Knight of Round

di Pizeta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Knight of Seven ***
Capitolo 2: *** Memorie e Incontri ***
Capitolo 3: *** Investitura ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: La caduta degli Dei ***
Capitolo 5: *** Suzaku Kururugi, Knight of Seven ***



Capitolo 1
*** Knight of Seven ***


Knight of Seven
 
<< Vostra Maestà, in cambio, vi chiedo di entrare a far parte dei Knights of Round, l’elité dei cavalieri più forti dell’Impero. >>
La sua voce rimbalzò sicura sulle pareti della sala, in quel momento immerse nell’oscurità.
<< Mi stai dicendo che vorresti una ricompensa per aver catturato Zero? >>  
Annuì. Era inginocchiato a circa trenta passi di distanza dall’Imperatore. Solo i Rounds o i Governatori potevano arrivargli così vicini. Ma Lui era lì. “ Non è già di per sé questo una prova del fatto che ormai ho varcato la soglia? Ora devo solo… ” L’uomo che si contorceva nella stretta della sua mano sinistra riuscì a voltarsi per fissarlo negli occhi. Cercò di indirizzarli verso l’Imperatore. Ma non gliene diede il tempo. Con uno strattone, lo ributtò a terra, schiacciandogli l’occhio sinistro a terra. << E’ inutile, Lelouch, non ti permetterò di usare il Geass. >> << Suzaku! >> << Te l’ho già detto, Lelouch, io migliorerò questo paese, cambiandolo dall’interno. >> << E per farlo hai intenzione di vendere i tuoi amici?! >> Le sue parole accusatorie lo raggiunsero dritte al cuore, pugnalandolo come stiletti di fuoco. L’uomo che era prima, avrebbe lottato con tutte le sue forze per respingere quell’accusa, e avrebbe addirittura trovato impossibile formulare un pensiero del genere. Ma quella era stato prima. “ E tu invece? Che cosa credevi di fare, mentendo a tutti? A me, a Nunnuly, ai ragazzi del Consiglio. E poi, Euphie… ” No, non poteva a perdonarlo. L’odio ribolliva ancora forte nelle sue vene, brutalizzando i suoi pensieri con la forza di un ariete spinto dalla disperazione. E quel sentimento si riversava come magma nelle sue vene. Sapeva qual era la risposta giusta da dare. Adesso ne era perfettamente consapevole. Un intero mondo di parole gli si formò nella mente. Così tanti modi di spiegare, e di esprimere i suoi sentimenti. Perché il suo vecchio sé stesso in fondo non se n’era ancora andato del tutto. Poi si fermò. “ Tu non mi hai forse mentito per tutto il tempo? ” Immagini: Euphie, in piedi davanti a lui, mentre attendeva Zero, Euphie, tra le mani del suo Lancelot,
Euphie, coperta di sangue tra le sue braccia. Euphie, così spaventata, mentre gli chiedeva come fosse andata l’inaugurazione.
E poi… Nulla
“ Tu… tu hai ucciso Euphie! ”
<< Esattamente. >> Ciò che era stato prima di questo andò in pezzi, frantumandosi nell’aria. Ora, era ora che contava in quel momento. Aveva voltato pagina, di nuovo. Ancora una volta aveva strappato violentemente il capitolo precedente, ed era andato avanti.
<< Molto bene, mi è piaciuta la tua ultima risposta. >> l’Imperatore del Sacro Impero di Britannia, Charles Zi Britannia, si alzò in piedi.  << E dunque io ti ordino membro dei Knights of Round. Ora, copri l’occhio sinistro di mio figlio. >>
<< Sì, Vostra Maestà.>>
“ è fatta. Ora, davvero, ho varcato al soglia. Ormai posso percorrere solo questo sentiero. Ma va bene così. Anche se mi odieranno, anche se mi disprezzeranno, io so cosa devo fare… “ Suzaku obbedì all’ordine imperiale, nascondendo il Geass di Lelouch.  “ Ora anche questo tuo maleficio sarà domato. La fonte di tutto il male sarà  annientata… “ Interruppe questo suo pensiero quando vide. L’Imperatore si avvicinò leggermente agli scalini che lo separavano dalla platea e fissò Lelouch negli occhi. Con un Geass. << E ora, io, Charles Zi Birtannia, imprimo nella tua mente ricordi fasulli e fittizzi… >> << Tu hai un Geass? >> Lelouch cercò di sfuggire alla presa del suo amico. Suzaku socchiuse leggermente le palpebre, acciaio nei suoi occhi. <> << No, lei non puoi portarmela via! >>
Suzaku guardò la disperazione dipingersi sul volto di quello che era stato il suo migliore amico. E scelse di distogliere lo sguardo.  “ Ormai è tardi per la redenzione.” L’imperatore risollevò lo sguardo e fissò Suzaku, che lasciò cadere a terra Lelouch, ormai privo di sensi.
 << Hai fatto un buon lavoro, Suzaku Kururugi. >>
<< Che cosa gli avete fatto? >>
<< Perché credi che io, l’Imperatore, risponderò alla domanda che mi fai tu? >>
Suzaku trasse un profondo respiro. << Perché altrimenti non mi avrebbe fatto giungere fino al suo cospetto, vero? >> L’imperatore socchiuse gli occhi, un lampo d’interesse nei suoi occhi
<< Continua. >>
<< Bè, del resto, sono solo un Eleven. No c’era ragione di portarmi fino dinnanzi a Voi. Di lasciare a me il merito della cattura di Zero. A meno che… non avesse bisogno di qualcuno che sapeva.  >>
Che cosa non c’era certo bisogno di specificarlo. Il Geass. E a quel punto successe qualcosa che Suzaku non si sarebbe mai potuto aspettare.  Charles proruppe in una fragorosa risata. << Perfetto, Kuurugi. Avevo chiesto a Schneizel di parlarmi di te. Sembra che tu sia cambiato molto. >>
Questo a lui non interessava. << E dunque, Maestà, avvallerete la mia rivendicazione al titolo di Round? Questo nuovo me non vi ha soddisfatto? >> Charles sorrise, sollevando una mano.
<< Niente affatto. Gradisco le persone che sanno quello che desiderano. E comprendo bene il tuo desiderio di diventare un Rounds, così come tutte le conseguenze che questo gesto porterà con sé. Ma anche tu lo comprendi, non è vero? >>
Chinò il capo “  Certo. Il primo Eleven a diventare un Rounds. Il primo in quattrocento anni di storia. Come potrei non capire? Tuttavia, se non ottenessi almeno questo, che senso avrebbe avuto tutto questo? “ Pensò osservando Lelouch. L’Imperatore sorrise << Dunque, Suzaku Kururugi?”
 << Sì, Vostra Maestà. >>
Si preparò al peggio. Nello scenario più difficile, la revoca della nomina appena ricevuta, avrebbe ucciso l’imperatore e sarebbe fuggito. Poteva farlo.
<< Molto bene. Puoi andare. >> Suzaku risollevò lo sguardo. Il verde dei suoi occhi risplendette nella semi-oscurità. << Prego?>> L’Imperatore lo osservò, soddisfatto. << Temevi che ti avrei tolto la carica che ti avevo appena assegnato? No. Poco fa, hai detto bene. Ho bisogna di qualcuno che sappia chi era mio figlio, e chi è C.C. >> << C.C.? >> Domandò Suzaku. Non sapeva chi fosse, ma non gli era difficile immaginarlo. << La Strega Bianca. L’unica donna al mondo capace di donare la maledizione del Geass. Ma ne parleremo in seguito. Questo incontro è durato fin troppo. >> Suzaku si risollevò. << E Lelouch? >> Domandò osservando a terra, svenuto. << Ormai non ricorda più nulla della sua passata storia. Né di essere stato un Principe, né di Zero, nè di Marianne, né di Nunnuly. >> Suzaku fece per uscire, ma qualcosa lo trattene << E che cosa ne sarà di Nunnuly?> >
<< Devi essere molto arrogante per sfidare la pazienza di un imperatore. >> Tuonò, ma rispose.  
<< Sarà reintegrata come membro della famiglia reale. >> Suzaku chinò la testa. << Vi ringrazio, Vostra Maestà. >> Si allontanò a grandi passi, ma la voce dell’Imperatore lo richiamò << Dunque intraprenderai la via del massacro? >> Suzaku si arrestò a metà strada.
Poi si voltò: la determinazione sul volto e la sfida nello sguardo. Nella sua mano sinistra, un vecchio stemma a forma di spada, con due ali a fargli da elsa. “ Cavaliere onorario di Sua Altezza la Terza Principessa dell’Impero Euphemia Li Britannia ” Simboleggiava quel titolo. Ma era stato prima. << Sì, se questo dovesse essere il mio destino. >>
L’imperatore sorrise, compiaciuto.
Gli fece cenno di andarsene << Ora va’, preparati. Fra due giorni sarai investito del titolo di Rounds e ti sarà affidato un numero. Poi, sarai un Lord e un membro dell’elité Imperiale. >>
Suzaku uscì dalla sala a grandi passi, stringendo al petto il ricordo della sua amata. “ Aspetta, Euphie, aspetta solo un altro po’ e vedrai. Molto presto, renderò il tuo sogno realtà. Quando diventerò… Knight of One ”

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Capitolo 2
*** Memorie e Incontri ***


Suzaku si girò nel letto, voltandosi verso la sveglia sul suo comodino. Sullo schermo, quattro cifre brillavano pigramente nell’immobilità oscura della stanza. Era un appartamento molto ampio. Il Gran Ciambellano non aveva risparmiato sulla sua stanza.  Le dimensioni erano paragonabili senza ombra di dubbio a quelle della Club House del Consiglio Studentesco di Ashford.
 “ Troppo grande ” aveva subito pensato entrando in quella che da quel momento in poi sarebbe stata la sua casa. Casa. Era una parola che suonava così vuota, ormai. Entrando, proprio davanti alla porta,  si apriva una parete, occupata per la quasi totalità da un’ampia finestra, dalla quale era possibile godere di una visuale completa della Capitale del Sacro Impero di Britannia, Pendragon. Sulla parte libera era alloggiato un letto matrimoniale a due piazze.  Suzaku era certo che si trattasse di un oggetto di valore:
 lo dimostravano i ghirigori che correvano lungo i basamenti in legno che sorreggevano la mastodontica struttura, che sembravano essere di un legno pregiato, forse tasso rosso. Suzaku si era chinato ad osservarli. Rappresentavano scene di guerre che non riusciva a datare. Forse parlavano della cacciata della nobiltà Europea in Britannia. In ogni caso, quel dettaglio non gli interessava troppo. Appena di fianco, una cassettiera. Sulla parete che guardava a nord si trovava la bandiera dell’Impero, con il leone e il serpente rampanti in campo blu, davanti alla croce rossa. I simbolo del potere di Britannia: il leone, che ne rappresentava la forza devastante, capace di renderla legittima sovrana del mondo, sebbene i suoi primi fondatori altro non erano stati se non degli esuli. Il serpente, che ne indicava la capacità di arrivare ovunque, negli anfratti più nascosti e sulle scogliere più scoscese. Ma non indicava solo quello. Lelouch una volta gli aveva detto che quel simbolo rappresentava la vera essenza di Britannia: l’intrigo, interno ed esterno, che rendeva così potente l'Impero. Una forza che basava il sui potere sull’Antico motto: Divide et Impera.  Perché quella macchina di perfetta conquista che era Britannia aveva compreso fin da subito, che, con il suo sistema così metodicamente strutturato, e così rigidamente controllato, le altre potenze non potevano nulla contro di lei, se non unite. E in quel momento non lo erano assolutamente.  Davanti alla bandiera, un’amplia scrivania era occupata dallo schermo di un computer, che era invece alloggiato in un basamento più in basso. C’erano anche un calamaio e una penna stilografica. Ma Suzaku non ne aveva bisogno. Aveva sostituito subito la stilografica con una penna ben diversa. Stiletto dorato, adornato con piume bianchissime, soffici al tatto, dolci al cuore: la penna di Euphie.
Sulla parete su cui si apriva la porta, c'era un armadio immenso, con all’interno ancora pochi vestiti, la maggior parte dei quali Suzaku non avrebbe indossato nemmeno sotto tortura. Però, c’era un dettaglio che tutto sommato non gli dispiaceva. Un dipinto,  di cui non riusciva a stabilire il periodo, che rappresentava una battaglia.   “ Altra morte ” Aveva pensato guardandolo. Poi si era reso conto che non narrava nessuna storia di gesti eroici di Britannia, ma rappresentava un atto di Ribellione. Un cavaliere, in armatura completamente azzurra, faceva da scudo ad una donna bellissima, dai capelli biondi cadenti sulle spalle. Nelle mani quel cavaliere stringeva spada e scudo, mentre innanzi a lui si ergevano un uomo maestoso, a cavallo di un destriero bianco bardato, con una corona in capo, barba e capelli biondi, e una spada d’oro in mano. Alle loro spalle, soldati e cavalieri si apprestavano a dar battaglia. Al fianco destro del cavaliere, un uomo in armatura di cuoio, in arcione ad un baio marrone, tendeva una lancia immensa contro un uomo in armatura nera, che stringeva in una mano un mazzo di chiavi, nell’altra un martello. Per la parte del cavaliere azzurro, un cavaliere in armatura verde, in arcione, con una fanciulla aggrappata al suo corpo, stringeva una spada, che teneva puntata contro un sovrano in armatura rossa e una spada dentellata. E con l’allontanarsi dal soggetto principale,i cavalieri rimpicciolivano, diventando indistinguibili alla vista. Sopra di loro, il cielo era in tempesta, nuvole blu che rassomigliavano ai colori del mare. L’idea che il pittore aveva voluto dare era proprio quella: il vento, ottenuto con sfumatura di bianco, rassomigliava la schiuma generata dalle onde in tempesta, rappresentate attraverso le nuvole. Suzaku si era perso ad osservare quella scena a lungo. Poi si era riscosso. Di fianco al letto, sulla parete che dava a sud, c’erano una grossa libreria, piena di tomi, sopra i quali spiccava fra tutti un grosso volume rilegato in pelle rossa. Il titolo, miniato in oro, recitava:
 “ Leggende dell’Età arcaica riguardanti sovrani e i di loro eroi ” 
Le pagine del libro si erano rivelate sottili al tatto, simili apergamene. Suzaku scorse rapidamente l’indice:

1.    Imprese di Chucullain
2.    Leggenda di Fionn:
3.    Infanzia di Fionn:
•    Ascesa di Fionn
•    La cacciata dei Thuatha de Danaan
•    Il matrimonio di Fionn
4.    La vicenda di Dairmuid Du Hibne, prima lancia di Fianna
5.    Ossian e Niamh
6.    Conn-eda
7.    La triste e lamentosa vicenda di Lusmore

Scorrendo più rapidamente l’occhio, arrivò alla parte che più lo interessava:

     45. Storia di Uther Pendragon:

•    Ascesa di Uther
•    Merlino ed Uther
•    Tintagel e Uther
•    Igraine e Uther
•    Concepimento di Artù
•    Morte del conte di Tintagel
•    Nascita di Artù
•    Morte di Uther

46. Storia di Artù Pendragon:

•    Nascita di Artù
•    Infanzia di Artù
•    Concepimento di Mordred
•    La sacra spada Caliburn o La spada nella roccia
•    Elezione di Artù
•    La lotta contro i baroni ribelli
•    Lotta a Carmelidia, in difesa di Leogadano
•    Ginevra
•    Camelot
•    La tavola Rotonda
•    Storia di Key, siniscalco di Logres
•    Storia di Merlino
•    Fine di Merlino
•    Storia di Percival
•    Storia di Galvano
•    Storia di Bedevire
•    Storia di Bor
•    Storia di Tristano
•    Tristano e Isotta
•    Storia di Lancillotto
•    Storia di Galaad
•    La Grande Cerca del Sacro Graal
•    La Cittadella della Grande Avventura.
•    Lancillotto e il ponte della spada
•    Lancillotto e Ginevra
•    Lotta tra Artù e Lancillotto
•    Duello tra Lancillotto e Galvano
•    Fine della Guerra tra Lancilotto e Artù
•    Lotta tra Artù e Mordred
•    Caduta di Camelot
•    Morte di Artù

Suzaku aveva richiuso il libro, ripromettendosi di leggerlo appena ne avesse avuto tempo.
 “ E’ ora di sapere chi era davvero Lancillotto. ” Si era detto.
Sulla stessa parete, una porta conduceva ad un bagno interamente piastrellato in avorio. Almeno, così aveva pensato osservando la sottile lucentezza che emanava da ogni oggetto, dai rubinetti alla vasca da bagno. Un ampio specchio si apriva sulla parete di sinistra.
Osservò l’ora segnata dalla sveglia: 04:00. Non aveva dormito. Nonostante tutte le cose successe in quei tre giorni, aveva ancora troppi pensieri per la testa: Euphie, Zero, Lelouch, Kallen, l’Imperatore… V.V.  Il ragazzo che lo aveva avvicinato sull’Avalon, gli aveva parlato del Geass, che gli aveva rivelato la Verità. Su tutti i  “ Miracoli “ realizzati da Zero. LA fonte del suo potere. L’origine della sua Maledizione. Quella che l’aveva spinto a disertare sull’isola di Shikine, che l’aveva portato a fidarsi di Zero quando stavano combattendo nel Kyushuu. “ Quella volta, credevo davvero che volessimo difendere il Giappone. Soltanto un’altra delle tue menzogne, giusto per guadagnare potere, vero? "  E poi.. Euphie      “ Se Euphie ha dato quell’ordine… è stata tutta colpa tua! ”
Ruggì quell’accusa che non era riuscito ad urlare davanti a Lelouch,  quando si fronteggiavano con le pistole spianate davanti ai loro volti. “ Lei era… così spaventata, mentre mi stringeva la mano e sentiva la vita che scivolava via dal suo corpo. Dannato! Io non ti perdonerò mai!MAI! ” “ Euphie… la mia Euphie… me l’hai portata via! ” Ricordava ancora il giorno in cui si erano confessati i propri sentimenti. Come ogni momento trascorso con lei. Era tutto lì, ben impresso nella sua memoria. Perché stando con Euphie, si era sentito protetto,capito,accettato…amato. Lui, che aveva ucciso suo padre, quand’era solo un bambino. “ Eppure tu non mi hai mai voltato le spalle. Hai continuato a seguirmi e a sostenermi con il tuo sorriso gentile e le tue parole comprensive. Eri la mia forza, Euphie. E lo sei ancora. ” Pensò stringendo in mano lo stemma di Cavaliere Onorario.  Si abbandonò per un istante ai ricordi…
“ Ci siamo. Il quartier generale ” Pensò Suzaku, mente respingeva una raffica sparata da un
elicottero. Usò uno slash haken per distruggerlo. La base di Fukuoka, nel Blocco di Kyushuu. Il quartier generale del nemico. E il nemico era... il Giappone. Mentre si avvicinava, lo schermo sopra
di lui bippò. << Un canale aperto. >>
Si illuminò, mostrando l'immagine di un uomo sui quarant'anni.
<< Tu che ti stai avvicinando,sei il figlio di Kururugi, vero? >>
 I due si fissarono negli occhi. Atushi Sawasaki. L'uomo che aveva fatto parte dell'ex governo Giapponese al fianco di suo padre.
 Il restauratore del Giappone. Il Fantoccio.
<< Capisco. Quindi aveva un figlio del genere. >>
 << Mio padre non c'entra. Io sono qui per far finire questo conflitto. Per questo vi chiedo di arrendervi. >>
<< TU vorresti infrangere il sogno d'indipendenza del Giappone? >> Gli domandò Sawasaki con un tono a metà tra l'incredulo e il divertito. Suzaku si chiese se fosse davvero così. Se il Giappone non potesse davvero risorgere in quel modo.
“ Forse sarebbe il modo giusto di espiare il mio peccato ”
Poi ricordò: Un giorno, in un cimitero chiamato Shinjiku, aveva protetto una ragazza. Un'amica. Una persona che aveva conosciuto quel giorno. E che lo aveva conquistato in meno di cinque secondi, con un solo sguardo. Una ragazza dai capelli rosa e gli occhi violetti, che gli aveva porto la mano, chiedendogli:
<< Aiutami a realizzare il mio sogno, Suzaku! >>
 E lui aveva risposto. Perché sentiva che un tale sogno... era un bel sogno. Un mondo gentile e in pace. La risposta gli affiorò subito sulle labbra.
<< No, io voglio solo che si realizzi con i giusti mezzi. >>
Rispose mentre atterrava, ripiegando le ali del sistema autonomo di volo o Float Sistem.
Ma Atsushi Sawasaki sapeva come gestire una conversazione.
 << Proseguirai egoisticamente per la tua strada?! La tua idea di Giustizia è ingenua. >>
 “ No! Non era quello che intendevo. Perché...”
 << No! Non è così! Si sbaglia! >> Si affrettò a chiarire
 << Invece... >> E in quel momento capì di essere stato davvero ingenuo. Dalle sue spalle partì una raffica. Cercò di schivare i colpi, ma ormai era troppo tardi.
Riuscì a ruotare di sessanta gradi, schivando due distinte raffiche di proiettili, senza però riuscire ad evitare che centrassero la mano in cui impugnava il VARIS, che roteò al suolo. Cercò di afferrarlo, prima che lo colpissero di nuovo. Troppo tardi. Un proiettile sfrecciò più rapido della sua mano,
mandando il VARIS in pezzi davanti ai suoi occhi.
<< Il Mio VARIS! >> Sollevò lo sguardo.
 << I GanLiu della Federazione Cinese! >>
Sterzò all'indietro, impugnando l' MBS nella mano sinistra, mentre con la destra accendeva l' Energy Shield. Lo usò per proteggersi, nascondendocisi dietro, ma il Float Sistem era troppo ingombrante.
Cercando di rifugiarsi nello spazio tra due edifici, due proiettili colpirono il serbatoio della Sakuradite, incendiandola.
Suzaku schiacciò un pulsante sulla carlinga, sferrandogli un pugno. Il Float Sistem si staccò, esplodendo sotto il fuoco nemico. Nella radio, sentì Lloyd e Cecile discutere sulla strategia.
Ma qualcos'altro attirò la sua attenzione. Il monitoraggio dell'energy filler scese, passando da sei a
cinque tacche. I sistemi andarono in rosso.
<< L'energy filler è quasi... >>
“ Così, è finita. Morirò qui. ” Pensò.
“ Ma non così presto. ”
<< Suzaku, dai energia solo ai sistemi di combattimento e comunicazioni! >> Urlò Cecile
preoccupata. Eseguì. Le telecamere per la registrazione della battaglia si chiusero. Non aveva bisogno, ora.
<< E' il momento di arrendersi, Suzaku. Ti garantisco un trattamento degno del figlio del compianto Genbou Kururugi.>> Propose Sawasaki. Non indugiò, stavolta.
<< Rifiuto l'offerta. Se sfruttassi il nome di mio padre per avere salva la vita non potrei mai perdonarmelo. >>
<< Capisco. Gli somigli molto, sai? Quel lato inflessibile e severo mi ricorda molto tuo padre. >>
Assomigliava all'uomo che aveva ucciso? Bene! Si voltò, preparandosi ad un'ultima carica, quando lo schermo per le comunicazioni private si accese. E l'ultima voce che si
aspettava si sentire disse << Suzaku Kururugi! >> Sollevò lo sguardo, incredulo davanti a quello che vide.
Abito bianco, pelle candida come la neve, capelli biondo fragola lunghi lungo le spalle, con la sua pettinatura imprevedibile sulla fronte.. Euphie.
<< Vostra Altezza Euphemia! >>
<< Suzaku, ascolta, io voglio dirti che... >>
Cominciò Euphie, distogliendo però lo sguardo.
Sembrava a disagio, preoccupata da qualcosa. Bè, non aveva tempo, ora. Si lanciò in quella famosa ultima carica.
<< Scusatemi, ma adesso... >> Disse portando la spada dal fianco destro al sinistro, preparandosi a colpire. Sfrecciò verso un GanLiu, facendolo a pezzi con un colpo di spada. Proseguì
di sfondamento. Euphie tornò a fissare lo schermo
<< Suzaku, io ti chiedo di amarmi! >> << Sì! >>
Rispose senza riflettere. Poi “ Che cosa? ” Non riuscì a riflettere. “ Cosa significa? É quello che penso oppure...? ”
I GanLiu ripresero a sparare, mentre lui si proteggeva con lo scudo, cercando di
avvicinarsi abbastanza da distruggerli. Euphie intanto aveva ripreso a parlare, e non si fermava più.
<< E anche io! Anche io amerò te con tutto il cuore! >>
Proseguì, come per chiarire i termini della richiesta di prima.
 << Principessa Euphemia... >>
 Sussurrò Suzaku, senza riuscire a parlare.
Senza riuscire a pensare. Continuò a deflettere i colpi, certo. Ma il suo sguardo era tutto per Euphie. Le sue orecchie tutte per la sua voce.
 << Suzaku, amo il lato affettuoso del tuo carattere! E anche
quello ostile! >> Raggiunse un GanLiu, sventrandolo con un fendente dall'alto verso il basso.
<< Il tuo sguardo il triste, il fatto che a volte tu sia maldestro, e che i gatti ti mordano. Tutto quanto, Suzaku! >> Venne circondato, ma riuscì a liberarsi sparando uno slash haken in faccia ad un nemico. Euphie divenne più seria.
<< Quindi ti prego, non odiare te stesso! >>
Quelle parole lo colpirono al cuore, riscaldandolo dall'interno, spargendosi attraverso le sue vene come miele.
Era una sensazione di calore. Lei lo accettava... così com'era. Di più, lei lo amava. Ed era una persona... davvero gentile. << Ho capito. Quindi è per questo motivo che eravatepreoccupata. >>
<< Voi siete una persona... assolutamente imprevedibile. >> Scagliò il Knightmare che aveva agganciato antecedentemente contro un gruppo di due GanLiu.
<< E' stato così quando ci siamo conosciuti, quando vi siete presentata come Principessa,quando mi avete iscritto a scuola, quando mi avete scelto come Cavaliere. Sempre! >> Anche le sue parole avevano cominciato ad uscire più
rapidamente. Forse perché sapeva che aveva poco tempo. Probabilmente perché anche lui, come Euphie, voleva che quel momento fosse speciale. Euphie emise un leggero sbuffo di felicità, alle sue parole.
<< Hai ragione, sono imprevedibile! E all'improvviso... io ho capito di amarti, Suzaku. >>
Concluse in un soffio. Suzaku distrusse con un colpo il Knigtmare di fronte, come se fosse una mosca fastidiosa.
<< Però, quando agite in questo modo, è come... è come se apriste una porta nella mia anima. Vi ringrazio >>
Quindi, lei amava lui e lui amava lei. Tutto a posto, quindi. Ora c'erano solo un problema. Due, tre.
No, anzi, una montagna. Prima di tutto doveva raggiungere il QG nemico, passando attraverso due edifici e uno spiazzo completamente libero. E sapeva che, nelle condizioni attuali, non ci sarebbe mai riuscito.
<< Adesso, potrei chiedervi un ultimo favore? >>
Disse preparandosi a passare fra i due edifici.
<< L'ultimo? >> La voce angosciata di Euphie proruppe dall'altoparlante.
<< Qualunque cosa mi succeda, non dovete rimproverare voi stessa.>> Si immise nello spazio fra gli edifici e poi chiese:
<< E poi, se possibile, fate sparire ogni traccia della mia
esistenza. >>
 Disse atterrando di fronte ad un gruppo di GanLiu
 << Non voglio dare problemi ai miei amici. Voglio che
pensino che mi sono trasferito in un'altra scuola. >> Si preparò in posizione d'attacco. L'energy Shield cominciò a spegnersi.
 << Suzaku, non vorrai... >>
 << Già, non c'è più energia. >> Constatò osservando l'indicatore calare a uno.
L'MBS si spense, passando dal rosso al grigio metallico. Il
sistema di potenziamento tramite Sakuradite si era spento.
 << Ah, ma certo! Salutatemi la signorina Cecile e il Signor Lloyd, e anche sua altezza Schneizel. >>
 << Ho sopravvalutato le mie forze fino all'ultimo. >> Abbandonò i comandi, preparandosi a morire.
<< Suzaku, non morire! Resta in vita! >>
le parole, rotte dal terrore e dall'angoscia, pronunciate da Euphie, risvegliarono qualcosa.
 Lui voleva vivere. No, lui doveva vivere! Si preparò a saltare giù dal Knightmare, quando delle cannonate distrussero tutti i suoi nemici. Fasci rossi di energia proruppero dal cielo, simili a saette divine, bruciando nel fuoco tutti i suoi avversari.
 << Eh, ma quello è... >> Disse voltandosi. Il Gawain.
L'unità trafugata da Zero. L'unico altro Knightmare in grado di volare. Ed era venuto da solo. Per salvarlo.
“ Che cos'hai in mente, Zero? ”
Pensò, mentre lo vedeva abbattere due elicotteri. Il Gawain atterrò davanti a lui, poi gli si inginocchiò davanti, portando la sua immensa massa allo stesso livello di quella del Lancelot.
 << Kururugi, riesci a muovere ancora il Lancelot? >>
<< Sei proprio tu, Zero? >>
Il Gawain stese un braccio verso di lui. Per la terza volta, Zero gli tendeva una mano, proponendogli un'alleanza. E infatti, nella mano del Gawain c'era... << Cosa? Un energy filler? >>
Domandò sconcertato.
<< Io vado a conquistare il quartier generale nemico. Tu cosa vuoi fare? >>
Suzaku ci rifletté solo un istante, poi sorrise.
<< Mi dispiace per te, Zero,le cose non andranno come
hai previsto. >> Gli disse rinfoderando la spada facendole percorrere un arco ed afferrando l'energy Filler.
<< Perché sarò io il primo a conquistarlo! >>

“ E poi l’abbiamo fatto. Abbiamo conquistato insieme il QG di Sawasaki, espugnandolo con il Gawain ed il Lancelot ” Riprese a fissare la sveglia. “ Quel giorno… io mi sono fidato di Zero. Ho creduto in lui. Ho pensato davvero che volessimo salvare il Giappone. No, ho sentito che era questo il motivo per cui era lì. Non per sconfiggere Atsushi Sawasaki, ma quello che rappresentava. Un usurpatore. E invece… anche quella era una menzogna. Solo un altro dei tuoi modi per raggiungere i tuoi scopi meschini! ” Aveva stretto la mano che Zero gli aveva stretto. E mentre combatteva aveva avvertito un sentimento che non provava da ormai sette anni: si era sentito invincibile. Come quando era bambino. E sapeva il perché. Lui e Lelouch, quando erano insieme, erano impossibile da fermare. E l’avevano dimostrato. Avevano combattuto fianco a fianco quella volta, e il quartier generale di Fukuoka, la roccaforte più grande e armata del Kyushuu, era stata espugnata in meno di un'ora. Da due Knightmare Frame. Ovviamente, nessuna onorificenza era stata spesa per lui. Ma quella volta non gliene era importato nulla. Quello che gli interessava allora era… Euphemia. La sua risata cristallina quando era tornato vivo, la sua espressione felice, la sua richiesta di aiutarla a realizzare il suo sogno. Un desiderio semplice, che era quasi diventato realtà: creare un mondo in cui tutti potessero sorridere felice. Si alzò dal letto. Tanto ormai non sarebbe comunque riuscito a dormire. Si cambiò d’abito, indossando un kimono da passeggio. Aprì il proprio armadio, in cui aveva depositato solo  pochi effetti personali. Uno di questi era un fagotto, lungo circa novanta centimetri, avvolto in una stola di seta verde e tenuto fermo da un legaccio viola. Lo afferrò e uscì. I corridoi del palazzo imperiale erano ormai deserti, sebbene qualche sporadico cameriere che si occupava di tenerli puliti fosse attualmente visibile.  Le feste terminavano generalmente verso le 3, quindi era comprensibile che i servi si attardassero a lavorare a quell’ora tarda. Osservandoli, Suzaku notò che per la maggior parte non erano britanni, eccezion fatta per coloro che occupavano una posizione privilegiata. Passò oltre agli insulti che ricevevano. Si avvicinò ad uno di loro. << Scusatemi. >> Disse avvicinandosi. Un britanno sui cinquant’anni lo squadrò. << Desiderate? >>
<< Sto cercando i Giardini Imperiali. >>
<< E perché mai qualcuno… come voi dovrebbe voler andare in un luogo del genere? >>
<< Queste non sono faccende che non dovrebbero riguardarvi. >> Suzaku cominciava ad alterarsi, ma l’altro lo sembrava ancora di più
<< Lo è, signore, perché tenevo informarvi che l’accesso ne è interdetto a coloro che non godono del privilegio di essere stati investiti di un Titolo Nobiliare Imperiale. E, mi perdonerete l’insolenza, non creo che voi lo  siate. >>
Questo in effetti non lo sapeva. E non sapeva nemmeno se ora fosse nobile. Immaginava di sì, in ogni caso. Per diventare Rounds, la nobiltà era il primo requisito. Quando stava per rispondere, una porta si aprì.
<< Che cos’è tutta questa confusione? >> La voce atona non poteva appartenere ad una persona anziana. E così era. Per un momento a Suzaku si mozzò il respiro, poi però scacciò con forza il pensiero. “ Lei è morta ” “ Fattene una ragione ”. La ragazzina apparsa davanti a lui avrà avuto circa quattordici anni, capelli biondo fragola e occhi violetti.
 << Lady Alstreim! Perdonatemi, ma quest’individuo… >> Cominciò quello.   La ragazzina lo fissò intensamente, poi, inaspettatamente, estrasse un cellulare e gli scattò una foto. “ Ma cosa ci fa qui una bambina? Che sia una delle figlie dell’Imperatore? No, l’ha chiamata Alstreim. ” Poi notò la sua divisa. Spalletti bianchi imbottiti, petto nero con un ornamento ricamato in oro. La divisa dei Rounds. “ Questo non è… ” La ragazza lo osservò, poi gli fece un leggero sulle gambe.
<< Piacere di incontrarla, Lord Kururugi. Sono Anya Alstreim. Ricopro il ruolo di Knight of Six >>
Si presentò con voce priva di espressione.  L’uomo di fianco a lui sbiancò per la sorpresa.
<< Io, ecco… >> << Fuori dai piedi. >> Ordinò Anya.
L’uomo si affrettò ad obbedire.
 << Mi dispiace, ma del resto il tuo ID sarà attivo solo da domani, dopo l’investitura. >>
 << No, non è un problema >> Disse Suzaku, scuotendo la testa.
<< Non è strano un trattamento del genere. Però ti ringrazio, per avermi aiutato. >>
 Si fissarono un momento negli occhi.
 << Tu sei… una persona gentile. >>
Disse infine, dopo un momento di silenzio, scattandogli un’altra foto.
 << Stavi andando da qualche parte? >>
<< Stavo cercando i Giardini. >> Disse poi. La ragazza  piegò la testa di lato, come per riflettere, poi si decise.
<<  Ti ci accompagno.  >>
<< Cosa? No, non serve, le troverò…  >>
<< Nessun problema. Tanto ci sarei andata comunque. Stanotte non riesco a dormire. >>
 Suzaku la osservò un momento. No, non le assomigliava per niente.
<< In questo allora… Yoroshikun. >>
 La ragazza lo fissò, senza capire.
 << Yoroshi… kun? >> Non si era accorto di aver parlando in Giapponese. Si affrettò a spiegare.
<< Nella mia lingua significa  letteralmente:  Mi affido a te >>
<< Capisco. >> << Porti uno strano vestiario. >>
Proseguì poi. Suzkau si osservò.
<< Bè, sì. Non ho ancora ricevuto una divisa. E poi mi trovo comodo con questo addosso. >>
<< Capisco. Allora non importa. >>
Concluse la sua interlocutrice.
“ Di certo non è molto loquace. Mah, non importa. ” Attraversarono tutto il palazzo, scendendo fino al piano terra. Camminarono per almeno una mezz'ora, tanto erano distanti. Ma a Suzaku non dispiaceva. Quella sera, il tempo era magnifico e una bellissima brezza gli scompigliava i capelli. Sollevando lo sguardo, osservò il cielo, sgombro dalle nuvole, e osservò il cerhio luminoso nel cielo che gli uomini chiamano luna. Fu un viaggio silenzioso. La ragazza, Anya, sembrava assorta nei suoi pensieri e non faceva troppo caso a lui. Ma infine, in lontananza, scorse dei cancelli in ferro battuto, spalancati. E varcatili, innanzi a loro si aprirono i Giardini. Lì cresceva ogni tipo di pianta. Sempreverdi e caduchi. Pini, tini,tigli, biancospini e molte altre piante erano state relegate ai angoli, permettendo loro di inselvatichirsi e di crescere libere. Rose, ginestre, iris, viole, peonie e tantissimi altri fiori invece univano il loro profumo tutt’intorno, intrecciandosi in intricate siepi, che in alcuni casi andavano a formare labirinti, o che costeggiavano il pavimento lastricato in pietra, che si snodava per quasi due chilometri, inerpicandosi per un tratto su una collinetta. Laggiù le siepi si modellavano a forma di labirinto e, quando la strada ne fuoriuciva, i suoi lanuenti resti la conducevano, con una curva, ancora per qualche istante, per poi interrompersi in una bellissimo santuario, ornato e affrescato con immagini rappresentanti gli antichi dei Greci, ritratti intenti a risolvere le loro dispute o a soddisfare i propri piaceri. In lontananza si scorgeva un lago. Appena più avanti rispetto a loro, c'era una piccola costruzione in pietra, a volta, con delle panchine e uno spazio circolare libero al centro. Se ne trovavano molte di simili lungo tutta la strada. Fu lì che si diressero. Anya si sedette, mentre Suzaku slacciò il nodo al fagotto, che rivelò il suo contenuto: un bokken – bastone di kendo giapponese realizzato in bambù – da addestramento. Suzaku si mise in posizione, cominciando a fendere l’aria. Anya gli scattò un’altra foto, ma rimase in silenzio ad osservare. Finché, i capelli gli si rizzarono in testa. Percepì un rumore flebilissimo  alle sue spalle e si voltò, sferrando un fendente dall’alto verso il basso. Il bokken impattò contro una spada da cerimonia occidentale. A stringerla, era un giovane, di non molto più vecchio di Suzaku, dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Un mantello verde gli copriva le spalle, mentre la divisa era quella dei Rounds. Rise, soddisfatto. << Oh,oh. >>
Disse, allontanandosi e facendo un leggero inchino.
 << Il mio nome è Gino Weinberg, Knight of Three. Lieto di conoscerti, Suzaku Kururugi. >>
 Si sollevò, rimettendosi in posizione.
 << Perché mi hai attaccato? >>
Domandò freddo Suzaku.
<< L’imperatore può dire ciò che vuole, ma io voglio sincerarmi della forza e dell’abilità dei nuovi Rounds. Non ti pare normale, per un soldato che ha raggiunto questo onore dopo mille difficoltà e correndo moltissimi pericoli? >>
Rispose il ragazzo di fronte a lui con una luce di sfida negli occhi.
Suzaku si preparò a colpire.
<< Lord Gino Weinberg. Io sono Kururugi Suzaku, Cavaliere Onorario di Sua Altezza la Terza Principessa Imperiale Euphemia Li Britannia. E sono colui… >>
Disse con l’acciaio negli occhi, afferrando il bokken con entrambe le mani e portandolo vicino al suo viso, pronto all'affondo.
<< Ti sconfiggerà! >> . 

L'angolo di P.Z.

Allora, quando ho cominciato a scrivere questa FF non immaginavo che l'avrebbero letta così in tanti. Mi scuso per i vari errori di battitura che sono presenti nel testo. Sto cercando di eliminarli piano piano, anche se in realtà credo di esserci già riuscito. Ho riscritto e modificato alcune parti del capitolo, per adattare la mia narrazione ai dettagli mostrati nell'anime. Inoltre, vorrei rivolgermi a tutti pregandoli di commentare la mia storia, sia che pensiate che sia buona, sia che crediate che non lo sia. Penso che tutte le critiche siano necessarie per migliorarsi, e vorrei ascoltarle tutte. Questo anche perché io semplicemente ADORO Code Geass e non vorrei mai scrivere qualcosa che rovinasse quest'opera.

Cordialmente,

il Vostro Pizeta :):) E che la Forza sia con voi ( Vabbé non c'entra niente, però ci stava. )



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Capitolo 3
*** Investitura ***


Investitura

Suzaku e Gino si squadrarono ancora per un secondo, poi si mossero. Suzaku spostò il piede in avanti, pronto ad affondare. Gino gli corse incontro, preparando un fendente laterale. Intuendo le mosse reciproche, scattarono entrambi a destra. Suzaku proseguì la sua corsa, mentre Gino lanciava il fendente. Fu una frazione di secondo lunga un secolo. Suzaku aspettò fino all 'ultimo, poi inclinò il busto, evitando la lama della spada e aumentando la spinta sui piedi. Ora Gino era scoperto. Ma il suo avversario non era un sprovveduto. Sfruttando la forza del suo attacco, cercò di roteare su se stesso. Correndo, Suzaku modificò la propria traettoria, passando sotto il braccio di Gino e girandosi immediatamente con un a piroetta a respingere il colpo dell'avversario. Le due spade impattarono l'una contro l'altra, producendo un rumore sordo, mentre lo spostamento d'aria generato creava un turbine alle loro spalle, e l'urto li faceva allontanare, ambedue sbilanciati. Suzaku recuperò l'assetto e colpì dall'alto verso il basso. Per parare, Gino fu costretto a buttarsi in ginocchio, opponendo resistenza con la spada in orizzontale. Lo sforzo era evidente sui loro volti. Nessuna luce brillava nei loro occhi, troppo concentrati. Gino puntò meglio il ginocchio e sfruttando il suo speso si risollevò, respingendo Suzaku.I due si preparano di nuovo. Gino portò la spada al fianco e gli si lanciò contro. Suzaku corse contro di lui, poi spiccò un salto. Gino fu colto completamente impreparato da tale mossa. << Che cos...? >> Non riuscì mai a completare la frase, perché un mulinello volante lo centrò dritto in volto, facendolo roteare . Indietreggiò di alcuni passi, incespicando nel tentativo di ritrovare l'equilibrio perduto, mentre Suzaku si rialzava. << Questo è stato scorretto, Lord. >>

<< Al contrario, Sir, lei non ha mai detto che i colpi fisici non erano ammessi. >> 

<< Ahah. Esatto. Proprio... così! >> Urlò divertito caricando di nuovo. 

Suzaku restò immobile, mentre Gino si preparava ad affondare. Non aspettava altro. “ Mi dispiace, Knight of three, ma... ” Quando la spada di Gino fu ad un centimetro dalla sua, Suzaku fece una piroetta completa, usando il piede destro come punto d'appoggiò. Gino non se ne rese nemmeno conto. Un attimo prima era lì, il successivo, non c'era più. Volteggiando, sferrò un colpo violento alle reni del ragazzo, sulla faccia del quale si dipinse un'espressione che oscillava tra il dolore e la sorpresa così improbabile da sembrare comica. Volteggiando, a Suzaku parve di scorgere con la coda dell'occhio un flash. Si spostò rapidamente al fianco di Gino, che ancora stava affondando, senza aver capito la situazione e, portano il bokken sopra la testa, lo calò violentemente sulle braccia di Lord Weinberg, dalle cui mani la spada piroettò a terra. L'arma  descrisse dei turbini nell'aria, cadendo al suolo e rimbalzando tre volte sul pavimento, fino a giungere, con uno stridio insopportabile, ai piedi di Anya. Un altro flash.

<< Registrato. >> Disse la ragazza.
 L'altro Round, intanto, dopo essere caduto in ginocchio, si stava rialzando. Suzaku lo fissò, indietreggiando di un passo e fendendo lateralmente l'aria con il bokken.
 << Sei soddisfatto, Lord Gino Weinberg? >>
Con grande sorpresa di Suzaku, Il Knight of Three scoppiò a ridere.
<< Però, sei incredibile, tu! >>
 << Eh? >>
 << Non ti ho neanche visto arrivare. Fantastico! >>
 “ Ma che cosa... ”
<< Eh? Hai visto, Anya? >>
 La ragazza annuì.
<< Niente male. >>
 << Ah, con te è impossibile parlare! >>
 Disse sorridendo e offrendo la mano a Suzaku.
<< Permettimi di ripresentarmi. Mi chiamo Gino Weinberg. Piacere di conoscerti. >>
 Davanti al sorriso a trentadue denti del ragazzo, l'espressione di Suzaku si rilassò. Contraccambiò la stretta.
 << No, il piacere è mio, Lord Weinb... >> << No, stop! >>
 Lo fermò sollevando una mano.
 << Gino va più che bene. E non c'è bisogno che usi uno di quegli onorifici che si usano nel tu Paese. Tra compagni niente problemi. >>
 << Ci siamo appena conosciuti e già mi consideri un compagno? Anche se sono un Eleven? >>
I lineamenti di Gino si deformarono in una maschera di stupore, poi però il ragazzo sorrise, chiudendo gli occhi.
 << E che problema c'è, scusa?! >> << Come? >>
<< Perché dovrei preoccuparmi di un simile dettaglio? Ti ho sfidato, e tu mi hai battuto. Hai dimostrato di essere degno di entrare a far parte dei Rounds, perciò, per quello che mi riguarda sei il benvenuto. E poi mi piaci. Spero proprio che diventeremo amici! >>
Disse dandogli una manata sulla spalla che lo fece piegare.
 “ Amici?? ” “Perché mi sembra così incredibile? Forse la penso così perché prima d'ora avevo incontrato solo poche persone disposte ad esserlo... ”
 << Va bene, Gino. Ti ringrazio. >>
<< Gino? Hai finito? >>
 Domandò la ragazza dai capelli rosa. Stava ancora trafficando con il suo cellulare.
 << Ah, dai Anya! Vieni qui e presentati a Suzaku! >>
 “ Già mi chiama per nome?!! ”
Pensò il soggetto della richiesta. Anya si alzò in piedi, arrivando di fronte a lui.
 << Mi sono presentata prima, ma penso sia opportuno ribadire. Mi chiamo Anya Alstreim e sono il Knight of Six. Piacere di conoscerti. >>
Si inchinò leggermente sulle gambe.
 << Ecco... >> Il ragazzo non seppe come rispondere
. << Il mio nome è Kururugi Suzaku e devo essere nominato tra i Knight of Rounds. Quindi, da adesso in poi, siamo compagni! >> Disse il ragazzo. << E bravo Suzaku! Penso proprio che andremo d'accordo! >>
Urlò mettendogli un braccio intorno al collo. Anya annuì di nuovo, accennando un piccolo sorriso.
 << Sì, Suzaku. Yorishikun. >> Disse.
<< Uhm, e che vuol dire? >> Domandò Gino curioso.
 << Me l'ha insegnato Suzaku. Significa prenditi cura di me. >>
 << Bene, ora siamo amici! >> Stabili Gino.
 << Che si fa adesso? >> Una campana cominciò a suonare nella notte.
 << Che cos'è? >>
 Domandò Suzaku incuriosito. Il volto di Gino si rabbuiò un istante.
 << Lord Schniezel ha ordinato che per i prossimi sette giorni la campana suonino per ricordare la scomparsa della Principessa Euphemia. I funerali saranno l'ottavo. La salma arriverà domani all'alba. >>
 L'espressione di Suzaku per un istante tradì un immenso dolore.
<< Ecco... Suzaku? Io... mi dispiace se... >> Suzaku si liberò del braccio intorno al suo collo con un gesto deciso. << Non importa. Non hai fatto nulla di male. Ora mi è venuto sonno, vado a dormire. >> << Ah, sì, certo. Ci vediamo domani alla cerimonia d'investitura, allora. >>


Percorse di nuovo le scale, ignorando le persone che incontrava, che lo squadravano dall'alto in basso. “ Domani. Domani io sarò... uno dei Knight of Rounds. La mia scalata comincia qui, Euphie. Io... proteggerò il tuo sogno ad ogni costo. La mia vita... te la consacro. ” << Suzaku Kururugi! >> Una voce interruppe il suo pensiero. Lungo una scalinata sulla sua sinistra, stava discendendo un uomo in divisa rossa, con bottoni dorati. I suoi occhi azzurri erano coperti da un paio di occhiali ovali, mentre i suoi capelli erano avvolti in una lunga coda.
<< Lord Guilford. >>
 Disse riconoscendo il Cavaliere di Sua Altezza Cornelia. Alle sue spalle, c'erano due dei Glaston Knights: Claudio, con i capelli castani ondulati e David, con i capelli rossi ad incorniciargli il viso Vedendolo si irrigidirono impercettibilmente, ma seguirono il loro nuovo Comandante.
 “ E' vero. Zero si è preso anche la vita del Generale Darlton. E per di più dopo averlo sfruttato usando il Geass! ” Rifletté con odio. Solo seguendo questa strada si spiegava l'attacco lanciato da Andreas Darlton nei confronti della Principessa Cornelia, fatto altrimenti inspiegabile. Suzaku era solo dispiaciuto di non poterlo rivelare a nessuno, riscattando così la reputazione di quello che era stato uno dei due più fedeli servitore di Cornelia. L'altro era davanti a lui. Lord Guilford sembrava molto stanco, e non c'era dubbio che fosse così. Aveva dovuto combattere due giorni interi a Tokyo, nel tentativo di difendere il Palazzo del Governo. Gli andò incontro.

<< Kururugi! Allora... allora è vero? Hai catturato Zero? >> Gli chiese arrivandogli davanti.

Lo sguardo di Suzaku si fece cupo per un istante, poi rispose.
<< No. Io ho ucciso Zero. >>
Un'espressione di sorpresa si dipinse sul volto del suo interlocutore, che poi si rilassò.
<< Sì, capisco. >> Disse appoggiandogli una mano sulla spalla.
<< Non dev'essere stato facile per te. >>
<< E suppongo che tu non possa... >>
<< No, infatti. Mi è stato ordinato di tacere la sua identità. Spero che comprenderete le mie ragioni. Un soldato deve obbedire agli ordini che riceve. >>
<< Sì, ma certo. E' naturale. Non ti nascondo la mia curiosità, ma non ho alcuna intenzione di costringerti a violare gli ordini che ti sono stati impartiti. >>
<< Ciò che conta è che ora Zero è morto. La Ribellione è stata stroncata. >>
<< Eh? Sì, ma certo. Hai ragione. >>
Lord Guilford lo fissò più attentamente.
<< Ho saputo che hai incontrato Lord Odysseus. Immagino ti avrà dato un riconoscimento degno di questa tua impresa. >>
<< Temo che le vostre informazioni non corrispondano a realtà. >>
<< A che cosa vi riferite? >> Claudio Darlton intervenne nella discussione.
<< Claudio! >> Lo richiamò Guilford
<< No, Lord Guilford! Lasciate che parli! In nome di mio padre! >> Proruppe però David.
<< Non posso tollerare che quest'individuo, un Eleven, riceva un premio quando è vilmente fuggito dalla battaglia, abbandonando i suoi compagni! >>
<< Sir Darlton! >> Urlò Suzaku. Nei suoi occhi si andò formando un'espressione d'acciaio. Guilford non aveva mai visto qualcosa di simile nello sguardo di Suzaku: odio, rabbia, disprezzo.
<< La gloria di aver catturato Zero è mia, e mia soltanto! Non la condividerò certo con individui
 della vostra risma! >>
<< Kururugi! >> Disse Guilford, cercando di interrompere la lite.
<< Come osi, schifoso Eleven? Hai idea di chi stai insultando?! >>
Ruggì David mettendo mano alla spada che gli pendeva da un fianco.
<< Siete voi, sir Darlton, a non avere idea di chi state insultando! >> Tuonò ancora Suzaku.
<< Io sono l'uomo che ha salvato Britannia. E la gratitudine della Famiglia Reale va rivolta a me. Da adesso in poi non mi farò più guardare dall'alto in basso, da nessuno. Da nessuno. >>
Ribadì guardando dritto negli occhi David Darlton.
<< A che cosa ti riferisci, Kururugi? >>
<< Oggi, non da Sua Altezza Odysseus, ma da sua Maestà l'Imperatore, io, e IO soltanto sono stato ordinato membro dei Knight of Rounds, in riconoscimento del MIO valore! E in riconoscimento del mio servigio reso alla Britannia! >>
A queste parole, Claudio indietreggiò di un passo, mentre David si scandalizzò.
<< Questo... questo non è... >>
<< Sei solo un Eleven, com'è possibile? >>
Urlò sferzando l'aria con la mano.
<< Molto semplicemente perché è quello che ho richiesto all'Imperatore in cambio della missione svolta per Britannia. >>
<< Dunque sei tu. >> Sussurrò Guilford.
<< Mi stavo giusto chiedendo di chi potesse trattarsi. >> Disse sistemandosi gli occhiali.
<< Le mie scuse, Lord Kururugi, se io o uno dei miei sottoposti le abbiamo mancato di rispetto. >>
Suzaku si voltò ad osservarlo.
 << No, in fondo la nomina ufficiale non è ancora avvenuta. Avrei dovuto informarvi prima.
 Scordiamoci dell'accaduto. >>
Guilford piegò la testa, in segno di rispetto, mentre David e Claudio, seppur riluttanti, furono costretti a fare lo stesso da un'occhiata del loro Comandante.
<< Piuttosto, ora ciò che mi preme di sapere è tutt'altra cosa. >>
Un'espressione grave si dipinse sul volto del Cavaliere.
<< Posso immaginare a che cosa ti riferisci. >>
<< Com'è la situazione in Giappone? >>
Guilford si sistemò di nuovo gli occhiali.
<< Ma prima ditemi perché siete qui, Lord Guilford. Significa che la battaglia è già vinta? >>
<< Sua Altezza Schneizel ha portato i rinforzi promessi. Il suo intervento ha fatto sì che anche le forze della Federazione Cinese fossero costrette a ritirarsi. Una volta sbarcato Sua Altezza ci ha ordinato di riportare Sua Altezza Cornelia in patria, cosicché potesse ricevere cure adeguate. >>
<< Sua Altezza Cornelia è qui? >> La sorpresa era evidente nelle sua voce.
 “ La donna che mi ha nominato Cavaliere... ”
Guilford annuì, grave. << Ora sta ricevendo tutte le cure del caso. Nonostante le numerose ferite, sembra che non sia in pericolo di vita. Per questo, ringrazio la Provvidenza. >>
<< Spero che si senta meglio. Più tardi andrò a farle visita. >>
<< Ti ringrazio per l'interessamento Kururugi. Ma non è il caso che ti preoccupi troppo. Sua Altezza sta bene. >> << Comunque, quello che più ti preme sapere >> Riprese Guilford
<< E' che stiamo respingendo i Cavalieri Neri in tutto il Paese. Senza la guida di Zero, il loro esercito principale ha perso il controllo di Tokyo ed è stato disperso. Stimiamo che ora possa contare al massimo cinquemila unità, che si sono asserragliate nel territorio del Monte Fuji. >>
<< Chi è che li guida? >>
<< Immagino tu conosca già la risposta. >>
<< Kyoshiro Todou. >>
 Scandì Suzaku. Sì, il suo vecchio maestro era l'unico in grado di guidare i resti dei Cavalieri Neri.
<< Ma ormai è finita. I Cavalieri Neri hanno già perso. Kaname Oghi e Shinichiro Tamaki sono già nelle nostre mani. Per quanto riguarda gli altri, pare che Dietherd Ried e Rakshata Chawla siano riusciti a fuggire, e attualmente sono in fuga. E' invece sicuro che Kaguya Sumeragi abbia trovato rifugio presso la Federazione Cinese, ottenendo asilo politico.
<< Kaguya avrebbe abbandonato il proprio paese? Stento a crederlo. >>
Fece Suzaku pensando al temperamento della cugina.
<< La decisione sembrerebbe essere stata presa dai quattro delle NAC, o Kyoto, come dir si voglia, e approvata da Kyoshiro Todou. >>
<< E di Kallen Kozuki che ne è stato? >> Chiese ancora Suzaku.
 L'asprezza del suo tono non sfuggì a Guilford, che comunque rispose.
<< Non ne abbiamo alcuna notizia. Il Guren non è stato avvistato tra i sopravvissuti dei Cavalieri Neri. Per quanto ne sappiamo, potrebbe aver disertato. O, nel peggiore dei casi, essere morta. >>
<< Questo è impossibile. >> Decretò Suzaku.
“ Mi dispiace, Kallen. Ma hai fatto la tua scelta. L'averti consegnato ha mostrato la mia fedeltà all'Imperatore. Però, dove sei finita? Kallen! ”
<< Vi ringrazio, Lord Guilford. >>
Disse avviandosi lungo
<< Kururugi! >>
Suzaku si voltò di nuovo.
<< Sono lieto... di vedere che stai bene. >>
Annuì, << Per me vale lo stesso. >>

Ripercorse tutti i corridoi, fino alla sua stanza. Aprì la porta, slacciandosi cintura che legava il kimono.

<< Beeene! >> 

Esclamò qualcuno alle sue spalle. All'udire quella voce, il sangue gli si gelò nelle vene. “ No, non è possibile. ” 
La conosceva bene, e gli riportava alla mente tanti ricordi, sia positivi che negativi, ma la maggior parte erano legati a momenti in cui rischiava di essere ucciso. Pertanto, si girò con circospezione e... davanti a lui trovò l'unica persona a cui non avrebbe mai affidato neanche una cerbottana scarica. Un uomo, sui trenta, trentacinque anni, con capelli
bianco- violetto e un paio di occhiali rettangolari, era appoggiato sulla SUA nuova scrivania, con le gambe in avanti e in precaria equilibrio su una mano.

<< Signor Lloyd. >> Disse riconoscendolo.
<< Molto bene, Suzaku. Vedo che sei ancora tutto intero. Beh, certo, ovviamente dal tuo punto di vista è una sfortuna, dato che significa che ti toccherà lavorar di nuovo con noi. >>
<< Signor Loyd, più tardi desidera forse una lezione di buone maniere? >>
All'altro lato della scrivania, in piedi, c'era una ragazza, ventidue, ventiquattro anni, occhi azzurri. La sua pettinatura era eccentrica quanto la sua personalità. Capelli blu lunghi fino alle spalle, con una frangetta laterale.
<< No, grazie. Faccio volentieri a meno. >>
Rispose Lloyd, arricciando il naso.
<< Signorina Cecile. >>
Cecile Croomy gli sorrise , raggiante.
<< Bentornato, Suzaku. >>
Suzaku arricciò le labbra, amareggiato.
<< Sì, eccomi a casa. >>
Cecile applaudì.
<< Ecco così, bravissimo. >>
Suzaku fissò l'orologio.
Erano quasi le sette.
<< Ecco... non che mi dia fastidio, ma potrei sapere che cosa ci fate qui a quest'ora? >>
<< Siamo venuti per parlarti, ovviamente. >> Loyd sorrise.
<< A dire la verità io avevo suggerito di aspettare un'ora decente, ma un certo Conte ha insistito per venire a trovarti. >>
<< Ah, quanto la fate lunga, ormai siamo qui, no? >>
<< Molto bene, di cosa avevate intenzione di parlare? >> S'informò Suzaku.
<< Prima di tutto, congratulazioni. Ho sentito che hai arrestato Zero. Complimenti. >>
Suzaku non fece al caso al tono allusivo di Loyd, ma piuttosto scortò Cecile fino alla propria sedia.
<< Ma no, Suzaku davvero, non c'è bisogno... >>
<< Non mi faccia insistere, signorina Cecile. Si vede che è esausta. >>
Era vero. Grosse occhiaie segnavano il volto della giovane ricercatrice.
“ La battaglia dev'essere stata terribile, per lei. ”
La aiutò a sedersi.
<< Ehi, mi stai ignorando? >>
Fece Lloyd
<< Lei sa che non posso rispondere a questa domanda. Per cui, se volesse passare oltre e procedere con la prossima. >>
I lineamenti di Loyd mutarono in un sorriso amaro.
<< Sono stato incaricato da Sua Altezza Schneizel di riferirti che ti è stato finalmente affidato un numero tra i Rounds. >>
L'espressione di Suzaku si fece più attenta.
<< Quindi lo sa già. >>
<< Naturalmente. Magari non sembra, ma ho un sacco di informatori. >>
<< Oh, Suzaku. Perché hai fatto una cosa del genere? >>
Cecile lo osservò attentamente, mentre anche Lloyd si rialzava dalla scrivania. SI erse davanti a lui, con una mano infilata nel camice bianco.
<< Ovviamente comprendi le implicazioni del caso. >>
<< Se non sbaglio abbiamo già avuto una discussione di questo genere, in passato. >>
Rispose Suzaku, glaciale.
Lloyd sospirò.
<< Non è che io non ti sia grato. Il fatto che tu ti sia unito ai Rounds è molto utile anche a me. In fondo, resti comunque il mio componente migliore. >>
<< Signor Lloyd! >>
Lo riprese Cecile.
<< Suzaku, noi siamo preoccupati per te. Era questo che stava cercando di dire Lloyd. >>
Il quale aveva voltato la testa e si stava tormentando i capelli.
<< Me ne rendo conto. Mi dispiace di non avervi interpellati. >>
<< Ma ora sarai costantemente in pericolo! >>
Cecile lo guardò negli occhi.
<< Quello che devi capire è che a tutta questa gentaglia non interessa se tu meriti a pieno titolo la carica di Round, ma solo che sei un Eleven. >>
<< Intendete dire che sto diventando troppo problematico? >>
Disse serio. La rabbia trapelava dalla sua voce.
<< Precisamente. Tieni presente che quella di Rounds è una carica ambita dalla maggior parte di tutti i nobili di Britannia. Ci sono Cavalieri che si consacrano a questo obiettivo. E ora, arrivi tu, che non sei nemmeno un Britanno, e come se niente fosse, ti concedono il titolo più desidarato da tutti. >>
<< Ai nobili interessa così tanto il titoli di un semplice Rounds?
Pensavo che contasse solo quello di Knight of One. >>
Fu Cecile a rispondere.
<< Certo, quello è il più ambito. Ma è un titolo che solo il più meritevole può raggiungere. Quello di Knight of One è semplicemente quello più ambito, perché consente di ottenere un'Area a scelta da governare. >>
Suzaku annuì.
<< Ma tutti i Rounds godono di particolari privilegi. Non sono soggetti a nessuno dei Principi dell'Impero, ma obbediscono direttamente all'Imperatore e solo a lui rispondono delle proprie azioni. Portano da soli a termine le missioni, possiedono un Feudo in terra Britanna, e ovviamente ricevono un onorario molto elevato. Ora capisci? In molti ti osteggeranno. >>
<< Signorina Cecile. >>
La interruppe Suzaku.

<< Il fatto che io risponda all'imperatore non significa forse che tutto ciò che devo fare sia
distinguermi sopra gli altri? >>
Lloyd scoppiò a ridere, mentre Cecile lo guardò come se fosse un estraneo.
<< Suzaku, non è che tu... >>

<< Sì, io ho intenzione di diventare Knight of One. In un modo o nell'altro >>
<< Bene ! Questo è il mio componente! Non smette mai di sorprendermi! >>
<< Suzaku, non è che lo stai facendo per... >>
<< Euphie. >>
Concluse per lei.
<< Non devi! >>
Disse alzandosi in piedi.
<< Lei non avrebbe mai voluto questo, lo sai! >>
<< Anche così, realizzerò il suo... e il mio... desiderio. >>
<< Quindi hai intenzione di chiedere il Giappone come Area da governare? >>
Loyd era tornato a guardarlo.
<< Precisamente. >>
<< Allora, se vuoi distinguerti e contemporaneamente sopravvivere, avrai bisogno di un Knightmare all'altezza. >>
Lloyd sorrise, stavolta sinceramente.
<< Signor Lloyd... >>
<< Sembra che non ci sia niente da fare. Quando decidi che farai qualcosa è impossibile farti cambiare idea. >> Cecile si avvicinò
<< Allora... >>
Suzaku stese la mano.
Lloyd la afferrò.
Cecile mise la propria sopra alle loro intrecciate.
<< Vi ringrazio molto. >>
<< Non devi, anzi, casomai l'opposto. Ti userò come cavia per migliorare sempre di più il Lancelot. >>
Annuì.
<< E' naturale. >>
<< Molto bene. Ora che ne direste di provare una mia nuova ricetta? >>
Chiese Cecile, con la felicità in ogni sillaba.
<< Ah, a dire la verità ho già mangiato, per cui... >>
Suzaku se ne tirò fuori, mentre Lloyd gli lanciava un'occhiata per la serie “ Ti ammazzo ”.
Ma il Professore non era un inetto. Si afferrò lo stomaco con le braccia e si piegò.

<< Oh, accidenti, ho un terribile mal di pancia. 
Temo di non poterlo proprio fare stavolta. Magari un altro giorno? >>

<< In ogni caso, qual è il numero che mi è stato assegnato? Il Dodici o l'Undici? >>
<< Il Sette. >>
La notizia lo sorprese non poco.
<< Com'è possibile? I Rounds non partono sempre dal Rango più basso? >>
Disse sferzando l'aria con la mano.
<< Generalmente sì, ma è stato l'Imperatore a decidere. Puoi parlarne con lui, se la cosa non ti aggrada. E poi il Sette è un numero molto caro al nostro Imperatoruccio. >>
“ Imperatoruccio? ” Pensò Suzaku. Tuttavia non disse niente.
Ormai aveva imparato che Lloyd non provava rispetto per nessuno. Forse per sé stesso.
<< Per quale motivo? >>

<< Prima che decidesse di sposarla, quello era il titolo che avrebbe dovuto assumere Marianne Lamperouge, il Fulmine Splendente, che poi ottenne il titolo di Knight of Six, ed infine di Knight of Two. Fu invece Steiner Ashford ad ottenere quel titolo. >>

<< Ashford? >>
<< Sì, un parente della mia fidanzata, Milly. Ma ormai è morto. >>
<< Sì, capisco. Quindi, lui era... >>
<< Lo zio. >>
Suzaku annuì.
“ Sembra che tutta la mia vita giri intorno ai numeri. Undici, Sette... Zero. ”
<< Incredibile come tu sia legato ai numeri, vero? >>
Suzaku ridacchiò.
<< Già, incredibile. Ma presto sarà finita. >>
<< Molto bene, Suzaku. Sarà il caso di sistemarti per la cerimonia. >> Disse Cecile.
<< Poco fa hanno consegnato il tuo vestito. >>
<< Che cosa? >>
<< Su, forza! >>
Esclamò Cecile applaudendo e spingendolo verso il bagno.

Quattro ore dopo, Suzaku, coadiuvato da Cecile e da alcuni servi, era pronto. Si era lavato.
La divisa era l'abito più elaborato che avesse mai indossato in tutta la sua vita.
Indossava una camicia nera, ornata con ricami in oro, rappresentanti un'aquila, coperta con una giacca bianca che si allungava sui fianchi aprendosi in due ampie volute, mentre si interrompeva con un taglio sghembo al centro, in corrispondenza della vita. I bottoni che gliela assicuravano attorno al corpo erano sistemati con legacci dorati. I pantaloni, bianchi anch'essi, avevano un taglio classico e ed erano piuttosto aderenti. Sulle gambe due stivali lunghi a mezza gamba, color pece. Cecile si avvicinò
<< Ti sta davvero benissimo, Suzaku. >>
Si studiò nello specchio, cercando di riconoscersi in quella nuova figura davanti a lui. " Quindi, ora questo sono io. ” << Suzaku, dai, ti muovi, è ora! >>
Gino Weinberg fece irruzione nella stanza, seguito da Anya. Portavano vestiti simili, ma Gino aveva un mantello verde, mentre Anya l'aveva indossato rosa.
<< Suzaku, è ora. >> Disse Anya. << Sbrigati. >>
<< Già, ci aspettano tutti. >> Continuò Gino.
<< Ci? >> Fece Suzaku.
<< Oh, ma certo, non te l'ho detto. Tutti i Rounds devono ricevere la nomina accompagnati da altri due membri. Per cui, eccoci qui. La cerimonia la consoci, no? >>
<< Sì. >> Il primo giorno dopo aver consegnato Lelouch lo aveva passato a provare tutta la cerimonia.
Suzaku si voltò.
<< Vi ringrazio, entrambi. >>
<< Nessun problema, Suzaku. >>
<< Infatti! Che senso ha allora essere compagni, eh? >> Urlò Gino avvolgendogli le spalle con un braccio.
<< Gino, per favore, lasciami. >> Disse Suzaku.
<< Suzaku, aspetta. >> Cecile si avvicinò. Vedendola, Gino fischiò, compiaciuto.
<< Questo schianto è la tua fidanzata, Suzaku? >>
Gli chiese sorridendo.
Cecile indossava un abito rosso lungo, molto scollato, che lasciava intravedere le forme al di sotto di esso. Cecile arrossì al complimento.
<< Ma no, davvero, io non sono... >>
<< Gino! >> Lo rimproverò Suzaku.
<< Credete che sia troppo particolare? >>
<< A-assolutamente no. Al contrario, vi dona. >>
Disse Suzaku.
<< Ah, lo pensi davvero? Ne sono felice! >>
Disse sorridendo.
<< Allora, è la tua fidanzata si o no? >>
<< NO! >>
<< Oh, bene! Lasci che mi presenti... >>
<< Siamo in ritardo. >>
Disse però Anya.
<< Accidenti. Beh, alla prossima. Arrivederci, Conte Lloyd. >>
Gino fece ciao ciao con la mano e cercò di trascinare fuori Suzaku.
 Cecile gli si parò però davanti, sistemandogli i capelli con del gel.
<< Ecco, ora sei perfetto. Puoi andare. >>
Disse sorridendogli.
<< La ringrazio molto, signorina Cecile. >>
<< Ci vediamo alla cerimonia. >>
Urlò Lloyd attraverso tutto il corridoio, mentre Suzaku veniva praticamente trascinato via di peso da Gino, con Anya al seguito.
<< Allora, sei pronto? >>
<< Sì. >>
<< Ci vediamo dentro. >>
Annuì.
“ E' ora. Adesso, io sarò nominato Knight of Round.”
Espirò profondamente, poi avanzò per il corridoio.
Davanti a lui, due guardie in blu spalancarono il portone.
Si ritrovò nell'immensa Sala Imperiale, stavolta gremita di persone. Tutti i nobili si erano schierati in due file, in modo da creare un corridoio attraverso il quale potesse passare.
“ Sembra come con Euphie. ” Pensò.
Quando i nobili si resero conto di chi era, molti cominciarono a bisbigliare concitati. Non era certo una sorpresa. Il mondo intero stava aspettando di conoscere l'identità del nuovo Knight of Round.

E ora si scopriva che non era nemmeno un Britanno, ma l'ex Cavaliere della Principessa del Massacro. Divertente. Suzaku rise interiormente.  Avanzò attraverso il corridoio umano, guardando dritto davanti a sé. Procedeva sicuro, con la risolutezza nello sguardo. I suoi stivali ticchettavano a ritmo il suolo e le sue mani si spostavano con loro, sicure. C'erano tre gradinate prima di raggiungere l'Imperatore. Una era occupata dai Knight of Rounds, con Anya e Gino davanti a tutti, pronti a scortarlo fino all'imperatore. Sulla seconda erano schierati Odysseus Eu Britannia, Cornelia Li Britannia e Schneizel El Britannia. Dopo essere passato attraverso i nobili, Suzaku salì la prima scalinata e si presentò innanzi ai Rounds, estraendo la spada e portandola davanti al viso. Tutti i Rounds risposero al suo saluto, disponendosi in un corridoio: Luciano Bradley, Knight of Ten e Dorotea Ernst,Knight of Four assieme ad Anya Alstreim a sinistra,Nonette Enneagram, Knight of Nine e Monica Kruszewski, Knight of Twelve, con Gino, a destra. I Rounds incrociarono le lame, costruendo un tetto sopra la sua testa. Il simbolo della loro unione e del fatto che fossero compagni. Peccato che, oltre Anya e Gino, gli altri si rifiutassero di guardarlo in faccia. Suzaku passò in mezzo a loro e salì la seconda rampa di scale, giungendo innanzi ai tre figli di Charles che più si erano distinti. Odysseus sorrise vedendolo arrivare, e quando si inchinò dinanzi a lui, gli tese un cuscino rosso, su cui erano adagiati un paio di guanti neri, a mezzo braccio, che subito indossò. Spostandosi davanti a Cornelia, fece lo stesso e si inginocchiò. Cornelia si abbassò, e gli adagiò il mantello sulle spalle. Era di magnifica fattura, color del cielo stellato, ornato con un drago ricamato in oro. Cornelia terminò l'operazione allacciandoglielo.

Si fissarono negli occhi. Riconobbero entrambi la tristezza, l'uno nella sguardo dell'altra. Si rialzarono insieme. Infine, Suzaku si alzò, spostandosi verso Schneizel. Si inginocchiò ancora, seguito dal Secondo Principe Imperiale. Schneizel gli allacciò la spada al fianco.

Nei suoi occhi,Suzaku lesse speranza. Riposta in entrambi loro. Si rialzarono e Schneizel fece un ampio gesto con la mano, ad indicare che ora era pronta ad andare dall'Imperatore. Anya e Gino gli si affiancarono, estraendo le spade e voltandosi, a guardia del suo cammino, quando cominciò a salire l'ultima rampa di scale.

Di fianco all'Imperatore, stava Lord Bismarck Waldstein, Knigh of One.

Per la terza volta, Suzaku si inginocchio, estraendo la spada. Solo allora, Charles Zi Britannia si alzò in piedi. Suzaku gli offrì la propria spada, che Charles afferrò.

Charles gliela posò prima sulla spalla sinistra, poi sulla destra. Infine, fece qualcosa che non ci si aspettava. Con un gesto della mano, la portò davanti a Lord Bismarck, che prontamente l'afferrò, sferrando un fendente contro Suzaku. Si limitò ad alzare lo sguardo. La lama si bloccò ad un millimetro dal suo collo. Lord Waldstein si inginocchiò, mentre Charles tonava, indicando Suzaku con un palmo.

<< Questo è il coraggio! E' così che dovrebbe essere un Britanno! Sempre orgoglioso, anche nella morte! Sempre forte e fedele, anche di fronte alla paura! Nel mio nome, io, Charles Zi Britannia, ordino te, Suzaku Kururugi, membro dei Knight of Rounds e ti dichiaro degno e meritevole di tale carica. E adesso alzati, Knight of Seven. Rinasci dalle tue ceneri, e mostra al mondo intero cos'è Britannia! >>

Suzaku obbedì, voltandosi.Lord Bismarck gli offrì qualcosa. Quando vide di cosa si trattava, il suo cuore si fermò un istante, poi l'afferrò

<< Il segno della Tua fedeltà a Britannia! >> Scandì Bismarck

Tra le sue mani, stringeva la maschera di Zero.

La mostrò a tutti, ai nobili, ai soldati radunati in un battaglione dietro di loro, al mondo, a sé stesso.

Sotto di lui, la platea cominciò ad applaudire.

<< All hail Britannia! >>

Ruggì Charles, sollevando il pugno.

<< All hail Britannia! >> Rispose Bismarck, rialzandosi in piedi e applaudendo.

<< All Hail Britannia, all hail Britannia, all hail Britannia! >> Cominciò a ruggire la folla di nobile e soldati radunati sotto di lui.

Scorse Lloyd e Cecile. Stavano sorridendo. Riconobbe anche Milly tra i partecipanti, al fianco di Lloyd. Sembrava commossa. Davanti a lui comparve una giovane ragazza dai capelli biondo fragola

" Sei alemtno un po' contenta per me?  Sì, lo so, lo so. Ma non posso dimenticarti. Comunque non preoccuparti. Cambierò sicuramente il mondo. Anche se... "

“ Tu non sarai più qui con me, Euphie. ”

Pensò, vedendola uscire sorridente dalla stanza, sollevandosi dove lui non poteva andare.

L'angolo di Pizeta

Salve a tutti, e grazie per seguire la mia storia. Scusate se ci metto un po' a postare, però è il tempo che mi ci vuole per scrivere le storie, dato che di solito prima penso tutta la storia e poi comincio a scriverla, pubblicandola a pezzi. Voglio anche rassicurare tutti gli amanti dell'azione vecchio stile che, finalmente, dopo due capitolo " Pensieri e Parole", ne arriverà uno "Azioni ed Opere". Vi prometto che non mancherà l'azione. Mi scuso ancora nel caso in cui il mio Suzaku non dovesse piacere, o perché troppo diverso da quello della serie o per qualsiasi altro motivo. Io mi limito a descrivere come secondo me si è sentito appena dopo la morte di Euphie e il "tradimento" di Lelouch. Spero comunque che vi piaccia! 
Alla prossima,
Pizeta. :):)


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Capitolo 4
*** Capitolo 4: La caduta degli Dei ***


Capitolo 4: La caduta degli Dei.


Il sole sorse, illuminando le creste del mare che si sollevavano nella placida alba.

I gabbiani garrirono nel cielo chiaro.

La luce filtrava attraverso le nuvole, rendendo pallido il colorito del globo solare.

I suoi raggi cadevano perpendicolari, lungo il tracciato marino.

L’acqua era così limpida che, guardando attentamente, si sarebbero potuti vedere i banchi di meduse nuotare al di sotto.

E lì, davanti, un immensa voragine scavata nella rocce si ripiegava all’interno, fino al porto che si ergeva all’interno.

<< Lord Kururugi, Tokyo è in vista. >>

Lo avvisò un marinaio.

Suzaku, in piedi sul ponte del torpediniere, annuì.

<< Il Giappone. >>

Mormorò, mentre una folata di vento lo colpiva in pieno volto, scompigliandogli i capelli e spalancandogli il mantello dietro alle spalle.

La spada cinta al suo fianco tintinnò, quando il suo possessore cambiò posizione per opporsi alla forza del vento.

“ E così, alla fine, sono tornato.”

Era stato via solo dodici giorni, eppure sembrava molto di più.

Tokyo non era cambiata.

Mano a mano che la nave si avvicinava, poteva vedere sempre di più i danni arrecati dai Cavalieri Neri.

L’intera parte ad ovest era formata da un cumulo di macerie disseminate in giro.

I palazzi, spezzati su loro stessi, ripiegati in modo orribile lungo l’orizzonte, offrivano lo spettacolo di tutta la distruzione che il piano di Zero aveva arrecato alla capitale.

“ Il piano di Lelouch. ”

Si corresse mentalmente.

<< Suzaku, ci siamo quasi. >>

Cecile si avvicinò a lui.

<< Sì, signorina Cecile. >>

La osservò

<< Comincerà presto, Suzaku. >>

Anya Alstreim si fece avanti, uscendo sul ponte, seguita da Gino.

<< Oh,oh. Così quella è la tanto famigerata Area 11! >>

<< Sì, Gino. Quella è la mia patria. >>

Si voltò ad osservarli, riuniti alle sue spalle.

<< Quella è l’Area 11. >>

Disse, senza che alcuna luce illuminasse i suoi occhi.

<< Ma certo, ho capito. >>

Avanzò, per osservarla.

<< Dev’essere stato proprio un bel Paese, prima di Zero. >>

Suzaku annuì.

Un flash illuminò la scena.

<< Registrato. >>
<< Però, Suzaku, mi spiegheresti una cosa? >>
<< Dimmi, pure, Gino. >>

<< Perché sei voluto tornare su un mezzo come questo, quando l’Avalon avrebbe potuto portarti qui molti più rapidamente? >>

<< Perché dovevo venire a vedere, Gino. >>

<< Che cosa? >>

<< Quello che il futuro mi riserberà. La mia ambizione, la mia speranza. Dovevo sentire ancora una volta l’odore della salsedine di Tokyo, vedere ancora le sue vette così orribilmente spezzate ergersi accusatorie contro di me; dovevo sentire l’urlo dei disperati che ancora mi accusano: << Cane >>. Questo, e altro ancora, vedrò quest’oggi. Eppure, stai certo, al termine di questo giorno non resterà nulla di ciò che il mio sogno ha scorto per un istante. Provvederò io stesso affinché tale vana, temporanea visione svanisca completamente, per essere poi cancellata dalle menti di tutti. Comprendi ora, Gino? >>

Gino lo guardò.

<< Il tuo destino, eh? >>

Si fece avanti d’un passo

<< Non temere, non te lo lascerò affrontare da solo. Di me ti puoi fidare. >>

<< Ti sosterrò anch’io. >>

Anya Alstreim si affiancò a Gino.

Suzaku chiuse gli occhi, traendo un profondo respiro. Nessun dubbio tradiva il suo sguardo.

<< Vi ringrazio, ma si tratta di qualcosa che devo fare da solo. >>

Il mantello oscillò al suo passaggio.

“ Perdonami, padre. ”

“ Ma a distruggere il sogno di Zero, a impedire che il sangue sia di nuovo inutilmente versato.. .

sarò io! ”


<< Lord Kururugi, Lord Asplund l’attende all’hangar numero 5. >>

<< Ho capito. Puoi andare. >>

Suzaku non si voltò a guardare in faccia il soldato che glielo aveva chiesto.

Era solo un’altra maschera.

Sarebbe scivolata via non appena l’avesse tolta.

Perciò, non si sarebbe girato a guardarlo.

Avanzò nella nebbia mattutina.

L’hangar numero 5 non era distante.

Attraversò il campo di fortuna.

Le macchine e i Knightmare affollavano l’intera zona, mentre i vari camion scaricavano i rifornimenti.

Entrando, trovò qualcuno che non si sarebbe aspettato.

<< Vostra Altezza! >>

Disse, inchinandosi alla sua presenza.

<< Avanti, Suzaku. Alzati. Dopotutto ora sei un Round. >>

Schneizel El Britannia, Secondo Principe di Britannia, sorrise indulgente.

<< Come desiderate. >>

<< Allora, Suzaku, pensi di essere pronto? >>

<< Ma certo, signor Lloyd. Non ha nulla da temere. >>

Lloyd Asplund si avvicinò, sistemandosi meglio gli occhiali sul volto, con una mano nel camice.

<< Bene, allora. Avevo bisogno di una componente aggiuntiva per sistemare il Lancelot. >>

Suzaku alzò lo sguardo.

Una coperta nera copriva il suo Knightmare.

“ Presto sarò di nuovo a bordo “

<< Suzaku. >>

L’espressione sul volto di Schneizel denotava preoccupazione.

<< Quella di oggi non sarò un’operazione come tutte le altre. Si tratta della battaglia che ci restituirà il controllo dell’Area 11. Significherà sparare contro i tuoi connazionali Eleven. >>

<< Ne sono consapevole, Vostra Altezza. Tuttavia, ho già compiuto la mia scelta. Sarò io a distruggere i ribelli. Con queste mani! >>

Strinse il pungo fino a farsi male.

<< Trovo la sua risolutezza assolutamente ammirevole, Lord Kururugi. >>

Una voce che non conosceva, ma che immediatamente mostrò estrema padronanza della situazione, si fece udire nella sala.

Percorrendo i gradini di una scala appoggiata ad una parete, un ragazzo stava scendendo verso di loro.

Capelli rosa dritti tagliati fino alle orecchie, un cappello verde appoggiato sulla sua testa.

Guanti neri fino all’avambraccio, stivali fino al ginocchio, divisa nobile, che denotava il suo rango di cavaliere.

<< Kanon! >>

Lo apostrofò gentilmente Schneizel.

Arrivò presso di loro.

<< Molto lieto di conoscerla. Sono il Conte Kanon Maldini, stretto collaboratore di Sua Altezza Schneizel. >>

Tese un mano, che Suzaku accettò con una stretta sicura.

<< Vi prego di perdonarlo. Kanon è sempre stato… imprevedibile. >>

<< Stavo solo esprimendo la mia ammirazione per l’atteggiamento assunto da Lord Kururugi in questo frangente. >>

Un lieve sorriso increspò le labbra di Schneizel.

<< Scusatemi. >>

Cecile stava scendendo le medesime scale di Kanon, portando un vassoio ingombro di… qualcosa.

<< Mi sono permessa di preparare uno spuntino. Se volete favorirne… >>

<< Ma certo, ne sarò estremamente lieto… >>

Kanon si voltò verso Cecile, mentre un’occhiata partì da Suzaku verso Lloyd, da Lloyd a Schneizel, da Schneizel a Suzaku e viceversa.

<< Mi piacerebbe davvero tanto, ma vedete, non possiamo permetterci di trattenerci un minuto di più. Giusto, Kanon? >>

Schneizel si avviò all’uscita.

<< Ma, Vostra Altezza, non mi sembra cortese… >>

<< Oh, sono certo che la Signorina capirà. Non è vero? >>

<< Ma certo. >>

Rispose Cecile sorridendo.

Non appena furono usciti, si voltò verso Suzaku.

<< Allora… >>

<< Signorina Cecile! >>
Urlò Suzaku.

<< Eh, sì? >>

<< Io vado a controllare le condizioni del Lancelot! >>

<< Ah, ma certo… >>

Fece la ragazza un po’ delusa.

Suzaku scomparve su per le scale.

<< In questo caso… >>

Si voltò verso Lloyd.

<< Ah, bè, ecco... io… >>

<< Non vorrà essere così scortese da non assaggiarne neanche un po’, vero? >>

<< Ah-ah, ma no, ceto che no. >>

Disse sventolando la mano.

<< Di che cosa si tratta, esattamente? >>

<< E’ una ricetta di mia invenzione. Sono polpette di riso ripiene con marmellata di fichi e formaggio. >>

Sul volto del pluri laureato Professor Lloyd, Conte Asplund, vincitore del premio Chase per la Meccanica, ideatore del progetto Core Luminus, coideatore del Progetto del Knightmare Frame di 7th generazione, nonché Protetto di Sua Altezza Schneizel, si dipinse la paura davanti a quel… qualcosa. Il suo colorito passò dal bianco al viola mentre lo afferrava. Poi…


<< AAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH >>


Suzaku si strinse nelle spalle, adagiandosi nell’abitacolo. Premette in successione tre tasti, e alla fine:

Holy Britain Empire

Z-01 Lancelot


“ Sembra che sia tutto a posto. Forse me la sbrigherò in poco tempo. ”

Effettuò qualche controllo di routine, tanto per andare sul sicuro: i pistoni idraulici erano a posto, il sistema di raffreddamento funzionava perfettamente, le rotelle giravano, e tutti i pezzi erano nuovi. Il Float non aveva problemi. E gli avevano anche dato un nuovo VARIS.

Non poteva chiedere nulla di più.

“ Ho tutte le armi di cui ho bisogno per la battaglia ”

Gli sembrava un qualcosa di ancora troppo lontano.

“ E così sarà sul Fuji, che tutto si deciderà. ”

La mente correva rapida, mentre si preparava.

Era stato molte volte al Fuji, prima.

“ Già, una volta ci siamo andati tutti insieme. ”

Le immagini si fecero largo con prepotenza nella sua mente.

“ Io,Kaguya e… Lelouch. ”

Rifletté con amarezza. Ricordava ancora la scena…


<< No, Suzaku, quello è mio! >>

Il bambino dai capelli neri cercò di afferrare il suo amico dai capelli castani, che aveva afferrato l’ultimo cioccolatino dalla scatola, e stava per metterlo in bocca.

<< Ma piantala, tanto te ne daranno comunque degli altri! >>

<< No, hai perso, è giusto che lo abbia io! >>

Urlò di nuovo Lelouch.

Si gettò sopra di lui, tentando di stapparglielo dalle mani.

Ma Suzaku fu più rapido.

Si tirò indietro, sollevandoli braccio in alto.

Lelouch gli rovinò addosso, mentre Suzaku perdeva l’equilibrio e, precipitando all’indietro, perdeva al presa sul prezioso dolcetto, che andò a cadere nella tazza di tè verde che d cui stavano bevendo.

I due ragazzi si congelarono.

Per alcuni istanti.

Per svariati minuti.

Per diverse ore.

O magari in realtà erano stati degli anni.

Poi…

<< Ah, dannazione! E’ tutta colpa tua! >>

Sbottò Lelouch, urlando in faccia a Suzaku.

<< Che cosa?! Non è vero! >>

<< Ah,sì? Non sei forse stato tu a prendermi il cioccolatino dalle mani?! >>

<< Sì, ma solo perché tu non volevi darmelo! >>

<< E direi, era mio! >>

<< Sì, ma tu puoi averne quando ne vuoi! Mio padre invece che certe cose non sono adatte a qualcuno che si sta praticando il Jujitsu! >>

<< E allora devi rifarti prendendo quello che è mio? >>

<< Ah, stai zitto! >>

Suzaku sferrò un pugno sulla testa di Lelouch, ch’egli si avventò contro.

<< Tutto quello che sai fare è ricorrere alla violenza! Barbaro di un Giapponese! >>
<< E tu invece non sai fare niente! Sporco Britanno! >>

Cercarono di afferrarsi, mentre azzuffandosi diventano un ammasso informe a terra.

<< SMETTETELA! >>

L’urlo li fece fermare.

Non era stato il grido in sé, quanto più chi l’aveva lanciato, a interromperli.

<< Per favore, non litigate per qualcosa di così stupido. >>

Nunnally aveva rivolto il volto verso di loro, e dall’espressione sul suo volto era chiaro stesse per mettersi a piangere.

<< Io non voglio che due persone… alle quali voglio bene… litighino… per qualcosa di così sciocco… come un cioccolatino… >>

Nunnally cominciò a singhiozzare, poi delle lacrime cominciarono a cadere dai suoi occhi, sui quali le palpebre erano costantemente abbassate.

Subito dopo divenne un pianto irrefrenabile

<< UAHHH >>

Suzaku, ancora con il braccio alzato, pronto a colpire Lelouch, che si preparava a lanciarsi in un attacco kamikaze contro il suo avversario, si fissarono negli occhi, poi distolsero lo sguardo.

<< Ma sì, non doveva essere nemmeno così buono! >>

Sbuffò Lelouch.

<< Infatti, e poi perché mai avrei dovuto voler mangiare qualcosa tipico dei Britanni? >>

<< Uhhh,uhh. >

Si guardarono negli occhi un’altra volta, poi guardarono Nunnally, che continuava a piangere.

<< Mi dispiace. >>

Lo dissero insieme. Come se si fossero letti nella mente.

<< Amici come prima? >>

Suzaku tese la mano.

<< Andata. >>

Lelouch la afferrò.

<< Hai visto, Nunnally, è tutto a posto, non stiamo più litigando, ok? >>

Le si avvicinarono.

Lelouch le accarezzò la testa.

Nunnully cominciò a cercare di pulirsi la faccia con le mani, mentre Lelouch cercava qualcosa per aiutarla.

<< Tieni. >>

Suzaku, con la faccia gonfia, non lo guardava, mentre gli passava un fazzoletto.

<< Ti ringrazio. >>

Lelouch lo accettò, passandolo sul volto di Nunnally.

<< Vedi, ringrazia Suzaku, te lo ha prestato lui. >>

<< S-sì. Ha-ha il suo o… odore. >>

Singhiozzò Nunnally.

<< Capisco. >>

Stettero in silenzio alcuni minuti, mentre Nunnully si calmava e Lelouch finiva.

<< E a me, piace molto l’odore di Suzaku. >>

Il ragazzo divenne rosso fino alla punta delle orecchie, voltandosi dall’altra parte.

<< Ah-Ah, sì? Bè, buon per te! >>

Lelouch si scandalizzò.

<< Nunnally! Ma che cosa stai dicendo!? >>

La bambina lo guardò interrogativamente.

<< Che cosa ho detto di sbagliato? >>

<< Be’, ecco, vedi… >>

Il bambino fu però risparmiato dall’imbarazzante spiegazione da un rumore di passi.

Le espressioni di Suzaku e Lelouch si congelarono.

Passi pesanti.

Sicuri.

Solo uno camminava così in quella casa troppo rustica per essere quella di un leader.

La porta si aprì, mostrando una figura interamente vestita di nero, con occhiali neri e un auricolare allacciato all’orecchio.

Ispezionò rapidamente la stanza, senza curarsi dei ragazzi. Nunnally ammutolì, mentre i due ragazzi le stringevano una mano ciascuno.

Ricambiò la stretta.

<< E’ tutto libero. Può passare. >>

Un grugnito di assenso proruppe da dietro la porta.

Poi entrò. Genbu Kururugi, il primo ministro del Giappone. L’uomo dei Miracoli.

Capace di tenere fermamente in mano le sorti del Giappone, attraverso il controllo esercitato dai suoi alleati di sempre, nonché parenti, i Kaguya, sui monopoli dell’estrazione della Sakuradite.

Un vero e proprio vero monarca.

Quando tutto sembrava perduto, era riuscito ad impedire che il Giappone venisse trascinato nella Guerra tra l’Impero di Britannia e la Federazione Cinese.

E quando la seconda aveva cercato di ammarare sulla sua terra, era andato di persona a comandare la flotta.

E qui aveva incontrato uno dei pezzi più importanti della sua scacchiera: Kyoshiro Todoh.

Ne aveva colto fin da subito le capacità di comando, ed insieme lui, Todoh, e i suoi quattro uomini migliori, avevano abbordato insieme, lanciandosi da un elicottero, l’ammiraglia cinese, conquistandola sebbene armati solo di katana.

O così si raccontava.

<< Padre! >>

Disse Suzaku.

Il burbero uomo sorrise.

Poi passò ad osservare Lelouch, che sostenne la durezza di quello sguardo.

<< Dimmi, ti piacerebbe vedere qualcosa di interessante per il tuo futuro? >>

<< Che cosa intende dire? >>

<< Ti piacerebbe vedere le miniere di Sakuradite del Giappone? >>

La sorpresa contrasse per un istante il volto di Lelouch.

<< Ero convinto che l’ingresso fosse proibito. >>

Una fragorosa risata fuoriuscì dal petto di Genbu Kururugi.

<< Pensi che al Primo Ministro del Giappone sia proibito entrare nella sua Miniera? >>

Lelouch lo fissò per un istante.

Ma Suzaku vide.

Era interessato.

E come non esserlo.

Neanche lui aveva potuto mai andarci.

<< Molto bene. Accetto l’offerta. >>

<< Se porti lui, allora vengo anch’io! >>

Si fece avanti Suzaku.

Genbu sembrò valutare un istante la proposta del figlio, poi annuì.

<< Molto bene. Partiremo domani mattina. Staremo via tre giorni. La tua sorellina resta qui. >>

<< Che cosa?! >>

Urlò Lelouch

<< Padre, non dovresti… >>

<< SILENZIO! >>

L’urlo raggelò i tre bambini. Nunnully sussultò così forte che Suzaku temette si sarebbe rimessa a piangere.

Ma Nunnully sopportò.

Con uno sforzo che lui non era neanche in grado di immaginare, ricacciò indietro le lacrime, aggrappandosi alle mani del fratello e dell’amico.

<< Va bene, Lelouch. Resterò qui. >>

<< Ma… sei sicura, Nunnully? >>

La bambina annuì.

Genbu annuì.

Una volta.

<< Bene, se avete risolto, non ho più tempo di badare ai capricci dei bambini. Preparate i vostri bagagli. Staremo via tre giorni. >>

Uscì dalla stanza, seguito dalle guardie del corpo.


Ricordava ogni singolo dettaglio di quel viaggio.

Era durato quattro giorni.

Ricordava ancora la faccia che Kaguya aveva fatto quando aveva incontrato per la prima volta Lelouch.

Soprattutto, vedeva ancora nella sua mente gli occhi di Lelouch che scattavano da ogni parte.

Studiavano.

Imparavano.

Memorizzavano.

Ogni cosa.

Qualsiasi elemento che gli sarebbe potuto servire in seguito.

“Come nel caso di un incontro segreto con Kirihara, vero, Lelouch?”

Non era ancora certo, ma Suzaku ne era sicuro, che l’unico luogo nel quale Zero avrebbe potuto trovare appoggio era proprio lì, al monte Fuji, la base segreta del NAC, o Kyoto, come lo chiamavano i Giapponesi.

Ribelli.

Dal primo all’ultimo.

Ma oggi li avrebbe finalmente spazzati via tutti.

“ E così la pace tornerà a regnare sul Giappone. ”

Il Lancelot funzionava alla perfezione.

Tutto regolare, quindi.

Avrebbe vinto.

Era solo una questione di tempo.



<< Molto bene. Procedo con l’illustrare il nostro piano d’attacco, allora. >>

Riuniti nella sala briefing dell’Avalon, tutti aspettavano di sentire il piano del Secondo Principe di Britannia, Schniezel El Britannia.

Una volta Lelouch gli aveva detto che quello era l’unico che non era mai stato di sconfiggere a scacchi.

“ E così anche tu avevi qualcuno che era migliore di te. Vedi, Lelouch, c’è sempre qualcuno migliore di noi al mondo. “

Lo compiaceva pensare che anche l’invincibile Zero fosse stato sconfitto sul suo stesso campo da gioco.

<< Procederemo all’accerchiamento dell’area del Fuji. Dopodiché lanceremo un attacco aereo preventivo alle pendici del monte. In ogni caso, i miei obiettivi sono quelli di limitare la minimo i danni collaterali, e poi cercare di non causare nessuna esplosione di Sakuradite. E’ tutto chiaro? >>

< < E come dovremmo rispondere nel caso in cui i Cavalieri Neri dovessero prendere in ostaggio la Miniera stessa? >>

Anya avanzò nelle ombre.

<< Giusto, in fondo non è proprio per quella miniera che l’Impero ha invaso il Giappone? >>
Gino su unì a lei.

<< Sì, certo. Riguardo a questo… >>

Kanon osservò Schniezel.

<< Se mai dovessero fare una cosa del genere, non ci resterebbe altra scelta che sacrificare la miniera. >>

<< Ma Vostra Altezza! >>

<< Non possiamo farlo! >>

I Generali presenti nella sala sembrarono spaventati dalla semplice idea.

Schniezel si voltò verso di lui, con il volto di chi ha preso una decisione a malincuore, ma deve rispettarla.

<< La distruzione dei Ribelli ha la priorità su qualsiasi altro intervento. Non importa come, ma spazzali via una volta per tutte. Queste sono state le esatte parole dell’Imperatore. >>

<< Vostra Altezza, se posso permettermi. >>

Il silenzio calò sulle sue parole.

Evidentemente nessuno si aspettava che avrebbe parlato, durante quell’incontro.

Si mosse per avanzare, nel suo abito da battaglia.

<< Ma certo, Suzaku, parla pure liberamente. Ne hai facoltà in qualità di Rounds. >>

I Generali lo guardarono con astio.

Si avvicinò alla proiezione olografica.

<< Non avremo bisogno di arrivare a tanto. Come potete vedere qui. >>

Indicò una zona alle pendici del Fuji.

<< Percorrendo questa strada, si può facilmente penetrare in questa zona. >>
Illuminò una parte della miniera sullo schermo.

<< Il centro di stoccaggio? >>

Suzaku annuì.

<< L’unico punto da cui i Cavalieri Neri potrebbero minacciare di distruggere la miniera è questo. Ma se ce ne impossessiamo subito, con un attacco furtivo, allora potremmo procedere alla sua immediata conquista. >>

Schniezel sorrise all’idea.

<< Molto bene. Approvo il tuo piano. >>

<< Affido subito la Squadra O’Really a questa missione, allora. >>

Kanon afferrò il suo tablet, preparandosi alla modifica.

<< No, una squadra, anche formata da soli quattro modelli, rischierebbe di attirare troppo l’attenzione. >>

Schniezel fermò il suo secondo.

<< Ma allora… >>

<< Andrò io. Il mio Lancelot sarà sufficiente. >>

Suzaku non si voltò ad osservare gli altri, limitandosi ad osservare i monitor.

<< Vorresti prenderti tutta la gloria con questa azione? >>

Sbottò un Generale.

<< Ma come osi parlare così ad uno dei Rounds? >>

Lo riprese bruscamente Gino.

Solo allora, il Knight of Seven si voltò a guardarli.

<< Proprio così. La gloria della distruzione dell’Ordine dei Cavalieri Neri la reclamo per me! E’ mio diritto di Cavaliere! Voi che non sapete nemmeno cosa voglia dire scendere in campo a combattere potete restare qui, nello retrovie, che è il posto che compete a voi codardi! >>

Il Generale sembrò costernato dalle parole rivoltegli da Suzaku.

Ma non poteva rispondere.

E lo sapeva.

Chinò il capo.

<< Sono profondamente dispiaciuto. Non intendevo mancarvi di rispetto, Lordo Kururugi. >>

<< Ma sei sicuro, Suzaku? Sarà pericoloso. Così finirai per rimanere isolato in territorio nemico.>>

Gino lo guardò preoccupato.

<< Non temere. Con un assalto aereo del Lancelot finirà subito. >>

<< Stai attento, Suzaku. >>

Anya lo guardò con quella che era forse una nota di paura nel volto.

<< Non temete. Io vincerò. >>

<< Molto bene, allora. Te ne occuperai tu, allora, Suzaku. >>

<< Ve ne sono grato, Vostra Altezza >>


E così attese che arrivasse l’ora della partenza.

<< Non sarà affatto facile, lo sai, vero? >>

Gli domandò Lloyd.

<< Chissà, questa volta potresti anche rimetterci la pelle. >>

<< Signor Lloyd, desidera che le dai qualche lezione di buone maniere? >>

L’espressione di disappunto sul volto di Lloyd sottintendeva che piuttosto, si sarebbe piallato da solo le mani.

<< No, grazie, ne faccio volentieri a meno. >>

Cecile annuì, avvicinandosi .

<< Suzaku, per favore, stai attento. >>

<< La ringrazio molto per la preoccupazione, signorina Cecile. Ma non tema. La sconfitta non è certo contemplata in questo tipo di operazioni. >>

Lloyd sorrise.

<< Così finalmente vedo che cominci a ragionare come un soldato. >>

<< Questo le crea forse dei problemi? >>

<< Uh, non particolarmente. In fondo sei tu che stai scegliendo di smettere di ragionare. >>

<< Uh >>
<< Suvvia, non guardarmi così. >>

Disse Lloyd muovendo le mani.

<< Anzi, guarda qui! >>

Urlò premendo un tasto.

Il telo che copriva il Fram cadde al suolo.

Lo Z-01 Lancelot si erse di nuovo in tutta la sua potenza.

“ Bentornato, amico mio. ”

<< La ringrazio molto, signor Lloyd. >>

<< Uh, non te ne devi preoccupareee. In fondo, se l’unico componente compatibile a mia disposizione. >>

Ma Suzaku non lo stava già più ascoltando.

Guardava oltre.

Oltre il corpo di metallo del Knightmare.

Oltre la paratia d’acciaio.

Oltre il cielo del Giappone, che sarebbe presto sarebbe stato di nuovo arso dalle fiamme.

Guardava al futuro.


Non impiegarono molto ad arrivare alle pendici del Fuji.

Lui, e la sua unità, si erano fermati molto prima dell’esercito.

Viaggiavano su una vecchia unità di trasporto mobile, approntata con trampolino aereo.

Lanciandosi dall’Avalon, questo avrebbe fatto sì di farsi scoprire.

Aveva già deciso come agire.

Più importante, nessuno poteva impedirgli di agire come preferiva.

Solo l’Imperatore.

E lui non era lì, adesso.

<< Unità Z-01 Lancelot. Lord Kururugi, mi riceve? >>
<< Qui Kururugi, forte e chiaro. >>

<< L’operazione avrà iniziato, come stabilito, alle 04:00. >>

L’occhio corse al display: 03:59:34

<< Ricevuto. >>

I secondi scorrevano veloci.

<< Verifica di tutti i sistemi: all green. >>

03:58:45

<< Unità Z-01 Lancelot, partenza! >>

Suzaku afferrò i comandi.

Le mani del Lancelot girarono.

I piedi si portarono in posizione.

<< Have the bust! >>

La spinta elettromagnetica lo proiettò lungo il trampolino.

Le sue ali si spalancarono, ed ancora una volta, solcò il cielo.

Stava viaggiando a 320 Km/h.

Dopo una breve ascesa, si gettò contro la miniera.

Non avrebbe avuto due possibilità.

O sarebbe entrato, eliminando tutti quelli che si trovavano al loro interno, oppure avrebbe perso, e la Miniera sarebbe andata distrutta.

Sparò due colpi in successione, e si gettò nel varco mentre ancora le macerie si disperdevano nell’aria.

Roteò in mezzo alla polvere, sganciando il Float, che fu bersagliato.

In una frazione di secondo, gettò uno sguardo intorno a sé.

Due nemici su un pontile.

Tre di sotto.

Quattro di fronte.

Mentre ancora stava roteando, stese le braccia.

Fece fuoco contemporaneamente, con i due VARIS che stringeva tra le mani.

Due scariche veloci.

Tre colpi l’una.

Della prima raffica uno si schiantò contro la parete.

Gli atri due sfrecciarono precisi contro le cabine dei piloti.

Della seconda raffica, nessuno mancò il bersaglio.

Atterrò al suolo.

I quattro davanti a lui aprirono il fuoco.

Saltò, evitando i proiettili.

Piroettando su sé stesso nell’aria, sferrò un calcio rotante contro il primo Burai, mandandolo in pezzi.

Stese le braccia, e sparò due slash haken, facendo eiettare i piloti.

Poi, prima che l’altro potesse riprendere la mira, gli scagliò addosso uno dei Knightmare che ancora teneva legati, sbalzandoli entrambi contro la parete.

Esplosero.

Ritrasse gli haken.

<< Qui Kururugi, centro di comando, mi ricevete? >>

<< Suzaku! >>

Cecile si affacciò nel microfono.

<< Il centro di stoccaggio è ora stato liberato. Potete dare il via all’Operazione Caduta degli Dei. >>

<>

La prima cannonata fu l’avvento dell’attacco.

<< Squadra Tecnologica Speciale, preparatevi a fornirvi sopporto. Richiedo l’invio di un secondo Float System.>>

<< Qui Squadra Tecnologica Speciale, ricevuto! >>

Dal sistema dell’Avalon, venne sparato quanto richiesto.

Uscì dalla miniera.

Il Float stava per atterrare leggermente più lontano di dove avrebbe dovuto.

Suzaku saltò.

Lo afferrò.

Poi lo indossò.

Gli avevano dato anche un Energy Filler di ricambio.

Dopo averlo sostituto, tornò a volare.

Di fronte a lui si presentò di nuovo l’inferno.

Il Fuji bruciava, tra le fiamme della guerra.

Sia sopra che sotto infuriavano i combattimenti.

Suzaku si lanciò direttamente contro i Cavalieri Neri.

Estrasse due MBS.

Decapitò il primo in discesa, impalò il secondo.

Voltandosi, ne divise un altro in due.

Parò una katana, tranciò il braccio e la testa dell’attaccante.

Saltò indietro per evitare un missile, e ne tranciò altri due con un doppio trasversale discendente.

Una cannonata amica gli passò molto vicino, abbattendo una sezione del monte, che colò addosso ai Burai.

<< Suzaku, tutto bene? >>
Anya Alstreim lo contattò da chissà dove.

<< Sopra di te. >>

Un Knightmare rosso, armato con qualcosa che Suzaku non si sarebbe aspettato.

Quello era il cannone più grosso che avesse mai visto.

E a quanto pareva, bastava per abbattere una sezione del monte Fuji.

<< La nostra principessina si dà da fare, come vedi, eh, Suzaku? >>
Un modello bianco calò dal cielo, distruggendo quattro Knightmare mentre faceva volteggiare una lancia.

<< Che ne dici, bello no? Si chiama Tristan. >>

<< Gino, Anya! >>

<< Il mio Mordred. Niente male, vero? >>
Disse, sparando un’altra bordata contro i Burai dei Cavalieri Neri.

Ne fece a pezzi almeno sedici.

Gino fischiettò, compiaciuto.

<< Niente male, la nostra unità da sfondamento. >>

<< Che cosa state facendo qui? Le altra unità da sfondamento… >>
<< Te l’avevo detto che non ti avremmo lasciato da solo, giusto? >
<< Che cosa pensate di fare? La battaglia… >>

<< Noi siamo i Rounds, Suzaku! >>
Urlò Gino mentre si portava schiena a schiena con lui.

<< E qual è la prima regola di un Cavaliere? Mai abbandonare un compagno, giusto!? >>
<< Sei un idiota! >>

Urlò.

Il Tristan si voltò, sferrando un colpo laterale.

Il Lancelot si abbassò, affondando alle sue spalle.

Due Burai andarono in pezzi.

<< Però, vi ringrazio. >>

<< Bene, allora vai e vinci! >>

<< Sì! >>

Si voltò, facendo a pezzi quanti più Knightmare potesse.

In un tripudio di circuiti e fiamme, si muoveva come la Morte stessa.

Una tremenda Morte di color Bianco.

Poi, tra quelle fiamme, emersero tre Knightmare.

Tre color dell’avorio, ed uno colorato di ebano.

<< Suzaku! >>

<< Todoh! >>

Si lanciò contro di loro.

I due Gekka delle spade sacre lo caricarono.

<< Fuori dai piedi! >>

Parò il primo fendente.

Si abbassò, roteando su se stesso, e poi, con due rapidi fendenti, tranciò gambe e braccia al Gekka.

<< Chiba! >>

Parando con una sforbiciata, tranciò braccia e testa al secondo.

<< Senba! >>

L’ultimo cercò un affondo alle spalle.

Salto mortale. Mentre era in volo, sparò uno slash haken, distruggendo la testa.

Poi, usando il Float, si lanciò su di lui, staccandogli le braccia

<< Asahina! >>

Todoh si fermò davanti a lui, portando la spada vicino al volto dello Zangetsu.

<< Suzaku! >>

<< Todoh! >>
Nessuna parola tra loro.

Il Lancelot lasciò cadere una delle due spade, poi portò l’altra vicina al busto, con la punta rivolta dietro di lui.

Caricarono contemporaneamente.

Todoh sferrò un fendente.

Suzaku sferrò un colpo laterale.

Un braccio roteò nell’aria.

Ancora agganciato ad esso, una spada.

Piroettò, riflettendo le luce del fuoco.

E poi ricadde al suolo.

Risplendendo di luce nera.

Lo Zangetsu si accasciò al suolo.

<< E’ finita, mio maestro. >>

Con un singolo colpo di spada tranciò la testa al Comandante dei Cavalieri Neri.

La battaglia era quasi finita.

Questione di minuti, in pratica.

Poi tutto avrebbe avuto un termine.

In mezzo alle fiamme, in alto, vide qualcosa.

Il Guren MK-II lo squadrò dall'alto.

Di fianco a lui, un altro Gekka.

Estrasse il pugnale.

Si preparò a volare da lui.

Poi le cannonate caddero sul Guren, che scomparve in mezzo alle fiamme.

Si preparò ad inseguirlo.

Ma il suo radar captò qualcosa.

Restò indeciso solo un attimo.

Poi prese la sua decisione.

“ Maledetti codardi ”

Volò via.

Verso una strada che pochi conoscevano.


La jeep procedeva veloce.

<< Kirihara, adesso cosa facciamo? Ormai è finita! >>
<< Mantenete la calma, ci ripareremo nella Federazione Cinese! >>

Poi un colpo esplose davanti a loro, facendoli sterzare bruscamente.

Il Lancelot calò dall’alto.

Si inginocchiò, puntando il VARIS.

<< Arrendetevi, ora! >>

Kirihara lo osservò.

<< Suzaku, sei tu, vero? >>

La cabina di pilotaggio si aprì, e Suzaku ne fuoriuscì, impugnando la pistola.

Scese dal Lancelot, e si avvicinò a loro.

Appoggiandosi al bastone, Kirihara gli andò incontro.

<< Quindi è così mi ripaghi, dopo tutto quello che ho fatto per te?! >>

<< Non mi fraintenda, la prego, signor Kirihara. Io le sono immensamente grato per tutto quello che ha fatto per me. Dico sul serio. Tuttavia, i suoi atti sediziosi non possono essere tollerati! >>

<< Ma ascoltati! Parli come un Britanno! Combattendo noi, non fai che danneggiare il Giappone! >>

<< Perché? Voi avreste forse fatto gli interessi del Giappone? Scatenando un’altra Guerra? Lo pensa davvero, signor Kirihara?! >>

<< Ma certo! Questo era l’unico modo per salvare il Giappone! >>

<< La smetta ora! Voi avete sempre tutelato i vostri interessi! A soffrire davvero era il popolo, mentre voi vivevate in pace nell’agio, al pari dei Britanni! >>

<< Silenzio! Io avrei difeso solo i miei interessi? Dimentichi forse tuo padre, eh, maledetto parricida! >>

<< E questa… >>

Disse Suzaku, sollevando la pistola.

<< E’ la riprova di quanto ho detto prima. >>

Sparò.

Sangue.

Urlo di dolore.

Tonfo di corpo che cade.

Sull’auto, uno dei tre grandi di Kyoto cadde, stringendosi il petto, morto.

Ai suoi piedi, una pistola.

<< Preferirei evitare di uccidervi qui. Se possibile, vorrei che fosse la legge a giudicarvi per i crimini. >>

Kirihara ridacchiò.

<< Fai come più desideri. >>

<< La ringrazio molto della comprensione. >>

Finì così. 

Tra le fiamme di un massacro fratidicia.

Angolo di Pizeta:

Ciao a tutti, lettori e lettrici! Chiedo scusa a tutti quelli che seguivano la mia storia per il ritardo nell'aggiornare! Comunque, nel bene o nel male, questo è il capitolo! E sono però spiacente di informarvi che il prossimo sarà anche l'ultimo, per due motivi in particolare:

1) L'uscita degli OAV di Akito the Exiled ha completamente stravolta la storia originale che avevo in mente, perciò la chiuderò molto prima.

2) Ho cominciato, su questo stesso fandom, a pubblicare un'altra fanfiction su Code Geass, intitolata Code Geass: When the world still needs heroes. Perciò, se questa mia fanfiction vi è piaciuta, vi prego di darci un'occhiata. E, come al solito, vi ricordo che se qualcuno vuole commentare, sono ben disposto a ricevere una recensione, sia buona sia cattiva. Tutto è utile per migliorarsi. Bene, questo è tutto, arrivederci al prossimo, e purtroppo (o per fortuna?) ultimo capitolo!

Un saluto,

Pizeta! :):)





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Capitolo 5
*** Suzaku Kururugi, Knight of Seven ***


Capitolo 5:Suzaku Kururugi, Knight of seven


La luce del mattino si fece strada sul terreno reso fangoso dalla pioggia che era caduta nei giorni precedenti.

Mano a mano che avanzava, ogni elemento lasciato in ombra dalla notte precedente si spogliava delle su impressioni per riprendere una forma che gli occhi umani potessero meglio distinguere.

Prima, gli alberi.

Poi, il muro di cinta che delimitava l'intero perimetro della zona.

Infine, le lapidi emersero nelle loro pose granitiche.

Al centro di quello che era un cimitero, la figura di Suzaku, avvolta nei suoi abiti di cavaliere, stava ferma a contemplare un immenso obelisco di marmo bianco, riportante un unico nome:

Euphemia Li Britannia.

Nella sua mano destra, stringeva un mazzo di fiori. Era rimasto fermo davanti alla tomba di Euphie non sapeva per quanto tempo ancora, sebbene inizialmente avesse programmato solo di depositare il suo omaggio ed andarsene. Ma quando si era ritrovato davanti a quel monumento che per lui era vuoto, non aveva saputo cosa fare.
“ I Giapponesi non credono in Dio, Euphie. ”

Era stato il suo primo pensiero.

“ Non so nemmeno cosa ci faccio qui. Forse avevo solo voglia di salutarti, un'ultima volta. Forse speravo solo che venendo qui, ad un certo punto, tutto il dolore che sento sarebbe scomparso, e io mi sarei sentito come se non ci fosse mai stato. Poi forse sarei riuscito a dimenticarmi di te, a vivere di nuovo come un essere umano. Ma la verità, Euphie, la pura e semplice verità è che non ci riesco. Non riesco a pensare che una volta depositato questo mazzo di fiori riuscirò a dimenticare quello che provo ancora per te, o l'odio che ancora prova verso Zero, verso Lelouch che ti ha ucciso. L'odio che provo verso la persona che ti ha portato via da me, davanti ai miei occhi, sapendo quello che io provavo nei tuoi confronti. Lui, che si proclamava mio amico, ma che così facilmente si è preso tutto quello a cui tenevo. Lui, che era l'uomo di cui più mi fidavo al mondo, quello per il quale non avrei esitato a dare la vita, si è preso la mia vita senza uccidermi. Si è portato via te Euphie, e adesso io non riesco più a pensare chiaramente. Continuo a pensare alla prima volta che ci siamo incontrati,di quando ti sei lanciata dalla finestra. Sei sempre stata così, fin dall'inizio. Così semplice, così onesta. Così forte. Alla fine, forse ho capito che tu non avevi capito: tu eri la mia forza, Euphie. Potevo alzarmi ogni giorni perché sapevo che c'eri tu. Potevo affrontare qualsiasi pericolo e battaglia perché sapevo che era per il tuo bene. Ma io, al contrario di tutto il mondo che ti reputa una criminale, ho potuto guardarti negli occhi, e sapere quali pensieri si celavano dietro di loro. Io ho conosciuto la Euphemia che al mondo non interesserà mai conoscere. Ho visto la persona dietro la britanna, e ho amato la donna dietro la principessa. Perché io, soltanto io, sapevo quanto soffrissi di non poter cambiare questo mondo maledetto, questo mondo che si rifiuta di cambiare, che vuole stagnare in sé stesso, e che mentre muore ride di chi cerca di salvarlo. Tu eri la cura di questo mondo, ma loro ti hanno cacciato, e adesso ti odieranno, per sempre. Ecco come il cane ringrazia il padrone, alla fine. Di te, dei tuoi sogni di giustizia e libertà, non resterà niente. Un solo ricordo resterà impresso nelle ciniche pagine della storia di questo mondo ipocrita, quello dell'assassina, quello della genocida. Ma in fondo, Euphie, non importa. Lascia che credano quello che reputano giusto. Io conosco la verità – io, ed io soltanto. E quindi sarò io a ricordarti, a ricordare il tuo dolce sorriso, la tua anima buona, la tua gentilezza, la tua generosità, che sì, erano così fuori dal comune, ma che ti rendevano così splendente. Lo sai Euphie? Non ci ho messo nemmeno un momento ad innamorarmi di te. Mi è bastato che mi parlassi una volta, e a quel punto ti sarebbe bastato chiedere perché io morissi per te. Ma io sono vivi, e tu invece no. E' successo per causa mia, perché io non ero li a proteggerti quando ne hai avuto davvero bisogno, quando era necessario che io fossi li al tuo fianco. Per questo, ti prego, perdonami, perché so che tu puoi, mentre io invece non potrò mai, mai farlo. Io ho fallito. Ho fallito nel proteggere te, e ho fallito nel proteggere il tuo sogno. Non posso fare nient'altro, adesso, che affrontare il futuro. Ma io ti prometto, Euphie, che non mi arrenderò, non mi arrenderò mai. Il tuo sogno, il nostro sogno, non è morto, e ti giuro solennemente che, qualunque cosa accada, fino a che ci sarà vita in questo mio corpo, io combatterò. Combatterò per far sì che il domani possa risplendere della tua luce, perché possa essere migliore di oggi, e lasciarsi ieri alle spalle. Combatterò per te, e per quello che abbiamo sognato insieme. Ancora adesso, mille ricordi che ho con te mi si affacciano alla mente. Non credo di avere ancora molto da dire, e del resto sai che non sono mai stato bravo con le parole. Ma il resto tu lo sai. Ti amo, Euphie. ”

Depositò infine il mazzo di fiori ai piedi della tomba.

Si voltò.

Vedeva, parcheggiata fuori dalle mura del cimitero, la macchina della signorina Cecile, ancora addormentata sul volante. Lloyd dormiva sdraiato sul posto del passeggero di fianco a lei. Lo avevano aspettato, e sapevo che lo avrebbero aspettato ancora, se lo avesse voluto.
Ma non ce n'era più bisogno. Era stato fermo abbastanza. Era giunto il momento di rimettersi a camminare. Per Euphie, per il futuro. Perché lui era Suzaku Kururugi, il Knight of Seven. Era un santo, ed era un dannato. E lo sarebbe stato per niente. Ma tutto questo ormai non importava più. Avrebbe combattuto, e forse sarebbe morto. Ma sapeva che lo avrebbe fatto per realizzare il sogno di un futuro migliore.

“ Per qualcosa del genere, vale la pensa di mettere in gioca la vita. Per questo, anche se dovessi morire, tutta la mia vita la dono al futuro. Io lo renderò splendente. Te lo giuto, Euphie. ”

Il sole proiettò la sua ombra sul suolo.

La osservò un istante.

Poi, riprese a camminare.

Verso un futuro che non conosceva, ma per il bene del quale avrebbe dato tutto quello che poteva.

Questa convinzione, era incisa nel suo spirito a lettere di fuoco.

E questa convinzione, non lo avrebbe mai lasciato.


FINE


L'angolo di Pizeta:

Salve a tutti, qui è Pizeta. Mi rendo conto che sia passato tantissimo tempo dall'ultima volta, e che una pagina e mezza di scritto non è quello che la maggior parte di voi si sarebbero aspettati. Ho pensato di allungarlo, di metterci qualcos'altro, ma mi sento che va bene così. Ho scritto di getto questo ultimo capitolo, e l'ho scritto tutto in una volta. Penso che se cercassi di allungarlo o correggerlo perderebbe il suo senso. Ho finito con questo la fanfiction su Suzaku. Non so se sia piaciuto o meno, se possa avere interessato o meno. Onestamente, non so più se questo conti. Ho scritto una storia che volevo scrivere, e sono soddisfatto del risultato. Questo è il mio Suzaku, e se a qualcuno di voi sarà piaciuto, spero che me lo facciate sapere. Ovviamente, se vi va, anche se non vi è piaciuto. Comunque, grazie a tutti quelli che mi hanno seguito fino a qui, e che magari, anche dopo due o tre anni, si prenderanno la briga di leggersi questo striminzito ultimo capitolo. Spero che sia stato un bel viaggio per tutti.


A presto, e grazie a tutti,


Pizeta.

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