Dawn e la Fiamma del Drago di Gloria Lovely (/viewuser.php?uid=913754)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Po e Dawn vs. Demon Flame ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La battaglia finale ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Ultima
revisione e riscrittura: 12 maggio 2021
DISCLAIMER: i
personaggi di Kung Fu Panda non appartengono a me. Tutti i diritti sono
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Dawn e La Fiamma del Drago by Gloria Lovely is
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- Capitolo
1 -
Maestro
Croc mi disse di andare al Palazzo di Giada a consegnare un messaggio.
La pergamena era bella grande, ma le mie zampe pelose bianche sarebbero
state capaci di trasportarla fin laggiù. “Non fare tardi,
piccola Jia Li”, concluse lui, per poi ritirarsi nella
pagoda. Il mio vero nome è Jia Li, ma il paesotto dove
abitavo mi chiamava Dawn. Ero nata all'alba, motivo per cui mi avevano
dato quel soprannome ed ero mattiniera come tanti altri abitanti.
Distava molto dalla Valle della Pace, il cammino sarebbe stato lungo e
tortuoso, ma se c'era una cosa che il Maestro Croc mi aveva insegnato
era stato quello di continuare fin quando le mie zampe mi avrebbero
sostenuta. Ero molto giovane, per cui avrei potuto anche raggiungere
Goldmin con le stesse energie di tutti i giorni.
Gli abitanti della Valle
mi guardavano male, come se fossi una minaccia o uno scagnozzo di Lord
Shen, ma io ero l'allieva di un maestro di kung fu molto conosciuto
laggiù. Che fosse per via del colore dei miei occhi era
scontato da dire, ricordavamo molto quelli del pavone, ma io ero una
pacifista. Non amavo sfruttare il kung fu per ferire qualcuno,
piuttosto li proteggevo.
Vidi un ristorante, mi fermai e
chiesi un piatto di ravioli. La camminata mi aveva prosciugato le
energie. A servirmi era stata un'oca dall'aspetto anziano, le piume
grigiastre e un camice sporco.
“Lei deve
essere il signor Ping, vero?”
Lui mosse un
sopracciglio. “S-sì. Come fa a saperlo,
ehm...”
“Dawn.”
Prima di rispondere, mi
squadrò da capo a piedi girandomi intorno. Le oche erano tutte
così sospettose? “Ehm... certo. Dawn.
Sei buona o cattiva?”
“Sono
buona. Perché questa domanda?”
“Hai
gli stessi occhi di qualcuno, ma non ricordo chi. Quella specie di
deparavato scappato di prigione.”
“Tai
Lung? No, non sono una sua parente.”
Perché
stavamo parlando di lui? Dopotutto era esiliato nel regno degli
spiriti. Non era più una minaccia. Lui
preparava e intanto che passava il tempo, finii di pranzare e lascia
una lauta mancia. I
ravioli erano deliziosi. Avevo sentito parlare del suo ristorante e di
suo figlio, chiesi di lui e il signor Ping mi disse che non viveva
più con lui. “Dove vive
ora?” gli chiesi con una certa curiosità.
“Al Palazzo di Giada, con i suoi... ehm... amici.”
Ecco, me ne stavo quasi dimenticando! –
“Sa dirmi come posso raggiungere il Palazzo, devo consegnare
un messaggio.”
“Vai dritto e sali le scale. Ah, e se vedi mio figlio,
portagli i miei saluti.”
Lasciando il piatto vuoto e qualche moneta,
seguii le sue indicazioni e mi trovai davanti dieci chilometri di scale. Mi salì il pranzo in
gola. Come
diavolo faceva la gente a fare tutte quelle scalinate?
Non ci pensai e le salii una per una, con il ritmo
giusto e senza preoccuparmi troppo dell'altezza. Cominciai ad avere il fiatone
appena arrivata davanti la porta, incredibile che quelle scalinate non
mi avevo stancata, giusto un pochino. Arrivai dopo qualche minuto
buono, ripresi un po' di fiato e bussai la porta educatamente.
Neanche avessero previsto il mio arrivo, si aprì
all'improvviso e vidi un panda, quel panda che ha sconfitto
Tai Lung e Lord Shen.
“Salve, tu sei..?” chiese,
guardandomi senza farsi troppe domande.
“Mi chiamo Dawn e ho un messaggio da
parte del Maestro Croc.”
I suoi occhi diventarono diamanti e mi venne
incontro. “Non
ci credo, sei l'ultima allieva del Maestro Croc? Ommioddio, sei
proprio tu? In carne ed ossa?” esclamò
abbracciandomi in una maniera troppo affettuosa.
Quasi non respiravo, per non parlare della sua pancia grassa che mi
impediva di riprendere fiato dopo scale su scale.
“S-sì, sono io.”
“Che onore. Mi vergogno addirittura a stringerti la
mano.”
“Non fare il codardo, stringimela e basta.”
Dopo averlo fatto, mi guardò meglio. “Sei per caso
anche la sorella di Maestra Tigre?”
In effetti, io e lei avevamo lo stesso carattere: musone,
coraggiose e abili nelle mosse di kung fu, ma cresciute ed addestrate
da maestri diversi.
“Io sono una tigre bianca e non conosco nessuna Maestra
Tigre” precisai, stringendo la pergamena fra le zampe. Pesava
come un macigno, mi auguravo solamente che Shifu fosse a Palazzo.
"Lasciamo perdere. Accomodati, avverto Shifu che sei qui.”
Quando il panda aprì del tutto la porta,
lasciandomi entrare, puntai il naso all'insù. Il Palazzo di
giada era davvero immenso, rifiniture dorate e reliquie esposte
all'ingresso. Me lo
immaginavo diverso, più piccolo con una fontana a drago.
Invece era molto più grande, tante colonne e beni preziosi,
una piccola vasca e tante candele dietro. La pagoda dove abitavo io non
aveva nulla a che vedere con tutto quel lusso.
“Jia Li.” Sobbalzai nel sentire il mio nome di
battesimo con una voce profonda, riconducibile proprio al Maestro
Shifu. “Da quanto tempo non ci vediamo. Come mai da queste
parti?” mi chiese, accogliendomi davanti la vasca del dragone.
“Mi manda Maestro Croc, ho un messaggio da parte
sua.”
Gli consegnai la pergamena e lui la prese, senza mostrare un minimo di
sforzo. Mi massaggiai i polsi, contenta di avergliela data.
“Se vuoi, puoi restare.”
Il Maestro Croc mi aveva raccomandato di non tardare. “Mi
piacerebbe, ma...”
“Ti prego, Dawn, resta qui. Voglio un tuo
autografo!” Il panda tornò ad abbracciarmi, ancora
più affettuosamente di prima.
Sogghignai, la sua allegria era contagiosa. “Va bene, solo
per cinque minuti.”
Il
panda, ovvero Po, era davvero amichevole. Si era presentato subito dopo
avermi fatta riprendere ossigeo dopo quell'abbraccio. Nel mentre mi
riaccompagnava fuori dal Palazzo di Giada, quei cinque minuti promessi
passarono come nulla. Chiacchierammo a lungo e lui mi
raccontò della sua battaglia con Tai Lung, ne andava
orgoglioso. Certo, la prima battaglia non si scordava mai.
“Tu hai mai sconfitto qualcuno?” mi domando
curioso, gli occhi luminosi come due cristalli di ambra.
“Ho sconfitto il Demone di Fuoco insieme a Maestro Croc e mio
fratello. Era in grado di controllare la mente dei suoi avversari e
controllandoli, diventava sempre più forte. Il Demone voleva
controllare me, perché ero l'allieva più forte e
avevo una mente e un Chi davvero impressionanti” – Il racconto non fu
un granché, anche perché non mi andava di
raccontarlo. Era stata la mia ultima battaglia e avevo rischiato molto
quel giorno, più di quanto Po non avesse fatto con Lord Shen.
Lui ascoltava interessato. “E sei riuscito a
sconfiggerlo?”
“L'ho rispedito negli inferi, ma tornerà di
sicuro.”
Mi propose di passare la notte al Palazzo, ma io
non potevo. Dovevo mantenere fede alla parola del mio Maestro. Po ci rimase male, per tirarlo
su gli lasciai l'ultimo dei miei biscotti e glielo regalai come simbolo
della nostra nuova amicizia. Lui, invece, aveva ricambiato con un fiore
di loto. Piccolo, ma dai petali candidi e profumati. Rimesso lo zaino
in spalla, lasciai il Palazzo di Giada, lo sguardo del panda
malinconico. “A presto, Dawn!” mi
salutò, agitando la zampa.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
- Capitolo
2 -
A volte mi chiedevo se una tigre bianca fosse nata
per combattere, esattamente come tanti altri allievi in giro per la
Cina Maestro Croc mi
diceva sempre di sì, che avevo tante qualità e la
capacità di studiare ogni mossa dell'avversario con solo uno
sguardo. La memorizzavo, la analizzavo e ne trovavo il punto debole.
“Maestro, lei crede
che una semplice tigre bianca come me possa diventare una vera e
propria guerriera del kung fu?”
“Certamente,
avrai anche la possibilità di diventare la mia erede, di
essere la nuova custode di questa pagoda.”
Diventare maestra di Kung Fu era il mio
più grande sogno, ma non mi sentivo in grado di gestire la
pagoda di Maestro Croc. Non solo ero troppo giovane, ma ero inesperta.
In diciannove anni non avevo imparato granché, avevo solo le
basi e nessuna guida spirituale su cui contare. Maestro Croc lo era, ma
sentivo che non fosse abbastanza. Dovevo consultarmi con il Guerriero
Dragone – era strano anche a me che fosse proprio un
panda – e il giorno dopo, ritornai alla Valle della
Pace. Consigli, mi servivano solo consigli. Oltre a sapere cosa ci
fosse scritto nella pergamena di Maestro Croc. Lui non aveva voluto
dirmi nulla.
Durante il cammino, vidi alcuni degli abitanti
spaventati e una casa completamente distrutta, davanti la porta c'era
uno strano simbolo a forma di triangolo rovesciato e un cerchio
disegnato sopra.
“Cosa è successo?” domandai ad uno di
loro, accucciato spaventato.
“Era... era un
mostro con due grandi corna, portava un mantello nero e una palla di
vetro” rispose il papà coniglio.
“Ha distrutto la nostra casa, e si è portato via
la nostra biglia di vetro” proseguì la madre
coniglio, tenendo stretto suo figlio fra le
zampette. “Non c'è traccia de Guerriero
Dragone! Come faremo?”
Po non era intervenuto? Dovevo fare qualcosa, non potevo di certo
lasciarli soffrire. “Andate dal Maestro Croc nella Pagoda di
Krocàn, lì sarete al sicuro. Riferite tutto al
Maestro, saprà come aiutarvi a scacciare la
maledizione” e detto ciò, la famiglia Coniglio
obbedì.
“Maestra Dawn, finalmente vi ho
trovata.” Mi voltai e vidi Maestro Scimmia venirmi incontro,
con lui c'erano anche i maestri Gru e Mantide. Fui sorpresa, visto che
non avevo ancora incontrato i Cinque Cicloni durante il primo viaggio
verso la Valle.
“Come fai a sapere il mio nome?”
“Non c'è tempo per spiegare, seguici al Palazzo di
Giada. Il Maestro Shifu vi deve parlare urgentemente.”
“Eravamo giusto diretti verso la Valle di
Krocàn” continuò Maestro Gru.
“Abbiamo saputo del messaggio di Maestro Croc.”
Scossi la testa e senza replicare, seguii gli altri
verso il Palazzo. Correndo verso l'entrata, notai la statua di Oogway
completamente rovinata e quello strano simbolo che avevo visto prima,
ma con qualche frase nella lingua demoniaca. Aveva decisamente qualcosa
di familiare... Mi fermai. Non era possibile che il demone di
fuoco fosse tornato dagli Inferi, lo
avevo spedito laggiù più di dieci anni fa. Non
sarebbe potuto scappare
per via del Sigillo della Pace.
“Perché ti sei fermata?”
domandò Gru.
“Questo simbolo lo riconosco, ne ho visto uno anche sulla
porta di una casa andata a pezzi.”
“Che cosa potrebbe significare, Maestra Dawn?”
“Non ne ho idea. Piuttosto, accompagnatemi da Po e il Maestro
Shifu.”
Arrivammo davanti le porte del Palazzo. Scimmia
aprì la porta e mi accompagnò da Po, il maestro
non era lì con lui. Tutti sembravano preoccupati, ed io
sempre più confusa. Sorressi il mio zaino sulla spalla, la
coda fra le gambe e un senso di terrore e ansia che fino a quel momento
non avevo provato.
“Maestra Dawn, è successa una cosa davvero
terribile. Alcuni Maestri hanno perso completamente la testa e tutte le
biglie di vetro sono scomparse” esordì il panda,
le zampe impegnate a giocherellare fra loro con fare ansioso. Non era
stato l'unico, a quanto pareva.
Improvvisamente, Maestra Tigre apparve dietro le sue spalle con un
disegno. “Non è tutto, da ogni parte si trova
questo simbolo e chiunque lo tocca perde una parte di energia
vitale.”
Guardai quel simbolo, identico a quelli che avvo
già visto. Era tutto chiaro; c'entrava davvero il Demone di
Fuoco. Sapevo che sarebbe tornato per vendicarsi ma... inizialmente non
avevo pensato fosse arrivato a devastare metà Valle. Le
maledizioni intorno erano state solo il preludio della catastrofe che
sarebbe giunta di lì a poco, e il Guerriero Dragone non
sarebbe stato pronto. Neanch'io, a dire il vero. E anche se lo avevo
già affrontato una volta, non avevo alcuna intenzione di
rispedirlo negli Inferi.
“C'entri tu in tutto questo?” domandò
Tigre.
“Non farei mai
una cosa del genere, e poi ci vorrebbe una forza incredibile per
distruggere una casa” risposi a braccia conserte, conservando
l'orgoglio.
“Tutte fandonie! Tu lo sapevi e non ci hai avvertiti, ecco
perché il Maestro ti ha consegnato quella
pergamena!” gridò ed io mi feci piccola
piccola dall'imbarazzo.
“Tigre, un po' di contegno, non accusarla senza una ragione.
E' un'allieva del Maestro Croc e la conosco molto bene.”
Shifu interruppe la conversazione, il bastone in mano e battendo la
punta sul pavimento per mantenere il clima più civile.
Maestra Tigre sbuffò e si ritirò nell'ombra, non
prima di avermi lanciato una seconda occhiataccia. Certo che eravamo simili in
tutto e per tutto.
Shifu si schiarì la gola, andando avanti
con il discorso. “Ho ricevuto alcuni messaggi dove scrivono
che alcuni Maestri sono completamente impazziti. Sembra siano
controllati da qualcosa o da qualcuno. La pergamenta del Maestro Croc
mi ha avvertito della probabile minaccia di un nemico dai poteri
demoniaci, un ex allievo che aveva già avuto il privilegio
di entrare qui quando Oogway era ancora a capo del Palazzo di Giada.
Jia Li, sai chi è il colpevole?”
Po mi guardò
e il lo sguardo m'incoraggiava, ma io non parlai. Tutti
mi guardarono impazienti di sapere chi fosse il vandalo che ha causato
il panico nella Valle. Alla fine, sputai il rospo. Raccontati di quella
battaglia, Krocàn distrutta e maledetta dal suo Attacco
della Fiamma Nera, mio fratello scomparso dopo che il demone del fuoco
aveva abbassato la sua falce... ricordi dolorosi che mi fecero cadere
in ginocchio e in lacrime.
“Lo hai fermato in passato, non puoi farlo ancora?”
domandò Po, poggiandomi la zampa sulla spalla per consolarmi.
“Il fatto
è che... sono passati dieci anni e non ricordo
più niente della battaglia, né di come l'ho
esiliato.”
“Ci dovrà essere una mossa speciale che possa
fermarlo una volta per tutte.”
“Io... non lo so.”
“Allora lo sconfiggeremo alla vecchia maniera!” Il
Guerriero Dragone si alzò e iniziò a correre
verso l'uscita, con lui anche i Cinque Cicloni. Shifu non li aveva
fermati, aveva solo riaperto la pergamena del Maestro Croc. Tentai di
fermarli, ma non ci riuscii. Il potere del Demone di Fuoco era troppo
forte e delle semplici mosse di kung fu non gli avrebbero fatto alcun
danno, poiché la sua arma segreta era la falce.
E se non fossero tornati? Non
mi rimaneva altro che sperare.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
- Capitolo
3 -
Tesa
e battendo una zampa sull'ultimo gradino del Palazzo di Giada, guardai
il cielo attendendo il ritorno dei Cinque Cicloni e il Guerriero
Dragone. Lo zaino era fra le mie zampe e presa dal panico, lo aprii in
cerca della mia biglia di vetro. La presi e la guardai, notando che il
suo bagliore era rimasto, così come la limpidezza di quel
vetro trasparente. Quella biglia particolare serviva a scacciare le
maledizioni, quel bagliore conteneva una forza angelica protettiva e
seppur non avesse nulla di speciale – una misera biglia
trasparente come ce n'erano tante – il cordino che la teneva
appesa le rendeva giustizia. Quel talismano era diffuso solo nella zona
sud della Cina, con essa anche tanti altri talismani che scacciavano le
superstizioni.
La biglia era di mio fratello, io non ne avevo mai avuta una. Seppur il
Maestro Croc mi avesse proibito di tenere quei talismani nella mia
stanza – non credeva nel paranormale – io la
conservavo nel mio cassetto.
Era stata quella ad avermi aiutata in quella battaglia, ma quel
gioiello aveva comportato un sacrificio enorme. Rialzando lo
sguardo, vidi un airone in volo. Finalmente i Cinque e Po erano
tornati, ma con ferite e il respiro spezzato.
Mi alzai e feci un passo indietro, nascondendo la biglia nelle tasche
della mia tuta. Shifu era dietro di me, anch'egli preoccupato.
“Non sareste dovuti andare ad affrontarlo!”
“Il kung
fu alla vecchia maniera non ha funzionato, e Tigre è
allergica alla polvere" rispose Po col fiatone. "M-ma,
Dawn, deve esserci un modo... per sconfiggerlo.”
Neanche
a farlo apposta, qualcosa di sinistro fece sobbalzare tutti. Un volto
nascosto da una maschera bianca e nera, due grandi corna e un corpo
gigantesco. Riconobbi la falce magica e la collana a teschio infuocata,
le biglie di vetro appese che avevano perso il proprio bagliore e
cordino colorato. Una sensazione di freddo pervase il mio corpo...
“Guerriero
Dragone, tutti t'ammirano e t'acclamano. Guardati ora: ti sei
indebolito. Le tue stupide mosse di kung fu antiquate non funzionano
con me.”
Non
sfuggii allo sguardo del Demone, che voltò lo sguardo verso
di me e riconobbe i miei occhi color fuoco. “Jia Li, ci
rincontriamo dopo dieci anni. Come sei cresciuta.”
“Non
eri esiliato negli Inferi?”
“Dopo
che ho preso il controllo della mente di Maestro Oogway, sono riuscito
a rompere il Sigillo. Il mio obiettivo è vendicarmi di te e
dell'Aurora Boreale che mi ha spedito in quel postaccio! Oh-oh, prima
che mi dimentichi...” mi mostrò con la sua sfera
l'immagine di Maestro Croc imprigionato nel Regno Infernale.
I
miei occhi s'infuocarono di rabbia e tentai di sferrargli un colpo, ma
lui scomparì e riapparì dietro le mie spalle
ridendo maliziosamente. “Dieci anni non ti hanno
insegnato abbastanza?” la punta della sua Falce mi
colpì sulla schiena e stramazzai a terra priva di
forze. “Ti facevo più caparbia, invece
sei rimasta la ragazzina imbranata che ho affrontato tempo fa. Sei
stata solo baciata dalla fortuna.”
Non trovai le parole per rispondergli. Aveva rubato l'anima di mio
fratello, succhiato ogni possibilità di rinascere...
“Ora perdonatemi, ho altri villaggi da conquistare.”
Picchiò
il bastone della sua Falce e balzò in cielo, scomparendo in
un'aura oscura e maligna.
Maestro
Croc era stato rapito e solo io potevo salvarlo. Non potevo di certo
farcela da sola; lui era enorme ed immortale, l'Aurora Boreale che lo
aveva spedito negli Inferi dieci anni prima non sarebbe stato
più sufficiente. Il suo potere era diventato ancora
più forte, le sue mosse più invincibili.
“Ti
aiuterò io a fermarlo, Dawn. Il suo kung fu è
troppo forte, non basteranno le mosse di tutti per
annientarlo.”
“No,
panda. Bisogna perfezionare il suo kung fu – disse Shifu
– prima dovrai mostrarmi il tuo livello.”
“Sono al livello zero, maestro” replicai, nella
speranza di evitare qualche umiliazione. Si fidava davvero
così tanto?
“Penso che il Maestro Croc ti abbia insegnato molto in
diciannove anni. Seguimi, io e i Cinque possiamo mostrarti quel che
sappiamo.”
Raggiunto l'altro lato del Palazzo, aprì una grande porta e
numerosi marchingegni si palesarono davanti ai miei occhi: colonne di
legno e ferro, il percorso degli anelli di fuoco, fantocci di paglia,
cerchi incatenati... La Sala Allenamenti del Palazzo di Giada era
più grande di quella della Pagoda Rubino dove viveva.
“Sa una cosa, Maestro? Credo che andrò a
dormir...”
Lui
la fermò, puntando il bastone di legno sulla sua zampa.
“Prima l'addestramento, poi il riposino. Si dia
inizio!”
Po mi diede una gomitata sul fianco. “M'insegni quella
Bora-bora?”
“Si chiama Aurora Boreale, panda” lo corressi,
sospirando. “Non mi ricordo come l'avevo evocata.”
“Memoria corta, eh?” mi pizzicò la
guancia ed io gli schiaffeggiai la mano. “Ow...”
gemette, massaggiandosi il dorso della zampa.
“Prima regola: non toccarmi mai e poi mai. Seconda regola:
distanza di un metro. E terza regola: devi solo addestrarmi, niente
affetto o abbracci da orsacchiotto paffutello. Chiaro?”
Lui annuì, eseguendo ogni mia regola. Distanza, contatto fisico e
affetto. “Chiarissimo.”
“Va bene, sono pronta.”
Scesi le scale e cominciai dal primo livello, fra una mossa e l'altra,
e con l'aiuto dei Cinque.
Finii col trascorrere la notte al Palazzo di Giada. Il Maestro Shifu mi
affidò una stanza vuota, le pareti di carta erano
leggermente strappate, ma non abbastanza da permettere a qualche vicino
di stanza di poter sbirciare. Preso un piumino, lo stesi sul pavimento
e cercai di prendere sonno. la biglia di vetro era fra le mie zampe, la
custodii con fare protettivo, nella speranza che nessuna maledizione mi
prendesse durante il mio riposo. Non dovevo permetterlo.
Sentii
all'improvviso bussare alla porta della mia stanza e mi alzai di
scatto, la coda dritta e lo sguardo vigile. L'ombra era familiare, ma
io comunque tenni la guardia alta. “Chi
è?”
“S-scusa,
Jia Li... Maestra Dawn... ho trovato un messaggio per la guerriera
bianca. Così c'è scritto, ehm...
posso...?”
Accidenti quanto era
balbuziente! Mi avvicinai la porta e feci scorrere il
pannello di carta e legno, facendola entrare. Il panda non perse tempo
a srotolare quella piccola pergamena e leggerne il contenuto. “Credo
che sia una specie di poesia... dunque, 'se le forze'... non si legge
bene.”
“Passamela,
panda.” Tesi la zampa e lui non ci pensò sue volte
a porgermela. La srotolai per bene, fino a leggere un messaggio in rima.
‹‹ Se
le forze del male sconfigger vorrai,
una
mossa speciale imparare dovrai.
La
ferocia del grande Drago subito non apparirà.
Il
coraggio e la pace servirà.››
Chiunque
fosse stato il mittente, sapeva della minaccia. Lessi quelle frasi
più e più volte, il panda che attendeva una
risposta seduto a zampe incrociate sul pavimento.
“La ferocia del grande Drago suppongo sia riferito al
Guerriero Dragone.”
“Sì...”
“Le forze del male riferite al nemico.”
Gli occhi del panda luccicarono. “Sììì...”
“Non
ho capito.”
Un forte tonfo mi fece sobbalzare. Po era crollato sul pavimento, la
pancia grassa che ballonzolava dopo la caduta. Accidenti, l'enigma non
era così tanto complicato!
“Fra tutti i nemici che ho affrontato, questo è
senza dubbio il più noioso! Chi manderebbe enigmi per
imparare le mosse del kung fu? Insomma!” sbuffò
lui, restando supino sul pavimento e guardando il soffitto.
Ciò
che era difficile
era chi poteva mostrare il coraggio e trovare quella pace che serviva
per evocare la mossa speciale. “Possiamo sconfiggerlo
insieme!” Il panda mi fece spaventare una seconda volta.
“Io evocherò il Drago e tu il coraggio e la pace.
Incredibile, sarò la spalla di Maestra Dawn!”
“Frena! Sei tu
che devi avere coraggio
e pace. Anzi, no, non c'è nessun pronome.
Immagino valga per entrambi.”
“Coraggio e pace...” si rialzò dal
pavimento e saltellò sulle sue zampe
anteriori. “Coraggio e pace! Ci sono!”
“Non è così semplice, Guerriero
Dragone.”
“Be',
tentar non nuoce.”
Avevo bisogno di più informazioni e sapevo che nel Palazzo
di Giada c'era ua biblioteca. “Senti, puoi accompagnarmi
nella Sala delle Pergamene? Devo consultarne qualcuna.”
“Shifu non ci ha autorizzati a...”
“Vuoi risolvere questo enigma? Bene! Ci serve un aiuto in
più, perciò portami lì.”
Lui
non batté ciglio. “E va bene. Auguriamoci che
Shifu non sia sveglio a quest'ora.”
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
- Capitolo
4 -
Passarono
tre lunghe settimane e nessuna delle nostre mosse combinate
corrispondeva alla soluzione dell'enigma. Po cadde a terra come un
sacco di patate col fiatone e lo sguardo del tipico pazzo, mentre io
restavi in piedi davanti il pupazzo di legno ormai ridotto ad un
braccio e una gamba. “Io mi arrendo.”
Se
il panda si era arreso, io avrei continuato fino allo sfinimento.
Doveva esserci un modo, eppure nella Sala delle Pergamene qualcosa era
venuto fuori. Combinare diversi aspetti del kung fu non erano la
soluzione giusta per trovare uno e l'altro, né tantomeno
perfezionare le mosse.
“Ehm,
panda” lo chiamai, lui si rialzò da terra
stropicciandosi un occhio e inumidendosi il muso. “Dove
hai trovato l'enigma?”
“All'ingresso come tutti gli altri messaggi, arrivano sempre
tramite una freccia.”
Quando notai Po grattarsi sciattamente il didietro, mi accorsi che
dietro c'era un altro rotolo – più grande
degli altri che avevamo consultato in quei giorni, alternando la Sala
Allenamenti e la Sala delle Pergamene di Oogway. “Da dove
sbuca quella?”
“Nella
stanza dove tengono le altre pergamene...uhm, come si
chiamava...?”
“Dovunque
l'hai presa, rimettila a posto.”
“Perché? He... hei, aspetta!” Mi
fermò di colpo, mentre mi avviavo verso la
porta.“Questa è la nostra ultima speranza, non
puoi mollare.”
“Invece sì! Quell'enigma puzza d'imbroglio, me lo
sento. Non è possibile che nulla di quello che abbiamo fatto
in tre settimane non sia servito a nulla.”
“Jia Li, ricorda che un vero guerriero non molla
mai.”
Po
aveva ragione. Non potevo arrendermi, quell'ultima pergamena era la
nostra ultima speranza per sconfiggere il Demone di Fuoco. Con aria
fiduciosa tornai dentro e presi in mano l'ultima pergamena.
“Ok,
riproviamoci.”
Mi
riguadagnai il sorriso del Guerriero Dragone e dopo aver letto le
ultime memorie di Oogway sul mistero dietro quell'enigma in rima,
passammo le ultime sette ore ad allenarci con calci, pugni, bastoni,
anelli di fuoco, fantocci di legno e paglia... Fallimo lo stesso, ma
avevamo fatto qualche progresso. Eravamo vicini nel trovare quella
mossa che avrebbe potuto distruggere il Demone una volta per tutte.
Dove
avremmo potuto trovare il coraggio e la rabbia che ci servivano per
attivare la mossa? Il Drago c'era, ma non c'erano le emozioni.
Strinsi la biglia di vetro fra le zampe, cominciando a pregare. Fa che trovi il
coraggio e la pace... fa che trovi il coraggio e la pace...
“Maestra Daaaawnnnnn...”
un lamento proveniva dal retro della stanza. Mi affrettai a
raggiungerlo e quello che vidi mi fece sfuggire un verso a
metà fra una risata e un sussulto.
Po era a pancia in giù con una freccia conficcata nel
didietro, nell'esatto punto dove c'era la toppa del suo pantaloncino.
Era buffo, ma quella punta di legno duro doveva fare parecchio male.
“Un aiutino?” pigolò con una lacrima
all'occhio destro. Mi avvicinai, e all'improvviso si rialzò.
“No, no! Non così. Fammi preparare
psicologicamente.”
“Panda, se non la togli peggiori la situazione. Ora stai
fermo e vieni qui” allungai una zampa, ma lui retrocedette.
“Ferma, è una zona delicata...”
“Stai fermo!”
“No, no, non ti avvicinare con quegli artigli...”
“Non muoverti!”
“Ehm... pausa, pausa!”
Con le zampe mimò il gesto, puntando gli artiglietti della
mano destra contro il dorso della mano sinistra. “Facciamo
con calma, va bene?”
“Da dove viene quella freccia?”
“Per farla breve: ero alla ricerca di qualche bastoncino di
bambù, volevo riprendermi dagli allenamenti con quella
specie di pupazzo legnoso. Poi... non so, ad un certo punto ho sentito
un rumore di carta che veniva arrotolata e un forte dolorino sul mio
sederino. Non riuscivo ad alzarmi e ho dovut... oooow!”
Inarcai le labbra, mostrandogli la freccia impugnata sulla mia zampa.
“G-grazie... ow,
che male.”
La
guardai meglio. “C'è un messaggio attaccato alla
pergamena.”
“Chi lo manda?”
“Non
lo so, non ci resta che leggerla.”
La
estrassi dalla freccia, dalla forma e dall'odore di quella pergamena,
capii che era una minaccia. Non poteva essere dei loro precedenti
nemici, sono stati catapultati nel Regno degli Spiriti. Sapevo captarlo
attraverso l'olfatto, avendolo sviluppato durante gli allenamenti del
Maestro Croc. Il contenuto mi fece raggelare. Po mi chiese il
perché di quell'espressione così... terrorizzata. Era
questa l'espressione che più mi descriveva in quel momento: terrorizzata.
Cominciai a leggerla, la voce tremante e le zampe sul punto di cedere.
‹‹Alla maestra Jia Li, detta Dawn.
Ti aspetto vicino
al campanile della Saggezza allo scoccare della mezzanotte di domani.
Ricorda
che c'è in gioco il futuro della Valle della Pace e di
Krocàn.
Dì al tuo amichetto panda ciccione che i suoi giorni sono
contati.
Esattamente come quelli del tuo maestro e tutti coloro che ti amano.
Affrontami,
se hai coraggio, vigliacca.
Maestro Flame
››
Lui
si alzò di scatto e cominciò a correre come un
pazzo per tutto il corridoio del Palazzo di Giada.
“Oddio
no... non devo avere paura, è solo uno stupido mucchio di
ossa... no, ho paura.
Dawn, aiutami, ti prego!”
“Come
posso aiutarti, Po? Non possiamo fermarlo senza una mossa speciale, ci
abbiamo provato e riprovato ma abbiamo fallito.”
Mi
afferrò per le braccia, scuotendomi con gli occhi pieni di
panico. “Deve esserci una soluzione! Le abbiamo provate,
Dawn! L'Aurora Boreale!”
Con le lacrime agli occhi, abbassai lo sguardo. “Non so
evocarla, Po, e di sicuro non basterà a fermarlo.”
Guardandomi abbattuta, mi lasciò andare e cercò
di alzarmi la testa, ma io mi ritrassi più e più
volte. “Ci riusciremo, fidati.”
“No, non ci riusciremo” ripetei, arresa.
“Sei tu che devi sconfiggere il Demone. In fondo, sei il
Guerriero Dragone. Io sono solo un'allieva, non la prescelta di
Oogway.”
“Aspetta,
cosa...?”
Lentamente,
aprii il portone del Palazzo di Giada. “Mi arrendo,
Po.”
Percorsi
la strada di ritorno e lasciai la Valle della Pace al suo tragico
destino, mentre una raffica di vento stava per colpire l'intero
villaggio. Fu la scelta più
stupida della mia esistenza; avevo abbandonato Po, i Cinque e tutta la
Valle. Ho lasciato che il Demone di Fuoco avesse la meglio. Fui
un'idiota a lasciare Po da solo a combattere contro un nemico fuori
dalla sua portata.
Mi ero
arresa, e i veri
guerrieri non mollavano mai.
Maestro Croc non me lo avrebbe perdonato.
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
- Capitolo
5 -
Il
vento era sempre più forte, così come il mio
senso di colpa dopo essermi allontanata dal Palazzo di Giada. Mi
sedetti sulla panchina e lo guardai da lontano; era circondato da un
cerchio di polvere nera e fulmini, il Demone ormai era lì
assetato di vendetta. Anche se lui, in realtà, voleva
distruggere me e tutti coloro che lo ostacolavano. Lo zaino in spalla
era l'unica cosa che mi rimaneva, con esso la biglia di vetro di mio
fratello. Avrei potuto vendicarlo, avrei potuto liberare il Maestro
Croc e farmi una reputazione... ma
chi volevo prendere in giro?
Ero solo un'allieva insignificante. A differenza di Maestra Tigre, non
avevo imparato a gestire le emozioni e la prima cosa che facevo era
riversare la mia rabbia su qualcuno. La paura m'indeboliva e
più ne avevo, più mi rafggomitolavo su me stessa.
Non ero una guerriera, nemmeno la degna erede della Pagoda di
Krocàn.
“Shao Li, non
mi lasciare!”
“Devi
affrontarlo da sola, Jia Li... usa la forza...”
“Allontanati
da lì, Jia Li!”
“Esiliato per
sempre...”
“Maestra
Jia Li!” Arrivò Vipera, si avvicinò e
mi disse: “Il Guerriero Dragone ha bisogno di te! Ti ho vista
l'altro giorno che vi allenavate, eri straordinaria.”
Ci mancava solo questo stupido cliché. Intascai la biglia e
mi alzai dala panchina, tanto non avrei cambiato idea. “Vipera, ho gettato
la spugna e non tornerò indietro.”
“Preferisci vedere il tuo amico a terra, pieno di ferite che
assapora la sconfitta oppure distruggere una volta per tutte quel
mucchio di ossa?”
La scelta non era difficile, ma c'era una logica dietro ciò.
Se avessi scelto la prima opzione, lui sarebbe morto e il male, per la
prima volta, avrebbe trionfato contro il bene.
Se avessi scelto la
seconda, invece, mi sarei ritrovata faccia a faccia con il Demone di
Fuoco.
Io
e Po non eravamo riusciti a risolvere quell'enigma. Qualcosa
all'improvviso si accese nella mia testa e mi tornarono in mente le
ultime righe della pergamena.
‹‹ La
ferocia del grande Drago subito non apparirà.
Il
coraggio e la pace servirà. ››
La soluzione era proprio sotto il nostro naso: Po era il drago, io ero la sua
pace interiore.
“Vipera,
avverti il Guerriero Dragone.”
“Per cosa?” mi chiese lei, inclinando il capo di
lato.
“Flame mi ha dato appuntamento sotto al Campanile della
Saggezza. Fra qualche ora scatterà la mezzanotte e lo
affronterò laggiù. ”
Lei non oppose resistenza e strisciò fino al palazzo di
Giada, mentre io corsi fino al campanile. Si trovava esattamente verso
il fiume, nello stesso punto dove Tai Lung era stato sconfitto. Gli
abitanti erano già scappati, dei Cinque Cicloni non c'era
neanche l'ombra. Mancava poco alla mezzanotte e quel vigliacco si
sarebbe fatto vivo.
Una folata di vento m'investì in pieno viso, non
reagii alla polvere e non mi azzardai a muovere un muscolo. L'ora stava
per scoccare.
Il primo rintocco segnò l'inizio della battaglia.
Il secondo rintocco circondò il campanile di nebbia nera.
Il
terzo rintocco permise ai Cinque Cicloni di arrivare nel luogo
stabilito.
Il quarto rintocco scatenò un terremoto e tutti si agitarono.
Il quinto rintocco mise K.O. due del gruppo. Mi voltai e sussultai,
alzai lo sguardo in cerca del demone di Fuoco. Ancora non si era fatto
vivo.
Il sesto rintocco aprì una voragine appena sotto il
campanile, facendo crollare l'arcata principale.
Il settimo rintocco la fece cadere per terra. “Dove sei,
lurido vigliacco?” gridai, ma non sentii nessuna risposta.
L'ottavo
rintocco fu più tranquillo.
“Ho un brutto presentimento, Tigre”
sussurrò Maestro Gru, abbassando appena il collo.
“Non muoverti e proteggi Mantide” rispose lei, lo
sguardo vigile e la coda eretta.
Il nono e il decimo rintocco prese di sopresa gli altri Cinque e furono
imprigionati in una campana di vetro. No!
L'undicesimo rintocco, finalmente, lo fece apparire. “Sei
stata sleale, Jia Li. Sei contro uno.”
E l'ultimo rintocco preparò il campo di battaglia, spazzando
via ogni altro ostacolo. “Ma sei stata puntuale, te lo
concedo” sorrise maliziosamente, impugnando la Falce.
“Sai, dopo aver fatto fuori il primate e il gattino,
è ora che elimini l'altro.” Dalla sua mano
uscì un'immensa fiamma rossa, la stessa che già
avevo visto. “Oppure preferisci essere l'ultima?”
“Quanti altri hai imprigionato in quelle biglie di
vetro?”
“Dieci... undici, o dodici. Non sono bravo in
matematica.” Con la punta della Falce puntata verso di me, la
sua maschera s'illuminò. “Che tristezza, confidavo
molto in te e tuo fratello. Uno l'ho dovuto sacrificare agli Inferi,
pur di ritrovare il mio potere.”
La rabbia montò in me. “Hai rubato l'anima di Shao
Li per prendere il controllo della Cina, vero? Sapevi quanto lui fosse
forte e volevi impadronirti del suo Chi, sfruttandolo a tuo
vantaggio.”
“Ti facevo più cocciuta, Jia Li.”
“Dov'è? Riportalo indietro!” gridai con
tutto il fiato che avevo nei polmoni.
“Non ci arrivi ancora, vigliacca? Io sono Shao
Li!”
Spalancai gli occhi, non credendo alle sue parole. “Tu non
sei mio fratello! Ho visto coi miei occhi quando lo hai smaterializzato
con la Falce.”
Flame si levò la maschera, scoprendo un viso felino bianco e
nero, gli occhi di fuoco e... la stessa voglia che attraversava
l'occhio sinistro. “S-Shao...” sibilai, gli occhi
pieni di lacrime.
“Ho riesumato il suo corpo per questa battaglia, tuo fratello
è solo imprigionato in me.”
Presa dalla rabbia, ruggii e tentai un Calcio della Morte, ma fallii e
caddi sul terreno poveroso. Le lacrime uscirono dagli angoli dei miei
occhi, addolorata per quello che avevo appena scoperto. Mio fratello
Shao era ancora vivo, la biglia di vetro mi aveva vegliata fino a quel
giorno. Non sarei stata capace di liberarlo da quella maledizione che
lo teneva incatenato in quel corpo insieme a Flame.
“Be', è stato facile.” Sentii la Falce
sulla mia testa. Stavo per fare la sua stessa fine... “Che
peccato, mi stavo divertendo.”
Ya-taaaai!
Il nemico finì contro la parete del campanile, l'ultima
rimasta ancora in piedi dopo il terremoto. Arrivò Po e per
la prima volta, lo abbracciai
felice. “Finalmente!”
“Woah,
devo essermi perso il drama.” Sciolse l'abbraccio, mettendosi
in posa. “Quante puntate mancano alla fine di questa soap
opera?”
Sogghignai, stando al gioco. “Questa è l'ultima,
Guerriero Dragone.”
“Affrontatemi,
tutti e due. Il panda obeso lo farò fuori con un solo colpo,
stanne certa, Maestra Dawn.”
I
miei occhi erano rossi di rabbia. Quel mostro aveva portato via l'anima
di mio fratello, imprigionato il mio maestro... Non ricordavo come attivare
l'Aurora Boreale, ma potevo tentare con una mossa alternativa.
Ma... quale?
“Dawn,
il Demone mi sta fissando. Cosa devo fare?” mi
sussurrò Po.
“Stai. Immobile.”
Lo sguardo del Demone era indescrivibile. I suoi occhi erano fiamme,
nelle sue mani si celava l'inferno. “Ehi, giochiamo alle
belle statuine? Perché non facciamo un altro gioco, ad
esempio, il panda allo spiedo?”
Strinsi
i pugni e cominciai a sentire qualcosa. Qualcosa
di davvero
mitico!
“Po... credo di aver risolto l'enigma.”
“Quale
enigma?” domandò il Demone, rialzandosi da terra e
con la Falce in mano. “Non
esiste nessun enigma, vigliacca!”
“Quelle
quattro parole incomprensibili che ti rispediranno negli Inferi, questa
volta per sempre!” esclamai con sguardo fiducioso, mentre una
fiamma arancione circondava me e Po.
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 - Po e Dawn vs. Demon Flame ***
- Capitolo
6 -
La
battaglia finale! Po e Dawn vs. Demon Flame
La
fiamma arancione ci circonda, Era una sensazione strana che non avevo
mai sentita prima. Anche Po era circondato da tante
fiammelle arancioni che, lentamente, diventarono rosse. Maestro Croc mi disse che un
giorno avrei sentito una sensazione del genere. Era meraviglioso!
“Quelle
fiammelle non possono fermarmi, arrendetevi. La Valle della Pace
è spacciata!”
ride il Demone, cantando vittoria.
I
miei occhi erano infiammati, io e Po eravamo pronti a sferrare la
grande mossa: la Fiamma
del Drago.
Il Demone del Fuoco iniziò ad avere paura guardando le
fiamme intorno a noi ingrandirsi, ma non si arrese.
“M-maledizione...
Attaccate, mie creature!”
Il
Demone assunse il controllo della mente di Tigre e Scimmia, si
prepararono ad attaccare ma Po si rifiutava di controbattere le mosse
di Tigre. Le fiammelle erano state capaci di prendere il controllo
delle altre anime, potendo sfruttare le loro mosse di kung fu per
distrarci e sferrarci il colpo di grazia. Po faceva di tutto pur di non
colpirli. Maestra Tigre era la sua migliore amica e non l'avrebbe mai
fatto del male, ma lei non era se stessa. Cercai di fargli capire che
era sotto il controllo del Demone, ma si rifiutò di
collaborare.
“Po,
reagisci!”
“Non
ce la faccio, poi Tigre mi punirà!”
esclamò, evitando i suoi calci e pugni. Distraendosi per un
solo istante, un pugno lo colpì in pancia. “Ahia! Questa
faceva male, Tigre.”
“Non
perdere tempo, panda!” ringhiai esasperata.
“Dawn,
non posso farci nulla. Non voglio fare del male a Tigre, è
la mia migliore amica.”
“Se
non lo farai tu, allora lo farò io!”
conclusi e le sferrai contro una delle fiamme che avevo intorno,
mettendola fuori gioco. Rimasi sorpesa della facilità con
cui ero riuscita ad usare quel nuovo potere.
Po
riuscì a mettere a riposo sia Tigre che Scimmia, la fiamma
arancione intorno a loro come fonte di salute, e decise di
venirmi accanto per affrontare il Demone del Fuoco. Anche se, ormai,
era pronto a lanciare la sua arma segreta. Presi la zampa del Guerriero
Dragone e chiusi gli occhi. Le fiamme, poco a poco, cominciarono a
fondersi diventando un'unica grande fiamma rosa. Il Demone, ormai, era
spacciato.
“Non
può essere!" Si riparò gli occhi, ormai senza
altre mosse di difesa. La fiamma si trasformò in un enorme
dragone, il colore della fiamma che sfumava dal rosa al rosso in una
maniera maestosa.
“Mitico,
sembra quella volta nel regno degli spiriti!" commentò Po,
nell'esatto momento in cui le nostre vesti cambiarono.
“La mossa é simile a quella che ho
usato contro il Maestro Kai, ma contiene altri due particolari... il
vestito d'argento, le fiamme rosa..."
“Po,
concentrati!”
Lui fece un cenno del capo. “S-scusa.”
Già, quella mossa proveniva da lui. Fu proprio
il Maestro Croc a raccontarmi quello scontro, quand'era stato rinchiuso
in una piccola statuina di giada.
Quella sensazione di adrenalina e calore fu interrotta di nuovo.
“Possiamo anche lanciare le fiamme contro i
nemici? Possiamo volare? Possiamo diventare fantasmi?”
“Non
possiamo fare nulla di tutto questo.”
“E
allora che accidenti stiamo facendo.”
I
miei occhi diventarono dello stesso colore del drago. “Stiamo
salvando mio fratello Shao Li.”
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 - La battaglia finale ***
- Capitolo
7 -
La
battaglia finale! Po e Dawn vs. Demon Flame
Con
le mani unite, io e Po ci sollevammo da terra circondati dalla fiamma
rossa del Drago. La fiamma diventò sempre
più grande, eravamo pronti a sferrare i colpo di grazia.
“Tienimi
le zampe, adesso tocca a noi.” Faccia a faccia, unimmo
entrambe le nostre mani. Si levò in cielo una nube di
polvere rossa e bianca che formò intorno a noi il simbolo
dello Yin e dello Yang, le fiamme rosse che ci circondavano di colpo si
unirono formando un grande dragone. Uniti, tendendo le braccia,
sferrammo il colpo, ma il Demone riuscì a schivarlo.
Lui
rise. “Tutto qui quello che sapete fare?”
Ci stavamo solo riscaldando.
Ci
riprovammo, questa volta senza distrazioni. Zampe unite e il ciclo
ricominciò, i vestiti rossi con i bordi dorati che
fluttuavano con noi e Po indossava lo stesso cappello dell'ultimo
scontro. Il Demone indietreggiò lentamente, il grande Drago
lo circondò creando un grande tifone rosso. La maschera gli
cadde dal volto e la Falce scomparì dalle sue zampe, gli
occhi della tigre diventarono bianchi e privi di anima. Stavano per
liberare quel corpo dalla maledizione demoniaca che lo aveva tenuto
posseduto. Addio, Demone di Fuoco. Questa volta per sempre.
“Skadooshhhhhh.” Le nostre zampe colpirono il petto
del nemico, il contatto lo fece precipitare sul terreno fino a creare
un forte cratere e spazzando via ogni cosa intorno. Lanciando un urlo,
il vero nemico ritornò negli Inferi. Il tifone
sparì e con esso anche il Drago, l'intero campanile era
stato distrutto ma ne fu valsa la pena. Quel che rimase era il corpo
dalla pelliccia bianca e nera e la tuta verde.
“Ce...
ce l'abbiamo fatta?” domandò Po, guardandosi
intorno.
“Sì, Po. Ce l'abbiamo fatta.”
“Che bello, ho sconfitto qualcuno con Maestra Dawn! mi
abbracciò di nuovo, stritolandomi come un pupazzetto.
Ricordandosi delle regole che gli avevo imposto, si affrettò
a staccarsi da me. “Scusa, non lo faccio più.”
“Mi serviva un abbraccio.”
“Anche
due.” Tigre e Scimmia avevano ripreso coscienza,
così come tutti gli altri che erano sotto il suo controllo.
Con
mio grande stupore, notai che ogni maestro e abitante della Valle aveva
in mano una di quelle biglie di vetro dal cordino colorato, tutti
coloro che erano stati imprigionati nel proprio talismano. Erano sani e
salvi. Guardando la mia, però, il mio sorriso
scomparì. Avevo bisogno di vedere Shao Li, era ancora a
terra svenuto. Corsi verso di lui e gli toccai la spalla, nella
speranza di vederlo vivo. Non si mosse di un centimetro e iniziai a
piangere... avevo perso davvero mio fratello, questa volta per davvero.
“S-Shao
Li... ti prego, non...” Avvicinai la biglia. “Fuggi,
maledizione! Libera la sua anima! Libera...” Non
funzionò, lui non diede segni di vita.
Po
si era tolto il cappello in segno di rispetto, trattenendo una piccola
lacrima e di tirare su col naso. Gli altri Cinque guardarono la scena
impotenti.
“Jia
Li...” una voce roca mi fece alzare la testa, aprire gli
occhi e far cadere altre lacrime. “S-sei tu... Jia
Li...”
Finalmente
ritrovai il sorriso. “Sono io, fratellone.”
Con
fatica si rimise seduto e commossa, lo abbracciai forte e con egli
anche la biglia di vetro. Avevo sempre saputo fosse ancora al mio
fianco, che aveva vegliato su di me per quei dieci anni. La minaccia
finalmente era svanita e Shao Li era ancora con me.
Due giorni dopo...
“Xiao
alla Guerriera del Fuoco Fiammante!”
Dopo
aver ricevuto la Corona dorata della Fiamma Rossa, festeggiammo al
ristorante del padre di Po. Cibo, dolci, verdure... c'era di tutto! Il
signor Ping aveva pensato a tutto, perfino alle decorazioni. Ogni cosa
era circondata dal rosso e l'oro, proprio come la mia nuova tuta. Shao
Li era seduto con me e mangiava gli spaghetti con gusto.
“Mi ero dimenticato quanto fossero
buoni questi spaghetti.”
“Quelli del mio papà sono
un'eccellenza nazionale” ammiccò Po, guardando
l'oca tagliare altre verdure.
“Così mi fai
arrossire” replicò lui, continuando a tenere in
mano il coltello.
“Un applauso alla Guerriera del Fuoco Fiammante,
Maestra Dawn!” Scimmia mi accolse a braccia aperte, buttando
a terra petali di ciliegio.
Tigre
si avvicinò a me e mi chiese scusa per il suo pessimo
comportamento. “Ti avevo sottovalutata, non sei quella che
credevo.”
“Non
importa” inarcai le labbra, gli occhi pieni di vita.
“Maestra Tigre”
esordì Shao Li, guardandola a sua volta. “Siamo
sicuri che non siamo parenti?”
Lei nasconse un ghigno divertito e per mascherarsi,
richiamò gli altri. “Andiamo davanti la torta,
bisogna festeggiare!”
La
festa durò per altre ore, tra bambini che correvano e
clienti affamati.
“É ora di andare, miei allievi. La nostra Pagoda
ci sta aspettando!”
“Ohhh, ma come, Maestro?” sogiunse Po con sguardo
da cucciolo di panda. “Vi perdete la sfilata.”
“Il dovere ci chiama, anche per le Guerriere del Fuoco
Fiammante.” sogghignò, accarezzando la guancia
della sua allieva. “Mia Jia Li, hai mostrato coraggio e
fiducia in te stessa. Era questo che cercavo di insegnarti, e
finalmente posso darti il titolo di erede della pagoda di
Krocàn.”
“M-Maestro,
non lo merito.”
“Tu e tuo fratello sarete a capo di tutto.”
“Speriamo di rivedervi presto, Maestro Croc”
salutò Shifu con un inchino.
“Senz'altro” annuì l'altro, aiutando il
suo allievo a caricarsi i bagagli in spalla.
Ero felice di essere tornata con mio fratello, la fiducia che il
Maestro aveva in me era diventato un vero e proprio titolo. Non potevo
immaginare gioia più grande, riuscì a realizzare
uno dei miei tanti sogni. Avevo dei nuovi amici,
un'eredità... non potevo chiedere di meglio. Guardandomi le
spalle, i Cinque Cicloni, gli abitanti della Valle della pace, Maestro
Shifu e il signor Ping, Io e Po ci saremmo rivisti un giorno per
combattere contro nuovi nemici e a difendere insieme la Cina.
In nome della giustizia.
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