Di ladri e principesse [You tangled my life] di Soly_D (/viewuser.php?uid=164211)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incidenti di percorso ***
Capitolo 2: *** Regole di coppia ***
Capitolo 3: *** Scambi più che equi ***
Capitolo 1 *** Incidenti di percorso ***
contest
Fanfiction
scritta per il gruppo Facebook
We are
out for prompt.
Event: Drabble
Flash - 3 aprile 2016
Prompt: Il
loro
sarà il matrimonio del secolo.
Di ladri
e principesse
[You
tangled my life]
#01. Incidenti di percorso
Quando Eugene si inginocchia di fronte a Rapunzel stringendo tra le
mani un cofanetto con un piccolo anello luccicante e guardandola negli
occhi come se fosse la cosa più bella del mondo, la
principessa urla dalla gioia e si butta su di lui abbracciandolo
così forte che potrebbe quasi soffocarlo.
E sa già che il loro sarà il matrimonio del
secolo, perfetto come l’ha sempre sognato.
Seduta al fianco del suo neo marito, Rapunzel, ovunque guardi, non vede
nient’altro che sorrisi felici. Ci sono proprio tutti: il re
e la regina, i parenti che ha da poco scoperto di avere e che
già ama, i sudditi del paese e perfino gli amici
dell’osteria.
Alla fine il loro è stato davvero il matrimonio del secolo.
Dal suo bel vestito bianco finemente decorato alla chiesa allestita a
festa e gremita di gente, dalla promessa con cui lei ed Eugene hanno
suggellato il loro amore all’enorme buffet ricco di pietanze
prelibate: non c’è stato nulla fuori posto.
O quasi.
Rapunzel ha seriamente temuto il peggio quando ha visto arrivare
Maximus e Pascal ricoperti di catrame, per un attimo ha avuto paura che
avessero perso gli anelli, ma alla fine è andato tutto per
il meglio e lei ed Eugene si sono baciati appassionatamente sotto una
pioggia di applausi, fiori e riso.
La giornata è quasi giunta al termine, ora manca solo il
taglio della torta. Rapunzel aspetta che i servi portino il carrello,
si liscia con le mani la gonna del vestito, parla con Eugene della loro
futura vita coniugale per ingannare l’attesa.
«Ehm, siamo spiacenti, ma la torta è
sparita».
Rapunzel sgrana gli occhi, il suo perfetto matrimonio vacilla.
Non riesce a credere che una splendida giornata, organizzata
così accuratamente, possa finire in questo modo.
Un forte nitrito fa voltare tutti i presenti. Rapunzel si alza in piedi
e vede il carrello della torta venirle incontro, seguito da Maximus e
Pascal. In un primo momento la delusione si dissolve, sostituta da un
sorriso di sollievo e di gratitudine per i suoi preziosi amici a
quattro zampe. Quando poi si rende conto che il carrello della torta
sta letteralmente correndo
nella sua direzione, è ormai troppo tardi: la torta le cade
addosso.
Rapunzel vorrebbe urlare, ma non ha fiato in gola. Ha i capelli e il
viso impiastricciati di crema e cioccolata, gli occhi le pizzicano, il
suo bel vestito bianco è diventato un tutt’uno con
la panna.
Come se non bastasse, tutti gli invitati la fissano come se avessero
appena visto un fantasma.
«Rapunzel», tenta Eugene dispiaciuto.
Rapunzel solleva la gonna del vestito e scappa via per evitare di
piangere davanti a tutti.
«Biondina».
Rapunzel è seduta sulla scalinata fuori
dall’edificio e ha le guance rigate di lacrime quando sente
la voce di suo marito alle spalle.
Tira su col naso. «Non sono più bionda».
Eugene si siede al suo fianco e le cinge le spalle con un braccio.
«Può capitare, sai? Un incidente di percorso,
intendo. La prima volta che mi hai visto mi hai tramortito con una
padella, eppure ora siamo sposati».
Rapunzel sospira. Quello è davvero un bel ricordo, ma
rievocarlo non la fa stare meglio. «Volevo solo che fosse
tutto perfetto, ma ora... ora i sudditi penseranno che sono maldestra e
irresponsabile, e che non sono adatta a governare il regno».
«Non è stata colpa tua». Eugene le
prende il volto tra le mani e la guarda intensamente negli occhi.
«Sai cosa hanno detto quando sei scappata?».
Rapunzel scuote la testa ed Eugene continua, imitando una voce
femminile.
«“Una
principessa alquanto singolare, di sicuro con lei al trono non ci
sarà mai da annoiarsi!”».
A quella rivelazione, Rapunzel finalmente sorride e si asciuga le
lacrime con il dorso della mano.
Non le importa più che il suo matrimonio venga ricordato
perché tutto ciò che conta è
l’uomo che ha al suo fianco.
Eugene le accarezza il volto. «Ti ameranno così
come sei. Chiunque ti amerebbe». Lo dice con una dolcezza
tale che Rapunzel non può fare a meno di baciarlo.
«Torniamo di là?», gli chiede infine.
Eugene annuisce e insieme, mano nella mano, tornano dentro, dove gli
invitati accorrono ad abbracciarli.
Qualche ora dopo, Rapunzel è stesa sul letto matrimoniale
con il vestito ancora addosso.
«Aaah, mi sembra di sentire la panna della torta anche al di
sotto del vestito!».
«Ci penso io, amore...».
Il tono malizioso di Eugene la fa arrossire e sorridere
d’aspettativa.
Di sicuro sarà una notte indimenticabile.
Note dell'autrice:
La
mia prima fanfiction in questo fandom *___* adoro Rapunzel, ma non
trovavo l'ispirazione per scrivere una fanfiction, quindi sono molto
grata a questo evento e a chi mi ha fornito il prompt <3 spero
che la storia vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate. Non nego
che potrei scrivere altre storie in questo fandom ;)
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Capitolo 2 *** Regole di coppia ***
contest
Fanfiction
scritta per il gruppo Facebook
We are
out for prompt.
Event: Drabble Weekend 6-8 maggio 2016
Prompt: Mai
dire alla propria donna che
il nuovo taglio di capelli non le dona.
Di ladri
e principesse
[You
tangled my life]
#02. Regole di coppia
Rapunzel si passò una mano tra i lunghi capelli castani,
lisci come seta e profumatissimi. Il parrucchiere magico
aveva fatto
proprio un bel lavoro: si era stancata di portare i capelli corti e
sbarazzini, quindi aveva deciso di crescerli fino al sedere. Era sicura
che ad Eugene quella nuova pettinatura sarebbe piaciuta, visto che
ricordava un po’ l’infinita chioma bionda grazie
alla quale si erano incontrati, conosciuti e innamorati.
Aveva lasciato invariato solo il colore: quel giorno, nella torre,
Eugene le aveva confessato di preferire le brune, e Rapunzel,
contentissima di rientrare in quella categoria di donne, non avrebbe
cambiato tinta per nessuna ragione al mondo.
«Eugene», lo chiamò, una volta arrivata
al castello.
Il marito si voltò rivolgendole un sorriso. «Amore
mio, dov’eri finit−».
Quando lo sguardo di Eugene si posò sulla nuova acconciatura
di Rapunzel, il sorriso sparì prontamente dal suo volto,
lasciando il posto ad un’espressione confusa. «Cosa
hai fatto ai capelli?».
«Ho deciso di cambiare look, Eugene. Come sto?».
La principessa sorrise radiosa e fece una piroetta su se stessa,
permettendo alle lunghe ciocche castane di danzare sulla sua schiena.
Quando tornò alla posizione di partenza rivolse al marito
uno sguardo speranzoso, in attesa di risposta.
«Be’, ecco...». Eugene
deglutì, non riuscendo a trovare le parole adatte.
«Forse... sono un po’ troppo lunghi».
Rapunzel sbatté le palpebre, perplessa. «Mi stai
dicendo che questo nuovo taglio di capelli non mi dona?».
«Amore mio», tentò Eugene con tono
dolce. «Non ho detto che questo nuovo taglio non ti dona, ma
che semplicemente... ti preferivo prima».
La principessa inorridì. Aveva impiegato ore per quella
nuova pettinatura, certa che ad Eugene sarebbe piaciuta in memoria dei
vecchi tempi, e invece... ad Eugene non piaceva affatto. Da quel
momento suo marito l’avrebbe guardata con occhi diversi,
forse... forse l’avrebbe amata di meno.
«Sei un stupido, Eugene Fitzherbert!»,
urlò stringendo i pugni lungo i fianchi.
Gli occhi le si inondarono di lacrime e sentì
l’impulso di voltarsi per andarsene, ma Eugene le si
parò di fronte bloccandola per i polsi.
«Rapunzel, guardami», le disse, ma la principessa
scosse la testa come una bambina. «Ti prego», la
supplicò ancora. Rapunzel si limitò a guardarlo
di sottecchi ed Eugene continuò. «Tu sei bella con
qualsiasi acconciatura». Le
sorrise dolcemente. «Ma sai perché ti preferisco
con i capelli corti?». Rapunzel fece segno di no con la
testa. «Perché per quanto fossero belli, i tuoi
lunghi capelli biondi erano la tua rovina, la tua prigione, ed io non
avrei mai sopportato che tu vivessi un minuto di più in
quella dannata torre. Quel giorno ho deciso di tagliarteli, arrivando
ad un soffio così dalla morte». Mimò
con il pollice e l’indice una quantità minuscola.
«Ma poi ho riaperto gli occhi e c’eri tu, viva e
bellissima, con i tuoi capelli corti e castani. Quel giorno tu mi hai
salvato, Rapunzel, e i tuoi capelli me lo ricordano sempre».
La principessa non gli diede il tempo di dire altro. Commossa da quelle
parole, gli gettò le braccia al collo e lo baciò
con passione.
«In realtà ci siamo salvati a
vicenda, Eugene», sussurrò ad un passo dalle sue
labbra.
Lei lo aveva sottratto alla morte, ma lui le aveva ridato il
dono più prezioso, la libertà.
«E in fondo anche io non sono più abituata a
tenere i capelli così lunghi. Con il caldo si appiccicano
alla pelle e poi si infilano dappertutto. Credo proprio che
andrò a trovare di nuovo il parrucchiere per una
spuntatina».
Eugene ridacchiò, imprimendosi bene nella mente
quell’episodio.
Regola numero uno dei rapporti di coppia: mai dire alla propria donna
che il nuovo taglio di capelli non le dona.
Note dell'autrice:
Tempo
fa ho pubblicato una flashfic singola, ma avendo scritto altre
fanfiction su Rapunzel e Flynn ho deciso di trasformare quel capitolo
singolo in una raccolta di più capitoli, tutti scritti per
il gruppo facebook We are out for prompt. Il titolo significa "Tu hai
aggrovigliato la mia vita" e riprende il titolo del film in
inglese che è appunto "Tangled". Spero che la flashfic vi
sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate ♥
Soly Dea
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Capitolo 3 *** Scambi più che equi ***
contest
Fanfiction
scritta per il gruppo Facebook
We are
out for prompt.
Event: Love is in the fandom.. 14 febbraio 2017
Prompt: Il
nuovo taglio di Rapunzel è perfetto per i baci.
Di ladri
e principesse
[You
tangled my life]
#03. Scambi
più che equi
Rapunzel si guardava attentamente allo specchio il quale le restituiva,
ormai da diverse ore, l’immagine di una bella fanciulla dalle
corte ciocche castane e l’aria decisamente frizzante e
sbarazzina. Eugene le aveva confessato di preferire le brune e anche a
lei quel nuovo taglio non dispiaceva affatto, tuttavia doveva ammettere
che, in fondo, i suoi chilometrici capelli biondi le mancavano un
po’. Erano stati la sua più grande condanna
− diciotto lunghi anni trascorsi da sola in una torre isolata
dal resto del mondo, con una strega che ogni tanto le faceva visita
spacciandosi per sua madre − ma anche la sua più
grande salvezza,
dato che le avevano permesso di conoscere l’amore della sua
vita, lasciarsi alle spalle quella prigionia e infine riabbracciare i
suoi veri genitori.
«Sai cosa mi piace di questo nuovo taglio?».
Eugene sbucò alle spalle di Rapunzel, accarezzandole la
testa e rivolgendole un sorriso attraverso lo specchio. Aveva notato un
po’ di nostalgia negli occhi della sua principessa e aveva
capito che necessitava solo di essere rassicurata.
«Il fatto che non dovrai più aiutarmi a trascinare
i capelli in giro...?», tentò Rapunzel sollevando
le spalle con aria incerta.
Eugene ridacchiò. In effetti non era stato affatto facile
fuggire dai fratelli Stabbington, dalle guardie del castello, da
Maximus e da tutti i pericoli incontrati lungo il viaggio con una
grossa massa di fili dorati stretta tra le braccia che aveva rischiato
di farli rovinosamente inciampare più e più
volte. Poi finalmente le bambine del paese si erano offerte di
intrecciare i capelli di Rapunzel con le loro ghirlande di fiori e il
problema era svanito... ma no, non si trattava di quello.
«Riprova», disse allora Eugene incoraggiante.
Rapunzel si portò una mano al fianco e l’altra al
mento, tipica posa di quando si metteva a riflettere. Qualche secondo
dopo, sgranò gli occhi convinta di aver trovato la risposta.
«Ho capito! Preferisci questo taglio perché i miei
vecchi capelli si infilavano dappertutto!».
Eugene inarcò un sopracciglio. In effetti non aveva pensato
a quella possibilità, ma doveva ammettere che Rapunzel non
aveva tutti i torti. Si immaginò nel letto con la testa
della principessa incastrata tra il mento e il collo, e i suoi
lunghissimi capelli biondi sparsi un po’ ovunque; di certo
gli sarebbero andati in bocca e lui avrebbe dovuto sputacchiare qua e
là, rovinando un momento potenzialmente romantico.
«No, Rapunzel, non è nemmeno questo».
«Oh, insomma, Eugene!», sbottò la
principessa gesticolando vivacemente. «Non dirmi che
così ti fa più comodo perché non
dovrai aspettare ore intere mentre mi preparo...?!».
Eugene scosse la testa esasperato. Non poteva negarlo: immaginarsi
accasciato lungo la porta del bagno mentre Rapunzel si lavava e
pettinava quei capelli infiniti
per un tempo infinito
non lo allettava particolarmente, ma di nuovo la principessa aveva
completamente sbagliato strada.
«Rapunzel», esordì, stringendola per le
spalle e guardandola negli occhi attraverso lo specchio. «Il
motivo per cui ti preferisco così è molto, molto
più semplice». Attese qualche secondo, godendosi
l’espressione di Rapunzel, curiosa e carica di aspettative
come quella di una bambina. Infine parlò, ponendo fine a
tutti i suoi dubbi. «Questo nuovo taglio è
perfetto per i baci».
«Perfetto... per i baci?», ripetè
Rapunzel sorpresa.
Eugene si chinò verso di lei e le soffiò un bacio
sulla nuca, uno sulla testa, un altro dietro l’orecchio, poi
sulla tempia e infine sulla guancia, giocando con i ciuffi scuri e
facendole un lieve solletico. Rapunzel chiuse gli occhi e
sospirò deliziata da quelle tenere carezze, per poi voltarsi
completamente e sollevarsi sulle punte dei piedi fino a raggiungere le
labbra di Eugene in un bacio soffice e delicato.
Improvvisamente il suo caschetto castano le sembrava
l’acconciatura più bella dell’intera
città e non pensò mai più, nemmeno per
un secondo, di rivolere indietro i suoi lunghi capelli biondi. Era
vero, quel giorno sulla torre aveva perso una parte importante di se
stessa, ma in cambio aveva ricevuto qualcosa di molto, molto meglio: un
incorreggibile, adorabile, bellissimo
ladro che l’amava al di sopra di ogni cosa (soprattutto al di
sopra dei suoi capelli).
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