The Hero's Journey.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prince e Princess. ***
Capitolo 2: *** Feelings. ***
Capitolo 3: *** Le migliori amiche. ***
Capitolo 4: *** L'impostore. ***
Capitolo 5: *** Ferita. ***
Capitolo 6: *** Tenerezza e preoccupazione. ***
Capitolo 7: *** Passione. ***
Capitolo 8: *** Fraintendimento. ***
Capitolo 9: *** Verso la Terra Santa. ***
Capitolo 10: *** Ritorno in patria. ***
Capitolo 11: *** Incontro fortuito. ***
Capitolo 12: *** Mi sei mancata. ***
Capitolo 13: *** Prima o poi... ***
Capitolo 14: *** Nella Foresta. ***
Capitolo 15: *** La notizia. ***
Capitolo 16: *** Il primo scontro. ***
Capitolo 17: *** La Leggenda continua. ***
Capitolo 18: *** Fathers. ***
Capitolo 19: *** Fiducia. ***
Capitolo 20: *** Testarda. ***
Capitolo 21: *** Decisione e paura. ***
Capitolo 22: *** Salvataggio con bacio. ***
Capitolo 23: *** Grazie. ***
Capitolo 24: *** Individui misteriosi. ***
Capitolo 25: *** Gioia. ***
Capitolo 26: *** Hurt. ***
Capitolo 27: *** Pregare e sperare. ***
Capitolo 28: *** Un piacevole incontro. ***
Capitolo 29: *** Family. ***
Capitolo 30: *** Smiles. ***
Capitolo 31: *** Il piano. ***
Capitolo 32: *** La battaglia finale 1. ***
Capitolo 33: *** La battaglia finale 2. ***
Capitolo 34: *** La guerra è finita. ***



Capitolo 1
*** Prince e Princess. ***


Era una bellissima giornata nell'Inghilterra del periodo delle Crociate e, in un villaggio chiamato Locksley, il Conte Robert, signore di quelle terre, si era alzato di buon mattino al fine di incamminarsi verso Nottingham per parlare con lo Sceriffo di alcune questione legate alla sua gente.

"Sbrigati, Robyn. Abbiamo un'ora di cammino, lo Sceriffo è generoso a riceverci... Non facciamolo aspettare!"

"Si, padre... Ho capito. Sono pronta."

La figlia del Signore, una ragazza di quattordici anni dai capelli castani lunghi fin sopra le spalle e gli occhi azzurri come il cielo, era più un maschiaccio che una signorina. Infatti a vestitini e fronzoli preferiva prendere lezioni di spada ed aveva un talento naturale col tiro con l'arco, possedeva una precisione senza eguali e, anche se pareva distratta, riusciva sempre a fare centro.

"Sbrigati, Robyn! Andiamo."

I due Locksley lasciarono la loro casa e s'incamminarono verso Nottingham, salutando tutti i contadini che incontravano lungo la strada e che lavoravano per la loro famiglia "Volete una passaggio, Signore?" Domandò uno dei contadini, fermando il calesse.

"Andate verso Nottingham, buon uomo?"

"Mi fermo al villaggio prima!" Rispose il contadino, sorridendo all'uomo "Prego, salite! Sarà un onore viaggiare con voi, Signore! Oh, c'è anche la Signorina, con voi... Buongiorno!"

Robyn si limitò a sorridergli, perchè non le piaceva molto essere chiamata -Signorina-. Lei era Robyn di Locksley e basta.

Il contadino diede l'ordine al cavallo di partire, seguito da un colpo di briglie e l'equino nitrì, poi riprese a camminare con una certa e buona andatura, portando il padrone a destinazione in una decina di minuti e Robert ringraziò l'uomo per la gentilezza e Robyn fece altrettanto.

Ripresero il cammino e giunsero presto alle porte di Nottingham e le due guardie di pattuglia al ponte levatoio salutarono il Signore di Locksley e la figlia, con Robert che avanzò tra i vari banchetti del mercato e l'allegria della gente. Arrivò presto all'ingresso del castello, ma Robyn si era fermata prima.

La castana aveva alzato gli occhi verso una delle torri, scorgendo alla piccola finestra una ragazza dai capelli mori lunghi come i suoi e gli occhi ricchi e scuri, perfettamente ordinata, che la fissava a sua volta, così fece scivolare il cappuccio del suo mantello giù dalla testa, sorprendendo la mora, che le sorrise appena.

Robyn ricambiò il sorriso e rimase a fissarla, come se avesse visto un angelo "Insomma, Robyn!" La chiamò il padre "Sbrigati! Lo Sceriffo ci sta aspettando."

"Arrivo padre!" Rispose la giovane, guardandolo e, quando risoleevò lo sguardo, la ragazza non c'era più.

La castana raggiunse il genitore ed insieme entrarono nel palazzo, ove una guardia li condusse nella sala che lo Sceriffo usava per ricevere i suoi ospiti. Ronald era un uomo giusto e molto rispettato dal suo popolo e Re Riccardo, prima di partire per la Terra Santa, gli aveva affidato le chiavi del suo Regno.

"Robert, amico mio!" Lo accolse subito l'uomo "Come stai?"

"Molto bene, Ronald. E tu?"

"Anch'io sto molto bene!" Rispose col suo sorriso rassicurante, notando poi Robyn "Ciao, Robyn!"

"Salute a Voi, Sceriffo." Salutò la giovane. Lo Sceriffo era forse l'unico che non la chiamava Signorina, ma usava il suo nome.

"Di cosa volete parlarmi, Robert?"

"Dei diritti di sfruttamento della miniera posta a Nord, nelle mie terre."

"Certamente!" Sorrise Ronald "Prego, sedetevi."

Robert accettò l'invito, poi fissò Robyn "Perchè non vai a comprare qualcosa al mercato?"

La castana annuì e se ne andò dopo aver salutato lo Sceriffo, che corrispose il saluto; fuori dal palazzo, si guardò attorno e puntò un banchetto ove vendevano delle mele e ne comprò due, pagando, poi vagò a caso, fermandosi innanzi alla bottega del fabbro. Avrebbe fatto fare il filo alla sua spada.

"Perdonatemi, fabbro." Tentò, con tutta la gentilezza di cui disponeva "Avete tempo per fare il filo alla mia spada?"

"Certamente, giovane fanciulla!" Sorrise l'uomo sui cinquant'anni "Porgimi la tua arma."

Robyn obbedì e ringraziò l'uomo, decidendo di farsi un giro mentre aspettava e, camminando, incontrò la ragazza che aveva visto dall'alto della torre assieme a quattro guardie ed anche l'altra ragazza la notò e s'avvicinò, guardandola con un certo interesse.

Ma, prima che potessero parlarsi, o almeno, presentarsi, tre uomini armati di spada diedero una leggera spinta a Robyn e puntarono la mora. Però i tre non conoscevano Robyn... L'averla scostata in malo modo era stato un vero errore.

"Ehi... Sparite!" Ringhiò la castana, parandosi innanzi alla mora "Non un altro passo. Io vi ho avvisati!"

I tre risero fragorosamente e sfoderarono la rispettiva spada "Signorina Robyn, si allontani!" Disse una delle guardie.

"Robyn?" Ripetè uno dei criminali "La figlia del Signore di Locksley?"

"Precisamente! Ora vi darò una bella lezione." Affermò con sicurezza ed i tre risero, mentre la castana rimase calma "Guardia... Dammi la spada. La mia è dal fabbro!"

Le guardie sapevano che dissuaderla era inutile ed uno degli uomini le passò la sua arma "Sei troppo magra, per quella spada." La schernì un bandito.

Robyn si limitò a sorridere ed ingaggiò uno scontro coi tre banditi, tenendo loro testa, dimostrandosi davvero abile.

La mora ragazza, intanto, la fissava con un certo interesse e s'avvicinò ad una delle guardie "Dimmi..."

"Certo, Signorina! Chiedete ciò che volete."

"Chi è quella ragazza spavalda che affronta tre uomini grossi ed armati come se fosse una cosa naturale?"

"E' Robyn, figlia del Conte Robert di Locksley." Rispose la guardia "E' colei che tutti i contadini che vivono nelle terre di Locksley chiamano Figlia del Vento!"

"E' davvero abile, con la spada."

"Dicono sia molto particolare... Vive completamente come se fosse un ragazzo, non da Signorina qual è!"

La ragazza sorrise con tutta la dolcezza di cui disponeva "Molto interessante. Mi piacerebbe fare la sua conoscenza!"

"Ne siete certa?" Chiese la guardia "Lei è un Principe, più che una Principessa. Ha interessi da ragazzo, non da ragazza... Di cosa potreste mai parlare, con una ragazza così?"

"Si può parlare con le parole o parlare con gli occhi." Ammise la ragazza "Lei è un Principe, io una Principessa... Sarà certamente una conversazione piacevole!"

La guardia fece un inchino, felice di essere stato d'aiuto alla sua Signorina e la mora ragazza faticava a togliere gli occhi di dosso a quella giovane che aveva rinunciato al suo essere donna per vivere in tutto e per tutto come un uomo.

Era certa del fatto che tra loro non sarebbero servite molte parole, perchè i loro sguardi si erano già incontrati, da lontano. Dovevano solo specchiarsi, per vedere se riflettevano la rispettiva immagine.

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Capitolo 2
*** Feelings. ***


Robyn combatteva contro i tre criminali, tenendo loro facilmente testa e li mise in fuga, proprio nell'attimo in cui arrivava suo padre, il quale venne messo al corrente di tutto da una delle guardie che accompagnavano la mora ragazza "Robyn!" La chiamò il padre "Non posso proprio fidarmi a mandarti in giro da sola!"

"Non dovete preoccuparvi, padre. Sono in grado di badare a me stessa!"

"Lo so, ma sei comunque una ragazza... C'è sempre chi è pronto ad approfittarsi di te, ricordalo."

"Certo padre!" Rispose, andando poi verso una delle guardie "Grazie per avermi prestato la spada!"

"Di nulla... Era da tempo che non ammiravo una tale abilità con la spada!" Rispose l'uomo e la ragazzetta gli sorrise, mentre la mora avanzò e Robert s'inginocchiò, tirando giù con sè anche Robyn, che guardò il padre con un'aria interrogativa.

"Perchè mi fate mettere in ginocchio, padre?"

"Questa ragazza è Milena, figlia dello Sceriffo Ronald." Spiegò Robert "Inginocchiarsi per rendere omaggio è il minimo!"

Robyn obbedì al padre e la mora raggiunse la castana "E' un piacere conoscervi, Robyn di Locksley. Grazie per il vostro aiuto!"

"E' stato un piacere! E... Anche fin troppo semplice."

"Potrei avere il piacere di passeggiare con voi?"

"Il piacere sarebbe tutto mio." Sorrise la castana, fissando poi il padre "Torno a casa da sola!"

Robert la fissò e sorrise, annuendo col capo "Fai attenzione, mi raccomando." Disse, abbracciandola, poi s'inginocchiò innanzi a Milena "E' stato un piacere potervi conoscere, Principessa."

La ragazza gli sorrise "Anche per me, Conte Robert di Locksley!"

Poi Robert se ne andò ed anche Robyn e Milena, con le quattro guardie che camminarono ad una certa distanza dietro di loro, per tenerle d'occhio e controllare, inoltre, che non ci fossero pericoli imminenti in vista "Se permettete, Milena... Dovrei passare dal fabbro a prendere la mia spada!"

"Ma certo! Andiamo."

Si diressero così dal fabbro e Robyn ritirò la sua spada, pagandogli il lavoro con venti Denari e s'avviarono poi fuori dalle mura di Nottingham, ove vi era solo aperta campagna, per poter passeggiare in tutta tranquillità e Milena chiese alle guardie di farle andare da sole sino ad un albero secolare in cima alla collina perchè, ne era certa, se ci fosse stato un pericolo imminente, Robyn l'avrebbe protetta, com'era successo coi tre criminali da strapazzo poco prima "Siate prudente, Signorina!"

"Certo! State tranquilli."

Robyn e Milena si allontanarono, con la prima che pareva quasi disinteressata o priva di voglia di passeggiare "Come mai volevate conoscermi?"

"Vi ho vista, dall'alto della torre... Dalle mie stanze..."

"Si, vi stavo guardando anch'io, Signorina!"

"Vi prgo, chiamatemi Milena. Già troppe persone mi chiamano Signorina..."

"Dovreste fare come me e dire che non vi piace farvi chiamare così!"

Milena sorrise dolcemente "Non posso permettermi di farlo, purtroppo. Per la mia posizione nobiliare..."

"Capisco... Ma ditemi, voi quanti anni avete?"

"Tredici! Uno in meno di voi, se non sbaglio..."

"Precisamente. Io ne ho da poco compiuti quattordici!" Rispose e Milena sorrise.

Si sedettero sotto l'albero secolare vicine e, all'improvviso, i loro sguardi s'incontrarono, lasciandole senza fiato "Io... Ehm... Scusate se mi permetto, Robyn, ma i vostri occhi mi piacciono molto! Sono azzurri come il cielo... Come il mare..."

"Anche mio padre spesso me lo dice!" Sorrise la castana "Mia madre aveva gli occhi come i miei..."

"Vostra madre... Mi piacerebbe conoscerla."

"Purtroppo è morta dopo pochi mesi dalla mia nascita. Fu mio padre a crescermi... Di lei non ricordo quasi nulla."

"Mi dispiace tanto! Invece la mia morì di malattia quando avevo sei anni."

"La cosa certa è che voi diventerete bellissima come lei." Ammise Robyn, sorridendo dolcemente "Io, invece, sono un maschiaccio, come dice mio padre! Aggiungendo che, se la mia povera mamma fosse ancora in vita, morirebbe di dolore nel vedermi così!"

"Secondo me ne sarebbe fiera! Una figlia forte e coraggiosa... Tutti i genitori la vorrebbero."

Robyn sorrise di gusto "Non credo proprio. Tanti genitori vogliono soprattutto che figlie e figli si sposino... Io non voglio farlo, per esempio!"

"No?" Chiese colpita Milena "Siete una bella ragazza... I ragazzi dovrebbero fare la fila, per voi."

"Forse, ma io non provo interesse per i ragazzi. E' strano, ma è così!"

"Non è strano... Io ho già rifiutato tre proposte di matrimonio, perchè non li ritenevo adatti a me. Sono ancora in attesa del vero amore... Spero arrivi presto!"

La castana la fissò, fissandola seria "Se io fossi un ragazzo, vi farei una corte spietata!" Ammise, arrossendo, sentendosi strana per la sua affermazione e Milena le sorrise, poggiando la testa alla sua spalla destra e poi si guardarono. Come calamite, i loro sguardi si cercavano e subito trovavano.

"Robyn..." Iniziò la mora ma, prima che potesse dire altro, Robyn s'alzò e le tese la mano.

"Venite, sarà meglio ritornare. Devo incamminarmi verso Locksley e voi rischiate di fare tardi per il pranzo!"

Milena si limitò a sorridere e posò la mano destra su quella tesa della castana, che l'aiutò ad alzarsi in piedi, poi assieme, fianco a fianco, ritornarono dalle guardie e Robyn s'unì loro per accompagnare la mora alla sua dimora "Grazie per la passeggiata!" Sorrise Milena "Spero di rivedervi presto."

"Lo spero anch'io, Milena!" Ribadì Robyn, prima di salutare lei e le guardie e s'incamminò verso Locksley col cuore pieno di nuovi e forti sentimenti che il primo incontro e la passeggiata con Milena avevano fatto nascere in lei e cercò di capire cosa significassero.

Era però felice, così come lo era Milena, di aver visto la propria immagine riflessa negli occhi dell'altra.

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Capitolo 3
*** Le migliori amiche. ***


Robyn, dopo aver riaccompagnato Milena al castello, lasciandola alle sue quattro guardie di scorta, s'incamminò verso la sua Locksley, sapendo di avere molta strada da fare, ma incapace di togliersi dalla mente i bellissimi e ricchi occhi scuri della Signorina.

"Ehi, Robyn!" La chiamò qualcuno alle sua spalle e, voltatasi, la castana sorrise. Innanzi a lei vi erano le sue migliori amiche, ovvero Yria, Berens, Thils, Sole e Cate.

"Ciao, ragazze! Come mai da queste parti?"

"Stavamo venendo a trovati..." Disse Cate.

"Capisco... Andiamo, allora. Mio padre sarà felice di avere ospiti!"

Le cinque ragazze sorrisero e s'incamminarono con la castana amica, parlando del più e del meno, con Berens che notò poi una strana luce negli occhi di Robyn e le sfiorò appena la spalla destra con la propria, quasi con fare scherzoso "Sembri piuttosto felice... Come mai?"

"Vedi... Ho conosciuto una ragazza bellissima..."

"Sul serio?" Chiese incuriosita Sole.

"Certo che dico sul serio! L'amore è un bel sentimento e non scherzo mai su questo!"

"E... Chi sarebbe la fortunata?"

"Non ve lo dico!" Scherzò la quattordicenne, con fare giocoso, iniziando poi a correre.

Le amiche la seguirono "Te lo faremo confessare!" Ribadirono scherzose a loro volta.

Corsero per qualche minuto a perdifiato, sino a scorgere in lontananza i camini fumanti delle capanne del villaggio di Locksley e scorsero poi Robert, che faceva loro cenno con la mano, andando incontro alla figlia ed abbracciandola "Eccoti, finalmente... Entrate, la cena è pronta!"

Per l'uomo era quasi una cosa naturale avere le cinque amiche della figlia, le sole che avesse poiché erano dei maschiacci come lei, a pranzo e cena, visto che le giovani, tutte quattordicenni come Robyn, non avevano più i rispettivi genitori, i quali erano morti di malattia oppure erano partiti a combattere per l'Inghilterra in Terra Santa al fianco del loro amatissimo Re Riccardo.

Il Conte aveva preparato un'ottima zuppa di legumi e le ragazze ne andavano ghiotte "Sembra squisita, come sempre!" Disse subito Cate.

"Ti ringrazio, mia cara, ma prima preghiamo! Ringraziamo il nostro Signore per questo cibo, poiché ci sono anche persone che non ne hanno."

"Io farò di tutto affinché chiunque abbia di che sfamare la propria famiglia!"

L'uomo sorrise e carezzó la testa della figlia "Questo ti fa onore! Milena sarebbe molto fiera di te!"

Le cinque giovani fissarono la castana Milena... La Signorina Milena??" Chiesero assieme, scioccate.

"Insomma, padre! Non volevo dire nulla e l'avete fatto voi!"

"Scusami tesoro, non era mia intenzione rivelare questo... Segreto!"

Robyn fece poi spallucce e Thils fissò "Io la intravidi qualche giorno fa col padre ed alcune guardie e mi parve molto bella!"

"È bellissima, non semplicemente beola!" Precisò Robyn "È la più bella ragazza che abbia mai visto!"

Robyn continuava a raccontare alle migliori amiche di Milena e Robert la fissava, avendo già capito che alla figlia piaceva moltissimo la Signorina e che, quasi sicuramente, anche alla mora Robyn piaceva parecchio e d'istinto sorrise, pregustando il giorno in cui avrebbe visto le due ragazze vivere assieme, felici.

Per lui anche Milena era come una figlia, non solo le cinque amiche di Robyn. E, anche se faticava un po' ad abituarsi all'idea della figlia assieme ad un'altra ragazza, non riusciva a vedere nessun'altra giovane al fianco della sua adorata Robyn se non Milena.

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Capitolo 4
*** L'impostore. ***


Passò una settimana e Robyn continuava ad andare a trovare Milena, con costei che un paio di volte aveva ricambiato la cortesia facendosi accompagnare dalle sue guardie di scorta.

Milena aveva conosciuto anche le cinque amiche di Robyn e si divertivano molto assieme "Anche oggi vai da Milena?" Domandò Robert alla figlia.

"Si, perché mi ha chiesto di accompagnarla a cogliere fiori per la sua stanza..."

"Va bene, d'accordo! Fai attenzione."

"Come sempre, padre!" Ribadì Robyn, baciando su entrambe le guance il padre, che fece altrettanto e poi, dopo aver preso la fidata spada, uscì di casa per dirigersi verso Nottingham.

Robyn s'incamminò per la polverosa strada, prendendosi tutto il suo tempo per arrivare a Nottingham e, una volta lì, attraversò tutta la piazza e si diresse verso il castello.

"Benvenuta, Signorina." L'accolse Todd, uno dei Consiglieri.

"Buongiorno, Todd. Milena è disponibile? Mi aveva chiesto di venire..."

"La Signorina è in compagnia del suo promesso sposo. Stanno cogliendo fiori assieme sulla collina dietro il castello."

Robyn sgranò gli occhi cerulei incredula "Come dite?"

"Mi dispiace tanto, Signorina."

"Ditele che sono passata." Disse e l'uomo annuì col capo, controllando poi che Robyn andasse effettivamente via, prima di tirare le tende ed aprire una porta, dietro la quale Milena era seduta su un letto in lacrime, legata ed imbavagliata.

"Adesso capisco perché quella ragazza vi piace. Ha due occhi bellissimi ed un fascino incredibile! Ma adesso penserò io a voi... Preparatevi a portare in grembo mio figlio!"

Milena sgranò gli occhi scuri inorridita e spaventata, perché le sue quattro guardie di scorta erano state uccise e suo padre era andato in un villaggio vicino a trovare un caro amico, ritornato dalla Terra Santa.

E Robyn, mentre camminava, incontrò le amiche "Ciao! Non dovevi andare da Milena?" Chiese Cate.

"Todd mi ha detto che era a cogliere fiori col promesso sposo."

Le amiche erano scioccate "Oddio... Un promesso... Robyn..." Farfugliò Thils.

"Ma Todd il Consigliere l'ho visto assieme al padre di Milena!" Disse Sole "Quello è certamente un impostore!"

Robyn serrò subito la mascella "Vai subito ad avvisarlo! Noi andiamo al castello!"

Sole se ne andò di corsa e Robyn tornò al palazzo con le altre amiche, trovando diversi sgherri dell'impostore sul loro cammino "Vai da Milena! Ci pensiamo noi." Gridò Berens e la castana se ne andò.

Trovò la mora amica nella stanza del vero Todd, legata al letto, con l'impostore a cavalcioni sopra di lei "Robyn!!" La chiamò subito Milena, che cercava di vincolarsi.

"Resisti!" Rispose semplicemente la castana, con l'uomo che le andò subito incontro armato di spada.

"Piccola ficcanaso! Mocciosa maledetta!"

"Se scopro che le hai sfiorato anche un capello ti ammazzo!" Sibilò Robyn e l'uomo rabbrividì innanzi a quegli occhi freddi e pungenti.

Presto la castana lo sconfisse, tramortendolo dopo aver aggirato le sue mosse con maestria, lo legò mani e piedi con un pezzo di corda che si portava sempre dietro ed infine prese il suo pugnale e liberò Milena.

"Robyn!" La chiamò subito la mora, una volta libera, mettendosi seduta e la castana l'abbracciò forte, stando però attenta a non farle male "T-Temevo avessi creduto alla storia del promesso sposo..."

"Si, lo confesso. Ma quando Sole mi ha detto di aver visto il vero Todd con tuo padre, sono corsa subito qui."

"Io non voglio impegnarmi... E comunque mai con un ragazzo." Ammise Milena, quando si fu calmata e Robyn lasciò che si sedette sulle sue gambe "Io sono già innamorata. Ho il mio Eroe."

"Quella persona è molto fortunata." Sorrise la castana.

"Sono io quella fortunata. Perché lei arriva sempre, in mio aiuto..." Sussurrò Milena ma, quando le due furono sul punto di baciarsi, la porta s'aprì di colpo ed entrarono le amiche di Robyn tutte trafelate.

"Robyn!" La chiamò Thils "Cate è stata ferita alla gamba destra!"

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Capitolo 5
*** Ferita. ***


Robyn e Milena balzarono subito in piedi per andare da Cate e le ragazze fecero loro strada e, nel mentre, arrivarono il padre di Milena col vero Todd e le tredici guardie di scortas andate con loro.

"Milena, tesoro! Come stai?" Chiese, preoccupato, abbracciandola.

"Bene, padre! Robyn e le sue amiche mi hanno aiutata."

"Vi ringrazio!"

"Nessun problema, ma adesso devo vedere come sta la mia amica!"

Arrivate nella stanza ove Cate aveva lottato, trovarono costei con una ferita da taglio alla gamba destra e Yria che cercava di farle forza, accarezzandole i lunghi capelli castani "Cate..."

"S-Sto male..." Rispose flebilmente la castana.

"Berens, vai a chiamare Miles!"

"Certo, vado subito!"

"Prendi uno dei nostri cavalli." Ordinò lo Sceriffo.

Berens se ne andò di corsa e Thils fissò il padre di Milena "L'impostore è legato nella stanza di Milena!"

"Guardie! Prendetelo e portatelo in prigione." Ordinò e gli uomini andarono di corsa, portando poi il malcapitato nelle celle dei sotterranei.

Qualche minuto e Miles, dottore della famiglia Locksley, arrivò a cavallo assieme a Berens ed anche a Robert, preoccupato per Robyn "Figlia mia... Tu attiri guai ovunque vai!"

"È stato casuale, padre. Un tizio si spacciava per Todd e voleva solo approfittarsi di Milena."

Robert accarezzò la nuca della figlia e le baciò la tempia destra "Sono fiero di te, mia cara."

Anche Robyn sorrise e Milena l'abbracciò "Grazie." Sussurrò, baciandola sulla guancia ed abbracciandola poi "Ti voglio bene. Te ne vorrò sempre!"

"Anch'io te ne voglio. Tanto!"

Ma l'attenzione venne attirata da Cate, che lanciò un grido molto forte "Cosa succede?" Domandò Yria.

"Ha una ferita profonda e rischia di infettarsi." Spiegò Miles "Devo portarla nella mia capanna a Locksley e medicarla come si deve. Inoltre ha la caviglia molto gonfia!"

"Ho un carretto." Disse il padre di Milena "Così farete il viaggio comodi."

"Va bene, grazie!"

"Guardie! Preparate il mio carro." Ordinò e quattro guardie uscirono per eseguire l'ordine del loro Sceriffo.

Una volta fuori, Robyn e Thils sistemarono delicatamente Cate sul carretto e Miles, assieme a Robert ed alle altre "Dopo vengo io a riportarvi il carretto. Grazie mille!"

"Non c'è di che!" Sorrise l'uomo "Fai con calma."

"Robyn." La chiamò Milena, avvicinandosi "Poi torni a tenermi compagnia?"

Robyn non si aspettò una tale richiesta, ma sorrise "Vedrò cosa posso fare..." Rispose vaga, facendo un malizioso occhiolino alla mora, che sorrise teneramente.

Robyn le piaceva moltissimo e questo suo velo di mistero la rendeva ancora più affascinante ai suoi occhi.

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Capitolo 6
*** Tenerezza e preoccupazione. ***


Arrivati a Locksley col carretto, Miles venne subito aiutato da Yria e Robyn a tirare giù Cate dal carretto che, durante il viaggio, aveva perso conoscenza a causa del dolore e della perdita di sangue.

"Portatela dentro e adagiatela piano su quegli stracci!" Le istruì Miles "Attente a non farla sbattere."

"Resisti Cate. Resisti, non devi mollare!"

Miles fece uscire le ragazze, che entrarono nella capanna di Robyn e Robert e si sedettero, tutte preoccupate "Coraggio, mie care. Aiutatemi a preparare la cena... Vi va?"

Tutte annuirono, ma Robyn s'alzò in piedi "Io vado a riportare il carretto allo Sceriffo."

"Va bene. Sii prudente!"

La castana baciò il padre e se ne andò, conducendo con maestria il carretto lungo le polverose stradine, arrivando a Nottingham in una ventina di minuti e trovò Milena, con suo padre e tre guardie di scorta, intenti a comprare carne ad uno dei banchetti.

"Ciao!" La salutò subito la mora, andando le incontro e sorridendole "Eccoti... Come sta Cate?"

"Miles la sta curando. Tornando a casa ha perso conoscenza..."

"Mi dispiace... Ti fermi a cena? Il cuoco preparerà lo spezzatino..."

"Sarebbe bello, ma voglio andare a casa e stare vicina a Cate. Appena starà bene verrò a trovarti, promesso!"

"Ci conto!" Ribadì la mora signorina, abbracciando l'amica e baciandola su entrambe le guance.

"Perché non vai tu, da lei? Saresti ben protetta." Propose il padre e Milena lo abbracciò felice.

"Dite davvero? Posso andarci?" Chiese e l'uomo annuì col capo, avendo capito che la figlia voleva stare in compagnia della sua salvatrice, che tanto le piaceva.

"La proteggerò, Sceriffo, anche a costo della mia vita!"

"So che lo farai, Robyn di Locksley. Andate tranquille e siate prudenti." Disse e Milena lo abbracciò, mentre Robyn fece un inchino.

Le due ragazze lasciarono Nottingham dopo che Robyn ebbe ringraziato per il carretto e, durante il tragitto, Milena prese timidamente Robyn per mano e la castana la strinse, sorridendole dolcemente.

Entrambe apprezzarono quel tenero gesto e, arrivate a Locksley, Robert accolse Milena e la castana andò dalle amiche "È terribile, Robyn..." Sussurrò Yria, per non disturbare miles, che stava terminando di curare Cate.

"Cosa? Cate ha qualcosa di grave?"

"Miles ha curato la ferita, ma ha detto che farà fatica a camminare. Serve qualche ora per definirla fuori pericolo..."

"D'accordo... Lasciamola riposare. Andiamo a cenare..."

Le ragazze annuirono, sperando che la loro amica potesse stare bene.

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Capitolo 7
*** Passione. ***


Le ragazze cenarono, tutte preoccupate per Cate e Robert cercò di consolarle, ma fu tutto inutile e quando entrò Miles, tutte colsero l'espressione dipinta sul suo viso, meno Milena "Miles, dicci... Come sta Cate?"

"È fuori pericolo ma, purtroppo, dovrà poggiarsi ad un bastone per il resto della vita."

La notizia sconcertò tutte, che non riuscivano ad immaginare la loro amica costretta a letto e che avrebbe poi fatto difficoltà a muoversi "Possiamo vederla?" Chiese Robyn.

"Sta riposando e sarebbe meglio di no. Le ho dato un forte infuso che funge da anestetico... Dormirà come minimo fino a domattina e poi sentirà molto dolore..."

"Così tanto?" Tentò Berens.

"Si. Dopotutto la ferita era molto profonda..."

Miles poi salutò e se ne andò, lasciando il gruppetto al seguito della serata, con le amiche di Robyn che ringraziarono e tornarono nella rispettiva capanna "Padre, io esco a fare una passeggiata..."

"Va bene, d'accordo. Sii prudente, mia cara!" Rispose l'uomo, baciando sulla fronte la figlia.

Milena, quando uscì dalla capanna di Miles, visto che era andata a trovare Cate ed a portare al medico un po' di zuppa, notò subito che la castana non era più in casa "Perdonatemi, Robert... Sapete dov'è Robyn?"

"È andata a fare una passeggiata. Se volete andare a vedere dov'è andata, vi consiglio il fiume..."

"D'accordo, vi ringrazio!"

"Tenete, Signorina." Disse Robert, avvicinandosi "Una coperta di lana per voi ed una per Robyn. Sapete... Quando esce a passeggiare, non torna mai prima del giorno seguente."

Milena sorrise e salutò l'uomo, uscendo poi dalla capanna, dirigendosi verso il fiume, attraversando un breve tratto di foresta e scorgendo poi la snella figura della ragazza in acqua, intenta a fare un bagno nel fiume.

"Milena... Cosa ci fai qui?" Domandò la castana.

"Sono venuta a cercarti... Non ti ho trovata, a casa..."

"Vengo sempre qui, quando cerco di rilassarmi e cacciare la preoccupazione. Un bel bagno funzionasse sempre!" Spiegò ed uscì dall'acqua e Milena la guardava, quasi con avidità, avvicinandosi e posando le mani su quei muscoli addominali appena scolpiti che l'attraevano come un magnete. Tutto le piaceva, di Robyn.

E le fresche mani della castana si posarono sulle sue, riportandola alla realtà "Robyn... Voi siete..."

"Sei tu ad essere bellissima."

La mora arrossí e, quando Robyn le si avvicinò, Milena sostenne i suoi bellissimi occhi azzurri ed accettò molto volentieri il suo bacio. Il suo primo bacio. Il loro primo bacio.

"Wow..." Sussurrò la mora, stringendosi alle forti spalle di Robyn e la castana si stese poi a terra, su una delle due coperte, sistemata a casaccio ed invitò Milena a stendersi accanto a lei.

Stavolta si scambiarono un bacio più dolce ed approfondito, mentre si nascondevano sotto l'altra coperta "Io ti amo, Milena. Ti amo tanto! Più della mia stessa vita..."

"Ti amo anch'io, Robyn di Locksley!" Ammise la mora e la castana la baciò, spogliandola piano, donandosi poi l'una all'altra tutto l'amore che provavano reciprocamente, lasciando che las passione le avvolgesse nel suo dolce abbraccio.

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Capitolo 8
*** Fraintendimento. ***


Il mattino seguente, Robyn fu la prima a svegliarsi e vide Milena ancora addormentata stesa sopra di lei, così le accarezzò i morbidi capelli mori, con la Signorina che si svegliò "Ciao... Buongiorno."

"Ciao e buongiorno a te!" Sorrise Robyn, baciandola sulla fronte e Milena si strinse a lei.

"È stato bellissimo... Mi sono sentita amata come mai prima d'ora."

"Anche per me è stato davvero bello! Non ho mai amato e nemmeno mi sono fatta amare..."

"La stessa cosa vale per me. Aspettavo la persona giusta e sono felice di essermi donata a te!" Rivelò ed anche Robyn sorrise, poi le due ragazze si scambiarono un bacio dolcissimo, pieno di tenerezza.

"Meglio fare un bel bagno, prima di vestirsi... Che ne dici?"

"Trovo che sia un'ottima idea!" Sorrise Milena ed entrarono in acqua insieme, schizzandosi un po' e scambiandosi baci molto dolci, apprezzando la rispettiva compagnia e, anche quando si furono rivestite, si scambiarono un dolce bacio.

Ripiegarono le due coperte e le tenne Robyn poi, mano nella mano, s'incamminarono verso Locksley e la capanna della castana. Robert le vide arrivare in lontananza ed istintivamente sorrise. Erano bellissime insieme, perfette.

"Bentornate." Le salutò, baciando la figlia sulla fronte.

"Grazie, Robert!"

"Padre, vado ad accompagnarla a Nottingham!"

"Certamente!" Sorrise l'uomo "Ci vediamo presto, Milena!"

"State bene, Robert! Mi raccomando."

Detto questo, le due ragazze s'incamminarono verso Nottingham ma, lungo la strada, una carrozza si fermò accanto a loro e da essa scese un uomo dai corti capelli mori, gli occhi scuri ed i baffi ben curati.

"Milena, mia cara! Mi sei mancata tanto!" Disse l'uomo, abbracciandola e Robyn serrò la mascella, perché Milena era subito corsa da lui e la cosa non le piaceva affatto.

Visto che la mora aveva trovato compagnia, decise di girare i tacchi e andarsene senza dire niente a nessuno.

"Robyn, lui è Dirk di Chester..." Iniziò la mora, rendendosi conto che la castana era ormai lontana e sgranò gli occhi scuri, ferita e visibilmente dispiaciuta.

"Chi è quella fanciulla, Milena?"

"Robyn di Locksley, figlia di Robert. È l'amore della mia vita!"

"Allora dovrai presentarmela, nipote!" Sorrise Dirk, facendo salire Milena in carrozza, ma la mora pareva nostalgica, triste.

"Se non sarà arrabbiata... Ho come l'impressione che abbia frainteso ogni cosa."

Robyn, ritornata a casa, andò a chiudersi in camera sua e Robert la raggiunse "Cos'hai, mia cara?"

"Milena... Si è buttata tra le braccia di un uomo sceso da una carrozza."

"Potrebbe essere un parente..."

"Non voglio più saperne, padre. Io la amo, ci siamo amate... E si è presto dimenticata da me."

"Dovevi darle il tempo di spiegati. Te lo dico sempre, che sei impulsiva!"

Robyn chinò il capo "Io ho deciso. Vado a salutare Cate e le altre, poi parto per la Terra Santa!"

Robert non era affatto sorpreso dall'affermazione, sapeva che, prima o poi, la figlia avrebbe intrapreso quella strada. Lei non lo diceva, ma lui aveva capito che si allenava ininterrottamente per acquisire forza ed esperienza per partire.

E, di certo, non sarebbe partita da sola.

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Capitolo 9
*** Verso la Terra Santa. ***


Robyn lasciò la sua capanna assieme al padre per entrare in quella di Miles, ove riposava Cate e trovò costei sveglia, in compagnia delle altre amiche "Ciao, buongiorno!" La salutò Robyn "Come stai?"

"Ciao..." Rispose appena la castana, a fatica.

"Come sta?" Rivolse Robert a Miles ed il medico fissò il suo signore, poi anche Robyn. Le altre amiche, a giudicare dalle loro espressioni, dovevano aver già saputo qualcosa.

"Non riuscirà più a camminare e muoversi come prima. Ho persino temuto di doverle tagliare la gamba..."

Robyn sgranò gli occhi e sentì poi una presa ai suoi pantaloni, all'altezza della caviglia e vide Cate che, in lacrime, la fissava, così s'inginocchiò accanto a lei "P-Perdonami... Volevo tanto... Volevo tanto v-venire a combattere con te in Terra Santa..."

"Non devi preoccuparti! Io partirò subito, tu combatterai qui."

"Non potrò fare più niente... Più niente!"

"Ricorda che non bisogna arrendersi mai! Io ho fiducia in te."

"Vuoi partire? E Milena?" Domandò Berens "La lasci così?"

"Non soffrirà di solitudine, tranquilla. Se volete venire e ne siete veramente convinte, andiamo, altrimenti state qui!"

Le giovani non capirono, ma lo sguardo triste di Robyn fece capire loro che, sicuramente, l'amica stava soffrendo per amore "Certo che partiamo!" Avanzò Sole e Robyn s'alzò, dopo aver baciato Cate sulla fronte.

"Allora andiamo." Disse la castana, abbracciando Miles e baciando su entrambe le guance il padre, che la strinse a sé per accarezzarle la schiena e la nuca.

"Sii sempre coraggiosa, figlia mia, ed orgogliosa delle tue origini. Adesso vai, Robyn di Locksley!"

Robyn sorrise e Robert con lei, poi l'uomo abbracciò anche le altre ragazze che, dopo aver salutato Cate e Miles, se ne andarono con la castana amica.

Intanto, a Nottingham, nella piazza alcune persone vociferavano circa l'imminente partenza per la Terra Santa di un folto gruppo di uomini e, a sentire un certo nome, Milena, che passeggiava con zio Dirk ed alcune guardie, si fermò.

"Scusatemi..."

"Oh, Signorina! Buona giornata!" Salutarono i sei che stavano parlando, inginocchiandosi "Diteci... Volete sapere qualcosa?"

"Chi avete detto che partirà per la Terra Santa?"

"La signorina Robyn di Locksley e le sue amiche, da quel che ho sentito." Rispose una donna "Lo diceva mio marito."

"Non è possibile... Non può essere..."

"Vuoi andare a salutarla?" Chiese suo zio "Faccio preparare la carrozza!"

Milena annuì e lo zio si adoperò subito per far preparare la sua carrozza e portare così la nipote alla spiaggia per permetterle di salutare Robyn prima che andasse via.

Quando il mezzo fu pronto, zio e nipote salirono a bordo con un paio di guardie ed il cocchiere spronò i cavalli affinché corressero verso la spiaggia. Milena sperava di poter vedere Robyn almeno un'ultima volta.

Proprio la castana era appena salita sulla barca che l'avrebbe portata in Terra Santa assieme alle amiche e ad un altro centinaio di uomini "Attenzione! Partiamo!"

La carrozza arrivò nell'attimo in cui la barca prese il largo "Robyn!!" Gridò la mora, scendendo dal mezzo "Robyn!"

La castana la sentì e si voltò "Milena..." Disse piano, serrando la mascella quando vide l'uomo misterioso accanto a lei.

"Ti amo, Robyn! Torna da me, ti prego!"

La castana la fissò mentre si allontanava all'orizzonte ed alzò solo la mano in segno di saluto, mentre la mora piangeva per la partenza del suo amore.

"Tornerà, tranquilla. Abbiate fede." Disse Robert, avvicinandosi alla Signorina e salutando Dirk.

"Si... T-Tornerà di certo." Sorrise appena Milena, asciugandosi le lacrime.

Sapeva che Robyn era forte e che sarebbe tornata. Avrebbe solo dovuto spiegarle che l'uomo di cui era gelosa era semplicemente suo zio Dirk. E poi, sperava di poter passare con lei il resto della sua vita.

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Capitolo 10
*** Ritorno in patria. ***


AVVISO: Due anni di salto temporale!

Erano passati due anni dalla partenza di Robyn e molte cose erano cambiate. Il padre di Milena era stato spodestato dal perfido fratello di Re Riccardo, ovvero il Principe John, un vero ed autentico tiranno.

John aveva imposto pesanti tasse sul popolo ed aveva esiliato Milena e suo padre in una piccola casa fuori Nottingham, chiamata Knighton Hall e lì vivevano comunque felici; Robert e Cate andavano spesso a trovarli, anche se solo il Conte abitava ancora a Locksley. Cate era andata a vivere in una piccola capanna vicina a Locksley, come se la sua condizione fisica la spingesse ad isolarsi dalle altre persone e, di nascosto, inventava diversi piani d'attacco in caso fossero serviti contro il Principe o chi per lui.

Ma oggi Cate e Robert erano alla spiaggia ad attendere il ritorno di qualcuno e presto una barca si stagliò all'orizzonte. Quando l'imbarcazione attraccò, l'uomo e la ragazza sorrisero poiché innanzi a loro vi erano Yria, Berens, Thils e Sole, ovviamente con Robyn.

Subito le ragazze abbracciarono Cate "Ehi... Mi siete mancate tanto!"

"Anche tu!" Risposero assieme le altre, che abbracciarono poi una alla volta Robert. L'ultima fu Robyn, che sorrise al padre e poi lo abbracciò, con l'uomo che accarezzò la nuca della figlia "Bentornata a casa, cara. Posso tranquillamente dire che sei diventata ancora più forte! Si vede anche dai tuoi occhi..."

"Grazie, padre! Sono felice di essere a casa."

Gli altri uomini, meno della metà di quelli partiti con loro, avevano preso direzioni differenti e le nostre ragazze salirono sul carretto preso in prestito da Miles e Robert guidò verso Locksley "Stanno tutti bene laggiù?"

"Si, ma sono cambiate un sacco di cose, in questi due anni..."

"Sul serio?" Chiese Berens e l'uomo annuì.

L'uomo raccontò loro di come il Principe John si insidiò quasi un anno e mezzo prima a Nottingham tenendo il suo titolo nobiliare e non quello di Sceriffo a Vasey, un uomo la cui perfidia era pari a quella del regnante, mentre il comando delle guardie venne affidato a Guy di Gisborne, fratello del Principe.

"Ma... Se questo Principe si è insediato a Nottingham, che fine hanno fatto Ronald e Milena?" Domandò Sole.

"Li ha esiliati in una casa poco fuori Nottingham... Un posto chiamato Knighton Hall."

"Mi dispiace..." Se ne uscì Thils.

Robyn, invece, ascoltava in silenzio e non diceva nulla "Chissà che brutto, vivere da soli..."

"Io sono andata a vivere poco lontana da Locksley per conto mio." Disse Cate e le amiche immaginarono il motivo di questo isolamento.

"Non vivono soli..." Disse Robert "Con loro vi sono cinque ragazze che Ronald ha accolto dopo la loro fuga da territori vicini..."

Tutte fissarono Robyn, ma la sua espressione era intraducibile "Hai sentito? Vuoi andare a trovarla?"

"No." Rispose la castana "Tra me e lei è finito tutto tempo fa. Ma qualcosa farò..."

"E sarebbe? Non essere così misteriosa!"

"Se volete venire con me, io ho intenzione di vivere nella foresta di Sherwood. Lì costruirò un forte e sarà la nostra base... Io combatterò quei tiranni e ridarò al popolo la dignità che merita!"

"Noi ti seguiremo, Robyn! Sempre."

"Anch'io..." Disse Cate "Cercherò di essere utile! Promesso."

"Tu sei utile, Cate! Tutte noi avremo dei compiti e quindi anche tu." Ammise Robyn e Cate le sorrise, dandole una forte stretta di manoL'uomo fermò il carretto innanzi alla sua capanna e lì trovarono Miles, che le salutò tutte ma Robert fissava costantemente la figlia, perché c'era qualcosa che non le aveva detto, su Milena.

Qualcosa di estremamente importante che la riguardava in prima persona.

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Capitolo 11
*** Incontro fortuito. ***


Le ragazze pranzarono a casa di Robert e Robyn, come facevano solitamente prima di partire, poi la castana si alzò da tavola, una volta finito di mangiare e raccolse tutte le due cose.

"Dove hai intenzione di andare?" Chiese suo padre.

"Vado a fare un giro a Nottingham!" Rispose, indossando il suo mantello bianco sul quale vi era una croce rossa, simbolo di coloro che combattevano con Re Riccardo per i Cristiani. Tali guerrieri erano chiamati Crociati.

Robyn non ci mise molto per arrivare a Nottingham ed entrò nella cittadina attraverso un passaggio segreto e, stando ben attenta a non farsi scoprire, si guardò attorno.

La gente quasi non sorrideva e vi erano molti poveri per le strade che cercavano l'elemosina, anche se qualcuno osservava il suo strano mantello, mai visto da quelle parti e Robyn sentì chiaramente delle persone parlare di lei come -il misterioso viandante-.

Incontrò poi un uomo scappare con un bambino in braccio e capì che il tipo doveva averlo preso alla madre, così lo seguì e lo raggiunse in una parte isolata della cittadina "Stai zitto, moccioso! Smettila!" Gridò il tipo.

"Lascia andare quel bambino!"

"E tu chi sei? Cosa vuoi?" Domandò l'uomo, adirato.

Robyn sollevò lo sguardo ed il tipo rabbrividí, mettendo a terra il bambino "Mi hai riconosciuta?"

"Sei Robyn di Locksley... Porti il manto di chi segue il Re, perciò ti catturerò e consegnerò al Principe John!" Gridò l'ultima parte, scagliandosi su di lei, ma Robyn schivò rapida il colpo e lo tramortì con un pugno molto potente.

"Adesso sparisci e guai a te se ti rivedo da queste parti!"

Il tizio s'alzò a fatica e andò via barcollando, con la castana che s'avvicinò al piccolino in lacrime "Mamma... Mamma!"

"Piccolino... Adesso va tutto bene." Sussurrò Robyn, abbracciandolo.

Il bimbo l'abbracciò e Robyn fece del suo meglio per calmarlo, poi il piccolino notò i suoi braccialetti di corda colorata intrecciati e la castana sorrise, ne tolse uno e lo mise al polso destro del bambino, che sorrise felice, fissando Robyn coi suoi occhioni azzurri.

"Drew! Drew, dove sei?" Chiamò una voce e Robyn sgranò gli occhi. Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.

Ben sistemò il cappuccio del mantello sul capo per evitare di essere riconosciuta e presto una persona apparve innanzi agli occhi della castana. Milena. E Robyn capì che il bambino era suo.

"Mamma!" Disse subito il piccolo, trotterellando verso di lei e Robyn, nascondendo il suo viso, si voltò ed andò via.

"Grazie per aver trovato..." Iniziò senzas finire, perché la persona che aveva salvato il figlioletto era andata via.

Robyn corse fino a tornare a Locksley e, arrivata a casa sua, trovò il padre "Ciao cara! Bentornata."

"Dove sono andate le altre?"

"A fare visita a Ronald e Milena... Come mai lo chiedi?"

"Proprio di Milena voglio parlarti." Iniziò la castana e Robert si sedette di fronte a lei.

"Allora dimmi. Risponderò ad ogni tua domanda."

Robyn prese un respiro profondo, perché per lei non era facile "Lei... Lei ha... Ha avuto un figlio?"

L'uomo puntò lo sguardo in quello della figlia, serio "Si, mia cara. Si chiamas Drew e ha quasi due anni!"

"Allora lei..."

"No." L' interruppe il padre "Milena non si è mai sposata."

"Allora il bambino? È stata aggredita?"

"No, nessuna aggressione." Disse l'uomo, abbozzando un sorriso, prendendo poi un respiro profondo "Non l'hai guardato, il bambino?"

"Si che l'ho fatto! È moro con gli occhi... Azzurri..." Terminò Robyn, sgranando gli occhi e l'uomo capì che la figlia aveva compreso "Non può essere... È impossibile!"

"Eppure è così. Milena ha amato sempre e solo te, nessuno mai oltre te!"

Robyn era sconvolta, letteralmente "Io non... Non so cosa dire..."

"Non dire nulla. Ma vai a conoscere tuo figlio!" Disse il Conte e la castana chinò il capo.

E Milena, mentre tornava a casa col bambino in braccio, notò il braccialetto di corda colorata "Questo... Questo te lo ha dato la persona che ti ha salvato?" Domandò Milena ed il bambino annuì col capo.

La ragazza pianse perché era a pochissimi passi dal suo unico e grande amore, finalmente ritornata a casa. Solo che non capiva perché Robyn avesse nascosto il suo viso e perché era andata via in tutta fretta.

Sperava solo che volesse conoscere veramente il bambino concepito nella loro unica notte d'amore.

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Capitolo 12
*** Mi sei mancata. ***


Robyn salì nella sua stanza e si stese sul letto con le braccia incrociate sotto la testa e fissò il soffitto, sperando che il silenzio e la tranquillità l'aiutassero a riflettere su quanto detto dal padre.

Intanto, a Knighton, Milena era ritornata a casa e lì trovò le amiche, che subito la salutarono ma, quando videro Drew, fissarono subito la mora amica "Lui..." Tentò Sole.

"Si... Lui è Drew, mio figlio!"

"Come puoi aver fatto questo a Robyn?" Chiese subito Berens.

"Lei ti ha sempre amata!" Aggiunse Yria.

"Calme, calme..." Avanzò subito Ronald "Drew è anche figlio di Robyn. Milena non ha mai amato altra persona all'infuori di lei e questo bambino è il frutto della loro unione."

Tutte erano senza parole e Berens s'inginocchiò innanzi al piccolo e sorrise, salutandolo "In effetti ha gli occhi azzurri come quelli di Robyn..." Disse, mentre il bimbo le mostrava il braccialetto di corda.

"Guadda!" Avanzò felice e Berens gli carezzò i corti capelli mori.

"Te lo ha dato la ragazza che ti ha aiutato?" Chiese ed il bambino annuì, andando poi a fatica dal nonno.

Milena poi s'avvicinò al figlioletto "Vieni, amore, andiamo a fare un giretto..."

Il bimbo andò dalla madre e, pian piano, dopo aver salutato le ragazze, se ne andarono, ma le giovani sapevano che Milena sarebbe andata a cercare Robyn.

E la mora, dopo diversi minuti di cammino, arrivò su una piccola altura e lì vide una persona seduta innanzi ad una lapide e le si avvicinò piano, tenendo il piccolo in braccio "Ciao..."

Robyn sgranò gli occhi e si alzò, voltandosi, con Milena che pianse felice "Ehi..."

Il piccolo Drew, riconosciuta la ragazza che l'aveva salvato, sorrise subito e si agitò tra le braccia della madre, che lo mise a terra e, trotterellando, camminò verso Robyn, aggrappandosi ai suoi pantaloni di fustagno e stringendoli nelle manine, guardandola con un bellissimo sorriso e gli occhi sognanti.

Il piccolino mostrò a colei che era l'altra sua madre il braccialetto che gli aveva regalato "Lui... È Drew e..."

"Lo so. Mio padre mi ha raccontato tutto!" L'interruppe Robyn, accarezzando piano la testa del bimbo, prendendolo poi in braccio e Drew si strinse al suo collo, tutto contento.

"Fai piano, Drew, non colpirla..."

"Non mi sta colpendo." Rispose Robyn,  baciandolo sulla fronte "È solo felice."

Milena annuì col capo e fissò la castana che, qualche minuto dopo, ricambiò lo sguardo "Mi sei mancata."

"Sul serio?" Chiese Robyn.

"Assolutamente si." Ribadì Milena "Posso... Abbracciarti?"

Robyn la fissò ed aprì il braccio destro, con la mora che subito corse verso di lei per abbracciare il suo unico e grande amore "Mi sei mancata anche tu!" Disse Robyn e Milena pianse felice.

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Capitolo 13
*** Prima o poi... ***


Robyn, assieme a Milena ed al piccolo Drew, fece ritorno alla sua capanna a Locksley e Robert sorrise nel vederle insieme e sperò con tutto il cuore che le due ragazze potessero ritrovare il rapporto che le aveva unite in passato.

"È bellissimo vedervi insieme col vostro bambino."

"Ci siamo incontrate per caso..."

Robert annuì col capo, ma notò subito la gioia di Drew, il quale era in braccio a Robyn senza sapere che anche lei era sua madre "Capisco..." Rispose, fissando poi Drew "Piccolo, ti piace così tanto stare in braccio a Robyn?"

"Shi!" Ammise felice il bimbo e Robyn sorrise.

"Vieni col nonno a giocare." Offrì Robert e, fuori dalla capanna, i due Locksley incontrarono Cate.

"Catte! Catte!" La chiamò Drew e la castana sorrise, avvicinandosi a fatica ed accarezzandogli il capo.

"Ciao, cucciolo! Più tardi giochiamo assieme,OK?" Chiese ed il bimbo annuì, poi la castana fissò Robert "Robyn è in casa con Milena?"

"Si... Le ho lasciate sole, sperando volessero parlare un po', così sono uscito con lui."

"Hai fatto bene, spero solo che recuperino il loro rapporto."

"Lo spero anch'io, perché hanno un figlio insieme e Drew ha bisogno di entrambi i genitori."

Cate diede pienamente ragione a Robert e, dopo averli salutati, se ne andò, diretta alla sua vicina capanna.

Nella sua capanna, intanto, Robyn si era seduta di fronte a Milena e si guardavano, lasciando trasparire dai loro occhi mille e più emozioni, spesso contrastanti "Ora che sei tornata... Cosa farai?"

"Io e le altre abbiamo intenzione di vivere nella Foresta di Sherwood." Iniziò la castana "Costruiremo un forte ed estirperemo da lì il male che i tiranni hanno portato in queste Terre!"

"A Sherwood? È un posto molto pericoloso, pieno di briganti!"

"Non li temo. A me interessa liberare l'Inghilterra e la gente oppressa!"

"Io ti capisco, ma sarà un compito arduo... Il Principe John ha molti alleati ed è perfido."

"A me non fanno paura, darò loro battaglia fino alla fine!"

Milena sorrise appena "Fai sempre attenzione, Robyn... Io penso e penserò sempre a te, inoltre abbiamo Drew, non lo dimenticare mai."

"Non lo scorderò, tranquilla. Voglio conoscere meglio nostro figlio e... E chissà, se forse un giorno io e te potremo tornare come prima, ed essere ancora amiche."

"A-Amiche?" Chiese Milena, abbastanza colpita, anche un po' delusa.

"Per ora. Poi chissà... Tutto può sempre cambiare, ognuno scrive la propria storia giorno dopo giorno."

Milena sapeva che Robyn aveva ragione. Tutto poteva cambiare, anche quando meno lo si aspettava "Basta che ora tu non vada più via." Disse la mora, abbracciando il suo amore.

"Mai più. Te lo prometto!" Rispose la castana, stringendola a sé, percependo l'amore che Milena provava per lei e cercando di trasmetterle quello che anche lei non aveva mai smesso di provare.

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Capitolo 14
*** Nella Foresta. ***


Il mattino seguente, le ragazze si ritrovarono innanzi alla casa di Robyn, per poi dirigersi tutte insieme nella foresta di Sherwood, con Cate che fu l'ultima ad arrivare "Eccomi... Scusate il ritardo!"

"Nessun problema. Andiamo!" Disse la castana, salutando il padre ed assieme alle amiche si diresse verso quella fitta boscaglia chiamata dalla gente Foresta degli Spiriti.

Una volta dentro, quasi nel fitto dell'intricato percorso tra piante ed arbusti, le giovani fecero suonare involontariamente dei campanelli ben mimetizzati con la vegetazione "E adesso?" Chiese Berens.

"Aspettiamo e vediamo!" Rispose Yria.

Ed accadde poi tutto in un attimo. Un fruscío tra le foglie e Robyn che, con grande prontezza di riflessi, s'abbassò, prese una freccia dalla faretra che portava in spalla e la scoccò col suo bellissimo arco "Accidenti!" Gridò un uomo alto come Robyn, dal fisico possente, gli occhi scuri ed i capelli brizzolati.

"John, stai bene?" Chiese un uomo, spuntando da un cespuglio vicino, avvicinandosi all'uomo con altri uomini, circa dieci.

"Si si." Rispose, alzandosi e fissando le ragazze "Ehi, ragazzina! Ma sei impazzita?! Potevi uccidermi!"

"Era un'imboscata... Voi potevate fare altrettanto!" Disse Sole.

John s'avvicinò loro, fissando serio Robyn "I tuoi occhi fieri mi ricordano quelli di un amico... Qual è il tuo nome?"

"Io sono Robyn di Locksley!" Rispose con orgoglio.

"Robyn... La figlia di Robert! Allora non sbagliavo... Sei sua figlia!"

"Conoscete mio padre?"

"Decisamente! Ho vissuto diversi anni a Locksley, vi ho vista nascere, ho conosciuto vostra madre..."

"Davvero?" Domandò subito Robyn, che mai aveva conosciuto la madre, essendo morta dandola alla luce e l'uomo annuì.

Le altre ragazze e gli uomini ascoltavano in silenzio "Era stupenda, le somigli molto... Sotto tanti aspetti sei uguale a Marian."

Robyn sorrise malinconica, triste "Vi ringrazio."

"Piuttosto... Perché siete entrate in Sherwood?"

"Vogliamo combattere quel despota del Principe John ed anche lo Sceriffo! Perciò vorremmo costruire un forte da usare come base..."

L'uomo rise di gran gusto, quasi fosse stata una battuta "E come pensate di fare?"

"Siamo state in Terra Santa." Rispose tranquilla Robyn "Abbiamo combattuto con onore accanto a Re Riccardo! Potete inviargli un messaggio con un piccione viaggiatore se non mi credete."

John le guardò attentamente tutte "E va bene! Ma non dovete costruire un forte, ne abbiamo già uno... Lì vivono anche altri briganti, LER nostre donne ed i figli!"

"Facci strada, allora. Portaci a casa tua!"

"Da oggi nostra, ragazze! E... Io sono John! Little John!"

Tutte sorrisero e si presentarono, determinate ad impegnarsi al massimo per portare a termine il loro compito. Liberare l'Inghilterra dai tiranni per rendere al Re le sue terre, sperando tornassero prosperose, come lui le aveva lasciate.

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Capitolo 15
*** La notizia. ***


John condusse Robyn e le amiche al loro fortino, perfettamente mimetizzato tra la vegetazione e lì le giovani videro le famiglie di alcuni dei briganti, oltre ad un'altra decina di uomini "Eccoci qua!" Disse John "Vi mostro le capanne libere!"

Le accompagnò così nelle costruzioni rimaste libere, tutte dotate si un letto, che consisteva in una massa di lana avvolta in un lenzuolo e tre coperte, oltre che ad una lampada ad olio per illuminare le notti buie.

"Grazie! È più di quel che si potrebbe desiderare." Avanzò Robyn.

"È un piacere! Fa sempre comodo avere dei forti alleati."

Robyn sorrise, dandogli ragione "Posso chiederti un favore?"

"Certo! Se posso..."

"Parlami di mia madre." Richiese e John la fissò "Mio padre mi ha sempre parlato di lei, ma lui ovviamente lo faceva da uomo innamorato. Tu come la vedevi, da amica?"

John addolcì lo sguardo "Tua madre, Marian, era una persona speciale. Era buona, dolce e gentile con tutti, non negava mai il saluto o il suo aiuto a qualcuno... Manca tantissimo a chi la conosceva."

Robyn si sedette su uno dei tronchi per terra e John accanto a lei "Era una grande persona... Non avevo dubbi!"

"Lo era davvero. Ha anche lottato molte volte, assieme a tuo padre, per il popolo..."

"Mia madre combatteva?"

"Si ed era davvero forte... Nascondeva la sua identità dietro una maschera."

"Perché era una nobildonna."

"Esatto! Nelle tue vene scorre il sangue più nobile che esista!"

Robyn sorrise appena "Anche le mie amiche lo dicono, qualche volta."

"E hanno ragione!" Sorrise John "E tu non hai un amore che ti aspetta? Sei una bella ragazza..."

"C'è una ragazza che ho tanto amato. Due anni fa, prima che partissi, ci siamo amate e, al mio ritorno, ho scoperto di avere un figlio..."

John rimase colpito e molto perplesso "Un figlio? Insomma... Siete due ragazze..."

"Anch'io ho faticato a crederci, ma adesso voglio conoscerlo bene e crescerlo con lei!"

"Se posso chiederlo... Chi è la tua amata?"

"Milena, la figlia di Ronald, colui che è stato deposto dal titolo di Sceriffo di Nottingham!"

"Gran bella ragazza!" Sorrise il robusto uomo e la castana con lui.

Prima che dicessero altro, arrivarono due uomini tutti trafelati "John, è terribile!"

"Che avete da gridare tanto??"

"Alcuni uomini dello Sceriffo, guidati da Gisborne, stanno andando a Knighton!"

Subito Robyn e le amiche scattarono in piedi "A Knighton?! È lì che vive la mia amata col nostro bambino, suo padre ed alcune amiche."

"Allora andiamo... Perché lei è la ragazza che Gisborne corteggia senza tregua!"

Robyn, alla notizia, non ci vide più dalla rabbia e montò su uno dei cavalli, galoppando verso Knighton Hall sperando di fare presto, perché non poteva permettere che accadesse qualcosa alle persone a cui voleva bene.

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Capitolo 16
*** Il primo scontro. ***


Robyn, galoppando senza sosta, arrivò a Knighton in pochi minuti, lasciò il cavallo legato ad un albero lì vicino e corse, spada in mano, verso la sola casa lì presente "Milena!!" Gridò.

La mora alzò lo sguardo e la vide "Robyn!"

"E tu chi sei, straniera? Vuoi assaggiare la mia spada?"

"Io sono Robyn di Locksley e sarai tu a provare la mia lama, Gisborne!"

"Entriamo!" Disse Ronald, mentre i due incrociavano le lame.

Il duello si fece aspro, mentre arrivavano le altre ragazze con John ed una decina di banditi "Prendiamo quei maledetti Nottingham!" Gridò John e tutti si scagliarono sui soldati.

Milena, il padre e le amiche osservavano gli scontri dall'interno della casa e videro Robyn e Gisborne ferirsi a vicenda "Maledetta, me la pagherai... Ritirata!" Ordinò e, montato a cavallo con gli altri dieci soldati, se ne andò.

Tutti uscirono di casa e Milena andò ad abbracciare Robyn "Grazie! Grazie di cuore..."

"Perché non mi hai detto che quel brutto ceffo ti corteggiava?"

"Perché sapevo di poter resistere." Sorrise Milena "Io non lo amo. Il mio cuore appartiene ad un'altra persona!"

Robyn si specchiò in quegli occhi scuri pieni di verità "Venite tutti al forte."

"Infatti." Avanzò John "Laggiù sarete al sicuro."

"Accettiamo!" Rispose Ronald "Prendiamo tutte le nostre cose..."

"Robyn... Anche tuo padre potrebbe essere in pericolo." Disse piano Berens.

"Già... Vai tu a prenderlo? Io preferisco scortare loro al forte. "

La bionda annuì e montò sul suo cavallo, con Yria che andò con lei "Siamo pronti!"

Tutti montarono a cavallo, ma Robyn venne raggiunta dal piccolo Drew che, camminando e barcollando, la raggiunse, attaccandosi ai suoi pantaloni "Obbin!" Esclamò, col suo bellissimo sorriso.

Anche la castana sorrise, prendendolo in braccio "Ciao, amore! Ti piacerebbe fare un giro sul cavallo?"

"Shi!" Rispose lui felice e Robyn lo mise seduto sul cavallo, poi salì ed infine aiutò Milena a montare, con la mora che si sedette alle sue spalle, stringendosi alla sua amata.

Arrivarono presto al forte e lì smontarono da cavallo, legandoli al palo ove solitamente stavano e Cate raggiunse le amiche "È bellissimo rivedervi! State tutte bene?"

"Si. Berens e Yria sono andate a prendere mio padre..."

"Eccole!" Esclamò John "C'è anche un altro tipo, con loro."

"Miles! È un dottore." Spiegò Cate e l'uomo annuì soddisfatto.

Subito Robert e John si strinsero la mano, essendo vecchi amici, poi il robusto uomo assegnò l'ultima capanna libera ai tre uomini, che sarebbero stati insieme, Milena e Drew sarebbero stati con Robyn e le altre ragazze dovevano cercare ospitalità.

Al calar del tramonto, le ragazze si erano sistemate, con Eliza che andò da Berens, Yria ospitò Natalia, Sole e Nadia scelsero di stare insieme per forte simpatia reciproca e Cate si trovò a vivere con Raphaela.

"Fatti medicare quel taglio, figliola!" Offrì Miles.

"L'avevo scordato..." Disse Robyn, seguendo l'uomo e Milena la fissava. Robyn era cambiata in quei due anni passati in Terra Santa, era maturata molto ed aveva accresciuto la sua abilità con las spada e, a giudicare dall'arco e dalla faretra con le frecce che portava in spalla, doveva aver imparato a maneggiare anche tale arma.

Ora che vivevano nel forte tutti insieme, ognuno poteva iniziare a vivere veramente la rispettiva vita.

Nel mentre, a Nottingham, Gisborne raccontò tutto al Principe John "E così abbiamo dei nemici..."

"Esatto, mio Signore!"

"Fai mettere delle taglie sulle loro teste! Da oggi saranno considerate delle fuorilegge!"

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Capitolo 17
*** La Leggenda continua. ***


Il giorno dopo, nel passeggiare per Nottingham tutti incappucciati per evitare di farsi riconoscere, Robyn, Berens, John e quattro briganti videro dei manifesti appesi nella locanda "Guarda guarda..."

"E così siamo tutti dei ricercati." Disse John.

"A me sta bene." Avanzò Robyn, tranquilla "È una cosa che ho messo in conto."

John fissò la castana, perché per lui che aveva conosciuto il padre e lottato al fianco di Robert, sapeva cosa voleva dire essere fuorilegge ricercati.

Arrivati ad una chiesa dove si radunavano i poveri, ove già Yria e Sole distribuivano pane ai poveri ed arrivò Gisborne a cavallo con alcuni soldati ed una carrozza "Chi si rivede..."

"Cosa vuoi?" Chiese Berens.

"Alcune persone vi hanno riconosciuti e le voci della vostra presenza in città sono arrivate sino al nostro Principe."

Dalla carrozza scese un uomo alto, sui quarant'anni, dai corti capelli biondi e la lieve barba ben curata, gli occhi castani "E così siete voi i miei nemici, coloro che si oppongono a me!"

"Io vado e andrò sempre contro la feccia come voi."

"Voi, con questa lingua lunga, siete il capo?"

"Io ed i miei amici siamo liberi, non ci sono capi."

"Robyn di Locksley, se non erro." Sorrise il Principe "Siete una ribelle come vostro padre."

Robyn non capì "Mio padre è un grande uomo."

"Non ne dubito, ma a suo tempo, prima che Re Riccardo dominasse queste terre e prima che Ronald diventasse Sceriffo di Nottingham dopo la sua partenza per la Terra Santa, vostro padre si oppose al mio."

"Poi vostro padre fuggì." Proseguì Robyn "Conosco la storia."

"Io invece vi darò battaglia e vi ucciderò!"

"Non vi temo. Combatterò fino alla fine dei miei giorni!"

Nuovamente il tiranno rise "Sei uguale a tuo padre, una vera leggenda in queste terre..."

"Mio padre è molto amato, la cosa non mi stupisce."

"Tuo padre, Robert di Locksley... O meglio, Robin Hood!"

"Hai problemi con me, Principe?" Chiese proprio Robert, arrivato a cavallo con Cate.

Robert fissò il Principe, che ricambiò lo sguardo, anche se sembrava dargli fastidio "Robin Hood in persona... Quale onore!"

"È da molto che non lo sono più. Adesso è mia figlia ad avere questo nome!"

"Sarà divertente affrontarsi!" Disse solo il Principe, risalendo in carrozza e tutti se ne andarono, anche se Gisborne rimase a fissare Robyn con odio e rabbia.

"Non ti lascerò mai Milena!"

"Nemmeno io! Ne sono troppo innamorata per lasciarla ad un bifolco come te." Ammise la castana e lui se ne andò al galoppo.

Anche le nostre, camminando, se ne andarono e Robert affiancò la figlia "Tutto bene, mia cara?"

"Tu... Eri Robin Hood?"

"Si. E ne vado orgoglioso! Ma ora... Vorresti portare tu, quel nome? Vorresti continuare la Leggenda?"

La castana sorrise al padre "Molto volentieri! Sarà un immenso onore."

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Capitolo 18
*** Fathers. ***


Ritornate al campo, Robyn e gli altri videro le donne varie che preparavano la cena, con Milena e le sue amiche che davano una mano, mentre Damien giocava con gli altri bambini. Ma proprio il piccolo le andò incontro, trotterellando "Obbin!"

"Ciao, bello! Vieni." Disse la castana, inginocchiandosi per prenderlo in braccio.

"Obbin! Ti voio bene!" Ammise il bimbo, moro dagli occhi azzurri, stringendosi al collo della castana, assai colpita dalla sua affermazione e, d'istinto, sorrise.

"Anch'io ti voglio bene, cucciolo!" Rispose, baciandolo sulla guancia destra.

"Ciao, bentornata." Avanzò Milena.

"Ciao a te! Tutto bene?"

"Si, sto bene! La tua ferita al braccio?"

"È solo un graffio, non è grave! Se devo combattere lo faccio tranquillamente!"

Milena sorrise e, quando Robyn mise a terra il piccolo, si fiondò tra le sue braccia "Ti voglio bene, Robyn... Per me sei speciale! Non posso vivere senza di te, né pensare di farlo."

Anche Robyn l'abbracciò "Ti voglio bene anch'io! E... Come te, anch'io non saprei vivere senza te!" Sussurrò, provocando brividi caldi alla mora, che baciò su entrambe le guance la castana.

Le due rimasero occhi negli occhi ma, ad interrompere il bellissimo idillio, ci pensò la moglie di John, Clea "Scusatemi, ma la cena è pronta ed il fuoco acceso, se volete scaldarvi..."

"Grazie, Clea! Arriviamo." Sorrise Robyn.

Tutti si sedettero attorno al fuoco e mangiarono la zuppa di radici con una ciotola di latte di capra, poi si fece festa e s'intonarono canti e si ballava "Come ai vecchi tempi..." Disse Robert.

"Già! Non è cambiato nulla."

"Mi mancava il divertimento, mi mancavano gli amici..."

"Era tornata la pace e tu hai scelto di sposarti. Hai fatto bene!"

Robert si commosse decisamente nel ripensare alla sua amata "La mia storia con Marian è stata molto tribolata, ma quando ci siamo sposati ero al culmine della gioia. Poi quando è nata Robyn..."

"Ti capisco! Io ho quattro figli ed ogni volta è stata un'emozione unica."

"Ma tu hai ancora Clea, io non ho più Marian. Ho cresciuto mia foglia da solo."

"E guardava oggi, a diciannove anni. È sulla buona strada per diventare un'eroe, proprio come te..."

"Ma lei lo è già!" Sorrise l'uomo, fiero della figlia "Lei è la nuova Robin Hood, è sangue del mio sangue! È meravigliosa e, se solo avesse meno orgoglio, vedrebbe i sentimenti di Milena."

"Lei li vede, ne sono certo!" Disse John, dando una pacca sulle spalle dell'amico e Robert guardò la figlia interagire col suo bambino e con Milena e, d'istinto, sorrise.

"Lo so. Deve solo trovare la forza di prendere in mano la sua vita e pensare alla sua famiglia!"

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Capitolo 19
*** Fiducia. ***


Passò una settimana, durante la quale i nostri eroi affrontarono più volte i soldati del Principe John, provocando perdite da entrambe le parti e, soprattutto, delle imboscate ingegnose a nobili amici del tiranno che passavano per la foresta, causarono perdite nelle finanze del malvagio, così come calarono le sue riserve di cibo.

Invece, sul piano sentimentale, i cuori delle ragazze si stavano avvicinando, specialmente quelli di Nadia e Sole e di Raphaela e Cate, anche se costei non voleva farsi coinvolgere, per via della lieve zoppia.

"Cate la evita..." Disse Eliza, guardando Berens.

"Non so cosa dirti. Anche se penso di sapere perché lo fa..."

"Così Raphaela soffre per niente..."

"Vedi, Natalia, Cate odia la sua condizione fisica... Conoscendola, direi che non vuole essere un peso per lei."

"Dovrebbe dirglielo, perché Raphaela ne è innamorata!"

Berens annuì col capo, poi videro dapprima Sole che flirtava con Nadia, poi Robyn che faceva giocare Drew ed altri bambini "Lei è davvero speciale... Milena è fortunata!"

"Robyn l'ha sempre amata, non ha mai smesso di farlo."

"Dobbiamo parlare con Cate..."

"Non serve, tranquilla!" Sorrise Berens "Cate sa cos'è meglio per lei e fidatevi, non è indifferente alla bellezza di Raphaela. Qualche volta la guarda, sperando che non se ne accorga..."

"Spero tu abbia ragione." Disse Natalia, trovandosi d'accordo con Eliza.

La bionda dagli occhi verdi annuì col capo e se ne andò a caccia con Yria, tenuta spesso sotto interessante controllo da Natalia, accompagnate da tre briganti.

E Raphaela s'avvicinò a Cate "Ciao... Mi accompagni a raccogliere dei fiori?"

"Va bene, d'accordo." Sorrise appena la castana e Raphaela fece altrettanto, uscendo dal forte mimetizzato e ben nascosto nella fitta vegetazione per dirigersi in una vicina piana, ove crescevano bellissimi fiori.

"Grazie per avermi accompagnata..."

"Figurati. È pericoloso uscire da sole, puoi trovare in giro chiunque!"

"So che tu mi proteggerai. Mi fido di te!"

Cate sospirò, guardando la mora nei suoi bellissimi occhi blu "Non posso proteggerti, sono una storpia!"

"E allora?" Chiese dolce la mora, avvicinandosi e carezzandole piano il viso "Sei meglio di chiunque io abbia conosciuto. Mi fido ciecamente di te, Cate!"

La castana la fissò "Grazie per la fiducia!"

"Sempre."

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Capitolo 20
*** Testarda. ***


Rientrate al forte in tempo per la cena, Raphaela sistemò i fiori raccolti nella capanna che divideva proprio con Cate, quando costei entrò, sedendosi in un angolo con una ciotola in mano "È pronta la cena?"

"Si... Dovresti uscire. Sono tutti attorno al fuoco..."

"E tu perché resti qui da sola?"

"Sai la risposta... Non devo dirtela io." Ribadì la castana, iniziando a mangiare.

La mora dagli occhi blu la fissò triste, uscendo dalla capanna e prendendo posto accanto a Robyn "Non vuole uscire?"

"No... Si è seduta in un angolo e vuole stare da sola."

"Capisco... Vediamo di scalfire la sua corazza. Lei è molto testarda sai?"

Raphaela sorrise appena "Me ne sono accorta..."

Robyn sorrise e s'alzò, ciotola in mano, entrando nella capanna di Cate e Raphaela "Chissà perché, ma mi aspettavo di vederti."

"Vuoi smettere di isolarti? Raphaela è preoccupata per te e ti vuole bene!"

"Lo so ed io ne sono innamorata, ma non ci riesco... Come posso amarla? Già è poco più alta di me e con questa gamba spesso fatico a stare in piedi." Disse, battendosi sulla gamba destra.

"Amica mia... Quando si è stese o sedute, si è tutte alte uguali." Ribadì, facendole l'occhiolino e Cate, che somigliava lievemente a Robyn, arrossí, sorridendo appena.

"Ti ringrazio... Ci penserò!"

"Pensaci davvero! Raphaela è perfetta, per te e tu lo sei per lei."

Dopo aver cenato, ognuno tornò nella rispettiva capanna e Robyn sorrise nel vedere Milena mentre canticchiava una melodia a Drew per farlo addormentare "Dormi bene, tesoro." Sussurrò la mora, baciando il bimbo sulla fronte.

"È davvero un bravo bambino..."

"Lo è." Sorrise la castana, stendendosi e Milena la raggiunse.

"Hai parlato con Cate?"

"Si... Di certo ha capito. Lei è solo testarda!"

Milena sorrise di gusto "Come qualcuno di mia conoscenza..."

Robyn la fissò "Io sarei testarda?"

"Molto." Sorrise Milena e Robyn le posò una mano sul fianco destro, facendola arrossire.

"Adesso voglio sapere il perché..."

"Io... Ehm... Ecco..." Farfugliò la mora, imbarazzata oltre ogni limite.

Aveva Robyn nuovamente così vicina che, se solo avesse voluto, avrebbe potuto darle un bacio, ma fu proprio la castana a fare la sua mossa e posare un casto bacio sulle labbra della mora "Riposa... Per questo c'è tempo..."

"Ho atteso due anni... Non credi basti?"

"Come dici tu, io sono testarda..." Sorrise la castana, tirando a sé Milena per farla dormire stretta a lei.

E Cate, nella sua capanna, era stesa e dava le spalle a Raphaela "Dormi bene..."

"Anche tu... Sogni d'oro!" Rispose la castana, continuando a pensare alle parole di Robyn.

Lei amava Raphaela e doveva trovare solo il coraggio di dirglielo, mettendo da parte orgoglio e testardaggine.

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Capitolo 21
*** Decisione e paura. ***


Passarono un paio di giorni e nulla era cambiato ma, mentre stava passeggiando assieme a Nadia, John ed un paio di briganti, Raphaela venne rapita assieme all'amica da Gisborne "Che utilità hanno queste ragazze, signore?" Chiese una guardia.

"Vivevano con l'ex Sceriffo e Milena." Spiegò Gisborne "Vedrete che Robyn verrà a liberarle e le tenderemo una bella trappola. Ma, prima che arrivi, le tortureremo e ci diranno dove si nascondono i sovversivi!"

Le guardie risero soddisfatte e seguirono il loro capo verso il palazzo e, arrivati al punto di ritrovo, ovvero davanti alla chiesa di Nottingham, John ed i due briganti entrarono nella costruzione "Ma dove sono? Di solito sono loro che ci aspettano..."

"Cosa facciamo? Le cerchiamo?"

"Mi pare ovvio!" Disse John ed i tre si separarono, dandosi appuntamento sempre lì in mezz'ora.

Ma la ricerca fu inutile. Raphaela e Nadia non si trovavano "Nulla." Disse un brigante.

"Accidenti... Dobbiamo subito dirlo a Robyn!"

I tre montarono sul rispettivo cavallo e galopparono verso Sherwood e, quando arrivarono al forte, smontarono da cavallo e cercarono la castana leader "Robyn!" La chiamò un brigante.

"Ditemi... Cos'è successo?"

"Raphaela e Nadia sono sparite! Le abbiamo cercate per tutto il mercato di Nottingham, ma nulla..."

"Cosa? Sono state certamente rapite da qualcuno di Nottingham..."

Robyn mandò a chiamare le amiche ed altri cinque briganti e, una volta nella sua capanna, ideò un semplice ma efficace piano d'attacco, che consisteva nel portare scompiglio in piazza mentre alcuni entravano nel castello attraverso le cucine.

Poi lasciarono la capanna della giovane per andare a salvare le due amiche "È successo qualcosa?"

"Raphaela e Nadia sono state rapite."

"È terribile... Mi raccomando, fai attenzione!" Disse Milena e la castana annuì col capo.

"Vengo anch'io." Avanzò a sorpresa Cate.

"Sicura? Te la senti davvero?"

"Certo!" Rispose la castana, decisa "Raphaela è importante, per me. Ho il dovere di salvarla!"

Robyn sorrise innanzi a tanta decisione e diede il permesso a Cate di andare con loro, così montarono a cavallo e se ne andarono. Finalmente Cate stava accettando il suo handicap fisico e poi aveva visto nuovamente il fuoco dietro le iridi azzurre dell'amica.

Intanto, nelle segrete del castello, Gisborne accompagnò il Principe dalle due prigioniere "Ma che berlle fanciulle..."

"Tu non mi piaci per niente!"

"Hai la lingua troppo lunga, mora." Rivolse il tiranno a Raphaela.

Gisborne la schiaffeggiò, facendola cadere a terra "Pondera le parole!"

"Non essere rude, Gisborne..." Disse John "Ditemi... Dov'è il vostro rifugio? Dove vi nascondere?"

"Non ve lo diremo mai!"

"Come volete... Gisborne, chiama il torturatore!"

"D'accordo." Disse il moro, andando via col tiranno, lasciando le due ragazze terrorizzate.

Speravano con tutto il cuore che Robyn e le altre arrivassero in fretta per poterle salvare.

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Capitolo 22
*** Salvataggio con bacio. ***


Il torturatore entrò nelle segrete e venne lasciato solo con Raphaela e Nadia, con costoro che si misero in un angolo impaurite, abbracciandosi per farsi forza ma, quando il robusto uomo fu nella cella, qualcuno lo colpì con forza alla nuca, tramortendolo.

Ovviamente era stato John che, come fisico, non gli era inferiore "Coraggio, ragazze! Scappate."

"Vieni!" Disse Cate ed entrambe le ragazze furono sorprese di vederla, ma Raphaela andò subito ad abbracciarla.

"Sapevo che saresti venuta..."

"È mio dovere proteggerti. Non esiterò mai a dare la mia vita per te!"

La mora sorrise, poi videro Robyn e tutte le altre assieme a due briganti mentre affrontavano un drappello di guardie più Gisborne, il quale affrontava sempre la castana "Non ho nemmeno il tempo di organizzare una trappola come si deve..."

"Perché siete lenti. Ma non prevarrete mai su di noi!"

"Lo vedremo!" Gridò il moro ma, per quanto provasse, non riuscì a colpire Robyn.

Ma Berens s'accorse di qualcosa "Attenta, Robyn! Dalla torre opposta... Dal passaggio parallelo a questo..."

Robyn vide che, dall'altra parte, lo Sceriffo la stava tenendo sotto tiro con una balestra e, dopo aver evitato una freccia, lasciò momentaneamente Gisborne a Yria e, preso l'arco che teneva in spalla ed una freccia dalla faretra, la scoccò e lo colpì alla spalla sinistra. Le sue grida riecheggiavano per il palazzo.

La castana riprese lo scontro col moro "Maledette..."

"Ti devo la vita, Berens!"

"Non mi devi nulla... Siamo pari!"

Robyn le sorrise e Gisborne s'infuriò "Non ignorarmi! Io sono qui!!" Gridò.

"Non ti sto ignorando, ma inizi a stancarmi!" Ribadì la castana, destreggiandosi con la spada e, con un abile colpo, disarmò il suo avversario "Andiamo, ragazze! Torniamo a casa."

Robyn lanciò la spada di Gisborne dalla torre e poi corse, assieme alle compagne, raggiungendo i loro cavalli e montando, infine galopparono verso Sherwood ed inutili furono i tentativi delle guardie di fermarle.

Una volta al sicuro, Raphaela, seduta sul cavallo innanzi a Cate, si voltò appena e posò una lieve carezza sul viso della castana, che la fissò "Grazie per essere venuta a salvarmi..."

"Tel'ho detto... Sempre!"

Raphaela, per tutta risposta, le posò un tenero bacio sulle fresche labbra "Spero di poterti sempre ringraziare così..."

Cate sorrise e baciò a sua volta la mora, prendendola alla sprovvista "Certo che si... Ma dovrai fare attenzione, quando passeggi e poi... Beh, poi sarebbe bello ricevere sempre i tuoi baci!"

La castana arrossí all'ammissione e Raphaela si poggiò al suo petto. Avrebbe baciato sempre colei che tanto le piaceva e sperava di poterle mostrare presto quanto realmente l'amasse.

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Capitolo 23
*** Grazie. ***


Tornate al forte, Nadia e Raphaela scesero dal rispettivo cavallo su cui si trovavano per abbracciare le amiche, tutte preoccupate per loro e Robyn raggiunse Cate, che stava legando il suo cavallo.

"Sei stata grande, prima..."

"Non ho fatto nulla di speciale... Ho solo pensato alle tue parole."

"Mi fa piacere!"

"Io ho questo dannato problema, ma non voglio che mi venga preclusa la possibilità di amare!"

"Allora ama! Raphaela aspetta solo te."

Cate sorrise "Grazie davvero..."

"Figurati! Sono fiera di te!" Ribadì Robyn e Cate, che molto le somigliava, l'abbracciò ed anche la leader corrispose il tenero gesto, rimanendo così finché non arrivarono Milena con Drew in braccio e Raphaela.

"Scusate, non volevamo disturbare..."

"Nessun disturbo! È successo qualcosa?" Chiese Robyn.

"No no, ma pensavo di portare Drew e gli altri bimbi a fare una passeggiata... Vuoi venire con noi?"

"Vuene acche Yiia!"

"Se viene anche Yria, vengo anch'io!" Disse la castana, prendendo in spalla il figlioletto, poi se ne andarono, salutando Cate e Raphaela, lasciandole sole, sapendo che anche loro dovevano parlare.

"Grazie ancora..."

"L'ho fatto volentieri e poi mi hai già ringraziata!"

"Volevo farlo di nuovo." Disse Raphaela, cingendo il collo della sua castana preferita, specchiandosi nei suoi occhi azzurri "Cate... Io voglio stare con te per sempre!"

"Dividiamo già la stessa capanna... In un certo senso siamo insieme!"

"Io intendevo per tutta la vita... Anche quando questa guerra finirà!"

Cate la fissò intensamente, seria "Io ho questa lieve zoppia, non potrò mai essere una compagna totalmente degna di te... Ma sono stanca di nascondere i miei sentimenti. Certo che ti voglio! Sempre."

Raphaela era commossa e si strinse alla castana "Ti amo, Cate!"

"Ti amo tantissimo anch'io, Raphaela!"

E le due si scambiarono il loro primo vero bacio, dolce e molto languido, rimanendo poi abbracciate "Non vedo l'ora che sia stasera..."

"Anch'io voglio dimostrarti quanto ti amo."

La mora sorrise, baciando ancora la sua amata, felice di vedere che si capivano anche senza parlare o senza rivelare troppi particolari. Essere felici con la persona amata era una sensazione stupenda.

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Capitolo 24
*** Individui misteriosi. ***


Il mattino seguente, Cate e Raphaela si svegliarono quasi contemporaneamente, strette nel loro caldo abbraccio, stese sotto una coperta ottenuta lavorando la lana delle pecore "Ciao..."

"Ciao!" Sorrise la castana "Hai dormito bene?"

"Benissimo! E tu? È stato molto bello..."

"Si, lo è stato! E grazie per avermi fatta sentire così viva..."

Per tutta risposta, Raphaela la baciò dolcemente e subito la castana lo corrispose, stendendo la mora sotto di sé per approfondire l'effusione. Ma anche in un'altra capanna qualcuno si stava amando di primo mattino.

"Dio, Sole... Accidenti, non avrò più forze per alzarmi..."

"Magari non ti farò più alzare... Così sarai tutta mia!"

Nadia sorrise e baciò la compagna, che la corrispose, prendendola in braccio e stendendola sotto di sé per poterla amare "Sei davvero bella... E insaziabile!"

"Di te non mi sazio mai!"

Sole si dedicò al collo della mora, finché il suono dei campanelli non le mise in allarme "Cosa succede?"

"Non lo so, ma sarà meglio prepararsi!"

Infatti, quando la castana uscì dalla sua capanna, trovò tutte le altre vicine all'ingresso del forte "Un gruppo di soldati fanno da scorta a due carrozze..." Disse il brigante di vedetta, guardando col cannocchiale.

"Bene, andiamo!" Disse Robyn e se ne andò a cavallo con Berens, Yria, Little John e due briganti.

E Raphaela s'avvicinò a Nadia "Speriamo vada tutto bene..."

"Andrà tutto bene, tranquilla!"

"Abbiate fiducia." Disse Milena, avvicinandosi loro "Venite, prepariamo la colazione. Clea ed altre due donne stanno mungerndo le mucche e Natalia le capre... Faremo scaldare il latte."

Le due la seguirono e la mora andò prima nella capanna a preparare il piccolo Drew "Cara, portiamo lui e gli altri bambini al fiume per un bagno." Offrì il padre di Milena, andandosene con Robert, Cate e Sole.

Infatti i bambini venivano accompagnati al vicino fiume tutte le mattine per fare il bagno e cambiarsi e, inutile dirlo, i piccoli giocavano tra di loro anziché lavarsi.

Ragazze e donne, finita la mungitura, misero il contenitore che usavano per cuocere gli alimenti sul fuoco, alimentato da un brigante "Prego, signore! Cuocete ciò che volete."

"Grazie, Duke." Sorrise Clea, visto che il tizio era amico di John fin dall'infanzia.

L'uomo sorrise alla donna e le ragazze non se lo fecero ripetere; nel mentre, gli altri tesero un'imboscata ai soldati, per poter depredare le due carrozze e, quando Robyn ed un brigante aprirono quella dietro, una ragazza s'alzò, fissando ammirata la castana "Tu... Tu sei Robyn Hood, giusto? Ho indovinato?!"

"Si, sono io... Non credo di conoscerti."

"Infatti, ma ti ammiro molto!" Ammise la rossa.

"Kathryn! Non dire sciocchezze!" L'ammoní un uomo, con severità "Sono criminali!"

La ragazza si mise seduta, ma non smise di guardare Robyn "Dateci tutti i preziosi." Avanzò il brigante.

I due sacchetti furono quasi riempiti e, a razzia compiuta, i nostri se ne andarono "State bene?" Chiese un soldato, entrando nell'ultima carrozza ed i due occupanti uscirono dal mezzo.

"È bellissima, come aveva detto il Principe!"

"È diabolica, un genio incredibile."

"Sarà bellissimo torturarla e poi assaggiarla... Proverò una soddisfazione incredibile!"

Al soldato si gelò il sangue nelle vene "Come volete... Andiamo al castello!"

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Capitolo 25
*** Gioia. ***


Al castello, il Principe accolse i due ospiti con gioia e li condusse nella sala in cui tenevano le riunioni di guerra, scortato da Gisborne e tre guardie "Bracks, Kathryn... Grazie per essere qui."

"Abbiamo ricevuto la lettera e siamo partiti subito."

"Il nostro problema..."

"Il vostro problema ci ha derubati nella foresta!" Lo interruppe Bracks "Ma è solo una lattante! Pensavo fossimo stati assoldati per uccidere un gruppo di persone ben armate e invece..."

"Se posso permettermi..." Tentò Gisborne "Cinque o sei di quel gruppo di fuorilegge, tra cui Robyn, hanno combattuto in Terra Santa accanto al Re e non sono delle sprovvedute."

"Allora ci potremo divertire."

"Robyn... È una ragazza bellissima. Spero di poter assaggiare il suo sangue..."

Il Principe sorrise maligno "Potrai bere il suo sangue tutte le volte che vorrai!"

La rossa sorrise a sua volta, pregustando il possibile momento; intanto, al forte, ignari di tutto, i nostri svolgevano differenti mansioni utili a tutti, come il preparare erbe o altro per il pranzo, mungere gli animali, tagliare la legna e tenere ben acceso il fuoco.

"Capre munte!" Disse un brigante.

"Ehi... Qualcuno è tornato con un bel bottino..." Sorrise Berens.

Infatti, dall'ingresso del forte, erano entrati Yria, John e tre briganti con un paio di lepri ed un cinghiale e, dietro di loro, Sole con una decina di pesci "Dalli a me, cara, ci penso io a pulirli... Stasera pesce!"

Sole sorrise e passò il pescato alla robusta donna, che si sedette accanto al fuoco ed iniziò a pulire i pesci, poi la castana venne raggiunta da Nadia, che la baciò. Invece Raphaela ammirava da lontano Cate mentre aiutava un brigante a spaccare la legna, anche perché ogni capanna, all'interno, aveva un apposito posto al centro per accendere il fuoco.

"Ciao, bentornata... Avete fatto un bel bottino!"

"Si, esatto! La caccia è andata molto bene." Sorrise Robyn, visto che il cinghiale l'avevano preso lei e Yria.

Damien corse subito, trotterellando, tra le braccio della madre "Obbin!"

"Amore! Ciao..." Disse la castana, prendendo in braccio il bambino.

Il piccolo adorava la madre alla follia, per lui era un eroe ed anche gli altri bimbi e bimbe del forte adoravano Robyn per lo stesso motivo "Adesso dobbiamo pranzare. Se fai il bravo, ti lascio in braccio alla mamma..."

Robyn fissò Milena, che ricambiò lo sguardo. Mai aveva detto al figlio che la castana era sua madre e Damien guardava Robyn a sua volta, finché un gran sorriso non si dipinse sul suo viso "Mami!!"

"Si, cucciolo... Io sono tua mamma, proprio come Milena."

Il bimbo era piccolo per capire, anche per trovare la cosa strana, ma cinse con le braccia il collo della castana "Mami! Mami!"

Milena si commosse appena e sorrise e felice, accettando l'abbraccio che Robyn le stava offrendo, posandole un lieve bacio sulla guancia destra, perdendosi in quel dolce momento.

Poi, tutti e tre insieme, uscirono dalla loro capanna per pranzare con tutti gli altri "Sembri felice..." Notò Berens.

"Milena ha detto a Damien che sono sua madre."

Berens guardava il bimbo mentre si portava una piccola scodella con un po' di latte di capra alle labbra "L'ha presa bene?"

"Molto bene! E ne sono felice... Finalmente possiamo essere una vera famiglia."

"Te lo meriti!" Ammise la bionda, stringendo la mano all'amica.

E proprio Berens fissò il piccolo Damien e poi anche le interazioni di un rapporto da recuperare completamente tra Robyn e Milena e poi quelle di una storia fresca, destinata a durare a lungo, come quelle tra Cate e Raphaela e tra Sole e Nadia.

La bionda guardò poi Eliza ed il suo sguardo venne ricambiato. Entrambe si piacevano e dovevano solo trovare la giusta occasione per dirselo, perché il tempo era prezioso.

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Capitolo 26
*** Hurt. ***


Il giorno dopo, le ragazze si svegliarono presto come al solito e si sedettero attorno al fuoco per fare colazione, finché non arrivarono due briganti di corsa, che andarono da Robyn "Che succede?"

"Una carrozza lungo la strada principale che porta a Nottingham!"

"Allora direi che possiamo andare..."

Le ragazze, John e quattro briganti s'alzarono e andarono al rispettivo cavallo, con la sola Cate che rimase al campo "Quanto vorrei andare..." Bofonchiò la castana.

"Avresti dovuto andare..." Disse il padre di Milena.

"No, non avrei potuto."

Il padre di Milena, in compagnia di Robert, fissò la ragazza "Perché no?"

"Dopo che ho salvato Raphaela, ho sentito un dolore pazzesco alle gambe e Miles ha detto che non posso più fare grandi sforzi."

"Mi spiace..." Disse Robert, carezzandole le spalle per farle forza.

"Grazie. Sei sempre gentile..."

L'uomo sorrise alla giovane "Forza e coraggio. Sei indispensabile qui, c'è sempre da fare."

Anche Cate sorrise "Grazie! Farò sempre del mio meglio."

"Ne siamo certi! Vieni, portiamo i bambini al fiume..."

Lasciarono anche loro il forte e, nel mentre, Robyn e le altre avevano raggiunto le carrozze "Ooh!" Gridarono i due cocchieri, cercando di tenere buoni i cavalli.

"Dateci tutti i preziosi e l'oro!"

"Non così in fretta." Disse una voce famigliare e tutti videro Bracks e Kathryn.

Subito la rossa abbracciò Robyn "Ciao! Speravo di poterti rivedere."

"Combatti per il Principe, vero?"

"Si, io e Bracks siamo mercenari... Ma tu sei la mia passione!"

"Mi spiace, ma io amo già qualcuno!" Ribadì decisa la castana.

La rossa non ci vide più dalla collera "Davvero? Se non ti avrò io, non ti avrà nessuno!"

Robyn emise un gemito soffocato e tutte, quando Kathryn si allontanò, videro che costei l'aveva pugnalata al ventre, sul fianco sinistro "Robyn!!" Gridarono tutte insieme e Berens la sorresse.

"Ve la vedrete con noi!"

"Fatevi sotto!" Avanzò Bracks.

Lo scontro iniziò, mentre un brigante mise Robyn sul suo cavallo per riportarla al campo e farla curare da Miles. Ovviamente i pensieri di chi combatteva erano per lei.

Speravano tutti cher ce la facesse perché, ora che le cose con Milena stavano andando bene, il Destino non poteva portare via una delle due metà di un cuore che andava ricomposto.

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Capitolo 27
*** Pregare e sperare. ***


Il brigante che portava Robyn ferita a cavallo arrivò subito al forte e smontò subito dall'equino tenendo la giovane tra le braccia, gridando affinché Miles venisse chiamato "Ma cosa?" Chiese il medico, notando poi la castana "Portala subito nella mia capanna!"

"Cosa succede?" Avanzò subito Robert, notando la figlia ferita in braccio al brigante "Robyn, tesoro!"

"È molto grave, signore, devo curarla subito!"

Robert capì e si fermò, perché ora il suo compito era dirlo a Milena, così si diresse verso la capanna che costei divideva con la castana stessa ed il loro figlioletto. Assieme alla mora c'era anche suo padre.

"Ciao, Robert! Qual buon vento?"

"Ciao a te, Ronald..." Iniziò ed i due capirono che qualcosa non andava.

"È... Successo qualcosa?" Azzardò l'uomo.

"Robyn è stata gravemente ferita. Miles se ne sta occupando..."

Padre e figlia sbranarono gli occhi e proprio Milena balzò in piedi "Come sta?"

"È grave, era ferita al fianco sinistro, ma non so altro... Bisognerà aspettare."

Milena pianse, stringendosi alle spalle dell'uomo, che cercò di consolarla "Tranquilla, vedrai che Robyn ce la farà! Abbi fede."

"S-So che è forte, ma..."

"È difficile, ma non devi perdere la speranza!"

"Vieni qui, cara." Disse Ronald, abbracciando la figlia, staccandola dall'amico "Devi essere forte!"

La mora annuì col capo tra le lacrime e poi abbracciò il suo bambino, cercando di farsi forza in ogni modo, mentre Robert andò dalla figlia, per starle accanto ma, fuori dalla capanna di Miles, trovò John e le altre ragazze.

"Robert! Sai qualcosa? Come sta Robyn?" Chiese subito John.

"Non so nulla, solo che era grave... Vado ora a vedere."

"Permettete che dica una preghiera per lei?"

"Certo, Fra' Tuck! Pregate pure... Le serviranno molto."

Il frate riunì allora tutti gli abitanti del forte per pregare e Yria disse a Robert che avevano ucciso tre guardie e che Kathryn e Bracks erano scappati, dandosela a gambe,essendo in minoranza.

Nella capanna di Miles, che costui divideva con Robert e Ronald, proprio il signore di Locksley vide la figlia stesa su tre coperte, priva di conoscenza e coperta di sangue "Uscite, Robert..." Disse la moglie di John "Uscite."

"Ditemi solo come sta. Vi prego!"

"È priva di conoscenza, ma viva. Vi basti sapere questo!"

"Sto facendo l'impossibile, mio signore! Sia paziente, la signorina combatte."

Robert annuì col capo e tornò fuori, sedendosi accanto al fuoco ed aspettando notizie assieme a Milena, al piccolo Damien ed a tutte le ragazze, unendosi in preghiera assieme alle altre persone.

Per tutti era importante la salvezza di Robyn, perché solo lei poteva guidarli alla vittoria contro il perfido Principe ed i suoi seguaci.

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Capitolo 28
*** Un piacevole incontro. ***


Passarono quindici giorni e Robyn non si era ancora svegliata, facendo preoccupare tutti, visto che l'operazione eseguita da Miles eras andata bene. Tutti aspettavano il suo risveglio.

E la castana si svegliò invece in un mondo tutto bianco, ove vi era solo una grande distesa di fiori e si guardò attorno, cercando di capire dove fosse "Ti senti persa, tesoro?"

La castana si voltò e per poco non pianse quando si trovò davanti la donna dai lunghi capelli castani mossi e gli occhi chiari, che avanzava verso di lei con un dolce sorriso dipinto sul viso "M-Madre... Marian..."

"Ciao! Non ci siamo mai conosciute, ma hai subito capito chi sono."

"Papà ha sempre detto che ti somigliavo... È stato semplice."

Marian sorrise ed aprì le braccia, tra le quali Robyn non esitò a fiondarsi, stringendo a sé la donna "Figlia mia..."

"Madre! Sono felice di poterti conoscere."

"Anch'io, ma sappi che ti sono sempre stata accanto e so tutto di te. Mi accompagni a fare una passeggiata?"

"Certo, molto volentieri!"

Madre e figlia s'incamminarono, chiacchierando ed apprezzando la rispettiva compagnia "Il mio amato Robert come sta?"

"Bene! È sempre amato e benvoluto da tutti... È ancora forte ed è stato lui ad avermi insegnato a usare la spada!"

"Mi fa piacere!"

Poi, improvvisamente, apparvero come delle immagini e Robyn sgranò gli occhi "Ma... Cosa succede?"

"Queste persone sono quelle più importanti della tua vita."

"Si... Non posso dire il contrario. Sono mio padre, le mie amiche e... Milena con Damien..."

"Damien... Che bel bambino. Ha i tuoi stessi occhi... Si vede che è in parte figlio tuo!"

Robyn sorrise "Già! E non vedo l'ora di riabbracciarlo. È un bambino stupendo, molto bravo e Milena l'ha educato bene!"

"Allora torna da loro." Disse seria Marian "Ti stanno aspettando tutti."

"Come posso ritornare? E poi... Ti ho appena ritrovata..."

Marian sorrise ed abbracciò la figlia "Io resterò sempre qui, nel tuo cuore! Sei la mia unica figlia e mi troverai sempre qui... Quando vorrai vedermi, cercami nei tuoi sogni."

"Oh, madre!" Avanzò Robyn, abbracciando la donna, in lacrime "Ti vorrò sempre bene! Non ti dimenticherò mai."

"Nemmeno io, tesoro! Ama quel bambino e la tua ragazza, non perdere tempo, perché nessuno sa cosa accade il giorno seguente e si rischia sempre la vita."

"Lo farò! Io voglio sposarla." Ribadì e Marian sorrise.

"E poi... Combatti sempre il male. Proteggi i deboli e libera queste terre assieme ai tuoi compagni e porta con onore il nome che hai ereditato da tuo padre. Robyn di Locksley, ricorda sempre che tu sei Robyn Hood!"

La castana sgranò gli occhi e poi sorrise decisa "Non lo dimenticherò mai, lo prometto!"

"Adesso vai. Entra in quella porta, figlia mia." Disse, baciando Robyn sulla fronte e, dopo un ultimo abbraccio, la castana si diresse verso una porta che si era materializzata lì e, dopo un ultimo sguardo alla madre, volto ad imprimersi il suo viso nei suoi ricordi, la valicò.

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Capitolo 29
*** Family. ***


Il mattino seguente, Robyn aprì piano gli occhi, cercando di mettere a fuoco la vista e subito rammentò tutto, poi riconobbe di essere nella capanna di Miles ed infine vide che, al proprio fianco, vi era Milena addormentata.

"Robyn..." Disse qualcun'altro e la castana, alla sua sinistra, vide il padre.

"P-Padre..." Rispose a fatica la castana.

"Non affaticarti! Chiamo Miles."

"Robert, cosa succede?" Chiese subito Milena, svegliandosi all'improvviso e subito notò che la castana aveva aperto gli occhi e l'abbracciò in lacrime, stando attenta a non farle male.

Robert tornò quasi subito con Miles "Ciao, figliola! Come ti senti?"

"Io... Meglio..."

"Hai una ferita grave, che ho medicato e sta guarendo bene, anche se piano. Ti sentirai debole per un po'..."

"L-La missione... I Nottingham..."

"Tutti hanno continuato a lottare e hanno ottenuto risultati." Disse Robert "Ma tu adesso devi pensare a guarire!"

"Va bene... D'accordo!"

Miles constatò che Robyn stava iniziando a migliorare e riprendersi, quindi comunicò a tutto il forte che la castana stava bene e si era svegliata. Subito tutti esultarono e gli abitanti decisero di indire una festa in onore della loro leader.

"Robyn!" Disse Yria, quando entrò, assieme alle altre rasgazze.

"Ehi..."

"Ci hai fatte preoccupare!"

"Non farlo più!"

"Scusate... Mi dispiace..."

Poi tutte s'inginocchiarono accanto alla leader per un abbraccio di gruppo "Piano! Rischiate di riaprirle la ferita... Si è appena ripresa ed è ancora debole! Ha bisogno di riposo."

"Certo! Pensiamo noi a quei tizi!" Disse Sole.

"Recupererò i-il tempo perduto..."

"Per ora riposa. Ti vogliamo in forma!"

"La gente sta organizzando una festa per te, in tuo onore."

Robyn sorrise appena "Mi spiace non poter partecipare..."

"A loro basta sapere che stai bene! Appena possibile festeggerai."

La castana sorrise, poi i due uomini e le altre ragazze se ne andarono, lasciando Robyn sola con Milena "Damien dov'è?"

"Dorme con mio padre nella nostra capanna. Come ti senti?"

"Meglio." Rispose la castana, prendendo piano la mano della mora nella sua "Sai... Mentre ero priva di conoscenza, nel mio profondo ho visto mia madre, le ho parlato."

"Sul serio? È stato bello?"

"Molto! Mia madre è bellissima, non mi somiglia affatto..."

"Non è vero! Se ti somiglia, siete belle uguali."

Robyn sorrise, fissando intensamente la mora "Ti amo, Milena. Voglio passare tutta la vita con te!"

"Ti amo anch'io! E voglio la tua stessa cosa... Staremo sempre insieme, anche con Damien!"

"Ma certo! Siamo una famiglia."

Milena pianse di gioia,  commossa e baciò la compagna "Lo siamo!"

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Capitolo 30
*** Smiles. ***


Passò una settimana e Robyn, aiutata dal padre e dalle amiche o da John, aveva iniziato a muovere piccoli passi e fu letteralmente un'impresa, visto che la castana faticava molto "Accidenti..."

"Fa male, cara?" Chiese Robert.

"Si, ma non posso mollare... Devo riprendermi al più presto per continuare a combattere!"

"Fai con calma, altrimenti guarirai a fatica!"

Robyn annuì col capo e suo padre la riaccompagnò nella sua capanna, ove vi erano Milena e Damien "Obbin!"

"Ciao, cucciolo... Vieni!" Disse la castana, sedendosi accanto al piccolo che, ricordando sempre le parole dell'altra madre, si sedette sulle gambe della castana, che gli baciò il capo.

Il bimbo si mise in piedi sulle gambe della madre facendo leva sulle sue spalle e le diede diversi bacetti sulla guancia sinistra "Ti voio bene!" Sorrise il piccolo e Milena guardò la dolce interazione.

"Te ne voglio anch'io, figlio mio!"

"Vieni, lasciamo cenare la mamma in pace... OK?"

"Si!" Disse il piccolo, che tornò a sedersi accanto a Robyn, che gli carezzò i capelli.

La castana cenò assieme alla compagna ed al piccolo, che si addormentò circa un paio d'ore dopo sulla sua coperta di lana, cucitagli dalla moglie di John "Ho avuto davvero paura di non poterlo più vedere..."

"Immagino. Non posso dire di capirti fino in fondo, ma immagino cosa provi..."

"Non potevo perdervi. Vi amo troppo... Siete il mio tesoro più prezioso!"

Milena sorrise, abbracciando la compagna, baciandola sulla guancia destra "E tu sei il nostro! Sei la speranza di tutti noi, ognuno ti vuole bene, a proprio modo..."

"E questo mi fa piacere!" Sorrise la castana e Milena con lei.

"Togli la maglia, devo cambiarti la fasciatura e fare la medicazione!"

Robyn obbedì e la mora deglutí innanzi al bel fisico della compagna, iniziando a spalmare sulla ferita che cicatrizzava pian piano l'unguento preparato da Miles, finché la castana non le prese le mani tra le proprie, facendole posare a terra la boccetta "Ti amo."

"Ti amo anch'io! Tantissimo."

La mora arrossí quando Robyn la tirò a sé, stringendola tra le proprie braccia e rubandole un bacio molto dolce, accarezzandole il collo con delicati bacetti "Mi mancava il contatto con la tua pelle..."

"Anche a me..." Sussurrò la mora, inclinando il collo verso destra per dare libero accesso alla compagna, voltandosi poi nel suo abbraccio "È da tanto tempo..."

"Già! Non voglio più perdere tempo."

Nuovi baci seguirono il primo, tutti pieni di passione e le due si stesero sulle coperte di yuta, ma entrambe dovettero fare attenzione alla ferita che Robyn portava al ventre, per evitare che si riaprisse ed infettasse.

Invece fuori dal campo, Eliza era seduta in riva al lago a guardare la luna piena "È bellissima, vero?"

"Berens!" Disse la ragazza, sobbalzando "Sei tu..."

"Scusa, non volevo spaventarti! Posso?"

"Certo... Siediti pure!" Sorrise la castana e Berens la ringraziò, sedendosi accanto a lei "Come mai sei qui?"

"Non eri nella capanna, così sono venuta a cercarti..."

"Hai appena finito il turno di guardia, dovresti riposare."

"Può essere pericoloso, qui fuori. Vieni, dai... Sarai stanca anche tu."

Berens s'alzò e tese la mano ad Eliza, che la strinse piano e la bionda la tirò in piedi, poi la prese in braccio "Ma...?!"

"Niente ma... Ti porto nella capanna in braccio!"

Eliza le cinse il collo con le braccia e le diede un bacio sulla guancia sinistra, accettando più che volentieri il galante gesto e Berens era più che felice di viziare colei che amava, perché aveva un sorriso bellissimo.

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Capitolo 31
*** Il piano. ***


Passarono un paio di settimane ed il perfido Principe stava tenendo un summit coi suoi fedelissimi per eliminare una volta per tutte Robyn e gli altri fuorilegge "Rapiamo ed uccidiamo la sua ragazza e il moccioso!"

"I bambini non escono mai dal loro forte e nessuno sa dove sia."

"La ragazza spesso va a controllare la sua casa a Knighton. Possiamo rapirla in quel frangente..."

"Me ne occupo io!"

"Si, Bracks, ma ti aiuto." Disse Gisborne "Lady Milena non è per tipi rozzi come te."

"Fai come vuoi, ma non starmi tra i piedi!"

"Dobbiamo farlo il prima possibile!" Avanzò il Principe "Presto tornerà il Re e ci metterà tutti agli arresti! Non so come, ma ha saputo tutto... E non voglio morire!"

Anche i nostri, al forte, avevano saputo del ritorno imminente del Re "Grande idea, quella di scrivergli un messaggio e di farlo portare da un piccione viaggiatore." Sorrise Yria.

"Era necessario fargli sapere la situazione." Disse Robyn "Dopotutto quelle carogne stanno distruggendo il suo regno!"

"Tornerà presto e, finalmente, potremo smettere di nasconderci!"

"Mi auguro vogliate venire a vivere a Locksley." Offrì Robert "Avrete campi da coltivare, bestiame da allevare ed una capanna accogliente." Spiegò l'uomo.

"Sarebbe bellissimo. Ci penseremo..."

"Prima la battaglia finale... Poi tutto il resto." Rise John "Ma è un'idea che mi piace!"

"Dobbiamo attaccarli e farla finita una volta per tutte!"

"Hai ragione! Ma serve studiare un piano per la buona riuscita dell'attacco."

Così le ragazze, assieme ai fuorilegge, John, Robert e Roland, iniziarono a mettere a punto un valido piano d'attacco, finché sul ciglio della porta della capanna non apparve Milena "Scusatemi..."

"Milena!" Disse subito la castana "È successo qualcosa?"

"Volevo andare con Eliza e Natalia ed un paio di briganti a controllare la mia casa a Knighton..."

"Vai pure, ma sii prudente! Mi raccomando."

Milena sorrise e baciò dolcemente Robyn, che corrispose il tenero gesto "Lo sono sempre! Ti amo."

"Ti amo anch'io, piccola! Damien?"

"Sta giocando con gli altri bambini, Clea e le altre ragazze li controllano."

"Va bene." Sorrise Robyn "Sii prudente."

Milena la baciò ancora, poi andò ai cavalli e montò in sella al suo con le due amiche ed i due uomini, uscendo dal forte, ignari del pericolo imminente che li attendeva a Knighton.

Infatti Bracks e Gisborne le avrebbero attese per attirarle in trappola.

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Capitolo 32
*** La battaglia finale 1. ***


Arrivate a Knighton, Milena, Eliza e Natalia entrarono in quella che era la casa della prima per controllare che tutto fosse apposto, lasciando fuori i due briganti venuti con loro "Non è cambiato nulla..."

"No, per fortuna!" Sorrise Milena, finché la loro attenzione non fu tutta per delle grida.

"Queste sono spade..."

"Oddio, siamo in trappola!"

"Potete dirlo,  signorine!" Avanzò Bracks, entrando e puntando una spada verso di loro.

"Che piacere rivederti, Milena." Sorrise Gisborne "Seguiteci senza fare resistenza!"

Le tre rasgazze, malincuore, dovettero obbedire e, uscite dalla casa, videro i due briganti venuti con loro a terra morti, quindi Bracks le legò con delle corde a polsi e caviglie, le caricò malamente su un cavallo che lui stesso, montato sul proprio, trascinò fino a Nottingham tenendolo per le briglie.

Al forte, passate un paio d'ore, iniziarono a preoccuparsi "Non sono mai state via così tanto..."

"Sono preoccupata." Disse Robyn "John, ti va di prendere un paio di uomini e di andare a Knighton?"

"Certamente! Tu rimani qui, bisogna preparare le frecce."

La castana annuì col capo e John se ne andò al galoppo con tre briganti "Se è successo qualcosa ad Eliza..."

"Calmati, Berens. Non devi perdere la calma!"

"Lo so, ma io la amo... Voglio sposarla!"

"Anch'io voglio sposare Milena e credo che Yria provi lo stesso per Natalia, ma devi mantenere la calma!" Ribadì la castana e la bionda annuì, riprendendo ad aiutare il fabbro a fare il filo alle spade.

E,  diversi minuti dopo, John ed i due briganti tornarono "Robyn!" La chiamò a gran voce il robusto uomo.

"Dimmi, John!" Rispose la castana, balzando in piedi.

"I due uomini sono stati uccisi e non c'è traccia delle ragazze!"

"Le hanno prese." Disse Cate.

"Allora io vi dico... Andiamo! Andiamo a riprenderci la libertà... Andiamo a liberare l'Inghilterra!" Avanzò decisa la ragazza e tutti alzarono le mani, fomentati dalla carica della giovane "Andiamo a combattere per Re Riccardo!!"

"Per il Re!! Viva Re Riccardo! Viva l'Inghilterra!!" Gridarono tutti insieme, alzando le mani e prendendo ciascuno un'arma e salirono a cavallo per andare a Nottingham, come avevano organizzato col piano, studiato a fondo.

Restarono al forte solo donne e bambini, con Raphaela che baciò Cate e lo stesso fecero Nadia e Gabi, rispettivamente con Sole e Shea, mentre Robyn baciò il figlioletto, promettendogli di riportargli Mamma Milena.

A Nottingham, tutti si stavano preparando per affrontare l'ultima battaglia contro Robyn e gli altri briganti, mentre Katie era nelle prigioni "Chi di voi ha rubato il cuore della mia Robyn?"

"Tua? Non direi proprio!" Ribadì subito Milena.

"Allora sei tu... Farò in modo di farla venire qui e la ucciderò davanti a te!"

"Io mi guarderei le spalle... Robyn ti trapasserà da parte a parte!"

Katie sorrise e si sedette innanzi alla cella, decisa ad aspettare lì l'arrivo di Robyn, ormai prossima, assieme a tutti i briganti e le amiche, all'arrivo a Nottingham per la battaglia finale.

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Capitolo 33
*** La battaglia finale 2. ***


Robyn e gli altri fuorilegge arrivarono a Nottingham in pochi minuti e si predisposero come da piano, con la castana, le amiche e John che attaccarono frontalmente con tre briganti e Cate, per via della sua gamba, rimase appostata con altri abili nel tiro con l'arco e sarebbero entrati nel castello passando per le segrete.

"Io vado a liberare le ragazze, poi le farò scappare dalle segrete!"

"Vengo con te, Robyn... Ti coprirò le spalle!"

La castana annuì col capo e s'avviò con Berens verso le prigioni, scendendo le scale ed uccidendo i soldati che trovavano sulla loro strada e, innanzi alle celle, trovarono Katie "Eccoti, mia cara! Sei pronta?"

"Più che mai..." Ringhiò Robyn e, mentre Berens teneva a bada le guardie, la castana ingaggiò uno scontro con la rossa che, a differenza della prima volta, faceva fatica a difendersi. Robyn era una vera furia.

"È stupendo battersi con te..."

"Presto tutto questo finirà!" Sibilò la castana, ferendo poi la rossa al fianco destro.

Katie la fissò, sorridendo "M-Muoio felice... P-Perché muoio innamorata d-di te..."

Robyn la guardò morire e le chiuse gli occhi, poi prese le chiavi della cella e l'aprì, lasciando uscire le due amiche e Milena, con costei che subito baciò la castana ed Eliza andò da Berens, che le stava raggiungendo "Uscite dalle segrete, Cate ed altri stanno passando da lì!" Le istruì la castana.

"Eccoci!" Disse proprio Cate e le tre se ne andarono con l'amica ed il mini gruppetto di briganti.

"Andiamo... Dobbiamo trovare Bracks, Gisborne, il falso Sceriffo ed il Principe!"

Berens annuì ed assieme corsero verso i piani superiori, trovando Yria, impegnata con Bracks in uno scontro tutto muscoli e John con gli altri tre briganti che affrontavano un drappello di guardie. Allora il falso Sceriffo ed il Principe erano di sopra, nelle loro stanze private.

Nel mentre, alla spiaggia nei pressi della Foresta, erano sbarcate due navi e da una di esse scese un uomo alto, dall'aspetto fiero "Qui dovremmo essere vicini a Nottingham... Andiamo, uomini!"

"Si, Sire!!" Gridarono insieme i circa quaranta soldati, armi in mano.

"Andiamo a riprenderci il mio Regno!"

"Re Riccardo... Sire!" Disse Robert che, assieme a Ronald, stava andando al palazzo per aiutare la figlia.

"Robert di Locksley... Quanto tempo, amico mio!"

I due si strinsero la mano e Ronald s'inchinò al Sovrano, dirigendosi poi assieme verso Nottingham per porre fine al Regno di terrore del perfido Principe. Robert raccontò ogni cosa al Sovrano, dal principio alla fine.

"Mia figlia ed alcune amiche che erano con lei in Terra Santa stanno attualmente combattendo, aiutate da alcuni briganti che vivono nella Foresta di Sherwood, ove hanno lasciato mogli e figli."

"Capisco... Tutti loro avranno una posizione di comando, nel mio Regno. La fedeltà va sempre ricompensata!"

Robert sorrise e focalizzò nuovamente l'attenzione sulla sua missione, perché ormai Nottingham era in vista e presto tutto sarebbe finito. La pace sarebbe tornata a breve.

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Capitolo 34
*** La guerra è finita. ***


Robyn e Berens corsero a cercare il Principe e Gisborne, visto che il falso Sceriffo era stato ucciso da uno dei briganti e li trovarono nelle stanze del perfido tiranno "Finalmente siamo alla resa dei conti..."

"Non vedevo l'ora!" Ghignò il Principe "Ti taglierò la testa!"

"Oppure sarà la vostra a cadere, traditore!" Disse una voce forte e autorevole e, guardando verso la porta, i quattro videro nientemeno che Re Riccardo con Robert e Ronald. Ed il Principe sudò molto freddo. Sentiva la sua ora vicina.

"Sire..." Avanzarono assieme Robyn e Berens, inginocchiandosi.

"Alzatevi. Ho sentito decantare le vostre gesta... Avete difeso il mio Regno e la giustizia con onore. Ma permettetemi di dare una bella lezione a questo criminale."

"Non dovete chiedere, Sire... È tutto vostro!" Sorrise Robyn "Berens, esci ad aiutare gli altri, qui ci pensiamo noi."

Lo scontro finale iniziò e subito il Re mostrò tutta la sua destrezza con la spada, mettendo in difficoltà il Principe che, dopo diverse stoccate, perse l'arma "Arrendetevi, John. Altrimenti vi taglierò subito la testa!"

"S-Si... Maledizione!" Ringhiò il perfido uomo, battendo un pugno rabbioso a terra.

Poi il Re, dopo aver consegnato il tiranno ad una delle sue fedelissime guardie affinché lo chiudessero nelle prigioni, rimase ad osservare l'abilità con la spada di Robyn. Gli rammentava Robert in tutto e per tutto ma, a differenza del padre, non aveva maestría con l'arco, prediligendo gli scontri corpo a corpo.

E presto la giovane lo sconfisse, trafiggendolo da parte a parte e, in quel momento, rieccheggiarono le grida di vittoria dei briganti e delle guardie fedeli al Re. La pace era tornata.

I due uscirono dal palazzo, ove vi erano tutti i briganti e le ragazze più molte altre persone tra gli abitanti di Nottingham e dei luoghi vicini per festeggiare la fine del terrore ed il ritorno del loro amato Re.

Per tutta l'Inghilterra iniziarono i festeggiamenti e le nostre giovani abbracciarono e baciarono la rispettiva compagna, con Robyn che abbracciò il figlioletto, arrivato lì con tutte le donne e gli altri piccoli rimasti nel forte a Sherwood.

Dolci interazioni, balli e canti movimentarono tutta la giornata, anche se il Re, prima di partecipare alla festa, assegnò a Ronald il suo vecchio titolo di Sceriffo, poi a Robert ed agli altri proprietari terrieri tutte le loro terre, in più capanne e terreni, anche se piccoli, a Robyn e tutte le persone che avevano lottato al suo fianco.

Invece Robyn era seduta in disparte, col figlioletto in braccio "Finalmente la guerra è finita..."

"Si, amore mio." Sorrise la castana, baciando Milena "Adesso possiamo sposarci!"

"Non vedo l'ora. Sarà bellissimo!"

"Senz'altro!" Sorrise la mora,  baciando ancora la ragazza.

Ora che il perfido Principe ed il suo seguito erano stati debellati, ognuno poteva pensare al suo radioso futuro.

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