L'amore troverà la via

di Roylove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** tutto inutile ***
Capitolo 3: *** le ragioni del cuore ***
Capitolo 4: *** rivelazioni ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto ***


~~Si lo so, non ho fatto in tempo a finire l'altra storia che già ne inizio un'altra.... Beh si! Avevo questa ideuzza per la testa e quindi ho deciso di postarla. Il protagonista sarà sempre Clopin con l'aggiunta di un nuovo personaggio (ma che novità ). Spero vi piaccia, buona lettura.

 

 

 

 

 

Parigi 1462

 

 

Erano arrivati lì da poco, una carovana di circa 25 gitani, guidati dal loro re Xalvador Trouillefou , avevano trovato un ottimo posto per nascondersi dai soldati e dalla gente troppo inetta per accettarli, questo posto erano le catacombe, certo serviva una bella ripulita, ma almeno lì il freddo non penetrava e potevano vivere tranquilli.
Si erano subito adattati alla vita nei sotterranei, specialmente i bambini, che si divertivano a giocare nella vecchia fontana sotterranea.
E proprio lì, quel giorno dell'11 Dicembre cinque bambini si stavano divertendo a prendere in giro una bambina, avrà avuto 10 anni , minuta, occhi grigi e capelli castani, con la pelle leggermente olivastra.
-Dai ridatemelo!-Disse la piccola cercando di riprendere un medaglione d'oro che passava di mano in mano ai maschi del gruppo.
-Lo vuoi? Allora vattelo a prendere!-Urlò un ragazzo gettandolo su un muretto dall'altra parte della della grande fontana.
I maschi avranno avuto 12-14 anni e facevano i prepotenti con i più piccoli, in tal caso con Chantal, la bambina più piccola di tutti loro.
Se ne andarono e lasciarono la piccola lì .
Chantal non aveva problemi ad andarlo a recuperare se non fosse stato che l'intera parete era coperta di muschio umido e scivoloso, ma tentò lo stesso.
In quel momento passò di lì il figlio maggiore del re dei gitani, Clopin Trouillefou, il ragazzo aveva 18 anni ed era raro vederlo in giro per la Corte, dato che era sempre con suo padre che gli insegna a come gestire la loro gente e in più era quasi sempre fuori a fare dei lavoretti.
Il ragazzo vide la ragazza arrampicata sul muretto ed era  in difficoltà.
-Chantal che fai lì?Scendi subito!-Le ordinò Clopin preoccupato.
-Non finché non avrò ripreso il mio medaglione.-Urlò lei cercando una presa stabile .
-Ti romperai il collo così!-Disse lui cercando di raggiungerla.
In quel momento la piccola mise un piede in fallo e con il muschio che ricopriva la roccia scivoló, ma era arrivata in cima e riuscì per un caso fortuito a recuperare il suo ciondolo.
Stava per cadere con la testa sul muretto, ma Clopin con uno scatto felino si buttò verso di lei per deviare la sua caduta dentro l'acqua della fontana e finirono entrambi zuppi.
-Ma si può sapere che ti è saltato in mente? -Disse il ragazzo portandola fuori dalla fontana.
-Mirko e gli altri me lo avevano rubato e lo hanno buttato lì. Io me lo sono ripreso.-Disse lei Fiera.
-Potevi ucciderti te ne rendi conto?-Disse lui sgridandola.
-Scusa, ma per me è molto importante questo ciondolo!-Disse lei arrabbiata.
-Andiamo, ti accompagno in tenda.... Ti devi cambiare o prenderai una polmonite.-Disse lui avviandosi.
Una volta lasciata la bambina alla tenda Clopin trovò i ragazzi che avevano importunato Chantal e mise subito le cose in chiaro.
-Mirko sei un lurido verme! Ti piace prenderti gioco delle ragazzine indifese eh!-Esclamò Clopin furioso.
Sarebbe diventato il capo e doveva far in modo che tutti andassero d'accordo.
-Oh andiamo Clopin era solo un piccolo scherzo per divertirci.-Disse Mirko come scusante.
-Uno scherzo che stava per costargli la vita!-Esclamò ancora più furioso lui.
-Si è arrampicata veramente?-Chiese stupito il ragazzo.
-Certo che si è arrampicata , sai quanto sia cocciuta Chantal!-
Il ragazzo di nome Mirko rimase in silenzio e Clopin continuò la sua ramanzina.
-Che non succeda più altrimenti te la vedrai con me!-
E detto questo Clopin se ne andò.
Oltre a Chantal c'erano anche altre tre ragazze alla Corte, due erano Ana ed Esmeralda ovvero le sorelle minori di Clopin, mentre Layla era la figlia del fabbro della Corte.
Le ragazze giocavano quasi sempre insieme, Ana e Layla erano le più grandi tra loro, avevano 17 anni, mentreEsmeralda 14.
Quel pomeriggio erano riunite nella tenda di Ana ed Esmeralda e la madre delle due preparò del pane azimo da mangiare con della confettura di fragole, dopodiché tornò a lavare i panni alla fontana che poco prima era stata scenario di una tragedia sfiorata.
-Certo che sono stati proprio dei cattivi!-Disse Layla.
-Gli darei tante di quelle botte che ....-Disse Esmeralda piena di rabbia.
-Ma anche tu sei stata spericolata Chantal... Se non ci fosse stato Clopin saresti morta!-Disse Ana servendo del latte.
-Ma era il ciondolo di mia madre , e non lo avrei lasciato lì.-Esclamò la più piccola.
In quel momento rientrò Clopin con un sorriso soddisfatto sul viso.
-Cherie quegli stupidi non ti faranno più dispetti.E se in caso non fosse così, basta che vieni da me e ci penserò io.-Il ragazzo fece l'occhiolino alla bambina che lo abbracció con un grosso sorriso.
-Non li avrai picchiati vero?-Chiese Ana .
-No soeur , li ho solo intimiditi.-
-Se avessi fatto a botte papà te ne avrebbe date davvero tante!-Esclamò Esmeralda.
-Ma non ho picchiato nessuno, perciò non mi devo preoccupare. Ma dimmi, come mai quel ciondolo era così importante?- Clopin era curioso, di sicuro era qualcosa di importante.
-È il ciondolo che mi ha lasciato la mamma prima di morire.-Disse lei .
-Bien, capisco.-
Da quel giorno non fecero più nessun tipo di dispetto a Chantal e dopo la morte dei genitori Clopin divenne il nuovo re.

 

 

 


Parigi 1487

 

 

Da quando Frollo era stato sconfitto, finalmente i gitani potevano girare liberi, e le cose alla Corte erano cambiate , Ana ed Esmeralda si erano sposate e quest'ultima aveva avuto un bambino Zefyr, avuto con Febo, un soldato.
Chantal era cresciuta ed era una delle poche ragazze più belle della Corte, lavorava come sarta in una bottega di Parigi e Clopin , beh lui aveva il suo carretto che adibiva a teatrino per bambini ed era il re della Corte e con lui tutti erano al sicuro.
Chantal era diventata la migliore amica di Clopin , la sua confidente e passavano molto tempo insieme.
Come quel pomeriggio che lei gli stava ricucendo il pezzo sopra del suo vestito da cantastorie.
-Mi chiedo come fai a farti certi strappi?-Disse lei notando due strappi enormi .
-Non lo so, quei bambini mi fanno paura a volte, hanno quelle manine che si aggrappano da tutte le parti.-Disse lui facendo una piccola smorfia.
-Credevo adorassi i bambini!-Rise lei.
-Ed è così, ma a volte sono troppo.... Inquietanti.-Disse avvicinandosi al tavolo e prendendo dei biscotti.
-Sei esagerato!-
Era impegnata dal suo lavoro che non si accorse del furto dei suoi biscotti.
-Sarà!-Disse lui con il suo solito sorriso da malandrino.
-Ma stai mangiando i miei biscotti?-Chiese lei alzando il volto dal lavoro per rivolgerlo a Clopin colto con un biscotto tra le labbra.
-No.... Assicuro che siano buoni!-Rise.
-E pensare che ci ho messo tutta la mattina per prepararli! Te li stai strafogando senza apprezzare il sapore.-Lo rimproveró.
-Ma io lo apprezzo il sapore.-Rise mangiando un altro biscotto.
-Come no! Ecco fatto, dovrebbe reggere, ma per sicurezza te ne cuciró un altro di vestito.-Disse lei prendendo un metro.
-Sicura, a me va bene anche così, non c'è bisogno che ti dia tanta pena, tanto finirà anche quello nuovo strappato.-Disse lui.
-Insisto e poi questo non reggerà ancora per molto.-Disse lei seria.
-Va bene Cherie, come vuoi tu! Prendi tutte le misure che ti servono.-Rise mettendosi in posa.
La ragazza prese il necessario e poi lasciò andare Clopin ai suo lavori da re.
Chantal aveva un segreto che non aveva mai rivelato a nessuno, ovvero era innamorata di Clopin, ma secondo lei non avrebbe mai ricambiato il suo amore, perché era più piccola di otto anni e poi perché lui la vedeva solo come un'amica ed una confidente.
Quella sera però doveva liberarsi di quel peso con qualcuno, e chi meglio di Esmeralda la sua carissima amica.
Prima di cena decise di andare da lei e la trovo intenta a cucinare.
-Ciao Esmeralda.-La salutò.
-Chantal vieni entra!-La donna la salutò con un sorriso.
-Dove sono gli uomini?-Rise la giovane.
-Oh Febo vuole insegnare a cavalcare a Zefyr, quindi saranno qui tra poco.-Disse lei.
-Capisco...-Disse Chantal pensierosa.
-Amica mia, qualcosa ti preoccupa? Sei malata?-Chiese Esmeralda facendola accomodare al tavolo li vicino.
-No non è niente che non vada.... È che, mi dovrei confidare con qualcuno, e sinceramente sei l'unica della quale mi fido ciecamente.-Disse lei con un mezzo sorriso.
-Di me? Ti ringrazio, dimmi è successo qualcosa?-
-No è che..... Ah perché è così difficile da dire?-Disse .
-Non dirmi che ti sei innamorata!-Disse Esmeralda con un grosso sorriso.
-Si, come fai a saperlo?-Chiese la giovane.
-Beh per prima cosa sei diventata tutta rossa e poi sei nervosa, evidenti sintomi di qualcuno che è innamorato. Ma dimmi, chi è il fortunato?-Chiese curiosa la donna.
-È..... Clopin.-Disse quel nome come se fosse una liberazione.
-Mio fratello?-Chiese la donna stupita.
-Si, è da qualche tempo che provo un affetto diverso per lui, non solo come migliori amico, ma qualcosa di più. Solo che non so come dirlo a lui senza che si metta a ridermi in faccia.-Disse lei scoraggiata.
-Ridere in faccia? Perché mai dovrebbe?-Chiese la donna.
-Oh andiamo, è più grande di me e so anche io che ha moltissime donne più belle di me che stanno già facendo di tutto per conquistarlo. Lui mi vede soltanto come un'amica, ne sono certa.-Spiegò lei.
-Non puoi dire questo se prima non parli con lui. Proponigli di uscire, fare un giro, tra poco sarà la festa degli innamorati, magari potresti rivelargli i tuoi sentimenti quel giorno.-Disse la donna con un sorriso.
-E se lui non ricambia? Perderei anche la sua amicizia.-
-Sono sicura che sareste comunque ottimi amici e poi non devi essere così pessimista, vale come tutte le altre ragazze qui alla Corte e forse anche di più, fidati di me se ti dico che puoi avere il suo amore.-Disse lei rassicurandola.
In quel momento rientrarono Febo e Zefyr , il piccolo di soli 6 anni aveva insistito talmente tanto che Chantal rimanesse a cena da loro che alla fine la ragazza accettò, quel bambino stravedeva per lei.
Una volta finita la cena Chantal si congedó nella sua tenda dove viveva da sola dopo la morte del padre e lì si addormentó.

 

 

 


Che ne dite?

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Capitolo 2
*** tutto inutile ***


Ok dato che questa notte non avevo niente da fare (malaticcia com'ero neanche sono riuscita a dormire) quindi ho scritto il seguito. Spero vi piaccia, buona lettura.
 
 
La mattina dopo Chantal e Clopin come al solito erano i primi a lasciare la Corte per andare a lavorare.
-Sicura che non sia un lavoro troppo pesante per te?-Chiese lui.
L'uomo stava chiedendo alla giovane di aiutarlo con la costruzione del palco per la festa degli innamorati.
-Sta tranquillo, mi sono mai tirata indietro a dare una mano?-Rise lei .
-No, per questo so che posso fidarmi di te, ma se hai già tanto lavoro chiederò a qualcun altro, non voglio che poi tu finisca per essere così stanca da non riuscire neanche a festeggiare.-Lui l'aiutò ad uscire dalle catacombe.
-Sta tranquillo.-Disse lei sistandosi la gonna lilla che indossava.
-Allora ci conto, domani iniziamo ad assemblare le assi.-Disse lui.
-Ah, stasera passa nella mia tenda , oggi a lavoro finisco il tuo vestito.-Disse lei arrivando alla boutique dove lavorava.
-Bien! Buon lavoro Chantal!-
-Anche a te Clopin!-
Una volta dentro l'anziana signora Papon e la sua nipote Giselle accolsero come ogni mattina Chantal come se fosse figlia loro, beh Giselle era poco più grande di Chantal ed erano grandi amiche.
-Figliola, ultimamente quel ragazzo ti accompagna sempre fino qui, dimmi, siete per caso promessi?-Chiese l'anziana.
-Oh no Monna Papon ! Siamo solo ottimi amici da quando eravamo piccoli.-Arrossì lei mettendosi subito a lavoro.
-Oh andiamo figliola lo vedo come lo guardi, sei innamorata di lui.-Riprese la donna.
-E poi cuci sempre qualche abito per lui durante le pause.-Rise Giselle.
-Monna Papon ha ragione,sono innamorata di lui, ma sono certa che non potrà mai avere nessun tipo di interesse per me.-Disse Chantal tristemente.
-Figliola, non fasciarti la testa prima di essertela rotta! Non si sa mai che anche lui provi dei sentimenti per te.-L'anziana signora era molto saggia ma a volte poteva sbagliare anche lei.
-Ne dubito. Comunque, i miei compiti per oggi?-Chiese poi lei.
-Vieni, abbiamo dei vestiti da finire e poi mi serviresti da modella.-Disse Giselle guardando la nonna.
-Modella io?-Chiese Chantal.
-Si! Andiamo!-Disse l'altra ragazza con un sorriso.
 
 
Intanto alla piazza di Notre Dame Clopin aveva terminato il suo spettacolino di marionette raccimolando molte monete, e si prese una pausa andando a controllare un gruppo di gitani della Corte che si stava esibendo li.
Ultimamente li andava a vedere spesso, non perché erano degli ottimi suonatori, ma perché con loro c'era Maria una nuova ragazza della Corte che cantava divinamente e Clopin si era invaghito di lei.
Terminata la loro esibizione la giovane gitana corse dal loro capo.
-Clopin!-Disse abbracciandolo.
-Hey Cherie, bella la vostra esibizione!-Si complimentó lui.
-Grazie, a te come è andata?-
-Benissimo! Senti che ne dici se domani sera andiamo a farci un giro?-Chiese lui , finalmente gli aveva chiesto di uscire.
-Certo va bene! Ora torno a lavoro! E faresti meglio a tornarci anche tu!-Urlò allontanandosi da lui e indicando il suo carretto in lontananza gremito di bambini.
 
 
-Mi spiegate a cosa vi servono le mie misure?-Chiese Chantal restando ferma.
-Per un vestito.... Ora ferma sennò prendo male le misure.-Disse Giselle seria.
-Va bene.-Disse Chantal con un sorriso.
-Verrà benissimo, però non riesco a scegliere la stoffa! Mi dai una mano?-Chiese la giovane.
-Certo fammi vedere.-
Scelse una stoffa lilla bellissima.
-Ottima scelta , stasera mi metto subito a lavoro!-Disse la ragazza con un sorriso.
-Ti serve una mano?-Chiese Chantal.
-No ti ringrazio e poi tu sbaglio o hai già un abito da completare?-Disse indicando il vestito sul manichino che sarebbe andato a Clopin.
-Oh beh, non mi ci vorrà niente a finirlo.-Rise la ragazza.
-Vai, sennò il tuo amato rimarrà senza un vestito!-Rise Giselle.
-Ah l'amore!-Si limitò a dire l'anziana.
Quella sera quando Chantal tornò a casa si ritrovò Clopin nella tenda.
-Vuoi cenare qui?-Chiese lei notando l'intruso.
-Non mi dispiacerebbe, soprattutto se fai il pollo speziato.-Rise lui seduto su uno sgabello.
-Allora rimani visto che il piatto è proprio quello.-Rise la giovane cacciando un pollo dal cestino che aveva con se.
-Senti.... Tu sei una donna e mi chiedevo, cosa piace a voi per un'uscita romantica?-Chiese lui.
Chantal si sentiva il cuore in gola dall'emozione, che gli avesse chiesto di uscire?
-Beh, prima di tutto se è il primo appuntamento un fiore sarebbe l'ideale, poi , beh una passeggiata al chiaro di luna... Ma perché questa domanda?-Chiese lei con un grosso sorriso pieno di speranza.
-Oh Chieso a Maria di uscire e volevo fosse un appuntamento perfetto, credo di essere proprio innamorato.-Disse lui con un sorriso enorme.
-Oh... Beh buon per lei.-Disse con un sorriso che nascondeva la sua tristezza e la sua delusione.
-Va tutto bene?-Chiese lui notando il sorriso svanire.
-Oh si benissimo, mi raccomando, ricordati i fiori quando la vai a prendere!-Disse lei con un sorriso .
-Grazie, non so che farei senza di te.-Disse lui abbracciandola.
-Figurati, ora mi metto all'opera, mangerai il pollo speziato più buono di tutto il mondo!-Rise continuando a cucinare.
Dovette sbucciare un bel po' di cipolle per dare la colpa a queste ultime delle lacrime che gli rigavano le guance.
-Accidenti a queste cipolle!-Disse tirando su col naso, in realtà stava piangendo per il dolore che gli aveva appena procupato l'uomo.
-Sicura che non vuoi una mano?-Chiese lui avvicinandosi.
-No no! Ecco ho fatto!-Disse asciugandosi le lacrime e mettendo tutto in pentola.
Quella sera Chantal cercò di essere più normale possibile, di non far trasparire la sua tristezza, e questo per lei era molto faticoso.
-Grazie per la cena Cherie!-
-Figurati! Ah tieni, ho finito il vestito!-Disse cacciandolo da dentro un baule.
Era uguale a quello che aveva già, stessi colori e tutto, ma aveva usato una stoffa più resistente.
-Grazie infinite! Sei la sarta più veloce di tutta Parigi!-Gli diede un abbraccio quasi fraterno e Chantal sorrise un poco.
-Che hai Cherie? Di solito quando ti faccio un complimento del genere fai un sorriso enorme, qualcosa non va?-Chiese lui preoccupato.
Nella sua mente Chantal pensò *stupido sei tu che mi fai soffrire e non te ne sei accorto* ma in realtà non disse nessuna di queste parole.
-È che sono stanca, quindi se permetti andrei a dormire.-Sorrise ma non era il solito sorriso e Clopin se ne accorse.
-Va bene, allora ci vediamo domani pomeriggio per il palco, se ancora vuoi.-
-Ma certo! A domani!-Disse Chantal congedando l'amico.
Quando fu certa che se ne sia andato si distese sul letto e pianse.
-Sapevo che sarebbe finita così! Sono una stupida!-Disse tra un singhiozzo e l'altro.
La mattina dopo Chantal andò per prima a lavorare, si alzò prima di tutti e non aspettó neanche Clopin , voleva stare da sola.
Quando arrivò a lavoro Giselle si sorprese a non vederla arrivare con l'uomo.
-Hey come mai da sola?-Chiese mangiando una brioches.
-Oh, beh diciamo che era come dicevo io. Non pensa a me a quel modo.-Disse demoralizzata .
-Ti ha rifiutata? Adesso mi sente lui!-Disse Giselle facendo per uscire.
-Ferma! Non mi ha rifiutata, è che ieri è venuto da me e mi ha chiesto una ragazza cosa preferisse per il primo appuntamento, credevo che lo avrebbe chiesto a me, invece esce con un'altra ragazza.-
-Può darsi che l'appuntamento vada male o che si renda conto che non è adatta a lui. Cara ragazza, ne ho viste di coppie e di amori, e fidati se ti dico che non devi mai perdere la speranza.-Disse l'anziana.
-Grazie Monna Papon.-Disse Chantal con un sorriso.
Quella mattina con tutto il lavoro da fare Chantal non ebbe neanche il tempo di pensare a Clopin, ma dopo aver mangiato un pezzo di pane e una mela andò alla piazza di Notre Dame per aiutare con il palco.
Chantal iniziò a lavorare con Esmeralda ad inchiodare qualche asse, mentre Clopin si occupava con altri tre uomini di montare altre tavole di legno per la base del palco.
Tutto procedeva bene, finché non si avvicinò Maria a Clopin, lei anche era bellissima, pelle olivastra, capelli neri e occhi del medesimo colore, vestita tutta di rosso.
-Clopin dici che bastano questi teli?-Chiese avvicinandosi a lui.
-Certo Cherie, sono perfetti.-Disse lui sorridendogli.
-Allora vado, ci vediamo stasera.-Disse abbracciandolo.
Intanto Chantal stava inchiodato una traversa, batteva senza neanche vedere il chiodo.
-Chantal se continui così finirai per....-Esmeralda non fecero in tempo a finire la frase che Chantal per la troppa distrazione si schiacció un dito.
-Ahi! Che dolore!-Disse Chantal che stava quasi per imprecare.
-Te lo avevo detto io!-Rise Esmeralda.
-Non ridere , ho il morale sotto i piedi.-Disse lei sospirando.
-È successo qualcosa?-
-Clopin ha un appuntamento stasera con quella Maria! Il fatto è che è venuto da me a chiedere consiglio.-Disse lei arrabbiata.
-Qualcuno qui è geloso!-Rise la donna.
-Puoi dirlo forte. Mi da fastidio più che altro che io non riesco ad esprimere i miei sentimenti liberamente, mentre gli altri ci riescono.-Disse Chantal posando il martello.
-Ognuno di noi è diverso, c'è chi è più spigliata e chi invece è timida.-
-Ma per la mia timidezza Clopin non saprà mai che mi piace. E dopodomani su questo palco lui griderà il suo amore a lei!-Si stava sfogando finalmente.
-Non credi di correre un po' troppo?-Rise Esmeralda.
-Scusa è che quando ci ripenso è come se non fossi io.-
-Sta tranquilla, senti, so che non è il momento più adatto per chiedertelo, ma stasera baderesti a Zefyr? Io e Febo avremmo una commissione da fare.-Disse la donna.
-Ma certo! Almeno lui mi tira su di morale!-Disse Chantal con un grosso sorriso.
-Ti ringrazio.-Le sorrise Esmeralda.
-Ragazze a che punto siete?-Chiese Clopin avvicinandosi a loro.
-Abbiamo finito!-Esclamò Esmeralda.
-Bien! Siamo già a buon punto, grazie ragazze.-
-Dovere.-Dissero le due in coro.
Si congedarono e tornarono alla Corte .
-Zefyr mi raccomando non far arrabbiare Chantal e fai quello che ti dice!-Esclamò Esmeralda al figlio.
-Si mamma!-Sorrise il bambino.
-Grazie ancora Chantal, ti dobbiamo un grosso favore.-Disse Febo.
-Non lo dire nemmeno,mi fa piacere stare con Zefyr.-
-Allora noi andiamo, a dopo.-Disse la donna uscendo con suo marito dalla tenda.
-Chantal che cosa prepari di buono per cena?-Chiese il bambino.
-Che ne dici di due belle salsicce con una bella fetta di pane e formaggio?-
-Siiiii! Salsicce!-Urlò il bambino gioioso.
Quella sera Chantal si dimenticó dei suoi problemi e si divertì un mondo a giocare con il piccolo.
-Bene Zefyr... È ora di andare a letto.-Disse la ragazza prendendo la vestaglia del bambino.
-Va bene.-Disse il piccolo in uno sbadiglio.
Quando lo cambiò lo mise a letto e gli diede un bicchiere di latte caldo.
-Chantal, perché non sei uscita tu con zio Clopin?-Chiese il piccolo .
-Come?-La ragazza posò il bicchiere vuoto sul tavolo e tornò dal bambino.
-Perché non dici a zio Clopin che ti piace?-
-E tu come fai a sapere che mi piace?-
-Lo guardi come la mamma guarda papà, questo vuol dire che ti piace no?-Chiese lui.
-Si Zefyr... Ammetto mi piace tuo zio, però lui ha deciso di uscire con un'altra.-Si rattristó.
-Ma non è giusto! Non mi piace quella ragazza ! Ma perché tu non gli dici che ti piace?-Chiese il bambino ingenuamente.
-Vedi, è complicato... Quando ti piace una persona fai di tutto per mettere la sua felicità al primo posto , se tuo zio è felice con quella ragazza, chi sono io per impedire che lui sia felice?-Chiese la ragazza facendolo riflettere.
-Sarà ma a me quella mi sta antipaticissima! Vorrei che fossi tu mia zia!-Disse lui con un sorriso.
-Grazie Zefyr, ma ora lasciamo le cose come stanno, dormi su!-Rise lei.
-Buonanotte!-Disse lui chiudendo gli occhi con un grosso sbadiglio.
-Buonanotte ometto!-Disse lasciandogli un bacio sulla fronte.
Quando Zefyr si addormentó Chantal si mise a ripulire il macello che avevano fatto giocando e quando fu tutto pulito tornarono anche Esmeralda e Febo.
-È andato tutto bene?-Chiese la donna.
-Benissimo! Voi tutto bene?-Chiese lei.
-Tutto bene, grazie per il disturbo. -Disse Febo.
-Nessun disturbo, ora però vado. Buonanotte.-Disse uscendo dalla tenda.
Proprio a farlo apposta quando stava tornando in tenda all'entrata della Corte c'erano Clopin e Maria e si stavano baciandolo.
Fu un duro colpo per Chantal vederlo baciarsi con quella, e così decise di andarsi a fare un giro, fuori. Uscì non appena Clopin e Maria se ne erano andati davanti all'entrata.
 
 
Clopin anche se era tardi decise di andare da Chantal, di solito a quell'ora era sempre sveglia a finire qualche lavoro di cucito.
-Chantal ti volevo ringraziare per....-Ma entrando in tenda Clopin non la trovò, nessuna candela a fare un poco di luce, non era lì, così decise di girare un po' per la Corte passando anche davanti la tenda di Esmeralda, trovando la donna fuori a dare da mangiare alla capretta Djali.
-Esmeralda, hai visto Chantal?-Chiese lui.
-È in tenda.-Disse tranquilla la donna.
-No, ci sono appena stato e non c'è traccia di lei.-Disse lui.
-Ha detto che era stanca e voleva andare a riposare.-Disse la donna.
-Forse non riusciva a dormire e sarà andata a fare un giro. Volevo ringraziarla per i consigli che mi ha dato, l'appuntamento è andato benissimo.-Disse lui con un grosso sorriso.
-Quindi è lei la ragazza per te?-Chiese Esmeralda.
-Credo proprio di sì, ma perché me lo chiedi?-
-Mmm, non so Clopin ma non sembra fatta per te.-Disse lei.
-Che intendi dire?-
-Insomma è con noi da poco, non la conosci bene neanche tu!-
-Ma io mi sono innamorato di lei.-Disse lui alterato.
-Sei proprio cocciuto Clopin! Buonanotte!-Disse Esmeralda rientrando in tenda e lasciando il fratello li fuori.
Clopin se ne tornò nella sua tenda sperando che l'indomani avrebbe incontrato Chantal.
 
 
 
Continua spero vi piaccia.

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Capitolo 3
*** le ragioni del cuore ***


 

Ragazzi prima di tutti grazie perchè seguite la mia storia, in secondo luigo scusate se delle volte ci sono errori di battitura, ma il t9 del mio cellulare ha vita propria (il che mi spaventa!), comunque grazie soprattutto a Tensi che ha recensito e vi auguro buona lettura.

 

Chantal giró tutta la notte senza una meta precisa, passò circa due ore davanti Notre Dame , ma qualcuno da lassù la richiamò.
-Chantal?-Chiese una voce maschile .
La ragazza la conosceva bene quella voce, era Quasimodo un suo caro amico.
-Quasimodo!-Esclamò la ragazza asciugandosi le lacrime che gli solcavano le gote.
-Ma tu stai piangendo!-Esclamò il ragazzo uscendo dall'ombra.
-Oh no, non è niente... Ma tu che fai in piedi a quest'ora?-Chiese lei.
-Oh ,un po' di insogna .  Ora vuoi dirmi che hai?-
Il bello di Quasimodo è che non demordeva mai, e faceva di tutto pur di aiutare le persone in difficoltà.
Chantal le raccontò tutto e per lei fu la liberazione di un peso.
-Capisco, se fossi in te farei di tutto per farmi notare da Clopin .-
-Lo sai Quasimodo che non è da me questo atteggiamento.-
-Si ma a volte il gioco vale la candela.-Disse lui con un sorriso.
-Cosa?-
-Voglio dire che a volte bisogna dare tutto se stesso per ottenere qualcosa. -
Oltre ad essere un buon amico era anche molto saggio.
-Credo di aver capito. Ora però vado, la mezzanotte è passata ormai da tanto, scusa se ti ho trattenuto.-Disse la ragazza iniziando ad avere sonno.
-Non riuscivo a dormire e mi sono reso utile.... O almeno spero!-Rise.
-Utilissimo! Bon nuit!-Disse Chantal salutandolo.
Una volta tornata in tenda Chantal crollò dal sonno e dormì vestita.
La mattina dopo fu Clopin a svegliarla.
-Hey bella addormentata si fanno le ore piccole?-Chiese lui con un sorriso.
-Che ore sono?-Chiese Chantal mezza addormentata.
-È ora di andare a lavoro!-Rise l'uomo.
-Di già? Oh....-Disse la ragazza sbadigliando.
-Dove sei stata ieri notte?-
-Ho fatto un giro , avevo bisogno di schiarirmi le idee.-
-Qualcosa non va? Sai che il mio compito è fare in modo che non ci siano problemi.-
-Tu non potresti fare niente comunque!- Disse lei.
-Perché? -
Chantal odiava la cocciutaggine dell'uomo, con domande semplici riusciva a cavarti tutti i segreti di bocca.
-Perché io sono....-Per fortuna si bloccò in tempo.
-Sei?-
-Andiamo a lavoro che è tardi!-Esclamò la ragazza senza neanche guardandolo in faccia.
-Dai dimmi!-Insistette lui andando dietro a lei.
-No.-Disse lei.
-Lo sai che io mi preoccupo! Sei malata?-
-No, mai stata più sana!-Disse lei. 
Ma davvero un uomo poteva essere tanto stupido.
-E allora dimmi che hai!-Sbottó lui.
-Tanto ormai il danno è fatto! Che vuoi che cambi se ti dico il mio problema?-Chiese lei arrabbiata.
-Non ti capisco! Lo sai che con me puoi parlare di tutto! Perché di questo no?-Chiese lui.
-Perché è troppo personale! -Sbottó lei correndo via.
Beh di certo non aveva seguito il consiglio di Quasimodo, questo era sicuro, avrebbe deciso di fare un salto dal campanaro all'ora di pranzo.
Clopin riusciva a stargli dietro e la raggiunse davanti la bottega dove lei lavorava.
-Ma si può sapere che ti prende?-Chiese tenendogli il braccio bloccato.
-Lasciami.-Disse lei senza voltarsi.
-No finché non mi dici che cos'hai!-Esclamò lui.
-Ho detto lasciami!-Si voltò con uno sguardo furioso e con le lacrime agli occhi, detestava farsi vedere piangere, specialmente da Clopin , solo quando morì suo padre riuscì a farsi vedere in lacrime, ma solo da lui.
In quel momento Clopin la lasció, sapeva che era inutile insistere in quel momento.
-Va bene, credevo che tra noi non esistessero segreti. Mi sbagliavo.-Disse lui deluso andando via.
Chantal entrò nel negozio in lacrime, e corse dalla signora Papon.
-Signora ho rovinato tutto!-Disse in lacrime al grembo dell'anziana.
-Oh su piccola mia, non devi abbatterti così. Ricorda mai perdere la speranza.-Disse la donna carezzandogli la testa.
A quel punto entrò anche Giselle.
-Che succede?-
-Solo un po' di mal d'amore.-Disse la donna con un sorriso.
-Oh Chantal.-Disse l'amica chinandosi affianco alla ragazza.
-Perché oggi non andiamo dal boulanger e prendiamo una torta ? Tesoro, non voglio vederti piangere, sei una ragazza d'oro e se proprio quell'uomo non lo capisce allora è uno stupido. Ricorda però che il miglior rimedio al mal d'amore è il cibo. Giselle prendi, andare dal boulanger e prendete del cibo. -Sorrise la donna dando delle monete alla nipote.
-Signora Papon non dovete...-Cercò di dire qualcosa , ma fu bloccata dall'anziana.
-È anche da tempo che non mangio una bella torta alla crema... Consiglierei la pasticceria di fronte Notre Dame.-Fece l'occhiolino alle due ragazze.
-Andiamo Chantal!-Giselle prese per mano l'amica e la trascinó fuori dalla bottega.
Arrivarono a Notre Dame e il fornaio aveva appena riempito le torte con dell'ottima crema. 
-Bonjour monsieur!-Disse Giselle.
-Bonjour a voi ragazze, che posso darvi?-Chiese l'uomo.
-Una tortina farcita di crema è per la nonna.-Disse Giselle.
-Ah si sei la nipote della signora Papon! Come sta tua nonna?-Chiese l'uomo.
-Bene signore grazie!-
-Un giorno di questi passo a trovarla digli.-Disse incartanto la torta.
Intanto Chantal vedeva il carretto di Clopin, stava raccontando la storia di chissà quale principessa a dei bambini e ogni tanto anche il suo sguardo andava verso Chantal.
-Monsieur, mi scusi, potrebbe darmi anche tre bignè?-Chiese Chantal.
-Vuoi darci sotto col cibo?-Chiese Giselle.
-No, devo chiedere scusa ad una persona. Hai carta e inchiostro?-Chiese poi lei.
-Ho io carta e inchiostro signorina.-Disse il panettiere offrendogli un foglio di carta e una piuma con dell'inchiostro.
-Merci!-Esclamò Chantal prendendo l'occorrente e iniziando a scrivere chissà cosa.
Quando dovettero pagare, Giselle insistette per pagare anche i bignè.
-Ma li ho presi io, è giusto che li paghi io!-
-No Chantal, è un mio regalo per te! Vai e conquista!-Rise Giselle.
-Grazie, grazie , grazie!-Esclamò lei abbracciando l'amica.
Andò sul retro del carro di Clopin che era ancora intento a raccontare la storia ai bambini poggió i bignè ed il foglio di carta sugli scalini, la storia sarebbe finita a minuti e lei doveva tornare a lavoro, infatti tornò da Giselle che l'aspettava davanti Notre Dame.
Una volta alla bottega mangiarono e a Chantal sembrava tornato il buon umore.

Sono felice che i capitoli precedenti siano piaciuti, grabzie di cuore a chi ha recensito e chiedo scusa se nei miei capitoli ci saranno degli errori, ma avendo il cellulare con il t9 che ha anima propria, purtroppo gli errori escono. Faccio di tutto per ridurli ma niente, ne trovo sempre qualcuno anche dopo pubblicato il capitolo.
Dopo questa noiosa spiegazione vi auguro buona lettura!

 

Quando Clopin finì lo spettacolo fece per uscire dal carretto e l'occhio gli cadde subito sul fagottino e il foglio di carta lì.
Lesse il foglio e non poté fare a meno di sorridere.
Sul foglio c'erano testuali parole:

 

So che questi giorni mi sono comportata male nei tuoi confronti, soprattutto questa mattina , ma questi sono per farmi perdonare. Tengo a te come tengo alla mia vita e non so dove sarei adesso senza di te. Grazie di cuore e mangia i bignè.
Chantal

 

 

In quel momento si sentì fortunato ad aver ricevuto almeno l'istruzione minima per imparare a scrivere e leggere. Si sedette sugli scalini del carretto e si gustó quei meravigliosi bignè alla crema.

 

 

All'ora di pranzo Chantal decise di andare da Quasimodo e avendo una fetta di torta avanzata decise di portargliela.
-Vado a Notre Dame, torno tra poco.-Disse uscendo di corsa.
Una volta lì salì fino dove aveva la sua casa Quasimodo.
-Quasimodo! Ti ho portato una cosa!-Rise lei notando il campanaro appeso ad una trave per lucidare una campana.
-Per me? Cos'è?-Chiese lui scendendo.
-Una fetta di torta, per ringraziarti dopo ieri sera.-Sorrise.
-Allora ci hai parlato?-Chiese lui prendendo la fetta e mangiandola.
-Beh, diciamo ci ho litigato. A volte la sua testardaggine mi da sui nervi, ma dopo è passato tutto e gli ho portato dei bignè.-Disse affacciandosi dalla cattedrale.
-Si Clopin è cocciuto. Ma anche per questo che lo ami, o sbaglio?-Chiese Quasimodo con un sorriso.
-Si, è testardo, a volte anche spericolato e mi fa arrabbiare, ma lo amo anche per questo.-Rise lei.
-Dovresti dirglielo senza avere paura delle conseguenze.
-E cosa dovrei dirgli? Ciao Clopin sai è da cinque anni che sono innamorata di te! Ma sappi che se stai con quell'altra ragazza a me non fa niente, rimarrò in silenzio a soffrire. Accidenti alla mia timidezza!-Esclamò la ragazza facendo una scenetta che fece ridere il campanaro.
-Beh come discorso non è un granché!-Rise lui.
- Mi devo rassegnare ormai, se lui è felice con Maria, beh, lo sono anche io per lui.-Disse lei.
-La sua felicità è più importante della tua? Perché?-
Quasimodo a volte era ingenuo come Zefyr, ma anche per questo adorava stare in sua compagnia.
-Vedi, è che quando ami una persona pensi prima di tutto al suo bene e alla sua felicità. Come una madre con il proprio bambino.-Spiegò la ragazza.
-Capisco, ma Chantal.... È ora che torni a lavorare, devo suonare le campane e tu sei in ritardo!-Esclamò il campanaro.
-Grazie Quasimodo!-Disse abbracciando il ragazzo.

 

 

Durante quella piccola conversazione Chantal e Quasimodo non lo sapevano, ma Clopin era presente. Era andato alla bottega dove lavorava Chantal per ringraziarla e scusarsi per quella mattina, e Giselle gli aveva detto che era andata a Notre Dame dal campanaro, così decise di raggiungerla.
Proprio quando era arrivato all'alloggio di Quasimodo sentii Chantal parlare di lui e decise di nascondersi per origliare.
Quando però sentii le parole della ragazza sul fatto che lo amava , gli mancò un battito e quando la conversazione giunse al termine fece gli scalini quattro a quattro per non farsi scoprire dalla ragazza.
-Clopin sei un vero idiota.-Disse a bassa voce dentro il suo carretto.
Era stato talmente stupido da non vedere l'amore che la ragazza provava per lui.
Ma ora che ci ripensava tutto aveva un senso, i vestiti che gli cuciva, le cene che gli offriva, i grossi sorrisi quando gli faceva anche un complimento piccolo piccolo, per non parlare poi del suo problema personale della quale stavano parlando la mattina. Si rese conto che era lui la causa del malumore della ragazza e in quel momento si sentì uno schifo, aveva fatto star male una delle persone più importanti della sua vita.
Adesso non era neanche più sicuro che Maria fosse la donna per lui, certo era una donna bellissima, ma come aveva detto Esmeralda la sera prima, quanto davvero la conosceva? Probabile che con il passare del tempo non avrebbe mai trovato quell'affinità o probabile di si, ma chi era lui per prevedere cosa sarebbe successo?
Decise così di andare da Esmeralda, si stava esibendo come suo solito assieme a Djali e Zefyr in un piccolo angolo vicino la cattedrale.
-Esme posso parlarti?-Chiese .
Esmeralda gli diede un occhiata e vedendolo più strano del solito lasciò il tamburello a una bimba che stava ballando e si allontanò.
-Che succede?-Chiese la donna.
-Ho fatto un pasticcio! Non so che fare!-Disse lui triste.
-Spiegati meglio, che se parli in codice non capisco.- 
Si misero in un angolo tranquillo ma non troppo lontano dal palco e lì l'uomo parlò.
-Sono uno sciocco! Ultimamente Chantal stava soffrendo e non mi ero accorto che era per me che soffriva!-
Esmeralda fece una faccia indecifrabile agli occhi di altri, ma Clopin la conosceva era la faccia che gli avrebbe fatto confessare tutto, non poteva tenere nascoste certe cose, non a lei.
-Questa mattina abbiamo litigato io e Chantal e poi lei mi ha regalato dei bignè, sono andato da lei a chiederle scusa, ma era da Quasimodo e quando sono arrivato da loro ho sentito dire da Chantal che lei mi ama, ma dato che mi vede felice con Maria non può che essere felice per me! -Il racconto di Clopin era così confuso che Esmeralda dovette riflettere qualche minuto per capire bene cosa fosse successo.
-Quindi si è dichiarata, e tu che le hai detto?-Chiese la donna.
-Beh non si è proprio dichiarata, io stavo origliando la conversazione che aveva con Quasimodo.-Disse lui.
-Clopin mi sorprende che tu non ti sia accorto di niente! Persino io Febo e Zefyr sapevamo che lei è un innamorata di te! Ma tu ora hai Maria e hai distrutto ogni sua speranza di poterti amare, secondo te come si può sentire ?-Disse Esmeralda arrabbiata.
-Credo male... Anzi ne sono certo. Ma il fatto è che....-Disse lui quasi vergognandosi.
-Che cosa?-Chiese la donna con sguardo severo.
-Che tu avevi ragione su Maria, insomma la conosco da poco, e se poi non andiamo più d'accordo? Invece con Chantal è diverso, anche se litighiamo alla fine ci riappacifichiamo, e forse è l'unica che veramente che pensa prima al mio bene che al suo.-Disse lui.
-Grazie per la considerazione...-Si limitò a dire la donna.
-Sai cosa intendo dire... Che mi consigli di fare?-
-Devi solo seguire il tuo cuore , io posso farti solo una domanda.... Sicuro che con Maria non provi solo un'attrazione fisica?-Detto questo Esmeralda lasciò il fratello lì pensieroso e tornò al suo spettacolo.

 

 

Quella sera quando stava per tornare a casa nella bottega entrarono Febo, Esmeralda e Zefyr.
-Voi che ci fate qui?-Chiese Chantal stupita.
-Siamo venuti a prendere una cosa.-Disse Esmeralda.
-Tutto pronto, venite!-Disse Giselle portandoli sul retro, curiosa Chantal andò a vedere.
-Che ve ne pare?-Chiese Giselle mostrando un lungo abito semplice color Lilla.
-È splendido!-Disse Esmeralda.
-Credo però che indosso alla diretta interessata sarebbe meglio!-Esclamò Febo guardando Chantal.
-Perché guardate me?-Chiese quest'ultima.
-L'abito è per te sciocca!-Rise Giselle.
-Per me? Perché?-Chiese stupita.
-Dopodomani che giorno è?-Chiese Esmeralda ridendo.
Chantal ci pensò un attimo e poi si ricordò, sarebbe stato il suo compleanno.
-Il mio compleanno.-Disse.
-Esatto, ti abbiamo voluto regalare un vestito, così lo potrai anche mettere alla festa di domani.-Disse Febo.
-Io non so come ringraziarvi!-Disse Chantal commossa.
-Vai a provarli, ti aspettiamo qui.-Rise Giselle.
Chantal corse a cambiarsi e quando uscì era più bella che mai, il vestito lilla aveva delle striature argentate che non aveva notato prima.
-Stai benissimo !-Disse Zefyr saltando di qua e di là.
-Ha ragione sei bellissima!-Disse Esmeralda.
-E sono sicuro che domani farà una strage di cuori!-Esclamò Febo.
-Grazie a tutti ! Davvero è il regalo più bello che potessi ricevere.-Disse abbracciando la famiglia.
In quel momento suonarono le otto di sera.
-È tardissimo!-Esclamarono tutti.
-Ricorda che domani siamo chiusi, non fare come lo scorso anno che ti sei presentata!-Rise Giselle.
-Bien, allora ci incontriamo domani alla festa.-Disse Chantal salutando l'amica.
Una volta alla Corte Chantal salutò Esmeralda e la famiglia, ringraziandoli ancora per il regalo, dopodiché tornò nella sua tenda.

 

Clopin girava per le vie di Parigi, stava tornando a casa più stanco che mai quel giorno, ma era tutto pronto per il giorno seguente e questo gli dava una grande soddisfazione.
Alla Corte andò a parlare con Maria, ormai aveva deciso cosa avrebbe fatto, e di sicuro non sbagliava, il cuore sa sempre cosa fare.
-Maria posso parlarti?-La gitana era fuori la sua tenda a parlare con delle ragazze.
-Certo.-Disse salutando le altre.
-Ecco vedi... È un po' difficile da spiegare... Non possiamo stare insieme.-Disse lui come volersi liberare da un grosso peso.
-Come? Non capisco? -Chiese lei spaesata.
-Vedi ero convinto di amarti.... Ma mi sbagliavo,la mia era solo attrazione fisica. Mi vergogno come un cane ad averti illusa , ma vedi è che...-Non riusciva a trovare le parole giuste.
-Ti piace un altra.-Disse lei con un sorriso sincero.
-Come fai a saperlo?-Chiese Clopin.
-Clopin, sono una donna, vedo certe cose. Tranquillo, non mi sono arrabbiata per quello che mi hai detto, anzi ho apprezzato la tua sincerità.-Disse la ragazza.
-Davvero mi dispiace, non era mia intenzione ferirti o illuderti.-
-Tranquillo. La ragazza che ami sarà molto fortunata ad averti.-Disse lei prendendogli le mani.
-Anche il ragazzo che ti avrà sarà molto fortunato.-Disse lui con un sorriso.
-Grazie, ora però devo andare,la cena non si prepara da sola!-Rise lei.
-Buona cena!-Disse lui salutandola.
Quando salutò la giovane voleva andare subito da Chantal ma notò che nella tenda le luci erano tutte spente, così decise di dirgli tutto domani mattina e chissà, avrebbe preso anche qualche fiore da regalargli, così sarebbe stata una dichiarazione in piena regola.

 

 

 

Continua, che ne dite?

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Capitolo 4
*** rivelazioni ***


~~Ringrazio Axel folletto trouillefou per la sua recensione e per avermi dato l'ispirazione a scrivere questo nuovo capitolo. Scusate, ma sono stata in carenza di fantasia. Vi auguro buona lettura e spero di non fare errori .

 

 

 

 

 

 

 


Aveva fatto male ad uscire quella sera, dopo essere andata nella sua tenda aveva cenato, ma voleva uscire, fare due passi. Mai decisione fu più sbagliata, Parigi di giorno era una città tranquilla senza pericoli, ma non appena la notte calava ecco che si trasformava in un luogo pericoloso e pieno di insidie.

Era intenta a passeggiare lungo la Senna , neanche un'anima in giro , ad eccezione di un gruppo di uomini visibilmente ubriachi che stavano passando affianco a lei.

-Hey bellezza... tutta sola?-

Un uomo si era fermato, ma lei continuava dritta per la sua strada.

Uno degli insegnamenti di Clopin era di filare dritta , come diceva lui "parlare con un uomo ubriaco è come parlare al vento. Farà sempre quello che vuole lui, nonostante tu ti opponga."

Purtroppo per lei quegli uomini continuavano a seguirla e allora si voltò.

-Vi sarei grata se non mi seguiste.- I suoi lineamenti colpirono i quattro uomini, i suoi occhi grigi con la luce delle torce e della luna sembravano brillare.

-Ma che bella ragazza, davvero... vieni quí , vogliamo solo conoscerti meglio.-

-Adieu monsieur . - Si allontanò con passo più spedito ma uno di loro la prese per il polso destro.

-Vieni qui!-

-Lasciami!-Urlò tirando un ceffone all'uomo per poi correre via.

Nella foga della corsa passó davanti a notre dame per dirigersi verso un piccolo pezzo di bosco li vicino, avevano iniziato a fare dei lavori per costruire delle nuove case , ma Chantal non lo sapeva e così finí in un fossa battendo la testa su una pietra.

 

 

 

Pov Clopin

 

 

 

Ero appena rientrato nella mia tenda, avevo un brutto presentimento, non era da Chantal assentarsi di sera , volevo andare fuori a cercarla ma pensai che forse mi stavo preoccupando per niente, parlavamo di Chantal per quanto fosse spericolata non era tipa da mettersi nei guai.

O almeno speravo, infatti Vidi Quasimodo arrivare di corsa in preda al panico.

-Clopin!- Entró nella mia tenda in fretta e furia che per poco la smontó .

-Che succede Quasimodo ?-

-Chantal l'ho vista passare sotto la cattedrale , correva era seguita da alcuni uomini, lì ho fermati, ma quando sono andata a cercare Chantal non c'era. Era come sparita.-

Ecco il panico , presi il mio mantello e corsi fuori dalla tenda dove Febo ed Esmeralda mi stavano raggiungendo.

-Quasimodo, Clopin che succede?- Chiese Esmeralda.

-Chantal è in pericolo.-Dissi schietto prendendo una torcia.

-Che tipo di pericolo?- Chiese Febo .

Quasimodo raccontó ciò che aveva visto e Febo si uní alla nostra ricerca .

Arrivammo di corsa a notre dame e Quasimodo ci indicò dove l'aveva vista l'ultima volta e dannazione, poteva aver preso almeno 8 percorsi differenti!

-Bene allora io controllo le vie che portano verso destra, Febo tu quelle a sinistra e Quasimodo quello al centro, ci rivediamo qui all'alba.-

Iniziai a vagare per tutte quelle dannatissime vie, tornai spesso sui miei passi ma niente, dove diavolo poteva essere finita, era quasi l'alba e decisi di ritornare indietro e notai solo al lieve spuntare del sole che lì ad attendermi c'era solo Quasimodo.

-Ragazzi! l'ho trovata, ma mi serve una mano da parte vostra.- Febo aveva l'espressione seria e il fatto dell'aiuto non faceva prevedere nulla di buono.

-Faccio strada!-Esclamai preoccupato.

Arrivammo fino ad un piccolo cantiere , guardai intorno ma di Chantal neanche la minima traccia.

-Dove ?-Chiese Quasimodo .

-In quella fossa.-Disse Febo avvicinandosi ad una sorta di voragine.

Corsi vicino a lui e la Vidi, era lì distesa, e quello che aveva sulla fronte era sangue ne ero più che sicuro .

-Ci serve una fune.-Disse Febo .

Ci guardammo attorno e Quasimodo trovó una vecchia corda, o meglio la slegó da un'impalcatura .

-Vado io.-Dissi.

-Non è meglio che vada io?-Chiese Febo.

-Vado io!-Forse risultati un pó cupo dalla faccia che fece Febo ma in un secondo iniziai la mia discesa in quella fossa.

-Chantal, mi senti?-

Nessuna risposta, mi avvicinato sempre di più a lei, sperai solo che non fosse morta, non lo avrei sopportato.

Arrivai finalmente da lei e la prima cosa che feci fu controllare che respirasse .

Per fortuna il suo battito era normale , così con molta attenzione la presi in braccio.

-Tiraci su!-

La risalita sembrava più lenta del solito , quando finalmente arrivammo in cima il sole era già quasi del tutto sorto.

-Come sta?-Chiese Quasimodo .

-Respira....-

-La ferita alla fronte non mi piace affatto.... meglio portarla dalla guaritrice . -Febo aveva ragione così ci dirigemmo verso la corte .

 

 

 

 


Pov Chantal

 

 

 

Il caldo afoso, ecco cosa sentivo , aprii gli occhi e mi ritrovai vicino ad un ruscello , il mio vestito estivo si muoveva a seconda del lieve vento. Davanti a me una figura che riconobbi subito era Clopin , con la sua larga camicia bianca ed i suoi pantaloni rattoppati. Era lì a bagnarsi al fiume, ricordo benissimo quella scena, stavo rivivendo un ricordo uno dei più belli della mia vita.

-Cherie non vieni a rinfrescarti ? Guarda che poi se sviene non ti raccolgo per la via!-

Mi avvicinai al fiume, e lui aveva una mano tesa verso di me, incerta la strinsi e lui mi Buttò in acqua.

A quel punto lo guardai ed il suo sorriso era sincero, i suoi occhi dolci, era l'estate di cinque anni fa, da quel giorno capii che i miei sentimenti per il re dei gitani erano cambiati.... iniziai ad amare la sua indole scherzosa , il suo carattere anche se cocciuto e a volte mi dava sui nervi, ma lo perdo avo sempre.

-Cherie svegliati, ti prego.- A parlare era stato Clopin , ma che stava dicendo? io ero lì .

Tutto d'un tratto sentii un forte fastidio alla testa, Clopin che era di fronte a me era sparito , tutto si fece buio, solo allora capii che stavo sognando.

Aprii gli occhi, un bel pó di candele illuminavano la stanza per un attimo anche quella luce mi diede fastidio, ma poi mi abituati.

-Cherie . ..-La sua voce, era la sua dolce voce, per poco non mi misi a piangere vedendolo lì vicino a me.

-Clopin.-

-Come ti senti?-

-Mi fa male la testa.-Dissi mettendomi a sedere sul mio letto... un momento! quello non era il mio letto! mi guardai bene attorno e notai che ero nella tenda di Clopin .

-La guaritrice ha curato la ferita che avevi , hai dormito un giorno intero.-

-Oh.-Dissi mettendomi più comoda.

-Si può sapere dove stavi andando? che ti è preso? Lo sai che non voglio che voi ragazze uscite di notte!-

-Lo so, ma volevo fare una passeggiata . -

-Una passeggiata? ti è quasi costata la vita!-Era arrabbiato, il suo sguardo ed il suo tono alto lo dimostravano senza veli.

-Perdonami.- Riuscii a dire solo questo, mi sentivo indifesa, avevo fatto arrabbiare proprio lui e in questi giorni non era certo la prima volta.

-Questa volta sarà difficile Chantal . .. non hai pensato a quanto siamo stati in pensiero per te ?-

Mi lanció uno sguardo truce che mi fece venire i brividi e qualcosa mi disse che questa volta avevo veramente esagerato.

-Io ora devo andare.... la guaritrice ha detto che non è nulla di grave.- Se ne andò lasciandomi li sul suo letto, mi aveva trattata così male, ma perché allora non riuscivo ad essere arrabbiata con lui?

Mi alzai, mi sentivo molto meglio e me ne tornai nella mia tenda, forse quando sarebbe tornato non voleva avermi tra i piedi.

la tenda era come l'avevo lasciata, avevo bisogno di un bagno, così andai al pozzo e lì presi l'acqua che mi serviva, la scaldati e mi immersi nel mio bagno caldo al l'odore di rosa.

Ripensa alle parole che mi aveva detto Clopin e non potei fare a meno di notare che lacrime calde mi ricavano il viso , come poteva lui avermi detto certe cose con quel tono?

Rimasi un bel pó ammollo dopodiché mi Chiesi che ora fosse, la corte a farci caso era deserta, di sicuro era notte così mi Rimini a letto e crollai tra le lacrime.

 

 

 

 


Pov Clopin

 

 

 

 


Era notte fonda quando si riprese, purtroppo avevo promesso agli altri che li avrei aiutati a smontare il tutto prima della mattina, quest'anno non avevo assistito alla festa dell'amore, bensì ero rimasto affianco a Chantal , aveva bisogno di me, alla festa sarei stato solo un peso.

Solo che quando si risveglió , la rabbia aveva preso il sopravvento su di me, facendomi dire cose che mai avrei osato dire, ero preoccupato per lei, ma ferire a così non era affatto giusto.

Finimmo di smontare il palco solo poco dopo l'alba , il fioraio stava aprendo e mise fuori delle bellissime Rose rosse, ne avrei prese un paio per Chantal , era il suo compleanno e dovevo assolutamente scusarmi per il mio atteggiamento.

-Bonjourn monsieur ! queste Rose quanto vengono?-

-Due monete d'argento per tre Rose monsieur.-

-Allora ne prendo tre , ecco a lei.- Gli diedi due monete d'argento e lui mi confezionó le tre Rose con un nastro rosso.

Corsi alla corte , di sicuro gli avrebbero rallegrato la giornata , erano così belle, proprio come lei.

Arrivai alla mia tenda, il via vai di persone era poco, dato che tutti avevano un lavoro da svolgere.

-Cherie....ho una cosa per te.- Entrai ma non la trovai , panico, non di nuovo!

Corsi verso la sua tenda e la trovai distesa sui suoi cuscini a dormire.

Era così dolce quando dormiva .

-Cherie... svegliati.-Mi inginocchiai vicino a lei e gli diedi un bacio sulla fronte.

Aprí lentamente gli occhi con un verso di controvoglia che mi fece sorridere.

-Clopin?-

-Oui Cherie . .. buon compleanno. queste sono per te.-Dissi porgendogli le rose.

-Per me? sono bellissime.-

Disse lei con un sorriso.

-Volevo chiederti anche scusa, non dovevo dire quelle parole...-

La fissai, il suo sorriso si era spento ed aveva lasciato posto ad una lacrima che lenta scendeva sulla sua guancia.

-Che cos'hai ?-Chiesi sedendomi di fronte a lei.

-È . ..è che tu hai dette quelle cose , mi hanno ferita, però avevi ragione era tutto vero, solo io non volevo finire nei guai e tanto meno farvi preoccupare. Sono stata una stupida e avevi tutte le ragioni del mondo ad essere arrabbiato e....-

Non le diedi il tempo di finire il suo discorso che la baciai , non era il mio primo bacio, ma quello fu in assoluto il migliore che avessi mai dato, perché forse era alla persona che amavo davvero.

-È tutto apposto Cherie.... non devi sentirti in colpa. Mi vergogno come un cane ad averti detto quelle cose, e mi vergogno ancora di più per non aver compreso i tuoi sentimenti.- Lei mi fissava con lo sguardo perso nel nulla.

-Un momento... quindi sai che io... si insomma che sono innamorata di te?-Chiese poi arrossendo come un pomodoro.

-Oui.... e devo confessarti una cosa, anche io provo la stessa cosa per te, ma non me ne ero mai accorto.-

Lei non proferí parola e devo dire ero alquanto in imbarazzo.

-Ecco questo sarebbe un buon momento per uno dei tuoi discorsi senza fine.-Risi facendo ridere anche lei.

-Riesci ad uccidere un momento romantico in pochi secondi.-Rise lei.

-Non è vero, so essere molto romantico....-Dissi baciando di nuovo questa volta lei ricambió mettendomi le braccia intorno al collo.

-Allora, programmi per oggi?-Chiesi poi in un sussurro.

-No non ancora.-

-Che ne dici di fare un giro allora? io e te.-

-Ci sto! mi cambio e usciamo.- corse dietro un separé e si cambió di abito, ne indossó uno lilla bellissimo, era davvero bella.

 

 

 

 

 

 

Pov Chantal

 

 

 

 


Finalmente era tutto più chiaro e la giornata non poteva andare meglio, misi il vestito che Esmeralda , Febo e Zephir mi avevano regalato, con un mio piccolo tocco lo resi un pó più personale e quando fui pronta uscii dalla corte con  Clopin .

Eravamo per le vie di Parigi ad ammirare il paesaggio che quella splendida giornata ci offriva, quando decisi di fargli una domanda molto importante per me.

-Dimmi Clopin. .. da quanto hai capito del mio amore per te?-

-Se devo essere sincero me lo ha fatto notare Esmeralda , anche se devo ammettere che l'altro giorno quando hai parlato con Quasimodo ho sentito quello che hai detto su di me.-

-Davvero? che imbarazzo!- Mi coprii il viso con entrambe le mani.

Lui si posizionó davanti a me con uno dei suoi sorrisi disarmanti , me prese i polsi e mi abbracciò .

-Questa è un'altra cosa che mi piace di te. Sono stato uno sciocco a non accorgermene prima. -

-Che altro ti piace di me?-Chiesi con un sorriso ricambiando l'abbraccio.

-La tua cocciutaggine , il tuo essere sempre disponibile e sorridente, la tua sincerità e tantissime altre cose che solo tu hai.-

-Non è un problema per te la differenza d'età ?-

-Certo che no! non dirmi che a te importa davvero!-

Lo Vidi un attimo preoccupato ma scoppiai a ridere.

-Non mi importa minimamente la differenza d'età !-

-Allora posso farti una domanda seria?-

Una domanda seria? oddio che fosse quello che pensavo?

-Dimmi.-

-Vuoi farmi l'onore di passare il resto della tua amica con me?-

Che emozione ! certo che volevo, iniziai a piangere dalla gioia.

-Certo che voglio!-Dissi baciandolo tra le lacrime.

-Non sai quanto mi sento felice Cherie!- Disse lui abbracciandomi più forte che poteva.

-Credo di saperlo mondo amour !-

Quella sera Esmeralda ed Ana avevano organizzato una festa di compleanno per me e quale occasione fu migliore se non quella per dare la bella notizia al resto della famiglia, Quasimodo compreso.

-A quando il grande giorno?-Chiese Ana emozionata .

-È ancora tutto da decidere , per ora vivremo nella mia tenda.-Disse Clopin con un sorriso.

-Che emozione! io preparerò il pranzo di nozze!- Disse Esmeralda.

-Io cuciró il lenzuolo e preparerò il vado.-Disse Ana .

Stavano già programmando tutto senza neanche consultarci.

 


Quello fu in assoluto il giorno più bello della mia vita.

 

 

 

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