Paradiso e Inferno non esistono

di ceciliab
(/viewuser.php?uid=928169)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** gli occhi scuri ***
Capitolo 2: *** Il confronto ***
Capitolo 3: *** La Partenza ***
Capitolo 4: *** Il castello dei Peccati ***



Capitolo 1
*** gli occhi scuri ***


"Paradiso e inferno non esistono, il bene e il male è tra noi e non sempre,
è semplice schierarsi."


Alexis,una ragazza come tante, con lunghi capelli neri, carnato olivastro e grandi occhi color castagna era tipica dire, << la vita è troppo breve per non assaggiare tutto >> si sentiva a suo agio con le sue forme morbide.
Nata strega il giorno di halloween a barcellona nel 1990, decise di frequentare una scuola umana seguendo la sua passione per la cucina trasformandola nel lavoro della sua vita.
Grazie a i suoi poteri e a un estrema dedizione al cibo finì le scuole con il massimo dei voti, definita una ragazza prodigio, era ricercata da i più famosi ristoranti d’Europa per la sua capacità di ammaliare le papille gustative.
Scelse però di lavorare per un piccolo ristorante in un paesino di nome Rubit nella Catalogna.
La sua Famiglia?
la più Bigotta tra gli stregoni/cattolici i Fortaleza.
Essere la figlia minore delle due più potenti famiglie di Salvatori di tutto il mondo per lei era tutt’altro che facile,
Con la mentalità ancora regredita negli anni della loro nascita, il 500, dove loro pur essendo streghe e stregoni ritenevano che il potere della chiesa e le sue assurde scelte, di cacciare chi non comprendevano o non riuscivano a controllare fosse indiscutibile, cozzavano incredibilmente con lo stile di vita di Alexis, “ vivi e lascia vivere ”, da loro ritenuta un eresia.
Si rendeva conto ogni giorno di più di quanto lei non rispecchiasse minimamente i suoi genitori, non poteva essere più diversa.
Desideravano da lei ciò che il fratello maggiore all’età di 15 anni aveva fatto, battezzarsi come Salvatore, l’associazione di cui i suoi genitori facevano ( come d'altronde la maggior parte degli stregoni e angeli ) parte, che con il cattolicesimo avevano promesso di liberare il mondo dal Male, o ciò che Alexis diceva sempre ” loro ritenevano il male ” distruggendo i demoni e purificando il cuore delle persone definite da loro CORROTTE.
Il suo pensiero era completamente diverso, tanto da farla sentire strana, aveva sempre apprezzato tutto ciò che era oscuro e ignoto, su di lei aveva sempre avuto un potere attrattivo quasi mistico, come se un pezzetto di lei gli appartenesse, la loro cultura incentrata sul vivere la vita al meglio, godendosi ogni istante la affascinava.
Per questo si era impegnata perché la sua esistenza fosse intrisa di tutto ciò.
Ogni giorno la madre non mancava di farla sentire la sua più grande delusione per aver accettato di lavorare per un demone,
Ma essere la pecora nera della sua famiglia non la turbava, non perché non avesse desiderato sentirsi amata soprattutto dalla madre, sua più accanita antagonista durante l’ infanzia, ma perchè riteneva il modo in cui viveva il migliore per lei e se l'avessero amata davvero prima o poi l'avrebbero accettata per quello che era.
Niente e nessuno poteva persuaderla dalla convinzione che se dio aveva creato i demoni, i mostri, gli elfi oscuri ,gli angeli della morte e tutti gli altri esseri della notte un motivo ci fosse, Dio non crea mai niente per niente e Dio non crea mai niente di sbagliato.


1
Gli occhi oscuri

La sveglia di Alexis suonò come ogni giorno alle 10.30, l’ennesima giornata calda, sentì i lunghissimi capelli attraccati al collo per il sudore, aprì solo un occhio e vide Berny, la sua dolcissima sveglia magica rossa fluttuare sopra la sua testa << Berny sono sveglia spegniti! >>.
La piccola sveglia le trillava vicino le orecchie << no no … non mi freghi non sei ancora sveeeeglia..suono ancora un … >> non le lasciò finire la frase che già aveva premuto il pulsante giallo sulla cima del quadrante tondo della sveglia .
Con un ultima stiracchiata si svegliò completamente, come ogni mattina si sentì felice di cominciare una nuova giornata,amava la sua vita, erano 6 anni ormai che viveva  in quell’appartamento sopra il piccolo ristorante, e dal primo giorno “ La comida de la bruja”(la cucina della strega) la faceva sentire libera di vivere, la faceva sentire se stessa, immersa nella magia e nell’oscurità.
Il sorriso si trasformò in risata quando schioccando le dita in un gesto molto teatrale  della quale la sua magia non aveva assolutamente bisogno, il letto scomparve lasciandola  sospesa in aria.
Alexis non smise di ridere quando nella stanza rimbombò un forte tonfo.
Una voce profonda con un leggero stridulio di sottofondo, come un gesso passato con troppo impeto su una lavagna.
<< Padrona, ogni giorno la stessa storia, è così cattiva con me >> sul pavimento era steso a pancia sopra un piccolo essere dalle sembianze di un chiuwawa, <<  Stai zitto Sat stanotte guarda cosa mi hai fatto >> si toccò il collo e mostrò il sangue che le macchiava le dita, da un piccolo foro sul collo del diametro di qualche millimetro ne colava un finissimo e luccicante rivolo <<  se ti va uno spuntino notturno almeno chiedi >> non era certo un problema donare un po di sangue, ma si divertiva a vedere lo sguardo colpevole e triste del piccoletto <<  mi scusi padrona non mi sono nemmeno accorto >> Alexis sorrise, lui d‘altronde era il suo piccolo Sat.
Sat  a volte era come il grillo parlante per Pinocchio… una presenza costante nella sua vita, sempre pronto a darle consigli, e supportarla, nei momenti tristi, anche se per la maggior parte di tempo si comportava come uno spiritello burbero e spara sentenze, ma in fondo sapeva bene quale fosse il termine più adatto  per  descrivere ciò che Sat era per lei,
Il suo MIGLIORE AMICO.
Guardandolo mentre con movimenti tragici come se la caduta lo avesse ridotto in mille pezzi si raddrizzava, ricordò come si erano conosciuti.
Aveva appena passato gli esami di maturità a pieni voti e i genitori le avevano permesso di uscire a festeggiare con i compagni di scuola.
Erano le 4 del mattina e uscendo da una discoteca di Barcellona, intenta a cercare la macchina tra le stradine buie dietro il locale, vide un ombra muoversi in degli spasmi convulsi, si sentì incredibilmente attratta da ciò che sembrava stesse accadendo dentro quel vicolo quindi si avvicinò, ma sapendo bene che se una cosa l’attraeva probabilmente c’era il rischio che fosse pericolosa usò i suoi poteri per immobilizzare l’ombra, quando si avvicinò sicura che ormai qualunque cosa ci fosse sarebbe stata incapace di attaccarla, lo vide, Sat era appollaiato sopra la testa di una ragazza, non più grande di un cane toy era completamente nero, nel corpo non aveva un filo di pelo la coda lunga fino a terra, le zampe erano corte e tozze con dei lunghi artigli, all’altezza delle scapole spuntavano 2 lunghe braccai muscolose piene di spine, e le estremità erano conficcate nel collo della ragazza,che con lo sguardo perso nel vuoto sembrava completamente in trance, attanagliata dal collo a quel piccolo essere.
La voce del mostriciattolo, tanto diversa da ciò che si aspettava da qualcosa di così piccolo, la fece concentrare sul suo muso nero e piatto con due grandissimo occhi anch’essi neri, il naso piccolo e umido proprio come quello di un cane, la cosa più incredibile fu la bocca che girava a 350 gradi come a tagliare a meta il muso per largo, lasciando solo un piccolo lembo di pelle a tener le due parti della testa unite, tra i denti piccolissimi ma appuntiti uscì un sibilo di terrore <<  Una salvatrice… >> furono le uniche parole che riuscì a dire prima che la rabbia di Alexis nel sentirsi definire parte di quella setta che lei tanto odiava scoppiasse nel desiderio di strangolarlo.
Gli occhi dell’essere si aprirono ancora più di quanto non lo fossero già mostrando il più totale terrore.
Nel vederlo così spaventato Alexis sentì la rabbia scemare e allentò ogni potere che aveva su di lui.
Si avvicinò fino a che i suoi occhi non furono a qualche centimetro a quelli di Sat << Signora non è come crede >> disse precipitosamente  << o no piccolo…è proprio come penso…ma continua pure io non sono una salvatrice, mi chiamo Alexis  e se mi dessi il permesso di restare a guardare mentre continui ciò che avevi cominciato mi faresti molto felice >> la curiosità e l’attrazione che provava per quel piccoletto erano incredibili
<< ne sarei onorato mia signor a>> .
Ripensando a quella notte, non riusciva a non sorridere al piccolo demonietto che, a quel punto era sospeso in aria all’altezza della sua spalla, appoggiò una mano sulla piccola testolina <<  Tranquillo Sat , hai ancora fame? >>  offrendogli un altro sorso di sangue <<  se vuoi è ancora aperto il buco, serviti pure >> <<  No padrona sono apposto così, vado a preparale il bagno per la doccia, è già in ritardo e lo sa Gabriel non ama i ritardatari.
E  ancora deve spiegarmi come fa a lasciarsi trattare come un oggetto da quel demone da quattro soldi >>  Sat non odiava il modo in cui Gabriel, il suo capo la trattava e guardava, conosceva il potere della sua padrona e la sensazione che lei venisse sottovalutata lo irritava incredibilmente.
In tanti anni passati insieme raramente era riuscita a non farsi dare del lei dal demone, ma tanta era la stima che provava per lei che pur ritenendola lui stesso la migliore amica, la chiamava padrona in segno di rispetto.
<< Sat tu non capisci quanto Gabriel sia potente >>
<< incredibilmente attraente vorrà dire mia signora,
comunque voi siete molto ma molto più potente … lui non riuscirebbe … >> venne azzittito  con uno sguardo
<< ok ok vado a preparale il bagno >> .
Quando Alexis sentì scorrere l’acqua nella doccia aprì l’armadio <<  come mi vesto!! Vieni qui ho bisogno del tuo senso estetico >>
Sat spuntò da dietro la porta del bagno<< mia signora scusi l’impertinenza ma perché arrovellarsi tanto per decidere come vestirsi, abitiamo sopra il ristorante appena arriverà giù dovrà cambiarsi…sono solo pochi scalini >>piegò la testa da una parte come se riuscisse a leggere pensieri che lei ancora non aveva formulato <<  mia signora è il suo capo lo ricordi bene >> notò subito lo sguardo della ragazza, dentro quello sguardo erano nascoste  poche ma chiare parole LO SO SAT SMETTILA DI ROMPRERMI LE PALLE quindi evitò delicatamente di continuare <<  minigonna nera a balze,  canotta con spalline all’americana marrone e tacchi neri, quelli vanno bene sia di vernice che di stoffa faccia lei mia signora, ora vada a lavarsi che è tardi >>.
Con i capelli umidi e il corpo ancora leggermente bagnato rientrò in camera si mise davanti allo specchio che prendeva tutta una parete.
<< Mia signora se lei potesse vedersi con i miei occhi vedrebbe lo stupefacente aspetto del suo corpo, la sua pelle brillante sembra che nasconda un velo nero al suo interno, è una cosa che nei miei 2000 anni di vita non ho mai visto >>
<< è bellissimo come mi guardi Sat, mi piace proprio >>
<< a me piace guardarla mia signora >>
Scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.
Quando Alexis fu pronta controllò che la camera fosse in ordine, un letto in stile orientale in legno scuro la riempiva quasi completamente e, oltre all’armadio in stile moderno con ante liscie e scure l’enorme specchio che prendeva quasi tutta la paretela stanza da letto soppalcata dava sul salotto al piano inferiore, una parete era occupata dall’ingresso del bagno  un enorme stanza completamente in pietra, la doccia non aveva un soffione dell’acqua ma essa scorreva direttamente dal muro come in una bellissima cascata d’acqua termale;
C’era anche una bellissima e enorme vasca idromassaggio, che però Alexis  non aveva mai il tempo per godersela.
Il lavandino di pietra liscia era puntinato di piccolissimi sassi color oro, lo specchio sopra esso era acqua che scorreva  lucida lungo il muro finendo dentro il lavandino, lo splendente muro d’acqua rifletteva perfettamente la sua immagine.
Tutto in quella casa ricordava una splendida caverna se non era per la lunga finestra che correva  lungo tutto il muro.
Scese di corsa al piano di sotto,  un grandissimo open space con una parete occupata da metà altezza fino al soffitto da finestre, in quel momento chiuse da delle grosse imposte rosse, lungo tutta la parete  sinistra c’era una piccola cucina lineare e minimale marrone scuro.
A destra della stanza un bellissimo camino con sopra un enorme televisore 70 pollici imposto da Gabriel, secondo lui una casa non si poteva definire casa senza un televisore gigante, occupava quasi tutta la parete,
per quello che riguardava Alexis poteva farne a meno, non aveva mai tempo per rilassarsi davanti al caminetto  o giardare la televisione, passava quasi tutta la sua giorata al ristorante e se le restava del tempo preferiva passarlo per le strade della città o nella discoteca sommersa nel lago di Rubit a ballare tutta la notte con folletti e fate della notte.
Uscì sul pianerottolo chiudendosi la porta alle spalle, un enorme portone di legno nero blindato, come se Alexis avesse avuto il bisogno della protezione di una blindatura alla porta, avrebbe potuto tranquillamente senza muovere un muscolo liberarsi di qualunque ladro o malvivente,
Ma quando Gabriel dopo aver ascoltato la storia della famiglia di Alexis le aveva offerto oltre al suo cospicuo stipendio l’appartamento sopra il ristorante le aveva dato due regole, 1 il televisore gigante sul muro e 2 quella terribile blindatura alla porta, poi dette anche una terza regola ma dato che l’aveva detta ridendo Alexis era quasi certa scherzasse, cioè che qualunque uomo Alexis avesse voluto portarsi a casa avrebbe dovuto prima presentarglielo e lui avrebbe detto se fosse giusto per lei, non le era ancora mai capitato di portare a casa nessuno, quindi non poteva constatare se la regola fosse reale o meno.
Scese i primi scalini che l‘avrebbero portata davanti alla porta del locale, erano precisamente 24, li contava ogni giorno,sapeva bene che al terzo gradino avrebbe visto Gabriel seduto ad aspettarla per aprire insieme il locale.
Non sapeva perché non l’aspettasse nel ristorante, o cosa quel gesto potesse voler dire, ma si godeva ogni giorno quel piccolo momento che lei vedeva come un minuscolo attimo di  intimità, senza farsi troppe domande.
Sat  la conosceva talmente bene da sapere già cosa stava fantasticando, superò velocemente Alexis << 19-20 e al 21 voilà! Il demone so tutto io son figo solo io! Quando si deciderà a non fare lo stolker e se lo apre da solo il ristorante?? >>
Alexis era qualche gradino indietro rispetto a i due demoni e non riuscii a sentire la risposta di Gabriel ma vide Sat fare segno di piantargli gli artigli sul collo quindi capii che non era stata una risposta carina.
Ogni giorno che passava Alexis vedeva Gabriel più bello,era un demone del dolore,, sembrava non superasse i 25 anni anche se lei sapeva benissimo che ne aveva 385, alto 1,90m capelli biondi e mossi, volutamente spettinati gli arrivavano fino alle orecchie, gli occhi completamente neri sembravano contenere la più oscura delle anime, il naso perfetto leggermente  a patata, non aveva mai capito cosa volesse dire avere un bel naso prima di incontrare lui, le sue labbra rosse e carnose aperte in un grande sorriso la accolsero.
Gabriel allargo le braccia la attirò, Alexis notò per l’ennesima volta  quanto grandi e potenti fossero le sue braccia, da sotto la maglietta leggerissima, sentì come sempre gli addominali di lui premerle contro il ventre.
Quello era il suo buongiono<< Capo sarebbe un po’ tardi sa? >>.
Il demone sempre molto attento allo stile la scrutò da capo a piedi << piccola 1 non chiamarmi capo, solo Gabriel ti prego e 2 abbinatissimi notato? Abbiamo una connessione noi due lo sapevo, continuo a chiedermi se potremmo essere così connessi anche in camera >> .
Da quando lo conosceva sapeva bene che flertare era per lui una semplice conversazione,sembrava non saper parlare in altro modo, quindi rispondeva sempre con un alzata di sopracciglia, pur sapendo che non ci provasse con lei seriamente ogni volta si sentiva disorientata.
<< oh carino il mio demoncello a quanto pare la connessione l’abbiamo noi due, li ho scelti io i suoi vestiti stamani >> Sat mosse la zampa in modo affemminato e  fece l’occhiolino a Gabriel che rispose alla provocazione con una risata << comunque non chiamarmi capo per piacere piccola >>,
<< Non usare due pesi due misure per i tuoi dipendenti, se Sara deve chiamarti capo, io faccio lo stesso. E poi  ho 23 anni non 5 smettila di chiamarmi piccola sai che lo odio >> in realtà le sarebbe piaciuto qualunque nomignolo dato da lui, ma era abbastanza orgogliosa da non volergli dare la soddisfazione di capire quanto lui le piacesse.
<< lei è una semplice cameriera mortale, per quanto sia davvero bellissima, ma tu sei la mia piccola potente e stupenda streghetta che cucina come una dea >> .
L’ingresso del locale era minuscolo, quando la ragazza inizio a lavorarci si chiedeva come i turisti potessero notarlo, la magia che lo circondava per lei ormai così familiare e normale, era la risposta, forse non era giusto, ma un potente incantesimo portava chi vi passava davanti ad aver la curiosità ad entrare, poi il profumo che arrivava dalla cucina faceva il resto del lavoro.
Non possedeva più di 20 coperti che però ogni sera venivano riempiti almeno 4 volte,
La sala era molto semplice, cinque tavoli in mogano  era distribuiti in modo disordinato nella sala, sopra di essi una palla di cristallo roteava intorno al tavolo illuminandosi di tanto in tanto creando un atmosfera romantica ma da brivido allo stesso tempo,  se ci si guardava attentamente dentro si poteva vedervi dentro la propria vita, i tavol e le quattro sedie intorno stavano sollevate da terra di circa ¾ centimetri ,
Le sedute coperte da morbidi cuscini ,  avevano il colore e l’aspetto della nebbia scura che i paesani riconoscevano nella nube che si alzava ogni sera dal lago subito dopo il crepuscolo,
perle di cristallo vorticavano sul soffitto, ma all’arrivo di Alexis ogni sera si lanciavano verso di lei girandole come una danza intorno al corpo..
La prima volta che vide il ristorante pensò che tutto ciò che esso conteneva fossero frutto di Gabriel, ma le ci volle poco per capire che le tenebre abitavano quella piccola sala, le perle che le giravano intorno erano  piccolissime fatine della morte, alte non più di qualche centimetro.
Corpi minuti la cui nudità non dava alcun senso di imbarazzo, somigliavano quasi hai disegni stilizzati fatti da bambini dell’asilo, color bianco lucido avevano minuscole ali da pipistrello che ad ogni battito sprigionavano ovunque schizzi di luce brillante.

Secondo i Salvatori esse uccidevano le loro vittime per cibarsi della loro anima luminosa, quando Alexis ne incontrò alcune nella foresta una notte di luna piena nella quale aveva accettato l’invito di un suo amico elfo dei boschi, di andare a festeggiare il solstizio di primavera ballando alla notte e alle stelle, capì quale fosse la verità, le fatine in realtà non uccidevano, loro mostravano ai morti la via del paradiso, erano semplicemente le traghettatrici dell’anima.
Da allora per le piccole fate lei era un attrazione da visitare, come se fosse stata la torre Eiffel  a Parigi, venivano da ogni parte del mondo per conoscere la prima strega, figlia di salvatori che aveva rinnegato il vincolo di sangue per seguire la strada nel buio.

Alexis si avviò verso la cucina quando senza voltarsi aveva già capito dall’odore fortissimo di profumo scadente che Sara era entrata nel locale.
<< Capo, sono arrivata! Sta benissimo oggi, e io come sto?come le sembro? >> ogni giorno faceva la civetta nella speranza che prima o poi lui l‘avrebbe invitata ad uscire,
era completamente all’oscuro del fatto che Gabriel era un demone, e come tale, non sarebbe mai uscito con una donna mortale.
Non perché non capiscano l’obbiettività della loro bellezza, ma perché non sentono per loro alcun tipo di attrazione.
<< Sei splendida Sara, come al solito >>Sara era effettivamente splendida, alta 1,70m corpo longilineo, non stupiva che spesso facesse la modella, capelli lunghi fino alle ginocchia intrecciati sempre in trecce elaboratissime, che incorniciavano il viso perfettamente ovale, pelle perfetta color alabastro, occhi grandissimi e di un celeste tendente al blu.
Tutto di lei era perfetto e lucente.
Il fatto che fosse così attraente ma che a Gabriel questo non facesse alcun effetto, dava ad Alexis un motivo in più per alzarsi col sorriso ogni giorno.
<< ciao Sara, ben arrivata, oggi sei davvero molto bella >> Alexis continuava a tenere il viso volto verso la porta della cucina.
La ragazza ridacchiava ringraziando più Gabriel che Alexis effettivamente, ma a lei non importava,
entrò in cucina seguita da Sat, lasciando la splendida ragazza con il demone.
Finalmente si trovava nel suo regno, li niente la infastidiva, niente la turbava, li c’era solo lei e la seconda cosa che amava di più al mondo cucinare.
<< padrona quella ragazza davanti al demone è anche peggio di voi, sembra davvero una cretina, ma perché ridacchia sempre? ….non voglio sapere, so che la risposta porterebbe ad altre domande, e quelle ad altre ancora >>
Alexis non commentò, sapeva che tutto quello che Sat si chiedeva su gli umani, finiva con un “ non voglio saperlo “ , si limitò a ridere della sua ignoranza in quell‘ambito.
Controllò rapidamente se nei frigoriferi mancava qualcosa, ma era tutto apposto, per quel giorno non doveva uscire a comprare niente per il servizio, quindi si prese il tempo per godersi la sua cucina,
per evitare il contatto prolungato con Sara, o con chiunque altro aveva fatto inserire un pass dove le comande arrivavano direttamente in sala.
Il servizio del pranzo fu tranquillo, tanto da convincerla a non rientrare a casa, ma di restare, li nel suo regno a rilassarsi tra profumi e sapori,
Mise a cuocere brodo di lesso e si sedette a godersi l’aroma che usciva dal pentolone ad occhi chiusi.
Arrivò presto l’ora del servizio serale,
<< Gabriel, sono arrivati clienti? Il menù del giorno è risotto alle fragole maialino ai frutti rossi, e mouse cioccolato e rum rosso >>
Non aveva  bisogno di aprire occhi per capire che era lui, avvertiva i suoi poteri a distanza di chilometri.
Questo era un dono che nessun altro stregone aveva, nessuno nella sua famiglia o in altre lo possedevano, chiese spesso il motivo, ma l’unica risposta che ricevette fu  data da sua madre, e non la convinse ne le piacque, secondo lei Dio le aveva dato quel dono per riconoscere ed annientare il male nel mondo; Ma non le tornava se la madre avesse avuto ragione non sarebbe dovuta essere in grado di percepire anche i  Salvatori, ma sopra tutto era capace di percepire la presenza dei poteri solo degli esseri con la quale era venuta a contatto.
La stranezza maggiore la trovò quando scoprì che quasi tutti i demoni sono capaci di percepire i poteri, le domande che questa scoperta le portarono alla mente erano molte, e mai nessuna aveva ricevuto una risposta che la soddisfacesse quindi, smise di farsi domande. 
<< piccola non volevo sapere il menù del giorno, volevo solo allontanarmi un po’ da Sara >>
In quel momento la porta della cucina si spalancò,aprì gli occhi per la prima volta da ore e vide Sara che entrando si avvinghiò al braccio del demone.
<< Sara, Gabriel, fuori dalla mia cucina >>
Piantò gli occhi in quelli di Gabriel, che non fece passare 2 secondi ,uscì portandosi dietro la bellissima cameriera.
<< molto male,un'altra scena del genere e faccio male a qualcuno, ho fatto mettere un pass apposta, non li voglio qui, mi rovinano l‘atmosfera >>
<< spero di poterla vedere padrona, ho qualche bersaglio da consigliarle se vuole >>
Sat conosceva sempre la cosa giusta da dirle per farla tornare a sorridere.
Il primo ordine arrivò dopo poco, finalmente poteva distrarsi, sorrise quando la padella per il riso volò posandosi sul fornello, accese il fuoco e mentre tostava il riso si girò verso un piano di lavoro, il sorriso continuava ad aleggiargli sul viso, allungò una mano e un coltello affilato spuntò tra le sue dita, il frigo della frutta e verdura si aprì e ne uscirono delle splendide fragole, tutto in quella cucina, si muoveva come se fosse una scena di  balletto.
I piatti entravano e uscivano dalla cucina come se ci fosse stato un intero team,e per quelle due ore Alexis si sentiva libera di non pensare ad altro,
libera di non dover pensare ai genitori che insistevano a non voler nemmeno provare a capirla,
libera di non dover pensare al fatto che fosse ritenuta una stranezza , una contro natura perché figlia di luce attratta dal buio,
libera semplicemente libera di non pensare.
Gli ultimi clienti uscirono alle 2, troppo presto per Alexis, la fine del servizio la riportava alla realtà.
Una volta ripulita e preparata la cucina per il giorno dopo, la rabbia per l‘accaduto prima del servizio riaffiorò,
decise che era meglio andare a casa lavarsi e uscire prima,avrebbe preferito non vedere Gabriel, era colpa sua se era così arrabbiata, la cucina era il suo spazio e lui non doveva entrarvi,
sentiva la sua presenza nella sala, non avrebbe potuto chiudere da sola il locale quella sera.
Voleva fare una cosa veloce fuori dalla cucina fuori dal ristorante e su a casa, senza troppi preamboli o discorsi di cortesia tipo, ”  Piccola anche oggi hai cucinato da dea ”  non aveva bisogno di complimenti, già conosceva le sue doti.
Uscì dalla cucina e vide seduta su un tavolo una giovane donna magrissima e dai lineamenti spigolosi, capelli neri quasi rasati, un carnato grigiastro, e più nuda che vestita con short e reggipetto di pelle, si voltò a guardarla, e per quanto per lei fosse già più che chiaro di che specie di demone fosse, il sorriso che le fece mostrando due lunghi canini le confermò che si trattava di una vampira.
Se avesse potuto decidere di essere un demone avrebbe accettato tutto tranne che una vampira, avevano lineamenti troppo duri, e il fatto di avere come unica fonte di sostentamento il sangue, le avrebbe tolto la parte più bella della sua esistenza, il cibo.
<< è quella la strega tanto forte che mi dicevi? Quella pazza di te? Poveretta mi immaginavo di meglio >> la donna una delle tante che Gabriel si portava in giro, strinse le cosce intorno a i fianchi del demone attirandolo a se
<< non sa di non avere speranze con te? >>
Era troppo ad Alexis non importava chi o cosa il demone si portasse a letto, ma non accettava che parlasse di lei, e soprattutto non accettava di essere presa in giro da lui e una vampira qualunque.
Fece due passi nella direzione della coppia, piegò leggermente la testa e esibì il suo miglior sorriso << hai scelto la serata sbagliata in cui provocarmi >>
Gabriel che la fissava con occhi tra lo spaventato e il curioso venne sbattuto da una forza intangibile contro il muro, sollevato da terra di almeno mezzo metro, uguale la vampira che come una bambola di pezza si ritrovò scaraventata contro il muro opposto, si senti un applauso leggero ma distinguibile dalle piccole fate della morte, che ancora vorticavano sul soffitto
sorridendo Alexis fece un inchino , si avvicinò alla vampira che con il volto visibilmente terrorizzato provava a liberarsi dalla morsa che la teneva schiacciata al muro, un rivolo di sangue le scendeva dalla testa lungo la fronte e il naso
<< vedi cosa >> le toccò il sangue e se lo portò al naso << non accetto che una come te, la più bassa nella catena dei demoni, si permetta di parlare anzi accennare anche solo a me >>una voce profonda e rauca le uscì dalla bocca, non si riconobbe, ma era troppo arrabbiata per sconvolgersi del suono che sentiva << nessuno in questa stanza ha poteri più forti dei miei, chi >> si voltò verso Gabriel che si era arreso e immobile e continuava a fissarla stranamente Alexis vide nei suoi occhi qualcosa che non si aspettava, la guarda si spaventato ma allo stesso tempo vide una punta di fascino.
Lo guardò perplessa, ma non aveva certo finito, e lui se ne accorse, strinse la presa mentale che aveva sul corpo dell’uomo concentrandosi sul suo collo, il fascino che poco prima aveva visto sparì, sapeva che in quel momento non avrebbe avuto alcuna possibilità contro di lei e che non era certo il caso di farla innervosire, lei fu felice di poter proseguire il suo malefico monologo<<  chi potrebbe fermarmi dall’ucciderti? >>tornò a fissare il volto della vampira che nel frattempo aveva cominciato a piangere sangue, le sorrise << ecco cosa volevo vedere, brava >> si mise le dita sporche di sangue in bocca e con una smorfia, il suo sguardo tornò a Gabriel << tesoro hai abbassato di molto i tuoi standard, questa vampira è trasformata da poco, non sono mai stata un amante del novello, preferisco l’invecchiato,mi deludi, hai pessimi >>riguardò per un attimo la vampira<< pessimi  gusti >>
Mollò la presa sulla vampira e sull’uomo che caddero a terra, prese brevissima strada verso il suo appartamento senza voltarsi indietro, non le importava se lei piangesse o se avesse quasi distrutto due muri, non era serata per darle fastidio, lui lo sapeva avrebbe dovuto tenere a bada la sua puttanella.
Quando finalmente si chiuse la porta alle spalle la rabbia iniziò  a fluire dal suo corpo,
<< è stato mitico! >> Sat era sempre stato al suo fianco,
<< grazie, avrei voluto ucciderla, ma non credo meritasse sporcarsi le mani, vado a lavarmi, se Gabriel prova a salire, mordilo >>
<< ogni suo desiderio è un ordine mia signora >>il demonietto rideva come mai aveva fatto prima<< comunque è stata la cosa più bella che avessi mai visto, lei è potentissima mia signora, ma credo che ancora non abbia idea delle sue vere capacità >>
<< lo scopriremo solo vivendo Sat >>.
La doccia fu lunga e intervallata ogni 3 minuti da un messaggio alla quale Alexis non aveva alcuna intenzione di rispondere,
Gabriel voleva salire ma Sat glielo impediva, “ ti prego fammi salire ” ” richiama la bestiaccia ” ”non sono arrabbiato , solo confuso ” “ dobbiamo parlare ”” apri o ti licenzio ”” no non è vero non potrei mai licenziarti ma ti prego apri ”.
Alexis voleva uscire, doveva uscire e sapeva benissimo che se non lo avesse lasciato parlare le avrebbe dato il tormento.
vestita con un abitino in cotone nero e altissimi decolté borchiati sulla punta e sul tallone anch’essi neri,
Aprì la porta sperando che la conversazione sarebbe finita in fretta
<< Sat grazie mille per l’aiuto, lascialo entrare >> a qualche gradino di distanza i due demoni litigavano ferocemente.
Il demonietto soddisfatto su il primo ad entrare seguito dal demone che squadrandola si andò a sedere sul divano con tutta l‘aria di uno che non aveva intenzione di andarsene presto
<< dove intendi andare vestita così? E soprattutto dove intendi andare? >>.
<< sei qui per chiedermi dove vado? Se è per questo, per quanto mi riguarda puoi anche andartene >>non aveva intenzione di farlo sentire il benvenuto,quindi rimase tatticamente sulla porta d‘ingresso.
<< il demone qui è rimasto colpito da ciò che riesci a fare mia signora >>Sat continuava a guardarlo in cagnesco mantenendo fiero la sua posizione accanto alla ragazza.
<< no non sono qui per sapere dove vai…. Alexis tu sei un demone? >>
Alexis non concepiva come potesse fargli una domanda tanto stupida, sapeva benissimo che lei era una strega, gli aveva raccontato la sua storia quando le fece il primo colloquio.
Vedendo che l’amico Sat non rispondeva al demone li guardò entrambi, prima uno poi l’altro perplessa.
<< non ti sei resa conto, i tuoi occhi, la tua voce, persino il tuo carnato hanno preso le sembianze di quelle di un demone >> la ragazza continuava a non capire, cercava negli occhi del demone un cenno di ironia, per poter ritenere una sciocchezza quello che le stava dicendo
<< è vero sat? >>
<< si mia signora >> .
Si chiese come fosse possibile che lei fosse un demone, quindi quello che dicevano per quanto gli credesse, non avevano alcun motivo di mentirle,ma non lo capiva.
Non capiva come fosse possibile che in tutti quegli anni nessuno si fosse accorto di nulla, lei non poteva accorgersi dei cambiamenti era una bambina, 
ma i suoi genitori si, e una terribile idea le balenò in testa: avere un demone dalla parte dei salvatori avrebbe dato loro non pochi vantaggi, gli esseri oscuri erano attratti da lei, sarebbero arrivati loro stessi tra le mani dei salvatori e resi meno restii e diffidenti dalla presenza di un demone avrebbero abbassato la guardia quindi più semplici da eliminare.
Per amore dei Salvatore avrebbe potuto fare qualunque cosa, ma si chiese se sarebbe mai potuta arrivare ad avere un uomo demone o crescere una piccola demone come una figlia, era vero che con lei non era mai stata una madre presente o amorevole, ma l’aveva pur sempre cresciuta nella sua casa, insieme all’adorato figlio.
Doveva capire e l’unica che poteva rispondere alle sue domande era sua madre.
<< domani andrò da mia madre >> i due demoni continuavano a guardarla in silenzio << è l’unica soluzione >>
<< e sarebbe il caso che tu stessi a casa, magari potrei restare pure io qui, a controllare che vada tutto bene >> Gabriel azzardò ad alzarsi e avvicinarsi a lei << non mi sbatterai di nuovo contro il muro vero? >>
<< ci ho pensato, ma ora non sono più arrabbiata con te >> ricordò un particolare di quello che era successo prima con la vampira << e ora che ci penso non sentirti mister universo, quello che quella cosa ha detto giù su di me non erano parole sue ne sono certa, quindi si ti ho trovato attraente, ma per quanto mi riguarda ho chiuso, se non fosse stato che sei il mio capo saresti stato tu quello attaccato al muro con la testa che colava sangue >>
<< sono stato un cretino >> Sat era sempre fiero della padrona ma mai come in quella volta <<  su questo, demone imbecille siamo d’accordo tutti >> aggiunse.
<< quindi piccola non mi dai l’opportunità di farmi perdonare? >>sorrise, con un sorriso talmente dolce che per un attimo pensò di perdonarlo, ma una leggera puntura d’ago sulla spalla la riportò alla lucidità, sat agì nel momento giusto,
Gabriel si avvicinò ad Alexis tanto da starle a un passo di distanza,
<< non insisto se è un no è un no, ma sappi che non mi arrendo, so già quanto mi mancherebbe non poterti abbracciare, flirtare con te, perché sai che lo facevo di proposito vero? >>
<< si si, so tutto,ora voglio uscire, te ne vai? >>
<< Vengo con te >>
<< perché pensi che abbia bisogno di protezione? Hai già dimenticato cosa ho fatto a te e alla tua amichetta?e poi c’ è sat con me >> aprì la porta senza dargli le spalle << è stato davvero bello parlare con te, ora te ne puoi andare >>
<< niente maschi in casa che non sia io o Sat,te lo dissi da subito, ti sei chiesta perché? >>
<< magari perché sei un egocentrico bastardo che ritiene di dover avere l’esclusiva su di lei? >> Sat esprimeva sempre perfettamente ciò che Alexis pensava, anche se non aveva mai creduto che quella fosse una vera postilla nel loro contratto di locazione.
<< può essere o magari non sopporto che la cosa più bella e unica che non ho desiderato di cambiare negli ultimi 6 anni, si allontani da me,magari perché sono geloso, magari sto aspettando che lei si senta con me come si sente con te SAT per confessarle che per me è molto più di una cuoca,magari sto aspettando che faccia stare anche me in cucina con lei per più di 2 minuti senza che gli venga un attacco di nervi, magari e dico magari vorrei poter vedere la cosa che ama di più al mondo la parte della sua magia che la fa sorridere come non fa con altro senza doverla spiare da quello stupido pass, forse è per questo che mi comporto da stronzo e le porto ragazze idiote ogni sera per farla arrabbiare, voglio una sua reazione nei miei confronti magari >>
Alexis senti per un secondo il cuore fermarsi << qual è la verità il può essere o i magari? >>
<< tu porta un uomo in casa e lo scoprirai, so che lo farai, ti conosco meglio di quello che credi, e ti avverto preparati ad usare i tuoi poteri perché dovrai piantarmi dentro il muro per evitare che lo uccida.
E sappi anche che da quando accadrà non mi tratterrò più, non nasconderò più niente >>
<< STO TREMANDO >> Sat era stupito ma non gliela dette vinta.
<< porta un uomo forte o si pronta, mettimi alla prova >>
<< sai che lo farò, stasera ho proprio voglia di un uomo sincero, che passi tutta la notte con me, buonanotte Capo >>
Aveva gli occhi rosso fuoco, << domani devi andare da tua madre, vedi di dormire >>
Per un attimo l’idea della sfida lasciò la sua mente << è vero mia madre… >> aveva un tono talmente lamentono che tutti e tre scoppiarono a ridere, Gabriel usci e si chiuse la porta alle spalle.
Dopo qualche minuto Alexis e sat uscirono, ormai era molto tardi, potevano far tappa solo a un locale, l’unico che restava aperto fino a tardi, il “lago nero” era nel fondale del lago dietro casa quindi non dovevano fare molta strada.
Le vie di notte erano splendide, i sassi del pavimento erano illuminati a tratti creando giochi di luce incredibili, le case degli umani silenziose nemmeno una luce fioca attraverso le finestre come se dentro non abitasse nessuno,
girato un angolo dove due vampiri si baciavano e mordevano animatamente come se l’uno fosse la fonte di vita dell’altro, il lago si proiettò davanti a loro , enorme e circondato da pini , ogni volta che alexis andava la sentiva un piccolo tremito percorrerle tutto il corpo, quella leggera sensazione di paura era il motivo principale per cui tornava sempre in quel posto, si vedeva entrare e uscire da esso ogni tipo di demone, folletti, elfi, nebbie, angeli della morte e demoni superiori,
all’ingresso del locale c’era una lunga fila sarebbero passate ore prima che avrebbero potuto anche solo avvicinarsi all’ingresso, Alexis  sentì pronunciare il suo nome più volte da in cima alla fila, e levitando di qualche centimetro per poter vedere oltre la folla di demoni vide il buttafuori, un elfo dei boschi con braccia enormi e addominali scolpiti in vista, era uno dei ragazzi che la invitava a ballare durante le notti di luna piena dei boschi,nonostante la fisicità massiccia che non badava mai a nascondere, era un ottimo ballerino, fece cenno ad Alexis di andare avanti,
<< ei piccoletta anche stasera si balla? >>
<< nel buio è festa ogni sera, e stasera mi voglio divertire particolarmente >>la ragazza si congedò entrando nel locale e voltandosi solo per un veloce occhiolino.
<< se hai bisogno di divertirti non trattenerti dal chiedermi aiuto >> l’elfo seppur bello, era un essere estremamente semplice, troppo poco potente per il suo scopo della serata, e molto poco interessante per un suo possibile interesse anche dopo, intellettualmente non le trasmetteva niente, e non si sarebbe accontentata nella vita.
il soffitto aperto del locale mostrava le stelle da sotto la superficie dell’acqua, a fare l’atmosfera era l’incredibile varietà dei demoni , chi brillava, chi bruciava, chi rendeva per pochi istanti l’intera sala completamente buia.
D’un tratto una fatina della morte si avvicinò a Alexis ballando, era una delle sue più grandi amiche, non avendo un nome, alcune voci dicevano che essendo esse mute non avevano nemmeno la possibilità di parlare tra di loro, quindi un nome non gli sarebbe servito a niente, altre invece che era la teoria che Alexis preferiva era che come fate della morte tutte facevano parte di un unico grande essere, la morte stessa, quindi non avevano un nome, perché erano tutte come una persona unica,
non piacendogli ogni volta che le salutava chiamarle fatine della morte, un giorno cominciò a chiamarle campanellino, a loro piaceva il nomignolo e lei era felice di non avere un rapporto speciale, un modo diverso di rapportarsi a loro rispetto a tutti gli altri.
<< campanellino sei luminosa più di una stella stasera, ho bisogno del tuo aiuto, ti va? >>
la fata felice iniziò a volteggiare in delle splendide capriole in aria non potevano parlare ma si facevano capire, molto meglio che a parole.
<< stasera vorrei un demone superiore,lo voglio dalle sembianze umane, capelli neri, e mi raccomando molto molto bello >>
Le due risero contemporaneamente o meglio la fata fece il gesto di portarsi la mano davanti alla bocchina e ridacchiare.
campanellino sparì subito dopo averle fatto ok con la minuscola manina.
Dopo pochi minuti vide la piccola avvicinarsi seduta sulla spalla di un demone bello come pochi,
la fatina indicava Alexis e il demone guardandola mostrò un sorriso sghembo incredibilmente sexy,
una volta faccia a faccia, la ragazza dette un bacio sulla testa della fata, prese il demone a braccetto e lo portò con se verso l’uscita.
Fuori dal lago lui la guardò scrutando ogni millimetro del suo corpo, e alexis non fu da meno,
era un demone splendido altissimo probabilmente superava i 2 metri, aveva spalle tanto larghe da poterla circondare due volte, jeans blu e uno splendido petto muscoloso coperto da una camicia bianca,il viso non era da meno al corpo. Labbra carnose rosacee,una splendida mascella squadrata coperta da una leggera ricrescita di barba, naso alla francese, occhi tanto grandi e verdi da potercisi specchiare,
e i capelli neri tirati indietro in maniera perfetta erano la conclusione idilliaca per un uomo tanto bello
<< la fatina mi ha fatto capire che c’era una splendida strega senza cavaliere, e io non potevo permettere che restasse tale la situazione >>
<< spero di non aver deluso le sue aspettative, mi presento Alexis >>
<< tutto il contrario, siete la donna più attraente che abbia visto questa sera, io mi chiamo Luck >>l’uomo si avvicinò a lei e prendendo una ciocca da i lunghi capelli scuri, che lasciava se non per lavorare in cucina sempre sciolti, la portò al naso
<< alexis tu profumi di cioccolato, rum e se non sbaglio ribes? >>
<< indovinato >> il sorriso della ragazza si allargò un po di più << il ristorante per cui lavoro, stasera ne ha venduti molti di questo dessert >>
<< lo so lei è la cuoca vero?mi è capitato di vederla entrare in cucina passando davanti al locale ancora chiuso, mi sono incuriosito e stasera ho cenato da voi >> con gli occhi fissi nei suoi l’uomo continuava a tenere la ciocca di capelli tra le dita
<< cucina divinamente, desideravo incontrarla da quando ho assaggiato lo stupendo dolce,era tutto buonissimo, ma personalmente ho una passione speciale per i dolci, di cui i tuoi capelli odorano ancora >> Alexis non riusciva a smettere di fissare le labbra dell‘uomo, la attraevano come una calamita,tanto che quasi non si accorse di quanto lui le fosse andato vicino<<  chissà se ne ho ancora il sapore sulle labbra >>
Lui la baciò e lei contraccambiò senza opporre la minima resistenza, non era da lei quell’atteggiamento, ma non si pose il problema, non certo quella sera, aveva bisogno di non pensare, il sapore era ancora li, aspro e dolce allo stesso tempo,
fu un bacio lungo e delicato.
<< vorrei poter fare una passeggiata con te, magari accompagnarti a casa >>
<< mi piacerebbe molto ma devo avvertirla che, l’appartamento in cui vivo è del mio capo, e dice di non volere che entri un uomo nell’appartamento >>
L’uomo porto un braccio sulle spalle della ragazza e avvicinandola a se cominciò a camminare, lasciando che fosse Alexis a mostrargli la strada da percorrere
<< correrò il rischio >>,
Durante il tragitto di ritorno a casa i due, si raccontarono molte cose tra un bacio e l’altro,lui le disse che era un demone della gola e lussuria, di chi fossero i genitori e di come lui fosse profondamente diverso da loro, i demoni superiori come luck non accettano di avere compagne con poteri inferiori a i loro, ma questo a lui non importava, era una persona estremamente passionale e amava tutto ciò che rappresentasse il suo essere,  lei si sentì talmente a suo agio da raccontargli tutta la faccenda accaduta quella sera dalla rabbia quando Gabriel e Sara le erano entrati in cucina,del modo in cui aveva fatto spaventare la vampira << lo meritava, non dispiacertene, fai valere ciò che sei e si fiera di te Alexis, nessuno ti farebbe una colpa dell’aver reagito ad una provocazione tanto volgare >> l’affermazione di luck sulla faccenda la rincuorò, non era stata troppo cattiva, gli parlò dei suoi occhi del fatto che il giorno dopo sarebbe andata a chiedere spiegazioni alla madre<< una figlia di salvatori che rinnega il suo sangue è già incredibile,ma una  figlia di salvatori che rinnega il suo sangue ed è anche un demone ha dell’incredibile, sei unica Alexis, e sono d’accordo parlare con tua madre è l’unica soluzione per capirci qualcosa, vorrei poter essere con te per vedere la sua espressione, goditela fino all‘ultimo, vorrei poter avere io la possibilità di far passare un brutto quarto d‘ora  a i miei genitori >>
Quell‘uomo viveva in una situazione simile alla sua, e stranamente le sembrava come di conoscerlo da sempre, parole e baci arrivarono al portone blindato di casa.
<< senti Alexis non mi importa del tuo capo, vuole dimostrarti che ti ama? Bene…sono un demone della lussuria non potrei mai amare una sola donna , anche se per te potrei  provarci, e sono certo potrei riuscirci, non so cosa tu abbia ma mi fai sentire strano, in modo positivo, so che ti piace il tuo capo, ma anche io ti piaccio e sento che in questo momento stai provando quello che provo io,comunque non so cosa ne penseremo domani, ma adesso voglio entrare, prometto che non farò altro che baciarti, mi piaci molto più, che concedermi una cosa veloce e via, vorrei davvero solo poter continuare a stare con te questa sera >>
Entrarono baciandosi, senza vedere altro che il letto.
si sdraiò prendendola tra le braccia e tenendola stretta a se.
<< posso baciarti? >>,
<< adesso mi chiedi il permesso? >>Alexis schiuse le labbra e con i una forza invisibile attirò il viso di lui al suo.
Un mugolio di piacere arrivò dal profondo dello stomaco del demone,e ,tra baci e carezze si addormentarono.

Era vero lei in 6 anni non aveva mai portato un uomo in casa, si aveva avuto qualche uomo , ma era sempre andata lei da loro, e ogni volta subiva il terzo grado da Gabriel su con chi fosse stata quella notte e cosa avesse fatto,
non gli aveva mai dato molto peso, era un libidinoso come ogni demone adorava le storie di sesso, quindi non era preoccupata per l’uomo, e se avesse fatto irruzione per puro orgoglio ferito,
avrebbe dovuto scontrarsi con lei e con un bellissimo demone superiore.
per lei Gabriel era sempre stato ed era un grande sbruffone, quella sera era uscita di casa con l’intenzione di vedere la sua reazione, e luck sapendolo era divertito e lusingato di essere ritenuto un degno avversario,
<< se verrà tesoro,sarà divertente, mi piace che tu sia tanto orgogliosa, che a un suo tentativo di sottomissione tu gli abbia risposto con un sonoro VAFFANCULO emotivo >>.
Quella mattina Berny non aveva ancora suonato quando si svegliò,
il rumore assordante della porta che scoppiava in mille pezzi la fece scattare in piedi, con Luck che la segui a ruota parandosi però davanti a lei.
<< quello stupido deficiente, altro che porta blindata >>la rabbia le era già scoppiata dentro.
Quando la nuvola di trucioli di legno sparì Alexis vide nitidamente Gabriel, i capelli ondulavano come se ci fosse una fortissima corrente d’aria, gli occhi color fuoco si fissarono sull’uomo sopra il soppalco, i muscoli  gonfi e attraversati da lunghe vene nere erano perfettamente visibili da sotto la maglia bianca aleggiava intorno  a lui un aurea nera,
non lo aveva mai visto così.
Alexis da dietro il possente corpo di luck passò al suo fianco Gabriel aveva passato un limite che lei non riusciva nemmeno ad immaginare esistesse, l’uomo al suo fianco segui  ogni movimento come se fosse la prima volta che la vedeva, lentamente Alexis si avvicinò a il demone da gli occhi rossi che continuava a fissare Luck.
<< Complimenti per l’entrata ad effetto, Alexis mi aveva detto che sei teatrale, ma non credevo tanto, tesoro penso sia il caso ti allontani dalla casa >>
Luck non aveva alcuna paura, e purtroppo per Gabriel nemmeno Alexis,
<< tranquillo Tesoro, io a differenza del pazzo qui sono completamente al sicuro,sei un coglione  capo mi ai fatto mettere una porta blindata per poi distruggerla così? >> nel frattempo Alexis era a pochi passi da Gabriel che finalmente si girò e concentrò l’attenzione su di lei.
<< TESORO? >> era proprio incavolato nero, la voce sembrava arrivare dal più profondo angolo della terra, forte e profonda, certo non quella che Alexis era abituata a sentire uscire dalla bocca di Gabriel, << CAPO? >> << ATTENTA A COME PARLI IL TUO AMICHETTO LA SU POTREBBE FARE UNA BRUTTA FINE >>
<< TU hai dei gravi problemi, inizi a infastidirmi >>anche Luck aveva un aspetto molto più simile a quello di Gabriel che dell’uomo con cui aveva dormito quella notte gli occhi da verdi erano di un nero intenso,e l’aurea che lo circondava sembrava avvolgerlo nelle fiamme.
Alexis conosceva bene i demoni da sapere che sarebbero scattati entro pochi secondi,
Non ebbe il tempo di completare il pensiero che erano già uno attaccato al collo dell’altro,
Gabriel affondò i denti sulla spalla di Luck che per risposta lo scaraventò con un pugno contro il televisore,
era troppo se avessero continuato le avrebbero demolito casa, era ora di mettere un freno a i due.
Quando stavano per scagliarsi di nuovo l’uno sull’altro Alexis gli si mise in mezzo e senza nemmeno muovere un muscolo i due uomini si ritrovarono scaraventati contro i due muri opposti,
il corpo di Alexis levitò di un paio di metri << ADESSO BASTA >> la voce le uscì talmente ferma e profonda proprio come la sera prima al ristorante,
guardò i due uomini, uno alla volta, erano molto diversi, da una parte la possente fisicità di Luck e dall’altra la furia assassina di Gabriel, li trovò entrambi incredibilmente attraenti, ma soprattutto li trovò entrambi sbalorditi.
I lunghi capelli della ragazza le volavano intorno come una fiamma,il carnato chiaro rivelava vene viola intenso subito sotto la superficie della pelle, gli occhi completamente neri mostravano di tanto in tanto qualche fioco schizzo di rosso, sentiva il potere fluire da ogni millesimo del suo corpo,
aveva la capacitò di affrontare due demoni un superiore e uno tra i più potenti, senza rischiare nemmeno che le torcessero un capello.
La sua forza la fece scoppiare a ridere, non una risata di angoscia o isterica, era una splendida risata di consapevolezza,
lasciò la presa su Luck, che incantato cadde in piedi, la rabbia che mostrava nei suoi lineamenti fino a poco prima era sparita, era tornato l’uomo che la sera prima Alexis aveva incontrato al locale << Tesoro sei stupefacente, hai poteri che non credo di avere nemmeno mai osato immaginare, non ho parole per definire la tua bellezza in questo istante >>
<< Luck tesoro esci, ti chiamo io, grazie per la splendida serata >>tornò ad appoggiare i piedi a terra, Gabriel ebbe un fremito di rabbia quando Alexis si avvicinò al rivale per dargli un leggero bacio di congedo sulle labbra, << tienimi aggiornato, sono davvero curioso di sapere cosa sei, e ricordati che per qualunque cosa io ci sono >> << certo luck ora vai, io mi occupo del posseduto qui >>
<< MI HAI BLOCCATO IL CORPO MA NON LA BOCCA, GIURO CHE SE TI AVVICINERAI ANCORA A LEI ANCHE SOLO DI UN MILLIMETRO, TI TROVERò OVUNQUE TU VADA E TI FARò A PEZZI CON LE MIE MANI >>
<< Smettila Gabriel sei diventato noioso >>accennò un sorriso al demone incatenato e una carezza sulla schiena di Luck mentre usciva da dove una volta si trovava la porta.
Quando fu certa che il demone della lussuria e gola fosse ben lontano, tornò a portare la sua attenzione su Gabriel che nel frattempo, era tornato alle sue sembianze naturali, si avvicinò a lui, erano ormai faccia a faccia,
<< cosa credi di aver dimostrato con questa scenata? >> anche Alexis era tornata la stessa, si sistemò una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio e rimase in attesa di una risposta.
<< non lo so ok? Sapevo che avresti portato un uomo a casa, è da ieri sera ce mi preparavo psicologicamente alla cosa, ma non lo so, penso di aver avuto la speranza che tu non lo facessi, e che questa mattina sarei potuto venire a salutarti con un abbraccio, come sempre, e magari parlare davanti a una tazza di caffè, di quello ce è successo ieri sera, e quando ho sentito la presenza di un demone superiore molto vicino e te, ho sentito i vostri odori mischiati, ho immaginato di tutto e sono scoppiato >>
<< posso solo immaginare cosa tu intenda con quel tutto,gli odori erano mischiati perché ci eravamo baciati e mi ero addormentata in braccio a lui, anche se sinceramente non credo di doverti alcuna spiegazione,e poi la domanda è, e non ti libererò finché non mi darai una risposta soddisfacente, perché hai reagito in quel modo? Sei solo un orgoglioso che odia quando qualcuno non accetta le sue imposizioni, se è vero che tieni a me come dici non dovresti provare a sottomettermi al tuo volere, non sono la tua schiava, non lavoro per te anche nella vita privata, e adesso se questo non ti sta bene, non ho alcun problema a prendere tutte le mie cose trasferirmi in un appartamento in città e avere a che fare con te solo durante le ore di lavoro >>
Gabriel abbassò la testa come un bambino alla quale è appena stata data una punizione,Alexis lo lasciò andare e gli fece cenno di sedersi sul divano,
il ragazzo stiracchiò il corpo con qualche smorfia di dolore la dove la pressione del potere di Alexis lo aveva colpito più forte,
si sedettero a gambe incrociate uno di fronte all’altro, Alexis non intendeva dire altro, lui doveva parlare
<< ti sbagli sull’idea che hai di me, e questo mi ferisce come non credevo fosse possibile, devo cominciare a raccontarti dalla prima volta che ti ho vista perché tu riesca a capire a pieno,
Quando ti ho chiesto di venire a lavorare per me, non avevo idea di come tu fossi, sapevo solo che eri un prodigio della cucina e che i tuoi genitori erano Salvatori alla quale tu avevi voltato le spalle,
ti vedevo sostanzialmente solo come una fonte di guadagno,
arrivasti per il colloquio, notai subito che arrossisti quando ti chiamai per nome durante il colloquio,
ti trovai molto carina e con una carattere molto forte, la tua vita era incredibilmente affascinante, ricordi ti chiesi di cucinarmi qualcosa, tu andasti in cucina dicendo se per favore potevo non seguirti,accanto a te c’era già Sat,
dopo pochi minuti mi portasti un fantastico french toast alle more con gelato alla kaipiroska, era così delizioso che rimasi estasiato, in quel momento non capì cosa fosse quella cosa in più che rendeva il tutto così incredibile, lo capì dopo diverso tempo, la cucina era il tuo mondo,un posto dove niente ti toccava solo tu e il cibo, la magia che c’era nell’armonia di ogni ingrediente rispecchiava perfettamente l’armonia che avevi con la cucina il cibo.
ti detti la casa sopra il locale perché l’idea di non sapere dove dormivi mi infastidiva,all’inizio pensavo che fosse mio modo di proteggere un investimento.
Col tempo hai fatto in modo che non venissi in cucina nemmeno a prendere le comande, organizzasti il pass, io ti ho sempre dato carta bianca,
tu e solo tu rappresentavi il mio più grande successo quindi ogni cosa che volevi per me era un ordine,ma mi ero accorto che il fatto di non poterti vedere nemmeno per pochi secondi lavorare mi pesava, mi faceva male, sbirciavo dal pass, quando cucinavi e quando lo fai anche adesso, in te si sprigiona una felicità contagiante, sorridi ogni istante, tutto intorno a te diventa musica, persino le gocce di sudore che scendono dalla fronte si librano muovendosi come un balletto, eri e sei sempre più incredibile.
L’unica persona a cui concedevi l’ingresso era Sat, probabilmente è per questo che lo odio tanto,lui può godersi la magia della cucina, la magia di starti accanto,
non sono mai riuscito ad averti per me per più di qualche minuto,
ogni mattina ti aspetto davanti alla porta per aprire con te solo perché quando ti abbraccio, il tuo profumo, la tua magia resta leggera su i miei vestiti, e posso anche se in minuscola parte stare vicino a me tutto il giorno,
ti sfotto con le altre donne perché è troppo logorante ammettere che un topo come Sat ha ciò che io desidero da quando ti ho incontrata,
preferivo fare lo sbruffone che ammettere la mia debolezza,
intanto pur sapendo di non essere l’unico uomo della tua vita, avevo spazzi dove esisteva solo i nostro odore e quello di Sat, la casa mi faceva sentire unico per te, mi faceva sentire parte di te.
Il fatto che ti sistemassi per venire a lavoro anche se dopo pochissimo ti saresti messa la divisa aiutava il mio ego, mi dicevo che nonostante tutto io ti piacevo,
ma l’altra sera, quando hai perso la pazienza con la vampira ho capito che non potevo più stare zitto,
eri infuriata, eri così tanto arrabbiata con me che, ho avuto per la prima volta nella mia vita paura di perdere qualcuno.
Sei un demone Alexis i demoni non danno seconde opportunità.
Volevo parlarti, ma non volevi sentire ragioni, ero certo di quello che avresti fatto, eri tanto arrabbiata e inconsapevole del perché ti avevo dato una regola tanto stupida, del perché minavo così la tua vita privata che ero certo avresti portato un uomo in casa,
e così è stato, un demone superiore molto potente era ovvio, so che hai gusti molto ricercati, non ti saresti abbassata a portare a casa un elfo, un folletto o ancora peggio triste come me un vampiro,
e non perché non li possa trovare attraenti ma perché, ti avevo ferita, e se mai avessi creduto di poter fare lo stesso con me, lo avresti fatto in grande stile.
Oltretutto hai baciato e passato la notte con lui, sentire un odore così forte legato al tuo mi ha fatto talmente male, che ero più che deciso ad ucciderlo,
quando lo hai chiamato Tesoro e me capo è stato il colpo di grazie, ho sentito il cuore ce non sapevo nemmeno di avere scoppiare come la porta blindata,
ero fuori di me, ti chiedo di perdonarmi, non voglio che te ne vai, non potrei sopportarlo >>
Alexis che fino a quel momento aveva seguito attentamente ogni parola del demone, gli mostrò un enorme sorriso << OK ma ci saranno delle piccole clausole da rispettare >> era felice di ciò che sentiva dire al demone, lui le piaceva molto e sapere che per lui era lo stesso le fece piacere, ciò però non toglieva che con Luck aveva provato qualcosa,
<< tutto quello che vuoi >> sembrava davvero felice e vederlo così scaldava il cuore di Alexis
<< allora 1 compra una porta blindata migliore >>  la paura negli occhi di lui per le possibili richieste svanì e fu sostituita da uno splendido sorriso<< 2 questo casino lo sistemi tu >> mostrò il pavimento pieno di schegge di porta e televisore << come fatto >>
<< e 3 non ti terrai mai più niente per te, se non mi parli come posso capirti?ma cosa più importante non impormi più niente >>
<< vero ok fatto anche questo,ora posso abbracciarti? >> si avvicinò a lei titubante << certo >> la strinse forte a se
<< sai che odori ancora di quel tipo? >>ringhiò<< hai intenzione di vederlo ancora? >>
<< credo di si e se tu non fossi stato tanto impegnato a volerlo uccidere e ci avessi fatto due chiacchere adesso sapresti che è molto interessante,e un demone della lussuria quindi incapace di legarsi a una sola persona >> 
 << a…non me ne ero reso conto, comunque sono convinto che qualunque demone potrebbe diventare monogamo per te, i suoi occhi mostravano altro quando l‘hai saluto, non sembrava certo che non volesse vederti più >>
<< e allora a Sat che dorme con me ogni notte cosa vorresti fare, a proposito deve essergli andata bene la serata ancora non è tornato >>
<< quando torna lo strangolo, ma in ogni caso quello stronzo è un’altra cosa >>
<< tu provaci e sei morto, comunque cambiando discorso devo andare da mia madre,non ho ne la voglia ne la forza di sopportarla >>
Sat apparve in casa << ei gente che è successo qui? Padrona tutto bene? >> accorse a controllare che la ragazza stesse bene,
Alexis adorava quello splendido demone, era la sua copertina di linus, allargò le braccia come ad invitarlo ad abbracciarla,
Sat le volò in contro e si lasciò stringere tra le braccia dell’adorata padrona che gli baciava con dolcezza la fronte.
<< Non sai quanto ti invidio Sat >>Gabriel guardava la scena con sincera gelosia
<< lo so, quindi suppongo che tu abbia visto Luck dato lo stato dell’appartamento, quello si che è un bel demone, è stato divertente padrona? >>
<< ESILARANTE >> continuò a coccolare il suo migliore amico
<< non direi, non ho niente da invidiare a quel demone >> guardò Alexis desideroso di una conferma
Le fece tenerezza quindi allungò una mano verso di lui, accarezzandogli un braccio
<< certo tesoro, non hai niente da invidiargli, comunque non fare lo sfigato >>
<< tesoro?mi piace piccola mia >> scattò in piedi trionfante<< quindi adesso posso baciarti? >>
<< assolutamente no, mettiti a pulire che io devo andare da mia madre >>
<<  ti accompagno >>
<< sarebbe troppo rischioso, sto andando dalla più forte famiglia di salvatori, non lascerò venire nemmeno Sat >>era molto seria non avrebbe mai rischiato che uno dei due potesse farsi del male,nonostante tutto Gabriel le piaceva molto e Sat era l’essere alla quale lei teneva di più al mondo.
<< So come difendere me stessa da loro, posso scappare o attaccarli,ma se avessi il pensiero che voi due possiate essere in pericolo mi renderebbe ogni azione impossibile, devo prepararmi psicologicamente al peggio, non posso pensare anche a voi, comunque tranquilli non corro alcun rischio, sono molto ma molto forte lo sapete bene >> 
<< se insistessimo ancora un po’ cambieresti idea? >>
<< Non succederà demone, quando la mia padrona dice una cosa quella è, insistere la farebbe solo arrabbiare, e credo che oggi tu lo abbia fatto abbastanza >> il demone abbassò la testa in segno di rassegnazione
<<  Padrona noi saremo qui quando tornerà >>strusciò il morbido muso al viso della ragazza.
<< vado a cambiarmi e vengo a salutarti Gabriel, Sat vieni con me? >>il demonietto la seguì su per le scale
<< posso venire a guardare? >> 
<< sappi idiota che non ho dimenticato cosa è successo, non comportarti come non fosse successo niente, non flirtare con me >>
Era seria e Sat si fece una sonora risata alla faccia di Gabriel.
Sconsolato prese scopa e paletta cominciando a pulire la stanza,<< qualunque cosa sono qui >>
Alexis si vestì velocemente, non le importava di fare bella figura con i genitori, quindi indossò dei jeans strappati molto chiari e una canotta nera lunga fino a i fianchi, e un paio di tennis animalie.
<< Non ho intenzione di vestirmi bene per andare a parlare con chi mi ha voltato le spalle, solo perché il mio pensiero è diverso dal loro >> commentò guardandosi allo specchio
<< i figli si amano incondizionatamente >>.
Scese velocemente le scale, raccolse le chiavi della  Lamborghini del demone da sopra la cucina
<< Gabriel prendo la macchina ti scoccia? >>
<< Assolutamente no piccola, mi dai un abbraccio prima di partire? >> quel gesto poteva anche concederglielo, si avvicinò a lui, che posò la scopa contro il muro e la strinse forte
<< Fa attenzione ti prego >>
Scostandosi fece cenno a Sat di avvicinarsi, un ultima carezza alla testa << ti voglio bene Sat, torno presto promesso >>
<< Anche io ve ne voglio mia signora, resterò in ansia finché non la vedrò tornare >>
Alexis uscì dalla stanza senza aggiungere altro.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il confronto ***


Il tragitto fino a casa dei genitori era più lungo di quanto ricordasse. Si trovava nella periferia di Barcellona, un enorme struttura di un color bianco pallido, Alexis non sapeva nemmeno se negli anni in cui visse li fosse riuscita a girarla tutta tanto era grande, ogni minima parte di quel posto era in perfetto stile cattolico retrogrado del 500 ,tempo nel quale si credeva che croci dipinte,scolpite o intagliate o scolpite allontanassero o spaventassero gli esseri della notte, in realtà erano ben pochi quelli che venivano influenzati dalla loro presenza. Col passare degli anni avevano affinato le tecniche, da quando lei aveva cominciato ad uscire di nascosto per incontrare qualche demone, avevano fatto inserire ad ogni singola finestra delle sbarre ricoperte da una pozione magica anti demoni. L’ingresso era chiuso da un enorme portone di legno di cedro intagliato, rappresentante un angelo e uno stregone che uccidevano un essere dalle sembianze umane ma con lunghi denti affilato e occhi enormi e neri come l‘abisso. Fu la madre ad aprire, << mamma vedo che le cose non cambiano >> << lo sai Alexis, in casa mia entra solo chi io ritengo degno di entrare >> Non le serviva conferma per sapere che non la ritenesse tale, il suo sguardo valse più di molte parole. La madre era una bella donna apparentemente sulla trentina, alta,fisico incredibilmente muscoloso, indossava una camicetta accollata e pantaloni palazzo, uno stile troppo classico per i gusti della ragazza. << sempre vestita come una vecchia èh mamma? >> << non chiamarmi mamma hai smesso di essere mia figlia quando ci hai traditi, e comunque tu sempre vestita come una ragazza di strada noto, se sei venuta qui per parlare di abbigliamento, ti chiedo di andartene, ho cose più importanti di cui preoccuparmi >> Sapeva benissimo cosa la madre pensasse di lei, ma era sempre molto doloroso vedere nei suoi occhi la convinzione di ciò che diceva, sentì la rabbia salire, ma per paura di trasformarsi chiuse per un istante gli occhi, prese un grosso respiro e si concentrò sul motivo per cui fosse li, voleva essere il più veloce possibile, e disquisire sul fatto che lei non li avesse traditi, ma che avesse semplicemente scelto la sua strada, avrebbe sicuramente allungato di troppo la conversazione. << ho una cosa importante da chiederti, ci possiamo sedere in casa? >> << assolutamente no >> << non credo sia un argomento da trattare sulla porta di casa >> << Allora andiamo nel parco, la ci sono molte panchine, potremo sederci la, anche se spero vivamente che tu te ne vada in fretta, aspetto ospiti, graditi, e preferirei non ti trovassero qui, e non ti permettere di spiare cosa ci diremo dalla finestra per riportarlo al tuo capo, demone del dolore se non sbaglio, sei una delusione Alexis >> << ce succede hai paura che toccando un inferiata io prenda fuoco? Perché è questo l’effetto che fa la pozione anti demone no? >> Lo sguardo della madre a quell‘affermazione, confermò ad Alexis i suoi dubbi, lei sapeva e solo lei avrebbe potuto darle qualche risposta, prese la figlia per un braccio, la trascinò verso il parco con una forza tale da farla inciampare più volte su i tronchi d‘albero. La madre fu la prima a sedersi su una panchina tra due salici piangenti, invitando la figlia a sedersi a sua volta << è una storia lunga, e è mal’educazione guardare una persona dall’alto in basso, quindi siediti o non ti dirò niente >> Non obbiettò e si sedette, si sentì spaventata ed eccitata al tempo stesso, sentiva che doveva stare attenta, ma l’idea di avere quella sensazione davanti alla donna che in un modo o nell’altro l’aveva cresciuta la turbava molto << Almeno un minimo di rispetto ti è rimasto in corpo. Sapevo che un giorno o l’altro saresti venuta qui volendo capire, raccontami cos’è successo >> Le raccontò per filo e per segno ogni cosa successa i giorni precedenti, ad ogni particolare che inseriva notava nel viso della madre un crescendo di schifo mal celato e odio. Quando finì di raccontare, si stupì di vederla calma, immobile come una statua, lo sguardo fisso nel suo, quella donna l’aveva sempre spaventata, ma mai come in quel momento. << ti racconterò cos’è successo: 23 anni e 9 mesi fa, io e Carlile tuo padre, avevamo avuto una soffiata su una grossa riunione di demoni superiori, eravamo arrivati prima di tutti danati a quell' enorme capannone su due piani, eravamo tanto arroganti da pensare che saremmo riusciti a liberarci dei malvagi senza bisogno di mettere altri salvatori in pericolo. riconoscemmo due demoni al piano superiore e uno a quello inferiore, ci dividemmo io presi il demone al piano terra e Carlile si occupò dei due al piano di sopra, ci separammo, mai fatto errore più grande, me ne pentirò per il resto della vita, Aperta la porta rimasi sconvolta, nel mezzo della stanza vidi un enorme letto a baldacchino, uguale a quello dove io e Carlile avevamo passato la luna di miele in toscana. Sul letto c’era Carlile >> << ma papà non era al piano di sopra? >> << non chiamarlo così, e comunque stai zitta e ascolta; sembrava più giovane ma lui,poi dopo scoprii che era un demone, aveva utilizzato i suoi poteri per incantarmi,non ricordavo il motivo per cui ero li, ricordavo solo che avevo appena sposato tuo padre, tutto intorno a me vedevo la stanza d’albergo, persino dalla finestra il panorama era la splendida spiaggia di sabbia bianca che ricordavo. Carlile mi chiamò attirando su di lui la mia attenzione, stava riempiendo il letto di petali di rosa rossa, puoi immaginare non c’è bisogno che ti racconti cosa successe tra me e quell‘abominio. Detto questo, quando finimmo andò alla finestra, mi dava le spalle, lo sentì ridere, ma non era la sua risata, ad un tratto tutto tornò chiaro, la stanza tornò ad essere un capannone e chi avevo davanti non era più Carlile, ma un mostro, un demone della lussuria, il primo demone della lussuria, il principio, stavo per ucciderlo quando disse che i petali di rosa su cui avevamo fatto sesso erano doni degli altri demoni dei peccati capitali, disse che lui avrebbe donato alla bambina che avevamo appena concepito non la bellezza perfetta ma la capacità di avere chiunque avesse voluto, la gola ti avrebbe donato la capacità di manovrare le persone attraverso il cibo,l’avarizia avrebbe fatto si che tu ottenessi ciò che volevi senza dover mai dare niente in cambio, sei ira, puoi essere la persona più forte al mondo, tu sei rabbia,tristezza, puoi rendere chiunque triste di vivere, puoi portare qualcuno alla morte,sei accidia, sei pigrizia, e in fine superbia, non accettavi e non accetterai mai le critiche, preferiresti uccidere che ammettere di aver torto. Ho ucciso quel bastardo prima che potesse aggiungere altro. Ora capisci ciò che sei? Tu sei la nemesi di noi cacciatori, sei tutto ciò che noi detestiamo, tutto ciò che io odio >> Alexis era confusa, la confessione della madre l‘aveva completamente scombussolata, si aspettava di essere un semplice demone, non un mix di molti, non un mix degli originali, alcune caratteristiche la rispecchiavano ma non come la madre la descriveva, lei era comunque anche strega, si chiedeva cosa volesse dire, cosa comportasse, cosa in lei sarebbe cambiato ancora. La madre non avrebbe potuto darle risposta a quelle domande, il modo in cui i suoi occhi le trasmettevano vero e proprio ribrezzo, lo confermava, la madre in lei vedeva solo un orribile schifoso male, << perchè non hai abortito, perché non mi hai uccisa? >> << potevi essere l’arma perfetta Alexis, i demoni sarebbero stati attratti da te, avrebbero abbassato la guardia, e avremmo potuto ucciderli con facilità, se ti avessimo convinta ad essere una salvatrice, avremo sicuramente eliminato 10 volte più demoni di quelli che riusciamo a scovare adesso >> I dubbi di una vita si fecero certezze, la madre non l’aveva mai amata, fingeva per convincerla a essere una di loro, per sfruttarla, non era una figlia per lei, era un arma << tu non mi hai mai amata, non mi hai mai vista come tua figlia >> lacrime di rabbia miste a sofferenza le scorrevano lungo le guance, per quanto non volesse mostrarle quanto questo la avesse ferita, non riusciva a trattenere il pianto, i suoi occhi probabilmente si fecero neri, perché la madre scatto in piedi, le sorride, un sorriso maligno e freddo << come potrei amare un demone? >> << anche papà sapeva? >> << no, non avrebbe lasciato che ti tenessi >> Il padre l’aveva sempre trattata con amore, ogni volta che la madre la picchiava o puniva senza motivo, lui era pronto a difenderla, ogni notte le rimboccava le coperte e le dava un bacio sulla fronte. Era ancora sconvolta incapace di capire ciò che stava davvero accadendo quando vide la madre tirare fuori dalla tasca dei pantaloni una pistola, si alzò di scatto e corse veloce verso la macchina, ma il proiettile fu più veloce e le colpì una spalla, riuscì a concentrarsi sulla sua magia e teletrasportarsi in macchina, mentre la madre continuava a spararle contro aveva ingranato la marcia e stava sfrecciando fuori dal cancello,un sibilo nelle orecchie, lo conosceva bene un incantesimo, e i vetri dell’auto esplosero, si rannicchiò sul sedile e coprì il viso appena in tempo, ma dal vetro posteriore, un lungo frammento di trapassò il sedile, conficcandosi nella schiena di Alexis, non poteva perdere tempo ad urlare o a contorcersi dal dolore, doveva andarsene di li, doveva scappare, la madre non avrebbe più rischiato, l’avrebbe trovata e con i rinforzi l’avrebbe uccisa. Sapeva di avere all’incirca 5 giorni di vantaggio, i salvatore avevano tempi molto lunghi prima di poter partire all’inseguimento di un demone,dovevano parlarne con il conclave, aspettare la risposta positiva o negativa, raggruppare i salvatore e cominciare le ricerche. Doveva tornare a casa, mettere al sicuro i suoi amici, sapevano in che ristorante lavorava, sapeva il nome e l’aspetto del suo datore di lavoro, Sapeva di Sat, se lo avesse trovato con lei, non avrebbe perso l’opportunità di eliminare anche lui. Andava a una velocità talmente alta che non osava guardare il conta chilometri, senza togliere le mani dal volante utilizzò i comandi vocali della macchina per chiamare Gabriel. << tesoro com’è andata? >> << Gabriel passami Sat, è importante >> << che è successo? stai soffrendo, lo sento >> Gabriel era un demone del dolore, poteva procurarlo come sentirlo nelle persone che stavano soffrendo, Alexis lo sapeva e avrebbe voluto spiegargli tutto, ma non era il momento, non aveva ne il tempo ne la forza per spiegargli cosa fosse successo << PASSAMELO >> << Padrona cos’ha? Gabriel è agitato dice che stai soffrendo >> << Ascolta, sarò li tra pochi minuti, manda Gabriel al parcheggio, ho bisogno di aiuto per muovermi, mia madre mi ha sparato,appena arrivo vi racconto >> Quando arrivò Gabriel girava nel parcheggio in preda al panico, che aumentò quando vide le condizioni dell’auto << forza aiutami, prendimi in braccio, ma attento dietro al sedile c’è un frammento di vetro che mi si è infilato nella schiena, toglilo prima, è infilato in profondità, e scusa per la macchina >> le forse cominciavano a mancarle, sentiva i vestiti intrisi di sangue, << non parlare piccola,e ora ferma, tolgo il vetro >> il dolore fu talmente forte da quasi rinquorarla, era ancora viva, non stava andando verso la famosa luce bianca, le piccole trilli non sarebbero ancora arrivate per lei << c’è un emorragia, dobbiamo correre >>la prese tra le braccia, e in pochi secondi Alexis era sdraiata sul divano le mani di Gabriel erano incrociate sopra la pancia della ragazza e una strana luce nera fluiva da esse, Sentì il dolore alla schiena e alla spalla diminuire ogni istante di più << ok l’emorragia è fermata il bossolo è uscito, ho cauterizzato meglio che potevo, adesso va bendata,e aspettiamo che si riprenda >> Non sapeva che un demone del dolore potesse anche togliere oltre che causare sofferenza, fu grata di non sapere tutto su i demoni, quella era una scoperta che le fece un enorme piacere << Grazie, mi hai salvato la vita >> << Grazie Gabriel >> Sat stava seduto sul bracciolo del divano, con gli occhi fissi sulla padrona. << Ragazzi abbiamo solo 5 giorni di vantaggio, sono una delle più grandi minacce che i salvatori abbiano mai dovuto affrontare, non penso che mia madre sappia tutto ciò che c’è bisogno di sapere su ciò che sono, ma è giunta alle sue conclusioni e se non spariremo presto da qui, potremmo non sopravvivere >> << una delle più grandi minacce? Cosa significa?cosa ti ha detto tua madre? >> non sapeva dire se la domanda arrivasse da Gabriel o da Sat ma non aveva importanza, l’adrenalina stava svanendo, lasciando spazio a un incredibile stanchezza, doveva raccontare tutto prima di svenire. Si svegliò diverse ore dopo nel suo letto, Gabriel seduto su una sedia al suo fianco le teneva la mano nel sonno, Delle gocce di sudore gli inumidivano la maglietta, immaginò lo sforzo che comportasse averle fermato l’emorragia, Appariva esausto. Vide Sat sdraiato sul fondo del letto, la guardava preoccupato, lentamente si alzò, evitare di lamentarsi per le fitte che le davano le ferite fu la cosa più difficile. Scese al piano di sotto e con non poco sforzo, si sedette sul divano con una smorfia di dolore , conosceva tanto bene sat da sapere che prima di poter parlare e ragionare avrebbe dovuto lasciarlo sfogare<< Parla Sat >> << IO SONO UN DEMONE, MA MAI E POI MAI POTREI SPARARE A UN FIGLIO,NON POTREI MAI PROVARE AD UCCIDERLO NEMMENO SE FOSSE UN SALVATORE, E NOI DOVREMMO ESSERE I CATTIVI?! LORO E LE LORO STUPIDE LEGGENDE, SE AL POSTO DI STUDIARE I LORO STUPIDI LIBRI SCRITTI 10 MILIARDI DI ANNI FA, USCISSERO PER LE STRADE E PARLASSERO CON NOI DEMONI, CAPIREBBERO CHE I LIBRI SONO SCRITTI DA I VINCITORI, E CHE SONO I VINCITORI DI SOLITO QUELLI CHE SPARGONO Più SANGUE SENZA GUARDARE IN FACCIA NESSUNO, LURIDI SCHIFOSSISSIMI PEZZI DI MERDA, ODIO TUA MADRE, LA DISSANGUERò è UNA PROMESSA >> il demonietto urlava volando a destra e sinistra lungo tutta la stanza, << abbassa la voce Sat, o sveglierai Gabriel, ha perso molta energia per salvarmi, deve riposare >> si calmò in un istante, come per ogni demone gli sbalzi d’umore dalla furia più nera alla calma totale erano tipici << demone fighetto, gli sarò grato per sempre, non so cos’avrei fatto senza di te >> non aveva mai visto piangere l’amico << vieni qui >> << dietro a i demoni dei sette vizzi capitali c’è molto di più, tu racchiudi in te tutti i poteri del mondo >> Sat, non le aveva mai raccontato molto della sua vita, sapeva solo che aveva viaggiato molto e conosciuto molti demoni, sicuramente sapeva cosa potesse comportare il suo essere. << è vero sai? Tu sei molto più che come ti definisce tua madre frutto del male >> sulla porta di casa si materializzò un uomo che Alexis conosceva molto bene, alto più o meno quanto Gabriel, riconobbe quel viso anche se erano anni che non lo vedeva, labbra sottili e occhi azzurri allungati, i capelli lunghi fino alle ginocchia legati in una treccia color nero corvino, pelle tanto bianca da sembrare trasparente emanava una dolce luce dorata, all’altezza delle scapole,due enormi Ali bianche con piume alla vista talmente morbide da sembrare nuvole. In un istante Gabriel fu davanti ad Alexis con Sat alla sua destra, in posizione d‘attacco. << Ragazzi lui è Michel, il mio angelo custode >> lo aveva sempre chiamato così, fino ai suoi sedici anni lei a lo splendido angelo sulla porta avevano passato ogni momento insieme,fino a quando una notte lui sparì. I due demoni non avevano intenzione di farlo passare, le parole di lei sembravano non averli nemmeno raggiunti, quindi si arrese a parlare da dietro le loro spalle << Perché sei qui? >> << mi manda tuo padre, ho un messaggio per te >> tirò fuori da una tasca un piccolo foglio di carta <> il ragazzo lasciò scivolare dalle mani il foglio che a metà caduta iniziò a fluttuare e finì tra le mani dI Alexis. diceva: Tesoro, ho sempre saputo cos’eri,e non ho mai smesso di amarti, nemmeno per un istante, ti giuro che non sapevo cosa volesse fare con te, vuole ucciderti nella piazza della città per usarti come esempio, era molto tempo che non mi sembrava più la stessa donna che avevo sposato, e adesso so per certo che non lo è. Mi aveva raccontato che ci odiavi, che non ci volevi più vedere, mi ha sempre tenuto all’oscuro delle tue visite, non avrei dovuto lasciare che mi allontanasse da te, mi dispiace, ti giuro sulla mia stessa anima che l’amore che provo per te non è mai cambiato. Ti ho cresciuto e questo resterai sempre la mia bambina, ti ho mandato Michel a proteggerti, ti spiegherà lui i particolari di ciò che stiamo facendo, Ma in sostanza, l’ho addestrato io saprà come tenerti al sicuro, Farò tutto il possibile per ritardare la partenza delle ricerche, tu non sei un male per l’umanità tesoro, non lasciare mai che gli altri ti dicano chi essere. Non esiste solo il bene e il male al mondo. Sei la figlia migliore che un padre possa desiderare,sono e sarò per sempre fiero di te Ti voglio bene Malefica, fa attenzione tuo anche dopo la fine PAPà << ragazzi lasciatelo entrare, è dei nostri, lo ha mandato mio padre a proteggermi >> piangeva nel leggere ancora e ancora le parole del padre, << come facciamo a esserne sicuri? >> << sat ricordi il nomignolo che mi dava sempre mio padre? >> << si Malefica, come la strega della bella addormentata >> << esatto, c’è stato un film su di lei, Malefica non era malvagia, ma le storie dicevano il contrario,torniamo al fatto che le storie vengono scritte da i vincitori amico mio. Quand’ero piccola mia madre mi diceva sempre che ero cattiva e di risposta io creavo sempre problemi. Una notte dopo l’ennesima punizione ingiusta, mio padre entrò in camera, gli chiesi se secondo lui io ero davvero cattiva come diceva lei, gli risposi che non lo sapevo E lui non disse altro che: piccola mia tu sei come Malefica >> I demoni sembravano perplessi, la guardavano come convinti che il dolore la stesse facendo delirare, << quel nomignolo rimase tra me e mio padre, nessun’altro solo io lui e te Sat lo conosciamo, ecco perché sono certa che la lettera sia di mio padre >> << ma se fosse una trappola? >> << Michel? È una trappola? sarebbe stupido mandare un angelo per una trappola, ragazzi non so se sapete,ma gli angeli non possono mentire, se lo facessero brucerebbero all’istante >> L’angelo provò a scrutare il viso della ragazza dietro a i due demoni ma senza successo << no Alex non è una trappola, sono qui per aiutarti, ovunque andrai tu, io sarò con te >> << ora che è tutto chiarito fatemelo salutare >> I due ancora poco convinti aprirono un varco che l’angelo supero buttandosi sulla ragazza a braccia aperte << ei streghetta mi sei mancata da pazzi, passare tutto questo tempo lontano da te è stata una tortura >> la baciò, in un istante Gabriel lo staccò dalla ragazza prendendolo per il collo << come ti sei permesso lurido >> << scusa demone, Gabriel se non sbaglio, voi due state insieme? >> << non è affar tuo >> << questo è un no allora, io e Alex siamo stati amici intimi, era la mia ragazza per noi era normale salutarci così >> << Gabriel lascialo per favore non farmi usare la forza >> Fissò i suoi occhi su quelli del demone, non sarebbe riuscita fisicamente ad affrontarlo in quel momento, ma non glielo avrebbe fatto capire. Lasciò la presa sul collo del ragazzo, dopo averlo spostato e brontolando, le si sedette accanto appoggiando il braccio sulla spalliera del divano dietro la testa di lei, fu un gesto tanto sciocco che alexis non potette non sorridere e si appoggiò a lui. << Sat io mi fido di lui >> non la ascoltava, << Sat io mi fido di lui >> al secondo richiamo si voltò, scrutò il volto dell‘amica e sdraiandosi sulle sue gambe si calmò. << se ti fidi tu,allora Michel, io sono Sat, il migliore amico di Alexis >> << Piacere Sat, presto sia lei che Gabriel capirete che come voi voglio solo il meglio per questa streghetta >> << Ok ora basta con le presentazioni abbiamo solo 4 giorni, dato che oggi è praticamente finito, cosa facciamo?con il locale? poi dobbiamo capire meglio cosa rappresenta il mio stato, come facciamo? Sat tu cosa sai? >> ognuno dei presenti rispose a una domanda Michel chiese a i due demoni di lasciar sdraiare Alexis per poterle analizzare le ferite << Gabriel, è perfetto si sono richiuse completamente, manca solo di ridarle un po’ di forza, l’emorragia deve averla debilitata parecchio, ci metterò meno di un ora >> Per il locale fu Gabriel a rispondere << chi se ne frega piccola, l’importante adesso sei tu, abbiamo guadagnato abbastanza soldi per vivere tutti e 4 di rendita per i prossimi 50anni >> Sat rispose all’ultima domanda << mi spiace per i due pretendenti, ma abbiamo un'unica opportunità per conoscere i veri poteri di Alexis e ciò che questo comporta, conosciamo solo una persona i cui genitori sono demoni dei peccati, non li ho conosciuti personalmente, ma ho sentito spesso parlare di loro, purtroppo gli originali sono stati distrutti, loro sono la cosa più vicina ad un originale di cui possiamo disporre >> Gabriel serrò la mascella attirando l’attenzione di Michel << non ti piacerà Angelo, fidati >> << Luck >>concluse Sat << vero i suoi genitori, sicuramente potranno dirci qualcosa di più, sat tu cosa sai? >> << Mia padrona quello che ho sentito raccontare, ma sono convinto che se avessimo modo di parlare con loro, non rischierei di confonderti le idee, non so quanto di quello che so sia realtà o leggenda, per adesso preferisco non pronunciarmi >> << lo chiamo subito >> Non dovette aspettare molto Luck rispose al secondo squillo << ei tesoro stavo proprio pensando a te,com’è andata da tua madre? >> La ragazza gli racconto ogni cosa, ogni particolare, quasi le venne da ridere quando spiegò come il demone della lussuria aveva fregato la madre Dall’altra parte della cornetta sentì un forse ringhio << arrivo, troveremo una soluzione a tutta questa storia, nemmeno un demone del dolore penserebbe mai di uccidere il proprio figlio, stavolta l’hanno fatta grossa, non gliela perdonerò >> Gli raccontò anche della presenza dell’angelo e della lettera che le aveva mandato il padre << piccola se tu ti fidi di lui, sono con te, almeno non tutti gli stregoni sono andati fuori di testa, tuo padre deve essere un uomo eccezionale, aspettami in 2 minuti sono da te >> Di sottofondo si sentì la voce di una donna arrabbiata, non capì cosa disse precisamente, ma sentì bene le parole che uscirono dalla bocca di Luck “Lei per me è molto più importante, vado ora”. Chiuse la chiamata << Non hai raccontato nemmeno a noi le cose così dettagliatamente >> era palese quanto Gabriel non sopportasse Luck e dopo quello che gli disse ieri, si sarebbe stupita se avesse reagito diversamente, ma non lo fece apposta, con Luck si sentiva strana << devo ricordarti che quando vi ho raccontato la storia mi avevi appena tolto una pallottola dalla spalla e cauterizzato un emoragia? >> sat scoppiò in una sonora risata << il triangolo amoroso adesso è un quadrato >> Michel ignorando la pessima battuta si sedette sul pavimento vicino alla testa di lei, le prese una mano tra le sue << Alex non sapevo tutta la storia,non tutti i Salvatori sono così, tuo padre è il fondatore di un gruppo di ribelli, che ritengono le regole e i pensieri del clero un esagerazione, il clero distrugge ogni tipo di demone senza distinzioni, senza provare prima a comprenderne la natura,se questa sia davvero un male per l’umanità, abbiamo scoperto cose stupefacenti, come i poteri di Gabriel, i demoni del suo genere non hanno solo il potere di dare dolore, nella maggior parte dei casi fanno il possibile per portarlo al minimo. Molti della sua specie lavorano in ospedale nei reparti di rianimazione, nella malattie terminali e in pronto soccorso. Queste scoperte ci hanno aperto gli occhi su un nuovo mondo, salvatori e demoni non devono per forza combattere, possono lavorare insieme per rendere il mondo un luogo migliore. Purtroppo dobbiamo lavorare con discrezione, basterebbe niente e ci ucciderebbero tutti per ribellione ed eresia, tuo padre è molto coraggioso, dice che tu gli hai mostrato la via, e sta combattendo perché più salvatori possibili si uniscano a noi,per adesso siamo solo una manciata di persone, circa 150, rapportato ai 10000 che sono i salvatori siamo davvero pochi, ma stiamo riuscendo a convertire ogni giorno sempre più persone, il mondo cambia e con esso speriamo che anche molti dei nostri aprano gli occhi e vedano la verità >> Luck sulla porta,applaudiva, << Complimenti vi ci è voluto per capirlo >> splendido come lo ricordava. << tesoro devi imparare a staccare prima le chiamate sul cellulare, potresti rivelare per sbaglio cose imbarazzanti >> Tutti nella stanza si girarono a guardare Alexis e Luck, ma lui non ne sembrò per niente turbato<< cavolo odio questi cellulari, vorrei così tanto poter tornare ai piccioni viaggiatori >> Gabriel fu rapido a far sedere Alexis e a rimettersi seduto accanto a lei, ma Luck non ci fece caso si avvicinò le sorrise e prendendole il viso tra le mani la baciò. << oggi dovete proprio farmi arrabbiare vero? non è giusto lo voglio anche io adesso >>sicuramente una parte di lei trovava estremamente eccitante vedere tre uomini, bellissimi, litigare per un suo bacio, ma la parte razionale di lei si ripeteva quanto tenesse a ognuno di loro Michel era il suo passato, parte del suo cuore sarebbe sempre stato suo, Gabriel era il suo presente, le aveva dato quello che desiderava, era affascinante e nonostante tutto il suo modo di fare le dava incredibili vibrazioni e Luck pur conoscendolo da poche ore sembrava essere connesso con lei come forse nessun altro, probabilmente perché entrambi erano anche se lei solo in un ottavo lussuria, ma comunque continuava a ripetersi che non era giusto, non potevano rischiare la vita per lei, non potevano provare sentimenti per lei, doveva preparare un piano e capire come metterli al sicuro, da tutto. << avete finito il giro dei baci adesso?mi lasciate stare?Sat vieni in braccio a me?e se uno di loro si avvicina ancora per baciarmi, sai cosa fare >> << non abbiamo alcuna possibilità contro di lui, lei sceglierà sempre lui >> era chiaro a tutti quanto il legamentra Sat e Alexis fosse forte, poteva provare ogni cosa per loro,ma lui per lei era e sarebbe sempre stato di più, << questo è certo, e adesso torniamo ai fatti,Luck penso di dover incontrare i tuoi genitori, devo capire cosa comportano i miei poteri >> << certo non credo sia un problema, li chiamerò appena avremo deciso tutti i particolari >> << scusa da quando tu fai parte del gruppo? >> nessuno dei tre evidentemente aveva capito che avrebbe preferito partire senza di loro, ma era certa che non sarebbe riuscita a convincerli in quel momento, poi doveva saperli al sicuro, e non ci sarebbe stato posto più sicuro che in una casa di demoni superiori, una volta la avrebbe escogitato un altro piano. << Sono forte tanto quanto voi, se non di più, insieme a Sat sono il demone più vecchio qui dentro,ho un posto sicuro in cui portarvi e so chi ha gli stessi poteri di Alexis,esiste al mondo, solo un altro ex salvatore concepito da una strega un demone principale e i doni degli altri 6, non è una persona che si fida molto facilmente, ma conosce la mia famiglia dalla notte dei tempi,se sarò con voi avrete più possibilità di parlargli,e ultimo ma forse il più importante, io tengo a Alexis tanto quanto voi >> << PERFETTO, mi spiegherai meglio quando incontreremo i tuoi, non riuscirei a sopportare altre batoste oggi, ora se voi due avete finito di recriminare, Luck riesci ad organizzare tutto entro domani mattina? >> << si posso farlo, i miei saranno felicissimi di conoscerti >> << michy riesci a curarmi in meno di 30 minuti?, abbiamo bisogno di riposare un po domani sarà una lunga giornata e dovremo stare all‘erta, quindi prima fai meglio è >> << ci proverò >> << Gabriel tu devi riposarti più di tutti noi, hai speso molte energie per me, vai a letto subito >> Era davvero molto stanco perché senza dire una parola salì al piano di sopra e in pochi secondo sentirono il suo leggero russare. << uno di voi può dormire su insieme a Gabriel, l’ altro qui nel divano letto Michy domattina mi curerai >> Il divano si apri, lenzuola fresche e due morbidi cuscini si sistemarono sul materasso. Alexis si sdraiò senza preoccuparsi del battibecco tra i due rimasti su chi avrebbe dormito accanto a lei, l’unica certezza che le importava era che Sat era ancora tra le sue braccia. Non riuscendo a trovare un compromesso nei successivi 20 minuti Alexis sbottò, era piacevole percepire che entrambi la desideravano tanto da fregarsene di rischiare la morte, ma voleva e doveva dormire, e anche loro, << Mi avete stufata, decido io per voi, state sul divano io vado nel mio letto,buonanotte >>. Si sdraiò nel letto tentando di fare meno rumore possibile, Gabriel si girò verso di lei, e le circondò un fianco col braccio << sono 6 anni che sogno di trovarmi in questa situazione con te sai? >> << Ma smettila, abbiamo bisogno di dormire e quei due mi stavano facendo impazzire, ora dormiamo >>. La mattina arrivò prima che lo desiderasse, Guardò Gabriel ancora addormentato, sembrava una statua di marmo, perfetta in ogni minimo particolare, si avvicinò alla sua fronte per baciarla,a pochi millimetri di distanza notò il suo splendido odore, odorava di mare,salmastro con un leggerissimo aroma di pino selvatico, in quell’istante il demone aprì un occhio la guardò e prendendole il viso tra le mani le dette un bacio, le labbra morbide di Gariel per un attimo le fecero dimenticare tutta la tremenda situazione in cui si trovava, si strinse a lui rendendo più intenso un bacio inizialmente dolce. << se non sbaglio abbiamo solo 4 giorni per allontanarci il più possibile, non credo che perdere tempo a baciarsi sia una cosa intelligente >> Sat pur avendo più apprezzamento nei confronti di Gabriel, ancora non aveva alcuna intenzione di accettarlo, non si era comportato bene con lei fino al giorno prima e non sarebbe riuscito a perdonarlo facilmente e nemmeno voleva farlo. Michel e Luck che intanto salirono al piano di sopra, << ti approfitti di una donna, in un momento di debolezza, sei proprio un demone infimo >> Michel sparò la sentenza senza nemmeno immaginare che fosse stata proprio Alexis a rendere un semplice bacio a stampo un qualcosa di più spinto, ma a Gabriel come sempre non interessava ciò che si potesse pensare di lui e rispose con un sorriso beffardo. << Dobbiamo muoverci ragazzi, preparerò da mangiare prima di andarcene, ma dobbiamo allontanarci velocemente, i salvatori sono molti e ovunque, non possiamo permetterci di perdere tempo >> << hai ragione Alex mettiamoci a lavoro, abbiamo una missione più importante da compiere sennò mio caro demone, e anche te Lussurioso sappiate che non vi avrei permesso niente con lei >> Michel le si avvicinò strusciandosi le mani per attivare il suo potere di guarigione Per la prima volta si trovarono tutti e tre d’accordo << La cosa è reciproca >> i tre si guardarono in cagnesco e senza dire altro si misero a lavoro.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La Partenza ***


La sensazione di benessere dopo le cure non le faceva dimenticare nemmeno minimamente cosa stava accadendo, non cancellava da lei la paura e la consapevolezza di doversi muovere prima possibile. << Alexis prenditi un secondo per rilassarti, ho appena finito di curarti >> << Sto bene Miky, dobbiamo partire, più restiamo qui più è possibile che mia madre mandi qualcuno a pedinarci >> Gabriel seduto sul bancone della cucina la guardava pensieroso, << tesoro è il caso di passare in banca direttamente?non so se usare il bancomat per ritirare potrebbe farci localizzare, io sinceramente non so quanto siano immischiati con la legge i Salvatori >> << molto più di quello che pensate,quindi si passeremo dalla banca,niente carte di credito, e eliminiamo i cellulari >> << ok allora adesso mangiamo qualcosa, abbiamo bisogno di forze e dopo andremo, faccio un l’ultima chiamata a i miei genitori, per chi non sia un demone è impossibile trovare il castello è sotto un incantesimo impossibile da scoprire e annullare da i salvatori sarà un posto sicuro per noi, dovremo sopportare la presenza dei miei, ma direi che meglio questo che dover combattere contro un esercito, suppongo passeremo molto tempo li >> Il demone della lussuria avrebbe potuto tranquillamente tirarsi fuori dai guai, nessuno sapeva di lui, poteva metterla in contatto con i genitori per poi non avere più niente a che fare con lei, starle vicino anche se in un posto sicuro era un pericolo, << Posso chiederti perché lo fai? Sat, Gabriel e Michel alla fine in un modo o nell‘altro sono riconducibili a me, forse ora come ora è meglio per noi quattro stare uniti, ma tu, nessuno ti collegherebbe mai a me >> Sat appariva quanto lei, ma un sorriso sghembo continuava ad apparire per poi scomparire un millesimo di secondo dal suo viso << i Salvatori non sanno niente di te,qui tutti a parte te abbiamo un legame con Alexis, saremmo i primi a cui penserebbero, è ovvio che la aiuteremo, stiamo aiutando anche noi stessi, ma tu , stai sacrificando la tua vita, potresti vivere in eterno, senza che nessuno attenti alla tua vita, almeno se non ti pari davanti a un salvatore, sai che ora come ora abbiamo solo un 50% di possibilità di riuscita in tutto questo?non so se te ne rendi conto >> Il demone ci pensò un attimo su prima di rispondere, << lo capisco Sat, non so se conoscete molti demoni dei peccati capitali, se conoscete le nostre storie, saprete anche che non ne esiste uno senza gli altri, il loro istinto li tiene vicini . Quando ho conosciuto Alexis l’ altro giorno le dissi che per lei avrei potuto provare persino ad essere monogamo, in quel momento non capii nemmeno perché le dissi quella cosa, la trovavo affascinante si, ma non tanto, senza offesa tesoro, per sentirmene così attratto, quando poi ieri sera mi ha chiamato, ero in compagnia ,non avevo mai lasciato un letto senza aver prima utilizzato i miei poteri, ma quando ho sentito la voce di Alexis tutto di me ha perso d’ interesse per l’altra, volevo solo vederla, e quando poi mi ha raccontato la storia di come era stata concepita, mi sono reso conto di quanto tutto fosse chiaro, sento il bisogno di starle vicino, ecco perché sono qui, ecco perché l’aiuterò, anche se questo volesse dire la morte >> Alexis non era a conoscenza di quelle cose, ma tutto tornava, si spiegava il motivo per cui fosse tanto vicina a lui, si spiegava perché sentisse di conoscerlo da sempre, si spiegò anche il motivo per cui, nonostante si rendesse conto che per lui fosse meglio starle lontano, in realtà lei desiderava la sua vicinanza, << tesoro, tu senti la stessa cosa verso di lui? >> << si, ma non con la stessa intensità, cioè sento che siamo legati, lo avete detto voi stessi con lui ci parlo come se lo conoscessi da sempre,ma non so spiegarlo, non mi sembra un sentimento come può essere l‘amore, credo che il nostro legame al momento sia dovuto più alla specie, credo come succede con ogni altra specie di demone o angelo che sia, non vi succede anche a voi? >> Michel e Gabriel capirono ciò che intendeva << si capita spesso di sentirci attratti dalla nostra stessa specie, ma questo non vuol dire che non ci possiamo innamorare di altre, Alex guarda io con te, sono un angelo e stavo con una demonietta no? >> << credo anche io, ma approfondiremo l’argomento strada facendo, ora mangiamo qualcosa abbiamo molto da fare, casa di Gabriel per la valigia, Alexis tu devi preparare la tua, e dobbiamo passare da me, non lasciate niente che possa far capire dove stiamo andando, e Piccola dovresti fare un incantesimo in ogni appartamento per cancellare ogni minima traccia della nostra presenza, e abbiamo, 14 ore di viaggio per arrivare da i miei genitori in Italia >> << ok basta parlare di queste cose concentriamoci e cominciamo a muoverci, mi fido Luck, farò ciò che bisogna fare, quindi prima di tutto mangiamo >> << tesoro, cosa ne dici di preparare dei french toast? >> Gabriel sorrise attirandola a se e dandole un rapido bacio << a voi ragazzi va bene?cioccolato o frutta? >> << mi sa che, sono quello più indietro di tutti, Luck se lo sbaciucchia, Gabriel se lo sbaciucchia e me un misero bacio a stampo >> Michel era sempre stato molto geloso di lei, e nonostante gli anni passati le cose sembravano non essere cambiate. Era forse l‘unico momento in cui lei avrebbe potuto mettere le cose in chiaro su quella situazione, ma la irritava come tre uomini, tutti più grandi di lei di qualche centinaio d‘anni non provassero nemmeno a capirla, tenevano tanto a lei da mettere in gioco la loro vita , ma non abbastanza da non far trapelare il loro orgoglio maschile << Allora ragazzi prima di tutto, io non sto con nessuno di voi, tengo a tutti, ma non è certo questo il momento in cui voglio discutere di questo, è chiaro per tutti che potrei morire?è chiaro per tutti che non so cosa sono, e cosa posso fare? Scusate se al momento non penso ai vostri sentimenti se abbraccio qualcuno o lo bacio, a vorrei anche dirvi, 1 Luck ci siamo conosciuti due giorni fa e abbiamo passato insieme solo qualche ora, credo all’unione che si possa creare essendo demoni dei peccati entrambi, ma non parlare di sentimenti, michel avevo 16 anni quando sei sparito, tengo a te è ovvio ma sono passati molti anni i sentimenti cambiano,ci sono 8 anni di vuoto quindi non rompere, Gabriel, ti sei comportato come un idiota per 3 anni, un bacio e il fatto che adesso sei più spontaneo a me non dispiace, ma non vuol dire che provi gli stessi sentimenti che dici di sentire tu. Adesso penso a me e solo a me, quindi basta, permettetemi di essere egoista non so quanto potrei restare in vita, quindi non datemi problemi in più, se la cosa non vi sta bene, posso tranquillamente prendere l‘indirizzo del castello e andarmene impedendovi di seguirmi >> pronunciò le ultime parole con la voce che il giorno prima tanto l’aveva stupita, ira, la riconobbe con un sorriso; << Alex da piccola avevi solo gli occhi neri, i tuoi poteri sono aumentati incredibilmente >> Dopo il momento di stupore sorrise << quindi tu sapevi dei miei poteri? >> << in parte, quando ci baciavamo i tuoi occhi diventavano neri quindi sapevo che avevi qualcosa di demoniaco, ma non sapevo in che quantità, in più, non sapevo se qualcun altro lo sapesse, non volevo ce ti uccidessero >> << non sapevo che accadesse, comunque grazie, sei stato fantastico >> << Sapete cosa penso ragazzi? >> Sat era divertito dalla situazione e infastidito allo stesso tempo << Vi serve che si arrabbi Alexis per capire che vi state comportando come dei bambini? >> Alexis nel frattempo cominciò a cucinare aiutata da Gabriel, appena cucinava dimenticava qualunque cosa, e la felicità che provava preparando un piatto si rifletteva in essi. << ha ragione Sat ci stiamo comportando in modo infantile, mi scuso, ma cambiando argomento, notate Alexis,è incredibile quando cucina, avete notato che ha un aurea dorata? Penso che sia la gola ad agire in lei, ha qualcosa di incantato non credete? >> Luck non era riuscito a vederla cucinare la sera che aveva mangiato al ristorante, ma notò una forza incredibile in cucina. << Si anche da bambini, quando mi cucinava qualcosa aveva questo aspetto, allora pensavo che fosse perché amava ciò che faceva, ma adesso è chiaro c’è sempre stato qualcosa di più >> << è pronto ragazzi >>, appena finì di cucinare tornò incupita, il suo piccolo attimo di vuoto psicologico e gioia era finito troppo presto. << Gabriel French toast alle fragole, per Luck cioccolato bianco e ribes, ti piace l’aspro e il dolce come abbinamento se non sbaglio >> << Si lo adoro grazie >> Prese il piatto << e vorrei scusarmi per come mi sono comportato >> << no problem Luck, Michel cioccolato bianco al latte e fondente spero ti piaccia >> << è splendido, sei diventata davvero una cuoca fantastica >> << Sat i nostri sono bagnati con vodka alla fragola, con glassa al cioccolato e panna al lime >> << vodka? >> Sat rise << forte per essere mattina non credi? >> << Pensi che riusciremo a sopportare 13ore di viaggio con questi tre senza essere ubriachi? >> risero tutti << effettivamente ti do ragione >>. <> Michel ci pensò un istante << penso che sia un errore dividerci,so che ci vorrà più tempo, ma sicuramente è meno pericoloso >> avrebbero affrontato tutto insieme. << La mia valigia è pronta, chi sta più vicino? >> indicò la grossa valigia nera lucida sulla porta, Gabriel alzò la mano, << tu non vivevi a Barcellona? >> Il ragazzo abbassò la testa senza rispondere, un sorrisino mal celato che però Alexis decise di ignorare, << allora siete tutti pronti a partire? >> Usciti di casa Alexis si girò, in un attimo sulla casa si posò una leggera nebbia azzurra << ecco fatto, tracce eliminate, mi mancherai casina mia >> Prima di andarsene fecero tappa al ristorante, era così vuoto,così monotono, non sembrava più lo stesso ristorante, Gabriel aveva già avvertito tutti che da quel giorno il locale sarebbe stato chiuso i due si strinsero la mano, amavano quel locale << mancherà tanto anche a me piccola >> , << era stupendo lavorare qui con te. Sei stato il capo migliore del mondo >> << e lo risarò, io e te lavoreremo ancora insieme >> A nemmeno un paio di case di distanza Gabriel si fermò << casa mia è qui >> << stolker >> lo sguardo di Luck e Michel saltava da casa di Alexis ancora ben visibile al piccolo portone azzurro della casa del demone. << ci metto un attimo, torno subito >> << vai, appena hai finito io farò l’incantesimo >> Era il momento della casa di Luck, << io abito in centro a Barcellona, ho sempre una valigia pronta spostandomi spesso, se ti mostro la valigia saresti capace di farla comparire qui Alex? >> << credo di si >> Le si avvicinò e appoggiò la fronte a quella di lei, << la vedi? >> , << la verde o la rossa? >> , << se non hai intenzione di far l’amore con me allora la verde >> risero << non oso pensare cosa ci sia nella rossa >> << se vuoi scoprirlo basta farla comparire >> Allungò una mano ad indicare un punto davanti a i suoi piedi sorridendo << uno, due, tre ABRACADABRA >> La valigia verde apparve proprio li dove lei indicava, << Sei sempre la solita scema padrona,la vodka di prima inizia a farsi sentire? >> << ma che mi piacerebbe poter dare la colpa all’alcool, tutta farina del mio sacco >> Aveva bisogno di sdrammatizzare, la situazione le sembrava troppo pesante e difficile, non aveva mai pensato di essere una persona forte, determinata forse,ma forte proprio no. << se volete al posto di passare in banca fatemi vedere la cassaforte della banca e prendo i soldi che ci servono ABRACADABRA! >> Luck capì per primo la battuta << finalmente, pensi proprio come un demone >> << quindi lo facciamo? >> << sai ci sto facendo un pensierino,ma si ok dai facciamolo, guadagneremo tempo >> << Vieni qui Gabriel >> Come con Luck, avvicinò la fronte a quella di lei, si guardarono per un secondo, richiusero gli occhi sorridendo << ecco la vedo >> Alexis ebbe la sensazione che da quando Luck le stava vicino i suoi poteri fossero aumentati, forse non era il temine giusto, intensificati o affinati, non sapeva come definire ciò che sentiva ma si sentiva più forte, << quanti soldi devo prendere?6/7/10mila? >> << fai 15mila, poi nel caso ritiriamo altro, a conoscere prima questo tuo potere mi sarei evitato tutte le file in banca degli ultimi anni >> non sapeva quanti soldi avesse in banca Gabriel ma il fatto che le parlasse di ritirare 15 mila euro dal suo conto corrente con tanta leggerezza, la convinse che quelli per lui fossero spiccioli. si materializzarono davanti a lei, non ne aveva mai visti tanti tutti insieme, e gli altri sembrarono aver notato la sua espressione perché scoppiarono a ridere. << Tesoro, tu sapessi quanti soldi abbiamo in realtà, ti faresti venire un attacco di cuore, a dimenticavo riesci a far pensare a i dipendenti che il conto non avesse mai avuto questi soldi? >> Gabriel le teneva dolcemente un fianco << Capo sarò anche sconvolta, ma non sono scema, avevo già fatto >>. Raggruppati i soldi, si avviarono verso il parcheggio dietro il locale, c’era ancora la Lamborghini, i danni le sembravano anche peggiori di quelli del giorno prima, le girò intorno, analizzava ogni millimetro,ogni singolo buco di proiettile, come poteva sua madre, la donna che l’aveva tenuta in pancia 9 mesi, ne aveva sentito i movimenti, i primi passi, la prima parola, averle fatto tutto quel male?, non riusciva a darsi una risposta. Si prese la testa tra le mani, sentiva il più intricato panico attanagliarla << Padrona, non è colpa sua >> << si Alex, Sat ha ragione >> Michel la abbracciò << chi ti conosce sa come sei, tuo padre lo sa e ti ama per quello che sei, smettila di chiederti come e perché, ricorda solo che ci sono persone che ti adorano per come sei, prima o poi anche lei lo capirà, sicuramente >> Potè leggere l‘odio che Michel provava per la madre nei suoi occhi e la paura si attenuò. Arrivò una lunghissima limousine nera, con i finestrini oscurati, << viva il basso profilo vero? >> era bellissima non c’era niente da dire, ma non le sembrava proprio perfetta per una fuga. << tesoro mio, ci sono 2 motivi per cui abbiamo lei >> indicò la macchina << 1 se devi fuggire, fallo con stile. 2 se devi nascondere qualcosa,mettila in bella vista >> << non credo che valga nel nostro caso, ma, al diavolo facciamolo >> Gabriel, era entusiasto, e gli altri non era da meno, quindi si aggregò all’entusiasmo generale. << almeno potrò sdraiarmi, mi sento distrutta >>. L’abitacolo era enorme, c’era abbastanza spazio per una squadra di calcio, Dietro l’ultima poltrona c’era un grosso vetro nero, Luke sorridente premette un piccolo pulsante su un telecomando inserito sul bracciolo. Il vetro si abbassò per metà mostrando una stupenda e gigantesca vasca idromassaggio. I 3 ragazzi guardarono Alexis, non ci furono bisogno di parole, vide già la scena dei tre che provavano spudoratamente a farla spogliare << non ci pensate nemmeno, non ho portato il costume, e non vi permettete di dirmi che non mi serve >> Luck guardò gli altri due ragazzi, aperto uno scompartimento sotto un sedile tirò fuori costumi da uomo in quantità industriale e 3 diversi bikini, uno più succinto dell’altro. << accontentali padrona, il viaggio sarà lungo, e hai davvero bisogno di rilassarti un po, e cosa c’ è di meglio di un bel bagno in una vasca idromassaggio? >> << Sat sei dalla loro parte? >> , << stavolta si, nonostante tutto loro stanno facendo molto per te, falli felici >>. << e va bene, ma mi cambio dietro al vetro >> prese il costume che le sembrava la potesse coprire minimamente di più << Luck si vede che di solito hai a che fare con donne magrissime, questo costume mi copre a malapena >> doveva però ammettere una cosa, anche se era almeno 1 taglia più piccolo era uno stupendo trikini nero,rifinito sull’allacciatura del collo e dei fianchi con brillanti, << Ragazzi mi dovete un favore >>anche se parlava a bassa voce Alexis sentì bene Sat << guarda che ti sento, me la pagherai >>. Mentre dentro a quella splendida vasca ridevano ricordando l’espressione di Alexis davanti ai 15mila euro, le tornò in mente la madre, ancora, dopo che ci aveva dormito su, che ne aveva parlato più volte tutto le continuava a sembrare impossibile. una mano le prese il mento, una la spalla sinistra, una la destra e due lunghe spine le sfioravano le gambe facendole il solletico. << Siamo qui con te Alexis, e lo saremo fino alla fine, qualunque cosa accada, che si viva un giorno o 1milione di anni, noi siamo qui, non pensare mai di essere sola >> Parlava Michel, ma guardandoli vide nei loro sguardi dolci che ciò che l’angelo aveva espresso a parole era il pensiero di ognuno di loro. NON ERA SOLA Alexis aveva il padre, e 4 esseri fantastici pronti a dare la vita per lei, pronti a mollare tutto per seguirla in un’avventura alla ceca, sapevano dove andare e chi cercare, ma cosa sarebbe successo una volta fatto, il resto era un incognita per tutti. Sentì di ricevere il più forte Amore che qualcuno possa donare a un altro essere, la Fiducia, Quelle persone si fidavano di lei, e lei avrebbe fatto qualunque cosa in suo potere per non deluderli. In quel momento capì di amarein un modo tuto suo ma comunque amava ognuno di loro. Era certa che avessero capito i suoi sentimenti, e ciò che fecero dopo gli dimostrò di avere ragione; si unirono tutti in un lungo e dolce abbraccio. si godette quel momento, il calore dei corpi che la circondavano, l’acqua che la massaggiava, tutto era perfetto. Notò i corpi possenti degli uomini i muscoli definiti,non avevano un filo di carne di troppo, si vergognò del suo aspetto, le cosce erano più tonde di quello che dovevano essere, un rotolino di grasso si mostrava evidente sulla pancia e i fianchi, la sua pelle non era perfetta come le loro, il seno troppo grosso per la sua altezza, capì che forse quello era l’unico punto a suo favore in un corpo pressoché nella media. Ma a loro non importava, la sua metà demone della lussuria era sicuramente più influente di ciò che pensava, erano probabilmente attratti da lei non dalla vera Alexis. tornò velocemente lucida, non era il momento di pensare ai loro corpi e al motivo per cui la desiderassero. << Luck allora dove andiamo? >> doveva distrarsi << Non so se qualcuno di voi sia mai stato in toscana, li in un piccolo paesino chiamato Fosdinovo, c’è un Castello, il castello dei Malaspina, si dice che sia infestato da i fantasmi, ogni giorno famiglie e gite scolastiche di umani vanno a visitarlo, la mia famiglia vive in questo castello, solo poche camere sono vissute e visitate da gli umani, parte del castello è invisibile a i loro occhi, lo vedono come un ammasso di macerie, in realtà è un prolungamento di esso, non preoccupatevi è abbastanza grande per tutti, i miei genitori decisero di rendere visibile parte del castello per forviare i Salvatori, dopo un ultimo attacco dove il Castello non ricevute danni ne alcuna perdita, per fargli pensare il contrario, mostrarono al gruppo di cacciatori parte del castello crollare, quella che adesso è invisibile, lasciandone in vista solo una piccola parte, con il passare degli anni degli umani si stabilirono li, e i Salvatori, convinti di averci distrutti, non passarono mai più. È il posto perfetto per tenerci al sicuro >> << ricordo tuo padre Alex mi parlò di questa storia, voi demoni siete obbiettivamente più astuti di qualunque Salvatore >> Michel sembrò quasi offeso mentre ammetteva la realtà. << sono curiosa di vedere il castello, ma soprattutto di conoscere i tuoi genitori, spero che riescano a dirmi cosa sono e quali sono i miei poteri >> , << per questo tesoro, mi impegnerò il più possibile per farti avere un colloquio con una persona, ricordi te ne ho parlato ieri >> Luck conosceva un altro figlio di salvatori stregoni e demoni dei peccati capitali. << si ricordo, ma chi è? Come fai a conoscerlo? >> << lo conosco, è in contatto con i miei genitori,non lo definirei un amico di famiglia ma in pratica, vabè prima ti spiego chi è, una demone dell’ira si innamorò perdutamente di uno stregone, non ho mai saputo il suo nome, ebbero un bambino al quali i gli altri peccati capitali fecero dei doni. Quando compì 8 anni uccise suo padre per pura curiosità, voleva sapere se ci sarebbe riuscito, non ti parlo di lui come di un incompreso è un mostro, ma sicuramente potrà aiutarti, voglio solo che tu sappia una cosa, non tutti siamo uguali, il potere può far impazzire le menti più deboli, e tu non sei debole,voglio che tu lo conosca perché avete gli stessi poteri, ma questo non significa che siate uguali, promettimi che questo ti resterà sempre ben in mente, se non ne sei certa, non proverò nemmeno a farvi incontrare >> << una persona orribile,ma voglio conoscerlo,sicuramente saprò chi non voglio diventare, non ho intenzione di impazzire, stai tranquillo tanto mica andremo dal diavolo >> mentre pronunciava quelle parole, le parole stesse divennero per lei realtà, << in realtà si, ha molti nomi, Belzebù, Baal, Belial, Mefistofele, Lucifero e il più comune Satana, ma adesso si fa chiamare Nazzareno, dopo miliardi di anni dice di aver capito i suoi errori, ma secondo me ormai la sua mente è deviata, incontrollabile >> << e quale aiuto vorresti dare ad Alexis facendoglielo incontrare? >> Gabriel alzo la voce, era già abbastanza preoccupata e spaventata , non sapeva più cosa fosse e già questo la faceva sentire un pericolo, non aveva bisogno che gli dessero ulteriori motivi per sentirsi una minaccia per l’umanità, avere come unico simile satana la mandava in panico, ma Luck era convinto che conoscerlo l'avrebbe aiutata e lei sentì di doversi fidare di lui << Perché lei non è lui, deve sapere cosa potrebbero portarla ad essere i suoi poteri, deve capire come utilizzarli, il modo giusto, è talmente testarda da non credere ad una cosa finchè non la tocca con mano, guarda ad esempio come io e te ci siamo conosciuti, le avevi ripetuto non so quante volte di non portare un uomo a casa, che se lo avesse fatto avresti dato fuori di testa. Dimmi lei cos’ha fatto la sera stessa? >> Alexis capiva ciò che Luck voleva farle capire, era sempre stata così, non aveva creduto che il fuoco bruciava finchè non si ustionò una mano, nella sua mente era un esempio semplice ma con il perfetto significato, non avrebbe accettato che le si dicesse di moderare i suoi poteri, di non lasciare che essi prendessero il controllo su di lei perché , non ci avrebbe creduto finchè non avesse visto con i suoi occhi il risultato deleterio a cui portavano. Gabriel arrivò alla stessa conclusione << capisco credo tu abbia ragione >> << Ragione un corno, vuoi portarla dal diavolo?se non fosse stato per colpa sua i Salvatori non sarebbero mai nati,demoni angeli e stregoni vivevano in armonia,dopo tutto quello che fece a Dio, un gruppo di oppositori si ribellò all’atteggiamento di Satana e fondarono i Salvatori, da quello che dicono vennero benedetti da Dio, ma dagli studi fatti con tuo padre abbiamo scoperto che non era stato lui a benedire l’associazione, ma bensì Satana, non trovava divertente non avere un nemico degno dei suoi poteri, voleva mettersi alla prova, voleva vedere quanto in la poteva spingersi. E voi vorreste lasciare che un essere del genere si avvicini a lei? >> << lo so, Michel, ma se è l’unico ad avere i poteri che ho io è giusto che lo conosca, devo sapere >>, la paura, la consapevolezza che l’unico essere al mondo simile a lei era il peggiore dei mostri mai esistito nella storia del mondo le faceva tremare ancora le ginocchia, lei però amava Dio, e dio lo sapeva, sapeva che nonostante l’attrazione che provava per l’oscurità ,il suo cuore era sempre appartenuto a lui, era certa o quasi, che quel particolare la rendesse completamente diversa dal Diavolo. “ NON PERMETTERE CHE NESSUNO TI DICA Ciò CHE SEI ” le parole del padre le rimbombavano in testa << facciamolo. Michy non cambierò,sono e sarò sempre quella che vedi davanti a te >>, << se lo dici tu >>era spaventato, per niente felice, ma come aveva sempre fatto, le avrebbe dato fiducia, nonostante avesse appena saputo che lei era come il diavolo le dava fiducia. << vieni qui angioletto >> ricordò un giorno ormai passato da anni, lei aveva circa 6 anni, lui 130, ma ne dimostrava 10, lei gli morse un ala curiosa del sapore che potesse avere si chiese se avessero il sapore delle ali di pollo, si avventò su di lui, ma nonostante lui provasse in tutte le maniere a liberarsi da sotto il corpo di lei, non riuscì, gli dette un morso così forte all’ala che l’angelo si mise a piangere. Provò a chiedergli scusa ma lui non voleva saperne, ci vollero 2 settimane di scuse insistenti perché lui riaprisse le ali e la perdonasse, ma non lo fece fino in fondo infatti quando lei si avvicinò per accarezzargli l’ala che aveva morso lui si ritrasse,allora per dimostrargli che era davvero dispiaciuta e che non lo avrebbe mai più fatto, gli prese il viso tra le mani, se lo avvicinò al suo quasi fino a farsi incrociare gli occhi, lo fissò per un istante e gli disse di guardarle attentamente gli occhi, disse che ci avrebbe visto le stelline della verità, non lo avrebbe mai più morso, glielo giurò sulla sua stessa vita. Michel le si sedette accanto e la guardò, lei gli prese il viso e lo avvicinò proprio come quando erano bambini << guardami bene negli occhi, le vedi le stelline della verità?ti giuro che non cambierò >> L’angelo scoppiò a ridere, << le vedo le stelline tranquilla, ricordi la prima volta che me lo dicesti? >> << ci stavo pensando proprio ora >> La strinse tra le grosse ali avvicinandola a se, << stelline della verità? >> Sat li guardava come se fossero stati due pazzi in un manicomio, << si Sat, quando eravamo bambini io gli facevo un sacco di dispetti, lui era incredibilmente permaloso, quindi per convincerlo che non lo avrei più fatto, gli mostravo le stelline della verità nei miei occhi. La prima volta che glielo dissi avevo sei anni e gli morsi un ala, perché mi chiedevo se sapesse di ala di pollo >> Risero tutti quanti,<< e di che sa? >> << ho scoperto che non c’era molta carne sopra,è solo ossa e pelle,quindi posso dire solo che la sua pelle ha il sapore che secondo me ha il sole >> << capite perché già a quell’età l’amavo?io so di sole >>le sorrise dolcemente e alzò le ali a creare un muro tra loro e il resto del gruppo e senza parlare le chiese se poteva baciarla, accettò con un cenno della testa, i suoi baci erano proprio come quelli di anni prima, dolci,con quel retrogusto di sole che non si sarebbe mai stancata di assaporare, non era il momento di lasciarsi andare, ma non potè farne a meno, rese il bacio un poco più appassionato, pur essendo un angelo, quando baciava sembrava portar con se il calore dell’inferno, lui il suo dolcissimo angelo custode dai lineamenti sottili e i capelli neri, la guardò, per un secondo si sentì perdere nei suoi occhi, era ovvio che lui facesse parte di lei << ti amo Alex, non so se ne usciremo mai da questa situazione, lo spero con tutte le mie forze, ma lo ammetto ho paura, paura di morire o peggio ancora, veder morire te, ho paura di vederti impazzire, di perdere la mia piccola demonietta, ho paura di tutto quello che questo viaggio ci riserverà, so che hai detto che adesso pensi solo a te, è giusto così, ma non voglio nasconderti i miei sentimenti, non sono venuto qui per tuo padre, lui mi ha dato una scelta,l’ ho fatto perché questi anni senza di te per me sono stati talmente insopportabili che, avrei preferito morire con te che rischiare di non vederti mai più, non ti o mai dimenticata, e so che questi uomini fanno parte della tua vita, quindi accetterò di dividerti con loro, ma ti prego, non chiedermi di non provare ciò che provo per te, soprattutto adesso che il nostro futuro è un enorme punto di domanda >> i suoi occhi la stavano implorando di capire, ma non ce n’era bisogno, lei lo capiva già,<< non te lo chiederò,tu sei e sarai sempre dentro di me, al momento non riesco a fare chiarezza nei miei pensieri, ho la mente talmente piena di informazioni che mi sembra che possa scoppiare da un momento all’altro, e ho le stesse paure che hai tu, non voglio morire e sono terrorizzata all’idea di perdere anche solo uno di voi, ho paura dei miei poteri. Quindi ti prego di provare a capirmi anche tu, si sempre sincero con me, ma almeno per ora,non posso darti più di quello che ti sto dando, come a te anche agli altri, adesso è il massimo che posso fare >> Le dispiaceva non poter dare una risposta a nessuno di loro,le dispiaceva più di quanto potessero capire, ma non riusciva, doveva darsi delle priorità e la sua salute mentale e il non distruggere l’umanità erano al primo posto. << ti capisco >> forse l’aveva capita veramente, o forse tutti gli anni passati con suo padre a nascondersi dai Salvatori lo avevano reso il migliore dei bugiardi, ma lei comunque non voleva saperlo, quelle due parole le bastavano. Riaperte le ali videro Sat di fronte ai loro piedi e gli altri due ragazzi che sparavano congetture a caso su quello che era successo in quei due minuti dietro le ali << io dico che lui ha provato a sedurla >> Luck da buon demone della lussuria aveva un pensiero fisso, << secondo me invece ha provato a sminuire noi per farsi vedere come il migliore ai suoi occhi >> << vi sbagliate entrambi >>Sat li interruppe << guardatela e capirete >> persino Michel con cui aveva avuto la conversazione si girò a guardarla << notate i suoi occhi?non ha provato a sedurla, le sarebbero salite le pulsazioni e le pupille si sarebbero dilatate, invece sono perfette, sono occhi tristi, probabilmente lui le ha chiesto o detto qualcosa alla quale lei non ha saputo rispondere, probabilmente le ha detto che la ama, ovvio lei è il suo primo amore, è una donna incredibile, bella intelligente e forte, è normale che non l’abbia mai dimenticata, e poi si nota dal fatto che lui ha leggermente le guance arrossate, si è sentito in imbarazzo a rivelarle i suoi sentimenti >> li guardò, solo lei capì che quello era uno sguardo di rimprovero << se la desideraste e amaste come dite, avreste capito >> Di lui poteva essere più che certa che la amasse, non quell'amore passionale ra due fidanzati , un amore molto più sincero e profondo,l’amore di un padre nei momenti duri in cui si ha bisogno di un consiglio o un rimprovero, l’amore di un fratello che ti difende a costo di prenderne se qualcuno ti fa un torto,l’amore di chi passa tutta la notte al tuo fianco quando ti svegli piangendo nel sonno perché consapevole che tua madre ti odia. L’amore di chi ti accetta per come sei, senza chiederti niente in cambio. << ha ragione piccola? >> Gabriel si senti deluso sella risposta affermativa di Alexis, << l’ho sempre detto, quel Sat è avanti a noi di 3 galassie e mezzo >>. << Sat non pensa e ragiona con la patta, l’ho conosciuto solo un anno prima di te Gabriel ma la differenza sostanziale è che lui voleva conoscere come sono, non come sono fatta sotto i vestiti >> Durante il resto del viaggio Alexis dormì appoggiata alla schiena di Sat. Il sogno era il più reale che avesse mai avuto,era bambina, stava giocando nel parco del castello dei genitori insieme a Michel, la madre li controllava dalla porta l' angelo le corse incontro ed entrambi crollarono sull’erba fresca, << ei padroncina si è fatta male? >> Sat fluttuava sopra le loro teste, un Sat più giovane, un cucciolo. << Sat? Cosa ci fai qui sparisci subito, c’è mia madre ti ucciderà >> Il cucciolo la guardò piegando la testa, confuso << piccola tutto apposto? >> la vide sopra di lei, << angioletto non ti vergogni?lei è più piccola di te >> era incredibile sua madre prese tra le braccia Sat e gli accarezzò la testa << e tu piccoletto, quante volte devo dirtelo, bucagli il culetto se fa il monello >> era assurdo che coccolasse e scherzasse con un demone; Ad un tratto tutto cambiò, la madre divenne di un nero intenso, il sorriso si trasformò in un ghigno, dalla bocca uscivano lunghi denti affilati come lame di un coltello,le mani che stringevano dolcemente Sat erano diventati artigli nel suo collo,fu senza energie davanti allo sguardo inesistente del amico, un colpo secco e la testa gli saltò via dal corpo, nell’altra mano la donna stringeva Michel adesso grande, completamente inerte sotto la sua forza, se lo portò alla bocca e con un morso lo divise a metà, Alexis gridava, provava a muoversi, ma era come bloccata,non sentiva le sue parole e non riusciva a vedere o notare alcun movimento del suo corpo, vide correrle in contro Gabriel,Luck e il padre, gli gridava di allontanarsi, di scappare, ma non la sentivano. Gabriel si scagliò contro la madre che dalla bocca sputò una palla di lava contro il demone, lo vide contorcesi di dolore mentre bruciava, continuava a ripeterle qualcosa, ma non riusciva a sentirlo, Luck e il padre in ginocchio accanto al ragazzo si avventarono sulla donna, che li prese entrambi al volo,e li schiacciò insieme finchè i corpi furono talmente attaccati che tra il sangue e le parti sgretolate sembrava non ci fosse una divisione. Gridò più forte che poteva, finchè non riuscì a sentire la sua voce, il mostro lentamente si avvicinò a lei, la guardò sorridente e disse << adesso siamo uguali piccola mia >>. << Ei Alexis tutto bene? Stavi urlando >> Si guardò intorno, la macchina era ferma, e i suoi 4 accompagnatori erano chini sopra di lei, di gli occhi fissi sulle sue mani, come se non l’avessero mai viste prima. Fece un respiro profondo, si accertò che fossero tutti con un rapido giro di sguardi erano tutti li, tutti vivi, sentiva gli occhi bruciarle, probabilmente si era trasformata, si analizzò le mani, sembravano quelle di uno scheletro, dal carnato grigiastro e avvizzito, probabilmente il viso non era cambiato di molto dato che tutta l’attenzione degli uomini era sulle orrende mani, provò a rilassarsi per farle scomparire, un silenzio assordante rimbombò nell’abitacolo dell’auto per qualche minuto, finche lei non vide il suo corpo tornare normale. << tutto ok Alex? >> , << si tutto ok, ho solo avuto un incubo >> << vuoi parlarcene? >>, non aveva alcuna intenzione di dividere quell’orrore con nessuno, sentiva ancora il cuore palpitare, per un attimo credette che fosse rotto in mille pezzi, << no >> cambiò argomento, << siamo arrivati? >> Luck le indicò la portiera aperta, << ti aspetta una bella doccia, i miei genitori torneranno a casa domani, quindi se volete ci diamo tutti una rinfrescata e ci ritroviamo per cena >> << ci stò andiamo, ho proprio bisogno di un bel bagno, sono sudata come non so cosa >> << hai sudato e tremato tutto il tempo che hai dormito e ti sei traformata in parte >> Gabriel commentò a bassa voce. << Andiamo e basta, non serve bufunchiare Capo >> gli diede un pizzicotto e sorrise << sennò stasera fili a letto senza cena >>, << mi basterebbe poter assaporare te, potrei non mangiare per settimane >> il suo solito sorriso sghembo e un occhiolino furono la conclusione di una battuta tanto idiota quanto scontata, << aggiorna il repertorio vecchio >> rise Michel, << i grandi classici non invecchiano mai angioletto >> << io sono il più classico dei classici qua dentro, e persino io avrei saputo fare di meglio >> Luck si era unito al bisticcio,il fatto che scherzassero tra di loro fece sentire Alexis meglio, il suo adorato gruppo era ancora li con lei, sani, salvi e scemi come al solito, Sat invece la guardava, stava tentando di capire cosa avesse sognato. Non voleva parlare di quel sogno nemmeno con lui, sarebbe rimasto chiuso dentro una scatola con un enorme lucchetto dentro di lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il castello dei Peccati ***




Era incredibile ciò che Alexis vide, quel castello era anche più bello dei castelli delle fiabe fatto di grandi mattoni dorati che alla delicato brillio della luna, creavano giochi di luce, come se tutta la struttura fosse un riflesso ondulante in uno specchio d’acqua.

Ciò che più di tutto la stupì furono i due enormi vetri ai lati del portone d’ingresso intagliato raffigurava delle rose con lunghe spine che sembravano poter aprire la carne anche solo sfiorandole, la bellezza dell’intarsiatura su quella splendida porta di quercia perdeva qualunque attrattiva a confronto con le due finestre.
Quella sulla sinistra raffigurava due giovani, un ragazzo alto e muscoloso, dalla pelle bianca come la neve, lineamenti delicati  e lunghi capelli biondi che gli  ricadevano sulle spalle fino ad intrecciarsi a quelli della ragazza stretta tra le sue braccia, neri come la pece, il contrasto delle loro pelli era incantevole, il carnato mulatto della ragazza faceva sembrare il ragazzo un fantasma, avvolta in una lunga coperta lavorata  con pagliuzze oro e rosse lasciava comunque capire le forme morbide della fanciulla, la testa leggermente piegata ad appoggiarsi sulla spalla dall’amante, il sorriso aperto mostrava denti appuntiti incorniciati da labbra rosse e carnose, gli occhi grandi e completamente neri sembravano fissarla, per un breve istante le sembrò che le sorridesse, era attratta da ciò che vedeva come se fosse stata una calamita e lei un pezzo di ferro,
Sulla destra l’immagine era più matura l’uomo e la donna erano sulla quarantina, sul volto di lui si vedevano le piccole rughe di espressione, normali per la sua età, gli occhi chiusi, la bocca leggermente aperta, il volto sorridente mostrava perfettamente il piacere che provava, il corpo era quasi completamente coperto da quello di lei, sopra di lui a cavalcioni, le si vedeva solo la schiena bianca e nuda, le braccia posate sulle spalle dell’uomo, il volto nascosto nell’incavo del collo di lui, identici nel carnato le vene nere sembravano pulsare sotto il sottile strato di pelle chiara, si avvicinò per poterli vedere meglio,in quel momento il corpo della donna si incurvò sopra l’uomo.
<< Sono incredibili >> non poteva dire cosa più ovvia ma fu l’unica che le uscì in un filo di voce dalla bocca.
<<  li vedi come li vedo io tesoro? Vedi che si muovono? >> Luck era accanto a lei, le scrutava il viso sorridendo,
<< muovono? Ma che dici? io vedo solo due splendide vetrate ma niente di più >> Gabriel non riusciva a vedere ciò che vedeva lei, e la cosa parve irritarlo
<< Gabriel non te la prendere, è una prerogativa dei demoni dei peccati,vediamo i movimenti in queste immagini perché noi siamo ciò che esse rappresentano, uguale con le altre finestre della casa, in base a che tipo di demone dei peccati sei ne vedrai i movimenti nei dipinti che raffigurano il peccato stesso, nell’arco degli anni, molti demoni hanno bussato alla nostra porta spacciandosi per ciò che non erano, quindi abbiamo messo un incantesimo su queste vetrate, solo un demone della nostra specie può notarlo >>
<< Scusa la domanda, ma perché dovrebbero venire degli impostori a dire che sono demoni come voi quando in realtà non lo sono? >> Gabriel non ne capiva il motivo, era fiero del demone che era, non si sarebbe mai spacciato per qualcun altro.
<< Siamo la famiglia più antica e ricca, ormai i demoni capitali rimasti si possono contare sulle dita delle mani, non abbiamo nessun discendente, ma per rispetto di ciò che siamo non ingravidiamo femmine di altre specie, non adesso almeno, i tempi sono troppo duri per poter far crescere un mezzo sangue, senza offesa  tesoro, so che lo sei, da ricordare comunque che la tua parte demone è molto più forte della tua parte Salvatore, ma non tutti potrebbero avere la fortuna di nascere più peccato che qualunque altro demone.
Abbiamo grandi poteri, e se questi finissero nelle mani o in corpi sbagliati questo potrebbe divenire un enorme problema, quando incontrerai Nazzareno capirai a pieno ciò che intendo,
Comunque demoni di ogni genere, si presentavano alla nostra porta per farsi ingravidare da me, per poi così divenire ricche o più potenti, per mia fortuna, me ne accorgevo, per natura le accontentavo, ma solo in parte, non ho mai avuto eredi, non è mai capitato che non riconoscessi un demone, ma per evitare rischi, data la continua affluenza quando vivevo qui, creammo le vetrate chi ne vede i movimenti viene accettato dalla casa, sennò non riesce a passare dalla porta >>
<< quindi entrerete in casa solo tu e Alexis? >>Gabriel aggrottò le sopraciglia,
<< certo che no, se tu non hai intenzione di venire a letto con me, allora puoi considerarti un ospite gradito, mia madre adora le feste, e festeggiare con 20/30 persone, per lei non è festa, quindi invita spesso demoni inferiori a noi, ciò non toglie che non permette che ingravidi le loro figlie >>
I due risero all’idea dell’andare a letto insieme,
Alexis li guardò ridacchiando fino a quando non notò lo sguardo frustrato di Michel, li guardava avvilito, mordendosi il labbro inferiore,
Gli si avvicinò,  poggiò il viso sul petto dell‘angelo e lo abbracciò.
 Non sapeva cosa lo turbasse, ma odiava vederlo triste e voleva ad ogni costo consolarlo,
Lui le avvolse le braccia intorno al corpo, e dopo che le dette un dolce bacio sulla fronte guardò di nuovo i due ragazzi, ma ciò che vide non erano loro << ora lo vedo, wow demonietta avevi ragione è stupendo, niente si muove, ma è stupendo >>,
<<  è vero scusaci Michel, mi ero dimenticato, se non hai un contatto finisco con un demone dei peccati non puoi vedere il castello >>
La ragazza si girò con la schiena al petto del ragazzo, senza sciogliersi dalla stretta delle sue braccia,
<<  questo vuol dire..  >> non finì la frase che Michel parlò <<  dovrò passare tutto il tempo vicino ad Alexis, amore mio dovrò stringerti per tutto il tempo che staremo qui, ma in ogni caso scusa capitasse che stai combattendo con un salvatore qui davanti, in un corpo a corpo vedrebbe il castello  >>, rise, per la prima volta sincero,
<<  una volta oltrepassata la porta potrai girare tranquillamente tutto il castello, il fatto che tu riesca ad entrare in casa significa che sei un ospite, quindi no, Alexis non dovrà starti appiccicata, mi spiace per te, poi ti dico che l'incantesimo che è stato fatto sulla casa percepisce lo stato d'animo del demone che tocchi, se questo è arrabbiato o in stato di allerta, toccandolo non vedrai nulla  >> Luck gli rispose trionfante, probabilmente era da quando erano partiti che sperava di poter dire quelle parole All’angelo,
<<  Lussuria 1, angelo 0  >> Sat commentava sbellicandosi dalle risate,
<< Però angioletto se ti va stanotte puoi venire a dormire da me, non siamo ancora riusciti a raccontarci niente di quello che abbiamo fatto in questi anni >> Alex parlò a bassa voce, solo Sat la sentì, ma però, capendola meglio di chiunque altro le accennò un si con la testolina tonda con totale comprensione, capì che  non avrebbe lasciato che si sentisse sotto assedio, non doveva essere facile per lui entrare in un covo di demoni dei peccati capitali, percepiva il suo turbamento per il fatto che presto la sua demonietta avrebbe incontrato il male dell’umanità.
Non era in vena di passare la notte con uno dei tre, ma lui comunque era il suo più vecchio amico, e aveva bisogno di lei, di passare un po di tempo solo con lei, era giusto.
Allora decise che per quella notte non avrebbe fatto ciò che voleva ma ciò che era giusto fare.
Entrarono tutti dal portone, che si aprì da solo quando Luck vi si avvicinò.
Scoprirono che l’interno era ancora più solenne dell’esterno, tutto in stile antico, arazzi e intarsiature in oro massiccio affollavano gli altissimi muri, su i soffitti c’erano dipinti raffiguranti demoni banchettare  con uva spina e vino, sopra a delle splendide nuvole bianche.
Solo una cosa apparve strana ad Alex, non c'era nessuno se non loro, un castello senza maggiordomo era come un ristorante senza cuoco
<<  Luck siamo solo noi? O devo aspettarmi che da un momento all’altro mi sbuchi alle spalle un qualche cameriere dal passo felpato che mi farà venire una sincope? >>  <<  Non c’è nessun altro piccola.
È magico, basta che voi chiediate qualcosa e lui lo farà apparire davanti a voi, non ha bisogno di essere pulito, lava, pulisce, cucina è autonomo, prima della mia nascita avevamo molti schiavi, ma quando compii sette anni, mi resi conto delle capacità del castello e convinsi i miei genitori di non aver bisogno di schiavizzare demoni o peggio umani perché esso si mantenesse perfetto nel tempo, non si conoscono le capacità di una magia finchè non gli si da la possibilità di dimostrarlo  >>
<<  o interessate, piacere di conoscerla castello, io sono Alexis e se non le dispiace sarò sua ospite per un po di tempo  >> si guardava intorno,
<<  Nessuno si era mai presentato a me signorina >> una voce profonda, come se arrivasse dal centro della terra rimbombò nell’ingresso,
Alexis si accomodò in un piccolo divano giallo, dalle gambe intarsiate con dei leoni d’oro, i cuscini morbidi  la accolsero come in un abbraccio,
<< Non sapevo potesse parlare,non lo aveva mai fatto >> Luck era stupito quasi più degli altri due ragazzi,
<<  lo hai detto tu, non si conoscono le capacità di una magia finchè non gli si da la possibilità di dimostrarlo no?ti sei mai presentato a lui? >>
Alexis sorrise e continuo <<  castello lei ha un nome? Come le piacerebbe essere chiamato? >>
<< Il mio nome è Massimus, sarebbe un onore per me avverare ogni sua richiesta, non si trattenga dal chiedermi qualunque cosa >>, in quell’istante, un calice di cristallo, contenente vino rosso apparve sul tavolino da thè davanti ad Alexis,
<<  Gradisce mia signora del vino? >> Probabilmente la casa era felice che finalmente qualcuno l'avesse interpellata, perchè nel suo tono si percepiva un profondo apprezzamento nei confronti di Alexis.
<< Grazie Massimus >> prese il bicchiere e ne sorseggiò il contenuto,
I ragazzi ancora stupiti si guardarono,
<<  sei la demone più incredibile che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita >> Luck le si sedette accanto, allungò una mano sopra il tavolo dove apparve un secondo bicchiere di vino,
<< Mi stupisci ogni giorno di più, mi stupisci persino in casa mia, ma come fai? >>
Portò il bicchiere alla bocca e con un gesto dolce e malizioso al tempo stesso, le  accarezzò una coscia.
<< MAGIA >> ricambiò la carezza,
<< Massimus, so che è chiederle molto, ma se lei potesse ma sopratutto volesse farlo, potrebbe trasportarmi nella mia stanza?, ho davvero bisogno di un bagno >>
<< Certo che posso mia signora, porta anche il demone cane con lei? Il signor Sat? >>, Massimus aveva già capito senza che lei dovesse dirgli che voleva l'amico con se, si chiedette se fosse possibile che leggesse anche le menti, ma si rispose che presto lo avrebbe scoperto
<< si  verrà con me >>.
La stanza ai  suoi occhi era uno scenario da favola, i muri erano ricoperti da edera rampicante, di un verde intenso e luminoso, la finestra era enorme e sul vetro della finestra che dava sull'ingresso delastello, erano rappresentati due demoni della lussuria avvinghiati  draiati sull’erba di un enorme giardino pieno di papaveri rossi.
I due una donna dalla pelle completamente nera, alzò il volto da quello dell’uomo blu e muscoloso, probabilmente un demone dei fiumi, entrambi si voltarono verso Alexis mostrando un fantastico sorriso a trentadue denti appuntiti da i quali colava un liquido rosso,
Non si stupì nel vedere che sulle spalle dei due vi era un grosso morso sanguinolento.
<< Padrona, cos’ha sognato?, le preparo il bagno e me ne parla ok? >>
Notò il letto a baldacchino nel centro della stanza, non aveva mai visto un materasso tanto alto, e le stupende lenzuola di seta blu sembravano il lago che vedeva ogni sera, quando uscita dal lavoro andava a divertirsi.
C’era uno splendido armadio di legno antico accanto alla porta.
<< Padrona l’acqua è pronta, non lo trova al quanto eccessivo questo posto? >>
Alexis si guardò allo specchio, probabilmente per la prima volta da quando era cominciata tutta quella assurda storia.
Era tremenda, i capelli ormai non avevano più un senso, non che prima lo avessero avuto ma erano al limite dell’assurdità,
Il viso sembrava forse un po più sottile, in quei giorni non aveva pensato molto a mangiare, quindi forse uno e due chili li aveva persi, ma era anche certa che alla prima cena decente fatta li avrebbe ripresi subito.
Si guardò un ultima volta, era partita solo quella mattina, ma le sembrava come se il viaggio fosse durato anni, si sentiva più vecchia, più stanca e con sicuramente molte meno energie.
Le scoperte di quei giorni si riversavano sul suo corpo come una tempesta, la cicatrice sulla spalla si vedeva perfettamente tra le bretelle della canotta nera.
<< Padrona, cos’ ha sognato? >> Sat le si avvicinò aiutandola a togliersi la maglietta, capì che se non avesse insistito lei avrebbe continuato ad ignorarlo, non voleva affrontare l’argomento.
Finì di spogliarsi velocemente ed entrò nella vasca,
Il calore dell’acqua le rilassò i muscoli, 
Prese tra le mani una nuvola di sapone, profumava di rose e vaniglia
<< è stato terribile Sat, mia madre era un demone folle, enorme, mostruosa e uno ad uno vi uccideva tutti, non posso nemmeno pensarci >> le lacrime iniziarono a scendere senza che lo volesse <<  era tutto così reale >> Sat posò un lungo braccio sulla testa della padrona << posso immaginarlo, deve essere stato terribile, ho visto il terrore nei suoi occhi, ma vede padrona, noi siamo tutti qui, stiamo tutti bene,
Siamo molto forti, ognuno di noi ha un potere molto elevato, non ci lasceremo uccidere con tanta facilità >>
<< lo so lo so, ma.. >> non riuscì a terminare la frase << staremo bene, la amiamo abbastanza che se avessimo anche solo pensato minimamente di non poterti essere d’aiuto, se non avessimo pensato ognuno di noi di poter essere abbastanza forti non saremo mai venuti qui, vogliamo starti vicino aiutarti e difenderti, quindi adesso padrona, la prego, si calmi >>
<< va bene ci proverò >> non voleva  far preoccupare Sat, quindi mostrando il sorriso più reale possibile e si asciugò le lacrime.
Per i suoi gusti il bagno durò troppo poco, 
fece appena in tempo a uscire dalla vasca e arrotolarsi un grande asciugamano bianco intorno al corpo quando qualcuno bussò alla porta della stanza  <<  avanti >> 
uscita dal bagno trovo i ragazzi seduti sul letto,
Ogniuno di loro si era lavato e cambiato, da brava donna era giusto che fosse l’ultima ad essere pronta, li guardò,
Le guance di Michel si erano arrossate, distolse lo sguardo da quello di lei, lo trovò così dolce, Gabriel forse non scherzava quando disse che gli sarebbe bastato assaporarla, perché in quel momento la guardò come se avesse voluto mangiarla 
e Lick, come qualunque demone della lussuria si sarebbe potuta immaginare la scrutava da capo a piedi, aveva uno sguardo tanto malizioso, da farla vergognare di non essersi portata dei vestiti in bagno.
<< Se ora la smettete di guardarla, potrei farla vestire >> Sat le si parò davanti come per nasconderla, ma con poco successo data la sua corporatura,
<<  Non è giusto >> Gabriel e Luck parlarono all’unisono,
<< tu le puoi stare accanto in ogni momento, e dico OGNI modo, puoi vederla sempre >> ,
<<  magari perché sat non vuole da me quello che vorreste voi? Sat non mi guarda con malizia, magari è per questo? >>
Sbuffarono, per Alexis potevano farlo altre diecimila volte, non sarebbe cambiato il fatto che non si sarebbe mai spogliata davanti a loro.
<< ora uscite, chiederò a Massimus dov’è la sala per la cena, ci vediamo la >>
l'ultimo ad uscire fu Michel, che prima le si avvicinò e le accarezzò una spalla nuda << non glielo dirò mai ma entrambi sappiamo che conosco meglio di loro il tuo corpo, non ti stavo guardando con malizia, stavo solo pensando a quanto quella cicatrice sia dura da vedere per te, ecco perché ero imbarazzato, non volevo farti notare che la stavo guardando, ma dato che ci credevi tutti e tre dei maiali ho pensato fosse meglio dirtelo >>.
<<  angelo-demone uno pari >> Sat non perdeva occasione di ironizzare sulla situazione.
Massinus si rendeva molto utile, le aveva sfatto la valigia e messo tutto apposto.
<<  c’ è da dire che sono tutti e tre molto belli, ognuno ha le sue buone qualità, mi chiedo proprio chi vincerà il cuore della mia adorata Padrona >> il demonietto parlava tra se e se passando in rassegna ogni vestito dentro l'armadio
<< Sat, falla finita e passami quel vestito >> le porse un vestito senza spalline nero, un corsetto aderente fino in vita e un morbido gonnellino nero opaco che le arrivava qualche centimetro sopra il ginocchio,
Il demone le passò anche un paio di stivali in maglia di cotone traforati neri, dal tacco basso, in pochi secondi si vestì, e andando verso la piccola scrivania con specchio, si rimirò, pettinò velocemente i capelli lunghi e ancora bagnati,con uno sguardo furono perfettamente lisci ed asciutti, un altro sguardo allo specchio e un leggerissimo trucco sul viso, << splendida mia signora >>  per Alexis fu subito ovvio che a Massimus niente poteva sfuggire << Grazie, lei è molto gentile >> ,  <<  sono pronta per la cena, mi porta lei? Mi scusi per la poca voglia di visitarla, ma oggi ho fatto un lungo viaggio, sono molto stanca, le prometto che da domani visiterò ogni sua stanza, la trovo bellissimo >>
<< non si preoccupi mia signora, la porterò subito a cena, posso dirle solo una cosa? Vorrei avvertirla >>
<< ah se i muri potessero parlare >> Sat rise,
<< già signor Sat, questi muri possono parlare, e la avverto mia signora, ho sentito che parlavate del Nazzareno davanti alle mie porte >>
<< Si Massimus, ne parlavamo, mi dica >>
<< Posso percepire i suoi poteri mia signora, sono molto forti, ma lui ha molti anni in più di lei, molta più esperienza, non si fidi di lui, potrà sembrarle una persona come lei e i padroni, ma non lo è, ho anni di ricordi su di lui che possono confermarlo >>
<<  Massimus, la ringrazio per la preoccupazione che ha per me, starò attenta >>  Sapeva abbastanza storie su Satana per essere già abbastanza all'erta, ma sapeva anche che la casa aveva sintetizzato molto ciò che avrebbe voluto raccontarle e presto si sarebbe presa il tempo per poter scoprire cosa in quel momento non le disse, ciò che per lei erano storie, per lui erano fatti visti e vissuti, avrebbe scoperto tutto lo scopribile, << Mi scuso per la sfacciataggine, ma lei sembra una persona tanto interessante e potente , Nazzareno è marcio dentro, e detto da un temone dovrebbe farle capire a che livelli lo sia, se quell'essere sparisse potrebbe solo far del bene all’umanità >>
<<  odia così tanto quel demone? >> 
<< Mia signora se lei potesse vedere anche solo un millesimo delle cose che gli ho visto fare io mi capirebbe >>
<< Quando vorrà me ne parlerà signor Massimus >> sentì nel tono della casa disprezzo e dolore per ciò che vide, la curiosità mista al dispiacere per ciò che poteva aver subito, le fece salire sempre di più nel cuore la consapevolezza, che lei, non sarebbe mai stata come Satana, non le importava quanto i loro poteri potessero somigliarsi.
Angolo dello scrittore:
Ciao a tutti, non mi ero ancora presentata, scusatemi tanto, non avevo idea di come poterlo fare, e ad essere sincera, nemmeno adesso, ma ci si prova;
Mi chiamo Cecilia e voglio prima di tutto ringraziare chiunque abbia perso un po di tempo a leggere nel leggere la storia di Alexis, questa ragazza mi accompagna ormai da molti anni ben 7, avevo solo 17 anni quando ho iniziato a scrivere di lei, in un periodo per niente bello della mia vita, dove non sapevo prendere una decisione, dove la sensazione che tutto mi capitasse troppo in fretta, dove tutto mi pesava addosso e io mi sentivo come un accumulatrice compulsiva di situazioni irrisolvibili, ma un giorno una persona che non smetterò mai di ringraziare mi disse: Ceci perchè non provi a scrivere, metti tutto da parte e scrivi, quando hai paura scrivi, quando hai un dubbio scrivi, quando sei felice scrivi, insomma scrivi.
ci vollero mesi prima che io decidessi di seguire quel consiglio, provai con un diario, ma vi assicuro, non sono adatta a quel tipo di scrittura, poi una notte mi misi a scrivere di Alexis, non ero io ma mi sentivo più legata a lei che a qualunque altro diario biografico.
Ora la mia domanda è, voi cosa ne pensate di Alexis? sarei felicissima di conoscere le vostre impressione su di lei e  sulla storia, ogni tipo di recenzione è più che gradita.
Non so se sono riuscita a farmi conoscere un po di più, ma prometto di riprovarci ;)
Un enorme grazie a tutti i lettori

Cecilia 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3412924