Vacanze movimentate

di ilaria8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


VACANZE MOVIMENTATE

 

 

Questa ff è ambientata durante il periodo natalizio anche se manca ancora un po’ prima di arrivarci! Lo spunto mi è venuto guardando una puntata di un altro telefilm e ho deciso di creare una ff sulla mia coppia preferita……naturalmente JACK/SAM!!!

 

BUONA LETTURA!!

 

 

CAPITOLO   1

 

Era la Vigilia di Natale anche nella base SGC!!

Il Colonnello Carter andava avanti e indietro nella sala d’imbarco in attesa dell’arrivo di suo padre.

Una voce dall’altoparlante la riscosse dal turbine dei pensieri.

-Lo Stargate si è attivato. Ricevo il segnale Tok’ra!-

O’Neill diede l’ordine.

-Bene, aprite l’iride!-

-Iride aperto Signore!-

Il generale O’Neill era diventato capo della base da poco più di due mesi e doveva ancora sistemare molte cose, ma per il resto tutto si svolgeva al meglio.

Jacob comparì sulla rampa come previsto e Sam fu pronta ad accoglierlo con un caloroso abbraccio!

-Ciao papà!!-

-Ciao Samantha! Come stai?-

-Bene ora che sei qui!-

Il Generale andò a dare il benvenuto all’ospite come è buona educazione fare dato che si è i padroni di casa.

-Bentornato Jacob! Salutami anche Selmak!-

-Ciao Jack! Anche Selmak è felice di rivederti!-

-Signore…mio padre deve fare la visita di controllo. Io lo accompagno, se ha bisogno di me mi troverà là!-

-Non ti preoccupare, non ho in programma un’incursione Goa’uld da affrontare per adesso!- disse sorridendo.

-Bene Signore! Almeno a Natale!!- Rispose Sam anch’essa sorridendo.

-Chissà se a Goa’uld Town festeggiano il Natale!-

-Non credo abbiano questa usanza Jack!- Disse Jacob tentando di riportare un po’ di serietà!

-Neanche io!- Continuò Sam.

-Peccato, già mi immaginavo il loro Babbo Natale con le renne!!-

 

La base era avvolta dal clima natalizio e anche i membri della base erano di ottimo umore.

O’Neill si rintanò nel suo ufficio a firmare pratiche e rapporti, mentre nella sua testa si affollavano diversi pensieri.

Teal’c era tornato su Chulak per andare a trovare suo figlio e Bra’tac, mentre Daniel era partito alla ricerca di un antico testo in Grecia.

Sam invece sarebbe dovuta andare col padre a San Diego per passare il Natale con il fratello e la nipotina.

Per il primo anno sarebbe rimasto da solo alla base invece di partire e andare nella sua casa sul lago in Minnesota come faceva ad ogni festività.

Stava per accasciarsi sulla scrivania quando all’improvviso bussarono alla porta.

-Avanti!-

-Posso Signore?!-

-Entra pure Carter!-

-Volevo dirle che io e mio padre stiamo per partire. Se non c’è altro che posso fare io andrei!-

-Vai pure. Divertiti!-

-Grazie Signore!-

-Buon Natale Sam!- le disse sorridendo

-Buon Natale anche a lei Signore!-

I due si sorrisero un po’ imbarazzati, poi lei uscì chiudendosi la porta alle spalle e facendo sprofondare nuovamente Jack nel circolo dei pensieri.

Lui amava quella donna da talmente tanto tempo che ormai gli sembrava un’eternità, eppure aveva represso quel sentimento a causa del regolamento.

Ora che l’ha vista andar via, gli è sembrato di averla persa per sempre, ma in realtà lui non l’ha mai avuta. Questo lo faceva stare ancora più male, il fatto di averla lì accanto, ogni giorno, ma non poterle dire quello che provava; sapeva di non poter far niente, ma sapeva anche che se avesse fatto lui la prima mossa forse sarebbe andata bene fra loro, ma le loro carriere sarebbero precipitate.

Chinò nuovamente il capo sui documenti e riprese a firmarli cercando di dimenticare almeno per qualche istante la sua vita sentimentale decisamente complicata.

  

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

 

Erano da poco passate le tre del pomeriggio quando Sam e Jacob arrivarono a casa di Mark per passare il Natale in famiglia. Vennero subito assaliti dalla nipotina Kathryn che si lanciò fra le loro braccia. All’improvviso però Sam, alla vista dell’albero in salotto con tutti i regali in attesa di essere scartati, si accorse di aver dimenticato quello che lei aveva comprato per la nipotina.

Prese per un braccio il padre e lo trascinò in cucina.

-Sam, ma che ti è preso?-

-Mi sono dimenticata!-

-Che cosa?- chiese Jacob con un punto interrogativo letteralmente stampato in faccia.

-Mi sono dimenticata alla base il regalo per Kathryn!-

-E adesso come facciamo?-

-Devo andare assolutamente a prenderlo o ci rimarrà male!-

-Se parti adesso sarai qui tra qualche ora! Io rimango qui con loro!-

-OK, ci vediamo dopo!- A Sam spuntò nuovamente il sorriso sulle labbra nel vedere suo padre finalmente a casa dopo le tante missioni pericolose che entrambi hanno affrontato.

Dopo aver salutato anche gli altri inventando una scusa per la fuga, Sam si mise al volante per raggiungere la base.

 

*******

 

Alla base però lo Stargate si attivò improvvisamente! O’Neill si fiondò in sala controllo dove trovò Walters intento a lavorare con i computer.

-Chi può essere Walters?- chiese scocciato Jack all’indirizzo del tecnico.

-Non lo so Signore! Non abbiamo squadre in missione al momento!-

-Chiudete l’iride- ordinò Jack.

-Bene Signore!-

 

Ad un tratto un ologramma raffigurante Ahtle’sh comparì nella sala d’imbarco.

-(con voce metallica) Popolo dei Tau’rì, inginocchiatevi al vostro Dio Ahtle’sh e avrete salva la vita!-

-Puoi scordartelo parassita!- rispose Jack già immaginando la prossima frase del Goa’uld.

-Allora preparatevi a soccombere!-

L’ologramma sparì ma lo Stargate rimase collegato. L’unica linea di difesa che era rimasta era l’iride.

-Perché lo Stargate è ancora attivo?-

-Qualcosa interferisce con i comandi Signore!-

-MALEDIZIONE!! Allerta le squadre di difesa!-

-Bene Signore!-

-E mi chiami se c’è qualche novità. Devo avvertire il Presidente. Neanche a Natale si può stare tranquilli!- esordì sconsolato O’Neill.

 

Nell’ufficio del Generale O’Neill.

-Bene Signore….faremo del nostro meglio! Risolveremo anche questa. Arrivederci!-

Jack riattaccò la cornetta del telefono del proprio ufficio; aveva avvertito il Presidente, ma ora era necessario un piano per risolvere la questione.

Era frustrante non poter contare sull’aiuto della squadra migliore……la sua squadra.

Si accasciò sulla scrivani quando qualcuno bussò alla porta.

Non aveva proprio voglia di vedere nessuno in quel momento allora rispose sgarbatamente.

-Che c’è adesso?!-

Sam spuntò da dietro la porta e trovò il suo superiore con la testa china sulla scrivania.

-Scusi Signore se la disturbo!-

Jack si rialzò di scatto. In genere era difficile sorprenderlo, ma questo proprio non se lo aspettava. Dopo aver ripreso il controllo di stesso, riuscì a pronunciare qualche parola.

-Oh, Carter! Scusami per essere stato sgarbato! Entra pure……cosa ci fai qui?-

Sam si avvicinò ad una delle due poltroncine e si sedette.

-Ero tornata per recuperare il regalo per la mia nipotina, ma non mi aspettavo di trovare la base in allerta. Cosa succede?- chiese incuriosita.

-Ahtle’sh sta per sferrare un attacco! Non riusciamo a chiudere il collegamento dello Stargate e non sappiamo cosa farà questa volta quel parassita!-

-Dobbiamo riuscire a chiudere il collegamento!-

-Sì ma come?- chiese speranzoso Jack.

-Scendo in sala controllo ed elaboro un nuovo programma. Ci vorrà qualche ora!-

-Va bene……ma il tuo Natale? La tua famiglia ti aspetta!- Jack sapeva quanto Sam tenesse a questo Natale; poteva stare un’intera giornata con tutta la famiglia, e questo non le capitava spesso.

-Avvertirò mio padre! Se non sconfiggiamo Ahtle’sh dubito che festeggeremo un altro Natale. Questo possiamo rimandarlo!-

-Grazie Carter, sei la mia salvezza!- esordì Jack convinto che quella giornata non sia poi tanto male.

-Davvero Signore?- chiese Sam non sicura della risposta che riceverà.

--Sì….bhè….Walters non sà più che fare!-

I due si sorrisero, poi Sam lasciò l’ufficio per raggiungere la sala controllo.

Jack si appoggiò allo schienale della poltrona mentre un sorriso gli comparve sul volto.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

 

Qualche ora dopo il Generale O’Neill era intento a informare i suoi superiori al Pentagono sulla situazione, mentre Sam ancora in abiti civili lavorava al nuovo programma di chiusura dello Stargate nel suo laboratorio.

All’improvviso scattò l’allarme di apertura dell’iride.

Ahtle’sh era riuscito ad aggirare i sistemi e Sam non aveva ancora terminato il nuovo programma.

Non restava che combattere!

O’Neill diede l’ordine agli scienziati e al personale non indispensabile di lasciare la base mentre le squadre speciali si posizionavano.

Jack si precipitò in sala controllo per verificare la situazione reale nella quale si trovavano.

-Walters….dov’è il Colonnello Carter?-

-è nel suo laboratorio per creare il programma Signore! Vado subito ad aiutarla-

-no, devi lasciare la base. Andrò io!-

-Bene Signore! Buona fortuna!-

Detto ciò, dopo aver osservato Walters che saliva in superficie, O’Neill uscì dalla sala di controllo, proprio nello stesso istante in cui i primi Jaffa mettevano piede sulla rampa della sala d’imbarco.

Nel frattempo le squadre speciali iniziavano a coprire i corridoi e le uscite, nel tentativo di arginare l’avanzata dei Jaffa.

Jack fece una breve sosta in armeria, giusto il tempo per prendere un fucile, le munizioni e due pistole.

Successivamente raggiunse il laboratorio di Sam, dove però trovò la porta chiusa; dovette bussare più volte prima di vedersi aprire la porta.

-Carter! Finalmente! Pensavo fossi in pausa!- disse scherzando.

-Purtroppo no Signore!- rispose Sam che non riusciva a spiegarsi come il senso dell’umorismo del suo superiore riusciva sempre a venir fuori anche nelle situazioni più difficili.

-Quanto manca per il nuovo programma di controllo dello Stargate e dell’iride?- chiese infine speranzoso.

-Più o meno due ore, ma posso ridurre ad un’ora e mezza!- rispose gia conoscendo la reazione di Jack.

-Due ore?- strillò O’Neill. –Carter, i Jaffa sono nella sala d’imbarco e non stanno certo mettendo gli addobbi per la festa Natalizia!-

-Lo so Signore! E pensare che non dovrei neanche essere qua.- l’ultima frase uscì più o meno come un sussurro che però fu percepito da Jack.

-Hai ragione Carter. Scusa, non volevo incolparti. Hai avvertito tuo padre?-

-Sì, gli ho detto che avevamo un PICCOLO problemino!-

-Un piccolo problemino? Io direi che è una CATASTROFE!!!- disse Jack sprofondando su una sedia.

-La risolveremo Signore! Ne sono sicura!- Sam cercò di incoraggiarlo. Sapeva quante responsabilità aveva Jack dopo esser diventato Generale, ed esser stato messo a capo della base SGC non aiutava, ma del resto, lui era il migliore per poter svolgere questo compito!

-Ho fatto evacuare la base al personale non indispensabile. Siamo rimasti noi e le squadre speciali!-

-Mi rimetto subito al lavoro!- disse Sam chinando nuovamente la testa verso il suo fidato pc.

-Grazie Carter!- fece Jack con stampato in volto un sorriso pieno di gratitudine.

-Di cosa Signore?- chiese Sam incuriosita da quello stesso sorriso.

-Di essere qui!-

-Non potevo mancare alla festa!- rispose dopo aver capito cosa voleva dirgli Jack.

-Già!- disse tornando alla realtà. –Io intanto vado a stappare lo champagne! Ci vediamo dopo!- disse infine Jack uscendo dal laboratorio.

O’Neill si diresse verso il capo delle squadre speciali, un certo Colonnello0 Reese.

-Lei è il Colonnello Reese?-

-Si Signore!-

-Bene, io sono il Generale Jack O’Neill, capo della base. Avete già un piano per ricacciare indietro quei parassiti?-

-Noi abbiamo ricevuto l’ordine di controllare l’avanzata dei Jaffa, tentando di limitare i danni-.

-Quindi, non attaccherete se non strettamente necessario, giusto?-

-Esatto Signore!-

-Che bel piano!-

-Non è colpa delle mie squadre. Noi eseguiamo solamente gli ordini!-

-Lo so Colonnello. Faccia del suo meglio e grazie in anticipo dell’aiuto!-

-SQUADRE 5 e 6 SUL LATO NORD……AVANTI VELOCI VELOCI!!!!- gridò il Colonnello ai soldati alle sue spalle.

Jack fece ritorno al laboratorio di Sam immerso nei pensieri. Non potevano lasciare la base in mano ad Ahtle’sh. Sarebbe stata la fine, e per adesso quelli dei piani alti non sembravano rendersene conto.

Una voce lo riscosse dai pensieri che gli affollavano la mente e lui prontamente gli spiegò la situazione.

-Ma noi come faremo ad inserire il programma nei sistemi di controllo?-

-Non lo so! Ma troveremo una soluzione! Ne sono certo!-

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

 

Grazie a tutti coloro che hanno recensito o che hanno anche solo letto i capitoli precedenti. Spero che anche questo sia stato di vostro gradimento. Al prossimo capitolo allora……CIAO!!!

 

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 3

CAPITOLO 4

 

Passò quasi un’ora, e le squadre speciali faticavano non poco a respingere l’avanzata Jaffa.

D’un tratto l’autodistruzione della base si attivò. Mancavano 30 minuti, e tutto sarebbe saltato in aria.

-Carter ce l’hai fatta?-

-Ancora qualche minuto Signore. Dovremmo andare nella sala controllo e immettere il programma dal mio computer al sistema centrale!- spiegò.

-Sì, ma ci faremo coprire le spalle dalle squadre speciali, e poi disattiveremo l’autodistruzione!-

-ECCO! Ho finito, possiamo andare!!-

-Bene, io vado avanti, tu stammi dietro!-

-Sì Signore!-

 

I due uscirono dal laboratorio e si diressero verso il Colonnello Reese.

-COLONNELLO! Dobbiamo entrare nella sala controllo!- ordinò Jack.

-Sarà molto difficile dato che è nelle mani dei Jaffa. Mi dispiace Signore!- rispose Reese.

-COOOOOOOSAAAA?!?!?- urlò Jack in preda ad una crisi di nervi.

-Abbiamo perso il controllo della sala circa 20 minuti fa!!-

-Generale che facciamo? Tra 22 minuti salterà tutto per aria!- disse Sam sperando che qualcuno avesse un piano.

-Dobbiamo rischiare! Colonnello Reese….lei e le sue squadre mi coprirete fino alla sala controllo. Da lì in poi me la caverò io, mentre voi lascerete il complesso della base prima dell’eventuale esplosione. Ha capito?-

-Bene Generale! SQUADRA 1 E 2 CON ME!!!-

-Sam, spiegami come si installa il programma!-

-Lo installerò io!-

-NO, tu salirai in superficie e ti metterai in salvo come tutti gli altri!-

-Non se ne parla Signore!-

-Stai disobbedendo ad un ordine?- chiese retorico Jack, pur sapendo in anticipo la risposta.

-Si Signore! E non me ne pento affatto!-

-È troppo rischioso è non è necessario che andiamo in due, e dato che la responsabilità di ogni membro della base è mia, DEVO andare io Sam!-

-Non sono d’accordo, e comunque io verrò con lei!!- replicò decisa.

-Noto che non riesco neanche a far eseguire più gli ordini che impartisco!- disse facendo finta di essere offeso.

-Non se la prenda!- sorrise lei.

-Va bene, andiamo!-

Le squadre speciali avanzarono, ma appena raggiunsero i portelloni del sottolivello 28, si bloccarono.

-Grazie Colonnello Reese, da qui continuiamo noi!- disse Jack stringendogli la mano.

-Buona fortuna Generale. Anche a lei Colonnello Carter!- fece Reese con il saluto militare.

-Grazie!!- gli sorrise Sam.

-Speriamo proprio che la fortuna sia dalla nostra parte!!- sussurrò O’Neill facendosi sentire solamente da Sam.

O’Neill passò per primo mentre Carter lo seguiva a ruota, con in spalla, ben protetto, il computer contenente il programma di resettaggio dei sistemi.

All’improvviso Sam udì dei passi provenire nella loro direzione.

-Sta arrivando qualcuno. Entri in questa stanza!!- disse velocemente Sam bisbigliando.

Jack fu letteralmente scaraventato dentro la stanza, la quale porta era stata lasciata socchiusa.

Jack a causa della spinta di Carter, cadde a terra e Sam, nel tentativo di non farsi vedere dai Jaffa, gli cadde praticamente in braccio.

Dopo aver udito il suono metallico degli stivali dei Jaffa allontanarsi, i due si accorsero della loro posizione.

Sam era visibilmente imbarazzata.

-Mi scusi Signore, non era mia intenzione farla cadere e tantomeno caderle addosso.-

-Non ti preoccupare Carter, è tutto apposto!-

-Mi scusi!!-

-Non è necessario che continui a scusarti, sono contento che siamo finiti così!!-

-Come Signore??- chiese, non credendo a quello che aveva sentito.

-Bè, almeno abbiamo evitato di farci sparare da quelle teste di serpente, non credi!!- provò Jack, tentando di rimediare alla frase precedente.

-Certo Signore!-

I due dopo essersi rialzati, uscirono dalla stanza e ripresero ad avvicinarsi alla sala comando.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Un grazie particolare va a 23jo che ha la pazienza di recensire ogni mio capitolo e mi permette di conoscere le impressioni che suscitano nei lettori, quindi GRAZIE!!!

 

 

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

 

Dopo aver percorso all’incirca una decina di corridoi, Jack si fermò davanti alla porta della sala controllo.

Dentro sembrava esserci molto movimento.

-Io entro per primo, li metto tutti a sedere e poi tu installi quel programma- iniziò Jack.

-Ma Signore, sono troppi!- provò a protestare Sam.

-Non ti preoccupare. Anche se ora sto seduto dietro ad una scrivania, non mi sono dimenticato come si uccidono quelle teste di serpente- continuò Jack sorridendo.

-Certo Signore, ma è troppo…-

-Aspetta qui, è un ordine- la interruppe Jack.

-Va bene Signore ma…- provò ancora Sam senza successo.

-Lo so, farò attenzione. Promesso!- sorrise infine Jack.

-Veramente io volevo solo dirle di fare attenzione a non danneggiare i computer principali!-

I due si scambiarono un sorriso, poi Sam osservò il suo superiore entrare nella sala comando.

Dopo qualche secondo, i rumori degli spari invasero gran parte della base. I corridoi erano avvolti nel frastuono degli zat e dal rumore degli spari delle lance Jaffa.

Sam non riusciva a starsene lì con le mani in mano, e ad ogni sparo la sua rabbia saliva, così decise di entrare.

La scena che si trovò davanti era piuttosto confusa; corpi di Jaffa distesi a terra in ogni parte della stanza. Con gli occhi cercava di intravedere Jack, ma non lo vide da nessuna parte, così iniziò a chiamarlo.

-Signore mi risponda!-

Nessun segno; Sam iniziò allora a camminare tra i corpi dei Jaffa continuando a chiamarlo, ormai con le lacrime agli occhi.

-JACK! RISPONDIMI!!-

All’improvviso un rumore attirò la sua attenzione alle sue spalle.

Sam si precipitò e si inginocchiò vicino al corpo di un Jaffa.

Jack era proprio lì sotto; Sam spostò il corpo senza vita della guardia di Ahtle’sh.

-Ciao Sam!- sorrise debolmente Jack, non riuscendo a muovere un solo muscolo.

-Signore è ferito!- disse Sam con gli occhi ancora offuscati dalle lacrime.

-Già, questa volta mi hanno preso. Installa il programma forza! Sono stato attento a non colpire nessun computer- continuò Jack.

Jack le sorrise ancora, ma questa volta lei non rispose. Aveva notato la brutta ferita all’addome, ma eseguì l’ordine di O’Neill.

Via radio avvertì le squadre di sicurezza di avanzare ed eliminare le ultime guardie Jaffa presenti nei corridoi, poi iniziò ad installare il programma e, una volta terminato, chiuse lo Stargate e disattivò l’autodistruzione.

Subito dopo si voltò verso il suo superiore, ma vide che i suoi occhi erano chiusi, così si precipitò accanto a lui.

-Jack, svegliati, ti prego!-

Con la radio riuscì a contattare la dottoressa Fraiser, che insieme ad un equipe di infermieri trasportò Jack in infermeria in meno di cinque minuti.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6

CAPITOLO 6

 

Passarono all’incirca 5 giorni; Sam era a capo dell’SGC fino a che il Generale O’Neill non si sarebbe ripreso. Per adesso era ancora in condizioni critiche e Janet non si sbilanciava con le prognosi.

Jacob nel frattempo era tornato dai Tok’ra per svolgere una missione sotto copertura, per acquisire nuove informazioni su Ba’al, Teal’c invece era tornato da Chulak qualche ora prima, mentre l’aereo di Daniel sarebbe atterrato a minuti.

Teal’c, Sam e Janet erano nella sala briefing e discutevano delle condizioni di alcuni membri dell’SG11, che era stata coinvolta in uno scontro tra due civiltà, quando all’improvviso una voce li interruppe.

-Cosa è successo?- chiese Daniel mentre saliva gli ultimi gradini della scala metallica.

-Felice di rivederti Daniel Jackson- lo salutò Teal’c.

-Bentornato Daniel- continuò Janet.

-Ciao Daniel- lo salutò infine Sam.

-Sono stato aggiornato da un soldato che mi ha detto dell’invasione Jaffa- chiese agitato.

-Siediti Daniel!- disse Sam indicandogli una poltrona.

-Che diavolo è successo qui…..sono stato via solo pochi giorni!-

Sam spiegò in breve l’accaduto e lo informò delle condizioni di O’Neill.

-DANNAZIONE! Non dovevo andare alla ricerca di quello stupido testo sacro in Grecia!-

-Anche io mi sento responsabile Daniel Jackson- lo confortò Teal’c.

-L’unica responsabile sono io. Ero qui e non ho fatto niente!-

-Non devi incolparti. Hai eseguito un suo preciso ordine stando fuori- cercò di rincuorarla Daniel.

-Si, ma avrei dovuto disobbedire. Tu e Teal’c lo avreste fatto!- continuò Sam.

-È diverso….- provò nuovamente Daniel ma inutilmente, visto che Sam lo interruppe subito.

-NO DANIEL, è la stessa cosa!-

Sam si alzò di scatto dalla sedia e se ne andò nel suo laboratorio, ricacciando indietro a stento le lacrime che ormai le offuscavano la vista.

Daniel, Teal’c e Janet invece, scesero in infermeria per vedere se vi erano notizie rassicuranti; la situazione era stabile per fortuna, ma Jack non dava segno di miglioramenti.

Sam passava molte ore in infermeria accanto a Jack e gli teneva compagnia parlandogli anche se sapeva bene che lui non poteva sentirla. Gli parlava delle scoperte di Daniel, lo aggiornava sulle recenti missioni e scriveva i rapporti che poi lui avrebbe firmato; una sera però non riuscì a trattenere le lacrime e scoppiò in un pianto pieno di tensione e frustrazione.

Erano giorni che non riusciva ne a mangiare ne a dormire. Era a pezzi e l’unico pensiero che aveva era Jack.

Ogni volta che provava a chiudere gli occhi, la sua immagine stesa a terra con il sangue che continuava ad uscire dalla ferita la tormentava.

All’improvviso una mano sfiorò i suoi capelli, mentre lei aveva il volto nascosto dalle mani.

-Hei, perché piangi?-

Sam sobbalzò; un sorriso le comparve sul viso ma non riuscì a smettere di piangere.

-Sam, non piangere!- le sussurrò Jack.

-Non sto piangendo!- rispose asciugandosi quante più lacrime poteva.  

-Bene!-

Jack asciugò con la mano le ultime lacrime che aveva sul viso e le sorrise; odiava vedere quelle due iridi blu affogare nelle lacrime, soprattutto se quelle lacrime, erano a causa sua.

-Ti sei svegliato!- disse sorridendo.

-Già, per quanto ho dormito?-

-6 giorni!- disse sottovoce.

-6 giorni?- chiese incredulo. –Che giorno è oggi?-

-È il 31 dicembre!-

-E che ore sono?-

-Non lo so, credo sia quasi mezzanotte- rispose.

-Allora facciamo ancora in tempo. Ci serve dello champagne!-

-Per fare cosa?- chiese non sicura di voler sentire la risposta.

-Per festeggiare Capodanno!- disse.

-Ma tu non sei in condizione……- provò a protestare Sam ma inutilmente.

-Ah, sto benissimo. Nel mio ufficio dovrei avere una bottiglia che mi ha regalato proprio a Natale il Generale Breston! Puoi andare a prenderla?- chiese facendo gli occhi più dolci che si erano mai visti.

-Va bene, arrivo subito!- alla fine cedette anche Sam.

Dopo qualche minuto, Sam tornò con la bottiglia e due bicchieri.

-Ecco, tieni il bicchiere!-

Sam stappò la bottiglia e versò un po’ del contenuto nel suo bicchiere.

-E a me niente?- chiese Jack sorpreso.

-No, per te solo acqua. Il vino potrebbe avere degli effetti collaterali con i medicinali-

-Ma non è giusto! Voglio assaggiarlo anche io!- protestò Jack.

Mancavano ormai pochi secondi all’arrivo dell’anno nuovo.

 

10…..

9…..

8…..

7…..

6…..

5…..

4…..

3…..

2…..

1…..

0

 

-Buon anno Sam!-

-Anche a te Jack!-

I due sorseggiarono i rispettivi bicchieri mentre i loro sguardi non cessavano di scrutarsi.

L’anno appena terminato era stato caratterizzato da molti cambiamenti e difficoltà, ma chissà che quello appena iniziato non porti qualche cambiamento positivo.

L’inizio prometteva bene.

 

FINE

 

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