Un college tutto da scoprire

di Matita_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di una nuova avventura ***
Capitolo 2: *** In viaggio verso il St. Melian’s College ***



Capitolo 1
*** L'inizio di una nuova avventura ***


Capitolo primo - L’inizio di una nuova avventura
 
P.O.V. Matilde
Sto dormendo beatamente sul mio letto, le coperte sono abbandonate ai piedi del materasso, a causa del mio continuo movimento durante la notte, e gli uccellini cantano in cielo (ma che poetica -_-).
 
- Sveglia dormigliona che non sei altro! - urla una voce al mio orecchio. Non aspettavo certo di svegliarmi sorda, più che altro non ho molta voglia di andare da Amplifon. A quanto pare mia madre deve sempre ridurre il mio povero timpano in poltiglia già di prima mattina!
 
- Mamma ti prego, solo altri cinque minuti! - la incito con la voce impastata dal sonno.
 
- Uno: non sono tua madre, sono Elena. Due: se aspetto altri cinque minuti non ti sveglio neanche con un cannone. Tre: oggi è il gran giorno, se te lo fossi dimenticata! - dice scocciata la mia migliore amica Elena, che, per l’occasione, è venuta a dormire a casa mia. Aspetta, QUALE OCCASIONE?
 
- Il gran giorno? Non pensavo che fare colazione con pane e Nutella significasse “gran giorno”. Va bene che la mia vita senza cibo non significherebbe nulla, ma questo mi sembra un tantino esagerato! - affermo io con non curanza. Il mio cervello la mattina è paragonabile a quello di un asino in calore, mentre la faccia di Elena sembra tanto quella di un pesce lesso.
 
- N-non ti ricordi? Oggi è il nostro primo giorno al college di Londra! E, se non ti sbrighi, faremo sicuramente tardi per prendere l’aereo! - mi avvisa lei prendendomi un braccio e gettandomi, letteralmente, giù dal letto. Io, come rianimata, corro verso la porta, scontrandomi contro qualsiasi cosa nella camera in versione flipper.
Scendiamo frettolosamente in cucina, dove salutiamo mia madre, facciamo colazione ed io mi precipito in bagno per prepararmi.
Oh, che sbadata, non mi sono neanche presentata: io sono Matilde Piccardo, conosciuta come Mati, ho quattordici anni e vengo da Genova. Ho i capelli castani scuri, mossi, con qualche treccina qua e là; i miei occhi sono color nocciola e grandi. Ho la pelle abbastanza abbronzata, sono alta un metro e settanta circa e  non sono molto magra, ma comunque il mio fisico è pressoché slanciato. Come carattere, beh, posso definirmi intelligente (non la mattina), burlona, pigra, sbadata, molti dei miei amici dicono che io sia molto simpatica (ah ah… Quanto si sbagliano), ma sono anche disponibile, generosa, gentile e molto sensibile. Solo un consiglio: mai, MAI, farmi arrabbiare!
Per quanto riguarda i miei hobby: a me piace leggere, uscire con gli amici, giocare ai videogiochi, stare in compagnia di Elena e fare cavolate con lei, mangiare e dormire, le solite cose insomma. Odio le persone modeste, i bulli, le verdure e il fumo. Il mio abbigliamento è casual: adoro indossare camicie a quadri, jeans e scarpe da ginnastica, proprio come in questo momento.
Andando oltre, sto uscendo di casa con Elena e tutte le valige, pesanti come macigni, e ci stiamo avviando alla Golf di mio padre, il quale l’ha gentilmente data in prestito a mia madre (che errore madornale…). Ci sistemiamo nei sedili posteriori e non esitiamo a partire verso l’aeroporto che da Genova ci porterà dritte a Londra. Mi mancherà l’aria di casa, i miei amici, la mia famiglia e, non credo a quello che sto per dire, anche mia sorella. Forse non sono ancora pronta ad affrontare tutto questo lontano dal mio paese, forse servirebbe più tempo, forse… No, troppi forse, ora sono qui e non mi tirerò indietro! Mi giro e cerco lo sguardo della mia migliore amica, riflettendo su cosa stia pensando in questo momento.
 
 
P.O.V. Elena
Matilde è qualcosa di impossibile: se avessi aspettato i suoi comodi, non saremmo ancora uscite di casa! Menomale che è previsto un ritardo di un quarto d’ora prima della partenza dell’aereo, un miracolo, data la nostra sfortuna perenne.
Io sono Elena Alderani e, come Matilde, ho quattordici anni e vengo da Genova. I miei capelli sono a metà schiena, lisci e di un castano tendente al nero; ho gli occhi grandi verdi, ma col Sole diventano di un azzurro opaco. Sono una ragazza molto timida e spesso riservata, ma quando voglio so essere determinata e tiro fuori gli artigli. Sono una fan sfegatata di Harry Potter e Percy Jackson, ho tutti i libri e i film, adoro leggere, scrivere e ascoltare la musica.
Ora sto ascoltando la mia canzone preferita, Superhero dei the Script, e intanto guardo fuori dal finestrino la mia Genova: il mare è limpido e piatto, mi vorrei fare un bagno, d’altronde siamo ai primi di settembre. Mi accorgo che Mati ha posato lo sguardo su di me ed ha un’aria indagatrice, io le rivolgo un’occhiata confusa e capisco dai suoi occhi nocciola che sta pensando alla mia stessa cosa: staremo facendo la cosa giusta? Io credo di sì, stiamo per avverare il nostro sogno e studiare in Inghilterra è un’opportunità che non tutti possono avere. Le stringo la mano dicendole che andrà tutto bene e lei sembra rilassarsi. È incredibile il fatto che basta un solo sguardo per capire cosa prova la persona vicino a te o, almeno, nel mio caso.
L’auto si ferma, significa che siamo arrivati all’aeroporto. Ci precipitiamo a guardare il nostro volo, facciamo il check-in e ci avviamo alla corsia, non prima di aver salutato i nostri genitori, i miei sono venuti direttamente in aeroporto.
 
- Mi raccomando Matilde, fai la brava e chiamami ogni sera prima di andare a dormire! - dice, con le lacrime agli occhi, la madre della mia migliore amica a quest’ultima.
 
- Mamma non ho più due anni! E non piangere che poi mi contagi… Guarda: già mi esce una lacrima! - le risponde in soggezione Matilde.
Io invece sono qui a sentire tutte le lamentele dei miei genitori: dicono che devo fare del mio meglio, di non deluderli, di stare attenta e le altre cose che ti martellano il cervello.
 
- Mamma, papà… State tranquilli, me la caverò! E poi ho un’amica speciale con me, non mi lascerebbe mai sola. - affermo sorridendo, mentre rivolgo un sorriso dolce a Mati che lei ricambia.
 
- Fate buon viaggio! E prendetevi cura l’una dell’altra!- dicono in coro tutti e tre.
Io e Matilde ci avviamo verso l’aereo e, prima di salire, lei mi prende sotto braccio e assume un’aria fiera.
 
- Pronta signorina Alderani a intraprendere questa nuova avventura con una pazza amante della pizza?- scherza Matilde, pur sforzandosi di essere seria.
 
- Mai stata così pronta, signorina Piccardo- rido io, dandole una sottospecie di pugno sulla spalla.
E insieme ci dirigiamo verso le scalette che ci porteranno alla nostra nuova vita. College… STIAMO ARRIVANDO!
 
 
Intanto nell’aereo diretto da Tokyo a Londra…
 
 
Angolo angoloso di Matilde e un’immaginaria Elena (?):
Salve bella gente! Questa è la mia prima storia ad OC ce ne sono già un botto, ma dettagli. L’ho scritta con Elena, cioè io l’ho scritta e lei mi ha dato le idee per essere precisi. Naturalmente potete partecipare tutti! Le coppie saranno het, shonen-ai e shoujo-ai, a vostra scelta! Premetto che preferirei 10 OC, ma posso chiudere un occhio e quindi il massimo è 12. Adesso vi lascio la scheda con le misere spiegazioni.
 
Nome: preferirei fosse italiano, per questioni riguardanti la storia. Io ed Elena abbiamo deciso che se volete potete scrivere il vostro vero nome, naturalmente non siete obbligati.
Cognome: come il nome, preferibilmente italiano.
Soprannome*
Età: OBBLIGATORIO 14, dato che è il primo anno sia per le OC che per gli inazumiani.
Provenienza: basta scrivere regione e provincia.
Aspetto
Carattere: è molto importante, quindi siate il più dettagliati possibile.
Cose che ami
Cose che odi
Vestiario*: non mettete cose troppo complicate, i vestiti che vi piacciono di più e che usate abitualmente.
Ragazzo/a: e qua potete scegliere chi vi pare… Si accettano tutti i personaggi di tutte le stagioni TRANNE LA GALAXY.
 
*campi non obbligatori
 
Credo di aver detto tutto! Aspetto le recensioni! Arrivedorci! (?)
Bacini pucciosi coccolosi
Matita_chan e l’immaginaria Elena

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Capitolo 2
*** In viaggio verso il St. Melian’s College ***


Hello my friends! (?)
Oggi faremo conoscenza con la prima OC della storia: Francesca Vigna Grap di Taccy01! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento! Le altre Oc compariranno nei prossimi capitoli, quindi niente discriminazione.

Capitolo secondo - In viaggio verso il St. Melian’s College
 
P.O.V. Narratore esterno
Intanto nell’aereo diretto da Tokyo a Londra, alcuni ragazzi di nostra conoscenza stanno discutendo sul college dove andranno a studiare.
 
- A Londra sono tutti perfettini, di sicuro ci sbatteranno fuori per il nostro continuo trasgredire le regole. - riflette un ragazzo abbronzato con occhi neri come la pece, che contrastano i capelli biondo platino sparati verso l’alto. Assomiglia vagamente ad un carciofo che si è fatto la tinta, però ha un certo fascino.
 
- Ma che dici Gouenji? Saremo come degli angioletti! - dice fiero un altro con una fascia arancione. Il suo sorriso a trentadue denti è paragonabile a quello di Joker, però ha la faccia da tonto.
 
- No no… Prenderanno Endou come un drogato e ciao ciao opportunità di conoscere delle belle ragazze… Ed io come farò senza fan che apprezzano la mia bellezza divina? - afferma rassegnato Afuro, il narcisista del gruppo, mentre si pettina i lunghi capelli biondi.
 
- Tranquillo che, se non ti noteranno le femmine, lo faranno i maschi, dato che saranno confusi per la tua femminilità, e così succederà anche a Kirino. - scherza ghignando una sottospecie di tulipano vivente, Nagumo.
 
- E adesso che c’entro scusa? Almeno io ho qualche ammiratrice che mi fa il filo, al contrario di te che l’unico tuo corteggiatore è l’annaffiatoio! - lo spegne Ranmaru, un difensore dagli occhi celesti e affascinanti e dai capelli rosa che ha lasciato sciolti.
Tutti si mettono a ridere e Nagumo li guarda accigliato.
 
- Mi dispiace per te caro Haruya, ma il nostro caro confetto ti ha spento di brutto. - lo sfotte Fudou, il quale è intento a mangiare una banana.
 
-Avete finito di insultarvi a vicenda? C’è gente che vorrebbe dormire qui! - interviene sbadigliando Fubuki, per poi mettersi a dormire beatamente. Midorikawa, il caro pistacchietto, è vicino a lui e ascolta la musica.
 
- Io direi di fargli un bello scherzo… - sogghigna Nagumo, preparandosi per attuare il suo piano.
 
- Fermo lì! Noi non vogliamo vedere Fubuki arrabbiato, giusto? - lo prende per il colletto della camicia Suzuno, un ragazzo albino molto distaccato.
Tutti gli altri ragazzi annuiscono alla domanda del ghiacciolo e smettono di parlare per occuparsi di altre faccende: c’è chi legge, chi disegna, chi gioca alla playstation, chi palleggia (ma chissà chi è quel decerebrato che si mette a giocare a calcio anche nell’aereo?) e chi fa un pisolino.
 
Cosa staranno facendo nel frattempo le nostre due ragazze?
 
P.O.V. Elena

L’aereo è appena decollato ed io e Mati siamo già in fibrillazione. Non riesco ancora a credere di aver vinto il concorso per studiare in uno dei college d’avanguardia di Londra. Il concorso consisteva in più prove di inglese e francese e se prendevi il massimo potevi decidere se andare a Londra o a Parigi; naturalmente io e Matilde non saremo sole, ma non sappiamo ancora quanti e quali siano gli altri studenti vincitori. Magari sono anche dietro l’angolo, di sicuro li incontreremo al “St. Melian's College” e alcuni saranno di sicuro nella nostra stessa classe, la 1E. Ci sono due sezioni che comprendono gli studenti italiani e giapponesi, la nostra e la F, e dicono che i ragazzi della Nazione nipponica siano davvero simpatici. Speriamo di non trovare persone antipatiche, in ogni sezione c’è circa una quindicina di studenti e quindi siamo anche pochi.
Mi giro verso Matilde e quasi non mi metto a ridere: è stravaccata sul sedile con sopra una coperta mentre mangia una barretta di cioccolato bianco e intanto canta a bassa voce, non si capisce niente di quello che dice, anche perché cantare mentre si mangia non è una cosa molto normale. Considerando il soggetto però posso anche chiudere un occhio, stiamo parlando di Matilde, nulla è normale in lei. Mi domando come abbia fatto a prendere il massimo in tutte le prove, per carità è molto intelligente, ma non me lo sarei mai aspettato.
Adesso mi sta guardando, evidentemente ha notato la mia faccia in procinto di una fragorosa risata.

- Si può sapere perché hai l’espressione di una che ha appena visto una scena di un film comico? - mi domanda alzando un sopracciglio.

-Semplicemente perché sembravi un concorrente della competizione “mangia più torte che puoi in meno tempo possibile”. Hai ancora del cioccolato nella bocca… - le rispondo io indicandole il residuo di cibo che è rimasto.

-Ah beh… Avevo anche pensato all’idea di gareggiare in quella competizione, ma mi sono rassegnata perché non riesco a mangiare così tante torte ai mirtilli, sono pur sempre una ragazza che ci tiene alla linea! Secondo te ce ne saranno al college gare di cibo? - afferma Mati, pulendosi i pezzetti di cioccolato. Ci guardiamo beffarde per due lunghi secondi e poi scoppiamo a ridere.

P.O.V. Matilde

Cavoletti fritti! Se ci penso potevo anche partecipare alla competizione “mangia-torte”; mio padre mi diceva sempre: “ Matilde, tu sei proprio un pozzo senza fondo! Datti una regolata!”. Pensandoci non mi mancheranno affatto le sgridate dei miei genitori e le lamentele di mia sorella. Matilde ora basta pensare al “passato”, vivi il presente e che sia finita una volta per tutte. Mentre faccio le mie osservazioni, noto che dal sedile davanti al mio si alza una ragazza, credo quattordicenne come me, che poi si ferma vicino a Lily: ci osserva attentamente e assume un’aria imbarazzata.

- Scusate il disturbo, ma ho notato che siete italiane e volevo farvi una domanda… - farfuglia la sconosciuta cominciando a torcersi le mani. È alta, magra e abbastanza abbronzata e il suo viso è tappezzato da lentiggini che le coprono il naso e le guance che adesso sono rosee per l’imbarazzo. Ha i capelli che le arrivano di poco sopra le spalle, mossi e neri e gli occhi nocciola, come i miei. Indossa dei jeans chiari strappati qua e là, una maglia semplice bianca con sopra una giacca smanicata, anche questa di jeans, e delle All Star bianche e basse. A primo impatto sembra una ragazza molto timida e tranquilla, ha l’aria di essere una persona abbastanza riservata; il suo carattere però è contrastato dall’abbigliamento, che sembra quello di un maschiaccio.

- Chiedi pure! - la incita la mia migliore amica, cosciente anche lei del fatto che sia una ragazza timida.

- Ho sentito che parlavate di un college a Londra. È per caso il St. Melian's College? - ci domanda lei.

- Sì! Anche tu vai lì? Sei per caso in 1E? - le chiedo io elettrizzata e con un barlume di speranza negli occhi.

- Esattamente! Allora voi siete due dei vincitori del concorso. Quasi non ci speravo più di trovare qualcuno della mia futura classe. - dice sorridendo la ragazza, ritornando a sedersi.

Continuiamo a parlare con lei e nel frattempo si presenta: si chiama Francesca Vigna Grap, soprannominata da tutti Fra, ha 14 anni e viene da Torino. Io alle elementari sono andata al Museo Egizio di Torino, all’epoca mi era piaciuto. Ama suonare le percussioni, leggere e ha una passione per il calcio; invece odia essere femminile, che strano.
Dice che per farsi notare da un ragazzo bisogna essere sé stessi e non truccarsi, vestirsi aderente e tutte quelle cose che rendono una persona attraente, mascherando la sua vera natura. Su questo l’ammiro, è molto sincera e semplice, proprio come me.

- Allora Fra… Come mai hai preso l’aereo a Genova? Non è abbastanza lontano da dove vivi tu? - le chiede Lily che, dopo aver pronunciato il nome della nostra città, ha assunto un’espressione malinconica.

- I miei genitori hanno un’agenzia e per lavoro si sono trasferiti per un mese in un appartamento a Voltri, perciò hanno deciso di portare anche me, almeno avrei preso un aereo diretto e sarei rimasta per più tempo con loro. - spiega tranquillamente Francesca. È una delle poche frasi lunghe che abbia detto; per adesso è molto silenziosa, ma magari con un po’ più di confidenza potrebbe anche cominciare ad essere più aperta.
Discutiamo ancora fino a quando, alle tre del pomeriggio, si sente la voce del comandante che annuncia di essere pronti all’atterraggio: ci allacciamo le cinture e tratteniamo il fiato. Nel momento in cui siamo certe che possiamo scendere, ci precipitiamo giù dalle scalette e andiamo a prendere i bagagli. Aspettiamo Fra fuori dall’aeroporto e insieme prendiamo l’autobus che ci porterà al “St. Melian's College”. Attraversiamo una serie di campi coltivati e, in mezzo ad un prato verde, notiamo un grande edificio con una moltitudine di ragazzi. Appena arrivati a destinazione, ci avviamo verso l’istituto e ci guardiamo intorno: il college ha una struttura simile ad un vecchio castello, i muri sono in mattone arancione opaco e vi sono molte finestre che coprono le varie aule e le stanze. Il dormitorio è separato dalla scuola ed è abbastanza grande. Nel cortile ci sono ragazzi di qualunque età, più che altro teenagers, che stanno facendo varie attività. Ci giriamo verso il nostro autobus e ci accorgiamo che ne è arrivato un altro da cui scende all’incirca una decina di ragazzi. Sono tutti decisamente strani, non ho mai visto persone con capelli e occhi così bizzarri. Scopro che sono giapponesi, ma io non me li sarei mai immaginata così, beh, così… Fottutamente anomali e fighi(?)! Peccato per il loro parrucchiere, in Giappone hanno dei gusti orribili in fatto di stile a quanto pare.
Li sto ancora ammirando a bocca aperta quando dal portone dell’istituto esce fuori un ometto basso e paffuto, identificato come “preside”, che dà il benvenuto a tutti i partecipanti del concorso.

 

 

Angolo angoloso di Mati e Lily immaginaria - il ritorno (?):

Ok… So di aver aggiornato dopo un giorno una long ed è una cosa abbastanza rara, soprattutto se è una storia ad OC, ma l’ispirazione è venuta troppo presto e quindi ho, di conseguenza, aggiornato troppo presto quanti giochi di parole. Come avrete notato e come ho anche detto prima dell’inizio del capitolo ho messo solo un’OC, ma non perché le altre mi stiano antipatiche, solo per il fatto che mi serviva qualcuno per questo capitolo e che la prima ad avermi inviato la scheda sia stata Taccy01. Naturalmente nei prossimi capitoli compariranno anche le altre, ma dovete aspettare un po’ perché mi servono idee.

Detto questo ringrazio tutti alla babbo e ci vediamo nel prossimo capitolo! Un ringraziamento speciale alle persone che partecipano che coraggio!, a Lily_Rose_Potter ed a MatsuokaRin e Taccy01 che seguono la mia storia!
Bacini pucciosi coccolosi
Matita_chan

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