Mackenzie: alla ricerca del Pollo di Platino di LucasArcher (/viewuser.php?uid=896277)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mistero del Pollo di Platino ***
Capitolo 2: *** I Monti Mackenzie ***
Capitolo 3: *** Keele Peak ***
Capitolo 4: *** Un genio di nome Ezekiel ***
Capitolo 5: *** Nirvana ***
Capitolo 6: *** Cherokee ***
Capitolo 7: *** Nell'occhio del ciclone ***
Capitolo 8: *** Tanta fatica per niente ***
Capitolo 1 *** Il mistero del Pollo di Platino ***
Correva
l’anno 2011 in
Canada…erano passati quattro anni dalla prima stagione del
reality “A Tutto
Reality”, e dopo la seconda e la terza stagione i nostri
ex-campeggiatori
avevano continuato a vivere la loro vita, raggiungendo la maggiore
età, e
raggiungendo i propri obiettivi.
E’
mattino, a Toronto. Owen
si alza a fatica, ma dopo aver visto la colazione sorride felice. Owen
ha 20
anni, è uno chef, anche se non molto famoso, e questa notte
ha fatto un sogno
strano. Ha sognato un pollo di platino. Potrebbe sembrare normale per
un
ragazzo come Owen, ma non lo è. Lo dimostra il fatto che non
trova poi così
assurda la colazione. Manca qualcosa, e quel qualcosa è il
Pollo di Platino.
Owen non sa se effettivamente sia un pollo cotto, un pollo vivo o un
antico
artefatto storico. Nel dubbio effettua ricerche sul web, e grazie a
Internet
Explorer su un sistema Windows XP, trova risultati in meno di 15
minuti. Riesce
a localizzare una notizia, in cui viene citato più volte il
Pollo di Platino.
Così Owen scopre che il Pollo altro non è che un
artefatto, con però al suo
interno una fantastica ricetta. Siamo intorno alle 15 del pomeriggio, e
Owen
esce di casa di corsa(e per ‘di corsa’ intendo
nella mia perversa mente)e va a
cercare Noah.
Noah
invece è una vera
rivelazione nel campo degli affari. Ha appena acquistato i territori
dei Monti
Mackenzie, dove si sostiene essere presente il 50% delle risorse di
Tungsteno
mondiali. Owen incrocia Noah nelle vicinanze di casa sua, dato che Noah
non
vedeva l’ora di vantarsi con Owen e Cody (giocatore
professionista di
Dodgeball) del suo genio affaristico. Quindi i tre si accomodarono sul
divano
di pelle marcato “Noah Industries” a casa di Owen,
che cominciò a parlare:-Ehi
ragazzi, da quanto tempo è che non ci vediamo?-
-Più
o meno da ieri sera
Owen.- Rispose Noah. -Ma di cosa volevi parlarci? Ci hai spinto in casa
come se
avessi appena scoperto come cucinare una torta al bacon.-
Owen
disse:-Quello che vi
sto per dire va oltre ogni immaginazione culinaria! Quello che vi sto
per dire
potrebbe compromettere per sempre l’ordine mondiale!
Potrebbero scatenarsi
guerre e carestie, se non interveniamo subito.-
Noah
non sembrava affatto impressionato:-Scusa,
ma di che stai parlando?-
Owen
non perse tempo a
rispondere, ma aggiunse un po’ di suspense:-Quello di cui sto
parlando è…-
Cody
sbottò:-Senti Owen,
muoviti che c’è Gwen che mi aspetta tra dieci
minuti dall’altra parte di
Toronto.-
Noah
disse:-Aspetta, sai
che ci metterai almeno un’ora ad andare dall’altra
parte di Toronto?-
Cody
rispose:-Giusto. Spero
che non si arrabbi, ci ho messo tre anni e mezzo a conquistarla,
sarebbe una
vera beffa perderla così.-
-Già,
una vera beffa.-
Commentò Noah con finto interesse:-Possiamo venire al punto?
Questo pomeriggio
dovrei andare nello Yukon per controllare il mio nuovo acquisto, ossia
un
territorio sui Monti Mackenzie.-
Owen rimase a bocca
aperta:-Ma è proprio lì
che si trova il Pollo di Platino! Che fortuna sfacciata! Assurdo!
Uouuououououuuu!-
Noah
frenò l’entusiasmo di
Owen:-Ehi, vacci piano, bomber, significa che la cosa importantissima
altro non
è che un pollo?-
Owen
si affrettò a
spiegare:-No…cioè si…ma è
di platino…ed è un antico artefatto
Cherokee…-
Cody
disse:-Aspetta…hai
detto Cherokee? Izzy non era andata a vivere con la tribù
dopo il Tour?-
Gli
occhi di Owen si
illuminarono:-E’ vero! Sei un grande Cody! Potremo rivedere
Izzy!-
-Sempre
che sia ancora in
libertà- aggiunse Noah, il più scettico riguardo
questa storia. Alla fine, Noah
si fece convincere, e partirono tutti alla volta dei Monti Mackenzie,
confine
naturale tra Yukon e i Territori del Nord Ovest.
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Capitolo 2 *** I Monti Mackenzie ***
Noah
sembrava un bambino
davanti a un negozio di giocattoli, tanto era contento (e anche
impressionato…)
dell’estensione dei suoi nuovi terreni, che poteva ammirare
dalla cabina del suo
elicottero, un Robinson R66 costato non poco. Owen invece stava
stritolando
Cody, non essendogli mai passata la paura di volare. Noah
tranquillizzò il
giovane chef:-Stai tranquillo Owen, siamo arrivati. Ringrazia il cielo
che a
Tungsten c’è un eliporto.-
-Grazie,
cielo.- Rispose
sarcasticamente Owen. Cody scese per primo dall’elicottero,
seguito da Noah e
Owen.
Cody
era tutto ammaccato:-Non
ho potuto assaporare la comodità del tuo elicottero, Noah.
Penso che ti sia
nota la causa.-
-Owen,
vacci piano con
Cody…ha un campionato da disputare…- Noah prese
le difese di Cody, cosa davvero
incredibile.
-Come mai questo interesse
Noah?-Chiese Cody
con un sorrisetto ironico.
Noah
rispose:-Perché? Perché
la mia azienda è sponsorizzata dalla vostra fantastica
squadra di Dodgeball,
mio piccolo pozzo della fortuna.-
-Mi
sembrava strano.-
Commentò Cody.
Tempo
un paio d’ore e Owen
già fremeva per la partenza immediata del gruppo, alla
ricerca del Pollo di
Platino. Noah frenò, come al solito, il suo
entusiasmo:-Aspetta Owen,
riposiamoci un po’, in più io devo parlare con il
responsabile dei terreni,
essendo il nuovo proprietario. Potremmo partire domattina, e intanto
informarci
su dove si trova l’accampamento dei Cherokee.-
Owen
rispose ammirato:-Wow,
Noah, sei un vero leader. Sei tu il capo.-
-Per carità.-
implorò Noah. Nel frattempo,
Cody si era addormentato.
Il
mattino seguente, dopo una
ricca colazione, ecco pronti i nostri “eroi”
partire alla ribalta. -Non capisco
chi me lo faccia fare…qua sui monti ci stanno una miriade di
orsi, oltre i
Cherokee, che non sembrano essere pacifici in questa zona.- disse Noah,
affranto.
Owen
lo tranquillizzò:-Noah,
Izzy ci aiuterà, non preoccuparti, sono sicuro che ci
sarà anche lei tra loro,
me lo sento. Magari tiene prigioniero Chef, ahah.-
-Chef?
Cristo, spero di no.
Ne va della mia salute, solo vederlo potrebbe provocarmi uno shock
anafilattico, lo sai?- disse Noah, sostenuto poi da Cody:-A chi lo
dici…a me fa
ancora venire i brividi…-
-Si,
rappresenta più o meno
il 78,9% dei miei incubi notturni.- Ribadì Noah, e un
brivido freddo gli corse
lungo la schiena.
Dopo
un’ora di cammino Owen
era ormai esausto, non era in forma come un tempo (Ok, è
un’ affermazione un
po’ azzardata, lo ammetto). Ma Noah lo esortò a
continuare:-Ehy Owen, ci hai
fatto venire alla ricerca di qualcosa che nemmeno sappiamo se esiste o
meno.
Quindi cerca di smuovere le tue chiappe da quel masso, poverino, lo
stai
opprimendo.-
Nel
frattempo Cody vide del
fumo al di là della montagna:-Ehy ragazzi, fumo!-
-Potrebbero
essere Cherokee.-
Azzardò Owen.
-Se
non lo aveste notato,
dovremmo aggirare la montagna per arrivare laggiù.- Disse
Noah, subito discusso
da Owen:-E che vuoi che sia? Per questa collinetta?-
-Quella
‘collinetta’ si chiama Keele Peak, e
si dia il caso che è il monte più alto
dell’intera catena dei Monti Mackenzie.-
Rispose Noah con sicurezza.
Così
si incamminarono per i
sentieri del Keele Peak. Cody stava per proporre:-Ma, Noah, il
tuo…- Ma venne
interrotto dallo stesso Noah:-Il mio elicottero? Scherziamo,
è pericoloso
volare a questa quota.-
-Ma
se siamo sui 2000
metri?-Rispose contrariato Cody.
-Ehy,
non so se te ne sei
accorto, ma il mio elicottero è privato. Io personalmente
rischierei seriamente
di distruggerlo. Non sono un pilota dell’aviazione.- Disse
Noah.
Di
un tratto, ecco che sono
veramente in pericolo. Noah strabuzzò gli occhi:-No. Mi
rifiuto categoricamente
di crederci.-
Cody
disse:-No Noah…è tutto
vero…quello…quello è…-
Owen
terminò la frase:-Uno
scimmione Anakwa!!!! Aaaaaaaaaaaa moriremo tutti! Maledetto io sia, che
vi ho
trascinati in questa carneficina!-
Noah
lo aiutò:- Pensa a
correre, e se hai
una…ehm…scorreggia…sparala adesso!-
Owen
non se lo fece ripetere
due volte: lo scimmione Anakwa cadde al suolo privo di sensi, e i tre
amici,
ex-campeggiatori di A Tutto Reality, si affrettarono ad aggirarlo.
Cody
era più sorpreso che
scosso:- Che cosa diavolo ci faceva uno scimmione Anakwa sul Keele
Peak? Già
era strano a Muskoka, figuriamoci qua!-
Noah,
molto sospettoso,
disse:-Non lo so, ma io sento puzza di bruciato. Questa storia non mi
piace.
Non mi piace per niente.-
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Capitolo 3 *** Keele Peak ***
Dopo
lo strano (e
preoccupante) incontro con lo scimmione, i tre ventenni stavano ancora
cercando
di aggirare il Keele Peak. Il fumo avvistato in precedenza da Cody
sembrava
affievolirsi sempre di più, e il tramonto era vicino, segno
che i
nostri…eroi…dovevano al più presto
trovare un riparo.
Noah
scorse un’insenatura su
un versante della montagna:-Ehy ragazzi, forse lì
c’è una grotta, andiamo a
vedere!-
Cody
disse, scettico:-Non lo
so, sento degli strani lamenti…-
Owen
ribattè a
Cody:-Qualsiasi cosa o persona ci fosse lì dentro, farebbe
bene ad uscire.-
A
Noah non piaceva affatto
quello sguardo truce che Owen aveva assunto. Il ragazzone si mosse
verso
l’entrata della grotta, e, appena davanti, sganciò
un vero e proprio uragano di
gas tossici.
-Wow,
il nuovo uragano ai
fagioli. Ma ora lì io non ci entro.- Commentò
Noah.
-Idem.-
disse Cody.
Un
orso uscì fuori dalla
grotta con la rabbia a mille:-Deve essere allergico ai fagioli, Owen.
Brutta
mossa.- Disse Noah.
I
tre ragazzi si misero a
correre, e alla fine sfuggirono alla minaccia. Era ormai buio pesto
(espressione da non usare mai nelle vicinanze di Owen), e Noah
impugnava la
torcia, seguito da Cody e Owen. Intravidero una baita grazie alla luce
delle
torce, e vi entrarono.
-Deve
essere una baita usata
da pastori nel periodo estivo.- Azzardò Noah.
-Beh,
meglio di niente.-
Concluse Cody.
I
tre si misero a ispezionare
la baita, e Noah notò un particolare:-Legna carbonizzata
ancora calda, e
paglia. Qualcuno ha scoperto la baita prima di noi. Faremmo meglio a
togliere
il disturbo, ma è pericoloso. Speriamo
nell’apprensione del coinquilino.-
Owen
si addormentò a tempo di
record, Cody era guardingo e Noah appariva abbastanza preoccupato.
Quella
situazione non gli piaceva. Rifletteva sull’accaduto di poche
ore prima. Lo
scimmione e l’elicottero rosso (che aveva visto volare sulle
loro teste), di cui
Noah non era riuscito a riconoscere il modello. Alla fine si
rassegnò, e si
abbandonò alle braccia di Morfeo. Cody però era
sempre sveglio. Sentì dei
rumori, e di un tratto la porta si spalancò. Cody
urlò in preda al panico, Noah
e Owen si svegliarono, e, ancor prima di urlare, Noah si rese conto di
conoscere quel tizio che era appena entrato di prepotenza nella baita:
Duncan,
probabilmente l’abitante della baita prima
dell’arrivo dei nostri tre eroi.
-Cosa?
Duncan?- Disse Noah,
alquanto sconcertato.
Alla
vista del verde in
testa, Owen e Cody si arrestarono:-Duncan???-.
Duncan
era stupito, e, appena
i quattro sentirono delle sirene, Duncan si fiondò sotto il
sacco a pelo:-Gli
sbirri!!!-.
Noah
disse:-Cosa? Sei
ricercato? Ragazzi, meglio se leviamo le tende, non vorrei ritrovarmi
incriminato per favoreggiamento, la mia reputazione ne risentirebbe. E
avere un
criminale nascosto nei propri territori non è la cosa
migliore per un uomo di
affari come me, potrebbero tagliarsi molti ponti che ho costruito con
fatica in
questi anni.-
-No!
Duncan era un nostro
commilitone al campo, non possiamo abbandonarlo così!- Disse
deciso Owen.
Cody
intervenne:-Innanzitutto
spiegaci cosa è successo, Duncan, poi vedremo il da
farsi.-
Il
sarcasmo di Noah si fece
sentire:-Ehi ragazzi, poi scrivetemi su un memo cosa ha fatto per noi
Duncan in
questi anni. A parte avermi strapazzato, aver preso in giro Cody ed
aver usato
Owen più volte. Se lo aiutiamo non ci guadagneremo niente.-
-Per
favore Noah! So di non
essere affidabile come amico, ma per l’amor del cielo
aiutami! Io sono
innocente, lo giuro! Ezekiel mi ha incastrato!- Disse Duncan.
Noah,
Cody e Owen ripeterono
all’unisono:-Ezekiel?-
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Capitolo 4 *** Un genio di nome Ezekiel ***
-Ezekiel?
Cosa centra quello
psicopatico?-
Duncan
iniziò a raccontare: -Quel
subdolo essere è un genio, oltre che psicopatico. Era
più o meno tre mesi fa, incontrai
Courtney per le strade di New York, dove vivo. Andammo a prendere un
caffè,
ricordando la nostra storia adolescienziale…poi cominciammo
a parlare delle
nostre vite: io, disoccupato, testa calda come al solito. Quel giorno
ero
appena uscito di prigione. Lei, avvocato, si trovava nelle vicinanze
della
prigione per un suo assistito in stato di fermo: Ezekiel. Quando
pronunciò quel
nome, io le chiesi cosa aveva fatto quello zombie. Lei mi rispose che
era
tornato normale, dopo una cura psicologica e fisica. Comunque, mi disse
che si
trovava al centro di un traffico illegale di armi, droga e denaro
sporco. E
agiva anche all’estero. I maggiori cartelli della droga in
Messico, Colombia e
Honduras erano diventati suoi. Tentarono di accusarlo, ma vinse tutte
le cause,
grazie ai migliori avvocati e a qualche raggiro giudiziario. Era
invischiato
con la mafia russa, e aveva contatti con tutti i maggiori movimenti
terroristici. Aveva in pugno il mondo del crimine, e nessuno lo avrebbe
potuto
fermare. Alla televisione lo chiamano il “Dio del
Male”. Altro che i soldi
persi con il reality, Ezekiel ha tutto. Tutto illegale, certo, ma
questo
nessuno lo potrà dimostrare. Vi basti pensare che paga gente
per andare in
prigione al posto suo, paga avvocati per far perdere la causa e paga
giudici
per togliere prove. E questi giudici o li uccide, o li butta in
prigione. La
sua prigione, nella sua villa. Fatto sta che passò davanti
al bar dove ci
trovavamo con il suo SUV nero, e si fermò. Mi aveva
riconosciuto, ma non lo
diede a intendere a Courtney. Così, quando lei se ne
andò, scese e mi propose
di aiutarlo. Diventai il suo braccio destro. Poi si spinse troppo
oltre. Il governo
non lasciò trapelare la notizia, ma due mesi fa Ezekiel
rubò delle armi
nucleari agli Stati Uniti d’America. Armi nucleari. Agli
Stati Uniti d’America.
Si era messo contro il paese più potente del mondo. Ma lui
pensava di essere
superiore anche agli USA. Gli dissi che era ridicolo, ma non ne volle
sapere.
Avrebbe dovuto rivendere quelle stesse armi alla Russia o alla Cina, o
peggio,
ai terroristi. Però io temevo lo scoppio di una guerra
mondiale. Non
accorgendomi di essere seguito, cercai di contattare le
autorità. Ma Ezekiel mi
sorprese da dietro. Mi svegliai in prigione. Ma non nella sua prigione.
Un
carcere di massima sicurezza. Chiesi spiegazioni all’agente
che mi sorvegliava.
Ezekiel mi aveva consegnato alla giustizia, riferendo al giudice che
avevo
preso da solo l’iniziativa per il furto, e che lui odiava i
traditori. Tuttavia
mi liberarono, qualcuno aveva pagato la cauzione. Poi mi abbandonarono
al
confine, e in poco più di un mese sono arrivato qui. Questo
è tutto.-
Noah
era rimasto a bocca
aperta. Aveva sentito parlare di questo “Dio del
Male”, ma la sua identità era
avvolta nel mistero. Ezekiel. Quasi non ci credeva.
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Capitolo 5 *** Nirvana ***
Noah
si svegliò di
soprassalto. Aveva avuto un incubo, e nel suo incubo c’era
anche l’elicottero
rosso che aveva visto il giorno prima in concomitanza
dell’incontro ravvicinato
con lo scimmione. Era l’alba, le prime luci del sole
cominciavano a filtrare
dalle finestrelle sulla parete. Notò un particolare: Duncan
era sparito. Uscì
dalla baita, e fu sorpreso di trovarlo che stava cuocendo delle uova
con un
fuoco. –Pensavo te la fossi squagliata.- Disse Noah.
-Sono
troppo messo male per
squagliarmela. Comunque, non mi avete detto per quale motivo siete da
queste
parti.- Rispose Duncan.
Noah
spiegò la situazione a
Duncan:-Owen vuole trovare un certo Pollo di Platino, un antico
artefatto
contenente una ricetta segreta, o robe simili.-
Duncan
era visibilmente
spaventato, e disse tutto d’un fiato:-Anche Ezekiel lo sta
cercando.-
Noah
non ci voleva
credere:-Cosa? Stai scherzando? Che se ne fa un genio del male di un
artefatto
a forma di pollo?-
Duncan
aveva la risposta
pronta:-E’ platino puro. Proveniente dallo spazio tramite un
asteroide, trovato
il Pollo, trovata anche la più grande miniera di platino del
mondo.-
Noah
era sbigottito. Altro
che una misera ricetta. Platino puro. Owen e Cody li raggiunsero, e
seppero
anche loro della miniera.
Owen
esclamò:-Una miniera?
Scherziamo? Niente cibo?-
Cody
si mise a ridere e
rispose a Owen:-Amico, con quella miniera ti compri una crociera di
cioccolato
con al posto degli oblò ciambelle.-
Noah
aggiunse, affranto:-Già,
ma se non si trova nei miei territori saremo costretti a rinunciarci.
Entro
stasera dovremmo raggiungere i territori del
“vicino”…se non troviamo niente,
dritti a casa, ho già rischiato troppo penalmente per i miei
gusti.-
Duncan
disse
sommessamente:-Posso unirmi a voi? Giuro che se la polizia ci insegue
mi
costituisco.-
Noah
accettò, nonostante il
suo istinto gli diceva chiaramente di non farlo. Ispezionarono i
rimanenti
territori, ma non trovarono grotte. Mentre erano rassegnati di tornare
a casa,
Cody si ricordò di un particolare:-Aspettate, ragazzi! Sul
Monte Nirvana ci sono
miriadi di grotte! Ci sono andato l’estate scorsa a sciare.
Mi ruppi una gamba.
E tre costole. Eheh. Però guarisco in fretta, io.-
Noah
sembrava alquanto
scocciato, ma finse di essere entusiasta:-Evvai…- Poi si
ricordò a sua volta di
un altro particolare:-Aspettate. Il Monte Nirvana non si trova nei miei
territori.-
Owen
esclamò:-E dai Noah! Ai
confini del Canada!-
Noah
osservò Cody, Duncan e
Owen che oltrepassavano il confine dei suoi territori:-Ai confini della
legalità, piuttosto.-
-Benvenuto
nel mio mondo.-
Disse ridendo Duncan.
Era
intorno al tramonto,
quando tutti e quattro furono storditi e persero i sensi. Si
ritrovarono legati
a un palo, e davanti avevano una figura oscurata dalle ombre della
notte.
Appena la luna emise un piccolo bagliore, Noah, Owen, Cody e Duncan
esclamarono
all’unisono:-Ma quella è…-
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Capitolo 6 *** Cherokee ***
-Izzy???-
I quattro ragazzi
erano sbalorditi.
Izzy
si mise a
ridere:-Ahahahahah dovevate vedere le vostre facce mentre dormivate!
Ahahahah
come pesci lessi ahahahah è stato troppo divertente ragazzi!
Strano trovarvi da
queste parti eh?-
Owen
fu il primo a
enfatizzarsi, e probabilmente l’unico:-Izzy! Ouououououuuu!
E’ incredibile!
Comunque, siamo qui per trovare un certo Pollo di Platino. Un antefatto
Cherokee. Lo conosci per forza.-
Izzy
rispose a Owen:-Sì,
certo che lo conosco. Ce ne ha parlato il capo tribù.-
Cody
aggiunse, sentendo degli
spari:-C’è qualche esercitazione in corso?-
Izzy
rispose ridendo:-No, c’è
un poliziesco in televisione. Di solito le vediamo tutti insieme questo
genere
di cose. Vi porto dal capo, è simpaticissimo, ahahah.-
Appena
entrarono nella
casetta, molto moderna tra l’altro, Noah fu felice di
scorgere l’etichetta
“Noah Industries” sul televisore:-Avete buon gusto
in fatto di televisori.-
Izzy
rispose:-Già, prende il
segnale che è una meraviglia.-
Noah
pensò: ”Musica per le
mie orecchie.”
Nel
frattempo erano giunti
davanti al capo tribù. Aveva qualcosa di familiare, ma
nessuno dei quattro
ragazzi capì cosa. Il capo, continuando a vedere il
poliziesco, disse:-Voi
siete Noah, Cody, Owen e Duncan. Ve lo leggo nella mente. Accomodatevi,
vi
faccio servire del thè.-
Owen
disse:-Il thè quello con
le foglioline? Avevo intenzione di aprire una tisaneria.-
Il
capo rispose, serio:-No,
noi beviamo soltanto EstaThè.-
Arrivarono
quattro lattine, i
ragazzi le stapparono e le bevvero tutte d’un fiato.
-Erano
giorni che non bevevo
qualcosa di decente.- Disse Cody.
-Io
settimane.- Replicò
Duncan.
Il
capo continuò:-So che
siete qui per il Pollo di Platino. Mi dispiace, ma non posso aiutarvi.
I miei
uomini hanno esplorato da cima a fondo tutte le grotte delle montagne,
ma
niente. Dovrete cavarvela da soli, al massimo posso assegnarvi Izzy
come guida.
Noah
stava per
rispondere:-No, graz…- Ma fu interrotto da Owen:-Evvai!
Grazie grazie grazie,
signor capo! Andiamo!-
Noah
era allibito. Izzy,
Cody e Duncan seguirono invece Owen con grande entusiasmo. Con molta
flemma,
anche Noah si mise in coda al gruppo, ora composto da cinque persone.
“Se
quella miniera non mi frutterà niente, sarà stato
un fiasco.” Pensò
l’allergico.
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Capitolo 7 *** Nell'occhio del ciclone ***
I
cinque ragazzi cominciarono
a rivedere le grotte del Monte Nirvana già ispezionate dalla
tribù Cherokee.
Izzy diede indicazioni, poi i cinque entrarono nella prima grotta, e un
rumore
sinistro fece rabbrividire i nostri eroi. Poi Owen si rese conto che
era lui ad
emettere quel rumore…e se ne accorsero anche gli altri.
-Ti
perdono solo perché una
volta ci hanno salvato le tue scorreggie, Owen. Ma non farlo mai
più, ti
supplico.- Disse indispettito Noah.
-Ehm…scusate
ragazzi…è la
tensione...- Si giustificò Owen, prima di spararne
un’altra:-Ahah, scusate.-
I
ragazzi continuarono a esplorare
le grotte, fino a quando, nella trentesima grotta della giornata,
sentirono un
leggero rumore alle loro spalle. Il rumore era noto a Duncan: era una
pistola.
-Giratevi
lentamente e con le
mani in alto.- Disse una voce alle loro spalle. Duncan aveva
riconosciuto anche
quella. Il “punkettaro” cominciò a
sudare freddo, cosa che non sfuggì a Noah:-Ehy,
Duncan, che hai?-
-Mi
ha riconosciuto e ha paura. E’ così ovvio.-
Rispose Zeke. Era lui la voce.
“Sapevo che sarebbe stata una pessima idea fidarmi di
Duncan.” Pensò il buon
Noah.
-Sapete,
sto cercando una miniera di platino. Di platino puro. So che siete
sulle sue
tracce. Voi però non sapete una cosa: questi terreni sono
miei… Duncan… vedo
che ti sei fatto degli amici. Aspetta un attimo…tu sei
Noah.-Disse Ezekiel.
-Già,
piacere di rivederti Zeke. Sai, ho cercato di avvertirli quando
oltrepassammo
il confine tra i miei e i tuoi territori. Io sono un tipo onesto. A
differenza
di qualcun altro…-Bofonchiò Noah.
-Vuoi
dire che io sarei disonesto?-Proclamò il beffardo Zeke.
Poi
prese Noah per un braccio, cercando di stringerlo con una mossa
orientale.
Evidentemente Ezekiel non era granchè nel combattimento,
dato che Noah
manteneva il suo sguardo fisso su Zeke:-Scusa, potresti ridarmi il
braccio? Mi
serve. Rassegnati Ezekiel, sarai anche diventato intelligente, ma non
sei
capace a combattere.-
Detto
questo, Noah si liberò dalla presa e tirò un
diretto destro sul muso di
Ezekiel, che cadde a terra. Nonostante questa mossa a sorpresa, il
“Dio del
Male” si rialzò subito e si scagliò
contro Noah, che aveva osato toccarlo. Noah
si scansò di un passo ed eluse la mossa di Zeke senza
particolari difficoltà.
Dopo
quest’altra mossa l’allergico emise una tagliente
provocazione nei confronti di
Ezekiel:-Sei noioso. Io sono un semplice topo da scrivania, sei tu il
criminale
qua.-
Ezekiel
ribolliva di rabbia, Duncan era a bocca aperta, Owen era svenuto e
Cody… Cody
non si trovava. A un certo punto si udì la sua voce:-Ehy,
Dio del Male,
girati.-
Ezekiel
si girò, e ciò che vide lo lasciò a
bocca aperta: Cody aveva appena scagliato
una grande palla di ghiaccio, evidentemente recuperata sulla cima della
montagna, nella direzione di Zeke, che fu colpito in piena faccia. Del
resto
Cody gioca in prima categoria, mica niente. Il contraccolpo fece
battere la
testa a Ezekiel contro un corposo masso, che, al contatto con la testa
dura
dello stesso, si spaccò a metà, rivelando
l’impensabile: Una statuetta Cherokee
interamente di platino, a forma di pollo: avevano trovato il Pollo di
Platino.
Nel frattempo, un elicottero rosso atterrava molto silenziosamente
sulla cime
della montagna. Izzy uscì fuori, avendo udito il rumore
dell’elicottero. Poi fu
sorpresa da dietro da un’ombra, e fu sedata con del
cloroformio.
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Capitolo 8 *** Tanta fatica per niente ***
I
ragazzi erano increduli: Noah guardava il Pollo neanche fosse un azione
della
Microsoft a un centesimo, Duncan lo guardava smarrito come quando
Courtney
cercava di renderlo perfetto, Cody si fece la pipì addosso
per l’emozione e
Owen si svegliò, per poi risvenire dalla
felicità.
Noah
disse:-Prima leghiamo Ezekiel. Potrebbe tornarmi utile. Ehm, tornarci
utile.
Scusate.-
Noah
già immaginava le prime pagine dei giornali di tutto il
mondo:”Noah consegna il
Dio del Male alle autorità!” con conseguente prima
pagina della rivista
”Business”: “La Noah Industries infrange
i record di guadagno.” E ancora:
”Consegnata la medaglia d’onore al fondatore della
Noah Industries, Noah.”
Duncan,
accorgendosi che Noah cominciava a sbavare, lo svegliò dai
suoi sogni di
gloria:-Ehy Noah…Tutto ok?-
Noah
rispose duramente:-Sì, grazie. Potevi anche aiutarmi nella
colluttazione. Sei
stato inutile, Duncan-
Duncan
ribattè:-Te la sei cavata benissimo. Comunque scusa, ero
spaventato.-
-D’accordo,
d’accordo. Ora svegliate Owen per piacere.- Concluse Noah,
mentre si accingeva
a legare molto scrupolosamente Ezekiel.
Appena
sveglio, Owen cominciò a urlare di gioia. Si
fiondò verso il povero Pollo di
Platino e cercò di sollevarlo: il risultato fu che i ragazzi
scoprirono una
leva segreta, che era proprio il Pollo stesso. Owen la aveva sollevata,
e
attivò quindi il meccanismo: Si aprì davanti a
loro una scalinata molto
profonda.
-D’accordo,
questa scalinata è profonda ma io sento l’odore
del platino da qua. Scendiamo.
In mano le torce ragazzi!- Esclamò un Noah sempre
più eccitato.
Nel
frattempo, mentre i ragazzi scendevano la scalinata, un uomo sui
trentacinque
entrò nella caverna e prelevò lo svenuto Zeke,
per poi assegnarlo alla guardia
del suo grosso compare di colore, che provvide a portarlo e caricarlo,
sempre
legato, sull’elicottero rosso sulla cima della montagna.
Dopo
un quarto d’ora abbondante, i ragazzi trovarono davanti ai
loro occhi uno
spettacolo impressionante: minerale di platino ovunque, roba che se si
giocava
a “tocca platino”, la partita poteva durare fino a
che il cacciatore non avesse
demolito tutta la grotta a mano. Se questo gioco esistesse.
-Cristo.
Che splendore.- Noah aveva gli occhi lucidi e aveva ripreso a sbavare.
-Uaahahouuuuuuuu
siamo ricchi ragazzi!- Urlò Owen, che poi, tanto per
cambiare, svenne
dall’emozione.
-Wow.
Impressionante…potrei farmi dei parastinchi in platino.-
Scherzò Cody,
giocatore chiave dei Toronto Catchers, squadra di prima categoria di
Dodgeball.
-Sono
felice per voi, ragazzi. Vi ringrazio per avermi aiutato con
Ezekiel…- Disse
sommessamente Duncan.
-Ehy
Dunc, c’è ne anche per te.- Disse Noah con una
gentilezza che manco quando
conoscerà Emma. Duncan rispose:-Cosa? Stai Scherzando? O mio
Dio, grazie Noah!-
I
ragazzi presero ad abbracciarsi, gasati come il 5 per mille alla chiesa
cattolica, quando, ad un tratto, un uomo sui trentacinque, con un
sorriso a
trentadue denti, esclamò:-Grazie, ragazzi. Mi avete
risparmiato una bella
fatica! Ahah.-
Il
sorriso dei ragazzi si spense all’improvviso. Noah
capì tutte le strane vicende
capitategli durante l’avventura. Lo scimmione Anakwa,
l’elicottero privato
rosso, la cauzione di Duncan pagata da chissà chi, la
cattura avvenuta dalla
tribù di Izzy e la seguente assegnazione di lei come guida.
Una sola
spiegazione. Un solo nome. Chris McLean.
-Tu?
Mi dispiace, ma l’abbiamo trovata noi la miniera, Chris.-
Disse Noah.
-Noah…hai
presente il tuo vicino di terreno?- Chiese Chris con un sorriso
beffardo.
-Sì…e
allora?- Chiese Noah, visibilmente preoccupato.
-Sono
io!- Esclamò Chris, tutto contento. (Della serie:
”Per chi guarda è divertente”
cit. Chris)
Noah
stava per avere un mancamento:-Quindi siamo sul tuo terreno.-
-Già.
Grazie ancora ragazzi.- Infierì Chris.
-Almeno
mi rimane Ezekiel…- Disse Noah.
-No,
nemmeno quello. Mentre noi parliamo Chef lo sta consegnando alle
autorità di
Tungsten, che lo smisteranno in un carcere di massima sicurezza. Ah, in
caso
non lo aveste capito, ero io il grande capo al villaggio.- Disse Chris.
Noah
era ormai in preda alla sindrome di Mosconi:-Aspetta, però
Zeke ci ha riferito
che questi terreni sono suoi.-
-Erano
suoi. Avendo consegnato il suddetto Ezekiel alle autorità,
il terreno passa a
me. Bingo!- Disse Chris, ridendo.
Noah
svenne, Owen era già svenuto da un bel pezzo, Duncan era
allibito, e Cody
disse:-Ma dove è finita Izzy?-
Chris
non perse tempo a rispondere:-Sedata sul mio elicottero. Ho scoperto
che era
ancora ricercata. Due piccioni con una fava.-
Chris
prese a salire le scale, e in poco tempo, scomparve.
Noah
si risvegliò, e prese in mano una gemma separata dal
terreno:-Questa la prendo
come souvenir.-
Il
giorno dopo i ragazzi erano radunati a casa di Owen, Noah e Duncan sul
divano e
Owen sulla propria poltrona, che aveva ormai assunto la forma del
fondoschiena
del giovane chef. Stavano assistendo tristemente alla prima partita di
Cody con
la maglia dei Toronto Catchers. Alla fine, erano tutti contenti,
nonostante lo
smacco subito da Chris: il ristorante di Owen aveva sempre
più successo, Cody
era amato dai tifosi e, soprattutto, da Gwen, e Duncan aveva finalmente
trovato
un posto fisso, e, grazie al coraggio avuto per testimoniare contro
Ezekiel,
aveva anche riconquistato il cuore di Courtney. Solo Noah era triste.
Le sue
azioni crescevano sempre di più, ma aveva bisogno di una
distrazione. Mentre stava
controllando distrattamente le E-Mail sul divano di Owen, lesse una
cosa
interessante:
“Gentile
signor Noah, noi di A Tutto Reality la invitiamo a partecipare a
Missione Cosmo
Ridicola, reality in stile The Amazing Race, che si terrà
nel 2015. Si tenga
allenato. Riferisca gentilmente a Owen, con cui lei farà
coppia. A condurre il
programma sarà Don.”
Noah
sorrise, e comunicò ad Owen la notizia: Owen
accettò di buon grado.
Il
resto è storia.
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