Quello Che Provo Per Te

di galvanix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bulma ***
Capitolo 2: *** Vegeta ***
Capitolo 3: *** Chichi ***



Capitolo 1
*** Bulma ***




                           QUELLO CHE PROVO PER TE 

                                                 Bulma


                              
                                                   
                                                  

Non è facile vivere con te…in realtà non lo è mai stato, sin dal principio, ma rifarei tutto devi credermi.
Da ragazzina non ho mai dato peso ai sentimenti perché sono sempre stata presa da altro per poter pensare a quel genere di cose.
È vero, ho conosciuto la mia prima cotta grazie a Yamcha.
Con lui ho trascorso momenti fantastici, lo ammetto, forse perché ero solo una ragazzina alle prime armi e questo giocava a suo favore.
Con il tempo, tuttavia, ho compreso i miei sbagli.
Non rinnego niente dei momenti passati con Yamcha e li custodirò per sempre nel mio cuore.
Con lui ho vissuto dieci anni della mia vita e non potrei mai cancellarli soprattutto perché ciò che sono ora è anche merito suo.
Provo grande affetto e stima per colui che ora è diventato mio amico, ma niente che vada oltre la semplice amicizia.
Da anni, ormai, il mio cuore appartiene all’uomo più scontroso, burbero che abbia mai incontrato e non potrei esserne più felice.
Il Mio Principe…
È stato il mio sogno sin da bambina e finalmente l’ho trovato.
Tutti mi hanno consigliato di starti alla larga, ma io non ho sentito ragioni neanche quando ti hanno definito assassino.
Per me gli altri non esistono…
Loro non possono capire davvero cosa nasconde il tuo animo ferito.
Io ti ho visto cadere e rialzarti più volte solo per dimostrare la tua testardaggine a non mollare e per questo hai tutta la mia ammirazione.
Non ricordo il momento preciso in cui mi sono infatuata di te…probabilmente lo stesso giorno in cui sei arrivato.
Di certo non sapevo in cosa mi sarei cacciata innamorandomi proprio di te, ma ora sono contenta di averlo fatto.
È vero, ci sono stati periodi alquanti duri e bui per me.
Mi sono ritrovata all’improvviso sola, abbandonata e con un figlio in arrivo.
Ho dovuto affrontare mille paure, insicurezze solo perché dovevi ricoprirti di quel prestigioso oro di cui tanto parlavi.
Ti ho odiato per questo e forse, una piccola parte di me, lo farà sempre, ma devo anche ringraziarti perché quel periodo mi è servito per diventare più forte, determinata e combattiva.
Prima che tu ritornassi sulla Terra mi sono ripromessa di non cedere alla tua vista.
Volevo solo odiarti il più possibile per avermi usata ed abbandonata, ma i miei propositi si sono sciolti come neve al Sole quando i miei occhi si sono persi nell’immensa e profonda oscurità che pervade i tuoi.
Volevo dirti tante cose in quel momento, ma non sono riuscita a pronunciare parola.
La mia ragione mi imponeva di gridare ed urlare il mio dolore, ma il mio cuore ti aveva già perdonato ed è bastato rivederti per comprenderlo sufficientemente.
Quando è terminata la battaglia contro Cell sei tornato da me senza aggiungere una parola ed io, intuendo il tuo stato d’animo, non ti ho domandato nulla.
Mi sono soltanto avvicinata per osservare più da vicino il tuo sguardo severo e per lasciarti una delicata carezza che non hai rifiutato.
In quel momento ho capito che c’era ancora speranza per noi e per poter ricominciare a vivere insieme, al nostro piccolo Trunks, come una vera famiglia .
Quella notte, passata tra le lenzuola, è stata magica perché, anche se non mi hai espresso a chiare lettere il tuo Amore, io l’ho percepito distintamente e questo mi è bastato.
Tutto è andato per il meglio finché un altro ostacolo non si è posto di nuovo fra noi…
Il ritorno di Goku dall’aldilà e l’imminente arrivo di un bizzarro nemico hanno sconvolto il delicato equilibrio che siamo riusciti a costruire nel tempo.
Quando ti ho visto alla stadio, con quel ghigno malvagio stampato in volto, ho capito che non potevi essere tu.
È vero, in passato hai commesso tanti sbagli e ucciso tante persone innocenti, ma non è stata completamente colpa tua.
La tua infanzia è stata costernata da avvenimenti dolorosi che hanno influenzato il tuo modo di essere, ma questo non significa che tu debba ancora soffrire.
Ho creduto che io e Trunks bastassimo a lenire le tue sofferenze, ma forse mi sono sbagliata.
Il tuo passato è ritornato prepotentemente a bussare e tu non hai saputo resistergli.
Ti sei lasciato tentare e le persone che hai ucciso davanti ai miei occhi, allo stadio, ne sono la prova.
Non puoi comprendere il dolore che ho avvertito in quell’istante.
Gli ultimi anni vissuti con te sono crollati in un attimo e il dispiacere che mi ha invaso è stato troppo per essere sopportato, anche se mai paragonato a ciò che è accaduto in seguito.
Quando Goku mi ha comunicato la tua morte è stato come ricevere un pugnale in pieno petto.
Ho provato un vuoto inspiegabile che mi ha divorato l’anima e un dolore sordo che mi ha lacerato il cuore.
Ho creduto di impazzire non sapendoti più in questa vita…
In quell’istante ho ripensato a tutti i nostri momenti insieme, il calore che il tuo corpo mi ha donato ogni qual volta che abbiamo unito le nostre anime e il tuo modo di chiamarmi “donna”.
Sapere di non poter più accoccolarmi tra le tue braccia, assaporare i tuoi baci e udire la tua voce mi ha fatto sprofondare in un baratro di infinita disperazione.
Non ho avuto neanche la possibilità di dirti addio perché tu hai deciso di sacrificarti per tutti noi.
Un gesto nobile, ma che ti è costata la tua stessa esistenza.
In quel momento ho capito davvero il tuo profondo cambiamento e se in parte ne sono stata fiera, dall’altro sono soltanto amareggiala perché te ne sei andato lasciandomi sola con la mia sofferenza.
Uno sconforto che è andato scemandosi, quando sei ritornato miracolosamente in vita.
Ci siamo ritrovati al Palazzo del Supremo ed appena sei arrivato Trunks si è subito precipitato da te afferrandoti la mano.
Quando ti sei voltato i nostri sguardi si sono incrociati ed io mi sono persa di nuovo nei tuoi penetranti occhi.
Ti ho sorriso, ma dentro avrei voluto soltanto urlare per liberarmi di tutta l’angoscia e il dolore che ho trattenuto sino ad allora.
Quando siamo tornati nella nostra amata casa era ormai sera e, una volta messo Trunks a letto, sono andata in salotto dove sapevo trovarti.
Durante l’intera giornata non ci siamo scambiati molte parole ed io non sono mai stata tanto silenziosa.
Può sembrare alquanto bizzarro, ma per la prima volta non ho avuto la forza di pronunciare neanche una sillaba.
Troppo dolore in corpo…
Tu, ovviamente, ti sei accorto di questo malumore e, prima che potessi lasciare la stanza, mi hai bloccata ed io mi sono ritrovata nuovamente tra le tue braccia…ancora una volta.
Ci siamo fissati a lungo e, dopo qualche minuto che è sembrato infinito, hai proferito con aria seria, ma profondamente rassicurante:

“Ora sono qui”

È bastata quella dannata, ma confortante frase a farmi crollare in un pianto liberatorio.
Prima di cedere avrei tanto voluto urlarti il mio rancore per avermi “abbandonata” nuovamente, ma tutto si è dissolto quando mi hai tenuta stretta a te.
Ho pianto contro il tuo petto senza riuscire a controllarmi.
Mi sono liberata di tutto il dolore accumulato nel tempo e tu sei rimasto lì, a consolarmi, senza aggiungere parola.
Dopo qualche istante mi hai soltanto preso tra le braccia e condotto nella nostra camera da letto.
Mi sono ritrovata distesa sul materasso accoccolata a te e hai aspettato in silenzio il momento in cui mi calmassi.
Riacquistata la giusta serenità, l’ho guardato a lungo negli occhi e, con una pacatezza disarmante, ho ribadito:

“Hai tante spiegazioni da darmi, ma ora voglio solo fare l’amore con te”

Come di consueto non hai risposto, ma mi hai stretta ancora più a te donandomi un bacio che credo non dimenticherò mai.
È stato passionale, ma allo stesso tempo quasi dolce.
In quell’istante mi hai chiesto sinceramente scusa ed io come posso non perdonarti…
Quella notte la ricorderò come una delle migliori della mia vita, forse perché sei ritornato di nuovo da me nonostante tutto.
Ho capito che ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide e questo nessuno potrà mai cambiarlo.
Da quel giorno sono trascorsi diversi anni e molte cose sono  mutate, almeno in parte.
Trunks è diventato ormai quasi un uomo, io ho superato decisamente la quarantina e tu sei rimasto il solito o è questo che vuoi far credere.
L’arrivo della piccola Bra ti ha profondamente cambiato ed, anche se non vuoi ammetterlo, io conosco la verità.
Sotto i tuoi atteggiamenti duri, severi si nasconde un animo buono e sincero che farebbe l’impossibile per proteggere la propria famiglia come già hai dimostrato.
Non mi servono dei poteri speciali per comprendere ciò che provi…
Infatti, ora, so che ti trovi dietro di me, in salotto, appoggiato allo stipite della porta nella tua solita posizione.
Mi stai osservando attraverso l’oscurità che regna nella stanza.
Solo la tiepida luce della Luna illumina il mio volto
È ormai notte inoltrata e ti stai sicuramente chiedendo perché non mi hai ritrovato a letto con te.
Ti avvicini lentamente, con passo felpato, mi abbracci lasciando che la mia schiena aderisca al tuo petto per poi depositarmi un bacio sulla spalla nuda che tu hai scoperto dalla vestaglia.
Mi tieni stretta a te ed infine, con tono profondo, mi domandi:

Donna, cosa fai in piedi a quest’ora?”
“Perché? Ti sono mancata?” rispondo maliziosamente.
“Smettila di provocarmi”
“Altrimenti, che fai?”
“Sei sicura di volerlo scoprire?” mi sussurra rocamente all’orecchio.
“Assolutamente”

Da quel momento non c’è stato bisogno di aggiungere altro.
Come ormai accade da anni le nostre anime si sono ricongiunte diventando un unico essere.
Finalmente posso dire di aver trovato il mio Principe
Non è azzurro e sicuramente non è come lo immaginavo da bambina…ma posso assicurare che è decisamente meglio.
Ora ho tutto ciò che ho sempre desiderato.
A volte mi sembra quasi impossibile, ma quando la mattina mi sveglio e trovo il mio Vegeta accanto a me un dolce sorriso spunta sul mio viso e tutti i pensieri negativi svaniscono all’istante.
Tu mi hai insegnato cosa significa amare davvero ed io non posso fare altro che donarti tutto il mio cuore.

Ti Amo Principe dei Saiyan.
 

 

 

 




ANGOLO DELL’AUTRICE

Ciao a tutti!
Sono tornata e finalmente sono riuscita a postare qualcosa di sensato…mi auguro! XD
Non temete, con questa piccola raccolta vi annoierò poco visto che sarà composta soltanto da 4 capitoli.
Ringrazio in anticipo i lettori silenziosi e chiunque avrà voglia di lasciare qualche commento.
Un Abbraccio.

GALVANIX

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Capitolo 2
*** Vegeta ***




                      QUELLO CHE PROVO PER TE
                                            Vegeta

                                 
                                  




A volte mi domando ancora come io sia finito su questo insulso pianeta chiamato Terra e soprattutto il vero motivo che mi ha spinto a rimanerci.
Ho sempre attribuito la colpa a Kakaroth per questo, ma è davvero così?
La prima volta che sono giunto sulla Terra, avevo come scopo unico quello di conquistarla e battere quell’infimo saiyan di terza classe per aver tradito il suo stesso popolo.
È sempre stato il mio obiettivo e niente mi avrebbe fermato nel raggiungerlo…niente…
Mi hanno insegnato a combattere per ottenere ciò che voglio con tutti i mezzi possibili.
Sono cresciuto nell’odio, nella vendetta, nella violenza, nelle tenebre più assolute e questo vivere mi ha fortificato negli anni rendendomi l’uomo che sono oggi.
Non rinnego niente del mio passato, se non quell’essere ripugnante che mi ha devastato l’esistenza…Freezer.
Lui ha programmato ogni singolo istante della mia vita rendendola un inferno.
Si è sempre divertito a vedermi soffrire aspettando una mia qualche supplica, che per sua grande sfortuna, non è mai arrivata.
Ho sopportato soprusi di ogni genere, soprattutto in tenera età e non mi sono mai lamentato in sua presenza.
Non gli avrei mai dato la soddisfazione di vedermi piegato al suo volere ed ai suoi perversi giochetti…mai.
Ho sempre stretto i denti in ogni circostanza e questo mi ha permesso di diventare più forte, spietato, vendicativo sotto ogni aspetto.
Ho costantemente riservato la mia rabbia per lunghissimi anni aspettando pazientemente il giorno in cui avrei avuto la mia rivincita, ma è stata soltanto una mera illusione…
Non ho avuto io l’onore di far cessare definitivamente la sua esistenza e questo è stato decisamente frustrante.
Ho atteso per anni quel momento ed alla fine ho potuto soltanto decretare la mia sconfitta.
Ho dovuto supplicare quel dannato Kakaroth per avere giustizia ed è stato alquanto umiliante cedere in una simile situazione.
Dopo la sconfitta di Freezer mi sono ritrovato catapultato sul pianeta Terra ed è stato in quel preciso istante che tutto è cominciato...una nuova vita mi attendeva anche se non ne ero ancora cosciente.
In quel momento ero troppo nervoso e distante per accorgermi che la soluzione a tutti i miei problemi era davanti al mio naso.
Sono sempre stato troppo preso da me stesso per rendermi conto di ciò che mi circonda e probabilmente questo mio vivere mi ha complicato ulteriormente la vita con quella pazza di una scienziata.
Dopo la scomparsa di Freezer ho realmente creduto che nessuno potesse ostacolarmi nel raggiungere il mio obiettivo di sconfiggere Kakaroth e diventare padrone dell’Universo.
Purtroppo non ho fatto i conti con lei
Durante il corso della mia esistenza ho avuto diversi rapporti occasionali…
Molte donne si sono concesse per loro volere e altre per paura di essere punite in caso di un possibile rifiuto, ma nessuna ha osato mai contraddirmi o insultarmi.
Nessuna ha mai avuto il coraggio di opporsi ad una mia assoluta richiesta fino a quando non ho conosciuto lei.
Una donna alquanto testarda, lunatica, egocentrica, petulante, impicciona e potrei senz’altro continuare la mia lunga lista di difetti.
All’inizio l’ho trovata decisamente “bruttina”…
Ma chi voglio prendere in giro?
È alquanto fastidiosa, ma la sua bellezza ed intelligenza sono assolutamente indiscutibili.
Non ho mai incontrato nessuna con un colore così strano di capelli, ma poca importanza ha avuto per me perché sono stati i suoi occhi a catturarmi, sin da principio.
Troppo diversi dai miei…
Lei circondata da un azzurro così coinvolgente ed io avvolto nelle tenebre più oscure.
Siamo decisamente opposti, ma estremamente complici.
È stato così dal primo istante che ti ho conosciuta e ho messo piede in casa tua.
Ancora oggi mi domando il motivo per cui tu abbia voluto invitarmi a stare da te…è una vera incognita.
Non siamo mai andati d’accordo, sin dal primo istante.
I nostri brevi dialoghi sono sempre stati caratterizzati da continui insulti, minacce, denigrazioni sfociate, come di consueto, in colossali litigate.
Io avrei tanto voluto evitarlo, soprattutto perché non ho mai sopportato le tue continue e gracchianti urla, ma tu sei testarda, ostinata da non volermi lasciare vivere secondo le mie regole.
Hai costantemente agito di testa tua e più di una volta hai rischiato la vita facendomi saltare davvero i nervi.
Ho pensato spesso di eliminarti soprattutto appena ci siamo conosciuti, ma la verità è un’altra.
Non ho mai avuto la forza necessaria per spedirti all’altro mondo e non per mancanza di coraggio, ma semplicemente perché non ne ho avuto mai l’intenzione.
Con il tempo i nostri battibecchi sono diventati quasi una routine per me e devo ammettere che sono anche riuscito a trovarne il lato positivo.
A volte schernirti l’ho trovato esilarante perché le tue reazioni sono veramente imprevedibili anche se ci sono state occasioni in cui mi hai spiazzato.
Il giorno in cui è esplosa la navicella…credo sia stato proprio in quel momento che tutto è cambiato.
Mi stavo allenando ad una gravità troppo alta e le mura intorno hanno ceduto crollando all’improvviso.
Avevo già messo a dura prova il mio fisico superando le mie possibilità e l’esplosione mi ha letteralmente compromesso.
Prima di svenire completamente ho potuto soltanto scorgere il tuo viso allarmato e la tua palese angoscia.
La mattina dopo l’incidente mi sono svegliato e ti ho trovato che dormivi appoggiata ad una scrivania.
Mi sono domandato: Perché?
Per quale strano motivo ti sei presa tanto a cuore la mia guarigione?
Qualsiasi altro essere mi avrebbe lasciato perire soltanto per il gusto di farlo e invece tu mi hai salvato nonostante i nostri precedenti.
Nessuno si è mai preoccupato della mia persona né tantomeno di prestarmi aiuto quando ne avevo più bisogno.
Invece tu mi hai soccorso e curato ogni mia singola ferita senza ricevere nulla in cambio.
Mi hai addirittura costruito una stanza gravitazionale per potenziare i miei allenamenti.
Mi hai davvero stupito, sai?
Forse perché, per la prima volta nella mia vita, qualcuno si stava prendendo cura di me senza tante pretese.
Tutte le sere, quando uscivo stremato dalla mia ultima sessione di allenamenti, ti avvicinavi e medicavi ogni singola parte del mio corpo.
A nulla sono servite le mie lamentele ed io, stanco di non essere ascoltato, ti ho lasciato finire in silenzio.
Non ho mai capito il tuo interesse nei miei confronti né cosa ti spingesse a farlo.
Mi hai supportato e difeso quando nessuno lo faceva.
I tuoi amici ti hanno costantemente suggerito di cacciarmi dalla tua casa e tu non li hai minimamente ascoltati.
Hai sempre agito di testa tua e forse è stato proprio questo a farmi avvicinare a te.
Probabilmente è stato quel tuo lato battagliero, determinato, forte, deciso a farmi capitolare come quella sera…
Eravamo in salotto nel bel mezzo di un’accesa discussione e come di consueto tu non hai accennato a fermarti.
Hai continuato nella tua serie di infiniti insulti ed io, forse anche per non sentirti più urlare, mi sono velocemente avvicinato strappandoti un bacio alquanto aggressivo, ma decisamente passionale.
Dopo un primo momento di smarrimento ti ho sentita corrispondere e al quel punto non sono più riuscito a controllarmi.
Ti ho sollevata, portata nella tua stanza da letto e ti ho fatta finalmente mia come tutte le notti che sono seguite.
Era diventato un appuntamento fisso e io non sono più riuscito a farne a meno.
In fondo sei sempre stata una forte tentazione e questo è innegabile.
Queste “scappatine” notturne sono proseguite per diverso tempo sino a quando non è accaduto l’inevitabile…
Sei rimasta incinta e in quel momento ho capito che non potevo rimanere.
Mi sono distratto troppo dal mio obiettivo iniziale ed un bambino avrebbe complicato ulteriormente la situazione.
Così ho deciso di partire e abbandonare questo pianeta, ma prima di salire sulla navicella mi hai fermato rimanendo alle mie spalle.
Non una lacrima ha solcato il tuo viso.
L’ho capito dalla tua voce determinata anche se alquanto malinconica.
Non hai fatto scenate, ma solo una semplice domanda:

“Non ti chiedo il motivo della tua partenza, ma voglio solo sapere se, un giorno, ritornerai”
“Mi sembra di essere stato chiaro, donna.
Sarò io stesso ad eliminare i Cyborg e nessun altro” risposi con tono freddo e distaccato.

Indirettamente le ho ribadito il mio ritorno, ma senza espormi troppo.
Lei lo ha compreso e non ha avanzato richieste.
A quel punto sono salito sul mezzo, senza voltarmi, lasciandola sola per mesi e mesi.
So perfettamente di averla ferita in quell’istante, ma non potevo agire diversamente.
Altri obiettivi hanno affollato la mia mente e la voglia di dimenticarla ha avuto la meglio su di me.
Lei si è insinuata prepotentemente senza chiedere il permesso, cambiando le mie abitudini, e senza rendermene conto.
Non potevo permetterlo, così ho preferito lasciare quella casa, quella donna e perfino quel bambino non ancora nato.
Ho pensato che allontanandomi li avrei subito accantonati e dimenticati, ma in realtà così non è stato.
Quando sono ritornato sulla Terra e li ho rivisti, ho compreso quanto la lontananza abbia fortificato il legame che mi unisce a loro.
Ho cercato di sopprimere questo forte sentimento dimostrandomi cinico, spietato, crudele nei loro confronti, persino verso quel ragazzo misterioso proveniente da un catastrofico futuro rivelatosi, in seguito, mio figlio.
Quello stesso figlio che è morto sotto i miei occhi senza che potessi muovere un solo dito.
In quel preciso istante ho capito cosa vuol dire essere padre…
Un dolore straziante mi ha avvolto e niente ha avuto più senso, se non vendicarlo.
Ci ho provato, ma sono stato sconfitto non solo da quel maledetto mostro, ma perfino da un piccolo moccioso che ha avuto lo spirito adatto per battere Cell.
Quando la battaglia è terminata mi sono sentito senza forze, amareggiato, deluso, ma da me stesso.
Ho perso su tutti i fronti e, in quel momento, c’era solo una persona che sentivo il bisogno di vedere…lei.
Mi sono diretto, sfinito, alla Capsule Corp. dove sapevo trovarti ed appena sono entrato tu eri lì, davanti alla porta di casa, come se già intuissi il mio arrivo.
Ci siamo osservati a lungo senza aggiungere neanche una sillaba e, nel mentre, ti sei lentamente avvicinata accarezzandomi una guancia con una dolcezza disarmante.
Non ho potuto rifiutare quel tuo gesto e immagino tu conosca il motivo…
Ne avevo disperatamente bisogno.
Non mi hai domandato nulla di quanto accaduto perché hai letto nel mio sguardo la sofferenza che ho provato, nonostante abbia cercato di nasconderla con la mia solita freddezza.
Malgrado questo, non ti sei arresa con me.
Hai sempre lottato per noi e alla fine ci sei riuscita.
Sei penetrata nel mio cuore di pietra e mi hai donato tutta te stessa senza restrizioni.
L’ho chiaramente percepito da quella sera, dopo la sconfitta di Cell, ed è stato così ogni giorno sino all’arrivo di quel maledetto torneo.
Ho atteso per anni il ritorno di Kakaroth e quando è accaduto ho perso completamente il senno.
Un improvviso senso di rivalsa si è impadronito del mio corpo facendomi dimenticare di tutto il resto e anche di te, donna.
Quel giorno allo stadio ho dato libero sfogo al desiderio che tenevo celato dentro me stesso da troppo tempo.
Mi dispiace averti arrecato tanto dolore, ma in quel momento ho pensato soltanto alla mia vendetta contro Kakaroth senza badare agli altri.
Quando mi sono reso conto del mio sbaglio ho cercato di rimediare, ma invano.
Sapevo di non poter battere Majin Bu, ma dovevo tentare per salvare te e nostro figlio anche al costo di sacrificare la mia stessa vita.
Niente può cancellare la sofferenza che ho provocato, ma in qualche modo dovevo essere d’aiuto.
Posso solo immaginare la disperazione che hai provato quando hai scoperto della mia morte, ma tu sai che era necessario anche se, infine, il mio gesto non è stato risolutivo.
Quando l’intera battaglia è finita mi è stata concessa una seconda opportunità e sono tornato in vita, ma con quale coraggio ti avrei guardato negli occhi dopo l’accaduto?
Mi hai stupito ancora una volta perché, nonostante tutto, hai avuto la forza di sorridermi di nuovo malgrado tutto il dolore.
Una volta ritornati a casa ho compreso quanto questo posto mi mancasse, forse perché è stato proprio qui che è cominciata la mia nuova vita…la mia rinascita.
Una volta messo a letto Trunks, ti rechi in salotto e decido di chiarire l’intera faccenda.
Sinora sei stata alquanto silenziosa e, devi concedermelo, è sin troppo bizzarro.
Quando capisco che cerchi di evitarmi ti afferro per un braccio e ti ritrovi appoggiata al mio petto.
Non puoi neanche minimamente immaginare quanto mi sei mancata.
Probabilmente non sentirai mai uscire dalle mie labbra una frase simile, ma qualcosa devo sforzarmi di pronunciare e, senza riflettere troppo, aggiungo deciso:

“Ora sono qui”.

Mi fissi senza parlare e qualche istante dopo crolli in un pianto disperato.
So di essere io la causa del tuo malessere e non sai quanto mi sento amareggiato per averti ferita ancora.
Non potendo fare altro ti sollevo tra le mie braccia recandoci, infine, nella nostra camera da letto.
Ci sdraiamo e, tenendoti stretta a me, attendo la fine del tuo sfogo.
Riacquistata la giusta tranquillità, sollevi il viso e spiazzandomi nuovamente, affermi determinata:

“Hai tante spiegazioni da darmi, ma ora voglio solo fare l’amore con te”
A quelle parole non ho saputo resistere e, dopo tanto tempo, ti ho baciata con tutta la passione di cui dispongo.
Ti ho fatta nuovamente mia cercando di trasmetterti il grande sentimento che provo per te e sono sicura che tu l’abbia percepito.
Ancora una volta hai saputo guardare oltre, senza giudicare e questo non potrò mai dimenticarlo.
Da quel giorno è trascorso diverso tempo…
Trunks è diventato un uomo e non ha più bisogno di certe attenzioni, ma in compenso è arrivata quella peste di Bra.
Ti somiglia in tutto e forse è per questo che non riesco mai ad impormi come vorrei, con lei.
Ormai mi sono abituato all’idea di avere un’altra femmina in casa e, per quanto a volte può essere pesante, non potrei pensare di vivere senza la bambina.
In realtà c’è una cosa a cui non riuscirò mai ad adattarmi ed è solo colpa tua, donna
Svegliarmi nel bel mezzo della notte e non trovarti accanto a me.
Ho preso questa maledetta abitudine e la responsabile sei soltanto tu.
Mi alzo alquanto accigliato e localizzo la tua aura in cucina.
Mi dirigo in quella direzione e ti trovo indaffarata a preparare chissà quale diavoleria.
Non sei mai stata una cima a cucinare, ma, questa volta,  il profumo che ne deriva non sembra da scartare.
Ti osservo silenziosamente e per farti intuire la mia presenza, proferisco con tono severo:

“Donna, cosa stai facendo a quest’ora?
Non ti sei accorta che sono le tre di notte?”
“Tesoro, sei qui?  Scusa, ma non ti ho sentito arrivare”
“L’ho notato” rispondo irritato.
“Lo so che è tardi, ma avevo voglia di preparare un dolce” ribadisce con tono allegro continuando a mescolare la crema.
A quel punto, non riuscendo a resistere, mi avvicino portandomi alle sue spalle.
Appoggio le mani sul piano cottura per non lasciarle via d’uscita e le sussurro con desiderio:
“Anch’io ho una certa voglia da soddisfare…”
“Davvero?” replica lei maliziosamente voltandosi verso di me e leccando sensualmente un dito sporco di crema.

Lo ha fatto sicuramente di proposito perché conosce già la mia reazione ad un affronto simile.
Dopo tanti anni trascorsi insieme riesce ancora a farmi impazzire, in tutti i sensi…
Immerge di nuovo il dito nella ciotola dell’impasto, ma prima che possa raggiungere la sua bocca la blocco all’istante.
A quel punto le afferro la mano e accosto le sue dite alle mie labbra.
La vedo socchiudere gli occhi come per gustarsi a fondo quel singolo momento e, quando ho terminato, mi avvicino lentamente per torturarle il collo di baci.
La sento fremere sotto il mio tocco ed era questo ciò che volevo…
Arrivo sin al suo orecchio e con voce roca le sussurro:

“Vuoi ancora continuare a preparare il tuo dolce?
Perché io ho in serbo qualcosa di molto più piacevole”.
Noto il suo sguardo colmo di desiderio e, senza tanti convenevoli, aggiunge maliziosa:
“Veramente mi avevi già convinta appena ti ho visto entrare, ma ho voluto vedere sino a dove arrivavi.
Ho gradito molto le tue attenzioni, saiyan”.
“Allora non farmi aspettare oltre” conclusi baciandola con infinita passione.

Hai risposto al bacio con altrettanto ardore allacciando le tue gambe ai miei fianchi.
Ti ho sollevata, ci siamo recati direttamente nella nostra camera unendo non solo i nostri corpi, ma fondendo le nostre anime in un unico essere dimenticandoci del dolce e di tutto il resto.
È incredibile quanto la mia esistenza sia cambiata nel tempo.
Ancora oggi stento a crederlo, ma grazie agli avvenimenti accaduti posso dire di sentirmi bene, per la prima volta nella mia vita.
Ho incontrato tante persone lungo il mio tragitto e ognuna di loro, nel bene e nel male, hanno condizionato il mio modo di essere.
Freezer, Cell, Majin Bu e persino Kakaroth mi hanno profondamente mutato, ma riportato sempre da te…la mia bellissima donna.
Mi hai sempre supportato, nonostante il mio difficile carattere e per questo non posso fare altro che ringraziarti.
Mi hai donato tutta te stessa e due splendidi figli che sono il mio orgoglio, lo ammetto.
Ora anch’io posso dire di avere una famiglia, di essere felice e tutto questo lo devo soltanto a te…
La principessa del popolo Saiyan o più semplicemente…
La mia Bulma.

 

 

 






ANGOLO DELL’AUTRICE

Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto diversi impegni e non ho potuto postare prima.
Devo ammettere che il personaggio di Vegeta mi ha mandato decisamente in tilt, per questo l’attesa è stata più lunga del previsto.
Immaginavo fosse complicato entrare nella sua psiche, forse per via anche del suo turbolento passato, ma alla fine sono riuscita a cavarmela, spero…
Mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento.
Ora non mi resta che dedicarmi agli altri due…
Speriamo in bene, visto che non ho molta esperienza nel trattarli! XD
Detto questo, GRAZIE a tutti i lettori silenziosi e chi vorrà lasciarmi un suo pensiero.
A Presto!
Un Abbraccio.

GALVANIX

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Capitolo 3
*** Chichi ***





                       QUELLO CHE PROVO PER TE 
                                           Chichi



                           
                                             

                                   
Sei un tipo alquanto strano Son Goku e nessuno meglio di me può saperlo.
Sin dal primo momento che ti ho visto ho capito quanto sei speciale e il tempo mi ha dato ragione.
Sei l’essere più buono ed ingenuo che abbia mai incontrato e non credo ci sia bisogno di molte spiegazioni a riguardo.
Lo hai dimostrato più volte ed è per questo che tutti i nostri amici ti adorano.
Hai salvato la Terra milioni di volte sacrificando la tua stessa vita senza pensarci troppo e senza interpellare nessuno.
Tutto questo ti rende onore, ma hai mai riflettuto sulle conseguenze del tuo gesto?
Ti ha mai sfiorato l’idea che io posso non essere d’accordo con le tue istintive decisioni?
Mi hai lasciata tante di quelle volte che credo di aver perso il conto.
Non voglio risultare egoista, in fondo ti sei immolato per salvare l’Universo e i tuoi cari, ma tu non puoi lontanamente immaginare il dolore che mi hai provocato ogni maledetta volta che sei sparito.
Mi sono sentita sola, smarrita, frustrata, amareggiata, ma alla fine sono riuscita a riprendermi e questo lo devo soltanto ai miei figli.
Sono stati fondamentali per la mia ripresa.
Probabilmente, senza di loro, sarei già sprofondata nel baratro della malinconia e della solitudine.
Hanno sofferto molto la tua assenza, specialmente Gohan forse perché lui ha avuto la possibilità di starti accanto e viverti almeno per un po’, mentre Goten non ha avuto questa fortuna.
Ciò che mi disturba maggiormente è che tu hai deciso per tutti con il tuo modo di fare l’eroe e gli unici che hanno sofferto davvero siamo proprio noi…la tua famiglia.
Ci hai privato dell’affetto più grande e non solo una volta.
Ti sei perso tante cose di loro e purtroppo non puoi rimediare a queste mancanze.
I tuoi figli non ti hanno mai rinfacciato niente perché, in fondo, ti amano profondamente e non vogliono ferirti, ma io non dimentico Goku.
Tu sai che il mio amore per te è infinitamente grande e sincero altrimenti non ti avrei sposato, ma ho anche tanto sofferto per colpa tua.
Non posso dimenticare le notti trascorse a piangere la tua scomparsa oppure i finti sorrisi per mascherare la mia sofferenza.
Ho sopportato a lungo e mi rendo conto di farlo ancora, ma nonostante tutto ti amo come il primo giorno che ci siamo incontrati e tu questo lo sai perfettamente.
Da piccoli mi hai fatto la promessa di prendermi in sposa, una volta adulti e, senza obiezioni, hai accettato.
Hai promesso pur non conoscendo il reale significato della parola matrimonio e una volta, tale discorso, è stato anche motivo di litigio.
Questo fatto risale a molto tempo fa, in seguito alla sconfitta di Freezer.
Sei ritornato sulla Terra, l’anno successivo dopo aver trascorso tutto quel tempo su un pianeta chiamato Yardrat, almeno così mi hai raccontato.
Appena sei rincasato, insieme a Gohan, mi hai chiamata a gran voce che ho quasi stentato a crederlo.
Appena ti ho udito, ho subito lasciato la cucina per venirti incontro e senza pensarci due volte mi sono fiondata tra le tue possenti braccia.
Mi hai stretta a te e in quell’istante niente ha avuto importanza neanche la rabbia che ho riservato in corpo sino al quel momento per avermi abbandonata ancora una volta.
Non sai quanto mi sei mancato e riaverti accanto è stato come respirare di nuovo.
Mi hai guardato intensamente negli occhi ed hai accarezzato dolcemente il mio viso.
A quel punto non sono riuscita a resistere ed ho avvicinato le mie labbra alle tue unendole in un bacio che ho a lungo desiderato.
Tu hai risposto con grande trasporto ed io, sussurrando a pochi centimetri dalle tue labbra, ho aggiunto:

“Tu non immagini quanto mi sei mancato”
“Credimi, lo so perfettamente… Anche tu mi sei mancata, Chichi”.
“Lo sai che devi raccontarmi cosa hai combinato in tutto questo tempo, vero?” ho sottolineato rimproverandoti.
“Promesso! Ti aggiornerò su tutto quanto, ma ora io ho una fame da lupi. Che ne dici se prima pranziamo?
Ti prego, Chichi” hai avanzato quasi implorando che non ho saputo trattenermi dal sorridere.
“E va bene, ma poi riprendiamo il discorso, intesi?”
“Chiarissimo”

Abbiamo pranzato serenamente come una vera famiglia…io, te e Gohan.
Ho aspettato tanto questo momento che non mi è sembrato neanche possibile riviverlo.
È stato come tornare indietro nel tempo ed è stata davvero una bella sensazione.
Io e Gohan ti abbiamo aspettato con estrema pazienza perché abbiamo sempre saputo che prima o poi saresti tornato dalla tua amata famiglia.
Durante il pranzo ci hai racconto tutte le tue avventure senza tralasciare nessun dettaglio e noi ti abbiamo ascoltato con molta attenzione.
In realtà non ho mai avuto molto interesse nell’udire le tue peripezie per salvare il mondo, ma la tua voce mi è mancata talmente tanto da riuscire a tralasciare questo particolare.
Quando abbiamo terminato il nostro pasto ho iniziato a rassettare la cucina, ma sono stata interrotta dalla voce quasi preoccupata ed esitante di nostro figlio:

“Mamma, dovrei chiederti una cosa…”
“Cosa c’è tesoro? Qualcosa non va?”
“Gohan, lascia stare ci penso io. Vai pure in camera tua.
 Devo parlare un momento da solo con tua madre” hai proferito con tono sin troppo serio.
“Va bene, papà”.
“Goku, cosa succede?” domando apprensiva.
“C’è una cosa che devi sapere Chichi e non ti piacerà”
“Arriva al punto, Goku” ti esorto impaziente intuendo già la risposta.
“Un misterioso ragazzo mi ha riferito che tra meno di tre anni verremo attaccati da due sanguinari cyborg e che se non ci alleniamo con costanza, tenacia verremmo sopraffatti.
Tu sai cosa voglio dire, vero Chichi?”
“Lo so perfettamente non sono una sciocca”
“Non intendo dire questo”
“A no? E allora cosa vuoi che ti dica?
Vai pure tesoro, non preoccuparti.
Io e Gohan saremo qui ad aspettarti, come sempre del resto…
È questo che vuoi sentirti dire?” aggiungo infuriata.
“Tu sai il motivo per cui non posso tirarmi indietro”
“È sempre la solita scusa Goku ed io sono stanca di sentirla uscire dalla tua bocca. Hai costantemente pensato per il bene dell’Umanità intera trascurando la tua famiglia e questo non sono mai riuscita a digerirlo.
È vero, se siamo ancora in vita è solo grazie alla tua immensa forza, ma se devo vivere senza di te per altri dieci anni preferisco farla finita ora” asserisco con le lacrime agli occhi.
“Non devi neanche pensarla una cosa simile” affermi con tono autorevole.
“Ti sbagli invece. Ogni volta che ha inizio una battaglia ho il timore di non rivederti più.
È accaduto Goku e devi ammetterlo.
È successo quando ti sei scontrato con Radish e hai rischiato di non farcela contro Vegeta.
Quando ti sei ristabilito sei partito alla volta di Namecc per battere Freezer e sei stato via più di un anno.
Ora che sei finalmente ritornato devi prepararti per una nuova missione…mi abbandoni ogni volta ed io sono stanca di dover reagire” aggiungo in lacrime liberandomi dal peso che mi porto dietro da troppo tempo.

Ti avvicini lentamente cercando di abbracciarmi.
Tento di divincolarmi dalla tua stretta perché non voglio essere consolata, ma in quel momento capisco di aver bisogno di te e un attimo dopo mi abbandono contro il tuo petto incapace di resisterti.
Mi sollevi dolcemente e poco dopo ci sediamo sul divano accanto.
Mi fissi teneramente asciugandomi il viso con le dita per poi aggiungere:

“So che hai sofferto molto per colpa mia e di questo devo chiederti perdono.
Ho sempre agito di testa mia senza chiederti mai un tuo parere e comprendo quanto la mia lontananza sia stata dura da sopportare.
Tu e Gohan siete tutto per me e sono pronto a sacrificarmi anche in questo istante pur di fartelo comprendere.
Non devi dubitarlo mai…
Se ho deciso di combattere è solo per proteggere te e dare un futuro sereno anche a nostro figlio.
Ti prego Chichi ho bisogno del tuo permesso…
Non posso allenarmi serenamente sapendo che sei in disaccordo”

Ho memorizzato ogni singola parola che hai pronunciato e ho percepito distintamente la tua lealtà e sincerità.
Non sei capace di mentire, forse perché sei troppo buono.
Le tue parole mi hanno molto colpita forse perché non sei mai stato così diretto riguardo i sentimenti che provi per noi.
Per questo ho preso la mia decisione…

“Va bene Goku, hai vinto, ma promettimi che questa è l’ultima battaglia” espongo rassegnata appoggiando la mia fronte alla tua.
“Te lo prometto”
Anche se in realtà così non è stato.
“Chichi ho bisogno anche di un altro favore…”
“Un altro?”
“Per sconfiggere i cyborg ho bisogno di tutto l’aiuto necessario e Gohan potrebbe essere fondamentale”
“Non se ne parla. È troppo pericoloso e ha già perso sin troppo tempo. Deve rimettersi in paro con lo studio e su questo non transigo” rispondo con fermezza.
“Andiamo Chichi è per una giusta causa, in fondo.
Una volta terminata questa missione potrà ritornare sui libri senza che nessuno lo disturbi”
“Mi giuri che questa è davvero l‘ultima volta, Goku?”
“Fidati di me” concludi prendendomi ancora tra le tue braccia per donarmi un dolcissimo bacio.

Mi sono fidata di te, amore mio, ma non sei riuscito a mantenere la tua promessa.
Nonostante gli allenamenti mi sei rimasto accanto e non posso lamentarmi, ma ho sempre saputo che questo periodo di pace non sarebbe durato.
Una brutta malattia ti ha colpito e ho avuto davvero paura di perderti, ma hai dimostrato di essere, ancora una volta, il più forte e sei tornato più rinvigorito di prima.
Non immagini la mia contentezza quando ti ho rivisto in piedi, ma la mia felicità è durata poco perché hai deciso, nuovamente, di sacrificarti per il bene di tutta l’Umanità dimenticandoti della promessa che mi hai fatto tempo prima.
Quando ho saputo della tua scomparsa un grande vuoto si è impossessato di me.
La disperazione ha preso il sopravvento facendomi sprofondare in una sofferenza senza fine.
Tante sono state le notti che ho pianto nel nostro letto troppo grande per contenere soltanto me.
Mi sono sentita sola, infelice, angosciata anche per Gohan.
Farlo crescere senza un padre non è mai stato nei miei piani, ma purtroppo hai deciso per tutti, persino per la piccola creatura che ho scoperto crescermi dentro.
È stato il tuo ultimo dono per me.
Forse hai sempre saputo la tua sorte che hai pensato di non farmi sentire troppo sola e probabilmente ci sei riuscito.
Questo bambino mi ha dato la forza di guardare avanti e sperare che un giorno potesse avere la possibilità di conoscerti.
Credo di averti odiato per questo…
Ti ho reputato solo un egoista per avermi abbandonata in una simile situazione, ma rimproverandoti ed insultandoti non ti avrei riavuto indietro.
Così, con il tempo, sono riuscita lentamente ad accettare la questione senza lamentarmi.
Crescere un figlio senza di te è stato difficile, duro ed estremamente pesante, ma Gohan mi aiutata in ogni istante.
Si è preso cura di me e del bambino senza chiedere nulla in cambio, soprattutto quando è nato il piccolo Goten.
Non mi ha mai lasciata sola un momento e se notava qualche mio cenno di stanchezza si occupava di tutto lui.
Il mio bambino…
Sicuramente non lo è più da un bel pezzo, ma per me è sempre il mio coraggioso ed umile ragazzino.
Sono cresciuti così in fretta i nostri figli e tu, per salvare l’Universo, ti sei perso i loro anni migliori.
Non voglio rinfacciarti nulla, ma a volte rifletto egoisticamente alla vita che avremmo potuto avere senza il continuo susseguirsi di violenti nemici.
Tutti ti hanno sempre descritto come l’eroe della situazione, ma io non ho mai voluto questo.
Ho sempre desiderato una famiglia e un uomo accanto a me in grado di amarmi prima di ogni cosa, ma così non è stato.
Il combattimento è sempre venuto prima di me ed è per tale motivo che ora ci ritroviamo nella stessa situazione di sempre.
Anche contro Majin Bu si è ripresentata la stessa incognita.
Dopo otto anni di assenza ti hanno concesso, per un giorno, di ritornare sulla Terra.
La mia gioia e quelli dei tuoi figli è stata infinita.
Persino Goten, che non ti ha mai conosciuto, ha avuto grande desiderio e voglia di incontrarti, nonostante una prima esitazione.
Tutti ti hanno accolto con estrema gioia, anche i tuoi amici.
È impossibile odiarti Son Goku…
Io ci ho provato diverse volte, ma con scarsi risultati.
Anche contro quel mostro rosa sei riuscito a farti valere grazie anche all’aiuto di Vegeta e infine del nostro.
Sei ritornato in vita e finalmente ho potuto riabbracciarti, una volta conclusa l’ennesima battaglia.
Ci siamo ritrovati al Palazzo del Supremo ed appena ti ho visto mi sono gettata tra le tue braccia scoppiando in un pianto di gioia.
Non sono riuscita ad aggiungere altro.
Tu mi hai consolata tenendomi stretta a te come ogni volta che sei ritornato da un lungo ed estenuante combattimento.
Quella sera stessa, nel nostro letto, mi hai donato di nuovo la felicità senza saperlo.
Ci siamo amati unendo i nostri corpi e i nostri cuori dopo tanto, troppo tempo, ma tu hai saputo risanare parte delle mie ferite.
Forse non tutte potranno rimarginarsi perché ci sono circostanze che non possono essere dimenticate e sofferenze decisamente profonde da essere accantonate, ma la tua presenza mi aiuta a non pensare.
Può sembrare paradossale perché parte dei dispiaceri che ho affrontato sono accaduti per colpa tua, ma ho anche compreso che senza di te non posso vivere.
In quei otto anni, durante la tua assenza, sono riuscita ad andare avanti e, a non cedere alla disperazione, unicamente grazie ai miei figli.
Sino ad allora non ho vissuto realmente, ma sono soltanto sopravvissuta.
La felicità più pura mi investe totalmente quando accanto ci sei tu.
Quella sera, come le notti seguenti, dopo esserci amati per l’ennesima volta mi hai fatto adagiare al tuo petto e mi hai sussurrato dolcemente:

“Non ti lascerò più sola Chichi…è una promessa”
In quell’istante un sorriso amaro ha dipinto il mio volto e, con tono rassegnato, ho aggiunto:
“Goku, non fare promesse che non puoi mantenere.
Sarai anche un grande eroe, ma non sei molto bravo a mantenere gli accordi”
“So che hai sofferto molto per colpa mia, ma ho dovuto lasciarti, soprattutto per il tuo bene e quello dei ragazzi.
Non cerco giustificazioni, ma voglio soltanto che tu sappia che il mio amore per te è sempre stato sincero.
Devi credermi…”
Udendo il tuo tono affranto mi sono voltata per poterti guardare negli occhi e, accarezzando teneramente il tuo viso, ho ribadito:
“Io percepisco il tuo amore, tesoro, perché lo sento e conosco i tuoi sentimenti.
Ascoltami Goku io non voglio più promesse da te, ma solo vivere il presente.
Voglio godermi ogni istante senza dover riflettere troppo sul futuro. L’ho fatto per molto tempo ed ora sono stanca.
Viviamo senza pretendere oltre…sei d’accordo con me?”

Alla mia proposta hai fatto un cenno di assenso con il capo e poco dopo le tue labbra si sono nuovamente unite alla mie continuando ad amarci senza restrizioni.
Dopo quella notte altre ne sono seguite, ma qualcosa è nuovamente accaduto e di questo non mi sono affatto stupita.
Mi hai “abbandonata” di nuovo Son Goku…
Hai preferito allenare un ragazzino, Ub, pur di restare al mio fianco.
Per te, il combattimento, è sempre stato al primo posto…devi ammetterlo.
Non voglio fartene una colpa, ma la realtà è esattamente questa.
Non riesci a vivere senza misurarti con qualcuno ed io, in fondo, l’ho sempre saputo persino quando ti ho sposato.
Non è una novità, ma ogni volta che mi lasci provo una grande tristezza perché sento di essere messa da parte, ancora una volta.
Lo so che non agisci di proposito, ma non sai quanto soffro.
Mi sono ritrovata, in diverse occasioni, ad invidiare Bulma.
Anche lei ha sofferto in passato per colpa di Vegeta, ma ora vive serenamente con il suo uomo perché lui ha scelto lei e non ha motivazioni per abbandonarla.
Nonostante sia un saiyan ha messo da parte la sua smania di combattere perché, probabilmente, ha trovato un suo equilibrio.
In sintesi, la domanda che mi pongo ora è la seguente:
Ti sei mai sentito veramente a casa, Goku?
Possibile che la tua voglia di lottare non si esaurisca mai?
Ci ho riflettuto tanto e, alla fine, sono giunta ad una conclusione.
Vegeta ha scelto di vivere con Bulma perché gli è sempre stato negato l’amore ed ora che lo ha trovato è finalmente completo.
Tu, invece, hai avuto sempre uno scopo diverso.
Io so che ami immensamente me ed i tuoi figli, ma non ti è mai bastato il nostro affetto perché ti senti completo soltanto quando hai davanti qualcuno da affrontare.
Non mi sono mai abituata a questo e credo che neanche tenterò più di farlo.
Malgrado questo enorme difetto Io Ti Amo Son Goku e continuerò a farlo e ad aspettarti finché vita avrò in corpo.

 

 

 





ANGOLO DELL’AUTRICE

Ed eccomi ritornata…
Questa volta è stato il turno di Chichi.
Mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento e che tutto sia stato il più chiaro possibile.
È la prima volta che tratto questo personaggio e spero di essere riuscita a spiegare profondamente i suoi sentimenti.
Devo dire che mi è risultato più facile addentrami nei suoi pensieri rispetto a Vegeta e devo ammettere che, tutto sommato, non mi è dispiaciuto parlare di lei.
Credo che la utilizzerò più spesso nei prossimi racconti.
Detto questo, GRAZIE a chiunque passerà a leggere il mio capitoletto.
A presto e Buona Pasqua a Tutti!!!!
Un Abbraccio.

GALVANIX

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