcaino aveva accecato il punto dove Kalash’ar voleva arrivare, perché lei rimase silenziosa un minuto e che Osirius non riuscii a nascondere un certo malessere.
 
-“Già…” fecce Kalash’ar “Alla fine della Guerra Civile, ero orfana – il mio padre essendo l’uno dei ultimi resistenti ad essere ucciso, e da bambina fu allontanata dalle principale galassie, mentre Osirius non era ancora nato, quindi non sappiamo cosa esattamente l’Ente Supremo aveva in mente quando inizio a produrre il Zalgo. Come mai fecero questi orribili esperimenti? Quello che so è che iniziarono a usarlo contro alcuni Jenesiani a fine di propaganda…”
 
-“No…non capisco” fecce Soldato
 
-“Ovvio che non capisci…te…testa di elmo! Se…sei stupido come una capra e brutto come il culo di Churchill BUUUUUURP!” insultò il Demolitore che visibilmente era ancora sotto l’effetto dell’Alcool.
 
-“In realtà” disse Batman mentre impedì all’americano di avviare una lotta con il scozzese “Neanche io”
 
-“Quando un soggetto dell’impero sembrava manifestare idee rivoluzionare” disse Kalash’ar mentre Osirius inizio a sentirsi male “Li iniettavano il zalgo per farne un mostro, che rilasciavano o su un pianeta da conquistare per pulire il posto prima dell’arrivo dei coloni, o contro la popolazione di un pianeta o di una città sospettata di tradimento, affinché coloro che dubitavano della propaganda ufficiale potessero vedere con i propri occhi come i demoni rappresentavano una minaccia e come l’Ente Supremo poteva salvarli in cambio della loro totale sottomissione…” la zalgo si fermo per guardare nei occhi Kirk, i quali non erano più riempiti di rabbia ma di costernazione, forse anche di pietà “Credo di non avere bisogno di spiegarvi come mai conosco questi dettagli.”
 
-“E… cosa è successo allora?” chiedo Scott
 
-“I Jenesiani che subirono questa…maledizione… diventarono i zalgo, delle bestie concepite solo per essere acciecate dal loro desiderio di sangue e morte e che venivano uccise appena avevano fatto il loro dovere. Però, quando fu diventata adulta, un fantasma del passato, che Lilith’yar pensava essere scomparso per sempre, fecce di nuove la sua comparsa…”
 
-“Jairus?” esitò Spia
 
-“No…qualcuno che lo aveva servito in passato e che era stato contaminato dal zalgo prima di sparire senza lasciare tracce per un ventennio…” rispose Kalash’ar guardando a Tyresius, faccendo cosi capire a quasi tutti chi intendeva.
 
-“Ehm… non ho capito… puoi essere meno sottile e più chiara?!” ordino Soldato
 
-“Sei un caso disperante, lo sai?” fecce annoiato Spia sempre più incredulo di fronte alla stupidità del suo collega.
 
-“Tyresius era stato il famoso Ammiraglio della flotta personale di Jairus” spiego Kalash’ar “Non gli piace parlare del suo passato, e ci ha solo detto che dopo la notte rossa servi di sperimento allo Zalgo prima di scappare e di imparare da solo a controllare le sue pulsione. Tornato in sé, inizio a liberare noi altri zalgo e a ridarci una coscienza e un minimo di umanità. E se vi chiedete come mai è ormai è nella vasca piena di Spectrum, è perché ha dovuto assorbire così tanto zalgo in poco instanti per salvare Camus che deve farsi sofferenza per non tornare al mostro che dorme in lui” disse Kalash’ar che giacchio il cuore del suo pubblico con questa tremenda rivelazione, prima di riprendere la discussione “Ormai avevamo un valido motivo di combattere: la vendetta. Ricordandoci del sacrificio di Jairus e di tutti coloro che avevano creduto in un mondo migliore, eravamo decisi ad abbattere questa dinastia che da troppo tempo aveva caratterizzato il nostro popolo fino a corromperlo. Ci avevano trasformati in mostri, e perciò prendemmo la decisione di portare l’orrore su tutto l’impero e contro tutti coloro che, fedeli alla propaganda religiosa e politica della causa della nostra situazione, ci fecero resistenza. Perché molti Jenesiani non corrotti dallo zalgo e anche loro in ricerca di maggiore liberta e di un mondo più giusto presero la decisione di mettere le loro forze con noi, questa ultima guerra fu chiamata Seconda Guerra Civile o, secondo la propaganda nemica, La Sacra Guerra. Col passare dei anni, il nostro esercito riuscii ad avere la meglio sulle forze imperiale, ed eravamo quasi arrivati a Aleidenari stessa. Però, mentre le nostre prime linee diedero l’assedio finale, scoprimmo che Lilith’yar, nella sua vigliaccheria, era a bordo di una stazione spaziale nascosta e preparava una “arma segreta”. Pensando che si trattava di qualche lancia-missile di Spectrum o qualcosa del genere, Tyresius, Io, Osirius e alcuni altri si precipitammo… Quando arrivammo lì, fummo sorpresi di trovare quello che sembrava essere un immensa nave coloniale, e infatti fu cosi perché al suo intero ci furono la stessa Ente Supremo Lilith’yar e i migliaia di individui che avevano deciso di rimanere con lei fino all’ultimo. Non era necessario essere un genio per capire che questi miserabili che avevano causato cosi tante sofferenze stavano abbandonando vigliaccamente il loro proprio impero e fedeli servitori pur di salvarsi la pelle, e quindi senza esitazione decidevamo di abbordare l’astronave nemica, e malgrado le forte perdite inflitte al nostro gruppo, la vittoria finale era quasi nelle nostre mane allora che Tyresius stava per abbattere per una volta per tutta l’Ente Supremo. Ma c’era una cosa che non avevamo tenuto conto: Per quale motivo loro volevano scappare allora che sapevano che non avremmo smesso di inseguirli? Perché volevano allontanarsi del proprio potere e delle proprie forze al momento in cui ne avevano il più bisogno? La realtà è che non volevano semplicemente sfuggire alla nostra ira, volevano in qualche modo…ricominciare da capo…”
 
-“Nel senso che volevano pentirsi e diventare buoni?” esito a chiedere Derpy che – pur sapendo che non poteva finire cosi, sperava sempre in un finale lieto.
 
-“No, nel senso che l’astronave che eravamo sul punto di conquistare non era semplicemente un veicolo di trasporto e di combattimento per permettere un lunghissimo viaggio, ma un vero e proprio prototipo per una cosa che nessuno di noi pensava essere possibile, una tecnologia che usava il zalgo come principale fonte di energia: la prima astronave per uscire dall’universo. Per portare dove? Nessuno ancora conosceva l’esistenza del nulla, ma nel caso dell’Ente Supremo non aveva scelta: rimanere li o tentare di scappare fuori dall’universo e tentare di tornare una volta che tutto sarebbe stato pulito…”
 
-“Pu…pulito?” chiedo allora Uhura che presenti il peggio, e sembrava avere ragione di preoccuparsi perché Kalash’ar si era fermata spontaneamente come per prepararsi a narrare un evento tragico della sua vita, e che Osirius aveva ormai un brutto aspetto, con un espressione che tentava di rimanere seria e degna ma che non riusciva a nascondere un profondo disagio e di depressione.
 
-“Gia… Pulito… di noi e di qualsiasi nuova minaccia al loro potere, e perciò…beh…….Al momento si trovo di fronte a Tyresius…. Lilithy’ar… premo un pulsante…e mentre l’astronave entro in iper-distorsione per tentare di uscire dall’universo… delle bombe di Spectrum e di zalgo, nascoste in varie pianete o satelliti attraverso lo spazio esplosero tutte insieme…” Kalash’ar si fermo per guardare il suo pubblico “Loro che ammazzare ogni forma di vita per essere i soli a governare, riusciranno a distruggere tutto… E mentre Tyresius butto Lilithy’ar fuori dall’astronave dove scompari nelle fuoco verde che aveva creato, e mentre noi, involontari sopravvissuti dall’apocalisse, fummo i primi esseri a uscire dell’universo, potemmo osservare il nostro mondo, che aveva messo miliardi di migliaia di anni a crearsi, che aveva visto la nascita e la scomparsa di cosi tante pianete e esseri viventi, morire definitivamente, senza che potessimo fare assolutamente niente…Voi vi lamentati che potete perdere un confederazione, che la vostra specie possa scomparire. Potete avere paura di vedere la vostra città o il vostro regno distruggersi, e potete anche essere ancora più egoisti pensando solo a voi stesso e a piagnucolare sulla vostra propria persona. Ma qualsiasi il vostro problema potete sempre avere la speranza di trovare una soluzione. Noi non abbiamo questo lusso…Infatti, dopo essere entrati nel nulla, con un astronave che aveva finito le riserve di energie, non abbiamo smesso di lavorare a un modo di tornare nel nostro mondo, e quando ci riuscimmo scoprimmo che non era rimasto quasi niente… a dire il vero rimaneva solo Aleidenari che al momento dell’esplosione era stato parzialmente protetta da uno scudo protettivo, ma neanche essa era stata salvata: le radiazione avevano avuto ragione di tutti i viventi e del pianeta stesso. Ormai era anch’esso un mondo morto per sempre dove le rovine della città sarebbe stato l’unica testimonianza di un universo che ormai non c’era più e mai più sarà…”
 
-“Allora siamo tornati nel nulla” prosegui Osirius che, forse per sentirsi meglio dicendo esprimendo la sofferenza che aveva dentro di sé “Li, abbiamo…scoperto il multi verso e tutti i universi che conteneva, e dopo avere capito come potevamo viaggiare dall’uno all’altro, abbiamo avviato le esplorazione per capire se potevamo avere un seconda chance… Ma Tyresius si rese conto che purtroppo la nostra natura corrotta rappresentava una minaccia per questi nuovi mondi, e inoltre scoprimmo con orrore che non eravamo stati i unici a sopravvivere alla fine del nostro mondo…Questi… maledetti Jenesiani erano riusciti anche loro a scappare! Come avevano fatto? Non lo sappiamo ma erano li! E continuavano a parlare dell’Ente Supremo! Intendevano Lilithy’ar stessa che sarebbe riuscita a sopravvivere, o di un altro infame rappresentante di questa infame famiglia?! Non lo sappiamo, ma sappiamo che appena ci fecero vivi tentarono di conquistare i pianeti!” Osirius iniziava a parlare con rabbia e rancore, esprimendo tutto l’odio che aveva nei confronti dei suoi nemici che gli avevano tolto tutto “Fu cosi che Tyresius prese la decisione difficile di rimanere a vivere nel nulla nell’astronave che chiamo Virgilius, che nella nostra lingua significa Purgatorio, e di combattere senza tregua l’Ente Supremo per impedirgli di ricoverare il suo potere di una volta, e questo nascondendosi dagli abitanti dei vari universi. Dopo avere chiesto chi di noi voleva rimanere combattere con lui questa eterna guerra o preferiva vivere in esilio in un mondo, io e Kalash’ar lo seguimmo, e la guerra iniziò. Per secoli abbiamo lottato sia direttamente i eserciti Jenesiani sia tutti i rischi creati da voi primitivi che avrebbero potuto aiutarli. Volevate sapere per quale motivo c’era questa guerra? Ecco! Se non fosse per noi, i Jenesiani vi avrebbero già massacrati e conquistati per rifarsi dello universo di origine che hanno distrutto!”
 
-“E per questo motivo che avete ucciso Wells, per impedirgli di creare una macchina per risalire il tempo…” fecce Kirk che aveva completamente perso ogni segno di rabbia per lasciare il posto a un grande disaggio e malessere, come tutti i altri tra l’altro “Per questo motivo che avete rubato i portali del regno di Equestria, per impedirgli di viaggiare più velocemente…”
 
-“Già” fecce Kalash’ar “Qualsiasi sia il modo con i quali questi Jenesiani post-apocalisse sono sopravvissuti, le nostre osservazione e … interrogatori… hanno dimostrato che hanno perso la tecnologia necessaria per andare nel nulla, e quindi per loro viaggiare da un universo all’altro è meno facile che per noi… Per paragonare è come se noi dovessimo prendere un treno a grande velocità mentre loro dovrebbero attraversare un oceano con una caravella. Però hanno un vantaggio che ci impedisce di annientarli per tutti: Non sappiamo dove si trova il loro centro operativo, e come avete potuto notare, si nascondono sotto la superficie pianeti dove non possiamo osservarli dal Virgilus per preparare i loro attacchi. Saranno decenni che avremmo perso il conto di quante base Jenesiana abbiamo distrutto, ma non sappiamo quante ce ne sono ancora o sono in costruzione nell’infinito di universi che ci sono, e finché l’Ente Supremo ci sarà non possiamo essere tranquillo.”
 
-“E dire che tu ti lamenti di non trovare il tuo panino la mattina” sussuro Esploratore all’Orecchio di Grosso
 
-“Scusatemi…” fecce Demolitore “Con tutto quello che ci avete detto, mi sento veramente male! Volete dire che sin dalla mia nascita rischiavo di essere ridotto in schiavitù da fanatici sotto terra che non esitano a fare esplodere intere universi! Non posso reggere! Ho bisogno…”
 
-“Di alcool?” chiese Spia che era diventato pallido
 
-“Yeah!” rispose il guercio
 
-“Per una volta ti capisco” fecce Spia che tiro fuori dalla sua giacca un altro bicchiere di alcool, visibilmente whisky dall’odore, che bevo in parte prima di darla al suo collega nero “Tieni, goditela che è la mia ultima”
 
-“Da compatriotta, me ne passeresti anche un po’ a me?” chiese Scott a Tavish mentre, sbalordito da tutto quello che aveva sentito, si lascio cadere a terra.
 
Kirk guardo attorno a sé, e vide che tutti ormai si sentivano male, perfino Spock e Batman sembravano essere sotto tensione anche se non lo mostravano, e Derpy piangeva sulla follia di questi esseri che avevano distrutto la loro propria casa piuttosto che provare a essere pacifici mentre il Pyro la consolava.
 
-“E…E noi cosa c’entriamo?” chiese Kirk per chiudere il discorso.
 
-“Voi siete solo un errore del destino!”, a urlare non era stata Kalash’ar che si accontentò di sorridere, né Osirius che fu altrettanto sorpreso che Kirk e i altri ex-prigionieri di Hy’ardolfius, ma la voce di Tyresius che all’improvviso si risveglio e si alzo in un salto per osservare i suoi “ospiti” con i suoi buchi di occhi che sputavano fumo e il suo sorriso a dente. Kirk ebbe il riflesso naturale di alzare la sua arma in segno di difesa, come del resto i suoi uomini, i mercenari e Batman con il suo Batarang. Ma l’Ammiraglio, come l’aveva già dimostrato, non era un semplice individuo che ci sarebbe lasciato fare cosi facilmente, soprattutto con dei esseri che dal suo punto di vista non erano nient’altro che dei primitivi immaturi, e infatti con un semplice gesto della mano disarmo tutti coloro che lo minacciavano e, alzando il pugno, sollevo dal suolo tutti i presenti – tranne ovviamente Kalash’ar e Osirius – che placco contro il muro paralizzandoli. “Allora, vi è piaciuta la nostra storia?”
 
-“Ma ci avete sentito?!” fecce incredulo Osirius
 
-“Certo che ho sentito, ero in un sonno, mica ero morto cretino!” disse arrabbiato Tyresius al suo servitore “Avevo solo bisogno di tempo per essere di nuovo in piena forma, visto che voi due vi siete troppo indeboliti per neutralizzare questi primitivi. Perciò ho autorizzato per via telepatica a Kalash’ar di narrare l’essenziale della nostra storia per distrare quel Kirk un po’ nervoso e i suoi amichetti il tempo necessario, non dirmi che hai davvero creduto che la tua collega avrebbe ceduta cosi velocemente?”
 
-“In realtà si…Però perché a me non mi avete detto niente?!” si lamento il zalgo verde
 
-“Affinché la vostra reazione sia la più naturale possibile, migliorando la trappola al nostro incontro” disse Spock che era veloce a trovare delle spiegazione logiche.
 
-“Infatti…e il fatto che Kalash’ar è una migliore attrice di te” ironizzo Tyresius prima di tornare serio e rivolgersi a coloro che aveva sotto il suo totale controllo “Quanto a voi, come dicevo siete solo dei errori: non avevate nessuno ruolo in questa storia e sarebbe stato meglio che la situazione rimanesse cosi. Eravate solo nel luogo sbagliato al momento sbagliato, e nell’unica eccezione dove è stato Kirk e il suo equipaggio a trovare un servo dell’Ente Supremo la colpa è vostra visto che avete rifiutato di darci il vostro prigioniero. L’unica ragione della vostra presenza nel Virgilius e” si fermo per guardare Camus “della sua in questa astronave è il fatto che eravate stati contaminati dallo zalgo, e che ho già abbastanza problemi con l’Ente Supremo senza dovere occuparmi di bestie micidiale sovrannaturale da fermare e rieducare! Comunque, adesso che siete tutti li buoni non commetterò lo stesso errore che ho fatto, adesso mi dispiace ma vi devo uccidere!”
 
-“Vabbe questa volta mi arrendo! Pero sbrigati, ho tante faccende che mi aspettano in inferno…”fecce la Spia che non ne poteva più di essere catturato, essere minacciato e provare a sfuggire.
 
-“Soliti francesi, sempre i primi a arrendersi!” insulto Cecchino che con i pochi movimenti che era libero di fare diede un calcio al suo collega europeo.
 
-“Ritiro quello che ho detto, prima di uccidermi potete lasciarmi assassinare quel stronzo contadino maleducato?!” si arrabbio il francese
 
-“Ma non ha senso, perché salvarci per poi ucciderci?!” disse Camus che, se era abituato a un mondo violento dove la guerra e l’ingiustizia potevano essere manifesti e i nemici dei sporchi traditori vigliacchi non capiva questo comportamento che mischiava onore e crudeltà.
 
-“Semplicemente perché non volevo rischiare che parlavate a Hy’ardolfius rivelando delle informazione strategiche, e che come lo detto ho altre cose da fare che gestire dei nuovi zalgo” rispose Tyresius con una sconcertante tranquillità, come se per lui la vita dei altri poteva essere riassunta in una semplice mossa tattica.
 
-“Logico…”commento Spock che era ormai l’unico a essere rimasto calmo
 
-“Spock non è il momento di fare nel sarcasmo!” si innervosì McCoy
 
-“Non potete cavarvela cosi facilmente!” tento di minacciare Camus che tento di creare del ghiaccio, come del resto Batman tento di arrivare alla sua cintura per prendere un eventuale gadget che gli avrebbe permesso di salvare la situazione, ma la forza invisibile che Tyresius esercitava su di loro era troppo forte e più insistevano e più sentivano un dolore di pressione su i loro arti.
-“No possiamo trovare una soluzione, del tipo vi cuciniamo dei muffin o dei dolci e ci lasciate partire?!” provo a negoziare Derpy
 
-“Mi dispiace, specialmente per te che sei la più innocente del gruppo, però quest’offerta non mi conviene e non posso prendere il rischio che mettete in pericolo la nostra guerra contro l’Ente Supremo!” fecce indifferente Tyresius
 
-“Aspettate! Io ho una proposta seria!” fecce Kirk che, indirettamente inspirato all’iniziativa fallita di Derpy, ebbe un idea. “Se mi ascoltate, possiamo negoziare!”
 
-“Non sei in misura negoziare Kirk” fecce Tyresius che iniziava a annoiarsi “Ammettilo che hai finito il tuo ruolo in questa esistenza e…”
 
-“Lo posso capire, ma prima posso farvi un ultima domanda?” insisto Kirk
 
-“Per prima cosa non interrompermi!” ordino Tyresius che rabbioso esercito una pressione su Kirk che senti un fortissimo dolore su tutto il corpo, prima di calmarsi e dichiarare “Se il fatto di avere la tua risposta può farti tacere allora si, pero sbrigati, te e i altri mi avete già fatto perdere abbastanza tempo!”
 
-“Se ho capito bene viaggiate tra i vari universi, e potete raggiungere qualsiasi mondo, il che deve essere molto difficile. Pero mi chiedevo se eravate capace di viaggiare in un momento preciso di un universo.”
 
-“Intendi viaggiare nel tempo?” chiese Zulu che voleva essere sicuro di capire il suo superiore
 
-“Si, infatti, se permettere signore Tyresius” si spiego Kirk “Nel mio mondo, e soppongo in altri mondi, molti eminenti scientifici come Albert Einstein, o filosofi come lo scrittore René Barjavel hanno discusso dei viaggi temporali. E per essere più diretti, voi stessi avete ucciso il professore Herbert George Wells e rubato la macchina dell’amico di Derpy perché erano riusciti a viaggiare nel tempo! Quindi mi chiedevo se voi stessi eravate capaci di risalire il tempo in un universo.”
 
-“Per qualcuno che sta per morire certo che ti fai delle strane domande” rispose, un po’ sorpreso, Tyresius “Pero in teoria si, con il zalgo e il spectrum come alimentatore il Virgilius può viaggiare indietro in un universo, anche se sarebbe molto difficile…”
 
-“Allora perché non potete tornare nei nostri universi rispettivi e lasciarci li come se niente fosse?!” interrogo precipitosamente Conhager che stranamente non voleva morire.
 
-“O ricostruire il vostro proprio universo prima della sua comparsa totale, invitarci l’Ente Supremo e fare tutti pace?” chiese ingenuamente Derpy.
 
-“Per cominciare” disse Tyresius che perse la sua pazienza e inizio a strangolare tutti i suoi prigionieri “Non possiamo risalire il tempo di un universo morto, e anche se cosi fosse non sono per niente tentato riportare alla vita Xarchabus! E la stessa cosa vale per i vostri universi, se risalivo il tempo nei vostri universi, potrei certo evitare le catastrofe che avete vissuto, ma ridarei anche vita alle base zalgo che ho distrutto in passato, e l’Ente Supremo potrebbe approfittarne per i suoi propri interessi. Perciò preferisco sacrificare qualche miliardi di vita su qualche sistemi solari piuttosto che mettere in pericolo tutto il multiverso!”
 
-“A…Appunto…” si sforzo di parlare Kirk “Pe…Perciò vi propongo… i miei ser….servizi!”
 
-“Cosa?” fecce intrigato l’Ammiraglio che rilascio la pressione, al grande sollievo di tutti
 
-“Riflettete” fecce Kirk “Noi altri siamo comunque condannati, e vorremo solo tornare a casa piangere i amici che abbiamo perso, pero non lo possiamo fare finche l’Ente Supremo sia in vita, giusto? Perciò vi propongo un patto: vi aiutiamo a sconfiggere il vostro nemico, del quale vogliamo anche noi vendicarci della perdita dei nostri cari e della distruzione dei nostri universi, e in cambio ci ridate la libertà e tornate nel passato per salvare i nostri universi!”
 
Ci fu un momento di completo silenzio, con tutti che guardarono Kirk: i ufficiali del capitano dell’Enterprise e i altri fuggitivi erano costernati e non sapevano cosa dire, Osirius e Kalash’ar furono in un primo momento sorpresi prima di girarsi verso il loro Ammiraglio, il primo con un sguardo impaurito e la seconda con un sguardo calmo e paziente ma che aspettava una reazione, ma fu Tyresius a avere la reazione la più strana. L’Ammiraglio, tutto silenzioso, cammino lentamente in direzione di Kirk, che fecce scendere alla sua altezza. Una volta che i due furono direttamente confrontati, i buchi orbitali dello capo dei zalgo si incrociarono con i occhi dell’ufficiale di Starfleet. Quest’ultimo, fissando l’oscurità totale che poteva vedere oltre il fumo nero, si senti davvero male: divento pallido, inizio a sudare e avere male alla testa e avere il bruciore di pancia. Non è che vedeva qualcosa di particolare, pero le energie negative che uscivano dal suo interrogatore erano tale che Kirk aveva la sensazione di subire nella sua testa tutte le sofferenze del mondo: sentiva in crescendo sgridi di dolore, lamenti e pianti; il suo corpo era come afferrato da mane supplicante che lo tiravano indietro, ma soprattutto ebbe la sensazione di essere messo a nudo, e che la sua anima fosse analizzata in dettaglio senza tenere conto dei suoi sentimenti e segreti più profondi. Il capitano era sul punto di svanire quando Tyresius rilascio la pressione su di lui per lasciarlo cadere a terra, di nuovo libero dei suoi gesti, prima di girarsi e ridendo.
 
-“AHAHAH! SCIOCHEZZE!!!” esultò l’Ammiraglio “Vedo che sei sincero quando vi siete proposto di servirmi, però vedo che un grande incredulo! Pensi davvero che voi altri potreste essermi utili contro l’Ente Supremo? AH! Siete stati fortunati fino a adesso, ma la fortuna non è eterna! Le vostre ossa sono fragili come il legno mentre le loro sono dure come l’acciaio! Avete la resistenza fisica di una lumaca quando loro ne hanno un drago! Avete delle arme che distruggono dei paesi mentre loro distruggere una galassia è un passa-tempo! Mettervi in confronto a loro sarebbe rimandare l’esecuzione che ho in mente per voi in questo preciso momento!”
 
A seguire le risate di Tyresius erano le reazione di tutti i altri:
 
-“Come?!” protesto scandalizzato Camus “Servire un mezzo-mostro in una guerra che non mi riguarda allora che devo andare a proteggere il mio universo e il Grande Sacerdote in attesa del ritorno di Atena?! Giammai!”
 
-“Jim ma sei serio?!” disse spaventato Scott “Già è un miracolo che c’è la siamo cavata come testimoni, ma adesso ci proponi di immischiarsi direttamente come protagonisti nella loro guerra?! Ma vuoi ucciderci?!”
 
-“Personalmente non me ne frega” disse il Demolitore Tavish Finnegan der Groot, prima di aggiungere “Però la paga deve essere buona! Sono un fiero scozzese e non vendo i miei servizi gratuitamente! Anche se non sono stato pagato, il contratto della Mann&co stipula che ricevo tra i 10.000 e il 35.000 dollari per missione, oltre l’alloggio e la possibilità di svuotare le tasche ai avversari, quindi se accettate di reclutarci spero che avrete una proposta almeno due volte più importante!”
 
-“Scusami amico” fecce Esploratore al suo collega “L’Ammiraglio è sul punto di ucciderci e tu gli parli di soldi… MA CHE CAZZO TI VIENE IN MENTE CRETINO!”
 
-“Cosa c’è?” si difendo il Demolitore “Sono un mercenario come voi, è normale che fisso il mio prezzo prima di accettare un contratto!”
 
-“Già, se è per dire delle idiozie del genere allora stai zitto e lasciaci morire con un minimo di dignità  testa di un ubriaco inutile!” aggiunse Spia
 
-“Per una volta concordo!” fecce Cecchino
 
-“Gia, e poi tutti sanno che una guerra non si fa per i soldi ma per l’onore dello spirito guerriero!” urlo Soldato che fu il primo a sostenere Kirk “Se dobbiamo morire, allora almeno lasciaci morire in vano ma sul campo di battaglia fino a raggiungere il paradiso dei valorosi americani insieme al generale Custer e alle squadre di Baseball di inizio secolo!”
 
-“Ehm…signore Kirk…vi ricordo che io non sono per niente una combattente e neanche una figura di autorità” tentò di farsi sentire Derpy “Ansi mi hanno perfino rifiutata quando ho provato a fare la controllore stradale, quindi penso che sarebbe meglio nel mio caso direttamente andare a casa e fare in modo di scordarmi di tutto. Inoltre sarei completamente inutile e…”
 
-“MMMMMPHPHHHPPMMMOPPPPHHHHH!!!!” urlo il Pyro
 
-“Cosa hai detto?” chiedo Zulu che fino a adesso era rimasto zitto, visto che da una parte l’idea di servire Tyresius lo disgustava ma d’altra parte capiva le motivazione del suo superiore e sapeva che era l’unica vera soluzione. Inoltre non gli sarebbe dispiaciuto combattere per vendicare il suo migliore amico morto da ormai solo un ora.
 
-“Ha detto che ha lui farebbe piacere aiutare il signore Tyresius se ciò gli permette di vedere ancora più arcobaleni e combattere ancora i cattivi clown” fecce di interprete Derpy che era un poi frustrata di essere stata ignorata.
 
-“Ma io sono un medico, non un soldato!” si lamentò McCoy
 
-“I Jenesiani hanno umiliato me, io non amo umiliazione!” fecce Grosso “Io voglio vendicarmi!”
 
-“Nein mein freund, koza ti ho detto kuando riguarda sie komportamento?!” tento Fritz che voleva calmare il suo collega russo “Adezzo proviamo a konvincere Tyresius a non ucciderci e a rimandarci a kaza e…”
 
-“NIET! Basta correre! E tempo di guerra!” urlo Micha che divenne cosi il terzo a esplicitamente approvare il tentativo di Kirk
 
-“Sto per dire una cosa di qui mi pentirò per sempre…” fecce Conhager dopo una profonda riflessione “Ma credo che Kirk abbia ragione, se vogliamo avere una possibilità di tornare nei nostri mondi e nel mio caso dare del piombo all’Amministratrice e al Signore Grey dobbiamo assicurarci che quest’Ente Supremo non sia più una minaccia per noi…”
 
-“Tornare nel mio mondo adesso sarebbe inutile per salvare la situazione” ammise Batman con un po’ più di convinzione dell’ingegnere “Lasciatemi contribuire alla vostra lotta e metterò tutte le mie capacità a aiutare a neutralizzare l’Ente Supremo.”
 
-“Capitano” fecce Spock “La vostra proposta è illogica: Chiediamo a Tyresius un servizio costoso senza potere dargli una cosa tangibile in cambio, visto che ha ragione quando ci dice che non siamo formati per questa situazione…Pero per un essere umano le idee illogiche in situazione di crisi sono normali e interessante, e come idea folle è la più logica che potevate immagine” che in maniera sottile dava il suo sostegno al suo superiore.
 
-“Non capisco bene vostra posizione capitano, pero ho fiducia in voi e vi seguirò ovunque finché avrete della speranza!” dichiaro convinta benché con la lacrima all’occhio Uhura.
 
-“Ascoltatemi Tyresius!” fecce Kirk ignorando tutti i altri allora che si rialzava “Forse non siamo forti o evoluti come voi, forse avete ragione e la mia proposta corrisponde al mio suicidio e a quello dei altri! Però non solo abbiamo dimostrato essere capace di resistere di fronte a Hy’ardolfius e a difendere i vostri uomini…”
 
-“Pff, piuttosto è stato lui a essere un incapace!” fecce Tyresius riferendosi al Primo Generale
 
...ma inoltre anche noi abbiamo il diritto di difendere il nostri universi!”
 
-“Di questo me ne occupo già personalmente da milioni di anni!” si arrabbio Tyresius che sollevo di nuovo Kirk per strangolare
 
-“Abbiamo…il diritto di provare dov….dove lei ha fallito!”
 
Ci fu allora uno sgrido di costernazione da tutti, sia dei umani che dei zalgo, mentre Tyresius, sotto shock si incazzo veramente
 
-“COSA HAI DETTO INSETTO?!”
 
-“Che abbiamo il diritto di salvare il nostro universo senza pagare il prezzo del fatto che lei non è riuscito a salvare il suo! AAAAAAARGH!!!”
 
Il capitano Kirk stava pagando il prezzo della sua provocazione mentre si sentiva bruciare dall’interno e che sentiva a malapena i gridi dei suoi compagni. Il povero ufficiale di Starfleet inizio a vedere tutta la sua vita passare nei suoi occhi, dalla suo gioventù nell’Iowa fino alla sua laurea nell’Academia di Starfleet, i suoi primi viaggi e tutta la felicità che aveva avuto a bordo, ma inizio anche a riccordarsi dei eventi tragici, come l’incontro con l’astronave Valliant e quello che ne segui... Pero prima di vedere in dettaglio quel episodio della sua vita il dolore smise e Jirk ebbe solo il tempo di tornare in sé per rendersi conto che era stato lanciato contro il muro e che era ferito al sangue.
 
-“JIM!” urlo McCoy che era sempre il primo a preoccuparsi della salute dell’amico
 
-“SILENZIO!” ordino con un urlo cosi potente che tutta l’Astronave inizio a tremare e che provocco una perturbazione nel multi verso come conseguenze che in un universo accanto un fulmine attero accanto a un uomo muscoloso biondo, vestito come un guerriero del nord che, sorpreso e sospetto guardo al martello che aveva in mano come per trovare una spiegazione e che in un altro universo il fulmine colpi una letto metallico appeso sul tetto di una grande ma vecchia dimora Svizzera con dentro un cadavere bruttissimo, mentre un giovane scienziato, felicissimo, ordinava a un gobbo di farlo scendere. “BENE!” riprese Tyresius prima di calmarsi e di dire con una voce tranquilla ma minacciosa “Sai una cosa? Volevo darvi una morte veloce e senza dolore per risparmiarvi nuove sofferenze e la durezza della guerra. Ma adesso che ci penso sarebbe troppo clemente… Vuoi metterti al mio servizio per salvare il tuo mondo? Affare fatto, in cambio della tua servitù farò tornare i vostri mondi alla normale… Semmai riusciti davvero a sopravvivere e a disfare l’Ente Supremo! Ma fino a quel giorno ipotetico”… e li uso i suoi poteri per fare cadere tutti e obbligandoli a inclinarsi davanti a lui “Voi mi servirete senza fare domande, vi allenerete alla dura ai ordini di Kalash’ar e Osirius e compilerete le missione alle quale vi manderò… anche se quasi certamente morrirete in orribile sofferenze e che d’ora in poi la vostra miserabile esistenza sarà una piega quotidiana che dipenderà dei miei caprici e vi pentirete a ogni instante che Kirk mi abbia convinto di farvi grazia e compiere nei vostri una atto di tale generosità! E adesso per ricordarvi chi comanda…” Kirk e tutti i altri ricevettero una potente scarica di elettricità che, come possiamo immaginare, fu molto dolorosa. Quando l’Ammiraglio ebbe finito e che i suoi nuovi schiavi iniziavano a riprendersi, egli si giro e prese i comandi dell’apparecchio.
 
-“Tyresius!” tento di protestare Osirius “Ma siete impazzito?! Non possiamo alloggiare né formare dei primitivi! E’ una perdita di tempo inutile!”
 
-“Non discutere i miei ordini!” ordino Tyresius “E ti consiglio di trovare un modo di renderti questa perdita di tempo piacevole perché adesso porterai questi idioti nei loro quartieri e che da domani sarai responsabile di loro!” poi si giro per guardare con un sorriso ipocrita Kirk che nonostante il dolore rimaneva determinato “E anche se potrebbero essermi utili come esche vorrei che essi siano un minimo più utili, quindi fai come vuoi ma allenali bene, altrimenti anche tu dovrai rendermi dei conti!” e li, attivo di nuovo l’iper-velocità e, in qualche secondi nella luce verde si ritrovarono di nuovo nel nulla, dove l’unica visibile erano le lontane luce del Virgilius, il quale impressiono talmente Camus, che non l’aveva ancora visto, che quest’ultimo si scordo di arrabbiarsi per la sua umiliazione.
 
-“Jim, ma cosa ti è preso?!” fecce McCoy che nonostante tutto era corso a controllare e aiutare il suo amico “Prima perdi il controllo di te stesso e adesso ci metti nel casino”
 
“Per cominciare…” si giustifico a voce bassa e con dolore Kirk “All’inizio facevo del bluff per sforzargli a parlare…non credi davvero che avevo perso il mio controllo? L’idea era di farmi passare per un pazzo e fargli credere che potevo mettere la loro missione in pericolo”
 
-“Facevi finta?!” sussurrò scandalizzato McCoy
 
-“Non l’avevate capito?” fecce Batman
 
-“NO!” rispose McCoy
 
-“Pero quel Tyresius è stato più furbo di me… e per adesso mi dispiace di averci messi in questa situazione, ma è sempre meglio della morte e possiamo sperare di migliorare la nostra situazione col tempo”
 
-“Tranquillo, se non riuscite mi accontenterò di aspettare che abbiate le spalle girate…” minaccio Spia che arrivo da dietro.
 
-“Già…” provoco a sua volta Conhager “Conta su di me per renderti la vita dura, traditore!”
 
-“Danke, per kolpa voztra devo rizchiare la mia vita alla mia vecchia età! Zpero per lei khe non morira, altrimente mi farò un piacere di analizzare i voztri rezti!” fecce frustrato il Medico prima di mettersi a piangere, consolato da Grosso e Soldato che pensavano – a torto – che parlargli di onore e di vendetta l’avrebbe fatto sentire meglio.
 
-“Mmmph”
 
-“Ehm, il signore Pyro dice che non dovete fare caso a quel che dicono, stanno solo scherzando” traduco Derpy allora che lei e il mercenario con la maschera si avvicinarono di Kirk e i altri
 
-“Grazie ma credo che erano seri” fecce Zulu “Però non è la cosa importante del momento, quel che conta è sapere cosa facciamo adesso.”
 
-“Adesso” consiglio Kirk con amarezza “Rimaniamo buoni e dimostriamo a Tyresius il nostro valore per fare tacere i suoi caprici. Ci sarà un momento in qui potremmo trovare una soluzione e sé dobbiamo sconfiggere l’Ente Supremo allora faremmo tutto per farlo”
 
-“Non è una risposta completa alla domanda” sospirò di noia McCoy che sapeva che ormai tutti loro dipendevano dei caprici dell’Ente Supremo
 
“Ammetto che sé è vero che avete fatto la commedia per salvarci la vita ve ne sono grato e vi ringrazio, pero dovete sapere che non mi lascerò fare cosi facilmente!” disse Camus che si iniziava lentamente a rassegnarsi sulla sua situazione, prima di cambiare soggetto indicando l’astronave che l’aveva impressionato “Ditemi, quale è la gigantesca fortezza che è davanti a noi?”
 
-“Questo è il Virgilius” rispose Kalash’ar che rivelo avere sentito tutto “La vostra nuova prigiona”.
E mentre la piccola astronave dei tre zalgo e delle diciotto nuove reclute sforzate raggiungeva l’imponente Virgilus, una volta astronave per salvare un popolo e ormai base militare per lottare contro quella stessa popolazione, nell’oscurità totale nulla che circondava tutto il multi verso, la situazione rimaneva identica negli vari universi che non erano ancora stati colpiti dagli ultimi eventi. Però tutti sanno che non bisogna mai fidarci dalle apparenze e che spesso le cause profonde dei più grandi shock della storia si fanno dietro le quinte, o in questo caso sotto terra. Infatti, tra i miliardi di universi, c’era uno che tra le suoi milione di galassie aveva un sistema solare abbastanza povero nel quale c’erano solo quattro pianete in gravitazione a un sole moribondo. Tutte queste pianete erano desertiche e inabitabile in superficie, ma l’una di essi, la più grande che aveva le stesse dimensione del nostro pianeta Giove, nascondeva un segreto, un segreto che se fosse stato rivelato a Tyresius avrebbe messo fine alla sua questa. Infatti, come nel pianeta appena distrutto, c’era una base nascosta, anzi no, c’era proprio al suo nucleo una grande astronave, più piccola del Virgilius certo ma comunque molto impressionante, sulla quale tutto era stato costruito. In altre parole il pianeta non era soltanto un pianeta con al suo interno una base nascosta, ma era addirittura un pianeta artificiale, una copertura per una vera e propria base di operazione di grande ambizione, e chi avrebbe speso cosi tanti sforzi in questa costruzione se non qualcuno di molto potente e con delle pessime intenzione? La base stessa, come potete immaginare, non poteva essere paragonata a quelle menzionate prima talmente le sorpassava in dimensione e efficienze, in modo tale che se non fosse stato per la roccia questo luogo sarebbe somigliato in una vera e propria città, pero una città in perpetuo stato di guerra perché ogni suoi cittadino, i Jenesiani ai occhi doro, lavoravano alla preparazione di essa: mentre scienziati lavoravano al miglioramento dei armi, dei trasporti e di potenziali modi alternativi di usare sia lo spectrum che lo zalgo, centinai di individui forgiavano in condizione estreme le parte di nuove astronave e armature e migliaia di altri si allenavano al combattimento. Pero lasciamo questi dettagli per un'altra volta e interessiamoci piuttosto a un settore remoto ma molto più interessante di questa base, una zona molto più scura e tenuta lontana dai occhi di chi non era abilitato a entrare. Questo settore, l’uno dei pochi quasi interamente costruito nella roccia stessa e si trovava esattamente a la metà della superficie e del centro di quel pianeta, era caratterizzato da lunghissimi corridoi che portavano a numerose aule annesse, ma dopo un po’ c’era una porta, di circa sei metri di altezza per quattro di larghezza, protetta da un campo elettromagnetico e da niente meno che una ventina di militari. Fu allora che un individuo, un Jenesiano di circa un metro e settantotto centimetri che somigliava a un uomo delle steppe asiatiche, dall’aspetto di un settantenne ma di ottima forma fisica, che indossava una armatura di platino che era meno imponente di quella di Hy’ardolfius ma che sembrava essere più moderna e utile per il combattimento. Questo uomo doveva essere abbastanza importante, perché appena lo videro le guardi si inclinarono in rispetto, e doveva essere abbastanza facile da riconoscere tra tutti per il fatto delle sue grave ferite: egli aveva infatti un falso occhio robotico alla sua sinistra, come del resto la sua cola che era interamente robotizzata con un microfono in mezzo, e da legare la gola all’occhio mancate era una ferita, una bruciore all’ultimo grado, che aveva la strana forma di una mano, inoltre, al contrario di Hy’ardolfius, esso non aveva su di sé una spada, ma camminava con l’aiuto di un lungo bastone d’acciaio di due metri. Una volta attraversato la porta, egli prese un ascensore per entrare in un nuovo corridoio che attraverso. Per lui quel posto era normale, ma per noi abbastanza scioccante: Infatti, sugli latti, intrappolati in celle cubiche di metallo circondato da uno scudo di energie e rinchiusi nelle rocce, c’erano alcuni individui.
Cominciamo dal più strano e più calmo di tutti visto che era l’unico silenzioso isolato e rimanere indifferente: a prima vista era un uomo di due metri di altezza in un elegante vestito di una giacca e un pantalone nero e di un pull di lana grigio, ma a guardare più vicino si poteva vedere che esso non era umano, e neanche si poteva dire che cos’era esattamente, visto che il suo viso, bianco come la neve, somigliava a una maschera con due buchi con al loro interno una luce viola come occhi, ognuno di essi che era alla base di una linea nera che divideva la faccia, come se fosse spezzata, che era lissa e che al tocco aveva la stessa consistenza dei ossi, e di una bocca. Inoltre, si poteva notare che le sue mane, letteralmente scheletriche, erano bucate.

 



















I altri individui erano molto più facile da caratterizzare, da una parte perché urlavano arrabbiati o disperati e rivelavano cosi la loro personalità, dall’altra perché, in realtà, li avevamo già incontrati:
 
-“TU, SEI TU IL CAPO?!” urlo incazzatissimo un uomo travestito da Robin Hood, che non era nientemeno che Oliver Queen, alias Green Arrow, giustiziere di Star City e collega occasionale di Batman che visibilmente era stato catturato dopo essere avere tentato di ritrovare il cavaliere oscura “FAMMI USCIRE DA QUI E DAMMI UNA SPIEGAZIONE ALTRIMENTE TE LA FARO’ PAGARE NON APPENA USCIRO DA QUI!!!  E SEI TU IL RESPONSABILE DELLA SCOMPARSA DI BATMAN?! SE E’ COSI FARESTI MEGLIO A LIBERARLO CHE NEANCHE LUI SCHERZA!!!”
 
-“AHAHAHAHAHAHAHA! O archerino, sei sicuro che non sei migliore a sparare battute che frecce, perché davvero il tuo nervosivo mi fa morire dalle risate AAAHHAHAHA! Pero, vecchia parodia di doppia-faccia, tra di noi il Batman è MIO… anche se posso lasciarti un pezzettino quando avrò finito AHAHAAH!” a ridere come un pazzo non era nient’altro che l’orribile Joker, adesso rinchiuso con i due colossi che Batman aveva dovuto mettere KO prima di essere stato ferito e rapito da Kalash’ar, e che anche nella condizione in qui si trovava non smetteva di essere lo spregievole psicopatico pronto a ridere del malore dei altri “E se per caso l’hai già fatto fuori, lo vendicherò!... Prima di giocare al calcio con la sua testa AHAHAHA!!!”
 
-“Ma che cose schifose e orribile! Signore sconosciuto, non potete lasciarci con quel signore impazzito! Non è cosi che si trattano i prigioniere, specialmente quando sono delle femmine!” a lamentarsi come una diva era l’unicorno bianco con i capelli e la coda blu che rispondeva al nome di Rarity, l’elemento della Generosità, rinchiusa con le cinque amiche.
 
-“Già, apri la nostra cella e risolviamo la questione tra zoccoli e… qualsiasi siano i arti che hai!” fecce nervosa e pronta allo scontro la pegasi azzurra ai capelli arcobaleni, la testa dura ma fedele Rainbow Dash che era l’elemento della Lealtà.
 
-“Stia calma, risolveremmo la faccenda con lui in un altro momento!” tento di calmare con rabbia contenuta una pony normale arancione e bionda con un capello da cow boy, la normalmente temperata Applejack che era conosciuta per essere l’Elemento dell’Onestà mentre consolava due altre sue amiche che, visibilmente troppe emotive per questa situazione non potevano trattenersi di piangere, cosa normale quando quelle due erano Fluttershy, la pegasa gialla ai capelli rosa che oltre a essere l’Elemento della Bontà era famosa per essere la pony la più sensibile e timide di tutta Equestria, e Pinkie Pie la pony terrestra interamente rosa che in generale portava la felicità a tutti facendo onore al suo Elemento della Gioia ma che sul momento non aveva un motivo per ridere.
 
-“DISCORD! Aiutami a rompere la loro magia!” ordinò con determinazione l’alicorno viola che sembrava essere la leader del gruppo, cosa normale visto che si trattava di Twilight Sparkle, Elemento della magia e principessa dell’Amicizia che Derpy ammirava cosi tanto, allora che tentava di lanciare dei sortilegi per scappare, in vano visto che essi non avevano nessuno effetto contro la tecnologia Jenesiana.
 
-“Ci sto provando, ma che provo a trasformarmi, creare un esplosione o lanciare torte la mia magia non ha nessuno effetto!” fecce disperato la creatura difforma che era Discord, e che come Spirito del Chaos non era abituato a essere incapace di realizzare i suoi desideri, proprio nel momento in qui voleva siceramente dimostrare alle sei pony (e soprattutto Fluttershy) che poteva salvare la situazione.
 
Ma l’uomo li ignoro tutti completamente e prosegui… anche se a dire il vero si soffermo un instante a guardare l’ultimo arrivato ancora inconscio e messo in apparecchio per essere mantenuto in vita, cioè il giovane ma sfortunato Cechov! L’individuo alla lussuosa armatura di platino prosegui allora il suo cammino e, dopo un quarto d’ora, arrivo in una stanza che sembrava essere dedicate alle operazione medicale, anche se era molto più grande del necessario e sembrava portare a numerosi altri corridoi.
Al suo arrivo, la diecina di medici che erano al lavoro si girarono e lo fecero passare, e cosi questo nuovo protagonista poté avvicinarsi a colui che era sul tavolo di operazione. L’Uomo moribondo era gravemente ferito dietro alla schiena che era ormai carbonizzata, e il danno si estendeva progressivamente sul resto del suo corpo, e perciò quando si giro, fu con molto dolore e sputando del sangue diventato nero .che disse, in una lingua sconosciuta della quale vi tradurrò il significato,
 
-“M…Maestro Tepeius…Io”
 
-“Silenzio incapace!” interrompo violentemente il cosiddetto Tepeius, che non parlo direttamente con la bocca, la quale rimase chiusa, ma con una voce robotica che usciva dal microfono inegrato alla sua gola, con un tuono molto più forte di quello che si sarebbe aspettato da lui “Hai fallito la tua missione, disonorando il tuo grado e la fiducia che l’Ente Supremo ti aveva affidato! La punizione per una tale incompetenza, che ci ha costato un intero regimento e anni di lavori e di organizzazione – è la morte, e se non fossi già morendo ti avrei ucciso me stesso! E non chiamarmi maestro: Non merito di essere associato a un miserabile come te! Mi hai proprio deluso, Hy’ardolfius!”
 
-“Per fa…per favore Tepeius! Ho…Ho fatto tutto quel…quello che potevo….ma quel demonio…Tyresius..era troppo forte!”
 
-“Provare non basta! Bisogna riuscire! Adesso tacci le tue idiozie e dici a voce alta quello che è successo!” si arrabbio Tepeius
 
-“Già, Generale, dimmi cosa hai visto…”
 
A parlare non era stato Tepeius, né uno dei medici, ma la voce profonda e priva di emozione di un altro personaggio, anzi una altra personaggio che, senza farsi sentire da nessuno, era all’improvviso comparsa in da un portale blu circondato da un fumo blu scuro che giro tutt’attorno a lei. Se quando Tepeius era arrivato tutti avevano dimostrato rispetto, di fronte a questa nuova arrivata tutti si prostrarono all’instante per guardare il suolo. Perfino Hy’ardolfius, nonostante ne era incapace, provo a muoversi per prosternarsi di fronte alla donna della quale non si vedeva nessuna parte del corpo. Infatti, questa persona, ovviamente molto importante, era dentro una grande armatura elegante di due metri di alto, un armatura per niente imponente e che sembrava sposare ogni contorno dell’essere al suo interno. L’armatura era dorata con varie scene di combattimento e arme scolpite sopra il petto – esattamente come l’armatura che il nostro gruppo aveva visto all’interno del Virgilius - dei quali i contorni erano formati da un flusso constante di energia blu – dello Spectrum – che percorreva tutta la superficie all’eccezione del viso – anche se i occhi riflettevano anch’essi lo spectrum, il quale rappresentava il viso senza espressione ma sorridente di una bella donna e portava una corona semi circolare sul quale c’era scolpito una torre sopra una montagna. Infine, per chiudere la ricchezza dell’armatura, la signora portava un ampio e lungo mantello blu azzurro.
-“Allora, cosa c’è? Aspetto la tua risposta…” fecce con pizzico di autorità la donna in armatura
 
-“Hai sentito!?” fecce Tepeius che non osava alzare lo sguarda “Rispondi all’Ente Supremo!”
 
-“A…Avevamo trovato…” tento di dire Hy’ardolfius, rallentato sia del dolore atroce che aveva sia dalla paura che aveva di essere confrontato all’improvviso a quella che considerava come una divinità… un astronave simile al…alle nostre ma che…che non ci apparteneva…su un pianeta non…lontano dalla base..ho…ordinato di ricuperarla essa e coloro che eraaaaaah!...erano…vicini a essa… Quando ho capito che…i prigionieri erano in rapporto con Tyresius era troppo tardi e….lui ci ha massacrati tutti…non ho avuto scelta che….distruggere tutto per non lasciarli indizi sulla vostra posizione…e …sfuggire…”
 
-“Hai abbandonato i tuoi uomini e lasciato il campo di battaglia prima di morire per ser servire l’Ente Supremo!” si arrabbio Tepeius che ancora non osava rialzarsi. “Sei un disonore per la nostra razza!”
 
-“H…Ho provato a fargli facce...sono anche riuscito a feriglo pugnalandolo con il mio pugnale di Spectrum…però era troppo forte…”
 
-“Questo non spiega come mai sei scappato né come ti sei fatto umiliare dagli insetti inferiori come hanno dichiarato i testimoni della scena!” insultò nuovamente Tepeius
 
-“Hai detto che l’avevi ferito?” interrompo con una voce calme e passiva l’Ente Suprema, che nascondeva bene il fatto di essere curiosa.
 
-“S…Si…prendente il…mio pugnale…potrete vedere voi stessa…il suo sangue demoniaco di zalgo!” con un grande sforzo Hy’ardolfius mentre il suo petto iniziava a marcire per via del veleno che Tyresius gli aveva iniettato
 
Senza muoversi di un pelo, l’Ente Supremo uso della sua magia per fare levitare da un tavolo vicino, sulla quale c’erano i effetti personali di Hy’ardolfius e alcuni oggetti e documenti salvati dalla distruzione della base, il coltello di Spectrum ancora sporco dal sangue nero di Tyresius che fecce volare fino a davanti i suoi occhi. L’Ente Supremo guardo con attenzione e ebbe un piccolo movimento, quasi impercettibile, di sorpresa. Concentrandosi, e sempre usando i suoi potere telepatici, riuscì a staccare tutto il liquido dalla lama di Spectrum e a fare levitare le molecole di sangue davanti a se, come se voleva e poteva analizzarne la composizione a occhi nudi. Dopo un minuto che ne sembro dice, ella, rimanendo immobile, rimese il coltello sul tavolo con delicatezza e trasferì il sangue in una piccola capsule metallica che nascondo sotto il suo mantello.
 
-“Mmm…” fecce sempre impassibile “Devo ammettere Hy’ardolfius che pur fallendo la tua missione sei riuscito dove tutti prima di te hanno fallito... Comunque c’è una cosa che non ho ancora capito: quei inferiori che avevi catturato, quale erano il loro rapporto con Tyresius?”
 
-“L…loro dicevano all’inizio essere stati suoi prigionieri…e sapevano del Virgilius…però lui è venuto a salvarli…come del resto loro hanno aiutato i due zalgo…” si giustificò il Primo Generale
-“Benissimo…voi altri rialzatevi adesso” fecce con una voce soddisfatta l’Ente Supremo mentre Tepeius e i medici si alzarono “Hy’ardolfius, a dire il vero non avevi nessuna possibilità contro Tyresius: lui non è un semplice zalgo bestiali come una volta, una volta era l’uno dei grandi simboli del nostro impero e poi è diventato il demonio che ha causato la fine del nostro universo… Inoltre l’armatura d’oro che mi hai portato in tributo…quella di quel Camus… è un bel pezzo per la mia collezione…e non lo sai, mai grazie a te ormai ho capito un dettaglio che ci permetterà di sconfiggere Tyresius…Perciò ti perdono e ti autorizzo a servirmi ancora…”
 
-“Ma….come posso servirla se tra meno di un ora morirò e che non ci sono….cure contro la maledizione di Tyresius?” chiese sorpreso Hy’ardolfius, notando che alla pronuncia del nome di Camus il suo vicino Tepeius alzò per un secondo i occhi con interesse.
 
-“ehehe” rido l’Ente Supremo, rompendo la sua immagine di compassione per rivelare un lato crudele “Ci sono altri modi di servirmi che essere un generale ai miei ordini… voi medici, ho sentito dire che il nostro paziente aveva un gusto pronunciato per le trasformazione in zalgo…portatelo assistere a una mutazione in diretta e mettetelo comodo finche avrò bisogno di lui!”
 
-“Cosa?!” fecce spaventato Hy’ardolfius che aveva capito e che era troppo debole per muoversi allora che i medici fecero levitare il suo letto e lo portavano, e cosi lui diede ai suoi ultimi sforzi per urlare “VI PREGO NO! TUTTO MA NON QUESTO! VI HO SEMPRE SERVITO, NON VI HO MAI TRADITO! NOOOOO!” e fu cosi che urlando l’uomo che una volta era un dei Primi Generali scompariva dalla stanza, vivendo i suoi ultimi instanti da essere vivente normale, e questo all’indifferenza completa di Tepeius e l’Ente Supremo. Quando non egli scompari del tutto e che i suoi gridi non si fecero sentire, L’Ente Supremo si rivolse a Tepeius.
 
-“Grande Inquisitore Tepeius, il vostro allievo ha fallito, e adesso più che mai ho bisogno di qualcuno di efficace per dirigere i miei piani, perciò da adesso in poi vi nomino capo assoluto dei miei eserciti nei universi inferiori, non deludetemi!”
 
-“Che la morte mi colpisce con dolore e che l’al di-là sia per me un tormento eterno se fallisco ai suoi ordini mia signora divina!” fecce Tepeius che si inclino “Appena me lo ordinerete mi recherò su una delle nostre base e riavvierò il nostro piano come previsto…”
 
-“NO!” ordinò allora all’improvviso l’Ente Supremo invitando il suo servo a rialzarsi di nuovo e a seguirla mentre usci della stanza per camminare nei corridoi “Lei è sempre stato l’uno dei miei migliore elementi, inquisitore Tepeius, e non volevo rischiare di perdervi in modo sprecato mandatovi a un posto di organizzatore in una base, però ormai ho bisogno della vostra esperienza del terreno per preparare il mio nuovo piano!”
 
-“Un nuovo piano sua maestà?” chiese Tepeius
 
-“Infatti” prosegui seriamente l’Ente Supremo “Anche i esseri onnipotenti come me possono commettere dei errori, e adesso mi rendo conto che la nostra strategia di nasconderci per preparare un invasione di masse è destinata al fallimento… Per milioni di anni proviamo a sopravvivere in queste condizione e a mettere su piede un esercito, ma Tyresius non smette di fermarsi, e ormai non abbiamo più il lusso del tempo! Però come ho detto, oggi ho capito una cosa a proposito del nostro nemico, e credo avere capito come sconfiggerlo una volta per tutta!”
 
-“Quale è il vostro piano e cosa devo fare per metterlo in azione?” chiese interessato Tepeius
 
-“Ho sentito dire che avevamo qualche nuovo ospite nelle nostre celle…” disse con riso malvagio l’Ente Supremo “…Vorrei incontrarli…”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dei Commenti:
Finalmente pubblicato! Nonostante il lavoro e la pressione quotidiana sono riuscito a pubblicarlo! Sperò che nonostante il ritardo questo capitolo vi piacerà e che la qualtà nonché tutte le rivelazione saranno abbastanza per ricompensare i più paziente di voi ;)
A proposito, per manco di tempo sono stato un maleducato e non ho potuto rispondere a coloro che mi hanno recensito, quindi per questa volta e fino a settembre rubo il concetto dell’Angolo dei Commenti di PGV2 per rispondere
 
Deadpool: Già, BelgiaofRome è un coglione di essere stato lento, però ho visto tutto quello che deve fare per l’università e sono impressionato che nonostante i suoi rittardi non rinunica a scrivere la sua storia! A proposito ditemi come avete trovate il mio cameo nel capitolo? Io non so cosa pensare e penso che BelgiaofRome mi abbia messo in un ruolo molto inferiore a quello che merito! Inoltre avete capito tutti i riferimenti del capitolo?
 
Ah e prima di rispondere: Ho provato a fare un albero cronologico della famiglia dei Ente Supremi e una linea del tempo dei eventi narrati, però non ci sono riuscito X/ quindi vi consiglio di prendere note per il futuro e proverò a farlo per la prossima volta, che non mi faccio illusione sul fatto che non sarà prima di fine lugli visto che durante luglio ho i esami e che devo partire una settimana in Finlandia per lo studio X-X
PGV2:
Parlando del lupo, ti ringrazio mille volte per la tua recensione che mi ha fatto particolarmente piacere
 
Tavish:Cosa Lucinda vuole dire con il fatto che non mi smentisco mai
Soldato: Vorra dire che l’abbiamo impressionata con le nostre incredibile capacità! Forse è caduta innamorata di me!
Tavish: O di me!
McCoy: *Sacarstico* Certo, è proprio quello che intendeva!
Batman: Grazie Capitano America di capire la mia posizione! Semmai ci incontriamo mi farà molto piacere discutere con te visto che sembri anche tu un vero giustiziere.
Conhager: Ti lasciò volentieri l’idiota patriottica con lo scudo, per conto mio rimango con la gente intelligente e ringrazio Rob Lucci per avere la mente chiara!
Spia: Hai fatto pessima impressione ai pg di PGV2 con le tue cuffie, lo sai Esploratore
Esploratore: E come faccio a ascoltare la mia musica adesso?! E poi sai quanto costano?
Derpy: *Commossa* Io…vorrei solo ringraziare Chopper…per la prima volta che sono immischiata in questa storia, sei l unica persona che insieme al Pyro dici veramente avere fiducia in me…forse non sono nient’altro che una mascotta ma anch’io ho dei sentimenti…grazie, mi hai ridato fiducia in me, per dimostrarti che hai avuto raggione di credere in me d’ora in poi sarò la migliore mascotta che EFP non hai mai visto!
Pyro: MMMppmmhhhjmmmmpphhhjffffffffff
Medico: LA ZUPER NOVA MAGNIFIKA?! ZAI KHE POTEVAMO MORIRE?!
Sulu: La super nova in sé è bellissima come hanno detto…il dramma è che abbiamo perso il nostro povero Cechov  
Deadpool: *Sussura* Shhhh, loro non sanno che è ancora vivo! State zitto, altrimente decapito il primo che parla!
 
Cmq ti ringrazio ancora moltissimo e spero che quello capitolo corrisponde alle tue aspettative ;)
 
 
Nickoku:
Oy Nikoku! Per una volta che lasci un commento non potevo risponderti direttamente XD cmq tranquillo e tornando serio mi fa molto piacere che il combattimento tra il gruppo e Hy’ardolfius ti sia piaciuto e l hai trovato più fico che nella copia brutta che ti avevo mostrato…e per Chekov diciamo che cosi è più drammatico e permette che anche l’equipaggio di Star trek abbia un ostaggia alla merce dell’Ente Supremo…ah e… scusa per il rittardo ^^’’
 
Neon Genesis Kurama:
Ciiiiiiiiiiiiiiiiiiiaaaaaaaaaaaaoooooo Kurama, mi fa piacere che per una volta uno dei miei delle mie battaglie ti sia piaciuta, e particolarmente il ruolo di  Hy’ardolfius. Inoltre Spero che la tua delusione di no vedere Camus trasformarsi in un mostro sia compensato con la fine del Generale e la comparsa dell’Ente Supremo.Ah e si, Conhager può davvero fare questo nel gioco i base XD


PS: Non ho trovato un immagine che poteva illustrare l Ente Supremo, quindi immaginatela a partie di quest'immagine


 

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Capitolo 15
*** Capitolo XIV: Introspezione e Dubbi, parte 1. ***


Capitolo XV: Introspezione e Dubbi, parte I.
 
 
-“Eccovi capitano, allora oggi è il grande giorno!”
-“Da una parte, è il più bello giorno della mia vita. Però, d’altro canto, devo ammettere che sarà strano non essere più chiamato capitano”
-“E vabbene, Jim! Questo è solo un titolo! Negli fatti rimani il nostro commandante e nostro amico!”
-“In realtà dottore McCoy, la promozione di Kirk ad Ammiraglio non è un semplice cambiamento onorifico. In fatti, adesso, l’Enterprise non è più riservato solo a delle missione di esplorazione, di diplomazia e di riconoscimento. Potremmo essere mandati a dirigere contigenti di astronave di controllo della zona neutrale, o a assicurare la sicurezza di…”
-“Per l’amore del buon dio, Spock! Anche in questo giorno di festività dovete fare il solito puntiglioso?!”
Mentre i suoi due migliori amici iniziavano per l’ennesima volta a litigarsi, Jim Kirk sorrise felicemente e prosegui insieme a McCoy, Spock e Uhura verso la sala della teleportazione. Mentre camminava, un profondo sentimento di nostalgia invase il capitano. In effetti, era l’ultima volta che attraversava la sua astronave con il titolo di capitano. Tra due ore, egli si troverà al Parlamento storico della Confederazione Intergalattica a San Francisco, sulla regione Americana del pianeta Terra, e in presenza di tutto il suo equipaggio e delle delegazioni di tutti i membri della Confederazione riceverà la consacrazione della sua carriera: La promozione al posto di Ammiraglio. Non dovete credere che diventare un Ammiraglio era una cosa facile per Starfleet: Su Centinaia di capitani di varie specie che comandavano un equipaggio, solo cicra il 5% percento veniva promosso Ammiraglio. E ancora, questo titolo era offerto di solito agli capitani che avevano servito durante delle missione militare o particolarmente pericolose, e che avevano comunque dimostrato le loro capacità per almeno vent’anni di servizio. Allora il fatto che il Capitano James Tiberius Kirk, un tempo un adolescente ribelle che fu costretto dal suo mentore, l’ex capitano dell’Enterprise Pike, a fare le sue prove all’accademia militare di fronte a studenti più avvantaggiati, e che per cinque anni si era dedicato a missione principalmente dedicate all’esplorazione, certo non facile ma communque non troppo pericolose, divenne a sua volta Ammiraglio era la prova decisiva che il suo merito era riconosciuto direttamente dagli più alti responsabili della Confederazione. In effetti, oltre ad essere il primo capitano dell’Enterprise ad essere promosso a questa posizione, sarebbe anche diventato il più giovane ammiraglio della Confederazione in due secoli di esistenza. In altre parole, James Tiberius Kirk stava per entrare nella leggenda.
Stranamente, mentre camminava negli vari corridoi della sua astronave, il futuro Ammiraglio ebbe la sensazione di rivedere alcune scene. Alcune erano flash-back di eventi della sua vita, soprattutto di eventi avvenuti durante i suoi anni di servizio sull’Enterprise, sembravano normale per il capitano. Altre visione, però, erano molto strane. Ogni tanto, ad un angolo, James Kirk vedeva delle ombre umanoide, passare, parlare tra di loro o andarsene. Kirk notò velocemente che era l’unico a vederle, e che queste figure stesse sembravano ignorarlo lui e i suoi compagni. Intrigato, il capitano avrebbe voluto seguire queste figure, ma stranamente, ogni volta che stava per andare all’incontro di queste figure, esse scomparivano. E ogni volta che uno dei suoi compagni gli chiedeva cosa succedeva, Kirk rispondeva sistematicamente “Non è niente, sono solo un po’ nervoso” nonostante pensava rispondere onestamente l’instante prima. Lì, dopo avere ritrovato Sulu e Scott nella sala di transportazione e, dopo essere salito nel teleportatore, si ritrovò direttamente nel Parlamento, direttamente al centro e circondato da tutti mentre il capo della Confederazione sembrava avere già iniziato a fare il suo discorso.
 
-*C’è qualcosa che non va* pensò James Kirk *Perché non mi riccordo di essere arrivato lì? Perché non mi sento libero dei miei movimenti? Cos’erano queste figure? Devo fare qualco…*
 
-“Capitano James T. Kirk” disse all’improvviso il capo della Confederazione “Alzatevi per favore”. Kirk, nonostante non era sicuro di sé, ubbedì immediatamente. “Capitano, dopo che me stesso e il resto del Consiglio abbiamo discusso su i vostri numerosi meriti, è con grande onore che vi promuovo al rango di Ammiraglio. Giurate, nel nome dei valori della Confederazione, di proseguire all’obbiettivo di assicurare la pace nella galassia e di difendere Starfleet di fronte a ogni possibili ostacoli?
 
-“Lo giuro” non poté trattenersi di dire James Kirk con un grande sorriso, nonostante
 
-“Davero?” chiese allora il commandate di Starfleet con una voce che divenne di un tratto molto più grave.
 
-“V…Vi chiedo scusa?” riuscì a chiedere il capitano dell’Enterprise
 
-“Come sareste capace di proteggere la confederazione quando non siete capaci di salvare il vostro stesso Equipaggio?” A parlare sembrava essere il commandante della Confederazione, visto che era lui a parlare per primo e che continuava a muovere le labbre. Però, la voce, che ormai non aveva più niente di umana, sembrava provenire da varie parte simultaneamente. Kirk, ovviamente preso di sorpresa, riuscì, per la prima volta da quando era salito sul teleportatore, a riprendere il controllo de suoi movimenti, e si girò. Li, con grande orrore, visse i vari suoi officiali morire gli uni dopo l’alto rapidamente, ma non senza urlare con un espressione di terrore, come se la loro morte fu dovuto alla visione di un orrore incommensurabile che causava automaticamente una fatale crise cardiaca. “Come pensi potere difendere la confederazione, se non sei riuscito a proteggere la tua astronave?” Riprese con più forza e insistenza la voce che ormai sembrava non solo provenire di tutta la stanza, ma addiritura dalla testa stessa del capitano. Li, mentre i gridi agonizzanti di terrori proseguirono, Kirk senti il luogo tremare, e, alzando la tesa, vide lo scafo avanti del suo carissimo Enterprise distruggere il tetto del Parlamento, che ovviamente scompari insieme a tutti i testimoni in esplosione di fuoco che distrusse tutto. James Kirk pensò che la sua ora era giunta, e si copri il viso per non vedere la sua stessa morte. Però, stranamente, non senti la su vita andarsene, né il suo corpo bruciato né espulso dalle onde. Per questo motivo, egli riapri i suoi occhi e vide che, contro ogni logico, era sopravissuto. Questa “Buona” notizia, però fu subito tolta via quando Kirk si rese conto che, tutto attorno a lui, la città era in pieno stato apocalittico: Sotto un cielo completamente rosso, anzi, che riusciva a diventare sempre più rosso, come se il sole stesso fosse esplose e che i suoi raggi iniziavano a colpire la superficie terrestre, la città brucciava, la terra tremeva, distruggendo interi immobili e edifici, e la gente che non era gia morta iniziava a cadere nel precipizio o ad infiammarsi. Però, il primo pensiero di Kirk non fu la paura, anche se ovviamente era terrorizzato. In realtà, la prima cosa che notò fu il fatto che la città non somigliava per niente a San Francisco, né come l’ho conosceva nel Ventitreesimo secolo, né come l’ho aveva visto nei libri di storia. In realtà, questa città sembrava molto più grande, con un architettura tutt’altra che quella terrestra di stile occidentale. Il capitano ebbe addirittura di vedere crollare una grande statua d’oro, che rappresentava un personaggio a lui completamente sconosciuto. Li, nuove scosse, ancora più violente, iniziarono a farsi sentire e, all’improviso, immense colonne di fumo nere inziarono a uscire dal suolo, distruggendo il poco che era rimasto in piede. Li, Kirk, prese dall’orore, ebbe l’impressione di vedere come una forma gigantesca uscire dalla terra, ma prima di vedere bene cosa fosse, fu spinto a terra da un tizio che inizio a picchiarlo freneticamente.
 
-“Come pretendi salvare il mondo, quando non sei riuscito a salvarmi me?!”
 
-“G…Gary Mitchell?! Ma sei morto!”
 
-“Come tutti gli esseri di quest’universo, e di tutti altri tra poco a cominciare da te!” urlò il cosidetto Gary, prima di afferare un sasso e dare un colpo mortale sulla testa di Kirk, che urlò di tutto le sue forze”
 
 
-“Ey coglione, stai zitto, che già mi dai male di testa!”
 
Sentendo la voce dell’Esploratore, Kirk aprì i suoi occhi, e con un mischio di trauma e di discreta felicità, si reso conto che era soltanto un sogno e che era in realtà completamente sudato nel letto che Osirius gli aveva affidato, mentre i suoi ufficiali, tranne Uhura, i mercenari, Bruce Wayne aka Batman, Camus si stavano svegliando per andare alle doccie. Ma, prima di proseguire, è forse necessario rimettere la situazione nel suo contesto. In effetti, erano passati cinque giorni da quando egli e i altri avevano fatto il patto con Tyresius. Con la promessa di tornare negli loro rispettivi universi prima degli incidenti che avevano coinvolto tutto, gli ex-sfuggitivi avevano giurato di dedicare la lora vita alla guerra contro gli Jenesiani finché il cosiddetto Ente Supremo venisse sconfitto. Questo singolare obbiettivo sembrava quasi impossibile, e Kirk era conscio che era più probabile per lui e gli altri morire di vecchiaia sul Virgilius che rivedere il suo appartamento sulla Terra. Però, sé non ci fosse stato questo patto, lui e tutti gli altri sarebbero stati probabilmente disintegrati e buttati nel vuoto del multi-verso per essere scordati da tutti, quindi alla fine le cose potevano oggettivamente essere peggio. In ogni caso, Tyresius non amava perdere il suo tempo: Appena ritornati sul Virgilius, L’ammiraglio se né andò insieme a Kalash’ar, ordinano a Osirius di mostrare i “quartieri” alle nuove reclute e di “insegnare l’umilità” a Camus. Dopo una “breve” presentazione delle zone le più importante dell’astronave, come un caffeteria, la sala di ospitalizazione e le numerose sale di allenamento e di armamento, Osirius aveva portato le cosidette reclute in un corridoio con due stanze. Ognuna di queste stanze era provista di letti, di armadie con delle uniforme bianche totalmente sobrie e di doccie e ovviamente di bagni. La prima, più piccola con solo due letti e altrettante doccie, fu riservata per Uhura e Derpy. L’altra, molto più grande, conteneva abbastanza letti e doccie per tutti i maschi del gruppo, e il zalgo verde ordinò a tutti di condividere la stanza. Ovviamente ci furono delle reazione molto negative: Conhager pretese di non dovere vivere a presso di Kirk, Scott era in ansia solo all’idea di stare vicino al troppo entusiasta Tavish Finnegan, Camus e Bruce Wayne avrebbero preferito rimanere soli e finalmente la Spia francese pretendeva di avere il diritto di avere una camera di lusso con jacuzzi tutto per lui e lontanto dagli Prolétaires puants[1] dei suoi colleghi, in particolare modo dello cecchino. Però, stranamente, quando Osirius spezzo il braccio della Spia in un colpo e promise che al prossimo che si sarebbe lamentato avrebbe spezzato il collo, tutti si calmarono e accettarono le regole. Detto ciò (e dopo che Fritz fosse autorizzato a usare il suo raggio che della-morte-che-non-da-la-morte-ma-guarisce-tutto, ossia il suo Medigun, per curare in cinque minuti il suo collega francese), tutti gli effetti, dalle arme agli vestiti, delle reclute furono confiscati e portati chissa dove. D’ora in avanti, erano costretti a portare questi uniformi bianchi, che se dell’petto erano brutti, avevano comunque certe qualità, come il fatto di adattarsi automaticamente al corpo e di auto-ripararsi o auto-pulirsi se rotto o sporcato. In altre parole, un solo dei questi uniformi avrebbe fatto un ottimo vestito per tutta la vita di un individuo, ma, come detto prima, non erano il massimo e tutti ebbero la nostalgia dei precedenti abiti o, come nel caso di Wayne e Camus, delle lore armature che, è vero, erano più adatti al combattimento.
La sera stessa del loro arrivo, una volta fatto una doccia, ebbero diritto alla loro prima cena sul Virgilius: Tutti avrebbero voluto un piatto buono: Derpy sognava di potere avere un piatto di muffin da condividere con il Pyro, Il Grosso Mikhail avrebbe voluto due kili di panini al prosciutto, formaggio e pomodorro e gli altri, senza essere cosi preciso, non avrebbero detto di non a un buon piatto di pasta con una bevanda adatta. Invece, l’unica cosa alla quale ebbero diritto fu una sorte di zuppa grigia, non completamente liquida e che non aveva un odore attraente. Quando chiesero cosa fosse, Osirius disse semplicemente che era un piatto chiamato nella loro lingua “Mok’star” e che ai tempi dell’impero era servito come pasto agli soldati. Inoltre era un piatto semplice che però aveva la virtù di contenere tutte le vitamine e proteine necessarie al buon funzionamento del corpo. Due razione al giorno, ed eri in piena forma per una giornata intera di intenso forzo fisico. C’era solo un problema con il Mok’star: Già che l’aspetto era poco apprezzabile, il sapore si rivelo ancora peggiore! Quando venne il momento di mangiare, tutti ovviamente si monstrarono scettici, e rifiutavano di essere il prima a bere. Dopo un po’, il soldato Doe si stuffo dell’attesa e, insultando tutti attorno di essere una banda di “Femminucce vigliacche senza palle che non erano degni di chiamarsi uomini virili” prese la sua razione e, glorificando l’America come lo faceva, lo beve in un colpo…prima di svenire subito dopo. Osisrius rassicurò che non era morto, che semplicemente aveva una reazione di shock e che sarebbe stato meglio l’indomani mattina…ma consigliò anche di evitare di mangiare il Mok’star di un tratto. Seguendo il consiglio, gli altri mangiarono più lentamente, e se è vero che nessun’altro sveni, ebbero purtroppo la possibilità di “approffitare” più a lungo dell’orribile sapore, a punto tale che, non conoscendo la traduzione di “Mok’star”, iniziarono a soprannominare il piatto il “Schiffo liquido”, per il quale non erano neanche autorizzati a aggiungere del sale. Però, essendo l’unico piatto a loro disposizione, erano costretti a mangiarlo. L’unico di tutte le reclute che, per qualche scuro motivo, apprezzo molto il Mok’star a punto tale di chiederne un’altra razione fu il Pyro, che divenne ancora più spaventoso agli occhi dei altri proprio per questo motivo.
Dopo il pasto, tutti andarono al letto, e da li, per cinque giorni, la seguente successione di eventi si ripeteva quotidianamente: Prima di dormire, le reclute erano chiuse a chiave nelle loro stanze da Osirius, che promise a chi avrebbe provato a uscire di nascosto che lo Xenomorfo Ciacc’ar avrebbe fatto la guardia, e che non era proprio il tipo di animale da guardia che si sarebbe mostrato tenero. Dopo di ciò, la maggioranza degli nuovi membri del Virgilius andavano a dormire. Solo Bruce Wayne, che non era abituato a dormire tanto durante la notte, e Uhura rimanevano svegli più a lungo e passavano il loro tempo a tentare di capire e tradurre degli testi sulla storia sugli Jenesiani. In effetti, l’unico passa-tempo autorizzato da Osirius era di prendere degli libri, sia Jenesiani che di altri universi, da leggere durante il poco tempo libero a disposizione. Mentre il super-eroi e l’interprete dell’Enterprise leggevano nella speranza di ottenere maggiore informazione, gli altri provavano a dormire. Ma néanche nel sogno ebbero la pace. Anche se nessuno fino ad adesso lo aveva confessato agli altri, tutti facevano degli incubi che mischiava sia eventi passati che eventi che nessuno di loro capiva il senso. Dopo di che, dopo questo riposo piuttosto agitato, tutti si svegliavano per quello che avrebbe corrisposto alle cinque di mattina su Terra. Il primo giorno, fu Osirius a entrare a risvegliare tutti di un colpo annunciando che, d’ora in avanti, l’allenamente sarebbe iniziato l’ora successiva e che entro questo momento dovevano avere fatto collazione ed essere puliti. Il fatto di alzarsi presto non era un problema per nessuno delle reclute, tranne Derpy, perché erano comunque o degli militari, o degli eroi responsabile della protezione del loro territorio o semplicemente dei mercenari allenati, e già il secondo giorno riuscirono tutti ad essere pronti in tempo. La difficoltà veniva piuttosto della giornata in sé: Con orrore, tutti – tranne il Pyro che ne fu felice – si resero conto che avrebbero avuto solo il “Mok’star” sia per collazione che per cena. E se vi chiedete dov’era finito il pranzo di mezzogiorno: semplice, secondo il Zalgo verde, non c’era bisogno per degli primitivi deboli di mangiare pi di due volte al giorno. Di fronte a questa condizione poco apprezzabile, al limite, secondo le reclute, della schiavitù, Osirius si arrabiò e disse che in realtà erano fortunati della generosità dimostrata da Tyresius e che erano perfino trattati troppo bene. Però, dopo avere agitato il bastone, egli promise la carotta: Promise infatti che, se gli diciassette nuovi subordinati dell’Ammiraglio riuscissero le varie prove di allenamento, avrebbero avuto diritto a migliori pasti a più attività a disposizione durante il tempo libero. Un compromesso che a priori sembrava onesto, ma che in realtà si rivelò molto difficile da raggiungere.
Come detto, l’allenamento era tutt’altro che facile: durante tutto il giorno, da circa le sei di mattina alle sei della sera, i compagni di sfortuna erano sottomessi a una serie di prove, non particolarmente originali, non per questo non difficile.
La prima prova, la più soft, era una prova di riscaldamento Un giorno su due, era semplicemente una serie di esercizi come si troverebbero in palestra: trazione, addominali, ponti, etc, per due ore piene- Gli altri giorni, questa volta “solo” per un’ora e mezza, i vari personaggi dovevano correre senza sosta in una grande stanza un percorso quadrato di circa 600 metri di lunghezza e di 400 metri di largezza. Il primo giorno, tutti pensarono che sarebbe stato una prova piuttosto facile. Però come si sa correre a lungo per un’intera ora a grande ritmo rende perfino i grandi sportivi piuttosto stanchi, quindi vi lascio immaginare come coloro che non erano abituato a fare esercizi di questo giorno regolarmente si sentivano già stremati dopo solo il secondo turno, ed ebbero delle reazione piuttosto assurde: La Spia e lo Cecchino erano sudati e senza fiato e nonostante erano tra gli ultimi si insultavano a vicenda di lumache, Scott, che purtroppo aveva un po di pancia dovuto a un consumo regolare di whisky (anche se con moderazione), manco di crollare più volte finché Tavish il demolitore, che credeva a torto essere diventato il migliore amico di Scott per via della loro comune origine scozzese, e credendosi in un remake della guerra di secessione dall’Inghilterra, urlò che non avrebbe mai abbandonato un compatriotta sul campo di battaglia e, senza chiedere il permesso all’interessato, prese Scott sulle sue spalle e inizio a correre con quest’ultimo adosso. Però, l’incidente più problematico arrivo dopo mezz’ora di corsa, quando Kirk per sbaglio caddo e rovescio Conhager. L’Ingeniere Texano, che non aveva ancora perdonato al capitano dell’Enterprise la sua diffidenza e la sua “ipocrisia” nei suoi confronti, penso a un’agressione volontaria e inizio ad aggredire fisicamente il presunto agressore. Di fronte a questa scena, Osirius in qualità di allenatore, avrebbe dovuto interrompere l’esercizio e intervenire. Ma se non si fosse capito, il zalgo verde aveva un’altra concezione dell’allenamento: fischiò e all’improvviso e, dopo qualche secondo, arrivo lo xenomorfo. Dopo avere accarezzato l’alieno come se fosse un cane da compagnia addestrato, Osirius disse a quest’ultimo di “cacciare” le reclute. Fu cosi che per l’intera ora successiva, tutti furono costretti a correre per la loro vita per sfuggire a Ciacc’ar che li inseguiva direttamente. Nessuno di loro sapeva se il xenomorfo gli avrebbe uccisi se li avesse raggiunti, il che sarebbe stato contradittorio con l’ordine di Tyresius di allenarli, ma nessuno voleva essere catturato dall’alieno per vedere cosa sarebbe successo. Alla fine del percorso, tutti erano esausti e Osirius disse, e successivamente mantenne la sua promessa, che ogni volta che qualcuno del gruppo sarebbe stato troppo indietro sugli altri, o se non andavano abbastanza velocemente dal suo punto di vista, avrebbe nuovamente rilasciato il suo alieno addestrato. Se siete curiosi di sapere chi erano gli primi e gli ultimi di questa prova: il primo giorno, il demolitore e Scott furono squalificatati e ricevettero una scossa elettrica come punizione per esserci aiutati a vicenda. La stessa cosa avene al Pyro e Derpy per lo stesso motivo e a Kirk e Conhager per avere rallentato il resto del gruppo, una cosa “inaccetabile” per Osirius. Tutti ebbero degli risultati abbastanza secondo lo zalgo, tranne per quattro di loro: Spock, Camus, Bruce Wayne e, stranamente in prima posizione, l’Esploratore.
Escludendo Spock, questo trio si rivelò anche il migliore nella prova successiva: la sala del percorso. Cos’era la stanza del percorso? Era una grandissima sala bianca, che sembrava completamente vuota tranne per un piccolo piedistallo, alto di un metro, sul quale vigeva una sfera. La prima volta che il gruppo entrò nella stanza e chiese dell’obbiettivo, Osirius disse semplicemente che dovevano ricuperare la sfera, e disse perfino che il primo ad afferrala avrebbe ottenuto il suo rispetto, ma che tanto i primitivi come loro non ci sarebbero riusciti. L’Esploratore, presuntuoso come sempre e reso fiducioso dal fatto che aveva finito per primo la corsa menzionata prima, disse che questa cosa prova era un insulto alle sue capacità e, vantandosi di quanto era fico e che i Zalgo farebbero meglio a riconoscere le sue capacità, ando verso la sfera esattamente come se fosse un soda. Però, come sempre sin dall’inizio di quest’avventura, ogni volta che il giovane mercenario pretendeva essere il migliore, il Karma si facceva sentire e, nel migliore dei casi, l’Esploratore era reso ridicolo per la più grande gioia dei altri mercenari, specialmente Spia. Questa volta non fu non un’eccezione, e quando il giovane arrivò a cinque metre della sfera, quest’ultima emise un onda che buttò via l’Esploratore prima di elevarsi a una cinquantina di metri di altitudine. Contemporaneamente, alcune piattaforme, di varie forme e dimensione, iniziarono a comparire presso i nostri protagonisti. Queste strutture erano trasparenti, e a dire il vero solo il bordo leggermente grigio e la strana riflessione sulla superficie permetteva di distinguerli. A prima vista, tutti pensarono che erano semplicemente proiezioni, ma dopo avere controllato si resero conto che erano tangibili. Lì, il zalgo verde fù un po’ più preciso sulla prova: In pratica, era un percorso di ostacoli, e i partecipanti dovevano usare le strutture evitando ostacoli o trappole per raggiungere la sfera. Egli precisò anche che quest’ultime sarebbero comparse mano a mano si ravvicinavano della sfera, ma che avrebbero anche iniziato a scomparire dopo un certo limite di tempo o quando gli ultimi erano troppo lontano dagli primi. Infine, Osirius rassicurò i cosiddetti “primitivi” che, anche se gli ostacoli avrebbero fatto male, che non erano mortali e che anche se dovessero cadere da quaranta metri di altezza o che venivano seriamente feriti, c’erano delle misure di sicurezza per impedirli di morire e che gli effetti curativi del Medigun del Medic erano stati direttamente implementati negli apparecchi curativi a disposizione del Viriglius, e che di conseguenza sarebbero stati curati immediatamente. Detto ciò, Derpy notò che avrebbe potuto semplicemente volare per raggiungere la sfera, e il Soldato disse che se avesse avuto il suo bazooka, avrebbe potuto fare un rocket jump e direttamente raggiungere la sfera senza preoccuparsi dal percorso. Di fronte a queste affermazione, Osirius ridò temporaneamente il bazooka al Soldato e lo invitò a usarlo come aveva detto. Doe, dicendo che il Zalgo aveva riconosciuto la superiorità degli americani e che adesso, nel nome di tutti i presidenti, avrebbe mostrato come un vero Americano risolveva le questione. Come aveva detto prima, fecce un salto e sparò un razzo sotto di lui per farlo saltare molto più alto. E come aveva detto riuscì nuovamente ad avvicinarsi presso la sfera, però esattamente come era successo all’esploratore, un’onda energetica colpi in piene il patriota che caddò a terra. Li, come promesso, una razzo energetico colpì Doe e lo fece levitare per impedirgli di spaccarsi a terra, e dopo essere averlo deposto a terra gentilmente, un apparecchio robotico con un braccio che teneva una mini copia del Minigun arrivò e inizio a curare il scemo. Osirius confermò allora che la sfera era programmata per essere accessibile solo una volta il percorso compiuto, e che chiunque avrebbe provato a raggiungerla in un altro modo, usando un super-potere o un gadget, sarebbe stato irrimediabilmente respinto. Una volta chiarito tutto, i vari membri si rassegnarono e iniziarono a fare il percorso. Come il zalgo li aveva avvertiti, il percorso era tutt’altro che facile: Alcune volte, le piattaforme scomparivano all’improvviso, altre volte si muovevano in un modo con una certa velocità prima di cambiare i suoi spostamenti senza preavviso. Più difficile, A un certo punto, Spock che era allora il primo vide una specie di scudo comparire. Il tempo di chiedersi cosa quest’oggetto faceva li, una piccola mitragliatrice compari a una decina di metri e, dopo avere preso di mira il vulcaino, inizio a sparargli addosso. Come detto prima, la prova non era mortale, ma i colpi ripetitivi di plasma fecero molto male a Spock e lo fecce cadere dalla sua piattaforma, squalificandolo. In cinque giorni di allenamento, alcuni si erano mostrati bravi: Bruce Wayne, Camus e Esploratore, e anche Derpy. Ma nessuno era riuscito a raggiungere la sfera. L’ultima parte della sfida, infatti era impossibile: A due metri della sfera, c’era un’ultima piattaforma accessibile solo con un alto salto tramite una corda. Però, appena qualcuno raggiungeva questa piattaforma, quest’ultima scendeva subito di dieci metri sotto la sfera, che era ormai troppo alta per raggiungere in salto, perfino per Camus, visto che usare il suo cosmo veniva considerato dalla sfera come un tentativo di raggirare la prova. Dopo circa due minuti, altre mitragliatrici arrivavano e la piattaforma scompariva, rendendo nullo ogni sforzo fatto da colui che riuscito a vedere la fine della prova. Inoltre, per raggiungere un sentimento di frustrazione alle varie reclute, Avevano notato che ogni giorno il percorso generato dal Virgilius cambiava, tranne appunto per l’ultima piattaforma, e che quindi era completamente inutile per loro prendere delle note o provare a memorizzare i vari ostacoli.
La terza prova regolare non era altrettanto difficile né dolorosa che le due prime…Almeno per chi aveva un minimo di capacità di combattimento. Infatti, dopo la prova degli ostacoli, i nostri protagonisti erano portati in un'altra stanza, anch’essa vuota. Lì, Osirius lasciava il suo posto di coordinatore a Kalash’ar e se ne andava. Kalash’ar, che al contrario del suo collega non perdeva il suo tempo a umiliare le nuove reclute ed era più diretta, spiego direttamente che ciascuno di loro dovrebbe affrontare degli avversari che, come le piattaforme, sarebbero virtuali ma tangibile. L’obbiettivo era di resistere il più a lungo e di evitare di essere toccati da uno di questi avversari. Se toccato, era la squalificazione immediata. Kalash’ar precisò però che, chi non sarebbe resistito abbastanza a lungo, o avesse fatto un grave errore, sarebbe immediatamente punito con un “allenamento” personale contro lei, il che si rivelò successivamente estremamente doloroso. Infine, Kalash’ar preciso che per la prima sessione, la sala rimarebbe vuota e che ognuno di loro sarebbe messo alla prova l’uno dopo l’altro, ma che a partire del secondo giorno, un ambiente sarebbe generato in maniera aleatoria e che tutti dovrebbe partecipare simultaneamente, individualmente o in gruppo. L’unica delle nuove reclute ad essere esclusa da questa prova fu Derpy. In effetti, la Zalgo non era per niente convinta dell’utilità della cavallina al combattimento. E la sua convinzione fu rinforzato quando le pegasa, messa in confronto agli nemici virtuale, provo solo a scappare e, non ci sa come riusci, ma nella sua precipitazione riusci a colpire l’uno dei computer che generava gli avversari, facendoli scomparire del tutto e ritardando di mezz’ora la prova per gli altri, e dopo di ciò non smise di piagnucolare. Da questo momento in poi, Kalash’ar prese la decisione che Derpy rimarrebbe solo a guardare, zitta e silenziosa, e che avrebbe pensato dopo a trovarli un utilità. Fu cosi che, come detto, furono tutti messi alla prova e, eccezionalmente, Kalash’ar li autorizzo a usare delle arme, ma non armature nel caso di Camus. Quest’ultimo decise a questo punto di combattere a mani nude e fu mandato per primo. All’inizio, ebbe un’ottimo risulato, e riuscì a respingere e a eliminare una grande parte degli nemici virtuali che arrivavano a corpo a corpo, e questo nonostante erano sempre più grossi e veloci. Però, dopo circa 5 minuti un suono stridente si fecce sentire e tutti i avversari scomparirono mentre Kalash’ar dichiarò che se messo nella realtà Camus sarebbe stato morto. Il cavaliere protestò, dicendo che nessuno nemico l’aveva toccato. Fu a questo momento che noto come una scia luminosa vicino al suo cranio e, guardando da dove proveniva, si rese conto che c’era un ultimo avversario, che non aveva visto e che ormai era immobilizzato, che gli aveva sparato con una fucile da cecchino. Dopo di che, fu il torno dell’unico altro membro che scelse di combattere senz’arma, Bruce Wayne. Anche lui iniziò piuttosto bene, ma dopo 3 minuti Kalash’ar interrompo l’esercizio, facendo notare che lui non aveva eliminato nessuno degli suo nemici, e che giustamente quelli che aveva messo a terra si rialzavano e che tra poco sarebbero stati troppo numerosi anche per un super-eroi agguerrito come Batman. Li, l’uomo-pipistrello si offese, dicendo che si rifiutava di uccidere degli avversari, anche se militari, e che il simulatore di combattimento doveva essere rotto perché era sicuro che i colpi che dava avrebbero dovuto mettere K.O. definitivamente gli nemici artificiali. Li, la zalgo cyborg gli disse che, per cominciare, non gli fregava niente degli sentimenti di lui o delle altre reclute, e che in guerre, che gli piaceva o meno, era principalmente uccidere o essere uccisi. Inoltre, gli disse che gli avversari generati dal simulatore erano concepiti come degli Jenesiani, i quali, come aveva già detto, avevano una costituzione più sviluppati dagli semplici umani come lui. Finalmente, disse che se non era d’accordo, poteva sempre fare un duello alla pari con lei per dimonstrare quando era bravo. Bruce Wayne, nonostante avesse visto le capacità della zalgo, accettò la sfida, avendo la convinzione che adesso che aveva potuto valutare meglio la sua avversaria, avrebbe potuto avere la meglio con una strategia adatta. Non ebbe il tempo di pensare che, quando il segnale fu detto, Kalash’ar riuscì a dargli una botta al testa e a metterlo in coma per il resto della giornata. E’ inutile dire che nessun’altro riuscì a fare altrettanto bene che Camus, tranne il Pyro, come Kalash’ar scrisse nel suo rapporto per Tyresius.
 
  • Derpy – nessuna partecipazione, trovare un’altra occupazione.
  • Camus – mane nude – 5minuti 48 secondi – 25 nemici eliminati – colpito alla testa.
  • Bruce Wayne – mande nude – 3 minuti – 0 nemici eliminati – squalificato.
  • Micha – Minigun – 3 minuti – 17 nemici eliminati – colpito alla testa.
  • Fritz – Sega di medicina – 1 minuto – o nemici eliminati – squalificato per essere sfuggito.
  • Spia – Coltello e pistola – 2 minuti – 2 nemici elimnati – colpito al petto.
  • Mundy – fucile da cecchino, coltello – 1 min 30 – 1 nemico eliminato – colpito alla testa.
  • Pyro – lancia-fiamme – 4 minuti 25 secondi -  30 nemici eliminati – preso in un tiro di gruppo – bisogno di essere controllato.
  • Esploratore – fucile a pompa – 2 minuti 10 secondi – 3 nemici elminati – afferato e colpito alla testa.
  • Soldato – bazooka – 10 secondi – 15 nemici elimanti – si è ferito e messo K.O. da solo con l’esplozione.
  • Tavish Finnegan – lancia granata – 30 secondi – 10 nemici eleminati – squalificato per esserci buttato in mezzo agli nemici senza avere nessun piano ed esserci fatto catturare.
  • Conhager – apparecchio per la sentry e pistola – 1 minuto – 0 nemici elminato – colpito alla testa. Il sogetto pretende che se avesse avuto il tempo avrebbe costruito un sentry e eliminato tutti gli avversari.
  • Kirk – Uhura – Scott – McCoy hanno scelto una pistola phaser e hanno tutti resistiti individualmente tra 1 minuto e 1minto 30 con rispettivamente 3 – 1 – 1 – 0 nemici eliminati, tutti sono stati colpiti alle spalle.
  • Spock – pistola phaser – 3 minuti – 10 nemici elminati – colpito alla testa.
  • Zulu – spada giapponese – 2 minuti 30 secondi – 7 nemici elimanti – colpito al petto.
 
Nonostante questi resultati piuttosto deludenti, Kalash’ar si accontentò di dire alle varie reclute che avrebbe valutato le loro capacità negli prossimi giorni, ma disse che l’indomani gli avrebbe fatti combattere tutti insieme. Fu una vera catastrofe sin dall’inizio: Camus e Bruce Wayne iniziarono a combattere da solo, e mentre Kirk tento di organizzare una strategia comune, gli mercenari lo mandarano a quel paese prima di litigare tra di loro e di essere previ alla sprovvista: dopo solo 6 minuti, erano stati completamente sconfitti dall’intelligenza artificiale, e per questo motivo erano puniti da Kalash’ar che mantenne la sua promessa di sfidarli l’uno dopo l’altro, di metterli sistematicamente a terra prima di insultare la loro incompetenza e forzarli a fare eserci fisici difficile. Come detto prima, questa situazione durava da cinque giorni, e, se dobbiamo essere veramente onesti, anche se le varie prove erano difficile, le varie reclute avrebbero anche potuto aspettarsi a peggio: non erano sottomessi alla tortura (tranne forse per il Mok’star, ma questo era un altro discorso) e, come detto prima, tutti erano comunque alla base degli soldati o dei guerrieri tranne Derpy. Però, non è perché una cosa non è altrettanto difficile di quello che si sarebbe potuto aspettarsi che essa diventava facile, tutt’altro: i nostri protagonisti, anche i più forti, iniziavano a risentire i dolori negli loro arti e le loro schiene per via dello constante sforzo che dovevano provvedere, nonché la stanchezza che lentamente ma sicuramente diventava sempre più difficile da controllare. Questa crescente degradazione della salute delle varie reclute era anche favorite dal contesto psicologico vissuto dai nostri personaggi. Per prima cosa, Kirk sospettava che non era l’unico a fare regolarmente degli incubi da quando era stato salvato da Tyresius e la sua truppa, visto che tutti gli altri si alzavano con un espressione, nel migliore dei casi, di notte bianca e, nel peggiore, di grande stress mischiato con un profondo sentimento di angoscia. In secondo luogo, bisogna riccordare che la storia vissuta da loro non era per niente facile. Alzarsi tutti i giorni con la coscienza che il vostro mondo, tutti i vostri beni, amici, luoghi che conoscete, potrebbero scomparire definitivamente da un momento all’altro e che l’unico modo di impedire, forse, questo destino è di partire in guerra contro un avversario molto più potente di sé non era per niente un esperienza facile sprovvista di trauma. Inoltre, Kirk e il suo equipaggio erano ancora in lutto per la scomparsa di Cechov. Infine, le tensione tra i vari membri della squadra erano ancora persistente ed erano nocive sia per le relazione, che per gli allenamenti, sia per lo l’ambiente del gruppo in generale. Ovviamente, Kirk e la sua squadra erano solidali, ma il discorso si chiudeva li: Bruce Wayne rispettava il capitano e l’equippaggio spaziale, ma non interagiva con loro, preferendo proseguire da solo le ricerche sugli Genesiani con i pochi testi concessi da Tyresius. I mercenari non solo continuavano ad odiarsi tra di loro, ma ma erano ancora arrabbiati nei confronti degli altri e non perdevano un occasione per provocare, insultare, mettere i bastoni nelle ruote e fare dispetto a tutti. Le uniche due eccezione erano il demolitore e il piromane, che si mostravano molto amichevoli, ma il primo essendo in perpetuo stato di manco di alcool e il secondo essendo incomprensibile tranne per Derpy, non erano i migliore per iniziare una coesione di gruppo. Kirk rimpiangeva che Conhager, che era probabilmente l’unico mercenario che avrebbe potuto migliorare la relazione tra di loro, era appunto colui che lo odiava di più. Derpy per canto suo presentava la stessa problematica che il Pyro e Tavish: Simpatica, gentile, desiderosa di aiutare, ma troppo ingenua e non adatta per certe faccende. Infine, riguarda Camus…
 
-“Camus è ancora assente?” chiese Kirk che guardò al cavaliere dell’Aquario che era li, livido, seduto da solo su una sedia, lo sguardo vuoto in direnzione di un piatto di Mok’star non ancora toccato.
 
-“E’ da quando Osirius gli ha mostrato questa scena del suo mondo nella sala dei mappamondi che è cosi” rispose Zulu “Ancora non credo nei miei occhi: lui che era cosi vigoroso e in forma quando l’abbiamo visto per la prima volta che ci aveva sconfitti da solo, ormai lo vedo… distrutto.”
 
-“Se entro stasera non si mostra più vivace, giuro che gli faccio un controllo medicale, anche senza il suo consenso!” disse nervoso McCoy, che non apprezzava per niente vedere altri individui con apparenti problemi di salute.”
 
-“Però, è da dire che lo capisco: Deve essere stato un vero e proprio shock per lui!” disse Scott.
 
Quattro giorni prima, dopo gli primi allenamenti
 
.-“Siete stati veramente patetici, lo sapete? Nessuno di voi è riuscito ad offrire un risultato sufficiente! Ancora non capisco per quale motivo Tyresius vi ha autorizzato a stare con noi!” urlò Osirius
 
-“Invece io non capisco in quale maniera questi esercizi assurdi ci aiuterano a sconfiggere i Jenesiani!” si lamento Esploratore “Dateci delle armi come le loro ed avremmo risolto!”
 
-“DA! Sacha e io potremmo spezzare questi nemici come biscottini a colazione!”aggiunse il Grosso
 
-“Oh certo, l’altra volta gli avete proprio sconfitti… un attimo, no, tutt’altro! Vi hanno fatto prigionieri come se niente fosse e se non fossimo venuto ad salvarvi, ormai sareste soltanto degli zalgo senza testa usati come zombie per distruggere i vostri stessi interresti!”
 
-“Non è per cattiveria, ma infatti non ci sarebbe qualcosa di meglio per prepararci alla battaglia che correre o fare un percorso interrativo?” chiese Uhura.
 
-“Infatti, è una pura perdita di tempo!” si lamentò Camus “Io dovrei andare ad avvertire il grande Sacerdote e i miei compagni per mettere al sicuro Atena!”
 
-“Quante volte te lo devo dire, capelli blu, che la tua presunta dea non ne vale la pena e che se veramente aiutare il tuo mondo, ti conviene stare qui?” fecce il zalgo verde.
 
-“Basta! Non supporterò più il vostro manco di rispetto nei confronti di Atena! Polvere di Diamanti!” Urlò Camus, visibilmente annoiato da constanti insulti negli confronti della sua dea, perse un attimo la sua pazienza e tento di attaccare Osirius. Però, nonostante gli precedenti eventi, egli si era scordato delle varie capacità degli zalgo e mentre sparo il suo famoso attacco di ghiaccio, che di solito buttava giù ogni avversario, il suo bersaglio si accontento di afferarlo al volo. Il braccio del zalgo verde aveva sofferto dell’attacco di ghiaccio, a punto tale che quest’ultimo era bruciato dal freddo. Ma laddove per un individuo normale l’amputazione sarebbe stato probabilmente l’unica soluzione, nel caso di Osirius non ebbe nessuno effetto, e la pressione che esercitò sul collo del cavaliere non era per niente sminuita. Però, sembrava, a giusto titolo, arrabiatissimo, e per un momento tutti i testimoni pensarono che questa volta avrebbe spezzato il collo di Camus per ucciderlo definitamente. Lo stesso cavaliere, rendendosi conto del suo errore e non riuscendo a liberarsi, iniziava a mancare ossigeno e poteva solo a vedere l’odio negli occhi del suo strangolatore. Meno male per lui, all’improvviso, il zalgo verde si accontentò di dargli un potente pugno in pancia per metterlo in ginocchio prima di rilasciarlo.
 
-“Sei fortunato che Tyresius ci ha ordinato di allenarvi, altrimenti credimi, avrei anche avuto piacere a levarmi dagli piedi un coglione come te. Però, vedo che continui ancora a parlare di Atena e del tuo sacerdote come se fossero il centro dell’universo, e questo oltre a farmi arrabbiare, lo ammetto, mi fa pena per te: Essere cosi sciocco deve essere davvero duro.” A queste parole, Camus provo a rialzarsi per difendere il suo onore, ma il zalgo verde lo blocco immediatamente appogiando il suo piede sulla testa del cavaliere “Ey, credi davvero che ho già finito? Sai, per la tua punizione, pensavo a una cosa tradizionale, come una notta in cella in solitario o una punizione di ordine fisico, ma mi sa che mi conviene, per questa volta, darti una lezione per aiutarti personalmente a renderti conto perché sbagli. Eccezionalmente, reclute, faremmo una pausa, per insegnare al vostro amico Camus la realtà degli fatti!”
 
Detto ciò, il zalgo verde afferò Camus e inizio a trascinarlo, invitando gli altri a seguirli in silenzio. Camus avrebbe potuto tentare di liberarsi, ma aveva capito che era per il momento inutile, e che era meglio non peggiorare la sua situazione. Inoltre, in fondo, era incuriosito dalle parole del Zalgo: Cosa gli sarebbe successo?
 
Contro ogni aspettative, il gruppo si ritrovo di nuovo nella stanza del mappamondo, dove alcuni di loro avevano potuto osservare direttamente gli eventi in corso nei loro propri universi. Per chi, come Camus tra l’altro, era la prima volta a entrare in quella stanza, Osirius spiego velocemente la sua natura e che era da cui che lui, Kalash’ar e Tyresius spiavano gli vari universi per localizzare sia li Jenesiani che i eventuali rischi di communicazione tra gli vari universi. Detto ciò, rilascio il cavaliere e, senza rispondere agli interrogativi che le varie reclute stavano iniziando a fare, il Zalgo verde cerco un attimo tra i migliaia di punti di luce che costituivano i vari universi e pianeti e, quando sembro a trovare quello che cercava, premo lo tocco e invitò tutti a guardare. Come era successo prima, la stanza si materializzo, permettendo a tutti di vedere in prima persona cosa succedeva, senza però potere interagire. Questa volta, l’ambiente che si costituì somiglio all’interno di una grande palazzo, e più precisamente una imponente stanza. Il stile ricordava molto l’architettura antica greco-romana, ma in un ottimo stato, come se gli edifici di queste antiche civiltà erano sopravvissuti perfettamente fino ai giorni nostri. Insieme alla stanza, comparirono otto personaggi che rivestivano un armatura d’oro similare a quella che aveva Camus, e che sembravano aspettare qualcosa. Anzi, dopo un attimo, i nostri protagonisti né ricobbero alcuni di loro.
 
-“Ma questo è la Mucca tosta che mi attaccato!” Disse sorpreso Grosso puntando ad Aldebaran, cavaliere del Toro.
 
-“MMMMF!” fecce Pyro tentando di dare un pugno al cattivo clown che vedeva, ossia Il cavaliere del Cancro, mentre Derpy che lo aveva a sua volta riconosciuto, si nascose dietro.
 
-“Ma sono i miei compagni, gli altri servitori di Atena! Osirius, cosa ciò significa?!” disse Camus, che da una parte era felice di vedere gente che conosceva ma che era altrettanto preoccupato perché non capiva bene perché i zalgo verde gli mostrava questa scena.
 
-“Sappi solo che è in diretta, aspetti un po’ e poi capirai”. Rispose il Zalgo.
-“Scusatemi il disturbo, Camus” chiese cortesemente Conhager “Riconosco alcuni di questi individui: Oltre i due gia menzionati dai miei colleghi, vedo questa testa di …. Ehm, Shura, del Capricorno giusto? Ma anche Ioria del Leone, Milo del scorpione, e Aphrodite…”
 
-“Ergh, non parlarmi più di questa trappola!” si lamento Spia, disgustato di sé stesso di essere caduto temporaneamente innamorato di un altro uomo, pur femminile sembrava, che lo aveva sconfitto con un semplice fiore.
 
-“Dicevo” riprese l’Ingeniere “Ma gli altri mi sono sconosciuti, chi sarebbero?”.
 
-“Giusto” disse Camus “Quello li con i capelli viola chiarissimi e di cui l’armatura ha come due grosse corne d’ariete giganti è il grande Mur, cavaliere dell’Ariete. Sarebbe il pià saggio di noi se non fosse per Shaka.”
 
-“Shaka?” chiese Zulu.
 
-“E quello alto biondo” spiego Camus, “E’ il cavaliere della Vergine, il più vicino agli dei, come gli piace esere chiamato, egli riesce meglio a percepire i sensi, il cosmo, e a capire il senso di ogni caso.”
 
-“Ma è cieco!” notò McCoy guardando attentamente il cosidetto Shaka.
 
-“Purtroppo si, è una caratteristica tipica degli cavaliere della Vergine” spiegò Camus, prima di concentrarsi sulla scena “Ma cosa ci fanno cui?”
 
-“Un attimo” notò Spock “Camus è l’Aquario vicino a noi, poi ci sono il Pesce, l’Ariete, il Tauro, il Cancro, il Leone, la Vergine, lo Scorpione e il Capricorno…” Se non mi sbaglio, i segni zodiacali della Terra, almeno nella sua cultura occidentale, sono dodici, ma ne vedo solo nove: Dove sono la Bilancia, il Sagittario e i Gemini?”
 
-“Credi sia il momento?” disse Uhura, “forse è più importante provare a capire cosa stanno per dire.”
 
-“Posso rispondervi, signore Spock” disse Camus “Il Cavaliere della Bilancia è ormai molto anziano, e ha preferito ritirarsi nella sua terra natale per occuparsi di futuri cavalieri con la speranza di trovare un degno successore. I cavaliere del Sagittario, Micene, era un traditore che Shura ha sconfitto quale anno fa, e la sua armatura non ha ancora trovato un suo successore.”
 
-“Aspetta, ci stai dicendo che sono le armature a scegliere i loro proprietari? Ma com’è possibile?” chiese curioso Zulu.
 
-“Non mi sembra essere un dettaglio importante” interrompo Batman, “Inoltre, non mi sorprende: Anche nel mio universo, esiste un corpo di guardiani galattici, i Green Latern, che traggono i loro poteri di annelli i quali anche loro scelgono i loro portatori”.
 
-“Communque, mi chiedo cosa stanno faccendo tutti qui” notò Kirk
 
-“Forse stanno preparando una festa di compleano” teorizzo Derpy sotto lo sguardo annoiato di tutti i altri.
 
In questo momento, prima che il cavaliere dell’Aquaio e gli altri potessero iniziare a prestare attenzione alla discussione degli altri cavalieri d’oro, un pesante rumore di porta si fecce sentire e gli vari cavalieri smisero completamente di parlare, entrando in un silenzio che permise di fecce sentire degli passi. Girandosi verso il rumore regolare, i nostri protagonisti intravidero un nuovo personaggio. Alto e visibilmente forte, era comunque impossibile capire l’identità di questo personaggio: Un immensa toga di seta blu scura copriva tutto il suo corpo dal collo fino agli piedi, mentre il viso era nascosto dietro una maschera di un viso maschile blu con degli occhi rossi. Inoltre, egli portava una sorte di corona, o piuttosto un elmo somigliante a una versione fantasy di quelli dell’Antica Grecia, di colore rosso scuro simile a quelli degli occhi. L’unica parte visibile del nuovo personaggio che non era nascosto erano i suoi lunghi capelli bianchi che gli cadevano dietro le spalle. Questo individuo sembrava essere il capo, visto che gli otto cavaliere s’inclinarono rispettosamente mentre attraverso la stanza in direzione di un imponente trono che, stranamente, nessuno aveva notato.
 
-“Ma certo! Questa stanza appartiene al Grande Tempio di Atene! Come mai non me ne sono reso conto prima!” dichiaro sorpreso Camus.
 
-“E ancora, non hai visto niente ancora…” sussuro Osirius a se stesso, senza rendersi conto che il cavaliere dell’Aquaio l’aveva sentito, intrigato da queste parole.
 
-“Ma chi è questo puffo gigante che si crede in una fiera di Carnevale amatoriale?!” disse Soldato che non sembrava avere capito che si trattava di un individuo di prima importanza.
 
-“Silenzio cretino irrespetuoso!” tuonò Camus “Egli è il Grande Arles! Primo Sacerdote di Atena e custodio del tempio fino al ritorno della Dea, nonché il capo di tutti i cavalieri che ci dici cosa dobbiamo fare per servire al meglio gli interessi di Atena.”
 
-“Non mi piace questo signore Arles” disse Derpy , sorprendento tutti perché era la prima volta che aveva un a priori negativo su un individuo da quando l’avevano incontrata “C’è qualcosa che non va con lui”.
 
-“Ma scusa ma non era Atena che era al tuo commando direttamente?” chiese Kirk.
 
-“Si, ma il suo corpo fisico è scomparso e aspettiamo il suo ritorno!” disse fastidito Camus
 
-“Ma l’hai visto almeno una volta Atena?” chiese Scout, diviso tra la voglia di mettere in imbarazzo Camus e il suo sogno di potere avere la prova dell’esistenza della sua dea preferita.
 
-“Non direttamente, ma…”
 
-“In altre parole, per tutto questo hai fatto il tuo fanatico religioso guerriero, Atena li Atena qua, per una divinità della quale non hai prove diretta della sua esistenza. E inoltre, segui cieccamente gli ordini di un vecchio mascherato che ti dici cosa devi fare tutto il tempo?” notò sarcasticamente Conhager “Camus, io non sono un credente né un filosofo, sono solo un ingeniere, ma da come la vedo la tua situazione mi riccorda un po’ i cristiani del medioevo e le varie sette, e non è una cosa molto bella.”
 
-“Se osi mettere in dubbio l’esistenza di Atena giurò che ti…” stava per rispondere Camus, pronto ad attaccare il texano, ma fu interotto ironicamente dal rumore provocato da Arles per assicurarsi che gli altri cavalieri lo ascoltassero. Da questo momento in poi, i nostri protagonisti si misero d’accordo tra di loro di stare zitti per ascoltare attentamente la discussione tra Arles e gli otto altri cavaliere dello zodiaco.
 
-“Cavalieri d’oro” disse con una voce molto profonda Arles “Vi ho convocati tutti cui per discutere dell’ultimo rapporto che mi avete fatto. Se non mi sbaglio, avevo mandato sei di voi a controllare un’esplosione che si era fatta sentita non tanto lontano dalle nostre frontiere, alla foresta sacra. Shura, ho letto il tuo rapporto breve, ma vorrei che tu ripetesse in dettaglio sia a me che a Shaka e Mur che non erano presenti quello che è successo.”
 
-“Si mio signore” disse Shura rialzandosi, imitato dagli altri “Io e gli altri abbiamo trovato sul luogo dell’esplosione uno strano veicolo volante, a forma di aquila, che sembrava esserci distrutto dopo un atterraggio violentissimo, nonché degli strani individui che abbiamo facilmente neutralizzato.”
-“Chi erano quei individui?” chiese Mur, intrigato “Erano degli cavalieri? O degli agenti di uno stato.”
 
-“Non si sa, anche perché erano eterogeni e, credimi o meno, ma pretendevano addirittura di provenire di vari universi! Che sciocchezza! Comuque, se vuoi i dettagli, io personalmente mi sono occuppato di un piccolo nano che era bravo a costruire velocemente delle mitragliattrice portatile e un giovane fastidioso moccioso.”
 
“Sappi che il nano se può ti attacca su un razzo spaziale e ti fa esplodere nello spazio!” sussurò offeso Conhager con il consenso di Esploratore che, per trattenere la rabbia, si accontentò di fare un dito di onore a Shura.
 
-“Già, senza offesa nei loro confronti, erano molto stupidi” aggiunse il Scorpione “Io mi sono imbattuto a un’imbecille che mi lanciava pietre, letteralmente!”
 
-“E io un russo tutto muscoli e niente cervello e un tedesco vigliacco!” concluse il cavaliere del Tauro.
 
-“E cosa devo dire io?” fecce ridendo Afrodite “Dopo averne sconfitto uno mentre faceva i suoi bisogni, mi sono imbattuto di fronte a un altro che, confondendomi con una donna, ha inizialmente provato a sedurmi. A dire il vero, sembrava piuttosto affascinante e, in altre circostanze, forse gli avrei dato una chance ehehe”.
 
-“Ma anche no!” rispose immediatamente Spia, umiliato da questo evento con il cavaliere del Pesce. Meno male per lui, gli altri mercenari, che di solito avrebbero approfittato dell’occasione per ridicolizzarlo, erano troppo occupati a lanciare insulti e minacce di morte nei confronti degli altri cavalieri che li avevano appena insultati.
 
-“Non sono completamente d’accordo” fecce Deathmask con un espressione che tentava di essere seria, alla sorpresi dei suoi compagni e di Arles “Certo, la piccola pegasa che parlava era una preda troppo facile, ma il tizio mascherato che l’accompagnava era spaventoso… Non nel senso che mi ha fatto paura, ma nel senso che era un vero e proprio pazzo!”
 
-“Che vorresti dire?” chiese nuovamente Mur.
 
-“Egli non sembrava avere paura di me nonostante gli ho mostrato la mia potenza, e sembrava perfino divertirsi all’idea di uccidermi a mani nude, ma peggio di tutto, quando lo portato nell’inferno, egli non si spaventò per niente ma, anzi, sembrò divertirsi! Secondo la cavallina parlante, egli pensava fosse un parco di divertimento!”
 
-“Non solo” decise di concludere Ioria del Leone “Ma colui che affrontò io, un uomo con una sorte di armatura di pipistrello e che si faceva chiamare Batman si monstrò non solo un avversario intelligente, ma anche abile e capace! Ho risentito in lui un grande Cosmos! Sono sicuro che se lo ritrovo e che lo faccio cambiare campo, potrebbe diventare un alleato di peso! Forse potrebbe addirrittura portare l’armatura del Saggit…”
 
-“In ogni caso” riprese Shura che non aveva apprezzato essere interotto “Camus si era occupato a lui solo degli altri otto individui che custodivano l’aerio-aquila: Un idiota scozzese visibilmente ubriaco e sette individui sotto il commando di un certo capitano Kirk che pretendevano servire una confederazione spaziale di nome Starfleet. Quando abbiamo iniziato a interrogarli, essi pretesero come ho detto prima che venivano di vari universi, e che erano stati rapiti da un certo Tyresius che voleva conquistare tutti i mondi e che avremmo dovuto aiutarli a sconfiggerlo.”
 
“E li avete creduto?” chiese con un voce indifferente Arles.
 
-“Certo che no!” disse Shura “All’inizio gli abbiamo presi per degli pazzi. Ma dopo abbiamo teorizzato che essi potevano essere sotto controllo mentale di Hadès. Però visto che gli elementi erano poco chiari, abbiamo deciso di tornare in campo per preparare delle celle e prendere del materiale adatto sia a portare via l’aerio che per controllare se questi individui erano sotto controllo mentale. Visto che poteva mantenerli con il ghiaccio, abbiamo chiesto a Camus di tenerli fermo in attesa del nostro ritorno. Nonostante abbiamo fatto presto, però, quando siamo tornati tutto era scomparso: il veicolo, i prigionieri e perfino Camus! Li abbiamo cercati ovunque, ma non li abbiamo ritrovati.”
 
-“Hm.” Inizio a riflettere silenziosamente ma molto seriamente il Grande Arles per circa due minuti “Avete fatto un grande errore a lasciare Camus da solo per custodire i prigionieri.”
 
-“Ma…” tentò di giustificarsi il cavaliere del capricorno.
 
-“Non ci sono scuse!” interrompo con autorità il sacerdoto “Quanto Camus possa essere forte, questi avversari potevano esserlo pure! Avete teorizzato che erano deboli e sotto controllo mentale, ma chi dice che non fossero delle spie allenate e che era solo un diversivo e che, appena Camus era solo, l’hanno attaccato e fatto prigioniero?”
 
-“Con il dovuto rispetto” fecce Milo “Anche se non ho creduto a un iota del loro discorso, ho la profonda sensazione che non erano spie che ci hanno fatto una trappola: erano troppo disorganizzati e sembravano sinceramente essere in un troppo pessimo controllo mentale per essere capace di mettere in atto un piano come da lei descritto.”
 
-“Forse” si accontento di dire Arles “In ogni caso, loro e Camus sono scomparsi senza lasciare nessuno indizio. Ma non possiamo perdere tempo e dobbiamo concentrarsi sugli fatti. Shaka, dimmi, potresti usare il tuo cosmos per rispondere agli nostri dubbi?”
 
-“Certamente, Grande Sacerdoto” disse con una senerità impressionante il cavaliere della Vergine che, rimettendosi in ginocchio pregando, inzio a concertarsi. “Chiedete e proverò a rispondere.”
 
-“Questi individui erano delle spie, o erano veramente sotto controllo mentale di Hadès” chiese Arles.
 
-“Non vedo nessuna bugia nelle loro parole… essi erano veramente convinti di quello che dicevano…” inizio a dire Shaka “Inoltre non vedo nessuno legame con Hadès… Però sento anche che erano confusi, e sotto shock e che avevano appena vissuto una pessima esperienza.”
 
-“Interessante” notò Spock “Questo Shaka sembra effettivamente avere una grande capacità telepatica.”
 
-“Io penso soprattutto che se fosse stato presente avremmo potuto discutere tranquillamente con i suoi compagni e fargli capire la nostra situazione invece di essere attaccati e fatti prigionieri senza possibilità di farli ragionare!” fecce un po’ arrabbiato McCoy.
 
-“Se essi erano sotto controllo mentale” prosegui Shaka “Allora l’incantatore deve essere veramente potente. Può darsi infatti che sia stato Hadès, ma non ne sono sicuro.”
 
-“Spiegherebbe comunque per quale motivo l’altro pazzo sembrava divertirso nel mio inferno!” sussurò Deathmask.
 
-“Camus sta bene?!” chiese allora improvvisamente Milo, che perse per un attimo il controllo di sé, rivelando che per tutto questo tempo si preoccupava del suo amico.
 
-“Si Milo, sto qui! Sono vivo! Perché non riusciti a percepirmi?!” fecce Camus che, preso dall’emozione, si scordo temporaneamente che la scena che vedeva era solo una proiezione di quello che accadeva nel suo universo.
 
-“Ti ricordo che loro non ti sentono, ma ti consiglio di continuare ad ascoltare” disse Osirius.
 
-“Difficile da dire” rispose Shaka “Sento il suo Cosmos, quindi è vivo. Però lo sento debolissimo, in maniera a pena percettibile. Significa solo due cose: O egli è prigionieri in un posto veramente lontano, o egli è morente”.
 
-“NO!” fecce disperato Milo.
 
-“Scorpione, contieniti!” Minaccio severamente Arles, prima di tornare calmo “Shaka, sai dove sono i prigionieri e cosa sia successo?”.
 
-“Non riesco a percerpirli, però anche se la visione non è molto chiara, sento che c’è stato una lotta prima della scomparsa di Camus.”
 
-“E, per pura curiosità” decise di concludere il Sacerdoto “Questo Tyresius, esiste?”
 
-“Io… percepisco…AHIA!” fecce Addolorito Shaka che mostro segni di dolore.
 
-“Shaka!” intervenne Mur “Tutto bene?!”
 
-“Si…” disse Shaka che smise di concentrarsi e si lascio cadere a terra per riprendersi prima di rialzarsi “Io… non riesco a capire niente… riguarda quel Tyresius, ma sento un grandissimo dolore quando ci provo”.
 
-“Sei riuscito a vedere qualcosa?” chiese Ioria.
 
-“No…” disse il cavaliere della Vergine “Era tutto confusionale… era come se… qualcosa mi impediva di vedere attraverso la nebbia… però ho sentito una cosa…”
 
-“Che sarebbe?” chiese intrigato Mur.
 
-“La corruzione… non ho mai avuto una sensazione simile di confortarmi con uno spirito cosi corrotto… Non so se quel Tyresius esiste…Forse è un pseudonimo di Hadès… In qualsiasi caso, è un’anima profondamente malvaggia, che vive solo di odio…”.
 
-“Bene, ne ho sentito abbastanza…” fecce Arles prima di prendere un grande sospiro “Personalmente, non credo che sia Hadès ad essere dietro questa situazione, ma potrei sbagliarmi. Non credo neanche a questa storia di Tyresius, ma di sicuro c’è un essere potente dietro questa situazione… Shaka, Mur, Aldebarand: Tornate nel luogho dove tutto è successo e provate a trovare altri indizzi. Shura, Ioria, Milo: vi incarico incarico della sicurezza delle nostre frontiere. I controlli devono essere aumentati e le truppe devono essere pronti ad intervenire. Contattate anche i nostri cavalieri nel resto del mondo e ditegli di prepararsi ad ogni eventualità.”
 
-“Grande Arles, dovremmo cercare Camus! Forse potrebbe essere salvato! E se si, potrebbe…” interrompo nuovamente Milo che visibilmente aveva delle grande difficoltà a tenere la sua calma.
 
-“Silenzio Scorpione! Camus è ormai nel migliore caso prigioniere e nel peggiore è già troppo tardi, quindi anche se so che siete grandi amici, la priorità è di assicurare la nostra difesa e capire l’origine di quest’incidente. Allora ti consiglio di seguire alla lettera i miei ordini. Sappi che non mi ripeterò un’altra volta.”
 
-“Sembra che Milo sia un vero amico… ma che il tuo Arles non se ne frega niente di te.” Disse in modo provocatorio Mundy.
 
-“Afrodite, Deathmask. Voi andate a cercare una possibile relazione tra quest’affare e Hadès o un altro nostro nemico. Fate quello che vi pare più efficace” concluse Arles, mentre i ultimi due cavalieri fecero un sorriso per niente rassicurante. “Adesso andatevene… Tranne tu Ioria, ho una cosa da chiederti.
 
-“Cosa volete dirmi?” chiese il cavaliere del Leone, una volta che tutti i suoi compagni erano usciti dalla stanza.
 
-“Ioria” inizio a dire Arles “Ti sento preoccupato, è per via del fatto che il tuo fratello, Micene, è un traditore e che vuoi dimostrare la tua fedeltà? E’ per questo motivo che hai parlato di questo Batman come di un possibile nuovo cavaliere del Sagittario? Parla senza esitazione.”
 
-“In realtà” ammise Ioria “E’ vero che ho del male ad accettare il tradimento di mio fratello, e che sento ancora gli sguardi degli altri cavalieri su di me, come se potevo fare i suoi stessi errori… Ed è anche per questo motivo che, se trovo questo batman, mi piacerebbe convincerlo a unirsi a noi e allenarlo. Ho sentito un cosmos promettente in lui, e non ho percepito nessuna cattiva intenzione da parte sua. Se ci riuscisse, potrebbe diventare un grande alleato, e io in qualche modo potrei rimediare ai danni che il mio fratello ha causato.”
 
-“Bene, ti capisco” provò a rassicurare Arles “Nel caso in cui riuscirete a ritrovare questi individui e forse Camus, ti prometto che ti darò la possibilità di convincere quel Batman di raggiungere la nostra causa. Però, per questo mi dovrai dimostrare la tua propria lealtà.”
 
Il cavaliere del leone sembrò essere un po’ scioccato dopo quest’ultima frase, e rimase silenzioso per un breve momento, lasciando capire a tutti che il suo interlocutore l’aveva colpito su un punto sensibile. Riprendendosi da questa sorpresa, Ioria chiese semplicemente come poteva fare per provare la propri fedeltà, ottenendo la successiva risposta.
 
“Per cominciare, ti chiederei di tenere d’occhio i tuoi compagni, specialmente Milo del Scorpione. Infatti, mi è sembrato… distratto dal suo compito. Penso che sia normale che sia scoinvolto dalla scomparsa di Camus, ma non si sa mai…”
 
-“I vostri ordini saranno seguiti” disse in modo solenne Ioria, prima di inclinarsi e ripartire immediatamente.
 
-“Ma cosa succede? Perché Arles chiede a Ioria di sorvegliare Milo?! Lui dovrebbe sapere che siamo tutti leali!”.
 
-“Però” notò scettico McCoy “Non avevi detto che Micene il traditore era il fratello di Ioria”.
 
-“Prima di essere il fratello di un cavaliere, era un traditore di Atena!” si diffese Camus. “Arles ci ha spiegato che egli aveva provato di prendere il potere per sé stesso!”
 
-“E, domanda: Quale prove vi ha portato Arles?” prosegui McCoy
 
-“La parola del grande Sacerdoto è sacra e non va contestata!” replicò offeso il cavaliere dell’aquaio.
 
-“Non so se è la stessa cosa nel tuo mondo, Camus” inizio a commentare McCoy “Ma nel mio mondo, purtroppo, c’è stato un periodo in cui la gente ascoltava i vari rappresentanti delle varie fede, i quali nel nome di Dio ordinavano ai loro seguaci di compiere di rinunciare a ogni spirito critico e di compiere atti selvaggi, come massacrare i altri e perfino denunciare i propri parenti. Questa brutta cosa si chiama fanatismo, e fino ad adesso mi sembra che il vostro culto di Atena ne soffri tanto!” concluse il dottore dell’Enterprise. Non bisogna credere il bravo McCoy era un’ateo ossessionato nell’insultare le credenze degli altri. Al contrario, lui era un convinto credente del protestantesimo. Pperò per un uomo come lui del XXIII° secolo, che aveva viaggiato nell’universo insieme ad altre specie e che si era confrontato più volte a degli estremisti di varie fede che promuovevano cose assurde basandosi solo sull’ignoranze delle masse, essere testimone di una chiusura mentale dovuto a una semplice credenza era una cosa quasi insopportabile.
 
-“Comunque, ripeto, a me sembra che quel Arles sia un cattivo individuo!” insistò di nuovo Derpy.
 
-“Certo che mi ricorda un pochino l’altra stronza dell’Amministratrice” commentò Conhager, con l’approbazione degli altri mercenari.
 
Camus, giustamente come ci si poteva aspettare, inizio ad arrabbiarsi seriamente. Come questi mezzi barbari o inconsci, incapace di diffendersi da solo, osavano insultare il Grande Arles e la causa della Dea Atena?! In altre circostanze, Camus gli avrebbe probabilmente congelati per l’eternità sin dall’inizio, e si era trattenuto di fatto solo per il fatto che, da una parte, Tyresius e i suoi sottoposti non gli avrebbero permesso e, d’altro conto, che la minaccia dell’Ente Supremo non gli concedava il tempo di perdere tempo su ogni offesa personale che riceveva. Però, li era troppo, e il cavaliere dell’Aquaio inizio a congelare il proprio pugno con del ghiaccio, pronto a colpire in piena faccia il primo a rinnovare un manco totale di rispetto nei confronti di Atena o degli suoi rappresentanti. Però, al momento in cui stava per alzarsi e dare un dritta al Medico tedesco, i quale aveva appena qualificato Arles di “Pozzibile Farabutto”, una potente risata, a dire il vero una risata simile a quelle malefiche dei cattivi negli film hollywoodiano, inizio a farsi sentire. In un primo, Camus, e gli altri, pensarono fosse Osirius, o forse Tyresius, a ridere cosi. Però, quando le reclute si girarono, non viderò Tyresius non era presente, e Osirius, anche se sorridente, era di un calmo e di un silenzio stoico. Fu a questo momento che tutti si resero conto che colui che stava ridendo in questo modo, era proprio il Grande Arles, che nel frattempo aveva chiuse le varie porte della stanza per assicurarsi di essere solo.
 
-“C…Cosa sucedde?!”ebbe del male a pronunciare Camus.
 
-“Quello che dovevo mostrarti” disse con grande tranquilità il zalgo verde.
 
“Ahaha” continuò a ridere Arles “Questa situazione è in effetti molto strana, ma arriva al momento opportuno! Adesso, ho un pretesto per allontanare questi cretini dal tempio, il tempo necessario di affermare discretamente il mio pieno controllo di questo posto e di prepare con tranquilità il resto del mio piano!”
 
-“Cosa stai dicendo Arles?!” urlò incredulo Camus.
 
-“L’avevo detto che era cattivo!” disse Derpy. “L’ho sentito sin dall’inizio!”
 
-“Un piano, quale piano?” si accontento di dire Spock, mentre tutti i altri iniziarono a dibattere della situazione.


-“Mmmmpph?” fecce il Pyro
 
-“Cosa ha detto?” chiese Zulu a Derpy, visto che ormai tutti avevano capito che era l’unica a capire il mercenario mascherato.
 
-“Stava chiedendo, anche se non so cosa intende con questa frase, se questo Arles stava iniziando il tradizionale monologo del cattivo.”
 
-“Per quanto ridicolo sia, mi sa proprio di si” rispose la Spia francese.
 
“Certo, questo Tyresius, se mai infatti esiste, potrebbe rappresentare una minaccia ai miei obbiettivi… Però, finché non s’intromette direttamente, non è un problema del quale posso preoccuparmi! Non sarà come per Micene, che era un’ostacolo alla mia impresa! Certo, ho dovuto arrangiarmi per farlo fuori una volta che si era reso conto del mio vero piano, non fu facile, ma ci sono riuscito! Certo che Shura è facile da manipolare!”
 
-“Che cosa?!” urlò Camus, che non sapeva più cosa pensare.
 
-“O mio dio!” fecce Uhura, che si rese conto della gravità della situazione, soprattutto dal punto di vista del cavaliere d’oro.
 
-“Certo, il fatto di avere ucciso il vero Arles e di averne rubato l’identità mi ha facilitato nel mio scopo, anche se ancora mi sorprendo che nessuno di questi presunti leali servi di Atena si siano resi conto della mia vera natura! E vabbè, adesso che sono tutti distratti per questa storia di Tyresius e strani visitatori, ho il terreno libero per concentrarmi sulla completa conquista del potere di queste terre e, soprattutto, di ritrovare la vera Atena per farla fuori prima che sia pronta a prendere le sue responsabilità! AHAHAHAHAHAHAHA”
 
Fu a questo momento che, senza preavviso, Osirius spegno il proiettore, facendo tornare la stanza nel suo stato originale e facendo scomparire l’ologramma di Arles e del grande Arles.
 
-“Che visione distorta della realtà mi avete mostrato?!” Disse arrabbiato e confuso Camus verso Osirius “Pensate veramente potere corrompere la mia mente cosi facilmente, con una simile illusione?!”
 
-“Non proprio” a parlare non fu Osirius, ma bene Tyresius, che questa volta arrivo veramente dopo essersi discretamente materializzato all’improvviso in un angolo “Se guardi dentro te stesso, e che rifletti un po’ su gli ultimi anni, capirai da solo che non solo la scena che hai appena visto è vera, ma perfino ti chiederai come mai non te ne sei reso conto prima… Dopo tutto, non ti sei mai reso contro dell’improvviso cambiamento di Arles? Se non mi sbaglio, prima era più amichevole, si preoccupava sinceramente di vostri pensieri al posto di essere disposto a sacrificarti nel nome di una causa sconosciuta, mi sbaglio? Inoltre, non hai notato che i giovani cavalieri sono meno liberi di prima? Non mi pare che prima si uccidevano i nuovi allievi di fronte alle prime difficoltà nel nome di dare l’esempio… Infine, strano che, proprio al momento in cui Arles ha, diciamo, cambiato il suo comportamento, corrisponde anche al momento in cui non ci sono state più notizie di Atena. E che dire del cavaliere della Bilancia? Credi davvero che l’età sia l’unica ragione del suo allontanemento dal tempio?”
 
Nonostante preso da una rabbia grandissima, Camus, di natura piuttosto riflettiva, non potè non tenere conto delle parole di Tyresius. Per caso l’Ammiraglio lo stava manipolando con delle parole? Sicuramente, penso all’inizio…però… senza rendersi conto Camus iniziò da solo a rimettersi in questione, e a collegare le vari piccole incoerenze che aveva visto nel corso degli ultimi anni… Infatti, anche se non voleva riconoscerlo, gli era venuto più volte un dubbio sulla natura delle missione che gli chiedeva Arles, o, se questa visione era vera, del falso Arles.
 
-“Vedo che, anche se non lo dici, che te ne stai rendendo conto” continuò Tyresius, del quale la solo presenza bastava per fare stare zitti tutti gli altri. “Ma forse hai bisogno di un'altra prova? Vediamo un pò quello che succedò veramente il giorno in cui Micene fu sconfitto”.
-“Aspettate, potete monstrarci, tramite questa proiezione, eventi che sono successi in passato?” non poté contenersi Scott.
 
-“Assolutamente, anche se, come potete immaginare, è quasi impossibile ritrovare un evento preciso in particolare in questa miriade di informazione… meno male che la morte di Micene mi aveva colpito e che ho piuttosto una buona memoria di questi fatti.”
 
-“A…Avete visto la morte di Micene?!” balbutiò Camus
 
-“Avevo percepito uno strano fenomeno nel tuo universo, e ho voluto controllarlo per assicurarmi che non fosse l’Ente Supremo… quindi si, ho visto la morte di Micene, e come egli salvo Atena…”
 
-“CHE COSA?!” dissero tutti insieme, alcuni entusiasti come l'Esploratore, alcuni sotto shock come Camus stesso. Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, ecco che una nuova scena inizio a comparire... Questa volta, a materializzarsi virtualmente attorno al gruppo, fu un grande canyon. Conhager, perplesso, chiese cosa fosse. Camus, intrigato sia dalla scena sia dalle parole di Osirius, che si trattava del confine tra il Grande Tempio e il resto della Grecia, visto, come precisò, che il Grande Tempio era isolato dal resto delle civiltà umane. Tra i commenti vari fatti dalle altre reclute, c’erano soprattutto annotazioni sul fatto che la terra era desolata, e che non somigliava per niente agli belli paesaggi che s’immaginavano della penisola mediterranea.
 
-“Ebbè, so già cos’è il grande canyon!” fecce Camus, che sentiva che qualcosa non andava, ma che voleva nascondere il suo malessere dietro un’apparenza di colui che sapeva tutto.
 
-“E questo palazzo, lo riconosci?” fecce allora Tyresius, indicando un grande edificio, abbastanza lontano dal luogo in cui erano.
 
-“Certo, questo è…” inizio a fare Camus, prima di fermarsi all’improvviso. Infatti, in una delle finistre di questo palazzo, si potevano distinguere due individui.
 
-“Ma quello li, con il pugnale…” fecce Mundy che anche lui vedeva la scena, e che inoltre era abituato a guardare da lontano “Lo riconosco, e’ il tuo Grande Arles!”
 
-“Infatti, è lui!” confermò allora Zulu, riconoscendo a sua volta il grande sacerdoto vestito di rosso “Ma chi è l’altro?”
 
Camus iniziò a sentire una brutta sensazione nel suo petto… Non era sicuro, ma pensava avere riconosciuto nell’altro individuo che combatteva Arles…Era Micene, il cavaliere del Sagittario. Lì, Camus capìi che questa scena, come avvertito prima, era il giorno in cui il suo amico aveva tradito la causa di Atena… e il giorno della sua morte…
 
-“Non voglio vedere la morte di un cavaliere che, bensì un traditore, era un mio amico!” protestò invano il cavaliere dell’Acquario, di fronte a Osirius che si accontento di guardarlo e di fargli segno di concentrarsi. 
 
-“Ma allora questo è il famoso Micene del Sagittario? Ma dove la sua armatura?” chiese Derpy, che dimonstrò essere stata più attenta di quello che sembrava.
 
A questo momento, il cosiddetto Micene, il quale infatti non aveva la sua armatura, fecce un attacco luminoso che respinse Arles,prima di afferrare qualcosa, saltare dalla finestra, e correre nella direzione del canyon nel quale i nostri protagonisti lo stavano osservando. Mentre si stava ravvicando, Micene, sembre portando il suo pacco, si trovo di fronte a un gruppo di uomini con armature di minore qualità. Quest’ultimi tentarono di fermare il Sagittario, ma quest’ultimo li respinse tutti in un solo colpo potente. Però, a nessuno degli nostri testimoni sfuggì il fatto che, prima di diffendersi sé stesso, Micene sembrava volere proteggere l’oggetto che reggeva…
 
-“Ma cosa regge? Sarà il tesoro di Arles? Una sacra reliquia? Degli documenti sulla sicurezza del Grande Tempio?! Sarà questo il suo motivo di tradimento?” inizio a teorizzare Esploratore.
 
-“Non sembra essere niente di ciò…” fecce nuovamente il cecchino, il quale per questo tipo di situazione era il più bravo ad osservare. “Sembra…non… E’ una neonata!”
 
-“Una bambina?!” feccerò quasi tutti i osservanti.
 
-“Dear God….” Sospirò Soldato “Sapevo che i neonati erano pericolosi, ma al punto di essere un arma per i quali le potenze si litigano…”
 
-“Stai zitto cretino!” fecce Spia
 
-“Communque si, adesso anch’io la vedo” fecce Batman “E’ una bambina di qualche mesi, ma che ha già degli capelli viola. Ma perché Micene la rapisce?”
 
-“Ma…non…non è possibile” fecce Camus, che visibilmente iniziava a diventare pallido e a sudare, come se fosse sconvolto da qualcosa di grave….
 
-“Camus, sai chi è questa ragazza?” fecce Spock, l’unico ad essere rimasto completamente calmo oltre a Osirius e Tyresius.
 
-“Si... credo… ma non è possibile!” fecce Camus che guardò disperato Tyresius per cercare una risposta. Ma quest’ultimo, con un sorriso di trionfo, si accontentò di dirgli “Continua a guardare la verità.”
 
Fu a questo momento, mentre Micene era ormai a solo cinque o sei metri del nostro gruppo, che una potente luce verde comparì dal nulla e provo a colpire Micene e la bambina. Tutti, tranne Spock che non funzionava all’istinto, e gli zalgo, si abbassarono per proteggersi, prima di riccordarsi che loro erano solo testimoni, e che non erano coinvolti nella ricostituzione.
 
-“Aspetta, questa luce mi ricorda qualcosa…” fecce l’ingeniere “Non è che sarebbe…”
 
-“Shura!!!” urlò allora spaventato Micene, guardano al cavaliere del Capricorno, che si trovava su una roccia non lontana e che visibilmente era all’origine dell’attacco.
 
-“Lo sapevo! Riconosco l’attacco che quel stronzo ha usato contro di me nella foresta!” fecce allora Conhager.
 
-“Micene! Arles ci ha detto detto tutto: Come hai osato tentare di uccidere la piccola Atena?!”
 
-“Aspetta, questa bambina sarebbe Atena?!” fecce incredulo Esploratore “Ma… Ma…negli libri è descritto come una giovane ma potente donna matura, con elmo, scudo e lancia!”
 
-“Silenzio!” urlò allora a Esploratore Camus arrabbiato, ma non di una rabbia rivolta direttamente verso il giovane mercenario. Infatti, in realtà si sentiva di male in peggio, e non sapeva più cosa pensare. Da una parte non voleva guardare, ma d’altra parte non poteva tratternersi di farlo.
 
-“Shura” inizio a difendersi Micene, visibilmente stressato ma pronto ad agire se necessario “Mi conosci da molti anni ormai, come puoi credere alla versione di Arles! Apri i occhi, lui non è chi pretende essere! Non sono io ad avere tentato di uccidere Atena, bens è lui che ho sorpreso pronto a pugnalarla nel sonno!”
 
-“Uccidere una neonata?!” fecero allora quasi tutti i nostri personaggi. I più sensibili, come Uhura e sopratutto Derpy, con delle lacrime che iniziava a uscire dagli occhi.
 
-“Neanche ich khe ho fatto coze orribile non ho osato farlo…” si lascio scappare Medico, prima di trattenersi. Ma nel frattempo, Kirk l’aveva udito e aveva notato che anche il tedesco si era messo a piangere. Più tardi, il capitano si sarebbe messo ad osservare Fritz e avrebbe parlato degli suoi dubbi ai suoi ufficiali e Batman, ma per il momento doveva concentrarsi sulla faccenda di Micene.
 
-“Pu…pugnalare Atena?!” balbutiò Camus in urlo dovuto al schock “Il pugnale amazza dei, dono di Atena nella sua previa vita a noi Cavalieri contro le forze del male…” proseguì con sempre più disperazione riconoscendo a questo momento il pugnale che aveva visto nelle mane di Arles “USATO CONTRO LEI STESSA?!”
 
“Micene, come posso crederti?” fecce seriamente Shura, che visibilmente non credeva per niente il suo ex-amico “Hai tra le mani la prova del tuo misfatto!”
 
-“Io stò salvando Atena! Non è mio interessa ucciderla, anzi darei la mia vita per lei! Anche a costo di oppormi a te o a Arles, o all’individuo che pretende essere Arles!”
 
-“Come osi! Blasfemo!” fecce arrabbiato Shura, prima di alzare la mano e di usare il suo attacco urlando “Excalibur!”, causando un onda distruttiva che Micene evitò per un pelo. Quest’ultimo, butto a terra una scattalo che aveva alle spalle sin dall’inizio e dalla quale usciì un’armatura d’ora, la quale magicamente s’indosso a lui da solo. Dandogli finalmente le somiglianze di un cavaliere d’oro con un motivo di un pegaso (per la più grande gioia di Derpy). Fatto ciò, il sagittario tiro un arco e urlando “Atomic Thunderbolt”, sparò una serie di fasci di luce in direzione del Capicorno, rompendo la roccia sulla quale esso si trovava.
Micene, fatto il suo attacco, guardo per vedere Atena, ma non la vedeva più. Prendendo paura, si girò e vide che la bambina era vicina a Shura.
 
-“Questa falsa Atena deve morire!” urlo il Capricorno, tentando di sfondare un attacco sulla bambina.
 
-“NOOOOOO!” urlò Micene, che senza saperlo era imitato allo stesso momento da Camus e da quasi tutte le altre reclute. Il saggitario, volò con tutte le sue forz verso Atena per salvarla, riuscì in tempo ad afferrare quest’ultima e metterla al sicuro, ma lui stesso venne completamente investito dal colpo. Addolorato, il sagittario riuscì miracolosamente a evitare un ulteriore attacco, ma era palese che la sua ferita era molto grave.
 
-“Non voglio guardare!” pianse Derpy che, giustamente essendo vissuta in un mondo quasi sempre in pace, non poteva neanche concepire un combattimento a morte, e si rifuggiò nelle mane di Pyro. Il quale era stranamente silenzioso. Forse anche lui si rendeva conto della gravità della situazione.
 
-“Non è un combattimento” fecce McCoy arrabbiato verso Camus“E’ una barbarica esecuzione sommaria! E’ questa la causa che tu servi Camus?! Un secta in cui un pazzo ordina di uccidere un essere innocente?!”
 
-“E poi volevi farci la morale!?” fecce Spia “Non lo dico spesso, ma mi disgusti!”
 
-“DA! Uomo deve proteggere bambini!”” Fecce veramente arrabbiato Grosso, visibilmente colpito personalmente dalla faccenda “Combattere uomo è normale, ma combattere chi non può è... è… imperdonabile!”
 
-“Già Camus” sussurò Tyresius nell’orecchio del cavaliere dell’Aquario, il quale ormai era talmente sotto shock e incredulo di fronte alla scena che già non prestava più ascolto agli altri “Cosa provi a vedere il tuo mondo crollare…sai, purtroppo anch’io ho visto tutta la mia vita crollare, ma però, non ho mai fatto il cieco di fronte alle mie errore. Tu invece, hai approfittato di questa bugia tutta la tua vita. Anche se non sei direttamente intervenuto, sei altrettanto complice!”
 
-“No…” disse sprovisto di forza Camus
 
-“Invece si… ma aspetta, non è finita li…” concluse l’Ammiraglio.
 
Mycene, indebolito, evitò per poco un altro colpo, ma nel fare ciò, caddò in un burrone, riuscendo a lasciare Atena sul ciglio, a guardare piangendo come tutte le neonate farebbero. Shura iniziò ad avvicinarsi e guardò di sotto: Nessuno, neanche un cavaliere d’oro sarebbe sopravvissuto cadendo da cosi alto. Shura allora si girò verso Atena, e sotto gli occhi pieni di orrore degli testimoni, alzò Excalibur, pronto ad abbattere la neonata. Al momento in cui però, poteva colpirla, si fermò, come se le preghiere di Uhura e degli altri si manifestarono. In realtà, a fermare Shura fu un sentimento di pietà. Dopo tutto, nonostante la sua lealtà alla sua causa e la sua severità, era ancora buono dentro di sé, e non riuscì ad avere la convinzione necessaria per commettere un atto cosi immorale. Alla fine, per il grande sollievo di tutti, fecce scomparire Excalibur e, svoltando le spalle per andare verso il grande tempio disse “Saranno i lupi ad ucciderti, o qualche rapace. Excalibur non si macchierà del delitto di una bambina, seppur falsa dea.”
 
-“Finalmente un cuore c’è l’ha… almeno in parte…” fece Conhager, comuqnue riempito di odio nei confronti di Shura. Camus non ebbe la forza di urlare sull’Ingeniere, da una parte perché ormai si era rotto qualcosa dentro di lui, ma anche perché non potè non notare che Shura stesso stava piangendo…Dopo tutto, nonostante i fatti, Shura era comunque un stretto amico di Micene che aveva appena ucciso. Camus capìi allora che lo stesso Capricorno, nonostante le apparenze, era anche lui in preda al dubbio.
 
-“Anche per Edipo e Paride, dovevano essere uccisi da neonati ma alla fine furono lasciati all’abbandono per permettere a qualcun altro di salvarli…” fecce Esploratore, sia per distendere il proprio stress che per rassicurarsi “spero sarà la stessa cosa per la bambina...”. Poi, notò che gli altri mercenari lo stavano guardando increduli “Cosa?! Anch’io ho dei sentimenti…E vi ho già detto che sono un appassionato di mitologia greca!”
 
Ironicamente, proprio come Esploratore avesse visto giusto, appena Shura scomparve del tutto della scena e che nel canyon rimaneva solo Atena a piangere, una mano emergò dal burrone in cui Micene era caduto, ed infatti era lui!
 
-“E’ riuscito a sopravivere?! Eviva! Fecce Scott.
 
-“No…” fecce McCoy che, da dottore, poteva già valutare lo stato di un individuo, e il fatto che il povero Micene non riuscì più a mettersi in piede e che aveva delle ferite aperte su tutto il corpo, dalle quale uscivano centilitri di sangue, non lasciava nessuno dubbio al suo diagnostico. “E’ ancora vivo, ma le ferito sono troppo grave, senza una cura appropriata e urgente, si dissanguerà e…” girandosi verso Kirk, piangendo “Jim, non c’è la faccio. Non c’è la faccio a vedere un uomo morire, che so come salvarlo, ma che non posso… mi riccorda… scusatemi” e, all’improviso, Leonard McCoy, il cinico del gruppo, alla più grande sorpresa di tutti coloro che non erano i suoi colleghi di Starfleet, si allontanò e iniziò a piangere. Kirk e il resto del team dell’Enterprise sapevano a cosa il loro dottore si riferiva, ma non se la sentirono di dare una spiegazione agli altri. I mercenari indovinarono che c’era qualcosa da scoprire, ma nel frattempo, la loro attenzione fu diretta a Micene.
 
Micene, nonostante ormai le sue ore erano limitate, e malgrado il dolore immenso, fecce quello che Camus e gli altri che ancora guardavano capirono come essendo il suo ultimo sforzo. Si levò l’armatura che rimesse nel suo scrigno e, prendo Atena piangendo nelle brace, riprese a camminare, un dolore immenso sul viso. Per la grande sorpresa e ammirazione di coloro che lo osservarono, lui, nonostante tutto il sangue che perdeva, il terreno difficile, il peso della bambina e dello scrigno e il denso calore della regione, nonostante fosse ancora notte, riuscì a camminare per tanti minuti. Tyresius ordinò a Osirius di accelerare un po’ il tempo fino al momento in cui il saggitario riuscì a raggiungere l’Acropolis di Atene. Arrivato lì, era presto mattinata, e si lasciò crollare sulla scalinata del partenone. Ormai, come detto da McCoy prima, non c’era più niente da fare. Fu lì, che visbilmente attratto dagli pianti di Atena, che un uomo, di circa cinquant’anni, robusto ma svecchiando come dimostrato dalla sua barba bianca e vestito di una giacca e cravata, arrivò sulla scena. L’uomo, visibilmente un uomo importante ma che non sembrava essere della zona, si precipitò verso Micene e Atena.
 
-“Ma tu sei ferito!” urlo l’uomo “Aspetta, chia subito i soccorsi!”
 
-“Non abbiamo tempo…” disse l’ormai morente Micene, mentre diede la neonata allo sconosciuto “Questa bambina è la reincarnazione di Atena, Dea della guerra e della conoscenza” e, poi, una volta che l’uomo ebbe la bambina tra le braccia, il sagittario puntò verso la scatola della sua armatura “E questa, è la mia Armatura da Cavaliere del Saggitario.”
 
-“Non capisco, la dea Atena hai detto?!” disse un po scombussolato l’uomo
 
-“Un grande male si prepara, solo lei e degli cavalieri abbastanza puri possono impedire alle forze malvagie di danneggiare il mondo..aaarh…” prosegui Micene che non c’è la faceva più “Lei è la speranza dell’Umanità…Quale è il tuo nome”
 
-“Alman” rispose l’uomo che, capendo che per Micene non c’era più niente da fare e intuendo che egli diceva la verità, prestò molto attenzione a quello che il Sagittario stava per dirgli “Alman di Thule”
 
-“Signore A..Alman…aa… promettemi di custodire la picc…piccola Atena finchè….non sarà abbastanza grande per riprendersi il suo… leggitimo posto sul trono del Grande Tempio… e di dare… l’armatura a chi sarà degno di proteggere Atena… promettetemelo!”
 
-“Io…” esitò Alman guardando Atena, la quale per la prima volta in ore smise di piangere e, al contrario, sembrava iniziare ad essere felice “lo prometto”. E fu con queste parole che Micene, consapevole di avere dato la sua vita per la speranza di un futuro migliore, si lasciò cadere nel sonno eterno. Per i nostri osservatori, però, la fine non fu cosi tranquilla, visto che la ricostituzione prese immediatamente fine con l’ultimo sospiro di Micene.
 
-“Quindi, è vero, Camus e i altri cavalieri… si sono fatti manipolare sin dall’inizio!” sussurò il capitano Kirk.
 
-“Volere uccidere una neonata” fecce con disgusto il demolitore “Non che sono un bravo ragazzo né un santo, però perfino io trovo questa cosa vergognosa!”
 
-“Non è degno di un leader!” fecce Soldato sputtando dove c’era l’ologramma del falso Arles.
 
-“Se un giorno lo trovo di fronte, giuro che lo massacro con la mia mazza da baseball e che provo a fare un homerun con il cranio!” fecce particolarmente arrabbiato Esploratore. Al contrario, come Batman lo notò, sia il Medico tedesco che Mikhail erano zitti, come petrificato di marmo, e lasciavano uscire dagli loro occhio una lacrima.
 
-“Mecene… Come abbiamo…come ho potuto non capirlo…” fecce Camus, che anche lui non riusciva a trattenere le lacrime, prima di girarsi, in apparenza arrabbiato ma in realtà disperato, verso Tyresius “Voi sapevate… voi sapevate e non avete fatto niente!!!!”
 
-“E per quale motivo sarei dovuto intervenire?” disse completamente indifferente Tyresius, che comunque alzo la mano e visibilmente uso il suo potere per immobilizzare il cavaliere dell’Aquaio per impedirlo di muoversi e potenzialmente di aggredirlo. “Sono stato chiaro, io mi occupo di fare la guerra all’Ente Supremo, proprio per l’interesse del multi verso stesso. Non ho tempo di occuparmi di ogni piccolo guaio o ingiustizia che possono esistere in ogni mondo. Le affare del tuo mondo, dal momento che non si mettono di mezzo con il mio obbiettivo o che possono aiutare l’Ente Supremo, rimangono le affare dei suoi abitanti come te! Inoltre, come vedi, Atena è salva, non grazie a me, certo, visto che la sua vita non è un mio affare, ma neanche grazie a te o ai tuoi compagni!”
 
-“Allora lasciatemi tornare nel mio mondo, in modo tale che…” iniziò a dire Camus
 
-“Che cosa? Che lo dici ai tuoi amici con la speranza che non ti uccidono perché Arles inventerà una storia secondo la quale sei stato corrotto e che devi essere eliminato? Per salvare Atena, la quale è ancora per tua informazione una piccola bambina in tenera età? No Camus, non solo non sapresti fare niente, ma inoltre ti sei scordato di un piccolo particolare… io non ti permetterò di tornare nel tuo universo finché, come hai accettato insieme agli altri, l’Ente Supremo non sia sconfitto… Fino ad adesso, hai avuto il lusso di vivere nell’accecamento, a credere nella versione officiale di quest’impostore senza metterti in questione, e a tornare nei tuoi appartamenti felice e convinto che hai fatto un buon lavoro per proteggere una causa alla quale, finalmente, non hai capito niente. Però, sarò diretto con te… se io lo volesse, potrei eliminare sia Arles, sia i tuoi compagni sia Atena sia tutti gli abitanti del tuo mondo! Non lo faccio solo perché non sono interessato al tuo pianeta insignificante in confronto al multiverso che osservo quotidianamente da eoni! Però adesso farai esattamente quello che ti ordino di fare. Ed è nel tuo interesse di mostrarti utile ad aiutarmi a sconfiggere i Jenesiani, perché finché essi rimangono in circolazione, io non ti faccio tornare nel tuo mondo, anche sé Arles scopre dove si trova Atena o che i tuoi compani muoiono gli uni dopo gli altri! Non volevi vedere i fatti? Bene, adesso te li ho mostrati chiarament! E non tolererò più un’altra prova di insubordinazione, altrimenti non ti lascierò neanche la possibilità di vivere abbastanza a lungo per sperare rimediare a questa vicenda! Sono stato chiaro?”
 
-“IO AHIAAA!” inizio a dire Camus, prima di sentire un dolore immenso invadere tutto il suo corpo, sicuramente per via di una forza esercitata dal potere dell’Ammiraglio.
 
-“Ho..detto..sono..stato…chiaro?” disse con una voce calma ma minacciosa Tyresius.
 
-“S…Si Tyresius” fecce il cavaliere, prima di essere liberato dal dolore e di cadere a terra, sudando.
 
-“Perfetto, adesso che abbiamo chiarito la situazione non vedo l’ora di vederti in azione” disse una voce disprezzosa e un falso sorriso l’Ammiraglio prima di allontanarsi “Osirius, fagli riprendere l’allenamento.”
 
Fine del Flash-Back
 
-“Posso capirlo” concluse Zulu “Scoprire dall’indomani in poi che tutto in cui credevi era basato su una bugia e che coloro a cui facevi fiducia erano i veri nemici dei propri ideali dev’essere proprio orribile”.
 
-“In ogni modo, mi sa che neanche oggi parlerà, speriamo per lui che si rimetta presto.” Fecce Kirk “Però per il momento non serve a niente forzarlo a uscire della propria isolazione… Adesso, andiamo a mangiare quel schiffo di Mok’star prima di fare di nuovo una giornata di allenamento.”
 
E fu così che il capitano e i suoi ufficiali maschi, dopo esserci a loro volta lavati, si misero su una tavola dove si erano già installati Bruce Wayne e, per la grande disperazione di Scott, Il demolitore che inizio già essere troppo conviviale con il suo compatriota. Dopo qualche minuto, essi furono raggiunti da Uhura e Derpy, a sua volta accompagnata dal Piromane. Per quello che riguarda i altri mercenari, erano seduti all’altro tavolo e, dagli sguardi di odio che lanciavano in direzione di Kirk e i altri non lasciavano dubbi sulla loro diffidenza.
 
-“Nonostante lo scontro contro Hy’ardolfius e la nostra causa commune, i tuoi colleghi c’è l’hanno ancora con noi?” chiese McCoy a Tavish.
 
-“Yep” fecce il demolitore guardando con indecisione il suo piatto “Sapete com’è, l’orgoglio degli uomini! Non c’è la fanno a perdonare il vostro presunto tradimento…”
 
-“E come mai voi stesso gli fatte il muso lungo? Dopo tutto il soldato vi ha solo insulato…” fecce Uhura, che provava a convincere Tavish di riconcilliarsi con i suoi colleghi per potere, al lungo termine, distendere la tensione tra tutto il gruppo.
 
-“Non è la stessa cosa!!!” fecce un po’ arrabbiato il mercenario guercio “Non si tratta di un tradimento per il proprio interesse come è normale di farlo per il nostro mestiere…Lui… ha ferito i miei sentimenti! Darmi dell’Inglese è una cosa imperdonabile!” fecce con una lacrima all’occhio ma rendendosi ridicolo per gli altri, prima di tornare sorridente afferrando Scott di forza “Tanto non me ne frega niente di quel mangiatore di hamburger di cesso, dal momento che ho il mio fratello di patria tutto andrà bene!”
 
-“Ehm, ma pensate che ci sarebbe un modo di fare pace con loro, almeno temporaneamente per l’obbiettivo commune di salvare i nostri mondi?” chiese James T. Kirk.
 
-“Buuurp…lasciami pensare….ehm..NAH!” fecce Tavish Finnegan “Almeno che abbiate una valiggia piena di soldi, o che gli mostri a tutti che siete il maschio alpha, non credo che vi darebbero retta… Okay, forse se fatte un buono sandwich riuscirete a corrompere il Grosso, ma non vi garantisco niente…”.
 
-“E lei signore Pyro?” chiese allora Zulu in direzione del mercenario mascherato…
 
-“Mmpph mmmmffff Pfff” fecce il Pyro mangiando con avidita il suo Mokst’ar
 
-“Lui dice che per quello che lo riguarda, non c’è l’ha con nessuno. Però è triste di vedere i suoi amici litigare sia contro di voi che tra di loro… Infatti ieri sera gli ho parlato di come la principessa Twilight e le sue amiche spiegano come l’amicizia funziona e come risolvere i problemi in tutta felicità e tranquilità… A proposito, forse potremmo invitarli tutti a cucinare degli muffin con loro, che ne dite signore Pyro?”
 
-“Mi sa che non funzionerebbe tanto” interrompo Uhura per concentrarsi dritto sulle faccende importante “Comunque, vorrei farvi parte di quello che sono riuscita a capire nel corso delle mie ultime notte a cercare delle informazione riguarda i Jenesiani e l’Ente Supremo tramite i qualche libri o documenti che Osirius ha accettato di affidarmi”.
 
-“Bene, anch’io sono riuscito a capire qualcosa” disse Bruce Wayne, il quale anche lui aveva a sua volta passato le sue notte a cercare le medesime informazione. “Mettiamo le nostre informazioni a confronto e vediamo cosa possiamo usarli.”
 
-“Allora” inizio Uhura, uscendo un foglio di carta sulla quale aveva preso degli appunti. “Per cominciare, ho trovato un albero genealogico degli Enti Supremi e da li posso confermare che i Zalgo non ci hanno mentito né sulla cronologia né sugli nomi.” Sul foglio, che mostrò agli altri, erano scritto gli appunti seguenti.
 
Genealogia (riassunto ramo principale, (X)= Ente Supremo incoronato [] = regno)

Tubaikanus (X) [0-2050], sposato a Klara'xar
Bradamus, primogenito di Tubaikainus, morto prima del padre
Kainus I (X) [2050-5000], secondo figlio di Tubaikainus
Zeparus (X) [5000-6875), figlio di Kainus I
Alichinius (X) [6875-8017], figlio di Zeparus
Kainus II (X) [8017-9055], figlio di Alichinius
Kraissius (X) [9055-9100], figlio di Kainus II, morto in un incidente non specificato.
Xarch'abus (X) [9100-10050)
Lilith'iar (X). Ultima Ente Suprema conosciuta, fine di regno non specificato. Moglie di Xarch'abus, discendente lontana di Bradamus
Ky'ouretsus, primogenito di Xarch'abus e Lilith'ar
Xerax'zar, seconda figlia di Xarch'abus e Lilith'iar, gemella di Jairus
Jairus, secondo figlio di Xarch'abus e Lilith'iar, gemello di Xerax'zar
Del'hilar, findanzata di Ky'ouretsus



 
 
 
 
 
-“Come vedete, ho fatto un riassunto dell’albero genealogico, e cui posso mettere in rilievo certe cose che secondo me sono degne di rilievo. La prima, è che gli Enti Supremi, da quello che ho capito, non erano gli unici ad avere i poteri che ci ha descritto Kalash’ar, ma la loro particolarità in confronto agli altri è che effettivamente discendono tutti da Tubaikanus, descritto come il più potente essere mai esistito, ma li arrivo al mio primo problema..:”
 
-“Quale sarebbe?” chiese McCoy.
 
-“Vi ricordate come Osirius e Kalash’ar ci hanno descritto la vita di Tubaikainus? Bene, io non ho trovato assolutamente niente di anteriore al suo regno. Assolutamente niente, néanche la menzione di un qualsiasi diario. Certo, non è che ho letto tutto, anche perché, nonostante gli mi sforzi e le similarità tra la lingua dei Jenesiani e alcune lingue terrestre, non riesco facilmente a interpretare il testo. Però, questo manco di informazioni mi intriga, forse ci hanno mentito?”
 
-“Non lo so, ma anche se cosi fosse, non è una cosa essenziale per capire a chi abbiamo a che fare” disse il giustiziere “Anche se dobbiamo tenere in conto di questa sua preoccupazione, direi di concentrarsi su quello che abbiamo già, almeno per il momento.”
 
-“Assolutamente” fecce Uhura, “Adesso, infatti vi vorrei puntare alcuni dettagli. Apparte che, anche se è ovvio per me, voglio chiarire che Lilith’iar non è la figlia diretta di quel Brad’amus ma una sua lontana discendente, potrete notare una cosa. All’eccezione di Kainus I, che regnò di più che il suo padre, e di Kraissius che, per quello che ho capito, morì in un attacco nemico su un altro pianeta, potete notare che tutti gli enti supremi hanno un regno più breve del precedente. Potrebbe essere una coincidenza, oppure…
 
-“Una degenerazione su lungo termine della speranza di vita” fecce McCoy “E’ solo un ipotesi, ma se fosse così, sarebbe un doppio paradosso. Il primo, che è una società a priori ultra-sviluppata come i zalgo c’è l’hanno detto, la speranza di vita, soprattutto dell’alta società, tende al contrario ad allungarsi. Il secondo paradosso, sarebbe che questi Enti Supremi non sarebbero cosi onnipotenti e lungevoli che la loro propaganda diceva.”
 
-“Non sarei cosi radicale” fecce Uhura “Da quello che ho capito, anche se non possono essere veramente paragonati a degli esseri onnipotenti, avevano comunque effettivamente grandi poteri. Alcune fonte parlano di capacità di usare i fulmini, di controllare il fuoco, di volare, di forza titanica, un elenco cosi lungo di capacità, del quale tra l’altro è difficile di differenziare il vero del falso che ho abbandonato l’idea di farne una lista completa. Solo una cosa è degna di nota.”
 
-“Cioè?” fecce Zulu.
 
-“Al contrario di quello che i zalgo ci hanno detto, Jairus non è affatto descritto come un essere potente, anzi, sembra che all’inizio non avesse nessuno potere per niente!”
 
-“Strano” fecce Kirk “Non saprei come interpretare la cosa, apparte che forse le fonte da lei usate non erano le ultime aggiornate o che ci hanno mentito…”
 
-“Io quello che non so interpretare è l’utilità di queste ricerche!” si lamentò il demolitore “A me che me ne frega dell’età o della parentale di questi stronzi vecchi su ossa?! A me che mi serve di sapere queste cose per mandare una granata sulla testa di quelli paraculi che devo ammazzare?!”
 
-“Queste informazioni servono a provare a capire la personalità e il background degli nostri avversari e permetterci di elaborarci una strategia adatta, anche se adesso siamo proprio all’inizio e che non ci basterà.provo a spiegare Batman “Comunque, signora Uhura, vi faccio i miei complimenti per essere riuscità in poche notte a tradurre e capire queste informazioni, anche se, giustamente, sono ancora sommarie. Per quello che mi riguarda, sono riuscito solo a trovare una mappa di Aldenairi, l’unica grande città del pianeta e capitale dell’Impero Jenesiano” disse mostrando un foglio con questa mappa “Non entrerò sugli particolari geografici, come il fatto che è una città costiera  con delle montagne che la circondevano e, che in certi casi, comparivano in alcuni luoghi della città, o che le dimensione sono veramente grande…”
 
-“Quanto grande?” fecce Scott
 
-“Credetemi o meno, ma la superficie totale della città sembrava raggiungere quasi 700.000 km2.”
 
-“Be, non mi sembra cosi tanto…” fecce il demolitore
 
-“E’ quasi il triplo della superficie totale del Regno-Unito nella sua totalità” fecce Spock.
 
-“Porco D…” provo a trattenersi lo scozzese di fronte a questa notizia.
 
-“Dicevo” torno a dire Batman “Ci sono comunque quattro particolare rilevanti in questi piani. Il primo, che forse avete già capito, è l’estrema concentrazione della città. Infatti, se quello che i zalgo hanno detto è vero, è che ci sono circa 18 miliardi di abitanti, ma che questa città, nonostante le sue dimensione, per farsi capire, poco più grande della Francia, vi lascio immaginare quanti abitanti potevano esserci al metro quadrato. Come vedremo più tardi, a parte qualche zona, tutte le strade e quartieri sono estremamente stretti, con degli immobili giganteschi. Da cui, possiamo concludere che, anche se la città fosse moderna, dubito personalmente che la vita fosse tutt’altra che facile per la maggioranza della popolazione. Infatti, vediamo il secondo punto. Come potete vedere, il “centro storico” si trova lì” puntò l’eroi di Gotham indicando un larga Via, l’una delle poche vie veramente distinguibile, che partiva dal mare a Ovest per andare molto più lontane a Est, dove, effettivamente, accanto alla catene di montagne, dove si trovava una grande complesso di edifici “Ho controllato bene e si tratta dell’unica zona residenziale abbastanza lussuosa, con degli spazi verdi ma soprattutto, come potette vedere, protetto da un recinto. Sembra, a parere mio, per via di questa struttura, delle sue dimensione e di alcune caratteristiche ben visibili su questa mappa, mi sembra proprio simile a una vera e propria città dentro una città”.
 
-“Come la Città vietata cinese?” fecce Spock “Sè questi Enti Supremi si consideravano e pretendevano ai loro soggetti di essere degli dei da venerare, quest’ipotesi non sarebbe per niente illogica. Per caso ci sono delle descrizione di un eventuale palazzo, tempio o forum?”
 
-“Non riuscendo a tradurre il Jenesiano, non lo saprei, anche se questo edificio in particolare” fecce Bruce Wayne indicando un edificio presente dentro questa “città vietata” mezzo circolare che sembrava essere costruito direttamente accanto alla montagna “Mi intriga, però sè la signora Uhura lo vuole, gli posso affidare la mappa per provedere a un tentativo di traduzione. Comunque, dettò ciò, mi concentrerei sul terzo punto. C’è un solo tipo di edificio che sono riuscito a indicare: quelli militari infatti sono messi in evidenza da questo simbolo che rappresenta una sorte di aquila.”
 
-“Un po’ come quello delle astronave presenti dentro il Virgilius? Certo che questi Jenesiani hanno almeno un punto in comune con alcune imperi terrestri occidentali: L’Aquila come simbolo di forza” notò Scott, prima di scusarsi di avere interrotto il raggionamento di Bruce Wayne.
 
-“Beh, come potete vedere, questi edifici” prosegui Batman “Questi edifici sono molto presenti, sproporzionatamente presenti anche per le dimensione della città. Avete un idea di questa carratteristica?” fecce allora il giustiziere, chiedendo sinceramente un ipotesi.
 
-“Non saprei, personalmente penso che in tutta Equestria c’è soltanto le caserme di Canterlot e della città di cristallo e l’Academia dei Wonderbolts che sono dedicati alla sicurezza del paese.”
 
-“Davvero? Ma cosa fate per difendervi in caso di invasione” chiese Zulu.
-“Bé, di solito non ci sono mai guerre, ma a dire il vero un volta la Regina Chrysalis è riuscita a conquistare la capitale in un’ora prima di perderlo mezz’ora dopo grazie a Twilight e le sue amiche.”
 
-“Be, secondo me dovresti pensare a rinnovare la vostra sicurezza!” fecce Demoman “I miei antenati erano tutti degli guerrieri, e secondo me questi Jenesiani erano solo gente di senso e che faccevano bene a diffendersi!”
 
-“In realtà, ci sarebbero due ipotesi principali da verificare, e che non sono necessariamente incompatibile tra di loro, e che sarebbero in logica alla versione che gli zalgo ci hanno detto. La prima ipotesi, è che la società degli Jenesiani fosse una civiltà di tipo totalitarismo, e che questa presenza di cosi tanti edifici di sorveglianza dimostra una volontà di tenere sempre d’occhio gli abitanti e di avere un modo di pressione constante. La seconda ipotesi, è che i Jenesiani erano uno popolo militaristico, che consacrava una grande attenzione all’arte della guerra, adesso se quest’ipotesi è confermata, bisognerebbe determinare sé questa determinazione all’esercito fosse una cosa soprattutto di forma ma imposto a tutti, come l’antico regime Nord-Coreano, o più ristretto ma spinto all’estremo come per i spartani.”
 
-“Su queste faccende infatti bisognerebbe trovare ulteriore informazioni” Fecce Kirk “E la vostra quarta annotazione, signore Wayne?”
 
-“Tra due minuti inizia di nuovo il vostro allenamento, banda di primitivi!” fecce allora Osirius che entrò a sua volta nella stanza “Finite di mangiare la vostra collazione e datevi una mossa!”
 
-“Mi sa che ne parlerò dopo” fecce allora Batman prima di sbrigarsi a mangiare il Mok’star “tanto avrei bisogno di accetarmi di qualche dettagli prima di presentarvi la mia ipotesi.”
 
-“Capisco” fecce Kirk, prima di ricordarsi di una cosa e, prima di finire a sua volta il suo pasto, chiese ai suoi sotto-ufficiali “Scusatemi, mi sono scordato di chiedervi se anche voi avete fatto gli stessi incubi”. Infatti, Il capitano Kirk non era l’unico a fare degli incubi che mischiavano scene di flash-backs e di scene sconosciute.
 
-“Purtroppo si” fecce McCoy “La visione del mio padre non se ne va per niente, e anche se Spock non lo vorrà mai ammettere, l’ho visto sudante e agitato durante la notte!”
 
-“Mi spiate nel sonno dottore?” chiese sorpreso ma con grande calma il vulcaino, lasciando in imbarazzo il suo amico.
 
-“Preferisco non parlarne” fecce Nyota Uhura, imitata da Zulu e da Scott.
 
-“Ah? Perché anche voi fate degli incubi?” disse improvisamente il Demolitore “Allora non sono l’unico  dormire come un cane! A me i miei incubi iniziano con me che mi risveglio senza Scrumpy e…”
 
Nel frattempo, nell’altro tavolo.
 
-“Hai sentito quello che dicevono, frenchie?” chiese Conhager “Hanno in mente qualcosa negli nostri confronti?”
 
-“A parte che vorrebbero collaborare con noi piuttosto che continuare a litigare, no, in realtà parlavano piuttosto di quello che hanno scoperto sugli Jenesiani.” Rispose la Spia, il quale aveva ascoltato discretamente tutto quello che dicevano all’altro tavolo senza farsi notare.
 
-“Bah, già che non gli spariamo subito, mi sa che già siamo molto cooperativi negli loro confronti! Feccè con un po’ di rabbia provocatrice l’Esploratore.”
 
-“Informazioni sugli Jenesiani?” chiese Conhager “Cosa intendi?”
 
-“Nessuna informazione direttamente utile” fecce il francese “Parlavano delle dinastie degli Ente Supremi e delle anomalie nella versione degli Zalgo, della città degli Jenesiani.”
 
-“Informazioni Inutile!” fecce il soldato “L’unica informazione che ci serve è quanto piombo bisogno sparare per amazzare il nemico e il livello di anti-americanismo dell’avversario!”
 
-“Già, a cosa serve ci serve di conoscere la vita di personaggi morti e una città scomparsa?”
 
-“Anche se queste informazione di per sé sembrano senz’interesse” interrompo Mundy, il quale senza volerlo si mise a parlare come lo stereotipo del vecchio cow-boy che non ha più niente di imparare “Non si devono mai sottovalutare i dettagli. Come mercenari, lo dovresti sapere, più conosci il tuo avversario, è più facilmente per te trovare un suo punto debole. Inoltre, stanno solo iniziando ad informarsi, forse più tardi troverranno qualcosa di veramente utile che potremmo usare a nostro vantaggio.”
 
-“Inoltre” aggiunse Spia “Almeno una cosa importante l’abbiamo imparato… che i nostri…colleghi di altri universi… non sono cosi stupidi, visto che sono già riusciti a trovre questi dettagli e che stanno già organizzando la loro strategia commune. Inoltre… anche loro sembrano ad avere degli incubi da quando siamo cui…”
 
-“Quest’ultima cosa inizia a preoccuparmi” fecce Conhager “Che qualcuno di noi faccia ogni tanto un incubi è normale, ma che sia cosi generale e quotidiano non è normale.”
 
-“Forze stiamo iniziando a fare ein Izteria di gruppo!” fecce un po’ troppo entusiasta Fritz “Zarebbe ein Okkazione perfetta per studiare kuezto fenomeino!”
 
-“Per prima cosa, dati una calmata, e seconda cosa stammi” fecce L’Ingeniere che inizio a riflettere su quello che aveva appena detto. Questi incubi potevano essere dovuto a Tyresius? Dopo tutto, forse l’Ammiraglio aveva anche il potere di controllare la mente durante il sonno, ma se fosse cosi, perché gli farebbe questo? E se non fosse Tyresius, questi incubi generalizzati potevano essere veramente una coincidenza? In ogni caso, non era il momento di parlarne, e oggi una dura giornata di allenamento stava per iniziare.
 
E’ fu cosi che, in due minuti, tutti si alzarono e seguirono Osirius per un ennesima giornata di allenamento. Ma quello che le reclute non sapevano, è il fatto che, mentre facevano le loro prove, è il fatto che, dietro uno degli muri della stanza in cui loro facevano le loro prove sotto lo sguardo di Osirius, erano osservati segretamente da Tyresius e da Kalash’ar.
 
-“Tyresius, non metto mai in questione i tuoi ordini, ma sei sicuro che questi primitivi abbiano davvero una possibilità contro i Jenesiani? Guardali, sono quasi tutti incapaci di riuscire delle prove alla loro portata! Gli unici che si salvano quasi quasi è Camus e Wayne, e ancora, l’uno è depressivo e l’altro si rifiuta di macchiarsi le mane!” Fecce Kalash’ar
 
-“Non credo che c’è la farebbero” rispose l’Ammiraglio “Ma non hanno scelta, e a dire il vero, come ti ho detto, neanche noi, vero? Io non permetterò all’Ente Supremo e agli suoi servi di ritornare alla luce. Sono disposto a qualsiasi cosa per impedire il loro ritorno, e se sono costretto a mettere questi primitivi di mezzo, che sia! Però, tra una settimana li metterete in esame, e se falliscono al contrario passerò al piano alternativo…”
 
-“Seguirò i tuoi ordini, ma sappi che personalmente non approvo questa seconda soluzione”
 
-“Lo so, ma a me importa solo il risultato, intanto domani inizierete anche a fargli delle lezione teoriche, visto che è importante per loro conoscere gli punti forte e deboli degli nostri nemici.”
 
-“Come lo desidera”
-“Hanno communque una qualità che non deve essere sottostimata”
-“Quale, Tyresius?
-“La determinazione, ammetto che erano secoli che non vedevo degli individui pronti a sacrificarsi cosi tanto per salvare quello che possono… Quasi sarei tristi per loro. E vabbè, forse è meglio per loro credere in una possibilità illusoria piuttosto che rinunciare all’ultima speranza.”
 
-“Ma credi davvero che l’Ente Supremo sta provando a fare il colpo grosso?”
 
-“Che mira a qualcosa di grosso, è sicuro, visto il suo tentativo di attaccare quattro mondi simultaneamente, ma cosa? Non lo so ancora. Ieri ancora, mentre stavate allenando le nostre reclute, sono dovuto intervenire nell’universo 03222005-B430”.
 
-“Quella in cui gli dei antichi di alcuni popolo primitivi esistono davvero e non esitano a scendere sul pianeta per imporre la loro volontà sugli mortali?”
 
-“Già, apparentemente questo mondo da un po’ di anni sembra soffrire di una grave crisi di equilibrio, dovuta a un individuo che ha apertamente dichiarato guerra a questi dei e che, a sua volta, non esita a causare disastri e catastrofe ovunque. Visibilmente, i Jenesiani volevano afferrare questa situazione al loro vantaggio. Sono riuscito a massacrare la loro guarnigione, ma non sono riuscito a capire il loro scopo di preciso, anche perché, quest’individuo scattenò un tsunami che distrusse interamente la città in cui mi trovavo. Ma vediamo il lato positivo: esso ha distrutto inconsciamente la base degli Jenesiani, e dal momento che né lui né gli dei di quel mondo vengono a sapere di noi e decidono di intromettersi, non ho motivo di preoccuparmi oltre misura della guerra d’interesse…Però significa che devo aumentare la mi guardia. Me ne vado adesso per un controllo generale e tornerò per assistere all’esame. Ma prima che parto, il tuo stato è peggiorato Kalash’ar o sbaglio?”
 
-“Non è niente, penso che potrò resistere ancora qualche anno”
 
-“Se lo dici tu, allora prega che le reclute siano pronte in tempo, se mai possono esserlo in queste condizioni!”
 
Allo stesso momento, a eoni di distanza, nella centro del pianeta in cui i Jenesiani nascondevano la loro base principale in quello che sembrava essere una sala del Consiglio, l’Ente Supremo era seduta su una grande trono, con degli tubi di spectrum collegati alla sua armatura d’oro. Accanto a lei si trovavano alcuni dei suoi ufficiali, compresi Tepeius, ormai suo braccio destra, e di non meno di cinquanta soldati d’elitte. Di fronte a loro, in ginocchio e incatenati e prigionieri, si trovano i loro prigionieri.
 
-“Allora? Immagino che lei sia la nostra maestra di casa? Devo ammettere che apprezzo il vostro senso dell’ospitalità! AAHAHAH!” a ridere era il Joker, il quale fu presto immitato dai due colossi che lo avevano aiutato contro Batman.
 
-“Stai zitto, clown!” fecce allora una dei soldati Jenesiani, che sembrava essere l’una degli comandanti da l'armatura integrale, dando un potente schiaffone alla faccia del principe del crimine di Gotham.
 
-“Ahia! Ma sei pazzo?! Non si picchia mai alla testa prima! Si inizia con il resto del corpo, altrimenti la vittima perde troppo presto i sensi! Eheheh!”
 
-“Ma quello è pazzo!” fecce allora Raibow Dash, la pegasa sportiva che rappresentava la lealtà.
 
-“E’ un criminale, non avvicinarti di lui!” fecce allora Green Arrow, prima di girarsi come poteva verso l’Ente Supremo “E voi, che volete?!”
-“Come osi parlare in questo modo all’Ente Supremo?! Miserabile insetto!!!” urlò allora il comandante che stava per nuovamente picchiare l’arciere, prima di essere interrotto.
 
-“Tranquilla, Zaraslar, per una volta possiamo perdornarli…” fecce allora l’Ente Supremo con un gesto di mano, prima di parlare “Mi presento a voi, sono l’Ente Supremo, imperatrice degli Jenesiani e legittima padrona del multiverso. Come forse alcuni di voi l’avrano già capito, voi tutti proveniti di universi paralleli, e sono la causa maggiore degli eventi che vi hanno portato fino a me. Non andrò per quattro vie, ho un obbiettivo ben preciso e una proposta da farvi.”
 
-“Immagino che le non vuole chiederci di aiutarvi a fare una festa, vero?” disse con un sbriciolo di speranza Pinkie Pie, cavallina elemento della gioia che pensava solo a fare feste.
 
-“Lasciami indovinare… Vuoi conquistare il mondo e vuoi il nostro aiuto?” fecce in modo provocatorio Green Arrow
 
-“AHAHA, vedo che hai il senso dell’umorismo, essere inferiore” fecce l’Ente Supremo “Credi davvero che il mio scopo finale sia di conquistare un mondo miserabile come il tuo? Nient’affatto. Ma diciamo che non sei andato troppo lontano. Avrei al contrario bisogno di installare qualche base nei vostri mondi e in altri. Aiutatemi nella mia imprese e vi tratterò come i miei uomini…”
 
-“E se noi dovessimo rifiutare?” chiese allora la Principessa Twilight “Da quello che ho visto le vostre intenzione sono tutt’altro che pacifiche, e sicuramente Equestria pagherebbe caro il prezzo di una tale collaborazione!!!”
 
-“Già, sento puzza di cattive intenzione in lei” fecce con una voce presuntuosa Rarity, unicorno elemento della generosità “Mi riccorda molto Discord quand’era ancora cattivo! Senz’offesa”
 
-“A parte che effettivamente un po’ mi sento offeso, è vero, che non mi piace per niente questa statua parlante d’oro! Se soltanto potevo riuscire a usare la mia magia per farci uscire da questa situazione!”
 
-“In ogni caso, se è lei ad essere responsabile di quello che è successo a Gotham, allora è ovvio che l’unica cosa sensata che posso rispondere alla sua proposta è no!” fecce Green Arrow
 
-“Capisco perfettamente” disse con grande calma l’Ente Supremo “Sai, l’onestà è una qualità che apprezzo, e preferisco un rifiuto sincero che un ipocritica promessa… Però, è ovvio che non posso permettermi di ospitarti senza ottenere qualcosa in ritorno… Zaraslar, porta il nostro amico verde nella salla d’interrogatorio.”
 
-“Cosa avete intenzione di farmi?! Lasciatemi!” fecce Green Arrow, afferrato dalla cosiddetta Zeraslar e trascinato via della stanza, sotto lo sguardo orrificato delle cavalline e di Discord, ma quello divertito dello Joker.
 
-“Per quanto riguarda voi, cavalline” fecce allora l’Ente Supremo “Mi sa che siete proprio inutile…”
 
-“Se toccate a uno solo degli capelli di Fluttershy, giuro che ve la farò pagare!” a parlare con una vera e propria rabbia negli occhi era Discord, il quale si riferiva alla pegasa gialla che rappresentava l’elemento della bontà. Infatti, un tempo fa il draconeequs era un essere cattivo che pensava solo a spargere il caos per il suo proprio piacere, senza neanche pensare a un obbiettivo più grande. A fargli capire che la sua strada era sbagliato, e che sarebbe stato più felice a usare i suoi infiniti potere per il bene (o almeno per fare scherzi non mortali) era stato proprio la dett Fluttershy. Certo, nel frattempo Discord era diventato amico di tutta la banda della Principessa Twilight e degli pony in generale, ma Fluttershy aveva un posto importante nel suo cuore: Era la SUA migliore amica, l’unica alla quale non avrebbe mai fatto uno scherzo, e anche l’unica per la quale sarebbe stato letteralmente disposto a distruggere il mondo se necessario. Ma in questa situazione, in cui la tecnologia Jenesiani riusciva a contenere i suoi potere caotici, l’unica cosa che poteva fare era di minacciare colei che aveva implicitamente condannato a morte la sua amica… e le altre ovviamente.
 
-“Discord, giusto?” fecce l’Ente Supremo “Dalle informazione che ho raccolto su di te, eri una volta un essere senza scrupoli, che mi avrebbe aiutato senza neanche chiedermi il perché. Purtroppo per me, sembra che tu sia nel frattempo cambiato. Peccato, mi saresti stato molto più utile se fossi come prima. Mi sembra ovvio che non mi raggiungerai mai volontariamente negli miei obbiettivi. Però, sei troppo…interessante per non essere preso in considerazione. Le nostre catene riescono a contenere il tuo potere, ma sembra che, finchè hai un po’ di volontà, riesci a impedirci di convertire la tua magia in energia.”
 
-“Non capisco perfettamente quello che itendi, ma sappi che se vuoi la mia magia, dovrai uccidermi!”
 
-“Oh, non c’è bisogno di arrivare a cosi tanto… Se non ti lasci fare, mi accontenterò a uccidere le tue amiche, e poi ti torturerò per anni se necessario finchè riuscirò a convertire i tuoi poteri in energia…”
 
-“No oserete mai!” fecce allora Discord, mentre provava in vano a liberarsi.
 
-“Come vuoi” fecce allora l’Ente Supremo mentre alzo la mano. A questo momento, le sei cavalline iniziarono a urlare di dolore e a chiudersi su sé stesse.
 
-“Fluttershy!” fecce allora lo spirito del Caos mentre tentava nervosamente di liberarsi. Ma non c’era niente da fare: non riusciva a muoversi e con tutta la sua buona volontà non riusciva a usare i suoi poteri. Dopo qualche secondo, che sembravano per lui una vera e propria eternità (e pure era lui immortale), in cui fu costretto a vedere e sentire soffrire le sue amiche, decise di rinunciare “Farò quello che chiedete, ma vi prego smettetela!”
 
-“Vedi? Non era cosi difficile…” fecce l’Ente Supremo rilasciando le cavalline, le quale piangendo di dolore e completamente sudando, non ebbero neanche la forza di rialzarsi o di impedire a Discord di commettere un errore “Ascoltami bene allora, Discord. Se ti mostri… cooperativo, prometto che le tue amiche, e particolarmente la tua ragazza Fluttershy, non verranno uccise. Provi anche solo a farmi le scarpe, e non ti lascerò neanche il tempo di dirgli addio, capito?”
 
-“D…Discord…non farlo…è una trappola…ti prego… non farlo” disse a malapena Fluttershy. Nonostante essa era conosciuta per essere la più sensibile e la più fragile del gruppo, e che era la prima a provare a scappare quando era confrontata a una situazione apparentemente troppo importante per lei, essa era segretamente l’una delle più coraggiosa pony in tutta Equestria. Infatti, quando capiva che la situazione era assolutamente necessario, non esitava a mettersi in avanti per risolvere la situazione, anche sé per questa cosa doveva affrontare le sue proprie paura o, peggio ancora, a mettere la sua stessa vita in gioco. “Non rischiare… tutta Equestria per me… per favore… non ne valo la pena…” Però, come detto prima, mentre la sua bontà e la sua compassione erano la sua forza, era anche il punto debole di Discord, il quale aveva una ammirazione quasi esagerata nei suoi confronti.
 
-“Se non gli fate del male, accetto” fecce rassegnato Discord, il quale nonostante capiva la volontà di Fluttershy di preserva la maggioranza sopra sé stessa, non poteva immaginare sacrificarla.
 
-“Ottimo” fecce falsamente felice l’Ente Supremo facendo un segno di mano ad alcuni degli suoi soldati “Tra poco ti raggiungerò e ti spiegherò cosa fare. Scusa i miei uomini di non liberarti delle tue catene, ma non voglio prendere nessun rischio, soprattutto che ho bisogno solo di un frammento delle tue capacità…”
 
-“DISCORD!!! Fecce allora Fluttershy mentre il suo amico, visibilmente disperato, si lasciò portare via dagli Jenesiani.
 
-“Per quanto riguarda voi, sono un imperatrice che mantiene le sue promesse, e non dovete temere per la vostra vita…” fecce l’Ente Supremo appena Discord fosse fuori “Però non ho detto che non potevo usarvi. Ragazzi, portate queste giovane fanciule e, senza ucciderle, sottoponetele a un scan della memoria, voglio sapere ogni singola cosa sul loro mondo!”
 
-“Lei è una persona odiosa, la pagherebbe caro!” fecce arrabbiata Applejack, elemento dell’Onestà, mentre provava a resistere
 
-“Ma quanta energia! Da domani, ci aiuterete anche con lo manodopera! Arrivederci, signorine!” fecce allora l’Ente Supremo mentre le sei cavalline erano allontanate, prima di girarsi verso il Joker e i suoi due uomini. Per tutto questo il criminale non aveva smesso di ridere, godendosi la disperazione degli altri. “Signore Joker, lei è probabilmente la persona cui presente potenzialmente più interessato alla mia proposta. Avete qualcosa da dire?”
 
-“Ahaha, signora, ammetto che apprezzo il vostro stile, anche se lo trovo personalmente troppo formale e speditivo. Immagino che sapete già che non… come dire… un’artista epicuriano… vivo la vita il giorno il giorno, e non apprezzo troppo l’autorità che limita la mia libertà e la mia arte!”
 
-“Potete essere tranquillo, signore Joker, dal momento che non vi allontanate troppo dalle mie direttive, e che i miei obbiettivi sono raggiunti, avete carta bianca per assolutamente tutto.”
 
-“Davvero?” fecce intrigato il clown psicopatico “Assolutamente tutto?”
 
-“Dovete accettare boss!” fecce l’uno dei due sottoposti dello Joker.
 
-“E’ un’occasione unica! Avete visto cosa lei ha fatto agli altri?!” fecce l’altro colosso.
 
-“Ci sono solo due requisiti: La totale lealtà e l’efficienza” disse l’Ente Supremo, ignorando completamente i commenti degli altri due rimanenti prigionieri.
 
-“E come posso dimostrare la mia lealtà e…la mia arte?” fecce il criminale.
 
L’Ente Supremo fecce un segno della mano a l’uno degli soldato, il quale prese il Joker, lo libero delle sue catene e lo butto agli piedi dell’Ente Supremo, gridandogli di inclinarsi di fronte alla sua imperatrice. Il Joker, però, si accontentò di rialzarsi lentamente ridendo, come se fosse debole. Il soldato, arrabbiato si avvicino,allo joker e, prendendo una pistola, gli intimò l’ordine di inginocchiarsi. Fu a questo momento che il Jenesiano, visibilmente troppo sicuro di sé e sottovalutando l’inferiore bianco con i capelli verdi al quale aveva da fare, alzo il suo braccio per dare un pugno sul collo del prigioniero. All’ultimo momento, prima di prendersi il colpo, il Joker si abbasso e, approfittando dell’occasione, afferò il braccio del suo aggressore e, con un colpo di piede nel ginocchio di quest’ultimo, gli fecce perdere abbastanza l’equilibrio per potere buttarlo a terra e, soprattutto, per prenderli la pistola. Una volta fatto, il Joker mirò immediatamente all’Ente Supremo, senza però sparare. E mentre quest’ultima sembrò indifferente, Tepeius e il resto della guardia iniziarono  puntare le loro arme sul Joker.
 
-“Bravissimo capo! Mostrate a questa presuntuosa quello che potete fare!” e “Siete riuscito a capovolgere la situazione boss! Adesso chiedetegli di liberarci!” urlarono entusiasti i due colossi, prima di calmarsi e sentirci a disagio “Boss?”. Infatti, il Joker rimaneva li, impassibile, a puntare la sua pistola sull’Ente Supremo, con la quale, nonostante la situazione, sembrava scambiare un messaggio nello sguardo.


-“Eheheh” fecce allora il Joker, con un sorriso malvagio, girandosi lentamente verso i suoi propri uomini e, senza dire una parola, mirò a quest’ultimi. I due colossi ebbero solo il tempo di dire “Boss, no!!!” che il loro capo gli sparò a entrambe le teste, spargendo la loro cervella per tutto il suolo. Fatto ciò, il Joker iniziò nuovamente a ridere.
 
-“Ahaha! Che Plot Twist! Che situazione imprevedibile, per loro intendo! OHOHO!” inizio a ridere il demente criminale, buttando la pistola agli piede dell’Ente Supremo “Avete visto le loro facce?! Era imperdibile! Peccato che era improvisato e che non abbiamo potuto registrarlo…E lei” fecce allora li con una voce molto più seria “Ente Supremo, che ne pensate? Il spettacolo vi è piaciuto?”
 
-“Vedo che lei e me ci capiamo bene. Mi avete convinta, penso che potrò veramente usare il suo… talento…” fecce facendo un altro segno di mano come per dare un ordine agli suoi uomini “Questi signori vi porteranno nelle vostre stanze e prepareranno tutto quello che avete bisogno, e da domani inizierò a spiegare bene il vostro compito. Solo una cosa prima: Sono interessata all’aparecchio che abbiamo ricuperato insieme a lei”
 
-“Il simulatore di terremoti?” fecce Joker?
 
-“Esatto. Potreste farmi la cortesia di spiegare bene il suo funzionamente ai miei scienziati?”
 
-“Certamente, non vedo l’ora di iniziare a… lavorare il mio talento con lei.”fecce allora il Joker, il quale essendo riuscito a salvarsi la pena, comminciò sin da subito come una personalità di prima importanza, e a ordinare agli Jenesiani di portalo negli suoi quartieri e di fargli la visita dei luoghi. I soldati, perplessi di essere trattati dalla sorte da un miserabile essere inferiore, instabile peraltro, ubbidirono dopo l’approbazione della loro dea-imperatrice.
 
-“Bene, Grande Inquisitore Tepeius, penso che sia tempo di rendere visita a quel Discord, dopo tutto non possiamo permetterci di perdere tempo” fecce l’Ente Supremo che finalmente si alzò e, dopo essersi staccato i cavi di spectrum collegati alla sua armatura, iniziò a camminare verso il corridoio dove lo spirito del Caos era stato portato via. Mentre essa camminò, noto l’aria un po’ perplesso del suo nuovo grande generale. “Vedo che siete intrigato Tepeius”. Disse allora L’Ente Supremo, che insieme al suo vice, iniziarono a parlare in Jenesiano, anche se per motivi di comprensione tradurremmo il loro discorso.
 
-“Non metterò mai in dubbio le sue decisione, o Ente Supremo” rispose sollenemente Tepeius che la seguiva “Ma non capisco come mai dobbiamo collaborare con questi insetti.”
 
-“Vi sbagliate, Tepeius, non stiamo collaborando…Loro sono li solo per servire i nostri interessi.” Iniziò a spiegare l’Ente Suprema “Dalle informazione che abbiamo potuto ricuperare della memoria del nostro ultimo prigioniero, ho capito che Tyresius era ormai disposto a servirsi degli esseri che vivono negli vari universi. E questo mi ha dato un’idea. Vedi, per millenni abbiamo provato a creare delle base stabile per avviare il nostro piano, ma una grande parte di esse sono state distrutte nel tempo dallo stesso Ammiraglio. Sai perché?”
 
-“Perché siamo stati indegni di lei e che non abbiamo potuto diffendere i suoi interessi, O mia dea” rispose desolato Tepeius.
 
-“No, semplicemente perché Tyresius ci cerca continuamente, e conosce i nostri metodi. Ma adesso, se al posto di metterci noi stessi in primo piano, usassimo gli stessi esseri che pretende proteggere?”
 
-“Volete dirmi che…”
 
-“Negli scacchi, si usano prima i pedoni inutili per preservare i pezzi più importanti. Inoltre…” fecce allora l’Ente Supremo facendo comparire nelle sue mane un tablet in ologramma che diede al suo grande Inquisitore e Generale “Ho rielaborato un po’ i miei piani. D’ora in avanti, il vostro principale obbiettivo non sarà di prepare varie invasioni in contemporaneo, ma l’elaborazione discreta di queste strutture in vari mondi. E’ fattibile?”
 
Tepeius guardò velocemente i piani, negli quali, oltre le descrizione generale, si presentavano dei vari modelli di antenne “In vari mondi, dite? Si, ma ci richiederà del tempo e della discrezione…”
 
-“Per la discrezione, come detto, userete la manodopera locale. Non immaginate come molti di questi primitivi sono in realtà molto facili da manipolare, soprattutto quando credono guadagnarci. Per il tempo, mi è venuto in mente che potremmo provare ogni tanto a fare degli diversivi.”
 
-“Volete che ordinò agli nostri soldati di lanciare un falso attacco su un pianeta, o di causare un colpo di stato in un universo?”
 
-“No, nel primo caso sarebbe un spreco di risorse e di uomini, anche se ne abbiamo a sufficienza, e potrebbe rappresentare un rischio per la missione principale. E nel secondo caso Tyresius non si preoccuperebbe per niente, visto che a lui importa solo noi Jenesiani… Però, penso che il nostro nuovo amico il Joker potrebbe rivelarsi utile.”
 
-“Quest’inferiore non ha nessuna possibilità contro Tyresius”
 
-“Certo che no, ma oltre il fatto che è dispensabile, mi sembra giusto che non possiamo lasciarlo solo. Come ho detto, ci sono degli primitivi che sono comunque poco scrupolosi. E alcuni di loro hanno commuque un certo potenziale anche, ammettiamolo, contro noi Jenesiani”.
 
-“Avete già degli individui in mente?”
 
-“Ovviamente” fecce l’Ente Supremo che fecce comparire sull’ologramma una lista con due colonne riempiti di nomi e descrizione “Vorrei quelli di sinistra nella mia stanza per domani, in modo tale di fargli la mia proposta. A quelli di destra, potete contattarli negli loro mondi e proporgli un aiuto in cambio del nostro piccolo favore”.
 
-“Mia dea-imperatrice, pur odiando l’idea stessa di rivolgermi… a questi vermi, devo ammettere che il suo nuovo piano ha un grande potenziale.”
 
-“Trattare con questi inferiori è un piccolo prezzo da pagare per raggiungere l’obbiettivo ultimo. Ah, siamo quasi arrivati.”
 
-“A proposito, a cosa ci serve quel Discord? Mica possiamo chiedergli di combattere per noi! Appena potrebbe, ci tradirebbe!”
 
-“Infatti, voglio solo che lui si lascià fare mentre convertiamo la sua magia” fecce l’Ente Supremo, aprendo una porta. Quest’ultima portava a una grande sala, nella quale si trovava una specie di arco circolare di fronte al quale circa duecento soldati aspettavano. A guardare meglio, sulla base del grande cerchio d’acciao, c’erano una serie di computer i quali, alla loro volta, erano connessi a immensi cilindri riempiti di zalgo. Al momento in cui sia l’Ente Supremo e Tepeius arrivarono, degli scienziati sembravano staccare gli cavi per collegarli a nienti di meno che a un apparecchio al quale era a sua volta attaccato, tramite una macchina simile a quelle per la trasfusione, Discord. Quest’ultimo sembrava soffrire per i numerosi fili connessi nel suo corpo, nonché il fatto di essere prigioniero in una posizione poco gradevole, ma anche se pieno di tristezza e di rabbia, si lasciava fare, conscio che era l’unica cosa che poteva fare per assicurarsi che le sue amiche, e soprattutto Fluttershy, non fossero in pericolo di vita.
 
“Vedi Tepeius, un’altra ragione per la quale Tyresius finisce prima o poi a trovare le nostre base, è che lui è molto sensibile allo Zalgo che siamo costretti ad usare per viaggiare da un’universo all’altro, e siamo stati anche fortunati che la nostra base principale sia abbastanza isolata e protetta per impedirgli di trovarci.” Inizio a parlare l’Ente Supremo “Però, le nostre misure non bastano. Per questo avevo provato a rubare quel portale interdimenzionale nel mondo di questi pony, in modo tale di potere aumentare la velocità e la sicurezza delle nostre missione negli vari universi. Questo Discord, con i suoi poteri, ha la capacità di aprire delle porte tra vari universi, anche se la sua portata è limitata. Convertendo la sua magia in un’energia compatibile con la nostra tecnologia, siamo in misura di aprire degli portali ovunque, senza lo zalgo e, dunque, senza essere direttamente reperibili come fino ad adesso.” E infatti, proprio a questo momento, i scienziati attivarono un meccanismo e, accompagnato da un grido di dolore dello spirito del caos, una energia blu scura e gialla attraverso i vari cavi fino ad attivare il grande cerchio meccanico, nel quale comparì effettivamente una grande portale. “Adesso Tepeius, andate, e eseguiti i miei ordini! Tra qualche ora, vi manderò anche quello Joker e la colonella Zaraslar”
 
-“Come lo desiderate” fecce il Grande Inquisitore, il quale, dopo avere attraversato la stanza, entrò nel portale, seguito immediatamente degli duecento uomini
 
 
 
 
 
SIII, finalmente sono riuscito ad aggiornare questa fic!
 
Deadpool: Ma sei vivo?! Pensavo eri morto
 
Grosso: DA! Quasi tre anni dall’ultimo aggiornamento!
 
Spock: Visto che BelgianofRoma è un tizio abbastanza ordinato nella vita di tutti i giorni e che prova sempre a portare in fondo le sue responsabilità, avra avuto i suoi motivi.
 
BelgianofRome: Beh, in effetti, non è che ho una vita particolarmente difficile: Ho la fortuna ad esempio di avere un tetto e di essere abbastanza benestante per essere tranquillo nel quotidiano, ma anche io purtroppo ho avuto i miei problemi. Non entrerò negli particolari, ma dopo l’ultimo aggiornamento ho dovuto fare una serie di esami, poi ho avuto dei problemi amministrativi abbatanza rompiballe che ho dovuto gestire su due mesi, poi altri esami, poi ho avuto per sei mesi un tirocinio…
 
Kirk: Un lavoro?
 
BelgianofRome: Si e no: Dovevo fare la guida turistica per un palazzo nationale a Roma per 100 ore su 6 mesi.
 
Deadpool: Quanto ti hanno pagato?
BelgianofRome: Non ti riguarda! Cmq non abbastanza ma vabbe, è stato communque una bella esperienza di per sé, ma poi ho dovuto buttarmi sulla tesi di magistrale.
 
Kirk: Quindi ormai sei laureato?
 
BelgianofRome: eh si
 
Tutti: Congratulazione!!!
 
BelgianofRome: Grazie… ah si, l’ultima cosa per la quale ho perso tempo… il mio pc ha avuto un errore durante l’aggiornamento e ho perso circa cinque capitoli pre-scritti L tra i quali quelli scritti insieme a un altro autore di EFP che ho dovuto ricontattare per ricominciare da capo! Vabbé, adesso che la difesa è fatta, potete lanciarmi le pietre se volete… Ahia… Soldato! Era metaforico!
 
Soldato: Scusami, mi piace troppo lapidare la gente eheheheh
 
Deadpool: Ma quindi riprendi il ritmo?
 
BelgianofRome: Sarò onesto, con le mie responsabilità che iniziero ad avere tra qualche mesi, come ad esempio forse il dottorato, ci metterò un po di tempo, pero non ci metterò altrettanto tempo per aggiornare come l’ultima volta, perché come detto questa storia voglio portarla in avanti e cosi farò! In ogni caso, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche perché, per provare a non allungare troppo, si tratta della sintesi di tre capitoli distinti che volevo fare… prima di perdere il salvattaggio!
 
Deadpool: Maledetto Bill Gates!
 
Su Questo, grazie a tutti e buona lettura su EFP

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Capitolo 16
*** Capitolo XV: Introspezione e duubi, parte 2 ***


Questa giornata era stata nuovamente molto esaustiva per i nostri protagonisti, i quali erano stati spinti al massimo degli loro sforzi solo per farsi sentire, dopo la fine degli allenamenti, che erano una banda di incompetenti e che a partire dell’indomani avrebbero dovuto pure iniziare degli studi teoriche – per il grande terrore di Esploratore che era allergico al concetto stesso di studiare. Più preoccupante: Kalash’ar aveva anche dichiarato che avrebbero avuto un esame per verificare la loro…utilità. Conoscendo ormai i metodi degli zalgo, i più attenti degli nostri personaggi sapevano che ci sarebbe stato qualcosa di losco dietro questa faccenda. Ma sul momento, erano troppo stanchi per rifletterci troppo e per dunque iniziare a preparare una strategia per prepararsi a quest’evento. Per via degli corpi ormai sfiniti e dalla mente già indebolita da un manco di sonno, le reclute, una volta tornati nelle due camere, non si parlarono, neanche per concludere il discorso iniziato la mattina stessa. Al contrario, si accontentarono di mangiare il più velocemente possibile il schifoso Mok’star prima di andare al letto. In circostanze normale, andare al letto dopo una giornata ben riempita di sforzi fisici era una garanzia di un’ottima notte influenzata da un sonno profondo. Però, come detto, erano da quando erano statti salvati dall’Ammiraglio e che avevano fatto il patto con lui che ogni nostro personaggio era vittima di una serie di incubi. Kirk e i suoi sotto-ufficiali nonché amici, avevano già discusso tra di loro dei loro tormenti notturni rispettivi, riuscendo a sostenersi a vicenda e di espiare una parte della loro ansia per via di catarsi. Però, per i altri che tenevano per sé stessi le angosce viste nella notte, sia perché erano solitari per natura, o per orgoglio o, come per Derpy, per Vergogna, l’ansia non era smessa di crescere negli ultimi giorni, nonostante le apparenze. Ma quali erano esattamente questi incubi? Una visione troppo dettagliata dell’inferno, nella quale i peggiori aspetti dell’umanità erano esaltati al parossismo per la più grande gioia dell’incarnazione degli sette peccati capitali e dove i sensi umani erano perpetuamente sottomessi a emanazioni malsane di una tale malvagità e di un tale orrore che nessuna concezione umana ne potrebbe farne una descrizione precisa, come in un racconto Lovecraftiano? Per fortuna delle vittime di insonnia, questi incubi non erano così crudi, espliciti o immaginativi nella manifestazione del disgustoso. I loro incubi, però, erano comunque traumatizzante, ma in un altro senso del termine: Non per via della grandiosità dell’orrore generale, ma per via del fatto che colpiva ognuno dei nostri personaggi su un livello in cui anche i più duri e coraggiosi individui potevano rompersi: Il livello personale, e lo sguardo pessimo su sé stesso. Ma per capire meglio cosa intendiamo, è forse il caso di andare a vedere da più vicino quello che, alcuni dei nostri protagonisti, stavano appunto sognando so.
Il sogno di Camus
Come c’era da aspettarcelo, gli incubi di Camus erano soprattutto centrati sugli eventi che aveva vissuto negli ultimi giorni: la sua cattura e la coscienza che sarebbe stato torturato dagli Jenesiani, il fatto di scoprire il suo mondo non era l’unico ad esistere e che perfino Atena era solo una dea tra migliaia di universi. Soprattutto, però, lui faceva degli incubi su questa triste scena che Tyresius e Osirius gli avevano mostrato, sulla verità riguarda la natura del Grande Sacerdote, sulla dea Atena e sulla morte del suo amico Mycene. Ogni sera da quando aveva scoperto la realtà, Camus rivedeva ancora, e ancora, e ancora lo stesso e identico flash-back, rivedendo di continuo il sacrificio del suo amico e il tradimento di Arles. Ogni volta, l’angoscia prendeva il sopravvento su Camus, che si sentiva male e perso tra i vari sentimenti contrastanti degli quali era ormai prigioniero. Da un lato, si sentiva terribilmente colpevole: colpevole di non avere avuto fiducia in Mycene e di averlo considerato ingiustamente un traditore; colpevole di essere stato cosi cieco e ingenuo per non capire prima e da solo la verità e di avere fallito il suo dovere di cavaliere di Atena. Da un’altra parte era divorato dall’odio: Odio verso sé stesso per il proprio fallimento e la propria incompetenza sia verso il suo dovere sia nel fatto di essere stato sconfitto dagli Jenesiani; odio verso Tyresius e i suoi maledetti zalgo che lo avevano reso – in qualche modo – il loro schiavo e sembravano divertirsi della sua debolezza; ma soprattutto un odio molto profondo verso Arles per tutto quello che aveva fatto: tentare di uccidere Atena da neonato, manipolarli tutti e quanti convincendoli di uccidere Mycene e altri individui probabilmente altrettanto innocenti. Inoltre, era preso da un grande sentimento di paranoia crescente: Poteva fidarci o meno degli altri prigionieri di Tyresius o meno? Quel Batman, o Bruce Wayne, sembrava essere un uomo di fiducia, ma si mostrava distante e piuttosto freddo, visibilmente non interessato a stabilire una relazione di amicizia e ancora meno di alleato permanente. Questi uomini spaziali sotto gli ordini di Kirk non sembravano essere cattive persone, ma non erano per niente degli guerrieri sugli quali poteva contare; a dire il vero Camus non capiva come mai Tyresius gli costringeva a partecipare agli allenamenti contro gli Jenesiani, visto che era più che ovvio secondo lui che non c’è l’avrebbero fatta contro un esercito di soldati che lo avevano sconfitto perfino lui. Lo stesso ragionamento valeva per la piccola cavallina, che inoltre non sembrava non avere né un cervello né nessuna capacità utile per una guerra come quella descritta dagli Zalgo. Secondo lui, quella Derpy e questi uomini spaziali dovrebbero essere subito spediti negli loro mondo. Per quanto riguarda quei mercenari, almeno sembravano essere qualificati per combattere, ma quanto Camus li disprezzava, sia per il loro totale manco di moralità sia per la loro ovvia stupidità a momenti. Solo la Spia e Conhager sembravano avere un cervello, e ancora! Un manco totale di professionalità o di strategia! Di fronte a questi… personaggi, Camus pensava, a torto o a ragione, che tra le varie reclute era il più qualificato a combattere i Jenesiani. E lì veniva la sua seconda paranoia: visto che quest’ultimi lo avevano sconfitto una prima volta, sarebbe riuscito a fargli fronti nel futuro, o sarebbe stato a sua volta vittima della loro sete di conquiste? Più che per la sua vita, Camus era ansioso di sapere se c’è l’avrebbe fatta, perché sapeva ormai che era la sua unica chance non solo di tornare nel suo universo e di rimediare ai suoi errori del passato aiutando Atena, ma anche perché. Sé Tyresius non gli aveva mentito, era la sua unica possibilità di salvare il suo mondo da un’invasione armata. La paura del fallimento, e gli dubbi riguarda le sue nuove responsabilità, andavano a crescendo ogni volta che rivedeva la scena del combattimento tra Mycene e Shura e che sentiva la voce di Tyresius deriderlo, ricordandogli che a suo modo era anche lui colpevole. E poi, si aggiungeva la terza paranoia, quella meno diretta ma quella che lo ossessionava di più: Cosa avrebbe fatto una volta tornato nel suo universo, se per miracolo ci riusciva? Come Tyresius gli aveva riccordato, e che nel suo profondo di sé lo sapeva già, è che non basterebbe sicuramente dichiarare agli altri cavalieri che aveva saputo la verità: Se avesse detto così, non gli avrebbero creduto, come lui stesso non lo avrebbe creduto fino a pochi giorni fa, e poi Arles gli avrebbe convinti che era un traditore come Mycene e avrebbe dovuto combattere i propri compagni…anzi…un pensiero ancora più perturbante colpì la mente di Camus: e se i cavalieri di Grecia, o addirittura degli cavalieri d’oro, erano a conoscenza della malvagità di Arles, ma avessero deciso di spontanea volontà di servirlo? Se fosse cosi, se veramente oltre a coloro che erano stati manipolati c’erano degli convinti sostenitori del male, allora come Camus avrebbe fatto? Come avrebbe distinto coloro che, dopo un ragionamento e una spiegazione degli fatti – se lo lasciavano parlare – lo avrebbero aiutato di coloro che lo avrebbero ucciso nell’immediato o, peggio, tradito dopo avere ottenuto la sua fiducia? Poteva almeno ancora fidarci di qualcuno o era davvero solo? E anche se avesse avuto un sostegno, come avrebbe fatto a rovesciare il falso Arles e a salvare Atena? Atena, almeno era salva? Ogni ora in cui Camus era prigioniero del Virgilius era un giorno in cui il falso Arles, aiutato dagli cavalieri d’oro rimanenti, avrebbe potuto ritrovarla e… a questo Camus provava invano di non visualizzare il pensiero…in vano.
A questo punto, era comprensibile che, per via dell’accumulo constante di tutto questo stresso notturno, Camus era diventato taciturno e isolato, in qualche modo fuori della realtà, nel corso delle ultime giornate. In effetti, nella sua mente ormai disturbata, Camus provava in vano di trovare la pace interiore, almeno per potere ragionare su tutte le sue domande e di trovare una soluzione ad esse… ma non ci riusciva, la stanchezza, le emozioni e il manco totale di sostegno psicologico (che lui stesso rifiutava quando McCoy ci provò) lo impedivano completamente di trovare la luce nell’oscurità che lo stava invadendo. In qualche modo, sperava che la situazione si sarebbe migliorata, che gli incubi si sarebbero calmati e che avrebbe finalmente potuto riflettere in modo concreto.
Gli incubi non smisero… questa notte, anzi, peggiorarono.
 
- “Camus?! Almeno tu, perché non mi hai creduto?! Sono morto perché ero l’unico ad essermi opposto al tiranno! Per colpa tua e degli altri, Atena è ormai in pericolo!” urlo il cadavere di Mycene mentre provava ad afferrare Camus allora che quest’ultimo si era avvicinato a lui quandò morì su l’acropolis di Atene.
 
-“AHAHA! Tutto procede secondo i piani! Questi ingenui cavalieri d’oro, convinti che servono Atena allora che in realtà mi stanno solo aiutando a conquistare il mondo e a sterminare i deboli! AHAHAHAHA! Tra pochi anni, sarò io il nuovo e unico dio che tutti lodano!” iniziò a ridere il Falso Arles, che sembrava essere un gigante che distruggeva tutto nelle fiamme.
 
-“Camus! Camus dove sei?! Abbiamo bisogno di te! Ho bisogno di te! Ti cercherò ovunque, ma prego che tu sia ancora in vita! Camus!  A gridare era Milo dello scorpione, che disperato sembrava cercare nelle rovine degli edifici che Arles aveva distrutto, prima di scomparire nelle fiamme.
 
-“Mio fratello… era un traditore… devo dimostrare la mia lealtà a Arles… a ogni costo….” A piangere era Ioria del Leone, Camus provò allora a gridargli che non era vero, che Mycene non era un traditore, anzi che era il vero eroi, ma niente fa fare: Le risate del grande sacerdote, i rumori delle distruzioni, gli gridi di persone che morivano tutt’attorno, coprivano completamente la sua voce. E mentre Camus poteva solo osservare la scena di distruzione surrealistica di Atene, la voce di Tyresius continuava a ripetergli ancora e ancora a quale punto era inutile, che era stato un sciocco e che non c’è l’avrebbe fatto. Combinato con tutti gli urli che aveva appena sentito, Camus, dopo avere provato disperatamente ma inutilmente di scappare, di chiudere gli occhi e di tapparsi le orecchie, fine con l’esplodere dalla perdita di pazienza.
 
-“Basta…Basta…BASTAAAAA!!! BASTA TUTTI BASTTAAAAAA!!!” fini con urlare il cavaliere dell’aquario, il quale esplose tutta la sua frustrazione in un’immensa esplosione di ghiaccio che congelò assolutamente tutto attorno a lui, ricomprendo tutti i paesaggi, personaggi e rumori che lo ossessionavano da notte intere. Allora che tutto fu ricoperto dal ghiaccio, e che le fiamme della distruzione avevano lasciato posto a una violenta tempesta di neve, Camus si lasciò cadere sui ginocchi, insensibile al freddo ma piangendo tutto lo stress, tutte le paure e tutti i rimpianti che aveva sul cuore. E fu così che per lunghi minuti, egli rimase lì a piangere, lasciandosi scappare ogni volontà di fare qualcos’altro. Poi, finalmente quando ebbe finito, si rese conto della situazione attorno a lui: La tempesta di neve era diventata ancora più violente e, alla sua più grande più grande sorpresa, egli cominciava a risentire il freddo. Nel suo più profondo di sé, sapeva che tutto questo era solo un sogno e che non era in pericolo… eppure, la sensazione crescente che le sue dite stavano per congelarsi e dei suoi membri tremare si faceva sempre più forte e dolorosa. Camus, nonostante alla sua perplessità che proprio lui, il cavaliere dell’aquario e che controllava il potere del ghiaccio, poteva soffrire del freddo, decise che era meglio non rimanere piantato li, senza muoversi, e che dovrebbe piuttosto trovarsi un riparto, soprattutto perché aveva notato che il sole era scomparso per lasciare il posto a una notte a luna piena. Camus iniziò allora a camminare con estrema difficoltà contro la tempesta, la quale lo respingeva come se non fosse niente. Inoltre, più passava il tempo, è più Camus ebbe la sensazione di salire una penta. Il suo dubbio venne confermato quando, più tardi, preso allo sprovvisto da una burrasca di vento, fu lanciato contro una parete rocciosa e che, rendendosi conto e approfittando di una calma temporanea della tempesta, riuscì a distinguere le varie cime di una catena di montagne e delle rocce disseminate su tutto il terreno, il quale era sinuoso, pieno di rilievi diviso da profondi e pericolosi crateri.
 
-“Questo paesaggio… questa montagna…mi sono familiari” pensò Camus che sentì una strana sensazione di dolore al petto, prima di pensare che, se non voleva morire di freddo, doveva trovare un riparo. Proprio a questo momento, vide lontano da lui una luce rossa. “Sarà una torre di controllo, o qualche luce di un villaggio?” pensò il cavaliere che decise di attraversare il pericoloso sentiero per raggiungere questa luce. Per ore, almeno per lui sembrava, camminò verso questa luce, ferendosi contro le parate di roccia tagliente e ghiaccianti, scivolando più volte con ogni volta il rischio di cadere nel vuoto, il tutto con sempre questa maledetta tempesta che sembrava volerlo morto ad ogni costo. Però, manteneva la speranza, perché ad ogni passo la luce sembrava diventare più grande e luminosa, convincendo il cavaliere che era vicino a un villaggio, nel quale avrebbe potuto trovare ospitalità, calore e soprattutto aiuto, perché ormai le sue ferite erano grave: il sangue che usciva dalle varie parte del suo corpo si erano congelati per via del freddo, e le sue dite erano ormai nere, e sapeva che se non fosse un cavaliere di Atena sarebbe già morto o condannato ad essere amputato per sopravvivere.
 
“Un…ultimo…sforzo” si diede coraggio Camus quando era quasi arrivato alla cima dalla quale la luce proveniva e, con il poco di energia che rimaneva, riusciù a salirsi sopra, urlando aiuto in attesa che uno degli abitanti gli venisse al soccorso. Ma lì, Camus capì di cosa proveniva la luce: Egli senti una grande fonte di calore che lo riscaldò, ma non c’era nessuno villaggio o campo. Egli vide numerosi individui, ma nessuno dei quali poteva venirgli in aiuto: La fonte della luce in realtà le fiamme di un aereo, il quale aveva visibilmente avuto un incidente e che era precipitato sulla montagna. Per quanto riguarda i passeggeri, coloro che non avevano avuto la fortuna di morire sul colpo, erano morti congelati, ormai parzialmente ricoperti dalla neve mentre i loro visi blu pieno di angoscia era pietrificato in eterno.
 
-“No…” si lasciò scappare Camus che, con un colpo di adrenaline, si rialzò e si precipitò verso l’aereo ancora in fuoco. Lui iniziava a ricordarsi, ma non voleva riconoscere questo ricordo senza una prova. Arrivo presso l’ala dell’aereo e vide una piccola deformazione del terreno e un piede uscire della neve, indicando che la neve aveva ricoperto un corpo. “No no no!!” iniziò a piangere disperato Camus mentre iniziò a scavare freneticamente il terreno a mani nude fino a fare uscire allo scoperto due visi, quello di una donna e di un uomo…
 
-“No…padre…madre…” iniziò a piangere Camus quando ebbe la prova che stava rivivendo la sua peggiore esperienza personale, quando à l’età di cinque anni, mentre i suoi genitori lo portarono in Francia e poi avevano preso la decisione di mostrargli la città natale di sua madre, a Irkutsk, nell’entroterra russa, l’aereo nel quale erano ebbe un problema di motore e si schiantò, uccidendo tutti i passeggeri tranne lui. Mentre Camus piangeva sul corpo dei suoi, per i quali non aveva mai avuto l’occasione di dirgli quanto li amava, una mano gli toccò la spalla. Camus, sempre piangendo, si girò e vide una versione gigante della sua armatura. Normalmente, qualcuno avrebbe avuto paura, ma Camus ricordandosi che era in un flash-back doloroso ma realistico, e dopo avere notato che era nel suo corpo di quando aveva cinque anni e che si ricordava che colui che aveva di fronte era il suo predecessore, l’allora cavaliere dell’aquario… il suo zio Konrad. Questa sera, Konrad, che aveva sentito l’assenza del cosmo della sua sorella – la madre di Camus – e si era precipitato verso la montagna dove sapeva che l’aereo sarebbe passato e dove poteva solo constatare l’accaduto. Però, Konrad aveva visto un potenziale in Camus che aveva resistito al freddo e aveva deciso, oltre che a prenderlo sotto la sua ala in qualità di unico parente rimasto, di farne il suo allievo. Li, Camus fu invaso da tutta una serie di flashbacks dei suoi allenamenti con il suo zio, che gli insegnò le base del combattimento e a controllare il cosmo, prima di portarlo, quando aveva dieci anni, nel tempio dove avrebbe ricevuto un allenamento più spinto e completo.
Camus si ricordò allora che, quel giorno, pianse e, nonostante nella sua mente era ormai adulto, la sua versione di sé bambino a dieci anni iniziò, come all’epoca, a piangere.
 
-“Ey, Camus, cosa ti prende?” chiese con affetto Konrad. In effetti, il suo zio, al contrario della maggioranza degli allenatori dei cavalieri o degli cavalieri stessi che Camus aveva conosciuto, non era un essere freddo senz’empatia che considerava gli sentimenti una debolezza, e che provava sempre a capire l’origine del problema con compassione prima di agire. “Lo sai che in questo luogo imparerai tutto quello che ti servirà per diventare un cavaliere come me?”
 
-“Lo so…” continuò a piangere la giovane versione di Camus mentre il suo zio provò a consolarlo
 
-“Sei tu che mi hai chiesto se potevi diventare un cavaliere, per potere servire Atena e difendere la giustizia e gli innocenti, un po' come gli eroi dei libri che leggi?”
 
-“S…Si, è vero” continuò a piangere Camus. La versione giovane di Camus piangeva sul momento per una ragione personale, ma lo stesso Camus adulto iniziò anche a piangere, ricordandosi come il suo desiderio di diventare cavaliere era nato dalla sincera voglia di aiutare gli altri, e che non capiva come mai era diventato una sorte di servo accecato che ubbidiva solo alle direttive di un Tiranno senza rimettersi in dubbio. Come questo bambino, onesto e amato, era diventato il fallimento che era so?”
 
-“Allora perché piangi Camus?” chiese allora il zio.
 
-“Perché non voglio perderti!” fece il giovane Camus abbracciando Konrad “Ho perso Mama e Babbo, non voglio perderti!”
 
Konrad rimase fermo, senza dire niente, e poi, con la mano, alzo la testa del suo nipote per guardarlo negli occhi, disse:
 
-“Ascoltami Camus, il mio dovere è laddove devo intervenire, e non sono luoghi dove posso portarti…non ancora. Io non potrò sempre occuparmi di te, e quindi devi anche imparare a proseguire da solo… Ma non essere triste, perché sei un ragazzo meraviglioso che ha compiuto così tanto nonostante le difficoltà e la giovane età. Hai tutte le carte in mano per riuscire ogni impresa che vorrai compiere e sono più che sicuro che c’è la farai. Questo luogo non è la fine, ma bensì l’iniziò della tua vita di apprendista cavaliere! Devi solo avere fiducia in te e nelle tue capacità! E poi, mica ti dico addio, tornerò a trovarti!”
 
-“Sniff…lo…lo prometti?” chiese Camus
 
-“Te lo prometto, e anzi, quando sarai pronto, ti porterò insieme a ti insegnerò perfino il mio attacco personale che solo io conosco…”
 
-“Vorresti dire… Davvero?!” fece allora entusiasta il giovane Camus.
 
-“Lo giuro sulla grande Atena!” fece allora Konrad abbracciando il nipote, il quale fiducioso e contento di potere rivedere il suo zio in futuro, cambiò atteggiamento e andò con grande eccitazione nel tempio. Li, il Camus dei giorni nostro tornò ad essere un testimone in terza persona a vedere la separazione tra la sua versione infantile e il suo zio… con una lacrima all’occhio. In effetti, all’epoca non lo sapeva, ma era l’ultima volta che avrebbe visto Konrad. In effetti, solo pochi mesi dopo, allora che aspettava il suo zio che doveva rendergli visita, i suoi professori gli comunicarono che Konrad era stato ucciso in uno scontro contro gli cavalieri di  in Antartide, e che ormai non c’erano più cavalieri dell’Aquario. Camus si riccordò che, per qualche anno, fu arrabbiato contro il suo zio per non avere mantenuto la sua promessa ma che, verso la fine dell’adolescenza, quando capì che quest’ultimo era morto da eroi e che aveva fatto quello che era giusto, non solo si pentì del suo risentimento, ma anzi iniziò nuovamente a considerarlo come il suo modello e giurò di onorarlo mostrandosi degno di ricuperare la sua armatura, la quale divenne sua dopo un durissimo allenamento verso l’età di vent’anni. Ma lì, vedendo che il suo zio stava scomparendo all’orizzonte, decise di inseguirlo. Nonostante era tutto un sogno, Camus voleva veramente riuscire a entrare in contatto con il suo zio, per dirgli addio, ringraziarlo di tutto e, forse inconsciamente, avvertirlo sul pericolo verso il quale andava.
 
-“ZIO! ASPETTAMI!!!” urlò Camus correndo verso il suo zio, il quale non lo sentì e continuò ad andarsene. Camus finì per afferrare il suo zio, prima di essere acciecato da una luce così chiara che neanche il sole avrebbe potuto illuminare meglio lo spazio attorno a lui. Quando la luce scomparì, Camus aprì gli occhi e vide che era di nuovo in un corpo da adulto e, ancora meglio nella sua armatura d’oro di cavaliere dell’Aquario. Per un corto ma profondo instante, Camus fu sollevato e rassicurato, convinto di avere finalmente concluso tutto quest’incubo che era stata la sua vita da quando aveva incontrato questi maledetti esseri strani in questa dannata foresta. Però, presto si ricordò che tutto quello che aveva vissuto, dalla sua cattura e dalla perdita della sua armatura a quel patto che lui e gli altri avevano fatto con Tyresius, era vero e che stava ancora sognando. Non si ricordava del paesaggio che stava vedendo mentre il suo corpo continuo a camminare fuori dal suo controllo: tutto quello che vedeva era un’infinita estesa di ghiaccio e di neve pura a perdita di vista, con ogni tanto qualche colline molto alte e delle specie di Iceberg in movimento vicino a un mare grigio.
 
-“Allora Krassio” si mise a parlare il corpo di Camus con una voce che non era la sua ma che riconobbe “E’ li che si è visto un attacco degli cavalieri neri contro un gruppo di civili?”


-“Siamo quasi arrivati signore Konrad” rispose allora un uomo di circa trent’anni che indossava un’armatura d’argento che Camus non riconobbe “Inoltre, sento una presenza di un cosmo ostile nelle vicinanze, dobbiamo stare molto attenti”.
Camus fu allora preso di panico: Il suo incubo non era finito, e aveva deciso di tormentarlo nel modo più crudele. Non solo era stato costantemente confrontato alle sue paure e agli eventi più difficile della sua vita, ma so era costretto a rivivere in prima persona la morte dell’essere che aveva ammirato di più! Camus provò disperatamente a parlare o a muoversi di sua volontà, ma senza successo: egli poteva solo rifare i gesti e pronunciare le parole che il suo zio aveva fatto il giorno della sua morte.
 
-“Hai ragione. Per prima cosa, ravviciniamoci quest’iceberg in formazione laggiù, da sopra penso che avremmo una bella visuale il tutto rimanendo discreti.” Rispose Konrad.
 
-“Mentre proseguiamo il nostro cammino, posso chiedergli cos’è questa collana che avete al collo, signore Konrad?” chiese Krasio indicando una piccola collana d’argento a forma di pentagono con un gioiello blu del simbolo dell’Aquario.
 
-“Questo?” fece sorpreso Camus/Konrad prima di mostrare il gioiello e di aprirlo di fronte al compagno, rivelando da una lato una foto dello stesso Konrad con i genitori, la sorella e il marito di quest’ultima e, dall’altro lato, la foto di Camus al suo decimo compleanno “Questo porta-foto è l’ultimo regalo che mi fece il mio padre prima di morire, poco tempo che ero diventato il nuovo cavaliere d’oro dell’aquario, e come era un regalo di famiglia e ho deciso di metterci le foto degli miei familiari più cari.”
 
-“E quel bel giovanotto con i capelli blu chi sarebbe? Tuo figlio?” chiese Krassio mentre si stavano ravvicinando alla loro destinazione.
 
-“Lui?” inizio a dire Konrad, il quale stava per fare un discorso che avrebbe commosso e rattristito il suo nipote che poté osservare e sentire tutto nonostante era solo un sogno “Lui è Camus. No, non è mio figlio, ma lo considero come tale. In realtà è il mio nipote che ho preso in custodia quando i suoi genitori sono morti in un incidente di aereo qualche anno fa. so l’ho lasciato nel tempio per allenarlo, e anche se ho una grande tristezza a non essere accanto a lui, sono sicuro che è la cosa migliore per lui. Dopo questa missione, ho comunque intenzione di rendergli visita e di osservare i suoi progressi. So che non dovrei fare nepotismo, ma Camus è proprio un ragazzo promettente, e metto tutte le mie speranze che sarà capace un giorno di diventare il mio successore.”
 
-“Addirittura?” fece allora il cavaliere d’argento “Senti il suo talento tramite il suo cosmos?”
 
-“No” rispose Konrad, sicuramente con un sorriso “Lo so perché ho visto la sua passione, la sua volontà e la sua forza di carattere. In altre parole, credo semplicemente in lui.”
 
Camus, in questo momento, se fosse nel proprio corpo e se potesse farlo, si sarebbe lanciato per abbracciare il suo zio, ma non ebbe il tempo di godersi quest’instante sentimentale che il corpo del zio nel quale era prigioniero e Krassio si fermarono. Erano quasi arrivato al picco che videro un cavaliere con un’armatura nera avvicinarsi lentamente di loro. C’era una grande distanza tra di loro e questo cavaliere, forse trecento metri, ma nonostante questo i due compagni riuscirono a sentire l’individuo gridargli “Non avvicinatevi!”, ma seppero inoltre distinguerlo distintamente.
 
-“Un cavaliere nero!” gridò Krassio mentre lui e Konrad si misero in posizione di combattimento “Siamo stati scoperti!”
 
-*Probabilmente l’uomo che uccise il mio zio* pensò con rabbia Camus
 
-“Forse ancora no! E’ da solo! Se non facciamo un attacco troppo potente e che siamo veloci lo possiamo fare fuori prima che avverta i suoi alleati.” inizio a dire Konrad con più calma mentre la neve iniziò a girare tutt’attorno a lui “Io so mi precipitò su di lui e provo a fermarlo. Mentre sarò in combattimento con lui, raggiungici e dammi una mano se necessario”. Detto ciò, e con l’approvo del cavaliere d’argento, lo zio di Camus iniziò a correre, riuscendo a controllare la neve che era al suolo per accelerare il ritmo, come se delle onde di neve lo sollevavano con facilità, rapidità e assoluto controllo, dopo solo qualche secondo Camus ebbe l’impressione che il suo zio usava la neve per potere volare e in un solo minuto arrivò all’altezza del cavaliere nero per dargli un pugno congelato. Al momento del suo arrivo, il cavaliere nero cadde a terra… ma non per via del pugno. Infatti, come Konrad e, qualche minuto dopo Krassio quando arrivò, videro è che il cavaliere di nero era già mortalmente ferito, con la sua armatura spezzata in parte. Konrad, rendendosi conto che l’individuo stava comunque per morire e non avrebbe rappresentato una minaccia, prese quello che in altre circostanze sarebbe stato il suo nemico nelle sue brace per aiutarlo un minimo a respirare, il quale ormai era a terra in una neve diventata rossa del suo sangue, e chiese con una voce calma cosa gli era accaduto e perché lui e i suoi avevano attaccato degli scienziati civili in zona.
 
-“Vi…vi avevo detto di non avvicinarvi… vi troveranno… vi tortureranno e uccideranno come l’hanno fatto con me e il resto della mia squadra… scappa finché puoi cavaliere di Atena” disse il cavaliere di Atena sputando litri sangue dalla sua bocca mentre Konrad vide che la sua ferita al torace aveva toccato molti organi vitali.
 
-“Chi? Non vorrai mica farmi credere che degli civili senza armatura ti hanno ridotto in questo stato?” rispose con calma ma anche con qualche dubbio Konrad mentre Krassio, si mise a guardare attorno in posizione difensiva, pronto a attaccare il primo individuo in vista.
 
-“No… i scienziati erano già morti… un massacro ignobile… quando siamo arrivati… Parlo di questi uomini in armatura moderna e armati da arme che distruggono perfino le armature divine… quelli sembrano scavare sotto la terra... quelli che parlano in una lingua che nessun di noi abbiamo sentito… io e miei compagni eravamo venuti perché… abbiamo sentito un cosmos molto potente... e volevamo controllare se non fosse voi del culto di Atena… avrei preferito fosse voi…almeno combattete con onore e concedete una morte nell’onore… loro ci hanno fatto prigionieri….torturati per il piacere…per ore…solo per miracolo sono riuscito a sfuggire… Ti scongiuro cavaliere di Atena… fammi la grazia di mettere fine al mio dolore e scappa per la tua vita…”
 
Konrad, come Camus lo rissentì a questo momento, era preso di compassione, e, dopo avere chiesto il nome di quest’ultimo, gli giurò che sarebbe stato vendicato e che la sua morte non sarebbe stata in vano. Dopo di, con la mano, Konrad iniziò a congelare il cuore del cavaliere per rallentarlo e permettere a quest’ultimo di finalmente riposare in pace senza soffrire. Una volta il cavaliere di nero morto, un sorriso sereno e di sollievo sul viso, Konrad e Krassio, decisi di mettere fuori gioco un gruppo di esseri sadici e pericolosi che avevano ridotto un cavaliere in questo stato e, se quello che il defunto aveva detto era vero, avevano ucciso diecine di innocenti, decisero di camminare verso la direzione che indicava la traccia di sangue lasciata dal servo di nero. Camus sentì che Konrad avrebbe preferito avvertire subito il resto degli cavalieri di Atena, ma che temeva che nel frattempo i colpevoli sarebbero scomparsi senza lasciare traccia e che doveva fermarli il primo possibile per il bene comune di tutti. Camus a questo punto inizio a pensare chi fossero questi individui… se non erano stati i cavalieri di nero a uccidere il suo zio… allora erano loro?
 
A un certo punto, Krassio e Konrad, che si erano sbrigati senza prendere dintorni, finirono per arrivare dove c’era questo famoso campo di scienziati. Se da un lato gli edifici temporanea per le ricerche scientifiche erano ancora al loro posto, i due cavalieri di Atena osservarono che l’altro non gli aveva mentito: Circa una trentina di individui, vestiti da armature molto ma molto moderne, più simile a delle tutte di cosmonaute ultra modernizzate piuttosto che alle armature di stile antico come quella dei altri cavalieri, stavano andando avanti-indietro tra gli edifici e una specie di tunnel che entrava sotto terra e che sembrava recente nonostante le sue dimensione.  Alcuni di questi uomini stavano dando fuoco a una sorte di piccolo ammasso di rifiuti. Però, e Camus sentì il disgusto che risentì il suo zio a questa visione, tra gli rifiuti che bruciavano c’erano i corpi di numerosi individui. Alcuni vestiti da civili in tutte invernali, altri in armature nere. Non si sapeva come erano morti, ma la presenza abbondante e caotica di sangue sulla neve tutt’attorno al campo sembrava confermare la versione del cavaliere di deceduto secondo la quale questi uomini si erano divertiti a uccidere in maniera cruenta e lenta le loro vittime.
 
-*Ma loro…sono degli Jenesiani?!* pensò con spavento Camus riconoscendo le armature degli esseri che vedeva *Ma allora c’erano già all’epoca?!*
 
Ovviamente, un cavaliere d’argento e un cavaliere d’oro non potevano passare inosservati nell’Antartide, e presto i Jenesiani si girarono per osservare gli intrusi e, come c’era da aspettarlo da loro come aveva avvertito più volte Osirius, quest’ultimi non persero neanche un secondo a prendere delle armi e a sparare potente raffiche di raggi laser che esplosero al primo contatto in direzione dei due cavalieri di Atena. Quest’ultimi, preparati per queste circostanze, fecero un altissimo salto per evitare di essere ridotti in polvere, ma Camus prese paura: quelli Jenesiani erano solo una trentina, eppure erano riusciti a fare quest’attacco che da solo avrebbe già spazzato buona parte di un regimento di semplici soldati. Non solo Camus capì come mai il cavaliere nero era stato ridotto in questo stato, ma so che vide i Jenesiani in vera azione, contrariamente a prima, egli capì che Tyresius aveva detto la verità su almeno un punto: Che un intero esercito poco scrupoloso di questi Jenesiani avrebbe potuto effettivamente avere la meglio su gli guardiani del Grande Tempio e su ogni esercito normale degli vari stati. Camus sentì che in questo momento, nonostante il suo allenamento e il fatto che ormai serviva il tempio di Atene da anni, avrebbe esitato di fronte a un nemico a priori debole ma che si rivelò effettivamente molto pericoloso. Al contrario il suo zio e Krassio, senza farsi domande, si precipitarono dritto contro il nemico. Il cavaliere d’oro inizio a girare su sé stesso fino a creare un mini tornado di neve che lanciò dritto sugli nemici. Camus conosceva quest’attacco, e sapeva che di solito chi veniva preso dentro ad essa era spazzato via e lanciato a diecine di metri, spesso ridotto male, almeno che era un cavaliere particolarmente resistenti. I Jenesiani però, non fecero questa sorta, nonostante l’attacco di Konrad era particolarmente violente grazie all’ambiente: Certo, ebbero un po' di difficoltà a rimanere in piedi, e dovettero smettere di sparare per trovare un equilibrio, ma non ebbero nessuna conseguenza se non di fare solo uno o due passi indietro. Anzi, uno di loro provocò Konrad chiedendogli se era tutto di quello era capace. Proprio questo Jenesiano ebbe la pessima sorpresa di prendersi un colpo di gamba da Krassio il quale, approffittando della tempesta di neve causata da Konrad, comparì dal nulla. Il colpo dato dal cavaliere d’argento bastò per rompere in parte l’elmo del Jenesiano e buttarlo a terra, dove fu preso dalla tempesta e portato via su una decina di metri prima di riuscire a tirare una spada di laser blu e piantarla al suolo per non più muoversi. Krassio, approfittando della confusione e dell’effetto di sorpresa, diede un pugno sotto la testa di un altro Jenesiano e un colpo di gamba al ginocchio di un terzo, rovesciandogli e facendoli prendere nel vento ghiacciale di Konrard. Purtroppo, allora che Krassio era sul punto di attaccare un quarto Jenesiano, un quinto Jenesiano, che si distingueva dagli altri per portare un’armatura che sembrava più leggera e di colore neve come potere immedesimarsi con l’ambiente dell’Antartide, e che visibilmente aveva osservato le mosse di Krassio, decise che era il suo momento e, contro ogni aspettative fece un salto – nonostante la tempesta – in direzione del cavaliere d’argento e riuscì ad afferrarlo al gli afferrò il braccio sinistro e tiro fuori un piccolo coltello laser per provare per sgozzare la sua prede. Konrad, vedendo la sua situazione del suo compagno, decise di smettere il suo tornado e si buttò a terra, creando un’immensa e potente onda di neve che destabilizzò tutti gli individui intorno, e ancora di più il Jenesiano che aveva afferrato Krassio. A questo nemico preciso, Konrad lanciò con estrema precisione un piccolo pugnale di ghiaccio che creò all’instante. Il pugnale di ghiaccio esplose contro l’elmo senza ferire il soldato, ma distraendolo abbastanza per permettere a Krassio di rovesciare la situazione, prendere il controllo del nemico e girarlo su sé stesso con grande velocità prima di buttarlo contro Konrad il quale urlando un potentissimo “Polvere di Diamante” lo mandò via su ben sessanta metri, sicuramente ferito ma probabilmente ancora in vita.
 
-“Ah… Vedo che per una volta abbiamo due prede un po' più interessanti…” disse allora l’uno degli Jenesiani, quello che sembrava essere il capo visto che la sua armatura era la più grande di tutte, con una voce sadica mentre Konrad e Krassio si misero in posizione di difesa di fronte ai loro nemici e che gli altri Jenesiani si rialzavano e che alcuni di loro tirarono fuori delle arme laser di corpo a corpo “Meglio così, iniziavamo ad annoiarsi degli individui che piangono per la loro vita o che offrono poco resistenza”
 
-“Konrad…” disse allora con spavento Krassio quando vide che la parte del armatura che gli copriva il braccio e dove era stato afferrato era già parzialmente rotto “…dobbiamo stare veramente attenti, il cavaliere ha detto la verità riguarda la loro capacità di distruggere delle armature.”
 
-“In questo caso provvediamo a sconfiggerli prima di essere toccati” disse Konrad prima di urlare un nuovo “Polvere di Diamanti” di una grande potenza nella direzione del gruppo di nemici. Coloro che erano stati un po' più lenti a rialzarsi furono portati via, ma la grande maggioranza di loro tirarono fuori dai loro braci degli scudi laser blu e si misero in posizione di difesa per evitare i proiettili di ghiaccio e, quando furono al riparo, iniziarono a ridere e iniziarono a correre in direzione dei due cavalieri di Atena.
Camus sentì che il suo zio non prese paura e quest’ultimo, senza un secondo di esitazione, cambio attacco e materializzo un immenso muro di giacchio alto di ben 10 metri di altitudine. I Jenesiani, convinti che Konrad e il suo compagno avevano preso paura e provavano a creare un riparo, iniziarono a ridere e, chi con la pistola chi con la spada, iniziarono a distruggerlo. Quello che non avevano calcolato, è che era proprio quello che Konrad voleva, e quest’ultimo fecce infatti abbastanza danni quando, all’improvviso, buttò giù il muro sugli suoi nemici, i quali senza potere reagire si presero in pieno gli pesanti detriti di ghiaccio che gli cadde sopra. A questo punto, sicuro che i loro avversari erano feriti, o almeno scombussolati, Krassio si lanciò e iniziò a dare velocemente, non fermandosi mai più di dieci secondo su un bersaglio, a dare violenti colpi di pugno nelle facce degli Jenesiani distratti mentre il cavaliere d’oro fece un’ulteriore attacco di polvere di diamanti prima di crearsi due lance di ghiaccio per entrare in mischia, colpendo i Jenesiani che provavano a sparare a Krassio.
Camus, che era prigioniero dentro il corpo del suo zio, poté finalmente ammirare il suo stile di combattimento, il quale lo impressionò tantissimo per il fatto che si rese conto quanto il suo zio e predecessore era molto più bravo di lui. In effetti, non solo Konrad riusciva a canalizzare il suo cosmos per fare attacchi molto più potenti ma soprattutto più precisi, colpendo con estrema precisione degli nemici che erano comunque vicini a Krassio laddove Camus si tratteneva di usare gli stessi attacchi quando era accompagnato per non ferirgli per sbaglio. Ma, inoltre, Konrad riusciva a fare con estrema rapidità tutt’una serie di mosse ignote a Camus o che quest’ultimo non sapeva usare al massimo delle sue capacità. Ad esempio, a un momento Konrad, rendendosi conto che uno degli suoi avversari stava per sparargli sopra, ma che al contempo il suo compagno era in difficoltà con degli nemici che stavano per circondarlo, Konrad fece un semi cerchio su sé stesso, creando successivamente una nebbia di ghiaccio, una serie di mini-proiettili di ghiaccio. Così facendo, in un primo momento il cavaliere d’oro impediva al tizio che lo mirava e chiunque altro di vederlo. In secondo luogo, con la pioggia dei proiettili, questi stessi nemici sarebbero stati feriti o, almeno, sarebbero stati costretti a spostarsi. Infine, so che aveva creato un muro di ghiaccio per proteggersi, Konrad lancio le sue due lance di ghiaccio sugli due Jenesiani che stavano per colpire Krassio e, prima che gli altri potessero reagire, colpì il suolo con un potente pugno, trasformando tutto il terreno in direzione degli aggressori del suo compagno in un ghiaccio scivoloso dal quale uscivano delle stalattiti. I nemici, già colpiti dagli proiettili lanciati da Konrad, dovettero stare attenti alle punte e al non cadere, offrendo così possibilità a Krassio di difendersi e di riprendere il vantaggio e di potere contrattare. Una volta assicurato che il suo amico era nuovamente capace di combattere in vantaggio, Camus fece un grande salto e creò un’immensa pioggia di ghiaccio in direzione del nemico che lo aveva sparato, il quale fu preso in pieno e buttato via, ma non ferito. L’altra cosa che Camus notò, è che il suo zio combatteva in sinergia con il suo amico. Laddove uno si trovava in difficoltà, l’altro interveniva per sostenerlo, e vice-versa. Inoltre, sembrava che riuscivano, nonostante la situazione e il fatto che i nemici erano veloci e agili, a combinare i loro attacchi. Ad esempio, Krassio provò a spinse uno degli Jenesiani contro una roccia. Mentre quest’ultimo provò a mirare con la sua specie di pistola il cavaliere d’argento, quest’ultimo si spostò e fu Camus, uscendo dal nulla, che gli lanciò un attacco a sorpresa, congelando parzialmente sulla roccia prima di dargli un potente pugno congelato in faccia. Subito dopo, mentre un altro Jenesiano stava per colpire Konrad alle spalle, fu Krassio a intervenire, respingendo il nemico. E eventi di questo genere avvenerò più di una volta nel corso del combattimento, per la più grande perplessità di Camus. In effetti, non è che non aveva mai combattuto in compagnia, né elaborato piani strategici prima di uno scontro. Però, lui e tutti gli altri cavalieri d’oro, se non addirittura tutti gli tipi di cavalieri, combattevano in un stile piuttosto solitario, e anzi pochi erano i cavalieri a preoccuparsi degli altri. Perfino Camus stesso, pur amico e preoccupato per alcuni dei suoi amici come Ioria e Milo, si rese conto che non aveva mai combattuto insieme a loro come Konrad e Krassio, né che aveva mai rischiato la propria vita per aiutarli come il suo zio e Krassio sembravano fare di continuo. Infine, un’altra cosa che egli notò è che nonostante gli attacchi potenti del suo zio, e quelli anch’essi impressionanti di Krassio, gli Jenesiani rimanevano comunque in piedi. Certo, alcuni di loro iniziarono a mostrare segni di stanchezza, e alcuni sembravano essere leggermente feriti, ma nessuno di loro – contro ogni aspettativa – era stato messo K.O. Dopo circa dieci minuti, toccò a quello che sembrava essere il capo degli Jenesiani, a confrontarsi contro i due cavalieri. Questo nemico portava un’armatura che ricordava un po' quella di Hy’ardolfius, ma era molto più piccola e di argento bianco. Nonostante era meno impressionante, questo Jenesiano dava proprio l’impressione di essere un pazzo. In effetti, contrariamente ai suoi sottoposti, si era tolto il suo elmo, rivelando un viso di un uomo piuttosto anziano, calvo ma sorridendo come uno psicopatico. Il fatto che era molto bravo a combattere velocemente con due spade laser molto pesante fece capire subito a Camus che quest’individuo combatteva per gioco, godendosi la situazione piuttosto che prenderla sul serio. E il peggio è che poteva permetterselo, visto che era abbastanza tosto, che non si faceva avvicinarsi facilmente e che i suoi sottoposti lo sostenevano, costringendo i due cavalieri a giostrare tra i tentativi d’attacco e soprattutto nell’evitare sia gli attacchi frontali del capo sia quelli degli suoi sottoposti, soprattutto che ormai quest’ultimi tirarono sopra degli scudi composti di una strana energia per proteggersi dei proiettili di ghiaccio e delle polveri di diamanti di Konrad. I due cavalieri, capendo che erano bloccati, decisero di fare una mossa un po' pericolosa: dopo avere respinto nuovamente i nemici, Krassio aiuto Konrad a fare un grande salto e quest’ultimo atterò violentemente al suolo, ricreando nuovamente una potente onda di ghiaccio che di nuovo buttò via in aria una buona parte degli Jenesiani, mentre gli altri – compreso il leader – erano bloccati e temporaneamente acciecati. A questo momento, Krassio, dopo avere dato degli pugni in piena faccia agli Jenesiani che lo circondavano, si precipitò dritto verso il capo e, urlando un attacco ignoto a Camus, colpì in pieno quest’ultimo con la conseguenza di causare un’immensa esplosione di luce, con un’onda ancora più forte di quella causata prima dall’originale cavaliere dell’aquario, la quale finì per buttare giù tutti gli altri Jenesiani ancora in piedi all’eccezione del capo, il quale però aveva la sua armatura danneggiata con un piccolo buco all’interno. Quest’ultimo, che non si era reso conto che la sua armatura era rotta, iniziò a ridere prima di tentare di decapitare con le sue lunghe spade il cavaliere d’argento, ma a questo momento, dal cielo, Konrad gli lanciò un piccolo coltello di ghiaccio, abbastanza leggero e trasparente per non essere visto ma abbastanza resistente e lanciato con una tale precisione che tagliò l’orecchio del capo il quale, giustamente, iniziò a urlare di dolore. Per via di questa distrazione, il capo Jenesiano mancò di tagliare la testa del suo bersaglio, ma riuscì comunque a colpirlo alla sua armatura, tagliandola orizzontalmente. Nel frattempo Camus scese a terra e lancio un potentissimo “Execution Aurora!” in direzione di tutti i loro nemici, i quali vennero tutti congelati sul posto, compreso il loro leader, il quale rimase pietrificato mentre la sua armatura iniziò a sgregolarsi.
 
-“Krassio!” inizio allora a dire Konrad correndo verso il suo amico dopo avere guardato che i loro nemici erano paralizzati, “Tutto apposto?!”
 
- “Io si… ma la mia armatura” inizio a rispondere con grande tristezza il cavaliere d’argento notando il colpo devastante che aveva ricevuto “Ha preso un solo colpo, ma… non so se riusciremmo mai a ripararla… ho fallito la mia armatura…”
 
-“No Krassio, non hai fallito nessuno” disse Konrad aiutando il suo amico a rialzarsi mentre Camus continuò ad osservare il tutto con uno strano mischio di curiosità, di paura, di tristezza e di orgoglio “Anzi, non penso che c’è l’avrei fatto da solo, questi uomini erano piuttosto tosti e le loro armature, anche se non divine, erano temibile! Non riesco a credere che hanno resistito ai tuoi pugno o al mio polvere di diamante!”
 
-“Almeno sembra che non resistono al freddo assoluto della tua Aurora Execution, altrimenti non so quello che sarebbe successo… bene, almeno così potremmo studiare quello che è successo e prevenire un…”
 
Krassio smise di parlare mentre guardò, insieme a Konrad e Camus con un’aria di spavento e di sorpresa i Jenesiani iniziare a muoversi nonostante il ghiaccio del freddo assoluto, rompendo le loro prigioni di ghiaccio. Certo, ormai le loro armature erano più che danneggiate, ma essi erano ancora tutti vivi, e nuovamente pronti a combattere.
 
-“No…è impossibile….” Iniziò a sussurare Konrad “Era il freddo assoluto…”
 
-“Sorpresi inferiori?!” iniziò a provocare il capo degli Jenesiano, uscendo dalla sua armatura ormai completamente fuori uso e tirando fuori due coltelli “Pensate che i vostri attacchi sarebbero bastati per mettere fuori usi degli rappresentati del più grande e glorioso esercito mai esistito?! Lo ammetto, per degli passa-tempi siete piuttosto bravi a danneggiare i nostri equipaggiamento, ma questo rende il mio gioco soltanto più divertente.
 
-“E’ uccidere, massacrare e combattere rappresentato che consideri un gioco?!” gridò Konrad mentre Camus sentì un profondo sentimento di odio crescere nell’anima del suo zio “Sei solo un mostro ignobile che non merita nessuna grazia!”
 
-“La mia armatura è probabilmente danneggiata per sempre e siamo esausti, ma metteremmo tutte le nostre forze per sconfiggervi, voi e chiunque sia il vostro padrone!” urlò Krassio mettendosi in posizione di combattimento.
 
-“Che parole! Mi piace quando le mie prede la prendono sul serio, questo rende la caccia più interessante! Prima mi divertirò con voi, e poi porterò i vostri cadaveri in tributo alla nostra divinità e tornerò cui con il resto dei nostri eserciti per ridurre in polvere questo mondo che non merita di esistere!” rispose allora con un’aria sadica il capo degli nemici, riprendendo in mano le sue grande spade mentre i suoi uomini si rimisero in sesto e, nonostante erano visibilmente un po' sbalorditi, si misero in formazione. Il gruppo degli Jenesiani e i due cavalieri si guardarono in silenzio negli occhi, provando a capire la mossa degli avversari e capire come e quando provare a colpire per primo. Preso dall’impazienza, il leader sembrò correre per saltare e caricare i due protettori di Atena dall’aria, ma proprio al momento in cui questi, che avevano intuito una mossa del genere, si prepararono à un’immediata intercezione, un rumore veloce e stridente si fecce sentire, seguito da una luce blu scura. Camus ebbe un brutto presentimento che fu confermato quando Konrad guardò il suo compagno. Krassio era immobile, pietrificato sul posto con un’espressione di sorpresa e di profonde dolore… Con orrore, Konrad vide che il petto del suo compagno era bucato… non da un piccolo colpa di pistola ma da un grande buco di almeno quindici centimetri, il quale era circondato da un fumo di colore blu scuro. Tramite l’apertura del petto dell’ormai condannato amico, oltre gli organi e parte dello scheletro di quest’ultimo, Konrad/Camus videro sopra una collina, a circa cento metri da loro, uno degli Jenesiani… LO Jenesiano in armatura bianca, che era quasi riuscito a colpire Krassio e che aveva sfidato la tempesta del cavaliere d’oro.
 
-“Ko…Konrad”, riuscì a sussurrare a voce bassissima il cavaliere d’argento, mentre il fumo blu si transformò in vero e proprio fuoco e che, il povero Krassio cadde a terra, velocemente e completamente ridotto in cenere. Dell’amico di Konrad, non rimaneva neanche più l’armatura. Camus risentì la totale incomprensione, la tristezza immensa e la rabbia sempre più incontrollabile del suo zio, però iniziò a pensare e provare ad avvertire il zio di non lasciarsi distrarre, che il nemico era ancora tutt’attorno a lui e che stavano per attaccarlo da un momento all’altro… E invece no, al contrario, tutti i Jenesiani rimasero fermo e il leader, piuttosto che approfittare dell’occasione, rimase dov’era e iniziò a urlare, nella sua lingua, proprio al Jenesiano che aveva sparato. Né Camus né Konrad capirono quello che stava per succedere, anche se riuscirono ad intuire che il leader sembrava rimproverare quell’altro.
 
-“Tep’eius, kir tas paries?! Nor soar wir ludoriis?! Nori klatar feaas !” urlo il capo
-“Kapor, nir rendar cont’ra?! Wir diar zalgo’rs actraor! Dordear doarn kchinvallar’s et tor naar capitarsi na ! ” rispose allora, anch’esso arrabbiato e visibilmente difendendosi, lo Jenesiano che aveva sparato da lontano, facendo gesti che fecero capire a Konrad che quest’ultimo era preoccupato per qualcosa.
-“Istar chintar, Tep’eius! Na komvar icta! Zalgo’rs zar no vienear et Ika wlassial ludoriis!” rispose il capo, mentre i suoi altri sottoposti iniziarono a scambiarsi sguardi di perplessità. Lo stesso soldato, sul sommo della collina, sembrò un instante esitare, ma poi disse
-“Ikar disoriar, Kaptori, abair ikar saarvir Somnar Aentiar, niar ivir ludoriis!” e, detto ciò, iniziò a correre, ma non verso Konrad gli altri Jenesiani, ma bensì verso l’uno degli edifici dove sembrava essere depositato del materiale. Il capo degli Jenesiani iniziò ad urlargli di rabbia, distraendosi abbastanza tempo per permettere a Konrad, preso di una rabbia terribile dovuta sia al massacro sia dalla morte del suo amico, di preparare il suo attacco. Camus sentì che il suo zio concentrò tutto il suo cosmos nel suo pugno, una tale quantità di energia che tutto il braccio del cavaliere d’oro tremava talmente tanto che Camus aveva l’impressione che il suo braccio si sarebbe spezzato. Anzi, il braccio di quest’ultimo iniziò a congelarsi, come tra l’altro i capelli mentre tutte le vene del suo corpo diventavano blu…
-“Avete torturato…massacrato innocenti e prodi cavalieri… ucciso mio amico… minacciato la mia vita… la mia dea e il mio mondo… questo non posso accettarlo…mi costringente a rilasciare il mio pieno potere…”
-“AHAHAHA!” iniziò allora a ridere il Jenesiano pazzo “Il tuo potere? Non farmi ridere, l’hai appena visto e, come l’hai visto, non ti è servito a nulla…le nostre armature resistono al quasi freddo assoluto, e anche se potresti danneggiarle, ormai che il tuo amichetto non c’è più non c’è la farai a resistere di fronte a tutti i miei uomini! Sono deluso che il mio secondo abbia rovinato l’interesse dello scontro, mi divertirò meno a ucciderti da solo e non insieme all’altro… Vabbè, vedi il lato positivo, la tua morte sarà più veloce! AHAHAHA!!!”
- “Ridi bene, è l’ultima volta che la tua malvagità sarà udita” disse Konrad con calma prima di urlare con tutte le sue forze “TERREMOTO DI BERING!!! E, detto ciò diede un potentissimo pugno sul suolo. I altri pugni che aveva fatto erano stati potentissimi, e avevano rovesciato un po' di nemici a terra…Ma questo pugno li faceva sembrare i suoi predecessori per degli pugni di neonati. In effetti, l’onda del terremoto si fece sentire su una decina di chilometri, fratturando le parte più deboli creando crateri e immensi blocchi di ghiaccio di cadere nell’oceano. Una buona parte del campo scientifico, nonché l’entrata visibilmente scavata nel suolo, scomparvero dunque il ghiaccio e il mare. Ma sul posto, l’effetto dell’onda propulsò tutti gli Jenesiani a circa cinquanta metri del suolo. Nessuno di loro ci sarebbe aspettato a questo, e mentre iniziarono a pensare a come atterrare o a ribaltare la situazione, furono tutti colpiti da centinaia di lance di ghiaccio, le quale uscivano senza sosta dal suolo. Tutte le armature degli Jenesiani ancora indenni furono trafficati e rovinati, mentre i coloro che avevano delle armature già rotte o che, come il leader stesso, si erravano parzialmente levati l’armatura, furono feriti. Ma, visibilmente era solo l’inizio. In effetti, Konrad non gli lasciò neanche il tempo di cadere al suolo che creò una nuova tempesta di neve ancora più potente di prima, a punto tale che non solo gli nemici erano nell’incapacità di agire, non solo furono ancor più violentemente colpiti dal ghiaccio, ma iniziarono anche a colpirsi a vicenda. Mentre la tempesta sembrava ancora amplificarsi e il terreno di ghiaccio continuava a crollare tutt’attorno, Konrad continuò ad emanare una potentissima energia blu chiaria da tutto il corpo e i suoi stessi membri sembravano congelarsi, ma rimase concentrato mentre continuo il suo attacco.
 
-“Non so chi siete, e non capirò mai le vostre gesti… ma ai vostri crimini, solo la morte potrà assolvere i vostri crimini….so assaggerete il pieno potenziale della casa dell’Aquario, che uso solo in casi estremi proprio per non rischiare la vita degli innocenti… Valanga delle Alpi!”
 
A questo momento, non furono più lance di ghiaccio a colpire gli Jenesiani nella tempesta, ma veri e propri fulmini di ghiaccio, usciti direttamente dal cielo e che colpivano direttamente tutti gli Jenesiani gli uni dopo gli altri. A questi fulmini devastante, che distrusse una buona parte delle armature di quest’ultimi, susseguirono immensi blocchi di ghiaccio, scomparsi dal nulla, che gli colpissero altrettanto. Camus era sbalordito, nonostante tutti i suoi anni di allenamento, non era mai riuscito a compiere un attacco del genere. Neanche sapeva che lo poteva fare. E ancora, quello che successe dopo lo rese ancora più incredulo. In effetti, un momento il suo zio alzo il braccio e, urlando “Cristallo eterno!” inizio a trare l’acqua del mare vicino e a trasportarlo direttamente verso la tempesta, la quale era sempre violente ma più concentrata, intrappolando i Jenesiani in un spazio più ristretto, dove vennero presto pure affogati nell’acqua gelida e salata. Mano a mano, l’acqua e la tempesta di neve iniziarono a dissolversi, lasciando poco a poco il posto a una grande sfera di cristallo di ghiaccio nella quale erano intrappolati tutti i soldati. In situazioni normali, qualsiasi individuo sarebbe già morto, ma Camus/Konrad notò presto che, mentre alcuni Jenesiani sembravano finalmente avere reso l’anima, altri stavano ancora in vita e provavano a liberarsi, riuscendo già a fare delle crepe nella sfera. Konrad, per il quale Camus sentì che aveva già previsto l’azione dei suoi avversari, lanciò violentemente la palla di ghiaccio contro il suolo, facendola esplodere in mille pezzi. Certo, I Jenesiani furono liberati, ma erano completamente sbalorditi e quelli ancora vivi erano ormai feriti e indeboliti, con ormai grande difficoltà di muoversi.
 
-“Allora, è questo il tuo potere?! so tocca a noi!” provò à provocare il capo degli Jenesiani, in vano, visto che Camus concentrò tutta negli suoi bracci e, alzandoli prima di puntarli dritti verso tutti gli Jenesiani che erano ormai tutti nello stesso posto, urlò un potentissimo “AURORA…EXECUTION…”
 
Una potente energia blu, talmente potente da acciecare tutti attorno a un chilometro di diametro, uscì dagli bracci di Konrad per sparare con una potenza che Camus non avrebbe immaginato possibile gli Jenesiani. Quelli morti, o che erano stati troppo lenti ad alzare il loro scudo, furono congelati sul posto. I altri, tra i quali il capo, iniziarono a prendere paura, ma quest’ultimo continuò a provocare. “HAI GIA FATTO QUEST’ATTACCO! HAI VISTO CHE NON SERVE A NIENTE! LE NOSTRE ARMATURE E I NOSTRI SCUDI CI PRO….”
 
Al momento in cui stava per concludere la sua frase, egli notò che il suo scudo iniziava a rompersi in seguito al freddo assoluto…anzi no… un freddo ancora più gelido del freddo assoluto, e fu a questo momento che Konrad prosegui ad urlare il suo attacco “ETERNA!!!!”
Lo spirito di Camus fu molto perplesso, non solo perché non aveva mai immaginato il suo zio così potente, capace di causare un freddo ancora peggiore del freddo assoluto, ma infine vedeva questo famoso attacco che il suo zio aveva inventato e che era stato perso con la sua morte. Da bracci di quest’ultimo, un secondo raggio, ancora più potente, colpì in pieno i Jenesiani, i quali stavolta furono tutti prigionieri del ghiaccio in posizione di fuga o di spavento. Al raggio sussegui una grande onda che causò un’immensa esplosione di neve. Konrad non si mosse di un millimetro, ma l’esplosione fu tale che tutto a circa due chilometri di diametro fu completamente spazzato via e che la neve salì nel cielo proprio come una bomba atomica. Non c’è bisogno di dire che, quando la neve scomparve, non rimaneva niente del campo né degli Jenesiani, le statue dei quali erano statti polverizzati in migliaia di microscopici pezzi, lasciando solo un silenzio di morte.
 
Camus era felicissimo di vedere che il suo zio c’è l’aveva fatto, e trovò di nuovo un po' di speranza. Così, i cavalieri potevano sconfiggere i Jenesiani! Non doveva preoccuparsi troppo, perché anche se doveva mettercela tutta, poteva anche lui sconfiggerli e salvare il suo mondo… Ma presto le sue idee divennero più scure… se questo era un flash-back del suo zio il giorno della sua morte, allora cosa lo aveva ucciso? Li, il corpo di Konrad nel quale Camus era prigioniere cadde a terra. Il cavaliere d’oro non era morto, e riuscì a rialzarsi, ma visibilmente il suo attacco aveva completamente esaurito le sue energie, ed era ovvio che non avrebbe retto un ulteriore scontro per le prossime ore.
 
-*Zio* provò in vano a parlare Camus *Hai già fatto un miracolo, c’è l’hai fatta! so torno a casa, prima che qualcuno arriva!”
 
Konrad inizio, con difficoltà, a camminare. Per il sollievo del suo nipote, sembrava anch’esso desideroso di andarsene e di avvertire il Grande Tempio di ciò che era successo… Ma Konrad/Camus sentirono un rumore e il zio si girò per vedere da lontano un individuo scappare.
Era lo Jenesiano in armatura bianca, quello che aveva ucciso Krassio e che non aveva partecipato all’ultima battaglia. Giustamente, era stato troppo lontano per essere preso dalla tempesta e, perciò, era riuscito a svignarsela.
 
-*Zio… lascialo perdere* provo a sussurrare Camus, nuovamente in vano. In effetti, sapeva già che il suo zio non avrebbe lasciato scappare un nemico, per di più quello che aveva ucciso suo compagno di squadra e che era l’unico che poteva ancora interrogare… Però aveva già capito che, probabilmente, a questo punto sarebbe stato quel Jenesiano a causare la morte dell’amato zio. Camus iniziò a piangere allora che Konrad uso di nuovo la sua capacità di usare la neve per volare per dare la caccia al fuggitivo. A circa dieci metri del bersaglio, Camus iniziò a gridare “Polvere di Diamante!” ma, non ebbe il tempo di concludere il suo attacco che l’avversario si girò facendo un salto e usando la stessa arma che aveva usato per uccidere in un colpo il povero Krassio. Konrad riuscì a evitare il colpo con un salto, ma il laser del nemico che colpì di conseguenza il suolo fece un’esplosione così potente che il cavaliere d’oro fu catapultato con violenza in aria. Il cavaliere iniziò a pensare a una strategia, quando senti qualcuno afferrarlo. Ebbe solo il tempo di rendersi conto che il suo nemico aveva saltato in aria per avviare una lotta che sentì un profondo colpo di coltello nella coccia. Capendo la situazione e sentendo l’adrenalina risalire nelle sue vene, Camus congelo l’integralità del suo corpo per rallentare il suo nemico e, quando fu fatto riuscì a dargli un pugno ghiacciato in piena faccia per farlo cadere a suolo, prima di lasciarsi cadere con violenza a terra. In effetti, non riusciva a capire come il pugnale aveva avuto ragione della sua armatura, ma soprattutto il dolore assurdo che né risentiva. Perfino Camus riusciva a sentire il dolore, la quale era la più forte che non aveva mai risentito nonostante i colpi violenti che si era preso in piena faccio. Oltre il dolore del colpo in sé, Konrad/Camus aveva l’impressione di sentire un forte bruciore simile a del fuoco, risalendo dalla gamba fino al torace. Per questo motivo, nonostante il fatto che era appena uscito vincitore di uno scontro contro trenta nemici, Konrad riuscì a rimettersi in piedi solo lentamente, ma mentre era in ginocchio il Jenesiano in armatura bianco, che visibilmente non si era fatto male cadendo, colpì violentemente il nostro bravo cavaliere in piena testa con un calcio sorprendentemente potente, facendolo cadere indietro su ben cinque metri. Pensando potere approfittare del fatto che il suo nemico era sbalordito a terra, il misterioso Jenesiano provò nuovamente a lanciarci coltello in mano con la speranza di dargli un colpo mortale. Però, Konrad, questa volta, era preparato e, senza lasciarsi prendere alla sprovvista lanciò subito un attaccò polvere di diamante sull’avversario, il quale riuscì a evitare il grosso dell’attacco, ma fu comunque colpito e cadde in a terra. I due avversari si misero in ginocchio e iniziarono a guardarsi direttamente negli occhi. Il cavaliere congelo la sua ferita e si tenne pronto a difendersi, mentre il suo avversario, coltello in mano e una specie di pistola nell’altre, lo osservò attentamente. Visibilmente, almeno cosi Konrad/Camus lo interpretò, il Jenesiano lo stava valutando so che aveva capito che non lo avrebbe ucciso in un colpo unico.
 
-“Chi sei e cosa te e i tuoi compagni stavano facendo?!” chiese Konrad al nemico: se dovevano aspettare un attimo prima di combattere, almeno poteva approfittarne per tentare di estrargli informazione.
 
Per la più grande sorpresa di Camus, che aveva fin ad allora i Jenesiani urlare, vantarsi, comportarsi come degli esaltati, il Jenesiano in armatura bianca iniziò a rispondere al suo zio con una voce molto calma, particolarmente fredda da fare venire i brividi al corpo di Konrad.
 
-“Le nostre faccende non ti riguardano, e tanto come vedi dalla distruzione del nostro accampamento, è come se non fossero mai avvenute… Combatti bene per un inferiore, e per questo sono disposto a farti una proposta. Io non posso rimanere a lungo qui e immagino che tu non vuoi morire come il tuo compagno. Facciamo come se non ci fossimo mai visti e andiamo via per il proprio conto.”
 
-“Dopo quello che te e i tuoi amici hanno fatto a questa povera gente e a Krassio, pensi davvero che ti lascerò andare?! Mai nella mia vita permetterò a una potenziale minaccia negli confronti di Atena di rimanere in libertà! L’offerta te la faccio io: Arrenditi e dimmi tutto quello che sai e chi siete e ti permetterò di avere un giudizio equo e leale, altrimenti ti riserverò la stessa fine che ho dato ai tuoi compagni!”
 
Dopo un minuto di silenzio, interrotto solo dal vento ghiacciale dell’Antartide, il Jenesiano iniziò a ridere. Non era la risata potente e forte come nelle caricature degli malvagi, ma una risata lenta, a scatti regolari, e grave, la quale che era più ansiosa. A un momento, lanciò la sua pistola in direzione di Konrad, non con l’intenzione di colpirlo. No, semplicemente la lancio senza cura, facendola cadere a circa un metro di fronte al cavaliere, quasi come se ne fregava e che voleva dare un vantaggio all’avversario.
 
-“Perché ti metti a ridere?!” gridò Konrad, agitato sia dalla rabbia che da una paura sempre più crescente: nel passato si era già confrontato a nemici più numerosi, forti o presuntuosi. Ma da una parte sentiva che lo sforzo del suo precedente attacco micidiale e la sua ferita avevano diminuito la sua energia e non era nella migliore condizione per combattere. D’altra parte, il nemico non sembrava essere né pazzo né idiota, e con il tempo, come Camus lo sentì, Konrad sapeva che gli nemici più pericolosi erano quelli che sapevano usare il cervello.
 
-“Per varie ragioni…” rispose nuovamente con grande calma il Jenesiano “Per prima cosa, sappi che non me importava niente dei miei colleghi che hai ucciso…erano solo soldati di secondo ordine comandati da un pazzo del quale gli unici meriti erano di essere un bravo macellaio e di essere il figlio di un generale defunto molto più onorevole. Erano in ogni caso una disgrazia per la nostra dea e, so che il nostro compito in questo luogo è stato compiuto, non erano più necessari alla grande causa. Trenta uomini in più o in meno, non c’è differenza, non trovi?”
 
“Dea? Grande causa? Cosa stai dicendo?!” provò a insistere Konrad 
 
“La seconda ragione per la quale rido” prosegui tranquillamente il Jenesiano ignorando completamente l’interruzione del servo di Atena “E’ che pensi davvero che io possa credere alla tua minaccia di congelarmi così facilmente? Ti rivelerò una cosa: Io sono quello che si potrebbe definire un esploratore, osservo i fatti e ne faccio l’analisi. Ho visto come te e il tuo compagno vi muovevate, e ho notato che cammini più lentamente, e che i tuoi reflessi sono diminuiti. Sono sicuro che hai appena la forza per reggerti, mi sbaglio?”
Il silenzio e il pallido e il sudore che tradivano il tentativo di Konrad di rimanere serio e confidente tradirono il suo stress e confermarono il sospetto del misterioso Jenesiano.
“Come ti chiami a proposito?” chiese allora quest’ultimo a Konrad.
-“Konrad, cavaliere dell’Aquario” rispose lo zio di Camus dopo un attimo di esitazione
-“Konrad dell’Aquario…” ripeto più volte il Jenesiano che smise progressivamente di ridere “Sei un inferiore interessante… per questo purtroppo non posso permettermi di lasciare un testimone come te in vita!” Il Jenesiano tirò allora dalla mano in cui aveva in precedenza la pistola una sorte di piccolo telecomando, sul quale premo un pulsante. A questo preciso momento, l’arma che aveva mandato presso il cavaliere esplose violentemente. Konrad, che non si era preparato a questa mossa, fu preso in pieno dalla deflagrazione, e se la sua armatura gli impedì di morire sul colpo, sentì sia la sua ferita riaprirsi sia la pelle del suo viso bruciare leggermente. Ma non fu tutto, mentre era catapultato indietro dall’onda dell’esplosione, senti come una corda allagarsi attorno alla sua gamba. Prima di potere reagire, Konrad fu trascinato in avanti e, dopo avere visto per un solo micro secondo che era lo Jenesiano ad avere tirato fuori una sorte di catene, egli fu sbattuto violentemente a terra. Camus risentì lo stesso dolore dello zio e, quando quest’ultimo aprì a malamente i suoi occhi, vide che la neve era stata sporcata dal sangue che usciva del suo naso rotto. A questo momento la testa del povero Konrad fu presa come bersaglio ai colpi di calcio del Jenesiano, il quale però ni si scatenava come un pazzo in questo tipo di situazione, ma come un professionale – se questo termine può essere adatto a questo tipo di situazione – che faceva un movimento quasi meccanico e con estrema precisione. Non voleva sfigurare l’avversario, stava provando a rompergli il primo possibile le vertebre cervicale per causargli una morte veloce. Nonostante aveva preteso essere un grande osservatore, e che sembrava riflettere sugli suoi gesti prima di agire, il Jenesiano aveva sottovalutato la determinazione di Konrad, visto che quest’ultimo, nonostante i colpi e l grande debolezza, gli afferrò la gamba e iniziò a congelarla immediatamente con il freddo assoluto. Per la sorpresa di Camus e probabilmente dello stesso Jenesiano, l’armatura cominciò a rompersi e un odore di carne bruciata iniziò a farsi sentire. Il Jenesiano iniziò a gridare di dolore e, visibilmente, provo a tirare nuovamente il suo coltello per farla finita subito, ma Konrad urlò “Anche al limite dello sforzo, un cavaliere non si arrende mai, dovesse morire per la sua causa! Tu che dici analizzare le cose, avresti dovuto capirlo!” e, approfittando del dolore del suo nemico, si fece grande forza per riuscire a rialzarsi in un solo salto e dare subito un colpo di calcio congelato in piena faccia del nemico. Anche se il colpo non fecce cadere il Jenesiano, fu sufficientemente violento da spaccargli una parte dell’elmo di quest’ultimo. Capendo che era forse la sua ultima occasione di riuscire a fermare l’assassino di Krassio, Konrad inizio subito uno violento e frenetico scontro di corpo a corpo, con colpi che ricordavano gli arti marziali giapponesi. Mentre sembrava che Konrad colpiva a caso, in realtà stava provando a colpire alcuni punti precisi dell’armatura dell’avversario suscettibili, a suoi parere, di essere meno resistenti del resto. Naturalmente, mirava particolarmente l’elmo, il quale era già danneggiato e dunque l’unica apertura immediata. Dopo pochi minuti, era riuscito in effetti a fare completamente a pezzi l’elmo mentre era anche riuscito a fare un buco al livello del petto, ma purtroppo come poteva immaginarlo, il Jenesiano non era rimasto fermo a fare il pagliaccio di allenamento senza reagire, ma provava anche lui a dare colpi con la sua mano libera e la sua arma bianca. All’iniziò, visto che era stato preso alla sprovvista, non riusciva nemmeno a allungare i bracci per difendersi, ma poco a poco riuscì ad assegnare a sua volta degli colpi, per la maggioranza non abbastanza forti o precisi per rappresentare un vero pericolo, tranne per uno. In effetti, allora che Konrad riuscì a dare un bel pugno nella faccia ormai esposta del suo rivale, quest’ultimo riuscì a colpirlo col pugnale non troppo lontano dalla giugulare. Per fortuna, il colpo non era stato abbastanza preciso per causare un’emorragia immediata né la morte, ma giustamente litri di sangue iniziarono a uscire da Konrad che, preso dal dolore e nell’incapacità di respirare correttamente, non ebbe altra che di respingere il primo possibile il nemico. Fu cosi, che liberando tutta l’energia che gli rimaneva, Konrad uso un potentissimo e precisissimo attacco di aurora execution in direzione del petto. Per via del suo accertato indebolimento, l’attacco non fu micidiale come prima, ma ebbe comunque un effetto a quanto pare grave sul Jenesiano. In effetti, dopo avere respinto Konrad, il Jenesiano si era rimesso in posizione per saltargli addosso ma, al momento del salto, si fermo, stringendo il suo petto in cui lo zio di Camus lo aveva colpito e che stava formando un cerchio di carne leggermente bruciata. Per causa della sua ferita piuttosto grave, Konrad non poté approfittare di quest’esitazione per colpire, e riuscì solo a mettersi in piedi per osservare il suo avversario. Quest’ultimo, ormai tolto l’elmo, sembrava essere un giovane ragazzo, forse di ventisei anni circa e di buona costituzione, con i capelli e una barba di colori biondi scuri e degli occhi dorati come quelli degli altri nemici che Konrad aveva appena sconfitto. Il nemico, visibilmente addolorato, guardò con un’espressione sbalordita Konrad.
-“Co…Cosa mi hai fatto…inferiore?!” chiese allora con una voce falsamente calma che tradiva la preoccupazione il Jenesiano
-“Ti ho fatto un attacco di pugno di ghiaccio dritto per…il sistema cardiaco…” rispose sforzandosi Konrad, che iniziava lentamente a perdere le sue ultime forze dalla sua perdita di sangue “Sembra che hai una resistenza… migliore della media della gente… di solito le persone muoiono sul colpo… però sono sicuro che sono riuscito a iniettare cristalli di ghiaccio negli tuoi polmoni… probabilmente sopravvivrai… ma sarai sicuramente limitato nelle azione fisiche…avrai meno capacità di respirare e dunque meno resistenza.. in altre parole, non ti ho ucciso, ma ti ho condannato a non essere mai più un grande combattente”
Lo Jenesiano guardò allora con orrore il cavaliere, provando un attimo a convincersi che era un bluff, finché il cavaliere aggiunse “Se non potevo sconfiggerti oggi, almeno mi sono assicurato che non potrai mai più fare del male a nessuno”
Fu a questo momento che il Jeneiano capì che il suo avversario non gli aveva mentito, e rimase per lunghe minuti silenzioso, con lo sguardo svuoto e perso negli pensieri. Proprio al momento in qui Konrad stava pensando a elaborare un contrattacco, il Jenesiano rialzò nuovamente i suoi occhi, guardandolo direttamente nei suoi con un’espressione di odio ghiacciale che il cavaliere dell’aquario non aveva mai visto prima d’allora, a punto tale che senza sapere il perché, rimase fermo.
-“Konrad dell’Aquario…giusto?” iniziò a dire con un voce calmissima e profonda il Jenesiano “Hai combattuto bene, meglio di quello che lo avrei immaginato… grazie della lezione di umiltà… come ricompensa ti rivelerò una cosa… per la nostra razza, non c’è più grande disonore che il non-essere in misura di servire la nostra ente suprema, e che per colpa tua rischio di subire il più grande degli disonori… un disonore che dovrò lavare… Osservare il tuo mondo, per invaderlo, sappilo che non era una cosa personale, che eseguivo solo gli ordini… ed ero pronto a darti una morte onorevole… ma ormai, quando i miei simili invadere il tuo pianeta arretrato, mi goderò, tantissimo, ogni singola morte, ogni singolo grido di agonia di ogni individuo di quelli che difendi, e che nel frattempo, quando avrò tolto personalmente la tua vita, porterò via la tua armatura dal tuo cadavere e la porterò in tributo alla mia dea… e per quanto riguarda questo bambino…” li, il Jenesiano mostrò a Konrad che teneva in mano la collana d’argento nella quale c’era la foto di Camus bambino con la sua famiglia. Camus risentì la stupefazione e il panico del suo zio che, mettendosi la mano al collo, si rese conto che non lo aveva più nel suo possesso. “…quello che suppongo essere tuo figlio, o almeno un parente vicino e possibile allievo, mi assicurerò personalmente che sia ridotto allo stato di schiavo e che non diventerà mai una minaccia per il mio popolo!”
Konrad, come lo risentì Camus, fu preso di una rabbia incredibile, ma che non riuscì a muoversi bene e che non osò attaccare quando vide che il suo nemico gli punto una pistola sopra di lui, pronto a sparare.
-“Dai, fai la tua mossa cavaliere… abbi la decenza di morire nel tentativo di salvare tutto ciò a quale tieni…” iniziò a dire con grande il biondo, poco prima che un grande rumore di tuono, allora che il tempo era chiaro e bello, simile a un potente colpo di fulmine. A questo rumore assurdo e quasi non naturale, sussegguì una specie di buco nero e verde scuro nel cielo, un po' come un vortex che si era appena aperto. Konrad notò che il Jenesiano, alla vista di questa scena, sembrò essere preso da un grande panico, come se fosse paralizzato dal peggiore sensazione che un uomo potesse avere. Inoltre, si rese conto che il suo nemico era a circa dieci metri del bordo del ghiaccio, e che a circa cinquanta metri sotto c’era l’oceano. Camus allora capì gli ultimi pensieri del suo zio: egli non sapeva cosa fosse questa luce verde né perché il nemico era cosi spaventato per questo, ma sapeva che la sopravvivenza di tutti dipendeva dal fatto che quest’uomo sopravvisse o meno. Sicuramente c’erano altri invasori agli occhi dorati, e che la minaccia non era destinata a scomparire per sempre… ma forse poteva fare guadagnare tempo neutralizzando quel nemico di fronte, il tempo di lasciare la prossima generazione, giovani promettenti cavalieri come Camus, di prepararsi…*Camus* pensò allora Konrad mentre Camus lo acoltò *Mi dispiace, non potrò onorare la mia promessa…Ma è la cosa che devo fare per te…per tutti…* e, lì, senza più nessuna esitazione, si precipitò verso il suo bersaglio. Quest’ultimo, riprendendosi del suo blocco mentale e rendendosi conto dell’attacco, sparò e colpì Konrad all’ancia, ma quest’ultimo, sforzandosi ad ignorare il dolore, proseguì la corsa e salto addosso al nemico con le sue due mane completamente ricoperti di un ghiaccio di un freddo assoluto. Una mano afferrò la gola del nemico mentre l’altro gli copri metà del viso, con il dito maggiore entrandogli e crepandogli un occhio. Il Jenesiano provò a urlare di dolore, ma ormai la sua trachea era completamente congelato e nessun suono uscì dalla sua bocca. Sorprendentemente era ancora vivo, e egli provò a colpire ripetutamente il suo aggressore. Ormai Konrad era troppo ferito per potere sperare essere guarito, e quindi fu senza un’ombra di esitazione e che si precipitò al contatto del nemico. Quest’ultimo, rendendosi conto che l’essere che stava per abbattere era diventato come un buffalo americano, noti per scatenarsi anche a costo di morire contro chi li attacca, e che non sarebbe scappato allo scontro frontale, decise di prendere un altro pugnale, ma fu troppo tardi. Nonostante il Jenesiano colpiva ancora e ancora Konrad nelle costole, il pugnale riuscendo a attraversare l’armatura – il che sorprese molto Camus, che capì meglio perché gli dicevano che aveva dovuto subire una cerimonia per essere resa nuovamente viva – il vecchio cavaliere dell’aquario fu troppo forte… e per la grande sorpresa dello stesso Camus, particolarmente violente. In effetti, con una della sua mane congelato allo zero assoluto, Konrad afferrò la meta del viso del suo nemico e piantò direttamente il suo indice in uno degli occhi del suo nemico. Il Jenesiano si mise a urlare di dolore quando il suo occhio esplodo e che il sangue che doveva uscirne si congelò in microscopici ma dolorosissimi punti che entrarono nella sua carne cornea, ma appena il suo grido si fece sentire, Konrad usò la altra mano per prenderlo alla gola e congelarne la trachea, al punto tale che in pochi secondi il grido si trasformò in un semplice soffio acutissimo e appena udibile. Nonostante il dolore ormai insopportabile, Konrad ebbe ancora la forza di riprendersi la collana prima di proiettare con tutta la sua energia il nemico dalla cima de ghiacci dritto nell’Oceano, urlandogli sopra: - “Cadi nel vuoto dell’eterno abisso, e che tutti si scordino delle tue azione malvagie!!!”. Una volta questa faccenda fatta, e il nemico ormai scomparso dal suo campo visivo e, sperandolo, del mondo degli vivi, Konrad si lasciò cadere presso il bordo, pronto a lasciarsi morire serenamente. Egli guardò la foto del suo nipote, il quale, rassegnandosi di non potere parlare direttamente al suo zio, si accontentò di piangere di fronte alla scena e del sacrificio per il bene dell’umanità al quale aveva appena assistito. Però, non era ancora finito per il povero Camus. In effetti, la specie di vortex verde si era ingrandito e copriva ormai tutto il cielo. Konrad/Camus furono allora curiosi, e provarono a capire cosa stava succedendo, quando una specie di corda gli afferrò il collo. Prima che il cavaliere dell’Aquario poté reagire, una potentissima scossa elettrica emanò della corda e, senza lasciare il tempo al povero Konrad di reagire al dolore, egli fu trascinato in giù, dritto sotto l’Oceano. Camus, sempre imprigionato nel corpo del suo zio, non riuscì a liberarsi del cavo, il quale diventò più stretto, mentre continuò a scendere sempre più in profondità. Finalmente, quando ogni singola forza in lui fu svanita, e che non riuscì neanche più a muovere il suo corpo, Camus/Konrad non potessero fare niente altro che provare a vedere gli ultimi raggi del sole mentre l’oscurità degli abissi marittimi li invasero…
Il sogno di Batman
L’oscurità totale…nonostante era il suo elemento, quello nel quale aveva imparato a combattere per portare la giustizia a Gotham e combattere i peggiori criminali, Bruce Wayne non poteva non pensare che era sinistra, poco piacevole e che un giorno rischiava a sua volta di essere avvolto nell’ombra, senza potere uscirne. Più di una volta, aveva pensato prendere la sua pensione, vivere una vita normale da benestante, trovarsi una compagna come Selina Kyle e fare crescere i figli. Ma ogni volta che gli venivano queste idee, la dura realtà lo colpiva violentemente. Se lui lasciasse Gotham, chi avrebbe combattuto la criminalità al suo posto? Il commissario Gordon? No, era un bravo uomo e un ottimo poliziotto, ma da solo non avrebbe la capacità di fare fronte agli peggiori psicopatici, terroristi e super criminali. Dick Grayson o Barbara, aka Nightwing e Batgirl? Neppure…una volta Bruce Wayne era convinto che allenando la prossima generazione, avrebbe assicurato la sua eredità e la sicurezza della città, ma dopo che egli fallì a salvare la vita del secondo Robin, il giovane impulsivo ma promettente Jason Todd, ucciso in modo barbarico dallo Joker, non era sicuro di potere lasciare il suo posto. Questo pensiero si rinforzò il giorno in qui, mentre era stato temporaneamente paralizzato dopo il suo scontro contro Bane, il successore che aveva scelto, Jean-Paul Valley aka “Azrael” dimostrò di essere troppo violente e crudele per diventare l’eroi di cui la popolazione di Gotham aveva bisogno. Inoltre, non poteva veramente contare al cento per cento sugli altri super-eroi: quest’ultimi erano già troppo occupati con i propri nemici, se non addirittura con minacce molto più grave. Come convincere, ad esempio, di convincere Green Lantern di occuparsi di un “semplice” mafioso come il Pinguino quando nell’universo c’erano intere razze di extraterrestri desiderosi di massacrare intere pianete? Come convincere Aquaman di occuparsi delle regolari evasioni di Arkham Asylum quando quest’ultimo, oltre che a dovere gestire il regno di Atlantide, era già attivo a proteggere gli Oceani? Inoltre, anche se potesse prendere la sua pensione, cosa Bruce potrebbe fare? Selina Kyle, la donna per la quale aveva degli sentimenti, era pur sempre Catwoman, una nota ladra che non avrebbe rinunciato facilmente alla sua cleptomania per vivere una vita tranquilla da sposa. Inoltre, oltre al suo maggiordomo Alfred o i suoi allievi, Wayne non aveva né veri amici né famiglia, quindi nessuno con il quale poteva stabilire una relazione sana di lunga durata. Infine, ogni volta che il giornale di Gotham o nazionale riferiva un crimine, un omicida, un attacco, Wayne non poteva fare a meno che pensare a questa fatidica notte, nella quale da bambino uscì dal cinema con i suoi genitori, ridendo di gioia e saltando come solo i giovanissimi possono permettersi di fare imitando il grande Zorro che aveva appena visto, pensando che sarebbe stato troppo fico potere essere a sua volta un eroi mascherato combattendo e umiliando i cattivi che causavano danni alla popolazione innocente. Mentre l’allora bambino Wayne si divertiva, lui e i suoi fecero l’errore di volere attraversare una strada isolata per tornare alla macchina. Li, nella strada immersa nel buio della notte, lontana dalle grandi avenue illuminate della città, Bruce si ricordò che iniziò a preoccuparsi, e allora che i suoi presero la decisione di tornare indietro, e tri proseguire su una via più sicura, un delinquente di trent’anni uscì allo sprovvisto con una pistola in mano, e minacciò di sparare se Thomas Wayne, il padre di Bruce, non gli dava il portafoglio e l’orologio. Nonostante, per quanto se ne ricordava Bruce, Thomas non era un vigliacco, accettò e diede al ladro quello che desiderava. Dopo tutto, cosa erano qualche centinaia di dollari per un miliardario? Però, quando il ladro minacciò la moglie, e provo a strappargli la collana di perle che gli aveva regalato al matrimonio, lì Thomas provò ad intervenire. Per Bruce, fu un vero trauma quando vide due flash bianchi accompagnati da un paio di rumore di spari, prima di vedere i suoi genitori, colpiti al petto crollarono sul cemento, le perle della collana saltando a terra mentre l’assassino si diede alla fuga. Bruce era allora ancora un bambino, ma quel giorno, mentre l’ambulanza portò precipitosamente i suoi in urgenza e che lui, portato in custodia dagli poliziotti che provarono a rassicurarlo sulla salute dei genitori prima di annunciargli, qualche ora dopo, che purtroppo non c’è l’avevano fatta, egli fu costretto a diventare un adulto. L’infanzia di Bruce, come se lo ricordava tramite regolari flash-back che lo mettevano sempre in ansia, era tutt’altro che facile. Certo, era fortunato di essere ricco, di crescere in un’immensa dimora con Alfred che se ne occupava come il proprio figlio assicurandosi che aveva tutto a disposizione, dai viaggi all’estero al migliore cibo e agli migliori istruttori privati. Ma per il resto, la sua vita era stata solo miseria: essere testimone dell’assassinio dei genitori che amava e ammirava così tanto lo aveva traumatizzato, a punto tale che gli psicologi gli avevano diagnostico la sindrome di Post-traumatismo, e lo costringerò a seguire terapie nonché di studiare lontano dagli altri giovani, per proteggerlo dalla pressione degli altri giovani ma impendendogli allo stesso tempo di stabilire normale relazioni per la sua età. Inoltre, solo poche settimane dopo la cerimonia funebre, Bruce si rese conto dell’ipocrisia del mondo. Oltre che a sentire nelle strade o negli giornali della gente sconosciuta, che non conosceva per niente la sua famiglia, congratularsi dalla morte dei Wayne, dicendo cose del tipo “Ben fatto, i ricconi come loro hanno tutto quello che si meritano! Bruce sentì una volta Alfred discutere con un avvocato, e rendersi conto che gli associati del padre, i presunti amici di quest’ultimo, stavano tentando di prendere il pieno possesso della compagnia creata dal padre. Infine, il fatto che l’assassino del padre e della madre, un disperato senza tetto e sotto eroina di nome Joe Chill fu arrestato e condannato ma al contempo diventò al suo malgrado un simbolo della disperazione e della povertà delle fasce meno fortunati della città e, di conseguenza, sostenuto da numerosi attivisti, rese Bruce Wayne amaro, arrabbiato e assettato desideroso di vendetta. Fu così che verso dodici anni, disgustato dalla società ipocrita nella quale viveva e desideroso di essere preparato a combattere nelle strade lo stesso genere di criminale che aveva ucciso i familiari, l’adolescente Wayne prese la decisione di consacrare gli anni successivi a preparare la sua vendetta contro Chill e altri criminali.
Alfred era originariamente opposto all’idea, ma visto che capì che il suo giovane protetto non troverebbe la pace interiore altrimenti, decise di fare del suo meglio per aiutarlo nella sua imprese. Oltre, come detto, che a difendere la legittima posizione di Bruce nella compagnia familiare e a offrirgli la migliore dell’educazione, lo stesso Alfred insegnò al giovane Wayne qualche tecniche di combattimento o di conoscenze strategiche e militare che egli stesso aveva imparato quando era ancora un soldato della Royal Army britannica. Verso tredici anni, Alfred fece venire un certo Ted Grant, un ex-campione di Boxing noto sotto lo pseudonimo di “Wild Cat”, per dare delle lezioni più avanzate di combattimento di corpo a corpo. Impressionato dall’ostinazione di Bruce a volere sempre superarsi sé stesso e a diventare sempre più forte nonostante i colpi presi, Grant convinse Alfred di portare l’allievo a fare una competizione internazionale organizzata nel Brasile, e fu così che Bruce lasciò gli Stati-Uniti. Purtroppo per lui, visto che la vita aveva deciso di essere orribile negli suoi confronti, proprio la sera della competizione una gang locale attaccò il locale, sparando alla gente tra cui Ted che fu mortalmente ferito mentre Bruce fu rapito nonostante la sua resistenza e fatto prigioniero in un campo di prigionieri nell’Amazzonia nel quale fu umiliato dalle guardie, costretto a lavori forzati e dove il suo odio per la gente della peggiore specie iniziò a crescere a punto tale che pensava volentieri a come avrebbe fatto a uccidere questi criminali.
Però, quest’esperienza gli permise di imparare varie cose: Per cominciare, imparò a nascondere le proprie emozioni e a sviluppare una più grande resistenza fisica per non attrare l’attenzione su di sé o, meglio, per non essere più impaurito dalle guardie. Inoltre, visto che nel campo non c’erano solo degli brasiliani, ma anche degli latino-americani di lingua spagnola, olandese e francese, Bruce imparò ad ascoltare silenziosamente fino a riuscire a capire quello che si dicevano. Non lo sapeva ancora, ma stava imparando una cosa essenziale per fare l’eroi: capire e imparare altre lingue, con gli accenti appropriati, nonché semplicemente essere discreto e attento per sentire, ricordarsi e usare al proprio vantaggio i dettagli delle conversazioni. E poi, un giorno il campo fu attaccato da militari, visibilmente arrivati per liberare i prigionieri. Bruce tentò di sfuggire, ma venne messo K.O. da un colpo alla testa e si risveglio qualche ora dopo su un letto di ospedale accanto. Accanto a lui, c’era un uomo, alto, che aveva come caratteristiche di avere i capelli bianchi e gli occhi blu. L’uomo, un ovvio militare, chiese al giovane Bruce chi fosse, e come mai un giovane statunitense si trovava in un campo di uno degli più grandi narcotrafficante della regione. Bruce stava per rispondere onestamente, ma poi ci pensò: se dicesse la verità, l’uomo l’avrebbe probabilmente riportato a casa e da lì. Alfred non l’ho avrebbe più lasciato continuare il suo allenamento né la sua preparazione per fare fuori Chill quando sarebbe uscito dalla prigione.
 
-“Mi chiamo Billy…Billy Jones” iniziò a mentire allora l’adolescente “Ero in vacanza con i miei… e purtroppo siamo stati al luogo sbagliato al momento sbagliato… Contrariamente a loro sono miracolosamente finito in questa prigione ancora vivo”.
 
-“Quindi non hai nessun luogo dove andare?” chiese l’uomo, in modo stoico senza permettere a Bruce se era cascato o meno nella sua bugia “Ma sento che sei arrabbiato, deve essere duro vedere i suoi scomparire della sorte, vero?” chiese l’uomo, allora che Bruce si accontentò di rimanere silenzioso, guardando con rabbia e odio l’uomo. Non che c’è l’aveva personalmente contro l’individuo, a parte che la sua ultima frase lo aveva offeso su un tema che lo toccava personalmente, ma bensì contro tutta la schifezza del mondo che aveva visto. “Se vuoi, posso aiutarti a prendere la tua rivincita…” propose l’uomo.
 
Ancora oggi, da adulto, Bruce non sapeva se aveva preso la buona decisione quel giorno. In effetti, dopo un po' di esitazioni, lui accettò, pensando che l’uomo in questione era una specie di agente segreto o di un soldato di élite che erano mandati dal governo nelle zone più pericolose del mondo. L’uomo, prendendosi allora il cosiddetto Billy sotto la sua ala, lo porto effettivamente in varie zone del mondo dove c’erano dei conflitti o delle fortissime tensioni, come dalla giungla Africana al deserto arabo, passando dalla periferia cinese e dai quartieri sensibili di alcune città dell’Europa dell’est. Come Bruce immaginava, l’uomo era una sorte di militare, che faceva nell’intervento pesante, e per questo motivo imparò al suo allieve un grande insieme di cose che avrebbero permesso a Batman di diventare un ottimo combattente. Laddove Alfred e Ted lo avevano introdotto alla boxe, alla strategia e alla preparazione, l’uomo con i capelli bianchi insegnò a Bruce a usare delle armi e degli esplosivi, a rimanere nelle strade per raccogliere delle informazioni. Però, l’uomo non diceva niente a Bruce sulle missioni né su stesso, e manteneva sempre le distanze, evitando di creare un legame altro che quello di maestro e di allievo. Con il passare del tempo, Bruce inizio a insospettire sempre di più il suo nuovo professore, notando che frequentava sempre gente strana, che non sembravano, quando si era attento, a delle persone molto oneste. Il dubbio si confermò quando decise di seguire discretamente il suo mentore, nonostante quest’ultimo gli aveva ordinato di rimanere in albergo, allora che per due settimane gli aveva chiesto di frequentare alcuni bar di Ginevra alla ricerca di informazione su un certo Richard Knox, un statunitense trasferito di recente in Svizzera. Bruce seguì il suo mentore fino a un tetto, dove capì finalmente che quest’ultimo non era un soldato di élite, bensì un assassino, quando lo vide pronto a sparare con un fucile da cecchino il cosiddetto Knox nella sua camera di albergo. Wayne, nonostante il rispetto che aveva per colui che lo aveva aiutato e insegnato tanto, non poté accettare essere il complice conscio di un omicida, e provo a interrompere il cecchino. Quest’ultimo fu inizialmente preso dalla sorpresa, e manco il suo bersaglio che, sentendo un sparo, scappò via. Però, l’uomo ai capelli bianchi aveva molto più esperienza del suo allievo e non ci mise tanto a metterlo a terra, con un pugnale sulla gola. Li, l’uomo rivelò a Bruce la sua vera natura: Era David Cain, l’uno dei più famosi assassini professionista al mondo, indurito dall’esperienza in Vietnam e di altre conflitti del genere. Ammise anche che aveva sempre saputo chi era Bruce, e anzi che in realtà era lui il suo vero bersaglio quel giorno in Brasile. In effetti, il mafioso di Gotham, Carmine Falcone, pensava che se il giovane Wayne venisse a scomparire, sarebbe stato più facile corrompere l’uno dei suoi successori per ottenere una parte dei profitti di Wayne Enterprise, nonché di promuovere programmi ufficialmente utili alla città ma che in realtà avrebbero direttamente servito i suoi interessi. Però, nonostante la sua fama di assassino spietato, Cain aveva un senso dell’onore, e quando aveva visto che Bruce era solo un ragazzino che aveva sofferto una vita ingiusta, aveva deciso di dargli una chance e di incoraggiarne il potenziale. Dopo di che, Cain disse che ormai si era affezionato al suo allievo e che non aveva il cuore di ucciderlo, ma che era chiaro che quest’ultimo non poteva essere il suo successore. Di conseguenza, lo attaccò a un ventilatore del tetto per impedirgli di inseguirlo, e lo salutò, lasciandolo da solo.
Bruce mise circa tre ore per riuscire a liberarsi e a scappare. Per qualche giorno, riuscì a cavarsela da solo, facendo il punto sulla sua esperienza. Aveva ormai una buona cultura, una buona formazione fisica che, se potenziata ancora un po', l’ho avrebbe reso più agguerrito dei veterani di guerra; conosceva varie lingue e aveva sviluppato l’ascolto e la memoria per ritenere un massimo di informazione in poco tempo, sapeva usare arme; raccogliere informazioni e si rendeva conto che ormai sapeva come funzionava la mente degli criminali, dai semplici dealer alle organizzazioni di più larga scala. Però, mentre ormai sapeva che avrebbe potuto vendicarsi tranquillamente di Chill, si rendeva conto che aveva potenti nemici, contro i quali non poteva fare niente, soprattutto in una città corrotta dalla stessa mafia che lo voleva fare fuori. L’apprendista pensò un attimo provare a entrare in contatto con Alfred, il quale non sentiva da anni ma che sapeva ancora in vita e leale per via delle poche interviste che quest’ultimo faceva negli giornali riguarda la scomparsa del maestro.
Però, proprio al momento in cui stava per andare all’ambasciata americana per dichiararsi, un uomo lo afferrò e, nonostante Wayne era ormai bravo combattente, non ebbe il tempo di reagire che fu buttato dentro un furgone nel quale fu raggiunto dall’uomo prima che quest’ultimo chiuse la porta e ordino all’autista di accendere i motori. L’uomo aveva proprio l’aspetto un membro di una gang di motociclista come si vede in America: Giacca e pantalone neri di cuoio comprendo un corpo abbastanza muscoloso coperto di alcuni tatuaggi, guanti neri con punte in metallo, un bandana sulla testa di capelli neri rasati su un viso serio, con la tipica barba rasata tranne attorno alla bocca, e dei quali i occhi erano nascosti da occhiali da sole da pilota di corsa. Questo strano individuo, però, non si rivelò essere un ennesimo criminale, bensì l’opposto nonostante l’aspetto. Si presentò come Henri Ducard, un svizzero francofono che era detective e cacciatore di testa internazionale specializzato nella ricerca, l’arresto o la neutralizzazione di mafiosi o di persone ricercati con un mandato internazionale. Ducard spiegò che, nonostante non sapeva chi fosse in realtà Bruce, visto che aveva indovinato che Billy era un falso nome ma che non era riuscito a trovarne la vera identità (dopo tutto, l’aspetto di Bruce era molto cambiato da quando era ufficialmente scomparso in Brasile per via della crescita e degli allenamenti, a punto tale che solo coloro che lo conoscevano bene potevano riconoscerlo al primo occhio), ma che in ogni caso aveva abbastanza prove per farlo arrestare come complice di Cain. Prima però che Wayne inventò una scusa, o provò a cercare un modo di svignarsela di questa situazione imbarazzante, lo stesso Ducard aggiunse che sapeva però che il ragazzo non era direttamente partecipe di Cain e che era stato abbandonato da quest’ultimo, e gli fece dunque una proposta semplice: Wayne poteva decidere tra andare in prigione per dieci anni, oppure aiutare lo stesso Ducard a trovare e arrestare Cain in cambio della distruzione di tutte le prove contro di lui. Wayne accettò ovviamente la seconda soluzione, non solo perché giustamente non voleva finire in galera, ma anche perché voleva avere la sua rivincita su Cain ma anche perché, inconsciamente, voleva imparare dallo stesso Ducard. E non ebbe tutti i torti.
Ducard si rivelò infatti un strano individuo, e di tutti quello che aveva di meno le qualifiche per essere un mentore: essi era volgarissimo, amorale nel senso non esitava a usare la forza, a minacciare o a picchiare i sospettati pure di sottrargli informazioni. Una volta, minacciò una delle persone che aveva chiesto i servizi di Cain di buttarlo dal tetto di un grattacielo se non gli rivelava esattamente quando e dove aveva visto l’assassino. Infine, era uno che giocava per soldi a carte, anche se in realtà barrava quasi sempre pur di vincere, faceva scommesse e non esitava a consumare per se stesso dell’alcool e droghe minore. In altre parole, sembrava più essere un criminale che un uomo al servizio della legge. Eppure, presto Wayne si rese conto che non solo in realtà Ducard aveva un buon fondo e che trattava i suoi compagni (Bruce compreso) come membri della famiglia, ma che era effettivamente un detective molto bravo, capace di usare ogni singolo mezzo, dalla pressione degli interrogatori previamente menzionati alla ricerca in vecchi giornali o registri statali, dall’inseguimento per ore fino allo spionaggio tramite lo hacking di computer. Dopo avere osservato direttamente come i criminali funzionavano, Bruce imparò, oltre a tutte le qualità menzionate di Ducard, a conoscere sia la professione di detective, a capire come fare delle ricerche molto spinte e soprattutto a capire come funzionavano e come potevano essere smantellate intere organizzazione illecite a livello globale. Bruce imparò anche qualche trucchetti non proprio leciti che Ducard però usava con la scusa di “farlo per una causa giusta”, come a barrare al gioco, travestirsi e modificare la voce o ancora falsificare degli documenti per ingannare gli sospetti e fargli cadere in una trappola. Con quest’esperienza, Bruce riuscì ad impressionare Ducard il giorno in cui fu proprio lui che, dopo avere hackerato il database di un diplomatico americano in Giappone, recentemente arrestato, per scoprire che quest’ultimo aveva recentemente trasferito un’importante somma di denaro a un account che Wayne sapeva appartenere a Cain. Riuscendo a usurpare l’identità di uno dei parenti del diplomatico, Wayne riuscì a entrare in contatto con uno degli intermedi di Cain e a farsi dare il luogo, l’ora e il bersaglio dell’assassino: L’uno dei testimoni del processo, in un quartiere sud di Kyoto alle 22.30. tra tre giorni. Ducard, come detto precedentemente, era abbastanza impressionato e, mentre lui, l’ancora giovane Bruce e il resto della team iniziò a piegare i bagagli per sbrigarsi di cogliere quest’occasione di fermare l’assassino e di toccarne la prima, propose al suo discepolo di diventare ufficialmente un apprendista detective del suo servizio, offerta alla quale il futuro eroi rispose che ci avrebbe pensato dopo che il suo altro mentore sarebbe stato arrestato, ma per la quale era sinceramente interessato. Proprio come la squadra dell’eccentrico svizzero aveva previsto, riuscirono ad entrare nella casa del bersaglio proprio al momento nel quale Cain lo aveva messo K.O. e legato a una sedia il tempo di mettere in scena un falso suicidio. Però nonostante l’accurata preparazione di Ducard, Wayne e del resto della team, la loro “preda” era comunque un maestro nell’arte di uccidere il prossimo e di svignarsela, e riuscì a uccidere l’uno dei compagni del detective prima di saltare dalla finestra, inseguito da Ducard e Wayne che gli diedero la caccia sugli tetti della città nipponica nonostante il diluvio che c’era a quest’ora. Alla fine, Cain riuscì a sparare alla spalla e alla gamba dello francofono, ma prima che l’assassino potesse dargli il colpo di grazia o scappare definitivamente, Bruce intervenne e iniziò una lotta a pugni violentissima con il suo vecchio mentore. Alla fine, contro ogni attesa, il giovane riuscì ad avere la meglio e mise a terra il mercenario prima di prenderlo a pugni sul viso finché quest’ultimo fu completamente coperto di sangue.
 
-“RAGAZZO! BASTA COSI!” ordinò Ducard che provava a rialzarsi e che vedeva che il suo allievo stava per uccidere il mercenario allora che quest’ultimo doveva essere consegnato vivo. Sentendo questo, e rendendosi conto che il suo prossimo pugno poteva essere quello in troppo, Bruce si fermò.
 
-“Ah…ahahah” inizio a ridere per la prima  volta in anni Cain sputtando sangue e guardando con un aria di soddisfazione Bruce con il suo occhio ancora aperto “Dai… fallo… ti ho promesso che potevo aiutarti a vendicarti… quindi non avere pietà…”
 
Bruce rimase immobile. Da una parte, era sempre desideroso di fare fuori sia Chill che Falcone una volta tornato a Gotham e che se voleva farcela doveva farsi forza e imparare a uccidere… Ma d’altro canto non riusciva a fare fuori Cain nonostante sapeva che quest’ultimo era responsabile della morte di diecine di persone e che alla base lo doveva anche ucciderlo lui. Però, non ci riusciva: qualcosa bloccò il suo gesto. Forse era per il fatto che nonostante tutto rispettava il suo vecchio allenatore… o forse perché era in realtà troppo debole per sporcarsi le mane...
 
-“Peccato…” sospirò Cain “Ancora un po' e saresti diventato il combattente perfetto… almeno posso essere orgoglioso di essere stato sconfitto dall’unico bersaglio che ho giudicato degno di sopravivere… Bruce Wayne” finì per dire il criminale prima di svenire.
 
-“Bruce Wayne? Sei Bruce Wayne, il figlio del defunto miliardario Thomas Wayne e erede dell’omonima compagnia?” fece sorpreso Ducard, ancora a terra, scombussolato di imparare finalmente la vera identità del suo apprendista in questa maniera, prima di iniziare a ridere come fanno le persone sotto shock… “Allora è vero che sei sopravvissuto a quest’attacco in Brasile? Ed è così che hai incontrato David Cain?! Ho raggione?! E cosi?!”
 
-“Si” rispose silenziosamente Bruce, sempre interrogandosi sé stesso sul perché non aveva avuto la forza di uccidere l’assassino.
 
-“AHAHA! so che ci penso era ovvio AHAH!” inizio a ridere Ducard nonostante il suo dolore “Lo sai, non sei solo bravo a trovare i nascondini dei altri, lo sei anche per nascondere te stesso! Sei stato bravo a nascondere la tua identità! AHAh… Ma perché non me l’hai detto subito?! Lo sai che ci sono delle persone, tra le quali alcuni impiegati importanti della tua compagnia o quello che, se non sbaglio, ti fa da maggiordomo che ti cercano ovunque ancora oggi?”
 
-“Non te l’ho detto perché non ero pronto a tornare… dovevo ancora preparami per essere pronto.”
 
-“Pronto a cosa?! Bah, chi se ne importa giovanotto! Ormai tutto è finito ragazzo.” Fece Ducard un po più calmo e con una voce di sincera amicizia “Dai, aiutami a rialzarmi. Consegnammo quel tizio alle autorità locale per toccare la paga e ti riporto a casa. Immagino che saranno tutti felici di ritrovarti e che potrai finalmente avere la tua legittima vita tranquillo di giovane riccone!”
 
Bruce si avvicinò lentamente a Ducard, il quale sorridente gli stendo la mano per essere rialzato… però, il suo giovane allievo non lo aiuto, bensì gli prese il cellulare, il portafoglio e un paio di manine…
 
-“Cazzo fai ragazzo?! Sto per riportarti a casa tua dal tuo tutore!”
 
-“Lo so…” fece Bruce con una voce molto serie mentre mise le manine all’inconscio Cain per impedirgli di scappare in caso in cui si risvegliava, prima di prendere il cellulare e di iniziare a mandare SMS “E proprio per questo che me ne vado”
 
-“Cosa?! Ma perché?! Non vuoi rivedere la tua casa?! Sai quanti giovani vorrebbero avere la fortuna di vivere nel lusso come potresti farlo!?”
 
-“Certo che voglio tornare a Gotham… ma te lo detto, non sono tornato prima perché non ero pronto… e ancora non lo sono…”
 
-“Pronto a cosa? A fare il super-eroi come negli fumetti[1] per sradicare tutta la corruzione di Gotham da solo? AHAHA!” scherzò Ducard prima di rendersi conto, dalla faccia silenziosa e molto seria di Bruce, che era proprio questo che voleva “Tu... tu sei pazzo!” aggiunse allora lo svizzero tutt’altro che sorridente “Credi davvero che un giovane come te può confrontarsi da solo contro le mafie più potente degli Stati Uniti?! E’ un miracolo che fino ad so te la sei cavato, ma so devi smetterla con questi scherzi! Se vuoi, ti aiuterò a proteggerti della gente malintenzionata negli tuoi confronti! Ti aiuterò a diventare poliziotto o commissario nella tua città!”
 
-“Ducard… siete stato un ottimo professore... e vi ringrazio di avermi aiutato, salvato nonché  delle vostre proposte che in un'altra situazione avrei accettato… ma è una faccenda personale che potrò fare solo quando sarò pronto… Vi chiedo solo di contattare Alfred Pennyworth, e dirgli che sto bene e che tornerò a Gotham quando sarò finalmente preparato…”
 
-“Non fare l’imbecille Bruce!” si arrabbiò Ducard che provava in vano a rialzarsi
 
-“Ho comunicato la nostra posizione al resto della squadra… penso che ci metteranno solo poche minuti ad arrivare per prendersi cura di te e assicurarsi che Cain non scappa… Scusa se prendo il tuo portafoglio, ne ho bisogno per vivere qualche giorno. Ma te lo restituirò quando tornerò a Gotham… Grazie di tutto” finì con dire Bruce lasciando cadere il cellulare prima di scomparire nella notte e nella nebbia causato dagli ventilatori del tetto, allora che Ducard iniziò a gridare disperatamente il suo nome per convincerlo di fermarsi.
 
Un paio di mese passò da quest’evento, mesi durante i quali Bruce, per via di un insieme di circostanze, si spostò a Hong Kong dove ebbe qualche problemi con la giustizia locale per, ironicamente, avere tentato di rubare con un complice del materiale di Wayne Entreprise da rivendere sul mercato nero. Per la seconda volta, egli si ritrovo in un campo di prigionieri, ma stavolta non ci rimase molto perché un strano individuo pago le guardie in cambio della sua liberazione. Prima di uscire dal carcere, Bruce incontrò quest’uomo: Sembrava avere quarant’anni, ma li portava molto bene, come se faceva continuamente un allenamento intensivo. Il viso, pulitissimo, con una barba tagliata perfettamente in punta e dei capelli marroni tranne sugli lati dove erano bianchi, rifletteva una grande intelligenza, ma anche una grande severità. L’uomo aveva un vestito elegante orientale, di colore verde, che sarebbe stato strano vedere in Occidente. Oltre al vestito, Bruce notò una strana collana d’oro, sulla quale c’era un disegno con delle scritture in arabo e un disegno di due spade incrociate su un fuoco.
 
-“Sei tu che mi hai liberato?!” fece Bruce senza buone maniere mentre inizio a farsi la barba prima di uscire.
 
-“Mi sembra ovvio” rispose l’uomo sedendosi sull’unica sedie presente nella cella.
 
-“E perché ti preoccupi di un ladruncolo in un carcere sperduto nel mezzo di nulla?”
 
-“Non mi preoccupo di un ladrone… mi preoccupo di Bruce Wayne” rispose tranquillamente l’uomo alla più grande sorpresa dell’interessato, il quale smise di lavarsi il viso per ascoltare, incuriosito.
 
-“Come lo fai a sapere?”
 
-“Beh… semplice… è da qualche tempo che la mia organizzazione ti tiene d’occhio. So praticamente tutto di te: della tua sfortuna da bambino, dal tuo passato con Cain e della tua amicizia con Henri Ducard… So anche la vera ragione per la quale non sei tornato a casa… Tu vuoi la vendetta… vuoi sfogare la tua rabbia su coloro che commettano le peggiori ingiustizie e che fanno della società nella quale viviamo un ambiente squallido sporcato dalla corruzione, dall’ipocrisia e della follia degli uomini. Però so anche che non hai avuto il coraggio di fare il passo necessario per mettere David Cain definitivamente fuori gioco…”
 
-“Ebbe, a te che te ne importa?!”
 
-“Diciamo che anche io credo in una società più giusta, senza criminali o gente cattiva che opprime i deboli e gli innocenti, e che vedo che oltre ad avere un punto in comune con te intravedo un particolare potenziale negli tuoi confronti”
 
-“E quindi vuoi propormi di diventare il mio maestro e di raggiunge la tua… organizzazione?”
 
-“No, questa è la tua scelta Bruce” fece l’uomo rialzandosi e buttando un giornale statunitense sul tavolo sul quale era scritto in prima pagina “Bruce Wayne è vivo! Contattate le polizie internazionale per ritrovarlo”
Accompagnato da una foto di Alfred commosso sostenuto da Ducard “Io ti do questi due biglietti” aggiunse l’uomo con appunto degli ticket “Il primo è per prendere un treno dalla città più vicina fino a un aeroporto civile per riportarti direttamente a Gotham, dove puoi riprendere la tua vita di prima e vivere tranquillo. Il secondo biglietto ti permette di andare in treno per la città di Ya’an, a una sessantina di chilometri dell’Himalaya. In questa zona delle montagne, si dice che cresce un fiore blu ma con i bordi verdi, molto raro. Se vuoi, vai a trovare il fiore e, chiedendo di me, prova a trovare la mia base nelle montagne di questa catene e lì, se mi trovi, ti aiuterò a diventare l’uomo che vuoi essere e darti quello che ti manca. Come detto, la scelta è tua…” disse l’uomo prima di aprire la porta per andarsene.
 
-“Ey!” fece Bruce ancora scombussolato per l’improvvisa situazione e la strana offerta “Come posso fidarmi di quello che mi hai detto?! Non mi hai neanche detto come ti chiami!”
 
-“Il mio nome vero è un segreto per tutti. Ma puoi chiamarmi Ra’s Al Ghul”
 
Buttato via del carcere come un sacco di spazzatura, con addosso solo un vestito sporco e una borsa di plastica con un po’ di acqua e gli famosi biglietti, Bruce fu molto esitante: Iniziava a pensare che doveva rinunciare al suo progetto e a tornare a Gotham. Dopo tutto, cominciava veramente a sentire la mancanza di Alfred e a vergognarsi di averlo lasciato da solo, senza spiegazioni nonostante tutto quello che aveva fatto e continuava a fare negli suoi confronti. Ma d’altro canto, sentiva che Ra’s non gli mentiva, che gli poteva dare quello gli mancava, e non se la sentiva di rinunciare al suo percorso allora che sentiva che era quasi arrivato alla fine. Fu così che in un mese e venti giorni, Bruce decise di seguire la seconda opzione, e imparando a cacciare o a mendicare, nonché a parlare un minimo di cinese per chiedere informazione, riuscì a raggiungere un monte roccioso e a trovare questo famoso fiore. Dopo di che, parlando con la popolazione contadina locale, scoprendo simboli nascosti che decifrò, egli riuscì finalmente a capire dove si trovava la base di Ra’s Al Ghul e, scalando la montagna finché arrivo in una zona costantemente sotto la neve anche di giorno finì miracolosamente per arrivare a una specie di tempio orientale, proprio al momento in cui aveva finito le sue provviste e che non c’è la faceva più. In effetti, riuscì a malapena a salire le scale e ad aprire la porta, dove lo aspettavano una cinquantina di persone interamente coperti di nero, un po' come degli ninja, e il misterioso Ra’s Al Ghul che, felice, lo felicitò per avere superato la prova di iniziazione, ma che l’allenamento sarebbe stato più difficile. Per un ulteriore anno, infatti, Bruce ricevette il suo più duro, ma anche più completo allenamento: Ra’s gli insegnò l’arte del combattimento a varie arme bianche e di alcuni arti marziali più intensivi. Ma anche altre cose molto più particolare: l’arte della dissimulazione, sia usando il proprio ambiente che bombe i fumo; l’arte dell’infiltrazione, entrando in luoghi custoditi senza farsi notare; l’arte della comprensione delle piante e degli prodotti chimici, per creare bombe di vari generi o prodotti di varie utilità, dalla guarigione temporanea agli sonniferi; l’arte di concepire se stesso arme o strumenti, come una corda da lanciare per arrampicarsi sugli tetti più facilmente; l’arte della conoscenza antica e della decifrazione degli testi segreti o codificati; l’arte di concepire trappole e della pazienza. Allo stesso tempo, una profonda amicizia nacque tra gli due uomini, e Ghul confessò che ebbe il desiderio di sradicare ogni forma di criminalità il giorno in cui la sua prima moglie fu selvaggiamente assassinata da un ladro allora che era incinta. Grazie agli constanti allenamenti e alla Fu così, che nonostante un bel po' di botte (nonostante ormai si era abituato) e di prove difficili, Bruce riuscì a superare Ra’s al Ghul in un duello amichevole allora che lo doveva prima identificare tra un centinaio di individui nascosti e mascherati. Ghul fu allora molto contento, e disse a Bruce che, dopo anni di vita, era finalmente riuscito a trovare un suo degno successore al comando della Ligua dell’Ombra., ma che doveva compiere un’ultima prova. Ghul fece allora segno e due dei suoi uomini iniziarono a trascinare fino a Bruce un uomo, che visibilmente era stato sotto tortura.
 
-“Quest’uomo è un ladro nonché un assassino. Come me, so che vuoi la fine della fine dell’ingiustizia in questo mondo. Per questo, bisogna levare combattere i criminali alla radice. Fallo fuori, e diventi uno dei nostri.”
 
Bruce alzò il pugnale che Ghul gli aveva dato, ma fu di nuovo preso dalla stessa esitazione che aveva avuto per Cain. Eppure questa volta non conosceva personalmente questo tizio, colpevole di un crimine simile a quello di Joe Chill nei suoi confronti. Bruce si rese allora conto di una verità che non voleva ammettersi prima di allora: Lui semplicemente non riusciva a uccidere, perché nel più profondo di sé, sapeva che se iniziava a uccidere, soprattutto per la rabbia, che allora non sarebbe stato diverso da coloro che voleva combattere.
 
-“Bruce, cosa aspetti?!” iniziò a impazientarsi Ra’s
 
-“Mi dispiace maestro” disse allora Bruce consegnando il pugnale a Ra’s mentre l’uomo che avrebbe dovuto uccidere inizio a piangere di speranza. “Io non sono un boia”.
 
-“Bruce” provò a convincere in modo chiaro Ra’s Al Ghul “Sai come me  di quello che questa gente è capace di fare. Non ho bisogno di parlarti di nuovo del dramma che ho avuto con mia moglie o di parlarti di tutti coloro che commettano peccati nel proprio interesse. Il filosofo francese Rousseau diceva che l’uomo è fondamentalmente e che era la società stessa a corromperlo, ma si scordava di dire che erano gli stessi individui ad avere costruito le società decadente! Se vuoi veramente pulire il mondo della schifezza, devi capire che bisogna sporcarsi le mani e rasare i fondamenti degradanti per rifarne degli nuovi! Quest’uomo ha ucciso freddamente tre persone, esattamente come quel Chill ha fatto con i tuoi genitori, senza mostrare nessuna pietà! Se tu fai prove di compassione, allora fai prova di una debolezza che i tuoi nemici potranno sfruttare!”
 
-“E’ questo il punto…” rispose Bruce, sfidando dall’occhio il suo maestro “E’ questo che gli distingue da noi. Se ci mostriamo come loro, accecati dall’odio, allora non siamo migliori. Non lo volevo vedere, perché tutti questi anni pensavo solo a vendicarmi subito di Chill e degli criminali come Falcone, ma anche se le facesse fuori tutti, altri sputerebbero e sarebbe un solo ciclo di sangue senza fine…”
 
-“E cosa pensi fare?” s’innervosì allora Ghul “Portarli alla giustizia? Sai meglio di me che i criminali si ridono della legge, quando addirittura non la controllano! Guarda Gotham, dietro i discorsi rassicuranti del commissario e del sindaco, perfino i ciechi si rendono conto di che realmente comanda! Anzi, il commissario Loeb non si nasconde neanche più di pranzare con Falcone!”
 
-“E tu cosa pensi di fare Ghul?” rispose Bruce, redendosi conto che la discussione prendeva una direzione che non gli piaceva. “Fare giustizia tutta da te: dall’arresto all’esecuzione delle persone senza un giudizio?”
 
-“Fare giustizia? Scherzi vero? Saranno anni che giro nel mondo e non ho visto un singolo luogo dove la giustizia è un vero valore! No. Io non credo a queste teorie studentesche benestante secondo le quali tutto si risolve con il tempo, la buona fede e gli bei discorsi ingenui! Io ormai sono convinto che solo una azione diretta, violenta e totale sia l’unica soluzione, e per questo è necessario sapere fare quello che è necessario!”
 
-“Cioè?”
 
-“Distruggere la società stessa! Fare scomparire ogni singolo individuo potenzialmente dannoso e fare scatenare l’anarchia totale, finché non rimarranno solo che rovine e le persone che saranno degne di rimanere in vita per potere ricominciare da capo! E insieme, Bruce, cominceremo dal peggiore covo di criminali di questa era: Gotham city! Tu conosci la città, sai quant’è corrotta, e sai anche come farla crollare per rifarla nascere!”
 
-“Quindi pensi di essere abbastanza degno per decidere chi merita di vivere o no?” rispose Wayne, preparandosi al peggio sentendo che avevano raggiunto il punto di non ritorno “E quante persone innocente, o giuste ma che sono costrette a piegarsi, morirebbero inutilmente? Diecine, centinaia, migliaia? Mi dispiace Ra’s, hai ragione su tante cose: sulla necessità di combattere il crimine con tutte le forze, sul fatto che la giustizia stessa deve tornare ad essere una norma, e che bisogna agire… ma non in questo modo… io troverò un altro modo, un modo che non faccia di me quello che odio di più. Ra’s… con il tuo aiuto, possiamo trovare un altro modo…”
 
-“Sei ancora giovane Bruce, e come tale sei ancora un inconscio. Sono convinto che un giorno mi capirai, e che sarai un mio degno successore… ma nel frattempo se non sei con me, allora sei contro di me!”
 
Bruce, nonostante erano passati anni e che era diventato un adulto conscio delle proprie capacità e dei propri limiti, pensava sempre a quello che succede dopo con una grande ansia. In effetti, Ra’s al Ghul buttò l’uomo sul piano di sotto, dove c’era un rogo cerimoniale accesso e prese la sua spada. Bruce dovette allora combattere, questa volta sul serio, contro il suo maestro e gli altri allievi di quest’ultimo. Non si ricordava di tutti gli dettagli, talmente tutto si svolge precipitosamente. Si ricordò solo che riuscì a salvare in extremis il condannato a morte al costo di una grave ferita sulla schiena, e che, per via di una granata lanciata male a un posto sbagliato, ci fu un’esplosione che lo butto lui, l’uomo che aveva appena salvato e Ra’s fuori, su una penta della montagna che portava a un precipizio. Bruce si ricordò anche che salvò in extremis Ra’s, il quale reso incosciente dall’esplosione, stava per cadere nel vuoto. Dopo essersi assicurato che il suo mentore era vivo, ma neutralizzato, Bruce partì insieme all’uomo che consegnò alle autorità locale. Dopo di che, decise di tornare finalmente a casa.
Il suo ritorno, che Bruce vide in Flash-back, fu tutt’altro che piacevole. Prima di tutto, dovette confrontarsi con Alfred, che certo fu felicissimo di rivedere il suo giovane padrone, come un padre che sarebbe felice di rivedere il figlio tornare sano e salvo dalla guerra…ma d’altra parte, Bruce sentiva che l’unica persona che poteva ormai considerare come una famiglia aveva nei suoi confronti un spizzico di delusione. In effetti, Ducard gli aveva narrato tutto, e Alfred si era sentito tradito, anche se da canto suo non mancò mai alla sua lealtà. Inoltre, Bruce dovette affermarsi anche nel mondo degli affari, per finalmente ricuperare il suo legittimo posto di direttore della compagnia contro i membri del consiglio che, durante gli anni in cui era ancora un bambino o che era assente, avevano quasi rovinato l’azienda pur di ottenere un massimo di guadagno sul corto termine, lasciando il compito al giovane Wayne di ristrutturare tutto. Bruce dovette anche confrontarsi contro i giornalisti e i paparazzi che iniziarono, come c’era da aspettarlo, ad assediarlo di domande ad oltranza. Ma il peggiore shock fu che solo qualche giorno dopo essere tornato, gli giornali annunciarono che Joe Chill, l’uomo che aveva assassinato i suoi genitori, era stato a sua volta ucciso in carcere. Qualche anno fa, Bruce sarebbe stato contentissimo di sentire questa notizia, ma i tempi erano cambiati, e soprattutto il contesto della morte di Chill non gli permetteva di festeggiare. In effetti, Joe Chill aveva negoziato una riduzione della pena in cambio di informazione sul sistema criminale in vigore, ed era più che probabile che il suo compagno di cella lo aveva ucciso per ordine di uno dei mafiosi locali, probabilmente Falcone o quel misterioso Balck Mask che era comparso sulla scena qualche anno dopo la scomparsa in Brasile. Inoltre, Bruce venne a sapere che Chill lasciava dietro di lui una bambina, che aveva circa la stessa età di lui quando erano morti i suoi genitori. Convinto ormai della sua idea secondo la quale, se avesse ucciso Joe Chill come l’ho voleva prima, sarebbe diventato a sua volta un assassino che lasciava orfani, Bruce, con il supporto di Alfred e quello occasionale di Ducard, iniziò il suo percorso di eroi. Usando il materiale tecnologico che Wayne Enterprise gli aveva messo a disposizione, e ispirandosi alla sua paura infantile che aveva nel confronto degli pipistrelli, decise di crearsi un’armatura con le somiglianze di questi mammiferi notturni per inspirare la paura agli criminali nelle strade notturna e, dopo qualche modifiche, innovazione e tentativi, Bruce riuscì mano a mano a diventare il giustiziere che ironicamente aveva sognato di essere quando aveva visto Zorro al cinema. Con il tempo, riuscì a mettere in carcere la maggioranza dei mafiosi, a tenere a bada i nuovi super-criminali che erano comparsi, compreso lo stesso Ra’s Al Ghul che come aveva promesso aveva tentato di distruggere Gotham. Batman era anche riuscito a cancellare la corruzione della città, facendo arrestare Loeb per farlo rimpiazzare dal molto più integro e onesto poliziotto James Gordon. Però, nonostante fino ad so ebbe una maggioranza di successo, aveva comunque avuto dei grandi fallimenti, e si chiedeva sempre se aveva fatto la cosa giusta quando da bambino si era giurato di eliminare la criminalità.
Ansioso fino allo svenimento per tutti questi ricordi, Bruce si alzò sudato dal suo letto e, dopo esserci messo un accappatoio, percorse i corridoi della grande dimora nella quale viveva. Questi erano lussuosi, riempiti di mobili di alto valore, di quadri rinascimentali nonché di un largissimo insieme di oggetti di lusso, dalle armature medievale alla porcellana cinese e prussiana, e di impressionate collezione di biblioteche esposti in vitrina. Ma nel mezzo della notte, con solo lui e Alfred a viverci, il luogo era freddo, inospitale, assente di vita, e chiunque avrebbe finito con finire in disagio a vivere in solitudine in un luogo cosi immenso. Bruce uscì nel giardino, e andò in direzione del piccolo mausoleo dove erano sepolti i Wayne. Li, entrando, si fermo di fronte alla tomba dei suoi genitori e, lasciando scappare tutte le angosce e i rimpianti che teneva nascosti a tutti per tutti questi anni, si lasciò cadere in ginocchio e iniziò a piangere per lunghi minuti…
 
-“Padre…madre… mi dispiace cosi tanto…”
 
-“Ti dispiace cosa, Brucie? AHAHAHA!”
 
Il miliardario smise subito di piangere e ritrovo il suo serio, riconosceva questa voce da psicopatico tra mille… Però come faceva il suo nemico di sempre a conoscere il suo nome?! Bruce si girò, pronto a combattere, ma non solo quando si girò non vide nulla… non “nulla” nel senso che non c’era nessuno, ma proprio nel senso che non c’era più niente, né le altre tombe né la porta d’entrata! Al contrario, sentì una mano afferrarlo e stringerlo con molta forza. Si girò nuovamente per scoprire con orrore che la tomba dei suoi parenti era aperta e che due paia di braci lo trascinavano dentro. Contro ogni attesa, Bruce non riuscì a liberarsi e fu portato dentro la tomba. Lì inizio a cadere in un vuoto scuro senza fine, mentre centinaia di pipistrelli, all’aspetto vampiresco, giravano tutto attorno a lui, mordendolo e graffiandolo ovunque allora che la risata infame dello Joker tuonava in continuazione, rafforzata da una profonda sensazione di echo.
 
-“ALLORA BATSY? COSA TI DISPIACE? DI ESSERE SOPRAVISSUTO ALLA TUA CADUTA IN QUESTA FOSSA PIENA DI PIPISTRELLINI?! Urlò la voce dello Joker allora che Batman finalmente atterrò violentemente. Mentre si rialzò, si rese conto che so stava indossando la sua armatura, ma che aveva le mane coperte di sangue. Preso di spavento, l’eroi guardo attorno a lui e vide che si trovava in una strada abbandonata, con dietro di lui, alla sua sinistra e alla sua destra degli muri così alti che non vedeva la cima, lasciandoli come univa possibilità di camminare in avanti, nonostante era poco illuminata e che finiva dentro l’oscurità. Ma il pipistrello fu terrificato quando, nonostante la strana composizione del luogo, si rese conto che questa era la strada dove i suoi genitori erano stati uccisi, e fu terribilmente alterato di vedere i cadaveri di quest’ultimi, ormai freddi e bagnanti nel proprio sangue, a pochi metri da lui.
 
-“Ey tu” fecce la voce dello Joker sotto Bruce, quest’ultimo guarda e vide che, non sapeva come, teneva nelle sue mane Joe Chill, coperto di pugni e visibilmente moribondo. Ma Chill non somigliava a sé stesso la notte in cui uccise i genitori di Batman, ma aveva lo stesso sorriso difforme e orrendo dello Joker, nonché i capelli e gli occhi impazziti verdi di quest’ultimo “Forse ti dispiace di non averle salvati e di non avermi fatto fuori, è così ragazzino?! AHAHAHAHA” ride la versione Chill dello Joker prima di morire.
 
Batman era un eroi che era abituato a superare le proprie paure e a nascondere i propri sentimenti, ma già che l’incubo degli flashbacks lo avevano reso molto ansioso, lì iniziò ad essere disperato. Sentendo che la voce dello Joker continuava a parlare oltre l’oscurità, Batman iniziò a correre in questa direzione. Mano a mano che correva, dietro di lui diventava completamente scuro con dei urli di dolore mentre davanti compariva sempre più luce… e trace di sangue… Dopo un po', pur non smettendo di correre, Batman fu alterato di vedere sempre più cadaveri di persone a lui ignote, tranne tre persone ancora vive, che riconosceva nonostante avevano tutti i tre lo stesso viso orrendo dello Joker che aveva visto su Chill.
Il primo di questi tre individui, fu Carmine Falcone, il mafioso che aveva tentato di uccidere Bruce da bambino e che fu il primo criminale arrestato da Batman quando entrò in azione.
 
-“Forse ti dispiace di non avermi arrestato prima, o che ancora oggi ci sono degli tizzi come me! Sai, ci saranno sempre della gente come me, che profitterà delle crepe del sistema per il proprio beneficio! Faresti meglio ad abbandonare, e considerare la vita come un gioco nel quale si ride quando si vince e si muore quando ci perdi! AHAHAHA!” fini col ridere alla Joker Carmine, prima di essere trascinato via e di scomparire sotto i cadaveri delle sue vittime che Bruce non era riuscito a salvare.
 
Il secondo degli individui fù David Cain, seduto su un banco accanto alle sue vittime.
 
-“Forse ti dispiace di non esserti reso conto prima della mia natura, e di avermi inconsciamente aiutato? Faresti meglio di darti una ragione: Non vali meglio di me alla fine, e sei un ipocrita, come tutti gli altri! AHAHAHA!” ride con la voce dello Joker Cain prima di tirare fuori una pistola e spararsi in testa, come aveva fatto per suicidarsi in carcere allora che Bruce seguiva gli insegnamenti di Ra’s Al Ghul.
Quest’ultimo fu appunto il terzo individuo che Bruce incontrò sul cammino, quest’ultimo aveva in mano la sua spada sporca di sangue, e vederlo con la faccia impazzita dello Joker mise particolarmente terrore a Batman.
 
-“Forse ti dispiace di non avere seguito il mio consiglio? Cosa sono qualche morti innocenti in confronto a tutte quelle delle vittime dovuta agli pazzi che hai lasciato in vita?! Tu non volevi essere come questi criminali, e guardati, alla fine degli conti tu sei peggio! AHAHAHAHA!” urlò come un pazzo Ghul buttandosi per uccidere Bruce. Quest’ultimo, colto alla sprovvista, riuscì in extremis ad afferrare il suo aggressore e a urlare “NO! NON E VERO! SEI TU IL MOSTRO!” prima di dargli un pugno.
 
 Senza spiegazione, Ra’s scomparì in una nuvola di cenere al momento dell’impatto, una nuvola che coprì interamente Batman il quale, quando ricopro la vista, vide che era all’entrata di Arkham Asylum. Cioè la prigione e asilo psichiatrico di Gotham, costruita su un’isola lontana del resto della città, dove erano rinchiusi i peggiori pazzi, psicopatici e super criminali della città. Batman era molto familiare con questo luogo, visto che ci rinchiudeva i suoi nemici sconfitti con la vana speranza che un giorno quest’ultimi sarebbero stati curati e avrebbero potuto reintegrare la società come onesti cittadini. Ma purtroppo, tranne pochi casi, i suoi nemici rimanevano dei pazzi, che evadendosi commettevano ulteriore atrocità, e ogni evasione, ogni morte commessi da loro, era una sconfitta personale per il giustiziere, visto che sembravano dare ragione a Ghul e che dimostravano i limiti della moralità del giustiziere.
In ogni caso, Batman sentiva che le risate continue dello Joker provenivano dell’edificio, e, provando a farsi forza, decise di entrarci. Apri il cancello e, dopo avere attraversato il parco per entrare dalla porta principale, si fermo di fronte a una scena surrealistica, fascinante ma soprattutto spaventosa: I muri, le finetre, e il tetto erano uguali all’edificio Ottocentesco dell’Asilo nella realtà, ma il pavimento non c’entrava niente con il resto del luogo. In effetti, era interamente composto di una griglia metallica sopra un’immensa piscina di un liquido verde chimico e altamente tossico, del quale i vapori e gli gas dello stesso colore illuminavano da solo il luogo dandogli un’impressione malsana, spettrale, malefica. Al fondo della stanza, dove di solito c’era il balcone dove c’era la statua del fondatore dell’Asilo, c’era un trono composto interamente di ossa, e sul quale era seduto il Joker, sempre ridendo. Però, lo Joker non era vestito con il suo abituale vestito viola e verde, bensì con un vestito normale e di lusso nero, con una camicia bianca e una cravatta. L’unica cosa particolare, e che portava una capa rossa e teneva nelle sue mane una specie di elmo, completamente liscio. Batman riconobbe questo vestito, nonché di questo liquido tossico, ma nonostante il dolore di questa notte risalì in lui, ebbe solo un’idea in mente, raggiungere lo Joker e farlo smettere di ridere. Il giustiziere inizio a correre, ma inciampo su qualcosa. Quando si rialzò vide con orrore che erano scomparsi diecine e diecine di cadaveri, ovunque, dal suolo sugli muri fino ad essere appesi dal tetto. La maggioranza di loro gli era sconosciuta, ma alcuni di loro erano familiare: Dick Grayson, il primo Robin e attuale Nightwing, tagliato letteralmente in due. Barbara Gordon, la figlia del commissario che per un tempo era stata Batgirl prima che lo Joker la paralizzò di sparandogli alla colona vertebrale, era stesa morta con una ferita immensa sulla pancia. Ducard e Alfred erano entrambi impiccati su delle cornici. Selina Kyle per canto suo era stata trafitta da lance per tutto il corpo. Infine, riconobbe Jason Todd, il secondo Robin, nella stessa posizione in cui lo trovò quando lo Joker l’aveva lasciato morto dopo averlo massacrato con un piede di porco.
 
-“Cosa ti dispiace?” parlò una voce che Bruce riconobbe. Quando alzò gli occhi, vide che era l’ex suo amico e procuratore di Gotham Harvey Dent, il quale dopo essere stato sfigurato a metà da un criminale era caduto nella follia ed era diventato il criminale Two Face. Quest’ultimo teneva nella sua mano sinistra la moneta sgraffiata su un lato che usava sempre per prendere delle decisioni e teneva con quella destra una pistola che puntava sulla testa del commissario Gordon. “Ti dispiace che non sei riuscito a salvarmi? Ho a salvare la giustizia di Gotham? Non importa, tanto la tua missione è solo una cosa vana” finì di dire lo sfigurato prima di fare esplodere la testa di Gordon.
 
Bruce, preso dalla disperazione e dalla rabbia, provò a buttarsi contro Dent, ma fu afferrato. In effetti, mentre la risata dello Joker diventò sempre più forte, tutti i altri super criminali comparirono all’improvviso, e iniziarono a prenderlo di botte mentre lo trascinavano verso lo Joker. Nonostante fosse un sogno, Bruce sentì ogni singolo colpo con grande dolore, ma a tormentarlo erano le parole che uscivano dalla bocca dei criminali.
 
-“Cosa ti dispiace? Che saremmo sempre cui? Fatene una ragione, i mercenari che hai incontrato hanno ragione di dirti che l’unico modo di riuscirci è di farci fuori!” ride un nano obeso con un fisico difforme ma vestito molto bene, notò come il mafioso che si faceva chiamare il Pinguino, allora che diede un colpo di ombrella in faccia a Batman mentre i nove RED mercenario, comparsi all’improvviso, ridevano della scena.
Di solito il Pinguino era un avversario facile da sconfiggere al corpo a corpo, ma li Batman non riusciva più a muoversi, ed era letteralmente un giocatolo alla merce dei suoi nemici.
 
-“Lasciami indovinare” disse allora un uomo vestito con un abito verde sul quale c’erano dei disegni di punti interrogativi, Edward Nigma detto “L’Enigmista”, un pazzo di grande intelligenza ossessionato col dimostrare la sua superiorità intellettuale anche al costo di fare degli “giochetti” che potevano costare la vita agli cittadini “Ti dispiace perché nonostante i tuoi sforzi noi rimaniamo pazzi, che non possiamo tornare normale cittadini?”
 
-“Come se uno come me potesse reintegrare la società” urlò un gigantesco mostro rettile, di nome Killer Croc, mentre alzò Batman per buttarlo violentemente contro una colonna in direzione di dove il Joker stava.
 
-“E perché dovremmo smettere di essere pazzi? La pazzia è cosi bella! Grazie a te, ho finalmente trovato chi ero davvero, nonché l’amore della mia vita! Grazie di tutto Batsy!” ride come una demenziale una ragazza bionda vestita di un abito di carnevale rosso. Questa ragazza era l’uno dei più grandi fallimenti di Batman: una volta era Harley Quinzell, una promettente psicologa dell’Asilo alla quale era stata affidato il compito di curare il Joker, ma alla fine era stato il pazzo a corromperla, a convincerla di diventare la sua ragazza e di commettere crimini insieme a lui. Bruce aveva per lungo tempo sperato di potere curare almeno lei, ma non c’era niente da fare contro la sua ossessione per il suo amore per il Joker. L’ormai criminale nota come Harley Quinn diede allora un potente colpo di martello a Bruce, il quale cadde in un gruppo di malfamatti che iniziarono a calpestarlo di colpi, insultandolo sulla sua ipocrisia, la sua inutilità e la sua debolezza. Non riuscì a riconoscere tutti i criminali che lo picchiarono a questo momento, ma penso vedere Poison Ivy, una donna una volta vittima di una sperimentazione e che da questo momento era diventata legate alle piante, al punto tale da preferire quest’ultime agli esseri umani che provava a sterminare, e il Mad Hatter, un uomo di piccola statura ossessionato dagli racconti di Alice al Paese delle Meraviglie. Dopo qualche minuto, fu afferrato al collo da un colosso esageratamente muscoloso, che aveva come vestito una tunica da wrestling nera, una maschera di catch messicana e un insieme di tubi metallici che, attaccati da un dispositivo sulla sua schiena fino ad entrare in varie parte del suo corpo. Bruce prese paura quando riconobbe Bane, l’unico uomo che lo aveva sconfitto e quasi ucciso sul serio. Quest’ultimo inizio a buttare in ogni direzione Batman, distruggendo il luogo, prima di dargli una serie di pugni molto potenti.
 
-“Rialzati Wayne! E’ tutto quello che hai? Pretendi essere un eroe, eppure ti lasci sconfiggere come un volgare pupazzo di allenamento!?” provocava Bane mentre tutti i altri ridevano come lo Joker “E questo che ti dispiace?! Di non essere forte come lo volevi?! Di non essere degno del tuo titolo di eroi?! Di essere un constante fallimento?!”
 
-“O forseeee” disse allora improvvisamente un voce spettrale allora che una mano gigante afferrò il pipistrello, il quale si rese conto che era una versione gigante dello Spaventapasseri, un criminale che era diventato un maestro nell’arte di creare prodotti allucinogeni che facevano risalire le peggiore paure delle persone per scatenare caos, disperazione e suicidio alle sue vittime. Batman aveva provato a trovare un antidoto, ma nel migliore dei casi riusciva solo a cancellare gli effetti sul momento, e ogni volta doveva di nuovo confrontarsi ai suoi peggiori ricordi, e il fatto di essere sprovvisto di materiale, di essere ferito e di essere di fronte a una versione gigante di questo genio dell’orrore, il quale aveva anche creato un costume difforme, sporco e misterioso per aumentare l’ansia e la paura delle sue vittime, rendeva qualsiasi possibilità di cavarsela impossibile “Fooorseeee, ti dispiaceee di non esserrreeeee capaceee di superareeee le tue paureeeee…dopo tutto sei un sempliceeeee umano come tuttiiiiiii. Non hai nessuno potereeeeee… nessunoooo amicoooooo… come farestiiii tu sempliceeee individuoooo a salvareeee il mondoooo se decidessimooo di unireeee le forzeeeeee…. O se i altriiiii superoiiii diventassssserrooooo malvaggiiiii? E cosa sucederaaaa quandooo non ci saraaaai piùùùù? Tutto sarà statoooo vanoooooo, non crediiiiiii? Hai sentitoooo la storiaaaa degli zalgooooo…. Hanno provatoooo a salvare il loro mondooooo…e hannoooo fallittooooo…e tu falliraaaai lo stessooooo!” finì con dire il spaventapasseri prima di lanciare Batman direttamente agli piedi dello Joker, il quale, si alzò e, fermando Bruce a terre mettendo un piede sul petto di quest’ultimo e spingendo con una forza molto superiore a quello che aveva nella realtà, iniziò a parlare, allora che la grande finestra circolare che era sopra di lui iniziò a illuminarsi, come se fuori c’era un grande incendio che iniziava.
 
-“Ragazzi! Ragazzi! Avete tutte le buone ipotesi! Ma la realtà, e che a lui dispiace soprattutto una cosetta!” disse il clown prima di smettere di sorridere, il che con la sua cicatrice alla bocca gli dava un aspetto ancora più preoccupante del solito “La verità è che ti dispiace di essere la causa di tutto questo? Di essere la causa della morte dei pochi tuoi compagni… tutto questo perché ti rifiuti di uccidere…di uccidermi…di avermi creato… vero?” fece allora lo psicopatico entrando in un lungo silenzio, prima di ricominciare a ridere come un demonio. Allo stesso momento, il muro dietro di lui crollò. E Batman vide una scena che non aveva mai visto di persona prima. Dietro lo Joker, per chilometri c’era quello che somigliava a una città. Ma non una città odierna, con i grattacieli, né una città che somigliava a una città conosciuta. L’architettura, in effetti, era completamente sconosciuta, con case in terracotta che somigliavano più a dei piccoli nidi di api che a delle case umane. La struttura più vicina a questi edifici noti a Bruce erano i mausolei di terracotta in Mali, prima della loro distruzione dagli islamici, ma perfino questi erano troppo diversi da quello che vedeva. Ma la cosa che lo terrificò fu di vedere questa città nelle fiamme, mentre coloro che sembravano essere gli abitanti, delle strane creature a metà umanoide e a metà feline, di colore giallo proviste di pelliccia, code e di corna, e vestiti come ai tempi della preistoria, provavano a scappare disperatamente o a proteggere i più piccoli. Non ci volle molto a Batman per capire chi fossero i responsabili di tale distruzione. Allora che il Joker rideva sempre, un immenso astronave a forma di aquila comparì nel cielo e iniziò a sparare raggi ovunque, distruggendo diecine di quartiere. Allo stesso tempo, degli Jenesiani in armatura comparirono, e iniziarono a massacrare, senza pietà e senza distinzione, ogni creatura alla pelliccia gialla sul loro passaggio. Il resto dell’edificio di Arkham crollò e Batman, girando la sua testa, vide che al posto di tutti i cadaveri umani che aveva visto prima c’erano i cadaveri di questi esseri felini, e che al posto dei suoi nemici di sempre c’erano degli Jenesiani in armatura che continuavano a sparare agli superstiti. Batman allora guardò lo Joker, disperato, e vide che quest’ultimo aveva a sua volta lasciato il suo posto a un Jenesiano in una grande armatura, simile a quella di Hy’ardofius, e che alzando un’immensa spada per decapitare il nostro eroi di Gotham, disse in una lingua sconosciuta ma che Bruce riuscì a capire.
 
-“Questo è il destino che spetta ai deboli!”
 
Bruce, riuscì solo a vedere la spada essere sbattuta su di lui, prima di svenire nell’oscurità.
 
Il sogno di Spia
Strasburgo, piccola ma non poco importante città tipicamente medievale, con i suoi canali divisi tra ponti che sostenevano alte torre di guardia in pietra e la sua cattedrale, nonché del suo palazzo settecentesco, era sempre stato un luogo abitato dagli uomini. Ironicamente, però, la città era sempre stata luogo di litigo tra i popoli latini e Germanici. Già nell’Antichità, i romani difendevano la loro base sulla loro frontiera del Reno che sarebbe diventato Strasburgo contro le orde germaniche dell’est; poi, nel medioevo erano i Franchi che partivano da li per assediare i popoli germanici e per secoli la città, nonché la sua regione nota come l’Alsazia, passava regolarmente dalla Francia al Sacro Romano Impero Germanico e vice versa, sempre con il prezzo di migliaia di morti in battaglia. Nel 1870, la Francia conobbe una grande umiliazione quando il suo secondo Imperatore, Napoleone Secondo, subì una clamorosa disfatta a Sedan di fronte al neonato Secondo Reich Tedesco retto dall’Imperatore Whillem I e dal suo geniale cancelliere Bismarck, i quali erano riusciti in pochi anni a unificare tantissimi piccoli stateli insignificanti in un vero e proprio impero e prima potenza militare terrestre in Europa. Ovviamente, Bismarck non si privò di fare pagare il prezzo caro prezzo agli sconfitti, costringendo l’Imperatore Francese di abdicare e di cedere al Reich, appunto, l’Alsazia e la Lorena. Per quarant’anni, i Francesi, popolo noto per essere particolarmente presuntuoso e per considerarsi i migliori del pianeta che non ammettevano mai i propri fallimenti, non seppero digerire tale umiliazione, e fu con grande gioia che colsero la Grande Guerra nel 1914 come l’occasione di prendere la rivincita. Nonostante erano vigliacchi, e che senza l’aiuto degli Britannici, degli Cani, Italiani, Algerini etc. non ci sarebbero mai riusciti, i Francesi riuscirono a ricuperare le due province. Ma a un prezzo costosissimo di migliaia di morti, compresi civili e di intense distruzione. I Francesi, pensandoci i più grandi del mondo, commisero però un errore molto importante, di quello che non si vede subito le conseguenze ma che peggiora nel tempo fino ad esplodere. In effetti, oltre a ricuperare i propri territori persi nella guerra Franco-Prussiana, i Francesi convinsero gli altri alleati a mostrarsi particolarmente severi negli confronti della Germania: Soppressione dell’Impero, confiscazione di tutte le colonie, perdita di un terzo degli territori a favore della Polonia, Belgio e Danimarca, divieto di avere un esercito, costrizione di essere sotto osservazione internazionale ma soprattutto la responsabilità di tutti i danni materiali della guerra con un pagamento di oltre 132 miliardi di Marchi Tedeschi, il che era una follia, come provarono a fare capire i diplomati tedeschi, visto che era molto di più che tutte le risorse nazionale messe insieme, e che esigere una tale somma condannerebbe la Germania o a pagare per quasi un secolo, o di tassare al massimo il proprio popolo condannandolo alla miseria. I francesi, sostenuti dagli inglesi, comunque, non cambiarono idea. Anche quando il popolo tedesco iniziò, come previsto, a vivere nella miseria e che, per tentare di salvare l’economia, il governo locale decise di fermare temporaneamente le esportazioni di carbonio e di acciaio che servivano in parte a ripagare il debito, i Francesi, dopo avere convito i Belgi, non esitarono ad entrare in territorio tedesco e ad occupare la ricca regione minerale della Ruhr per prendere con la forza il riscatto, senza preoccuparsi minimamente della popolazione locale. Non c’era niente da stupirsi quando, nel 1929 la crisi Americana di Wall Street colpì l’Europa e la Germania molto indebolita dal Trattato di Versailles imposto nel 1919, che centinaia di tedeschi furono rovinati, finendo nelle strade o suicidandosi per la disperazione e che gli superstiti, disperati, umiliati e delusi dal governo democratico che non era riuscito a difenderli dalla pressione straniere o dalla crisi, decisero di eleggere nel 1932 un uomo, fino ad allora escluso dal resto della politica, che prometteva di rimettere il paese in sesto, abolire il Trattato di Versailles e di ridare alla Germania la sua gloria passata vendicandosi degli alleati, in primis la Francia e gli traditori della patria. Quest’uomo, ormai famoso, si chiamava Adolf Hitler, e imponendo poco a poco una dittatura ispirata al Fascismo con un rinforzamento del totalitarismo, riuscì a migliorare l’economia tedesca, infrangendo il trattato di Versailles e creando un’economia di guerra. Approfittando del fatto che gli inglesi e gli Francesi lo sottostimavano nelle sue ambizione, e della loro debolezza dimostrata durante i negoziati di Monaco sulla Cecoslovacchia, Hitler decise nel 1939 di scatenare una seconda grande guerra con l’invasione della Polonia, seguita da quella danese, norvegese e degli paesi del Benelux. I Francesi, che si ritenevano gloriosi e invincibile, non avevano modernizzato le loro difese e si buttarono in pieno nella trappola di Hitler, molto più preparato. Dopo solo diciotto giorni, il Maresciallo Petain, eroi della Grande Guerra che era l’unica speranza, decise di capitolare all’invasore, confermando la vigliaccheria dei Francesi quando quest’ultimi sono in posizione di svantaggio, visto che contrariamente agli paesi precedentemente citati e al Regno Unito che resisterò fino alla fine ad ogni costo, decise di arrendersi allora che gli rimanevano la maggioranza delle sue forze militare. Il paese degli presuntuosi subì allora l’umiliazione di essere diviso in due: La metà Nord sotto diretta occupazione nazista e una metà sud, retta dallo stesso Petain che aveva giurato fedeltà a Hitler…in altre parole tutta la Francia era occupata. L’Alsazia e Strasburgo, però, furono integrati direttamente all’amministrazione tedesca, come lo era stato nel 1870, e questo fatto era stato reso più facile per il fatto che buona parte della popolazione locale sosteneva Hitler. In effetti, nel 1919 quando la città torno ad essere francese, centinaia di abitanti locali, tedeschi o discendenti di matrimonio tra francesi e tedeschi, si trovarono esclusi della società, considerati dagli nuovi arrivanti come degli “traditori” o degli “impuri”, e presi spesso come bersaglio degli “veri” francesi quando volevano sfogarsi o trovare una pecora nera. In altre parole, Strasburgo era diventato un centro nevralgico del commando militare tedesco per controllare il territorio a Ovest del Reno e per organizzare gli attacchi contro il Regno Unito, e la popolazione locale e in grande parte favorevole a punto tale di aiutare quanto fosse possibile gli SS, rendendola una città molto sicura per i nazisti. Eppure, in una sera del giugno del 1944, proprio in una cella di un bar in periferia della città, un piccolo gruppo di sei persone di varie età, stava discutendo proprio di un piano per danneggiare l’occupante. Quello che sembrava essere il cervello dell’organizzazione, un uomo di sessant’anni, vestito come un contadino con il tipico berretto grigio ma che portava un paio di medagli ottenute durante la Grande Guerra, caratterizzato da degli baffoni grigi tipicamente ottocenteschi e da un naso grossissimo e rosso, dava ordine agli altri, mostrandogli una mappa.
 
-“Allora, ragazzi, ecco la situazione: Come sapete abbiamo ricevuto un messaggio codificato da parte che del reparto dei nostri compagni a Londra, il che ci diceva che l’informatore tedesco che si è arreso di sua spontanea volontà l’anno scorso agli mangia-pudding fa non aveva mentito sul fatto che lavorava a un progetto che poteva dare un vantaggio a questi paraculi di tedeschi.”
 
-“Ma comandante Rochefort” chiese allora un ragazzo biondo di circa diciott’anni, anche lui vestito come un contadino, che portava una borsa piena di strumenti di elettricista e di forbice metalliche di grande dimensione “Se non sbaglio, quest’informatore aveva dichiarato avere distrutto i piani di questa arma”
 
-“Esatto Focult” rispose Rochefort, con una voce che faceva capire che non amava essere interrotto “Però le sue ricerche erano comunque sotto stretta osservazione, e sembra che provano a rifare quest’arma, o quest’invenzione, basandosi sulle osservazioni e sugli sbricioli rimasti alla loro disposizione. In ogni caso, il messaggio ci parlava anche di una possibile dimostrazione di un prototipo di quest’arma proprio cui a Strasburgo. Informazione confermata dal nostro amico Graudlard” finì col dire Rochefort indicando un altro individuo nella stanza, quest’ultimo era un quarantenne obeso, con degli baffoni nere, e che si distingueva degli altri dal suo uniforme da poliziotto.
 
-“In effetti” rispose con una voce un po' ingenua Graulard “Dopo domani, alle ore 22.30, arriverà una nave al porto fluviale con a bordo…non indovinerete mai…Heinrich Himmler in persona!”
 
-“Himmler?! LO Himmler?!” fece tutti in coro tranne Rochefort “Il secondo di Hitler, il capo della Gestapo?!”
 
-“Proprio lui” fece Graulard, provando a darsi un aspetto di genio e di orgoglio, ma rendendosi ridicolo “Arriverà per assistere alla dimostrazione dell’arma, proprio in questa piccola fattoria, requisita dagli SS, sul lato est del Reno.”
 
-“Gli ordini di Londra sono chiari” fece Rochefort “Anche se siamo solo noi, abbiamo come compito di rubare, o almeno distruggere il prototipo dell’arma, rubare i piani e, se l’occasione si presente, fare fuori Himmler.”
 
-“Ma comandante” fece allora un terzo individuo, di circa trent’anni che sembrava venire dal Maghreb e che teneva un fucile da cecchino “Siamo dieci… otto tenendo conto che Graulard non deve fare scattare la sua copertura e che lei… senza offesa, non può partecipare all’operazione per la sue età”
 
-“Te ne darò dell’età! Irrispettoso Algerino che non sei altro Ahmed!” s’innervosì Rochefort dando un colpo di canna in testa all’arabo, prima di calmarsi e di riprendere “E comunque si, perché abbiamo lavorato a un piano che dovrebbe darci il vantaggio nonostante l’inferiorità numerica. Ma dovette essere tutti coordinati altrimenti siamo finiti! Allora ascoltatemi bene, soprattutto voi due i gemelli!” disse Rochefort, puntando a due ragazzi perfettamente simili. Entrambi dovevano avere appena compiuto vent’anni, e si distinguevano degli altri su ogni aspetto. Per prima cosa, erano abbastanza belli ragazzi, somigliando a degli attori hollywoodiano, con dei capelli neri lisci e luccicanti grazie alla cera che usavano per mantenerla ferma e da occhi blu particolarmente misteriosi. Inoltre, laddove i altri erano vestiti comunemente, loro portavano vestiti eleganti, con piccola giacca rossa su una camicia bianca nuova di zecca e perfino la cravatta, come se fossero uomini d’affare. Però, i gemelli si distinguevano di loro stessi solo per una cosa, il loro carattere: L’uno sembrava nervoso, un po' arrabbiato e impaziente, e giocava con un coltello; mentre il secondo era molto più rilassato, anzi troppo rilassato, e agiva da presuntuoso fumandosi una sigaretta che usci dalla suo porto sigaro in metallo.
 
-“Oh comandante Rochefort” fece ridendo il gemello rilassato “Vi ho già detto di trattarci un po’ meglio che degli furfanti… dopo tutto, siamo stati direttamente allenati dagli servizi inglesi prima di essere stati mandati per aiutarvi… inoltre vi ricordo che mi chiamo Jean-Luc”
 
-“E io Jerome” aggiunse infastidito il gemello nervoso.
 
-“Conosco già la vostra biografia e le vostre capacità, ma non vi dispensa di ascoltare e di prestare attenzione! Maledetti giovani che non si rendono mai conto dell’importanza delle cose, ai miei tempi i giovani rispettavano l’autorità, non perdevano il loro tempo a curarsi del proprio aspetto guardandosi allo specchio allora che i loro padri…”
 
-“Ehm… comandante…” provò a parlare un po' intimorito Ahmed “Forse sarebbe tempo di riprendere le spiegazioni della missione…”
 
-“DECIDO IO QUANDO RIPRENDO IL DISCORSO, FURFANTE MANGIANTORE DI HALLAL!” urlò Rochefort dando un secondo colpo di canna al povero Ahmed, prima di calmarsi “Però hai ragione il mio buono Ahmed… quindi ecco il piano: Graulard come lo sapete è un poliziotto della città, ed è noto dalle guardie e dagli cittadini. Inoltre è in parte responsabile della sicurezza per quando verrà Himmler, anche se finirà ufficialmente il suo servizio prima. Negli fatti, il nostro bravo Tom” fece Rochefort indicando un ragazzo con i capelli rossi, un po' bruttino per via dell’acne ma che dava un’apparenza di simpatia “contatterà il commissariato facendosi passare per un ufficiale tedesco che chiederà di rinforzare all’ultimo minuto la sicurezza del fiume mandando una piccola squadra di SS. Graulard sarà ovviamente contattato e porterà questi soldati a una piccola nave che porterà a metà del fiume”.
 
-“E chi sarebbero questi soldati SS?” chiese nervoso Jerome
 
-“Non hai capito, fratellino?” deride Jean-Luc, “Saremmo noi, ovviamente!”
 
-“Esatto, voi tutti, tranne io che rimarrò cui per darvi le istruzione tramite radio e Tom che sarà in un altro edificio, pronto a comunicarvi o a comunicare a Londra ogni eventuale problema, e Graulard che rimarrà sulla nave, voi indosserete tutti degli uniformi che i nostri compagni hanno rubato. Sbarcherete sulla costa est del fiume e vi dirigerete verso la fattoria. Focult darà il segnale quando trafficherà il sistema elettrico facendo cadere tutto nell’oscurità. Lì Jean-Luc entrerà nella fattoria e ruberà i piani o l’arma mentre il buono Ahmed farà da copertura a distanza. Ahmed, se vedi che Jean-Luc a un problema, o se vedi l’occasione dopo che egli sia tornato, spara a quel figlio di cane di Himmler! Hai capito!”
 
-“E io, cosa devo fare?” chiese impaziente Jerome
 
-“Tu rimane di riserva e organizzi la fuga in caso in cui le cose vanno storte per tuo fratello” rispose Rochefort
 
-“Ma perché lui a la parte più interessante mentre io devo fare il poveretto che aspetta?!” si lasciò esplodere Jerome “Ho le stesse capacità sua!”
 
-“Certo certo” moco il sue fratello “Ma in realtà no, tutti sanno che sono più bravo di te in ogni campo… beh tranne per giocare al coltellino, ma mi sa che non perdo niente!”
 
-“Non offenderti Jerome!” provò a calmare Rochefort “Lo sappiamo che sei bravo, ma è anche vero che i vostri istruttori a Londra mi hanno comunicato che eri un po' troppo testa calda, frettoloso e impaziente. E questa è la nostra grande missione, quella che non dobbiamo assolutamente fallire, ed essa richiede la massima discrezione, il che è più adatto a tuo fratello. Però hai comunque una grande responsabilità quindi…”
 
-“Certo, mio fratello lì! Mio fratello là! Sai una cosa, decidete pure, tanto sono solo uno che deve eseguire gli ordini! Mi farete un recapitolo sul momento, ma so ho bisogno di uscire prendermi l’aria! Non vi dico buona notte signori!” fece molto arrabbiato Jerome prendendo pugnale e giacca prima di uscire, sbattendo la porta.
 
-“Certo che tuo fratello è impetuoso!” disse con un po' di rabbia Rochefort
 
-“Jerome è sempre stato un po' impulsivo” rispose indifferente Jean-Luc “E ogni tanto abbiamo i nostri conflitti. Ma nel fondo è un bravo ragazzo che vuole solo affermarsi e dimostrare che è capace… Penso che quando avrà un po' più di autostima e capirà la nozione di sarcasmo si calmerà”
 
-“Vabbè, comunque non è un problema che sia partito visto che ho detto le basi del piano” disse Rochefort sedendosi e tirando fuori una bottiglia di vino con cinque bicchieri e una baguette “Anche se devo aggiungere che l’arma sia come una specie di fucile molto potente e pesante, e che dovrai prepararti a portare un grande peso. Ma so, ragazzi, facciamo un brindisi!” finì con dire il veterano della Grande Guerra riempiendo i bicchieri allora che tutti tranne Ahmed li presero volentieri.
 
-“Allora, furfante del deserto, non gradisci il mio buon vino locale?” disse offeso Rochefort
 
-“Ma io sono musulmano e la mia fede me lo impedisce!” provò a giustificarsi terrificato il povero Ahmed “Inoltre è scritto che questo vino è Italiano!” Rochefort guardò la bottiglia, e arrabbiatissimo di vedere che il suo compagno aveva ragione lo tirò verso di lui “A ME NON IMPORTA DELLA TUA FEDE DI MANGIATORI DI PECORE, GIA CHE HAI RIFIUTATO DI MANGIARE IL SALAME CHE TI HO PORTATO L’ALTRA VOLTA, ALLORA MI FARAI IL PIACERE DI BERE QUESTO VINO?! HAI CAPITO BEDUINO?!”
 
-“Certo che il comandante esagera un pochino con il povero Ahmed. Che bravo ragazzo di sopportarlo così!” sussurrò Tom a Focult
 
-“Vedrai, il comandante era in stazionamento in Algeria ed è cresciuto con la convinzione che noi europei dobbiamo educare i altri popoli… ma a suo modo rispetta e apprezza Ahmed” rispose a voce bassa Focult allora che Ahmed, avendo accettato a suo malgrado il bicchiere per accontentare il suo superiore. A questo punto, tutti alzarono il bicchiere con un grande “VIVE LA FRANCE, DE GAULLE E MORT AUX BOCHES!”[2]
 
Qualche ore dopo, i giovani del gruppo lasciarono Rochefort, il quale viveva nella cella nascosto dalla Gestapo con la complicità del barista, e Ahmed che non solo dormiva anche lui cui, ma che sarebbe stato comunque incapace di uscire visto che, dopo avere bevuto un solo un bicchiere di vino, si era addormentato pesantemente. Accompagnati da Graulard, che in virtù di essere un poliziotto locale, Tom, Focult e Jean-Luc se ne andarono verso le varie zone in cui alloggiavano, visto che dormire nello stesso posto sarebbe stato troppo rischioso nel caso in cui l’uno di loro sia scoperto dalla Gestapo tedesca o dagli collaborazionisti. Però, questa piccola camminata durò un po' di tempo, e questo lasciò i vari membri del gruppo a conoscersi meglio. Graulard era il tipico poliziotto obeso del quartiere, quello che nessuno prendeva veramente sul serio, e che viveva ancora dalla madre. Però, nonostante era un sfigato della vita, aveva deciso di rimanere a Strasburgo dopo l’invasione, proprio perché sapeva che quest’ultima sarebbe diventato l’uno dei centri più importanti del controllo tedesco e che avrebbe potuto partecipare alla resistenza nonostante il pro-germanismo locale. Focult non aveva niente di particolare da narrare sulla sua vita, se non era cresciuto in Lorena, l’altra regione direttamente integrata dagli nazisti, e che era scappato della casa familiare dove il suo padre, che era sempre stato un nostalgico del Secondo Reich, lo voleva mandare nell’esercito della gioventù Hitleriana. Tom infine, spiegò che era ebreo, e che era riuscito a sfuggire in tempo il giorno in cui un gruppo di soldati SS entrarono a casa sua per portarsi via i genitori e il resto della famiglia. Non sapeva dove erano finiti, ma sperava che gli rivedrebbe in futuro, e che nel frattempo voleva contribuire a modo suo a combattere l’invasore, soprattutto nella comunicazione di informazione e nella falsificazione di documenti per permettere alle persone ricercate dalle autorità di sfuggire in Svizzera o, anche se era più pericoloso, in Spagna per poi uscire dal continente. In poche parole, questi tre erano brave persone, ma che somigliavano a tanti nella loro stessa situazione, e quindi ebbero finito abbastanza presto la loro presentazione. Al contrario, Jean-Luc suscitò particolare interesse ai suoi compagni.
 
-“Ci pensavo Jean-Luc” chiese Graulard “E’ vero che te i tuo fratello siete eravate le celebrità del teatro Vaudeville di Lille[3]?”
 
-“In realtà non eravamo solo a Lille, ma facevamo prestazioni un po' ovunque nel paese, ma anche nel Benelux o la Svizzera” rispose l’interessato, facendo finta di essere indifferente ma contento di essere al centro dell’attenzione “Ma si, fino alla guerra nonostante eravamo ancora adolescenti eravamo il duo dei “Fréres Diablotin”, o dei piccoli diavoli se preferite.”
 
-“Strano nome” commentò Tom “E, scusami la mia incultura, ma non ho mai sentito parlare di voi prima, cosa facevate in questo gruppo teatrale?”
 
-“Ebbeh, Jerome e Io siamo purtroppo orfani, e abbiamo dovuto cavalcarsela da soli, contando solo sull’altro per sopravivere. E sai, quando vivi nelle strade si impara abbastanza velocemente a fare i ladri. La differenza tra noi e i altri ladruncoli di strada è che non ci accontentavamo di prendere discretamente la borsa delle vecchie signore mentre facevano le passeggiate. Noi eravamo ambiziosi! E facevamo anche delle belle truffe sotto il naso degli poliziotti! Senza offesa Graulard”
 
-“Se ci fosse stato io, credo che tuo fratello e te saresti ancora in prigione” provo a dire con orgoglio Graulard, mentre Jean-Luc, rotolando i occhi proseguì
 
“Certo certo… In ogni caso, in pochi anni eravamo diventati proprio bravi per fare gli attori e travestirsi. Alcune volte facevamo finta di essere i figli di un garagista che si proponevano di rimettere in sesto le auto di qualche borghese e, quando tornava, vedeva la macchina nuova di zecca, ci pagava e se ne andava prima di rendersi conto troppo tardi gli mancavano alcuni pezzi di meccanica o di effetti personali che avevamo già rivenduto. Altre volte, l’uno faceva il ragazzino noioso che chiede domande inutile al magazziniere di strada mentre l’altro ne approfittava per prendere un po' di merce nelle tasche. Ma penso che il nostro colpo più grosso sia stato quando ci siamo truccati per distinguerci abbastanza da non fare vedere che eravamo fratelli, farcendo finta di litigare tra di noi come se eravamo di due villaggi rivali che insultavano l’un l’altro, con lo scopo di fare partire una vera e propria guerra di strade tra gli abitanti e, quando c’è stata abbastanza confusione, prendere tranquillamente oggetti di valore. Ehehe!”
 
-“Ma eravate dei veri criminali!” si offese Graulard, mentre i altri due erano piuttosto impressionati che dei bambini erano riuscito a causare un caos del genere.
 
-“Quando vivi nelle strade non pensi se quello che fai è bene o male” disse un po' più serio Jean-Luc “Fai quello che puoi per sopravvivere, anche se per questo devi rubare. Inoltre eravamo realmente degli orfani, non dei ladruncoli che non volevano trovare un lavoro onesto o degli zingari che sfruttano i più deboli per arricchirsi. In ogni caso, un giorno abbiamo fatto un spettacolo di strada, nel quale imitavamo le personalità più famose del momento o anche alcune persone del pubblico. Questo spettacolo era illegale, e infine pensavamo andarsene prima che arrivasse la polizia, ma invece fu il proprietario del teatro vicino che ci trovò e, impressionato dalla nostra performance nonostante eravamo giovani, ci propose di lavorare nella sua truppa. Ovviamente, degli talenti come noi sarebbero stati sprecati nelle strade, e con l’età non sarebbe stato più altrettanto facile manipolare la gente con le truffe, quindi abbiamo accettato questo lavoro più onesto e redditizio senza esitazione. Ma abbiamo conservato il titolo dei piccoli diavoli per ricordo dei bei tempi. E per quanto riguarda le nostre attività, erano molto varie: Prestigiazione” fecce facendo all’improvviso comparire una sigaretta dietro l’orecchio di Focult “Dissimulazione di oggetti vari, per lo spettacolo ovviamente” prosegui consegnando a Graulard un oggetto, il quale fu molto sorpreso quando si rese conto che era il proprio portafoglio, controllando freneticamente su di sé se non gli mancava qualcos’altro “E ovviamente la recitazione. Quest’ultima cosa è diventata la mia specialità: ormai sono capace di improvvisare un grande catalogo di personalità, e se osservo una persona per qualche ore, sono capace di imitarlo alla perfezione”.
 
-“Davvero?” decise di sfidare Focult “Provalo”.
 
A questo momento, accettando la sfida, Jean Luc inizio ad abbassare la schiena, fare finta di camminare zoppicando un vecchietto e, imitando alla perfezione i gesti e soprattutto la voce di Rochefort iniziò a dire “Prestate attenzione al piano! Giovanotti irrispettosi del sacrificio dei avi! Ahmed, brutto figlio di una cammello in turbano, cosa cacchio fai?!” dopo di che, Jean-Luc si rialzo, prese una postura più alta, ma più insicura e, riuscendo a imitare l’espressione faciale dell’algerino, iniziò a dire imitando la voce di quest’ultimo “Ma comandante, la riunione si è conclusa un’ora fa! Al contrario, è ora di pranzo quindi forse è tempo di…” E fù cosi che per qualche minuto Jean-Luc fece ridere i suoi compagni imitando un litigio tra il comandato e il maghrebino.
 
-“Ebbe, devo ammettere” disse Focult riprendendosi dalle risate “Se non fosse per l’aspetto, non c’è niente che ti distingue di loro due! Come fai a immitarli cosi perfettamente, perfino con la voce?!”
 
-“Te l’ho detto, mi sono specializzato nell’imitazione e l’usurpazione dell’identità. Già che ero bravo quando ero al teatro, il fatto che gli servizi segreti inglesi mi hanno allenato quando io e Jerome siamo scappati raggiungere la resistenza a Londra, mi ha perfezionato. Anche se ammetto che sarebbe ancora più impressionante se c’era un modo di prendere pure le somiglianze delle persone che imitò”
 
-“Ma dici che tu ti sei specializzato nell’imitazione, ma per Jerome?”
 
-“Ah, mio fratello” riprese Jean-Luc accendendosi un’altra sigarette “Anche lui è bravo nell’imitazione, ma finisce sempre col commettere un errore che lo tradisce, soprattutto quando è nervoso. Ma al contrario, è diventato molto bravo al lancio dei coltelli e nella manipolazione negli giochi. A proposito non giocate mai a carte con lui!”
 
-“Ma, posso fare una domanda personale?” chiese Tom “Parli del tuo fratello come di un bravo ragazzo, però non smettete di litigarvi quando siete l’uno accanto all’altro, e sembrava essere – scusami – uno nervoso in crisi”
 
-“Beh” rispose un po' perplesso Jean-Luc “E’ il mio unico parente e amico, siamo cresciuti insieme, non ci nascondiamo niente e siamo sempre stati complici, sempre qui per aiutarci a vicenda… Però a Londra mi sono dimostrato migliore, e dunque preferito mentre lui non smetteva di essere paragonato a me… Ma ci siamo litigato prima di tornare in Francia.”
 
-“Lasciami indovinare” ride Focult “Per una ragazza?”
 
-“Come hai fatto ad indovinare?” rispose Jean-Luc, sinceramente sorpreso
 
-“Beh, intuizione” fece Focult come se fosse normale.
 
-“Ebbeh, hai ragione” ride Jean-Luc, tirando fuori una foto di una giovane ragazza, vestita di un uniforme blu, con degli capelli neri e degli occhi blu simile ai suoi “Carol Graham, figlia di uno degli segretari dell’ambasciatore statunitense in Inghilterra, che era venuta a salutare il padre nonostante la guerra. Bella, intelligente, ma anche intraprendente, tipicamente il mio tipo!” spiegò con orgoglio l’ex attore di teatro.
 
-“Ma sembra ancora una ragazzina!” fece perplesso Graulard
 
-“In effetti ha solo sedici anni…” rispose Jean Luc con una voce inamorata, prima di notare che Graulard lo guardava con un aria seria “Ma non pensare che abbiamo fatto qualcosa di perverso! Lei è stata molto chiara di volere aspettare i diciott’anni prima di… vabbè hai capito… e mi sono accontentato di parlargli e di farla ballare. E ci siamo promessi di rivederci in America quando la Guerra sarà finita…”
 
-“Mi sa che dovrai aspettare per un bel po'” scherzò Tom “Purtroppo mi sa che questa guerra durerà un bel po'”
 
-“E vabbè, più l’amore è inaccessibile, più bello è!” fece molto romanticamente Jean-Luc, prima di distruggere la sua immagine di principe azzurro aggiungendo “E poi, così potrò divertirmi ancora un po' con altre damigelle, AHAHAHAHA” iniziò a scoppiare a ridere insieme agli altri. Dopo tutto, ricordiamo che eravano francesi e che, contrariamente allo stereotipo delle persone romantiche, essi sono la maggioranza degli egoistici che trattano le donne come degli oggetti.
 
-“Immagino che lei ti ha preferito a Jerome” chiese Focult tornando serio “so capisco perché era cosi nervoso. Pensi che si calmerà”
 
-“Certo!” rispose Jean-Luc “Certo, è stato molto frustrato, ma anche lui a delle ammiratrice, dopo tutto è seducente come me”
 
-“Normale, siete gemelli identici!” commentò Graulard
 
-“E comunque” proseguì indifferente Jean Luc “Lui e me abbiamo sempre fatto pace, dopo tutto siamo nel fondo inseparabili! E’ una piccola crisi che gli passerà. Dopo tutto, une de perdue, dix de trouvée![4] Anzi, dopo la missione dite a Rochefort che lui ha fatto un ottimo lavoro, anche se non sarà necessariamente vero, in modo di fargli risalire l’auto stima” chiese l’ex-attore con una sincera voglia di sostenere il fratello nonostante il conflitto con quest’ultimo.
 
-“Contaci” fece Focult con il pollice alzato e con grande sorriso “Se possa fare sentire meglio il tuo fratello e aiutarvi a fare pace!”
 
-“Comunque, non è per cattiveria, ma siamo arrivati proprio nell’albergo dove tu e tuo fratello dormite, e comincia a farsi troppo tardi. Perfino io non ho il diritto di rimanere troppo tempo dopo il copri-fuoco. Quindi ci salutiamo cui” fece Graulard quando furono arrivati di fronte a un albergo. Il poliziotto, l’ebreo e l’elettricista che era sfuggito di casa salutarono l’ex-attore di teatro, il quale entro in quest’edificio settecentesco dopo avere buttato la sua sigaretta all’entrata, e se ne andò nella sua camera, dove Jerome era già sdraiato sul letto a leggere il giornale.
 
-“Lascia perdere questo pezzo di carte, tanto lo sai che è solo un accumulo di propaganda pro-tedesca” fece Jean-Luc mentre si svesti e andò alla toilette per lavarsi i denti e le ascelle.
 
-“E’ impossibile trovare un libro decente, e ovviamente non c’è niente alla radio che gli discordi di Adolf, quindi fammi un piacere e lasciami godere il poco che ho a disposizione!” rispose nervoso Jerome
 
-“Ascolta fratello” disse con una voce seria Jean-Luc, con la voglia di risolvere il conflitto “Lo so che sei arrabbiato contro di me, e posso capirlo, ma non voglio litigarmi con te. Dai, smettila di farmi il muso lungo per una storiella allora che abbiamo vissuto molto peggio insieme!”
 
-“Ascoltami Jeanlu” rispose Jerome usando il soprannome che solo lui usava per chiamare il fratello, con una voce particolarmente infastidita “Non te lo nascondo, sono particolarmente arrabbiato per via di Carol, ma so che sei il mio fratello e che sarai sempre cui per me. Quindi lasciami solo un po' di tempo per digerire la faccenda, okay?” finì per dire prima di buttare il giornale a terra e di girarsi per addormentarsi, chiudendo la conversazione.
 
Jean-Luc rimase un po' deluso. Egli sperava di potere risolvere la faccenda una volta per tutta la sera stessa. Ma il fatto che il suo fratello gli confessò apertamente il suo risentimento ma allo stesso tempo gli confermava il loro profondo legame lo confortò sulla speranza di potere fare pace più tardi. Fu con questo sentimento preoccupato ma con un po' di speranza che Jean-Luc finì di lavarsi e andò al letto.
Qualche giorno dopo, come previsto, Jean-Luc, Jerome, Focult e Ahmed andarono a trovare Graulard al luogo di appuntamento. I due gemelli portavano uniformi di SS, ma Jean-Luc si era messo falsi baffi e si era truccato leggermente il viso per non somigliare al fratello e aveva un uniforme di caporale mentre l’altro quello di un semplice soldato, mentre gli altri due portavano una divisa del reparto degli volontari francesi.
 
-“Allora, hai ottenuto l’autorizzazione di prendere una nave sul Reno?” chiese Focult al poliziotto.
 
-“Si” rispose l’interessato con grande orgoglio, mostrando il detto documento “Firmato dal commissario principale. Però dobbiamo sbrigarsi e farci discreti, visto l’importanza della venuta di Himler i boches potrebbero farci un controllo e bloccarsi.”.
 
Il gruppo si sbrigò allora a camminare verso l’uno dei canali della città, di quelli non troppo lontani dal fiume principale sul quale dovevano andare ma che non era immediatamente collegato ad esso. Li, come previsto da Rochefort e Graulard, trovarono una piccola nave di polizia, provista di una cabina con una piccola radio e di un proiettore per illuminare una zona. Al grande dispiacere del gruppo, però, fu il fatto che la bandiera tricolore era stata rimpiazzata da una bandiera del partito nazista. Mentre salirono dentro la nave e che Focult aprì la borsa che conteneva tutto il materiale per la missione, tra cui le pinze che avrebbe usato per tagliare i fili della corrente o le varie parte del fucile da cecchino di Ahmed, sentirono un imperativo “HALT! KOZA CI FATTE CUI!” provenire dalla strada.
 
-“Merde!” sussurrò Focult provando a nascondere tutto il prima possibile “Cosa facciamo?!”
 
-“Ho il documento!” provo a calmare Graulard prima di uscire “Normalmente se gli lo mostro dovrebbero lasciarsi in pace senza problemi!”
 
-“E se non funziona?!” chiese in panico Ahmed “O se decisero di comunque fare un’ispezione?!”
 
-“Lasciatemi fare” fece con fiducia Jerome, uscendo per raggiungere Graulard mentre il suo fratello lo guardava con diffidenza. Come temuto, il poliziotto obeso sembrava avere difficoltà a gestire i due soldati tedeschi della Wermacht che lo stavano controllando.
 
-“Ma se vi dico che è il vostro comandante che ha autorizzato questo pomeriggio il commissario a mandarci in rinforzo sul Reno per la sicurezza della delegazione del signore Himler!” provo a giustificare in sudore il poliziotto indicando con frenesia le firme e lo stampo ufficiali sul documento.
 
-“Die Kommandante non c’hai fatto zapere niente ma c’ha khiesto di kontrollare alles perzonen vicino fiume! Inoltre perkhe khiedere aiuto a voi fransen incapaci e pigri di partecipare a mizure di zicurezza kuando c’è gia ein regimento pronto?!” fece molto scettico l’uno dei soldati con una voce tipicamente arrabbiata dei tedeschi mentre il suo compagno guardava la lettera.
 
-“Il dokumento di grozzo fransen ridikolo zembra autentiko” fini per dire l’altro “Aber[5] non mi konvince il fatto khe non abbiamo avuto aggiornamenti zulle truppe adatti alla zicurezza… Andiamo kontrollare la nave e i pazzegieri”
 
-“Si può zapere kosa succede cui?!” fece Jerome comparendo in scena, provando a parlare con un accento tedesco abbastanza maldestro e provando a fingere di essere arrabbiato, conscio che gli SS avevano la superiorità sull’esercito di base nella gerarchia del terzo Reich. “Dobbiamo ezzere in zona di sicurezza tra fünfzehn[6] minuten!”
 
-“Ma guarda ein po'” fece con una voce provocatoria il primo degli soldati della Wermarcht “Ein degli SS, zembri kui per fare i prezentuozi e farzi belli, aber mai zul kampo di battaglia in eerst linea!”, finì per insultare il detto soldato, dimostrando che, nonostante la propaganda del regime di “tutti i popoli germanici uniti e solidali”, c’erano delle tensione e delle animosità tra i vari gruppi militari
 
-“Kome osi parlarmi zu kuesto tono!” si offese Jerome, il quale, sentendo che le cose potevano peggiorare, inizio a toccare il pugnale che aveva nascosto nella sua tasca.
 
-“Ich parlo kome voglio!” si arrabbiò nuovamente il soldato tedesco “Khi penzi ezzere?! Die general di kuesta mizzione?! Zei forze ein SS, ma non mi zembri ezzere ein vere zoldaten!”
 
-“Ja!” aggiunse l’altro “Per komminciare, da kuale regimento vieni?! Dove eri ztazionato prima?!” iniziò ad interrogare il secondo vero soldato tedesco, mentre Jerome iniziava a perdere fiducia: sperava di impressionarli e farli muovere, e al contrario ecco che quest’ultimi stavano per avviare un interrogatorio per il quale non era preparato. L’infiltrato, notando che i due soldati stavano per avvicinarsi a lui, era sul punto di tirare fuori il suo pugnale, con l’intento di lanciarlo nella trachea di uno dei tedeschi, quando il suo fratello Jean-Luc arrivò dietro di lui schiaffeggiandolo sulla testa come un padre che punisce il figlio.
 
-“Bleib in den Reihen, Soldat! Sie sind doch nur ein Kadett!” brontolò Jean-Luc prima di ridargli un schiaffo quando il suo fratello provò a protestare “Entschuldigen Sie den unverschämten Ton meines Untergebenen, es ist immer noch ein Kind, das noch Respekt und Disziplin lernen muss! Auf jeden Fall bin ich Leutnant Hans Vonskhaft, was kann ich für Sie tun?”[7]
 
-“Dieser französische Idiot gibt vor, die Erlaubnis zu haben, ein Boot zu nehmen und die Sicherheit auf dem Rhein zu gewährleisten. Aber wir wurden nicht von unseren Vorgesetzten gewarnt und Ihr zweiter Schurke dachte, wir könnten uns beleidigen! Wenn Sie SS, Sie waren die Elite, wir ...”[8] iniziò a parlare il primo degli soldati, prima di essere interrotto da Jean-Luc
 
-“Für meinen Untergebenen entschuldige ich mich noch einmal. Es ist wahr, dass es unter uns SS-Leuten zu viele Inkompetenzen gibt, die unseren Ruf verschlechtern, wenn wir in Wirklichkeit nur ein weiterer bewaffneter Zweig sind, der der Wermacht gleichkommt. Was für eine Schande, dass der Respekt vor Gefährten nicht mehr von dieser Welt ist! In Bezug auf die Genehmigung hat Ihr Vorgesetzter, Sergeant Von Drick, möglicherweise vergessen, es Ihnen mitzuteilen. Ich habe gehört, dass er aus Dresden kommt, und ich weiß, dass sie dort draußen ziemlich faul sind. Plus, es ist eine Last-Minute-Entscheidung, also ist es wahrscheinlich”.[9]
 
-“ Es ist wahr, dass die in Dresden eher faul sind ...”[10] si lasciò scappare il secondo soldato
 
-“Zu wem Sie sagen, ich komme aus Munchen und ich garantiere Ihnen, dass Disziplin und Pünktlichkeit Teil des Alltags sind!”[11] rispose Jean-Luc, mentre Graulard e Jerome lo guardavano perplesso, il primo non capendo cosa stava dicendo e il secondo ansioso dall’audace del fratello.
 
-“ Kommen Sie aus Munchen? Was für ein Zufall, wir auch!”[12] fece interessato il primo soldato, che sembro calmarsi
 
-“ Ja, und ich muss sagen, dass ich in diesem Moment lieber vor dem Propileo spazieren gehe, als in dieser von den Franzosen beschmutzten, dreckigen Stadt zu bleiben!”[13]
 
-“ Wen sagst du? Nicht, dass ich mich über unsere Leistungen beschwere, aber wir haben so viele schöne Dinge im Land, dass ich manchmal nicht verstehe, warum wir Länder ohne Interesse wie Frankreich erobern müssen! "”[14]
 
E fu cosi, che, di fronte agli occhi sbalorditi di Graulard e Jerome, che “Hans Vonskhaft” e i due soldati tedeschi iniziarono a parlare tra di loro nella lingua di Goethe per ben venti minuti, prima di iniziare a ridere insieme come se fossero un gruppo di amici di lunga data..
 
-“Beh, kommandante Vonskhaft, die is la eerste volta khe inkontro un SS khe zia zimpatico e niet ein falunone burokratico!” fini per dire l’uno dei soldati guardando nuovamente il documento con le firme “E infatti, adezzo ho la prova konkreta khe die dokumento is autentiko. Zcuzateci delle noztre…maniere… ma dobbiamo ezzere zicuro khe non ci ziano problemi o rizchi per die zicurezza di Himler!”
 
-“Nezzuno problema!” rispose sorridente Jean-Luc “Anzi, Ich zono kontento di vedere khe la Wermacht produce eccelenti e attenti zoldaten! Zono zikuro khe grazie a voi e ai voztri kompagni di regimento la zicurezza del grande Himler è guarantita!”
 
-“Ci fa molto piacere!” fece con orgoglio il secondo soldato, prima che lui e il suo compagno iniziassero ad andarsene “Vi abbiamo già fatto verlossen troppo tempo, vi auguro buona ozzervazione del Reno e ein buona mizzione! Heil Hitler!” fecero entrambi i soldati tedeschi con il saluto nazista con esaltazione, imitati dalla perfezione da Jean-Luc e da Jerome e Graulard, anche se questi ultimi due ci misero meno entusiasmo e convinzione. Quando i due tedeschi furono partiti e che il trio tornò alla nave, però, Jean-Luc si arrabbiò contro il suo fratello.
 
-“Si può sapere cosa ti eri venuto in mente?! Andare a provocare inutilmente l’avversario è l’errore peggiore per farci saltare la copertura! E’ un errore indegno per la formazione che abbiamo avuto!”
 
-“Vabbè, ho commesso un errorino!” rispose nervosamente Jerome “Al peggio ci sarebbero stati due tedeschi in meno a vivere stanotte!”
 
-“E anche noi cretino!” s’innervosì Jean-Luc “D’ora in poi, mi occupo solo io di parlare e di imitare!”
 
-“Ma io sono bravo quanto te!”
 
-“Si è visto quanto sei bravo! Senza offesa, io voglio vivere oltre questa maledetta guerra e godermi la vecchiaia con una dona, e se vogliamo sopravvivere d’ora in avanti starai zitto!”
 
-“Ma Jean-Luc” iniziò a parlare Graulard, provando a trovare un pretesto per interrompere il litigio tra i gemelli “cosa hai detto a questi tedeschi per calmargli e lasciarsi andare?”
 
-“Oh questo” rispose Jean-Luc interrompendo la discussione con Jerome “Contrariamente a quello che dice Hitler, i tedeschi non si considerano uguali, e ci sono ancora vive tensioni e rivalità tra le varie provincie. Questi cui venivano da Monaco di Baviere, ho riconosciuto il loro accento e l’ho imitato per fargli credere che ero della stessa zona e, da una bugia all’altra nel senso del pelo, ho stabilito una relazione di rispetto che mi ha permesso di convincerli a lasciarsi in pace… Inoltre il fatto che ho rimesso il mio “subordinato”” fece guardando con rabbia Jerome “a posto suo ha aiutato la mia recitazione”
 
-“Ebbe, devo dire che sei stato in gamba!” complimento Focult aiutandoli ad entrare nella nave mentre Ahmed inizio ad accendere i motore e che Graulard prese i comandi per portarli sul Reno “Per un attimo ho pensato davvero che eri un SS! Ma, se permetti, anchio vorrei impressionarti!” fini col dire l’elettricista dando a Jean-Luc una specie di radio modificata alla quale era stato aggiunto una specie di nastro da film e di mini-calcolatrice.
 
-“Ehm…che cose questa roba?” chiesero scettici Jean-Luc e Jerome
 
-“Non ancora trovato un nome” fece un po' nervoso Focult “Ma è una mia piccola invenzione. Praticamente ho inserito dentro la radio un piccolo dispositivo elettrico-magnetico a rotatoria invertita che emette frequenze abbastanza basse per non essere audibile, ma al contempo abbastanza regolare e sostenuto per interrompere altre frequenze e corrente alternative. In poche parole, basta che lo metti su un apparecchio qualsiasi che funziona all’elettricità o che usa una forma di generazione di energia statica, e che premi questo pulsante e pouf! L’apparecchio sul quale l’hai messo sarà irrimediabilmente danneggiato e rotto in un arco di un minuto a cinque minuti, a seconda della dimensione e dell’energia.  Te la do so perché sembra che l’arma che Himler vuole vedere funziona appunto con un principio di generatore di energia statica con una corrente regolare e che potrebbe tornarti utile per romperla!”
 
-“Non ho capito tutti i dettagli…” fece perplesso Jean-Luc, nascondendo comunque l’apparecchio dentro la sua giacca “Magari se lo apro e che vedo il meccanismo capirò meglio come funziona…ma nel frattempo se mi dici che funzionerà per mettere fuori uso questa arma, allora ti ringrazio!”
 
-“Ed è la tua unica invenzione?” disse con scetticismo e una dose d’insulto Jerome “Non è che per caso hai inventato anche un apparecchio per prendere le somiglianze altrui? Un orologio per rendere invisibile o, meglio, per fare fingere la propria morte?! Chiedo perché potrebbe aiutarci!”
 
-“Ehm, non lo so se questo cose sono fattibile… o piuttosto penso che lo siano ma non ci posso lavorare con i pochi mezzi che ho a disposizione. Comunque, Jean-Luc” riprese Focult concentrandosi sul fratello che non lo prendeva in giro “Se vuoi, dopo la missione, ti mostro i piani di questa piccola radio, li ho nascosti nell’esemplare della Bibbia che ho sotto il mio letto.”
 
-“Beh, sarebbe interessante come festeggiamento!” finì per ridere Jean-Luc “Quando avremmo fatto fuori Himmler e che avremmo sconfitto l’invasore, andremmo tutti nel mio villaggio natale presso le Pirenei e berremo il vino catalano locale!”
 
-“Non avevi detto che tu e Jerome eravate originari di Lille presso il Belgio?” chiese perplesso Ahmed.
 
-“No, ci siamo cresciuti li, ma preferiamo tenere la maggioranza delle nostre avventure d’infanzia private” rispose annoiato Jerome.
 
 Inizio una piccola discussione tra i veri membri dell’equipaggio per circa un’ora, sull’organizzazione delle operazioni con Tom e il Comandante Rochefort tramite radio e sulla fama che avrebbero avuto con l’uccisione del secondo del regime nazista, finché Graulard informò tutti che erano arrivati in posizione e che dovevano muoversi. Lasciando da solo il poliziotto con l’unica compagnia della radio, Jerome, Ahmed, Focult e Jean-Luc presero una piccola e discreta imbarcazione e navigarono per mezz’ora sulla costa est del fiume. Una volta arrivati, Ahmed e Focult si allontanarono, ricordando che avrebbero fatto saltare le luce il tempo necessario per permettere a Jean-Luc di fare fuori l’arma e che avrebbero coperto la sua posizione.
 
-“Rimani lì come convenuto” fece allora con sincera preoccupazione Jean-Luc al suo fratello “Se senti un rumore strano o che avverti un pericolo, e che non mi vedi o i altri, corri verso Graulard e lascia subito la città.”
 
-“Jean-Luc” interrompo allora Jerome, visibilmente colpito e con un aria di tristezza, mentre il suo fratello stava per partire “Sii prudente, non vorrei che ti succedesse qualcosa”
 
-“Merci” fece allora Jean-Luc, contento di almeno avere potuto fare pace con il suo gemello prima di questa missione che, nonostante le apparenze, lo terrificava, visto che il singolo errore significherebbe la morte. Prendendo il suo coraggio a due mani, Jean-Luc, o piuttosto Vonskhaft si recò verso il luogo dove Himmler e gli ufficiali nazisti si trovarono. Il posto fu piuttosto facile da trovare, non solo perché egli aveva studiata la mappa, ma perché era l’unica fattoria per vari chilometri ad essere illuminata da fari di auto, di proiettore ed essere riempita di una cinquantina di soldati tedeschi. Prima di infiltrarsi, Jean-Luc osservo attorno a lui e studio la situazione. Da lontano, riuscì a percepire da lontano Ahmed e Focult che, discretamente, andarono vicino a l’uno dei piloni elettrici della zona. Non vide ancora Himmler, dopo tutto quest’ultimo sarebbe sicuramente arrivato all’ultimo momento per la propria sicurezza, pero vide degli soldati portare dentro quello che sembrava essere il mulino una grande cassa.
 
-“Sicuramente è questa l’arma” sussurrò a se stesso Jean-Luc prima di farsi coraggio e di avvicinarsi al campo. Ovviamente, non poteva né sperare entrare senza farsi vedere, visto che la zona era abbastanza ristretta, né andare lì come se niente fosse. Per questo motivo si avvicinò dal lato più agitato della fattoria, dove i soldati sembravano sbrigare a mettere apposto varie casse o a preparare le telecamere per mandarne le registrazioni a Hitler e dove, dunque, erano piuttosto distratti. Jean-Luc, nascondendosi dietro un albero a pochi metri, analizzò la situazione, e dopo avere notato che i pochi tedeschi presenti erano tutti degli SS senza grado e che erano vicini a un camion, il francese afferrò una pietra che lanciò con grande precisione sulla lampada sopra le telecamere, con un doppio scoppio: quello di dare il segnale convenuto con Focult che tra esattamente un minuto e mezzo quest’ultimo doveva spegnere la corrente, e d’altro canto potere entrare nel campo. Quando la pietra tocco la lampada, quest’ultima esplodò lascendo cadere delle piccole fiamme sulle telecamere
 
-“Scheiße!” inizio a urlare terrificato un tedesco mentre il gruppo corse verso le telecamere “Ich hoffe die Kameras sind nicht kaputt! Ansonsten sind wir in der Scheiße!”[15]
 
*Ehehe esattamente quello che volevo* risse Jean-Luc prima di uscire dal suo nascondino e dirigersi proprio verso gli individui che aveva distratto, imitando alla perfezione un comandante sugli nervi.
 
-“ Was ist das für ein Zirkus? Sie können nicht auf das Material achten?! Es ist das Reichssicherheitshauptamt Himmler, das wir erhalten, wir sind nicht da, um eine Partei der Inkompetenz vorzubereiten!”[16] iniziò ad urlare Jean-Luc
 
-Vergib uns, Commander! Wir wissen nicht was passiert ist!”[17] rispose preoccupatissimo uno degli soldati mentre lui e gli altri guardarano alle telecamere, senza fare troppo caso a Jean-Luc e dunque senza notare che questo commandante non gli era familiare.
 
-“ Dieses Mal schließe ich ein Auge, aber wenn es noch einmal passiert, ergreife ich die entsprechenden Maßnahmen! Heil Hitler!!”[18] si sbrigo allora di dire Jean-Luc, mentre fini con l’entrare nel campo senza avere passato sotto controllo, mentre i soldati si accontentarono di rispondere con il saluto nazista. *Fino ad so tutto è andata liscio, c’è la puoi fare* penso Jean-Luc, mentre si avvicinò lentamente verso il mulino, mischiandosi agli altri SS e facendo finta di fare gli controlli di sicurezza. Quando arrivo a destinazione, la quale era ovviamente sorvegliata da uomini armati, Jean-Luc aspettò tranquillamente, facendo finta di niente, che Focult causasse il Black out. E quando le luci scomparvero come previsto, e che gli soldati tedeschi furono improvvisamente immersi nell’oscurità totale ed entrarono in stato di allerta, urlandosi a vicenda cosa fosse successo, il francese uso della sua voce tedesca per ordinare agli uomini di andare subito controllare fuori dal campo. Quando quest’ultimi, ubbidendo senza pensare che in questo modo lasciavano in mulino incustodito, se ne furono andate, Jean-Luc entrò e, assicurandosi di non essere visto, chiuse la porta dietro di sé. Accendendo un po' di luce con il suo accendino, egli salì le scale con grande prudenza ma senza perdere tempo, fino a trovare la grande cassa che aveva visto i altri portare. Senza perdere tempo, il francese aprì la detta scatola e ci vide questo famoso prototipo, il quale lo sorprese tanto. Si aspettava a vedere varie parte di un oggetto di grande dimensione, una forma di razzo o perfino una specie di costume anti gas. Al contrario, egli vide una specie di mini-canone, da prendere a due mani come un fucile, connesso a un apparecchio elettronico a sua volta composto da strumenti di misure, in tedesco ovviamente. Nonostante non era quello che si aspettava, Jean-Luc vide i documenti del prototipo e se li mise in tasca, dopo di che, visto che era ovvio che non sarebbe riuscito a portarlo via senza farsi notare, decise di usare lo strano apparecchio di Focult. Ma al momento che stava per attivarlo…
 
-“Heil Herr Jean-Luc” disse con un forte accento tedesco un uomo dietro il francese. Quest’ultimo, colto alla sprovvista, si girò sorpreso, prima di reagire, e diventò pallido quando vide che l’uomo a parlargli, completamente vestito di un uniforme nero e rosso di SS, era Himmler in persona! “Devo dire herr Jean-Luc khe ero kurioso di vedere kome zareste entrato in kuesto mulino. Devo dire khe lei è stato bravo a distrarre le mie guardie. Zi vede khe gli inglezi l’hanno allenato bene. Ma ich bin il kapo della Gestapo, o piuttosto GeheimStaat Polizei, i zervizi zegreti del fuhrer, e khe ho molto più ezperienza nel zettore khe i servi del re d’Inghilterra…Adezzo” disse tirando una pistola mentre un gruppo di uomini entrarono all’improvviso nel mulino e puntarono le loro arme su Jean-Luc “Datemi i dokumenti e zcendiamo, vorrei mostrargli kualkosa…”.
 
Di solito, Jean-Luc avrebbe resistito, o avrebbe addirittura provato a scappare saltando dalla finestra, ma era conscio che aveva più probabilità a scappare se aspettava un momento più opportuno, e soprattutto contava su Ahmed per tirarlo fuori da questa situazione, quindi si lascio ammanettare e trascinare fuori, senza dire una sola parole.
 
-“Zilenzioso?” provocò Himmler una volta che furono di nuovo fuori “Ztrano, di zolito voi francezi non smettete di parlare fino a rompre i timpani… o forze kuello khe zi dice ist vero: franceze di fronte alla sua vizione del mondo prezentuoso e zicuro di ze; di fronte alla realtà deprezzo e buon a nulla?”
 
-*Ahmed, stupido cecchino inutile, cosa aspetti?!* pensò arrabbiato Jean-Luc, reso nervoso dalla situazione e iniziando a vederla brutta.
 
-“O forze… ti ztai khiedendo kome ho fatto a kapire il tuo piano… o piuttosto il VOZTRO piano!” fece Himmler il quale, con un schiocco di dita, diede l’ordine ai suoi uomini di portare altri tre individui, i quali causarono un grande stress e un grande sentimento di disperazione a Jean-Luc.
 
-“Ci dispiace Jean-Luc, ci hanno preso” fece disperato Ahmed, anche lui ammanettato mentre venne trascinato.
 
-“C’è stato un traditore!” urlò arrabbiato Focult, anche lui prigioniero mentre tentava in vano di liberarsi
 
-“Lasciatemi, furfanti boches che non siete altri!” si mise allora ad urlare con rabbia niente di meno che il Comandante Rochefort. Visibilmente i nazisti erano riuscito a venire a conoscenza della sua esistenza e del suo nascondiglio. Purtroppo, la dichiarazione di Focult si rivelava vera: solo tramite una spia Himmler poteva avere sia previsto il piano della resistenza sia arrestare il suo comandante.
 
-“Beh, forze c’è ein traditore, o forze no…khi sa? In ogni cazo. Ich bin Kontento khe ziate kui”
 
-“Perché? Hai bisogno di noi francesi per cucinarti qualcosa di commestibile?!” provocò Focult
 
-“Eesrt.” Cominciò a fare Himmler mentre i soldati li portarono il prototipo del fucile che Jean-Luc aveva scoperto. “La voztra cucina è troppo zopravalutata. Davvero, non lo diko perkhe sono ein fanatiko della cucina germanika, ma proprio da un punto di vizta perfettamente obbiettivo: Andate ovunque, in Belgie, in Italien, perfino in Ruzzia, e vedrete khe ci mangia meglio e a migliore prezzo khe delle zemplici baguette kon rane dentro. Zwei, zono kontento khe ziete li perkhe ho bizogno di kavie per kuesta belezza.” Fini col dire mentre un soldato prese e miro in direzione di Ahmed e Focult, Rochefort essendo stato spostato accanto a Jean-Luc il quale, nonostante il suo panico, iniziò discretamente a sfatare il bottone della sua manica per tirare un ago con il quale sperava scassare il meccanismo delle manette. Visto che gli tedeschi e Himmler stesso erano presi dalla preparazione dell’arma, era abbastanza sicuro che c’è l’avrebbe fatto, ma purtroppo già aveva capito che non avrebbe avuto abbastanza tempo per reagire se Himmler avesse preso la decisione di agire subito.
Come quest’ultimo fece quando iniziò a mostrare l’arma che il suo subalterno puntava su Ahmed e Focult.
 
-“Vedete, avevamo ein skuadra dedicata a trovare di rendere i noztri mannen più reziztenzi, più forti e quazi invicibili. Però c’era ein problema khe non riuscivamo a rizolvere: il fatto khe i kuori noztri sogetti di tezto non reggevano i vari zperimenti. Per ein momento, abbiamo avuto ein promettente dottore khe era zul punto di rizolvere die problema, ma era troppo…zenzibile, e ci ha lazciato zenza niente dopo zuo tradimento. Ma, ze non ziamo riuzciti a raggiungere il noztro originalen obbiettivo, ma kuello khe il noztro dottore non ha distrutto zi è rivelato kommunque interezzante: La pikkola meraviglia khe vedete è kapace di zparare ein condenzato energetico su un’arko di venti metri, zenza che ezzo pozza ezzere dettetato ne oztakolato da muri. Ze ezpozti per cirka…trenta sekondi… beh, vedete pure!” fini per fare Himmler ordinando all’uomo di sparare. Quest’ultimo, con un sorriso sadico, sparo allora un raggio rosso scuro in direzione dei due poveri che mirava. Quest’ultimi all’inizio non reagirono, e anzi iniziarono a provocare i nazisti, ma dopo circa dieci secondi iniziarono a mostrare segni di dolore, mentre diventavano sempre più pallidi. A venti secondi erano bianchi come la morte, con solo le vene verde scure dei loro corpi che iniziavano a comparire e iniziarono a sputare dalla bocca litri di sangue mentre erano presi da convulsioni. A trenta secondi precisi, per il più grande orrore del comandante e di Jean-Luc, e il più grande godimento degli nazisti, il loro petto esplosero, proprio al livello del cuore.
 
-“Mostri! Non ve la caverete facilmente!” iniziò a vociferare Rochefort, mentre tentò di alzarsi e di dare un colpo di testa a Himmler prima di essere afferrato da un SS.
 
-“In realtà: Vizto khe abbiamo noi le karte in mano, penzo khe ziete voi khe non potrete kavalkarvela. Kuezto ist solo ein prototipo, funzionante su maximum kuindici personen alla volta. Ma penzate kuando l’avremmo migliorato in ein kanonenen di grande dimenzione il vantaggio khe avremmo: Né le maskere antigaz, né l’altezza degli aeri o il metallo degli carri armati potrà proteggervi da kuezta morte poko gradevole. Non riuzirete neanke più di avvicinarvi alle nostre baze zenza rizchiare la zemplice diztruzione intera dei voztri regimenti in zolo kualkhe zekondi…Però, non zono ein moztro, e ho rizparmiato lei e kuezto tuo infiltrato, kommandante, kon la zperanza khe potete evitarmi di zporcarmi le mani. Ditemi tutto kuello khe zapete zugli voztri kompagni della reziztenza e zugli piani dei alleati a Londra, e konvincerò il fuhrer di non zterminare tutta la voztra popolazione civile.” Fini col minaciare Himmler.
 
Il comandante Rochefort sembrò completamente distrutto e sotto shock, impallidito dalla visione orribile di vedere in diretto la morte orribile di due dei suoi uomini e di fronte all’idea che centinaia di civili potrebbero, nel corso dei prossimi mesi, subire la stessa sorte. Dopo qualche minuto di silenzio, durante le quali il comandante sembrò riflettere, quest’ultimo guardo Jean-Luc. Il loro sguardo poteva sembrare essere un semplice sguardo, ma in realtà era più che questo. Vedendo gli occhi pieni di lacrime ma anche di rabbia di Rochefort, Jean-Luc capì esattamente quello che il suo superiore avevano in mente, e, approvando con un segno di testa e assicurandosi di avere rotto le manette, aspettò la mossa di Rochefort.
 
-“Caro Himmler…” rispose con la massima calma che poteva avere in questa circostanza “Lei è abbastanza famoso per la sua perspicacità, il suo formidabile tempo di reazione e le sue competenze che non sono più da dimostrare. C’è perfino qualcuno che dice è lei il vero genio del nuovo Reich.”
 
-“Danke per i komplimenti” fece indifferente il capo della Gestapo “Ma non mi avete risposto, siete disposto a rivelarmi i voztri zekreti, o vogliamo prozeguire nelle… mie “ztanze”?” fini col dire facendo segno a l’uno dei suoi uomini di afferrare Rochefort e di portarlo direttamente ai suoi piedi dove gli diede ben dieci schiaffi con il suo guanto di cuoio nero.
 
-“Eheh…” fece allora Rocherfort quando lo rialzarono per metterlo nuovamente all’altezza del secondo di Hilter “In realtà, quando parlavo… ero sarcastico… nonostante le sue qualità per osservare i altri a distanza, sembra che siete abbastanza cieco quando si tratta di guardare quello che succede sotto il proprio naso!”
 
Himmler, confuso, non ebbe il tempo di reagire che il comandante francese afferrò la sua giacca da SS con la sua mano destra, rivelando che anche lui era riuscito a sfatare il meccanismo delle manette, e mostrando che nella mano sinistra aveva una granata attivata e pronta per esplodere. I nazisti, di solito, erano molto reattivi e pronti ad intervenire subito, ma visto che già erano sbalorditi dal cambiamento di situazione, ma anche dal fatto che non sapevano da quanto tempo esattamente il loro prigionieri aveva attivato la granata che poteva esplodere a qualsiasi momento, tutti iniziarono a scappare senza preoccuparsi dei compagni e ancora meno dei prigionieri. Himmler stesso, quando si rese conto che il suo subalterno che manteneva il prigioniero fermo, tento di liberarsi dalla prese ma, di fronte alla forza del pugno di Rochefort, decise semplicemente di lasciarli la sua giacca e di darsi alla fuga come i altri, prima di girarsi spaventato, ricordandosi che nel suo vestito appena abbandonato aveva lasciato i documenti e l’apparecchio che aveva appena confiscato a Jean-Luc. Non ebbe il tempo di urlare un ordine che vide lo stesso comandante buttarsi proprio sul prototipo dell’arma prima di esplodere in una grande deflagrazione. Una volta l’onda dell’esplosione passata, Himmler si rialzò precipitosamente e corse dritto verso quello che rimaneva del corpo carbonizzato di Rochefort, cercando disperatamente la sua giaca. Che non trovò. Gli furono necessario ben tre minuti prima di rendersi conto che non c’era nessuna traccia né del suo vestito…né dell’altro prigioniero, e di capire cosa fosse accaduto prima di urlare ordini a destra e a sinistra.
Nel frattempo, Jean-Luc stava correndo disperatamente verso il Reno, tenendo in mano i documenti e l’apparecchio di Focult non utilizzato che aveva ricuperato nella giacca che Rochefort aveva avuto il tempo di lanciarli prima di farsi esplodere con il prototipo. La missione era un completo disastro: tre dei membri del gruppo, tra cui il capo, erano morti. Graulard, Tom o qualcun altro era un traditore che poteva colpire nuovamente, e lo stesso Jean-Luc, anche se so stava sfuggendo per la sua vita, era stato traumatizzato da quello che aveva visto. Nonostante tutto, tutto non era andato perso: L’arma nazista era stata messa fuori servizio e quello che sembravano gli ultimi piani scritti di questo prototipo era ormai nelle sue mano. Quando sentì il rumore degli soldati tedeschi e dei loro cani, egli si mise a correre con ancora più sforzo di disperazione e, quando arrivo alla costa dove Jerome doveva normalmente aspettarlo e che vide che il suo fratello non c’era ma che al contrario le luce degli tedeschi, non esitò a buttarsi nell’acqua ormai gelida, proteggendo solo i documenti mantenendoli in superficie, e stancandosi ancora di più a nuotare senza sosta fino ad arrivare alla nave dopo circa venti minute. Li, quando riuscì a salire a bordo, non ebbe neanche il tempo di riprendere il suo fiato e di riassumere quello che gli era appena successo nella sua testa né di ordinare la fuga che vide il suo fratello era steso sul banco, provando a malapena a reggersi in piedi mantenendo la mano su una ferita grave sul petto.
 
-“Jerome! Cazzo ti è successo?!” fece allora spaventato Jean-Luc che lasciò cadere i documenti a terra nonostante il suo sforzo per conservarli, terrificato all’idea di vedere il suo fratello in questo stato. Quest’ultimo, visibilmente molto addolorato, riuscì a malapena a dire “Gro…Graulard…”
 
Jean-Luc allora fulminò e, preso da una rabbia incontrollabile, entro nella sala di commando, convinto ormai che il traditore era lo poliziotto, che visibilmente aveva comunicato il loro piano ad Himmler, ma anche ad avere ferito l’amato fratello. Jean-Luc buttò giù la porta e urlando “Graulard! Brutto figlio di una mignota che non sei altro, so ti faccio…”
 
E li, tutto divenne confuso: Jean-Luc vide Graulard, ma non pronto a combattere o a sfuggire, ma steso a terra, morto, sdraiato nel proprio sangue, mentre dalla radio la voce di Tom chiedeva disperatamente quello che era successo. Dopo di che, un colpo di sparo e un fortissimo dolore alla schiena, e fu lo stesso Jean-Luc a crollare a terra.
 
Nel resto del suo sogno, la Spia era tormentata, vedendo con una velocità assurda tutti gli flash-back i peggiori momenti della sua vita: questa sera appena descritto, come lui, che somigliava a Jean-Luc e Jerome con vent’anni in più, sprofondò nell’acqua ghiacciale del reno, sul fatto che venne fatto prigioniero e torturato prima di miracolosamente scappare e di vivere come un senza tetto in pieno inverno… ma al di là di questa notte, la Spia si ricordò del suo altro peggiore giorno, quando vide il suo appartamento bruciare con quella che sembrava essere sua moglie e un neonato all’interno. L’incendio era avvenuto vent’anni fa, dieci anni dopo la fine della guerra, ma Spia si ricordo perfettamente di ogni dettaglio: Dalle pitture che si scioglievano dal calore, dagli apparecchi elettronici che esplosero, dal rumore del legno bruciato a quello dei gridi disperati della compagna e soprattutto del figlio, per i quali egli stesso rischio la propria vita pur di salvarli. Quando furono messi in salvo in salvo dagli pompieri, vide un uomo losco avvicinarsi per provare a dargli un colpo di pugnale. Spia non ebbe difficoltà a neutralizzarlo, alla grande stupefazione della gente attorno. L’uomo aveva visibilmente preso del cianuro, visto che morì subito sbavando ovunque, ma non senza avere detto “T’abbiamo ritrovato, tempo di pagare il tuo debito! Heil die vierte Reich!”. Spia si ricordò con grande tristezza quando, per proteggerla, decise di abbandonarla quando la moglie e il suo figlio erano addormentati dall’albergo. Spia si ricordo anche come, prima di partire, diede un bacio sul fronte del figlio con un “Adieu, Jeremy” e, dopo di che, si ricordò in una rapidissima sequenza di flash back di tutti gli anni in cui fu in alternanza catturato e torturato, o al contrario in cui era lui a commettere le peggiori atrocità alle sue vittime, uccidendo senza rimorso tutti, perfino ovvi padri di famiglie, dal momento che erano suoi avversari. Mentre vedeva sé stesso uccidere ancora e ancora le sue numerose vittime, circondato sempre di più dagli visi di quest’ultime e di quelli dei suoi compagi deceduti, iniziava sempre di più a sentire degli urli, compresi un “Papa! Papa où t’es?![19]
 
-*Jeremy?!” pensò allora la Spia mentre continuava a sentire i gridi disperati di un bambino.
 
-“Papa, sauve-moi![20]
 
Spia allora inizio disperarsi, e a correre verso dove il rumore proveniva, correndo sopra tutti i cadaveri che aveva visto in vita sua e che provavano ad afferrarlo. Nonostante Spia, nel corso degli anni, aveva ritrovato il suo figlio ma aveva preso la decisione, per il bene di quest’ultimo, di non rivelargli la sua vera identità e di accontentarsi di tenerlo d’occhio a distanza, il suo istinto paterno prese il sopravento: Il rimpianto di una vita di famiglia persa, il rimpianto di avere assassinato gente per anni piuttosto che vedere il suo figlio crescere lo spinse a correre sempre di più verso la provenienza degli cridi. Mentre correva, i cadaveri e i luoghi a lui famigliari lasciarono progressivamente posto a una strana città, composto interamente di pietre, o piuttosto rocce preziose, completamente in fuoco e sotto assalto.
 
-“Babbo AIUTOOOO!” urlò nuovamente la voce. La lingua in cui parlava non era una lingua che Spia parlava, ma stranamente riuscì a capirla e a rispondergli con un “ARRIVO!!”.
 
Spia si rese allora conto che non era più nel suo corpo, ma nel quello di una strana creatura umanoide completamente composta di una specie di diamante verde, abbastanza alto con un viso quadrato e delle mani con solo quattro dite ma abbastanza grossi da spaccare un’anguria in pezzi senza sforzo, e che , armata da uno strano fucile anch’esso composto di diamanti viola. Senza smettere di correre verso il grido, si rese progressivamente conto che tutto attorno a lui c’erano altre creature simile a lui che combattevano degli nemici a lui purtroppo ormai familiari.
 
-“I Jenesiani?! Ma cosa mi sta succedendo?! Perché vedo tutto questo?!” fece allora la Spia mentre gli edifici crollavano tutt’attorno a lui e che vedeva i suoi simili farsi massacrare progressivamente dagli servi dell’Ente Supremo che sembravano avere la meglio nonostante la resistenza. Ma presto i gridi del figlio si fecero sentire ancora più disperati e, senza pensarci due volte, corse nuovamente, evitando gli spari. Stranamente, sembrava conoscere la strada e dopo essere arrivato a una strana casa da dove provenivano i gridi infantili provenivano. Senza esitazione, Spia sprofondò la porta e vide che dentro la casa c’erano una versione piccola, probabilmente l’equivalente di un bambino, che urlava accanto a una versione adulta e femminile che sembrava essere la sua madre morta. Non lontano, c’era un cadavere di un Jenesiano trafitto da strane piccole lance di diamante, mentre altri due, che erano sul punto di uccidere il piccolo, si girarono verso la spia. Quest’ultimo, anche se non capiva più cosa gli stava succedendo e reso conto che non era suo Jeremy, non esitò comunque a usare la sua arma e, a sua grande sorpresa a fare fuori i due aggressori che vennero alla loro volta trafitti da queste sorte di lance. Però, prima di potere festeggiare o anche solo di pensare a tutto quello che gli era successo, il corpo di Spia venne colpito da una fortissima e dolorosissima scossa elettrica, mentre il piccolo continuò ad urlare disperato, finché a sua volta venne colpito dallo stesso fulmine. La piccola versione degli esseri di pietra scappò disperatto, mentre Spia pensò un’attimo che almeno era riuscito a salvarlo e sperò che non sarebbe stato ricatturato dopo. Però, non ebbe né la forza né il tempo di parlare o di rialzarsi che una mano potente lo afferrò al colo e lo sollevo. Spia poté allora vedere con i propri occhi quello che lo aveva appena attaccato. Senza sorpresa, era un Jenesiano, ma molto diverso di quelli visti prima. In effetti, quest’ultimo portava un’armatura d’oro, molto simile a quella che Spia e i altri avevano visto nello strano museo poche ora prima di incontrare l’Ammiraglio e i Zalgo, e contrariamente agli altri Jenesiani, quest’armatura non sembrava essere alimentata da qualche energia. L’uomo non portava nessun elmo, ma al contrario una specie di corona, e spia poteva capire, vedendo questo viso di un giovane trent’enne marcato dalla guerra, con capelli neri e bianchi che lo fissava con i suoi occhi dorati, che aveva a che fare con un essere particolarmente crudele…
 
-“Tu chi sei?” riuscì a chiedere la Spia nonostante la presa al suo collo.
 
-“Io sono Ky'ouretsus, futuro Ente Supremo. Ricordati di questo nome insetto di pietra, perché sarò io a sterminare il tuo popolo.” È detto ciò, Spia ebbe solo il tempo di ricordarsi che questo Ky'ouretsus era presente nell’albero genealogico tradotto da Uhura che venne colpito nuovamente da una potente scossa elettrica e che sveni negli urli e nel rumore del massacro.
 
Il sogno di Mikail
-“Mikhail, credi che quando sarò grande, potrò diventare una Cosacca, come quelli che ci raccontava la babouchka[21]?”
-“Ahaha! Zhanna! Tu sei ragazzina di solo 13 anni! Per diventare cosacco bisogna essere uomo forte come Papa e diedouchka[22]!” a provocare scherzosamente la sorella era proprio Mikhail. Però, non era ancora il Grosso mercenario che conosciamo, anche se era già un colosso. A questo momento, era giovane adulto di sedici anni circa, già alto di quasi un metro e ottanta con il corpo lavorato di colui che lavora negli campi sin da quando aveva iniziato a camminare. In effetti, era proprio la fine della giornata e stava tornando a casa attraversando i campi, accompagnato dalla sua sorella minore.
-“Eh! Io non sono più una ragazzina! L’altro giorno ho messo a tappetto cinque ladri!” si lamento Zhanna dando un colpo al suo fratello. Quest’ultimo ride, non avendo sentito niente. Però, se non aveva sentito dolore, era perché lui stesso era molto forte e robusto, perché la sua sorellina non aveva niente di una bambina fragile. Con le dovute differenze dovute all’età e al sesso, aveva la stessa costituzione corporea del fratello maggiore, e come lui era stata cresciuta lavorando quotidianamente con le braci piuttosto che a fare i mestieri più “femminili”. In effetti, la piccola Zhanna era considerata la persona la più forte del villaggio, superata solo dal fratello e dal padre, e non aveva scherzato quando aveva detto che aveva fatto fuori da sola cinque uomini, anche se fossero degli adulti.
-“Ahaha! Per me sei ragazzina, ma più forte ragazzina al mondo!” fecce il futuro mercenario accarezzando affettuosamente la testa della sorella, la quale si mise a ridere come una fanciulla. Dopo tutto, poteva ancora permetterselo visto la sua età.
Il fratello e la sorella continuarono a camminare per un po’ di tempo attraverso la campagna. Il paesaggio era, per chi amava la natura, molto bella. Sull’orizzonte, si poteva vedere una grande e immensa foresta a perta di vista e isolato dalle terre agricole da uno splendido fiume di acqua pura nella quale salmoni, trote e altri pesci grassi e deliziosi vivevano assieme a piccoli crostacei e a piccoli uccelli. L’altra costa del fiume, lavorata dall’uomo, non aveva però niente da inviare alla natura selvaggia: grandi e maestosi campi di grano d’oro di ottima qualità si confondevano con le colline, mentre il sole cadendo offriva ancora questo tocco di calore che avrebbe fatto innamorare a questo luogo anche l’uomo più urbanizzato del mondo. Però, il giovane Mikhail si ricordava ancora di quando era ancora un giovane bambino, quando c’erano ancora le zone verte dove robuste e sane mucche e pecore mangiavano l’erba e si muovevano in quasi totale libertà, e poi, per l’incomprensione e la tristezza del ragazzo, erano scomparse dal giorno all’altro. Dopo un po’ di tempo, lui e la sorella si avvicinarono a una casa isolata fatta di legno e di paglia, ma che aveva comunque quest’aspetto accogliente e di conforto necessario per permettere a una famiglia umile di vivere la propria vita in tranquillità.
-“Mikhail! Zhanna!”  ad urlare felice correndo nella loro direzione era la piccola Bronislava, la seconda sorella minore di Mikhail, che aveva all’epoca sei anni, inseguita a sua volta da una bambina di tre anni che aveva ancora difficoltà a camminare: la piccolissima Yana, l’ultima degli figli della famiglia.
-“Eh! Cosa fate cui? Non dovete aiutare la mamma a preparare cena?” chiese Mikhail, con il linguaggio poco ricco di colui che non era mai andato a scuola.
-“Yana è ancora troppo giovane per cucinare, e conosci Bronislava: Lei non può trattenersi di abbracciare il suo fratellone. Piuttosto a te e a Zhanna la giornata è andata bene?” A parlare era un colosso, di circa cinquant’anni, molto forte. In realtà, la sua descrizione era facile da fare. Era identico al Grosso da adulto, e si distingueva da lui per pochi dettagli: un paio di baffi marroni, un paio di occhiali circolare e degli vestiti di contadino.
- “Papa Papa!” fecce felice Zhanna mentre il padre del futuro mercenario alzò la sua seconda figlia per mettersela sulle sue spalle
- “Ma guarda come sei cresciuta! Un giorno diventerai una brava moglie che sottometterà il marito come si deve! AHAHAH!”
- “DA!” fecce Mikhail al suo padre “Zhanna è veramente di nostra famiglia! Ma non sarà forte come me!”
- “Normale, figlio!” fece allora il padre che prese allora un’espressione seria “Un giorno verrà in cui sarai tu l’uomo della famiglia, e dovrai prendere cura delle tue sorelle finché non avranno la propria famiglia, dovrai prendere cura della tua famiglia e di tua madre e di me quando saremmo vecchi!”
- “Nessun Problema papa!” rispose ingenuo Mikhail “Io forte come buffalo! Gente si spaventa solo a vedermi! Io sono già capace di proteggere tutti!”
 
- “Mmf!” disse allora molto serio il padre, guardando dritto negli occhi il suo figlio negli occhi, facendogli capire che non stava scherzando “Mikhail… Hai la fortuna di essere forte, più di quanto lo fosse io a tua età. Ma la forza non è tutto, e non sempre basterà per risolvere i problemi. Purtroppo, non sono riuscito a mandarti a scuola, per darti altre capacità, ma sono riuscito a proteggere la cosa la più importante. La famiglia… più che i pugni, la mia… la tua famiglia, è la cosa più preziosa, e l’unica cosa che ti aiuterà più degli pugni. Per questo devi proteggerla, più che ogni cosa. Capito figlio?”
 
- “D..Da…” fece timido il futuro grosso, nonostante era già un giovane adulto, non osava mettere in questione l’autorità del padre. Quest’ultimo continuò a fissare il figlio con una aria molto seria prima di esplodere dalle risate e di abbracciare affettuosamente tutti i quattro figli “Ma tranquilli, oggi è una bella giornata, e c’è ancora tempo! so andiamo! La mamma ha preparato per cena dell’Okroshka[23] e del Banush[24]!” fecce indicando la moglie, un donna molto più piccola e cicciottella di lui, ma della quale emanava un sorriso che faceva capire che era una persona profondamente gentile e amante. In altre parole, la vera stereotipo della donna russa, con il velo e vestita da contadina, molto accogliente e materna.”
 
-“Sii! Banush Banush!” fece allora Bronislava felicissima, correndo insieme alla piccola Yana verso la mamma che li invitò dentro casa, seguiti dal padre di famiglia che portava ancora Zhanna sulle spalle e tenendo per mano Mikhail, il quale aveva ritrovato il suo buon umore, pensando che poteva ancora godersi la semplice ma bella vita che lui e la sua famiglia avevano…
 
 Ma non sapeva, all’epoca, che proprio questa vita idillica stava per concludersi, nel mondo più drammatico che poteva accadere nelle campagne sovietiche degli anni ’30...  In effetti, dopo avere sognato dell’ottima gioia familiare di fronte all’eccellente cena, al Grosso toccava, da quanto aveva fatto il patto con Tyresius, di sognare ancora e ancora la scena successiva…
 
Il giovane grosso, dopo avere mangiato e avere fatto gli ultimi dovere di casa, come fare rientrare le galline nel pollaio e gli attrezzi nella capanna, prima di dare da mangiare al cane e di prendersi un bagno nel fiume, prima di dare un abbraccio di buona notte alla mamma, al padre e alle tre sorelle. Andato a dormire, doveva essere circa le due di mattina quando sentì il bisogno di uscire per andare… beh, di “fare un bronzo”. Giustamente, per motivi di igiene, Mikhail andò nel bagno esterno della casa, che si trovava a una ventina di metri da casa e si mise comodo. Dopo circa un quarto d’ora, però, allora che aveva quasi finito la sua affare, Mikhail iniziò a sentire una serie di rumori. Per cominciare, iniziò una serie di movimenti dell’erba, completati da una serie di passi e del cane che abbaiava. “Sarà altra volpe”, pensò il ragazzo indifferente e distratto dalla stanchezza, finché iniziò a sentire un altro tipo di rumore, per niente di buon auguro, visto che si trattava della voce sconosciuta di un uomo, che mentre sembrava battere alla porta urlava
 
- “Bobritschew, figlio di Baranov! Esci di questa casa insieme a tua famiglia! Se non cooperi, abbiamo autorizzazione di sfondare la porta!”
 
Lì, Mikhail prese paura: Bobritschew era il nome del suo padre, e se quest’ultimo non voleva mai parlare della sua vita ai suoi figli, il suo primogenito sapeva che il paterno aveva avuto degli problemi con il nuovo governo… In effetti, Mikhail si ricordava perfettamente che il suo padre, all’annuncio del nuovo Segretario del partito e leader del paese nell’aprile 1922, gli aveva mostrato la foto di quest’ultimo nel giornale e aveva detto “Figlio, guarda l’uomo che vedi su questa carta. Oggi, lo lodano come il degno successore del Padre della rivoluzione, colui che farà del nostro paese il migliore paese al mondo. Ma te lo dico, quando sarai vecchio e che egli sarà morto, tu sentirai dire da quasi tutti che quest’uomo, Iosef Vissarionovich Stalin, era mostro, un criminale che ha portato morte e disperazione al popolo.” E, come sempre, il padre aveva avuto ragione. In pochi anni di governo, Mikhail aveva perso il conto di persone riportate come scomparse, o che al tribunale avevano ammesso di essere colpevoli di avere complottato contro lo stato del popolo e che meritavano la morte. Già all’epoca Grosso non era molto intelligente, ma non aveva bisogno di una laurea per capire che queste persone non erano sempre colpevole dei loro crimini, e che colui che era dietro alle loro fine, Stalin appunto, del quale i discorsi erano ambigui e talvolta contradittori, aveva come unica prova della loro colpevolezza il fatto che erano i suoi oppositori o che gli facevano ombra. Mikhail si ricordò di avere sentito voci secondo la quale l’esercito compariva ogni tanto all’improvviso per rapinare delle persone, le quale scomparivano per sempre. Oltre all’agitazione che sentì, tipo dagli pianti delle sue sorelline mischiate a ordini di uomini, il futuro mercenario sentì anche un rumore di camion, il che confermò la sua paura. Senza perdere altro tempo, egli uscì dal bagno e notando che per fortuna sua nessuno fosse nelle sue immediate vicinanze, ne approfittò per buttarsi nel campo di grano e, abbassandosi, avvicinarsi nascosto il più possibile da casa sua. Aiutato dal fatto che l’unica fonte di luce in questo luogo, oltre al riflesso della luna e delle stelle, erano proprio i fari del camion che puntavano verso la porta di casa. Li, il giovane Mikhail, sempre nascosto nelle alte erbe, osservò la scena, rimanendo silenzioso in attesa di capire come e quando poteva agire. All’entrata della porta, si teneva il suo padre, con lo sguardo serio e stoico, le braci incrociate come aveva l’abitudine di fare quando stava per perdere la sua pazienza. Dietro il capo famiglia, la madre teneva stretto le sue figlie, le due più giovane delle quali piangevano, senza capire cosa stava succedendo, e Zhanna che doveva essere trattenuta, visto che probabilmente voleva fare a botte i visitatori notturni. Quest’ultimi, in effetti, non avevano niente di simpatico. In totale dovevano essere una quindicina di persona: due stavano nel camion, altre due vicino a quest’ultimo, altri tre stavano perlustrando la zona mentre il resto stava di fronte alla casa. Tutti erano vestiti da uniformi dell’esercito rosso, ma a parte il loro numero non avevano niente di impressionanti: I loro uniformi erano sporchi, e parzialmente rovinati, le loro arme, a guardare bene, erano della Grande Guerra, se non di prima, il che dimostrava che erano lontani di essere l’élite della nazione. Anche gli uomini stessi sembravano più dei poveracci che degli uomini: alcuni erano altrettanto giovani che Mikhail, ma molto meno forti e robusti, e erano stati palesemente entrati nell’esercito per avere un tetto. Altri, al contrario, sembravano essere troppo vecchi, o comunque troppo indeboliti, come si poteva notare dalle loro face rovinato dall’alcool o dal sonno, per rappresentare una minaccia credibile. Solo uno di loro fece impressione a Mikhail: Colui che era al centro, precisamente di fronte al padre, e che sembrava essere il capo. Quest’uomo, infatti, oltre che avere un uniforme in migliore condizione di quello dei compagni, era più alto e più forte… molto più alto e più forte. A Mikhail fece paura, perché era la prima volta che vedeva un uomo altrettanto alto e forte del padre, che era il più grande colosso che conosceva. Il giovane vedeva quest’individuo solo dalle spalle, ma poteva intuire che, dalla sua postura, doveva avere circa la stessa età del padre. Prima di potere muoversi per ravvicinarsi, o di prendere una decisione su cosa fare, ecco che l’uomo alto inizio a conversare con il padre.
 
-“Allora… Bobritschew… quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visti?” chiese l’uomo, tirando un sigaro che accendo, prima di rilasciare un grande fumo in direzione del suo interlocutore.
 
-“Non abbastanza, Sukolov.” rispose il padre del futuro mercenario
 
-“Ahia” rispose allora il cosiddetto Sukolov, facendo finta di essere offeso. Mikhail si ricordò che il suo padre gli aveva parlato di un certo Sukulov. Quest’ultimo era stato un suo compagno di squadra sul fronte austriaco durante la Grande Guerra, nonché durante la ribellione contro lo Zar. Ma già a partire degli primi anni della rivoluzione, e soprattutto in seguito al sollevo di Kronstadt, i due amici si erano litigati e si erano allontanati l’uno dall’altro. Bobritschew si era allora sistemato nella sua campagna natale dove aveva fatto famiglia, mentre Sukulov era, se Mikhail se lo ricordava bene, proseguì la sua carriera nell’esercito. Mikhail non ebbe il tempo di pensare a tutto questi dettagli che il detto Sukulov riprese a parlare “E’ così che tratti un vecchio amico?”
 
-“Amico?” rispose Bobritschew, trattenendosi dalla rabbia  “Hai un strano concetto dell’amicizia. Arrivare in piena notte con degli incompetenti che sono soldati solo perché altrimenti creperebbero di fame, e minacciare la mia famiglia non è quello che chiamerei “amicizia””.
 
-“Devi però ammettere che un po' colpa tua.” Sospirò Sukulov insieme a un po’ di fumo “Sei tu che hai rinegato la nostra grande rivoluzione e il compagno Stalin.”
 
-“Non ho rinegato la rivoluzione!” si offese Bobritschew, entrando in uno stato di rabbia che Mikhail non gli conosceva “Come te, ho combattuto gli austriaci, gli ungheresi e gli tedeschi che entravano nelle nostre terre mentre vedevo diecine di miei compagni morire sul fronte di fame o perché non erano abbastanza attrezzati per fare fronte al nemico! Come te, ne ho avuto abbastanza degli imperiali e dello Zar che ci mandava a morire inutilmente senza guarantirci cibo, sicurezza, salute e benessere, e per questo ho combattuto insieme a te e al popolo per liberarci della sua tirannia di un'altra era! Quello che però, al contrario di te, rifiuto di combattere, è per una distorsione degli ideali della causa che ho sostenuto! Mi rifiuto di essere partecipe di un regime che maltratta il popolo nel nome del popolo! Non ho dato il mio contributo per rovesciare un imperatore egoista che sfruttava la sua gente per rimpiazzarlo con un tiranno della stessa specie che lascia il popolo morire di fame!”
 
-“Tu?!” s’innervosì un po' Sukulov “Parli di maltrattamento di popolo, e descrivi il compagno Stalin come un mostro assetato di sangue, che sottomette il popolo agli suoi caprici! Eppure, guardati, Kulaki[25], tu stai bene qui, in questa bella casa e con tutta questa terra che hai come proprietà. La verità, è che sono le persone come te che sono la causa degli problemi che il compagno Stalin sta provando a risolvere! Con le tue terre, potremmo sfamare due, anzi tre o quattro famiglie direttamente e di ridistribuire il resto delle raccolte per il bene comune!”
 
-“Parli delle fattorie collettive? Saranno anni ormai che si parla della bellezza di queste fattorie, di come il popolo ne ricava solo benessere, eppure è proprio a partire della loro creazione che il popolo ha cominciato a soffrire” provocò il padre di Grosso “Gente che muore di fame, altri che uccidono gli animali che hanno per sfamarsi o impedire a gente come te di rubarglieli!”
 
-“Sai che cos’è la sofferenza?! Pensavo che lo sapevi, ma so ne dubito! La sofferenza non è di stare tranquilli a casa, a fare l’egoista che rifiuta di dare il suo contributo per lo stato, ma è di essere sul fronte! Mentre tu stavi cui a goderti i benefici della rivoluzione senza ridarne la tua parte, io sono stato costantemente sul fronte, a combattere gli ribelli musulmani nel Caucaso e in Uzbekistan, nonché i nazionalisti cinesi e gli giapponesi che facevano intrusioni sul nostro territorio tramite il fiume Amur o le nostre isole nel pacifico!”
 
-“Hai fatto la scelta di proseguire la tua carriera militare, e hai fatto quello era necessario per difendere lo stato. Non è sofferenza, visto che è una libera scelta, è soltanto dovere, e non meriti più lode che tutti coloro che hanno combattuto prima di noi, insieme a noi o che combatteranno dopo di loro. so però, Sukulov, mi hai stufato con i tuoi discorsetti. Allora vai al punto: per quale motivo, tu che sei ormato un comandante, che dovresti essere sul fronte orientale o a controllare le frontiere a est, vieni personalmente qui a minacciare la mia famiglia?”
 
-“Pensavo fosse ovvio” disse Sukulov buttando il suo sigaro a terra prima di spegnerlo con le sue botte di cuoio nere “Il compagno Stalin e gli compagni partecipi del benessere dello Stato sono stufi di coloro che non danno il loro contributo. E come ho detto, con la tua proprietà possiamo fare una fattoria collettiva.”
 
-“Vuoi dunque costringermi me e la mia famiglia a vivere insieme a sconosciuti, lavorare all’eccesso le nostre terre e dare la maggioranza del nostro raccolto a tuoi amici?”
 
-“Alla base, è così che dovevano andare le cose… ma ho convinto i miei superiori che saresti stato refrattario, e che tenendo conto delle tue capacità e delle tue idee politiche che sarebbe stato troppo pericoloso lasciarti incustodito.” Disse Sukulov con un sorriso a pena nascosto
 
-“Che… so che abbiamo le nostre divergenze, ma perché hai fatto questo?” s’esclamò Bobritschew
 
-“Perché?” iniziò a ridere il comandante “Semplice. Tu mi hai lasciato perdere quando hai voluto la tua vita idillica, e io ormai ho solo il regime per vivere. E cosa c’è di meglio per dimostrare la mia lealtà verso quest’ultimo che denunciando i traditori? Signore Bobritschew!” iniziò a parlare Sukulov, dando ordini ai suoi uomini che iniziarono ad avvicinarsi alla porta per afferrare i vari membri della famiglia. “Nel nome delle autorità dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, vi arresto lei e la sua famiglia con l’accusa di tradimento, di cospirazione contro lo stato, di avere rubato lo stato tenendo per uso privato degli beni comuni e di diffusione di idee politiche contrarie all’ideologia del partito! Per questo motivo, io, sergente Visalovich Sukulov, vi confisco la vostra proprietà, che ormai appartiene allo stato per il programma della collettivizzazione, e tutti i vostri beni! Vi condanno inoltre ad essere deportati al gulag, dove farete dei lavori forzati per riabilitarvi delle vostre colpe e, speriamo bene, fari tornare sulla retta via!”
 
-“Papa! Papa!” iniziarono ad urlare le due figlie minore, mentre erano afferrato da degli uomini che le portarono in direzione del camion. Per la madre e Zhanna, gli soldati ebbero un po' più di difficoltà, visto che la prima provo a picchiarli con una padella mentre la seconda iniziò a dare colpi e riuscì perfino a rompere il naso a uno degli uomini che aveva provato a prenderla. Ma nonostante la loro resistenza, la prima era una donna che aveva vissuta tutta la sua vita nella campagna, lontana dalle guerre, e per questo motivo non era abituata a usare la forza. E per la seconda, nonostante era bella robusta per la sua età, era comunque una giovane ragazza e di fronte a degli uomini di trent’anni che avevano già una formazione.
 
-“Brutto Bastardo!” urlò Bobritschew che provò ad liberare la sua moglie e le sue figlie, ma anche lui dovette a che fare a degli uomini che provavano a fermarlo, a immobilizzarlo e portarlo dentro il camion. Ma al contrario delle ragazze, lui era un colosso, e nessuno riusciva a fermarlo. Anzi, un momento, preso dalla rabbia, prese a due mani uno dei suoi rivali dal collo e, con un colpo di forza, gli spacco le ossa della cervicale. Alla vista della perdita di uno dei suoi uomini, Sukulov si mise a ridere e tirò una pistola che puntò verso il suo ex-compagno di guerra.
 
Il sangue di Mikhail bollì immediatamente: fino a questo momento, era riuscito a trattenersi solo perché sperava che il suo padre, l’uomo più forte che conosceva, avrebbe mandato a tappetto tutti questi vigliacchi prima di buttarli nel camion e buttare quest’ultimo nel fiume più vicino, ma la vista dell’arma da fuoco puntata sull’essere che rispettava e ammirava di più al mondo fu la goccia di troppo nel vaso. Senza pensare, Mikhail uscì urlando dal suo nascondino e si precipitò dritto verso Sukulov. Presi dalla sorpresa dell’inaspettato individuo, alcuni dei soldati si girarono, pronti a sparare verso Mikhail, Quest’ultimo, animato solo dalla rabbia, non li prese in considerazione nella sua corsa. Tale un toro, la carica di Grosso butto a terra due uomini, e quando un terzo ufficiale, un po' più imponente, provo ad afferrarlo, Mikail diede un potente pugno proprio nella mela di Adamo di quest’ultimo, facendolo cadere e, alla propria sorpresa di Mikhail, ucciderlo sul colpo. Lì, il futuro Grosso rimase fermo, stupefatto di quello che aveva appena fatto. Certo, si era già menato a pugni con altri giovani, e aveva già ucciso animali per mangiarli o per proteggere la sua proprietà da lupi. Ma era la primissima volta che uccise un uomo, e con un semplice pugno! Mikhail fu paralizzato per un’instante, guardando il suo pugno sporco dal sangue che la sua vittima aveva sputato prima di crollare, e non sapendo più cosa fare. Immerso negli sentimenti contrastanti, tra l’orrore, la paura, l’orgoglio di essere riuscito a uccidere un aggressore, il dubbio di sé, Mikhail perse per un po' il senso della realtà. A farlo tornare nel mondo reale fu qualcuno gridare il suo nome, prima del rumore di un sparo. Mikhail, tornato in sé, si rese conto che il suo padre si era spostato, per impedire a un soldato di sparare al suo figlio in un momento di opportunità, ma per salvare il figlio, Bobritschew aveva dovuto abbassare la sua guardia e Sukulov ne aveva approfittato per sparargli nella pancia, al livello del fegato.
 
-“PAPA!!!” urlò spaventato il Grosso del passato, il quale provò a correre verso il padre per neutralizzare le guardie attorno e aiutarlo a rialzarsi. Ma proprio a questo momento, un secondo sparo si fecce sentire e Mikhail iniziò a percepire un forte dolore alla coscia, che iniziò a sanguinare. Visto che correva quando venne colpito, egli cadde a terra e iniziò a farsi picchiare da gambe e da bastoni da tanti uomini. Mikhail provò a proteggere al meno la sua testa, quando una mano lo afferrò dal collo e lo sollevo fino a metterlo in ginocchio, non senza dargli un pugno in piena pancia. A sollevarlo, non era niente di meno che Sukulov. so Mikhail visse bene il suo viso. Quest’ultimo era coperto di cicatrice, tra le quale una grande che partiva dal fronte fino alle labbra, passando dall’occhio sinistro che era bianco di morte, mentre l’occhio destro era marrone, ma macchiato di rosso. Oltre a queste cicatrice, la pela del visto era piena di macchie nere. Sukulov non aveva capelli, ma aveva invece una grande barba, tagliata male ma che aveva la particolarità di essere nera con una riga bianca al centro. Ma la particolarità più ostentaria del comandante erano i suoi denti in oro. In effetti, gli mancavano due delle incisive inferiore, la canina superiore destra e una molare superiore sinistra, tutte le quali rimpiazzate da denti in oro, di pessima manifattura certo, ma comunque in oro.
 
-“Tuo figlio?” rise allora Sukulov, mantenendo fermo il giovane mentre il padre venne trascinato da uomini di fronte a loro allora che il resto della famiglia, piangendo e disperando, fu messo di forza nel camion “Vedo che ha un buon potenziale per diventare come te… ma mi sembra decisamente meno intelligente del padre!” Sukulov allora, con l’aiuto dei suoi uomini, afferrò Mikhail dall’orecchio, e tirandolo con molta forza, lo costrinse a guardare la sua pistola che li mise sotto il naso, come se volesse spararlo in piena testa, per il grande stress di Mikhail e del suo padre “Non servirà a niente, ragazzo, ma ti darò due consigli. Il primo, se proprio vuoi andare a pugni, allora devi essere davvero il più forte, il più grosso. Hai già dei muscoli, ma questi di sicuro non bastano! E seconda cosa, la vedi questa pistola, la vedi?!” urlò Sukulov prima di sparare in aria e tornare a torturare psicologicamente la sua giovane vittima con la sua arma. “Se non hai arme, non attaccare un tizio con la pistola! Se vuoi fare un duello con un tizio armato, portati una arma più grossa della sua! Capito giovanotto, o te lo devo mettere in testa?!” e fu lì che Sukulov inizio a picchiare ripetutamente per cinque minuti la faccia di Mikhail con il manico della pistola, mentre Bobritschew urlava parole di speranze al figlio e minacce di morte al suo nemico. Quando Sukulov finì di divertirsi, Mikhail era coperto di ferite e di marche di colpi, nonché stordito e sputando sangue provando di rimanere sveglio “Ebbe, devo riconoscere che sei resistente! Sono curioso di vedere quando sopravvivrai nel freddo Siberiano! Mettetelo nel camion insieme alle donne!”
 
-“Misha!” urlò allora Bobritschew mentre il suo figlio venne buttato nel camion. Mikhail vedeva male, e non riusciva a muoversi. Ma nonostante l’oscurità della notte vide il viso del padre. Quest’ultimo aveva le lacrime all’occhio, ma si tratteneva di piangere, desideroso di mantenere dignità fino alla fine. Il suo volto, infatti, oltre la rassegnazione, mostrava comunque una forza di carattere che non si sarebbe spenta anche nelle peggiori circostanze. “Ricordati Misha, proteggi la famiglia! Ad ogni costo!”
 
-“Tranquillo Bobritschew, sarà il Gulag a occuparsi di tua famiglia” inizio a ridere Sukulov mentre si avvicino a Bobritschew ancora in ginocchio, prima di mettere la sua pistola sul fronte del padre del futuro mercenario “Però, non abbiamo medicine nel camion e il viaggio sarà troppo lungo, quindi, nel nome della nostra vecchia amicizia, ti darò una morte veloce.”
 
-“Uccidimi pure, stronzo!” sputò allora Bobritschew “Tanto io so già come andrà a finire: Tu sarai fatto fuori come il porco che sei e il regime che sostieni crollerà e lo schifo che nascondeva uscirà alla luce!”
 
-“E stato un piacere a rivederti, amico mio!” disse indifferente Sukulov il quale sparò al suo interlocutore.
 
Mikhail, vide allora la luce dello sparo, il quale invase completamente la sua visione. Finché tutto attorno a lui fu bianco. Però, se non vedeva niente, al contrario Grosso, nel suo sogno iniziò a sentire tutta una serie di rumori. Alcuni di questi rumori gli erano famigliari, come degli ordini o degli insulti in russo, dei colpi di martello su rocce o di colpi di flagelli. Altri rumori, al contrario gli erano sconosciuti, come se fosse in una lingua straniera: Ashklatari…Ila’naari saraslar im’ diar uura’r. Zalgar! Il mercenario russo, che nella realtà stava tremando e sudando dallo stress nel sonno, iniziò a sentire legno bruciare, seguito da urli e da rumori di spari. Lì, il mercenario tornò a vedere qualcosa, e rivide nuovamente una scena a lui noto: era in mezzo nel Gulag nel quale era stato costretto a vivere e a lavorare nella carriera di pietra che si trovava in effetti non troppo lontano da lui. Era in pieno inverno, e tutto era coperto di una neve ghiacciante di almeno dieci centimetri di altezza, e questa senza contare che c’era un vento forte pieno di fioccone di neve e di palle di ghiaccio di circa cinque millimetri di diametro: non abbastanza grossi per uccidere, ma abbastanza duri per fare veramente male e ferire per via della loro velocità d’impatto. La notte era scura, talmente nera che senza una fonte di luce non sarebbe stato impossibile perfino di vedere le proprie mane oltre i trenta centimetri. Però, Grosso, ormai calvo, più grosso ma anche più alto e forte in questo momento, non soffriva nessuno freddo e vedeva benissimo. E per una buona ragione: Il campo era in un completo stato di incendio! Tutte le infrastrutture in legno, le case in cui i prigionieri dovevano dormire, gli depositi e perfino l’armeria erano in fuoco. Tutt’attorno a lui, era il caos: degli soldati in uniforme correvano ovunque, sia per tentare in vano di controllare il fuoco in modo disorganizzato, mentre altri provavano a fermare gli prigionieri, anche al costo di sparargli addosso. Al contempo, i prigionieri tentavano di sfuggire o, per i più arrabbiati di loro, a prendere i martelli e le palle con i quale erano stati costretti a lavorare per attaccare le loro guardie e, per i più fortunati dei ribelli, a uccidere i loro oppressori per rubargli le mitragliatrici e a iniziare un vero e proprio scontro armato contro l’autorità del campo.
 
-“Misha! Misha!” gridò a voce bassa femminile dietro Mikhail. Quest’ultimo si girò e rivide per la seconda volta la sua sorella Zhanna, anch’essa cresciuta ma ormai molto seria e indurita dalla vita in questo campo, che aiutava la madre e le due sorelle minore a bassare tramite un buco che avevano appena fatto nel recinto di fili spinati “E’ occasione perfetta! Fuggiamo!” Di solito, sarebbe stato un piano folle, perché gli cecchini posti alle torri sparavano a tutti coloro che riuscivano ad oltrepassare il recinto, prima di mandare i cani per finire il lavoro. Ma la confusione era tale che anche se ci fosse un cecchino al suo posto, aveva scarse possibilità di concentrarsi e vedere degli fuggitivi allora che all’interno del campo stesso c’era un campo di battaglia. A circa 600 metri del campo, c’era una densa foresta, probabilmente l’unica ma gigantesca della regione di solito desertica. Se Grosso e la sua famiglia riusciva a raggiungerla finché la situazione fosse ancora in stallo, avrebbero potuto nascondersi per giorni, il tempo che le autorità pensassero che fossero morti, prima di trovare una soluzione per il futuro.
 
-“Zhanna, porta mamma, Yana e Bronislava nella foresta. Se tra mezz’ora non ci sono, scappate. Io devo trovarla!” rispose Grosso mentre iniziò a correre nel centro del campo, allora che la prima delle sue sorelle iniziò ad urlargli sopra, dicendogli che era troppo pericoloso e che doveva tornare indietro. Ma non c’era niente da fare, nella testa di Mikhail c’era solo un obbiettivo, che né gli edifici che crollavano di fronte a lui, né gli altri prigionieri che gli chiedevano sostegno o gli soldati che provano a fermarlo prima di ricevere un pugno spesso mortale in faccia potevano allontanare. Ma quale era quest’obbiettivo che dava a Mikhail questa forza di volontà? Quest’obbiettivo, in realtà, era un giovane ragazza bionda, molto bella, anzi la più bella ragazza che il futuro mercenario aveva mai visto. Era arrivata al campo circa due mesi dopo la famiglia di Mikhail, e la sua gioventù e bellezza aveva attratto l’interesse delle guardie, in manco di presenza femminile. Mentre questi uomini senza scrupoli provarono a violentare la ragazza, Mikhail era intervenuto per metterli al tappetto. Fu allora condannato a una settimana di isolamento, nonché a colpe di frustra e a una diminuzione della razione quotidiana per un mese, ma aveva salvato l’onore della ragazza, la quale divenne la sua unica amica in questo campo oltre alla propria famiglia. Nel corso degli mesi, la ragazza si rivelò non solo molto bella, ma anche molto gentile e intelligente, e spiegò a Mikhail la sua storia. Essa era la nipotina di un aristocratico che aveva dedicato la sua vita allo studio e alle esplorazioni del polo nord per conto dello Zar Nicolas II, il quale aveva finanziato i costi delle spedizioni. Nonostante il nonno era morto durante una spedizione ancora prima della Grande Guerra, il regime attuale aveva ritenuto di lui solo il fatto che era stato un “privilegiato” al servizio del monarco, e il resto della famiglia era riuscita a sfuggire alla prima onda di persecuzione dei rappresentati dell’antico regime rinegando il scienziato e rinunciando spontaneamente ai suoi titoli, proprietà e privilegi. Però, negli ultimi mesi neanche la loro buona volontà e gli sforzi per adattarsi alla nuova società permetteva ai parenti dell’esploratore di essere protetti, e prima o poi tutti furono arrestati sotto accusa di sostenere di nascosto le potenze occidentale dandogli delle informazioni strategiche sull’Unione. La ragazza, a sua volta, era stata allontanata dalla madre e dal padre e portata cui da solo con la forza. Nel corso dei mesi, Mikhail e la ragazza si ravvicinarono, parlando dei loro sogni, delle attività che facevano prima di essere arrestati e sostenendosi fisicamente i psicologicamente durante i duri lavori forzati. E nonostante tutto le distingueva, lui un po' troppo terra terra, contadino analfabeta e figlio di un contadino nonché partecipe della rivoluzione; lei educata, colta, discendente di una famiglia aristocratica, poco a poco l’amore si fece sentire e i due giovani si confessarono l’uno all’altro, promettendosi a vicenda che, appena quest’inferno del Gulag sarebbe giunto alla fine, sarebbero scappati insieme alla famiglia di lui negli Stati-Uniti, terra che secondo la ragazza era sinonimo di libertà, e che se il futuro lo permetteva, si sarebbero sposati lì prima di partire assieme nell’Artico, come lei sognava sempre di fare da quando leggeva i diari del nonno. Però, questa confessione avvenne qualche giorno prima di quest’incendio, e il futuro mercenario non riusciva a rivedere la sua anima gemella tra le fiamme e gli gridi degli soldati e degli prigionieri. A questo punto, disperato, Mikhail iniziò, conscio del rischio che stava prendendo, a gridare il nome della sua amata.
 
-“SACHA! SACHA dove sei?!”
 
Urlò cosi per circa due minuti, mentre il fuoco stava guadagnando in intensità, a tal punto che gli soldati meno disciplinati iniziarono ad abbandonare le loro arme e a darsi alla fuga, solo per farsi sparare dai veterani che non tolleravano i disertori. Nonostante ciò, Mikhail continuò a gridare il nome di Sacha, finché, alla fine sentì finalmente la voce di quest’ultima chiamarlo il suo nome. Senza pensarci due volte, il Grosso corse in direzione della voce, continuando a chiamare la sua fidanzata. Dopo una corsa sforzata tra gli detriti in fuoco e gli corpi di coloro che erano stati uccisi o bruciati vivi, Mikhail riuscì finalmente a vedere da lontano Sacha, la quale nonostante la sporcizia dovuto alle condizioni del campo e delle cenere rimaneva, alla luce rossa del fuoco, la più bella persona che lui avesse mai visto.
 
-“SACHA!”
 
-“MIKHAIL!”
 
I due, piangendo dalla disperazione ma anche della gioia di vedere che l’altro non solo era ancora in vita ma anche che non l’aveva abbandonato, iniziarono a correre verso l’uno l’altra per abbracciarsi e consolarsi a vicenda. Ma… quando furono a soli cinque metri di raggiungerci, un rumore di sparo si fece sentire. Mikhail, ebbe solo il tempo di rendersi conto del rumore che del sangue saltò sul suo viso e che Sacha cadde immobile nelle sue brace. Catatonico, il colosso si rese allora conto che la sua amata era stata colpita alle spalle, probabilmente da un cecchino. Conscio del pericolo di rimanere fermi li, Mikhail prese Sacha e entrò nell’unico edificio che non sembrava ancora avere prese fuoco nelle vicinanze, a sapere l’armeria di riserva. Sentendo che degli soldati davano ordine di seguirli, Grosso chiuse la porta e butto cassonetti per bloccarne l’accesso. Fatto ciò, si precipitò direttamente su Sacha, la quale era ancora viva ma ormai pallida e debole.
 
-“Sacha, coraggio! Ora scappare!”
 
-“Mi…mi dispiace Misha” fece la ragazza piangendo, mentre il suo fidanzato non riusciva a trattenere le lacrime
 
-“Conservi forze! Non tempo indebollirsi! Noi dobbiamo scappare per America, insieme a Mama, Zhanna, e piccoline…Poi Polo Nord…”
 
-“Misha... Non sono… forte come te... e sento che mi avranno colpito al polmone…” parlò con molte difficoltà la giovane ragazza che sputava sangue “Anche se la facessimo a uscire da cui… non passerei la notte…”
 
-“Sacha… sono già stato incapace di salvare mio padre…Non voglio non riuscire a salvarti te!”
 
-“Non hai fallito… purtroppo le cose vanno oltre le nostre capacità…”
 
-“SONO LI! SFONDATE LA PORTE!” si fece sentire una voce fuori
 
-“Misha…devi andare…”
 
-“NO!” fece Grosso piangendo e sbattendo le mani a terra dalla disperazione “IO AMO TE! NON POSSO LASCIARTI CUI!”
 
-“E io… è proprio perché ti amo che voglio che tu vivi… che vivi per te… per la tua famiglia… e per me…” disse allora Sacha afferrando con la mano destra quella sinistra di Mikhail e, con la sua altra mano, il collo di quest’ultimo per potere baciarlo. Per Mikhail, era il primo bacio, anzi l’unico che ebbe mai in vita sua, e sarebbe stato per lui il momento più bello di sua vita se non sentì che la sua amata, allo stesso momento, si spegnò. Infatti, il suo corpo si appesantì e la sua mano cadde a terra allora che i suoi occhi si chiusero e che lasciò andare il suo ultimo sospiro… Mikhail non seppe cosa fare, e per l’ultima volta della sua vita, iniziò a piangere come un bambino disperato, afferrando la sua amata e stringendola con la vana speranza che non fosse reale…E poi, si rese conto che quest’ultima aveva lasciato nella sua mano un oggetto. Guardò e vide che era una piccola foto inquadrata che Sacha era riuscita a nascondere dalle guardie. Su questa foto, si vedeva Sacha con quelli che sembravano i suoi genitori. Il coperchio, in argento, era visibilmente di un alto valore per via della sua decorazione… però, il retro era parzialmente rovinato da un’incisione maldestra. In effetti, a fare disperare ancora più Mikhail, fu quando legge che Sacha aveva provato a scrivere in russo.
 
“A mio Misha, mio guardiano e vero amore”
 
Mentre il futuro mercenario continuò a piangere, sentì che gli soldati del gulag stavano tentando di sfondare la porta. A Mikhail non piacque sentire le urli e le minacce di coloro che avevano ucciso la sua amata… anzi, di coloro che avevano ucciso anche il padre, torturato lui e il resto della famiglia, che lo avevano strappato dalla sua vita semplice ma idillica e piacevole per confrontarlo al peggio dell’umanità. Li, Mikhail, nonostante le lacrime, smise di essere triste. Al posto della disperazione, iniziò a sentire un profondo sentimento di odio… di odio nei confronti di Sukulov, di queste guardie, del sistema, perfino degli altri prigionieri che non erano mai intervenuti per aiutarlo lui, sua famiglia o Sacha… Mikhail entro alla volta in uno stato di confusione e di grande chiarezza… In effetti, per la prima volta, sapeva esattamente quello che voleva fare: Per cominciare, avrebbe portato le uniche quattro persone per le quale aveva ancora compassione – ossia la madre e le sorelle – al sicuro. Poi, li lascerebbe al sicuro mentre lui sarebbe andato a uccidere questo stronzo di Sukulov e sarebbe andato in America, dove avrebbe trovato modo di fare venire la famiglia prima di realizzare il sogno di Sacha.
 
-“Sacha…amore mio…  babbo…vi giuro che proteggerò mamma, Zhanna, Bronislava e Yana…ad OGNI…SINGOLO…COSTO…!” finì con urlare Grosso, deciso di cominciare col fare fuori questi stronzi che stavano per entrare. Nonostante la confusione e l’ira incontrollabile dentro di sé, Mikhail sapeva che sarebbe un suicidio andare a mani nude contro un gruppo di uomini armati… e pero doveva farcela… E li, si ricordo del consiglio di Sukulov: “Se vuoi andare contro un uomo armato, assicurati di avere un’arma più grossa”. Rendendosi conto di essere nell’armeria. Egli iniziò a guardarsi intorno… piccole pistole troppo piccole per le sue mane e inutile contro varie persone, kalashnikov attraenti ma non abbastanza micidiali per la sua voglia di sangue. Allora che stava per rassegnarsi, Mikhail guardo con tristezza il corpo della sua amata e noto che il braccio di quest’ultima sembrava puntare una direzione. Egli guardò verso questa posizione e notò, a sua grande sorpresa, un minigun in perfetta condizione, e visibilmente pronto all’uso. Sentendo che la porta stava per essere sfondata, il russo si precipitò per afferrare l’arma. Quest’ultima era bel pesante, ma forse perché era forte o semplicemente perché era inibito nella rabbia, la sollevo con grande facilità e puntando verso all’entrata bloccata, Mikhail, ormai impazzito dalle emozioni estreme, urlò
 
-“DAI SACHA…FACCIAMOLI URLARE!!!”
 
E proprio a questo momento, la porta fu sfondata da cinque guardie. Ormai Mikhail non era più il colosso impressionante ma buono che pensava solo a vivere felice insieme. Quel orsacchiotto, già ferito dalla morte del padre e dai lavori forzati, era ormai diventato l’assassino spietato che non aveva più nessuno rimorso a uccidere talora fosse necessario. Non lasciò neanche il tempo alle sue vittime di entrare nell’edificio che iniziò a sparare a rafficata, trasformando i suoi nemici in pezzi di carne mischiati a una marmellata di sangue e di organi. Egli uscì e continuò a sparare a tutti. Soldati e prigionieri, senza distinzione. Però, contrariamente ai suoi ricordi, Mikhail inizio a sentire una strana sensazione, come se un freddo ghiacciale lo stava invadendo dall’interno, e mentre si ricordava di avere ucciso questa notte circa quindici persone, li iniziò a vedere che ne uccideva venti, trenta, quaranta! Anzi, dopo un po' Mikhail inizio a smettere di essere arrabbiato per lasciare posto a uno stato di incomprensione, di confusione e di leggero stress. In effetti, la scena attorno a lui inizio a cambiare fino a somigliare a un luogo che non aveva mai visto in passato: L’incendio c’era sempre, e era perfino più impressionante, ma lui stesso non si trovava più in un gulag immerso nella neve, bensì all’entrata di una foresta in fuoco, in un terreno roccioso e secco. Il cielo era rosso, e dalla foresta in fuoco scappavano tanti animali… anzi creature, visto che alcuni di questi esseri erano da lui completamenti ignoti e sembravano uscire da un racconto di fiabe. Nonostante questo, egli continuava a sparare verso la foresta, senza mirare a qualcuno in particolare.
 
-*Cosa succede?! Dove sono stronzi che hanno ucciso Sacha? Dove io sono?* iniziò a pensare perplesso mentre iniziò a vedere che dalla foresta degli individui in armatura sembravano correre come degli disperati nella sua direzione… Grosso li guardo mentre sembravano ravvicinarsi e, dopo un po', si rese conto alla sua grande sorpresa che erano degli Jenesiani che urlavano parole nella loro lingua. Il primo riflesso di Mikhail fu di volere sparargli sopra, ma invece continuò a sparare verso la foresta, senza più avere il controllo di sé. Egli guardò le sue mane e la sua arma, e si rese conto che non c’erano più i suoi grossi pugni, ma delle mane di dimensione normale, e l’arma che teneva non era il suo minigun, ma una strana specie di mitragliatrice altrettanto grande ma di forma molto diversa della sua arma. Mikhail si guardò un po' e si rese conto che era diventato a sua volta un Jenesiano. A questo momento, senza ancora capire che tutto questo fosse solo un sogno, egli riusciì a sentire e a capire i Jenesiani nonostante la loro lingua
 
-“RITTIRATA! TUTTI ALL’ASTRONAVE! PRESTO PRESTO!”
 
-“QUESTA COSA HA GIA UCCISO UNA VENTINA DI NOI! SCAPPIAMO!!
 
Grosso si girò, vedendo che i Jenesiani che scappavano dalla foresta correvano dietro di lui senza preoccuparsi della sua persona. Guardo dietro di lui, e vide che a cento metri da li c’era effettivamente una grande astronave, sempre a forma di Aquila come quelle che aveva visto dentro il Virgilius, ma molto più grande, nonché diecine di Jenesiani che imploravano di entrarci o che disperatamente sparavano alla foresta.
 
-“Ma… Jenesiani descritti come soldati esemplari… di cosa loro cosi paura a punto che diventano bambini!?” si chiese Grosso prima di sentire qualcosa afferrarlo alla gamba e trascinarlo a una velocità mostruosa verso la foresta. Lì, il mercenario non poté fare a meno che urlare, senza capire cosa gli succedeva, mentre vene invaso dalle fiamme allora che sentì centinaia di urli tormentati.
 
 
Fine degli sogni
 
-“AAAAAAAAAH!!!” urlarono allora tutti in simultaneo tutti gli ufficiali di Starfleet, fatta eccezione di Uhura, Batman, Camus e otto degli nove mercenari.
 
-“Non volevo, non volevo farlo! Perché me l’hai chiesto padre!” iniziò a piangere McCoy.
 
-“Zio! NO! Non Abbandonare!” urlo come un impazzito Camus.
 
-“AAAAAAAAAAAAH, MOSTRO TRASCINAAARMI!!! AAAAAAAH!” fece allora Grosso che, a terra, provava disperatamente ad afferrare il suolo.
 
-“Mon fils?! Où est mon fils?![26]” si mise a cercare disperatamente la spia.
 
-“Prendi questo demonio!!!” fece allora Scott afferrando la prima persona che aveva alla sua portata, in questo caso Mundy, calpestandolo “Non mi lascerò uccidere in una maniera cosi cruenta come gli altri, me lo rifiuto!!!”
 
-“Ma che ti pigli coglione?!” provò a difendersi lo cecchino “Semmai sei tu il demonio che hai appena massacrato quel povero villaggio!!!”
 
-“SIGNORI!!!” urlò allora all’improvviso Bruce Wayne, completamente sudato dallo stress ma che insieme a Spock era l’unico ad avere conservato un minimo di calma, ma che riuscì con questa mossa a calmare quasi tutti, visto il Medico sembrava ancora essere paralizzato dalla paura e ripeteva di continuo parole confuse in tedesco – tra le quale Wayne riuscì a capire “cosa ho fatto” o “non, tutto ma questo no!” – e Tavish che continuava a dire cose senza senso… ma visto che diceva sempre cose senza senso non c’era niente di sorprendente.
 
-“Ehm Ehm” fece allora nervosamente Conhager, anche lui visibilmente esausto e bagnato di sudore “Scusatemi, mi sa che ho fatto un brutto sogno…”
 
-“Anche lei?” chiese Zulu, mentre tutti lo guardarono sbalorditi.
 
-“Sembra ovvio che noi tutti abbiamo fatto un incubo” rispose Spock, mentre tutti si guardarono a vicenda negli occhi rossi dagli pianti o dal terrore.
 
-“Già! Ho ancora della maledizione del mio bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis nonno da parte di mia madre, Lord Haddock Halkool Bieravish Comash Finnegan De Groot V, detto il negro, e della maledizione ancestrale familiare dell’Eyelander e dell’inferno in cui andrò se non riesco a compiere il rito!!!” urlò come un demonio scatenato il Demolitore
 
-“Oh no, here we go again…” fece annoiato il Soldato
 
-“Cosa sta dicendo l’altro ubriaco?” commentò allora McCoy
 
-“Avete la spada tutta arrugginita e parzialmente rotta che usa Tavish?” rispose allora l’Esploratore con grande noia, come se fosse la trecentesima volta che spiegava quella faccenda. “Beh, non la vuole buttare e se la porta sempre, perché secondo lui è una spada maledetta chiamata l’Eyelander concepita direttamente negli inferi e con la quale si può fare un patto per qualsiasi cosa in cambio di qualsiasi cosa, ma che il suo antenato ha mancato alla sua parola e che, di conseguenza, tutti i suoi discendenti verranno precipitati nell’inferno finché non rispettino il contratto… Lo so, neanche noi sappiamo quant’alcool si è bevuto per costruirsi questa storia neanche degna di una fanfiction!”
 
-“Ma è vero!” fece disperato lo scozzese nero, afferrando tutti piangendo per provare a convincerli che stava dicendo la verità “Il mio-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis nonno da parte di mia madre, Lord Haddock Halkool Bieravish Comash Finnegan De Groot V, detto il negro…”
 
-“Ti ho già detto di accontentarti di chiamarlo Groot V il negro, vergognoso ubriaco di un inglese senza mutande puzzolente verme che non sei altro!!!” gridò Soldato, prima di girarsi per notare l’espressione scandalizzata degli ufficiali di Starfleet, e di dire in una maniera sorprendentemente matura da parte sua “Preciso che non ho usato il termine “negro” per razzismo, ma perché era effettivamente l’unico capo clan scozzese di colore all’epoca”
 
-“… aveva avuto la notizia” proseguì come posseduto lo scozzese, ignorando completamente l’interruzione da parte del sui collega americano “secondo la quale un grande esercito di migliaia di danesi stava per attaccare il suo castello, il De Groot Keep, che aveva solo una ventina di uomini in guarnigione! Per salvare le sue terre e la sua riserva di alcool…”
 
-“Ti pareva…” dissero all’unisoni tutti gli altri tranne Spock e Wayne
 
-“Andò a prendere la mitica spada Eyelander con la quale promise 1000 teste nemiche in cambio della forza di un ghepardo e della velocità di un elefante!”
 
-“Penso intendevate il contrario…” commentò Spock
 
-“L’Eyelander accettò e gli diede i poteri delle anime di tutti i valorosi guerrieri, e il mio antenato si precipitò verso il campo di battaglia, pronto a disfare gli vichingi!!! Ma, quando arrivo, non c’era nessuno!”
 
-“Si era ubriacato troppo e si era sbagliato campo di battaglia? O semplicemente arrivò troppo tardi?” chiese allora sarcasticamente Zulu che non si divertiva proprio e voleva tornare a parlare di cose serie.
 
-“NO!!! Non c’era nessuna invasione! Queste notizie erano solo una menzogna fatto dal rivale del mio antenato, Lord Dinkleberg, per prenderlo in giro!!!...Dinkleberg” ripeto allora a sé stesso Tavish con un’espressione di grande odio, prima di proseguire “Il mio antenato provò allora a cancellare il contratto con l’Eyelander, ma quello li voleva le sue 1000 teste decapitate!!! Allora la spada levò sia i poteri che l’occhio sinistro del mio antenato e li disse che finché non avrebbe avuto 1000 teste decapitate in campo di battaglia lui e tutti i suoi discendenti andrebbero in inferno. E fu cosi, gli uni dopo gli altri, che tutti andarono all’inferno dove subiscono le torture peggiore degli demoni!”
 
-“Lasciami indovinare” provocò Spia “Tra le torture ci sono i seminari per smettere di bere alcool?”
 
 “Ma sei stupido?! Io ti parlo del vero inferno di fuoco e di ghiaccio dove le anime saranno tormentate fino al giudizio universale!!! Ma inoltre, cosa pensa questa maledetta spada maledetta che sia facile decapitare tizzi in battaglia senza poteri quando c’è pace, o che hanno delle arci o peggio degli fucili e delle mitragliatrici e che più nessuno combatte corpo a corpo?! Al medioevo era ancora fattibile, e infatti ormai dopo 1000 anni mancano solo circa cinquanta teste, ma come faccio io che non posso neanche avvicinarmi al nemico senza essere ridotto a polpette dai loro proiettili e che i robot non contano?!?! Mica voglio andare in inferno come gli altri io!!!
 
-“Perché allora non ti accontenti di sbarazzarti della spada?” chiese allora Scott che soprattutto voleva calmare l’altro impazzito.
 
-“C’ho provato, ma essa torna sempre!!!! Ho visto l’inferno, con questi demoni che fanno arrostire le loro vittime, che li costringono a essere morsi da serpenti, sbattuti l’uno contro l’altro nelle tempeste senza fine, o quando questi tizzi agli occhi dorati e in armature del futuro hanno massacrato quel villaggio…”
 
-“Aspetta un momento, hai appena menzionato degli Jenesiani conquistare un popolo?!” interrompo Batman
                                  
-“Che? No! Io sto parlando di tizi agli occhi dorati che urlavano servire l’Ente Supremo massacrando gli inferiori!”
 
-“Già, sta parlando degli Jenesiani, è solo troppo stupido o stressato per ricordarselo” disse Conhager.
-“Vabbè, almeno non sta ancora piangendo come un disperato come il Medico” notò Kirk mentre il Tedesco stava ancora paralizzato dalla propria paura e non sembrava rendersi conto di quello che gli succedeva attorno.
 
-“Signori, dibattiti futili messi a parte” interrompo Spock nella più grande indifferenza di quello che ci diceva e della storia dell’Eyelander “Avrei una domanda. Per caso tutti voi avete sognato di flash-back delle vostre vite, magari brutti ricordi o ricordi modificati per essere meno piacevoli, mischiati con visioni di scene a voi completamente ignoti negli quali si vedevano degli Jenesiani?"
 
-“Mia vita e i mie sogni non riguardano extra-terrestre con orecchie d’elfo!” fece allora un po' nervosamente Grosso-
 
-“Senza offenderla” rispose con una calma incomprensibile per i altri l’interessato “I dettagli della vita personale di ognuno di noi sono poco se non addirittura totalmente irrilevanti per la mia domanda. Logicamente, vorrei considerare i punti comuni che credo che esistono tra i nostri sogni. Quindi, rispondete si o no.”
 
Fu così, che dopo una lunga esitazione, gli uni dopo l’altro ammisero che, in effetti, i loro sogni corrispondevano alla descrizione fatta dal vulcaino, e mentre nessuno (tranne Tavish) accettò di parlare degli suoi flash-back personale, tutti al contrario accettarono di parlare delle visioni sugli Jenesiani che avevano visto. Mettendo le informazioni le une accanto alle altre, si poteva realizzare lo schema seguente. Villaggio/città/tribu di una popolazione non umana veniva attaccato ad arme pesante dagli Jenesiani. Ad alcune occasione, venivano interamente massacrati, ma alcune volte erano fatti prigionieri dallo stesso Ky'ouretsus, figlio dell’Ente Supremo Xar’chabus, e portati via. L’unica cosa che nessuno riusciva a capire, era quando il Grosso parlò del fatto di essere stato nel corpo di un Jenesiano e di essere stato trascinato da una creatura.
 
-“Allora, signore Spock?” chiese allora Conhager, che pure essendo ancora arrabbiato contro Kirk e la sua squadra, era costretto a riconoscere che il Vulcaino era il più adatto a capire cosa stava succedendo “Sarà un scherzo mentale di quel Tyresius per convincerci che gli Jenesiani sono i cattivi?”
 
-“Gli umani del mio mondo hanno iniziò a teorizzare la correlazione tra i sogni e la conoscenza” iniziò a dire Spock mentre proseguì la sua riflessione “Fino ad adesso, l’ho consideravo un ragionamento illogico che doveva la sua esistenza solo alla fantasia umana. Ma forse mi sono sbagliato, e vorrei se possibile chiedere agli zalgo di accedere alla loro biblioteca per vedere se trovo fonti che sostengono la mia idea.”
 
-“Basta con le parole scientifiche e daci una risposta che un americano può capire, brutta parodia di romanzi di fantasy europeo di un pianeta di cretini che non sei altro!!!” provò a comandare Soldato.
 
-“In termine comprensibile per lei” fece indifferente Spock “Non so per quale motivo abbiamo questi sogni, ma non credo che sia opera di Tyresius visto che non avrebbe avuto accesso ad ogni nostro singolo ricordo del passato che abbiamo sognato e che le nostre visione riguardante i Jenesiani siano diversi l’una dall’altra per essere una semplice manipolazione mentale. Penso che abbiamo avuto in qualche modo vissuto una cosa insieme, che ci ha permesso di rivedere di persona gli ricordi di altri. Forse mentre eravamo prigionieri dagli Jenesiano ci hanno fatto degli esperimenti.”
 
-“In altre parole: Quello che abbiamo visto è probabilmente vero, ma non si sa il perché del come o del quando…” si rassegno Conhager “Vabbeh, ci penserò stasera dopo l’allenamento, adesso ho solo bisogno di una doccia.”
 
Fu proprio a questo momento, in cui lo Texano camminò per qualche passo, che tutti si resero conto che non erano nella stanza da letto in cui soggiornavano, ma bensì in una specie muraglia vicino al mare, in piena notte.
 
-“Per tutti i figli dei patriottici, dove cazzo stiamo?!” urlò soldato.
 
-“Pensate che ci hanno abbandonato su un altro pianeta sconosciuto?!” iniziò a preoccuparsi Esploratore.
 
-“Non credo” rispose allora Bruce Wayne, “Bensì sono il primo ad esserne sorpreso, mi sa che stiamo tutti nello stesso sogno, e che stiamo ancora in un Flash back degli Jenesiani”.
 
-“E cosa te l’ho fa dire?” provocò Spia
 
-“Perché riconosco la loro capitale, Aldenairi” rispose il Cavaliere oscuro, invitando tutti a guardare nell’altra direzione. Tutti si girarono e, mentre la nebbia notturna se ne andava portata via dal vento, si offrì a loro la visione di una megapolis gigantesca, con edifici immensi che sembravano essere un mischio tra i tempi antichi babilonesi e i moderni grattacieli statunitensi. “E particolarmente questa strada” indicò allora Bruce Wayne quello che sembrava essere una lunga via sulla quale, a un chilometro l’una dall’altra, si trovavano immense statue d’oro rappresentando quello che somigliavano re.
 
-“Ma che grossa via! Accanto a questa piazza rossa minuscola!” fece sbalordito Mikhail.
 
-“Secondo la mappa, si tratta della via degli Enti Supremi, la via la più importante della città. Essa collega direttamente il porto militare della città alla fortezza imperiale” proseguì il super eroi.
 
-“Quindi, se noi stiamo vicino al porto, risalendo questa strada al contrario, arriveremmo al Palazzo imperiale?” interrogò Kirk
 
-“Allora andiamo!” fece nervoso Camus “Sono o non sono, voglio delle risposte!”
 
-“Già, mi sa che prima otteniamo delle informazione, più facilmente potremmo riuscire gli allenamenti e sconfiggere l’Ente Supremo per tornare a casa!” fece entusiasta Scout.
 
-“Ey, ma a cosa state pensando?!” fece allora preoccupatissimo Zulu “E se degli abitanti ci vedessero?! Devo ricordavi che, anche se siamo in un sogno, siamo comunque nel cuore dell’impero nemico?!”
 
Fu proprio a questo momento che arrivò una pattuglia di riconoscimento Jenesiano. Tutti i nostri protagonisti, alla vista della potenziale minaccia, si nascosero, tranne il demolitore che, come al solito, fece l’idiota ubriaco e, afferrando la sua spada che prentendeva essere maledetta, e si precipitò verso la pattuglia urlando che era giunto il momento di liberarsi dell’Eyelander decapitando i nemici.
 
-“Fermati coglione!!!” si lasciò scappare Kirk mentre Batman provò a lanciare una corda per fermare lo scozzese, ma non ci fu niente da fare e il mercenario si sbatto contro il gruppo di sorveglianza Jenesiana… o almeno cosi pensava, finché egli li attraversò come se fossero un gruppo di fantasmi. Il guercio ebbe solo il tempo di dire “What the hell?!” che nella sua corsa cadde nel mare mentre i Jenesiani, che non lo avevano né risentito né visto, proseguirono la loro marcia.
 
-“Beh, sembra che non dovremmo preoccuparsi di essere discreti…” notò sarcasticamente McCoy mentre uscirono dal proprio nascondiglio per osservare la pattuglia allontanarsi.
 
-“HEEEELP ME!!! MI SONO SCORDATO COME SI FA A NUOTARE!!! NON VOGLIO ANNEGARE IN QUESTO LIQUIDO SALATO E NON ALCOLICO!!!” si fecero sentire gli urli del demolitore.
 
-“Visto che non ci sentono, non sarebbe il caso di lasciarlo cui? Dopo tutto, non è che ci sia di un grande aiuto” suggerì Camus, per la più grande sorpresa degli altri.
 
-“Non lasciò nessuno dietro, anche i più gravi idioti” rispose Batman lanciando una corda per aiutare l’altro scemo di risalire.
 
-“E poi, credici può essersi utile quando vuole” commentò allora Cecchino “Infatti, è un ottimo mezzo di distrazione per permetterci di svignarsela”
 
-“In ogni caso, questa…visione… probabilmente scomparirà quando ci sveglieremmo, quindi penso che dobbiamo approfittare di avere la via libera e di non rischiare niente per sbrigarsi a trovare risposte! Al palazzo!” incitò Kirk
 
-“Ehm” chiese Scott “Forse dovremmo aspettare l’arrivo del Pyro. So che Uhura e Derpy non dormano di notte per il momento quindi non mi sorprende vederle, ma il vostro…”


-“Nah” fece indifferente Mundy “Quel demonio mascherato non dorme mai, si accontenta di osservarci di note.” 
 
-“E’ vero, l’ho visto a fare questo” confermo Batman iniziando a camminare.
 
-“COSA?!” fecero un po' sorpresi gli uomini dell’Entreprise.
 
-“Ci si fa l’abitudine dopo qualche giorno, non c’è niente per cui preoccuparsi, al meno che egli trova una candela, li saranno cose amare” rispose Conhager tranquillo.
 
-“Eh, vi ricordate la volta in cui è riuscito a mettere fuoco in una base nel polo sud?” scherzò esploratore mentre gli altri, preoccupati, iniziarono ad camminare in direzione della città imperiale.
 
 
 
 
A migliaia di Universi da lì
 
-“NO NO NO!!! TUTTO CIO’ NON HA ALCUNO SENZO!!!” a urlare disperatamente, piangendo, era il Dr. Whooves, l’amico scienziato (e interesse amoroso nascosto) di Derpy Hooves, che lei aveva visto poco prima della sua scomparsa e che l’inventore di un segreto prototipo di machina a viaggiare nel tempo. Erano ormai, in questo universo, un mese che pegasa era scomparsa insieme alla Principessa Twilight, a Discord e alle cinque altre guardiane degli elementi dell’Amicizia. Era da un mese intero che il povero Dottore pony non smetteva di lavorare di giorno e di notte a provare a capire dove i scompariti erano andati a finire, e durante le sue ricerche aveva ottenuto una buona notizia, cioè che aveva finalmente un minimo di prove per dimostrare la sua teoria dell’esistenza di una multiverso, e una bruttissima notizia, vale a dire che non capiva né come questo multi verso funzionava né come riuscire a localizzare i sfortunati scomparsi. Per un scienziato, non c’è niente di peggio di non trovare la soluzione di un problema per il quale si è già capito la causa, ma per Dr Whooves il peggio è che si sentiva incapace di aiutare la sua amica.
A peggiorare la situazione, era la situazione geopolitica di Equestria. In effetti, per decenni le terre del regno dei pony viveva nella pace, e grazie sia alle principesse Celestia, Luna e Twilight, le poche incursione nemiche erano state sistemicamente respinti. Ma adesso che le voce secondo la quale la giovane principessa dell’amicizia e le sue compagne erano state rapite, tutti gli nemici dei pony avevano iniziato ad attaccare le frontiere: Tirek, il centauro che si nutre dell’energia delle sue vittime fino a diventare un titano stava attaccando l‘ovest; King Sombra, il pony che aveva venduto la sua anima alle tenebre e che tutti pensavano sconfitto, si era di nuovo risvegliato e minacciava l’impero di cristallo che costituiva la frontiera nord; all’interno delle città dell’est, alcuni changeling, creature con la capacità di cambiare il proprio aspetto e che seguivano gli ordini della regina Chrysalis (la quale aveva traumatizzato i pony compreso Derpy all’occasione del suo ultimo attacco), erano stati arrestati, lasciando pensare a una futura invasione; infine, a sud, un fino ad allora  sconosciuto Storm King, un specie di grande scimmia pazza, aveva bombardato la città di Keydari con le sue macchine volante. Presi ognuno singolarmente, questi nemici potevano essere facilmente sconfitti, ma tutti insieme – anche se non collaboravano tra di loro – rappresentavano una vera e propria minaccia, e si sapeva che senza gli elementi dell’amicizia o la magia caotica di Discord, sarebbe solo questione di settimane prima che l’uno di questi esseri malvagi riuscisse a precipitare Equestria sotto il proprio dominio. Per rallentare l’inevitabile, la principessa Celestia aveva dichiarato lo stato di guerra totale: Ogni città doveva essere protetta 24 ore su 24 da giganteschi scudi protettivi di magia e un coprifuoco era stato stabilito. Ogni unicorno doveva usare della sua magia per assicurare la protezione, ogni pegaso e pony terrestre maschio doveva arruolarsi nell’esercito mentre le femmine e gli bambini dovevano coltivare la terra e partecipare alla concezione delle difese. Il dottore Whooves, che era riconosciuto per la sua intelligenza, aveva ottenuto il diritto di non essere mandato al fronte, a condizione però di ritrovare Twilight e i altri e di creare piani di emergenza o – se fosse necessario – arme… In poche parole, non solo non trovava la soluzione per salvare la sua amica, ma il povero Dr. Whooves aveva la responsabilità di tutta Equestria sulle sue spalle!
 
-“Tutto apposto dottore?” a parlare era il piccolo drago Spike, assistente dell’ormai scomparsa Twilight Sparkle, e che aveva ricevuto l’ordine di assistere il dottore.
 
-“NON STO BENE PER NIENTE!!!” gridò disperato il pony prima di piangere. Spike, che oltre ad avere un cuore d’oro, era abituato a sostenere la sua amica quando essa non trovava una risposta negli suoi libri, si accontentò di dare una tazza di cioccolato insieme ad un muffin caldo al suo collega e ad aiutarlo a calmarsi.
 
-“Hai solo bisogno di una pausa… so che la situazione è grave, ma sono sicuro che c’è la faremo…e pensaci, forse Twilight e i altri torneranno prima che li troviamo noi” disse Spike. Dalla voce, si capiva che non pensava realmente quello che diceva, ma che voleva crederci e convincere il suo amico a farne altrettanto.
 
-“Non lo so…” rispose finalmente lo scienziato “Ho letto tutti i libri a mia disposizione negli archivi, studiati i piani delle due porte magiche che portavano in mondi paralleli che sono spariti insieme alle ragazze e a Discord, provato ogni mia singola invenzione, controllato i luoghi dove Derpy e i altri sono stati visti per l’ultima volta in ricerca di indizi… Io sono sicuro ormai che non sono più in questo mondo, ma…”
 
-“Ma?”
 
-“Non so come raggiungerlo! Se ci fosse ancora una delle due porte, c’è l’avrei fatta! Avrei potuto trovare un modo di capire i misteri del multiverso…”
 
-“ehm… per esserci andato so che esiste un mondo parallelo in cui i pony diventano quello che chiamano “Umani”, ma da lì à parlare di un multiverso…”
 
-“Invece esiste! E ve lo dimostrerò quando avrò inventato una macchino che mi permette di viaggiare al suo interno! Ma comunque, dicevo, con almeno una delle porte, sarei riuscito a capire come localizzare le nostre amiche e a salvarle…ma invece non ci sono più, e non so come fare per ricreare un portale cosi impressionante! La principessa Twilight ci era riuscito, ma aveva visto come funzionava il portale originale e aveva ritrovato i piani che sono stati distrutti! In poche parole, la grande principesse contano su di me per salvare il mondo, e non posso farlo perché non sono capace di costruire una dannata porta dimensionale!!!”
 
-“Già, e dire pensavo che sistemare la libreria di Twilight era un’impresa da matti!” provò a scherzare Spike per provare a fare cambiare le idee.
 
-“Se solo Derpy ci fosse… mi avrebbe aiutato a trovare la soluzione…” disse ignorando il draghetto il dottore, che guardò al muffin che sarebbe sicuramente piaciuto alla sua amica.
 
-“Derpy? Sul serio?” commento il giovane drago “Non offenderti, tutti apprezziamo Derpy, ma non è che…insomma…lei è un po'…stordita? Non so se avrebbe potuto essere d’aiuto.”
 
-“Derpy” spiegò allora Dr. Whooves, che visibilmente era stato un po' offeso ma manteneva la calma perché sapeva che Spike non voleva essere scortese “Non ha la stessa intelligenza nostra: Certo, è maldestra, si scorda troppo facilmente le cose ed è la pony la più distratta che ho mai visto… però, è anche l’unica pony che conosco che sia capace di capire le cose che gli altri neanche vedono”
 
-“Vale a dire?” chiese perplesso Spike
 
-“Ad esempio, saresti sorpreso di scoprire che è capace di capire alla perfezione un individuo solo dallo sguardo, o come riesce a immaginare una soluzione ad un problema complesso. Una volta, stavo provando a spiegare la legge della gravitò in una conferenza e nessuno capiva i miei calcoli, è arrivata Derpy e, semplicemente provando ad aiutarmi dicendo che se una mela cadde a terra è che subisce la gravità, riuscì meglio di me a fare capire il mio proprio discorso al pubblico. Un’altra volta, stavo cercando per un esperimento una pianta rarissima, che ho cercato in vano per tre settimane. Quando sono tornato, Derpy mi aspettava con un intera cassa riempita di questa pianta e, quando gli ho chiesto come aveva fatto per trovarli, mi ha semplicemente risposto che aveva visto sulla foto che sembravano provenire da una montagna, essere andata li e che li aveva trovati…Non è facile spiegare, ma credo che Derpy, a modo suo, sia svelta.”
 
-“Lasciami indovinare, è proprio perché vedi in lei una forma di intelligenza che tu non hai che sei innamorato di lei?” provò a scherzare il drago.
 
-“Cosa?! Come!? Perché dici questo?! Chi te l’ha detto?!” iniziò a parlare confuso e nervoso lo scienziato visibilmente imbarazzato.
 
-“Guarda che tutti a Ponyville sappiamo che avete la cotta per entrambi, e ci chiediamo sempre come mai non siete ancora sposati” iniziò a scherzare gentilmente Spike.
 
-“E’ meglio se torniamo al lavoro” si accontentò di dire Dr. Whooves, un po' troppo imbarazzato per proseguire il discorso, soprattutto che essendo nervoso avrebbe potuto provocare il drago sulla cotta che quest’ultimo aveva per Rarity, e non era il tempo di litigare.
 
-“E vabbè” scherzo Spike “Certo che non sei come Twilight, lei non smette appertamente di parlare delle sue passione! Sai quante volte mi ripete le storie di Daring Doo, dei libri di magia di Star Swirl il vecchio o delle storie che scrive...”
-“Aspetta un attimo!?” fece allora il Dottore Whooves, come se aveva avuto una realizzazione “Non sono un grande conoscitore della storia dei magi, ma Derpy mi ha un giorno detto che quel Star Swirl era il più grande unicorno mai esistito, e mi diceva di una leggenda secondo il quale viveva in un castello su una montagna.”
 
-“Ehm” fece Spike che non capiva la reazione del dottore “So che era il più grande mago e che è il modello di Twilight, ma non so di questa storia di un castello.”
 
-“Ho letto qualcosa su di lui negli libri della principessa riguarda i suoi gesti!” Di solito, per sconfiggere i suoi nemici, li mandava nella prigione del tartaro o…”
 
-“Nella dimensione sconosciuta…” chiuse la frase Spike che iniziava a capire il ragionamento del scienziato “come le tre sirene che io e Twilight abbiamo sconfitto nella dimensione parallela degli umani e che erano state spedite lì da Swirl centinaia di anni fa…”
 
-“Quindi Star Swirl sapeva come aprire degli portali… forse era stato lui a concepire la porta dimensionale e a darla alla Principessa Celestia..:” proseguì il Dr. Whooves che abbandonò il suo malumore con un puro sentimento di gioia e di entusiasmo quasi incontrollabile.
 
-“Può darsi, ma abbiamo già guardato i libri biografici su di lui e la principessa Celestia era ancora una bambina all’epoca e non penso si ricorderà…lui ha più di mille anni fa dopotutto!” ragionò il piccolo drago.
 
-“Si, ma se lui aveva un castello privato, di sicuro avrà avuto delle note o un quaderno!”
 
-“Si ma, come trovare un castello sconosciuto e inoccupato da più di mille anni semmai esiste? Dicevi su una montagna, ma ce ne sono migliaia solo ad Equestria!”
 
-“Purtroppo hai ragione…” disse deluso Dr. Whooves che ricominciò ad essere depressivo, prima di iniziare a riflettere finché una luce di speranza illuminò i suoi occhi “Almeno che…” e, senza una parola, afferrò strumenti di misura e una mappa della costellazione e si precipitò verso la mappa del mondo più vicina a lui, iniziando a fare calcoli in modo frenetico.
 
-“Ehm, Whooves, cosa stai facendo?”
 
-“Quando Derpy mi narrò le leggende di Star Swirl e che li chiese dove pensava fosse il suo castello, lei mi rispose che non poteva saperlo, ma che se fosse stata una vecchia maga che amava studiare, avrei preso un luogo dove potevo vedere le stelle perché sono molto carine..:”
 
-“E cosa c’entrano le stelle con il fatto di salvare il mondo?”
 
-“Come ti ho detto, Derpy in modo suo è molto più sveglia di noi, e se il suo intuito è corretto, allora basta capire il punto migliore per vedere le stelle! Possiamo escludere subito i poli e l’equatore, perché offrirebbero una visione solo parziale del cielo, però il punto deve comunque essere abbastanza vicino dell’Equatore, quindi escludiamo già un buon 50% delle catene del mondo conosciuto. Adesso, se prendiamo in considerazione che sono Celestia e Luna a gestire rispettivamente il sole e la luna, e che risiedono a Canterlot come i loro genitori che gestivano la stessa responsabilità, allora dobbiamo prendere in considerazione che le stelle sono più dense nell’area della traiettoria in prolungazione alla latitudine di Canterlot!”
 
-“Ehm…puoi semplificare?”
 
-“La montagna deve essere sulla stessa lattitudine di Canterlot! Magare a una decina di chilometri sopra o sotto!”
 
-“Non che sia convinto…” fece perplesso il drago prima di guardare il drago “Ma, se sei convinto, allora rimangono solo otto catene.”
 
-“Quelle immediatamente vicine a Canterlot sono da escludere, visto che sono abitate e regolarmente esplorate e che se ci fosse un castello antico sarebbe stato da molto tempo, stessa cosa vale per le catene sulla costa est…”
 
-“Ma, allora rimane solo…”
 
-“La catena di Black Montain, di cui il sommo è la montagna di fuoco…”
 
-“Ma, è vicino a un lago di lava! Solo un pazzo… o un drago…ci andrebbe a vivere!” commentò Spike rendendosi conto dell’ironia di questa frase da parte sua.
 
-“Adesso è un lago di lava, ma all’epoca era un lago di magia pura che è scomparso in seguito a un tentativo fallito di sfruttarlo… MA CERTO!!!” fece il Dottore afferrando di gioia il drago “IL POZZO D’ETERNITA, LA MASSIMA CONCENTRAZIONE DI MAGIA MAI ESISTITA, E LA MONTAGNA DI FUOCO CHE ERA MESSA ALLA PERFEZIONE TRA ESSO, IL MARE E LA FORESTA, ERA IL LUOGO PERFETTO PER UN MAGO CHE STUDIAVA TUTTO COME STAR SWIRL!!!”
 
-“Ma, sé il lago è scomparso, può darsi che anche il castello sia stato distrutto, fatto a pezzi e cadendo nella lava…”
 
-“Può darsi, ma dobbiamo verificare! Se avvertiamo la Principessa Celestia, potremmo fare una spedizione e, se troviamo il resto del castello…”
 
-“Potremmo forse trovare le sue note e ricreare un nuovo portale!” fece Spike, che ricominciò a sua volte ad avere un onesta speranza “E hai fatto tutto questo ragionamento solo perché Derpy ha detto che le stelle erano carine?”
 
-“Si” rispose orgoglioso Whooves “E se la mia teoria si verifica e che salviamo le nostre amiche, potrai regalare una scatola di muffin a Derpy per averla sottovalutata!”
 
-“Ehehe. Affare fatto!” rispose il draghetto, troppo contento per fare attenzione “Allora, sbrighiamoci! Se partiamo adesso, forse potremmo ottenere un treno per Canterlot e vedere le Principesse prima dell’alba!”
 
Fu così che il cavallino scienziato e il piccolo drago, afferrando tutte i fogli che avevano scritto, i prototipi e il resto delle loro affare, si precipitarono verso la porta d’uscita, con la speranza di trovare una guardia e farsi portare alla stazione nonostante il coprifuoco.
 
-“Derpy, sto arrivando!” si lasciò scappare di gioia il Dottore quando aprirono la porta, ma la gioia dei nostri due comparsi scomparì immediatamente per lasciare posto a una grande confusione quando videro di fronte a loro una strana creatura, alta di circa un metro-ottanta (cioè almeno tre volte più alta di loro, bipede con strani zoccoli che avevano ognuno cinque estensione. Il strano essere era vestito di viola, aveva la pelle bianca, i cappelli verdi e un sorriso che non sembrava per niente amichevole.
 
-“Knock knock chi è?” disse la creatura prima di tirare fuori una specie di bomba a spray “Derpy, no. Soltanto io, il vostro amico Joker che vi porta il sonno che vi meritate, AHAHAHA!!!” e, prima che il draghetto o il scienziato riuscissero a fare una mossa, lo Joker usò il suo spray che era visibilmente un prodotto a base di morfina, visto che tutti i due caddero quasi subito nel sonno. Una volta svaniti, lo clown principe del crimine li butto in una busta che mise sulle sue spalle, prima di prende una specie di pietra sulla quale comparì l’ologramma di alcuni Jenesiani, tra i quali una grande donna in armatura ma senza elmo, rivelando una donna con i capelli biondi corti caratterizzata da un’espressione severissima.
 
-“Principe del crimine a isterica, mi ricevete?” fece l’ologramma di Joker mentre i Jenesiani lo guardarono.
 
-“Se non fosse per ordine dell’Ente supremo, sappi che io, comandante Zaraslar, ti avrei già spedito nell’aldilà, miserabile umano!”
 
-“Lo prendo per un sì” ignorò il Joker che continuò a ridere “In ogni caso, il soggetto che volevate è stato catturato. Come promesso, ho messo i esplosivi in varie parte della città. Il tempo di prendere i documenti e di raggiungervi ci sarà un bel fuoco d’artificio!”
 
-“Mentre li osservavi, hai sentito qualcosa d’interessante?” a parlare era l’unico Jenesiano non visibile dall’ologramma, perché al contrario dei altri non era alzato in gruppo, ma seduto come l’uomo che pensava su una roccia, osservando da lontano Ponyville. Quel Jenesiano era Tepeius, l’ormai secondo in commando nonché grande inquisitore che parlava con una voce robotico per via di un dispositivo nella sua gola.
 
-“A dire il vero, hanno parlato di un castello nel quale si sarebbero dei piani per il viaggio del multi verso e che si trova vicino ad un’anziana fonte di energia magica pura che ormai è un immenso lago di lava!”
 
-“Bene” rispose Tepeius, girandosi per vedere l’ologramma del clown pazzo con il suo occhio robotico “Allora torna qui, che ti dirò cosa fare”.
 
Una volta l’ologramma chiuso, i Jenesiani andarono a vedere il loro capo.
 
-“Signore Tepeius!” si arrabbiò Zaraslar “Per quanto tempo dovrò subire quel umiliazione di sopportare quel parassita di Joker?!”
 
-“Finché te lo dico io, e ti consiglio di calmarti, Zaraslar, altrimenti sai come punisco i miei uomini disobedienti.” Rispose con un’assoluta calma Tepeius tornando a guardare Ponyville.
 
-“Ehm, signore” esitò a parlare quello che sembrava essere il più giovane degli Jenesiani, un ragazzo piuttosto magro con i capelli corti neri e un inizio di barba e che sembrava avere appena compiuto diciott’anni “Senza mettere in dubbio le vostre decisione, l’Ente Supremo ci ha chiesto tra l’altro di ricuperare energia per il piano, allora perché aspettiamo cui?”
 
Tepeius guardò il giovane e, dopo averlo osservato, disse “Tu sei Pharisius, fratello minore di Sacripantur e figlio dell’alto comandante Rattrerius, giusto?”
 
-“Si signore!” fece intimidito Pharisius dal viso sfigurato del suo superiore “E’ un onore servirvi durante la mia prima missione!”
 
-“Siediti accanto a me ragazzo” invitò Tepeius
 
Quando Pharisius si sedò come ordinato, non poté che fare a meno che guardare la cicatrice a forma di mano che copriva meta del viso del suo generale, ma nascondo subito la sua distrazione quando quest’ultimo iniziò a parlargli.
 
-“Visto che è la tua prima missione, forse ti chiederai per quale motivo facciamo questo, perché attacchiamo questi popoli inferiori, non è vero?”
 
Pharisius non rispose, nel fondo non capiva in cosa i primitivi erano una minaccia, ma se l’Ente Suprema lo diceva, doveva crederla. E poi aveva saputo da suo padre e dal suo fratello come alcuni primitivi potevano essere dei mostri, come lo Joker lo dimostrava.
 
-“In realtà so per quale motivo li combattiamo: L’ente supremo ha detto che era per colpa loro che abbiamo perso la nostra casa, e che se lo potessero ci sterminerebbero tutti”.
 
-“Si, esatto, o quasi.” Rispose Tepeius “In realtà, li attacchiamo anche perché le loro terre hanno l’energia necessaria per l’obbiettivo supremo, ma vedo che sei un ragazzo intelligente quindi passiamo alla domanda successiva: se sono inferiori, per quale motivo non vi ordino a te e agli altri di attaccare subito?”
 
-“Perché sono ordini dell’Ente Supremo?”
 
-“No solo…Non ti ho mai parlato della mia cicatrice?” chiese Tepeius prima di riprendere il suo discorso, non senza lasciare vedere che ormai nel suo occhio ancora valido c’era solo una visione di odio profondo “Quando avevo la tua età circa, il mio superiore non aveva preso le misure adatte alla sicurezza e arrivò uno di questi inferiori. Tutti pensarono che sarebbe stato facile farlo fuori, ma invece fu lui a sconfiggersi. Lottò fino alla fine per salvare i nostri segreti, e alla fine sono riuscito a uccidere l’intruso, ma al costo del mio viso, della mia voce e dal mio corpo. Inoltre, non potevo tornare alla base di quel pianeta perché era arrivato Tyresius. Sono riuscito a sopravvivere solo per il miracolo che l’Ente Suprema stessa era intervenuta per salvarmi, come ricompensa per la mia devozione e per il fatto che al contrario del mio defunto capo avevo capito la sua strategia. Quel giorno, ho imparato due lezione importante. La prima, è che gli inferiori non sono necessariamente degli esseri incompetenti e deboli che non possiamo permettersi di sottovalutarli, al costo di pagarne il prezzo e di perdere di vista l’obbiettivo supremo. La seconda, è che qualsiasi azione non nascosta che noi facciamo attirerà sempre l’attenzione di Tyresius. Per questo, vi chiedo di aspettare, di aspettare che i mondi da invadere non siano più solidi…”
 
 Fu a questo momento preciso che le bombe iniziarono ad esplodere e che il villaggio di Ponyville iniziò a prendere fuoco allora che i suoi abitanti iniziarono ad urlare d’incredulità e di paura mentre cercavano in vano a spegnere l’incendio
 
-“…ma deboli, prima di attaccare, e che finché non saremmo pronti, di fare in modo che siano altri inferiori – come il signore Joker – a fare lo sporco lavoro in superficie per non attrare subito l’attenzione su di noi. Adesso capisci, ragazzo?” concludo allora il grande Inquisitore che inizio a godersi la distruzione del villaggio dei pony come qualcuno che guarda il fuoco del caminetto.
 
-“Si” rispose Pharisius “Scusatemi, non vi metterò più in dubbio”
 
-“Eccomi! Ah merda, mi sono perso il bello dello spettacolo! Che peccato, da bambino la mia mama non voleva che io distruggesse le bambole di cavalline della mia sorellina e speravo cogliere l’occasione di godermi la distruzione di un intero villaggio di queste creature rose per ragazzine…Vabbè, pazienza! Tanto mi avete promesso di mostrare le mie dote in altri mondi! AHAHAHAHA ” disse ridendo lo Joker arrivando dopo poche minute e buttando le sue due prede, ormai sveglie, agli piedi di Zaraslar “Lo scienziato e il drago!”
 
Tepeius si girò e guardo i due nuovi prigionieri, prima di rivolgersi a loro.
 
-“Tu sei il Dottore Whooves, i ricordi della pegasa al servizio dell’Ammiraglio ci hanno rivelato un tuo potenziale che ci interessa…”
 
- “Pegasa…parlate di Derpy?” fece confusionale il scienziato prima di vedere l’incendio e, capendo a chi aveva a che fare, ad arrabbiarsi provando inutilmente di liberarsi “Cosa gli avete fatto, mostro di umani?!”
 
-“Umani?!” si offese Zaraslar “Trattaci ancora di inferiori umani e, ordini o no, ti massacro parassita!”
 
-“Non posso dirtelo, ma posso dirti che se vuoi avere una possibilità di rivederla lei e i altri, ti consiglio di mostrarti più collaborativo…Portatelo nella cella insieme agli altri, e costringetelo a lavorare all’obbiettivo supremo!”
 
-“NO, lasciatemi! LASCIATEMI!” urlo il Dottore mentre Pharisius lo trascino verso un mini portale che aveva appena fatto comparire.
 
-“Lasciatelo!” urlò Spike che sputò del fuoco tutt’attorno a lui, prima di rendersi conto con spavento che non era riuscito a bruciare nessuno allora che avrebbe potuto arrostire un pollo in un secondo con il calore delle sue fiamme.
 
-“Ammiro il tuo coraggio, draghetto” si accontentò di dire Tepeius prima di allontanarsi “Ma non abbiamo bisogno di un drago e non hai abbastanza energia da mettere in contributo…Zaraslar, divertiti pure…”
 
-“Aspettate, è solo un bambino! Vi prego, pietà!” provo ad urlare il Dottore Whooves mentre scompariva nel portale quando vide che la Jenesiana, un sorriso di soddisfazione in viso, afferrò un grande martello e lo schianto violentemente contro il povero drago di appena 6 anni e fratello minore adottato di Twilight Sparkle, il quale non ebbe neanche il tempo di reagire.
-“Tsss, troppo veloce Zaraslar” commentò lo Joker di fronte all’uccisione di Spike “Non gli hai neanche lasciato il tempo di prendere paura! Un omicida deve essere fatto con arte e…”
 
-“Joker! Zaraslar!” ordinò Tepeius facendo tornare il silenzio assoluto “Vi intimo il compito di recarvi in questi mondi. Joker avrà come obbiettivo di convincere gli individui di questa lista a giurarci fedeltà e di collaborare. Zaraslar, tu avrai compito di intervenire di sorvegliare il nostro amico e di intervenire a tuo modo se i negoziati falliscono.”
 
-“Io, sorvegliare quel…”iniziò a lamentarsi la comandante.
 
-“E’ un ordine!” fermò subito Tepeius prima di riprendere “Voi altri, andate in questo luogo che quel Whooves aveva trovato e vedete se trovate piani di portali e se c’è ancora una fonte di energia pura li, se si, costruiremmo la nostra futura base lì. Non attaccate su nessuno preteso la popolazione locale, le crisi di questo mondo già costituite vi offrono una perfetta copertura che non vi autorizzo a disfarvi!”
 
-“Si grande Inquisitore!” dissero tutti i Jenesiani prima di rimettersi in moto.
 
-“Noi tre ci rivediamo alla base quando avete finito, in modo tale di avviare la fase due del piano” ripeto Tepeius a Zaraslar e allo Joker. “Sono stato chiaro?”
 
-“Chiarissimo, boss! Sarete talmente contento del nostro lavoro che sono certo che mi darete una bella promozione” scherzò lo Joker
 
-“Promozione no… ma se dimostri la tua lealtà e la tua efficienza, forse avrai il tuo posto nel nuovo mondo che stiamo per costruirsi…” rispose l’Inquisitore prima di aggiungere mostrando un punto sulla mappa del multiverso “A proposito della vostra missione, vi chiedo di cominciare da quel universo in particolare.
 
-“Quel universo recentemente apparso in cui gli inferiori possiedono ognuno degli strani poteri?” interrogò Zaraslar “Perché quello lì in specifico, non è l’universo più interessanti e ci sono esseri più interessanti da sottomettere”
 
-“Oltre al fatto che ci sono degli individui sulla lista degli possibili alleati, c’è una individua che possiede un talento particolare che ho bisogno.”
 
-“Riguarda la missione?” chiese lo Joker che si permetteva di fare le domande provocatorie, visto che aveva capito che per il fatto di non essere Jenesiano era essenziale al piano.
 
-“Non proprio” rispose contro ogni aspettativa il grande Inquisitore mentre tirò fuori della sua armatura una collana blu, parzialmente rotta ma nella quale c’era ancora la foto di un giovane bambino agli capelli blu, che iniziò a guardare mentre si grattò la cicatrice in forma di mano che aveva sul viso “Ma approfitto della situazione per risolvere un conto in sospeso…”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Uffa, finalmente! Io che volevo pubblicare quel capitolo a fine luglio!
 
Derpy: Almeno ci sei riuscito dai!
 
Grazie, non era facile scrivere con le responsabilità della vita reale! Maledetta sia l’amministrazione burocratica che mi fa perdere giorni interi =(
 
McCoy: E dire che si tratta solo della seconda parte su di quello che doveva essere un singolo capitolo! Menomale l’hai suddiviso.
 
Già, spero che i lettori avranno gradito quest’aggiornamento e che le varie rivelazioni o domande che ho provato a mettere in atto faranno effetto. Grazie a tutti per la lettura e spero aggiornare la terza parte di quel capitolo entro fine Novembre…ho detto “spero”. =)
 
Sulu: Io mi chiedo come reagirà il pubblico e quale teorie riguarda i sogni, la storia e la cosiddetta lista di nemici si farà
 
Vabbè, lo vedremmo negli commenti.
Ah a proposito, nell’ultimo capitolo non c’erano immagine perché non ero riuscito a metterle, Nickoku mi ha spiegato che nel frattempo avevano cambiato il modo di illustrare quindi provo il metodo che mi ha consigliato, ditemi se riuscite a vederle ormai:
 
Immagine del capitolo precedente:
 
Gary Mitchell
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Ioria del leone
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Il Grande Sacerdoto Arles
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Shura
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Aiolos combatte per salvare neonata Atena
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Alman di Thule prende in custodia Atena dopo la morte di Aiolos
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Twilight Sparkle e il resto delle Mane nella loro cella
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Discord: Spirito del Caos (ormai buono)
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Green Arrow buttato agli piedi dell’ente suprema
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Lo Joker
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Illustrazione di Zaraslar come appare nel capitolo XV
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Immagine di questo capitolo:
 
Camus:
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Illustrazione armature Jenesiane (inspirate a Warhammer 40k)
https://funkyimg.com/i/2XoJC.png
 
Jenesiano in armatura bianca
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Batman, Alfred, Robin e Batgirl
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Joe Chill il minuto prima di uccidere i genitori di Bruce Wayne
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Wildcat
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David Cain
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Henri Ducard
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Ras’al Ghul
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Commissario James Gordon
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Arkham Asylum
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I nemici di Batman
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Strasburgo sotto occupazione nazista
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Henrich Himmler
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Propaganda staliniana contro i kulaki
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Grosso ordina alla sua famiglia di sfuggire dal gulag prima di provare a salvare Sacha
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Eyelander
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Castello De Groot Keep
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Dr. Whooves
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Spike il Drago
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Nemici dei pony (in ordine: Chrysalis e il suo esercito, Tirek il centauro, Re Sombra e Storm king)
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Mappa di Equestria
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L’antico mago Star Swirl caccia i nemici di Equestria in un’altre dimensione
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Il villaggio di ponyville in fuoco per via degli esplosivi dello Joker
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Comunque, di solito rispondo alle recensioni individualmente, ma visto che ne ho avuto solo una da parte di PGV2 per il capitolo precedente, e che non gli ho risposto sul momento, lo faccio cui:
Per prima cose, grazie dell’aggiornamento della tua fic: anche se non lascio commenti sto proseguendo la lettura e aspetto di finire tutta la tua saga per lasciarti una buona recensione che ti meriti.
 
Esploratore: Ti sei sbarazzato di Sasuke? Che peccato, a me non era cosi antipatica =(
 
Spock: I signori Kirk e Camus sono ancora troppo scommossi dagli i loro sogni per potere rispondervi personalmente. Anch’io faccio incubi, ma come sono capace di neutralizzare le mie emozione, mi permetto di dirvi che vi ringraziamo per la vostra preoccupazione nei loro confronti.
 
Inoltre devo ringraziare Nickoku che mi ha riletto il passaggio del sogno di Camus, anche se ormai ho visto la saga (e non SAGA, lol) ho sempre bisogno di un specialista di Cavalieri dello Zodiaco.
 
Spia: Questo Freezer sembra notare meglio i dettagli della storia che noi stessi…potresti aiutarci?
 
 No, rovinerebbe la mia storia!... E poi  non penso che nessuno di loro sarebbe capace di concepire la verità.
 
Soldato: COME OSI CAPITANO AMERICA A CRITICARE LA BELLISSIMA AMERICA?! L’AMERICA E’ PERFETTA E LO SARA SEMPRE!!! SE DICI CHE L’AMERICA NON SIA PERFETTA, ALLORA NON SEI ALTRO CHE….!
 
Spia: Ecco, il soldato è stato triggerato, lo porto via prima che inizia a usare ogni parola del dizionario per inventarsi insulti senza senso!
 
-Demolitore: Ahia iooo sono piuttosto…buuuuuuurp…contento che sia…buuuurp…piaciuto agli altri pg di PGV2uuuuuuuppp… Ma perché parlano tutti di Camus quando anch’io sono un fottutto buuuuuuurp cavaliere…dov’è il whisky *Crolla per terra dicendo cosi incomprensibile riguarda l’alcool e la sua spada*
 
-Spia: Tu sei solo il cavaliere dell’ubriachezza!
 
Grosso: Giapponesi urlanti che si trasformano in scimmie e passono giornate a mangiare non contenti di sapere che pony forti sono!
 
Derpy: E già signore Goku e signore Vegeta, noi pony possiamo essere sorprendentemente potenti: Basta pensare che le nostre principesse Celestia e Luna controllano il sole e la luna, e una volta la principessa Twilight a sconfitto il temibile Lord Tirek esattamente come Goku a sconfitto freezer: https://www.youtube.com/watch?v=eoowtoEle14
 
Comunque ancora grazie PGV2 per la tua recensione molto carina e, te lo prometto, non ci metterò tre anni a pubblicare il prossimo capitolo XD Mica voglio diventare il prossimo Antoine Daniel.
 
McCoy: … scusami ma chi sarebbe quel Antoine Daniel
 
Era un youtuber francese che mi piaceva (anche se era francese), ormai ha smesso di fare video ma i ultimi anni in cui pubblicava video ci metteva cosi tanto tempo che si prendeva lui stesso in giro per il suo ritardo.
 
McCoy: Oh… E lo consigli?
 
Ehm… non so se apprezzate il no-sens assoluto, voglio dire i suoi video erano ancora più pazzi del demolitore sotto alcool
 
-Demolitore: Whhhaaaat? Qualcuno ha detto alcool?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
[1] In questo periodo, il mondo nel quale viveva Batman non aveva ancora conoscenza degli super-eroi, perché molti come Superman o Green Latern erano ancora troppo giovani come Bruce o al contrario, come nel caso di Wonder Woman, si facevano molto discreti e non erano noti al pubblico.
[2] “Viva la Francia, De Gaulle e morte agli boches!”. Boche è un termine molto peggiorativo per designare i Tedeschi e, per estensione, i popoli germanici.
[3] Città Francese vicina alla frontiera belga”
[4] Per una persa, ne ritrovi altre dieci!
[5] “Ma”
[6] Quindici
[7] Rimani a posto tuo, soldato! Sei ancora un cadetto dopo tutto! Scusate il tuono impertinente del mio subalterno, è ancora un ragazzaccio che deve ancora imparare il rispetto e la disciplina! In ogni caso, sono il luogotenente Hans Vonskhaft, cosa posso fare per voi?
[8] Quest’idiota di francese pretende avere un’autorizzazione di prendere una nave per assicurare la sicurezza sul Reno, Ma non siamo stati avvertiti dagli nostri superiori, e il vostro maleducato sottoposto ha pensato potere insultarci! Se voi SS non eravate l’élite, noi…
[9] Per il mio subalterno, mi scuso ancora. E’ vero che, purtroppo, ci sono troppi incompetenti tra noi SS che degradano la nostra reputazione allora che in realtà siamo solo un altro ramo armato uguale alla Wermacht. Che disgrazia che il rispetto dei compagni non sia più di questo mondo! Per quanto riguarda l’autorizzazione, il vostro superiore, il sergente Von Drick, si è forse scordato di comunicarvelo. ho sentito dire che veniva da Dresda, e so che sono piuttosto pigri laggiù. Di più, è una decisione di ultimo minuto quindi è anche probabile.
[10] E’ vero che quelli di Dresda sono piuttosto fannulloni…
[11] A chi lo dite, io vengo da Monaco e vi garantisco che la disciplina e la puntualità fanno parte del quotidiano!
[12] Siete di Monaco? Che coincidenza, anche noi!
[13] Eh già, e devo dire che preferirei in questo momento passeggiare di fronte al Propileo (Porta monumentale di Monaco) piuttosto che stare in questa città squallida sporcata dagli francesi!
[14] A chi lo dite! Non che mi lamento delle nostre conquiste, ma abbiamo così tante belle cose al paese che certe volte non capisco perché dobbiamo conquistare delle terre senz’interesse come la Francia!”
[15] Merda! Spero che le telecamere non sono danneggiate, altrimenti siamo nella merda!”
[16] Che cos’è questo circo?! Non potete fare attenzione al materiale?! E’ il grande comandante supremo Himmler che riceviamo, non un festa per incapaci!”
[17] Perdonateci, Commandante non sappiamo cosa è successo!
[18] Per questa volta chiuderò un occhio, ma se dovesse succedere di nuovo prenderò delle misure appropriate! Heil Hitler!”
[19] Padre! Padre dove sei?
[20] Padre, salvami!
[21] Nonna in russo.
[22] Nonno in russo.
[23] Zuppa tradizionale Ucraina e del sud della Russia
[24] Piatto di cultura slava, dalle Carpate al sud della Russia, ma considerato piatto ucraino, a base di granoturco, maiale, formaggio e occasionalmente di funghi.
[25] Kulaki è un termine che indica gli contadini benestanti presenti nell’Unione Sovietico prima della grande collettivizzazione forzata delle campagne. In effetti, dopo la rivoluzione del 1917, Lenin aveva voluto procedere a una collettivizzazione totale e di imporre un’economia socialista in tutto il paese. Ma di fronte alle proteste interne e al rischio di diffusione di ribellioni a favore delle opposizioni (correnti nazionalisti, residui zaristi, correnti anarchici), Lenin prese la decisione di mettere in atto la “Nuova Politica Economica”, autorizzando un minimo di liberalismo e di libero commercio, il che ebbe come conseguenza di permettere ad alcuni ceti sociali, tra i quali i Kulaki nelle campagne, di mettere un po' di risorse da parte. Quando Stalin arrivò al potere, però, la collettivizzazione forzata riprese e gli Kulaki furono designati come essendo degli contro-rivoluzionari, degli nemici del popolo e decise di fare un proprio sterminio e deportazione di quest’ultimo.
[26] “Mio figlio?! Dov’è mio figlio?!”

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