La ragazza e lo zingaro

di Roylove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro ***
Capitolo 2: *** un uomo bizzarro ma simpatico ***
Capitolo 3: *** ogniuno il suo lavoro ***
Capitolo 4: *** libero sfogo ***
Capitolo 5: *** estranei alla corte ***
Capitolo 6: *** Cap 6 ***
Capitolo 7: *** cap 7 ***
Capitolo 8: *** il fuoco dell'andalusia ***
Capitolo 9: *** il nuovo giudice ***
Capitolo 10: *** malori e piccole vendette ***
Capitolo 11: *** matrimonio ***
Capitolo 12: *** Problemi ***



Capitolo 1
*** Incontro ***


Allora questa è la mia prima fanfic sul Gobbo di Notre Dame accetto sia le critiche che le recensioni piacevoli, infatti grazie ad alcune critiche sono molto cresciuta e migliorato la mia scrittura. Quindi grazie a tutti quelli che recensiscono! Poi volevo dirvi che questa storia l'ho scritta di getto perchè adoro Clopin e mi sono immagginata la storia del Gobbo di Notre Dame se avesse avuto più spazio e soprattutto con un altro personaggio (la nostra protagonista che si chiama Oreliè).Vi avverto che la storia sarà vista dagli occhi di Clopin e Oreliè. Beh buona lettura fatemi sapere che ne pensate.


Incontro

Era il giorno più importante dell'anno a Parigi, infatti proprio in quel giorno di festa ogni persona lasciava i suoi doveri per divertirsi fino a sera tardi. Quel giorno era la festa dei folli.
Ormai era ora di iniziare, tutta la gente era in piazza, così Clopin con la sua solita allegria diede inizio alla grande festa. Tutti danzavano, ballavano e si ubriacavano. Per Clopin era arrivato il momento più spassoso, incoronare il nuovo re, il più orribile sarebbe diventato il re.
Molti uomini mascherati salirono sul palco, ed Esmeralda assieme alla sua capra Djali avrebbero deciso chi fosse stato i re.
Sul palco Clopin notò anche un ragazzo incappucciato era gobbo.Esmeralda arrivò a lui, Clopin era molto curioso di vedere cosa ci fosse sotto quella maschera, ma si stupì vedendo che non indossava una maschera, bensì era la sua vera faccia.
La gente si inorridì un pò, e Clopin capì che doveva fare qualche cosa al riguardo.
-Signore e signori, stavamo cercando la faccia più brutta di Parigi ed eccola quà! Quasimodo !-Disse Clopin mettendo la corona in testa al ragazzo che ancora si copriva la faccia dalla vergogna.


INTANTO POCO LONTANO DA QUELLA PIAZZA:


Oreliè stava camminando per le strade di Parigi ormai da ore, era esausta, aveva fame, ma con se non aveva monete , non gli rimaneva altro modo , doveva rubare.Odiava quella parola, i suoi genitori morti poco tempo prima gli avevano insegnato che rubare era sbagliato e che bisognava guadagniarsi i soldi lavorando sodo.
In quel momento sentì urla provenire da una piazza lì vicino, corse con le ultime sue forze verso la fonte del rumore e si ritrovò in una calca di gente che la spingeva a destra e sinistra.
Il cielo era scuro,le gocce d'acqua iniziarono a cadere e lei non capì cosa stesse succedendo, sentì solo grida che dicevano :"Tornatene nel campanile mostro!" e cose del genere.
Riuscì ad allontanarsi e visto che la fame si stava facendo sentire, decise di approfittare della distrazione della gente per rubare qualche soldo.


Clopin intanto era nella tenda, si stava mettendo i suoi soliti abiti, ormai consumati dal tempo , indossava sempre quella calza-maglia  viola scuro, una maglietta che arrivava quasi alle ginocchia del medesimo colore della calza-maglia e legata da una corda color oro dove c'era legato un pugnale, una mantella di un viola più chiaro, un cappello viola con una misera piuma ad abbellirlo delle scarpe viola chiaro e dei guarti neri.
Stava lasciando la festa, ormai era saltata per il brutto tempo.
Pioveva ma a lui non importava molto, era intento nel lasciare la piazza quando vicino a lui un uomo non cominciò a sbraitare, ormai quasi tutta la gente se ne era andata ed era visibile vedere ogni signola persona perfettamente.
Notò l'uomo con un pugnale in mano e con l'altra mano teneva ferma una ragazza.
-Ora vedremo se ruberai ancora!-Disse l'uomo tenendo ferma la mano della ragazza, era evidente che gliela volesse tagliare.
Clopin si avvicinò subito all'uomo e lo fermò.
-Si fermi!-Disse fermando la mano dell'uomo .
-Zitto zingaro! Siete tutti uguali,questa ragazza mi stava rubando parte dei miei soldi! E' giusto che abbia una punizione!-Disse l'uomo sbraitando.
A quel punto Clopin vide perfettamente la ragazza. Capelli neri occhi azzurri, pelle bianchissima e delle labbra rosse. Era coperta da un mantello blu tutto rovinato.
-La ragazza gli ridarà i suoi soldi, ma non le faccia del male, le assicuro che non ruberà più!-Disse Clopin guardando la ragazza che con lo sguardo chiedeva aiuto.
-Va bene, ma un'altra cosa del genere e vi spedisco accompagnati dalle guardie dal giudice Frollo.-Disse l'uomo riprendendosi le monete dalla ragazza.
-Tutto bene?-Chiese Clopin alla ragazza.
-Si, la ringrazio!-Disse lei timidamente.La sua voce era chiara e soave.
-Vieni!-Disse Clopin alla ragazza.
Andarono a ripararsi sotto una vecchia tettoria.
-Dimmi, sei una ladra?-Chiese Clopin.
-Cosa!?!? No! Sono solo una ragazza e nient'altro!-Disse lei leggermente alterata, non voleva farsi chiamare ladra, perchè in fin dei conti non lo era.
-Capisco, comunque il mio nome è Clopin , tu come ti chiami?-Chiese l'uomo appoggiandosi al muro.
-Oreliè.-Disse lei guardando l'uomo, lo reputava leggermente inquietante.
-Bene Oreliè, non sei una ladra, ma allora perchè stavi rubando?-Chiese Clopin guardandola.
-Beh avevo fame e non avendo soldi...-La ragazza non ebbe il tempo di finire la frase che Clopin la interruppe.
-Non c'è bisogno che tu dica altro. Senti, visto che hai fame ti propongo di venire con me diciamo nella mia casa.-Disse Clopin.
-Va bene!-Disse Oreliè.
Arrivarono fino al vecchio cimitero,Oreliè si stava chiedendo dove la stesse portando, che vivesse in una tomba?
Scese delle scale che la portarono in una vecchia catacomba, ora aveva paura, ma che razza di posto era per una casa?
-Bene Oreliè eccoci arrivati alla Corte dei miracoli.-Disse Clopin aprendo una tenda che era come la porta per un altro mondo.
Davanti alla ragazza c'erano tante tende odori di spezie,cibo,vino e tanta gente che già dall'aria sembrava amichevole.
-La Corte dei miracoli?-Chiese lei.
-Si è la nostra casa, vedi noi siamo zingari, e viviamo quì, lassù non ci accettano perciò ci rintaniamo quì.-Disse Clopin.
-E' stupendo quì!-Disse  Oreliè.
-Vieni con me, per ora starai nella mia tenda.-Disse lui incamminandosi verso una grande tenda rossa.
Entrò nella tenda, l'atmosfera era calda accogliente, tappeti,coperte, cuscini , brocche, tante candele ed un piccolo tavolo di legno grezzo.
-Benvenuta a casa mia!-Disse Clopin prendendo del pane e del formaggio da una dispensa.
Oreliè non proferì parola era rimasta a fissare tutti quegli oggetti strani che erano sul tavolo  e su quello che credeva fosse un letto.
Clopin mise il cibo sul tavolo e si sedè anche lui.
-Coraggio, è per te!-Disse l'uomo sorridendo.
-La ringrazio.-Disse Oreliè iniziando a mangiare un pò di pane.
-Dimmi , come mai sei tutta sola? I tuoi genitori dove sono?-Chiese l'uomo, forse un pò troppo frettoloso.
-I miei genitori...beh, purtroppo non ci sono più sono morti qualche mese fa.-Disse Oreliè smettendo di mangiare.
-Capisco, beh potrai restare quì! Noi accogliamo chiunque sia come noi!-Disse Clopin alzandosi dalla sedia.
D'un tratto un altro zingaro entrò nella tenda di Clopin.
-Clopin!Esmeralda è bloccata a Notre Dame, da quanto so ha chiesto il diritto di asilo!-Disse l'uomo appena entrato.
-Piccola ora devo andare ci rivediamo dopo.-Disse Clopin uscendo.

E quì la nostra storia ha inizio! Spero vi sia piaciuta!



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Capitolo 2
*** un uomo bizzarro ma simpatico ***


 

Dopo secoli e secoli ecco un mio nuovo capitolo , spero vi piaccia, scusate se non aggiorno molto è che ho la maturità e mi sto impegnando al massimo con lo studio! Bacioni e Buona lettura!

 

 

 

Un uomo bizzarro, ma molto simpatico

 

 

 

POV Oreliè

 

Ero lì, in quella tenda, tutta sola e devo dire anche abbastanza spaventata. Ero stata un'incosciente a seguire quell'uomo fino a quel posto, già che mi ha fatto passare per un cimitero è un uomo abbastanza inquietante. Non avendo niente da fare, decisi di dare un'occhiata dentro la tenda, era arredata in modo molto semplice, ma era un ambiente molto caloroso. Faceva abbastanza caldo e decisi di togliermi il mantello e di mettermi comoda su dei cuscini messi li a terra.

Aspettai quasi 30 minuti lì ferma con l'ansia di cosa mi sarebbe successo dopo. Sentii delle voci avvicinarsi alla tenda, una era di un uomo, mentre l'altra era femminile e dolce.

-Ti dico che è una persona d'oro. Mi ha aiutato a scappare dalla cattedrale .- Disse la voce femminile.

-Va bene, ti credo, ma l'importante è che sia qui sana e salva.-Disse la voce dell'uomo.

Io mi irrigidii e d'un tratto la tenda si aprì, mostrando Clopin e una ragazza cai capelli corvini e crespi, con una gonna viola , una camicia bianca e degli occhi profondamente verdi.

-E lei?- Chiese la ragazza avvicinarsi a me con aria molto dolce.

-S-sono Oreliè.-Dissi timidamente.

-L'ho trovata che un uomo voleva fargli del male, l'ho portata qui, non ha casa, ne tanto meno famiglia.-Spiegò Clopin.

-Oh povera piccola! Beh, ora ha una casa e una famiglia.-Disse la ragazza guardandomi negli occhi.

Dio com'erano belli i suoi occhi.

Intanto io ero rimsta imbambolata a guardarli, ma Clopin mi riportò con i piedi per terra.

-Ragazze Ana avrà già preparato la cena e di sicuro ci starà mandando le ire di tutti i santi che conosce, visto che siamo in ritardo.-Disse Clopin con un grosso sorriso.

-Hai ragione, andiamo a cena.-Disse la ragazza uscendo dalla tenda, seguita da Clopin che mi fece cenno di seguirlo.

Quel luogo era così familiare , tutti scherzavano con tutti bambini che giocavano senza problemi.

Arrivammo davanti una tenda di colore blu, e appena eravamo entrati una tavolata piena di roba da mangiare si presentò davanti i nostri occhi.

-Ana lei è Oreliè, un nuovo membro della amiglia.-Disse Clopin presentandomi.

La donna aveva degli occhi scuri e dei capelli neri e lisci lasciati al vento, un semplice vestito blu e bianco, e dall'aria sembrava molto dolce.

-Oh cielo! Ma è deperita! Vieni piccola, ora ti rimetterò in sesto.-Disse la donna facendomi accomodare al tavolo pieno di leccornie.

-Lei è nostre sorella Ana, lei invece è Esmeralda, e tra poco dovrà arrivare anche Felipe, il marito di Ana.

-Sembrate davvero una bella famiglia.-Dissi guardandomi attorno.

-In effetti si, anche se con Esme e Ana non puoi mai averla vinta, fidsati te lo dico per esperienza.-Disse Clopin facendomi l'occhiolino.

-Oh ma smettila Clopie! Non dargli retta cara, esagera sempre.-Disse Ana ridendo vicino a me.

-Questa volta d'ho ragione a Clopin, con voi due è impossibile combattere.-Disse un uomo entrando nella tenda. Era snello, alto con la pelle leggermente scusa, occhi grigi e capelli neri.

-Oreliè lui è Felipe il marito di Ana, Felipe lei è Oreliè, farà parte della famiglia da oggi.-Disse Esmeralda presentandomi a Felipe.

-Ah bene,uno in più fa sempre bene.-Disse Felipe sedendosi di fronte a me.

Già avevano programmato tutto,già facevo parte della loro famiglia, eppure non mi conoscevano da neanche un giorno, ma alla fine erano gitani come me, e mio padre mi ha sempre spiegato che tutti noi gitani siamo una grande famiglia.

Mangiammo quei deliziosi piatti preparati da Ana , era una cuoca provetta.

-Ora che noto, come mai non hai un orecchino come il nostro?-Chiese Ana.

Mi toccai l'orecchio destro, com'era possibile che lo avessi perso?

-Non ne ho idea, prima di arrivare a Parigi lo avevo.-Spiegai.

-Ah! Non è questo il problema cherie!-Disse Clopin mangiando un po' di zuppa di verdure.

-Per questa sera?-Chiese Felipe.

-Dormirà nella mia tenta.-Disse Clopin.

Ci fu un silenzio di tomba e tutti fissarono Clopin.

-Hey che cosa c'è? Non sono mica un maniaco!-Disse lui scherzoso.

Maniaco?!?!, no dai non poteva essere così,sembrava molto simpatico anche se bizzarro.

Dopo cena io e Clopin andammo nella sua tenda e mi preparò un comodo giaciglio di cuscini su cui stare.

-Bene cherie, è meglio andare a dormire, domani toccherà lavorare! Bon nuit!-Dicendo questo Clopin spensa la candela vicino a lui e io ricambiai la buona notte.

Eh si mi sarei abituata anche a quella famiglia.

 

 

Spero vi piaccia questo ultimo capitolo! Ora scappo ciao a tutti!

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Capitolo 3
*** ogniuno il suo lavoro ***


 

Allora prima di iniziare questo capitolo voglio ringraziare le persone che recensiscono, specialmente Devil_Inside , che leggendo la sua storia mi ha fatto tornare la voglia di scrivere la mia. Beh non mi resta che dirvi buona lettura, ci vediamo alla fine del capitolo!

 

 

 

Ad ognuno il suo lavoro!

 

 

POV Clopin

 

Mi svegliai grazie al suono di alcuni bambini mattinieri (fin troppo mattinieri) , che giocavano in uno spiazzo vicino la mia tenda.

Non appena aprii gli occhi, trovai Oreliè distesa sul giaciglio di materassi e cuscini che io stesso le avevo preparato. Era così innocente, così indifesa, mi faceva ricordare perchè amassi tanto i bambini. Mi cambiai per andare a lavoro, ma non potevo far dormire Oreliè, eh no... Da noi bisogna lavorare per mangiare, ed è giusto che ognuno faccia la sua parte, ormai la piccola aveva l'età per lavorare.

-Oreliè, svegliati cherie.-Dissi sottovoce.

La ragazza aprì gli occhi verso di me, con sguardo innocente.

-Dobbiamo andare a lavoro!-Dissi pimpante.

 

 

POV Oreliè

 

Dobbiamo andare a lavoro”, quella frase mi fece alzare di scatto, non avevo mai lavorato prima di allora, che cosa mi avrebbe messa a fare?

Mi alzai di controvoglia, avevo un sonno e le gambe mi facevano male, per via della lunga camminata del giorno prima. Mi cambiai , mettendomi il vestito azzurro del giorno prima (genio è l'unico vestito che avevo!). Mi misi in ordine i miei capelli marrone scuro e uscii dalla tenda, dove c'era Clopin che mi aspettava, mi misi addosso il mio vecchio mantello blu scuro e uscimmo dalla corte.

Per la seconda volta avevo paura di passare lì dentro quelle catacombe, era così inquietante e male odorante.

Appena uscimmo fuori dalle catacombe respirai a pieni polmoni l'aria fredda e pungente del mattino.

-Vieni di qua!-Disse Clopin uscendo dal cimitero.

Non riconoscevo nulla della strada del giorno prima.

-Guardati bene intorno, se dovrai tornare alla corte da sola non ti perderai, ah e un'altra cosa, la più importante...-Mentre diceva questo Clopin era molto serio.

-Dimmi.-Dissi ingenuamente.

-Non devi dire a nessuno della corte, e se mai tornassi qui da sola, stai attenta , non deve seguirti nessuno.-Disse Clopin fissandomi negli occhi.

-Tutto chiaro!-Dissi .

-Brava cherie!-Disse lui accarezzandomi la testa, Clopin si stava comportando proprio come un fratello maggiore.

Dopo aver camminato molto (povere le mie gambine!) , ci ritrovammo alla piazza dove ieri c'era tutta quella folla, ma ora era vuota, e si poteva vedere chiaramente Notre Dame, era così maestoso,ma poi un'altra cosa attirò la mia attenzione, un vecchio carretto li di fronte che Clopin stava aprendo.

-Cos'è ? -Chiesi guardandolo mentre apriva con una chiave il lucchetto che teneva chiusa la porta.

-Questo è il nostro posto di lavoro. Sono un burattinaio, e tu oggi sarai la mia assistente.-Disse dandomi un piccolo pupazzo di stoffa, in verità assomigliava molto a me, stoffa azzurra, lo spago per i capelli marrone e gli occhi neri.

Rimasi perplessa a guardare la marionetta, non ero sicura di saperlo fare.

Clopin aprì la parte frontale del carretto e davanti c'erano già molti bambini pronti a sentire una delle sue storie.

-Bene bambini oggi Clopin vi racconterà una nuova storia, si tratta di due fratelli che per ritrovarsi vivono mille avventure, ed oggi avremo un ospite speciale, la mia assistente Oreliè.-Disse Clopin, quei bambini erano come ipnotizzati dalle sue parole.

Facemmo il nostro spettacolino, devo dire andò molto bene, ogni tanto Clopin faceva apparire un piccolo pupazzo con le sue sembianze, pronto a cambiare la storia, era esilarante.

Dopo il nostro spettacolino i bambini ci dettero delle monete e continuarono nelel loro piccole attività, come giocare o andare con i genitori al mercato.

-Allora cosa te ne pare?-Chiese Clopin mettendosi straiato su un piccolo divanetto li dentro, mentre io era seduta su una botte (che bravo eh, altro che buone maniere!).

-Beh mi sono divertita molto, ammetto che sei bravino...-Dissi io svaghegiando e ridendo allo stesso tempo.

-Hey, guarda che sono il migliore in questo campo, diglielo anche tu mini Clopin!-Detto questo tirò fuori la marionetta a sua immagine e mi ripetè quello che già il “grande Clopin” mi aveva detto.

-Va bene, non scaldatevi voi due.-Dissi ridendo assieme a Clopin.

Il mio sguardo fu attirato da un pittore che era di fronte a noi, intento a disegnare la cattedrale.

-Cosa guardi?-Mi chiese Clopin mettendosi di fianco a me.

-Quel pittore.-Dissi io con aria incantata.

Amavo dipingere più di qualsiasi altra cosa, io e mio padre lo facevamo per lavoro, o meglio lui per lavoro io per divertimento. Invece mia madre era più portata per il canto.

-Beh visto che per ora non abbiamo niente da fare, andiamo a vedere come sta venendo il suo dipinto.-Disse Clopin mettendosi il suo cappello viola con quella penna “spennata”.

Chiudemmo il carretto e ci dirigemmo dal pittore he era a pochi passi da noi.

-Oh bonjourn ! Siete curiosi?-Chiese l'uomo dalla folta barba ormai bianca per l'età avanzata.

-A dire la verità si, le dispiace se la osserviamo lavorare?-Chiesi io, mentre Clopin vedeva incuriosito lo stile del pittore.

-Ma certo, ormai sono pochi i giovani che si interessano all'arte.-Disse il pittore continuando a dipingere sulla tela.

Passava il tempo e il quadro stava iniziando a prendere davvero un aspetto splendido.

-Lei è davvero molto bravo signore!-Dissi osservando i colori usati sulla tela.

-Ti ringrazio piccola, ma dimmi ...ti interessa davvero molto l'arte?-Chiese l'uomo guardandomi.

-Si, mio padre lo faceva per mestiere ed io lo aiutavo.-Dissi, notai che Clopin iniziò a fissarmi.

-Beh allora tieni, è un mio regalo, non lo uso più perciò sono felice di regalarlo a mani che ne faranno di sicuro più uso di me.-Disse l'uomo porgendomi un blocco di fogli di carta e un carboncino nuovo.

-Davvero? Non so come ringraziarla signore!-Dissi chinando lievemente la testa.

-Promettimi che un giorno vedrò una delle tue opere in mostra, sono sicuro che hai tantissimo talento.-Disse lui sorridendomi.

Intanto erano tornati dei bambini al carretto, con Clopin salutammo il pittore e tornammo al nostro lavoro di burattinai.

Si può dire che la sera appena tornati alla corte eravamo tutti stanchi morti,mangiammo un po' di gulash e poi andammo a dormire, per poi essere pronti a dover cominciare un'altra giornata di lavoro.

 

 

Continua spero vi piaccia questo capitolo, il prossimo sarà un po' più movimentato. Bacioni ditemi cosa ne pensate!

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Capitolo 4
*** libero sfogo ***


 

Allora....prima di tutto vorrei ringraziare chi recensisce, sono contenta che la mia storia vi piaccia. Beh non so che dire , oggi giornata pesante, però il tempo di scrivere lo trovo sempre! Buona lettura ragazzi.

 

 

Libero sfogo

 

POV Oreliè

 

 

La mattina dopo stranamente mi alzai prima di Clopin, ancora dormiva beato nel suo letto, mentre io presi il blocco che il pittore del giorno prima mi regalò , e iniziai a disegnare un cesto di frutta li di fronte.

Quando Clopin si alzò, rimase stranito dal fatto che mi ero alzata prima di lui, di solito è sempre lui il primo.

-Cherie, cosa fai già alzata?-Chiese lui strofinandosi un occhio.

-Mi sono alzata presto, e non avevo niente da fare.-Dissi continuando a disegnare il mio soggetto.

Si avvicinò a me curioso di vedere cosa stessi disegnando.

-Certo che hai del talento cara!-Disse lui prendendomi il blocco dalle mani.

-Dici davvero?-Chiesi guardandolo.

-Ma certo! Un momento, ho un'idea, da qualche parte abbiamo delle tempere con delle vecchie tele.-Disse lui mettendosi i suoi abiti quotidiani (non quelli simili ad allerchino, ma quelli seri).

-Cosa vorresti dire?-Chiesi curiosa riprendendo il mio blocco dal tavolo dove Clopin lo aveva poggiato.

-Vedrai!-Disse uscendo dalla tenda.

Intanto mi cambiai anche io, Esmeralda con Ana mentre ero con Clopin a lavorare , mi avevano cucito un vestito stupendo. Era viola con delle bretelle doppie, e sotto mi avevano dato una camicia enorme, ma con il vestito non si sarebbe vista la grandezza.

Indossai il vestito e aspettai Clopin che tornasse.

Una volta rientrato in tenda notai che aveva un cavalletto, delle tele e delle tempere con se.

-Ma cosa?-Chiesi io alzandomi da una sedia che era lì.

-Hai detto che aiutavi tuo padre nella pittura e che eri brava, beh che dici se questo diventasse il tuo nuovo lavoro?-Chiese Clopin dandomi una di quelle tele.

-Il mio lavoro?-Chiesi guardando la tela.

-Si, ho pensato, tu fai i quadri e poi li vendi, almeno così questa roba viene utilizzata e ci guadagniamo anche.-Mi spiegò Clopin.

-Va bene , spero solo di fare dei quadri che possano piacere alle persone.-Dissi sorridendo.

-Bene, che ne dici di iniziare subito?-Chiese sedendosi vicino a me, e porgendomi le tempere.

-Ma tu non vai a lavorare?-Chiesi guardandolo.

In effetti era tardi mi preoccupavo per quei poveri bambini che aspettavano una storia.

-Oggi no cherie. Meglio non uscire per qualche giorno. Dopo quello che è successo ad Esmeralda l'ultima volta, meglio far calmare le acque.-Spiegò Clopin.

D'un tratto nella tenda entrò Esmeralda insieme ad Ana.

-Clopin abbiamo ciò che cercavi.-Disse Esmeralda indicando la mano destra.

-Ah, fantastico ragazze, grazie.-Disse lui andando a prendere l'oggetto misterioso dalla mano di Esmeralda.

-Oreliè, vieni, questa è una cosa che scommetto ti interessa, anzi è per te.-Disse Clopin.

Per me? Oltre al vestito cosa adesso? Erano davvero troppo gentili con me.

Andai da Clopin e le ragazze e lui mi disse di chiudere gli occhi.

Feci così, sentivo il suo fiato sul collo, poi mi toccò l'orecchio destro, sentii un pizzico e poi mi fece riaprire gli occhi.

-Ecco fatto, ora sei una di noi al cento per cento.-Disse Ana.

-Mi toccai l'orecchio e notai che c'era un orecchino appeso, uno come quello che avevano tutti gli altri, assomigliava a quello che avevo perso, ma a differenza dell'altro questo era color oro, mentre l'altro era argentato.

-Non so che dire.... Grazie mille!-Dissi esultando e abbracciando tutti e tre.

-Figurati piccola!Ora però hai un lavoro da finire.-Mi disse Clopin indicandomi la tela.

-Hai ragione , torno subito al lavoro.-Detto questo mi rimisi al lavoro, mentre i tre fratelli uscirono dalla tenda.

 

 

POV Clopin

 

 

Ero uscito dalla tenda assieme alle mie due sorelle.

Dovevo pensare a qualche strategia, Frollo ci stava cercando e di sicuro le sue guardie pattugliavano anche la zona vicino il cimitero. Ma la cosa più preoccupante era il tempo, già per quanto tempo sarebbe durato questo pattugliamento?Non avevamo scorte a sufficienza per resistere a lungo,dovevamo razionare le dosi.

Intanto diedi l'ordine a due cari amici di controllare l'entrata della corte.

I bambini ignari del pericolo, mi imploravano per avere una delle mie storie, e perché no? Alla fine mi dovevo svagare un po', sono stati giorni pesanti questi.

Con il mio mini Clopin iniziai a raccontare la storia di una ragazza che baciava un ranocchio e lui diventava un principe.

Mi piaceva vedere le loro faccine sorridenti oppure spaventate e in attesa del continuo, amavo i bambini.

Finito il mio spettacolino andai a fare un giro per controllare la situazione, tutto in ordine pare, meglio così era meglio però tornare in tenda, ero curioso di vedere cosa stesse facendo Oreliè.

 

POV Oreliè

 

Era quasi pronto, il dipinto raffigurava la mia vecchia casa in campagna, con mio padre la disegnavo sempre, lui diceva che era molto pittoresca.

Entrò Clopin curioso di vedere la mia opera d'arte.

-Allora come procede?-Chiese lui sedendosi sui cuscini che erano a terra affianco a me.

-Finito!-Dissi facendogli vedere la mia opera.

-Ma è stupendo. Ma che paesaggio è? Non mi pare ci siano case così nelle campagne intorno a Parigi.-Disse scrutando bene il quadro.

-In effetti no, questa era la mia vecchia casa, con mio padre la disegnavo in ogni ora del giorno.-Disse sorridendogli.

-Ti manca?-Chiese lui guardandomi fissa.

Mi sentivo a disagio. Parlare dei miei genitori era stato difficile da quando erano morti.

-Si molto.-Dissi semplicemente.

-Scusami se ti faccio questa domanda, ma, come sono morti? -Chiese sempre fissandomi.

-Era una sera come le altre, andammo a letto, ma ad un certo punto sentii mio padre chiamarmi. Svegliandomi vidi che la casa era in fiamme.Presi il minimo indispensabile da un armadio in camera mia e mio padre mi condusse fuori. Purtroppo sia lui che mia madre non riuscirono ad uscire da quell'incendio.-Dissi sentendo che le lacrime iniziavano a rigare le mie guance.

-Oh piccola mia.-Disse Clopin abbracciandomi.

Mi strinsi a lui, e iniziai involontariamente a piangere.

-Scusami Clopin se sto piangendo.-Dissi con voce spezzata dal pianto, staccandomi dal suo petto.

Lui per tutta rispota mi abbracciò ancora più forte , facendo poggiare la mia testa al suo petto.

-Non dirlo neanche per scherzo. Mi dispiace tantissimo per ciò che ti è accaduto, ma ora ci sono io, c'è Esmeralda , Ana, e tutta la corte con te.

Quelle parole erano così belle , avevo una famiglia lla fine a sostenermi.

Ci sdraiammo entrambi sul suo letto e li mi addormentai, cullata dalle braccia di Clopin.

 

 

 

 

 

Continua, lo so avevo detto che questo sarebbe stato un capitolo più movimentato, ma sotto richiesta speciale della mia migliore amica, anche lei segue la storia, voleva che io mettessi questo breve capitolo, vi piace? Spero di si, fatemi sapere! Bacioni!

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Capitolo 5
*** estranei alla corte ***


Allora ciao a tutti, e finalmente dopo diversi tentativi falliti, sono riuscita a postare questo nuovo capitolo. Come sempre voglio ringraziare di cuore tutti coloro che recensiscono, vi voglio bene! E poi chi segue la storia, anche se non si fa sentire :-) Beh dopo questo vi auguro buona lettura!






                                                            Estranei alla corte

POV Oreliè:



Mi svegliai tutta rintontita , ricordavo solo la dolcezza delle parole di Clopin e le sue carezze. Mi alzai, sentii un tranbusto provenire dal palco dove si impiccavano gli intrusi, uscii dalla tenda curiosa di vedere cosa stesse accadendo, trovai una folla radunata davanti all'impalcatura, dove Clopin il nostro amato re stava , e con lui anche un uomo gobbo e un uomo alto e biondo. Entrambi gli estranei erano imbavagliati, e si dimenavano come pazzi, direi che era più che normale, a nessuno piace il pensiero di morire senza poter far niente.
Mi avvicinai e intanto Clopin parlava alla corte.
-Radunatevi gente, abbiamo due cappiucci questa sera! Una biforcazione, due spie di frollo!-Disse Clopin prendendo una cappio.
Al nome "Frollo" ci fu un "buuuu" collettivo.
Clopin tormentava i due estranei andando verso di loro canticchiando delle cose sulla nostra giustizia, devo dire che anche se era un processo era alquanto buffo.
Quando stava per tirare la leva, una voce fin troppo familiare lo fermò.
-FERMO!-Disse la voce femminile, era Esmeralda insieme a Djali la sua capretta.
Clopin si bloccò e Esmeralda salì a liberare le due povere vittime.
-Sei pazzo! Lui è il soldato che ha difeso la famiglia del muniaglio e Quasimodo mi ha aiutata a fuggire dalla cattedrale.-Spiegò Esmeralda dopo che ha liberato i due.
-Ma perchè non l'hanno detto?-Disse Clopin.
-L'abbiamo detto.-Dissero in coro i due uomini.
-Gente ascoltate, Frollo sta venendo quì, sa dove vi trovate, arriverà all'alba.-Disse l'uomo biondo avvicinandosi a noi.
A quel punto la gente corse a smontare tutte le tende e a preparare le proprie cose. 
Io non feci in tempo neanche ad arrivare alla tenda mia e di Clopin e venni colpita da qualcosa, dritta alla spalla sinistra, l'urto mi fece cadere all'indietro e finalmente capii che ero stata colpita da una freccia. Una freccia, ma scagliata da chi? Mi rialzai e notai davanti a me una guardia del giudice Frollo.
-Ora tu vieni con noi!-Disse la guardia prendendomi per un braccio e trascinandomi con forza verso altri compagni catturati.
Quando arrivai dove tenevano tutti gli altri notai che li c'erano anche Ana con  suo marito e Clopin, che subito si preoccupò per la ferita alla mia spalla sinistra.
Intanto in lontananza vedevo Esmeralda, il gobbo e l'uomo alto e biondo parlare con un uomo abbastanza vecchio, vestito di nero , capii che quello era Frollo, l'uomo più odiato di Parigi.
-Portate via questi zingari, lei sarà la prima ad essere uccisa.-Disse Frollo indicando Esmeralda. 
Io ero rimasta atterrita da quelle parole, quindi ci avrebbero uccisi tutti? No, non ora che finalmente avevo ritrovato una famiglia.
Ci portarono alla piazza davanti Notre Dame, la cattedrale era sempre così maestosa. Ci avevano rinchiuso in carressti con sbarre, delle prigioni mobili insomma.
Io ero con Clopin ,Ana , suo marito e l'uomo biondo che era venuto ad avvertirci. Ero seduta ad un angoletto intenta a premere sulla ferita provocata dalla freccia , il sangue non voleva fermarsi e il dolore anche, intanto guardavo i soldati preparare il luogo dove ci avrebbero uccisi, e un grande rogo dove Esmeralda era già legata, non potevo pensare che sarei morta, al solo pensiero una lacrima mi rigò la guancia.
Sentii una mano premere sulla mia ferita, mi voltai ed erano Clopin e Ana .
-Tranquilla cherie, si sistemerà tutto. Ora fammi vedere la ferita.-Disse levando la sua mano e la mia dalla ferita.
La mia spalla non era messa molto bene, la ferita si stava infettando, Ana aveva un fazzoletto nella sua tasca e mi fasciò la ferita.
-Serve un dottore e al più presto.-DDisse Ana a Clopin.
-Ma come hanno fatto a scoprire la Corte?-Chiesi.
-Non so, ma questa volta dovremo essere più fortunati del solito.Febo hai con te qualche pezzo di ferro appuntito?-Chiese Clopin.
-No Clopin, sono spiacente, non ho niente.-Disse il biondo.
Così si chiamava Febo, buono a sapersi.
A quel punto arrivò l'alba, e Frollo salì sul rogo preparato per Esmeralda e iniziò a dichiarare la sentenza.


POV Clopin:


Non potevo permettere che tutto questo accadesse, Esmeralda, Oreliè , Ana e noi tutti, non potevamo farla finita così, dovevamo fare qualche cosa.
Dopo aver pronunciato la sentenza Frollo appiccò i roghi e il fuoco divampò sotto Esmeralda.
-No!-Urlammo assieme io, Febo, Ana e Oreliè.
Vedevo Esmeralda perdere i sensi e la rabbia ribolliva in me.
Ad un certo punto sentimmo le campane della cattedrale suonare, di sicuro era Quasimodo , sperai che almeno lui era in condizioni migliori per poter fare qualche cosa.
Le mie preghiere furono esaudite, dalla cattedrale vidi Quasimodo fiondarsi sul palco dove era allestito il rogo, e prendere Esmeralda e portarla in salvo alla cattedrale.
Intantoo Febo era riuscito a rubare le chiavi ad una guardia e ci liberò, corremmo fuori da quella prigione mobile e attaccammo le guardie.
Non ci capivo più niente, le mie emozioni erano confuse, odio, rabbia, paura e gioia per essere libero.

POV Oreliè:


Libera ed Esmeralda salva, ora si che credevo che Dio esistesse.
Uscimmo dal carretto e Ana mi portò in un luogo sicuro dalla battaglia contor le guardie.
-Oreliè noi dobbiamo rimanere quì, saremo di troppo li.-Spiegò Ana.
Guardavamo la lotta , avevo paura, ma non per me, ma per Clopin, avevo paura che gli facessero del male.
D'un tratto sentì qualcuno che mi sollevò, era una guardia che mi trascinò da Frollo.
-Capitano Frollo, ecco una delle gitane.-Disse tenendomi stretta.
Intanto che cercavo di liberarmi vidi Ana in lontananza che cercava di venire verso di me, ma veniva spinta dietro da delle guardie.
-Ah bene, il tuo volto mi sembra molto familiare.-Disse Frollo.
Ci fu una piccola pausa e poi gli occhi del giudice si illuminarono come un fulmine.
-Mah si! Sei la ragazzina che il padre era un pittore, ho dato l'ordine di bruciare la tua casa, credevo fossi morta anche tu in quell'incendio. Beh, ora rimedierò a questa mia svista.-Disse lui con una tocia in mano.
Mi legarono ad un palo e sotto buttarono della paglia secca, e Frollo ci diede fuoco.
Non respiravo , mi bruciavano gli occhi, tossivo, ma intanto cercavo di liberarmi. Per mia fortuna la guardia che mi legò non era brava con i nodi, e in pochi minuti mi liberai. Cercai di allontanarmi dal fuoco ma caddi a terra perdendo i sensi, l'unica cosa che ricordo era una macchia viola venire verso di me.



Continua, spero vi piaccia! 

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Capitolo 6
*** Cap 6 ***


Sono pronta per farmi fucilate, a destra ci sono le armi *indica un tavolo pieno di armi* , che sia una cosa rapida e indolore però! Sul serio, mi dispiace per questi anni di ritardo, purtroppo avevo scritto tutti i miei capitoli seguenti, ma il computer ha voluto fare di testa propria e ha cancellato tutto, così per la disperazione ho abbandonato la storia, ma ora sono pronta a continuarla. Quindi buona lettura!
 
 
 
Pov Oreliè
 
Una macchia viola, ecco cosa avevo visto prima di perdere i sensi, ma già sapevo chi era, Clopin.
Mentre ero incosciente però non feci sogni , ma bensì sentii un dolore atroce per tutto il corpo, dolore, solo questo, volevo solo svegliarmi, ma non ci riuscivo.
 
Pov Clopin
 
Prima Esmeralda, ora Oreliè, questo era troppo , nel giro di poche ore due persone a me care stavano per perdere la vita.
Quando colpii la guardia che cercava di riprendere Oreliè , Frollo era già scappato verso Notre Dame .
Quando finalmente anche Ana si era liberata portammo Oreliè in un vicolo dove c'erano anche altri feriti .
-Ana, l'affido a te! -
Ana mi guardò con il suo solito sguardo deciso e pieno di speranza.
Io tornai alla battaglia, e vedevo gente del mio popolo sparsi, chi ferito e chi addirittura morto.
Era ora di finirla, presi una spada da un cadavere e iniziai a combattere assieme ai miei amici.
Nella lotta il mio sguardo cadde sulla balconata di Notre Dame , Esmeralda era viva, tirai un sospiro di sollievo , ma dovetti togliere lo sguardo, causa un uomo che aveva tutta l'intenzione di uccidermi.
Avrei lottato con tutte le mie forze pur di salvare il mio popolo.
 
 
Pov Oreliè
 
 
Riuscii ad aprire gli occhi , proprio nel momento che Ana mi stava ricucendo la spalla.
-Ana...-la gola era secca e pronunciare quel nome era stata un'impresa.
-Shh... Manca poco tesoro. Questo farà un po' male.-Detto questo mi versò non so cosa sulla ferita, credo fosse vino ma bruciava troppo.
-Clopin, dov'è?-La mia voce era tremante per il dolore ma risultava comunque deciso.
-Sarà qui tra poco... Almeno spero.-Quell'ultima frase la disse a bassa voce con un sospiro.
Si sentii un urlo di gioia che attirò l'attenzione di tutti, poi arrivò un uomo del nostro popolo .
-Abbiamo vinto! Frollo è morto, Esmeralda è salva!-
Mi alzai con le forze che mi erano rimaste e corsi non so come verso la piazza, intenta di cercare solo una persona, Clopin, dov'era finito?
Ana sparì tra la folla, troppa gente e la persi di vista.
Ma poco mi importava , il mio pensiero era rivolto solo a lui e avevo intenzione di trovarlo.
 
 
Pov Clopin
 
Avevamo vinto, finalmente era tutto finito.
Quando finalmente mi ralassai mi accorsi della ferita ad un fianco , faceva male, ma la gioia di quella vittoria era più forte di qualsiasi dolore.
Vidi Esmeralda uscire con Febo e quando uscì anche Quasimodo il silenzio calò, se non fosse stato per la ferita sarei andato di corsa da lui per ringraziarlo.
Dopo quel piccolo minuto di silenzio si continuò ad esultare ,solo allora vidi Oreliè in mezzo a quella folla.
-Cherie!-Urlai, e non appena mi vide corse verso di me.
-Clopin!-Piombó su di me e mi abbracció , ma dovetti scansarla per il dolore al fianco.
-Cherie, ti voglio bene, ma non stringere così.-Dissi indicando il fianco ferito.
-Ma sei ferito! Vado a chiamare Ana.-
Non ebbi il tempo di ribattere che sparì nella folla e tornò neanche due minuti dopo con mia sorella.
-Il solito spericolato!-Mi urlò contro mia sorella.
-Lo sai che sono così, ancora ti sorprendi?-Risi.
-Sono tentata di lasciarti sanguinare qui.- Mia sorella era così, mi voleva bene a modo suo.
-Soeur cosa farei senza di te?-
-Moriresti dissanguato al minimo taglietto.-Rise lei.
La gente passava per la piazza indisturbata, la gente passava vicino a noi, chi si fermava a chiacchierare e chi aveva un boccale di vino in mano.
Diedi l'ordine al marito di mia sorella di riportare la gente alla Corte e che li avrei raggiunti al più presto.
-Clopin!-Era Esmeralda che mi chiamava, accompagnata da Febo e Quasimodo.
-Esmeralda.-La chiamai con un grosso sorriso.
-Che ti hanno fatto?-Chiese lei preoccupata.
-oh, niente che mi porti alla morte tranquilla! Tu Cherie? Stai bene?-Chiesi carezzandole il volto.
-Mai stata meglio! E questo lo devo a Quasimodo e Febo.-Disse guardandoli.
-Grazie amici, vi devo la vita di Esmeralda.-
-Qualsiasi cosa per gli amici.-Disse Febo.
-Ecco fatto, possiamo tornare a casa.-Disse Ana.
-Venite, festeggiamo stasera.-Dissi con un grosso sorriso.
 
 
 
Pov Oreliè
 
 
Tornammo alla Corte, io e Clopin andammo in tenda per pulirci e cambiarci , preparai un bel bagno caldo per entrambi.
Mentre lui si lavava, io mi preparavo per il mio turno, Ana mi aveva cucito una vestaglia blu notte , di certo non potevo girare nuda per la tenda.
Rimasi a guardare i nostri vestiti lacerato e sporchi di sangue.
-Cherie tutto bene?-Clopin era uscito dalla vasca e si era avvicinato a me.
-Si, è che ripensavo... Oggi ho avuto veramente tanta paura.- Il mio sguardo era fisso sugli abiti.
-È normale, hai rischiato più di una volta la tua vita.- Mi misi le mani sulle spalle, la mia schiena era appoggiata sul suo petto.
-Ma io non ho avuto paura per la mia vita. Ho avuto paura per te, per Esmeralda e per Ana, non avrei resistito al dolore se uno di voi mi avrebbe lasciata, non questa volta.-
-Siamo tutti qui sani e salvi, è questo quello che conta ora.-Mi abbracció, era caldo pieno di affetto.
Mi voltai verso di lui e mi accorsi che si e no era coperto da un lenzuolo quasi trasparente.
-Clopin!-Urlai imbarazzata.
-Scusa Cherie! Ma era un momento così toccante che mi sembrava brutto snobbarlo per vestirmi.-Rise lui.
-Vestiti o ti prenderà una polmonite!-Risi.
-E tu lavati che e mani un olezzo!-Si tappó il naso ridendo.
Corsi a lavarmi, le spezie di cannella e menta si sentivano pienamente ed era così rilassante, lavai con cura la ferita e mi rilassai, per poco non mi addormentai nella vasca, ringrazio Clopin per aver oltrepassato il separé di legno .
-Cherie perché ci metti così tanto?-
In quel momento il mio istinto mi fece arrossire , l'acqua era trasparente e non potevo coprirmi con niente.
-Clopin! Ma che hai oggi sembri un pervertito!-Lo schizzai per cacciarlo ma il dolore alla spalla mi blocco.
-Hai dolore?-Chiese preoccupato avvicinandosi.
-Solo un po'.-
-Fammi vedere.-Disse lui dolcemente togliendo la mia mano sulla ferita e la scrutó.
-Ti si è tolto un punto , aspetta lo rimetto.-Disse lui andando a prendere ago e filo.
-Sei capace?-Chiesi poi vedendolo tornare con ago e filo.
Si sedette su uno sgabello vicino a me, passò l'ago sulla fiamma di una candela e con uno sguardo a chiedere consenso mi chiese se ero pronta.
-Sentirai un po' di dolore, meno ti muovi e meglio è.-
Mise l'ago, dolore allucinante, sentivo tutto ma fu questione di un attimo, infatti per mia fortuna era solo un punto da rimettere.
-Ecco fatto Cherie. Ora esci dalla vasca, prima che Ana ci tiri dietro tutte le ire dei santi di Notre Dame.-Andò a sedersi al tavolo dopo il separé e io mi asciugai e vestii.
 
 
 
Pov Clopin
 
Bella, era l'unico modo con la quale la potevo descrivere.
Il suo corpo era perfetto ,lei era perfetta, così bella .
Non so perché, ma Oreliè non mi dava più l'impressione di una ragazza come quando era arrivata alla Corte, era passato poco tempo e già era diventata una donna, una bellissima donna.
Ma per ora i miei sentimenti dovevano rimanere segreti, era piccola per me e se gli avessi rivelato i miei sentimenti sarebbe di certo andata via dalla Corte.
-Clopin io sono pronta.-Disse lei apparendo alle mie spalle con un abito blu.
-Possiamo andare allora.-Le sorrisi e lei a sua volta sorrise.
Adoravo quando rideva era così solare.
La presi buffamente sotto braccio, non avremmo cenato in tenda quella sera, bensì in una tavolata tutti riuniti.
Per fortuna era poco dopo la mia tenda, arrivammo quasi per ultimi, tutti erano seduti a tavola, ognuno portava qualche pietanza, mi si riempì il cuore di gioia vedendo i membri della Corte così uniti.
-Ecco il re!-Urlò un uomo.
-Viva il re!-Quell'esclamazione partì da tutti i membri della Corte.
-Amici miei, oggi si è un giorno di festa, ma purtroppo è anche un giorno triste per noi. Come sapete  molti di noi hanno perso la vita in questa battaglia, e questo gesto li rende eroi, quindi vorrei fare un canto a coloro che in questo momento non sono qui, e che le loro anime riposino in eterno.- Non potei fare a meno di avere gli occhi lucidi, ricacciai indietro le lacrime più volte.
Ana assieme alle altre donne della Corte iniziarono un bellissimo canto dell'Andalusia , il mio sguardo era chino in segno di rispetto  assieme agli altri uomini.
Quando la canzone finì continuai il mio discorso.
-Da oggi siamo persone libere e vorrei ringraziare tutti voi, anche i nostri ospiti , che hanno salvato Esmeralda e si sono uniti a noi in questa battaglia. Beh detto questo direi che possiamo iniziare a mangiare. Alla libertà!-Esclamai alzando il calice di vino, gesto che imitaroni tutti .
La cena era ottima, e tutti chiacchieravano allegramente. A metà cena Esmeralda mi prese da parte e mi portò nella sua tenda.
-Dimmi Cherie, c'è qualcosa che non va?-Chiesi preoccupato.
-No anzi, c'è una bellissima notizia.- Aveva un sorriso malandrino che non mi convinceva affatto, stava tramando qualcosa.
-Allora dimmi.-Gli sorrisi.
-Vedo, io e Febo abbiamo deciso di sposarci.-Disse quella frase talmente veloce che dovretti rielaborarla mentalmente per capirne il significato.
-Tu e il biondo?-Chiesi poi.
-Si.-
I suoi occhi brillavano.
-Dimmi solo una , lo ami davvero?-Sapere se lo amava veramente era la cosa che più mi importava.
-Più della mia vita.-Disse lei.
-Allora non ho problemi Cherie!-Dissi, e detto ciò mi abbracció quasi a soffocarmi.
-Grazie Clo!-Disse lei baciandomi sulla guancia non si sa quante volte.
-Si ma prima devo fare un discorsetto anche a lui.-Gli sorrisi e uscii dalla tenda lasciando Esmeralda lì dentro ad esultare.
Tornai alla tavolata, Febo, Quasimodo e Oreliè stavano chiacchierando allegramente.
-Hey non avrete finito tutte le brioches preparate da Marine!-Esclamai .
-Te ne ho messe da parte un po', sennò Febo e Oreliè le mangiavano tutte.-Disse Quasimodo porgendomi un fazzoletto con due brioches .
-Quasimodo tu si che sei un vero amico!-Risi mettendogli una mano sulla spalla.
-Per Clopin va bene.-Disse Esmeralda tornando a tavola.
-Cosa?-Chiese Oreliè.
-Ci sposiamo.-Disse Esmeralda gioiosa.
-Ma è fantastico.-Disse Oreliè con un grosso sorriso.
-Congratulazioni!-Disse Quasimodo.
-A patto che non farai soffrire mia sorella, se solo sento qualcosa che non mi piace te la vedrai con me.-Dissi minaccioso.
-Va bene.-Disse il biondo quasi intimorito.
Quando la cena finì Febo e Quasimodo tornarono scortati da alcuni uomini ai loro alloggi, mentre io e Oreliè tornammo nella nostra tenda.
Eravamo lì sdraiati sui cuscini anche se avevo gli occhi chiusi il mio udito funzionava benissimo, Oreliè non riusciva a dormire e si rigirava senza tregua.
-Non riesci a dormire?-Chiesi con un sorriso aprendo gli occhi.
-No, e tu? Credevo che dormissi.-
-Riposavo solo gli occhi, in realtà neanche io riesco a dormire.- Mi misi a sedere su quei cuscinoni.
Lei mi guardò con un sorriso.
-Vieni, chissà se insieme riusciamo a prendere sonno.-Mi scostai un poco per fargli posto e lei si avvicinò a me.
A differenza di me lei aveva la vestaglia addosso, io solo un paio di pantaloni e il dorso scoperto.
-Ti fa male?-Chiese poi sfiorando la ferita al mio fianco.
-No, la tua?-Chiesi prendendogli la mano.
-No. -Disse lei accoccolandosi a me.
Iniziai ad acarezzargli il viso, dovevo trattenermi, vidi che piano piano stava crollando in un sonno profondo e quando ero sicuro che stava dormendo mi addormentai anche io.
 
 
Pov Oreliè
 
 
Le sue carezze, il suo sorriso , non so da quando, ma tutto d'un tratto iniziai a pensare a Clopin come più di un amico.
Mi ero innamorata di lui e lo avevo capito quando dopo la battaglia lo cercavo disperatamente tra la folla.
Dopo qualche giorno da tutto quello trambusto, finalmente si celebrarono il matrimonio di Esmeralda e Febo.
Prima di andare alla tenda di Esmeralda per aiutarla con i preparativi mi soffermai su Clopin , stava cucendo un lenzuolo di raso bianco.
-Wow, bello!-Esclamai.
-È per i novelli sposi , un rito.-Spiegò lui.
-Un rito?-Chiesi curiosa.
-Si Cherie, il capofamiglia della sposa deve dare un lenzuolo di raso bianco, e darlo agli sposi, che lo useranno per la notte di fuoco.-
La notte di fuoco capii immediatamente cosa significava .
-Oh capisco!-Dissi.
-Io ho quasi fatto, ci vediamo al matrimonio?-Chiese lui.
-Certo!-
Andai da Esmeralda, era bellissimo, indossava un abito semplicissimo bianco e i capelli legati in un foulard bianco.
-Sei stupenda!-Esclamai.
-Grazie, sono un po' nervosa.-Sorrise lei.
-Andrà tutto bene!-Disse Ana.
E così infatti fu, Clopin tenne una bellissima cerimonia e il banchetto era squisito, aiuta i anche io a cucinare.
Pensai in quel momento, quanto sarebbe stato bello se io e Clopin eravamo al posto di Esmeralda e Febo.
Alla consegna del lenzuolo Esmeralda divenne rossa come un pomodoro e Febo più spaesato che mai.
La sera arrivò in fretta e Clopin aveva bevuto qualche bicchiere di troppo dato che anche dentro la tenda rideva da solo.
-Secondo me hai esagerato.-Risi mettendomi la vestaglia dietro il separé.
-Na, una volta ogni tanto me lo posso concedere.-Disse lui sdraiandosi sui cuscini .
Io lo seguii a ruota e mi misi vicino a lui.
-Se faccio una cosa, prometti di non uccidermi?-Chiese poi lui guardandomi negli occhi.
-Dipende che cosa farai.-Risi io.
Lui per tutta risposta si mise a cavalcioni su di me e mi diede un lungo bacio.
-Allora?-Chiese lui con un sorriso.
In un primo momento ero rimasta spiazzata, credevo che fosse solo l'alcool a farlo agire, ma mi sbagliavo, lui era cosciente , lo avevo capito solo in quel momento che quello che aveva fatto, lo aveva fatto con coscienza.
Per tutta risposta gli diedi un bacio anche io.
-La prossima volta, non fingere di essere ubriaco però.-Risi.
-Lo avevi capito?-Chiese poi sdraiandosi al mio fianco.
-Oh si! Ma non importa. Perché però?-
-Sono innamorato di te, non so da quanto, ma capirò se non vorrai volere niente a che fare con me, sono troppo vecchio per te.-Disse lui scoraggiato.
Era davvero innamorato di me, il cuore mancó un battito e mi sentii in paradiso.
-Davvero mi ami?-Chiesi con un grosso sorriso.
-Si Cherie e credimi se sei la prima che mi fa questo effetto.-Disse serio.
-Clopin, non sai quanto mi rendi felice. Sai, anche io sono innamorata di te, ma non sapevo come dirtelo.-Sorrisi.
-Davvero?-Lui era un po' sorpreso.
-Oui! -Dissi .
-Oh Cherie!-Esclamò lui baciandomi.
Quella sera non accadde nulla, ci limitammo solo a restare abbracciati.
 
 
 
Continua, spero vi piaccia, se secondo voi devo cambiare rating basta che me lo diciate e lo cambierò, bacioni!

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Capitolo 7
*** cap 7 ***


~~Rieccomi con un altro capitolo, stranamente viva, grazie per la vostra clemenza, sono felice che vi sia piaciuto il nuovo capitolo. Quindi ora vi auguro buona lettura.

 

 

 


Pov Clopin

 

 

Forse non era stata una buona idea fingere di essere ubriaco per poterla baciare, dato che mi aveva scoperto subito, però era l'unica idea che mi era venuta in mente in quel momento per dirgli quello che provavo. Ero uno sciocco a preoccuparmi così, lei mi amava, quando me lo ha detto rimasi sbalordito, io seppur più vecchio di lei (Clopin hai 34 anni, non sei così vecchio NdA) avevo conquistato il suo cuore.
Quella sera non accadde nulla, non credo neanche che lei fosse pronta a fare un passo del genere, ma avevamo tutto il tempo.
La mattina dopo mi alzai per andare a lavorare , anche Oreliè si sarebbe svegliata di li a poco, però i bambini mi stavano aspettando e non potevo far attendere il mio giovane pubblico.
Avrei voluto parlare con Esmeralda, a differenza di Ana lei mi appoggiava in quello che facevo, Ana era più che altro nata per criticarmi, ma mi voleva bene.
Quando uscii per le strade di Parigi sentii un senso di libertà, nessuna guardia all'orizonte e quello capii che era un nuovo inizio.
I bambini erano già li ad aspettarmi e mi accolsero con un grosso sorriso.
-Clopin!-Urlarono i piccolini venendomi ad abbracciare.
-Hey Bonjour !-Dissi sorridendo.
-Clopin abbiamo deciso la storia per oggi!-Disse una delle più piccole.
-Ah si, sentiamo, quale vorreste ascoltare?-
I bambini mi piacevano così tanto erano gli angeli scesi in terra secondo me, così ingenui e dolci.
-Quella di "al lupo al lupo"- urlarono i piccoli.
-E al lupo al lupo sia!-Risi.
I bambini presero posto e io iniziai il mio spettacolino , quei volti pieni di gioia erano già una grande ricompensa per me.
Quando ero a metà del mio spettacolo vidi Oreliè arrivare con cavaletto e scatola con te tempere al seguito.
Non mi accorsi neanche che mi ero incantato.
-Clopin?-Chiese un bambino.
-Si?-Chiesi.
-Ti eri imbambolato!-Rise una bambina.
-Ah si? Scusatemi bambini!-Risi.
Finii la mia storia e i bambini mi lasciarono una monetina a testa tutti contenti e poi tornarono alle loro mansioni.
Io chiusi il carretto, sarebbero arrivati altri bambini di li a poco , però volevo salutare Oreliè e vedere che cosa stava disegnando.
Era lì in un angolo a disegnare su tela, mi avvicinai a lei silenziosamente, stava dipingendo Notre Dame e in quel dipinto c'ero anche io con il mio carretto.
-Bellissimo Cherie!-Esclamai abbracciandola da dietro.
-Merci.-Mi sorrise dolcemente.
-Non dovresti essere a lavoro?-Chiese poi furbamente.
-Ho appena finito, ho tempo prima di fare un nuovo spettacolo.-Mi sedetti accanto a lei e la fissavo.
-Sai, ho venduto il quadro della mia casa.-Fierezza e orgoglio ecco cosa vedevo nei suoi occhi.
-Magnifico Cherie! Te l'ho detto che sei brava!-Ero davvero felice per lei, con i suoi quadri avrebbe potuto permettersi di comprare cose che io non sarei stato mai in grado di offrirle.
-Ben 10 pezzi d'oro, era un nobile assieme alla sua promessa sposa. -
-Dieci pezzi d'oro! Cherie sei più ricca di me!-Con 10 pezzi d'oro eravamo veramente ricchi.
-Clopin!!!!-Altri bambini corsero verso di me, avevo una calamità per loro.
-Hey quanti siete oggi!-
-Ci racconti una storia?-Un ragazzino mi prese per mano e mi imploró.
-Va bene! A dopo Cherie.- E gli lasciai un bacio sulla guancia.
-Clopin ha la ragazza! Clopin ha la ragazza!-Urlarono i bambini allegri.
-Andiamo non disturbiamo l'artista al lavoro.-E così tornai al mio lavoro.

 

 

 


Pov Oreliè

 

 

Era bello che qualcuno provasse affetto per te, ed era anche bello poterlo ricambiare.
Dopo la breve visita di Clopin tornai ad impegnarmi sul mio quadro era venuto benissimo .
Dopo poco l'ora di pranzo mentre finivo un altro quadro delle guardie fecero strada ad una carrozza nera.
-Sarà il nuovo giudice per la solita visita a Notre Dame.-Disse una donna vicino a me.
-Il nuovo giudice?-Chiesi io.
-Si, non so come si chiama ma lo hanno rimpiazzato subito dopo la morte del giudice Frollo.-
Quindi c'era un nuovo giudice in città, speriamo che non avrebbe portato guai come Frollo.
Quando scese dalla carrozza vidi un volto di un giovane dai capelli castani e la pelle chiara, la toga scura copriva il suo fisico ma avrei giurato che fosse magro.
Ci guardo dall'alto verso il basso e poi sparì dentro la cattedrale.
Quando fu pomeriggio tardi staccai e assieme a Clopin tornai alla Corte.

 

 

 


Pov Clopin

 

 

Quando rientrai lasciai Oreliè a cucinare ed io radunai tutti gli uomini della Corte per una riunione.
-Avete visto il nuovo giudice?-Chiese uno degli uomini.
-Ma chi si crede di essere ? Avete visto come ci ha guardati?-Disse un'altro.
Lì inizió una sorta di rivolta.
-Adesso basta!-
Urlai per avere la loro attenzione e finalmente l'ebbi.
-Cerchiamo di non farcelo nemico ! Non sappiamo che tipo è, per ora continuiamo come se non fosse nulla, se ci saranno problemi vedremo . Per ora non voglio risse con le guardie, chiaro?-Il mio tono era autoritario e sapevo che potevo fidarmi dei miei uomini.
Chiusi la riunione e decisi di andare da Esmeralda.
La trovai più radiosa che mai e questo mi riempiva di gioia.
-Allora come va Cherie?-
-Magnificamente Clo!-Sorrideva e girava per la tenda.
-Allora la prima notte è andata bene immagino.-Risi.
-Hai visto il lenzuolo fuori , quindi capisci che è stata una bellissima notte.-
Eh sì la bambina che avevo cresciuto era ormai cresciuta e si era fatta una sua vita.
-Ma non sei qui solo per chiedermi questo...come mai sei qui?-Si era seduta di fronte a me e sapevo che potevo contare su di lei.
-Beh veramente volevo parlarti.... Ma non è una cosa brutta anzi tutto il contrario.-Avevo preso a tormentarmi il cappello che avevo in mano.
-E allora dimmi, non tenermi sulle spine.-Disse lei con un sorriso prendendomi le mani.
-Ecco, mi sono innamorato e mi sono anche dichiarato....-
-Ma è fantastico!-Esultó lei abbracciandomi.
-E chi è la fortunata?-
Quella domanda mi mise ansia, e se lei non avesse capito? Se avesse detto che lei era troppo piccola per me? Ma l'amore si sa, è cieco e non ha età.
-Oreliè.-Dissi guardandola negli occhi.
Le rimase in silenzio qualche minuto, come se stesse riflettendo, poi mi disse una cosa che mi fece ricordare perché mi confidavo con lei.
-E il matrimonio? Hai già pensato a tutto tu? Cuciró io il tuo lenzuolo e aiuterò Oreliè a prepararsi come lei ha aiutato me! Oh non sai quanto sono felice!-Disse lei con un sorriso enorme.
-Quindi tu non credi che io sia troppo vecchio per lei?-Chiesi con un sorriso.
-Affatto! Anzi è fortunata ad averti!-
-Grazie Cherie, lo puoi riferire tu a Ana? Sai a me criticherebbe sempre.-
-Stai tranquillo ma tu vedi di fare la proposta a Oreliè.-Rise lei.
-Certamente, a domani!-Gli dissi baciandogli la fronte.
Tornai in tenda e Oreliè aveva preparato dell'ottima zuppa di patate e cipolle, era anche un'ottima cuoca, perfetto.
-Sai ho detto di noi a Esmeralda.-Inizia mentre mangiavamo.
-E che cosa ha detto?-
-È felicissima ! E già sta pensando al nostro matrimonio.-Risi.
La vidi sorridere, evidentemente non gli dispiaceva l'idea del matrimonio.
-E proprio da Esmeralda.-Disse ridendo un po'.
-Tu come la vedi, si insomma la faccenda del matrimonio?-Chiesi, accidenti da quando ero diventato timido su certi argomenti?
-Non vedo dove sia il problema, prima o poi dobbiamo sposarci o sbaglio?-Chiese lei.
-Beh si, è che io sono pronto, ma non voglio affrettare le cose se tu non sei pronta.-
-Sono prontissima a fare questo passo Clopin, non puoi rendermi più felice.-Sorrise .
-Allora voglio farlo nel modo giusto.-Dissi mettendomi in ginocchio davanti a lei.
-Oreliè, vuoi concedermi l'onore di diventare mia moglie?-Era forse troppo sdolcinato ma ero convinto che la proposta di matrimonio deve essere fatta come si deve.
-Clopin, certo che voglio sposarti.-Mi abbracció e gli diedi un bacio carico di tutto il mio amore per lei.

 

 

Pov Oreliè


Ci saremo sposati il prima possibile a sua detta e questo non poté far altro che riempirmi di gioia.
Quando andammo a letto crollai, ero stanca e mi dispiace per Clopin e vedevo non riusciva a prendere sonno, ma io crollai e non potei farci nulla.
Come ogni mattina mi alzai e Clopin era già andato a lavoro, così mi preparai e mentre uscivo dalla Corte incontrai Esmeralda .
-Ciao Esmeralda!-Dissi allegra.
-Bonjour Oreliè, siamo allegre oggi vedo.-Rise lei.
-Eh già!-Risi a mia volta continuando a camminare.
-Ed io so già perché, dimmi ti ha fatto la proposta?-Chiese lei con sguardo furbo.
-In piena regola, si è addirittura inginocchiato.-Risi guardando Esmeralda.
-Sono davvero felice per voi, mio fratello è fortunato ad averti trovata.-
-Ed io sono stata fortunata a trovare lui, e tutti voi della Corte, per quanto mi sforzi non riuscirò mai a ringraziarvi abbastanza.-
-Non dirlo neanche per scherzo, hai fatto già tantissimo .-
Lungo il tragitto per arrivare a Notre Dame Esmeralda mi chiese come volessi il mio vestito, che cibi preferissi e che avrebbe organizzato tutto lei per il matrimonio.
Ci lasciammo quando arrivai in piazza dove Clopin già era a lavoro così mi misi all'opera anche io, ogni tanto però mi incantavo a vederlo ridere e scherzare con dei bambini, sarebbe stato un ottimo padre in un futuro.
La giornata andò benissimo 13 monete d'oro e 2 di argento per tre due dei miei quadri.
Quando tornai alla Corte, Clopin era ancora al carretto ed io fui chiamata da Ana , che mi chiese di venire nella sua tenda.
-Esmeralda anche tu qui? Che succede?-Chiesi preoccupata.
-Niente di grave cara, siediti.-Disse Esmeralda indicandomi uno sgabello.
Feci come mi disse e in quel momento arrivò anche Clopin seguito da Febo e dal marito di Ana.
-Come sta Esmeralda?-Gridarono allarmati Febo e Clopin.
-Mai stata meglio e meno male che siete qui anche voi,almeno mi risparmio le parole.-Rise Esmeralda.
-Che succede?-Chiese Clopin preoccupato.
-Sono stata dalla guaritrice per un malore che ho avuto questa mattina.-
-Malore? Ma adesso stai bene vero?-Chiese Febo.
-Si, mai stata meglio, il motivo del mio malore è che.... Sono incinta.-Disse emozionata.
Devo andò inad abbracciare Esmeralda, io la abbracciai subito dopo quasi con le lacrime agli occhi e Clopin era rimasto con l'aria imbambolata .
-Clopin, stai bene?-Chiese Ana.
-Sarò zio?-Chiese lui emozionato.
-Si Clopin.-Disse Esmeralda.
-Oh che bella notizia!-Disse poi lui in lacrime.
-Ma che fai piangi?-Chiese Ana incredula.
-Certo che piango! Non ho mica il cuore di pietra!-Rise lui.
-Chissà se sarà maschio o femmina?-Chiesi poi .
-Io spero sia un maschio, forte come il suo papà.-Esclamò Febo.
-Io spero in una femmina,almeno mi aiuta con le faccende domestiche un giorno.-Rise Esmeralda.
-A me non importa, l'importante è che stia bene.-Disse Clopin.
-Fratello mio, l'amore di ha fatto addolcire un po'!-Rise Ana.
-A te invece non ha fatto nessun effetto.-La canzonó lui.
-Come osi?-
-Amore? Clopin si è innamorato?-Chiese Febo.
-Si tesoro! E si sposerà anche.-Sorrise Esmeralda.
-Non me lo sarei mai aspettato, e chi è la donna?-Chiese poi con un sorriso.
-Io.-Dissi sentendomi piccola piccola con tutti quegli sguardi su di me.
-Ottimo! Quindi dobbiamo organizzare subito le nozze.- Esultó Febo(credo che nel nostro tempo sarebbero stati degli ottimi wedding planer nda).
Infatti ho convocato qui Oreliè anche per prendere le misure per il vestito, tranquilla tesoro sono la sarta più brava della Corte.-Disse Ana.
-Quindi ora fuori!-Disse Esmeralda cacciando gli uomini.
-Vieni cara spogliati almeno prendo tutto con cura.-Disse Ana con un sorriso.
Mi prese tutte le misure necessarie e intanto parlavamo di Esmeralda e del bambino.
Quando tornai a casa preparai dell'insalata e del pollo che Clopin aveva comprato dal macellaio.
Quella sera lui fu il primo a crollare e solo allora mi accorsi che da dormiente era ancora più bello, il suo viso rilassato, a volte faceva delle smorfie se faceva qualche incubo, era bellissimo e l'avrei amato fino alla morte.

 

 

 


Continua! Che ne dite? Vi piace? Fatemi sapere bacioni!!!

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Capitolo 8
*** il fuoco dell'andalusia ***


~~Ecco un nuovo capitolo, wow vado come un treno oggi! Buona lettura!!!

 

 

Pov Oreliè

 

 

Quella mattina quando mi svegliai stranamente Clopin era ancora addormentato nel nostro letto ed era avvinghiato a me.
-Clopin, sveglia.-Dissi scuotendolo un poco.
-Mmm...-Ok appena sveglio forse dovevo evitare domande elaborate.
-Così facciamo tardi a lavoro.-Dissi guardandolo , aveva gli occhhi socchiusi.
-Non oggi Cherie, sta diluviando fuori e non accenna a smettere, non comboniano niente se il maltempo non cessa.-Disse lui con un piccolo sbadiglio.
-Ah, scusami allora.-Dissi mettendomi di nuovo comoda nel letto.
Lui si era già riaddormentato, ma io dopo dieci minuti non riuscii più a stare a letto, decisi quindi di andare a fare il bucato , così non avrei dato fastidio a Clopin che se la dormiva alla grande.
C'era una fontana sotterranea e già altre donne stavano lavando le brache dei loro mariti. Io rimasi abbastanza sulle mie, anche perché avevo un mare di panni da lavare.
Quando finii tornai a casa per stenderli e trovai Clopin con in mano una brioches ancora mezzo addormentato.
-Bonjour!-Esclamai.
-Bonjour Cherie.-Disse lui.
-Se vuoi c'è anche del latte fresco.-Dissi stendendo il bucato .
-Mi basta questa per ora... Hai fatto il bucato?-Chiese mangiando tutta la brioches.
-Si! Si erano accatastati molti panni.-
-Quindi oggi penserai solo alle faccende di casa?-Chiese lui un po' deluso.
-Solo i panni, per il resto ho tutto pulito.Che avevi intenzione di fare?-Chiesi maliziosa.
-Mmmm non so, abbiamo tutta la giornata , potevamo dedicarci un po' a noi due, solo io e te.-Disse lui con un grosso sorriso.
-Va bene! Finisco di stendere questi e possiamo fare quello che vuoi.-Risi, a volte era come i bambini, ma adoravo questo suo lato.
Finii di stendere i panni, lui era ancora con i suoi pantaloni che usava come pigiama.
Chiacchierammo un bel po' sul letto abbracciati , era davvero piacevole parlare con lui, e aveva un rispetto per me che nessuno aveva, soprattutto per il fatto che non mi fosse saltato subito addosso anche se eravamo ufficialmente fidanzati, avrebbe aspettato finché non glielo avessi detto io.
-Dovremmo fare un vero letto.... -Disse lui notando tutti i grossi cuscini per terra.
-Dici?-Chiesi.
-Cherie non possiamo dormire per sempre su questi cuscini, finché ero solo io andava bene, ma adesso ci sei anche tu e sarebbe molto più comodo.-Spiegò.
-Allora va bene, anche se per me vanno bene anche i cuscini.-Risi.
-Non se ne parla, voglio solo il meglio per te, e ti chiedo scusa se non potrò darti tutto quello che vorrai.-Disse lui serio.
-A me basta e avanza quello che abbiamo qui, e poi basta che ci sei tu io ho tutto.-
-Oh Cherie.-Disse lui baciandomi appassionatamente.
Eravamo intenti nel baciarci nel letto quando non ci accorgemmo che Esmeralda era entrata.
-Se i piccioncini hanno finito mi servirebbe Oreliè per qualche ora.-Esmeralda sembrò un attimo in imbarazzo e Clopin si staccò da me.
-Arrivo subito.-Dissi ridendo.
-La prossima volta puoi anche avvertire prima di entrare nella mia tenda.-Disse lui un po' alterato.
-Ti ho visto in circostanze peggiori.-Rise Esmeralda.
Prima che Clopin potesse imprecare qualche santo uscimmo dalla tenda e con Esmeralda andammo prima alla tenda di Ana che mi fece provare un provino del vestito, era ancora da rifinire ma stava venendo su bene. Poi Esmeralda mi portò da un suo amico che era un fabbro.
-Perché siamo qui?-Chiesi.
-Per la misura del dito per la tua fede.-Spiegò lei con un sorriso.
-Signorine.-Ci salutò l'uomo.
-Pablo, ci serve una fede per lei.-Disse Esmeralda.
-Vieni qui , vediamo un po' la grandezza del tuo dito.... Che mani piccole!-Esclamò con un sorriso.
Prese la mia misura con un aggeggio particolare del mestiere e dopo ci congedó con un grosso sorriso.
-Non credevo che per un matrimonio bisognava fare tutti questi giri.-Risi.
-Approposito.... Hai fatto gli auguri a Clopin?-Chiese Esmeralda cadendo dalle nubi.
-Auguri?-Chiesi pensierosa.
-Oggi è il suo compleanno! Non te lo ha detto?-Chiese lei.
-Non mi ha detto nulla! Ecco perché voleva stare con me oggi!-Esclamai.
-Allora ti lascio a lui, tanto noi abbiamo finito. A stasera!-Mi salutò mentre io correvo verso la nostra tenda.
Quando entrai, trovai Clopin con delle assi di legno ,un martello e dei chiodi.
-Auguri, auguri , auguri!-Esclamai baciandolo tre volte.
-Wow, merci Cherie. Esmeralda te lo ha detto.-Disse lui ridendo.
-Si! Perché non me lo hai detto?-Chiesi come una bambina offesa.
-Non so, se è per questo neanche io so quando è il tuo compleanno.-Rise lui posando il martello a terra e abbracciandomi.
-È il 28 febbraio.-Dissi con un sorriso.
-Quindi è passato da poco!-Constató.
Scoppiai a ridere , e lui mi guardò in modo strano.
-Che ridi Cherie?-Chiese poi.
-Scusami, è che ci stiamo per sposare e non conoscevamo neanche le nostre date di nascita.-Risi ancora.
-Non sono importanti per me.-Disse baciandomi.
-Che stavi facendo?-Chiesi curiosa nel vedere le tavole di legno inchiodate solo a metà.
-Oh beh, costruivo un letto, Francesco mi ha aiutato con le travi e io sono più abile di quanto sembri a fare il falegname.-Disse orgoglioso.
-Posso darti una mano?-Chiesi prendendo il martello.
-Se sai cucire ho preso un po' di stoffa per le federe.-Disse indicando della stoffa bianca sul tavolo.
-Certo mi metto subito all'opera.-Presi ago e filo ed iniziai a cucire.
Piano piano stavamo costruendo il nostro nido d'amore, e la cosa che mi sorprese era il fatto che Clopin era veloce con martello e chiodi, mentre io con ago e filo ero a rilento.
-Bene anche il materasso di paglia è messo, a che punto sei Cherie?-Chiese avvicinandosi a me.
-Quasi fatto, scusa ma con il cucito sono una frana.-Mi scusai per il mio lavoro poco curato, un cieco avrebbe cucito federe migliori.
-Fanno pena -Continuai.
-Non tutti siamo bravi in tutto, tu ad esempio sei una cuoca provetta, avrai tutto il tempo di questo mondo per imparare a cucire.-Lui si che sapeva tirarmi su di morale.
Finimmo di assemblare il letto all'ora di pranzo, dopodiché gli preparai un bel pranzetto, mentre pensavo a quale regalo potessi fare a Clopin poi mi venne in mente un'idea, donargli me stessa, ero pronta per questo passo e credo che non ci sarebbero stati problemi al riguardo.
-Stasera dopo cena ti darò il mio regalo.-Sorrisi.
-Un regalo?-Chiese lui bevendo un bicchiere di latte, mentre io sparecchiavo la tavola.
-Oui, ma dovrai aspettare stasera.-Risi.
-Così mi incuriosisci Cherie, posso avere un anticipo?-Chiese lui con un sorriso malizioso.
-Ti dico solo che ti piacerà!-
-Mi fido di te!-Rise lui finendo il latte.
Dopo pranzo il tempo fuori era addirittura peggiorato era metà marzo e iniziavano le piogge .
La Corte sembrava dormire dopo pranzo , i bambini dormivano tutti e anche qualche adulto sonnicchiava mentre altri passavano il tempo a fabbricare qualcosa.
Io e Clopin eravamo tra quelli che sonnecchiavano.

 

 

Pov Clopin

 

 

Compleanno migliore non poteva esserci, volevo passare del tempo con Oreliè e finalmente potevo stare una giornata intera con lei. Avevamo costruito il nostro letto in una mattinata e devo dire era proprio comodo.
Oreliè dormiva alla grande mi teneva la mano ben stretta, come se avesse paura che io me ne andassi. Chissà quante ne aveva passate oltre alla morte dei genitori, ogni tanto aveva il sonno agitato , qualche incubo ma appena la stringevo a me tutto passava.
Sarà stato sul pomeriggio tardi che si svegliò e decidemmo di fare un giro per la Corte, ma Ana ci cercava, voleva vedere le ferite se stavano guarendo bene.
-Ana stiamo benissimo !-Esclamai .
-Fammi vedere !-Ordinò lei e quando lei ordinava una cosa le dovevamo dare retta, era capace di ucciderti con lo sguardo.
Per fortuna le ferite andavano bene, guarivano in fretta e non avevamo niente di cui preoccuparci.
-Noi andiamo a farci un giro,ci vediamo dopo.-Colsi l'occasione per scappare dalle grinfie di mia sorella e feci un giro per la Corte con Oreliè, un buon re non deve stare sempre e solo nella sua tenda, ma girare tra le altre persone.

 

 

Pov Oreliè

 

 

Finalmente era arrivata la sera e quindi ora di cena, non avevo mai partecipato ad un compleanno lì alla Corte ed ero curiosa di vedere come si svolgeva da loro.
Arrivammo nella tenda di Esmeralda dove lei , Ana , Febo ed il marito di Ana ci stavano aspettando.
-Eccovi qui! -Disse il marito di Ana.
-Che si mangia di buono?-Chiese Clopin con un grosso sorriso.
-Come se tu non lo sapessi! Lo sai che il giorno del tuo compleanno prepariamo sempre del maiale glassato e ratatouille come lo faceva la mamma.-Rise Ana mettendo a tavola le pietanze.
Clopin aveva quasi la lingua a penzoloni e gli occhi gli brillavano.
-È una tradizione?-Chiesi io, dopotutto dovevo pur imparare i gusti del mio futuro marito.
-Si, la mamma preparava il nostro piatto preferito solo il giorno del nostro compleanno, e questo è il piatto preferito di Clopin.-Spiegò Esmeralda mettendosi a tavola.
-Allora Clopin, stai diventando vecchio!-Esclamò Febo.
-Più saggio di te lo sono di sicuro.-Rise il festeggiato.
-Ma chi stiamo aspettando?-Chiese poi il marito di Ana.
-Scusatemi, ho fatto più in fretta che potevo.-Era appena entrato Quasimodo, con la mantella zuppa.
-Benvenuto Quasimodo! Grazie per essere venuto!-Disse Esmeralda assieme a Febo.
-Grazie per l'invito , ho fatto una cosa per te Clopin ma in un certo senso c'entra anche Oreliè.-Disse Quasimodo porgendo a Clopin un cuore intagliato perfettamente e l'immagine di un uomo ed una donna che si tengono per casa.
-Quasimodo è bellissimo , grazie!-Disse Clopin abbracciando il campanaro.
Io feci lo stesso e pensai che non c'era una persona più buona di lui.
Ci accomodammo di nuovo e iniziammo a mangiare, davvero buono il maiale glassato e chiesi ad Ana se mi passava la ricetta.
-Allora avete deciso la data del matrimonio?-Chiese Quasimodo .
-Noi pensavamo tra qualche mese, sai vorremmo farlo alla cattedrale e vorremmo ci sia bel tempo.-Spiegò Clopin.
-Ottima idea!-Disse il campanaro.
A fine cena prima del dolce io parlai con Quasimodo dato che era seduto vicino a me è nella conversazione si infilò anche il marito di Ana, non parlammo di niente di importante  solo di come fosse la vita su in città.
Arrivò finalmente la torta dei re (dolce tipico francese con la quale la sottoscritta si è quasi rotta un dente trovando la famosa sorpresa nda) il profumo era invitante.
-Buon compleanno fratellone!-Dissero Esmeralda e Ana abbracciandolo.
-Vediamo un po'.... Oreliè fai tu le fette, che non possono farle chi ha preparato il dolce.- Disse Ana con un sorriso.
Feci delle fette belle grandi e le servii e la sorpresa capitò a Quasimodo.
-Molta fortuna! Beato te!-Disse Clopin.
-Anche tu sei molto fortunato a quanto vedo.-Rise Quasimodo.
Quando la festa fu finita, era circa mezzanotte, e tornammo nella nostra tenda.
Quando stavamo andando a letto lo stupii non mettendomi la solita vestaglia, ma rimanendo senza niente addosso.
-È arrivato il momento del mio regalo.-Dissi sdraiandomi al suo fianco.
-È quello che penso io?-Chiese lui con un brillio agli occhi.
-Si credo.-Risi dandogli un bacio lungo e appassionato.
-Sei sicura? Sai che non voglio costringerti a fare cose che non vuoi.-Disse lui preoccupato.
-Tranquillo , sono prontissima e voglio di mia spontanea volontà.-Lo vidi più sereno, si preoccupava molto per me.
-Allora vieni qui non amour!-Disse baciandomi con tutto se stesso.
Quella sera fu indimenticabile, fantastica,capii finalmente il fuoco dell'Andalusia che c'era in lui, un fuoco di amore e passione.

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Capitolo 9
*** il nuovo giudice ***


~~Sono contenta che il capitolo precedente vi sia piaciuto , spero che questo anche vi piaccia.

 

 

 


Pov Clopin

 

 

Era stata una nottata stupenda, finalmente avevamo fatto il grande passo.
La mattina seguente mi svegliai prima del solito e mi preparai per andare a lavoro, non potevo far attendere quei poveri bambini.
Così prima di uscire diedi un bacio ad Oreliè ancora addormentata e andai .
La bella stagione stava per arrivare , si vedeva. Gli alberi erano quasi tutti carichi di boccioli, non era più freddo come prima e le giornate di erano allungate.
Quella mattina al carrettino c'era il pienone e raccimolai un bel po' di monete.
Quando arrivò Oreliè io ero nel bel mezzo della mia storia e non potei andarla a salutare, ma rimediai subito dopo.
-Bonjour mon amour!-Dissi dandogli un bacio sulla guancia.
-Bonjour!-
-Volevo fare un salto a parlare con l'arcidiacono di Notre Dame, vuoi venire?-Chiesi, volevo vedere se era disposto a celebrare il matrimonio a due come noi, Esmeralda si era sposata alla Corte ma solo perché a Febo non interessava il luogo. Io invece volevo che seguisse la tradizione cristiana.
-Certo, posso lasciare la mia attrezzatura nel tuo carro?-Chiese lei facendomi notare il cavalletto.
-Certo, vieni lo porto io.-
Una volta aver messo il cavalletto al sicuro entrammo nella cattedrale la quale trovammo il nuovo giudice parlare con l'arcidiacono.
-Non voglio che si ospitino quelle persone.-Disse il giudice.
-Giudice, la Chiesa da asilo a chiunque ne abbia bisogno non possiamo negare ospitalità.-Rispose l'altro.
-È la mia ultima parola.-Disse il giudice per imporsi.
Il diacono non disse più nulla, quando davanti a noi passó il giudice ci inchinammo con profondo rispetto ma quello che prevedevo erano solo guai.
Solo quando chiuse la porta dell'entrata alle sue spalle tornai con lo sguardo al diacono.
-Clopin, Oreliè tutto bene figlioli?-Ci accolse con un sorriso enorme.
-Tutto bene la ringrazio, lei? Sembra preoccupato.-Constatai vedendolo irrequieto.
-Oh è il nuovo giudice che vuole solo giocare a contraddire le regole della Chiesa.Non vuole che diamo asilo a gente come...-Il diacono non trovava nessuna parola carina , ma io sapevo di chi stava parlando.
-Come noi...-Mi limitai a dire.
-Esatto figliolo. Ma ditemi come mai qui?-Chiese poi guardandoci bene.
-Volevamo chiederle se era possibile sposarci, tra qualche mese, qui a Notre Dame.-Chiesi speranzoso.
-Sposarci? Ma certo! Ne sarei felice figliolo.-Disse l'uomo.
-La ringrazio!-Disse Oreliè con un grosso sorriso.
-Mi fa piacere vedere che anche il caro Clopin abbia trovato l'amore della sua vita.-Rise il diacono.
-Poi fisseremo meglio la data, ma noi pensavamo a giugno se per lei va bene.-Chiesi.
-Ma certo! -
Ci congedammo dall'arcidiacono che ci scortó fino fuori Notre Dame e appena usciti trovammo le guardie saccheggiare il mio carretto.
-Hey!-Disse furioso.
-Zitto zingaro! Da oggi ci vuole un permesso da parte mia per praticare queste attività! -Disse il giudice con autorità.
-Non avete il diritto di prendere la mia roba! -Dissi ancora più furioso.
-Io ho il diritto, distrugetelo!-Dato quest'ordine i soldati distrussero il carretto e il giudice se ne andò, ma non mi azzardai a seguirlo visto che c'erano troppe guardie e io ero solo.
La gente guardava allibita la scena e anche l'arcidiacono era su tutte le furie.
-Questo è troppo!-Disse il diacono.
-Cosa intende fare?-Chiese Oreliè all'uomo.
-Scriverò ad una persona più in alto del giudice e spero che Dio ascolti le mie preghiere e che la persona legga la lettera.-Spiegò lui tornando dentro.
Io intanto avevo visto anni di duro lavoro andare in pezzi in due minuti, ero psicologicamente distrutto, senza lavoro come potevo vivere?

 

 

Pov Oreliè


Mi avvicinai a Clopin, i miei occhi si riempirono di lacrime che dovetti ricacciare indietro.
-Clopin?-Chiesi a mezza voce, lui mi guardò e fece una cosa che non mi sarei mai aspettata in quel momento, mi sorrise e mi asciugó una lacrima che mi ricava la guancia.
-Tranquilla non amour andrà atutto bene. Sopravvivremo anche a questo, te lo prometto.-Disse con dolcezza.
Io lo abbracciai ma non riuscii a proferire nessuna parola .
-Clopin!-Era arrivato il marito di Ana con altri uomini della Corte.
-Ragazzi.-Disse lui sorpreso.
-Il garzone del pane ci ha detto quello che è appena accaduto. Quindi sarà anche questo uno come Frollo?-Chiese il marito di Ana.
-Credo di sì-Disse lui.
-Che farai ora?-Chiese un altro uomo.
-Di certo non mi ha intimorito, costruiró un nuovo carretto e quando sarà pronto tornerò qui è gli farò vedere di che pasta siamo fatti noi !-Quello sguardo era pieno di vendetta, glielo leggevo in faccia.
-Ben detto e noi ti daremo una mano.-Disse un uomo della Corte.
-Grazie ragazzi. Sentite, radunate gli altri, oggi per come vanno le cose, fate rientrare tutti alla Corte , poi faremo una riunione , tutti, dai bambini agli anziani.-Disse Clopin, lì vedevo il vero re dei gitani.
-Cherie, vieni, andiamo alla Corte.-Disse poi prendendomi per mano.
Il tragitto se pur breve fu in completo silenzio, vedevo che pensava a qualcosa è sinceramente non mi sentivo in vena di parlargli, alla fine quando ho cercato di confortarlo, si sono invertite le parti ed era stato lui a confortare me.
Una volta alla Corte trovammo Esmeralda ed Ana preoccupate.
-Clopin stai bene? Non ti hanno fatto male?-Chiese Ana.
-Hanno solo distrutto il carretto e rubato tutte le mie cose.-Spiegò lui.
-Oh Clopin !-Disse Esmeralda abbracciandolo.
-Grazie, ma adesso è il momento di fargli vedere che anche noi siamo persone come gli altri e che non ci facciamo mettere i piedi in testa dagli altri.-
-Ben detto!-Dissero le ragazze.
-Credo che siano arrivati tutti.-Dissi notando la folla accalcata.
-Bene, venite!-Disse lui.
Salí su un piccolo palco e iniziò il suo discorso.
-Silenzio per favore!-Urlò per avere il silenzio assoluto.
-Oggi il nuovo giudice ha deciso di mandarci un avvertimento, ovvero che non meritiamo di vivere come tutti gli altri.-
-Dopo tante fatiche non può rinchiuderci di nuovo qui sotto!-Urlò una donna.
-Esattamente, oggi è toccato a me, domani potrebbe toccare a qualcun altro, io spero di no! Ma adesso gli faremo vedere di cosa siamo capaci, se lui distrugge una cosa nostra , beh allora anche noi distuggeremo una cosa sua e torneremo ai nostri lavori . Non dobbiamo avere paura di lui! Non faremo come abbiamo fatto con Frollo.-Disse da vero capo.
La folla lo acclamava .
- E se ci scopre?-Chiese una ragazza.
-C'è un motivo se la Corte è rimasta segreta anche dopo Frollo.-Disse lui.
Quando la riunione fu finita Clopin andò con altri uomini a cercare un po' di legna, mentre io ero da Esmeralda.
Benché fosse da poco rimasta incinta, la pancia già si vedeva un po'.
-Vorrei fare qualcosa per aiutarlo.-Dissi .
-Tranquilla, Clopin sa come cavarsela. Abbiamo affrontato cose ben peggiori.-Disse Esmeralda sedendosi su una sedia, era stanca e lo si vedeva bene.
-Dovresti riposare un po', se vuoi vado a fare io il tuo bucato.-Dissi .
-No no tranquilla, è solo un po' di mal di schiena, non sono la prima ad essere incinta.-Rise lei.
-Va bene, ma se serve una mano basta che chiedi.-Dissi con un sorriso.
-Ti ringrazio-
-Hey mi è venuta un'idea, stasera tu e Febo siete invitati nella nostra tenda, per cena.-Dissi, avevo in mente di organizzare una cena almeno avrei tirato su di morale Clopin.
-Ok.-Disse lei con un grosso sorriso.
-Vado ad avvertire Ana.-Corsi fuori dalla tenda e andai ad avvertire anche Ana che accettò volentieri.
Il cibo non mancava fortunatamente e mi misi all'opera, preparai una zuppa di cipolle, patate e paprika, un pollo cotto lentamente con delle spezie, e poi delle cruditè di sedano, carote e finocchi.
Era ormai tutto pronto per fortuna avevamo abbastanza scodelle e posate che usai cose che Clopin non aveva mai usato credo, dato che erano stracoperte di polvere.
Esmeralda arrivò assieme ad Ana , dopodiché arrivò Clopin seguito da Febo e il marito di Ana tutti e tre erano furiosi.
-Non ci posso credere!-
-Hanno annullato il diritto di asilo! Neanche l'arcidiacono ha potuto fare qualcosa!-
-Qui si va sul ridicolo!-
Mi sentii una sciocca, forse era inutile fare quella cena tutti in famiglia, le cose non andavano bene, ma io volevo vedere di nuovo il sorriso sul volto di Clopin, lo stesso sorriso della quale mi ero perdutamente innamorata.
-Non ci pensiamo! Oreliè si è impegnata tanto per questa cena.-Disse Esmeralda.
-E tutto per rasserenare un po' gli animi.-Disse Ana.
Il mio sguardo andò a quello di Clopin e trovai un po' di conforto.
-Credevo che una cena tutti insieme potesse tirare su gli animi, ma forse ho sbagliato.-Dissi sentendomi quasi umiliata, tutti erano preoccupati per il nostro futuro e io che facevo, sembrava che stessi giocando alla brava mogliettina.
-Hai fatto benissimo invece . Hai saputo riconoscero cos'è più importante in questo momento, la famiglia.-Disse Clopin avvicinandosi a me è dandomi un abbraccio , uno di quelli che ti rincuora e ti tiene al sicuro.
-Clopin ha ragione , la famiglia viene prima di ogni altra cosa. Può andare male quanto vi pare, ma se hai una famiglia affianco sembra riaggiustarsi tutto.-Disse il marino di Ana.
-Grazie.-Dissi abbracciando Clopin.
-Bene a tavola sono incinta e ho una fame da lupi!-Disse Esmeralda con un grosso sorriso.
Dopo quell'inizio un po' disastroso la serata andò benissimo, Clopin era tornato a ridere e intonó qualche canzone con Febo.
Quando tutti erano andati via, io stavo rimettendo in ordine.
-Grazie!-Esclamò Clopin guardandomi.
-Per cosa?-Chiesi.
-Per esserci. Per questo, come ho fatto senza di te fino a questo momento non lo so, ma non tornerei mai indietro.-Si avvicinò e mi diede un bacio.
-Neanche io riuscirei a fare a meno di te.-Gli dissi dolcemente.
-Ti prometto che si sistemerà tutto è riusciremo a vivere finalmente senza problemi.-Quella sera era davvero in vena di romanticherie.
-A me basta che tu sia qui vicino a me e che non fai pazzie.-Risi.
-Ti risulta che io abbia mai fatto pazzie?-Disse lui ridendo.
-Oh si è molte!-
-Touchè (se non erro si scrive così) . -Rise sdraiandosi sul letto.
-Tu dici che ci sposeranno in chiesa anche con il nuovo giudice?-Chiesi sdraiandomi vicino a lui.
-Te lo prometto.-Mi sorrise e poi mi bacio.
Quella sera non successe nulla ,perché crollai dalla stanchezza qualche minuto dopo.

 

 

Continua, che ne pensate?

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Capitolo 10
*** malori e piccole vendette ***


~~Sono contenta che sia piaciuto l'altro capitolo! Ringrazio Tendi soprattutto che mi ha dato delle dritte storiche, scusate ma io con la storia sono abbastanza ignorante. Spero che anche questo capitolo vi piaccia.

 

 

 


Pov Clopin

 

 

Quella cena era stata perfetta, Oreliè aveva capito perfettamente cos'era più importante, sarebbe stata un'ottima regina secondo me.
Quella mattina però dovetti staccarmi da lei molto presto e gli feci promettere di non uscire in superficie , non volevo rischiare che le guardie del nuovo giudice la catturassero.
Così assieme ai miei più fedeli uomini ci dirigemmo al Palazzo di giustizia, fuori era ancora buio e le guardie più addormentate che mai.
Questa volta avevamo architettato un piano astuto, avremmo appiccato un incendio nell'armeria del palazzo, almeno metà delle armi per attaccarci sarebbero state distrutte, sotto istruzioni di Febo iniziammo ad agire, nessuno conosceva quel posto come lui, e nessuno poteva sospettare che il capitano delle guardie facesse il doppio gioco.
-Ripetimi perché vai contro i tuoi principi morali?-Chiese mentre buttavano dell'olio nell'armeria, dove ci eravamo intrufolati senza nessun problema dato che era una sede poco staccata dal palazzo.
-Perché il nuovo giudice non mi è affatto simpatico e non mi va affatto di vedervi rinchiusi un'altra volta.-Febo piano piano stava diventando un degno membro del nostro popolo.
-Clopin, noi qui abbiamo finito.-Disse Felipe .
-Ottimo, uscite penserò io a dare fuoco.-Dissi cacciando dei fiammiferi.
-Sbrigati!-Mi incitó Febo, il sole stava sorgendo.
Accesi un fiammifero e lo gettati sull'olio e prese subito fuoco assieme alla paglia che era lì, uscii e ci dirigemmo verso il fiume dove avremmo potuto ammirare il nostro capolavoro.
-Questo è solo l'inizio.-Dissi tra me e me.
-Ottimo lavoro ragazzi!-Disse Febo.
Vedevamo il fumo nero alzarsi mentre il sole sorgeva.
-Torniamo alla Corte!-Esclamai autoritario.
Ebbi così tanta fretta di tornare perché ben presto avrebbero capito che eravamo stati noi ad appiccare il fuoco e ci avrebbero cercati.
Una volta alla Corte triplicai le guardie e feci chiudere l'entrata con un vecchio trucco che mi insegno dimio padre, ovvero non si poteva aprire se non dall'interno, mio padre per certe cose era un genio e più di una volta dovetti usare uno dei suoi trucchetti per proteggere la Corte è quest'ultimo non aveva mai deluso.
Per un po' saremmo stati bene, avevamo acqua e cibo , appena sarebbero iniziate a scarseggiare le provviste saremmo saliti su e ci avremmo pensato.
Tornai in tenda solo dopo aver ordinato a tutti di non uscire, non volevo correre nessun rischio.
-Cherie ?-Domandai, ma lei non c'era.
Andai alla tenda di Esmeralda sicura di trovarla lì e così fú.
-Hey, ti stavo cercando!-Esclamai vedendola indaffarata nella tenda di mia sorella.
-Scusa, è colpa mia Clo, non mi sono sentita bene questa mattina e ho chiesto ad Oreliè se mi aiutava con alcune cose.-Disse Esmeralda uscendo da dietro una tenda che era adibita a camera da letto.
-Non ti senti bene? Cos'hai?-
Per far stare Esmeralda a letto significa che era grave.
-Le nausee mi stanno sfiancando in più inizio ad avere grandi dolori alla schiena. Oreliè si è offerta di aiutarmi.-Disse Esmeralda sedendosi sul suo letto.
-Se non ci aiutiamo tra noi , dove andremmo a finire?-Rise Oreliè.
Quella ragazza aveva veramente un cuore d'oro.
-Hai ragione, tu vedi di riposarti, Febo arriverà a momenti, il nostro piano è andato bene e per un po' credo che le guardie gireranno solo con la metà delle armi.-Le tenni informate sul piano ed entrambe le vidi in volto erano più sollevate.
In quel momento davo le spalle a Oreliè che stava lavando delle ciotole, ma quando sentii un tonfo e l'infrangersi di una ciotola mi voltai di scatto, Oreliè era lì distesa , era pallida.
-Oreliè!-Esclamammo io ed Esmeralda, corsi subito da lei, ma Esmeralda fece molta fatica per alzarsi.
-Oreliè mi senti?-Chiesi prendendola tra le braccia , era pallida e devo ammettere che nel vederla così il mio cuore perse un battito.
-Presto mettila sul letto!-Esclamò Esmeralda preoccupata.
Una volta poggiata sul letto decisi di andare a chiamare la guaritrice.
-Vado e torno.-Dissi, ma fui bloccato all'entrata.
-No.-Disse Oreliè debolmente.
Si era ripresa, che sollievo.
-Come ti senti?-Chiese Esmeralda, intanto io mi riavvicinai a lei.
-Sto meglio, questa mattina non sono stata molto bene con lo stomaco e avendo ancora un po' di nausea ho preferito non fare colazione, sarà stata la fame. Scusate se vi siete preoccupati, ma ora sto meglio.-Disse lei mettendosi seduta sul letto.
-Hai ancora nausea?-Chiesi io.
-No sto molto meglio, anzi ho anche un certo appetito.-Mi sorrise ma era visibilmente stanca.
-Meglio che vai a riposare.-Disse Esmeralda.
Poi lo sguardo di Oreliè andò su l'angolo della tenda dove si trovava poco prima.
-Ho fatto un pasticcio!-Esclamò lei alzandosi.
-Non ti devi preoccupare ne ho tante altre. L'importante è che tu stia bene. Ora però vai a riposare.-Esmeralda gli sorrise comprensiva.
-Vieni ti accompagno.-Dissi mettendogli le mani sulle spalle.
La via dalla mia tenda a quella di Esmeralda era corta e poche persone giravano ancora per la Corte.
-Me lo potevi dire che stavi male.-Dissi entrando in tenda e facendola sedere sul letto.
-Non volevo essere un peso , non in questo momento.-Disse lei.
Un peso? La mia Oreliè? Mai e poi mai lo sarebbe stata.
-Non sei affatto un peso tesoro. Ed oggi ti farò una bella sorpresa, cucineró io!-Esclamai .
-Posso farlo anche io! -Rise.
-No madame, lascia lavorare gli uomini, Clopin qui è un ottimo cuoco.-Avevo fatto parlare il mini Clopin ma ricevetti una grossa risata da parte di Oreliè.
-Sul serio amore... Ci penso io oggi a te.-Dissi baciandola.
-Va bene, ma se mi sento male darò la colpa a te.-Rise.
-Non rimarrà delusa madame!-Esclamai.

 

 

Pov Oreliè

 

 

Quella nausea la mattina mi aveva davvero fatta rimanere senza forze, però subito dopo aver perso i sensi mi era venuta una gran fame, sarà stato forse qualcosa che mi aveva fatto male la sera prima, chi lo sa.
Guardavo Clopin tra i fornelli, dall'odore sembrava stesse preparando del gulash.
Io presi il set da cucito che Esmeralda mi aveva regalato come dono di benvenuto nella corte e decisi di fare una sorpresa a Clopin.
-Di cosa parlano in particolare le tue storie?-Chiesi prendendo dei pezzi di stoffa verdi.
-Beh, di principesse, di cavalieri e a volte anche draghi o ranocchi che si trasformano in principi.-Lui si voltò verso di me con un sorriso e mi fissò qualche istante prima di fare domande.
-Che fai?-Chiese sedendosi dall'altra parte del tavolo.
-Non si è mai visto un burattinaio senza burattini.-Risi notando che il burattino di una principessa stava venendo piuttosto bene.
-potevo anche farmeli da me.-Disse lui.
-Tu hai già tanto da fare e se devo rimanere qui alla Corte voglio fare qualcosa di utile anche io. E non mettere la scusa che io faccio già molto!-Esclamai facendolo ridere .
-Perché adesso ridi?-Chiesi curiosa.
-Scusami Cherie ma stavo pensando che se un giorno avremmo un figlio, spero che non riprenda il tuo carattere testardo.-Continuò a ridere ma questa volta mi unii alla risata, è vero a volte ero molto testarda.
Clopin tornò alla cucina mentre io avevo già finito il mio burattino e ne iniziavo un altro.
-Il pranzo è pronto, spero sia di vostro gradimento signorina.-Mise due ciotole sul tavolo l'odore era invitante, e come avevo immaginato era gulash.
-Davvero ottimo!-Dissi divorandolo.
-Avevi fame vedo!-Rise lui.
In effetti avevo finito quel delizioso gulash in men che non si dica.
Dopo pranzo mi appisolai tra le braccia di Clopin ero stanca eppure non avevo fatto granché quella mattina.


Pov Clopin

 

 

Si era addormentata beatamente, ne approfittai così per controllare la situazione andai da Gonzalo una delle nostre spie a guardia della Corte.
-Come procede?-Chiesi avvicinandomi a lui.
-Sono appena tornato, e il giudice non pare molto contento del fatto di stamattina. Comunque sono andato a Notre dame e mi è giunta voce che una figura molto importante per la Chiesa abbia discusso con il giudice per il diritto d'asilo , che non si può negare.-Spiegò illui.
-Quindi siamo liberi di richiedere il diritto di asilo alla Chiesa?-Domandai per vedere se avevo capito bene.
-Si esattamente. Il fatto è che tutte le chiese nei paraggi sono circondate da guardie.-Continuò Gonzalo.
-Bene, dobbiamo far calmare le acque, per ora abbiamo qualche soldo da parte e manderemo solo pochi di noi per rifornirci.-Spiegai.
-Domani mattina il giudice non sarà in città a quanto dicono , possiamo uscire e rifornirci, sempre facendo attenzione però.-
-Si, va bene, andremo io, te, Azur e Paolo.
Domani prenderemo pane verdure e carne.-Dissi.
-Va bene.-
Mi congedai , avevo saputo che Febo era andato a lavorare comunque, la scusa che aveva messo era di riuscire a scoprire qualcosa in più. E poi sembrava sospetto non farsi vedere dopo tutto quello successo.
Intanto io ripensavo al matrimonio... Non mi andava di aspettare tre mesi per sposarmi, se le cose si sarebbero messe peggio? Certo, potevano anche mettersi meglio , ma se proprio quel giudice ci avrebbe dato problemi? Ne avrei parlato con Oreliè dovevo sentire anche la sua.
-Amore posso parlarti un attimo?-Chiesi entrando in tenda.
-Dimmi qualcosa non va?- Chiese lei seria mentre cuciva.
-No, è solo che stavo pensando, perché aspettare tanto per sposarci? Insomma le cose adesso non stanno proprio come dovrebbero stare, ma se fra qualche mese sono anche peggio? Vorrei sposarmi se sono sicuro di poterlo fare in tranquillità.-Dissi, ma i suoi occhi erano come persi.
-Dici di aspettare finché tutto non si sarà calmato?-Chiese lei seria.
-O così o ci possiamo sposare subito , anche se le cose stanno così. Il fatto è che non mi va di aspettare che le cose stiano peggio o meglio.-
-Per me va bene anche sposarci subito.-Disse lei con un grosso sorriso.
-Allora è deciso , l'unica cosa è che dovremmo farlo con molta cautela.-Dissi.
-Potremmo celebrarlo la sera.-Disse lei.
Che lampo di genio, la sera nessuno perlustrava Notre Dame e anche se ci fosse stata un'emergenza potevamo chiedere il diritto d'asilo o se ci era permesso potevamo scappare anche da una seconda via che conoscevano solo pochi eletti nella corte , me compreso.
-Per me va bene, dovremmo avvertire l'arcidiagono, domani ci penserò io.-Dissi entusiasto.
-Io avverto Ana, per il vestito ed Esmeralda per il resto.-Disse lei alzandosi , ma vedevo che faceva molta fatica .
-Ancora non stai bene, vieni, ti accompagno.-Dissi prendendola sotto braccio.
Andammo da Ana dove c'era anche Esmeralda intenta a farsi prendere le misure. Di lì a poco sarebbe diventata... Beh si ecco... Grande e gli servivano almeno due abiti nuovi.
-Come mai qui i due piccioncini insieme?-Chiese Ana.
-Oreliè come ti senti? Stai meglio?-Domandò Esmeralda.
-Si molto meglio grazie! -Disse lei con un grosso sorriso.
-Sei stata male?-Chiese Ana.
-Nulla di che! Ma siamo qui per altro...-Disse guardandomi.
-Ci spostiamo il prima possibile, domani andrò a parlare con l'arcidiacono e vediamo quando farla, ma sarà di sera.-Dissi.
Vidi Ana pensierosa mentre Esmeralda era perplessa.
-Lunga storia, per voi va bene?-Chiesi poi.
-Nessun problema.-Dissero le due.
-Perfetto!-Esclamò Oreliè.
-Tanto le fedi erano pronte già.-Disse Esmeralda.
-Il vestito anche, devo solo aggiungerci un mantello, tu Clopin hai già il tuo vestito, tirarlo fuori e vedrò se è da rammendare.-Disse Ana.
-Va bene, te lo porterò più tardi.-Dissi.
-Allora a dopo, io ora ho molte cose da fare e poco tempo.-Disse Ana cacciandoci dalla sua tenda.
-Bene anche noi torniamo nella nostra tenda.-Dissi guardando Esmeralda con un grosso sorriso.
-Anche io, Febo tornerà tra poco e vorrà cenare.-Disse lei avviandosi.
Una volta in tenda mentre Oreliè era seduta sul letto ricacciai un vecchio baule dove c'erano tutte le cose di mio padre .
Ricacciai una calzamaglia bianca con una veste lo stesso bianca con dei ricami color oro.
-E  bellissimo!-Esclamò Oreliè.
-Era di mio padre, è un'altra tradizione di famiglia quella di indossare il vestito del padre o della madre al proprio matrimonio.-
-Quindi Esmeralda ha indossato quello di vostra madre.-
-Esattamente.-Mi limitai a dire.
-Anche mia madre diceva sempre che il suo vestito sarebbe passato a me prima o poi. Purtroppo si sbagliava.-Disse con un mezzo sorriso.
-Non hai niente di suo?-Chiesi.
-Purtroppo no, quella notte andò tutto bruciato. Non rimase niente.-Disse rattristandosi.
-Hey, pensa che ora avrai una famiglia tutta tua e che potremmo avere le nostre tradizioni.-Cercavo di tirarla su di morale.
-Hai ragione, su vai a portare il vestito ad Ana, io intanto preparo la cena!-Rise, così la volevo vedere, sorridente e piena di vita.
-Agli ordini Cherie, vado e torno!-Esclamai uscendo.
Corsi verso la tenda di mia sorella e la trovai intenta a cucire quello che sarebbe stato il mantello per l'abito di Oreliè.
-Lo hai portato?-Chiese senza distogliere lo sguardo.
-Eccolo dissi tenendolo ben piegato tra le mani.
-Mettitelo e vediamo che posso farci.-
Lo misi e quando Ana mi vide si rattristó un po'.
-Sei uguale a lui. Ha ancora il suo odore il vestito .-Disse lei annusando l'aria.
Aveva ragione, c'era ancora il suo odore di tabacco e cannella, un odore che ricorderò per sempre.
-Non ci sono tante modifiche da fare, giusto accorciare le maniche e un po' la tunica, per il resto è tutto in ordine.-Disse prendendo qualche spilla per gli orli.
Mio padre era molto alto e a differenza di lui io sembravo un tappo.
Ana mi era rimasta a fissare, era lo stesso sguardo che aveva quando nostro padre tornava a casa dopo una giornata di lavoro.
-Non chiedermi di fare il vola vola!-Risi io per sdrammatizzare.
-Cosa?-Chiese lei risvegliata dai suoi pensieri.
-Oh andiamo avevi la faccia da bambina, come quella che riservavi a papà quando gli chiedevi di giocare con te!-Risi.
-Idiota! Mai una volta che sei serio! Mi manca tutto qui!-Disse lei offesa.
-Lo so, manca anche a me.-Dissi con un mezzo sorriso.
-Hai preso benissimo il suo posto però.-Disse Ana.
In effetti dopo la morte dei nostri genitori mi ero impegnato al massimo per sostituirli.
Ma adesso si stava andando troppo sul sentimentalismo.
-Bene ti lascio il vestito, trattarlo bene!-Dissi spogliandomi.
-Potresti andare anche dietro il separé !-Disse lei con un sospiro.
-Non dirmi che ti vergogni vedermi così! Ti ricordo che facevamo il bagno insieme una volta.-Risi.
-Vestiti e falla finita!-
Ha volta vestito Salutai mia sorella e tornai in tenda , Oreliè aveva preparato un pasticcio di carne, che era squisito e dopo cena ci dedicammo alle piccole attenzioni che una coppia deve avere.

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Capitolo 11
*** matrimonio ***


~~Pov Clopin

 

 

 


La mattina dopo come da programma andai a prendere le provviste per la Corte, io andai dal fornaio a Notre Dame, era un vecchio amico e con lui non avevamo problemi.
Dato che il giudice non era in città, di guardie non ce ne erano molte e le aggirammo senza problemi, anche perché Febo stava cercando di convincere tutte le sue guardie a coprirci nel caso ci avvistassero, molte di esse davano ascolto al loro capitano, mentre altre rimasero fedeli al giudice.
Quella mattina andai a parlare anche con l'arcidiacono di Notre Dame.
-Figliolo che succede?-Chiese .
-Padre, beh non so come dire....-
-Vieni siediti e raccontami tutto.-
L'arcidiacono mi fece sedere su una delle panche della Chiesa.
-Dovremmo anticipare il matrimonio.-Dissi guardandolo negli occhi, dove leggevo tutta la sua perplessità.
-Non avrai messo incinta la ragazza vero?-Chiese lui severo.
-Cosa? No! È che siamo preoccupati per il nuovo giudice. Vorrei avere un matrimonio tranquillo, tra tre mesi chi lo sa se staremo peggio o meglio di prima.-Cercai di spiegare il più chiaro possibile.
-Per me non ci sono problemi , ma di giorno ci sono sempre le guardie ...- Sembrava pensieroso poi i suoi occhi si illuminarono.
-Febo è il capitano delle guardie vero, puoi chiedere aiuto a lui.-
-Non la seguo.-In effetti non sapevo dove stesse andando a parare.
-Le guardie sono sotto ordine di Febo, se lui casualmente quel giorno dà l'ordine di non sorvegliare Notre dame e dintorni?-Chiese l'uomo con un sorriso.
-Ottima idea! Ma il giudice non viene ogni giorno per la messa?-
-Conosco bene gli orari del giudice, se lo facciamo prima di pranzo non ci sono problemi, ma dovrete essere puntuali.-
-Non si preoccupi saremo puntualissimi!-Esclamai pieno di speranza.
-Vi aspetto dopodomani alle 10,è uno dei giorni dove il giudice viene sempre alla messa del pomeriggio.-
-La ringrazio per il suo aiuto!-Dissi .
-È oreun piacere, sai ho visto nei tuoi occhi l'amore sincero che provi per la ragazza e sono felice di celebrare le vostre nozze.-
Salutai l'arcidiacono e tornai alla Corte con le mie provviste.
-Non amour abbiamo risolto!-Esclamai entrando in tenda.
-Cosa?-Chiese lei mentre cuciva.
-Ci sposeremo dopodomani mattina. Ho parlato con l'arcidiagono e abbiamo architettato un piano perfetto.-Dissi abbracciandola.
Spiegai tutto e Oreliè sembrava più contenta di me.
Corse subito ad informare Esmeralda e Ana e io informati alcuni miei amici della Corte.
Come usanza al matrimonio del re partecipa tutta la Corte , ma volevo una cosa piccola, almeno in chiesa, sennò saremmo saltati un po' troppo nelle'occhio, così in chiesa invitai i più stretti e alla rottura del vaso sarebbe stata presente l'intera Corte.

 

 

 


Due giorni dopo :Giorno del matrimonio.

 

 

Pov Oreliè


Era arrivato il grande giorno, mancavano poche ore al matrimonio, quel giorno le nausee non volevano lasciarmi stare, per fortuna che arrivò Esmeralda con un infuso di limone.
-Tieni, ti calmerà i nervi e ti farà passare le nausee.-
Mi porse un bicchiere pieno di acqua calda e limone, lo bevvi tutto d'un sorso .
Clopin non era nella nostra tenda, ma in quella di Esmeralda dove era con Febo e altri uomini, mentre io ero nella nostra con Esmeralda e Ana.
-Ecco il vestito!-Disse Ana porgendonelo.
Era semplicissimo con un mantello bianco.
Ana mi aiutò ad indossarlo, mentre Esmeralda seduta sul letto a cercare una fascia per capelli bianca.
-Ecco qui!-Disse Esmeralda aiutandomi a mettere la fascia.
-Sei bellissima!-Esclamò Ana.
-Clopin rimarrà a bocca aperta.-Rise Esmeralda.
-Grazie.-Dissi con un sorriso.
-Tesoro sei così pallida!-Disse Ana.
-Queste nausee non mi abbandonano da questa notte.-Sospirai.
-Non vorrei interrompere ma... Dovremmo andare.-Disse Febo entrando nella tenda.
-Arriviamo!-Esclamammo .
Quando uscii dalla tenda Clopin era lì fuori ad aspettarmi, e non appena mi vide rimase a bocca aperta.
-Sei bellissima.-
-Anche tu!-Esclmai vedendolo con il vestito del padre.
-Andiamo!-Esclamò.
Durante il tragitto per arrivare in chiesa, non incontrammo neanche una guardia , e la gente che era lì vicino a Notre Dame ci fissava tutta.
Una volta in chiesa mentre il prete celebrava la cerimonia, non potei fare a meno di ridere vedendo Esmeralda e Ana commuoversi, avrei giurato che anche Febo avesse gli occhi lucidi.
-Vuoi tu Clopin prendere Oreliè come tua sposa per amarla ed onorarla per il resto della tua vita?-
-Lo voglio!-Esclamò Clopin.
Avevo il cuore in gola e gli occhi lucidi dall'emozione.
-E tu Oreliè, vuoi prendere Clopin come tuo sposo per onorarlo ed amarlo per il resto della tua vita?-
-Lo voglio!- Esclamai quelle parole con voce rotta dall'emozione e subito gli occhi di Clopin si incontrarono con i miei , anche lui era emozionato.
- Scambiatevi le fedi.-
Febo arrivò  con le fedi, erano di argento credo, e Clopin me la mise al dite.
-Con questo anello ti prometto devozione imperitura (da quanto ho capito è come una promessa solenne , se qualcuno ne sa più di me è libero di dirmi se è così o no NdA)-
-Con questo anello ti prometto devozione imperitura.-Dissi.
-Per i poteri da me conferiti io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.-Disse il prete a Clopin.
Quel bacio fu il più bello della mia vita.
Alla fine Esmeralda e Ana scoppiatono in un pianto di gioia e anche Febo si asciugó gli occhi a sua detta aveva l'allergia all'incenso.
Ringraziammo il prete e ci dirigemmo alla Corte dove appena arrivati una grande fosse ci accolse.
-Auguri agli sposi!-Esclamarono tutti.
-Il vaso!-Urlò uno.
-Febo, è un tuo dovere!-Esclamò Clopin.
La tradizione voleva che il matrimonio sarebbe durato quanti fossero stati i pezzi del vaso rotto, se erano cinque sarebbero stati solo cinque anni di matrimonio.
Quando Febo lanciò il vado a terra ero convinta che si sarebbe fatto in mille pezzi, ma rimasi di stucco vedere che una volta a terra era rimasto integro.
-Questo che vuol dire?-Chiesi preoccupata a Clopin.
-Niente di importante, è solo una stupida tradizione.-Sorrise lui.
-Non si è rotto!
-Grossi guai!-
Iniziarono ad urlare dalla folla.
-Non diamo importanza a ciò!Stasera si festeggia!-Disse Clopin.
In effetti quella sera ci fu un vero e proprio banchetto,con tanta carne e addirittura una torta ripiena,Mangiai ben poco dato le nausee, ma mi divertii comunque.
Quando fu davvero tardi ed andammo in tenda mi venne in mente un particolare, il lenzuolo.
-Ma non dobbiamo avere un lenzuolo bianco?-Chiesi perplessa.
-Beh se tu eri ancora vergine si, ma dato che non lo sei, possiamo farne a meno.-Rise lui spogliandosi.
Io lo seguii dentro il letto, finalmente eravamo marito e moglie, finalmente era mio.
Quella sera ci demmo alla pazza gioia, dopodiché crollammo entrambi.
La mattina dopo fui svegliata da forti conati e non potei fare a meno di rigettare, per fortuna riuscii ad arrivare alla botte dove buttavano i rifiuti.
Clopin doveva avermi sentita , infatti era lì vicino a me.
-Cherie, che ne dici di andare dalla guaritrice oggi? Ultimamente hai nausee e capogiri, fatti controllare!-Esclamò dolcemente.
-Forse hai ragione. Più tardi andrò dalla guaritrice.-Dissi esausta.
-Bien. Ora torniamo dentro.-Disse lui prendendomi le spalle.
Mi riappisolai finché non fui svegliata da Esmeralda. Clopin che lo lasciai al mio fianci, al mio risveglio non c'era più.
-Oreliè, Clopin mi ha chiesto di accompagnarti dalla guaritrice.-
-Si, mi vesto subito, ma Clopin?-Chiesi ancora intontita dal sonno.
-È dovuto uscire un attimo dalla Corte con Febo e gli altri.-Disse Esmeralda.
Mi cambiai e andammo subito dalla guaritrice.
-Oh Esmeralda, vedo che la pancia cresce, bene!-Disse la signora anziana, la più anziana di tutta la Corte, aveva quasi ottanta anni, nessuno alla Corte era vissuto così tanto,era la più saggia e conosceva molte malattie e le loro cure.
-Si procede tutto bene e speriamo sia un maschietto.-Rise Esmeralda.
-Ma dimmi, come mai qui?-Chiese l'anziana.
-Vede , si tratta di Oreliè.-Disse Esmeralda.
-Oh là sposa del nostro Clopin, sei una donna fortunata figliola. Ma dimmi, che cos'hai?-Chiese la donna.
Il suo sguardo era come quello di una madre apprensiva, emanava sicurezza.
-Beh è da un po' che ho delle nausee e capogiri. Qualche volta perdo anche i sensi. La prego, mi dica che non è nulla di grave.-Disse preoccupata.
La donna prese una scatola di legno , ad Esmeralda spuntó un ghigno divertito e mi fissava.
-Avvicinati, non avere paura.-Disse l'anziana con un sorriso.
Feci come mi disse e quando aprì la scatola trovai una spezia, credo fosse curcuma. Mi diede subito fastidio , mi venne un conato che ricacciai indietro e mi allontanai.
-Mia cara, stenditi e scopri il tuo ventre.-Disse lei indicandomi dei cuscini sulla quale sdraiarmi. Così feci e quando mi toccò il ventre in un punto preciso sentii dolore.
-È come pensavo!-Disse con un sorriso guardando prima me e poi Esmeralda.
Quest'ultima aveva capito già tutto visto che aveva un sorriso enorme .
-Che cosa ho?-Chiesi preoccupata.
-Niente di preoccupante mia cara, sei incinta!-Disse la vecchia.
-Congratulazioni!-Sorrise Esmeralda.
-Io cosa... Sono incinta?-Chiesi sbalordita.
-Si, da poco a giudicare dal ventre.- Disse la vecchia.
-È una cosa bellissima Oreliè! -Disse Esmeralda abbracciandomi forte.
-Si!-Dissi scoppiando in lacrime.
-Quando la gioia non trova parole esce dagli occhi.-Rise l'anziana.
-Grazie di tutto!-Disse Esmeralda prendendomi per mano e trascinandomi fuori.
-Un nipotino!-Urlò Esmeralda estasiata.
-Ancora non riesco a crederci!-Esclamai .
-Ora devi dirlo a Clopin!-Rise lei.
-La prenderà bene?-Chiesi preoccupata.
-Ma certo! Clopin ama i bambini e ha sempre sognato di averne uno.-
-Allora se non ti dispiace vado a dirglielo. Spero sia tornato.-Dissi .
-Vai, e poi raccontami come l'ha presa!-Rise Esmeralda.
Tornai in tenda ma di lui ancora nessuna traccia, così lo aspettavi preparando qualcosa da mangiare.
Quando tornò era ora di pranzo.
-Sei stata dalla guaritrice che ti ha detto?-Chiese appena entrato nella tenda.
-Sto benissimo! Anzi.... Stiamo benissimo.-Dissi con un grosso sorriso.
Vidi il volto di Clopin farsi da serio a una faccia tipo "che diavolo stai dicendo?".
-Stiamo?-Chiese avvicinandosi a me.
-Si, sono incinta!-Esclamai con un grosso sorriso.
Clopin rimase un attimo imbambollato poi sembrò risvegliarsi con un grosso sorriso.
-Sarò papà!-Esclamò abbracciandomi e baciandomi.
Dai suoi occhi spuntarono delle lacrime e sapevo che erano di felicità.
-Oh piccolo! Non sai quanta gioia già mi stai dando!-Disse chinandosi verso il mio ventre.
-Ancora non può sentirti!-Risi.
-Non importa.-Disse lui tornando su e baciandomi.
-Non sai quanto sono felice!-Esclamai.
-Credo di saperlo.-Disse lui.
Da quel giorno Clopin mi trattò come si suole dire con i guanti bianchi.

 

 

 


Allora siamo quasi alla fine.... Che ne pensate? Ho affrettato un po' troppo le cose secondo voi? Fatemi sapere, bacioni!

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Capitolo 12
*** Problemi ***


Pov Oreliè 
 
 
Da quando Clopin sapeva della mia gravidanza, praticamente la luce del sole la vedevo di rado... erano passati 4 mesi e la pancia era già cresciuta di un bel po'. Le tensioni tra il nuovo giudice non si erano affievolite, anzi andava sempre peggio, anche se devo dire che potevamo lo stesso girare tra le strade di Parigi, avevamo il diritto di asilo, ma ciò non toglieva che comunque non potevamo guadagnarci da vivere liberamente per le strade... per fortuna gli abitanti di Parigi che ci conoscevano ci davano una mano come potevano, chi con del pane, chi con gli scarti degli animali, Ma questa storia doveva finire e si vedeva sul volto di mio marito che ormai era stufo di quella situazione. Per il resto Esmeralda era arrivata all'ottavo mese della gravidanza, ancora uno e avrei abbracciato il mio nipotino... o nipotina! 
Quella mattina Clopin non si alzò presto come ogni giorno, rimase lì a dormire affianco a Me, o meglio... incollato a me, è questo mi faceva piacere, perché era l'unico momento dove lo vedevo sereno, aveva la mano sulla mia pancia come per proteggere il bambino e la sua fronte appoggiata sulla mia tempia, ultimamente era sempre stanco, anche perché usciva di notte con altri uomini della Corte per procurarsi i viveri senza aver alcun intoppo delle guardie.
-Clopin.... è tardi.- Dissi sbadigliando.
-Oggi ho detto a tutti che è giorno di riposo... dormi...- affondò la testa tra il mio collo ed il cuscino così acconsentii a tornare a dormire.
Non feci il tempo a riprendere sonno che Febo entró preoccupato nella tenda.
-Clopin! Esmeralda, il bambino sta nascendo!- 
Clopin  si alzò di scatto e prendendendo una maglietta appesa al letto corse fuori insieme a Febo. 
Non si può dire la stessa cosa di me , che con il mio pancione perché pur essendo di 4 mesi era enorme,Me la presi comoda ad andare da lei, già da fuori la tenda udivo le urla di Esmeralda, il parto era davvero doloroso. Entrai nella tenda e trovai Clopin, Ana, Febo e  la guaritricd insieme ad Esme che era sofferente sul letto , sudata.
- Ma un mese prima nasce?- Chiese Febo che era un misto tra il preoccupato e il terrorizzato.
-Male e quale alla madre, Anche la nostra Esmeralda nacque di otto mesi... se è in forze allora vivrà senza problemi.- Disse la guaritrice, infatri fu proprio lei a far nascere la maggior parte delle persone della corte.
-Fa male!- Urlò Esmeralda piangendo.
Io ero terrorizzata ma Ana con la scusa di aiutarla non mi fece pensare che presto quel dolore lo avrei passato anche io.
Scaldammo tanta acqua e prendemmo molti panni puliti ormai erano più di tre ore che andava avanti quella tortura, povera Esmeralda non osato immaginare come si sentiva.
-Bene cara... ora dai delle belle spinte, ci siamo.- La guaritrice era davvero brava.
-Vai tesoro spingi!- Esclamó Febo prendendo la mano della moglie.
-Se non chiudi quella boccaccia te la cucio io stessa!-
Anche se dolorante Esmeralda era sempre la solita.
Non appena diede le ultime spinte, uscì il bambino... un bel maschietto forte e sano anche se un po' minuto.
Mentre ti ricucio lascia il piccolo al padre...- Febo non appena lo prese lo portò da noi, Ana si era ormai commossa ed era scoppiata a piangere, io ero quasi come Ana e Clopin ... beh tra lui e Febo facevano a gara per inventare scuse per non ammettere che stavano piangendo per l'emozione. 
-Che nome gli darete?- Chiese la guaritrice visitando poi il bambino tra le braccia dello zio.
-Zephyr.- Disse Esmeralda guardando Febo di fianco a lei.
-Bene, immagino che domani ci sarà la benedizione della corte.- Disse l'anziana. 
-Cos'è la benedizione della corte? - Non sapevo di questa cosa, in cosa consisteva.
-Il re, darà una piccola benedizione con un rito antico che si tramanda nella nostra gente da secoli... viene cosparsa la fronte del piccolo con degli oli profumati, poi il re lo presenta all' corte, ed infine come segno di buona crescita e vita si fa un simbolo al centro della fronte. (Questo rito non ricordo bene dove l'ho letto ma deriva da un vecchissimo rito girano... se ritrovo la pagina dove l'ho letto ve la posto!)
-Come re hai molte responsabilità. - Dissi con un sorriso .
-Oui! E queste sono le responsabilità più belle.- Disse Clopin abbracciando il neonato.
-Clopin... potrei avere mio figlio ora?-Rise Esmeralda. 
- Oh si certo! Attenta!- 
-Ma dico scherzi? È mio figlio è naturale che io stia attenta.-
In quel momento l'aria li dentro per me era diventata pesante, mi avvolse un senso di nausea e giramento di testa e deciso di tornarmene nella mia tenda.
-Cherie non ti senti Bene?-Chiese Clopin lasciando il piccolo ad Esmeralda.
-Male solite nausee... mi stendo un po' e passano.-Dissi salutando gli altri.
Clopin mi seguì e mi accompagnò fino in tenda.
-Sicura che non vuoi un po' di infuso di limone? - 
- Si sta tranquillo... - mi sedetti sul letto, vedere Esmeralda in quello stato e poi così protettiva verso il piccolo mi fece pensare al mio futuro... forse proprio per questo che la mia espressione risultò troppo seria agli occhi di mio marito che si avvicinò a me preoccupato.
-Hey Cherie, cos'è questa faccia seria?-
-Niente... solo che pensavo . -
-A cosa?-
-Al fatto se sarò una buona madre... Non ho mai avuto una minima esperienza in fatto di bambini, ed ora sono un po' spaventata all'idea . Come farò a sapere di cosa ha bisogno? -
Lui per tutta risposta si inginocchió di fronte a me è inizió ad accarezzare la pancia.
-Lo sapremo! Nessuno nasce imparato, ce la caveremo come hanno fatto gli altri prima di noi... e tu sarai una mamma fantastica. Vero piccolo mio... sarà una brava mamma?-
Fece un attimo finta di ascoltare la pancia e poi mi guardò negli occhi.
- Si anche lui è d'accordo.  -
-Lui?-
-Preferisci lei?-
-Eh sì preferisco lei !- Scoppiai in una fragorosa risata che credo anche fuori dalla Corte ci sentirono.
- Ora Cherie devo andare , ma tu rimani qui... -
-Quabdo posso uscire un po' anche io?- 
- Non appena le acque si saranno calmate. Te lo prometto. - Detto questo mi diede un bacio prese il suo cappello e se ne andò. 
 
 
 
Pov Clopin 
 
 
 
Mi era arrivata notizia quella notte che uno dei nostri era stato catturato dalle guardie del giudice, il poveretto stava guadagnando qualche soldo quando fu preso.... ora toccava a noi liberarlo.
-Clopin il diversivo ha funzionato tutte le guardie e i cittadini sono impegnati dall'altra parte dell'isola, abbiamo un po' di tempo prima che si accorgano di noi...- Emile era uno dei miei uomini più fidati e gli avrei affidato la mia stessa vita, quindi mi giravo ciecamente di lui.
-Bene, due di voi rimangono di guardia mentre gli altri con me...-
Ci intrufolammo nelle prigioni del palazzo di giustizia e lì trovammo il nostro amico Paolo steso a terra pieno di ferite da frusta.
-Quel maledetto!- esclamò Emile furioso.
-Mauritio riesci a scardinare la porta?- Mauritio era il nostro fabbro ed era alto e muscoloso , scardinare una cella era un gioco da ragazzi per lui, infatti ci mise due minuti per liberare il nostro amico.
-Possiamo andare...- Dissi vedendo le guardie rientrare allarmate al palazzo.
-Da dove usciamo?- 
Bella domanda, poi notai che dietro una catasta di casse c'era una finestra , saremmo usciti da lì. 
-Mauritio aiutami!- spostai la catasta con il suo aiuto e meno male che dava sulle stalle, quindi saremmo atterrati sul fieno, bene non ci saremmo fatti ma almeno non saremmo morti.
Uscirono prima gli altri che portavano Emile, poi arrivarono tutti trafelati i due ragazzi che avevo messo di guardia.
-Stanno venendo! Le guardie! Insieme al giudice!-
-Andate! Ci penso io qui!- 
Ormai ero rimasto solo, presi la prima cosa che mi capitò tra le mani, un vecchio bastone ed una frusta, non era proprio il massimo ma mi sarei difeso fino alla morte.
-Eccolo! È il loro capo!-
Una guardia mi indicò, ero peobto, poi vidi arrivare il giudice.
-Bene il capo degli zingari... a quanto pare la lezione non l'hai imparata. -
- Sono duro di comprendonio.-
- Beh te la metto in modo semplice... io qui sono la legge, danno retta a me è nessuno oserá mettersi contro di me dato che ho la benedizione del re in persona. -
-Mi dispiace dirtelo ma non hai solo il mio popolo contro ma anche il tuo!-
Ormai eravamo talmente vicini che sentivo il suo lurido fiato sul collo.
-Insolente! Ti dichiaro in arresto, in più riceverai 10 frustate a notte per una settimana, se in quest'arco di tempo non mi dirai dove avete la vostra corte, verrai giustiziato in pubblico al tramonto del settimo giorno.-
Non avrei ceduto mai! L'unica mia speranza era che i ragazzi sarebbero venuti a salvarmi.
 
 
Pov Oreliè 
 
 
Erano tornati! Corsi con gioia all'entrata della corte assieme a Febo, guardai in giro ma di Clopin neanche l'ombra. 
-Dov'é Clopin?- Mi avvicinai ad Emile e dal suo sguardo capii che qualcosa non andava.
-Emile, la regina ti ha fatto una domanda... dov'è il nostro re?- Chiese Febo alle mie spalle.
- Ci ha coperti per permetterci di fuggire.-
-Lo hanno catturato?- Chiese Febo preoccupato.
- Si. Dobbiamo liberarlo il prima possibile. -
Intanto io non mi stavo sentendo molto bene , ma per fortuna Febo era al mio fianco e mi sorresse sennó sarei caduta come una mela dell'albero. 
- Vieni andiamo...- Mi portó alla sua tenda dove Esmeralda stava allattando il piccolo e Ana le dava una mano.
-Che cosa è successo?- Ana ci vide entrare e vedendomi bianca come un panno si preoccupò. 
-Lo hanno preso....- Dissi io quasi in lacrime.
-Chi?-Chiese Esmeralda preoccupata. 
-Clopin.-
- Oh misericordia! Ma come è potuto succedere? - Ana si sedette, anche lei non si sentiva bene.
-Lui ci ha insegnato a fuggire alle guardie , Non posso credere che lo abbiano preso.-
- Si è sacrificato per far fuggire gli altri.- Febo spiegò in breve.
-Che possiamo fare?- Chiesi.
-Febo bisogna organizzare un salvataggio!- Ana aveva preso le redini, teoricamente spettava a me ma io non sapevo da dove iniziare.
-Lo riporteremo a casa... - Febo uscì dalla tenda ed Ana si avvicinò a me.
-Tesoro devi stare tranquilla. Lo riporteranno qui.-
- Non ci riesco... se gli succedesse qualcosa-
-Ce la farà ... Dobbiamo pensare positivo, anche perché preoccuparsi non fa bene al bambino.- Disse Esmeralda.
-Prepareró un infuso di erbe ... - Ana andò verso il fuoco acceso e mise a bollire dell'acqua con delle erbe ed io andai verso Esmeralda e presi Zephyr tra le mie braccia.
Inutile dire che quella sera non riuscii a toccare niente da mangiare , e non riuscii a dormire per la paura, in più perché non ero più abituata a dormire da sola.
Febo la mattina si mise all'opera dalle prime luci dell'alba, chiese informazioni in città, A tutti gli abitanti ma le notizie erano poche, anche gli altri si travestirono e cercarono un modo per penetrare nel palazzo di giustizia che ormai era pieno zeppo di guardie.
I giorni passarono ed io ero più agitata che mai, finché dopo sei giorni non riuscirono a catturare una guardia e la portarono alla corte, era un ragazzo su per giù della mia età  e non appena lo portarono da noi lo presi per il collo.
-Ehm Oreliè calma, non fa bene al bambino.- Cercó di dire Febo ma il mio sguardo lasció intendere tutto.
-Dimmi dove si trova l'uomo che avete catturato sei giorni fa.- Mi stupii della forza che avevo in quel momento, lo tenevo per il collo con una mano e con l'altra gli puntano un pugnali al cuore, sarò stata anche incinta ma non invalida.
-Perché dovrei dirlo?- Aveva anche la faccia tosta di fare il duro.
-Stammi bene a sentire... se tu non mi dici dove si trova ti farò morire in modo atroce e lentamente, poi quando sarai ancora vivo ti farò mangiare dai cani e credo non sia proprio una bella cosa.-
Ma ero davvero io che parlavo? A quanto pare si, l'amore ci fa fare e dire cose strane.
- Non avresti mai il coraggio.- Ribatté il ragazzo.
- Non sottovalutare una moglie furiosa, soprattutto se è incinta .- Dissi.
-In ogni caso non vi dirò niente.-
-Mettetelo incatenato al muro qui fuori al corridoio che non usiamo mai... e non andateci leggeri.- Disse Ana furiosa quanto me. Febo lo prese di forza e lo portò dove gli aveva detto Ana, insieme a lui anche altri uomini .
- Non abbiamo fatto progressi!- Sbuffa preoccupata.
-Giá! Come facciamo a trovarlo adesso?- Chiese Esmeralda con Zephyr in braccio.
In quel momento sentii delle forti fitte al ventre E mi accasciai a terra.
-La guaritrice!- Urlò Ana prendendomi in braccio e portarmi alla mia tenda.
I dolori erano talmente forti che non riuscii a trattenermi dall'urlare .
Dopo qualche minuto arrivó la guaritrice che mi visitò immediatamente .
Mi siede del latte di papavero e lì il dolore cessò. 
-Cosa gli è successo?-
Esmeralda era preoccupata pure Ana non era da meno.
-Ha rischiato che il bambino morisse.  Troppo stress non fa bene al piccolo.- La guaritrice mi guardò in modo severo, troppo severo.
-In questo momento mi è impossibile stare tranquilla.- Dissi.
-Lo so, ma per ora rimarrai a letto, non ti voglio vedere in giro per la corte, in più berrai del latte di papavero una volta al giorno, almeno ti rilasserai un po'. -
- Ci penseremo noi, può stare tranquilla.- Disse Ana con un sorriso.
Da quel momento mi sentivo un'invalida, qualsiasi cosa dovevo chiedere ad Ana, non lo avrei mai chiesto ad Esmeralda dato che era già troppo impegnata con il suo di bambino.
Crollai non appena finii di mangiare, maledetto latte di papavero!
Ma prima di addormentarmi sperati con tutta me stessa che Clopin sarebbe tornato presto da me.
 
 
Che ne pensate?
 

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