Piango, piango senza smettere

smettere di gridare, maledire

si, maledire, chi come te e me

ci vede diversi, mostri, abomini

del genere umano.

Io mi chiedo perchè, perchè hanno paura.

Temono forse di venire infettati,

di venire contagiati da chi semplicemente

ama troppo un'altra persona,

che questa sia una donna o

un uomo e che noi siamo etero o gay,

e amiamo troppo.

Perchè difatti, Felix, è l'amore che ferisce

ma senza amore non abbiamo motivo di vivere.

L'amore è come i dolci:

essi sono l'unica cosa importante,

il resto serve solo a sopravvivere.

Ok, è deprimente da far schifo. Provate voi a non piangere guardando il film "The normal heart". Io non piango facilmente, eppure con questo film mi è salita la depressione. In un modo o nell'altro dovevo sfogare la mia tristezza e visto che non volevo allagare la casa mi sono messa a scrivere questa robetta. Tamsa8, grazie per avermi fatto scoprire questo capolavoro. Ti dedico la mia opera.

Un boato, poi un altro,
Poi altri cento, altri mille.
Il sangue cola dai corpi sempre più freddi,
Sempre più vuoti.
L'anima di un uomo, 
quelle di altre cento persone,
Di altre mille, volano su
Nel cielo, a far compagnia
Alle stelle, le luci della notte.
Le strade vivaci sono colme di 
Orrore e terrore,
Grida, pianti, preghiere urlate 
In silenzio al cielo.
Nell'aria, nella terra e nei cuori ora c'è solo un pensiero, che riecheggia senza freni inibitori:
È iniziata la guerra, la pace è finita.

Questa poesia è dedicata alla strage di Parigi di ieri sera, 13 novembre 2015. Spero solo che tutto questo finisca presto, anche se so che è solo un sogno. Vi prego, recensite, ve ne sarei molto grata.

Al calar del sole

sul solitario promontorio ricoperto d'erba

la donna dai capelli neri ammira Aiedail sorgere

e brillare nel cielo rimasto senza il sole e il calore.

Ella guarda lontano, oltre la linea dove trerra e cielo si fondono,

e canta a colui che il suo cuore brama di rivedere.

Canta a quella stella che, come lei, brilla più di ogni altra 

eppure sta sola, senza nessun'altra stella al suo fianco.

Ella canta la sua nostalgia e il suo rimpianto

mentre la sua altra metà sieda al suo fianco

rilucendo di verde sotto la Luna che da lontano

si fa partecipe del loro dolore, anch'essa per sempre sola senza Sole.

ED ella canta a chi è troppo lontano per udirla

e che mai più tornerà da lei.

Volerai, volerai, lontano volerai,

e da me più non tornerai...

I tuoi passi sul muschio non si odono,
a farti da ambasciatore è la tua voce.
il tuo canto è un dono divino,
che esce dalle tue labbra rosse come il sangue
che imbratta gli stracci che stai lavando 
nelle gelide acque di questa terra verde.

Ma a cosa serve quella tua bellissima canzone?

Il rimpianto della vita perduta porti con te
nella grande foresta ricca di pini dai piccoli aghi
come quelli che trasformano il tuo canto in un grido
e che porta chi t'ode a morire
perso e solo in balia di te, angelo della morte, 
ambasciatrice della falce, nera come la notte.

I capelli rossi restano immobili anche se il vento soffia
e i tuoi occhi si dice siano come gli aghi dei pino 
dietro cui ti nascondi, subdola morte.
Oh dama verde, oh tenebrosa Banshee,
Chi ucciderai stanotte?
Chi morirà per il tuo canto mortale?


 

Non so, qualcuno di voi conosce la storia della "Dama verde"? Non è su wattpad, e io l'ho scoperta in un libro folcloristico sulle storie di fantasmi comprato in Irlanda. E visto che sto pensando a qualche storia da scrivere sui fantasmi mi è stato utilissimo. A qualcuno piace il genere?