SECRETARY

di Emmas_dreams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** 1. Let's work ***
Capitolo 3: *** 2. STYLES ***
Capitolo 4: *** 3. NEW YORK PART 1 ***
Capitolo 5: *** 4. NEW YORK PART 2 ***
Capitolo 6: *** 5. RED CARPET ***
Capitolo 7: *** 6. PARTY ***
Capitolo 8: *** 7. HURRICANE ***
Capitolo 9: *** 8. FRIENDS? ***
Capitolo 10: *** 9. THE BIG APPLE ***
Capitolo 11: *** 10. NO PAIN ***
Capitolo 12: *** 13. NORMALITY ***
Capitolo 13: *** 11. LAST DAY ***
Capitolo 14: *** 12 BYE NEW YORK ***
Capitolo 15: *** 14. WAIT WHAT? ***
Capitolo 16: *** 15. COMPLICATIONS ***
Capitolo 17: *** 17. SLEEPING WITH YOU ***
Capitolo 18: *** 16. DINNER ***
Capitolo 19: *** 18. MISTAKE ***
Capitolo 20: *** 19.TOUR ***
Capitolo 21: *** 20. ONLY YOU ***
Capitolo 22: *** 21. BERLIN ***
Capitolo 23: *** 22. HOTEL'S ROOM ***
Capitolo 24: *** IGNORING YOU ***
Capitolo 25: *** 24. Amsterdam ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


Non sono mai stata brava a dire quello che penso. Ho sempre pensato che avrei potuto offendere qualcuno con le mie parole o creare disappunto ed è una cosa che odio deludere qualcuno, figuriamoci deludere a causa di un mio pensiero.
Mi chiami Allison Parker, ho 19 anni.
Siamo sempre stati poveri, mia madre lavorava come cameriera in un locale chiamo "the second street" e mio padre faceva l'operaio in una fabbrica di tessuti londinese.
Sono nata e cresciuta a Londra in uno dei quartieri popolare che ci sono poco fuori la città.
Volevo andare all'università appena ricevetti il diploma, uscii dal liceo con il massimo dei voti per ricevere una borsa di studio che purtroppo non arrivò per cause legali. 
Non ho mai avuto nulla dalla vita, ha sempre saputo togliermi qualcosa ma non per questo mi sono fermata dal raggiungere i miei obbiettivi come fece mio padre.
Dopo che fu arrestato, quando avevo sedici anni, mia madre dovette lavorare il doppio per mantenere me e mio fratello più piccolo Robert che ora ha appena compiuto 16 anni.
Mi sono trovata un lavoro come cameriera dopo il diploma, durante l'estate per potermi permettere un appartamento mio e mantenermi da sola e ne ho trovato uno piuttosto carino da condividere con una ragazza che studia legge di noma Casey, ed è per questo che ora sto facendo la valigia e sto salutando mia madre che piange e mio fratello che mi guarda triste implorandomi di non andare, devo farlo se voglio che la mia vita abbia un senso e se vado mia madre avrà più soldi per Robert ma appunto non gli e lo dico per non creare disappunto.
Ho messo vari annunci come lavoro da segretaria e finalmente mi hanno contattato per fare dei giorni di prova, lavorerei per un'importante casa discografica e farei da segretaria personale ad un gruppo che va molto di moda di questi tempi che però io non ho mai avuto la possibilità di ascoltare date le mie difficoltà economiche e l'assenza di telefono, computer e internet.
A dire il vero non so neanche come mai hanno chiamato proprio me con tutte le ragazze qualificate che ci sono in giro ma le  richieste erano chiare: cercasi ragazza con meno di 22 anni disposta a fare la segretaria per il gruppo X (preferiamo comunicarvi il nome quando farete il colloquio per motivi di sicurezza) . Requisiti: diploma liceale con buoni voti, competenze lavorative ottimali per questo impiego.
So che non sono l'unica ad essere candidata e infatti dovrò dare il massimo per avere questo lavoro e mantenermi la casa e poter continuare gli studi.
Ho già pagato l'affitto del primo mese grazie ai risparmi dovuto dal lavoro come barista e qualche soldo da parte di mia madre che provai a non accettare ma lei insistette.
Purtroppo il lavoro come cameriera era soltanto estivo e quindi fui costretta a trovarmene subito un altro.
Dopo aver salutato tutti salii sul taxi e mentre guardavo fuori dal finestrino il mio quartiere, la mia infanzia capii che il mondo vero mi stava aspettando e non mi sarei più fatta togliere nulla dalla vita che avrebbe solo potuto darmi.
Il viaggio fu abbastanza breve ma c'era già molta differenza rispetto a dove vivevo prima, questa parte di Londra era piuttosto rinomata grazie alla presenza dell'Università di fianco.
Scesi e pagai il tassista, recuperai le mie poche cose e salii verso il mio appartamento che sarebbe stato al terzo piano.
Appena entrai sentii un fresco odore di casa che mi tranquillizzò.
"Ciao tu devi essere Allison piacere sono Casey" disse la ragazza sorridendo e porgendo i gentilmente la mano.
"Piacere chiamami pure Allie" dissi cordialmente, odiavo quando la gente mi chiamava con il mio nome intero mi faceva sentire sotto pressione.
"Certamente, vieni ti mostro la tua camera e il resto della casa, non è molto grande ma in due ci si sta sicuramente benissimo, io studio qui vicino legge come hai letto dell'annuncio mi hai detto che domani hai un colloquio giusto? Come mai non continui gli studi? Oddio sto parlando un po troppo scusa" disse ridendo
Era davvero chiacchierona e la cosa non mi dispiaceva, lo ero anche io.
Le sorrisi " si domani ho un colloquio come segretaria per la Sony music, beh ovviamente no per la casa discografica ma per un gruppo che ne fa parte e si vorrei continuarli infatti spero che mi prendano per potermeli pagare"dissi sorridendo.
"Wooooow la Sony music? Caspita che botta di culo spero che ti prendano così poi andiamo a tutti gli eventi per ricconi" disse lei ridendo e la seguii a ruota, era davvero simpatica per fortuna.
Sistemai le mie cose mentre Casey continuava a parlarmi della sua vita e io le raccontavo, un po di meno, della mia.
Per cena ordinammo la pizza che nonostante diversi battibecchi pagò lei.
"Non se ne parla offro io sei appena arrivata è il minimo che possa fare" disse lei sorridendo e li non potei più controbattere così Risi mi arresi e presi le pizze da mettere in tavola mentre lei pagava il fattorino di pizza hut. 
"Ecco fatto sto morendo di fame" disse lei ridendo.
"Si pure io" non ricordavo nemmeno quale fu l'ultima volta che mangiai una pizza, fui molto felice di poterla gustare nuovamente.
Dopo la cena ci sedemmo sul divano a guardare una serie TV chiamata "Awkward- diario di una nerd superstar" che non avevo mai sentito per cui Casey andava pazza e devo dire che guardando alcune puntate lo diventai anche io.
Quando furono le dieci decisi che era ora di andare a dormire considerando l'importante giornata che avrei avuto il giorno dopo.
"Beh io vado a dormire Casey dato che domani ho il colloquio alle 9 grazie mille ancora per la pizza ci vediamo domani quando torni dalle lezioni" dissi sorridendo.
"Certo certo è non farti incantare da qualche famosa star domani eh"
Disse lei facendomi l'occhiolino e io Risi.
"Ah Allie, non per essere scortese ma ho notato che non hai portato con tè molti vestiti, vuoi che ti presti uno mio per domani così fai bella figura?" Disse lei, non c'era malizia o presa in giro nei suoi occhi, solo gentilezza. Sapeva da dove venivo e quindi poteva immaginare le mie difficoltà e rimasi sorpresa dal suo gesto gentile anche se un lo imbarazzata.
"A-ah beh se per te non è un problema.. No però mi dispiace mi hai anche offerto la pizza" dissi imbarazzata.
"Ma va figurati vieni dai che andiamo a sceglierne uno adatto" disse lei 
"Poi se ti prendono dobbiamo andare a fare un po di shopping perché non puoi andare al lavoro così" disse ridendo d lo feci pure io perché capii che lo diceva con buone intenzioni.
"Si hai ragione" 
"Allora guarda c'è questo verde molto carino, o questo bianco che mi sembra adatto e ho pure le scarpe color carne che ci stanno benissimo, tu che numero porti?" Disse lei contenta ed esaltata per la situazione e lo ero pure io, quesi vestiti erano bellissimi soprattutto quello banco, era un tubino che arrivava a metà coscia con una scollatura a cuore e che metteva in risalto le forme, non era volgare, affatto, era estremamente elegante.
" il 38 comunque quello bianco è davvero bello" dissi sorridendo.
"Perfetto pure io! Visto? È destino che fossimo coinquiline così ci scambieremo la roba a vicenda" disse lei ridendo e la seguii a ruota pure io, non tanto per l'idea ma perché non avrei avuto vestiti idonei da darle ma non le importava. 
"Allora provati questo vado a prenderti le scarpe" disse lei.
Lo misi e mi stava davvero bene, metteva in risalto il mio seno abbastanza abbondante e i miei fianchi, poi dopo che misi le scarpe mi stava molto meglio grazie al fatto che mi faceva delle gambe molto snelle e slanciate.
Mi piaceva da pazzi.
"Stai benissimo Allie davvero, metti questo!!" Disse lei battendo le mani.
" Okay grazie mille ancora" dissi io ridendo, piegai accuratamente il vestito sulla sedia della mia camera e misi nuovamente il pigiama.
"Grazie ancora Casey a domani" dissi io sorridendole per gratitudine
"Prego figurati a domani mi raccomando quando torno voglio sapere tutto!"
Disse e io Risi prima di rientrare in camera.
Mi stesi nel letto e guardai l'ora: 22.45 cavolo se era tardi..
Pensai a quanta strada avevo fatto per arrivare qui è che dovevo stare molto attenta domani a riuscire a meritarmi il lavoro o sarei dovuta tornare a casa a breve se non ne avessi trovato uno alternativo che dava una paga simile.
Mi addormentai pensando all'indomani che arrivò troppo presto.
La sveglia suonò alle 7.30 e io con fatica mi tirai giù dal letto. 
"Cavolo" dissi guardandomi allo specchio e vedendo la mia faccia
Corsi a farmi una doccia e con cura asciugai i miei lunghi capelli color nocciola, li spazzolai poi mi lavai i denti e infine decisi di truccarmi.
Non mi truccavo mai per cui non avevo molti trucchi ma vidi tutti quelli di Casey e penso che non le avrebbe arrecato disturbo se li avessi usati anche solo un pochino.
Misi così il mascara, un po di matita e di fondotinta e l'effetto fu tutt'altro che brutto, stavo decisamente meglio.
Per fortuna il fondotinta non copriva le mie lentiggini, mi piacevano e non volevo di certo nasconderle.
Mi misi il vestito e i tacchi e quasi non mi riconoscevo.
Quando uscii di casa erano le 8.35.
Ero in perfetto orario ci volevano 20 minuti a piedi per arrivarci e 10 in macchina, avrei dovuto prendermene una.
"Ogni cosa a suo tempo" dissi tra me e me dato che stavo iniziando a fantasticare troppo.
Arrivai li giusto alle 8.55 ed entrai, davanti a me c'era un enorme bancone con dietro una signora ben truccata e pettinata.
"Posso esserle utile?" Disse la signora guardandomi torva, solo in quel momento mi accorsi che a causa della camminata avevo gli occhiali storti e i capelli un po arruffati così velocemente mi risistemai.
"Ehm si, mi chiamo Allison Parker e sono cui per il colloqui di lavoro come segretaria" dissi piano.
Là signora mi scrutò attentamente senza trasparire alcuna emozione, chissà quante ragazze entravano e uscivano da quella porta anche più qualificate di me.
"Certamente, venga la porto da Nadia, è la capa del personale della band in questione, saranno loro a scegliere se lei è adeguata e poi Nadia le comunicherà tutto." Disse velocemente mentre io annuivo veloce.
La signora che dal cartellino lessi si chiamava Amy bussò ad una grande porta e subito dopo si sentì una voce femminile dire "avanti" così entrammo.
"Nadia c'è qui una ragazza per il colloqui di oggi" disse Amy.
"Gesù speriamo che non sia incompetente come tutte le altre che ci hanno mandato, appena vedevano i ragazzi andavano in palla e non riuscivano più a lavorare e noi abbiamo bisogno di una certa serietà." Disse la signora squadrandomi e io mi sentì subito in soggezione.
"Piacere signora io sono All-" non mi fece finire.
"Non importa chi sei, conosci il gruppo in questione? Stiamo parlando di pezzi grossi e siediti non restare lì impalata. Amy puoi andare" mi tremavano le gambe mentre mi sedevo lenta.
"No signora non mi hanno comunicato il nome" dissi seria.
"Ah ma certo ovviamente per la sicurezza" disse lei più a se stessa che a me.
"Bene si tratta degli One direction sicuramente saprai chi sono" disse con fare ovvio ma io non li conoscevo, forse li avevo sentiti nominare qualche volta dalle mie compagne.
"A dire la verità signora no, non li conosco" dissi io e lei mi guardò, sta volta davvero.
"Ah interessante..bene almeno non c'è il rischio che gli salti addosso come le altre" mi venne da ridere al suo commento ma mi trattenni porgendo un cordiale sorriso.
"Bene ho visto che sei uscita con ottimi voti dal liceo e che hai appena 19 anni, credi di essere competente per questo lavoro?"disse seria.
"Ho sempre lavorato da quando ho 16 anni occupandomi, ovviamente, di impieghi meno importanti e sono sempre riuscita a completarli a dovere al massimo che potevo signora." Dissi seria.
"Bene se è vero quello che dici sei proprio quello che stavamo cercando" disse seria e io mi sentii morire dalla felicità dentro.
"Ovviamente se ti assumiamo dovrai essere reperibile sempre e dovrai accompagnare i ragazzi per molti dei loro viaggi, se non tutti" disse con ovvietà, non ci avevo pensato a questo dettaglio ma ormai era fatta per cui annuii come se lo sapessi già.
"Bene allora i ragazzi arrivano tra poco il tuo compito sarebbe quello di annotare gli appuntamenti riferirglieli, preparare i loro vestiti, aerei, macchine, controllare chi li segue, cosa succede. Tutto insomma sarai la loro ombra" disse la signora e io deglutii.  
Calma Allison sarai all'altezza ricorda i tuoi obbiettivi 
Disse il mio subconscio così mi calmai e risposi
"Se posso sapere, come farete a sapere se sono competente? Insomma che compito dovrò svolgere ora per far vedere che sono all'altezza del lavoro?" Dissi seria.
"Vedo che sei sveglia ragazzina, bene questo è un tuo punto a favore. Comunque, ora hanno un meeting in sala conferenze con la stampa. Tu, dovrai fare esattamente tutto quello che c'è scritto qui, ovviamente le prossime volte non ci sarà il foglio dovrà venire da te organizzare tutto solo che ormai la cosa è fatta." Disse e mi porse il foglio. Fissai attentamente la lista di cose.
-controllare chi controlla microfoni e luci 
- guardare lista di domande e approvarle
- far arrivare giusti i ragazzi
-annotare tutte le diverse riviste che saranno presenti 
- annotare personale della scorta
Annotare durata meeting (massimo un'ora) 
Lessi tutto attentamente poi riguardai Nadia.
"Quando posso iniziare signora?" Dissi seria e lei mi sorrise con compiacimento.

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Capitolo 2
*** 1. Let's work ***


"Bene la conferenza è tra 2 ore i ragazzi arrivano tra un'ora vada a fare ciò che le ho detto poi torni qui con i resoconti del suo lavoro" disse Nadia e io non me lo feci ripetere due volte, mi alzai di scatto e andai a passo spedito verso la porta ringraziandola.
Mi appoggiai contro di essa e respirai. Dovevo fare attenzione in due ore la mia vita avrebbe potuto avere una svolta decisiva.
Guardai piano il foglio e la lista così decisi di andare nella sala conferenze.
Ci volle un po prima che la trovassi e avevo poco tempo, sembrava che nessuno volesse aiutarmi ma per fortuna avevo sempre imparato a fare le cose per conto mio. Quando entrai nella stanza vidi qualche tecnico sistemare le luci e dei fili e mi venne il capogiro, tornai in me e andai verso il tavolo nel piano rialzato in fondo alla sala dove erano posizionati i microfoni che sarebbero stati dei 5 cantanti, lo sapevo perché avevo contato i microfoni.
Mi si avvicinò un uomo
"Posso esserle utile?" Disse e mi squadrò da capo a piedi cosa che mi fece rivoltare il sangue.
"Si, dovrei controllare che tutti i microfoni funzionino" dissi seria.
"Ma certo che funzionano" disse sorridendo, avrei potuto fermarmi a questo ma no, dovevo essere certa ogni minimo errore poteva costarmi il lavoro.
"Bene, mi faccia provare allora non dovrebbero esserci problemi no?" Dissi con aria di sfida.
"Certamente" disse l'uomo basso e tozzo.
Mi avvicinai vicino ad uno di essi e provai 
"Prova prova" dissi per ognuno dei microfoni ma quando arrivai a quello in fondo non andava.
"Visto? E se fossero entrati è un microfono non andava?" Dissi spazientita, per fortuna avevo controllato.
"Prima funzionavano signorina" disse l'uomo apparentemente irritato, se non sapeva fare il suo lavoro purtroppo era un mio problema perché ricadeva su di me.
Seguii i fili del microfono non funzionante e trovai il problema, si era staccato da una prolunga così lo risistemai.
"Bene adesso dovrebbe funzionare e stia più attento la prossima volta ora mi faccia vedere le luci sul palo" dissi seria, mi sentivo troppo autoritaria in quel ruolo stavo dando ordini ad un signore che avrà avuto il doppio dei miei anni, ma dato che era un incompetente la cosa non mi dispiaceva più di tanto..
Mi fece vedere le luci e a parte qualcuna che era troppo luminosa le altre andavano bene quindi quei due punti erano sistemati.
I tacchi iniziavano a farmi davvero male e il vestito era un po opprimente, decisi così di farmi una coda per mantenere a posto i capelli e mi risistemai i grandi occhiali con la montatura nera e sottile sul naso.
Passai così al secondo punto: le domande che avrebbero fatto.
Erano già premeditate e annotate su una bacheca che mi venne data poco dopo, non sapevo proprio come avrei dovuto valutarle però pensai di togliere quelle troppo personali come: Harry hai una relazione con Louis? Risi a quella domanda è anche tanto, chi mai chiederebbe una cosa del genere? 
Decisi di tenere quelle essenziali sul loro nuovo album e sui prossimi eventi e stampai poi la lista da mettere in ginocchio sedia presente.
Il terzo punto era quello di annotare tutti i giornalisti che sarebbero stati presenti.
Guardai la lista erano 47 in tutti e avevamo solo 45 sedie.
"Scusi scusi mi può portare due sedie?" Chiesi ad uno che stava sistemando le tende.
" io ho finito ora bambolona prenditele da sola" disse ridendo. 
Perché erano tutti così maleducati? 
"Bene ma sappia che farò rapporto per il suo comportamento" dissi spazientita.
Così corsi a prendere due sedie che però pesavano un bel po', così mentre tornavo nel,a sala con le due sedie per sbaglio andai a sbattere contro una figura molto alta e imponente e rischiai di cadere ma per fortuna riuscii a tenermi in equilibrio, alzai lo sguardo e vidi due grandi occhi verdi fissarmi con grande disappunto e questo mi fece irritare molto.
"Mi scusi non l'avevo vista" dissi piano.
"Si lo vedo" disse guardandomi ancora torvo prima di andarsene tirandomi una spallata molto maleducatamente.
Appena si girò alzai il dito medio nella sua direzione poi pensando che potesse girarsi e controllando l'orologio decisi di smetterla con le buffonate e tornare al lavoro.
Portai le sedie mancanti e stampai tutti i nomi presenti sulla lista creando dei biglietti da attaccare sulle sedie in ordine dell'importanza delle diverse riviste, mi sentivo fiera di me stessa per il risultato ottenuto e attaccai tutti i biglietti.
Il quarto punto era controllare la sicurezza.
Andai alla reception e mi feci dare la lista degli uomini che sarebbero dovuti essere la scorta e mi feci indicare il luogo dov'erano situati prima di iniziare il turno così mi incamminai sotto lo sguardo attento di Amy che mi guardava come per dire: questa da dove è uscita fuori? Sembra una sclerata.
Ma poco mi importava dovevo finire il mio lavoro e non mi sarei certo lasciata condizionare da quella donna.
Entrai nella sala e vidi diversi uomini tutti alti, muscolosi che incutevano paura prendersi un caffè o leggere il giornale.
Smisero di fare ciò che stavano facendo e si rivolsero a me con un sorriso poi uno parló.
"Serve aiuto?" Disse un ragazzo che avrà avuto qualche anno più di me e rimasi sorpresa nel vederlo così..grosso e già dentro un servizio di sicurezza.
"Si devo controllare che ci siate tutti e devo disporvi per la sala dato che dopo c'è la conferenza" dissi seria cercando di essere autoritaria davanti a tanta imponenza ma la mia voce mi tradì e uscí piccola e spaventata, anche se non volevo accettarlo lo ero eccome, non dovevo fallire.
Annuirono in silenzio, grazie a dio, così iniziai a dire i nomi e i collocamenti.
"Calum scott devi stare all'entrata così come Jason mentre Erik e George sul palco dietro i ragazzi infine Josh e Patrick ai lati della sala, tutto chiaro?" Dissi in fine.
"Si" annuirono in coro e fui felice che mi avessero ascoltato così velocemente.
"Ah la conferenza inizia tra 20 minuti tra 15 inizieranno ad entrare i giornalisti e così anche voi" dissi piano e poi uscii dopo aver sentito i segni d'approvazione  delle guardie.
Mancava solo una cosa, andare a controllare che questi famosi ragazzi fossero pronti, ero un po emozionata dato che se fossi piaciuta a loro mi avrebbero dato il posto anche se a loro poco importava, l'importante era che avessero qualcuno che gli facesse da badante e quel qualcuno dovevo essere io.
Mi feci dare il badge da Amy che sta volta rise appena mi vide considerando il mio stato da pazza.
Mi incamminai verso la sala, mi sciolsi i capelli, mi risistemai gli occhiali e il vestito e poi entrai.
Non so cosa provai in quel momento fatto sta che dire che ero sotto pressione era più che un eufemismo.
"Ehm ciao" dissi piano e i cinque ragazzi si voltarono.
"Gli autografi non li facciamo oggi mi dispiace" disse un ragazzo biondo mentre si sistemava la maglia.
"O-oh no no non sono qui per gli autografi sono  la vostra segretaria, in prova, mi chiamo Allison, Allison Parker e sono venuta a vedere se eravate pronti dato che la conferenza inizia tra 10 minuti" dissi piano cercando però di essere convincente, gentile ma autoritaria, troppe cose insieme che si mescolavano non bene. 
"Ah okay beh io sono Louis" mi porse la mano un ragazzo alto con i capelli castani e occhi chiari, per un momento mi venne da ridere per la domanda sulla lista che avevo letto prima ma mi trattenni con molta forza di volontà e sorrisi.
"Piacere Allison ma puoi chiamarmi Allie" dissi sorridendo.
"Io sono Zayn" disse un ragazzo con la pelle olivastra e la barba scura, erano indubbiamente tutti molto belli ne rimasi ammaliata gli sorrisi e mi rivolsi verso il biondo che prima con non molto riguardo cercava di cacciarmi.
"Io Niall e scusa per prima ma pensavo che..insomma sei molto giovane" disse chiaramente imbarazzato e io gli sorrisi.
"Si tranquillo non c'è problema" dissi piano.
"Io Liam" disse un ragazzo alto con capelli castano chiaro e occhi castani che si alzò a stringermi la mano.
Mi voltai verso l'ultimo e quasi non mi venne un colpo nel vedere il ragazzo di prima.  
Aveva i capelli ricci folti e spettinati, la mascella prominente, le labbra a cuore di un colore roseo talmente vivo da far invidia e gli occhi verdi che mi squadravano.
"Ehm ciao" dissi io vedendo che non aveva intenzione di presentarsi.
"Lui è Harry lascialo stare è di cattivo umore perché hanno licenziato la sua amichetta" disse Niall ridendo e tutti lo seguirono a ruota mentre io ero molto confusa ma cercai di sorridere lo stesso per cortesia.
"Stare zitti coglioni" disse lui alzandosi e andandosene ma io lo seguii.
"Scusa Harry ma adesso hai il meeting anzi dovreste cominciare ad andare inizia tra pochi minuti" dissi io in preda al panico, se,brava un bambino capriccioso.
" uno chi ti ha detto di darmi del tu? Lavori per me in teoria due vado vado stai calma ragazzina" disse lui scocciato e uscì dalla stanza mentre gli altri lo seguivano così lo feci pure io.
Mi misi accanto a Zayn che era l'ultimo in fila mentre gli altri parlavano.
"Scusalo è fatto così" disse.
"Oh no non importa l'importante è che mi lasci fare il mio lavoro senza storie" dissi non riflettendo su ciò che avevo appena detto.
"C-ceh per carità so-" ma non mi lasciò finire.
"So cosa intendi tranquilla" disse Zayn ridendo.
Appena arrivammo alla porta sul retro che dava sul palco vidi Nadia parlare con della gente.
"Ah ragazzi bene siete giusto in tempo andate andate" disse lei è loro obbedirono.
"S-salve" le dissi io piano appena se ne furono andati, io e lei avremmo assistito da dietro al palco in caso ci fossero stati problemi da quanto avevo capito.
"Salve Allison" disse lei seria quasi come fosse arrabbiata e io mi scoraggiai, avevo fatto il possibile ma evidentemente qualcosa non era andato bene.
"C'è qualcosa che non è andato bene nel mio lavoro?" Dissi sconfitta.
"No ti ho osservata molto bene, quando ho voluto controllare i microfoni anche se ti avevano dato la conferma del funzionamento è così con le luci, poi l'idea di mettere i nomi sulle sedie per non creare scompiglio e il resto...molto bene sono soddisfatta se il meeting va bene e i ragazzi sono d'accordo per me sei assunta" disse seria senza guardarmi e io mi sentii morire dentro per la gioia.
Grazie a dio erano state le due ore più stressanti e faticose della mia vita spero non succeda mai più un evento simile.
Poi pensai..ovvio che succederà il mio lavoro è solo fatto di questo.
Ma al momento mi importava poco perché probabilmente avrei avuto il lavoro così mi misi anche io ad osservare le risposte dei ragazzi.
"Cosa avete in mente per il prossimo album Louis?" Chiese un giornalista e tirò su carta e penna.
" ma stiamo lavorando molto su alcuni pezzi, non possiamo rivelarvi molto però si tratta principalmente di uno stile che non abbiamo ancora usato" disse piano il ragazzo.
In quel momento Nadia mi guardò.
"Hai tolto tutte le domande personali giusto? Mi sono dimenticata di dirtelo, mai e dico mai accettare proposte di domande personali sulla vita dei ragazzi a meno che non le consentano loro" disse severa ma per fortuna non mi lasciai spaventare.
"So signora ho lasciato solo quelle sul nuovo album e i prossimi eventi a cui parteciperanno" dissi calma e lei annuendo si girò nuovamente verso ciò che si stava svolgendo nella sala di fianco.
Il meeting grazie a dio andò tutto bene a parte un giornalista che rovesciò l'acqua per terra per fortuna lontano dai fili, in quel momento stavo per avere un infarto, in realtà ho avuto più spaventi in due ore che in tutta la mia vita ma dovevo abituarmici.
I ragazzi uscirono dal palco e ci vennero incontro.
"Bel meeting Nadia grazie a dio non c'erano domande idiote" disse Liam
"Ha fatto tutto lei" disse Nadia rivolgendosi verso di me.
"Ah brava Allison giusto? Beh per me puoi stare" disse sempre Liam e io stavo per saltargli in braccio per la gioia.
"Anche per me" disse Niall sorridendo. Mi sentivo come se fossi ad Xfactor e i giudici devono decidere sul mio destino è una sensazione opprimente ma bella quando ricevi i sì che tanto aspettavi.
"Anche per me" disse Louis 
"Per me pure" disse Zayn e io gli sorrisi di rimando dato che era quello che mi aveva rivolto più attenzioni da quando li avevo conosciuti cioè poco prima.
"Per me fate come vi pare non mi interessa minimamente" ci rimasi un po male per la risposta di Harry ma avevo capito subito il suo carattere quindi non mi lasciai scoraggiare per nulla.
"Bene vieni con me in ufficio Allie che ti faccio firmare tutto e ti dico il resto" 
"Certo" dissi a Nadia.
"Ciao a presto" dissi sorridendo verso i ragazzi e che mi sorrisero di rimando e in quel momento vidi che Harry mi stava fissando, fissando come se stesse pensando a qualcosa che lo aveva colpito ma pensai che forse era troppo idiota per rispondere.
Seguii felice Nadia nel suo ufficio e mi porse dei documenti.
"Allora ammetto che sono molto sorpresa dal tuo lavoro ma sei esattamente ciò che stiamo cercando, questo è il contratto, come ti avevo detto prima dovrai seguirli in quasi tutti gli spostamenti poi saremo noi a dirti bene tutto quando e come partire, ad esempio tra 4 giorni loro partiranno per una settimana per New York per delle interviste e due red carpet e tu dovrai andare con loro per coordinare gli eventi"
Disse ed io mi paralizzai, New York, per una settimana. Un sogno ecco cos'era questo un sogno.
Lessi bene il documento prima di siglare e firmare dove mi indicava Nadia e alla fine mi diede una busta.
"Questo è l'anticipo del mese, siccome hai firmato il contratto c'è sempre l'anticipo poi ovviamente alla fine del mese verrai nuovamente retribuita, il tuo stipendio sarà di 2.500£ al mese poi dopo sei mesi te lo Alzeremo a 3.500/4000£" disse come se nulla fosse, come se tutti quei soldi che mi stavano proponendo fossero aria.
Il massimo che ricevevo io lavorando erano si e no 300£ o 500£ quando era proprio tanto fortunata, non avrei mai immaginato una cifra così spropositata.
"Grazie mille signora quando dovrò essere qui domani?" Dissi cercando di contenere l'emozione.
"Domani loro hanno giorno di riposto però tu ovviamente dovrai venire qui in ufficio per coordinare gli impegni, quando loro hanno i giorni di riposo lavorerai qui mentre quando avranno qualche evento li seguirai naturalmente, questo è il suo cellulare aziendale e il suo portatile che poi dovrà mettere in ufficio, avrà naturalmente anche un telefono a rete fissa li però non si può mai sapere lei deve essere sempre reperibile" disse e io li caddi nell'oblio 
Un telefono è un computer mio???? Un ufficio? Non era possibile.
"Va bene la ringrazio molto" dissi non sapendo che altro dire.
"Allora domani venga qui per le 9 come oggi lavorerà fino alla pausa pranzo poi sarà libera non ci vuole mai molto per organizzare tutto se invece ha bisogno di più tempo lavorerà da casa come probabilmente sarà, l'ufficio chiude alle 2 per il personale dei cantanti" disse calma e io annuii, avrei pure potuto frequentare corsi serali quindi. Non poteva andarmi meglio.
Misi la busta il telefono e il computer in borsa, salutai Nadia e andai a casa. Sta volta tornando con il taxi.

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Capitolo 3
*** 2. STYLES ***


Appena arrivai a casa tirai un sospiro di sollievo, avevo in mano una busta con dentro 2.500£ un lavoro e un viaggio già programmato per New York.
La prima cosa che feci fu chiamare mia madre al lavoro e come al solito ci mise un po a rispondere dato che dovevano passarle il telefono e il tempo a disposizione era poco.
"Amore tutto bene? Da dove mi stai chiamando?" Disse lei preoccupata e mi scese una lacrima di commozione per quella donna che mi aveva sempre dato tanto pur non sapendolo.
"Si mamma va tutto benissimo, mi hanno assunta avrò uno stipendio ben retribuito e mi hanno pure dato un telefono aziendale e tra 4 giorni parto già per New York per lavoro." Dissi io tutto d'un fiato felice.
"Oh mio dio amore sono così fiera di te stai diventando così grande e brava" disse mia madre potei percepire dalla voce che stava piangendo.
"Mamma tra un po appena avrò abbastanza soldi inizierò a mandarli anche a voi, vi aiuterò il più possibile" dissi sicura della mia decisione.
"Oh no no devi pagare l'appartamento gli studi una macchina e tutto non puoi spendere per noi" disse lei come al solito, non voleva mai aiuti da nessuno anche se ne aveva bisogno.
"Non scherzare mamma sai che lo farò" dissi sicura.
"Non pensiamoci ora pensa a goderti il momento, ora devo andare che devo lavorare sta sera dirò tutto a Robert e sarà felicissimo" disse lei e dopo un breve saluto riattaccò.
Com i soldi decisi già che li avrei utilizzati per comprarmi vestiti idonei e dato che l'affitto del mese l'avevo già pagato alcuni li avrei messi da parte per la macchina e l'Università, pian piano con i risparmi sarei riuscita a pagarmi gli studi e avrei avuto un lavoro solo mio al servizio di nessuno.
Mi misi sul divano dopo essermi fatta una doccia, aver messo il pigiama e aver lavato e piegato il vestito di Casey a guardare la TV.
Trasmettevano ancora Awkwrd e fui felice di poter vedere il proseguimento della serie senza pressioni.
C'era il momento cruciale in cui Matty avrebbe dovuto scegliere se stare con Jenna o no ma proprio in quel momento qualcuno suonò e andai ad aprire confusa, Casey aveva le chiavi chi verrebbe mai a citofonare? 
Mi vennero in mente le ipotesi più brutte come la polizia o i servizi sociali ma appena aprii la porta i miei dubbi svanirono ma si crearono altri di gran lunga peggiori.
"Ehm ciao posso esserti- scusi esserle utile?"
Dissi chiaramente scocciata dalla presenza di Harry Styles sul Pianerottolo di casa mia.
"Di solito si fa entrare la gente in casa" disse freddo così mi spostai e lo feci entrare con calma.
"Allora?" Dissi spazientita.
Lo vivi guardarsi attentamente intorno come se ispezionando la casa avrebbe potuto scoprire più su di me peccato che ci vivevo da un giorno, osservò la tazza di gelato davanti alla TV senza neanche rendersi conto che aveva appena rovinato il momento più bello della puntata che avrei dovuto rivedere per capirci qualcosa.
"Non ho tutto il giorno" la mia pazienza stava raggiungendo il limite e fuori dall'ambito lavorativo non avrei dovuto trattarlo bene  quindi passai alle maniere sgarbate che non amavo mai usare ma questo ragazzo mi stava davvero stufando.
"A me sembra di sì invece" disse chiaramente divertito indicando con la testa il mio angolo depressione.
"Si beh cosa vuole Styles?" Dissi fredda e imbarazzata.
"Volevo dirti di stare attenta a quello che fai sciocca ragazzina perché so bene chi sei i tuoi sorrisetti innocenti non attaccano con me" disse malizioso mentre io lo guardavo scioccata. Cosa? Lui lo sapeva? Non era possibile..beh in realtà si, era Harry styles avrebbe potuto estrarre qualsiasi informazione da chiunque.
Decisi di optare per quella indifferente o sarei morta all'istante.
"Non so di cosa lei stia parlando ora se non le dispiace gradirei che uscisse da casa mia" dissi fredda sull'orlo del baratro.  Cosa voleva da me quel ragazzo?
Si avvicinò lentamente fino a quando i nostri nasi si sfiorarono e li ebbi un crollo emotivo che mi fece quasi cadere.
"Non dirmi cosa devo fare sei solo la mia segretaria, ricordalo" disse freddo, impassibile e poi uscii di fretta da casa mia.
Era successo tutto così veloce,come se in un istante fosse entrato e uscito. Mi sedetti per terra con la schiena contro il muro e sospirai.
"Ci vediamo a New York  Styles" dissi tra me e me, ero scioccata ma anche arrabbiata per le sue parole.
Avevo il diritto eccome di dirgli cosa fare, non mi avrebbe mai comandato a bacchetta nonostante fosse il mio capo in teoria. Mi rialzai di scatto non appena sentii la serratura della porta e vidi Casey uscire pimpante.
"Hey Hey coinquilina ciao" disse allegra e io sorrisi per il suo entusiasmo.
"Ciao Casey" voleva suonare felice e spensierato ma uscí come un lamento quasi.
"Che c'è non ti hanno dato il lavoro? Oddio mi dispiace eri così bella non abbatterti vedrai che ne troverai un altro subito e-" la interruppi ridendo quella ragazza riusciva a mettere di buon umore chiunque con la sua simpatia.
"Casey mi hanno assunta" dissi battendo le mani e lei mi abbracciò.
"Lo sapevoooooo allora per quale star capricciosa lavorerai?" Disse lei curiosa e felice.
Andò a togliersi la giacca e le scarpe e mi ringraziò per aver lavato e piegato il suo vestito dicendo che non ce n'era bisogno ma io insistetti, appena ci sedemmo sul divano mi ripetè la domanda.
"Allora non so se li conosci" dissi ma ovviamente mi fermó subito.
"Aspetta aspetta li? Vuoi dire che sono più cantante? Oddio Chi?" Disse e io Risi per la sua reazione.
"Lasciami finire almeno! Allora sono gli One direction" in quel momento era come se avesse visto il papa e nelson Mandela ballare la makarena insieme perché si paralizzò per un istante per poi iniziare ad urlare.
"Oh mio dio vuoi dire che lavorerai per quegli stra fighi degli One direction?!?!hai idea che amo Zayn hai idea che lo amo????" Disse lei sull'orlo di una crisi tra l'isterica e di felicità.
"Si è molto simpatico e gentile, e non sai una cosa, tra 3 giorni parto con loro per New York" dissi e lì la sua mascella toccó terra.
"Non ci credo ma che cazzo di culo hai Oddio dobbiamo andare a comprarti dei vestiti? Hai i soldi vero? No Vabbe ce li ho io e poi me li presenterai vero? Hai conosciuto Zayn è un amore vero? Ti prego fammelo sposare" 
Riso per tutte le sue affermazioni, era strano che una ragazza di vent'anni potesse ancora dire certe cose ma ne fui felice perché io avrei fatto così se si fosse trattato del mio cantante o attore preferito.
"Allora i soldi ce li ho mi hanno dato solo oggi 2.500£ che sarà il mio stipendio per i primi 6 mesi quindi domani andiamo a fare shopping poi ovvio che ti presenterò Zayn ma non ora che sono appena arrivata e se gli portò in studio una pazza piena di ormoni mi licenziano in due minuti" dissi ridendo e rise pure lei pur sapendo che avevo ragione.
Passammo tutta la sera a parlare del mio nuovo impiego e a creare piani diabolici per lei e Zayn ma tutto il tempo continuai a pensare ad Harry e a quello che aveva detto. Così quando ci salutammo per andare a dormire accesi il computer e andare a cercare qualcosa su di lui.
Internet era pieno di sue foto, articoli, interviste e video e mi misi un po a cercare di conoscerlo.
A quanto pare era il "tenebroso" del gruppo, così l'avevano definito alcune riviste.
Più che tenebroso lunatico e idiota pensai e poi Risi per il mio pensiero.
Non sapevo come lo avrei affrontato ben una settimana a New York pure nello stesso volo dato che avevano un jet privato e io sarei dovuta andare con loro per organizzare bene tutto. 
Mi era appena arrivato un messaggio da Nadia.
Da Nadia 
Non verrò con te a New York ma ti comunicherò tutto via telefono e lì ti organizzerai tu con ciò che vi mettiamo a disposizione così come ogni viaggio che farete a domani.
 Risposi con un semplice "va bene grazie a domani" e decisi di andare pure io a dormire.
Era stata una giornata decisamente lunga ma piena di soddisfazioni a parte il signorino.
Appena mi addormentai però i miei sogni furono pieni di Ricci arruffati e occhi verdi arrabbiati.
La sveglia come il giorno precedente suonò decisamente troppo presto ma ero felice grazie al mio nuovo lavoro e oggi avrei solo dovuto organizzare alcune cose per il viaggio dato che tutto il viaggio in se era stato precedentemente organizzato da Nadia prima del mio arrivo.
Andai in bagno, mi feci la doccia mia lavai i denti e come ieri mi truccai un pochino, quel pomeriggio dopo il lavoro sarei assolutamente dovuta andare a comprarmi dei trucchi perché non potevo continuare a rubarli a Casey. Misi un po di mascara di ombretto marrone scuro e il fondotinta.
Quando arrivò il momento di vestirmi ci furono decisamente più problemi.
Misi sul letto tutto ciò che avevo.
Grazie ai soldi del diploma dei parenti ero riuscita a comprarmi un vestito carino e delle scarpe con il tacco bianche così dato che non avevo molta scelta optai per quello.
Era un vestito bianco a fiori colorati stretto il vita con scollatura a cuore che arrivava al ginocchio, misi le scarpe e la mia giacca di jeans ormai consumata, presi la borsa con il telefono e il computer e andai verso la porta.
C'era una bella giornata dato che era inizio settembre l'estate non era ancora finita così decisi di andare a piedi e dato che ero in anticipo mi fermai a prendere un caffè.
Appena entrai Amy alla reception mi guardò torva e io le sorrisi.
"Eh sì Amy mi hanno assunta infatti volevo chiederle se poteva farmi il badge fisso per tutti i camerini e la tesserina da timbrare per quando entrò ed esco dall'ufficio.
Ci mise pochi minuti a stampare e plastificare tutto e poi mi diede, in silenzio e guardandomi male ciò che le avevo richiesto ma poco mi importava.
Andai dritta verso l'ufficio di Nadia per avvisarla del mio arrivo e per chiederle di eventuali spostamenti così bussai ed entrai.
"Buongiorno Nadia volevo chiederli se c'erano eventuali cambiamenti da annotare prima che mi metta ad organizzare gli aventi per New York"
Dissi sorridendo, mi squadrò da capo a piedi e mi sentii un po imbarazzata, forse il mio vestito era un po troppo frivolo e poco elegante però a me piaceva molto. Riportò lo sguardo su di me e parlò.
"Si la partenza per New York è stata spostata a domani e si torna un giorno prima. Ho già avvisato i ragazzi anche se questo sarà poi compito tuo. Adesso devi organizzare i red carpet, cioè scegliere la scorta migliore gli orari e le macchine e poi scegliere gli orari più convenevoli per le diverse interviste, deve esserci una differenza di minimo uno o due giorni tra un evento e l'altro o i ragazzi impazziscono" disse poi continuò 
"Ah Allie vestiti più elegante a New York" disse senza neanche guardarmi.
"Si Nadia mi scusi e va bene ora mi metto al lavoro" dissi e uscii.
Bene, pensavo peggio, avevo timore che mi rimandasse a casa a cambiarmi invece no.
Appena raggiunsi il mio ufficio mi misi subito sulla scrivania e aprii il computer.
Selezionai dalla lista alcuni agenti alla sicurezza che sarebbero potuti andare bene e li contattai, mi diedero tutti la loro disponibilità, poi sistemai il meeting il quinto giorno alle 15 così dopo avremmo avuto il tempo di rifare la valigia e partire il 12 quindi il sesto giorno la mattina presto come previsto. 
I red carpet erano il secondo e terzo giorno ma non potevo spostarli erano già prefissati organizzai tutti gli spostamenti e feci un piano ottimale della settimana che risultò molto buono.
Quando guardai l'orologio era già mezzo giorno e un quarto così andai da Nadia a farle vedere il mio lavoro e sembrò apprezzare.
"Vedo che hai scelto con cura la sicurezza e gli orari, bene va tutto bene di questa lista dovrai solo essere in grado di farla rispettare ora puoi andare ci sentiamo per telefono quando arrivi a New York il volo è domani alle 8 in punto alle 6 verrà a prenderti una macchina dell'azienda e ti porterà in aeroporto. Buon viaggio" 
Disse io la ringraziai come al solito, andai a sistemare le mie cose in borsa e uscii.
Appena fui fuori chiamai Casey per vedere se era ancora disponibile a fare shopping con me ma vidi un messaggio da un numero sconosciuto anche se intuii subito di chi fosse e alzai gli occhi al cielo.
Mi hanno dato ora la notizia sarò molto felice di doverti così presto. H
Mi venne voglia di strozzarlo per la sua stronzaggine ma decisi di rispondergli a tono.
A:idiota
Anche io è da tutto il giorno che non vedo l'ora di rivederti.
Risi per il nome che gli avevo dato ma mi venne il sangue al cervello a leggere la sua risposta.
Da:idiota 
Lo so è il sogno di tutte. Bello il vestito a fiori della nonna. H
Non capii perché cavolo doveva sempre firmarsi nei messaggi ma non mi interessò infatti non risposi e chiamai subito Casey.
"Hey Casey ti va di venire a fare shopping come me? Sono uscita ora"
Dissi contenta.
"Certo io sono già a casa ci troviamo a metà strada tra il tuo ufficio e qui? Ci vuole poco da lì per andare in centro" disse lei contenta e mi ricordai che avevo lasciato la busta con i soldi a casa.
"Ah Casey scusa ho lasciato la busta con i soldi a casa non è che potresti prendermene un po? Non troppo eh" dissi ridendo.
"Ma certo cara" disse lei e riattaccò.
Ci trovammo come concordato a metà strada e mi venne un colpo quando vidi quando aveva portato.
"Ma Casey è troppo 1000£" dissi ridendo.
"Non è mai troppo quando si tratta di shopping e poi dobbiamo rifarti il guardaroba quindi significa vestiti scarpe borse e giacche anzi speriamo ci bastino" disse lei battendo le mani e prendendomi a braccetto così Risi pure io e la seguii tra le vie di Londra a divertirci.

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Capitolo 4
*** 3. NEW YORK PART 1 ***


Dire che avevamo comprato tanta roba sarebbe un eufemismo. Avevamo svaligiato almeno quattro negozi ma ero pienamente soddisfatta anche se mi sentivo in colpa ad aver speso così tanto considerando mia madre e Robert quando faticano però mia madre mi aveva detto che il lavoro stava andando meglio e di non preoccuparmi, di iniziare a godermi la vita da sola che devo dire, anche se era durata solo due giorni mi piaceva molto.
Avevo comprato molti vestiti eleganti per le cene e feste importanti con i rispettivi tacchi, tutti i trucchi di ogni tipo, tre borse e cinque giacche adatte ad ogni occasione, diverse gonne, jeans, anche leggings, magliette eleganti e top molto carini.
Anche Casey si era data alla pazza gioia comprandosi molte cose carine.
Quando arrivammo a casa erano le sette passate ed eravamo distrutte.
Decidemmo di cucinare la pasta alla carbonara e di bere vino per festeggiare mentre ascoltavamo un po di musica.
"Allora Casey dimmi un po dell'Università" dissi io sorridendo e fantasticando.
"Ma è fantastica, se scegli di fare il percorso di studi che sai ti porterà lontano ti senti molto realizzata io sono felice."
Casey lavorava in una profumeria rinomata per mantenere l'appartamento e le spese mentre l'università gli e la pagavano i suoi genitori, scoprii che veniva da Manchester e che le mancava la sua città ma che qui era contentissima.
"Vorrei presentarti anche i miei amici, sono tutti simpaticissimi, quando torni facciamo una serata qui ne invito alcuni, se per te va bene eh" disse sorridendo, mi avrebbe fatto molto piacere conoscere gente nuova soprattutto perché non ho mai avuto molti amici.
"Certo va benissimo" dissi sorridendo.
"Che fortunata ti che domani parti vai nella città più bella del mondo con i ragazzi più fighi del mondo. Mi metti in valigia?" Disse seria ma sapevo scherzasse e iniziai a ridere mentre lei ripeteva che riusciva a stare benissimo in stiva.
Ero contenta che fossimo diventate già così amiche in così poco tempo ma lei era davvero una ragazza simpatica e solare e mi rispecchiavo molto in lei su molti aspetti.
Quando finimmo di mangiare e di bere vino a volontà sparecchiammo e andammo a guardarci la memoria del cuore un film che già all'inizio fece piangere tutte e due.
"Perché lei non si ricorda più di questo strafigo? Guardalo è bellissimo" disse lei in lacrime.
"Forse era destino" dissi anche io in lacrime e ridemmo guardandoci com'eravamo ridotte.
Decidemmo di non deprimerci facendo battute scadenti durante il film e di fare snapchat imbarazzanti da mandare i suoi amici poi quando il film finii, per fortuna finí presto, decisi di andare a dormire dato che mi sarei dovuta svegliare alle 5 il giorno dopo.
"Beh Casey amica mia, ci vediamo quando torno, sempre se torno" dissi io facendola ridere.
"Okay Allie non abbandonarmi e mandami tante foto con Zayn" Risi per la sua richiesta ma le promisi che le avrei mandato degli snap su Zayn e lei ne fu felice.
Corsi in camera e preparai la valigia, misi dentro tutti i trucchi "non si sa mai" pensai.
Due vestiti eleganti per il red carpet con le rispettive scarpe, probabilmente non li avrei accompagnati ma non si poteva mai sapere e l'idea che avrei potuto anche solo al'1% mi fece mettere quei vestiti in valigia. Presi poi un vestito meno elegante per il meeting, era simile a quello a fiori, anzi uguale solo che era tutto rosso quindi il colore lo rendeva più elegante. Poi misi dei completi normali per i momenti liberi, il beauty e fine.
Per il viaggio in aereo decisi di vestirmi comoda con dei jeans strappati sulle ginocchia delle converse ma con il tacco e un top semplice.
Misi tutto sul letto e alle 10 crollai pensando che quella sarebbe stata la prima volta che sarei uscita dall'Inghilterra o meglio, da Londra.
La mattina non so neanche come feci ad alzarmi credi che fu l'emozione ad avere la meglio sulla stanchezza anche se ero consapevole che avrei dovuto lavorare e non divertirmi in questa settimana ma ero ugualmente felice.
Andai in bagno, mi feci una doccia calda senza lavarmi i capelli per il poco tempo, mi truccai velocemente mettendo solo del mascara e un po di rossetto. Mi vestii e mentre aspettavo l'autista sgranocchiai qualche biscotto e bevvi una tazza calda di caffè.
La valigia era in sala pronta, portatile, telefono e tutti i documenti in borsa. 
Controllai mentalmente se avessi preso la scaletta della settimana con tutti gli appuntamenti e orari e in quel momento l'autista suonò così corsi fuori prendendo la valigia e lasciai un biglietto a Casey sul tavolo
Non demolire la casa. Ti saluto Zayn la grande mela mi aspettaaaaa a presto! Baci Allie.
Appena scesi le scale un uomo in divisa recuperò la mia valigia e la mise in macchina. Mi sedetti nel posto dietro elettrizzata.
"Quanto dura il viaggio?" Chiesi entusiasta.
"Credo 7.55 ore signorina Parker" disse l'autista è non capii ma poi ci arrivai.
"No intendo fino all'aeroporto e poi si figuri mi chiami pure Allie" non ero abituata a tanto lusso e gente che mi dava del lei, mi sembrava fuori luogo.
"Ah okay Allie comunque un quarto d'ora" disse e mi sorrise.
Il viaggio era breve controllai il telefono e vidi subito un messaggio da Nadia che mi fece parecchio ridere e lo trovai anche piuttosto insolito.
Da Nadia
Ricorda a Louis di non usare calze spiate come fa sempre. Grazie 
Sembrava proprio la loro mamma e io dovevo sostituirla nonostante fossero più grandi di me. Mi annotai quest'insolita richiesta sul telefono oltre ad altre mille e dopo poco arrivammo all'aeroporto.
Scesi dalla macchina e vidi l'autista che scoprì si chiamava Jason tirarmi fuori la valigia.
"Grazie Jason da qui la porto io vai pure sarai stanco è molto presto" dissi sincera.
"Non vuole- scusa non vuoi che ti aspetti? La signora Nadia mi aveva detto così" disse lui confuso.
"No tranquillo vai pure a presto" dissi sorridendo e lui tirò un sospiro di sollievo. Lo salutai ed entrai nell'aeroporto.
Cavolo se era grande, noi partivamo con un jet privato quindi non sapevo proprio dove andare. Vidi una ragazza addetta agli "aiuti" e chiesi facendole vedere il mio biglietto.
Lei rimase un po a fissarmi, forse le sembrava strano che una ragazza tutt'a occhiali e lentiggini vestita così andasse in un aereo privato, ebbene sì.
"Mi segua" disse cordialmente.
Feci un po di strada con la valigia e quando mi indicò il gate mi affrettai a raggiungere gli altri che erano già lì con alcuni uomini della scorta che avevo selezionato da portare con noi.
"Hey ciao" dissi sorridendo.
"Allie ciao" dissero in coro tutto, tranne Harry ovviamente che mi guardò come faceva sempre lui in modo strano. 
Durante il viaggio avrei dovuto chiedergli come cavolo faceva a sapere del mio vestito a fiori se non mi aveva visto. Mi spiava? Risi all'idea.
Andai con Louis a prendere un caffè e ne approfittai per raccontargli la storia delle calze.
"Come mai dovrò ricordarti di non mettere le calze spaiate?" Dissi ridendo e lui rise insieme a me.
"È sempre stato un mio vizio, mi piace metterle così solo che Nadia si arrabbia quindi me lo ricorda ma vedo che ora il compito è passato a te" disse sorridendo e gli altri ci raggiunsero vedendoci ridere, anche Harry.
"Ah okay allora sarà un piacere scriverti tutte le mattine ricordandoti di mettere le calze giuste" dissi e lui rise insieme agli altri che evidentemente sapevano la storia ovviamente tutti tranne Harry che mi stava davvero mettendo ansia da come continuava a guardarmi.
Dopo poco ci imbarcammo e rimasi a bocca aperta nel vedere l'aereo,c'era lussuosissimo con sedili che diventavano letti, televisioni e tavolini con divanetti per parlare.
Salirono prima gli altri e poi io. Che sfortunatamente ero vicino ad Harry ma poco mi importava avrei dormito tutto il viaggio.
"Ehm Harry scusa posso stare vicino al finestrino?" Disse e finalmente mi degnò della sua presenza.
"Perché hai paura?" Disse lui con un ghigno. Era vero avevo un po di paura dato che non ero mai salita su un aereo prima.
"Beh un pochino" dissi imbarazzata.
"Bene arrangiati" disse lui e si rigirò. Ero furiosa perchè si doveva sempre comportare così maleducatamente?
Tirai fuori il computer per lavorare e poi misi la borsa in alto.
Tutto sotto lo sguardo attento di Harry.
Appena partimmo Louis e Liam si misero a guardare un film mentre Zayn e Niall erano già secchi. A posto non sarebbero stati di molta compagnia mi rimaneva solo mister simpatia.
Vedevo poco dal finestrino ma riuscivo a scorgere le nuvole e la città farsi piccola e ebbi un po di timore, cercai di avvicinarmi di più.
"Vuoi salirmi in braccio così fai prima?" Disse lui ghignando.
OkY basta non lo sopportavo più.
"Mi dici che problemi hai? Cosa ti ho fatto di male?" Dissi seria e finalmente lo fu anche lui.
"Cosa ti ho detto? Devi darmi del lei. E perché tu hai rimpiazzato Amber"
Eh?
"Chi è Amber?" Pensai subito ad una sua possibile fiammate feci centro, più o meno.
"La mia scopamica" disse lui sorridendo.
"Ma quanti anni aveva?" Dissi io intimorita da ciò che mi disse.
"35" cosa? Pensavo di non aver capito bene.
" ma che schifo!" Dissi e lui mi prese per il braccio avvicinando la mia faccia alla sua, di nuovo.
"Non osare usare questo tono con me ragazzina o finisci male" disse e io sorrisi perché era proprio un'idiota.
"Non mi fa paura lei" dissi piano.
Mi fissò un attimo poi piano disse.
"Invece dovresti Allison" 
Lo disse così piano che lo sentii appena ma decisi di lasciar perdere e mi misi al lavoro. 
Dopo qualche ora al computer i miei occhi si stavano consumando così decisi di dormire un po, stavano dormendo tutti tranne Styles che beccai più volte fissarmi e io di rimando lo guardai male e lui ghignava, non capivo perché si divertisse tanto ma non mi importava.
Appena mi sdraiati crollai subito e sognai New York e le meraviglie che conteneva quella città sognata da tutto il mondo.
Fui svegliata da un dito fastidioso che mi toccava la guancia costantemente. Aprii gli occhi e ci misi un Pò a ricordare dove fossi, mi rimisi gli occhiali e mi voltai verso Harry che continuava a punzecchiarmi, stavo per tirargli uno schiaffo.
"Smettila sono sveglia" dissi arrabbiata.
"Tra 20 minuti decolliamo Allison" disse lui con un sorriso sghembo.
"Non chiamarmi Allison chiamami Allie" dissi fredda, mio padre mi chiamava Allison e non avrei voluto ricordare mio padre durante la mia breve vita perché sennò l'avrei rovinata.
"Okay Allison" disse ghignando. 
"Vabbe è un caso perso con te" dissi e mi rialzai. Vidi gli altri che pian piano si svegliarono e andai da loro a conversare dato che mi ero stufata di Harry e della sua stronzaggine.
"Hey ragazzi dormito bene?" Dissi io contenta.
"Si sì Allie tu?" Risposi e iniziarono a raccontarmi di New York e io ne rimasi incantata, dai loro racconti sembrava così bella.
Louis mi sorrise tutto il tempo e io ne fui ammetto colpita ma era piacevole la cosa quindi gli sorrisi pure io. Ad un certo punto sentimmo la voce del pilota che ci intimava di sederci e allacciare le cinture perché stavamo atterrando.
"Contieniti" disse Harry.
"Come scusa?" Dissi io a bassa voce.
"Di fare quei sorrisetti a Louis" disse lui apparentemente infastidito. Ma cosa voleva? Che fastidio che mi provocava quel ragazzo.
"Allora uno era lui a sorridermi e io ricambiavo per cortesia e due non mi interessa il suo parere signor antipatia" dissi non pensando a cosa dissi.
"Come mi hai chiamato?" Disse lui apparentemente divertito ma comunque arrabbiato.
"Ehm signor antipatia" dissi con voce flebile.
"Ah Allison questa me la paghi cara sappilo" disse serio e sperai stesse scherzando. Vero?
Quando atterrano ebbi un po di paura ma Niall continuava a darmi rassicurazioni dicendo che non saremmo morti atterrando anche se non mi rassicuravano e gli altri ridevano del mio stato d'animo, tutti ovviamente tranne Harry che era sempre serio.
Quando scendemmo dall'aereo potei sentire l'odore della libertà del paese in cui ci trovavamo, mi guardai in giro ammirai la bellezza dei palazzi che si potavano scorgere già dall'aeroporto.
Preso la valigia e la borsa e ci incamminammo verso la macchina che ci avrebbe portato all'hotel e li ne approfittai per comunicare i piani ai ragazzi.
"Allora dato che qui sono già le 18.30 non abbiamo nulla da fare quindi serata libera, domani alle 17.30 dovete andare al red carpet dove vi vestiranno ecc.. E l'evento inizia  alle 19 poi uguale il giorno dopo, il quarto giorno libertà e il quinto avete il meeting alle 15 che però durerà due ore perché c'è l'incontro con alcune fan, il sesto giorno partiamo la mattina quindi ho preso il quindi pomeriggio libero per le valigie. Tutto chiaro?" Dissi ai ragazzi che mi guardarono divertiti.
"Sei meglio di una macchina Allie" disse Zayn e io Risi per il suo commento positivo. Almeno speravo fosse positivo ma non c'era sarcasmo nella sua voce.
Appena arrivammo all'albergo trattenni il fiato per quella che doveva essere la sesta volta in un giorno, era stupendo e lussuosissimo adornato in colori bianco e oro con uno stile vittoriano invidiabile, tappeti e lampadari lussuosi.
Mi avviai verso la reception per le camere.
"Salve, abbiamo prenotato a nome di Sony music sette camere" dissi alla receptionist.
"Certo allora una è da due giusto?" Era quella per le due guardie del corpo che erano venute con noi.
Annuii e lei ci diede le chiavi elettroniche. Stupendo. Ecco cosa pensavo in quel momento.
"La mia è la 12 C " dissi io e diedi le chiavi agli altri. Avevo quella in fondo è di fianco alla mia c'era quella di Styles.
"Allora Jim e Walter la vostra è di fronte a quella di Styles, la tua Liam insieme a quella di Niall e Louis è nell'altro corridoio mentre Zayn la tua è accanto a quella di Harry" dissi io consegnando le chiavi e mi ringraziarono prima di entrare nelle diverse stanze.
Buttai la valigia sul letto e sistemai i vestiti poi feci un giro della camera, era bellissima un bagno enorme e lussuoso e la la camera da letto con tanto di salottino e letto a baldacchino.
Appena mi affacciai al balcone notai Harry fumarsi una sigaretta tranquillo.
Ma lo ignorai e guardai il panorama mozzafiato.
"Che fai sta sera?" Sentii dire dal ragazzo vicino a me
"Lavoro un po e poi ho visto che c'è la piscina volevo fare una nuotata lei?" Dissi stranita dalla domanda insolitamente comune da parte di Harry.
"Boh" disse prima di rientrare in stanza. Che palle che era quel ragazzo. Continuai a guardare fuori prima di cambiarmi e mettermi una gonna nera a vita alta stretta che arrivava a metà coscia un top azzurro e le scarpe con il tacco bianche.
Appena uscii dalla stanza per andare a cenare li vidi che parlavano tutti e cinque. Appena si voltarono verso di me sorrisi imbarazzata, forse avevo esagerato con l'eleganza.

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Capitolo 5
*** 4. NEW YORK PART 2 ***


Mi sentivo osservata e non mi piaceva, pensavo di avere i capelli o gli occhiali fuori posto così mi risistemai ma loro continuarono soprattutto Harry, sentivo il suo sguardo bruciarmi la pelle e la cosa non mi piaceva.
"Ehm allora ceniamo?" Dissi io imbarazzata.
"Ma certo io sto morendo di fame" disse Liam ridendo e gli altri annuirono.
Camminai al fianco di Louis e Niall parlando di come avevano cercato di aprire la porta finestra della camera di Louis che era però bloccata e di come l'hanno quasi rotta.
"E quindi quell'idiota di Niall ha pensato alla bella idea di tirare la maniglia Fini a quando la finestra non stava per rompersi e ucciderci" disse Louis ridendo e io pure, erano dei ragazzi fantastici, nonostante la fama riuscivano ad essere uniti e ad avere abbastanza principi morale, ovviamente tutti tranne Harry, non so quante volte ho pensato a questa frase in tre giorni ma è un pensiero che si ripete considerando le circostanze.
Era sempre da solo che guardava e trattava male tutti anche i suoi amici e pensava sempre solo a se stesso. La fama lo aveva cambiato, era stato trasformato nel prototipo della perfetta star internazionale senza moralità e sentimenti.
Decisi di scacciare quesi pensieri e di godermi la cena con i miei nuovi amici/capi mentre ci sedevamo al tavolo assegnatoci.
Un gruppo di ragazzine sedute con i genitori ad alcuni tavoli più a sinistra iniziarono a fissarli e a battere le mani e loro se ne accorsero.
"Ragazzi state pronti ne arrivano due a sinistra" disse Zayn serio.
"Parlate come se foste delle spie in missione e loro degli assassini" dissi io ridendo.
"Oh le fan sono molto peggio" disse Liam ridendo.
"Per carità a loro dobbiamo tutto e le stimiamo ma non siamo mai liberi" aggiunse Niall.
"Ci credo, comunque stanno arrivando" dissi io sorridendo e le due ragazze che avranno avuto più o meno la mia età chiedere l'autografo a tutti e la foto.
Mi sentii un po fuori luogo soprattutto vedendo Harry con quanta gentilezza e con quanti sorrisi si rivolgeva alle fan in delirio per lui e gli altri. Pensai a quanto questo mondo non mi appartenesse ma feci finta di nulla e sorseggiai il mio champagne.
Champagne e jet privati ecco cosa stava diventando la mia vita e non sapevo se esserne felice o no perché mi sentivo anche in colpa per mia madre ma ero lì per un obiettivo,  risparmiare per studiare, ecco il mio motto che mi ronzava in mente tutte le mattine e mi spronava a dare il meglio, sempre.
Le ragazze felici degli autografi e delle foto tornarono al loro tavolo e noi potremmo continuare a parlare.
"Allora Allie tu cosa fai dopo?" Mi chiese Louis e l'attenzione si spostò nuovamente su di me, Ricordandomi la domanda di Harry di prima.
"Credo che lavorerò un po per sistemare i vostri appuntamenti e poi farò un salto in piscina ho sentito che è molto bella" dissi sorridendo.
"Ah wow anche noi pensavamo di andare in piscina l'ha proposto Harry ed è strano lui non vuole mai fare nulla" stavo per strozzarmi con la mia saliva per quel l'affermazione così mi voltai verso Harry che mi scrutava quasi con aria di sfida ma io gli sorrisi come se nulla fosse.
"Ah bene allora ci vedremo lì" dissi contenta.
Il cibo inizió ad arrivare e noi mangiammo conversando dei loro prossimi viaggi e concerti.
"Scusate per la domanda ma non avete mai il tempo per tornare a casa?" Dissi piano.
"Beh non tanto quanto vorremmo ma appena abbiamo un buco libero corriamo dalle mamme" disse Niall sorridendo e gli altri pure.
"Tu Allie? Non ci hai detto nulla sulla tua famiglia" disse Liam e anche lì quasi non mi strozzai, non sapevo cosa dire e riuscivo a percepire lo sguardo indagatore di styles su di me ma non gli avrei dato la soddisfazione di potermelo trasmettere del tutto quindi non mi voltai a guardarlo.
"Beh non c'è molto da dire, ho un fratello di 16 anni che si chiama Robert, mia madre si chiama Jeanne e mio padre Bill e vivono a Londra"
Dissi io sperando di non ricevere altre domande ma purtroppo la mia solita fortuna non mi aiutò .
"E tu non vivi con i tuoi?" Disse Harry, sapevo benissimo che sapeva la risposta ma lo faceva per mettermi in difficoltà.
"No, mi sono trasferita quattro giorni fa di fianco all'università vivo con Casey la mia coinquilina che, tra parentesi Zayn ti ama" dissi ridendo e così sviai la conversazione su i miei e inizia a parlare di Casey mentre Zayn rideva.
Gli feci vedere una sua foto e lui disse che ci stava allora io e gli altri iniziammo a prenderlo in giro su una possibile relazione.
Sembravamo così normali che quasi mi dimenticai che in realtà io ero la loro segretaria venuta da un mondo a loro sconosciuto e che loro erano invece pop star di fama globale.
Dopo la cena ognuno andò per la sua stanza, io ero furiosa per Harry così gli scrissi un messaggio.
A idiota
Esci in balcone dobbiamo parlare.
Gli avrei urlato in faccia.
Da idiota
Calma ragazzina non darmi ordini. H
Faceva apposta anche a firmarsi perché sapeva che mi irritava.
Andai in balcone e con mia sorpresa lo trovai li affacciato.
"Allora cosa vuole da me? Sa benissimo che non vivo con i miei perché deve fare lo stronzo?" Dissi seccata.
"Non usare parolacce con me Allison e comunque volevo solo rendere la conversazione più interessante" disse lui come se nulla fosse.
"È come facevi a sapere che avevo il vestito a fiori?" Dissi io giusto perché avendolo li potevo chiarire tutte le questioni in sospeso.
"Perché appena sei uscita dalla Sony non ti sei accorta che mi hai quasi investito con la porta girevole eri troppo occupata a guardare gli uccellini volare evidentemente" Risi con sarcasmo alla sua battuta.
"Peccato avrei voluto investirti del tutto" dissi con aria di sfida.
"Ricorda Allison che io so tutto quindi non è il caso che usi questi toni con me" disse o minaccioso ma lo ignorai e tornai dentro stanca di discutere con lui.
Mi misi al lavoro per un'oretta e finii i dettagli dei due red carpet contattando i diversi giornalisti e uno dei responsabili della serata per aggiornarlo dei nostri piani e i giornalisti per le domande da non fare.
Finito quello quadrai l'orologio erano già le 21.30.
Decisi di andare a fare la nuotata in piscina per rilassarmi però prima guardai il telefono.
Due messaggi.
Da Casey 
Come va stronzetta? Zayn sta bene?
Risi per il suo messaggio e le risposi
A Casey 
Si sì sta bene gli ho fatto vedere una tua foto ha detto: ci sta ci sta, hai fatto colpo amica  
Risi leggendo il messaggio e poi controllai l'altro.
Da Nadia
Le camere vanno bene? Tutto sistemato per i prossimi giorni? Hai red carpet dovrai andare anche tu per coordinare la loro preparazione e l'evento dopo ovviamente la passerella non la fai aspetti già dentro.
Ero esaltatissima le mie preghiere di partecipare ad un vero red carpet anche se in secondo piano erano state esaudite così le risposi.
A Nadia
Albergo e restò a posto okay per red carpet.
Dopo spensi il telefono e mi avviai verso la reception per sarete se avevano a disposizione dei costumi e delle ciabattine.
"Salve mi servirebbe un costume e delle ciabatte per la piscina giù" dissi un po imbarazzata per la richiesta.
"Certo, numero della camera?" Chiese la signora.
"12c" risposi io.
Mi porse l'asciugamano, le ciabatte e il costume firmati con il nome dell'albergo.
Rimasi incantata dal tessuto morbido dell'asciugamano e lentamente mi diressi giù verso la piscina.
Mi cambiai nello spogliatoio e misi le cose nella borsa e le consegnai ad una signora da mettere nella cabina armadio poi si segno il numero della mia camera e io andai.
Appena entrai rimasi incantata, c'era un grande piscina calda con cascate e idromassaggio, avevo addosso il costume intero che mi dava un po fastidio ma a parte quello era tutto perfetto, mi feci una coda e tornai indietro dalla signora per darle pure gli occhiali, riuscivo a vedere piuttosto bene anche senza però per me erano indispensabili.
Entrai nell'acqua calda che subito mi sciolse i sensi poi vidi delle figure sfocate in lontananza che si avvicinavano sempre di più.
"Hey Allie eccoti" disse Liam che adesso riuscivo a distinguere data la vicinanza.
"Hey ragazzi ciao" dissi io sorridendo.
"Noi siamo qui già da un po quindi adesso saliamo pensavamo venissi prima" disse Louis apparentemente deluso.
"Eh lo so ma dovevo lavorare" dissi io imbarazzata e dopo aver nuotato un po con loro se ne andarono lasciandomi sola.
L'unico che non avevo visto era Harry ma poco mi importava.
Decisi di sedermi nella vasca idromassaggio e davanti a me vidi due ragazzi che si baciavano molto appassionatamente, solo concentrandomi bene sul ragazzo capii che era Harry che si stava facendo una biondina come se nulla fosse.
Disgustata mi alzai e me ne andai da un'altra parte notando che lui si staccò dalla ragazza per vedere dove stessi andando.
"Che schifo" pensai.
Appena tornai nella piscina grande mi sentii un Po meglio ma per poco perché quel maniaco mi aveva seguito.
"Non hai mai visto gente baciarsi?" Disse apparentemente divertito dallo stato di shock che avevo assunto quando li avevo visti.
"Lasciami in pace Harry" lo implorai.
Improvvisamente sentii la sua mano prendermi il fianco e tirarmi vicino a se facendo scontrare i nostri visi.
"Ti ho già detto di non dirmi cosa fare Allison capisci quando parlo?" Mi dimenai dalla sua stretta che aveva cominciato a darmi troppo calore. Faceva quest'effetto a tutte le ragazze ma io non volevo, non ero una delle sue vittime.
"Si capisco ma ora torna pure dalla tua amica" dissi fredda.
Mi allontanai ed uscii dalla piscina, riuscii a sentire le sue imprecazioni ma poco mi importava, aveva trasformato quella che doveva essere una piacevole nuotata in un infermo come al solito.
Quando finii la doccia mi cambiai mettendo solo dei leggings meri e una maglietta bianca, rimisi vestiti belli asciugamano e costume in borsa ed uscii con però addosso i tacchi dato che mi ero dimenticata me scarpe da ginnastica in camera, si, facevo un po ridere.
Appena uscii dallo spogliatoio andai dritta in camera ma purtroppo entrando sentii dei gridolini provenire dalla stanza di fianco di una ragazza che ovviamente era con Harry.
Accesi così la TV e inizia girare canali a caso pur di non sentire più quel rumore orrendo.
Trovai un programma interessante su delle foche che riuscii a distrarmi ma non per molto dato che la ragazza urlava proprio.
Alzai sempre di più il volume fino a quando non la smise, quando ebbi la prova che avevano finito riabbassai il volume. Dopo un po decisi di spegnere la luce e dormire.
Finalmente silenzio quando mi arrivò un messaggio.
Da idiota
È inutile che alzi il volume della TV mi hai detto tu di tornare dalla mia amichetta. H
Dio quanto lo odiavo avrei voluto lanciare l'iPhone contro il muro ma mi immaginavo già la faccia arrabbiata di Nadia quindi mi trattenni.
A idiota
Buona notte Harry.
Scrissi solo questo per intimarlo a lasciarmi in pace e per fortuna lo fece.
Ci misi un po ad addormentarmi considerando il fuso orario e il resto quindi dopo un'ora uscii in balcone a prendere aria e lo rividi fumare ma non mi voltai verso di lui.
"La smetti di seguirmi Allison?" Lo guardai un attimo ma non risposi e tornai a guardare davanti a me.
Se l'avessi ignorato avrebbe smesso o così speravo.
"Rispondimi quando ti parlo" disse a denti stretti quasi sgretolando la sigaretta.
"No" dissi piano e mio voltai verso di lui.
"Bene fottiti" disse prima di entrare in stanza per poi entrare violentemente nella mia.
Cavolo mi ero diamanti sta di chiudere la porta a chiave, quanto potevo essere stupida?
Mi voltai di scatto vedendolo furioso avvicinarsi verso di me.
"Ingenuo da parte tua lasciare la porta aperta" disse freddo.
"Vai fuori Harry" dissi anche io seria ma mi ignorò.
Mi prese per il bacino e mi spinse contro un muro facendomi male.
Sentivo le sue mani salire lentamente sotto la mia maglietta.
"S-smettila cazzo" dissi cercando di dimenarmi.
"Dimmi che mi risponderai la prossima volta e mi darai ascolto e la smetto" cosa? Non poteva dire sul serio.
"Ma che?" Dissi e lui avanzò sempre di più.
"Dillo Allison" disse piano nel mio orecchio.
"O-okay Harry ti ascolterò e ti risponderò ora lasciami" dissi piano e lui mollò la presa lasciandomi andare.
"A domani ragazzina" disse e chiuse la porta.
Era pazzo. Fottutamente pazzo.
E la cosa che mi fece più arrabbiare era che in quel momento per qualche strano universo avverso io in una minuscola e nascosta parte di me non avrei voluto che smettesse ma non l'avrei mai ammesso a me stessa.
Così andai a letto con ancora il disprezzo nei suoi confronti vivido in mente.

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Capitolo 6
*** 5. RED CARPET ***


La mattina mi svegliai molto tardi, alle 11.30 aprii gli occhi e appena guardai il telefono avrei voluto non svegliarmi mai.
Da Nadia
I vestiti dei ragazzi non sono arrivati contatta il numero che ti allego e vai a prenderli tu stessa poi alle 15 portali al red carpet che li sistemano bene e alle 17.30 ricorda che dovete essere tutti li. 
Cavolo, la mia vita era una serie di eventi stra maledettamente complessi noiosi e brutti ma non dovevo lamentarmi, era il mio lavoro.
Mi lavai in fretta e mi vestii veloce con dei leggings neri converse con il tacco un top e la mia amatissima giacca di jeans, per fortuna avevo portato quasi tutto il mio guardaroba.
Scrissi subito il messaggio a Louis.
A Louis 
Calze :)
E la risposta non tardò ad arrivare e Risi leggendola.
Da Louis 
Sei la mia salvatrice :)
Rimisi il telefono in borsa e andai nella zona della caffetteria per vedere se erano lì.
Mentre li aspettavo chiamai il numero che Nadia mi aveva allegato.
"Si pronto? Salve sono Allison Parker sono la segretaria degli One direction, i vestiti dovevano arrivare ieri invece arrivano oggi. Come mai?" Disse seccata.
"Il signor Styles ha voluto una modifica all'ultimo minuto" disse il signore tranquillo e lì capii tutto. Voleva fare in modo che mi cacciassero con i suoi trucchetti così avrebbe potuto avere di nuovo la sua amica.
Non aveva capito però con chi stava giocando, io non mi sarei lasciata mettere i piedi in testa da lui.
"Ah sì? Che modifica sarebbe?" Dissi io con già in mente un piano.
"La camicia del signor Styles prima era piena di cuori ma non li voleva così ne abbiamo fatta una in tinta unita" disse il signore lievemente scocciato.
"Scusi davvero, come si chiama lei?" Dissi piano.
"Robin" disse e io mi trattenni dal ridere pensando al signore che si fabbricava i costumi per fare l'aiutante di Batman.
"Bene robin il signor Styles vuole nuovamente quella a cuori, non stia a perdere tempo contattandolo, alle 14.30 verrò io a ritirarli, mi dice l'indirizzo del suo ufficio?" Dissi piano in tono seducente e convincente.
"Ehm West 72nd Street New York, NY 1002, dove c'è il Dakota"
Disse il signore secco e io me lo annotai, appena finii vidi i ragazzi arrivare così salutai il signore e andai verso di loro.
"Hey ragazzi" dissi sorridendo, pure ad Harry.
"Giorno" dissero e io sorrisi.
"Ah Allie grazie per il messaggio" disse Louis sorridendo imbarazzato e io Risi.
"Quale messaggio?" Gesù Giuseppe e Maria Harry Styles per la prima volta parlò davanti a noi tutti in cinque giorni che ci conoscevamo.
"Quello delle calze" dissi io sorridendogli come se nulla fosse e vidi il suo sguardo irritarsi per la mia indifferenza. Eh sì Styles. Iniziamo a giocare.
"Che piani hai per oggi?" Mi chiese Liam mentre bevevamo tutti un buon caffè.
"Alle 14.30 devo andare a ritirare i vostri vestiti che sono in ritardo, alle 15 devo poetarli al red carpet poi torno qui e alle 17.30 andiamo tutti li" dissi  sorridendo
"Noi invece dobbiamo stare reclusi in albergo" disse Niall triste.
"Beh io dopodomani dato abbiamo la giornata libera volevo fare un giro di New York se vi va di venire..." Dissi sorridendo.
"Speriamo di sì perché di solito torniamo sempre marcissimi dai red perché ti riempiono di alcool" disse Zayn ridendo e io Risi ala sua affermazione.
"Beh New York è lunga da visitare quindi inizierò la mattina" dissi delusa e gli altri pure.
"Ti può accompagnare Harry lui non beve" disse Liam chiaramente sarcastico perché era ovvio che non l'avrebbe mai fatto.
"Ci sto" disse lui secco e tutti ci votammo a guardarlo in silenzio.
"N-no no no no non c'è problema vado da sola" dissi io, dato che era l'ultima persona che volevo avere vicino.
"Ti perderesti in un minuto e poi sono stanco di stare qui chiuso in albergo" disse lui con fare ovvio.
"Ehm okay" avrei voluto ubriacarlo io tutt'e e due le sere così non sarebbe venuto ma il ghigno che aveva stampato in faccia mi fece capire subito che aveva qualcosa in mente. "Oh Harry se solo aspetti di vedere la tua camicetta da gay"
Pensai tra me e me e mi venne da ridere.
Dato che ormai era ora di pranzo decidemmo di mangiare lì e quando finimmo erano già le 13.45 quindi dovevo muovermi.
"Beh ragazzi io vado" dissi salutando gli altri.
Mi salutarono e si sparpagliarono per l'hotel e io andai a chiamare Jim uno dei due uomini della sicurezza perché mi accompagnasse. Nadia aveva esplicitamente detto che dovevano seguire pure me dato che se i media avessero scoperto che ero la loro "ombra" mi avrebbero assillato era meglio non rischiare.
"Jim andiamo" dissi io piano.
"Okay signorina Parker" disse lui serio e duro e ci avviammo verso l'uscita dell'hotel.
"Per favore signorina potrebbe darci una macchina?" Chiesi io lievemente imbarazzata.
"Certo signora, numero della camera?" Chiese lei calma mentre scriveva qualcosa al computer.
"12c" dissi io
"Bene signora tenga pure le chiavi Alfred le farà vedere qual'è" disse la ragazza e seguimmo Alfred. Mi ricordò molto il maggiordomo di Batman e mi trattenni dal ridere, di nuovo, ormai erano tutti Batman per me.
Il signore ci portò alla macchina e Jim mise la via nel navigatore, io mi sedetti dietro e partimmo.
Ci volle una buona mezz'ora per arrivare perché c'era molto traffico dato che eravamo in centro città ma almeno così avevo potuto scorgere qualche meraviglia di quel mosto e ne rimasi ammaliata.
"È molto bella New York verso signorina?" Disse Jim sorridendo vedendomi con la faccia schiacciata contro il finestrino.
Mi ricomposi e mi risistemai gli occhiali pensando di dover utilizzare le lenti quella sera o sarebbe stata la mia fine.
"Si è molto bella" dissi sorridendo.
Qu and arrivammo erano le 14.30 precise, dissi a Jim di aspettare pure fuori che non ci avrei messo molto e così fece ed io entrai.
Appena entrai mi ritrovai dentro un grosso ufficio tutto in velluto rosso con un lampadario molto prestigioso, mi avviai verso la scrivania.
"Salve sono Allison Parker ho chiamato prima Robin per i vestiti degli One direction" dissi calma e la signora anziana alla scrivania mi guardò.
"Documento prego" disse e le porsi la carta d'identità.
Dopo che ebbe guardato accuratamente se fossi davvero io mi fece entrare in un'altra sala ancora più grande con in fondo un'altra scrivania ed un uomo al telefono che dedotti fosse Robin.
Mi mimò un "un attimo" dato che era al telefono così mi sedetti pazientemente.
"Eccomi signorina Parker scusi, affari" disse sorridendo con fare ovvio.
Non so perché me lo aspettavo basso e invece era un bel uomo alto capelli castani e occhi di ghiaccio, avevo pensato a quello prima forse per l'influenza dovuta al nome.
"Si sì non c'è problema, sono venuta a ritirare i vestiti" volevo dirlo gentilmente ma ero un pò di fretta quindi il mio tono risultò un po sgarbato.
"Ma certo signorina mi segua" disse lui calmo e io mi alzai e lo seguii.
Camminammo per un lungo corridoio prima di entrare in una terza enorme stanza che tutta bianca piena di appendiabiti e di vestiti elegantissimi. 
Avevano sopra attaccati delle etichette dei proprietari e mi incantai non appena vidi quello con la scritta: Beyoncé, Robin dovette notarlo perché mi guardò divertito.
"Bello eh? Credo sia uno nei nostri lavori migliori" disse soddisfatto ma faceva bene, era blu  Tiffany stretto in vita ma con la gonna lunga e morbida che ricadeva fino ai piedi, una profonda scollatura sulla schiena e una lieve a cuore sul petto. Era il vestito perfetto per qualsiasi occasione che lo meriti.
Lo guardai ancora un po prima di proseguire dietro Robin che mi diede ben 5 completi piuttosto pesanti.
"Vuole che l'aiuti a portarli in macchina?" Si offrii lui e io annuii di riconoscenza.
Riattraversammo velocemente quel corridoio che portava alla stanza magica, il suo studio e la reception.
"Arrivederci" salutai cordialmente la signora che mi ricambiò con uno sguardo. "Ma si si, a New York sono tutti antipatici e frettolosi" Pensai tra me e me.
Appena appesi decentemente i vestiti in macchina ringraziai Robin.
"Se vuole può lasciarmi il suo numero per i prossimi vestiti." Disse lui calmo.
Eh? Beh si era per affari e nient'altro no?
"Certo" dissi sorridendo e una volta dato il mio numero salii in macchina e Jim mi portò a quello che a breve sarebbe stato il meraviglioso red carpet.
Era un edificio molto elegante con già il tappeto rosso in preparazione e le transenne, lo attraversai con dietro Jim e per un attimo mi sentii pure io importante dimenticandomi che avevo i vestiti di 5 cantanti sulla spalla. 
Ne diedi 3 a Jim e proseguimmo fino a quando non incontrammo una signora.
"Tu devi essere Allie la nuova ombra dei 1D?" Disse lei sorridendo e io annuii cordialmente, sembrava gentile era una donna sui 25 anni capelli lunghi biondi e occhi castani.
"Bene seguimi che li portiamo al loro camerino" la seguimmo e una volta entrata li appendemmo tutti accuratamente.
"Bene allora dato che anche tu dovrai essere presente abbiamo sempre un camerino di fianco a quelli delle star a disposizione quindi il tuo sarà quello di fianco a quello dei ragazzi." Disse sorridendo ed io entrai e rimasi stupefatta, non era nulla a che vedere con il loro ma era comunque molto bello e con un grande specchio e dei trucchi sopra la scrivania, un divanetto bianco e la corrispondente poltrona.
"Grazie mille Giusy giusto?" Dissi leggendo il cartellino.
"Si adesso vieni che ti do il badge, gli uomini della sicurezza oltre ai tuoi che hai scelto li abbiamo contattati e verranno dopo sotto nostra sorveglianza" disse lei calma e io le sorrisi.
"Ecco tieni il badge per te e per le due guardie principali giusto?" Disse lei guardando Jim.
"Si l'altra è rimasta in albergo gli e la darò dopo" dissi ringraziandola.
"Bene a dopo allora" disse lei è dopo averla salutata io e Jim risalimmo in macchina per poter tornare finalmente in albergo.
Quando siamo arrivati erano già le 16.15 quindi avrei avuto giusto il tempo dimettere tutto nel borsone che mi ha offerto l'albergo per la piscina, vestito, scarpe, documenti e programmazioni. E quando furono le 16.45 andai ad avvisare gli altri di prepararsi. 
Mandai un messaggio a Louis che era con Niall e gli altri due alla sala del casinò:
A Louis 
Dobbiamo andare tra poco preparatevi, dillo anche agli altri se sei con loro ;)
Scrissi contenta ed emozionata.
Da Louis 
Noi quattro siamo al casinò Harry credo in camera, a tra poco ;)
Perché Harry doveva essere sempre l'isolato?
Decisi di chiamarlo ma non mi rispose così non mi restò altro che andare a bussare.
Appena bussai notai che la porta era leggermente aperta così entrai silenziosa, lo vidi li steso sul letto che dormiva.
Non so per quale strano motivo mi venne da sorridere ma lo feci come se fosse naturale e mi avvicinai al letto.
Se,brava così tranquillo e calmo, come se nulla potesse fargli del male e mi accorsi di quanto poteva essere bello senza la fronte costantemente corrugata, mi sedetti sul letto e gli toccai la spalla per cercare di svegliarlo ma la sua risposta fu solo un "uhmmm" così ci riprovai.
"Harry svegliati dobbiamo andare" dissi senza accorgermi che gli stavo toccando i capelli, di scatto alzò il braccio e mi prese con forza il polso aprendo gli occhi.
"N-non mi toccare" disse serio e io ci rimasi male, lo stavo solo svegliando.
Tirai via la mano dalla sua presa e mi alzai.
"Scusa volevo solo dirti che dobbiamo andare tra un quarto d'ora. vestiti" dissi seria e me ne andai lasciandolo solo.
Gesù quel ragazzo era l'essere peggiore mai esistito, quando dormiva poteva sembrare un angioletto ma non lo era di certo.
Quando uscii di nuovo dalla mia stanza erano tutti pronti con anche le guardie che mi aspettavano. Erano le 17 in punto e mi sentii fiera di me stessa per l'orario perfetto.
Andammo alla reception e chiesi nuovamente una macchia a solo più grande.
"Purtroppo non l'abbiamo potete usarne due da 5" disse la receptionist mentre sarà ama Harry con gli occhi che sembrò divertito dalla situazione mentre io ero solo irritata.
"Vanno benissimo seguo nuovamente Alfred?" Chiesi io con fare ovvio.
"No no vi ci porto io prego seguitemi" disse languida mentre ci diede le chiavi che consegnai alle due guardie.
Cammino sculettando come se non ci fosse un domani e potei sentire i commenti dei rAgazzi dietro e vidi anche la faccia d'approvazione di Harry. "Che schifo" pensai ma rimisi in un angolo i miei pensieri per concentrarmi sul mio lavoro.
Appena riunite le macchine mi sedetti nella ori a con Jim Harry e Louis mentre nell'auto di fronte andarono gli altri.
Non capivo perché Harry insisteva nel seguirmi come fece in piscina, spero che lo scherzetto della camicia gli basti a non farlo più. 
Jim accese il motore e partimmo.
Durante il breve viaggio parlai con Louis della festa che ci sarebbe stata dopo e mi raccontò i dettagli.
"Ma voi dovrete andare con gli stessi vestiti anche al red di domani?" Chiesi io perplessa perchè in effetti Nadia aveva fatto ordinare solo un completo ciascuno.
"Si perché è come se fosse la continuazione del giorno prima" disse Louis sorridendo e io mi tranquillizzai anche se non capii molto il senso ma erano affari loro.
Appena scendemmo dalle auto feci vedere il mio badge e entrammo andando nei diversi camerini.
Salutai i ragazzi dicendo che sarei andata da loro poco dopo.
Appena entrai mi sedetti e misi le lenti togliendo gli occhiali così non avrei avuto problemi durante la serata ma proprio mentre stavo per mettermi il vestito sentii l'urlo arrabbiato di Harry che veniva verso il mio camerino e non sapevo se essere spaventata o divertita, scelsi la seconda dato che quella camicia era stata già premeditata e scelta da Nadia avevo la scusa del: eh è il mio lavoro devo fare ciò che dice il capo.
Così Risi mentre lui violentemente entrò nel mio camerino furioso. 
Help.

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Capitolo 7
*** 6. PARTY ***


"Che cazzo è Sta Roba Allison?" Disse Harry arrabbiato ed io andai dietro di lui per chiudere in modo calmo la porta per non recare disturbo agli altri.
Guardai attentamente la camicia che a parer mio era orrenda e poi guardai lui e con fare divertito risposi.
"È una camicia Harry non la vedi?" Dissi divertita e potei percepire l'irritazione salirgli fino alla l'unta dell'ultima ciocca dei suoi capelli perfettamente spettinati.
"Lo vedo che è una camicia ma io l'ho chiesta tutta nera non così" disse lui nero dalla rabbia, per lo meno aveva smesso di urlare.
Mi sedetti sul divanetto con calma sciogliendomi i capelli come se nulla fosse e lo ignorai.
"Rispondimi cazzo" disse lui avvicinandosi.
"Nadia l'ha scelta per te così Harry non ci posso fare nulla" dissi io alzando gli occhi al cielo.
"Cos'hai fatto scusa?" Disse lui ora più calmo e divertito. Cosa intendeva?
"Eh?" Dissi io guardandolo torva.
"Hai alzato gli occhi al cielo" disse lui seccato ma ghignava.
"E allora?" Chiesi io scocciata.
"Non provare mai più a farlo o vedi come finisci" risi per la sua affermazione allora alzai di nuovo gli occhi al cielo.
Non feci in tempo a riabbassarli che mi aveva preso in spalla e mi tirava delle pacche sul culo.
"Lasciami Harry daii" urlai io. Che idiota.
"Chiedimi scusa per la camicia e per aver alzato gli occhi al cielo" disse lui arrabbiato ma allo stesso tempo divertito e non capii come mai non fosse lì ad urlai contro ma bensì era lì che mi prendeva sulla sua spalla e mi tirava delicate pacche sul sedere sapendo di non farmi male.
"Okay okay scusa ora lasciami" dissi scocciata ma anche io leggermente, e dico leggermente in una minuscola parte di me divertita.
Mi lasciò per fortuna giù mi guardò un attimo e poi uscì dalla stanza senza dire nulla.
Si, era proprio lunatico oltre che pazzo.
Tornai a sedermi davanti alla scrivania e accuratamente mi truccai.
Sta volta usai tutto ciò che avevo a disposizione, eye-liner, matita, mascara, fard e fondotinta. 
Decisi di non mettere pure l'ombretto o l'effetto sarebbe stato simile ad un pugno negli occhi.
Decisi per una sera di lasciare sciolti i miei lunghi capelli marroni così li pettinai bene e misi del fissante per far in modo che non diventassero da pazza dopo mezz'ora.
Quando arrivai alla vestizione erano le 18.25 e l'evento sarebbe iniziato mezz'ora dopo quindi mi sbrigai.
Avevo un tubino nero con la scollatura davanti e dietro in pizzo senza maniche, era estremamente elegante e mi arrivava a metà coscia, misi poi i cacchi neri e presi la mia borsetta, era un completo semplice che tra tutti quelli meravigliosi non si sarebbe mai notato com'era giusto che fosse.
Appena uscii dal camerino lo chiusi a chiave e mi diressi nella stanza dei ragazzi bussando.
"Avanti" disse quello che mi sembrava Zayn dalla voce e così entrai.
Mi sentii un Po a disagio ad avere gli occhi di tutti puntati addosso.
"Wow Allie stai benissimo" disse Louis facendomi arrossire.
"Ehm grazie mille, tra 10 minuti inizia il red carpet quindi dovete iniziare Ad andare, la strada la sapete già" dissi io un po triste di separarmi da loro, ma io ero lì per lavorare.
Mi voltai verso Harry e rimasi scioccata, la camicia gli stava alla perfezione su di lui creava un'aura innocente ma sexy, portava degli skinny neri che gli fasciavano le gambe lunghe e snelle e i suoi soliti stivaletti. 
Decisi di riprendermi dal mio stato di trans mentre gli altri mi dicevano che si, sapevano la strada.
"Bene allora ci vedremo tra un po dentro" dissi io cercando di far vedere il meno possibile che ero appena uscita da uno stato di shock.
I ragazzi si avviarono e mi salutarono per ultimo Harry.
"Ti sta bene la camicia" dissi sorridendo senza malizia, lo pensavo davvero e non so perché ma volevo che lo sapesse. Forse perché mi sentivo un po' in colpa per lo scherzetto.
"Lo so mi sta bene tutto" disse ghignando.
Poi continuò.
"Ah non ti hanno mai detto che fissare la gente è maleducazione?" Disse lui sarcastico. Cavolo si era accordo del mio momento di ammaliamento del suo corpo perfetto. "È normale sei stata lì a fissarlo per 10 minuti" aggiunse il mio subconscio che, ovviamente, ignorai.
"N-non ti stavi fissando" dissi io imbronciata e lui rise. Ma non era una risata di quelle belle e sane bensì di quelle piene di malizia e desiderio.
"Beh neanche tu stai male dai, di solito sei peggio" disse lui e io ci rimasi un po male così abbassai la testa cercando di non darlo a vedere e mi allontanai silenziosamente lasciandoli al loro momento di gloria stando in disparte.
Alle 19 in punto c'erano già diverse star che percorrevano il tappeto rosso ma i ragazzi non li vedevo ancora. Svegliavano i responsabili della serata l'ordine di arrivò quindi non mi restava che aspettare e guardare attenta, arrivò il momento di Selena Gomez, Justin Bieber, Lady Gaga, Avril Lavigne, Zandaya e molti altri che non conoscevo minimamente ma che sembravano essere molto famosi considerando la calca di ragazzine dietro le transenne che urlavano e piangevano.
Dopo che finivano il red carpet stavano fermi a farsi fare foto, non so come facevano con tutto quel flash ma credo che i loro occhi avessero ormai sviluppato un potere maggiore per questo.
Quando arrivarono gli One direction ci fu un boato generale, ero fiera di loro in qualche modo ed ero fiera del mio lavoro e questo mi piaceva, erano tutti bellissimi, Harry si divertiva a fare boccacce verso le fotocamere e i suoi compagni perché era idiota ma questo mi divertiva. Ad un tratto si fermò quando arrivò una ragazza molto alta con i capelli biondi corti e occhi azzurri e le andò in contro, fecero diverse foto insieme e non so perché ma la cosa mi diede un po fastidio ma neanche tanto.
Riuscii a percepire dalle urla che si chiamasse Taylor ma non la conoscevo.
Le star cominciarono ad entrare nella grande sala che si era riempita di champagne e musica e io già non capivo più nulla, vidi poi la cresta di Zayn da lontano così mi avvicinai e li vidi parlare.
"Hey ragazzi" dissi contenta di rivederli. Si voltarono verso di me mentre Harry continuava a tenere il braccio avvolto al fianco di quella ragazza ma lo ignorai.
"Hey Allie ti stavamo cercando ma eri sparita" disse Niall sorridendomi.
"Andiamo a prendere qualcosa da bere?" Proporre Liam e annuimmo tutto così ci avvicinammo verso il bar e un ragazzo si avvicinò a me sotto lo sguardo attento di Harry che intanto mi perseguitava con il suo sguardo.
"Ti consiglio il negroni lo fanno buonissimo qui" mi voltai verso il ragazzo e quasi non mi strozzai vedendo che era Justin Bieber.
"Ehm si adesso lo provo" dissi io sorridendogli.
"Come ti chiami non ti ho mai vista qui" aveva un marcato accento canadese ma lo rendeva più interessante.
"Mi chiamo Allison, Allison Perker, solo l'ombra degli One direction" dissi sorridendo e sperando che avesse capito, dire segretaria suonava brutto.
"Beh è un piacere Allie che fortunati ad averti come ombra" disse sorridendo e mostrandomi i suoi denti perfetto mentre mi porgeva il drink.
Parlammo del più e del meno con i drink in mano, dovevo stare attenta a non bere troppo ero lì anche per lavoro.
Quindi dopo il secondo mi fermai dato che ero già un po brilla e andai a ballare con Justin e i ragazzi.
La ragazza con Harry gli gli stava attaccata ma poco mi importava anzi, per niente, noi eravamo lì a divertirci e lui a fare il muso lungo. Erano affari suoi.
Dopo due o tre canzoni in cui mi dimenavo disperatamente sembrando una sorta di bradipo sotto effetto di doping, decisi che era meglio se mi andavo a sedere.
"Ragazzi vado a sedermi un attimo" dissi agli altri che intanto si erano trovati anche delle dame, se così si può dire dato che sembravano tutte delle puttanelle in calore.
L'alcool mi faceva fare pensieri decisamente cattivi e strani verso la gente, non dovevo bere più.
Vidi Harry da solo contro un muro che guardava la pista da ballo cercando qualcosa o qualcuno, probabilmente la sua amica.. Allora andai da lui ovviamente sotto effetto di alcolici immaginavo già cosa sarebbe successo.
"Hey mister antipatia come va?" Dissi io ridendo a per il nomignolo che gli avevo affibbiato.
"Sei ubriaca Allison?" Disse lui ghignando.
"No no solo che Justin è stato così gentile da offrirmi qualche drink che non ho rifiutato" dissi sorridendo, iniziava a girarmi un po la testa ma la sensazione di abbandoni era così piacevole che non mi importò.
"Ma tu non sei qui per lavorare?" Disse Harry cercando di mettermi in difficoltà con me stessa. Lo faceva apposta, che stronzo.
"Testuali parole di Nadia Morgan: tu vai lì per sicurezza la prima sera per vedere se è tutto a posto poi assisti pure alla festa e il giorno dopo puoi anche non andare" ripetei io imitando la voce severa di Nadia facendolo ridere lievemente.
"Perché sei venuta qui?" Disse poi lui serio.
"Perché eri qui tutto solo e io non volevo più ballare" dissi poi mi misi una mano in fronte pensando che così avrebbe smesso di girarmi la testa ma non fu così ed Harry se ne accorse.
"Ehm vuoi andare a prendere un po d'aria?" Sembrava quasi, preoccupato. Ma no Harry non lo è mai. Magari gli facevo solo fare brutta figura allora voleva portarmi via di lì, anzi, sicuro.
Percorremmo un corridoio buio e io mi attaccai inconsapevolmente al braccio di Harry per l'inquietudine e lui ghignò.
"Ma come non può avere paura una ragazza del ghetto"disse inconsapevolmente di ciò che dentro di me aveva appena scatenato.
Lasciai andare il suo braccio e proseguii da sola troppo arrabbiata per dire qualcosa.
"Che c'è ora Allison?" Disse lui scocciato.
"Non dire mai piu quella cosa" dissi io con le lacrime che minacciavano di uscire. Non doveva permettersi di nominare la mia famiglia e il luogo da dove provenivano perché lui non sapeva nulla, non sapeva cosa fosse la fatica, il dolore, la perdita.
"Ti ho detto di non dirmi cosa fare sei solo la mia fottuta segretaria" disse lui e quelle parole mi colpirono come tante lame, probabilmente era per l'alcool che in quel momento mi ritrovai a tirargli tanti pugni sul petto urlandogli che era uno stronzo.
Lui era immobile che guardava la scena assolutamente impassibile.
"Voglio andarmene via" dissi seria cercando di rimediare io trucco colato con un fazzoletto e ci riuscii un po'.
"Ok" disse semplicemente lui e chiamò un taxi.
Lo guardai stranita per il suo comportamento.
Appena arrivò il taxi salii sopra in fretta e lui pure.
"No no cosa fai?" Dissi scocciata.
"Per favore ci porti a questo indirizzo" disse Harry e gli consegnò il bigliettino da visita dell'hotel. Il tassista ci guardò un attimo stranito poi partì senza fare domande.
Avevo la fronte appoggiata contro il finestrino.
"Ma ho lasciato le mie cose dentro!" Dissi preoccupata.
"Se ne sta occupando Jim di prendere le nostre cose poi gli altri torneranno dopo" disse lui calmo.
Perché faceva così? Perché mi insultava e poi faceva il -quasi- gentile? Non ci capivo mai nulla quando si trattava di lui. Ormai era una settimana da quando ci siamo conosciuti ed è una settimana che lo odio e lui odia me.
"Perché mi odi?" Chiesi all'improvviso dentro il piccolo abitacolo, lo dissi con voce talmente flebile che non credevo potesse sentirmi ma invece mi sentì e si voltò verso di me.
"Perché non obbedisci mai, fai solo di testa tua e odio sentirmi dire di no" disse. Quindi mi odiava davvero..
"Qu-quindi mi odi davvero?" Dissi io piano guardandolo.
Mi guardò un attimo poi torno a guardare dritto davanti a se e senza esitare rispose.
"Si" e poi ci fu silenzio fino all'hotel.
Avrei voluto dirgli che pure io lo odiavo, ma non era così. C'era qualcosa in quel ragazzo che mi rendeva possibile è impossibile allo stesso tempo odiarlo e questo mi faceva girare ancora di più la testa quindi dato che non era il caso che vomitassi nel taxi smisi di pensarci e scesi mentre Harry pagava il tassista.
Camminai lenta fino alla reception dove la ragazza mi guardò male, troppo male e quasi scoppiò a ridere.
Quando dopo di me entrò Harry si ricompose.
Non riuscivo neanche a camminare così mi tolsi i tacchi non curante del fatto che fossimo in un hotel di lusso.
Non mi importava nulla se non il mio letto in quel momento.
Appena arrivai alla mia camera entrai e mi buttai sul letto cadendo così in un sonno profondo, non dovevo dire più nulla ad Harry, non volevo più dire nulla ad Harry volevo solo dormire e dimenticarmi per qualche ora di lui e delle sue parole piene d'odio e di rancore.
Così mentre mi addormentavo sentii una coperta calda coprirmi e un colpo secco di tosse.
Poi il nulla. {ciao ragazzi! Volevo ringraziarvi per le tante visualizzazioni in così poco tempo! Volevo dirvi che la storia è anche su wattpad il nome è: secretary||h.s. (Italian translation) grazie mille a tutti}

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Capitolo 8
*** 7. HURRICANE ***


Mi svegliai il giorno dopo con la testa che mi girava, vedevo la stanza dell'albergo ruotare intorno a me così corsi in bagno e svuotai il mio stomaco di tutto quello che avevo ingerito la sera precedente, dovevano essere solo due bicchieri che si trasformarono in tre poi quattro e così via fino a ridurmi in questo stato.
Purtroppo mi ricordavo bene la conversazione con Harry sul taxi perché già li grazie alle urla ero quasi cosciente e questo mi fece più male di tutto il resto.
Mi odiava? Bene. Non avrei più cercato di parlargli e di avere un rapporto amichevole con lui, gli avrei rivolto la parola solo per lavoro così saremmo stati contenti tutti e due.
Guardai il telefono e vidi messaggi di Nadia e di Casey che aprii subito.
Da Nadia
Bella serata mi hanno comunicato, brava che hai fatto mettere la camicia giusta ad Harold oggi puoi anche non andare e prenderti il giorno libero ma la sera devi essere reperibile per loro e le guardie.
Le risposi subito.
A Nadia 
Okay, grazie a presto.
Dopo decisi di leggere i messaggi di Casey, erano molti.
Da Casey
Sms1 o mg che snap mi mandiiiiii
Sms2 lo sto guardando ora in TV è divino.
Sms3 ti odio vorrei essere lì con te.
Sms4 Vabbe vado che mi si fonde il cervello a guardarlo in TV con gli occhi incollati allo schermo a presto coinquilina ;););)
L'ultimo messaggio mi fece più ridere di tutti gli altri considerate le faccine spastiche e le risposi subito.
A Casey 
Visto neh? Ahahaha gli dirò di contattarti a presto casey non fare danni! ;);););)
Decisi ti ripagarla con la sua stessa moneta rimandandole le venti faccine e Risi mettendo via il telefono.
Avevo fatto con Zayn degli snapchat nei giorni precedenti come mi aveva chiesto e devo dire che il risultato era stato ottimale.
Quando mi guardai allo specchio rischiai di avere un infarto.
Mi tolsi subito le lenti che cominciavano a bruciare e presi gli occhiali dal borsone che Jim mi aveva (grazie a dio) riportato in camera.
Così mi feci una doccia calda cercando di scogliere la tensione, mi misi i leggings e una maglietta comoda, mi feci una treccia che scendeva lunga sul mio petto per avere i capelli più morbidi e uscii dal bagno canticchiando ma subito mi bloccai vedendo la figura seduta sul mio letto. 
"Cosa ci fai qui?" Dissi talmente fredda come il ghiaccio da far gelare il sangue nelle mie di vene.
"Sono le quasi le tre ero venuto a vedere se ti fossi ripresa" disse lui ghignando non curante di come lo avevo appena trattato.
Guardai l'ora sul telefono che era sopra il mobiletto attaccato alla porta del bagno e in effetti erano le 14.50, cavolo se avevo dormito.
"E? Oggi non devo venire con voi quindi puoi anche lasciarmi in pace" dissi scocciata dalla sua presenza.
"Ei ei qualcuno si è svegliato con il piede storto la mattina, ti sono venute le tue cose per caso?" Disse lui guardandomi con aria piena di malizia e cattiveria.
Perché era quello che era, Harry Styles poteva essere in alcuni momenti gentile e in altri talmente perfido da buttarti giù, era come un ancora a cui stavi attaccato però non sapevo se ti avrebbe salvato o portato in fondo per distruggerti.
L'ottava con se stesso sempre, il mondo lo aveva cambiato e lui non si era opposto ma riuscivo a percepire una parte di se, seppur minima, che cercava di uscire fuori appena ne aveva l'occasione e che lui cercava di reprimere. Lui aveva un uragano dentro di se che però colpiva anche le persone che gli stavano vicino ed ero riuscita a capirlo anche solo in una settimana.
Mi guardò torvo dato che ero persa nei miei pensieri, non mi sarei lasciata abbindolare più con i suoi giochetti malsani.
"No, non mi sono venute non capisco cosa vuoi da me" dissi fredda.
"Cosa mai potrei volere da te? Guardati sembri uscita da un istituto per anziani in depressione" disse cattivo ma ignorai le sue parole e andai dritta verso il borsone e cominciai a svuotarlo.
"Bene quindi puoi anche andare no?" Dissi seccata dalla sua presenza è dalle sue parole.
Sembrava colpito dalla mia reazione, forse si aspettava che gli urlassi contro. "Ebbene no caro mio sta volta ti arrangi" pensai tra me e me e fui felice di come riuscii a manovrare la situazione.
"Bene" disse lui e se ne andò sbattendo la porta.
Era proprio un ragazzo problematico.

HARRY'S POV
Odiavo quella ragazza con tutto me stesso, in tutta la sua ingenuità e bellezza.
Uscii dalla sua stanza sbattendo la porta ed entrai nella mia buttandomi sul letto frustrato, avrei voluto spaccare qualcosa.
Non sapevo per quale cazzo di motivo con lei non riuscivo ad essere come con gli altri, freddo e distaccato. 
Lei riusciva a farmi parlare anche se non volevo, a farmi sorridere anche se non dovevo, a farmi ridere anche se non potevo.
Riusciva a farmi fare tutto ciò che gli altri non riuscivano a fare e questo mi faceva innervosire perché io non volevo che lo facesse, volevo che fosse brutta così avrei potuto prenderla in giro, volevo che fosse antipatica così avrei potuto urlarle contro.
Invece era bellissima, in tutta la sua semplicità ed ingenuità era bellissima.
Era simpatica e riusciva sempre a dire le cose giuste e questo mi faceva fottutamente incazzare.
La odiavo perché mi diceva di no, mi comandava in qualche modo e nessuno poteva farlo. Nessuno.
La sera prima le dissi cose orribili apposta per fare in modo che mi odiasse, che se ne andasse ma non lo fece. Rimase in silenzio come le sue lacrime che scendevano piano mentre le dicevo che la odiavo. Avrebbe potuto rispondere che anche lei mi odiava ma non lo fece perché lei non odia.
Sapevo tutto di lei, mi ero informato sulla storia di suo padre apposta per poterla umiliare ma non ci riuscivo, non ci riuscivo mai perché quando ci provavo la vedevo nella sua piccola casa di periferia che piangeva mentre le portavano via il padre.
Non dovevo pensare quelle dannate cose dovevo fare in modo che mi odiasse ma se lo faceva io mi incazzavo perché in realtà non era ciò che volevo.
Sentivo un fottuto uragano girarmi in testa a causa di tutti questi pensieri, decisi così di chiamare la reception e far mandare su la ragazza che lavorava all'entrata. Una scopata avrebbe posto rimedio a tutto.
Mentre aspettavo che quella fottuta ragazza si muovesse mi sentii un'idiota nell'avvicinare l'orecchio al muro per vedere da chi proveniva quella voce maschile nella stanza di Allison.
"Ma no dai sei stupenda anche così, dai vieni andiamo a fare un giro fuori di qui che ci farà bene"
Era la voce di quell'idiota di Louis. Era chiaro che volesse portarsela a letto dalla prima volta che aveva messo piede nel nostro camerino, e anche io se ci pensavo.
Avrei voluto sentirla gemere, sentirle dire il mio nome mentre era sotto di me e possederla. 
Invece mi ritrovavo lì ad ascoltare una loro cazzo di conversazione, sentii la porta della sua camera sbattere voleva dire che erano usciti davvero.
Bene, tanto non me ne fregava un cazzo di lei, avevo tutto quello che volevo e lei era solo uno sfizio che volevo togliermi e che mi sarei tolto scopandola e via come le altre.
Finalmente vidi la ragazza entrare in camera e mi allontanai dalla parete.
Mi avvicinai a lei senza esitare e iniziai a toglierle quel ridicolo completino che aveva addosso per far rivelare il suo intimo provante.
La buttai sul letto mentre rideva come un'oca e mi spogliai pure io.
Presi il pacchetto di plastica da dentro il cassetto del mio comodino e lo strappai con i denti infilandolo subito lungo la mia erezione.
Appena si sfilò le mutandine entrai in lei e iniziai a spingere.
Urlava peggio dell'altra. Avrei voluto che Allison fosse lì a sentirla per farle capire che di lei non mi importava nulla e che non la volevo, che la odiavo.
"Basta pensare a lei" pensai e mi concentrai sul lavoro che stavo svolgendo.

ALLISON'S POV
Feci un bel giro del centro con Louis e Jim che ci seguiva dietro.
Con un cappello e degli occhiali da sole era irriconoscibile e questo punto fu a nostro favore.
Visitammo Times Square e li prendemmo pure un gelato.
Era stato dolcissimo con me, mi fece vedere il più possibile del centro dato che il giorno dopo non sarebbe potuto venire a causa dell'imminente sbronza che l'avrebbe aspettato quella sera, ovviamente non sarei più andata con Harry ma bensì da sola, sarebbe stato molto meglio senza di lui.
"Hai freddo? Vuoi che torniamo in albergo?" Mi disse lui appena vide che iniziavo a stringermi nella felpa.
Mi aveva permesso di uscire così com'ero e gli e ne ero molto grata.
"Ehm si grazie" dissi io un po imbarazzata.
"Okay vieni" disse lui prendendomi per mano e salimmo in macchina, per fortuna l'hotel era vicino al centro quindi ci vollero 10 minuti per arrivare e lui arrivò giusto giusto alle 17 pronto per andare di nuovo al red carpet. Non sapevo se essere triste o felice di non andare anche io.
Triste perché mi sarebbe piaciuto divertirmi con loro, felice perché non avrei visto quella faccia di trota di Styles.
Quando arrivammo in corridoio quasi dimenticai che avevamo ancora le mani intrecciate da Times Square, non le aveva lasciare un minuto ma a me non dispiaceva quindi non gli dissi nulla.
Staccammo le mani sotto lo sguardo attento di Harry.
"Beh ragazzi, divertitevi io vi guarderò dalla TV" dissi io sorridendo.
"Mi dispiace che tu non possa venire" disse Liam sincero e io gli sorrisi per rassicurarlo.
"Magari andrò ad abbuffarmi al cinese qui sotto, sembra buono" dissi e gli altri risero di me.
"Beh su andare che fate tardi sciò" dissi facendo gesti con le mani per mandarli via o sarebbero arrivati tardi e loro risero di nuovo.
"Si capo" disse Zayn e io gli sorrisi con aria autoritaria.
L'unico che fissava la scena in silenzio era ovviamente e sempre Harry ma non mi importò, quando gli altri sia avviarono lui mi prese il braccio e mi tirò a se.
"Stai attenta sta sera ricorda di chiudere la porta ragazzina" disse silenziosamente nel mio orecchio provocandomi milioni di brividi.
Subito dopo mi lasciò e se ne andò senza voltarsi con espressione seria come se non fosse successo nulla.
Il mio corpo tramava ancora per il contatto, non avrei mai capito quel ragazzo ma sapevo solo che non volevo neanche capirlo.
Lui viveva la sua vita e io la mia. Fine.
Mi sedetti sul letto ripensando a mia madre, mi mancava molto ma non la potevo chiamare da qui perché costava anche per lei se la chiamavo, pensai a Robert a mio padre e a quella notte.
Quella stra maledetta notte in cui la nostra vita sprofondò, mia madre che piangeva,
I poliziotti che ammanettavano mio padre e io che cercavo di fermarli dicendo che era stata colpa mia per far in modo di finire io nei guai e non lui che doveva mantenere la famiglia unita ma al processo dissero che siccome ero minorenne la colpa andava a mio padre.
Cercai di scacciare quei pensieri dalla mente mentre una piccola lacrima solitaria scendeva lungo la mia guancia sinistra.
Andai alla reception a ordinare qualcosa da mangiare che mi avrebbero portato in camera e rividi quella maledetta ragazza che ogni volta si mangiava Harry con gli occhi.
Era spettinata e io suo capo la stava sgridando per come era conciata "chissà che aveva combinato." Pensai tra me a me non volendo davvero una risposta.
Chiesi ad Alfred se potevo rivolgermi a lui dato che la sua collega non era disponibili così gli dissi di ordinarmi la pizza da far portare su in camera.
"Certo signorina per le 19.30 sarà qui" disse lui cordialmente.
"Grazie Alfred a dopo" dissi io sorridendogli e tornando in camera.
Erano già le 19 quindi ci sarebbe stato lo spettacolo dei ragazzi.
Accesi la TV e vidi le solite star percorrere il tappeto rosso e poi vidi loro, sorridevano come al solito ed Harry faceva di nuovo quelle boccacce buffe che mi fecero sorridere. Era proprio fuori di testa quel ragazzo.
Dopo poco arrivò la pizza così corsi ad aprire la porta e lasciai una mancia ad Alfred per la sua gentilezza.
Gustai la pizza sul letto davanti alla TV e rividi quella taylor ancora avvinghiata ad Harry, ma al contrario di ieri lui sembrava che volesse farla scollare di dosso e Risi per la situazione e per la figura di merda che fece la ragazza quando lui si allontanò da lei in diretta mondiale.
Finita la pizza finirono anche i red carpet così dato che non avevo nulla da fare messaggi ai un po con Casey dicendole che quella sera non ero andata e che quindi ero a deprimermi a letto quando arrivò un messaggio da Harry.
Da idiota 
. H
Guardai stranita il messaggio ma risposi.
A iditota
Che?
Fissai compulsivamente lo schermo in attesa di una sua risposta che non tardò ad arrivare.
Da idiota
Sto arrivando.
Lessi per tipo quattro volte il messaggio non capendo cosa intendesse ma non riuscii a capirne il significato.
Rimasi lì a fissare lo schermo per quelli che pensai fossero decine di minuti infatti dopo una pausa di silenzio e riflessione che durò più del previsto sentii bussare violentemente alla porta.
Andai ad aprire e mi trovai Harry davanti a me con il fiatone.
Che?

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Capitolo 9
*** 8. FRIENDS? ***


"Harry?" Chiesi intontita dalla situazione. Cosa ci faceva lì davanti alla porta della mia camera quando doveva essere ad un party del cavolo.
Entró nella mia camera in silenzio sotto il mio sguardo indagatore, dato che non voleva rispondermi gli rifeci la domanda.
"Harry? Cosa ci fai qui?" Dissi spazientita dal suo silenzio.
"Volevo dirti che ti odio" disse serio guardandomi negli occhi mentre eravamo abbastanza vicini.
La sua altezza mi sovrastava e il suo sguardo bruciava sulla mia pelle e lasciava piccoli segni non evidenti dagli altri ma da me si.
Rimasi confusa dalle sue parole ed iniziai ad arrabbiarmi.
"Me lo hai già detto ora puoi andare" dissi secca. Cosa voleva da me? Era venuto solo per dirmi questo? Beh che bravo un applauso.
"Ti odio perché fai così. Tu cristo riesci a dirmi di no e a dirmi cosa fare e io lo faccio anche e odio sta cosa che ti ho sempre fottutamente in testa e non voglio averti in testa perché ti odio" disse lui tutto d'un fiato guardandomi negli occhi.
Ero un po scioccata da quell'affermazione. Aveva usato la parola odio in una frase si è no tre o quattro volte e non riuscivo a capire cosa intendesse con: ti ho sempre in testa.
Sicuramente perché creava piani diabolici per me.
"Mi hai sempre in testa per dirmi cose cattive o sulla mia famiglia ecco cosa, e mi dispiace se ti dico di no Harry ma lo faccio e basta." Dissi seccata guardandolo con aria di sfida.
"No no non hai capito un cazzo" disse lui mettendosi le mani tra i capelli.
"Beh non mi interessa se mi odi, io non ti odio perché non odio le persone, mi stai antipatico è ovvio ma non potrei mai od-" non mi fece finire la frase che mi spinse con la schiena contro il muro e mi avvolse il viso nelle sue grandi mani.
In quel momento vedevo appannato, non capivo nulla, non riuscivo a muovermi, vedevo solo il suo viso che si avvicinava lentamente al mio.
Percepivo il suo respiro e i nostri battiti erano aumentati era l'unico rumore che si poteva udire nella stanza.
Mentre le nostre labbra stavano per sfiorarsi qualcuno bussò violentemente alla porta e io mi ricomposi di fretta divincolandomi dalla sua presa.
Okay cos'era successo? 
Ancora scossa dalla situazione andai ad aprire e mio trovai Alfred davanti.
"Signorina mi ero scordato di darle lo scontrino della pizza" disse lui con la solita voce calma e pacata.
"Grazie Alfred" dissi io tremante prendendo il foglio di carta e richiudendo lentamente la porta.
Ci misi un po prima di rivoltarmi verso il ragazzo che era ancora in piedi in mezzo alla mia stanza che mi osservava con sguardo attento.
"Non mi pento di ciò che ho detto ieri perché è vero" disse lui serio e io annuii sconfitta.
Non lo avrei mai capito quel ragazzo, mai. 
In pochi giorni mi ha fatto vivere attimi magici e lunghi momenti orribili quindi vinceva la seconda ma non so come mai la prima non riuscivo a soffocarla dentro di me.
"Beh okay" dissi non sapendo che altro dire.
"Però dato che lavori per me direi che potremmo diventare... Boh" disse lui confuso.
Era frustrato gli e lo leggevo negli occhi.
"Amici?" Chiesi io continuando la sua frase.
"Si. Insomma sarebbe poco pratico se continuassimo ad urlarci contro no?" Disse lui sorridendo appena.
Okay mi aveva proposto un'amicizia, l'avrei accettata solo per lavoro perché se fosse stato per me l'avrei già mandato a quel paese da tempo ma era meglio una tregua che una continua lotta.
"Si okay" dissi io sorridendogli, per la prima volta sinceramente e lui ne rimase abbastanza colpito.
"Beh allora cosa fanno gli amici?" Disse lui toccandosi nervosamente i capelli e mi venne da ridere per il suo atteggiamento.
Era la prima volta che abbassava la guardia con me e non sapevo nemmeno il motivo ma non importava. L'importante era che non ci stavamo più urlando contro.
"Beh ho il numero del fattorino se vuoi ci prendiamo una pizza e tra poco inizia un film"
Dissi io cercando di essere più naturale possibile.
Come si poteva essere naturali con Harry Styles in camicia nella propria camera che proponeva qualcosa da fare? Non si poteva e fine.
"Si sto morendo di fame, ma tu non l'hai già presa?"
Disse lui ghignando.
"Ehm potrei avere ancora un po di fame" dissi io sorridendo imbarazzata, ero una mangiona.
"Okay tu ordinala io vado a togliermi sta camicia del cazzo" disse lui prima di uscire senza dire altro.
Appena chiuse la porta presi un lungo respiro e richiamai la reception.
"Alfred scusa volevo far ordinare altre sue pizze sempre per la mia camera" dissi leggermente in imbarazzo, non aveva visto Harry in camera mia starà pensando che mi sto abbuffando per colmare un vuoto interiore o cose simili e Risi al pensiero.
"Certo signorina faccio subito" disse e dopo averlo ringraziato riattaccai accendendo la TV.
Harry entrò in camera e rimasi un po stordita guardandolo, aveva addosso dei pantaloncini della tuta corta e una maglietta semplice.
Riusciva a stare bene anche vestito così.
Mentre io sembravo una barbona.
Gli feci spazio sul letto e lui si sedette accanto a me sempre un po più distante.
"Ho ordinato le pizze ora inizia il film" dissi estasiata. Iniziava le pagine della nostra vita ed era un film che amavo e che avrei visto migliaia di volte. Era uno dei pochi che avessi mai visto in vita mia ma l'avevo sempre apprezzato.
"Che film è?" Chiese lui curioso guardando il piccolo schermo al plasma.
"Ehm le pagine della nostra vita" dissi io ridendo immaginando già la sua reazione che non tardò ad arrivare.
"Ma no scusa guardiamo altro ci sarà sicuramente altro, dammi il telecomando." Disse serio cercando di prendermi l'oggetto che avevo in mano ma io lo allontanai dalla sua presa.
"No c'è questo è io voglio vederlo se non ti sta bene puoi uscire" dissi io seria ma con tono divertito.
"È per questo che ti odio" disse lui ma capii che stava scherzando dal suo ghigno, almeno spero. 
" Gne Gne sei sempre a lamentarti Styles" dissi io e lui si voltò di scatto verso di me guardandomi in cagnesco.
"Come scusa?"  Disse serio.
"Non mi va bene questo non mi va bene quell'altro" dissi imitando la sua voce facendolo ridere.
"La mia voce non è per niente così" disse lui serio e io scossi la testa.
"Fidati, è così" dissi sorridendo e lui alzò gli occhi al cielo.
Quando arrivarono le pizze iniziò pure il film così finimmo la nostra breve conversazione, mentre io piangevo guardando il film vedevo Harry divertito che non solo si mangiava la mia pizza ma faceva commenti cattivi sul film nei momenti critici.
"Shh dai adesso le fa la dichiarazione" dissi tirandogli uno schiaffetto sul braccio che sembrò spronarlo a rompere ancora di più.
"Fidati che sceglie l'altro,questo è uno sfigato poveraccio" disse e io Risi.
"Scusami? Lui la ama davvero e l'ha aspettata per tutto quel tempo è ovvio che sceglie lui" dissi io con noncuranza.
"Grazie al cazzo hai già visto il film ora mi hai anche rovinato il finale e già non  è che ne sono entusiasta di sta cagata" disse lui lamentandosi come al solito.
"Non dire parolacce e non insultare il mio film" dissi seccata e lui ghignó.
"Io faccio come mi pare"  disse con aria di sfida.
Alzai gli occhi al cielo e abbassai la mano per prendere una fetta di pizza dal cartone ma con amarezza vidi che si era finito la mia pizza s io avevo mangiato al massimo due o tre fette.
" ti sei finito la mia pizza!" Dissi guardandolo.
Lui con noncuranza continuò a fissare lo schermo fingendosi interessato.
"Shh adesso c'è la parte in cui sceglie" disse, mi piaceva quel lato calmo di lui, mi faceva pensare che avremmo potuto davvero essere amici se non fosse stato per il suo caratteraccio.
"Daii" dissi io brontolando e imbronciandomi.
"Domani vuoi ancora fare il giro giusto? So che ci sei andata con Louis prima" disse improvvisamente serio.
"Si beh abbiamo visto solo un po' il centro perché non c'era tempo però si" dissi piano.
"Bene allora ci troviamo alle 11 fuori dalla porta, non farmi aspettare o ci vai da sola" 
Disse serio tornando a guardare la TV, ormai il film era finito e c'erano i titoli di coda così abbassai il volume.
"Perché fai così?" Dissi seccata, stava andando tutto bene ma lui doveva rovinare sempre tutto facendo il prepotente.
"Così come scusa?" Disse lui finalmente guardandomi negli occhi.
"Ci stavamo divertendo e tu devi fare sempre il prepotente" dissi guardandolo.
"Io faccio come mi pare quindi non sprecare il tuo fiato a dirmi come comportarmi" disse scocciato e io mi arrabbiai.
"Beh il film è finito puoi anche andare ora" dissi io, volevo evitare una litigata quindi lo mandai subito via prima che iniziassimo ad urlarci contro come al solito.
"No." Disse lui secco e io lo guardai con aria interrogativa.
"No?" Ripetei io.
"No ora inizia X man le origini e voglio vederlo" disse serio guardando la TV e prendendomi il telecomando.
"E non puoi vederlo in camera tua? Io sono stanca vorrei dormire" dissi stufata dalla sua prepotenza.
"Non ho voglia di alzarmi e se vuoi dormire dormi me ne vado quando finisce" disse continuando a guardare lo schermo.
"Mmmmh sei una cosa impossibile Styles" dissi alzandomi dal letto e andando in bagno per prepararmi per andare a letto.
Mi lavai o denti e il viso, mi misi il pigiama e tolsi gli occhiali, mi feci uno chignon scompigliato è una volta uscita dal bagno lo vidi ancora lì che guardava la TV però si girò a fissarmi.
"Fai un po ridere" disse lui guardandomi torvo.
In effetti non aveva tutti i torti, avevo una vecchia maglietta del mio liceo e dei pantaloncini grigi ormai sgualciti. Ma poco mi importava era il mio pigiama ed era comodo.
"Bene non importa" dissi e mi infilai sotto le coperte e poco dopo lo fece pure lui.
"Cosa fai?" Chiesi curiosa girandomi verso di lui che ora era sotto le coperte appoggiato con la schiena alla spalliera mentre io ero sdraiata.
"Sono più comodo così" disse semplicemente.
"Ma non puoi stare sotto le coperte del mio letto" Gesù lo avrei ucciso.
"Sì che posso" alzai gli occhi al cielo per quell'affermazione e lui se ne accorse.
"Non alzare gli occhi al cielo con me Allison o sai come va a finire" disse e io lo guardai male.
"Tu sei pazzo" dissi prima di rigirarmi.
Potei sentire lui dire piano qualcosa che mi sembrò un: già però non capii bene.
Il film faceva troppo rumore quindi non riuscivo ad addormentarmi, mi girai e rigirai più volte nel letto senza risultato.
"Puoi abbassare per favore?" Chiesi ad un certo punto sfinita e rimasi scioccata nel vedere che era completamente crollato.
Risi per la faccia che aveva, era girato verso di me con gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta.
Spensi subito la TV e dato che ero troppo stanca per stare a svegliarlo misi dei cuscini tra di noi così da creare spazio vitale, lo abbassai in modo che si sdraiasse del tutto p gli sarebbe venuto un torcicollo spaventoso e si sarebbe lamentato con me.
Misi la sveglia alle 10 del giorno dopo così che saremmo stati in orario e spensi le luci.
Rimasi un Pó ad osservare il soffitto sopra di me.
In Quel momento io ed Harry avevamo accettato di essere amici ma la scena di prima di lui che prova a baciarmi continuava a ripetersi nella mia mente e mi opprimeva.
Non sarei mai riuscita a capire quel ragazzo tanto complicato e frustrato ma forse non volevo neanche capirlo.
Sapevo di aver provato qualcosa quando si era avvicinato pericolosamente a me ma sapevo che era solo attrazione fisica dovuta al fatto che non avevo un contatto del genere con qualcuno da molto, troppo tempo.
Finalmente riuscii a chiudere gli occhi e i miei sogni furono invasi da riccioli ribelli e occhi verdi scorbutici.


{spazio d'atrice! Ciao ragazze! Volevo ringraziarvi per le vostre visualizzazioni e spero che la mia storia vi piaccia! In inglese potete trovarla con lo stesso titolo ma l'ho pubblicata con il mio altro account. A presto vi amoooooo}

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Capitolo 10
*** 9. THE BIG APPLE ***


Mi svegliai di soprassalto sento qualcosa toccarmi insistentemente la guancia e quel qualcosa era il dito lungo d stretto di Harry Styles.
Mi girai dall'altra parte notando che la barriera che avevo creato la sera prima era completamente svanita così mi alzai del tutto.
"Ch-che? Dove sono i cuscini?" Dissi un pò imbarazzata per aver dormito con lui, ma sera precedente ero troppo stanca per dirgli di spostarsi.
"È la prima volta che dormo con una ragazza senza scoparla da quando ho perso la verginità" disse lui ghignando e io rimasi disgustata dalla sua reazione e mi alzai dal letto.
Come potei constatare era tornato l'harry di sempre, quello brontolone e malizioso che a me non piaceva.
Guardai l'orologio che segnava le 10 in punto così andai in bagno per farmi una doccia calda.
Non ebbi tempo di lavarmi i capelli quindi mi lavai solo corpo e una volta uscita dalla doccia mi resi conto che avevo lasciato i vestiti nell'altra stanza.
"Merda" dissi sotto voce.
Aprii lentamente la porta con l'asciugamano avvolto strettamente intorno al mio corpo come se bastasse a coprirmi.
Aprii la porta solo il necessario per farci uscire la tesa e vidi Harry ancora a letto che mi fissava divertito.
"Ehm potresti passarmi i vestiti per favore?" Chiesi rossa in viso per l'imbarazzante situazione.
"No" disse lui secco. L'avrei ucciso.
"Okay beh allora puoi uscire?" Dissi io iniziando ad irritarmi.
"No" rispose lui nuovamente e io mi arrabbiai ancora di più.
"Harry io devo prendere i miei vestiti e cambiarmi quindi o me li passi o esci" dissi severa e lui mi guardò torvo.
"Mi giro con la testa verso di là se vuoi ma non mi muovo, non ho voglia" disse indicando un punto indefinito dall'altra parte della stanza.
Se quello era l'unico modo per riavere i miei vestiti avrei accettato controvoglia anche perché con Styles non si riusciva a discutere, alla fine, ti arrendevi sempre.
"Va bene, girati" dissi sbuffando e quando si girò divertito dalla situazione sgattaiolai verso l'armadio e in tutta fretta presi dei vestiti.
Quando mi rigirai per tornare in bagno vidi che mi stava fissando con occhi pieni di desiderio e rossa in viso, quella volta per la rabbia e non per l'imbarazzo, mi strinsi ancora di più nel piccolo asciugamano che mi arrivava appena sotto il fondo schiena.
"Harry!!!!!" Urlai infuriata correndo verso il bagno e chiudendomi dentro.
Potevo sentirlo ridere da dietro la porta e questo mi fece infuriare ancora di più.
Non ci si poteva proprio fidare di lui e mi sarei ricordata la lezione dato che ero stata tanto incosciente da cadere nella sua trappola.
Mi guardai allo specchio, non capivo poi perché volesse guardarmi non ero nulla di speciale, nulla che non avrebbe potuto avere. Poteva avere le modelle più belle del mondo perché guardare me? 
"Forse per prendermi in giro o mettermi a disagio" pensai e mi convinsi di quel pensiero.
Mi vestii indossando dei jeans stretti strappati sulle ginocchia e un top nero con le converse con il tacco.
Misi un Pò di mascara e di matita.
Quando aprii la porta del bagno ero pronta a fare una sfuriata ad Harry ma non c'era più.
Se l'era svignata il codardo. Scossi la testa alzando gli occhi al cielo e andai a controllare i messaggi.
Scrissi il solito messaggio quotidiano a Louis sapendo che non mi avrebbe risposto dato che la sera prima erano tornati tardi ed erano solo le 10.45 quando gli scrissi.
A Louis 
Le calze! ;) 
Dopo che scrissi a lui guardai il messaggio di Nadia.
Da Nadia 
Ricorda domani meeting con giornalisti ed alcune fan alle 15, durerà fino alle 17 hai già selezionato la sicurezza? Dovranno esserci due uomini in più dato che verranno pure le fan.
Lessi attentamente il messaggio,Cher fortuna avevo calcolato quest'evenienza quando selezionai la scorta in ufficio. Avevo calcolato 6 uomini sparsi per la sala invece che 4 così si potevano aggiungere anche quelle personali di scorte.
A Nadia
Sì tutto a posto domani mattina li contatto.
Scrissi e quando finii mi misi la giacca e misi il telefono e chiavi della stanza in borsa.
Quando uscii dalla stanza vidi Harry in piedi in corridoio bellissimo come sempre e mi meravigliai dei miei stessi pensieri che stavo avendo su di lui.
Aveva addosso dei jeans stretti, una maglietta semplice bianca, i suoi soliti stivaletti di cuoio marroni, una camicia scozzese sopra e il cappotto.
Ma la cosa che mi colpì più di tutto fu la bandana che portava per tenere indietro i capelli.
Poteva risultare strano da dire ma gli stava alla perfezione.
"Te l'hanno mai detto che fissare la gente è maleducazione Allison?" Disse lui ghignando consapevole che lo stavo osservando da qualche minuto senza fiatare.
Mi ritornò la rabbia di prima per il suo scherzetto e non lo nascosi.
"Tu essere maleducato ti schiaccerei come uno scarafaggio guarda, ti dico di passarmi le cose o almeno girarti ma tu ovviamente non lo fai perché vuoi farmi sentire a disagio o vuoi prendermi in giro" dissi a denti stretti e lui mi guardò con aria interrogativa.
"Non capisci proprio nulla Allison Parker" disse divertito e lì mi arrabbiai ancora di più ma decisi di non rovinare subito la giornata così ignorai il suo commento facendogli solo una linguaccia e lo fece solo divertire di più.
"Attenzione che cattiva che sei se mi fai la linguaccia" disse con le mani in alto per simulare un segno di arresa e non potei fare a meno di sorridere per la sua stupidità.
Gli tirai uno schiaffetto sulla spalla e lui ghignó.
"Allora vado a chiamare Jim" dissi io sicura ma lui mi fermò.
"N-no voglio andarci da solo" disse un po insicuro ma sarebbe stato poco pratico è troppo rischioso girare per la città senza scorta, lui era molto più riconoscibile di Louis a causa dei suoi capelli e della sua statura imponente che attirava un sacco di occhi indiscreti.
"M-ma se ci vedono?" Dissi io preoccupata.
"Ti insegno come scappare dai paparazzi" disse lui e io decisi di fidarmi un pó insicura della sua decisione, ma in fin dei conti, la scorta era per lui mica per me quindi era lui a dover decidere se volerla o meno.
"Okay" dissi sorridendo lievemente e iniziammo a scendere verso la reception per chiedere una macchina.
C'era la solita ragazza che appena vide Harry divenne rossa in viso, mi voltai verso di lui e vidi che le fece un occhiolino e tutto mi fu più chiaro.
Del perché il giorno prima la ragazza fosse spettinata e con il trucco sbavato dopo che era salita sul nostro piano dato che mentre ero con Louis l'avevo vista prendere l'ascensore.
Com'ero stupida. Non so perché ma la cosa mi diede fastidio anche se non doveva minimamente, la vita era sua e io non avevo certo diritto di giudicare.
"Una macchina" dissi fredda, troppo.
La ragazza era troppo concentrata a fare gli occhi dolci con Harry quindi non mi sentì nemmeno, tirai un pugno sul bancone per avere la sua attenzione.
"Puoi darmi una cazzo di macchina o devi stare a fare l'oca tutto il giorno? Sai non ho tempo da perdere" dissi arrabbiata, non sapevo nemmeno io perché reagii così non era mia abitudine arrabbiarmi con la gente, tutti quelli intorno mi stavano fissando e la ragazza imbarazzata e scocciata mi diede le chiavi, stava per uscire dalla sua postazione per portarci al veicolo ma la fermai.
"Grazie, faccio da sola" dissi e la superai camminando veloce e lasciando indietro Harry.
Non avevo avuto il coraggio di voltarmi dopo il mio piccolo sclero perché sapevo avrebbe commentato ed era l'ultima cosa che volevo in quel momento.
Vidi Alfred al parcheggio e gli chiesi di portarmi alla macchina.
Mi voltai per vedere se Harry fosse ancora dietro di me ma lo vidi con quella ragazza intento a parlare serio, anche lei sembrava piuttosto seria e delusa ma non mi importava, appena mi vide salire in macchina si affrettò a raggiungermi e mi fermò quando cercai di salire.
"Guido io" disse serio così andai a sedermi dalla parte opposta della macchina.
In effetti avrei fatto un gran casino guidando a sinistra, non l'avevo mai fatto e sarebbe stato un trauma, già non ero brava a guidare figuriamoci in una città sconosciuta mentre ero sotto stress.
Iniziavo bene la giornata insomma.
" cosa ti è preso prima?" Chiese lui mentre metteva in moto.
"Ho solo ricordato a quella ragazza che lei è lì per lavorare e non per fare la gallina" dissi incrociando le braccia al petto.
"Uuuuuuh la piccola Allison è gelosa per caso?" Disse lui ghignando.
Ecco lo sapevo, sapevo che qualsiasi cosa avessi detto l'avrebbe messa contro di me.
"Di te? Ma fammi il piacere" dissi sarcastica guardando fuori dal finestrino e potei vedere la sua mascella contrarsi e le mani sul volante stringersi fino a far diventare le nocche bianche. Cosa si arrabbiava? Era lui che dava corda a quella ragazza mica io.
"E tu cosa le stavo dicendo?" Chiesi io seria.
"Di non ,intarsi la testa per una scopata irripetibile" disse lui visibilmente più tranquillo e quasi non vomitai per le sue parole immaginando quella ragazza ed Harry insieme. Mi diede anche fastidio ma sicuramente era perché odiavo quella ragazza di cui non mi preoccupai neanche di leggere il nome sul cartellino.
"Perché lo fai?" Chiesi io ad un certo punto voltandomi verso di lui.
"Fare cosa?" Chiese curioso voltandosi anche lui a guardarmi ma incapace di mantenere il suo sguardo mi voltai verso la strada davanti a me.
"Perché vai a letto con ragazze a caso di cui non ti importa nulla?" Ripetei io piano, la mia voce si faceva sempre più piccola.
"Perché mi danno piacere e io ne do a loro, è un passatempo, dovresti saperlo no?" Alla sua domanda mi paralizzai e divenni ancora più rossa.
"No, Harry non lo sapevo" pensai tra me e me e sperai che non si fosse accorto del mio cambio d'umore ma la mia solita fortuna non volle così.
"Oddio Allison sei ancora vergine?" Disse lui ridendo.
Cosa c'era di male? Avrei voluto farlo con il ragazzo che avrei amato e non con uno qualsiasi.
"Si e allora? Non sono una troietta che la dà al primo che capita come quelle che frequenti tu mi dispiace deluderti Styles" disse a denti stretti voltandomi verso il finestrino.
"Non usare quel tono con me Allison e non mi meraviglio neanche tanto che tu sia ancora vergine considerando che sei una suora" disse lui ghignando e io mi infuriai 
Meglio essere una suora che essere una troietta" dissi secca.
"Wooo Qualcuno qui si sta alterando" disse lui ghignando ma lo ignorai.
Doveva sempre rovinare tutto era stato creato per rovinare tutto.
Sapeva portarti al culmine della gioia come la sera prima quando guardavamo il film ma sa portarti anche al culmine dell'esasperazione come succedeva la maggior parte del tempo e io ero stanca del suo continuo cambio d'umore.
"Certo" mi limitai a dire sarcastica e decisi di accendere la radio per farlo stare zitto.
Suonavano una canzone che mi piaceva molto intitolata "when i get you" e dopo poco anche Harry si mise a cantarla e io lo guardai ammaliata dalla sua voce.
A dire la verità non l'avevo ancora mai sentito cantare, aveva una voce rauca, graffiante, di quelle che riescono a tenerti in pugno anche solo con una nota.
Di quelle che ti incanti mentre le senti e sei triste quando la canzone finisce. Era maledettamente bravo e riusciva a far svanire tutta la mia rabbia con la sua voce così chiusi gli occhi e mi beai di quel suono.
Quando la canzone finì eravamo praticamente arrivati.
Harry parcheggiò nei pressi di Central Park e io scesi giù contenta.
Si mise gli occhiali da sole e un grande cappello anche se sapevo non sarebbe mai bastato per nasconderlo.
Mi avvicinai lentamente a lui mentre camminavamo.
"H-hai una bella voce Harry" dissi sciocca sapendo che il mio commento sarebbe stato poco rilevante considerando che lo faceva di mestiere mettere in mostra la sua voce ,a con mia grande sorpresa mi sorrise.
"Grazie Allison" disse e poi tornò a guardare davanti a se.
Camminai esaltata per il parco mentre Harry mi guardava attento da dietro cercando di nascondersi il più possibile nel cappotto e nel cappello.
Guardai ammaliata La città davanti a me, la grande mela, il fiume, il ponte, la statua della libertà e tutti i grandi palazzi.
Sorridevo ad ogni cosa che vedevo e saltellavo dalla gioia quando vedevo qualcosa che mi piaceva.
Dopo un Pó che camminavamo, uscimmo dal parco e vagammo per qualche via molto carina, facevo migliaia di foto e Harry continuava a dirmi che sembravo una cinese turista e io ridevo per i suoi commenti.
Dopo un po vidi un baracchino che vendeva hot dog e mi venne immediatamente fame.
"Harry prendiamo un hot dog? Per favoooooreee" dissi cercando di essere convincente e lui annuì sbuffando anche se potevo vedere che un minimo stava sorridendo.
Ci avvicinammo al baracchino e io ne presi uno con la maionese e lui con la senape.
Quando l'uomo tozzo e pelato ce li diede lo pagammo e tornammo a camminare.
"Grazie" dissi sorridendogli sincera e avvicinarmi facendo sfiorare le mie labbra con la sua guancia.
Si arrigidì per il contatto e io mi resi conto che forse avevo esagerato.
"Non farlo mai più" disse serio e io ci rimasi un po male.
Continuai lo stesso il mio tour ignorandolo, camminammo per tutta la città per ore sentendo le sue lamentele che ignoravo volutamente.
Quando si fece un pò tardi decisi che era il caso di tornare in albergo ma proprio in quel momento fummo scoperti da un gruppo di ragazzine che passeggiavano.
"Cavolo" dissi avvicinandomi e prendendo per il braccio Harry che era ignaro di cosa stesse ed succedere mentre mi guardava stranito.
"Cosa c'è?" Chiese lui cercando di dimenarsi dalla mia presa.
"Ci hanno visti scemo cammina" dissi affrettando il passo ma appena si girò verso il gruppo di ragazzine per loro non ci furono più dubbi così cominciarono a inseguirci urlando il nome di Harry.
"Allison non posso correre sono delle fan devo sempre accontentarle più che posso" disse lui dispiaciuto per la situazione.
"Harry Harry Oddio possiamo fare una foto?" Inizió la prima guardando il suo idolo e poi me con evidente disprezzo, avrà avuto la mia età circa.
Mi allontanai un pò da lui per lasciarlo con le sue fan ma vedevo che continuava a cercarmi con lo sguardo mentre faceva le foto e cercava di sorridere il più possibile.
Presto il gruppo di gente intorno a lui si fece molto più numeroso e capii che era l'ora di andare, cercai di avvicinarmi il più possibile a lui che dato la mia bassa statura non riusciva a vedermi ma un delle ragazze davanti a me si voltarono e mi guardavano torve.
"Tu eri quella ragazza che lo stava trascinando via da noi no?" Dissero ed ebbi un po di paura.
"È-ehm io in realtà lavoro per lui, sono la sua segretaria" disse cercando di mostrare autorità.
"Certo come no" dissero iniziando ad allontanarmi dal gruppo di persone intorno a lui e iniziando a spintonarmi.
"Dai parla ancora" disse una che mi spinse forte e li caddi sbattendo forte la testa.
E intanto Harry continuava a cercarmi senza risultati.

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Capitolo 11
*** 10. NO PAIN ***


Percepivo il sangue uscirmi da un punto indefinito sulla testa che stava anche cominciando a girare, provai a rialzarmi ma una delle ragazze mi spinse di nuovo a terra  solo che questa volta urlai attirando finalmente l'attenzione di quel gruppo di persone e di Harry che mi corse incontro, sembrava quasi preoccupato ma sicuramente non lo era, temeva per la sua immagine allora cercava di portarmi via di lì senza che nessuno vedesse la scena.
Appena mi raggiunse le due ragazze sparirono tra la folla e lui cercò di rialzarmi ma la testa mi girava troppo.
"Per favore lasciateci spazio ha bisogno di aria" disse lui ma era tutto inutile. Gente con il telefono stava cominciando a riprendere la scena. Era la mia fine se Nadia avesse visto quelle immagini sarebbe uscita di senno.
"Allie mi senti? Ce la fai ad alzarti?"
Mi diceva mentre teneva le mani salde intorno al mio viso.
Finalmente arrivó una guardia della polizia a controllare la scena.
"L'hanno spinta è caduta è ha sbattuto la testa ma non riusciamo a muoverci con tutta questa gente" spiegava Harry al poliziotto che facendosi aiutare da altri suoi colleghi ci fece spazio.
Harry mi prese in braccio mentre io continuavo a sanguinare e un poliziotto ci scortó fino alla sua macchina, che per fortuna, non era tanto lontana.
"Deve portarla all'ospedale o continuerà a sanguinare" disse il poliziotto ed Harry dopo averlo ringraziato salì in macchina e partì come un razzo.
"Tranquilla Allie ci sono io qui, non è successo nulla" sentivo la sua voce confusa, non capivo, non riuscivo a dire nulla.
"H-Harry mi fa male" dissi cercando di tenere gli occhi aperti.
"Lo so Allie lo so adesso siamo vicini all'ospedale" e quella fu l'ultima frase che sentii prima di svenire.

HARRY'S POV
la stavo guardando mentre dopo l'hot dog tutta contenta saltellava nelle vie della città.
Mi sentivo un'idiota a guardarle con tale intensità, con la paura che qualcuno da un momento all'altro la prendesse e la portasse via da qui, era così bella e non se ne rendeva conto. Quella mattina mi venne duro appena la vidi uscire in quell'asciugamanino striminzito che le lasciava fuori metà del suo stupendo culo e lei non se ne accorgeva, non voleva mettersi in mostra con me come tutto il resto del mondo, non voleva piacermi, non voleva accontentarmi, voleva solo che la trattassi con rispetto come faceva lei con me ma non ero più abituato quindi la trattavo male perché era l'unica cosa che sapevo fare.
La sera prima la guardai tutto il tempo mentre osservava attentamente lo schermo del piccolo televisore al plasma e le scendevano delle lacrime, ero incazzato perché non volevo vederla piangere neanche per un film.
Non capivo perché ma non volevo e basta. Sapevo che non mi faceva né caldo né freddo quella ragazzina ma c'era qualcosa in lei che mi rendeva impossibile odiarla ma lei avrebbe sempre dovuto credere che invece la odiavo e anche molto, non potevo permettermi complicazioni simili e poi non era il mio tipo, per niente.
Mi faceva quasi male la testa per colpa di tutti quei pensieri contrastanti sulla ragazza che mi sorrideva mentre camminava con i suoi grandi occhi verdi ma con riflessi marroni, con i suoi grandi occhiali neri, con le sue lentiggini che la rendevano ancora più unica e con i suoi denti perfetti e le sue fossette.
Mi rendeva impossibile non sorridere a mia volta e questo non andava bene, tornati da New York avrei dovuto dire a Nadia che lavorare con lei non andava bene che era incapace anche se il suo lavoro lo faceva alla perfezione.
Solo che mentre la guardavo tutti i pensieri cattivi che avevo su di lei sparivano lasciando spazio ad altri pensieri che disgustavo e che scacciavo in continuazione.
La sera prima quando lei si voltò a vedere se dormivo, non dormivo affatto volevo solo che lei mi lasciasse lì a dormire e appena spense la TV e mise i cuscini capii che avevo vinto.
Risi per i cuscini rischiando di svegliarla perché era l'unica ragazza al mondo che avrebbe mai messo i cuscini tra me e lei e così riluttante li levai subito lasciando spazio al suo bel viso tranquillo che riposava.
Ripensai a quando stavo per baciarla, avrei voluto farlo, tanto anche se sapevo che non dovevo, quando entrò quel fottuto maggiordomo a rovinare tutto ero furioso anche se dovevo esserne solo felice. 
In quel momento sarei dovuto uscire dalla stanza e non farmi più vedere invece le proporsi un'amicizia, una fottuta amicizia e mangiammo pizza insieme a letto.
Che cazzo mi era preso? Dovevo fare in modo che lei mi odiasse a tal punto da non parlarmi più ma ogni volta che lo faceva desideravo che mi parlasse.
Quando quella mattina ebbe quello scatto alla ragazza della reception rimasi davvero colpito ma in qualche modo ero felice del suo scatto pensando fosse dovuto ad una gelosia ma dopo capii che era solo scazzata e in una minuscola parte di me che avrei sempre represso ci rimasi male.
Quando voleva portarsi dietro la guardia corsi il rischio dicendo che non ne avevamo bisogno pur sapendo che ci avrebbero sicuramente visti ma volevo stare solo con lei e fare cose che non facevo da tempo come una sana passeggiata in un parco e mangiare hot dog scadenti.
Per lei so che provavo pura attrazione fisica e nulla di più, era una rompicoglioni fissata, mi sarebbe piaciuto solo farmela e fine della storia, quando in macchina mi disse che era vergine in realtà rimasi scioccato pensando a quanti imbecilli dovevano girarle intorno e questo mi creò ancora più desiderio ma non era più che quello, puro desiderio sessuale e fine, per questo quando in mezzo alla strada mi ringraziò dandomi un lieve bacio sulla guancia mi arrabbiai, non volevo quel tipo di contatto, chiunque provava a toccarmi senza il mio consenso volevo incenerirlo ma quel contatto mi piacque e anche molto per questo mi arrabbiai perché alimentava il mio desiderio di scoparmela, ma appunto, si trattava solo di sesso.
Mi risvegliai dai miei pensieri quando sentii la sua piccola mano trascinarmi con forza, riuscendo con scarsi risultati.
La guardai con aria interrogativa non capendo cosa stesse facendo
"Cosa c'è?" Chiesi curioso per il suo improvviso scatto.
Si voltò veloce verso di me e poi si giardò intorno.
"Ci hanno visto, cammina"
Disse fredda mentre continuava a trascinarmi, mi voltai verso un gruppo di ragazze e capii che si riferiva a loro perché appena mi videro iniziarono a seguirci, sarei voluto andarmene e stare di nuovo solo con Allison ma non potevo, dovevo sempre far felice le fan.
"Allison non posso sono delle fan devo sempre accontentarle più che posso" lei mi guardò stranita ma non fece in tempo a rispondere che una ragazza iniziò ad urlare il mio nome.
"Si comincia" pensai un Pó seccato.
"Harry Harry Oddio posso fare una foto con te?" Chiese la ragazza e io annuii togliendomi il cappello e facendo la foto abbracciato alla ragazza, ne arrivarono altre e io più cordialmente che potevo cercai di fare l'autografo a tutte e di fare la foto con loro ma la gente stava cominciando ad aumentare e io avevo perso di vista Allison.
La cercavo con lo sguardo tra una foto e l'altra ma proprio non la vedevo.
Ad un certo punto quando ormai intorno a me c'erano una cinquantina di persone sentii un urlo e capii subito che era lei, vidi delle ragazze spingerla a terra mentre le sanguinava già la testa, la vidi cadere e in quel momento quasi non ci vidi più dalla rabbia, mi feci largo tra la gente con noncuranza che intanto continuava a seguirmi "perché cazzo non si fanno i fatti loro!" Pensai incazzato mentre raggiungevo la ragazza accasciata per terra.
Le due ragazze che l'avevano buttata giù si dileguarono tra la folla, avrei tanto voluto prenderle e farle vedere che cazzo avevano provocato, la gente si era ammassata intorno a noi e al posto di aiutarmi riprendevano con il telefono, vedevo la faccia inorridita di Allison.
"Per favore lasciateci spazio ha bisogno di respirare" urlai ma nessuno sembrò ascoltarmi, mi voltai verso di lei e le strinsi il viso tra le mani, faticava a tenere gli occhi aperti e perdeva molto sangue, stava per svenire.
"Allie mi senti? Ce la fai a camminare?" Ovviamente non mi rispose ma emise versi di lamento, grazie a dio arrivó una gente dalla polizia che iniziò a mandare via la gente con i suoi colleghi, si avvicinò a me e gli spiegai cos'era successo.
"L'hanno spinta è caduta è ha sbattuto la testa ma non riusciamo a muoverci con tutta questa gente" dissi preoccupato non sapevo più che fare.
"Deve portarla all'ospedale o continuerà a sanguinare" disse la gente e non me lo feci ripetere due volte, la presi in braccio e mi feci scortare da lui verso la mia macchina che non era molto lontana da lì per fortuna.
Ringraziai l'agente, misi Allie al posto del passeggero con un fazzoletto sulla testa, la legai con la cintura di sicurezza e saltai sull'altro sedile mettendo subito in moto.
La guardavo mugolare per il dolore e mi sentivo impotente, era colpa mia, se fossimo stati due normali ragazzi non l'avrebbero mai toccata invece per causa mia ora stava andando all'ospedale.
"Allie sta tranquilla ci sono io con te, non è successo nulla" dissi per rassicurarla dato che vidi che continuava a guardarsi in giro, per quanto potesse, spaventata.
"H-Harry mi fa male" disse e io fui sollevato che finalmente, anche se con fatica, mi stava parlando.
"Lo so Allie lo so ora siamo vicini all'ospedale" dissi cercando di calmarla ma quando mi rigirai verso di lei vidi che era svenuta e la paura si impossessò di me così accelerai ancora di più fino a quando non arrivammo all'ospedale.
Appena arrivati la presi in braccio e corsi dentro trovando subito un'infermiera che mi guardó stupefatta, sempre me cazzo, sempre me dovevano guardare, avevo una ragazza in braccio svenuta che sanguinava e questa stava a perdere tempo guardando me.
"L'hanno spina è caduta, perde molto sangue è svenuta faccia qualcosa cazzo!" Urlai al limite della pazienza e l'infermiera corse nella stanza più vicina per poi uscire con un signore in camice.
"Okay signore si calmi ora la portiamo con noi e la visitiamo" disse sfilandomi Allie dalle braccia e mettendola su un lettino, volevo andare con lei volevo vedere che stava bene, volevo vederla sorridere di nuovo mentre mangiava un hot dog invece mi ritrovavo su una cazzo di sedia di un ospedale a chiamare i ragazzi.
"Merda Harry sei serio?" Disse Zayn 
"Sì che lo sono cazzo di a Jim di venire subito qui, dovrebbe essere solo una botta però non si sa mai arriveremo tra un po" dissi e riattaccai non curante della sua risposta in quel momento mi interessava solo che Allison stesse bene.
Dopo un'ora passata a camminare da una parte all'altra della sala d'aspetto arrivó Jim preoccupato e così anche l'infermiera che mi disse che potevo andare a vederla.
"Arrivo Jim vado a vedere come sta" dissi e corsi nella stanza.
La vidi stradista sul letto con la testa fasciata e il dottore che le stava parlando piano.
"Allora ha preso solo una botta con ferita lieve e lo svenimento è dovuto più allo spavento quindi basta solo che prende per due sere questo anti dolorifici e che sta notte riposi con magri qualcuno che la sorvegli e poi domani sarà come nuova" disse il dottore cercando di alleviare la tensione senza riuscirci, annuii per le sue parole e appena lasciò la stanza dandomi in mano le medicine mi accovacciai vicino al letto, la vidi sorridermi a fatica e le sorrisi di rimando.
"Allie stai bene?" Chiesi io come un deficiente era ovvio che non stava bene.
"M-mi hai chiamato Allie" disse lei e quasi non caddi per quell'affermazione, era su un letto d'ospedale con ferite dovute ad una aggressione e pensava solo al fatto che l'avessi chiamata Allie come piaceva a lei invece che Allison come le dava fastidio.
"Si ma non abituartici" dissi risultando un Pó più freddo di quanto volevo essere.
"V-voglio tornare in albergo domani devo lavorare" disse lei e rimasi ancora più sorpreso.
"Non pensare al lavoro ora devi riposarti comunque si Jim è già qui ora ti riportiamo nella tua stanza" dissi io cercando di calmarla.
"Nadia mi licenzierà, domani sta storia sarà dappertutto" disse lei sconfitta.
"No che non ti licenzia non è stata colpa tua" dissi sentendomi un po in colpa ma non troppo.
" si invece se portavamo la scorta non sarebbe successo e io ho bisogno di quel lavoro per l'università mia madre e Robert" disse lei crollando in un pianto silenzioso mentre la guardavo attento, e io che volevo farla licenziale solo per qualche desiderio carnale nei suoi confronti, ero proprio un cazzone.
"Beh fidati non ti licenzierà se le dico io di non farlo" dissi e lei mi guardò stupita.
"Non lo faresti mai, mi odi" disse sconfitta e la guardai ancora.
"Si ma lavori bene" dissi piano e questo sembrò risollevarla anche se di poco.
Il dottore rientró in stanza e io andai subito da lui.
"Vorrei riportarla in albergo lì la guarderemo noi" dissi freddo.
"Va bene ma ricordo le medicine"disse lui prima di uscire.
"Ce la fai a camminare?" Chiesi piano e lei annuii alzandosi piano.
Camminava bene ora ma non veloce dato che le girava un po la testa, allena vide Jim si tranquillizzò e andò a salutarlo abbracciandolo e la cosa mi diede un Pó fastidio anche se non l'avrei mai ammesso.
Salimmo in macchina e andammo verso l'hotel, il viaggio fu silenzioso e piuttosto breve, io mi ero messo dietro con lei e la sorvegliavo mentre guardava fuori dal finestrino con aria un Pó triste e la biasimavo.
Quando arrivammo la aiutai ad andare sul nostro piano e li i ragazzi ci vennero in contro preoccupati.
"Allie stai bene?" Chiese per primo Louis andando ad abbracciarla, lei li lasciò il mio braccio che le avevo porso per aiutarla per andare ad abbracciarlo.
"Idiota" pensai leggermente infastidito.
Anche gli altri la salutarono e le chiesero come stava e lei faceva un cenno a tutti dicendo che stava bene ma era visibilmente stanza d'altronde si erano fatte le 22.
"Beh Allison ora deve prendere queste medicine e serve qualcuno che dorma con lei sta notte nel caso succeda qualcosa" con qualcuno ovviamente intendevo io ma Louis fu più veloce di me.
"Sto io con lei" disse offrendosi volontario e sorridendole.
"Ti va bene Allie?" Chiese dolce e lei annuì imbarazzata.
Odiavo Louis in quel momento e non sapevo nemmeno perché, gli lanciai le medicine e quando iniziai ad avviarmi verso la porta della mia camera il braccio debole di Allie mi fermò, mi guardò un attimo prima di abbracciarmi.
"G-grazie" disse contro il mio orecchio prima di staccarsi e io la guardai stranito da suo gesto.
Non le dissi altro e entrai in camera sbattendo la porta.
Cazzo.

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Capitolo 12
*** 13. NORMALITY ***


La sveglia suonò talmente presto che pensai di aver dormito solo una ventina di minuti e probabilmente era così.
Non riuscivo a non pensare a cosa fosse successo con Harry, come mi sarei dovuta comportare dopo? Cosa avrebbe detto? Sarebbe stato più gentile con me o no? Tutte queste domande mi frullavano in testa mentre mi facevo una doccia calda alle 4 del mattino che mi sciolse i muscoli e le tensioni che avevo accumulato durante la notte.
Quando uscii mi vestii con dei jeans un top bianco e la mia fedele giacca, le converse con il tacco e i miei soliti occhiali grandi a montatura nera sottile, mi misi giusto un filo di trucco, non sapevo perché ma non volevo risultare brutta e prima non mi importava di queste cose. Ignorai i miei pensieri e andai a mettere tutte le cose restanti in valigia, feci un secondo giro di controllo tra cassetti e comodini e vidi che si, stavo per scordare il carica batterie del telefono che era attaccato alla presa dietro il letto, lo recuperai lo misi in borsa ed uscii in perfetto orario.
Fuori c'era solo Harry con la sua valigia e mi venne il groppo in gola, cosa facevo? Andavo a parlargli? Decisi di fare finta che non fosse successo nulla e lo salutai tranquilla.
"Harry" dissi sorridendogli lievemente ma appena mi voltai verso di lui le immagini di noi che ci baciamo mi invasero la mente facendomi tremare le gambe.
Lo odiavo per questo effetto che era riuscito ad avere con me così come con tutte le altre ragazze, lo aveva fatto apposta, voleva farmi cadere nella sua trappola per rendermi più debole e vulnerabile ma no, me ne sarei fregata e avrei continuato la mia vita come se quella notte non fosse mai e dico mai esistita.
Lui continuava a fissarmi serio ed io mi spazientii, quando decisi di dirgli di smetterla arrivarono gli altri lievemente in ritardo.
"Eccoci scusate" dissero loro con anche le guardie.
"Non importa sono solo 5 minuti, andiamo" dissi io sorridendo lievemente e prendendo il grande trolley e la borsa che avevo appoggiato su di esso.
Sarebbe stato l'ultimo minuto in quell'albergo,ero comunque triste, era stata una bella esperienza nonostante tutto e speravo di poterci tornare un giorno senza fare visite all'ospedale.
Vidi alla reception Alfred e fui contenta ci fosse lui e non la ragazza così avrei potuto salutarlo ed evitare che quella mi facesse perdere tempo.
"Alfred buon giorno sta volta ci servono due taxi, siamo in partenza" dissi indicandogli le valigie.
"Ma certo signorina ce ne sono già di disponibili seguitemi" disse lui e noi lo seguimmo in silenzio per la stanchezza, c'era Liam che aveva gli occhi chiusi, Niall che gli batteva le mani davanti, Louis che ce li aveva semi aperti e Zayn che sembrava su Marte e continuava ad inciampare, che bella truppa che eravamo.
Arrivammo alle due macchine per fortuna spaziose e misero via i nostri bagagli.
"Grazie mille di tutto Alfred mi mancherà" dissi sincera, non sapevo il perché ma quell'uomo mi stava simpatico.
"Oh grazie signorina buonasera viaggio" disse lui prima di andarsene ed io salii in macchina, di fianco a me avevo Louis ed Harry, meglio di così non poteva andare davvero.
Mi misi a parlare un po' con Louis cercando di svegliarlo senza successi e Risi perché crollò subito contro il finestrino, così con molta soggezione mi voltai verso Harry.
"C-come va?" Chiesi piano.
"Siccome Louis è crollato devi venire a rompere le palle a me?" Disse lui freddo e io aprii lievemente la bocca per le sue parole amare.
Era proprio uno stronzo, altro che bacio doveva andarsene a quel paese.
"Veramente ti ho solo chiesto come stavi però va bene d'altronde ciò che succede da New York rimane a New York" gli dissi aggiungendo l'ultima parte con voce calma e poco udibile, si voltó verso di me e per un attimo vidi un'emozione diversa nei suoi occhi, era quasi tristezza, ma solo per mezzo secondo perché poi si ricompose serio.
"Non montarti la testa non è successo proprio nulla" disse e le sue parole furono come veleno e li io mi sentii presa in giro, era come se mi avesse preso in giro per diversi giorni e io l'avessi lasciato fare come se nulla fosse, avevo bisogno di risposte.
"P-perché l'hai fatto allora?" Chiesi silenziosa avendo paura che Louis si svegliasse e sentisse tutto.
"Boh piacere personale deduco, la gente si bacia a caso in continuazione" disse e li potei sentire, anche lievemente, una piccola parte di me rompersi, sbriciolarsi e cadere per terra come polvere, si voltó verso di me e notò che avevo gli occhi lucidi non tanto perché tenevo a lui perché no, lo odiavo e anche tanto ma per come aveva abusato di me e per come mi aveva trattata.
Mi rivoltai verso Louis senza dire altro e quando arrivammo all'aeroporto lo svegliai e lui si alzò di scatto.
"Che? Cosa? D-dove siamo?" Disse lui preoccupato.
"Louis tranquillo siamo in aeroporto ora dobbiamo prendere l'aereo e li potrai dormire, dai vieni su" dissi aiutandolo a scendere sempre sotto lo sguardo attento di Harry di cui non mi importava un accidente, l'autista ci diede le nostre valigie e noi lo pagammo, erano già le 5 eravamo un po in ritardo, andammo veloci verso l'imbarcazione del nostro aereo privato con le guardie che stavano attente a non far avvicinare la gente curiosa che cominciava a seguirci urlando i nomi dei ragazzi.
Quando arrivammo al nostro Gate feci vedere la mia carta d'imbraco, passai sotto il metal detector e aspettai gli altri che eseguirono la stessa procedura, l'ultimo fu Harry che suonó almeno venti volte a causa di tutti i suoi anelli, bracciali e collane e continuava ad imprecare verso l'aggeggio che suonava, quando finalmente lo lasciarono passare si rimise velocemente i suoi oggetti e ci seguì verso l'aereo privato che ci aspettava.
Era ancora buio, il comandante ci venne incontro e ci disse che saremmo partiti alle 6 come previsto, avevamo già imbarcato i nostri bagagli quindi salimmo sull'aereo e guardammo i posti nel biglietto, grazie a dio ero vicino a Louis sta volta e non ad Harry.
Quando lui entrò nell'aereo e vide me e Louis parlare vicini ci guardó con la mascella contratta e gli occhi che lanciavano laser quasi ma non mi importava minimamente, era cola sua, non sapevo bene cosa ma era colpa sua, tutto era colpa sua.
Misi la borsa nell'apposito spazio sopra la mia testa senza tirare però fuori il portatile dato che non avevo più lavoro da fare, arrivata a casa mi sarei rilassata e sarei andata a trovare mia madre dato che mi mancava incredibilmente.
Il comandante dopo poco ci disse di spegnere il telefono perché stavamo decollando e di allacciarci le cinture e così facemmo, Harry era seduto vicino a Zayn che stava già crollando, lo guardai un attimo li tutto solo che guardava fuori dal finestrino, riuscivo a recepire il suo sguardo su di me anche dal riflesso della piccola finestra, sapeva che lo stavo guardando così distolsi subito lo sguardo e chiesi a Louis se aveva qualche bel film da guardare.
"Allora che film hai?" Chiesi io mettendomi comoda.
"Mah tutti i Marvel compreso avengers e qualche horror" disse lui grattandosi la testa imbarazzato e io risi, mi sarei accontentata di qualsiasi cosa pur di non pensare alle parole amare di Harry Styles.
"Vada per avengers allora" dissi io sorridendogli è una volta decollati prese il suo iPad e mi diede una cuffietta.
Da quello che  avevo capito dei primi 25 minuti di film era una storia di supereroi differenti che lottavano insieme per sconfiggere un nemico unico e Louis mi spiegò anche che ognuno aveva pure il suo film unico e che quindi questo era un grande evento che ne facessero uno insieme.
Mentre lo ascoltavo ridevo, era simpatico e gentile, cominciai piano piano a vederlo con occhi diversi era davvero un bravo ragazzo e mi faceva stare bene non come Styles.
Il film duró molto più del previsto e tra sparatorie, urla e uccisioni avevo il cervello in pappa.
"Wow che film..complicato" dissi non sapendo che altro dire per recensire un film basato solo sullo sconfiggere robot cattivi.
"Non ti è piaciuto?" Chiese lui un Pó triste.
"No no era bello solo un pó violento" dissi io sorridendo imbarazzata.
"Si beh quello un pochino, adesso dormo che sto morendo se mi sveglio prima dell'atterraggio ne guardiamo un altro okay?" Disse lui speranzoso e io annuii sapendo che non si sarebbe mai svegliato prima.
Appena si stese mi guardai in giro, vidi che erano tutti crollati a parte Harry che non era al suo posto, pensai che fosse andato verso la cabina del comandante per chiedere qualcosa così mi alzai e andai in bagno ma lo trovai occupato, stavo per bussare quando sentii dei rumori poco piacevoli provenire da dentro.
Ansimi e gemiti soffocati di quella che doveva essere la hostess, mi venne da vomitare ma sta volta non avrei lasciato correre, picchiato violentemente contro la porta del bagno e i rumori cessarono lasciando spazio ad imprecazioni varie e zip che si chiudevano.
Dopo qualche minuto uscii dal bagno la hostess tutta scombinata e io la guardai in cagnesco.
"Sappia che potrei fare rapporto" dissi seccata e lei mi guardó male per poi tornare al suo posto.
Dopo poso uscii Harry con la sbavatura del rossetto rosso sulle labbra, i capelli scombinati e la camicia allacciata male, scossi la testa sconfitta.
Le sensazioni che avevo provato quando mi aveva baciata evidentemente erano del tutto a senso unico, l'aveva fatto per prendermi in giro e vendicarsi di qualcosa che potrei avergli fatto e questo mi faceva male.
Mi guardò un attimo prima di sorpassarmi con una spallata esattamente come la prima volta che ci eravamo incontrati.
Andai in bagno anche se ormai non dovevo più così mi specchiai e vidi che faccia avevo.
Sembravo sciupata e sconfitta e non dovevo, non mi importava nulla di quel ragazzo che era riuscito a farmi stare così bene ma anche così male nel giro di pochi giorni.
Riuscii dal bagno e vidi Harry che mi osservava attento pronto a cogliere ogni mia mossa.
Decisi di sedermi sul divanetto perché non avevo voglia di incastrare nuovamente le gambe sotto il mio sedile e stare immobile quindi presi una rivista che c'era lì sul tavolino e mi misi a leggere, sentii dopo poco il tessuto morbido appesantirsi e immaginai subito chi fosse, mi interruppe mentre leggevo proprio un articolo su di lui.
"Sei di cattivo umore Allison?" Chiese lui sarcastico.
"Ti ho già detto mille volte di chiamarmi solo Allie e comunque no." Dissi seria tornano alla mia rivista ma lui me la tolse dalle mani.
"Guardami quando ti parlo" disse avvicinando pericolosamente la sua faccia alla mia, basta ero arrivata al limite.
"Harry non voglio entrare nei tuoi giochetti malati, so perché mi hai baciata ieri sera, per farmi illudere, per prendermi in giro per farmi sentire una sfigata e mi hai usata e questo ammetto che mi ha ferito quindi non voglio più avere nulla a che fare con te se non per cose di lavoro, mi hai chiesto di essere tua amica e ti ho dato una possibilità ma tu mi hai tratto male come nessuno aveva mai fatto" dissi piano con gli occhi leggermente lucidi, non si meritava nemmeno i miei occhi lucidi quel ragazzo non si meritava proprio nulla da me.
"Quindi ho un effetto sul tuo umore?" Chiese lui e se non lo conoscessi sembrerebbe quasi che avesse negli occhi un minimo di scintilla di speranza, era pazzo.
"Tu sei fottutamente malato hai capito cosa ti ho detto?" Dissi alzando leggermente la voce.
"Che c'è Allison? Ti ho illuso perché credevi che con un bacetto inutile avresti avuto qualche speranza? Beh mi dispiace deluderti ragazzina, ma, non sei proprio il mio tipo" quelle parole furono il culmine della mia sopportazione, non ce la feci più, stavo per scoppiare e urlargli in faccia che per me poteva buttarsi giù da quest'aereo e non mi avrebbe fatto né caldo né freddo peccato che fosse il mio capo di lavoro e che quindi a mio malgrado dovevo in qualche modo contenermi.
"Non mi interessa quello che pensi Harry perché tu non sai nulla, ora se non ti dispiace vorrei tornare a leggere" dissi prendendo la rivista e come se le sue parole non mi avessero colpito come coltello affilato tornai a leggere non riuscendo però a concentrarmi.
Dopo poco sbuffando si alzò e tornó al suo posto così per il resto del viaggio cui tranquilla e dormii un pochino.
Fui svegliata dalla voce del comandante che ci diceva che saremmo atterrati a Londra 20 minuti dopo così tornai a sedermi accanto a Louis che mi sorrideva ancora assonnato e mi allacciai la cintura.
"Scusa se sono crollato Allie ero proprio morto" disse lui sorridendomi e io ricambiai.
"Tranquillo non c'è problema anche io ho dormito un pochino" dissi e così parlammo un po di cosa avremmo fatto una volta a casa fino a quando l'aereo non toccó nuovamente il suolo londinese.
Era tardo pomeriggio da noi così quando scesi sentii subito il freddo della sera e mi strinsi ancora di più nel cappotto.
Con Zayn di fianco andai a recuperare le mie valigie mentre vedevo che Nadia e alcune guardie del corpo ci aspettavano all'entrata del Gate.
"Salve Nadia" dissi salutandola cordialmente.
"Buona sera Allison, le ho fatto portare una macchina che le riporterà a casa ora vada pure che sarà stanca ci penso io qui" disse lei sempre in tono serio e pacato.
"Okay grazie mille ci vediamo al lavoro domani" dissi ma lei mi interruppe.
"Domani lo studio è chiuso quindi dopodomani e poi il giorno dopo i ragazzi verranno a registrare ne parleremo bene in ufficio" disse lei così mi congedai andando a salutare i ragazzi.
Lo abbracciai velocemente tutti a parte Harry a cui feci solo un segno con la mano che lui fu stupito di ricevere, si, ero troppo buona con lui ma non capivo come mai nonostante tutto non riuscivo ad odiarlo. 
Andai verso la macchina lussuosa e l'autista mise via le mie valigie portandomi a casa, in viaggio fu piuttosto breve, ero stanchissima vedevo le luci della mia città iniziare ad accendersi per illuminare la buia notte inglese.
Quando arrivai davanti al piccolo giardino del mio palazzo l'autista mi diede la valigia e lo ringraziai, andai velocemente verso il portone e lo aprii.
Sarebbe tornato tutto alla normalità per un pò niente più Harry vicino a me costantemente, niente poi hotel lussuosissimi tutto normale e la cosa anche solo per un pochino mi dispiacque.

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Capitolo 13
*** 11. LAST DAY ***


Dopo che Harry mi aveva riportato in hotel andai in camera a stendermi con Louis che disse voleva dormire con me.
Non so perché ma avrei preferito che restasse Harry , forse perché lo conoscevo meglio e avevo già dormito con lui.
Quando gli sono saltata in braccio per ringraziarlo dell'aiuto non mi aveva minimamente calcolato, era entrato nella sua camera a basta.
Era ovvio che avesse fatto tutto quel casino per portarmi prima in ospedale per non avere problemi con i media, d'altronde chi vuole una segretaria sanguinante davanti a tutti i propri fan?
Fissai triste il soffitto mentre ingerivo la pillola con un Pó d'acqua, la testa aveva smesso di sanguinare da un bel Pó quindi decisi di andare a fare una doccia calda avendo troppa paura di aprire i social.
"Vado a fare una doccia Louis" dissi sorridendogli stanca e lui mi sorrise di rimando.
"Okay stai attenta io vado a prendere le mie cose poi vengo qui " disse prima di uscire e io presi il mio pigiama e poi andai in bagno.
Se avessero scoperto la mia identità sarei stata fregata, tutta la storia di mio padre sarebbe saltata fuori e avrei perso il lavoro.
Mi feci una doccia calda cercando di non pensarci, mi lavai e asciugai i capelli, mi struccai, mi lavai i denti e mi rimisi gli occhiali insieme al pigiama.
Quando uscii dalla stanza con mia sorpresa non trovai Louis ma Harry e non sapevo il motivo ma ne ero felice e sollevata.
"Harry" dissi debole accennando un sorriso, mi avvicinai lenta a lui che mi scrutava attento, mi sedetti accanto a lui sul letto e finalmente parlò.
"Ho chiamato il mio agente, anche se scoprono la tua identità non potranno risalire a...tutto insomma noi star lo facciamo appena diventiamo famosi, cancelliamo tutto e i segreti familiari vengono rinchiusi in un cassetto che i media tentano sempre di aprire" rimasi sconvolta e immensamente grata per ciò che aveva fatto per me, mi avvicinai a lui piano avendo paura di quello che sarebbe successo ma in quel momento non mi importava di nulla, quel ragazzo incasinato quando cattivo mi aveva appena salvato la vita.
"H-Harry non so come ringraziarti" dissi debole tenendo la testa bassa.
Lui mi tiró su il mento con una delle sue lunghe dita e mi guardò negli occhi avvicinandosi.
"No non di nuovo" pensai ma sinceramente, l'avrei voluto in una parte nascosta di me piccolissima che avrei sempre tenuto all'oscuro.
Appena si avvicinò quasi ad arrivare alle mia labbra Louis entró, mi staccai in meno di un secondo lasciando Harry seccato con la mano appesa in aria.
"Eccomi ho preso tutto, scusa ma ero con i ragazzi a parlare del meeting di domani, sicuramente ci faranno domande su cosa è successo oggi, è già dappertutto" disse lui e io mi sotterrai mentre Harry lo guardava in cagnesco.
Accesi la TV mentre Louis si avvicinava e misi il primo telegiornale che mi capitó davanti.
"...tragedia a New York per gli One direction, pare che la loro nuova segretaria personale abbia subito aggressioni da parte di alcune fan della band che gelose della sua vicinanza ai cantanti siano arrivate alle maniere brusche, Harry Styles ero con lei al momento dell'accaduto e scioccato cercava di capire se stesse bene mentre era assillato dai fan è stato un evento eccezionale vedere Harry così preoc-" d'un tratto la TV si spense e mi voltai verso il ragazzo di fianco a me.
"Direi che basta così" disse lui serio prima di alzarsi e andare verso Louis.
Era incazzato e non lo nascondeva, ma perché sfogarsi trattando male Louis?
"Ricorda di starle vicino sta notte e di darle le medicine. Non farle vedere alcun tipo di telegiornale intesi?" Disse a denti stretti piano pensando che non potessi sentirlo ma potevo eccome e non capivo il motivo di tutta questa preoccupazione.
Okay forse si sentiva un po responsabile e allora cercava di compensare ma non era colpa sua.
Quando stette per uscire dalla porta mi fiondai verso di lui e gli toccai il braccio facendolo voltare.
"Volevo dirti che non è colpa tua quello che è successo non devi preoccuparti" dissi sorridendogli.
"Non mi preoccupo e non ho mai pensato fosse mia la colpa, semplicemente non voglio avere una dipendente mezza morta in giro" disse e in quel momento potei sentire un goccia bagnarmi la guancia, lui mi fissava serio e impassibile e io annuii sconfitta, non sarei mai diventata amica di Harry perché non mi sopportava, mi odiava davvero e non gli e ne fregava nulla di me e quella ne era la prova, sicuramente voleva baciarmi per usarmi come faceva con tutte le altre e io non gli e l'avrei mai permesso.
"Bene, meglio ancora, buona notte Styles"dissi sbattendogli la porta della camera praticamente in faccia.
"Scusalo è sempre così" disse Louis mortificato.
"Ma perché fa così?" Dissi io curiosa e felice che qualcuno potesse darmi informazioni.
"Con te si comporta in modo ancora più strano, non so come spiegarlo comunque fa così perché ormai la fama l'ha cambiato ma noi gli vogliamo bene lo stesso" disse un po triste, speravo in una risposta migliore di questa ma se chiedevo ancora risultavo troppo interessata.
Guardai il telefono con messaggi di Casey e Nadia così decisi di chiamarle sotto lo sguardo attento di Louis.
"Casey? Si sono io, Mmh si sto bene sto bene era solo una botta, tranquilla che torno dopodomani sana e salva....si sì min preoccuparti ora devo andare che costa molto chiamare dall'altra parte del mondo, ti voglio bene a presto" dissi e riattaccai.
"Chi era tua sorella?" Chiese Louis e io sorrisi.
"No è la mia coinquilina" dissi ridendo leggermente.
"Quella che ama Zayn no?" Disse lui ricordandosi i discorsi dei giorni precedenti fatti da me e Zayn su di lei.
"Si lei" dissi sorridendo 
"Adesso devo chiamare Nadia aiuto" dissi io guardando il cielo in cerca di un miracolo.
"Tranquilla non credo si arrabbi non è colpa tua" disse lui rassicurandomi.
"In teoria sì perché dovevo convincere Harry a prendere la scorta ma non importa quel che è fatto è fatto"
"Si ma sa com'è Harry" disse lui sorridendo così mi convinsi a chiamare Nadia.
Presi il telefono e la chiamai, squillò un po ma poi rispose.
"Finalmente Allison, stai bene?" Disse leggermente preoccupata e io rimasi scioccata.
"Ehm si..non è arrabbiata?" Chiesi io con voce bassa.
"No no Harry mi ha detto che è stato lui a non volere la scorta anche se hai tentato di convincerlo e se Harry arriva a dire una cosa simile vuol dire che domani nevica" disse lei sempre con il suo tono composto ma riuscii a cogliere l'ironia nelle sue parole.
"Si beh è andata così domani ci sarò al meeting ovviamente" dissi con fare ovvio per farle capire che nonostante fossi appena tornata dall'ospedale pensavo al mio lavoro.
"Beh era scontato" disse lei e dopo un breve saluto riattaccò.
Guardai Louis che mi sorrideva.
"È andata bene vedo" disse e io Risi, era simpatico e dolce, nulla a che vedere con Harry che era scorbutico.
Non riuscivo a capire perché paragonassi il mondo ad Harry, forse perché era la persona più strana che conoscessi, diceva di odiarmi e poi mi aiutava, diceva che non gli e ne importava nulla e poi mi proteggeva, mi faceva venire il Mal di testa ma sapevo che era solo un suo giochetto malato anche se non ne capivo lo scopo e non lo avrei scoperto molto presto.
"Beh Louis sono distrutta vado a dormire" dissi sbadigliando e lui sorrise.
"Okay io dormo sul divanetto li okay?" Disse indicando il piccolo divano davanti alla TV, mi dispiaceva farlo dormire lì ma non era quel tipo di ragazza che dormiva con gli essere del sesso opposto e quella di Harry era stata un'eccezione.
"Okay sicuro che starai comodo?" Chiesi un po imbarazzata.
"Si sì tu non ti preoccupare, per qualsiasi cosa sono qui" disse e andò in bagno a cambiarsi.
Appena mi sdraiai nel letto comodo chiusi gli occhi e caddi in un sonno profondo dovuto a un misto di stanchezza e medicinali.
I miei sogni erano invasi da ragazzine arrabbiate e riccioli preoccupati che resero turbolento il mio riposo.
La luce filtrava dalla finestra forte e batteva sul mio viso, non sapevo quando avessi dormito ma sapevo dalla luce calda che era piuttosto tardi, guardai l'orologio e mi venne un colpo quando vidi che segnava le 13..avevo dormito davvero tanto. 
Mi alzai con fatica stiracchiandomi e vidi che Louis non c'era più ma mi aveva lasciato un bigliettino sul comodino.
Quando ti svegli vieni in sala da pranzo saremo lì ad aspettarti.
Lou<3 
Prima che mettessi a fuoco tutte le lettere nonostante avessi messo gli occhiali passarono minuti e quando lo lessi sorrisi per il gesto gentile, corsi in bagno a lavarmi e a vestirmi e già che c'ero mi vestii per il meeting che sarebbe stato due ore dopo quindi dovevo muovermi o avremmo fatto tardi per causa mia.
Entrai in bagno e posai accuratamente i vestiti sul lavandino, aspettai che l'acqua scadesse calda e dopo che mi tolsi il pigiama mi ci buttai dentro, l'acqua scioglieva i miei muscoli tesi e lavava via tutte le mie tensioni, passai accuratamente lo shampoo sui capelli e così anche il balsamo poi mi lavai il corpo con il bagnoschiuma.
Quando uscii dalla doccia mi asciugai in fretta i capelli lasciandoli leggermente umidi così mi feci una coda in modo che non si vedesse, mi vestii mettendo un vestito verde Tiffany come quello di Beyoncé solo che il mio era stretto il vita e lasciava la gonna morbida fino al ginocchio e infine aveva una semplice scollatura a cuore, era un vestito nè troppo elegante né troppo banale e a me piaceva molto per questo, misi i tacchi bianchi e mi truccai, dato che avevo una faccia inquadrabile mi misi mascara, matita nera, ombretto e un Pó di terra per ridarmi colore.
Quando uscii dal bagno presi la borsa mettendoci dentro tutto il necessario e andai verso la porta della mia camera a passo spedito.
Presi l'ascensore ed una volta arrivata al piano terra controllai l'ora: 13.45, ero fiera di me ci avevo messo pochissimo.
Quando vidi i ragazzi seduti ad un tavolo che parlavano tranquilli li raggiunsi, stavo molto meglio rispetto a ieri ma mi sentivo ancora un Pó stordita per la situazione.
"Hey ragazzi" dissi sedendomi nell'unica sedia libera, vicino a Liam e di fronte ad Harry che mi osservava attento come al solito.
"Hey Allie stai meglio?" Chiese Niall sorridendomi.
"Molto grazie, e grazie Louis per il biglietto" dissi ridendo lievemente e lui sorrise un po imbarazzato, Harry faceva guizzare gli occhi tra me e Louis mentre contraeva leggermente la mascella, evidentemente non era di buon umore.
Ci pensai un po su e mi resi conto che non era mai di buon umore.
Parlammo un pò di come stavo e raccontai dettagliatamente l'accaduto mentre i ragazzi mi guardavano attenti e dispiaciuti, mangiammo un buon piatto di uova e bacon e quando finimmo era già ora di andare.
"Okay ragazzi sono le 14.20 dobbiamo andare a chiamare le guardie e poi ci avviamo" dissi sorridendogli e loro annuirono.
Quando feci per alzarmi mi fermarono.
"Tranquilla Allie facciamo noi tu aspettaci qui" disse Liam sorridendomi e andarono mentre io rimasi seduta con di fronte Harry che non aveva ancora aperto bocca.
"Ciao Harry" dissi per prima sapendo che non l'avrebbe mai fatto lui per primo.
"Allison" disse piegando lievemente il capo in segno di saluto, in effetti non salutava mai faceva solo un segno con la testa e fine.
Non sapevo cos'altro dire la situazione era imbarazzante, Harry riusciva sempre a mettermi un Pó a disagio.
Stavo per ringraziarlo per quello che aveva detto a Nadia ma ci ripensai ricordando cosa mi aveva risposto il giorno prima, era stato davvero cattivo e avevo le sue parole ancora impresse nella mente ma se mi odiava non potevo farci nulla ormai.
Restò lì a guardarmi mentre io mi guardavo in giro aspettando gli altri che arrivarono dopo poco.
"Okay andiamo" dissi io alzandomi e prendendo la borsa, alla reception per fortuna c'era solo Alfred che mi sorrise cordialmente.
"Sempre due macchine signorina Parker?" Disse piano.
"Si Alfred grazie mille" dissi io sorridendogli cordialmente, prese le chiavi e noi lo seguimmo fuori dove ci indicó le rispettive macchine.
Mi sedetti nella prima sempre guidata da Jim con Zayn e Louis, quando Jim mise in moto erano le 14.30 precise, il mio tempismo era sempre ottimo.
Durante il viaggio parlai un Pó con i due ragazzi chiedendogli se fossero agitati per l'incontro.
"Sicuramente ci chiederanno cos'è successo ieri, soprattutto ad Harry, lo tempesteranno" disse Zayn mentre Louis annuiva un po mortificato.
"Ma non possono, gli ho specificatamente detto che non potevano fare domande personali" dissi io scocciata.
"Infatti non è personale l'accaduto, ormai è diventato di dominio pubblico" aggiunse Louis ed io annuii dato che avevano ragione.
Il resto del viaggio parlammo di New York e di come mi fosse piaciuto visitarla nonostante l'accaduto, quando arrivammo erano le 14.50, dieci minuti dopo avrebbero avuto l'incontro quindi andammo a passo spedito verso l'edificio, un signore ci venne incontro e io gli spiegai la situazione.
"Allora eccoci qui tra dieci minuti hanno l'incontro, mi faccia vedere gli uomini della sicurezza che devono essere 8 e non 6 dato che in più ci sono i nostri e mi mostri i microfoni e le luci per vedere se è tutto a posto" dissi con aria autoritaria.
"Certo signorina intanto loro possono andare ad attendere nella sala ospiti che è di là mentre noi e le guardie andiamo" disse il signore alto e magrissimo, e lo seguimmo veloci salutando gli altri.
Posizionai tutte le guardie per la sala in meno di tre minuti e toccai i microfoni per vedere se funzionavano, le luci erano un Pó troppo tenui e si vedeva poco per cui le feci alzare un Pó di più, dopo di che iniziarono ad entrare i giornalisti e qualche fan, la sala era molto più grande di quella alla Sony a Londra, mi feci spiegare dal signore che quelle erano fan che avevano vinto un concorso e per cui erano lì per conoscere i ragazzi e lì capii come mai la loro presenza.
Mi affrettai verso la sala dei ragazzi, bussai piano e dopo la loro risposta entrai.
"È tutto pronto potete andare" dissi io sorridendogli.
Si avviarono annuendo verso la porta e io andai dietro di loro vicino ad Harry.
"M-mi dispiace che ti faranno domande su di me" dissi un Pó imbarazzata.
"Non mi cambia molto mi fanno domande su ragazze in continuazione" disse lui alzando le spalle ed io mi irritai.
"Perché devi essere sempre così- cosi stronzo" dissi a bassa voce in modo che mi sentisse pure lui e poi lo superai andando davanti e ignorando i suoi insulti nei miei confronti.
Entrarono nella sala ed ebbe inizio l'incontro.

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Capitolo 14
*** 12 BYE NEW YORK ***


"E Harry cosa ci dici della storia di ieri?" Chiese un signore con pochi capelli e piuttosto grosso seduto in penultima fila e lì mi venne il groppo in gola.
"Che non capisco come mai le fan se la prendano con una mia dipendente perché, appunto, è solo una mia dipendente" disse lui freddo e io non sapevo se essere sollevata che non fosse sceso nei dettagli o arrabbiata per ciò che aveva detto.
Prima mi chiedeva di essere amici e poi diceva che ero solo una sua dipendente? "Basta la sua occasione di essere mio amico l'ha buttata" mi dissi tra me e me arrabbiata e tornai a guardare il meeting che si stava volgendo al termine, fecero alcune domande sul loro tour mondiale che ci sarebbe stato sei mesi dopo e del loro nuovo album a cui stavano lavorando.
"Si inizieremo il tuor a Londra, poi Milano, Madrid, Barcellona, Parigi e Amsterdam in Europa infine verremo qui negli Stati Uniti" disse Liam rispondendo alla domanda sulle tappe del tour.
Dopo questa domanda i giornalisti ringraziarono e iniziarono ad andarsene così io andai verso di loro a portargli dei caffè che accettarono volentieri.
"Ecco vi ho portato dei caffè" dissi loro sorridendo cordialmente.
"Grazie Allue sei un angelo" disse Zayn ridendo e gli altri lo seguirono a ruota divertiti.
Appoggiai il caffè davanti a Harry che lo guardò attentamente.
"C'è zucchero nel caffè?" Chiese lui con aria seria, molto seria che mi fece quasi tremare le mani, anzi, senza il quasi.
"Ehm no, ti ho messo qui una zolletta in caso lo volessi" dissi io nervosa.
"Okay"disse buttando la zolletta per terra che io raccolsi, lo guardia malissimo, per chi mi aveva preso? Per la sua schiava? Tornai a parlare con gli altri dicendogli che le fan sarebbero arrivate a momenti e che erano solo 10 e non 20 quindi ci avrebbero messo molto meno di un'ora e loro ne furono sollevati.
Appena le ragazze entrarono dopo due uomini della sicurezza fu difficile contenerle quindi andai verso di loro.
"Okay ragazza sedevi pure nelle prime file e a turno andate per l'autografo, foto, video quello che volete insomma" dissi cercando di essere la più carina possibile nonostante fossi stata picchiata il giorno prima da due delle loro fan sfegatate.
Andarono velocemente verso le sedie e mi diedero il biglietto di vincita al concorso e io controllai in bacheca se erano le ragazze giuste e se c'erano tutte. C'era qualcuna che urlava, chi piangeva e io ero scandalizzata al contrario dei ragazzi che erano assolutamente tranquilli abituati a questo genere di situazioni.
"Okay ragazze un attimo adesso dirò il nome di ognuna di voi e potete andare" dissi ad alta voce, i ragazzi mi guardavano divertiti per il mio controllo mentre Harry, Harry mi scrutava, cercava di catturare ogni minimo dettaglio di me e il suo sguardo bruciava forte sulla mia pelle.
Mi distrai leggendo il nome della prima ragazza che urlando andò verso il podio e si fece fare autografo e foto da tutti, una volta finito la guardia di sicurezza la riportava fuori e così le seguenti 9.
Alcune ragazze non riuscivano neanche a parlare a causa dei pianti loro cercavano di tranquillizzarle sorridendo loro ma non capivano che così aumentavano solo la loro commozione.
Io in disparte osservavo la scena sorridendo e quando ebbero finito andarono verso la loro stanza mentre io dissi alle guardie assunte che avevano finito.
"I soldi come al solito, vi verranno mandati dalla Sony music nel giro di una settimana al massimo, grazie per il vostro servizio" dissi e loro a loro volta ringraziavano me.
Andai verso il loro camerino mentre le nostre due guardie restavano fuori dalla porta a vigilare.
Bussai ed entrai sentendo "avanti" da parte di qualcuno.
"Non devi sempre bussare Allison non siamo mica nudi" disse Harry ghignando e io mi imbarazzai solo a sentirlo.
"Si fa per educazione, cosa che tu non conosci di certo" dissi scocciata e lui mi fulminò con lo sguardo mentre gli altri ridevano.
"Azz Harry ti ha spento" disse Zayn ridendo e questo lo fece irritare ancora di più ma non mi importava, gli ho dato la possibilità di essere mio amico e se lui ha deciso di sprecarla sono fatti suoi.
Uscimmo tutti dalla stanza e andammo verso la macchina.
Salimmo ma sta volta mi ritrovai nell'altra macchina e con Harry di fianco e Liam seduto davanti.
Mi voltai a guardare il ragazzo seduto di fianco a me e lo beccai che mi stava fissando, mi avvicinai piano a lui che sembrò stranito dal mio gesto e sottovoce gli dissi:
"Non ti hanno mai detto che fissare la gente è maleducazione?" In quel momento mi sentii dio sceso in terra, lui si arrabbiò e mi strinse forte il polso.
"Non ti hanno mai detto di incrociare le gambe quando sei seduta in macchina? Le tua mutandine in pizzo blu lasciano molto a desiderare" disse contro il mio orecchio e io sbiancai incrociando subito gambe strettamente.
Mi voltai verso il mio finestrino e non badai più ad Harry che intanto ghignava divertito.
Quando arrivammo all'hotel erano le 18, sarei dovuta andare in camera a fare tutta la valigia lasciando il cambio per il giorno dopo poi dopo la cena dovevo prendere le medicine e andare a letto alle 21 se volevo svegliarmi alle 4 dato che l'aereo era alle 6.
Scesi dalla macchina corsi in camera passando prima dalla reception a consegnare le chiavi dei veicoli.
Mi sdraiai sul letto a pancia in su e feci un profondo sospiro che in qualche modo mi liberò.
Andai in bagno a farmi una doccia e a struccarmi, portai con me in bagno i leggings e una maglietta semplice giusto per non essere indecente per la cena sennò sarei scesa anche in pigiama se fosse stato per me.
L'acqua calda mi sciolse i muscoli e mi calmò, ero triste di lasciare quella città dei sogni però anche felice di tornare a casa dopo sei giorni intensi.
Uscita dalla doccia mi struccai, mi vestii dopo essermi asciugata bene i capelli e vedendo che erano già le 19.15 uscii dalla stanza per andare a cenare.
Appena aprii la porta vidi anche Harry aprire la sua "che tempismo" pensai tra me e me alzando gli occhi al cielo e per fortuna non se ne accorse del mio piccolo gesto che gli procurava cos ita ti fastidio.
"Harry" dissi fredda incamminandosi ma lui mi prese per il braccio e mi tirò a se, mi strattonava sempre come se fossi una bambola e io odiavo questa cosa.
"Smettila" disse guardandomi negli occhi.
"Di fare cosa?" Lo guardai io spazientita.
"Di fare così non eravamo amici?" Disse lui ghignando chiaramente divertito dal mio cambio di umore ma era lui quello lunatico mica io.
"Sei tu quello che mi tratta sempre male e che mi considera solo una sua dipendente inutile" dissi distogliendo lo sguardo non essendo poi capace di sostenere i suoi grandi occhi verdi che mi guardavano curiosi.
"Beh è vero sei solo la mia segretaria" quelle parole mi ferirono più di quando avrebbero dovuto e rimasi lì a guardarlo inorridita, avevamo passato bei momenti insieme, che per me erano veri invece per lui no, per lui ero solo la sua sciocca segretaria nulla di più nulla di meno, la sua sciocca segretaria che odiava, come potevo essere così sciocca?
"B-bene allora mi lascia andare signor Styles?" Dissi dimenandomi dalla sua presa, lo vidi passarsi una mano tra i capelli frustrato per chissà quale motivo e scesi giù per andare a cenare con gli altri.
Una volta giunta nella grande sala da pranzo lo vidi subito intenti a parlare e scherzare così mi avviai verso di loro.
"Hey Allie va meglio?" Chiese Niall sorridendomi mentre mi sedevo.
"Si sì sto bene sta sera prendo ancora le medicine e poi fine, ricordatevi voi di andare a letto presto che domani ci dobbiamo alzare alle 4 perché abbiamo l'aereo alle 6 eh!" Dissi io guardandoli divertita mentre si lamentavano per gli orari.
Ordinammo un bel piatto di pasta da mangiare e io continuavo a guardarmi in giro per vedere se Harry sarebbe arrivato, dovevo smetterla di fare così non capivo nemmeno io perché lo stavo facendo ma qualcosa mi impediva di non farlo e questo mi infastidiva, non poco.
"Ma Harry?" Chiesi fingendo indifferenza mentre addentavo la pasta.
"È rimasto su ha detto che non aveva fame" disse Liam sorridendomi e poi tornò a parlare d'altro con Zayn.
Io invece mi misi a parlare con Niall e Louis di cosa avremmo fatto una volta tornati.
"So che avrete tre o quattro giorni  di pausa totale e poi dovrete ricominciare con le conferenze o servizi fotografici o dovrete registrare, cose così somma" dissi mentre loro mi guardavano attentamente.
"Bene posso approfittarne per andare a trovare i miei" disse Niall contento e io sorrisi, anche io sarei dovuta andare a trovare mia madre e Robert una volta tornata.
"Beh dai sicuramente tua madre sarà felice di rivederti" dissi io risvegliandomi dai miei pensieri sulla mia famiglia.
"Si senz'altro" disse lui sorridendo, poverini non potevano mai tornare a casa dalle loro famiglie.
Pensai un attimo alla famiglia di Harry, se aveva fratelli e se faceva così anche con loro solo che i miei pensieri vennero interrotti dai ragazzi che si alzavano dalle sedie per andare nelle camere.
Mi alzai di fretta pure io e ci avviammo.
"Allora ragazzi buona notte ricordatevi domani alle 4.30 tutti qui fuori eh" dissi io sperando che avrebbero fatto in tempo.
"Si mamma" disse Louis ridendo e ridemmo pure noi.
Li salutai con un abbraccio e dopo che mi ricordarono più volte di prendere le medicine entrai in camera, andai in bagno a mettermi il pigiama e a lavarmi i denti, mi feci una treccia per dormire e tirai fuori dei vestiti comodi per domani dalla valigia già pronta in mezzo alla stanza.
Appena mi sdraiai a letto però sentii il mio telefono vibrare e controvoglia andai a vedere chi mi aveva scritto e rimasi un po sorpresa.
Da idiota
Vieni
Rilessi bene il messaggio e senza dubbio c'era scritto quello che avevo capito ma decisi di ignorare il messaggio, probabilmente aveva sbagliato.
Misi il telefono sul comodino di nuovo e mi sdraiai nuovamente a letto ma non passarono neanche due minuti che tornó a vibrare così scocciata decisi di rispondergli dicendogli di lasciarmi in pace ma quasi non mi cadde il telefono leggendo il messaggio.
Da idiota
Dato che non mi ascolti, aprimi sono qui fuori
Guardai dritta verso la porta e piano mi alzai, ero impaurita, non sapevo cosa aspettarmi e così lentamente aprii la porta trovandomi Harry a petto nudo davanti a me che mi scrutava.
Rimasi qualche minuti ad osservare ogni minimo dettagli del suo corpo, lui avanzava lentamente verso l'interno della mia camera e io indietreggiavo piano fino ad arrivare accanto al letto.
"C-cosa vuole?" Dissi cercando di ricordare i motivi per cui ero arrabbiata con lui.
"Dio se ti odio" disse avvicinandosi e prendendo il mio fiso tra le sue mani, come le altre volte ma questa volta era determinato a non lasciar sfuggire il momento, dal canto mio ero paralizzata, avrei voluto urlargli di andarsene dalla mia stanza ma in quel momento, quando le sue labbra entrarono a contatto con le mie e lui mi spinse contro il muro baciandomi con passione riuscii solo a pensare al fuoco che mi si era acceso dentro come non mai.
Sentivo le sue mani ovunque e avrei voluto dirgli che lo odiavo e che non lo volevo ma l'emozione che stavo provando in quel momento era più forte della ragione. 
Sentivo il rumore dei nostri baci umidi, percepivo il suo cuore accelerare e il mio uscirmi dal petto e quando ci staccammo avevamo tutti e due il fiatone. Ero immobile davanti a lui con le labbra gonfie a causa del momento.
Lui era in piedi davanti a me che mi fissava e dopo qualche minuto prese e se ne tornó nel,a sua stanza lasciandomi più confusa di prima.
Non capivo cosa fosse successo, perché fosse successo ma soprattutto come.
Mi odiava e io non lo sopportavo eppure le nostre labbra unite formavano la combinazione perfetta.
Mi sdraiai guardando il soffitto incapace di prendere sonno e ripensavo solo alle sue mani sul mio corpo, alle sue labbra, al suo sapore di menta e ai suoi sospiri.
Dopo un po che guardavo il soffitto fantasticando chiusi gli occhi e finalmente mi addormentai pensando che fosse stato tutto solo un sogno.

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Capitolo 15
*** 14. WAIT WHAT? ***


Erano due giorni che non vedevo Harry Styles e gli altri della band, dopo essere tornata da New York ne avevo approfittato del mio giorno libero per andare a trovare mia madre e Robert e aggiornarli di tutto e sembravano molto fieri di me, uscii un po con Casey e le raccontai tutti i dettagli a parte il bacio con Harry che cercavo disperatamente di dimenticare, si, non volevo più a vere a che fare con quel ragazzo dopo quello che mi aveva detto.
In quel momento mi stavo truccando pronta per andare al lavoro, avrei rivisto i ragazzi quel giorno perché dovevano registrare ed ero un po in ansia, ogni volta che accendevo la TV sentivo parlare di loro e spegnevano anche perché parlavano di me e di ciò che era successo a New York e anche quello volevo dimenticarlo.
Finito di truccarmi mi guardai allo specchio mentre spazzolavo i lunghi capelli marroni, quel giorno non ci sarebbe stata Nadia perché era ad un evento importante della Sony quindi sarei potuta mettermi il mio amato vestito con i fiori senza che qualcuno mi giudicasse e anche se Harry l'avrebbe fatto mi sarebbe importato ben poco del suo parere.
Andai in camera veloce e mi vestii indossando il magnifico vestito e la giacca di jeans, misi i tacchi bianchi e buttai telefono portafoglio e portatile in borsa, appena uscii dalla camera vidi Casey mezza addormentata che girava il cucchiaio in continuazione nella tazza dei cereali e Risi per le sue condizioni.
"Casey svegliati hai lezione tra un'ora eh" dissi avvicinandomi a lei e tirandole un piccolo pugno sulla spalla che la fece svegliare di colpo.
"Che? Cosa? Ah già lezione Oddio è vero" disse prendendo la ciotola di corsa e buttandola nel lavello non curante che ci fossero ancora latte e cereali, odiavo il cibo sprecato perché a casa mia non ce n'era mai stato molto e quindi nessuno osava mai sprecare nulla però ormai l'aveva buttato quindi non potei farci molto, la salutai mentre correva in bagno a farsi la doccia ed uscii.
"Ricorda di chiudere eh!" Mi raccomandai prima di chiamare l'ascensore che arrivò dopo poco.
Era una bella giornata, perfetta per andare a piedi, settembre era quasi al termine quindi a breve avrei dovuto indossare giacche pelose e jeans caldi e l'idea non mi piaceva, amavo l'estate e la libera dei vestiti estivi quindi in inverno mi sentivo rinchiusa in abiti stretti è troppo caldo per i miei gusti ma ignorai i miei pensieri concentrandomi sulla strada davanti a me e continuai a camminare silenziosa.
Una volta arrivata vidi Amy alla sua solita scrivania che mi scrutava attenta facendo smorfie per il mio vestito ma io le sorrisi cordialmente ignorandola e timbrando il badge che segnava l'ora di entrata al lavoro, a dai dritta verso il mio ufficio mi sedetti e accesi il computer controllando le nuove mail e vedendo se l'organizzazione del nuovo evento a cui avrebbero dovuto partecipare a breve, consisteva in un' intervista all'aperto che sarebbe andata in televisione e con incontro di alcune fan, decisi io di farla all'aperto così sarebbe stata più bella e tutte le altre fan avrebbero potuto assistere solo che avrei dovuto quadruplicare gli uomini della sicurezza ma quello non era un problema dovevo solo farla approvare a Nadia e scegliere una data precisa a breve.
Iniziai quindi a chiamare i giornalisti che sarebbero stati presenti per vedere se erano interessati e me li segnai sul computer con il nome delle loro rispettive riviste, quando finii tutti i nomi sull'elenco erano già le 11.30 quindi i ragazzi sarebbero arrivati a breve per registrare, sarei andata ad assistere alla registrazione di qualche canzone giusto per sentirli e ammetto che un bel concerto dal vivo privato degli One direction mi faceva sentire importante considerando il numero considerevole di fan che desideravano avere un'opportunità simile infatti mi sentivo anche un po egoista ma quello era il mio lavoro.
Mi sgranchii un po la schiena e mi alzai per andare nella sala caffè a prendermi un cappuccino per la stanchezza delle due ore attaccata al computer così a passo svelto andai, nel lungo corridoio si sentivano solo i rumori dei miei tacchi ed era un rumore che amavo e non sapevo neanche perché, era come quando con le unghie nelle lunghe ti mettevi a picchiettare sullo schermo di qualcosa ad alcuni risultava particolarmente irritante invece io adoravo quei rumori.
Arrivata alla saletta del caffè infilai la chiavetta, misi lo zucchero al massimo e schiacciai il pulsante del cappuccino, mentre aspettavo che fosse pronto sobbalzai sentendo una voce da dietro di me invadere il silenzio che si era creato.
"Vedo che ti sei messa ancora il vestito della nonna" disse lui ghignando, la sua voce era inconfondibile, non avevo il coraggio di voltarmi per guardarlo dopo ciò che era successo, dopo la litigata in aereo, dopo che mi aveva usata è presa in giro ma per qualche strana ragione mi voltai dopo aver preso in mano il cappuccino, era lì dietro di me, bellissimo come sempre,con i suoi soliti skinny neri e una delle sue camicie stravaganti, si era fatto crescere un po di barba ma gli stava bene.
Lo odiavo per quello che era successo ma ammetto che appena lo vidi mi immaginai la scena di noi due contro il muro e il mio cuore iniziò a battere eccessivamente.
"Ciao Styles" dissi più fredda che potevo e lui mi sorrise malizioso.
"Buongiorno Parker" disse lui avvicinandosi sempre di più a me mentre sorseggiavo il cappuccino caldo per distrarmi dai suoi occhi che mi scrutavano, che bruciavano sulla mia pelle esattame come la prima volta che mi vide.
Quando fu vicino al mio orecchio sussurrò qualcosa che mi spiazzó talmente tanto da mandarmi in paranoia.
"Mi sei mancata ragazzina" aspetta cosa? disse prima di lasciare la stanza di fretta senza nemmeno voltarsi, quel raggio era una cosa impossibile, diceva che mi odiava, che mi aveva baciata giusto per fare, che gli facevo schifo, che non ero il suo tipo e poi viene a dirmi che gli sono mancata? Sicuramente l'ha detto per prendermi in giro fatto sta che sono rimasta in piedi con dietro la macchinetta del caffè per un tempo indefinito a fissare il vuoto e ripensando alle sue stramaledette parole, riusciva a farmi perdere le speranze sull'intero genere maschile quel ragazzo.
Dopo un po mi ricomposi e finii il mio cappuccino ormai freddo, mi affrettai verso la sala prove per vedere se avevano già cominciato e quando entrai silenziosamente vidi che erano seduti su un divanetto a ripassare la canzone con dei fogli in mano.
"Hey ragazzi" dissi sorridendogli e loro si voltarono contenti di vedermi.
"Allie!" Disse Louis e corse ad abbracciarmi sotto lo sguardo attento di Harry che serrava la mascella, non capivo perché facesse così magari gli dava fastidio che loro mi sopportassero dato che così non poteva farmi cacciare.
"Mi sei mancata" disse lui però ad alta voce e gli altri risero per il suo commento facendolo diventare Bordeaux evidentemente non era una cosa che voleva dire ad alta voce, Harry aveva gli occhi infuocati, era la stessa cosa che mi aveva detto lui eppure quella di Louis non mi fece lo stesso effetto, mi diede gratitudine e felicità mentre detto da Harry mi procuró brividi, aspettative e confusione.
Erano due persone completamente opposte.
"Anche tu Louis" dissi ridendo per toglierlo un po dall'imbarazzo.
Parlai un po con i ragazzi prima che cominciassero e mi raccontarono cos'avevano fatto durante quei due giorni ed erano tutti andati a trovare le loro famiglie, nel frattempo ne approfittai per sedermi su uno dei divanetto vicino ad Harry dato che era l'unico posto libero e vedevo con la coda dell'occhio che mi fissava senza pudore proprio. Ma cosa voleva? 
"Tu Harry che hai fatto?" Chiese sorridendogli con malizia dato che continuava a fissarmi almeno gli avrei dato un motivo per farlo, tutti spostarono lo sguardo verso di lui che si ricompose palesemente scocciato.
"Niente che ti riguardi" disse e io alzai gli occhi al cielo e mi rigirai.
"Sei proprio una palla" dissi piano in modo che mi sentisse solo lui e mentre mi girai per parlare con gli altri sentii che con una mano aveva iniziato a fare dei piccoli cerchi sulla mia schiena provocandomi dei brividi e ghignava mentre se ne accorgeva, gli altri non potevano vederlo perché era nascosto dalla mia schiena e io non volevo girarmi per dargli la soddisfazione, volevo ignorarlo ma continuava e iniziava ad irritarmi parecchio.
Mi irrigidii e decisi che era il momento che la smettesse così mi alzai di scatto in piedi.
"Vado ehm un attimo ehm...in bagno" dissi a disagio mentre gli altri annuivano sorridendomi e mi fiondai verso la porta dello studio, mi ci appoggiai contro e respirai profondamente sospirai fino quando sentii la porta dietro di me muoversi e mi allontanai di scatto vedendo Harry che usciva con un ghigno.
"C-cosa c'è?" Dissi preoccupata vedendolo avvicinarsi verso di me.
Indietreggiai piano arrivando alla porta del mio studio ed entrai sperando che non mi seguisse ma purtroppo lo fece, continuava a guardarmi con quell'aria maliziosa e l'aria nei miei polmoni si stava esaurendo, il mio cuore stava battendo all'impazzata e io mi guardavo nervosamente in giro cercando qualcosa da dire per togliermi da quella situazione ma non sapevo cosa dire.
Raggiunsi presto con la schiena la scrivania e li mi bloccai fissandolo mentre si avvicinava piano, appena mi raggiunse mi sfiorò il braccio provocandomi dei brividi in tutto il corpo.
"Guarda come il tuo corpo reagisce al mio, mi basta anche solo guardarti che già crolli" disse contro il mio orecchio ed era vero, stavo maledettamente crollando e non doveva succedere di nuovo.
"N-no vai via non mi farò prendere in giro di nuovo da te" dissi con la poca lucidità rimasta guardandolo torva ma questo non fece che aumentare le sue aspettative.
Mi prese per i fianchi e mi alzò da terra facendomi sedere sulla scrivania, nessun ragazzo mi aveva mai toccata anche solo i fianchi e questo mi faceva letteralmente andare fuori di testa, mi aprii le gambe lentamente e si mise in mezzo mentre io ero paralizzata e non sapevo cosa fare, arrivavo esattamente davanti al suo viso e lì con foga avvicinó le sua bocca e mi baciò con urgenza, era un bacio disperato quasi come se ne avesse bisogno.
"Baciami Allie" disse tra le mie labbra e li crollai, aprii la bocca e lasciai che la sua lingua accarezzasse la mia, mi portó più verso di lui prendendomi per le cosce, il vestito si era alzato quindi avevo quasi tutte le cosce scoperte, le sue mani erano ovunque e potevo sentire la sua imminente erezione contro il mio corpo e questo mi faceva letteralmente impazzire, era come una droga, più lo baciavo e poi volevo che mi baciasse e non doveva accadere, la parte razionale del mio cervello mi diceva di smetterla ma in quel momento vincevano le emozioni.
Mi mise una mano dietro la nuca per spingermi ancora verso di lui mentre le nostre lingue lentamente si toccavano per poi ristaccarsi, non so quanto duró il bacio ma so che quando ci staccammo avevamo tutti e due il fiatone e ci guardavamo negli occhi.
"Aspetta cosa?" Pensai tra me e me finito il nostro momento di passione ed era la seconda volta in un'ora che lo pensavo, non poteva star succedendo davvero come potevo essere così idiota?
"Cosa mi stai facendo ragazzina" disse più a se stesso che a me ma quell'affermazione mi fece ribaltare il cuore quasi.
Lo guardai attentamente, aveva i capelli spettinati, le labbra arrossate così come le guance, porsi la mia mano verso i suoi capelli e co infilai le dita in mezzo, erano così morbidi e ricci, li tirai un po e lo sentii leggermente mugolare un verso che mi fece fermare di scatto, avrei voluto risentire quel suono con tutta me stessa ma non dovevo,Canon potevo in teoria era il mio capo ed era uno stronzo e tutto questo non sarebbe dovuto accadere.
"I-o ehm credo che dovresti andare gli altri staranno per iniziare le prove" dissi ancora con le mani nei suoi capelli e lui mi guardò attentamente.
"Mi stai cacciando per caso?" Disse lui ghignando e io sfilai lentamente la mano mentre sorridevo come un'idiota, mi sentivo una quindicenne con gli ormoni a palla e non era ammissibile una roba del genere.
"Si" dissi sorridendo maliziosa facendolo ghignare.
Si avvicinò lentamente verso il mio orecchio e poi parlò.
"Attenta a non scherzare con me o dovrò sbatterti su questa scrivania" disse prima di andarsene, come al solito, senza voltarsi a guardarmi.
Rimasi lì, con le va,be a penzoloni giù dalla scrivania a fissare il vuoto, ormai ci ero troppo dentro e questo stava per diventare un casino, me lo sentivo e infatti avevo ragione.

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Capitolo 16
*** 15. COMPLICATIONS ***


Ero tornata a casa stanchissima quel giorno, non ero più riuscita a concentrarmi dopo quello che era successo con Harry così mi arresi e decisi che avrei lavorato a casa.
Tolsi subito le scarpe con il tacco che mi procuravano forti dolori ai talloni e le misi nella scarpiera, Casey non era tornata...avevo bisogno di qualcuno con cui parlare di questa situazione quindi appena sarebbe tornata mi sarei confidata con lei sperando che mi avrebbe dato un qua,che consiglio utile per quel cavolo di ragazzo che ormai mi stava invadendo la mente.
Lo odiavo a morte per ciò che mi provocava, avrei voluto non vederlo mai più per risolvere una volta per tutte questa situazione, un conto è baciarsi una volta per caso ma due? Due non è un caso, la cosa che mi faceva più arrabbiare era che non capivo il suo scopo, cosa volesse da me, perché lo faceva e questo mi mandava completamente nel pallone facendomi venire il Mal di testa.
Dovevo scrivergli e parlargli una volta per tutte per chiarire la situazione magari il giorno dopo al lavoro dato che doveva i registrare ancora, ma no non avrei potuto al lavoro sarebbe stato troppo complicato e poco pratico dovevo proprio vederlo per parlargli.
Accesi la televisione stanca di pensare e mi capitó un programma di gossip che lasciai giusto perché non c'era nulla mentre andai in cucina a vedere cosa preparare per la cena, tirai fuori uova pancetta e pasta, avrei fatto un piatto tipico italiano che sicuramente Casey avrebbe amato, la pasta alla carbonara.
Mi feci la coda e mi lavai le mani poi mi misi a tagliare in piccoli cubetti la pancetta ma quasi non rischiai di tagliarmi un dito sentendo il suo nome in televisione e mi fiondai verso la sala.
"Allora la nuova preda di Styles è quella ragazza che ha soccorso a New York?" Disse una delle due donne seduta su una poltrona rossa che dava l'aria di essere molto comoda.
"Così dicono tutti ma no esattamente ieri è stato visto con la celebre modella Kendall Jenner a cena fuori e si atteggiavano molto romanticamente" disse l'altra signora con fare ovvio e li sprofondai.
"Quindi la sua dipendente che abbiamo scoperto chiamarsi Allison Parker non c'entra nulla?" Chiese la prima signora che era bionda e sulla cinquantina, avrei voluto chiudere, spegnere la TV e andare in camera ma qualcosa me lo impediva.
"Ebbene no adesso vi mostreremo le foto" disse l'altra mora che avrà avuto pressapoco la sua stessa età e partirono immagini di Harry è una ragazza mora per mano.
Ero talmente paralizzata da ciò che vedevo che non mi accorsi nemmeno che Casey era entrata in casa, non capivo poi nulla, mi aveva solo presa in giro, di nuovo e io ci ero cascata come un'idiota, altro che parlarci per chiarire con lui dovevo proprio chiudere.
"Hey Allie tutto bene?" Mi disse Casey avvicinandosi e lì non riuscii a trattenere le lacrime, non tanto perché mi dispiacesse ma perché odiavo essere presa in giro e mi sentivo umiliata per avergli permesso di farlo.
"Hey Hey Allie cosa succede?" Mi chiese Casey preoccupata, avevo le guance rosse e gli occhi lucidi, le labbra umide e le lacrime che si stavano lentamente seccando sulle mie guance.
"I-io sono un'idiota" dissi ancora scoppiando e lei mi prese tra le sue braccia.
"No Allie no, adesso mi racconti bene e ne parliamo ma sono sicura che tu non sia un'idiota assolutamente come ti saltano in mente certe cose? Dai racconta" disse sedendosi di fianco a me sul divano e io mi calmai prendendo fiato e le raccontai tutto.
Con tutti intendo anche della piscina, del taxi, di cosa mi disse mentre perdevo i sensi in macchina, dei baci, della sera in cui abbiamo dormito insieme o di cosa mi disse quel giorno nella saletta del caffè e ricordare mi faceva solo stare peggio ma dovevo sfogarmi con qualcuno.
Quando finii lei era a bocca aperta, era scioccata e si vedeva.
"Aspetta aspetta quindi Harry ti ha baciata due volte? E l'ultima è stata oggi?" Disse lei sconcertata e io annuii piano abbassando la testa.
"Allie, Harry è un poco di buono, va con tutte le ragazze del mondo, non per screditarti o tirarti giù di morale ma non devi prendertela davvero perché è solo un'iodata a cui piace giocare con i sentimenti delle ragazze" mi chiese come facesse lei a saperne così tanto se non l'aveva neanche mai visto. Non so perché ma le sue parole mi fecero arrabbiare, Harry non era solo questo e io l'avevo visto ma ora mi risultava difficile credere che potesse davvero essere diverso.
"Vedo che segui molto i gossip" dissi io sorridendo lievemente, ero felice di aver è parlato con lei perché era riuscita a farmi calmare e a mettermi chiarezza, era successo e basta non doveva succede più, erano state solo complicazioni di percorso che non si sarebbero ripetute io ero la sua segretaria e avrei fatto solo quello, né l'amica ne l'amante. 
"Assolutamente si" disse lei ridendo e io la seguii a ruota felice che fosse riuscita a distrarmi.
"Grazie Casey" dissi io piano abbracciandola e lei ricambiò.
"E di che scusa? Dai ora cuciniamo che sono già le 6.30" disse alzandosi e io la seguii, spense la TV e andammo verso la cucina per finire di preparare la pasta, tagliammo il bacon ridendo e scherzando dei suoi compagni dell'Università così le venne un'idea.
"Senti perché questo sabato non ne invitiamo qualcuno? Chissà magari ne trovi uno interessante" disse tirandomi una gomitata e alzando le sopracciglia e io Risi annuendo.
Amavo conoscere nuova gente e poi se gli amici di Casey fossero stati simpatici come lei allora sarebbe andato tutto liscio.
Dopo un po che parlavamo a pasta finí di cuocere e così la condimmo con il bacon e le uova leggermente strapazzate e la mettemmo nei nostri piatti, ci versammo del vino e brindammo.
"All'essere single e libere da cantanti bipolari" disse lei e io ridendo feci scontrare il mio bicchiere con il suo prima di addentare la prima forchettata di pasta.
"Mmh è ottima" dicemmo entrambe e ridemmo.
Mangiammo così chiacchierando del mio lavoro e dei suoi professori pazzi dell'Università e una volta finito di riempire la lavastoviglie andammo a guardarci un film in sala, stava per cominciare colpa delle stelle, non sapevo come mai ma ci beccavamo solo i film deprimenti, ma d'altronde, erano quelli che ci piacevano quindi con la coperta in pigiama iniziammo a guardare il film anche se poco dopo il mio telefono iniziò a squillare e quando vidi il nome sullo schermo mi venne un mezzo infarto.
"Chi è?" Chiese Casey curiosa.
"Oddio è Harry abbassa abbassa!" Dissi io e lei lo fece veloce mentre risposi.
Mi mimò di mettere il viva voce e io lo feci prima di parlare, non capivo cosa volesse ancora e non sapevo nemmeno perché avevo risposto ma era stato più forte di me.
"C-ciao Harry" dissi io piano.
"Dobbiamo parlare domani, una macchina ti verrà a prendere alle 19 sotto casa tua e ti porterà da me" disse prima di riattaccare e io mi paralizzai.
"Visto? Casey io non ci capisco più nulla di questo ragazzo mi ha appena invitato a cena da lui dopo che ho scoperto essere fidanzato!" Dissi io passandomi le mani tra i capelli frustrata.
"Allora tu ci vai e vedi cosa vuole e già che ci sei gli chiedi come mai ti ha baciata se ha già una ragazza no?" Disse lei su di giri quanto me e in effetti il suo piano poteva funzionare.
Non era possibile avevo appena detto che lo odiavo e che non volevo più vederlo e ora avevo appena accettato di cenare con lui.
Ero pazza.

HARRY'S POV
camminavo nervosamente avanti indietro per il corridoio di casa mia non sapendo se premere quel maledetto pulsante.
"Oh vaffanculo" dissi tra me e me e lo feci, ci mise un po a rispondere e questo mi irritó ma appena sentii la sua piccola voce parlare mi calmai subito anche se non sapevo perché.
"C-ciao Harry" sembrava triste e abbattuta ma non gli avrei mai chiesto perché lo fosse.
Dovevo essere secco e rapido perché sapevo che sennò mi avrebbe tempestato di domande a cui non avrei mai risposto.
"Dobbiamo parlare domani, una macchina ti verrà a prendere alle 19 sotto casa tua e ti porterà da me" dissi prima di riattaccare e buttai il telefono sul divano passandomi una mano tra i capelli frustrato, la sera prima ero uscito con kendall e me l'euro pure scopata ma oggi, quando l'ho baciata sulla sua scrivania, quando avevo toccato le sue cosce lisce mi resi conto che volevo possederla nel modo più primitivo che esiste e mi spaventai per i miei stessi pensieri.
Di solito le ragazze me le sbattevo e basta ma con lei non ci riuscivo a sbattermela mi sembrava sempre troppo innocente e gentile anche se la cosa mi eccitava tantissimo.
Non sapevo come controllare la cosa, più la vedevo e più la volevo, avevo inventato una cazzata dicendole che dovevo dirle qualcosa perché non era vero volevo solo vederla e stare solo con lei.
Non sapevo come mai ma ogni volta che stavo con lei mi sentivo calmo e mi faceva voler essere meno stronzo ma non per questo non lo ero, ma la immaginavo sopra di me che saltava e gemeva e solo a pensarci mi diventava duro e non mi era mai successo che mi bastasse così poco, la odiavo, la odiavo tantissimo perché prima che arrivasse lei non avevo tutte ste merdate invece adesso si, quando Louis era andato da lei per dirle la stessa frase che le avevo detto io poco prima stavo per ucciderlo e non ne sapevo il motivo di solito non mi dava fastidio se volevano scoparsi qualcuna che mi ero fatto pure io non c'era problema anzi li incitavo ma con lei no. Volevo possederla solo io e mi sentivo un'idiota, dovevo levarmela dalla testa, dovevo farmi odiare da lei ma non ci riuscivo più ci provavo più mi rendevo conto che era impossibile e mi incazzavo e la trattavo male ma lei tornava sempre.
Mi sedetti ed accesi la TV vedendo che c'era un film idiota sul cancro e mi immaginai lei con una coperta che piangeva come nell'altro film che avevamo visto insieme, non passavo una serata così da una vita, anzi, non avevo mai passato una serata così con una ragazza, la guardavo mentre piangevo e arridevo perché mi rendevo conto che era bellissima poi mi davo dell'idiota per i miei pensieri coglioni, poi volevo restare per la notte e avevo fatto finta di star dormendo così mi avrebbe lasciato stare con lei e così fece e io potei vederla dormire e anche lì mi sentii un coglione, avrei voluto alzarmi e andarmene ma non ce la feci non volevo.
O quando venne picchiata, avrei ammazzato qualcuno, la vedevo li, con il suo corpo piccolo e fragile che sanguinava e delirava e avrei voluto fare qualsiasi cosa per farla tornare a sorridere come poco prima, per farla tornare a dire ke sue cazzate, per farla tornare a saltellare in giro per New York che non era mai stata così bella come con lei quel giorno e mi sentivo anche lì un'iodata a pensare cose del genere ma non potevo non farlo.
C'erano troppe complicazioni e sapevo sarebbe finita male ma era più forte di me, non sapevo che cazzo sarebbe successo dopo ma non mi interessava, avrai vissuto il momento finché sarebbe durato, avrai continuato ad ammirarla sorridere senza dirle nulla, avrei continuato a fare lo stronzo con lei perché riuscivo a comportarmi solo in quel modo vedendola intristirsi per poi cercare di farla tornare felice e ce l'avrei fatta, l'avrai sbattuta in qualsiasi parte della casa, volevo che tornasse ad infilare le sue dita piccole e morbide tra i miei capelli, non avevo mai permesso a nessuno di toccare i miei capelli ma con lei era tutto diverso e stavo cominciando a rendermene conto solo in quel momento.
Ero nella merda e lei era come una droga, più l'assaggiavo e più ne volevo.

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Capitolo 17
*** 17. SLEEPING WITH YOU ***


HARRY'S POV
fottuta Allison, fottuto il suo vestito che me lo faceva diventare subito duro come un ragazzino arrapato di quindici anni e stupido il suo cazzo di collo, la volevo li su quel tavolo e non sapevo neanche perché, stavo zitto per farla sentire a disagio, mi piaceva metterla a disagio perché le diventavano tutte le guance rosse e farfugliava cose senza senso e mi divertivo a prenderla in giro per quello.
Quella sera sarebbe restata da me a dormire e mi sarei divertito da matti, il segno viola che aveva sul collo stonava con la sua carnagione perfetta e quasi mi dispiacque di averglielo fatto, quasi.. Sicuramente al lavoro si sarebbe riempita di sciarpe e io pregustavo già di togliergliele davanti a tutti per farle fare figuracce, si ero uno stronzo ma non me ne fregava un cazzo mi divertivo a giocare con lei.
La cosa che mi faceva incazzare era che non avevo mai chiesto a nessuna di restare a dormire, di solito me le scopavo e basta ognuno a casa propria invece non solo sapevo che non me la sarei mai portata a letto quella sera ma le avevo chiesto di restare a dormire.
"Mmh beh che facciamo ora? Guardiamo un film?" Chiese lei giocando con gli anelli  che aveva alle dita per il nervosismo e io feci un sorriso sghembo annuendo e mi alzai dal tavolo seguito da lei.
"Ma Harry non ho nulla per dormire, non posso restare" disse lei già iniziando a rompere i coglioni, forse era stata una cattiva idea invitarla a restare, pensai ad una soluzione ed in silenzio mi alzai e andai in camera mia in silenzio sotto il suo sguardo attento.
Presi una mia maglia e dei boxer che le avrebbero fatto da pantaloncini sicuramente e uno spazzolino nuovo che tenevo di scorta nello sgabuzzino, un asciugamano per la doccia e tornai in sala dandole gli oggetti e mi guardò perplessa.
"N-non hai dei pantaloncini?" Disse lei piano.
"O quelli o nulla scegli tu" dissi io ghignando.
"Okay okay metto questi" disse alzandosi poi mi guardò e sapevo già cosa volesse chiedermi.
"Terza porta a destra" le dissi e lei mi ringraziò con un sorriso imbarazzato, sapevo stesse cercando il bagno per cambiarsi.
Accesi la TV per distrarmi dall'andare pure io in bagno e spiarla, mi sentivo un fottuto idiota maniaco ma non potevo farci nulla lei aveva quell'effetto costante su di me anche se la cosa non mi piaceva affatto e cercavo di reprimerla.
Ci mise una vita e intanto sbuffando feci zapping tra i canali, le donne devono metterci sempre tantissimo ovviamente per mettere una cazzo di maglietta e lavarsi i denti deve stare in bagno sei anni mi sembra corretto no?
Dopo un po arrivò.
"Oh finalmente pensavo fossi caduta nel cesso" dissi senza guardarla ma potevo percepire il suo sguardo imbarazzato su di me e la cosa non mi dispiaceva affatto, ero fottuto.

ALLIE'S POV
in bagno decisi di farmi già una doccia calda per rilassarmi e prepararmi mentalmente poi mi asciugai accuratamente i capelli e mi vestii con i vestiti che mi aveva dato Harry, la sua maglietta profumava di lui e mi sentii un po stupida quando l'annusai e chiusi gli occhi pensandolo, si ero proprio stupida.
I suoi boxer mi stavano molto larghi quindi mi fecero da pantaloncini senza problemi anche se un po corti ma tanto la maglietta mi arrivava a metà coscia quindi non si vedevano per fortuna, mi lavai i denti e mi spazzolai i capelli e quando tornai in sala vidi che era davanti la TV che faceva zapping e sbuffava rumorosamente scocciato e io alzai gli occhi al cielo per la sua impazienza, era sempre così scontroso e maleducato.
"Oh finalmente pensavo fossi caduta nel cesso" disse lui senza guardarmi ma ovviamente aveva intuito la mia presenza nel grande e moderno salone.
Mi imbarazzai per il suo commento e silenziosa mi mostrai a lui andandomi a sedere sul divano, appena si voltò verso di me cambió espressione, sembrava un po scioccato forse perché struccata con i capelli ancora un po umidi e la faccia stanca non dovevo essere un grande spettacolo ma non mi importava sinceramente così mi misi comoda sul divano un po distante da lui e guardai lo schermi piatto al plasma della grande televisione sul mobiletto nero in legno lucido davanti a noi.
"Ehm allora cosa c'è in TV sta sera?" Chiesi io prendendo una coperta che mi misi sulle gambe per il freddo e perché così non mi vedeva troppo scoperta.
"Ma..un cazzo ora sto cercando su netflix e c'è ancora quel film palloso dell'altra volta che ti piaceva tanto" disse alzando gli occhi al cielo ma io fui felice che ci fosse quello perché era esattamente ciò che volevo vedere.
"Ti prego guardiamoloo" dissi entusiasta e senza accorgermene mi resi conto che mi ero avvicinata molto a lui che infatti mi guardò perplesso.
"Okay okay basta che stai zitta e non mi salti addosso so di essere bello ma non esagerare dai" disse ghignando e io gli tirai un leggero schiaffo sul braccio e lui rise divertito, era davvero un'idiota.
Mi rimisi al mio posto e il film iniziò ma come l'altra volta lui era costantemente girato verso di me che guardavo il film e non sul film stesso ma io lo ignoravo, rideva nelle parti in cui piangevo e io mi lamentavo per la sua poca sensibilità facendolo ridere ancora di più e stava in silenzio nelle parti in cui io ero interdetta per le decisioni dei protagonisti, tutto così fino ai titoli di coda dove iniziai a sbadigliare con davvero poca classe.
"Sei proprio una principessa Allison" disse ironico.
"La ringrazio Mr. Styles anche lei non è male" dissi io scherzosa che ovviamente non me l'ero presa per il suo commento inutile.
"Vuoi andare a dormire? Di già? Mi hai fatto vedere il tuo film palloso e ora non mi fai vedere il mio?" Disse fingendosi ferito e io Risi perché sembrava proprio un bambino capriccioso, avrei voluto che fosse sempre così tra di noi, lui scherzoso e non scorbutico e cattivo ma non si poteva avere tutto dalla vita, mi massaggiai il collo fino a toccare il punto dolente, mi ero dimenticata del segno che mi aveva fatto poco prima e ricordando le immagini di noi nei nostri momenti appassionati mi imbarazzai leggermente ed abbassai la testa.
"Ti fa male?" Chiese lui guardando la televisione e non me.
"Un po ma non importa" dissi io prima di alzarmi dal divano, ero davvero stanca.
"Vabbe tanto c'è la TV anche in camera" disse lui sconfitto alzandosi e spegnendo l'apparecchio elettronico al plasma.
"Harry io dove dormo?" Chiesi cercando con lo sguardo una possibile stanza per gli ospiti in quell'enorme casa moderna tutta bianca e nera, non aveva emozioni o personalità ma riusciva ad essere perfetta anche così ed era perfetta per Harry Styles.
"Con me" disse lui ghignando e io mi bloccai sui miei passi.
"Ehm no" dissi seria e così anche lui si fermò in mezzo al corridoio voltandosi verso di me.
"Ascolta Ines non c'è per farti il letto e io di certo non mi metto a fartelo e tu sei stanca abbiamo già dormito insieme non farti problemi o strane idee te l'ho già detto...non sei il mio tipo" quelle parole avrebbero dovuto tranquillizzarmi invece mi lasciarono interdetta e anche un po amareggiata e non ne capivo il motivo.
Ci credo Cara lui ti piace 
Disse il mio subconscio che io misi in un angolo come ogni volta che si trattava di Harry e feci finta di nulla, d'altronde ero davvero troppo stanca anche solo per pensare di mettermi a fare un letto e così mi arresi anche se sapevo non avrei dovuto, ma con Styles ogni battaglia era persa in partenza, se lui voleva una cosa la otteneva punto e basta.
Arrivati nella sua camera mi meravigliai della sua grandezza, aveva un letto a baldacchino bianco e davanti un altro mobile con una TV abbastanza grande sempre al plasma, a sinistra c'era una grande balcone che dava sul giardino interno della casa mentre a destra c'era il suo bagno privato ed un armadio enorme contro la parete che doveva contenere tutti i suoi abiti, rimasi un attimo sbalordita guardandomi intorno poi lui mi riportò alla realtà con la sua solita delicatezza.
"Allison sei tra i vivi? Su muoviti" disse e io alzando gli occhi al cielo mi avvicinai al grande letto ed un Po imbarazzata mi misi sotto le coperte mentre lui entrò in bagno.
Feci subito la barriera con i cuscini del divanetto vicino al grande armadio in modo da non avere problemi e iniziai ad appisolarmi senza ovviamente riuscirci.
"Dai leva quei così ma che hai? Sei anni? Su" disse togliendo i cuscini.
"Dai Harry" dissi brontolando prima di accorgermi che era solo in boxer, mi coprii gli occhi imbarazzata e buttai la testa sul cuscino mentre ero a pancia in giù, ecco perché servivano i cuscini.
"So di essere bellissimo ma non esageriamo addirittura ti ho tolto il fiato visto? Ora stai un po zitta e dormi" disse mentre si sistemò anche lui sotto le coperte, riuscivo a percepire il contatto con le sue gambe e i suoi peli corti mi facevano il solletico contro le mie gambe lisce, decisi di voltarmi verso di lui per insultarlo ma fu una pessima idea dato che ci trovammo a un palmo l'uno dall'altro.
"Cosa mi stai facendo Allison" disse lui piano quasi lo stesse dicendo a se stesso più che a me.
Quelle parole mi fecero mancare il battito e mi fecero tremare le gambe perché era esattamente quello che stavo pensando pure io.
"Non lo so Harry" dissi guardandolo seria e lui si girò brusco dall'altra parte.
"Buona notte" disse serio prima di spegnere la luce lasciandomi lì a riflettere sul suo strano comportamento ma con Harry nulla era troppo strano perché era un mistero quel ragazzo e lo sarebbe sempre stato, almeno per me.
Vedevo i muscoli della sua schiena contrarsi leggermente mentre inspirava e espirava e non riuscii a resistere allora gli toccai leggermente la schiena accarezzandola piano mentre i suoi muscoli si resero ancora di più facendolo rivoltare verso di me.
"Che fai?" Chiese serio guardandomi torvo.
"S-scusa" dissi io piano guardando verso il piumone non riuscendo a trattenere il suo sguardo provocatorio.
"Guardami" disse serio e io lievemente alzai la testa e lo vidi avvicinare le sue labbra verso di me, non dovevo ma volevo era la cosa che volevo più al mondo baciarlo di nuovo e quando le nostre labbra presero il contatto fu la cosa più bella in assoluto, riuscivo a percepire il fuoco dentro, lui si spostò sopra di me mentre continuava a baciarmi, percepivo anche un altro calore ma nel basso ventre e piacevole che mi faceva venire voglia di essere sua in tutti i sensi possibili e la cosa mi preoccupava perché non era mai successo, infilò una mano sotto la mia maglietta avrei voluto toglierla ma in quel momento l'emozioni erano troppe per badare a queste cose così sentii la sua mano calda e ruvida stringermi il seno e io infilai una mano nei suoi capelli e lo tirai lievemente facendolo mugolare nella mia bocca e fu un suono paradisiaco che avrei riascoltato mille volte se solo avessi potuto.
Continuavamo a baciarci e lui mi massaggiava il seno piano attento a non farmi male, pian piano la sua mano scese fino ad arrivare sull'elastico delle mutande e io mi bloccai, nessuno mi aveva mai toccata in modo così intimo e non sapevo cosa fare, lo volevo si lo volevo a qualunque costo ma non sapevo se fosse la cosa giusta da fare.
"Non ti hanno mai...?" Mi disse lui guardandomi dritta negli occhi un po sorpreso e io scossi la testa affermando le sue supposizioni.
"Fiorellino mi stupisci sempre...posso? Ti farò stare bene devi solo calmarti" disse lui e io annuii non sapevo perché ma mi fidavo di lui e lo volevo, quel ragazzo corrotto dal mondo sgarbato con tutti era riuscito ad ottenere la mia fiducia e il mio interesse anche se non sarebbe dovuto succedere al cuor non si comanda.
Mentre continuava a baciarmi entrò nei boxer e mi aprí le gambe con uno delle sue ginocchia in modo che le tenessi sempre aperte, mi abbassò leggermente i boxer e riuscii a percepire il suo dito freddo nel mio punto più sensibile facendomi quasi saltare in aria, con un dito pompava fuori e dentro mentre con un altro accarezzava il mio clitoride, non avevo mai provato una sensazione simile ed era davvero paradisiaca a tal punto da portarmi al culmine, all'inizio faceva entrare ed uscire piano in dito per paura di farmi male ma poi accellerò sempre di più procurandomi ancora più piacere.
"Cazzo ragazzina sei così stretta" disse lui tra i baci e quello mi portò proprio al culmine, sentii una scarica elettrica in tutto il corpo e gemetti per il piacere improvviso che sparì dopo poco lasciando spazio ai miei sospiro affannati e ai suoi.
"Beh non sei andata male" disse lui togliendo la mano e leccandosi le dita e quello mi fece impazzire ancora di più, ero sconvolta per quello che era appena successo e non sapevo cosa fare o dire ma ero felice, mi lasciai cadere sul letto piano con lui di fianco a me.
"Ehm grazie"  dissi un po imbarazzata.
"Tranquilla ricambierai il favore un giorno" disse lui facendomi l'occhiolino e gli tirai uno schiaffo sul braccio facendolo ridere.
Ero esausta e anche lui era stanco, mi accoccolai nelle coperte e senza rendermi conto ero contro il suo petto ma troppo stanca per spostarmi mi addormentai tra le sue braccia inalando il suo profumo.

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Capitolo 18
*** 16. DINNER ***


Ero nervosa cavolo se lo ero, quel giorno al lavoro avevo rovesciato il caffè sulla scrivania e Nadia si era arrabbiata, tremavo e non riuscivo a concentrarmi, così non andava affatto bene. Provai in tutti modi a restare calma così alla fine presi un calmante e lì iniziò ad andare meglio, lavorai molto per non pensare a quella maledetta cena a cui non sapevo nemmeno se volevo andare.
Quando finii di lavorare corsi subito fuori dall'ufficio ma fui bloccata da una forte mano che prese il mio braccio prima che oltrepassassi del tutto la porta della Sony music, mi voltai e lo vidi, occhiali da sole, bandana, soliti skinny neri e solita maglietta bianca, riusciva ad essere perfetto anche con poco e io lo stavo fissando da troppo tempo così decisi di distogliere lo sguardo ricordando che l'ultima volta che ci eravamo visti ci siamo baciati appassionatamente sulla mia scrivania dell'ufficio..
"H-Harry cosa c'è?" Dissi io guardando in basso non riuscendo a trattenere il suo sguardo.
"Ricordati di sta sera, alle 7" disse prima di lasciarmi andare il braccio e voltarsi tornando del tutto all'interno dell'edificio.
Io stranita iniziai a camminare verso casa, era proprio bipolare quel ragazzo è non sapevo cosa diamine volesse dalla mia vita. 
Camminando verso casa pensai alle cose che avrebbe potuto dirmi e quelle che avrei potuto dire io a lui, c'erano così tante cose che avrei voluto chiedergli come: perché mi hai baciata se hai già una ragazza? Oppure: perché mi difendi la proteggi la mia incolumità se mi odi? E volevo chiedergli perché mi trattava male o perché volesse essere mio amico, insomma, tante domande che mi frullavano nella mente e mi rendevano molto soprappensiero.
Quando arrivai davanti alla piccola palazzina di casa mia cercai le chiavi in borsa che ovviamente erano sotto a tutti e aprii il portone entrando in casa, ovviamente Casey non era ancora tornata dall'università così guardai l'ora per vedere se avevo ancora tempo per lavorare su alcune cose prima di prepararmi per la cena: 16.30 okay avevo ancora un po di tempo.
Mi misi sulla piccola scrivania di camera mia e riaccesi il portatile attaccandolo alla presa dato che era scarico per il troppo lavoro di quel giorno.
Preparai le date del tour in arrivo e i vari luoghi e mi piacque molto, chiamai un pochino mia madre che fu molto felice di sentirmi.
"Allie tesoro non ti fai mai sentire, tutto bene?" Chiese lei piano dal suo "ufficio"
"Si mamma solo che sono piena di lavoro in questi giorni, volevo solo salutarti e chiederti come sta Robert" dissi io sorridendo pensando a lei.
"Bene bene cara non c'è male, beh io devo tornare al lavoro ci sentiamo presto fai la brava" disse lei e dopo un saluto breve riattaccò il telefono e io controllai nuovamente l'ora per vedere se era l'ora di prepararmi, le 18.03, si era decisamente ora.
Corsi in bagno a farmi una doccia veloce senza capelli perché non avevo tempo di asciugarli, uscii e andai a prendere l'intimo, di soliti indossavo sempre completino semplici ma non sapevo come mai u quella sera volevo qualcosa di più interessante, così presi un reggiseno in pizzo nero e le rispettive mutandine, mi sentivo un po a disagio ma non mi importò, "era solo l'intimo e Harry non l'avrebbe certo visto." Pensai tra me e me prima che le immagini di me ed Harry nel suo letto mi entrarono nella mente ma cercai di scacciarle, ero proprio messa male.
Mi misi un tubino nero semplice con una scollatura a cuore che non mostrava molto il mio seno, i tacchi neri e la mia borsetta abbinata, in bagno mi pettinai con cura i capelli e mi lavai i denti "non si sa mai" pensai e poi Risi per i miei pensieri. Ero proprio stupida.
Mi aveva invitato a casa sua per parlare e magari di lavoro e io mi stavo facendo tutte quelle fisse mentali, si, dovevo decisamente smetterla di pensare così, lui aveva una ragazza e a me lui non piaceva minimamente è solo perché mi aveva baciata non c'era motivo di pensare che ci fosse una qualche attrazione da parte di tutti e due no? 
Mi misi le lenti e mi truccai un po mettendo la matita, il mascara e un po di fard per rendere le mie guance più rosee, mi misi un po di profumo e quando misi il telefono in borsa sentii suonare il citofono.
Andai a vedere chi fosse ed era il suo maggiordomo/autista/ schiavetto.
Ad Harry piaceva essere servito e riverito e questa era una delle tante cose che odiavo di lui.
Misi sul tavolo della cucina un bigliettino per Casey di saluti dato che non l'avevo vista quel giorno e scesi di corsa.
A Casey 
Casey sono a cena dal principino ti aggiorno
Baci ;)
Mi fiondai verso il giardinetto del mio palazzo e vidi il pinguino che mi aspettava di fianco alla portiera della macchina.
"Buona sera signorina mi chiamo Roger ora la porterò dal signor Styles" disse tutto imbalsamato e a me venne da ridere per il suo modo così professionale e mi immaginai Harry che si lamenta con lui ma ricacciai le immagini e annuii piano salendo in macchina non sapendo cosa dire, ero stata praticamente costretta ad andare a quella cena e, anche se non l'avrei mai ammesso, dentro di me ero leggermente emozionata dal fatto che mi avesse invitato a Cena ma non era nulla di troppo rilevante.
Il viaggio fu abbastanza breve, un viaggio in cui io mi tormentai le mani per il nervosismo mangiandomi unghie o pellicine per cercare di calmarmi ma serviva solo a rendermi le mani ancora più brutte di prima quindi smessi.
La macchina si fermò d'un tratto da vanti al cancello in stile vittoriano di una villa piuttosto grande sempre in stile antico dell'800 che faceva pensare di essere in una fiaba, era in mattoni rossi con un'edera rampicante lungo il muro, aveva un balcone molto grande ed era semplicemente stupenda, attraversai lentamente il vialetto con molti cespugli e fiori, si sentiva solo il rumore dei miei tacchi e stava iniziando  a fare buio, arrivata davanti alla porta bussai timidamente voltandomi per vedere se c'era ancora Roger dietro di me ma no, era sparito e pensai che fosse andato a parcheggiare la macchina.
Volevo scappare, correre a casa e lasciar perdere tutto, indietreggiai lentamente indecisa, volevo correre ma i miei piedi restavano incollati al pavimento fino a quando la porta si aprì lievemente rivelando il viso del bellissimo ma tormentato ragazzo che vi viveva all'interno così sorrisi imbarazzata ed entrai piano, non era né elegante ne vestito da barbone e mi sentii stupida perché invece io ero molto elegante, avevo pensato a qualcosa di romantico quando in realtà come me aveva detto era solo una cena per parlare ma io stupida avevo pensato di testa mia, cercai di far finta di nulla e lo seguii verso la sala guardandomi in giro ammaliata, dentro la casa era tutta moderna bianca e nera, era tutto spoglio ma sembrava comunque accogliente e destramente elegante.
"Allora hai intenzione di parlare o dobbiamo stare muti tutta la sera?"chiese lui ghignando e io già mi irritai. "Ecco, adesso comincia con le sue cagate" pensai tra me e me ma mi trattenni dall'alzare al cielo per evitare inconvenienti come la volta prima.
"Beh sei tu quello che vuole parlarmi no?" Dissi io in tono da saccente e lui sorrise sghembo intimandomi di sedermi a tavola e sparì in cucina, era tutto strano, molto strano.
Quando tornò aveva in mano una pentola piena di rosbif e mi venne subito l'acquolina in bocca pensando che doveva essere proprio buono.
"Mmh sembra ottimo, l'hai cucinato tu?" Dissi anche se intuivo già la risposta.
"No no io non cucino l'ha fatto la mia cuoca Alexandra che ora non c'è, siamo solo noi due ora" disse guardandomi malizioso e io quasi non mi strozzai con il vino, si era seduto di fronte a me e aveva già iniziato a servirsi la carne, ne approfittai per iniziare a chiedere come mai fossi lì.
'Ehm come mai mi hai invitata?" Dissi piano guardandolo e lui alzò lo sguardo dal rosbif a me in un minuto.
"Così tanto per" disse lui facendo spallucce e io mi irritai per la sua risposta ma non mi fermai.
"H-ho visto ieri in TV che sei uscito con la tua ragazza ieri, non sapevo avessi una ragazza" dissi leggermente rossa in visto mentre tagliavo un pezzo di carne.
"Non essere gelosa ragazzina me la scopo e basta giusto per divertimento" disse e io feci cadere la forchetta sul piatto per le sue parole.
"Uno non sono gelosa, non mi interessa se te la fai o no era solo per chiedere e due devi smetterla di usare le persone a tuo piacimento solo perché sei famoso allora puoi" dissi io già stanca delle sue risposte e lui si alzò dal tavolo avvicinandosi pericolosamente a me.
"Ragazzina so che sei gelosa ma tranquilla te l'ho già detto, non sei il mio tipo" disse e li non ci vedi più.
"Ah sì? Allora perché mi hai baciata? " dissi io scocciata.
"Te l'ho già detto, tanto per fare qualcosa, mi annoiavo" disse lui alzando le spalle e io mi inorridii, ero una stupida per aver accettato il suo invito e per aver pensato che potesse avere un minimo di cervello.
"Sei proprio uno stronzo" dissi alzandomi da tavola e vedendo la sua mascella contrarsi, non mi importava più nulla di quell'essere fottutamente bipolare avevo solo bisogno di uscire da quella casa così presi la borsa ma mentre aprivo la porta qualcosa mi bloccò per un fianco e io immaginavo già cosa fosse, mi girò verso di lui, aveva la faccia a pochi centimetri della mia, non dovevo farmi incantare quella volta, dovevo essere più forte di lui.
"Cosa vuoi da me Harry?" Dissi io a denti stretti.
"Non te ne andare, resta con me" disse piano quasi implorandomi e io mi bloccai per le sue parole.
"Se la smetti di fare lo stronzo okay" dissi piano, perché aveva quel potere su di me? Dovevo correre a casa e pure le sue parole mi sciolsero e mi invasero i sensi, era come una droga la sua voce, il suo profumo, il suo modo di essere.
"Io intendo resta qui, per la notte" disse avvicinandosi pericolosamente al mio collo e baciandolo leggermente provocandomi dei brividi in tutto il corpo.
Non sapevo cosa fare, sentii qualcosa di strano sul mio basso ventre e non ci potevo davvero credere che stava avendo quell'effetto su di me, ne volevo ancora fino a farmi male ma sapevo che dovevo dire di no e la parte razionale del mio cervello vinse.
"N-no Harry non posso restare" dissi io quasi sottovoce ma lui ignorò le mie parole e mi interruppe premendo con forza le sue labbra sul mio collo, cominció a succhiare lievemente e a mordere creandomi un po di dolore, poi iniziò a succhiare sempre più forte, mi faceva male, ma era un dolore piacevole, io ero ferma contro il muro che gli dicevo a bassa voce di smetterla ma più lo dicevo più lui continuava, avevo tutti i suoi capelli in faccia che mi facevano solletico e quando finii di succhiarmi il collo mi guardò attentamente come per vedere una possibile reazione da parte mia, aveva le labbra leggermente arrossate e ansimava un pochino per il contatto sui mio collo.
"Resta" disse di nuovo prima di tornarsene in cucina come se nulla fosse.
Corsi verso il primo specchio che trovai per vedere il segno, era violaceo e piuttosto grande, sembrava che un vampiro mi avesse succhiato il sangue, sospirai sconfitta e tornai in sala da pranzo trovandolo continuando a mangiare il cibo che aveva nel piatto così mi risedetti anche io.
"Perché mi hai fatto questo segno?" Dissi indicandomi il collo.
"Così la gente sa che ti possiedo" disse ghignando e guardando verso di me.
Le sue parole mi lasciarono a bocca aperta e non sapevo se in modo negativo o positivo.
"Resta." Disse di nuovo piano è quella volta tutte le mie difese crollarono e mi resi conto che gli era basta una frase, un commento per farmi cadere ai suoi piedi come una stupida, annuii lentamente ed imbarazzata e finimmo la cena in silenzio, nessuno diceva qualcosa anche se c'era molto da dire e lo sapevamo, ma ogni cosa aveva suo tempo e a quanto pare, quella sera, ne avremmo avuto molto.

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Capitolo 19
*** 18. MISTAKE ***


Mi svegliai lentamente sfregandomi le mani sulla faccia, la forte luce del sole filtrava dalle finestre e questo non favorì per nulla il mio risveglio, quando aprii gli occhi ci misi un po a ricordare dove fossi, mi voltai dall'altro capo del letto ma non c'era nessuno così piano mi alzai un po interdetta e devo ammettere, anche delusa e andai verso la cucina dove vidi Alexandra  intenta a preparare qualcosa di buono come al solito.
"Buon giorno Cara" disse sorridendomi e io ricambiai imbarazzata considerando che ero ancora vestita con le cose di Harry.
"Scusa Alexandra sai per caso dov'è Harry?" Chiesi con voce piccola, più di quanto volessi utilizzare, era come se dicendo quelle parole qualcosa dentro di me si fosse aperto ma non sapevo cosa.
"È andato a correre un'ora fa cara tornerà tra poco" disse lei per poi girarsi e tornare a cucinare.
Decisi di andare a fare una doccia calda che mi sciolse tutti i muscoli e mi lavò via tutte le tensioni di quel mattino che sapevo sarebbero tornate appena Harry avesse rimesso piede in casa, come avrei dovuto comportarmi dopo gli eventi della sera prima? Cos'era amo noi? Mi venne da ridere solo al fatto che avessi pensato ad un noi conoscendo Harry, finita la doccia decisi di vestirmi rimettendomi le cose della sera prima che mi sembravano decisamente scomode, mi lavai i denti e mi spazzolai piano i capelli.
Quando uscii dal bagno sentii la sua voce ero felice di rivederlo, tanto, e non sapevo nemmeno perché.
Andai a passo svelto verso la sala da pranzo e vidi Harry seduto intento a mangiare, non sapendo bene cosa fare decisi di avvicinarmi a lui e gli diedi un piccolo bacio sulla guancia ma me ne pentii subito dopo vedendo il suo sguardo accusatorio verso di me.
"Che cazzo è questo? Sei scema?" Disse a denti stretti e in quel momento sentii una morsa al petto, dov'era l'Harry dolce della sera prima? Quello che mi accarezzava i capelli mentre mi addormentavo? Ovviamente alla luce del giorno era tutto diverso, io ero una segretaria lui invece una star della musica e dovevo tenerlo sempre a mente.
"S-scusa Harry pensavo che beh ecco che d-dopo-" non mi fece nemmeno finire la frase che iniziò a parlarmi sopra.
"Cosa che dopo ieri fosse cambiato qualcosa? Su Allison non siamo alle medie" disse in tono sarcastico.
Avevo ricevuto chiaramente il messaggio così girai i tacchi e andai verso la sua camera a prendere le ultime cose rimaste.
Quando tornai in sala lui non c'era più ma sentivo l'acqua della doccia scorrere dal suo bagno, non volevo più vederlo, era uno stronzo ma non di quelli che dici: si cambieranno tutti hanno un'anima, lui no. Lui aveva solo i soldi e la carriera che un giorno sarebbe finita lasciandolo solo senza nulla e nessuno.
Corsi fuori dalla porta di casa sua e mi affrettai a chiamare un taxi che arrivò poco dopo.
Durante il breve viaggio mi guardai attorno, vedevo le belle case di quel quartiere farsi sempre meno lussuose fino a quella normale dove la gente comune abita cioè me.
Pagai il signore pelato che mi guardò un po torvo forse a causa del mio abbigliamento alle 8 del mattino, Gesù chissà cosa dovevo sembrare.
Salii di fretta in casa volendo solo dimenticarmi le ultime 12 ore ma non sapendo se ci sarei riuscita, era stato tutto un errore un fottuto errore che non sarebbe più ripetuto. 
Appena entrai vidi un biglietto di Casey sul tavolo della cucina.
Bella birbantella chissá dove sei! Io sono da Jake sta sera ho invitato lui è un po di a,i i a casa vedi di esserci eh ;)
Sorrisi per il suo biglietto e pensai a lei e Jake, da come ne parlava se,brava che fossero perfetti insieme ed ero molto felice per lei.
Andai a farmi una lunga doccia calda lavandomi via tutto lo stress delle ultime ore, in due giorni avevo provato talmente tante emozioni che pensavo sarei diventata pazza, lavoravo per la Sony da appena un mese ed erano già successe tutte ste cose era assurdo e sbagliato, Harry era sbagliato e io non sarei mai più ricaduta nei suoi giochetti.
Dopo la doccia mi misi un po al lavoro con il portatile sul tavolo della cucina, mi era arrivata una mail di Nadia che diceva che dovevamo iniziare a preparare tutte le date e i vari meeting di questo mese perché il prossimo sarebbe iniziato il loro tour in giro per il mondo e io sarei dovuta andare con loro. 
Un mese intero in tour con Harry styles? Mi ammazzo. Pensai tra me e me mentre iniziavo a guardare le varie mail di giornalisti che chiedevano incontri o di inviti per diversi eventi, mi piaceva il mio lavoro ed ero abbastanza brava ma questa cosa con Harry rischiava di compromettere tutto, lui non avrebbe perso nulla nel caso si fosse scoperto io avrei perso tutto e non ero di certo disposta a farlo.
Lavorai e risposi alle mail fino a quando i miei occhi iniziarono a chiedere pietà, ero tornata a casa alle 10 am e ora erano le 4pm mi sorpresi di me stessa.
Andai in camera per cercare qualcosa da mettermi quella sera, non avevo proprio voglia di vedere gente ma l'avevo promesso a Casey quindi mi sarei sforzata di sembrare spensierata e felice.
Volevo molto bene a Casey ma ammetto che invidiavo un po la sua vita, poteva studiare senza problemi e preoccupazioni io invece dovevo lavorare per mantenermi già a 19 anni, mantenevo un po la mia famiglia e non potevo continuare gli studi, almeno per il momento, lei invece poteva tutto e a volte immaginavo di essere fortunata come lei.
Mi tolsi gli occhiali per sfregarmi gli occhi poi qualcuno suonò al campanello.
Andai ad aprirmi aspettandomi di vedere Casey invece vidi l'ultima persona che pensavo di trovarmi davanti.
Louis.
"Hei Lou cosa ci ti porta nella mia umile dimora?" Dissi scherzando facendolo accomodare nel mio piccolo e accogliente salotto.
"Volevo salutarti ero da queste parti, volevo inoltre chiederti se sta sera ti andava di andare a mangiare qualcosa fuori" disse timidamente, era così dolce al contrario di quello stronzo di Harry, stavo per accettare volentieri quando mi ricordai della festa di Casey.
"Verrei davvero volentieri ma la mia coinquilina Casey fai na festa sta sera qui a casa per presentarmi i suoi amici dell'Università e le avevo promesso che ci sarei stata..." Dissi sinceramente dispiaciuta e poi leggere la tristezza nel suo sguardo poi mi venne in mente un'idea, un po stupida ma sempre un'idea.
"Se ti va puoi restare per la festa, non so quanto ti convenga ma se ti va puoi" dissi sorridendo imbarazzata.
"Va bene è da un sacco che non faccio feste normali con gente normale sarà divertente" disse sorridendo e io lo abbracciai contenta che avesse accettato, tenevo molto a Louis lui e Niall erano quelli con cui avevo legato di più nel gruppo e mi stavano davvero simpatici niente a che vedere con il loro amico.
Continuavo a pensare ad Harry e non dovevo ma era più forte di me.
Andai a provarmi diversi vestiti e ogni volta uscivo con una faccia buffa facendo vedere a Louis che rideva e batteva le mani per la mia piccola "sfilata" e alla fine scegliemmo di comune accordo un completo nero, era un tubino semplice ma molto elegante e i miei tacchi bianchi preferiti, mentre lou si mise a guardare la TV io mi truccai e mi pettinai quando ad un certo punto sentii un gridolino provenire dalla sala.
Corsi s vedere cosa fosse e mi misi a ridere quando vidi Casey abbracciata a Louis imbarazzato è chiaramente confuso dalla situazione.
"Louis questa è la mia simpatica coinquilina Casey, Casey lui vabbe sai chi è gli ho detto di restare qui per la tua festa va bene giusto?" Dissi sorridendole divertita mentre lei lentamente si staccava dalla giovane star e sorrideva come un'ebete.
"Certo che va bene, se lui si diverte a fare battaglie di birra poing e ascoltando musica schifosa va benissimo" disse ridendo e noi la seguimmo a ruota.
"Al liceo ero un campione di birra poing dovrei cavarmela bene pure ora suppongo" disse lou divertito dalla situazione.
Mentre Casey si preparava lou mi aiutò a sistemare le birre in frigo i bicchieri con la pallina da ping-pong, attaccammo le casse al telefono di Casey per la musica e mettemmo in delle ciotole le patatine e i salatini vari.
Per le 8 avevamo terminato e dato che la gente sarebbe arrivata verso le 9 se non più tardi ordinammo 3 pizze.
"Allora Louis cosa ti porta dalla mia bella Allison?"  Disse Casey scherzando di dandomi una gomitata affettuosa, era imbarazzante quella ragazza ma le volevo un gran bene.
"Mah ero da queste parti le ho chiesto di uscire a cena ma dato che avevate organizzato questa cosa mi chiese lei di restare" disse lui sorridendo gentilmente alla mia amica che sembrò soddisfatta della sua risposta e non fece altre domande.
La pizza arrivò poco dopo e ci mettemmo insieme a mangiarla in sala con la TV accesa guardando uno strano programma di quiz, Casey e Louis facevano la gara a chi ne sapeva di più e io facevo da "arbitro" quindi c'erano situazioni sconvenienti in cui battibeccavano per chi l'aveva detta prima dell'effettivo concorrente televisivo.
Ero riuscita a scordarmi completamente di Harry e di quello che era successo quella mattina, non mi aveva né scritto ne chiamato ed ero felice che non l'avesse fatto, avevo deciso di chiudere e dare un taglio a quella storia malata che mi portava solo dolori ed umiliazioni.
Alle 9 come previsto arrivò tutta la gente e dopo qualche breve presentazione e gridolini da parte di alcune fan di Louis iniziammo subito a divertirci insieme.

HARRY'S POV
quella mattina mi ero svegliato e l'avevo vista, Allison era sdraiata sul mio petto che dormiva beatamente in tutta la sua dolcezza, rimasi un po a guardarla e le accarezzai i capelli ma mi spaventai per i miei stessi pensieri come: vorrei svegliarmi tutte le mattine così.
Non stava prendendo la piega giusta questa situazione, non avrei mai potuto renderla felice come avrebbe meritato e non sapevo nemmeno se volevo farlo, sapevo solo che più stavo con lei più la volevo quindi era il caso di troncare la nostra "relazione" prima che succedesse un casino, io non avevo relazioni e non volevo averle, mi avrebbero distratto dalla carriera e mi avrebbero reso debole in un mondo in cui non potevi mostrarti così alla gente o ti avrebbero mangiato vivo.
Alcuni dicevano che ero un'anima corrotta e probabilmente era così ma non mi importava più di tanto, avevo i soldi la fama e le donne eppure stanno con Allie mi veniva in mente che c'era molto più di questo come il calore di un abbraccio o la passione pura, tutte cose che dovevo dimenticarmi con lei.
Mi alzai lentamente e mi vestii per andare a correre.
Salutai Alexandra che era già intenta a cucinare e uscii di casa, l'aria fresca di prima mattina mi rinfrescava le idee ma non mi toglieva tutti i dubbi che avevo.
Mi era entrata dentro nelle ossa e non sapevo come farla uscire senza rimetterci.
Era stato così bello sentirla gemere a Causa mia la sera prima, di solito mi importava solo di me di come godevo io invece per la prima volta ci tenevo che lei godesse e che stesse bene.
Guardai più volte l'orologio e quando vidi che era passata più di un'ora decisi di tornare a casa pensando a come avrei affrontato Allie una volta entrato.
Quando arrivai per fortuna era in bagno così mi sedetti sul tavolo della cucina e inizia a fare colazione, dopo poco lei uscì dal bagno, bellissima anche se struccata e con i vestiti della sera prima, mi sforzai di non guardarla e lentamente sentii che venne verso di me e mi diede un piccolo e innocuo bacio sulla guancia che mi lasciò spiazzato da come mi fece sentire. Doveva finire tutto subito io la odiavo e lei doveva odiare me era così che andavano le cose.
"Che cazzo è questo? Sei scema?" Dissi guardandola arrabbiato e vidi nei suoi occhi confusione e disperazione.
Mi dispiace piccola ma devo farlo. Pensai tra me e me e mi disgustai per i miei stessi pensieri che non riuscivo più a controllare ma che avrei a breve messo a tacere.
"S-scusa Harry pensavo che beh ecco che d-dopo-" non le feci finire la frase, non volevo ricordare cos'era successo la sera prima, non in quel momento o sarebbe andato tutto a puttane.
"Cosa che dopo ieri fosse cambiato qualcosa? Su Allison non siamo alle medie" dissi con tono sarcastico e maligno e la vidi che guardandomi scioccata iniziò a correre verso la mia stanza probabilmente per prendere le sue cose e andarsene.
Tanto meglio. Pensai.
Non finii nemmeno la colazione andai dritto in bagno per farmi la doccia non volevo vederla, non potevo vederla andarsene così.
Dopo circa tre minuti sentii la porta di casa sbattere violentemente segno che se n'era andata e entrai sotto la doccia maledicendomi per essere un tale casino.

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Capitolo 20
*** 19.TOUR ***


Erano passate circa tre settimane dall'ultima volta in cui io e Styles avevamo parlato, mi ero tenuta molto impegnata con il lavoro, avevano avuto 3 meeting con i giornalisti in preparazione del loro tour e avevano registrato più di metà del nuovo album.
Cercavo di ignorarlo il più possibile ma dato che ci lavoravo insieme tutti i giorni era davvero difficile, al contrario io e Louis ci eravamo avvicinati sempre di più, uscivamo spesso insieme come amici ovviamente, e spesso veniva a cena da noi dato che era diventato anche molto amico di Casey.
Harry ogni volta che parlavo con lou o andavamo a prendere un caffè insieme sembrava che avesse visto un fantasma, ma di sicuro non gli dava fastidio gli irritava solo il fatto che riuscissi ad ignorarlo cosa che lui pensava non riuscissi a fare.
L'unica volta che accennò qualcosa con me era stato circa una settimana dopo il nostro ultimo incontro, ero nella sala caffè e lui si avvicinò come al solito con il suo passo pesante e mi si piazzò dietro.
"Louis è venuto ad una festa a casa tua?" Disse improvvisamente e quasi mi strozzai.
Co tutto quello che poteva dire davvero aveva scelto quello? Che idiota che ero stata a pensare anche solo per un attimo che gli importasse di me.
"Si come mai me lo chiedi?" Dissi io cercando di sembrare più naturale possibile ma in realtà ero più che nervosa, non mi parlava di una settimana e mi mancava davvero tanto.
Non rispose, girò i tacchi e se ne andò dalla saletta caffè lasciandomi confusa e arrabbiata per il suo atteggiamento.
Dopo quell'episodio non ci furono altri scambi significativi di parole se non per lavoro ed era giusto così.
Stavo preparando la valigia da circa una settimana, domani saremmo partiti e la prima tappa sarebbe stata Berlino, ero così emozionata, avrei girato il mondo in un mese, certo sarebbe stato faticoso e stressante ma sicuramente divertente.
Casey già piangeva per la mia partenza e io continuavo a ricordarle che almeno avrebbe avuto la casa tutta per se e poteva invitare più spesso Jake ma lei faceva finta di nulla come se nemmeno conoscesse quel ragazzo ma sapevamo entrambe che aveva una bella cotta e avrei aspettato che l'ammettesse con pazienza.
Avevo approfittato di questi giorni di pausa per i preparativi e avevo invitato mia madre e Robert a casa, erano rimasti estasiati dal quartiere e dalla mia piccola abitazione ne andavano pazzi, gli offrii una pizza e gli raccontai un po del mio nuovo lavoro del tour e dei ragazzi.
"Tesoro sono così fiera di te davvero" disse mia madre con le lacrime agli occhi mentre Robert era a guardare la TV.
Andai in camera a prendere la busta con i soldi che le mandavo mensilmente come aiuto non erano tanti ma sapevo che facevano la differenza, suddividevo la mia paga in tre parti: fondo per il college, soldi per l'affitto/cibo e soldi per mia madre. Sapevo con che un po di duro lavoro ce l'avrei fatta.
Le diedi la busta come al solito lei disapprovava il mio aiuto ma la prendeva sempre perché sapeva che ne aveva bisogno soprattutto per Robert.
"Se tuo padre fosse qui..." Disse lei sull'orlo di un'altra crisi e io andai ad abbracciarla.
"Shh mamma andrà bene vedrai uscirà tra poco e noi tutti sappiamo che non è stata colpa sua andrà bene vedrai" dissi per confortarla e lei si calmò con le mie parole.
Parlammo ancora un po della scuola di Robert e dei suoi amici poi dovettero andare perché iniziava a farsi tardi per loro.
Ripensavo a tutti gli avvertimenti avvenuti in questo mese e sorrisi pensando che il giorno dopo sarei stata a Berlino al mio primo concerto.
Finii di fare la valigia e misi tutto davanti alla porta d'ingresso, la macchina della Sony music sarebbe arrivata a prendermi alle 5am quindi dovevo svegliarmi presto ed essere già pronta con documenti e il resto.
Diana non sarebbe venuta non noi, il suo lavoro era manovrare tutto dall'interno anche perché i 1D non erano la sua unica fonte di guadagno, aveva sotto controllo molti altri cantanti i minor e maggior fama quindi non poteva mai allontanarsi, non osavo immaginare quanto lavoro dovesse fare quella povera donna.
Risi pensando a lei che sclerava addosso ai suoi dipendenti come al solito poi decisi di andare a dormire che mi sarei dovuta svegliare molto presto, misi la sveglia e mi infilai sotto le morbide e calde coperte per l'ultima volta quel mese. 
Ero pronta ad andare, presi la valigia e lo zaino, bevvi un caffè velocemente in cucina e lascai un biglietto sul tavolo per la mia coinquilina e amica cara Casey.
Ti voglio bene vedrai che non sentirsi nemmeno la mia mancanza, baci Allie ;)
La sera seguente mi aveva riempito di abbracci e stava per mettersi a piangere poi abbiamo guardato un film comico e si è tirata subito su il morale.
La fastidiosa sveglia purtroppo al fine suonò alle 4.30 am e io non potei fare a meno di svegliarmi del tutto e alzarmi, infilai i piedi nudi nelle calde pantofole dato che il pavimento in pietra era molto freddo, lentamente andai verso il bagno sembravo uno zombie, dopo il film io e Casey ci eravamo fermate a parlare del più e del meno fino all'1am quindi avevo dormito davvero molto poco ma in aereo avrei recuperato senz'altro anche se il volto per Berlino era abbastanza breve.
Mi feci una doccia calda pensando a come sarebbe stato stare con Harry per ben un mese e vederlo tutti i giorni sempre...terrificante pensai e mi vennero i brividi per l'ultima volta in cui avevamo avuto un contatto, era stato davvero crudele e non gli e l'avrei perdonata di certo, nonostante non fossi così tanto giovane quella era stata la mia prima vera esperienza intima e lui l'aveva rovinata completamente.
Dopo la doccia mi truccai lievemente mi spazzolai mentre asciugavo i capelli con il phon e infine andai in camera per vestirmi, mi misi un completo semplice, jeans lunghi stretti e una camicia nera sopra volevo essere abbastanza comoda, infine le mie fidate all star con il tacco interno giusto per darmi un po più di sicurezza con la mia statura.
Appena finii sentii il campanello della porta così andai ad aprire e trovai l'autista della Sony davanti vestito come al solito da pinguino.
"Buon giorno signorina Allison" disse serio prendendo la mia pesantissima valigia e portandosela con se.
Io recuperai le ultime cose mettendole frettolosamente in borsa poi uscendo mi chiusi la porta alle mie spalle, mi sarebbe mancata un sacco casa mia ma ero molto elettrizzata per questo tour in giro per il mondo, non avevo mai avuto occasione di viaggiare molto quindi  sarebbe stata un'esperienza tutta nuova per me.
Durante il viaggio verso l'aeroporto non feci che torturarmi le unghie mentre aspettavo con ansia l'arrivo in aeroporto, guardavo lentamente l'alba sorgere sulla mia bellissima Londra e tutto il paesaggio circostante passare veloce sotto il mio sguardo disattento.
Una volta arrivati in aereo porto eravamo in perfetto orario, l'autista prese le mie valigie e mi scortó verso l'interno del grande edificio, c'erano molti paparazzi ancora appostati fuori evidentemente o i ragazzi erano appena entrati o stavano per arrivare, alcuni scattarono anche qualche foto facendomi domande assurde.
"Stai con Harry o con Louis? "
"Sei solo la loro segretaria o svolgi anche ruoli più eccentrici?"
"Quando dichiarate la vostra relazione apertamente tu ed Harry?" 
Ignorai il tutto entrando velocemente e pregando che la smettessero, non potevo crederci che loro dovessero sopportare tutto quel caos e quei flash tutte le volte che mettevano piede fuori casa, la fama poteva avere anche molti vantaggi ma aveva altrettanti svantaggi che ti rendevano la vita impossibile e i ragazzi lo sapevano bene. 
Quando  entrai in aereo porto li vedi li già pronti con le guardie mentre stavano per imbarcarsi, ovviamente ero in ritardo, affrettai il passo è vidi che Louis veniva sorridente verso di me e mi abbracciò calorosamente, rimasi stupita dal gesto e vidi con la coda dell'occhio che Harry lo stava fulminando con lo sguardo ma la cosa non mi importava minimamente era solo un'idiota.
Salimmo tutti sul jet privato molto elegante e dato che avevo molto lavoro da svolgere nonostante la stanchezza mi sedetti nel posto dove c'era il tavolino più grande, gli altri andarono dove c'erano le poltrone reclinabili per dormire, tutti ovviamente tranne Harry che si mise difronte a me, tirò fuori il telefono dalla tasca e iniziò a digitare qualcosa che non mi interessò minimamente.
Il viaggio stava proseguendo bene mancavano ancora 45 minuti, io avevo finito di programmare il calendario completo delle prime due date, mi mancavano un po di ritocchi e poi inviai a Nadia il tutto con una mail a cui rispose subito complimentandosi per il lavoro, mi stiracchiai spegnendo il computer e vidi che tutti gli altri stavano dormendo, Harry pure, aveva ancora il telefono in mano e la testa penzolava leggermente insieme ai suoi ricci, aveva un'aria pacifica e dolce e io non potei fare a meno che sedermi vicino a lui ad ammirarlo meglio in quel momento di quiete, mi aveva fatto molto male ma ciò che provavo per lui non diminuiva di una virgola, la sua sola presenza bastava a sconvolgermi totalmente e non ero pronta a gestire tutto questo mare di emozioni soprattutto non corrisposte, gli accarezzai i riccioli cercando di sistemarglieli un po indietro così che non gli cadessero in faccia e sorrisi leggermente vedendo che non stavano fermi, mi soffermai un po' accarezzandogli quando poi feci la cosa più idiota del mondo ma non riuscii a trattenermi, lui era lì come un diavolo travestito da Angelo e io ero pronta ogni volta ad entrare all'inferno pur di assaggiare un po' di paradiso così mi avvicinai lentamente e gli lasciai un leggero bacio sulle labbra che sapevo non l'avrebbe svegliato, subito dopo mi ritrassi e tornai alla mia postazione cercando di non pensare in che casino mi ero cacciata e che Harry styles mi era entrato troppo dentro senza che ne io ne lui volessimo, soprattutto io.
Mi misi a leggere immergendomi subito nella storia tanto che non mi accorsi del tempo che passava così velocemente, atterrammo a Berlino in poco tempo, i ragazzi si svegliarono di malavoglia e io sorrisi guardandoli mentre si lamentavano, mi voltai poi verso Harry che sembrava sveglio da molto più tempo invece, appena incrociai il suo sguardo arrossii immediatamente abbassando la testa ricordando ciò che avevo fatto mentre dormiva e feci finta di nulla.
Prendemmo le valigie e superammo con molta abilità i paparazzi entrando nei due furgoncini che ci attendevano subito fuori dall'aeroporto.
Ero seduta accanto ad Harry che aveva deciso di ignorarmi completamente, meglio così, decisi allora di voltarmi verso di Louis e iniziammo a parlare del più e del meno mi raccontò un po come funzionavano i tour e mi disse che per me avrebbe riservato tutti i posti più belli e io non potei che arrossire per la sua gentilezza sotto lo sguardo attento di Harry che origliava la conversazione non curandosi di essere scoperto perché era evidente che stesse origliando.
Arrivammo poco dopo nel lussuoso albergo e io andai alla reception per ritirare le camere.
"Salve abbiamo una prenotazione per 7 a nome Sony music, Nadia" dissi calma alla receptionist che controllava attenta il computer senza guardarmi in faccia, erano venute con noi nuovamente le due guardie di fiducia e onestamente mi sentivo molto più sollevata con la loro presenza, non avrei dovuto badare a quei cinque scemi da sola almeno.
La receptionist annoiata mi diede le chiavi delle stanze e un maggiordomo ci accompagnò al nostro piano facendo portare su dai facchini tutt'e le valigie, non ero ancora abituata a tutto questo lusso e la cosa mi metteva un po a disagio soprattutto  per com'ero vestita in quel momento.
Arrivati alle nostre camere era ora di pranzo così, avevamo libero fino alle 3 pm poi dovevamo subito metterci al lavoro e andare allo stadio per le prove finali, le luci e il backstage, ci aspettava molto lavoro da fare ed io ero già distrutta.
Corsi nella mia camera e mi buttai subito sul letto mettendomi le mani in faccia, non avevo molta fame per cui scrissi sul gruppo di whatsapp di noi 6 che avevamo creato che non non sarei scesa.
Da Allie 
Sto in camera per pranzo ho troppo sonno ahaha a dopo siate puntuali ;)
Da Zayn 
Si capo;)
Da Louis 
Nooo contavamo su di te :(
Da Niall
Louis non piangere su
Da Liam 
Ragazzi mi impallate già il telefono. P.s Allie a dopo TVB 
Risi per i messaggi idioti dei ragazzi, ovviamente Harry non aveva risposto, sentii le loro risate mentre uscivano dalle camere per andare a pranzo così io mi tolsi le scarpe e misi una tuta più comoda, sistemai un po di vestiti nell'armadio dato che dovevamo stare lì solo due giorni e andai a mettere il mio beauty in bagno, quanto tornai per poco non ebbi un infarto, c'era Harry sdraiato sul mio letto con il telecomando in mano che digitava i vari tasti in cerca di qualcosa.
Mi guardò attentamente e fece segno con la testa incitandomi a mettermi accanto a lui, non sarebbe finita bene ma dentro di me sapevo che era ciò che desideravo di più stare accanto a lui.

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Capitolo 21
*** 20. ONLY YOU ***


Silenziosamente decisi di andare a sedermi sul letto per vedere fino a che punto si sarebbe spinto Harry, mi faceva andare fuori di matto come poteva comportarsi così? L'unica cosa che volevo in quel momento però era risentire le sue morbide labbra, scacciai via i miei pensieri su di lui dovevo concentrarmi sull'estrarre da lui più informazioni possibili sul perche quella mattina mi avesse trattato così male per poi ritrovarsi ora nella mia camera d'albergo chiedendomi di sedermi accanto a lui.

HARRY'S POV
Passeggiavo per il grande e lussuoso balcone della mia camera mentre fumavo una sigaretta, ero maledettamente nervoso da tutto il giorno, era iniziato il tour e avrei dovuto passare un intero mese con quella rompicazzo di Allison, la odiavo dovevo farla licenziare quando ne avevo avuto la possibilità.
Quella mattina in aereo ero in dormiveglia, più in veglia che dormi, appena avevo visto che aveva messo via il computer decisi di vedere cos'avrebbe fatto e infatti avevo intuito bene, non so perché l'avessi fatto ma volevo risentirla, risentire le sue piccole mani calde su di me ma mai avrei immaginato che mi avrebbe baciato, un bacio dolce e innocui ma che richiudeva dentro tutto ciò che provava e da quel bacio avevo capito cosa provoca davvero.
Cercavo di allontanarla da me il più possibile, non era fatta per me lei era solo la mia segretaria ma in quel piccolo bacio anche io avevo sentito molto di più di quello che sarei mai stato disposto a confessare, dovevo ribaciarla, risentirla mia. 
Sapevo che sarebbe tornata, lo fa sempre e non so come mai, sono un pezzo di merda con lei eppure è sempre disposta a perdonare le mie stronzate perché è troppo buona.
Iniziai a sentire il fastidioso rumore delle notifiche del telefono così lo estrassi di malavoglia dalla tasca per metterlo in silenzioso quando lessi i messaggi dei coglioni sul gruppo, la reazione di Louis mi fece ribollire il sangue ma cercai di calmarmi, una fottuta ragazzina non mi avrebbe mai fatto litigare con Louis o qualcun altro del gruppo anche se il suo comportamento verso di lei era decisamente irritante, lui le dava tutto quello che lei desiderava eppure voleva me, questo mi lusingava e mi portava ad accrescere il mio già smisurato ego.
Fissai un attimo ancora lo schermo poi reagii di impulso, uscii di fretta dalla camera chiudendola e provai ad entrare nella sua che come al solito trovai aperta, quella ragazza era un vero disastro ogni volta lasciava la porta aperta come se fosse naturale, poteva entrare chissà quale maniaco ma lei lasciava comunque aperto. Pensandoci mi venne quasi da ridere perché era esattamente quello che stavo facendo io entrare di nascosto nella sua stanza quindi dovevo solo esserne felice ma dovevo sempre contraddire tutto di lei o sarei stato fottuto all'istante dato che lei faceva sempre la cosa giusta e io lo sapevo bene.
Vidi che era in bagno così mi sdraiai sul suo letto per aspettarla ed accesi la TV, non so cos'avrei fatto, non so nemmeno perché ero lì, mentre consideravo l'idea di andarmene la vidi uscire dal bagno canticchiando e le venne un colpo vedendomim reazione che mi fece ghignare.
Picchiettai il letto nello spazio di fianco al mio per farle segno di mettersi lì senza guardarla, Non potevo guardarla o i miei occhi si sarebbero incatenati nei suoi bellissimi e sarei rimasto fregato, senza dire nulla si avvicinò e si sedette silenziosa, restai li fingendo di essere interessato all TV giusto per confonderla ancora, ero fottutamente malato.
Dopo un po finalmente parlò e io alla svelta pensai a qualcosa da fare.
"H-Harry" disse con voce tremante cercando la mia attenzione che non le diedi.
"Per favore guardami " disse implorante e senza pensarci mi girai, era bellissima, la ragazza più bella che avessi mai visto, con quello sguardo dolce ma intrigante e quei grandi occhi chiari che sarei rimasto a fissare per ore, ero un'idiota ma sapevo che se avessi iniziato qualcosa con lei sarebbe finita male e l'avrei trascinata solo nel casino che è la mia vita.
"Mi sei mancato Harry" disse tutto d'un fiato e poi sospirò come se si fosse liberata da un enorme peso, rimasi scioccato da quelle parole inattese, anche lei mi era mancata più di qualsiasi cosa ma non potevo cedere, non eravamo fatti per stare insieme e in realtà lei era solo un vago desiderio per me nulla di più, nessun sentimento nessun  emozione particolare che la faceva spiccare dalle altre con cui ero stato, eppure guardandola negli occhi piano piano con il tempo mi rendevo conto della marea di stronzate che dicevo a me stesso e questo non andava bene.

ALLIE'S POV
Presi coraggio, tutto il coraggio che avevo in corpo e gli confessai ciò che provavo, ciò che mi era mancato, moltissimo.
Se volevo che si aprisse con me sapevo che avrei dovuto iniziare io e soprattutto confidare io prima qualcosa, si girò di scatto verso di me alle mie parole ed io rimasi intrappolata in quelle iridi verdi che mi scrutavano senza trasparire alcuna emozione, non capisco perché provassi qualcosa per una persona così meschina e crudele ma al cuore non si comanda e onestamente se si trattava di Harry, ero felice di essere dannata per provare qualcosa per lui perché risvegliava qualcosa in me che non pensavo esistesse e mi accendeva come nessuno sapeva fare.
Mi guardò ancora un po poi finalmente ruppe quel fastidioso silenzio che si era creato dopo la mia confessione.
"Anche tu Allison" disse per poi rigirarsi verso la TV.
Il mio cuore fece le capriole e io sorrisi come una scema, lo vidi ghignare, segno che si era accordo della mia faccia da ebete in quel momento ma non mi importava più di tanto.
Lo volevo e lo volevo in quel momento, sapevo che poi ci saremmo urlati contro e che lui se ne sarebbe andato dicendo solo cattiverie e che mi odiava ma in quel momento aveva detto che gli ero mancata ed era tutto ciò che mi bastava per essere felice così con coraggio mi avvicinai e lo baciai per la seconda volta in quel giorno, rimase sorpreso quanto me ma appena capì la situazione non tardò a ricambiare con passione il bacio, mi prese la vita con le sue forti mani e in quel momento capii quanto mi era mancato sentire il suo tocco che riaccese in me qualcosa che pensavo se ne fosse andato del tutto, mi adagiò lentamente sopra di lui senza mai perdere il contatto con le mie labbra, i nostri baci erano lenti, le nostre lingue si accarezzavano dolcemente ma entrambi avevamo la foga e l'emozione che si impadroniva dei nostri corpi, c'era solo lui per me e in quel momento sapevo che c'ero solo io per lui è questa cosa bastava a portarmi oltre il limite.
Ero seduta a cavalcioni sopra di lui che era appoggiato alla testiera del letto, iniziai a dondolarmi lentamente e infilai una mano nei suoi capelli tirandoli leggermene e sentii il suo gemito, volevo fare qualcosa per lui, volevo farlo stare bene come aveva fatto lui con me l'ultima volta, volevo fargli capire che non se ne doveva più andare che potevo offrirgli tutto, so che era un concetto sbagliato ma lui era la mia più grande droga, da quando l'assaggiai capii che non sarei più vissuta senza e volevo che fosse lo stesso per lui.
Con molto coraggio appoggiai lentamente la mano sul cavallo dei suoi pantaloni e strinsi leggermente, in quel momento lui si bloccò di scatto e io ebbi il terrore di aver sbagliato qualcosa così ritrassi velocemente la mano e lo guardai interdetta.
"S-sei proprio sicura?" Disse guardandomi negli occhi, aveva il fiatone, le labbra arrossate e i capelli scompigliati, era bello come un dio.
"S-si ma dovrai aiutarmi" dissi con voce piccola arrossendo per l'imbarazzo, lui sorrise guardandomi dolcemente e mi spostò lentamente da lui.
"Vuoi fare tu?" Disse ghignando con la piena lussuria negli occhi e io annuii, gli slacciai lentamente i pantaloni e gli e li tirai giù, mi fermai un attimo a guardare i suoi boxer neri semplici poi con coraggio feci lo stesso e rimasi meravigliata dalle grandi dimensioni, il suo membro era già in uno stato avanzato, lo osservai con attenzione sotto lo sguardo attento di Harry poi con forza lo racchiusi nella mia piccola mano, lo sentii trattenere il respiro e capii che era giusto ciò che stavo facendo, iniziai un po' a massaggiarlo quando poi lui mi mostrò il movimento esatto e feci come chiese, si abbassò per baciarmi con passione mentre con la mano facevo su e giù con il suo membro, potevo sentire la pelle liscia che si contraeva ed era paradisiaco sentirlo gemere e ansimare per causa mia, gli tirai i capelli e andai un po più forte e quello sembrò portarlo al limite, disse qualche volta il mio nome tra i baci e io presa dall'eccitazione mi rimisi s cavalcioni su di lui un po più indietro per lasciar spazio al lavoro che stavo compiendo, mormorò un breve "ci sono" e dopo qualche secondo sentii un liquido caldo fuoriuscire dal suo membro che mi sporcò la mano e la sua vita nuda, tolsi il braccio e lo guardai, era sfinito e rosso in viso, mi guardò prima di baciarmi con dolcezza e alzarsi per andare a lavarsi.
"Torno subito" disse prima di entrare nel mio bagno ancora nudo il che mi portò a rimanere a bocca aperta dato che avevo Harry styles nudo in camera e lo avevo appena fatto venire, corsi a pulirmi la mano con almeno quattro salviette umidificate poi mi rimisi sul letto cercando di non apparire troppo agitata, mille domande frullavano nella mia mente non sapevo proprio cosa sarebbe accaduto.
E se non mi volesse? E si mi avesse solo usata? 
Cercai di scacciare quei pensieri mentre lo vedevo uscire dal bagno con i capelli bagnati e un asciugamano bianco avvolto intorno alla vita, mi sorrise mostrandomi le sue adorabili fossette, era un sorriso sincero, uno dei pochi che mi aveva regalato è quello bastò a scacciare via le mie paure e sorrisi a mia volta.
Si sedette lentamente sul letto poi si girò a guardarmi.
"Perché mi hai mandata via l'altra volta?" Dissi vogliosa di scoprire la verità una volta per tutte, lui sembrò un po scocciato ma capì che mi doveva spiegazioni.
"Perché sono un coglione" disse solo e capii che più di così non avrei ottenuto, appoggiai la mia testa sulla sua spalla girata verso la porta e gli diedi piccoli baci sul collo che gli fecero venire i brividi considerando che era pure bagnato, improvvisamente si girò di scatto e mi buttò sul letto facendo,i sdraiare sotto di lui, mi guardò divertito.
"Cos'hai fatto scusa?" Disse fingendo un tono arrabbiato e io Risi, iniziò a farmi il solletico sui fianchi mentre io scalciavo e cercavo di liberarmi dalla sua presa, avrei voluto che fosse sempre così tra di noi ma sapevo che purtroppo sarebbe stato molto difficile.
Dopo qualche supplica e promessa che non gli avrei più fatto venire i brividi mi lasciò riprendere aria e si rivestì lentamente, guardai l'orologio e vidi che erano le 2.50 pm, dovevamo uscire tra 10 minuti per correre allo stadio, urlai per il ritardo e corsi in bagni, mi truccai più velocemente possibile e mi vestii con un vestito nero semplice stretto in vita e delle scarpe con il tacco alte verdi, le adoravo.
Quando uscii dal bagno con mia enorme sorpresa vidi che Harry era ancora lì sdraiato a guardare la TV proprio come quando era entrato poche ore prima, mi guardò e mi sorrise beffardo, mi avvicinai lentamente a lui e gli diedi un veloce bacio che si trasformò in passione pura, nonostante dovessimo andare non mi sarei masi staccata da lui, dopo qualche chiocco il bacio finì e si alzò pure lui dal letto seguendomi verso la porta, presi la borsetta nera con dentro tutto il necessario ma prima che potessi uscire dalla porta Harry mi abbracciò da dietro e li mi sentii more ire dentro.
"Sta sera ti voglio con me piccola" disse silenzioso contro il mio orecchio e sentii visibilmente le mie gambe trasformarsi in poltiglia, aprì lui la maniglia dato che sembrava che io avessi perso l'uso delle mani ed uscimmo insieme dalla camera.
Harry mi voleva e a me bastava solo quello.

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Capitolo 22
*** 21. BERLIN ***


Guardavo fuori dal finestrino della macchina ripensando costantemente alle parole di Harry. "Ti voglio con me"  non sapevo esattamente cosa intendesse con quella breve frase ma di sicuro l'avrei scoperto quella sera.
Ero nella macchina con Louis e Zayn pronti per andare allo stadio e non facevo altro che pensare ad Harry invece che al mio lavoro di supervisione che andava fatto, dovevo fare tante di quelle cos'è quella sera e dovevo stare molto concentrata.
La magnifica Berlino sfrecciava sotto il mio sguardo ammaliato avrei voluto visitarla, se u alcuni tre mesi prima mi avesse detto che sarei stata a Los Angeles e poi partita per un tour di un mese con una famosa band in giro per il mondo gli avrei amaramente riso in faccia, invece eccomi lì e dovevo rendermi conto di quanto fossi fortunata.
Quando arrivammo finalmente allo stadio scendemmo alla svelta con le guardie del corpo e altre che ci censirono incontro, lo stadio all'esterno era già gremito di fan urlanti che aspettavano solo il loro arrivo, mancavano ben 5 ore al concerto eppure erano già li, fui commossa per loro dal tanto affetto che ricevevano anche se erano stat è proprio alcune di queste a picchiarmi a New York, ripensai ancora a quanto fosse stato premuroso con me Harry in quel caso è che poi aveva negato tutto, restava sempre un mistero per me quel ragazzo ma sentivo che ciò che provavo per lui cresceva sempre di più ora sapevo per certo che mi piaceva, davvero e ne ero molto spaventata perché sapevo che comunque lui non provava lo stesso.
Scacciai via quei pensieri decisa a concentrarmi sul mio lavoro una volta per tutte e insieme agli altri corremmo verso l'ingresso sul retro dello stadio, quando entrammo avevamo tutti il fiatone e poco dopo  una ragazza molto carina, bionda occhi azzurri, tipica tedesca ci venne incontro sorridente aveva un accento molto marcato e non potei fare a meno di notare lo sguardo che rivolgeva ad Harry ma che lui non sembrava molto ricambiare e ne fui felice.
"Piacere io sono elsa vi mostro i camerini e poi vi do i tre badge" disse riferendosi al mio e a quello delle due guardie principali, le sorrisi di rimando e iniziammo a seguirla in silenzio, mentre camminavo cercavo di digitare qualcosa sul telefono, cioè una mail di aggiornamento a Diana quando sentii una mano pizzicarmi il fianco e sobbalzai trovandomi Harry dietro di me, gli altri erano un po più avanti, mi girai sorridendogli sinceramente e lui fece la cosa che mai mi sarei aspettata mi lasciò un breve bacio sulla fronte pizzicandomi ancora il fianco prima di affrettare il passo lasciandomi in balia dei miei pensieri, il suo tocco bruciava ancora sulla mia pelle come sempre, cercavo costantemente il suo contatto e non ne capivo il motivo di tanta necessità eppure quando questo contatto c'era andavo in fibrillazione totale dimenticandomi di tutto.
Mi resi conto che ero rimasta impalata per chissà quanti minuti e quando mi accorsi che mi stavano chiamando urlai un breve "arrivo" e mi affrettai raggiungendo gli altri al più presto.
Harry mi guardò ma quella volta non c'era dolcezza come prima negli occhi c'era quasi indifferenza come se si stesse trattenendo dall'esternare qualsiasi tuoi di emozione io lasciai subito perdere prima di immischiarmi nelle sue solite lune.
Arrivarono costumisti che presero i ragazzi e li portarono nei camerini trascinandomi con loro, erano due ragazzi decisamente stravaganti e omosessuali e mi venne da ridere per le facce dei ragazzi quando facevano commenti piccanti su di loro.
"Allora tu tesoro che sei il loro mentore noi pensavamo sotto consiglio di Diana a questi look per ognuno di loro ma lei ha detto che tu hai l'ultima parola" restai stupefatta che Diana si fidasse così tanto di me da farmi decidere i loro look, annuii sorridendo e mi mostrarono gli outfit spiegandomi il perché della scelta e io mi confrontavo anche con i ragazzi volevo che piacessero anche a loro i vestiti dato che erano proprio loro a doverli indossare, quando fu il turno di Louis rimanessimo stupefatti dalla stravaganza del look.
"Camicia hawaiana??" Urlò esasperato e io Risi di lui, gli tirai un pungerti sulla spalla imitando il balletto tipico delle Hawaii e lui rise consolandosi, alla fine dopo vari tentativi trovammo una semplice camicia marrone adatta a lui che andò a cambiarsi con gli altri mancava solo Harry.
"L'ultima volta che hai scelto tu per me non é andata molto bene" disse con un ghigno malefico ricordando la camicia a cuori che gli avevo imposto e ridacchiai ripensandoci.
Scelse ovviamente i suoi skinny strappati stivaletti marroni e una camicia nera che sapevo gli sarebbe stata da dio, io restai in silenzio osservando attenta mentre lui sceglieva i suoi capi come se volessi scoprire qualcosa in più su di lui dai quei piccoli dettagli, quando finalmente fu pronto mi guardò e io gli sorrisi, sarei dovuta andare a preparare il resto quindi ci saremmo visti dopo il concerto, stava per andarsene dopo avermi accennato un ghigno quando con mia sorpresa lo fermai prendendogli il braccio e lui si girò di scatto guardandomi confuso.
"B-buona fortuna scommetto che sarete bravissimi" dissi un po imbarazzata per il mio gesto impulsivo infatti mi guardai i piedi, lui mi alzò il mento per permettermi di guardarlo nei suoi bellissimi occhi verdi che mi davano amore e gioia sorrise dolcemente prima di baciarmi con passione come se volesse dirmi di più quel bacio e io l'avevo compreso in quel momento sentii solo noi, tutto intorno era sparito e il tempo sembrava essersi fermato il mio cuore batteva all'impazzata e potei percepire pure il suo che quasi gli usciva dal petto, non ci eravamo mai baciati così quello non era un semplice bacio conteneva tutto il sentimento che provavamo e l'ardore che sentivamo e nostre lingue si accarezzavano, lui aveva una mano sul mio fianco e mi stringeva mentre io avevo le braccia allacciate dietro il suo collo i movimenti erano dolci ma profondi e sapevo che da quel bacio le cose sarebbero cambiate e ne ero felice.
Di malavoglia mi staccai dato che era molto tardi e lo guardai negli occhi ancora tutti e due con il fiato corto e le labbra gonfie, ovviamente se ne andò senza dirmi nulla ma ormai ci avevo fatto l'abitudine anche se ogni volta restavo lì impalata ricoperta dai miei pensieri.
Mi voltai silenziosa e andai verso il corridoio lungo che portava al palco per vedere se avessero montato tutto.
Quando uscii arrivando davanti al palco trattenni il fiato, era mozzafiato, uno stadio enorme tutto vuoto e un palco perfettamente allestito con già le luci accese e io da sola lì davanti a guardare l'immensità di quella struttura, mi avvicinai lentamente cercando il direttore tecnico della serata per ulteriori informazioni quando poi lo vidi smanettateci quello che doveva essere l'impianto audio.
"É tutto a posto qui? Serve qualcosa?" Chiesi abbastanza ad alta voce per farmi capire meglio, questi tedeschi sembravano fuori dal mondo con il loro duro accento.
Il ragazzo si voltò lasciandomi anche lui senza fiato era un ragazzo biondo con occhi blu come il ghiaccio un po di barba bionda e un sorriso travolgente, non era minimamente bello come Harry ma appena lo guardavi ne restavi ugualmente affascinata o forse era per il contesto.
"La capisco la tua lingua, comunque piacere sono Luke il direttore tecnico per le due serate e si stavo solo controllando che i microfoni funzionassero, vuoi provare" mi porse gentilmente un microfono in mano e io rimasi sorpresa, non era tedesco questo era ovvio sembrava addirittura australiano dall'accento delicato, con ancora il microfono feci per dire prova prova quando lui mi fermò.
"Aspetta prova dal palco devo vedere l'ampiezza del suono" disse sorridendo cordialmente e io feci come disse salendo i piccoli gradini a lato del grande palco, ero un po imbarazzata ma velocemente mi misi in mezzo al palco presi il microfono facendo un respiro profondo, mi sembrava quasi dovessi esibirmi io dall'ansia che avevo ma era un'esperienza nuova per me e mi piaceva era come essere al centro del mondo in un piccolo punto con qualcosa che ti dava il permesso di alzare la voce, urlare e farti sentire. Avrei voluto urlare così tante cose che mi affollavano la mente invece avvicinai solo un po' la bocca e dissi "ehm ciao sono Allison e si il microfono funziona" il suono era così potente che mi spaventai e sotto di me c'era Luke che rideva per la mia reazione, dovevo essere davvero buffa, lì impalata con il microfono in mano a guardare il nulla.
Lentamente scesi e gli e lo riporsi gentilmente.
"Hai una bella voce, canti anche tu?" Disse curioso e io Risi.
"No no affatto sono solo la loro segretaria" dissi un po imbarazzata.
"Fortunati loro allora" disse il biondo facendomi l'occhiolino e proprio in quel momento entrarono i ragazzi per andare dietro il palco e prepararsi, mancavano 10 minuti e poi sarebbero entrate tutte le fan in delirio, dovevamo muoverci.
Vidi lo sguardo attendo di Harry verso Luke e il microfono che teneva in mano e fece uno sguardo cupo.
"Beh Allison a dopo allora" disse Luke davanti ai ragazzi andandosene e portando con se la cassetta degli attrezzi.
Sentii dei fischi provenire dai ragazzi che mi guardarono sorridendo.
"Wooo Allie hai fatto colpo hai visto come ti guardava quello?" Disse Zayn ridendo e io arrossii all'istante, non era vero non era più che altro possibile, io ero solo io.
Vidi Harry guardarmi con indifferenza come se la questione non lo toccasse minimamente e pensai che si fosse arrabbiato per qualcosa che avevo fatto così ribattei velocemente.
"Ma va mi ha fatto solo provare l'impianto audio da sopra il palco" dissi io con fare ovvio come se nulla fosse notando che lo sguardo di Harry era ancora su di me e mi bruciava la pelle come se fossi su un rogo.
"Dai ragazzi andate che è tardi io devo ancora controllare delle cose poi arrivo" dissi con aria stanca, amavo il mio lavoro ma era molto stancante.
"Harry ti ha preso dei posti sotto il palco insieme alla stampa" disse Niall sorridendo e io mi girai verso Harry molto riconoscente e stupita dal suo gesto dolce che mi sciolse il cuore, non mi interessò se ci stavano guardando e andai ad abbracciarlo dolcemente, sentii improvvisamente il suo corpo irrigidirsi e ricambio l'abbraccio solo dandomi una pacca sulla schiena il che mi fece rimanere male ma pensavo fosse perché c'erano gli altri e lo capivo.
"Grazie" gli dissi sinceramente e vidi che lui fece solo spallucce continuando a guardarmi indifferente, non capivo perché si comportasse così dopo il bacio di prima, era stato completamente nuovo dopo quel bacio avevo capito quanto tenessi a lui e avevo avuto la conferma che anche lui teneva a me e questo mi faceva fare le capriole internamente dalla gioia eppure guardandolo in quel momento se,brava come se quel bacio non ci fosse stato, come se non fosse stato lui a darmelo e mi vennero in mente i peggiori scenari, magari aveva capito che non provava nulla per me? Magari non mi vuole più? Magari pensa che voglia spingerlo ad andare troppo oltre?
Decisi poi di scacciare via quei pensieri perché mi stavano facendo venire l'ansia più brutta che potessi avere e non era il caso in quel momento.
I ragazzi se ne andarono lentamente dietro il palco e io corsi a controllare l'impianto video nella cabina in alto dove c'erano alcuni tecnici.
Quando ebbi finito di controllare che tutto fosse okay lo stadio era già gremito di gente, ragazze più che altro, che urlavano e fischiavano.
Una guardia mi accompagnò dal tunnel privato fino al mio posto sotto il palco dato che il concerto doveva iniziare a momenti ed io ero molto emozionata, era il mio concerto ed era del ragazzo incasinato che nonostante tutto mi era entrato nel cuore stravolgendomi la vita.
Dopo poco si spensero le luci e loro entrarono sotto le melodie di una canzone che deducevo si chiamasse perfect poi lo vidi, bello come un dio, con la sua voce roca che trasmetteva luce in ogni fibra del mio corpo mentre cantava e non feci a meno di notare che cantò tutta la canzone con gli occhi incollati ai miei, ipnotizzati, non se ne andarono un attimo ed io ero incatenata ai suoi.
In quel momento capii, il bacio, lo sguardo e tutto il resto.
Ero fottuta, mi stavo innamorando di Harry styles la maledizione più bella della mia vita.

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Capitolo 23
*** 22. HOTEL'S ROOM ***


per tutto il concerto avevo la netta sensazione di avere gli occhi di Harry puntati su di me e quando mi alzavo per incrociare il suo sguardo lo vedevo, vedevo che mi guardava, era come se cantasse solo per me e mi sciolse il cuore oltre che tutto il resto del corpo.
Fecero delle canzoni molto belle e le fan non la smisero di urlare, piangere e cantare un secondo avevano fatto un grande successo anche perché lo stadio era gremito di gente e i giornalisti seduti accanto a me erano entusiasti di tutto lo show, pensavo di aver fatto un ottimo lavoro dato che avevo scelto io molto, moltissimi dettagli del palco e là sceneggiatura ed era ancora più bello di quanto pensassi.
Alla fine dell'ultima esibizione i ragazzi ringraziarono di cuore le fan e lì fu l'unico momento in cui Harry mi staccò gli occhi di dosso e mi sembrò come di sentire un gelo improvviso quando lo fece, stavo letteralmente impazzendo e non era di certo una bella cosa, iniziai ad avviarmi verso il corridoio riservato alle persone con il badge mentre vedevo ragazzine che cercavano di entrarci comunque ed entrare nel backstage per vedere i ragazzi, mi sentivo in soggezione a camminare con una guardia del corpo in mezzo a queste ragazze urlanti che probabilmente mi insultavano in tedesco ma ci avevo fatto l'abitudine, avevo deciso anche di eliminare l'unico social che avevo dopo l'incidente di New York cioè Twitter.
Camminai a passo svelto fino ad arrivare davanti al loro camerino e bussai leggermente, sentii la voce di Louis dire: "Allie sappiamo che sei tu entra" e poi delle brevi risate da parte dei ragazzi così un po rossa in viso varcai la soglia e li vidi che si rinfrescavano con bevande e cibo tutti contenti per la loro esibizione, si battevano il cinque e si tiravano delle pacche a vicenda e questo era bello da vedere, erano molto amici dopo tutto però comunque Harry se ne stava sempre nell'angolo con il telefono in mano che a volte accennava un sorriso ai suoi compagni che gli facevano i complimenti per come aveva cantato ecc..
Mi sedetti cautamente vicino a lui che non distolse lo sguardo dal suo smartphone 
"Hei" dissi un Pò imbarazzata, solo in quel momento si accorse di me e mise il telefono in tasca velocemente come se avesse paura che leggessi qualcosa, scacciai via quel pensiero e tornai a guardarlo sorridendogli dolcemente.
"Buona sera Allison" disse lui con un ghigno malefico.
"Volevo dirti che sei stato molto bravo sta sera davvero" dissi io cercando di fargli vedere tutta l'ammirazione che avevo per lui ma l'unica cosa che fece guazzare leggermente le spalle e ci rimasi molto male.
"Vedo che non ti importa molto di ciò che dico quindi niente vado dagli altri tu cambiati che andiamo" dissi cercando in tutti i modi possibili di non incrociare il suo sguardo o sarei caduta, mi alzai velocemente dalla sedia prima che lui potesse dire qualcosa ma sembrava che non volesse dire proprio nulla dato che tornò a digitare qualcosa su quel maledetto telefono.
Andai dagli altri che sembrarono felicissimi di vedermi e questo mi rincuorò, almeno qualcuno qui teneva alla mia presenza.
"Siete stati grandi ragazzi avete fatto cadere lo stadio davvero" dissi sorridendo e gli abbracciai uno ad uno soffermandomi un po di più su di Louis, non perché volessi ma perché era deciso a non sciogliere l'abbraccio e quando finì notai lo sguardo di Harry su di noi ma lo ignorai tornando a sorridere ai ragazzi.
"Grazie Allie ma esageri" disse Zayn prima di "cacciarmi" dal camerino dato che dovevano cambiarsi.
"Okay okay tanto non ci tengo a vedere i vostri petti nudi osceni" dissi enfatizzando l'ultima parole proprio per far capire l'assurdità che stavo dicendo e loro risero di gusto.
Uscita dal camerino vidi la ragazza che mi aveva dato il badge e la ringraziai per aver fatto in modo che quella serata andasse così bene speravamo che anche quella dopo sarebbe andata altrettanto bene.
Quando i ragazzi finalmente finirono mi vennero incontro sfiniti, era molto tardi così decidemmo subito di salire in macchina per tornare in hotel , la tensione mi stava mangiando viva, era arrivato il momento tanto atteso da tutto il giorno, volevo sapere cosa avesse in mente Harry ma soprattutto volevo stare con lui più di ogni altra cosa ed ero Estremamente felice che me l'avesse chiesto.
In macchina, come se non bastasse ero seduta accanto a lui che non faceva altro che fissarmi mentre io guardavo fuori dal finestrino mangiandomi le unghie dal nervosismo.
"Non mangiarti le unghie Allison è un brutto vizio" diss lui con un ghigno guardando la strada davanti a se mentre io mi voltai a guardarlo torva.
"Sono solo un po' nervosa" diedi libero sfogo ai miei pensieri non rendendomi conto che lo stavo facendo proprio con la causa del mio nervosismo e vidi un altro ghigno penetrare il suo viso, aveva capito tutto.
"Ah sì e come mai?" Disse lui con noncuranza e con voce innocente, io mi maledissi mentalmente per la mia stupidità.
"Non so cosa aspettarmi da questa serata" dissi io vaga tornando a guardare fuori dal finestrino, con noi c'era in macchina pure Louis che dormiva beatamente e quindi non ci aveva sentito grazie al cielo, Harry rimase impassibile alle mie parole e non aggiunse altro grazie al cielo, io tornai a guardare la strada sfrecciare velocemente sotto i miei occhi ancora più nervosa di prima.
Quando finalmente arrivammo, e dico finalmente perché il viaggio sembrava non finire mai, ci salutammo tutti brevemente decidendo di andare a riposare, io feci per entrare in camera mia quando sentii una forte presa intorno al mio polso e sapevo che era Harry, mi voltai a guardarlo attenta.
"Posso?" Disse piano e io annuii acconsentendo, non sapevo bene cosa diavolo stessi facendo ma il suo tocco bruciava sulla mia pelle e il suo sguardo pure, tutto in lui mi diceva di urlargli in faccia cosa provavo ma non l'avrei mai fatto sapendo che lui non provava lo stesso, non ragionavo quando c'era Harry di mezzo ma riuscivo a restare abbastanza lucida da non cacciarmi del tutto nei guai.
Lui con passo lento entrò in camera e si buttò sul letto, iniziò a levarsi gli stivaletti di cuoio consumati e la camicia sotto il mio sguardo indagatore.
"Vuoi restare davanti alla porta tutto il tempo Allison?" Disse lui ghignando come sempre così io mi risvegliai dal mio breve stato di trans dovuto alla sua vicinanza.
"E-ehm vado in bagno a cambiarmi"
Dissi prima di fiondarmi dentro il bagno prendendo il mio pigiama, mi appoggiai lentamente contro la porta respirando profondamente.
Mi lavai la faccia e i denti asciugandomi poi accuratamente con l'asciugamano infine mi misi il pigiama, cercai di prendere quello più casto che avevo che consisteva in un plagio di leggings che arrivavano al ginocchio molto comodi e una canottiera grigia.
Uscii finalmente dal bagno quando sentii il rumore della TV davanti al letto e notai Harry con lo sguardo fisso verso lo schermo, mi imbarazzai subito pensando a cos'era successo su quel letto due giorni prima, i gemiti di Harry e le mie azioni dio cui mi sorprendevo ancora.
Scacciai via quei ricordi dalla mia testa decidendo di vivere a pieno il presente con Harry nella mia camera, avanzai lentamente verso il letto e mi sedetti di fianco a lui che solo in quel momento si girò a guardarmi senza però dire nulla, io, al contrario gli sorrisi in modo da fargli capire che non doveva per forza fare il cretino tutto il tempo e poteva buttare via la sua maschera quando era con me ma qualcosa mi diceva che lui stava vivendo una battaglia interiore e che per quanto si sforzasse non riusciva mai a togliere del tutto quello strato corrotto della sua vita che la fama gli aveva dato e che lui si era preso.
Decisi di prendere in mano la situazione iniziando un discorso.
"Siete stati molto bravi sta sera Harry, davvero, era il mio primo concerto e non poteva andare meglio" dissi con tanta e finalmente lui mi prestò la più totale attenzione invece che guardare quello stupido schermo.
"Davvero non eri mai stata ad un concerto?" Disse lui divertito prendendomi in giro e io gli tirai un cuscino in faccia facendo la finta offesa.
"Si e beccati questo così impari a prendermi in giro" dissi ridendo mentre guardavo il viso scioccato di Harry mentre teneva in mano il cuscino che gli avevo appena lanciato in pieno viso.
"Oh te ne pentirai piccola Allison" disse cercando di farmi paura ma sapevo che scherzava, così con un movimento veloce scattai giù dal letto e iniziai a correre per la stanza mentre lui mi inseguiva.
"Ė inutile che scappi tanto ti prendo e vedi" era così bello giocare con lui così, vederlo felice e sorridere che quasi non mi accorsi di aver rallentato così lui mi sollevò di peso mentre io ridevo e lo imploravo di mettermi giù.
"Harry mettimi giù!" Dissi tra le risate.
"Come vuole signorina" disse prima di farmi cadere a peso morto sul letto dopo che lanciai un piccolo gridolino per la perdita del contatto e la sensazione di vuoto sotto di me.
Mi guardava divertito mentre ridevamo ma pian piano le nostre risate si affievolirono quando lui si avvicinó al mio viso, il suo naso sfiorava il mio e le nostre labbra quasi si toccavano, riuscivo a sentire il suo respiro caldo su di me e i suoi occhi verdi erano incatenati ai miei.
"Harry" dissi sussurrando come per fargli capire che poteva farlo, poteva baciarmi e io sarei stata la persona più contenta del mondo, ma proprio quando le nostre labbra si sfiorarono più volte lui si allontanò di colpo e uno strano vento gelido attraversò il mio corpo.
Lo guardai interrogativa per qualche secondo prima che lui si rimettesse le scarpe e uscisse dalla stanza senza più voltarsi indietro.
Mi lasciai cadere a peso morto di nuovo sul letto incapace di pensare ad altro se non a lui e al suo bizzarro comportamento. Non capivo perché si fosse staccato non capivo proprio niente quando si trattava di Harry styles e questo mi faceva imbestialire, non poteva usarmi come un giocattolo a suo piacimento non gli e l'avrei più permesso.
Anche se i pensieri di quella sera continuavano a tormentarmi là mente, mi stavo innamorando di Harry e non sapevo come fare per smettere al mio cuore di prendere il sopravvento.

HARRY'S POV
Fottuta Allison, fottuto il suo corpo dentro quei leggings che le fasciavano il culo in modo perfetto e quella canottiera che lasciava intravedere il suo seno, fottuti i suoi occhi e il suo profumo.
Volevo prendere a calci qualcosa, stavo andando letteralmente fuori di testa per una stupida ragazzina, stavo per baciarla di nuovo e non doveva succedere, non sapevo nemmeno perché le avessi chiesto di restare con me quella sera sapendo che non mi sarei più dovuto avvicinare.
Quando l'avevo vista con quel fottuto tecnico audio mi era salita una rabbia improvvisa come quando Louis ci provava con lei e non capivo perché, non ero geloso di lei non lo ero di nessuno. Lei non era nulla per me.
Ripensai a due giorni prima com'era riuscita a farmi venire solo con la sua piccola mano e i miei pensieri incontrollati vagarono sull'ipotesi della sua bocca intorno a me e questo non aiuta a per niente il mio stato d'animo.
La trattavo male eppure lei tornava, sempre, non capivo come facesse ancora a sopportarmi a volermi, gli e lo leggevo negli occhi che mi voleva e io come un coglione me ne sono andato lasciandola lì da sola.
Dovevo darmi una seria regolata o questa storia sarebbe finita male ma non ce la,facevo, per quanto mi sforzassi continuavo a volerla sempre di più e questo non faceva che aumentare la mia incazzatura.
Senza pensarci due volte e senza aspettare che la lucidità tornasse da me rientrai violentemente nella sua stanza pronto a farla mia e finire una volta per tutte quella storia perché sapevo che il mio era solo un puro piacere sessuale niente a che fare con sentimenti e merdate del genere.
Quando aprii la porta la vidi sdraiata sul letto proprio come l'avevo lasciata solo che aveva gli occhi chiusi e piccoli sbuffi uscivano dalle sue labbra socchiuse, mi avvicinai lentamente al suo viso e notai la lacrima sulla sua liscia guancia seccarsi lentamente, doveva essersi addormentata da poco ed ero pure riuscita a farla piangere, ero un vero stronzo ma non mi importava più di tanto.
Invece sì perché sei qui nella sua stanza ad accarezzarle il viso e a desiderare che sia tua.
La mia fottuta coscienza non ne voleva sapere di stare zitta, mi abbassai sul viso della ragazza che dormiva beatamente e le sfiorai di nuovo le labbra desideroso di assaporarle nuovamente, Poi con riluttanza andai verso la porta della sua camera e uscii senza voltarmi indietro.
Quella ragazza mi stava facendo impazzire senza nemmeno rendermene conto, dovevo starle lontano anche se mi sarebbe risultata la cosa più difficile del mondo dovevo provarci. SPazIO D'autrice Hei buona sera a tutti! Volevo solo ringraziarvi per le tante visualizzazioni però vedo che i commenti scarseggiano :( mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate della storia per cui commentate qualche volta! Detto questo baci alla prossima ;)

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Capitolo 24
*** IGNORING YOU ***


Mi svegliai un po intontita a causa del mio cellulare che continuava a squillare e quando lessi il nome sullo schermo risposi senza esitare.
"Hei mamma come va?" Disse con voce ancora assonnata ma contenta di sentirla.
"Bene tesoro, ho appena ricevuto i soldi non devi darmene così tanti davvero è troppo" disse come al solito, da quando lui se n'era andato non riusciva ancora ad accettare il fatto che fossimo in difficoltà ben gravi.
Non volevo pensare a mio padre in quel momento così lo scacciai via dalla mia mente come facevo già ormai da molto, forse troppo tempo.
"Mamma davvero non preoccuparti spero che le cose vadano bene a casa" dissi desiderosa di cambiare argomento e la sentii sbuffare al di là della cornetta.
"Si sì tuo fratello mi fa un po pensare con la scuola ma a parte questo bene, ora tesoro devo tornare al lavoro spero che in Germania tu ti stia divertendo" disse con tono orgoglioso e e mi ricordai solo in quel momento di essere nella camera di un Hotel a 5 stelle a Berlino mentre lei era a spaccarsi la schiena per mantenere mio fratello, mi sentii improvvisamente in colpa anche se in realtà il lusso faceva parte del mio lavoro non era di certo una cosa che potevo concedermi con le mie sole forze.
"Si mamma è tutto molto bello, vai pure ci sentiamo presto ti voglio bene" dissi un po triste di chiudere la chiamata con lei.
"Anche io tesoro a presto" disse lei prima di riattaccare velocemente.
Lessi anche i messaggi di Casey che mi chiedeva come fosse andato il primo concerto e io le risposi che era stato fantastico e che mi mancava lei e casa.
Riluttante mi alzai da letto pronta ad un'altra giornata, sarei dovuta andare allo stadio con i ragazzi alle 6 quel giorno dato che il palco e il resto era già tutto allestito ma il giorno dopo saremmo dovuti partire per Amsterdam ed ero davvero elettrizzata all'idea di viaggiare così tanto in così poco tempo.
Andai in bagno a farmi una bella doccia calda che mi rilassò tutti i muscoli quando le immagini della sera precedente si fecero spazio nella mia mente, Harry e il suo cambio d'umore improvviso, dovevo stargli lontano o avrei degenerato la situazione ancora di più di quanto non fosse già complicata, mi sentivo un vero schifo, sapevo certamente che lui non provava quello che provavo io ma mille domande si espandevano nella mia mente perché in effetti cosa provavo io?
Sapevo che non era amore, lo conoscevo da appena 2/3 mesi non ero innamorata di lui ma sapevo per certo che mi era entrato nella mente e nel cuore come un chiodo che continuava a conficcarsi sempre più in profondità non lasciandomi quasi respirare ed avevo paura, paura di arrivare un giorno e dire: si lo amo eppure lui no.
Dovevo bloccare questo chiodo prima che andasse troppo in profondità ed ero più che determinata a farlo.
Riluttante uscii dalla doccia e mi misi una blusa nera e una camicia molto professionale bianca con i soliti tacchi neri che dovevo portare per lavorare e risultare in quel che modo signorile ed elegante, inoltre non avevo voglia di cambiarmi all'ultimo per andare allo stadio quindi decisi anche di truccarmi un po già che c'ero applicando un po di mascara, un rossetto color nude e un po di terra per darmi un po di colore.
Finalmente pronta uscii dalla camera e mi accorsi che era già l' 1.15 p.m avrò dormito davvero molto.
Andai verso la sala da pranzo sicura di trovarli lì a pranzare come al solito, non riuscivano a reggere dopo l'una per pranzare o iniziavano a lamentarsi come bambini capricciosi che volevano la pappa.
Appena li vidi mi incamminai velocemente verso di loro, in realtà stavo osservando bene il tavolo per vedere se lui c'era ma fui come sollevata nel non vederlo seduto al tavolo con la sua solita faccia da sbruffone pieno di se.
"Hei ragazzi" li salutai cortesemente con un cenno mentre loro mi sorrisero e ricambiarono lasciandomi posto per sedermi tra Niall e Louis.
"Hai dormito un bel po' eh?" Disse ridacchiando Liam.
"Già pensavamo di non vederti più così come Harry è sparito sta mattina dopo la colazione ma sappiamo bene dove eh ragazzi" disse Zayn tirando una gomitata complice al compagno seduto di fianco a lui cioè Niall, la curiosità ebbe il sopravvento nonostante dovessi tenermi alla larga da tutto ciò che riguardasse Harry non ce la facevo a non farmi i fatti miei per una buona volta.
"Come mai dov'è?" Chiesi facendo la finta tonta versandomi dell'acqua nel bicchiere, i ragazzi si guardarono un attimo zitti poi Louis iniziò a parlare.
"Beh diciamo che sta mattina in palestra ha fatto colpo con l'istruttrice di yoga e se l'è portata in camera ma non sono ancora usciti il che è strano" disse Louis con naturalezza, come se tutto questo fosse giusto.
Io, dal canto mio feci quasi traboccare l'acqua dal mio bicchiere per lo stupore e potei sentire dentro di me una piccola parte del mio cuore, seppur piccola rompersi in mille pezzi alle parole di quest'ultimo, non proferii parola e decisi solo di ordinare un'insalata perché la fame mi era completamente passata, Harry styles poteva essere tanto bello quanto stronzo e non potevo credere che fossero davvero seri riguardo a lui e l'istruttrice di Yoga, sapeva solo prendere in giro la gente ed io c'ero cascata troppe volte.
"Parli del diavolo.." Disse Niall poco dopo che la mia insalata e i loro hamburger arrivarono, Harry fece capolino all'ingresso della sala da pranzo e ci raggiunse a passo spedito con il solito sguardo di ghiaccio che sarebbe stato in grado di gelarti all'istante, non mi ero nemmeno resa conto di starlo fissando così appena notai i suoi occhi sui miei distolsi lo sguardo decisa a mangiare il mio pranzo nonostante la poca fame.
Mille domande come al solito si fecero spazio nella mia mente riguardanti Harry e cosa avesse effettivamente fatto con quella ragazza la mattina ma la risposta, purtroppo ,mi arrivò subito da sola e io cercai di rinchiuderla in un angolino buio e dimenticato della mia mente.
Quando styles si sedette al tavolo i ragazzi cominciarono a parlare di cose loro da cui io mi estraniai completamente, potevo sentire lo sguardo di Harry trapassarmi la pelle ma lo ignorai, dovevo farlo per la mia sanità mentale o sarei impazzita a causa di quel ragazzo.
Mangiai velocemente il pranzo e quando ebbi finito mi alzai in piedi sotto lo sguardo di tutti i presenti al tavolo.
"Ho del lavoro da fare prima di andare allo stadio per cui mi dispiace ragazzi ma devo proprio tornare in camera, ci vediamo dopo alle 5.30 in corridoio mi raccomando eh" dissi prima di salutarmi e andarmene ma quando feci per uscire dalla sala pranzo sentii il mio braccio tirare e uno scatenarsi di emozioni dentro di me, mi voltai e trovai la faccia sorridente di Louis che mi guardava, se da una parte feci un sospiro di sollievo dall'altra ero quasi delusa che non fosse lui ma feci finta di niente cercando di mascherare al meglio le mie emozioni e mi sorpresi di me stessa per quanto fossi brava a recitare.
"Dimmi Louis" dissi sorridendogli e incitandolo a parlare dato che lui non sembrava intenzionato a farlo.
"Beh ecco mi chiedevo se- se finisci prima il lavoro magari noi potremmo, ehm, ecco non so fare qualcosa insie- cioè oddio così sembra strano intendo tipo andare in piscina o guardare la TV boh" disse grattandosi il retro del collo nervoso e io ridacchiai per il suo tenero nervosismo annuendo alla sua proposta volentieri.
"Mi farebbe molto piacere" dissi piano e lo vidi trattenere un sorriso fallendo miseramente.
Perché non poteva piacermi un ragazzo come Louis? Un ragazzo che mi voglia davvero e tenga a me?
Fui fiera di me stessa per quanto riuscii ad ignorare Harry tutto il pranzo ed ero anche alquanto sorpresa di me stessa.
Entrai lentamente in camera togliendomi le scarpe e accendendo il computer, avevo molto lavoro da fare, dovevo controllare l'organizzazione del concerto ad Amsterdam e vedere bene tutte le date per metterci tra un posto e l'altro qualche giorno di pausa per 
me e i ragazzi perché un mese tutto così sarebbe stato un'inferno, ed era solo l'inizio.

***********

Dopo circa 2 ore stressanti di lavoro e chiamate continue a Nadia finalmente finii e con gioia mi passai una mano tra i capelli sfinita buttandomi sul letto, avevo organizzato la data ad Amsterdam ed ero riuscita a trovare vari giorni di pausa per i ragazzi tra un concerto e l'altro senza però che si potesse tornare a casa.
Quando sentii di nuovo il telefono squillare volevo urlare e lanciarlo contro il muro ma quando lessi il nome di Louis sullo schermo fui più che felice di rispondergli.
"Hei lou dimmi" dissi contenta.
"Hei Allie volevo sapere se avevi finito di lavorare così possiamo andare a fare un giro per Berlino si uniscono pure gli altri tranne Harry ti va?" Ero felice che non mi avesse chiesto di guardare un film con lui da solo perché sarebbe stato un po imbarazzante ed ero più che felice di uscire da quel maledetto albergo almeno per un'oretta.
"Certo ma non abbiamo molto tempo poi dobbiamo andare abbiamo un sacco di cose da fa-" dissi quando la voce di Louis interruppe la mia frase di lamento.
"Fai finta di non essere al lavoro okay? Dai esci che arriviamo" disse ridacchiando e io pure, dopo un breve saluto staccai la chiamata e andai in bagno a rinfrescarmi la faccia e a rifarmi un po' il trucco, ero contenta che non venisse Harry perché non avevo proprio voglia di vederlo.
Quando finii presi la borsa con tutto il necessario dentro e mi chiusi la porta alle spalle trovando i ragazzi in corridoio intenti a parlare e con mia sorpresa e orrore c'era pure lui tra di loro, sbuffai lievemente e andai incontro a tutti tirando un sorriso.
"Allie sei pronta?" disse Niall e io annuii sotto lo sguardo attento e indagatore di Harry.
Avevo deciso di cambiarmi per andare in giro anche perché a Berlino faceva abbastanza freddo così mi misi un paio di leggings neri e un maglione di lana abbastanza lungo infine le mie solite e amatissima converse alte che non mi abbandonavano mai.
Ci dirigemmo verso l'uscita dell'hotel con anche le guardie e noleggiammo due macchine, dovevamo visitarla più in incognito possibile quindi scegliemmo luoghi tranquilli e facilmente raggiungibili in macchina.
Feci per salire quando sentii una mano stringersi lievemente intorno al mio polso e sapevo esattamente di chi fosse, mi girai di scatto pronta a guardarlo male ma quando vidi il suo ghigno malizioso non Potei fare a meno che sentirmi sempre più piccola e imbarazzata.
"Contenta che vengo pure io Allison" disse lui sarcastico e io alzai gli occhi al cielo agitando il braccio per sciogliermi dalla sua stretta e senza aggiungere altro salii in macchina, in quella in cui sapevo non sarebbe salito lui.
I ragazzi mi raccontarono delle loro esperienze a Berlino e dei luoghi che dovevamo assolutamente visitare e io non facevo altro che sorridere o ridacchiare per il loro entusiasmo contagioso.
Quando la machina si fermò eravamo davanti ad un tipico bar tedesco con la grande scritta "waffle a 2€" così i ragazzi tutti contenti scesero cautamente dall'auto senza rischiare di essere visti.
"Qui fanno i migliori waffle della terra io e Zayn facciamo sempre la gara a chi ne mangia di più" disse Liam contento agitando le mani e io Risi per quella che mi sembrava la centesima volta quel pomeriggio, entrammo nel piccolo locale seguiti dalle scorte che si piazzarono una all'ingresso e una dov'è c'era il nostro tavolo.
Riuscivo a percepire i mormorii della gente intorno al piccolo bar e vidi alcune ragazze iniziare ad agitarsi e a scattare fotografie sotto lo sguardo trucido della guardia che ci seguiva.
Decidemmo così di sederci nel tavolo più tranquillo e ordinammo tutti waffle e cioccolata calda, Harry non la smetteva di fissarmi e io di ignorarlo, ero soddisfatta del mio lavoro, mi aveva solo mentito e usata e non l'avrei di certo perdonato dopo quello che aveva fatto con l'istruttrice di Yoga dell'albergo quella mattina, mi veniva il voltastomaco solo a pensarci così scacciai via quei pensieri odiosi e li spinsi in un angolo della mia mente dove ce n'erano già troppi.
"Allora Allie ti piace qui?" Mi chiese Louis soddisfatto e io annuii addentando i miei waffle così come gli altri.
Parlammo per più di un'ora tra qualche autografo e foto fatte da fan li nel locale e fu molto divertente, come al solito Harry era stato zitto tutto il tempo ma non mi importava più di tanto anzi era meglio così almeno non rompeva con le sue scemate.
Sentii il telefono squillare segno che mi era arrivato un messaggio e feci una faccia al quanto sorpresa leggendo chi me l'aveva mandato.
Da Harry
Smettila di ignorarmi ti stai comportando solo da bambina capricciosa.
Rilessi più volte il messaggio incredula ma al posto di rispondere e guardarlo male come avrei voluto fare spensi il telefono e tornai a parlare con gli altri come se nulla fosse.
Se styles voleva giocare beh avrei iniziato a giocare pure io.

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Capitolo 25
*** 24. Amsterdam ***


Quando siamo tornati in albergo dopo la nostra piccola uscita corsi a cambiarmi nuovamente e a rimettermi i vestiti odiosi che dovevo indossare, eravamo arrivati in albergo giusto al pelo erano le 5.30 quindi dovevamo muoverci se non volevamo arrivare in ritardo.
Presi la mia borsa e uscii dalla mia camera e riponendo la tessera della camera nel portafoglio sicura che lì non l'avrei persa.
"Ragazzi siete pronti?" Dissi mettendomi il cappotto dato che faceva piuttosto freddo fuori e loro annuirono sorridenti, ci avviammo così verso la reception e il ragazzo dietro il bancone ci mise subito a disposizione le solite due macchine che eravamo abituati ad utilizzare, nessuno parlava erano tutti concentrati e anche un po nervosi per il secondo concerto come sempre, dev'essere sempre emozionante esibirsi davanti a così tanta gente, io non ce l'avrei mai fatta. 
Harry non mi aveva più rivolto nemmeno uno sguardo e forse era meglio così anche se ammettevo a me stessa con fatica che odiavo quella situazione.
Dopo circa mezz'ora arrivammo davanti allo stadio, molte fan erano già lì da vanti e provai un'eterna compassione per loro che magari avevano aspettato ore per una foto o per qualche secondo con i loro idoli.
Sorrisi vedendo la scena e velocemente entrammo seguiti dalle guardie all'interno dell'edificio.
"Allison?" Disse un ragazzo che aveva più o meno la mia età, indossava un cartellino di lascia passare e aveva in mano molto fogli, dedotti fosse il ragazzo che doveva lasciarmi i pass e che si sarebbe occupato dell'organizzazione, sorrisi cordialmente e i ragazzi salutarono...ovviamente tutti tranne Harry.
"Ecco a te i pass io sono Stefan venite che vi mostro i camerini"
Disse lui e noi lo seguimmo silenziosamente, c'era un sala per il rinfresco per me le guardie e i ragazzi e poi c'era un camerino con già dentro i loro cambi ritirati già da loro in sartoria.
Quanta efficienza pensai tra me e me.
Guardai i ragazzi uno ad uno entrare ma vidi Harry tentennare sulla porta così lo guardai torva incitandolo ad andare ma lui non si mosse di un millimetro mi guardò negli occhi poi entrò.
Era davvero strano.
Dopo che furono tutti entrati sentii improvvisamente il telefono squillare e vedendo un numero sconosciuto risposi interdetta.
"Pronto?" 
"La signorina Allison Parker?" Disse la voce di una donna.
"Si sono io" risposi con un po' di incertezza nella voce, mi allontanai in modo che nessuno sentisse la mia chiamata poi la signora parlò di nuovo 
"Il signor Jason Parker vorrebbe contattarla dal carcere federale di Londra, accetta la chiamata?" Quello che disse mi lasciò completamente senza parole, mio padre non aveva mai cercato di contattarmi dopo quella sera.
Mi ricordavo ancora quando venirono a prenderlo, mia madre piangeva e io non capivo, arrestato per furto sul posto di lavoro disse mia madre ma sapevo che c'era dell'altro sotto, tornava a casa sempre ubriaco e arrabbiato perché aveva perso soldi giocando.
Mi ricomposi leggermente sentendo nuovamente la voce della donna.
"Signorina è ancora lì?" Chiese scocciata.
"Si sì" dissi in fretta ma la signora interpretò il mio si per altro.
"Perfetto gli e lo passo allora" sbiancai improvvisamente e vidi i ragazzi uscire dal camerino e guardarmi interdetti.
"Pronto Allison?" Quella voce...
Urla, pianti, ma anche carezze e ricordi mi vennero in mente a sentire quelle parole e nn potei fare a meno che mettermi a piangere.
"Mi dispiace" dissi prima di riattaccare non riuscendo a sostenere una vera conversazione.
Erano passati 6 anni da quando sentii per l'ultima volta quella voce e questo scosse in me davvero molte emozioni.
"Allie?" Mi voltai trovando Harry che mi fissava confuso e se,brava quasi preoccupato anche se sapevo che non lo era dato che si trattava di Harry.
Mi asciugai velocemente le lacrime senza farmi vedere e mi ricomposi.
"S-siete pronti?" Dissi io piano cercando di guardare tutto tranne i suoi occhi verdi.
"Si ma tutto bene?" Disse avvicinandosi e io indietreggiai, non mi ero mica dimenticata di quello che mi fece quella sera e della promessa che mi ero fatta.
"Si ora andiamo che è tardi"
Dissi fredda e lui non aggiunse altro, girò i tacchi e raggiunse a passo svelto gli altri e io lo seguii lenta.
"Allie tutto okay?" Mi chiese Niall.
"Si ero solo al telefono per cose di- ehm- lavoro" dissi la prima stupidata che mi venne in mente ma cosa potevo dirgli? Si mio padre è in galera e dopo 6 anni mi ha chiamato a caso.
Mi sorrisero e andammo tutti verso il retro del palco.
Mancava davvero poco al concerto quindi dovevamo muoverci, si sentivano tute le urla delle fan in delirio che incitavano l'inizio del concerto.
"Va bene ragazzi io devo andare di qua ci vediamo subito dopo il concerto buona fortuna" dissi loro abbracciandoli uno ad uno.
"Grazie Allie" disse Zayn poi se ne andarono tranne Harry che rimase fermo.
"Non mi abbracci a me?" Disse in tono assolutamente serio.
"Mmh? Ah o-okay" dissi io intimorita e lentamente mi avvicinai, mi stavo dando della stupida da sola ma volevo troppo farmi stringere da lui in quel momento così non ci pensai due volti e allacciai le mie esili braccia intorno alla sua schiena e stranamente lui ricambiò l'abbraccio anche se a modo suo e io non potei fare a meno di sorridere.
"Mi dispiace recupererò quello che abbiamo perso l'altra sera" disse contro il mio orecchio lasciandovi un piccolo bacio prima di staccarsi improvvisamente e correre verso gli altri.
Rimasi basita da tutto quello che successe e frastornata.
Il concerto fu bellissimo come tutti gli altri, non facevo altro che pensare alle parole di Harry e a ciò che sarebbe successo come disse Lui quella sera così quando finirono di cantare l'ultima canzone mi avviai velocemente verso i loro camerini, durante il concerto mi guardò sempre, era come se ci fossimo solo io e lui e tutto lo stadio di Amsterdam fosse scomparso, era una sensazione stupenda ma sapevo che ne sarei rimasta scottata come ogni volta che si trattava di Harry.
La telefonata di mio padre non faceva altro che tormentarmi ma cercai di scacciare via quei pensieri quando i ragazzi mi raggiunsero contenti e soddisfatti, saremmo partiti per Milano il giorno dopo poi ci sarebbe stato il concerto a Londra in cui avremmo avuto una settimana di pausa e poi saremmo partiti per il tour degli Stati Uniti che durava ben 3 settimane, non sapevo come avrei retto Harry tutto quel tempo ma era il mio lavoro quindi dovevo cercare di non mischiarlo più con affari personali.
"Com'è andato?" Mi chiese contento Louis avvicinandomi e dandomi un bacio sulla guancia cosa che fece imbestialire Harry perché andò dritto in camerino senza dire altro.
"Siete stati fantastici come sempre adesso su andiamo che abbiamo una bella festa" dissi io con enfasi.
Avevamo organizzato una festa post-concerto con varie celebrità di Amsterdam e tutti coloro che lavorano per i ragazzi sarebbe stato un modo carino per dire addio a quella bella città.
"Sei la migliore" disse Liam entrando ridendo nel camerino insieme agli altri.
La festa era stupenda, c'erano musica un sacco di alcolici e tante persone che appena arrivammo iniziarono ad applaudire con enfasi i ragazzi, io mi avviai subito al bancone degli alcolici, ne avevo bisogno quella sera.
"Ragazzina non puoi bere sei piccola" mi disse una voce rauca che conoscevo a memoria, mi voltai per trovarlo pericolosamente vicino al mio viso mentre lentamente sorseggiavo il mio negroni di alta qualità.
"Scusi sr. Styles" dissi io sorridendogli provocante.
"Balla con me" ordinò lui prendendomi per la vita a trascinandomi in pista senza che prima avessi risposto.
Tenevo ancora il mio drink in mano così lo scolai in due grandi sorsi e lo abbandonai su un tavolino vuoto lì vicino, la testa iniziava già a farsi più leggere, non reggevo per niente l'alcol e si vedeva.
Mi muovevo a ritmo di musica contro di lui che intanto si muoveva appena, le sue mani viaggiavano su tutto il mio corpo trasmettendomi cariche di adrenalina pura.
"Oh Allison che cosa mi fai" disse più a se stesso che a me ed io mi voltai verso di lui osservandolo, era stupendo, il ragazzo più bello che avessi mai visto e volevo tremendamente che fosse mio.
"Vieni a diamocene da qui" mi disse piano all'orecchio facendomi sobbalzare alle sue parole cariche di doppi sensi.
Mi scansai da lui e tornai al bancone degli alcolici, non poteva comportarsi così ed io non dovevo dargli corda.
Ordinai un margarina che mi scolai in in minuto e appena lo finii compresi di essere realmente ubriaca, cavolo.
Volevo Harry, lo volevo disperatamente e sapevo anche perché, mi stavo innamorando di lui e più passavano i giorni più i miei sentimenti aumentavano fino a destabilizzarmi, sapevo che lui non provava lo stesso ma ero certa che qualcosa anche se un minimo la provava, era impossibile che non fosse così, mi cercava sempre, mi voleva come io volevo lui solo in due modi lievemente diversi.
Lo guardai parlare con i ragazzi tranquillo e mentre feci per andare da lui una mano si posò sulla mia spalla facendomi voltare di scatto.
"Cosa ci fa una bella ragazza come te tutta sola al bar?" Disse un ragazzo chiaramente ubriaco.
"Non sono affari tuoi" dissi io e feci per andarmene ma mi bloccò.
"Chi ti ha detto di andare? Dai resta con me ancora un po'"  disse avvicinandomi a se mentre cercavo di dimenarmi, puzzava di alcol e di sigaretta un mix che mi piaceva solo su Harry.
"Brutto cazzone o ti levi o ti faccio levare io okay?" Disse Harry prendendomi per la vita è trascinandomi contro il suo petto, aveva gli occhi ridotti a due fessure e guardava in cagnesco il ragazzo ubriaco ormai impaurito.
"S-scusa amico non pensavo fosse la tua ragazza" disse prima di scappare via e lasciandomi riflettere sulle sue parole, la sua ragazza, belle quanto false.
Ridacchiai per l'assurdità beccandomi uno sguardo da Harry.
"Cosa c'è di divertente" disse lui curioso.
"Ha detto che sono la tua ragazza ma non è vero" dissi io anche se ad alta voce non se,brava più così divertente infatti lui rimase impassibile alle mie parole.
"Sei ubriaca persa Allie, vieni andiamo" disse ed io sta volta acconsentii, ero stanca ed ubriaca l'unica cosa che volevo era lui e un comodo letto.
Lo vidi mentre avvisava i ragazzi che per noi era giunta l'ora di andare e quando ci avviammo verso la macchina inciampai sui miei piedi cadendogli addosso.
"Stai attenta" disse lui severo mai notai divertimento nel suo sguardo, facevo così ridere?
Il viaggio in macchina fu silenzioso, io ero persa nei miei pensieri riguardanti la mia famiglia e lui guardava attento la strada, fuori c'erano poche luci ad illuminare le case, segno che ormai era tardi.
Quando arrivammo in hotel contro ogni mia aspettativa Harry mi prese in braccio facendomi urlare dallo spavento.
"Harry cosa fai" dissi cercando di dimenarmi inutilmente e sentendolo ridacchiare.
"Evito che tu inciampi ancora" disse lui sotto gli sguardi divertiti dei dipendenti degli hotel.
Prese le chiavi delle camere e salì all'ultimo piano dove si trovavano le nostre suite, sperai con tutta me stessa che mi lasciasse davanti alla mia e se ne andasse ma ovviamente non andò così.
Mi buttò sul letto e andò a richiudere la porta (a chiave) svelto prima di raggiungermi.
Corsi in bagno prendendo il pigiama per cambiarmi e per non intrattenere un'imbarazzante conversazione con lui, mi lavai i denti e mi struccai molto lentamente cercando di tardare il più possibile il fatidico momento.
Quando finii titubante uscii dal bagno e lo vidi a petto nudo sotto le coperte del mio letto com'era già più volte successo, se da un lato, il lato dell'Allison ubriaca, ero contenta dall'altro, quello dell'allison sana, ero turbata.
"D-dormi qui?" Dissi avvicinandomi al letto e mettendomi pure io sotto le coperte il più lontano possibile da lui.
"Secondo te?" Rispose ghignando prima di spegnere la TV e portarmi contro il suo petto.
"So di essere un cazzone e che tu dovresti starmi lontana ma anche se odio questa sensazione non voglio che tu te ne vada da me" disse contro il mio collo baciandolo lentamente ed io mi paralizzai, era la prima volta che Harry parlava di quelli che potevano essere i suoi sentimenti e questa era la conferma a ciò che pensavo prima.
Farfalle nello stomaco invadevano i miei sensi e non riuscivo a percepire altro se non il suo tocco delicato sulla pelle.
"Allora non lasciami andare via" disi piano prima di addormentarmi lentamente cullata da lui.

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