Hiccstrid moments

di Astrid4ever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Last kiss ***
Capitolo 2: *** Under the mistletoe ***
Capitolo 3: *** I could get used to it ***
Capitolo 4: *** I'm here for you ***
Capitolo 5: *** Save me ***
Capitolo 6: *** Jealousy ***
Capitolo 7: *** May I have this dance? ***
Capitolo 8: *** Together forever ***
Capitolo 9: *** Stay with me ***
Capitolo 10: *** Sleepover at the Academy ***
Capitolo 11: *** Memories ***
Capitolo 12: *** Goodbye ***
Capitolo 13: *** Happy birthday Astrid ***
Capitolo 14: *** Fighting for you ***
Capitolo 15: *** Dragon boy ***
Capitolo 16: *** I can't imagine a world without you in it ***



Capitolo 1
*** Last kiss ***


[Battaglia contro gli esiliati. Non tiene conto del primo Dragon trainer. Cosa sarebbe successo se Hiccup...]

(POV Astrid)

La battaglia infuriava attorno a me.
Gli esiliati, comandati da Alvin, ci avevano attaccato. Noi berkiani non sapevamo neppure il motivo dell'attacco, ma avevamo ugualmente risposto con tutte le nostre forze.
Molti esiliati cadevano, ma altrettanti berkiani venivano colpiti dalla nuova trovata di Alvin: delle frecce avvelenate.
Inizialmente noi Cavalieri combattevamo in sella ai nostri draghi, poi siamo scesi a terra per affrontare il nemico ad armi pari.
Brandendo la mia ascia, mi avventavo sul primo esiliato che mi capitava a tiro.
Non vedevo più gli altri ragazzi, ormai immersi nella battaglia.
Un tizio aveva tentato di sorprendermi da dietro, ma io avevo sventato il suo attacco.
In quel momento intravedevo Gambedipesce che scappava da un esiliato che lo inseguiva con un coltello da cucina e i gemelli che, invece di combattere il nemico, si picchiavano tra loro.
Moccicoso tentava di affrontare un tipo gigantesco, mentre Hiccup... era sparito!
Questo fatto non mi meravigliava molto: Hiccup era solito sparire per molto tempo, per poi farsi vivo nei momenti più impensabili.
Ma la sua assenza cominciava a preoccuparmi. Se gli fosse capitato qualcosa?
Mentre pensavo a questo stavo comunque combattendo, ma un esiliato doveva essersi accorto che non ero molto concentrata su quello che stavo facendo.
Quindi ha pensato bene di eliminarmi.
Io, girata di spalle, non l'avevo visto mentre scoccava la sua freccia avvelenata verso di me.
Era successo tutto in un nanosecondo: qualcuno mi aveva spinto via prima che fossi colpita, ma la freccia aveva preso lui, che era caduto a terra.
Allarmata, mi ero inginocchiata al suo fianco, chiamandolo: "Hiccup, Hiccup...".
Non poteva essere, perchè lui? Perchè Hiccup?
Hic aveva aperto gli occhi lentamente e mi aveva guardato, sussurrando: "Astrid, stai bene?".
"Non importa come sto io!" avevo esclamato "Adesso cerco Tempestosa, ti porto da Gothi e...".
"No, aspetta" mi aveva bloccato Hiccup "Non importa".
"Come sarebbe a dire che non importa? Lasciami andare!".
Lui, che nel frattempo mi aveva preso la mano e l'aveva stretta debolmente, aveva detto: "A me importa solo che tu stia bene".
"Perchè, Hiccup, perchè l'hai fatto?" gli avevo gridato, con le lacrime agli occhi.
"Perchè ti amo, Astrid. Ti amo più della mia stessa vita. Non potevo lasciare che ti facessero del male".
Avevo cominciato a piangere disperata, le mie lacrime cadevano a terra.
"Anch'io ti amo, Hiccup".
Hiccup mi aveva fatto abbassare su di lui e mi aveva baciato con passione e dolcezza.
Avevo ricambiato subito, stringendogli la mano.
Appena mi ero divisa da lui, avevo notato che la sua pelle stava diventando bluastra: il veleno aveva cominciato ad agire.
"Non avrei mai pensato che il nostro primo bacio sarebbe stato anche l'ultimo..." avevo singhiozzato.
Hiccup mi aveva accarezzato la guancia, sorridendo. "Non necessariamente!" aveva detto, baciandomi di nuovo.
Mentre mi baciava, avevo sentito la sua stretta alla mia mano che si allentava.
Mi ero staccata subito da lui, che stava ancora sorridendo.
"Non avrei mai potuto immaginare una morte migliore di questa" aveva detto Hic.
"No, Hiccup! Resta qui con me, ti prego".
"Astrid, non ti preoccupare per me" mi aveva rassicurato "Io starò bene".
"No, no...Hiccup!".
"Ti amo, mia splendida valchiria...".
Con questa frase, Hiccup aveva chiuso gli occhi per l'ultima volta, mentre io continuavo a chiamarlo: "Hiccup... Hiccup...".
Gli avevo preso il viso tra le mani e l'avevo baciato ancora, anche se sapevo benissimo che non poteva più sentirmi.
All'improvviso avevo sentito un dolore acuto alla spalla: una freccia mi aveva colpito.
Ma non ero triste, nè spaventata: avrei potuto rivederlo di nuovo.
"Vengo con te, aspettami, amore mio..." avevo mormorato, cadendo a terra accanto a lui.
Avevo così esalato l'ultimo respiro sul campo di battaglia, con la mano stretta in quella di Hiccup.

ANGOLO AUTRICE

Ehilà, gente, come va?
Ormai su questo sito non c'è più nessuno di attivo, quindi... a chi diamine dovrei parlare?
Boh, vabbè, è andata così, non posso certo stare qui a discutere su cosa fanno gli altri.
Comunque, questa sarà una raccolta di one-shot, che è cominciata con questa storia allegra e felice.
Ehi, che ci posso fare? Stiamo studiando Leopardi, un po' della sua tristezza dev'essere passata a me.
Ma non saranno tutte così, statene certi.
Adesso non mi resta altro che chiedervi (diciamo pure supplicarvi) di recensire.
Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Under the mistletoe ***


[E' quasi Snoggeltog e Hiccup ha già provato a dichiararsi ad Astrid, senza mai riuscirci. Però ha promesso a se stesso di dirle quello che prova prima delle festività]

POV HICCUP

"Me lo sento, oggi è la giornata giusta! Oggi le dirò tutto!" esclamo, scattando a sedere sul letto.
Mi alzo e scendo a fare colazione. In cucina c'è già mio padre, che sta bevendo una tazza di latte di yak.
"Oh, buongiorno figliolo!" mi saluta "Come mai così di buon umore?".
"Secondo te?" rispondo, prendendo la mia tazza e riempiendola di latte "Stavolta è la volta buona!".
Bevo velocemente, mentre mio padre commenta: "Se non sbaglio hai detto la stessa cosa sia ieri che l'altro ieri".
"Ma oggi sarà diverso, ne sono sicuro!" esclamo con decisione, appoggiando la tazza sul tavolo e uscendo di corsa, diretto all'Accademia.
Quando arrivo, sono già tutti lì. Gambedipesce sta coccolando Muscolone, i gemelli...fanno i gemelli e Moccicoso ci sta provando con Astrid.
Lo ammetto, comincio a diventare geloso. Anzi, no, sono già MOLTO geloso.
"Buongiorno, scusate il ritardo" saluto.
"Ah, ce l'hai fatta ad arrivare!" fa Moccicoso "Stavo giusto chiedendo ad Astrid cosa farà stasera!".
Lei sbuffa, spazientita: "Ma che domande! Domani è Snoggeltog, quindi andrò nella Sala a festeggiare!".
Perfetto, questa è l'occasione giusta! Stasera mi dichiarerò ad Astrid!
Mentre penso ad un milione di modi per dirle quello che provo, vengo riscosso dai miei pensieri proprio da lei, che mi sventola una mano davanti al viso e mi dice: "Hic, ti sei incantato? Sveglia!".
"Uh? Ah, sì... che c'è?" balbetto, diventando rosso come un peperone.
Astrid mi sorride, gentile. Oddei, quanto amo quella ragazza!
"Dobbiamo fare allenamento, no?" mi dice "Altrimenti perchè saremmo qui?".
"Ehm, sì...giusto!" rispondo, imbarazzato.
Chiamo tutti e illustro il programma di allenamento del giorno.
Dopo due ore di gare di velocità ed esercizi vari, congedo tutti e rimango da solo all'Accademia.
Solo in quel momento comincio a fare le "prove generali" di quello che avrei detto quella sera ad Astrid.
"Astrid, devo dirti una cosa. No, troppo banale!" "Astrid, ti amo. No, troppo diretto!".
Sdentato, nel frattempo, mi guarda un po' perplesso e un po' divertito.
Alla fine ci rinuncio e, richiamato il mio drago, mi avvio verso casa.
Lungo il tragitto, passo davanti alla casa di Astrid e la vedo dare da mangiare a Tempestosa.
Mi incanto a guardarla e sarei finito addosso a Skarakkio, se Sdentato non mi avesse fermato in tempo.
"Ehi, Hiccup!" mi saluta lui "Dovresti stare più attento quando cammini!".
"Scusa, hai ragione" rispondo, imbarazzato "E' solo che... insomma...".
"E' per Astrid, vero?" mi chiede lui, facendomi l'occhiolino.
"Zitto, abbassa la voce!" gli dico, guardandomi intorno. Quando mi accorgo che non c'è nessuno in giro, gli domando: "Come fai a saperlo?".
"Avanti, Hic! Ti conosco da quando avevi il pannolino! Lo sanno tutti che hai una cotta per Astrid!".
"LEI lo sa?" gli chiedo, allarmato.
"Non penso" mi dice Skarakkio "Ma ti conviene dichiararti in fretta! Lo sai com'è fatta, ti picchierà perchè non hai avuto abbastanza fegato di farti avanti!".
"Grazie, Skarakkio. Augurami buona fortuna!" lo saluto, correndo verso casa.
Appena metto un piede oltre l'ingresso, mio padre esclama: "Hiccup, muoviti! Dobbiamo essere in Sala grande tra dieci minuti!".
"Ma...ma...non doveva essere alle otto?!" gli domando.
"Cambiamento d'orario, adesso è alle sette!" ribatte lui.
Ottimo, il momento si avvicina sempre di più, finalmente! Ovviamente sono sarcastico.
Come reagirà Astrid? Mi picchierà? Troncherà la nostra amicizia? Ma, soprattutto, riuscirò a parlarle?
Smetto di farmi domande solo quando mio padre mi chiama: "Hiccup, andiamo!".
Ci avviamo verso la Sala grande, mio padre allegro, io preoccupato.

Mentre tutti i berkiani arrivano per festeggiare, io sto appoggiato ad una colonna nell'angolo più nascosto della Sala, aspettando Astrid.
Sono quasi due ore che sono qui, ma lei non si è ancora fatta vedere e comincio persino a dubitare che venga.
Proprio quando sto per perdere la speranza, la vedo entrare insieme ad un gruppo di donne.
Il mio cuore comincia a battere fortissimo e mi sembra che faccia talmente tanto rumore che Astrid si gira nella mia direzione.
Appena mi vede, sorride e mi viene vicino.
"Ehi, Hiccup!" mi saluta "Che ci fai qui da solo?".
"Io... stavo aspettando per vedere se arrivava qualcuno che conosco... ed eccoti qui!" farfuglio, imbarazzato.
Astrid si appoggia alla colonna, a pochissima distanza da me.
E' troppo vicina...mi sembra quasi che il mio cuore stia esplodendo e mi sento avvampare.
"Hic, che hai? Ti comporti in modo strano, stai male?" mi chiede, preoccupata.
"No, tranquilla sto..sto benissimo" le rispondo.
"Ah, bene allora!" esclama, sollevata "Dimmi un po', qualche novità?".
In qualche modo, mi sento più tranquillo e cominciamo a chiacchierare del più e del meno come dei normali amici.
Solo che lei per me è più di un'amica e, mentre parliamo noto qualcosa appeso alla colonna, talmente piccolo che prima non l'avevo notato.
Nel frattempo si è fatto tardi, mi conviene agire, ora o mai più!
"Astrid, guarda!" le dico, indicando la colonna .
Lei alza la testa verso il punto in cui sto puntando il dito e vede quello che avevo visto io prima: un rametto di vischio.
Astrid ridacchia: "Con tutte le tradizioni che potevi rispettare, Hiccup Haddock, questa è in assoluto la più strana! Va bene...".
Si sporge verso di me e mi dà un lieve bacio sulla guancia.
Ecco, ora è il momento giusto!
"E tu questo lo chiami un bacio?" le domando.
Prima di farle dire qualsiasi cosa, la attiro verso di me e la coinvolgo in un dolce bacio.
Astrid, in un primo momento, rimane un po' interdetta, ma poi si rilassa e contraccambia il bacio.
Sarà perchè l'ho sentita darmi il via libera, sarà perchè nessuno ci sta guardando, ma qualcosa mi spinge ad osare un po' di più.
Le metto la mano sul fianco sinistro e le faccio appoggiare la schiena contro la colonna.
Lei posa le mani sul mio petto e io la stringo a me, continuando a baciarla.
Ci separiamo dopo vari minuti, quando mio padre annuncia l'arrivo dello Snoggeltog.
Tutti i berkiani brindano con i boccali colmi di idromele e festeggiano, tutti tranne me ed Astrid, che ci stiamo ancora fissando negli occhi, col fiatone.
Lei incredula, io più imbarazzato che mai.
Astrid ha ancora le mani sul mio petto, mentre la mia mano destra è appoggiata alla colonna dietro di lei.
Intorno a noi c'è una gran confusione, ma tra me ed Astrid è sceso un silenzio pesante, carico di parole non dette e di sentimenti tenuti nascosti per tanto tempo.
Lei è la prima a riscuotersi e farfuglia, rossa in viso: "Beh... b-buono Snoggeltog...Hiccup".
"Buono Snoggeltog, Astrid".

ANGOLO AUTRICE

Eccomi di nuovo qua!
Primo: avete visto che non fanno più Race to the Edge su Boing?! PERCHEEEEEEEEEEEE'???????
Uffa, quei babbani di programmatori dei programmi...programmati...nel programma...ok, sto andando fuori di testa!
Secondo: sono andata a Gardaland ieri (avanti, lo sapete tutti dov'è Gardaland) e ho fatto 1 giro sul Raptor, 1 sul Blue Tornado e 3 sul Magic mountain.
La cosa divertente è che ti fanno la foto mentre fai il giro e me la sono comprata. Davanti a me e a mio papà c'erano un bambino e suo papà.
E le loro facce, credetemi, sono venute... diciamo benissimo? Forse no...
Terzo: ho comprato il peluche da 40 cm di Tempestosa su Ebay, non vedo l'ora che arrivi!
Quarto: al saggio di tastiera dovrò fare la melodia da sola, mentre gli altri faranno l'accompagnamento. Non voglioooooooo mi vergognooooooooo!!!!!!
E dopo questi discorsi, che ovviamente non c'entrano niente con la storia, vi chiedo di lasciare una recensione.

-If I make another move, if I take another step, then it all would fall apart, there'd be nothing of me left. If I'm crying in the wind, if I'm crying in the night, will there ever be a way? Will my hearth return to white? Can you tell me who you are? Can you tell me where I am? I' ve forgotten how to see, I've forgotten if I can. If I opened up my eyes there'd be no more going back 'cause I'd throw it all away and it all would fade to black-
(Non sono triste, è un pezzo di una canzone. Provate ad ascoltarla, si chiama Bad apple! Ok, me ne vado, che è meglio).

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Capitolo 3
*** I could get used to it ***


[Missing moments HTTYD. Hiccup è caduto da Sdentato durante la battaglia contro la Morte rossa e tutti lo danno per morto, ma Stoik capisce che non è così]



Hiccup è vivo! L'annuncio di Stoik solleva grida di felicità dalla folla.
Il Capo quasi piange dalla gioia. Un drago, creatura da sempre disprezzata da tutti i vichinghi, ha salvato la vita al suo unico figlio.
Mentre tutti festeggiano, qualcuno si fa largo tra la folla, fino a trovarsi di fronte a Hiccup e suo padre.
Astrid fissa Stoik, come per chiedergli il permesso di avvicinarsi al ragazzo.
Il Capo annuisce e si scosta un po' dal corpo del figlio per lasciar passare la giovane.
Astrid si inginocchia accanto a Hiccup e lo solleva, tenendolo semi sdraiato e facendogli appoggiare la testa sulle sue ginocchia.
Hic ha varie ustioni e ferite sul volto e sulle braccia, ma non sono niente in confronto alla gamba sinistra, tranciata a metà.
E' normale che i vichinghi perdano un arto in battaglia ma, vedendo Hiccup ridotto in quelle condizioni, Astrid sente una strana sensazione, il cuore le fa male.
Lo fissa per un po', poi mormora, scuotendo lievemente la testa: "Sei uno stupido, Hic...".
Astrid solleva il viso del ragazzo, ancora svenuto, e gli posa un dolce bacio sulle labbra.
Stoik, che li sta osservando a distanza, non parla, ma riflette tra sè e sè.
Quella ragazza è lì che abbraccia e bacia Hiccup quando, fino a pochi giorni prima, non lo degnava di uno sguardo.
Che fosse successo qualcosa nel frattempo?
Probabilmente sì e, qualunque cosa fosse, quella Furia buia c'entrava qualcosa.
Riscuotendosi dai suoi pensieri, Stoik trova Astrid che accarezza i capelli di Hiccup e lo fissa, in attesa che si svegli.
L'uomo le posa una mano sulla spalla, dicendole: "Astrid, lo dobbiamo riportare a Berk, bisogna fare qualcosa per la sua gamba!".
"Lo posso portare io!" si offre la ragazza, chiamando il suo drago e saltando in sella.
Stoik prende Hiccup e lo consegna alla giovane che, tenendolo in braccio, dirige il drago verso Berk.

UNA SETTIMANA DOPO

Hiccup sembra stare meglio, ma non si è ancora svegliato.
Skarakkio gli ha messo una protesi alla gamba e, per tutti i Berkiani che vanno a fargli visita, è molto strano vederlo con quell'aggeggio al posto del piede, ma prima o poi si abitueranno.
Non si è mai visto un viavai simile a casa di Stoik!
La frequentatrice più assidua di casa Haddock è Astrid: lascia Hiccup solo di notte, ma per tutto il resto della giornata è lì con lui e gli tiene la mano, in attesa che apra gli occhi.

Una sera si era fatto particolarmente tardi e Astrid non aveva mollato Hic neanche per un secondo, ma cominciava a sentirsi un po' stanca.
Allora Stoik le aveva detto: "Astrid, ho detto ai tuoi genitori che stanotte rimani a dormire qui, va bene?".
"Non so, non vorrei disturbare..." aveva risposto lei.
"No, nessun disturbo!" l'aveva rassicurata Stoik "Puoi dormire nell'altro letto".
"Se non le dispiace, vorrei rimanere con Hic".
"Non mi dispiace affatto, puoi benissimo rimanere qui, cara ragazza!" aveva acconsentito il Capo "Vi lascio soli, buonanotte!".
"Buonanotte" aveva risposto Astrid, sedendosi per terra e appoggiando la testa sul letto dove Hiccup giaceva, ancora privo di conoscenza.

E' stato da quella notte in poi che Astrid ha deciso di restare sempre con lui, ma i giorni passano e il ragazzo è sempre svenuto.
Forse non si sveglierà più...no, Astrid non deve pensare cose del genere!
Seppur di malavoglia, la ragazza esce da casa Haddock e si va a sdraiare su un prato vicino, guardando il cielo e pregando gli Dei che Hic possa risvegliarsi.
All'improvviso si sente un gran trambusto provenire dalla casa del Capo.
Astrid balza subito in piedi e si mette a correre per vedere cosa sia successo.
E' forse capitato qualcosa a Hiccup?
A fatica, la ragazza riesce ad aprirsi un varco tra i vichinghi accalcati attorno a qualcosa, o qualcuno...
Astrid, vedendo Hic di nuovo in piedi, viene assalita da un miscuglio di emozioni: gioia, perchè era ancora vivo; rabbia, perchè non era con lui nel momento in cui si era svegliato; amore, perchè il suo cuore si era riempito del sentimento che provava per Hiccup.
Per la prima volta nella sua vita, Astrid si rende conto che amare non è una cosa sbagliata, ma una sensazione meravigliosa.
Quel ragazzino castano dagli occhi verdi le aveva fatto battere il cuore per la prima volta e, quando era con lui si sentiva in un certo senso più debole, ma non era una brutta cosa.
"Questo è per lo spavento!" esclama la ragazza, tirando un pugno sulla spalla di Hiccup che, in risposta, comincia a dire cose che Astrid non ascolta del tutto.
Il balbettio di Hic viene interrotto da un bacio. Di Astrid!
"Potrei anche abituarmici!" è il commento del ragazzo.
Lui e Astrid si sorridono.
A Berk è nato un nuovo amore.

ANGOLO AUTRICE

E' passato un anno da quando mi sono iscritta a EFP!
Ma, sapete, è una cosa strana che io sia qui. Calma, ora vi spiego.
Ho scoperto questo sito quando avevo 10 anni, ma non sapevo cosa fosse, quindi mi son detta: "Tutte stupidaggini!".
Chi avrebbe mai pensato che, due anni dopo, avrei letto una fanfiction (Dominatori degli elementi, di Cricrina) e mi sarei iscritta a questo sito.
Ho cominciato che facevo schifo a scrivere (anche adesso, però, non mi reputo 'sto gran genio della scrittura), ma continuerò ancora per molto tempo.
Pensavo che non avrei mai avuto recensioni, pensavo che non sarei riuscita a farmi nuovi amici, e invece...sono davvero senza parole!
Attendendo il  mio prossimo "anniversario" su EFP, vi chiedo di lasciare una recensione.
Alla prossima!

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Capitolo 4
*** I'm here for you ***


[Sono passate poche settimane da quando la battaglia contro Bludvist si è conclusa e Hiccup è diventato capo di Berk. Farà fatica ad abituarsi al suo nuovo ruolo?]

POV ASTRID

Lo vedo spesso correre da una parte all'altra del villaggio per aiutare tutti quelli che hanno bisogno di lui e per adempiere ai suoi doveri di Capo.
Sembra felice e orgoglioso del suo ruolo e di quello che fa, ma io so che non è così.
Conosco bene Hiccup, la morte di suo padre è stato un duro colpo per lui, non riesce ancora ad accettarlo.
Una notte l'ho visto lavorare alla fucina di Skarakkio: stava costruendo una nuova potesi per Sdentato, in modo che possa volare da solo, visto che lui non ha più tempo per i voli che faceva prima.
In effetti è vero, i suoi impegni non ci permettono di stare tanto insieme, ma capisco bene che ora voglia dedicarsi anima e corpo a Berk.
Vuol dire rinunciare a molto della sua vecchia vita, ai voli di esplorazione con Sdentato, ai pomeriggi passati a progettare nuove invenzioni e alle ore trascorse con me.
Per Hiccup è molto difficile.
Due sere fa l'ho sentito piangere mentre passavo sotto casa sua.
Mi ha letteralmente spezzato il cuore, ma non posso fare nulla per lui.
Gli manca suo padre, ma neppure Odino può riportare in vita i morti.
Ora la sua vita è così: di giorno è allegro e pronto ad aiutare tutti, di notte piange disperato chiedendo aiuto.
Ma a chi si rivolge?
A Valka? A Sdentato? A me? A Stoik? Agli Dei?
Ma c'è anche un altro problema.
E' una cosa comune per gli altri ragazzi della nostra età, ma non di certo per lui: ha cominciato a bere.
Idromele, birra...tutto quello che lo distrae un po' dal dolore.
L'altra notte ero affacciata alla finestra di casa mia e l'ho visto camminare a fatica con la mano appoggiata a un muro.
Ad un certo punto le gambe non l'hanno più sorretto ed è caduto a terra, ubriaco fradicio.
Sono corsa da lui e l'ho aiutato a tornare a casa sua.
Ma ultimamente la sua tristezza è diventata più difficile da nascondere. Ha sempre una faccia triste e depressa.
Ieri l'ho incrociato per strada. Teneva lo sguardo basso e sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.
L'ho preso per mano e l'ho portato a casa mia.
Appena siamo entrati, Hiccup mi è venuto vicino e mi ha abbracciata stretta.
"Sfogati pure, nessuno ti sta guardando" gli ho detto, ricambiando l'abbraccio.
Lui ha subito iniziato a piangere disperato, stringendomi.
Abbiamo passato una buona mezz'ora così, Hiccup piangendo, io abbracciandolo e accarezzandogli i capelli.
Quando si è calmato, l'ho accompagnato a casa sua e l'ho salutato con un bacio.
Ho visto persino l'ombra di un sorriso sul suo volto.
Oggi, però, è successo l'impensabile.
Stamattina non l'ho visto in giro e ho pensato che non stesse bene, perciò ho deciso di andare a trovarlo.
Non sembrava ci fosse qualcuno in casa Haddock, perciò non sono entrata subito.
Sentivo qualcuno che piangeva al piano superiore ed ero sicura fosse Hiccup.
Così, in barba a tutte le regole della proprietà privata, sono entrata e ho salito le scale, entrando in camera sua.
Quello che mi sono trovata davanti è stato shockante: Hiccup seduto a terra in lacrime, che si premeva una mano sul petto sanguinante. Accanto a lui c'erano un coltello e un boccale vuoto.
Mi sono inginocchiata davanti a lui e ho tentato di tamponargli la ferita con un fazzoletto, mormorando: "Hiccup, sei un idiota...perchè l'hai fatto?".
"Astrid, non dovresti essere qui. Ce l'avevo quasi fatta".
"A fare cosa?" ho gridato "A suicidarti?".
"A ritrovare mio padre..." ha singhiozzato Hic.
Ho capito di aver esagerato ad urlargli contro in quel modo, così ho cercato di rimediare: "Tranquillo, non piangere. Stai fermo, cerco di fare qualcosa per questo brutto taglio!".
Non parliamo per molto tempo, poi Hiccup rompe il silenzio: "Io non ti merito, Astrid".
"Perchè dici così?" gli chiedo, pulendogli la ferita.
"Guarda come mi sono ridotto" dice, indicando il coltello e il boccale "Ho iniziato a bere, sono arrivato addirittura a tentare di uccidermi. Non sarò mai un buon Capo!".
"E chi te lo dice?" gli chiedo, ma lui prosegue: "Chiunque avrebbe perso la pazienza con me, grazie".
Gli sorrido. "Hiccup..." comincio, ma vengo di nuovo interrotta da lui, che dice: "Lo sai, penso che non sarò mai come mio padre...".
"Proprio perchè sei diverso da lui sarai un Capo unico: Hiccup Horrendus Haddock Terzo, l'orgoglio di Berk, l'uccisore della Morte rossa, colui che ha portato la pace tra vichinghi e draghi".
"E il fortunatissimo fidanzato di Astrid Hofferson, che non mi ha mai abbandonato!" conclude Hiccup, sorridendomi.
"E mai lo farò!" lo rassicuro, passandogli la mano tra i capelli "Io sono qui per te, Hiccup, non dimenticartelo!".
"Ti amo, Astrid" dice Hic, prendendomi la mano.
"Anch'io ti amo, Hiccup" sussurro, accarezzandogli il viso con l'altra mano.
"Ma io di più!" esclama lui, baciandomi.

ANGOLO AUTRICE

Bene, ciao a tutti, popolo di EFP!
Mancano due settimane alla fine della scuola! Siete contentiiiiiiii???? Beh, io NO!
Sarà perchè quest'estate ho gli esami di terza media? Sarà che l'anno prossimo andrò al liceo? Sarà che, quando sarò là, l'unica persona che conoscerò è il mio compagno di classe strano che parla da solo?
Bah, non so proprio cosa potrà andare storto quest'estate! Vaffanquelpaese esami!
Seh, vabbè, a parte il mio fantastico pessimismo leopardiano (viva Leopardi).... come va?
Vi avverto: se l'anno scorso, in estate, pubblicavo un capitolo ogni giorno, non aspettatevi lo stesso quest'anno, soprattutto a luglio, because...I'm going to fly to London!!!! (e vai con i miei attacchi di inglese a caso).
Una vacanza di studio...vabbe, almeno andrò agli Harry Potter studios ;)
Io vado, recensione per favore (?)

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Capitolo 5
*** Save me ***


[Missing moments rtte episodio 15. Dopo la caduta da Tempestosa, Astrid si ritrova aggrappata ad un tronco in mezzo al mare, attendendo i soccorsi. Hiccup, nel frattempo...]

POV HICCUP

Mi stavo preoccupando molto.
Era da tanto tempo che se n'era andata e ancora non tornava indietro.
Sono uscito fuori con Sdentato ad aspettarla e, scrutando il cielo in attesa di vederla ricomparire in sella a Tempestosa, mi sono accorto che delle nuvole minacciose si stavano avvicinando: ci sarebbe stata una tempesta.
A quella vista mi sono preoccupato ancora di più. E se le fosse successo qualcosa?
Non era da lei stare fuori così tanto, soprattutto se il cielo minacciava un temporale.
Gambedipesce tentava di tranquillizzarmi, dicendomi: "Lo sai, se c'è una persona in grado di sopravvivere là fuori, quella è Astrid".
Nonostante tutto le sue parole non placavano affatto la mia ansia, ero troppo in pensiero per lei.
Così ho detto a Gambedipesce: "Hai ragione, ma dobbiamo comunque trovarla!".
In poco tempo ho radunato tutti e siamo volati alla ricerca di Astrid.
Nel frattempo ha iniziato a piovere. E Astrid era lì da qualche parte, sotto la pioggia!
La mia preoccupazione è schizzata alle stelle, ma non posso darlo a vedere: se gli altri mi vedessero agitarmi, anche loro perderebbero il controllo e la ricerca andrebbe a monte.
Ho fatto un respiro profondo e ho detto: "Andremo tutti in direzioni diverse. Io andrò a sud".
"No, io andrò a sud!" si è intromesso Moccicoso.
Perfetto, ci mancava solo questa!
"E perchè?" gli ho chiesto, spazientito.
"Perchè a Astrid piace volare a sud" mi ha risposto "E di sicuro starà aspettando che io la vada a salvare!".
"Come ho già detto" ho replicato "io andrò a sud!".
Dopo aver deciso anche le loro direzioni, tutti sono volati via.
Solo Moccicoso è rimasto e ha commentato: "Sarà molto triste quando tu la salverai al posto mio!".
"Oh, non ti preoccupare. Le dirò che è stata un'idea tua!" gli ho detto.
Dopo un primo momento di incredulità, lui mi ha domandato: "Tu faresti questo...per me?".
"No, ovviamente no!" ho risposto, prima di volare via in mezzo alla tempesta.
Dopo tre quarti d'ora di ricerca, però, sto perdendo le speranze di trovarla.
Forse è già tornata all'Avamposto mentre noi la stiamo cercando.
Scaccio questo pensiero. Qualcosa è andato storto, me lo sento!
Devo proseguire, devo trovarla a tutti i costi!
Passato un altro po' di tempo, ho visto qualcosa in mezzo al mare che sta lottando per tenersi aggrappato a un tronco galleggiante.
Qualcosa o qualcuno...Astrid!
All'improvviso un'onda gigantesca l'ha sommersa, trascinandola sott'acqua.
Senza sapere esattamente cosa sto facendo, seguendo solo il mio istinto, mi sono sganciato da Sdentato e mi sono tuffato in mare.
Se Astrid annegasse io non me lo perdonerei mai.
Non posso  perderla, non devo!
Sono riuscito a tirarla fuori dall'acqua appena in tempo.
Risalito su Sdentato con lei in braccio, ho cominciato a chiamarla: "Astrid! Astrid!".
Nessuna reazione, nessun segno di vita.
No...non può essere...
"Astrid!" ho gridato sull'orlo delle lacrime.
Lei ha riaperto gli occhi e ha sussurrato: "Perchè ci hai messo così tanto?".
"Oh, grazie Thor!" ho esclamato, abbracciandola.
Astrid è talmente stremata che sviene di nuovo tra le mie braccia.
Siamo entrambi bagnati fradici e lei è molto debole. Devo portarla a casa in fretta.
Sdentato ha volato più veloce della luce e in poco tempo abbiamo raggiunto l'Avamposto, dove gli altri stanno già cenando. Evidentemente hanno abbandonato la ricerca prima del tempo.
Con Astrid in braccio sono sceso da Sdentato e tutti mi sono venuti incontro, facendomi mille domande.
Ho tagliato corto dicendo: "Non sta bene, devo portarla a casa sua".
Moccicoso mi ha fissato con uno sguardo furioso, ma non ci ho badato più di tanto e ho corso verso la casa di Astrid, tenendola stretta a me.
Appena arrivato dentro, l'ho adagiata sul letto e le ho rimboccato le coperte.
Le ho scostato i capelli dal viso e le ho lasciato un bacio sulla fronte.
"Buonanotte Astrid" le ho sussurrato, sdraiandomi per terra accanto al suo letto e addormentandomi, con la mano stretta nella sua.


ANGOLO AUTRICE

Sono ancora vivaaaa!!!
Ho finito gli esami, comincia il relax!
Come state voi? Avete avuto gli esami?
Scusate per gli eventuali errori di traduzione delle battute dei personaggi, ma ho visto quest'episodio solo in inglese e quel che ho capito ho capito.
Se trovate qualche errore di qualsiasi tipo non esitate a correggermi, va bene?
Cosa farete voi quest'estate?
Io mi rilasserò, giocherò ai videogiochi, leggerò, andrò a Londra (yeeeee) e poi in Friuli.
Ma il punto più importante, non dimenticatevelo, è il relax (come si dice qui da me, "no ghe ponsar che straca",tradotto "non c'è riposo che stanca").
Ditemi se la storia vi piace o vi annoia, mi raccomando.
Buon inizio delle vacanze!






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Capitolo 6
*** Jealousy ***


[Testabruta ha iniziato ad interessarsi ad Hiccup, anche troppo secondo Astrid. Che sia...gelosa?]

POV ASTRID

La mia ascia centra in pieno un albero. La tiro via dalla corteccia e poi la lancio di nuovo, se possibile con ancora più forza di prima.
Quella figlia di un mezzo troll...la detesto!
Sta sempre appiccicata a Hiccup, non lo molla un attimo e cerca in ogni modo di farsi notare da lui.
Il problema più grande è che a Hiccup non sembra dare minimamente fastidio!
Anzi, sono pronta a scommettere che gli piaccia pure!
Lancio di nuovo l'ascia contro un tronco e la vado a riprendere, prima di sedermi un attimo a riposare.
Hiccup, che credevo il mio migliore amico, mi ha sostituito con...con quella là! Non pensavo che ne sarebbe stato capace!
In preda a un altro attacco di rabbia, mi alzo in piedi e tiro l'ascia contro il ramo di un albero, tagliandolo e facendolo cadere a terra.
Recupero la mia arma e lancio ancora, ancora e ancora, fino a procurare un profondo taglio all'albero contro cui la stavo tirando.
"Se continui così rischi di abbattere tutta la foresta" dice qualcuno alle mie spalle.
Mi giro di scatto. "Tu!" esclamo, lanciandogli contro l'ascia, che però lo manca di un soffio.
Hiccup rimane paralizzato dallo spavento per qualche secondo, poi mi grida: "Ehi, mi hai quasi colpito!".
"Oh, mi dispiace! La prossima volta prendo meglio la mira!" ribatto, furiosa.
"Ok, Astrid, non so che cosa ti succeda" dice Hiccup, alzando le mani come per calmare un drago ostile, cosa che mi fa infuriare ancora di più "Però adesso smettila! A momenti mi uccidevi!".
Fa per posarmi una mano sulla spalla, ma io lo spingo via.
"Stammi lontano!" gli ringhio.
Adesso che sono una dei suoi cari draghetti ostili, cosa avrà intenzione di farmi? Addestrarmi, forse? Se solo ci prova, gli pianto la mia ascia in testa!
Sembra quasi che il cielo abbia capito il mio stato d'animo, perchè comincia a piovere, con tanto di tuoni e lampi.
Incurante delle mie minacce di morte, Hiccup mi prende per un braccio e mi trascina al riparo in una grotta.
Appena mi lascia andare mi vado a sedere il più possibile lontano da lui.
Hiccup non dice niente e si siede nell'angolo opposto al mio, sempre senza parlare.
Questo silenzio tra noi due è pesante da sopportare, perciò mi metto a fissare l'entrata della caverna, scacciando il silenzio nella mia testa pensando a quello che è successo.
Testabruta si interessa molto a Hiccup e gli sta sempre appiccicata, anche troppo per i miei gusti.
Ma non è colpa di Hiccup, in fondo deve essere difficile passare da essere il disastro di Berk ad essere un eroe pieno di ammiratrici.
Ho fatto male a trattarlo così, vorrei che mi perdonasse, ma non so se accetterà le mie scuse, non dopo aver tentato di ucciderlo per una cosa di cui non ha nessuna colpa.
Fermo un attimo il flusso dei miei pensieri e guardo Hiccup.
Ha la schiena appoggiata alla parete di roccia e gli occhi chiusi, ma so che non sta dormendo.
Ripenso a tutti i momenti passati con lui e mi stupisco che non si sia mai accorto di niente, nonostante il tempo, le confidenze e i baci che gli ho riservato.
Possibile che non abbia capito che lo amo?
Sospiro: "Hiccup...".
Lui apre gli occhi e mi guarda, chiedendomi: "Che succede?".
"Mi dispiace per quello che è successo prima" rispondo, abbassando gli occhi "E' solo che...".
"Astrid" mi interrompe lui "Se non vuoi parlarne non fa niente".
"No, Hiccup, non ce la faccio più a tenermi tutto dentro" dico "Vedi, ti ho notato sempre insieme a Testabruta e ho pensato che mi avessi...dimenticata".
"Dimenticata?" ripete lui, confuso.
"Sì, insomma...sembrava che io non esistessi più, che tu mi avessi sostituita con lei" spiego, abbracciandomi le ginocchia e abbassando la testa.
Hiccup mi viene vicino e mi dice: "Non essere triste, non c'è motivo di esserlo".
Mi aiuta a rialzarmi in piedi e poi mi abbraccia, sussurrando: "Non ti potrei mai sostituire con qualcun altro, Astrid. Sei molto importante per me, non dimenticartelo".
Ricambio l'abbraccio, chiudendo gli occhi e godendomi il momento.
Quando ci separiamo Hic mi fa una carezza e poi, voltandosi verso l'entrata della grotta, esclama: "Ehi, guarda, ha smesso di piovere!".
Usciamo all'aria aperta e ci incamminiamo verso il villaggio, mentre Hiccup commenta: "Non credevo che fosse possibile! Astrid Hofferson...gelosa!".
Gli mollo un pugno sul braccio, replicando: "Io, gelosa? Quando mai!?".

ANGOLO AUTRICE

Salve a tutti, gente!
Ok, questa non è esattamente una delle mie storie migliori, ma vabbè.
Ho finito da poco di guardare la nuova stagione di rtte. Non faccio spoiler, nel caso voi non l'aveste ancora vista, ma vi dico solo una cosa: EPISODIO 5 MY LIFE!
Però la Dreamworks è stata proprio cattiva, come si fa a lasciarci con una sola metà di un episodio?!
E ci toccherà aspettare fino a gennaio per la prossima stagione che, da quanto ho capito, sarà l'ultima.
Che nervi!
Adesso me ne vado, vi chiedo come al solito di lasciare una recensione, anche se piccola piccola (pleeaseee).
Ciaoooooo!!!!





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Capitolo 7
*** May I have this dance? ***


[A Berk si sta svolgendo una "festa" sulla spiaggia. Tutti gli abitanti sono lì, però Astrid sembra sparita nel nulla, quindi Hiccup si mette a cercarla]

POV HICCUP

Non la riesco a trovare da nessuna parte, nonostante abbia controllato la spiaggia quattro volte.
Però sembra che non ci sia, anche se l'ho vista arrivare insieme al resto dei Berkiani. O almeno credo.
Forse se n'è andata prima, ma ne dubito.
Non posso arrendermi, devo continuare a cercarla.
Dopo aver perlustrato la spiaggia per l'ennesima volta, intravedo una persona seduta da sola lontano da tutti.
Guardo meglio. Accidenti, è proprio Astrid!
Mi avvicino a lei lentamente, facendo in modo che non mi veda.
E' il tramonto e il mare riflette il colore del cielo.
Astrid fissa l'acqua che scintilla sotto i raggi del sole, in silenzio.
La guardo da dietro, ammirando la sua divina bellezza e sorrido, ripensando a questi cinque anni trascorsi insieme a lei.
I migliori anni della mia vita, senza alcun dubbio!
Astrid mi ha fatto sentire qualcuno, mi ha aiutato a credere di più in me stesso e mi è sempre stata accanto quando avevo bisogno.
E' lei che voglio avere con me per sempre, fino alla fine dei miei giorni.
Mi avvicino ancora di più, sempre restando fuori dal suo campo visivo.
Le poso una mano sulla spalla.
Astrid, in risposta, mi prende il braccio e me lo storce.
La sua tipica reazione se qualcuno le arriva alle spalle, avrei dovuto aspettarmelo!
Appena mi riconosce, subito si preoccupa: "Oddei, Hic, mi dispiace! Ti ho fatto molto male?".
"No, sto bene, tranquilla" la rassicuro, massaggiandomi un po' il braccio dolorante "Comunque...buonasera, milady".
Lei sorride e risponde: "Buonasera, mio cavaliere".
"Lo sa che è stupenda stasera? Come ogni altro giorno, del resto" continuo, facendole un baciamano e accennando un inchino.
"Anche lei è molto affascinante" dice Astrid.
La guardo, stupito. "Lo pensi davvero?" le chiedo e lei, sorridendo, replica: "Perchè, non dovrei?".
Mi stampa un bacio sulla guancia e mi abbraccia, mentre io le domando: "Come mai sei qui da sola?".
"Volevo passare un po' di tempo per conto mio, lontano dalla confusione" spiega "Ma sarei molto felice se tu mi facessi compagnia!".
"Non rinuncerei mai a passare del tempo con te!" accetto, mentre ci sediamo sulla sabbia e ammiriamo le prime stelle della sera.
Astrid appoggia la testa sulla mia spalla e io le cingo i fianchi con un braccio, tenendola stretta a me.
Per un po' rimaniamo abbracciati, senza parlare, quando ad un certo punto sentiamo una musica provenire dalla festa, ma non è una musica qualsiasi.
E' una canzone che conosco da quando ero bambino e mi ero ripromesso di ballarla con Astrid, un giorno.
E quel giorno è finalmente arrivato!
Mi alzo da terra sotto lo sguardo perplesso di Astrid e le porgo la mano.
"Posso avere questo ballo, milady?" le chiedo.
Lei fa per prendere la mia mano, ma poi esita, tirandosi indietro e mormorando: "Non so....vedi, io...io non so ballare".
"Ehi, tu sei quella con entrambe le gambe. Io cosa dovrei dire?" la rassicuro "E poi non devi per forza sapere i passi, lasciati andare".
Passa qualche secondo, poi Astrid si convince e mi prende la mano.
Nel mentre è iniziata la parte cantata, ma decido di non unirmi al coro.
Si sente Skarakkio che interrompe l'atmosfera romantica stonando come una campana.
Io e Astrid ridacchiamo un po' prima di cominciare a muovere i primi passi.
All'inizio siamo entrambi un po' impacciati, ma piano piano ci rilassiamo e ci lasciamo andare.
Neanche Astrid canta, nessuno di noi due ne ha bisogno. I nostri sguardi dicono già tutto.
Quando la canzone finisce non concludiamo con un passo di danza, ma ci scambiamo un bacio dolce e passionale.
Quando ci dividiamo mi viene in mente che, in quanto Capo di Berk, sarei dovuto rimanere alla festa, ma non mi importa.
Rimango in attesa di una risposta per alcuni secondi, che a me sembrano ore, poi Astrid, quasi piangendo, esclama: "SI!".

ANGOLO AUTRICE

Salve a tutti da parte della vostra Astrid4ever da poco tornata sull'italico suolo (?)
Vabbè, niente, ricominciamo!
Ciao, come vi va la vita?
A me abbastanza bene, però fa troppo caldo, quindi sono diventata condizionatore-dipendente.
Parlando della storia, penso abbiate capito tutti quale canzone sia, no?
Ecco, io vorrei davvero che Hiccup e Astrid la cantassero in HTTYD3, sarebbe una cosa tipo bellissima <3 <3
E intanto aspettiamo la prossima stagione di RTTE (con tanta Hiccstrid, si spera).
Ok adesso vado e ringrazio NightFury007 per recensire sempre le mie storie!
Ciaooo!!!












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Capitolo 8
*** Together forever ***


[Hiccup ha dato appuntamento ad Astrid di sera, poco fuori dal villaggio. Sembra che debba parlarle con molta urgenza]

POV ASTRID

Esco di casa correndo, diretta verso il luogo dove Hiccup mi ha dato appuntamento.
Questo incontro è il primo dopo tanto tempo, sembra quasi strano che mi voglia vedere di nuovo.
Infatti, da circa un paio di mesi, non mi ha più rivolto la parola e certe volte ho anche pensato che non mi amasse più.
Magari questo appuntamento servirà a chiarirci una volta per tutte, forse lui è ancora interessato a me.
Arrivo a destinazione in anticipo,ma Hiccup è già lì, girato di spalle rispetto a me.
Lo chiamo: "Hiccup!".
Lui si gira verso di me, senza dire niente, fissandomi.
C'è qualcosa di strano nel modo con cui mi guarda. E' molto serio e sembra quasi...arrabbiato?
Ora che ci penso, c'è anche un' altra cosa che non quadra: non mi ha dato un bacio, neppure sulla guancia. Di solito mi bacia sempre quando ci incontriamo.
"Ti devo parlare" esordisce, brusco.
Non l'ho mai sentito usare quel tono di voce, specialmente con me, ma dico solo: "Ti ascolto".
"Sarò breve, non farò perdere tempo a nessuno dei due" fa lui "E' finita!".
Non voglio pensare al peggio, quindi gli chiedo: "Che cosa è finita?".
"E' finita, è finita e basta!" esclama Hiccup, spazientito "Tra noi non c'è più niente!".
Le gambe cominciano a tremarmi incontrollabilmente e sento come se qualcuno mi avesse pugnalato al cuore.
"Almeno spiegami perchè" dico, abbassando la testa.
"Perchè non ti amo più" ribatte lui "Non mi cercare mai più, capito?".
"Ma Hiccup..." comincio, tentando di fargli cambiare idea.
"Non parlarmi, non ti voglio più vedere!" dice lui, voltandosi dall'altra parte.
"Hic,ti prego, ascoltami..."
"Adesso basta!" grida Hiccup, voltandosi di scatto verso di me e guardandomi dritto in faccia "Addio, Astrid!".
E così se ne va, lasciandomi da sola.
Non posso credere che mi abbia lasciato così, senza nessun rimorso! E quel che è peggio è che non mi ha dato neanche una motivazione valida! Ha detto semplicemente "non ti amo più".
Continuo a chiamarlo, sperando che torni indietro, dicendomi che mi ama ancora e che era stato costretto da Moccicoso a lasciarmi.
Ma lui non torna e non tornerà mai più.
All'improvviso le ginocchia mi cedono e cado in ginocchio, piangendo per la prima volta dopo anni.
Mi sembra di sentire qualcuno che mi chiama e credo sia Hiccup, anche se è ovvio che non è tornato indietro per me: ormai è tutto finito.

Mi sveglio di soprassalto, scattando a sedere cercando di rendermi conto di quello che è successo.
E' notte, sono a letto, e qualcuno mi stringe un braccio.
Mi volto: Hiccup è seduto sul letto, a torso nudo, con addosso solo i pantaloni e i capelli scompigliati, mi fissa e mi chiede: "Ehi, Astrid, va tutto bene?".
Pian piano mi riprendo dallo shock e lo abbraccio.
Hic ricambia, accarezzandomi i capelli e tranquillizzandomi, dicendo: "Era tutto un sogno, Astrid. Era solo un sogno...".
"Hiccup, per fortuna sei qui" dico "Pensavo...pensavo...".
"Ehi, calmati adesso, va bene? Poi dimmi tutto".
Dopo aver fatto un respiro profondo, comincio a raccontargli il mio sogno: "Tu mi avevi dato appuntamento per parlarmi di una cosa molto importante. Io mi sono presentata e tu...e tu...".
"E io cosa, Astrid?" mi domanda, preoccupato "Cosa ho fatto?".
"Tu mi hai lasciato, dicendo che non mi amavi più" concludo, abbassando lo sguardo.
Hiccup mi solleva il mento con due dita e mi guarda negli occhi, dicendo: "Io non ti abbandonerò mai, stanne certa! E poi...".
Avvicina le labbra al mio orecchio e sussurra: "Non so se ti ricordi, ma noi stamattina ci siamo sposati e io ho giurato di esserti fedele, di amarti e di stare sempre al tuo fianco".
"E io che pensavo che fosse quello il sogno..." mormoro, sollevata.
Hiccup sorride e mi bacia la fronte, dicendo: "Dai, torniamo a dormire. Dovrai essere stanca dopo questa giornata".
Annuisco e mi sdraio accanto a lui, ma ancora non dormiamo.
Stiamo lì a fissarci, in silenzio.
Dopo un po' abbasso gli occhi sul suo petto e dico: "Lo sai, un po' mi hai deluso, Hic".
"Perchè?" chiede lui "Che cosa ho fatto adesso?".
"Niente, niente" gli rispondo "Solo che...mi aspettavo un po' più di muscoli sotto quell'armatura!".
 Hiccup sta al gioco: "Stia attenta a come parla, signora Haddock!".
"Signora Haddock?" ripeto "Mi ci potrei anche abituare!".
Hiccup ride e mi bacia sulle labbra, abbracciandomi.
Quando ci stacchiamo, ci sorridiamo e io sussurro, soffocando uno sbadiglio: "Buonanotte, Hic".
"Buonanotte Astrid" risponde lui, scivolando nel sonno insieme a me.

ANGOLO AUTRICE

Eccomi di ritorno dalle vacanze con un nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto (anche se i personaggi sono un po' OOC).
Tra poco ricomincia la scuola (ma che bello!!) e NON VOGLIO ANDARCI!!
Sarà che comincerò un liceo dove non conosco nessuno, sarà che adoro non fare niente da mattina a sera, ma sono particolarmente intrattabile in questo periodo dell'anno.
Però basta parlare di scuola, è un argomento orribile!
Parliamo di...RTTE!
Ho sentito dire che oltre alla prossima stagione, che uscirà a gennaio, ce ne saranno altre due. E questo, secondo me, vorrà dire che ci sarà da aspettare ancora di più perchè la Hiccstrid diventi ufficiale.
Dreamworks quanto vi odio >:(      ma vi voglio anche bene :3    
Boh vabbè adesso vado, alla prossima! (recensite, please)

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Capitolo 9
*** Stay with me ***


[RTTE: durante uno scontro con Viggo, tutti i draghi sono stati fatti prigionieri. Sdentato è stato l'unico a sfuggire alla cattura, così Hiccup decide di partire per andare a liberarli]

POV HICCUP

Sono pronto a partire per recuperare gli altri draghi.
Lo so, è una missione pericolosa, ma che alternative ho? Gambedipesce si sente perso senza Muscolone, i gemelli sentono molto la mancanza di Rutto e Vomito, mentre Moccicoso, anche se cerca di non darlo a vedere, è preoccupato per Zannacurva.
Voltandomi, quasi faccio un infarto: Astrid, a pochi passi da me, mi guarda senza dire una parola.
Ma come ha fatto a sapere che ero qui? Non avevo detto a nessuno quando sarei partito!
"Oh, ehi Astrid!" la saluto "Come mai qui?".
Lei continua a stare in silenzio, fissandomi con uno strano sguardo.
"O-ok, adesso mi stai spaventando sul serio" balbetto, mentre lei mi si avvicina.
Indietreggio, con le mani alzate davanti a me, quasi per paura che mi possa mollare un pugno in faccia.
Finisco con le spalle al muro, mentre si fa sempre più vicina.
"A-astrid, che cosa ti succ...?!".
Non faccio in tempo a finire la frase, che lei mi stampa un bacio sulle labbra e poi mi abbraccia.
"Oh, e questo per cos'era?" le domando, stupito.
Lei evita di rispondermi facendo un'altra domanda: "Devi proprio andare? Viggo non è una persona raccomandabile, lo sai!".
"Astrid, questo è l'unico modo per riportare qui Tempestosa!" le dico, ricambiando l'abbraccio.
So di averla convinta: lei è quella che ha sofferto di più la mancanza del suo drago. E' molto legata a Tempestosa.
Astrid si stacca da me e mi chiede: "Quanto tempo ci vorrà?".
"Dipende" le rispondo "Potrei stare via due giorni, ma se Viggo mi catturasse..".
Lei mi zittisce posandomi un dito sulle labbra e mi dice: "Ti aspetterò alla spiaggia sud tutti i giorni".
"Tornerò presto, te lo prometto!" le dico.
Astrid sembra convinta, ma non mi vuole ancora lasciare andare la mano che nel frattempo mi ha preso.
Le do un bacio sulla fronte e sussurro: "Adesso devo andare".
Astrid, di punto in bianco, mi salta letteralmente al collo, facendomi perdere l'equilibrio.
"Woah, Astrid!" esclamo, finendo per terra con una mano appoggiata sul pavimento per sostenermi e l'altro dietro alla sua schiena.
Lei rimane muta come un pesce, continuando ad abbracciarmi per circa un paio di minuti, poi si alza e se ne va senza voltarsi indietro.
Non l'avevo mai vista così. Ha ragione a non fidarsi di Viggo, ma è l'unica possibilità per riavere indietro i nostri draghi.
Mentre sono ancora seduto nella stessa posizione di prima, Sdentato si avvicina e mi osserva con una faccia divertita e allo stesso tempo curiosa, sorridendo furbetto.
"Scusa, tu che hai da guardare?" faccio "Dai, andiamo, non abbiamo tempo da perdere!".


Mi trovo, un giorno dopo la partenza, accerchiato dagli uomini di Viggo, che mi puntano spade e archi contro.
"Ma bene, guarda chi si vede!" esclama Viggo "Scommetto che sei qui per i draghi dei tuoi amichetti, vero?".
"Ridacceli, Viggo!" gli grido.
"Sennò che mi fai?" mi canzona lui "Il piccolo Hiccup mi vuole sfidare? Molto coraggioso da parte tua...facciamo un patto, ti va?".
"Che tipo di patto?" gli chiedo.
"Io ti ridarò indietro gli altri draghi, ma tu dovrai darmi il Furia Buia".


Sono stato due giorni rinchiuso nelle prigioni di Viggo, ma alla fine ce l'ho fatta!
Io e i draghi siamo diretti alla spiaggia sud, dove Astrid mi aveva detto di andare.
Ecco la spiaggia!
Vedo tutti seduti sulla sabbia, mentre comincia a piovigginare. Atterriamo e ogni drago si ricongiunge al proprio cavaliere.
Sono molto felici di rivedersi, ed io sono contento per loro.
Però per me non è ancora finita!
Astrid mi corre incontro e mi salta in braccio, baciandomi con passione.
Quando ci dividiamo, le dico: "Non mi hai mai baciato così, Astrid!". "C'è sempre una prima volta" mi dice lei "Adesso però resta con me, va bene?".
"Ai suoi ordini, milady" sussurro, prima di baciarla di nuovo.
Moccicoso (sempre il solito) ci interrompe: "Mi spiegate cosa succede qui?".
"Lascia stare, Moccicoso, è una lunga storia" gli dico, tenendo per mano la mia ragazza.

ANGOLO AUTRICE

Ueilà gente, come va?
Io sono appena tornata da Recanati (Giacomino Leopardi my true love) e adesso sono sull'espresso per Hogwarts...
Purtroppo scherzo (un altro settembre rovinato) e quindi passo le giornate a stare su instagram (attenta Daisy Haddock, ti stalkero XD), e a fare i puzzle.
La cosa divertente è che ne ho comprato uno domenica da 1000 pezzi e ora l'ho quasi finito (ooops).
Poi tutte le sere guardo Il signore degli anelli con i miei (Legolas è fantasticoooo, ma anche Frodo non è male. Poi io sono impazzita per Gollum, è così teneroo <3).
Ok adesso la smetto!
Recensite, por favor! Ci sentiamo presto!

















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Capitolo 10
*** Sleepover at the Academy ***


[RTTE EP. 14 ASTRID'S TEAM. La casa di Astrid a Berk è stata bruciata e lei decide di dormire all'Accademia. A lei si uniscono anche Hiccup e gli altri. Ma se, invece, fosse rimasto solo Hic?]


POV HICCUP

"Voi due dove dormirete?" chiedo ad Astrid.
La casa dei suoi genitori è stata bruciata e lei non ha un posto dove stare qui a Berk.
"Io e Tempestosa dormiremo qui stanotte" mi risponde, prendendo un cuscino e una coperta che era andata a prendere in prestito da Testabruta.
"Ah, che...che coincidenza!" farfuglio "Dormo anch'io qua!".
"Ma perchè? Tu hai una casa e un letto caldo" mi fa notare lei.
Ecco, perfetto! E adesso come le spiego che rimango solo per passare del tempo con lei?
"Beh, mio padre russa e io e Sdentato volevamo stargli lontano per questa notte".
Seriamente, Haddock? Usi una scusa del genere? Spero che mi creda!
Accompagno le mie parole con un sorrisino imbarazzato, pregando che se la beva e che non mi faccia altre domande.
Fortunatamente Astrid si limita a fissarmi e a sorridere.
Mi ha creduto, evvai!
Inoltre, grazie a Thor, gli altri sono tornati a casa loro, quindi vorrà dire che saremo solo noi due per tutta la notte.
So che detto così può far pensar male, ma vorrei solo passare del tempo con lei senza che ci siano gli altri ragazzi, come facevamo quando avevamo quindici anni.
Di solito andavamo ad esplorare i dintorni con i nostri draghi, facendo anche delle gare di velocità, ma adesso non riusciamo a stare da soli per più di un minuto, che subito arriva qualcuno a dividerci.
Spero che questa sia l'occasione per riavvicinarci, anche se, pensandoci bene, potrebbe essere piuttosto imbarazzante.
Dopo qualche momento di silenzio, dico: "Ehm...io vado a dire a mio padre che stasera non sarò a casa".
"E io vado a cercare legna per il fuoco!" si offre Astrid, saltando in sella a Tempestosa e volando via.
La guardo andarsene, sospirando: "Ci pensi, Sdentato? Saremo solo io e lei, come una volta!".
Il mio drago fa un verso di disappunto.
"Ok, va bene!" mi correggo "Saremo io, lei E tu e Tempestosa!".


"Papà!" grido, spalancando la porta di casa.
"Figliolo, calmati!" mi riprende lui "Perchè urli? C'è qualcosa che devi dirmi?".
"In effetti sì" gli rispondo "Stasera non aspettarmi, dormo fuori".
Prima di fargli dire altro, salgo le scale e vado in camera mia a prendere un cuscino e delle lenzuola per stanotte.
Scendo di sotto, mentre mio padre mi domanda: "E sentiamo, dove dormirai?".
"All'Accademia" rispondo, avviandomi verso la porta.
"Quindi, se ho capito bene, tu e i tuoi amici farete una specie di pigiama party all'Accademia?".
"Più o meno" dico, aprendo la porta "Saremo solo io e Astrid".
"Oh, allora...divertitevi!" fa lui, strizzandomi l'occhio.
Divento rosso come un peperone, mentre balbetto: "M-ma cosa dici? Non è p-per quello, è s-solo che...insomma, meglio c-che vada, ecco!".

Quando torno all'Accademia, Astrid è già lì con il fuoco acceso.
"Finalmente, Hiccup! Ce ne hai messo di tempo!" esclama "Vieni, ho portato qualcosa da mangiare!".
Mi avvicino al fuoco per vedere in cosa consiste la cena: bistecche di yak, le mie preferite!
Dopo aver mangiato, ci mettiamo a chiacchierare del più e del meno, mentre i nostri draghi giocano.
Veramente una bella serata, lo ammetto!
Ci prepariamo alla notte, addormentandoci poco dopo vicino ai nostri draghi.


Mi sveglio e mi guardo intorno: Astrid è sparita!
Mi alzo di scatto, svegliando Sdentato, che brontola e si rimette a dormire.
Dopo un momento di panico totale, la vedo rientrare.
"Astrid, per tutti gli Dei!" esclamo "Mi hai fatto preoccupare!".
"Scusa Hiccup, ma adesso non ho voglia di parlare" mi dice, tornando a coricarsi.
La raggiungo dopo qualche secondo.
Lei è girata di spalle rispetto a me e io la abbraccio da dietro, dandole un leggero bacio sulla tempia.
La sento rilassarsi, avvicinandosi di più a me.
Ci addormentiamo poco dopo, rimanendo abbracciati.


ANGOLO AUTRICE

Ehilà! Dovrei essere a scuola ora, ma sto male, quindi...che vita!
Iniziato bene l'inferno? Io no, non conosco nessuno e nessuno vuole conoscere me.
E oggi è pure il mio compleanno, quindi...auguri a me!
Ok, bene adesso la finisco!
Vi è piaciuta la storia? Se sì, lasciate una recensione; se no...anche! ;)
Ciao alla prossima!

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Capitolo 11
*** Memories ***


[Astrid scrive una lettera ad Hiccup, ripercorrendo tutte le cose che sono successe tra loro. Ambientato due anni dopo Dragon trainer 2, possibili spoiler se non avete visto la 3° stagione di RTTE]

POV ASTRID

Ti ricordi della prima volta che mi hai portato su Sdentato?
Avevamo quindici anni e quello è stato il primo momento in cui non ti ho visto come "una semplice lisca di pesce", ma come un vero vichingo. Un po' diverso dagli altri, certo, ma era proprio questo che ti rendeva speciale. Mi sono anche resa conto che i miei sentimenti verso di te non erano del tutto "sbagliati".
Ricordi il nostro primo bacio?
Ti eri appena svegliato dopo la battaglia contro la Morte rossa ed io ero molto in pensiero per te, avevo paura che non ti risvegliassi più. Appena ti ho visto in piedi, non sono riuscita a resistere alla tentazione. Dovevo farlo, è stato più forte di me. Anche il bacio che ti ho dato a Snoggletog e quello dopo i Giochi del Disgelo, non erano semplici premi o ringraziamenti.
Tu li hai sempre intesi così perchè non ti ritenevi "degno" di certe attenzioni da parte mia, ma io quei baci non li ho mai considerati "sprecati".
Ti ricordi delle nostre avventure di quando avevamo sedici anni?
Ti lanciavi sempre in imprese pericolose e, certe volte, mi impedivi di venire con te. All'inizio ero arrabbiata, ma poi ho capito che lo facevi solo per proteggermi.
E, seppur con timidezza, mi dedicavi molte attenzioni, seppur tenendo per te i tuoi veri sentimenti. A pensarci bene, è strano che nessuno dei due abbia fatto un passo in più, quello che mancava per diventare non solo amici, ma qualcosa di più profondo.
Ricordi di quando stavamo all'Avamposto?
Tu dicevi sempre che ci doveva essere qualcos'altro oltre a Berk, ma io non sempre ti credevo. Poi mi hai mostrato cosa si trovava fuori dall'arcipelago, ed io non potevo che esserne meravigliata e spaventata allo stesso tempo. Ci sarebbero state nuove esperienze, certo, ma anche nuovi pericoli.
Quando è arrivata Heather, mi ha chiesto se noi due stessimo insieme, però io ho negato, dicendo che eravamo solo amici. Non era del tutto una bugia, visto che non eravamo fidanzati, ma non era neanche la verità, perchè non ti consideravo solo un semplice amico. Nel momento in cui Heather se n'è andata, tu eri dispiaciuto perchè avevo perso un'amica, nonostante io abbia sempre avuto te al mio fianco.
E quando Tempestosa era stata catturata dagli uomini di Viggo ed io ero quasi annegata, tu ti sei tuffato e mi hai salvato la vita. Non dimenticherò mai l'emozione che ho provato risvegliandomi tra le braccia del ragazzo che amo.
Poi sono stata costretta a mentirti e, quando l'hai scoperto, ti sei arrabbiato perchè si supponeva che "dovessimo essere una squadra" e tu contavi su di me. Forse non avevi capito che non volevo essere solo parte della squadra per te, ma poi mi hai perdonato ed io ho promesso a me stessa di non nasconderti più nulla.
E poi quando mi ero ammalata del Flagello di Odino e tu hai quasi sacrificato la vita di un drago per salvare la mia! Io non volevo che tu lo facessi, ma non riuscivo nemmeno a parlarti a causa del male alla gola. Tu hai detto che non saresti riuscito ad immaginare un mondo senza di me, ed è la stessa cosa che penso io. Fortunatamente, il drago si è salvato e anche la mia malattia è scomparsa.
Ti ricordi di quando, finalmente, ci siamo fidanzati?
Sei stato tu a dichiararti, seppur balbettando e diventando rosso come un pomodoro. La tua timidezza, però, è una delle cose che mi piacciono di te, oltre al fatto che sei gentile, coraggioso e, quando vuoi, sai farti rispettare. Perciò sono stata più che felice di diventare la tua fidanzata.
Ricordi quando sei diventato Capo?
Tu ti eri sempre rifiutato, perchè pensavi che fosse una cosa troppo grande per te, ma, nonostante tutto, sei stato costretto a farlo.
A volte non sai cosa fare, ma ricordati che le risposte che cerchi sono dentro al tuo cuore. Poi, lasciatelo dire, sei un bravissimo Capo e noi berkiani non potremmo mai desiderare di meglio.
Ti ricordi quando mi hai chiesto di sposarti?
Non ti avevo mai visto così agitato, tremavi come una foglia. Ad un certo punto ti sei inginocchiato ed hai tirato fuori un anello, chiedendomi di diventare tua moglie.
E, sì, ho pianto. Dopo tanti anni, piangevo di nuovo, ma di gioia. E cosa potevo fare, se non accettare?
Questi ricordi resteranno sempre nel mio cuore, soprattutto oggi, il giorno del nostro matrimonio.
Oggi diventerò tua per sempre, non potrei essere più felice!
Qualunque cosa accada, conta sempre su di me. Ti dono tutto ciò che ho, ti prego di accettarlo.
Tua sempre e per sempre,
                                             
                                                              Astrid


ANGOLO AUTRICE

Accidenti, 'sto posto è morto o cosa?
Sono riuscita a ritagliarmi una pausa da latino per scrivere, quindi recensite per favore!
La scuola come va?
A me abbastanza bene, meglio del primo giorno (a parte le lezioni noiose, ovviamente!).
E poi la prof di matematica, mentre eravamo in aula computer (che è in una specie di sotterraneo) fa: "Se viene un terremoto e crolla la scuola, non preoccupatevi: ci crolla tutto addosso e non ci troveranno mai!".
A me ha messo un sacco di ansia, ma dettagli.
La notiziona (quella vera) è che mi piace uno che ho conosciuto su internet (e tu, Daisy/Daphne lo conosci, credo)!
Eh già, mi sono innamorata, ma lui sta lontano e per di più è già fidanzato, quindi....che vita schifosa!
L'altra cosa (divertente per voi, ma un po' meno per me) è che ho quasi rischiato di fare una figura del cavolo con i miei!
Adesso vi spiego: la prof di inglese ci ha fatto registrare su un sito per i compiti online, ma serviva un'email e io non ce l'ho, quindi ho usato quella di mio papà e ho scelto come password il nome di 'sto tipo qua.
Doveva arrivare una mail di conferma con scritta ANCHE LA PASSWORD, che arrivava a MIO PAPA'!!!!!
L'ho capito appena in tempo e gli ho mandato un messaggio dicendogli di non aprire la mail.
Appena sono tornata a casa, l'ho cancellata e mi sono iscritta a questo sito con l'email di mia mamma e, OVVIAMENTE, con una password diversa.
Mamma, che vergogna! E tra l'altro, quanto l'ho fatto lungo l'angolo autrice? Meglio che vada a studiare la prima declinazione di latino, và.
Ciaoooo

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Capitolo 12
*** Goodbye ***


[Se Dean de Blois avesse fatto come aveva pensato nella prima stesura di HTTYD2, e per fortuna ha scartato l'idea, Astrid sarebbe dovuta morire al posto di Stoik...]

POV HICCUP

E' passato un anno: un lungo, orribile anno.
Un anno esatto fa lei se n'è andata per sempre, tentando di salvarmi da Drago Bludvist.
E' stata tutta colpa mia, non avrei dovuto permettere che succedesse una cosa simile, è stata tutta colpa mia.
A volte penso a come sarebbe se fosse ancora qui con me e finisco per credere davvero a questa fantasia, ma quando mi accorgo che è tutto nella mia testa...sembra che mi sgretoli in mille pezzi.
Era già successo molti anni fa, ma ora non ho più qualcuno che mi aiuti a rimettermi in piedi.
Oggi mi sono assentato dal villaggio prima di cena e sono andato in una radura per guardare la luna e le stelle e riflettere.
Appoggio la schiena ad un ceppo di pino, fissando il cielo e ricadendo vittima delle mie solite fantasie.
Ricordo bene quel giorno: avevo appena ritrovato mia madre, quando Bludvist attaccò la tana dell'Alfa.
La Bestia selvaggia sotto il controllo di Drago aveva avuto il sopravvento e aveva comandato a Sdentato di uccidermi, ma lei si è messa in mezzo ed è stata colpita al posto mio.
Appena ho capito cos'era successo, sono corso verso di lei e le ho appoggiato l'orecchio sul petto.
Niente. Nessun battito, niente di niente. E lì sono scoppiato a piangere, abbracciandola.
Il suo funerale è stato il momento peggiore della mia vita.
Anche adesso le lacrime tornano a rigarmi le guance. Le asciugo con il dorso della mano, sospirando e tornando a fissare il cielo notturno.
Immerso nei miei pensieri, non mi accorgo subito de lieve peso che sento addosso.
Me ne rendo conto poco dopo, quando diventa più concreto di un semplice soffio di vento, cominciando a sembrare vagamente il peso di una persona.
Inizia a formarsi una figura, prima trasparente, poi sempre più definita.
Mi fermo ad osservarla: capelli biondi, carnagione pallida, indossa una unga veste bianca e ha i più begli occhi blu che io abbia mai visto.
"Sei tornata" sussurro "Astrid".
"Hiccup..." mormora lei, accarezzandomi la guancia. La sua mano è leggera come l'aria e, di punto in bianco, mi bacia.
Ricambio subito, stringendola forte come non mai.
Quando ci dividiamo, lei è ancora seduta a cavalcioni sulle mie gambe, con le mani sulle mie spalle.
"Astrid, mi dispiace" le dico, abbassando la testa "Mi dispiace tanto".
"Hiccup, non fare così" mi consola lei "Non c'è niente di cui ti debba scusare!".
"Invece sì" replico "E' stata tutta colpa mia e ora tu...". Non resisto e scoppio a piangere, abbracciandola.
Lei risponde all'abbraccio, accarezzandomi i capelli e dicendo: "Hic, non essere triste. Quel che è stato è stato, non si torna indietro. Ma se dovessi scegliere se rivivere quel momento, farei la stessa cosa mille volte".
"Oh, Astrid..." sussurro, baciandola di nuovo.
 Lei ricambia subito, posandomi le mani sulle guance. Anche quando non abbiamo più aria nei polmoni non ci dividiamo del tutto, ma manteniamo sempre il contatto tra le nostre labbra.
"Astrid, resta con me per sempre" le dico, ricominciando a baciarla.
"Hic..." mormora tra un bacio e l'altro "Mi piacerebbe molto, ma non posso".
Mi stacco, chiedendole: "Come sarebbe a dire che non puoi?".
"Io non appartengo più a questo mondo ormai" spiega Astrid "Posso tornare sulla Terra solo il giorno della mia morte, sarò qui tutti gli anni".
"E io ti aspetterò, milady" le prometto "Anche se...".
"Che cosa?" domanda Astrid "Che cosa c'è che non va?".
"A volte vorrei che tu non mi avessi mai salvato, sarebbe stato meglio se fossi morto io al posto tuo" confesso.
"Non provare mai più a dire una cosa del genere, Haddock!" esclama, arrabbiata "Non voglio più sentirti dire o pensare queste cose, ok?".
"Ok, sissignora!" le dico, coinvolgendola in un altro bacio.
Quando ci dividiamo la vedo diventare sempre più trasparente. So quello che sta succedendo, ma non voglio che accada.
"Astrid, non andartene, ti prego. Non voglio perderti di nuovo!" la imploro.
"Hiccup, non è un addio, è solo un arrivederci!" mi rassicura "Nel frattempo, sappi che sarò con te in ogni momento".
Mi posa un bacio sulla guancia, prima di sparire nella notte.
Rimango immobile, con la brezza che mi spettina i capelli e sembra quasi una sua carezza.
Sorrido, dicendo: "Io ti aspetterò. Torna presto, Astrid".

ANGOLO AUTRICE

E adesso posso andare a buttare le 45000 caramelle che avevo in bocca per rendere il capitolo più dolce.
Voi non lo sapete, ma nella vita reale non sono il tipo da scrivere 'ste cose. Sono più quella a cui fa schifo l'amore e i cuoricini vari (e infatti il giorno peggiore dell'anno per me è San Valentino).
Come state voi?
Io bene, dai. A scuola ho trovato un'altra fangirl e abbiamo creato una fanpage su Instagram (se volete seguirci, si chiama "fandomlife2.0").
Va bene, adesso vado ad ascoltare i Green day ;)
Recensite, per favore. Ciao gente!


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Capitolo 13
*** Happy birthday Astrid ***


[E' il giorno del diciottesimo compleanno di Astrid, ma all'Avamposto tutti sembrano esserselo dimenticato. La ragazza, in un primo momento furiosa, si rassegna a passare tutto il tempo insieme a Tempestosa]

POV ASTRID

"Ma ti sembra possibile, Tempestosa?!" esclamo, sedendomi su una roccia "Nessuno si è ricordato del mio compleanno!".
La mia draghessa, stanca dopo il lungo volo, si accuccia vicino a me e si lascia accarezzare, mentre io continuo: "Da Moccicoso e dai gemelli me lo sarei potuto aspettare, da Gambedipesce un po' meno, ma addirittura Hiccup!".
Tempestosa mi ascolta in silenzio.
"E io che lo credevo il mio migliore amico!" dico "Ma invece...e credevo anche che potessimo essere più che amici, però a quanto pare mi sbagliavo!".
Mi torna in mente la scena di stamattina: tutti mi ignoravano, neanche fossi trasparente. E quando ho provato a chiedere a tutti che giorno fosse, tanto per rinfrescare loro la memoria, mi hanno risposto in modi assurdi!
Tufo e Bruta hanno detto: "Oggi è il giorno in cui ci lanceremo giù da uno scoglio per vedere quanto ci faremo male!".
Moccicoso, invece ha fatto: "Oggi è il giorno in cui ti conquisterò, Astrid!". L'ho pestato per bene e ho proseguito con le domande.
Gambedipesce ha esclamato: "Oggi devo fare il bagnetto a Muscolone!" ed è corso via.
Il che ci porta a Hiccup, che ha risposto: "Oggi è mercoledì, giusto? Non so...c'era qualche esplorazione in programma per oggi?".
Ecco, ora capite perchè sono così seccata?
"Vieni, Tempestosa! E' ora di andare!" dico, saltando in sella e tornando all'Avamposto.
Appena arriviamo riporto Tempestosa alla stalla e, senza salutare nessuno, vado a chiudermi in camera mia.
E' una cosa molto triste dover passare il mio compleanno da sola.
Mi chiedo perchè tutti se lo siano scordato, forse non gli importa abbastanza di me?
Rimango sdraiata sul letto a fissare il soffitto per un'oretta buona, ma ad un certo punto qualcuno bussa alla porta.
La persona all'esterno mi chiama: "Astrid, ci sei? Sono Hiccup!".
Oddei, è Hiccup! Non voglio che sappia che sono qui, non voglio vedere nessuno in questo momento!
Mi nascondo sotto il letto, mentre Hic entra nella stanza. Resto muta, pregando Odino che non mi veda e se ne vada quanto prima, ma le mie preghiere non vengono ascoltate.
Hiccup dà un'occhiata in giro e poi sbuffa, sedendosi sul letto: "La aspetterò fin quando non torna!".
Impreco mentalmente, ma continuo a starmene ben nascosta. Passa un bel po' di tempo e il sole sta quasi tramontando quando Hiccup si decide ad andarsene.
E' quasi ora di cena e comincio ad avere fame, ma allo stesso tempo non voglio mangiare insieme agli altri.
Però, visto e considerato che non so cucinare, mi arrendo e decido di andare a cena nella sala comune.
La porta è chiusa, non deve essere ancora arrivato nessuno.
Entro e mi accorgo che la cena è già in tavola e tutti i miei amici mi abbracciano, gridando: "Auguri Astrid!".
"Scusaci per stamattina" dice Gambedipesce "Ma volevamo solo farti una sorpresa".
"Wow, grazie...io non so cosa dire!" esclamo, al settimo cielo.
"Ammettiamolo, ho avuto un'ottima idea!" si vanta Moccicoso "Spero di averti finalmente conquistato, Astrid!".
"Moccicoso, cosa stai dicendo?" interviene Gambedipesce "L'idea è stata di Hiccup, non tua!".
Hic diventa rosso come un pomodoro, ma non dice nulla.
I festeggiamenti durano per quasi due ore, ma ad un certo punto Hiccup mi prende da parte e fa: "Perdonami, con tutta l'agitazione di organizzare la festa a sorpresa non ho pensato a un regalo".
"Non ti preoccupare" lo rassicuro "Questa festa è già uno splendido regalo!".
Hiccup mi sorride ed io non resisto, lo prendo per il colletto della maglia e gli stampo un bacio sulle labbra e lo abbraccio.
Lui ricambia l'abbraccio e mormora: "Buon compleanno Astrid".

ANGOLO AUTRICE

E niente, la scuola alla fine mi ha dato un po' di tregua e sono riuscita a pubblicare qualcosa (dovrei studiare latino ma chissenefrega, preferirei studiare l'elfico).
La cosa positiva di oggi è che mancano meno di tre mesi al concerto dei Green day e alla nuova serie di RTTE, quella negativa è che il President Obama ha lasciato il posto al Trump...siamo spacciati!
E Obama shippava Hiccstrid! Per le prossime elezioni dobbiamo candidare Dean deBlois!
Ok, basta per oggi!
Recensite per favore, ci vediamo appena avrò di nuovo un po' di tempo.
Bye!

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Capitolo 14
*** Fighting for you ***


[Un tranquillo pomeriggio a Berk: c'è il sole, ma fa comunque freddo; alcuni draghi svolazzano in giro e Skarakkio lavora nella sua fucina. Insomma, tutto normale, ma in casa Hofferson le cose vanno diversamente..]

POV ASTRID

"Io esco!" dico, rivolta a mio padre. "E dove pensi di andare?" mi chiede lui, sospettoso.
"A fare un giro con Tempestosa" rispondo "Non posso?".
"Astrid, non devi mentire a tuo padre!" mi rimprovera. "Perchè dovrei raccontarti una bugia?" domando, avviandomi verso la porta.
"Forse non ci siamo capiti!" dice lui, afferrandomi per un polso "DOVE STAI ANDANDO?".
"Papà, lasciami!" grido, cercando di divincolarmi.
"Oh, io lo so benissimo dove stai andando! Stai andando da quel buono a nulla di Haddock, vero?" ruggisce, stringendo ancora di più il mio polso "Lui non mi piace, quindi ti proibisco di vederlo, chiaro?".
Riesco finalmente a liberarmi dalla sua presa e corro fuori casa, con lui alle calcagna.
Corro e corro e, passando davanti alla fucina di Skarakkio, incontro Hiccup.
Appena mi vede mi corre incontro e mi abbraccia, chiedendomi: "Che succede, Astrid?".
Mentre riprendo fiato arriva anche mio padre, che grida: "Levati di mezzo, Haddock!".
"Posso almeno chiedere che cosa sta succedendo? Sono il Capo di Berk, quindi mi pare lecito essere informato di quello che accade sulla mia isola!" dice Hiccup.
Ha mantenuto la calma, come al solito. A volte mi chiedo come ci riesca.
"Beh, stavolta non ti riguarda!" ribatte bruscamente mio padre "Io di mia figlia faccio quello che voglio, lo dice la legge! Quindi, se non ti dispiace, vorrei che te ne andassi ORA!".
"Cosa? Un momento..." fa Hic, incredulo "Astrid non è un oggetto, ma una persona e quindi, con tutto il rispetto, vorrei fosse trattata come tale!".
"Haddock, te lo dirò solo una volta" sibila mio padre "Levati-di-mezzo!".
Hiccup, invece, si mette davanti a me, fissando negli occhi mio padre e risponde: "No!".
In meno di un secondo il naso di Hic sta sanguinando e Skarakkio interviene a fermare mio padre e a mandarlo di nuovo a casa, altrimenti avrebbe continuato a prendere a pugni Hiccup.
Skarakkio accompagna Hic da Gothi, mentre io mi siedo su una sedia nel laboratorio di Hiccup, fissando il pavimento.
Perché capitano sempre tutte a me?

Passa circa una mezzora, poi Hiccup ritorna e si siede vicino a me.
"Ehi, Astrid" mi saluta. "Ehi, Hiccup" sussurro "Come va, ti fa male?".
"Si, un pochettino, ma ci vuole ben più di questo per mettermi ko!" mi risponde lui, abbracciandomi.
"Mi dispiace Hic, e tutta colpa mia. Se non mi fossi fermata, non avresti dovuto passare tutto questo". gli dico, accarezzandogli la guancia.
"Ma se non ti fossi fermata, chissà cosa ti avrebbe fatto tuo padre" osserva lui.
Passa qualche minuto, poi Hiccup mi chiede: "Ehi, Astrid, ti andrebbe di...di venire a vivere con me?".
"Hic, mi piacerebbe molto, ma sai cosa dice la legge" rispondo "Un uomo e una donna non possono vivere insieme a meno che non siano parenti oppure sposati".
"E' proprio questo il punto!" dice Hiccup, sorridendo "Astrid Hofferson, mi vuoi sposare?".
A momenti non piango dalla gioia, mentre gli salto al collo, gridando: "Si!".
Dopo un po' mi risveglio dal mio sogno e dico: "Ma mio padre non approverà mai!".
"Allora faremo tutto in segreto" propone Hiccup "Va bene?".
"Che domande, ovvio che si!".

"Apri, lo so che sei li!" urla qualcuno da fuori.
Hiccup va ad aprire e mio padre sbraita: "Haddock, cercavo proprio te! Mia figlia e sparita e sono sicuro che sia qui!".
Scendo le scale e chiedo: "Cercavi me?".
"Si, esatto! Adesso forza, andiamo a casa!" mi ordina mio padre, avviandosi. Quando si accorge che non lo sto seguendo, si volta e mi dice: "E allora? Muoviti!".
Per la prima volta in vita mia riesco a dire "No" a mio padre.
"No?" ripete lui, incredulo "Come sarebbe a dire!?". Ci pensa su per un po' e poi nota l'anello che ho al dito: un anello di nozze.
Ci fissa, furioso, ma non controbatte e se ne va strascicando i piedi.
"Beh, sembra che abbia approvato!" scherza Hiccup, dandomi un bacio sul naso.

ANGOLO AUTRICE

Ai, mellons, sono di nuovo qua!!!
Allora, se notate degli errori di accenti era perché, non so come, si erano scambiati i tasti (tipo sul tasto del punto di domanda c'era il simbolo del dollaro). Spero che vi sia piaciuta comunque e vi chiedo di lasciare una recensione.
Ci sono due importanti novità: la prima e che sto imparando l'elfico e la seconda e che mi sono iscritta a un concorso di scrittura (ok, in realta e stata la prof di italiano a dirmi di farlo, quindi...).
Dovrei scrivere di "amore adolescenziale" e sono sicura di fare schifo, come per lo spetta colino di tastiera di Natale.
Avete davanti a voi una schifezza (a parte in tiro con l'arco, quello va abbastanza bene. I'm Legolaas!).
Ok vado che e meglio! Ciaoo
(Breve citazione di canzone: "Now I see fire inside the mountain, I see fire burning the trees and I see fire hollowing souls and I see fire, blood in the breeze and I hope that you remember me". E' "I see fire" de "Lo hobbit". Ascoltatela, ve la consiglio!).

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Capitolo 15
*** Dragon boy ***


[Hiccup ultimamente si comporta in modo strano: è sempre agitato, si guarda intorno come se avesse paura di essere seguito e, cosa più importante, sparisce ogni sera senza dire dove va. Un atteggiamento simile certo non poteva passare inosservato agli occhi di Astrid]

POV HICCUP

"Hiccup, dove vai?".
Dannazione, lo sapevo, lo sapevo che mi avrebbe notato!
"Eh? Oh, ciao Astrid!" rispondo, imbarazzato. E adesso che le dico? Dai Hic, inventati qualcosa, inventati qualcosa...
"Mio padre mi ha chiesto di...andare a raccogliere la legna per il fuoco!" mento.
Astrid mi fissa sospettosa, dicendo: "E dove la metterai tutta quella legna? Non hai nemmeno un cesto!".
Cavolo! Mi batto la mano sulla fronte ed esclamo: "Oh, che sbadato, ma dove ho la testa? Devo subito tornare indietro a prenderlo! Astrid, non ti dispiace se ti lascio qui, vero?".
"No, figurati!" mi risponde "Allora ci vediamo domani!". "Sì, a domani!" la saluto, correndo verso casa mia. Invece di entrare, però, faccio il giro e mi fiondo in mezzo al boschetto dietro casa, in cerca di un posto isolato e nascosto.
 Nessuno deve sapere il mio segreto, se succedesse sarebbe un disastro! Io stesso devo abituarmici, una cosa del genere non può essere accettata da un giorno all'altro.
Finalmente trovo una radura ben nascosta nel folto degli alberi e lì mi fermo, aspettando che il sole tramonti.
Appena gli ultimi raggi dorati scompaiono per lasciare il posto a luna e stelle, sento che la schiena inizia a pizzicarmi e la testa a prudermi.
Mi specchio nell'acqua di un laghetto lì vicino.
Due orecchie, la coda, artigli, due ali e squame, c'è tutto.
Sono un drago, più precisamente una Furia Buia. Ho ancora il mio aspetto umano, ma quegli elementi fanno di me un drago?
Dopotutto ho ancora gambe, braccia e mani, i capelli, la faccia...ho solo un paio di orecchie in più sulla testa, due ali e una coda in aggiunta.
Mentre resto in silenzio, un fruscio di foglie mi richiama alla realtà. O è un drago selvatico, o qualcuno mi ha seguito!
Senza che io possa farci niente, seguendo semplicemente il mio istinto da drago, in meno di un secondo sono addosso alla cosa che ha prodotto quel rumore.
La blocco a terra con tutto il mio peso, pronto a finirla se avesse potuto farmi scoprire.
I miei occhi non vedono più, tutto è una massa confusa di rabbia e paura, non ho più pietà di nessuno. Sento le orecchie fischiarmi.
"Hiccup!" grida la cosa sotto di me, un urlo terrorizzato e molto familiare.
Gli occhi tornano a vedere, il fischio che sentivo scompare. Mi fermo.
Astrid, con gli occhi sbarrati dalla sorpresa, mi fissa, respirando affannosamente. Anche io la fisso, mentre il silenzio che è sceso diventa pesante.
La libero del mio peso, mi giro e faccio per andarmene. Lo so che dirà tutto agli altri vichinghi e allora sarò rovinato. Un mutante non è mai visto di buon'occhio.
"Hiccup, che ti è successo?" mi chiede Astrid, mentre io mi blocco.
Sospiro e abbasso la testa, senza rispondere.
Lei mi viene vicino e fa per prendermi la mano, ma io la respingo. Una volta sarebbe stato il mio sogno stringere la sua mano, ma ora è tutto cambiato.
"Non toccarmi, vattene!" ruggisco, rendendomi conto di quello che ho detto solo quando la vedo fissarmi a bocca aperta, senza fiato.
"Scusa, ma non sono più l'Hiccup di prima" le dico "E' meglio per te se ti allontani!". "Ma perchè?" mi domanda. Accidenti, quella ragazza è cocciuta come un cinghiale!
"Ho paura, ok?" confesso, sentendomi un po' più leggero "Non voglio farti del male". "Se è per quello ci hai appena provato!" mi fa notare lei "Ma io voglio aiutarti, quindi non mi muoverò da qui!".
"Ma io...". "Tu proprio non capisci!" mi interrompe, esasperata "Io sono qui per aiutarti e tu mi respingi? Grazie tante, Haddock!".
Ammutolisco, mentre cala di nuovo il silenzio, interrotto dai suoi passi che mi sia avvicinano, fino ad arrivarmi davanti.
Stavolta non mi muovo, sono come pietrificato e lascio che mi tocchi il viso e che mi accarezzi la guancia. Nota che ho gli occhi lucidi.
"Ehi, non piangere" mi consola, asciugandomi gli occhi col pollice e abbracciandomi fin quasi a togliermi il respiro.
Ricambio l'abbraccio, sussurrando: "Astrid, mi dispiace tanto. Non mi merito qualcuno come te,sono un mostro!". "Il mostro che amo!".
Incredulo, mi stacco da lei e balbetto: "Che c-cosa hai detto?". "Hai capito benissimo, Hic!" dice Astrid, prendendomi per le spalle e stampandomi un bacio sulle labbra.
Fa per staccarsi, ma non la lascio andare, continuando a baciarla. Possibile che questa notte d'incubo sia all'improvviso diventata un bellissimo sogno?
Alla fine ci decidiamo a dividerci. Mi dispiaccio molto di quello che sto per dire: "Astrid, non puoi amare uno come me".
Lei, nonostante tutto, mi sorride e appoggia la testa sul mio petto, dicendomi: "Ma posso sempre provarci!".

ANGOLO AUTRICE

Buon anno gente!! Grazie al cielo che è arrivato l'anno nuovo, non ne potevo più di gente morta (e anche perchè mancano 2 settimane al concerto dei Green day).
Voi come avete passato quest'anno? Io abbastanza bene, ma si può sempre migliorare!
Ma lo sapete che hanno spostato RTTE a giugno quei babbei? Adesso tutti alla Dreamworks a protestare!
E...non so più cosa scrivere :3
Ok, vi saluto e spero che la storia vi sia piaciuta. Lasciate una recensione e ditemi cosa ne pensate.
Bye :)















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Capitolo 16
*** I can't imagine a world without you in it ***


[Possibile spoiler rtte ep 31-Buffalord soldier. Storia raccontata dopo che Astrid è stata contagiata e guarita dal Flagello di Odino, una malattia che ha come unica cura la saliva di un drago apparentemente estinto]

POV HICCUP

Astrid è guarita dal Flagello di Odino, ma Viggo si è portato via il drago! Tanto so che non faranno tanta strada prima che quello si gonfi e faccia saltare in aria la loro nave.
L'unica cosa di cui mi importa è Astrid. Sembra stare decisamente meglio, ma non sono sicuro che si sia rimessa completamente, quindi la terrò d'occhio.
Gli altri se ne sono già andati da un po', subito dopo aver dato fuoco alla barca dove si trovavano i cacciatori che hanno contagiato Astrid. Siamo solo io e lei.
Tutto sommato il volo di ritorno è abbastanza tranquillo, ma ad un certo punto Astrid ha un capogiro e cade dalla sella.
Per fortuna ero pronto e la prendo al volo, tenendola in braccio come facevo oggi, quando era semi svenuta a causa della malattia.
Appena si rende conto di quello che è successo, si mette seduta sulle mie ginocchia e dice: "Grazie Hiccup, ora puoi lasciarmi andare".
La tiro di nuovo vicino a me, circondandola con le braccia e replicando: "E rischiare che tu cada di nuovo? Non ci penso neanche!".
"Uffa, va bene!" sbuffa lei, ma non sembra troppo contrariata. Anzi, appoggia la testa sulla mia spalla e chiude gli occhi, rilassandosi completamente.
Rimaniamo in silenzio per un po', poi Astrid mi chiede: "Senti, è vero quello che hai detto oggi?".
"Cosa?" faccio io, sinceramente confuso. "Lo sai!" ribatte lei, diventando tutta rossa. Wow, Astrid che arrossisce, questa me la devo segnare!
"Hai detto che non riusciresti a immaginare un mondo senza di me, è la verità?".
Ok, adesso sono veramente nei guai!
L'ho detto perchè la amo, ma non glielo posso confessare, o almeno non così.
Mentre penso a qualcosa da dire, Astrid mi fissa, in attesa di una risposta. Accidenti, che situazione imbarazzante!
"Perchè me lo chiedi?" è tutto quello che esce dalla mia bocca. Comunque sempre meglio di niente!
"Così, per capire se l'avevi detto tanto per dire o se...". Astrid si interrompe per un secondo, poi riprende: "Ma se non vuoi rispondere, fai come vuoi!".
E' arrabbiata, ci scommetto la mia gamba buona! Quando le ragazze dicono "fai come vuoi" c'è di sicuro un tranello dietro.
"Però l'hai detto anche tu a me" le faccio notare "Quindi?". "Ho solo detto la verità!"dice "Sei importante per me, non voglio perderti".
"Neanche io ti voglio perdere, Astrid" confesso "E' che vederti così vicina alla morte...io non potevo accettarlo, capisci? Dovevo fare qualcosa!".
"E ci sei riuscito. Non potrò mai ringraziarti abbastanza" dice lei, accarezzandomi il petto un po' sovrappensiero.
"Lo sai, mi hai fatto prendere un bello spavento quando sei tornata con quel graffio!" faccio "Non devi più nascondermi cose simili, ok?".
"Scusa, non succederà più" mi promette Astrid. "Per forza, visto che non andrai più in esplorazione!".
"CHE COSA!?" esclama lei, staccandosi di colpo da me. "Va bene, mi sono espresso male" la tranquillizzo "Intendevo che non andrai più in esplorazione a meno che non ci sia qualcun altro con te".
"Mmh...non ti pare di essere un po' troppo iperprotettivo?" fa Astrid. "Scusa se mi preoccupo per te!" ribatto "Non voglio che ti faccia del male di nuovo!".
"Sì, ho capito" dice lei, tornando ad appoggiarsi alla mia spalla "Comunque, posso scegliere chi mi accompagnerà nelle esplorazioni?".
"Certamente" rispondo. "Perfetto" sussurra lei "Potresti farlo tu, ti va?". "Ne sarei onorato, milady!".
Nel frattempo siamo arrivati a casa. Anche quando scendiamo a terra, non metto giù Astrid, che comincia a lamentarsi.
Apro la porta della sua casa con un calcio, mentre lei borbotta: "Ma guarda tu...sembriamo una coppia di sposini!". Sì, magari!
La metto giù, ma lei mi si attacca al collo e mi sussurra all'orecchio: "Grazie". Io non rispondo, ma la abbraccio ancora più stretta.
Appena mi lascia andare, ne approfitto per darle un bacio sulla fronte. Me ne vado, dicendo: "Buonanotte Astrid". "A domani, Hic!" mi saluta, mentre chiudo la porta alle mie spalle.
Sospiro e sorrido tra me e me. Anche oggi non ho trovato il coraggio necessario per dichiararmi, magari domani andrà meglio!

ANGOLO AUTRICE

Eeee così si conclude la mia raccolta di Oneshot! Ho già cominciato a raccogliere le idee per un'altra storia, ma la scuola mi sta uccidendo e non riuscirò a pubblicarla tanto presto.
Ma sono solo io che sono così iper esaltata per la nuova stagione di RTTE? IL 17 FEBBRAIO ACCIDENTACCIO!! Ci hanno promesso Hiccstrid, faranno meglio a darcene a volontà ;)
Niente, vado. Vi chiedo di lasciare una recensione per dirmi cosa ne pensate e colgo l'occasione per ringraziare le persone che hanno recensito anche le altre storie. Mi fanno sempre molto piacere i vostri commenti!
Alla prossima!

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