Rondò of Blood

di Myleda78
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Impasse ***
Capitolo 2: *** La custode del tempo ***
Capitolo 3: *** Seconda vita ***
Capitolo 4: *** Retta secante ***
Capitolo 5: *** Incubi,leggende e verità ***
Capitolo 6: *** Primo strappo ***
Capitolo 7: *** Secondo strappo ***
Capitolo 8: *** ninnananna al chiaro di luna ***
Capitolo 9: *** cap 9 il torneo ***
Capitolo 10: *** il torneo seconda parte ***



Capitolo 1
*** Impasse ***


~~I personaggi dell’universo Saint Seiya e dell’universo Legend of Zelda non mi appartengono,ma sono proprietà rispettivamente di Masami Kurumada e Shigeru Miyamoto.La Custode del Tempo,Leda,e l'universo in cui si svolge la storia,così come la sua trama sono invece frutto della mia fantasia e ne rivendico l'originalità.Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Capitolo 1  "Impasse"
Universo Saint Seiya.Grecia.Grande tempio della dea Atena
La notte era stranamente luminosa.Sembrava che tutte le stelle avessero deciso di brillare più intensamente del solito.Le tredici stelle della costellazione di Pegaso in particolare attiravano come una calamita lo sguardo della giovane donna avvolta in un lungo abito bianco,che sembrava totalmente estraniata ad ogni altra cosa la circondasse.I lunghi capelli violetti ondeggiavano lentamente intorno al suo corpo snello,sfiorandole le braccia nude.Mai come in questo momento la sua natura divina era stata tanto evidente,eppure mai come in questo momento si sentiva solo una donna......una donna disperata che aveva perso tutto.
<< Seiya >>
mormorò,senza staccare gli occhi da quelle tredici stelle che tante volte aveva cercato per trovare conforto e serenità.Una lacrima solitaria prese a scorrerle lungo il viso e lei la lasciò fare,sentendola scivolare sulla guancia,accarezzandole il collo,prima di completare il suo tragitto inesorabilmente verso terra.
" Alla dea Atena non è concesso piangere per un solo uomo ",si rimproverò mentalmente.Ma questo non era esatto;in quanto divinità protettrice della terra aveva il diritto ed il dovere di preoccuparsi e soffrire per tutta l'umanità,fosse anche per uno solo di loro.Quel che realmente non le era concesso era versare lacrime per un uomo in particolare....poco importava quanto di se stesso avesse dato quell'uomo per la salvezza di quella stesssa umanità.
" L'amore della dea Atena deve andare in egual misura a tutti gli esseri viventi,non può e non deve trovare spazio nel suo cuore un sentimento speciale "
Quelle parole le erano state ripetute così tante volte che ormai era in grado di recitarle a memoria,quasi si fosse convinta della loro veridicità.Poco importava che il suo cuore si disperasse al pensiero di quell'uomo in bilico tra la vita e la morte,condannato dal suo desiderio di proteggerla per permetterle a sua volta di continuare a proteggere la terra.Poco importava che egli avesse messo il suo amore per lei,come donna e come dea,al di sopra di tutto.Saori strinse i pugni,per arginare il dolore che come un'onda la aveva nuovamente travolta.Il suo divino padre,il sommo Zeus,aveva punito quel giovane che troppe volte aveva osato rivoltarsi contro gli dei,che aveva guidato nella lotta i suoi compagni,senza risparmiarsi,fino al tragico epilogo della battaglia contro Hades.E il suo desiderio di salvarlo dalla morte era riuscito solo a fare adirare ancora di più Zeus.Perchè suo padre avrebbe forse potuto accettare che la dea accorrresse in soccorso del più fidato dei suoi cavalieri,ma mai le avrebbe perdonato il suo rinnegare la propria natura divina.Era colpa sua....alla fine aveva fallito,come dea e come donna.Era pronta a mettere a repentaglio la terra stesssa pur di salvare Seiya.Lei che avrebbe dovuto proteggere l'umanità non aveva esitato a lasciarla in balia di dolore e oscurità,pur di avere salva la vita di quell'unico uomo.Aveva dichiarato guerra agli dei ma aveva anche abbandonato la sua missione di protettrice dell'umanità,rea di volerla fredda e distaccata dinanzi alla morte del solo uomo che avesse mai amato.Era questo che Zeus non era riuscito a perdonarle.Tramite Seiya aveva voluto punire duramente lei,la figlia prediletta che lo aveva deluso.Così le aveva lasciato credere di essere riuscita a salvarlo e,quando si trovava di nuovo tra le sua braccia,avvolta dal suo cosmo caldo e carico di amore,allora Zeus aveva colpito con tutta la potenza del signore degli dei.Le aveva strappato definitivamente Seiya,imprigionandolo in una teca di cristallo da cui nessuno apparte lui stesso avrebbe potuto liberarlo.E poichè non aveva dubbi che lei avrebbe comunque tentato in ogni modo di riuscirci lo aveva portato nella sua dimora sul monte Olimpo,da cui la aveva bandita a causa del suo comportamento.Come doppio monito,agli uomini che non osassero ribellarsi alla autorità degli dei,agli dei stessi che ricordassero che il detentore unico di quell'autorità era lui e lui soltanto.Il peso di quel dolore ancora troppo recente la costrinse in ginocchio,le mani che artigliavano la terra umida .Passi leggeri e due braccia forti ma delicate la aiutarono a rimettersi in piedi e lei si ritrovò a pochi passi dal solo cavaliere rimasto al suo fianco.Quando la situazione era degenerata aveva liberato ogniuno di loro dai suoi obblighi verso di lei e verso la terra.A malincuore e solo dopo estenuanti discussioni avevano accettato la sua decisione,ritornando alle loro vite con la dolorosa consapevolezza di non poter più fare nulla per salvare il loro amico.Uno solo di loro non aveva voluto abbandonarla,forse perchè,sospettava la dea,non era riuscito a liberarsi dalla sensazione di essere in parte responsabile della situazione.Shun,cavaliere di Andromeda,era convinto di essere la causa principale della morte dell'amico.Pensiero che aveva origine nel fatto che era in lui che il dio degli inferi aveva scelto di reincarnarsi e che era stata la sua spada a trapassare il cuore di Seiya,dando origine a quella catena di avvenimenti che era culminata con l'intervento di Zeus.Gli occhi verdi di Shun la stavano guardando senza nascondere la preoccupazione di averla vista di nuovo in quello stato
<< Sto bene Shun >>
Saori si liberò delle braccia del giovane e voltò il viso per spezzare quel legame visivo,nel tentativo di non recare ulteriori preoccupazioni a quello che ormai considerava alla stregua di un fratello.
<< Saori-san... >>
era piuttosto strano che le si rivolgesse chiamandola per nome;ormai da anni i suoi cavalieri avevano preso a rivolgersi a lei semplicemente come Atena,quasi a voler segnare in quel modo un netto confine tra i loro ruoli.E di nuovo il ricordo di una voce calda che sussurrava il suo nome in una carezza......il flusso di dolore venne interrotto dalla voce di Shun che aveva ripreso a parlare
<< Voi non state bene,affatto.... >>
si avvicinò fino a posarle le mani sulle spalle,obbligandola a guardarlo
<< e fingere con me non vi aiuterà a superare il dolore per quel che è accaduto a Seiya >>
Ovviamente aveva ragione,ma Saori non voleva dividere il suo dolore con nessuno,essendo la sola cosa che le restava del suo amore.Ma questo non avrebbe potuto spiegarlo a quel giovane dal cuore spezzato e sanguinante come il suo;come avrebbe giustificato il suo atto egoistico?Poteva accettare il suo affetto e la sua amicizia?Li meritava ancora?Il cosmo di Shun era proprio come il suo proprietario,dolce e rassicurante.Purtroppo non era quello il cosmo che anelava più della stessa aria che respirava.Il ragazzo parve seguire il filo dei suoi pensieri perchè abbassò le braccia e mise le mani nelle tasche della giacca che indossava,con un sorriso di scuse.
<< Non ho mai preteso di prendere il suo posto >>
Quanta tristezza in quelle poche parole!Saori pensò che non era giusto.....in quella situazione senza speranza nulla era più giusto.I suoi cavalieri avevano vissuto una vita fatta solo di dolore e sangue,per quanto ancora il destino li avrebbe fatti soffrire?Allungò una mano in una carezza che era nata spontanea e.....
.....la mano restò sospesa a quanche centimetro di distanza dal viso di Shun,che aveva a sua volta sgranato gli occhi alzando la testa di scatto.Entrambi guardavano un cielo nero come inchiostro dove improvvisamente tutte le stelle avevano smesso di brillare.Un rombo lontano e l'aria carica di elettricità annunciavano l'approssimarsi di una tempesta.
<< Non può essere >>il cavaliere di Andromeda fisssava il cielo sopra le loro teste e ripeteva quella frase con un ritmo cantilenante che stava per far perdere definitivamente il controllo anche a lei.
<< Non può essere....non può.... >>
<< Falla finita Shun! >>il suo tono era stato secco e deciso;aveva percepito anche lei chiaramente il motivo per cui il ragazzo era così sconvolto,e in effetti non era possibile.Ma riusciva a sentire anche a quella distanza l'ira di Zeus e soprattutto,per un solo attimo,aveva chiaramente percepito l'altro cosmo che ora sembrava nuovamente sparito nel nulla.
<< Ma Saori-san,quello era.....quello.... >>
<< Lo so >>Saori Kido,la dea Atena,attendeva febbrilmente guardando in alto.Prima una,poi due....in rapida successione le tredici stelle di Pegasus ripresero ad illuminare la notte.....unica fonte di luce nel buio che li circondava.Nessuna possibilità di errore quindi.Lentamente i due ragazzi voltarono i visi fino a trovare gli occhi dell'uno riflessi in quelli dell'altra;carichi di aspettativa perchè solo un momento prima avevano sentito entrambi il cosmo di Pegasus espandersi anche se solo per un breve attimo,e adesso le sue stelle guardiane brillavano calde e sicure.Ecco perchè Zeus stava riversando sulla terra la sua ira sotto forma di violenta tempesta!La pioggia cadeva incessantemente e si mischiava alle lacrime di gioia sui volti dei due ragazzi stretti in un abbraccio.Non aveva importanza che suo padre fosse furioso o che adesso il suo cosmo fosse nuovamente scomparso,perchè era stato potente come mai prima .....e questo voleva dire che in quelche luogo Seiya aveva ripreso a vivere;in quale misterioso modo avesse infranto le catene della sua prigione era una domanda che si sarebbero posti in seguito......ora la sola cosa che importava era che nuovamente Seiya di Pegasus avesse sfidato e vinto gli dei.Per l'ennesima volta aveva restituito loro la speranza.


Note dell’autrice:
Salve a tutti,sono nuova e questa è la mia prima fan fiction in assoluto.Quindi non siate troppo cattivi con me,ma se volete dirmi cosa pensate della mia storia ne sarò felice. Vi aspetto nel secondo capitolo :”La custode del tempo”

Avrete notato che ho cambiato il titolo poiché mi sono accorta che era troppo simile a quello di un'altra storia.Chiedo scusa per l'accaduto e spero che il nuovo titolo vi piaccia.

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Capitolo 2
*** La custode del tempo ***


~~Capitolo 2 "La custode del tempo"
Universo di Leda,santuario di Chrono
Il buio la aveva sempre terrorizzata.Era una paura sciocca e terribilmente infantile,lo sapeva,tuttavia non riusciva a evitarlo.In quel momento questa sua fobia la teneva inchiodata sul posto,i nervi tesi come una corda di violino e il cuore che batteva ad un ritmo vertiginoso.In quello stesso momento nella piazza principale di Ashanty la folla si riuniva per iniziare i festeggiamenti dell'ultimo giorno dell'Ambarvalia,la festa che annunciava l'arrivo della primavera.Poteva quasi vederli e sentirli.....le voci allegre dei bambini,il profumo dei dolci appena sfornati e quello più pungente del sidro di mele.La luce,i colori sgargianti degli abiti delle fanciulle che attendevano trepidanti che un cavaliere le invitasse a danzare sotto la luce delle stelle,nel ballo che sarebbe stato il culmine della festa.Ci sarebbero state canzoni,scherzi,risate gioiose,magari qualche bacio rubato.Avrebbe voluto essere li anche lei;invece doveva trovare il coraggio di affrontare quell'oscurità.Aprì gli occhi ed allentò la morsa in cui aveva stretto le braccia intorno al seno.Per quanta paura avesse non aveva scelta,era la sovrana di quel mondo e sorvegliare quella oscura prigione era un suo preciso dovere.Sospirando rassegnata si costrinse a fare un passo,poi un'altro,prendendo a camminare dapprima lentamente poi con sempre maggiore sicurezza.Era sempre così.In lei convivevano due persone estremamente diverse;la donna da un lato,la custode del tempo dall'altro e passare il comando del proprio corpo e della propria anima dall'una all'altra era da sempre la cosa più difficile.Una volta fatto il primo incerto passo però la strada sarebbe stata tutta in discesa,lo sapeva,perchè il suo ruolo di custode non lasciava spazio a incertezze,paure,desideri personali.Era l'ago della bilancia,il perno che manteneva saldamente al suo posto tutti gli equilibri.Si fermò di nuovo,turbata dalla consapevolezza che quegli equilibri in qualche modo erano già stati spezzati;due strappi erano apparsi nel tessuto dello spazio tempo e lei sapeva perfettamente da quale punto di quel vasto nulla fossero nati.Ne conosceva l'origine perchè era stata lei stessa a consentirla.La prima volta perchè,seppur con qualche dubbio,aveva dovuto accettare il volere del dio cui era votata.Nel secondo caso perchè,convinta che fosse la cosa giusta da fare,aveva commesso un errore di valutazione che,sommato al primo errore,si era rivelato una fonte di guai che non avrebbe esitato a definire catastrofici.Abbassò il cappuccio del suo mantello rosso e riprese il cammino,mordendosi un angolo del labbro inferiore,tipico gesto di frustrazione che si portava dietro dall'infanzia.E in quel momento aveva tutte le ragioni di sentirsi smarrita e preoccupata,visto che la situazione era rapidamente degenerata senza che lei potesse in qualche modo porvi rimedio.Quegli squarci avevano indebolito la barriera che formava la prigione di quell'essere,obbligandola a periodici controlli per evitare che la potesse infrangere del tutto,con conseguenze che preferiva non immaginare nemmeno.Era a causa di tutto questo che lei,nel giorno più allegro della festa,invece di divertirsi come tutte le giovani della sua età,si era dovuta recare nei meandri più bui e profondi del santuario di Chrono;addentrandosi nel Tartaro,l'antica prigione degli dei,per rinnovare le catene che costringevano li il peggior male mai esistito.Queste riflessioni le avevano lasciato addosso una sensazione di inquietudine,che la spinse ad accelerare il passo verso la sua meta.Intorno a lei non esisteva niente;si trovava nel nulla primordiale,da quel luogo buio e triste avevano origine lo spazio e il tempo,e proprio per questo sfuggiva ad ogni legge fisica.Non esistevano punti di orientamento e quei pochi folli che avessero osato entrarvi sarebbero stati destinati a vagare nel nulla per l'eternità;privi persino della speranza di una misericordiosa morte,poichè in quel luogo il tempo cessava di esistere.Rabbrividì a quel pensiero e la sua mano salì verso il suo seno a sfiorare un pendente con un cristallo rosso che portava sempre al collo,unico oggetto che le permetteva di orientarsi in quel luogo e,in quanto sacerdotessa di Chrono,le avrebbe concesso di plasmare lo spazio e il tempo a suo piacimento.Persa nei suoi pensieri non si era accorta di essere finalmente arrivata a destinazine.Davanti ai suoi occhi stava pressocchè immobile una figura inginocchiata;se si fosse avvicinata di qualche passo avrebbe potuto distinguere i suoi lineamenti,cosa che lei non aveva alcuna intenzione di fare.La sola cosa che le premeva era assicurarsi che fosse ancora incatenato,come in effetti era.Da una pozza rossa ai piedi dell'uomo avevano origine delle catene dello stesso colore che si avvolgevano come serpenti lungo le sue gambe,la vita,le braccia per finire strette intorno al suo collo.Questi,che la aveva sentita avvicinarsi,alzò lentamente la testa fino ad incrociare lo sguardo della ragazza.Aveva gli occhi di un azzurro così chiaro da risultare quasi trasparenti.Come sempre lei venne inchiodata sul posto dalla potenza di quello sguardo e come sempre nel giro di qualche secondo si riscosse.
<< Leda >>
La voce di quell'uomo da sola possedeva un carico di magia impressionante.Era potere allo stato puro quel che emanava da lui e non per la prima volta Leda si era ritrovata a ringraziare mentalmente il dio Chrono per quelle catene che lo trattenevano nella sua prigione improvvisata.Sapeva per istinto che le era nettamente superiore e che se si fosse liberato da sola non sarebbe mai stata in grado di affrontarlo.Ma a questo proposito stava già facendo i dovuti preparativi,rammentò a se stessa per cercare di calmarsi.Le catene del suo dio avevano agito in maniera egregia sino ad ora e la ragazza riprese a mordersi il labbro al pensiero che fosse colpa del suo errore se si stavano indebolendo.
<< Una moneta per i tuoi pensieri >>
Riportò suo malgrado lo sguardo in quello del suo nemico,che adesso la fissava con fare divertito e con un sorriso impertinente.Lentamente alzò le braccia mostrandole con intenzione le catene che gli serravano i polsi
<< quando mi sarò liberato di queste.... >>
<< Questo non accadrà mai >> lo interruppe Leda con un tono di voce che voleva essere freddo e distaccato,ma da cui purtroppo era trasparita una certa apprensione,cosa che aveva reso il tono di lui ancora più sarcastico ed immensamente cupo
<< Quando me ne sarò liberato,dicevo,come prima cosa mi occuperò di te mia piccola Leda >> socchiuse gli occhi fino a ridurli a due fessure e li lasciò scivolare lentamente sulla figura della giovane donna
<< In tutti i modi che mi sarà possibile immaginare >> concluse passandosi la lingua sulle labbra,ancora atteggiate in un sorriso malvagio,in maniera inequivocabile.
<< Non ne dubito.... >> mormorò Leda in risposta.Sarebbe stato inutile rispondere alle sue provocazioni.Per il momento non avrebbe dovuto preoccuparsi delle sue minacce,almeno fino a quando la magia non avesse abbandonato le sue catene.
<< Si sta già indebolendo >> insistette lui,mostrandole nuovamente le braccia incatenate,per farle notare che alcune maglie avevano perso il loro colore vermiglio diventando nere come la pece.Non era la prima volta che accadeva,ma era passato poco tempo da quando aveva rinnovato la magia del dio.Troppo poco tempo in effetti.Era un chiaro segno che l’incantesimo stava perdendo la sua efficacia,indebolendo le catene.Ormai il tempo a sua disposizione andava esaurendosi.Si avvicinò lentamente alla pozza vermiglia mentre con un gesto quasi distratto tirava fuori da sotto il mantello un corto pugnale d’argento.Entrambi osservarono l’arma per qualche momento,consapevoli dell’utilizzo per cui era stata forgiata.La sua lama mandava fiochi bagliori persino in quel luogo di tenebra,mentre Leda allungava un braccio sopra il punto preciso da cui avevano origine le catene.Con un gesto rapido incise l’avambraccio con una linea sottile che andava dal polso al gomito,facendo fuoriuscire un rivolo di sangue che lasciò cadere nella pozza.Immediatamente le maglie ripresero il loro colore originale e le catene si strinsero con maggior forza intorno al loro prigioniero.Questi sembrava disinteressato alla cosa;i suoi occhi di ghiaccio non avevano abbandonato nemmeno per un istante la figura della giovane donna,che non riusciva più a sopportare quello sguardo insolente e fin troppo esplicito.Senza degnarlo di ulteriore attenzione Leda ripose il pugnale sotto il mantello,gli voltò le spalle e si allontanò a passi decisi,tornando a coprire i lunghi capelli con il cappuccio.Non udì le ultime parole sussurrate dall’uomo,che la seguì con lo sguardo fino a quando sparì inghiottita da quel buio
<< E’ il tuo stesso sangue a chiamarmi… >>


Aria…..Luce…..finalmente era uscita da quel luogo angoscioso.Leda abbassò di nuovo il cappuccio e offrì al sole il viso,lasciando che i suoi raggi la accarezzassero,portando via la sensazione di disagio che quell’uomo le lasciava ogni volta addosso.Si appoggiò ad una colonna,improvvisamente priva di forze e lasciò cadere lo sguardo lungo il suo braccio destro.Il lungo e sottile taglio che si era fatta solo pochi minuti prima non c’era,ma lei non si aspettava certo di trovarlo.Quel che accadeva nel santuario di Chrono restava circoscritto in quel luogo.La stanchezza che provava era più mentale che fisica,dovuta principalmente alle difficili decisioni che era stata costretta a prendere e agli eventi che ne erano scaturiti,che erano molto meno gestibili di quel che aveva ingenuamente immaginato e sperato.Ma purtroppo tutti loro erano direttamente coinvolti in questa faccenda,in un modo o nell’altro,consapevoli o meno;quindi ovviamente spettava a loro porvi rimedio.Decisamente non aveva diritto di lamentarsi
“ e nemmeno loro ne hanno il diritto “
Riflettè con un moto di fastidio che si rendeva conto fosse ingiustificato ma che non riusciva a evitare….L’amara verità era che a nessuno di loro sarebbe stata lasciata possibilità di scelta.
<< Principessa >>
Persa nei suoi pensieri non si era resa conto di non essere più sola.Raddrizzando la sua postura si voltò verso una donna che si teneva a rispettosa distanza;il capo chino,un ginocchio a terra su cui poggiava un braccio,il tipico atteggiamento di chi si trovava dinanzi alla propria sovrana e teme di suscitare la sua ira.
<< Alzati Yanily >> l’autorizzò con un cenno della mano e la vide alzarsi mentre con una mano spostava dietro di se i lunghi riccioli biondi,rivelando un viso a forma di cuore dove spiccavano un paio di scintillanti occhi verdi e un sorriso dolcissimo.Leda reprimette a stento una risata al pensiero di quanto il carattere duro e severo della donna si discostasse dalle sue fattezze dolci e delicate.Ma non era il caso di rivelarle che la avevano soprannominata “ la fata velenosa” ,anche per via delle sue onnipresenti pozioni.
<< Il nostro ospite? >>
Le chiese invece dopo qualche minuto di silenzio.Le iridi verdi brillavano di malcelata ostilità
<< Riposa.Si sta velocemente riprendendo >>
Non era un segreto per nessuno che Yanily non provasse alcuna simpatia per quel giovane strafottente e privo di buone maniere che qualche giorno prima Leda aveva portato al castello.Ma era il miglior medico del regno e gli ordini impartiti dalla sua sovrana erano indiscutibili.Quindi si era armata di molta pazienza e si era occupata di rimetterlo in sesto nel minor tempo possibile.Ancora non riusciva a capacitarsi della situazione senza speranza che le si era parata davanti…..ripensò con un brivido alla lunga cicatrice che attraversava il suo torace all’altezza del cuore oltre alle altre centinaia che ricoprivano il suo corpo.Avrebbe dovuto essere morto;invece in un paio di giorni aveva fatto miglioramenti per cui normalmente sarebbero stati necessari mesi.Nonostante avesse provato per lui un’immediata e fortissima antipatia dovuta ai suoi modi rozzi,doveva necessariamente ammettere che la sua forza di volontà e le sue capacità rigenerative avevano del soprannaturale.
<< Se posso permettermi…..continua a fare domande su dove si trova e soprattutto sul perché si trovi qui >>
Leda si lasciò sfuggire un sospiro;era un argomento che avrebbero dovuto affrontare prima o poi,ma per il momento poteva aspettare.Qualcosa di molto più urgente reclamava la sua attenzione per adesso.
Dato che la sua sovrana non sembrava intenzionata a proseguire la conversazione su quell’argomento,Yanily riportò la sua attenzione sul motivo per cui la aveva raggiunta all’uscita del santuario
<< Misha mi ha pregato di informarvi che i preparativi per l’invocazione sono quasi ultimati >>
Se la notizia aveva in qualche modo turbato Leda,questa lo aveva nascosto in maniera impeccabile,volgendosi verso il corridoio in penombra e riprendendo il suo cammino.
<< Grazie Yanily >>
Anche la sua voce aveva mantenuto un tono calmo e distaccato,celando il turbine di pensieri ed emozioni che la dilaniava dall’interno.Si allontanò lentamente e con la coda dell’occhio vide il medico proseguire a sua volta verso un’altra ala del castello.Quando fu sicura di non essere vista abbandonò nuovamente il suo contegno regale e si fermò,sedendosi sulla cornice della balconata che si apriva alla sua destra.Il cielo era di un azzurro così puro da farle male al cuore;o forse non era il cielo a farle provare quella dolorosa sensazione di nostalgia,bensì il ricordo di un paio di occhi che avevano quella precisa sfumatura di celeste.Un leggero rossore le tinse le guance altrimenti di un pallore estremo per via della stanchezza
“ con quale coraggio lo trascinerò in questa follia? “
Si domandava mentre con mani tremanti si copriva il viso,ormai prossima alle lacrime che tante volte aveva ricacciato indietro.Ancora una volta la risposta era che non aveva scelta,così come non ne aveva avuta col giovane che aveva affidato alle cure di Yanily.Quei due ragazzi erano la chiave per risolvere la difficile situazione in cui si era venuta a trovare.Il fatto che ogni volta che fissava quegli occhi perdesse momentaneamente le sue capacità cognitive era un danno collaterale;un problema cui avrebbe dovuto trovare una soluzione in tempi molto brevi,visto che aveva bisogno di portare il possessore di quegli occhi a palazzo.Ovviamente senza aver avuto tempo di fargli un formale invito.Senza contare poi che non avrebbe avuto la benchè minima idea di chi lei fosse o del perché era stato convocato. “ Tutta una serie di effetti collaterali,se così vogliamo chiamarli “ pensò e con l’ennesimo sospiro si riscosse e riprese il proprio cammino, accantonando per il momento ogni pensiero.

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Capitolo 3
*** Seconda vita ***


~Capitolo 3 " Seconda vita "
Universo Legend of Zelda,Hyrule
Ancora una volta era arrivata la primavera.Come sempre,senza eccezzione alcuna,le stagioni si rincorrevano nella loro armoniosa danza.Ecco che sulle lande di Hyrule,che solo fino a qualche giorno prima erano spazzate dal gelido e impetuoso vento di Borea,finalmente la natura si risvegliava dal suo lungo sonno invernale,grazie al dolce e benefico soffio di Zefiro.Presto i raccolti sarebbero stati pronti,gli alberi si sarebbero caricati di fiori colorati e in seguito dei loro gustosi frutti.Poi sarebbe giunto Euro e con lui il caldo dell'estate,seguito dopo poco da Austro e Noto,umidi venti gemelli del sud portatori di pioggia,a chiudere quella giostra eternamente in movimento che è il susseguirsi delle stagioni,nel suo ciclo costante di morte e rinascita.
Il giovane Hylian era totalmente disinteressato alla magia della creazione,almeno in quel momento.Approfittando di un momento di distrazione del suo comandante era fuggito dal castello e dai noiosissimi allenamenti cui erano sottoposti lui e le altre reclute.Non aveva dubbi sulla punizione che gli sarebbe toccata nel momento in cui si fosse degnato di tornare agli alloggi.Lasciò che l'acqua fresca lo cullasse dolcemente,aprendo gli occhi solo il tempo necessario ad assicurarsi che Epona,la sua fedele amica,stesse brucando l'erba placidamente accanto alle sponde del fiume;accanto alla giumenca la tunica verde,gli stivali,spada e scudo e una borsa che conteneva i suoi pochi averi,oggetti di cui si era velocemente liberato prima di immergersi.Riusciva senza fatica ad immaginare l'espressione di biasimo che si sarebbe stampata sul volto di Zelda nel momento in cui gli fosse ricomparso davanti,la smorfia che avrebbe fatto nel notare i suoi abiti e i capelli fradici e scomposti.Lo avrebbe rimproverato per un comportamento che non si addiceva a un cavaliere,elencando una lunga lista di doveri cui era senza dubbio venuto meno abbandonando il suo addestramento.Con un moto di stizza prese a nuotare avanti e indietro nel piccolo tratto di fiume,prestando attenzione alle correnti e senza perdere di vista Epona.I muscoli abituati alle lunghe ed estenuanti ore di allenamento si rilassavano a contatto con l'acqua fresca,ma non riusciva a operare lo stesso miracolo sui nervi tesi.Link aveva sentito un disperato bisogno di allontanarsi da tutto per mettere chiarezza nelle sue idee.Lontano dalle grida dei suoi commilitoni,dalle premure della principessa o dalle aspettative dei suoi superiori.La conversazione avuta la sera prima con il re di Hyrule lo aveva profondamente turbato.All'inizio,quando era stato convocato,non ne era stato particolarmente stupito o preoccupato.Lui e la principessa Zelda erano cresciuti praticamente insieme;non era cosa rara vederli giocare,ancora bambini,nei giardini del palazzo reale o,più grandi, cavalcare fianco a fianco per le immense e lussureggianti praterie del regno.Il re,lungi dal guardare con disprezzo o preoccupazione quell'amicizia,li aveva sempre osservati con occhio benevolo,apprezzando il carattere onesto del giovane,ammirando il cavaliere che prendeva lentamente il posto del fanciullo.Si era affezionato e guardava a lui come a quel figlio che non aveva avuto,e il trattamento particolare di cui poteva godere a palazzo ne era la prova effettiva. Non sarebbe stata la prima volta che Link veniva convocato per discutere col re di questioni personali o semplicemente per informarsi circa i suoi progressi e passare una serata tranquilla con lui e la sua adorata figliola.Anni prima Link e Zelda erano riusciti ad impedire che il perfido Ganondorf riuscisse ad attentare alla vita del re e quindi ad impadronirsi del regno.Come fossero venuti a conoscenza del piano del re dei Gerudo era qualcosa che il sovrano faceva ancora molta fatica a comprendere e le complicate spiegazioni di templi,guardiani,viaggi nel tempo e spade sacre che i due,poco più che bambini,gli avevano offerto,così come i loro vaneggiamenti sulla leggendaria triforza e sul sacro regno,non erano riuscite a chiarirgli le idee.
" Quel che è accaduto sembrava un'assurdità persino a me "
riflettè Link
" Faccio ancora fatica ad accettarlo.Per fortuna siamo stati abbastanza convincenti da fargli allontanare Ganondorf "
il giovane smise di nuotare e poggiò i piedi sul fondo del fiume,restando con la parte inferiore del corpo in acqua e offrendo il viso ai raggi del sole.Se si sforzava riusciva a ricordare ancora qualcosa del suo viaggio per liberare Zelda e salvare Hyrule,ma doveva davvero concentrarsi molto dato che i ricordi della sua seconda vita si accavallavano su quelli precedenti,lasciandolo con la sensazione di cercare di ricordare un sogno che era stato particolarmente vivido.Prima era un bambino che viveva nella foresta dei kokiri.Poi era un adulto che impugnava la spada sacra e lottava contro il malvagio usurpatore.Poi Zelda che suonava l'ocarina del tempo e lui era di nuovo un bambino,con un vago ricordo di una certa principessa e della loro avventura.Così si era messo in cerca di quella ragazzina e da quando la aveva trovata era rimasto al suo fianco.Una brezza leggera scompigliò i capelli biondi del giovane,che riaprì gli occhi e li spostò verso il luogo su cui sorgeva il castello,ripercorrendo mentalmente la discussione avuta con il re e quella che la aveva seguita con Zelda.
                                                                                                12 ore prima,stanze del re di hyrule
La massiccia porta di legno di quercia era socchiusa,segno che il re era nelle sue stanze e lo aspettava.Link bussò con tocco leggero,tanto per palesare la propria presenza,prima di aprirla e entrare.Il monarca era seduto alla sua scrivania ,intento a firmare ed esaminare una lunga lista di fogli;gli si rivolse senza nemmeno alzare gli occhi
<< Vieni Link,siediti pure figliolo. >>
Il ragazzo si sedette su una delle basse poltrone davanti la scrivania e attese che il re portasse su di lui la sua attenzione
<< Ho chiesto anche a Zelda di raggiungerci >>
lo informò questi senza smettere di apporre la sua firma su quelli che molto probabilmente erano editti reali pronti alla divulgazione.
<< Prima però c'è qualcosa di cui vorrei parlarti....da solo >>
nel pronunciare l'ultima frase il re aveva finalmente deposto la penna e si era tolto gli occhiali,cercando lo sguardo di Link e sorridendogli bonariamente.Non era il sorriso di un re con uno dei suoi sudditi e dinanzi a quell'ulteriore prova di affetto il ragazzo sentì il cuore scaldarsi.Se i sentimenti che provava per Zelda potevano essere paragonati a quelli che avrebbe provato per una sorella,non c'era da stupirsi se l'uomo che gli sedeva dinanzi in quel momento fosse per lui l'equivalente di un padre.Quasi gli avesse letto nel pensiero il re riprese il suo discorso fissandolo con intensità
<< Sai di essere come un figlio per me,vero Link? >>
il ragazzo mosse appena la testa in un cenno di assenso,chiedendosi come mai il vecchio monarca sentisse la necessità di precisare questa cosa proprio adesso.Questi si alzò sospirando e voltandogli le spalle rivolse la sua attenzione al paesaggio che si vedeva dalla sua finestra.Per la prima volta dal momento i cui era stato convocato Link si rese conto che il re era preoccupato e.....triste.
<< Come ben sai le Dee non mi hanno concesso la benedizione di un figlio maschio;nonostante io ami e stimi profondamente la mia Zelda.....ebbene,la legge esige che ci sia un re al suo fianco per poter ereditare la corona. >>
Una strana sensazione avvolse Link,che forse cominciava a farsi una certa idea di dove il re volesse andare a parare con quel discorso.Si mosse a disagio sulla poltrona
<< Maestà.... >> provò,ma questi riportò lo sguardo su di lui proseguendo inesorabilmente
<< Niente mi renderebbe più felice del posare la mia corona sul tuo capo....come marito di Zelda saresti finalmente quel figlio che da sembre io desidero tu sia.... >>
Queste ultime parole lo avevano inchiodato sul posto,gli occhi sbarrati e un'espressione confusa sul volto che il re stava fissando,ricordando il fanciullo che era stato e intuendo forse per la prima volta le fattezze dell'uomo che si apprestava a diventare.Arginando il flusso dei ricordi si fece forza per terminare quella parte del discorso prima dell'arrivo della figlia
<< Tuttavia,proprio per il profondo affetto che nutro per te,mi chiedo se sarebbe la cosa giusta...mi chiedo soprattutto se tu saresti in grado di amare Zelda come una donna. >>
<< Io..... >> quanto avrebbe voluto tranquillizzare il re,assicurargli che si sarebbe occupato lui di proteggere Zelda e il regno,ma non era questa la domanda che gli era stata posta.Non era la sua fedeltà di cavaliere che veniva messa in discussione.Davanti a lui ora c'era solo un padre che desiderava assicurare la felicità alla propria figlia.A quella domanda così diretta egli poteva rispondere solo con estrema sincerità
<< Io...non sono...innamorato di Zelda >>
chinò la testa,stringendo i braccioli con tutta la sua forza.Pronunciare quelle poche parole era stato doloroso,ma anche liberatorio,perchè infondo al cuore aveva sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato
<< Ne lei lo è di me....e onestamente,dubito che questo potrà mai cambiare. >>aveva terminato la frase tutta d'un fiato e solo alla fine aveva avuto il coraggio di alzare lo sguardo di nuovo sul re,sul cui volto non trovò traccia della delusione che si aspettava di trovare.Lo stava ancora osservando con quel sorriso di genitore che ascolta il figlio raccontare della sua ultima marachella,senza che questi si renda conto che il padre è già al corrente di ogni cosa.Perchè era questo il motivo della sua convocazione,fargli ammettere a voce alta la verità che ogniuno di loro già conosceva << mi dispiace.... >> non potè trattenere quel bisbiglio addolorato, mentre lo osservava sospirare di nuovo e tornare a sedersi
<< Non essere sciocco ragazzo,non hai nulla di cui dispiacerti.Ovviamente fino all'ultimo avevo sperato in un miracolo ma va comunque bene così.So che il tuo affetto per Zelda e la tua devozione al regno non verranno mai meno e tanto mi basta.Addesso che abbiamo chiarito questo punto... >> e intrecciò le mani davanti a se,mentre Link si rilassava di nuovo,lieto di non aver perso la stima e l'affetto del suo padre putativo << Quando mia figlia arriverà tu mi aiuterai a convincerla che è ora che si scelga uno sposo;valuteremo i possibili candidati e li inviteremo a palazzo in modo che possano corteggiarla e,con un pò di fortuna,conquistarla >>
Il re continuò a parlare ininterrottamente,esponendo il suo piano di persuasione,spiegando le proprie ragioni come padre e come re,ma ormai Link aveva smesso di ascoltare le sue parole.Certo avrebbe tentato di far ragionare quella testa calda della principessa,ma aveva forti dubbi circa la reale possibilità di riuscita di questa follia.Zelda avrebbe puntato i piedi,dando del vecchio egoista all'uno e del traditore all'altro.
<< Link? >> perso come era nelle sue riflessioni non si era reso conto che il re aveva  smesso di parlare e gli aveva rivolto una qualche domanda
<< Si,maestà? >>
<< Era una domanda semplice.....allora figliolo,c'è una ragazza che ti piace? >>
Il primo pensiero di un confuso e imbarazzato Link fu come diavolo gli fosse venuto in mente  di fargli una domanda simile.Per sua fortuna un bussare leggero gli evitò di dover dare una risposta.La porta si aprì lentamente e la principessa di Hyrule fece il suo ingresso nella stanza.Il ragazzo si soffermò a studiarla un momento mentre questa si accomodava sulla poltrona alla sua sinistra.Con i lunghi capelli biondi,il portamento nobile,i suoi tratti delicati Zelda era indubbiamente la fanciulla più bella delle loro terre.Erano in molti a paragonarla alle antiche Dee delle leggende;in lei c'era qualcosa di magico,il suo sorriso dava forza e la sua voce ristorava gli animi.Ma quella creatura tanto sublime,negli ultimi anni aveva sviluppato un carattere indomabile e fumaiolo....che era poi la ragione per cui il re aveva chiesto che fosse presente anche lui a quella discussione.
<< Mi auguro di cuore,padre mio,che non mi abbiate disturbato per una questione di poco conto.Al momento sono piuttosto impegnata;senza considerare che lui >> e con un gesto del capo indicò l'amico seduto al suo fianco << dovrebbe stare allenandosi con le altre reclute invece di perder tempo con qualsivoglia assurda idea vi stia balenando nella mente. >>
" Appunto "pensò il ragazzo,riprendendo il pensiero di poco prima " voglio proprio vedere se esiste qualcuno in grado di sopportare questa bisbetica.....temo caro il mio re che resterà zitella " e intanto che lui si perdeva nelle sue riflessioni il padre aveva trovato il coraggio di informare Zelda circa il suo imminente matrimonio,cosa che aveva dato il via ad un'accesa discussione,condita di suppliche del re alla saggezza della figlia e coloriti e irripetibili insulti di una infuriata Zelda ai loro danni.Mentre il ragazzo si chiedeva dove poi le avesse mai sentite una principessa parole di quel genere,sperava che non andassero avanti così per tutta la sera e soprattutto pregava che a nessuno dei due venisse in mente di tirarlo nella discussione.

                                                                                                                                          Presente
Ovviamente la discussione si era bruscamente interrotta quando la principessa era uscita sbattendo la porta e lasciandoli con un lapidario << non provateci nemmeno! >> sibilato con una massiccia dose di veleno e arricchito da uno sguardo degno della gorgone mitologica.Link si lasciò di nuovo sprofondare nelle acque del fiume,chiudendo gli occhi e gustandosi quel momento di pace dopo la tempesta della sera prima.Per quanto fosse uscito indenne da quella bizzarra e imbarazzante situazione,l'ultima domanda postagli dal re lo aveva turbato profondamente. " Una ragazza che mi piace? " si domandò per quella che era ormai la decima volta(o forse dodicesima,a un certo punto aveva perso il conto ).Nonostante non ci avesse mai pensato seriamente,all'amore e a tutto quello che ci girava intorno,non poteva negare almeno con se stesso che,avendo ormai  18 anni,era piuttosto strano che non avesse mai provato una particolare simpatia,un'attrazione,verso nessuna fanciulla.Non era ingenuo al punto di non aver notato le occhiate maliziose che gli lanciavano le ragazze del villaggio,o il modo in cui Malon,l'altra sua amica di infanzia,gli correva incontro con gli occhi che le brillavano tutte le volte che metteva piede al Lon Lon Ranch.Sorrise,anche un pò in imbarazzo,nel ricordare le volte in cui lei aveva tentato goffamente di strappargli un bacio.E lui,cresciuto con i valori dei cavalieri,non ne aveva mai approfittato;anche perchè non lo attirava l'idea di scambiarsi un bacio privo di amore.Si lasciò cadere verso il fondale del fiume. "Amore "pensò,mentre si lasciava cullare nel buio.Lui non aveva idea di quale fosse il significato di quella parola.Qualche anno prima,quando i primi turbamenti dell'adolescenza avevano cominciato a modificare i rapporti con le sue amiche,aveva chiesto ad Impa,la saggia guardia del corpo di Zelda,se in lui ci fosse qualcosa di sbagliato.Questa lo aveva osservato attentamente,le mani sui fianchi e un sorriso divertito su quel volto dai tratti induriti di guerriera.Poi lo aveva tranquillizzato,spiegandogli che ogniuno aveva tempi diversi per quel genere di faccende e che,quando fosse arrivata la persona giusta,se ne sarebbe accorto;avrebbe sentito qualcosa all'altezza dello stomaco,una morsa di calore che si sarebbe propagata in tutto il suo corpo,che avrebbe dominato ogni fibra del suo essere.Avrebbe conosciuto la passione,comprendendo finalmente quale fosse il potere sconosciuto che dalle origini del mondo segnava la linea di confine tra gli affetti e quel sentimento immensamente più potente e incontrollabile che è l'amore.Era questo quello che Link stava aspettando,l'arrivo di qualcuno in grado di sconvolgere completamente la sua anima.Distratto da queste riflessioni non si era reso conto che qualcosa intorno a lui stava cambiando;fu il nitrito di Epona a spingerlo ad aprire gli occhi e a rendersi conto che era davvero troppo buio.Già questo era  qualcosa di impossibile dato che si trovava in un punto poco profondo,quindi i raggi del sole avrebbero dovuto conunque arrivare a lui che stava adagiato sul letto del fiume.E faceva dannatamente freddo.Stranamente la superfice sembrava lontanissima,quasi come si trovasse sul fondo di un lago e quando fece per risalire si accorse con una certa apprensine che non riusciva a muoversi.Riuscì con fatica a voltarsi per guardare sotto di se e quel che vide fece gelare il sangue nelle sue vene.Un'enorme baratro si apriva sotto di lui,che si sentiva risucchiare inesorabilmente verso il centro,attirato da quello che aveva l'aspetto di un buco nero.Provò a lottare con tutte le sue forze ma fu inutile.Quella voragine buia lo attirò a se fino a ingoiarlo completamente.

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Capitolo 4
*** Retta secante ***


~~Capitolo 4 " Retta secante "*
Universo di Leda,Ashanty la città sacra.

In quello stesso momento,mentre Link dava fondo a tutte le sue energie nel disperato tentativo di sfuggire all'attrazione gravitazionale del buco nero,Leda stava usando tutta la sua considerevole pazienza nel limitarsi a fulminare con uno sguardo il maggior esperto di magia del regno.
<< Di preciso,Misha,cosa intendi dire con " non sono in grado di tracciare la sua posizione? " >>
Il mago non si fece ingannare dal suo tono di voce falsatamente dolce e rassicurante;lui conosceva la sua sovrana sin dalla più tenera età e sapeva riconoscere i presupposti di una sfuriata a stento trattenuta.Leda era conosciuta e amata per la sua dolcezza,bellezza e bontà d'animo, certamente,ma in lei risiedeva l'animo di una guerriera e sapeva infondere un giusto e reverenziale timore nei suoi sottoposti.Questa volta era arrabbiata ogni oltre dire e per colmo della sfortuna il mago non poteva negare a se stesso che ne aveva tutte le ragioni.Misha cominciava a temere che quella giornata sarebbe terminata con la sua testa tagliata di netto,ma tentò comunque di trovare una parvenza di scuse per la propria inettitudine.
<< Ecco,Maestà.Il fatto è che la linea temporale di questo tizio è particolarmente.....ingarbugliata....ed io...  >>
Si tormentava le mani Misha,sfuggendo lo sguardo infuocato della sovrana,preferendo guardare la sua scrivania,ingombra di libri,mappe e diagrammi.Erano il segno tangibile di tutti gli sforzi che aveva fatto per venire a capo di quel puzzle assurdo che gli era stato affidato.
<< I varchi temporali.......sono complicati da gestire.....se un qualche avvenimento compromette la strada principale..... >>
Leda continuava a fissarlo sconcertata,furiosa ed allarmata.L'incantesimo di invocazione era stato lanciato,il gate per il passaggio attraverso i mondi aperto e loro non erano in grado di stabilire dove sarebbe arrivato il loro ospite!Se il terrore per quel che poteva accadere a quel ragazzo non si fosse impadronito di lei,mozzandole il respiro e togliendole l'uso della parola, avrebbe fatto rimpiangere a quell'inutile topo da biblioteca di essere mai venuto al mondo.Non capiva quanto fosse pericoloso perdersi nello spazio-tempo?Nel tentativo di calmarsi si soffermò a riflettere sulle parole di Misha " linea temporale ingarbugliata? " Doveva ammettere che la linea temporale di quel ragazzo era molto peggio che confusa,era decisamente fuori controllo!E non c'era assolutamente da stupirsene,visto tutto quel che aveva passato.Ma al momento non era quella la cosa importante.Quel che le premeva era condurlo fino a lei incolume,guidandolo attraverso lo spazio-tempo.Doveva sbrigarsi ad agire o sarebbero stati guai per tutti.Avvicinandosi alla scrivania afferrò un pezzo di calcare e cominciò a tracciare a terra un cerchio rituale,al cui interno disegnò un triangolo con la punta rivolta verso il basso.Intorno al cerchio e dentro il triangolo aggiunse una serie di strani segni in una lingua incomprensibile persino al mago,che pure era piuttosto erudito e conosceva un numero considerevole di incantesimi e formule arcane.Ma quella era la magia della custode del tempo,e veniva tramandata solo alla custode della generazione successiva.
<< I cristalli >> ordinò Leda seccamente e il suo sottoposto le porse immediatamente tre grossi cristalli di antracite nera,che vennero posizionati velocemente ai tre angoli del triangolo.
<< Toglietevi da lì maestà >> la supplicò poi con voce allarmata.Leda non ebbe tempo di muovere un passo,non riuscì neppure a rialzarsi;rimase in ginocchio,il pezzo di calcare in una mano e l'altra immobilizzata nel posare l'ultimo cristallo.Un buco nero si era aperto proprio sopra la sua testa e lei era rimasta ferma a fissare il suo interno come ipnotizzata.Fu solo un momento,un lampo di luce accecante e Link,cavaliere di Hyrule,le cadde addosso gettandola a terra con tutto il suo peso.

La caduta non era stata poi così dolorosa come aveva immaginato.Qualcosa di morbido e caldo aveva attenuato la botta.....o forse.....Link alzò lentamente il viso facendo scorrere gli occhi su un collo di madreperla,scivolando poi su delle labbra di pesca,socchiuse in un gesto inconsapevolmente invitante,sino a bloccarsi dopo aver incontrato gli occhi più stupefacenti che gli fosse mai capitato di vedere.Due iridi violette lo fissavano in silenzio,mentre la consapevolezza della posizione imbarazzante in cui si trovava faceva capolino nella mente del giovane Hylian.Mosse leggermente il braccio sinistro per allentare la pressione che il suo corpo stava esercitando su quello della giovane donna stesa sotto di se.Questa mossa rese la posizione se possibile ancora più intima e sensuale.La parte inferiore del suo corpo infatti sembrava aderire alla perfezione alle morbide curve di quello di lei,le gambe di Link che avevano imprigionato quelle di lei in una morsa;le mani della ragazza delicatamente posate sul suo torace nudo,come a volerlo sorreggere durante la caduta.La mano destra del cavaliere a poco meno di un millimetro dalla pelle nuda della vita di Leda,mentre la sinistra,con cui cercava di sostenersi,era morbidamente intrecciata nella massa dai riflessi ramati dei suoi capelli,sparsi sul pavimento come una cascata infuocata.Da quella distanza ravvicinata poteva sentire il suo profumo,un misto inebriante di rosa selvatica e legno di cedro.Completamente rapito dalla visione celestiale che gli si era parata davanti quasi non udì le sue parole
<< Se non ti spiace....potresti alzarti? >>
La sua voce fu per lui l'equivalente di una scarica elettrica.Dal punto di contatto della loro pelle nuda,una morsa di calore si propagò per tutto il suo corpo,procurandogli un brivido lungo la schiena. " Per le Dee,che razza di incantesimo mi sta facendo questa donna ? " si chiese Link,che non riusciva a trovare la forza per sottrarvisi.

Leda,schiacciata sotto il corpo del giovane,stava mentalmente maledicendo Misha per la sua inettitudine e contemporaneamente ringraziava i lunghi anni di addestramento,che le stavano permettendo di mantenere il controllo delle proprie azioni.Per i propri pensieri impazziti non aveva rimedio purtroppo, mentre, completamente rapita dagli occhi azzurri che tutte le notti turbavano i suoi sogni,non riusciva a impedire alla propria fantasia di viaggiare veloce;immaginava le proprie mani scivolare sulla sua pelle umida e calda,fino ad affondare nei suoi capelli colore del grano maturo,da cui piccole gocce d'acqua scendevano ad accarezzargli i lineamenti prima di caderle addosso.Il fatto che il giovane fosse quasi nudo e completamente bagnato doveva essere un sadico gioco del destino...." un effetto collaterale " riflettè mentre tentava di restare immobile,il corpo dolorosamente conscio della vicinanza di quello dell'altro.Aveva pensato al loro incontro così tante volte,ma mai aveva osato immaginare una situazione tanto imbarazzante!Si augurava che Link non potesse udire il battito impazzito del suo cuore,o che non si rendesse conto che il suo solo desiderio in quel momento era che si accorciasse la seppur breve distanza fra i loro visi.Fu una voce acuta e scontrosa che riportò entrambi alla realtà
<< Vuoi alzarti da lei si o no?Stupido elfo dalle orecchie a punta! >>
per rendere ancora più chiare le sue intenzioni il ragazzino che aveva parlato si avvicinò,spingendo malamente indietro Link,che rovinò a terra mentre lo osservava porgere una mano alla ragazza per aiutarla a rimettersi in piedi,non prima di aver lanciato nella sua direzione un'occhiata assassina.Spezzato il contatto con lei che aveva fatto perdere a Link momentaneamente l'uso della ragione,questi si alzò lentamente guardandosi intorno spaesato.Poi Leda riprese a parlare e una nuova scarica elettrica si propagò per tutto il corpo del ragazzo
<< Sayuri scusati immediatamente per i tuoi modi scortesi.Link non ha alcuna colpa per quel che è accaduto! >>
si voltò verso il ragazzino mentre cercava di ricomporsi e lo sguardo di Link venne catturato dal vestito che indossava " se vogliamo chiamarlo vestito " si ritrovò a pensare mentre la osservava senza parole.Il suo abbigliamento sarebbe potuto tranquillamente essere considerato illegale e non solo ad Hyrule.Un corsetto rosso dalla profonda scollatura a cuore le avvolgeva il seno lasciando scoperta la vita sottile e le spalle candide.Due veli rossi le scivolavano sulle braccia partendo da due bracciali di metallo dorato riccamente intarsiati,fermati appena sopra gli avambracci.Quella che doveva essere una gonna era un frusciare di veli di varie sfumature di rosso che ben poco copriva e molto lasciava all'immaginazione.Si costrinse a distogliere lo sguardo da quella figura,che con estrema facilità lo privava del suo autocontrollo,lasciandolo in balia di sensazioni sconosciute,e preferì rivolgere la propria attenzione al ragazzino che poco prima lo aveva con poca gentilezza allontanato da lei.Aveva al massimo tredici anni,praticamente ancora un bambino,e guardava la donna con uno sguardo di totale venerazione che strappò al cavaliere un sorriso.Mano a mano che si calmava le mille domande che avrebbe dovuto porsi sin dall'inizio si affacciarono tutte insieme prepotentemente alla sua mente
<< Chi siete voi?Dove mi trovo?Ricordo un buco nero... >> aveva le idee confuse,era stanco e ancora scosso dalla vicinanza di quella donna << Ero nel fiume,nuotavo.Come diavolo ci sono arrivato qui? >> si portò una mano alla fronte in un gesto di sconforto e confusione che intenerì Leda più del necessario;si avvicinò al giovane e prese quella mano tra le sue
<< Sei nel mio castello.Questa è Ashanty e sei giunto quì tramite un passaggio interdimensionale tra i mondi >> aveva parlato senza guardarlo in viso,concentrando la sua attenzione sulla mano stretta nelle sue << Io sono Leda,la Custode del Tempo.tu sei qui per un mio preciso volere.....perdonami.... >> aveva sussurrato l'ultima parola,prima di decidersi a riportare gli occhi nei suoi e fu allora che Link vide il dolore profondo che provava e che lo colpì al cuore come una pugnalata << Ma cosa sta... >> la sua domanda fu interrotta da un tocco leggero,il dito indice di lei posto sulle sue labbra a imporre il silenzio
<< Avrai tutte le risposte,ma non ora.In questo momento hai bisogno di riposo e..... >> fece scivolare l'indice con fare malizioso sulla gola e sul petto di lui,lasciando sulla sua pelle ormai fredda una scia di fuoco che fece contrarre i muscoli dello stomaco di Link << ...magari troviamo anche qualche vestito che ne dici? >> il ragazzo annui distrattamente e Leda si allontanò seguita da un sempre più imbronciato Sayuri,che sembrava non vedere l'ora di allontanarla da quello strano elfo biondo dalle orecchie lunghe.
<< Ehm.... >> un colpo di tosse fece comprendere a Link che non era rimasto solo.Da dietro una scrivania un giovane dagli improbabili capelli color indaco lo stava fissando attraverso le lenti di un paio di occhialetti rotondi da intellettuale.Sembrò dar fondo a tutta la sua riserva di coraggio per rivolgergli la parola
<< Io sono Misha;ho aperto io il varco che ti ha condotto quì. >> Il giovane Hylian rifletteva cercando di mettere ordine nelle poche informazioni che gli erano state date e nei suoi confusi ricordi " quindi il buco nero era un varco per un'altra dimensione "
<< Chiedo scusa per il brusco atterraggio >> Link si voltò di scatto verso l'altro.Era ironia quella che aveva percepito nell'ultima frase del mago?O era frutto della sua mente stanca?
<< Se vuoi seguirmi ti condurrò in una delle camere dove potrai riposare....e magari troveremo qualche indumento,come dire...più consono >> Di nuovo quella sottile ironia a sottolineare le parole che gli rivolgeva il mago. " Ma dove sono capitato?" si domandava mentre rassegnato lo seguiva lungo i corridoi del castello fino ad una camera dove lo lasciò con un inchino e un semplice buon riposo. Entrò nella camera e si buttò sul letto,un braccio a proteggersi gli occhi e l'altro lasciato cadere inerme fuori dal letto.
" Riposare,certo come no.Infondo sono solo in un mondo sconosciuto,con gente sconosciuta, per motivi sconosciuti.Che problema c'è? " Senza contare che se chiudeva gli occhi rivedeva se stesso steso sul corpo di Leda,cosa che faceva riaccendergli quel fuoco nelle vene,quel calore che si irradiava dal suo basso ventre    << Leda.... >> sospirò mestamente,mentre veniva incantato dal ricordo di quegli occhi violetti.Senza riuscire ad impedirselo immaginò di stringere di nuovo il corpo della custode,strappando quei veli inconsistenti che la coprivano.Fu cullato da questi pensieri che si addormentò esausto,senza immaginare che la protagonista delle sue fantasie lottasse con desideri molto simili e che lo facesse ormai da molti anni tutte le notti.

La bella Yanily aveva l’abitudine di alzarsi di buon’ora,iniziando la sua giornata con un momento di raccoglimento e meditazione.Come soleva ripetere ai suoi pazienti un corpo in salute è governato da una mente calma e composta,priva di turbamenti.Era un modo per fare comprendere che i rimedi che offriva loro erano solo una minima parte della cura necessaria.Alla base della sua medicina vi era infatti l’idea di corpo,mente e spirito uniti in un unico grande contenitore energetico.Normalmente la salute fisica di un corpo era legata al fluire al suo interno di una energia vitale,principio stesso dell’esistenza,che era in grado di mettere in contatto diretto con l’universo.Qualora la circolazione di questa energia venisse ostacolata si presentava la malattia,ovvero l’alterazione degli equilibri dei due aspetti fondamentali dell’energia:yin e yang,forze opposte eppur complementari.La terapia consisteva nel riportare l’armonia,liberando i canali ostruiti e permettendo all’energia di scorrere e rinnovarsi.Sul piano fisico la meditazione era un aiuto per accelerare i processi di guarigione;raggiungendo la consapevolezza di sé,dei propri desideri,si riusciva a fronteggiare e sconfiggere le proprie paure,accettandole infine come parte stessa di noi.* Quella mattina aveva scelto una piccola zona riparata dei giardini di palazzo,per la natura particolare di quella seduta e il suo ancor più particolare compagno.Sedeva con le gambe incrociate,le mani posate in grembo,gli occhi chiusi e un’espressione rilassata sul bel volto.Aprì lentamente gli occhi puntandoli sul giovane che le stava seduto davanti.Anche gli occhi di lui erano chiusi,ma aveva un’espressione sofferente,il volto corrucciato nel tentativo di concentrarsi sull’esercizio. Era stata sua l’idea di proporgli di unirsi a lei nei suoi esercizi quotidiani.Aveva ormai esaurito tutta la sua conoscenza nel tentativo di riportarlo in forze e si era convinta che nell’animo di quel ragazzo si combattesse una guerra cruenta,che gli stava causando dolori e ferite molto più gravi di quelle che portava sul corpo.Si chiese quali orrori avesse passato quel ragazzo nella sua seppur breve vita per causargli un turbamento così profondo,cosa si agitasse nel suo animo che gli impediva di risollevarsi.
<< Ah….basta….che inutile perdita di tempo…. >>
Yanily lo osservò aprire gli occhi e gettare la testa indietro,mentre scioglieva le gambe e si lasciava cadere sull’erba intrecciando le mani dietro la testa.
<< Te lo avevo detto che la meditazione non fa per me >>
Disse guardandola con fare strafottente.Nonostante tutti i suoi buoni propositi e la sincera preoccupazione che aveva provato solo qualche attimo prima,Yanily sentì ritornare tutta l’antipatia che provava per lui
<< Non è una perdita di tempo.Sei tu che sei troppo impulsivo e terribilmente impaziente,proprio come un bambino capriccioso e molesto. >>
Un paio di occhi nocciola la fissarono con astio
<< Non accetto critiche da chi approfitta della mia momentanea debolezza per tenermi prigioniero. >>
Il tono sarcastico con cui era stata pronunciata la frase fece montare la rabbia dentro di lei.Quel ragazzo era davvero un’ingrato.La loro principessa aveva messo in pericolo la sua vita per liberarlo,lo aveva affidato alle cure di uno dei più grandi guaritori del regno,gli aveva concesso riposo e tranquillità.E lui insisteva con questa storia dell’essere tenuto prigioniero!Si alzò e lo fronteggiò offesa
<< Tu non ti rendi minimamente conto di quello che abbiamo fatto per te! >>
<< OVVIAMENTE NO! >>gridò improvvisamente lui,prima di continuare con un tono di voce più basso,ritrovando una parvenza di calma
<< Come potrei….visto che nessuno si degna di spiegarmi niente!Per esempio dove sono e perché tanto per iniziare! >>
Si passò una mano nei capelli castani perennemente in disordine
<< Non voglio passare per ingrato,ma non è divertente svegliarsi dopo mesi in un posto sconosciuto,tra gente sconosciuta e nessuno che abbia voglia di rispondere alle tue domande. >>
Infondo Yanily non poteva dargli torto,ma non poteva fare nulla al riguardo.
<< Rispondere alle tue domande non è compito mio. >>
Quella risposta e il tono di voce freddo e distaccato con cui era stata pronunciata fecero perdere al ragazzo quel poco di calma che aveva faticosamente guadagnato.Assolutamente furioso si alzò anche lui portandosi a pochi centimentri dalla guaritrice che istintivamente indietreggiò di un passo,spaventata dal potere latente del giovane che si manifestava ogni volta che perdeva la sua tranquillità,come in quel momento che era preda di una rabbia incontrollata.Il suo corpo tremava e gli occhi si erano incupiti mentre le sibilava l’ennesima velenosa frase
<< Già,tu sei solo il mio carceriere.Ti occupi della mia salute mentre ti assicuri che la vostra preziosa preda non vi sfugga da sotto il naso! >>
Quella situazione stava cominciando a stancarlo,la frustazione e la solitudine che provava lo stavano mettendo a dura prova,rendendogli sempre più difficile mantenere un minimo di controllo sulle proprie azioni.Comunque fosse doveva accettare che le risposte che voleva non le avrebbe avute da quella donna,esisteva una sola persona che avrebbe potuto chiarirgli ogni cosa.Senza dire altro dette le spalle alla guaritrice e si avviò verso la porta a vetri che dava nella camera che occupava ormai da qualche giorno,seguito nel breve tragitto da Yanily,che non lo perdeva di vista,guardandolo come avrebbe scrutato una belva feroce pronta ad attaccare. Una volta dentro fece per aprire la porta della camera,ma la trovò chiusa come al solito.Si voltò a guardare la sua carceriera con un’espressione furiosa e disgustata,ma tutto il suo disprezzo cadde nel vuoto. Yanily se ne era andata,lasciandolo solo con la sua rabbia.La sua mano destra si chiuse in un pugno stretto che si scontrò con una forza impressionante contro il vetro della finestra,riducendola in frantumi.Minuscole gocce di sangue caddero sul pavimento,mentre con entrambe le mani si artigliava il petto,piegato in due da un dolore lancinante.Era un dolore fisso ormai,che lo accompagnava dal giorno del suo risveglio e ovviamente peggiorava ogni volta che lasciava bruciare il suo cosmo,come poco prima sul prato durante la discussione con la guaritrice.Si lasciò cadere in ginocchio vicino al letto,sprofondandovi il viso contratto dal dolore e il suo pensiero volò in un luogo lontano,verso due occhi azzurri e due braccia sottili che lo stringevano in un abbraccio.Lacrime copiose offuscavano quello sguardo tanto amato,mentre altri quattro visi si chinavano su di lui,in un gesto disperato.Stava morendo….la spada di Hades che affondava nel suo cuore e la sua mano che si allungava a cercare quella di lei in un’ultimo gesto d’amore che rimase incompiuto.Ritornò al presente per il tempo necessario a sospirare il suo nome << Saori…. >> poi,sopraffatto dal dolore e dai ricordi, Seiya svenne.


Note dell’autrice: e a questo punto abbiamo presentato tutti i personaggi e già nel prossimo capitolo il nostro Seiya avrà tutte le risposte che cerca e scoprirà anche qualcosina in più che proprio non aveva voglia di sapere. Come reagiranno i nostri eroi nel conoscere il nome del loro nemico e il motivo per cui spetta a loro affrontarlo?Sarei davvero felice di avere vostre recensioni e intanto vi saluto….
*una retta secante è per definizione una retta che attraversa una curva in due o più punti.Viene dal latino secare,tagliare ed è l’opposto di retta tangente dove questa tocca la curva senza tagliarla.Leda da origine ad una retta secante tagliando le linee temporali di Link e Seiya,causando un cambiamento nelle loro vite.
*mai sentito parlare di ayurveda e Yoga?Il mondo di Leda ha le sue fondamenta nella cultura orientale come potrete vedere in altre occasioni.Io mi limito a descrizioni generalizzate ovviamente perché è un argomento vastissimo e complicato di cui parlare.Ma se siete confusi da qualche passaggio resto a vostra disposizione per chiarimenti

 

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Capitolo 5
*** Incubi,leggende e verità ***


~~capitolo 5 " Incubi,leggende e verità "
Nonostante tutto lo stress emotivo subito negli ultimi due giorni,o forse proprio a causa di questo, Link era sprofondato in un sonno profondo e,almeno nelle ultime ore,privo di sogni.Le sue prime ore di riposo al contrario erano state colorite da sogni piuttosto espliciti sulla misteriosa custode del tempo;uno di questi in particolare lo aveva fatto svegliare nella notte,matido di sudore.In quel sogno dannatamente realistico sfogava su di lei ogni più piccola perversione del suo animo,in una maniera feroce che era più adatta ad un animale selvaggio che ad un giovane cavaliere.Ricordava i suoi occhi che diventavano rossi come il sangue e la sua bocca sul collo morbido e delicato di Leda,piegata in un sorriso malvagio e lascivo.Ricordava la sensazione di potere nel sentirla inerme sotto di se,piegata ad ogni suo volere.Immobile nel buio si coprì il volto con mani tremanti,certo di essere sull'orlo della follia.Per quale altra ragione la sua mente gli avrebbe fatto avere un sogno del genere?Non era stato nemmeno un sogno erotico a ben vedere,gli aveva lasciato piuttosto un sapore di sangue e morte.Eppure....riusciva ancora a percepire l'eccitazione che lo pervadeva,il desiderio selvaggio che si era insinuato in ogni sua cellula.Una volta che si era svegliato quella sensazione non gli stava procurando piacere;era in preda ad una nausea fortissima che lo teneva sveglio,con gli occhi spalancati nel buio e il timore di cedere di nuovo al sonno ritrovandosi a finire quel che aveva iniziato nel sogno.Ma era veramente stanco,fisicamente e soprattutto emotivamente e seppur a fatica scivolò nuovamente nel sonno.Quando il mattino dopo venne svegliato dalla luce calda del primo sole del giorno il sogno della notte precedente era stato completamente dimenticato,nascosto in un angolo della sua mente dove non avrebbe potuto turbarlo ancora.Si alzò e impiegò qualche momento a riordinare le idee.Come promesso su una sedia accanto al letto trovò un cambio di abiti che si apprestò ad indossare con un leggero timore e imbarazzo.Fortunatamente non differivano di molto dai suoi soliti vestiti,sia nella foggia che nel colore.Certo,la stoffa della tunica non era di cotone grezzo come la sua ma di un tessuto morbido che pure sembrava piuttosto resistente.Il verde era di una tonalità molto scura anche se estremamente brillante e i bordi delle maniche,del collo e il perimetro inferiore erano arricchiti da un ricamo dorato. I pantaloni erano di pelle marrone,così come gli stivali alti a metà gamba.Un corto mantello dello stesso colore e tessuto della tunica,che si agganciava su una delle sue spalle con un fermaglio ed una catenella dorati,lasciando così completamente coperto un lato del corpo e scoperto l'altro,completava il tutto.Abbassò lo sguardo sull'ultimo oggetto rimasto sulla sedia,un sottile cerchietto d'oro.Lo afferrò e se lo rigirò tra le mani con un sorriso divertito.Dalle sue parti un simile accessorio sarebbe stato di uso esclusivo di una donna.Certo,dalle sue parti le fanciulle non avevano l'abitudine di andare in giro mezze svestite;nel formulare quel pensiero il suo ricordo era ovviamente fisso sulla bella sovrana di Ashanty e le sue forme avvolte in sottili veli rossi.Il suo cuore perse un battito prima di prendere a correre ad un ritmo frenetico.Doveva calmarsi,si rimproverò,chiedendosi come fosse possibile che ogni qual volta il suo pensiero correva a Leda si ritrovasse privo di ogni razionalità ed in balia delle sensazioni.Tanto per distrarsi si decise ad indossare lo strano accessorio e si voltò verso la grande vetrata che dava sul giardino.Un lampo di luce bianca aveva attirato la sua attenzione e uscì incuriosito.Appena fuori venne accolto da un suono che alle sue orecchie ricordò una serie di campanelli che ondeggiavano al vento.Era una risata,dolce e melodiosa,e Link sensa saper spiegarsi come fu sicuro di conoscere a chi apparteneva.Una seconda voce,un pò più infantile,si unì alla prima,in un tono quasi irritato dall'ilarità dell'altra.
<< Non ridere sorellina! >>
Continuò a camminare,attirato dalle voci come una falena viene attirata dalla luce,fino a ritrovarsi davanti un piccolo gazebo in pietra bianca.Era una struttura circolare sormontata da una cupola retta da tredici colonne ricoperte da tralicci di rose rosse.La costruzione spiccava luminosa nel verde delle piante del giardino.Ed eccola lì ovviamente,ancora più bella di quanto gli era sembrata la sera precedente.Leda sedeva sotto il gazebo e parlava con il ragazzino che era con lei al momento del suo arrivo.Purtroppo,per quanto si sforzasse il suo nome gli sfuggiva.Per fortuna della salute mentale del nostro Hylian la principessa indossava un lungo abito bianco,che copriva ogni centimetro del suo corpo,scendendo morbido a seguire le sue curve.I suoi meravigliosi capelli,che il ragazzo ricordava morbidi e setosi al tatto,erano legati in una treccia che cadeva sulla sua spalla destra e scendeva morbida lungo il seno fino alla vita sottile.Se la sera prima gli era apparsa tentatrice e seducente,quella mattina agli occhi di Link sembrava più simile ad una delle dee di cui si narrava nelle leggende di Hyrule,saggia e materna.I suoi occhi erano puntati sul ragazzino che,in ginocchio davanti a lei,si concentrava su una minuscola sfera di luce che teneva fra le mani.Piccole gocce di sudore scendevano lungo il suo viso,serio e contrito dallo sforzo.Resistette ancora per qualche momento,prima di accasciarsi al suolo sfinito e lasciar sparire la sfera.Link comprese che la luce che aveva attirato la sua attenzione doveva provenire da una di quelle sfere,mentre lo sentì rivolgersi alla donna con tono triste
<< Perchè non riesco Leda? >>
La sorella,perchè ormai non potevano più sussistere dubbi circa la parentela tra loro due,per quanto poco si somigliassero fisicamente,allungò una mano per accarezzare il volto del ragazzino,mentre nell'altra mano faceva apparire senza alcuno sforzo una sfera molto più grande della prima,che pulsava di potere ed energia.Con voce dolce ma allo stesso tempo severa lo rimproverò
<< Perchè sei troppo impulsivo e poco incline a concentrarti,Sayuri. >>
Quest'ultimo fece una smorfia ma non replicò
<< Ricordi cosa ti ho spiegato circa la magia? >>
Il ragazzino si mise a sedere e rispose senza esitazione
<< La magia non può essere comandata,è autonoma e libera,il mago è solo lo strumento attraverso cui si manifesta. >>
<< Mmmm......ottima risposta,ma hai davvero capito cosa questo significa Sayuri? >>
Il ragazzino sgranò gli occhi e osservò Leda che,lasciato il sedile in pietra,si era seduta accanto a lui sulla nuda terra che era il pavimento del gazebo ed ora rivolgeva la sfera verso la terra rossa,da cui in pochi minuti fuoriuscì un piccolo germoglio.
<< Ascoltami Sayuri,nell'universo esistono cinque forze basilari. >>
Entrambi i ragazzi erano completamente rapiti dalla voce di lei che proseguiva paziente nella sua lezione
<< Terra,acqua,fuoco,legno,metallo.Ogniuna di queste forze è legata ad una stagione,ad un colore,ad una forma,ad un materiale ed infine ad un'emozione.Queste sono la manifestazione dell'equilibrio tra l'energia attiva e quella passiva.Ogni elemento possiede una reciprocità sugli altri elementi che può essere di natura produttiva o distruttiva. >>
Prese un bastoncino e disegnò un cerchio sul terreno
<< Puoi immaginare il loro rapporto come un cerchio in cui tutti e cinque gli elementi sono disposti in maniera da alimentare l'elemento successivo.Così il fuoco nutre la terra,la terra crea il metallo,il metallo creerà l'acqua,che a sua volta creerà il legno che poi nutrirà il fuoco. Questo Sayuri è chiamato ordine della creazione. >>
Per aiutarlo a comprendere meglio aveva scritto sul perimetro del cerchio i nomi dei cinque elementi.Poi,all'interno del cerchio disegnò una stella a cinque punte e continuò
<< Il ciclo distruttivo che sempre si accompagna a quello creativo non segue un moto circolare,per cui il legno potrà avere un effetto distruttivo sulla terra,la terra sull'acqua,l'acqua sul fuoco,il fuoco sul metallo ed infine il metallo sul legno. >>
Mentre spiegava toccava con il bastoncino le punte della stella,quindi posò il pezzo di legno e prese fra le sue la mano del fratello
<< Quando invochi il potere di uno dei cinque elementi devi avere ben presente il motivo per cui stai chiamando a te quella particolare magia.Se innescassi senza essere preparato un ciclo distruttivo,questa ti si potrebbe addirittura rivoltare contro.Perchè sayuri non sei tu che scegli di utilizzare un determinato potere >> lo fissò seriamente prima di continuare << Questo devi tenerlo ben a mente.E' l'elemento che si concede a te e se,dopo aver ottenuto il suo potere tu non te ne dimostrassi degno...... >> un brivido attraversò il ragazzino che si sdraiò,posando la testa sulle gambe della sorella,che prese ad accarezzargli dolcemente i capelli.<< Ma io,devo diventare forte. >> si lamentò Sayuri con una voce appena udibile <> il cuore di Leda si gonfiò di amore e orgoglio,lo fece alzare per averlo alla sua stessa altezza e lo abbracciò dolcemente
<< Grazie fratellino. >> si allontanò da lui e finse con tono divertito di rimproverarlo
<< Se vuoi proteggermi tanto per iniziare devi affinare di più i tuoi sensi,visto che non ti sei accorto che già da un pò non siamo più soli. >>
Nel dire questo voltò lo sguardo fino ad incontrare quello di Link,che fino quel momento era rimasto dietro una siepe ad osservare in silenzio quel quadretto familiare,e che adesso aveva deciso di mostrarsi.Ma a quanto pare la sua presenza non le era sfuggita sin dall'inizio. Sayuri seguì la direzione dello sguardo della sorella e appena si accorse che si trattava di lui,fece sparire l'espressione stupita che gli si era dipinta sul volto per tornare a guardarlo con malcelata ostilità.Quindi si alzò in piedi portandosi davanti a Leda,come a voler mettere una barriera tra loro due.Link,imbarazzato dall'essere stato scoperto ad ascoltare di nascosto,sorrise mestamente e si scusò << Non volevo disturbare. >>
<< Illuso >>sibilò il ragazzino di rimando,ma senza curarsi di non farsi sentire << perlomeno non è mezzo nudo.E' già qualcosa. >> La sua reazione infastidì Leda,che mal sopportava un comportamento così maleducato
<< Sayuri,scusati immediatamente.Stai veramente superando i limiti e mettendo a dura prova la mia pazienza.Il tuo comportamento offensivo verso i nostri ospiti è totalmente fuori luogo! >>
La ragazza aveva parlato con un tono di voce deciso e il suo sguardo era severo ed autoritario.Si era a sua volta alzata,portandosi davanti a Sayuri che,lungi dall'essere intimorito,si limitò ad allontanarsi a grandi passi
<< Vado a cercare mastro Xandras.Chissà che non abbia voglia di insegnarmi qualche tecnica con la spada >> passò vicino a Link per avere la possibilità di rivolgersi a questi in un sussurro velenoso fuori dalla portata delle orecchie di Leda << Magari posso provarla su di te,se ti trovo di nuovo a mettere le mani addosso alla mia sorellina. >> I due rimasti sotto il gazebo lo osservarono allontanarsi e sparire,quindi il cavaliere si rivolse alla principessa con un sorriso divertito
<< Proprio non gli piaccio,vero? >>
Lei si limitò a restituirgli il sorriso,visto che si era distratta a osservare quanto fosse affascinante con gli abiti che aveva preparato per lui;in effetti non aveva una risposta da dargli circa il comportamento del suo fratellino.A quel punto lui riprese a parlare
<< Se non ti è di troppo disturbo potresti spiegarmi cosa sta succedendo? >>
Prima che Leda potesse aprire bocca per rispondere alla sua domanda vennero interrotti da una voce irritata
<< Bella domanda,non avrei saputo chiederlo meglio!E questa volta cara principessa voglio delle risposte! >>
Voltandosi verso la persona che aveva parlato Link vide un ragazzo più o meno della sua età, con i capelli castani troppo lunghi e abbigliato con abiti simili ai suoi ma di diverse sfumature di blu.Aveva le braccia incrociate davanti al petto e un'espressione decisamente furiosa sul viso.Gli occhi nocciola mandavano saette e Link fu certo di vedere l'aria crepitare intorno a lui,mentre qualcosa dentro di lui gli gridava "pericolo". Seguendo il proprio istinto si frappose fra Leda e il nuovo arrivato e rimase decisamente stupito nel sentire la mano di lei posarsi sul suo braccio in un gesto tranquillizzante,mentre lo superava e si avvicinava all'altro con estrema calma << Non dovresti essere quì Seiya. >> spostò lo sguardo sulla sua mano ferita e continuò << e non dovresti nemmeno prendere a pugni le vetrate del palazzo. >>Seiya sussultò a quella precisazione e si chiese non per la prima volta se,tra le numerose doti della custode del tempo ci fosse anche la capacità di leggere nel pensiero.Comunque lui era lì per ottenere finalmente delle risposte e non sarebbe riuscita a confonderlo o a farlo desistere.
<< Non farmi ridere Leda!Io sono costretto a stare quì come ben sai,visto che mi ci hai portato tu!Ma se ti riferisci al giardino...... >> e il suo sguardo sarcastico si spostò sul gazebo e la piccola radura << bè,mi sarà pure concesso passeggiare?O pretendi che me ne stia buono buono in camera ad aspettare che ti degni di venire a rispondere alle mie domande? >>
purtroppo per Leda il ragazzo aveva dannatamente ragione.Non poteva eludere le sue domande all'infinito e poi,ora che Link li aveva raggiunti,non avrebbe più avuto motivo di rimandare quell'inevitabile confronto.Sospirando rassegnata voltò le spalle a Seiya e ritornò nel gazebo,accomodandosi sullo stesso sedile da cui si era alzata poco prima.
<< Fareste bene a sedervi anche voi >> si rivolse con un cenno ai due ragazzi << sarà una conversazione piuttosto lunga e a quanto mi risulta Seiya,non hai ancora recuperato completamente le forze. >> Il ragazzo alzò gli occhi al cielo,trattenendo l'ennesima risposta acida,ma preferì seguire il consiglio,ricordandosi del malessere che lo aveva colto alle prime ore del giorno.Passò accanto a Link per avere l'occasione di osservarlo da vicino.Se ne stava immobile con la schiena appoggiata ad una colonna e non perdeva di vista ogni movimento di Seiya,forse nel timore che volesse fare del male alla principessa.Si chiese distrattamente chi fosse e da quale mondo provenisse,dato che la domanda che aveva posto aveva lasciato intuire che si trovassero in condizioni simili.Quando ebbe preso posto accanto a Leda,questa riprese la parola rivolgendosi direttamente a lui
<< In ogni caso non volermene per averti fatto attendere così a lungo per avere delle risposte.Ne hai tutto il diritto,ma non puoi biasimarmi se non avevo voglia di affrontare più volte questa conversazione >> sfoderò il più ammaliante dei suoi sorrisi e Seiya suo malgrado non fu in grado di sotttrarsi alla magia che emanava.Certa che il ragazzo non avrebbe ricominciato a lamentarsi,Leda continuò
<< Prima di iniziare lasciate che vi presenti,visto che i vostri cammini sono così saldamente legati. Questi è Link,cavaliere che proviene dal lontano regno di Hyrule,mentre lui è Seiya di Pegasus,cavaliere della dea Atena. >> Mentre lei parlava il ragazzo dai capelli castani si era avvicinato ad un albero e da uno dei rami più bassi aveva colto una mela rossa,che lanciò al biondo che seppur preso alla sprovvista la afferrò al volo,limitandosi a lanciargli uno sguardo interrogativo << Rilassati biondino. >> gli rivolse uno dei suoi sorrisi canzonatori << Non sono un pericolo per la nostra bella dama e ad essere assolutamente sincero credo che il piccolo principe non gradisca alcuna presenza maschile accanto alla sorella. >> non sapeva nemmeno lui perchè aveva tirato fuori quell'argomento,forse voleva solo obbligarlo in qualche modo a spezzare il suo silenzio.La loquacità comunque non doveva far parte del suo dna,dato che non solo aveva continuato a fissarlo senza parlare,ma non aveva mosso un muscolo,mantenendo inalterati postura ed espressione.Chi non aveva gradito la sua battuta era invece la principessa che al momento lo fissava con aria di disapprovazione e rimprovero. << Non guardarmi così Leda!Il moccioso ha a tutti gli effetti un grosso complesso di Edipo,solo nei confronti della sorella! >>
Lo sguardo di Leda si incupì ancora di più prima di rispondere piccata
<< Sono spiacente di notare che durante il tuo soggiorno forzato qui da noi le tue buone maniere non hanno avuto miglioramenti come invece è accaduto alla tua salute.Ti sarei estremamente grata se evitassi di parlare di cose che non ti riguardano Seiya. >>
Questi stava per risponderle per le rime,dando probabilmente inizio ad un lungo battibecco,ma venne fermato dall'altro ragazzo che,in un tono di voce piuttosto seccato che proprio non gli si addiceva,apostrofò entrambi
<< Vi spiacerebbe tornare all'argomento principale della nostra conversazione? >>
Aveva parlato senza alzare gli occhi dalla mela che ancora teneva in mano,prima di lasciarla cadere sul grambo di una stupita Leda che lo osservò accomodarsi alla sua sinistra,nello spazio lasciato libero tra lei e Seiya.Link continuava a ripetersi che non aveva motivo di provare gelosia per il modo scanzonato che l'altro aveva di rivolgersi a Leda.Era solo la prova evidente che sul castano lei non aveva lo stesso potere devastante che esercitava su di lui.Tuttavia non potette resistere dal mettere quanta più distanza possibile tra i loro corpi seduti.Il significato di quel gesto non sfuggì a Seiya,che si limitò ad un sorriso ironico,consapevole che non fosse il momento più adatto per stuzzicare la gelosia del ragazzo.In effetti doveva dargli ragione,avevano cose più importanti di cui discutere. Nell'improvviso silenzio che era sceso su di loro Leda si ritrovò a riflettere sui due giovani su cui aveva scommesso l'esistenza stessa degli universi.Non avrebbero potuto essere più diversi di così.L'indomito,impulsivo e iroso Seiya;con i suoi capelli perennemente in disordine,il corpo e l'anima martoriati e i suoi caldi occhi nocciola,che lasciavano intuire un mondo fatto di dolore e amore,in entrambi i casi portati ai limiti estremi.E Link,il perfetto cavaliere;leale,coraggioso,dal cuore puro come acqua di sorgente.Tanto Seiya coi suoi tratti duri rappresentava ai suoi occhi la desolazione della guerra,così il giovane Hylian,con i suoi modi pacati ed il sorriso gentile,la riportava ad un tempo ormai lontano,un passato in cui le armi avevano ancora una connotazione di eroismo e romanticismo.Entrambi rappresentavano nella maniera più evidente e marcata il mondo da cui provenivano.Solo una cosa avevano in comune.Nessuno dei due aveva scelto volontariamente quella vita,almeno agli inizi.Avevano dovuto seguire gli ingranaggi impazziti di un destino che altri avevano messo in moto.Eppure avevano scelto volontariamente di continuare a lottare,avevano sopportato dolori indicibili per portare a termine il compito che gli era stato affidato.Avevano lottato contro la loro debolezza,contro la stanchezza,si erano rialzati dopo ogni caduta per andare avanti come potevano.E ora lei stava per aggiungere un nuovo fardello alle loro giovani spalle.Per quanto questo la rendesse estremamente triste,aveva pensieri ben maggiori che la preoccupavano in quel momento.Avrebbero mai potuto due persone così diverse trovare un punto di accordo comune che permettesse loro di portare a termine anche quella nuova missione?Quale era la reale portata delle ferite del povero Seiya,se neppure le cure del migliore dei suoi guaritori avevano avuto effetto?E quale sarebbe stato il destino dei sentimenti che lei stessa provava per Link?A cosa avrebbero portato se,come sembrava,avesse avuto una possibilità di vederli ricambiati?Per ora non aveva modo di avere risposte a queste domande,ma aveva il dovere di rispondere a quelle che quei ragazzi le avrebbero posto.Si alzò,allontanandosi di qualche passo,poi si voltò a guardare entrambi i giovani seduti davanti a lei. " da dove posso cominciare? " si chiese e fu guardando la mela che ancora teneva tra le mani che ebbe la giusta ispirazione.
<< Ditemi......cosa sapete della storia della creazione? >>

La domanda della custode aveva preso alla sprovvista i due giovani che si limitarono a fissarla in silenzio chiedendosi dove volesse arrivare partendo da un discorso del genere.Link frugò nella propria memoria alla ricerca delle antiche leggende del suo mondo;purtroppo per quante volte Zelda gli avesse narrato quelle storie lui non le aveva prestato particolare attenzione,annoiato da quelle che considerava alla stregua di favole per bambini. << Furono le tre Dee dorate.Din la forza,Nayru la saggezza e Farore il coraggio. >> Link chiuse gli occhi e lasciò che la voce della sua amica ora lontana riempisse la sua mente permettendogli di ricordare << Le tre Dee scesero su una landa dominata dal caos.Din con braccia fiammeggianti creò la terra di Hyrule;Nayru grazie alla sua sapienza donò al mondo appena creato delle leggi;infine Farore con la ricchezza e la bontà della sua anima creò tutte le forme di vita.Dopo aver creato il regno di Hyrule e gli Hylian le tre Dee tornarono in cielo,lasciando come ultimo dono tre triangoli dorati,nei quali fecero confluire i loro poteri.Si narra che colui che li riunirà otterrà la triforza,il potere di esaudire qualunque desiderio si celi nel proprio cuore…… indifferentemente che si tratti di un cuore buono o malvagio. >> Terminò il suo racconto con un tono di voce triste e stanco che non sfuggì alle orecchie di Leda,che comprese come il pensiero del giovane fosse rivolto a Ganondorf oltre che alle numerose battaglie che si erano susseguite nei secoli per la folle ricerca della triforza. Fu la voce di Seiya che interruppe i pensieri di entrambi.
<< Per quel che ne so io ci furono una serie di guerre per il potere tra gli Dei.Se volessi trovare un punto in comune con la tua storia credo sia solamente nel caos originale. >> Si era voltato a guardare Link prima di iniziare il suo racconto << Dal caos emerse Gea,la madre terra.Questa si unì a Urano,il cielo,dando origine alla terra,con i suoi alberi,i fiumi,il mare e gli animali.Diedero alla luce altre divinità ed uno di questi prese il potere…. Chrono era il suo nome >> si era voltato a guardare Leda spiando la sua reazione alle sue parole,ma questa aveva riportato lo sguardo sulla mela che ancora teneva tra le mani,limitandosi ad ascoltarli in silenzio. << Fu questo Dio che generò gli altri Dei,dando inizio alla dinastia olimpica più conosciuta.Egli è infatti il padre di Zeus,attuale sovrano degli dei e padre della divina Atena,di cui sono cavaliere. >> Fece un sorriso ironico e terminò il suo discorso << Non so dirvi in quale momento o a quale divinità venne l’idea di creare gli uomini,ma ci scommetterei l’armatura di Pegasus che non si trattò di un gesto di benevolenza,quanto dell’ennesimo capriccio. >> Leda comprese che anche Seiya aveva terminato il suo discorso,quindi alzò lentamente lo sguardo cercando quello dei due ragazzi. << Chaos …. >> mormorò in un sospiro << ….è da li che comincia la nostra storia. >> alzò lentamente la mano che teneva la mela fino a portarla all’altezza del viso e riprese a parlare,narrando ai due stranieri la leggenda della creazione così come veniva narrata nel suo regno.
<< Prima dell’avvento degli dei l’universo era dominato dal caos;non esisteva ordine,forma,né il concetto stesso di spazio e tempo.Tutto era tenebra.Fu da questa che emerse un potentissimo ed oscuro signore,il suo nome era Chaos.Questi generò da solo i suoi quattro figli divini:Notte,Erebo,Aria ed Emera.I primi due si unirono a loro volta dando origine a Fato,Vecchiaia,Morte,Ira,Omicidio,Sonno,Discordia,Miseria,Nemesi e Pietà.Nacquero quindi le Moire,signore del destino e le Esperidi*.Chaos regnava indisturbato su tutti loro.Ma gli altri due suoi figli Aria ed Emera desideravano che la luce potesse distruggere quelle tenebre eterne.Fu così che unendosi diedero origine alla terra e al Cielo…..si Seiya…. >> si rivolse al ragazzo che,avendo sentito nominare gli dei primordiali cui poco prima aveva fatto riferimento nel narrare la sua storia,aveva sgranato gli occhi per la sorpresa. << Esattamente gli stessi Gea ed Urano.D’altronde…. >> il volto della custode si illuminò in un sorriso canzonatorio << ….come hai giustamente detto prima,furono loro a generare Chrono,il Dio del tempo di cui reggo il culto. >> Questa volta fu Link a guardare la principessa e Seiya con curiosità e stupore,mentre cercava di fare chiarezza in quanto stava ascoltando spostando lo sguardo dall’uno all’altra << Mi sembra evidente che i vostri due mondi abbiano parecchio in comune. >> aggiunse prima di far cenno a Leda di proseguire.Seiya fece un vago cenno di assenso e questa riprese << Le lotte per il potere di cui Seiya parlava furono combattute prima da Chrono contro il proprio padre Urano,dopo la vittoria del primo questi venne sconfitto e spodestato dal proprio figlio Zeus,che ancora oggi regna da sovrano incontrastato.Chrono venne quindi esiliato ai confini del mondo,da dove ancora oggi può controllare lo svolgersi degli eventi grazie alla sua posizione di signore dello spazio e del tempo.Purtroppo….. >> il cambiamento del tono di voce della custode,che si era fatto improvvisamente cupo,attirò nuovamente l’attenzione dei due giovani,che avevano creduto avesse terminato il suo racconto. << Purttroppo Chaos non era stato definitivamente sconfitto.Dopo molti secoli decise di tornare a gettare la sua ombra oscura sul mondo ormai creato.Zeus,resosi conto di non aver speranze di sconfiggere uno degli dei primordiali solo con le proprie forze,si rivolse in cerca di aiuto a quello stesso padre che aveva umiliato e scacciato.E Chrono ascoltò e accolse la supplica del figlio accorrendo in aiuto suo e degli uomini.Chaos aveva assunto una forma umana e,alla fine di un lungo scontro,Chrono e Zeus riuscirono ad imprigionarlo nel Tartaro,la prigione degli dei.Per impedire ogni possibile via di fuga la prigione venne trasferita all’interno del santuario del tempo,luogo da cui hanno origine tutti i mondi e le dimensioni.Come ulteriore assicurazione imprigionarono Chaos con catene magiche,intrise del sangue puro di una sacerdotessa devota al Dio Chrono.Per secoli Chaos è rimasto nella prigione che avevano creato per lui,incatenato dalla magia che viene rinnovata di generazione in generazione dalle discendenti di quella sacerdotessa. >>
Un silenzio innaturale aveva accolto le ultime parole della principessa,mentre i due ragazzi prendevano consapevolezza della reale natura del ruolo della donna che avevano davanti,guardandola come se la vedessero per la prima volta.
<< La custode del tempo….. >> mormorò Link << La custode della prigione di Chaos…. >> rettificò Seiya. Uno strano timore si era impadronito dei due giovani,che non avevano il coraggio di porre la domanda che,come un pensiero malefico,aleggiava intorno a loro.Fu la stessa Leda a rispondere a quella muta richiesta. << La magia di Chrono sta perdendo il suo potere >> dichiarò con voce di tomba << ed io sono stata obbligata a portarvi qui,perché solo con il vostro aiuto posso sperare di imprigionarlo nuovamente. >> Al sentire quelle parole Seiya si alzò di scatto con un moto esasperato
<< Aspetta un attimo!Ci hai portati qui perché l’ennesimo Dio megalomane si sta liberando dalla sua prigione e vuole…..cosa di preciso?Distruzione,morte…il solito? >> Persino Link era piuttosto confuso mentre chiedeva ulteriori spiegazioni << Vorresti che noi combattessimo contro questo Chaos per te? >>
<< No. >> una sola parola,pronunciata con un tono di voce secco e deciso,interruppe bruscamente ogni loro protesta << Voglio che mi aiutate a sconfiggere Chaos perché se si libererà getterà nelle tenebre tutti gli universi conosciuti >>la principessa si erse in tutta la sua statura e li inchiodò sul posto con occhi fiammeggianti << Voglio che combattiate al mio fianco,non per me ma per il bene di tutti.Prima fra tutti la salvezza di coloro che amate.Voglio che combattiate perché è un nemico antico,il più potente di tutti.Da sola non sarei in grado di fermarlo ma unendo le nostre forze possiamo proteggere tutti gli universi! >> L’immagine dei loro mondi di appartenenza,delle persone a loro care,sfiorò le loro menti in un soffio veloce.Si chiesero quanto effettivamente fosse pericoloso questo Chaos e se,ancora una volta,avrebbero dovuto lasciarsi guidare da decisioni che altri avevano preso per loro.Quest’ultimo pensiero fece ribellare Seiya << E’ sempre la stessa storia vero? >> chiese mentre sentiva l’ira riempirlo nuovamente << siamo solo giocattoli nelle mani capricciose e crudeli degli dei? >> Leda poteva sentire il dolore che lo attanagliava,lacerando l’anima del ragazzo.Avrebbe voluto chiedergli perdono,avrebbe voluto lasciarlo libero,ma il suo stesso ruolo glielo impediva.Il dolore di Seiya si rispecchiava negli occhi delusi del ragazzo biondo che in quel momento la stava fissando rimproverandole in silenzio di averli privati della possibilità di scelta.Capì a quel punto che se voleva il loro aiuto avrebbe dovuto raccontare loro ogni cosa,a cominciare dalle vere ragioni che avevano condotto a quel punto morto.Senza alzare lo sguardo per non dover incontrare il risentimento dell’uno ed il rammarico dell’altro,Leda fece un passo verso i due ragazzi.
<< Nessuno di noi ha mai avuto possibilità di scelta… >> lacrime silenziose scorrevano dai suoi occhi lungo il suo viso,che alzò lentamente mostrando un’espressione tormentata che ferì Link come una pugnalata al cuore   << Vorrei davvero risparmiarvi questa ennesima prova…..ma non posso >> il suo dolore era tangibile e Link scoprì che aveva fiducia in lei.La osservavano piangere in singhiozzi disperati che troppo a lungo erano stati trattenuti e che ora non riusciva più a frenare.Seiya però sembrava totalmente immune a quel muto tentativo di chiedere aiuto e soccorso;si sentiva così stanco,stanco di lottare,stanco di essere una pedina in balia degli eventi << Non mi importa niente di quello che provi! >> urlò con quanto fiato aveva in gola,sentendo la rabbia prendere il sopravvento e perdendo il controllo del proprio cosmo,che si riversò con violenza sulla ragazza,costringendola in ginocchio.Tutto accadde così velocemente che Link non riuscì a capire cosa stava facendo fino a che non lo ebbe fatto:vide Leda a terra e un attimo dopo lui aveva colpito Seiya con un pugno in pieno stomaco,costringendolo a piegarsi in due per la mancanza di aria e impedendogli di colpire nuovamente la ragazza.Il ragazzo tuttavia non aveva perso la sua aria bellicosa << trovati un altro giocattolo. >> stava dicendo ora,mentre tentava di rialzarsi e inceneriva con lo sguardo il giovane Hylian.
<< Non posso…… >> la voce di Leda era quasi un flebile sussurro,ma loro erano riusciti ad udire perfettamente le sue parole.Link portò la sua attenzione verso di lei,porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi << Non approvo il modo di fare di questo ragazzo >>le disse col suo solito tono calmo << ma nemmeno io sono ansioso di battermi contro questo Dio,senza che mi venga fornito un valido motivo. >> visto che la ragazza non dava cenno di volersi alzare si inginocchiò al suo fianco,per accertarsi che non fosse ferita e obbligarla con gentilezza ad alzare il viso per fissarla negli occhi << Leda voglio la verità….perchè noi,perché ci hai scelti? >> e fu davanti a quegli occhi così onesti che lei trovò il coraggio di rivelare la bruciante verità che stava dietro tutta quella storia << Perché voi siete la ragione per cui la magia si è indebolita…..io ho permesso che accadesse,ma la causa scatenante è nella vostra stessa esistenza! >>
NOTE DELL’AUTRICE. Mi scuso per la lunga assenza,dovuta a impegni lavorativi.Cercherò di pubblicare il prossimo capitolo al più presto,al momento è in lavorazione.Ringrazio sempre quelli che mi seguono.
*Le Esperidi custodivano il giardino dei pomi d’oro,regalo di Gea per le nozze di Zeus ed Era.Da questo giardino viene la mela che Discordia usò per far litigare Atena,Afrodite ed Era nell’era mitologica.Ecco per quale motivo la mela aiuta Leda a trovare il punto di inizio della sua storia. 

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Capitolo 6
*** Primo strappo ***


~~capitolo 6      " Primo strappo "
Le ultime parole pronunciate da Leda erano scese come pioggia gelata su di loro,congelandoli sul posto in un'espressione stupita e molto confusa.Seiya si era faticosamente alzato per poi appoggiarsi ancora senza fiato ad una delle colonne.Stava seriamente valutando la possibilità di restituire il pugno,rimproverandosi mentalmente per essersi fatto colpire in quella maniera;quando si rese conto del significato della frase della custode. << La nostra esistenza? Questo Chaos si sta liberando solo perchè noi >> e con un gesto della mano indicò se stesso e Link << ...solo perchè esistiamo? >> aveva sottolineato l'ultima parola con il tono di voce più esasperato che avesse nel suo repertorio.Link,ancora inginocchiato davanti a Leda,non aveva cambiato espressione,limitandosi a rimettersi in piedi e aiutando lei a fare lo stesso.La frase di Seiya lo aveva comunque colpito,soprattutto per via di una serie di ricordi che stavano vorticosamente girando nella sua mente.Leda,che ormai aveva recuperato la calma,si soffermò a guardarli un secondo ancora mentre riordinava le idee.Si era resa conto che Link aveva già iniziato a fare i dovuti collegamenti,come d'altronde si era aspettata fin dal principio.Il problema era Seiya,che ovviamente non poteva comprendere le sue parole,mancando di alcune informazioni fondamentali.Avrebbe dovuto cominciare da lui,sperando che il cavaliere di Hyrule non perdesse improvvisamente la calma e la pazienza,costretto ad ascoltare quella lunga storia. A passi lenti si avvicinò a Seiya,rivolgendosi a lui con un tono improvvisamente triste
<< Seiya....ricordi nulla di quello che è accaduto dopo che siete scesi nell'ade? >>
un brivido freddo percorse l'intero corpo del ragazzo,che fu costretto a chiudere gli occhi mentre vedeva un paio di occhi che da verdi diventavano neri come la notte.Ricordava la corsa contro il tempo per salvare Atena e l'umanità;ricordava l'armatura di Pegasus che bagnata dal sangue della dea prendeva la sua forma divina,così come quelle dei suoi amici e compagni;ricordava il sacrificio dei 12 cavalieri d'oro.Ovviamente ricordava la battaglia finale con Hades;la sua spada nel suo petto;il dolore per aver capito che non avrebbe più rivisto Seika.Poi non aveva sentito più nulla;fino al momento in cui si era risvegliato,in un letto sconosciuto,con un paio di occhi verdi che lo scrutavano.E lui ricordava di aver urlato,perchè gli era sembrato che anche quegli occhi stessero diventando neri......e lui non voleva rivivere tutto un'altra volta.La seconda volta che aveva aperto gli occhi aveva capito che quelli verdi che continuavano ad apparirgli dinanzi appartenevano ad una donna;non al suo amico Shun,nemmeno al suo nemico.Sentì il cuore battere ad un ritmo impazzito,non riusciva a respirare e tremava.Era sempre così quando veniva assalito dai ricordi.
<< Hades ......la spada...... >>
cercò di rispondere alla domanda che gli aveva fatto poco prima Leda,ma era troppo per lui. Sotto lo sguardo attonito di Link e preoccupato della custode si lasciò cadere a terra,scivolando con la schiena sulla colonna di pietra;una mano che si artigliava il petto,l'altra che stringeva convulsamente il terriccio.La voce di Leda lo costrinse ad alzare gli occhi su di lei
<< Ascoltami Seiya.Per poterti spiegare quello che sta succedendo dovrò raccontarti quel che è accaduto prima.Vorrei che mi ascoltassi fino alla fine,anche se.....farà male. >>
Aveva pronunciato l'ultima parte della frase con la voce incrinata e questo mise in allarme Seiya,che si agitò ancora di più ma le fece cenno di proseguire.Si sentì tirare su di peso e si rese conto che il biondino si era avvicinato ed ora lo stava aiutando a mettersi seduto.Ancora arrabbiato per il pugno di prima lo allontanò in malo modo << Non toccarmi. >> In realtà sapeva che avrebbe dovuto ringraziarlo per avergli impedito di fare del male ad una donna,anche se in maniera del tutto involontaria e fuori dal suo controllo.Ma essere messo ko da un solo pugno...insomma era scocciante per uno che poteva vantarsi di aver sconfitto due divinità!E a poco serviva ripetersi che era fuori forma,che lo aveva colto di sorpresa o altre scuse simili.La verità era che quel tipo era forte e sapeva controllare la sua forza,incanalandola in un unico colpo mirato e ben assestato.La verità era che si sentiva umiliato!E poi il suo essere costantemente calmo e misurato gli dava letteralmente sui nervi.Anche adesso.Non aveva risposto alla sua scortesia,limitandosi a controllare che non crollasse prima di tornare alla sua posizione originale. Schiena appoggiata alla colonna,braccia incrociate e sguardo fisso sulla custode.Questa aveva atteso che lui trovasse una posizione comoda,quindi riprese a parlare.
<< Dopo che Hades ti trafisse con la sua spada la dea Atena ed i tuoi compagni ti riportarono a casa.Eri destinato alla morte Seiya. >> lo disse con un tono di voce così definitivo che entrambi i ragazzi sussultarono
<< Entro tre giorni la maledizione del dio degli inferi ti avrebbe ucciso.Questo Atena non poteva permetterlo. Decise quindi di rivolgersi in cerca di aiuto ad una divinità potente quanto Zeus,qualcuno che non avrebbe avuto paura di incorrere nelle ire del signore degli dei per aver accettato di aiutarla >> gli rivolse un altro dei suoi sorrisi canzonatori mentre domandava << Riesci ad immaginare a chi chiese aiuto? >>
La mente del ragazzo era completamente spenta,troppo arrabbiato e stanco anche solo per pensare di mettersi a giocare agli indovinelli.Si limitò a scuotere la testa in un gesto di diniego e lei riprese il suo racconto,fermandosi solo per controllare le sue reazioni.Spiegò dunque di come Atena si fosse rivolta a Chrono,chiedendo il permesso per intraprendere un viaggio all’indietro nel tempo,precisamente fino alla guerra sacra di 243 anni prima.Il suo scopo era trovare e distruggere la spada di Hades per spezzare la maledizione che gravava su Seiya.I quattro cavalieri di bronzo rimasti al suo fianco decisero di seguirla e aiutarla nella sua impresa.A quel punto Seiya fu sopraffatto dall’amore per i suoi amici e la sua dea.Avevano rischiato tantissimo per salvare lui!Ancora una volta la custode sembrò in grado di leggergli dentro quasi fosse un libro aperto << Aspetterei a gioire cavaliere >> la voce di Leda era stata una lama di freddo ghiaccio che aveva spento il suo entusiasmo.Le rivolse uno sguardo confuso e comprese dalla sua espressione che la vera storia aveva inizio da quel momento.Con sguardo severo la principessa riprese il suo racconto.

Arrivati nel passato Ikki di Phoenix,Shun di Andromeda,Hyoga di Cygnus,Shiryu di Dragon e Saori fanno la conoscenza dei 12 cavalieri d’oro dell’epoca e di Tenma di Pegasus,di cui Seiya sarà la reincarnazione nella loro  epoca,come ammesso dallo stesso Hades durante il loro scontro finale.Si ritrovano loro malgrado coinvolti nella guerra sacra precedente alla loro e, proprio durante lo scontro risolutivo quando Atena si trova ancora una volta a fronteggiare il suo nemico di sempre affiancata dal giovane Tenma,si viene a conoscenza di una terribile e dolorosa verità.Inutile tentare di distruggere la spada del dio,poiché risulta evidente che l’arma è solo il veicolo dell’odio che il dio degli inferi prova nei confronti del cavaliere di Pegasus e di Atena stessa. Quello stesso odio che era nato nell’epoca del mito,quando il cavaliere e la dea originali avevano affrontato per la prima volta Hades nel suo corpo divino,riuscendo a ferirlo.A seguito del dolore provato e del sentimento di paura che per la prima volta si faceva strada nel suo cuore orgoglioso,il dio decise di sigillare in un luogo sicuro le sue spoglie divine,costretto per la sua sicurezza a utilizzare suo malgrado un corpo mortale come contenitore sacrificabile.Grande è la sofferenza di Saori nel sentire la fredda voce di Alone,contenitore del dio in quell’epoca,che la schernisce.Deridendo il suo desiderio di salvare la vita di Seiya;godendo al pensiero che in un futuro lontano la sua maledizione troverà compimento nella morte di uno e nella disperazione dell’altra.

A Seiya sembra quasi di sentirla,la malvagia risata del dio che gioiva dinanzi al compimento della sua vendetta nei confronti suoi e di Atena.
<< Fu in quel momento che Saori Kido lasciò che la sua natura umana prendesse il sopravvento su quella divina >> Leda aveva abbandonato la sua posizione seduta e si era portata dinanzi a lui,che percependo la sua presenza alzò lo sguardo sul volto della custode.Il sentimento che le leggeva negli occhi lo colse alla sprovvista. Non si aspettava che la donna fosse in preda alla rabbia,come invece si evinceva dalla sua postura rigida,dalla linea sottile in cui stringeva le labbra per impedirsi forse di lasciarsi andare a parole troppo dure.
<< Per salvare la tua vita Seiya Saori prese una decisione terribile,che avrebbe condannato l’intera umanità ad un destino di dolore e morte. >> un nuovo brivido percorse il cavaliere,mentre il timore di quanto avrebbe scoperto di li a poco si faceva strada dentro di lui,soppiantando rapidamente l’affetto e l’orgoglio che aveva provato solo poco prima.Leda voltò lentamente le spalle ai due ragazzi e tentò di calmare il tumulto del suo cuore fissando il cielo incredibilmente azzurro.Non sbagliava il ragazzo nell’identificare il sentimento di rabbia che provava,ma non era in grado di capire tale reazione,dubitava che ci sarebbe riuscito anche dopo essere venuto a conoscenza di ogni cosa.
<< Resasi quindi conto dell’inutilità di quel viaggio Atena si lasciò ricondurre al presente insieme ai suoi cavalieri.Da sola si recò nuovamente in cerca di Chrono;fu probabilmente allora che le venne la folle idea di viaggiare ancor più indietro nel tempo,fino a raggiungere l’età del mito. >>
Seiya era letteralmente senza parole.Raggiungere l’età del mito?Cosa mai sperava di ottenere Saori in quel modo assurdo?Poi le parole di Hades,pronunciate 243 anni prima gli riaffiorarono alla mente,come le avesse udite egli stesso e non riferite da Leda solo pochi minuti prima.Ma,si disse stancamente,infondo lui quelle parole le aveva davvero udite no?Egli era la reincarnazione di Tenma,lo stesso giovane cavaliere che indossando l’armatura di Pegasus aveva assistito Saori nella battaglia all’epoca.Quelle parole erano rimaste sepolte nella sua memoria sino ad ora,quando erano state riportate alla luce dal racconto della custode del tempo.
“ Sciocca Atena!Pensavi davvero di poter sconfiggere il mio odio?Quest’odio è immortale come noi dei! Nato nel momento stesso in cui questo misero uomo osò levare la sua mano contro di me,sarà nutrito nei secoli dall’odio che sempre si genererà tra di noi in ogni nostra incarnazione!Il tuo cavaliere di Pegasus sarà maledetto per l’eternità,sciocca dea che ha osato offendere i propri simili!Questa sarà la tua punizione per aver scelto gli uomini,Atena! “
Improvvisamente Seiya capì.Comprese cosa Saori avesse intenzione di fare tornando nell’epoca in cui tutto ebbe inizio.Capì,anche se solo in parte il motivo per cui Leda fosse così adirata e cominciò infine a comprendere come le conseguenze di quel folle gesto si sarebbero rivelate disastrose per l’umanità. Scoprì di non avere più la forza di andare avanti,non voleva conoscere altro di quello che si celava nel suo recente passato,ma la custode riprese il suo racconto non lasciandogli possibilità di fuga.
<< Lo scopo di Atena era impedire all’odio di Hades di nascere,stroncando così la maledizione prima che iniziasse il suo inesorabile corso.Per farlo aveva una sola possibilità… >> tornò a fissarlo con occhi freddi,mentre finiva il resto della frase tutto d’un fiato << ….impedire al primo cavaliere di Pegasus di affrontare Hades e ferirlo. >> lasciò che il peso di questa rivelazione penetrasse nel cuore di Seiya già ridotto in brandelli,prima di proseguire << Purtroppo per voi,Zeus si rese conto di quali fossero le intenzioni di Atena.Consapevole che in assenza di quel cavaliere il folle piano di distruzione di Hades non sarebbe stato fermato,si rese conto che la figlia era pronta ad abbandonare l’umanità al suo triste destino pur di salvare la vita di un singolo uomo.Non un uomo comune.Colui verso cui la sua metà umana provava un sentimento di passione e desiderio. >>
La principessa fece un profondo sospiro prima di sedersi al fianco del cavaliere.Questi sedeva a capo chino con le mani strette a pugno sulle gambe rigide.Il peso delle rivelazioni lo stava schiacciando senza alcuna possibilità di risalire.Era distrutto e Leda sentì il cuore aprirsi a pietà verso di lui.Con gentilezza prese le mani di Seiya nelle sue e lo obbligò delicatamente a sciogliere i pugni.Aveva lasciato che le unghie penetrassero nella carne nel vano tentativo di mantenere insieme quel poco di forza che gli restava,mentre il suo mondo andava in mille pezzi che lui non era in grado di rimettere al loro posto.
<< Nell’era del mito,agli albori dei tempi….. >> riprese quindi con voce dolce << ….Zeus aveva affidato alla figlia prediletta la tutela degli uomini.Queste erano le creature che più egli amava.Create dopo aver dato la vita a tutta la stirpe divina e dopo esser rimasto disgustato dall’egoismo e dalle velleità di questi ultimi.Tuttavia questo suo comportamento venne presto additato come un tradimento dai sui figli divini,gelosi delle attenzioni che il loro padre e re riservava a questi esseri inferiori.Per evitare che gli dei scaricassero sugli uomini il loro malcontento egli tornò ad occuparsi degli affari dell’Olimpo,lasciando la loro cura e difesa ad uno dei suoi figli. La scelta cadde su Atena,esempio di virtù,conosciuta per la sua saggezza e la sua capacità di amare incondizionatamente.La dea assunse così il suo ruolo di protettrice,riunendo intorno a se uomini valorosi che non avrebbero esitato a seguirla nella più cruenta delle battaglie.Fu allora che vennero forgiate le prime armature di voi cavalieri e vi venne dato il titolo di Saint. >> recuperata almeno in parte la calma ora il ragazzo fissava Leda con occhi lucidi,pronto a sentire il resto della storia.
<< Avevi ragione…… >> le disse con voce incerta << fa un male cane…..ma devo sapere. >>
Leda ammirò il suo coraggio;come aveva previsto non si sarebbe tirato indietro.Che si trattasse di incassare pugni,calci oppure dure parole o anche solo tristi verità.In ogni caso avrebbe trovato la forza di proseguire
<< Fino a questo momento Atena non aveva mai deluso le aspettative del padre.Saori Kido però non aveva solo rinnegato la propria natura divina.Era venuta meno alla promessa fatta a Zeus ed alla missione che questi le aveva affidato.Aveva preso decisioni che avevano messo a repentaglio un equilibrio millenario.Sentendosi tradito il dio decise di punirla nel modo più crudele che conoscesse. >>
Tutta la rabbia provata da Leda per il comportamento incosciente di Saori era sparita,mentre con la morte nel cuore si apprestava a rivelare l’ultimo atto di quella triste storia.
<< Atena riuscì nel suo intento.Impedì quindi la nascita della maledizione.Tornata nel presente trovò te Seiya,perfettamente ristabilito.Purtroppo trovò anche un mondo completamente disastrato;una landa segnata da guerre e distruzione,posta sotto il dominio del signore degli inferi e dei suoi sottoposti.Nonostante tutto lei era ancora disposta ad accettare tutto questo.>> Seiya non ricordava niente di tutto ciò,ma riusciva ad immaginare senza fatica la desolazione di una terra su cui Atena non vigilasse con amore e dedizione.Si portò una mano tremante al viso,come a voler nascondere le terribili immagini che non riusciva ad evitare alla sua mente di evocare.Leda aveva smesso di parlare,scossa anche lei da quello scenario solo immaginato.In realtà ciò che non era in grado di perdonare ad Atena era la sua apparente mancanza di rimorso,anche dopo aver visto a cosa il suo egoistico desiderio aveva condotto.Le sue azioni erano imperdonabili agli occhi di colei che fin dalla più tenera età aveva sempre messo al primo posto l’equilibrio degli universi.Anche a discapito della propria felicità o a rischio della propria vita.
<< Fu a questo punto che Zeus,dopo averle lasciato credere per un secondo di essere riuscita nel suo intento, apparve al suo cospetto.Dopo averla privata del suo cosmo,sigillando l’anima della dea,riportò indietro il tempo,ristabilendo l’ordine naturale delle cose.Poi per punire Saori decise di toglierle quel che di più prezioso aveva al mondo.Prese il tuo corpo martoriato, rinchiudendolo in una teca di cristallo e per impedire ai tuoi amici di tentare di liberarti dalla tua prigione ti portò nella sua dimora sull’Olimpo,luogo da cui bandì Atena per l’eternità. >>
Seiya lasciò che la mano scendesse dal suo viso fino all’altezza del cuore,fermandosi proprio nel punto in cui la spada di Hades lo aveva trapassato << La maledizione….. >> chiese con fare incerto.Lasciandosi sfuggire un gemito Leda confermò i suoi timori. << E’ ancora lì, Seiya….. qualche tempo fa mi sono introdotta nella dimora di Zeus per liberarti,per i motivi che ormai conosci.Ti ho portato qui e affidato alle cure di Yanili,che ha curato il tuo corpo.Grazie a lei non sei più in pericolo di vita.Tuttavia la maledizione agisce sul tuo cosmo,come avrai notato, rendendolo instabile. >> Seiya annuì stancamente.Ovvio che lo aveva notato.Si sentiva pericolosamente simile ad una bomba ad orologeria,pronto a scoppiare al minimo tocco;come aveva dimostrato poco prima perdendo il controllo e colpendo la principessa.Prima o poi avrebbe dovuto scusarsi per quello,riflettè amareggiato.Rimaneva ancora un particolare da chiarire e preferiva farlo subito,anche perché dubitava di riuscire a sostenere ancora a lungo tutta quella tensione,con il peso di ciò che aveva scoperto che gli schiacciava il cuore.
<< In che modo tutto questo ha a che fare con Chaos? >>
Leda si alzò e lentamente si portò ancora una volta al centro del gazebo,per trovarsi direttamente davanti a loro << I viaggi nel tempo. >> sentenziò con tono funereo.Con la coda dell’occhio aveva notato il breve sussulto di Link,che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad ascoltare la storia di Seiya. “ Bene “ pensò “ con lui sarà molto più facile,anche se non meno doloroso. “
<< Anche se il viaggio all’epoca della prima guerra sacra avvenne dietro consenso del dio Chrono,che ha il compito di tutelare l’equilibrio dello spazio tempo;le decisioni prese da Atena e le relative conseguenze hanno aperto una grossa ferita nel tessuto spazio-temporale. >> vedendo che i due ragazzi faticavano a seguirla cercò di spiegarsi meglio << Potete immaginare lo spazio-tempo come una sfera >> nel dirlo disegnò con le mani la sagoma di una sfera nell’aria << Questa sfera è vuota ed ogni volta che viene aperto un portale questo genera una cicatrice in un punto preciso della sfera.Ovviamente ,quando vengono prese le dovute precauzioni queste cicatrici si rimarginano senza lasciare alcuna traccia.Le gravi conseguenze che si son venute a creare a seguito delle vicende che vi ho spiegato hanno creato una cicatrice indelebile.Come vi ho spiegato la prigione di Chaos è situata all’interno del santuario di Chrono,luogo da cui ha inizio lo spazio tempo.Questa cicatrice può diventare un’apertura che permetterebbe a Chaos di fuggire,visto che oltretutto diminuisce considerevolmente il potere della magia che lo tiene prigioniero.Questo perché se c’è un’incrinatura nel tessuto spazio-temporale si ripercuote senza possibilità di scampo sul potere del dio,quindi indirettamente anche su quello della sua sacerdotessa. >>
I due ragazzi la stavano osservando con un misto di perplessità e timore;per capire avevano capito,quanto a crederci avevano bisogno di tempo.Seiya si voltò verso il suo inconsapevole compagno di avventura scelto dal fato << Spero di cuore che con me abbia finito,anche perché non so se riuscirei a reggere altre brutte notizie. >> tirò fuori a fatica un mezzo sorriso ironico e si rivolse direttamente alla custode << Adesso spiegami cosa ha a che fare con tutto questo lui! >>

Nota :rileggendo i capitoli mi sono accorta che a volte alcune frasi erano state omesse per un mio errore di inserimento.chiedo scusa per l'inconveniente e spero di aver messo tutto a posto.

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Capitolo 7
*** Secondo strappo ***


~~capitolo 7 secondo strappo
Il giovane Hylian si lasciò sfuggire una smorfia,per poi  ripetere le parole che la custode aveva pronunciato solo pochi minuti prima. << I viaggi nel tempo. >>Mentre Seiya inarcava le sopracciglia fino a farle sparire sotto i capelli ribelli,Link e Leda continuavano a lanciarsi strani sguardi che lo stavano innervosendo non poco.Sembrava quasi che si stessero parlando senza tuttavia proferire verbo,forse indecisi su come rispondere alla sua domanda.Agli occhi di Seiya era evidente che Link sapesse al riguardo molto di più di quel che ne sapeva lui su tutta quella strana faccenda.Ma questo era impossibile se,come aveva lasciato intendere fino a poco prima,non aveva mai visto prima d’ora Leda e il suo regno,né aveva sentito parlare di Chaos. << Allora? >> chiese infastidito dal protrarsi di quell’imbarazzante silenzio.Leda era tornata a sedersi al suo fianco,pensierosa e anche un po' triste.Lui la osservò per un momento per poi portare la sua attenzione su Link che era tornato nella sua posizione originale,con la schiena poggiata ad una delle colonne del gazebo con la testa china ed era altrettanto silenzioso e pensieroso.Stava per perdere definitivamente la pazienza quando questo riprese a parlare. << Credo che dovrai ascoltare una lunga storia,Seiya. >>alzò gli occhi celesti e si rivolse con un vago sorriso alla principessa<< Lascia che sia io a raccontare Leda,almeno per quanto mi è possibile. >> che rispose annuendo con la testa e ricambiando il sorriso << Va bene,interverrò solo per le parti che ti sono sconosciute. >> E Seiya rivolse tutta la sua attenzione al giovane biondo,che aveva chiuso gli occhi cercando forse di riordinare le idee. Quando riprese a parlare la sua voce sembrò incerta e infinitamente triste,come ogni volta che si soffermava a parlare della sua vita,notò Seiya. << Direi che tutto ha avuto inizio con un sogno,quando ero ancora molto molto piccolo. >>riaprì gli occhi e si lasciò trasportare indietro nel tempo,portando con se nel vortice dei ricordi anche i suoi due ascoltatori. << A quell’epoca non avevo mai sentito parlare di reami sacri,di demoni o principesse. Non sapevo che esistesse un intero regno al di la della foresta dei kokiri,che era la mia casa.La sola cosa che sapevo era che io ero l’unico kokiri a non avere una sua fata……..questo mi rendeva triste e le prese in giro di Mido e la sua banda mi facevano pure un po' incavolare…. >>Seiya non era certo di avere capito bene<< ko….kokiri?Fate?... >>chiese titubante all’altro ragazzo,che rispose divertito << I kokiri sono gli abitanti della foresta.Sono….come dire…potresti definirli dei folletti.Non escono mai dalla foresta e vivono sotto la guida dell’albero Deku,che è il loro padre.Abiti verdi,orecchie a punta e come dicevo,una fata che li accompagna sin dalla loro nascita. >> Questa breve descrizione aveva confuso il ragazzo ancora di più e prese a fissare le orecchie a punta di Link << Quindi tu sei un kokiri? >> A rispondere questa volta fu la voce di Leda << No. Link appartiene agli Hylian,la razza dominante del regno di Hyrule.Vedi Seiya i kokiri non invecchiano,il loro aspetto è quello di eterni fanciulli e,come ti stava spiegando Link,non escono mai dalla foresta.>> Se avevano sperato di chiarirgli le idee si erano sbagliati << Non vi seguo…. >> mormorò il ragazzo passandosi una mano tra i capelli arruffati,fissando Leda con sguardo perso.Questa ricominciò a parlare cercando di non ridere davanti la sua espressione sempre più confusa << Il regno di Hyrule è popolato da numerose razze.Ci sono i kokiri signori della foresta.Il popolo degli Zora che dimora nelle acque e i Goron che vivono su Monte Morte.Ovviamente gli Hylian come Link.Gli sheikah.Le ladre del popolo Gerudo,i minish e il popolo deku.Mi sembra di averli elencati tutti vero? >> si era girata con un sorriso verso Link,dopo aver terminato il suo elenco.Seiya aveva la sensazione che quei due si stessero divertendo a vederlo in difficoltà! Con un sospiro il ragazzo biondo si lasciò cadere accanto a loro sul sedile prima di riprendere << E’ che io sono un orfano Seiya. >>la semplice e dolorosa verità nascosta dietro queste poche parole era ben conosciuta anche all’altro che annui << Sono stato cresciuto dall’albero Deku come un kokiri,vivendo con loro nella foresta.Non ho avuto idea di essere un Hylian fino a quando non sono stato costretto a lasciare la mia casa per andare alla ricerca della principessa Zelda. >> vide l’ennesima serie di domande prendere forma nella mente di un Seiya sempre più confuso e si affrettò a proseguire << Presto parleremo anche di lei,è una parte fondamentale della storia,ma per ora dobbiamo tornare ai kokiri e alla mia amica fata,Navi.>> Arrivato a questo punto Seiya,ormai completamente confuso,decise che continuare a fare domande sarebbe stato inutile.Meglio ascoltare questa strana storia in silenzio cercando di capirci qualcosa.” Se non altro “ pensò “ perché sono estremamente curioso di capire chi accidenti sei,caro il mio biondino con le orecchie da elfo. “ Mimò con la mano il gesto di chiudere una cerniera lampo immaginaria sulla sua bocca,facendo segno all’altro di riprendere il racconto.Richiesta prontamente accolta.
<< Dunque…. >> Link si portò un indice verso le labbra,curvate in un sorriso nostalgico.Aveva la testa reclinata sul petto e gli occhi socchiusi << normalmente il mio maggior rammarico ed unica fonte di pensieri era il fatto di essere il solo kokiri a non possedere una sua fata.Questo mi portava il più delle volte a scontrarmi con quello scemo di Mido e la sua cricca,che non perdevano occasione di prendersi gioco di me e trattarmi come un appestato.Anche se alla fine credo che il suo atteggiamento fosse dovuto più alla gelosia verso le attenzioni che ricevevo dalla dolce Saria che da una vera e propria antipatia. >> Mentre il ragazzo raccontava Seiya aveva notato come Leda,seduta alla sua destra,avesse fatto una smorfia di disappunto nel sentire quel nome femminile.Pensava che a quanto pareva avrebbe avuto di che divertirsi con quei due,se non aveva mal interpretato i loro gesti inconsapevoli.Intanto Link aveva ripreso il suo racconto << In quel periodo invece ero terribilmente preoccupato per via di un incubo che ormai da molte notti mi tormentava. >> Si alzò in piedi per tornare a quella che,ormaiSeiya lo aveva capito,era la posizione in cui si sentiva più a suo agio.Schiena appoggiata alla colonna e braccia incrociate sul petto.Il suo sguardo tormentato improvvisamente gli ricordò  il suo amico Shun,portandolo a chiedersi per la prima volta se quella postura rigida e composta non nascondesse un desiderio nascosto di difendersi dagli altri.Forse quel ragazzo non era così calmo come voleva apparire.Capì improvvisamente che gli ricordava in maniera assurda l’attegiamento di un altro suo amico;anche lui biondo e con occhi di ghiaccio,anche lui capace di fargli saltare i nervi col suo atteggiamento di distaccata superiorità.Link gli ricordava a tratti sia Shun che Hyoga!Chissà se anche lui nascondeva un’animo tormentato e inquieto.Queste sue riflessioni furono interrotte dalla voce di Link,che aveva ripreso il suo racconto << Lo ricordo ancora……dubito che potrò mai dimenticarlo……Il cielo nero,la pioggia che con violenza si abbatte sulle mura di un castello.Urla di dolore e di disperazione.Un cavallo esce dal castello con due persone in sella.Uno è un adulto,un guerriero direi,ma non riesco a stabilirne il sesso.L’altra è una ragazzina più o meno della mia età,che non riesco comunque a vedere in viso.Ma ricordo i suoi occhi,lo sguardo carico di terrore che mi lancia…e la supplica che lo accompagna….aiutami….in quel momento sento arrivare un altro cavallo.Quello che mi trovo davanti assomiglia ad un uomo,ne ha le sembianze quantomeno,ma io ho la certezza che dentro di lui si nasconda un demone.Quest’uomo è il male,l’oscurità.Ne sono sicuro.Come sono sicuro che la ragazzina di prima è la luce,il bene che gli si contrappone. >> E mentre parla Link stringe i pugni e chiude nuovamente gli occhi,lasciando che le fattezze del suo nemico tornino nitide alla sua mente.Ed è così dannatamente facile! Ci sono molte cose della sua prima vita che fa fatica a ricordare o che ha completamente dimenticato.Non questa,non Ganondorf.Quel mostro aveva continuato a turbare le sue notti anche dopo,senza possibilità di scampo.Ed è con gli occhi di un bambino che ha impresso in maniera indelebile quel demone nella sua memoria.Proprio perché era un bambino e tanto più per questa ragione,Ganondorf gli era apparso immenso,con mani così grandi da poter facilmente spezzare il suo collo…o quello immensamente più fragile e delicato di Zelda.I suoi tratti da rapace,la sua pelle olivastra,gli occhi gialli,ogni cosa in lui era atta a ricordare la sua natura di predatore.Nessuna traccia di umantà era presente in quell’essere,questo era chiaro persino ad un bambino come lui. << Quando quel mostro si volta verso di me,puntualmente finivo con lo svegliarmi.Fu proprio in uno dei momenti in cui ero prigioniero di questo incubo che arrivò Navi. >> e al ricordo della sua preziosissima amica i lineamenti del giovane si rilassano e il tormento e l’angoscia abbandonano il suo sguardo,che si fa carico di dolcezza. << Mi svegliò dicendomi che era stato il grande albero Deku a mandarla da me.Ovviamente io non stavo ascoltando nemmeno mezza parola di quel che stava tentando di spiegarmi,eccitato come ero per il fatto di avere finalmente una fata tutta mia.Le ci volle un bel po' per ottenere finalmente la mia attenzione e lasciarmi poi condurre dall’albero Deku. >> tratteneva a stento una risata al ricordo di come aveva afferrato la piccola fata,che stupita e impreparata si era lasciata scuotere e ricoprire di lamentele per aver impiegato tutto quel tempo ad arrivare da lui. Tuttavia quando riprende a parlare il suo tono è tornato serio,privo di quella nota giocosa che aveva assunto nel raccontare il suo incontro con la piccola fata. << Il grande albero Deku mi aveva convocato perché era stato maledetto.Sapeva che non ero realmente un kokiri e che nelle mie vene scorreva il sangue degli antichi cavalieri Hylian.Ero la sua sola speranza di salvezza.Mi addentrai così nelle sue viscere fino a trovare l’essere che stava assorbendo la sua linfa vitale.Era un parassita di nome Gohma. >> come fosse evocato dal racconto l’immagine del gigantesco ragno con un solo occhio tornò chiara nella mente del giovane. << Non so nemmeno io come ma riuscì a sconfiggerlo e liberare l’albero dalla sua maledizione.Tuttavia era troppo tardi.Ormai prossimo alla morte questi mi rivelò di come fossi giunto fino a lui tra le braccia della mia vera madre,che era morta ai suoi piedi affidandomi alla sua guida.Mi rivelò che sebbene fosse Gohma il colpevole della sua morte,dietro di lui in realtà si nascondeva un mostro ancor più temibile,un uomo malvagio proveniente dal deserto.Questi stava manovrando gli eventi dietro le quinte per arrivare a impadronirsi del potere necessario a regnare incontrastato su Hyrule.Mi affidò quindi il compito di impedirglielo,consegnandomi lo smeraldo dei kokiri.Mi spiegò che si trattava di una pietra spirituale e che avrei dovuto consegnarla alla principessa del destino,che avrei trovato al castello di Hyrule.Allora sono partito,lasciando dietro di me i miei amici kokiri. >> ricordava lo straziante addio a Saria e Mido,con la consapevolezza che non li avrebbe mai più rivisti.E a Seiya parve di vederlo:un ragazzino gettato senza pietà in una avventura più grande di lui;costretto a lasciare la sua casa,i suoi amici e tutte le sue certezze per andare incontro a un destino sconosciuto e oscuro.Una storia che fin troppo gli ricordò la sua. << Quando incontrai finalmente la princpessa Zelda non la riconobbi subito come la ragazzina del sogno.Fu lei che riconobbe me.Mi rivelò di aver avuto molte visioni sul futuro di Hyrule ed in tutte il perfido Ganondorf,re del popolo dei gerudo,cercava l’ingresso del sacro reame.Un luogo nascosto dove secondo la leggenda le tre dee nascosero la triforza.La principessa comunque aveva avuto anche una visione sul mio arrivo.Mi disse che avrei dovuto trovare le altre due pietre spirituali e che insieme avremmo impedito a Ganondorf di mettere le mani sulla triforza,trovandola noi per primi e nascondendola poi in un luogo sicuro.Desideroso di vendicare la morte dell’albero Deku,avendo compreso che era Ganondorf l’uomo di cui mi aveva parlato prima di morire,partì quindi alla ricerca delle tre pietre.Trovai il popolo dei Goron e li aiutai a liberarsi di un mostro che infestava la loro montagna,ottenendo in cambio il rubino che era la seconda pietra spirituale e l’amicizia di Darunia,il loro capo.Poi mi recai dal popolo degli Zora,dove liberai la loro principessa,Ruto,che era rimasta intrappolata nello stomaco di una balena gigantesca.Questa,una volta liberata mi donò lo zaffiro degli Zora,come pegno della sua gratitudine. >> si fermò lanciando uno sguardo verso Leda che dal canto suo sembrava decisa a non guardarlo negli occhi.Seiya si domandò cosa ci fosse che non andava,perché era evidente che la principessa fosse decisamente infastidita.Link sospirò rassegnato e l’altro ragazzo non riuscì a trattenere la curiosità << Si può sapere cosa avete voi due? >>. Mentre la ragazza continuava a fissare un punto imprecisato del gazebo,il ragazzo rispose titubante << Lo zaffiro degli Zora è…..insomma ….una specie …. Di anello di fidanzamento. >> nel dirlo il viso di Link aveva assunto una stranissima sfumatura di rosso,ad indicare il suo estremo imbarazzo.In realtà non si era reso conto,essendo un bambino,del significato del gesto di Ruto,che gli era invece divenuto chiaro quando si erano incontrati dopo essere cresciuti.Per sua fortuna la battaglia per la salvezza di Hyrule aveva obbligato la principessa zora a rinunciare ai suoi propositi matrimoniali con lui.Nella sua seconda vita il problema non si era presentato,dal momento che non aveva avuto modo di incontrarla.Tuttavia in quel preciso momento si sentiva terribilmente in colpa nei confronti della principessa Leda.Dal suo atteggiamento era evidente che fosse a conoscenza di quel particolare avvenimento e che non ne fosse felice,cosa che rendeva lui stranamente inquieto.Seiya,che ancora una volta era rimasto senza parole,fissava alternativamente l’uno e l’altra,trattenendosi dallo scoppiare a ridere.In ogni caso quello non era il momento di giocare con i sentimenti di quei due,preferiva che Link riprendesse il suo racconto << Va bene,hai raccolto queste benedette pietre spirituali.E poi? >> dopo aver lanciato un’ultimo sguardo a Leda,chiusa nel suo ostinato silenzio,Link riprese il suo racconto. << Tornai al castello dove nel frattempo Ganondorf era arrivato alla ricerca della triforza.Improvvisamente mi sembrò di essere di nuovo nel mio incubo.Vidi Zelda fuggire a cavallo con la sua balia,una guerriera sheikah che in seguito scoprì chiamarsi Impa.E proprio come nel sogno affrontai il perfido re dei gerudo.Ovviamente mi sconfisse senza troppi problemi.Infondo ero solo un bambino.Mentre fuggiva Zelda mi aveva lanciato un oggetto che da sempre apparteneva alla famiglia reale di Hyrule….l’ocarina del tempo… >> tornò a cercare lo sguardo della custode che continuava a ignorarlo << Mi aveva spiegato che suonando una particolare melodia e utilizzando le tre pietre avrei avuto accesso alla triforza.Mentre Ganondorf si lanciava all’inseguimento della principessa per sottrarle l’ocarina io raggiunsi il sacro reame.Qui estrassi dal suo piedistallo la master sword,una spada leggendaria forgiata secoli prima per sconfiggere il male e posta a sigillo dell’ingresso del luogo in cui era stata nascosta la triforza. Quel che successe in quel momento è ancora piuttosto confuso.Mi addormentai e Ganondorf approfittò del fatto che avevo aperto la strada per penetrare nel sacro reame ed impadronirsi della triforza. Poi mi risvegliai già adulto. >> terminò la frase indicando se stesso,così come Seiya lo vedeva in quel momento. << Davanti a me stava un vecchio,il suo nome era Rauru.>> il giovane chiuse nuovamente gli occhi ricordando la sua sorpresa nel trovarsi davanti un vecchietto con barba e baffi bianchi,avvolto in una lunga veste arancio,che lo chiama eroe e gli chiede di non avere timore anche se il suo aspetto è cambiato. Non era riuscito a capire come mai si era svegliato con le fattezze da adulto,la sua confusione era totale perché non riusciva nemmeno a ricordare il momento esatto in cui aveva perso conoscenza. << Questi mi spiegò gli ultimi eventi.Mi raccontò come la triforza si fosse scissa in tre parti nel momento in cui Ganondorf se ne era impadronito.Questo perché il suo cuore era davvero troppo malvagio.Egli riuscì ad impossessarsi solo del frammento della triforza della forza,mentre gli altri due frammenti furono inviati a coloro che ne erano stati ritenuti degni.La triforza della saggezza andò alla principessa Zelda.La triforza del coraggio…. >> fece una pausa e alzò la mano sinistra fino al viso,fissando il dorso dove molto tempo prima  era apparso il simbolo sacro <<…..quella venne affidata a me. >> In questa sua seconda vita nemmeno una volta il marchio era stato visibile,segno che la terra di Hyrule non era in pericolo e quindi non necessitava dell’intervento di un eroe. << Rauru mi spiegò anche che nel momento in cui avevo afferrato la spada il mio spirito era stato addormentato.Questo perché ero troppo piccolo.Il mio corpo doveva crescere per permettermi di adempiere al mio destino di Eroe del Tempo,sconfiggere Ganondorf e salvare Zelda ed Hyrule.Da quel momento erano passati sette anni,in cui il demone aveva messo a ferro e fuoco la mia terra.Zelda era sparita nel nulla e con lei i sette saggi che avrebbero sigillato nuovamente Ganondorf e la triforza.Il mio compito era ritrovarli e mettere fine a questa storia. >> tornò a sedersi accanto a Seiya, passandosi una mano nei capelli biondi per sfilare il semplice cerchio dorato e spettinarsi.Rimase qualche secondo in silenzio,con l’oggetto tra le mani,prima di riprendere. << Ti risparmio tutto il resoconto del mio viaggio;ti basti sapere che alla fine trovai tutti e sette i saggi e la principessa,che era una di loro tra le altre cose.Affrontammo insieme Ganondorf e in seguito la sua forma demoniaca,Ganon.Riuscimmo a sconfiggerlo e col potere dei saggi lo sigillammo di nuovo nel sacro reame. >> si girò verso Seiya,fissandolo negli occhi << Quel che accadde dopo invece,credo sia il motivo principale della mia presenza qui. >> vide l’altro ragazzo guardarlo con espressione curiosa e proseguì. << Con Hyrule al sicuro e tornata alla normalità,Zelda ritenne ingiusto che io avessi perso sette anni della mia vita.Mi rispedì perciò indietro nel tempo,al periodo appena precedente a quando tutto avrebbe avuto inizio,utilizzando l’ocarina del tempo di cui era tornata in possesso.Avrei comunque mantenuto abbastanza ricordi dell’accaduto da consentirmi di trovare Zelda e fare quanto possibile per evitare il ripetersi della tragedia. >> si alzò e si portò lentamente davanti a Leda,che era rimasta a testa china ad ascoltare il suo racconto.Questa percepì la sua presenza e alzò lo sguardo fino ad incontrare il suo.Nello sguardo del giovane hylian non vi era traccia del rimprovero che si era aspettata di vedere,dal momento che aveva evidentemente compreso la verità.Era invece sereno e tranquillo,così come era calma la sua voce mentre le si rivolgeva << Ma in realtà sei stata tu…non è vero Leda? >> E la sola cosa che la principessa riuscì a fare fu annuire,mentre un fiume di ricordi si faceva strada nella sua testa.
10 anni prima,Santuario di Chrono
La piccola Leda sostava in silenzio davanti il massiccio portone che era all’ingresso del Santuario del Tempo. Non avrebbe dovuto trovarsi lì;non esisteva ragione che potesse giustificare la sua presenza in quel luogo sacro o che le potesse evitare l’inevitabile punizione per esser fuggita dalla sua lezione sulla magia.Era giunta fino li spinta solo da una fortissima e irrefrenabile curiosità.Si guardò intorno nervosa,mentre mordendosi un angolo del labbro inferiore allungava una mano verso la maniglia dorata,intenzionata ad aprire l’ingresso e infrangere almeno un’altra decina delle regole della regina Seta.Un fruscio alle sue spalle la immobilizzò,il braccio a mezz’aria e la mano protesa.
<< Leda… >> si voltò di scatto assumendo un’espressione colpevole.La donna cui apparteneva la voce la osservava in silenzio a pochi passi di distanza.Era in piedi,con le braccia appoggiate sui fianchi e un’espressione divertita nei bellissimi occhi violetti.I lunghi capelli neri risaltavano ancora di più sul bianco candido del suo abito.Non chiese alla bambina quale fosse il motivo della sua presenza li,non ne aveva bisogno.Era un dato di fatto che quella piccola peste fosse estremamente curiosa e le era stato riferito che negli ultimi tre giorni aveva sempre raggiunto l’ingresso del santuario,senza tuttavia aver trovato il coraggio di entrare.Se fosse per paura di incorrere nelle sue ire o se per la paura di quel che avrebbe trovato al di là del portone non era in grado di stabilirlo.In ogni caso adesso che si trovavano l’una davanti all’altra,Leda sembrava aver perso la sua abituale spavalderia,preferendo assumere un'atteggiamento remissivo e colpevole che non le era naturale.Seta lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e si avvicinò alla piccola,che se ne stava a testa china,estremamente interessata alla punta di una delle sue scarpe.Arrivata al portone invece di fermarsi lo aprì e lo oltrepassò senza esitare.Non si era voltata a guardare la ragazzina,consapevole che avrebbe accolto il suo silenzioso invito a seguirla.La vide infatti camminare dietro di lei con la coda dell’occhio e sorrise.Era a conoscenza della sua paura del buio ed il fatto che la avesse seguita senza indugi all’interno dello spazio-tempo dimostrava quanto fosse forte il suo desiderio di sapere.Si ritrovò a riflettere che date le circostanze potesse non essere semplice curiosità quella che guidava le azioni della bambina.Forse la ruota del destino aveva già messo in moto i suoi delicati ingranaggi,bilanciando le forze positive e negative che presto si sarebbero dovute scontrare.In fondo l’esistenza stessa di Leda era da considerarsi un segnale,un invito a preparare se stessa al suo inevitabile fato.Si voltò verso la ragazzina per tranquillizzarla,solo per rendersi conto che questa non era spaventata;turbata si,ma senza alcuna traccia di timore.Un moto di orgoglio si fece strada nel suo cuore.Leda non era sua figlia biologica,ma la aveva considerata tale fin dal giorno in cui la avevano condotta da lei.La sua vera madre era morta nel darla alla luce e la levatrice era impallidita nel momento in cui aveva aperto gli occhi violetti.Quelli erano gli occhi della custode del tempo,di colei che dall’alba dei tempi regnava sul loro mondo forte del potere del dio Chrono.Tuttavia in quell’epoca esisteva già una custode in carica.La legge di Chrono prevedeva la nascita di una seconda eletta solo in prossimità di eventi di estrema gravità.Quell’evento era per l’appunto un avvertimento:essendo a rischio la vita stessa della custode in carica,una seconda sacerdotessa veniva scelta e preparata a prendere il suo posto.A fare questa scelta era il dio Chrono in persona e la bambina veniva da subito affidata alla sua predecessora,che si sarebbe occupata della sua istruzione fino al momento della sua inevitabile fine.Quindi,riflettè ancora Seta,se la sua stessa nascita era avvenuta dietro un disegno preciso,forse anche questo incontro era da considerarsi parte di una visione più amplia.
Intanto erano arrivate alla loro destinazione.Si trovavano in una delle numerose stanze nascoste nel santuario del tempo,completamente spoglia ad eccezione di una teca di cristallo che occupava il centro della stanza.Seta si fermò a pochi passi da questa e fece cenno a Leda di avvicinarsi.Questa ubbidì fino a trovarsi direttamente davanti la teca,poi alzò gli occhi e rimase di stucco.All’interno del cristallo c’era un ragazzino più o meno della sua età, completamente addormentato. Indossava una tunica verde ed aveva i capelli biondi,che gli scendevano ribelli lungo il viso. << Chi?..... >> domandò con un filo di voce.La regina Seta si inginocchiò,portadosi alla sua altezza per guardarla negli occhi << Il suo nome è Link.Ora è soltanto un bambino,ma presto crescerà. >> il suo sguardo divenne improvvisamente triste << Deve crescere…per diventare l’eroe che sconfiggerà il male nel suo mondo. >> si rimise in piedi e posò le mani sulle spalle della ragazzina,facendola girare con delicatezza verso il cristallo << Qualcuno mi ha chiesto aiuto per proteggere questo ragazzino fino al giorno in cui sarà abbastanza forte da sconfiggere un perfido demone.>> La bambina guardava il suo coetaneo con un misto di riverenza e timore << Ce la farà? >> chiese quindi,ma la risposta della sua regina arrivò inattesa e gelida come pioggia invernale << Deve….altrimenti morirà nel tentativo….e con lui la sola speranza di Hyrule. >>
Dopo quel primo incontro la piccola Leda aveva preso a cuore il destino di quel ragazzino addormentato, tanto da decidere di andare a controllare che stesse bene almeno una volta al giorno.Non sarebbe stata in grado di spiegare perché,ma provava verso di lui una fortissima empatia che andava aumentando col passare dei giorni e delle stagioni.Seta era a conoscenza delle ripetute visite della figlioccia al suo piccolo protetto,ma non aveva trovato necessario intervenire,nella ferma convinzione che ogni loro azione fosse indotta da una forza superiore che lavorava di nascosto.E lei non intendeva interrompere quel flusso di energia che si era instaurato tra i due giovani.Passarono così sette lunghi anni.In quel lungo periodo Leda aveva preso l’abitudine di fermarsi a lungo a parlare con quello che definiva il bell’addormentato.Anche se lui non apriva mai gli occhi e ovviamente non le rispondeva,questa gli raccontava la propria giornata, le delusioni,le piccole gioie.Finì per considerarlo un’amico a cui rivelare i suoi più segreti pensieri e desideri. Seta era consapevole che più Leda si affezionava al giovane,più sarebbe stato duro per lei il momento in cui si sarebbe dovuta separare da lui;momento che,dalle notizie che aveva avuto,si avvicinava ormai in maniera inesorabile.Avvenne tutto in un attimo.Leda era andata a trovare il ragazzo come suo solito e gli stava raccontando di come il giorno precedente fosse riuscita a impadronirsi di una tecnica magica particolarmente complicata.Si voltò verso di lui,interrompendo il suo racconto,perché le era sembrato di vedere un movimento all’interno della teca.Si avvicinò incuriosita per trovarsi improvvisamente a fissare due occhi che sembravano contenere il cielo stesso.Appena un’istante dopo il cristallo era sparito assieme al ragazzo che ospitava.Leda si accasciò al suolo mentre il suo cuore batteva ad un ritmo impazzito,quasi volesse uscirle dal petto.In quel preciso istante,in un regno lontano e a lei sconosciuto Link,ormai adulto,si era risvegliato,pronto ad impugnare la master sword ed ad andare incontro al suo destino,diventando l’eroe del tempo.
                                                                                                              Presente
Leda ricordò come gli eventi avessero preso a correre impazziti da quel momento.Seta aveva sacrificato la propria vita nel tentativo di rinforzare il sigillo di Chaos,che aveva iniziato ad indebolirsi nel momento in cui la regina aveva portato Link nel loro regno.Il suo gesto estremo aveva stretto le catene intorno al prigioniero e Leda aveva davvero creduto che fosse finita lì.Distrutta dalla perdita di quella che era stata per lei madre e maestra,obbligata a prendere il suo posto alla guida del regno,Leda non era riuscita a dimenticare Link.Utilizzò così un antico specchio che,unito ai poteri della custode,le avrebbe permesso di seguire lo scorrere della vita del ragazzo anche a quella distanza.Osservò quindi  gli avvenimenti,gioendo delle sue vittorie,preoccupandosi delle sue ferite.Osservò gli enormi sforzi compiuti per trovare la principessa Zelda, percependo il peso sempre maggiore del suo destino di eroe.Fino al giorno del suo combattimento finale con Ganondorf.Quando Zelda aveva espresso il desiderio di restituire al ragazzo gli anni perduti lei aveva accolto la sua richiesta,pur consapevole che la minima variazione nel tessuto dello spazio-tempo avrebbe potuto indebolire l’incantesimo che teneva prigioniero Chaos.Aprì così un portale che li avrebbe ricondotti indietro di sette anni.In seguito aveva continuato ad osservare lo scorrere di questa sua seconda esistenza,finendo col capire di essere innamorata del giovane Hylian e che questo suo amore era destinato a non essere mai ricambiato.
Nel corso degli anni poi l’incantesimo di Seta aveva perso il suo potere e lei aveva dovuto utilizzare il proprio sangue per tenere a bada Chaos.Tuttavia si era resa subito conto che la magia si era indebolita troppo,a causa appunto dei numerosi strappi che si erano creati nello spazio-tempo. Nella biblioteca del palazzo aveva trovato l’incantesimo che avrebbe potuto sigillare definitivamente il dio,venendo a conoscenza della necessità di condurre li i due giovani che avevano indebolito l’incantesimo originale.
Tutto questo lei lo aveva raccontato anche a loro,che la avevano ascoltata in silenzio.Aveva omesso solo di rivelare i propri sentimenti per Link,per non complicare ulteriormente la già difficile situazione.Ora se ne stava li ad aspettare che le dicessero qualcosa,qualunque cosa.
<< Certo che questa storia è proprio un gran casino. >> la voce di Seiya era solo un sussurro,ma con quelle poche parole aveva riassunto perfettamente tutta la situazione.Quasi senza rendersene conto la principessa scoppiò a ridere,sotto lo sguardo incredulo dei due ragazzi,che impiegarono solo qualche secondo per farsi trascinare da quell’ilarità improvvisa.Asciugandosi le lacrime Leda si alzò con un movimento aggraziato << Non vi chiedo di rispondermi subito.Capisco che siate stanchi e confusi,dopo aver ascoltato tutto questo. Avete….abbiamo……bisogno di riposo…..riprenderemo il discorso in un secondo momento. >> detto questo si allontanò dal gazebo,lasciandoli soli.I due giovani stettero un’attimo ad osservare la sua figura minuta illuminata dalla luce rossa del sole al tramonto,prima di decidersi a seguire il suo esempio e tornare anche loro all’interno del castello. << Aspetta… >> un po' stupito Link si voltò verso Seiya,che lo aveva afferrato per un braccio obbligandolo a fermarsi. << Noi due non abbiamo ancora finito. >>
 

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Capitolo 8
*** ninnananna al chiaro di luna ***


~~Capitolo 8 “ Ninnananna al chiaro di luna “
Link rimase a fissare la mano di Seiya,chiusa in una morsa di acciaio sul suo braccio destro.Non aveva dubbi che avessero davvero molte cose di cui parlare,ma in quel momento non ne aveva una gran voglia.Fin dal primo istante in cui si erano incontrati non aveva provato una gran simpatia per quel ragazzo;tuttavia ascoltare la sua storia lo aveva aiutato a comprendere che dietro i suoi modi bruschi e alla sua arroganza si nascondevano paure molto difficili da gestire,dolori quasi impossibili da immaginare.In ogni caso aveva la certezza che questa antipatia fosse stata reciproca ed immediata.In quel momento poteva sentirla muoversi come un’onda di energia che passava dal corpo di Seiya al suo.Liberò il braccio con un colpo secco e si voltò a fronteggiare l’altro ragazzo. << Cosa c’è? >> chiese con tono brusco,senza curarsi di nascondere il malumore.Era stanco e pieno di dubbi,le buone maniere e la cavalleria al momento non erano la sua priorità.Seiya si girò lentamente verso il lato del giardino in cui era sparita Leda << Ti fidi di lei? >> Link non ebbe alcuna esitazione nel rispondere << Si…..non avrebbe motivi di mentire,conosce troppi avvenimenti delle nostre vite e purtroppo la sua storia è piuttosto credibile. >> L’altro ragazzo scosse il capo in segno di diniego,mentre metteva su un ghigno sarcastico << Le cose sono due….O sei davvero un ingenuo o ti sei fatto facilmente abbindolare da un bel sorriso e due moine. >> L’Hylian sentì la rabbia crescere dentro; avrebbe volentieri preso a pugni quell’arrogante sbruffone,ma non doveva cedere alle sue provocazioni. Facendo ricorso a tutta la sua riserva di calma,gli voltò le spalle e fece per allontanarsi. << Dubito che noi due saremo mai d’accordo su questo punto >> fu costretto a fermarsi nel sentire le successive parole di Seiya << Vorrei solo farti capire che in questa storia c’è qualcosa di molto strano.Tu non conosci gli dei come li conosco io.Ti posso assicurare che non hanno alcun interesse ad aiutare i mortali.Questo dio,Chrono,sono certo che sapesse fin dal principio cosa sarebbe successo permettendo ad Atena di viaggiare nel tempo.E’ il dio dello spazio-tempo no?Doveva avere un secondo fine noto a lui solo. >> si fermò un attimo per vedere se finalmente l’altro cominciasse a seguire il suo ragionamento << E’ evidente che ha manipolato la sua stessa sacerdotessa per convincerla a creare lo strappo che ti ha portato indietro,con tutte le conseguenze.Insomma!E’ lui che ha imprigionato questo Chaos,sa meglio di chiunque altro cosa può indebolire l’incantesimo. >> Link non poteva negare che i dubbi di Seiya fossero più che giustificati << Perché lo avrebbe fatto? >> il ragazzo scosse la testa sconsolato << Non lo so,davvero……. Ma non intendo diventare un burattino nelle mani di quella donna. >> Questo attacco privo di motivazioni verso Leda fece perdere la pazienza a Link << Posso forse ammettere che il comportamento di questo Chrono sia piuttosto ambiguo,ma ciò non toglie che non abbiamo ragioni per dubitare dell’onestà della principessa Leda.Mi sembra ci abbia dimostrato di star soffrendo moltissimo per la situazione in cui siano venuti a trovarci.Sicuramente non è lei a tirare i fili di questa farsa! >> Seiya era indeciso se mettersi a ridere o scaraventare a terra quella sottospecie di elfo e picchiarlo fino a fargli entrare un po' di buon senso in quella testa dura.Aveva capito che non sarebbe mai riuscito a fargli venire dei dubbi sulla principessa,ma la situazione era assurda.Credere ciecamente ad ogni singola parola che usciva dalla bocca di Leda solo perché aveva un debole per lei!Se non fosse stato per il fatto che le decisioni dell’uno avrebbero indubbiamente avuto conseguenze anche per l’altro,lo avrebbe volentieri lasciato stare.Purtroppo diplomazia e tatto non erano di sicuro tratti distintivi del carattere di Seya,che non riuscì a impedirsi di rispondere con sarcasmo << Hai proprio un debole per le principesse da salvare eh? >> Link si irrigidì,gli occhi ridotti a due fessure e la mascella contratta;il suo era appena un sussurro << Solo perché non vado in giro a colpire persone indifese? >> Punto sul vivo Seiya abbandonò ogni tentativo di trovare un terreno di intesa << Se tu non fossi stato così impegnato a fare la parte dell’ “ eroe “ ti saresti reso conto che sono riuscito a colpirla solo perché l’ho colta alla sprovvista.Aveva abbassato la guardia altrimenti dubito che sarei mai riuscito ad atterrarla. >> L’ultima affermazione aveva messo fuori gioco la capacità di controllo di Link.Fumante di rabbia si avvicinò rapido all’altro ragazzo,fino a trovarsi col viso a pochi millimetri di distanza dal suo << Dimmi solo una cosa….come osi chiamarti cavaliere?Come fai a sentirti autorizzato a colpire qualcuno che in quel momento non ti sta attaccando solo giustificandoti con l’idea che sia in grado di difendersi?Io e te abbiamo due idee dell’essere cavaliere decisamente opposte. >>
<< Non è affatto indifesa!In questa storia le vittime siamo noi e quella donna è pericolosa! >>
<< Non è di lei che devi preoccuparti… >> il tono cupo sottolineava in maniera inequivocabile la non troppo velata minaccia
<< Non provare più a colpirmi Link >>
<< Tu non obbligarmi a farlo >>
I due ragazzi rimasero a fronteggiarsi in silenzio qualche altro secondo,prima che Seiya decidesse che era arrivato il momento di andarsene.Restare lì sarebbe stato inutile e anzi probabilmente avrebbe portato ad un confronto fisico di cui non aveva voglia.Scosse sconsolato la testa maledicendo tra se la cocciutaggine di quel ragazzo << Tanto vale bersi l’oceano con un cucchiaio piuttosto che discutere con un uomo innamorato >> e con questa frase come commiato si allontanò,lasciando Link furente,a malapena in grado di trattenersi dal lanciarsi su di lui.

Una volta ritornato nella sua camera Link si era lasciato cadere sul letto,con un braccio e una gamba che cadevano a peso morto fuori dal giaciglio e l’altro braccio appoggiato sugli occhi.La conversazione di poco prima con Seiya bruciava ancora come una ferita inferta da una lama rovente.Doveva ammettere che le parole del ragazzo avevano un fondo di verità.Forse lui era davvero un’ingenuo credulone senza speranza! Non riusciva a togliersi dalla testa l’idea di essere diventato una marionetta nelle mani di una perfetta sconosciuta.Eppure……lui si era fidato delle parole di Zelda,seppure non la avesse mai vista prima,anche se non aveva idea di cosa in realtà stesse succedendo o di cosa sarebbe successo dopo.Era così assurdo che in questa occasione si fidasse di Leda?Allontanò il braccio e riaprì gli occhi lentamente. Era strano.Non avrebbe saputo spiegare il perché ma aveva la sensazione di conoscere quella ragazza da sempre.Era molto simile a quello che aveva provato incontrando Zelda nella sua prima vita.Una sorta di predestinazione,ma molto più forte e potente.Come se tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento fosse servito a prepararlo a quell’incontro.Ripensava alle ultime parole di Seiya…..Innamorato…..forse non lo era ancora,ma era evidente che quando si trattava della principessa aveva molte difficoltà a mantenere il controllo sulle proprie azioni e sui propri sentimenti.Al diavolo!Tanto valeva essere onesto almeno con se stesso…. Quella donna era capace di metterlo a tappeto con un sorriso.Un suo sguardo lo avrebbe spinto a lottare contro una moltitudine di nemici solo per assicurare la sua incolumità.Si alzò e si avvicinò stancamente alla finestra che dava sul cortile interno.Non era solo la sua bellezza,che era altresì innegabile.Sentiva un attrazione per Leda che era più emotiva che fisica.Poi ovviamente non era cieco.Aveva ammirato la sua figura minuta eppure carica di sensualità.Ricordava bene la morbidezza della sua pelle e il profumo che emanava.Per un breve momento si perse nel ricordo dei loro corpi vicinissimi e nuovamente venne travolto da quella sensazione di calore che si irradiava in tutto il suo corpo.Una visione molto più erotica si sovrappose al ricordo del loro primo incontro,ma fu un attimo fugage,che subito sfuggì alla sua mente e che lui non ebbe il tempo di rendere concreto.Forse,si disse,il ricordo di un sogno.Non ne era sicuro…..da quando si era ritrovato in quella storia assurda non era più sicuro di nulla.Aprì le ante alla ricerca di una ventata di aria fresca che lo avrebbe aiutato a calmarsi e venne distratto da una melodia in lontananza.Anche se arrivava fino a lui in maniera ovattata ebbe la sensazione di conoscere la musica.Chiuse gli occhi fino a riconoscere lo strumento usato dal musicista.Era un’arpa. “ Sheik suona l’arpa “ ricordò “ mi ha insegnato tutte le melodie per risvegliare i saggi e raggiungere Zelda. “ Fece un’espressione contrita prima di correggersi “ Sheik era Zelda “ come aveva potuto dimenticare un simile particolare?Come in preda ad un sogno si incamminò nella direzione da cui proveniva il suono.Era arrivato in una nuova zona del giardino,quel posto sembrava immenso!Una fontana quadrata troneggiava nel verde degli alberi e delle siepi.Seduta sul bordo la principessa Leda era intenta a suonare una grande arpa dorata.Le sue mani si muovevano veloci e sicure sulle corde.Aveva gli occhi chiusi ed il volto basso,concentrato sulle note;la luce della luna la illuminava facendola risplendere come una gemma preziosa e ancora una volta Link si ritrovò senza parole,estasiato da quella visione eterea.Fu lei a spezzare quest’incantesimo,rivolgendogli la parola senza smettere di suonare << Non riesci a prendere sonno,Link? >> portò il suo sguardo violetto su di lui invitandolo con un cenno della testa ad accomodarsi accanto a lei.Il ragazzo le si avvicinò sorridendo << Temo di avere troppi pensieri che affollano la mia mente… >> mormorò mentre si accomodava a terra,con la testa reclinata sul bordo della vasca e le gambe allungate davanti a se.Da quella posizione poteva osservare il cielo notturno e la luna che lo sovrastava maestosa;si chiese se fosse la stessa immagine che avrebbe visto nel suo mondo.Per quanto si sforzasse non riusciva a trovare differenze tra quella luna e quella che osservava quando si sdraiava nelle praterie di Hyrule;sembrava proprio la stessa luna che anni prima aveva rischiato di distruggere tutto sotto l’influsso di majora.E fu in quel momento che riconobbe la melodia suonata dalla principessa << La ninnananna di Zelda…. >> Le mani di Leda ebbero solo un’impercettibile esitazione per continuare poi a produrre quelle note che,ormai riconosciute,risuonarono alle sue orecchie così fuori posto.Il ragazzo chiuse gli occhi e ascoltò gli ultimi accordi prima di rivolgere nuovamente la parola alla principessa << Mi hai tenuto d’occhio per tutto questo tempo?>> << Perdonami……..non era mia intenzione spiarti. >> Link aprì gli occhi e si voltò a guardare Leda,che adesso teneva le mani in grembo e la testa china.Continuò a parlare senza guardarlo in viso << Dopo aver acconsentito alla richiesta di Zelda di far tornare indietro il tempo ho continuato a preoccuparmi per te.Non ho potuto evitarlo,dopo averti avuto accanto per sette anni ed aver vissuto,anche se indirettamente,la battaglia contro Ganondorf.Continuavo a domandarmi se avevo preso la decisine giusta… >> terminò la frase in un sussurro << Lo era? >> chiese lui con tono stranamente serio << No >> una risposta secca,decisa,brutale nella sua sincerità. La ragazza alzò verso il cielo il viso,l’espressione sofferente e colpevole << Me ne resi conto quasi subito.Nonostante tutto non eri felice. >> Era la verità ovviamente,ma lui non aveva mai rivelato a nessuno quel che realmente provava.Abbassò di  nuovo lo sguardo e piegò le gambe per poi circondarle con le braccia e poggiarvi sopra il mento.La voce di Leda era carica di tristezza << Avevi tutto quel che avresti potuto desiderare,eppure avevo la netta sensazione che ti mancasse qualcosa.Capì presto che avevi mantenuto dei fugaci ricordi della tua vita precedente e che questi ti tormentavano,impedendoti di vivere tranquillo. >> Link rimase stupito dal modo in cui quella ragazza era stata in grado di comprendere i suoi sentimenti seppure così distante da lui fisicamente.Decise di essere totalmente sincero << Pensavo che quel senso di vuoto sarebbe passato nel momento in cui avessi ritrovato Navi,per questo partì alla sua ricerca.>> tornò a fissare la luna lasciandosi trasportare di nuovo dai ricordi << Come hai notato ero alla ricerca di qualcosa che avevo perso e che non riuscivo ad identificare.Mi sentivo diviso in due entità che non riuscivo a far combaciare in nessun modo. Credevo davvero che avrei risolto tutto nel momento in cui avessi ritrovato la mia compagna di avventure. Non era così….. >> si fermò un secondo,incerto se continuare o meno il suo racconto.Aveva impiegato anni a cercare di capire quale fosse la reale natura del suo turbamento,senza riuscire a trovare il coraggio di ammetterlo con coloro che gli erano più vicini.Per la prima volta non aveva alcun timore a tirare fuori tutta la verità, certo che Leda lo avrebbe compreso << Quello che cercavo,purtroppo non avrei potuto ritrovarlo mai più….. >> la principessa ascoltava in silenzio la dolorosa confessione,conscia che servisse a Link come sfogo e per fare chiarezza nei propri pensieri <<  Non ce l’ho con te per aver cercato di darmi una seconda possibilità di avere una vita.Non sono nemmeno arrabbiato per essere stato tenuto sotto controllo per tutto il tempo….ma la tua decisione,anche se a fin di bene,mi ha tolto qualcosa di importantissimo. Qualcosa che sfortunatamente ho perso per sempre…. >> incatenò al suo lo sguardo di Leda << Io…. ero innamorato di Zelda….lo ero davvero…. >> quelle parole scesero sulla ragazza come una pioggia gelida, erano un pugno nello stomaco da cui non era in grado di difendersi…..e facevano male.Link parve accorgersi del dolore che aveva provocato,se ne rammaricava ma doveva farle capire come si era sentito. << Avevi visto giusto pensando che avessi mantenuto dei ricordi dell’altra vita.Erano ricordi fugaci,per quel che riguardava lo svolgersi degli eventi. >> tornò a fissare la punta dei suoi stivali << Puoi continuare a suonare?La musica mi rilassa….. >> era certo di essere arrossito mentre formulava quella semplice richiesta, per questo aveva preferito tenere il viso rivolto verso terra.In quel momento però aveva bisogno davvero che le note accompagnassero le sue parole,perché nel silenzio della notte gli sembrava risuonassero con una gravità ed una tristezza che non riusciva a sostenere.Le mani diLeda ricominciarono a muoversi sulle corde,sfiorandole con delicatezza;questa volta Link era sicuro di non conoscere la melodia per questo rimase stupito quando la ragazza cominciò a cantare con voce dolce,accompagnando la musica con parole nell’antica lingua Hylian.La canzone parlava di un giovane che avrebbe unito la terra ed il cielo,illuminando la via con la luce della dea,l’eroe che agli albori dei tempi  aveva combattuto accanto alla dea Hylia.I saggi li avevano detto che lo spirito di quel giovane dimorava nella sua anima,come lo spirito della dea era reincarnato in Zelda.Questo li legava indissolubilmente.Ma l’amore…..quello era una cosa diversa.Quando Leda smise di cantare riprese da dove si era interrotto << Quello che ricordavo bene erano le sensazioni…. La paura,il dolore ed i miei sentimenti per Zelda….ma poi tutto cambiò.Lei divenne mia sorella.Ed i miei sentimenti per lei non potevano essere gli stessi.La vita che stavo vivendo era davvero troppo diversa da quella che avevo vissuto precedentemente.Lei era diversa.Io continuavo ad amare la Zelda dell’altra vita e mi rendevo conto che non potevo amare quella con cui stavo vivendo questa di vita……non so se riesco a spiegarmi bene. >> non aveva nemmeno il coraggio di guardare Leda in faccia,ma sapeva che lei aveva capito. << Ho continuato a cercare quella Zelda per molti anni,fino a rendermi conto che era inutile….lei non esisteva in questo mondo…..e la Zelda che conoscevo io non potevo amarla…… >> tornò a guardare il cielo << Ho temuto per molti anni che non sarei mai stato in grado di dimenticare quei sentimenti,che non sarei mai riuscito ad innamorarmi di qualcuno……questo è quel che mi è stato portato via……..io ho temuto di aver perso per sempre la possibilità di amare. >> Leda aveva continuato a suonare,ascoltando in silenzio. Ogni parola di Link aveva aperto una ferita profonda nel suo cuore.Si era resa conto da subito che la situazione era grave,ma non aveva capito quanto.La loro decisione aveva imprigionato quel ragazzo in un limbo eterno da cui non c’era via di uscita.Avrebbe dato qualunque cosa per poter tornare indietro, cercare una soluzione alternativa.Avrebbe fatto di tutto pur di evitargli le sofferenze patite.Eppure la sua situazione non era molto diversa,imprigionata nei suoi sentimenti per lui,pur consapevole che non sarebbero mai stati corrisposti.Nella sua prima vita c’era Zelda,in questa il fantasma dei suoi sentimenti passati.Link aveva chiuso di nuovo gli occhi,esausto nel corpo e nello spirito << Però sono arrivato alla conclusione che non è tutto perduto……so di essere in grado di amare.... >> La sua voce era quasi un sussurro,mentre scivolava nel sonno inconsapevolmente << ….devo….solo…. trovare…..la persona giusta…..quella che…..mi sconvolgerà…. la vita…..Impa dice…così….. >> e nel pronunciare le ultime parole la testa del giovane Hylian si era abbassata fino a posarsi sulle gambe di Leda.Si era addormentato così,mentre la principessa riprendeva il suo canto,la ballata della dea,cullato dalla sua voce dolce che gli prometteva che in fondo al cammino avrebbe trovato la luce e la pace che cercava.

Nelle tenebre eterne della sua prigione Chaos rifletteva.Il legame che aveva con la custode era reso forte dal sangue che essa versava per tenerlo incatenato lì.Questo stesso legame gli consentiva di comprendere ogni sfumatura dell’animo della principessa.E questa era inquieta,lo percepiva chiaramente anche in quel momento,anche a quella distanza.Era in grado di leggere in lei come fosse un libro e quel che vi era scritto non era particolarmente di suo gusto.Tuttavia,forse poteva usare quei turbamenti del suo animo a proprio vantaggio.Avrebbe avuto tempo in seguito per mettere in chiaro con quella piccola impudente che lei gli apparteneva.Per ora avrebbe usato le sue debolezze per i propri scopi.Le sue labbra erano piegate in un sorriso maligno mentre si ripeteva di avere ancora solo un po' di pazienza.

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Capitolo 9
*** cap 9 il torneo ***


~~Capitolo 9 “ Il torneo “
I lunghi corridoi del castello erano deserti.Seiya riusciva a sentire chiaramente il rumore che faceva ogni suo singolo passo.Era la cosa peggiore di tutta quella faccenda.Essere prigioniero in un luogo dove ogni abitante sembrava istruito a tenere le distanze da lui.Certo era convinto che questo trattamento da reclusi fosse riservato anche a Link,anche se non riusciva a comprenderne le ragioni.Da quando era arrivato aveva avuto modo di interagire solo con quella donna odiosa che si crogiolava nel suo ruolo di guaritore di corte,Yanily gli sembrava di ricordare.Poi ovviamente aveva parlato con Leda e con Link,oltre a un veloce scambio di battute cattive con il principino.Eppure quel castello era immenso,almeno quattro o cinque volte villa Kido,che pure a lui era sembrata enorme quando la aveva vista al suo ritorno dalla Grecia.Comunque fosse, quando girava per la villa non c’era modo di evitare di incontrare una cameriera o un qualche altro personaggio intento ad un non ben precisato lavoro.Questo posto invece sembrava deserto!Ma dal momento che non era possibile che la principessa mandasse avanti un posto del genere da sola la spiegazione poteva essere solo una.L’ordine tassativo di evitare qualunque contatto.Si fermò e rimase in piedi,al centro del largo corridoio,osservando la lunga fila di porte che ne occupavano tutto il lato sinistro. Sapeva per esperienza che,se avesse provato ad aprirne una, questa si sarebbe rivelata chiusa a chiave. Si portò le mani alla testa per scompigliare i suoi capelli con un gesto nervoso.Aveva perso il conto dei giorni che aveva già passato lì.Sapeva che dall’arrivo dell’altro non era passata ancora una settimana,eppure dal giorno delle rivelazioni della custode,con la successiva lite che ne era scaturita,di quello stupido mezzo elfo non aveva più avuto notizie.A dire il vero non aveva più visto nemmeno Leda o la guaritrice.Lo avevano deliberatamente evitato,cosa alquanto facile in quel posto enorme.Lei probabilmente aveva il timore di dover dare loro altre spiegazioni,perché era consapevole di non averlo convinto del tutto.Link…..beh probabilmente il biondino era ancora arrabbiato quanto lui per quel che si erano detti.Incrociò le braccia sul petto e riprese a camminare;non sapeva dove sarebbe arrivato da quella parte,ma non era importante.Voleva imparare a conoscere ogni angolo di quel castello,avrebbe scoperto eventuali passaggi segreti per sfruttarli poi a suo vantaggio.O almeno era quel che si ripeteva,ma sapeva benissimo che in realtà stava solo andando alla ricerca di un po' di compagnia.Si sentiva solo,lontano da casa,dagli amici,dalla sua dea.E la solitudine lo aveva sempre spaventato.Più delle guerre,delle ferite.Seiya odiava più di ogni altra cosa il rumore dei suoi pensieri che rimbalzavano nel vuoto che lo circondava.Era difficile non lasciarsi prendere dallo sconforto,se non aveva davanti a se gli occhi di Saori o il sorriso di Shun o la saggezza delle parole di Shiryu.Avrebbe gradito anche la glaciale strafottenza di Hyoga o i brucianti rimproveri di Ikki.Scosse la testa cercando di mandare via anche i brutti pensieri e nel farlo il suo sguardo venne attirato da un movimento alla fine del corridoio.Era sicuro di aver visto un pezzo di mantello che qualche secondo dopo era sparito dietro l’angolo.Si avvicinò cercando di fare meno rumore possibile.Una figura avvolta appunto in un lungo mantello nero stava armeggiando con una grossa chiave su una porta altrettanto grossa.A giudicare dalla fisionomia poteva trattarsi di una donna o di un ragazzino.Mentre decideva se intervenire o meno lo sconosciuto voltò il viso che venne illuminato dalla luce di una torcia.Era un ragazzino infatti e non era certo uno sconosciuto.Ma come mai il principe Sayuri nel bel mezzo della notte se ne andava in giro a comportarsi come un ladro?Mentre lo stava ad osservare era riuscito ad aprire il pesante portone che,Seiya ne ebbe l’assoluta certezza,conduceva all’esterno del castello;il principe si fermò solo un istante per essere sicuro di non essere seguito quindi uscì e cominciò a chiudere la porta alle sue spalle.Dovette fermarsi quando vide un piede insinuarsi nello stretto spazio della porta socchiusa.In preda al panico lasciò andare la presa sulla porta cadendo all’indietro sul terreno.Rimase li a guardare la figura di Seiya che si stagliava minaccioso.Guardando il ragazzino dall’alto verso il basso mise su un ghigno sarcastico e lo apostrofò:
<< Ma guarda!E dove staresti andando tu di notte e di nascosto? >>
Il povero Sayuri non poteva credere alla sua sfortuna.Era riuscito ad arrivare fino li e doveva essere scoperto dal più improbabile dei guasta feste.Si rimise in piedi con tutta la dignità del suo rango;doveva liberarsi del rompiscatole,o il suo piano sarebbe fallito prima ancora di essere messo in pratica.
<< Credo che quel che faccio io non sia affar tuo.Visto che questo è il mio castello ho tutto il diritto di andare dove voglio quando voglio.Cosa che invece non dovresti fare tu. >> gli lanciò un occhiata sprezzante e continuò << Ho notato che hai la pessima abitudine di andartene in giro a ficcare il naso dove non dovresti.Forse dovresti essere tu a spiegare a me cosa facevi e dove avevi intenzione di andare. >> Rimase in attesa di una replica dell’altro che si limitò a fissarlo divertito.Una terza voce colse entrambi di sorpresa
<< Io credo che dovreste entrambi tornarvene nelle vostre stanze e farla finita di girovagare come ladri nella notte.Qualcuno potrebbe pensare che nascondiate qualcosa. >>
I due ragazzi si voltarono verso il corridoio alle loro spalle e videro Link uscire dall’ombra.Seiya non riusciva a crederci,quando caspita li aveva raggiunti quel tipo?Era decisamente infastidito dal fatto di non riuscire a percepire la sua presenza.Prima che potesse anche solo pensare ad una replica adeguata udì la voce stizzita di Sayuri<< Come osi? >> dal suo tono era piuttosto evidente che non avesse gradito le parole di Link.D’altronde,riflettè Seiya,non aveva mai nascosto la sua antipatia per lui.Per quanto assurdo sembrava che qualunque cosa l’Hylian dicesse o facesse fosse destinata ad offendere ed infastidire il piccolo principe. << Come stavo appunto spiegando al tuo degno compare sono libero di andare dove voglio e quando voglio io! >> calcò l’ultima parola per ribadire che dal suo punto di vista erano loro che stavano girovagando come ladri nella notte.Link aveva deciso di non rispondere alle provocazioni di quel ragazzino,per quanto gli risultasse difficile.In quel momento poi la presenza di Seiya contribuiva solo a renderlo più irritabile e propenso alla lite del solito.Non aveva digerito ancora le sue accuse sia verso lui che verso la principessa.A dirla tutta aveva deciso di seguirlo senza farsi vedere,dal momento in cui si era reso conto che aveva preso l’abitudine di andarsene a zonzo nel castello a notte fonda.Non si era aspettato di imbattersi in Sayuri,ma non poteva negare che il comportamento del giovane fosse decisamente sospetto.Sorridendo tranquillo si avvicinò ai due con estrema calma,notando come il più piccolo fosse inconsapevolmente arretrato.Se aveva imparato qualcosa nei lunghi anni di addestramento era interpretare ogni piccolo gesto del suo avversario,per ottenere informazioni che lo avrebbero messo in una posizione di superiorità.Arretrando in quel modo il principe dichiarava la sua colpa.Per quanto stesse cercando di mantenere un contegno era evidente che non avrebbe dovuto trovarsi li e ovviamente si preoccupava delle conseguenze che avrebbe avuto se questa storia fosse giunta alle orecchie di Leda.Fece un gesto impercettibile verso Seiya che,rapido e silenzioso si portò alle spalle del ragazzino,senza che questi se ne accorgesse,prima di rivolgerglisi con estremo sarcasmo<< Nessuno lo mette in dubbio,vostra altezza. >>Sayuri si rese conto troppo tardi di essere in trappola,mentre si girava verso Seiya prima che la voce di Link riportasse verso di lui la sua attenzione<< Ci stavamo solo domandando se Leda fosse a conoscenza di questa vostra…..possiamo definirla…. piccola escursione nel cuore della notte? >>Sentì la voce di Seiya direttamente nelle sue orecchie << Perché ho questa strana sensazione,che non ne sarebbe particolarmente felice. >>Il principe non poteva crederci davvero.Prima si imbatteva in Seiya,poi arrivava anche il fastidioso elfo,ora lo stavano addirittura minacciando!Guardò disperato il cortile dietro di sé,maledicendo mentalmente quei due e cercò una possibile via di fuga. << Lasciatemi stare,io….devo andare…. >>Link si avvicinò ancora di più,imitato daSeiya,chiudendolo definitivamente << Dove di preciso,Sayuri? >> La falsa dolcezza del tono dell’Hylian si contrapponeva al tono minaccioso di Seiya<< Ti conviene parlare ragazzino. >> Ormai conscio di aver perso la battaglia il ragazzo si arrese,abbassò le spalle e la testa e mormorò << In città….al torneo. >>Seiya e Link si scambiarono uno sguardo interrogativo sopra la testa del ragazzino << Torneo? >> chiesero in coro. Sayuri annuì eccitato e spiegò loro << Ogni mese,nella notte di luna nuova giù in città organizzano un torneo non ufficiale.E’ aperto a tutti e sono presenti numerose discipline,tiro con l’arco,gare di abilità con la spada,lotta a mani nude,lancio dei pesi.I vincitori di ogni divisione non hanno premi in denaro o coppe,ma è il più grande degli onori! >> nel dirlo il ragazzino aveva alzato la testa assumendo una postura fiera e battagliera che aveva rivelato a Link un altro pezzo della verità che il principe cercava di nascondere. << Torneo cui tu non sei autorizzato a partecipare,dico bene?>> Sayurigli rivolse uno sguardo colpevole e allo stesso tempo frustrato prima di rispondere << Leda….. mi ritiene troppo giovane e inesperto.Mi ha vietato persino di assistere. >> Seiya nel frattempo si era portato al fianco di Link per guardare in viso Sayuri;riusciva a capire perfettamente come si sentiva.Ripensò ai giorni del suo addestramento in Grecia,quando moriva dalla voglia di dimostrare il suo valore come guerriero e veniva prontamente fermato da Marin,la sua istruttrice,che non perdeva occasione di rimproverargli la sua impulsività e la mancanza di esperienza.Ogni volta che lui aveva osato sfidare la sua autorità si era ritrovato umiliato e dolorante a riflettere che forse la sacerdotessa non aveva tutti i torti.Anche Link provava solidarietà nei confronti del ragazzo.Insomma,un torneo!Quale uomo poteva resistere ad una simile tentazione?Il fatto poi che dal giorno del suo arrivo avesse trascurato gli allenamenti gli fece improvvisamente venire un’idea folle.Spostò lo sguardo dall’uno all’altro dei due ragazzi,riflettendo velocemente sui rischi che avrebbero corso.Valutò la giovane età di Sayuri e le condizioni fisiche non ottimali di Seiya.Quest’ultimo riusciva quasi a sentire la mente di Link che lavorava freneticamente e impiegò solo un attimo a comprendere, quindi si lasciò scappare un basso fischio di compiacimento,che venne preso dall’Hylian come un assenso.Si rivolse quindi al principe sorridendogli come chi sa che sta per fare a qualcuno un regalo di compleanno inaspettato << Allora tu accompagnerai i tuoi ospiti a visitare la città dove si svolge il torneo…. >> il ragazzino sgranò gli occhi disorientato da una simile proposta << Perché noi >> e con un gesto della mano destra Link indicò se stesso e Seiya << abbiamo sentito casualmente di questa manifestazione.Essendo piuttosto annoiati dalla permanenza forzata in questo castello e non essendo abituati a stare in ozio tutto questo tempo,abbiamo deciso di andare a dare un occhiata.Tu…. >> a questo punto indicò nuovamente Sayuri che lo stava ancora guardando incredulo << ….che prendi molto sul serio il tuo ruolo di padrone di casa,preoccupato dalla nostra mancata conoscenza degli usi e costumi del vostro regno,oltre che dal fatto che avremmo potuto perderci,hai deciso di accompagnarci e farci da guida. >> Seiya notò l’indecisione del ragazzino e decise che era arrivato il momento di dargli una spintarella verso la giusta direzione << Ovviamente se questo programma non è di tuo gradimento posso sempre andare alla ricerca di tua sorella,per informarla della tua fuga notturna. Insisto che non troverebbe affatto divertente la cosa,ne sono certo. >> il ragazzo lo fissava con sguardo perplesso,indeciso se credere ad una simile minaccia o se ritenerla un semplice bluff.Seiya che aveva capito perfettamente gli rivolse un sorriso ironico << Sai benissimo che lo farò.Non appena mi troverò davanti la cara principessa le spiffererò tutto.Anche se decidessi di tornare immediatamente in camera tua adesso. >> lo informò senza curarsi di apparire crudele e meschino.Ancora una volta Sayuri comprese di essere stato messo con le spalle al muro.A questo punto non aveva scelta,ma infondo gli andava bene così.Desiderava con tutto se stesso partecipare a quel torneo,se per farlo doveva lasciare che le due persone che detestava di più al momento lo accompagnassero avrebbe accettato di buon grado.Se poi si fossero accidentalmente fatti male mentre facevano gli sbruffoni come loro solito,quello sarebbe stata la ciliegina sulla torta!Con un po' di fortuna si sarebbe magari liberato di loro.La sola cosa che lo preoccupava era la reazione di Leda davanti ad una simile bravata.Non solo le avrebbe disubbidito,avrebbe portato in città quelle due mine vaganti,con tutti i rischi che ne sarebbero venuti.Vide Seiya chiudere il pesante portone alle loro spalle e infilarsi la chiave in una piccola borsa di cuoio che aveva appesa alla cintura.Ilprincipe si incamminò lentamente invitandoli a seguirlo << Spero solo che mia sorella non lo scopra. >> mormorò mentre lasciavano il castello e prendevano uno stretto sentiero di pietre.La risposta di Link lo colse di sorpresa,anche per via del tono cupo che aveva usato << Puoi stare certo che lo scoprirà…..spera solo di essere abbastanza lontano quando accadrà. >>

Nessuno dei tre aveva più aperto bocca durante tutto il tragitto verso la cttà.Quando arrivarono Link fu piuttosto sorpreso scoprendo che la capitale di quel regno, Ashanty,assoigliava in maniera impressionante al borgo che si estendeva ai piedi del castello di Hyrule.Davanti ai loro occhi c'era una grande piazza ai cui lati si trovavano numerose locande,negozi e ovviamente abitazioni private.Lasciò vagare lo sguardo sulle varie insegne,non riuscendo a decifrare le scritte,tuttavia poteva facilmente indovinare a quale attività si riferivano.Alla sua destra vide una lunga serie di ampolle colorate fare bella mostra di se nella vetrina. Erano piene di densi liquidi colorati e su ogniuna era attaccata un’etichetta che,con ogni evidenza ne spiegava il contenuto.Erano delle strisce di carta bianca e la scrittura era semplice e lineare.Pozioni,si disse l’Hylian per poi spostare lo sguardo sulla vetrina del negozio successivo,dove stava un manichino che indossava un abito da donna.Il corpetto blu notte era di una stoffa lucida che emanava fiochi baglioria rgentei.Da sotto il seno partivano una serie di veli blu notte,azzurri e argentati che si sovrapponevano gli uni agli altri.Scendevano lungo la vita ed i fianchi accarezzandoli dolcemente,avvolgendosi alle gambe come l’abbraccio di un innamorato.Quell’abito gli ricordava molto quello che Leda indossava al loro primo incontro e improvvisamente si ritrovò ad immaginare la principessa avvolta in quell’ipnotico gioco di veli che costituiva l’abito,con i lunghi capelli sciolti che seguivano dolcemente la sua figura.Ammaliante.Era la sola parola che gli venisse in mente.Con uno sforzo lasciò stare le sue fantasticherie e continuò la sua esplorazione dei negozi.Da quello successivo usciva un profumo delizioso che stuzzicava le narici,facendogli venire voglia di entrare e comprare uno dei dolci appena sfornati.Al centro esatto della piazza torreggiava la costruzione più grande,su due piani,che sembrava a tutti gli effetti una locanda.Al piano superiore dovevano trovarsi le camere in affitto,mentre il piano inferiore era probabilmente riservato a coloro che volevano mangiare qualcosa e riposarsi un po' prima di riprendere il viaggio.Continuando sul lato sinistro stavano due negozi solamente,tuttavia erano quelli con maggior affluenza di avventori ed era facile comprenderne il motivo.Uno dei due negozi vendeva protezioni in cuoio ed abiti comodi e di tessuti resistenti.Nell’altra vetrina c’era un vasto assortimento di armi;spade,scudi,lance ed archi di legno.Linkgettò un rapido sguardo ai tessuti pregiati dei loro vestiti e voltandosi verso i suoi due compagni fece rapidamente una lista delle cose da fare per poter partecipare al torneo <> per la prima volta da quando erano partiti dal castello Sayuri abbandonò il suo silenzio ostinato, nuovamente eccitato al pensiero dell’imminente partecipazione al torneo << Voglio una spada! >> Link annuì continuando il suo ragionamento << In questo caso io penso proprio che prenderò un arco. >> si voltò quindi verso Seiya e gli riservò un lungo sguardo critico.Il ragazzo accettò quell’esame silenzioso ed attese l’inevitabile responso,che arrivò quasi subito << Non credo che dovresti partecipare Seiya… >> Link si bloccò nel notare l’espressione ostinata che aveva assunto l’altro ragazzo. << Non provarci nemmeno biondino.Lo so a cosa stai pensando,ma so badare a me stesso. >> indicò con un ampio gesto del braccio la folla che animava la piazza << Nessuno dei presenti sarebbe in grado di mettermi in difficoltà,anche se affronterò la sfida al 50% delle mie capacità. >> fissò l’altro come per sfidarlo a contraddirlo,ma venne spiazzato dalla sua risposta << Non è della tua incolumità che mi preoccupo. >>

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Capitolo 10
*** il torneo seconda parte ***


capitolo 10 " il torneo seconda parte "
La frase rimase sospesa tra i due ragazzi che continuavano a fissarsi con astio.Sayuri si ritrovò a spostare lo sguardo dall'uno all'altro alternativamente,chiedendosi se sua sorella si fosse resa conto della forte antipatia che si era creata tra quei due ragazzi.Considerando il ruolo che avrebbero avuto nei piani di Leda,provò un attimo di paura per la buona riuscita della loro missione.Non doveva accettare di andare insieme stasera.Avrebbe dovuto tornare in camera sua,a costo di subire i rimproveri di sua sorella.Invece ora era bloccato in città e avrebbe dovuto evitare che si ammazzassero tra di loro a quanto pareva.Altro che pericoli del torneo!Link continuava a sostenere lo sguardo di Seiya,convinto di essere nel giusto,mentre questo assumeva un'aspetto sempre più minaccioso e gli si avvicinava stringendo i pugni.Stava tremando,notò il ragazzino,impiegando qualche secondo prima di rendersi conto che quel tremito era dovuto alla rabbia che faticava a trattenere.L'aria intorno a loro si fece carica di elettricità e Sayuri pensò fosse necessario trovare il modo di calmare quei due prima di essere notati da qualcuno.Stava cercando le parole giuste quando si rese conto che Seiya aveva chiuso gli occhi ed allentato la stretta delle mani,lasciandole ricadere lungo i fianchi;fece un paio di profondi respiri sotto lo sguardo stupito del ragazzino,prima di riaprire gli occhi lentamente e riportare la sua attenzione su Link,che aveva seguito ogni sua mossa senza battere ciglio ma pronto ad intervenire. << So tenere a bada i miei eccessi >> aveva parlato con voce appena udibile,dando ulteriore prova della sua capacità di controllo,ma non riuscendo a convincere del tutto l'Hylian che continuava a fissarlo dubbioso. Infastidito Seiya si voltò e prese a camminare verso il negozio di armi lamentandosi << La tua mancanza di fiducia in me è veramente esasperante,ma se sono in grado di trattenermi con te posso farlo in qualunque momento e con chiunque.Perchè,credimi.... >> si fermò lanciando uno sguardo dietro di sè << ....non c'è nessun'altro,mortale o dio,che io abbia tanta voglia di prendere a calci. >> Sayuri attese la replica di Link,che non arrivò.Quando si voltò nella sua direzione non fu sorpreso di vederlo fissare la schiena di Seiya con occhi di fuoco,mentre a denti stretti lo esortava a muoversi anche loro.Doveva parlare a Leda della situazione che si era creata tra quei due,perchè in quelle condizioni la loro sconfitta era più che certa,era inevitabile.

Impiegarono poco tempo a comprare gli abiti,le protezioni e le armi necessarie per partecipare con il minor rischio possibile al torneo.La loro mancanza di denaro contante non fu un problema dal momento in cui il principe Sayuri chiese che i debiti di tutti e tre venissero addebitati sul conto della famiglia reale,presentando come prova della sua appartenenza una lettera firmata dalla principessa Leda in persona.Con un largo sorriso spiegò loro che quella pergamena gli era stata data dalla sorella per consentirgli di fare spese in città senza dovergli dare troppo denaro da maneggiare.Il ragazzino aveva compreso che fosse l'ennesima prova di come Leda lo considerasse ancora un bambino,ma aveva  scaltramente deciso che era il modo più comodo e sicuro per ottenere molte cose che altrimenti lei non gli avrebbe mai permesso di comprare.........per esempio l'attrezzatura per combattere in un arena piena di combattenti più grandi e più esperti di lui.Si accodarono quindi alla fila di coloro che erano intenzionati ad iscriversi,attendendo il loro turno e approfittandone per osservare i loro futuri avversari.L'attenzione di Sayuri venne attirata da un gigante che in quel momento stava firmando il modulo alla presenza degli organizzatori.Aveva le braccia e le gambe muscolose di un uomo abituato alla fatica,il volto aveva lineamenti duri e la piccola penna sembrava quasi sparire nelle sue mani enormi.Il ragazzino si lasciò sfuggire un gemito e si nascose per quanto gli fosse possibile dietro gli altri due ragazzi che,avendo seguito la direzione del suo sguardo,lo stavano a loro volta guardando divertiti.Seiya non potè trattenersi dal prenderlo un pò in giro. << Paura del gigante cattivo,principino? >> persino Link sembrava trovare divertente l'improvviso timore del ragazzino,ma non potè negare che la stazza di quel tipo fosse inquietante << Non invidio chi se lo troverà davanti oggi. >> concluse con una smorfia.Tuttavia la ritrosia del principe lo incuriosiva,dato che nonostante la giovane età non lo riteneva nè un codardo ne facilmente impressionabile. << Dimmi la verità >> chiese seriamente << Chi è quel tipo? >> Sayuri fece capolino da dietro le spalle di Seiya,mormorando << Il capo fabbro di Ashanty.Vincitore degli ultimi cinque tornei.Lui....è....indistruttibile. >> Link riportò la sua attenzione sul colosso,studiandolo con maggiore attenzione.In un confronto diretto nessuno di loro avrebbe potuto affrontarlo,ma era quasi certo che in un duello ad arma bianca non avrebbe avuto problemi a disarmarlo.Restava da capire a quale categoria avrebbe preso parte.La risposta a questo quesito gli arrivò appena fu il suo turno di firmare il registro delle iscrizioni.Scrisse il suo nome sul lato riservato al torneo di tiro con l'arco,mentre Sayuri avrebbe preso parte ai duelli con la spada.Sulla colonna delle iscrizioni della lotta a mani nude,direttamente sopra il nome di Seiya,un nome torreggiava su tutti gli altri,tracciato con una tale forza da lasciare un segno sulla pergamena.Difficile sbagliarsi.Kaam,mastro ferraio del regno,sarebbe stato uno degli avversari del cavaliere di grecia.

Il torneo si svolse in maniera piuttosto tranquilla,sotto lo sguardo euforico del popolo di Ashanty La maggioranza dei partecipanti si conosceva almeno di vista,alcuni si chiamavano per nome e si lanciavano battute sarcastiche sfidandosi apertamente.Il pubblico acclamava con orgoglio i propri favoriti,ma ben presto l'attenzione di tutti venne attirata dai nuovi arrivati,che stavano superando abilmente e con estrema velocità tutti i loro avversari.Seiya aveva infatti sconfitto senza troppa difficoltà tutti coloro che si era trovato davati,stupendo tutti con la straordinaria agilità e forza fisica che il suo aspetto malaticcio non lasciavano intuire.Persino Sayuri era rimasto impressionato dalle sue prove e ora lo guardava con occhi ammirati.Purtroppo non era il solo a osservare ogni scontro di Seiya con attenzione.Kaam,intuito chi sarebbe stato il suo avversario nella finale della loro sezione,non aveva distolto lo sguardo nemmeno un secondo,studiando ogni sua mossa con sguardo critico,alla ricerca di un punto debole per sconfiggerlo.Link,che continuava a nutrire dubbi sullo stato di salute del suo improvvisato compagno d'armi,aveva notato con crescente preoccupazione questo esame approfondito del gigante.Aveva tentato in svariate occasioni di mettere in guardia Seiya,che non aveva gradito la sua intromissione;quindi decise di tenere la bocca chiusa e gli occhi aperti.Terminarono così le prime due sessioni del torneo,che decretarono l'accesso alle rispettive finali di Seiya e di Sayuri.Il principe aveva sbaragliato i propri avversari con colpi misurati e precisi,che rivelavano un allenamento costante e l'aiuto di un ottimo istruttore.Aveva sconfitto abili spadaccini molto più grandi di lui e probabilmente più esperti e la cosa lo aveva reso euforico ed eccitato.Adesso i due ragazzi si apprestavano ad osservare le prove di Link,entrambi con la non troppo celata speranza che fallisse clamorosamente.Entrambi avevano infatti buone ragioni per avere in antipatia l'Hylian,come molti altri infatti avevano scambiato la sua calma esterna per menefreghismo,il suo fare pacato per l'atteggiamento arrogante di chi considera gli altri suoi inferiori.Sayuri non sopportava inoltre l'ascendente che Link aveva su sua sorella,timoroso di perdere il suo affetto.Seiya dal canto suo serbava rancore al giovane per via di quell'unico colpo che lo aveva fatto sentire impotente.Consapevole della situazione alle sue spalle Link con un sospiro rassegnato si apprestò ad entrare nell'arena.Una dozzina di arceri si era già disposta su un lato e stavano preparando i loro archi,controllando che fossero in ordine e pronti all'uso.Raggiunse il suo posto,il settimo della fila. Forse,riflettè,non era stata una buona idea venire al torneo.Prese posizione,preparandosi a scoccare la freccia e tutti i suoi pensieri negativi sparirono in un attimo.A circa 60 metri dalla loro postazione erano stati disposti dei bersagli rotondi di legno su cui avevano disegnato dei cerchi colorati uno dentro l'altro.Link non conosceva il punteggio abbinato ad ogni cerchio,ma era praticamente certo che non avrebbe differito di molto da quello cui era abituato.I due cerchi esterni bianchi erano considerati fuori area,quindi uno o due punti al massimo.I due cerchi successivi neri tre o quattro punti.Seguivano due cerchi blu da cinque o sei punti e due cerchi rossi da sette,otto punti.Per finire nella parte più interna del bersaglio i due cerchi di colore giallo intenso che erano l'obiettivo di ogniuno degli arceri che partecipavano,dato che centrarli avrebbe dato loro il punteggio più alto,nove o dieci punti per centro.Lasciò che i suoi avversari scoccassero le frecce a loro disposizione e concentrò la sua attenzione sul centro esatto del bersaglio;era il punto più difficile da colpire,ma anche quello che avrebbe assicurato la vittoria con il punteggio massimo,doppio rispetto al massimo ottenibile col giallo.Con studiata lentezza lasciò volare a sua volta le sue 3 frecce. Quindi abbassò la sua arma e si voltò per tornare dai suoi compagni,senza curarsi di accertare se aveva centrato il suo obiettivo o meno.Seiya lo osservò posare l'arco e sedersi,mentre intorno a loro si scatenava un vero pandemonio.Gli addetti al recupero delle frecce avevano inziato a contare i punti e quando erano arrivati al bersaglio di Link avevano cominciato a gridare stupiti.Le tre frecce non avevano solo centrato il centro preciso del bersaglio,erano conficcate l'una dentro l'altra,lasciando intutire la precisione e la potenza del tiro di Link.Seiya gli si avvicinò e si lasciò sedere sulla sedia al suo fianco,mormorando << Sbruffone... >> ma non c'era astio nella sua voce,era anzi piuttosto divertito,tanto da regalare al ragazzo un raro sorriso sincero che l'altro non potè che ricambiare. Sayuri li raggiunse euforico come non mai,gesticolando e gridando << 60 punti!!!!Venti per ogni centro.Come diavolo ci sei riuscito!Come?Nessuno riuscirebbe a raggiungere questo punteggio.....questo ti rende senza  alcun ombra di dubbio il vincitore della tua sezione!La finale!La finale per tutti e tre! >> si fermò cercando di calmarsi << Tutta questa aria elettrica mi ha messo fame....ho deciso.... andiamo a festeggiare! >> Gli altri due ragazzi non potevano che essere d'accordo,un pò di cibo e qualcosa da bere li avrebbe preparati al meglio ad affrontare la finale.

Link ebbe quindi modo di appurare che aveva visto giusto riguardo l'imponente costruzione al centro della piazza.Al piano inferiore della locanda erano una dozzina di tavoli di legno,al momento occupati da buona parte dei partecipanti al torneo,compresi i tre stranieri.Qualcuno aveva avuto il coraggio di avvicinarli per far loro i complimenti per le splendide prove,altri si limitavano ad osservarli da lontano.Sayuri non aveva smesso di parlare da quando avevano lasciato l'arena del torneo;aveva iniziato a fare un dettagliato resoconto dei vari scontri che avevano sostenuto fino a quel momento,valutando pregi e difetti delle loro strategie;un comportamento che stava innervosendo Seiya,che aveva accettato di venire in quella specie di pub perchè aveva necessità di mettere qualcosa nello stomaco e con molta poca voglia di fare conversazione.Uno stato d'animo pienamente condiviso da Link,che avrebbe desiderato solo un pò di pace per concentrarsi sulla prossima sfida.Per fortuna del principino,il locandiere si avvicinò per prendere le loro ordinazioni un secondo prima che il cavaliere di Atena perdesse  totalmente la calma e decidesse di zittirlo tirandogli il collo,mettendo fine in tal modo non solo al suo cianciare ma anche ai suoi progetti di vittoria.Fu in quel momento che i due stranieri si resero conto di non avere idea di cosa ordinare.Seiya aveva in mente di bere una bella coca cola gelata e mangiare un sandwich,ma si rese conto che molto probabilmente non sarebbero stati in grado di capire cosa voleva. << Immagino non ci sia coca cola da queste parti,vero? >> chiese titubante,mentre Sayuri,Link e il locandiere lo osservavano con identiche espressioni dubbiose. << Temo di non capire signore... >> rispose infatti l'oste << Posso suggerire un'acqua vite,birra irlandese,sidro di mele,mist.Magari uno stufato di carne di montone,oppure un tagliere di formaggi e salumi accompagnato da Legumi e pane d'orzo. >> rimase in attesa di risposta guardando alternativamente dall'uno all'altro.Fu Sayuri a tirarli fuori dall'imbarazzante situazione << Direi che formaggi,pane e legumi saranno sufficienti.Da bere io prenderò sidro di mele,voi due >> e rivolse agli altri due ragazzi uno strano sorriso sornione << forse vorreste provare il mist,la nostra bevanda delle occasioni.Certo è un tantino forte se non si è abituati,ma voi sarete sicuramente in grado di reggerlo,non è vero? >> e rimase a fissarli con quello strano sorriso che non prometteva niente di buono ma non gli permetteva di declinare l'offerta senza fare la parte dei rammolliti.Fu quindi con estrema cautela che Link avvicinò alle labbra il boccale che il locandiere gli aveva posto davanti,mentre Seiya si avventava su quelle che sembravano a tutti gli effetti salsicce arrostite.Sayuri osservò il giovane bere e nemmeno un istante dopo cominciare a tossire violentemente,allontanando il boccale per evitare di rovesciarlo,guadagnandosi un'occhiata sprezzante di Seiya che afferrò il suo boccale e bevve una lunga sorsata sotto lo sguardo sempre più divertito di Sayuri,che tratteneva a stento le risate.Difatti anche il ragazzo venne scosso da un violento attacco di tosse,mentre allontanava la bevanda come se fosse veleno puro.Link,nel frattempo si era ripreso quanto bastava per riuscire a parlare,seppur con una voce fievole e insicura,dovuta al forte bruciore che provava in gola,in bocca,nello stomaco << Cosa diavolo c'è qui dentro? >> il ragazzino nascose il suo sorriso dietro il suo boccale di sidro rispondendo ironico << Vallo a sapere....la ricetta del mist varia di zona in zona,da casa a casa....normalmente è formato da distillati di quattro alcool forti,mischiati a quattro o cinque diverse erbe aromatiche più una piccola quantità di miele,che serve a moderare il suo retrogusto amaro. >> Seiya lo osservava mentre si divertiva alle loro spalle e provò l'improvviso desiderio di prendere a calci quel ragazzino sfrontato;vide Link con la coda dell'occhio portare la bevanda fin sotto il naso e fare una smorfia per via dell'odore pungente di alcool emanato << Menta....bacche di ginepro.....cannella....cosa altro? >> elencò poi non appena il suo odorato riuscì a superare il fastidio per tentare di riconoscere le erbe utilizzate.Il locandiere si avvicinò sorridendo << Complimenti,tre su quattro ragazzo.L'ultimo ingrediente è.... >> indicò con la mano il davanzale della finestra alla destra di Seiya,invitandoli a guardare.Link si avvicinò e notò un vaso che conteneva dei bellissimi fiori che avevano una sfumatura di colore che andava dal viola al blu,con delle sottili strisce bianche  << Violette >> mormorò e l'oste gli sorrise annuendo << Mia figlia ne coltiva nel giardino davanti casa,è convinta che siano portatrici di buona fortuna.Danno al mio mist un tocco particolare,vero? >>  Link tornò a sedersi e riprese il boccale << Delizioso davvero >> non avrebbe bevuto nemmeno un'altro sorso di quella bevanda infernale,non era in grado di reggere qualcosa di così forte,ma non voleva offendere quel pover uomo.Seiya dal canto suo sembrava intenzionato a finire sia il cibo che la bevanda.Lo vide bere la metà del contenuto del boccale in un unico sorso e non potè fare a meno di preoccuparsi. << Seiya... >> provò titubante,per venire immediatamente interrotto dal ragazzo << So quello che faccio.Sono abituato agli alcolici,a differenza tua a quanto pare. Certo,all'inizio sono rimasto spiazzato perchè effettivamente è abbastanza forte.Ma lo reggerò senza alcun problema. >> dichiarò convinto.Link gli rivolse uno sguardo più scettico possibile,dato che lo riteneva improbabile,ma lo lasciò stare. " Tanto " si trovò a riflettere " quando mai mi ha dato retta? "

Andò ovviamente a finire che Seiya,non proprio ubriaco ma comunque con i sensi alterati dall'alcool,aveva cominciato a parlare a briglia sciolta.Era passato dal definire inutili mosche i vari avversari contro ci si era scontrato,paragonandoli a nemici passati di cui gli altri due non conoscevano nemmeno i nomi.Quello che maggiormente ritornava nei suoi dicorsi era un certo Saga,cavaliere dei gemelli,di cui lodava la forza,l'intelligenza.A tratti lasciava trasparire per questo fantomatico nemico rispetto ed ammirazione.Da questo era passato a esternare le qualità della sua amata Saori,senza che gli altri due gli avessero posto domande al riguardo.In breve era passato a parlare della principessa Leda,lamentandosi di quello che lui considerava un vero e proprio rapimento.A nulla erano valsi i tentativi di Sayuri di difendere le azioni di sua sorella o le rimostranze di Link che non fosse giusto parlare di qualcuno che non era presente per difendersi.A un certo punto il ragazzo si era alzato cominciando a fare l'imitazione della suddetta ragazza,sotto gli occhi dapprima esterefatti e in seguito terrorizzati dei due che lo ascoltavano.Fu proprio la loro espressione diperata mentre cercavano di fermare il suo sproloquio e farlo tornare a sedere che gli fece comprendere la verità.Si girò lentamente fino a trovarsi davanti proprio Leda,arrivata chssà quando ma da abbastanza tempo da aver ascoltato buona parte del suo discorso,sicuramente non aveva perso nemmeno un minuto della sua grottesca ed offensiva imitazione.Ne era una prova inconfutabile lo sguardo assassino che gli stava regalando in questo momento.Completamente dimentica degli altri due se ne stava li,con le braccia conserte strette intorno al seno,il capo e buona parte della sua figura coperti da un lungo mantello nero.Restò a guardarlo in silenzio per un momento che a Seiya parve infinito,rimproverandolo con gli occhi per la sua evidente maleducazione,prima di spostare lo sguardo su suo fratello che se ne stava a testa bassa,nell'atteggiamento dimesso di chi sa di meritare l'inevitabile rimprovero in arrivo.La voce della ragazza risuonò secca e decisa nel silenzio che si era creato nella locanda. << Adesso torneremo al castello e voi tre eviterete di comparire davanti i miei occhi almeno fino a domani.Per allora avrò deciso cosa fare di voi,della vostra impudenza e mancanza di rispetto. >> Il ragazzino diventò ancora più piccolo mentre annuiva mordendosi il labbro inferiore.Calde lacrime scesero lungo il suo viso,mentre vedeva sfumare tutti i suoi sogni di gloria davanti la severità e la rabbia di Leda,perchè Sayuri conosceva sua sorella ed era in grado di capire quanto fosse furiosa,nonostante si sforzasse di mantenere un contegno degno del suo ruolo.Non sarebbe sfuggito alla sua punizione,così come Seiya non l'avrebbe passata liscia per la sua presa in giro.Fece per alzarsi e seguirla docilmente,ma venne fermato dalla voce di Link << Noi non andiamo da nessuna parte Leda.Non prima di aver portato a termine il torneo. >> La sua voce era ferma e decisa,il suo sguardo fisso in quello della principessa,incurante di scatenare ulteriolmente la sua collera. << Hai tutte le ragioni di essere delusa e arrabbiata per il nostro comportamento,ma arrivati a questo punto abbiamo delle responsabilità.Questa gente è venuta a vedere uno spettacolo e noi non possiamo in alcun modo rovinare il loro divertimento. >> continuò a parlare mentre si alzava a sua volta e si avvicinava alla ragazza,subito seguito da Seiya che aggiunse << Inoltre,non vorrei che qualcuno pensasse che ci siamo ritirati per paura di un confronto.! >> disse con un cenno della testa alla porta di ingresso della locanda,da cui in quello stesso momento era entrato Kaam,seguito da una piccola folla che lo acclamava dandogli pacche sulle spalle.Anche Leda,Link e Sayuri si voltarono nella sua direzione;la ragazza riservò al colosso uno sguardo distratto prima di tornare a rivolgersi a Seiya << Mi importa ben poco di quel che possono pensare di voi al momento.Seppure vi tacciassero di codardia sarebbe l'ennesima conseguenza del vostro comportamento idiota. >> vide il ragazzo alzare gli occhi al cielo e si lasciò trasportare dall'ira alzando la voce << Se hai tanta voglia di farti prendere a calci non posso certo impedirtelo.Ma stavolta non avrai le cure di Yanily e comunque non trascinerai mio fratello in questa follia! >> punto sul vivo anche il ragazzo alzò la voce << Ehi guarda che non ho chiesto io le vostre cure!E non ho di certo trascinato il moccioso con la forza! >> Link osservava i due che si fissavano con astio e capì che,se non li fermava immediatamente,avrebbero iniziato una delle loro terribili liti e,con Seiya mezzo ubriaco e Leda così furiosa,nessuno sapeva come sarebbe finita.Tentò quindi di calmare la principessa,visto che difficilmente sarebbe riuscito a ottenere risultati con il ragazzo << Adesso non mettetevi a litigare,dobbiamo... >> qualunque cosa avesse intenzione di dire venne interrotta da entrambi,mentre spostavano la loro attenzione e rabbia su di lui << Ma perchè non ti fai mai gli affari tuoi? >> lo apostrofò Seiya << Tu non dovresti nemmeno parlare Link,di tutti sei quello che mi ha delusa di più!Contavo sul tuo buon senso! >> rimase a fissarli con la bocca aperta,mentre anche lui sentiva montare la collera e intanto quelli ripresero a urlarsi contro << Il tuo atteggiamento irriverente è un offesa continua Seiya,sai cosa ti dico?Mi auguro che il tuo avversario ti spacchi quella testa dura che ti ritrovi! >> << Ti piacerebbe!Perchè non resti e ti godi lo spettacolo principessa?Così dopo che avrò vinto il torneo mi occuperò di te del marmocchio e di questo rompiscatole una volta per tutte! >> tirato in causa dalle sue parole Link gli si rivolse con lo stesso tono arrabbiato << Provaci soltanto e ti riduco di nuovo in fin di vita! >> Sayuri era sconvolto,non immaginava certo che si sarebbero messi a litigare fra di loro.Fece per dire qualcosa nel tentativo di riportarli alla ragione quando una risata sguaiata da ubriaco risuonò tra le grida dei tre.Una mano enorme afferrò Leda per un braccio tirandola a sè e questa si ritrovò a fissare il viso di Kaam,che biascicò << Molla i tre marmocchi bellezza!Ti faccio provare io l'ebrezza di essere stretta da un vero uomo! >> Fu questione di un attimo,Link,Seiya e Sayuri si avventarono insieme contro il bestione furibondi << Mollala scimmione! >> intimò Seiya,subito imitato da Sayuri e Link << Giù le mani! >> Il fabbro scoppiò di nuovo in una delle sue risate e lasciò andare Leda,spingendola in malo modo verso Link,che la afferrò appena in tempo per evitarle di cadere << Vediamo se con le mani siete bravi come con le parole ragazzini! >> La ragazza si voltò appena in tempo per vedere Sayuri avventarsi contro di lui,senza che loro riuscissero a fermarlo << Sayuri no! >> gridò,mentre il ragazzino colpiva inutilmente il gigante con pugni e calci,senza che questi ne risentisse minimamente.Poi Kaam afferrò il principe alla gola con una sola mano e lo scaraventò verso la parete alla loro destra,dove il ragazzino sbattè con violenza prima di cadere a terra in mezzo alle panche.Quindi il fabbro dedicò la propria attenzione a Seiya e con un solo calcio lo spedì addosso alla parete dal lato opposto.Leda era corsa al fianco del fratello che si stava rialzando a fatica.Aveva sul lato destro della testa una profonda ferita che lo stava ricoprendo di sangue.Alzò gli occhi in tempo per vedere Kaam atterrare anche Link senza fatica e afferrare di nuovo Leda per i fianchi,mentre questa si dimenava furiosamente per liberarsi dalla sua presa << Non fare la scontrosa dolcezza,sai quante donne vorrebbero stare al tuo posto! >> in preda ad una rabbia cieca caricò a testa bassa verso l'avversario colpendolo al fianco.Questi indietreggiò e lasciò andare Leda,poi furioso si girò di nuovo verso di lui << Ancora tu? >> afferrò di nuovo il ragazzino stringendolo in una presa straziante.Sayuri urlò con quanto fiato aveva in gola,sentendo le proprie ossa scricchiolare  e incrinarsi per la forza esercitata dal gigante.Questo continuava a stritolarlo ridendo fino a che non si sentì afferrare da dietro le spalle.Lasciò andare di nuovo la presa e si sentì trascinare indietro e a terra.Si voltò a fronteggiare il suo avversario che era rovinato a terra con lui e rimase di stucco nel ritrovarsi di fronte il più gracile dei tre stranieri. << Tu...come è possibile? >> a pochi passi da lui Seiya se ne stava piegato su un ginocchio,una mano posata sul terreno l'altra sulla gamba,lo sguardo che trapassava Kaam come lava bollente << Come osi.... >> lo sentì mormorare << Come osi attaccare una donna ed un bambino indifeso? >> Link sussultò a quelle parole.Avrebbe potuto usarle lui stesso e,a ben pensarci,ne aveva usate di simili proprio verso Seiya quando aveva attaccato Leda.Si rese conto in quel momento che le azioni del ragazzo erano state prive di controllo.C'era una bella differenza tra quello e le azioni di Kaam,che stava attaccando in maniera consapevole Leda e Sayuri.Per la prima volta si chiese se forse non aveva sbagliato a giudicarlo.Leda nel frattempo aveva raggiunto il fratello e dopo averlo aiutato a rimettersi in piedi si era voltata verso gli altri preoccupata .Videro entrambi Seiya portarsi una mano al cure e stringere convulsamente la tunica che portava,mentre ancora stava in ginocchio a terra,incurante di Kaam che si era rialzato e si stava avventando su di lui,ormai furioso.Il gigante portò entrambe le mani strette a pugno sopra la testa e si apprestò a colpire il ragazzo senza apparentemente curarsi del suo stato.Caricò il colpo inarcando la schiena e Leda gridò << No!Seiya! >> ma l'azione del fabbro venne interrotta da un improvviso dolore alla spalla destra.Portò una delle mani dietro la testa ed estrasse una freccia prima di ruotare su se stesso e ritrovarsi a fronteggiare Link che,veloce e silenzioso aveva raccolto il suo arco,caricato e scoccato.Ora se ne stava davanti a lui con una nuova freccia pronta al lancio e lo teneva sotto tiro << Non provarci nemmeno.Allontanati da lei e non osare mai più metterle le mani addosso >> Leda riconobbe a stento la voce del cavaliere,tanto risuonò alle sue orecchie fredda.I suoi occhi erano bui e furibondi,nessuna pietà traspariva nel suo essere in quel momento.Per la prima volta dal momento in cui era giunto nel suo regno avevano davanti agli occhi la persona che aveva sconfitto Ganon,il cavaliere pronto a uccidere per i propri ideali e le proprie convinzioni.In quel momento ogni singola cellula del corpo di Link era carica di rabbia verso Kaam,che aveva attaccato prima una donna,poi un ragazzino,infine avrebbe colpito un avversario in quel momento impossibilitato a combattere.Per il suo codice di onore era come attaccare qualcuno che avesse lasciato cadere la propria spada.Imperdonabile.Inoltre una parte di Link era furioso per il fatto che avesse osato sfiorare Leda,tentando di imporle le sue attenzioni.Senza rendersene conto caricò il tiro puntando al cuore del fabbro. Avrebbe sicuramente scoccato la freccia uccidendolo se non avesse sentito una mano calda posarsi sul suo braccio teso.Si voltò fino a trovare gli occhi violetti della principessa,il suo viso vicinissimo al suo,il respiro affannato e lo sguardo impaurito. << Riponi la tua arma adesso >> lo supplicò con voce dolce.Senza staccare gli occhi dai suoi rilassò le spalle e abbassò l'arco.Leda continuò a parlare con tono calmo ma perentorio << Adesso basta,tutti quanti >>  Kaam si avvicinò minaccioso ringhiando << E perchè mai dovremmo finirla qui?Mi hanno attaccato loro,perchè non dovrei difendermi ed umiliarli? >> La ragazza si voltò a fronteggiarlo mentre lasciava cadere il cappuccio sulle spalle << Perchè questo è il volere della tua sovrana...ti basta? >> un silenzio stupito seguì le parole di Leda,mentre coloro che la stavano riconoscendo si inchinavano terrorizzati.Kaam rimase inebetito a fissare colei che fino ad oggi aveva avuto la fortuna di vedere solo da lontano o nei ritratti.Si rese conto in quel momento di aver tentato di imporre le proprie attenzioni alla principessa Leda,comportamento che poteva facilmente costargli la vita.Senza osare dire altro si inchinò a sua volta rimettendosi al suo volere.La sovrana di Ashanty fece due passi verso il centro della sala e si rivolse direttamente a coloro che erano stati coinvolti nella rissa. << Il comportamento di tutti voi è stato vergognoso. >> lasciò andare un profondo sospiro quindi continuò << Tuttavia mi rendo conto di avere a mia volta istigato le vostre reazioni non riuscendo a frenare la mia collera verso i miei protetti. >> Si voltò direttamente verso suo fratello << Sayuri,hai disobbedito al mio volere e questo non posso lasciarlo stare,verrai severamente punito per questo al nostro rientro al castello. >> girò su se stessa rivolgendosi a Link e Seiya << Non avrei mai pensato che avreste non solo coperto le azioni di mio fratello,ma che vi sareste fatti coinvolgere in questa cosa.Il vostro comportamento è stato se possibile ancora più immaturo del suo. >> tornò a portare la sua attenzione su Kaam che attese la sua inevitabile sentenza di morte. << Mastro Kaam >> la voce della sovrana sembrava quasi divertita tanto che il fabbro si arrischiò ad alzare gli occhi e guardarla.La principessa ,ora decisamente divertita lo fissava con le mani sui fianchi << Cosa penserebbe vostra moglie del vostro maldestro tentativo di sedurmi? >> chiese infatti trattenendo le risate.Il riferimento alla sua legittima consorte fece ricadere Kaam nella più profonda disperazione,tanto da ritrovarsi a sperare che Leda fosse così magnanma da non rivelarglielo << Vi supplico....se intendete andare a dirglielo ospitatemi  nelle segrete del castello...nessuna tortura può essere peggiore della sua furia. >> La giovane si avvicinò a lui,seguita a distanza ravvicinata da Link che,notò il fabbro,sembrava pronto a tagliargli la testa se avesse osato qualcosa contro di lei.Era strano che non lo avesse notato subito,ma gli occhi del ragazzo seguivano ogni movimento della principessa come sotto un incantesimo.Si chinò fino a poggiare il gomito su un ginocchio e portando il peso del corpo sul ginocchio posato a terra << Vi chiedo perdono mia signora...Potrei dare la colpa del mio comportamento vergognoso al troppo alcool ingerito.Oppure potrei dirvi di essermi solamente difeso dagli attacchi di questi ragazzi.In verità penso che la situazione sia stata una conseguenza di questi due fattori e di altri ancora,come ad esempio l'euforia per la partecipazione al torneo,la mia evidente arroganza e boria.Inoltre... >> nel dirlo alzò gli occhi fissando Link con intenzione e velata ironia << .......temo di aver invaso un terreno privato con il mio atteggiamento nei vostri confronti,spingendo questi ragazzi a schierarsi in vostra difesa.  Infine.... >> si rialzò a fatica per via del dolore alla spalla e si rivolse a Sayuri << E' stato imperdonabile da parte mia alzare le mani su quello che è ancora un bambino. >> si lasciò andare ad una risata scomposta per poi continuare << Comunque potete essere fiera di lui,come anche degli altri due >> La risata di Kaam contagiò Leda,che prese a ridere sotto gli occhi esterefatti di tutti,mentre veniva avvicinata dal locandiere << Non vorrei rovinarvi la festa ,ma come la mettiamo con la mia locanda? >> La principessa lasciò vagre lo sguardo sul locale disastrato. << Bene . >> affermò << Vi abbiamo senza dubbio recato un danno non indifferente.Non abbiate timore,mi impegno personalmente a ripagare ogni cosa che sia andata rovinata o perduta nella rissa,che si tratti di un pezzo di arredamento o materia prima per le vostre vivande o bevande.Qualunque cosa.Inoltre... >> ruotò su se stessa rivolgendo un sorriso decisamente cattivo a Link,Seiya e Sayuri  << ....è mio volere che coloro che sono stati coinvolti e quindi si sono resi responsabili di questa devastazione si adoperino immediatamente per rimettere in ordine il locale e renderlo presentabile entro la mattina di domani,quando arriveranno le materie e gli arredamenti in sostituzione. >> Il discorso della principessa era condito da numerosi " giusto " , " ben detto " ,di coloro che avevano assistito alla scena,mentre il locandiere annuiva soddisfatto,pensando che infondo non avrebbe perso l'incasso lavorativo dell'indomani,piuttosto forse la voce dell'accaduto e della presenza e coinvolgimento della loro sovrana,avrebbe portato pubblicità e nuovi introiti alla sua attività.Leda vide Kaam aprirsi in un sorriso soddisfatto ai danni degli altri tre,che al contrario sembravano abbattuti e sconfortati all'idea del lavoro che li attendeva al posto del riposo che anelavano.Ebbe un moto di pietà per loro,comprendendo come si sentissero stanchi e demoralizzati. << Toglietevi quel sorrisino dalla faccia mastro Kaam. >> si rivolse quindi al fabbro,che smise di sorridere all'istante << Il mio volere riguarda anche voi,visto che buona parte di questi oggetti li avete rotti voi stesso nel corso della lotta......se non lo farete sarà mia premura recarmi immediatamente a fare una chiaccherata con vostra moglie. >> L'intera platea scoppiò in una sonora risata al vedere la faccia sconvolta del fabbro e il sorriso soddisfatto della sovrana,che aveva ovviamente vinto su tutti ed ottenuto una piccola vendetta sia per la disobbedienza del fratello,che per la maleducazione di Seiya e per le avance non richieste di Kaam.A completare il tutto si levò dall'esterno un boato di grida e applausi. << Ah già,l'ultima finale....gli arcieri... >> disse un tipo basso e tarchiato che reggeva tra le mani un fiasco di vino mezzo vuoto. << Forse non ve ne siete accorti,ma per litigare qui avete perso le vostre rispettive finali. >>
<< Benissimo.... >>  dichiarò Leda mentre si avviava all'uscita del locale << direi che non abbiamo più niente da fare qui.Vi consiglio di tornare a casa dalle vostre famiglie o di unirvi ai festeggiamenti dei vincitori.....qui hanno del lavoro da sbrigare. >> così dicendo se ne andò,senza degnarli di un'altro sguardo,seguita dalla folla che si sparpagliò in varie direzioni.I quattro rimasero a fissare la porta in silenzio per qualche secondo.Link intercettò lo sguardo di Seiya e scoppiarono a ridere all'unisono,mentre Sayuri li guardava indeciso se unirsi alle loro risate o meno.I due ragazzi non riuscivano a capire cosa ci trovassero di così divertente,avevano perso il torneo,erano stati malmenati e puniti,eppure per qualche strana ragione non riuscivano a smettere di ridere.La verità era che non si divertivano così da tantissimo tempo.Fu Kaam a interrompere la loro ilarità riportandoli al compito che li aspettava << Se lor signori hanno finito di spanciarsi dalle risate >> disse raddrizzando un tavolo che avevano rovesciato << io davvero vorrei finire in fretta e andarmene a casa. >> La conclusione della frase scatenò un nuovo attacco di risa nei due giovani che non riuscivano davvero a trattenersi,ma intanto si avvicinarono agli altri due e cominciarono a lavorare.In breve la loro risata riuscì a contagiare tutti e quando il locandiere si affacciò al mattino per controllare l'andamento dei lavori li trovò seduti su una panca,il locale perfettamente in ordine,che ridevano imitandosi reciprocamente e ripercorrendo la nottata passata.

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