My Life like a Vampire 2 - The Vampire's Academy.

di AlekHiwatari14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Attenzione:La storia contiene altri personaggi vampiri e non, essendo una crossover. Di volta in volta segnerò i personaggi trovati all'interno. Grazie per l'attenzione! ^^


[Crossover con personaggi di: Chibi vampire (Karin), Vampire Knight (Yuki, Ruka), Brother Conflict (Louis)]


Bene! Con questo non ho altro da dire...
Buona Lettura!








Capitolo 21 - La Vampire's Academy.


La limosine della famiglia Sakamaki ci portò davanti all'entrata. Quando uscii da quell'auto, ero in uniforme scolastica della high school e, proprio come gli altri vampiri, l'avevo personalizzata a modo mio con una cintura nera borchiata messa trasversalmente in vita, stivali che arrivavano al ginocchio neri con tacchi, la giacca aveva le maniche rialzate fino al gomito, camicia leggermente sbottonata con fiocco largo e capelli sciolti al vento. Quando uscii dalla limosine, mi sentii qualcuno mettermi qualcosa in testa. Era Raito che mi aveva messo il suo cappello in testa.

Raito:Così stai più al sicuro.

Disse sorridendomi. Tutto è incominciato l'altro giorno quando sono arrivati gli orari dell'università.

***

Tra le mani Reiji aveva delle lettere. Erano indirizzate a me, Ayato, Raito, Yui, Kanato e Subaru. Cos'erano quelle misteriose buste?

Reiji:Ragazzi!!! E' arrivato l'orario delle lezioni!!

Urlò avendo tra le mani quelle carte e facendoci scendere nel soggiorno. Ero emozionata più che mai, tant'è che gli strappai l'orario di mano e incominciai ad abbracciare quell'orario.

Rita:Caro, bello, dolce orario!!

Esclamai per poi baciarlo facendo rabbrividire i vampiri.

Raito:Come fa a piacerti l'orario delle lezioni?
Rita:Mi piace perchè finalmente dopo 4 anni faccio la cosa che amo.
Ayato:Ah...domani ho contabilità alla prima ora.. sai che noia!!
Raito:Non dirlo a me. Io ho filosofia.

Sentendo i ragazzi lamentarsi dell'orario che stavano sfogliando, curiosa più che mai apriii l'orario e ciò che vidi mi rese ancora più euforica. Perchè? Avevo anatomia alle prime due ore. Però l'orario delle lezioni mi frenò un pò. Com'era possibile che le lezioni iniziavano alle 9 di sera e finivano alle 2 di notte?

Rita:Come mai abbiamo quest'orario notturno?
Subaru:E' un università di vampiri.
Kanato:Già. Non a caso l'hanno ribattezzata Vampire's accademy.
Rita:Cooooosa???? Volete farmi andare in un università di vampiri?

Urlai disperata. Raito mi venne vicino mettendomi la mano sulla spalla cercando di tranquillizzarmi proprio come gli altri, ma io tentavo scuse su scuse.

Raito:Tranquilla. Abbiamo già pensato a tutto e poi non starai mai da sola.
Yui:Già, un pò noi e un pò i Mukami starai al sicuro.
Rita:Al sicuro?? Ma avete sentito il mio odore??
Shu:Abbiamo pensato anche a quello.
Reiji:La tua divisa l'abbiamo data a Yui, mentre la tua è stata fatta con la gonna della vecchia uniforme di Yui ed una delle mie giacche.
Raito:Per evitare che l'odore si propaghi nell'aria, ti presterò uno dei miei cappelli.
Ayato:Con tutto questo riguardo non vedo dove sia il problema.
Yui:Già. Sarai un umana in incognito.
Rita:Se lo dite voi.

Risposi dubbiosa e perplessa. La cosa di stare in mezzo a tutti quei vampiri mi piaceva ben poco, anche perchè di me sapevo poco e la cosa che avevo scoperto di essere anch'io un vampiro mi impauriva. Avevo paura che mi scoprissero e Sho se l'avesse presa con me, ma cercai di non darla a vedere. Dopotutto, l'università è sempre l'università e non vedevo comunque l'ora di incominciare nonostante tutto.


***

Ebbene si! Questo è il mio primo giorno d'università. Non vedevo l'ora di andare a vedere come fosse quest'università. E finalmente sto entrando nel corso di medicina. Ho la gioia che spicca da tutti i pori.

Kanato:Questa è l'università.

Disse mostrandomi l'entrata dell'università. C'era un portone enorme e quel posto sembrava quasi un castello bianco visto da fuori. Era pieno di bandiere e sul lato destro del portone c'era un insegna con scritto:"High School University" cancellato con dello spray per fare graffiti e sotto riscritto con un graffito colorato in rosso, nero, bianco e sfumature di rosa: "Vampire's Accademy".

Rita:Cos'è quello?

Chiesi indicando il graffito.

Raito:Il simbolo che l'università appartiene a noi vampiri e non a degli sciocchi contenitori.
Rita:Scusa la domanda stupida, ma allora io che ci sto a fare qui?
Yui:Tranquilla. 
Ayato:Già te l'abbiamo detto. Starai al sicuro con noi.
Subaru:Finchè terrai la giacca e il cappello nessuno sentirà il tuo odore.
Rita:Si, ma....io sono pronta per l'università e non per i vampiri.
Kanato:Tranquilla principessa. Ti teniamo d'occhio noi.
Rita:Se lo dite voi...

Con tutte quelle rassicurazioni entrai in quella università o, come la chiamano i vampiri, accademia e lì rimasi letteralmente folgorata. C'era una luce splendente, sembrava quasi giorno, prati, fiori e orticelli ovunque. C'era addirittura una fontana con delle panchine, una diversa in ogni via. Era tutto così piacevole e accoglievole. Le aule erano disposte in tutto il castello e all'entrata c'era un bar con dei bagni. I Sakamaki stavano iniziando a farmi vedere il luogo, iniziando dal bar stesso, quando mi sentii abbracciare tirandomi via dai ragazzi.

Rita:Lasciami!!
Kou:Chèri!! Finalmente sei qui!!
Rita:Kou, lasciami! Così mi strozzi!!

Esclamai sentendo quelle braccia alla gola che mi stringevano sempre di più.

Kou:L'hai già vista l'accademia? Scommetto di no! Vieni! Ti faccio fare un giro turistico.

Disse lasciando la presa e prendendomi la mano.

Rita:Si...ma...aspetta!!!

Urlai vedendo che mi tirava con se e incominciò a correre avanti e indietro per l'università trascinandomi con se.

Raito:Ah...che perdita di tempo.
Kanato:Ciao ragazze!

Salutò sedendosi al bar col fratello. Le cameriere si avvicinarono a loro.

Raito:Ehi! Sgualdrinelle! Ci sono novità?
Cameriera1:Hai sentito? Pare che Kou Mukami si sia fidanzato.
Raito:Kou....fidanzato?
Cameriera2:Si, hanno detto che si chiama Sheril, se non sbaglio.
Subaru:Ah..finalmente!
Kanato:Un altro rompiscatole che si toglie di torno.
Raito:Eppure vorrei tanto vedere la faccia di questa ragazza.
Cameriera2:E' su tutti i giornali.
Cameriera1:Aspettate! Adesso ve ne porto uno.

Rispose entrando nel bar. Intanto, l'altra cameriera servì il solito, cioè dolce alla fragola dolce per Kanato, una porzione di macaron per Raito e un caffè amaro per Subaru.

Cameriera1:Ecco il giornale. Dovrebbe stare a pagina 8.

Disse andandosene. I ragazzi aprirono la pagina e non appena videro la foto, Subaru sputò di colpo il caffè su di Ayato che era di fronte a lui, mentre Raito, per ingoiare, gli andò a finire il macaron di traverso bloccandosi alla gola e non riusciva più ne a parlare ne a respirare.Yui corse da lui facendogli la manovra, mettendosi dietro di lui e comprimendogli lo stomaco. Il macaron uscì dalla bocca di Raito finendo diritto sulla fronte di Kanato e poi cadere nel suo dolce. Davanti a quella scena Kanato incominciò ad urlare ed a sbraitare.

Kanato:Ma noooooooo!!! Che schifo!!! Il mio povero dolce!!
Raito:Il tuo dolce? Io mi stavo affogando!
Kanato:Chissenefrega!!! Tanto mica muori?
Raito:No, ma andavo in ospedale. Sai che risate i titoli di giornale? Vampiro ricoverato per un macaron. Avrebbero riso tutti di me e la mia reputazione sarebbe stata rovinata.
Kanato:Ma che me ne frega della tua reputazione? Il mio dolce è rovinato! Non l'ho neanche assaggiato!!

Urlò con le lacrime agli occhi. Subaru ancora squadrando la foto sul giornale chiese:

Subaru:Ma nella foto è chi penso che sia?
Ayato:Si, Subaru. E' proprio lei.
Cameriera1:Avete visto come stanno bene insieme?

Domandò la cameriera facendo andare Raito su tutte le furie.

Raito:Bene? Bene???? Bene un corno!!!
Kanato:Ma non gli avevamo detto di tenerla sotto controllo?
Subaru:Appunto!
Raito:Altro che sottocontrollo. Fortuna che non è una facile, se no se l'avrebbe già portata al letto il signorino.
Kou:Eccoci qui, Chèri! Vieni!

Esclamò prendendomi per mano. Mi aveva fatto vedere tutta l'università, ma alla fine in 5 minuti che puoi vedere??? Così decisi di tornare dai Sakamaki e lui mi seguì. Non appena arrivammo vicino ai Sakamaki, quest'ultimi incominciarono a sbraitare. Ayato, vedendo le cose che si stavano mettendo male, mi trascinò via da Kou che Raito, dopo il mio distacco, lo prese per la gola alzandolo in aria.

Raito:Tu!! Figlio di una vampira sverginata e svergognata puttana stupratrice d'uccelli. Come hai osato??
Subaru:Ci eravamo fidati di te e ti ci hai pugnalati alle spalle.
Kou:Ma di che state parlando?
Kanato:Mi devi un dolce! Per colpa tua mi sono intossicato il dolce.
Raito:Tu pensi ancora al dolce? Che dovrei dire io che stavo per finire in ospedale?
Kou:Scusate, ma non so che centro io con questo. Se mi fate capire forse....
Subaru:Parliamo di questo!!

Urlò spiccicandogli prepotentemente in faccia il giornale.

Kou:Lasciatemi! Così non vedo niente!

I vampiri lasciarono la presa ed io mi avvicinai per vedere cosa fosse successo. Sul giornale c'eravamo io e Kou il primo giorno dell'accademia di danza quando lui, bevendo il mio sangue, provò a baciarmi. In quella prospettiva sembrava un bacio vero e proprio, ma la cosa che mi scioccò furono i titoli del giornale. 

Rita:Cosa? Chi è Sheril? Nuova fiamma per Kou Mukami??
Kou:Che cosa?? Ma io non ho mai fatto nulla del genere.
Rita:Già, lui non mi ha mai baciata.
Raito:Allora come si spiega la foto?
Rita:Lui stava... bev....

Balbettai fermandomi di colpo vedendo che i vampiri dell'università mi fissavano. Kou se ne accorse della cosa e mi mise la mano sulla spalla ridendosela, fingendo che scherzassi.

Kou:Ah....Chèri! Hai sempre voglia di scherzare te!
Raito:Scherzare?
Subaru:Allora che facevate?
Kou:Sai... quelle cose che fanno i vampiri quando escono insieme... ma non voglio annoiarvi. Le lezioni stanno per incominciare. Ci vediamo dopo Chèri!

Esclamò facendomi l'occhiolino e andandosene. I Sakamaki mi guardarono storto e con sospetto. A quel punto non potei fare almeno di sospirare prendendo il cellulare e inviandogli un messaggio a Raito con scritto:"Beveva il mio sangue. Non può dirlo davanti a tutti, no?" per poi guardarli scontrosamente. Raito sospirò e mi prese per mano.

Raito:Ok, ti credo. Dopotutto stai con quel...Louis. E' impossibile che l'avresti tradito, anche perchè l'avresti fatto con me.
Rita:Tranquillo. Non tradirei mai il mio ragazzo.

Risposi seguendolo. Beh...era la realtà. Non l'avrei mai tradito, anche se avevo baciato Subaru e mi piaceva. Ok, lo ammetto. Sto in una di quelle fasi che non so chi scegliere e nell'indecisione lascio tutto invariato. Comunque, tornando a me e a Raito, mi accompagnò nell'aula di medicina.

Raito:Mi raccomando. Fa bella impressione!
Rita:Ovvio. Ci vediamo dopo.

Risposi salutandolo e allontanandomi da lui entrando in aula. Lì, con grande sorpresa, trovai Kou che mi manteneva il posto.

Rita:Kou?
Kou:Che c'è? Come fai tu medicina la faccio anch'io.
Rita:Davvero? Allora scommetto che avrei fatto parecchi esami.
Kou:Diciamo.
Rita:Quanti esami hai fatto?
Kou:Non parliamo di esami, per favore.
Rita:Perchè?
Kou:Sto...un tantino indietro direi. 
Karin:Un tantino? Ma se ne ha fatti soltanto 4 su 40.

Rivelò Karin comparendo dal nulla dietro di me. 

Rita:Karin? Sei anche tu all'università qui?
Karin:Si. Qui ci sono quasi tutti i vampiri della città. Dovresti saperlo.

Disse sedendosi dietro di Kou. 

Kou:Potresti anche chiudere il becco una volta tanto.
Karin:Come siamo scorbutici.
Kou:Non sono scorbutico. Ho solo una media scolatica penosa. E poi ho anche i miei motivi per quello.
Karin:Quali? Quello che canti, balli e fai sopraluoghi solo perchè hai avuto una bella spintarella?
Kou:Comunque lavoro, cosa che tu non fai.
Karin:Ah..scusa tanto se sono una comune vampira che cerca lavoro onestamente.

Mi sedetti accanto a Kou sorridendo. Ero felice. Almeno c'era qualcuno che conoscessi e che mi avrebbe aiutato ad orientarmi in quel posto così grande. La lezione incominciò. Era così appassionante che sembrò finire in un secondo, ma non tutti la pensavano come me.

Kou:Che palle questa anatomia.
Karin:Ma dai. Lo sai che tutte le materie sono così.
Kou:Quanto lo odio.
Rita:Chi?

Chiesi guardando Kou chi stava fissando. Era un vampiro seduto sulla scrivania del professore con delle ragazze attorno. Aveva un volto familiare e faceva lo sbruffone con le vampire dell'aula che gli stavano dietro. Si vedeva lontano un miglio che era un rivale di Kou, poichè incominciò a guardarlo storto e a pavoneggiarsi. Insieme a lui, c'era anche Ruka, la ragazza che avevo conosciuto a danza insieme a Karin e Yuki.

Ruka:Ti prego, cantaci qualcosa!
?:Signore, calmatevi. Sono qui per studiare come voi e non per cantare.
Karin:Sbaglio o quello è....
Kou:Si. E' proprio lui.
Rita:Lui chi?

Domandai nuovamente vedendo che Kou lo guardava storto con le braccia incrociate. Non finii neanche di chiedere che mi trovai davanti quel vampiro. Devo dire che aveva un fascino unico. Aveva i capelli corti neri e gli occhi castani e sull'occhio sinistro aveva una benda, coperta da degli occhiali da vista. Era molto carismatico e ipnotico per come si mostrava. Peccato che a me i ragazzi così non fanno per niente gola.

?:Ciao, dolcezza! Sei nuova di qui? 
Rita:Che vuoi?

Il vampiro mi guardò in modo strano. Sembrava quasi sorpreso dalla risposta.

?:Oh...ma guarda guarda! Finalmente qualcuna che non urla nel vedermi passare.
Kou:Fuori dalle scatole Simòn!

Urlò alzandosi all' impiedi di scatto.

Simon:Simòn? Fai tanto l'accento francese, ma ti fa sembrare un vero idiota. Ti ricordo che il mio nome è Simon e non Simòn. Ad ogni modo, la ragazza è piuttosto carina. Chi è? La tua ragazza?
Kou:Non sono affari che ti riguardano! Smamma!
Simon:Come siamo invadenti. 
Rita:Ma chi è?

Chiesi a Karin vedendo l'aria di sfida tra i due.

Karin:Non lo sai? Lui è Simon Curtis. 
Rita:Dici il cantante?
Karin:Si! E' un cantante prodigio. Lui e Kou l'anno scorso si sono sfidati per incidere un disco internazionale che poi sarebbe stato utilizzato da noi in accademia di danza. Alla fine Simon ha vinto a causa di uno dei suoi sporchi trucchetti. Ha rubato la canzone di Kou, Flesh, e lui non sapeva più che cantare. Per questo ha vinto e l'ha umiliato. Da allora c'è una sfida continua tra i due.
Rita:Ma comunque Kou è famoso.
Karin:Si, ma solo qui in Giappone, purtroppo.
Rita:Capisco. 

Dissi guardando i due che per poco si ammazzavano di sguardi omicida. Vedendo che i due erano amareggiati uno dall'altro decisi di mettermi in mezzo.

Rita:La smetti di fissarlo?
Simon:Oh..difendi pure il tuo ragazzo?
Rita:Ovvio che lo difendo.
Simon:Sai, sei una ragazza molto tenace. Sembra quasi che non te ne freghi niente che io sia un cantante.
Rita:Non è che sembra. Davvero non mi frega.

Il vampiro mi guardò sorpreso come se avessi detto qualcosa che l'avrebbe colpito.

Simon:Che ne dici di lasciar perdere questo coso qui e di sederti con me alla prossima lezione? Sai, non sopporto quelle vampirette urlanti. Mi piacciono le tipe toste come te.
Rita:Peccato che io sto già con Kou.

Punzecchiai alzandomi in piedi e prendendo la mano di Kou. Il vampiro, alterato, se ne andò.

Simon:Se preferisci stare con una mezza cartuccia, fa pure! 

Kou incominciò a guardarmi sorpreso.

Rita:Che hai da fissarmi?
Kou:Perchè tutto quello che hai detto sembra la verità?
Rita:Perchè lo è? Avanti! Volevi veramente che stessi con quel coso arrogante? E poi, come ha detto Karin, ti ha rubato anche la canzone.
Kou:Magari. Mi ha lasciato praticamente senza. L'anno scorso mi rubò la canzone e incendiò il quaderno dove avevo tutti i testi e gli accordi. Spero solo che quest'anno non lo faccia di nuovo.
Rita:C'è un altra competizione?
Kou:Si, a fine anno. Cioè alla fine di maggio, se non sbaglio.
Rita:Capisco. 

Risposi abbassando lo sguardo. Il vampiro prese la borsa da terra e cambiò discorso. Sembrava quasi gli facesse male quel discorso della competizione.

Kou:Adesso che fate? Abbiamo l'ora libera.
Karin:Non so. Forse vado un pò in giardino, te? Che fai, Rita?
Rita:Non so. 
Kou:Io vado in aula studio. Può essere che riesco a dormire un pò. Non ho chiuso occhio stamattina.
Rita:C'è l'aula studio?
Kou:Si. E' vicino alla biblioteca.
Rita:Biblioteca? E' proprio quello che mi serve in questo momento.

Dissi sorridendo. Volevo controllare la biblioteca e saperne un pò più su di me, anche perchè in una università di vampiri se non sai che vampiro sei ti ridono addosso. Entrai nella biblioteca e lì c'erano un mare di libri che non potè fare almeno di guardarli con occhi innamorati.

Kou:Ah..solo la vista mi viene un malditesta. Come fanno a piacerti?
Rita:Ma a me i libri non piacciono mica.
Kou:Davvero? Allora perchè li guardi con occhi innamorati?
Rita:Li guardo così perchè ogni libro ha il suo sapere ed è quello che mi interessa. Se non ci credi guarda dal tuo occhio.
Kou:Non c'è bisogno. Se mentivi già l'avrei scoperto. Beh...se hai bisogno d'aiuto o mi vuoi, sto nella stanza accanto.
Rita:Ok.

Risposi vedendolo allontanare, ma mentre stavo incominciando a vedere i libri, vidi Subaru che camminava nel giardino. Corsi da lui.

Rita:Subaru!

Urlai, ma credo non mi sentì visto che non mi calcolò minimamente. Nonostante ciò, gli corsi dietro.

Rita:Subaru!! Aspetta!!

Dissi prendendolo per la manica della giacca. Il vampiro si voltò. Aveva un espressione fredda e distaccata. Era strano proprio come il suo comportamento.

Subaru:Che c'è?
Rita:Non mi hai sentito? Ti ho chiamato anche prima.
Subaru:No, ero soprapensiero.
Rita:Ti va di andarci a prendere qualcosa? Ho l'ora libera.
Subaru:Ehm...no! Devo andare a lezione!

Esclamò tornando a camminare con le mani nelle tasche.

Rita:Aspetta! Perchè sembra che mi stai evitando? 
Subaru:Non ti sto evitando.
Rita:Davvero? Allora perchè sfuggi al mio sguardo?

Chiesi vedendolo a volto basso.

Subaru:Devo andare.
Rita:Non sarà mica per l'articolo?
Subaru:Senti, adesso ho da fare.
Rita:Aspetta!
Subaru:Ho detto che ho da fare!! 

Urlò incamminandosi. Era strano. Non l'avevo mai visto così. Mi evitava anche a casa. Parlavamo più poco del previsto dalla sua festa. Forse era per il bacio o perchè ero con Louis. Sinceramente pensai di risolvere questa situazione, ma prima dovevo conoscere un pò più me stessa così ritornai in biblioteca. Incominciai a scavare tra quei libri e trovai uno scaffale pieno zeppo di libri sui vampiri.

Rita:Vediamo un pò....Il vampirismo. Sembra interessante.

Beh...si sa che con un topo di biblioteca come me, trovare uno scaffale pieno di cose sul quale vorrei aggiornarmi è un pò difficile che me ne esca con un libro solamente. A quello aggiunsi anche le razze vampiriche, tutti i modi per diventare vampiro, poteri e classificazioni vampiriche, nascita del vampirismo e, infine, l'enciclopedia vampiresca. Girai un pò con quei mattoni pesanti, perchè tutt'erano al di fuori di libri, e li pagai anche, ma non appena stavo uscendo, con grande sorpresa sentii la voce di Raito e di Subaru.

Raito:Pensi davvero che io non l'abbia capito?
Subaru:Capito cosa?

Mi nascosi dietro a quelle librerie ed origliai. I due litigavano, ma non capivo per chi o per cosa. 

Raito:Se pensi che te la lasci, ti sbagli di grosso.
Subaru:No! Guarda che sei tu che stai fraintendendo.
Raito:Che vuoi dire?
Subaru:Stai combattendo questa guerra con la persona sbagliata. Secondo te posso mai aspirare ad una così? Ma l'hai vista? E' assurda, goffa, inciampa ovunque mette piede e non è neanche un vampiro. Non ci trovo niente di buono sinceramente in lei.
Raito:Cosa? Allora non ti piaceva Rita?
Rita:Cosa? Stanno parlando di me?

Mi dissi sentendo il mio nome, ma ciò che disse Subaru mi lasciò praticamente come una stupida.

Subaru:Non ho detto questo. Ho solo detto che non ho alcuna attrazione verso di lei, apparte il suo sangue non ci trovo nulla in lei. Si, la voglio bene, ma è un bene fraterno più che altro.
Raito:Cosa? Ma tu l'hai baciata al tuo compleanno. Vi ho visti!
Subaru:Ero confuso e scoppiavo di gioia per il regalo. Tutto qui. Io non sono innamorato di lei e neanche voglio esserlo. Non so perchè, ma la sento come una sorella.
Raito:Allora l'hai baciata così?
Subaru:Non l'ho baciata così. Era un istinto di gioia, ma non so cosa provo visto che sento che c'è qualcosa di strano tra di noi. Ma non credo di amarla. Non provo nulla che sia amore per lei.

Sentendo quelle parole ebbi un colpo al cuore. Ero stata presa in giro da Subaru ed io che mi facevo i mille problemi che avevo tradito Louis. Mi caddero i libri da mano e corsi via. Mi sentivo scoppiare dentro. Mentre correvo andai a sbattere su qualcuno. Era Kou che era uscito dall'aula studio.

Kou:Ehi, dove vai così di corsa? Tutto bene?
Rita:Si...
Kou:Hai una faccia. Cos'è successo?
Rita:Nulla che ti possa importare. Scusa, devo andare!

Esclamai abbassando la testa e ricominciando a correre, ma Kou mi corse dietro prendendomi per il braccio e fermandomi. Aveva capito che avevo mentito.

Kou:Ma che ti prende?
Rita:Lasciami stare!
Kou:Ma tu...

Balbettò notando una lacrima sul mio viso. Stavo scoppiando dentro, tanto che quella lacrima si trascinò un intero pianto. Il mio cuore era infranto. Era strano. Amavo perdutamente Louis, ma com'era possibile che stessi male al pensiero che Subaru mi vedesse come una sorella? Il vampiro vedendomi piangere mi abbracciò stringendomi forte a se. Mi sentivo confortata e capita. In quel momento l'abbracciai piangendo e stringendomi a lui che mi accarezzava i capelli. Cosa succederà? E' stato tutto un malinteso con Subaru? Risolverò la questione? E Kou, perchè si trovava lì? Scopritelo nel prossimo capitolo.
Un bacio dalla vostra Rita.



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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


[Attenzione!! Aggiunta Crossover di:Vampire Knight (Night Class)
Buona lettura!]






Capitolo 22 - Girando per l'università.


Kou:Non so cosa sia successo, ma non mi va di vederti così.

Disse abbracciandomi. Stavo male e la cosa più brutta era che non ne capivo il motivo. Subaru mi vedeva come una sorella e mi faceva male la cosa. Era strano. Io amavo Louis e non Subaru. Com'era possibile che stessi male per lui? Intanto, mentre piangevo tra le braccia di Kou, il rumore dei libri che erano caduti, fecero avvicinare Subaru e Raito li dove ero scappata.

Subaru:Guarda, ci sono dei libri.
Raito:Raccoglili tu! Sicuramente qualche vampiro che li avrà lasciati lì.
Subaru:Non mi dai una mano?

Chiese abbassandosi e vedendo che il fratello si incamminò verso l'uscita senza importarsi minimamente di quei libri a terra. Raito si voltò e con le mani dietro al collo rispose:

Raito:Ti sembro un amante dei libri e della biblioteca? Odio i libri. Lo sai che mi fanno venire l'allergia.
Subaru:Ho capito. Li porto io alla bibliotecaria.
Raito:Se mi vuoi sono in giardino a prendere un pò di sole.

Disse uscendo sbadigliando. Il vampiro, prendendo i libri, si accorse che erano libri al quanto strani.

Subaru:Il vampirismo? Ma questi sono tutti libri sui vampiri.

Intanto, io ero andata al bar con Kou. Ero talmente scossa che mi aveva trascinato lì e mi fece prendere una tisana per calmarmi, anche se servì a poco.

Kou:Va meglio?
Rita:Si, grazie. 

Finsi sorridendo.

Kou:Bugiarda! Cos'è successo?
Rita:Non ne voglio parlare. 

Improvvisamente sentii il cellulare squillare. Era la bibliotecaria dell'università che mi informava di aver perso i libri e che li aveva lei.

Rita:Si, grazie. Arrivo subito.

Dissi staccando la chiamata.

Kou:Chi era?
Rita:Era la bibliotecaria. Ho dimenticato anche i libri in biblioteca per correre.

Risposi alzandomi, ma Kou mi bloccò.

Kou:Dove credi di andare?
Rita:A prendere i libri.
Kou:Sembri ancora un pò scossa. Che ne pensi di rimanere qui a rinfrescarti e a prendere un pò d'aria fresca?
Rita:Si, è un'ottima idea, ma devo andare a prendere i libri.
Kou:Qual'è il problema? Li vado a prendere io.

Sentendo quelle parole lo abbracciai felice.

Rita:Grazie, Kou. Sei molto gentile.
Kou:Aspettami qui. Torno subito!

Esclamò allontanandosi e andando in biblioteca. Lì, trovò Subaru. Tra lui e Subaru non scorreva buon sangue. Infatti, appena lo vide, incominciò a deriderlo.

Subaru:Oh...guarda, guarda! Che ci fai qui, mezza cartuccia? Pensavo che non fossi il classico secchione che frequenta le biblioteche.
Kou:Risparmia il fiato, stupido tsudere!! Non sono venuto per me, ma per Rita. Ha lasciato dei libri qui.
Subaru:Tsundere a chi?
Kou:Credi che qui nessuno se ne sia accorto? Fai tanto il duro, ma alla fine sei uno stupido rammollito.
Subaru:Me ne vado. Non voglio risse.
Kou:Fa come vuoi. Tanto hai iniziato tu, non io.

Disse vedendolo uscire dalla biblioteca.

Kou:Ma chi lo capisce?

Si chiese per poi andare dalla bibliotecaria a prendermi i libri. La signora gli diede i libri che mi erano caduti in una busta, ma più che libri erano veri e propri mattoni.

Kou:Ammazza! Come pesano! Come ha fatto a prenderli? Sono pesantissimi.

Infatti, tanto che erano pesanti, che non appena uscì dall'edificio la busta cedette e caddero tutti i libri a terra.

Kou:Ah...stupendo!

Esclamò ironicamente. Il vampiro si abbassò per prendere i libri e, un pò per curiosità e un pò per raccoglierli, incominciò a vedere di che libri si trattavano.

Kou:Ma che libri sono? Sembrano dei mattoni!

Ribattè prendendoli uno ad uno e vedendo che genere di libri erano, rimase sorpreso.

Kou:Il vampirismo? Nascita del vampirismo? Razze vampiriche? Poteri e classificazioni dei vampiri? Tutti i modi per diventare un vampiro? Cosa??? Ma c'è anche l'enciclopedia vampiresca!!! Che ci deve fare con tutti questi libri sui vampiri?

Intanto, mentre Kou era incuriosito e sorpreso dai libri, io ero stanca di rimanere seduta al bar ad aspettarlo, così andai a farmi un giro. Vicino ad una fontana, su di una panchina, vidi Raito con il suo cappello in faccia, sdraiato su di essa. Sembrava che dormisse. Mi avvicinai e gli tolsi il cappello da faccia. Quel gesto lo fece scattare prendendomi il braccio dove avevo preso il cappello e alzando il busto di scatto. I nostri occhi si incrociarono e lui mi scaraventò sulla panchina mettendosi su di me.

Rita:Raito!!
Raito:Bella e sensuale. Con questa gonna sei così provocante.
Rita:Guarda che è la gonna della divisa, idiota!
Raito:Lo so, ma la fai diventare provocante.
Rita:Ci risiamo. Ecco il caro vecchio Raito.

Il vampiro si spostò di dosso facendomi alzare. Mi guardò negli occhi e mi prese per mano.

Raito:Dopo hai lezione?
Rita:Si, dovrei fare microbiologia, perchè?
Raito:Voglio farti vedere una cosa.

Disse alzandosi e trascinandomi con se. Con gli occhi bendati dalle sue mani, mi condusse in una stanza.

Rita:Ma che fai? Fammi vedere!
Raito:Tranquilla. Non ti faccio sbattere sulle persone.
Rita:Non è questo quello che mi preoccupa.

Il vampiro se la rise per poi fermarsi.

Raito:Ci siamo. Sei pronta?
Rita:Pronta per cosa?
Raito:Per questo!

Esclamò togliendomi le sue mani dagli occhi. Lì vidi qualcosa di spettacolare. C'erano stelle ovunque. Sembrava che fluttassi nell'immenso cielo dell'universo. C'erano pianeti, stelle, galassie. Era....qualcosa di indescrivibile.

Raito:Ti piace?
Rita:E'....stupendo. Cos'è?
Raito:Secondo te cosa potrà mai essere? 
Rita:Beh..non lo so. Non sono mai entrata in una stanza così.
Raito:E' ....l'aula di astrologia. 
Rita:Wow...

Sospirai continuando a vedere quelle immagini dell'universo. Raito mi abbracciò da dietro e incominciò a scoprirmi il collo.

Rita:Raito...che fai?
Raito:Niente...ho sete.
Rita:No..non puoi farlo! Se viene qualcuno e ci vede?
Raito:Tranquilla. Non verrà nessuno. Non hanno lezione per almeno un altra ora.

Disse affondando i suoi canini sulla carne del mio collo e incominciando a bere. Mentre beveva mi sentivo la vista offuscarsi, ma in quel momento pensai fossero l'effetto delle luci.

Rita:Raito....

Balbettai. Il vampiro si staccò da me e pulendosi le labbra sussurrò:

Raito:Sempre bella e buona.
Rita:Ma smettila.
Raito:Meglio che...usciamo.

Ribattè guardando il cielo preoccupato, ma non ci diedi peso. Mi aggiustai la camicia e prendendomi per mano, Raito mi condusse in giardino. Lì incontrammo Ruki dove Raito si mise a parlare. Stanca e un pò spossata, vedendo che Kou non era ancora tornato, decisi di andare in biblioteca, ma non c'era. Così mi avvicinai alla bibliotecaria per vedere se li avesse presi o no. Con grande sconforto mi disse che già era passato Kou a prenderli e così decisi di uscire a cercarlo, ma mentre stavo uscendo sconfitta vidi Raito entrare. Lo seguii tra quegli scaffali e vidi che cercava qualche libro. Sicuramente gli servivano per gli esami di filosofia vampirica applicata. Così mi avvicinai.

Rita:Ehi, non sapevo che ti piacessero i libri.
Raito:Infatti li odio, ma devo trovare qualcosa per l'esame comparato di filosofia al femminile, ma non trovo niente di buono. Avrei voluto qualcosa di più piccolo di 300 pagine.
Rita:Tranquillo. So quali libri fanno per te. Non sono più pochi di 300 pagine, anzi, ma la lettura è scorrevole. Almeno per un sadico masochista amante del sesso come te.

Dissi prendendo la scala di quella libreria e salendo cercai i libri che pensavo. Infatti ne trovai 2. Quei libri li odiavo a morte. Erano i libri che mi avevano fatto odiare la lettura, ma ho dovuto leggerli a causa della mia professoressa di italiano delle superiori che me li costrinse a leggere e a spiegare tutto nei minimi dettagli ad alta voce in classe facendomi deridere davanti a tutti. Qual'erano? "100 colpi di spazzola prima di andare a dormire", anche comunemente chiamato "Melissa P.", e "storia di Chloè", libro molto simile a quello di Melissa P. che parlava di una prostituta e non passava rigo che non parlasse di sesso e violenza. Sicuramente al vampiro sarebbero piaciuti visto che era perverso, li avrebbe letti con piacere.

Rita:Ecco, tieni!

Esclamai dandoglieli. Il vampiro vedendo quante pagine erano incominciò ad allarmarsi.

Raito:Ma sono più di 800 pagine!!
Rita:Tranquillo. La lettura è scorrevole. Non ti accorgerai neanche che sono così tante. Credimi. Li leggerai in poco tempo.
Raito:Ne dubito, ma spero sia come dici.

Disse andando dalla bibliotecaria a prenderli, intanto mi misi a cercare Kou, ma mi fermai nei corridoi. Uscendo, vidi Yuma che beveva un drink sulle scale dov'era l'aula studio. Mi avvicinai a lui prendendo dallo zaino una busta di cubetti di zucchero che avevo comprato al bar e gliela misi sotto al naso.

Rita:Ne vuoi uno?

Il vampiro si voltò e prendendo una manciata di quei cubetti ringraziò incominciando a sgranocchiarle rumorosamente.Vedendo che aveva posato quella bevanda, l'assaggiai alle sue spalle, ma faceva schifo così la posai.

Rita:Che diamine è?
Yuma:Ah...sangue di topo. Fa schifo, si raffredda subito, ma mi serve per la dieta. 
Rita:Ma vi bevete di tutto voi vampiri?
Yuma:Si, certo. C'è anche la night class che si nutre di pillole e sinceramente preferisco questo schifo qui che ingozzarmi di medicine.

Rispose continuando a masticare quel cubetto. Mi sedetti accanto a lui e guardandolo mi ricordò Kanato.

Rita:Sai, tu e Kanato potreste andare molto d'accordo. Avete gli stessi gusti. Anche a lui piace molto il dolce.
Yuma:Mi piace lo zucchero e non il dolce.
Rita:Lo zucchero in generale? Pensavo ti piacesse masticare questi cubetti.
Yuma:Si, è così. Come fa a saperlo?
Rita:Lo so e basta.
Yuma:Incredibile. Come fai a sapere le cose senza che te lo dicono?
Rita:E' la maledizione degli intoccabili. Sappiamo tutto senza sapere come.
Yuma:Capisco.

Ci fu un attimo di silenzio che fu interotto da Yuma nello sgranocchiare quel zuccherino che gli avevo dato.

Rita:E' strano.
Yuma:Cosa?
Rita:Tu e Shu potreste ritornare migliori amici come una volta, invece di evitarvi...
Yuma:Non voglio essere amico di chi mi nasconde le cose.
Rita:Parli del fatto che lui ti ha nascosto che eri il suo migliore amico? Lo sai che non è colpa sua. Mettiti nei suoi panni! Anch'io se avessi visto il mio migliore amico dopo 10 anni da quando si era pensato morto, mi sarebbe venuto un colpo.

Il vampiro ci pensò su. Non voleva ammetterlo, ma era la pura realtà. Purtroppo, i vampiri hanno il vizio di voler avere sempre ragione in ogni cosa e non guardano mai infaccia alla realtà.

Yuma:Comunque mi ha mentito.
Rita:Comunque da quel giorno siete cambiati entrambi.
Yuma:Non so perchè Shu sia cambiato, ma non mi interessa neanche. Ho dovuto imparare a stare in mezzo ai vampiri quando invece ero un umano...
Rita:E lui doveva imparare a stare senza di te e ad obbedire sua madre quando non voleva. Non voleva le attenzioni insistenti della madre, voleva crescere e diventare capofamiglia a modo suo, ma sapendo che eri morto, si è buttato nel sconforto diventando ciò che è ora.

Il vampiro si voltò verso di me sorpreso ed io continuai dicendo:

Rita:Tu mi guardi così, ma non hai visto il tuo comportamento? Voi vampiri siete tentati a nascondere le vostre emozioni e i vostri sentimenti. Perchè non guardate in faccia alla realtà? A te Shu manca proprio come a lui manchi tu.
Yuma:Non dire scemenze!
Rita:Non dico scemenze. Che credi? Che non lo sappia? Mangiare zuccheri per diventare violento e scorbutico non farà di te una persona forte capace di affrontare i problemi della società vampiresca. Lo so che non sei così. Dentro di te sei un ragazzo timido, che ha paura di essere giudicato, che odia la vita aristocratica e vuole il suo migliore amico con se. Perchè non la smetti di prendere questo zucchero e incominci ad essere te stesso? Ci sono milioni di vampiri che ti apprezzerebbero per come sei e aiuteresti anche Shu a sorridere un pò e a farlo tornare com'era.

Yuma si alzò di scatto scioccato. Tutto quello che gli avevo detto era ciò che lui sapeva, ma non poteva dirlo. Con le mani nelle tasche abbassò lo sguardo dicendomi:

Yuma:Il passato è passato e non ritornerà di certo.
Rita:Non torna perchè sei tu che non lo vuoi!

Esclamai vedendolo andare via. E mentre lui se ne stava andando, dietro di me sentii la voce di Kou.

Kou:Chèri!!!

Urlò facendomi voltare e vedendo che agitava la mano. Mentre veniva verso di me, una folla di fans lo bloccarono, così vedendolo occupato, decisi di andare in giardino dove vidi Kanato che litigava con dei burli. Quei ragazzi gli avevano preso Teddy e non volevano saperne di ridarglielo.

Kanato:Ridatemelo!!
?:Perchè mai dovrei ridartelo?

Chiese un ragazzo biondo con occhi azzurri dall'aria autoritaria e carismatica, stando con Ruka, la ragazza che avevo conosciuto in palestra.

Kanato:Perchè è mio!
Ruka:Inginocchiati davanti al nostro idol!
Kanato:Idol?
Hanabusa:Si, vogliono farmi idol. Non lo sai? Sentirai molto spesso il mio nome, Hanabusa Aidoh.
?:Sempre a vantarti te, vero?

Domandò un ragazzo spuntando fuori dal nulla. Aveva i capelli arancio chiaro e gli occhi sempre arancio, ma più scuri. Aveva l'aria di un ragazzo calmo rispetto a quella di un pagliaccio che aveva quel Hanabusa.

Hanabusa:Sei il solito guastafeste Akatsuki!Ma di che ti impicci tu? Pensa al peluche.
Kanato:Noooo!!! Il mio Teddy!!

Urlò vedendo che andava avanti e indietro. Vedendo quella scena con Kanato in difficoltà, istintivamente corsi verso i ragazzi saltando e afferrando quel peluche con un agilità innata. Neanche fossi stata un lupo. Non sapevo come avevo fatto. Ero sorpresa di me, ma dovevo aiutare Kanato.

Hanabusa:Ehi! E tu chi sei?
Rita:Lasciatelo in pace! Non avete il diritto di fare tutto questo!
Akatsuki:Perchè? Chi saresti tu?
Ruka:Lasciamolo stare. Andiamo a divertirci con qualcun altro.

Disse facendo allontanare i ragazzi.

Hanabusa:Ehi! Ruka!! Aspetta!! Sei impazzita? Perchè te ne vai così? Aspettatemi!!

Esclamò correndo dietro i due che se ne stavano andando. Kanato corse da me prendendosi Teddy.

Kanato:Grazie mille.
Rita:Di nulla.

Risposi vedendolo allontanare. Improvvisamente avvertii un dolore atroce alla caviglia e la vista incominciò ad annebbiarsi.

Rita:Ma...che...?

Balbettai tra me e me cercando un motivo. Dietro di me venne Kou che mi prese il braccio.

Kou:Mi dici che significa?
Rita:Kou....
Kou:Che hai? Perchè hai preso quei....
Rita:C'è un infermeria qui?

Interruppi sentendomi male. Il vampiro cambiò espressione.

Kou:Si, perchè? 
Rita:Credo di aver preso una storta.

Il vampiro mi prese per mano e mi condusse in infermeria. Quando entrammo lì dentro, l'infermiera non c'era.

Kou:Ok, via libera! Siediti sul lettino, togliti gli stivali e fa vedere dov'è il problema.

Disse andando verso la borsa del kit del pronto soccorso.Incominciai a ridere mentre mi sedevo.

Kou:Cos'hai da ridere?
Rita:Wow...sembri un vero medico. 
Kou:Tra un pò lo sarò.
Rita:Si, tra altri 5 anni.
Kou:Ma piantala!

Esclamò sorridendo. Era strano. Non l'avevo mai visto sorridere, ma sempre pensieroso anche se era un tipo allegro. Sembrava che sorridesse spontaneamente e in modo sincero, cosa che di solito non ha mai fatto.

Rita:Hai un bel sorriso.
Kou:Cosa?
Rita:Si vede che hai avuto un brutto passato. Le persone che non ridono mai quando incominciando a sorridere e a ridere hanno il sorriso più bello degli altri.
Kou:Cos'è? Stai cercando di ammaliarmi?
Rita:No. Dico solo quello che penso. Tutto qua.

Il vampiro si avvicinò a me posando il kit sul lettino. Mi guardava con degli occhi strani, come se era ipnotizzato da me e dal mio modo di fare. Sembrava quasi incantato da me, tanto che si avvicinava sempre di più finchè non ebbi la sua faccia distante un centimetro da me. Incominciò ad odorarmi il collo, sembrava volesse mordermi,ma fu bloccato. Improvvisamente si spalancò la porta. Era l'infermiera che era tornata. Devo dire che era un bel tipetto, grassottella, con i capelli biondi legati da una treccia e occhi grigi.

Infermiera:Ehi! Che ci fate qui? Non è mica una stanza per gli innamorati.
Kou:No...deve esserci un malinteso. 

Disse diventando tutto rosso. La reazione dell'infermiera fu tutt'altro di quello che immaginavo.

Infermiera:Sbaglio o è la tua ragazza? E' anche più carina di persona che in foto.
Kou:Ecco...veramente..
Infermiera:Ciao, dolcezza! Come va?
Rita:Credo di aver preso una storta.
Infermiera:Una storta? Ma i vampiri non prendono storte.
Kou:Le fa male il piede.
Infermiera:Si, l'ho capito!! Adesso esci e lasciaci sole così la visito per benino.
Kou:Cosa? Ma io...
Infermiera:Avanti! Esci!!

Esclamò buttandolo, nel vero senso della parola, fuori a calci per poi venire da me.

Infermiera:Ok, tesoro. Adesso parliamo un pò e vediamo dov'è il problema.

Tesa più che mai e col rossore in volto incominciai a spiegare il problema mentre Kou era fuori ad aspettare.

Kou:E' da un pò che sta lì dentro. Spero solo che l'infermiera non si sia accorta che è un umana.

Disse preoccupato e pensieroso stando con le mani nelle tasche appoggiato vicino alla porta dell'infermeria. Poco tempo dopo uscì l'infermiera.

Infermiera:Kou Mukami?
Kou:Si?

Chiese sentendo il suo nome e voltandosi verso l'infermiera che lo invitava ad entrare. Il vampiro entrò e mi vide seduta sulla sedia di fronte alla scrivania dove l'infermiera prescriveva qualcosa.

Infermiera:Accomodati.
Kou:Chèri? Come va?

Continuò a chiedere sedendosi accanto a me. Ero imbarazzata e turbata, tanto che non aprii bocca. Cosa avrebbe pensato Kou se avesse saputo la verità?

Kou:Sta bene?
Infermiera:Si, ha avuto solo un crampo. Ma mi ha raccontato tutta la situazione. E' ovvio che l'abbia avuto. 
Kou:Che? In che senso ha raccontato tutto?
Infermiera:Tutto tutto. So che lei al momento vive con i Sakamaki . In pratica mi ha detto tutto sulla sua vita. Sinceramente mi hai sorpreso. Non mi aspettavo che ti saresti messo con una ragazza del genere.
Kou:Cosa?? Tu che avresti fatto???

Mi domandò scioccato alzandosi in piedi verso di me alterato.

Infermiera:Calma. Non è la fine del mondo. Anzi, sono orgogliosa di te!
Ti credevo un ragazzo superficiale e invece sei andato oltre alle apparenze e l'hai accettata così com'è. E' davvero commuovente.
Kou:Cosa?Allora lei è a favore che lei sia....
Infermiera:Certo. Non c'è nulla di male. Dopotutto è come noi. Ti ho fatto entrare perchè la sua alimentazione è scorretta e deve avere qualcuno che glielo ricordi. Visto che state insieme credo che tu abbia un buon rapporto con i Sakamaki.
Kou:Beh...insomma...diciamo che ci calcoliamo ogni tanto.
Infermiera:Comunque, dicevo, la sua alimentazione è scorretta. Mangia troppo e beve poco per questo ha i crampi e prende storte. Essendo ciò che è deve nutrirsi per il meglio.
Kou:E' ovvio.

Rispose sedendosi e calmandosi. 

Infermiera:Allora ogni giorno puoi fare colazione come sempre, mentre nel pomeriggio limitati a bere un pò di più, poi se hai fame fai qualche spuntino senza esagerare. Puoi prendere anche una di quelle barrette energetiche che danno in palestra. Quanto sangue bevi solitamente?
Kou:Sangue?

Chiese dubbioso. Dopotutto non sapeva che ero un vampiro, era normale la sua reazione.

Rita:Poco.
Infermiera:Quanto poco? Tre cani? Quattro gatti?
Kou:Eh??Che significa??
Infermiera:Una come lei deve bere molto di più di un semplice vampiro.
Kou:Davvero?
Infermiera:Si, dopotutto è una vampira vegetariana ed è anche orfana per giunta. E' ovvio che in tutto questo tempo non si sia nutrita bene. Non aveva una guida.
Kou:Vampira...vegetariana...orfana??

Domandò incredulo guardando stranito l'infermiera. Essendo accanto a lui, gli diedi un calcio per fargli capire di reggermi il gioco.

Kou:Ah...si! Lo dimentico sempre che è vegetariana.
Infermiera:Tornando a noi. Ha detto che beve poco, ma non ha detto quanto.

In quel momento incominciai a riflettere su cosa potevo dire. Avevo bevuto solo il sangue delle vampire vergini e del sangue di topo poco prima che era nella bevanda di Yuma così risposi:

Rita:Topo.
Infermiera:Topo? Quanti topi?
Rita:Giusto un assaggio.
Infermiera:Un assaggio? Ma è un  quantitativo misero. E' ovvio che tu abbia quelle gambe rovinate, piene di allergia, sfoghi cutenei e che ti sia presa un crampo. Ti sei indebolita e di parecchio anche. La tua razione di sangue dovrebbe essere di almeno 2-3 cavalli al giorno. Quel sangue contiene ferro ed è il più apprezzato tra i vampiri vegetariani.
Rita:Si, lo so. Me l'hanno detto molti. Una volta sono riuscita anche a berlo da piccola.
Infermiera:Bene. Segui questa dieta. Ho scritto tutto qui. Ritorna fra qualche settimana e vediamo che progressi che hai fatto.

Mi disse dandomi la ricetta mentre Kou continuava a guardarmi come un idiota. Non appena uscimmo fuori, Kou mi prese la mano fermandomi.

Kou:Vampira vegetariana?
Rita:Che c'è? Volevi che dicessi chi ero? Che forse avrei detto che ero un umana?
Kou:Se quello che hai detto li dentro non era la verità, perchè non c'era menzogna in te?
Rita:Cosa?

Ecco. Il mio solito. Mi ero dimenticata che Kou riusciva a leggere le persone e riusciva a capire, grazie al suo occhio, se dicessi la verità o no.

Kou:Sembrava dicessi la verità quando parlavi del bere topi e dell'essere una vampira. Il mio occhio non ha detto che mentivi. Come mai?
Rita:Infatti non mentivo sul fatto del topo.
Kou:Cosa? Hai bevuto un topo?
Rita:Senti, è una lunga storia e non ne voglio parlare. Ok? Per la cronaca, fa schifo e si raffredda subito. Bleach! Non voglio neanche parlare del saporaccio che ha e il come l'abbia bevuto. Mi viene il voltastomaco al solo pensiero.

Il vampiro lasciò cadere lo zaino con la busta dei libri che aveva in mano e mi spinse al muro bloccandomi.

Rita:Kou, che fai?
Kou:Chèri! Sei così bella. Ogni secondo che passa la tua bellezza aumenta sempre di più, ma come fai?
Rita:Che? Non capisco di quello che stai parlando.
Kou:Chèri. Sei così fragile, sincera, buona.

Sussurrò nell'orecchio accarezzandomi il volto.

Kou:Com'è possibile che non vedo menzogna in tutto quello che dici? Hai detto di essere un vampiro. E' vero?
Rita:Kou...io...
Kou:Rispondi solamente dicendomi si o no. Non voglio i giri di parole che fai sempre.

Quella situazione che si era creata era scomoda. Non volevo rispondere. Mi sentivo terribimente a disagio. Che avrebbe pensato che avessi detto di si? L'avrebbe detto sicuramente ai Sakamaki. E mentre io guardavo i suoi occhi azzurri e lui era distante da me appena un centimetro da me, abbassai la testa e lui appoggiò la sua fronte sulla mia.

Kou:Rispondimi. Si o no?

Che avrei dovuto fare in quella situazione? Avrei tanto voluto svincolarmi, ma come? Mi teneva stretta a se e mi guardava con quegli occhi desiderosi di una risposta. Che dovevo fare? Chi mi avrebbe tirato da quella situazione? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra Rita.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


[Aggiunta crossover con: Chibi vampire(Ren), Rosario+Vampire(Moka), Brother Conflict(Louis), Uta no prince-sama(Tutti i personaggi)]




Capitolo 23 - Un segreto da custodire.


Il vampiro aveva fatto cadere lo zaino con la busta dei libri che aveva tra le mani, spingendomi al muro bloccandomi.

Rita:Kou, che fai?
Kou:Chèri! Sei così bella. Ogni secondo che passa la tua bellezza aumenta sempre di più, ma come fai?
Rita:Che? Non capisco di quello che stai parlando.
Kou:Chèri. Sei così fragile, sincera, buona.

Sussurrò nell'orecchio accarezzandomi il volto.

Kou:Com'è possibile che non vedo menzogna in tutto quello che dici? Hai detto di essere un vampiro. E' vero?
Rita:Kou...io...
Kou:Rispondi solamente dicendomi si o no. Non voglio i giri di parole che fai sempre.

Quella situazione che si era creata era scomoda e non poco. Non volevo rispondere. Mi sentivo terribimente a disagio. E mentre io guardavo i suoi occhi azzurri e lui era distante da me appena un centimetro da me, abbassai la testa e lui appoggiò la sua fronte sulla mia.

Kou:Rispondimi. Si o no?

Richiese guardandomi negli occhi. Mi guardava con quegli occhi desiderosi di una risposta. Che avrebbe fatto se avessi detto di si? L'avrebbe detto ai Sakamaki sicuramente. E mentre io mi vedevo alle strette e lui che mi guardava con quegli occhioni da cucciolo bastonato che non riuscivo a resistere, qualcuno venne in mio soccorso. Da lontano delle ragazze ci videro incominciando ad urlare e a fotografarci. Erano le fangirls di Kou. Il flash e le urla fecero voltare ed alterare Kou, ma fu una buona opportunità per me per scappare.

Kou:Ehi! Che diamine fate?
Fan:Siete così carini!!
Kou:Smammate! Un pò di privacy non si può avere??
Rita:Devo andare. A dopo.

Dissi allontanandomi da lui.

Kou:Ehi! Aspetta!

Esclamò voltandosi verso di me, ma le fangirls si misero davanti e lui rimase a guardarmi contrariato mentre mi allontanavo senza potermi raggiungere.

Kou:Cosa? Ma bene! Per colpa vostra non sono riuscito a stare neanche un pò con Chèri! Ma grazie tante!! Ora siete contente???

Urlò facendo ridere le ragazze che lo fissavano con sguardo innamorato mentre quest'ultimo raccoglieva i libri e lo zaino. Intanto, avevo raggiunto il giardino dove incontrai Karin.

Karin:Ehi, eccoti qui! Ti ho cercato ovunque. Dov'eri?
Rita:Non farmici pensare! E' una lunga storia.
Karin:Ecco. Tieni!

Disse dandomi un foglio con dei numeri sopra e la tessera dell'università.

Rita:Cos'è?
Karin:Il numero della stanza e dell'armadietto.
Rita:Stanza e armadietto?
Karin:Si. Lo danno a tutti. Poi ogni vampiro sceglie se rimanere qui o tornare a casa.
Rita:Buono a sapersi.

Risposi guardando quelle cifre. Decisi di controllare dov'era dopo la lezione di microbiologia. Durante la lezione Kou, che era accanto a me, continuava ad insistere su ciò che era successo. Mi mandava dei bigliettini come i bambini dell'elementare con scritto: "rispondi: si o no". La mia risposta? Li buttavo per aria. Dopo la lezione andai a vedere dov'era la stanza che mi avevano assegnato con un armadietto. L'armadietto si trovava nei corridoi vicino ad un aula studio, mentre le stanze si trovavano tutte in un altro edificio. Stanza 498. L'aprii e, con grande sorpresa, vidi che dormivo da sola. La stanza era enorme e aveva un letto matrimoniale. C'era di tutto. Era davvero confortevole. Quelle stanze le davano a tutti i vampiri dell'università per evitare problemi di via vai e di studio, ma i Sakamaki erano abituati a questo via vai, così decisi di tornare in villa. Stanca e stressata mi buttai sul letto. Un'altra giornata era passata ed io ero incapace di capire che avevo, forse era stato per causa di ciò che aveva detto Subaru o forse del fatto che Kou era l'unico che sapesse quasi tutta la verità. Mentre stavo sdraiata a pensare, sentii il fiato sul collo. Mi voltai ed era il mio Louis.

Louis:Com'è andata all'università?
Rita:Ciao amore. Tutto bene.
Louis:Sembri un pò stanca.
Rita:Beh..lo sono. Dopotutto con quello che ho passato è difficile non stancarsi, sopratutto per gli orari. Approposito, che ci fai qui? Non dovevi essere a Cartoon World?
Louis:Si, ma Sho ha deciso di venirmi a prendere prima così sono tornato qua.
Rita:Perchè non ti metti un pò vicino a me e mi fai due coccole? Ne ho bisogno.

Louis sorridendo si sdraiò accanto a me abbracciandomi teneramente.

Rita:Amore mio.
Louis:Mamma mia. Quanto sei affettuosa oggi.
Rita:Non lo sono solo oggi. Lo sono sempre, ma non ho mai tempo per te.
Louis:La mia piccolina.

Dolcemente mi accarezzò i capelli e mi baciò accarezzandomi il volto. Stavo così bene con lui e si sa, quando si sta bene deve sempre comparire un rompiscatole, ma il rompiscatole sembrava non essere in vena. La porta si aprì.

Raito:Che fate?
Rita:Ah..sei sempre il solito. Ma quand'è che ci lascerai in pace?
Raito:Bene....vi lascio soli.

Disse chiudendo la porta. Era strano. Di solito entrava, sbraitava e faceva uscire Louis o chiunque mi stesse vicino. Non si era mai comportato così. Aveva uno sguardo spento e vuoto. Cos'era successo?

Louis:Che ha?
Rita:Non lo so. Forse è successo qualcosa all'università.
Louis:Tu dici?
Rita:Non lo so. Di solito entra, fa il pazzo, mentre invece adesso se ne andato come se avesse altro per la testa.
Louis:Sarà, ma da quando sono venuto lo vedo sempre scorbutico.
Rita:Lo so. Si comporta così da un pò.

Mi alzai dal letto. Non riuscivo a dedicarmi a Louis sapendo che Raito era strano. Sentivo che era successo qualcosa e volevo scoprire cosa fosse.

Louis:Dove vai?
Rita:Vado a vedere cos'ha. Se vuoi rimanere a riposarti, fa pure. Dopo ritorno. Promesso.

Promisi baciandolo dolcemente per poi uscire di camera e andare da Raito, ma mentre stavo andando in camera sua sentii Ayato parlare al piano di sotto così mi misi ad origliare sentendo che stavano parlado di Raito.

Reiji:Come mai è giù?
Yui:E' successo qualcosa?
Ayato:Non lo so, ma parlava di aver visto il suo vecchio amico, Ren. 
Kanato:Sbaglio o è il fratello di quell'amica di Rita? 
Yui:Si, se non sbaglio è il fratello di Karin.
Ayato:Volete sentire cos'è successo o no?
Natsuki:Voglio sentire!! Il mio piccolino non può star male.

Interruppe Natsuki uscendo dalla sala pranzo insieme a Tokiya e Otoya che si stavano gustando una torta. Kanato vedendoli entrare con la torta andò da loro incominciando a mangiare la torta di Tokiya che gliela offrì.

Ayato:Ah...se ti ci metti pure tu penso proprio che non dirò niente.
Natsuki:Perchè?
Otoya:Ascolta e sta zitto! Voglio sapere anch'io cos'è successo. Dopotutto è strano da giorni, ma l'altro giorno sembrava essersi ripreso.
Ren:Già, ha fatto una caduta di nuovo nella depressione e di solito i vampiri non sono così. Dico bene Sho?

Chiese Ren che era appoggiato alla porta dell'entrata vedendo Sho che stava entrando.

Sho:Già. Cos'è successo?
Ayato:Ecco. Con certezza non so, ma quando sono entrato in bagno ha rotto tutto.
Kanato:Ah...ecco perchè erano fuori uso.
Ayato:Di qualsiasi cosa si tratti, fa star davvero male Raito e dobbiamo aiutarlo.
Sho:Io credo di sapere il motivo, ma non possiamo toglierlo.
Ayato:Lo so anch'io, ma mi ha detto di non riferirlo.
Reiji:Lo sappiamo tutti il motivo di Raito, ma non capisco perchè si comporti così. Di solito cerca altre ragazze, invece ,adesso sembra quasi che non voglia cercarle.
Ayato:E' questo il punto. Lui le cerca, ma non ci riesce.
Shu:Che vuoi dire?
Ayato:Raito è in depressione. Ecco che voglio dire.

E mentre parlavano di ciò che aveva Raito, quest'ultimo era in camera sua che sfogliava dei libri quando li chiuse bruscamente.

Raito:Non riesco a studiare. Ma cos'ho? Non mi sono mai messo a studiare fino ad ora e adesso mi preoccupo dello studio? Ah...Perchè continuo a pensare ciò che è successo?

Si chiese ricordando tutto l'accaduto a lui drammatico.

***

Era all'università ed era appena uscito dalle lezioni con i libri che gli avevo dato quando vide Ren, il fratello di Karin. Era il suo compagno d'avventure all'università e si passavano voce l'un l'altro con chi erano stati e come l'avevano fatto. Solite cose da vampiro direi. Il vampiro vedendolo agitò la mano.

Ren:Ehi, Raito!
Raito:Ah...ciao, Ren. Che si dice?
Ren:Ti vedo in gran forma. 

Disse avvicinandosi a Raito che era un pò pensieroso.

Ren:Hai visto le nuove donzelle?
Raito:Lo sai come la penso. Sono tutte sgualdrinelle.

Rispose ridendosela. Uscii dall'aula di medicina insieme a Kou che continuava a torturarmi di dirgli se ero o no un vampiro dove mi bloccò vicino alla fontana. Da lontano Raito incominciò a fissarmi, Ren se ne accorse.

Ren:Ehi, amico? Tutto bene?
Raito:Che? Ah...si. Sto bene.
Ren:Hai visto quella vampira? Davvero uno schianto!

Esclamò mostrandogli una ragazza dai capelli biondi lunghi che passeggiava. Raito le guardava senza interesse ed era alquanto preoccupato guardando come io mi svincolavo da Kou.

Ren:Ok, che hai? Sei diventato gay per caso?
Raito:Ma che indiozie ti fai venire in mente? Certo che no!! 
Ren:Sei strano da stamattina. Perchè guardi insistentemente Kou? Non è che ti piace la sua ragazza, Scheril?
Raito:Si chiama Rita, non è la ragazza di Kou e NO! Non mi piace per niente! Che vai pensando? Insomma!! E'... una vampira come le altre no? E lo sai che penso..

Il vampiro incominciò a guardarlo dubbioso e sorpreso. Incominciò a ridere improvvisamente come se avesse detto qualcosa che non andava.

Raito:Cos'hai da ridere?
Ren:Hai ragione. Non ti piace affatto perchè sei perdutamente innamorato di lei.
Raito:Ma che vai a pensare? Come ti viene in mente una cosa del genere?

Chiese diventando una lampa di fuoco, mentre il vampiro continuava a ridersela.

Ren:Lo sapevo!  Sei completamente perso di lei.
Raito:Ma va!! Chi te lo dice?
Ren:Allora, punto uno non l'hai chiamata sgualdrinella come il tuo solito, ma vampira cosa che non è da te. Punto due, ti sei guardato? Sei diventato tutto rosso. Ah...finalmente hai trovato chi ti fa battere il cuore, mio caro.
Raito:Ma che dici? Non sono innamorato di lei!!
Ren:Scommettiamo?
Raito:Cosa?

Domandò sorpreso mentre l'amico lo guardava maliziosamente.

Ren:Scopati Moka o una vampira qualsiasi, tranne quella che sta con Kou, adesso ed io ti crederò.
Raito:Ma per chi mi hai preso? Per un rammollito?
Ren:Non ho detto questo. Ho detto che sei innamorato e un tipo come te innamorarsi vuol dire non riuscire a fare ciò che fa sempre.
Raito:Ma va!! Sicuramente ci riesco. Non sono ne innamorato ne tanto meno un rammollito.
Ren:Dimostramelo allora.
Raito:Ok, ma dove me la scopo?

Chiese facendo rimanere incredulo il vampiro.

Ren:Cioè, stai scherzando o fai veramente?
Raito:Cosa?
Ren:Abbiamo le nostre stanze, i bagni, la stanza degli innamorati e tu....mi chiedi dove te la devi scopare?
Raito:Ah..ho capito. Con te non si può neanche più scherzare. Vado, la scopo e torno.

Disse andando verso Moka che era con un gruppo di ragazze nuove. Come il suo solito la prese per mano baciandogliela e dopo averla ammaliata un pò, incominciò a baciarla appassionatamente sulle labbra trascinandola nel bagno dei maschi per farsela, ma al momento dell'atto successe qualcosa di inaspettabile.

Moka:Cos'hai? Non sembri eccitato.
Raito:Invece lo sono.

Rispose abbassandosi i pantaloni, ma anche baciandola e con la ragazza che glielo toccava, non si eccitava.

Moka:Dici di essere eccitato, ma non sembra. Non vedo che ti si alza.
Raito:Sparisci!

Esclamò sentendosi ferito nell'animo. Dopotutto i maschi sono fatti per quello. In una situazione del genere al quanto imbarazzante non trovarsi pronto a farlo.

Moka:Cosa? Ma tu...
Raito:Ti ho detto di sparire!!

Urlò incominciando a dare pugni ovunque nella cabina dov'era facendo scappare via la ragazza. Il vampiro chiuse la porta del gabbinetto dov'era e si alzò i pantaloni incominciando a piangere e a dare pugni ovunque. In quel momento sentendo tutto quel baccano, Ayato entrò incuriosito.

Raito:Sono uno stupido!! Che razza di uomo sono?? Stupido!!

Continuava ad urlare dando i pugni al muro.

Ayato:Raito, sei tu?
Raito:Sparisci!!

Il vampiro si sedette sulla tazza con le mani tra i capelli piangendo. Il fratello sentendolo disperato forzò la porta del gabbinetto dov'era.

Ayato:Raito, che succede?
Raito:Sparisci! Voglio stare da solo.
Ayato:Non è da te comportarti così. Di solito è sempre Subaru a distruggere tutto. Guarda che hai combinato!

Esclamò vedendo tutte le mura rotte.

Raito:Non mi interessa. Ti ho detto di andartene.
Ayato:Cosa c'è che non va? Perchè ti comporti così?
Raito:E me lo chiedi pure? Sono uno stupido!!

Urlò dando un altro pugno nel muro facendolo crollare e mostrando l'altro gabbinetto affianco. 

Ayato:Raito! Piantala! 

Il fratello si alzò dolorante nel cuore e si avvicinò al lavandino. Lì Ayato si accorse che stava piangendo.

Ayato:Raito...ma stai piangendo...
Raito:Si che sto piangendo!!
Ayato:E' successo qualcosa di grave?
Raito:Non riesco a farlo!
Ayato:Come non riesci a farlo?
Raito:Non mi si alza!! Non riesco ad eccitarmi!! Non riesco a farlo con nessuna!
Ayato:Cosa? Ma è terribile!! Andiamo in infermeria, vedranno che hai.
Raito:NO! 
Ayato:So che è una cosa imbarazzante, ma bisogna vedere cos'è.
Raito:C'è un motivo se non riesco a farlo. 
Ayato:Un motivo?
Raito:Si. Ren ha ragione. Mi sono innamorato.

Il fratello sollevato sospirò calmandosi.

Ayato:Ah... è qual'è il problema? Non sarà la fine del mondo? Anzi...era ora che trovassi una ragazza che ti facesse innamorare.
Raito:Il problema è che si tratta di una persona con cui non posso stare. E' già fidanzata.
Ayato:Mi spiace, ma non potresti tentare di ammaliarla come fai di solito?
Raito:C'ho provato, ma è testarda. Anche ammaliandola non cadrà ai miei piedi.
Ayato:Cavolo. Alla fine hai trovato qualcuno che ti resiste. Ah...se Rita lo sapesse incomicierebbe a chiederti di conoscerla. Approposito, chi è la fortunata donna che ha preso il tuo cuore?
Raito:E' questo il punto. E' proprio Rita.
Ayato:Rita? Intendi la nostra Rita?

Domandò incredulo.

Raito:Si. Come se non bastasse anche Kou si è messo d'impiccio. Ha detto Ren che sono molto affiatati e Kou non guarda nessun'altra apparte lei. Addirittura manda via le fans che gli vanno dietro.
Ayato:Già sapevi di questa situazione? Cioè... quand'è che ti sei reso conto di amarla?

Chiese Ayato vedendolo preoccupato. Con gran rammarico il fratello gli rispose:

Raito:Da quand'è venuto Louis, ma pensavo fosse gelosia perchè ero possessivo nei confronti della mia conserva, ma non immaginavo di essermi innamorato. Ren, quando mi ha visto, ha detto che mi vede cambiato e che mi ero innamorato di lei. Sono uno stupido! Come ho fatto a non accorgermene prima?
Ayato:Guarda che non sei l'unico. Anch'io pensavo che tra me e Yui c'era la semplice attrazione vampiro-conserva. C'ho messo 4 anni per capire che ero innamorato di lei e non era attrazione come pensavo. 
Raito:E' tutta colpa degli insegnamenti che ci ha dato Cordelia e sopratutto del suo modo di darci affetto. 
Ayato:Già. A quest'ora l'avresti capito e non ti saresti fatto togliere la polpetta dal piatto da quell'idol e da Louis.
Raito:Dov'è Rita ora?
Ayato:Non so. Dovrebbe essere in giro.

La porta si aprì ed entrò Subaru che incominciò ad alterarsi ed a sorprendersi di ciò che stava succedendo.

Subaru:Cos'è successo qui dentro? E' tutto demolito!
Ayato:Ah...non ti ci mettere anche tu Subaru. Non vedi come sta Raito?
Subaru:Perchè sta piangendo?

Chiese avvicinandosi preoccupato.


***

Ritornai in camera. Louis stava già dormendo. Sentire che Raito era in depressione spiegava molte cose, sopratutto il suo strano comportamento. Volevo aiutarlo, ma non sapevo come. Ero anche stanca per la giornataccia avuta e che sapevo mi aspettasse la stessa l'indomani. Mi  sdraiai accanto a Louis che mi abbracciò dolcemente e così ci addormentammo, ma a saperlo non l'avrei mai fatto.

Subaru:Che significa?
Sho:Lasciali dormire.
Subaru:Secondo te possiamo lasciarli dormire insieme?
Natsuki:Ma sono così carini.

Quelle voci mi svegliarono e vidi la faccia dei tre che ci fissavano. Perchè? Ero praticamente attaccata Louis neanche fossi stata una scimmia. Non appena vidi quella scena mi staccai spaesata cadendo all'indietro dal letto. Il botto fece svegliare Louis che mi vide a terra.

Louis:Ben svegliata amore. Che ci fai lì a terra?
Rita:Vorrei saperlo anch'io.

Dissi attorcigliandomi tra le lenzuola a terra.

Subaru:Alzati! Dobbiamo andare all'università!!
Sho:Anche tu! Devo accompagnarti a Cartoon World.
Louis:Peccato. Avrei voluto dormire ancora con la mia piccolina. E' stato fantastico lo faremo anche dopo di nuovo?

Chiese facendo pensare tutti a male.

Subaru:Eh no!! Non so come e cosa sia successo. Non lo voglio neanche sapere, ma non ti avvicinerai mai più in camera sua!
Louis:Perchè? Stavamo stretti stretti a darci calore l'un l'altro.
Rita:Louis? Non aggravare la tua posizione e va a prepararti!

Esclamai con il rossore in volto. Non appena uscirono dalla stanza, mi preparai e mi diressi in soggiorno, ma mi fermai fuori la porta di camera mia. Lì vidi appoggiato al muro Raito.

Rita:Raito?
Raito:Così ti sei data da fare stanotte.
Rita:Ma va! Non ho fatto niente.
Raito:Dillo a qualcun altro. Ho sentito come ti lamenti e non ho chiuso occhio per causa tua.

Disse andandosene rimanendomi li a pensare. Mi grattai la testa leggermente confusa.

Rita:Lamenti? Io?? Ma se dormivo. Quali lamenti avrà sentito?

Il mistero si scoprì subito non appena scesi a fare colazione. Ayato e Yui mangiavano mano nella mano e entrambi sembravano felicemente innamorati. Non c'era dubbio i lamenti di cui parlava Raito dovevano essere stati loro. Poco dopo scese Louis a fare colazione. Era strano. Si toccava continuamente il collo.

Rita:Cos'hai amore?
Louis:No, niente. Forse una zanzara mi ha punto oppure ho qualche nervo accavallato. Mi fa male.
Rita:Fa vedere.

Dissi amorevolmente scoprendogli il collo dai capelli e lì vidi qualcosa che mi traumatizzò. Il motivo per cui mi ero svegliata che sembravo una scimmia. Louis aveva il collo gonfio e pieno di morsi, tentativi di bere il suo sangue andati in vano.

Louis:Amore? Cos'è quella faccia?

Chiese vedendomi traumatizzata.

Rita:No, amore. E' solo un brutto colpo di freddo. Ti ha fatto accavallare i nervi, ma... tranquillo! Mettiti questa una bella sciarpa visto che devi andare a lavoro e non togliertela. Intesi? Non voglio che ti venga qualcosa.

Dissi avvolgendogli una sciarpa rossa attorno al collo. Sorrise e mise la mano sulla mia mentre gliela mettevo.

Louis:Sei molto dolce amore.

Se...dolce! Avrebbe dovuto solamente immaginare che quelli erano morsi, altro che nervi accavallati per il freddo. La giornata non poteva iniziare male se non addirittura peggio. Infatti, appena arrivai all'università, decisi di andare a posare i libri di anatomia e microbiologia in camera. Aprii la porta e posai i libri sulla scrivania siccome erano materie che alle prime ore non le avrei avute. E mentre ero lì che sfogliavo il mio libro di podologia che avrei dovuto utilizzare alle prime ore, la porta si chiuse bruscamente. Allo sbattere di quella porta mi voltai e di fronte a me c'era Kou. Era senza giacca e senza camicia viola sotto alla camicia bianca come la portava di solito. Aveva solamente i pantaloni neri e la camicia biancia sbottonate entrambe. Si avvicinò a me con sguardo accattivante e malizioso.

Rita:Kou...?
Kou:Chèri!!

Esclamò abbracciandomi e buttandomi sul letto insieme a lui per poi mettersi addosso a me.

Kou:Oh...Chèri!! Che bello rivederti!!
Rita:Che ci fai qui? Non dovevi essere a casa o in aula? Come sapevi che questa era la mia camera?
Kou:Quante domande. L'ho chiesto in giro. Karin è stata molto gentile a dirmelo.
Rita:Ah...Karin. Come al solito.

Sospirai pensando. Dopotutto non parlava mai, ma quando iniziava buttava fuori anche quello che non doveva. Infatti aveva detto lei il numero della stanza a Kou.

Rita:Che vuoi?
Kou:Non mi hai risposto si o no.
Rita:Che importanza ha?
Kou:Per me ha importanza. Voglio sapere la verità. Se non me lo dirai da qui non mi muovo!
Rita:Posso stare tranquillamente con un peso morto sulla pancia. Dopotutto sono abituata con Raito.
Kou:Avanti rispondimi!

Esclamò alzando il busto e guardandomi negli occhi sorpreso attendendo una risposta.

Kou:Tutto quello che hai detto è vero. Se non lo fosse non riuscirei a spiegare perchè mai il mio occhio non ha rilevato bugie. Rispondi! Sei o non sei un vampiro, si o no?
Rita:Non vedo il motivo per cui avrei dovuto dirtelo.

Risposi girando la faccia dall'altra parte per non guardarlo. Il vampiro rise.

Kou:Ed io che mi preoccupavo che fossi un umana tra i vampiri.
Rita:Cosa?
Kou:Avanti, smettila di girarci attorno. Ci ho pensato tutta la mattinata e non ho chiuso occhio per pensarci. Non poteva essere altrimenti. Sei un vampiro, non è così?
Rita:Vuoi che ti dica si o no, vero? 
Kou:Esatto.
Rita:Ok, ti accontento. Si, sono un vampiro. Contento? 
Kou:Proprio come pensavo.

Disse togliendosi di dosso.

Rita:Come hai fatto a capirlo?
Kou:I libri sui vampiri, il fatto che sei così ipnotica, che riesci a raggirare tutti senza problemi e sopratutto sul fatto che hai detto la verità all'infermiera.
Rita:Approposito... dove sono quei libri?

Il vampiro si sdraiò sul letto accanto a me.

Kou:Ero venuto per questo. Mi hai fatto girare tutta l'università ieri con quei mattoni. Ce li ho in camera mia. 
Rita:Capisco.
Kou:Quand'è che l'hai scoperto?

Mi chiese mettendosi sul fianco con il braccio che faceva d'appoggio alla testa stando difronte a me.

Rita:Un paio di giorni prima del compleanno di Subaru. 
Kou:Davvero?
Rita:Non ne sono sicura. Ho fatto delle ricerche e un pò di dubbi me l'hanno messo Karlheinz e Karin. Per questo non l'ho detto a nessuno.
Kou:Gli altri non lo sanno?
Rita:Non ancora, ma penso che terrò nascosta la cosa. Anche perchè Sho non vuole che si dice.
Kou:Capisco. 
Rita:Non lo dirai mica a qualcuno?
Kou:Potrei, ma non sono il tipo che fa la spia, almeno che non ci guadagni qualcosa.
Rita:Ok, dillo a qualcuno e spacco il tuo bel faccino. D'accordo?
Kou:Come siamo scorbutiche. Tranquilla, non lo dirò mica in giro? Comunque ero venuto per portarti i libri, ma li ho lasciati in camera mia.

Informò alzandosi e uscendo ribattè:

Kou:Comunque se ti serve aiuto, puoi contare su di me.
Rita:Grazie.
Kou:La mia stanza è di fronte. E' la 490. Per questo ti ho vista entrare. Torno subito. 

Disse uscendo dalla porta. Era strano. Non riuscivo a fidarmi di Kou. Sapevo che era il classico tipo che si faceva vedere tanto buono, bravo, gentile e dolce, ma in fondo è un egoista, bifronte, sleale, arrogante, ambiguo, infame, sadico narcisista. Eppure sentivo che potevo fidarmi, anche se non ne capivo il motivo. Dopo un pò entrò in camera mia con quei mattoni.

Kou:Eccoli qui!
Rita:Grazie.
Kou:Li hai presi per saperne di più su di te, non è così?
Rita:Kou? Adesso ho lezione. Ne parliamo dopo.
Kou:Come vuoi. Mantienimi un posto.
Rita:D'accordo.

Risposi alzandomi e prendendo quei libri tra le mani. Il vampiro dolcemente mi scompigliò i capelli baciandomi la fronte.

Kou:A dopo, Chèri!

Esclamò facendomi l'occhiolino e andando nella stanza di fronte. Mi sentivo terribilmente turbata. Il fatto che avevo morso Louis, che fossi un vampiro e che non sapevo nulla su di me, il fatto che Kou era così premuroso, che mi sentivo terribilmente a disagio in quella situazione e che lui sapesse il mio segreto, mi faceva un pò paura. Non volevo deludere i vampiri, sopratutto Raito visto che già era depresso di suo per chissà quale motivo. Che avrei dovuto fare? Dovevo incominciare a comportarmi come un vampiro, ma non sapevo affatto come ci si comportasse. E con quei libri tra le mani e presa da questi pensieri mi avvicinai alla scrivania posandoli.

Rita:Che devo fare?

Mi chiesi guardando la foto che avevo appena messo di me e di Louis sulla scrivania. Dovevo cambiare per ciò che ero, ne ero consapevole, ma non volevo farlo. Amavo troppo Louis e sapevo che se mi fossi comportata da vampiro avrei potuto fargli del male. Cosa farò? Prenderò una decisione? Cambierò? Louis si accorgerà cos'ha sul collo? E Kou perchè si comporta in modo così premuroso? Scopritelo nel prossimo capitolo. A presto, dalla vostra Rita.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***




Capitolo 24 - Il passato dimenticato.


Ero in aula a seguire podologia, ma tutto pensavo al di fuori della lezione. Mi sentivo terribilmente turbata per ciò che era successo. Karin, che era accanto a me, se ne accorse.

Karin:Ehi, tutto bene?
Rita:Si. Sono solamente un pò confusa. Tutto qua.

Il fatto che avevo morso Louis, che fossi un vampiro e che non sapevo nulla su di me, il fatto che Kou era così premuroso, che mi sentivo terribilmente a disagio in quella situazione e che lui sapesse il mio segreto, mi faceva un pò paura. Non volevo deludere i vampiri, sopratutto Raito visto che già era depresso di suo. Che avrei dovuto fare? Dovevo incominciare a comportarmi come un vampiro, ma non sapevo affatto come ci si comportasse e non volevo neanche ferire Louis. 

Rita:Che devo fare?

Mi chiesi appoggiando la testa sul banco sconfitta.

Karin:Ma che hai? 
Rita:Nulla.
Karin:Davvero? Invece degli appunti continui a scrive "che fare?" e dici che non hai nulla.
Rita:Scusa. Sono solo un pò confusa.
Karin:Confusa di cosa?
Professore:Silenzio in aula!!!

Rimproverò il professore vedendoci parlare.

Rita:Ne riparliamo dopo.

Dissi sbattendo nuovamente la testa sul banco continuando a cercare una decisione valida ad entrambe le cose. Dovevo comportarmi da vampiro senza intaccare Louis e i Sakamaki. Cosa avrei dovuto fare? Continuai a chiedermi come il mio solito essendo un eterna indecisa. Uscimmo dall'aula e mi avviai all'armadietto per prendere i libri di anatomia quando all'interno trovai una lettera.

Rita:Una lettera? 

Mi chiesi prendendola. Era tutta imbustata e odorava di fragola. Aveva il petalo di una rosa rossa che la chiudeva.

Karin:Oh... hai un ammiratore??
Rita:Ma va! Qui nessuno mi fila! Chi vuoi che mi scriva?
Karin:Non so. Forse qualcuno che ti ha visto. Magari nel corso di anatomia di ieri.
Rita:Non ne ho idea, ma penso sia uno stupido scherzo. Nessuno sa dov'è il mio armadietto, a parte tu e Kou. Sicuramente sarà stato lui.
Karin:E che ne sai che non ti abbia visto qualcuno mentre posavi i libri?
Rita:Non lo so.
Karin:Che aspetti ad aprirla?

Curiosa aprii la lettera infastidita pensando che fosse uno scherzo, ma ciò che trovai al suo interno mi lasciò senza fiato. Quella lettera mi colpì profondamente. Chiunque l'aveva scritta doveva avere un cuore fragile e sicuramente mi conosceva da tempo. Perchè? Nella lettera c'erano scritte testuali parole:

Lettera:"Angelo mio, so che non dovrei scriverti, ma sentivo il bisogno di farlo e dirti i miei sentimenti. Vorrei donarti la luna, ma essa non è nulla di che al tuo confronto. Tu sei l'essere più bello che abbia mai visto. Sei un angelo caduto dal cielo venuto a salvarmi nelle mie giornate buie e senza senso. Oh...dolce e prezioso amore. Oggi è un giorno come un'altro, ma posso dirti che sei sempre nei miei pensieri fin dalla prima volta che ti ho visto. Sei in tutte le cose faccio, ti vedo da per tutto... Detto così è scontato dire che io sia innamorato di te, dopotutto già lo sai... Sai che per te ho gioito, ho provato a rischiare, ho provato ad aprirmi e ad essere me stesso con te, ma c'è qualcosa che va sempre storto... per questo ho sofferto e soffro ancora. Abbiamo vissuto periodi intensi, che l'amore stava nascendo, crescendo e improvvisamente... mi sono accorto che quell'avvicinamento era tutto un illusione e lì crollo. Tu sei l'unica che ha il mio cuore. Sei speciale, come da tanto tempo ormai, ma non sembra sia lo stesso per te. Con gli altri ti comporti come se fossero Dei, mentre io per te sono una sottospecie di barbone che potrebbe anche morire da un momento all'altro. Non so perchè, ma nonostante i litigi, i momenti buii, sento che siamo molto vicini, che tra noi c'è qualcosa di grande, ma c'è anche qualcosa che impedisce che scoppi la scintilla... Forse è colpa mia, che ancora non mi rassegno all'idea che tu sia di un altro o è colpa dei miei atteggiamenti troppo diretti e perversi. Perdonami della lettera così lunga, ma volevo che sapessi che ti amo davvero. Che il mio ti amo non è uno qualsiasi, ma è sincero e va al di fuori di tutti i limiti esistenziali. Ti amo perdutamente. Vorrei che tu fossi mia, ma tu stai con lui e non riesco accettarlo, o meglio NON POSSO accettarlo. Vorrei essere al posto suo, accarezzarti, baciarti e star sdraiato sul tuo grembo coccolandoti con tutto l'amore che ho dentro, ma so che testarda come sei non lo lascerai mai. Quindi se mi vorrai ti chiedo solo una cosa. Tentami, amami, desiderami, ti prego, ho bisogno di te. Amore mio. Ti amo. Potrei morire per te. Baci, Anonimo."

Leggendola risposi alle domande di Karin che mi assillava chiedendomi chi era.

Rita:Anonimo.
Karin:Chi è anonimo?
Rita:Come chi è? E' sconosciuto.
Karin:Che sta scritto?

Gli passai la lettera sospirando.

Rita:Deve essere uno scherzo di Kou. Solo lui potrebbe scrivere una cosa del genere.
Karin:Si, ma non è la sua scrittura. Questa è una scrittura più decisa, la scrittura di Kou a volte è praticamente indecifrabile.
Rita:Davvero?
Karin:Si, scrive talmente piccolo che neanche lui si capisce. Questa scrittura, invece, è grande e chiara.
Kou:Di che parlate?

Chiese venendo verso di noi con le mani nelle tasche e la cartella a tracollo.

Rita:Divertente caro, peccato che io non ci casco.
Kou:Di che stai parlando?
Rita:Su questa! L'hai scritta tu, vero?

Dissi mostrandogli la lettera. Il vampiro la lesse guardandomi sorpreso.

Kou:Wow...hai già un ammiratore.
Rita:Piantala! Lo so che sei stato tu!!

Il vampiro sospirò e prese il quaderno dallo zaino mostrandomi la sua scrittura.

Kou:Ti pare mia per caso?

Karin aveva ragione. La scrittura di Kou neanche io riuscivo a decifrarla, ma avrebbe sempre potuto usare qualcun altro per scriverla. Magari non l'avrebbe scritta lui direttamente, ma un amico.

Rita:Scusa, ma allora chi l'ha scritta?
Kou:Senti, io non sono stato. Preferisco parlare in faccia che fare stupide lettere e poi, anche se fossi stato io, non vedo il motivo per cui dovrei dirtelo. Dopotutto sta scritto anonimo, non credi?
Rita:Allora sei stato tu!
Kou:Non voglio perdere tempo con te, ci vediamo in aula.

Rispose mettendosi le mani dietro alla nuca e passeggiando per i corridoi. Mentre si allontanava guardai quella busta. C'erano molte cose che non capivo e quella stupida lettere era solo la ciliegina sulla torta nella mia vita confusa. Vedendolo andare, con la lettera tra le mani, decisi di seguirlo. Lo seguii fino ad arrivare in giardino dove riuscii a fermarlo.

Rita:Ehi! Fermati!!
Kou:Ah...che vuoi ancora? Ti ho detto che non l'ho scritta io.
Rita:Non è questo che dovevo dirti.
Kou:Cosa c'è allora?

Chiese voltandosi verso di me che mi avvicinai.

Rita:Aiutami!
Kou:Aiutarti? In cosa?
Rita:Non so come ci si comparta un vampiro, ma ho bisogno di diventarlo visto che lo sono.
Kou:Cioè...vuoi che ti insegni ad essere un vampiro?
Rita:Si.
Kou:Assurdo.

Disse ridendosela.

Rita:Ehi! Non ridere! E' una cosa seria!
Kou:Senti, potrei anche aiutarti, ma come ho già detto non prometto niente a nessuno. Già è troppo che non dico ai Sakamaki che sei un vampiro.
Rita:Ti prego!! Farò tutto quello che vuoi!!

Esclamai giungendo le mani supplicandolo.

Kou:Tutto quello che voglio dici?
Rita:Si, tutto.
Kou:Tutto tutto?

Annuii e il vampiro mi guardò dalla testa ai piedi con aria pensierosa e maliziosa.

Kou:Ok, mi aiuterai a superare gli esame e farai tutto ciò che ti dico?
Rita:D'accordo.
Kou:Affare fatto. Mi aiuterai con gli studi e gli esami ed io ti aiuterò a comportarti da vampiro, mantenendo il segreto ovviamente.
Rita:Oh...grazie.
Kou:Per prima cosa devo conoscere il tuo passato per sapere che vampiro sei. Ne parliamo dopo la lezione di microbiologia, ok?
Rita:Che? Perchè dovresti sapere il mio passato?

Chiesi allarmandomi. Il motivo? Non sapevo niente del mio passato, apparte qualche sospetto del sogno che feci su Solitaria di quand'ero piccola, non sapevo altro. Ricordavo astento ciò che era successo prima che arrivassi qui su Vampire. Ebbene si! Anche se non sembra ho una memoria che fa schifo. Ricordo poche cose, diciamo quelle che mi colpiscono di più e non ne capisco il motivo, ma quando ricordo qualcosa la ricordo nei minimi dettagli. Sono strana. Lo ammetto. A volte non mi capisco neanche io. Il vampiro si voltò verso di me con aria incuriosita e con le mani in tasca.

Kou:Scusa, ma se non so qual'è il tuo passato come vuoi che sappia che vampiro sei?
Rita:Kou...il problema è..che non so neanche io il mio passato.
Kou:Bene.

Disse con aria delusa pensando che lo volessi prendere in giro.

Kou:Così non collabori per niente. Se non mi dici il tuo passato come vuoi che io sappia il tuo essere?
Rita:Kou, davvero non lo conosco. Se solo ci fosse un modo io....
Kou:Ok, non c'è problema. 

Interruppe voltandosi verso l'entrata dell'aula.

Kou:Ne riparliamo dopo anatomia.
Rita:Ma c'è microbiologia dopo.
Kou:Qual'è il problema? La saltiamo.
Rita:Cosa?
Kou:Vuoi sapere il tuo passato o no?

Chiese facendomi rimanere perplessa. Andammo a seguire anatomia e a fine lezione si alzò con la cartella a tracolla tendendomi la mano.

Kou:Allora? Vieni?
Rita:Si, aspetta! Devo prendere la borsa!

Risposi prendendo da terra la cartella. Il vampiro mi prese per mano facendo voltare tutti, che incominciarono a guardarci con sospetto e a chiedersi dove andavamo, mentre ci allontanavamo. Mi condusse in una stanza buia. Era l'aula di astrologia dov'ero andata con Raito il giorno prima. Era sempre stupendo vedere tutte quelle stelle, ma quella stanza si rivelò essere tutt'altro che l'aula di astrologia di come mi aveva riferito Raito.

Rita:Ma questa è l'aula di astrologia.
Kou:Aula di astrologia? 

Il vampiro incominciò a ridersela.

Rita:Che hai da ridere?
Kou:Ma quale aula di astrologia? Questa è la stanza degli innamorati.
Rita:Cosa? 
Kou:Tutto quello che succede qui, rimane qui dentro e non esce fuori da queste mura.
Rita:E che dovremo fare noi due qui dentro?

Chiesi incominciando a pensare male, ma i piani di Kou erano tutt'altro di quello che pensavo.

Kou:Semplice. Questa stanza è chiamata stanza degli innamorati perchè scopre tutti i sentimenti e il passato delle persone che entrano. E' come una sottospecie di prova d'amore e vedono tutto con le stelle.
Rita:Con le stelle?
Kou:Si. Per questo ti ho portata qui. Non sai il tuo passato ed hai bisogno di saperlo per essere un vampiro completo e per vedere dove dobbiamo lavorare.
Rita:E perchè dovresti esserci anche tu?
Kou:Ragionaci un pò! Purtroppo, questo coso funziona solamente con due persone e poi, così, vedrò con i miei occhi ciò che è successo, senza che me lo racconti tu. Non ti pare?

Mi incamminai guardando quelle stelle, attendendo il momento che aspettavo. Quello di vedere il mio passato. Kou mi venne dietro sussurrandomi:

Kou:Sei pronta?
Rita:Si, penso di si.

Il vampiro mi abbracciò da dietro baciandomi la guancia e improvvisamente, dinanzi a me, apparirono delle immagini. Era la mia vita passata. Lì compresi il motivo di ciò che era successo e che io avevo combattuto e anche molto per vivere. Proprio come aveva fatto la persona che mi  stava abbracciando...

***

Davanti a me c'era il volto di quella donna. Sembrava la madre di Subaru. Mi teneva stretta a se. Le immagini erano piuttosto sfogate e confuse. Improvvisamente, vidi il sangue nella culla dov'ero e il contatto delle mie dita sporche con la bocca. Vidi tutto quello che avevo passato nella villa Sakamaki i primi giorni di vita fino al mio arrivo su Alien Terra. Cioè le cose che già sapevo, ma che non ero sicura fossero realtà. Lì, su Alien Terra, ero arrivata in un ospedale. La persona che chiamavo mamma quand'ero lì stava partorendo, ma aveva perso il suo piccolo partorendo. Non appena mi videro sola e abbandonata fuori alla clinica decisero di darmi a lei fingendo che fossi nata prima dei 9 mesi. Quella persona, che consideravo ormai mia madre, mi prese in braccio e mi vide gracile com'ero.

Madre:Non ti lascerò mai più. Non ti farò mai soffrire. Te lo prometto.

Disse accarezzandomi il volto in lacrime. Le immagini si spostarono al mio primo biberon. Lo buttavo per aria e volevo sempre dormire. Mangiavo poco e dormivo sempre. Ad un certo punto si videro i dottori che parlavano con lei rivelando che ero anemica. Probabilmente per la mancanza di sangue che avevo. Più crescevo e più impossibile era la mia riuscita di vita. Ero bianca come latte e i miei occhi luccicavano al buio, tanto che al mattino li tenevo sempre chiusi. Mia madre mi teneva al buio per permettermi di aprirli e girare un pò, gattonando per casa. Improvvisamente si videro le immagini di mia madre che piangeva seduta a tavola per farmi mangiare, mentre parlava a telefono con i dottori.

Madre:No! Non può essere! No! Non può morire! Lei deve vivere.

Sentivo che urlava.

Madre:No, non mi interessa! Non voglio altri bambini! Voglio lei e deve vivere! 

Urlò attaccando il telefono in faccia al dottore.

Madre:Mangia a mamma. 

Piangendo cercò di darmi a mangiare, ma non volevo. Dopotutto ero un vampiro e non mangiano molto, ma volevo confortarla così incominciai a mangiare e a sforzarmi solo per quello.

Madre:Brava la mia bambina.

Purtroppo, incominciando a mangiare più del prevvisto, il mio metabolismo non era abituato. Dopo 2 mesi con quella persona mi vennero le convulsioni febbrili e ogni 15 giorni circa ci trovavamo in ospedale perchè non riuscivo a respirare. I dottori continuavano a dire che ero anemica e che avevo 1 possibilità su 1000 di vita. Avevo il sangue a zero quasi. Non avevo neanche la forza di giocare, ma fingevo di star bene per non far preoccupare mia madre che già aveva i problemi suoi con la famiglia che non andava d'accordo e che papà non era mai a casa. Ogni giorno fingevo un sorriso anche se stavo male per farla star bene. A sua insaputa avevo creato un varco in camera mia, dove potevano venirmi a trovare i miei fratelli dell'anima, e ogni giorno venivano e giocavamo insieme, raccoglievano il mio sangue per analizzarlo e mi informavano degli altri mondi. Loro sapevano che ero debole e anche il motivo. Non potevo continuare a nutrirmi da aliena non essendolo, ma dovevo per quella persona che mi dava tanto. Cercavo di resistere il più che potevo, finchè un giorno non mi portò quella carne. Era la carne equina. Aveva un odore irresistibile. Mentre la cucinava usciva il sangue che era rimasto intrappolato nella carne e così, bevendo ogni giorno quel sangue ripristinai il mio, ma ero ancora molto debole. Avevo 5 anni ed ebbi l'ultima convulsione febbrile. Fu quella che rovinò la mia esistenza e il motivo per cui ricordavo poco del mio passato. Mentre giocavo non ci vidi più. Il cuore pulsava poco per aver mangiato più del dovuto. La convulsione durò 30 minuti, giusto tutto il tempo da casa fino all'ospedale più vicino. I medici escludevano una mia riuscita di vita e se ci fosse stata riuscita, sicuramente il mio cervello era stato intaccato, ma non fu così. Davanti a me si presentò una donna vestita con una tunica e un cappuccio nero, con osse ovunque e un ascia in mano. Era proprio lei, la morte. 

Morte:Così piccola e già qui.
Rita:Aspetta! Non posso morire!
Morte:E perchè mai non puoi?
Rita:Sono un intoccabile e gli intoccabili fanno i patti con la morte proprio come i vampiri, o sbaglio?
Morte:Tu sei entrambi, o sbaglio?
Rita:Esatto. Quindi ho il diritto di vivere.
Morte:Per vivere dovrai darmi qualcosa in cambio dolcezza. Non lo sai?
Rita:Cosa vuoi?
Morte:Ci sono delle cose che posso far morire. Ricordi, sicurezze, amore, fortuna, vita. Decidi. Cosa vuoi che ti tolga?
Rita:Toglimi i ricordi!
Morte:Bene.

Disse sorridendo impugnando l'ascia e buttandomela addosso. Lo schianto mi svegliai di colpo. Stranamente ricordai cos'era successo, ma non ricordavo nulla della morte e di ciò che era successo prima di quel giorno. Pian piano i miei ricordi svanivano e le prove diventavano sempre più ardue. Dopotutto non ero di quel mondo. Ricordavo stranamente tutto, ma solo le cose che rimanevano impresse nel mio cuore rimanevano intatte come se non fosse passato secondo. Nonostante ciò la vita andò avanti. A 10 anni, come ogni vampiro che si rispetti, divenni donna affrontando le prime fasi dello sviluppo. A 11 ebbi il primo amore, ma con rammarico dopo una settimana seppi che era fidanzato con me e con un'altra spezzandomi il cuore. Subito dopo a scuola fui picchiata dalla mia migliore amica. Tutto questo sempre a 11 anni, quand'ero alle medie. Avevamo fatto sia le elementari che l'asilo insieme. La cosa che mi fece male non fu l'essere presa a botte, ma il motivo per cui l'aveva fatto. L'aveva fatto perchè una professoressa, schizzata di mente che voleva farmi avere traumi a livello psicologico, gli aveva promesso che avrebbe avuto il voto in più all'esame se mi avesse picchiato. Dopo tutte queste esperienze in campo amoroso e in quello dell'amicizia, avevo sempre la speranza nel cuore di trovare l'amore della mia vita, proprio come le amicizie giuste, ma non fu così. Incontrai amici che mi fecero conoscere un idiota. Quell'idiota mi fece uscire fuori di senno. Di solito non bado all'aspetto esteriore, ma bado alle parole e ai gesti delle persone, ma con lui ero diventata tutt'altro. Ero  vanitosa, dolce, amabile complice, passionale tentatrice e amante, ma mi spezzò il cuore dopo essersi preso gioco di me, ma lì il problema fui io. Ero diventata troppo superficiale, cosa che di solito non ero. Dopo 3 mesi volle la prova d'amore e gliela diedi stupida com'ero diventata. Mi utilizzò per avere la libertà dai suoi genitori perchè solo con me poteva scendere. Mi chiamava "ancora di salvezza". Il motivo? Avevano sospetti che fosse gay ed io ero il ripiego. Lo amavo perdutamente, tanto da accettarlo anche se fosse stato bisex, ma dovetti lasciarlo quando successe quella cosa in quel giorno. Eravamo in vacanza con i suoi sulla spiaggia. Le onde del mare erano alte. Non sapevo nuotare, ma riuscivo a mantenermi a galla anche se a fatica. Non volevo buttarmi, ma lui non so come mi convinse per poi spingermi, mentre l'onda arrivava verso di me. Non so come riuscii ad uscire da quella situazione intatta. Quando uscii dall'acqua cercando di stare calma per non farlo impaurire, ma la reazione fu tutt'altro. Aprii gli occhi e lo vidi con un aria sorpresa che dalla spiaggia mi venne vicino dicendomi: "Ma come? Non hai avuto neanche un pò di paura?" Sentendo quelle frasi mi sentii male, ma cercai di trattenermi. Una volta arrivata a casa raccontai tutto ai miei, mandandolo a quel paese e lui venne a casa fingendo di voler far pace, ma appena dissi che era finita incominciò a infangarmi davanti a mia madre e a mio padre dicendo che era stato con me e che io l'avevo voluto. Che già l'avevo fatto prima di lui quando, invece, lui era stato il primo. Dopo quella storia mi ripromisi che nessun don giovanni, come nessun ragazzo più, mi avrebbe ammaliato e sarebbe entrato nella mia vita. Infatti, decisi di rimanere single e dedicarmi completamente all'università e in futuro al lavoro che avrei svolto, fino a quel giorno che arrivò il bus e incominciò la mia stramba avventura tra i mondi.


***

Subito dopo le mie immagini del passato comparirono quelle del passato di Kou. Entrambi eravamo sorpresi. Entrambi avevamo affrontato dure prove ed eravamo ancora lì. Mi voltai verso di lui che era ancora scosso dalle immagini che aveva visto. Gli accarezzai il volto dicendogli:

Rita:Ne hai passate di tutti i colori, eh?
Kou:Pensavo che il mio passato fosse orribile, ma il tuo mio batte in pieno. Come hai fatto a vivere con gli alieni? Nessun vampiro sarebbe resistito in quella situazione. Sei... per caso... un angelo?
Rita:Ma va!!

Esclamai ridendo e spingendolo.

Kou:Ora capisco perchè hai resistito tutto questo tempo senza sangue.  Deve essere stata dura per te. Vieni qui!

Disse afferrandomi il braccio e conducendomi tra le sue braccia, abbracciandomi amorevolmente con le lacrime agli occhi.

Kou:Non ci credo. Tu....sei stata così forte ad affrontare quei mostro. Stavi per.....e per fortuna.... sei viva e vegeta. 
Rita:Kou....
Kou:Se non ti avessi conosciuto non avrei mai capito la parola affetto. Non so perchè, ma con te non riesco ad essere egoista ed egocentrico come sono di solito. Tu riesci a riempiermi ed a capirmi con un solo sguardo.
Rita:Kou...

Ero sorpresa. Era così dolce che non capivo come aveva fatto a passare tutto quello che aveva passato in quell'orfanotrofio e chi stupida madre l'avrebbe abbandonato così piccolo e gracile com'era. Il vampiro piangeva, mentre mi teneva stretto a se, dicendomi tutto ciò che provava per me. In effetti eravamo uguali, anche in minima parte. Anch'io ero contenta che lui fosse li e che l'avessi conosciuto. Dopo tutto quello che ha passato poteva anche rimetterci le penne. Voleva diventare vampiro come i suoi fratelli, ma non voleva morire. Non ne aveva la forza proprio come me. Non ho mai avuto voglia di morire, avevo voglia di vivere con tutto che la sfortuna e i guai mi perseguitavano, che ero anemica, che non mangiavo, che ero debole, che avevo bullismo di ogni genere, ma comunque continuavo a vivere e a sperare nell'amore, proprio come lui che nel suo incoscio amava la vita anche se era dura viverla. Ricambiai l'abbraccio e il vampiro mi scoprì il collo odorandomelo e infilando le sue zanne bevendo il mio sangue. Probabilmente era il suo modo per consolarsi e per confortare, chissà. Gli accarezzai i capelli e, anche sentendomi debole, glielo feci fare visto che aveva le lacrime agli occhi. Ne aveva bisogno. E mentre noi eravamo in quella stanza, al bar stava succedendo il putiferio.

Raito:COSA??
Kanato:NOOOO!! Il mio dolce!!

Esclamò vedendo di nuovo il suo dolce rovinato da Raito, stavolta dalla coca cola che stava bevendo e l'aveva sputato su di lui e sul suo dolce.

Kanato:Ma c'è l'hai con il mio dolce?
Raito:Ma fanculizzati tu e il tuo dolce!
Ayato:Che succede?

Chiese avvicinandosi con Yui ai due vedendo che litigavano.

Raito:Secondo te che potrà mai succedere? Guarda tu stesso!!

Alterato lanciò il giornale che cadde nelle mani di Yui. Per la seconda volta eravamo finiti sul giornale, ma stavolta io e Kou regnavamo in prima pagina. La foto era quella di quando eravamo nei corridoi e lui cercava di sapere se ero o no un vampiro. Quando appoggiò la sua fronte alla mia.

Yui:Che carini!!
Raito:Carini un corno!!!
Kanato:Deve esserci sicuramente un motivo. Lo sai che Rita non si comporta così. Deve essere qualche fotomontaggio.
Ayato:Concordo. Poi la conosciamo. Per quanto un pervertito, come te, ci provi lei, non cede mica?
Raito:Lo so, ma sembrano così intimi in questa foto!!
Karin:Intimi?? Parlate di Kou e Rita?

Chiese avvicinandosi al tavolo.

Raito:Ma sbaglio o tu sei Karin, la sorella di Ren?
Karin:Si, sono proprio io. Seguo i corsi con Kou e Rita.
Ayato:Davvero?
Karin:Si, approposito. Potete dare questi appunti a Rita? 
Raito:Certo, perchè?

Domandò prendendo il quaderno dalle mani della ragazza.

Karin:Ha saltato microbiologia.
Raito:In che senso?
Kanato:E' impossibile.
Yui:Già, lei non salta mai una lezione.
Karin:Si, infatti non è stata colpa sua, ma di Kou. 
Ayato:Kou?
Karin:Già! Appena è finito il corso di anatomia, si è alzato al cambio professori e ha trascinato Rita fuori.
Kanato:Come?? 
Raito:Spiegati meglio! In che senso l'ha trascinata fuori?
Karin:Sembrava molto una fuga amorosa. Da quello che ho sentito li hanno visti entrare in quel posto li.

Informò pensierosa incominciando a dare sospetti ai vampiri.

Yui:Quale posto?
Karin:Nella stanza degli innamorati.

Al nome del posto, Raito si alzò di scatto diventando una belva insieme al fratello Kanato.

Raito:COOOSAAAA??!?
Kanato:Che ci fanno nella stanza degli innamorati??
Karin:Ah...Non chiedetelo a me! Io ne so meno di voi.
Raito:Non la passerà liscia!!
Ayato:Raito! Aspetta!!

Esclamò vedendolo andare infuriato verso la stanza, intanto lì dentro Kou aveva appena finito di bere il mio sangue.

Kou:Scusa. Non volevo.
Rita:Tranquillo.

Dissi abbottonando il fiocco alla gola.

Kou:Senti, so che è stupido dirtelo, ma... non credevo che tu...
Rita:Tranquillo. Lo so che sei molto sensibile e fragile. 
Kou:Da questa stanza non deve uscire nulla di quello che è appena successo, ok? Nessuno deve sapere che sono....
Rita:Sensibile? Tranquillo.

Risposi sorridendo. Il vampiro mi abbracciò.

Kou:Grazie Chèri! Sei la migliore amica che ho.
Rita:Beh..anche tu sei un buon amico.
Kou:Davvero?

Annuii e il vampiro sembrò arrossire abbassando la testa.

Kou:E' la prima volta che qualcuno me lo dice. Vogliamo uscire?

Chiese con testa bassa prendendomi la mano. Annuii ed uscimmo. Appena aprimmo la porta ci trovammo nei corridoi.

Rita:Sicuro che non lo dirai a nessuno?
Kou:Tranquilla, nasconderò la cosa. Ah..approposito....quasi dimenticavo...

Disse fermandosi e prendendo dalla tasca un biglietto.

Kou:Questa è la ricevuta della bibliotecaria. Avevo dimenticato di dartelo. 
Rita:Grazie.

Risposi afferrando quel biglietto.

Kou:Ho preso il tuo numero da lì. Posso tenerlo?
Rita:Certo che puoi. 
Kou:Non ti da fastidio?
Rita:Ma che dici? Anzi...mi fa piacere così possiamo sentirci.
Kou:Allora più tardi posso chiamarti?
Rita:Certo, perchè no?
Raito:Che scena amorosa.

Interruppe guardandoci disgustato. Sembrava che avessi fatto qualcosa di male. Che aveva? Cosa avrà mai pensato di me e di Kou? E sopratutto di chi è quella lettera che ho ricevuto? Scopritelo nel prossimo capitolo. A presto, dalla vostra Rita.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***




Capitolo 25 - Il mio miglior amico.


Eravamo nei corridoi dove si accedeva alla stanza degli innamorati quando, improvvisamente, il vampiro si fermò lasciandomi la mano.

Kou:Quasi dimenticavo...

Mormorò prendendo dalla tasca un biglietto. 

Kou:Questa è la ricevuta della bibliotecaria. Avevo dimenticato di dartelo. 
Rita:Grazie.

Risposi afferrando quel biglietto.

Kou:Ho preso il tuo numero da lì. Posso tenerlo?
Rita:Certo che puoi. 
Kou:Non ti da fastidio?
Rita:Ma che dici? Anzi...mi fa piacere così possiamo sentirci.
Kou:Allora più tardi posso chiamarti?
Rita:Certo, perchè no?
Raito:Che scena amorosa.

Interruppe guardandoci disgustato. Sembrava che avessi fatto qualcosa di male. Sicuramente stava fraintendendo la cosa.

Kou:Raito? 
Raito:Mi fate venire quasi la nausea.
Rita:Che ci fai qui?
Raito:Che ci faccio io? La domanda è che ci fai tu qui con lui? Non dovevi stare a lezione di microbiologia?
Rita:Microbiologia? Già è passata l'ora.

Risposi guardando l'orologio.

Raito:Bugiarda!! Karin è venuta a portarti gli appunti e mi ha detto quello che sta succedendo! Da quando ti sei messa dietro a questo coso non stai studiando più! Come se non bastasse salti anche le lezioni. Avanti, spiegamelo!
Rita:Ma chi sei per farmi la ramanzina? Io faccio ciò che mi pare e piace.
Raito:Bitch-chan, tu non fai niente come ti pare e piace, hai capito? Mi da fastidio che stai sempre dietro a Kou. Da oggi in poi non ti avvicinerai più a lui, capito?
Rita:Ah...davvero? E perchè mai? Non mi risulta di aver fatto qualcosa che abbia dato fastidio e poi faccio ciò che mi pare e piace come ti ho già detto. 
Raito:Modera i toni signorina!!
Rita:Moderare i toni? Ma ti sei visto? Vieni e mi fai la ramanzina senza sapere quello che sta succedendo. E poi non devo mica darti retta? Non sei il mio ragazzo. Questi discorsi posso affrontarli con Louis e non con te.
Raito:Ah..certo. Louis ormai è felice e cornificato. Sbaglio?

Chiese ridendosela ironicamente e facendomi andare su tutte le furie.

Rita:Ma per chi mi hai preso?
Raito:Per la sguadrinella che sei!
Rita:Ripetilo se hai il coraggio.

Urlai alterandomi. Kou si mise di mezzo vedendo che stavamo per prenderci a botte.

Kou:Calmatevi! Qui c'è un malinteso.
Raito:Ah..certo. Trovarvi insieme nei corridoi che conduce nella stanza degli innamorati è un malinteso? 

Kou con aria calma e contraria incrociò le braccia.

Kou:Chi ti ha detto che eravamo qui?
Raito:Karin.
Kou:Bene. Conosci Karin? 
Raito:Certo, di vista, ma...
Kou:Ecco! Appunto! 

Esclamò interrompendo Raito che stava dando i numeri e spiegandogli la cosa.

Kou:La conosci di vista e non sai lei com'è. Lei è la classica tipa che, quando apre bocca, non la finisce più e butta fuori una marea infinita di scemenze. 
Raito:Però voi eravate qui e avete saltato microbiologia. Non potete negarlo!
Rita:Si, è vero, ma c'è un motivo per quello. 
Raito:Davvero? Vorrei tanto saperlo.

Disse creando tensione tra di noi. Kou sospirò e mettendosi le mani nelle tasche rispose:

Kou:Dovevo dare dei libri a Rita. Ieri mi dimenticai completamente di darglieli e sapendo che sono smemorato glieli ho dati prima che mi dimenticavo, cioè dopo la lezione di anatomia. Siccome, ormai, la lezione di microbiologia era iniziata, ci siamo fatti un giro per le sale visto che lei non le conosce ancora tutte.
Raito:E dovevi portarla proprio qui?
Rita:Sai, mi ha fatto vedere l'aula di astrologia. E' diversa da quella che mi facesti vedere tu.
Raito:Cosa?

Chiese sorpreso diventando rosso come un peperone. Kou capì il mio gioco e prendendomi per mano disse:

Kou:Vieni, Chèri. Devo ancora mostrarti la stanza degli innamorati. E' una cosa spettacolare.
Rita:Davvero?

Quelle parole fecero scattare Raito che, dall'imbarazzo, mi prese l'altra mano che avevo libera.

Raito:NO!!! Cioè...perchè devi mostrargliela? Già ha visto tutto quello che doveva vedere, no?
Rita:No. Devo ancora visitare molto.
Raito:Sta zitta e cammina!! 

Esclamò tirandomi via da Kou che, mentre mi allontanavo, mi fece l'occhiolino sorridendo. Tornai in villa Sakamaki dove aprii il libro che avevo preso in biblioteca del vampirismo. Incominciai a sfogliarlo e a capirne un pò più su di me, mentre nel soggiorno i vampiri guardavano preoccupati Raito.

Ayato:Ragazzi? Quello è Raito?

Reiji si tolse gli occhiali pulendoli e poi se li rimise.

Reiji:Sembra proprio lui.
Shu:Da quand'è che sta così?
Yui:Da quando è tornato, perchè?
Ayato:Non lo so...non mi convince.

In quel momento rincasavano gli Starish.

Sho:Ciao, ragazzi. Che succede?
Ayato:Non so. Raito è strano.
Reiji:Pare che Raito si sia dato alla lettura.

Rivelò mostrando il fratello che se ne stava comodamente sdraiato sul divano a leggere un libro con interesse estremo.

Otoya:Ma lui odia leggere.
Kanato:Vediamo un pò se con questo si stacca.

Disse maliziosamente scendendo dalle scale con una rivista di vampire nude che aveva preso in camera di Raito lanciandolo ad Ayato che la prese al volo.

Ayato:Ottima idea!

Esclamò mettendolo davanti al libro che stava leggendo Raito. La reazione fece impaurire tutti.

Raito:Ayato, la smetti! Sto leggendo, non vedi?
Ayato:Ma è una bella rivista. Quella che piace a teee...

Canticchiò alla Natsuki tentandolo. Il vampiro prese la rivista e la guardò senza interesse dopodiche la buttò per aria.

Raito:Non ho tempo per queste scemenze. Sto studiando. Non vedi?

I vampiri incominciarono ad urlare.

Yui:Studiando??
Shu:Hai sbattuto la testa, per caso?
Otoya:Ragazzi! E' più grave del previsto.
Reiji:Prendo subito il kit d'emergenza!
Raito:No, non c'è ne bisogno. Cosa c'è di strano nel leggere qualcosa?
Kanato:Dici sul serio?
Ayato:Dai, Raito. Smettila di scherzare. Lo so che stai scherzando.
Raito:Guarda che non scherzo affatto. E voi disturbate la mia lettura, se non vi dispiace gradirei un pò di silenzio.

Rispose senza staccare un attimo lo sguardo dal libro. Kanato disperato per il fratello corse da Natsuki che inginocchiandosi gli supplicò:

Kanato:Natsuki! Ti prego, aiuta Raito! Lui odia leggere.Ha qualcosa che non va. Lo sento!
Ayato:Avrà contratto qualche malattia infettiva.
Yui:Quanto siete drammatici.
Natsuki:Non preoccupatevi! Mi prenderò io cura di lui!!

Esclamò vestendosi magicamente in due secondi da mammina indossando il grembiule e il cappellino da casalinga e trasformando Kanato in una dottoressa amorevole con tanto di camice e cappellino da infermiera da crocerossina.

Kanato:NO!!! PERCHE'???
Natsuki:Ho bisogno di un assistente. Potrebbe essere una cosa grave.
Raito:La piantate di fare tutto questo fracasso? Non si può neanche più leggere in santa pace?

Urlò facendo preoccupare tutti. Natsuki preparò in due secondi un impasto strano di colore marroncino e cercava di imboccarglielo.

Natsuki:Su, a mammina, apri la boccuccia. Questo ti farà stare subito meglio.
Ayato:Ma che schifo!! Cos'è? Puzza un accidente!
Natsuki:Tutta roba sana. E' un miscuglio di miele, blatte, aglio, cipolla, cacao, zenzero e uova di lucertola. Tutto tritato.
Raito:Ma che schifo! Non avvicinarti neanche! Mi sporchi i libri!!

Sho si avvicinò da dietro e gli strappò il libro da mano, mentre quest'ultimo cercava di allontanarlo da Natsuki.

Raito:Ehi! Stavo leggendo!
Sho:Che libro è?

Si chiese socchiundendo il libro per vedere la foderina. Non appena lo vide scoppiò a ridere.

Yui:Cos'ha da ridere?
Ayato:Gli è dato di volta il cervello?
Kanato:Il nostro Raito legge e tu ridi??
Sho:E ci credo che ti sia dato alla lettura!! Racconta tutto nei minimi dettagli, vero?
Raito:Si, sono arrivato a leggere più di 100 pagine tra ieri ed oggi. E' molto intrigante.Potresti ridammelo?
Sho:Falso allarme!

Esclamò dando il libro a Raito senza fargli perdere il segno.

Kanato:Come sarebbe "falso allarme"?
Sho:E' normale che sia così concentrato. Solo i libri come quelli potevano prenderlo così.
Natsuki:Perchè che sta leggendo?
Masato:E' qualche libro sconcio per caso?
Otoya:Non sarà mica quel libro che hanno fatto anche il film? Aspetta! Come si chiamava?
Ren:Melissa P.?
Sho:Esatto.
Tutti:Ah.....

Sospirarono in coro sollevati.

Kanato:Preoccupati per nulla.

Disse abbattuto togliendosi il cappello da infermiera e buttandolo in faccia a Natsuki.

Natsuki:Cos'è Melissa P.?
Ren:Dormi, bocciolo. Dormi ancora. Sei piccolo bambino e dormi....

Canticchiò all'amico dandogli una pacca sulla spalla facendo ridere tutti.

Raito:Hanno fatto anche il film allora?
Sho:Si, è vecchio e stravecchio. 
Raito:Ricordatemi di noleggiare il dvd. Sono curioso di vederlo. Se è come penso ci saranno scene di sesso ovunque.
Ayato:Una curiosità. Chi ti ha detto di leggerlo?
Reiji:Già. Di solito non ti appassionava per niente la lettura, sopratutto mattoni del genere.
Raito:Ero in biblioteca a trovare qualcosa per l'esame di filosofia al femminile e i punti di vista delle donne, quando ho visto Rita. Me l'ha consigliato lei di leggerlo e non solo questo. Mi ha dato anche un altro. Storia di Chloè se non sbaglio si chiama.

Rivelò scioccando i ragazzi.

Sho:Alla faccia! Conosce certi libri Rituccia che fanno paura.
Reiji:Non l'ho mai letto. Di che parla?
Sho:Ah.. non posso dirlo. Se no rovino la sorpresa al lettore qui.

Disse riferendosi a Raito.

Raito:E' come questo, vero?
Sho:Si.
Raito:Quanto adoro la mia Bitch-chan!! 

Esclamò abbracciandosi il libro con occhi sognanti.

Yui:Raito che abbraccia un libro?
Ayato:Non avrei mai immaginato di vedere una scena del genere.
Shu:Era più normale vedere Reiji abbracciarsi un libro che lui.
Kanato:Ok, adesso smettila di abbracciarlo! Mi fai venire i brividi.

Informò Kanato facendo smettere Raito di abbracciare il libro. Il vampiro guardò Sho e domandò:

Raito:Non hanno fatto il film anche dell'altro libro? 
Sho:Non che io sappia.
Raito:Peccato. Avrei tanto voluto vederlo.
Ren:Da quanto in qua Rita conosce libri così perversi?
Sho:Non chiedermelo a me. Piuttosto, dov'è ora?

Chiese non vedendomi in giro. Intanto, in camera mia suonò il cellulare.

Rita:Pronto.
Kou:Ciao Chèri. Come va?
Rita:Tutto bene, te?
Kou:Bene bene...mica disturbo?
Rita:No, tranquillo. Stavo leggendo.

La porta si aprì pian piano senza far rumore e un ombra si avvicinava a me senza che me ne accorgersi.

Kou:Raito mica ha insistito prima....
Rita:No, tranquillo. Non sa niente. 
Kou:Meno male. Mi sarebbe venuto un colpo se avessi detto il contrario.
Rita:Che facevi?
Kou:Niente di che. Sto dal barbiere. Tra due ore ho un servizio fotografico. Te, invece, che leggevi?
Rita:Il libro che ho preso in biblioteca.
Kou:Quale dei tanti sui vampiri?
Rita:Quello del...
Louis:Buon compleanno amore!!

Urlò spuntando, improvvisamente, dietro di me con un mazzo di rose rosse facendomi sobalzare. Nel sobalzare mi cadde il telefono e il libro che avevo tra le mani.

Rita:Louis!! Mi hai fatto prendere un colpo!
Louis:Scusa, amore. Buon compleanno.
Rita:Grazie, sei molto dolce.

Dissi prendendo quel fascio di fiori che aveva tra le mani. 

Rita:Grazie, sono bellissime.
Louis:Chi era al telefono?
Rita:Oh...per pensare a te mi è caduto il telefono e il libro.
Louis:Scusa amore. Non volevo.
Rita:Tranquillo.

Risposi prendendo il cellulare da terra.

Rita:Kou, ci sei?
Kou:Si,si...
Rita:Scusa, Louis mi ha fatto sobalzare. 
Kou:Tranquilla....va beh...adesso devo andare. 
Rita:Ti sento strano. Stai bene?
Kou:Si, si... è arrivato il mio turno qui. Casomai ci sentiamo dopo.
Rita:Ok, a dopo.

Dissi staccando il cellulare. Intanto dall'altra parte del telefono, Kou era rimasto male per ciò che aveva appena sentito.

Kou:Ma come? E' il suo compleanno e non ha detto niente?

Un vampiro si avvicinò a lui. Era il suo stilista che ammirava il suo abbigliamento.

Stilista:Signor Mukami. Oggi siete veramente sublime con questa camicia.
Kou:Che giorno è oggi?
Stilista:E' mercoledi signore.
Kou:Non ho chiesto questo.
Stilista:Intende il giorno? E' il.... 19! Il 19 novembre, signore. Perchè me lo chiede?
Kou:Ho dimenticato che avevo un altro impegno. Può spostare il servizio fotografico di qualche ora?
Stilista:Si, signore, ma se lo spostassimo non avremo tempo per la pettinatura, l'abbigliamento e...
Kou:Allora fa fare un altro giorno.

Disse alzandosi scorbuticamente da quella sedia del salone.

Stilista:Signore? E il barbiere? Era tutto già organizzato. Tra due minuti sarà da voi e....
Kou:Non mi interessa.Se non potete spostarlo allora si farà un altro giorno.

Urlò deciso prendendo la camicia che stava appesa. Si tolse l'abbigliamento che aveva addosso e si mise i suoi dell'università per poi uscire di fretta. Una volta arrivato fuori, guardò l'orologio che aveva al polso.

Kou:Sono le 2. Ho tre ore di tempo per trovare il regalo prima che faccia l'alba. Se no sarò costretto a prenderlo al tramonto e lì è un guaio visto che devo andare a danza.
Stilista:Signore! Vi prego! Non potete mandare tutto all'aria!!

Esclamò correndolo dietro.

Kou:Sai se c'è una gioielleria aperta da queste parti?
Stilista:Una gioielleria?
Kou:Si, devo comprare una cosa prima delle 7 di sera. 
Stilista:Prima delle 7? Ma abbiamo solo due ore di tempo prima del servizio fotografico.
Kou:Appunto. Se vuoi che il servizio fotografico si faccia è meglio che mi dici dove devo andare.
Stilista:Dovrebbe essere poco distante da qui, vicino al parco se non sbaglio dovrebbe essercene una. Ma non so se sta aperto adesso. Che io sappia apre alle 7 di sera spaccate.
Kou:E ti pareva! Senti, sposta il servizio fotografico a domani alle 2. Adesso ho altro da pensare.

Disse allontanandosi col cellulare tra le mani in cerca di qualcosa. Intanto Louis mi abbracciò amorevolmente. Quel gesto fece inferocire Kanato che entrò rovinando il nostro momento romantico.

Kanato:Rita!! Vogliamo preparare un dolce? 
Rita:Un dolce?
Kanato:Si. Ho voglia di dolce.

Rispose prendendomi e trascinandomi in cucina allontanandomi da Louis.

Louis:Sempre lo stesso. Perchè non riesco mai a stare un pò con la mia ragazza? Uff....

Sbuffò stanco di quel comportamento. Intanto ero arrivata in cucina con Kanato dove ci preparammo per fare il dolce.

Rita:Che dolce vogliamo fare?
Kanato:Facciamo le creps!!
Rita:A che gusto vogliamo farla? A cioccolato o a frutta?

Chiesi aprendo il frigo e prendendo gli ingredienti.

Kanato:Entrambe.
Rita:Ok.

Così incominciammo a fare le creps. Siccome si comportava sempre da bambino decisi di farle stile animaletti con tanto di orecchie e decorazioni di cioccolato per fare gli occhi, naso e musetto. Mentre cucinavamo arrivò Natsuki.

Natsuki:Dolci!!!
Kanato:Giù le zampe piyo-man!! E' tutto mio!!
Natsuki:Ma io voglio dare una mano.
Kanato:Oh..beh...allora accomodati pure.

Rispose facendolo avvicinare.

Natsuki:Che prepari?
Rita:Creps alla Rita.
Natsuki:Come si fanno?
Rita:Segreto di chef!

Esclamai cuocendo le creps.

Kanato:Già dall'odore che emana deve essere delizioso.
Natsuki:Puoi dirlo forte. Rita-chan è davvero brava a cucinare.
Rita:Mi passi il piatto?
Natsuki:Certo.

Disse prendendomi il piatto che era accanto a Kanato che sembrava estasiato dal mio modo di cucinare. Ed ecco qua gli animaletti di creps pronti e cotti per Kanato e gli altri vampiretti.

Kanato:Sono buonissimi.
Natsuki:Concordo.

Sembravano così felici mentre mangiavano quelle creps che mi sentii felice. Almeno la mia cucina piaceva a qualcuno. La giornata finì prima del previsto ed io andai a dormire, al mio risveglio vi fu una sorpresa inaspettata. 

Rita:Noooooo!!! Perchè???

Chiesi emozionata vedendo Louis che entrava in camera mia portandomi la colazione a letto con tanto di cornetto, caffe e una rosa rossa sul valsoio.

Louis:Lo so. E' misera. Avrei voluto fare di più, ma devo andare a lavoro.
Rita:Grazie. E' tutto così...perfetto.

Lo baciai e feci colazione. Era molto amorevole con me. Adoravo quel suo prendersi cura di me e le attenzioni che mi dava pur non vedendoci spesso. Presto si fece l'ora di andare a danza e lì vidi Kou che era al quanto strano.

Rita:Ciao.
Kou:Ehi. 
Rita:Ieri alla fine non mi hai richiamata più.
Kou:Ero piuttosto occupato.
Rita:Capisco.
Moka:Ragazzi? Iniziamo?

Così incominciammo a ballare. Kou sembrava essere preso da altro. Non riusciva a ballare, tanto che Moka se ne accorse.

Moka:Kou? Prenditi una pausa. 
Kou:Si, signora.

Rispose sedendosi ai margini della sala guardandoci ballare. Appena si sedette si avvicinò Karin che, vedendolo strano, incominciò a fare domande.

Karin:Che hai?
Kou:Nulla.
Karin:Sembri perplesso.
Kou:Sai cosa possa piacerle a Rita?
Karin:Beh...penso le solite cose da ragazze. Perchè me lo chiedi?
Kou:Così. Chiedevo. Di solito a voi ragazze cosa vi piace?
Karin:Oh...ho capito. State insieme, non è così?
Kou:Ma che dici? 

Chiese diventando rosso come un peperone.

Kou:No che non stiamo insieme!! Ma che ti fai venire in testa?
Karin:Allora perchè vuoi sapere cosa le piace? Vuoi farle un regalo. Non è così?
Kou:Ma no! Ma per chi mi hai preso? Per un rammollito? E' solo che... devo fare un regalo ad una persona che ha gli stessi gusti di Rita. Per questo chiedevo.
Karin:Ah...certo. Questa persona non a caso si chiama anch'essa Rita,  vive con i Sakamaki ed è la famosa Scheril, giusto?
Kou:Piantala di chiamarla così. La chiamo Chèri e solo io posso chiamarla così.
Karin:Oh...siamo anche gelosi, eh? La cosa si fa seria.
Kou:Non è questo.....

Il vampiro abbassò lo sguardo e incominciò a pensare. Karin allora continuò a parlare come il suo solito.

Karin:Senti, non so cosa possa piacerle. E' qualche ricorrenza o vuoi farle un regalo così?
Kou:E' diventata la mia migliore amica, ma so ancora poco su di lei.
Karin:Allora frequentala, no? Conoscila meglio. Così sai meglio i suoi gusti.
Kou:Si, ma devo farle qualcosa entro mezzanotte.
Karin:Perchè?
Kou:E' il suo compleanno, ma non vuole dirlo in giro. Non ho capito il motivo. Forse odia le feste.
Karin:Chiedile di uscire, allora.

Quelle parole fecero sentire in imbarazzo il vampiro che divenne ancora più rosso di prima incominciando ad alterarsi.

Kou:Ma che dici? Come faccio a chiederglielo? Che razza di regalo è?
Karin:E' questo il punto. Non sai che regalo farle. Chiedile di uscire, così appena vede qualcosa che le piace, perchè tutte le ragazze si fermano a guardare le vetrine, entri e gliela compri. Di solito noi ragazze apprezziamo quando un ragazzo ci compra qualcosa che vediamo e desideriamo. 
Kou:Ah...ho capito. Grazie del suggerimento.
Karin:Ma figurati.
Rita:Di che parlate?

Chiesi avvicinandomi a loro e vedendo che parlavano di qualcosa che li prendeva molto.

Karin:Di nulla. Kou voleva chiederti una cosa.
Rita:Una cosa??
Kou:Ehi!
Karin:Vi lascio soli.

Disse alzandosi e andando a ballare, mentre io mi accovacciai davanti a Kou che era stranamente rosso.

Rita:Ti senti bene?
Kou:Si...perchè?
Rita:Sei tutto rosso in volto. Non avrai mica la febbre?

Pensai mettendogli la mano sulla fronte. Il vampiro diventò ancora più rosso e imbarazzato.

Kou:Ma che dici? I vampiri non prendono mica la febbre.

Sorrisi e gli tolsi la mano dalla fronte.

Rita:Beh...allora dimmi!
Kou:Dirti cosa?
Rita:Karin ha detto che volevi chiedermi una cosa.
Kou:Beh...ecco...dopo....vuoi uscire con me?
Rita:Uscire con te?
Kou:Si...a fare un giro tra i negozi. Sai... devo comprarmi qualcosa per l'inverno che sta venendo.
Rita:Ok. Dopo quando?
Kou:Dopo danza per te va bene?
Rita:Avremmo le lezioni all'università, te lo sei dimenticato?
Kou:Sto senza cappotto, non posso aspettare a dopo le lezioni.
Rita:Ok, allora le saltiamo se proprio ci tieni. 

Risposi alzandomi e tendendogli la mano che afferrò per tornare a ballare. Non appena finimmo andammo in centro dove Kou avrebbe dovuto fare compre. Mi guardava in modo strano mentre camminavamo mano nella mano.

Rita:Che hai? 
Kou:No, è che...sei strana. Cioè...sei diversa dalle altre.
Rita:Che intendi?
Kou:Sei la prima ragazza che non si ferma ad ogni vetrina che vede. 
Rita:Beh...sono fatta così. Poi se mi colpisce qualcosa, lo vedo a distanza, tranquillo.

Sorrise quando improvvisamente si fermò davanti ad una gioielleria.

Rita:Che c'è?
Kou:Ehi, guarda!

Esclamò mostrandomi la gioielleria. Incominciammo a guardare quei gioielli ed erano tutti belli, quando d'un tratto mi incantai davanti ad una collana. Aveva la catenina fatta di un colore rosso intenso e il crocifisso era largo con dei brillantini rossi come la catenina. Era stupenda.

Kou:Che guardi?
Rita:Ah..niente. Controllavo un pò.
Kou:Ti piace questa?

Chiese indicando la collana.

Rita:Si, è carina.
Kou:Aspetta un attimo.
Rita:No, dove vai?

Urlai vedendo che entrava in quella gioielleria. Mi sentivo terribilmente a disagio. Quella collana costava parecchio anche, così corsi dentro con lui.

Rita:Kou?
Kou:Che c'è?
Rita:Usciamo.
Kou:Ma no. Voglio comprartela.
Rita:Non voglio. Costa troppo.
Kou:Ma dai. 2000 yen non sono niente per me. Lo sai.
Rita:Meglio di no. 
Kou:Perchè? 
Rita:Non mi va. Davvero. 
Kou:Ma...io....
Rita:Usciamo.

Dissi prendendolo per mano e portandolo fuori. Sembrava ci fosse rimasto male e non poco. Infatti, poco più avanti aprì il discorso.

Kou:Perchè non hai voluto che te la comprassi?
Rita:Non mi va di buttare soldi per una collana. Per come sono fatta io dopo non la metterei mai per paura che si rompa.Sopratutto se cosi costosa.
Kou:Ma io volevo regalartela.
Rita:Perchè?

Il vampiro si fermò e in quel momento abbassò lo sguardo e confessò ciò che aveva dentro.

Kou:Il cappotto era una scusa per uscire. Quando eri a telefono con me e ho sentito il tuo ragazzo urlare buon compleanno. Mi sono sentito assurdo e ridicolo. Dopotutto sei una cara amica anche se ci conosciamo da poco mi sono affezionato molto a te, così ho cercato tutta la notte qualcosa. Ho abbandonato anche il servizio fotografico per cercarti un regalo.
Rita:Cosa? Davvero?
Kou:Si, ma non sapevo cosa ti piacesse e nell'indecisione si è fatta l'alba.Ci tenevo a comprarti qualcosa prima di mezzanotte, ma ormai...
Rita:Oh..Kou...sei molto dolce, ma a me bastava anche un semplice auguri per farmi felice. Non c'era bisogno di alcun regalo.
Kou:Ma io ci tenevo.

Vedendolo mortificato e con l'amaro in bocca mi sentivo colpevole e responsabile della sua delusione. Guardai l'orologio. Indicava le 23.55. Mi girai intorno e vidi da lontano un negozietto d'accessori.

Rita:Ok, andiamo!
Kou:Andiamo dove?

Chiese vedendosi trascinare da me.

Rita:Corri e non fare domande!!

Ordinai correndo con lui mano nella mano nel negozio. Non appena entrammo incominciai a guardare un pò in giro finchè non trovai degli anelli. Erano piccoli, pratici e di metallo, praticamente perfetti così ne presi due.

Rita:Prendiamo questi.

Dissi sorridendolo. Kou si avvicinò e vide di cosa si trattasse.

Kou:Ma sono anelli sacri. Hanno una croce incisa sopra e sono scadenti. Costano 1 misero yen. Non sono nulla di che.
Rita:Lo so, ma per questo voglio che li prenda.
Kou:Cosa?
Rita:Vuoi farmi il regalo o no?

E così uscimmo da lì con quegli anelli in una bustina.

Kou:Eppure ancora non ho capito perchè hai voluto comprarne due uguali.

Presi la busta dalle sue mani ed estrassi l'anello più grande.

Rita:Questo è per te.
Kou:Cosa?
Rita:Lo so che sono ridicoli e costano poco, ma per me hanno un gran significato. 
Kou:Non capisco.
Rita:Non conta quanto costa, ma il significato che ha dietro. Hai detto che sono sacri perchè hanno la croce incisa e costavano poco, invece ti dirò il vero significato. 

Gli presi la mano e gli infilai l'anello all'indice della mano destra dicendogli:

Rita:Può sembrare di poca importanza, che è inutile, che è banale e assurda, ma può essere sacra e non puoi rinunciarci, proprio come la nostra amicizia. 

Poi sorridendo e mettendomelo anch'io all'indice della mano sinistra aggiunsi:

Rita:Questo anello è il regalo più bello che abbia avuto perchè ne è il simbolo. 

Davanti a quelle parole Kou si commosse e mi abbracciò con le lacrime agli occhi.

Kou:Non sai quanto mi faccia felice questo.
Rita:Dai! Ma ti commuovi per tutto tu?

Domandai ridendo e staccandolo presi il fazzoletto dalla tasca asciugandogli le lacrime. Il vampiro mi prese in braccio facendomi urlare come una pazza.

Rita:Lasciami!!
Kou:No! Pensi davvero che lasci una ragazza come te? Tu sei la miglior amica di sempre e chi ti molla più!

Esclamò dall'euforia facendomi ridere. Incominciò a lanciarmi in aria neanche fossi stata una palla da pallavolo ed io urlavo come una pazza.

Rita:Kou, no!! Cado e mi faccio male.
Kou:Non ti fidi di me?
Rita:Il punto è che non mi fido della strada e della mia fortuna.
Kou:Quanto sei drammatica.
Rita:Senti!! Tu sai ciò che ho passato, quindi capirai anche la bella fortuna che mi ritrovo.

Il vampiro se la rideva ed io sapevo di aver trovato un ottimo amico. Non appena arrivammo all'università successe il finimondo. Perchè? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra vampira in incognito. 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***



Capitolo 26 - Il compleanno dimenticato.


Eravamo appena arrivati all'università mano nella mano con la borsa della palestra a tracollo. I Sakamaki appena ci videro incominciarono a dirne di tutti i colori.

Kanato:Rita!!!
Subaru:Dove te la sei portata, eh?
Rita:Ragazzi, calmatevi. Siamo andati un pò in giro.
Yui:Rita, però così non puoi andare avanti.
Ayato:E già! Hai perso altre 3 ore di lezione. 
Kanato:Che ti sei messa in testa?
Rita:Nulla.
Raito:Lo so io chi è il colpevole. E' il ricciolino qui.
Kou:Ehi! Ricciolino a chi?
Raito:A te. Da quando sei venuto Rita è diventata un'altra persona. 
Subaru:Già, che gli hai fatto?
Kou:Niente. 
Kanato:La stai portando sulla malastrada e a me questo non mi va.
Kou:Che vorresti dire? 
Raito:Che la stai facendo diventare una sgualdrinella peggio delle altre.
Rita:Ehi! Non ti permetto di parlare così a Kou!

Esclamai vedendo che lo stava praticamente addosso. Subaru mi prese la mano e mi fece da parte.

Rita:Subaru! Lasciami!
Subaru:Cammina! Andiamo a casa!
Rita:No!!

Urlai cercando di staccarmi da Subaru. Raito vedendo la scena e ciò che avevo detto incominciò ad alterarsi, mentre io, ormai, ero già lontana da loro.

Raito:Stupendo. Che gli hai fatto?
Kou:Te l'ho detto. 
Yui:Se non gli hai fatto niente perchè salta le lezioni?
Kou:Sono affari nostri.
Ayato:Affari vostri? 
Kanato:Perchè che vorresti dire? 
Raito:Che vuole dirci? Di toglierci da mezzo! Peccato che a togliersi da mezzo sarà lui visto che sta incominciando a rompere.
Kou:Si, fatevelo dire. Siete davvero degli stronzi!

Esclamò incominciando ad alterarsi. In quel momento arrivarono Azusa e Ruki.

Azusa:Che succede?
Ruki:Cos'è questo fracasso?

Chiesero vedendo il fratello nervoso.

Kanato:Che succede? Che l'amichetto tuo deve darsi una calmata.
Ruki:Calmatevi e fatemi capire che succede.
Yui:Fa saltare le lezioni a Rita.
Ayato:Sta sempre in giro con lei.
Raito:E come se non bastasse gli ha fatto anche il lavaggio di cervello.
Kou:Ehi! Io non ho fatto nessun lavaggio.
Kanato:Ah..si? Allora perchè prendeva le tue parti?
Kou:Perchè siete talmente stronzi e bastardi che neanche il suo compleanno vi siete ricordati. Ecco perchè!

Urlò inzittendo e facendo rimanere a bocca aperta i vampiri.

Raito:Il suo....?
Kanato:...compleanno?
Azusa:Come sarebbe a dire?
Yui:E' impossibile.
Ayato:Lei non ci ha detto niente.
Ruki:E' il suo compleanno?
Kou:Si, lo era ben....

Controllò l'orologio.

Kou:..mezz'ora fa.
Ayato:Perchè non l'avevi detto se lo sapevi?
Kou:Pensavo lo sapeste visto che vivete nella stessa casa e il ragazzo gli ha fatto anche un bel fascio di fiori.
Kanato:E tu che ne sai?
Kou:Ero a telefono con lei quando ho sentito gridare buon compleanno. 
Raito:Merda!

Esclamò correndo via nella direzione dov'ero andata con Subaru. Intanto io e Subaru litigavamo.

Rita:Ehi! Adesso mi lasci? Guarda che mi fai male!

Il vampiro mollò la presa lanciandomi su una panchina.

Subaru:Ascolta. Questa situazione tra te e Kou non mi piace affatto.
Rita:Davvero? Perchè? Cos'ha di così brutto?
Subaru:Passate troppo tempo insieme.
Rita:Passiamo il tempo giusto insieme per l'esattezza, visto che è il mio migliore amico.
Subaru:E' il tuo cosa?
Rita:Migliore amico.
Subaru:Ok. Lo scherzo è bello quando dura poco.
Rita:Peccato che non scherzo affatto.
Subaru:Allora tu...sei amica....di quell'egoista, bifronte, sleale, arrogante....
Rita:..amiguo, sadico narcisista. Esatto.
Subaru:Uno peggiore di quello non potevi trovartelo..
Rita:Non è vero. E' un ragazzo ingamba. Con lui mi diverto e poi, per la cronaca, è stato molto dolce.
Subaru:Dolce...Kou?

Incominciò a ridersela.

Subaru:Si, certo. Allora io sono babbo natale. Ma va!
Rita:Però si è ricordato di una cosa che tutti voi vi siete dimenticati.
Subaru:Qualsiasi cosa sia, poco importa. Tu studierai a casa visto che non vuoi seguire i corsi all'università.
Rita:Ma che stai dicendo? Ci sono state coincidenze, ma io voglio seguire.
Subaru:Oh...certo. Non ha caso la coincidenza ha un nome e si chiama Kou, giusto?
Raito:Bitch-chan!!

Urlò correndo da lontano.

Rita:Oh...perfetto. Ci mancava solo lui.
Subaru:Alzati e torna a casa!
Rita:Perchè?
Subaru:Perchè il tuo comportamento non ti piace e torni in villa, capito?
Rita:Ah..ok. Bene! Prima mi eviti poi mi dici che fare. Ma va bene! Ci vado subito!

Esclamai allontandomi alterata, quando poi mi voltai e vidi Raito vicino a Subaru con il fiatone addosso aggiunsi:

Rita:Per la cronaca... Kou è l'unico in mezzo a tutti voi che si è ricordato del mio compleanno.
Subaru:Cosa?
Rita:Mi avete deluso profondamente.

Dissi camminando quando i due mi seguirono. Raito mi prese per il braccio.

Raito:Bitch-chan..aspetta..io non...
Rita:Tu non cosa? 
Subaru:Non lo sapevamo.
Rita:Beh...prima di prendere le persone così prepotentemente accertatevi di  quello che fanno e che dicono, ok? Comunque torno a casa. Così alterata non posso seguire mica?

Chiesi incamminandomi verso la villa, ma fui fermata da Karin che mi trascinò in aula. Intanto, in villa Sakamaki, Shu se ne stava bello tranquillo ad ascoltare musica sul divano quando qualcuno gli tolse gli auricolari. Il vampiro stanco e calmo si girò. Era Yuma.

Shu:Edgar. Che sorpresa. Non dovevi essere all'università?
Yuma:Ascolti ancora questa merda?
Shu:E' musica classica. Mi calma e mi rilassa.
Yuma:E' musica che ti annoia e ti addormenta.
Shu:Che ci fai qui?

Il vampiro si sedette sul divano accanto a lui come al solito tutto spaparanzato con i piedi appoggiati al tavolino rispose:

Yuma:C'ho pensato allungo e forse ha ragione.
Shu:Chi?
Yuma:Rita. Odio ammetterlo, ma.... ha ragione quando dice che sei l'opposto del Shu che conoscevo e, sopratutto quando dice, che sono cambiato anch'io.
Shu:Che vuoi dire?
Yuma:Mi ha chiesto di trascorrere più tempo con te, ma... non abbiamo più niente in comune.
Shu:Concordo.

Rispose alzando il busto e guardandolo in modo strano.

Yuma:Perchè non facciamo qualcosa? Mi sto annoiando.

Sbadigliò stiracchiandosi e mentre pensavano che fare, i vampiri tornarono in villa ed io ero profondamente delusa da loro, tant'è che corsi in camera mia chiudendomi a chiave.Non fraintendetemi. Non ero delusa perchè avessero dimenticato il mio compleanno, ma per il loro stupido comportamento infantile. Si riunirono in salone dove incominciarono a parlare del più e del meno, ma appena entrarono nel salone trovarono una scena che li disgustò.

Ayato:Che schifo!!!
Raito:Non ti avvicinare!!!
Shu:Che succede?

Chiese alzando il busto e strofinandosi gli occhi insieme a Yuma. I due nell'indecisione e nella noia si erano addormentati l'uno abbracciato all'altro, ma la cosa che disgustò i vampiri era il modo in cui erano conciati. I due si guardarono in faccia incominciando ad urlare cadendo dal divano. Entrambi erano vestiti amorevolmente. Uno da cameriera sexy, cioè Yuma, e l'altro da pulcino, cioè Shu.

Kanato:Non c'è alcun dubbio! E' passato piyo-man!!
Yui:Allora i ragazzi già stanno qua.
Ren:Si, dolcezza. Siamo qui!

Chiamò Ren stando sulle scale mandandole un bacio con la mano. Yui arrossì.

Ayato:Ehi! Idiota! Non ci provare che ti spello vivo.

Urlò abbracciando Yui da dietro. Insieme a Ren c'erano anche gli altri che si affacciarono alle scale.

Masato:Che succede? 
Otoya:Ho visto Rita correre in camera arrabbiata. E' successo qualcosa?

Così scesero a parlarne.

Ayato:Non capisco. Sho era a casa e non ci ha detto nulla.
Otoya:Probabilmente, non vi ha detto niente perchè pensava che già l'aveste fatto gli auguri, visto che Louis quand'è tornato l'ha portato delle rose.
Yui:Anche Louis lo sapeva?
Ren:Si. Ve lo siete dimenticati tutti. Solo noi e Louis gli abbiamo fatto gli auguri.
Masato:C'è anche da dire che se non fosse stato per Louis anche noi non ci saremo ricordati.
Otoya:Infatti. Sho non ha aperto bocca. Anzi, sembrava infastidito quando ha saputo del compleanno.
Reiji:Qui sorge la domanda. Come faceva a saperlo Kou se noi non lo sapevamo affatto?

Disse entrando nella discussione. I vampiri incominciarono a pensare quando mi affacciai e sentii la conversazione dalle scale urlai.

Rita:L'ha sentito quando Louis ha portato le rose.Ero a telefono con lui.
Raito:Ah..bene! Allora adesso anche per telefono vi sentite?
Rita:Ah..bene! Allora neanche a parlare posso stare?

Chiesi alterata dalla risposta di Raito tornando in camera mia. Tutti lo guardarono storto.

Raito:Che ho fatto?
Ayato:Sei il solito imbecille.
Kanato:L'hai fatta arrabbiare di nuovo.
Raito:Meglio. Se si arrabbia vuol dire che ha un debole per me.

Rispose fiero di lui sghignazzando. Yuma gli menò un ceffone dietro alla testa.

Raito:Che fai?
Yuma:Idiota!
Yui:Dobbiamo assolutamente farle una festa.
Shu:Ma dove?
Reiji:In giardino.

Intanto, già qualcuno stava preparando tutto e fu scoperto da Subaru che si trovava a girare per il viale pensando.

Subaru:Che stai combinando?
Natsuki:Prepariamo la festa per Rita-chan!

Rispose con le luci tra le mani. Sho era piuttosto preoccupato mentre metteva i bicchieri sul tavolo. 

Subaru:Ma era ieri il suo compleanno.
Sho:Lo so. Infatti non sono stato io a preparargliela.
Subaru:Cosa? Allora chi è stato?

Da lontano si udì un rumore di passi. Un ombra si avvicinava e mentre si avvicinava i ragazzi urlavano:

Cecil:Signore? Le casse funzionano!
Tokiya:Anche qui le luci sono state messe.

Davanti a sè aveva l'organizzatore della festa. Subaru spalancò gli occhi. Non aveva mai visto tanto impegno da lui, sopratutto se si trattava di organizzare feste. Chi era? Karlheinz.

Karlheinz:Bene. Mettete un tendone che se piove almeno ci ripariamo.
Subaru:Quanta organizzazione. Tutto in rosso. Vuoi fare le cose in grande?

Notò guardando curioso il padre.

Karlheinz:E' un giorno speciale e voglio festeggiarlo come si deve.
Subaru:Se intendi il compleanno di Rita, beh...è stato ieri.
Karlheinz:Non so quanto sia nata, ma in questo giorno la portai a casa ed esigo che tutto sia perfetto.

Intanto, io ero andata in bagno per scaricare la tensione con un bel bagno caldo. L'odore del sapone e della schiuma alla fragola mi faceva rilassare terribilmente. Mi sarei anche addormentata dal relax, ma ovviamente non potevo.

Raito:Bitch-chan!!!
Rita:Raitooooooo!!!!

Urlai coprendomi con le braccia quel che potevo. Era entrato in bagno con un valsoio di gelato. Io ancora mi chiedo perchè. Perchè proprio quando mi sto rilassando e sto nel meglio viene lui e a rompermi? Perchè? Cos'ho fatto di male??

Rita:Esci subito da qui!!!
Raito:Oh..che peccato. Nascondere le tue belle forme ai miei occhi è un peccato mortale. Perchè non mostri la tua pelle ai miei occhi così desiderosi di vederti?
Rita:Raito!! Esci subito!!
Raito:E perchè mai? Ti ho portato un bel gelato.
Rita:Che me ne faccio del gelato? Non vedi che mi sto lavando??
Raito:Ma è buono.
Rita:Sai dove te lo devi mettere? Ecco! A poche parole buon intenditore. Esci!

Il vampiro si avvicinò alla vasca e vide la schiuma che mi copriva rimanendone deluso. Prese quella schiuma e me la soffiò in faccia.

Rita:Idiota! Esci!
Raito:No!

Esclamò buttandomi il gelato in testa.

Raito:Gelato alla Bitch-chan. Delizioso!
Rita:Non so perchè questa scena mi pare di averla già vista.
Raito:Che?
Rita:Usi queste stupide tattiche con tutte? Potevi risparmiartelo con me. Non funziona mica? Ci vuole ben altro con me.

Non finii neanche di parlare che si buttò nella vasca vestito com'era incominciando a leccarmi il gelato che avevo in faccia. Ero completamente nuda, col gelato addosso, tutta bagnata in una vasca, il mio momento di relax era stato rovinato e lui mi stava addosso cercandomi di ammaliare e tentarmi. Insomma, la mia pazienza ha un limite ed io stavo per scoppiare.

Rita:Che fai?
Raito:Sembra tanto che ti piaccia. Perchè non hai detto che volevi farti il bagno con me?
Rita:Veramente volevo fare altro con te.

Dissi vedendolo che si era distaccato e mi avvicinai a lui scoprendo i miei seni. Il vampiro arrossì mentre lo abbracciavo.

Raito:Oh...così ti sei decisa..
Rita:Shhh.....

Sussurrai avvicinando le mie labbra alle sue pian piano. Ormai era convinto che volevo farlo. Lui chiuse i suoi occhioni color smeraldo e la mia dolce vendetta cominciò.

Rita:BEVI!!!

Urlai buttandolo con la testa sotto all'acqua della vasca con tutta l'infamità che avevo dentro cercandolo di affogare. Mi alzai anche all'in piedi per affogarlo meglio. Il vampiro non so come si svincolò ed io scivolai nell'acqua ritrovandomelo addosso.

Raito:Dolce angelo. Volevi uccidermi? Che dolce gesto...

Disse baciandomi appassionatamente. 

Rita:Lasciami!!
Raito:Il tuo corpo è sublime. Non so perchè, ma mi ecciti parecchio.
Rita:Lasciami!!!!

Urlai sentendo le sue mani sulla mia pelle nuda. Non riuscivo a svincolarmi, finchè non riuscii a prenderlo per i capelli.

Rita:ESCI IMMEDIATAMENTE!!!!

Continuai ad urlare sbattendolo con la testa contro il muro finchè non uscì fuori accompagnato in mode soave dalla disperazione degli oggetti volanti. Tornai in camera mia contrariata. Decisi di riordinare i libri e mentre riordinavo trovai nel cassetto vicino al letto un diario. Incuriosita incominiciai a sfogliarlo. Era strano. La scrittura era la stessa della lettera dell'ammiratore segreto che avevo ricevuto all'università. Sfogliando tra quelle pagine rimasi incredula. Chi aveva scritto quel diario era tormentato. Avevano abusato di lui intimamente, prima la madre e poi la domestica Hilda. Pian piano sfogliando pagina per pagina incominciai ad intuire di chi fosse quel diario. Nelle ultime pagine c'era scritto...

Diario:"Non so cosa sia l'amore. Ho paura di provarlo. E' una sensazione strana quel che ho. Talmente strana e potente che...non credo di sopportare ancora. Odio il tipo che sta con lei.Avrei voluto stare io sul suo grembo e baciare le sue labbra all'infinito. Non so cosa sia l'amore. Non so neanche se lo provo. So solo che ogni volta che la vedo il mio cuore freddo e gelido si riscalda e sembra quasi battere ad ogni sua risata, ad ogni sua carezza, insomma...ad ogni suo piccolo gesto. Ogni contatto con lei, perverso o meno, mi fa sentire più leggero e libero. Completamente diverso da ciò che mostro. Forse la amo davvero proprio come amo il suo sangue. Odio a morte il fatto di non averle dato gli auguri ieri. Bitch-chan, perdonami. Buon compleanno, anche se in ritardo."

Leggendo quelle righe incominciai a pensare e a rimanere dubbiosa che fosse stato realmente il passato di Raito.

Rita:Ma non può essere.Non può essere il passato di Raito come non possono essere neanche i suoi sentimenti. Insomma è così....ah....non riesco neanche a decifrarlo ora.
Louis:Decifrare cosa?

Sentendo la voce di Louis dietro di me, chiusi velocemente il diario mettendolo in mezzo agli altri libri.

Rita:Oh, ciao amore. Ho trovato dei libri e volevo metterli a posto.
Louis:Guarda cos'ho portato.

Disse dandomi un pacco di cioccolatini.

Rita:No, Louis! Perchè?
Louis:So che i vampiri si sono dimenticati di farti il regalo e la torta così... volevo rimediare almeno il dolce. So che è poco ma....
Rita:Sono perfetti. Grazie.

Risposi baciandolo.

Rita:Li metto sulla scrivania così, mentre studio, li mangio poco a poco.

Aggiunsi avvicinandomi alla scrivania dove trovai, accanto al pc, un pugnale con un fazzoletto di tessuto con scritto qualcosa. Era il pugnale di Subaru. Incuriosita lo presi. C'era scritto:"Grazie per capirmi. Senza di te non saprei che fare. So che avevi perso il pugnale. Tranquilla. L'ho trovato io nella torre l'altro giorno. Accettalo come augurio di un buon compleanno. Perdonami se non te li ho fatti prima."

Louis:Cos'è?
Rita:Il pugnale di Subaru. Me l'ha restituito. Me lo regalò una volta.
Louis:Davvero?
Rita:Si, ma lo persi. Adesso l'ha trovato e me l'ha riportato. Piuttosto, che ci fai qui? Non dovevi essere a lavoro?
Louis:Si, infatti ero tornato per darti quelli e perchè ho dimenticato la piastra qui.
Rita:Sei sempre il solito.
Louis:Torno a lavoro.

Disse baciandomi e andandosene. Mi sentivo stranamente pensierosa.Mi affacciai alla finestra dove un sorriso non poteva spuntare difronte alla scena di Yuma e Shu che giocavano col pastore tedesco, Julie. Ormai la famiglia Mukami si era legata a quella Sakamaki. Tutti sembravano felici, la vita con Louis andava bene. Allora perchè mi sentivo così giù e terribilmente sola? Era strano, ma quando stavo all'università non mi sentivo affatto così. Forse perchè Kou sapeva come scherzare, o perchè chiacchierando con Karin la giornata passava. Fatto stava che pensavo e ripensavo al diario di Raito e del pugnale di Subaru. Forse perchè i loro sentimenti erano strani e mi confondevano anche a me. Chissà. Mi diressi in cucina, ma non appena aprii la porta, vidi una scena che mi sorprese e non poco. Raito e Kanato che cercava di cucinare una torta.

Raito:NO!!! Di nuovo!! Non è possibile. 
Kanato:E' bruciato tutto.
Raito:Maledizione!!

Esclamò buttando sul bancone la teiera con il dolce bruciato.

Kanato:Non ci credo.
Raito:Non c'è la farò mai.
Kanato:Vado a buttarlo fuori.

Disse prendendo il dolce e portandolo fuori. Raito sembrava deciso. Non l'avevo mai visto così determinato.

Raito:Su, via!! Raito!! Non perderti d'animo. Hai solo sbagliato la cottura. Ok....rifacciamolo per la quarta volta. Non può venirti male anche questa, no?
Rita:Hai bisogno di una mano?

Chiesi entrando in cucina. Il vampiro spalancò gli occhi non appena mi vide.

Raito:C...c...cosa?? E perchè mai?? Non ho bisogno di nessuna mano. Quella sgualdrinella di Yui ha lasciato tutto in disordine qui e....
Rita:Yui..eh? Vorrei tanto crederti.
Raito:Cosa?
Rita:Ti ho sentito. Dai, spostati! Ti faccio vedere come si fa.

Risposi mettendomi il grembiule e regolando il forno. In effetti, era normale che si bruciassero. Il forno era a 240° invece di 180°. Incominciammo a fare quel dolce e devo dire che era al quanto servizievole. Anzi...devo ammetterlo. Mi divertii a cucinarlo insieme a lui.

Rita:Ecco fatto!

Esclamai mettendo l'ultimo strato di panna sulla torta e mettendolo in frigo.

Rita:Adesso la lasciamo in frigo per qualche ora ed è pronto.

Aggiusi chiudendo il frigorifero. Mi avvicinai al bancone per ripulirlo e Raito mi venne dietro abbracciandomi.

Rita:Raito?
Raito:Bitch-chan...c'è una cosa che voglio dirti da tempo, ma non so come la prenderai.
Rita:Dimmi.
Raito:Louis...non mi piace. Ha un brutto odore.
Rita:Ma che dici? Neanche i cani hanno un fiuto così.
Raito:Cioè...quello che sto cercando di dirti è che....mi piaci. Mi piaci quando litighiamo, quando mi picchi, quando mi rimproveri, ma anche quando mi sorprendi, quando mi abbracci e mi accarezzi. Quello che sto cercando di dirti è che...io......ti amo..e...
Rita:Lo so.
Raito:Cosa?
Rita:Lo so che ami il mio sangue.
Raito:Bitch-chan!!! Fammi parlare e ascolta!
Rita:Si, ma lasciami che devo mettere tutto a posto. Non si pulisce casa da sola, non ti pare?

Dissi svincolandomi dalle sue braccia e lavando le pentole. A sguardo basso confessò i suoi sentimenti.

Raito:Stupida!
Rita:Che?
Raito:Sei una stupida!! Io non amo il tuo sangue, ma te! Secondo te perchè non ti prendo più in giro? Perchè non ti chiamo più pecorella, eh?
Rita:Raito, già sai la situazione. Mi spiace darti l'ennesima botta, ma a me piace Louis e non lo lascerò, chiaro?

Risposi mentre pulivo le pentole. 

Raito:Ok...d'accordo.

Sussurrò con un filo di voce togliendosi di dosso. Era strano. Era del tutto fuori dal suo essere. Per pensare a quello stupido, presi il valsoio ancora bollente tra le mani e non mi accorsi che non avevo il guanto. Mi scottai facendo cadere il valsoio a terra e lanciai un urlo. Raito si voltò e corse da me.

Raito:Tutto bene?
Rita:La mia solita fortuna!! Cavolo!! Mi sono scottata la mano.
Raito:Sei sempre la solita maldestra. Su, vieni che te la infascio.

Disse prendendo la mano e mettendola sotto all'acqua gelata. Sembrava protettivo. Mi portò in camera sua, dov'era il kit medico, e mi medicò dolcemente la mano.

Raito:Così dovrebbe andare.
Rita:Raito?

Accesi il bracciale e lo presi per mano dove vidi il suo passato. Era come immaginavo. Era il suo diario. Abbassai gli occhi. Sentire tutte quelle emozioni e sensazioni era sconvolgente.

Raito:Che c'è? Qualcosa non va?

Non sapevo che dire. Era incredibile ciò che provava per me. 

Raito:Rita? 

Chiese accovacciandosi di fronte a me. Lo abbracciai istintivamente.

Raito:Eh...che?
Rita:Mi spiace.....io credevo di essere l'unica ad aver tutto contro, ma tu mi batti in pieno.
Raito:Ma che dici?
Rita:Lascia stare.

Dissi alzandomi dal letto e andando in camera mia, dove presi il pugnale di Subaru e lo fissai.

Rita:Spero che almeno tu non abbia le stesse emozioni di Raito.
Raito:Bitch-chan? Che hai?

Domandò entrando in camera mia e vedendomi col pugnale di Subaru tra le mani venne verso di me e con la mia mano mise il pugnale verso il suo cuore.

Raito:Hai intenzione di uccidermi, non è vero? Beh...allora fallo! Ne sarei felice. E' l'atto d'amore più bello che ci possa essere.
Rita:Veramente....stavo per chiederlo di fallo tu. Sono talmente confusa che l'unica via d'uscita che vedo da questa situazione è la morte.

Mi voltai e posai il pugnale sulla scrivania. Il vampiro si avvicinò a me spostandomi i capelli dal collo.

Rita:Vuoi bere il mio sangue? Lo sai che non ti conviene.
Raito:Lo so.

Disse incominciando a baciarmi il collo stringendomi a se.

Rita:Raito...che fai??

Incominciò a far salire la sua mano, mentre mi baciava. Dal fianco andò a finire sul mio seno e incominciò a palparmelo. Lo spinsi via da me.

Rita:Smettila!!
Raito:Perchè mi rifiuti? La cosa è reciproca, o sbaglio?
Rita:No...io amo Louis. La cosa non è affatto reciproca.. Ok?

Non so come mi ritrovai sul letto e lui su di me che mi spogliava.

Rita:Lasciami!
Raito:Ti amo.

Mi baciò dolcemente. Lo abbracciai togliendogli la camicia di dosso.

Rita:Raito...fermati! Questa è una follia. Io sto con Louis..queste cose dovrei farle con lui non con te.

Risposi mentre mi baciava il collo e scendeva lungo i seni nudi incominciandoli a leccare.

Raito:Zitta, Bitch-chan! Lasciami fare.

Disse abbracciandomi e baciandomi, mentre abbassava la zip dei pantaloni.

Rita:Fermati!
Raito:Io ti voglio..ti desidero...sei la mia ossessione!!

Esclamò baciandomi appassionatamente sulle labbra, mentre si abbassava i pantaloni. Incominciai a sentire i brividi. Tremavo. 

Raito:Non essere così rigida. Non sentirai nulla.

Disse notando che ero tesa. Continuò a baciarmi il collo ed a leccarlo. Mi prese e mi corpì con le coperte. Sentivo il suo respiro fondersi col mio. Pian piano, sotto le coperte, sentii le mie mutandine calarsi ed ecco che come una bestia assetata di sesso incominciò a penetrarmi. Lo sentivo dentro me. 

Rita:Oh..si!! Di più!! Di più!!

Urlavo mentre spingeva. Stringevo le sue mani. Sentii improvvisamente i suoi canini affilati affondare sulla mia carne all'altezza del collo, mentre lo facevamo ed io lo stringevo forte a me per permettegli di farlo. Sentivo un fuoco dentro che si accendeva sempre di più. 

Rita:Ancora! Ancora!!

Quel contatto tra le nostre gelide carni, che a me sembravo calde, quella sua passione e voglia di farlo ardentemente, mi facevano venir voglia di possederlo proprio come mi possedeva lui. Mi sentii bagnare tutta sotto ed io guardando quegli occhi verdi sempre più luminosi incominciai ad avvertire una voglia irrefrenabile. Lo baciai freneticamente mettendomi su di lui. 

Rita:E' una pazzia...dimmi che non l'ho fatto davvero.

Sussurrai rivenendo in me.

Raito:Invece si.
Rita:Ma che sto facendo?
Raito:Stai mostrando il tuo lato vampiresco.
Rita:Raito...lo sai che non sono un vampiro, ne tanto meno voglio esserlo.
Raito:Per questo mi piaci. Devo ammettere che sei anche un bel pò passionale e vogliosa, eh?

Disse continuando a baciarmi il collo.

Rita:Ah...piantala! Io sto con Louis. Con lui avrei dovuto farlo, non con te.
Raito:Mi va bene anche essere il tuo amante. Dopotutto non desidero altro che te.
Rita:Non dirlo neanche per scherzo. Amante? Ma figurati!
Raito:Perchè?
Rita:Perchè è brutto stare con una persona solo per questo o perchè ti piace, ma già stai con un altra.
Raito:Io non trovo differenze. Dopotutto ho fatto sempre l'amante.
Rita:E non ti senti uno schifo? Io....si.
Raito:Amore...non è uno schifo. Io ti amo e tu ami me, no?
Rita:Si, ma pensare che la persona che ami appartenga ad un altro non ti fa male?
Raito:Si, ma ormai...ci ho fatto il callo. 
Rita:Che razza di risposta è?
Raito:Di la verità....tu non ami Louis. Tu ami Subaru, non è così?

Intanto, mentre Raito mi faceva queste domande assurde, io mi trovavo scendevo le scale ritrovandomi in soggorno. Com'era possibile? Semplice. Raito stava sognando. Tutto quello che è successo dall'uscita dalla mia stanza dopo aver ritrovato il pugnale e il diario fino ad ora era tutto un sogno.  Mi stavo avviando in soggiorno dove vidi Raito dormire profondamente con il libro di Melissa P. sulla faccia. Glielo tolsi.

Rita:Si è addormentato leggendolo a quanto vedo.

Dissi sorridendo e mettendo il segnalibri nel libro per poi posarlo sul tavolo. Mentre lo posavo, lo sentii lamentare e dire qualcosa che mi colpì.

Raito:Di la verità....tu non ami Louis. Tu ami Subaru, non è così?

Mi voltai di scatto. Sentivo il cuore battere all'impazzata. 

Rita:Ma....cosa...?

Mi avvicinai a lui e incominciai a squoterlo per svegliarlo. 

Rita:Sveglia!!!

Gli gridai nell'orecchio facendolo sobalzare.

Raito:Che è successo? 
Rita:Stavi sognando e ti lamentavi nel sogno.
Raito:Cosa? Ma nooooooo!!!! 

Urlò disperato con le lacrime agli occhi.

Raito:Non è possibile.
Rita:Ah..che stanchezza! Dove sono gli altri? 
Subaru:Sono in giardino.

Mi informò spuntando fuori dal nulla.

Rita:In giardino?

Chiesi uscendo fuori, mentre Subaru mi seguiva. Ad un certo punto si voltò verso il fratello e domandò:

Subaru:Vieni anche tu?
Raito:Si...solo un attimo. Devo riprendermi dal folle incubo che ho avuto.
Subaru:Ti aspettiamo fuori.

Disse chiudendo la porta. Arrivai in giardino, nella zona del viale delle rose, dove Subaru mi prese per mano.

Subaru:Dove vai?
Rita:A vedere le rose.
Subaru:Aspetta!

Esclamò prendendo un fazzoletto dalla tasca.

Subaru:Chiudi gli occhi.
Rita:Perchè?
Subaru:Fa come ti dico.

Chiusi gli occhi e mi ritrovai il fazzoletto sugli occhi come una benda. Mi prese per mano e pian piano mi fece camminare chissà dove.

Rita:Dove andiamo?
Subaru:Un momento.
Rita:Ma sono curiosa.
Subaru:Un secondo.

Disse. Improvvisamente sentii delle braccia attorno al collo come un abbraccio e qualcuno mi baciò la guancia.

Rita:Subaru??
Kou:Sono io Chèri!!
Rita:Kou?
Kanato:Non c'è solo lui.
Louis:Perchè non le togliete la benda?

Chiese ed ecco che mi tolsero il fazzoletto dagli occhi. Abbracciato a me c'era Kou. La persona che mi aveva tenuto per mano per tutto quel tempo non era Subaru come pensavo, ma Louis.

Rita:Louis...
Louis:Sei contenta amore? Sono venuto anch'io alla tua festa di compleanno.

Rivelò facendomi guardare intorno. C'erano palloncini ovunque, bevande, stereo, assaggi, praticamente di tutto. E lì, che ammivara la mia felicità, c'era Karlheinz.

Rita:Ragazzi...non dovevate.
Sho:Guarda che non siamo stati noi.
Rita:Allora chi è stato?
Ruki:Quella persona.

Disse facendomi voltare verso Karlheinz.

Karlheinz:Spero che la festa sia di tuo gradimento.
Rita:Certo. Vi ringrazio.

La festa iniziò e tra balli, musica, cibo e karaoke, ne uscirono di tutti i colori. Sentire poi Kou cantare, you found me di Kelly Clackson, era una cosa spettacolare, sopratutto se dedicata a me. E tra una canzone e l'altra arrivò il mio turno. Tutti mi guardono e mi ammiravano, mentre cantavo. Era strano. Sentivo che quelle parole rispecchiavano in qualche modo me e Louis, anche se non era così. Cosa cantai? Survive di Gabrielle. Louis mi guardò con aria stranita, ma l'unico che se ne rese realmente conto di ciò che avevo dentro me, fu Kou che appena scesi dal tavolo che loro avevano allestito come palcoscenico, mi prese per il braccio allontanandomi da lì.

Rita:Ma che fai?
Kou:L'hai cantata pensando a Louis, vero?
Rita:Ma che dici?
Kou:Lo guardavi mentre cantavi. Tu non lo ami veramente.
Rita:Anche tu con questa storia?
Kou:Dimmi la verità. Che hai?

Mi chiese guardandomi in modo strano. Abbassai lo sguardo e confessai a lui ciò che avevo dentro.

Rita:Ok...da quando ho saputo chi sono....non so neanche se lo amo davvero o no. L'altro giorno ne ho parlato con Karin. Lei pensa che sia una di quelle cose che...i vampiri provano verso l'umano con la loro predisposizione o attinenza. Che poi non ho neanche capito cosa significhi visto che non so ancora niente su di me.
Kou:Su, via! Non essere triste.
Rita:Non sono triste. Mi sento strana e stanca.
Kou:Che ne dici di mangiare un bel pezzo di torta e andare a nanna?

Sorrisi abbracciandolo e così andammo verso la torta di pan di spagna, cioccolato e panna. 

Louis:Esprimi un desiderio amore.

Disse ed io guardai i vampiri per poi guardare la torta. Soffiai su quelle 22 candeline con un unico pensiero in testa. Desiderai ardentemente che l'amore della mia vita si fosse fatto avanti e non mi avrebbe mai diviso dalla mia famiglia. Desiderai la via giusta da percorrere sia per me che per Louis. Stanca, con le gambe a pezzi e la testa che mi girava decisi di andare a dormire, ma tutto mi sarei aspettato al di fuori di ciò che accadde il giorno dopo. 

Rita:NOOOO!!!!!

Urlai disperata con le mani tra i capelli. Cos'era successo? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra Rita.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***




Capitolo 27 - La scelta.



Rita:NOOO!!!! 

Urlai disperata mettendomi le mani tra i capelli vedendo che il cellulare era caduto nel gabinetto. Lo presi con le lacrime agli occhi. Era tutto bagnato.

Rita:Ed ora? Che faccio??
Karin:Tutto bene?

Chiese stando dietro la porta del gabinetto. Uscii con quel cellulare tra le mani avvolto nella carta.

Rita:Ma non è giusto!!!
Karin:Cos'è successo?
Rita:Il mio povero cellulare!! E' caduto mentre tiravo lo scarico.
Karin:Perchè l'avevi con te?
Rita:Che domande? Ce l'avevo in tasca ed è caduto.
Karin:Dobbiamo tornare in aula.
Rita:Lo so, ma il mio povero cellulare!! E' l'unica cosa che ho per tenermi in contatto con i miei fratelli. Lì ho tutta la mia vita!!
Karin:Calmati e usciamo. Togli la batteria per prima cosa.
Rita:Già fatto.

La giornata non poteva incominciare peggio di così. Già mi sento debole, poi mi cade anche il cellulare nel water. Sfortuna peggiore di questa non poteva esserci. Dopo le lezioni andai in aula studio dove incontrai Ruki. 

Rita:Ruki!! Aiuto!!!

Urlai con le lacrime agli occhi mettendogli il cellulare sotto il naso.

Ruki:Cos'è?
Rita:Il mio cellulare!! E' tutto rovinato!! 
Ruki:Che vuoi che ci faccia io?

Chiese ridandomelo tra le mani. Kou vedendo la scena, venne dietro di me, strappandomi il cellulare da mano.

Rita:Ehi!
Kou:Ma è bagnato fradicio.
Rita:Mi è caduto nel water.
Kou:Come ha fatto a cadere lì?
Rita:Lo tenevo in tasca e mentre scaricavo è scivolato lì dentro.

Il vampiro incominciò a ridere.

Kou:Sei sempre la solita maldestra. Vedrò che posso fare.
Rita:Davvero?
Kou:Si, entro domani te lo darò. Dopo l'università devo vedermi con uno sponsor di elettronica. Vogliono farmi fare una pubblicità. Posso chiedere a loro di riparartelo.
Rita:Ti ringrazio!! Sei il miglior amico che ci sia!!

Esclamai abbracciandolo. Una volta tornata a casa abbeverai i vampiri e credo che sbagliai essendo già debole di mio. Andai a dormire e dolcemente Louis mi svegliò il giorno seguente.

Louis:Ben svegliata amore.

Disse svegliandomi dolcemente con un suo bacio.

Rita:Oh..ciao Louis.
Louis:Vado a Cartoon World. Oggi sono di turno lì.
Rita:Perchè non resti a casa?
Louis:Lo sai che ho i clienti che mi aspettano. Non posso lasciarli così.
Rita:Ok.
Louis:Tornerò appena ho finito. Promesso.

Promise baciandomi e andandosene. Mi sentivo debole e stanca. Non riuscivo a trovare la forza per alzarmi. In quel momento comparse Kou euforico.

Kou:Buongiorno bellezza! Sveglia che la notte è giovane!
Rita:Kou, non ho voglia di alzarmi.

Mormorai mettendo la testa sotto le lenzuola.

Kou:Non hai voglia? Ma noi dobbiamo andare a danza. Forza, alzati da quel letto, pigrona! Ti ho portato anche il cellulare. Te lo appoggiò qui sulla scrivania.
Rita:Va bene... due minuti e sono pronta.

Il vampiro svanì ed io cercai di alzarmi. Sentivo le gambe tremare.

Rita:Ma cos'ho oggi? Forza, Rita! Andiamo! Non puoi deludere i vampiri. Ah...se solo Sho fosse qui....

Sho era andato con gli Starish in tour e ogni giorno tornava solo per accompagnare Louis nel suo mondo. Sicuramente se non fosse in giro e mi fosse stato vicino, mi sentirei in forze per affrontare la giornata. Chissà...dopo un pò fui pronta e scesi giù. Andai a danza, all'uni e tornai per mangiare qualcosa. Mi sentivo debole e affaticata.Respiravo a malapena. Pensai che un buon pranzo mi avrebbe aiutato e non poco. Mentre cucinavo Raito mi venne dietro abbracciandomi.

Rita:Raito....lasciami. Ho la teglia bollente in mano.
Raito:Lasciala sul bancone allora.

Disse facendomi posare la teglia con la lasagna sul bancone.

Rita:Che vuoi? Fare il pervertito? Oggi non sono in vena.
Raito:Veramente volevo bere un pò.
Rita:Raito, no! Io...
Raito:Si, lo so. Bisogna bere tutti insieme. Bevo solo un pò e poi continuo dopo, ok?
Rita:No, Raito! Non sono nelle cond...

Non feci in tempo a fermarlo che mi morse incominciando a bere il mio sangue. Cercavo di porre resistenza.

Rita:Raito...no...io non....

Mentre beveva il mio sangue mi sentivo girare tutto intorno, la vista si incominciava ad annebbiare così abbassai la testa. Lasciò la presa ed io mi appoggiai al bancone.

Raito:Che stavi dicendo Bitch-chan?
Rita:Niente...io....
Raito:Bene, allora ti lascio alle tue cose.

Disse andandosene. Avevo la vista offuscata, sudavo ed avevo freddo allo stesso tempo, le gambe si reggevano astento e in quel momento pensai che forse era la fame.Presi la teglia che era sul bancone per portarlo nel forno, ma non fu una buona idea. Non appena feci due passi mi sentii mancare, cadendo perdendo i sensi. Il rumore della teglia fece correre i vampiri che incominciarono ad allarmarsi vedendomi svenuta. Al mio risveglio vidi una sacca di sangue attaccata all'aflebo. Ero in ospedale e accanto a me c'erano Shu e Kanato.

Shu:Ti sei svegliata, finalmente.
Rita:Cos'è successo?
Kanato:Sei svenuta...

Disse guardandomi con un aria strana.

***

Il rumore della mia caduta fece solbalzare i vampiri che corsero e vedendomi a terra incominciarono ad allarmarsi.

Raito:Bitch-chan!
Yui:Rita, svegliati!
Reiji:Ha il battito cardiaco quasi assente. Cos'è successo?

Chiese controllandomi il polso.

Subaru:Chissenefrega! Portiamola in ospedale!

Urlò Subaru prendendomi in braccio e portandomi al pronto soccorso insieme ai vampiri. Lì scoprirono cosa mi era successo.

Dottore:Ha una forte anemia.
Reiji:Impossibile. Le davamo sempre del concentrato di mirtillo.
Dottore:Il concentrato non è per lei.
Shu:Che significa?
Kanato:Già, noi l'abbiamo accudita come una di noi quella conserva!
Dottore:Conserva?Ma voi siete da denunciare. Ecco perchè ha poco sangue in circolo. Siete stati voi a toglierle il sangue.
Ayato:Di che sta parlando?
Dottore:Di che parlo? Parlo del fatto che a furia di bere il suo sangue stavate per uccidere una persona. 
Raito:Quindi? Cosa bisogna fare?
Dottore:Abbiamo bisogno di un aflebo di sangue vampiresco, me lo date voi o la lasciamo morire come fosse una bestia?
Reiji:Ma per chi ci ha preso?
Dottore:Se non gliela procuriamo subito, morirà nel giro di 24 ore.

Raito, sentendosi in colpa, con sguardo basso decise di farsi avanti.

Raito:Che tipo di sangue serve?
Dottore:AB o O.
Raito:Ok, allora prendete il mio. Sono di tipo O.
Dottore:Ok, vi preparo subito  degli zuccheri  per la trasfusione.

Disse andandosene alterato.

Ayato:Raito? Perchè ti sei fatto avanti? Potevamo andare benissimamente qualcun altro di noi.
Raito:Lo so, ma ho bevuto il suo sangue prima che svenisse.
Reiji:Cosa?
Shu:Ma lo sai che lei non vuole che si beva al di fuori della famiglia.
Raito:Lo so. Ha cercato di dirmi qualcosa, forse era che non si sentisse bene, ma non l'ho ascoltata.
Shu:Non sentirti in colpa. Posso darglielo benissimamente anch'io avendo il suo stesso tipo di sangue.
Raito:Ah...non ci provare! Io ho fatto il danno ed io rimedio. Ci vediamo dopo.

Rispose seguendo il dottore in una stanza mentre da lontano venivano i Mukami.

Kou:Dov'è?
Kanato:In sala rianimazione.
Yuma:Si dimetterà?
Shu:Lo spero. 
Ayato:Eppure non capisco...perchè il dottore si è comportato così?
Reiji:Non ci pensiamo. Se è qualcosa di serio lo scopriremo presto.

Intanto, Raito stava facendo la trasfusione.

Dottore:E' una fortuna che tu abbia tutto questo sangue.
Raito:Non è una fortuna. Era il suo.
Dottore:Allora sei stato tu a prosciugarla del suo sangue!
Raito:Per favore. Già mi sento in colpa che l'ho fatta finire in ospedale, non mettiamo il dito nella piaga. E poi non capisco perchè vi allarmate così. Dopotutto è umano. Dovreste sapere che queste cose tra vampiro e umano succedono.
Dottore:Umano? Oh...siete completamente fuori strada!

Disse togliendogli la siringa dal braccio e mettendogli davanti una busta di zuccheri. Dopodichè concluse la frase informandolo di ciò che ero veramente.

Dottore:Lei è un vampiro, non un umano!
Raito:Un vampiro?
Dottore:Si, è una vampira.
Raito:Cosa? Ma lei puzza d'umana!
Dottore:Su quello stiamo facendo degli accertamenti. Non appena saranno conclusi, vi daremo i risultati.

In quel momento Raito realizzò il motivo dei miei comportamenti strani e del fatto che non ero mai scappata da quella villa, cosa che chiunque umano avrebbe fatto. Il dottore uscì fuori per portarmi la sacca di sangue e Raito rimase lì a pensare.

Raito:Allora Subaru aveva ragione. Lei è...diversa....perchè è....
Ayato:Cos'è quella faccia?

Chiese Ayato entrando con i fratelli che ancora non avevano capito ciò che era successo.

Reiji:Eppure ancora non ho capito da quanto in qua la legge vieta e denuncia chi uccide un umano bevendolo?
Raito:E' quello il punto. Lei non è un umana.
Yui:Lo sappiamo, ma i medici non credo lo abbiano scoperto.
Raito:I medici ne sanno più di noi.
Shu:Che intendi dire?
Kanato:Cos'è quella faccia scossa? Neanche avessi scoperto qualcosa di incredibile.
Raito:Lei non è ciò che pensavamo che fosse.
Reiji:Cosa?
Ayato:Allora cos'è?

Raito alzò la testa verso i fratelli e rivelò chi fossi realmente facendoli rimanere senza parole.

Raito:E' un vampiro.
Tutti:Cosa?
Kanato:Ma noi...
Subaru:Il suo odore è umano.
Raito:Hanno detto che faranno degli accertamenti per vedere da cosa dipende.
Yui:Ma allora perchè ci hanno detto che lei era...?
Ayato:Non lo so.
Kou:L'ha saputo anche lei da poco.

Interruppe entrando in camera insieme ai fratelli.

Raito:Cosa? Tu lo sapevi?
Kou:Avevo promesso di non dirlo, per questo non ne ho parlato prima. Non so perchè l'abbia tenuto nascosto, ma ha detto che erano cose personali.
Subaru:Cose personali?
Kou:Si, ma per quello che ne so, l'ha saputo il giorno dopo Halloween.
Shu:Quindi da un mesetto, più o meno.

I vampiri si guardarono in faccia e Subaru dubbioso chiese:

Subaru:Che si fa?
Reiji:Che vuoi che si faccia? Io non ne ho idea.
Ruki:Io ne avrei una.

Disse avvicinandosi ai vampiri con le mani nelle tasche.

Ruki:Fingete di non sapere niente.
Subaru:Ma come si fa? E' impossibile!
Kou:Se siete preoccupati per il sangue, state tranquilli. Già glielo stavo per procurare io.
Kanato:Quando l'hai saputo?
Kou:L'altro giorno a scuola. Ha perso dei libri e quando li andai a prendere vidi che erano tutti libri riguardanti il vampirismo, vampiri compresi.
Raito:Voleva saperne di più su di se, allora.
Azusa:E' una ragazza con la testa sulle spalle. 
Reiji:E se la raggirassimo chiedendoglielo?
Kou:C'ho provato. E' un ottima vampira. Riesce a girarti le bugie in verità con poco. Per esempio: se gli chiedi se è un vampiro, lei ti risponderà sicuramente come avrebbe risposto a me, cioè "mi hai mai visto bere sangue?" Il che darebbe una verità visto che ti forma una domanda e non l'abbiamo mai vista bere.
Ayato:E' capace di imbrogliare?
Azusa:No, imbrogliare. Ma parlare. Riesce a dire tante di quelle verità senza dirti ciò che vuoi sapere realmente, ma ti fa intendere cose non vere. Non so come faccia, è come se fosse una doppiogiochista nata.
Kanato:E' una tattica vampirica. Anche mia madre la teneva. Riusciva a ferirti con una sola parola o ad ammaliarti con poco.
Ruki:L'unica soluzione è fingere di non sapere niente. 

I vampiri si guardarono in faccia ed attuarono ciò che avevano deciso di fare, fingere di non sapere ciò che fossi realmente.


***

Rita:Devo aver avuto un calo di pressione.

Dissi alzando il busto e toccandomi la testa. Aveva un gran mal di testa che potevo vedere le stelle dal dolore.

Kanato:Anemia.
Rita:Cosa?
Kanato:Hai avuto una forte crisi anemica.
Rita:Avrò scordato di bermi il concentrato di mirtillo. Mi spiace.
Shu:Tranquilla.L'importante è che stai bene.

In quel momento entrò Subaru con Kou che vedendomi nel letto, Kou corse verso di me abbracciandomi.

Kou:Chèri!! Stai bene per fortuna!
Rita:Si, sto bene. 
Kou:Questi sono per te!

Esclamò tendendomi un mazzo di rose rosse.

Rita:Grazie, sono bellissime.
Kou:Sapevo che ti sarebbero piaciute.
Subaru:Come ti senti?
Rita:Ancora un pò scossa, ma molto meglio.
Raito:Perchè non l'avevi detto?
Rita:Detto cosa?

I fratelli incominciarono a guardare storto Raito che sembrava contrariato. Due minuti dopo entrò Louis.

Louis:Tesoro. Come stai?
Rita:Amore.

Dissi abbracciandolo. I vampiri uscirono dalla stanza lasciandoci soli per chissà quale motivo. Louis mi prese la mano.

Louis:Guarda come ti hanno conciata.
Rita:Amore, sto bene.E' tutto ok.
Louis:Tutt'ok? Sei così... bianca e fredda. Hai una sacca di sangue come rigenerante e tu dici che va bene?
Rita:Louis, posso spiegarti..io...
Louis:Facciamo una pazzia. Andiamocene via di qui.

Propose facendomi spalancare gli occhi. Volevo dirgli la verità su di me, ma quelle parole mi sorpresero a tal punto che incominciai ad avere paura. 

Rita:Cosa?
Louis:Andiamo via da loro prima che ti bevano per intera.
Rita:Louis...è tutto ok. E' stato solo un calo di pressione.
Louis:Il calo di pressione non ti riduce così. E anche se fosse non sopporto vederti in questo stato.
Rita:Cosa vuoi fare?
Louis:Vieni con me a Cartoon World. Ci compreremo una casa, vivremo insieme come volevamo, senza rompiscatole che ci interropono ogni secondo o delle sanguisughe che ti riducono così.

Rispose con le lacrime agli occhi. Tremava. Si vedeva lontano un miglio che era impaurito. Sembrava così fragile e dolce. Lo abbracciai.

Rita:Oh...Louis...
Louis:Verrai con me, non è vero?
Rita:Ti seguirò ovunque andrai.

Dissi sorridendo e guardandolo negli occhi. Incominciai a piangere anch'io. Mi sentivo strana. Come delle fitte al cuore. Tremavo. Non capivo cos'avevo, ma sapevo che probabilmente era la stessa emozione che provava lui. Paura, ma non ne capivo il motivo. Intanto, mentre stavamo facendo questa amorevole discussione, Raito ebbe un paio di ramanzine.

Reiji:Ma sei impazzito?
Subaru:Non puoi dire una cosa del genere.
Ayato:Lei non sa niente e non deve sapere niente che noi sappiamo tutto.
Raito:Ma perchè?
Yui:Il perchè lo scopriremo dopo che ce lo dirà, non credi?
Kanato:Non lo so, ma lasciarla da sola con Louis mi preoccupa.

Kou, contrariato, aprì la porta violentemente trovandoci mano nella mano.

Louis:Allora è deciso.
Rita:Si.
Louis:Ok, ci vediamo a casa.

Disse allontanandosi da me. Kou lo guardava storto mentre Louis usciva. Si avvicinò a me con le mani nelle tasche.

Kou:Che ha detto?
Rita:Niente di che.
Kou:Bugiarda. C'è qualcosa che ti fa male e non poco. Che hai?
Rita:Sai quanto mi dimetteranno?
Kou:Tra un pò. Il tempo che finisce la sacca. Perchè?
Rita:Abbracciami!

Esclamai abbracciandolo con le lacrime agli occhi.

Kou:Ehi, ma....che hai? 
Rita:Louis.....mi ha chiesto di seguirlo. Sei il mio miglior amico. Vorrei tanto portarti con me, ma non posso.
Kou:Ehi! Guardami e parla con calma. In che senso non puoi?

Chiese staccandosi da me e prendendomi la mano.

Rita:Ti voglio bene, Kou. Ti voglio realmente bene. Ricordatelo quando non sarò più con te, che sei e sarai sempre il mio miglior amico.
Kou:In che senso? Mica devi morire?
Rita:No. Louis mi ha chiesto di seguirlo ed io credo che... la strada mia e vostra si dividerà qui.
Kou:Tu....non puoi andartene!
Rita:Invece si che posso. Io lo amo.
Kou:Se lo amassi non avresti mai cantato quella canzone alla tua festa. Lo vedo dentro di te. Tu non ami lui. Ami la sua fragilità e i suoi modi. Tu hai una predisposizione e un attinenza alla fragilità. Per questo lo ami, ma non per quello che è.
Rita:Sarà, ma devo andare con lui. Vorrei che tu non lo dicessi agli altri. Ti ringrazio che hai mantenuto il segreto del mio essere vampira.

Così,dopo quello che era successo, avevo deciso di andarmene con Louis definitivamente su Cartoon World. Poco dopo essere uscita dall'ospedale, mi ritrovai a fare le valigie e, mentre le facevo, comparve Raito che incominciò a fare domande.

Raito:Bitch-chan? Fai le valigie?
Rita:Si, ho deciso di andare.
Raito:Andare dove?
Rita:Con Louis.
Raito:NO!

Urlò prendendomi il braccio facendomi cadere i panni che avevo tra le mani.

Raito:Tu non vai da nessuna parte!
Rita:Invece ci vado.

Risposi decisa mettendo i panni che erano caduti nella borsa e chiudendo la valigia.

Raito:Vai anche se stai male? Cioè... ti sei appena dimessa dall'ospedale. Non puoi andartene!
Rita:E' stato bello finchè è durato, ma io devo seguire la mia strada e andare con Louis.

Dissi prendendo la valigia e chiudendo la porta di camera mia alle mie spalle. In quel momento Raito incominciò a pensare a tutto quello che avevamo passato insieme e con forza e coraggio prese la decisione aprendo quella porta e cercando di fermarmi.

Raito:No! Aspetta!! 

Ormai era troppo tardi. Ero già andata con Louis.

Raito:No...non può essere.....

Sussurrò mentre una lacrima scendeva sul suo viso. Kou aveva fatto la spia. Molto probabilmente voleva che non andassi con Louis. I vampiri sentendo Raito urlare corsero fuori dove capirono ciò che era successo. Raito continuava a fissare la porta come uno stupido, mentre gli altri presero le redini in mano smuovendolo.

Subaru:Io non l'accetto.
Kanato:Neanche io!
Shu:Andiamo a cercarla!

Esclamò Shu correndo fuori insieme agli altri vampiri. Intanto, io ero arrivata al bus di Sho che era fermo ad aspettarmi.

Sho:Cos'hai?
Louis:Amore? Sei triste?

Sentivo dentro di me che qualcosa non andava. In tutto il tragitto non avevo fatto altro che pensare ai vampiri. Pensavo al bacio dato a Subaru, i dolci con Kanato, i thè presi con Reiji, le giornate passate con Kou e gli altri. Avevo pensato addirittara a quello stupido di Raito che continuava a chiamarmi Bitch-chan. Avevo una voglia matta di piangere. Pensavo e ripensavo alle parole di Kou, ma non sapevo se era vero o no. Sapevo solo che stavo scoppiando dentro.

Rita:Sho....va dentro. Devo discutere con Louis di una cosa.
Sho:Ok, se proprio ci tieni.

Rispose entrando dentro e lasciandoci soli.

Louis:Qualcosa non va?
Rita:E' da un pò che ci penso. Io...cioè....credo di aver confuso.
Louis:Non ti seguo.
Rita:I vampiri mi chiedevano sempre se ti amavo ed io rispondevo sempre di si nonostante loro dicessero che ti ammiravo.
Louis:Questo che centra?
Rita:Centra, perchè se ami qualcuno non hai il coraggio di dirgli addio e....non riesco ad andarmene ora, ma se dovessi rinunciare tra te e loro...rinuncerei te. Quindi penso di volerti bene, che mi piaci e mi piace il tuo modo di fare, ma non credo di amarti.
Louis:Capisco ciò che vuoi dire.

Rispose abbaassando lo sguardo.

Rita:Mi spiace....lo so che ti ho ferito....non sai quanto sono addolorata.
Louis:No, tu non mi hai ferito. 

Disse appoggiandomi le mani sulle spalle e guardandomi negli occhi.

Louis:Tu mi riempi di orgoglio perchè ami creature orribili e questo fa di te la persona più dolce e sensibile che ci sia, ma anche abbastanza forte da non abbandonarli davanti alle difficoltà. Ti hanno conciato in fin di vita e tu continui a stargli dietro. Non immagini quanto ti ammiri in questo momento e quanto vorrei essere uno di loro, ma sono io. E non posso cambiare mica?
Rita:Quindi...capisci il perchè voglio stare qui?
Louis:Certo che lo capisco. Ti ringrazio di avermelo detto e di non aver affogato tutto in te. Amici?

Chiese spostandosi e tendendomi la mano in segno di pace.

Rita:Certo, amici.

Risposi prendendogli la mano che mi tendeva sorridendo.

Louis:Che aspetti? Torna da loro. Raito e Subaru ti starà aspettando.
Rita:Raito e Subaru?
Louis:Credi che non me ne sia accorto? Tra di voi si vede che c'è una certa sintonia. 
Rita:Cosa?
Louis:Non perderti in chiacchiere e....va da loro.
Rita:Grazie, Louis.

Dissi abbracciandolo e baciandolo per l'ultima volta, dopodichè corsi da loro. Sentivo di aver fatto la scelta giusta, ma mi feriva veder triste Louis. Mentre correvo incominciò a piovere. La pioggia mi fermò dove alzai il cappuccio della felpa e mi incamminai verso la villa a passo lento. Mi sentivo triste per aver deluso Louis, ma era una cosa inevitabile. Continuavo a camminare con volto basso, e a pensare ciò che era appena successo, quando davanti a me vidi disperato Raito che mi cercava.

Rita:Raito....

Sussurrai con un filo di voce fermandomi. Lui si voltò verso di me, come se avesse sentito il mio mormorio.

Raito:Rita...non può essere...

Mormorò voltandosi verso di me e con le lacrime agli occhi incominciò a correre.

Raito:RITA!!!

Urlò correndo verso di me seguito dai fratelli che erano dietro di lui. Si buttò su di me abbracciandomi e piangendo.

Raito:Cattiva, Bitch-chan! Perchè te ne sei andata? 

Avvolsi le mie mani su di lui ricambiando l'abbraccio.

Rita:E' tutto apposto.
Kanato:Dov'è Louis?
Ayato:Già, non lo vedo.
Rita:L'ho...l'ho lasciato.
Subaru:Cosa?
Raito:Tu hai fatto cosa?

Chiese guardandomi come se avessi fatto qualcosa di strano.

Shu:In che senso l'hai lasciato?
Rita:Diciamo che dovevo scegliere tra voi e lui... al momento della partenza ho capito che continuare a viaggiare e stare senza di voi non era lo stesso.
Reiji:Oh...ma noi ti avremo seguita.
Rita:Lo so, ma... tutta quella maratona che abbiamo fatto andando avanti e indietro...non la voglio fare più.
Kanato:Principessa mia.

Disse abbracciandomi con le lacrime agli occhi, Raito lo scaraventò per aria.

Raito:Giù le zampe!
Kanato:Ehi! Voglio un abbraccio anch'io!
Rita:Beh...qui c'è spazio per tutti. Che ne dite di un bell'abbraccio di gruppo?

Chiesi, tutti eravamo felici e ci abbracciammo davanti alla nuova giornata che ci attendeva.

Kou:Chèri!!!!!!

Urlò con le lacrime agli occhi prendendomi in braccio.

Kou:Sei un infame!! Questo non lo dovevi fare!!!
Subaru:Ok, puoi mollare la presa ora.
Kou:Sei stata molto cattiva! Mi hai fatto prendere un colpo.
Rita:Tranquillo. Adesso non me ne andrò più!!
Kou:Promettilo!

Ordinò mettendomi a terra.A quel punto presi i suoi mignoli.

Rita:Promesso!

Si buttò su di me abbracciandomi.

Kou:Chèri! Già stavo pensando a come fare senza di te con gli esami.. sarebbe stato un incubo.
Rita:Oh..certo. Tu pensi agli esami non a me.
Kou:Chèri!!!
Raito:Adesso è troppo!!!

Urlò Raito prendendo Kou per la giaccia e buttandolo fuori la villa chiudendolo fuori.

Kou:Fatemi entrare!!!
Raito:Oh...certo! Aspetta e spera!

Esclamò standosene appoggiato alla porta. Tutto era tornato alla normalità, ma allora....perchè mi sentito stranamente vuota? Guardai Subaru. Sembrava strano, quasi compiaciuto di ciò che era successo. Forse....mi evitava per causa di Louis? O c'era qualche altra cosa sotto di più grande? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra Rita.









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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 28 - Alla scoperta del vampiro in me.

La mia bellissima storia con Louis era giunta al termine e come se non bastasse mi sentivo distrutta. E' vero che l'ho lasciato io, ma non avevo scelta. Se voleva farmi allontanare dai vampiri allora era meglio andarsene, non credete? Kou si avvicinò mettendomi la mano sulla spalla.

Kou:Vedi a quello?

Chiese indicandomi Hanabusa, il ragazzo che aveva preso in giro Kanato l'altro giorno. Eravamo in discoteca. Mi aveva portato lì perchè aveva deciso finalmente di trasformarmi in un vampiro completo e per farlo doveva controllare il mio livello di vampirismo. Inoltre riteneva che era un buon modo per distrarmi da ciò che era successo con Louis.

Kou:Ammalialo!
Rita:Che?
Kou:Fammi vedere la vampira che sei!

Esclamò sorridendo maliziosamente spingendomi. Mi feci anima e coraggio, non essendo la tipa che va vicino ai ragazzi e fa la smorfiosa. Ero al quanto nervosa, tanto che il vampiro mi invitò a ballare. Il risultato? Gli ho calpestato i piedi e quello mi urlò "troia!". Mi avvicinai a lui chiedendogli scusa e lui mi offrì un drink. Non avevo mai bevuto e non avevo ancora intenzione di farlo, così parlai un pò con lui, ma voleva andare al sodo. Tentò di baciarmi ed io, alzandomi di scatto dalla sedia, scappai via dal locale. Il giorno seguente Kou venne da me. Uscimmo a fare una passeggiata. In tutto questo lui ancora se la rideva per il giorno prima.

Kou:Devo dire che il tuo livello di vampirismo è basso.
Rita:Basso quanto?
Kou:Mooooooolto basso.La cosa che straordinaria ieri fu la tua fuga.

Disse mentre prendevamo un gelato.

Rita:Che avrei dovuto fare? Farmi baciare?
Kou:Sei un vampiro di sangue, ma.....di comportamento, modo, carattere e portamento zero! Fattelo dire, l'avvicinamento faceva schifo e ciò nonostante sei riuscita a farti offrire un drink non so come, ma...lo scatto di esserti alzata invece di ammaliarlo e sedurlo era completamente fuori luogo.

Mi fece notare incominciando a ridersela.

Rita:Sisi...ridi ridi te. La mamma ha fatto gli gnocchi.
Kou:Che?

Chiese non capendo la frase.

Rita:E' un proverbio che si dice da me. Come si dice anche ride bene chi ride ultimo.
Kou:Questo la sapevo, ma poi di dove sei tu? Non sei giapponese,al 100%, giusto?
Rita:Possiamo dire italo-giapponese visto che so l'italiano una bellezza.
Kou:Hai vissuto lì in tutto questo tempo?
Rita:Eh....diciamo di si ed era meglio che non ci vivevo. Credimi, ho visto cose che non immagini neanche.

Il vampiro scoppiò a ridere peggio di prima, ma stavolta era per la mia goffaggine. Mentre mangiavo il gelato mi finì il naso dentro e nel toglierlo me lo spalmai in faccia. Che figuraccia.

Rita:Se, ridi ancora tu. Sono cose che succedono.
Kou:Non rido per questo, ma per il gelato.
Rita:Maledetta cioccolata! C'è l'ho ancora?
Kou:Si, c'è l'hai....

Il vampiro si bloccò scoppiando a ridere di nuovo vedendo che io non riuscivo a capire dov'era.

Kou:Aspetta! Te la tolgo io.

Disse avvicinandosi a me e leccandomi l'angolo delle labbra. Arrossii e abbassai lo sguardo.

Kou:Che hai?
Rita:Niente, devo andare!

Esclamai alzandomi di scatto.

Kou:Ma come? Già vai?
Rita:Si...è...che....devo aiutare Raito.

Risposi allontanandomi. Il vampiro incominciò a ridere.

Kou:Wow...è la prima volta che ti vedo mentire. Che succede? Ho fatto qualcosa che non va?

Chiese alzandosi dalla panchina e venendomi vicino vedendo che mi ero fermata.

Rita:No...è che....sono io.
Kou:Ho capito il tuo problema. Non ti fidi delle persone. Non è così?
Rita:Non è che non mi fido. 
Kou:Non avrai percaso paura? 

Risi ironicamente cercando di sdrammatizzare.Kou aveva capito tutta la situazione in un solo sguardo. Volevo dirglielo, ma sapevo che lui mi avrebbe preso in giro. Avevo paura anche se non lo davo a vedere. Volevo che lui lo sapesse essendo il mio migliore amico, ma come al solito mi frenava il giudizio altrui, ma cercai in qualche modo di farglielo capire.

Rita:Sono molto strana io. Amo amare e l'amore in generale, ma....appena vedo che qualcuno mi sta più vicino del solito....incomincio ad avere paura e a non fidarmi.
Kou:Oh...stupendo. La mia migliore amica ha la mia stessa paura. 

Mi venne vicino e mi prese le mani guardandomi teneramente negli occhi.

Kou:Ehi... tranquilla. Ti capisco perfettamente. Hai paura del giudizio delle persone, delle prese in giro e delle loro reazioni. Non è così? Dopo quello che hai passato mi sarei meravigliato se fosse stato il contrario.
Rita:Non fraintendermi. Io voglio cambiare, voglio fidarmi, voglio essere diversa da quello che sono.
Kou:Non fidarsi è una cosa buona. Non ti dico di fidarti, ma di guardare dentro le persone.
Rita:Per te è facile. Hai l'occhio che te lo permette.
Kou:Peccato che non funziona con tutte. 
Rita:Come non funziona?

Mi guardò negli occhi con uno sguardo strano quasi estasiato e intenerito allo stesso tempo. Mi sorrise e mi rivelò:

Kou:Per esempio, con te non va....non riesco a vederti dentro. Non so come sono riuscito a vedere che mentissi. Sei l'unica che sfugge al mio occhio e quindi cerco di vedere i tuoi comportamenti. Ma certe volte sono indecifrabili anche quelli.
Rita:Lo so. Sono strana.
Kou:Per questo mi piaci.
Rita:Che?

Il vampiro arrossì e abbassò lo sguardo.

Kou:Cioè...mi piaci come amica.
Rita:Cos'è questo rossore in volto?
Kou:Ma che dici? Non sono rosso!
Rita:Davvero?
Kou:D'accordo! L'hai voluto tu!

Disse sorridendomi e prendendomi in braccio.

Rita:Lasciami!!
Kou:Non temere, Chèri. Insieme batteremo tutto e tutti.
Rita:Cosa?
Kou:Se hai bisogno di vedere dentro qualcuno, basta che me lo chiedi.
Rita:Ma mica ci sarai sempre?
Kou:Perchè mai non dovrei esserci?

Chiese facendomi sorridere. Lo abbracciai forte a me mentre ero in braccio a lui.

Rita:Sei molto dolce, ma non credo ai sempre. Dovresti saperlo.
Kou:Lo so. Per questo inizia l'operazione preparazione vampiro.
Rita:Che?
Kou:Vieni! Facciamoci un giro.

Disse mettendomi a terra e prendendomi per mano. Così incominciò tutta una serie di percorsi di Kou. Ero in camera sua nell'università quando incominciammo l'addestramento.

Kou:Dobbiamo lavorare sul carattere e sul portamento per modificare i modi e il comportamento. Dovrò osservarti 24 ore su 24 quindi preferirei che nei giorni lavorativi tu stia all'università così io aiuto te e tu aiuti me come accordato. Divideremo la stessa stanza così potrò controllare ogni tuo movimento modificando tutto nei minimi dettagli e trasformandoti in una vampira completa.
Rita:Come? Dovremo dividere la stessa stanza?
Kou:Non pensare a male. Se devo aiutarti lo voglio fare bene come esigo lo stesso comportamento mio lo adotti tu per aiutarmi con gli esami.
Rita:D'accordo.
Kou:Ok. Prima lezione di portamento. Un vampiro che si rispetti ha sensualità, carisma, vita notturna, sa ragirare a proprio piacimento chi vuole che sia vampiro o no, ma per farlo hai bisogno di una base di conoscenza vampirica. Per questo Karin sarà felice di aiutarti.
Rita:Come? Pensavo mi aiutassi da solo.
Kou:Non posso fare tutto io mia cara. Poi adesso ho un servizio fotografico. Quindi lei sarà felicissima di aiutarti. Quando torno voglio sapere ciò che hai appreso e lo mettiamo in atto col comportamento. Ok?
Rita:Ok.

Risposi vedendolo uscire. Entrò Karin e incominciammo a studiare la cultura vampirica. Certo che i vampiri erano davvero strani, proprio come lo ero anch'io. Così imparai le regole generali....

REGOLE GENERALI CHE DISTINGUONO UN VAMPIRO:
-Un vampiro non sa nuotare,avverte il freddo più intensamente degli umani, odia l'aglio per il suo odore sgradevole e forte proprio come altri odori forti e penetranti. Ama la luce del sole, ma non può stare a lungo a contatto con esso.
-La maggior parte dei vampiri ha un credo completamente diverso dagli umani, tant'è che si ritengono atei e per questo non entrano nelle chiese o nei luoghi sacri, ma il sacro e le croci non hanno alcun effetto su di loro.
-Un vampiro si può distinguere a seconda del tipo di vampiro e del genere in cui attinente a mordere.
-LE ATTINENZE e le PREDISPOSIZIONI: Ci sono vampiri legati: allo stress, malinconia, infelicità, tristezza, confusione, perversione, dolore, paura, rabbia, arroganza, ingenuità, fragilità, disagio, odio, imbarazzo, malessere psichico e fisico; 
Molto raramente e solo alcune speci di vampiro hanno le attinenze di mordere persone legate: alla felicità, all'egocentrismo e all'amore.
-Un vampiro può distinguersi anche per la sua razza:Dominante, Produttore e Principesco come anche dal sesso maschile e femminile. Di solito le vittime preferite dai maschi sono le femmine con il loro attributo a mordere (cioè attinenza) e viceversa.Inoltre esistono anche le categorie che distinguono un vampiro e vanno dal livello A al livello D. C'è anche quello E, ma un vampiro entrato in quella categoria deve essere eliminato.
-Un vampiro prima di bere crea la sua condizione per la sua attinenza al mordere, ma se quella condizione non c'è avrà un accumulo di ormoni tale da esplodere e debbellarli in qualche modo, molte volte tramite sesso.

Leggendo tutte quelle cose incominciai a pensare.

Karin:Che hai?
Rita:Un vampiro può innamorarsi di un umano?
Karin:Certo. E' successo alla maggior parte dei vampiri che vedendo l'umano nella sua attinenza sono attratti.
Rita:Quale sarebbe la mia attinenza?
Karin:Non saprei. Di solito è quando si è tentati a mordere o attratti da qualcosa che non si riesce a spiegare.
Rita:Non so perchè, ma la vedo più dura del prevvisto.
Karin:Hai mai bevuto?
Rita:Si, perchè me lo chiedi?
Karin:Di solito un vampiro crea la sua condizione. Come hai bevuto?
Rita:Da una tazza.
Karin:Come? Non bevi dal corpo?
Rita:Non credo sia possibile. 

In quel momento rientrava Kou.

Karin:Perchè?
Rita:Ho un canino spezzato e non mi permette di bere.
Karin:Allora hai tentato di bere.
Rita:Si, ma senza risultato.
Karin:Posso vedere?

Chiese curiosa. Si avvicinò anche Kou per vedere e ne rimase scioccato.

Kou:Cavolo. Hai un bel guaio.
Rita:Tu dici?
Kou:Il canino non ha la punta e non ti permetterà mai di bere. Almeno che non trovi un modo per bere con un solo canino.
Karin:Ma è impossibile.
Kou:Dovremo farle fare una visita. Comunque ho appena finito di lavorare. Puoi lasciare le redini anche a me.
Karin:Come vuoi.

Disse uscendo dalla stanza. Kou incominciò a guardarmi dalla testa ai piedi.

Kou:Vestiario. Non ci siamo affatto. Servono dei tacchi alti a spillo e non medi con la para.
Rita:Vuoi uccidermi? Hai visto cos'ho combinato ad Halloween.
Kou:Si, ma un vampiro deve imparare a stare da vampiro.
Rita:Ho capito. Spostiamoci in camera mia così vedo un pò che tacchi ho.

Risposi prendendo i libri e tornando in camera mia con lui.

Kou:Portamento diritto, sicuro e sguardo deciso.
Rita:Come la fai facile.
Kou:Un vampiro riesce ad esserlo naturalmente in ogni situazione.
Rita:Ogni situazione?
Kou:Si, anche quando balli. Ricorda sempre di stare diritta con la schiena, mento in fuori ed essere sensuale. 
Rita:Uh..mamma! La vedo dura.
Kou:Dura? Guarda che non ho ancora finito. La lezione di portamento è collegata a quella del carattere quindi quando cammini devi essere decisa e smorfiosa. Una vera snob egocentrica per attrarre l'attenzione. Quindi lavoriamo su entrambe.
Rita:Aiutoooo!!!

Urlai piangendo disperata.La lezione era più dura del prevvisto.Mi facevano male i piedi e per fare una pausa decisi di aiutare Kou con i compiti, così decisi di andare verso il giardino a prendere un pò d'aria.

Karin:Rita!!

Mi voltai nei corridoi dove vidi Karin e mi trascinò fuori in giardino. Intanto, mentre io affrontavo il mio dolore, perchè non bastava il dolore di Louis, ma anche quello ai piedi, qualcuno riacquistava i suoi comportamenti naturali.

Fangirl:Oh....quant'è bello!!

Il vampiro si voltò a destra e a sinistra. Le fans non erano più come al solito che correvano da lui e gli bloccavano i passaggi, ma si limitavano a guardarlo da lontano.

Kou:Ma che succede?

In quel momento passeggiavano nei corridoi Yui e Ayato mano nella mano.

Kou:Ehi! M-neko-chan! Come mai le ragazze mi tengono a distanza?

Chiese facendo preoccupare i due.

Ayato:Ma come? Non ricordi nulla?
Yui:Sei su tutti i giornali.
Kou:E' normale.  Sono una star dopotutto, no?
Ayato:Si, leggi qui!

Disse mostrandogli l'articolo su di me e lui di quand'eravamo al parco.

Kou:Sheril?
Yui:Chiamando Rita Chèri hanno pensato fosse il suo nome.
Kou:Rita? Ah..giusto! La conserva.
Ayato:Mi sa che l'effetto del suo sangue sia durato più del previsto.
Yui:Già.Sinceramente il Kou sempre allegro, dolce e gentile mi piaceva molto di più di quello egoista e infame.
Kou:D....d....dolce e g...gentile? Ma io non sono mai stato così!!!
Ayato:Invece lo eri e come. Sembravi un cucciolo bastonato. Credimi!

Rivelò facendo preoccupare Kou. Le fans lo guardavano innamorate e Kou incominciò a ricordare tutto guardando l'anello che aveva al dito.

Kou:Ma certo! Ero sotto l'effetto dell'ipnosi. Incredibile!! Quella conserva non la passerà liscia. Crede che sia il suo miglior amico. Bene! Facciamolo pensare! Adesso sta anche in una fase delicata e quindi la mia vendetta sarà così dolce e sublime e lei conoscerà il vero Kou!

Esclamò fiero del suo piano, mentre io ero in giardino con Karin che tentava di tirarmi su di morale.

Karin:Avanti! Su con la vita!
Rita:Ti pare facile a te.

Risposi con le lacrime agli occhi. In quel momento venne Kou che mi prese la mano.

Kou:Avanti, Chèri! Su, su! Vieni con me! Ti tiro su io di morale.

Disse trascinandomi in camera sua per cercarmi di distrarre. O almeno era quello che credevo finchè non mi mise una fotocamera tra le mani e si sdraiò sul letto sparando una di quelle pose da super idol sexy che ha sempre.

Kou:Avanti, Chèri! 
Rita:Perchè mai dovrei farlo?
Kou:Fotografa!
Rita:Ok....questo stupido trucchetto delle foto lo conosco e mi rifiuto di farlo.

Risposi posando la fotocamera sulla scrivania. Il vampiro si alzò e si avvicinò a me.

Kou:Non vuoi una foto sexy di me?
Rita:Ho capito il tuo gioco. Già l'hai fatto con Yui. Non credere che con me attacchi.
Kou:Volevo solo essere fotografato dalla mia miglior amica.
Rita:Con queste pose?
Kou:Si. Da miglior amico a miglior amica.
Rita:Ok, faccio finta di crederti.

Dissi prendendo la fotocamera mentre lui ritornò a sdraiarsi sul letto sbottonandosi la camicia e i pantaloni.

Rita:Ehi! Riccioli d'oro!! Che intenzioni hai? Guarda che siamo amici. Non scopa-amici!
Kou:Volevo solo mostrarti la tentazione.
Rita:Ok, se la metti così....

Posai la fotocamera capendo il gioco del vampiro. Dopotutto voleva rendermi ridicola e fare una delle sue solite infamità che non mi aveva mai mostrato. Peccato che di infamità ne avevo più io che lui. Mi sbottonai la camicia e spostai i capelli dal collo facendo uscire allo scoperto collo e spalla sorprendendo il vampiro.

Rita:Che dici? So essere una buona tentatrice?

Il vampiro tentato dal collo, si avvicinò a me prendendo i miei fianchi estasiato.

Kou:Vuoi giocare alla preda e al predatore, non è così?

Chiese pronto a mordere, ma non riuscì a mordermi visto che lo presi per il mento, mentre si avventava e mi voltai verso di lui.

Rita:Ok, miglior amico. Sappi che ci sono molte cose che non sai di me e una di queste è che odio profondamente essere chiamata preda.
Kou:Se è per questo neanche tu non mi conosci affatto.
Rita:Davvero? Invece ti conosco e come mio caro, dolce pervertito, sadico bifronte, infame narcisita.
Kou:Come fai a saperlo? Io non mi sono mai mostrato così.
Rita:Sesto senso.

Risposi spingendolo e allontanandolo da me.

Kou:Sei una mia fangirl?
Rita:Certo che no. Sono la tua miglior amica. E' ovvio che lo sappia. Comunque devi rimodernarti un pò sulle tattiche d'avvicinamento. Questa attaccava con Yui, non con me.
Kou:Che ne sai che lo feci anche con lei?
Rita:Ci sono cose che una donna sa ancor prima che l'uomo le faccia. Proprio come so che avevi un debole per lei e la chiamavi M-neko-chan. Vero Nyan?

Dissi facendogli l'occhiolino e la posa del gatto. Per chi non lo sapesse nyan è il verso del gatto in giapponese.

Kou:C...c...come diamine....fai a...saperlo?

Chiese scioccato guardandomi dalla testa ai piedi mentre io me ne andavo tranquillamente. Mentre camminavo incrociai Subaru che se ne stava tranquillo nel reparto di veterinaria. Era strano. Lui faceva criminologia, che ci faceva nel reparto di veterinaria? Così mi avvicinai a lui. Era così tenero mentre guardava quei coniglietti lì che se ne stavano tranquilli a mangiare fieno.

Rita:Ehi. Che ci fai qui?
Subaru:Gironzolavo un pò.
Rita:Che belli!

Esclamai accovacciandomi a terra e guardando quei coniglietti.

Subaru:Devono piacerti e non poco.
Rita:Beh...sono animalista se è per questo.
Subaru:E bevi sangue animale?
Rita:Che?

Chiesi sorpresa sentendo cosa avesse detto. Il vampiro abbassò lo sguardo.

Subaru:No, dicevo....bevono anche sangue animale. Intendo i vampiri.
Rita:Ah...pensavo avessi detto che bevessi gli animali. 
Subaru:Ma no...è assurdo. Dopotutto sei umana, o sbaglio?
Rita:Lo sai che non sono umana e che sono ciò che sono.
Subaru:Hai ragione. 

Così rimasi lì con Subaru a parlare un pò e a passeggiare tranquillamente per l'università, quando incontrammo gli altri Sakamaki e incominciammo a parlare. Intanto, mentre io parlavo tranquillamente e spingevo Raito che facevo lo scemo pervertito come al solito, Kou mi fissava da lontano appoggiato al muro di quell'edificio con le braccia incrociate contrariato.
Yuma, vedendolo strano, si avvicinò.

Yuma:Cos'hai? Perchè continui a fissarla?
Kou:Quella ragazza non mi convince.
Yuma:Perchè?
Kou:E' strana. Da quando l'ho vista sono completamente cambiato.
Yuma:Se è per questo anch'io.
Kou:Tu non capisci. E' il suo sangue, ma la cosa che mi preoccupa di più è che lei sa troppo di noi, mentre noi sappiamo ben poco su di lei.
Yuma:E' la prediletta di Karlheinz. E' ovvio che sappia molto su di noi.
Kou:No, non è ovvio.  Se è la prediletta ci sarà un motivo. Da quando sono tornato in me volevo vendicarmi sapendo che mi ero comportato come uno stupido umano allegro e pieno di premure, cosa che non è assolutamente da me. E lei...sai che ha fatto? E' entrata in camera mia, l'ho presa in giro cercando di imbarazzarla e lei?? Si è tolta la camicia scoprendo la spalla, ma non è l'unica cosa che ha fatto. Mi ha chiamato infame bifronte narcisita che, di solito, non mi sono mai comportato così davanti a lei e, come ciliegina sulla torta, mi ha preso in giro chiamandomi Nyan!
Yuma:Che c'è di strano?
Kou:Che c'è di strano? Io ero un mostro allegro e francesino scherzoso quando poi il francese mi sta proprio sulle parti basse. Mi sono ridicolizzato davanti alle mie fans per lei con quell'accento orribile. Sono ritornato in me, cerco di prenderla in giro e mi trovo che non so nulla su di lei, ma lei sa tutto su di me, su quello che faccio e che ho fatto, sul mio carattere e comportamento. Ti pare normale?
Yuma:Deve essere stato il suo sangue. Anche Ruki lo ha detto. Siamo tutti fin troppo strani da quando abbiamo bevuto.
Kou:Ma guardali! Anche i Sakamaki sono strani. Per esempio, prendi Kanato. E' sempre stato un vampiro che metteva terrore e i brividi a chiunque con quell'aria da isterico, ma ora...sembra un bambino dolce e indifeso. Per non parlare di Ayato e M-neko-chan. Sembra che il loro rapporto amoroso sia andato alle stelle dall'entrata di quella conserva.
Yuma:M-neko-chan? Ma è il nome che hai dato a Yui, o sbaglio?
Kou:Finalmente ci sei arrivato. Dobbiamo scoprire chi è. Nessuno può ridicolizzarmi chiamandomi Nyan!

Urlò con sguardo assassino. Non sapevo quello che aveva in mente, ma qualsiasi cosa si trattasse, con me non avrebbe attaccato e se, in caso contrario, avesse attaccato, non l'avrebbe passata liscia. Si avvicinò a me prendendomi per mano e abbracciandomi davanti ai Sakamaki. Le fangirls vedendo la scena incominciarono ad urlare.

Kou:Chèri!
Rita:Che hai? Perchè mi abbracci?
Kou:La mia gattina!!
Tutti:Eh???

Ed ecco che Kou tentò di baciarmi davanti alle sue fans e ai Sakamaki.

Subaru:Che diamine fai??
Raito:Lasciala stare!!

E mentre si avvicinava lo stoppai a qualche centimentro dalle mie labbra prendendolo per il mento dove lo guardai sorridendo maliziosamente. Dopodiche gli azzeccai un ceffone in faccia con tutta la potenza che avevo facendolo sbattere contro il muro e facendo crollare tutto dov'era andato a sbattere.

Rita:Coglione! Credi che non me ne sia accorta? 
Kou:Che???
Rita:Tenta di baciarmi di nuovo e giuro che passerai guai amari.

Poi mi voltai verso le fans accanite e aggiunsi:

Rita:E' tutto vostro! A me non interessa affatto.

La folla di fans si accanì su di lui e lui cercò di svincolarsi e mentre continuavo a parlare con i Sakamaki, il vampiro mi afferrò il braccio.

Kou:Chèri! Andiamo in camera a studiare!! Devi farmi vedere gli esami!!

Esclamò trascinandomi con lui. Andammo in camera mia dove incominciammo a studiare anatomia. 

Rita:Sei un idiota. Perchè mi stavi baciando davanti alle tue fans? Per farmi molestare, non è vero?
Kou:Mi capisci al volo a quanto vedo.Dai! Studiamo!

Ero stanca. Sembrava volesse rendermi la vita amara e non si impegnava per niente. Non sapeva neanche che forma aveva una cellula, come poteva imparare la struttura dell'osso o di un organo?

Rita:Sei un caso disperato.
Kou:Che vuoi da me? Non ci riesco.
Rita:Continua a leggere. Io vado a farmi una doccia.

Dissi alzandomi stremata andando in bagno a lavarmi. Mentre ero sotto la doccia entrò Kou. Fortunatamente c'era la cabina che non mostrava il mio corpo nudo.

Rita:Kou mi sto lavando.
Kou:Lo so. Mi devo lavare le mani.

Rispose aprendo l'acqua del lavandino lavandosele. Aprendo quel rubinetto ebbi una scarica d'acqua fredda addosso facendomi urlare e rabbrividire.

Rita:Kou!! Chiudi l'acqua!! E' congelata!!!

Urlai cercando di temperarla a caldo. Kou chiuse il rubinetto ed ecco la scarica d'acqua bollente addosso.

Rita:Scotta!!!!

Continuai ad urlare mettendo l'acqua fredda. Kou, asciugandosi le mani e con quell'indole infame che aveva riacquisito, incominciò a ridersela e a giocare sulla cosa aprendo e chiudendo il rubinetto.

Rita:Kou!!! Ho il sapone addosso!! Mi devo sciacquare!!
Kou:E che devo farci io? Lavati, no?
Rita:Chiudi subito quel rubinetto!!!
Kou:Lo sto facendo.

Rispose chiudendo e riaprendo velocemente il rubinetto. Non riuscivo a temperare l'acqua e continuavo ad avere quelle scariche d'acqua bollente e congelata addosso.

Rita:Kou, giuro che se esco da qui ti rovino!!
Kou:Ma io non sto facendo niente.
Rita:Sei un infame sleale e sadico. Ti piace vedermi soffrire, eh? Non preoccuparti. Da qui devo uscire.

Dissi cercando di lavarmi. L'acqua bollente e il vapore che si era creato nella stanza aveva gonfiato i miei capelli. Sembravo una pazza. Li avevo tutti davanti agli occhi. O meglio, lo ero visto che mi aveva rovinato una bella doccia rinfrescante. Finalmente chiusi l'acqua e Kou uscì dal bagno avvertendo la mia pericolosità. Mi misi un asciugamano addosso e corsi da lui così com'ero. Dovevo fargliela pagare anche se ero un mostro con tutti quei capelli davanti agli occhi. Esatto. Ero un mostro in cerca di vendetta. Quando uscii lo trovai seduto alla scrivania che fingeva di studiare.

Rita:Che fai? Scappi?
Kou:Ma che hai combinato ai capelli?

Chiese ridendosela e incominciando a prendermi in giro.

Kou:Sembri il cugino Hit della famiglia Addams.

Beh..come dargli torto? Davvero sembravo lui ed era tutta colpa sua e di quello stupido rubinetto.

Rita:Che fai? Mi prendi anche in giro? Guarda da chi viene la critica. Da riccioli d'oro. Approposito dove hai lasciato i 3 orsetti?
Kou:Chi? Io? Non mi permetterei mai di prenderti in giro.

Disse ridendosela.

Rita:Vuoi la guerra? E guerra sia!!

Urlai prendendo un cuscino dal letto e incominciandolo a menare con quello.

Kou:No!! Ferma!! Non è giusto!! Non ho niente!! Sono disarmato!! 
Rita:Perchè? Io sotto la doccia ero armata? Questa è giustizia e vendetta!!!

Esclamai ridendo e continuando a picchiarlo. Si svincolò dall'angolo dove l'avevo bloccato e prendendo l'altro cuscino incominciò la vera guerra che si concluse con la caduta di entrambi.

Kou:Non mi sfuggirai!!
Rita:E chi fugge? Sei te che ne stai avendo di santa ragione!

Improvvisamente inciampammo nelle lenzuola che si erano raggomitolate vicino al letto durante la battaglia. Cademmo sul letto l'uno sull'altro e ci ritrovammo a fissarci negli occhi con i cuscini tra le mani. Lui era sopra di me e mi guardava sorpreso. Le nostre labbra, il nostro sguardo, il nostro volto era distante qualche centimetro. Lasciammo le armi e incominciai a ridere mentre lui arrossiva. La mia risata lo contaggiò incominciando a ridere anche lui. Mi prese la mano e ci alzammo da quella strana situazione che si era creata.

Rita:Vado ad asciugarmi.
Kou:Si...vai.

Balbettò mentre mi guardava allontanare con occhi strani e pensierosi. Quando uscii dal bagno, lui era sdraiato sul letto ed io mi buttai di capofitto dal lato opposto al suo ritrovandomi a guardarlo negli occhi.

Rita:A che pensi?

Chiesi vedendolo pensieroso.

Kou:Sei sicura di essere un vampiro ex-umano?
Rita:Si, perchè?
Kou:Ho notato che hai una voglia sulla gamba destra.
Rita:Ah..si. E' una voglia di caffè. C'è l'ho da quando sono nata. Perchè?
Kou:Le voglie c'è l'hanno sia gli ex-umani che i vampiri di sangue puro. Potrei crederti sul fatto che sei un ex-umana, ma è strano che tu sia uscita mezza nuda per fare la lotta con me. I tuoi comportamenti sono del tutto strani. Un umana sana di mente si sarebbe prima vestita e poi avrebbe fatto ciò che hai fatto.Hai fatto il test?
Rita:Quale test?
Kou:C'è un test che mostra che tipo di vampiro sei e a quale categoria appartieni con tanto di maternità e paternità. 
Rita:E' una specie di esame del DNA?
Kou:Si. L'hai fatto?
Rita:No, non l'ho fatto, però mi piacerebbe sapere la verità...

Kou si alzò e prendendo il giubbino disse:

Kou:Alzati!
Rita:Perchè?
Kou:Che domande? Ti accompagno io.
Rita:Cosa? Dici sul serio?

Il vampiro mi tese la mano e l'afferrai andando con lui. Intanto, Raito pensava e ripensava a ciò che era successo e sul fatto che avessi lasciato Louis.

Ayato:Che fai? Ci pensi ancora?
Raito:Si. E' strano. Sembrava morisse per lui e poi l'ha lasciato così, di punto in bianco.
Yui:Si vede che ha capito che non era quello giusto.
Raito:Non lo so. E' tutto così strano. Kou non fa altro che starle dietro e a Rita sembra non dispiacerle affatto.
Subaru:Ha detto che è il suo migliore amico. Ecco perchè passano tutto quel tempo insieme.
Raito:Si, ma.... li vedo troppo affiatati. Non ho mai visto Rita così presa per qualcuno. Anche quando c'era Louis, se chiamava Kou se ne andava come se niente fosse. L'avete vista anche alla festa.
Yui:Ti stai facendo tutti film. Lo sai che sono ottimi amici.
Ayato:Già. Kou sarà anche un infame, ma sembra che si comporti bene con lei.
Raito:Anche se si comportasse da infame, Rita è capace di bastonarlo e farlo diventare calmo. Te lo dico per esperienza. 
Ayato:Stai ancora pensando al fatto che è successo in bagno con Moka?
Raito:Non ne voglio parlare.

Disse alzandosi e tornando in camera sua chiudendo la porta dietro di se.

Raito:Bitch-chan...Cos'è successo? Perchè c'è qualcosa che non quadra qua?

Si chiese incominciando a pensare la situazione. Intanto, in ospedale.

Dottore:Rita Sawada?
Rita:Si, sono io.
Dottore:Si accomodi pure.

Mi voltai verso Kou. Aveva un sorriso rassicurante.

Kou:Vai. Tranquilla.

Così entrai in quella sala. Cosa successe? Che mi disse il dottore? Beh...incominciarono a farmi i prelievi del sangue. Mentre mi prelevavano sentivo la vista annebbiarsi.

Dottore:Signorina? Si sente bene?
Rita:Si, grazie. Mi gira solo un pò la testa. Deve essere stata la giornataccia.

Così tornai a casa accompagnata da Kou.

Rita:I risultati quando li avrò?
Kou:Hanno detto che fra qualche settimana.
Rita:Ah...

Sospirai impaurita. Il vampiro mi venne vicino accarezzandomi i capelli.

Kou:Non capisco cosa ci sia di strano in te, ma.....qualsiasi cosa sia, mi piace.

Disse baciandomi sulla fronte per poi allontanarsi.

Kou:Ci vediamo all'università!
Rita:D'accordo.

Risposi entrando dentro, ma non fu una buona idea. Incominciai ad urlare. Perchè? Mi ritrovai addosso qualcosa. Chi o cos'era? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra Rita.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


[Aggiunta crossover: Mina Tepes di Dance in the Vampire Bund]



Capitolo 29 - Cattive circostanze.


Una volta varcato il cancello della villa Sakamaki mi ritrovai ad urlare trovandomi a terra. 

Rita:Ma no!!! Julie!!!

Urlai vedendomi leccare tutta la faccia dal cane, mentre veniva da me Shu che cercava di riprenderselo.

Shu:Scusa. Lo stavo addestrando.
Rita:Mi ha sporcato tutta l'uniforme.
Shu:Tranquilla. Dopo la laviamo.
Rita:Lo so, ma già sto stanca di mio.
Shu:Dove sei andata?
Rita:Ero in giro con Kou.

Risposi afferrando la mano di Shu mentre me la tendeva.

Shu:Quindi se ti chiedo di darmi una mano con Julie....non me la darai, giusto?
Rita:Perchè no? E' vero che non se lo merita, ma con questi occhioni da cucciolo bastonato che fa non riesco a resistere!!

Esclamai abbracciando e coccolando il cane mentre mi guardava con quello sguardo tenero. Così si concluse la giornata. Il giorno seguente mi svegliai prima del previsto e decisi di andare all'università per aiutare Kou con anatomia, ma in camera sua non c'era. Passeggiavo nei cortili alla ricerca sua, quando lo vidi mi guardò sorpreso per poi andarsene. Sembrava che volesse evitarmi.

Rita:Kou!

Chiamai, ma il vampiro incominciò a correre. Lo seguii.

Rita:Fermati!

Urlai cercando di fermarlo.

Rita:Che hai? Perchè mi eviti? 
Kou:Che domande? Pensi che non l'abbia capito?
Rita:Capito cosa?
Kou:Che il tuo sangue è tossico! Tutti quelli che lo bevono si comportano in modo strano. Ed io non voglio diventare di nuovo un allegro francesino idiota.

Urlò nervoso e alterato. Lo presi per il braccio fermandolo.

Rita:Il mio sangue non fa alcun effetto. Ti rende solo più umano.
Kou:Ma io umano lo sono già stato ed è una cosa terribile.
Rita:Solo perchè ne hai passate di tutti i colori non vuol dire che sia tremendo.
Kou:E tu che ne sai? Sono stato io ad essere frustato dagli aristocratici, sono stato io ad essere picchiato, sono io ad avere l'occhio di vetro, non tu!!
Rita:Se solo ti fermassi un attimo a pensare, forse capiresti che puoi essere umano anche senza il mio sangue. Non te ne rendi conto, ma tu accentui solo il tuo vero carattere con il mio sangue, ma sei te stesso. Non ti cambio.
Kou:Non è vero! E' una bugia!
Rita:Ok.

Risposi lasciandogli il braccio e prendendo una benda.

Rita:Dici che non è così, ma so cosa c'è il te che ti fa star male.
Kou:Che vuoi fare con questa benda?
Rita:Mettitela sugli occhi. Voglio mostrarti l'umano che è in te anche senza il mio sangue.
Kou:Con questa benda?
Rita:Mettila e non fare domande.

Il vampiro si mise la benda ed incominciai a spingerlo conducendolo nel luogo e la cosa che aveva sempre desiderato vedere chiaramente.

Rita:Siediti.
Kou:Come siediti? Non sento ci sono sedie.

Disse cercandole con la mano.

Rita:Lo so. Siediti a terra e fidati di me.

Risposi aiutandolo a sedersi a terra sull'asfalto. Mi misi addosso a lui per non fargli vedere ciò che volevo mostrargli prima del previsto. Gli tolsi la benda.

Rita:Volevo mostrarti questo.
Kou:Questo cosa? La tua faccia?
Rita:No...

Sospirai ridendo e togliendomi di dosso a lui sedendo accanto. Il vampiro sorpreso spalancò gli occhi. Dinanzi a lui c'era il mare e un bellissimo cielo azzurro con il sole ancora alto che stava a momenti per tramontare. L'avevo portato nei pressi della spiaggia perchè sapevo che non aveva mai visto il cielo azzurro e penso...neanche il tramonto.

Kou:Che...che significa?Come facevi a sapere che...?
Rita:Volevi vedere il cielo azzurro, no?

Chiesi spostandogli i capelli dall'occhio rosso e legandoglieli con una forcina.

Rita:Ecco. Così lo ammiri meglio.
Kou:Perchè proprio qui e non in un'altro posto? Poi...posso bruciarmi. Non credi?
Rita:No. Puoi anche uscire quando il sole c'è, ma solo un ora prima del tramonto, quando il sole è leggero e non forte che ti brucia la pelle.
Kou:Come lo....
Rita:L'ho letto in un libro di vampiri che ho preso all'università. Tranquillo.
Kou:E'......è stupendo.

Sussurrò guardando il sole che incominciava a tramontare.

Rita:Comunque, ti ho portato qui perchè il tramonto sul mare credo sia la cosa più stupenda che ci sia.
Kou:Concordo.
Rita:Sai perchè mi piace? Perchè entrambi, sia il mare che il cielo, pur essendo diversi sono uguali nelle loro caratteristiche. Il mare è triste, pensieroso, malinconico, si agita per nulla e diventa pericoloso, ma....ha molte qualità. Come, per esempio,immergersi in esso ti rilassa, l'odore irresistibile e la brezza che ti accarezza la pelle è la cosa più piacevole e dolce che ci sia. Il cielo, invece, è allegro, si emoziona a contatto col mare diventandone rosso, ma anche lui a i suoi momenti bui. Piange quando piove, provoca bufere se si agita, proprio come il mare. Oltre a questo entrambi hanno l'azzurro che li accomuna e....quando il sole si immerge nel mare è qualcosa di spettacolare.
Kou:Si....
Rita:Sai, una vecchia credenza, diceva che il mare e il cielo erano due amanti che uno stregone decise di trasformarli imprigionandoli in ciò che sono ora per non permettere il loro amore, ma non fu così. Comunque il cielo per il mare piange, ride e quando tramonta e come se si emozionasse di quell'unico contatto che ha con la sua amata. L'alba e il tramonto sono stupendi perchè l'alba è l'addio dell'amato e il tramonto e il bentornato.

Il vampiro mi guardò e sentendo quelle parole associate a quel tramonto, una lacrima scese sul suo viso. Mi voltai e lo vidi piangere.

Kou:Stupido!
Rita:Che fai? Piangi?
Kou:Com'è possibile? Mi sento...così....strano. Non riesco a capire ciò che provo, eppure provo qualcosa anche senza bere il tuo sangue. Che diamine ho?
Rita:Ti sei emozionato.
Kou:Mi sento le farfalle nello stomaco. Come diamine fai?
Rita:Tu sei ancora umano nel cuore, anche se non lo vuoi ammettere.

Il ragazzo si buttò nelle mie braccia incominciando a piangere ancora di più.

Kou:Nessuno c'era riuscito a farmi emozionare così....soprattutto essendo me stesso.
Rita:Kou...
Kou:Giuro che se ti toccano faccio una strage. Nessuno deve farti del male. Solo io posso fare l'infame con te.

Lo spinsi incominciando a ridere.

Rita:Nyan!!!

Il vampiro mi tirò a se abbracciandomi e baciandomi la guancia mi sussurrò:

Kou:Grazie per essere la mia migliore amica.
Rita:Ma figurati.

Da lì il mio rapporto con Kou cambiò completamente e divenne sempre più forte. 

Kou:Sei sicura di aver preso tutto?
Rita:Sinceramente mi mancano delle scarpe sportive nel mio abbigliamento da vampira.
Kou:Posso accompagnarti io a comprarle.
Rita:Dici sul serio?

Chiesi mentre passeggiavo tranquilla. Stavo lì con Kou, che mi dava delle diritte sul mio essere vampiro, quando vidi Kanato che guardava una ragazza. Aveva il volto e l'aspetto di una bambina. Era bella, bionda con occhi rossi e Kanato sembrava essersi preso una cotta per lei.

Rita:Kanato? Che fai?
Kanato:Niente...guardavo.
Kou:Ti piace Mina Tepes?
Kanato:La conosci?
Kou:Certo. E' la prima troia. Fa tanto l'ingenua, ma poi non ha nulla di ingenuo.
Kanato:E' così bella. Ma lei non mi vede mica.
Rita:Non ti fai notare per questo non ti vede.
Kanato:Veramente.... al white day l'anno scorso gli diedi del cioccolato. Lei me lo tirò in faccia dicendo che ero solo un bambino e che lei era attratta dagli uomini veri e belli.
Kou:Come dargli torto? Giri sempre con quel peluche!!

Esclamò Kou ridendosela e offendendo Kanato. Ecco l'indole infame che si faceva sentire e io la stoppai prima che uscisse. Come? Gli diedi una gomitata nello stomaco.

Kou:Scherzavo.
Rita:Fammi vedere un pò.

Dissi andandogli vicino e guardandolo in faccia cercando di risolvere il suo problema, cioè il suo aspetto ingenuo e da bambino.

Rita:La struttura da uomo c'è, ma il tuo problema sono le occhiaie.
Kanato:Perchè? Che hanno?
Rita:Ti fanno sembrare un psicopatico malato.
Kanato:Allora che dovrei fare?
Rita:Ho un idea. C'è un aula trucco qui?
Kou:C'è l'aula di stilista e make-up. Perchè?
Rita:Ottimo! Ho un idea che può fare al caso tuo.

Rivelai con sorriso malizioso. Kou ci condusse in quell'aula ed incominciai il mio lavoro. Coprii il volto di Kanato, prima con del fondotinta, poi della cipria e correttore per togliere le occhiaie e rendere la sua carnaggione chiara e naturale. Già conciato con quel trucco che coprivano quelle occhiaie era molto più bello rispetto a prima. Poi decisi di scompigliargli i capelli col gel alla Ayato. Il risultato? Uscì un uomo bello e sexy, ma talmente bello che rimasi lì a fissarlo per ore e a sbavare. 

Kou:Chiudi la bocca.
Rita:Che?
Kanato:Mi sento ridicolo.

Disse vedendosi vestito con una semplice camicia e pantaloni della divisa senza giacca.

Rita:Sei bellissimo.....credimi. Chi non ti vuole può anche andare a quel paese.
Kanato:Come faccio a conquistarla?
Kou:Scrivile una canzone e cantagliela.Credimi. Funziona sempre.
Rita:Allora addeschi così le vampirette, eh?
Kou:Ma quali vampirette? Al momento sono single e sto bene.
Rita:Allora siamo in due.
Kanato:Andiamo Teddy!
Rita:NO!

Urlai strappandogli il peluche da mano. 

Rita:Non portarlo in braccio. Mettilo nello zaino. 
Kanato:Perchè?
Rita:Potresti dare soggezione. Sai...le ragazze si intimidiscono davanti ad un peluche.
Kanato:Dici davvero?
Rita:Si.
Kanato:Va beh...Teddy...ti metto nello zaino, ma tranquillo. A lezione ti tirerò fuori.

Sospirò mettendolo nello zaino e andandosene.

Kou:Siamo una bella squadra.
Rita:Devo ammettere che è anche più bello di Louis conciato così.
Kou:Non dirmi che ti stai innamorando di Kanato!!
Rita:Ho detto solo che è più bello. Una persona può essere il top, ma se non colpisce dentro non ha senso stargli accanto.
Kou:Concordo.

Rispose sorridendomi. Intanto, mentre Kanato cercava di sedurre la sua amata, io avevo visto da lontano Subaru. Era strano. Mi evitava ancora. Kou se ne accorse e mi venne vicino abbracciandomi da dietro.

Kou:Lui non ti merita.
Rita:Che?
Kou:Credi che non me ne sia accorto? 
Rita:Di cosa?
Kou:Sei attratta da Subaru, non è così?
Rita:Si vede tanto?
Kou:Anche a lui piaci. Proprio come piaci anche a Raito.
Rita:Di che parli?
Kou:Ogni vampiro innamorato cambia il suo modo e il suo atteggiamento. Di solito ti evita o diventa scorbutico e cupo.
Rita:Anche tu l'altro giorno mi hai evitato.
Kou:Quello è tutt'altra cosa.
Rita:Ok, adesso mi lasci?
Kou:Perchè? Non posso abbracciare la mia gattina?
Rita:Dov'è finito il tuo Chèri?
Kou:Non ho intenzione di bere il tuo sangue e diventare di nuovo un idiota francesino, quindi abituati al mio vero essere.

Disse staccando e mettendomi la mano sulla spalla per poi baciarmi la guancia.

Rita:Ok..Nyan! Non sarà la fine del mondo. Dopotutto ne ho conosciuto di infami come te e so come trattarli.
Kou:Ottimo!

Così tornammo in aula.

Professore:Mi raccomando, ragazzi. Domani c'è esercitazione. Ricordate di portare camice e la carta d'identità.

Informò il professore il giorno dopo facendomi emozionare. Era una delle cose che amavo e che non mi facevano star nella pelle.

Rita:Esercitazioni? Sii!!! Finalmente vedrò delle ossa umane e vampiriche.
Karin:Che entusiasmo.

Notò vedendomi emozionata e con gli occhi a cuoricino da quello che aveva detto il prof.

Rita:E' normale. E' una vita che aspetto questo momento e finalmente è arrivato!!
Kou:Non per fare il guastafeste, ma il professore ha detto di portare camice e carta d'identità.
Rita:E con ciò?
Kou:C'è l'hai la carta d'identità?
Rita:Ancora no. Devo andarla a fare. Ci andiamo assieme?
Kou:Vorrei tanto, ma non posso. Ci sentiamo dopo. Adesso devo rimanere ancora un pò. Devo aspettare Azusa.
Rita:Ok, a dopo allora.

Dissi uscendo dall'aula. Davanti a me vidi Raito un pò preoccupato seduto sulla panchina che pensava chissà cosa. Era ancora depresso così, pensando alle parole di Kou e per tirarlo un pò su di morale, decisi di andare con lui a vedere questa maledetta carta d'identità dove dovevo farla.

Rita:Ehi! Che ci fai qui?
Raito:Niente. Mi annoio un pò.
Rita:Su via! Non fare quella faccia!
Raito:Non posso non farla. E' mia.
Rita:Ok....ti va di uscire?

Chiesi mentre il vampiro beveva del sangue dalla bottiglia che aveva portato con se. Alla domanda sputò tutto rischiando di affogarsi.

Raito:Che hai detto?
Rita:Devo fare la carta d'identità per domani e stavo pensando di andarci con te oggi. Magari ci fermiamo da qualche parte. Che ne pensi?
Raito:Perchè io e non Kou come al solito?
Rita:Perchè voglio andarci con te. Avanti! Alzati e andiamo, pigrone!!

Esclamai tirandolo dalla panchina e trascinandolo con me.

Raito:Ma dove mi porti?? Non sai neanche dove farla questa carta.
Rita:Lo so. Per questo ho voluto che venissi.
Raito:Cosa?
Rita:Avanti!! Non perdiamoci in chiacchiere!!

Così andammo a fare la carta d'identità. Non appena uscimmo dall'edificio con la quella carta già fatta, il vampiro decise di farmi andare al luna park dove volle che mi facevo le foto con lui.

Rita:Ma no!!
Raito:Dai!!

Ordinò tirandomi nella cabina.

Raito:Bitch-chan!!!
Rita:Che vuoi??

Dissi voltandomi verso di lui e lui mi baciò proprio mentre stava scattando.

Rita:Stupido!
Raito:Perchè? Volevo una foto della nostra uscita.
Rita:Va a dirlo a qualcun altro.Andiamo? Devo ancora procurarmi il camice.

Rispose incamminandomi, mentre lui ammirava le foto che erano uscite e che aveva tra le mani. Mi fermai vedendolo lì fermo a fissarle.

Rita:Allora? Ti muovi??
Raito:Solo un secondo.

Il vampiro prese il cellulare dalla tasca e prese la foto del bacio dove la mise sul retro del cellulare e le altre le mise nel portafoglio.

Rita:Ma che stai facendo?
Raito:Così Bitch-chan sta sempre con me.

Disse mostrandomi la foto sul cellulare.

Rita:Ma guarda che schifo di foto!! Buttala!!
Raito:Ah..no! Non ci provare!!

Esclamò prendendomi per mano e incominciando ad andare in quelle giostre. Dovetti subirmelo tutta la giornata. Mentre ero con lui che stavamo per rientrare a casa, squillò il telefono. Era Kou.

Rita:Pronto?
Kou:Ehi, gattina!! Dove sei?
Rita:Sto con Raito in giro. Perchè?
Kou:Non ti va di proseguire l'addestramento vampiro? Sbaglio o dovevamo comprare delle scarpe?
Rita:Ah..già. L'avevo completamente dimenticato. 
Kou:Sto di fronte all'accademia di danza. Ti aspetto qui.
Rita:Ok, vengo subito.

Risposi staccando il cellulare.

Raito:Chi era?
Rita:Kou. Devo andare.
Raito:Ma come? Te ne vai così?

Chiese vedendomi correre.

Rita:Mi spiace, ci vediamo a casa!!

Esclamai lasciandolo lì.Arrivai da Kou e incominciammo a girare per vedere queste scarpe dove dovevo prenderle. Peccato che quelle erano l'unica cosa che perdevo tempo a trovare.

Kou:Ci vuole tempo?

Domandò vedendo che andavo avanti e indietro nel negozio di scarpe indecisa.

Rita:Siamo appena entrati, e poi ti sei offerto tu di accompagnarmi, non te l'ho chiesto io.
Kou:Lo so, ma stai andando avanti e indietro senza concludere niente. Dillo che non ti piace, così usciamo e andiamo in un altro negozio.
Rita:Non è vero che non mi piace niente, anzi. Controllo quelle più belle e poi una scarpa ti deve colpire. Per comprarla giusta ci vuole pazienza. E' come l'amore, più attendi più migliore è. Poi noi ragazze lo sappiamo che con la scarpa giusta la vita ti sorride e sfortuna non ne avrai.
Kou:Come sei filosofica.
Rita:Non a caso ho fatto filosofia quando ero con gli alieni.
Kou:Ti sbrighi??

Chiese alterato vedendo che perdevo tempo a parlare.

Rita:Ah...quanto sei noioso. Peccato che non ho il potere di schioccare le dita e urlare"scarpa perfetta a me" facendo comparire dal nulla le scarpe. Se avessi un potere del genere sicuramente non sarei l'eterna indecisa, non ti pare?

Risposi prendendo delle scarpe e riempendo di scatoli Kou .

Kou:Oh...bene! Adesso devo mantenere tutto io?
Rita:Sono una signora. Comportati da gentiluomo.

Così mi sedetti e provai quelle scarpe, finchè non trovai quelle perfette.

Rita:Eccole! Queste sono perfette!

Esclamai mostrandole a Kou. Erano scarpe sportive stile converse, ma con il rialzo interno del tacco. Erano stupende. Uscimmo dal negozio e subito avvertii un odore di crocchè nell'aria che mi condusse davanti al negozio, ma il mio desiderio di crocchè fece pensare a male.

Rita:Voglio il panzarotto!!
Kou:Di carne o di patate?

Chiese sghignazzando. Lo guardai storto e mi tolsi la borsa a tracollo dandogliela in testa.

Kou:Ehi!Che fai?
Rita:Che hai detto? 

Domandai pronta a sferrare un'altra borsonata al vampiro.

Kou:Vuoi il crocchè? E te lo compro.
Rita:Bravo. Vai, vai!

Risposi vedendolo entrare e riponendo le armi. La giornata finì presto e il giorno seguente andai in accademia di danza dove appena finii di riscaldarmi, sentii parlare Karin e Kou.

Karin:Povera ragazza. Ne ha passate tante.
Kou:Già. Concordo con te.
Rita:Di che parlate?

Chiesi avvicinandomi a loro e sedendomi a terra.

Karin:Di Yuki. Mi ha chiamata l'altro giorno. Ormai non credo verrà più a danza.
Rita:Infatti, ho notato che è un pò che non viene. Come mai?
Karin:Deve far crescere i suoi piccoli.
Rita:Piccoli? Ma ha solo 22 anni. 
Karin:Lo so, ma ne ha due.
Kou:Già, uno l'ha fatto a 18 anni con suo fratello Kaname e un'altro a 20 con Zero.
Rita:Alla faccia della puttana. Vuoi vedere che questa si fa anche Simon?
Karin:Ma che dici?
Rita:Ne ha fatti due a distanza di due anni. Se deve fare il terzo è meglio che si affretta.
Kou:Perchè?
Rita:Se no perde il suo record di sfornata l'uno ogni due anni.
Karin:Imbecille!!

Urlò spingendomi mentre io e Kou ce la ridevamo.

Karin:Adesso sta con Zero e si amano.
Rita:Si, ma l'ha fatto anche con suo fratello. Diamine!! Un pò di decoro!
Kou:Il decoro c'è. Tra vampiri, sopratutto quelli puro sangue, si accoppiano tra loro per la purezza della razza. E' considerato normale.
Rita:Cioè...fammi capire! Se io mi faccio mio fratello è normale?
Karin:Certo. C'è anche il matrimonio. Non lo sapevi?
Rita:Alla faccia zozza delle sgualdrinelle belle di Raito! Cioè...se io stessi con mio fratello è normale? E' assurdo!! E' un incesto!!
Kou:Pensala come vuoi, ma così stanno le cose.
Karin:Già. Infatti, molto spesso, i vampiri sono tentati e attratti  dal proprio fratello o sorella. Per questo si sposano in famiglia, cioè tra fratello e sorella o tra cugini.
Rita:Bene! Scoperto il mistero. Grazie tante!

Esclamai incredula.

Kou:Quale mistero?
Rita:Per lo strano motivo per cui sono attratta da Subaru. Insomma, pensaci! Abbiamo la stessa forza, quasi lo stesso carattere, ad entrambi piacciono le rose, sono attratta da lui e lui mi vede come una sorella. E' chiaro! Sono sua sorella. Non possono esserci spiegazioni.
Karin:Ma dai! E' solo una coincidenza.
Kou:Coincidenza o no, comunque lo scoprirai presto. Tra qualche giorno dovrebbero uscire le analisi che hai fatto.
Karin:Analisi? Quale analisi?
Rita:Ho fatto delle analisi perchè essendo orfana, non so in che categoria di vampiro sono, ne tanto meno attinenza e chi siano i miei genitori.
Karin:Ah.. il test della categoria vampiresca. Hai fatto bene a farlo. 

Improvvisamente squillò il cellulare, ma non era il mio.

Kou:Deve essere il mio. Torno subito.

Disse alzandosi con il cellulare tra le mani e rispondendo al telefono. E mentre continuavamo a parlare, venne Ruka.

Ruka:Sapete la novità?
Rita:Quale?
Ruka:Oggi c'è l'incontro con Simon Curtis. Sta cercando dei ballerini per il Rejet concert.
Karin:Ma non è a maggio?
Ruka:No, l'hanno spostato. Da quel che so dovrebbe essere in occasione del White Day. Poi non so come si mette.
Karin:Ok... allora facciamo un altro pò di allenamento. Che ne dici?
Rita:Certo.

Risposi vedendo Ruka allontanarsi. Ci mettemmo ad allenarci e Kou venne da me con la borsa a tracollo.

Rita:Che fai con quella borsa?
Kou:Ho un servizio fotografico.
Karin:Cosa? Ma oggi c'è l'incontro con Curtis!
Kou:Oh..guarda caso anche l'anno scorso mi misero questo maledetto servizio proprio il giorno dell'incontro. Non posso mica abbandonarlo?
Rita:Non so perchè, ma la cosa mi puzza.
Kou:Ci vediamo all'università.
Karin:Ok, ciao.

Disse vedendolo uscire. Mi sentivo al quanto irrecuglieta. Sentivo che c'era qualcosa che non quadrava in quella situazione. Poco dopo uscito Kou, entrò Simon. Incominciai ad esibirmi insieme alle altre, ma mi sentivo insicura e impaurita per chissà quale motivo. Ero rigida e non avevo il mio solito movimento. Moka mi scartò subito ed io rimasi male. Ci tenevo ad esibirmi su un palcoscenico con millioni di persone che mi guardavano, ma la presi con pazienza. Dopotutto era normale che non mi presero. Presto finì l'esibizione e andai insieme alle altre negli spogliatoi, come il mio solito, a farmi una doccia, ma non fu una buona idea. Mentre ero sotto la doccia sentii improvvisamente le ragazze urlare. Sentendo quelle urla chiusi istintivamente l'acqua della doccia e mi voltai per prendere l'asciugamano, ma difronte a me c'era lui,Simon Curtis che mi bloccò sotto alla doccia.

Simon:Guarda, guarda! La ragazza di Kou.
Rita:Che...che ci fai qui?
Simon:Devo dire che sei molto diversa sotto la doccia. Come dire....sei.....nuda e provocante.
Rita:Che vuoi? 
Simon:Solo prendere una cosa che darà molto fastidio al tuo caro fidanzatino.

Rivelò buttandosi addosso.

Rita:Fammi uscire!!

Esclamai cercando di uscire e svincolarmi da quella situazione. Il vampiro violentemente mi prese il braccio scaraventandomi a terra e buttandosi su di me.

Rita:No!! Lasciami!!

Urlai inutilmente.

Simon:Urla quanto vuoi tesoro. Tanto nessuno ci sentirà e anche se sentissero, pensi davvero che verranno in tuo soccorso? Povera ingenua.

Detto questo penetrò i suoi denti affilati sul collo incominciando a bere il mio sangue. Cercavo di svincolarmi, mentre quest'ultimo bevendo incominciò ad abbassarsi i pantaloni. Incominciai ad avere paura.

Rita:Aiuto!! Lasciami!!

Urlai nuovamente cercando di staccarlo con tutta la forza che avevo dentro. Finalmente, anche con il sopraffiato, riuscii a staccarlo. Staccandolo, siccome aveva i denti ben impuntati nel collo, mi strapparono letteralmente la carne. Di fretta e in furia, presi l'asciugamano e corsi via da lì nuda com'ero. Correndo mi misi quell'asciugamano addosso, lasciando a danza tutte le mie cose. Arrivai nel parcogiochi dove incominciai a piangere. Non c'era nessuno. Il sangue scorreva sul mio collo come una cascata. Sentivo freddo, ma nonostante questo mi sedetti sull'altalena cercando di riprendermi moralmente e calmarmi, ma non ci riuscivo. Una delle mie paure più grandi si era quasi avverata. Sentivo il mio sangue scorrere. Volevo cantare per calmarmi, ma le parole non uscivano. Così mi buttai in una valle di lacrime  finchè non sentii qualcosa di caldo appoggiarsi sulle mie spalle. Era la giacca di Kou e lui mi venne vicino guardandomi con aria dispiaciuta e contrariata.

Kou:Che ci fai qui?
Rita:Non sapevo dove andare.
Kou:Sei mezza nuda in pieno inverno e non hai la borsa con te. Non dovevi essere in palestra?
Rita:Non ne voglio parlare. Portami a casa, ti prego.

Risposi abbracciandolo con le lacrime agli occhi. Il vampiro mi staccò e mi prese per mano.Non appena mi alzai vide ciò che avevo sul collo incominciando ad alterarsi. Cercò di trattenersi, ma non ci riuscì pensando a ciò che fosse accaduto. Come sapeva che ero lì? Perchè non insistì a chiedere ciò che era successo? Quale fu la reazione dei Sakamaki vedendomi in quello stato? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio.Rita.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 30 - Violenze.

Ero a danza con Kou e gli altri quando lo vidi con la borsa a tracolla. Aveva ricevuto una chiamata e doveva andare a fare un servizio fotografico. Quello stesso giorno si teneva anche l'incontro con Simon Curtis, il cantante vampiro più noto e famoso, ma anche compagno d'università mio e di Kou. Non so perchè, ma non appena se ne andò incominciai a sentirmi irrecuglieta. Sentivo che c'era qualcosa che non quadrava in quella situazione. Intanto, mentre io mi esibivo, Kou era alle prese con il promoter della pubblicità che doveva fare.

Promoter:Kou, devi togliere tutti gli accessori!

Ordinò vedendo che aveva bracciali e collane sul vestito da sposo che doveva sponsorizzare.

Kou:Perchè?
Promoter:Dobbiamo sponsorizzare l'abito, non gli accessori che indossi.

Rispose avvicinandosi al fotografo mentre Kou incominciò a togliersi gli accessori. Il pensiero che doveva togliere anche l'anello dell'amicizia l'odiava, infatti fu l'unica cosa che non tolse. Si mise in posizione e il promoter vedendo l'anello incominciò a rimproverarlo.

Promoter:Ehi! Che stai facendo?
Kou:Secondo te? Che posso fare? Sto posando.
Promoter:Togliti subito quell'anello.
Kou:Dobbiamo fare questi scatti o no?
Promoter:Si, ma senza i tuoi stupidi accessori.
Kou:Questo non me lo levo.
Stilista:Quell'anello è ridicolo!

Esclamò lo stilista vedendolo.

Stilista:Cos'è? Accaio? Avrei potuto capire se era d'oro e di valore, ma avete tolto tutto tranne quello che è il più misero.
Promoter:E' di metallo. C'è l'ha mia figlia di 6 anni. E' misero.
Kou:Non è misero, anzi! Per me ha un valore inestimabile!
Stilista:Da quanto in qua siete diventato credente, signore?
Kou:Affari miei! E poi credo solamente in questo.Quindi o facciamo le foto così o non se ne parla. Mollo tutto e me ne vado.
Promoter:Volete mollare tutto per uno stupido anello?
Kou:Non è affatto stupido! Anzi, vi dirò di più. Preferisco posare completamente nudo o con qualche stupido vestito di una di quelle ridicole pubblicità dei sushi-man piuttosto che togliermelo.
Stilista:Addirittura? Vi rendete conto di ciò che dite?
Kou:Si,è preziosa per me e non lo tolgo neanche morto.
Promoter:Ok, se la mettete così...proseguiamo.

Disse dubbioso incominciando a far  fare gli scatti poco convinto. Una volta uscito da lì squillò il telefono.

Kou:Pronto?
Karin:Kou! E' successo una catastrofe!!
Kou:Ehi, calmati! Che succede?
Karin:Rita è fuggita via. Non la trovo da nessuna parte.
Kou:Sarà tornata a casa.
Karin:No, non è a casa. Spero non sia successo nulla di grave.
Kou:Perchè? Cos'è successo?
Karin:Simon è entrato nel bagno delle donne e abbiamo sentito le urla di Rita che era sotto la doccia e......

Sentendo quelle parole Kou comprese ciò che era successo rimanendone scioccato.

Stilista:Signore? Ha dimenticato la borsa.

Disse lo stilista uscendo. Il vampiro, dallo shock, gli cadde il cellulare di mano e incominciò a correre. 

Kou:Rita!!!

Urlò incominciando a cercarmi. Arrivò nei pressi del parco incominciando a sentire il mio odore di sangue. Abbassò lo sguardo e vide delle goccie di sangue a terra che conducevano al parco. Lì mi vide piangendo. Mi venne vicino mettendomi la sua giacca sulle spalle, con aria dispiaciuta e contrariata incominciò a chiedere:

Kou:Che ci fai qui?
Rita:Non sapevo dove andare.
Kou:Sei mezza nuda in pieno inverno e non hai la borsa con te. Non dovevi essere in palestra?
Rita:Non ne voglio parlare. Portami a casa, ti prego.

Risposi abbracciandolo con le lacrime agli occhi. Il vampiro mi staccò e mi prese per mano. Non appena mi alzai vide ciò che avevo sul collo incominciando ad alterarsi. Cercò di trattenersi, ma non ci riuscì pensando a ciò che fosse accaduto. Il giorno seguente, non appena misi piede all'università, seppi che c'era stata una rissa. Arrivai vicino alla fontana dove vidi Kou con sguardo basso. Sembrava stesse giù.

Rita:Kou?Tutto bene?
Kou:Va via. Non voglio parlarne.

Mi avvicinai a lui e abbassai lo sguardo incominciando a preoccuparmi. Aveva le mani piene di lividi.

Rita:Che hai fatto alle mani?
Kou:Niente.
Rita:Fammi vedere!

Urlai prendendogli la mano, ma lui me la strappò guardando e urlandomi in faccia:

Kou:Ti ho detto che non ho niente!!

Quando alzò il volto vidi che aveva gli occhi pieni di lividi, graffi e sull'angolo della bocca usciva il sangue. Era messo proprio male.Allora intuii che era stato lui a fare a botte. Ma con chi? In quel momento non diedi molto peso al chi era stato. Ero preoccupata per lui, tanto che incominciai ad urlare:

Rita:Che hai combinato?
Kou:Niente.
Rita:Chi ti ha conciato così?
Kou:Ti ho detto che non voglio parlarne.

Disse abbassando la testa. A quel punto mi avvicinai a lui, mettendomi a qualche centimetro di distanza e con un fazzoletto di seta che avevo in tasca, presi dalla borsa una bottiglina d'acqua che portavo sempre con me immergendo il fazzoletto nell'acqua e buttando la borsa a terra.

Rita:Fa vedere!

Ordinai prendendo il volto. Gli spostai il ciuffo incominciando a tamponargli quel fazzoletto sulle ferite. Mi guardò con quell'aria sorpresa, quasi estasiato dal mio comportamento. Mentre gli tamponevo le ferite, il vampiro mi abbracciò appoggiando la testa sul mio seno.

Rita:Kou...

Sussurrai diventando rossa.

Kou:Non dire niente. Ti prego.

Sembrava distrutto così decisi di non dire niente anche se ero al quanto imbarazzata della situazione e di solito facevo scoppiare l'inferno in una situazione del genere. Sembrava volesse conforto e protezione materna. Così incominciai ad accarezzargli i capelli continuando a pulirgli le ferite.

Kou:Grazie...

Sospirò incominciando a piangere. Era così fragile e indifeso. Tant'è che smisi di pulirgli le ferite e lo abbracciai. Non sapevo cosa fosse successo, ma a vederlo così preferivo non saperlo anche se immaginavo qualcosa...

***

Era uscito dalla palestra con la mia borsa sulle spalle. Sapendo che non ero venuta a causa di ciò che era successo il giorno prima con Simon, si diresse all'università posando la mia borsa in camera sua. Andò in aula a prendere i posti e non appena vide Simon, sapendo ciò che era successo da Karin, si alzò dal suo posto e gli andò incontro.

Kou:Coglione!!

Urlò dandogli un pugno diritto sulla faccia rompendogli gli occhiali. I ragazzi dell'aula, vedendo il gesto, si avvicinarono ai due mentre Kou stava prendendo una sedia per buttargliela in faccia.

Kou:Bastardo!! Vieni qui! Ti spacco la faccia!! Come hai osato toccare Rita, eh?

Il vampiro incominciò a ridere e mentre se la rideva, i suoi subordinati, cioè la night class, si avvicinarono a Kou bloccandolo.

Kou:Cosa?Lasciatemi!!
Simon:Pensi davvero che io mi sporchi le mani con un idiota come te?
Kou:Cosa?
Simon:Pensateci voi ragazzi!!

Ordinò e i ragazzi incominciarono a picchiarlo. Nonostante poneva resistenza e cercava di ribellarsi, non poteva. Dopotutto erano in 4 contro 1 e lui non riusciva a difendersi. Alla fine lo scaraventarono nella spazzatura dopo averlo menato. Potevo sentirlo dall'odore che aveva tra i capelli mentre gli pulivo le ferite.

Hanabusa:Ecco! Quello è il tuo posto! Nell'immondizia!!
Akatsuki:Non avvicinarti più al nostro Simon. 
Hanabusa:Fa di nuovo quel gesto e la prossima volta ti ridurremo ancora peggio.

Avvertirono andando via mentre lui si avvicinava dolorante alla panchina più vicino prima che lo trovassi.


***

E mentre ero lì a confortare Kou, qualcuno mi vide da lontano incominciando a infuriarsi.

Subaru:Ehi! Che significa?

Urlò venendoci vicino vedendo Kou appoggiato sul mio seno.

Rita:Non urlare. Non vedi che sta male?

Dissi facendo avvicinare il vampiro a Kou che era ancora dolorante.

Subaru:Ehi, ma cos'hai combinato?
Kou:Io...
Rita:E' caduto dalle scale.

Interruppi sapendo che Kou non voleva farsi vedere fragile.

Subaru:In che senso?
Rita:E' scivolato su una buccia di banana che era sulle scale. Questi vampiri incivili devono imparare le buone maniere. Già aveva mal di testa, poi è caduto anche e sta ancora peggio.
Subaru:Mi spiace. Non lo sapevo.
Rita:Vieni! Andiamo in infermeria.

Proposi tendendo la mia mano al vampiro che l'afferrò e andammo in infermeria dove lui, nei corridoi prima di entrare, mi fermò.

Kou:Grazie.
Rita:E di cosa?
Kou:Di non aver detto nulla a Subaru.
Rita:Di che stai parlando?
Kou:Non fare la finta tonta. Lo so che hai capito cos'è successo. Ti ringrazio di non aver detto che ho fatto a botte.
Rita:Ma figurati. Poi è il minimo per il mio migliore amico. Non ti pare?  Che ne dici di entrare e farti vedere? Io vado in camera mia. Ho dimenticato i libri per la lezione.
Kou:Ok...appena finisco torno in aula.
Rita:D'accordo.

Dissi vedendolo entrare in infermeria. Il gesto di Simon nei confronti di Kou mi urtava e non poco. Entrai in aula cercando di evitarlo, ma appena entrai comparve dietro di me mettendomi la mano sulla spalla.

Simon:Dolcezza! Che ci fai tutta sola senza il tuo ragazzo?
Rita:Toglimi quella mano dalla spalla.
Simon:Perchè? Non ti è piaciuto l'altro giorno quando stavamo negli spogliatoi? Non è piaciuto farti sbattere a terra?
Rita:Chiudi il becco e toglimi questa maledetta mano dalla spalla.
Simon:Come siamo acide e dure....mi piacciono le donne forti.

Rispose leccandomi il lobo dell'orecchio. A quel gesto non seppi resistere. La mia pazienza crolla prima o poi ed era arrivato al limite. Con quei libri tra le mani lo scaraventai al muro per poi buttarli a terra e rimborcarmi le maniche.

Rita:Visto che fai tanto il bastardo, vieni qui!! Ti  devo rompere quel culo una volta e per sempre. Così può darsi che la smetti di rompere me e Kou!!

Urlai avvicinandomi a lui con aria minacciosa. Il vampiro incominciò a ridere.

Simon:Wow...se non lo vedessi con i miei occhi avrei creduto fosse una fesseria.
Rita:Di cosa parli?
Simon:Del fatto che tu e il tuo amoroso siete praticamente uguali. Anche lui ha tentato di picchiarmi, ma senza successo a come vedi.
Rita:Peccato che io non sono Kou e sto sull'orlo di una crisi isterica e credimi, non mi controllo affatto.
Simon:Sei così irresistibile. Vuoi picchiarmi? Fa pure. Le tue mani non valgono niente contro di me.
Rita:E chi ha parlato di mani?

Risposi avvicinandomi a lui ed estraendo dallo stivale il pugnale di Subaru che portavo sempre puntandoglielo alla faccia.

Rita:Chissà come staresti col volto sfigurato.
Simon:Wow....sei imprevedibile mia cara. Peccato che io ho un arma ancora più forte di uno stupido pugnale.

Disse sorridendo con malignità.In quel momento entravano Kou e Karin che, vedendo il casino che si era creato attorno a me e a Simon, si avvicinarono.

Karin:Ma quella è Rita.
Kou:Cosa?

Chiese avvicinandosi e vedendomi. Simon stava per scoprire il suo occhio coperto. Non avevo paura di ciò che mi aspettava. Kou corse da me spingendo il vampiro a terra.

Simon:Ancora tu?
Kou:Stai bene? Mica ti ha toccata?
Rita:No, tranquillo.

Risposi nascondendo il pugnale nello stivale.

Simon:Arrivare così prepotentemente mentre parlavo con la tua dolce donzella mi fa infuriare.
Kou:Infuriati per altro. Lei non si tocca. Già hai cercato di violentarla a danza, toccala di nuovo e giuro che ti renderò la vita un inferno.
Simon:Peccato che non ne sei capace.
Rita:Da solo no, ma con me probabilmente si.

Dissi prendendo la mano del vampiro.

Simon:Oh...certo. Siete praticamente l'uno la copia dell'altro. 

Il professore entrò e il casino finì. Iniziò l'esercitazione. Ero nel quarto gruppo insieme a Kou e a Karin. Mentre aspettavo e mi mettevo quel camice addosso, sentivo il collo che mi bruciava e mi pizzicava. Mi specchiai per vedere cos'era. Avevo ancora l'ematoma che mi aveva fatto Simon quando ha tentato di violentarmi a danza. Faceva male e non poco. Kou se ne accorse e venne verso di me.

Kou:Tutto bene?
Rita:Si, si... è solo che non credo ai miei occhi di indossare il camice.
Kou:Io odio fare esercitazioni.
Rita:Perchè?
Kou:Perchè devo indossare gli occhiali e non sopporto farmi vedere così.

Rivelò prendendo gli occhiali da vista che aveva nella borsa e mettendoseli.

Rita:Wow...come siamo belli.
Kou:Smettila di prendermi in giro.
Rita:Da quanto in qua porti gli occhiali?
Kou:Da sempre. Sono per la stanchezza.
Rita:Comunque ti stanno bene.
Karin:Ragazzi? E' il nostro turno!!

Urlò Karin facendoci entrare in laboratorio. Mentre eravamo lì a vedere le differenze tra cranio di vampiro e quello umano incominciai ad avere la vista offuscata. Forse era per il fatto che ancora non avevo bevuto del sangue o forse per causa della violenza di Simon che mi aveva fatto perdere parecchio sangue, chissà. Mi avvicinai alla cattedra per vedere meglio quelle ossa quando improvvisamente sentii i piedi bollenti e un dolore atroce alla bocca dello stomaco come se avessi avuto un pugno. Incominciai a respirare a fatica. Mi allontanai dalla cattedra fingendo di andare a prendere gli appunti per capire meglio cosa stavamo guardando e presi la bottiglina d'acqua bevendola, sperando che passasse. Sembravo star meglio, ma quando mi avvicinai alla cattedra incominciai a sentire le gambe crollare. Dietro di me c'erano dei posti liberi, così mi sedetti subito incominciando ad avvertire un fischio nell'orecchio. Kou, vedendomi allontanare, si voltò verso di me.

Kou:Ehi, tutto bene?
Rita:Tranquillo. Voglio stare un pò seduta.

Dissi sorridendo e vedendo che si voltò verso la cattedra. Avevo la vista offuscata. Incominciai a sudare freddo e improvvisamente i miei occhi non videro niente più. Era tutto buio. Sentivo ciò che succedeva intorno a me come se fossi stata in una campana. Avevo gli occhi aperti, ma pur sbattendoli non vedevo altro che tutto nero e buio ovunque. Dal quaderno, cadde la matita che avevo preso. Arrivò non so come ai piedi di Kou che vedendomi strana si avvicinò con quella matita tra le mani.

Kou:Cos'hai?
Rita:Niente.
Kou:Sei bianca come il latte e hai certe occhiaie che fanno paura. Cos'hai? Ti hanno suggestionato le ossa? Eppure fai medicina. Avevi detto che non ti facevano nulla.

Tenevo lo sguardo basso mentre parlava. La vista continuava a non venire e cercai di rimanere più calma possibile alzando la testa.

Kou:Ehi! Ma tu stai tremando...e sei anche sudata. Ti senti bene? 
Rita:Tranquillo.
Kou:Perchè non bevi un pò?
Rita:E come faccio?
Kou:C..come?
Rita:Kou...sento la tua voce, ma...non ti vedo.

Il vampiro incominciò a preoccuparsi.

Kou:Che ti senti? Che hai?
Rita:Non ti vedo. Mi sento come se fossi in una campana di vetro. 
Kou:Tranquilla. Alza le gambe!

Disse prendendo le gambe e alzandole sulla sedia.

Rita:Sto tranquilla.Dopotutto sono abituata agli svenimenti.
Karin:Che succede? Sei bianchissima..
Kou:Va via!! Lasciala stare e segui!!

Sentivo urlare Kou alterato. Sentivo dei rumori, ma non capivo cosa stesse succedendo.

Karin:Cos'ha?
Rita:Sto bene.. tranquilla.

Continuavo a dire fingendo un sorriso.

Kou:Bevi!

Ordinò mettendomi qualcosa vicino alla bocca.

Karin:No! Il sangue è vietato a lezione.
Kou:Sta zitta!!

Esclamò cercando di darmelo, ma glielo rovesciai addosso.

Rita:Kou...segui la lezione. Sta tranquillo. Mi riprendo.

Dissi con sorriso spento. Improvvisamente sentii le mie gambe incrociarsi. Continuai a tenere la testa alzata e dopo circa 20 minuti mi ripresi incominciando a vedere sfogato e pian piano incominciò a farsi tutto più lucido. Kou non si era staccato un attimo da me, anzi...mi aveva fatto da scudo per non mostrarmi agli altri come stavo male. Abbassai lo sguardo e vidi il mio camice sbottonato, probabilmente l'aveva fatto per farmi prendere aria.Allungai la mia mano alla sua che si voltò di scatto.

Kou:Tutto bene?
Rita:Si, tranquillo.

Risposi sorridendo. Non so perchè abbia tutta questa forza, ma l'ho sempre avuta in ogni occasione. Quando finì l'esercitazione, sembrava che non fosse successo nulla.

Karin:Ma che hai avuto prima?
Rita:Deve essere stato un calo di pressione.
Kou:E hai tutte queste energie ora?
Rita:Sono abituata. Dovresti saperlo.

E mentre io camminavo tranquilla, felice che quel momento fosse passato, qualcuno guardava da lontano la scena.

Ayato:Ancora a fissarla?
Yui:Perchè non ti fai avanti invece di guardarla solamente?
Raito:Ti pare facile a te. Kou le sta sempre dietro. 
Subaru:Ancora con lui?

Chiese vedendoci da lontano.

Raito:Purtroppo sta sempre li e Kou non si stacca un attimo da lei.
Subaru:Questa situazione non mi piace affatto.
Raito:Ah...non dirlo a me.
Subaru:Non so voi, ma sono giorni che mi evita. 
Yui:Cosa?
Ayato:In che senso ti evita?
Subaru:L'altro giorno ero in camera sua. Avevo pensato di uscire un pò con lei vedendola giù, ma lei si chiuse nel bagno e non uscì più. Disse che doveva lavarsi.
Yui:Beh...se doveva farsi la doccia...
Subaru:No, era appena tornata dalla palestra e lei la fa sempre li la doccia.
Raito:E' molto strano. C'è qualcosa che non va.
Ayato:Concordo. Di solito non si comporta mai così.
Subaru:Di qualsiasi cosa si tratti, lo scoprirò.

Rispose deciso mentre ci guardava avvicinarci al bar. I giorni passarono finchè Subaru, uscendo dall'università, non mi fermò.

Subaru:Aspetta!!

Esclamò prendendomi per il braccio.

Rita:Che c'è?
Subaru:Ok, che hai?
Rita:Che?
Subaru:Non ti capisco. Passi tutto quel tempo con Kou e hai lasciato Louis che sembrava morissi per lui. Mi dici che ti prende? Sono giorni che mi eviti. Eviti me e gli altri, salti le lezioni, studi poco. Mi dici che ti prende?
Rita:Subaru...io...

Balbettai non sapendo che dire. Ero alle strette. Che avrei dovuto dirgli? Che si presumeva fosse mio fratello a causa dei nostri stessi comportamenti, proprio come lo si pensava degli altri Sakamaki? Beh....a dirglielo fu Kou che mi liberò da lui venendo su di una moto.

Kou:Ehi! Gattina!! Sali!
Subaru:Non vorrai mica andare con lui?

Mi chiese prendendomi il braccio vedendo che stavo andando verso Kou.

Kou:E' adulta e vaccinata. Può decidere se venire o no tranquillamente.
Subaru:Oh..no! Lei non verrà con te!!
Kou:Davvero? Perchè? Chi sei tu da impedirlo? Suo fratello?
Subaru:Che?
Kou:Avanti, sali e andiamo!

Disse facendomi salire sulla moto mettendomi il casco. Mi portò in un ristorante lussuoso dove incominciammo a parlare di ciò che era appena successo.

Rita:Però hai esagerato.
Kou:Perchè?
Rita:Potevi anche evitare di chiamarlo così.
Kou:Ma lui è veramente tuo fratello.
Rita:Cosa?
Kou:L'altro giorno ho ritirato i risultati delle analisi. La cosa mi preoccupa e non poco, perchè ciò che ricordi è completamente diverso da ciò che viene riscontrato qui.
Rita:Che vuoi dire?
Kou:Leggi tu stessa.

Informò dandomi una lettera.

Kou:Leggi il primo rigo.

Aggiunse vedendomela aprire.

Rita:Classificazione Vampirica. Categoria B. 
Kou:Se tu fossi stata trasformata in vampiro la tua categoria di classificazione era come la mia, cioè D. Quelli della categoria B sono di sangue nobile, quindi ciò significa che sei nata vampiro.
Rita:Aspetta, aspetta!! Non ci capisco più niente! Com'è possibile che sia nata vampiro se i miei risultati inizialmente erano che ero umana al 90%?
Kou:Non ne ho idea, ma non è l'unica cosa che appare strana. Guarda la maternità e la paternità.
Rita:Christa?

Chiesi vedendo dove aveva detto di leggere.

Kou:Esatto, ma non è questa la cosa strana. La cosa assurda è che oltre la maternità che risulta essere Christa, ma non esiste paternità, quando poi è ancora più strano che sia stata Christa a concepirti, visto che è diventata vampira il giorno che Karlheinz ti ha presa con se.
Rita:Oh...cavolo! Questa storia sta diventando troppo intrigata e strana. Com'è possibile?
Kou:Non ne ho idea. E' tutto così strano e confuso. Quasi come se ci fosse un particolare che ci sfugge.
Rita:E se Christa sia stata trasformata prima in vampiro?
Kou:Può darsi. Magari è lo stesso uomo che l'ha messa incinta. L'enigma è...chi è costui visto che non esce neanche nei database.
Rita:Dovrò chiedere a Sho...forse lui ne sa qualcosa.
Kou:Ah...approposito. I Sakamaki sanno.
Rita:Sanno cosa?
Kou:Che sei un vampiro, ma hanno deciso di aspettare che tu glielo dica, quindi ti consiglio di non nascondere ancora il segreto, se non vuoi morire di sete.
Rita:Si...ma...

Mormorai guardando la lettera perplessa. Il vampiro la mano sulle mani che tenevano quella lettera e mi disse dolcemente:

Kou:Devi farlo. Lo sai. Non puoi rimanere così. La tua indecisione viene da questo. Per questo ti hanno scartata alle selezioni di Curtis. Sei indecisa e insicura. Se affronti questa situazione puoi affrontare chiunque.
Rita:..ma...io...
Kou:Tranquilla. Non sarai sola. Starò accanto a te in questa situazione e poi ho promesso che sarei stato sempre al tuo fianco. Non ricordi?

Disse facendomi sorridere.

Rita:Grazie.

Sussurrai. Così, continuando a guardare quella lettera, pensai che era giunto il momento della verità e di sapere il perchè tutto questo mi è stato nascosto. Chi poteva saperlo meglio di Sho? Così, appena arrivata a casa, entrai nel soggiorno dove lo vidi ridere e scherzare con i vampiri. Alterata, gli buttai la lettera in faccia.

Rita:Perchè.
Sho:Cosa?
Rita:Dimmi il perchè!!

Il ragazzo aprì la busta vedendo di cosa si trattasse. Quel sorriso stampato in faccia si spense non appena vide il risultato.

Sho:Oh....chi te l'ha fatto fare?
Rita:Le domande le faccio io. Perchè non me l'hai detto? Perchè ciò che ricordo è del tutto diverso da ciò che c'è scritto li dentro?Avanti! Parla!
Sho:Ok, ma andiamo in camara mia.
Rita:NO! Dobbiamo parlarne qui davanti a loro! Dopotutto è una questione anche della famiglia Sakamaki, o sbaglio?
Reiji:Una questione di famiglia?
Shu:Di che si tratta?

Chiesero intromettendosi nella discussione.

Sho:Vuoi sapere la verità, giusto?
Rita:Ovvio, proprio come lo devono sapere anche loro.
Sho:Ok.. ti accontento. Tua madre non è stata trasformata in vampiro da Karlheinz. Lo era già.
Rita:Cosa? Come? Quando?
Sho:Quand'era umana aveva i capelli castani come i tuoi. Si innamorò di un uomo e quell'uomo la fece diventare vampiro. Si amavano alla follia, ma lui era di sangue puro e di conseguenza, ogni sangue puro, è destinato ad una di sangue puro come lui per la purezza e l'integrità della razza. Tua madre continuò a stargli vicino decidendo di vivere con lui diventandone la sorella. Si tinse i capelli di bianco-argento come simbolo di nuova vita, ma vederlo baciare un altra la uccideva così entrò in collaborazione con gli intoccabili. Poco tempo dopo l'accordo si accorse che portava in grembo una bambina, sua e di quell'uomo che amava alla follia, ma era talmente innamorata di lui che non voleva che si sentisse responsabile della sua gravidanza essendo già prigioniero della sua purezza di sangue ed entrambi ne soffrivano molto di quella situazione. Così decisi di farti nascere io e Libertà ti donò il dono degli intoccabili. Facendoti nascere io, come poi si usa tra intoccabili, cambiasti totalmente il tuo sangue diventando umana. Eri piccola e gracile. Libertà decise di guardarti lui proprio come aiutò anche tua madre, ma eri un vampiro in fin dei conti. Crescendo avresti riacquisito il tuo DNA e il tuo essere, infatti, appena arrivò Karlheinz, tua madre nel tentativo di salvarti lo ferì e lui si infuriò.
Rita:Si, da li ricordo tutto.
Sho:Quindi è ovvio che sia uscita quella categoria. Sei nata da un ex-umana e da un vampiro di sangue puro. Non poteva essere altrimenti.
Raito:Che centra questo con noi?
Rita:Leggete!

Ordinai dando la lettera ai vampiri dove incominciarono a leggerla ed a preoccuparsi di ciò che era scritto lì su.

Shu:Incredibile.
Reiji:La scienza ancora non sa niente su questo.
Yui:Non ha padre.
Ayato:Il problema non è la paternità assente, ma la maternità.
Raito:Subaru? Dovresti essere contento!

Esclamò con sorrisetto malizioso.

Kanato:Già...hai trovato tua sorella.
Subaru:Cosa? E' uno scherzo, vero?

Chiese incredulo alzandosi dal divano e stracciando la lettera dalle mani dei vampiri.

Subaru:No...non può essere. Lei....è.....mia sorella?

Domandò guardandomi incredulo. Cosa accadrà? Quale sarà la reazione di Subaru? Ed io...come sarò trattata dai vampiri? Riuscirò a trovare mio padre? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio. Dalla vostra vampiretta!





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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***





Capitolo 31 - Cambiamenti improvvisi.


Rita:Oh...mio...dio!!!

Esclamai guardando un ragazzo che passeggiava per il viale dell'università. Era insieme alla night class. Probabilmente era un nuovo studente. Lo guardavo con occhi sbarrati dallo stupore. Perchè? E me lo chiedete anche? E' la fine del mondo!! E' bello, alto circa 1.82, snello, con capelli argentati legati da un fermaglio a forma di picche. Il taglio dei capelli era molto simile a quello di Ren, mentre il vestiario somigliava molto a quello elegante di Debito. Per non parlare poi di quegli occhioni azzurri con un pizzico di lavanda all'interno. Sembravano arcobaleni. In poco tempo fece una fila di fans dietro.

Raito:Ehi! Guarda a quell'idiota!! Mi ha tolto tutte le sgualdrinelle!!
Kou:Guarda che non sei l'unico. Anche a me le fans non stanno più dietro per guardare quello. Cos'avrà meglio di noi?
Raito:Ah...non chiedermelo. A me sembra tanto un pagliaccio.
Karin:Rita? Ehi! Terra chiama Rita!!

Urlò facendomi rivenire in me che stavo sbavando guardando quella figura angelica.

Rita:Che?
Karin:Ma ti sei incantata?
Rita:Chi? Io? Certo che no!
Kou:No,no,no,no,NOOOO! Non dirmi che ti piace un tipo del genere.

Disse indicando quel bel pezzo di gnocco circondato da milioni di ochette petulanti.

Rita:Tsk...ma che dici? Lui non mi piace mica! E' solo.....è....solo....

Sospirai continuandolo a guardare estasiata.

Raito:Solo cosa?

In quel momento incominciai ad urlare e a cantare, come una pazza, bello impossibile facendo voltare tutti facendomi conoscere. Raito mi trascinò via con se aiutato da Kou, pensando che quella reazione fosse stata provocata da qualche altro esperimento fatto da Reiji con l'alcool. Peccato che ero sobria e stavo sclerando. Chissà che avrei combinato se ero ubriaca.

Karin:Sei pazza? Ti sei messa ad urlare bello impossibile davanti a tutti.
Rita:Almeno mi sono fatta notare.
Kou:Tu sei pazza. Dici che non ti piacciono i don giovanni e poi ti piace uno così?
Rita:Si, ma l'hai visto? E' così bello!! Ha quegli occhi che ti affascinano!!
Kou:Sono azzurri come i miei.
Rita:Si, ma lui non porta l'occhio di vetro come te.
Kou:Cos'era? Una frecciatina?
Rita:Ma figurati!! Altro che frecciatina. Ti avrei lanciato l'arco intero in testa se avessi voluto farlo.
Kou:Incominci ad essere offensiva. Che hai?
Rita:Non sono offensiva! Dico solo la verità e poi sono diversi perchè ha quell'arcobaleno degli occhi.... Ah....

Sospirai pensandolo. 

Kou:Smettila immediatamente di pensarlo!! 
Rita:Perchè?
Kou:Perchè sei una nobile e non puoi stare con uno come lui.
Raito:Concordo. 
Rita:Uffaaaa!! Quanto siete noiosi!!

Esclamai andandomene. Tornai in villa dove decisi di andare in sala musica a suonare un pò. Quando vi entrai con gli spartiti vidi lì, al piano, Subaru che dormiva. Probabilmente non aveva chiuso occhio da ciò che era successo...

***

Avevo avuto le analisi da Kou e decisi di affrontare la situazione e saperne di più sulla mia vita passata e sul mio vero essere. Quando vidi ciò che era uscito, decisi di parlarne con i Sakamaki dopo che Sho rivelò la verità di ciò che mi era successo. I vampiri non capivano come potessero centrare loro in tutta quella storia, così gli diedi la lettera dove incominciarono a leggerla ed a preoccuparsi di ciò che era scritto lì su.

Shu:Incredibile.
Reiji:La scienza ancora non sa niente su questo.
Yui:Non ha padre.
Ayato:Il problema non è la paternità assente, ma la maternità.
Raito:Subaru? Dovresti essere contento!

Esclamò con sorrisetto malizioso.

Kanato:Già...hai trovato tua sorella.
Subaru:Cosa? E' uno scherzo, vero?

Chiese incredulo alzandosi dal divano e stracciando la lettera dalle mani dei vampiri.

Subaru:No...non può essere. Lei....è.....mia sorella?

Domandò guardandomi incredulo. La carta cadde dalle sue mani. Era traumatizzato. Potevo leggerglielo nello sguardo che aveva verso di me. Fingendo di fregarsene, si mise le mani in tasca e uscì in giardino senza dire una parola.

Raito:Ma come?
Kanato:Neanche un abbraccio alla sua sorellina?

Incominciai a seguirlo. Era nel viale delle rose vicino alla torre che la guardava con aria spenta.

Rita:Subaru...
Subaru:Da quanto tempo lo sapevi?
Rita:L'ho saputo poco tempo fa con Kou. Mi ha dato lui i risultati.
Subaru:Per questo sentivo tutto quell'affetto nei tuoi confronti.
Rita:Che?

Il vampiro si voltò con le lacrime agli occhi.

Subaru:Non so perchè, ma l'avevo sentito. 
Rita:Cosa?
Subaru:Il tuo modo di fare, il tuo essere dolce e timida, il tuo modo di vestire...mi ricorda tanto mia madre.. proprio come quando ti arrabbi...assomigli parecchio a me.
Rita:Lo sapevate che ero un vampiro, o sbaglio?
Subaru:L'abbiamo saputo quando sei svenuta. 
Rita:Lo sapevo.

Subaru si avvicinò a me e mi prese per il braccio conducendomi tra le sue braccia.

Rita:Su...Subaru??
Subaru:Non immagini la gioia che provo in questo momento.

Sussurrò con le lacrime agli occhi. Il motivo della gioia non lo capivo, finchè non me lo rivelò Karin quand'ero all'università.

Rita:C..c...cosa??Dimmi che è uno scherzo!!
Karin:Mi spiace, ma è così. Anch'io la penso come te, ma molti vampiri, sopratutto i nobili, pensando all'accoppiamento tra fratello e sorella o tra cugini.
Rita:Oh..no!! Finchè non sapevo fosse mio fratello poteva andare bene, ma ora..cioè...che dovrei dire ai miei figli?? Tuo padre è anche tuo zio? Ma ti rendi conto del trauma che può avere?
Kou:I vampiri non si fanno tutti questi problemi.

Interruppe Kou avvicinandosi a noi.

Rita:Cioè...fammi capire! I vampiri non guardano in faccia alla realtà, se gli piace qualcuno che sia suo fratello o no se lo scopa, ma se deve dirgli i suoi sentimenti sta zitto invece di affrontare la situazione??
Karin:Purtroppo noi vampiri siamo così. E tra nobili, che tu lo voglia o no, esiste il matrimonio combinato tra fratello e sorella e cugini. Quindi abituati!
Rita:Lo so, ma...insomma...è terribile!
Kou:La penso come te, ma solo perchè sono un ex-umano. I vampiri puro sangue e nobili la pensano così.
Rita:Ora capisco lo sguardo malizioso di Raito. Non ci credo!!
Karin:Non è detto che devi fidanzarti per forza con tuo fratello.
Kou:Già. Stiamo in un paese libero. E poi sei la prediletta di Karlheinz e non credo ti faccia mettere con Subaru.
Rita:Ah...Karlheinz. Sinceramente preferisco evitare il discorso con lui. 

Dissi stremata. Non fraintendetemi, Subaru è la mia vita, ma pensare che è mio fratello e scoparmelo è una cosa un pò contorta da pensare e sopratutto da fare. Così cerco di frequentarlo come fratello e non come fidanzato e, se posso, lo evito anche qualche volta, anche se è a malincuore.


***

Rita:Subaru??

Sussurrai con quei libri tra le mani cercandolo di svegliare, ma sembrava non si svegliasse. Incominciai ad accarezzargli i capelli.

Rita:Subaru? Svegliati!

Mormorai di nuovo. Il vampiro si svegliò.

Subaru:Quanto sei rumorosa. Non si può più dormire in questa casa?
Rita:Certo, ma io volevo usare il piano.
Subaru:Il piano?

Chiese alzando il busto e vedendo che si era addormentato sul piano.

Subaru:Ah..già. Devo essermi addormentato mentre suonavo.
Rita:Tranquillo!  L'avevo immaginato.

Risposi sedendomi accanto a lui.

Subaru:Come mai qui?
Rita:Reiji vuole insegnarmi a suonare. 
Subaru:Posso aiutarti anche io se vuoi.

Annui sorridendo e il vampiro mi prese le mani posizionandole sul piano incominciando ad insegnarmi qualcosa. Mentre suonavamo il nostro sguardo si incrociò rimanendo paralizzati entrambi. Aveva degli occhi strani, come se era estasiato da me. Vidi i suoi occhi illuminarsi come quando un vampiro e pronto a mordere. Mi alzai di scatto.

Subaru:Che ti prende?
Rita:Ho...dimenticato che dovevo vedermi con Kou.
Subaru:E la lezione con Reiji?
Rita:Si farà un'altra volta.

Risposi prendendo gli spartiti e andando via. Volevo imparare a suonare, così decisi di andare a casa di Kou.

Kou:Ehi! Che ci fai qui?
Rita:Non posso farcela da sola. Non ora!!

Esclamai stremata buttandomi sul divano.

Ruki:Ehi! Questa non è casa tua! Si chiede il permesso.
Rita:Ma sono di casa qui, ormai.
Kou:Lasciala stare e di al maggiordomo di fare una camomilla.
Ruki:Come vuoi.

Disse andandosene dal salone lasciandoci soli. Kou si sedette accanto a me.

Kou:Cos'è successo?
Rita:Ho saltato la lezione di piano con Reiji.
Kou:Non so perchè, ma penso che centri Subaru, non è cosi?

Chiese mentre il maggiordomo entrava in camera portando del thè.

Kou:Avevo chiesto una camomilla.
Maggiordomo:Il signorino Ruki ha detto del thè.
Kou:Avevo detto camomilla e non del thè.

Minaccioso, si alzò all'in piedi. Probabilmente voleva buttargli il thè in faccia. Lo presi per la giacca rosea che aveva addosso.

Rita:Va bene. Anzi...lo preferisco di più.

Il vampiro si sedette.

Kou:Va via! Stiamo parlando! Non vedi?
Maggiordomo:Si, signore.

Il maggiordomo se ne andò.

Kou:Avevo chiesto la camomilla, ma se per te va bene...non importa. 
Rita:Davvero. Va bene.
Kou:Di che parlavamo?

Chiese mentre prendeva la tazza e l'acqua del thè.

Rita:Che ho saltato la lezione di Reiji e si! Centra Subaru.
Kou:Che ha combinato stavolta?
Rita:Nulla...mi ha guardata in modo strano e...i suoi occhi si sono illuminati.

Davanti a quelle parole il vampiro si paralizzò, mentre versava l'acqua nella tazza.

Kou:Illuminati?
Rita:Si...era strano. Forse voleva mordermi, ma...non ho il collo scoperto o i capelli legati che ha potuto sentire il mio odore.

Il vampiro posò la tegliera con l'acqua che aveva tra le mani e incominciò ad essere molto serio e strano. Sembrava quasi...preoccupato.

Rita:Ho detto qualcosa che non va?
Kou:No..è...che...

Balbettò per poi alzarsi dal divano.

Rita:Che ti prende? Sei strano.
Kou:Sta lontano da lui. Se ti può aiutare, puoi rimanere qui finchè ti pare.
Rita:Perchè?
Kou:Scusa, ma... ho da fare.

Disse con le mani in tasca andandosene chissà dove. Yuma, vedendo il fratello uscire, entrò in soggiorno.

Yuma:Cos'è successo?
Rita:Non lo so...è andato via così. Ha detto che aveva da fare.

Risposi prendendo gli spartiti che avevo in borsa.

Rita:Avrei tanto voluto imparare a suonare.
Yuma:Se vuoi...posso aiutarti io.
Rita:Sarebbe un piacere.

Il vampiro si avvicinò vedendo gli spartiti. In quel momento stava entrando Azusa.

Yuma:Azusa! Aiutala a suonare. 
Azusa:Che?
Yuma:Avanti!Tanto a te piace il piano, no?
Azusa:Veramente non lo suono da tempo.
Yuma:Un motivo in più per ripassare!

Esclamò dandogli quei libri tra le mani e andandosene.

Rita:Se ti va di aiutarmi...non è un obbligo.
Azusa:Tranquilla. Poi...come ha detto Yuma...è un motivo per ripassare.

Balbettò timidamente conducendomi al piano. Intanto, Kou era in camera sua sdraiato sul letto a pensare.

Kou:Perchè mi sento così strano?

Si chiese pensando a ciò che era appena successo. Yuma entrò in camera trovando il fratello nervoso.

Yuma:Che ti prende?
Kou:Niente.
Yuma:Come niente? Hai lasciato Rita lì e te ne sei andato così.
Kou:Non ne voglio parlare.
Yuma:Che hai? 
Kou:Non sono affari che ti riguardano!

Esclamò alterato alzando il busto mettendosi in posizione seduta. 

Yuma:Tsk....ho capito.

Disse scoppiando a ridere.

Kou:Capito cosa?
Yuma:Tu sei geloso.
Kou:Geloso? E di chi?
Yuma:Di Rita.
Kou:Ma che dici?
Yuma:Ammettilo! Anche l'altro giorno all'università eri arrabbiato!
Kou:Si, ma erano fatti miei.
Yuma:Eri nervoso perchè a Rita piaceva il ragazzo di picche.
Kou:Non è vero. 
Yuma:Stavolta cosa ti ha detto? Che magari Raito ha provato a baciarla?

Chiese ridendosela. Il vampiro, sentendo le parole del fratello, abbassò lo sguardo sussurrando con un filo di voce:

Kou:Subaru....
Yuma:Che?
Kou:Suo fratello Subaru, non Raito.
Yuma:Oh...allora la cosa è seria.
Kou:Ma lei non vuole suo fratello, ma la cosa mi infastidisce.
Yuma:Te l'ho detto. Sei geloso.
Kou:E' la mia migliore amica. E' ovvio che sia geloso.
Yuma:No, non è affatto ovvio. Hai un debole per lei.
Kou:Ma figurati. Lo sai come la penso. Preferisco una ragazza di alto grado come me, che un vampiro che inciampa ovunque e non sa neanche come ci si comporta.
Yuma:Ah...è peggio del previsto. Non capisci neanche di avere un debole per lei, eh?
Kou:L'unica cosa che non capisco è come mai non riesco a vederla dentro.
Yuma:Cosa?

Domandò guardando il fratello in modo strano e meravigliato, mentre quest'ultimo si toccava il cuore.

Kou:Cavolo! Di nuovo quelle fitte! Ma cos'ho?

Si chiese alzandosi e andando in bagno, mentre Yuma si sedette a pensare.

Yuma:Qui la faccenda si sta complicando...e parecchio anche. 
Ruki:Che ci fai qui?

Interruppe Ruki vedendo Yuma che pensava.

Yuma:Abbiamo un problema con Kou.
Ruki:Un problema?
Yuma:Si...Kou si sta innamorando della ragazza dei Sakamaki.
Ruki:Cosa?
Yuma:Cosa peggiore è che non se ne rende conto. 
Ruki:Ne sei sicuro?
Yuma:Si. E' andato in bagno. E' da giorni che avverte fitte nel cuore e, ogni volta che vede o sa che c'è qualcuno attorno alla ragazza, si innervosisce e diventa intrattabile.
Ruki:Allora è una cosa seria.
Yuma:Che si fa?

Chiese facendo pensare al fratello che incrociò le braccia.

Ruki:Che si fa? Dobbiamo tenerli lontani.

Intanto, ero di sotto al piano con Azusa. Era diverso dagli altri fratelli. Sembrava dolce, timido e protettivo mentre mi insegnava a suonare.

Azusa:Ecco...queste sono le basi.
Rita:Allora....questo è il Do, giusto?
Azusa:Esatto.
Rita:Sembra facile.
Azusa:So che non so spiegare un granchè.
Rita:Tranquillo. Sai spiegare bene è solo che sei molto timido e indeciso. 
Azusa:Eh..lo so. Ho un brutto carattere.
Rita:Non è vero. Ognuno è diverso a modo suo e se non avremo difetti, non saremo noi. Non ti pare?
Azusa:Giusto.

Disse sorridendo. E mentre ridavamo e stavamo seduti l'uno accanto all'altro per la lezione di piano, Kou stava scendendo le scale. Si fermò lì, guardandoci dall'alto mentre ridevamo. Improvvisamente, tirò il fratello dietro, prendendolo per la maglia, dalla sedia dov'era seduto facendolo cadere.

Azusa:Ma che fai? Sei impazzito?
Kou:No, volevo sedermi io.

Rispose arrogantemente sedendosi al posto suo accanto a me.

Azusa:Potevi anche dirmelo senza tirarmi dalla sedia.
Kou:Sparisci!
Azusa:Che? 
Kou:Va via!
Azusa:No! Stavo ripassando insieme a Rita.
Kou:Hai sentito che ho detto?? 

Urlò alzandosi di scatto dalla sedia guardando minaccioso il fratello. Lo presi per la mano e lui si voltò verso di me.

Ruki:Azusa? Vieni su! Lasciali da soli.
Azusa:Ma io...
Ruki:Fa come ti dico.

Disse autoritariamente Ruki facendolo salire. Kou si aggiusto la giacca e si sedette accanto a me.

Rita:Potevi essere un pò più gentile con tuo fratello.
Kou:Deve imparare a portare rispetto per le persone più grandi.

Scoppiai a ridere.

Rita:Ma se ha la tua stessa età.
Kou:Sono più grande di lui di 9 mesi e comando io dopo Ruki.

Rispose arrogantemente col rossore in volto.

Rita:Ok...
Kou:Che ti ha fatto vedere?
Rita:Le note.
Kou:Dimenticale! Ricominciamo d'accapo.
Rita:Che?

Incominciai a ridere vedendo che mi posizionava le mani sulle note.

Kou:Questo è il Do. 
Rita:Doremifasollasido!!

Canticchiai premendo i tasti sul piano e guardandolo. Il vampiro incominciò a ridere.

Kou:Hai visto? Sono più bravo di Azusa. Già ti ho insegnato le note.

Quel suo ridere mi contaggiò e incominciammo a ridere. Era strano. Sembrava ridesse realmente e non fingesse come faceva di solito.

Kou:Bene. Visto che ho un allieva così brava....suoniamo My heart will go on. Ti va?
Rita:Uh....Titanic!! 
Kou:Brava...

Mentre suonavamo faceva lo scemo come al solito. Visto che dovevo imparare lo spartito, imparavo assieme allo spartito anche le note. Peccato che le note dicevano cose che non volevo dire e lui fraintendeva.

Rita:Si...la...do...
Kou:La dai?

Chiese maliziosamente, mentre io lo guardai minacciosa e presi lo spartito in mano buttandoglielo in faccia.

Kou:Ehi! Mi fai male!!
Rita:E tu capisci sempre male!!
Kou:Tu dici che la dai.
Rita:Sto imparando le note.
Kou:E le note ti suggeriscono qualcosa.

Disse ridendo ed io glielo spiccicai in faccia di nuovo. Davanti a quella scena, i fratelli Mukami, che erano sulle scale, guardavano preoccupati.

Azusa:Per questo allora mi ha tirato da lì.
Ruki:Kou è innamorato e abbiamo due opzioni. O lo allontaniamo o non interveniamo e quello che succede sono affari loro.
Yuma:Si, ma se poi dovesse soffrire?
Azusa:Già...non voglio che soffra. Lui ha sofferto già troppo come noi.
Ruki:Per questo avevo detto di allontanarlo da lei, ma....non lo vedevo così da quando eravamo in orfanotrofio.
Yuma:Che vuoi dire?
Ruki:Lo trovavo spesso a guardare il cielo sorridente. 
Yuma:Che centra con questo?
Ruki:Centra. Perchè per lui, Rita è come il cielo azzurro che desiderava da piccolo e non se ne rende neanche conto.
Azusa:Quando ami qualcuno è difficile che te ne accorgi. Senti solo che il bene cresce dentro di te, che non riesci a stare senza quella persona, ma solo dopo che l'hai persa te ne rendi realmente conto.
Ruki:Spero solo che non faccia scemenze e che possiamo allontanarla da lei.
Yuma:Non credo. Penso che sia tardi per quello. L'hai visto come la guarda?
Ruki:E' proprio quello che mi preoccupa.

Rivelò continuando a guardarci. Improvvisamente squillò il telefono. Era Reiji.

Rita:Cavolo. L'avevo completamente dimenticato. Torno subito!

Esclamai attaccando il telefono e mettendolo nella borsa.

Kou:Che succede?
Rita:Devo andare. Ho dimenticato che devo fare delle visite mediche e ho la lezione di comportamento aristocratico con Reiji.
Kou:Vuoi che ti accompagni? Gli spartiti sembrano pesanti.
Rita:Tranquillo. Anzi...sai che facciamo?? Te li tieni tu. Così vengo a provare da te. Che ne pensi?

Chiesi mettendogli gli spartiti tra le mani.

Kou:O...k.
Rita:A domani allora. Salutami i tuoi e chiedigli scusa da parte mia. Devo scappare!!

In fretta e in furia uscii fuori dalla porta lasciando lì il vampiro che la fissava.

Kou:Sempre la solita, eh? Non cambierà mai!

Il vampiro si voltò e vide i fratelli sulle scale.

Kou:Che avete da guardare? Datemi una mano!
Yuma:Certo che no!
Ruki:Adesso butti tutto a terra e vieni con noi.
Kou:Cosa?

Chiese vedendosi togliere gli partiti da Azusa e trascinato da Yuma e Ruki fuori da li. Lo portarono in ospedale dove incominciarono a visitarlo.

Kou:Vi dico che sto bene!!
Ruki:Yuma ci ha riferito delle tue fitte e dobbiamo vedere cos'hai.
Kou:Ma sono fitte passeggere. Sto benone!

Esclamò, ma i fratelli lo fecero comunque visitare.

Dottore:E' in ottima forma.
Kou:Che vi dicevo?
Dottore:Può...uscire un secondo? Devo parlare un attimo coi tuoi fratelli.
Kou:Come vuoi.

Disse uscendo accompagnato da un infermiera.

Ruki:E' qualcosa di grave?
Dottore:Senso di solitudine...fitte al cuore...la testa tra le nuvole...le farfalle nello stomaco...sono tutti sintomi evidenti che solo un vampiro affetto di cotta cronica può avere.
Yuma:Cotta cronica?
Azusa:E' grave?
Dottore:E' una malattia incurabile dell'anima. Solo 1 vampiro su 100 ne soffre. Quando un vampiro riscontra questa patologia, è impossibile curargliela. 
Ruki:Oh..no!
Dottore:Dovete sapere che è uno stato avanzato di cotta acuta. Tutti sappiamo che la cotta acuta è quando un vampiro incomincia ad avere paura, ad evitare la persona amata e, talvolta, a usare comportamenti che non sono assolutamente normali del vampiro come l'essere acido o scorbutico quando in realtà si è solari. La cotta cronica avviene quando questa fase è stata superata e se viene superata, il vampiro in esame ha trovato l'anima gemella.
Ruki:Che?
Azusa:Vuol dire che Kou è innamorato?
Dottore:Il problema è questo.

Disse alzandosi dalla scrivania e voltandosi verso le finestre dietro di lui.

Dottore:Non è solamente innamorato. La persona di cui è innamorato, è la persona che avrà per la vita e....se dovesse allontanarsi per qualche strano motivo...potrebbe anche suicidarsi.
Yuma:Ma è un vampiro! Non può morire!!
Ruki:Già! Per diventare vampiro ci è voluto parecchio prima che riuscisse ad uccidersi.
Dottore:Si vede che non conoscete l'amore. Certo, non può morire, ma tutti sappiamo che chi vuole può anche con molti contro. Non vi pare?
Ruki:Quindi che consiglia?
Dottore:Lasciarlo libero di amare. Purtroppo non c'è rimedio. Una semplice cotta fraterna sarebbe stato facile da togliere, tramite separazione, ma...già la cotta acuta è impossibile da curare.
Azusa:Quindi...non ci sono ne cure ne rimedi.
Dottore:Dobbiamo sperare che vada tutto bene.

Disse voltandosi verso i vampiri e lasciandogli l'amaro in bocca. Intanto, io scappavo da una brutta notizia che avevo avuto. Quale? Non potevo bere sangue da un corpo e non l'avrei mai fatto a causa dei miei canini. Correndo, andai a sbattere su qualcuno che era alle spalle ad un distributore di bibite.Quel qualcuno era Kou.

Kou:Ehi! Sta attento!!

Urlò voltandosi.

Rita:Scusa!

Esclamai alzando il volto. Il nostro sguardo si incrociò e in quel momento uscirono i Mukami con il dottore che videro la scena.

Kou:R...Rita.

Sussurrò cadendogli la bibita da mano.

Rita:Kou..

Mi abbassai prendendogliela.

Kou:Scusa...mi è caduta.
Rita:Si...ho visto. Che ci fai qui?
Kou:Controlli.
Rita:Potevi dirmelo. Venivamo insieme.
Kou:Purtroppo non sapevo niente. E' stata una cosa improvvisa. Piuttosto...perchè correvi??
Rita:Ecco...io....
Subaru:Eccoti!!

Urlò correndomi dietro prendendomi il braccio.

Subaru:Meno male che l'hai fermata. Avanti! Abbiamo le altre visite da fare! Andiamo!

Disse trascinandomi con se.

Rita:No...aspetta!!

Ma purtroppo Subaru è Subaru. Quando decide una cosa è come dice. Mi voltai verso di  Kou che era rimasto lì a guardarmi.

Subaru:Avanti! Non farti tirare!!

Il dottore, vedendo la scena con i Mukami, incominciò a parlare con loro, probabilmente della soluzione da apportare con Kou, chissà. Intanto, io dovevo svolgere un altro controllo. Gli occhi. Dopo quel controllo tornammo a casa e Reiji iniziò ad addestrarmi nella camminata.

Reiji:Spalle diritte.
Rita:Ma devo proprio avere questo libro in testa??

Chiesi stremata, mentre mettevo il libro di galateo in testa.

Reiji:Ovvio. Per un vampiro essere sicuri è un dovere non un volere.
Rita:Ho capito. Cavolo!! Non so chi è peggio tra te e Kou. 
Reiji:Non parlare ed esercitati!!!

Rimproverò con una bacchetta in mano dandomela sul sedere.

Rita:Ahi!! Mi fai male!!
Reiji:Avanti!!

Urlò severamente. Odiavo a morte quella situazione. Non c'è la facevo più. Come uscii da lì? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio. Rita.






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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***





Capitolo 32 - Vacanze natalizie.


Vacanze natalizie. Finalmente dopo un mesetto mi riposo tranquillamente. Dopo la notizia avuta di ciò che sono, i vampiri sembrano essere cambiati nei miei confronti. Sono molto più protettivi e a me non dispiace affatto. Sdraiata sotto queste coperte pesanti, non riesco a prendere il coraggio di alzarmi. Sento troppo freddo e il letto mi invoglia a stare con lui. Peccato che per i vampiri non era lo stesso.

Reiji:Alzati!

Ordinò comparendo dal nulla in camera mia e aprendo le tende.

Rita:Ho sonno! Lasciami dormire ancora un pò.
Reiji:Una signora deve sapere quando svegliarsi senza fare storie. Avanti! La colazione è pronta!

Esclamò chiudendo la porta dietro di se. Avete capito bene. Sapendo che sono la sorella di Subaru, quindi faccio parte della famiglia teoricamente,Reiji ha pensato bene di addestrarmi come donna di società aristocratica. Peccato che in quel ruolo una goffa come me non possa starci e poi non mi piace neanche la vita piena di regole e precisazioni. La odio. Diciamo che il mio concetto di regole è completamente diverso dal suo. Lui vuole essere perfettino ed io, un pò per noia e un pò per la goffagine che ho, voglio evadere dalle regole e uscire fuori da tutti gli schemi. Ma, ovviamente, stando con loro devo imparare le buone maniere. Sperando che non mi faccia rileggere quel mattone del galateo. Intanto, in soggiorno, i ragazzi si stavano organizzando per le vacanze invernali.

Kanato:Allora andremo nella casa in montagna?
Reiji:Si, è già tutto programmato. Partiremo domani alle 5 di sera.
Ayato:Così presto?
Raito:Ma io voglio dormire!!
Reiji:Se partiremo più tardi non riusciremo a fare niente.

Informò sfilando una lista di cose da portare e da fare già programmate.

Yui:Verranno anche i Mukami?
Ayato:Penso proprio di si. Shu ha ripreso l'amicizia con Yuma e l'ha invitato.
Shu:Ovviamente non vuole venire da solo, quindi ha detto che porterà anche i suoi fratelli.
Raito:Allora verrà anche quell'idol da quattro soldi.Non so voi, ma non mi piace affatto la piega che sta prendendo.
Reiji:Tranquillo. Cercheremo di farlo stare meno possibile con Rita.
Yui:Perchè?

Chiese non capendo la situazione. In quel momento sentii la conversazione mettendomi ad origliare al piano di sopra.

Subaru:Che domande? Perchè è un impiccione e non mi piace per niente il suo comportamento.
Ayato:Sembra, però che si stia comportando bene ora con Rita.
Subaru:Comunque mi da fastidio che gironzola attorno a mia sorella.
Kanato:Ah...ma poi dovremo portare anche le conserve?
Reiji:Sho e gli altri sono in tour, quindi lo escludo.
Raito:Il pensiero che viene anche Kou mi da sui nervi.
Subaru:Ah...guarda che non sei l'unico.
Reiji:Da fastidio a tutti, ma dobbiamo evitarlo di darlo a vedere.
Shu:Già, è per il bene di Rita.
Kanato:Però......tanto male non è.

Balbettò Kanato sorprendendo i fratelli.

Raito:Tanto male non è?
Kanato:E' stato lui e Rita ad aiutarmi con questo nuovo look e darmi delle diritte.
Reiji:Ah...già. Non ci hai ancora detto come mai ti ha aiutato.
Kanato:Volevo fare colpo su una. Mi ha detto di scriverle una canzone, ma non ne sono capace. Quindi penso che sarebbe un ottima occasione per farmi aiutare.

Il fratello Raito si avvicinò a lui dandogli una pacca sulla spalla e incominciò ad abbracciarlo avvolgendo il suo braccio attorno al collo che per poco non lo strozzava.

Raito:Sei un genio!! E' un ottima occasione per tenerlo lontano da Rita!!!
Kanato:Lasciami! Così mi strozzi!!
Yui:Beh...posso anche passare io tutto il tempo con lei tenendola lontana da lui. 
Reiji:Sembra un ottima idea. 
Yui:Dopotutto tra donne dovrebbe passare più velocemente il tempo.
Raito:E la distrarrai da Kou.
Yui:Ovvio, e poi è anche un ottima occasione per saperne di più su di lei, non vi pare?
Ayato:Allora è deciso. Tavoletta terrà Rita impegnata e lontano da Kou, mentre noi terremo Kou impegnato e lontano da Rita.

Sapendo ciò che stavano tramando, rimasi sulle scale. Non capivo come mai volessero tenermi lontano da Kou. Dopotutto lui si comportava bene con me anche se non beveva più il mio sangue e non si comportava neanche più male come prima con loro. Presa da questi pensieri andai a preparare la valigia. Mentre la preparavo, cadde dall'armadio qualcosa. 

Rita:Cos'è questo?

Mi chiesi raccogliendo l'oggetto. Era una cornicie con una foto. Quella foto mi fece posare i panni sul letto sedendomi e guardandola. Era la foto mia e di Louis.Quella foto mi faceva ancora male a vederla. Mentre ero seduta, non mi accorsi che era comparso qualcuno dal nulla. Si avvicinò accovacciandosi a terra e prendendomi la foto da mano la guardò.Era Kou.

Kou:Ancora a guardare questa foto?
Rita:Che ci fai qui?
Kou:Ti ho fatto qualcosa?
Rita:No, perchè?
Kou:Non rispondi al cellulare. Ti sto chiamando da qualche ora. Mi hai fatto preoccupare.
Rita:Scusa. Stavo facendo le valigie. Probabilmente devo tenere la suoneria bassa e non l'ho sentito.
Kou:Perchè non la butti?

Domandò riferendosi alla foto.

Rita:Non ho il coraggio.
Kou:Ti fa ancora male, vero?
Rita:Che importa. Il passato è passato, no?

Il vampiro si alzò e mi abbracciò.

Kou:Proprio perchè è passato te ne devi sbarazzare.
Rita:Lo so.
Kou:Su con la vita.

Disse staccandosi. 

Rita:Mi dai una mano con le valigie?
Kou:Nessun problema.

Rispose incominciando ad aiutarmi con le cose da mettere. In quel momento entrò Subaru.

Subaru:Che ci fai qui?
Kou:Aiuto Rita.
Subaru:Rita non ha bisogno d'aiuto, anzi. Se ne ha bisogno ha me.
Kou:Ho capito. Tolgo il disturbo. Mi raccomando, gattina! Metti la suoneria alta così mi senti.
Rita:Si, e scusa ancora.
Kou:Tranquilla.

Mi venne vicino e mi baciò la guancia per poi andarsene facendo arrabbiare Subaru.

Subaru:Ti ha baciata....e tu non gli hai detto niente?
Rita:Era un semplice bacio d'amicizia.
Subaru:Questa amicizia mi puzza.

Presto arrivò il giorno della partenza e arrivammo nella casa in montagna, anche se più che una casa era una villa con tanto di terme. 

Yui:Questa è la nostra stanza.

Disse entrando insieme a me e mostrandomela. Era molto ampia. Non c'era niente, solo brandine dove dormire e un armadio. Incominciai a disfare le valigie quando trovai la foto di Louis. Nel fare le valigie, l'avevo messa involontariamente.

Yui:Qualcosa non va?

Chiese vedendomi pensierosa.

Rita:No. Tutto bene.

Risposi mettendo la foto sotto al cuscino fingendo un sorriso.

Yui:Ti va di andare alle terme?
Rita:Certo, perchè no?
Yui:Ok, allora vado a preparare gli asciugamani.

La ragazza uscì ed io rimasi lì a pensare.

Rita:Perchè l'ho portata con me?

Continuai a pensare guardando la foto e posandola di nuovo sotto al cuscino, mi avviai nella stanza delle terme dove ci immergermo in quell'acqua bollente.

Yui:Ah...non credi sia stupendo?
Rita:Che?
Yui:Cos'hai? Sei pensierosa da stamattina.
Rita:No, è che....non sono mai stata nelle terme. Tutto qui.
Yui:Quindi è la prima volta.
Rita:Si. Mi vergogno a stare in queste acque nuda.
Yui:Beh...non ci pensare allora. Che ne pensi se parliamo un pò?
Rita:Di che vuoi parlare?
Yui:Ragazzi.
Rita:Ah...ti prego. Di ragazzi non voglio saperne nulla. Ormai non mi attraggono più.
Yui:Aspetta..mica sarai...

Balbettò preoccupata facendomi capire che pensava fossi attratta dal mio stesso sesso. Arrossii e incominciai ad urlare.

Rita:Ma che dici??
Yui:Abbassa la voce. Ci possono sentire.

Sussurrò facendomi calmare un pò. Moderai il tono anche se ero ancora alterata dal pensiero della ragazza.

Rita:Non è quello che intendevo. Non sono lesbica. Mi piacciono, sono etero, ma ho avuto troppe delusioni. Tutto qui. Il prossimo voglio sia quello che porterò sull'altare. Non voglio più stupide storielle con tipi che mi prendono in giro.
Yui:Eppure non sembrava che la pensassi così con Louis.
Rita:Beh...era diverso. 
Yui:Comunque ancora devo capire perchè l'hai lasciato. Sembravi così innamorata.
Rita:Lo ero, ma.... scegliere tra voi, cioè la mia famiglia, e lui... ho preferito scegliere voi. Anche perchè nessuno può costringermi a scegliere qualcosa del genere. Insomma...se uno ti ama accetta tutte le condizioni e non fugge.
Yui:Capisco cosa intendi.
Rita:Piuttosto....come va con Ayato?
Yui:Cosa?
Rita:Siete sempre più intimi, non è così?
Yui:Ma che dici? Queste sono cose private!!
Rita:Certo. E Raito ha dato la colpa a me e a Louis la scorsa volta per i "lamenti".
Yui:Cosa???

Urlò diventando rossa dalla vergogna. Incominciai a ridere.

Rita:Tranquilla. Gliel'ho fatto pensare. Non ho detto che eri tu con Ayato.

E mentre ridevamo nelle terme, Subaru era alle prese con le brandine e i fratelli.

Raito:Questa è la mia!!
Ayato:Ma che dici? Quella vicino alla finestra è tua!!
Subaru:Attenzione!! Qualcuno ha rubato la brandina che era in camera mia. Chi è stato?
Ayato:Ah...non guardare noi.
Raito:Già stiamo facendo discussione su quale brandina è la mia e qual'è la sua.
Ayato:Hai visto se è in camera di Reiji e Shu?
Subaru:Ho controllato e hanno solo due brandine. Chi di voi ha la mia?
Raito:Quella vicino all'armadio è di Kanato, queste altre due sono le nostre. Non so dove siano.
Subaru:Maledizione!!
Yuma:Se cerchi la brandina è nella camera degli ospiti.

Informò entrando nella stanza.

Subaru:Cosa? Come ci è arrivata lì?
Yuma:L'ha presa Kou.
Subaru:Incominciamo bene!!

Esclamò andando nella camera a riprendersi la brandina, mentre Kou entrò in camera mia.

Kou:Gattina?Sei qui?

Chiese cercandomi e non vedendo nessuno vi entrò.

Kou:Va beh...l'aspetto qui.

Si sdraiò sulla mia brandina avvolgendosi nelle lenzuole. 

Kanato:Yui? Hai visto Kou?

Domandò vedendoci uscire a me e a Yui dalle terme con il kimono.

Yui:No, non l'ho visto.
Kanato:Mi aiuti a cercarlo.
Yui:Certo.
Rita:Io vado in camera.
Yui:Ok. Aspettami li.

Rispose andando insieme a Kanato. Entrai in camera dove vidi Kou nella mia brandina.

Rita:Kou...
Kou:Che significa?

Chiese mostrando la fotografia che era sotto al cuscino.

Kou:Non dovevi buttarla?
Rita:Kou...io...
Kou:Rispondi!
Rita:Io non.....non ci riesco.
Kou:Questa ti fa solo male, lo sai?
Rita:Lo so, ma....non ho il coraggio.
Kou:Me ne occupo io allora.
Rita:Cosa?

Kou prese la foto dalla cornice e incominciò a strapparla davanti ai miei occhi.

Rita:No!! Ti prego!!
Kou:Se non lo faccio starai male per sempre.
Rita:No!!

Esclamai cercando di prenderla, ma inciampai cadendo su di lui mentre quella foto era diventata ormai coriandoli.

Rita:Idiota!!

Urlai con le lacrime agli occhi mentre lui mi abbracciava per confortarmi. Non volevo che la strappava. Era l'unica cosa che mi rimaneva di Louis.

Kou:Calmati! Non è successo niente. Dovevamo farlo.
Rita:Perchè? Sei un infame!!
Kou:Non capisci? Quella foto ti impediva di vivere.
Rita:Bastardo!! Sei un bastardo infame!!

Il vampiro mi capovolse mettendosi su di me mentre piangevo e lo picchiavo. Nel voltarsi su di me, il mio kimono si alzò mostrando tutte le gambe e scoprendo gran parte del collo, spalla e seno. Il vampiro si bloccò rimanendo estasiato davanti a quella scena. Le mie urla avevano fatto correre i vampiri. Subaru, vedendolo su di me, lo prese per i capelli spostandolo.

Kou:Ahi!! Mi fai male!!
Subaru:Avvicinati a lei di nuovo e ti ammazzo.
Yui:Rita! Stai bene?

Chiese vedendomi con le lacrime agli occhi. Mi alzai e cercai di raccogliere i resti della foto. Sapevo che l'aveva fatto per il mio bene, ma mi faceva male e non poco. I vampiri seguirono Subaru cercando di calmarlo dalla indole violenta che aveva verso Kou, mentre rimase lì a fissarmi Ruki che si avvicinò a me.

Ruki:Era una cosa importante per te, non è così?
Rita:Era l'unico ricordo di Louis.
Ruki:Lo amavi?
Rita:Che importa. Il passato è passato.
Ruki:Allora perchè stai male?
Rita:Questi gesti di Kou mi fanno male. A volte lo detesto con tutta l'anima, proprio come ora.
Ruki:Allora perchè continui a essergli amica e a stargli attorno?
Rita:Cosa?
Ruki:Se lo odi così tanto, perchè non lo abbandoni?
Rita:Beh...perchè è il mio migliore amico.
Ruki:Credi che io sia cieco? Ho capito come stanno le cose. A te piace Kou, non è così?
Rita:Ah...non incominciare a sparare cavolate. E' un infame!
Ruki:Lo so. Per questo mi meraviglio della risposta.
Rita:Quale?
Ruki:Del fatto che siete migliori amici. Che centra?
Rita:Centra invece. Io....lo voglio realmente bene.
Ruki:Voi ragazze siete peggio dei puzzle. Non riuscirò mai a decifrarvi.

Rispose andandosene e lasciandomi sola. Con quella foto in mano decisi di buttarla nel cestino.

Rita:Il passato è passato.

E mentre buttavo quella foto ricordavo i momenti passati con Kou, nella mia mente c'era il sottofondo della canzone l'attimo in cui di L'Aura.

***

E tramite quelle parole di quella canzone incominciai a pensare a quella volta che Kou decise di aiutarmi ad essere un vampiro, quando eravamo al parco dopo quella figuraccia in disco e quando mangiavano il gelato che mi alzai di scatto arrossendo e lui incominciò a ridere capendo che mentivo.

Kou:Wow...è la prima volta che ti vedo mentire. Che succede? Ho fatto qualcosa che non va?

Chiese alzandosi dalla panchina e venendomi vicino vedendo che mi ero fermata. Aveva capito qual'era il mio problema.

Kou:Ho capito il tuo problema. Non ti fidi delle persone. Non è così?
Rita:Non è che non mi fido. 
Kou:Non avrai per caso paura? 

Risi ironicamente cercando di sdrammatizzare, ma Kou aveva capito tutta la situazione in un solo sguardo. Volevo dirglielo, ma sapevo che lui mi avrebbe preso in giro. Avevo paura anche se non lo davo a vedere. Volevo che lui lo sapesse essendo il mio migliore amico, ma come al solito mi frenava il giudizio altrui, ma cercai in qualche modo di farglielo capire.

Rita:Sono molto strana io. Amo amare e l'amore in generale, ma....appena vedo che qualcuno mi sta più vicino del solito....incomincio ad avere paura e a non fidarmi.
Kou:Oh...stupendo. La mia migliore amica ha la mia stessa paura. 

Mi venne vicino e mi prese le mani guardandomi teneramente negli occhi.

Kou:Ehi... tranquilla. Ti capisco perfettamente. Hai paura del giudizio delle persone, delle prese in giro e delle loro reazioni. Non è così? Dopo quello che hai passato mi sarei meravigliato se fosse stato il contrario.
Rita:Non fraintendermi. Io voglio cambiare, voglio fidarmi, voglio essere diversa da quello che sono.
Kou:Non fidarsi è una cosa buona. Non ti dico di fidarti, ma di guardare dentro le persone.
Rita:Per te è facile. Hai l'occhio che te lo permette.
Kou:Peccato che non funziona con tutte. 

Incominciai a pensare a quando lo portai in spiaggia mostrandogli il cielo e il mare.

Kou:Che...che significa? Come facevi a sapere che...?
Rita:Volevi vedere il cielo azzurro, no?

Chiesi spostandogli i capelli dall'occhio rosso e legandoglieli con una forcina.

Rita:Ecco. Così lo ammiri meglio.
Kou:Perchè proprio qui e non in un'altro posto? Poi...posso bruciarmi. Non credi?
Rita:No. Puoi anche uscire quando il sole c'è, ma solo un ora prima del tramonto, quando il sole è leggero e non forte che ti brucia la pelle.
Kou:Come lo....
Rita:L'ho letto in un libro di vampiri che ho preso all'università. Tranquillo.
Kou:E'......è stupendo.

Sussurrò guardando il sole che incominciava a tramontare. Incominciai a pensare a quando mi portò in camera sua con la scusa di farmi riprendere e a fare lo scemo con la fotocamera, ma anche a quando Subaru si arrabbiò che non voleva che fossi sua amica e mi spinse sulla panchina che era all'università.

Subaru:Ascolta. Questa situazione tra te e Kou non mi piace affatto.
Rita:Davvero? Perchè? Cos'ha di così brutto?
Subaru:Passate troppo tempo insieme.
Rita:Passiamo il tempo giusto insieme per l'esattezza, visto che è il mio migliore amico.
Subaru:E' il tuo cosa?
Rita:Migliore amico.
Subaru:Ok. Lo scherzo è bello quando dura poco.
Rita:Peccato che non scherzo affatto.
Subaru:Allora tu...sei amica....di quell'egoista, bifronte, sleale, arrogante....
Rita:..amiguo, sadico narcisista. Esatto.
Subaru:Uno peggiore di quello non potevi trovartelo..
Rita:Non è vero. E' un ragazzo ingamba. Con lui mi diverto e poi per la cronaca è stato molto dolce.

Incominciai a pensare anche al nostro simbolo dell'amicizia, quando entrammo in quel negozio che voleva farmi il regalo e non sapeva che farmi e ci rimase male. A quando gli presi la mano e gli infilai l'anello all'indice della mano destra dicendogli:

Rita:Può sembrare di poca importanza, che è inutile, che è banale e assurda, ma può essere sacra e non puoi rinunciarci, proprio come la nostra amicizia. 

Poi sorridendo e mettendomelo anch'io all'indice della mano sinistra aggiunsi:

Rita:Questo anello è il regalo più bello che abbia avuto perchè ne è il simbolo. 

Davanti a quelle parole Kou si commosse e mi abbracciò con le lacrime agli occhi.

Kou:Non sai quanto mi faccia felice questo.
Rita:Dai! Ma ti commuovi per tutto tu?

Domandai ridendo e staccandolo presi il fazzoletto dalla tasca asciugandogli le lacrime. Il vampiro mi prese in braccio facendomi urlare come una pazza.

Rita:Lasciami!!
Kou:No! Pensi davvero che lasci una ragazza come te? Tu sei la miglior amica di sempre e chi ti molla più!

Esclamò dall'euforia facendomi ridere. Incominciò a lanciarmi in aria neanche fossi stata una palla da pallavolo ed io urlavo come una pazza.

Rita:Kou, no!! Cado e mi faccio male.
Kou:Non ti fidi di me?
Rita:Il punto è che non mi fido della strada e della mia fortuna.
Kou:Quanto sei drammatica.
Rita:Senti!! Tu sai ciò che ho passato, quindi capirai anche la bella fortuna che mi ritrovo.


Incominciai a pensare anche a quando lui fece a botte con Simon per causa mia e aveva tutti quei lividi sulle mani e in faccia. Kou si era sempre mostrato protettivo, anche se infame. Così, guardando quella foto e pensando a tutto questo, presi la mia decisione.



***

Rita:Se l'avrà detto...sarà stato per il mio bene, no?

Pensai buttando la foto nel cestino. Così mi ripresi andando dai vampiri che stavano addobbando l'albero di natale. Mi unii a loro. 

Yui:Come faccio a mettere l'angioletto?
Rita:Da a me. Lo metto io.

Dissi convinta di riuscire a metterlo, ma ero troppo bassa e non ci arrivavo. Raito incominciò a ridersela.

Raito:Bitch-chan!! Sei troppo bassa per metterlo.
Rita:No, devo riuscirci!!

Esclamai non arrendendomi e alzandomi sulle punte, ma era pur sempre troppo alto. Tutti incominciarono a ridere davanti a quella scena. Dopotutto avevano ragione. Ero ridicola, ma ero anche testarda a tal punto da volerci riuscire a tutti i costi.

Kou:Aspetta! Ti aiuto io.
Rita:Ho detto che voglio metterlo io.
Kou:Infatti lo metterai tu.

Rispose malizioso abbassandosi e facendomi sedere sulle sue spalle neanche fossi stata una bambina.

Kou:Così ci arrivi.
Rita:Shi!!!!

Dissi facendo la voce della bambina. Con occhi pieni di felicità e luccicanti misi l'angelo in cima all'albero. Quelle risate si trasformarono in silenzio. Tutti incominciarono a guardarci storto.

Ruki:Non ci credo. Ditemi che non è vero.
Subaru:Quello si sta prendendo un pò troppa confidenza.
Raito:Non lo sopporto più.
Kanato:Ma insomma!! Tenetelo un pò a bada!!
Azusa:E' quello che stiamo cercando di fare.
Shu:Allora perchè non ve lo portate un pò a spasso?
Yuma:Kou?? Vieni con noi! Andiamo a sciare!!

Esclamò tirando l'attenzione su di lui.

Kou:A sciare? Ma non vedi che sto aiutando ad addobbare l'albero.
Reiji:Ne siamo in troppi. Apprezzo il tuo volerci aiutare, ma 12 di noi per un albero è un pò troppo.

Disse mentre Kou mi metteva giù.

Kou:Ok, allora andiamo. Vieni anche tu?

Mi chiese. Annuii e Yui mi prese per mano fermandomi.

Yui:Dove vai? 
Rita:A sciare.
Yui:Cosa? Ed io come faccio?

Domandò disperata.

Rita:In che senso "come faccio"?
Yui:Devo preparare i dolci e il cibo per dopo. Non vuoi aiutarmi?
Rita:Ok, ho capito. Ti aiuto a cucinare.
Yui:Grazie.

Rispose sollevata trascinandomi in cucina con lei. 

Kou:Non so perchè, ma ho il sospetto che voi non me la contiate giusta.

Disse mentre usciva dalla porta con gli sci tra le mani spinto dai fratelli. I vampiri, vedendo chiudersi la porta, sospirarono.

Kanato:Meno male che c'è Yui.
Ayato:Almeno tavoletta si rende utile a qualcosa.

Ribattè mettendosi all'opera con l'albero di natale insieme ai fratelli che erano perplessi.

Reiji:Non so perchè, ma credo che non potremo resistere ancora molto.
Shu:Se non ve ne siete accorti, ma quei due si sono innamorati.
Raito:Me ne sono accorto!! Non c'è bisogno che ce lo ricordi!!

Rispose alterato.

Kanato:Pare che però non se ne rendano conto.
Reiji:Per questo invitare qui Yuma con i suoi fratelli è stato un errore. 
Ayato:Concordo. Stare 24 ore su 24 con la persona che ti sei innamorato porta un avvicinamento enorme.
Shu:Ehi! Non è colpa mia. Io ho invitato solo Edgar. E' stato lui a portarsi dietro anche i fratelli.
Kanato:Allora? Che si fa?

Chiese guardando i fratelli pensieroso.

Raito:Che si fa? Che domande?? La teniamo lontano da lui.
Subaru:Ci stiamo provando, ma sembra che trovi sempre un punto dove possono vedersi.
Yui:E' la forza dell'amore.

Rivelò Yui uscendo dalla cucina.

Ayato:Non dovevi essere con lei a cucinare?
Yui:Si, ma non c'è legna. Poi ci serve una mano e dovete aiutarci.
Raito:Ah...scordatelo! Io non ho mai cucinato e non inizierò così.

Intanto, in cucina mi davo da fare e mentre cucinavo qualcuno mi abbracciò da dietro. Mi voltai. Era Azusa.

Azusa:Che combini?
Rita:Non vedi? Sto cucinando.
Azusa:Sono vongole o sbaglio?

Notò il vampiro mentre le cucinavo. Annuii.

Rita:Si. So che a Kou piacciono. Sto cucinando anche la zuppa.
Azusa:Buona.
Rita:So che le zuppe piacciono a Ruki,vero?
Azusa:Si...a quanto vedo stai cucinando un pò tutto quello che piace a noi.
Rita:Esatto. Anche se faccio mille cucine, preferisco accontentare tutti. Poi il pranzo di natale è bello abbondante.
Azusa:Di solito noi non mangiamo molto a natale.
Rita:Guarda, non ti accorgerai neanche che hai mangiato tutta questa roba.

Dissi ridendo continuando a cucinare. Presto ci sedemmo a mangiare e tutti apprezzarono il cibo cucinato da me.

Kou:Buonissime queste vongole!!
Rita:Mi fa piacere che vi piacciano.
Ruki:Perchè non parliamo un  pò?
Reiji:A tavola non si parla. Si va a contatto con la morte.
Azusa:Peccato che noi non moriamo facilmente.
Ruki:Già. Quella regola è valida solo per gli umani.
Reiji:Non si discute. A tavola non si parla.
Rita:Si, ma è natale. Possiamo anche parlare.
Reiji:Che centra? E' maleducazione.
Rita:Sisi...lo so. Ma da me parlavamo sempre. Ci raccontavamo le cose. Ridevamo e scherzavamo. Perchè non possiamo farlo anche noi?

Chiesi guardandoli incuriosita. Kou che era seduto al mio fianco, con gli spaghetti in bocca,mi chiamò toccandomi il braccio.

Kou:Perchè non racconti quella barzelletta?
Rita:Quale barzelletta??

Domandai mentre il vampiro si puliva la bocca.

Kou:Quella di Concettina!!

Incominciai a ridere.

Rita:Te l'ho detto mille volte. Non è una barzelletta!! E' la pura verità!
Yui:Voglio sapere!
Ayato:Anch'io!!
Kou:L'altro giorno mi stava facendo fare sotto dalle risate questa bastarda!! Volevo morderla e lei incominciò a sparare barzellette a raffica.
Rita:Non sono barzellette!! Ti ho detto la pura realtà!!! Non ho paura dei vampiri perchè ho conosciuto persone peggiori come...

Dissi mettendo suspance ai vampiri per poi rivelare l'essere orrendo che avevo conosciuto.

Rita:Concettina!!

I vampiri scoppiarono a ridere.

Azusa:Ma chi è Concettina??
Rita:E' l'essere immondo che abita di fronte alla mia casa aliena. Da noi non si usano i citofoni, li abbiamo, ma non rispondiamo semplicemente dicendo 'chi è?' e apri. No! Da noi si usa Concettina. 
Ruki:Ma chi è sta Concettina?
Rita:E' l'arma segreta, la videocamera di sorveglianza più potente. Quando citofonano ci affacciamo, urliamo la parola magica 'Con-ce-tti-na!!!', stile vrenzola cafona, ed esce questo essere. E' una vecchia, brutta, corta, grassa... La befana, in confronto, è una top model. Guarda giù da te. Ti guarda e con quella voce, rauca e brutta di un cane rabbioso, ti dice chi è. Una volta, la signora affianco a noi si affacciò. Questa Concettina stava affacciata, la guardò e le disse:'auguri, signò!' La donna non capiva cosa volesse dire. La vecchia senza pudore gli rispose:'come?? Signò?? Non lo sapete?? Vostra figlia sta giù al palazzo a scoparsi uno. Auguri e figli maschi!!'

I vampiri scoppiarono a ridere peggio di prima.

Raito:Sta vecchia, con tutto che è brutta, vecchia e grassa, mi piace!! La voglio conoscere!!
Kanato:Stima profonda!!
Kou:E mica solo questo mi ha raccontato?? Racconta anche della buccia di banana!!

Scoppiai a ridere appoggiando la testa sul tavolo.

Ayato:Della buccia di banana??
Kou:Racconta, racconta!!

Incitava ridendo. Alzai la testa e incominciai a raccontare l'accaduto.

Rita:Allora, dovete sapere, che io ho amici strani. Mooooooolto strani. Una mia amica mi disse che doveva andare in fumetteria a prendere dei manga. Io gli risposi: 'va beh....che sarà? Ci vediamo fuori alla metro.' Ma non l'avessi mai fatto!!

I vampiri scoppiarono a ridere.

Shu:Perchè?
Rita:Perchè? Perchè? Perchè? Si presentò con una parrucca rosa e un vestito bianco stile manga.
Yuma:Ma c'era qualche raduno?
Rita:No!!Nessun raduno cosplay!! Camminava per strada così lei e altre 2 ragazze.Tant'è che quando la vidi gli dissi:'ma sei andata in fumetteria o sei uscita dal fumetto??'
Raito:No...è una palla!! Non ci credo!! E' una fesseria!!
Rita:Te lo giuro!!
Reiji:Non pensavo esistessero realmente persone così.

Disse ridendosela.

Rita:Ma fosse successo solo questo, ma no!! Giustamente, trovandoti immezzo a personaggi manga, dovevi fare anche tu una caduta stile manga. Fortunatamente non ero io!!! Stavolta non ero caduta io, ma la mia amica normale che stava accanto a loro, mentre io mi tenevo in disparte.
Kou:Racconta la caduta!!

Esclamò ridendo con le lacrime agli occhi.

Rita:Com'è caduta? Quelle ci stavano facendo uscire pazze!!! Andiamo a destra, no a sinistra, no aspetta, forse era a destra. Questa mia amica era vicino al ciglio della strada e sul marciapiede c'era una buccia di banana. Mette il piede li su e cade, ma non fu tanto la caduta che fece ridere, ma la ragazza con la parrucca, mentre le due tentavano di alzare la mia amica da terra, che vide la buccia di banana a terra e la prese mostrandola a tutti dicendo:'ragazze!!E' caduta su una buccia di banana!! Non credevo fosse possibile!!'

Tutti scoppiarono a ridere.

Reiji:Non ci credo!
Ruki:E' vero. E' scientificamente provato che scivolare sulle buccie di banana e cadere sono le cadute peggiori.
Kou:Però dai, a raccontartelo immezzo alla strada che vede una buccia di banana a terra e mi tira. E' il colmo.
Rita:Ma sono verità!! Non sono barzellette!!
Kou:Per questo fa ancora più ridere.
Subaru:Se c'è certa gente in giro c'è da preoccuparsi.

La serata passò bene. E tra una risata e un'altra andammo a dormire. Stavamo nelle nostre brandine a dormire quando, nella mattinata, udimmo un ululato.

Yui:Cos'è stato?
Rita:Sembrano lupi.
Yui:Ho paura.

Sussurrò impaurita. Mi alzai dalla brandina e mi affacciai,ma non vidi nulla.

Rita:Non vedo niente.

Mi voltai e mi rimisi nel letto tentando di dormire, ma mentre dormivo, qualcuno si mise nella brandina con me. Mi voltai ed era Kou.

Rita:Kou...che ci fai qui?
Kou:Voglio dormire con te.
Rita:Ma no...Kou....

Mi abbracciò.

Rita:Come vuoi. Dormi pure con me.
Kou:Dovresti saperlo che i vampiri non dormono solamente.
Rita:Provaci e ti castro.
Kou:Scema! Parlavo di Raito. Lui non vuole dormire solamente. Se poi viene mentre dormi?
Rita:Come ho detto prima, lo castro.
Kou:Hai sentito pure tu l'ululato prima?
Rita:Si, l'ha sentito anche Yui.
Kou:Per questo allora è andata alle terme con Ayato.
Rita:Che??

Chiesi alzando il busto incredula. Vidi che Yui non era nella sua brandina. Probabilmente Kou l'aveva vista allontanarsi con Ayato.

Kou:Li ho visti allontanarsi. M-neko-chan è diventata proprio un vampiro al 100% con Ayato, vero?
Rita:Se intendi dire che hanno anche un attività intima, si.
Kou:Come immaginavo. Assomigliano a due conigli in calore.
Rita:Si amano ed è normale che facciano certe cose, non credi?

Alzò il busto anche lui.

Kou:Già... tu non lo fai però.
Rita:Perchè dovrei farlo? Mica ho il ragazzo?
Kou:Non cè l'hai, ma la cosa strana è che anche con Louis non eri affiatata.

Mi voltai dall'altra parte amareggiata. Beh...era normale che non lo facessi e non l'avessi fatto con Louis. Dopo il trauma dal mio ex che tentò di annegarmi ci voleva un pò di tempo prima che lo facessi di nuovo, visto che diffido di tutto e di tutti. Il vampiro mi abbracciò sussurrandomi all'orecchio:

Kou:Scusa...
Rita:Tranquillo.

Risposi voltandomi verso di lui. Aveva uno sguardo strano. Non avevo mai visto quello sguardo su di lui prima d'allora. Aveva lo stesso sguardo dell'altro giorno di Subaru. Gli occhi erano illuminati come quando si prepara a mordere. Era strano, ma vedevo tutto luminoso e limpido.  Probabilmente anche i miei occhi si erano illuminati. Sentivo il suo battito sincronizzarsi al mio. I nostri respiri fondersi e lui si avvicinava a me sempre di più.

Rita:K....Kou....

Sussurrai cercando di allontanare lo sguardo. Il vampiro si mise su di me stendendomi.

Rita:Ehi!! Che fai??

Era strano, come ipnotizzato. Si toccò i capelli per sparare una delle sue pose da super idol sexy, per poi abbassarsi su di me. Incominciò a baciarmi il collo abbracciandomi.

Rita:Kou??

Chiesi confusa dai suoi comportamenti e dai suoi gesti. Intanto, nella stanza di Raito, Kanato e Ayato, Raito non riusciva a dormire. Si alzò aprendo la porta della sua stanza.

Raito:Rita deve essere in camera da sola....

Disse tra se e se vedendo che a dormire ci fosse solamente Kanato abbracciato al suo Teddy. Si avviò verso la stanza mia e di Yui, quando qualcosa lo fermò. Di nuovo quell'ululato seguito da un rumore di vetri rotti. Il vampiro corse in camera mia dove trovò Kou graffiato e picchiato.

Raito:Che ci facevi qui??
Kou:Ho sentito l'ululato e sono venuto a controllare. 
Raito:Dov'è Rita?
Kou:L'hanno rapita.

Rivelò mentre io camminavo con i due rapitori. Quei due li conoscevo. Erano Shin e Carla, ma non capivo perche Carla mi avesse messo la sua sciarpa sugli occhi.

Rita:Dove mi portate??
Carla:Cammina e sta zitta!!

Esclamò portandomi non so dove. Mi incatenarono. Sentivo quelle catene fredde al tocco del mio corpo. 

Rita:Che volete farmi??
Shin:Nulla! Solo eseguire gli ordini!!

Rispose arrogantemente. Sentii il mio kimono addosso che pian piano scivolava. Mi stavano spogliando.

Rita:No!!
Shin:Non togliergli la sciarpa! 
Carla:Secondo te sono così scemo da togliergliela??
Rita:Lasciatemi!!
Shin:Simon sarà qui a breve. Sbrigati!
Carla:E' quello che sto facendo!

Improvvisamente, sentii il mio corpo gelare. Ero rimasta in reggiseno e mutandine. Mi sentivo imbarazzata a tal punto da cercare di coprire. Non so cosa successe, ma Carla sembrò cambiare idea.

Carla:Non è possibile....
Shin:Che ti prende?

Domandò vendendo che mi rimetteva il kimono.

Carla:Lei non può essere di Simon.
Shin:Non gli avrai mica tolto la sciarpa??
Carla:Chissenefrega della sciarpa!! 

Urlò togliendomi le catene e prendendomi per mano scappando da lì.

Shin:Carla!! Aspetta!!

Sentii che urlava da lontano. Il vampiro mi tolse la sciarpa dagli occhi una volta arrivati lontani. Nevicava.

Carla:Così bella.
Rita:Che ti prede?? Lasciami!!
Carla:Scappa!
Rita:Che?

Sembrava ipnotizzato.

Carla:Ho rinunciato a tutto per voi....ho rinunciato al denaro per salvarvi, ma  ancora non capisco il motivo. Non ho visto i vostri occhi, ma siete talmente forte da potermi ipnotizzare con qualsiasi vostra parte. Non c'è dubbio. Voi avete un dono incredibile.
Rita:Di che state parlando?
Carla:Scappa prima che cambi idea!!

Urlò facendomi scappare. Sentivo freddo e non sapevo la direzione della casa, ma qualcuno mi trovò. 

Ruki:Ti ho trovata!
Rita:Ho freddo.
Ruki:Che?
Rita:Sto congelando.

Il vampiro mi prese sulle spalle e mi condusse in una baita, probabilmente era più vicina della casa dei Sakamaki. Accese un fuoco e mi mise vicino per riscaldarmi per poi venire con un piumone e mettermelo addosso.

Ruki:Così va bene?
Rita:Si....va molto meglio.
Ruki:Cos'è successo?

Chiese facendomi ricordare l'accaduto.

***

Kou era in camera mia. Era strano. Aveva uno sguardo che non avevo mai visto. Aveva gli occhi illuminati come quando si prepara a mordere. Era strano, ma avevo anch'io lo stesso sguardo visto che vedevo tutto più limpido e luminoso.  Sentivo il suo battito sincronizzarsi al mio. I nostri respiri fondersi e lui si avvicinava a me sempre di più.

Ritaa:K....Kou....

Sussurrai cercando di allontanare lo sguardo. Il vampiro si mise su di me stendendomi.

Rita:Ehi!! Che fai??

Era strano, come ipnotizzato. Si toccò i capelli per sparare una delle sue pose da super idol sexy, per poi abbassarsi su di me. Incominciò a baciarmi il collo abbracciandomi.

Rita:Kou??

Chiesi confusa dai suoi comportamenti e dai suoi gesti. 

Rita:Kou, che fai?
Kou:Non lo so. Ho una strana sensazione.

Rispose allontanandosi e guardandomi negli occhi. La luna rossa ci faceva luce e sembrava che ci incoraggiasse a stare insieme. Lui si avvicinava sempre di più, finchè non avvertimmo un ululato che ci fermò. Erano Shin e Carla che entrarono sottoforma di lupo rompendo i vetri delle finestre nella stanza.

Kou:Che ci fate qui?

I due lo presero mentre cercava di cacciarli.

Rita:Kou!!

Urlai cercando di farli lasciare la presa.  Carla ritornò nella sua versione originale, prendendo la sua sciarpa che aveva al collo e mostrando la sua immagine.

Carla:Ora vieni con noi!
Rita:NO!

Continuai ad urlare vedendo che mi mise quella sciarpa in faccia, mentre Shin continuava a mordere Kou che cercava di liberarsi.

Carla:Abbiamo il bottino!! Andiamocene!!!

I due si stavano allontanando quando Kou, con le sue ultime energie corse verso di loro per prendermi, ma non ci riuscì. I due, con una forza sovrannaturale gli spinsero i vetri addosso che rischiarono di rovinargli l'altro occhio, scomparendo con me.

***



Ruki:Così eri in camera con Kou.
Rita:Si, probabilmente aveva sentito i primi ululati ed era venuto a controllare meglio.

Il vampiro si avvicinò al fuoco. Sembrava infreddolito anche lui. Aprii la coperta.

Rita:Perchè non vieni qui?
Ruki:Tranquilla. Il freddo lo sopporto bene.

Disse con voce tremolante. Mi alzai e mi misi difronte a lui mettendogli la coperta sulle spalle per poi sedermi affianco a lui che aprì la coperta.

Ruki:D'accordo!

Esclamò facendomi mettere accanto a lui. 

Ruki:Sai... penso che tu sia strana.
Rita:Ah..guarda che lo penso anch'io.
Ruki:No, veramente. Sei strana perchè...non sei come le altre ragazze. Intendo sia vampire che umane.
Rita:Ah..si?
Ruki:Sei imprevedibile, forte, coraggiosa....hai molte qualità nascoste.
Rita:Se è per questo anche tu sei un cervellone, mentre io di matematica non ci capisco nulla.

Il vampiro rise.

Ruki:Adesso ci vorrebbe una bella cioccolata calda.
Rita:Concordo, ma anche una bella tisana o un thè alla Reiji andrebbe bene.
Ruki:Senti...so che non sono affari miei...ma....che intenzioni hai con mio fratello?
Rita:Che?

Chiesi sentendo la domanda assurda.

Ruki:Dai...non dirmi che non è vero. Si vede lontano un miglio che...insomma....
Rita:Che siamo amici? Oh...certo. Infatti è la persona a cui tengo di più, oltre a Subaru.
Ruki:Capisco. Poi Subaru è tuo fratello ed è normale che tu gli voglia bene.
Rita:Si...ma Kou è Kou.
Ruki:Incredibile.
Rita:Che?

Il vampiro incominciò a guardarmi meravigliato.

Ruki:Siete entrambi cocciuti, eh?
Rita:Che intendi dire?
Ruki:La stessa risposta me l'ha data anche lui quando siamo usciti a sciare.

Disse ridendo ricordando il momento.

***

Kou mi stava aiutando a mettere l'angelo incima all'albero quando tutti incominciarono a guardarci storto. Perchè?? Mi teneva sulle sue spalle neanche fossi stata una bambina.

Ruki:Non ci credo. Ditemi che non è vero.
Subaru:Quello si sta prendendo un pò troppa confidenza.
Raito:Non lo sopporto più.
Kanato:Ma insomma!! Tenetelo un pò a bada!!
Azusa:E' quello che stiamo cercando di fare.
Shu:Allora perchè non ve lo portate un pò a spasso?
Yuma:Kou?? Vieni con noi! Andiamo a sciare!!

Esclamò tirando l'attenzione su di lui.

Kou:A sciare? Ma non vedi che sto aiutando ad addobbare l'albero.
Reiji:Ne siamo in troppi. Apprezzo il tuo volerci aiutare, ma 12 di noi per un albero è un pò troppo.

Disse mentre Kou mi metteva giù.

Kou:Ok, allora andiamo. Vieni anche tu?

Mi chiese. Annuii e Yui mi prese per mano fermandomi.

Yui:Dove vai? 
Rita:A sciare.
Yui:Cosa? Ed io come faccio?

Domandò disperata.

Rita:In che senso "come faccio"?
Yui:Devo preparare i dolci e il cibo per dopo. Non vuoi aiutarmi?
Rita:Ok, ho capito. Ti aiuto a cucinare.
Yui:Grazie.

Rispose sollevata trascinandomi in cucina con lei. 

Kou:Non so perchè, ma ho il sospetto che voi non me la contiate giusta.

Disse mentre usciva dalla porta con gli sci tra le mani spinto dai fratelli. Mentre stavano sulla pista per incominciare a sciare e aspettere i fratelli Yuma e Azusa che finivano il giro per incominciaro loro, Ruki incominciò a fare domande.

Kou:Non so perchè, ma i Sakamaki non me la contano giusta. Sembra che ci sia qualcosa in loro che non va.
Ruki:Concordo.
Kou:Secondo te è normale che tentano di tenermi lontano da Rita? Secondo me è una scemenza!
Ruki:Si, ma mettiti nei loro panni. Hanno scoperto che è la loro sorellina.
Kou:Altro che sorellina! Poi solo Subaru può pensarla così visto che è l'unico ad essere il fratello.

Rispose nervoso e alterato.

Ruki:Senti...so che non sono affari miei...ma....probabilmente credono che tu ci voglia provare con lei.
Kou:Che? 
Ruki:Che intenzioni hai con lei? Sinceramente. Non voglio fesserie e giri di parole. Vuoi provarci?
Kou:Ma che ti fai venire in testa?? 

Chiese sentendo la domanda che a lui sembrò alquanto assurda.

Ruki:Dai...non dirmi che non è vero. Si vede lontano un miglio che...insomma....vi piacete.

Il vampiro, sentendo le parole del fratello, diventò rosso dall'imbarazzo.

Kou:Ma che dici??Lei è la mia migliore amica!! Le voglio bene ed è normale, proprio come voglio bene anche a voi.
Ruki:Come la vedi?
Kou:In che senso?
Ruki:Si...descrivimela un pò.
Kou:E' bella...simpatica....infame al punto giusto, dolce...sensibile.... è la classica donna imprevedibile.... insomma....Rita è Rita.
Ruki:E non hai pensato che ti sei innamorato?
Kou:Io? Innamorato di Rita?? Ma lei è la mia migliore amica!! Non posso innamorarmi!!

Disse buttandosi a sciare, vedendo che i fratelli erano risaliti.

Ruki:Ah...che cocciuto!!! Aspettami!!!

Esclamò seguendolo.


***

Ruki:Giusto per sapere...come lo descriveresti?
Rita:Descriverlo?
Ruki:Si, a Kou. Per vedere come lo vedi.
Rita:Tuo fratello ha milioni di difetti se è quello che vuoi sapere. E' arrogante, presuntuoso, narcisista e infame. E' un sadico che fa paura. Gli piace vedermi soffrire sotto la doccia mentre cambia l'acqua da caldo a freddo.

Il vampiro incominciò a ridere.

Rita:Ma è anche molto dolce e fragile....allegro e spensierato...insomma. Come ho detto prima, Kou è Kou.
Ruki:Capisco.

La tempesta passò e noi ritornammo dai Sakamaki. Ero bella incappucciata. Sentivo un freddo enorme ed era normale visto che ero stata fuori solo con il kimono. Avevo una sciarpa rosa, una maglia di viscosa attillata e pantaloni lunghi con scarpe della nike. Vedendoci infreddoliti, pensarono bene di portarci da bere. Dalla porta entrò Yuma con degli orsi sulle spalle. Era la prima volta che bevevo del sangue caldo dopo i controlli fatti. I Mukami incominciarono a ridere. Perchè? Avevo delle protesi in bocca e senza di quelle non potevo rompere la carne e bere. Ero praticamente orrenda e ridicola con quella cosa in bocca, sembravo un mostro. Vedendoli ridere, me li tolsi. Odiavo a morte essere derisa.

Kou:Wow...sei orrenda!!
Yuma:Dove li hai presi quei cosi?
Kou:Incredibile.

Subaru, vedendomi amareggiata e derisa, mi venne vicino mettendomi le mani sulle spalle.

Subaru:Non ascoltarli!
Rita:Tranquillo. Non me la prendo, anzi.

Risposi sorridendo, ma me l'avevo presa e non poco. Avevo sete, ma decisi di non bere. Già stavo male di mio, poi mi deridevano anche e stavo ancora peggio.Kou sapeva che odiavo essere ridicolizzata, eppure lo stava facendo. La sua indole infame era spietata e me ne rendevo conto, ma... una cosa è l'infamità e le prese in giro e un altro conto è deridermi.

Rita:Sapete....mi è passata la sete. Vado un pò nelle terme così mi riscaldo un pò.

Dissi con volto basso e quei denti finti tra le mani. Uscii dalla stanza e una volta fuori non riuscii a non piangere stringendo quei denti tra le mani ricordandomi il momento in cui me li diedero.

***
Dottore:Ah... è piuttosto grave.

Rivelò il dottore dopo avermi visitato i denti, mentre aspettavo fuori con Subaru e Karlheinz i risultati.

Reiji:Ci sono soluzioni a questo?
Dottore:Purtroppo no. Possiamo solo tirarglielo, ma dopo compromettiamo la sua estetica e non mi sembra il caso.
Raito:Come mai non può bere sangue?
Dottore:Il canino destro è in perfetta salute. Potrebbe berlo benissimamente, ma quello che mi preoccupa è il sinistro. E' spezzato e stesso la conformazione di questa spezzatura ha creato come un appoggio che anche se morde non riesce a perforare la carne umana, anche avendo gli altri denti che glielo permettono.
Ayato:Allora per questo non ci siamo accorti prima che era una vampira.
Reiji:Non può bere sangue, eh? Ma che razza di vampiro può mai essere? Tutti sanno che i vampiri bevono il sangue e senza di esso non resistono.
Dottore:A tal proposito, abbiamo fatto tutte le analisi. Gli istinti c'è li ha, ma ha anche una grande forza di volontà nel trattenersi. Poi è una vampira produttrice per questo si avverte odore di umano su di lei. Essendo una vampira produttrice, inoltre,  viene attratta solamente dalle prede in ansia con la propria attinenza.
Shu:Ecco perchè produceva tutto quel sangue.
Kanato:Quindi non potrà mai bere sangue dal corpo umano, ho capito bene?
Dottore:Mi spiace, ma è la dura verità. Almeno che non trovi un modo per berlo senza poggiare il sinistro, non potrà mai farlo. E noi lo sappiamo bene che non c'è alcun modo per appoggiare solo un dente. Dobbiamo solo fargli avere la legge 104 per i disabili. Lei è disabile al 100% non potendo bere.
Kanato:Ma così si rovinerà l'esistenza.
Dottore:Lo so, ma è il solo modo per fargli avere la produzione di sangue e le protesi in bocca.

I vampiri uscirono dalla sala, mentre io aspettavo fuori con Subaru e Karlheinz.

Rita:Che ha detto?
Karlheinz:Non può bere sangue, vero?
Reiji:No, non potrà berlo dal corpo umano, ma può berlo dalle buste.
Subaru:Cosa? Dovrà bere quello confezionato?
Shu:Si, ma c'è un modo per bere dal corpo umano.
Karlheinz:Quale?
Kanato:Fargli avere la 104. Così avrà le protesi.
Rita:Cosa?? Io mi rifiuto!! Non voglio!!
Reiji:Sei disabile al 100% per essere un vampiro. Quindi l'avrai facilmente.
Rita:Ma io non voglio!! Che razza di vampiro sarei con quelle cose in bocca?! Mi rifiuto!!

Urlai scappando via. Fu così che andai a sbattere su Kou che era anche lui lì e Subaru mi riprese. Non volevo essere disabile. Io non mi sentivo menomata perchè dovevo avere quella stupida legge? E come andare dal psicologo non avendo problemi di relazionamento o interiormente di blocco. Praticamente orrendo e senza senso, ma poi non so come, Karlheinz riuscì a farmi avere le protesi senza la legge di disabilità. Ma dentro me morivo. Non sarei mai stata un vampiro al 100% come volevo e come Kou aveva promesso di farmi diventare.


***
Ricordando quel dolore accumulato a quello che sentivo in quel momento nel cuore incominciai a stringere le protesi nelle mani. Nello stringerli si ruppero quelle protesi. Le avevo ridotte in tanti granelli di polvere e li buttai a terra correndo via. Non volevo stare un secondo di più ad ascoltare quelle risate che sentivo ancora dietro di me. Così uscii fuori, mentre Subaru uscì dalla stanza vedendo le protesi a terra.

Subaru:Che bastardi!
Kou:Dov'è Rita?
Subaru:Per colpa vostra ha rotto le protesi ed è uscita fuori!!
Azusa:Cosa?
Yuma:Di nuovo?
Subaru:Adesso, voi 3 andate a cercarla, subito!!!
Kou:Corro!!
Raito:Dove vai??

Chiese Raito prendendolo per il cappotto bianco che aveva addosso.

Kou:Esco fuori con loro.
Raito:Tu non vai da nessuna parte. Vanno loro a cercarla.
Kou:Cosa? Perchè loro e non io????
Subaru:Tu rimani qui con noi!!

Ordinò trascinandolo dentro. Mentre camminavo nel freddo, davanti a me vidi Yuma.

Rita:Yuma!!

Urlai. 

Azusa:Rita!!

Esclamò Azusa correndo dietro di me e prendendomi la mano. Non so come successe, ma la neve sotto di noi cedette.

Rita:Yuma?? Azusa??? 

Continuai ad urlare nel buio. Mi ero ritrovata in una zona paludosa. Lo potevo dedurre dalla puzza e dal fango che sentivo calpestare sotto i piedi. Fortuna che avevo le scarpe vecchie e non quelle nuove. Mi incamminai nel buio aggiustandomi la sciarpa che avevo al collo. Sentivo freddo, ma poco importava. Dovevo trovare Azusa e riportarlo dai Sakamaki, insieme agli altri Mukami. Non riuscivo a vedere nulla. Un pò per il buio e un pò per la nebbia fittissima che c'era. Fortunatamente gli occhi mi servivano ben poco visto che durante i controlli ho scoperto di essere miope. Odiavo a morte gli occhiali e riuscivo ad orientarmi tranquillamente al buio anche senza supporto visivo.Improvvisamente sentii ringhiare un lupo dietro di me. Mi voltai, ma non vidi nulla. Quando mi rigirai sul sentiero per proseguire, davanti a me trovai una donna vestita di bianco con i capelli nero seppia che le coprivano il volto. Aveva una voce inquietante. Neanche se fosse uscita da the Ring.

?:Dove vai lurida cagna?
Rita:Non voglio guai.
?:Peccato che i guai abbiano trovato te.
Rita:Hai sbagliato persona. E' la prima volta che vengo qui.
?:Oh...lo so. Piccola innocente troia macchiata di sangue infantile!!
Rita:Che diamine stai dicendo?
?:Fragile, come l'altra donna. Cagna lei, cagna tu. Hai commesso un grave errore a venire qui.
Rita:Devo ritrovare un amico.
?:Chi? Lui??

Chiese mostrandomi Azusa svenuto e legato come un salame su un lago pieno di coccodrilli affamati. L'unica via di salvezza era la corda che lo legava.

Rita:Lasciaci passare.
?:Andrai all'inferno con lui!!

Urlò venendomi incontro mentre io camminavo tranquillamente. Quell'essere orrendo mi stava per travolgere, quando...

Rita:Pardon, madame. L'hai voluto tu..

Con un pugno diritto sulla faccia, gli feci fare un volo e l'essere scomparse nella nebbia. Mentre tentavo di portare Azusa a casa, una voce femminile e dolce mi fermò.

?:Chi sei? Come hai fatto?
Rita:E' solo un fantoccio. I veri mostri li scegliamo noi.
?:Una risposta così può darla solo un'intoccabile.
Rita:Tu che ne sai chi sono?
?:Lo so, perchè ero al vostro servizio. State attenta! Non è l'unico mostro che mi tiene prigioniera...

Improvvisamente, sentii ringhiare nuovamente e dei lupi vennero su di me e su Azusa che era accanto a me senza sensi. Tentarono di aggredirci. Nella tasca avevo il pugnale di Subaru, lo estrassi uccidendo i lupi in un sol colpo per poi leccare quel sangue che era sul pugnale.

Rita:Delizioso.
?:E' il pugnale di Subaru!

Esclamò la voce facendomi sobalzare.

Rita:Come fai a saperlo? Mostrati! Chi sei?

Davanti ai miei occhi, con un suono di catene trascinate, si presentò una donna vestita di bianco. Il suo volto l'avrei riconosciuto ovunque. Era Christa, la madre di Subaru e....anche la mia.

Christa:Sapevo che eri forte e fragile. Sei proprio come il mio Subaru.
Rita:C...Christa....

Sussurrai incredula cadendomi il pugnale da mano. Ero traumatizzata. Com'era possibile che lei si trovasse di fronte a me?? Intanto, il resto dei Mukami rincasavano.

Kou:L'avete trovata??
Yuma:No...
Ruki:Abbiamo perso anche Azusa.
Kanato:Cosa?
Yuma:Spero solo che lui l'abbia trovata.

La porta si spalancò ed io entrai stremata con Azusa sulle spalle.

Subaru:State bene?
Rita:Si...

Balbettai stringendo tra le mani la collana che mi aveva dato Christa a forma di cristallo. Come l'avevo avuta? Cosa successe? Ah...scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio & Buone feste dalla vostra Rita.

Ayato:EHI! Ci siamo anche noi!!
Rita:D'accordo. Baci & Buone feste dalla vostra Rita & dai Sakamaki.
Ruki:Non dimentichi qualcun'altro??
Rita:D'accordo!! Va bene!! Baci & Buone feste da tutta la banda di vampiri di My Life like a Vampire. Così va bene??
Tutti:Molto meglio.


Alla prossima !!!




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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***





Capitolo 33 - Ospiti inattesi.



Ero in aula a fissare e a fissare quella collana che avevo al collo ripensando a ciò che era successo. Ah..già! Voi non lo sapete. Adesso vi racconto tutto con calma.

***

Era buio pesto, improvvisamente, sentii ringhiare e dei lupi vennero su di me e su Azusa che mi era accanto svenuto. Tentarono di aggredirci. Nella tasca avevo il pugnale di Subaru, lo estrassi uccidendo i lupi in un sol colpo, per poi leccare quel sangue che era sul pugnale. Dopotutto non avevo per niente bevuto e la sete si faceva sentire.

Rita:Delizioso.
?:E' il pugnale di Subaru!

Esclamò una voce femminile facendomi sobalzare e voltare.

Rita:Come fai a saperlo? Mostrati! Chi sei?

Davanti ai miei occhi, con un suono di catene trascinate, si presentò Christa, facendomi rimanere incredula. Perchè? Beh...che domande? Era la madre mia e di Subaru ed io sapevo poco e niente su di lei, proprio come non sapevo il motivo della sua fuga dalla villa e tante altre cose.

Christa:Sapevo che eri forte e fragile. Sei proprio come il mio Subaru.
Rita:C...Christa....

Sussurrai incredula cadendomi il pugnale da mano. Ero traumatizzata. Com'era possibile che lei si trovasse di fronte a me?? La donna si avvicinò dolcemente a me. Aveva le catene alle mani e ai piedi e ad ogni passo quelle catene facevano un rumore assordante e stridulo, anche se la donna cercava di non farle fare rumore.

Christa:Purtroppo non posso fuggire da qui. Sono stata incatenata da quel mostro.
Rita:Vi libero io.

Dissi prendendo il pugnale da terra e cercando di togliergli le catene.

Christa:Quanta bontà c'è nel tuo cuore. Qual'è il tuo nome?
Rita:Mi chiamo Rita. Rita Sawada.
Christa:Rita Sawada....?

Gli tolsi le catene e mi alzai da terra con quelle catene tolte tra le mani.

Rita:Non sono poi così forti queste catene.
Christa:Wow...sei identica a tuo padre.
Rita:Che?
Christa:Sei un vampiro col dono della protezione. Ce ne sono pochi in giro, lo sai?
Rita:Dono della protezione? Di che sta parlando?
Christa:Parlo del fatto che i tuoi pensieri sono protetti, come il tuo cuore e la tua anima. Sei forte, ma anche fragile. Sei capace di attrarre e distruggere per difenderti e questo è un dono unico.
Rita:Allora...voi sapete che sono vostr...
Christa:Si, lo so. Anche se ti avessi vista così, me ne sarei accorta. Sei identica a tuo padre, sia per il dono della protezione, sia per l'aspetto carismatico.
Rita:Qui...ndi...lei sa chi è.
Christa:Certo che lo so. E' la persona più cara a me e tu lo sai. Tuo padre e tuo zio sono la stessa persona. Il tuo cuore riesce a riconoscere chi ti appartiene tramite l'attrazione. Ascoltalo e trova tuo padre.
Rita:Perchè?
Christa:Io non posso tenerti, ne tanto meno arrivare a lui. Portagli il mio amore e digli che tornerò quando sarà il momento.
Rita:Perchè? Che succede?
Christa:Tu sei la prescelta!

Esclamò mettendomi tra le mani una collana con un cristallo.

Christa:Portalo sempre al collo. Questo è un talismano. Ti porterà fortuna.
Rita:No! Madre...aspettate!

Dissi facendola voltare mentre se ne stava andando.

Christa:Mi spiace, ma...non posso. Sta arrivando. 
Rita:Chi?
Christa:L'uomo che mi odia e mi ama allo stesso tempo. Non può trovarmi.

Rispose scomparendo nel nulla. Azusa si svegliò.

Azusa:Cos'è successo?
Rita:E' tutto a posto. Andiamo!

Così ritornammo nella casa in montagna dei Sakamaki, ma le vacanze volarono in fretta e tornammo alla vita di sempre, anche se in mente mia c'erano molti e molti dubbi e domande senza risposta.


***

E mentre fissavo quella collana, Kou mi diede uno spintone.

Rita:Ehi! Ma che combini??
Kou:Nulla. Eri sulle nuvole e ti ho riportata a terra.
Rita:Ah, ah! Spiritoso.
Kou:Perchè continui a fissarla? E' da quando siamo tornati che non fai altro.
Rita:Penso. Tutto qui.

Mormorai continuando a guardare quel ciondolo. Intanto, in villa Sakamaki, rientravano gli Starish dal concerto.

Otoya:Siamo tornati!!
Reiji:Bene, visto che siete ritornati a rovinare il mio momento di lettura, perchè non andate a farvi un giro o cose così.
Shu:C'è la spesa da fare.

Disse dando una lista in mano a Sho.

Ren:Ci vai tu?
Sho:Perchè proprio io?
Shu:Perchè noi siamo impegnati.
Sho:A fare cosa? A poltrire e a leggere uno stupido libro??

Urlò notando i due che erano sul divano. Shu sdraiato che cercava di riposare e Reiji che leggeva tranquillamente. Il vampiro, alterato, si alzò aggiustandosi gli occhiali sugli occhi.

Reiji:Che hai detto??
Shu:Ha chiamato stupido il tuo libro.
Ren:Noi andiamo di sopra!!

Esclamò trascinandosi dietro il resto del gruppo con le valigie lasciando lì Sho in balia del demone dentro di Reiji.

Sho:Ok!! Vado subito!!!

Gridò correndo fuori alla velocità della luce. Il vampiro si risedette.

Reiji:Funziona sempre.
Shu:Sei sempre il solito.
Reiji:Lo sai che non sopporto quando chiamano i libri, stupidi. Poi è piuttosto interessante.
Shu:Che stai leggendo?
Reiji:Il libro di Raito. Devo ammettere che questa Melissa P. intriga parecchio.
Shu:Come? Raito l'ha già finito.
Reiji:Si, da un bel pò.

Intanto, Sho era arrivato in città.

Sho:Ma guarda un pò te!! Devo andare sempre io a fare la spesa, mai nessuno di loro. Che imbranati!! Ma quando cresceranno??

Si chiese girando l'angolo, ma nel girare andò a finire su qualcuno.

Sho:Ehi! Guarda dove vai, stupido bastardo!!
?:S...scusa.

Disse una voce timidamente. Il ragazzo si voltò e vide una ragazza davanti a se. I loro occhi si incrociarono e mentre Sho stava facendo questo piacevole incontro, Kou, molto aggraziato e amorevole, mi tirava i capelli.

Rita:Lasciami!!!!

Urlai con le lacrime agli occhi dal dolore.

Kou:Cammina!!
Rita:Perchè?? Voglio guardarlo ancora!!
Kou:Cammina!!!

Esclamò prendendomi letteralmente a calci nel sedere mentre mi tirava i capelli. Mi stava conducendo nella sua stanza all'università. Perchè? Non so il motivo precisamente, ma avevo visto il ragazzo arcobaleno della figuraccia dell'altro giorno, quando urlai bello impossibile e lui mi ha trascinato. Forse voleva evitare di farmi fare brutte figure.

Rita:Perchè??
Kou:Dobbiamo studiare.
Rita:Uff!!! Antipatico!!

Sbuffai vedendo che continuava a tirarmi.

Kou:Non farti tirare!! Avanti!! A studiare!!
Rita:A te non ha mai importato lo studio e poi voglio rimanere ancora lì. Voglio conoscerlo!!

Urlai cercando di opporre resistenza.

Kou:Avanti!! Scendi e andiamo!!
Rita:NO!
Kou:Come no?
Rita:Da qui non mi muovo.
Kou:Tu fai quello che dico io!!
Rita:E perchè mai dovrei farlo??

Chiesi alterata svincolandomi dal vampiro, ma mi riprese la mano tirandomi per portarmi via con se. Peccato che quello che avvenne fu qualcosa di inaspettabile per entrambi. Nel tirarmi, ero sui gradini del corridoi e presi una storta cadendo di peso a terra su di lui. Nella caduta le mie labbra si appoggiarono sulle sue ed entrambi diventammo rossi. Mi staccai subito da lui e, col rossore in faccia, gli menai un ceffone in faccia.

Rita:Se avevi intenzione di ridicolizzarmi hai sbagliato persona!!
Kou:Ma che fai?? Che dici?? Sei stata tu a venirmi addosso!!
Rita:Io?? Sei stato tu a tirarmi brutto sporco maniaco!!
Kou:Ah...non fingere che non sia stato così.
Rita:Fingere?? Io non fingo!! Queste cose tra amici non dovrebbero succedere!! AHHHH!!!

Urlai alterata alzandomi e lui cercò di fermarmi prendendomi il braccio, ma ero completamente fuori di me.

Kou:Rita.....
Rita:NON MI TOCCARE!!!

Esclamai mollandogli un altro ceffone in stile Subaru e andandomene lasciando lì il vampiro che si teneva la guancia in mano. Era strano. Sembrava quasi che il mio carattere aggressivo e nervoso gli piacesse visto che incominciò a guardarmi maliziosamente.

Kou:Però....che caratterino.

In quel momento passava Karin dalla parte opposta da dove ero andata io, infatti, dal nervoso la ignorai totalmente.

Karin:Kou? Cosa l'è preso?
Kou:E chi lo sa?
Fangirl1:Hai visto?? L'ha baciato!!
Fangirl2:Si, ho visto. Ma avete visto che faccie che avevano? 
Fangirl1:Un pò la invidio. 
Fangirl2:Ma siamo sicuri che siano amici e non amanti??

Quelle voci fecero raddrizzare le orecchie a Kou e a Karin. Kou, infastidito dalle fans pettegole incominciò ad urlare col rossore in volto.

Kou:Ehi!! Ma che ve ne frega?? Siamo amici e basta!! Avete capito?! Amici!!! Quindi smammate se dovete spettegolare!!!

Le fans, davanti alla reazione di Kou, girarono i tacchi e se ne andarono, ma lasciarono Karin ancora frastornata che incominciò ad urlare incredula.

Karin:Cooooooooosa???  Tu e Rita vi siete baciati???
Kou:E' stato un incidente. Io la trascinavo, non ha visto il gradino ed è caduta su di me. Alla fine se l'è presa anche con me che l'ho baciata quando è stata lei a venirmi addosso.
Karin:Come se a te dispiacesse.
Kou:Che vuoi dire?
Karin:Sei ancora tutto rosso in viso solo a pensare ciò che è successo.
Kou:Ma che dici?? Non sono rosso!!
Karin:Oh...ma guarda guarda!! Nega l'evidenza!! Allora ti sei innamorato di lei!! Non è così?
Kou:Oh...ma piantala di dire buffonate!!

Urlò alterato andandosene. Intanto, io ero tornata a casa dove vidi Kanato che se ne stava col suo Teddy in soggiorno.

Rita:Ehi, già a casa?
Kanato:Si. Non mi andava di stare in accademia. Te?
Rita:Anche a me.
Raito:Successo qualcosa col biondino?

Interruppe Raito che era appena rincasato.

Rita:Non ne voglio parlare.
Reiji:Ah..bene. Già tutti di ritorno?
Raito:Subaru, Ayato e Yui stanno ancora in accademia.
Kanato:Già. Subaru doveva fare una lezione di esami del crimine e Yui e Ayato non so cosa dovessero fare.

In quel momento entrò Sho tutto frastornato.

Rita:Sho!! Sei tornato!!
Ren:Se è per questo anche noi siamo tornati.

Rivelò scendendo le scale insieme agli altri.

Rita:Ragazzi!! Che sorpresa!! Non pensavo tornaste così presto.
Otoya:E' solo un giro, giusto per vedere come stavi.
Masato:A quanto vedo ti sei ripresa bene.
Cecil:Già, pensavamo che non ti fossi più ripresa.
Rita:Per cosa?
Natsuki:Ma guardala!! Sembra quasi innamorata.C'è qualcun altro nei paraggi?

Domandò facendomi arrossire di botto.

Rita:Ma cosa dici?? Non c'è nessuno!! Perchè mai dovrebbe esserci qualcuno?
Raito:Dai, guarda che puoi dirlo.

Interruppe Raito facendomi incuriosire.

Rita:Dire cosa?

Forse era meglio se la curiosità me la tenevo per me. Il vampiro mi abbracciò maliziosamente.

Raito:Dai, sciocchina! Dillo !!
Rita:Dire cosa?
Raito:Che stiamo insieme.
Rita:Ma non è vero!!!
Raito:Sempre così timida, eh??

Il vampiro, senza paura e pudore, mi baciò davanti a tutti creando il caos in villa e..... una bella sagoma umana, o meglio vampirica, sul muro del soggiorno per il ceffone all'ennesima potenza che gli avevo dato. Esatto...la sagoma che vedete lì al muro era la sua e lui si alzò dall'altra parte del muro pulendosi i vestiti che aveva addosso dalla polvere del muro.

Raito:Sempre sfuggente, eh? 
Rita:Piantala!! 
Raito:Impossibile. 

Disse comparendo dietro di me prendendomi da dietro.

Rita:Ti ho detto di lasciarmi stare!!
Kanato:L'hai sentita? Lasciala stare!!

Urlò comparendo difronte a lui cercando di difendermi.

Raito:Guarda  guarda. Il bambino si è trasformato in un uomo.
Kanato:Ehi! Bambino a chi??
Raito:A te.
Reiji:Quanto casino inutile. 
Shu:Concordo.Ragazzi? Potreste litigare al piano di sopra? Qui c'è gente che vuole riposare!!

Informò sdraiato sul divano cercando di riposare e rilassarsi.

Reiji:E non solo. Sto leggendo. Non interrompete la mia lettura.

Raito si voltò verso i due e non appena vide il suo libro in mano a Reiji comparse davanti a lui strappandoglielo dalle mani.

Reiji:Ehi!
Raito:Questo è mio!! 
Reiji:Lo stavo leggendo!
Raito:Non è adatto ad un precisino come te. 
Otoya:Ragazzi! Basta litigare!
Shu:Voglio riposare!!Fate silenzio!!!
Kanato:Ehi!! Non puoi trattarmi così!! 

Tutte quelle urla e la giornata stressante passata mi fecero urlare come una pazza.

Rita:Piantatela una buona volta!!
Ren:Ehi...che ti prende?
Rita:Che mi prende?? Sono stufa!! Ecco cosa mi prende!!  Prima le derisioni all'università, poi voi che vi mettete nelle orecchie con la storia del ragazzo, adesso vi mettete anche a litigare. Basta!! Sono stanca!! Non ne posso più di voi!!

Urlai con le lacrime agli occhi.

Kanato:Rita...
Sho:Cos'hai..?
Rita:Lasciatemi in pace!!

Esclamai scomparendo dalla stanza usando il teletrasporto.

Kanato:Ma che l'è preso?
Reiji:E' successo qualcosa in accademia?
Raito:Non ne ho idea. 
Shu:Secondo me ha litigato col biondino.

Rivelò pensieroso Shu mettendo curiosità nei nuovi arrivati che non ne sapevano nulla.

Ren:Il biondino?
Otoya:Chi è?
Reiji:Il suo migliore amico...
Raito:Chiamali migliori amici, ma quei due si sono innamorati e non se ne accorgono neanche.

Kanato prese il suo Teddy e lo guardò tristemente.

Kanato:Nee...Teddy...forse hai ragione. Rita è tanto scossa e triste e lo è da quando siamo andati in vacanza in montagna.
Reiji:Ora che ci penso è vero.
Shu:Avete notato il ciondolo al collo?
Raito:Ciondolo al collo?

Domandò Raito non sapendone nulla.

Shu:Si. E' da quando ha quello strano ciondolo che è sempre triste e pensierosa.
Sho:Ciondolo? Per caso è una specie di cristallo?

Chiese Sho suscitando meraviglia ai vampiri.

Reiji:E tu che ne sai?
Sho:Allora...se ha quel ciondolo...vuol dire che l'ha incontrata.

Intanto, io mi ero teletrasportata all'entrata della torre dove, piangendo corsi verso di essa.Sinceramente non ricordo cosa successe esattamente. Ricordo che correndo vidi la torre e tutto intorno a me era buio. Ma quale buio? Era completamente nero e la torre incominciava a sfogarsi davanti ai miei occhi. Probabilmente era stato un sogno o chissà cosa, ma la mia vita era cambiata. Esatto. Era completamente cambiata dopo aver ricevuto quel ciondolo dalla mia presunta madre e non solo. Ricordavo poco e niente. Incominciavo a ricordare solo pochi attimi trascorsi lì, probabilmente quelli più importanti, e non ricordavo più nulla del mondo alieno che avevo conosciuto e che avevo vissuto prima di arrivare lì. Era come se la mia memoria fosse stata danneggiata in qualche modo. Probabilmente era successo quando conobbi loro. Chi? I jewelic nightmare. Ah...già. Avevo dimenticato che non sapete nulla di loro. Adesso vi spiego tutto con calma.

***

Ero nel cortile dell'università seduta sull'erba con i libri a studiare quando Kou si avvicinò a me vedendomi pensierosa.

Kou:Che hai?
Rita:Nulla. Pensavo.

Risposi toccando il cristallo che avevo al collo. Il vampiro si sedette accanto a me preoccupato. Incominciammo a parlare tranquillamente quando li vidi avvicinarsi. Erano 5 ragazzi e Kou nutriva un odio profondo per loro. Lo si poteva intuire dall'espressione che aveva in volto.

Kou:Non li sopporto proprio.
Rita:Chi?

Domandai vedendo la sua espressione felice spegnersi e diventare scontroso e acido. Mi voltai dove stava guardando.

Kou:Eccoli... i Jewelic Nightmare.

Ne avevo già sentito parlare prima di allora. L'avevo sentito da Karin che li chiamavano così perchè avevano dei gioielli con loro e ognuno di loro ne aveva uno che li rappresentava. Erano dei sottomessi del ragazzo arcobaleno che ammiravo e non solo. Sono il gruppo di vampiri più ricercati dell'accademia e anche fuori. Si dice che siano vampiri produttori, ma non è del tutto sicuro. Sono 5  fratelli e sembrano inavvicinabili. Quei 5 avanzavano verso di noi. Il primo era biondo con capelli pettinati alla Debito, occhi color azzurro-smeraldo e di bell'aspetto. Era anche alquanto carismato. Non c'era alcun dubbio. Doveva essere Adamas e possedeva il diamante, emozioni negative come l'odio. Il secondo aveva occhi e capelli corti rosso fuoco, aria accattivante e ribelle. Lo si poteva dedurre dalla catena attorno al suo collo. Doveva essere il possessore del rubino e delle emozioni istintive degli umani, nonchè Kou, anche comunemente chiamato Rue. Il terzo aveva capelli corti blu e occhi azzurri, aria da principino intellettuale. Doveva essere il possessore dello zaffiro e dell'innocenza maliziosa, ovvero Saphy. Il quarto aveva capelli e occhi color verde smeraldo, aria severa e seria. Doveva essere Emeru, il possessore dello smeraldo e della bellezza tattica. E per finire il possessore dell'alessandrite e dell'instabilità emotiva. Aveva gli occhi azzurro-lavanda e capelli corti violacei con un neo accanto all'occhio sinistro. Bello e carismatico, con aria protettiva e rassicurante. Non c'erano dubbi era Allen. I 5 camminavano affiancati verso di me e mi guardavano con un aria strana. Kou mi tirò e mi portò via di lì. Sembrava intuisse qualcosa, ma non capii cosa. Poco dopo ci dividemmo ed io andai in biblioteca per posare i libri sul vampirismo che avevo già letto, ma non fu una buona idea. Lì incontrai quei 5 che parlavano in modo assurdo.

Rue:Allora è lei?

Chiese prendendomi violentemente il braccio e bloccandomi alla libreria.

Rita:Che fai? Mi fai male!
Adamas:Wow...bella e carismatica proprio come lui. 

Affascinato, il vampiro mi prese per il mento guardandomi negli occhi.

Rita:Lui? Di che parlate?
Emeru:Adamas? Lo sai che i vampiri di sangue puro non bisogna toccarli.
Allen:Già, sopratutto se è la figlia del lord di spade.
Rita:Lord di spade??
Saphy:Che aria innocente che ha. Quasi non sembra un vampiro.

Sussurrò avvicinandosi anche lui e incominciandomi ad odorare.

Saphy:Si vede lontano un miglio che è sua figlia. Odora di rose e ciliego proprio come il padre.
Rita:Voi....conoscete mio padre?

Ero confusa. Quei 5 mi stavano addosso. Sembravano volessero violentarmi, ma probabilmente avevo confuso la cosa. Conoscevano mio padre, persona che neanche io sapevo chi fosse. Come facevano a conoscerlo? Perchè mi guardavano affascinati? Davanti a questi miei enigmi, uno di loro intuì la mia posizione e ciò che fece non fu nulla di buono.
 
Emeru:La ragazza non sa nulla. Probabilmente non gliel'hanno ancora detto e non credo che dovremmo farlo noi.
Rue:Beh...allora svuotiamogli la mente!

Esclamò con aria malvagia spostando violentemente i fratelli da me e prendendomi il volto guardandomi negli occhi. Quegli occhi diventarono spirali e, da quel momento, ricordo solo ciò che è successo dal mio arrivo alla villa Sakamaki a quando ho incontrato Christa.


***

Voce:Ehi! Mi senti??

Una voce maschile mi chiese facendomi svegliare. Ero nel cortile dell'università. Non riuscivo a vedere il volto del ragazzo, ma aveva una voce bella. Il ragazzo era coperto in volto e indossava una tunica nera con un cappuccio coprente. Riuscii a vedere solo i suoi occhi color lavanda-violacei rimanendone incantata.

Kou:Rita!!

Esclamò correndo verso di me insieme ai Sakamaki vedendo che ero svenuta. 

Kanato:Tutto bene?
Yui:Ti sei fatta male?
Rita:No, sto bene.

Risposi toccandomi la testa. Sentivo un dolore atroce. Sicuramente ero andata a sbattere su qualcosa.

Rita:Chi era quello che mi stava accanto?

Domandai vedendo che il ragazzo misterioso era scomparso. La mia domanda però, lasciò dei dubbi ai vampiri che incominciarono a preoccuparsi.

Ayato:C...chi??
Rita:Il ragazzo che mi è stato vicino e mi ha svegliata.
Kanato:Ti senti bene?
Raito:Secondo me ha battuto la testa forte.
Rita:Ma di che parlate?
Kou:Rita? Non c'era nessuno vicino a te.

Mi informò lasciandomi senza fiato.

Rita:Come nessuno?
Yui:Si, non c'era nessuno.
Rita:Cos'è successo?
Subaru:Cos'è l'ultima cosa che ricordi?
Rita:L'ultima cosa che ricordo è che ero in villa e voi litigavate. Ero stressata già perchè avevo litigato con Kou e sentirvi litigare mi ha stressata a tal punto da esplodere.
Ayato:Non lo so, ma sei stata tutta la giornata nella torre.
Kanato:Già, non hai voluto vedere niente e nessuno. Poi quando dovevamo andare all'università sei scomparsa.
Raito:Sei venuta senza dirci niente.
Rita:Come mai allora....ero a terra?
Kou:Perchè ti ho seguito e tu non volevi ascoltarmi.
Rita:Ascoltare cosa?
Kou:Che.....mi spiace ciò che è successo ieri.
Rita:Perchè? Cos'è successo?

Domandai ancora stralunata incominciando a non ricordare l'accaduto.La cosa mi feriva enormemente. Tornai a casa insieme ai Sakamaki dove Otoya e Ren vennero verso di me chiedendomi come stavo.

Rita:Sto bene. Tranquilli.
Ren:Ci hai fatto prendere uno spavento.
Otoya:Già, non farlo più.
Rita:Fare cosa?
Ren:Andartene via senza dire nulla.
Rita:Ah..già. Perdono.

Sussurrai chinando il capo. Poi, incuriosita, mi venne una cosa in mente.

Rita:Ah...Kanato. Ma alla fine che hai fatto con quella Mina?
Raito:Mina? Parlate di Mina Tepes?
Kanato:Si, mi piaceva, ma alla fine non ho fatto nulla di che. Aveva ragione Kou. Stava in bagno con uno a scoparselo e quando sono entrato io voleva farsi anche me.
Rita:E che hai fatto?
Kanato:Niente.L'ho mandata a quel paese e ho ripreso il mio Teddy dalla borsa.
Rita:Beh...hai fatto bene.

E mentre parlavamo, il resto del gruppo degli Starish erano sulle scale che stavano scendendo per salutarci e sapere cosa fosse successo, quando una parola detta da Kanato li fece stoppare di colpo facendoli preoccupare.

Kanato:Approposito, cosa sono quelle bambole in camera mia??
Reiji:Sicuramente li avranno portate le conserve.
Tokiya:Cosa?
Raito:Le bambole in camera di Kanato.
Ren:Bambole?
Otoya:Non abbiamo messo nessuna bambola lì.
Kanato:Eppure ci sono 8 bambole sedute che prendono il thè in camera mia.

Davanti a quelle parole, Sho che stava rincasando con la spesa tra le mani, gli caddero le buste da mano.

Sho:B...b...b...bambole??
Rita:Sho? Cos'hai?
Sho:Oh..no!! Non ditemi che sono loro...no!!
Natsuki:Intendi quelle nel mondo in cui siamo andati in concerto?

Chiese, ma Sho era molto più che preoccupato. Un attimo dopo il ragazzo, temendo il peggio, si precipitò nella camera di Kanato dove trovò le bambole che confermarono i suoi timori.

Sho:Le Rozen Maiden!!

Esclamò nel vederle. Esatto, erano proprio loro, le Rozen Maiden. Com'erano finite lì, in camera di Kanato? Come si comporteranno i vampiri e gli Starish con i loro nuovi ospiti? E sopratutto...riuscirò a scoprire chi è mio padre? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra Rita.




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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***




Capitolo 34 - Tutto, ma non lui.



Così, nella cara villa Sakamaki si aggiunsero le Rozen Maiden, ma quel gesto fece infuriare e non poco sia Kaanto che Reiji.

Reiji:Non ci posso credere! Che diamine ci fanno queste bambole qui???
Sho:Devono essere solite sul bus dopo il concerto.
Ren:Sei sempre il solito. Perchè non hai controllato che non fosse salito nessuno?
Cecil:Già. Adesso come facciamo a portarle indietro?
Sho:Sentite, ero stanco e non dormo da giorni. Confronto a voi spendo molte più energie e DIAMINE!!! Avevo anche un psicopatico maniaco ossessionato dal pulcioso attaccato dietro che voleva che cantassi nyan song o come diamine si chiama quella diamine di canzone. Non potevo vedere che erano salite se dovevo staccarmi da lui!!!!

Urlò indicando il psicopatico maniaco che non era altro che Natsuki. 

Kanato:Si, ma io non le voglio in camera mia!!
Reiji:Già, questa è una villa, non un albergo che tutti vanno e vengono. Qui devono esserci regole e devono essere rispettate.
?:Concordo con l'intellettuale. 

Sussurrò la bambola bionda vestita di rosso mentre beveva il thè.

Kanato:Si, ma io non le voglio in stanza con me!! Voglio metterle nella stanza delle bamboleeeee!!!!
Sho:Kanato? Non sono bambole qualsiasi. Sono bambole in grado di uccidere. Dobbiamo metterle in una camera. Non necessariamente la tua.

??:Perchè? Questa stanza è così bella! E' piena di giochi!!!

Felice la bionda vestita di rosa andò verso un orsacchiotto di pezza e abbracciandolo. Kanato si strinse forte il suo.

Kanato:Io non la voglio!!!!

Urlò, ma fu tutto inutile. Contro il volere di Kanato, le bambole si trasferirono nella sua stanza, ma quello stesso giorno avevamo altro a cui pensare.

Rita:Avete messo gli addobbi??
Raito:Non capisco perchè dobbiamo fare questa festa. Neanche lo sopportiamo.
Reiji:Zitto e provvedi!!

Ordinò il fratello tenendogli la scala. Ebbene si. Stavamo preparando per un compleanno. Di chi? Era 28 gennaio e tutti sanno che il mio migliore amico compie gli anni. Tutto era pronto e Kou era arrivato rimanendone emozionato da tutte quelle luci e addobbi. Visto che gli Starish non c'erano per causa delle Rozen Maiden. Perchè? Dovevano portarle a casa, nel loro mondo. Comunque, ritornando a me, siccome gli Starish non c'erano avevo provveduto io a fargli la torta. Con grande sorpresa arrivai io da sopra scendendo le scale con la torta in mano per festeggiare il suo compleanno. Peccato che sono molto goffa e inciampo facilmente. Mentre camminavo con la torta tra le mani, Raito lanciò una bottiglia che cadde a terra tra i miei piedi. L'inciviltà dei vampiri è insuperabile a volte. Non l'avevo vista e stavo scivolando con tutta la torta su quella bottiglia. Caddi a terra con tutta la torta in mano che, fortunatamente, uscì illesa. I vampiri accorsero da me.

Kanato:Tutto bene??
Rita:Si,si!!
Kou:Fortuna che la torta sta bene.
Rita:Che?
Kanato:Già. Meno male.

Disse prendendola dalle mie braccia.

Rita:Ah...io sono scivolata e voi pensate alla torta?? Una mano no?
Kou:Perchè?? Non ti sai alzare da sola?
Rita:Ah...ok! Tranquillo!! Non ti preoccupare!!

Risposi alzandomi minacciosa. Avevo un piano in mente geniale come vendetta. Dopotutto l'infamità si combatte con l'infamità, no?? Ecco il momento delle candeline. Sulla torta vi sono 23 candeline pronte per essere spente. Mi misi affianco a Kou incominciandolo a rompere mettendogli la mano sul collo.

Rita:Soffia sulle candeline!
Kou:Si!
Rita:Ma esprimi il desiderio!!
Kou:Si, lo so!!
Rita:E soffia su queste benedette candeline!!
Kou:Un'attimo!!
Rita:E soffia!!
Kou:Se ti levi da dietro e la smetti di darmi i ceffoni dietro al collo forse, può darsi che, le spengo!!

Disse facendomi togliere la mano dietro di lui. Doveva capire cosa avevo in mente. Peccato che non riuscisse a leggere dentro di me e quindi ero imprevedibile. Il vampiro spense le candeline soffiandoci sopra. Incominciai ad esultare abbracciandolo e nel momento che ci fermammo nel saltare, gli misi la mano dietro al collo spiacciacandolo nella torta.

Kanato:NOOOO!!!! LA MIA TORTA!!!

Urlò vedendo il gesto. Kou alzò la testa dalla torta incredulo e mi guardò.

Rita:Pensavi alla torta no??
Kou:Vuoi la guerra??
Rita:Nessuna guarra. L'infamità si combatte con l'infamità.
Kou:Appunto!!!

Esclamò prendendo la torta con le mani e correndomi dietro buttandomela tra i capelli e in faccia. 

Rita:Tu!!!! MALEDETTO!! Cosa hai fatto??
Kou:Solo ripagato con la stessa moneta.
Rita:I capelli...NON....SI....TOCCANO!!!

Urlai prendendo una bottiglia di coca che era sul tavolo incominciandola a sbattere e correndogli dietro.

Kou:NO!!!
Rita:QUESTA E' SPARTA!!!!

Così, tra una risata e l'altra, rincorrendoci l'un l'altro per vendicarci dei gesti infami, la serata passò tranquillamente. Il rapporto mio e di Kou era come sempre, anche dopo quel litigio. Avevamo fatto pace come se niente fosse successo. Non c'era niente di più bello di un miglior amico con cui giocare, ridere e confidare tutto ciò che si prova e succede intorno a noi...almeno era quello che pensavo, ma la cosa non credo valesse anche per lui. Un paio di giorni dopo all'accademia, io e Kou eravamo seduti in giardino all'università a parlare del più e del meno, quando una ragazza dai capelli violacei si avvicinò a lui.

?:Ciao...

Salutò timidamente.

Kou:Ciao.
?:Allora....per oggi...
Kou:Certo. All'una fuori al cancello.
?:Ok.

Sussurrò intimidita col rossore in volto allontanandosi. Mi voltai verso di lui stranita.

Kou:Che c'è? Cos'è quella faccia?
Rita:Chi è?
Kou:Una....

Balbettò fingendo che non fossero fatti suoi. Lo spinsi.

Rita:Ho visto che è una... chi è?
Kou:E' una che mi ha chiesto di uscire a San Valentino e....ho deciso di accettare.
Rita:Tu esci con le ragazze e non me lo dici neanche??
Kou:Perchè avrei dovuto dirtelo?
Rita:Sei il mio migliore amico. Ecco perchè!
Kou:Beh...adesso lo sai, no?

E mentre discutevamo, si avvicinarono il resto della famiglia Mukami.

Yuma:Allora eravate qui.
Azusa:Avete visto Yui?
Rita:Veramente no.
Kou:Da quando si è messa con Ayato, sembrano due conigli in calore.
Yuma:Guarda che è sempre stata così.
Rita:Davvero?
Ruki:Si, da quando è diventata vampira non fa altro che scopare.
Azusa:Già. Adesso si è stabilizzata con Ayato, ma prima no.
Rita:In che senso??
Kou:Si è fatta tutti i Sakamaki.
Rita:Alla faccia della sgualdrinella bella di Raito!! Ma che dici?
Azusa:E' vero. 
Yuma:E' stata anche con noi.
Ruki:Compreso Kou.
Rita:Che????

Urlai voltandomi verso di lui che fingeva di nulla. Non so perchè, ma la cosa mi irritò parecchio. Tanto che gli diedi un ceffone bello pesante, mi alzai e mi allontanai.

Kou:Ehi! Ma dove vai??
Rita:Ovunque non veda la tua faccia!!

Il vampiro mi guardò in modo strano per poi voltarsi verso i fratelli con volto incuriosito e incredulo allo stesso tempo.

Kou:Sbaglio o....quella era...
Ruki:Qui la cosa si fa interessante.
Kou:Non si è mai comportata così.
Azusa:Perchè non gli hai dato modo.
Yuma:Siete entrambi innamorati e non ve ne rendete conto.
Kou:Tsk...è una scemenza!
Ruki:Allora come spieghi quella reazione??
Kou:Gelosia.....gelosia....fraterna! L'hanno tutti i migliori amici.

Rispose alzandosi da terra.

Azusa:E' tanto difficile ammetterlo che sei innamorato e non provi amicizia nei suoi confronti?
Kou:Sentite, sono stanco di questa storia. 

Disse allontanandosi. Intanto, io camminavo nei corridoi nervosa per ciò che era successo con Kou.

Rita:Che imbecille!!

Esclamai urtata, ma stesso il nervoso, andai a sbattere su qualcuno ritrovandomi a terra e perdendo le staffe.

Rita:Ehi!!Rincitrullito!! Guarda dove metti i piedi!!
?:Mi spiace.

Sussurrò una voce maschile dolcemente. Alzai la testa e sentii il calore delle mie guancie mentre arrossivo dall'imbarazzo. Perchè?? I miei occhi avevano incrociato quelli azzurro-lavandosi teneri e coccolosi del nuovo studente che mi piaceva.

?:Ti sei fatta male?

Chiese porgendomi la mano. L'afferrai e mi aiutò ad alzarmi.

Rita:No,tranquillo. Sto bene.

Il vampiro incominciò a fissarmi per poi esclamare:

?:EHI! Aspetta!! Ma ti conosco!! Tu sei la pazza che urlava e cantava in cortile!!
Rita:Beh....si...così mi definiscono. Una pazza scatenata. Il mio nome è Rita.
Ikki:Molto piacere. Mi chiamo Ikkyu, ma puoi chiamarmi Ikki. 

Rispose prendendomi la mano e baciandomela facendomi arrossire. E mentre io mi incantavo davanti a quei modi fini e a quegli occhi come l'arcobaleno, Kou ci vide da lontano. La scena del baciamano l'aveva alterato e non poco, tanto che se ne andò. Ikki mi accompagnò davanti all'aula dove entrai e mi sedetti accanto a Kou, ma quest'ultimo si comportava in modo strano.  Appena mi sedetti mettendo i libri sul banco, me li buttò a terra col braccio.

Rita:Ehi! Ma che fai?
Kou:Vattene!!
Rita:Che??
Kou:Voglio restare da solo. Vattene!!

Esclamò mentre aveva la testa sul banco, spingendomi via.

Karin:Ehi! Ma che ti prende?
Kou:Nulla. Voglio stare solo.
Rita:Tranquilla, Karin. Avrà sicuramente il ciclo il signorino.
Kou:Che hai detto??

Urlò alzandosi dalla sedia.

Rita:Hai capito bene. Ti lascio con le tue cosette. Ricorda di cambiare l'assorbente ogni tanto.

Consigliai prendendo i libri da terra e allontanandomi da lui rimanendolo lì con Karin.

Karin:Ma che ti è preso?
Kou:Niente!! E' una stupida rompiscatole.
Karin:Ma che dici?
Kou:Non la sopporto più. Preferisce quel don giovanni a me...
Karin:Che?
Kou:Lascia stare!! Sono affari miei.
Karin:Aspetta....quella era....una reazione di gelosia??

Si chiese, intanto io mi ero seduta accanto a Ruka.

Ruka:Come mai qui??
Rita:Ah..non me lo chiedere. Kou ha la luna storta e mi ha cacciato dal mio posto.
Ruka:Hai fatto qualcosa che l'ha infastidito?
Rita:Certo che no, anzi.... dovrei essere io nervosa a causa sua.
Ruka:Che ha combinato?
Rita:Che domande? Esce con le altre e non me lo dice neanche.
Ruka:Perchè dovrebbe dirtelo? E' la sua vita e fa quello che vuole.
Rita:Si, certo. Ma sono la sua migliore amica e dovrei sapere tutto.
Ruka:O...k... perchè non lo accetti?
Rita:Cosa?
Ruka:Dici a tutti di guardare in faccia alla realtà, ma tu non lo fai.
Rita:Che vuoi dire?
Ruka:Che ti piace Kou. Perchè non lo ammetti?
Rita:Coooooosa??? Ma l'hai visto??
Ruka:Ti ricordo che al cuore non si comanda.
Rita:Infatti...mi piace Ikki!!

Esclamai con occhi sognati.

Ruka:Ah...sei senza speranze.

Sussurrò guardando il professore che entrava. A fine lezione andai al bar con Karin che mi offrì una bevanda.

Karin:Ecco. Tieni!
Rita:Cos'è?
Karin:So che sei vegetariana. Così ti ho preso del sangue di cavallo.
Rita:Sangue di cavallo?

Richiesi guardando quel sanngue con amore. Era il sangue che bevevo da piccola. Me ne accorsi subito dall'odore invitante e dalla consistenza. L'assaggiai ed era proprio lui. Mentre stavo per berlo e gustarmelo, arrivò Kou che, con una infamità innata, mi buttò il bicchiere col contenuto a terra.

Kou:Ops...scusa tanto.

Ironizzò arrabbiato, ma poco me ne importava. Incominciai a guardare quel sangue a terra. Non lo bevevo da annie sopratutto non bevevo sangue da parecchio, avevo una sete assurda e quell'infame me l'aveva buttato a terra senza pietà. I miei occhi incominciarono a diventare lucidi dal dispiacere. Avrei voluto tutto, ma non che avesse fatto quel gesto.

Kou:Cos'è quella faccia?
Karin:Egoista! Gliel'avevo appena preso.
Kou:Certo, perchè lei non ha soldi e non può comprarsi da bere. Dico bene?

In quel momento tutto ciò che sentivo era solamente il desiderio di urlare e piangere. Cercavo di trattenermi, ma non ci riuscii. Lanciai un urlo facendo tremare tutta l'accademia e incominciai a piangere talmente forte che chi mi stava attorno dovette tapparsi le orecchie proprio come Kou che purtroppo anche tappandosele, la mia voce e il mio pianto era talmente squillante che non riusci a non sentirmi.

Kou:Maledizione!! Come si spegne questo coso?
Karin:Sei stato tu a fare il danno. Fa qualcosa!!
Kou:Non so che fare. Chiudi quella boccaccia!!!!!

Urlò senza successo. Un vampiro vide tutta la scena e mi venne vicino porgendomi un bicchiere col sangue davanti. 

?:Tieni!

Mi sussurrò dolcemente facendomi voltare. Era Takuma Ichijo, l'amico di Hanabusa. Anche lui faceva parte della Nightclass ed era il più bello e popolare del suo gruppo. Tutta l'università l'ammirava e mi stava offrendo da bere. Era incredibile. Presi quel bicchiere calmandomi e guardandolo con occhi lucidi.

Rita:Takuma...
Takuma:Era questo che volevi, giusto?
Rita:Si, grazie mille...

Risposi vedendolo sorridere e allontanarsi facendomi intimidire. Karin mi venne vicino urlando:

Karin:AH!!! Il ragazzo più figo dell'accademia ti ha offerto da bere. E' incredibile!! Non ha mai offerto a nessuno qualcosa.
Rita:E' strano. Sembrava così protettivo.
Karin:Forse gli piaci.
Rita:Non lo so, ma è più probabile che l'abbia fatto per non farmi urlare.
Karin:Ma l'hai visto come ti guardava? Gli piacerai sicuramente.
Rita:Non credo.

Dissi rimanendo perplessa.Dopotutto nessuno si era mai comportato così... possibile che centrasse qualcosa con i Jewelic Nightmare? Dopotutto non ricordo molto dal loro arrivo. E mentre io assaporavo quella bevanda, Kou era imbronciato a tal punto da menarmi un ceffone dietro alla nuca mentre bevevo.

Rita:Ma che diamine fai?? Per poco non mi ammazzavi.
Kou:Sai quanto me ne frega!!

Irritato se ne andò.

Karin:E' strano da stamattina. Ma cosa gli prende?

Essere trattata in quel modo non mi piaceva affatto, sopratutto se si trattava di Kou, così gli corsi dietro mentre lui aveva raggiunto i corridoi.

Rita:Kou!!! Fermati!!
Kou:Che vuoi??

Domandò voltandosi e guardandomi storto.

Rita:Perchè mi tratti così? Cos'ho fatto??
Kou:Odio questo tuo comportamento infantile!! Ti ho detto che non lo sopporto e tu continui a starci dietro come se nulla fosse. Sono stufo di questa storia!!

Urlò riprendendo a camminare. In quel momento realizzai il tutto.

Rita:Ah...ho capito. Allora mi hai baciata per questo. Perchè lo odi e non vuoi che mi avvicini, non è vero?

In quel momento il vampiro si fermò e si voltò di scatto irritato.

Kou:Non ti ho affatto baciato. Sei tu che sei caduta su di me baciandomi!
Rita:Ma figurati!! Sei il mio migliore amico. Non farei nulla del genere.
Kou:Neanche io. E' stato un incidente. Te l'ho detto. Poi fa come vuoi.... comunque odio questa situazione di te e del damerino lì.

Confessò con volto imbronciato e le braccia incrociate. Mi avvicinai a lui abbracciandolo e baciandolo sulla guancia dove diventò rosso.

Kou:Ma che fai??
Rita:Gelosone!! Tranquillo! Nessuno mi allontanerà da te. Sopratutto Ikki. Te lo prometto.
Kou:Ma che dici?? Non sono geloso, ma... non voglio che ti avvicini a lui in mia presenza e....assenza.
Rita:D'accordo. Pace fatta?
Kou:Pace fatta!!

Esclamò prendendomi in braccio. Ero felice che fossimo tornati come prima, ma non mi piaceva il fatto che mi avesse nascosto che doveva uscire con quella ragazza. Intanto, mentre io mi preoccupavo di questo e rincasavo in villa, qualcun altro aveva preoccupazioni quanto le mie.

Reiji:Cos'ha?
Otoya:Ah...non chiederlo a me. E' così da giorni ormai che è strano.
Ren:Sembra che il nostro Sho si sia innamorato.

Ipotizzò notando che fissava una lettera e pensava chissa che. Vedendolo pensieroso e sentendo le chiacchiere che facevano mentre ero di sopra. 

Rita:A che pensi?

Urlai comparendo dietro di lui con ancora la borsa a tracolla facendolo sobalzare.

Sho:Ehm...A nulla.
Rita:Come mai continui a fissare la lettera?
Sho:Non è che la fisso. E' che.....l'altro giorno... quando andai a fare compre per i Sakamaki...ho conosciuto una....
Rita:Ah...com'è?

Chiesi sedendomi al tavolo accanto a lui posando la borsa.

Sho:E' castana, ha degli occhi verdi stupendi ed è bellissima.
Rita:Come si chiama?
Sho:E' questo il punto. E' scomparsa nel nulla e non so ne come si chiama ne tanto meno dove abita. Ho solo trovato questo biglietto a terra dopo che è sparita.

Rivelò prendendo il biglietto che aveva in tasca. Glielo strappai dalle mani e vidi che era un biglietto da visita di un bar.

Rita:Forse lavora qui. Hai provato ad andarci?
Sho:No, ma vorrei tanto scoprirlo.
Rita:Beh...allora che stai a fare lì impalato? Andiamo!!

Esclamai prendendogli la mano e tirandolo dal tavolo trascinandolo davanti al bar.  Lì, con grande sorpresa, incontrai qualcuno che non mi sarei mai aspettata di vedere che non tardò a venirmi incontro.

Ikki:Ehi, che ci fai qui?

Domandò abbandonando la folla di ragazze che aveva attorno per venirmi vicino.

Rita:Oh..Ho accompagnato mio fratello. Doveva vedersi con una.

Non appena vide la ragazza che parlava con Sho sospirò rivelando chi fosse.

Ikki:Ah...con Heroine. E' una brava ragazza. Se era lei che doveva vedersi puoi star tranquilla. Piuttosto...ho sentito in giro che vivi con i Sakamaki.
Rita:Si, vivo con loro, ma non è poi uno scandalo, anzi... mi sento a mio agio. Come dire... mi sento a casa con loro.
Ikki:Si, ma so che il signor Karlheinz è perfido con le donne.
Rita:Veramente con me non lo è affatto. Anzi.. è molto premuroso.
Ikki:Davvero? Allora mi sa che è  cambiato molto da quando stava mia sorella.
Rita:Tua sorella? Perchè ? Viveva nella villa Sakamaki?
Ikki:Si. Pensa che non potevo mai vederla. La rapì e la portò in villa, ma la teneva rinchiusa nella torre. 
Rita:Nella torre??
Ikki:Si, ha avuto anche un figlio, ma per causa della prima moglie di Karlheinz ha dovuto lasciare Subaru, suo figlio, ed è scappata.
Rita:S...S...S...Su...Subaru.... è...... suo figlio?Allora....tua...sorella...è....Christa??

Balbettai guardandolo incredula. Con sorriso smagliante rivelò ciò che temevo di più.

Ikki:Esatto. So che non ci assomigliamo molto, ma lei è mia sorella acquisita. Prima stavo con Heroine, ma poi ho lasciato perdere tutto e mi sono messo con mia sorella appena è tornata dalla villa ed è fuggita da Karlheinz.Stiamo insieme da due mesi adesso.
Rita:Aspetta!! Tu stai con tua sorella, sei stato con Heroine e conosci tutto di tutti nella villa. Ehm...toglimi una curiosità, ma....quanti anni hai?
Ikki:250.
Rita:D....due....cento....cinquanta?!?Allora che vieni a fare in accademia se hai già un istruzione??
Ikki:Ci lavoro. Sono un professore.
Rita:Un professore??
Ikki:Si, di matematica.

Ad un certo punto incominciai a guardarlo dalla testa ai piedi ripensando alle parole di Christa quando la vidi rimanendo traumatizzata incominciando a ridere dal nervoso come una pazza.

Ikki:Che hai??
Rita:Nulla....scusa un momento!

Balbettai ridendo avviandomi fuori dove scoppiai a piangere. Sho mi seguì vedendomi strana. Era normale che fossi strana. Sentendo che Ikki, l'uomo che amavo ed ero attratta, era mio padre anche non avendo le prove, ma solo conoscendo la vita di Christa c'era da impazzire e non poco.

Sho:Ehi! Cos'è questa risata? Mi dai i brividi.

Disse vedendo la mia risata isterica seguita dal pianto.

Rita:Ik...ik..ik....
Sho:Ikki? Che ha fatto??
Rita:250...
Sho:250?
Rita:No.......non ci credo.....

Pensando a tutto quello che era successo e sentendo il trauma aumentare dentro di me, svenni di botto. Avrei voluto tutto tranne questo. Kou mi nascondeva le cose, Sho si era innamorato dell'ex moglie di mio padre, mio padre stava con mia madre Christa ed era suo fratello e come se non bastasse era anche il ragazzo che ero follemente attratta. La mia vita stava degenerando ed io stavo impazzendo. Come avrei potuto non impazzire in una situazione del genere?? Al mio risveglio mi ritrovai sdraiata sul letto nella mia camera. Mi sentivo confusa e spossata.

Rita:Non ci credo. Ditemi che è uno scherzo...
?:Ti sei svegliata.

Quella voce maschile, familiare e dolce mi fece voltare. Dinuovo quel ragazzo misterioso che avevo incontrato in accademia quando svenni. Di nuovo quel volto coperto.

Rita:Chi sei? Che ci fai qui?
?:Chi sono non ha importanza. Il mio nome è Hameln.
Rita:Come hai fatto ad entrare?
Hameln:Come ho fatto non ha importanza. L'importante è che stai bene.

Il ragazzo si avvicinò a me prendendomi il volto e guardandomi a distanza ravvicinata.

Hameln:Hai il suo stesso volto. Non mi ero sbagliato.
Rita:Ma che vuoi? Lasciami!!!

Incominciai ad urlare. Sentendo le urla i ragazzi spalancarono la porta.

Sho:Cos'è successo??

Il ragazzo si era dissolto nel nulla.

Ren:Perchè hai urlato?
Rita:C'era un tipo qui.
Otoya:Ma che dici? Non c'è nessuno.
Reiji:Già.
Rita:Vi assicuro che c'era. E' lo stesso che ho visto all'accademia.
Kanato:Stai delirando.
Rita:Perchè non mi credete?
Shu:Perchè non c'è nessuno.

In quel momento mi sentivo sola e incompresa. Mi teletrasportai nella torre incominciando a piangere.

Rita:Mamma....

Sussurrai appoggiando le mani su quelle sbarre di quella assurda prigione che l'aveva tenuta segregata da parecchio. E mentre io, incapace di mostrare che quel ragazzo mi stava perseguitando, i ragazzi scoprirono che non avevo mentito. Come? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra vampira Rita.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***





Capitolo 35 - La dura verità.



La mia vita stava degenerando. Avrei voluto tutto tranne questo. Kou mi nascondeva le cose, Sho si era innamorato dell'ex moglie di mio padre, mio padre stava con mia madre Christa ed era suo fratello e come se non bastasse era anche il ragazzo che ero follemente attratta. Mi sentivo confusa e spossata.

Rita:Non ci credo. Ditemi che è uno scherzo...
?:Ti sei svegliata.

Quella voce maschile, familiare e dolce mi fece voltare. Di nuovo quel ragazzo misterioso che avevo incontrato in accademia quando svenni. Di nuovo quel volto coperto. Mi rivelà il suo nome. Hameln. Il ragazzo si avvicinò a me prendendomi il volto e guardandomi a distanza ravvicinata.

Hameln:Hai il suo stesso volto. Non mi ero sbagliato.
Rita:Ma che vuoi? Lasciami!!!

Incominciai ad urlare. Sentendo le urla i ragazzi spalancarono la porta.

Sho:Cos'è successo??

Il ragazzo si era dissolto nel nulla.

Ren:Perchè hai urlato?
Rita:C'era un tipo qui.
Otoya:Ma che dici? Non c'è nessuno.

Nessuno mi credeva. In quel momento mi sentivo sola, confusa e incompresa. Mi teletrasportai nella torre incominciando a piangere.

Rita:Mamma....

Sussurrai appoggiando le mani su quelle sbarre di quella assurda prigione che l'aveva tenuta segregata da parecchio. E mentre io, incapace di mostrare che quel ragazzo mi stava perseguitando, i ragazzi scoprirono che non avevo mentito. 

Ayato:Tsk! Assurdo!
Yui:Infatti, qui non c'è nessuno.
Subaru:Potrebbe trattarsi di qualcuno abbastanza furbo da nascondersi o fuggire prima che noi ce ne accorgiamo.
Otoya:E' strano. Qui non c'è nessuno.
Subaru:Vado a controllare fuori.

Disse uscendo fuori dalla stanza lasciando lì i ragazzi a pensare mentre cercava prove di ciò che avevo detto.

Reiji:E' improbabile. Se non c'è nessuno non potrà mai trovare delle prove.
Sho:Già. Non c'è praticamente nessuno. 
Ren:Chi potrebbe fare una cosa del genere?
?:Un vampiro come loro.

Affermò una vocina stridula di una bambina.Gli Starish, sentendo quella vocina, sbiancarono dalla paura.

Sho:Cos'è stato?

Da sotto al letto uscì una sagoma di una bambina dal vestito rosa vistoso che gattonava all'indietro. Gli Starish incominciarono ad urlare davanti a quell'essere e si abbracciarono dal terrore, ma altro non era che una delle bambole Rozen Maiden. Aveva i capelli biondi e ricci legati da un fiocco enorme rosa, occhi verdi, aria da bambina infantile e un vestito rosa molto vistoso. I ragazzi appena videro il volto della bambola urlarono il suo nome.

Starish:Hanaichigo!!!!

La reazione dei vampiri fu tutt'altra di quella dei ragazzi.

Raito:Che diamine ci fa qui?
Reiji:Già, non doveva essere insieme alle altre bambole?
Sho:Purtroppo abbiamo avuto un piccolo problema.
Reiji:Un...piccolo...problema?
Ren:Purtroppo anche altre due che ci sono sfuggite.
Ayato:Che cosa?
Yui:Altre due?
Sho:Si, le gemelle Suiseiseki e Souseiseki.
Reiji:Come diamine avete fatto a farvele sfuggire??

Urlò nervoso contro i ragazzi.

Hanaichigo:Non è stata colpa loro. Siamo state noi che ce ne siamo andate e ci siamo nascoste.

Rivelò mentre aveva un peluche tra le mani.

Kanato:Il mio Teddy!!!

In fretta e furia prese il peluche dalle mani della bambola e lo strinse forte a se.

Kanato:Stupida bambina!! Nessuno può toccare il mio Teddy!!
Hanaichigo:Cattivo!!

Ren, vedendola agitata, si avvicinò alla bambola prendendola in braccio.

Ren:Cos'è successo? Hai visto qualcosa?

La bambola annui.

Hanaichigo:Ero entrata per vedere Rita come stava e dormiva così mi sono messa a giocare a palla aspettando che si svegliasse, ma è andata sotto al letto e quando l'ho presa ho visto un tipo mascherato che parlava con lei.
Reiji:Cosa?
Shu:Un tipo mascherato?
Hanaichigo:Si, era tutto nero dalla testa ai piedi, ma è scomparso come un fantasma quando avete aperto la porta.
Reiji:Allora diceva la verità.
Sho:Allora.....Com'è possibile che non l'abbiamo visto?
Shu:Vampiro protettore. Solo un vampiro col dono di protezione può rendersi invisibile agli altri vampiri.
Kanato:Che si fa?

Intanto, Subaru era arrivato vicino alla torre dove io mi ero calmata e stavo uscendo.

Subaru:Ehi. Tutto bene?
Rita:Perchè nessuno mi crede? In camera mia c'era qualcuno. Te lo giuro.
Subaru:Io ti credo. Il problema è che quel disgraziato non si fa mai vedere.
Rita:Capisco.

E mentre Subaru mi veniva vicino abbracciandomi e confortandomi, squillò il telefono. Era un numero privato.

Rita:Pronto? Chi è?
?:Indovina chi sono.

Disse una voce femminile. Non poteva essere altro che Karin. Era l'unica oltre a Kou ad avere il mio numero.

Rita:Karin?
Karin:Come diamine hai fatto a scoprirmi? Ho camuffato anche la voce. Uffy.
Rita:Siamo amiche ed è normale che ti riconosco, no?
Karin:Uffy...comunque volevo sapere se ti va di uscire e parlarne un pò.
Rita:Parlare di cosa?
Karin:Di quello che è successo l'altro giorno all'università.
Rita:Va bene, ma... tra poco sorge il sole.
Karin:Non è un problema per noi che siamo vampire produttrici.
Rita:Ok. Hai ragione.
Karin:Allora alle 7 difronte all'accademia di danza.

Così attaccai il telefono facendo venire i dubbi a Subaru.

Subaru:Chi era? Di nuovo quel.....Kou??
Rita:No, era Karin. E poi anche se era Kou che problema c'è?
Subaru:Mi infastidisce.Tutto qui.
Rita:Va beh...ne riparliamo dopo. Adesso devo andare.
Subaru:Ma tra poco sorge il sole.
Rita:Sono una produttrice, non è un problema per me. Lo sai.
Subaru:Ok....torna presto.

Raccomandò mentre andavo da Karin.Forse...era meglio evitare. Incominciò a parlare del mio comportamento e quello di Kou.

Karin:L'amore è cieco.
Rita:E compragli un paio di occhiali.Che ti devo dire?
Karin:Sei sempre la solita. Perchè non vuoi ammettere che ti piace Kou?
Rita:Perchè non è vero.
Karin:Dai, tanto siamo da sole. A me puoi dirlo.

Disse cercando di convincermi a parlare. Peccato che quello che dicevo era vero e non un diversivo per stare zitta.

Rita:Te l'ho detto. Provo solo ammirazione e amicizia.
Karin:Va beh...se non vuoi parlare di questo, non fa nulla. Che dici? Ci andiamo a prendere un dolce?

Domandò fermandosi davanti ad una pasticceria. Annuii ed entrammo sedendoci.

Karin:Qui fanno dei dolci squisiti.
Rita:Non vedo l'ora di assaggiarli.
?:Volete ordinare?

Quella voce maschile non mi era nuova. Mi voltai e con grande stupore vidi qualcuno che conoscevo.

Rita:Adamas?

Esatto. Era uno dei Jewelic Nightmare. Ma....era diverso. Sembrava che non si ricordasse di me.

Adamas:Scusa...ci conosciamo?
Rita:Si, andiamo alla stessa università.

In quel momento ebbi un calcio da Karin sotto al tavolo. Forse stavo dicendo qualcosa che non andava.

Adamas:Università?Ma io non vado all'università.
Karin:Scusala. A volte fa confusione. Sa...da poco si è lasciata e sta in una crisi profonda.
Rita:Che?

Ecco di nuovo il calcio ed io mi ammutilii. Il ragazzo mi guardà sorridendo.

Adamas:Va beh..ho capito. Vi porto due specialità. Vedrai che vi riprenderete subito. 

Rispose andandosene.

Karin:Ma che ti sei messa in testa?
Rita:Niente. E' lui che è strano.
Karin:Rita, i vampiri produttori maschi, sopratutto i Jewelic Nightmare, non ricordano nulla di quello che fanno di notte. Sono influenzati dai cristalli e dalla luna. Quando è giorno pensano di essere umani, ma dopo diventano vampiri al sorgere della luna. Infatti chiudono alle cinque, il tempo che tornano a casa e si trasformano.
Rita:Bella questa. Allora possiamo fargli di tutto che loro non ricorderanno nulla.
Karin:Veramente di mattina non ricordono nulla di ciò che fanno la sera, ma la sera ricordano tutto ciò che fanno di mattina.
Rita:Capisco. Deve essere dura.

Pensai guardando Adamas che preparava i dolci al momento. Improvvisamente si udii il campanellino dell'entrata della pasticceria seguito da urle di ragazze. Mi voltai e quando vidi chi era sbiancai.

Karin:Ehi! Hai visto? C'è Ikki. Rita??

Domandò non vedendomi più. Dov'ero finita? Mi ero nascosta sotto al tavolo, infatti non tardò a trovarmi.

Karin:Eccoti. Perchè ti sei nascosta qui?

In quel momento pensai tante di quelle cose e Karin sicuramente non avrebbe capito. Insomma! Mettetevi nei miei panni! Anch'io se mi dicessero che quel bel ragazzo lì ha 250 anni ed è sia lo zio che il padre di qualcuno non ci credere neanche avendone le prove.

Rita:C'è....Ik...Ik......

E mentre cercavo di dire quel nome,  una mano mi venne appoggiata sulla spalla e rabbrividii. Mi voltai lentamente incrociando lo sguardo dolce e caldo di quel ragazzo che altro non era della persona che non avrei mai voluto farmi vedere. Ikki.

Ikki:Allora sei qui. Che ci fai nascosta qui sotto?

Domandò sfoggiando quel caldo sorriso.

Rita:Niente...mi....era....caduta la posata!!!

Esclamai alzandomi in fretta da sotto al tavolo, ma la mia solita impacciataggine mi fece sbattere la testa sotto al tavolo.

Ikki:Ti sei fatta male?
Rita:No. Tutto bene.Piuttosto...che ci fai qui?
Ikki:Beh...il bar dove lavoro ordina i dolci di questa pasticceria. Pensavo lo sapessi. 
Rita:Si, ma....cioè....è mattina. Non dovresti essere in giro.
Ikki:Beh, no. Ma essendo un vampiro produttore posso girare tranquillamente e...vedendoti qui seduta tranquilla....pare che anche voi due siate produttrici. Non è così?
Karin:Si, siamo anche noi delle produttrici.

Rispose Karin alzandosi dalla sedia sorridendo. Il ragazzo mi guardò incuriosito, come se avessi qualcosa di strano.

Rita:Come mai mi guardi così?
Ikki:No, niente...è...che...non lo so...ho l'impressione che noi abbiamo molto in comune. Probabilmente mi sbaglio, ma somigli molto a Christa.
Rita:COSA??

Urlai rimanendo scioccata dalla sua deduzione. Dopotutto anche Subaru aveva fatto lo stesso accorgimento.

Rita:Non è vero. Non sono affatto come Christa. Cioè....insomma...io.......

Mi fermai di colpo diventando rossa. Come mai? Ikki, vedendo che ero agitata e cercavo sottefuggi per svincolarmi da quella situazione, mi abbracciò facendo urlare le ragazze che erano venute con lui.

Ikki:Sei identica a lei, ma probabilmente neanche la conosci. La cosa pazzesca è che neanche riesco a capire cosa c'è nella tua mente. Neanche fossi mia figlia.

In quel momento gli diedi uno spintone.

Ikki:Ehi, che hai?
Rita:Come fai a pensare una cosa del genere?
Ikki:Perchè ho un figlio dell'età tua. Quanti anni hai? 23?

Ecco che mi ricadeva il mondo addosso. Ero la donna più confusa dell'universo e Ikki se ne accorse anche. Infatti mi venne vicino accarezzandomi i capelli.

Ikki:Dai, piccola. Sembri molto confusa.
Rita:Beh...lo sono.
Ikki:Non so quale problema tu abbia, ma qualsiasi cosa si tratti vedrai che lo supererai.

Confortò con un sorriso scompigliandomi i capelli. Quella scena fu vista da una persona di nostra conoscenza e si irritò andandosene a casa.

Kou:Non ci credo!!! Che stronza!! Aveva promesso di non avvicinarsi più a quell'essere!!! Ah...ma mi sente!!
Azusa:Cos'è questo casino?

Domandò entrando in camera sua insieme ai fratelli vedendo tutto sottosopra.

Kou:Succede che quella bastarda me la pagherà! Non voglio più parlarle!! E' una infame!!
Azusa:Di che stai parlando?
Yuma:Sicuramente di Rita.
Kou:Ah....non pronunciare quel nome!! Io a quella l'ammazzo quando la vedo!
Yuma:Calmati!
Azusa:Già, sei troppo agitato.
Kou:Agitato? Io? Ma perfavore.
Ruki:Adesso basta! Che succede??

Urlò Ruki entrando autoritariamente nella stanza e vedendo Kou che si sedeva sul letto con le gambe e braccia incrociate e il viso imbronciato.

Azusa/Yuma:Rita.
Ruki:Ancora lei?
Yuma:Ha litigato.
Kou:Non sono affari che vi riguardano!

Il fratello si avvicinò con le braccia incrociate.

Ruki:Quando la finirai?
Kou:Di fare cosa?
Ruki:Di negarlo. Ammettilo! Sei innamorato di lei!
Kou:Non è vero!
Ruki:Se non lo è allora perchè sei contrariato con lei?
Kou:Perchè lo sa che non sopporto quel dongiovanni e lei comunque continua a stargli dietro.
Azusa:Non te ne rendi conto.
Yuma:Tu sei innamorato perso di lei.
Kou:Impossibile!
Ruki:Se è così perchè allora non usi l'occhio per vedere dentro di te?
Kou:Che??

Il vampiro rimase stupito da ciò che aveva detto Ruki e gli altri fratelli che se ne andarono lasciandolo da solo in camera. Perplesso e pensieroso si sedette sul letto toccandosi l'occhio e guardando lo specchio.

Kou:Tsk...pensano che sia innamorato di quella stupida.Cosa diamine gli fa pensare una cosa del genere?

Mormorò alzandosi e avvicinandosi allo specchio per vedere dentro di se come aveva consigliato il fratello. Ciò che vide lo lasciò senza fiato. Tutti avevano capito cos'aveva e lui non se ne era nemmeno reso conto. Era anche uscito con quella ragazza e non poteva illuderla. Il codice di vampiro era chiaro. Poteva divertirsi e uscire con chiunque, ma senza illudere nessuno. Doveva esserci accordo ad entrambi le parti. Il vampiro vedendo ciò che aveva dentro, una lacrima scese sul suo viso.

Kou:Come diamine ho fatto a non accorgermene?

Si domandò toccandosi il cuore. Intanto, mentre il vampiro si chiedeva il perchè di quella situazione, io ero tornata a casa ed ero in camera mia ad ascoltare la musica del mondo dov'ero stata fin da piccola.Era uscito il nuovo album della mia band preferita e amavo tremendamente quelle canzoni. Era un peccato che su Vampire non ci fossero canzoni del genere. Erano stupende ed ero talmente immersa nella musica che non mi ero accorta di Kanato che era entrato.

Kanato:Che fai??

Sentendo un lamento stridulo, tolsi le cuffie e mi voltai verso di lui.

Rita:Ehi, ascoltavo un pò di musica.Non ti ho sentito entrare.

Risposi alzandomi dal letto.

Kanato:Eri completamente immersa.
Rita:Già. Purtroppo sono così. Quando ascolto queste canzoni mi disconnetto dalla realtà e dal mondo intero.
Reiji:Su, preparati! E' ora di andare.

Autoritariamente ordinò Reiji passando fuori la porta.

Rita:Si, sono pronta!!

Esclamai prendendo lo zaino da terra e andando all'università. Lì trovai Kou disperato.

Yuma:Tranquillizzati!
Kou:Tranquillizzarmi?? Come faccio?? E' impossibile!!

Sentendo quelle urla di Kou ci avvicinammo.

Ayato:Ehi, che succede pulce?
Kou:Una catastrofe!! Secondo voi devo sapere così che il Reject Concert è anticipato??

Chiese mostrando la sua prima pagina.

Kanato:Di nuovo in prima pagina?
Raito:Mmm...Kou Mukami si rifiuta.
Kou:Ah...non dar retta a quello. Va avanti! Quello è solo un piccolo incidente sul set.
Ayato:Da quanto rifiutarsi di togliersi l'anello è un piccolo incidente sul set?
Rita:Cosa?

Domandai meravigliata strappando il giornale di mano ai ragazzi e leggendo l'accaduto per poi leggere: "Reject Concert anticipato. Non più il 25 maggio, ma si terrà in onore del White day"

Rita:Ah..già. E' vero. E' stato anticipato.
Kou:Cosa? Perchè non me l'hai detto?
Rita:Perchè l'ho saputo quando sei andato sul set ed è successa quella....."cosa"...con Simon. Con tutto quel casino il Reject Concert era l'ultimo dei miei pensieri e.... ho finito per dimenticarlo.
Yui:Quale cosa?

In quel momento ci fu un silenzio tombale e sia io che Kou abbassammo lo sguardo amareggiati.

Rita:Vado in aula.
Kou:Ti seguo.

Disse alzandosi, ma poi Kanato lo fermò.

Kanato:Kou? Ma chi ci sarà a questo Reject Concert?
Raito:Già, verrà anche Jeffree Star?
Kou:Si, verrà anche Adam Lambert.
Rita:Adam Lambert???

Urlai guardandolo sorpresa.

Kou:Si, per questo sono terribilmente preoccupato, anche per causa di chi tu sai.
Rita:Tranquillo. Ho già in mente un piano con i fiocchi per raggirarlo.

Risposi pensando al piano malvagio che avevo in mente.

Kou:Ragazze!! Fatelo bene! Insomma!! Non è difficile!!!

Esclamò attirando l'attenzione di Simon che era nel cortile dell'accademia come noi. Kou incominciò a spiegare i passi.

Kou:E' semplice. Ve lo spiego di nuovo, ma state attente che è l'ultima volta.
Karin/Rita:Ok!

Il vampiro nascosto tra i cespugli prese dalle tasche il cellulare e incominciò a registrare i passi che Kou faceva e spiegava.

Kou:Mani al cielo, salto, salto, batto le mani per 2 volte. Mani al cielo, fianco a destra, fianco a sinistra e sculetto.Batto di nuovo le mani, fianco a sinistra, fianco a destra, cammino a destra, batto, cammino a sinistra e batto di nuovo le mani. Ritornello! Mani in testa e contemporaneamente piego ginocchia, destra e sinistra coi fianchi avendo sempre le mani in testa stile gatto. Mani a destra, mani a sinistra, fianco destro, fianco sinistro, onda col corpo e tutto di nuovo. E' chiaro?
Rita:Diciamo.
Kou:Riproviamo. Ok?
Karin:D'accordo.
Simon:Mi sa che quest'anno sarà più facile del previsto.

Sghignazzò andandosene con il video sul telefono. Peccato che quella non era altro che una trappola e lui ci era cascato con tutti i panni.

Rita:Andato!
Kou:Bene. Per le prove a casa mia alle 3. Non fate tardi.
Karin/Rita:D'accordo.
Kou:Avvertite le altre.

E mentre stavo andando con Karin mi fermai e mi voltai verso Kou che si era abbassato a terra a frugare nella cartella. Mi avvicinai col mio ipod.

Rita:Tieni!
Kou:Cos'è?

Domandò prendendo l'ipod.

Rita:Qualche consiglio di canzone da imparare o da usare.
Kou:Le hai scritte tu?
Rita:No, sono di un gruppo molto famoso nel mio mondo.
Kou:Ancora con questo tuo mondo?
Rita:Ok. Hai ragione. E' l'abitudine, ma...credo che con queste farai furore.
Kou:Le ascolterò durante la lezione.

Rispose scocciato mettendoselo in borsa. Aveva un aria strana, quasi turbato e pensieroso. Mi stavo allontanando quando poi tornai indietro mentre lui si metteva la borsa sulle spalle.

Rita:Kou?
Kou:Si?
Rita:Spero che tu riesca a vincere.
Kou:Lo spero anch'io.
Rita:Andiamo in aula insieme?
Kou:Veramente....adesso ho da fare. Mantienimi il posto.
Rita:O...k..

Balbettai vedendolo che si allontanava freddamente. Non era da lui. Arrivai in classe dove Karin aveva già preso i posti per me e Kou. Mi sedetti accanto a lei, ma pensavo e ripensavo a Kou. Era strano. Era abbastanza serio. Probabilmente era per l'uscita con quella ragazza. Non so perchè ma la cosa mi infastidiva molto. Probabilmente era perchè me l'aveva tenuto nascosto. Iniziò la lezione e presto finì. Andai nel dormitorio a studiare dove mi misi al pc. Mi ero appena iscritta sulla chat che mi aveva detto Karin. Credevo che Facebook non ci fosse qui su Vampire, invece mi sbagliavo. Mi iscrissi sulla pagina che aveva detto dell'università dove i ragazzi postavano le slide date dai professori. Decisi di aggiungere qualcuno, come i Sakamaki e i Mukami. 

Rita:Vediamo un pò Kou.

Dissi scrivendo il suo nome.Uscirono molti e molti risultati di pagine. 

Rita:Wow...non credevo fosse così famoso.

Mi dissi vedendo il numero di mi piace sulla sua pagina. Trovai il suo contatto e prima di aggiungerlo una frase mi stupì. Aveva inviato un messaggio ad una ragazza il 28 febbraio. Era la ragazza con cui era uscito la scorsa volta. Incominciai a leggere la conversazione.

Kou:"Mi spiace 'Mizore Shirayuki'. Sei stata molto gentile con me. L'uscita mi è piaciuta tanto, proprio come tutto il resto. Non voglio ferirti, sei molto speciale per me, ma non in quel senso. Sei bella, dolce, sensibile, introversa, distaccata, scontrosa,una perfetta vampira quando vuoi. Saresti la ragazza perfetta se ti avessi incontrato prima, ma...non posso ricambiarti. Il mio cuore appartiene ad un'altra. Spero che tu capisca....mi spiace che hai perso tempo con me. Se l'avessi saputo non sarei mai uscito con te. Non odiarmi. L'odio sarebbe orrendo perchè vuol dire che ci tenevi e anche molto a me...."
Mizore:"Tranquillo. Nessun rancore. Me ne ero accorta che pensavi ad un'altra. Non hai fatto altro che parlare di lei per tutta la serata. Devo dire che un pò mi spiace, ma non fa nulla. Al cuore non si comanda. E' la moretta che sta sempre con te, vero?"
Kou:".....not comment...."
Mizore:"Ahaha...lo sapevo! State bene insieme. Ancora auguri allora e cerca di farti avanti."
Kou:"Ti sembra facile. E se poi mi rifiuta? Io odio i rifiuti..."

In quel momento sentii dei passi e chiusi la chat.

Kou:Ehi! Che combini micetta?
Rita:Nulla. Controllavo un pò la posta.

Dissi aprendo l'email. Il vampiro mi venne vicino e mi abbracciò.

Kou:Chiudi questa posta e prepariamoci.

Sussurrò all'orecchio.

Rita:Kou...prima di uscire... posso farti una domanda?

Chiesi vedendo che si era staccato da me.

Kou:Certo. Chiedi pure.
Rita:C'è....qualcuna che ti piace?
Kou:Cosa?
Rita:Cioè... pensi a qualcuna in modo particolare?
Kou:Perchè queste domande?
Rita:No, così... per sapere.

Il vampiro rimase li a pensare senza sapere cosa dire.

Rita:Allora? Cos'è questo silenzio?
Kou:Io....cioè... è una cosa complicata.
Rita:Quindi c'è qualcuna che ti piace.
Kou:Eh?
Rita:Sai...dicono che parli sempre di lei, ma con me non me ne hai mai parlato. Dovevo capirlo che per te sono nient'altro che una conserva come mi avevi descritta..
Kou:Ma che dici? Non è affatto vero.
Rita:Allora dimmi chi è questa ragazza e parlami un pò di lei.

Il vampiro rimase lì fermo senza aprire bocca, anzi.. dopo un pò incominciò a balbettare:

Kou:Non posso...
Rita:Non puoi? Perchè?
Kou:E' complicato.
Rita:Sbaglio o eravamo migliori amici?
Kou:Si, ma...
Rita:Ai migliori amici si dice tutto. Invece io devo sapere le cose in altri modi e questo mi ferisce.
Kou:Rita..non è come pensi.. io...cioè...c'è molto di più....
Rita:Avanti! Parla! Dimmi! Cosa c'è?

Il vampiro continuò a guardarmi dispiaciuto e con le parole ferme in gola che non gli uscivano.

Rita:Lo sapevo....

Mi alzai dalla sedia e uscii fuori dalla mia camera dove lui mi prese per il braccio.

Kou:Rita! Aspetta!
Rita:Non mi toccare!! Noi due non siamo più amici!! 
Kou:Cosa?
Rita:Non mi cercare più.

Gli urlai con le lacrime agli occhi togliendomi l'anello dell'amicizia e buttandoglielo contro.

Kou:Rita....RITA!!!!

Urlò mentre scappavo diritta alla villa con le lacrime agli occhi. 

Subaru:Rita? Cos'è successo?

Domandò vedendo i miei occhi pieni di lacrime.

Rita:Nulla.....

Balbettai sighiozzando e il vampiro mi abbracciò.

Subaru:Centra Kou, non è vero?
Rita:Tranquillo. Sto bene....

Continuai a balbettare. Mi sentivo tradita dal mio migliore amico, mio padre sentiva che ero la figlia e tutta questa storia continuava a farmi male, ma ciò che mi fece più male fu quello che successe il giorno dopo.

Rita:TI ODIO!!!

Urlai con tutto il dolore che avevo dentro. Contro chi? Cosa successe? Beh...scopritelo nel prossimo capitolo. Alla prossima dalla vostra Rita.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***




Capitolo 36 - Reject Concert.


Rita:TI ODIO!!!

Urlai con tutto il dolore che avevo dentro. Contro chi? Ah...contro Subaru. Perchè? Beh...adesso vi spiego meglio...

***

Beh...ricordate ciò che è successo ieri quando tornai a casa? Esatto, quando ero in lacrime. Il mio caro fratellino Subaru ha pensato bene di pestare Kou all'università. Ed eccomi qui a litigare con lui.

Subaru:Non alzare la voce con me, signorina.
Rita:Perchè non dovrei? Sei sempre nervoso e giudichi tutti senza neanche sapere come stanno le cose. Mi sono stufata!! Sei un idiota!! Non puoi dirmi cosa fare o cosa non fare, hai capito?
Subaru:Ah..perchè non dovrei dirtelo? Sono tuo fratello.
Rita:Mio fratello un corno! Non me ne frega niente che sei mio fratello. Non puoi trattarmi così. Ma chi ti credi di essere? Perchè hai colpito Kou?
Subaru:Kou, Kou, Kou....Ah...ma piantala!!!
Rita:Sei un imbecille!!
Subaru:Portami rispetto, donna!
Rita:Perchè dovrei portarti rispetto? Che fai se non lo faccio, eh? Ho detto, CHE FAI??
Subaru:TI HO DETTO DI ABBASSARE LA VOCE!!!

Urlò alzando la mano e colpendomi violentemente la guancia destra. Era stato un gesto impulsivo. Lo si vedeva dalla faccia preoccupata e dispiaciuta che fece subito dopo, mentre mi coprivo la guancia colpita che era diventata rossa abbassando lo sguardo.

Subaru:Rita....io....non volevo.
Rita:Certo...non volevi....

Sussurrai delusa.

Subaru:Rita...io...

Ed ecco come urlai quella brutta frase.



***

Delusa dal gesto di Subaru e con le lacrime agli occhi mi teletrasportai in camera mia lasciandolo lì. Stanca di quella situazione, presi le mie cose e andai via senza dire nulla. Quando Subaru entrò in camera per chiedermi scusa trovò sulla scrivania solo un biglietto che avevo scritto. Reiji entrò poco dopo vedendolo traumatizzato.

Reiji:Che ci fai qui? Dov'è Rita?
Subaru:Se n'è.... andata.....

Balbettò lasciandolo perplesso. Sicuramente adesso vi chiederete dove diamine sto andando o probabilmente l'avete già intuito. Bussai alla porta e il maggiordomo della villa mi aprì dove entrai con le valigie. Non tardò ad arrivare sorpreso una persona di nostra conoscenza.

Kou:Rita? 

Domandò sorpreso vedendomi e venendomi incontro mentre entravo con le valigie togliendomi il giubbino e dandoglielo al maggiordomo.

Kou:Che ci fai qui? Pensavo che....
Rita:Avessimo litigato? Che non volessi vederti più? Naaaaaah....Sono cose che si dicono.
Kou:Cos'è successo?
Rita:Niente. Mi trasferisco qui.

Informai entrando con le valigie dentro.

Kou:COSA?
Rita:C'è posto per me, vero?

Chiesi infreddolita dal tempaccio che c'era fuori.

Kou:Come...ti trasferisci qui?
Rita:Ho litigato con Subaru, Raito è diventato insopportabile, per non parlare di Reiji che mi tiene a bacchetta per ogni scemenza, così ho deciso di andarmene. Quindi...c'è posto per me?
Kou:Ehm...C'è l'ex stanza di Yui. E'...al...piano di sopra.

Balbettò ancora incredulo dalla mia reazione strana. Appena disse dov'era presi le valigie e incominciai a salire le scale dove ebbi davanti a me Azusa.

Azusa:Che ci fai qui?
Rita:Mi sono trasferita qui per un pò. Non è un problema, vero?
Kou:Ma dove vai con quelle valigie?? C'è il maggiordomo che te le porta.
Rita:Ho bisogno di svagarmi un pò. Yuma e Ruki non ci sono??

Chiesi una volta arrivata in cima alle scale.

Azusa:Yuma è in giardino a controllare l'orto, mentre Ruki è in camera sua.
Rita:Ancora con quello stupido libro? Ma quando diventerà realista e lo butterà?

In quel momento mi sentii sfilare una valigia. Era Kou che si era teletrasportato accanto a me prendendola.

Kou:Queste cose sono pesanti. Aspetta che ti do una mano!

Esclamò accompagnandomi nella stanza mentre Azusa era rimasto li pensieroso.

Azusa:Ah...mi sa che questa cosa non piacerà affatto a Ruki. Me lo sento.

Intanto ero arrivata in camera. Era bella spaziosa. C'erano parecchie cose che mancavano alla villa Sakamaki, come l'angolo trucco e bellezza, peluche a morire e tutti colori dolci e caldi come il rosa.

Kou:Ti piace?

Domandò vedendomi estasiata.

Rita:Si, è carina.
Kou:Allora ti lascio sistemare le tue cose.
Rita:Kou...

Balbettai voltandomi dietro verso di lui, ma era già sparito. Ciò che era successo non mi era di certo passato, ma... non sopportavo stare in villa con i Sakamaki sentendo Raito che urlava e voleva fare il pervertito con me, Reiji che ogni cosa che facevo sembrava che fosse sbagliata e Subaru che...beh...si era comportato da irresponsabile e non riuscivo a perdonarglielo. Kou aveva ancora il rossore sulla guancia e questo mi feriva parecchio. Volevo stare lontano da loro, ma... la situazione con Kou era strana. Mi teneva segreto chi fosse la ragazza che gli piaceva, ma io avevo intenzione di scoprirlo. Ero fin troppo curiosa e la cosa che potesse piacergli qualcuno mi infastidiva e parecchio anche non capendo il motivo. Presa da questa curiosità, dopo aver disfato le valigie, decisi di andare in camera sua a cercare qualche indizio della ragazza misteriosa, ma lì tutto c'era al di fuori di qualcosa che ricordasse la ragazza.

Rita:Maledizione. Non c'è nulla.

Dissi aprendo il comodino. Lì trovai il suo cellulare dove lo presi e incominciai a sbirciare. Nulla di anomalo. Aveva la nostra foto come sfondo e nessun messaggio di altre ragazze, solo dello stilista e del manager.

Rita:E' assurdo!! Non c'è nulla!

Esclamai rimettendo il cellulare a posto.

Rita:Forse si sentiranno su facebook.

Ipotizzai accendendo il suo computer e vedendo sulla sua pagina facebook. Aveva milioni di fan che gli scrivevano, ma la risposta era sempre la stessa. Con nessuno di loro messaggiava, anzi.. si divertiva a prenderle in giro.

Rita:Incredibile. Non c'è nulla. Almeno uno sfondo o una foto con questa presunta ragazza la dovrebbe avere, ma non ha nulla. Ha solo le nostre foto!!

Contrariata chiusi il computer e incrociai le braccia pensierosa. Nessun indizio di quella ragazza. Era strano. Non mi aveva detto niente di questa ragazza eppure teneva molto a me. Aveva tutte le foto mie e avevo anche ritrovate l'anello frugando nelle sue cose. Com'era possibile che non mi avesse detto nulla? Poi incominciai a pensare ciò che aveva detto a quella Mizore.

Rita:E' mora....vuoi vedere che è Yuki o Ruka?
Kou:Che ci fai qui??

Sentendo la voce di Kou solbalzai ritrovandomelo dietro di me. Mi voltai e lo vedi a dorso nudo e in mutande. Probabilmente era appena uscito dalla doccia. Divenni tutta un fuoco vedendolo in quelle condizioni.

Rita:Kou??
Kou:Questa è camera mia. Che ci fai qui? Non dovevi disfare le valigie?
Rita:Si, già fatto.

Il vampiro incominciò a sorridere. Aveva uno sguardo strano e malizioso mentre io mi voltavo dall'altra parte per non vederlo. 

Kou:Facciamo le timide, eh?
Rita:Ma piantala e mettiti qualcosa addosso!!

Si avvicinò a me e mi prese la mano.

Kou:Eri qui per questo. Non è così?

Domandò facendomi voltare notando che avevo rimesso l'anello. Nel voltarmi incrociai il suo sguardo rimanendone incantata. Sentivo il cuore a mille mentre mi guardava e si illuminavano i suoi occhi mostrando l'occhio rosso. Sorpresa e stranamente imbarazzata lo spinsi. 

Rita:Si, ma mettiti qualcosa addosso! Anzi...sai che faccio? Vado in camera mia.

Risposi acidamente incrociando le braccia dall'imbarazzo e uscendo fuori. 

Rita:Ma che mi è preso?

Mi chiesi toccandomi il cuore.

Rita:Questa cosa non va affatto bene. Devo farmi una cardiografia. Probabilmente soffro di cuore o era stesso l'imbarazzo di vederlo così, bah...

Presa dai dubbi incominciai a girovagare per la villa dove incontrai Ruki che usciva dalla sua stanza.

Ruki:Ma guarda guarda. Che ci fai qui?
Rita:Mi sono trasferita qui.
Ruki:Trasferita?
Yuma:Si, me l'ha detto proprio ora Azusa. Come mai sei qui?

Domandò introducendosi nel discorso.

Rita:Perchè? Non posso stare qui? 
Ruki:Fa come vuoi. Spero solo che tu non faccia danni.

Rispose scontrosamente andandosene. Presto venne l'ora di andare all'università e tra una lezione e l'altra successe qualcosa di inaspettato.

Rita:Eppure ancora non capisco chi è la ragazza misteriosa di Kou. 

Mi chiedevo con i libri di genetica tra le mani mentre mi incamminavo nei corridoi. Una voce attirò la mia attenzione.

Voce:Forse è colei che è amata da tutti i Mukami e i Sakamaki.

Quell'affermazione mi fece voltare. Dinanzi a me c'era Rue, uno dei Jewelic Nightmare.

Rita:Che diamine vuoi?
Rue:Cerco solamente di aiutare i tuoi istinti. Sento che sei molto impulsiva e... nervosa.
Rita:Vattene! Non ho bisogno di te.

Risposi scontrosamente, ma ad un tratto i miei libri caddero atterra mentre io venivo spinta contro il muro cadendo a terra con lui addosso.

Rita:Ma che fai? Lasciami!!
Rue:Il tuo odore mi attira! Sarai squisita!

Esclamò mordendomi e incominciando a bere il mio sangue.

Rita:No....

Balbettai sentendomi incapace di svincolarmi da quella situazione. Il vampiro si staccò da me per poi guardarmi negli occhi.

Rue:Il vostro sangue vi rappresenta molto mia cara.
Rita:Perchè l'hai fatto?

Domandai toccandomi il segno delle zanne mentre quest'ultimo si alzava.

Rue:Eravate troppo agitata.

Rispose scioccandomi. Quel tipo aveva riportato pace nel mio cuore. Era strano, ma mi sentivo serena e senza pensieri. Probabilmente non era cattivo come si mostrava.Il vampiro mi tese la mano ed io l'afferrai alzandomi. Prese libri da terra e porgendomeli aggiunse:

Rue:Ecco. Prendete! Vi sono caduti.
Rita:Grazie.

Confusa presi quei libri e li strinsi a me.

Rue:L'agitazione molte volte non risolve le cose. Molte volte ci lasciamo prendere dal panico e ciò che abbiamo intorno non lo vediamo.
Rita:Cosa?

Il vampiro sorrise e mi scompigliò i capelli.

Rue:Pensaci!

Esclamò mettendosi le mani in tasca e andandosene.

Rita:Che tipo strano....

Mormorai vedendolo allontanarsi. Presto finirono le lezione e tornai a casa. Lì, in camera di Kou, c'erano le prove per il Reject Concert, ma lui era ancora indeciso sulla canzone da cantare.

Kou:Vorrei cantare "Hey, you!", ma anche "Girl got a gun" è carina. Diamine! Sono tutte buone.
Karin:Perchè non facciamo un mix?
Kou:Un mix?
Rita:Si, è un'ottima idea. Potresti iniziare con "Love who love you back" poi fai entrare qualcuno di noi e incominci a cantare "Human connect to human".
Karin:Si, magari la ragazza sta di spalle ed ha una pistola e quando si volta incominci a cantare "Girl got a gun".
Ruka:Sono d'accordo. Magari inizia circondato da ragazze su un trono.
Kou:Come? Così?

Chiese frugando nell'armadio e sedendosi su di una poltrona con una camicia sbottonata e la corona da re in testa.

Karin:E' perfetto.
Ruka:Quindi io e le altre dovremo stare così?

Domandò abbracciandolo da dietro.

Karin:E' stupendo! Che ne pensi tu, Rita?
Rita:Che? Io? Beh.. se per voi va bene, anche per me va bene.

Risposi infastidita.

Ruka:Non so perchè, ma ho l'impressione che tu sia gelosa.
Rita:Gelosa? Io?Tsk...ma figurati!

Esclamai incrociando le braccia e guardandola storta.

Ruka:Allora cos'è quella faccia infastidita?
Rita:Tsk..infastidita? Io? Ma no....è....stanchezza!! Pardon. Vado un'attimo in bagno.

Dissi uscendo dalla camera. Entrai in bagno e mi sciacquai il volto. Pensierosa e confusa guardai lo specchio con l'acqua che ancora gocciolava sul mio volto e finiva nel lavandino.

Rita:Ma che mi prende?

Intanto, nella camera di Kou, le ragazze facevano le loro riflessioni.

Karin:Ma che l'è preso?
Ruka:Non è ovvio? Secondo me è gelosa.
Kou:Ma figurati!Sarà sicuramente stanca come ha detto.
Ruka:Uhuhuh....hai visto Karin? La difende anche. La cosa è seria allora.
Kou:Ma che dite?! Guardate che se siete venute per prenderci in giro posso mandarvi via quando mi pare e piace! Vi ricordo che siamo qui per lavorare e non per fare assurde supposizioni.

Rispose mettendosi la mano al fianco e inzittendo le ragazze mentre io stavo entrando in camera. Continuammo a provare e finalmente arrivò il giorno del Reject Concert. Decisione dello spettacolo? Beh... tutte le ragazze dovevano stare in biancheria intima molto provocante vestita di bianco, solo la sottoscritta doveva avere la biancheria nera e rossa con una vestaglia trasparente rifinita con le piume. Il motivo? Kou preferiva avere me come ragazza con la Bloode rose invece di Ruka o Karin. Forse perchè aveva più confidenza...chissà. Alla fine mi accompagnò anche dal parrucchiere e dall'estetista. Dovevo essere praticamente impeccabile.

Kou:Avete finito?

Chiese entrando nel salone con il portafogli tra le mani.

Parrucchiera:Si, sono 30 yen.
Kou:30 yen? Come 30?? Così poco?
Parrucchiera:Si. Non c'è nulla da fare. Le abbiamo solo schiarito un pò i capelli con dei riflessi chiari e tolto quel trucco pesante dalla faccia.
Kou:Trucco pesante? Ma lei non aveva il trucco.
Parrucchiera:Era ben truccata. Per questo sembrava che non ne avesse. Devo dire che non potevi scegliere di meglio. E' bella come il sole e dolce come la notte.
Kou:Veramente...io....
Rita:Non so...non mi convince. Mi sento un pò.....osservata.

Balbettai notando che tutti mi guardavano. Kou si voltò verso di me rimanendone incantato. Avevo i capelli castano chiaro lisci, il ciuffo che copriva leggermente l'occhio sinistro ed ero senza trucco. Quel trucco che copriva la mia pelle liscia e bianca senza l'ombra di occhiaie e imperfezioni, quelle labbra rosse come ciliegio e quei occhi che spiccavano su quella pelle chiara. Vedendolo incantato arrossii.

Rita:Perchè mi guardi così? Non sto bene,vero?
Kou:No...è...che.....sei....diversa. Tutto qui.
Rita:Diversa? In che senso?

Mi venne vicino e prendendomi le mani con volto sicuro e rassicuranti mi sussurrò nell'orecchio:"Stupenda, un vero vampiro" per poi baciarmi dolcemente sulla guancia facendo urlare le ragazze. Poi mi prese per mano e mi portò fuori. Come previsto Simon rubò le canzoni di Kou. Peccato che quello che rubò fu il quaderno sbagliato. Lì su c'erano le parole della canzone del balletto che facemmo. Risultato? Fece una grande figuraccia poichè quella era "Caramelldansen" e tutti incominciarono a ridere.

Kou:Hai visto la sua faccia??
Rita:Stupenda!

Esclamai ridendo. 

Simon:Non finisce qui!!!

Urlò minaccioso Simon venendo dietro le quinte nervoso con le risate dei vampiri dietro. Kou ebbe un successo enorme. Probabilmente era per causa della Bloody rose, chissà. E mentre aspettavamo nei corridoi che si esibissero gli altri cantanti, qualcuno ci venne addosso facendoci cadere.

Kou:Ehi! Imbranato!Guarda dove metti i piedi!!
?:Scusa.

Quella voce era così familiare. Alzammo gli occhi e dinanzi a noi c'era il grande e mitico Adam Lambert. 

Kou/Rita:Adam Lambert???

Urlammo increduli. Il ragazzo ci aiutò ad alzarci.

Adam:Voi siete Kou Mukami e la ballarina del suo gruppo, giusto?
Kou:Si, sono proprio io. E lei è la mia migliore amica, Rita Sawada.
Adam:Rita Sawada. Ti ho visto ballare. Sei molto brava. 
Rita:Grazie.
Adam:Ti andrebbe di fare un videoclip con me? Sto cercando una ragazza per introdurla nel mio nuovo video, ma...nessuna ha talento come te.
Rita:C...cosa?

Domandai incredula dalla proposta che mi veniva offerta. 

Adam:Ovviamente può venire anche il tuo amico....Kou, giusto?
Kou:Si, dai. Potrebbe starci.
Adam:Se permettete adesso dovrei esibirmi. Ne parliamo dopo, ok?
Kou:Ok, a dopo.

Rispose vedendo che si metteva gli occhiali da sole e proseguiva verso il palco. Beh....ero quasi morta si può dire e Kou se ne accorse.

Kou:Tutto bene?
Rita:Eh.....Adam....Lambert.....
Kou:Si, ti ha chiesto di ballare per lui.

Incominciai ad urlare dall'euforia salterellando a destra e a sinistra.

Rita:Non ci credo!! 
Kou:E' incredibile! Ti sei fatta notare da lui.
Rita:Oddio!! 

Ero al settimo cielo. Niente e nessuno mi avrebbe rovinato la vita. Kou arrivò al secondo posto, visto che il primo era stato occupato da Adam Lambert con la sua "naked love". Tornammo a casa e incominciammo a studiare. Peccato che Kou non era proprio in vena.

Kou:Dai, smettila con questi libri e vediamoci un film!!

Esclamò annoiato e tirandomi i libri da mano.

Rita:Sentiamo un pò, che film vorresti vedere?
Kou:Allora...vediamo un pò...

Balbettò pensieroso alzandosi dal letto e aprendo il cassetto della scrivania prendendo dei DVD.

Kou:Ti piacciono gli horror?
Rita:Ne vado matta.
Kou:Davvero? Ottimo. Ho "non aprite quella porta", "Dracula untold", "Hansel&Gretel"...
Rita:E' l'horror? Quello dove la strega fa a fettine e trita le sue vittime vive?
Kou:Si, è proprio quello.
Rita:Wow...è stupendo!
Kou:Poi ho qualche commedia comica come "Comportamento molto cattivo", "Scary movie"....

Poi si fermò guardando la copertina di un dvd ed esclamò con occhi splendenti:

Kou:Uh...c'è pure "Hachiko"!
Rita:Non sapevo che ti piacessero i film drammatici.

Dissi comparendo vicino alla scrivania notando che c'erano parecchi film drammatici nel cassetto.

Kou:Non mi piacciono affatto.
Rita:Davvero?
Kou:Sono di Azusa.A lui piacciono i melodramma.
Rita:Io adoro"Guarda come ti ammazzo l'ex"!

Esclamai prendendo il dvd che era nel cassetto.

Kou:Quello delle 3 pazze che aprono la società per uccidere gli ex delle altre?
Rita:Allora li conosci.
Kou:Ok....mi piacciono gli horror, i drammatici e anche i romantici.
Rita:Cosa, cosa? Ti piacciano i romantici?
Kou:Si,quando ho visto Koizora ho quasi pianto.
Rita:C'è anche il film? Io ho visto il drama e ho pianto ad ogni puntata.
Kou:Ti prego, non ne parliamo.

Disse abbassando lo sguardo sorridendo.

Rita:Ok. Decidi tu cosa vedere. Tanto abbiamo gli stessi gusti. 

Così incominciammo a vedere Koizora, ma sinceramente, confronto al drama, era un pò noioso, tanto che mi addormentai. Al mio risveglio vidi il volto di Kou.Eravamo sul letto della camera che mi avevano dato e lui dormiva tranquillamente abbracciato a me.  Aveva un aria stanca e tenera allo stesso tempo. Mi addormentai accanto a lui abbracciandolo. Dopotutto un pò di riposo ci voleva dopo lo studio e quello che gli era capitato.

***

Eravamo in soggiorno sul divano a guardare un film quando mi addormentai cadendo con la testa sulla sua spalla. Il vampiro si voltò verso di me arrossendo.

Kou:Rita..

Sussurrò, ma dormivo profondamente. Mi mise la mano sulla spalla avvicinandomi a se e appoggiando la sua testa sulla mia sorridendo.

Kou:Ti sei addormentata, eh? Perchè...? Perchè mi sento così strano quando sto accanto a te? Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Non so cosa provo, ma mi fa paura. Paura di essermi innamorato senza rendermene conto. Vorrei allontanarti da me, ma credi di amarti già follemente per permetterti di andartene senza di me. Vorrei allontanarti da me  prima che ti menta e ti ferisca. Non voglio che il tuo cielo sia come il mio, buio e senza svincoli con una tempesta che non finisce mai. Voglio che il tuo cielo sia sempre azzurro e sereno. Però so....che anche se ti chiedo di andartene.... non voglio perderti. Tu sei la mia luce, il mio cielo azzurro, tu sei il mio tutto. Voglio che tu sia l'angelo che mi salva dall'infamità che mi circanda, quell'angelo di quale voglio prendermi cura giorno dopo giorno, ma la realtà è che ormai sono solo un mostro e non il ragazzo felice e allegro che si vede in giro...ma con te....sembra tutto diverso. Sono me stesso...sono un vampiro dal cuore di un umano che.... inganna e fa soffrire a chi piú vuole e a chi più ama. Forse...Ruki ha ragione quando dice che sono malato.Che è una malattia inguaribile.Hanno detto che....me l'ha procurata una persona ed io credo di sapere chi è... sei tu.....sono malato di te dal primo giorno che ti ho visto. La chiamano.... cotta cronica. Cioè.....sono innamorato di te e neanche me ne rendo conto.

Confessò incominciando a piangere e a guardarmi.

Kou:Mi sarebbe piaciuto che tu avessi ascoltato tutto, ma...ho troppa paura di perderti per dirtelo in faccia.

Il vampiro, con le lacrime agli occhi, avvicinò il suo volto al mio sfiorando le mie labbra tentando di baciarmi quando qualcuno applaudì fermandolo. Era Ruki.

Ruki:Wow...che scena commuovente.
Kou:Che vuoi?
Ruki:Non sapevo avessi tutti questi sentimenti. Pensavo li avessi repressi in te come aveva ordinato Karlheinz.
Kou:Ruki..io..
Ruki:Se fai uscire una, ma solo una di quelle emozioni al di fuori della famiglia Mukami sei fuori. Quindi ti consiglio vivamente di abbandonarla.
Kou:Non posso. Lei è...
Ruki:La tua ragione di vita? I dottori ce l'hanno detto e tu neanche lo accettevi.
Kou:Che diamine vuoi? Parla chiaro!!
Ruki:Solamente che tu decida. 
Kou:Decidere cosa?
Ruki:La famiglia o i sentimenti. 
Kou:Non puoi chiedermi  una cosa del genere!!
Ruki:Lo sai che dobbiamo attenerci alle regole vampiriche. Un vampiro non mostra mai la sua debolezza, ne tantomeno i suoi sentimenti. Al momento tu hai infranto entrambe le regole. Togli la tue indole umana e smettila di sperare.
Kou:Che?
Ruki:Ti ho visto. Stai dinuovo fissando il cielo come quand'eri bambino. Piantala con le finte speranze e portala a letto. Non vedi che è stanca??

Rimproverò autoritariamente. Il vampiro segui gli ordini del fratello prendendomi in braccio e portandomi in camera a dormire, ma una volta sul letto continuava a fissarmi mentre dormivo.

Kou:Non ci sto. Tu sei mia e non voglio rinunciare a te. 

Disse convinto sdraiandosi accanto a me e abbracciandomi.

Kou:Tu sei mia e di nessun altro.....

Continuò sussurrando per poi addormentarsi accanto a me.


***

Mentre noi dormivamo, in villa Sakamaki si stava verificando l'inferno.

Sho:Non l'ho ancora trovata.
Reiji:E' strano. Dove sarà andata?
Raito:Sono giorni che Bitch-chan se n'è andata. Probabilmente è andata via per non vederci.
Kanato:Concordo. Chissà dove sarà finita.
Ruki:Ve lo dico io dov'è finita.

I vampiri si voltarono verso l'entrata e lì comparve Ruki camminando con passo deciso e scontroso con le mani nelle tasche. Cosa vorrà mai fare? Mi riporterà dai Sakamaki? Beh...comunque sia, sappiate che accaddrà qualcosa di veramente inaspettato. Cosa? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra addormentata Rita.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***








Capitolo 37 - Una notizia sconvolgente.

Mentre io e Kou dormivamo, Sho e i Sakamaki mi cercavano ovunque senza trovare traccia.

Sho:Non l'ho ancora trovata.
Reiji:E' strano. Dove sarà andata?
Raito:Sono giorni che Bitch-chan se n'è andata. Probabilmente è andata via per non vederci.
Kanato:Concordo. Chissà dove sarà finita.
Ruki:Ve lo dico io dov'è finita.

I vampiri si voltarono verso l'entrata e lì comparve Ruki camminando con passo deciso e scontroso con le mani nelle tasche. La sua presenza e quelle parole irritarono i Sakamaki e sopratutto Subaru.

Subaru:Cosa le hai fatto? Avanti, parla!!

Urlò correndolo incontro e prendendolo per la camicia che aveva addosso.

Ruki:Assolutamente nulla.Piuttosto è lei che sta distruggendo Kou. 
Tutti:Cosa?
Ruki:Tsk... da quand'è entrata nella nostra vita quell'essere ci sta rovinando.
Kanato:Rovinando?
Ruki:E' venuta in casa nostra e non ha alcuna intenzione di andarsene.Ormai è l'uccello del malaugurio che ci perseguita.

Subaru lasciò la presa tranquillizzandosi.

Subaru:Allora sta con voi?
Ruki:Si, ma la cosa non mi piace affatto. Anzi...mi infastidisce parecchio.
Reiji:L'importante è che sta bene.
Raito:Chissà come mai ha deciso di andare proprio da voi.

Pizzicò Raito con sorrisetto malizioso.

Ruki:Non lo so e neanche mi importa.Piuttosto, vedo che mancano dei componenti.

Disse notando che mancavano Yui e Ayato.

Kanato:Già, dove sono andati?
Shu:Beh...Ayato e Yui fanno coppia fissa dovreste saperlo.
Reiji:E come ogni coppia fissa vuole rimanere da sola.
Raito:Oh...Bitch-chan si sta dando parecchio da fare ultimamente. Mi sa che la presenza di Rita l'abbia in un qualche modo aiutata intimamente.

Ridacchiò. 

Kanato:Ma che vai pensando?
Raito:Nulla. Dico solo che da quando ha bevuto il suo sangue attraverso Ayato è diventata molto più vampira di prima. Tutto qui.

E mentre loro parlavano del più e del meno, i due erano in giardino.

Ayato:Che hai? Sembri preoccupata.

Chiese abbracciandola da dietro mentre guardava le rose rosse unirsi alle bianche.

Yui:No, sono solo un pò pensierosa.

Rispose appoggiando la mano sulla sua mano mentre lui gli spostava i capelli dal collo.

Ayato:Che ti prende?
Yui:Al momento non sono in vena.
Ayato:Allora sei preoccupata.
Yui:No, tranquillo. Sto bene. E' solo che...mi sento un pò strana in questi giorni. Probabilmente è perchè sto dormendo poco.

Informò voltandosi verso di lui. Il vampiro sorrise maliziosamente prendendola in braccio.

Yui:Ayato? Che fai?
Ayato:Mi sa che anche oggi dormirai poco mia cara.

Disse baciandola dolcemente mentre si incamminava dentro conducendola in camera sua. Presto divenne ora di andare all'università ed io ero al settimo cielo. Pensavo ancora alla proposta di Lambert. Era una cosa straordinaria. Peccato che il mio sorriso si spense non appena vidi Ikki.

Ikki:Ehi!

Esclamò agitando la mano verso di me. In quel momento mi caddero i libri da mano e mi tremarono le gambe. Facendomi prendere dall'istinto incominciai a correre via. Non volevo assolutamente parlare con lui. Da quando avevo capito che era mio padre avevo paura di avvicinarmi e parlargli. Dopotutto che avrei dovuto dirgli? Ciao Ikki, sai, probabilmente sono tua figlia?!? Mi avrebbe presa per pazza così entrai nel primo bagno che vidi riuscendo a seminarlo.

Rita:Fiù! Ci è mancato poco..

Ad un tratto sentii una tosse incessabile. Mi avvicinai ai lavandini e vidi Yui. Non aveva affatto una bella cera.

Rita:Yui? Qualcosa non va?
Yui:Tranquilla. Devo aver mangiato troppo. Ho lo stomaco sottosopra.

La ragazza dopo aver detto questo corse al water dove incominciò a vomitare. 

Rita:Yui!!

Urlai correndola dietro e aiutandola a tenersi i capelli.

Rita:Cavolo. Stai messa proprio male.
Yui:Erano anni che non mi sentivo così.

Rispose alzandosi e pulendosi la bocca con della carta igienica per poi scaricare il water. Non appena uscì le misi la mano alla fronte controllando se avesse la febbre, ma non l'aveva affatto.

Yui:Ma che fai?
Rita:Cerco di capire cos'hai. Hai mangiato qualcosa che ha potuto farti male?
Yui:Non credo.
Rita:Non è che...magari...

Balbettai ipotizzando qualcosa di scioccante.

Yui:Magari cosa?
Rita:Sai...stando tutto quel tempo intorno ad Ayato... magari ti sei lasciata prendere la mano...cioè....

Dissi cercando di farle capire se l'avesse fatto senza precauzioni. Yui arrossì incominciando ad urlare.

Yui:Cosa?? Ma che ti fai venire in testa?
Rita:Sto solo ipotizzando.
Yui:Ah...spero proprio di no.
Rita:Hai usato le precauzioni?
Yui:Rita? I vampiri non usano precauzioni. Non contraggono alcuna malattia facendolo.
Rita:Ah...questo lo so. Avresti dovuto usare le pillole o qualcos'altro. Poi non sono esperta in questo campo. Avresti dovuto chiedere consiglio a Raito.
Yui:Si, come no.
Rita:Penso solo che tu abbia solo esagerato un pò con Ayato. Tutto qui.

Confidai facendo indice e indice con occhioni da cucciolo pensieroso. Yui divenne ancora più rossa di quel che era.

Yui:Ti prego, non mettermi questi pensieri. Già sto male di mio.
Rita:Quand'è l'ultima volta che hai avuto il ciclo?

Domandai, ma la risposta mi rimase un pò scioccata.

Yui:E' in ritardo.
Rita:Di quanto?
Yui:3... mesi....
Rita:T...t.....t...tre...mesi??? E neanche un controllo ti fai??
Yui:Pensavo fosse uno squilibrio.
Rita:Ok...sto per diventare zia e...la cosa mi scandalizza molto.
Yui:Ma che dici? Così non sei per niente di aiuto.

Urlò incominciando a piangere disperata. Dopo le lezioni l'accompagnai in ospedale dove mentre faceva i test di gravidanza, incontrai Raito e Reiji.

Raito:Bitch-chan!!!!

Esclamò abbracciandomi quasi a stritolarmi.

Rita:Raito!!! Lasciami!!!
Raito:Amore mio...che ci fai qui??
Rita:Eh?? Amore mio?? Ma chi ti da tutta questa confidenza??
Raito:Quanto mi mancavano i tuoi rifiuti.
Rita:A me no!!
Reiji:Come mai sei qui?

Domandò avvicinandosi a noi.

Rita:No, cioè...che ci fate voi qui?
Reiji:Siamo venuti a prendere le tue analisi dell'altra volta.
Raito:Come mai qui, Bitch-chan?
Rita:Ho accompagnato Yui.
Reiji:Yui?
Raito:Come mai?
Rita:Problemi di percorso...credo....

Balbettai pensierosa. I due mi presero e mi portarono con loro per ritirare le analisi. I dottori dissero che dovevo bere più sangue e che ero abbastanza anemica.

Reiji:Hai sentito? Devi bere sangue.
Rita:Sisi...ho capito. Quanto sei noioso!

Mormorai camminando nei corridoi. Mentre camminavamo sentii un pianto proveniente da una porta socchiusa. Incuriosita e con i due che continuavano  a camminare senza accorgersene di me, mi avvicinai alla porta sbirciando dentro e ciò che vidi mi lasciò senza fiato.

Kou:Tranquilla. Andrà tutto bene.

Disse abbracciando la ragazza cercando di confortarla mentre piangeva.

Yui:Si, ma come faccio a dirglielo? Se lo scopre mi ammazza.
Kou:Non preoccuparti. Andrà tutto bene.

In quel momento tutto divenne più chiaro per me. Kou mi aveva tenuto nascosto tutto questo tempo che era innamorato di Yui e aveva una relazione segreta con lei. Ovviamente non poteva avere foto con lei, se no Ayato se ne fosse accorto. Ecco perchè i Mukami punzecchiavano loro e il fatto che Yui era stata con tutti loro. Era per dire che Kou stava con Yui. Che assurdità. E mentre scioccata mi allontanavo urtai su qualcuno.

?:Ehi! Guarda dove metti i piedi!!

Senza guardare chi fosse, con le lacrime agli occhi incominciai ad urlare correndo per tutto il corridoio dove fui fermata da Raito.

Raito:Cos'hai da urlare?
Rita:Y.....y....y....Yui......

Ed ecco la mia risata isterica che si faceva sentire ogni volta che ero traumatizzata.

Raito:Ma che ha?
Reiji:Non lo so, ma mi fa quasi paura.

La risata si trasformò in pianto e mi buttai tra le braccia di Raito urlando:

Rita:Abbracciami!!
Reiji:Che le è successo?
Raito:Non lo so, ma è il giorno più bello della mia vita. Bitch-chan!! Sta tranquilla. Ti coccolo io.
Rita:Non.... ci provare... neanche.....

Singhiozzai.Il vampiro incominciò a ridere. Un attimo dopo riuscii a riprendermi dallo shock. Peccato che ovviamente deve sempre esserci qualcuno a farmelo riprendere. Yui uscì dalla stanza con Kou. Disperata corse verso di me abbracciandomi.

Rita:Yui...
Yui:Stupida!! Perchè hai sempre ragione? Potevi anche sbagliarti stavolta!!
Raito:Cos'è successo?

Domandò mentre Yui mi stava dando i fogli con i risultati dell'analisi con esito positivo. Cioè.. in poche parole..Yui era incinta. Il problema stava a capire di chi fosse visto che l'avevo scoperta con Kou. Era traumatizzata. Kou mi guardava come se volesse dirmi qualcosa. Probabilmente chiedermi scusa per non avermelo detto della relazione con Yui. Lo guardai storto e incominciai a ridere.

Rita:Complimenti Raito. Diventerai zio.
Reiji/Raito:Cosa???

Urlarono strappandomi le carte di mano.

Rita:Sempre ammesso che sia di Ayato.
Yui:Ma che dici? E' normale che è suo.
Rita:Sisi...certo. Ritorno a casa. Godetevi le analisi.

Dissi camminando nel corridoio dando l'aria di menefreghista che non avevo affatto. Kou mi seguì prendendomi per mano fermandomi.

Kou:Ehi, aspetta! Dove vai?
Rita:Te l'ho detto. Torno a casa.

Risposi riprendendo a camminare.

Kou:Perchè ho l'impressione che qualcosa in te non vada?
Rita:Tsk...ma figurati.

Contrariata incrociai le braccia poi lo guardai con malizia mettendo le mani nei fianchi aggiunsi:

Rita:Almeno che tu non abbia qualcosa da nascondere.
Kou:Io??

Urlò diventando rosso. Era la prova evidente che stava con Yui.

Rita:Cos'è quel rossore?
Kou:Ma quale rossore?? Figurati! Non sono il tipo che arrossisce così.

Rispose scontrosamente mettendosi le mani dietro al collo cominciando a camminare.

Rita:Ehi! Aspettami!!

Esclamai correndogli dietro. Arrivammo a casa ed io non riuscivo a prendere sonno.

Rita:Kou?

Sussurrai camminando in camera sua mentre dormiva.

Kou:Che vuoi?

Mormorò stanco.

Rita:Non riesco a dormire. Posso stare qui?
Kou:Si, basta che mi fai dormire.

Rispose con la testa appoggiata al cuscino continuando a dormire. Misi le coperte a terra e mi coricai cercando di dormire.

Rita:Ma che mi prende? Perchè non riesco a dormire?

Mi chiesi coprendomi la testa con le coperte e come me, anche qualcun altro non riusciva a prendere sonno.

Subaru:Maledizione! Questa bara è scomodissa.

Si lamento aprendola e alzandosi da li dentro. Il vampiro si incamminò tra le stanze fino ad arrivare a quella dov'ero io. Aprì delicatamente la porta e si sedette sul letto che ormai non giacevo più. Sfiorò con le mani il cuscino per poi sdraiarsi e abbracciarne un altro che era accanto.

Subaru:Chissà che stai combinando ora...mi manchi...

Sussurrò mentre il sole caldo incominciava ad alzarsi nel punto più alto del giorno. Il vampiro si addormentò e al suo risveglio mi ritrovò accanto a lui.

Subaru:Rita...?

Mormorò ancora confuso mentre mi voltavo e guardavo i suoi occhi rossi accarezzandogli il volto.

Rita:Finalmente sei sveglio.

Subaru si alzò di scatto guardandosi intorno.

Rita:Che hai?

Chiesi alzandomi anch'io mentre quest'ultimo si toccava la fronte.

Subaru:Pensavo te ne fossi andata.
Rita:No...e dove avrei dovuto andare?
Subaru:Da Kou...
Rita:Ma che dici? Lo sai meglio di me che non posso stare con lui. Io sono destinata a te, fratello mio.

Risposi abbracciandolo da dietro. Il vampiro si voltò di scatto.

Subaru:Ma che diamine...?

Ad un tratto si fermò arrossendo. Mi vide in camicia da notte bianco-trasparente che lasciava vedere tutte le mie forme.

Rita:Che hai?
Subaru:Nulla...e...che...

Mi squadrava da capo a piede e sembrava scosso, ma lo fu ancora di più dopo poichè mi avvicinai delicatamente a lui baciandolo sulle sue labbra. Il vampiro si staccò.

Subaru:Ma che...? 
Rita:Cosa c'è? 
Subaru:Non può essere....tu...sei andata via da Kou. Avevi detto che mi odiavi e...
Rita:L'odio è solo una delle tante sfumature dell'amore.

Dissi abbracciandolo e baciandolo nuovamente. Il vampiro mi abbassò delicatamente sul letto mentre ci baciavamo. Pian piano sentii la mia camicia sbottonarsi e scendere la spallina destra. Il ragazzo si staccò e mi guardò negli occhi dolcemente per poi spostare i miei capelli e mordere sulla mia spalla. Il sangue scivolava lento sporcando la mia camicia bianca. Lo staccai delicatamente mentre aveva ancora il mio sangue in bocca assaggiando quel liquido dolce che le sue labbra mi offrivano. Sentivo un fuoco crescere dentro di me. Mi sentivo vogliosa.... vogliosa di lui a tal punto da incominciarlo a spogliare dei suoi vestiti. Incominciai a togliergli quella maglia nera che aveva addosso lasciandolo a dorso nudo.

Subaru:Assurdo...non può essere.
Rita:Ti voglio.

Sussurrai baciandolo dolcemente e lasciando andare i nostri istinti. Mi alzò la camicia lasciandomi con i seni nudi scoperti mentre io baciando e leccando il suo collo tentavo di abbassargli i pantaloni.

Subaru:E'....una follia...non può essere....

Continuava a mormorare mentre si lasciava prendere dal fuoco della passione. Incominciò a baciarmi violentemente, con una passione irrefrenabile abbassandomi la biancheria che era l'unica cosa che avevo addosso proprio come l'aveva lui e che si tolse subito dopo di me lasciando le nostre carni nude proprio come la nostra madre ci aveva creato.

Rita:Che hai?
Subaru:Non può essere...è una pazzia. Noi siamo fratello e sorella. 
Rita:Le pazzie sono le cose migliori. E poi siamo destinati a stare insieme.

Il vampiro mi abbracciò. Sentivo il suo calore avvolgermi dolcemente. Mi sentivo sicura e protetta come non mi ero mai sentita prima d'ora. Continuava a baciarmi dolcemente mentre mi penetrava. I nostri respiri si fondevano in un'unico respiro. Con mani fredde toccavo la schiena di Subaru sentendo la sua presenza più vicina a me. Incominciammo ad ansimare e in quell'ansimare avvicinai le mie labbra al suo collo penetrandolo con il mio canino incominciando a bere quel sangue così dolce.

Subaru:No......no....lasciami!!

Urlò sentendo il dolore al collo.Aprì gli occhi alzandosi di scatto guardando a destra e a sinistra. Era in un mare di sudore.

Subaru:Com'è possibile?

Si chiese toccandosi il collo e trovando un solcro come un morso. Davanti a lui passò una zanzara e contrariato la uccise battendo le mani.

Subaru:Stupida zanzara! Dove sono??

Continuò a chiedersi guardandosi attorno, poi intuì.

Subaru:Ah...era tutto un sogno. Devo essermi addormentato pensando a quella peste. 

Il vampiro si coricò con il rossore in volto pensando al sogno che aveva appena fatto.

Subaru:Tsk...chissà che starà facendo. Sicuramente non sogni malati come i miei. Vorrei solamente capire che mi succede.

Intanto, io ero sotto le coperte cercando di dormire. Improvvisamente sentii una voce.

Voce:Ehi? Ehi? Svegliati!!

Esclamò facendomi togliere le coperte dalla testa e lo stupore regnò nei miei occhi. Mi ritrovai in un giardino pieno di rose rosse. Ero seduta e davanti a me c'era Kou.

Rita:Kou? 

Il vampiro si sedette accanto a me e quel buio sparì lasciando il cielo azzurro pieno di nuvole.

Rita:Kou? Non ti farà male?
Kou:Tranquilla. Questo ed altro per te, gattina mia.

Rassicurò sorridendo dolcemente abbracciandomi. 

Rita:Kou...

Gli accarezzai il volto e lui mi prese la mano avvicinandosi a me pian piano sfiorando le mie labbra, ma si fermò.

Kou:Non sei la mia migliore amica.
Rita:Cosa?
Kou:Per me non sei niente.
Rita:Perchè parli così?

Il vampiro si alzò e l'oscurità calò di nuovo.

Kou:Ho un figlio ormai ed è con la donna della mia vita.

Ad un tratto apparve Yui. Lui si avvicinò a lei abbracciandola.

Kou:Ti ho illusa per tutto questo tempo che tu eri la mia migliore amica.
Rita:Kou...
Kou:Tu per me sei assolutamente niente. Non sei nessuno. Ma guardati! Non sei neanche un vampiro.

Quelle parole mi ferirono e una lacrima scese sul mio volto mentre lui baciò Yui.

Rita:NO!!!

Urlai dinanzi a quella scena.

Kou:Che hai? Spegni la luce?

Si lamentò vedendo che ero saltata dalle coperte e accesi la luce trovandolo a poltrire nel suo letto.Era stato solo un incubo. Il vampiro cercò di coprirsi gli occhi.

Kou:Ma insomma! Spegni questa maledetta luce. Voglio dormire!
Rita:Kou...

Sussurrai avvicinandomi a lui.

Kou:Che c'è?
Rita:Perchè....non sei uscito più con Mizoru?

Davanti a quella domanda Kou si alzò sorpreso.

Kou:Che?
Rita:So che non sei uscito più. E' per qualcun'altra, non è vero?
Kou:Ti prego, spegni quella luce! C'ho sonno. Ne riparliami domani.

Rispose mettendosi la coperta in testa.

Rita:E' lei.... la ragazza che ti piace....cioè...sei ancora attratto da lei, non è vero?
Kou:Lei chi?
Rita:...Yui...

Balbettai a volto basso.

Kou:Ma che vai dicendo?? Yui sta con Ayato e a me non piace più da un pezzo.

Poi si tolse le coperte da testa e sospirò prendendo la sveglia.

Kou:E poi perchè voi saperlo? Insomma....sono le 3 del pomeriggio, c'è ancora il sole alto. Mi dici come ti fai uscire una cosa del genere a quest'ora?

Chiese mostrandomi l'ora all'orologio.

Rita:S...scusa....io.....non volevo....

Continuai a balbettare prendendo il cuscino da terra e abbracciandolo pensierosa. Il sogno che avevo fatto di Yui e di Kou, con quella scena dell'ospedale mi aveva scosso e non poco, ma la cosa che mi frustrava di più era che non ne comprendevo il motivo. 

Kou:Che hai?

Domandò capendo che c'era qualcosa che non andava.

Kou:E' successo qualcosa?
Rita:Nulla....devo aver avuto...un incubo...credo.
Kou:Tsk...che avrai sognato di tanto brutto?
Rita:Non ricordo.

Mormorai, ma la verità è che lo ricordavo molto bene e sentivo come una fitta che mi prendeva il cuore e lo stringeva fino a soffocarmi. Il vampiro sospirò e fece una cosa inaspettata.

Kou:Ho capito...vieni qui!

Sussurrò alzando le coperte che aveva addosso facendomi spazio nel suo letto.

Rita:Che c'è?
Kou:Non vuoi dormire da sola. Ho capito. Vieni!

Mi disse con tono rassicurante.

Rita:Tranquillo..sto bene.

Involontariamente una lacrima scese sul mio viso e gli voltai le spalle. Mi faceva tanto male il cuore da incominciar a piangere senza accorgermene. Improvvisamente delle braccia mi avvolsero e mi trascinarono nel letto dolcemente.

Rita:Kou...
Kou:Sh...Dormi.

Mi sussurrò coprendomi e abbracciandomi forte. Mi voltai verso di lui e lo strinsi a me tranquillizzandomi ed addormentandomi. Non sapevo cosa mi stesse succedendo, ma sapevo che era qualcosa di forte. La mattina seguente all'università avevo una sete pazzesca. Sentivo il desiderio di bere sangue.

Rita:Mamma...che sete.

Il mio lamento fu ascoltato da qualcuno e mi ritrovai sul banco dell'aula dove seguivo un bicchiere con della sostanza rossastra. Presa dalle sete lo bevvi, ma ahimè non era sangue, era ben altro. Dopo aver bevuto quel bicchiere incominciai a ridere mentre il professore spiegava l'anatomia del corpo umano. Sentivo l'euforia sprizzare da tutti i pori. Ebbene si. Quel che avevo bevuto, altro non era che una bevanda alcolica. L'alcool ci mise un pò prima di far uscire il mio lato oscuro e questo successe dopo le lezioni, quando dai a ballare con Kou. Infatti, sembrava essere passata l'ubriachezza, ma non fu così. Kou vide il mio vero essere, il mio lato oscuro che nascondevo sempre. Quel lato mi fece vestire in modo sgargiante, con vestito cortissimo e provocatorio. Un vestito fatto di merletto rosso con scollatura a V avanti e indietro e gonna talmente corta che se mi fossi abbassata si sarebbe visto tutto. Trucco pesante e capelli legati che facevano uscire il mio collo provocando i vampiri che mi stavano attorno. Kou, per quel mio modo di vestirmi, era diventato stranamente sospettoso, ma lo divenne ancora di più quando mi vide ballare con Ikki. Era un evento mascherato e sembrava che non ci volesse stare alle mie provocazioni, tanto da sedersi e incominciare a ridere col suo gruppo di amici. Senza avviso ne preavviso mi avvicinai e lo baciai appassionatamente. Perchè? Ah...non chiedetemelo. I miei sensi nel lato oscuro sono imprevedibili. L'effetto dell'alcool mi aveva fatto diventare un mostro che non ero affatto. Kou, vedendo quella scena incominciò a preoccuparsi e facendo una strana faccia corse da me prendendomi e trascinandomi fuori.

Kou:Ma che combini??

Urlò scaraventandomi contro il muro. Incominciai a ridere.

Rita:Che c'è? Non avevi detto tu che dovevo tentare e sedurre i vampiri?
Kou:Si, ma....

Ad un tratto avvertii un odore irresistibile provenire da lui. Quell'odore me lo fece bloccare al muro ed annusarlo.

Rita:Fragile....
Kou:Che?
Rita:Cos'hai tesoro? Sei così indifeso. Sembri impaurito...preoccupato. Avverto una fragilità unica in te.
Kou:Cosa?
Rita:Sei fragile come piace a me, ma....ho altro da fare.

Dissi scomparendo e lasciandolo lì da solo.

Kou:Ma....?? Che diamine...??

Il vampiro avvertì la mia presenza entrando in disco e trovandomi a tentare Subaru.Non mi avrebbe mai riconosciuto visto che portavo una maschera in volto e una parrucca rossa.Mi avvicinai a lui sensualmente e in modo deciso mentre questo era appoggiato al muro che pensava chissà cosa. Probabilmente era venuto lì per vedermi e chiedere spiegazione o scusarsi per quello che era successo, ma....non avrebbe avuto ne tempo ne modo.

Subaru:Chi sei?
Rita:Il tuo miglior incubo.

Gli sussurrai all'orecchio baciandolo dolcemente. Kou, dinanzi a quella scena, sapendo che non volevo mettermi con Subaru perchè era mio fratello e vedendo quel bacio dato sia a lui che a Ikki, incominciò a tremare.

Kou:Oh...no! Cos'ho fatto?Ho creato un mostro!!

Esclamò mettendosi le mani nei capelli. Succederà? Kou riuscirà a farmi tornare normale?? Subaru si accorgerà che la persona che ha baciato in realtà sono io? E sopratutto...come procederà la gravidanza a Yui? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dall'ubriaca Rita.



 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***





Capitolo 38 - Compleanno dei gemelli Sakamaki.


Ero ubriaca e incontrollabile a tal punto da aver baciato mio padre Ikki. Kou era al quanto preoccupato, ma in lui sentivo l'odore di fragilità che era così intenso che lo bloccai al muro.

Rita:Cos'hai tesoro? Sei così indifeso. Sembri impaurito...preoccupato. Avverto una fragilità unica in te.
Kou:Cosa?
Rita:Sei fragile come piace a me, ma....ho altro da fare.

Dissi scomparendo e lasciandolo lì da solo.

Kou:Ma....?? Che diamine...??

Il vampiro avvertì la mia presenza entrando in disco e trovandomi a tentare Subaru.Non mi avrebbe mai riconosciuto visto che portavo una maschera in volto e una parrucca rossa.Mi avvicinai a lui sensualmente e in modo deciso mentre questo era appoggiato al muro che pensava chissà cosa. Probabilmente era venuto lì per vedermi e chiedere spiegazione o scusarsi per quello che era successo, ma....non avrebbe avuto ne tempo ne modo.

Subaru:Chi sei?
Rita:Il tuo miglior incubo.

Gli sussurrai all'orecchio baciandolo dolcemente. Kou, dinanzi a quella scena, sapendo che non volevo mettermi con Subaru perchè era mio fratello e vedendo quel bacio dato sia a lui che a Ikki, incominciò a tremare.

Kou:Oh...no! Cos'ho fatto?Ho creato un mostro!!

Esclamò mettendosi le mani nei capelli e sentendosi in colpa per avermi sempre detto di essere una vampira spietata. Quel suo sentirsi in colpa lo rese ancor più fragile dell'uomo che baciavo. Mi voltai verso di lui apparendo alle sue spalle mentre una lacrima scendeva sul suo viso.

Rita:Dolce...bello...e...fragile..

Sussurrai leccandogli quella lacrima.

Kou:Piantala! Questa non sei tu! Sei un mostro! Rivoglio la Rita di prima!! Rivoglio la ragazza che sorrideva, che si vendicava, che mi faceva ridere. Rivoglio quella ragazza goffa, con un pizzico di malizia e infamità, rivoglio quella ragazza con le paure, insicura di tutto, che non si fida di niente e di nessuno, ma è mezza pazza. Rivoglio quella ragazza imprevedibile che non va con tutti i ragazzi che trova davanti, anzi! Li tiene alla larga e capisce il senso della famiglia. Rivoglio quella vampira col cuore di un umana!!!

Urlò con le lacrime agli occhi, ma la mia reazione non fu quella desiderata da lui.

Rita:Oh...che tenero e sdolcinato! Mi vengono le carie.
Kou:Che?
Rita:Così....ti sei innamorato di lei, non è vero?
Kou:Lei?
Rita:Si, lei. Quella sciocca che mi mette sempre da parte e quando posso uscire cerco di fare di tutto.
Kou:Di che stai parlando?
Rita:Tsk...non dirmi che non te ne sei accorto. Io non sono Rita. Sono la sua parte vampiresca, quella che trattiene sempre dentro di se.
Kou:Cosa?
Rita:Vuole sempre comportarsi da umana e mettermi da parte. Ma io faccio parte di lei e non lo capisce. Se veramente la ami, falla diventare un vampiro completo.
Kou:Vorrei, ma...
Rita:Lei non vuole. Ha un blocco. Toglile il blocco. Togli le sue paure e io e lei saremo insieme e avrai la ragazza che ami tutta per te.Il mio tempo ora....è finito.
Kou:Cosa?
Rita:Prendimi.....

Sussurrai svenendo e cadendo tra le sue braccia senza sensi.

Kou:Ma che diamine??

Confuso, senza capirci nulla di ciò che stava accadendo, il vampiro non disse nulla. Al mio risveglio mi ritrovai in camera sua. Avevo un mal di testa tremendo e, come al solito, non ricordavo nulla di ciò che era successo.

Kou:Ti sei svegliata.

Disse apparendo nel nulla seduto su una sedia appoggiato con le mani sullo schienale.

Rita:Cos'è successo?
Kou:Non ricordi nulla?
Rita:No. E' tutto confuso nella mia testa.
Kou:Incredibile. Come fai a non ricordare?
Rita:Perchè? E' successo qualcosa?

Il vampiro abbassò lo sguardo e si alzò dalla sedia per poi avvicinarsi a me e accarezzarmi il volto.

Kou:Riposa. 

Ordinò sparendo nel nulla. Era strano. Non si era mai comportato così. Presto passarono i giorni ed io avevo fatto pace con Subaru. Sembrava che non fosse più tanto protettivo con me, anzi.... parlava sempre di una ragazza mascherata. Beh... come ho appena detto, i giorni passarono ed eccoci qui ora, a festeggiare il compleanno dei gemelli Sakamaki. Abbiamo 3 giorni di festa continua. Oggi, 20 marzo, festeggiamo il compleanno di Raito che ha pensato bene di portarci in un locale e tutti gli invitati devono indossare una maschera, peccato che sia io che Kou ci rifiutammo e la festa in maschera saltò diventando una semplice festicciola in discoteca.

Ayato:Cos'hai?
Yui:No...non è nulla.

Balbettò preoccupata mentre era seduta al bar di quel locale. Ayato sapeva che c'era qualcosa che non andava. Era più silenziosa del solito. Probabilmente era che non aveva il coraggio di dirgli ciò che aveva in grembo, ma il ragazzo sapeva già tutto. Come? Adesso ve lo spiego meglio...

***
 
Ayato era in camera sua mentre le urla disperate di Yui e le sue lacrime arrivarono alle sue orecchie.

Ayato:Che fastidiosa! Sicuramente sarà un'altra trovata di Raito. Tsk...quante volte dovrò dirgli ancora che è la mia preda ed è solo mia e basta??

Si chiese abbassando i piedi che aveva sul tavolo e alzandosi dalla sedia dov'era seduto comodamente. Credeva che la stessero torturando, ma appena aprì la porta si accorse che non era così. Con la porta socchiusa incominciò ad origliare ciò che dicevano.

Reiji:Avresti dovuto prevederlo. 
Yui:Ed io che ne sapevo?
Reiji:Che ne sapevi?? Ma se è una cosa naturale, come diamine facevi a non saperlo??
Raito:Basta incolparla. Non è colpa di Bitch-chan se si è lasciata andare. Almeno si è divertita e potrà divertirsi ancora finchè non passano questi mesi.
Yui:Ma che dici?
Raito:Guardo solamente il lato positivo della cosa.
Kanato:Cos'è questo casino?

Domandò entrando nel salone con il suo Teddy tra le mani insieme a Shu.

Shu:Già, non si può più dormire in santa pace in questa casa.
Reiji:Tu pensi a dormire mentre qui abbiamo cose più serie a cui badare.
Shu:Non credi che stai esagerando?
Raito:Già, lui esagera sempre. Guarda il lato positivo, almeno per qualche mese può sfogarsi come vuole.
Yui:Ma tu pensi sempre alla stessa cosa??
Raito:Beh... se lo facessimo anche noi con te, Ayato non si accorgerebbe di nulla visto che ormai hai qualcosa che vi lega.
Yui:Smettila!! 
Kanato:Qualcosa che li lega??
Shu:Ma di che state parlando?

Chiesero non sapendo niente di ciò che era successo. Raito prese dei fogli dalla borsa di Reiji e glieli mise sotto al naso. Con sorriso malizioso rivelò ciò che c'era su quei fogli.

Raito:Ecco di cosa parliamo. La nostra Yui si è divertita molto con Ayato, tanto da lasciarsi andare un pò troppo e questa è la sentenza.
Shu:Che cosa?
Kanato:Non può essere!!
Raito:Esatto, la nostra cara Yui adesso è in dolce attesa.

Improvvisamente si udì un rumore di vetri che cadevano sulla porta del salone. I ragazzi si voltarono e videro Subaru lì, su quella porta. Il bicchiere che aveva tra le mani, col sangue fresco, era caduto spaccandosi in mille pezzi. Aveva un aria scioccata. Probabilmente neanche lui se l'aspettava.

Subaru:C...cosa? Yui....è....incinta?

E mentre Subaru voleva saperne di più, Ayato dallo shock chiuse la porta di camera sua appoggiando le spalle su di essa.

Ayato:Non ci posso credere....

Con occhi sbarrati , si lasciò trascinare a terra dallo stupore mettendosi le mani tra i capelli.

Ayato:Io....sto......

Balbettò incredulo chiedendosi come fosse successo.


***

Ecco cos'è successo. Il vampiro, vedendola giù, gli mise una mano sulla spalla.

Ayato:Non preoccuparti. Andrà tutto bene.
Yui:Che?

Il vampiro la trascinò a se abbracciandola e baciandola sulla fronte per confortarla. Intanto,io ero presa dalla musica mentre Kou era appoggiato con le spalle al muro. Sentendomi osservata mi voltai e vidi che mi fissava. Il vampiro abbassò lo sguardo. Era così da giorni. Sembrava volesse evitare il mio sguardo. Ballando mi avvicinai sensualmente a lui dove incominciò a sorridere maliziosamente.

Kou:Che fai? Vuoi ammaliarmi??
Rita:Ma ti pare? Certo che no! Voglio solamente ballare.

Dissi ballando con i passi base della bachata con le mani giunte dietro di me.Il vampiro sospirò e si staccò dal muro. Incominciò a ballare come ballavo io e poi mi prese i fianchi trascinandomi le braccia attorno al suo collo. Sembrava volesse provarci con me.

Kou:Sai...sei...bellissima con questo vestito.

Mi sussurrò all'orecchio mentre ballavamo. Avevo un vestito bianco scollato sia dietro la schiena che davanti risaltando il mio décolleté. Imbarazzata incominciai a ridere.

Rita:Che fai? Vuoi ammaliarmi?
Kou:Certo che no! Ma ti pare?

Da lontano, un vampiro mi guardava. Era Ikki. Non sopportavo l'idea che ci fosse anche lui lì. Mi fissava e mi sorrideva. Quel suo modo dolce mi infastidiva perchè sapevo che era mio padre e non volevo affatto quel tipo di attenzioni da lui tant'è che mi immobilizzai.

Kou:Cos'hai?
Rita:Nulla....io...

Appena vidi il vampiro avvicinarsi, guardai Kou con la paura negli occhi. Lui non sapeva che Ikki era mio padre ed io volevo svincolarmi da lui.

Rita:Ho bisogno di un pò d'aria.
Kou:Che?
Rita:Ci vediamo!

Esclamai correndo fuori mentre Ikki era arrivato vicino a Kou.

Kou:Ma che le prende?
Ikki:Scusa? Tu sei Kou, il suo migliore amico, non è così?

Domandò preoccupato, ma la sua presenza lo infastidiva molto, tanto che lo rispose acidamente.

Kou:Certo. Che vuoi?
Ikki:Nulla. Vorrei solamente sapere se è successo qualcosa o ho fatto qualcosa di sbagliato con lei.
Kou:Perchè?
Ikki:E' da quando ci siamo incontrati al bar che è diventata strana.
Kou:Bar? Di quale bar stai parlando?

Chiese non sapendo che ero andata nel bar con Sho quella volta che doveva conoscere la ragazza misteriosa che poi non fu altro che Heroine, una ex di Ikki. 

Ikki:Come? Non lo sai? Un giorno è venuta con suo fratello nel bar dove lavoravo.
Kou:Suo fratello? Parli di Subaru?
Ikki:No, se non sbaglio si dovrebbe chiamare Sho. Comunque da allora cerca di evitarmi. Anche l'altra mattina quando stava con Karin in pasticceria.
Kou:Cosa? E' uscita con Karin...di mattina?
Ikki:Perchè? Non sai niente?
Kou:Non sapevo che uscisse di mattina.
Ikki:Beh..è una produttrice col potere di protezione. E' normale che possa uscire a quell'ora.
Kou:Cosa? Come fai a sapere queste cose?

Domandò meravigliato guardando il ragazzo. In quel momento, il vampiro sorrise e rivelò: 

Ikki:Certo. Le ragazze produttrici già hanno il loro fascino, se poi hanno il potere della protezione allora sono praticamente irresistibili. E lei ne è l'esempio.
Kou:Cosa?
Ikki:Ad ogni modo, sai perchè mi evita? 
Kou:Non lo so e neanche lo voglio sapere.

Rispose scorbuticamente incrociando le braccia e appoggiandosi al muro.

Ikki:Ho capito. Forse gli piaccio.
Kou:COSA????

Urlò sentendo quelle parole dal vampiro.

Ikki:Cos'hai?
Kou:No, non può essere. Non puoi piacergli!! 
Ikki:Perchè?
Kou:Perchè.....a lei piacciono....

In quell'istante passava Raito e notando i suoi capelli incominciò a temporeggiare.

Kou:...a lei piacciono i rossi!! Ecco!! Proprio così.
Ikki:Cosa?
Kou:Oh..non lo sapevi? Lei ha un debole per i rossi. Dice che sono molto più fuocosi di noi.
Ikki:Davvero?
Kou:Certo.
Ikki:Ah...ora capisco perchè Rue si sia attaccato a lei.
Kou:Rue?
Ikki:Non lo sai? Lei gli ha concesso di berle anche il sangue. Ah...probabilmente sono innamorati. 
Kou:Cosa?
Ikki:Quindi... non ho speranze. Ah...grazie dell'informazione.

Rispose dandogli una pacca sulla spalla e con un sorriso rassicurante se ne andò lasciando Kou pieno di dubbi.

Kou:Cos'è questa storia? Prima Subaru, poi Ikki, adesso ci si mette anche Rue?? Maledizione!!!

Esclamò alterato dando un pugno nel muro. Intanto, io ero fuori ignara di tutto ciò che era successo tra Kou e Ikki. Mi sentivo al quanto sollevata di averlo evitato, finchè qualcuno non mi abbracciò. 

Kanato:Che ci fai qui fuori?
Rita:Sentivo la testa scoppiare con tutta quella musica. Perchè non sei dentro? Tra un pò sarà il tuo compleanno o sbaglio?
Kanato:Odio le cose rumorose. Avrei preferito una bella festa a casa con tanti dolci, peluche e torte.
Rita:Ti capisco, ma avevate detto di voler festeggiare tutti e 3 insieme o sbaglio?
Kanato:Lo so,ma è peggio di una tortura.
Natsuki:Che ci fate qui fuori?

Domandò uscendo e vedendoci insieme.

Rita:La musica è troppo alta.
Natsuki:Ti capisco, ma mancano 2 minuti al tuo compleanno caro Kanato. Entrate!!! Abbiamo portato una sorpresa.
Kanato:Una sorpresa? Che bello!!

Esclamò correndo dentro con Natsuki. Sospirai facendomi anima e coraggio mi voltai avviandomi verso l'entrata del locale per entrare, ma Kou mi spinse fuori.

Kou:Che diamine significa?
Rita:Significa...cosa?

Il vampiro mi spinse ancora bloccandomi al muro.

Kou:Lo sai di cosa sto parlando!! 
Rita:Veramente....no.
Kou:Perchè non me l'hai detto?
Rita:Detto cosa?
Kou:Che sei uscita con Karin.
Rita:Chi te l'ha detto?
Kou:Me l'ha detto Ikki che sei andata sia nel bar dove lavora che in pasticceria con Karin e vi siete incontrati li.
Rita:Ma quando mai? Io non ho dato appuntamento a nessuno. Ero solamente uscita con Karin per chiarire delle cose.
Kou:Perchè non me l'hai detto, eh?
Rita:Perchè avrei dovuto dirtelo?
Kou:Perchè sono il tuo migliore amico. Ecco perchè!
Rita:E tu me l'avevi detto della ragazza?
Kou:Cosa?
Rita:Vedi? Finchè sei tu a fare una cosa, va tutto bene, ma se la fanno gli altri, non va per niente. 
Kou:Ma che diamine dici?
Rita:Te l'ha detto Ikki?
Kou:Si, perchè?
Rita:Perchè adesso me la vedo io.

Risposi arrabbiata teletrasportandomi nel locale dove decisi di fare ciò che Kou mi diceva sempre di fare. Ammaliare e sedurre un vampiro a caso, ma stavolta il vampiro era Ikki. Dovevo capire cos'avesse detto a Kou e cosa diamine voleva da me, ma Kou era alquanto strano. Appena mi allontanai da lui mi seguii e vedendomi parlare con Ikki, corse da me, mentre mi stavo preparando per ballare e strappare qualche parola al vampiro. Improvvisamente mi sentii prendere la mano e tirare via da Ikki. Mi voltai vedendo Kou.

Rita:Ehi, che fai?
Kou:Nulla.
Rita:Stavo ballando con Ikki.
Kou:Non mi risulta.
Rita:Sbaglio o dovevo tentare un vampiro qualsiasi come sempre?
Kou:Non c'è bisogno.
Rita:Come 'non c'è bisogno'? 

Il vampiro mi abbracciò mentre ballavamo sulle note di Listen to your heart e continuammo a ballare finchè non misero Alejade de mi di Camila. Improvvisamente, con quel sottofondo di canzone romantica, guardando i suoi occhi illuminarsi, mi sentii il muro dietro di me. Ero bloccata tra lui e quel muro. Kou si staccò dall'abbraccio appoggiandosi col gomito destro al muro e avvicinandosi a me col volto. Aveva ancora quello sguardo strano. Non avevo mai visto quella luce nei suoi occhi. Sembrava che volesse provarci con me ed era al quanto strano essendo il mio migliore amico. Non aveva più quel comportamento da quando entrammo nella stanza degli innamorati.Certo, continuava a fare scemenze che facevano un pò pensare, ma era il suo modo di fare. Era così vicino a me e mi teneva per mano guardandomi negli occhi. Appoggiò la sua fronte alla mia. Come ho già detto, sembrava che volesse provarci con me.

Rita:Che fai?
Kou:Secondo te che posso fare?

Chiese sfiorandomi la guancia destra delicatamente con le sue labbra mentre io mi voltavo dall'altra parte per non guardarlo.

Rita:Smettila! Se vuoi sedurmi sei fuori strada.
Kou:Il problema è che non voglio sedurti. Sei tu.
Rita:Io?
Kou:Si.
Rita:Perchè? Che avrei fatto?

Domandai voltandomi verso di lui trovandomi a guardarlo negli occhi e mi confessò ciò che provava realmente per me.

Kou:Hai rubato qualcosa di mio. Lo voglio indietro.
Rita:Ah..si? Cosa?
Kou:Secondo te?
Rita:Ed io che diamine ne so?
Kou:Hai rapito la mia anima e il mio cuore...
Rita:Vuol dire che sono diventata una vampira completa?

Ironizzai ridendo e prendendolo in giro, ma quella domanda lo infastidì e non poco.

Kou:Ah...smettila di parlare e baciami!!
Rita:Che...?

Inaspettatamente le sue labbra si giunsero alle mie. Mi accarezzava il volto mentre mi baciava ed era così passionale. Mi accarezzava il volto e dal volto passò ai capelli per poi abbracciarmi e stringermi a se. Sentivo il cuore a mille. Forse...con tutto quel frequentarci, il fatto che l'aiutassi e stavamo quasi 24 ore su 24 insieme, il fatto che mi aveva fatto diventare un vampiro completo o quasi...mi aveva fatto innamorare di lui. Il vampiro staccò le sue labbra dalle mie, ma io ero così presa che le ripresi continuandolo a baciare e ad accarezzargli quei capelli così morbidi e ricci. Il vampiro, sorpreso dal gesto, spalancò gli occhi per poi lasciarsi andare al bacio, ma sorpreso non era solo lui, ma anche un altro vampiro che si trovava li. Era Raito che aveva visto baciarci. Gli caddero i bicchieri da mano vedendo quel bacio e fuggì via.

Kou:Che...significa?

Mi chiese staccandosi da me sorpreso.

Rita:Potrei chiederti la stessa cosa. Avevi detto di ammaliare i vampiri nel locale e mi ritrovo ad ammaliare il mio migliore amico.
Kou:Ok...mi correggo. Voglio che tu stia con me e che io sia l'unico da ammaliare e amare.
Rita:Ah...e quando ti è venuto questo cambiamento? Fino all'altro giorno la pensavi diversamente.
Kou:Quand'eri ubriaca.
Rita:Ah.. è successo qualcosa che dovrei sapere? Qualcosa che ti ha fatto cambiare idea?
Kou:Non ha importanza. Voglio solamente che tu sia mia!! Solo ed esclusivamente mia, mia, mia!!!

Esclamò abbracciandomi forte e sollevandomi da terra.

Rita:Mettimi giù!!
Kou:No, non ti lascerò mai, mai, mai!!

Rispose baciandomi teneramente. Io e Kou eravamo diventati una coppia ormai, ma.... non sembrava essere una cosa buona. Perchè? Beh... in quel preciso istante mi stava osservando qualcuno, qualcuno che voleva distruggere quell'amore, qualcuno che voleva avermi per se e far si che diventassi come ogni vampira nobile o di sangue puro. Qualcuno che voleva costringermi ad amare e sposare qualcuno della mia famiglia. Chi è questo pazzo che vuole separarmi da Kou? Con chi vuole farmi mettere? Forse.....con Subaru o qualcun'altro della mia famiglia? Beh... scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra vampira innamorata, Rita.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 39 - Il rapimento.

Eccoci qui in discoteca. E' scoccata la mezzanotte e Raito era insieme agli altri Sakamaki a festeggiare il suo compleanno e quello dei gemelli. Aveva un drink tra le mani. Aveva intenzione di fare baldoria tutta la sera, ma ciò che vide lo sconvolse. Mi stava cercando per fare il suo solito pervertito e malizioso quando, scioccato, gli cadde il drink tra le mani cadendo a terra. I suoi occhioni color smeraldo si spalancarono. Perchè? Aveva visto il bacio mio e di Kou. Sfortunatamente non vide solo lui quel bacio. Ok, probabilmente adesso vi starete chiedendo come è successo. Forse.... ho dimenticato di raccontare qualche piccolo particolare...

***
 
I giorni passavano e il rapporto mio e di Kou si rafforzava sempre di più. Imparai a comportarmi come un vampiro aristocratico proprio come volevano i Sakamaki e Kou. L'unico cambiamento da attuare era l'immagine e la seduzione che ero ancora molto arrugginita. Kou mi portò dal suo parrucchiere e dal suo stilista. Era il momento di cambiare immagine.

Kou:Mi raccomando, gattina. Fa come ti dicono.
Rita:Che fai? Te ne vai?

Chiesi vedendo che si allontanava da me dopo avermi scompigliato i capelli. Si voltò verso di me.

Kou:Ho un intervista tra un quarto d'ora. Appena finisco vengo a prenderti, ma penso che non ci metteranno meno di un ora.
Rita:Ok, a dopo.

Salutai con la mano mentre si allontanava.

Stilista:Avanti! Sheril. Prenda posto.

Disse lo stilista facendomi accomodare. Perchè quel nome assurdo? Beh...stando sempre indietro a Kou e sentendo che a volte mi chiamava Chèri senza sapere dell'effetto sangue, pensò  insieme agli altri colleghi che Sheril era il mio nome e così adesso mi chiamano tutti con quel nome. E poi, parliamoci chiaro, mi conviene. Odio che ogni cosa che voglio devono comprarla sempre altri perchè sono senza soldi. Che centra questo con il nome? Beh...decisi di far parte di un gruppo di ballo fingendomi la ragazza di Kou. Insomma... a lui serviva una ballerina per la sua esibizione al Reject Concert e a me dei soldi, così mi sono offerta volontaria per l'esibizione, ma lui ha pensato bene di farmi passare come "la sua ragazza". Dice che ho più vantaggi e attenzioni. Sinceramente la cosa non mi piaceva affatto, ma accettai lo stesso. Mi servivano soldi per pagare i libri e le tasse universitarie e non avevo altro modo. Appena Kou se ne andò, mi tolsero il trucco e mi misero i vestiti di scena. Incominciarono a risaltare solo le mie labbra. Non misero correttore per le occhiaie, ne matite nere o fondotinda per coprire il mio colore chiaro-pallido. Odiavo vedermi allo specchio così chiara. Appena finimmo Kou tornò e quando mi vide, i suoi occhi si illuminarono. Quel bagliore nei suoi occhi era strano. Probabilmente lo era perchè ero in intimo e risaltavo molto le mie forme.

Kou:Wow....non sapevo che la mia gattina era così sensuale.
Rita:Piantala!

Da quel giorno quella luce negli occhi di Kou non l'ho mai vista spegnersi. Dopo il Reject Concert, Kou fu davvero premuroso con me. Era strano, ma in lui vedevo un umano e non un vampiro. Probabilmente era perchè in passato lo era. Chissà.
Un paio di giorni dopo il Reject Concert, ebbi una chiamata. Era Adam Lambert.

Adam:Ciao, Sheril. Vorrei che partecipassi al mio gruppo di ballo.

Quella richiesta mi entusiasmò e non poco. Kou mi accompagnò e ballammo sul set della canzone naked love. Ero vestita da sposa e Adam da sposo. C'era solo altre due ragazze a ballare. Erano vestite da damigelle. Era un pò strano come set. Prima ci fecero girare all'aperto tra la natura e la luna che ci faceva da paesaggio romantico mentre ci sposavamo e poi lo girammo a casa sua che era un castello lussuoso, molto simile alla residenza Sakamaki. Anche perchè improvvisamente nel video che stavamo girando mi misero in intimo ed io dovevo spogliare Adam in camera da letto. Lui stava sotto di me ed io sopra di lui. Non immaginate l'imbarazzo. Fatto strano, il mio diventare rossa fu una cosa che piacque a molti di loro. Dissero che era molto ingenuo ed umano come cosa e il video finì che Adam mi mordeva il collo. 

Regista:Ottimo lavoro. Abbiamo finito!

Esclamò vedendo il finale. Kou corse verso di me e mi coprì con la prima cosa che trovò.

Rita:Che ne pensi? Come sono andata?
Kou:Bene, ma la prossima volta devi essere decisa. Una vampira.
Rita:Lo so. Mi spiace, ma è la prima volta su un set. Poi a fare quelle cose mentre riprendevano, mi imbarazzava.
Kou:Tranquilla. Sei piaciuta a molti di loro, ma la prossima volta accertiamoci che non vogliano farlo in intimo.

Consigliò sorridendo e scompigliandomi i capelli.

Adam:Che coppia di fuoco. Devo ammettere che mi piace molto lavorare con voi.
Rita:Davvero?
Adam:Posso chiamarvi di nuovo per qualche altro video o evento?
Kou:Certamente.

Adam sorrise e mentre si allontanava si fermò e si voltò verso di me dicendomi:

Adam:Comunque, complimenti. Non sei solo una brava ballerina, ma anche un'ottima attrice. Pensavo che davvero stessi in imbarazzo quando eri sopra di me.
Kou:Beh... è la mia ragazza. E' ovvio che sia così ingamba.

Difese abbracciandomi. Quel comportamente suo era strano, ma mi piaceva. Continuava a guardarmi con quegli occhi illuminati. Era strano, ma non ci feci caso finchè non ci siamo trovati così, a baciarci alla festa dei gemelli Sakamaki.



***
Comunque, tornando a noi, come aveva visto quella scena Raito, anche qualcun'altro l'aveva vista.

Hameln:Bene bene. Credo che la figlia prediletta sia una ribelle caro padre.

Informò voltandosi indietro verso Ikki che era appoggiato al muro dietro e guardava la scena.

Ikki:Non mi meraviglio. Dopotutto è un vampiro e i vampiri sono contro le regole.
Hameln:Cosa pensi di fare?
Ikki:Escoggiterò qualcosa. Quei due non possono stare insieme. Abbiamo bisogno di un erede col sangue puro e solo un fratello e una sorella possono farlo.
Hameln:Ti ricordo che c'è anche Subaru. Come la mettiamo con lui?
Ikki:Al momento dobbiamo pensare a lei, a Subaru penseremo dopo.

Rispose allontanandosi. I giorni passarono, Yui riuscì a dire ad Ayato che era incinta e quest'ultimo non gli venne quasi un colpo dalla notizia. I rapporti tra me e Raito erano diventati improvvisamente distanti e...indovinate un pò! Kanato si è fidanzato con Souseseki ed è diventanto il miglior amico di giochi di Hanaichigo, le due bambole Rozein Maiden rimaste a casa Sakamaki, ma anche altre cose sono cambiate. Io e Kou stiamo insieme da quasi un mese e in quel mese ho saltato parecchie lezioni  per seguire il corso di Kou sul diventare un vampiro completo.

Kou:Seducimi!
Rita:Che?

Urlai vedendolo seduto sul letto a dorso nudo.

Kou:Hai sentito bene. La lezione di oggi è la seduzione.
Rita:Ma mi sento ridicola.
Kou:Sono il tuo ragazzo ora e ti vergogni di me? Avanti, seducimi!

Esclamò facendomi arrossire. Dovevo diventare ancora una vampira completa e lui mi stava aiutando, ma era molto difficile per me.

Kou:Avanti!

Incoraggiava facendomi l'occhiolino.

Rita:E va bene. Devo sedurti, giusto?
Kou:Esatto.

Mi avvicinai allo stereo mettendo un pò di canzoni anche per divertirmi un pò. Che canzone uscì? I want your bite. Così incominciai a ballare in modo sensuale ridendo.Era assurda come situazione.

Kou:Oh....mi piace!

Esclamò guardando da lontano.

Kou:Sii selvaggia!

Ordinò ed io scoppiai a ridere sbottonando la camicia e togliendomela gliela buttai in faccia continuando a ballare muovendomi in modo sensuale con i fianchi e toccandomi i capelli. Forse....esagerai. Fu troppo sensuale. Perchè? Me lo ritrovai dietro che mi abbracciava spingendo il suo bacino contro il mio.

Rita:Ma che fai?
Kou:Non credi sia tardi per fare la timida? Dopotutto sei tu che mi hai sedotto.

Sussurrò dolcemente.

Rita:Sei tu che me l'hai chiesto.

Il vampiro incominciò a baciare il collo scoperto dai capelli.

Rita:Kou...no...

Sussurrai voltandomi verso di lui incrociando il suo volto.

Kou:Perchè? Perchè mi rifiuti?
Rita:Non ti rifiuto e solo che....non me la sento.

Dissi allontanandomi, ma il vampiro mi prese per il braccio conducendomi tra le sue.

Kou:Perchè non te la senti? Forse...non ti piaccio?
Rita:Non è questo.

Risposi mentre continuava a toccarmi i fianchi e sussurrarmi all'orecchio.

Kou:Non aver paura. Non ho intenzione di lasciarti andare.

Poi continuò a baciarmi dolcemente il collo.

Rita:No...io.....

Il vampiro cercava di prendermi con dolcezza, sfiorandomi e baciandomi, ma ero troppo tesa, tanto che lo spinsi mentre cercava di abbassarsi i pantaloni.

Rita:Ho detto di no!

E con quell'urlo mi teletrasportai altrove. Non riuscivo a stare con lui, forse perchè era passato qualche mese e nessuno sapeva della storia mia e di Kou e sinceramente non avevamo neanche intenzione di dirlo. Questa cosa mi pesava. Il fatto che Kou mi volesse fare sua ed io non riuscivo a starci mi faceva male. Lui mi piaceva, l'amavo, ma era più forte di me, ma non sapevo che il peggio stava per arrivare. Esame di diagnostica a sorpresa. Non avevo studiato per sedurre quell'idiota ed ero nel panico.

Rita:Oh...no!! Che si fa??
Karin:Tranquilla. E' scritto. Si può copiare facilmente.
Rita:Si, ma io non so nulla!!
Kou:Tranquilla, tanto hai il cellulare.
Rita:Che? Ma io...
Kou:Sta tranquilla e copia. Le risposte poi me le dai.

Sinceramente non mi era mai piaciuto copiare e non ne ero capace, infatti prendendo il cellulare mi cadde da mano, la prof si girò ed è stata tutto il tempo a fissarmi così alla fine ho dovuto andare per ragionamento. Alla fine dell'esame Kou ancora ci rideva.

Kou:Stupendo!! La tua reazione è stata unica!!
Rita:Non è colpa mia. Non sono abile nel copiare. Lo sai meglio di me che ci vuole arte.
Kou:Si, ma caderti il cellulare da mano davanti alla prof è unica.
Rita:Non è caduto di mano. L'ho appoggiato sulla sedia sotto la borsa ed è caduto. Piuttosto sei riuscito a copiare le risposte che ti ho dato?
Kou:Più o meno. Molte risposte le ho viste da altri, spero solo siano giuste.
Rita:Voglio crepare!! Uccidetemi!!!

Urlai ripensando alla figuraccia fatta in classe.Presto arrivarono i risultati. Riuscii ad avere un misero 20, ma Kou non lo passò. Quel suo fallimento fu motivo di litigio, infatti incominciammo ad urlare l'uno contro all'altro incolpandoci a vicenda.

Rita:Sei un idiota!!
Kou:Idiota io? Tu sei una troia!! Avevi detto che mi avresti aiutato agli esami.
Rita:Ho cercato di aiutarti mio caro signor riccioli d'oro, ma io non sono un mago che il libro te lo impiccolisco e te lo incastro in testa!! Non ti ci sei messo d'impegno! Che pensavi durante agli esame, eh?
Kou:Che sei una zoccola!! Ecco cosa pensavo.
Rita:Ripeti quello che hai detto e giuro che ti ammazzo!!!
Kou:Vuoi la verità? Bene! Signori e signore, la signorina qui non ha tette. E' tutto push-up! Non fatevi ingannare!E' davvero deludente.
Rita:Come ti permetti?
Kou:Vorresti dire che sono vero?
Rita:Ok, per l'esattezza è un super push-up della yamamay, ma sono vere cosa che non sei tu e fai finta di essere super dotato quando invece è tutta carta nelle mutande.
Kou:Che hai detto?
Rita:Hai capito bene. Che sei più falso del tuo occhio destro. Falso ed egoista!
Kou:Cosa?
Rita:Hai capito bene!
Kou:Sbaglio o mi hai appena offeso sul mio essere uomo?
Rita:Non ti sto offendendo. Sto dicendo solo la verità. Falso!!

Dissi cacciandogli la lingua. Il vampiro si irritò

Kou:Ah si? Sarei falso? Benissimo!

Esclamò venendo verso di me deciso e prendendomi in braccio facendomi urlare a sguarciagola.

Rita:Lasciami!!!
Kou:Ah..neanche per sogno! Adesso vieni con me!
Rita:Dove mi porti? Lasciami!!

Urlai dimenandomi, ma fu tutto inutile. Mi portò in camera sua buttandomi sul letto e incominciò ad abbassarsi la cerniera del pantalone.

Rita:Che vuoi fare?
Kou:Ti faccio vedere se il pacco è vero o no.

Rispose abbassandoseli e mostrando i suoi boxer rossi.In preda al panico totale, presi dalle tasche il pugnale che avevo sempre con me e glielo puntai contro.

Rita:Giuro che sei ti abbassi quei boxer da dosso ti castro.
Kou:Ma davvero? Non credo che tu abbia il coraggio. Ti ho conosciuto fin troppo bene.
Rita:Peccato che dico sul serio. Sto sull'orlo di una crisi isterica. Permettiti ed io ti castro sul serio.
Kou:Potresti uccidermi invece di castrarmi.
Rita:Sarebbe un idea, ma so che per te vale più questo che la morte visto che hai lottato per diventare ciò che sei.

Il vampiro mi guardò sorpreso. Sembrava fiero del mio comportamento. Con occhi ammaliati e incantati prese la punta del pugnale con la mano tagliandosela e strappandomela di mano.

Rita:Ma che fai? No! Così ti fai male!
Kou:Chi se ne frega!!

Rispose buttandosi su di me.

Kou:Sei irresistibile. Ti voglio.
Rita:Lasciami! Non voglio!!
Kou:Lo so che lo vuoi anche tu.

Sospirò mettendomi la mano ferita sulla bocca mentre con l'altra mi spostava i capelli incominciando a bere il mio sangue. Non so perchè, ma....non riuscii a resistere a quel sangue e incominciai a berlo. Non avevo mai bevuto sangue così. Era caldo e piacevole. Sentivo quel sangue propagarsi nel mio corpo e incominciai a sentire una voglia strana ed irrefrenabile, cosa che non era da me. Il vampiro appoggiò le sue labbra sporche del mio sangue sulle mie sporche del suo. Non so come, ma mi ritrovai a perdermi in quell'atto di amore assoluto con lui. Beh... i dettagli non sto qui a spiegarveli. Posso solo dirvi che siamo stati per 5 ore continue a farlo.

Kou:Per tutti i vampiri indemoniati!!E' stato....wow...
Rita:Esagerato.
Kou:Non esagero affatto. Ma...l'avevi già fatto prima?
Rita:Veramente non lo facevo da quando fui fidanzata su Alien terra con quel coglione che mi mandò quasi all'altro mondo.

Il vampiro mi abbracciò facendomi appoggiare la testa sul suo petto.

Kou:Tanto meglio per me. Sono il primo vampiro con cui stai. Credimi...è stato uno stronzo a comportarsi così. Come si può uccidere una persona così? Lo so che è una cosa che noi vampiri facciamo spesso, uccidere per amore, ma... io non l'accetto. Perchè perderti? Sopratutto se al letto sei così.....wow...
Rita:Piantala.
Kou:La mia Chèri è tutta mia ora!!

Rispose abbracciandomi più forte e baciandomi il collo.

Rita:Piantala!!
Kou:Non so come tu abbia fatto, ma...adoro il tuo modo difficile. Se non fossi così  credo che non sarei stato l'unico a capire come sei. Credimi. Essere il primo ed unico vampiro è una cosa che mi riempie di gioia.
Rita:Se ti avessi detto che sono stata con altri, che avresti fatto?
Kou:Nulla. Dopotutto avrei capito che era una bugia.
Rita:Cosa?
Kou:Credi davvero che un idol come me non l'abbia fatto con nessuno? Anche senz'occhio si vede che era la tua prima volta con un vampiro. Eri così rigida e insicura. Per questo non ti ringrazierò mai abbastanza.
Rita:Ma dai. Perchè?
Kou:Perchè non sei come le altre che se devono farlo col primo che passa, lo fanno. Tu sei diversa. Non so come fai a trattenere il desiderio, ma... amo il fatto che tu sia stata solo con me.
Rita:Kou...

Sospirai accarezzandogli i capelli e baciandolo. Mi sentivo accettata e capita. Ed io che pensavo che tutti fossero come quello che mi portò via la verginità, invece mi sbagliavo. Kou era così dolce, fragile e amorevole. Anche se era stato strano farlo così nella rabbia e nella paura, ma come prima volta... mi era piaciuto e non poco. Mi sentivo stranamente piena di energie e potevo spaccare il mondo per come mi sentivo e non ero l'unica, ma entrambi non sapevavo che la minaccia stava per incombere nel nostro amore. Che quel prezioso amore che nutrivamo era in pericolo. In una giornata tempestosa decidemmo di uscire. Era l'unico modo che Kou aveva di uscire la mattina, quando c'erano le tempeste. Eravamo arrivati al bar dove prendevamo un dolce da Adamas, cosa che facevo sempre quando uscivo con Karin. Non sapevo che sarebbe successo. Improvvisamente il vento incominciò a soffiare ancora più forte ed io sentii il richiamo di uscire fuori sul retro del locale. Con una scusa mi allontanai ed uscii. La pioggia non cessava. Improvvisamente qualcuno, accompagnato da lampi e tuoni, mi fece urlare mettendomi un sacco in testa. Persi i sensi. Al mio risveglio mi ritrovai in una stanza lussuosa su un divano rosso sangue.

?:Finalmente ti sei svegliata.

Quella voce mi fece rabbrividire. Mi voltai e dietro una colonna della sala c'era lui. Era Rue.

Rita:Cos'è questa storia?
Rue:Presto lo scoprirai. 
Allen:Vogliono che tu rimanga qui. Ci sono molte cose non dette.

Rivelò comparendo dal nulla. Una mano dolce e candida mi sfiorò la spalla, mi voltai e rimasi incredula da chi fosse e mentre io ero lì, Kou capì che ero stata rapita.

Raito:Cosa? 
Kou:L'ho cercata ovunque. Non la trovo.
Subaru:Spero non l'abbia presa lui.

Mormorò pensando alle cose dette da me del ragazzo che mi seguiva.

Kou:Lui?
Ayato:Già, ultimamente diceva che era seguita da un ragazzo.
Reiji:Non gli abbiamo dato molto peso, ma questa è la conferma che non mentiva.

Kou:Di che state parlando? 

Così nella confusione compresero che ero stata rapita. I ragazzi continuavano ad andare all'università nella speranza di trovarmi, ma questo avvenne solo dopo 6 mesi. Perchè? Ah...è troppo lunga la storia per raccontarvela ora. Ve la racconterò la prossima volta. Un bacio dalla vostra vampira.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 40 - La vampira che sono.


Era già settembre dall'ultima volta che mi avevano visto.Tutti erano in pensiero per me. Non avevano avuto più notizie di me da 6 mesi. Mio fratello Sho mi ha cercata in lungo e in largo tramite il suo bracciale, ma alla fine non mi trovarono. Trovarono solamente il mio bracciale tra delle siepi della villa Mukami.Così, Sho pensando al peggio, decise di andare per i mondi con il resto della sua band con la scusa dei concerti per cercarmi. I Mukami giravano sempre per le strade con la speranza di trovarmi, ma  a casa Sakamaki c'erano altri problemi più grandi, come le voglie di Yui. 

Yui:Ayato!!!

Urlò buttandosi sul collo del ragazzo, ormai diventato suo marito da qualche giorno, e incominciando a bere il suo sangue.

Ayato:Ma non ti sazi mai? 
Reiji:E' normale. Lo sai che una vampira incinta ha molta più fame visto che deve bere per due.
Ayato:E rimango sempre io senza sangue.
Kanato:Chissà che fine avrà fatto.

Domandò Kanato con il suo Teddy tra le mani.

Hanaichigo:Vedrai che tornerà. Ne sono sicura.

Confortò la bambola sedendosi sul divano blu accanto a lui. La porta di casa si aprì e si vide entrare un ombra. Era Shu che era appena rientrato con le scatole di sangue appena prese al supermercato.

Ayato:Finalmente!

Esclamò prendendo quelle scatole incominciando a berle.

Reiji:Ancora niente?
Shu:No, non l'ho ancora trovata. I Mukami stanno da giorni a cercarla. Piuttosto, dov'è Subaru?

Domandò non vedendolo in giro.

Reiji:E' andato a cercarla.
Shu:Di nuovo?
Ayato:Non riesce a capacitarsi all'idea di aver perso sua sorella.
Yui:E' normale, anch'io lo sarei.E poi, lui pensava di essere figlio unico di quella madre.
Reiji:Beh...dopotutto si è affezionato molto a lei.
Ayato:Anche Raito lo è. Infatti, sembra un'altra persona da quando se n'è andata.
Kanato:Spero che torni presto. Mi faceva delle belle torte glassate.

Disse pensando alle torte con l'aculina in bocca. Intanto, Subaru girava per la città. La pioggia non finiva di cadere e il vampiro continuava a cercare.

Subaru:RITA!!!

Urlò nel tentativo di trovarmi, ma fu tutto invano perchè io non ero fuori al freddo, ma dentro una villa lussuosa. Ero cambiata molto proprio come voleva la persona che mi aveva portato lì.

Ikki:Ti sei svegliata, piccolo bocciolo.Che ci fai già alzata? 

Mi voltai e lo vidi. Ero vestita con una camicia ottocentesca di seta rossa e pantalone stretto con stivali alti. Avevo tra le mani una spada. Stavo per iniziare gli allenamenti con Hameln.

Rita:Devo allenarmi.

Risposi scorbuticamente. Dalla porta del salone in cui vi ero entrò la persona che mi aveva convinta a rimanere. I tuoni e i lampi non cessavano di cadere ed io chinai la testa andandomene, mentre qualcun'altro piangeva ritrovandosi nella torre in fondo al giardino di rose.

Subaru:Maledizione!!

Esclamò battendo i pugni a terra.

Subaru:Perchè non ci sei più? Cos'ho fatto di male? Perchè te ne sei andata?

Continuò alterato a piangere e a battere i pugni a terra creando voragini nel pavimento e cadendo in un pianto disperato. 

Reiji:Come vanno le ricerche?

Domandò vedendo entrare in casa i fratelli Mukami ancora distrutti dal dolore.

Yuma:Come dovrebbero andare?
Kou:I bastardi che l'hanno rapita non hanno lasciato traccia.
Azusa:Stiamo battendo tutto il territorio, ma non l'abbiamo ancora trovata.
Ruki:E' assurdo che l'abbiano presa e siano scomparsi così.
Kou:Sono dei bastardi! Ma dico io se volevano fare un dispetto, perchè hanno preso lei? Potevano benissimamente prendere me.
Raito:Lei era più facile da prendere. 
Reiji:Già. Non è ancora un vampiro.

Rivelarono lasciando l'astio nei cuori dei vampiri, mentre la sottoscritta continuava ad allenarsi con la spada. Ormai ero diventata molto abile e neanche Hameln riusciva a tenermi testa.

Hameln:Complimento. Sei diventata davvero brava.
Rita:Non ne dubito..

Risposi acidamente prendendo una borraccia che avevo appoggiato sul tavolo e incominciai a berla.

Hameln:Sai una cosa? Sei diventata proprio come dovresti essere.

Mi fermai e tappai quella borraccia pulendomi il liquido rosso che mi stava colando dalle labbra.

Rita:E' ovvio che sono ciò che dovrei essere. Non ti pare, fratellino? 

Un tuono cadde appena pronunciai l'ultima parola. Il vampiro sorrise ed io me ne andai, ma fuori alla porta fui fermata da mio padre, Ikki.

Ikki:Ehi, già hai finito?
Rita:Sono stanca di allenarmi.

Ma dopo due passi lui mi chiamò.

Ikki:Non dimentichi nulla?

Chiese facendomi ricordare la borraccia che avevo messo sul tavolo. Sospirai prendendola e andandomene in camera mia. Ormai avevo l'obbligo di utilizzare quel liquido. Ero un vampiro a tutti gli effetti e non potevo lasciarmi andare ai sentimenti. Ben presto venne il giorno del mio ritorno all'accademia.Sono passati 6 mesi e nel mio cuore speravo di rivedere i Mukami e i Sakamaki. Purtroppo, non mi sono potuta tirare indietro da quel rapimento. Avrei potuto andarmene quando volevo, ma non potevo ne volevo.

***
Ero stata appena rapita e avevo perso i sensi. Al mio risveglio mi ritrovai in una stanza lussuosa su un divano rosso sangue.

Rue:Finalmente ti sei svegliata.

La sua voce mi fece rabbrividire. Mi voltai e dietro una colonna della sala lo intravidi.

Rita:Cos'è questa storia?
Rue:Presto lo scoprirai. 
Allen:Vogliono che tu rimanga qui. Ci sono molte cose non dette.

Rivelò comparendo dal nulla.  Una mano dolce e candida mi sfiorò la spalla, mi voltai e rimasi incredula. Era mio padre Ikki.

Ikki:Ben svegliata, mia cara.
Rita:C-che succede? Perchè mi hai portata qui?
Ikki:Non sono stato io a rapirti, ma mio figlio.
Rita:Tuo figlio.

Mi sentii un brivido correre lungo la schiena mentre tentavo di alzarmi dal divano. Mi voltai e vidi lui. Hameln. Il ragazzo che mi aveva seguito per mesi.

Hameln:Ma quanto siamo belle.

Complimentò baciandomi inaspettatamente sulle labbra. Scioccata, lo scaraventai via con un pugno facendolo finire nel muro. Alzò il busto e mi guardò soddisfatto. Era atroce. Non volevo stare lì un minuto di più.

Ikki:Dove intendi andare?

Chiese vedendo che correvo verso l'uscita, ma Adamas e Saphy mi bloccarono.

Rita:Lasciatemi! Se pensate che io rimanga qui, vi sbagliate di grosso!

Urlai incominciando a dimenarmi. Da lontano, una figura femminile avanzava verso di me.

?:Calmati, non ti faremo mica del male?

Confortò dolcemente mentre camminava. La luce della luna le illuminò il volto scoprendo chi fosse lasciandomi senza fiato. Quella persona si rivelò la persona più dolce e amorevole che poteva esserci ed anche la ragione per cui rimasi.

Rita:M-madre?
Christa:Adamas? Saphy? Lasciatela. 

Ordinò e i due mi lasciarono facendomi cadere a terra. Ikki venne verso di me e mi tese la mano.

Ikki:Vieni, piccola. Ti aiuto ad alzarti.

Disse aiutandomi ad alzarmi. Era tutto così confuso. Incominciarono a spiegarmi le regole vampiresche, del fatto che il mio sangue era nobile per la percentuale di sangue puro che avevo e del fatto che avrei dovuto essere una vampira completa già da tempo. Era tutto fin troppo assurdo. Sopratutto dopo aver scoperto che mio padre era non solo famoso per la sua bellezza, ma anche il famoso Lord di Spade, il vampiro più conosciuto per il suo carisma e fratello del rivale accanito di Karlheinz. Inoltre era stato lui a dare il titolo di rosa bianca a Christa, perchè lui amava terribilmente le rose proprio come me e lei. Volevano farmi stare lì con loro. Sinceramente, pensai di andarmene, ma poi Hameln mi fermò.

Rita:Non mi va di stare qui. Voi non mi avete mai cercata e solo perchè sono una di sangue nobile non vuol dire che sia costretta a stare qui.
Christa:Tesoro, cerca di capire. Senza di te non avremo un erede puro.
Rita:Non mi importa.

Urlai avviandomi verso la porta, ma appena presi la maniglia, Hameln disse qualcosa che mi fece riflettere e non poco.

Hameln:Che fai?
Rita:Che domande? Me ne vado.
Hameln:Siamo la tua famiglia e tu devi rispettarci.
Rita:Me ne infischio.

Risposi aprendo la porta.

Hameln:Bene. Allora vuol dire che vuoi mettere in pericolo il tuo dolce Kou. Non è così?
Rita:Che hai detto?

Chiesi scioccata chiudendo la porta che avevo appena aperto.

Hameln:Hai capito bene. Sarà anche il tuo grande amore, ma tu sei una di noi e sai molto bene la legge dei vampiri.
Rita:Lo so, ma non per questo l'accetto. Cioè...è assurdo!
Ikki:Ti prego, vieni di qui e parliamone.
Christa:Già, abbiamo molte cose da approfondire.

Hameln mi tese la mano prendendo la mia e mi condusse in soggiorno dove incominciarono a parlare.

Christa:Ti prego, permettimi di parlarne in modo più approfondito. Non essere impulsiva.
Ikki:L'impulsività è una dote di famiglia a quanto vedo.
Christa:Si, ma non sa nulla sulla tradizione di famiglia.
Rita:Fatemi indovinare. Devo fare un figlio con Subaru, non è così?

Domandai sapendo già tutta la storia, ma la risposta fu al quanto strana.

Christa:Non necessariamente.
Rita:Come? Pensavo che la tradizione volesse che fratello e sorella procreassero.
Ikki:Si, ma non hai solo Subaru come fratello a disposizione. Hai altri due fratelli.
Rita:Cosa? E' assurdo!!

Urlai alzandomi dal divano di scatto.

Ikki:Calmati.
Christa:Ti spieghiamo tutto con calma. Siediti.

Disse facendomi sedere. Così hanno incominciato un discorso sull'importanza delle varie regole che mi avrebbero spiegato meglio appena sarei diventata una vampira al 100%. Mi spiegarono la situazione familiare e che ad occuparsi di me c'erano i miei cugini, tra l'altro mie conoscenze visto che erano i Jewelic Nightmare, e mi avrebbero insegnato le varie cose per essere una buona vampira. Rue mi insegnava a seguire l'istinto, Saphy la trasmissione di terrore, Emeru la conoscenza basica delle varie regole, Allen l'importanza della bellezza estetica amaliatrice e infine Adamas la persuasione. Così ho incominciato a studiare con loro per migliorare me stessa e diventare la vampira che sono ora, ma tutto questo non sarebbe possibile se mio padre Ikki non mi avesse ordinato di porare sempre con me la borraccia di sangue che mi aiuta a fermare i miei timori e le mie debolezze. 


***

Così sono cambiata e sono diventata la vampira senza scrupoli che vedete. Devo mettere in pratica ciò che ho imparato, così eccomi qui nella limosine di famiglia che vado verso l'università. Certo, avrete sicuramente notato il piccolo cambiamento, cioè la scorta di cugini, la borraccia di sangue nella borsa e le pillole di sangue nelle tasche. Eh...già. Mio padre è fin troppo protettivo nei miei confronti. Sapendo della mia anemia ha pensato bene di darmi tutte queste scorte di sangue. La scorta di cugini c'è l'ho per il semplice motivo che mi devono esaminare. Eppure mi chiedo ancora chi diamine sia il mio terzo fratello. Non l'ho mai visto in tutto questo tempo. Arrivammo sotto l'università. L'ansia era a mille. Non sapevo cosa sarebbe successo, ma sentivo c'era qualcosa di strano nell'aria. Respirai profondamente prendendo un sorso di sangue dalla mia borraccia che mi calmò ed entrai all'università. Avevo tutti gli occhi puntati addosso. Probabilmente si chiedevano che ci facevo con loro, ma poco importava. E mentre io mi incamminavo per andare nell'aula a fare lezione, i Sakamaki apprendevano la notizia del mio ritorno.

Karin:Kou!! Hai visto chi c'è?

Domandò euforica vedendomi da lontano.

Kou:Chi c'è?
Karin:Guarda tu stesso. E' lì con i Jewelic Nightmare.

Il vampiro guardò rimanendo scioccato. Si allontanò di corsa dai fratelli venendo verso di me.

Yuma:Kou! Dove vai?
Azusa:Ma quella è Rita.
Ruki:Non vi sembra diversa dal solito?

Notò vedendomi più sicura e con movenze vampiriche eccellenti.

Yuma:Vado ad avvertire i Sakamaki.
Azusa:Vengo con te.

Dissero correndo a cercare i vampiri, mentre Ruki studiava da lontano la mia situazione.La notizia non tardò ad arrivare e Subaru appena l'apprese, incominciò a correre verso il cancello dell'entrata dell'aula dove mi vide rimanendone incredulo. Saphy e Rue avevano bloccato Kou, mentre io non mi ero minimamente voltata dinanzi a Kou.

Kou:Ma che diamine ti prende? Non ci vediamo da una vita e te ne stai lì con questi idioti? 
Adamas:Tu non sei alla sua altezza.
Kou:Cosa? Allora lo sareste voi?? Voi siete degli imbecilli ambulati!! Lasciatemi!

Rue scaraventò il vampiro a terra aiutato dal fratello Saphy.

Saphy:Sta alla larga da lei.
Kou:Rita!! Avanti, girati!! Non puoi non degnarmi neanche di uno sguardo.

Mi voltai lentamente e Subaru notò immediatamente il mio sguardo spento, cosa che non riuscì a vedere Kou, visto che mio padre Ikki venne da me mettendomi una mano sulla spalla mentre le vampire affascinate da lui erano tutte lì imbambolate a vedere quella scena. 

Ikki:Avanti, bocciolo. Perderai la lezione.

Annuii ed avanzai verso l'interno dell'aula, ma quel gesto di mio padre innervosì Subaru e non poco. Con un balzo volò venendo verso di noi sorvolò i due che tenevano Kou alla larga da me. Appena mise piede a terra, corse verso di me prendendomi per il braccio staccandomi da Ikki.

Rita:Ma...cosa?

Balbettai vedendomi improvvisamente avvolta dalle braccia di Subaru.

Subaru:Che diamine le hai fatto, lurido verme?!

Domandò alterato mentre Ikki incominciava a ridersela.

Ikki:Tu devi essere sicuramente Subaru.

Disse lasciandolo incredulo.

Subaru:Che diamine ne sai tu del mio nome?
Ikki:Wow... devo ammettere che non ho mai visto nulla del genere. Hai una somiglianza tremenda a tua madre.

Quelle parole incominciarono a rimbombargli nella testa. Dopotutto anch'io gli avevo detto la stessa cosa la prima volta che lo vidi. Con occhi spalancati e pieni d'odio chiese alterato.

Subaru:Che diamine ne sai di mia madre?

Con quell'urlo tentò di sferrare un pugno verso mio padre, ma non andò a segno visto che poi fu bloccato da me.

Subaru:Ma che diamine fai? Lasciami!
Rita:No! Subaru! Non puoi!

Gli urlai contrariata.

Subaru:Lui ti ha rapita e poi sa di nostra madre. Che diamine ne sa lui?

Domandò con rabbia. Lo continuai a guardare come se non avessi anima, poi sorrisi e abbassai lo sguardo.

Rita:Lo sa.... perchè è mio padre.

Rivelai scioccando tutti coloro che erano accanto, mentre il resto dei Sakamaki veniva verso di noi vedendomi.

Raito:Bitch-chan!

Esclamò venendo verso di me, ma Ruki lo fermò.

Raito:Ehi! Che fai? Lasciami!
Ruki:Guardala! Non è più in lei!

Informò facendo notare il mio comportamento diverso dal solito.

Subaru:Cosa? Lui è....
Ikki:Ammirevole. Perchè invece di perdere tempo non vai a seguire le lezioni mia cara? Già hai perso fin troppo tempo, non credi?

Staccai la presa e con l'amaro nel cuore mi allontanai da Subaru.

Rita:Certo, padre. Andiamo!

Ordinai ai miei cugini che mi seguirono dentro, mentre io prendevo la borraccia che avevo nello zaino per berla.

Rue:Va tutto bene?

Chiese mentre ci allontanavamo ed entravamo nei corridoi dell'università.

Rita:Si, sono solamente molto agitata.

E con quelle parole e l'accenno di disprezzo sul mio volto, bevvi quel liquido, mentre Kou si avvicinava a Subaru ancora incredulo.

Subaru:Che diamine le hai fatto?Non è in lei.
Ikki:E' l'effetto del sangue. Un vampiro deve trattenere le sue emozioni, no?
Ruki:Le stai dando del sangue per farla diventare un vampiro, non è così?

Domandò vedendo il sorrisetto sulla faccia di Ikki. Da lontano una voce rivelò la realtà dei fatti. Quella voce si rivelò essere di Hameln, mio fratello e l'essere che mi aveva pedinato per tutto quel tempo.

Hameln:Veramente è il contrario. E' una vampira completa e non può stare senza. Diverrebbe molto fragile e umana, proprio come sua madre.

Si avvicinò e si fermò davanti Subaru sorridendo.

Subaru:Non intrometterti! Che diamine puoi saperne?
Hameln:Tu devi essere Subaru. Devo ammettere che la somiglianza con Christa è impressionante.
Subaru:Cosa?
Ikki:Non c'è bisogno di dare tutte queste informazioni riservate. Rita sta con noi e voi non dovete avvicinarvi.Ovviamente, l'unico tra voi che può sei solo tu caro Subaru. Adesso abbiamo delle faccende a cui sbrigare. Ci si vede.

Disse sparendo nel nulla insieme ad Hameln.

Ayato:Perchè ti ha invitato?
Subaru:Ed io che diamine ne so. L'unica cosa che so è che sa troppe cose su di me.
Raito:Non credete che Bitch-chan sia cambiata molto?

Domandò avendo notato dei cambiamenti in me anche a livello fisico. Non ero più impacciata come prima, anzi. Sembravo molto sicura di me, ma Kou intese tutt'altro.

Kou:Quell'imbranato gli avrà fatto il lavaggio del cervello.
Ruki:Lo penso anch'io. Dopotutto non si è mai comportata così.
Kou:Sembra essere diventata....come quella volta.

Rispose ricordando quella volta in cui mi ubriacai e mostrai la vampira che ero.

Yui:Quale volta?
Azusa:C'è qualcosa che non sappiamo?

Kou incominciò a raccontare dell'accaduto lasciando l'amaro in bocca ai vampiri. 

Raito:La cosa si fa al quanto interessante.
Ayato:Che vuoi dire?
Kanato:Se prima non era una vampira ed era impassibile alla paura, adesso che lo è deve essere qualcosa di assolutamente indescrivibile.
Ruki:Già. Anch'io non ho avvertito paura in lei.
Yui:Che facciamo?

Domandò preoccupata.

Ruki:Che domande? Dobbiamo pianificare un modo per farla tornare com'era.
Azusa:Sono d'accordo.
Ayato:Dobbiamo organizzarci per riprenderci la nostra conserva. 
Raito:Sono d'accordo. Sarà anche un vampiro ora, ma è pur sempre la nostra scorta di sangue.
Subaru:A me non importa come e cosa ne facciamo, ma la voglio di nuovo con noi.

Rivelò deciso facendo sorridere i ragazzi che incominciarono ad architettare qualcosa alle mie spalle. Qualche ora più tardi, mi ritrovai a distendermi sulle panchine dell'università. Ero stanca e così mi addormentai, ma quando uno è sfortunato la sfiga continua a starci. Mentre dormivo, avvertii un odore di perversione accanto a me. Aprii gli occhi e vidi Raito che mi guardava da lontano con il rossore sul volto. Sospirai intuendo il motivo. Dopotutto avevo la divisa dell'università e stando sdraiata si era alzata la gonna mostrando le mie mutandine rosa, ma diversamente da come facevo sempre, mi limitai a guardarlo storto.

Rita:Ehi! Che diamine guardi?
Raito:Secondo te cosa potrei mai guardare?
Rita:Tsk...non cambierai mai tu, vero?

Chiesi alzando il busto e mettendo la mano sulla gonna abbassandola.

Raito:Lo sai... sei molto diversa da prima.
Rita:Sarà.Ma questo non è un problema mio.

Risposi alzandomi alterata e allontanandomi.

Raito:Sinceramente... mi piace molto questa nuova Rita.

Disse facendomi fermare e voltare verso di lui. Sorrisi e mi avvicinai a lui accarezzandogli il volto.

Rita:Se credi di ammaliarmi hai sbagliato persona.

Un attimo dopo aver pronunciato quelle parole sparii davanti ai suoi occhi.

Raito:Questa storia non mi piace.
Yui:Raito?

Chiamò avvicinandosi insieme ad Ayato e Kanato.

Kanato:Allora? Scoperto nulla?
Raito:C'è qualcosa che non va nel suo comportamento. 
Ayato:Che intendi dire?
Raito:Non me la conta giusta.Sembra come se volesse e non volesse mostrare chi è. 
Yui:Dici che è costretta a comportarsi così?
Ayato:Purtroppo si. E' un vampiro e i vampiri non devono mostrare le loro debolezze.
Kanato:Vado a parlarci io. Voglio vedere che succede.

Disse scomparendo nel nulla.Intanto, Subaru aveva una discussione accesa con Hameln.

Subaru:BASTARDO!!

Urlò sferrando il suo pugno contro di lui che sparì e si ritrovò a dare il pugno contro all'albero che aveva dietro Hameln abbattendolo.

Hameln:Se fossi in voi eviterei di stargli addosso.

Consigliò comparendo poco più avanti su di una panchina.

Subaru:Tu chi diamine sei per dirmelo?
Hameln:Caro Subaru, devi sapere che Rita non ha solo te come fratello, ma anch'io sono suo fratello. 
Subaru:Cosa? 

Chiese incredulo. Kou, che era lì accanto, incominciò ad urlare.

Kou:Che diamine le hai fatto? Perchè è così diversa?
Hameln:Beh...l'ho detto già. E' una vampira completa. Comunque non è stato difficile convincerla a rimanere e diventare ciò che è. Avrebbe potuto andarsene e tornare da voi facilmente, ma... è abbastanza debole sul campo affettivo.
Subaru:Maledetto!!
Kou:Che diamine le hai fatto?

Urlarono alterandosi. Il vampiro incominciò a ridere.

Hameln:E' bastato dirle che sarebbe andata male ad uno di voi. Assurdo, vero?
Subaru:Bastardo!! 

Esclamò correndo verso di lui per tentaredi dareun'altro pugno, ma non andò a segno neanche stavolta visto che sparì proprio mentre lo stava per colpire distruggendo la panchina dov'era seduto.

Subaru:Ah...se ti prendo ti faccio a fettine!!
Hameln:Ammirevole. Non siamo neanche imparentati, eppure sei così affettuoso.

Rispose ironizzando e ridendo.

Kou:Lurido doppiogiochista. Te la faremo pagare.
Hameln:Comunque di me non vi dovete preoccupare.Io amo molto Rita e non le farei mai del male.

Disse sorridendo.

Subaru:Allora sei venuto per darci su i nervi? Non è così?
Hameln:In realtà, è per un altro motivo ancora più importante. 
Kou:Di che si tratta?

Chiese curioso. Il vampiro alzò lo sguardo e il suo sorriso si stoppò diventando di colpo molto serio.

Hameln:Si tratta dell'altro fratello.

Rivelò lasciando i due perplessi. Cos'aveva Hameln e perchè era così preoccupato dell'altro fratello? Cosa nasconderà? Scopritelo nel prossimo capitolo. Alla prossima dalla vostra vampira Rita.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***





Capitolo 41 - La scoperta di Machura.


Kou:Che diamine le hai fatto? Perchè è così diversa?
Hameln:Beh...l'ho detto già. E' una vampira completa. Comunque non è stato difficile convincerla a rimanere e diventare ciò che è. Avrebbe potuto andarsene e tornare da voi facilmente, ma... è abbastanza debole sul campo affettivo.
Subaru:Maledetto!!
Kou:Che diamine le hai fatto?

Urlarono alterandosi. Il vampiro incominciò a ridere.

Hameln:E' bastato dirle che sarebbe andata male ad uno di voi. Assurdo, vero?
Subaru:Bastardo!! 

Esclamò correndo verso di lui per tentaredi dareun'altro pugno, ma non andò a segno neanche stavolta visto che sparì proprio mentre lo stava per colpire distruggendo la panchina dov'era seduto.

Subaru:Ah...se ti prendo ti faccio a fettine!!
Hameln:Ammirevole. Non siamo neanche imparentati, eppure sei così affettuoso.

Rispose ironizzando e ridendo.

Kou:Lurido doppiogiochista. Te la faremo pagare.
Hameln:Comunque di me non vi dovete preoccupare.Io amo molto Rita e non le farei mai del male.

Disse sorridendo.

Subaru:Allora sei venuto per darci su i nervi? Non è così?
Hameln:In realtà, è per un altro motivo ancora più importante. 
Kou:Di che si tratta?

Chiese curioso. Il vampiro alzò lo sguardo e il suo sorriso si stoppò diventando di colpo molto serio.

Hameln:Si tratta dell'altro fratello.

Rivelò lasciando i due perplessi. 

Subaru:L'altro fratello?
Hameln:Si, mio padre ha un'altro figlio. Si chiama Machura. Lui è diverso da me e da te. 
Subaru:Che vuoi dire?
Hameln:Lui distrugge tutto ciò che vede. E' violento, spietato e senza scrupoli. Si dice che sia figlio di un demone vampiro. Mio padre lo tiene sempre segregato in camera sua. Non gli permette di uscire. 
Kou:Addirittura? E che potrebbe mai fare?
Hameln:Di certo non uccidere, ma uccide il vostro orgoglio. Mio padre l'ha chiuso lì per disperazione. Adora vedere i volti terrorizzati, è spietato come non so cosa. 
Subaru:Come mai l'ha chiuso in camera sua?
Hameln:A 3 anni, mentre mia madre era incinta a me, ha tentato di ucciderla. Rompeva di tutto. Squartava le rose e gli animali che prendeva solo per il gusto di farlo. Basta pensare che ho questa benda per causa sua.
Subaru:Capisco.
Kou:Che dobbiamo fare?
Hameln:Vi chiedo di non avercela con me, ma tento solamente di proteggerla da quell'essere. Vorrei che nel caso in cui questo nostro fratello esca, voi teniate Rita con voi. Dopotutto, voi due siete gli unici che stanno più a cuore a lei.

Rivelò lasciandoli lì increduli. Presto venne ora di tornare a casa e mentre io mi allenavo con Hameln, i Sakamaki e i Mukami parlavano di quel che era successo all'accademia.

Reiji:Cosa?
Shu:Davvero Rita è tornata.
Ayato:Si, ma abbiamo un'altro problema.
Ruki:Già, non è più la Rita che conosciamo.

Informò sedendosi comodamente sul divano del soggiorno.

Raito:Tutta questa storia è strana.
Reiji:Sono d'accordo con te.
Subaru:Eppure penso che deve esserci dell'altro.

Pensò facendo voltare tutti verso di lui che era seduto sulla finestra a guardare fuori.

Shu:Dell'altro?
Kou:Lo penso anch'io. Ho parlato con Karin ed ho scoperto che lei sapeva che Ikki fosse suo padre, infatti dopo averlo scoperto, disse che andava avanti e indietro per evitarlo.
Kanato:Allora perchè è rimasta lì?
Ruki:Christa.

Rispose Ruki meravigliando tutti.

Kanato:Christa?
Raito:Ma certo. Sarebbe l'unico motivo.
Subaru:Anch'io sarei rimasto se avessi saputo che c'era mia madre.
Yui:Scusate, io non ci sto capendo più nulla.
Ayato:Purtroppo la questione è delicata e complicata allo stesso tempo.

Disse lasciando l'amaro in bocca ai ragazzi. Ci fu un minuto di silenzio dove poi fu rotto dal lamento di Kanato che incominciò a piangere.

Yui:Kanato, cos'hai?
Kanato:Cosa posso mai volere??Io la rivoglio qui!! 

Esclamò con le lacrime agli occhi prendendo il vaso che era sul tavolo e buttandolo a terra per poi scaraventare il tavolo a destra e a sinistra.

Shu:Quanto rumore. Piantala! Non riesco ad ascoltare la musica.
Kanato:Me ne infiscio della tua musica.

Così incominciò una guerra nei Sakamaki e nei Mukami che lasciò stralunata la povera Yui.

Yui:Ma che sta succedendo?
Yuma:Diamine! Questa non ci voleva. 
Ayato:Che potrebbe mai succedere, eh Tavoletta?
Yui:Che??

Chiese incredula vedendolo alterato, ma non era solo lui.

Ruki:E' l'effetto del suo sangue che sta svanendo.
Kanato:Quei bastardi!! Mi sento il cuore di pietra!!
Kou:Non sei l'unico. 
Subaru:Sto incominciando a perdere la pazienza.
Azusa:Adoro le mie cicatrici.

Disse toccandosi le cicatrici e facendosi guardare storto dal resto del gruppo.

Reiji:Ok, ragazzi. Dobbiamo trovare un modo per riportarla qui.
Yuma:Sono d'accordo. 
Ruki:Direi di pianificare il tutto. 
Raito:Dobbiamo sbrigarci però. 

Incitò Raito con il vuoto negli occhi.

Yui:Raito? Qualcosa non va?
Raito:Mi sento.....vuoto. E' strano. Di solito avrei dovuto essere un pervertito, ma... non mi va neanche di guardarvi in faccia ora.

Rivelò per poi sparire nel nulla lasciandoli lì increduli.

Yui:Raito....?
Ayato:Maledizione! Che gli è preso?
Kou:Che dovrebbe mai prendergli? Si sente vuoto ed è normale.Anch'io mi sento così.
Kanato:Dimentichi che lui è pervertito di natura.
Ruki:Mi spiace dirvelo, ma pare che il vostro fratellino si sia innamorato.
Tutti:COSA???

Urlarono increduli e mentre tutti facevano questa assurda pagliacciata di pianificare un modo per portarmi con loro, Raito era in camera sua che si abbandonava alle lacrime.

Raito:Maledizione!! Ma che mi succede?? 

Si chiese vedendo che le lacrime scendevano da sole.

Raito:No, maledizione!!Basta!! Sono un vampiro e i vampiri non piangono!!

Per quanto cercasse di smettere, non ci riusciva. Dopotutto quelle lacrime venivano dal cuore. In preda al panico e alla rabbia incominciò a rompere tutto quello che si trovava tra le mani, ma più distruggeva e più sembrava che il pianto non finisse mai. Si toccò il petto e si accasciò a terra ripensando a ciò che era successo all'università.

***
Era nel giardino dell'università. Doveva trovarmi e vedere se reagivo come tutte le volte che mi aveva presa in giro e aveva tentato di ammaliarmi senza successo. Arrivò vicino all'entrata dei corridoi di medicina dove mi vide su di una panchina a riposare. Avevo le braccia sotto la testa, stavo a pancia in su con la gamba destra piegata ed alzata che cercavo di dormire. Il vampiro notò subito che ero diversa. La vecchia Rita si fosse addormentata nel letto delle camere date dall'università e non su di una panchina che, per giunta, chiunque passasse vedeva il suo panorama. Rimase lì a fissarmi per un pò, guardandomi sotto la gonna e vedendo le mie mutandine rosa. Sentendomi osservata aprii gli occhi e lo vidi. 

Rita:Ehi! Che diamine guardi?

Urlai vedendo che fissava le mie parti 
basse. Il suo sguardo si posò sul mio totalmente diverso dal solito, ma non solo anche il mio comportamento fu alquanto insolito visto che avrei dovuto alzarmi come una pazza, cosa che non feci. Sorrise maliziosamente.

Raito:Secondo te cosa potrei mai guardare?
Rita:Tsk...non cambierai mai tu, vero?

Chiesi alzando il busto e mettendo la mano sulla gonna abbassandola.

Raito:Lo sai... sei molto diversa da prima.
Rita:Sarà.Ma questo non è un problema mio.

Risposi alzandomi alterata e allontanandomi. Quel mio comportamento lo insospettì e non poco. Voleva vederci chiaro così, sparò la prima cosa che gli venne in mente.

Raito:Sinceramente... mi piace molto questa nuova Rita.

Disse facendomi fermare e voltare verso di lui. Sorrisi e mi avvicinai a lui accarezzandogli il volto. In quel momento il vampiro sentì il suo cuore accellerare e non ne capiva il motivo. Di solito era sempre lui a fare quest'effetto alle ragazze, ma non il contrario. I miei occhi azzurri incrociati con i suoi color smeraldo rivelarono le nostre intenzioni e il mio sorriso si amplificò.

Rita:Se credi di ammaliarmi hai sbagliato persona.

Un attimo dopo aver pronunciato quelle parole sparii davanti ai suoi occhi. Quel comportamento lo aveva fatto sentire strano e non ne capiva il motivo. Possibile che il nostro Raito si sia innamorato proprio di me?


***

Raito:Perchè? Perchè mi succede questo? Neanche Cordelia è stata capace di farmi così male.

Rivelò ancora con la mano sul petto e le lacrime che non smettevano di scendere. E mentre si lasciava prendere dal dolore per causa mia, io ero totalmente all'oscuro di tutto ciò. Eccomi qui nella mia villa, infatti, davanti alla stanza proibita di mio padre. E' l'unica porta che non mi è permesso aprire in tutta la villa. Avevo appena finito di allenarmi con la spada e stavo tornando in camera mia. Quella stanza sembrava che mi chiamasse ogni volta che passavo di lì, ma non le davo conto. Bevevo il mio sangue e me ne andavo. Andai nel giardino della mia villa. Era molto più bello di quello della villa Sakamaki. C'erano rose ovunque e di qualsiasi colore volessi. Iniziavo sempre il giro dal retro dove c'erano le mie rose preferite, quelle rosse. Mi incamminavo lungo il viale dove portava verso un cancello abbandonato lì le rose diventavano sempre più scure fino a diventare completamente nere. Vicino al cancello c'erano delle statue di cupido, giravo intorno a quelle statue e mi inoltravo verso un altro viale che da rose nere si schiarivano fino a diventare sempre più chiare e arrivare sotto al balcone di mia madre dove c'erano solo rose bianche. Andai a destra dove c'era il porticato dove di solito si riuniva la famiglia nelle serate di primavera e lì dentro e intorno, c'erano molte rose blu. Erano di un punto stupendo. All'interno del porticato c'era una tavola con delle sedie e un'altalena a due posti. Su quel tavolo c'era un vaso di rose di un punto di rosa magnifico, mescolato con altre blu e bianche. Mi incantavo sempre a vederle.

Ikki:Che ci fai qui? Pensavo stessi allenandoti.

Disse vedendomi che mi vicinavo al porticato dov'era lui che annusava una rosa blu sdraiato sul quell'altalena.

Rita:Volevo fare un giro. Tutto qui.
Ikki:Ti conviene entrare se non vuoi bagnarti. A momenti ci sarà una tempesta.

Avvertì notando le nuvole in cielo. Annuii e continuai il mio giro per poi andare dentro casa, ma mentre passavo il viale di rose rosa, notai delle rose gialle e viola. Non ero mai passata in quel viale. Un lampo scese seguito da un tuono illuminando la stanza di sopra.Alzai il volto e vidi un ombra di un ragazzo incappucciato lì entro. Doveva essere nella stanza proibita di mio padre, ma...perchè era lì? Così decisi di saperne di più e per farlo dovevo disubbidire. Mi avviai in quella stanza dove appena entrai vidi ancora quel ragazzo seduto sulla finestra che guardava fuori. Era tutto incappucciato di nero. Non riuscivo a vederlo in volto, ma avvertivo in lui un aurea malvagia per niente nuova. Il vampiro si voltò guardandomi con disprezzo. Potevo capirlo dall'odore che emanava. Non era per nulla gradevole. Ikki venne verso di me vedendo la porta aperta.

Ikki:Sbaglio o ti avevo detto di non entrare?
Rita:Chi è?

Chiesi senza indugi. Mi padre si bloccò e quel ragazzo sorrise.

?:Che fai? Non glielo dici chi sono? Eppure pensavo fosse ovvio, tesorino mio.

Quel modo di parlare era dolcemente sensuale e ammaliante. Scese dalla finestra e mi accorsi che lungo la tunica del cappuccio aveva al collo una catena. Aprì le sue braccia sorridendo in modo malvagio e maligno. Quell'atteggiamento già l'avevo visto. Nel modo di parlare era molto simile a Raito, ma includeva lo stesso terrore che emanava Kanato nelle sue crisi isteriche. Tutto era fin troppo strano per i miei gusti finchè mio padre non rivelò la realtà dei fatti.

Ikki:Rita? Lui....è il tuo.... fratello maggiore Machura. 
Rita:Cosa?
Ikki:Ha 3 anni in più di te.

Rimasi incredula davanti a quelle parole. Com'era possibile che fosse più grande di me se Christa ed Heroine avevano avuto la gravidanza più o meno nello stesso periodo?

Ikki:Andiamo. Le persone come lui devono rimanere sole.

Disse guardandolo con disprezzo e trascinandomi fuori di li. Chiuse la porta a chiave nuovamente dopo averla sottratta da me, dopodichè incominciò a rimproverarmi.

Ikki:Ti avevo detto di non aprire questa stanza per nessuna ragione al mondo.
Rita:Avevo visto qualcuno e mi sono ritrovata qui senza sapere come. Cioè...non so neanche da dove ho preso la chiave.

Rivelai. Dopotutto era vero. Mi ero sentita chiamare e mio padre aveva sempre detto di non aprire la stanza, ma non sapevo neanche che fosse chiusa a chiave. Mio padre mi guardò meravigliato.

Ikki:Allora l'ha fatto anche con te.

In quel momento lo guardai senza sapere come stessero realmente le cose. Mio padre mi allontanò da lì portandomi in soggiorno dove incominciò a raccontarmi del mio fratello Machura.

***

Era una notte buia e la luna illuminava il cielo tingendosi di rosso mentre le urla di una vampira circondava la zona deserta molto lontano da casa sua e del suo amato. Quelle urla di dolore dovute alle contrazioni del parto avute per più di 14 ore furono seguite dalle urla di un neonato piangente. Un tuono cadde appena ella lo prese tra le mani illuminando il volto di quella donna. Capelli violacei e labbra rosee. Il buio non faceva vedere altro, ma quel lampo e quel tuono illuminarono la vampira mostrando a noi un viso familiare. Si, era Cordelia, la prima moglie di Karlheinz.

Cordelia:Bevi, piccolo mio.

Disse dandogli il suo sangue dalla mano. Era il suo primogenito, ma non era di Karlheinz. L'aveva fatto in una notte di pura follia. Litigata a botte con suo marito, si rifugiò tra le braccia del miglior amico di Karlheinz, Carmina. Un uomo alto, dai capelli argentati lunghi, con tanto di barba. Aveva un aspetto protettivo ed intuitivo. Sapeva il carattere di Cordelia, Karlheinz gliene aveva parlato. Anche se veniva picchiata da Karlheinz a lei non dispiaceva, anzi...l'eccitava enormemente l'essere picchiata e seviziata, ma aveva anche l'enorme desiderio di fargliela pagare.

Cordelia:Oh...Carmina. Ti prego, salvami. Mio marito vuole uccidermi.
Carmina:Avanti, calmati. E spiegami cos'è successo.
Cordelia:Beh...ecco...io....

Voleva illuderlo e dirgli che amava lui e non Karlheinz, ma qualcuno interruppe quel momento fatilico lasciandola ammaliata dai suoi occhi color arcobaleno. Era Ikki, il fratello minore di Carmina.

Ikki:Cos'è tutto questo trambusto?.

Si lamentò scendendo le scale della villa che erano nell'entrata continuamente illuminata da lampi e tuoni. In quell'istante gli occhi di mio padre ammaliarono Cordelia e non fu solo lo sguardo ad ammaliarla.

Carmina:Perdonami, permettimi di presentarti Cordelia.

La vampira allungò la sua mano per presentarsi ed avere il baciamano, cosa che non accadde. 

Ikki:Avete disturbato il mio sonno, madame. Che non si ripeta mai più.

Rispose impulsivamente e in modo scorbuticamente acido. Quel comportamento distaccato da lei, il fatto che non riuscisse ad intuire cosa pensasse e il suo portamento maturo e carismatico la incantarono. Così, in quella notte lei entrò in camera sua dove si diede senza preavviso. Ikki non voleva, ma lei provocò:

Cordelia:Cos'è? Vedi una donna nuda sopra di te e non vuoi farlo? Non sei un uomo allora.

Quella provocazione portò che i due fecero ciò che non doveva mai succedere e così Cordelia si ritrovò col bambino tra le braccia. Spostò la copertina nera che l'aveva avvolta la sua aiutante di parto e notò qualcosa che la fece andare su tutte le furie. Aveva i capelli color argento-bianchi e gli occhi tendente all'azzurro come il padre.

Cordelia:Cos'è? Uno scherzo?

Avrebbe voluto tutto tranne quello. Incominciò ad arrabbiarsi vedendo suo figlio e uccise l'aiutante di parto strappandole la testa dal  collo e il cuore dal petto. Davanti a quella scena, il piccolo incominciò a ridere e a battere le mani, segno che sarebbe stato perfido e meschino, un vero demone dell'orrore, cioè perfetto per sua madre, se non fosse stato per i suoi colori. Cordelia, vedendo quel comportamento, incominciò a ridere malvagiamente. Il suo primogenito era identico a lei nel carattere e questo la feriva profondamente perchè non poteva tenerlo. Doveva liberarsene per causa dei colori, se no Karlheinz avrebbe scoperto l'inganno. Se fosse andato tutto liscio, avrebbe privilegiato lei e avrebbe interrotto il matrimonio con Beatrix prima ancora di incominciarlo, ma questo non fu possibile. Decise di ucciderlo nel nome del suo amore mettendogli una catena d'argento lungo il collo. In quel momento Ikki avvertì il tutto. Quel piccolo aveva lo stesso potere della madre, cioè di richiamare a se chiunque volesse. 

Ikki:Che diamine fai? Allontanati subito da lui!!

Urlò tentando di mozzarle la mano che tentava di uccidere il figlio con un pugnale d'argento. Cordelia si allontanò ed Ikki lo prese tra le braccia. Vedendo quella scena a lei pietosa, ma anche di grande speranza di distruzione del mondo, incominciò a ridere.

Ikki:Se pensi che io ti lasci uccidere mio figlio, ti sbagli di grosso.
Cordelia:Vuoi tenerlo con te? Bene! Tienitelo pure, ma lui è come me e non come te. E' destinato a distruggere tutto, proprio come dovrebbe essere.

Mio padre lo portò con sè, ma col passare degli anni si rivelò che Cordelia disse la verità. Machura diventava sempre più spietato. Catturava pipistrelli, come ogni bambino vampiro fa di solito, ma i bambini vampiri normali non li vivisezionano o gli tagliano le ali con le loro stesse mani per il gusto di vederli soffrire. Incominciò ad essere irrefrenabile, rovinò il giardino di rose e rompeva tutto ciò che stava a cuore agli abitanti della villa, finchè un giorno non tentò di uccidere Hameln, all'epoca ancora in fasce. Si arrampicò sulla culla fingendo di voler giocare e invece lo sfreggiò con la catena d'argento che aveva trovato. Gli sfreggiò l'occhio sinistro dove poi ora è bendato. Oltre a non vederci quasi più, ha anche una cicatrice che lo sfigura. Quel giorno Ikki, sentendo le urla di Hameln, accorse in tempo staccandolo dal fratello che rideva e gioiva di ciò che aveva fatto. Così, in preda alla disperazione, decise di chiuderlo in quella stanza a soli 4 anni e di non farlo uscire mai più.


***

Sentendo quella storia mi venne un brivido lungo la schiena. Era atroce quello che aveva fatto Machura ad Hameln.

Rita:Ecco perchè è simile a Kanato e a Raito.
Ikki:Purtroppo è malvagio come la madre. Crescendo è diventato anche peggio. Pensa solamente al sesso, vuole ammaliare per poi uccidere e distruggere la vita di chi gli sta attorno.
Rita:Per questo non me l'hai fatto conoscere prima?

Il vampiro annuii e mentre parlavamo in villa Sakamaki succcedeva un putiferio.

Sho:Ehi! Ragazzi! Calmatevi!!

Urlò non appena entrato con le sue valigie vedendo un putiferio generale dentro casa.

Hanaichigo:Aiutami!!

Gridò nascondendosi dietro di lui.

Kanato:Stupida bambola!!Vieni qui!
Hanaichigo:Sho, aiutami!
Shu:Come osi disturbare di nuovo il mio sonno?
Kanato:Chi diamine se ne frega del tuo sonno!?!
Subaru:Mi avete rotto!!!

Esclamò alterato sferrando un pugno su pavimento facendo smuovere la villa.

Sho:Ma che succede?

Domandò vedendo i vampiri in preda al caos più assurdo.

Yui:Sono tutti in balia dei loro istinti.
Sho:L'effetto del sangue è svanito a quanto vedo.
Yui:La cosa positiva è che abbiamo ritrovato Rita.

Rivelò prendendo Hanaichigo tra le braccia mentre si incamminavano tra i vampiri che si prendevano a botte per bere l'uno il sangue dell'altro.

Sho:Davvero? E dov'è?
Yui:Purtroppo non lo so, ma è venuta all'università. C'era anche Ikki con lei.
Sho:Ikki?
Yui:Si.
Raito:Hanno detto che è suo padre...

Informò rimanendo stranamente l'unico calmo della situazione.

Sho:Cosa? Ikki è suo padre?

Chiese incredulo. Dopo un pò gli caddero le valigie da mano mentre gli altri rientravano.

Natsuki:Ehi, qualcosa non va?

Domandò vedendolo impietrito. Senza esitare un'attimo incominciò a correre fuori. Dove stava andando Sho così di fretta? Che abbia capito dove sono? Cosa succederà ora che sono ritornati gli Starish? Ed io...come mi comporterò davanti a questa nuova minaccia che d'altronde è anche mio fratello? Scopritelo nel prossimo capitolo. Alla prossima, Rita.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***



Capitolo 42 - Benvenuto...Masato Sakamaki.




Sho:Ehi! Ragazzi! Calmatevi!!

Urlò non appena entrato con le sue valigie vedendo un putiferio generale dentro casa.

Hanaichigo:Aiutami!!

Gridò nascondendosi dietro di lui.

Kanato:Stupida bambola!!Vieni qui!
Hanaichigo:Sho, aiutami!
Shu:Come osi disturbare di nuovo il mio sonno?
Kanato:Chi diamine se ne frega del tuo sonno!?!
Subaru:Mi avete rotto!!!

Esclamò alterato sferrando un pugno su pavimento facendo smuovere la villa.

Sho:Ma che succede?

Domandò vedendo i vampiri in preda al caos più assurdo.

Yui:Sono tutti in balia dei loro istinti.
Sho:L'effetto del sangue è svanito a quanto vedo.
Yui:La cosa positiva è che abbiamo ritrovato Rita.

Rivelò prendendo Hanaichigo tra le braccia mentre si incamminavano tra i vampiri che si prendevano a botte per bere l'uno il sangue dell'altro.

Sho:Davvero? E dov'è?
Yui:Purtroppo non lo so, ma è venuta all'università. C'era anche Ikki con lei.
Sho:Ikki?
Yui:Si.
Raito:Hanno detto che è suo padre...

Informò rimanendo stranamente l'unico calmo della situazione.

Sho:Cosa? Ikki è suo padre?

Chiese incredulo. Dopo un pò gli caddero le valigie da mano mentre gli altri rientravano.

Natsuki:Ehi, qualcosa non va?

Domandò vedendolo impietrito. Senza esitare un'attimo incominciò a correre fuori. Aveva un solo modo di scoprire cosa fosse successo ed era andare da Heroine.Purtroppo però, la ragazza non disse nulla. Lei non sapeva niente. L'unica cosa strana era che Ikki non era venuto a lavoro da mesi e coincideva col periodo della mia scomparsa.

Sho:Grazie mille.

Disse allontanandosi, ma poi vide entrare un ragazzo con un occhio bendato e vestito di viola. Quel ragazzo aveva qualcosa a lui familiare e non tardò a venire a conoscenza del motivo.

Heroine:Ah...ciao Hameln. Come mai qui?
Hameln:Papà mi ha detto di riferirti che Rita sa tutto.
Heroine:Cosa?

Quelle parole gli saltarono subito alle orecchie e decise di nascondersi e non appena li vide uscire li seguì. Arrivò davanti ad un enorme villa dove c'era un casino assurdo al suo interno.

Ikki:Sei venuta.
Heroine:Ho appena saputo. Come mai?
Ikki:Ha usato di nuovo il suo potere, ma lei è riuscita a tenerlo a bada.
Heroine:Grazie al cielo.

In quel momento uscii nel giardino dove si stava tenendo la discussione ed Heroine accorse da me.

Heroine:Tesoro, va tutto bene?
Rita:Si, tranquilla.
Heroine:Appena Hameln mi ha avvertito mi sono precipitata qui.
Ikki:Dobbiamo aumentare la sicurezza. E' troppo facile fuggire ora.
Rita:Sono d'accordo.

Risposi capendo tutto del problema Machura, cosa che non fece Sho visto che si infiltrò senza preavviso. Avvertii la sua presenza, ma mi sembrava assurdo che lui fosse arrivato lì senza che io avessi il mio bracciale, così entrai dentro e chiarii la questione Machura con Ikki ed Heroine mentre Sho venne richiamato da qualcosa.Era come un dolce richiamo femminile che poi di femminile non aveva nulla la persona che lo richiamò. Venne praticamente ipnotizzato e aprì la porta proibita di mio padre lasciando uscire Machura che, con un colpo, lo stese a terra per poi fuggire. Sentendo i rumori corsi subito al piano di sopra con mio padre e trovammo Sho a terra.

Rita:Sho? Sho! Svegliati!

Urlai e dopo poco sembrò riprendere i sensi.

Sho:Dove sono?

Chiese non ricordandosi nulla. Ikki capì che era stato Machura e tentò di trovarlo, ma di lui non c'era traccia nella villa.

Rita:Che ci fai qui?
Sho:Ho visto Heroine che veniva da te e sono venuto anch'io.
Rita:Sho...non dovevi. Ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai appena liberato Machura.
Sho:Machura? Chi è Machura?

In quel momento decisi di raccontargli come stessero le cose e mentre parlavamo a casa Sakamaki succedeva l'irreparabile. Le urla di Yui si propagarono per tutta la villa Sakamaki ed oltre poichè l'ora era ormai venuta.

Ayato:Che succede?
Reiji:Si sono rotte le acque.

Disse allarmandosi vedendo il pavimento tutto bagnato sotto di Yui completamente rossa dalla vergogna, ma incominciò ad accasciarsi a terra dal dolore alla pancia e ricominciò ad urlare.

Masato:Oh..no!
Ren:Chiamate un autobulanza!
Natsuki:Sta nascendo! Sta nascendo!!
Ayato:Come 'sta nascendo'?

Chiese non capendo un tubo di ciò che stava accadendo alla povera Yui che era distesa a terra e urlava dal dolore atroce che sentiva.Senza pensarci due volte, Tokiya la prese in braccio cercando di portarla in ospedale, ma non fu possibile. I Sakamaki e i Mukami incominciarono a perdere ogni forma di emozione diventando competamente vittime della voglia di sangue che li avvolgeva. Anche il più razionale dei Sakamaki necessitava di sangue e voleva bersi quello di Yui a tutti i costi.

Tokiya:Maledizione!
Cecil:Come facciamo?
Ittoki:Ho un idea. Seguitemi!

Ordinò e tutti lo seguirono. Arrivarono nella stanza di Yui dove sbarrarono le porte con armadi e sedie appena entrarono, ma... nella fretta dimenticarono qualcuno fuori.

Natsuki:Ehi! Ragazzi!! Fatemi entrare!

Urlò bussando alla porta, ma le urla di Yui erano più importanti di quelle di Natsuki. Dopotutto stava partorendo e aveva bisogno di aiuto.

Ittoki:Trovati un nascondiglio!!
Natsuki:Che??
Masato:Dobbiamo aiutare Yui, non possiamo pensare a te ora.
Ren:Vedi di nasconderti.
Natsuki:Ehm...ok.

Rispose incerto voltandosi dietro e vedendo i vampiri fuori controllo.

Ayato:Ehi, bel faccino. Ho sete.
Reiji:E' contro il mio stile, ma mi sacrificherò. 
Raito:Non ho mai bevuto il sangue di un uomo prima d'ora, ma ho molta sete e posso anche farlo!!

Natsuki era circondato, incominciò a correre a destra e a sinistra, ma non c'era via di scampo. Per lui era la fine.Si ritrovò con le spalle al muro contro una porta che si aprì e rivelò la fine per i vampiri.

Natsuki:Pulciosità!!!!

Urlò il suo grido di battaglia. Perchè? Era finito nella stanza delle spose di Kanato. Tutti pensavano che quel posto fosse ripugnante, ma non era così per Natsuki. Per lui era qualcosa di pulcioso da poter addobbare sui nostri vampiretti ed in un istante si ritrovò a correre dietro i vampiri con tutti quei vestiti e quei accessori, dopo averne attaccato qualcuno su Raito e Ayato. Intanto, mentre Natsuki si dava alla pazza gioia, gli Starish si trovavano in difficoltà.

Ittoki:Che si fa?
Masato:Prendi altre coperte dall'armadio.

Ordinò vedendo che non stesse facendo nulla, mentre Cecil portava i cuscini verso di lui.

Cecil:Ho preso i cuscini. Che faccio?
Masato:Bene, mettili sotto alla testa.
Cecil:D'accordo.

Disse eseguendo gli ordini. Poco dopo, uscì Ren dal bagno con una bacinella piena d'acqua e una pezza di seta.

Ren:Ho preso dell'acqua dal bagno.
Masato:Tamponagli la fronte e Tokiya prendi altra acqua nel caso avesse sete.
Ittoki:Idiota! E' un vampiro!
Masato:Hai ragione, allora tieniti pronto che se ha sete beve da te.
Tokiya:Perchè proprio da me?

Chiese incredulo guardandolo storto.

Masato:Non stai combinando nulla, per questo proprio da te.
Tokiya:Perchè tu che stai facendo?
Masato:La cosa peggiore che ci sia da fare.Prendo io il bambino.

Rivelò scioccando tutti. Tokiya sorrise e annui.

Tokiya:Bene, allora vedo se trovo qualcosa per tagliare il cordone.
Ittoki:Ottima idea.

Ecco che Yui ricominciò ad urlare.

Masato:Tranquilla. Vedrai che finirà tutto presto.
Yui:Oddio! Che dolore!!AH!!!!

Urlava e sudava freddo, mentre Ren gli tamponava la fronte.

Ren:Andrà tutto bene. Tranquilla.
Tokiya:Ho preso delle forbici. Speriamo vadano bene.

Disse mettendole vicino a Masato che si mise davanti a Yui pronto a prenderle il parto. La ragazza era sul letto con le gambe aperte che cercava di far uscire il figlio, mentre Masato diventava rosso come un pomodoro solo nel vederla le parti basse.

Ittoki:Che hai? Sei tutto rosso.
Masato:E' ovvio! Vorrei vedere voi a prendere un parto!
Cecil:Guarda il lato positivo, puoi sempre dire che l'hai vista anche tu com'è formata Yui sotto.

Tutti incominciarono a ridere, tranne Masato che incominciò ad urlare.

Masato:Piantatela di fare gli idioti devo prendere un parto, mica fare una passeggiata?

Le urla strazianti di Yui non cessavano, tanto che dal dolore incominciò a piangere.

Ren:Fate qualcosa! Non vedete che non sta bene?

In quel momento il telefono di Ittoki squillò e rispose proprio mentre Ren incominciava a litigare con Masato.Era Sho che aveva finalmente trovato Rita ed era stato avvertito da Natsuki che Yui stava partorendo. Come? Beh... dopo aver chiuso i vampiri nelle segrete, ha pensato bene di chiamarlo dal cellulare. Assurdo, vero?

Ittoki:COSA?
Sho:Tenete duro, stiamo arrivando!
Ittoki:Non penso che possano tenere ancora per molto.

In quell'istante, sentendo le urla strazianti di Yui, strappai il cellulare da mano a Sho.

Rita:Ittoki, mi senti?
Ittoki:Rita!
Rita:Stiamo arrivando, ma non ce la faremo a stare lì prima che Yui partorisca.Quindi apri bene le orecchie e senti cosa devi fare.
Ittoki:Aspetta! Ti passo Masato, è lui che sta cercando di prenderle il parto.

Disse passandomi Masato. Gli diedi tutte le istruzioni e lui non tardò a chiudere il telefono e ad eseguirle, mentre io correvo con Sho verso la villa Sakamaki. Dopotutto era stato un ordine di mio padre. Non potevo più stare lì. Sarebbe stato facile per Machura trovarmi. Così mi diriggevo lì mentre già potevo udire le urla della povera Yui a distanza di metri di isolati.

Masato:Yui! Ascoltami bene! Rita sta arrivando, quindi non devi preoccuparti.
Yui:C-cosa?
Masato:Ma adesso devi fare quello che ti dico io. Ok? 

Yui annuì e lui si mise davanti a lei con la coperta tra le mani pronto a prendere il parto.

Masato:Devi spingere, hai capito? 
Yui:Cosa?
Masato:Rilassati e quando hai la prima contrazione più forte, spingi.

E così fece. Il primo tentativo andò male.

Masato:Continua, vai! Che ci riesci!

E così ci fu il secondo, poi il terzo, il quarto fino ad arrivare alla decima volta che non andò a vuoto come le altre. La povera Yui urlava mentre cacciava il bambino e si incominciarono a sentire le prime urla ed il pianto dolorante del bambino.

Masato:C'è l'ho fatta.

Disse prendendolo tra le mani e tagliandogli il cordone per poi darlo tra le braccia alla madre mentre era avvolto nella coperta bianca macchiata di sangue.

Masato:E' un maschietto.
Yui:Oh...che amore.

Rispose prendendolo tra le braccia con le lacrime agli occhi piena di gioia. Dopo averlo dato alla madre, svenne per il troppo sangue visto.

Tokiya:Ehi! Masato!
Ittoki:Masato! Riprenditi!
Cecil:Portatelo in bagno.Probabilmente tutto questo sangue l'ha fatto svenire.

Così i due lo trascinarono in bagno, mentre Yui rideva guardando il suo piccolino tra le mani.

Yui:Masato. Masato Sakamaki. Suona bene.

Disse dopo aver dato il nome al suo bambino.

Ren:Vuoi veramente chiamarlo così?

La ragazza annui.

Yui:Certo. Lui ha preso il mio parto e non posso fare altrimenti che dargli il suo nome. Senza di lui sarei morta.

Rispose mentre Ren le accarezzava il volto e puliva il sangue ancora sul piccolo.Intanto, io e Sho eravamo arrivati in villa dove vidi Kanato che portava Natsuki sulle spalle dopo averlo bendato, imbavagliato e legato pronto a torturarlo, insieme ad Ayato, Raito, Azusa e Kou che lo seguivano con gli oggetti e accessori femminili per decorarlo e berlo con più gusto.

Sho:Ma che diamine state combinando?!

Senza pensarci due volte attuai i miei poteri vampirici volando sopra di loro e prendendo Natsuki dalle spalle di Kanato.

Kanato:Che?
Rita:Siete messi così male che bevete anche dai maschi?Tsk...assurdo!

Esclamai contrariata mentre liberavo Natsuki.

Natsuki:Rita-chan!!
Rita:Piantala con questa messa in scena! Odio le cose sdolcinate e voi siete davvero ridicoli come vampiri!! Insomma!! Ma vi siete visti? Uno gira col peluche tutto il giorno, uno pensa solo al sesso, un'altro prende in giro gli altri, ma la realtà è che dovrebbe prendere in giro se stesso e l'altro ancora è talmente masochista che vuole farsi male e godere pensando che il dolore possa essere il suo. Siete patetici!

Ci fu un minuto di silenzio seguito dalle urla dei vampiri che gridavano il mio nome e mi venivano addosso.

Rita:Insomma!! Uno alla volta, non sono una preda, ne un contenitore, ne tanto meno un oggetto!! Avete capito??

Così riportai l'ordine tra i vampiri dando il mio sangue. Ero diventata una balia vampira per vampiri si può dire. Dopo aver ripristinato l'ordine ed aver bevuto un pò di sangue anch'io, decisi di andare a vedere Yui come stava. Entrai in camera sua e come pensavo il bambino era già nato e dormiva tranquillamente tra le braccia della madre.

Rita:Va tutto bene qui?

Chiesi non appena entrai e, appena mi videro, Yui fece un sorriso di gioia enorme, Ittoki uscì fuori con Masato ancora mezzo morto seguito da Tokiya e Ren non tardò a fare le sue avance.

Ren:Siamo sempre più belle vero, signorina?
Rita:Sempre il solito coglione di turno.

Risposi lasciandolo senza fiato e facendo ridere tutti.

Ittoki:Ok, adesso è ufficialmente la sorella di Sho. Anche lui è sboccato così.
Ren:Non capisco.
Sho:Lascia perdere.E' una lunga storia.
Ayato:Yui?

Chiamò entrando nella camera dove la vide con il neonato tra le braccia. Yui fece segno di tacere e lui si avvicinò man mano sedendosi sul letto accanto a lei dando il benvenuto al nuovo arrivato.

Ayato:Ciao, piccolino.
Yui:Lui è tuo padre.
Raito:Ne siamo sicuri? 
Ruki:Ti ricordo che l'ultima volta che l'hai detto, mi hai preso in giro un amore.

Confidò standosene sulla porta alterando Ayato.

Ayato:Chiudi il becco! Lui è mio figlio. Ne sono sicuro al 100%.
Ruki:Come vuoi. Poi se scopri che è di qualcun'altro non prendertela con me.
Rita:Di che parlate?

Chiesi non capendo la discussione.

Kou:Ruki e Yui hanno avuto una storia mentre lei era nella villa con noi. Uscì incinta e scoprimmo che il figlio, Adamo, non era di Ruki, ma di Shin Tsukinami. Lui si arrabbiò e la scaricò. Così si è ritrovata con Ayato che la consolava e lei si è abbandonata a lui.
Rita:E che fine ha fatto il bambino?
Kou:Purtroppo nessuno sa niente. Ruki lo portò dal padre naturale e non sappiamo che fine abbia fatto.

E mentre Kou mi spiegava tutta la situazione, Ayato guardava il bambino nelle braccia della madre.

Yui:Hai visto,Masato? Il tuo papà si è incantato.
Ayato:Cosa? Già gli hai dato un nome?
Yui:Masato è stato gentile a prendermi il parto, si è anche sentito male per causa mia e non potevo non dargli il suo nome.
Ayato:Masato. Ma si! E' un bel nome.

Disse guardando il figlio con gioia.

Yui:Vuoi prenderlo?

Domandò e mentre Ayato faceva conoscenza col suo primogenito, uscii dalla stanza e poco dopo fui fermata da Raito mentre ero nei corridoi del piano di sotto, lontano dagli altri.

Rita:Che diamine vuoi?
Raito:Come siamo acide. 
Rita:Ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta.

Il vampiro mi guardò meravigliato, ma poi incominciò a sorridere.

Raito:Wow... pensavo fosse tutta una parte, ma a quanto vedo non lo è.
Rita:Di che parli?
Raito:Sei completamente diversa dalla Rita che conosco.
Rita:Arriva al dunque.

Dissi stanca di quei giri e rigiri di parole. Il vampiro mi prese e mi baciò inaspettatamente nel modo più passionale che c'era. Poi si staccò da me ed aggiunse:

Raito:Va bene così?

Domandò guardandomi in modo strano. In quegli occhi avvertivo sincerità ed aveva un odore di fragilità assurdo addosso. Era chiaro. Il vampiro aveva un debole per me.

Rita:Non provocarmi!

Esclamai spingendolo e allontanandomi, ma non feci neanche un passo che il vampiro mi prese per il braccio e mi ribaciò bloccandomi al muro. Sinceramente non so cosa mi prese, ma in quel momento mi lasciai andare ai miei istinti vampireschi capovolgendo la situazione.Improvvisamente ci trovammo in camera sua, probabilmente mi aveva trasportato lui, e incominciò a togliermi la camicia mentre io gli toglievo la sua e gli lanciai il cappello lontano dalla sua testa.Quei baci non riuscivano a finire e sentivo il fuoco salire dentro di me. Lo spinsi sul letto rompendogli i bottoni del pantalone che portava, mentre il bastardo mi abbassava la zip dei pantaloni mettendo la sua mano nelle mie parti più intime. Nello spingerlo si ritrovò seduto sul letto e mi guardava meravigliato.

Rita:Cos'hai? Te l'avevo detto di non provocarmi. Ora tieniti le conseguenze!

E con quest'affermazione salii su di lui continuandolo a baciare passionalmente. Entrambi incominciammo ad abbassare l'uno il pantalone dell'altro e si ritrovammo in intimo. Mi slacciò il reggiseno mentre mi leccava il collo e scendeva lungo i seni. Mi prese, mentre ero seduta su di lui, e capovolse la situazione sdraiandomi sul letto e mettendosi su di me. In quell'istante, tentò di mordermi il collo, ma non ci riuscì perchè lo presi per quei bei capelli che aveva.

Rita:Detesto essere dominata.

Rivelai guardandolo negli occhi e girando la situazione a mio favore. Continuavamo a baciarci mentre mi calava le mutande ed io gliela strappavo da dosso.

Raito:Diamine! Non pensavo fossi così...
Rita:Sta zitto!

Ordinai tappandogli la bocca con un bacio. Pelle a pelle, sentivo il suo calore e i suoi respiri fondersi con i miei. Incominciò a penetrarmi ed io non riuscivo a controllarmi. Durante quell'atto penetrai il mio unico canino buono sulla sulla destra, proprio come mi aveva insegnato papà, ed incominciai a bere quel sangue fragile che mi faceva impazzire. Graffi, morsi e impedimenti, queste erano le cose che erano racchiuse in quel momento insieme ai baci e alle carezze. Impedimenti, perchè ci bloccavamo l'uno le mani dell'altro per non sfuggirci, ma era inutile farlo. Non so quanto tempo rimanemmo in quella stanza, ma so solo che facemmo, come minimo, quasi tutto il kamasutra.Il vampiro si alzò ed io lo afferrai per i capelli.

Rita:Dove credi di andare?

Chiesi trascinandolo sul letto mentre lui splancava gli occhi urlando "SI!", neanche avesse vinto qualche superenalotto. Intanto, Kou incominciò ad accorgersi della mia assenza.

Kou:Ragazzi? Avete visto Rita?
Azusa:Credo fosse uscita fuori.

Così incominciò a cercarmi trovandomi nel corridoio che guardavo Raito. Ebbene, non ero andata affatto a letto con lui. Avevo solamente attivato la mia ipnosi di protezione. Accorgendomi di Kou mentre i miei occhi erano illuminati, sorrisi e sfiorando Raito lo feci rivenire in se.

Rita:Mi raccomando. Non provocarmi più.

Dissi ridendomela e allontanandomi da lui andando nella mia stanza. Quel comportamento era strano per entrambi. E mentre mi allontanavo, Raito incominciò ad urlare.

Kou:Che diamine ti prende?
Raito:Quella bastarda!

Esclamò guardandosi i pantaloni bagnati col rossore in volto. Vedendolo in quello stato, Kou incominciò a ridersela.

Kou:Wow... ti ha fatto venire, eh? Che vi siete detti?
Raito:Assolutamente niente! Mi ha ingannato. 
Kou:Possiamo ufficialmente dire che è una vampira a tutti gli effetti. 
Subaru:Mi chiedo se ci sia ancora un briciolo di se dietro a tutta questa perversione.

Interruppe Subaru appoggiandosi al muro e guardandomi allontanare. Dopotutto, sapevano che ero cambiata, ma non sapevano cosa sarebbe successo. Ero troppo diversa da prima. Ero una vampira ed ero stata educata per bene da mio padre. Ero imprevedibile. Nessuno riusciva ad entrare nella mia mente, nessuno sapeva chi fossi. Che avrei combinato? Sarei riuscita ad andare d'accordo con i vampiri come prima o c'è qualcosa di diverso in me che li avrebbe portati all'esasperazione? E Ikki, riuscirà a trovare Machura prima che questi mi colpisca? Scopritelo nel prossimo capitolo&alla prossima dalla vostra vampira...Rita.

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