Mackenzie: alla ricerca del Pollo di Platino

di LucasArcher
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mistero del Pollo di Platino ***
Capitolo 2: *** I Monti Mackenzie ***
Capitolo 3: *** Keele Peak ***
Capitolo 4: *** Un genio di nome Ezekiel ***
Capitolo 5: *** Nirvana ***
Capitolo 6: *** Cherokee ***
Capitolo 7: *** Nell'occhio del ciclone ***
Capitolo 8: *** Tanta fatica per niente ***



Capitolo 1
*** Il mistero del Pollo di Platino ***


Correva l’anno 2011 in Canada…erano passati quattro anni dalla prima stagione del reality “A Tutto Reality”, e dopo la seconda e la terza stagione i nostri ex-campeggiatori avevano continuato a vivere la loro vita, raggiungendo la maggiore età, e raggiungendo i propri obiettivi.

E’ mattino, a Toronto. Owen si alza a fatica, ma dopo aver visto la colazione sorride felice. Owen ha 20 anni, è uno chef, anche se non molto famoso, e questa notte ha fatto un sogno strano. Ha sognato un pollo di platino. Potrebbe sembrare normale per un ragazzo come Owen, ma non lo è. Lo dimostra il fatto che non trova poi così assurda la colazione. Manca qualcosa, e quel qualcosa è il Pollo di Platino. Owen non sa se effettivamente sia un pollo cotto, un pollo vivo o un antico artefatto storico. Nel dubbio effettua ricerche sul web, e grazie a Internet Explorer su un sistema Windows XP, trova risultati in meno di 15 minuti. Riesce a localizzare una notizia, in cui viene citato più volte il Pollo di Platino. Così Owen scopre che il Pollo altro non è che un artefatto, con però al suo interno una fantastica ricetta. Siamo intorno alle 15 del pomeriggio, e Owen esce di casa di corsa(e per ‘di corsa’ intendo nella mia perversa mente)e va a cercare Noah.

Noah invece è una vera rivelazione nel campo degli affari. Ha appena acquistato i territori dei Monti Mackenzie, dove si sostiene essere presente il 50% delle risorse di Tungsteno mondiali. Owen incrocia Noah nelle vicinanze di casa sua, dato che Noah non vedeva l’ora di vantarsi con Owen e Cody (giocatore professionista di Dodgeball) del suo genio affaristico. Quindi i tre si accomodarono sul divano di pelle marcato “Noah Industries” a casa di Owen, che cominciò a parlare:-Ehi ragazzi, da quanto tempo è che non ci vediamo?-

-Più o meno da ieri sera Owen.- Rispose Noah. -Ma di cosa volevi parlarci? Ci hai spinto in casa come se avessi appena scoperto come cucinare una torta al bacon.-

Owen disse:-Quello che vi sto per dire va oltre ogni immaginazione culinaria! Quello che vi sto per dire potrebbe compromettere per sempre l’ordine mondiale! Potrebbero scatenarsi guerre e carestie, se non interveniamo subito.-

Noah non sembrava affatto impressionato:-Scusa, ma di che stai parlando?-

Owen non perse tempo a rispondere, ma aggiunse un po’ di suspense:-Quello di cui sto parlando è…-

Cody sbottò:-Senti Owen, muoviti che c’è Gwen che mi aspetta tra dieci minuti dall’altra parte di Toronto.-

Noah disse:-Aspetta, sai che ci metterai almeno un’ora ad andare dall’altra parte di Toronto?-

Cody rispose:-Giusto. Spero che non si arrabbi, ci ho messo tre anni e mezzo a conquistarla, sarebbe una vera beffa perderla così.-

-Già, una vera beffa.- Commentò Noah con finto interesse:-Possiamo venire al punto? Questo pomeriggio dovrei andare nello Yukon per controllare il mio nuovo acquisto, ossia un territorio sui Monti Mackenzie.-

 Owen rimase a bocca aperta:-Ma è proprio lì che si trova il Pollo di Platino! Che fortuna sfacciata! Assurdo! Uouuououououuuu!-

Noah frenò l’entusiasmo di Owen:-Ehi, vacci piano, bomber, significa che la cosa importantissima altro non è che un pollo?-

Owen si affrettò a spiegare:-No…cioè si…ma è di platino…ed è un antico artefatto Cherokee…-

Cody disse:-Aspetta…hai detto Cherokee? Izzy non era andata a vivere con la tribù dopo il Tour?-

Gli occhi di Owen si illuminarono:-E’ vero! Sei un grande Cody! Potremo rivedere Izzy!-

-Sempre che sia ancora in libertà- aggiunse Noah, il più scettico riguardo questa storia. Alla fine, Noah si fece convincere, e partirono tutti alla volta dei Monti Mackenzie, confine naturale tra Yukon e i Territori del Nord Ovest.

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Capitolo 2
*** I Monti Mackenzie ***


Noah sembrava un bambino davanti a un negozio di giocattoli, tanto era contento (e anche impressionato…) dell’estensione dei suoi nuovi terreni, che poteva ammirare dalla cabina del suo elicottero, un Robinson R66 costato non poco. Owen invece stava stritolando Cody, non essendogli mai passata la paura di volare. Noah tranquillizzò il giovane chef:-Stai tranquillo Owen, siamo arrivati. Ringrazia il cielo che a Tungsten c’è un eliporto.-

-Grazie, cielo.- Rispose sarcasticamente Owen. Cody scese per primo dall’elicottero, seguito da Noah e Owen.

Cody era tutto ammaccato:-Non ho potuto assaporare la comodità del tuo elicottero, Noah. Penso che ti sia nota la causa.-

-Owen, vacci piano con Cody…ha un campionato da disputare…- Noah prese le difese di Cody, cosa davvero incredibile.

 -Come mai questo interesse Noah?-Chiese Cody con un sorrisetto ironico.

Noah rispose:-Perché? Perché la mia azienda è sponsorizzata dalla vostra fantastica squadra di Dodgeball, mio piccolo pozzo della fortuna.-

-Mi sembrava strano.- Commentò Cody.

Tempo un paio d’ore e Owen già fremeva per la partenza immediata del gruppo, alla ricerca del Pollo di Platino. Noah frenò, come al solito, il suo entusiasmo:-Aspetta Owen, riposiamoci un po’, in più io devo parlare con il responsabile dei terreni, essendo il nuovo proprietario. Potremmo partire domattina, e intanto informarci su dove si trova l’accampamento dei Cherokee.-

Owen rispose ammirato:-Wow, Noah, sei un vero leader. Sei tu il capo.-

 -Per carità.- implorò Noah. Nel frattempo, Cody si era addormentato.

Il mattino seguente, dopo una ricca colazione, ecco pronti i nostri “eroi” partire alla ribalta. -Non capisco chi me lo faccia fare…qua sui monti ci stanno una miriade di orsi, oltre i Cherokee, che non sembrano essere pacifici in questa zona.- disse Noah, affranto.

Owen lo tranquillizzò:-Noah, Izzy ci aiuterà, non preoccuparti, sono sicuro che ci sarà anche lei tra loro, me lo sento. Magari tiene prigioniero Chef, ahah.-

-Chef? Cristo, spero di no. Ne va della mia salute, solo vederlo potrebbe provocarmi uno shock anafilattico, lo sai?- disse Noah, sostenuto poi da Cody:-A chi lo dici…a me fa ancora venire i brividi…-

-Si, rappresenta più o meno il 78,9% dei miei incubi notturni.- Ribadì Noah, e un brivido freddo gli corse lungo la schiena.

Dopo un’ora di cammino Owen era ormai esausto, non era in forma come un tempo (Ok, è un’ affermazione un po’ azzardata, lo ammetto). Ma Noah lo esortò a continuare:-Ehy Owen, ci hai fatto venire alla ricerca di qualcosa che nemmeno sappiamo se esiste o meno. Quindi cerca di smuovere le tue chiappe da quel masso, poverino, lo stai opprimendo.-

Nel frattempo Cody vide del fumo al di là della montagna:-Ehy ragazzi, fumo!-

-Potrebbero essere Cherokee.- Azzardò Owen.

-Se non lo aveste notato, dovremmo aggirare la montagna per arrivare laggiù.- Disse Noah, subito discusso da Owen:-E che vuoi che sia? Per questa collinetta?-

 -Quella ‘collinetta’ si chiama Keele Peak, e si dia il caso che è il monte più alto dell’intera catena dei Monti Mackenzie.- Rispose Noah con sicurezza.

Così si incamminarono per i sentieri del Keele Peak. Cody stava per proporre:-Ma, Noah, il tuo…- Ma venne interrotto dallo stesso Noah:-Il mio elicottero? Scherziamo, è pericoloso volare a questa quota.-

-Ma se siamo sui 2000 metri?-Rispose contrariato Cody.

-Ehy, non so se te ne sei accorto, ma il mio elicottero è privato. Io personalmente rischierei seriamente di distruggerlo. Non sono un pilota dell’aviazione.- Disse Noah.

Di un tratto, ecco che sono veramente in pericolo. Noah strabuzzò gli occhi:-No. Mi rifiuto categoricamente di crederci.-

Cody disse:-No Noah…è tutto vero…quello…quello è…-

Owen terminò la frase:-Uno scimmione Anakwa!!!! Aaaaaaaaaaaa moriremo tutti! Maledetto io sia, che vi ho trascinati in questa carneficina!-

Noah lo aiutò:- Pensa a correre, e se hai una…ehm…scorreggia…sparala adesso!-

Owen non se lo fece ripetere due volte: lo scimmione Anakwa cadde al suolo privo di sensi, e i tre amici, ex-campeggiatori di A Tutto Reality, si affrettarono ad aggirarlo.

Cody era più sorpreso che scosso:- Che cosa diavolo ci faceva uno scimmione Anakwa sul Keele Peak? Già era strano a Muskoka, figuriamoci qua!-

Noah, molto sospettoso, disse:-Non lo so, ma io sento puzza di bruciato. Questa storia non mi piace. Non mi piace per niente.-

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Capitolo 3
*** Keele Peak ***


Dopo lo strano (e preoccupante) incontro con lo scimmione, i tre ventenni stavano ancora cercando di aggirare il Keele Peak. Il fumo avvistato in precedenza da Cody sembrava affievolirsi sempre di più, e il tramonto era vicino, segno che i nostri…eroi…dovevano al più presto trovare un riparo.

Noah scorse un’insenatura su un versante della montagna:-Ehy ragazzi, forse lì c’è una grotta, andiamo a vedere!-

Cody disse, scettico:-Non lo so, sento degli strani lamenti…-

Owen ribattè a Cody:-Qualsiasi cosa o persona ci fosse lì dentro, farebbe bene ad uscire.-

A Noah non piaceva affatto quello sguardo truce che Owen aveva assunto. Il ragazzone si mosse verso l’entrata della grotta, e, appena davanti, sganciò un vero e proprio uragano di gas tossici.

-Wow, il nuovo uragano ai fagioli. Ma ora lì io non ci entro.- Commentò Noah.

-Idem.- disse Cody.

Un orso uscì fuori dalla grotta con la rabbia a mille:-Deve essere allergico ai fagioli, Owen. Brutta mossa.- Disse Noah.

I tre ragazzi si misero a correre, e alla fine sfuggirono alla minaccia. Era ormai buio pesto (espressione da non usare mai nelle vicinanze di Owen), e Noah impugnava la torcia, seguito da Cody e Owen. Intravidero una baita grazie alla luce delle torce, e vi entrarono.

-Deve essere una baita usata da pastori nel periodo estivo.- Azzardò Noah.

-Beh, meglio di niente.- Concluse Cody.

I tre si misero a ispezionare la baita, e Noah notò un particolare:-Legna carbonizzata ancora calda, e paglia. Qualcuno ha scoperto la baita prima di noi. Faremmo meglio a togliere il disturbo, ma è pericoloso. Speriamo nell’apprensione del coinquilino.-

Owen si addormentò a tempo di record, Cody era guardingo e Noah appariva abbastanza preoccupato. Quella situazione non gli piaceva. Rifletteva sull’accaduto di poche ore prima. Lo scimmione e l’elicottero rosso (che aveva visto volare sulle loro teste), di cui Noah non era riuscito a riconoscere il modello. Alla fine si rassegnò, e si abbandonò alle braccia di Morfeo. Cody però era sempre sveglio. Sentì dei rumori, e di un tratto la porta si spalancò. Cody urlò in preda al panico, Noah e Owen si svegliarono, e, ancor prima di urlare, Noah si rese conto di conoscere quel tizio che era appena entrato di prepotenza nella baita: Duncan, probabilmente l’abitante della baita prima dell’arrivo dei nostri tre eroi.

-Cosa? Duncan?- Disse Noah, alquanto sconcertato.

Alla vista del verde in testa, Owen e Cody si arrestarono:-Duncan???-.

Duncan era stupito, e, appena i quattro sentirono delle sirene, Duncan si fiondò sotto il sacco a pelo:-Gli sbirri!!!-.

Noah disse:-Cosa? Sei ricercato? Ragazzi, meglio se leviamo le tende, non vorrei ritrovarmi incriminato per favoreggiamento, la mia reputazione ne risentirebbe. E avere un criminale nascosto nei propri territori non è la cosa migliore per un uomo di affari come me, potrebbero tagliarsi molti ponti che ho costruito con fatica in questi anni.-

-No! Duncan era un nostro commilitone al campo, non possiamo abbandonarlo così!- Disse deciso Owen.

Cody intervenne:-Innanzitutto spiegaci cosa è successo, Duncan, poi vedremo il da farsi.­-

Il sarcasmo di Noah si fece sentire:-Ehi ragazzi, poi scrivetemi su un memo cosa ha fatto per noi Duncan in questi anni. A parte avermi strapazzato, aver preso in giro Cody ed aver usato Owen più volte. Se lo aiutiamo non ci guadagneremo niente.-

-Per favore Noah! So di non essere affidabile come amico, ma per l’amor del cielo aiutami! Io sono innocente, lo giuro! Ezekiel mi ha incastrato!- Disse Duncan.

Noah, Cody e Owen ripeterono all’unisono:-Ezekiel?-

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Capitolo 4
*** Un genio di nome Ezekiel ***


-Ezekiel? Cosa centra quello psicopatico?-

Duncan iniziò a raccontare: -Quel subdolo essere è un genio, oltre che psicopatico. Era più o meno tre mesi fa, incontrai Courtney per le strade di New York, dove vivo. Andammo a prendere un caffè, ricordando la nostra storia adolescienziale…poi cominciammo a parlare delle nostre vite: io, disoccupato, testa calda come al solito. Quel giorno ero appena uscito di prigione. Lei, avvocato, si trovava nelle vicinanze della prigione per un suo assistito in stato di fermo: Ezekiel. Quando pronunciò quel nome, io le chiesi cosa aveva fatto quello zombie. Lei mi rispose che era tornato normale, dopo una cura psicologica e fisica. Comunque, mi disse che si trovava al centro di un traffico illegale di armi, droga e denaro sporco. E agiva anche all’estero. I maggiori cartelli della droga in Messico, Colombia e Honduras erano diventati suoi. Tentarono di accusarlo, ma vinse tutte le cause, grazie ai migliori avvocati e a qualche raggiro giudiziario. Era invischiato con la mafia russa, e aveva contatti con tutti i maggiori movimenti terroristici. Aveva in pugno il mondo del crimine, e nessuno lo avrebbe potuto fermare. Alla televisione lo chiamano il “Dio del Male”. Altro che i soldi persi con il reality, Ezekiel ha tutto. Tutto illegale, certo, ma questo nessuno lo potrà dimostrare. Vi basti pensare che paga gente per andare in prigione al posto suo, paga avvocati per far perdere la causa e paga giudici per togliere prove. E questi giudici o li uccide, o li butta in prigione. La sua prigione, nella sua villa. Fatto sta che passò davanti al bar dove ci trovavamo con il suo SUV nero, e si fermò. Mi aveva riconosciuto, ma non lo diede a intendere a Courtney. Così, quando lei se ne andò, scese e mi propose di aiutarlo. Diventai il suo braccio destro. Poi si spinse troppo oltre. Il governo non lasciò trapelare la notizia, ma due mesi fa Ezekiel rubò delle armi nucleari agli Stati Uniti d’America. Armi nucleari. Agli Stati Uniti d’America. Si era messo contro il paese più potente del mondo. Ma lui pensava di essere superiore anche agli USA. Gli dissi che era ridicolo, ma non ne volle sapere. Avrebbe dovuto rivendere quelle stesse armi alla Russia o alla Cina, o peggio, ai terroristi. Però io temevo lo scoppio di una guerra mondiale. Non accorgendomi di essere seguito, cercai di contattare le autorità. Ma Ezekiel mi sorprese da dietro. Mi svegliai in prigione. Ma non nella sua prigione. Un carcere di massima sicurezza. Chiesi spiegazioni all’agente che mi sorvegliava. Ezekiel mi aveva consegnato alla giustizia, riferendo al giudice che avevo preso da solo l’iniziativa per il furto, e che lui odiava i traditori. Tuttavia mi liberarono, qualcuno aveva pagato la cauzione. Poi mi abbandonarono al confine, e in poco più di un mese sono arrivato qui. Questo è tutto.-

Noah era rimasto a bocca aperta. Aveva sentito parlare di questo “Dio del Male”, ma la sua identità era avvolta nel mistero. Ezekiel. Quasi non ci credeva.

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Capitolo 5
*** Nirvana ***


Noah si svegliò di soprassalto. Aveva avuto un incubo, e nel suo incubo c’era anche l’elicottero rosso che aveva visto il giorno prima in concomitanza dell’incontro ravvicinato con lo scimmione. Era l’alba, le prime luci del sole cominciavano a filtrare dalle finestrelle sulla parete. Notò un particolare: Duncan era sparito. Uscì dalla baita, e fu sorpreso di trovarlo che stava cuocendo delle uova con un fuoco. –Pensavo te la fossi squagliata.- Disse Noah.

-Sono troppo messo male per squagliarmela. Comunque, non mi avete detto per quale motivo siete da queste parti.- Rispose Duncan.

Noah spiegò la situazione a Duncan:-Owen vuole trovare un certo Pollo di Platino, un antico artefatto contenente una ricetta segreta, o robe simili.-

Duncan era visibilmente spaventato, e disse tutto d’un fiato:-Anche Ezekiel lo sta cercando.-

Noah non ci voleva credere:-Cosa? Stai scherzando? Che se ne fa un genio del male di un artefatto a forma di pollo?-

Duncan aveva la risposta pronta:-E’ platino puro. Proveniente dallo spazio tramite un asteroide, trovato il Pollo, trovata anche la più grande miniera di platino del mondo.-

Noah era sbigottito. Altro che una misera ricetta. Platino puro. Owen e Cody li raggiunsero, e seppero anche loro della miniera.

Owen esclamò:-Una miniera? Scherziamo? Niente cibo?-

Cody si mise a ridere e rispose a Owen:-Amico, con quella miniera ti compri una crociera di cioccolato con al posto degli oblò ciambelle.-

Noah aggiunse, affranto:-Già, ma se non si trova nei miei territori saremo costretti a rinunciarci. Entro stasera dovremmo raggiungere i territori del “vicino”…se non troviamo niente, dritti a casa, ho già rischiato troppo penalmente per i miei gusti.-

Duncan disse sommessamente:-Posso unirmi a voi? Giuro che se la polizia ci insegue mi costituisco.-

Noah accettò, nonostante il suo istinto gli diceva chiaramente di non farlo. Ispezionarono i rimanenti territori, ma non trovarono grotte. Mentre erano rassegnati di tornare a casa, Cody si ricordò di un particolare:-Aspettate, ragazzi! Sul Monte Nirvana ci sono miriadi di grotte! Ci sono andato l’estate scorsa a sciare. Mi ruppi una gamba. E tre costole. Eheh. Però guarisco in fretta, io.-

Noah sembrava alquanto scocciato, ma finse di essere entusiasta:-Evvai…- Poi si ricordò a sua volta di un altro particolare:-Aspettate. Il Monte Nirvana non si trova nei miei territori.-

Owen esclamò:-E dai Noah! Ai confini del Canada!-

Noah osservò Cody, Duncan e Owen che oltrepassavano il confine dei suoi territori:-Ai confini della legalità, piuttosto.-

-Benvenuto nel mio mondo.- Disse ridendo Duncan.

Era intorno al tramonto, quando tutti e quattro furono storditi e persero i sensi. Si ritrovarono legati a un palo, e davanti avevano una figura oscurata dalle ombre della notte. Appena la luna emise un piccolo bagliore, Noah, Owen, Cody e Duncan esclamarono all’unisono:-Ma quella è…-

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Capitolo 6
*** Cherokee ***


-Izzy???- I quattro ragazzi erano sbalorditi.

Izzy si mise a ridere:-Ahahahahah dovevate vedere le vostre facce mentre dormivate! Ahahahah come pesci lessi ahahahah è stato troppo divertente ragazzi! Strano trovarvi da queste parti eh?-

Owen fu il primo a enfatizzarsi, e probabilmente l’unico:-Izzy! Ouououououuuu! E’ incredibile! Comunque, siamo qui per trovare un certo Pollo di Platino. Un antefatto Cherokee. Lo conosci per forza.-

Izzy rispose a Owen:-Sì, certo che lo conosco. Ce ne ha parlato il capo tribù.-

Cody aggiunse, sentendo degli spari:-C’è qualche esercitazione in corso?-

Izzy rispose ridendo:-No, c’è un poliziesco in televisione. Di solito le vediamo tutti insieme questo genere di cose. Vi porto dal capo, è simpaticissimo, ahahah.-

Appena entrarono nella casetta, molto moderna tra l’altro, Noah fu felice di scorgere l’etichetta “Noah Industries” sul televisore:-Avete buon gusto in fatto di televisori.-

Izzy rispose:-Già, prende il segnale che è una meraviglia.-

Noah pensò: ”Musica per le mie orecchie.”

Nel frattempo erano giunti davanti al capo tribù. Aveva qualcosa di familiare, ma nessuno dei quattro ragazzi capì cosa. Il capo, continuando a vedere il poliziesco, disse:-Voi siete Noah, Cody, Owen e Duncan. Ve lo leggo nella mente. Accomodatevi, vi faccio servire del thè.-

Owen disse:-Il thè quello con le foglioline? Avevo intenzione di aprire una tisaneria.-

Il capo rispose, serio:-No, noi beviamo soltanto EstaThè.-

Arrivarono quattro lattine, i ragazzi le stapparono e le bevvero tutte d’un fiato.

-Erano giorni che non bevevo qualcosa di decente.- Disse Cody.

-Io settimane.- Replicò Duncan.

Il capo continuò:-So che siete qui per il Pollo di Platino. Mi dispiace, ma non posso aiutarvi. I miei uomini hanno esplorato da cima a fondo tutte le grotte delle montagne, ma niente. Dovrete cavarvela da soli, al massimo posso assegnarvi Izzy come guida.

Noah stava per rispondere:-No, graz…- Ma fu interrotto da Owen:-Evvai! Grazie grazie grazie, signor capo! Andiamo!-

Noah era allibito. Izzy, Cody e Duncan seguirono invece Owen con grande entusiasmo. Con molta flemma, anche Noah si mise in coda al gruppo, ora composto da cinque persone. “Se quella miniera non mi frutterà niente, sarà stato un fiasco.” Pensò l’allergico.

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Capitolo 7
*** Nell'occhio del ciclone ***


I cinque ragazzi cominciarono a rivedere le grotte del Monte Nirvana già ispezionate dalla tribù Cherokee. Izzy diede indicazioni, poi i cinque entrarono nella prima grotta, e un rumore sinistro fece rabbrividire i nostri eroi. Poi Owen si rese conto che era lui ad emettere quel rumore…e se ne accorsero anche gli altri.

-Ti perdono solo perché una volta ci hanno salvato le tue scorreggie, Owen. Ma non farlo mai più, ti supplico.- Disse indispettito Noah.

-Ehm…scusate ragazzi…è la tensione...- Si giustificò Owen, prima di spararne un’altra:-Ahah, scusate.-

I ragazzi continuarono a esplorare le grotte, fino a quando, nella trentesima grotta della giornata, sentirono un leggero rumore alle loro spalle. Il rumore era noto a Duncan: era una pistola.

-Giratevi lentamente e con le mani in alto.- Disse una voce alle loro spalle. Duncan aveva riconosciuto anche quella. Il “punkettaro” cominciò a sudare freddo, cosa che non sfuggì a Noah:-Ehy, Duncan, che hai?-

-Mi ha riconosciuto e ha paura. E’ così ovvio.- Rispose Zeke. Era lui la voce. “Sapevo che sarebbe stata una pessima idea fidarmi di Duncan.” Pensò il buon Noah.

-Sapete, sto cercando una miniera di platino. Di platino puro. So che siete sulle sue tracce. Voi però non sapete una cosa: questi terreni sono miei… Duncan… vedo che ti sei fatto degli amici. Aspetta un attimo…tu sei Noah.-Disse Ezekiel.

-Già, piacere di rivederti Zeke. Sai, ho cercato di avvertirli quando oltrepassammo il confine tra i miei e i tuoi territori. Io sono un tipo onesto. A differenza di qualcun altro…-Bofonchiò Noah.

-Vuoi dire che io sarei disonesto?-Proclamò il beffardo Zeke.

Poi prese Noah per un braccio, cercando di stringerlo con una mossa orientale. Evidentemente Ezekiel non era granchè nel combattimento, dato che Noah manteneva il suo sguardo fisso su Zeke:-Scusa, potresti ridarmi il braccio? Mi serve. Rassegnati Ezekiel, sarai anche diventato intelligente, ma non sei capace a combattere.-

Detto questo, Noah si liberò dalla presa e tirò un diretto destro sul muso di Ezekiel, che cadde a terra. Nonostante questa mossa a sorpresa, il “Dio del Male” si rialzò subito e si scagliò contro Noah, che aveva osato toccarlo. Noah si scansò di un passo ed eluse la mossa di Zeke senza particolari difficoltà.

Dopo quest’altra mossa l’allergico emise una tagliente provocazione nei confronti di Ezekiel:-Sei noioso. Io sono un semplice topo da scrivania, sei tu il criminale qua.-

Ezekiel ribolliva di rabbia, Duncan era a bocca aperta, Owen era svenuto e Cody… Cody non si trovava. A un certo punto si udì la sua voce:-Ehy, Dio del Male, girati.-

Ezekiel si girò, e ciò che vide lo lasciò a bocca aperta: Cody aveva appena scagliato una grande palla di ghiaccio, evidentemente recuperata sulla cima della montagna, nella direzione di Zeke, che fu colpito in piena faccia. Del resto Cody gioca in prima categoria, mica niente. Il contraccolpo fece battere la testa a Ezekiel contro un corposo masso, che, al contatto con la testa dura dello stesso, si spaccò a metà, rivelando l’impensabile: Una statuetta Cherokee interamente di platino, a forma di pollo: avevano trovato il Pollo di Platino. Nel frattempo, un elicottero rosso atterrava molto silenziosamente sulla cime della montagna. Izzy uscì fuori, avendo udito il rumore dell’elicottero. Poi fu sorpresa da dietro da un’ombra, e fu sedata con del cloroformio.

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Capitolo 8
*** Tanta fatica per niente ***


I ragazzi erano increduli: Noah guardava il Pollo neanche fosse un azione della Microsoft a un centesimo, Duncan lo guardava smarrito come quando Courtney cercava di renderlo perfetto, Cody si fece la pipì addosso per l’emozione e Owen si svegliò, per poi risvenire dalla felicità.

Noah disse:-Prima leghiamo Ezekiel. Potrebbe tornarmi utile. Ehm, tornarci utile. Scusate.-

Noah già immaginava le prime pagine dei giornali di tutto il mondo:”Noah consegna il Dio del Male alle autorità!” con conseguente prima pagina della rivista ”Business”: “La Noah Industries infrange i record di guadagno.” E ancora: ”Consegnata la medaglia d’onore al fondatore della Noah Industries, Noah.”

Duncan, accorgendosi che Noah cominciava a sbavare, lo svegliò dai suoi sogni di gloria:-Ehy Noah…Tutto ok?-

Noah rispose duramente:-Sì, grazie. Potevi anche aiutarmi nella colluttazione. Sei stato inutile, Duncan-

Duncan ribattè:-Te la sei cavata benissimo. Comunque scusa, ero spaventato.-

-D’accordo, d’accordo. Ora svegliate Owen per piacere.- Concluse Noah, mentre si accingeva a legare molto scrupolosamente Ezekiel.

Appena sveglio, Owen cominciò a urlare di gioia. Si fiondò verso il povero Pollo di Platino e cercò di sollevarlo: il risultato fu che i ragazzi scoprirono una leva segreta, che era proprio il Pollo stesso. Owen la aveva sollevata, e attivò quindi il meccanismo: Si aprì davanti a loro una scalinata molto profonda.

-D’accordo, questa scalinata è profonda ma io sento l’odore del platino da qua. Scendiamo. In mano le torce ragazzi!- Esclamò un Noah sempre più eccitato.

Nel frattempo, mentre i ragazzi scendevano la scalinata, un uomo sui trentacinque entrò nella caverna e prelevò lo svenuto Zeke, per poi assegnarlo alla guardia del suo grosso compare di colore, che provvide a portarlo e caricarlo, sempre legato, sull’elicottero rosso sulla cima della montagna.

Dopo un quarto d’ora abbondante, i ragazzi trovarono davanti ai loro occhi uno spettacolo impressionante: minerale di platino ovunque, roba che se si giocava a “tocca platino”, la partita poteva durare fino a che il cacciatore non avesse demolito tutta la grotta a mano. Se questo gioco esistesse.

-Cristo. Che splendore.- Noah aveva gli occhi lucidi e aveva ripreso a sbavare.

-Uaahahouuuuuuuu siamo ricchi ragazzi!- Urlò Owen, che poi, tanto per cambiare, svenne dall’emozione.

-Wow. Impressionante…potrei farmi dei parastinchi in platino.- Scherzò Cody, giocatore chiave dei Toronto Catchers, squadra di prima categoria di Dodgeball.

-Sono felice per voi, ragazzi. Vi ringrazio per avermi aiutato con Ezekiel…- Disse sommessamente Duncan.

-Ehy Dunc, c’è ne anche per te.- Disse Noah con una gentilezza che manco quando conoscerà Emma. Duncan rispose:-Cosa? Stai Scherzando? O mio Dio, grazie Noah!-

I ragazzi presero ad abbracciarsi, gasati come il 5 per mille alla chiesa cattolica, quando, ad un tratto, un uomo sui trentacinque, con un sorriso a trentadue denti, esclamò:-Grazie, ragazzi. Mi avete risparmiato una bella fatica! Ahah.-

Il sorriso dei ragazzi si spense all’improvviso. Noah capì tutte le strane vicende capitategli durante l’avventura. Lo scimmione Anakwa, l’elicottero privato rosso, la cauzione di Duncan pagata da chissà chi, la cattura avvenuta dalla tribù di Izzy e la seguente assegnazione di lei come guida. Una sola spiegazione. Un solo nome. Chris McLean.

-Tu? Mi dispiace, ma l’abbiamo trovata noi la miniera, Chris.- Disse Noah.

-Noah…hai presente il tuo vicino di terreno?- Chiese Chris con un sorriso beffardo.

-Sì…e allora?- Chiese Noah, visibilmente preoccupato.

-Sono io!- Esclamò Chris, tutto contento. (Della serie: ”Per chi guarda è divertente” cit. Chris)

Noah stava per avere un mancamento:-Quindi siamo sul tuo terreno.-

-Già. Grazie ancora ragazzi.- Infierì Chris.

-Almeno mi rimane Ezekiel…- Disse Noah.

-No, nemmeno quello. Mentre noi parliamo Chef lo sta consegnando alle autorità di Tungsten, che lo smisteranno in un carcere di massima sicurezza. Ah, in caso non lo aveste capito, ero io il grande capo al villaggio.- Disse Chris.

Noah era ormai in preda alla sindrome di Mosconi:-Aspetta, però Zeke ci ha riferito che questi terreni sono suoi.-

-Erano suoi. Avendo consegnato il suddetto Ezekiel alle autorità, il terreno passa a me. Bingo!- Disse Chris, ridendo.

Noah svenne, Owen era già svenuto da un bel pezzo, Duncan era allibito, e Cody disse:-Ma dove è finita Izzy?-

Chris non perse tempo a rispondere:-Sedata sul mio elicottero. Ho scoperto che era ancora ricercata. Due piccioni con una fava.-

Chris prese a salire le scale, e in poco tempo, scomparve.

Noah si risvegliò, e prese in mano una gemma separata dal terreno:-Questa la prendo come souvenir.-

Il giorno dopo i ragazzi erano radunati a casa di Owen, Noah e Duncan sul divano e Owen sulla propria poltrona, che aveva ormai assunto la forma del fondoschiena del giovane chef. Stavano assistendo tristemente alla prima partita di Cody con la maglia dei Toronto Catchers. Alla fine, erano tutti contenti, nonostante lo smacco subito da Chris: il ristorante di Owen aveva sempre più successo, Cody era amato dai tifosi e, soprattutto, da Gwen, e Duncan aveva finalmente trovato un posto fisso, e, grazie al coraggio avuto per testimoniare contro Ezekiel, aveva anche riconquistato il cuore di Courtney. Solo Noah era triste. Le sue azioni crescevano sempre di più, ma aveva bisogno di una distrazione. Mentre stava controllando distrattamente le E-Mail sul divano di Owen, lesse una cosa interessante:

Gentile signor Noah, noi di A Tutto Reality la invitiamo a partecipare a Missione Cosmo Ridicola, reality in stile The Amazing Race, che si terrà nel 2015. Si tenga allenato. Riferisca gentilmente a Owen, con cui lei farà coppia. A condurre il programma sarà Don.”

Noah sorrise, e comunicò ad Owen la notizia: Owen accettò di buon grado.

Il resto è storia.

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