The feather in the dark

di Angel2211
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le ombre della tempesta ***
Capitolo 2: *** Nuovi studenti ***
Capitolo 3: *** Allarme! ***
Capitolo 4: *** Benvenuti ***
Capitolo 5: *** Piuma bianca ***
Capitolo 6: *** Flash ***
Capitolo 7: *** Amnesia ***
Capitolo 8: *** Compleanno ***
Capitolo 9: *** Regali ***
Capitolo 10: *** Dichiarazione di guerra ***
Capitolo 11: *** Frantumi ***
Capitolo 12: *** Nero ***
Capitolo 13: *** Ricordi ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Le ombre della tempesta ***


Ciao a tutti, mi chiamo Anya Carwey, ho diciassette anni e sono la figlia di uno degli uomini più ricchi d'America. Ho i capelli pieni di boccoli ramati e gli occhi color nocciola. La mia vita è perfetta, ho un bellissimo fidanzato (ovviamente uno dei più popolari della città), abito  in una villa a San Francisco con mio padre e non ho amici.
Già, non ho amici, il mio ragazzo sta con me solo perché ho i soldi, mia madre è morta due anni fa e mio padre mi usa come se fossi una bambolina da esporre. Avevo detto che la mia vita è perfetta? Ho detto la più grande cazzata immaginabile.
Ma in fondo agli occhi di tutti lo è, io sono la figlioletta viziata di John Carwey, il proprietario della famosissima azienda Carwey, produttrice delle più innovative attrezzature della FBI, posso avere qualsiasi cosa io desideri: scarpe, vestiti, cellulari, accessori e gioielli all'ultimissima moda.
Ma anche io ho dei limiti: non ho amici, non ho una madre, non ho un ragazzo che mi ama e mio padre si dimentica pure del mio compleanno. Ah, a proposito: oggi 22 novembre è il giorno del mio diciassettesimo compleanno! Ci sarà una grande cena nella sala ricevimenti di casa mia, organizzata da mio padre, c'è solo un piccolo particolare: la cena non è per me, ma per convincere alcuni azionisti che mio padre non ha alcun'interesse nel distruggere l'azienda di Ronald Fynman.
Ronald Fynman è l'uomo che con mio padre si contende il titolo di "uomo più ricco d'America" da anni, possiede un'azienda di alta tecnologia che, come l'azienda di mio padre, fornisce attrezzature di ultima tecnologia all' FBI. Lui e mio padre sono nemici giurati.
Ma in fondo Ronald Fynman è l'uomo più odioso che conosco, anzi esiste solo un'altra persona più odiosa di lui: suo figlio!
Si chiama Lion, alto, biondo, occhi verdi, il ragazzo più popolare della scuola, presuntuoso, insopportabile e odiosamente intelligente, conosco pure la data del suo compleanno... Come mai? Beh, è nato il mio stesso giorno!
E come se non bastasse vederlo a scuola, dato che è un mio compagno di classe, lo devo vedere anche stasera con il suo "papino" alla cena "di pace".
Ma ho dimenticato di dirvi una cosa: sono una strega! O qualcosa di simile... No, non lo sa nessuno, nemmeno mio padre.
Sono in grado di muovere gli oggetti con il pensiero, aiutandomi un po' facendo gesti indicatori con le mani, ed è la cosa più forte che si possa immaginare!
Ora sono sul mio letto, devo scegliere che abito indossare per la cena di stasera. Ho ridotto l'assortimento a tre abiti: uno blu, stretto e lungo con una scollatura innocua davanti è una vertiginosa sulla schiena; uno rosa, corto, il cui corpetto è stretto e la gonna è larga e svolazzante, tutto ricoperto di un bellissimo pizzo; l'ultimo è nero ed è stile impero, lungo e svolazzante, con delle pietre brillanti sul corpetto.
Rimango più o meno un ora a fissare i tre vestiti mentre sono seduta su una sedia levitante, ma alla fine scelgo quello blu. Do un po' di colore al mio viso con un trucco leggero, indosso un paio di sandali argentati con un altissimo tacco a spillo e lascio cadere i boccoli sciolti sulle spalle. Sono pronta! 
Mi do un'ultima guardata allo specchio e, senza alcuna voglia, scendo. 
La prima cosa che vedo è mio padre che mi guarda con gli occhi storti perché sono in ritardo di dieci minuti. Gli uomini che già sono arrivati si girano a guardarmi e incitano i loro figli a farsi avanti, sono estremamente fastidiosi! Il primo che mi si presenta davanti si chiama Garret, un tipo carino, ma estremamente noioso, tanto che prima di cinque minuti lo avevo già mandato via. Detesto le cene di papà mi trattano tutti come se fossi un oggetto. Il secondo, che mi ha portata vicino alla finestra, si chiama Dan e... ha allungato le mani sul mio sedere!
Come si permette?! Allora mi allontano e gli mollo uno schiaffo, nessuno se ne accorge perché sono ancora tutti fuori dal salone, allora lui mi afferra e mi bacia con forza e violenza. Io non voglio! Voglio che vada via! Mi fa schifo! 
Lo spingo via, ma niente; lui allunga di nuovo le mani sul mio sedere.
Aiuto! Non ce la faccio più! Vi prego aiutatemi! Non voglio! Non voglio! Ho paura!
Non so come la sua presa violenta sparisce tutto ad un tratto sostituita da una più dolce di uno sconosciuto.
È Lion!
Ho le lacrime che mi rigano il volto non riesco a fermarle.
"Come ti permetti?!" lo sento urlare.
"Hey, pivello mi hai interrotto!"rispose quello che aveva causato le mie lacrime ed io ebbi più paura che mai e inconsapevolmente mi strinsi al braccio di Lion che gli aveva appena mollato un pugno.
"Adesso sparisci da questa casa e non farti più vedere!" sentii dire in un sussurro Lion.
Appena Dan se ne va Lion si staccò dalla mia presa.
"Stai bene Anya?"
"Si"
"Non si direbbe"
"Sto bene, grazie"
"Visto? E tu che dici sempre che sono antipatico, sono anche molto forte" mi disse con un ghigno e facendomi innervosire.
"Sei sempre il solito spaccone!"
"Dico solo la verità"
"Me la sarei cavata anche da sola!"
"Si certo, come no"
Lo odio! Lo odio! Lo odio! Lui non sa di cosa sono capace! Avrei potuto benissimo spaccargli una bottiglia i testa con i miei poteri!
"Ti detesto!"
"Non mi importa più di tanto. Comunque auguri"
Mi ha fatto gli auguri???? È stato l'unico...
"Anche a te"
"Grazie, ma adesso credo che sia il momento di andarci a sedere"
"Si" risposi con malinconia.
La cena fu molto calma e come al solito mio padre non fece altro che ricordarmi di essere solo un oggetto per lui.
"Samuel guarda questa è mia figlia, te ne avevo già parlato giusto?"disse mio padre ridendo all'uomo che aveva accanto, mentre io avevo solo voglia di scappare.
"Si, è davvero bellissima" disse l'uomo che poi si rivolse a me "Buonasera signorina Anya"
"Buonasera a lei"
"Posso presentarti mio figlio Carlo?"
"No" rispondo acida.
Basta! Sotto gli occhi di tutti mi alzo e vado in giardino. Una volta fuori sento mio padre parlare con gli altri uomini: "Scusatela lei è fatta così, non riesco a cambiarla"
Poi mi giro e inizio a camminare infiltrandomi nel labirinto fino a che arrivo al centro, dove ci sono due grandi altalene, e mi siedo in una.
Come posso essere trattata così da mio padre?! Mio padre! Non gli importa nulla di me?! Sono così stanca... Vorrei sparire. A che serve avere i poteri se poi non hai nessuno?! Li darei via se solo potessi riavere indietro mia madre!
Già, mia madre... Lei era l'unica che mi abbia mai capita e a cui importava qualcosa di me... Mamma ti prego aiutami non so più cosa fare!
"Mi spieghi perché piangi?" disse una voce sconosciuta.
"Chi c'è?"
"Sono io e non urlare!" tra le foglie comparve l'ultima persona che avrei voluto vedere.
"Lion vattene! Non è il momento..."
"Guarda che nemmeno io ti sopporto, però potresti essere più gentile!"
"Non mi interessa"
Lui si venne a sedere proprio nell'altalena accanto alla mia. Questo ragazzo non capisce proprio nulla!
"Cosa non capisci della parola VATTENE?!"
"Nulla, solo che mi piace darti fastidio"
Questo ragazzo non potrebbe essere più insopportabile.
"Perché sei uscito?" dico rassegnata.
"I discorsi dei nostri padri iniziavano a diventare pallosi e tu?"
"Perché queste cene le odio"
"Tuo padre si è scordato del tuo compleanno?" dice lui ridendo senza sapere che non aveva fatto altro che rigirare il coltello nella piaga.
"Esatto" gli rispondo io con malinconia; non so perché gli parlo così, non sono mai stata così sincera con lui, anzi non ci parliamo mai, ci insultiamo e basta.
Lui sembrava davvero scosso, e gli si posa un velo di tristezza sul volto.
"Mi dispiace, ma ti capisco: anche mio padre si dimentica del mio compleanno... Beh direi che si ricorda di me solo quando devo presentarmi ai suoi stupidissimi colloqui"
"La mia situazione non è molto diversa... Per mio padre non sono altro che una bambolina da esporre"
"Aspetta, fatti guardare un po'... Non sei un granché" mi dice ridendo con aria da presuntuoso.
"Ma guardati tu" gli rispondo con rabbia.
"Infatti mi guardo io"
"Sei il solito idiota!"
Continuammo a bisticciare per ore, ma anche se non lo volevo ammettere lui mi aveva fatto tornare il sorriso e quando dovemmo tornare dentro un po' mi sono sentita dispiaciuta.

Tuttavia io non potevo aspettarmi che, nascosti fra il labirinto, qualcuno ci stesse osservando.
"Damon, sei sicuro che siano loro?"
"Si, e appena useranno i loro poteri ne avremmo la certezza"
"Un po' mi dispiace per loro"
"Kaila, dobbiamo obbedire agli ordini... Quei due possono chiudere quelle maledette porte e dovranno farlo!"

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Capitolo 2
*** Nuovi studenti ***



La mattina seguente mi sveglio con il  solito sbadiglio da pigrona, prima di guardare la sveglia e di accorgermi che.... Erano già le 7:45!!!
Mi alzo alla svelta e con i miei poteri preparo la colazione mentre mi infilo l'orribile divisa dell'accademia: camicia bianca, gonna blu, calzettoni e un cravattino a quadri blu.
Scendo in fretta, mangio il toast con la marmellata, che i miei poteri hanno preparato, e corro a scuola.
Ovviamente arrivo con venti minuti di ritardo, ma come al solito non prendo alcuna nota di demerito, come, invece, l'hanno presa tutti i miei compagni arrivati prima e dopo di me. La professoressa di lettere mi rivolge il solito sorriso finto che mi rivolgono tutti gli insegnanti che sanno chi è mio padre. Questa cosa non mi piace! È anche grazie a loro che non ho amici! Mi odiano tutti! Vengo sempre agevolata solo per la mia condizione sociale mentre gli altri vengono sminuiti e non hanno intenzione di parlarmi!
Ovviamente questo non succede con Lion: lo adorano tutti perché è intelligente, sempre puntuale e tutte le ragazze gli vanno dietro.
"Bene ragazzi, oggi voglio presentarvi due nuovi studenti che frequenteranno questa classe"
Fu la voce della professoressa a farmi riemergere dai miei pensieri.
Due nuovi studenti? Ogni volta che sento frasi del genere non faccio altro che pensare che magari potrebbero diventare miei amici... Ma poi gli altri li "avvertono" ed io resto sempre sola.
"Prego ragazzi, entrate"
Dalla porta fanno il loro ingresso un ragazzo e una ragazza... Ma che dico?! Questi sembrano angeli! Sono di una bellezza incredibile!
Lui è altissimo, con i capelli castani e gli occhi ambrati.
Lei, di media statura, capelli neri e occhi ambrati come quelli di lui.
"Loro sono Damon e Kaila Wall, spero che li accoglierete con gentilezza e che li facciate sentire a loro agio. Prego, sedetevi... C'è un posto libero accanto la signorina Carwey e uno accanto il signorino Fynman"
Tutti li guardavano come ipnotizzati dai loro occhi e come dargli torto?! Erano bellissimi e il loro modo di camminare era una danza.
Lui si avvicina al mio banco e si siede proprio accanto a me e d'un tratto sento gli sguardi omicidi delle mie compagne tutti su di me.
"Ciao" mi dice con tono calmo.
"C-ciao" mi sentivo come inchiodata da quegli occhi.
"Come ti chiami?"
"Anya"
"È un vero piacere conoscerti"
Io non so che dire... È talmente strano! Preferisco restare in silenzio e vedere come si evolve la situazione.
Mamma mia, sono passati solo 15 minuti e già non ce la faccio più mi sento osservata e non riesco neppure a seguire le lezioni!
Mi volto a guardare Damon e mi ritrovo i suoi occhi fissi addosso, poi ricordo la presenza della ragazza nuova e mi giro per vedere dove si era seduta.
E la ritrovo seduta proprio accanto a Lion! Ma Lion ha sempre voluto restare solo nel banco e invece arriva una specie di angioletto e lui le permette di sedersi vicino a lui! Ma lo guardo meglio: non rivolge neppure uno sguardo alla meraviglia che ha accanto... Ha lo sguardo fisso su Damon! E non uno sguardo qualsiasi, sembra che voglia bruciarlo con gli occhi! 
Sposto lo sguardo su di lei: mi guarda, ma mi rivolge un sorriso amaro di cui non riesco a interpretare il significato.
"Qualcuno ti disturba principessa?" mi chiede Damon con voce suadente.
"N-no, va tutto bene"
Principessa??? Ha veramente detto principessa?????
"Se qualcuno ti da fastidio non esitare a dirmelo principessa"
Ok, non mi ero sbagliata... Nessuno mi aveva mai chiamata così.
"L-lo ricorderò, grazie"
Appena suonò la campanella mi sentii subito sollevata e uscì in fretta dall'aula.
Arrivata in corridoio venni presa e baciata da un ragazzo... Il mio ragazzo!
"Lukas, basta spostati!" gli urlai fra un bacio e un altro.
"Volevo solo darti il buongiorno bellezza"
"Va bene, ora me l'hai dato"
"Facciamo una passeggiata?"
"Va bene"
Mi guardai indietro con la coda dell'occhio: Lion era uscito accompagnato da Kaila, mentre Damon mi fissava ancora.
Senza accorgermene arrivammo in un sottoscala, lui mi spinse contro un muro e aggredì le mie labbra con le sue.
Mi stringeva forte ma io detesto baciarlo, mi fa schifo!
Continua a muovere la sua bocca contro la mia e appena mi lascia un attimo di tregua tento di allontanarlo, ma lui mi stringe ancora di più.
"Lukas basta!" gli urlo.
"Dolcezza sono già passati tre mesi e adesso io voglio qualcosa da te" dice lui con cattiveria.
"Non voglio lasciami!"
Lui mi infila le mani sotto la maglietta fino ad afferrarmi i seni e non riuscivo ad allontanarlo con la mia poca forza e in quel momento decisi che era ora di usare in miei poteri, ma prima feci un altro tentativo (in fondo non voglio fare del male a nessuno).
"Lukas basta ti prego!"
In quel momento successe tutto troppo velocemente: Lion compare dal nulla, afferra Lukas e gli sferra un pugno. Poi viene verso di me.
"Stai bene?" mi domanda.
Io non ho la forza di parlare e annuisco.
Lion prende Lukas e sbattendolo contro il muro inizia a sputargli in faccia tutti gli insulti immaginabili: "Sporco codardo! Coglione! Bastardo! Come cazzo ti permetti di aggredire una ragazza?! Non hai una coscienza?! Avvicinati di nuovo a lei e giuro che ti ammazzo!"
Gli sferra una marea di pugni fino a farlo svenire e poi torna da me.
"Anya, tutto ok?"
Si, andava tutto bene, mi sarei liberata anche senza il suo aiuto quindi non avevo paura, ma un'altra domanda mi inondava la testa.
"Come hai fatto?"
"Cosa?" la sua faccia divenne una maschera di paura.
"Come hai fatto ad apparire dal nulla?"
"Sono entrato dalla porta" dice velocemente.
Mi avvicino alla porta e provo ad aprirla... Come mi aspettavo: è chiusa a chiave!
"Lion la porta è chiusa a chiave! E non trattarmi da stupida! Sei apparso davanti ai miei occhi come per magia!"
"Anya ti prego..."
"Lion niente bugie!" gli urlo.
"Anya..."
"Te lo richiedo... Come hai fatto ad apparire dal nulla?"
Io dovevo sapere! Se Lion era come me allora forse avrei trovato una spiegazione, magari mi sarei sentita meno sola, anche se si parlava di Lion Fynman. 
"Anya è difficile..."
"Tranquillo la porta è chiusa a chiave e ho appena trovato le chiavi ma ho voglia di restare qui ancora un po' a sentire la tua spiegazione"
"Anya io..."
In quel momento la porta si spalancò e oltre la polvere vidi... Damon e Kaila!
"Anya stai bene???? Ho sentito delle urla..." mi chiede subito Damon.
"Sto bene Damon tranquillo"
"Lion tu stai bene?" dice con la sua voce d'angelo Kaila.
"Si Kaila, grazie" risponde lui.
"Ma ragazzi quelle urla cos'erano?" chiede improvvisamente Damon.
"Nulla solo che Anya stava cadendo dalle scale" risponde veloce Lion e io decido di stare al gioco, anche se non ho capito perché gli sta mentendo.
"Con la porta chiusa a chiave?" ci fa notare Damon con un certo fastidio.
"Si è chiusa da sola e adesso, se volete scusarmi, io torno a casa"
Lion va via in fretta, io provo a seguirlo ma appena giro l'angolo lui non c'era più.
Torno a guardare i due ragazzi per poi accorgermi che anche loro non c'erano più... Ok, ora mi sto iniziando a innervosire!
Lion non capisce! Io ho bisogno di saperlo! Non posso restare così! Sono certa che prima non c'era nulla e subito dopo c'era lui! Ne sono sicura e di certo non è naturale!
Forse però adesso è meglio tornare a casa...

"Ti piace vero?"
"Smettila Kaila"
"Damon è così, ti si vede in faccia, quando li spiavamo ne ho avuto il sospetto, ma oggi ne ho avuta la certezza"
"E se anche fosse?"
Dopo aver lasciato Anya in quel modo stavano tornando a casa discutendo molto animatamente.
"N-niente... Solo che io sono tua amica! Avresti dovuto dirmelo che ti piaceva!"
"Scusa Kaila, lo so"
"Fa nulla... Ora andiamo"
Arrivarono in una grande radura iniziarono a parlare in latino.
"Ianuas Inferorum aperite!"
Davanti a loro apparì un grandissimo portone in ferro che si aprì immediatamente.
I due entrano. È un luogo spaventoso, si sentono urla dappertutto e delle figure straziate, trasparenti come fantasmi si librano nell'aria. C'è caldissimo e, insieme alle urla, regnano risate maligne e sospiri annoiati di altri individui. 
Arrivano ad una grandissima sala con un tetto rosso e nero e dei disegni stilizzati e c'è un enorme tavolo e tante persone che tutto sembrano tranne che umane.
"Bentornati Damon e Kaila" dice l'essere seduto a capotavola.
"Buonasera Maestà" saluta Kaila con un inchino.
"Allora ragazzi, i vostri sospetti si sono rivelati esatti?"
"Io sono sicuro che siano loro ma Kaila vuole esserne del tutto certa quindi faremo in modo di fargli utilizzare i poteri che gli sono stati conferiti alla nascita" dice Damon con una risata amara.
"State attenti non vogliamo mica spaventare i nostri futuri ospiti" detto ciò, la risata divenne generale.

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Capitolo 3
*** Allarme! ***


Non riesco a chiudere occhio... Io devo sapere! Ok, magari ho preso un abbaio e mi sto prendendo di ansia per nulla... No! È inutile che tento di mentire a me stessa... Io l'ho visto apparire dal nulla ne sono certa... E se fosse come me? Magari non mi sentirei più così sola... Ma è inutile pensarci perché anche se fosse così resta sempre il solito Lion insopportabile, mio acerrimo nemico... E questa cosa non cambierà mai... 
Mamma mia, sto pure piangendo come una bambina... E non so perché, in fondo io ho tutto quello che voglio, non mi manca nulla... E adesso ho anche la possibilità di fare amicizia con Damon e Kaila dato che già lui è stato molto gentile nei miei confronti... Allora perché non riesco a smettere di piangere?! Mamma dammi un consiglio...
"Driiiiiinnnnn"
Finalmente è ora!
Mi alzo ancora con gli occhi arrossati dal pianto, ma devo vedere Lion!
Mi vesto velocemente e preparo la colazione, che mangio per strada.
Arrivata a scuola il posto accanto al mio era già occupato da un sorridente Damon. Gli sorrido anche io e noto che stranamente Lion non era ancora arrivato... Magari si è svegliato tardi, ma poi vedo che manca anche Kaila!
"Buongiorno principessa" mi dice Damon con una certa allegria.
"Buongiorno Damon... Senti ma Kaila non è venuta con te?" senza farci caso gli rivolgo quella domanda in modo molto acido.
"Non si sentiva molto bene stamattina" risponde sempre sorridendo.
La lezione passò molto lentamente e, arrivata la ricreazione, rimasi in classe perché non volevo, inoltre, incontrare quell'idiota di Lukas.
"Come mai qui tutta sola?"
"Cosa? Ah, sei tu Damon..."
"Dai vieni fuori con me"
"Oggi proprio non ne ho voglia Damon"
"Ok, vorrà dire che dovrò restare io"
"Non prendertela Damon, ma vorrei stare un po' sola"
"Strano sai..."
"Cosa?"
"Nessuna donna aveva mai rifiutato la mia compagnia"
E come poterle biasimare: Damon è bellissimo! Ma in questo momento l'unico che tartassa i miei pensieri è Lion e qualcosa mi dice che non si è svegliato tardi.
"Scusa, davvero non voglio essere scortese, ma vorrei stare da sola"
"Come vuoi tu... Allora a dopo"
Damon mi sembrava parecchio adirato dal mio rifiuto anche se non voleva darlo a vedere, ma sinceramente non mi importa più di tanto... Chissà perché Lion non è venuto... 
La ricreazione finisce e tutti tornano in classe, incluso Damon e il suo sorriso.
"Stai meglio?" mi chiede speranzoso.
Poverino... Si preoccupa per me.
"Si" cerco di dire con il sorriso meno finto che riuscivo a fare.
Lui però si accorge del fatto che sto mentendo e si irrita non poco e non mi parla per il resto della lezione.
Quando suonò l'ultima campana fui la prima ad uscire intenzionata più che mai ad andare nella villa dei Fynman, ma una mano forte mi trattiene.
"Ok, allora ho provato ad essere gentile e premuroso, ma adesso non ci riesco più... Mi spieghi perché stai così?"
"Damon non sono affari che ti riguardano!"
"E invece si, perché io tento di essere dolce e simpatico e da te ricevo solo indifferenza, mentre quel Lion ti fa soffrire e tu gli vai dietro come un cagnolino!"
Ha ragione... Damon ha ragione cazzo! Ma lui non capisce che per me è importante sapere! Non posso restare col dubbio!
"Damon per favore calmati e lasciami"
"Scusa Anya, adesso devo andare"
Lui se ne va lasciandomi sola sotto un velo di tristezza...
I miei piedi si muovono da soli, non so dove vogliano andare, fino a quando un enorme cane mi si presenta davanti. Mi ringhia e corre dalla mia parte con gli occhi rossi di rabbia, io inizio a correre a perdifiato senza sapere nemmeno dove andare e con i miei poteri gli lancio contro dei bidoni e tutto quello che vedo.
Ho paura, ho sempre avuto paura dei cani ma questo sembra uscito da un film horror! Ma dopo un po' sparisce...
I miei piedi ricominciano a muoversi da soli come attratti da qualcosa.

Sono le 14:45 e Kaila sta spiando il giovane Lion con aria abbastanza seccata... Si vede bene che non è affatto felice di trovarsi in quella situazione. Lion è seduto sull'erba già da un quarto d'ora senza fare proprio nulla, sembra una statua.
Dietro Kaila compare una figura: Damon!
"Damon! Cosa ci fai qua? Non dovresti badare a quella ragazzina?"
"Le ho fatto mostrare i suoi poteri... Così hai adesso le tue stupide prove. Tu invece come sei messa?"
"Credo di avere appena avuto un'idea"
Poco lontano da Lion compare niente meno che Anya! Lui si alza sorpreso e senza alcun preavviso sparisce! Sparisce, esatto! Questo è il potere di Lion!
Per poi riapparire appena Anya si allontana, poi tira un sospiro.
"Kaila cosa gli hai fatto vedere?"
"Niente, solo la piccola Anya che gironzolava da queste parti"
"Perfetto! Allora adesso che ne dici se torniamo a casa?"
"Si"

"Molto interessante" dice la creatura che quella sera era seduta a capotavola.
"Questi sono i prescelti" risponde Kaila con noia.
"Stanotte, portateli qui stanotte!"
"Si" rispose Damon.

Arrivo davanti ad una grande villa... Villa Fynman! 
Dietro di me sento che c'è qualcuno e mi giro: è Lion! 
"Anya cosa ci fai qui?" mi chiede preoccupato, sa bene che qui i Carwey non sono i benvenuti.
"Cercavo te stupido!"
"Perché? Sei pazza o cosa?! Qui se ti vedono ti ammazzano!"
"Tu non capisci! Io devo parlare con te!"
"Cosa vuoi?"
"Sapere come cazzo sei apparso dal nulla!"
"Non sono affari tuoi"
"Invece si e tu adesso mi dici come hai fatto!"
"Altrimenti?"
"Faccio scattare l'allarme e mi faccio ammazzare" non so perché l'ho detto.
"Fai pure" dice con nonchalance e a me si spezza il cuore. Lancio dei sassi rompendo alcune finestre e faccio scattare l'allarme, perché lui deve sapere che non scherzo e in più voglio davvero sapere se non gli importa.
"Ma sei pazza davvero!" mi spinge velocemente dentro casa.
È pieno di cristalli ed è luminosissima! Wow!
"Andiamo devi nasconderti!" mi prende per mano e mi trascina per lunghi corridoi e lunghe scale, nel frattempo la voce dell'allarme mi rimbomba nella testa: "allarme allarme"
I colori dominanti della casa sembrano essere l'oro e il rosso, lo stile è classico e i corridoi sono ricchi di quadri e curve dorate.
Lion mi spinge dentro una stanza e un'altra ancora molto buia: credo che mi abbia buttata nella cabina-armadio.
"Non muoverti!" mi dice preoccupato.
Non si vede nulla... Sapevo che Lion mi avrebbe salvata, lo faceva anche quando eravamo dei bambini, eppure dopo si mostrava sempre freddo e antipatico. Non riesco a capirlo e forse è per questo che non lo sopporto. Dopo qualche minuto sento delle voci, le riconosco subito: sono Lion e suo padre.
"Lion i vetri delle finestre sono distrutti!"
"E allora padre? Sarà stato qualche ragazzino a cui andava di giocare"
"Abbiamo parlato con tutti, bussato a tutte le case e perlustrato tutta la casa e nessuno ha fatto niente!"
"E quindi perché siete nella mia stanza a urlarmi contro?!"
"Qualcuno sostiene di averti visto portare in fretta e furia una ragazza in casa appena è scattato l'allarme"
Cazzo! E adesso? Sono spacciata.
"Sentite padre non so di cosa stiate parlando, ma vedete ragazze qui per caso?! Mi pare di no e mi conoscete, se mi fossi portato qualche ragazza lo avrei fatto solo per divertirmi un po' e non per salvarla dalla vostra ira!"
"Stai attento a quello che fai Lion"
E il rumore della porta che sbatte troneggia la stanza.
Lion mi tira fuori dal "posto" in cui ero. 
"Grazie" è l'unica cosa che riesco a dire, mi dispiace davvero molto.
"Non importa... Ma adesso si può sapere cosa vuoi sapere di così importante da rischiare di farti ammazzare?"
"Io devo sapere come hai fatto ad apparire dal nulla"
"Perché è così importante per te saperlo?" lui si avvicina lentamente a me ed io credo di essere diventata rossa.
"Dimmelo per favore"
"Non ci crederesti mai Anya"
"Provaci"
"Ho dei poteri va bene?! Posso diventare invisibile quando voglio!" dice più che arrabbiato, si vede che questi poteri lui non li vuole, ma perché? Sono divertenti in fondo, cioè può andare dove vuole e spiare qualsiasi cosa senza che se ne accorgano... Può esserci cosa più forte di questa?
Si siede sul letto con la testa fra le mani ed io, non so perché, lo trovo tenero e mi siedo accanto a lui.
"Lion guarda" gli dico calma e gli faccio vedere che il letto adesso è a mezzo metro da terra.
Lui si spaventa e cade, non posso fare a meno di ridere.
"Hahahah dai non aver paura"
"Anya sei stata tu?"
"Beh si" credevo la prendesse meglio...
"Ma sai cosa siamo?"
"No però questi poteri sono fantastici e non dovresti disprezzarli"
"Lo so ma a volte perdo il controllo"
"Anche io e credo che sia normale"
"Allora da adesso forse potremmo provare a... Insomma..."
"Cosa?"
"Diventare amici!" dice lui velocemente come se stesse dicendo la peggiore delle bestemmie.
"Magari..."
"Ma i miei poteri sono più forti hahaha"
"Sei il solito idiota!! Io e te amici??? Non accadrà mai!" sono furiosa!
"Ahahah hai ragione non accadrà mai mia piccola Anya"
"Non sono la tua piccola! Presuntuoso idiota!"
"Sono un idiota? Allora prova ad uscire da questa casa senza il mio aiuto" ghigna.
La sua stanza ha la porta rossa e un letto a baldacchino dorato e rosso, la luce proviene da una grande finestra che da alla strada, le pareti sono dorate e ci sono due librerie con un mucchio di libri enormi... Idea! Lui si siede sul letto e mi guarda ridendo, io prendo un libro  enorme, che sembra chiamarsi "Mercato Europa-Asia-America", e lo tengo levitante vicino la finestra, ne prendo altri e faccio una scala di libri dall'aspetto super costoso fino a terra. Lui mi guarda a bocca aperta ed io salgo sul davanzale della finestra. Gli rivolgo il più sadico dei miei sorrisi e scendo dalla mia scala di libri calpestandoli tutti, mentre lui mi guarda furioso dalla finestra, fa troppo ridere.
"Visto?? Sono stata brava eh?!" gli sussurro mentre rido.
"Anya Carwey hai calpestato tutti i miei libri!!! Quelli valgono più di te!"
"Ohh mi dispiace da matti hahahahah"
"Anya ridammeli subito!"
Io invece annullo la mia magia e fanno un volo arrivando fino a terra.
"Vieniteli a prendere Lion"
"Ti odio!"
"Anche io hahaha" e scappo via.
Ok, forse sono stata un po' stronza, ma se lo è meritato! Comunque non riesco a smettere di sorridere, starò impazzendo.
Arrivo a casa e mio padre mi chiede dove sia stata.
"Da quanto in qua ti preoccupi di dove sono andata?"
"Rispondi Anya!"
"In giro" dico e salgo nella mia stanza.
Stasera non ceno, metto il pigiama, vado a letto e mi addormento quasi subito.

"Buonasera principessina" mi dice un uomo a dir poco bellissimo con delle enormi ali nere... Ma chi è? Non mi piace...
"Benvenuta" dicono in un ghigno un sacco di figure spaventose.
"Dove sono?" chiedo spaventata.
"Damon hai fatto un ottimo lavoro" dice l'uomo ed io mi volto: Damon è dietro di me.
"Grazie Maestà" 
Non capisco... Che succede?!
Damon ha gli occhi freddi e ride, il volto è pallido e ha delle lunghe ali nere anche lui: mette i brividi.
"Dove sono?" chiedo di nuovo più spaventata di prima.
Scoppia una risata generale: è spaventoso...
"All'Inferno piccola" a parlare è stato Damon.
Sono terrorizzata e sono con i piedi bloccati a terra. Mi sento morire aiuto! Le lacrime mi invadono...
"Anya"
Aiuto!
"Anya"
Fa male!
"Anya svegliati!!"

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Capitolo 4
*** Benvenuti ***


Qualcuno mi chiama... Mamma mia è stato solo un sogno, ma chi mi chiama? Proviene dalla finestra...
È Damon!
"Damon che ci fai qui?!"
"Scendi" mi dice sorridendo.
"Non mi permetteranno mai di scendere"
"Dai per favore! Solo una passeggiatina... Prova a scendere dalla finestra"
"Cioè?"
"Buttati"
"Damon ti si è ammattito il cervello per caso?!"
"Dai fidati di me" me lo dice con un tono strano ed io non so perché, non riesco a non fare quello che dice e mi butto. Oh cavolo! Che ho fatto????? Mi schianterò! Ma non ebbi nemmeno il tempo di finire il mio pensiero che delle forti braccia mi afferrano.
"Visto?" mi dice suadente all'orecchio.
"Ok Damon, ma mi spieghi perché una passeggiata proprio a notte fonda?"
"Sarà divertente e poi voglio portarti in un posto particolare"
"Che posto?"
"Lo vedrai"
Mi mette giù e iniziamo a camminare. Chissà dove mi vuole portare, sembra piuttosto teso...

Kaila corre, non può fallire deve riuscire a portarlo via... Allora gli viene un idea!
"Lion! Lion!" urla Kaila alla finestra della stanza.
"Kaila?! Che succede?" le risponde mezzo addormentato.
"È successo un disastro! Hanno rapito mio fratello! I Carwey hanno rapito Damon e minacciano di ucciderlo se non vieni immediatamente alla radura al centro dei boschi!" urla Kaila con delle finte lacrime agli occhi.
"Kaila resta lì scendo subito!"
E in un attimo è fuori dalla porta e con Kaila corre verso la radura.

"Siamo arrivati" sentenzia Damon arrivati in una radura a dir poco strana: al centro era tutto secco e c'è una enorme pozza asciutta, fa paura.
"Ma dove siamo?" gli domando.
"Al centro del bosco mia piccola Anya"
"Perché?"
"Ora lo vedrai"
Resto in silenzio. Non capisco perché mi ha portata qui e cosa stiamo aspettando, poi si sentono dei rumori di passi e delle voci.
"Kaila stai bene?" sento in lontananza, non capisco.
"Certo" è Kaila... Ma che ci fa qui?
Due figure escono dalla boscaglia: una è lei, ma l'altra... È Lion!
"Anya! Come ti è saltato in mente?!" mi dice lui... Ma che cazzo sta dicendo?! 
"Lion che fai qui???" gli rispondo io con gli occhi fuori dalle orbite.
"Come hai potuto rapire Damon?!"
Ma che dice???? Io rapito Damon?! Aiuto qualcuno mi spieghi cosa sta accadendo!
"Oh Lion quanto si può essere ingenui?" dice Kaila con un ghigno.
"Per favore spiegatemi che sta succedendo non ci capisco nulla!" urlo disperata.
"Tranquilla piccola Anya presto capirai" Damon ha uno sguardo così sadico.
"Ianuas Inferorum aperite!" urlano insieme.
In quel momento apparve un enorme portone: era tutto nero e nella parte superiore c'era un enorme testa con gli occhi spalancati, delle corna e la bocca aperta dalla quale usciva un orribile serpente.
Si spalanca. Poi succede tutto troppo in fretta: un vento caldo e una grande forza mi trascinano oltre le porte. A circondarmi c'era un enorme corridoio tutto rosso e nero. Ci sono un sacco di voci vicine e lontane che si mescolano, risate e urla, dolore e piacere, disperazione e goduria. La cosa strana è che non ho affatto paura, cioè non ce l'avevo nemmeno prima, volevo solo sapere cosa stesse succedendo e adesso che sono qui sembra strano, ma mi sento a casa! Si, per la prima volta nella mia vita mi sento a casa! Ma dovrei avere paura! Voglia di scappare! Ma non è affatto così, ho solo voglia di scoprire dove sono e perché sono qui. Ma adesso mi ricordo di una cosa: non ero sola!
Lion è accanto a me svenuto e Damon e Kaila sono spariti! Io tento di svegliare Lion, ma niente. C'è un rumore, sembra rumore di metallo. Pochi secondi dopo appaiono delle armature! Delle armature che si muovono! Mi prendono dalle spalle e si caricano Lion in spalla, io tento di fermarli e utilizzo i miei poteri, sono libera! Ma è solo un illusione, ho scomposto le armature ma loro si sono ricomposte e corrono veloci. In un attimo mi ritrovo dentro una cella. Era semibuio e l'unica luce proveniva dal corridoio di pietra. A separarmi dal corridoio c'erano delle sbarre e oltre il corridoio, in un'altra cella, c'era un addormentato Lion.
Lo chiamo, ma niente, non si sveglia. Ad un certo punto inizia a muoversi e si sveglia, è un po' spaesato e ha paura, si vede benissimo.
"Anya!" mi chiama.
"Lion stai bene?" tento di non darlo a vedere ma ero davvero preoccupata.
"Credo di si, ma dove siamo? C'è caldissimo!"
Arrivano le "armature viventi" e ci afferrano e spingono lungo il corridoio. Lion riesce a liberarsi e diventa invisibile ed io tento di scomporli, ma si ricompongono dopo pochi secondi e Lion viene di nuovo catturato. Veniamo spinti all'interno di una grandissima sala.
Era piena di... Mostri! O qualcosa del genere.
Sembra la stessa del mio sogno: ha il tetto rosso e nero che sembra altissimo. Nelle pareti c'erano moltissimi simboli e al centro c'era un enorme tavolo, intorno al quale c'erano quelle creature. Molte avevano delle corna e i volti sfigurati e pieni di squame. Sette donne potevano passare per umane se non fosse per la loro estrema bellezza. Altri invece si distinguevano oltre che per la bellezza, per la presenza di ali.  L'uomo posto a capotavola è il più bello di tutti e il suo sguardo è indescrivibile: il suo viso è di una bellezza senza rivali. Sembra un uomo sulla quarantina ma il volto è incorniciato da capelli neri e gli occhi sono di fuoco. È proprio questo che si alza e noi vediamo che ha un paio di enormi ali nere!
"Guardie lasciate liberi i nostri ospiti, non vorrete di certo spaventarli" dice e immediatamente le armature sciolgono le prese.
"Benvenuto ragazzo" si rivolge a Lion.
Lui è spaesato ed evidentemente spaventato, tanto che resta zitto.
"E benvenuta anche a te ragazzina" lui ride e gli altri urlano e ghignano.
"Benvenuti!"
"Dove siamo?" chiedo. Lui ignora la mia domanda.
"Damon hai fatto un ottimo lavoro"
Come nel mio sogno, mi giro e vedo Damon! Ha delle enormi ali nere, gli occhi cremisi e adesso porta dei pantaloni neri molto stretti con delle catene e una T-shirt nera, non mi ero mai accorta di come fosse muscoloso e in realtà avrebbe dovuto farmi paura, come nel mio sogno, ma non è così, mi sento ancora a casa.
"E ovviamente anche tu Kaila sei stata fenomenale"
Dalle tenebre appare Kaila, anche lei con delle grandi ali nere e gli occhi cremisi, vestita con dei leggins rossi e un top nero con delle catene.
"Grazie Maestà!" dicono Damon e Kaila. 
"Dove siamo?" ripeto di nuovo senza alcuna paura.
"All'Inferno piccola" mi risponde Damon.
"Ma cosa diavolo siete?" dice ad un tratto Lion con rabbia.
"Oh, devo aver dimenticato le presentazioni... Mi chiamo Lucifero e sono il re di questo posto!"
Che cosa??? L-Lucifero?? Non può essere vero...
"Stai scherzando vero?" dice ancora più infuriato Lion.
"Come osi dare al re del tu, sporco umano?!" sbraita una creatura dal volto ustionato e con le zampe da capra. Corre verso Lion ad una velocità sbalorditiva e gli punta un coltello alla gola. Lion sparisce e quando riappare era dietro il mostro, prende un altro coltello dalla tavola e lo punta alla schiena della creatura facendo una leggera pressione.
Si sentono degli applausi. È il presunto Lucifero che applaude.
"Bene bene abbiamo un tipo duro qui" dice ridendo mentre ordina alla creatura di tornare al suo posto.
"Bene ragazzi adesso prendete posto a tavola così iniziamo la cena, non abbiate paura noi siamo demoni, ma nessuno qui oserà farvi del male o almeno non troppo"
"Io non prendo posto da nessuna parte se prima non mi spiegate cosa sta succedendo? Insomma fino a mezz'ora fa ero nel mio letto a dormire e adesso volete dirmi che mi trovo all'inferno? Scusate se mi sento un po' confuso!" urla Lion in preda all'ira.
"Ma certo" dopo aver detto questo Lucifero ordina alle creature "del popolo", come le chiama lui, di congedarsi. Si, sono convinta che quello sia Lucifero, in fondo ho oltrepassato delle porte comparse dal nulla e sono in una sala piena di creature del tutto sovraumane, quindi cosa potrebbe farmi pensare che quello non sia Lucifero? Nulla. Intorno al tavolo restano lui, Damon, Kaila, le sette donne e le altre creature alate.
Lui si avvicina.
"Come vi chiamate?"
"Anya" rispondo io con calma.
"Lion" risponde lui.
"Bei nomi, comunque quelli che sono andati via erano demoni comuni, cioè senza poteri e senza particolari qualità, erano i rappresentanti del popolo, le creature alate che vedete sono demoni puri ovvero angeli caduti, Damon e Kaila avranno modo di spiegarvi meglio la nostra gerarchia, mentre quelle sette donne senza ali sono i sette peccati capitali: Accidia, Gola, Ira, Superbia, Avarizia, Invidia e Lussuria"
A quanto ho capito la donna che non fa altro che sbadigliare è Accidia, quella che ci guarda male è Ira, quella più robusta Gola, quella che sta contando del denaro é Avarizia, quella che si guarda allo specchio è Superbia, quella che sta guardando male Superbia è Invidia e infine quella che si sta mangiando con gli occhi Lion è ovviamente Lussuria... Già non mi piace! 
"E noi cosa centriamo?" domanda Lion.
"Beh... Te lo spiego subito: voi dovete chiudere le porte, cioè voi per entrare qui avete attraversato le porte, queste sono state evocate da Damon e Kaila ma il portale supremo è protetto solo da un incantesimo di invisibilità ma se gli angeli dovessero scoprirlo saremo attaccati e sarà il caos!"
"E perché dovremo farlo noi?"
"Perché è così! E adesso gradirei mangiare, quindi sedete a tavola!" sbraita Lucifero facendo tremare anche il pavimento.
Appena ci siamo seduti una marea di camerieri entrò nella sala e iniziò a disporre tantissimi tipi di carne e vini sulla tavola. Ovviamente la loro divisa era in nero e rosso ed erano notevolmente spaventati. 
Il ragazzo che serviva Lucifero tremava, allora Lucifero dice: "Perché tremi? In fondo è colpa tua se sei qua dentro, tua e della tua inferiorità!"
Il ragazzo che lo servì uscì immediatamente in lacrime. Allora ho capito! Quelli sono umani! Gli umani che dopo la morte sono stati mandati qui... I cosiddetti "peccatori". 
Anche Lion sembra aver capito e lo guarda con aria sofferente. Non si sente per niente a suo agio, al contrario di me stranamente. Non so perché non ho affatto paura di tutte queste creature, anzi mi interessano i loro discorsi di torture e crudeltà varie. 
"Come ti senti?" è Damon a parlare, avevo pure dimenticato che era stato lui a portarmi all'Inferno strappandomi con la forza dalla mia vita, per portarmi in un mondo di demoni!
"Vattene Damon!" gli rispondo arrabbiata.
"Dai piccola, in fondo non stavi poi così bene lassù, ti ho fatto un favore"
"Ma certo, grazie di avermi portato all'Inferno!"
"Ti piacerà vedrai"
"Damon scusa ma a chi piace un luogo dove la gente che serve la cena viene trattata come se fosse nulla, un posto dove se tu alzi un po' la voce vieni aggredito da un mostro cornuto?!" dico un po' troppo forte.
"Senti cara ti conviene abituarti perché tu di qua non uscirai tanto presto" mi dice senza un briciolo di pietà Lucifero.
"Adesso basta! Lucifero come puoi pretendere che noi ci abituiamo a questo posto, dove il caldo è asfissiante e si sentono urla dappertutto, per non parlare dei fantasmi di anime dannate che ci svolazzano intorno?!" Lion sembra così autorevole, ma so che non si sente affatto bene in questo posto.
"Lion calmati" gli dico a bassa voce mettendogli una mano sulla sua, stretta in un pugno sul tavolo.
"Ragazzino farai meglio a moderare i toni e a rassegnarti e la permanenza sarà di certo più gradevole" è Kaila che parla, è seduta di fronte a noi è guarda con gli occhi pieni di tristezza Damon, in effetti non l'ho mai vista sorridere se non con amarezza.
Dopo ciò la cena continuò molto tranquillamente, Lion non ha mangiato e nemmeno io, oggi sono successe troppe cose: in una sola notte la mia vita è stata letteralmente sconvolta.
Finita la cena alcune demoni si avvicinano a Lucifero...
"Maestà bevete il mio sangue"
"Maestà dissetatevi prego" 
"Maestà vi offro il mio sangue", tutte queste frasi mi arrivavano alla testa mentre le vedevo offrire il collo al loro re, ma sono matte???
"Damon, ma cosa stanno facendo?" domando per la prima volta spaventata.
"Donano il loro sangue a Lucifero"
"Cioè? Lui le morde e gli succhia il sangue?"
"Esatto, ma non preoccuparti, vedi essere morsi da molto piacere e poi lui non le prosciuga, il sangue dei demoni di rigenera molto velocemente"
"Ma mordi anche tu?" gli dico senza nemmeno accorgermene.
"Certo, ma non aver paura, ti spiego: i demoni della famiglia reale sono più potenti e hanno bisogno di più energie e di sangue, mentre i demoni minori come me possono farne a meno"
Lucifero rudemente morde i colli di quelle donne e loro iniziano a gemere, sembrano essere al culmine del piacere. Il sangue cola per alcuni secondi dai loro colli ed io osservo ogni goccia seguire un percorso tutto suo fino a nascondersi dentro il vestito...
"Anya ti sei incantata?" mi chiede la voce di Lion.
Io mi risveglio dai miei pensieri.
"Si scusa ero distratta"
"Dobbiamo andare nelle nostre camere"
"Si"
Ma prima di uscire non potei fare a meno di vedere una goccia di sangue toccare il pavimento.
Damon e Kaila ci accompagnano alle nostre camere, non sono molto vicine: la mia è all'inizio del corridoio, la sua è l'ultima dopo aver girato l'angolo.
"Buonanotte ragazzi domani inizierà la chiusura delle porte, verrò io a svegliare Anya e Damon penserà a Lion" dice Kaila.
Io le sorrido e le auguro la buonanotte.
Damon si avvicina. 
"Buonanotte Anya"
Entro nella mia camera... Wow! È bellissima! Ovviamente le pareti sono rosse, mentre il tetto è nero, al centro della stanza c'è un'enorme letto a baldacchino con lenzuola bordeaux, a destra c'è un enorme scrivania, affiancata da una libreria e poco distante un enorme armadio laccato rosso con dentro milioni di abiti, magliette e pantaloni, certo la biancheria intima lascia un po' a desiderare dato che ci sono solo tanga e reggiseni scollatissimi, eppure Kaila non sembrava tipo da tanga... Boh domani chiederò a lei... 
A lato dell'armadio ci sono degli abiti che intuisco essere per la notte, ne indosso uno rosso, è molto fresco, ma non posso fare a meno di pensare a Lion... Chissà cosa sta facendo adesso o cosa sta pensando. 
"Principessina" sento un sussurro, ma nella stanza non c'è nessuno... Me lo sarò immaginato.
"Anya" un altro sussurro, sembra quello tipico di un film horror, vorrei credere di essermelo immaginato di nuovo...
"Anya!" il sussurro diventa un urlo! Mi spaventa ma devo capire da dove viene, guardo sopra l'armadio: c'è un grande libro polveroso, "Storie e profezie infernali".
"Principessina aprimi e leggimi" bene, una specie di libro di scuola mi sta chiamando, tento di restare calma e ragionare... Beh non ho nulla da fare in fondo e magari dopo smetterà di chiamarmi con questa voce che mi fa tremare le gambe.
Lo apro e inizio a leggere il primo capitolo, "LA CADUTA.
All'inizio dei tempi il Signore Dio creò una creatura la cui bellezza era inimmaginabile, il serafino supremo, il portatore di luce, il figlio dell'aurora, Lucifero. Egli era l'angelo più vicino a Dio e la sua bellezza era tale che chiunque si avvicinasse a lui vedeva solo luce, poiché nessuno era degno di ammirarlo, nemmeno l'arcangelo Michele, colui che con Lucifero dava vita alla coppia angelica. Lucifero era solo, ma felice perché riempito di amore per Dio. Ma il figlio dell'aurora era pur sempre una creatura e come creatura era debole, infatti iniziò a chiedersi perché amare Dio quando si è già un dio, perché adorare qualcuno che è inferiore a lui. Il seme del male germogliò nel cuore del portatore di luce e lo portò alla ribellione. Egli raccolse schiere di angeli, i cui cuori erano contaminati dall'egoismo e dalla superbia, e attaccò il regno di Dio e tutti i suoi angeli. Un terzo degli angeli seguirono in battaglia Lucifero mentre i restanti difendevano ardentemente la fede per Dio. La guerra dei cieli portò distruzione senza paragoni e non ci fu guerra più violenta. Le schiere di Dio, comandate da Michele, decimarono quelle del figlio dell'aurora. Il Signore gettò Lucifero e i suoi angeli sopravvissuti giù dal paradiso, nell'entroterra. Lì il Signore del male creò il suo nuovo regno."
Il prossimo capitolo è "Lucifero, principe della terra"
Wow! Credo che mi piacerà, però adesso e tardi e mi sa che è meglio se vado a letto. Rimetto il libro sull'armadio e mi sdraio sul mio letto, in meno di un minuto mi addormento.

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Capitolo 5
*** Piuma bianca ***


"Anya! Anya!"
"Mmm che vuoi?"
"Anya forza in piedi!"
Vengo scaraventata sul pavimento... Era Kaila! È venuta a svegliarmi...
"Kaila..."
"Dimmi"
Mi alzo, guardo un grande orologio a forma di fiamma, sono le 8...
"Niente..."
"Allora forza, lì ci sono i vestiti"
Non mi guarda nemmeno negli occhi. Guardo sulla sedia della scrivania: c'è un corpetto nero da allacciare al collo e dei leggins stretti rossi. Ah! L'intimo!
"Senti Kaila, non per farmi gli affari tuoi..."
"Dimmi" mi dice interromendomi.
"Ok, ehm... Vedi questa biancheria..."
"Vuoi degli slip?" mi interrompe di nuovo... Ma questa ragazza legge nel pensiero?! In effetti non sarebbe strano...
"Esatto" rispondo un po' imbarazzata.
"Aspettami qui vado nella mia stanza a prendertene un paio e dirò alla servitù di fartene trovare al nostro ritorno"
"Va bene..." mi dispiace per quelle povere persone...
Guardo i miei vestiti... Sono così striminziti e provocanti! Qui sembra normale vestirsi così, ma in fondo pensandoci sono all'Inferno, il mondo della tentazione, scommetto che se mi sentisse Lussuria scoppierebbe a ridere! In effetti, ora sono curiosa di sapere come si vestirà Lion, sarà strano credo vederlo vestito come Damon.
"Eccomi" Kaila è tornata e mi mostra un paio di slip rossi, ovviamente in pizzo, ma sono certamente più decenti di quei cosi!
"Grazie"
Indosso tutto molto velocemente ed esco con Kaila.
"Sbrighiamoci, siamo già in ritardo e Lucifero s'innervosisce quando non si rispettano gli orari"
"In ritardo per cosa?"
"Per la colazione"
"Giusto"
Kaila è così composta, forte e bella, ma sembra molto triste...
"Kaila cosa c'è non va?" le chiedo.
"Cosa ti fa credere che ci sia qualcosa che non va?"
"Solo non sorridi mai"
"Può capitare sai, sono una demone"
Arrivammo in un attimo nella stessa sala di ieri.
"Siete in ritardo Kaila" fa notare Lucifero.
"Lo so Sire, mi dispiace" risponde lei con il suo solito autocontrollo.
"Va bene adesso potete iniziare a servire la colazione"
Appena entro cerco con gli occhi Lion... Eccolo! Oh mamma mia!!! Indossa jeans neri a vita bassissima con borchie e una camicia rossa a maniche corte che lasciava scoperta una grande parte del petto. In più aveva i capelli spettinati... È irriconoscibile! Mi siedo accanto a lui imbarazzatissima, Damon mi fissa.
Iniziano a servire latte, the e succhi di frutta; poi iniziano a portare croissant, creme, pane tostato e altri tipi di leccornie che non conosco.
Prendo una specie di rotolino al cioccolato, qualche fetta di pane tostato e del succo di fragola. Lion invece prende delle fette di pane e un the alla vaniglia.
Diamine mi fissa!! E anche Damon!! E Kaila!! Aiuto io non so mangiare così! 
Ora basta! Me ne frego e inizio a mangiare. Appena finiamo Kaila e Damon affiancano me e Lion e ci dicono di seguirli e di non aver paura perché è molto meno doloroso di quel che sembrerà. Doloroso? Paura? Qualcosa mi dice che questa chiusura delle porte non mi piacerà per niente...
"Ciao" è Lion.
"Hey"
"Passata bene la notte?"
"Si più o meno tu?"
"Non proprio, non so se ti sei accorta che le urla delle torture si sentono fin dentro le camere, non sopporto ciò che gli fanno!"
Io a dirla tutta non sentivo nulla... Forse ero troppo immersa in quel libro.
"Ma tu non senti tutto questo caldo" mi dice poi.
In effetti c'è caldo ma non è insopportabile anzi è piacevole.
"Veramente no, credo di essermi abituata"
"Io non penso potrò mai abituarmi"
"Lion tu ti sentivi a casa nel nostro mondo?"
"No, ma qui mi sento completamente fuori posto"
Allora perché io mi sento così a casa? È tutto così strano.
"Capito"
"Ma ieri che facevi? Leggevi per caso? Ti sentivo parlare"
"Si, qualcuno deve aver messo una specie di libro sulla storia dell'Inferno sopra l'armadio"
"Qualcuno è entrato nella tua stanza?!"
"No Lion era già lì il libro quando sono entrata"
"Ah"
"Geloso per caso?"
"Io? E di chi? Di te? Questo caldo deve averti mandato in fumo qualche neurone"
Vedo un secchio con dell'acqua proprio davanti a noi allora con i miei poteri glielo rovescio in testa.
"Così impari idiota!"
Damon e Kaila si girano, appena ci vedono Damon scoppia a ridere e per la prima volta vedo sghignazzare anche Kaila.
Lion sparisce... Ahahahahah mi sta facendo il solletico!!!
"Hahahahah Lion basta aiuto per favore hahahaha qualcuno mi aiuti hahahahah"
"Così impari a bagnarmi signorina hahahah"
Damon e Kaila scoppiano in una fragorosa risata.
"Hahahahaha Lion ti prego hahahah"
"Chiedimi scusa e ti lascio andare"
Sono sicura che ha quel suo solito sorriso da sbruffone!
"Va bene va bene ma per favore lasciami andare hahahaha"
Lui molla la presa, sono esausta però sono felice di aver visto finalmente Kaila sorridere.
Però passano pochi secondi e sul suo volto torna quel sorriso malinconico.
"Dai adesso basta dobbiamo andare" ordina Kaila.
Ci avviamo fuori dal palazzo, è tutto scuro, ma le coltivazioni sono rigogliose.
Passiamo da un villaggio pieno di quelle creature mostruose e deformi, le case sono capanne, ci guardano tutti e salutano i demoni che ci stanno accompagnando come se li venerassero.
Attraversiamo tutto il villaggio e arriviamo a delle rovine al centro delle quali c'era un grande portone uguale a quello che abbiamo attraversato arrivando qui, ma è aperto! Ed è circondato da molte guardie.
"Bene siamo arrivati" sancisce Damon.
"Ma cos'è?" chiede Lion.
"La porta suprema dell'Inferno"
"E che dobbiamo fare?" chiedo io.
"Chiuderla" è Kaila a rispondermi.
"Prima della vostra nascita erano chiuse e averle aperte è pericolosissimo per il nostro regno perché ci sono demoni ribelli che potrebbero andare e determinare il caos sulla terra, e ancora non è il momento; inoltre le porte aperte permetterebbero agli angeli di trovare il nostro regno più velocemente e attaccherebbero, ma il nostro regno è debole perché la nostra energia si sta diffondendo sulla terra, insomma sarebbe la fine per tutti noi" racconta malinconicamente Damon. 
"Noi angeli caduti possiamo evocare dei portali ma i demoni devono passare per forza di qua per uscire e se i demoni ribelli escono il nostro regno sarà ancora più debole" continua Kaila.
"E come le chiudiamo?" sono intenzionata a chiuderle, non voglio che questo regno, dove finalmente mi sento a casa, venga distrutto.
"Dovete far scorrere il vostro sangue" dice Kaila.
"Che? Aspetta!" Lion si dimena perché lo hanno afferrato e gli hanno fatto un enorme taglio nel braccio e la stessa cosa stanno facendo a me, ma non fa così male, anzi mi sento più forte, mentre Lion sembra soffrire tantissimo. Mi lasciano ed io vado da lui che urla, lo abbraccio, è più freddo del ghiaccio!
"Damon! Kaila! Che gli state facendo???" dico fra le lacrime.
"Non lo so! Non dovrebbe succedere..."
D'un tratto mi sento bruciare la schiena e sul mio petto e le mie braccia si stanno formando dei disegni. Urlo, bruciano da morire. Mi escono le lacrime. Anche sul corpo di Lion si stanno formando gli stessi segni, al contrario lui smette di urlare e sembra più sereno, meno male, mi sento più sollevata sapendo che sta meglio. A me brucia tutto il corpo dalle gambe al collo, non resisto più! Poi sento qualcosa che mi squarcia la schiena e un dolore atroce mi scuote. Sento le voci di Damon e Kaila terrorizzate. Urlo e piango. Il dolore e troppo grande e mischiate alle mie urla sento quelle di Lion ma non ho la forza di guardare. Poi il dolore diminuisce, apro gli occhi e vedo le facce stupite e spaventate di Kaila e Damon, guardo Lion: ha un paio di ali bianche! Lui mi guarda sbalordito. Vedo un pezzo di specchio in lontananza, con i miei poteri lo porto nelle mie mani e, nel vedere la mia immagine, resto senza fiato: dalla mia schiena sono spuntate delle enormi ali nere, più grandi di quelle di Damon e Kaila, della stessa grandezza di quelle bianche di Lion... In un attimo vedo gli occhi di Kaila diventare bianchi e le guardie svengono. Prendono due mantelli dai corpi che giacevano a terra e ce li mettono sulle ali dicendoci di abbassarle piano. Ci aiutano ad alzarci e ci dicono di andare subito a palazzo passando dalle campagne. Io prima di iniziare a camminare, mi giro e vedo le porte chiuse, almeno una cosa buona è successa.
Corriamo a palazzo, siamo dei fulmini! Cosa ci è successo?!
In un attimo arriviamo e andiamo nella sala del trono dove Lucifero sta tenendo alcune udienze. I colori dominanti sono sempre il rosso e il nero, la stanza è vuota, solo al centro vi è un grande trono d'oro, preceduto da scalini. 
"Kaila! Damon! Che ci fate qui?" urla Lucifero e la terra trema.
Loro si avvicinano e gli dicono qualcosa all'orecchio. Lui ordina che le udienze siano reinviate a domani e restiamo solo noi cinque in sala. Lucifero si avvicina e con una velocità impressionante ci strappa via i mantelli, resta a guardare le nostre schiene squarciate. Le ali candide di Lion sono come dei fari nella stanza. 
"Bene, non mi aspettavo che sarebbe successo così presto, ma entrare nell'Inferno deve aver risvegliato i loro spiriti" dice Lucifero.
"Ma Lucifero le sue ali sono bianche!" dice Kaila.
"Lo vedo! Domani contatterò Michele e gli dirò di venirselo a prendere"
Cosa??? Domani verranno a prendere Lion?! No! Non voglio! Lui è diventato importantissimo per me!
"Io non voglio andarmene e lasciare sola Anya!" dice Lion.
"Mi dispiace ragazzo ma gli angeli non sono ammessi all'Inferno senza contare che tu e le tue ali se starete qui presto morirete perché è tutto maledetto, anche l'aria che respiri; inoltre adesso il normale cibo non ti sazierà più, avrai bisogno della luce del paradiso per vivere" risponde Lucifero.
"Allora Anya viene con me!"
"Non può Lion, lei è una demone e il paradiso è un luogo dove tutto è benedetto, in più la luce del paradiso l'accecherà, morirà all'istante" spiega Kaila.
Cioè?? Io non lo rivedrò più? Non può essere... 
"Io non posso lasciarla!"
"Dovrai farlo ragazzo"
"Io la amo" sento urlare Lion.
Cosa????? Lui mi ama... Il petto mi esplode! Gli occhi mi si riempiono di lacrime nella consapevolezza... Io lo amo! E ho sprecato tutto il tempo in cui siamo stati insieme a stuzzicarlo e a farlo arrabbiare quando potevamo essere felici! Non riesco a trattenere le lacrime...
"Ti passerà ragazzo"
"Forse voi non avete capito... Io la amo e senza di lei non me ne vado!"
"Io ti amo" esce dalla mia bocca senza che io me ne accorgessi.
Io lo amo! Amo Lion Fynman! Amo il MIO angelo!
Lion si rende invisibile e quando riappare aveva già le sue labbra premute sulle mie. Io lo bacio, le sue labbra sono fredde, ma dolci e gentili. È il bacio più bello che abbia mai dato, mi sembra di volare. Come sono potuta essere tanto stupida? Credevo di odiarlo e invece la verità è che ho sempre sperato che mi notasse, che mi abbracciasse, che mi baciasse... Io lo amo! Lui si stacca da me perché Damon E Kaila lo afferrano.
"Portatelo in camera sua e non fatelo uscire ne fate entrare nessuno fino all'arrivo di Michele!" ordina Lucifero.
Lion si dimena fra le braccia dei demoni che sembrano davvero in difficoltà, deve aver acquistato forza, alla fine gli occhi di Kaila si illuminano. Gli dicono di calmarsi e che così non risolverà nulla. Kaila gli dice qualcosa all'orecchio e Lion si calma e si lascia portare via.
Siamo rimasti solo io e Lucifero.
"Bene Anya, adesso lo sai, sei una demone e come tale ti do il benvenuto nel tuo mondo"
"Voi lo sapevate!"
"Certo cara, faceva parte della profezia, solo non mi aspettavo che quel ragazzo fosse un angelo"
"Che profezia?"
"Niente che tu debba sapere per forza"
"Ma perché non sono come gli altri demoni comuni?"
"Anche questo non è importante che tu lo sappia"
"E cosa è importante?!" gli urlo.
"Che domani stesso Kaila e Damon inizino il tuo addestramento e che tu trova un ruolo nella società!"
"Addestramento per cosa?"
"Devi imparare a usare quelle ali e i tuoi poteri no?! E adesso vai per oggi ne ho avuto abbastanza di voi!"
Io vado via correndo e appena arrivata nella mia stanza mi lascio andare ad un urlo e un pianto disperato. La terra trema. Piango tutto il giorno, il pranzo e la cena mi vengono serviti in camera, ma non tocco cibo. Dopo cena mi alzo, prendo il libro e inizio a cercare. Se Lucifero non mi ha voluto dire niente della profezia ci sarà un motivo... Dopo un po' ho trovato quello che cercavo: "LA PROFEZIA DELL'ALBERO DELLA VITA. 
Dopo aver corrotto Eva, il Maligno si diresse verso l'albero della vita per rubarne il frutto e portarlo alla donna e aumentare il suo peccato, ma fu in quel momento che l'albero parlò: < Oh figlio dell'aurora, sei venuto qui per far peccare ulteriormente l'uomo, ma io ti dico che l'uomo non cadrà stavolta e ti rivolgo parole dal grande significato perché i discendenti sono destinati a morire mentre sorge nuova vita sulla Terra, i discendenti lasceranno i loro spiriti a coloro che vivranno e questi governeranno terra e cieli fino alla fine dei tempi, ma ahimè quando gli spiriti entreranno nel mondo dell'uomo le porte si spalancheranno, solo il sangue dei nuovi discendenti sarà in grado di chiuderle e allora ritorneranno nei loro troni >
Lucifero domandò più volte all'albero cosa volesse dire ma l'albero non diede lui risposta. Allora udì la voce di Dio parlare agli uomini e cacciarli dall'Eden. Da quel momento l'uomo lavorerà la terra con fatica e la donna partorirà con dolore e ad entrambi venne tolta l'immortalità. Lucifero aveva ottenuto ciò che desiderava: dimostrare a Dio che l'uomo è un essere inferiore. Ma il Signore non perde la fiducia per l'uomo e apre comunque le porte del regno dei cieli a chiunque faccia del bene."
Ma... Che vuol dire?! Guardo i capitoli successivi fino all'ultimo: "LA PROFEZIA SVELATA.
Oggi la profezia ha svelato i suoi segreti. I figli di Lucifero sono nati morti, la regina Sonia con loro. Non ci sono più discendenti, i gemelli sono morti, le porte dell'Inferno di sono spalancate e sulla Terra è il caos, ma non tutto è perduto: sulla Terra nel momento in cui la morte ha segnato i figli del Maligno altri due bambini vedevano la luce per la prima volta, le loro voci sono arrivate fino all'Inferno. Ci sono dei nuovi discendenti, le anime e i poteri dei gemelli si sono incarnati in queste due creature di cui nessuno conosce l'identità, loro sono destinati a governare, dopo Lucifero, sugl'Inferi. Il Maligno però non ne vuole sapere nulla, loro non sono dei suoi discendenti, non sono i figli di Sonia, quindi ha ordinato che nessuno sapesse la verità sulla profezia, perché loro non governeranno mai sul suo trono. Tuttavia qualcosa cambierà e anche se il re degl'Inferi non vuole, andrà come la profezia ordina e loro saliranno sul trono. Lui desidera che noi li troviamo e che gli facciamo chiudere le porte, dopo ciò verranno trattati come normali angeli caduti. Tutto questo accadrà, ma la profezia prima o poi dovrà avverarsi."
Ma se Lucifero ha ordinato che non lo sapesse nessuno perché l'autore lo sa? E chi è l'autore? 
Guardo nell'ultima pagina, c'è una firma: è Damon! 
E c'è anche qualcos'altro: "Sono Damon, primo consigliere del re. Ho scritto questo libro affinché un giorno potesse arrivare nelle mani di uno dei prescelti. La voce dei neonati è arrivata agli angoli più remoti dell'Inferno, allora Lucifero ha deciso di usare un incantesimo per cancellare la memoria dell'accaduto dalla mente di tutti, quindi presto anche dalla mia. Un altro incantesimo protegge il libro: questo è inclinato ad apparire dovunque sia un discendente di Lucifero quando lo ritiene più opportuno, solo un discendente di Lucifero può leggerlo, gli altri non lo vedranno neppure. A chi sta leggendo chiedo di aiutare Lucifero a ritrovare l'amore nel suo cuore perché si! Anche noi demoni siamo in grado di amare"
Quindi... Damon è primo consigliere di Lucifero? Aspetta io sarei una discendente di Lucifero? Una sua specie di figlia? E Lion una specie di fratello? Ecco perché Lucifero lo sta mandando via! Non glielo permetterò!
Tc-tc
Qualcuno sta bussando alla porta. Nascondo il libro.

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Capitolo 6
*** Flash ***


"Avanti"
La porta si apre: è Kaila.
"Ciao" mi saluta.
"Ciao"
"Come stai?"
"Come vuoi che stia, dato che mi stanno portando via il ragazzo che amo?" mi siedo sul letto.
Lei si siede accanto a me.
"Vuoi vederlo?"
"Cosa?" le chiedo stupita, lei mi sorride.
"Vuoi andare da Lion?"
"E perché tu dovresti farlo? Non mi hai mai rivolto un sorriso sincero, non mi hai mai parlato senza che fossi costretta, mi hai sempre evitato come la peste! Scusa ma non mi fido di te!" 
"Senti so che sono stata odiosa, ma è che... Sono gelosa! Sono gelosa di te e Damon! Ha dai tempi della caduta che lo amo, ma lui non mi ha mai dimostrato nulla, solo amicizia, mentre è evidentemente attratto da te..." abbassa la testa piena di vergogna. Ecco! Lei è innamorata di Damon! Ma allora dovrebbe godere della mia sofferenza.
"E allora perché adesso vorresti aiutarmi?"
"Perché so che non è mica colpa tua e poi so che vuol dire amare e non poter avere quindi non voglio che passi la mia stessa sofferenza"
"Ma come vorresti portarmi da lui? La camera è sorvegliata da guardie e credo Damon"
"Non preoccuparti, in fondo io sono il comandante supremo degli eserciti e non preoccuparti di Damon in fondo è il mio migliore amico"
Comandante supremo degli eserciti?! Ecco questo deve essere un dettaglio che avevano trascurato di dirmi...
Si alza e va verso la porta.
"Kaila aspetta! Io non amo Damon"
"Lo so" mi sorride.
"Pensi che avremo altre discussioni come questa? Cioè discussioni da amiche" le chiedo perché ho scoperto una Kaila che mi piace davvero.
"Può darsi hahaha e adesso preparati"
"Prepararmi?" che vuole dire?
"Non vorrai andarci con questi abiti tutti sgualciti?!"
Mi guardo un po' allo specchio, in effetti faccio schifo...
"Ehm... Sono ridotta un po' maluccio hahahah"
"Hahah vuoi una mano?"
"Anche due se puoi"
Ridiamo un sacco. Mi faccio un bagno e lei mi disinfetta le ferite che segnano la mia pelle dalle gambe al collo.
"Kaila, ma perché il primo taglio non mi ha fatto nulla mentre Lion sembrava soffrire tantissimo e quando si sono iniziati a creare i disegni io mi sentivo bruciare mentre lui no?"
"Per il semplice fatto che queste cerimonie sono sia maledette che benedette perché utilizzate sia dagli angeli che dai demoni, allora il pugnale che vi ha lacerato il braccio era maledetto, quindi a Lion ha fatto molto male, invece quei simboli sono benedetti quindi mentre tu soffrivi Lion provava sollievo"
"E perché?"
"Non hai ancora capito? Lion è un angelo Anya mentre tu sei un demone"
Quindi un angelo è un discendente di Lucifero... Strano, ma a quanto pare è così...
"Immaginavo hahahah ma quindi lo porteranno in Paradiso?"
"Esatto... Anya ora ti farò un po' male, ma è necessario"
"Va bene" stringo i denti e il dolore è immenso. Brucia da morire! Urlo.
"É l'attaccatura delle ali se ti infezioni è un guaio quindi Anya resisti!"
Fa troppo male mi sento in mezzo all'acqua bollente! Fino a quando Kaila non gli getta dell'acqua fredda.
"Fatto!" sentenzia Kaila.
Io mi guardo attorno... Nella vasca non c'è più acqua e la stanza è piena di fumo!
"Non preoccuparti, ai demoni più forti a volte capita" mi dice.
Mi riapre l'acqua e la vasca si riempie di nuovo. 
Lei va verso la porta e non posso fare a meno di ringraziarla per le attenzioni che mi da. Mi lavo ed esco velocemente. 
Esco dal bagno avvolta in una tovaglia e sulla sedia trovo un paio di slip in pizzo rosso e un reggiseno abbinato e un abito rosso, lungo con una scollatura a cascata. È stretto, ha una scollatura dietro per le ali e ha dei bellissimi disegni in pizzo sparsi per tutto l'abito. Inoltre sulla sedia vi è un fermaglio per capelli a forma di rosa rossa. Deve averli lasciati sicuramente Kaila e c'è un biglietto: "indossali in fretta e aspetta il mio segnale" 
Che segnale??????? Beh sarà meglio iniziare a vestirsi.
Indosso tutto e mi guardo allo specchio... Wow nemmeno mi riconosco! Però è veramente bellissimo! Appunto i capelli con il fermaglio e sono pronta.
Dopo pochi minuti compare davanti a me l'immagine di Kaila! 
"Anya non preoccuparti è il mio potere, adesso vai!"
Senza dire nemmeno una parola mi precipito nella stanza di Lion e lo vedo seduto sul letto. Ha la testa fra le mani, non sembra avermi vista e sembra disperato. La ferita nel braccio è ancora aperta, evidentemente nessuno è venuto a disinfettarle. È così bello anche adesso, è incredibile che il mio peggior nemico sia diventato improvvisamente la cosa più importante per me. Mi avvicino lentamente, senza far rumore e lo chiamo.
"Lion"
Lui alza la testa di scatto: ha il viso completamente bagnato dalle lacrime. Mi guarda e mi abbraccia fortissimo, io sussulto, nonostante Kaila mi abbia disinfettato le ferite fanno ancora molto male. Si stacca di colpo, mi guarda e spalanca gli occhi.
"Anya scusa... Ti ho fatto tanto male?" mi guarda dalla testa ai piedi esaminando ogni segno arrossato che il vestito non copriva.
"No, tranquillo! Tu invece?" guardo la sua ferita al braccio.
"Tutto bene... Sei bellissima!"
Si avvicina piano e mi sfiora le labbra con le sue, io non riesco a trattenermi e lo bacio, lui ricambia: è il bacio più dolce che io abbia mai ricevuto. Piano piano le nostre lingue si intrecciano e il bacio diventa più passionale, ma non per questo perde la sua dolcezza. Lui sembra attratto da me ed è una sensazione bellissima, qualcosa che io non avevo mai provato, è meraviglioso, Lion è meraviglioso.
Io intreccio le mani fra i suoi bellissimi capelli biondi e mi lascio trasportare da lui che mi tiene stretta dai fianchi. Lui mi scansa i capelli e inizia a riempirmi il collo di caldi e meravigliosi baci, io fremo ai suoi tocchi. Io lo bacio anche sul collo e succede qualcosa che va oltre i limiti del immaginabile: lo mordo! Sento delle grosse zanne allungarsi e perforare la sua pelle, lui sussulta e inizia a gemere; inizio a succhiare, nella mia bocca inizia a scorrere quella bevanda dal sapore divino. Mi sento più forte e non voglio smettere, succhio con avidità. Ricordo quello che sta succedendo e ritorno in me! Mi stacco subito e vedo due forellini sul collo del mio angelo e mi sento uno schifo, come ho potuto?! Lui mi guarda e sorride... Come fa a sorridermi con quella dolcezza?! Sono un mostro! 
"Scusami, ti prego non so che mi è successo perdonami!" scoppio in lacrime.
Lui si avvicina e mi stringe fortissimo: non sento dolore!
Mi guardo e non ci sono più i segni e la schiena non fa per niente male!
Lo sento ansimare, sembra debole! Oh no che ho fatto?!
"Lion che hai?" gli chiedo preoccupatissima.
"Niente tranquilla solo... Il tuo odore, il tuo sangue... Lo voglio!" mi risponde con voce suadente e assetata. 
Io gli rivolgo il collo sicura che non mi farà del male. Lui mi azzanna e inizia a succhiare avido. È una sensazione estasiante! Ansimo, gemo e mi viene da urlare per il piacere! 
Dopo un minuto si stacca, io lo guardo e sembra più forte e anche la sua ferita al braccio è sparita. Gli sorrido e lui mi sorride, allora riprende a baciarmi.
Senza accorgermene mi ritrovo sul letto sotto di lui, mentre le sue labbra tentano di farsi strada dentro la scollatura. Lo sento sbottonare il vestito e in un attimo è già a terra, mi inizia a baciare l'addome scendendo sempre più giù. E adesso???? Non posso dirglielo, mi prenderebbe per stupida... Ma ho comunque paura anche se l'idea di farlo per la prima volta con lui mi rende felicissima... Allora le parole mi escono da sole.
"Lion sono vergine"
Lui si ferma, mi guarda con degli occhi che esprimevano pura dolcezza.
"Anya, ti prometto che faccio piano, ma se tu non vuoi non fa nulla piccola mia" mi sorride.
Adesso lo so: lui non mi farà del male.
"Io voglio te" gli dico tornando a baciarlo.

Io sono la prima a svegliarmi, sono fra le forti braccia di Lion. Lo guardo e tutti i ricordi di questa bellissima notte riaffiorano nella mia mente: è stata la notte più bella della mia vita, per la prima volta mi sono sentita davvero felice.
"Anya! È tardi torna in camera sbrigati!" l'immagine di Kaila mi appare davanti molto preoccupata, in un primo momento sono imbarazzatissima, ma appena capisco quello che mi vuole dire mi alzo senza svegliare Lion, mi vesto in un lampo, lascio il mio fermaglio apposta sul cuscino e torno nella mia stanza. È allora che ritorno alla realtà, una realtà dove Lion sta per andarsene, una realtà dove il re dei demoni lo sta cacciando, una realtà dove ci stanno separando, la realtà.
Ma ricordo anche ciò che ho letto nel libro: io e Lion in qualche modo siamo gli eredi di Lucifero, ed è sicuramente per questo che lui lo sta mandando via! Ma io non glielo permetto!
Guardo l'orologio: sono ancora le 5. Ho tre ore per dormire ma proprio non ci riesco...
Prendo il libro e decido di continuare da dove avevo lasciato prima di saltare tutti quei capitoli e "andare al sodo".
"LUCIFERO, PRINCIPE DELLA TERRA.
Una volta caduti, il re del male e i suoi seguaci si ritrovarono in un luogo dove le terre erano di fuoco, la nebbia non permetteva la vista e animali dannati si uccidevano fra loro. In quelle terre dominava Sonia, regina dei sogni dell'umanità. Alla vista di Sonia vidi il volto del principe dell'aurora pieno di stupore. Rapito dagli occhi della donna egli gli chiese: < Donna di queste terre, siamo caduti! Io sono Lucifero! Come fate a esistere se io sono il primo che si sia mai ribellato al Signore Dio? >
Allora lei indicò le loro ali e i caduti si accorsero che avevano preso i colori dell'oblio e della morte.
< Io sono colei che provoca i sogni e di conseguenza le ambizioni degli uomini, dal momento che Dio li ha creati nella purezza io sono stata mandata qui affinché non li tentassi > rivela la donna. Ecco allora Sonia fu la prima vera creatura dell'Inferno. Fu allora che Lucifero parlò: < Donna state forse dicendo che l'uomo è già stato creato? >
< Si, proprio durante la vostra caduta > 
Passarono poche ore che già avevano iniziato a costruire il palazzo di Lucifero, mentre Sonia conduceva il nuovo re alle porte di quella dimensione. Ruppero insieme il sigillo e, chiedendole di restare a vigilare i suoi seguaci, Lucifero uscì e si ritrovò sulla terra. Scoperta l'esistenza dell'Eden vi entrò con forma di rettile. Il Re dei cieli aveva ordinato all'uomo, chiamato Adamo, e alla donna, chiamata Eva, di non magiare i frutti dell'albero della conoscenza e della vita. Il serpente incontrò allora la bella Eva e la tentò, convincendola a magiare dall'albero della conoscenza insieme al suo uomo. Spaventati e vergognati della loro nudità, gli umani corsero via. Fu allora che Lucifero si rese conto di essere in realtà il principe della terra poiché l'uomo cadrà sempre in tentazione."  Il prossimo capitolo è quello dove parla della profezia dell'albero della vita, passo avanti: "GERARCHIE INFERNALI
Lucifero dopo aver udito della profezia torna nell'entroterra e fa di quei luoghi il suo regno. Col passare del tempo vennero a crearsi delle gerarchie. Ai piani più bassi vi sono i demoni del popolo, ovvero i discendenti degli angeli caduti; poi ci sono i sette peccati capitali, queste erano sette donne bellissime che sono state create dopo la cacciata dell'uomo dall'Eden; al piano superiore vi sono i demoni custodi, ovvero coloro che dopo essere stati evocati dagli umani hanno il compito di proteggerli, ma anche di condurli in tentazione; poi ci sono figure come l'angelo della morte, il custode delle chiavi e l'angelo della menzogna; al di sopra vi sono gli angeli caduti, coloro che hanno seguito Lucifero nella lotta contro Michiele e con lui sono stati gettati via dal paradiso; successivamente ci siamo io e Kaila, noi siamo anche angeli caduti, ma io sono stato nominato consigliere speciale del re, mentre Kaila è il comandante supremo degli eserciti; al vertice infine vi è la famiglia reale, che in questo momento è formata da Lucifero e da Sonia, diventata la sua regina. Sonia è stata fin da subito gentile e allegra, e Lucifero ne era innamorato, sorrideva ogni volta che la guardava. La bellezza di Sonia inoltre era senza limiti, e, grazie alle attenzioni della donna, il re riusciva a governare il regno in maniera giusta e autoritaria. Lui le chiese di diventare la sua regina e lei fu felicissima della sua proposta, lei era davvero innamorata."
"No! Andate via!" sento urlare dal corridoio. Riconosco subito quella voce ed esco dalla stanza. Lion si ribella con tutta la sua forza, appare e scompare. A tirarlo ci sono dei demoni deformi e coperti da un armatura. Lo trascinano fuori, io li seguo senza farmi vedere. Fra urla e dolore, raggiungiamo le porte principali ed usciamo. Continuiamo a camminare nel bosco fino a quando non ci troviamo di fronte Lucifero e un altra bellissima creatura dalle enormi ali bianche. Appena quest'ultimo vede Lion i suoi occhi si riempiono di stupore. Quello doveva essere Michiele, capelli biondi, occhi azzurri e sinceri.
"Ecco, portalo con te!" dice Lucifero.
Allora io esco dai cespugli dietro i quali mi ero nascosta.
"Fermi! Non potete farlo!" urlo.
"Ragazzina che ci fai qua?!"
Lucifero mi brucia con gli occhi.
"Sono qui perché ora ho capito! Noi siamo i veri eredi del trono infernale ecco perché tu vuoi mandare via Lion: hai paura che ti sfodesti!"
Lucifero è furioso, gli occhi sembrano uscirgli dalle orbite.
"Calmati ragazza di fuoco, non è così" una voce vellutata esce dalle labbra del biondo.
"Che volete dire?!" non mi lascio incantare. Lion mi guarda sbalordito.
"Intanto mi presento: sono Michele piacere di vederti Anya"
"Come sapete il mio nome?" sento che la situazione mi sta sfuggendo di mano.
"Lucifero me ne ha parlato non preoccuparti, e adesso è il momento che anche voi sappiate chi siete" Michele guarda me e Lion.
"Io non sono comunque d'accordo, è ancora presto" dice Lucifero più calmo, ma Michele non sembra ascoltarlo. Fa liberare Lion.
"Ascoltatemi bene, voi non siete un semplice angelo e una semplice demone, voi siete gli eredi, Lion, tu del regno dei Cieli, mentre tu, Anya, dell'Inferno. Lucifero non è stato l'unico ad ascoltare la profezia dell'albero della vita, i suoi gemelli e la sua regina sono morti, ma anche la mia adorata Laila e mio figlio... Adesso i poteri di mio figlio e la sua anima si sono incarti in te, Lion, mentre lo spirito dei gemelli si è incarnato in te, piccola Anya... Adesso andiamo Lion, e tu Anya, torna a casa con Lucifero, sono certo che sarai un'ottima regina e che troverai un ottimo re" sorride, prende Lion da un braccio e fa per andarsene, ma lui si libera bruscamente dalla presa.
"No! Io non voglio venire senza di lei!" urla il mio angelo, mentre le lacrime mi scendono sulle guance.
"Adesso basta con questo teatrino! Tu vieni con me!" Lucifero mi prende con una forza incredibile e mi tira via. Io urlo e gli faccio cadere un albero addosso. Corro e abbraccio Lion fortissimo. Vedo Michele con uno sguardo pieno di tristezza.
"Mi dispiace ragazzi"
L'ultima cosa che vedo è un fascio di luce, come un flash...

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Capitolo 7
*** Amnesia ***


Mi ritrovo in un letto a baldacchino, la stanza ha grandi pareti rosse e il tetto nero, c'è una scrivania, una libreria e un armadio laccato rosso.
Ma dove sono? Non mi ricordo niente! 
Bussano alla porta... Entrano due figure di eterea bellezza: un ragazzo muscoloso, alto, con capelli castani e occhi rosso sangue; una ragazza di statura normale, capelli neri e, anche lei, occhi rossi. Ma la cosa che più mi sconvolge è un altra... Hanno delle grandi ali nere! 
Mi alzo di scatto e mi tiro indietro nel letto, ma un dolore atroce mi attanaglia la schiena... Anche io ho ali nere! Ma che sta succedendo?!
"Anya calmati, va tutto bene" mi dice lui.
"Anya ti ricordi di me?" mi chiede lei.
Io mi sto confondendo sempre di più non mi ricordo nulla! Chi sono queste persone?! Dove sono?! Chi o cosa sono?! Non riesco più a trattenere le lacrime, io non so perché, ma mi sento disperata.
"Anya calmati, sono Kaila" sembra davvero preoccupata, probabilmente dovevamo essere molto amiche.
Lui, invece, la guarda sbalordito poi si gira verso di me.
"Io sono Demon, piccola principessa"
"Chi sono e cosa sono?" gli chiedo senza espressione. Loro si guardano e iniziano a parlare. Mi raccontano che sono una specie di figlia di Lucifero con molti poteri, che il mondo infernale si basa nell'indurre gli umani al peccato e a volte ci sono delle guerre fra angeli e demoni e che, questa è la cosa che mi ha sconvolta, un angelo dalle enormi ali bianche, biondo e dagli occhi verdi, vedendomi debole dato che non so usare ne le ali ne i miei poteri, mi ha cancellato la memoria per poi catturarmi. Loro mi hanno salvata e riportata a casa. Un angelo mi ha cancellato la memoria... 
"Chi è?" chiedo a entrambi con una certa rabbia.
"Non lo sappiamo" mi risponde subito Damon.
"Anya hai dormito per tre giorni avrai sicuramente fame" mi dice quella ragazza che sembra così misteriosa quanto dolce. Le annuisco. Lei fa un cenno verso la porta ed entrano degli umani con dei carrelli pieni di dolci, carne e prelibatezze varie. Non avevo mai visto così tanto cibo tutto insieme o almeno non ricordo di aver mai visto così tanto cibo tutto insieme.
Il mio risveglio è avvenuto nel pomeriggio, abbiamo mangiato, abbiamo scherzato e abbiamo riso fino all'ora di cena. Mi hanno anche insegnato un po' di basi per il mio potere di saper muovere gli oggetti col pensiero, ma ancora non riesco molto bene, quindi mi aiuto moltissimo con le braccia e a volte neanche ci riesco. Loro mi danno una mano e sono davvero troppo simpatici!
"Adesso principessina è il momento di andare a cena" ci dice Damon.
"Ci sarà anche quel Lucifero di cui mi avete parlato?" chiedo un po' intimorita.
"Si ma non preoccuparti, è un bonaccione in fondo" mi dice Kaila cingendomi le spalle. Ridiamo tutti e usciamo dalla mia camera, ma prima di oltrepassare la porta lo sguardo mi si posa sopra l'armadio... Non c'è nulla eppure avrei giurato che ci fosse qualcosa di importante... Boh me lo sarò immaginato. Chiudo la porta e seguo Kaila e Damon.
Appena arriviamo nella sala ne rimango sbalordita. È piena di angeli caduti che mi fissano con uno sguardo che potrebbe uccidere, e all'estremità della tavola un uomo bellissimo mi fissa. 
"Quello è Lucifero" mi dice la mia amica segnalandomi l'uomo dall'unica bellezza.
"Buonasera piccola Anya, io sono Lucifero, il re di questo posto e questi sono i miei angeli"
Io lo guardo negli occhi, c'è dolore e rabbia.
"Tu sei stata prescelta per salire al trono, dovrai imparare a usare al meglio i tuoi poteri e a controllarli, ho scelto come tuoi maestri il comandante supremo Kaila e il mio fidato consigliere Damon, ma per qualsiasi cosa puoi anche rivolgerti a me" si siede.
"Grazie" è l'unica cosa che riesco a dire. La cena procede molto silenziosamente è una volta finito Damon e Kaila mi accompagnano in camera.
"Allora Anya a domani mattina, alle 8 iniziamo gli allenamenti" mi dice Kaila.
"Va bene buonanotte"

Resto un po' a fissare quel punto sopra l'armadio, non so perché... Bussano alla porta. Saranno Kaila e Damon che si saranno dimenticati di dirmi qualcosa...
Con i miei poteri giro la chiave.
"Avanti" dico.
Appena vedo chi sta entrando mi alzo subito: è Lucifero!
"Buonasera Anya, sono venuto per dirti alcune cose importanti, ascoltami bene... Tu hai i poteri dei miei due figli e un giorno diventerai regina di questo posto, ma molti demoni e angeli caduti aspiravano a quel trono prima di te quindi guardati le spalle e stai attenta, non uscire mai da sola; poi volevo dirti che essendo una mia discendente avrai bisogno di sangue e per questo dovrai chiedere direttamente a me... Inoltre volevo parlarti delle tue ali che sono molto particolari, secondo quello che mi ha detto Kaila presto imparerai a renderle infuocate e per quanto riguarda i tuoi poteri imparerai presto a padroneggiarli, dovrai seguire delle lezioni di volo dal sottoscritto e ti consiglio di non mancare mai, odio i ritardi... Tutto chiaro?"
Ok ora sono in preda alla confusione! Ma non posso di certo dirgli che non ho capito!
"Si" mi limito a dire.
"Bene buonanotte principessa, la prima lezione è domani alle 17" con questo apre la porta e va via...
Ok ricapitoliamo: domani alle 8 iniziano gli allenamenti con Kaila e Damon, alle 17 lezione di volo con Lucifero e devo stare attenta perché ci sono dei demoni che mi vogliono ammazzare... Diciamo che poteva andarmi peggio... O forse no, ma meglio non pensarci.
Chiudo gli occhi e mi sforzo di ricordare qualcosa ma non vedo niente è tutto sfogato, alla fine mi arrendo e mi addormento.

"Fermi!"
"Ragazzina che ci fai qui?"
"Sono qui perché ora ho capito!"
"Calmati ragazza di fuoco"
"Michele"
"È ancora presto"
"Io non voglio venire senza di lei!"
"Tu vieni con me!"
Tante voci mescolate... Non le capisco!
Un abbraccio. Un flash.

Urlo! Spalanco gli occhi. Era solo un incubo... Mi scoppia la testa.
Guardo l'orologio... Sono le 8! Bussano alla porta: è Kaila.
"Buongiorno Anya, dormito bene?" 
"Buongiorno, così così..."
"Tranquilla, presto ti abituerai" mi dice mentre apre l'armadio e cerca qualcosa di adatto da farmi indossare per gli allenamenti.
"Ho avuto un incubo"
Lei si ferma.
"Che incubo?"
"Voci tutte diverse, luce e tristezza"
"Non dare retta a quello che hai sognato, è stato solo un incubo" 
Si gira, mi squadra, ha gli occhi vuoti.
"Kaila! Kaila!" la chiamo.
"Tranquilla Anya, adesso guarda: ti ho preso una canotta viola e un paio di leggins neri e poi lì c'è l'intimo... Vanno bene?" mi dice mostrandomeli.
"Sisi"
"Va bene allora vestiti e andiamo" 
Mi vesto veloce, scendiamo giù a fare colazione, mi guardano tutti come se mi volessero uccidere.
"Perché mi guardano così?" chiedo a Damon seduto accanto a me. 
"Perché devi sapere che, dopo la morte dei gemelli, ognuno di questi angeli aspirava un giorno al trono, ma adesso l'erede sei tu e gli hai sconvolto i piani" mi risponde lui con calma.
Finita la colazione i miei "maestri" mi portano fuori dal palazzo, passiamo per le campagne e arriviamo in un grande campo vuoto, e con vuoto intendo proprio vuoto, senza erba ne altro, circondato però da un folto bosco.
"Aspettaci qui, andiamo a prendere alcune cose" detto ciò si allontanano lasciandomi sola.
Io faccio un po' avanti indietro, mentre torno vittima dei miei pensieri, ricordi che non ricordo.
Resto così fino a quando una brutta sensazione si fa strada nella mia testa, sto in allerta, sta per succedere qualcosa. Mi guardo attorno, niente. Sento respirare, c'è qualcuno.
"Fatti vedere!" urlo con forza.
"Buongiorno principessa!" a parlare è un essere dall'aspetto orribile: con il volto da cane, ma deforme, con sei piedi e quattro braccia. Non riesco neanche a controbattere quando mi arriva addosso. Mi blocca, mi getta a terra, mi riempie di pugni, io urlo.
Mi dimeno, ma è troppo forte, provo a usare i miei poteri, ma con le braccia bloccate e con lui che mi riempie di pugni su tutto il corpo, non riesco a concentrarmi. Poi un qualcosa mi passa per la testa, perdo la ragione, nella mia bocca sento allungarsi due lunghe zanne, istintivamente mi sollevo e lo mordo sulla spalla, lo sento urlare, io mordo più forte fino a quando non sento il suo ultimo respiro. Un corpo morto crolla su di me, io lo scanso ma resto sdraiata a terra, spaventata da me stessa e dal mondo.

"Idioti! Vi avevo detto di non lasciarla sola!"
"Ascolta eravamo andati a prendere qualcosa per allenarla, non potevamo pensare che l'attaccassero, nell'andarci non siamo neanche passati dai villaggi!"
"Devono averci sicuramente seguiti"
Apro gli occhi, sono in camera mia, le voci sono quelle di Lucifero, Damon e Kaila.
"Ma come è riuscita a ucciderlo?" chiede il re.
"A morsi" sono io a rispondere.
"Anya ti sei svegliata!" Kaila viene ad abbracciarmi e inizia a chiedermi come sto, cosa mi fa male e un sacco di altre domande.
"Sto bene, ho solo un saporaccio in bocca"
"E ci credo, il sangue di quei mostri non è proprio il massimo, ma come ti è saltato in mente?" mi chiede Damon.
In effetti non lo so neanche io, un immagine mi passa per la testa, la stessa che è passata prima che mi si allungassero le zanne: io e un uomo, baci, dolcezza, amore, morso, sangue.
Sono le uniche cose che riesco a distinguere, ma qualcosa mi dice che è un segreto, e non devo rivelarlo.
"Niente è stato istinto" dico poco convinta e noto che Lucifero se ne accorge, ma non dice nulla.
"Quando riprendiamo gli allenamenti?" chiedo impaziente ai miei insegnanti. 
"Non so, se per te va bene anche domani allo stesso orario" mi risponde Kaila. Io annuisco.
"Adesso io vado, ho altro da fare, Anya ricordati la lezione alle 17" Lucifero va via. 
Kaila e Damon aspettano un po' in camera mia poi vanno via anche loro.
Adesso finalmente posso lasciarmi andare ai miei pensieri... È tutto così strano!
Mi sento come se tutto quello che sto facendo fosse programmato, mi sento programmata, è come se qualcuno mi dicesse cosa fare ed io, spaventata dal disubbidire, lo faccio. Ad esempio, cosa mi ha impedito di rivelare quelle piccole sfaccettature di ricordi? È come se qualcuno mi avesse sussurrato di non dire nulla. 
I miei occhi tornano sopra l'armadio, ma non c'è nulla. Ecco anche questo mi sembra strano, perché guardo sempre lì? Cosa c'è?
Prendo una sedia, ci salgo e guardo, tocco: nulla.
Ok, mi sembra di impazzire!
Sono le 12, il pranzo è alle 13, devo darmi una pulita e scendere, anche se non ne ho alcuna voglia, dato che stare seduta a tavola con una trentina di persone che ti odiano non è proprio il massimo. 
Sono già nella vasca, ma sento che mi sfugge qualcosa. Sento che non mi stanno dicendo la verità troppe cose non mi tornano, troppe cose che sento di dover tener nascoste. Esco dalla vasca, mi vesto e lascio la stanza. Cammino per i corridoi deserti, ma ricchi di urla e lamenti.
Corsa, tempo,corridoio, stanza, paura. Mi passano per la testa come un fulmine, arrivata davanti ad una porta, ho l'istinto di aprirla, ma è chiusa a chiave. Uso i miei poteri, ma una forte onda mi scaglia verso il muro, è protetta da un incantesimo, ma cosa c'è dentro di così importante?
"Anya! Che fai ancora qua?"
Istintivamente sobbalzo alla voce di Damon, come se stessi facendo qualcosa di sbagliato. Lui mi guarda indagatore ed io non posso fare a meno di balbettare nel rispondere. 
"S-stavo venendo in sala"
"La sala da pranzo è dall'altra parte" lui mi guarda ancora più torvo.
"Non ricordavo la strada" taglio corto e vado verso la sala, girato l'angolo, mi volto per vedere cosa stesse facendo, e mi stupisco nel vedere che è fermo e fissa la porta con rabbia. Dopo qualche secondo continua a camminare nel corridoio, nella direzione opposta alla sala da pranzo.
Io vado in sala e mi siedo accanto a Kaila.
Non so perché, ma Kaila ha a qualcosa di molto particolare, nel suo silenzio credo che comprenda più cose di molti altri. Credo che la sua vita sia parecchio difficile, non solo per la sofferenza che esprimono i suoi occhi, ma anche perché sulle sue spalle credo abbia parecchie responsabilità, essendo il capitano di un esercito a dir poco infinito.
Non ho mai avuto modo di osservarla attentamente, forse perché in realtà la sua figura mi aveva, da quanto ricordo, messo timore. Guardandola attentamente, il suo viso è duro, pallido, freddo; le sue spalle, lasciate nude da un corpetto nero, sono coperte di cicatrici, in molte parti delle ali sembrano mancare delle piume, deve aver combattuto molto.
Damon è davanti a me, guardandomi con insistenza.
Non mangio molto, non ne ho voglia.
Le sette donne, che mi avevano descritto come i sette peccati capitali, mi guardano con odio. A fine pranzo, delle demoni si avvicinano al re degli Inferi e iniziano a supplicarlo.
"Maestà bevete da me!"
"Anche da me mio re!"
La mia gola inizia a farsi secca, inizia a bruciare.
La risposta del re stupì tutti.
"Principessa Anya avete sete?"
Alla parola "sete" trasalii. Il mio cuore sembrava volermi uscire dal petto e, nella mia gola, le fiamme non accennavano a spegnersi.
"Si" dissi senza accorgermene.
"Vieni"
Vidi il viso di quelle donne che si erano offerte, schifato, ma non posso badare a queste romanticherie, la sete è troppa.
Lucifero mi indica una demone inginocchiata davanti a lui.
"Lei sarà la tua prossima regina! Offrile il tuo sangue!"
Con sdegno, la donna mi mostra il bianco collo.
Io non mi faccio aspettare e mordo con forza. Il liquido caldo ha un buon sapore e mentre scende nella gola le fiamme sembrano affievolirsi, ma qualcosa mi dice che c'è qualcosa, il sangue di qualcuno, che ha un sapore ben più buono.
Tuttavia non ci penso molto e continuo a bere finché non mi disseto. 
"Avevi parecchia sete Anya" dice in una risata Lucifero.
Successivamente la donna, esausta, torna al suo posto, guardandomi con stizza. Lucifero si disseta bevendo da altre demoni.


"Anya devi sbattere quelle ali verso il basso!" mi urla Lucifero, per l'ennesima volta.
È ancora la prima lezione e già sono stanca, il mio maestro non fa altro che rimproverarmi ed io non faccio altro che precipitare.
"Non vedi che ci sto provando?!" 
"Se lo stessi facendo non saresti precipitata!"
Si avvicina e mi prende il braccio per aiutarmi a rialzarmi. Io mi scanso.
"E ora che fai? Mi aiuti? Non te ne frega niente di me!"
"Senti sei l'erede al trono di questo posto e devi imparare a combattere e a volare!"
"E credi che restando quaggiù a urlare mi aiuti?! Perché non mi fai vedere come si fa, invece di gridare?!"
"Allora cambiamo metodo! Dammi la mano"
Io gliela porgo. Senza nessun preavviso, spicca il volo ad una velocità impressionante, trascinandomi con se come se fossi un sacco di patate.
"Bene! Adesso vola!"
"Che vuol dire?!"
"Reggiti sulle tue ali
"Come?"
"Trova il modo"
Inizio a muovere le ali.
"Concentrati e cerca di spingere l'aria verso il basso"
Cerco di fare come mi dice, anche se è difficile a circa trenta metri di altezza.
"Ti reggo io, non cadrai, ma vola!"
Mi concentro, devo gettare l'aria vedo il basso, sbatto le ali.
"Brava! Finalmente! Adesso fai girare l'aria in circolo per poter restare ferma"
Girare l'aria in circolo, ok!
"Brava!"
Sto volando!

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Capitolo 8
*** Compleanno ***



Passano i mesi, da quanto mi hanno detto ha quasi un anno che sono qui, gli allenamenti sono sempre più intensi, ma ormai me la cavo, in velocità di volo ho superato Lucifero, ho battuto a spade e a combattimento libero sia Kaila che Damon. Ho anche imparato a conoscere i loro poteri: Kaila riesce a creare illusioni e allucinazioni a suo piacimento, mentre Damon riesce a trasformarsi in qualsiasi animale. I miei poteri sono diventati fortissimi, ora con un gesto della mano posso sradicare una quercia adulta e le mie ali diventano di fuoco nel giro di qualche secondo. Nel frattempo l'ho scampata a diversi attentati da parte un po' di tutti, e adesso ho persino il rispetto del popolo, sembra che qui si rispetti solo il più forte.
Tuttavia le notti non sono cambiate: quell'abbraccio, quel flash, mi perseguitano.
Non sono in grado di parlarne con mio padre, non saprei cosa dirgli.
Si, ho chiamato Lucifero "padre". Ora il nostro rapporto è ben diverso, certo non mi dice ogni secondo "ti voglio bene", ma in questo tempo si è spesso preoccupato per me, mi ha curata quando tornavo ferita da qualche attacco e mi ha dato ottimi consigli. Inoltre mi ha salvato la vita un sacco di volte e in camera sua ho visto delle mie foto da bambina, senza contare che l'ho sentito parlare qualche giorno fa "con Sonia", in realtà con una foto di Sonia, e diceva che credeva che nulla gli potesse guarire il vuoto che lei gli aveva lasciato, ma che io lo stavo aiutando a cambiare pagina.
Anche se è molto duro credo di volergli bene. 
La situazione non potrebbe andare meglio: sono forte, ho il rispetto dei miei sudditi, ho trovato un padre, Kaila è diventata come una sorella e la cotta di Damon per me è completamente svanita col tempo.
"Anya, posso entrare?" è mio padre.
Ero in stanza, la cena era finita da un po'.
"Certo"
Lui entra, chiude la porta dietro di se e si siede in una poltrona.
"S-senti... Io... Beh... Ecco" 
"Lucifero, il re degli inferi che balbetta?" dico io in una risata.
Anche lui ride, fa un respiro profondo e riprende a parlare.
"Anya, so che non lo ricordi ma domani sarà il tuo diciottesimo compleanno"
"Oh..." ogni volta che mi dicono qualcosa che non ricordo mi sento a disagio.
"E credo che sia ora che ti riconosca formalmente come mia figlia" sembra imbarazzato.
"Formalmente?"
"Sai bene che ormai per me sei già mia figlia" dice con una nota di imbarazzo in più, poi continua "Allora ho pensato di organizzare una bella festa, per presentarti a tutti come mia figlia e principessa di questo regno"
Una festa? Sua figlia? Mi viene da piangere per la felicità.
Lo abbraccio di scatto.
"Credo che sia un'idea  meravigliosa... Papà" lo chiamo per la prima volta così e so che ne sarà felice.
"Tuttavia la presentazione di una nuova principessa è qualcosa che riguarda anche gli angeli, quindi l'invito deve essere esteso anche ad alcuni di loro e si svolgerà sulla terra"
Io sobbalzai, non avevo ancora mai visto un angelo.
"Perché anche gli angeli?"
"Te l'ho detto: è una questione che riguarda tutti"
"E cosa devo fare?"
"Nulla, la tua unica preoccupazione sarà trovare un abito, e neanche perché domani Kaila ti aiuterà. E dimenticavo di dirti che sarà una festa in maschera"
"E da cosa potrei travestirmi?"
"Non so Anya, domani ti aiuterà Kaila, sarai bellissima e magari conquisterai il cuore di qualche bel demone"
"Mh... Ho seri dubbi"
Continuiamo a parlare ed è molto piacevole.

"Festa con gli angeli?!"
"L'idea non piace nemmeno a me, Damon"
Damon aveva ascoltato la conversazione con Anya, per caso da fuori la stanza, e adesso stavano discutendo nello studio di Lucifero.
"Ma perché dovete invitare anche gli angeli? In fondo è solo un compleanno"
"Ho intenzione di presentarla come mia figlia, e stessa cosa vuole fare Michele e non sarà certo mia figlia ad aspettare, senza contare che invece di esserci due feste ce ne sarà solo una"
"Ne basta una per farli incontrare" insiste Damon.
"È per questo che, con Michele, abbiamo deciso che sarà una festa in maschera, per evitare che si vedano"

"Uffa che posso indossare?"
"Prima dovresti dirmi da cosa vorresti travestirti"
Sono passate circa due ore da quando sono riuscita a ringraziare tutti coloro che si sono premurati a portarmi dei doni per il mio compleanno, e Kaila è venuta in camera mia per scegliere insieme che vestiti indossare stasera.
"Non so pensavo a qualche divinità greca" 
Durante i mesi passati qui ho seguito anche dei corsi culturali per non essere proprio ignorante. Inoltre ho scoperto una cosa sorprendente: oltre le grandi nubi rosse che coprono il cielo si possono vedere stelle, pianeti e galassie. Ho anche scoperto di amare l'astronomia e ogni sera mi apro le finestre nella speranza di poter vedere qualche piccolo bagliore.
"Perché non ti travesti da Tanit?"
"Parli della dea cartaginese della Luna?"
"Si, magari indosserai un abito lilla con dei tocchi argentei, stile impero"
"Si! Mi piace!"
"Perfetto allora dopo una sarta verrà a prenderti le misure" fa per andarsene.
"Aspetta e tu che indosserai?"
"L'uniforme"
L'uniforme???? Questa potrebbe essere un ottima occasione per farsi notare da Damon e lei si mette l'uniforme?! Mi sa che ne devo parlare con Lucifero.
"No, non indosserai l'uniforme per il mio compleanno!"
"Devo"
Si, ne devo parlare con mio padre.
"Va bene"

"Padre, posso entrare?"
Non appena Kaila è uscita, mi sono diretta verso lo studio del re.
"Certo Anya"
Entro e chiudo piano la porta per non disturbarlo.
"Volevo parlarti di Kaila"
Lui poggia la penna sul tavolo e mi da ascolto.
"Che succede con Kaila?"
"Nulla, solo vorrei che stasera non indossasse l'uniforme"
"E perché?"
"Beh... Sai padre magari farebbe colpo su qualcuno"
"Qualcuno tipo Damon?"
"C'è ancora qualcuno che crede che siano semplici amici?" dico io in una risata.
Ride anche lui.
"Credo di no, comunque hai ragione, quella ragazza ha bisogno di un po' di svago"
È fatta!
"Bene grazie papà" gli stampo un bacio sulla guancia e sembra arrossire.
Corro verso la porta e vado verso la mia stanza. Passo davanti una porta, è la stessa che qualche tempo fa ho provato ad aprire, ma i risultati sono stati solo dei lividi. Ho chiesto di quella stanza e mi è stato spiegato che è vietato entrarvi perché è molto pericolosa, è la prigione di molte anime maligne. Continuo a camminare, nella mia stanza, trovo ad aspettarmi la sarta. Gli spiego un po quello che ho in mente e lei capisce subito, inoltre le chiedo consiglio anche riguardo a un abito per Kaila.
"Mi piacerebbe vederla con qualcosa di ricco, sfarzoso, ma molto sensuale"
"Che ne pensate di un abito lungo rosso con degli inserti in oro? E magari un grande spacco nella gonna e una scollatura a cuore?"
"Dafne, credo sia perfetto!"
Avevo imparato a chiamare tutti per nome lì.
Mi prende le misure, le offro qualcosa da bere e da mangiare e poi va via.
Dafne doveva essere stata una donna molto in gamba nella sua vita, ma per qualche motivo è finita qui. È molto dolce e disponibile e mi ha sempre dato dei consigli molto utili.
 Ora vado nella stanza di Kaila.
Nel corridoio penso agli abiti che ho scelto e spero che la mia migliore amica non mi uccida...
Ah! Mi scontro con un corpo duro come la pietra.
"Damon!"
"Anya, che ci fai qui?"
"Potrei chiederti la stessa cosa"
Gli occhi mi cadono sulle mani del mio amico, che tiene dietro la schiena: mi nasconde qualcosa!
Con tutta la velocità che posso giro e gli tiro quello che ha nelle mani: è una lettera!
"E questa?" gli dico sventolandogli davanti la lettera.
"No, Anya ridammela!"
Inizio a leggere ad alta voce.
" < Per Kaila > ..."
"Anya basta per favore"
"Dimmi cos'è e non la leggo, promesso"
"E va bene... Volevo chiederle se aveva voglia di venire accompagnata da me alla festa" lui abbassa lo sguardo, imbarazzato.
"E volevi dirglielo con una lettera?!"
"Beh si..."
"Damon, devi chiederglielo di persona, non con un foglio di carta!"
"Ci ho provato! Ma lei non mi calcola, ogni volta che provo a prendere argomento finiamo sempre di parlare di lavoro"
"Dammi retta Damon, sono certa che se le fai capire che vuoi parlare con Kaila, e non con il capitano dell'esercito infernale, lei capirà e ne sarà molto felice"
"Tu dici?"
"Ne sono sicura"
"Ok... Allora vado a parlarle!"
Lui si allontana.
"Ehm... Damon, la stanza di Kaila è dall'altro lato"
Imbarazzato torna indietro e cambia direzione.
Ok, credo che sia proprio il momento meno opportuno per parlare con Kaila, quindi torno in stanza e mi sdraio sul letto.
La mia mente vaga, non ho ancora smesso di cercare i miei ricordi. Ma sono poche le immagini che ho in mente e sono tutte sfocate. 
È come se qualcuno avesse spento la luce nella mia testa da un momento all'altro, cosa assai difficile se consideriamo il fatto che il mio ultimo ricordo è proprio un fascio di luce. Sono immagini tristi, anche se non so perché, malinconiche, come se appartenessero ad un passato lontano, o fossero frutto di fantasia. Nel rievocare quelle immagini mi scoppia il cuore, come se mi avessero ferita, nonostante ricordi un uomo e baci, tanti baci, dolci come nient'altro potrebbe essere. Poi dolore, un abbraccio nelle lacrime e nient'altro.
Sono già le diciassette, sarà meglio andare a prendere i vestiti.
Scendo giù nelle parti più interne del palazzo: lì, dove l'aria è quasi irrespirabile e la terra è polvere per il caldo, vivevano coloro che erano stati catapultati all'inferno dopo la loro morte. 
L'ambiente e grande e si divide in moltissime sale: c'è la cucina, la gioielleria, la sartoria, l'orologeria, la cartoleria, la bottega del vetro, del cemento, degli attrezzi agricoli, e molte altre cose, insomma è come un grande centro commerciale, solo che la gente è schiava.
Forse questo è l'unico aspetto di questo mondo che non sopporto.
Si, nella loro vita hanno commesso ingiustizie, vengono mandati all'Inferno per essere puniti, ma potremmo essere un po' più... Clementi e rispettosi. 
Arrivo alla sartoria e tutti mi acclamano e mi fanno gli auguri, scusandosi di non avere doni per me, ma poco importa dei regali, tempo fa credevo che il loro rispetto e quello della maggior parte del regno fosse qualcosa che io potevo solo sognare e invece, adesso è realtà! 
"Grazie a tutti, ma avrei bisogno di abiti, dovrebbero essere pronti" dico loro sorridendo. Dafne si avvicina a me e mi porge due scatole.
"Ecco a voi Altezza spero che vi piacciano, prima di salire volevo dirvi di passare nella gioielleria e dai calzolai, eravamo certe che Vostra Altezza avrebbe dimenticato gli accessori, allora abbiamo dato ordini precisi per farveli avere"
"Grazie a tutti, non saprei come fare senza di voi" mi scende una lacrima, sono tutti delle ottime persone.
Vado dove mi aveva detto Dafne e mi procuro delle scarpe d'argento e diamanti, e per quanto riguarda i gioielli mi fanno trovare pronti: una collana, un bracciale, degli orecchini e dei fermagli, tutti pieni di diamanti e ametista. È tutto stupendo! E ancora non ho visto l'abito, ma sarà eccezionale!

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Capitolo 9
*** Regali ***



"Che???!!!"
"È il tuo abito, e lo indosserai"
Ero andata nella stanza di Kaila e, dopo avermi raccontato dell'invito di Damon, le ho mostrato il suo abito: è rosso, strettissimo, semitrasparente, con un corpetto pieno di pietre dorate che a cascata si diffondono nella gonna che ha un enorme spacco. Nella sua scatola c'è una maschera: dorata, ricchissima di decorazioni rosse con rubini.
<> ribadisco.
In fondo lo vedo, le piace, e lascerà Damon senza fiato.
"Ma sai dove sarà?"
"Si, ma non posso dirtelo" e mi fa una linguaccia, poi continua "Verranno a prenderti alle ventuno, quindi fatti trovare pronta... E adesso via, anche io mi devo preparare"

Ok, adesso a noi quattro, vestito bellissimo, scarpe dal tacco altissimo e gioielli preziosissimi!
Mi sono già lavata e apro la scatola dell'abito: è da mozzare il fiato!
È tutto lilla, lungo, con taglio stile impero, di una stoffa morbidissima, svolazzante, pieno di filamenti d'argento che formano delle fantasie. C'è anche una bellissima maschera argentata, piena di piccole ametiste. Indosso le scarpe, i gioielli e lego una piccola ciocca di capelli con il fermaglio. 
Sono pronta!
"Altezza!" bussano alla porta: è una guardia.
"Ditemi" dico con tono autoritario.
Appena esco dalla porta, l'uomo, mi squadra da cima a fondo, restando a bocca aperta. 
"V-vostro p-padre ci sta aspettando, s-se voleste seguirmi..." faceva ridere per come balbettava.
"Certo"
Mi portò alle porte del palazzo.
"Anya, sei a dir poco incantevole" dice Lucifero, appena mi vede. Lui non è da meno con il suo elegante abito nero, nelle mani porta una maschera che sembrerebbe da gatto.
"Non volevo farvi fare brutta figura, padre"
"Si, certo, prendimi in giro... Adesso dai andiamo"
Usciamo dal palazzo e vedo una meravigliosa carrozza trainata da cinque cavalli dal manto di fuoco: sono splendidi!
"Questo è un piccolo regalo per te" mi porta vicino a uno dei cavalli "lei è nuova, l'ho trovata ferita in una miniera proprio ieri, e adesso è tua, prenditi cura di lei, i cavalli di fuoco sono creature singolari, particolarmente difficili da domare, che di natura ubbidiscono solo alla famiglia reale"
"Ma allora non c'è nulla da fare..."
"No, perché loro sono ubbidienti, ma non si fidano, e quello che dovrai fare tu è ottenere la sua fiducia, e poi vedrai che non ti abbandonerà mai"
"È bellissima, grazie padre!" e lo abbraccio.
È davvero splendida, e sono certa che diventeremo ottime amiche.
"Dai, adesso sali sulla carrozza, dobbiamo andare ad una festa"
Io salgo e Lucifero sembra dare ordini precisi a quello che dovrebbe essere il "capo" dei cavalli, dopo di che sale anche lui.
Dopo un po' di strada arriviamo davanti un grandissimo portone chiuso nero, sulla quale parte superiore c'è una grandissima testa con delle corna, gli occhi spalancati e dalla bocca, aperta anch'essa, esce un grande serpente. Noi scendiamo dalla carrozza e Lucifero ordina ai cavalli di tornare a palazzo.
"Ianuas Inferorum aperite!" urla. 
Dolore, tanto dolore, un uomo con un taglio sul braccio, uno squarcio nella schiena, altro dolore, ali, bianco, nero, confusione, forza e ancora dolore e sangue.
Mi porto le mani alla tempia e queste immagini continuano a bombardarmi il cervello.
"Anya! Stai bene?"
Dolore, ali, bianco, nero.
"Anya!"
Confusione, forza e ancora dolore e sangue.
"Figlia mia!"
"Papà" devo calmarmi, non devo dire nulla.
"Che succede?" mi domanda preoccupato.
LNulla solo un giramento di testa"
"Sicura?"
"Si padre, tranquillo" sembra esserci cascato.
È stato qualcosa di terribile. Perché queste visioni?
Oltrepassiamo la porta e davanti a noi si mostra un altra carrozza, non altrettanto sfarzosa e trainata da normali cavalli.
"Sicura di stare bene?" mi chiede un po' sospettoso.
"Si, padre"

Dopo pochi minuti la carrozza si ferma davanti ad una capanna. Non che io pretendessi qualcosa, è già molto il fatto che abbiano organizzato una festa, ma... Non è esattamente quello che mi aspettavo.
"Non preoccuparti, ne rimarrai sbalordita" si ferma, poi ci pensa un po' e riprende "in senso buono, ovviamente"
Sembra che mi legga nel pensiero, a volte.
Scendiamo dalla carrozza e ci avviciniamo a quell'austero capannone, Lucifero apre la porta: è pieno di scope, bidoni e spazzatura qua e là, però sento un ottimo profumo.
"Sta tranquilla, metti la maschera e fai tre passi in avanti"
Faccio come e mi dice e... Wow!
C'è una grandissima scala che si conclude in una sala immensa, piena di colori sia scuri che chiari, è riempita di cespugli di rose bianche e nere.
I tavoli sono pieni di pietanze invitanti e tantissimi dolci al cioccolato, i miei preferiti, e ce ne sono molti alla crema.
Infine regna un'atmosfera cupa e misteriosa, ma il profumo di rose la rendeva anche molto dolce. Inoltre è piena di Angeli mascherati, e le ali, nere e bianche, si confondono.
"Adesso è come te l'aspettavi?" mi interrompe mio padre.
"È molto molto di più, padre!" mi aggancio al suo collo.
"Si, Anya, ma eliminiamo le sdolcinatezze in pubblico"
"Certo, Maestà" lo prendo in giro.
Lui mi sorride.
"Pronta per entrare un scena, futura principessa degli Inferi?"
"Come non mai" sono decisa, è il mio regno!
Mio padre parla con un demone con una possente armatura.
"Acclamate tutti Sua Maestà, il re degli Inferi, Lucifero e sua figlia, Anya" annuncia quest'ultimo.
Tutti si girano verso di noi e mi guardano con rispetto e ammirazione, cosa che non avrei mai immaginato, ma forse al fianco di mio padre la mia figura ha un aspetto più carismatico.
Scendo tutti i gradini aggrappandomi al braccio di mio padre, notando che anche lui aveva indossato la maschera.
Una volta scesa la scalinata tutti i demoni si inchinarono e fra la folla avanzano Damon e Kaila. Lei è bellissima, e Damon sembra un principe delle favole con il suo abito blu. Mio padre bisbiglia qualcosa all'orecchio del mio amico e lui annuisce serio.
Loro mi portano in mezzo alla folla.
"Ma come mai non iniziamo a ballare? Non c'è musica?" gli domando.
"Certo che c'è, ma dobbiamo aspettare l'arrivo di Michele e suo figlio: anche lui oggi fa il compleanno e anche Michele lo vuole presentare come legittimo erede al trono" mi risponde Kaila.
Guardo mio padre: è serio vicino alla porta d'ingresso.
Ora mi fissa... No, non fissa me, fissa Damon. Lui sorridente mi prende per mano.
"Kaila, dai andiamo deve vedere il nostro regalo!" 
"Di già?" chiedo un po' stranita.
"Esatto" mi risponde Kaila con un gran sorriso.
Mi portano dall'altro lato della grandissima sala, aprono una porta che va fuori e mi dicono di uscire e di aspettarli.
Inizio a camminare in tondo, aspettandoli.
"Ah!" sbatto contro qualcosa, o meglio, qualcuno, ma non vedo nessuno...
"Potresti guardare dove cammini" davanti a me appare un ragazzo mascherato, giacca e cravatta, tutto nero, e al collo porta un piccolo lucchetto.
 "Se magari ti fossi fatto vedere prima" rispondo acida e mi accorgo delle sue grandissime ali bianche.
"Farmi vedere o no, non sono affari tuoi, diavoletto"
Viene verso di me e vedo che è biondo e che gli occhi azzurri, che si intravedono dalla maschera, mi lasciano senza fiato.
"Senti, angioletto, non credo di averti mai dato questa confidenza"
"Si ok"
"Che stai facendo qui?"
"Aspetto mio padre"
A questo punto si gira e i nostri occhi si incontrano: un colpo al cuore, come se quegli occhi fossero già da tempo parte di me.
Anche lui mi guarda con aria stranita. 
"Mi sembra di averti già visto da qualche parte..." dico tranquilla.
"Anche a me, strano..."
Mi rivolge un sorriso.
Dimentichiamo tutto quello che ci eravamo detti prima.
"Partecipi alla festa?" mi chiede.
"Si, ma i miei amici mi hanno chiesto di aspettarli qui"
"Capisco"
"Tu?"
"Si, ma aspetto mio padre"
Fra noi adesso c'è un silenzio molto imbarazzante.
"Quindi hai il potere di renderti invisibile... Forte!" dico per rompere il silenzio.
"Beh si, e tu?"
Mi coglie un po' alla sprovvista.
Faccio svolazzare delle piccole pietre facendo dei gesti con le mani.
""Carino anche il tuo pot... Ah!" si porta le mani alla testa per il dolore.
"Hey! Che ti succede?" mi avvicino a lui e metto le mani sulle sue... La sensazione che provo non è nuova. Dopo qualche secondo torna a rilassarsi.
"Figlio mio! Dove sei? Dobbiamo entrare"
Oh no! Deve essere suo padre! Che faccio?! Sta venendo da questa parte! 
"Vai! Nasconditi! Se ti vede finiremo nei guai!" mi dice in un sospiro.
Volo dietro un cespuglio e lo vedo rialzarsi e andare verso il padre, bisbigliano qualcosa ed entrano in sala.
È stato carino a preoccuparsi per me. Non so perché ma sono felicissima! Chissà se dentro avrò modo di danzare con lui, anche se devo ricordarmi che è comunque un angelo.

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Capitolo 10
*** Dichiarazione di guerra ***


Dopo pochi minuti ritornano anche Kaila e Damon.
Kaila mi oscura lo sguardo.
"Sei pronta?" mi chiede con enfasi.
"Siiii" rispondo con allegria.
"Sorpresa!" urlano in coro e la mia visuale torna libera, mostrando davanti a me un enorme telescopio super potente!
"Ragazzi è meraviglioso!"
"È di tuo gradimento quindi" proclama pieno di arie Damon. 
"Se è di mio gradimento? È perfetto!"
Li abbraccio.
"Dai Anya, adesso dobbiamo tornare dentro, è arrivato anche il principe degli angeli, quindi possono iniziare le danze" mi dice Kaila.
Felicissima rientro in sala e vedo che tutti stanno ballando sulle note di "Clare de Lune".
Damon invita Kaila a ballare e sono bellissimi mentre volteggiano su quelle melodiose note.
Mi si avvicina mio padre.
"Principessa, mi concedereste l'onore di un ballo?" fa per prendermi in giro.
"Con piacere, mio cavaliere" rido io.
Iniziamo a danzare per tutta la sala, devo ammettere che mio padre è proprio bravo.
Dopo di lui altri demoni mi chiedono di ballare per tutta la serata con gli occhi di quell'angelo puntati addosso.

"Complimenti, tua figlia è bellissima!" è Michele.
"Lo so" risponde Lucifero.
"Come sta?"
"Tutto bene, è felice... E tuo figlio?"
"Anche lui si è trovato bene e si è integrato molto bene nel regno"
"Mia figlia ci ha messo un po', ma adesso tutti le portano rispetto"
"Meglio così"

"Bene, adesso è un momento particolare: coppie separatevi! Adesso ogni angelo e ogni demone invitino a loro volta una damigella della fazione opposta" dice una voce nella sala. 
Chissà se lui mi inviterà...
Guardo mio padre, sembra arrabbiatissimo e sta parlando con Damon. Ora va da un angelo che dovrebbe essere una specie di DJ e discutono un po', poi parte una canzone.
"Diavoletto, vuole concedermi l'onore di questo ballo?" una voce vellutata quanto indimenticabile, mi distoglie dai miei pensieri.
"Sei tu angioletto, credo che potrei concedertelo"
Iniziamo a volteggiare e roteare e volare, volare e ancora volare.
La musica finisce anche troppo velocemente e inizia il banchetto, non posso farmi vedere da mio padre con lui.
Mi avvicino al tavolo dei dolci al cioccolato, senza togliere gli occhi da quell'angelo, che adesso va verso il tavolo dei dolci alla crema. La serata continua con tantissimi altri balli divertentissimi e alla fine arriva il momento più atteso della serata.
"Gentili ospiti, un attimo di attenzione!" proclama mio padre con accanto un bellissimo uomo biondo ed occhi azzurri: deve per forza essere Michele.
"Questo ricevimento è stato organizzato non solo per il compleanno dei due eredi al trono dei regni, ma anche per presentarli alla società come parte della famiglia reale"
"Avvicinati Lion" dice Michele.
"Anya avanti vieni anche tu" mio padre è dolcissimo.
Accanto a me avanza l'ultima persona che avrei voluto, quell'angelo! No! Non può essere lui il principe! Va bene che già per il fatto che era un angelo mi era vietato anche solo parlargli, ma il fatto che sia il principe lo rende assolutamente irraggiungibile... Sento che potrei mettermi a piangere in qualsiasi momento.
Lui mi guarda sconvolto, evidentemente si starà pentendo di quelle poche parole che ci siamo rivolti.
Mi ricordo, tuttavia, che siamo in una sala con moltissime persone che non aspettano altro di vedermi sorridente e orgogliosa, come una figura di massima fermezza e rispetto. Riprendo in mano la situazione e avanzo a testa alta sorridendo. Appena sono vicina a mio padre, lui mi prende per mano.
"Bene! Vorrei presentarvi ufficialmente Sua Altezza reale, la principessa Anya, mia figlia!" acclama mio padre e tutti quelli che appartengono al nostro regno non fanno altro che esultare.
"Io invece ho intenzione di presentarvi mio figlio, Lion, erede della custodia del regno celeste" Michele presenta suo figlio e gli angeli sembrano esplodere di felicità. 
"Ahh!" una freccia mi ha colpita alla spalla!
"Anya!" mio padre si avvicina a me e mi tira via la freccia dalla spalla, ma la ferita non si risana, tutto il contrario.
La pelle della mia spalla inizia a colorarsi di viola e non sento più il mio corpo, la mia testa è in fiamme, mi sento come se mille fulmini mi stessero colpendo, il dolore è indescrivibile, ma la mente vaga e porta con se il ricordo di un simile dolore. Davanti quella dannata porta io piena di segni sul corpo vibro di dolore e di paura, non per me, ma per l'uomo che mi è accanto. Dalle nostre schiene squarciate iniziano ad uscire delle ali insanguinate. Il dolore mi riporta alla realtà, sento mio padre urlare.
"Guerra! Guerra!"
Sento il rumore metallico delle spade  prima di cadere nell'oblio.

"Anya"
"Anya!"
Chi mi chiama? Apro pigramente gli occhi.
"Papà" è Lucifero.
Provo a sollevarmi, ma il dolore alla spalla non me lo permette.
"Che è successo?" gli chiedo.
"È stato un angelo! Dovevo immaginarlo che avrebbero provato a farti del male, per fortuna ti ha preso alla spalla" mi risponde con rabbia.
"Perché quando mi hai tolto la freccia non sono guarita subito?"
"Perché era benedetta"
"E cosa è successo dopo?"
"Hanno dato il via ad una guerra e noi non ci tireremo indietro!"
Una guerra...
"Una volta che ti sarai ripresa dovrai iniziare ad addestrare il tuo cavallo di fuoco"
"Va bene"
"Riprenditi presto figlia mia" Lucifero mi sfiora la fronte con un dolce bacio paterno: adoro mio padre, anche se è l'emblema della perfidia, per me resterà sempre il migliore e un punto di riferimento.
"Grazie papà"




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Nota d'autrice: ragazzi scusate, ci chiederete da dove arriva questo capitolo, ma mi sono accorta di aver avuto un problema nel pubblicare e solo ora mi sono accorta di non aver pubblicato questo capitolo :( scusate ancora per lo spiacevole equivoco, per farmi perdonare sto per pubblicare anche l'altro capitolo :*

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Capitolo 11
*** Frantumi ***


"Anya"
"Anya!"
Chi mi chiama? Apro pigramente gli occhi.
"Papà" è Lucifero.
Provo a sollevarmi, ma il dolore alla spalla non me lo permette.
"Che è successo?" gli chiedo.
"È stato un angelo! Dovevo immaginarlo che avrebbero provato a farti del male, per fortuna ti ha preso alla spalla" mi risponde con rabbia.
"Perché quando mi hai tolto la freccia non sono guarita subito?"
"Perché era benedetta"
"E cosa è successo dopo?"
"Hanno dato il via ad una guerra e noi non ci tireremo indietro!"
Una guerra...
"Una volta che ti sarai ripresa dovrai iniziare ad addestrare il tuo cavallo di fuoco"
"Va bene"
"Riprenditi presto figlia mia" Lucifero mi sfiora la fronte con un dolce bacio paterno: adoro mio padre, anche se è l'emblema della perfidia, per me resterà sempre il migliore e un punto di riferimento.
"Grazie papà"

I giorni passano in fretta e adesso sono perfettamente guarita. Vado nella stalla dei cavalli di fuoco e la vedo, le ho dato anche un nome.
"Ciao... Seira" le dico avvicinandomi.
La vedo subito molto tesa, allora la faccio uscire dal recinto. Inizia a scalciare e a innervosirsi finché non inciampa e le sue zampe vengono intrappolate in una corda.
"Hey, avanti calma, ci sono io con te" corro a liberarla e lei si calma subito e mi guarda come se volesse ringraziarmi. 
"Di nulla, io sono Anya"

"Anya tutto b... Che?!"
"Weeee! Siiii! È bellissimo!" sono in groppa a Seira a giocare e fare strane acrobazie, le voglio già un mondo di bene, le ho confidato un mucchio di cose e lei sembrava divertirsi un mondo, ho scoperto che sa anche volare.
"Ciao papà!" urlo in groppa alla mia amica. 
"Wow! Vedo che siete già ottime amiche, ma è quasi arrivata l'ora di cena"
"Uff! Arrivo!" sono costretta a scendere e a riportare Seira al recinto.

"Il giorno della battaglia è stato deciso" acclama mio padre alla riunione generale alla quale partecipano tutti gli angeli caduti, i sette peccati capitali, i rappresentanti dei demoni, i quattro cavalieri dell'apocalisse e tutti coloro che avrebbero partecipato alla guerra.
"Dobbiamo combattere per forza padre?" chiedo con una nota di malinconia. Non voglio trovarmi a combattere contro Lion, non so perché ma non saprei fargli del male.
"Si! Ci hanno lanciato una sfida a duello fra una settimana" 
Una settimana... Lo rivedrò fra una settimana e sarà per batterci...
Dopo l'assemblea vado in camera e mi sdraio sul mio letto e chiudo gli occhi.
Ripenso a quelle poche parole scambiate con Lion: mi ha colpito il cuore, non c'è dubbio.
Tc-Tc
Un rumore proviene dalla porta che da al terrazzino: dopo aver scoperto la mia passione per l'astronomia, mio padre mi ha fatto costruire un piccolo terrazzo sul quale ho posizionato il telescopio che mi hanno regalato Kaila e Damon.
Alla porta c'è Seira!
Esco e vado subito da lei e l'abbraccio.
"Amica mia, perché deve finire così?" le dico mentre ormai le mie lacrime scorrono incontrollabili.
Con Seira posso parlare di tutto, ho iniziato a fidarmi di lei da quando l'ho vista la prima volta. Lei strofina il muso contro il mio volto, per consolarmi, ma nulla può farmi sentire meglio, vorrei solo evadere.
Come se mi avesse letto nel pensiero, mi invita a salirgli in groppa. Una volta montata su, inizia a volare verso le porte degli inferi. Usciamo da nostro regno.
"Seira, ma dove stiamo andando?"
Il suo nitrito sembra dirmi di stare tranquilla. Voliamo sopra le nuvole, mi sembra di poter toccare il cielo, sembra tutto di zucchero filato, abbraccio forte Seira, è unica.
Una volta scesi dalle nuvole, sotto di noi è pieno di luci colorate e altissime strutture: sembra un grandissimo flipper. Sorvoliamo l'oceano, Seira si abbassa per farmi toccare l'acqua gelida, fa il solletico.
Sotto di noi tutto sembra diventare di ghiaccio, immense torri di cristallo splendono al chiaro di luna: siamo al polo nord! Voliamo dentro una grotta e i giochi ottici che fa il ghiaccio sono incredibilmente divertenti: ora sono più grossa di una balena, ora uno stecchino.
"Mi sto divertendo un mondo!"
Torniamo indietro verso le luci e le porte degli inferi, ma poi sorvoliamo, la "baracca" dove ho festeggiato il compleanno e la malinconia prende il sopravvento.
"Seira puoi atterrare un attimo?"
Senza farselo ripetere due volte mi porta a terra. Inizio a sentire una bellissima melodia che sembra provenire da un flauto.
Una forza misteriosa mi attira e seduto sotto un salice, vedo una figura indimenticabile.
"Lion..."
Smette subito di suonare e si gira verso di me, io mi spingo verso l'oscurità, se mi avesse guardata negli occhi non avrei saputo trattenere le lacrime. 
"Anya, sei tu?" lui prova ad avvicinarsi.
"Non avvicinarti! Si, sono io"
"Perché?"
Seira raggiunge il mio fianco preoccupata.
"Non aver paura, va tutto bene" le sussurro accarezzandole il muso. Lui prova ancora ad avvicinarsi, ma alzo un muro di polvere.
"Ho detto di starmi lontano!"
"Ti prego dimmi come stai"
"Bene"
"Perché fai così?"
"Non devi guardarmi"
"Mi dispiace per quello che ti è successo, non eravamo al corrente di nulla te lo giuro"
"Si, certo"
"Credimi, io mi sento così legato a te e non posso mentire"
"Non importa" mi giro dandogli le spalle, il cuore sembra esplodere e le lacrime iniziano a scendere.
Due braccia fresche mi avvolgono da dietro.
"Se non vuoi farti vedere da me, mi va bene, ma non mentirmi! Ti prego, io non lo accetto! Da quando ti ho vista mi torturi i sogni! So che anche tu ti senti legata a me, come potremo combattere?!" la sue lacrime gelate mi bagnano la spalla, lasciata nuda dal tubino di pelle che indosso.
"È il nostro destino, il nostro sangue ha deciso per noi, il TUO Dio ha deciso per noi!"
"Dio non centra niente! Il destino non centra niente! Sei tu che scegli!"
"Devo scegliere fra te e il mio regno?!" sono distrutta lui sta in silenzio, sento solo le sue lacrime.
Basta! Mi stacco dalle sue braccia prima che diventino la mia bellissima prigione, salgo in groppa a Seira e volo verso il mio regno, sotto le straziate urla di Lion.
Arrivo a palazzo e non smetto un attimo di piangere: il mio mondo è in frantumi! Questo angelo mi ha fatta perdere la testa... e il cuore.
Ho fatto bene ad andarmene, se non lo avessi fatto sarei crollata, ed io devo combattere la prossima settimana, devo essere forte, devo difendere il mio regno.
Ma non capisco, lui mi fa un effetto incredibile, ha qualcosa di meravigliosamente e dolorosamente familiare, i suoi occhi mi hanno congelata dal primo istante.

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Capitolo 12
*** Nero ***


La settimana passa molto velocemente e i miei allenamenti con Kaila e Damon sono stati il quadruplo più intensi e le notti erano occupate dalle ronde. È tutto pronto, la battaglia sta per iniziare, l'esercito è già pronto, manco solo io.
Ma per quanto mancherò? Sarò davvero presente alla battaglia? O mi faranno fuori nel giro di qualche secondo? Lui sarà lì, a combattere contro di me, a cercare di uccidermi ed io sarò lì ad attaccarlo e difendermi. Il cuore vorrebbe uscirmi dal petto, già lo sento: sento il suono metallico delle spade, degli archi che scagliano le frecce, degli ordini spietati di mio padre, il calore delle lingue di vento e fuoco e il suono della morte. 
Sono davanti allo specchio: gli stretti pantaloni di pelle nera mi avvolgono le gambe, mentre un top all'americana copre la parte superiore del mio corpo, coperto da armi di vario tipo, e i capelli sono avvolti in una comoda coda.
Gli stivali sono pieni di coltelli, alla cintura ho agganciata una grossa spada e un pugnale. Tutte le armi sono state degnamente maledette. Afferro la collana che mio padre mi ha dato ieri: è venuto a darmi la buona fortuna e a farmi mille raccomandazioni, fra queste c'era anche quella di portare sempre con me una collana che mi ha dato, il quale ciondolo era una piccola boccetta nera dalla bere in caso di necessità, anche se non so cosa c'è dentro... Forse una pozione?
È ora di andare! Sono pronta! E anche se non lo fossi non ho altra scelta.
Scendo e tutta la servitù mi da il buona fortuna, Dafne mi crolla addosso in lacrime.
"Vi prego principessa, state attenta! Siete l'unica luce in questo regno di tenebre, non ci abbandonate! Vi prego fate attenzione!"
L'abbracciai dolcemente è la tirai su. 
"Dafne, che fate? Piangete? Fate preparare piuttosto una bella torta al cioccolato da farmi trovare al mio ritorno, sarò super affamata" le dissi ridendo.
"Come voi desiderate, principessa" mi sorrise.
Ne ero certa: sarei tornata viva e più potente che mai. Lo avrei fatto per il mio popolo e per Dafne! Quella donna si è presa cura di me da quando riesco a ricordare, e ora tocca a me prendermi cura di lei, tornerò vittoriosa!
Una volta uscita dal palazzo, ad aspettarmi, c'è Seira. Le salto in groppa e lei mi porta vicino mio padre: alla guida di un infinito esercito nero.
"Pronta, figlia mia?"
"Si"
Ci iniziamo a dirigere verso le porte degli Inferi e, una volta usciti, ci incamminiamo verso una grandissima radura. 
L'esercito degli angeli non si fece attendere: in prima fila, in groppa ad un candido unicorno, Michele e Lion guidavano l'esercito. Lui mi guardava senza espressione, io provavo a non guardarlo.
Ci fermiamo a distanza di una decina di metri dai nostri nemici.
Una risata assordante irruppe il silenzio.
"AHAHAHAH siete arrivati finalmente!" un uomo mai visto si fa strada verso la radura con un gran numero di uomini dalle ali bianche e nere contemporaneamente! Restiamo tutti a bocca aperta.
"Chi sei?" urlo.
Mio padre resta immobile. L'uomo arrivaal centro della distanza che ci separa dagli angeli.
"Caino! Cosa fai qui?! Sparisci lurido!" urla mio padre in preda alla rabbia. Caino? Avevo sentito parlare di lui: il figlio di Adamo ed Eva che aveva ucciso suo fratello per gelosia e che era stato condannato a vagare per il mondo fra la vita e la morte, cacciato anche dall'Inferno.
"Calma Lucifero! E tu, bella principessa, passato il dolore alla spalla?" mi guarda con gli occhi da pazzo. Come fa a sapere della mia ferita alla spalla?
"Caino! Vai via! Non ti riguarda!" grida Michele.
"Oh se sapeste... HAHAHAHA siete così ingenui, è stata tutta opera mia!"
Tira fuori un arco e scaglia due frecce, così veloce che nessuno riesce a far nulla.
La mia gamba è trafitta da una di queste, ma non sento dolore. Tutti i miei muscoli si rilassano, le gambe non le sento più, mi gira tutto, cado in ginocchio.
Ma non sono l'unica: l'altra freccia ha colpito Lion che, ridotto come me, cade da cavallo.
Senza accorgermene scivolo via dal dorso di Seira, mi sento così molla, così stanca, non riesco più a tenere gli occhi aperti, si tinge tutto di nero, ma resto ancora per qualche secondo sveglia, quella che bastarono per capire le intenzioni di Caino.
Mi sento sollevare dentro una specie di bolla calda.
"Piaciuto il giochino? Si! Sono stato io ad ipnotizzare quell'angelo affinché colpisse la bella principessina, sapevo che avrei provocato una guerra! Queste donne, sono sempre loro la causa di tutti i guai!"
"Maledetto! Libera mia figlia!" mio padre è furibondo.
"Nono, non ci sarebbe gusto, tua figlia dormirà in eterno, come quel biondino, tormentati dal loro peggiore incubo: separarsi e non potersi mai raggiungere"
"Che vuoi dire?!" è Michele.
"Che loro si amano, anche se gli hai cancellato la memoria, avreste potuto vivere felici se quei due si fossero uniti, ma siete troppo orgogliosi, e adesso questo orgoglio vi ha tolto tutto quello che vi era rimasto... HAHAHAHAH"
"Ti ucciderò in eterno con le mie mani Caino!" Damon...
"Non credo che sia la soluzione più adeguata... Sapete io sono disposto a svegliare uno di loro, SOLO uno"
"Che vuoi dire?!" Kaila... 
"Voglio solo una sfida fra Michele e Lucifero: il primo che farà soccombere l'altro ha vinto e il proprio figlio verrà svegliato!"
Il nero prese il sopravvento.

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Capitolo 13
*** Ricordi ***


Ma dove sono? È tutto confuso.
Sotto di me c'è un prato, mi alzo subito: devo tornare da mio padre! Inizio a correre e sbatto su un muro invisibile, davanti a me ancora prato e un'alta e slanciata figura: Lion! 
"Lion!" 
"Anya! Dobbiamo uscire da qui! Dobbiamo riuscire a toccarci a raggiungerci!"
"Si ma è impossibile! Questo muro ci divide!"
"Caino sta facendo lottare i nostri padri! Vuole solo divertirsi e beffeggiarli!"
Tutto ad un tratto il prato sparisce da sotto i miei piedi. Sono un caduta libera! Cado in una sala, mi guardo: ho un abito da sera. Una figura dal volto sfocato mi costringe a ballare, vedo Lion, una donna dai lineamenti sfocati sta costringendo a ballare anche lui. Tentiamo di avvicinarsi, ma i nostri accompagnatori ci allontanano, provo a staccarmi, ma vengo stretta sempre più forte. Il pavimento crolla di nuovo sotto i miei piedi e cado su un letto di sabbia. Sbatto su qualcosa che sembra essere vetro: è una clessidra! Lion batte i pugni e le ali contro il vetro, ma nulla. Passa poco prima di annegare nella sabbia e ritrovarmi in una dimensione blu con uno specchio davanti.
"Il tuo regno o il tuo amore? Il tuo regno o il tuo amore?" una voce robotica proviene dallo specchio. Vedo le immagini di Dafne, di mio padre, di Damon e Kaila. 
Una mano si poggia sulla mia spalla, mi volto e non vedo nulla, mi rigiro verso lo specchio e resto sbalordita: è Sonia! L'avevo vista in molti quadri e il suo volto dolce mi si era stampato in mente. 
"Cosa fai figlia mia? Vai dietro a un angelo? Tuo padre sta rischiando la vita!"
"Mamma lo so ti prego credimi, non sto andando dietro a un angelo"
"Allora che stai facendo?! Arrenditi! Non provare a toccare quell'angelo! L'amore non ti serve!"
Resto a bocca aperta, Dafne mi aveva raccontato tutto su mia madre e l'aveva descritta come stimolatrice dell'amore... Questa non è Sonia!
"Tu non sei mia madre!"
"Cosa?"
Non le diedi il tempo di controbattere che con un calcio ben assestato distrussi lo specchio.
Davanti a me apparse di nuovo Lion e senza paura volo verso di lui e lo abbraccio! Si, l'ho trovato! Mio! È lui che voglio! Non ho bisogno di scegliere, posso avere entrambi, devo avere entrambi!
"Anya, ho avuto così paura, finalmente hai capito" mi stringe forte a se. Il suo profumo è magnifico.
Tutto a un tratto, come se mi avessero tirato via le coperte da sopra il viso, tutto è chiaro! Il mio amore non è nato il giorno del mio compleanno, ma molto prima! Tutti i miei ricordi, l'ho ritrovato! Lo amavo, lo amo! Tutti i miei ricordi tornano alla mente.
"Ti ricordi tutto?" mi chiede dolcemente.
"Si, ora è tutto chiaro"
"Ci siamo ritrovati, mia piccola Anya, ti amo!"
"Ti amo, sbruffone!"
Tutta quella dimensione sparisce e torna la luce della radura: siamo tornati alla realtà, l'una fra le braccia dell'altro. Un uomo dalle ali bicolore mi aggredisce, ma il mio angelo afferra la spada dal fodero della mia cintura e parà il colpo. Poi ci giriamo: i nostri padri stanno ancora lottando! Lion corre ed io dietro lui! Ci mettiamo fra di loro, impedendogli di attaccarsi a vicenda, sotto gli occhi attoniti di tutti.
"Adesso basta!" urlo a squarciagola.
"Ma come avete fatto?!" Caino è furibondo.
Mio padre si avvicina, incredulo, lasciando cadere la spada.
"Figlia mia stai bene? Sei davvero tu?" corre ad abbracciarmi. Io lo allontano, so cosa è successo, ora ricordo tutto.
"Caino sparisci!" gli urlo.
"Mai principessina!" lui ci manda contro i suoi angeli. Non sono molti, gli angeli e i demoni si uniscono senza accorgersene combattendo l'uno di fianco all'altro.
In poco tempo tutti i nemici vengono uccisi, resta solo Caino.
Il mio angelo gli si avvicina sbraitando la spada, lui sembra realmente spaventato. In fondo lo capisco, gli è stata negato l'amore per l'eternità, un corpo condannato a vagare senza un'anima, la morte appena lo vede cambia strada, un corpo solo, un automa. Come me prima del mio arrivo qui: senza una casa, senza una vita, senza mai un perché. Mi avvicino e poggio il braccio su quello di Lion, invitandolo ad abbassare la spada e a non fargli del male. In fondo non gli resta altro che il respiro. 
"Caino, ho compreso il tuo odio, ma rassegnati al tuo destino e non tornare più!"
Lui mi bacia i piedi e immediatamente corre via: è pur sempre un umano.
Lucifero e Michele ci vengono incontro, non alzano lo sguardo.
Hanno capito, noi abbiamo capito.
Una luce accecante mi annebbia la vista.
Una volta riacquistata la vista mi sembra di essere all'interno di quei templi greci.
Ci siamo solo io, Lion e i nostri padri.
"Anya e Lion" una voce calda invade la stanza. Michele si inginocchia immediatamente.
"Eredi, il vostro amore è grande, voi siete amore! Grazie a voi l'Inferno e il Paradiso hanno combattuto l'uno di fianco all'altro, dando prova che bianco e nero possono regnare insieme" 
"Cosa state dicendo mio Signore" chiede con tono rispettoso Michele. Ora capisco: quello deve essere Dio!
"Basta guerre! Nessuno dei due potrà mai prevalere sull'altro! Anya, Lion, due mondi si sono aperti a voi, dove volete vivere?"
"Se per Anya va bene, io sono pronto a rinunciare alle mie ali, pur di entrare nell'Inferno!" annuncia Lion.
"Che vuol dire?!" grido.
"Principessa, per ogni cosa bisogna sacrificarne un'altra, vuoi vivere con il tuo amore?"
"Certo che voglio, ma..."
"Allora basta! Lucifero, re degli Inferi, vi prego accettatemi nel vostro regno" Lion sembra deciso su qualcosa di cui non so neanche l'esistenza. Mio padre annuisce, non capisco! Michele implora il figlio di non farlo, ma lui inespressivo è deciso.
"Non abbiate rancore nei confronti dei vostri padri, loro hanno fatto quello che credevano fosse meglio per voi" parla Dio.
"Sono stato io, perdonatemi" supplica Michele.
"Figlio mio, non supplicate hai agito secondo quello che credevi giusto" risponde Dio.
Fra le braccia di Michele appare improvvisamente un bambino.
"Si chiama Adam, crescilo nel bene, perché sarà il nuovo principe del Paradiso"
Lion calma Michele e gli promette che si rivedranno spesso.
Non capisco.
Quella dimensione sparisce.

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Capitolo 14
*** Epilogo ***


Passano i mesi e quando mi è stato riferito di cosa Lion parlava quel giorno, iniziarono a tremarmi le gambe: voleva venire a vivere nel mio mondo, voleva diventare il re del mio regno. Ma per farlo il prezzo da pagare era davvero alto: le sue ali dovevano essere maledette e la cerimonia si svolgerà proprio sotto gli occhi di tutti coloro che volevano vedere il loro futuro re patire pene che non appartenevano neanche all'inferno, pur di poter stare accanto alla propria regina.
A torso nudo, viene incatenato e solo le sue ali vengono lasciate libere: sembrano come sei fari, di fronte al nero di questa stanza.
Lucifero da il via alla cerimonia, mi vien voglia di andare dal mio angelo e stringerlo forte a me implorandogli di non farlo, cosa che avevo fatto sin dal primo minuto.
Le lacrime mi invadono il volto mente lui mi fissa. Il soffitto si apre sotto lo stupore generale e una pioggia nera inizia a colpire le ali del mio amore. Lui soffre, lo vedo bene: il volto contratto per lo sforzo e per il dolore, vorrebbe urlare, ma l'orgoglio è più forte, il suo nuovo regno ha bisogno di un re forte.
La pioggia smette di cadere e le sue ali iniziano a prendere al fuoco. I suoi muscoli sembrano implorare pietà, serra i denti strettissimi.
Un ghiaccio nero imprigiona le fiamme per poi sciogliersi. I suoi muscoli ricominciano a rilassarsi: le sue ali sono nere! Mio padre gli scioglie le catene e lo aiuta a rimettersi in piedi sul pavimento.
"Questo è l'uomo per mia figlia!" acclama orgoglioso mio padre.
Lion alza i viso alla ricerca del mio e mi sorride schiacciandomi l'occhio: è davvero coraggioso. Ci abbiamo messo un po' per far pace con i nostri genitori, ma alla fine siamo arrivati ad un accordo: Lion ed io avremo potuto vedere Michele e gli altri angeli ogni volta che avremo voluto e il divieto delle unioni fra angeli e demoni sarebbe stato abolito. La stanza chiusa venne riaperta e il libro riapparve sul mio armadio.
Io volo immediatamente dal mio angelo e provo a tenerlo su mentre lui mi prende la mano e gli poggia qualcosa: è una delle sue vecchie piume bianche! Lo stringo forte a me, lui resterà per sempre il mio angelo.
"Acclamate tutti il principe Lion, futuro re degli Inferi, promesso sposo di mia figlia, Anya, vostra futura regina!" mio padre ci rivolge uno dei suoi migliori sorrisi, mentre la mia gente applaude felice in nostro onore.
"In fondo tuo padre non è così male" mi dice il mio principe in un sussurro allegro, soffocato dal mio abbraccio. Non resisto più e lo bacio. Adesso è tutto davvero perfetto. Stringo al mio petto la piuma bianca: lo volevo da umano, lo volevo da angelo e lo voglio da demone. 
"Ti amo Lion"
"Ti amo Anya"
Mi stringe forte al suo petto.

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Nota d'autrice: ciao a tutti, ed è così che finisce questa storia! Tuttavia ho intenzione di scriverne un sequel! Inoltre vorrei ringraziare Drachen che mi ha recensito ogni volta e che con la sua allegria mi ha reso un po' più felici le giornate! Grazie ancora e spero di ricevere presto altri consigli e opinioni! Grazie ancora! Soprattutto a te, Drachen! A presto! 
Baci :*

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